Life Diary

di Layla94 e Musetta93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Freddo addio ***
Capitolo 2: *** Capitolo 01 - Heading toward England ***



Capitolo 1
*** Prologo - Freddo addio ***


Prologo – Freddo addio


13 novembre 2010

Quella mattina fui svegliato da dei fastidiosi, ma deboli, raggi di sole, penetravano dalle tende tirate malamente puntando direttamente sui miei occhi chiusi. Poi la sveglia prese a suonare, ero ancora stanco morto ma dovevo alzarmi. Imprecando a mezza voce mi liberai dal leggero lenzuolo che mi copriva le gambe e sedetti sul materasso.

Mi decisi ad aprire gli occhi puntandoli sui numeri luminosi della sveglia. Le sei di mattino. Avrei desiderato riposare più a lungo, la sera prima avevo programmato di mettermi a letto presto in previsione degli impegni della giornata. Alla fine una cosa tira l'altra e sono tornato a casa verso le due o le tre.

Guardai la mia stanza, ancora mezzo addormentato e confuso. Ero tornato a cassa mezzo congelato a causa della neve che aveva continuato a cadere dal cielo per tutta la sera. E, dallo spiraglio tra le tende, vidi che ancora non aveva smesso, anche se i fiocchi che scendevano erano decisamente diminuiti.

Per fortuna avevo messo tutto in valigia il pomeriggio del giorno passato, altrimenti sarei proprio stato in ritardo, avrei anche rischiato di perdere il mio volo.

Mi alzai contro voglia trascinandomi fino al piccolo bagno del mio appartamento. Osservai il mio riflesso nello specchio e... Beh, per uno che aveva dormito solo tre ore e si era alzato con un mal di testa trapanante non ero niente male. Ma che scherziamo? Diciamo che con uno sguardo avrei steso chiunque. Modestamente parlando.

Il cellulare squillò, mi domandai chi cavolo potesse chiamare alle sei e un quarto di mattino! Sbuffando tornai in camera da letto, cercai quello stupido aggeggio senza risultato finché non smise di far rumore. Stavo per afferrare i vestiti, che avevo lasciato appoggiati ad una sedia, per cambiarmi e quello riprese a squillare.

Mi resi conto che il suono proveniva dal salotto, cerca ovunque senza riuscire a trovarlo. Dannazione, quell'appartamento era un vero casino anche quella mattina. Senza tutte le mi cianfrusaglie in giro rimaneva comunque un campo di battaglia.

Il cellulare suonò per la quinta, forse sesta, volta e finalmente lo trovai nascosto tra i cuscini del divano. Senza nemmeno guardare chi fosse risposi. Forse anche perchè ero già certo di chi avrei sentito parlare all'altro capo.

«Chi cazzo rompe a quest'ora?»

«Si, buongiorno anche a te Mihael. Si può sapere quanto ci hai messo a rispondere? Sarà la quinta volta che provo a chiamarti»

«Si, si... Che vuoi?»

Sbuffò sonoramente, allontanai l'apparecchio dall'orecchio. A quell'ora di mattina, appena svegliatomi poi, ogni suono mi pareva amplificato al massimo. Senza contare il mal di testa che mi assillava.

«Certo che si un bel tipo, pensare che ti ho chiamato per assicurarmi che ti svegliassi! Bel ringraziamento!»

«Ma chi ti ha chiesto niente? Non rompere Light ero già sveglio, ci vediamo dopo»

Riattaccai senza aspettare che rispondesse. Forse si era arrabbiato forse si era rassegnato, non avevo voglia di sorbirmelo alle sei e mezzo. Presi i vestiti dopo essere tornato nella mia stanza e li indossai, pantaloni di pelle nera, aderenti e a vita bassa, niente magliette di cotone o camice con colletto inamidato, per favore ma stava scherzando?

Quando Light mi aveva detto di non vestirmi come uno che lavorava in strada ho dovuto trattenermi con tutte le mie forze per non spaccargli la faccia. Una volta vestito cercai nel cassetto del comodino, trovai una tavoletta di cioccolata che avevo lasciato fuori dalle valige proprio per quel momento.

Avevo chiamato un taxi prima di accingermi a trasportare i pesanti bagagli fino al piano terra. Non c'era nemmeno un ascensore in quella palazzina. Per fortuna vivevo al primo piano.

Stavo aspettando che il taxi arrivasse quando davanti a me si fermò un'auto sportiva grigio metallizzato. Il finestrino si abbassò rivelandone il conducente.

«Che non ti salti più in mente di sbattermi il telefono in faccia!»

«Tsk, e saresti venuto qui solo per dirmi questo?» sul mio viso era sicuramente comparso un sorrisetto arrogante, strafottente direi, ci ero così abituato che a volte nemmeno mi rendevo conto di quel sorrisetto.

«Che hai da fissarmi?»

«Era solo che se non ti decidi a salire in auto diventerai un pupazzo di neve...»

Dicendo questo mi passò una mano tra i capelli, muovendoli in modo che la neve cadesse a terra.

Conoscevo Light da anni, era convinto di essere perfetto, bello, intelligente, brillante, ricco, talentuoso, acuto e stronzo. Ok forse stronzo l'ho aggiunto io. Non ero certo che questo rientrasse tra le sue consapevolezze. Per essere intelligente lo era davvero, ma io ero il numero uno, sia chiaro. Nessuno è meglio di Mihael Keehl.

«Carica le valige sui sedili posteriori e andiamo, non voglio perdere l'aereo per colpa tua Mihael»

«Ma tu senti un po' questo...» borbottai tra me e me mentre facevo come consigliatomi, o ordinatomi, da Light, non perchè me l'avesse detto lui sia chiaro. Ma perchè mi sarei risparmiato di dover pagare la corsa in taxi. Tanto che c'era mi conveniva approfittarne.

Prima di salire in auto lo guardai osservando il suo profilo, sul volto si dipinse un ghigno laterale, mi guardò con la coda dell'occhio. Con lo stesso sorrisetto mi apprestai a salire

Arrivammo all'aeroporto, durante il viaggio nessuno aveva aperto bocca, io perchè stavo in piedi per miracolo, Light perchè già gli giravano. Questa volta non avevo fatto proprio niente per scatenare la sua ira, almeno non mi pareva.

Quella mattina alle 9 di mattino salimmo sull'aereo diretto in Inghilterra, all'università di Londra. Mentre salivamo le scale di metallo, Light dietro di me, mi parve di sentirlo sussurrare prima di metter piede a bordo:

«Addio»

Grazie a Light potevo permettermi di viaggiare in prima classe, ma attenzione, prima classe non significava che il mio amico non avrebbe trovato qualcosa da ridire. Mi rilassai quando dopo qualche minuto vidi Light fare altrettanto.

«Scosso?» mi chiese gentilmente. Lo preferivo quando imprecava a mezza voce o mi lanciava qualche frecciatina.

«Un po'» mi infilai le cuffie dell'i-pod mentre lo vidi alzare gli occhi al cielo. Sicuramente era seccato dalla mia risposta, avevo troncato la conversazione sul nascere in uno dei suoi momenti di gentilezza. Ma non avevo proprio voglia di fare salotto. Come me anche Light si chiuse nei suoi pensieri, sentii una canzone provenire dalle sue cuffie, i Muse forse. Così accesi anch'io e mi lasciai trasportare.

Vidi i suoi occhi puntanti verso di me, già era arrabbiato solo perchè gli avevo sbattuto il telefono in faccia. Ed infine avevo offeso sua altezza disdegnandone la cortesia, che tipo suscettibile! Mi riaddormentai sul sedile di fianco a Light intento a guardare chissà cosa.

Ancora oggi mi chiedo se sia stato un bene o un male l'aver preso quel volo.




Ciao a tutti siamo Layla94 e Musetta 93 X3 e questo è il prologo della nostra prima Fanfiction scritta a 4 mani, speriamo che vi possa piacere, fateci sapere come vi sembra, aspettiamo commenti. Ci teniamo =D alla prossima

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Capitolo 2
*** Capitolo 01 - Heading toward England ***


Capitolo 01 - Heading toward England


Light

Il viaggio procede in modo noioso. Ah, dannata noia! Sempre ad assediarmi. Aveva ragione Schopenhauer, quando diceva: "La vita è un pendolo fra noia e dolore"!

Infatti, se non sto male per la consapevolezza degli orrori umani, allora mi annoio; se invece non mi da noia la ripetitività ossessiva della vita, soffro e patisco il senso di caducità che mi trasmette ogni cosa.

Leggo per un'oretta un saggio di poesie giapponesi. Di tanto in tanto, alzo gli occhi dalle pagine e controllo Mello: sonnecchia silenzioso.

-Strano- penso, notando che ha mangiato una sola tavoletta di cioccolato nero da quando siamo saliti a bordo. Che sia in ansia? Poco importa, se vuole sfogarsi sa che io ascolto.

Prendo dal bagaglio a mano una mela rossa e compatta; affondo gli incisivi per primi, poi penetrano nella polpa i canini, mentre un rigolo di succo cola dalla buccia sanguigna.

Osservo il buco causato dai miei denti famelici. Sembra un pezzo di carne umana, la lecco e sento il suo dolore.

Mastico cercando di non emettere rumori fastidiosi. Ottima qualità, devo complimentarmi col fruttivendolo, me le ha fatte pagare a peso d'oro, ma meritano. Speriamo che in Inghilterra ne abbiano di degne del mio fine palato.

Anche l'ipod mi ha seccato. E questo è grave, i Muse non mi infastidiscono mai. Sbuffo e decido di infastidire il mio compagno che al momento sta giocherellando col rosario che tiene al collo.

Che insulto all'estetica i suoi vestiti! Come commentare l'improbabile gilet, piuttosto che gli attillati pantaloni in pelle...e i guanti da rapinatore? Mah! De gustibus non disputandum est!

-Non mangi?- chiedo e indico le tavolette di cioccolata sul tavolino del sedile.

-No- mugugna lascivo

-Sei odioso- dico, prima di prendergli le gambe, alzargliele e buttargliele addosso. Devo passare e non ho voglia di ottenere il suo permesso.

Lui mi lascia fare, appena sono nel piccolo corridoio lo vedo tornare a "pensare" se si può così definire l'attività da cui è preso.

Scanso una hostess lungo il percorso. Con la scusa di chiedermi se è tutto a posto, mi ha messo le mani addosso. Penso di averla raggelata in un batter d'occhio.

Raggiungo il wc, entro e sbatto la porta dietro me; cosa cazzo spia la ragazzina dell'ultima fila? Che gente. Oh, no! Ancora il senso di schifo verso l'intero mondo! Potessi ucciderli tutti, lo farei.

Devo calmarmi. Urino, mi lavo le mani e la faccia. Sistemo i capelli stupendi, questo taglio da un tocco di bello e dannato al mio volto già perfetto di suo.

Mi osservo i canini bianchissimi; li trovo così sensuali. Mi piacerebbe affondarli nel collo di qualcuno...

Torno a sedere, il viaggio è ancora lungo, pazienza, troverò il modo di passare il tempo a costo di conversare con la mummia al mio fianco.

-Mihael, intendi vivere con me?- domando, lasciando scorrere i miei occhi maledetti lungo il suo corpo elegantemente rilassato.

Mi piace osservarlo sapendo che lui mi vede; spero sempre di far nascere del rossore sul suo viso talvolta impassibile. È così difficile sostenere il nostro rapporto. Lo trovo...faticoso.

-Eh?- risponde, come riemerso da un sogno

-Hai capito. Là... vivremo nello stesso locale? Io voglio un loft- dico e con una mano mi accarezzo il mento. So che queste dita lo attirano, sono lunghe e sinuose.

-Vedremo, Light. Sai bene a cosa ci porta la stretta vicinanza-.

Lo guardo storto, lui aggancia i miei occhi e li sostiene. Ogni volta a lottare io e lui... mai un attimo di relax, se abbassassi la guardia potrebbe ingannarmi nell'arco di un secondo. Ovviamente io farei lo stesso.

-Non lo so. Esplicitalo- ordino, dando un leggero morso al labbro inferiore.

So benissimo di cosa parla, voglio solo metterlo in difficoltà. Già la noia pare svanita, il duello comincia.

-Stronzo e bugiardo! Ho detto vedremo: e così sarà-. Spera di zittirmi con poco, eh?

-Mello...- sussurro, afferrandogli una punta di una ciocca dei biondi capelli lisci

-Cosa ti passa per la testa? Non chiamarmi così!- esclama, senza scomporsi però. E non ha nemmeno scansato la mia mano.

-Mello, hai un buon profumo- bisbiglio ancora più piano e mi porto i capelli sotto le narici.

Alzo gli occhi e lo vedo leggermente imbarazzato: ce l'ho quasi fatta!

Mai illudersi però, mai con Mihael.

-Sì, io vorrei un caffè!- dice veloce all'hostess che sta passando col carrello. Io sono obbligato a ritirarmi. Con quell'infernale profumo per la testa è davvero un'impresa, credetemi.

-Ti ucciderei- penso, ormai sono certo di avere una mania omicida. Affascinante...

Lo studio mentre beve la nera sostanza. Le sue labbra si schiudono appena per far entrare il liquido; sono umide, rosse, morbide credo.

Distolgo l'attenzione dal mio vicino; scruto fuori dal finestrino. Voglio atterrare, comincia a mancarmi l'aria.

Ripesco le cuffiette e accendo la musica, dandogli le spalle. Mi ha stufato, basta combattere col solo risultato di essere rifiutati.

La musica mi penetra le tempie, si inietta nel mio sangue avvelenato e la sento scorrere a velocità incredibili.

Penso al destinatario ipotetico di questa canzone; chissà a chi si riferisce la sensuale voce del cantante.


-You could be my unintended choice to live my life extended, you could be the one i'll always love...

You could be the one who listens to my deepest inquesitions, you could be the one i'll always love...-

[Tu potresti essere la mia involontaria scelta di vivere la vita offertami, tu potresti essere l'unico che io amerò sempre...

Tu potresti essere l'unico che ascolterà le mie più profonde inquietudini, tu potresti essere l'unico che io amerò sempre...]


Mi piacerebbe trovare un giorno la persona a cui dedicare queste belle parole.

Solo trasportato da questi pensieri sciocchi riesco a dimenticarmi di quell'apatico di Mihael.

Voglio trovare una persona... tutta mia.

Ho il disperato bisogno di possedere qualcuno. Da solo non mi basto, ormai lo affermo con certezza.

Chissà.

Comincia la discesa, l'aereo traballa e anche il mio cuore: appena appena, giusto per il brivido dell'estraneità dei luoghi.

Domani visiterò subito l'università.

Scendendo, respirando la prima boccata di aria inglese... Tutto sembra più sopportabile. Me ne meraviglio.

Sì, anche quella creatura incomprensibile che si muove elegantemente al mio fianco per raggiungere il taxi, appare migliore.




Slave >w< qui è Layla che vi parla per vostra sfortuna °-°, questo capitolo era scritto dal punto di vista di Light (non siamo scemi, si era capito ndlettori) e sarà sempre così, un capitolo di Light e uno di Mello. E quindi uno mio (Mello) e uno di Musetta (Light) >w< e adesso la pianto e passo ai ringraziamenti.

_Abigail_: Ciao *-* intriga pure me (so una delle autrici ma intriga lo stesso u.u), questo era un capitolo si transizione, spero che ti sia piaciuto, baci e alla prossima <3

Debby_Gre: Waaa ciao, che bello ti ritrovo anche qui °O°, grazie sono contenta che ti piaccia come scriviamo, però il nuovo capitolo arriverà... Emh... Sai quanto sono lenta vero? ^__^'' ma forse my Wife riuscirà a farmi scrivere prima di 3 settimane O__O, mi dileguo, ciao ^O^

P Chan: No, siamo un miraggio U__U *ha la febbre poverina, delira* per tua sfortuna ci sono anch'io, Layla, però per tua fortuna questo chappy è scritto da Musetta <3, alla prossima ciao ^w^ (PS avevo letto la tua mail, 3 giorni fa °-°, che baka, beh meglio tardi che mai)

Jessy Keehl: *urla anche lei* whuaa Jessy >w< che mi segue sempre ovunque O__O, ma ciao *-*, già il prologo l'avevo scritto io però non so come hai fatto ad indovinare °-°, il nuovo capitolo invece è di Musetta e si vede xD è scritto molto meglio, comunque, facci sapere, baci <3

Misa N: Grazie per aver messo la fik già tra i preferiti, spero che non rimarrai delusa, da Musetta no di certo °-°, spero quindi di non deluderti io, scappo ciao, spero di risentirti <3

RosaWhiteAngel: No che non disturbi u.u. Emh siamo sposate e fa bene alla salute dici? Me avere febbre çwç. Ma coe la conosci bene xD Si il capitolo l'avevo scritto io con qualche aggiunta delle idee di Musetta, i Muse non potevano mancare quindi. Anch'io sono pigra °-° ma un commentino? Spero che lo lascerai >w<, ciao <3

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