Capitolo
01 - Heading
toward England
Light
Il
viaggio procede in modo noioso. Ah, dannata noia! Sempre ad
assediarmi. Aveva ragione Schopenhauer, quando diceva: "La vita
è un pendolo fra noia e dolore"!
Infatti,
se non sto male per la consapevolezza degli orrori umani, allora mi
annoio; se invece non mi da noia la ripetitività ossessiva
della vita, soffro e patisco il senso di caducità che mi
trasmette ogni cosa.
Leggo
per un'oretta un saggio di poesie giapponesi. Di tanto in tanto, alzo
gli occhi dalle pagine e controllo Mello: sonnecchia silenzioso.
-Strano-
penso, notando che ha mangiato una sola tavoletta di cioccolato nero
da quando siamo saliti a bordo. Che sia in ansia? Poco importa, se
vuole sfogarsi sa che io ascolto.
Prendo
dal bagaglio a mano una mela rossa e compatta; affondo gli incisivi
per primi, poi penetrano nella polpa i canini, mentre un rigolo di
succo cola dalla buccia sanguigna.
Osservo
il buco causato dai miei denti famelici. Sembra un pezzo di carne
umana, la lecco e sento il suo dolore.
Mastico
cercando di non emettere rumori fastidiosi. Ottima qualità,
devo complimentarmi col fruttivendolo, me le ha fatte pagare a peso
d'oro, ma meritano. Speriamo che in Inghilterra ne abbiano di degne
del mio fine palato.
Anche
l'ipod mi ha seccato. E questo è grave, i Muse non mi
infastidiscono mai. Sbuffo e decido di infastidire il mio compagno
che al momento sta giocherellando col rosario che tiene al collo.
Che
insulto all'estetica i suoi vestiti! Come commentare l'improbabile
gilet, piuttosto che gli attillati pantaloni in pelle...e i guanti da
rapinatore? Mah! De gustibus non disputandum est!
-Non
mangi?- chiedo e indico le tavolette di cioccolata sul tavolino del
sedile.
-No-
mugugna lascivo
-Sei
odioso- dico, prima di prendergli le gambe, alzargliele e
buttargliele addosso. Devo passare e non ho voglia di ottenere il suo
permesso.
Lui
mi lascia fare, appena sono nel piccolo corridoio lo vedo tornare a
"pensare" se si può così definire l'attività
da cui è preso.
Scanso
una hostess lungo il percorso. Con la scusa di chiedermi se è
tutto a posto, mi ha messo le mani addosso. Penso di averla raggelata
in un batter d'occhio.
Raggiungo
il wc, entro e sbatto la porta dietro me; cosa cazzo spia la
ragazzina dell'ultima fila? Che gente. Oh, no! Ancora il senso di
schifo verso l'intero mondo! Potessi ucciderli tutti, lo farei.
Devo
calmarmi. Urino, mi lavo le mani e la faccia. Sistemo i capelli
stupendi, questo taglio da un tocco di bello e dannato al mio volto
già perfetto di suo.
Mi
osservo i canini bianchissimi; li trovo così sensuali. Mi
piacerebbe affondarli nel collo di qualcuno...
Torno
a sedere, il viaggio è ancora lungo, pazienza, troverò
il modo di passare il tempo a costo di conversare con la mummia al
mio fianco.
-Mihael,
intendi vivere con me?- domando, lasciando scorrere i miei occhi
maledetti lungo il suo corpo elegantemente rilassato.
Mi
piace osservarlo sapendo che lui mi vede; spero sempre di far nascere
del rossore sul suo viso talvolta impassibile. È così
difficile sostenere il nostro rapporto. Lo trovo...faticoso.
-Eh?-
risponde, come riemerso da un sogno
-Hai
capito. Là... vivremo nello stesso locale? Io voglio un loft-
dico e con una mano mi accarezzo il mento. So che queste dita lo
attirano, sono lunghe e sinuose.
-Vedremo,
Light. Sai bene a cosa ci porta la stretta vicinanza-.
Lo
guardo storto, lui aggancia i miei occhi e li sostiene. Ogni volta a
lottare io e lui... mai un attimo di relax, se abbassassi la guardia
potrebbe ingannarmi nell'arco di un secondo. Ovviamente io farei lo
stesso.
-Non
lo so. Esplicitalo- ordino, dando un leggero morso al labbro
inferiore.
So
benissimo di cosa parla, voglio solo metterlo in difficoltà.
Già la noia pare svanita, il duello comincia.
-Stronzo
e bugiardo! Ho detto vedremo: e così sarà-. Spera di
zittirmi con poco, eh?
-Mello...-
sussurro, afferrandogli una punta di una ciocca dei biondi capelli
lisci
-Cosa
ti passa per la testa? Non chiamarmi così!- esclama, senza
scomporsi però. E non ha nemmeno scansato la mia mano.
-Mello,
hai un buon profumo- bisbiglio ancora più piano e mi porto i
capelli sotto le narici.
Alzo
gli occhi e lo vedo leggermente imbarazzato: ce l'ho quasi fatta!
Mai
illudersi però, mai con Mihael.
-Sì,
io vorrei un caffè!- dice veloce all'hostess che sta passando
col carrello. Io sono obbligato a ritirarmi. Con quell'infernale
profumo per la testa è davvero un'impresa, credetemi.
-Ti
ucciderei- penso, ormai sono certo di avere una mania omicida.
Affascinante...
Lo
studio mentre beve la nera sostanza. Le sue labbra si schiudono
appena per far entrare il liquido; sono umide, rosse, morbide credo.
Distolgo
l'attenzione dal mio vicino; scruto fuori dal finestrino. Voglio
atterrare, comincia a mancarmi l'aria.
Ripesco
le cuffiette e accendo la musica, dandogli le spalle. Mi ha stufato,
basta combattere col solo risultato di essere rifiutati.
La
musica mi penetra le tempie, si inietta nel mio sangue avvelenato e
la sento scorrere a velocità incredibili.
Penso
al destinatario ipotetico di questa canzone; chissà a chi si
riferisce la sensuale voce del cantante.
-You could be my unintended
choice to live my life extended, you could be the one i'll always
love...
You could be the one who listens
to my deepest inquesitions, you could be the one i'll always love...-
[Tu potresti essere la mia
involontaria scelta di vivere la vita offertami, tu potresti essere
l'unico che io amerò sempre...
Tu potresti essere l'unico che
ascolterà le mie più profonde inquietudini, tu potresti
essere l'unico che io amerò sempre...]
Mi
piacerebbe trovare un giorno la persona a cui dedicare queste belle
parole.
Solo
trasportato da questi pensieri sciocchi riesco a dimenticarmi di
quell'apatico di Mihael.
Voglio
trovare una persona... tutta mia.
Ho
il disperato bisogno di possedere qualcuno. Da solo non mi basto,
ormai lo affermo con certezza.
Chissà.
Comincia
la discesa, l'aereo traballa e anche il mio cuore: appena appena,
giusto per il brivido dell'estraneità dei luoghi.
Domani
visiterò subito l'università.
Scendendo,
respirando la prima boccata di aria inglese... Tutto sembra più
sopportabile. Me ne meraviglio.
Sì,
anche quella creatura incomprensibile che si muove elegantemente al
mio fianco per raggiungere il taxi, appare migliore.
Slave >w<
qui è Layla che vi parla per vostra sfortuna °-°,
questo capitolo era scritto dal punto di vista di Light (non siamo
scemi, si era capito ndlettori) e sarà sempre così, un
capitolo di Light e uno di Mello. E quindi uno mio (Mello) e uno di
Musetta (Light) >w< e adesso la pianto e passo ai
ringraziamenti.
_Abigail_:
Ciao *-* intriga pure me (so una delle autrici ma intriga lo stesso
u.u), questo era un capitolo si transizione, spero che ti sia
piaciuto, baci e alla prossima <3
Debby_Gre:
Waaa ciao, che bello ti ritrovo anche qui °O°, grazie sono
contenta che ti piaccia come scriviamo, però il nuovo capitolo
arriverà... Emh... Sai quanto sono lenta vero? ^__^'' ma forse
my Wife riuscirà a farmi scrivere prima di 3 settimane O__O,
mi dileguo, ciao ^O^
P Chan:
No, siamo un miraggio U__U *ha la febbre poverina, delira* per tua
sfortuna ci sono anch'io, Layla, però per tua fortuna questo
chappy è scritto da Musetta <3, alla prossima ciao ^w^ (PS
avevo letto la tua mail, 3 giorni fa °-°, che baka, beh
meglio tardi che mai)
Jessy
Keehl: *urla anche lei* whuaa Jessy >w< che mi segue sempre
ovunque O__O, ma ciao *-*, già il prologo l'avevo scritto io
però non so come hai fatto ad indovinare °-°, il nuovo
capitolo invece è di Musetta e si vede xD è scritto
molto meglio, comunque, facci sapere, baci <3
Misa N:
Grazie per aver messo la fik già tra i preferiti, spero che
non rimarrai delusa, da Musetta no di certo °-°, spero quindi
di non deluderti io, scappo ciao, spero di risentirti <3
RosaWhiteAngel:
No che non disturbi u.u. Emh siamo sposate e fa bene alla salute
dici? Me avere febbre çwç. Ma coe la conosci bene xD Si
il capitolo l'avevo scritto io con qualche aggiunta delle idee di
Musetta, i Muse non potevano mancare quindi. Anch'io sono pigra °-°
ma un commentino? Spero che lo lascerai >w<, ciao <3
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