Note e chimica

di Liz_Eagle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 ***
Capitolo 17: *** Cap. 17 ***
Capitolo 18: *** Cap. 18 ***
Capitolo 19: *** Cap. 19 ***
Capitolo 20: *** Cap. 20 ***
Capitolo 21: *** Cap. 21 ***
Capitolo 22: *** Cap. 22 ***
Capitolo 23: *** Cap. 23 ***
Capitolo 24: *** Cap. 24 ***
Capitolo 25: *** Cap. 25 ***
Capitolo 26: *** Cap. 26 ***
Capitolo 27: *** Cap. 27 ***
Capitolo 28: *** Cap. 28 ***
Capitolo 29: *** Cap. 29 ***
Capitolo 30: *** Cap. 30 ***
Capitolo 31: *** Cap. 31 ***
Capitolo 32: *** Cap. 32 ***
Capitolo 33: *** Cap. 33 ***
Capitolo 34: *** Cap. 34 ***
Capitolo 35: *** Cap. 35 ***
Capitolo 36: *** Cap. 36 ***
Capitolo 37: *** Cap. 37 ***
Capitolo 38: *** Cap. 38 ***
Capitolo 39: *** Cap. 39 ***
Capitolo 40: *** Cap. 40 ***
Capitolo 41: *** Cap. 41 ***
Capitolo 42: *** Cap. 42 ***
Capitolo 43: *** Cap. 43 ***
Capitolo 44: *** Cap. 44 ***
Capitolo 45: *** Cap. 45 ***
Capitolo 46: *** Cap. 46 ***
Capitolo 47: *** Cap. 47 ***
Capitolo 48: *** Cap. 48 ***
Capitolo 49: *** Cap. 49 ***
Capitolo 50: *** Cap. 50 ***
Capitolo 51: *** Cap. 51 ***
Capitolo 52: *** Cap. 52 ***
Capitolo 53: *** Cap. 53 ***
Capitolo 54: *** Cap. 54 ***
Capitolo 55: *** Cap. 55 ***
Capitolo 56: *** Cap. 56 ***
Capitolo 57: *** Cap. 57 ***
Capitolo 58: *** Cap. 58 ***
Capitolo 59: *** Cap. 59 ***
Capitolo 60: *** Cap. 60 ***
Capitolo 61: *** Cap. 61 ***
Capitolo 62: *** Cap. 62 ***
Capitolo 63: *** Cap. 63 ***
Capitolo 64: *** Cap.64 ***
Capitolo 65: *** Cap. 65 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


Capitolo 1 nvu

CAPITOLO 1

L’aria era calda e afosa quella sera, le strade buie affollate da ragazzi e ragazze non proprio raccomandabili, ubriaconi e prostitute per la maggior parte, la periferia della Città degli Angeli non era proprio il massimo. Un ragazzo dai lineamenti afroamericani, col viso coperto da una massa informe di riccioli neri camminava al centro della strada, fumando una Marlboro con tranquillità. Era inconfondibile, il chitarrista dei Guns N’ Roses… Slash.

Ormai il successo era alle porte, la band destinata a scrivere una lunga e intensa pagina nella storia della musica stava accrescendo la propria popolarità velocemente. I loro concerti a Los Angeles erano sempre più gettonati, e cominciavano ad arrivare importanti somme di denaro per quei cinque ragazzi, di certo non cresciuti nel lusso più sfrenato.

I tacchi dei suoi stivali borchiati alla Cowboy colpivano ritmicamente l’asfalto, la testa che vagava nei pensieri più profondi.. era uscito dall’albergo dove alloggiava col resto del gruppo da quasi un’ora, avevano finito lo ‘zio Jack’ e lui era uscito con la scusa di procurarsene un altro po’.. ma non era affatto così, la verità è che voleva un po’ di tempo per farsi una passeggiata solitaria, come non ne faceva da un po’, tra le prove col gruppo e il numero di fans che cresceva a dismisura, di tempo per girovagare da solo non ne aveva molto.

‘Ehi amico, cerchi della roba? La mia è buona’  gli si era avvicinato un ragazzotto con lo sguardo spento, strafatto senza dubbio, avrà avuto si e no la sua età, venti, ventuno anni al massimo.

‘No grazie, non voglio niente’  si era già fatto abbastanza quella sera, e poi era piuttosto diffidente quando comprava roba, non si fidava del primo che capitava; continuò a camminare dritto davanti a sé.

‘Sicuro amico? Che ti serve avanti, marijuana? Hashish? Cocaina?’

‘Ti ho detto che non mi serve niente, vedi di sparire..’

Il ragazzotto rimase indietro, rassegnato. Slash andò avanti per la sua strada.. aveva voglia di bere.. avrebbe cercato un bar per farsi un goccio, non erano proprio felici i pensieri che gli passavano per la testa quella sera e avrebbe preferito di gran lunga berci sopra invece che rimuginare. Era difficile per sé stesso ammetterlo, ma aveva paura, lui e i ragazzi si erano gasati molto nell’ultimo periodo, visto il loro successo.. ma quella sera, quel tiro di cocaina non l’aveva portato allo sballo piacevole. Si era visto di nuovo a Seattle, con qualche anno in più e molti soldi in meno.. aveva per un attimo avuto dei dubbi sulla loro carriera da musicisti, aveva effettivamente avuto paura che tutto scivolasse loro dalle mani, che avessero avuto in mano la chiave del successo e l’avessero perduta.

Si era allontanato dall’hotel uscendo dal retro, per evitare eventuali scoccianti ragazzine, e si era diretto subito verso la periferia, senza pensarci troppo, almeno lì sperava che la gente fosse troppo fatta o occupata per badare ad una star emergente.

Aveva in realtà visto diversi posti in cui fermarsi, ma per qualche strano motivo era andato avanti, svoltando di tanto in tanto, imboccando strade a caso.. avrebbe bevuto sì, si sarebbe fermato da qualche parte quella sera, ma non ora, non ne aveva ancora davvero voglia.

Percorrendo il suo casuale itinerario si era ritrovato più vicino al centro della città, i quartieri erano tenuti meglio e non c’era l’atmosfera pesantemente lugubre della periferia, nonostante l’illuminazione era la stessa.

Quell’insegna al neon fu come un faro per lui, ora si che aveva sete, voleva del whiskey, e subito. Entrò nel bar, le luci soffuse, un gruppo di quattro ragazzi e due ragazze ad un tavolo, quasi nessuno al bancone.. si, quasi nessuno, a parte una ragazza seduta su uno sgabello che gustava tranquillamente una vodka. Slash si sedette a un solo sgabello di distanza e ordinò il suo ‘vecchio Jack’..

‘Come mai in giro da solo a quest’ora?’  la voce di quella ragazza era profonda, nessuna nota stridula, calma e sensuale.. il chitarrista voltò lo sguardo, lo stava fissando con occhi profondi come non ne aveva mai visti, color nocciola. Era davvero una bella ragazza, i capelli appena sotto le spalle, castani chiari e mossi. Indossava un leggero abitino nero, che si fingeva costoso, gli stivali col tacco e una sottilissima linea di eye-liner sugli occhi.. Slash la guardava visibilmente incuriosito.

‘Dovrei portela io una domanda del genere.. dolcezza’ quell’ultima parola gli era uscita un po’ a fatica, si sentiva un po’ in soggezione sotto il suo sguardo immobile.

‘Ho appena finito di lavorare.. a proposito, vorrei intrattenermi di più ma è meglio se me ne torno a casa..’ fece per alzarsi, ma la mano di Slash non si fece attendere, la afferrò velocemente ma con delicatezza per un braccio, aveva visto un lampo di malizia nei suoi occhi.

‘Aspetta.. piacere Slash’ disse porgendole la mano, lei la guardò un po’ diffidente poi rispose

‘Liz, molto piacere’

‘Vuoi che ti accompagni a casa Liz’

‘Non credo di averne bisogno..’

‘Beh.. dovrò insistere, non permetterei mai che una bella ragazza vada in giro da sola con tutti i ragazzacci che ci sono..’ forse gli stava tornando un po’ della sua ironica spavalderia, si stava sciogliendo un po’. Le strappò un sorriso, non sapendo dire fino a che punto divertito.

‘E chi può assicurarmi che tu non rientri tra questi?’

Si alzò dallo sgabello e si avvicinò a lei, guardandola negli occhi, per poi allungare le labbra in un sorriso quasi esagerato.

‘Ok, il sorriso da ebete può bastare! Andiamo Slash’

Prese un giubbotto di pelle strettissimo che stava appoggiato allo schienale dello sgabello, Slash non potè non notare il seno prosperoso contenuto a malapena dal vestitino mentre lei inarcava le spalle per indossare il giubbotto.. a quel punto la squadrò dall’alto in basso, mentre lei era intenta a frugare nella borsetta alla ricerca di chissà cosa. Era davvero molto bella, snella, con le gambe sottili, le curve al posto giusto, la vita stretta, il collo elegante e quel seno.. Slash era ipnotizzato.

Una volta trovato finalmente il pacchetto di Lucky Strike, la ragazza alzò lo sguardo, notando l’espressione inebetita di quello strano ragazzo che aveva davanti..

‘Quando hai finito possiamo andare..’ gli disse inarcando un sopracciglio..

‘Finito di fare cosa?’ non poteva far altro che ostentare innocenza..

‘Finito di squadrarmi..’ si accese una sigaretta.

‘O scusa baby, spero davvero che non ti sia offesa perché..’ allungò lo sguardo verso il petto della ragazza che lo scacciò velocemente.. lui le sorrise innocente, e lei non potè fare a meno che ridere.

‘Forza andiamo ora..’

Si avviarono per le strade buie, Slash seguiva la ragazza senza preoccuparsi di dove andavano, avrebbe pensato più tardi a un modo per tornare all’albergo.

‘Allora, che ci fai in giro a quest’ora?’

‘Te l’ho detto, lavoro fino a tardi’

‘Devo ammettere che non ti stavo ascoltando..’ sorrise ‘Mi guardavi fissa.. sicuramente già persa per me!’ e le mise un braccio sulle spalle, sperando che non reagisse male; Liz scoppiò in una risata fragorosa, sinceramente divertita da quell’improvvisa affermazione.

‘Beh, la sfacciataggine non ti manca di certo!’

‘Me lo dicono tutte, qualcuna si è anche lamentata, ma a quanto pare finiscono sempre per non darci peso!’ altra risata, quel ragazzo tutto ricci era proprio divertente..

‘Ad ogni modo, finisci di lavorare sempre alle tre del mattino?’

‘Anche più tardi nei weekend, la domenica posso dormire di più, e visto che il tempo è denaro, lavoro di più la notte prima’ Slash si era fatto sicuramente un’idea sbagliata di quella ragazza.. ma non disse nulla.

‘Capisco.. lavori anche di giorno?’

‘Non posso farne a meno.. l’affitto è caro..’ poi si girò a guardare il ragazzo, leggeva perfettamente nei suoi occhi cosa pensava di lei.. non era la prima volta che un ragazzo la credeva una prostituta.

‘Smettila di guardarmi così.. non sono una puttana’ Slash fu preso alla sprovvista..

‘No no ma che dici.. non lo pensavo assolutamente..’ tentò di rimediare, ma Liz ne sapeva una più del diavolo.

‘Senti non preoccuparti, davvero.. visto dove mi hai incontrata, visto l’abbigliamento.. non potevi pensare altro.. non sono una puttana, sono una barista, lavoro fino a tardi la sera e la mattina faccio la commessa in un piccolo supermarket.. cercò di guadagnare con quel po’ di dignità che mi resta’

‘Scusami davvero..’

‘Sta tranquillo.. non me la prendo.. e poi, sei stato così gentile a volermi accompagnare a casa..’

‘A proposito.. ma quanto manca? Non che io sia stanco.. ma se non insistevo te la facevi veramente tutta a piedi da sola?’ Liz lo guardò inarcando il sopraciglio

‘Ok è vero.. cominciano a farmi male i piedi, ma solo perché ho camminato parecchio prima di entrare nel bar..’

‘Pessima scusa!’ la ragazza scoppiò nuovamente a ridere, e Slash con lei.. c’era chimica tra loro, lo sentivano..

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


Capitolo 2 nvu

CAPITOLO 2

Slash e Liz camminarono ancora parecchio, parlando del più e del meno e ridendo; Slash si era definitivamente sciolto, cominciando una sequenza di battute e commenti che facevano morire Liz dalle risate.. Il chitarrista tutto muscoli e sesso-disinteressato non si accorse nemmeno che camminavano da almeno un’ora e mezza, sembrava non rendersi conto dello scorrere del tempo.

Liz invece se ne era accorta, quando quasi un’ora prima aveva imboccato la via dove c’era il suo appartamento, ma era così divertita da quel ventenne, così spiritoso e affascinante, che aveva preferito tirare dritto, e aveva cominciato a seguire un percorso improvvisato.

Entrarono in un parco continuando a parlare, solo quando la ragazza si sedette su una panchina Slash si rese conto della situazione..

‘Ma casa tua?’ domandò incredulo.

‘L’abbiamo passata circa un’ora fa’ rispose innocente, sfoderando un sorriso delizioso.

Slash non credeva alle sue orecchie.. ‘Non ti seguo..’

‘Beh, ci siamo passati davanti.. ma mi stavo divertendo e non avevo voglia di tornare a casa, e l’abbiamo superata.. eddai abbiamo anche avuto fortuna! Siamo finiti in un parco! Non stare lì fermo!’

Slash rimase spiazzato da quella confessione.. ma alla fine non gli dispiaceva proprio per niente, sorrise come un bambino e si sedette accanto a lei..

‘Me l’hai proprio fatta.. e per questo..’ Lei lo guardò, per un attimo preoccupata che potesse prenderla male.. ‘PAGHERAI!’ urlò avventandosi su di lei e facendole il solletico

‘Noooo!! Ti prego Slash!! Bastaaa! Ok ok, pausa, hai vinto hai vinto!!!’

Si risedettero sulla panchina, Slash cingeva col braccio le spalle della ragazza, si trovava davvero bene con lei.. Era davvero bellissima.

L’alba non tardò molto ad arrivare, e la luce della mattina rischiarò il parco; Slash era dispiaciuto all’idea che si dovessero prima o poi separare, ma doveva ammettere che non si reggeva in piedi dalla stanchezza, e Liz non era certo da meno.

‘Credo che sia definitivamente venuta l’ora di tornare a casa..’

‘Mi lascerai così insoddisfatto?’ Slash assunse un sorriso ammiccante.

‘Dai Casanova muoviti, te lo si legge in fronte che svieni dal sonno’

‘Anche attraverso i ricci? Cavolo devo essere messo proprio male!’ Liz allungò la mano e lo aiutò ad alzarsi; uscirono dal parco e tornarono verso la via della ragazza, nonostante la stanchezza Slash aveva insistito per riaccompagnarla a casa, e grazie alla luce Liz era riuscita ad orientarsi e aveva trovato subito la via più breve per tornare al suo appartamento.

Arrivarono in tempo ragionevolmente breve sotto il portone del palazzo rosso scuro in cui Liz viveva da circa due anni, da quando era riuscita a scappare dalle grinfie dei suoi genitori; si fermarono davanti all’entrata e si guardarono diversi attimi negli occhi prima che uno dei due trovasse qualcosa da dire..

‘Eccoci, sei arrivata’ Slash aveva trovato per primo quel qualcosa nonostante non fosse stato particolarmente originale

‘Già..’

‘Allora buonanotte..’

‘Buonanotte? C’è già la luce e tu mi auguri la buona notte?’

‘Cazzo.. e vabbeh dai, è un errorino!’ riuscì a strapparle un’altra risata..

‘Mi piacerebbe rivederti Liz..’ Slash aveva pronunciato quelle parole tutte d’un fiato.. in questi momenti era sempre in balia di una sorta di timidezza che poco si adeguava al suo personaggio..

‘Anche a me.. ma non la farai franca così facilmente..’

‘Cioè??’

‘Se mi vuoi rivedere, mi devi trovare, ti ho già detto che lavoro in un locale la sera e in un supermarket il pomeriggio.. fatti una sana passeggiata per Los Angeles..’

‘Ma non è giusto!! Ci metterò giorni a trovarti!!’ Ma Liz aveva velocemente aperto il portone ed era corsa dentro.. Slash rimase spiazzato, come avrebbe fatto a ritrovarla? Poteva lavorare ovunque.. ci avrebbe messo giorni, e lui non era certo il tipo da inseguire una ragazza per l’intera città.. pensò che sarebbe finita in un nulla, non l’avrebbe cercata come un matto, non era da lui.. ma non ne era molto convinto.

 

Liz entrò nell’appartamento e si richiuse la porta alle spalle, si appoggiò con la schiena e si lasciò scivolare fino a sedersi, era davvero esausta, come non le succedeva da tanto.. ma nonostante il sonno insopportabile e il male ai muscoli, che sentivano gli effetti della serata al club e della nottata passata con Slash, sorrise, era stata davvero bene..

Gettarsi sul letto fu una rivelazione, non riusciva più a stare in piedi o a fare altro.. si addormentò dopo pochi minuti, per altro dimenticandosi di puntare la sveglia per quel pomeriggio..

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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


Capitolo 3

CAPITOLO 3

Passò davanti alla sala condivisa da tutti e cinque i ragazzi, su un divano c’era Axl con due ragazze nude avvinghiate addosso.. Steve con una ragazza bruna.. di Izzy non c’era traccia, e sull’ultimo divano una deliziosa biondina che dormiva con addosso una coperta.. passò oltre.

Entrò nella sua stanza e per un attimo rimase confuso dall’immagine che gli si presentava davanti agli occhi, Duff stava dormendo nel suo letto con soltanto i boxer, la bottiglia di vodka ancora tra le mani.. credette di aver sbagliato stanza, e tornò a controllare il numero fuori dalla porta.. 237.. nello stato in cui era quel numero non gli diceva proprio un bel niente.. tornò a fissare la scena di prima.. gli cadde l’occhio su svariati pacchetti di sigarette che stavano sul comodino, su tutti c’era una scritta a pennarello ‘Slash’.. ancora nel dubbio aprì l’armadio, pantaloni in pelle nera, cinture borchiate, magliette di ogni genere, e il cappello.. a quel punto non ebbe più dubbi.. ma ad ogni modo.. che cazzo ci faceva Duff in camera sua? Era troppo stanco per ipotizzare delle motivazioni plausibili.. cominciò a spogliarsi senza badare a lui.

Duff dal canto suo, quando Slash lanciò su una sedia la cintura borchiata, che cadde a terra, si svegliò..

‘Ehi amico! Ma dove cazzo sei stato?’

‘E tu che diavolo ci fai nella mia stanza?’

‘Ieri sera sono venuto di qua a cercarti.. te ne sei andato e non tornavi più.. ci chiedevamo dove fossi..’

‘Dov’ero io o dov’era lo zio Jack?’

‘Un po’ tutti e due in effetti.. sai eravamo a corto di tutto..’

‘Rotti in culo!’

‘Eddai che hai? Sono pure venuto a cercarti!’

‘Ed eri talmente preso dall’ansia che ti sei addormentato! Non regge man.. credevi che mi stessi sbronzando da solo?’

‘Per un attimo l’ho pensato.. Ma poi ho visto che non c’eri e mi sono preoccupato sul serio.. mi sono messo qui ad aspettarti non sapendo dove cazzo ti eri cacciato..’

‘Beh eccomi.. sono tornato..’

‘Me lo vuoi dire dove sei stato?’

‘In giro’

‘Da solo?’

‘No..’

‘Eccolo l’infame!! Esci per comprare dell’alcool, che poi non si vede, trovi delle tipe e non pensi ai tuoi amici! Complimenti.. complimenti davvero!!’

‘Oh Duff ma che vuoi! E poi non mi pare che vi siate annoiati’ lo guardò con un sorriso che diceva tutto ‘ho sbirciato nella sala grande.. la biondina stava con te?’

‘Si.. ci siamo divertiti un po’.. poi si è addormentata e io sono venuto di qui..’

‘Sei proprio un ricchione.. sei venuto a cercare me invece di startene con la bionda?’

‘Avevo bisogno di alcool, e la tua è l’unica stanza in cui sono davvero sicuro di trovarne..’ Disse sorridendo e alzando di poco la bottiglia di vodka..

‘Ecco bravo.. adesso vedi di sparire che servi più di là che di qua.. e io reclamo il mio letto!’

Duff si alzò con un po’ di fatica e uscì dalla stanza.. ‘Mi dovrai delle spiegazioni per stanotte..’ aveva detto appena prima di chiudersi la porta alle spalle.

Slash si buttò sul letto sfinito, grazie al cielo Liz era riuscita ad indicargli la strada per tornare all’hotel, altrimenti starebbe ancora camminando.. ripensò a quella ragazza, conosciuta così casualmente solo qualche ora prima, l’aveva colpito, non c’era alcun dubbio, era divertente, non si attaccava come una fan delirante, ed era assolutamente, meravigliosamente imprevedibile.. ‘magari un giretto domani me lo faccio.. metti che la trovo..’

Si addormentò pensando a lei, riavvolgendo nella sua mente i ricordi di quella serata e rivivendoli da capo, eh si, si era trovato proprio bene, forse anche troppo..

 

Liz aprì gli occhi, si era svegliata per il caldo, era sudata e nella sua stanza batteva un sole impressionante.. guardò la sveglia che teneva sul comodino, le 16.12..

‘MERDAA!!’ Scattò in piedi, mise su un caffè e si precipitò di corsa in bagno.. dopo nemmeno quattro minuti si era già fatta la doccia ed era uscita con addosso solo un asciugamano.. avrebbe dovuto essere al lavoro già da un po’, il suo turno cominciava alle 15.00..

 

‘Ehi stallone svegliati!’

Il risveglio di Slash fu altrettanto traumatizzante.. Steve si era gettato sul suo letto urlandogli nelle orecchie..

‘Ma che cazz.. Steve!! Ricchione di merda levati!! Ma che cazzo fai sei impazzito per caso??’ Steve si alzò dal letto non prima di aver spettinato un po’ i riccioli di Slash, già indomabili di per sé..

‘Allora cowboy.. che ha combinato ieri sera.. te ne sei fatta un’altra?’ Izzy entrò nella stanza..

‘Era bella e giovane o hai ripiegato sulla mezza età?’ Seguito da Axl..

‘Ragazzi va torturato.. stamattina non ha spiccicato parola sull’argomento..’ E infine Duff.

‘Mmm.. lasciatemi dormire!!’

‘Ma sei matto? Alzati e fai qualcosa della tua vita..’

‘Il messaggio è che abbiamo le prove quindi devi muovere il culo.. non hai molta scelta..’

‘Non ci sono di là le ragazze? Non volete divertirvi un altro po’?’

‘Ma quali ragazze Slash! Da quando le teniamo con noi fino a mezzogiorno!!’

‘E’ solo mezzogiorno?? Ma voi siete matti!! Fuori dalla mia stanza!!’

‘Ok ragazzi, credo che il riccio abbia bisogno di più motivazione..’ Axl guardò gli amici con occhi complici.. Izzy tolse velocemente le coperte del letto di Slash.. poi aiutò gli altri tre a sollevarlo di peso.. non era un’operazione facile, Slash non era certo mingherlino, per di più continuava a dimenarsi.. lo trasportarono con non poca fatica fino al corridoio comunicante con le altre stanze, lo appoggiarono a terra con non troppa delicatezza.. poi Duff corse dentro alla stanza, trovò la chiave velocemente, uscì, chiuse la porta dall’esterno e lanciò la chiave ad Axl, mentre Izzy e Steve tenevano occupato Slash in modo da non fargli capire cosa stesse succedendo..

‘Ma porca puttana ragazzi la smettete!! Che cazzo!’ Si alzò protestando e tentò di entrare in camera sua..

‘Ma chi cazzo è che ha chiuso la mia stanza!! Dai ricchioni fuori le chiavi!!’

‘Le prove Slash, le prove.. poi forse riavrai le tue chiavi!’

‘Ma fanculo cazzo!! Sono in mutande!!’

‘Lo so e sta tranquillo che è peggio per noi che per te!!’ Duff lo guardò disgustato..

‘Ma senti chi cazzo parla! Il frocio per eccellenza sei tu qui dentro!!’

Alla fine Slash fu costretto ad arrendersi.. e a provare con gli altri in boxer; suonarono per circa due ore, poi finalmente il riccio potè tornare nella sua stanza..

Si fece velocemente una doccia, mise i pantaloni di pelle, l’immancabile cintura, e una maglietta bianca con la stampa di una pubblicità della tequila.

 

‘Ehi che fai esci?’ Steve l’aveva visto passare in corridoio.. ‘cazzo..’

‘Vado a fare un giro’

‘Slash ma che cazzo ti succede! Che diavolo hai fatto stanotte!?’

‘Te l’ho detto Duff, sono stato in giro..’

‘Si ma con chi cazzo!! Fai tutto il misterioso! Tu poi! Che ce tra noi c’è uno che si vanta di tutte le sue scopate, quello sei tu!!’

‘Non c’è niente di cui vantarsi..’

‘Cioè sei andato in bianco!!?? Ehi Slash, torna qui!! Rispondimi cazzo!!’ Ma Duff non era stato abbastanza veloce.. Slash aveva girato i tacchi e se n’era andato, accennando una sottospecie di corsetta..

Arrivò alla hall dell’hotel, sperava che ormai nessuno gli avrebbe più dato fastidio.. illuso..

‘Ehi riccio dove corri?’ Axl e Izzy rientravano in quel momento..

‘Devo.. andare a.. prendere le sigarette.. le ho finite’

‘Bella.. ci si vede dopo..’ grazie al cielo l’avevano bevuta.. non voleva assolutamente che sapessero dove stava andando.. anche perché per la verità non lo sapeva neanche lui.. se avessero scoperto che stava cercando una ragazza con cui non aveva combinato niente, per di più non sapendo nemmeno dove trovarla.. l’avrebbero preso in giro fino alla morte.

No, non dovevano saperlo, non ancora..

 

 

 

Visto che.. oggi vi regalo un altro capitolo, spero che vi piaccia..

Grazie Lau e dizzyreads, spero di non deludere le vostre aspettative..

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


Capitolo 4 nvu

CAPITOLO 4

Slash camminava ormai da parecchio tempo, a caso, come la sera prima. Era entrato in tutti i supermarket che aveva visto, ma senza successo, Liz non c’era. Aveva chiesto alle commesse, ma nessuna sapeva chi fosse..

Alle 15.40 tentò l’ennesimo supermarket, si trovava in una strada laterale non particolarmente frequentata, all’insegna mancava la ‘k’.. non doveva fare molta fortuna quell’alimentari. Entrò scoraggiato in partenza, se non avesse visto Liz sarebbe tornato all’albergo, e buona notte..

Il supermarket era piccolo, pulito e abbastanza in ordine, si diresse subito verso le casse, guardò le commesse una ad una, ma lei non c’era..

‘dannazione.. e adesso che mi invento.. come la trovo!! Maledetta.. maledetta.. mi farà dannare..’ uscì dal supermarket col viso imbronciato, sotto gli sguardi incuriositi delle commesse.. prese la via di ritorno per l’hotel, scervellandosi alla ricerca di una soluzione. Voleva assolutamente ritrovarla, parlarci ancora, vedere i suoi occhi, il suo sorriso, sentire le sue risate..

 

‘Quel ragazzo non la racconta giusta..’  Duff e Steve si guardarono..

‘Già.. chissà che diavolo combina..’

‘Una ragazza?’

‘Sicuro.. ma è strano comunque..’

‘Non si è mai comportato così per una ragazza..’

‘Chi ha una ragazza?’ Axl e Izzy entrarono nella sala comune in quel momento..

‘Slash.. cosa credete che combini?’

‘Perché dovrebbe combinare qualcosa?’

‘Perché è rimasto fuori tutta la notte e non ha spiccicato parola sull’argomento’

‘Tzè, sarà stato ubriaco, e si sarà scopato l’ennesima cessa!’

‘Ma dai stiamo parlando di Slash! Se anche si fosse scopato la peggior cessa della città se ne sarebbe vantato! Soprattutto se nessuno di noi l’ha vista..’

‘Sarà stata talmente brutta che anche quel cazzone di un riccio si è trattenuto dal tirarsela..’

‘E che mi dici di ora? Da quando Slash passa i pomeriggi a PASSEGGIARE per di più DA SOLO!’

‘Ma che dici? È solo andato a prendere le sigarette!’ Duff e Steve si guardarono stupiti.. Adesso Slash si è messo a raccontare questo tipo di balle? A non dire dove va?

‘A noi non ha parlato di sigarette..’ questa volta furono Axl e Izzy a guardarsi senza capire..

‘Ci ha detto che andava a farsi un giro.. Ma voi quando l’avete visto?’

‘Un’attimo fa nella hall! Ha detto che andava a cercare un tabacchi!’

‘Vedi che non sono io.. quel ragazzo ha davvero qualcosa in ballo che non ci vuole dire!’

‘Che razza di idiota!! Deve essere qualcosa per cui lo prenderemmo per il culo a vita!’

‘E se avesse un problema?’

‘In tal caso ne parlerebbe con noi’

‘Sicuro?’

‘Si, Slash si..’

La conversazione si trasformò in un gioco, in cui ognuno sparava le ipotesi più assurde e improbabili, ridevano come pazzi..

 

Liz correva velocissima, era davvero in ritardo, imboccava veloce le vie che portavano al supermarket, attraversava le strade senza nemmeno guardare, rischiando di essere investita più volte.. poi finalmente vide la sua destinazione, la scritta supermar-et davanti a lei. Entrò trafelata, il fiatone per la corsa, i capelli che uscivano dalla coda..

‘Sei in ritardo!’ Una donna di mezza età, grossa e imponente le aveva sbarrato la strada..

‘Lo so Margaret, scusa! Ho avuto.. un imprevisto..’

‘Si certo.. beh anch’io ne ho avuto uno! Una commessa in meno nel turno delle tre.. un grande imprevisto!’

‘Lo so scusami..’

‘Non sono affari miei se ti scopi dei ragazzi per tutta la notte.. ma vedi di non arrivare tardi!’ Evidentemente aveva notato le grosse occhiaie di Liz.

La donnona si allontanò senza dire altro, Liz corse ad indossare la sua uniforme e si mise al suo posto.. sapeva che Margaret le avrebbe fatto passare una giornata infernale, quella donna detestava solo due cose: i ritardi e le catene di supermercati.

 

Liz staccò alle otto, era esausta, quel risveglio non era stato per niente piacevole e sentiva ancora i postumi della nottata in bianco. Ogni tanto aveva guardato verso l’entrata del supermarket, chissà che non fosse apparso quel ragazzo riccio.. aveva spulciato tutti i clienti di quella giornata.. ma niente.. ‘sei una stupida, come puoi pensare che sia venuto a cercarti..’ 

‘Ma l’avete visto oggi quel riccio?’ Le commesse che staccavano alla sua stessa ora stavano parlottando tra loro mentre si cambiavano.

‘Oddio che bello!!’ La voce di Mel, la migliore amica di Liz..

‘Chi Mel?’

‘Oh Liz!! Se non fossi stata in ritardo anche oggi l’avresti visto! Un ragazzo da favola!!’ Il viso di Slash divenne chiaro tra i pensieri di Liz..

‘Com’era fatto?’

‘Davvero bene!! Ahah.. bello, muscoloso, coi lineamenti da afroamericano.. e quei capelli!’

‘Ricci e neri?’

‘Si!! Una massa indomabile! Fantastico!!’

‘Oddio! Non è possibile!’ Sorrise involontariamente.. Slash era davvero venuto a cercarla! Maledì ancora una volta il suo ritardo di quel pomeriggio.. ‘tempo infame’

‘Liz.. che c’è?’

‘Niente, niente..’

‘Tu non me la racconti giusta.. allora? Che hai fatto stanotte?’

‘Niente di che..’ Mentì

‘Si certo.. e quelle occhiaie? Con chi sei stata?’

‘Senti Mel.. ora devo proprio scappare.. ti prometto che stasera ti racconto tutto..’

‘Liz aspetta!!!’ Niente da fare, la ragazza era corsa via..

Liz correva come il vento, sempre più veloce.. Grazie al cielo sapeva dove andare, si ricordava quel nome.. Kyoto Grand hotel, 120 South Los Angeles Street.. Si stava precipitando..

Arrivò a destinazione, entrò nella hall, si diresse veloce alla reception..

‘Sto cercando il signor..’ ‘Cavolo.. ma chi lo sa il cognome!’ ‘…Slash?’ azzardò..

‘Mi scusi.. ma non credo ci sia nessuno con quel nome..’

‘Cavolo, senta mi può fare una cortesia? Sa il signor Slash non è tipo da passare inosservato.. è il chitarrista dei Guns n’ Roses, ha i capelli ricci e neri, abbigliamento singolare.. la prego, se lo vede passare.. può dargli un messaggio da parte mia?’

‘Certo..’

‘Anzi meglio un biglietto.. permette?’ prese un tesserino dell’hotel e una penna.. scrisse velocemente qualcosa e passò il biglietto al signore..

‘Farò il possibile signorina..’

‘Grazie, grazie infinite!’ uscì dall’albergo e si diresse verso casa, più di così non poteva fare, ma si era sentita sollevata all’idea che lui l’avesse cercata davvero..

 

Slash tornò all’hotel non particolarmente felice, non l’aveva trovata, non sapeva dove cercarla.. e la cosa gli dava non poco fastidio. Entrò nella sala grande, gli altri quattro erano lì, qualcuno strimpellava con la chitarra, ma per lo più parlavano tra di loro..

‘Ehi riccio! Ma si può sapere che combini?’

‘Te l’ho detto prima Axl, sono andato a comprare le sigarette..’ disse alzando i due pacchetti di Marlboro che teneva in mano..

‘Si certo.. a parte che ci hai messo quasi due ore.. e poi ai due biondi hai dato una versione diversa! Idiota!’

‘Ho anche fatto un giro..’

‘Questo è il problema Slash! Che ti prende? Da quando te ne vai così in giro da solo?’

‘Oh Duff ma che problema c’è? Avevo solo voglia di fare una passeggiata..’

‘Si, certo come quella di ieri sera?’ scoppiarono a ridere..

‘Allora? Con chi eri ieri sera?’ era il momento giusto per una bugia..

‘Con due sventole! Assatanate! Le ho incontrate in un bar e mi hanno invitato a casa della bionda! Una scopata fantastica!’

‘Slash..’

‘Si?’

‘VAFFANCULO!’

‘Ma che cazzo volete! È vero!!’

‘Certo! E sei tornato alle sei?? Slash ma chi vuoi fregare!!’

‘Ballista!!’

‘Come vi pare ragazzi.. vado a dormire..’ uscì velocemente ed entrò in camera sua..

Si lasciò cadere sul letto, e si addormentò quasi subito..

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


Capitolo 5 nvu

CAPITOLO 5

Bussarono alla porta, Axl andò ad aprire..

‘Desidera?’ davanti a lui c’era un cameriere dell’hotel

‘Ho un messaggio per il signor Hudson’

‘per il signor Hudson? Lo dia a me, glielo farò avere..’

‘Mi spiace, ma mi è stato detto di riferirlo al signor Hudson in persona..’

‘Ah si? Va bene.. aspetti qui..’ andò verso la camera di Slash, aprì la porta e si avvicinò al letto del ragazzo.. ‘Ma guardalo.. dorme vestito! Slash! Svegliati!’

‘Mmm’

‘Slash c’è un messaggio per te.. ti vogliono alla porta!’

‘Ma chi cazzo è che rompe ora!’

‘Oh riccio c’è un cazzo di cameriere alla porta che chiede di te.. muovi il culo!’

‘Ma che cazzo..’ si alzò e andò alla porta barcollando, mostrandosi in tutta la sua bestialità.. ‘Allora che cazzo vuoi?’

‘Scusi signor Hudson se l’ho disturbata.. Ma hanno lasciato questo alla reception per lei..’ gli passò un bigliettino, salutò cordialmente e sparì..

Slash prese il biglietto.. il tesserino dell’hotel? Lo girò e lesse velocemente..

Il tempo gioca brutti scherzi.. Rainbow bar&grill

Liz

Non poteva credere ai suoi occhi.. quel biglietto era di Liz! Era venuta lei da lui! Le aveva detto il nome del locale in cui lavorava! Le aveva detto che il tempo gioca brutti scherzi! ‘il tempo gioca brutti scherzi?’ non capiva bene il senso di quell’affermazione, ma non gli importava. Andò velocemente nella sala grande, e con un sorrisone annunciò alla band..

‘Stasera si festeggia!!’ urlava felice, saltellando qua e là

‘Oddio!’

‘Commozione cerebrale! Ci mancava..’

‘Ragazzi stasera andiamo al..’ lesse il nome dal biglietto ‘..Rainbow bar&grill!!’

‘Ma che ti prende Slash?’

‘Questo biglietto lo manda la ragazza con cui ero stanotte.. Rainbow bar&grill.. capite?’

‘No.. veramente no’

‘Non mi aveva detto dove potevo trovarla.. non mi aveva detto dove lavorava.. mi aveva detto di cercarla.. e ora mi ha dato il nome del locale! È FANTASTICO!’

‘Fammi capire stallone.. frena un secondo! Vuoi farmi credere che tu oggi sei uscito alla ricerca di una ragazza?’

‘Mi aveva detto che di giorno lavorava in un supermarket..’

‘E tu sei davvero andato a cercarla!! Slash ma che cazzo ti prende? Fai la checca come Duff?’ Axl era allibito, il suo amico, il peggior cazzone del gruppo, alla ricerca di una ragazza che faceva la preziosa?

‘Non è fare la checca come Duff.. anche perché una così non lo vede nemmeno Duff!’

‘Ma figurati! Guarda che sei tu lo sfigato che è andato in bianco stanotte, e che si è messo a fare il cane da caccia!’

‘Non ho mai detto di essere andato in bianco stanotte!’

‘Slash te lo si legge in fronte..’ Izzy faceva spesso questi commenti, lo sguardo serio, sembrava non si facesse troppo prendere dalla situazione.. ma non era così, lui ascoltava i suoi amici, ed era partecipe delle loro cose, solo in un modo tutto suo..

‘Vabbeh che cazzo.. come vi pare.. ma stasera usciamo!!’

 ‘Slash..’ Slash guardo Axl, i suoi occhi indagatori non si staccavano dal riccio, che involontariamente perse il sorriso trasognato.. ‘Non ti starai mica innamorando?’

‘NO! Cioè.. non so.. non credo.. ma poi non ci sarebbe niente di male.. comunque no.. assolutamente no.. è.. è solo per una buona scopata.. si.. solo una scopata.. come tante altre..’ cominciò a balbettare il riccio, assolutamente poco convincente, Axl continuava a guardarlo storto, come tutti gli altri componenti della band, ad ogni parola aggiunta da Slash, il gruppo si insospettiva ulteriormente. Quando finalmente Slash finì quello sproloquio senza senso, si accorse degli sguardi degli altri.. non gli credevano, come avrebbero potuto, nemmeno lui capiva il perché di questo suo comportamento, non era da lui e se n’era accorto fin da subito, fin da quando non ci aveva provato spudoratamente la sera prima, come faceva sempre..

‘Solo una scopata eh?’

‘E da quando ti fai tutto questo sbatti per una scopata?’

‘Beh.. Liz merita tutto questo sbatti.. una come lei non si trova dietro l’angolo.. è davvero una dea..’

‘Grandi tette, curve e occhi profondi?’

‘Oh si! Ha un fisico da paura! Quegli occhi poi! Non ho mai visto occhi così espressivi.. sono formidabili! E quelle tette!!’ mandò gli occhi all’indietro fingendo uno svenimento.. gli altri scoppiarono a ridere..

‘Va bene riccio.. se proprio vuoi toglierti questo sfizio, stasera andiamo in sto locale..’

‘Ma se questa tipa non è figa come dici.. la paghi chiaro?’

‘E perché? È un locale come un altro!’

‘Perché dopo tutta sta scenata, se non merita sei proprio un coglione!’

‘Rimarrete a bocca aperta!’

‘Vedremo..’

 

Liz si preparò di tutto punto per quella serata; indossò un paio di pantaloni neri di pelle, stretti e aderenti al suo corpo. Sopra i pantaloni mise da manuale solo un costume nero che metteva in risalto il suo fisico. L’avrebbe fatto impazzire, se tutto era andato secondo i suoi piani, Slash sarebbe venuto al locale.. voleva stupirlo, voleva lasciarlo a bocca aperta, nonostante la sera precedente avesse finto di non conoscerlo, sapeva benissimo di chi si trattava, conosceva i Guns N’ Roses, era anche andata a vedere un loro concerto.. l’avevano colpita, come poteva esserci tanto ben di dio in una sola band? Slash l’aveva colpita già allora, era proprio figo, poi c’era il bassista e il secondo chitarrista che non erano certo da buttar via, e Axl, il cantante, anche lui l’aveva colpita, era molto bello, e particolarmente sexy, era rimasta rapita dalla sua voce meravigliosa..

Aver conosciuto Slash era stata davvero una fortuna, non voleva farsi scappare l’occasione di passare un po’ di tempo con un membro della sua band preferita, e magari, con un po’ di fortuna, avrebbe conosciuto meglio anche gli altri componenti.

Sussultò quando il telefono si mise a squillare, sovrappensiero com’era.. ‘questa è Mel..’ corse nel salotto e alzò la cornetta

‘Pronto?’

‘Ehi splendore!’

‘Mel! Ci avrei scommesso!’

‘Allora? Non devi raccontarmi proprio niente?’

‘Io?? Nooo..’ mentì palesemente

‘No eh? Eddai Liz, non farti cavare le parole di bocca!’

‘Non è successo davvero niente di speciale, ho solo conosciuto un ragazzo..’

‘Devo prendere le pinze?’

‘No non sarà necessario.. hai presente il ragazzo che hai visto oggi al lavoro? Quello pieno di ricci e con un fisico da sballo? Quello coi lineamenti afro e l’aria del ragazzaccio? Quello che per la cronaca è il chitarrista dei Guns N’ Roses?’

‘CHE COOOSA!! Tu conosci quel tipo!! Oddio Liz! L’ho sempre detto che sei una fottuta culattona! Ma come? Quando? PARLA!’

‘Ahahah! Ci siamo conosciuti ieri sera, da Luke, lui è spuntato nel bar alle tre di notte, da solo.. quale occasione migliore per attaccare bottone!’

‘Oddio Liz che fortuna! Ti odio, ti odio quando ti succedono queste cose! Chi hai detto che è?’

‘Il chitarrista dei Guns N’ Roses, ti ho fatto ascoltare qualcosa ricordi?’

‘Certo che si! Il gruppo punk rock tutto muscoli, sudore e capelli?’

‘Si proprio loro..’

‘Cazzo che culo!! Fottiti! Fottiti! Sei la solita!’

‘Ahahah!’

‘Ti lascio in balia di te stessa malefica! Devo vestirmi ed è il caso che lo faccia anche tu, altrimenti è la volta buona che Mike ci uccide..’

‘Io sono già pronta cara..’

‘Ok.. è inutile che ti ripeta che sei una stronza!’ Mel buttò giù la cornetta.. era proprio pazza quella ragazza..

Liz si rilassò un attimo sul divano prima di andare al lavoro.. chissà se il tipo dell’hotel era riuscito a dare il suo biglietto a Slash, magari sarebbe venuto davvero quella sera. Si ritrovò a pensare per l’ennesima volta a lui, alle sensazioni che aveva provato la sera precedente; da quanto tempo non rideva così con un ragazzo? Da quanto non si sentiva così a proprio agio? Forse troppo, l’ultimo suo amore, finito ancora una volta in tragedia, era stato una vera batosta per lei e da quel momento ci era andata piano coi ragazzi, senza mai farsi prendere troppo dalla situazione.

Ma con Slash era stato diverso, si era sciolta subito con lui, quel ragazzo le ispirava fiducia, paradossale vista la fama dei Guns e visto che era stata con lui solo poche ore, ma per la prima volta si era sentita.. non sapeva nemmeno descriverlo.. non aveva mai provato una sensazione simile con nessuno.

Le scappò un sorriso.. si alzò dal divano, si truccò leggermente, prese un leggero golfino, giusto per non andare in giro per strada mezza nuda, e uscì di casa.

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


Capitolo 6 nvu

CAPITOLO 6

 

Slash e gli altri uscirono dall’hotel e chiamarono un taxi, una limousine..

‘Dove desiderano andare i signori?’

‘Rainbow bar&grill’ annunciò uno Slash esaltatissimo..

‘Già, speriamo sia un bel posto..’

‘Speriamo ci siano un po’ di ragazze!’

‘Steve sei il solito porco!’

‘Ma che volete! Andiamo in un locale perché Slash possa avere il suo divertimento e io non posso aspirare ad averne?’

Passarono il viaggio a divertirsi e a ridere, prendendosi in giro.. ovviamente il bersaglio più gettonato quella sera era Slash..

‘Cavolo Slash.. ti sei proprio acconciato stasera!’

‘Ma che dici! Sono vestito normalmente!’

‘Si certo! Ti sei cambiato circa quattro volte!’

‘Si è messo la canottierina lui!!’

‘Va di prepotenza!’

‘Oh ragazzi ma che dite! La metto spesso questa canottiera!’

‘Si certo.. adesso la canottiera provocante è diventata di routine!’

‘Ma che provocante! È una normalissima canottiera bianca!’

‘Che mette in risalto i muscolazzi da macho man!’

‘Muscolazzi poi..  che esagerazione!’

‘Oh ma rompete proprio stasera eh?’

La conversazione fu interrotta, la macchina si era fermata, l’autista abbassò il finestrino e annunciò..

‘Siamo arrivato signori, Rainbow bar&grill’

‘Fantastico! Finalmente cazzo!’

Slash si precipitò fuori dalla macchina, inciampando mentre scendeva, voleva entrare di corsa, ma si frenò per aspettare i suoi amici, lo prendevano già abbastanza in giro per la situazione, non voleva aizzarli ulteriormente. Gli altri dal canto loro, sembravano più lenti del solito quella sera, uscivano dalla macchina uno ad uno, e quando furono fuori tutti e la macchina ripartì, si fermarono pure a parlare.. Slash fumava dalla rabbia, lo sapeva che era fatto apposta!

 

Non passò molto tempo prima che una massa di ragazzine li accerchiò, urlando e toccandoli, tirandoli per i vestiti, presentandosi tutte insieme e facendo proposte di ogni genere, anche non proprio cristalline..Fecero non poca fatica a liberarsi di quella mandria, dopo aver distribuito autografi e sorrisi..

Entrarono nel locale, la musica era alta, il posto affollato.

I want to break free

I want to break free from your lies

Slash cercò con gli occhi Liz, ma  non la vedeva da nessuna parte. Poi gli cadde l’occhio sul bancone, lei era lì, serviva cocktail a manetta.. Slash ebbe un tuffo al cuore, gli apparve ancora più bella della sera precedente, i capelli sciolti a boccoli che si muovevano ad ogni sua mossa accarezzandole le spalle.. gli cadde lo sguardo sul costume della ragazza, a momenti svenne, quel seno così in vista lo fece andare in tilt!

I’ve fallen in love

I’ve fallen in love for the first time

Gli altri lo raggiunsero velocemente, lo trovarono con la bocca aperta e gli occhi sbarrati..

‘Slash che ti prende?’ il riccio si limitò ad indicare il bancone, prese a camminare in quella direzione, seguito a ruota dagli altri quattro.

Si sedettero sugli sgabelli, Slash non aveva il coraggio di parlare..

It’s strange but it’s true

I can’t get over the way you love me like you do

 

Liz si girò, allungando due birre ad una coppia di ragazzi che si allontanò subito. Diede uno sguardo verso l’entrata del locale, lo vide che la cercava con gli occhi, sorrise, stava andando tutto secondo i piani, era venuto a cercarla, ora stava a lei fare la prossima mossa.

‘Ehi riccio, sei venuto alla fine!’ gli disse non appena si sedette al bancone col resto del gruppo.

I compagni di Slash guardarono la ragazza allibiti! Era davvero spettacolare! Capirono al volo perché Slash si era dato tanto da fare per ritrovarla, era proprio il tipo di ragazza che piaceva a lui, e non solo..

‘Si beh.. avevamo tempo da perdere..’ finse indifferenza, Liz sorrise divertita, poi ricominciò a lavorare, serviva velocemente quello che le veniva chiesto, ogni tanto guardava Slash, quando anche lo sguardo del ragazzo incontrava i suoi occhi, cioè praticamente sempre, sorrideva.

Quando ne aveva la possibilità, un momento di calma, o semplicemente era abbastanza vicina al gruppo da sentire le loro voci, parlava con Slash e con gli altri

‘Allora è così che passano le loro serate i Guns N’ Roses?’

‘E’ così che passano le serate le ragazze per bene? A sgobbare dietro al bancone?’ Axl la guardava fisso, scrutava ogni particolare del suo viso, ogni striatura dei suoi occhi..

‘Bisogna sbarcare il lunario, e poi chi ti dice che sono una brava ragazza?’ i suoi occhi erano accesi, vispi, si sentiva benissimo, era carica..

‘Beh, io non posso garantire ma quasi..’ Slash le sorrideva malizioso, tentando di assumere uno sguardo provocante, ma quella ragazza scatenava in lui talmente tante emozioni che gli era difficile, non si sentiva pienamente nella posizione per provocarla..

Liz rise ‘Non credo ricciolo, non credo proprio..’ lei al contrario, nonostante la gran quantità di emozioni, era padrona di sé stessa.. bella e provocante..

 

‘Liz ce lo fai un pezzo stasera?’

‘Certo Mike!’ Mike era il direttore del locale, ogni tanto chiedeva a Liz di fare un pezzo, quando c’erano tanti ragazzi nel locale, quella sera c’erano i Guns N’ Roses, non poteva perdere quest’occasione.

Si alzò il volume della musica, Liz saltò sul bancone e cominciò a ballare, si muoveva sensualmente, era meravigliosa; Slash la vide e partì completamente, se la mangiava con gli occhi, i ragazzi lo guardavano divertiti, poi anche loro si fissarono su di lei, non c’era niente da dire, era troppo bella.. rimasero con gli occhi fissi su di lei e quando un’altra barista chiese loro cosa volessero ordinare, non le risposero..

‘Ragazzi allora! Non potete stare al bancone se non ordinate!’

‘Si scusa dolcezza, lo zio Jack per tutti..’ ordinò Slash

A quelle parole Liz si avvicinò a lui, si abbassò e passandogli una mano tra i capelli in modo sexy disse..

‘Mel, dagli il mio Special Jack!’

Slash non capiva più nulla, quando gli passò la mano tra i riccioli scuri aprì la bocca e chiuse gli occhi, perso dietro a quella sensazione, era eccitato e accaldato, se non fosse stata sul bancone, alla vista di tutti, le sarebbe saltato addosso senza pensarci un attimo..

Liz continuò a ballare per un po’, poi si inginocchiò sul bancone, inarcò la schiena fino a sdraiarsi, i ragazzi se la mangiavano con gli occhi, non sapendo bene cosa stesse facendo..

Mel appoggiò cinque bicchierini sulla pancia di Liz, fino a sotto il costume, e li riempì di Jack Daniels.

Slash rimase per l’ennesima volta a bocca aperta, quest’ultima scena l’aveva fatto impazzire! Si sporsero verso di lei e presero i bicchierini con la bocca, ributtandosi indietro e bevendo alla goccia il contenuto.

Liz si alzò sorridente, aveva visto lo sguardo di Slash, aveva colpito nel segno.. scese dal bancone e continuò a lavorare, sorridendogli sempre più spesso..

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Capitolo 7
*** Cap. 7 ***


Capitolo 7 nvu

Stasera sono in vena.. vi regalo un altro capitolo.. GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI!! Fa piacere l’appoggio di diverse persone! Visto che è la prima volta che scrivo una cosa del genere :P

 

CAPITOLO 7

 

Quando Liz finì il suo turno di lavoro, si avvicinò al tavolo dove stavano i ragazzi.

‘Allora? Che ne pensate del posto?’

‘Molto, molto interessante..’ Slash la guardò con occhi maliziosi, la invitò a sedersi con un gesto della mano, lei si sedette tra lui e Axl..

‘Ragazzi lei è Liz! Non ve l’avevo ancora presentata ufficialmente!’

‘Molto piacere!’

‘Ciao dolcezza, io sono Izzy’

‘Piacere, Steve!’

‘Duff, sei uno schianto tesoro!’

‘Axl, complimenti per il tuo Special Jack..’ Liz rise..

‘Grazie.. ritenetevi fortunati, è solo per gli ospiti straordinari!’

‘Ma noi siamo senza dubbio ospiti straordinari tesoro!’

‘Non capita tutti i giorni di avere i Guns per clienti!’

‘Ritenetevi fortunati comunque, può venire qualsiasi personaggio famoso, ma non è detto che riceva un simile trattamento’ fece l’occhiolino ad Axl, che si era pavoneggiato dell’importanza dei Guns, lui in risposta le mandò un bacio di ringraziamento..

‘E così è qui che lavori!’ Slash pensò che era il momento di entrare a far parte della conversazione, di far capire agli altri che Liz era il SUO territorio di conquista..

‘Già, ne deduco che hai ricevuto il mio biglietto!’

‘Ah si! Quel biglietto! Che vuol dire “il tempo gioca brutti scherzi”?’

‘Sei entrato nel supermarket giusto oggi, ma io sono arrivata in ritardo al lavoro, ho saputo dopo da Mel che eri passato!’

‘Ah si? E che ti ha detto?’

‘Che era entrato un ragazzi con tantissimi ricci..’

‘Ovvero è passato uno schianto! Ho fatto colpo sulle commesse!’ Liz rise

‘Ma guarda te che megalomane! Slash sei il solito cazzone!’

‘Ma che vuoi Axl! Se le hanno parlato di me non c’è altra spiegazione!’

‘Diciamo che Mel era rimasta colpita dal tuo.. portamento..’

‘Non cercare di coprirla baby, non ti crede nessuno!’ Mel arrivò in quel momento, aveva visto l’amica sedersi al tavolo dei Guns, e appena aveva potuto liberarsi, l’aveva raggiunta..

‘Allora Liz? Non mi presenti ai tuoi nuovi amici?’

‘Liz! Hai così interessanti conoscenze e non lo dici?’ Duff guardava Mel visibilmente interessato, non che gli altri fossero da meno.. eccetto Slash e Axl, certo era molto carina, sicuramente una bellissima ragazza, ma non tanto quanto Liz..

Mel era effettivamente una bella ragazza, magra, con degli splendidi, lunghi capelli biondi, un viso d’angelo; non era particolarmente formosa, non come Liz per lo meno, ma molto meglio di tante altre ragazze. Lei e Liz si conoscevano da anni; da quando Liz si era trasferita a Los Angeles, Mel l’aveva aiutata a trovare un lavoro, lei le doveva molto.. erano amiche inseparabili, sempre insieme in tutto. Mel era diventata l’unica famiglia di Liz, l’unica persona di cui si fidava ciecamente.

‘Ragazzi, lei è Mel, la mia migliore amica.. Mel, loro sono i Guns N’ Roses..’

Altro giro di presentazioni e complimenti, anche Mel si sedette al tavolo con loro, tra Duff e Izzy. I ragazzi continuavano a fare battute di ogni genere e a scherzare, Liz e Mel avevano il mal di pancia dalle risate, si trovavano bene.. Slash accarezzava i capelli di Liz e si guardavano incantati, suscitando risate e battutine dei compagni.. Dopo l’ennesima battuta sul loro conto.. Mel chiamò Liz..

‘Liz, non è che vieni a fumare una sigaretta con me fuori?’ le disse con un occhiolino

‘Oh.. si.. certo’ Liz non era convintissima, ma seguì l’amica senza fare storie..

‘Slash ti sposti così riesco a uscire?’ il ragazzo le bloccava il passaggio

‘No!’

‘Eddai Slash, levati!!’

‘Non ci penso nemmeno..’ spazientita Liz lo scavalcò, costretta a strusciare il suo corpo contro quello del chitarrista, tra le risate generali, e il sorriso compiaciuto di Slash.

Uscirono dal locale e si accesero una sigaretta.. Mel guardò con occhi indagatori Liz..

‘Allora? Mi vuoi spiegare un po’ meglio le tue intenzioni?’

‘In che senso?’

‘Sai benissimo in che senso..’ Liz non rispose..

‘Oh no! Non è possibile!’

‘Che cosa Mel? Che cosa!’

‘Non ti starai innamorando del riccio?!’

‘Certo che no! Almeno credo..’

Mel sospirò rassegnata.. ‘Liz, tesoro, sai quanto sono contenta che hai trovato finalmente qualcuno che ti interessa dopo la storia di Matt, mi fa piacere che ti stia riprendendo.. ma deve essere proprio lui?’

‘Ma che domande sono! Come se fosse una cosa che posso controllare!’

‘Certo che non puoi controllarla, ma puoi limitarla! Diavolo le conosci anche tu le voci che girano su di loro!’

‘Certo che le conosco.. ma poi non c’è niente di cui preoccuparsi..’

‘Liz, sono ragazzi da una botta e via, tienilo a mente’

‘Lo so Mel, me lo ricordo, e ti ripeto che non c’è niente di cui preoccuparsi.. non mi ci voglio mica mettere insieme! È come hai detto tu, solo per una botta e via!’ cercò di essere il più convincente possibile, Mel la conosceva da una vita, la capiva al volo; ma dall’altra parte Liz era un’ottima attrice in grado di ingannare chiunque..

‘Va bene, ora sono più tranquilla..’ non era affatto convinta che Liz volesse passare solo una notte con Slash, ma la conosceva e se si mostrava così determinata era meglio non darle contro ulteriormente..

‘E tu? Hai adocchiato qualcuno da una botta e via?’ ‘meglio cambiare discorso..’

Mel la guardò con occhi complici.. ‘Il biondo ossigenato!’

‘Duff!? Ci avrei scommesso! Non poteva piacertene un altro!’

‘Cacchio! È troppo carino!!’

‘Ahahah! Oddio, Mel, sei così prevedibile!’

‘Tu dici? Credi che avrò problemi?’

‘Con Duff!!?? Ma figurati, torniamo dentro, gli parli, e tra dieci minuti ti ha già chiesto di fare un giro!!’

‘Dieci minuti eh?’

‘Al massimo.. ma mettitici d’impegno..’

‘Sicuro!’

‘E.. divertiti!’ Liz fece per rientrare nel locale..

‘E di Axl che mi dici?’

‘Chi? Perché mi chiedi di Axl?’

‘Ma come perché! Ti lancia certe occhiate! Inequivocabili!’

‘Ma figurati! Axl Rose dietro a me? Non credo proprio..’

‘Io credo di si..’

‘Eddai Mel, sii seria!’

‘Io sono serissima’ la guardò con gli occhi fissi

‘Ah.. se lo dici tu non discuto..’

Rientrarono nel locale.. tre belle ragazze, sicuramente delle modelle, si erano sedute al tavolo dei Guns..  una aveva rubato il posto a Liz, sorridendo continuamente a Slash e ad Axl, le altre due facevano le galline con Steve e Izzy..

‘Liz.. fai una scenetta delle tue.. ci vuole per forza..’

‘Comandi..’

Liz si avvicinò al tavolo, la modella avvinghiata a Slash, che gli sorrideva e gli faceva gli occhioni.. ‘patetica..’. Liz arrivò dietro a Slash, gli mise sensualmente una mano tra i capelli, lui la guardò e istintivamente tentò di tirarsi su con la schiena, con uno sguardo preoccupato.. dal canto suo la modella, che stava ridendo con Axl, appena vide Liz assunse una smorfia di disappunto, guardandola con disprezzo e superiorità. Slash, che inizialmente si era preoccupato per l’arrivo di Liz, non appena sentì la sua mano tra i capelli, si sciolse, socchiuse gli occhi e sorrise.

Liz guardò la ragazza.. che teneva una gamba accavallata sopra quella di Slash imperterrita.. ‘adesso ti faccio vedere io!’ Sorpassò Slash e si sedette su di lui, costringendo la modella a spostare la gamba..

‘Visto che mi hai rubato il posto..’ le aveva detto con tono maligno, mentre abbassandosi faceva strusciare il suo corpo contro quello di Slash.. il ragazzo non capiva più nulla.. sentì chiaramente la pressione che aumentava nei suoi pantaloni.. ad un tratto ebbe caldissimo. Mise le mani sui fianchi perfetti di Liz, invitandola ad appoggiare la schiena al suo torace, ma questo non lo aiutò.. anzi.

Axl e gli altri non poterono trattenere dei sorrisini vedendo quella scena, la modella seduta vicino a Liz, una bella ragazza coi capelli neri e lisci, lunghissimi, e un trucco pesantissimo, fece finta di niente e si mise a parlare più vicina ad Axl.. illusa, Axl non la degnava nemmeno di uno sguardo, la scenetta di Liz aveva lasciato a bocca aperta anche lui.. chissà come diavolo aveva fatto il suo chitarrista a conoscere una ragazza così.. pazza, bella, spiritosa, imprevedibile.. insomma, che ne aveva tante a suo favore.

‘Andiamo a fare un giro?’ Duff aveva sussurrato questa frase all’orecchio di Mel, che gli sorrise e si alzò, scoccò uno sguardo soddisfatto a Liz, Duff prese Mel per un fianco e si allontanò con lei.

Steve e Izzy portarono via le rispettive modelle, lasciando Slash, con ancora in braccio Liz, e Axl, con la modella attaccata, nonostante lui avesse parlato più con Liz e Slash che con lei..

Stressato da quella situazione, dal nulla Axl baciò la modella, forse per stupire Liz, che effettivamente non se l’aspettava, ma non ci fece troppo caso.. La modella invitò Axl a casa sua, Slash si affrettò a incoraggiarlo, così Axl si ritrovò con le spalle al muro, non potè far altro che andarsene con la modella, lanciando uno sguardo strano a Liz prima di uscire.. ‘che Mel abbia ragione? No.. impossibile’

‘Allora.. pare che dovrai accompagnarmi a casa anche questa sera!’

‘Così pare.. sembra proprio che non riesca a liberarmi di te!’

‘Si certo.. liberarti.. andiamo?’

Uscirono dal locale, Slash teneva il braccio intorno alle spalle di Liz, come sempre, tornarono a piedi verso casa della ragazza, ridendo e scherzando come la sera prima..

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Capitolo 8
*** Cap. 8 ***


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CAPITOLO 8

 

Duff e Mel avevano camminato fino ad un parco, si erano sdraiati sull’erba fresca, guardandosi negli occhi, Mel si perdeva nel suo sguardo profondo, e Duff non riusciva a guardare nient’altro che non fossero i suoi occhi grigi, si perché Mel aveva degli occhi spettacolari, argentei con delle sottilissime striature azzurre..

“Come vi conoscete tu e Liz?” Duff cercò di spezzare quel silenzio..

“Ci conosciamo da tempo ormai, è la migliore amica che ho.. l’ho aiutata quando si è trasferita qui a Los Angeles, da sola e senza un soldo; Ci eravamo conosciute da piccole, lei aveva avuto dei problemi coi suoi genitori ed era venuta a cercarmi, ha vissuto un po’ in casa mia.. poi ha comprato un appartamento suo, una volta avuti i soldi..”

“Capisco.. e di te che mi dici?”

“Mi sono trasferita a Los Angeles tre anni fa, per frequentare il college, ma non mi è andata bene, ho perso il mio interesse per lo studio, e mi sono messa a lavorare. Non è poi molto interessante la mia storia..”

“Io dico di si.. specialmente per uno come me, che di certo non ha mai aspirato al college..”

Si sorrisero, perdendosi nuovamente negli occhi l’uno dell’altra.. a Duff piaceva quella ragazza, con quel viso angelico, quella voce, quegli occhi.. sentì il desiderio frustrante di baciarla, di farla sua, ma aveva paura di affrettare le cose. Mel non era da meno, e vedendo che il ragazzo temporeggiava, si sporse impercettibilmente verso il suo viso. Duff sorrise e annullò la distanza tra loro con un bacio dolce, caldo, morbido.. le accarezzò il collo con le lunghe mani affusolate da bassista, le passò la mano tra i capelli, mentre con l’altro braccio le cingeva la vita. Mel abbracciò la vita di lui con entrambe le braccia, le piaceva quel biondo, così dolce e timido.

Uscirono dal parco abbracciandosi e baciandosi, percorrendo pochi metri in tempi lunghissimi, arrivarono ad una cabina telefonica, Duff chiamò un taxi che dopo poco li venne a prendere.

 

Mel era sbalordita, non era mai stata in un albergo così lussuoso, non navigava certo nell’oro.. Duff la condusse all’ascensore, entrarono, lui la abbracciò, lei allacciò le sue braccia dietro alla testa del ragazzo. Si baciarono, mettendo più passione ogni attimo che passava; le mani del biondo scorrevano delicatamente sul corpo di Mel. Arrivarono al piano giusto, l’ascensore si aprì già nel corridoio comunicante con le stanze dei componenti della band. Duff prese in braccio Mel, che si allacciò ai suoi fianchi, andò verso camera sua, dalle altre stanze provenivano gemiti e grida.. c’era parecchio divertimento quella sera.

Mel, ancora ancorata a Duff, si sentiva spingere contro tutte le pareti di quel corridoio, sentiva crescere il desiderio del bassista, più cresceva quello di Duff, più cresceva il suo. Lo sentì trafficare con la maniglia della porta, non aveva tempo di staccarsi da lei, e faceva fatica ad inserire la chiave, al terzo tentativo il biondo si irritò

“Ma che cazzo..” Mel trattenne una risata, era tenerissimo in quel momento..

Finita la sua lotta personale con la porta, Duff entrò in camera, chiudendosi alle sue spalle la sua peggior nemica in quella situazione. Si buttò sul letto con Mel ancora in braccio, ritrovandosela a cavalcioni all’altezza del bacino.. ‘dio quanto è bella..!’

Mel gli sorrideva dall’alto, lo guardò per qualche secondo, si abbassò all’altezza del suo viso, gli regalò il più dolce dei baci, leggero e morbido, con quelle sue labbra rosee che facevano sognare. Duff si sciolse sotto il tocco delicato di quella ragazza ‘sono fottuto..’ le accarezzò le cosce, i fianchi, i seni, sfiorandola, quella ragazza gli dava l’idea di qualcosa di fragile, sfuggevole, aveva paura di rovinare la sua pelle col tocco delle sue mani, aveva paura di rompere un oggetto preziosissimo.

“Sei splendida..” quel complimento gli uscì come un soffio, mentre abbassava le palpebre al tocco delle calde mani di Mel sul suo collo..

“Grazie..” lo ringraziò baciandolo di nuovo, almeno non avrebbe visto che era rossa come un peperone, la pelle chiara e quel tratto di timidezza del suo carattere la rendevano molto sensibile ai complimenti.. ancora di più ai complimenti di Duff..

Passarono una notte magica, come non l’avevano mai passata prima, tra i baci e le carezze, tra le frasi sussurrate, i fremiti e le passioni; si addormentarono uno accanto all’altra, abbracciandosi affettuosamente.. le ultime parole che Mel sentì prima di addormentarsi furono un “Grazie stella..” sussurrato, accompagnate da una carezza sul suo viso. Duff si addormentò poco dopo, in pace con sé stesso e col mondo, felice come non lo era da parecchio; prima di cadere tra le braccia di Morfeo ripensò a tutte le sue ragazze precedenti, a Mandy, la sua ex moglie.. non aveva mai provato nulla di simile, nemmeno con lei, non si era mai sentito così bene..

 

 

“Allora sei proprio una vipera!”

“Eddai non te la sarai mica presa”

“No certo! Sfottiamo a gratis il povero Slash!”

“Dai lo sai che mi piacciono i tuoi capelli! Se ti do della pecorella è solo per affetto!”

“Strano modo! Davvero uno strano modo di dimostrare affetto! Ma guarda te questa!”

“Mamma mia come sei permaloso!”

“Non sono permaloso! Ma mai prendere in giro i miei capelli!”

“Ahahahah! Pecora!”

“Zero baby! È inutile che sfotti! Anche perché stasera mi hai dimostrato che ti piacciono parecchio..” la guardò provocandola..

“Togliti quell’espressione e gli occhi da Casanova dalla faccia! Era solo per farti divertire!”

“Oh.. ne sono certo..” il bracciò di Slash passò dalle spalle al fianco, le accarezzava la pelle senza smettere di guardarla. Camminavano ormai da parecchio, stavolta diretti davvero verso casa di Liz, procedevano abbracciati lungo i marciapiedi ridendo e scherzando, fumando qualche sigaretta, in un rapporto 10 a 1 per Slash..

Slash si abbassò, rallentando il passo e baciando sensualmente Liz sulla clavicola..

Liz lo guardò e inarcò il sopracciglio.. “Non ti illudere stallone, ci vuole di più per mettere piede in casa mia!” e riprese a camminare.

“Ci vuole di meno se vieni tu da me?” Liz scoppiò a ridere, quelle attenzioni la lusingavano, e nonostante avesse il forte desiderio di invitarlo a rimanere con lei quella notte, voleva proseguire quel gioco di inseguimenti e provocazioni..

“No Slash, non ti faccio lo sconto solo per l’albergo lussuoso”

“Infame!” Liz rise di nuovo.. imboccò a malincuore la via con l’alto palazzo rosso; Slash la riconobbe, sperando che, come la sera prima, la superassero, ma Liz si fermò davanti al suo portone, cercando le chiavi nella borsetta, sembrava quasi che avesse fretta..

 ‘ma dove diavolo sono finite! Dio dio, se non le trovo subito va tutto in fumo!’ Trovò il mazzo di chiavi e si affrettò a inserire la chiave nella serratura del portone..

Slash rimase interdetto davanti a quella visione..  ‘ma che fa? Perché adesso sembra che abbia fretta?’ quando senti la prima mandata, le afferrò istintivamente i fianchi, tirandola delicatamente verso di se.. ‘hai capito male piccola se pensi di scappare ancora..’

Sentì le sue mani forti sui suoi fianchi e vacillò, non doveva cedere ora.. le parole di Mel le ronzavano continuamente in testa, era vero.. loro erano ragazzi da una botta e via, era sicura di aver fatto colpo su Slash, ma non poteva sapere se l’avrebbe lasciata subito o se fosse rimasto con lei e le sensazioni che provava quando la guardava, le parlava o la accarezzava, la dicevano lunga su quanto avrebbe retto il colpo.. ‘maledizione.. staccati! Staccati!’

Slash la fece voltare verso di sé, teneva lo sguardo basso, tutto a un tratto non sembrava più la ragazza provocante di qualche ora prima, di qualche minuto prima, sembrava quasi.. impaurita? ‘ma impaurita di cosa? Oddio non ci capisco nulla!’. Le alzò il mento con due dita, doveva guardarla negli occhi, cercava di capire..

Appena incontrò i suoi occhi fu percorsa da una scossa.. che doveva fare ora? Con che faccia l’avrebbe mandato via senza nemmeno un bacio? Oddio non doveva baciarlo! Altrimenti quella che doveva essere trattenuta sarebbe diventata lei!

Slash trattenne il respiro per qualche secondo, forse guardarla negli occhi non era stata l’idea migliore.. non poteva non baciarla, era più forte di lui, quelle sue labbra carnose erano la cosa più invitante che avesse mai visto, gli parve di sentirle sussurrare il suo nome, e forse non era solo il frutto della sua immaginazione..

“Slash..” un sussurro, era stato solo un sussurro, le era uscito spontaneo, non sapeva più cosa fare, non riusciva a muoversi, non riusciva a parlare, figuriamoci a pensare.. ‘me lo porto in casa.. gli tiro un ceffone.. lo bacio.. scappo urlando.. me l’aveva detto Mel.. oddio che labbra.. ho bisogno di una sigaretta.. ti prego fa che non lo faccia.. oddio fa che mi baci.. merda.. cazzo.. troppe parolacce.. smettila di guardarmi!’ non c’era niente di ordinato nella sua testa, non ragionava, peggio che se fosse stata ubriaca!

“Si?” la strinse più forte a sé, unendo i loro bacini, avvicinò il suo viso a quello di lei di qualche centimetro, si muoveva pianissimo, cercava di captare ogni sua reazione, mangiandosela con gli occhi ‘tempo cinque secondi e non mi basterà mangiarmela con gli occhi..’

Il contatto col suo corpo le procurò un’altra scossa, socchiuse gli occhi ma li riaprì subito ‘mi raccomando chiudi gli occhi, così sei spacciata!’

‘quattro..’

Sprofondò in un baratro di sensazioni, automaticamente appoggiò le mani subito sotto le sue spalle, sentendo i muscoli delle braccia ‘vaffanculo tu e i tuoi muscoli!’

‘tre..’

Vide il suo viso avvicinarsi ancora un po’ a lei, sentiva il suo respiro, il suo odore, un misto di fumo, alcool e uomo sexy ‘merda merda merda!’

‘due..’

Sentì i battiti del suo cuore diventare più veloci, ai lunghi e profondi respiri se ne sostituirono alcuni più brevi e affrettati ‘è fatta non ho scampo!’

‘uno..’

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Capitolo 9
*** Cap. 9 ***


Capitolo 9 nvu

Scusate il ritardo.. sono stata a Bologna durante il weekend e non ho potuto aggiornare, spero vi piaccia questo capitolo, anche se non è ricco di “colpi di scena”, ma bisognava fare una parentesi introspettiva.. baci, grazie mille per le recensioni!!!

 

CAPITOLO 9

Axl non riusciva a dormire, stava steso nel suo letto, le braccia incrociate dietro la testa, appoggiato alla testiera del letto. Non aveva addosso i vestiti e il lenzuolo lo copriva solo fino all’ombelico, guardò alla sua destra, c’era una ragazza nuda che dormiva di fianco a lui. La osservò meglio, era sicuramente molto bella, i capelli neri liscissimi e lunghi, il naso e gli occhi piccoli, un fisico niente male.. ‘si bella è bella.. ma come cazzo si chiama? Melissa, Clarissa? Chi se lo ricorda, ma poi.. le ho chiesto il suo nome?’ pensò che in fondo non gli importava niente, visto come si era comportata durante la serata al Rainbow; non l’aveva nemmeno trovata simpatica, insomma, una delle tante gallinelle che ronzavano continuamente intorno alla band, buone solo per una cosa..

L’aveva baciata dal nulla, un po’ stanco della sua insistenza, un po’ stanco di vedere Liz, Slash e la loro alchimia ‘fanculo.. tanto che mi importa, posso avere tutte le ragazze che voglio, meno lei’ e forse era quel pensiero che lo teneva sveglio. Liz l’aveva colpito, l’aveva proprio lasciato di stucco: bella, intrigante, spiritosa, vivace, intelligente.. aveva un difetto? Si, preferiva Slash. Era questo che gli rodeva, il fatto che una delle ragazze più stupefacenti che avesse mai incontrato preferiva il suo migliore amico, quell’animale del suo migliore amico..

Forse avrebbe dovuto essere felice per lui, gliel’aveva sempre detto “Prima o poi Hudson, anche tu ti innamorerai” e lui aveva sempre negato, ma Axl lo sapeva, alla fine Slash avrebbe trovato una ragazza che gli avrebbe fatto girare davvero la testa.. ma perché doveva essere così? Anche volendo, una volta vista Liz, non aveva più potuto essere felice per lui e sostenerlo nel suo strano comportamento.

‘Nah, devo smetterla di pensare, o divento matto..’

Si alzò dal letto, non curandosi di fare poco rumore, si rimise distrattamente i boxer e andò alla finestra e guardò la città da lì.. Los Angeles, per quanto tempo aveva sognato quella città? Anni prima, quando ancora era a Seattle e viveva in quel terribile garage, avrebbe venduto l’anima al diavolo per raggiungere il successo.. Aprì il minibar e prese una bionda fredda, tornò vicino alla finestra, si rimise a guardare attraverso il vetro, senza osservare un punto fisso, sorseggiando quella bevanda fresca..

‘Chissà se quel cazzone è tornato..’ non aveva più visto il riccio, essendosi dovuto allontanare con la modella. Magari erano venuti all’hotel.. no, non è possibile, lui era stato l’ultimo ad arrivare, aveva sentito chiaramente rumori nelle stanze di Duff, Izzy e Steven, ed era quasi sicuro di non aver sentito niente nella stanza di Slash, che era di fianco alla sua, anche se non poteva giurarlo visto che la stanga dai capelli neri urlava come un’indemoniata. Magari erano andato a casa di Liz.. ‘bastardo.. pure indisturbato in un appartamento solo per loro..’ ma, ovviamente, non era sicuro nemmeno di quello..

‘Devo andare a farmi un giro.. basta basta pensare.. SBRONZA! Ecco cosa ci vuole!’

Si rivestì velocemente, uscì dalla stanza e prima di chiudere la porta guardò un’ultima volta quella ragazza.. niente in confronto, Liz era molto più.. scosse la testa per scacciare quei pensieri, non voleva che gli tornasse in mente per l’ennesima volta. Andò diretto verso l’ascensore, le porte si aprirono nella hall, camminò a passo svelto e uscì in strada.. ‘magari col metodo Hudson la incontro anch’io una ragazza.. ma guarda te che cazzo di botta di culo ha avuto!’

 

Axl non era l’unico sveglio.. nella camera 236, vicina a quella di Slash, il biondo ossigenato, sdraiato supino nel letto, guardava il soffitto; si era svegliato a causa di una finestra aperta, nonostante fosse estate in piena notte l’aria proveniente dal mare era fredda. Guardava continuamente alla sua sinistra, Mel gli dava le spalle, sdraiata su un lato, i lunghi capelli biondi che ricadevano sparsi sul cuscino, illuminati dai raggi della luna, il lenzuolo che lasciava leggermente scoperta una spalla.. sembrava una ninfa.

Duff la guardava e sorrideva, era una ragazza deliziosa, allegra e dolce, proprio come piaceva a lui, bella e angelica.. avrebbe voluto tenerla vicino a sé sempre ‘oh cazzo Duff no! Non di nuovo! Non di nuovo dietro ad una ragazza!’ ultimamente non aveva avuto vita facile anche lui, e il suo problema era che si affezionava, si affezionava troppo e troppo in fretta alle ragazze, non riusciva ad essere strafottente come Axl, disinteressato come Izzy e Slash, ninfomane come Steve, lui aveva sempre avuto la tendenza ad interessarsi alle ragazze con cui passava le nottate, voleva sapere della loro vita, dei loro interessi, voleva conoscere il loro carattere, non solo il loro corpo, e questo spesso e volentieri gli si ritorceva contro, incastrandolo in storie impossibili e stressanti..

Dalla finestra entrò un venticello fresco che mosse i biondissimi capelli di Mel, la ragazza si mosse disturbata dall’aria fredda, si voltò cercando Duff nel sonno e si accoccolò di fianco a lui, stretta intorno al suo busto, con la testa appoggiata al torace. Duff la lasciò fare, e le cinse le spalle con un braccio, Mel sorrideva nel sonno.. il biondo non resistette a darle un bacio sulla testa, tra i capelli, assaporando il loro profumo e accarezzandoli..

“Sei sveglio..”

“Si, mi dono svegliato per il freddo..”

“Mmm..” Mel non era del tutto sveglia, erano comunque almeno le tre del mattino..

“Tu sei sveglia?”

“No..” disse con un sorriso un po’ infantile in viso, Duff rise piano..

“Sono stata davvero bene con te sai?” Duff ci rimase un attimo, non si aspettava un’uscita di questo genere, la guardò in viso, Mel continuava ad avere gli occhi chiusi e l’espressione felice, il volto visibilmente rilassato.. per un attimo non seppe cosa dire, poi, quando la vide che muoveva la testa sul suo petto come fanno i bambini quando stringono un cuscino, sorrise..

“Anche io..” e le diede un altro bacio, questa volta in fronte..

 

Le strade di Los Angeles, ancora una volta persone poco raccomandabili, ancora una volta l’atmosfera lugubre e l’illuminazione scarsa, ma questa volta, a percorrere le strade della periferia della Città degli Angeli non c’è un ragazzo coi riccioli neri e i lineamenti afroamericani; pantaloni di pelle, maglietta bianca, bandana in testa, sigaretta in bocca: non è Slash quello che cammina senza una meta immerso in chissà quali pensieri, è Axl, che si sforza di non pensare, perché in fondo non conosce quella ragazza, e vuole solo il meglio per il suo migliore amico, ma allora perché le torna in mente? Non può essere per quel suo spettacolino al Rainbow, ha visto cose molto più spinte e ugualmente eccitanti.. ugualmente? A pensarci bene era incredibile come quella ragazza fosse riuscita ad “interessare” una così grande quantità di ragazzi senza cadere nello squallido, nello spinto. Forse era quello il problema, probabilmente l’avrebbe trovata sexy anche con un sacco della pattumiera addosso. ‘ma che mi prende cazzo!’ ma era vero che Liz e Slash non stavano insieme, Axl non sapeva nemmeno fino a che punto avevano approfondito il loro rapporto, per cui l’amico non avrebbe avuto motivo di fare il geloso.. ‘meglio aspettare nuovi sviluppi’.

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Capitolo 10
*** Cap. 10 ***


Capitolo 10 nvu

Ecco qui cosa combinano i nostri due piccioncini..

 

CAPITOLO 10

Le sue labbra erano calde e morbide, carnose e seducenti, esperte.. senza alcun dubbio. Slash l’aveva baciata con impeto, con passione, straziato dall’attesa di quel bacio, attratto all’inverosimile da Liz, dal suo corpo, dal suo sguardo, dal suo carattere. La sua pelle morbida sotto il tocco delle sue mani rabbrividiva, a tratti aveva la pelle d’oca, Slash lo sentiva. Quando aveva unito le loro labbra, dopo un momento in cui Liz era rimasta paralizzata, si era sciolta, passandogli le mani tra i capelli, rispondendo al bacio desiderosa almeno quanto lui..

Slash si staccò dal suo viso per guardarla negli occhi, cercando di cogliere un segno della sua reazione. Liz lo guardava rapita, attratta, aveva trovato quel bacio uno dei migliori di sempre, ne voleva ancora, passarono pochi attimi e lo ribaciò; Slash sorrise sulle sue labbra radioso, accarezzandole la schiena con le mani e approfondendo quel bacio più passionale, se possibile, del precedente. Camminò in avanti fino a far appoggiare Liz al portone, premendo sul contatto tra i loro bacini..

“Mi inviti a stare da te questa notte?” glielo domandò col respiro rotto dall’eccitazione, la ribaciò, sfoderando tutta la passione di cui era capace, travolgendola..

“No” gli rispose con un sorriso malizioso, spiazzandolo.. possibile che riuscisse a resistere? Eppure non poteva essersi sbagliato, l’aveva sentita attratta quanto lui..

“C-cosa?” era allibito! ‘oddio divento scemo!’

“Te l’ho detto Slash, ci vuole di più..” si appoggiò al muro di fianco a lei, gli occhi chiusi.. ‘se davvero non c’è storia è meglio che mi calmi..’

“Perfida!” Liz rise.. si tratteneva a stento dal portarselo in casa.. ma voleva che fosse diverso con Slash.. ‘se dev’essere una botta e via.. che sia almeno una botta memorabile’ avrebbe acceso in lui un desiderio mai provato prima, doveva solo lavorarci, e trattenersi..

“Non si può avere sempre tutto Hudson!”

“Si ma questa è davvero una bastardata!”

“Solo perché sei satirico!”

“Sai che non lo sono, o comunque sai che non è per questo..” la guardò sorridendo, non aveva il coraggio di forzare le cose.. con qualsiasi altra ragazza probabilmente l’avrebbe fatto, se la sarebbe presa, ma non con Liz, era costretto a stare al suo gioco, non poteva permettersi di allontanarla da sé, era troppo preso, anche se non lo confessava a sé stesso..

“Non vorrai farmi credere che sei innamorato?” domanda a bruciapelo, ma che le avrebbe permesso di capire a che punto era, indipendentemente da cosa avrebbe risposto, avrebbe capito dal suo sguardo..

“Innamorato io? Piccola non mi conosci abbastanza..” ‘maledizione! Lo so che non è vero, ma non riesco a capire fino a che punto! Bastardo!’

“Allora è perché sei satirico!”

“Non è vero! Non lo sono cazzo! Forse Steve, ma non io!”

“Allora è per una botta e via, non ci sono tante altre soluzioni” ‘cazzo! Maledetta mi ha incastrato! Adesso che minchia le rispondo!!’ decise che era meglio non risponderle.. si staccò dal muro con un velocissimo colpo di bacino, le afferrò i polsi, tenendola ferma, e la baciò di nuovo..

“Tu mi stai istigando piccola, a tuo rischio e pericolo..” cercò di ritrovare un po’ della sua spavalderia, di scostare i pensieri di lei da quella domanda..

“Tu ti stai lasciando istigare, a TUO rischio e pericolo!”

“ Uuuh, che paura!” ridacchiò, quella ragazza aveva carattere da vendere!

“Non fare lo spavaldo, non sai di cosa sono capace!”

“Sei capace di farmi arrapare con un bicchierino di zio Jack!”

“Oddio Slash! Ma ti sembrano cose da dire ad una ragazza!”

“Perché? Che male c’è scusa!”

“Ma cazzo un po’ di tatto! Avresti potuto scandalizzarmi!”

“Prima mi dici che dovrei avere paura di te e poi che ti scandalizzi!”

“Non mi sono scandalizzata! Ma avrei potuto farlo! Che ne sapevi!”

“Troppi condizionali! Sto andando in confusione!”

“Beh sai che sono condizionali, non c’è male!”

“Sfotti pure adesso!!”

“E tu fai finta di prendertela!!” lo baciò divertita, prendendolo alla sprovvista..

“Eh no piccola! Così giochi col fuoco! Non puoi farmi questo dannazione! Sono fatto di carne io! Non resisto alla tentazione!”

“Lo farai se sarò io a chiedertelo!”

“E questo chi lo dice?”

“Io!!”

“Ah beh.. allora!”

“Non prendermi in giro, e lasciami i polsi!!”

“Perché? Non ti piace?” ‘stronzo..’ stavolta Slash aveva incastrato lei, lo guardò con un’espressione indefinita, non sapendo assolutamente cosa rispondergli.. Slash, vedendola presa in contropiede, la baciò veloce, respirando forte quando le loro labbra si incontrarono, muovendosi abilmente sulle sue, leccandole il labbro superiore, mordendole di tanto in tanto. Liz si abbandonò al suo bacio, messa in seria difficoltà, non era più sicura di riuscire a rifiutare la sua compagnia quella notte..

Gli rispose ancora una volta con slancio, sentendo il cuore che accelerava e i respiri affannati, mosse in avanti il suo bacino, incontrando quello del ragazzo e premendolo sul suo, Slash non si era calmato affatto; il riccio le lasciò i polsi, prendendola per i fianchi, quando le mani di lei tornarono ad accarezzargli i capelli, le portò più in basso, sul suo fondo schiena, bruciando di desiderio.. si staccò a fatica da quel contatto..

“Lo vedi? Ti tradisci da sola!”

“Oppure sto solo giocando e tu ti stai illudendo”

“Non è possibile! Nessuno potrebbe fare una carognata del genere al povero Slash!”

“Ahahah! Tu sei tutto meno che povero!”

“Al dolce, piccolo, tenero Slash?”

“Nemmeno, non te ne si addice uno!”

“Uffa!”

“Ahahah! Dai spostati Casanova! È tardi, devo andare a dormire che domani lavoro..” grazie al cielo aveva iniziato quella conversazione, senza accorgersene aveva portato la mano alle chiavi, ancora inserite nella serratura, per fare la seconda mandata..

Slash si staccò dal suo corpo, nonostante l’eccitazione, sicuro di sé, l’avrebbe fatta cedere, ne era certo.. ‘è solo questione di tempo piccola, non ti liberi così facilmente di me!’ sorrideva, un po’ a lei, un po’ a sé stesso, fece diversi passi indietro..

“Incredibile! Ti stacchi senza fare storie!”

“Sarai tu a cedere piccola! Aspetto il momento!” Liz intanto si era girata, aveva aperto definitivamente il portone ed era tornata a guardare il riccio..

“Sogna Hudson!” Slash con un salto le arrivò a pochi centimetri, le diede un bacio veloce e si allontanò di nuovo..

“Lo vedremo piccola!” Liz chiuse il portone.

Chiuse la porta d’ingresso, andò verso il bagno, si sciacquò il viso, togliendosi il leggero trucco.. che nottata! Slash era irresistibile, se non si fosse staccato dalla sua faccia a quest’ora sarebbero già in casa sua.. ‘l’attesa aumenta il desiderio.. faglielo sperimentare!’ era determinata, la teoria di Mel non era più tanto salda dopo quella serata, Slash se n’era andato senza fare storie, una volta capito che aria tirava, se fosse stata davvero una botta e via non si sarebbe fatto trattare così, per lui lei sarebbe stata una tra le tante, solo un po’ più difficile, si sarebbe impuntato per ottenere quello che voleva, per poi andarsene senza effettivamente dire una parola. Ma non aveva fatto così, aveva rispettato il suo volere, questo non poteva non voler dire che ci teneva a lei. Indossò il suo pigiama, un top e dei pantaloncini, andò alla finestra, la aprì e si accese una sigaretta. Guardò la strada, vide il riccio che camminava sul marciapiede..

“Slash!” lo chiamò istintivamente, forse non le piaceva particolarmente quella visione..

Slash sentendosi chiamare si girò, alzò lo sguardo e la vide alla finestra, gli sorrideva bella come sempre; ricambiò il sorriso, felice, poi ritornò sui suoi passi, diretto all’hotel.

Finita la sigaretta richiuse la finestra e si stese a letto, ancora più felice della sera precedente, pensando di nuovo a lui.. pensò a lungo prima di addormentarsi, solo allora le balenò in testa un altro pensiero.. ‘chissà che fine ha fatto Mel’ ma l’amica sapeva badare a sé stessa, così si addormentò tranquilla..

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Capitolo 11
*** Cap. 11 ***


Capitolo 11 nvu

CAPITOLO 11

Mel si svegliò, colpita in viso dai raggi del sole, due braccia forti la tenevano stretta a sé, alzò lo sguardo e incontrò l’incantevole viso di Duff, sorrise ripensando alla nottata, era stata bene; guardò l’orologio, le 7.28.. ‘merda..’ il suo turno iniziava alle 8.00 quella mattina, se non si alzava subito rischiava di arrivare in ritardo. Si liberò dell’abbraccio del biondo cercando di non svegliarlo, era bellissimo quando dormiva, si alzò dal letto e tentando di non fare rumore recuperò le sue cose e cominciò a rivestirsi.

“Te ne vai di già piccola?” Duff si era svegliato, la guardava con gli occhi assonnati, strofinandoseli nel tentativo di riprendersi..

“Si, devo andare al lavoro..”

“Così presto?”

“Oggi ho il turno delle otto.. ma tu continua pure a dormire..” il ragazzo si alzò a fatica dal letto, aveva dormito si e no quattro ore, si avvicinò alla ragazza, le prese il viso tra le mani e le diede un leggero bacio

“Ti accompagno”

“No davvero! Non serve, dormi pure!”

“Mi fa piacere accompagnarti, così vedo anche dove lavori, e poi posso scovarti!”

“Si, e io mi aspetto che mi cerchi!”

Duff la guardò perplesso, che voleva dire quell’affermazione? Forse lei pensava che fosse un ragazzo da una notte soltanto, ma lui voleva davvero rivederla, voleva stare di nuovo con lei, voleva conoscerla meglio.. come avrebbe fatto a farle capire che quella notte per lui non era stata una delle tante, che aveva sentito davvero qualcosa di diverso per quella ragazza?

“Stai scherzando?”

Che volesse rivederla? Impossibile, sapeva bene cosa si diceva in giro di quei cinque ragazzi, e le voci non erano certo infondate, si trovavano un po’ di compagnia per una sera, si divertivano, e poi arrivederci e grazie.. ma allora cosa voleva ancora da lei quel biondo? Pensava si fosse solo divertito, da dove saltava fuori tutta quella gentilezza, tutta quella premura nei suoi confronti?

“Davvero mi vuoi rivedere?” ‘tagliamo la testa al toro..’

“Certo Mel, non sono quel tipo di ragazzo!”

“Non è quello che ho sentito dire..”

“Non credo che tu sia il tipo da credere ciecamente a certe dicerie.. e se lo sei vedrò di farti cambiare idea..”

Assurdo! Voleva davvero uscire di nuovo con lei! La cosa le faceva non poco piacere, e non poca paura; dalla sera prima si era resa conto che avrebbe voluto rivedere quel ragazzo, ma aveva soffocato quel desiderio nella convinzione che fosse solo sesso, e ora l’aveva spiazzata, avrebbe accettato mille volte di uscire con lui, ma aveva una paura fottuta di affezionarsi.. incredibile, aveva fatto la menata a Liz e poi si era ritrovata nella stessa identica situazione.. ‘cazzo! E ora che m’invento! Cosa devo fare!’

“Allora? Posso accompagnarti o devo seguirti a distanza contro la tua volontà?”

“N-no, va.. va bene, se vuoi accompagnarmi va bene, mi fa piacere..”

“Davvero?”

“Si si, è solo che non me l’aspettavo, tutto qui..”

“Perfetto, due minuti e sono vestito..” Duff raccolse i suoi vestiti, sparsi sul pavimento, e cominciò a vestirsi anche lui.. dopo pochi minuti furono pronti tutti e due, uscirono insieme dalla stanza, Duff la prese per la vita.

“Hai tempo per un caffè prima di andare al lavoro?”

“Anche se non ho tempo lo prendo lo stesso o non mi reggerò in piedi..”

Duff la guidò verso la sala da pranzo dell’hotel, dove diversi ospiti stavano facendo colazione, ricconi per la maggior parte, tutti giacca, cravatta e gel, tutti con la puzza sotto il naso che guardavano male quel ragazzo, coi pantaloni borchiati e i capelli lunghi e selvaggi, e quella ragazza, apparentemente meno trasandata, ma doveva esserlo per uscire con un tipo del genere.

Si avvicinarono al bancone dove ordinarono due caffè, li bevvero seduti sugli alti sgabelli..

“Che lavoro fai? Oltre alla cameriera al Rainbow?”

“La cassiera in un piccolo supermarket, io e Liz lavoriamo lì da un annetto, non ci pagano molto ma è meglio di niente, e il nostro capo a fine mese ci allunga sempre qualcosa in più, si è affezionata a noi..”

“Capisco..”

“A proposito, andiamo, o mi uccide..”

“Ma non è affezionata? Non dovrebbe trattarvi meglio?”

“Lei è maniaca della puntualità.. quindi dobbiamo muoverci..”

Camminavano abbracciati, molto velocemente, Mel era davvero in ritardo; Duff, che era ancora assonnato, fingeva continuamente di slogarsi le caviglie, facendo ridere la ragazza che si ritrovò più volte a doverlo tirare per un braccio per farlo camminare, o peggio, a spingerlo da dietro ridendo come una pazza..

Arrivarono al supermarket alle 8.10..

“Vabbeh dai, alla fine non sono poi così in ritardo” poco prima dell’entrata dell’alimentari, Mel vide Liz arrivare nell’altro senso, come sempre in ritardo..

“Allora io vado, grazie ancora per avermi accompagnato.. a fatica!”

“Cavolo a momenti ti mettevi a correre!”

“Ahaha! Ero in ritardo! Anzi, sono ancora in ritardo.. quindi ciao!”

“Non mi dai nemmeno un bacetto?” la ragazza lo guardò negli occhi e gli sorrise, prendendogli il volto con le mani e appoggiando le sue labbra a quelle del ragazzo, che automaticamente la strinse per i fianchi. Si staccarono sorridendosi ancora una volta..

“Adesso vado davvero..”

“Va bene.. a che ora stacchi?”

“Alle tre”

“Mmm.. credo che ci rivedremo.. ciao Liz!” salutò l’altra ragazza, che si era fermata davanti alla porta del supermarket a braccia incrociate aspettando l’amica.. alzò una mano e rispose al saluto con labbro inarcato in un sorriso beffardo. Duff si voltò e tornò verso l’hotel, Mel raggiunse Liz..

“Allora? Ancora alle prese col biondo ossigenato?”

“A quanto pare..”

“Beh? Non mi racconti niente? Devo prenderle io stavolta le pinze?”

Mel guardò Liz, sulla sua bocca si disegnò un sorriso che si allargava sempre di più..

“OH MIO DIO!!” scoppiarono tutte due a ridere, Mel felicissima, Liz forse anche di più per l’amica..

“Te lo sei portata a letto! Oddio Mel sei incorreggibile!”

“Che ci posso fare! Quel ragazzo ispira sesso!”

“MEL!!!”

Entrarono nel supermarket ridendo, si diressero verso il magazzino, entrando sulla destra c’era una porta dalla quale si accedeva ad un piccolo locale adattato a spogliatoio per le commesse per indossare le proprie uniformi..

“Ma che ci facevate ancora insieme?”

“Ha insistito per accompagnarmi al lavoro..”

“Davvero? Questo vuol dire che..”

“Si.. mi ha chiesto di rivederlo..”

“O mio dio! E tu che gli hai detto? Ci riesci?”

Mel non rispose a quella domanda, guardò Liz con un’espressione che non aveva bisogno di parole..

“O cavolo Mel! Fino a ieri sera mi stavi facendo la predica per questo!”

“Lo so ma che ci posso fare! Duff sembra così.. sicuro.. di quello che dice..” un lampo di paura che non sfuggì a Liz passò nei suoi occhi..

“Ehi piccola! Non avere paura.. è troppo tempo che non ti butti in una vera storia.. vedi un attimo come va.. poi decidi se lanciarti nell’avventura o meno..”

“Non è così facile Liz, non riesco a capire cosa vuole quel ragazzo..”

“Ce la farai, sei sempre stata bravissima in questo, e quel poco che so fare io per capire le persone l’ho imparato da te!”

La abbracciò affettuosamente, uscirono dal magazzino e si diressero alle proprie casse, una di fronte all’altra, come sempre, con la possibilità di parlare anche durante quelle lunghe ore di lavoro, tra un cliente e un altro..

“E tu? Che mi racconti? Divertita abbastanza con Slash?”

“Dio quel ragazzo è spettacolare.. ma non farti strane idee, ci siamo solo baciati”

“E..”

“E niente! Non ha nemmeno messo piede in casa..”

“Che gli vuoi fare a quel povero ragazzo?”

“Voglio che se sarà davvero una sola notte.. sia una notte che non dimenticherà facilmente..”

“Oddio! Non lo starai sottoponendo alla strategia ti-faccio-morire-poi-forse-si-conclude!!”

“Eh si.. non c’è altro metodo con Slash..!”

“Oddio povero! Non augurerei mai a nessuno di finire nella stessa situazione! Sei di un perfido certe volte!”

“Già.. anche se non so quanto riuscirò a portare a termine il piano.. resistergli è una delle fatiche di Ercole.. è troppo sexy!”

“Con quei capelli e quel fisico effettivamente fa la sua figura!”

“Se sapessi come bacia poi!”

“Posso immaginare..”

“No.. non puoi!”

Continuarono a chiacchierare e a lavorare, sperando solo che quelle sette ore appresso alla cassa passassero in fretta..

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Capitolo 12
*** Cap. 12 ***


Capitolo 12 nvu

CAPITOLO 12

Duff entrò nella hall dell’hotel, gli aveva fatto davvero piacere accompagnare Mel al lavoro, scherzare ancora un po’ con lei, e scoprire un modo per ritrovarla, ma doveva ammettere che non si reggeva in piedi dal sonno.. se già la ragazza aveva dormito poco, lui, che era rimasto sveglio a guardarla per gran parte della notte, non riusciva a muovere le gambe. Entrò nell’ascensore trascinandosi, appoggiandosi contro al muro finché l’ascensore non raggiunse il piano giusto. La porta si aprì sul corridoio comune e a Duff si presentò davanti agli occhi una visione inaspettata: una ragazza dai lunghi capelli neri, la stessa che aveva “visto” la sera prima, troppo intento ad ammirare Mel, veniva a passo decisamente svelto nella sua direzione, sembrava arrabbiata.. lo superò senza nemmeno salutarlo, entrò nell’ascensore e schiacciò il bottone per il piano terra, Duff poteva giurare di averla sentita singhiozzare mentre si chiudeva la porta.

Si diresse verso la porta dalla quale aveva visto uscire la ragazza, era la stanza di Axl.. ‘ti pareva..’ non badò molto all’accaduto, non era la prima volta che Axl infrangeva qualche speranza di matrimonio di quelle ragazze, aprì di poco la porta, abbastanza da vedere il letto sfatto, e nessuna traccia di Axl, chissà che cazzo aveva combinato quella volta quel rosso indemoniato.

Passò oltre, ma non potè non fermarsi davanti alla camera di Slash.. il ragazzo aveva lasciato la porta aperta e dormiva coperto solo dai boxer, stravaccato sul letto. Che ci faceva a lì Slash? Aveva pensato che fosse rimasto la notte con Liz, e lei non era stata all’hotel! Decise che ci avrebbe pensato più tardi.. ora aveva un disperato bisogno di dormire, raggiunse la sua stanza e si buttò sul letto, senza preoccuparsi di togliersi i vestiti, eccetto i jeans, troppo scomodi per dormire..

***

Slash si svegliò leggermente indolenzito, aveva dormito in una posizione strana quella notte.. si alzò a fatica, stiracchiandosi, e si diresse verso il bagno. Si infilò sotto la doccia, facendosi cullare dal getto caldo che gli scorreva lungo la schiena e si intrufolava nei suoi ricci. Uscì dalla doccia coperto solo da un asciugamano stretto sui fianchi, e l’immancabile asciugamano in testa che raccoglieva la sua indomabile massa di capelli.. guardò l’ora, non era neanche l’una.. si vestì svogliatamente e uscì dalla stanza alla ricerca degli altri. Nella sala comune trovò Izzy e Steve, che strimpellavano a casaccio, parlando del più e del meno..

“Buongiorno riccio!”

“Buongiorno ragazzi.. dormito bene?”

“Oh.. si..” Steve ostentava un sorriso da ebete in faccia..

“Capisco.. Duff e Axl?”

“Il biondo dorme ancora, Axl non l’abbiamo visto, quando ci siamo svegliati non c’era in camera..”

“Mmm.. capito.. Duff dorme dite eh?”

“Già.. sembrava stanco..”

“L’ho sempre detto che non è portato per quel tipo di attività fisica!” Steve ridacchiava beffardo, Izzy si unì a lui..

Slash uscì dalla sala comune, entrò nella stanza di Duff, dormiva con la maglietta e i boxer, sorrise maligno. Andò nella sala dove facevano le prove, spingendo di forza un amplificatore fuori dalla stanza, sotto gli sguardi perplessi di Izzy e Steve..

“Che cazzo combini Slash!?”

“Quell’imbecille deve smetterla di dormire fino a tardi..” rispose con la voce trasformata dalla fatica, non pesava poco quell’amplificatore. Steve sorrise complice di Slash e lo aiutò a spostare il pesante attrezzo fino alla camera del biondo. Slash tornò nella sala degli strumenti, rientrò poco dopo con la sua fedele Gibson al collo, la attaccò all’amplificatore, mettendolo al massimo volume, e improvvisò un riff acutissimo.

“Ma che cazzo succede!?” Duff saltò a sedere sul letto, svegliato di soprassalto da quel suono. Slash e gli altri ridevano come matti, mentre il riccio non smetteva più di fare volontariamente un casino infernale con la sua chitarra..

“Sveglia biondino! È tardi, non dovresti essere ancora a letto!”

“Ma vaffanculo Slash! Che cazzo ti salta in mente!”

“Forza bella addormentata, sorgi e brilla splendore, il sole è già alto!”

“Ma smettila di sparare minchiate razza di coglione! E finiscila di fare tutto questo dannato bordello!” finalmente Slash pose fine a quella che per Duff era una vera tortura, appoggiando la Gibson all’amplificatore, che non gradì molto visto che produsse un rumore fortissimo..

“COGLIONE!”

“Ops.. Eddai man.. SVEGLIAAAAAAA!” si lanciò alla banzai sul letto del biondo, che gradiva sempre di meno quelle attenzioni

“Via dal mio letto frocio!!”

“Su Duff, come sei scontroso stamattina! Io manifesto apertamente il mio affetto per te e tu mi tratti così?”

“Ma te lo puoi tenere il tuo affetto! Cazzo che schifo! Lontano, sta lontano da me!”

“Forza svegliati, non posso mica passare qua la mia giornata!”

“Per forza mi sveglio adesso! Brutto coglione! Come cazzo faccio a tornare a dormire dopo questa tua furbata! Mi hai fatto venire il mal di testa cazzo!”

“Oh quante storie! Sai quante ragazze ammazzerebbero per essere svegliate così?”

“Ecco allora vai a rompere le palle a loro!”

“Basta, sono stufo di scongiurarti!” E con una spinta decisa fece rotolare un Duff che fumava di rabbia giù dal letto..

“Va bene brutto scimmione del cazzo! Sono sveglio contento! Ma guarda te!” Duff si alzò e andò in bagno tenendo il muso agli altri tre che ridevano come matti

Si buttò sotto la doccia, decisamente traumatizzato da quella sveglia indesiderata. Uscì con l’accappatoio addosso e trovò solo il riccio seduto sul suo letto..

“Ok Slash.. che ti succede?”

“Niente!”

“Si certo, e io sono Jimmy Hendrix.. allora? Sputa il rospo”

Slash non rispose.. non sapeva bene cosa dire..

“Ok.. ho capito..” si buttò sul letto al suo fianco, dopo avergli tirato un’amichevole pacca sulla spalla.. “..è successo qualcosa stanotte con Liz?”

“Non è successo qualcosa stanotte con Liz..” quella frase gli uscì involontariamente.. non voleva che gli altri venissero a conoscenza della sua ufficiale bidonata..

“Cazzo.. tosta la ragazza eh?”

“Già..”

“E quindi? Ti sei incazzato e le hai risposto male?”

“No..”

“Ancora peggio.. ti stai affezionando?”

“Forse..”

“Guarda che non c’è niente di male man! Succede a tutti!”

“Non è mai successo a me..”

“Beh.. c’è una prima volta per tutto.. non è una cosa drammatica!”

“Si che lo è Duff.. io non so come comportarmi! Mi sembra di non essere me stesso!”

“Non è che non sei te stesso Slash, è solo che sei un altro te stesso.. chiunque non si comporta proprio normalmente quando è innamorato!”

“IO NON SONO INNAMORATO! Semplicemente sono più interessato del solito.. è.. è una di quelle fiamme che non avevo da un po’.. tutto qui” Slash non era per niente convincente, ma Duff preferì non impuntarsi troppo..

“Allora di che ti preoccupi! Non è la prima fiamma che hai avuto!”

“Si ma è la prima da un bel po’ di tempo.. non so.. sono continuamente confuso..” si buttò anche lui sul materasso, di fianco al suo amico di sempre, contrastando i suoi capelli biondi con la sua foresta nera

“Normale man, ti ripeto che è assolutamente normale..”

“Mi sembra di avere.. quando sono solo con lei ho.. potrebbe reagire male e questo mi fa..”

“Paura amico, è giusto averne.. la paura ci rende più saggi, ci evita di fare un altissimo numero di cazzate”

“Non mi piace avere paura..”

“Ma devi pensare che sarebbe peggio se non ne avessi.. aver paura può voler dire solo che ci tieni a lei..”

“Non ho forzato le cose ieri..”

“E hai fatto solo bene.. avresti potuto rovinare tutto! A Liz piaci, glielo si legge negli occhi.. evidentemente ha bisogno del suo tempo..”

“E io resto in astinenza!”

“Una volta tanto è meglio pensare con la testa e non con l’uccello!” Duff si alzò, consapevole che a quel punto era giusto lasciare l’amico ai suoi pensieri, si diresse verso la porta..

“Ehi man!”

“Si?”

“Se gli altri ti chiedono qualcosa.. di che abbiamo fatto scintille”

“Sei incorreggibile Slash!”

Duff uscì dalla stanza.. Slash rimase un po’ da solo, cercando di riordinare i mille pensieri che gli passavano per la testa, forse Duff aveva ragione, doveva lasciarsi trasportare dalla situazione senza farsi troppe pare mentali, ma si conosceva abbastanza bene, aveva paura che lasciandosi prendere troppo la mano sarebbe finito per fare qualche cazzata, non sapendo se Liz l’avrebbe aiutato a sciogliersi. Magari lei le sarebbe stata d’aiuto, con quel suo carattere forte e audace, quel sorriso che spiazzava, magari lasciandosi “guidare” da lei sarebbe stato tutto più facile, anche se non si vedeva ben immedesimato nel ruolo di quello al seguito in una relazione.. ‘ma che relazione!! Slash adesso pensi pure stronzate oltre che a dirle!’

Forse Slash.. forse..

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Capitolo 13
*** Cap. 13 ***


Capitolo 13 nvu

CAPITOLO 13

Slash tornò nella sala comune con gli altri, ridevano, scherzavano e bevevano birra..

“Eccolo qui! Abbiamo saputo che sei andato in bianco pure stasera! Stai perdendo colpi Slash!”

Slash guardò Duff con occhi omicidi, era chiaro che Duff non aveva assecondato la sua richiesta..

“Non guardarmi così amico! Lo sai che non so dire le stronzate!”

“Potevi impegnartici!”

“Eddai Slash, non c’è mica niente di male.. ormai dovresti averci fatto l’abitudine!”

“Fanculo Steve! Pensa a te che non è che vai proprio alla grande!”

“Almeno io stanotte mi sono divertito, tu è due sere che fai cilecca!”

“Pop-corn di merda!”

“MOSCIO!”

“Minchia Steve se ti prendo ti ammazzo!” Slash aveva preso a rincorrere Steve, che scappava ridendo come un idiota

“A chi hai dato del moscio frocio!” Steve correva a fatica, rideva troppo, scappò nel corridoio centrale girandosi continuamente per vedere a che punto era Slash, nemmeno si accorse che Axl barcollava nella direzione opposta, ubriaco fradicio. Gli andò a sbattere violentemente contro, cadendo a terra e trascinandosi dietro anche lui, Slash gli fu addosso in un attimo, e prese a prenderlo a pugni a volte forti, a volte meno, sulle spalle e sulle costole.

“Ahia stronzo! Mi fai male animale!”

“Così impari a darmi del moscio brutta fighetta!”

 Axl si liberò a fatica dalla presa dei due, si era ritrovato in mezzo a quel pestaggio e la cosa non gli aveva fatto piacere, solo quando riuscì a trascinarsi fino al muro e ad appoggiarcisi contro Slash si accorse della sua presenza.

“Ehi amico! Ma dove cazzo sei stato?” si fermò subito, Axl aveva l’espressione incazzata, quell’espressione che ormai conoscevano fin troppo bene, quella che precedeva una delle sue scenate, e per di più era ubriaco, il che voleva dire che le cose si mettevano male..

“Axl, stai bene? Scusa se ti abbiamo travolto, non ti avevamo visto..” lo vide digrignare i denti, contratto in una smorfia rabbiosa ‘cazzo..’

“Ehi non ti incazzare, davvero, non abbiamo fatto apposta!” anche Steve cercò di unire le forze con Slash, non erano mai piacevoli quei momenti, Axl lo guardò, incazzandosi ancora di più..

“Taci testa di cazzo..” ecco, cominciavano gli insulti, tra poco sarebbe scoppiato in uno dei suoi sproloqui urlati al mondo..

“Dai Axl davvero, non ti incazzare” Slash non sapeva più che pesci pigliare, tentava qualsiasi via di fuga per evitare il disastro, Axl era suscettibile, troppo..

“Ehi su, non facciamo drammi per certe cazzate, ti sei divertito stanotte no? Perché scaldarsi per così poco?” sbagliato Slash, diversivo assolutamente sbagliato..

“MA VAFFANCULO SLASH! Che cazzo vuoi che faccia una notte con una puttanella quando sono costretto a vivere circondato di stronzi! Sei la solita testa di cazzo! Non capisci mai niente! Pensi solo a fare bordello con questo rotto in culo!”

“Dai Axl smettila, ti ho già detto che non abbiamo fatto apposta!”

“Non è perché mi avete spinto teste di cazzo! È perché non cambiate mai! Sei rimasto il solito bambino stupido che eri quando bigiavi la scuola, credendoti figo perché eri già un drogato alcolista!”

“Ti ricordo che tu eri identico a me!” ‘cazzo no! Slash maledizione assecondalo!’

“IO NON SONO MAI STATO COME TE! COME NESSUNO DI VOI! Siete solo dei fottuti e violenti froci! IO NON SONO MAI STATO COME VOI!”

Izzy a quelle parole corse verso Axl, era l’alcool che parlava, anzi peggio, era William..

“SIETE SOLO DEGLI STRONZI! LE HAI FATTO DEL MALE SLASH? E TU ADLER? TU SAREISTI CAPACE DI SCOPARTI UNA RAGAZZA CON LA FORZA! PERVERTITO DI MERDA!”

Le lacrime cominciarono a scorrere sul viso del rosso, non erano insulti causati dalla colossale sbronza, erano memorie che riaffioravano, il suo tormentato passato che ancora una volta si ripresentava, facendogli dire cose che non pensava, facendogli credere che il mondo era una merda, che quelli non erano amici. Izzy arrivò di fianco al rosso, stringendolo a sé, accogliendo la sua testa sul suo torace, come aveva fatto un’infinità di volte, facendosi bagnare la maglietta dalle sue lacrime..

“Basta Bill, basta, non è qui! Va tutto bene! Ci sono io con te.. ci siamo tutti noi per te..” fece un cenno agli altri tre, il solito segnale, adesso c’era lui, potevano andare almeno finché non si fosse calmato.

Steve si alzò e tornò verso la sala comune con Duff, Slash li seguì poco dopo, dopo aver dato una carezza sulla testa dell’amico, pettinandogli i capelli rossi.. ‘mi dispiace amico..’..lo sentì singhiozzare più forte dopo quel gesto, si stava rendendo conto di cosa aveva fatto, consapevole che di lì a poco avrebbe dovuto porgere al riccio le ennesime scuse per il suo attacco isterico..

Slash trovò Steve e Duff seduti su due poltrone, zitti e immobili, Duff strimpellava la chitarra, immerso in chissà quasi pensieri. Quando varcò la soglia della stanza i due alzarono lo sguardo, in attesa di una sua reazione, gliene aveva tirate tante quella volta..

“Gli passerà..” Slash in queste situazioni era incredibile, non la prendeva sul personale come spesso faceva Steve, che tuttavia non aveva il coraggio di dare addosso ad Axl; il riccio al contrario sembrava non farci caso, anzi, spesso dopo gli attacchi del rosso era più dolce con lui, capiva il suo star male, anche se non l’aveva sperimentato sulla sua pelle; Axl non aveva mai suscitato in lui nessun tipo di rabbia in quei momenti, gli faceva compassione, soffriva in prima persona per quel suo amico, più fuori che dentro..

***

Izzy raggiunse gli altri nella sala comune quasi mezzora dopo; nessuno aveva più avuto il coraggio di parlare..

“Come sta?” Slash era visibilmente preoccupato per Axl

“Ha vomitato l’anima, si era conciato davvero malissimo.. ora si è ripreso.. è sotto la doccia”

Calò nuovamente il silenzio, si poteva sentire il suono lontano dell’acqua che scrosciava nella doccia del rosso.. Slash si alzò e andò in camera sua, stanco di quell’atmosfera pesante, si sedette sul letto, con la sua armonica tra le mani, suonando un motivo improvvisato, triste e malinconico..

Axl uscì dalla doccia, la testa gli girava ancora un po’, ma era decisamente più lucido.. andò nella sala comune, con lo sguardo basso, nascondendo le lacrime che riaffioravano..

“Scusate ragazzi, non volevo dirvi quelle cose..” parlava con la voce tremula, nessuno gli rispose, Steve non aveva nemmeno alzato lo sguardo

“Sapete quanto siete importanti per me, sapete che non penso quello che ho detto..” ormai aveva le guance rigate, quel silenzio lo faceva stare male, gli mancava l’appoggio dei suoi amici. Ad un tratto sentì una mano forte sulla sua spalla, una stretta amichevole, alzò gli occhi e incontrò quelli limpidi di Duff; il biondo si aprì in un sorriso, Axl avrebbe potuto dire peste e corna su di lui, ma rimaneva uno dei suoi più cari amici, loro erano la sua famiglia, e Axl, pur con tutti i suoi difetti, ne faceva parte. Si abbracciarono come non accadeva da tempo, stringendosi forte in segno di affetto, solo allora Steve si alzò dalla poltrona per aggiungersi all’abbraccio, seguito a ruota da Izzy; Duff stringeva i capelli del rosso, appoggiando la fronte alla sua tempia, strappandogli un sorriso.

Axl si sentì meglio dopo quel gesto, con i suoi amici vicini si sentiva invincibile, ma gli mancava qualcosa, tra i sorrisi di tutti ne mancava uno, quello a cui si era più affezionato..

“Dov’è Slash?” chiese preoccupato, che il riccio si fosse arrabbiato davvero con lui?

“In camera sua, credo stia suonando..”

Si staccò da quell’abbraccio, voltandosi, camminando in direzione della stanza del riccio, aprì piano la porta e lo trovò seduto sul letto, concentrato sulle corde della sua chitarra. Slash alzò lo sguardo e vide il rosso fermo sulla porta, incerto sul da farsi, non provava risentimento per lui, era solo felice di vedere che era tornato in sé..

“Ti senti meglio amico?” Axl non rispose, si limitò ad annuire con la testa, Slash appoggiò l’armonica al muro, tornando a fissare l’amico

“Vieni qui razza di coglione” Axl si mise quasi a correre avvicinandosi al letto, sedendosi affianco a Slash, senza guardarlo negli occhi, ancora incerto sul da farsi

“Scusa..”

“Non fa niente man!” gli diede una pacca sulla spalla, stringendolo a sé, si abbracciarono anche loro, facendo pace ancora una volta, tornando ad essere i due scoppiati di sempre..

“Ci vuole una canna!” Slash guardò l’amico cercando di assumere lo sguardo tenero di un gatto che vuole un gioco, non riuscendoci per niente, ottenendo solo la risata fragorosa del rosso..

“Va bene cazzone tieni.. rolla tu per lo meno!” Axl passò un pezzettino di fumo al riccio, che con maestria cominciò a sgranarlo. Duff, Izzy e Steve arrivarono in quel momento, avevano sentito le risa di Axl, era passato il momento catartico..

“Brutti rotti in culo! Vi fate le canne e non lo dite a nessuno!”

“Ma guarda te sti due stronzi!”

Entrarono nella stanza sedendosi dove capitava, tirando fuori dalle tasche altri pezzi di fumo, copiando Slash nel lungo procedimento. Tempo una decina di minuti ed erano già tutti strafatti, che ridevano come se non fosse successo nulla.

***

“Ehi man! Dove vai?” Slash era entrato in camera di Duff e l’aveva visto prepararsi di tutto punto

“Cazzo quanto puzzi! Ma che ti sei fatto?”

“Ho solo messo un po’ di dopobarba..”

“E da quando metti il dopobarba? Dove vai tutto profumato?”

“A prendere Mel, stacca tra mezz’ora al lavoro..”

“Man! Ci sei rimasto fottuto! Cazzo sei sempre il solito!”

“Pensa ai tuoi di problemi Slash! Io bado a me stesso.. ma tu? A proposito.. quando vedi Liz?”

“Non lo so.. pensavo che forse sarei potuto tornare in modo anti sgamo al Rainbow stasera..”

“Perché non mi accompagni?”

“Ma dove lavora Mel?”

“Allo stesso supermarket di Liz”

“CAZZO! Potevi dirlo subito razza di imbecille!”

“Muoviti invece di blaterare, a meno che tu non voglia presentarti da lei così, allora siamo a posto”

“Perché? Che ho che non va?”

Duff lo guardò, aveva addosso una maglietta nera con la scritta ‘FUCK’ e i suoi soliti pantaloni di pelle.. “Bah, in realtà niente.. magari però volevi metterti qualcos’altro”

“Vado a mettere la cintura e poi sono a posto..”

“Va bene, ti aspetto qui..”

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Capitolo 14
*** Cap. 14 ***


Capitolo 14 nvu

CAPITOLO 14

Liz e Mel, finito di lavorare, tornarono nel solito spogliatoio, rivestendosi. Mel era vestita come la sera precedente, non avendo avuto tempo per cambiarsi, una maglietta blu metallico e i jeans stretti. Liz aveva anche lei un paio di jeans, chiari, i sandaletti bianchi col tacco e una aderente maglietta azzurra.

Uscirono dal supermarket, da un lato spuntò Duff, nascosto dietro al muro, che prese Mel da dietro facendole scappare un gridolino..

“Ti sei spaventata!!”

“Certo che no! Ti avevo visto!”

“Si certo!” l’abbracciò baciandola dolcemente

“Quando avete smesso di fare i piccioncini avvisatemi così la smetto di iniettarmi insulina! Fate venire il diabete!”

“Ragazzi davvero siete insopportabili!” Liz si voltò sentendo quella voce, appoggiato al muro, in una posa dannatamente sexy, c’era Slash, sentì un brivido correrle dietro alla schiena, e la voglia di baciarlo cresceva man mano che riaffioravano le sensazioni della sera prima..

“Sei uno schianto piccola!” la sua voce era seducente e provocatoria..

“Ciao pecora! Ci sei anche tu!”

“Quando la smetterai di prendermi in giro?”

Liz non gli rispose, avvicinandosi a lui, appoggiando le mani sui suoi fianchi, sussurrandogli all’orecchio parole che gli provocarono un sorrisino malizioso..

“Beh, non è che voi due siate poi così diversi!” azzardò Duff, fulminato dagli sguardi dei due interessati..

“Noi due provochiamo erezioni! Altro che diabete!” Liz lo guardò allibita, per poi scoppiargli a ridere in faccia

“Che cazzo ridi!?”

“Ahahah!! Ma come cazzo ti è uscita!?! Ahahah!!”

“Perché? Che ho detto di male!? Duff!?”

“Beh amico, effettivamente solo una testa malata come la tua poteva uscirsene con un’affermazione del genere!”

Liz non smetteva più di ridere, anche tentando di trattenersi, ogni tanto le scappava e ridacchiava tra sé e sé..

“Allora Mel? Che programmi avete?”

“Non ne ho idea.. Duff?”

“Beh.. innanzi tutto cibo, non abbiamo fatto in tempo a mangiare..”

“A proposito di mangiare..” Slash guardò Liz con uno sguardo da bambino, ma da bambino stupido..

“Animale!”

“Che c’è? Ho fame cacchio! Devo crescere!”

“Ma smettila!”

“Tu non hai fame?” Liz moriva dalla fame, per cui lo guardò sorridendo..

“Ma allora! Mi dai dell’animale quando hai fame anche tu!!” risero di gusto, Slash abbracciò le spalle di Liz col suo braccio..

Si avviarono tutti e quattro, Liz e Mel conoscevano un bel posto per mangiare, una normalissima pizzeria, ma la pizza era favolosa..

Entrarono nel modesto locale, li investì una vampata di odore di cibo, Slash si leccò le labbra..

“Che vi porto ragazzi?” la cameriera del posto era una ragazza bionda, coi lineamenti da barbie e il sorriso finto, si mise in posa davanti al tavolo, visti i due bei ragazzi, non ottenendo molto successo..

“Una pizza maxi con tutto quelli che avete sopra!” ordinò Slash con un sorriso a trentadue denti

“Fai schifo!”

“Non ti crede nessuno baby..” scostò una ciocca di capelli castani dal suo viso per poi darle un sensuale bacio sul collo..

“Slash! Smettila di pomiciare in pubblico!”

“Perché non continui a limonare Mr Mckagan invece di stare addosso?”

“Uuuu.. come siamo suscettibili Hudson!” il biondo si beccò un pugno sulla spalla da Slash..

“Aia imbecille!”

“Così impari a sfottere!”

“Io starei zitto, davvero, non sei tu quello nella situazione di sfottere” ridendo Duff sventolò in faccia a Slash un gesto che alludeva alle sue notti in bianco..

“Sei un figlio di puttana Mckagan! Giuro che quando non ci sono le ragazze nei paraggi ti ammazzo!”

“Ti rode eh?”

“Duff rischi di brutto!”

“Ah Hudson.. sei proprio un coglione!”

Slash sbraitava contro il biondo, tra le risa divertite delle due ragazze, che non si trattenevano più, Slash era troppo comico! La “conversazione” fu interrotta dall’arrivo di una pizza di dimensioni mastodontiche, farcita con un’infinità di ingredienti; Slash aveva la bava alla bocca, prese una fetta di pizza e l’addentò, sorridendo come un bambino felice, Liz fece lo stesso, sfidando il riccio facendo un morso enorme..

“Ammazza! Mangi eh?”

“Sei un pivello a confronto!”

“Cos’è guerra aperta?” si guardarono, Liz sorrise beffarda

“E guerra sia!”

Addentarono le proprie fette di pizza, riempiendosi la bocca al massimo, Liz era molto più veloce a mandar giù, ma non poteva competere con la capienza della bocca di Slash, quando il ragazzo stava per finire la fetta di pizza, e a lei ne mancava ancora un pezzo, glielo rubò da sotto il naso, piantandogli in mano la sua fetta, e trangugiando il corpo del reato..

“Ehi così non vale!! Hai barato!!”

“Uhmn.. anfofloffo blomfo mnosfo!”

“Ma guardati non riesci nemmeno a parlare!” Liz mandò giù il grosso boccone e respirò profondamente..

“Non c’erano regole, nessuno mi impediva di sfruttare la tua velocità!”

“Ma così che razza di gara è scusa!!”

“Una gara che ha il solo scopo di farti perdere!” scoppiò a ridere, accavallando una gamba sopra quella del ragazzo e guardandolo negli occhi, lui le accarezzo una guancia, lo faceva divertire quella ragazza, era spiritosa, allegra, gli sorrideva sempre. Le accarezzò la gamba, per un attimo temendo che il contatto gli causasse qualche imprevisto, così si concentrò di nuovo sulla pizza. Sembravano due amanti alle prime armi, si imboccavano e si rubavano il cibo a vicenda..

“Ragazzi, noi andiamo a fare un giro..” Mel e Duff, che avevano passato la maggior parte del tempo a sorridersi persi e a baciarsi, si alzarono dal tavolo..

“AH! Adesso è così che si chiama?”

“Slash sei un fottuto pervertito! Non vorrei essere nei tuoi panni Liz!”

“Oh si che vorresti!” questa battuta costò a Slash un pugno ben assestato sulla schiena, gli sarebbe sicuramente venuto un livido..

“Ahia!”

“Così impari! Ciao Liz!”

“Ciao Duff, ciao Mel..”

“Ciao.. a presto Slash!”

“Ciao raggio di sole!”

“Slash ricordati che alle sei ci sono le prove! PUNTUALE!”

“Si si.. lo so!”

I due sparirono all’esterno del locale, Liz e Slash guardarono il cartone vuoto della pizza..

“Ma guarda te che cafoni, ci hanno lasciato pure il conto da pagare..” Slash tirò fuori dalla tasca dei jeans pochi dollari stropicciati, guardò Liz con aria mortificata “..ho dimenticato di fare rifornimento stamattina..”

“Beh, questo è un problema, io ho si e no 3$”

“Cazzo.. e ora che si fa?”

“Come sarebbe che si fa? Hudson, la fama ti ha fatto dimenticare la vita del ragazzo di strada?”  prese la sua borsa e si alzò, porgendo la mano al riccio, si avvicinarono al bagno, ma prima che Slash potesse fare o dire qualcosa, Liz lo baciò con impulso, in un contatto tutt’altro che casto. Proprio in quel momento passò la cameriera di prima..

“Ragazzi non fate qui queste cose, per lo meno entrate in bagno..”

“Ok.. scusaci..” Liz le rispose innocente, fingendo una nota di imbarazzo e arrossendo leggermente, Slash non l’aveva mai vista arrossire. Entrarono velocemente in bagno, chiudendosi la porta alle spalle. Liz corse verso l’unica finestra presente, la aprì e uscì velocemente; Slash, ancora incredulo, la seguì con meno agilità. Lei lo prese per mano e iniziò a correre veloce lungo la strada, ridevano come matti..

“Oddio! Era da tantissimo che non scappavo senza pagare il conto!”

“Ahahaha! Ci sono io per ricordarti queste cose!”

“Sei arrossita prima, nel locale, non te l’ho mai visto fare..” disse prendendola per la vita, avvicinandosela a sé

“So arrossire a comando”

“Cosa? Stai scherzando?”

In tutta risposta Liz diventò rossa come un peperone, Slash le sfiorò una guancia, era bollente. Tolse la mano e Liz tornò esattamente come prima, questione di secondi..

“Dio! Ma come cazzo fai?”

“Non lo so, mi sembra di averlo sempre saputo fare, sono quelle cose che non ti spieghi e che non sai insegnare agli altri..”

“Figata! È davvero una figata!”

Camminarono ancora per un po’ abbracciati, poi a Slash cadde l’occhio su un piccolo parco, recintato da un muretto con una cancellata, lo riconobbe all’istante, era il parco dove si erano fermati la sera che si erano conosciuti; ci trascinò Liz senza pensarci due volte, stravaccandosi sull’erba fresca con lei di fianco..

“Ti dispiace se mi rollo una canna?”

“Certo che no.. basta che mi fai fumare a scrocco..” lo guardò con un gigantesco sorriso, studiato appositamente per le richieste..

“Tu fumi?”

“Quando mi capita, ogni tanto ci vuole una canna..”

“Beh, allora ci conviene fumarcela in fretta, ho rubato questo pezzo di fumo dalla riserva personale di Izzy, se lo scopre mi uccide!” Liz rise

“Perché ridi?”

“Mi è venuta in mente l’immagine di te rincorso da Izzy con una scopa stile nonna imbufalita!”

“Per scene di questo genere ho avuto per anni Ola, la mia vera nonna, ma ammetto che Izzy si immedesimerebbe bene nel personaggio!”

“Ora che ci penso, io non so molto di te.. raccontami della tua vita prima dei Guns.. quella la si conosce già abbastanza..” lo guardò intensamente tirando dallo spinello che Slash le aveva appena passato, buttando fuori il fumo, arricciando le labbra sensualmente. A Slash si seccò la gola a quell’immagine, ma si calmò..

“Beh, non c’è poi molto da sapere.. ero un fottuto coglione allora proprio come lo sono adesso, sempre a combinare casini. Vivevo con mia nonna perché spesso i miei non erano a casa, troppo lavoro.. ero affezionatissimo a lei, santa donna, mi ha sopportato per anni, viziandomi per di più. A scuola andavo poco, sono stato bocciato più volte, collezionavo una serie di votacci da far paura. Ho cominciato a bere e a fumare molto presto, a fottere ancora prima!” la fece ridere..

“Una volta ho anche fumato per lavoro, con Axl; ci avevano detto che ci avrebbero sottoposto ad un test, e noi già pensavamo di doverci imbottire di farmaci, e invece ci davano sigarette gratis e noi dovevamo solo fumarle, 8$ all’ora, un lavoro come un altro!”

“Ahahah! Non posso crederci! Solo due scoppiati come voi potevano finire a fumare per lavoro!”

“E di te invece che mi dici?”

“Io non ho una storia poi così divertente.. vengo da un piccolo paesino di campagna, la mia famiglia coltivava viti.. sono scappata di casa a sedici anni, stanco delle violenze di mio padre, lui beveva, ed era schizofrenico, non è un bel mix. Spesso se la prendeva con mia madre e con me.. una volta a tentato di violentarmi, c’è anche andato vicino.. gli ho dovuto rompere una bottiglia di vino in testa per riuscire a scappare.. la sera stessa ho fatto le valige, e sono arrivata a Los Angeles in autostop, sapevo che qui avrei trovato Mel.. volevo scappare da lui..”

“E tua madre?”

“Mia madre non mi ha mai difesa in nessun modo, non si opponeva minimamente, non ha mai versato nemmeno una lacrima per quello che mi faceva, non ha mai chiamato la polizia, niente di niente.. non mi è dispiaciuto abbandonarla.. aveva sposato quell’uomo sapendo com’era il suo carattere, se lo tenesse.. non mi faccio rovinare la vita per gli errori degli altri..”

“Mi dispiace..”

“Ma di che, non sarei così libera se non fossi scappata, in fondo sono felice qui, Mel è la mia famiglia, e tutto sommato me la cavo abbastanza bene..”

Slash non avrebbe mai creduto che quella ragazza, tutto un sorriso, nascondesse un passato così terribile.. per un attimo pensò anche ad Axl, anche lui aveva avuto un passato tormentato, ma non era riuscito a superarlo.. lei aveva voltato pagina..

“Non startene lì con quello sguardo triste! Non me ne preoccupo io e lo fai tu per me?”

“Scusa.. è difficile ridere venendo a sapere certe cose..”

“Sorridere?”

“Nemmeno”

“Ci penso io..” gli strinse la vita con le braccia e appoggiò le sue labbra su quelle del riccio, che rispondendo felice al bacio le prese il viso tra le mani, sdraiandosi sull’erba e trascinandosela dietro. Liz si staccò dal suo viso.. lo vide sorridere..

“Visto? Ce l’ho fatta!” Slash aprì ancora di più il suo sorriso, per poi ribaciarla, facendo forza sugli addominali scolpiti, stringendola a sé per i fianchi, accarezzandola.. Liz gli passò le sottili dita tra i capelli, come aveva fatto la sera prima..

“Vacci piano baby o non rispondo delle mie azioni!”

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Capitolo 15
*** Cap. 15 ***


Capitolo 15 nvu

CAPITOLO 15

Avevano passato delle ore splendide in quel parco, scherzando, facendosi qualche dispetto..

“Vuoi andare a casa?”

“Si, se mi accompagni mi fa piacere..”

“Certo!” la sua voce era più maliziosa che mai..

“Slash, non ci pensare nemmeno!”

“Cazzo!”

Si alzarono dal prato, abbracciandosi, camminando sempre più stretti l’uno all’altra. La ragazza lo guardava, vogliosa di passare ancora del tempo da sola con lui, di ridere ancora per le sue buffe battute, mai stanca dei suoi baci.. e che baci!

Dal canto suo Slash stava dando fuori di matto, non che pensasse solo a quello, ma abituato alla vita da Casanova, per di più visto quanto era attratto da quella ragazza, quel suo giocare a provocarlo lo stava facendo impazzire..

“Eccoci!”

“Va bene baby.. ma mi vuoi mandare a casa così presto? Sono solo le cinque!”

“Cinque e un quarto per la precisione!”

“Come siamo pignole! Dai fammi salire, ti prometto che faccio il bravo!”  Liz lo guardò inarcando il sopracciglio, per niente convinta, Slash dal canto suo sfoderò uno dei suoi sorrisi più innocenti, per non dire una delle sue peggiori facce da schiaffi!

“E va bene honey, vieni pure.. MA SOLO SE FAI DAVVERO IL BRAVO!”

“Promesso! Giurin giuretta!” fece lui di rimando, baciandosi le dita incrociate, facendo ridere Liz..

“Dai andiamo, prima che ci ripenso!” la seguì non proprio a distanza, Liz lo sentiva subito dietro di sé, le pestò i piedi un paio di volte..

“Ahio!”

“Ops! Scusa piccola!”

“Sei davvero un disastro vivente!” altro sorrisone da ebete, quel ragazzo era un bambino troppo alto, ma ugualmente stupido!

Slash entrò nell’appartamento dopo la ragazza; la casa era piccola, ma confortevole, tutto sommato abbastanza in ordine, o meglio, perfetta per i suoi standard di vita.. si guardò un attimo in giro, su un piccolo mobile c’erano delle foto di Liz e Mel; in una erano vestite in modo sexy, con corpetto, autoreggenti e quant’altro, Slash la prese in mano, guardando Liz malizioso..

“Era una festa in maschera!”

“Si certo! Lo vedo! E dimmi.. li hai ancora quei vestiti?”

“SLASH!”

“Che c’è!? Non era un’allusione!”

“Si certo! Come no! Non era un’allusione, ma sentilo!”

“Mi stavo solo complimentando per il look.. ehm.. mascherato!”

“Grazie..” gli lanciò uno sguardo di rimprovero, che le scomparve dal viso quando il riccio, appoggiata la foto sul mobiletto, l’aveva tirata verso di se, stringendola per la vita, appoggiando il suo naso a quello di lei..

“Vedi di stare calmo..”

“Non è indice di sicurezza il fatto che continui a ripetermelo! Secondo me te lo dici da sola!”

“Stupido!” si baciarono felici, si piacevano e lo sapevano.. approfondirono quel bacio, in piena sintonia, Slash stringeva sempre di più la sottile vita di Liz, invaso dal suo profumo, un profumo forte e deciso, dolce, ma non troppo.. sapeva di libertà, di fiori, di freschezza, non sapeva nemmeno definire bene di cosa, ma gli piaceva da impazzire. Passava dai suoi fianchi ai suoi capelli veloce, quasi indeciso su quale parte del suo corpo preferisse accarezzare. I loro corpi aderivano perfettamente l’uno all’altro, mettendo in difficoltà il ragazzo, scatenandolo più di quanto non fosse già..

Liz era persa in quel contatto, ancora non si capacitava della maestria mostrata da Slash, sapeva scatenare un turbine di emozioni solo con un bacio, facendole pregustare come si sarebbe sentita una volta rimasta.. in sua compagnia.

“Mi fai vedere la tua stanza?” Liz lo guardò allibita, aveva del coraggio

“E dai! Non è tutta malizia quello che esce dalla mia bocca, per la maggior parte si, ma alle volte anche io penso innocentemente!”

“Non ne dubito!” il suo tono era tutt’altro che serio!

“Non ti fidi di me?”

“No, nemmeno un po’” tuttavia prese la sua mano e lo condusse nella sua stanza, appena varcarono la soglia Slash esordì

“Fai bene!”

La stanza di Liz era, come il resto della casa, piccola, intima, accogliente. Le pareti erano coperte di poster, Aerosmith, Queen e quant’altro, foto ovunque appese ai muri. L’armadio aperto, vestiti sparsi qua e là, Liz riusciva a tenere limitatamente in ordine tutta la casa, eccetto la sua stanza, ma cosa ci si può aspettare da una diciannovenne che vive da sola?

Slash si guardò intorno, osservando tutte le fotografie, non c’era l’ombra dei suoi genitori in nessuna di esse, non una foto di quando era piccola, lo scenario era sempre Los Angeles, risalivano al massimo a tre anni prima..

“Non ci sono foto di quando eri piccola..” Liz era seduta sul letto, su un tappeto di magliette e pantaloni che lanciava distrattamente su una sedia lì a fianco..

“Non ne ho mai avute, non c’erano molte occasioni felici degne di essere immortalate..”

“Scusa”

“Slash! Smettila di crogiolarti in un dolore che non appartiene né a me, né tantomeno a te!”

“Non lo faccio mica apposta!”

“Prova almeno!” la raggiunse, sedendosi di fianco a lei, guardandola negli occhi..

“Sicuramente eri grassa da bambina!”

“Ehi! Ma che ne sai! Non ero grassa da piccola!”

“Secondo me si! Grassa e paffutella!”

“Fottiti! Tu sarai stato orribile! Coi capelli neri sparati per aria!”

“Smettila di attaccare i miei capelli!” si lanciò su di lei, facendole il solletico, ridendo come un pazzo, incastrandosi tra le coperte del letto sfatto, finendo sdraiato sulla ragazza, appoggiata al cuscino. La guardò sognante, smettendo di torturarle la pancia, accarezzandole i capelli..

“Ti ho mai detto che sei la più bella ragazza che abbia visto in quel locale l’altra sera, per le strade in questi giorni, e di gran lunga la più bella con cui abbia passato un po’ del mio tempo?”

“Non credo..”

“Devo ripetere tutto o va bene così?”

“Ahahah! Va bene così, non è necessario ripetere!” Liz si allacciò al suo collo con le braccia, tirandolo verso di sé, si guardarono ancora un secondo prima di baciarsi. Slash cominciò ad accarezzarle le gambe, i fianchi, la vita.. non era propriamente tranquillo. Il loro bacio si approfondiva ogni secondo che passava, si staccavano solo per riprendere fiato. Il ragazzo cominciava a sentire caldo e una ben nota pressione nei pantaloni. Le baciò l’incavo del collo, la spalla e la clavicola, le fece mandare la testa all’indietro per baciarla appena sotto il mento, per poi tornare sulle sue labbra, un paradiso ai suoi occhi..

“Sto impazzendo Liz!” non gli rispose, mordendogli il collo, stringendolo a sé..

“Non puoi fare così maledizione! Non voglio forzare le cose, ma questa è una tortura!”

“Non dovresti forzarle più di tanto per la verità..” a quelle parole Slash non ci vide più, la baciò provocante, giocando con la sua lingua, sbottonandole i jeans leggeri.. le alzò la maglietta, baciandole la pancia, per poi tornare a guardarla negli occhi; accidentalmente gli cadde lo sguardo sulla sveglia appoggiata sul comodino: le sei meno dieci!

“CAZZO!!”

“Che c’è?”

“Ho le prove tra dieci minuti! Quelli mi ammazzano se arrivo in ritardo!” Liz lo spinse, costringendolo ad alzarsi

“No no! Dai fanculo le prove! Resto qui!”

“No tu te ne vai! Non voglio la tua testa sulla mia coscienza!”

“No cazzo! Voglio restare!”

“E io non voglio! Come la mettiamo?”

“Non ci credo che non vuoi!” la ribaciò, tentando di farla sdraiare di nuovo, ma Liz appoggiò le mani al materasso, facendo forza sui gomiti

“Smettila Slash! Devi andare!”

“AAAAH! IO DIVENTO MATTO!”

“Shh! Non urlare o mi incazzo sul serio!”

Slash si alzò visibilmente infastidito.. ‘ma guarda te che cazzo di sfiga! Fanculo! Fanculo le cazzo di prove! Oddio ero a tanto così!!’

“Smettila di fare l’incazzato! Ti sto solo evitando una sfuriata degli altri quattro!”

Si avviò veloce verso la porta, senza dire una parola, Liz si rimise a posto e lo raggiunse. Gli aprì la porta, Slash uscì senza quasi salutarla, ma prima che la porta si chiudesse dietro di lui, la fermò con una mano..

“Stasera vengo al Rainbow, e poi usciamo io e te”

“Non lavoro stasera, ho la serata libera” il ragazzo si aprì in un sorrisone, come se si fosse dimenticato di tutti i suoi problemi, da un momento all’altro

“Tanto meglio! Vieni tu all’hotel! Ti aspetto alle nove!”

“Ehi aspetta!” ma il ragazzo non ammetteva repliche, si voltò e se ne andò, tutto sommato contento all’idea di rivederla di lì a poco.. si ricordò che era dannatamente in ritardo e cominciò a correre a più non posso, pronto alla ramanzina del resto del gruppo..

In quel momento suonò il telefono di Liz, richiuse la porta e corse a rispondere..

“Pronto?”

“Liz! Credevo di non trovarti in casa! Allora? Come è andata?”

“Mel! Insomma.. Slash stava impazzendo, ma sono riuscita a buttarlo fuori di casa proprio ora..”

“Ma non hanno le prove?”

“Infatti, è per questo che l’ho cacciato.. grazie a dio..”

“Eri già sul punto di cedere?”

“Già.. guarda che non è mica facile con Slash!”

“Lo credo! Quel ragazzo ispira sesso in tutto!”

“MEL!”

“Ehi tranquilla non te lo rubo! Ho già il mio bel da fare!”

“A proposito.. come è andata oggi col biondino?”

“Oh.. bene.. gli è piaciuta casa mia!”

“Si.. immagino!”

“Ci vediamo stasera!”

“Vai anche tu all’hotel?”

“Si.. mi aspetta per le nove.. perché? Anche Slash ti ha invitata?”

“Eh già..”

“Quel ragazzo è un tornado! Va bene.. allora andiamo assieme..”

“Alle otto da me?”

“Comandi!”

“A dopo bella!”

Liz tornò in camera sua, accese il piccolo stereo, la musica dei Guns risuonò nell’aria, ‘Don’t cry’ una delle loro canzoni più dolci; Liz si lasciò cullare da quel suono, concentrandosi sulla chitarra, immaginandosi Slash che la suonava. Forse Mel non aveva ragione, forse era davvero diverso.. l’avrebbe scoperto solo col tempo, sperando di non rimanere delusa da lui..

Rimase assortà nei suoi pensieri fino ad addormentarsi.. sulle note di ‘Patience’

***

“SLASH! Porca puttana sei di nuovo in ritardo!”

“Lo so ragazzi scusate! Ero.. occupato!”

“Lo eri davvero?” Duff lo guardò fisso, in attesa di una risposta che non arrivava, Slash cercava qualsiasi via di fuga da quella confessione davanti a tutti..

“Mi.. ehm.. dovevo.. mi stavo rivestendo!”  i ragazzi lo guardarono un attimo stupiti, per poi scoppiare a ridere in coro

“Non ci posso credere! In bianco pure oggi!”

“Forse non hai sentito, ho detto che mi stavo r-i-v-e-s-t-e-n-d-o!”

“Slash non ti crede nessuno!”

“Sfigato!”

“Muori Rose!”

“Dai infilati quella cazzo di chitarra e proviamo.. MOSCIO!”

“Adler! Non credo che sia il caso di ripetere la scena di stamattina!”

“Perché? Quella di ieri sera si è ripetuta! Non vuoi concludere l’opera?”

“VAFFANCULO!”

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Capitolo 16
*** Cap. 16 ***


Capitolo 16 nvu

CAPITOLO 16

“Ragazzi, questa prova è stata spettacolare!” Slash era davvero esaltato, era da un po’ che non provavano tutti insieme, ultimamente si erano sempre visti a gruppetti, lui con Izzy e Duff, Axl componeva i testi da solo, al massimo con l’aiuto di Izzy, una prova tutti insieme ci voleva proprio

“Davvero ragazzi! Andiamo alla grande!”

“Duff eri piuttosto carico! Pomeriggio interessante?”

“Mooolto interessante.. Mel ha proprio un bel appartamentino!”

“Ma guarda te questo! Lui e i suoi maledetti capelli biondi, sempre con una ragazza sexy per le mani!”

“Rose tu sei l’ultimo che può lamentarsi! Non sei mai stato a corto di divertimenti!”

“I soliti ripieghi!”

“L’unico che potrebbe effettivamente strapparsi i bei ricci è il buon Hudson! Ancora non si batte chiodo eh?”

“Duff ti spacco il culo se non la smetti!”

“Povero piccolo Slash! Lasciato per la terza volta senza il dessert!”

“Taci Adler! Pensa ai fatti tuoi!”

“Ci penso eccome! Proprio questo pomeriggio mi sono procurato un po’ di divertimento!”

“Davvero e con chi?”

“Ho sedotto una sventola al bar di fronte!”

“Ma vaffanculo Steve! Hai pagato una puttana delle peggiori!”

“Izzy! Che cazzo dici non è vero!”

“Ma se ti ho visto che allungavi i soldi! Ma vai a farti un giro!”

“Fottiti stronzo!”

“Cacchio Steve! Sei proprio un rubacuori!”

“Fottiti pure tu Hudson! Pensa ai tuoi di problemi!”

“Ci penso, ci penso.. sta tranquillo.. stasera vedrete come ci penso!”

“Che vuol dire questo?”

“Stasera vi mangerete le mani con me e Liz in giro!”

“Hai invitato Liz stasera!?”

“Oh yes!”

“Cacchio.. io ho invitato Mel.. è un problema se comincio a ragionare come te!”

“Sarebbe la tua più grande fortuna biondino da strapazzo!”

“Cioè stasera vengono Liz e Mel!? Cacchio finalmente! È un po’ che non si vedono quelle due! Sempre occupate coi peggiori cazzoni!”

“Giù le mano Adler! O giuro che ti faccio diventare un soprano!”

“Tranquillo man! Non mi interessano.. almeno finché ci siete voi!”

“Ma nemmeno dopo! Pervertito!”

“Scusa ma se la tua tresca con Mel finisce, perché io non posso farmi avanti?”

“Non scherzo Steven, ti taglio le palle!”

“Madonna come sei permaloso!”

Axl non aveva partecipato alla conversazione, aveva troppi pensieri in testa, l’idea di avere Liz in giro quella sera gli faceva da una parte piacere, perché non la vedeva dalla sera in cui si erano conosciuti, ma dall’altra era molto teso, vederla con Slash non sarebbe stata una cosa facilissima, quella ragazza lo incuriosiva parecchio..

***

Suonò il campanello, Liz corse ad aprire.

“Ciao Mel! Sei in anticipo! Strano!”

“Non stavo nella pelle, devo essere al massimo stasera, ho bisogno di consigli sull’abbigliamento e ho pensato che ci sarebbe voluto un po’!”

“Mio dio! Ma quanta roba ti sei portata! Ci saranno almeno quattordici magliette e sette vestiti!”

“Beh, non si sa mai.. devo trovare il look giusto, meglio avere più opzioni!”

“Queste non sono ‘più opzioni’ è tutto il tuo guardaroba!”

“Facile parlare! Tanto ci si trova a casa tua, tu hai già tutto qui!”

Liz sospirò “Va bene, ho afferrato.. vado a farmi una doccia e poi ti aiuto”

“Fai presto!”

Liz entrò in bagno, spogliandosi velocemente ed entrando nella doccia, si lavò con l’acqua calda, ma aveva bisogno di un po’ di carica per quella sera così, tolto lo shampoo dai capelli, mise l’acqua gelida, provocandosi una forte scossa e un brivido. Lo faceva spesso, o per svegliarsi o, appunto, per darsi un po’ di carica..

“Eccomi..” tornò in camera sua con ancora l’asciugamano avvolto intorno al corpo, Mel aveva sparpagliato i suoi vestiti sul suo letto, inventando al momento abbinamenti e quant'altro, attingendo senza problemi dall’armadio di Liz..

“Cavolo Mel! Ti stai dando da fare non poco per lo spilungone!”

“Si beh.. vorrei fare una bella impressione..”

“Come se ne avessi bisogno, è già tuo!”

“Meglio mettere le mani avanti..”

“Va bene.. vediamo un po’ che c’è qui..” diede uno sguardo alle varie opzioni, facendo una lenta selezione, escludendo alcune proposte. Il procedimento durò un buon quarto d’ora, alla fine rimasero un vestitino nero mono spalla, molto aderente, con degli stivali sopra il ginocchio, e dall’altra parte una mini gonna di jeans, con una maglia viola sgargiante, e gli stessi stivali..

“Voto la mini!”

“Dici? Lui è un punk.. adora il nero!”

“Cacchio.. non ci avevo pensato.. hai ragione, ragionando in questi termini non c’è dubbio, il vestito è d’obbligo!”

“Vestito? Andata?”

“Vestito!” Mel cominciò a cambiarsi

“Ehi che credi? Ora devi darmela tu una mano!”

“A te non serve una mano! Sei sempre stata bravissima in queste cose!”

“Un po’ di sostegno morale?”

“Quello ce l’hai a priori!”

“Ok.. pensiamo un po’” cominciò anche lei a spulciare il suo guardaroba, aveva un vestito niente male, ma era molto simile a quello di Mel, e non le andava di vestirsi uguale, faceva molto ‘ragazzine delle medie’, così optò per un paio di jeans aderentissimi, stracciati in diversi punti, e un corpetto nero, non sfacciato, ma che faceva.. la sua figura. Sandali neri col tacco e giubbotto di pelle.

“Cazzo Liz! Sei una favola! Vuoi proprio fargli venire un infarto a quel povero ragazzo!”

“Voglio solo tener sveglio il suo interesse!”

“Non ti serve il corpetto per quello! Bastano i tuoi occhioni!”

Si truccarono leggermente, a nessuna delle due piaceva esagerare, due spruzzi di profumo a testa e poi erano pronte. Liz prese la sua borsetta che era sul letto, guardò l’ora: le nove e un quarto

“Cazzo siamo in ritardo!”

“Giustamente! Dobbiamo farci attendere!”

“Non so quanto Slash resisterà a queste continue attese!”

“Quello è perché sei perfida! Io non ho problemi con Duff!”

“Guarda che sei stata tu a farmi il discorsetto del non ti fidare troppo che poi ci stai male!”

“Ma questo che c’entra? Non fidarti non vuol dire lascialo in bianco tutte le volte! Non rivoltare la frittata!”

“Non puoi proferire parola sull’argomento, visto che sei messa peggio di me!”

“Tutta invidia!”

“Non credo proprio! Lo sai che non mi piacciono i biondi! Preferisco di gran lunga il fascino del nero!”

“Non ho mai capito cos’è questo ‘fascino del nero’ a cui alludi sempre!”

“Ragazzo alto, capelli neri, vestiti neri, voce profonda.. carattere misterioso! Dio! Che spettacolo!”

“Sarà.. ma io preferisco biondo, limpido come l’acqua! Ma d’altra parte, io colomba tu pantera, è sempre stato così!”

“Cioè tu innocente io bastarda? Ma fammi il favore!”

“Tsè, vorresti insinuare che sono perfida?”

“Non era un’insinuazione, era un’affermazione!”

“Ti odio!” Liz in risposta le fece una linguaccia, dopodiché, sempre più in ritardo, uscirono dall’appartamento.

***

“Dio ma dove sono finite!”

“Slash! Smettila di lagnarti! Arriveranno, sta tranquillo, cos’è tutta quest’agitazione?”

“Potrebbero aver incontrato qualche maniaco per strada che le vuole violentarle!”

“Impossibile! Steve è di là con gli altri!”  risero entrambi a quella battuta, Slash era nervoso, come spesso gli era accaduto prima di vedere Liz, quella ragazza aveva la preoccupante capacità di metterlo in crisi, anche se quando poi era con lei, si scioglieva senza problemi il nodo allo stomaco.

“Chissà dove diavolo sono..”

“Slash! Sembri una checca isterica! La vuoi smettere di agitarti? Non è da te cazzo!”

“Lo so! È questo il problema! Non è da me Duff! Come è possibile?”

“Slash.. è la solita parola che non vuoi sentirti dire..”

“NON SONO INNAMORATO!”

“Come vuoi man..”

Proprio in quel momento sentirono le urla di benvenuto di Steve, le ragazze erano arrivate, Slash saltò in piedi, precipitandosi verso la porta, poi, in difesa della sua tesi, si appoggiò allo stipite aspettando il biondo, non riuscendo a fingere un vero e proprio stato di rilassatezza..

“Vedi, non ho fretta! Ti aspetto!”

“Pallonaro!” superò il riccio, andando nel corridoio, vedendo Mel appena fuori dall’ascensore che parlava con Steve..

“Ciao bellissima!”

Mel guardò oltre la chioma disordinata di Steve, vide l’altro biondo e si illuminò, superò Steve con un cordiale ‘scusa’ e corse verso Duff, baciandolo con affetto..

“E ti pareva! Arriva l’angioletto e chi la vede più quella!”

“Steve, ricordati cosa ti ho detto prima!” lo rimproverò Duff

“Si si lo so.. giù le zampe Steven!” gli fece il verso di una gallina..

“Mel.. dov’è Liz?” Slash se n’era stato tutto il tempo in disparte, non capendo bene la situazione, dov’era Liz? Era sicuro che sarebbe arrivata con Mel, conoscendole.. e allora perché non c’era?

“Oh giusto.. è andata a comprare le sigarette, si sveglia sempre all’ultimo!”

“Capito..” Slash sembrò tirare un sospiro di sollievo, per un attimo aveva pensato che gli avesse dato buca..

“Va beh.. se non vogliamo passare la serata qui, meglio andare nella sala grande, è più carina del corridoio” Duff strinse la vita di Mel, avviandosi verso la sala comune, non ammetteva repliche; gli altri lo seguirono a poco a poco.

Si rilassarono sui divani, ridendo e prendendosi in giro, quando Mel si sedette, costringendo l’orlo del vestito, già corto di per sé, a salire ancora di più, scoprendole gran parte delle cosce, i ragazzi smisero di parlare, con Duff che, seduto di fianco a lei, le guardava fisso le gambe, senza fiato né parole.

“Cazzo Mel! Non puoi fare queste cose! Siamo in cinque, e tutti.. insomma.. abituati a serate movimentate!”

“Si dice satiriaci Izzy!”

“Come si dice? Che vuol dire!?”

“Dipendenti dal sesso idiota!” esordì Slash, non particolarmente amichevole..

“Eddai Slash calmati! Vedrai che la tua dea arriverà tra poco.. ma lo sai qual è la sfiga delle dee? La maggior parte sono vergini!”

“Fottiti Steve! Mi stai davvero rompendo le palle con sta storia! Dacci un taglio!”

“Madonna Slash! Hai ingoiato un limone a cena? Sei di un acido! Vedrai che adesso arriva!”

Nemmeno a dirlo apposta, proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta, Liz si era fatta dire dal receptionist, che l’aveva riconosciuta, a che piano sarebbe dovuta andare; uscita dall’ascensore aveva sentito del vociare che proveniva dalla sala comune, non aveva fatto altro che seguire il rumore, nessuno l’aveva sentita arrivare. Aprì la porta, lasciando i ragazzi sbavanti a bocca aperta, era davvero splendida quella sera, aveva ragione Mel.. una pantera.

“Ciao..” Slash era shoccato

“Cazzo!” il commento scappò accidentalmente ad Axl, che fu subito fulminato dal riccio

“Che vuoi? È obbiettivo!”

Liz rimase un attimo ferma sulla porta, appoggiata allo stipite, quando Slash si rigirò verso di lei, e le regalò uno dei suoi sorrisoni, entrò definitivamente, chiudendosi la porta alle spalle, andandosi a sedere tra Slash e Izzy, sul divano..

“Cazzo Liz! Ma dove ti sei cacciata per trovare un misero tabacchi?”

“Erano tutti chiusi! Dannazione! Mi sarò fatta due isolati a piedi prima di trovarne uno!”

La conversazione non incluse i componenti della rock band, ancora abbastanza concentrati su quelle due ragazze, troppo belle per un posto del genere..

“Ma che fate? Avete perso la lingua? Tu di solito sei logorroico!” Liz guardò Slash negli occhi, dopo quel misero saluto non aveva più aperto bocca e non le aveva tolto gli occhi di dosso nemmeno un secondo..

“Sono di poche parole..”

“Hai la febbre?”

“Spero di no..”

“Slash santo cielo! Riprenditi!”

“Si si.. scusa!” scosse un attimo la testa e sembrò riprendersi davvero, la conversazione si rianimò, tutti ridevano e scherzavano. I ragazzi si compiacevano di quella compagnia, quelle due erano proprio forti!

“Aahahahaha! Ragazzi! Mi sto spisciando! Siete troppo forti ragazze! Stasera ci diamo alla pazza gioia!” Duff e Slash guardarono Izzy perplessi, quell’ultima affermazione non aveva riscosso successo..

“SI BEVE FINO ALLO SVENIMENTOOOO!!!!” come avevano potuto pensare male? Era Izzy, il buon vecchio Izzy, lui non avrebbe mai fatto niente di male..

 

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Capitolo 17
*** Cap. 17 ***


Capitolo 17 nvu SCUSATE PER IL RITARDO, MA CON LA FINE DELLA SCUOLA è UN DELIRIO, SEMPRE CARICA DI STUDIO.. SPERO VI PIACCIA ANCHE QUESTO CAPITOLO, CHE SI è FATTO UN PO' DESIDERARE..
Grazie a tutte le ragazze che recensiscono e anche a chi legge senza recensire..
Lau.. ci si vede il 10 giugno!!!

CAPITOLO 17

Bevvero tutta la sera, ridevano come pazzi, fumavano sigarette e facevano una valanga di battute. Accesero la musica, Slash, ubriaco, sentendo un loro pezzo si buttò saltando al centro della stanza, mimando una chitarra elettrica e l’esaltazione di un concerto; gli altri seguirono il suo esempio poco dopo, Axl, seduto su una sedia vicino ad un tavolino, stringendo la sua bottiglia di vodka, cantava a squarciagola, con quella sua voce graffiante, acuta, splendida..

Slash prese Liz, facendola alzare dal divano al quale ormai si era affezionata, accennò a ballare un po’ con lei, allungando anche un po’ le mani, quel ragazzo era senza freni. La lasciò poco dopo e lei si sedette su una sedia, vicino ad Axl, ridendo un po’ per l’alcool, un po’ perché vedere quei quattro ragazzi che ballavano prendendosi a braccetto e girando a coppie, urlando come dei matti, era troppo divertente.

Sfiniti, i quattro si buttarono qua e là, Duff tornò barcollando da Mel, sedendosi di fianco a lei, baciandola; Steve si sedette su una sedia di fianco a Liz, rosso in viso per il ballo, per lo zio jack e per le risate. Slash si buttò a peso morto su un divano, pancia in su, con un sorriso da ebete stampato in viso; Izzy preferì non sprecare energie, preferì trascinarsi fino alla parete del muro e accasciarsi lì..

“Ci vorrebbe un mega cannone..” Axl era visibilmente ubriaco, ma la droga era tutta un’altra storia per loro

“Chiedi a Slash! Ti ho sgamato che rubavi dalla mia scorta personale! STRONZO!”

“Cazzo! Eddai Izzy, non te la sarai mica presa! Ne trovi sempre tu in giro, sai dove andare!”

“Certo! Non ho mica detto che me la devi recuperare!”

“Cioè me la regali?”

“Tienitela!”

“Cazzo Izzy! Grazie, sei un amico!”

“Non gioire troppo coglione! Tira fuori quella roba!”

“Che cazzo dici Duff!?”

“Senti, scrocchi da noi 364 giorni l’anno.. è dovere offrire!”

“Ma per una volta che ne ho di mia! E lasciatemela no?”

“Ma figurati! Tu mi devi l’erba di una vita man! Non hai scelta!”

“Su Slash, non hai argomenti che reggano, tira fuori quella roba!” anche Axl aveva dato man forte a Duff, il riccio doveva offrire.. a tutti i costi!

“Non ti ci mettere pure tu Axl!”

“E tu non fare il bambino!”

“Ragazzi è inutile, sono irremovibile”

Axl si avvicinò all’orecchio di Liz, Slash non si sarebbe mai fatto convincere da loro, sarebbe stato un colpo basso ma necessario, avrebbero mandato lei..

“Ehi piccola, il riccio non molla, che ne dici di darci una mano?” Liz capì al volo cosa voleva Axl da lei, si girò, trovandosi a pochi centimetri dai suoi occhi verdi, ipnotici, gli fece l’occhiolino in segno di complicità, poi cominciò il suo show..

“Slash..” si alzò dalla sedia in modo molto sexy, sussurrando il suo nome. Slash girò lo sguardo, la vide alzarsi, i fianchi perfetti, le gambe magre, e quel corpetto che le modellava perfettamente il busto, risaltando i suoi seni..

“Oh.. no!” il riccio capì al volo le intenzioni della ragazza e viste le sue condizioni questo lo spaventò, l’avrebbe provocato e lui non sapeva se era in grado o meno di resistere..

“Slash..” camminò sensuale verso di lui, tra le risatine degli altri, non troppo fragorose, non che loro fossero immuni da quella visione..

“No! Liz! Vattene! Guarda che scappo eh! Vattene!” si tirò indietro sul divano, ma non fu abbastanza veloce, Liz gli si posizionò sopra, sdraiandosi su di lui con una lentezza esasperante..

“Slash.. fai il bravo, offri ai tuoi amici..”

“NO! RESISTERò ALLA TENTAZIONE!” spostò la testa di lato, cercando di non guardare Liz, tentando disperatamente di ignorare il contatto col suo corpo, il calore che emanava..

“Ne sei sicuro Slash..” gli leccò il collo con la punta della lingua, dalla base fin quasi al lobo dell’orecchio, Slash si sentì morire, si stava eccitando tantissimo, e non riusciva più a non farlo vedere, le sue espressioni erano troppo palesi. Gli altri ridevano come matti, vedendolo sull’orlo di una crisi di nervi!

“Bastarda!” le prese le braccia e la spinse verso l’alto, cercando di sollevarla di forza dal proprio corpo, invano..

“Uh.. errore Slash!” la ragazza cominciò a muovere il suo bacino sul suo ventre, Slash si ributtò sul divano in preda all’eccitazione..

“Tenete.. STRONZI!” tirò fuori il pezzetto di fumo che aveva in tasca e lo lanciò a caso in mezzo alla stanza

“Bravo Slash!”

Liz si alzò velocemente dal divano, dirigendosi verso il bagno, passando rifece l’occhiolino ad Axl, si poteva leggere dal suo labiale ‘missione compiuta’. Slash saltò su dal divano, seguendola senza aspettare un secondo. Liz tornò verso il corridoio principale, l’unico bagno che aveva visto, esclusi quelli nelle rispettive stanze, era lì. Il corridoio era nella penombra, le lampade spente, fasci di luce che entravano dalla finestra, e in caso dalla porta aperta di qualcuna delle loro stanze. Camminava veloce, voleva tornare presto dagli altri, si stava proprio divertendo, non si era nemmeno accorta che Slash l’aveva seguita.

Sentì le mani forti che ormai aveva imparato a riconoscere sui suoi fianchi, il suo respiro affannato sul collo, i suoi riccioli neri che le facevano il solletico, ricadendole sulle spalle. Slash le baciava l’incavo del collo, respirando a tratti; la girò, facendola appoggiare al muro, le sue piccole mani intorno al suo collo, quel corpo perfetto che emanava calore, i pantaloni che gli stavano stretti, tutto gli annebbiava la mente, perché a Liz, bisognava aggiungere alcool, fumo e quant’altro.

La guardò negli occhi, era tranquilla, sicura, bellissima. Gli aveva regalato un bellissimo sorriso quando aveva incontrato gli occhi di lui. Slash la baciò con la passione di sempre, desideroso di avere di più e questo Liz lo capiva benissimo, l’aveva letto nei suoi occhi, le era stato confermato dalla pressione delle sue mani sul suo corpo, dal contatto col suo bacino..

“Slash..”

“Si?”

“Cosa stai facendo?”

“Non si capisce?” il ragazzo aveva preso a slacciarle i pantaloni, ad accarezzarla a fatica sotto il corpetto..

“Non qui..” il respiro a tratti tradiva la ragazza

“E perché no?”

“Perché di là ci sono i tuoi amici, è una bella serata e ci stavamo divertendo..” stranamente Slash le ritirò su la zip dei jeans, appoggiando le mani contro al muro, chiudendola in una gabbia virtuale..

“Così ci saremmo divertiti di più!”

“Non ne dubito.. ma non è questo il momento..”

“Tu lo sai che mi stai mettendo davvero a dura prova, vero?”

“Certo che lo so.. lo faccio apposta!”

“Lo sai che è la cosa più crudele che qualcuno abbia mai fatto a questo povero ragazzo!?”

“Come ti lamenti!”

“Non era una lamentela.. era una.. constatazione?”

“Ahah.. si certo, una constatazione” gli strinse la vita, baciandolo piano sulle labbra, quelle labbra a cui non poteva resistere, le avrebbe baciate in eterno, morbide e carnose..

“A volte sembra davvero che lo fai apposta!”

“Ma io lo faccio apposta!” non era vero e lo sapeva, lei lo provocava perché non riusciva a non farlo, a non stargli vicino

“Fantastico! Vabbeh dai, torniamo di là.. ma stasera non scappi baby, non credere che sia finita..”

“Mi accompagni a casa dopo?”

“Non vuoi restare qui?”

“No.. domani lavoro e da casa mia sono più comoda..”

“Non ti libererai di me..”

“Vedremo!”

Slash tornò nella sala comune, trovandosi sommerso di sguardi interrogativi..

“Ma non siete andati a darci dentro?” lo sguardo di Steve e degli altri era curioso, quello di Axl no, sembrava più.. sollevato?

“Non lo vedi da solo?”

“Oddio!”

“Frena Steve, è solo perché ci siete voi..”

“Che c’entra che ci siamo noi?”

“La accompagno dopo a casa.. ti basti sapere questo”

“Visti gli ultimi fatti riusciresti ad andare in bianco anche stasera..”

“Steve, che ne dici di un altro po’ di zio Jack?”

“OLE!!”

Ricominciarono a bere senza sosta, più ubriachi che mai, Steven non riusciva più ad articolare frasi di senso compiuto, parlottava, gli altri che lo guardavano e annuivano senza capire.

“Ma dove sono Duff e Mel?”

Liz tornò poco dopo dal bagno, passò di fianco alla stanza di Duff: dall’interno provenivano rumori inequivocabili, sorrise pensando a quanto era felice la sua amica per questa relazione col bassista, poi passò oltre. Entrò nella sala comune sbarrando gli occhi, la situazione era degenerata, nonostante lei fosse stata via per poco. I ragazzi facevano un casino tremendo e lei non sapeva bene come comportarsi.

“Vieni tesoro, bevi un altro po’” un Izzy piuttosto barcollante gli passò una bottiglia di Jack Daniel’s, o almeno ci provò, visto che l’aveva lasciata prima di arrivare da Liz e la ragazza era riuscita a prenderla poco prima che si schiantasse sul pavimento.

Si rilassò, bevendo assieme a quella mandria di pazzi, fino ad essere ubriaca, ma ancora consapevole delle proprie azioni..

“Allora, volgiamo andare?” si era seduta sul divano di fianco a Slash, accavallando una gamba sulla sua, come aveva fatto quel pomeriggio..

“Certo tesoro..” il riccio le lanciò uno sguardo palese, non si sarebbe fatto cacciare via quella sera, voleva stare con lei e l’avrebbe fatta cedere.. a tutti i costi..

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Capitolo 18
*** Cap. 18 ***


Capitolo 18 nvu

CAPITOLO 18

Duff non le aveva tolto gli occhi di dosso per tutta la sera, la trovava bellissima, diversa dalle solite ragazze che gli ronzavano intorno di solito.. Mel non era come loro, lei era dolce, a modo suo, niente eccessi di romanticismo, niente “ti amo” regalati, niente promesse sul futuro. Allo stesso tempo però non giocava la parte di quella disinteressata, non fingeva che non le importasse se lui non la guardava o non le stava vicino durante la serata. Era partecipe della situazione, senza eccessi di nessun genere, il suo era un modo di dimostrare affetto del tutto singolare. I sorrisi che gli regalava, sicuramente i più sinceri e naturali che avesse mai visto, gli facevano battere forte il cuore; gli sguardi che gli lanciava, dai suoi occhi glaciali, talvolta gli impedivano di respirare, qualche volta erano indecifrabili, altre volte dicevano tutto. Ogni suo piccolo gesto era inaspettato e sorprendente; mentre ridevano e scherzavano con gli altri del gruppo, dal nulla gli aveva stretto il braccio, attirando la sua attenzione, facendolo voltare verso di sé, per dargli un leggero bacio sulle labbra, senza un motivo particolare.

Avevano evitato di fare la coppietta in mezzo a quel gruppo, vista la situazione: tre ragazzi abituati al sesso senza una ragazza nei paraggi e una coppia che ancora giocava al tira e molla. Avevano partecipato ai loro scherzi, alle loro battute e risate, Mel soprattutto, era stata lei a mandare fin da subito segnali al bassista, facendogli capire che non voleva estraniarsi dal gruppo, almeno per un primo tempo.

Duff le aveva lasciato condurre il gioco, non avanzando richieste palesi, nonostante bramasse di stare da solo con lei da quando l’aveva vista in corridoio, che parlava così vicina a Steven, quando era stato colpito da una lieve fitta di gelosia, scacciata dalla cieca fiducia che riservava per quel suo amico, pazzo e ancora bimbo.

Mel dal canto suo desiderava di stare da sola con Duff quanto lui, ma aveva sempre avuto un innato controllo in questo genere di situazioni. Non voleva mettere in soggezione il resto del gruppo, facendo pesare la loro sbocciante relazione.. ‘chissà se poi sarà davvero una relazione..’. sapeva di piacere a Duff, di piacergli molto, ma l’incertezza era tanta e un giorno, seppur meraviglioso, non sarebbe mai stato sufficiente a toglierle tutti quei dubbi; in fondo conosceva quei ragazzi di fama, come li conosceva tutta Los Angeles e nonostante il primo impatto con Duff le avesse dato prova del fatto che lui non era sempre come lo descrivevano i media, era rimasta diffidente, nei limiti del possibile, nei suoi confronti.

L’occasione perfetta per staccarsi dal gruppo era arrivata quando i ragazzi avevano ricominciato, circa a metà serata, a bere. In poco tempo si erano ritrovati tutti nuovamente ubriachi, in quella fase in cui la lingua parla a vanvera e il livello di percezione di ciò che ti accade intorno cala considerevolmente: quello era il momento perfetto.

Non aveva dovuto faticare per portare via Duff, le era bastato accarezzargli una gamba, lanciargli uno sguardo palese e senza dire niente alzarsi e uscire dalla stanza, conscia che il ragazzo la stava seguendo. Si era fermata appoggiandosi alla parete nel corridoio, in pochi secondi aveva visto la sua alta figura uscire dalla stanza e venire verso di lei..

“Mi hai voluto far aspettare”

“Per cosa?” le piaceva sentirsi dire che la voleva

“Per stare un po’ da solo con te”

“Eravamo con gli altri, io detesto fare la coppietta..”

“Anche io, per lo meno su questo punto non ci sarà da litigare!”

“Non mi piace estraniarmi a inizio serata, questo era il momento perfetto..”

“Finalmente” troncò quella conversazione con un bacio carico di interesse, schiacciandola tra il suo corpo e il muro, accarezzandole abilmente il corpo. Aveva premuto sui suoi fianchi, aiutandola ad allacciarsi a lui con le gambe, continuando quel gioco di mani..

“Stanza?”

“Agli ordini!” tenendola in braccio l’aveva condotta in camera sua, dove solo la sera prima si erano ritrovati in una situazione simile, allora però potevano ancora pensare che fosse solo per una notte..

Aveva chiuso la porta a chiave, per assicurarsi che nessuno di quei pazzi entrasse nel momento meno opportuno, in preda all’ubriachezza. Lasciò la ragazza bionda sul letto ancora sfatto dalla notte precedente, si sdraiò sopra di lei, baciandola e accarezzandola. Entrò in lei dolcemente, consapevole che quello era fare l’amore, spingendo piano, godendo di ogni singolo movimento, di ogni sospiro, di ogni sua carezza o bacio.

Sia addormentarono abbracciati quando ormai sorgeva l’alba nel cielo di Los Angeles, avevano entrambi il viso sereno e rilassato, erano felici. Dopo poche ore il caldo nella stanza divenne insopportabile, Duff si svegliò, vide Mel al suo fianco e le accarezzò i capelli dorati.

“Mmm..”

“Sei sveglia angel?”

“Mmm..” Mel cominciò a muoversi sotto le coperte, stiracchiandosi per poi tornare ad accoccolarsi sul petto del biondo

“Sono stato benissimo stanotte piccola..” non poteva non dirglielo, non si sentiva così bene da tantissimo tempo

“Anche io biondo..”

“Ti va di andare a fare colazione?”

“Mmm.. che giorno è oggi?”

“Domenica credo..”

“Perfetto.. niente lavoro”

“Allora facciamo colazione e pranzo?”

“Anche la cena se vuoi honey!” fece forza sui gomiti, avvicino il viso a quello del biondo ossigenato e lo baciò

“Mmm.. aspettiamo un po’ prima di andare a fare colazione?” Mel rise, sentendo Duff più “sveglio” di prima. Il biondo la ribaciò, cercando la sua lingua, approfondendo quel bacio, accarezzandole ogni centimetro della pelle nuda.

Il biondo, tra un sospiro e l’altro disse: “Mi fai impazzire.. mi fai impazzire davvero”

 ***

Camminarono mano nella mano fino alla sala da pranzo dell’hotel, dove camerieri vestiti da damerini, lustrati in ogni minimo particolare, servivano ogni tipo di prelibatezza su un grande tavolo a buffet.

Duff guardò la sala, vide a un tavolo Izzy, Steve e Axl, si avviò stringendo la mano della ragazza verso di loro

“Ehi ragazzi! Dormito bene?”

“Per dormire ho dormito.. ma ora mi scoppia la testa! Dio che sbronza!” si lamentò Izzy

“Sei il solito fattone! Te l’avevo detto di non scolarti una bottiglia intera di Jack dopo la coca!” Axl sembrava nervoso, lo sguardo basso e scuro in volto

“Ma si.. che sarà mai..”

“Axl tutto bene?” Duff aveva notato la strana espressione del rosso e ne ignorava completamente il motivo

“Si.. perché?”

“Sembri un po’ strano.. sicuro che non c’è niente che non va?”

“Ti ho detto che va tutto bene Mckagan!”

“Ok.. ti credo non serve che ti scaldi..”

“Tu comincia a non stare addosso, così vedi che non mi scaldo..”

Duff lo guardò storto, era sicuro che c’era qualcosa che non andava e lo sguardo basso di Izzy glielo confermava, il chitarrista era il suo migliore amico di sempre, sapeva cosa provava prima che se ne accorgesse Axl stesso, lui sapeva cosa stava succedendo, ma non ne faceva parola con nessuno, nemmeno con Axl, se le teneva per lui le sue supposizioni.

“Andiamo a prendere qualcosa da mangiare?” Mel fu felice di essere tornata l’oggetto delle attenzioni del bassista, gli rispose sorridendo

“Certo! Se mi dici cosa vuoi vado io, tu stai pure qui!”

“No tranquilla.. vengo anche io.. non so ancora cosa mangiare” si allontanò per mano con lei, non prima di aver guardato ancora una volta Axl, aveva incrociato gli occhi verdi del cantante che confermavano ancora una volta la sua ipotesi, c’era qualcosa che non andava e il suo pensiero corse alla sbronza colossale che Axl si era preso il giorno prima, tentò di fare mente locale, Axl se ne era andato di notte, lasciando la ragazza con cui aveva dormito da sola in stanza ed era tornato la mattina in condizioni pietose, ma ancora gli sfuggiva il motivo di quella sbronza colossale. Decise di non pensarci più, di tornate a concentrarsi su Mel, avrebbe aspettato che altri avvenimenti facessero luce su ciò che stava succedendo, l’avrebbe tenuto d’occhio.

“Come dici scusa?” aveva sentito Mel dirgli qualcosa, ma era talmente preso dai suoi pensieri che non aveva capito le sue parole

“Ti ho chiesto se vuoi i pancake” si accorse di essere davanti al tavolo del buffet, con un piatto in mano, fermo impalato davanti a un cesto di frutta

“Ah.. certo.. grazie..” la ragazza gli porse i pancake

“Tutto bene Duff?”

“Si certo, credi che ci sia qualcosa che non va?”

“Boh.. ti ho visto strano, sovrappensiero..”

“Ah.. stavo solo pensando..”

“A Axl?”

“Come fai a saperlo?”

“Beh.. non era difficile, dopo che Axl ti ha risposto in quel modo ti sei messo a pensare, non sentivi nemmeno quello che ti dicevo..”

“Oh cavolo.. scusa.. spero di non essermi perso qualcosa di importante..”

“No, niente di importante.. ma perché ti preoccupi così per Axl?”

“Beh.. conosco Axl, e se c’è qualcosa che non va è sempre pericoloso..”

“Magari si è solo alzato con la luna storta..” già, lei non sapeva della crisi del rosso

“Già.. magari è solo questo..”

Tornarono al tavolo, sedendosi insieme agli altri, Mel parlava tranquillamente con loro, come se fossero amici da anni, l’unico che al momento era di poche parole era Axl, assorto in chissà quali pensieri e visibilmente contrariato. Il biondo lo guardava continuamente, Mel se n’era accorta, nonostante Izzy cercasse di tenerla occupata, lei e il bassista, per evitare che Axl si innervosisse sotto la pressione del suo sguardo.

Finirono di fare colazione e Duff si alzò, immergendo da dietro la sedia le lunghe mani affusolate nei capelli di Mel

“Andiamo a fare un giro?” Mel sorrise felice

“Certo!”

La prese per la vita, stringendola a sé e si avviò verso l’uscita dell’hotel

“Dove vuoi andare?”

“Dove vuoi.. ma prima vorrei chiederti di accompagnarmi a casa, vorrei cambiarmi..”

“Ma certo! Nessun problema, chiamo un taxi..”

“No no! Andiamo a piedi!”

“Ma è parecchio lontana!”

“Non importa dai!” lo trascinò un po’ per il braccio, lasciandosi poi abbracciare mentre camminavano, appoggiò la testa a lui

“Mi piace passeggiare con te..” Duff sorrise per quella sincera rivelazione, la guardò dall’alto, sembrava così bambina in quel momento, così semplice e fresca

“Anche a me piccola”

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Capitolo 19
*** Cap. 19 ***


Capitolo 19 nvu

E finalmente diamo tregua al povero Slash.. grazie mille per tutti i commenti ragazze!!!

 

CAPITOLO 19

Tremava sotto il suo sguardo, ubriaco, drogato e desideroso di passare del tempo con lei. L’aveva guardata tutta la sera, quando era tornata dal bagno, l’aveva vista più bella che mai, più invitante che mai, non si era fatto problemi ad alzarsi, andarle incontro e baciarla con passione, suscitando fischi e risate degli altri tre, o meglio degli altri due, Axl non aveva riso affatto, ma questo Slash non lo sapeva.

Rimasero con loro ancora un po’, poi, quando Slash uscì dalla stanza per andare in camera sua a prendere altro zio Jack, Liz lo aveva raggiunto.. ‘adesso basta..’

Era entrata nella sua stanza in silenzio, Slash era intento a frugare in un piccolo mobiletto, pieno zeppo di superalcolici. Quando si era girato si era trovato le sue labbra che lo baciavano nell’ombra della stanza, la luce spenta, i riflessi della città, il caldo.

“Andiamo a casa?” la sua voce era più fluida che mai, quasi lo spaventava..

“Certo.. porto questa ai ragazzi e andiamo..” niente battute, niente sorrisini, era rimasto paralizzato da lei, un momento restia, il momento dopo esplicitamente interessata, non sarebbe mai stato in grado di capire fino in fondo quella ragazza, ne tanto meno sarebbe diventata prevedibile.

Tornò nella stanza comune, lasciando la bottiglia nelle mani del rosso, per poi girarsi senza dire niente, Liz lo aspettava appoggiata allo stipite della porta, le mise un braccio intorno alle spalle e sparì con lei. Il rosso li guardò sparire insieme, poi guardò la bottiglia, un regalo indesiderato, il boccone più amaro che avesse mai dovuto mandar giù, aveva letto i rifiuti di Liz in chiave sbagliata, pensando di avere una speranza, ignorando i loro sguardi e ora vedere che si era illuso gli faceva male, lo riempiva di rabbia..

***

“Dai smettila!”

“Di fare che?!” Slash faceva continuamente cadere la mano sul fondoschiena di Liz

“Di toccarmi!!”

“Ma non ho fatto apposta!”

“Si certo!! È la quinta volta che usi questa scusa!”

“Che vuoi che ti dica baby! È il richiamo della foresta!!” cominciò ad imitare l’ululato di un lupo, facendo morire Liz dalle risate

“Smettila di fare tutto questo casino! Sveglierai l’intero quartiere!”

“Tanto ora o tra un po’ che differenza fa! Svegliarsi si sveglieranno comunque quindi!” Liz gli tirò un pugno sul petto, ridendo per l’espressione contrariata e offesa del riccio

“Sarà così baby! Te lo prometto!”

“Smettila di fare il pervertito o ti giochi la serata!” un’espressione di puro panico comparve sul viso del riccio, Liz rischiò di svenire dalle risate, non riusciva a respirare e le faceva male la pancia

“Oddio che faccia!!”

“Vorrei vedere te dolcezza! Hai idea di cosa significa quello che hai detto! Mi esploderebbero i pantaloni! Oppure sarei costretto ad ammazzarmi di seghe, ma preferisco la prima!”

“Sempre fine Hudson mi raccomando!”

“Ti piaccio anche per questo baby! Non puoi negarlo!” Liz spostò lo sguardo, ridacchiando, aveva ragione e lo sapeva

“Visto! Chi tace acconsente! Sono un figo!”

“Pure modesto oltre che fine!”

“Non costringermi a spegnerti di nuovo!” Liz gli fece una linguaccia e Slash tornò a guardare avanti a sé con un sorriso soddisfatto stampato in faccia

“Togliti quell’espressione da mongoloide!”

“Perché? Ho vinto! Ho il diritto di sfotterti!”

“Slash, se mi mettessi ad elencare tutti i motivi per cui ti piaccio non ci basterebbe la nottata!” il sorriso sparì subito sul volto di Slash

“Non vale! Tu hai molti più argomenti!”

“Questo non è vero! La verità è che io sono bella e tu sei brutto!”

“Si certo! Come no! Io brutto ma sentila!” Liz lo guardò con un sorrisetto da bambina, facendo inevitabilmente sorridere anche lui che la strinse più vicina a sé

“Perché stasera casa tua mi sembra così lontana?”

“Perché sei un pervertito e non ragioni con la testa!”

“Ciò non toglie che casa tua sembra più lontana!”

“Non è più lontana! Siamo arrivati stupido!”

Liz tirò fuori dalla borsetta le chiavi, aprì velocemente il portone seguita da Slash. Entrarono nell’appartamento, Liz appoggiò le chiavi sul mobiletto del soggiorno, dove c’era la sua foto con Mel, tolse il giubbotto di pelle che portava sopra al corpetto e lo buttò disordinatamente su una sedia

“Fa come se fossi a casa tua”

“Mmm.. attenta potrei farci l’abitudine!”

“Evita!” gli urlò dal bagno

Slash entrò nella piccola cucina, pacchetti di sigarette e accendini in giro, una pianta su una mensola ormai in fin di vita, ma a parte questo era abbastanza ordinata. Aprì il frigo, aveva una sete pazzesca, faceva caldo quella sera, molto caldo. Aprì una bottiglia di birra e fece un lungo sorso, si voltò quando sentì Liz entrare nella stanza, appoggiandosi al piano cottura

“Sete?” la ragazza gli si avvicinò, prese la bottiglia e bevve

“Alla salute” lo disse un istante prima di baciare il riccio, portandogli un braccio dietro al collo, passando le dita tra i capelli, accarezzandogli la testa, si staccò guardandolo negli occhi

“Dolce e amara! Buono..” la ribaciò, prendendole la vita stringendola di più a sé, si staccò dolcemente dalle sue labbra, prendendole la birra dalle mani e bevendo velocemente

“Ci fumiamo una sigaretta?” il ragazzo tirò prontamente fuori dalla tasca dei pantaloni il pacchetto di Marlboro

“Grazie ma no.. lo sai che fumo Lucky Strike!” si staccò, prendendo un pacchetto di sigarette vicino ai fornelli, accendini ce n’erano ovunque, ne prese uno a caso e si accese la sigaretta, accendendo poi quella del riccio, subito dopo andò alla finestra, aprendola e si sedette sul davanzale, fumando tranquillamente, nonostante abitasse al quinto piano!

“Non hai paura a stare lì sopra?” Slash si avvicinò alla finestra accarezzandole una gamba e appoggiandosi come poteva, stando attento a non spingerla minimamente

“No, lo faccio da quando vivo qui!”

Fumarono parlando del più e del meno, ridendo. Gettate entrambe le sigarette fuori dalla finestra, Liz scese dal davanzale, dirigendosi verso camera sua, Slash la seguì senza nemmeno farselo chiedere ‘è il tuo momento piccola..’

Entrarono in camera, Slash la superò sedendosi sul letto, facendole segno di seguirlo, Liz tolse i saldali e si sedette di fianco a lui, una gamba accavallata sopra la sua..

“Allora, parlami un po’ di voi Guns.. non so niente di più rispetto a quello che dicono i giornali, dammi un po’ di notizie succose!”

“Non sarai mica un’infiltrata di una qualche rivista scandalistica!?”

“No ma che dici? Voglio solo sapere un po’ di più su di voi, pura curiosità!”

“Beh non c’è molto da dire, cerchiamo di essere noi stessi anche davanti alle telecamere, fino ad un certo punto ovviamente.. per il resto siamo solo un ammasso di stronzi!”

“Ahahaha!! Viva l’autostima!”

“Beh è la pura verità..” la strinse a sé per la vita, avvicinando il viso al suo

“E degli altri che mi racconti?” Slash le passò un mano sulla gamba che la ragazza teneva accavallata alla sua

“Facciamo che ti racconto dopo..” sorrise malizioso, sentì la ragazza ridere sommessamente, poi la baciò, sicuro di sé e irresistibile

Liz si fece trasportare da quel bacio, stanca di trattenersi per colpa delle sue paranoie, sentì una scossa salirle sulla schiena quando la mano del riccio gliela accarezzò, sospirò quando la sua forte mano le passò tra i due seni, si lasciò stendere sul letto, Slash sdraiato sopra di lei, quel bacio sempre più approfondito, le sue mani che le stringevano le gambe, il suo bacino che si muoveva, fu presa dall’emozione, dalla sua partecipazione.

Slash si ritrovò ben presto ad ansimare, nonostante non le avesse nemmeno tolto il corpetto, era comunque eccitatissimo; le baciò sensualmente il collo, come solo lui, con quelle labbra morbide e carnose, sapeva fare, quando sentì la mano di Liz che stringeva i suoi capelli, premendo la sua testa sul suo stesso collo, sicuro che anche lei desiderava andare oltre, divenne più spinto. Cercò di toglierle il corsetto, ma l’eccitazione e le grosse dita da chitarrista non lo aiutavano contro quei minuscoli gancetti, tirati fino all’inverosimile per fasciare il busto della ragazza e vicinissimi tra loro, imprecò sottovoce, ma Liz capì subito che era in difficoltà, rise piano, senza farsi sentire; era troppo tenero. Inarcò la schiena portandosi dietro le mani, cominciando a slacciare i piccoli ganci di metallo uno ad uno, con non poca fatica, vista la posizione, ma per fortuna le forti braccia di Slash la sostenevano, non sarebbe mai riuscita a slacciarli tutti dovendosi tenere solo coi muscoli.

Slash terminò l’opera, lanciando a terra il corsetto, già libero della maglietta. Si stese sulla ragazza, baciandola teneramente, il contatto coi suoi seni lo fece tremare, quanto aveva desiderato quel momento, ora si sentiva sull’orlo di esplodere.

Non passò molto tempo prima che furono privi anche dei pantaloni e Liz non indossava nemmeno l’intimo, Slash guardò incredulo il suo corpo nudo, torreggiando su di lei, ammutolito.. ‘dio..’ era troppo sbalordito anche per pensare, non aveva forse mai visto una ragazza così bella in ogni minimo particolare. Liz captò il suo sguardo, arrossendo volontariamente come solo lei sapeva fare.

Passò una mano sul petto di Slash, giocando con l’elastico dei boxer; con un colpo di addominali si tirò a sedere, baciando la pancia del riccio che buttò indietro la testa. Quando la ragazza lo liberò dei boxer sospirò ributtandosi su di lei. La baciò ancora, una lunga scia fino alla pancia, poi tornò alla sua bocca. Entrò in lei deciso, sentendola gemere di piacere, il respiro pesante, la pelle bollente.

Liz si sentiva bellissima, ascoltava ogni suo respiro, gemito o urlo strozzato. Le spinte di Slash non erano dolci e lente, erano forti, decise, fantastiche. Da quanto non stava così bene con un uomo? Lui le piaceva moltissimo, in quel momento capì quanto l’attesa fosse servita, il desiderio li aveva portati a vivere quel momento al massimo.

Raggiunsero insieme il piacere, il riccio si rese conto di quanto fosse stato magnifico quel momento, l’aveva fatto sentire l’uomo più felice del mondo. Si stese di fianco a lei, gli occhi chiusi, una mano appoggiata alla fronte e il fiatone. Si girò, la vide anche lei con gli occhi chiusi

“Piccola.. è stato davvero magnifico!” Liz si girò, gli occhi profondi e lucidi, i capelli spettinati, leggermente sudata sui contorni del viso, Slash non l’aveva mai vista così bella, nemmeno qualche ora prima appoggiata alla porta, nemmeno poco prima completamente nuda sotto di lui.

“Anche per me..” tonò a baciarla con passione, la sua voce calda e sensuale aveva riacceso in lui la passione

Fecero l’amore tutta la notte, mai sazi l’uno dell’altra, pronti a ricominciare in qualsiasi momento. Quando ormai era mattina si addormentarono sfiniti, Slash che abbracciava Liz da dietro, la testa appoggiata nell’incavo del suo collo, i capelli che coprivano entrambi i volti, mescolandosi con quelli castani di lei, le gambe accavallate e le mani intrecciate, a nessuno dei due importava del caldo soffocante, bastava che fossero vicini..

 

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Capitolo 20
*** Cap. 20 ***


Capitolo 20 nvu

CAPITOLO 20

Si svegliò sudata, quella stanza era peggio di una sauna! Eppure solo la sera prima non aveva avuto tutto quel caldo. Aprì gli occhi ancora impastati dal sonno e capì al volo la ragione di quel caldo assurdo: i riccioli del chitarrista le ricadevano davanti al volto, impedendole la vista e producendo un ottimo effetto serra.

La abbracciava, le forti braccia muscolose intorno alla sua vita, le gambe accavallate alle sue, pian piano filtrò dalla sua memoria gli avvenimenti di quella notte, sorrise. Cercò di liberarsi dall’abbraccio del biondo senza svegliarlo, ma appena tentò di spostargli il braccio la sua presa si fece più salda.. ‘cazzo..’ tentò un’altra volta, con movimenti ancora più lenti, ma di nuovo il riccio la strinse, sistemando per altro meglio la testa sulla sua spalla.. ‘ma tu guarda! E adesso come faccio?!’ voltò il bacino per sfuggire con la forza delle gambe, ma la pressione sulla spalla aumentò e una gamba del riccio la strinse per le cosce

“Piccola hai finito di agitarti?”

“Ma allora sei sveglio!!”

“Oh.. si..” sentì una ben nota pressione sulla schiena.. ‘non è possibile!’

“Oh no Slash.. non pensarci nemmeno!”

“E perché?”

“L’avremo fatto sei volte!!”

“Meglio! Una in più non fa la differenza!”

“Non era quello il senso del mio.. discorso..” il contatto delle sue labbra sulla sua pelle le fece rimangiare all’istante le sue parole

Si girò fissandolo negli occhi, un sorrisino malizioso disegnato sulle sue labbra, le baciò avida, scendendo poi man mano verso la sua pancia, passando per il collo e il petto, Slash sorrideva radioso e felice.

“Mmm quanto ti adoro..”

Liz sorrise tra un bacio e l’altro, tornando a concentrarsi sulle sue meravigliose labbra; inutile dire che prima di un’oretta non ci fu possibilità di uscire dal letto.

***

Slash si era riaddormentato e Liz aveva approfittato di un momento in cui parlava nel sonno, come i bambini, girandosi dall’altra parte per un istante, per sgattaiolare fuori dal letto, sostituendo il suo corpo con un cuscino che Slash aveva stretto ignaro di tutto. Si stiracchiò visibilmente provata da quella performance, Slash non le aveva lasciato nemmeno un minuto per riprendere fiato, o se l’aveva fatto lei, da brava masochista, ci aveva prontamente rinunciato.. ‘dio che nottata!’

Si stiracchiò un minimo e raccolse da terra le prime cose che trovò: le sue mutande, il suo reggiseno e la maglietta di Slash.

Entrò nella piccola cucina, preparò velocemente la moca per poi accendersi una sigaretta.. ‘grazie a dio è domenica..’ tornò in camera, camminando in punta di piedi fino al comodino, guardò l’ora: le 14.22 ‘cavolo! Abbiamo fatto tardi caro!’

Proprio in quel momento sentì una mano che le accarezzava la gamba nuda, visto che la maglietta di Slash la copriva solo fino all’inizio delle cosce.

“Ehi..”

“Ciao riccio, vuoi del caffè? L’ho appena messo su”

“Cazzo si! Sei un angelo baby!”

“Vestiti, io sono in cucina” uscì dalla camera, tornando nella piccola cucina

“DEVO PROPRIO VESTIRMI?” sentiva Slash urlare dalla sua stanza, scosse la testa ridendo, senza rispondere, spegnendo il fuoco sotto la caffettiera

Slash rimase ancora qualche minuto a letto, si sentiva leggero, felice, innamo.. ‘ma che cazzo dici Slash!!! Ha ragione Axl, ti sei fumato il cervello!!’ si alzò pigramente dal letto, la testa gli girava leggermente per la sbronza della sera prima, si rimise i boxer e i pantaloni di pelle poi raggiunse scalzo Liz in cucina.

“Che carina! Mi prepari la colazione!”

“Non ti montare la testa, ho solo messo su il caffè..”

“Uff.. e lasciami la soddisfazione per una volta!” Liz rise, versò il caffè in due grandi tazze e le appoggiò sul tavolo, Slash si sedette tranquillamente su una sedia, Liz preferì appoggiarsi al tavolo

“Senti piccola.. non vorrei dovertelo chiedere ma.. non è che hai una sigaretta?”

“E come faccio a dirti di no? Ci saranno almeno cinque pacchetti di sigarette in giro!”

“In realtà non puoi dirmi di no perché sono troppo bello!!”

“Smettila di pavoneggiarti pecora!!”

“Smettila di tentare di negare!”

“Non spingermi a ricordarti che vincerei sempre e comunque io!”

“Sbagliato! Mi basterebbe rigirare la frittata!”

“Dando inizio ad un processo senza fine”

“Sarebbe divertente.. PROVIAMO?” la ragazza scoppiò a ridere, accendendosi una sigaretta e offrendone una al riccio, non riusciva a stare seria con lui..

***

“SEI LENTA!!”

“UN SECONDO E ARRIVOOO!” Duff rise, lui e Mel erano arrivati –a fatica, ma erano arrivati- all’appartamento della ragazza che stava cercando da un quarto d’ora abbondante qualcosa da mettersi per uscire col biondo ossigenato

“Guarda che se non ti sbrighi ti lascio qui!”

“E smettila! Dovresti essere contento! Lo faccio per te!”

“Tzè.. sempre la solita scusa, la verità è che voi donne siete inverosimilmente incerte e indecise!”

“Cacchio! Ti sei sbizzarrito col linguaggio da dotto?” rise da sola, immaginando la faccia del biondo che la aspettava in salotto

“Ridi ridi! Poi ti faccio vedere io chi ride!”

“Che scarso! Avresti dovuto tirare fuori un proverbio per fare bella figura, si vede che devi fare pratica!”

“Ehi bionda vacci piano! Poi me la prendo!”

“Ma smettila! Coda di paglia!”

“Va beh.. hai vinto.. ma sei pronta??”

“Non ancora, solo un minuto!”

“Eddai piccola non dobbiamo mica andare a teatro!”

“Se non la smetti di lamentarti la prossima volta che usciamo mi metto il pigiama con gli orsacchiotti!”

“A me andrebbe bene!”

“Ah si? Sicuro che non mi preferisci così?” uscì dalla stanza, era un incanto, all star rosse, una gonnellina bianca, cortissima, una canottiera rossa e sovrapposta un’altra blu, più scollata..

“Piccola, vuoi farmi prendere un colpo?”

“Ah.. adesso non ti lamenti più eh?”

“Va bene.. non mi lamenterò mai più se ci metti tanto.. “

“Allora biondo? Dove mi porti?”

“Lungomare e spiaggetta isolata?”

“Una spiaggetta isolata a Los Angeles? Ma dove la troviamo?”

“La speranza è l’ultima a morire baby!” detto questo la prese per mano, scoccandole una bacio sulle labbra, fecero per uscire dall’appartamento, ma in quel momento squillò il telefono..

“Aspetta un secondo, deve essere Liz..” alzò la cornetta, ridacchiando per la faccia interdetta di Duff che si era buttato sul divano

“Pronto?”

“Ciao honey!”

“Liz! Allora? Come è andata la nottata?”

“Bene bene, tu che hai fatto? Non credevo di trovarti a casa”

“Io ho dormito all’hotel con Duff, siamo passati all’appartamento perché mi dovevo cambiare, tra poco usciamo..”

“Oh cavolo! Scusa non volevo disturbarti.. ci sentiamo dopo ok?”

“No no figurati, non mi disturbi” Duff a quelle parole fece una faccia shoccata, non credeva alle sue orecchie, Mel gli sorrise ingenua..

“Sicura? Sono certa che Duff non avrà fatto una faccia felice..”

“Beh in effetti no.. ma da quando ti interessa delle facce che fa Duff?” il biondo era sempre più sbalordito e irritato, incrociò le braccia sul petto brontolando

“Se lo dici tu..”

“Ma scusa.. tu che ci fai a casa?”

“Ah già.. tu eri troppo impegnata, io e Slash non siamo rimasti all’hotel, siamo tornati a casa mia..”

“Lui è li?”

“Si sta facendo la doccia da venti minuti, è più lento di me!”

“Sarà per i capelli!”

“Ahahah! Probabile si! Allora che programmi avete tu e il biondo?”

“Lungomare e spiaggetta isolata!”

“Una spiaggetta isolata a Los Angeles??”

“Gliel’ho detto anche io, ma lui si è fissato!”

“Beh, se non altro avete tempo da perdere..”

“Tu e Slash?”

“Non lo so ancora, innanzi tutto devo convincerlo a uscire fuori casa.. è assurdo, pigro come pochi!”

“Ahahah! È comune di tutti i Guns stai tranquilla!” fece l’occhiolino a Duff, che ostentava un’espressione imbronciata

“Già.. spero di riuscire a convincerlo per l’ora di cena!”

“Ti conviene impegnarti di più! Stasera abbiamo il turno delle otto al Rainbow, non te lo dimenticare!”

“Cazzo è vero! Che palle.. va beh.. ti lascio, mi metto all’opera con la pecora.. ci si vede stasera!”

“A stasera cara, vado che sennò Duff mi spara! Un bacione!”

“Anche a te.. salutami lo spilungone!”

“E tu la scimmia!”

“Ciao cara..”

“Bye!”

Attaccò la cornetta e si avvicinò a Duff, che non aveva nemmeno alzato lo sguardo..

“Ehi biondino! Non te la sarai mica presa?”

“No”

“Non sembra sai!”

“Hai intenzione di ricordarti di me?” sembrava un bambino a cui si negano le caramelle!

“Ehi! Mi sono ricordata di te tutta la notte!”

Duff sorrise malizioso a quelle parole, ma vista l’espressione di Mel decise di non tentare nemmeno, le si poteva leggere negli occhi non-ci-pensare-nemmeno-adesso-noi-usciamo e così fu..

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Capitolo 21
*** Cap. 21 ***


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CAPITOLO 21

“AXL! DOVE CAZZO è LA MIA MAGLIETTA?”

“CHE CAZZO VUOI CHE NE SAPPIA!”

“TE L’HO PRESTATA IERI!” Axl in quel momento si ricordò della maglietta prestatagli da Izzy, una delle poche magliette mettibili che aveva..

“Ehm.. NON MI HAI PRESTATO NESSUNA MAGLIETTA!”

“NON DIRE STRONZATE ROSE! SAI BENISSIMO DI CHE MAGLIETTA STO PARLANDO!”

“NON PENSO PROPRIO CHE POTREI METTERMI UNA DELLE TUE MAGLIETTE!”

“MI HAI ROTTO I COGLIONI ROSE! TIRALA FUORI SUBITO!” ‘sto cazzo! Mi piace quella maglietta!’

Axl e Izzy urlavano da una stanza all’altra, capendo la metà delle parole; stanco di quelle urla, Axl si alzò e raggiunse la stanza del chitarrista, stava cambiando le corde della sua chitarra, bestemmiando nel momento in cui si accorse che aveva sbagliato a montarne una!

“Allora Rose vuoi ridarmi la maglietta?”

“L’ho mandata in lavanderia!” disse con tono innocente, sedendosi vicino al suo migliore amico..

“Si certo! Vabbeh ho capito.. tienitela ladro!”

“Grazie man!”

“Fottiti!”

Izzy tornò a concentrarsi sulle corde, o almeno così sembrava, in realtà doveva parlare a quel pazzo dai capelli rossi, se non tirava fuori lui il problema, cercando di risolverlo, si sarebbero accumulati fatti non proprio positivi, sarebbe scoppiata una bomba se le sue ipotesi erano giuste, doveva sapere..

“Ehi Axl.. va tutto bene?”

“Certo perché?”

“Sembri un po’ strano..” non lo guardava negli occhi, avrebbe usato lo sguardo penetrante come asso nella manica..

“Ehi, non cominciare a fare come Duff, va tutto bene..”

“Ne sei sicuro?”

“se ti riferisci alla sbronza.. insomma.. di che ti stupisci.. non sarà mica la prima volta!”

“Beh.. era da un po’ che non ti riducevi così male..”

“Già, cominciava a farsi sentire la nostalgia!” ‘non vuoi collaborare Will? Adesso ti cavo le parole fuori di bocca con le pinze!” alzò lo sguardo, aspettando finché il rosso non incrociò i suoi occhi, Axl capì al volo il suo sguardo, decise di guardare altrove..

“Guardami Rose!..” il rosso tornò sui suoi occhi, si sentì subito in trappola, non avrebbe saputo dirgli una cazzata, non con quegli occhi puntati su di lui “.. puoi fottere Duff, Steve e Slash tutte le volte che ti pare, ma a me non me la fai! Che cazzo c’è che non va?”

“E se non avessi voglia di parlarne?”

“Si vede lontano un miglio che vorresti parlarne, e io non ti lascerò respirare finché non mi dici che cazzo succede, non voglio correre rischi..”

“Perché pensi che ci potrebbero essere dei rischi?”

“Perché ti conosco, e se si tratta di te si corrono sempre dei rischi!”

“Mi fai sentire importante!”

“Non sto scherzando Axl! Levatela dalla testa!”

“COSA!!” non poteva crederci! Izzy aveva già capito tutto! Izzy sapeva! ‘MERDA! Vaffanculo maledizione!’

“Scoppia un casino se ti ci metti in mezzo.. non farlo..”

“Ma di che cazzo parli Izzy?!”

“Sai benissimo di che cazzo parlo! Non serve che te lo dica io! Lasciala stare! Lei e Slash!”

“Cosa? Credi che mi piaccia Liz? Amico tu dai i numeri!”

“Detto da te non è convincente.. e smettila di far finta di niente, ho visto come la guardi..”

“E come la guardo?” di nuovo gli occhi del moro si posarono su quelli di Axl, un velo quasi di tristezza li oscurava, sapeva che gli avrebbe fatto male con quelle parole..

“Come guardavi Erin.” sul volto di Axl spuntò un’espressione terrorizzata, Erin era un ricordo ancora vividissimo nella sua mente, non si erano lasciati da molto e lui era uscito da quella storia distrutto..

“Cazzate!”

“No Axl, non sono cazzate! Non metterti contro Slash! Compromettereste il futuro di tutti noi!”

“Smettila di dire stronzate Izzy!” non voleva sentire quelle parole, sapeva benissimo cosa sarebbe successo se si fosse messo palesemente tra Slash e Liz, ma dette in quel modo da Izzy, dal suo miglior amico, la consapevolezza che il suo egoismo l’avrebbe portato a sbagliare gli faceva male

“Slash ci tiene a lei! Checché ne dica è innamorato perso! Credimi Axl, daresti il via ad una guerra, e non so se ne usciresti vincitore”

“Basta Izzy, sono stufo di ascoltarti!” si alzò avviandosi verso la porta della stanza, un nodo che gli premeva allo stomaco, un altro in gola..

“Bravo Will! Voltami le spalle! Fai sempre di testa tua! Ma io non ti parerò il culo di fronte a Slash!”

Axl uscì sbattendo la porta, aveva bisogno di bere, di farsi due passi, di evadere dall’ordinario. Era la solita storia, c’era un problema: lui se ne andava. ‘Se me ne vado è la fine, Izzy dirà agli altri della nostra conversazione e Slash si incazzerà come una iena.. forse restare e far finta di niente è l’unica cosa che posso fare.. cercare di non insospettire gli altri..’

Forse si Axl, forse era davvero l’unica cosa che potesse fare in quel momento, in quella situazione. Camminò veloce lungo le strade di Los Angeles, svoltò un angolo, trovandosi davanti il tabacchi che cercava. Entrò velocemente, avrebbe comprato velocemente le sigarette per poi tornare sui suoi passi, farsi una passeggiata. Arrivò davanti allo sportello, dove un uomo esageratamente grasso si allungava per prendere le sigarette senza alzarsi dalla sedia, cliente dopo cliente.

“Un pacchetto di Camel Light da venti per favore”

Una ragazza era in fila prima di Axl, lui non poteva vederla in viso, ma alla ragazza cadde il portafogli dalle mani mentre prendeva il pacchetto di sigarette datole dall’omone. Axl lo raccolse e glielo porse

“Oh grazie! Perdo sempre qualcosa in giro!”

“Di niente piccola..” la guardò meglio quando si girò verso di lui, era davvero bella, i capelli nerissimi a boccoli, occhi blu come il mare, la pelle chiara, il fisico snello..

“Sei una modella?”

“Non proprio..”

“Beh, potresti tentare la carriera..” la ragazza lo guardò un attimo sospetta, che voleva quel ragazzo così improbabile da lei?

“Nel senso che.. beh.. era un complimento!” il suo viso si rilassò e sorrise

“Grazie..”

“Io sono..”

“Ehi ragazzo ti vuoi dare una mossa! C’è altra gente che deve prendere le sigarette!”  l’omone alla cassa era visibilmente irritato, Axl si accorse che stava bloccando la fila, prese fuori i soldi necessari dalla tasca dei jeans e si fece dare il suo pacchetto di Marlboro, poi tornò a guardare verso la ragazza, la vide che stava uscendo dal locale e camminò veloce verso di lei. La fermò appena uscita dal tabacchi..

“Io sono Axl.. stavo cercando di dirti prima..”

“Piacere, Giada..”

“Sei italiana?”

“Si.. cioè.. i miei genitori, ma io sono nata qui a Los Angeles”

“Capisco.. senti, Giada, ti va di fare due passi?” ‘se devo sbollire la rabbia camminando.. meglio farlo in compagnia!’

La ragazza rimase un po’ a pensarci, non conosceva quel ragazzo ma.. “Certo!” non era una ragazza che si faceva di questi problemi!

“Perfetto.. hai preferenze o ti va bene girare senza meta?”

“No.. non ho preferenze, ma se rimaniamo in zona è meglio, così poi non devo farmi i chilometri per tornare a casa..”

“Abiti coi tuoi?”

“No, sono andata via di casa l’anno scorso, quando ho raccattato abbastanza soldi per permettermi un appartamento in affitto, non è un gran che ma meglio di niente..”

“Capisco.. vivi da sola o con dei coinquilini”

“Da sola, finché riesco a pagare le spese preferisco non dividere quello che è già un buco con un’altra persona..” sembrava che avesse interrotto la frase o che stesse per dire qualcos’altro, quando si fermò un po’ ad osservare il volto di quel ragazzo, i vestiti, i capelli “..ma noi due ci siamo già conosciuti?”

“Non credo.. no”

“Eppure mi sembra di averti già visto.. sei uno famoso di cui ovviamente mi sfugge nome e professione?”

“Sono il cantante dei Guns N’ Roses”

“Ah! Ecco perché avevi un volto familiare! Devo aver visto un vostro concerto in un locale, prima che spopolaste a Los Angeles..”

“Ah si? Ci hai visto suonare? Che ne pensi?”

“Beh, vi ho visti tempo fa, ma per quello che ricordo mi era piaciuto molto il concerto.. e anche le vostre canzoni che ogni tanto passano alla radio, sono molto belle.. complimenti!”

“Grazie!”

Axl era affascinato da quella ragazza, così bella e ingenua; non che avesse smesso di pensare a Liz, anzi, non aveva nemmeno sbollito la rabbia per la conversazione con Izzy, semplicemente non ci stava troppo pensando in quel momento. Una ripassata con Giada se la sarebbe fatta volentieri, quella ragazza aveva un corpo da favola! Ma era preso da troppi pensieri per concentrarsi sulla sua solita spavalderia, ora come ora gli bastava qualcuno con cui chiacchierare, giusto per tenere la mente libera.. se poi ci scappava una scopata tanto meglio.

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Capitolo 22
*** Cap. 22 ***


Capitolo 22 nvu

CAPITOLO 22

“Oddio guarda quella! Ti starebbe benissimo!!”

“Potrei offendermi! IO NON SONO UNA PECORA!”

“Ahahah!” Liz indicò a Slash una maglietta, appesa in una bancarella, con sopra la stampa di una pecora tosata con un’espressione imbronciata

“Smettila di ridere! Non è divertente!”

“Si che lo è!”

Camminavano ormai da un bel po’, Liz era riuscita con non poca fatica a portare Slash fuori da casa sua, convincendolo a fare un giro; erano nel centro di Los Angeles, un misto di negozi mediamente lussuosi e negozietti con ogni tipo di cianfrusaglia. Ridevano e scherzavano come due bambini, prendendosi in giro amichevolmente.

“Se non la smetti sarò costretto a punirti!” Slash la prese per un fianco, attaccandola al suo corpo

“Mmm.. non vedo l’ora!” gli occhi maliziosi, Liz si divertiva come una matta a provocarlo per poi sfuggirgli

“Piccola vacci piano! C’è gente qui!”

“E da quando ti fai problemi se c’è gente intorno?”

“Da adesso! Non voglio che i miei pantaloni si gonfino irrimediabilmente con tutte queste persone che ammirano!”

“Si certo! Tutti lì ad ammirare te!”

“Baby, parli col ragazzo più sexy di Los Angeles! Le ragazze fanno la fila per me!”

“Oh certo.. non lo metto in dubbio!” scoppiò a ridergli in faccia, non riusciva a stare seria davanti alla sua assurda spavalderia!

“Cavolo ma è mai possibile che ogni cosa che dico ti metti a ridere?!”

“Sei comico!”

“Complimento?”

“Certo! Io adoro ridere!”

“L’avevo notato!” le scoccò un bacio a fior di labbra, per poi riprendere a camminare, tenendola stretta a sé, adorava il contatto col suo corpo, poterla accarezzare e far vedere al mondo che in quel momento, molto più che nei giorni precedenti, era sua..

Giravano per i negozietti ridendo delle stramberie che si potevano trovare. Ad un certo punto Liz prese per mano Slash, trascinandolo in un negozietto di travestimenti; lo baciò a stampo, per poi acciuffare un travestimento da un porta appendini e sparire in un camerino. Slash la guardò sparire dietro la tenda rossa, si guardò intorno, c’erano travestimenti di ogni tipo: gli cadde l’occhio su un reparto pieno zeppo di bustini, calze a rete e delle più svariate forme, babydoll di ogni colore, frustini e arnesi vari, cominciò a spulciare il reparto da capo a coda, sotto lo sguardo vigile della cassiera, una donna di colore di una certa imponenza, sicuramente l’aveva preso per un ladruncolo..

Slash fu interrotto nella sua interessante occupazione dalla voce di Liz, era uscita dal camerino.. Slash scoppiò in una fragorosa risata, vedendola vestita da.. MURATORE! Ebbene si, si era messa un travestimento da uomo, scarponi assolutamente troppo grandi ai piedi, i pantaloni arrotolati sopra le ginocchia gialli, una canottiera bianca larghissima con sopra delle bretelle troppo lunghe e l’immancabile caschetto giallo, che non essendo della sua misura le cadeva davanti agli occhi di continuo..

“Allora? Come sto?”

“Sei.. ahahah! Oddio.. ahahaha! Stai.. stai.. ahahaha!” non riusciva a non ridere, quel costume era davvero ridicolo!

“Vabbeh, ho capito.. dai vieni!”

Lo prese per mano, gli buttò tra le braccia un travestimento non identificato e lo spinse nel camerino

“Cambiati! Io ti aspetto qui!” si sedette su una poltroncina davanti alla tenda rossa, aspettando il riccio

Dopo una decina di minuti la tenda rossa si spostò e apparve uno Slash vestito da soldato romano, coi sandaletti ai piedi, intrecciati fino a metà polpaccio, una gonnellina rossa a balze, una corazza di pura plastica dorata che gli copriva il petto con attaccato un mantello porpora e l’elmo con tanto di pennacchio che sfortunatamente non gli stava ben calato sulla testa, vista l’imponente massa di capelli. Questa volta fu il turno di Liz di ridere.

“Senta, ci può fare una foto?”

“Certo!” la signora seduta alla cassa tirò fuori da un cassetto una polaroid

“Pronti? Uno, due, tre, cheese!”

Fecero un paio di foto, Liz ne prese una e se la mise in borsa, l’altra la porse al riccio, tornando poi nel camerino per cambiarsi di nuovo. Slash guardò la piccola foto, c’erano loro due abbracciati, si guardavano, Slash teneva il caschetto di Liz in modo che non le cadesse sugli occhi, lei lo guardava ridendo; si concentrò meglio sul suo volto, le labbra aperte in una sincera risata, gli occhi ridotti a due fessure per la felicità, era magnifica..

“Bellissima ragazza giovanotto..”

“Come scusi?” Slash si riscosse, voltandosi verso la cassiera

“La ragazza.. davvero splendida!”

“Ah Liz.. si lo so..”

“Mette allegria!”

“Non lo dica a me.. non ho mai riso tanto con una ragazza!”

“Trattala bene, è una perla più unica che rara!”

“Lo terrò a mente signora!”

“Chiamami Mary!”

“Ok Mary, io sono Slash!”

“Strano nome! Ma ormai ho rinunciato a capire voi giovani!”

Liz tornò in quel momento, così Slash potè prendere il suo posto nel camerino. Uscì poco dopo..

“Lo prendiamo il gonnellino da soldato?”

“Che? Ma che me ne faccio!?”

“Lo usi in un concerto! Metti allegria!”

“Cosa? Ma scherzi! Io conciato così ad un concerto? Solo Axl è capace di presentarsi sul palco in gonna!”

“Non capisci proprio niente!”

“Ma sentila! Ciao Mary! Grazie per la generosità!”

“Di niente ragazzi!” uscirono dal negozio, abbracciandosi nuovamente

“Sei riuscito a rimorchiare la cassiera!”

“Ma che dici! Ci ho solo scambiato due parole!”

“Si certo! ‘ciao Mary’!” fece il verso al ragazzo, che in tutta risposta le diede una leggera spintarella

“Ma vai va!”

“Ahaha! Slash il broccolo!”

“Broccolo?”

“Si! Broccolo da broccolare, cioè fare il cascamorto!”

“Ma come diavolo parli!?”

“Da che pulpito viene la predica!”

“Ah.. sei impossibile!” Liz gli sorrise, un sorrisone apertissimo, Slash la guardò, gli si scaldò il cuore, smise di camminare per baciarla, accarezzandole dolcemente una guancia

“Mi fai morire baby!”

Ripresero a camminare, Liz appoggiava la testa al petto di Slash, cingendolo per la vita.. lui la abbracciava.

“I’ve fallen in love.. I’ve fallen in love for the first time.. and I know this time is for real..” Slash cominciò a canticchiare distrattamente, nemmeno si era accorto di cosa stava cantando..

“Come mai canticchi i Queen?”

“Come? Ah.. è la nostra canzone baby!” o forse se n’era accorto..

“Ah si?”

“Si.. c’era questa quando sono entrato al Rainbow..”

“Cavolo.. credevo che la nostra canzone fosse ‘Born in the Usa’”

“E perché?”

“Perché c’era quella quando ci siamo conosciuti da Luke!”

“Ah.. questo potrebbe essere un problema!”

“No.. meglio ‘I want to break free’ era più importante il momento..”

“A posto!”

“Bene bene.. quante cose nuove che si scoprono..”

“Tipo?”

“Tipo che eri già pazzo di me quando sei venuto al Rainbow! Se no non ti saresti mai ricordato la canzone!”

“Guarda che se seguiamo questo ragionamento tu per me hai avuto un colpo di fulmine!”

“No, semplicemente io ho una memoria migliore!”

“Tsè.. sento gli specchi!”

“Smettila!”

Continuarono il loro itinerario senza meta; ad un certo punto Liz corse verso una bancarella che vendeva sciarpe di ogni forma e colore, la sua passione. Slash stava per raggiungerla quando vide la vetrina di una gioielleria. Spulciò con attenzione anelli e orecchini, finché non gli cadde l’occhio su un piccolo ciondolo: un ciondolo a forma di giglio, di un rosso intenso, con ogni probabilità fatto in oro bianco. Non ci pensò due volte ed entrò nel negozio.

Liz pagò la sua sciarpa nuova, leggerissima e marrone chiara, poi si girò cercando con gli occhi Slash, non vedendolo fece qualche metro lungo il marciapiede. Quando si girò se lo ritrovò davanti..

“Ah eccoti!”

“Stavo guardando quella bancarella di CD, hai trovato la tua sciarpa?” cercò di rendere la palla il più possibile credibile

“Si, ti piace?”

“Molto..”

Ripresero a camminare, Slash di tanto in tanto metteva la mano in tasca fino a toccare la leggerissima carta velina che ricopriva il ciondolo..

***

“Com’è la vita da rock star?”

“Beh.. è una vera figata, ci divertiamo come matti! Facciamo i cazzoni dalla mattina alla sera e la gente ci adora per questo.. il gruppo è la nostra vita!”

“Wow.. dev’essere bellissimo..”

“Si lo è” Axl e Giada camminavano per le strade, parlando del più e del meno, quella ragazza riusciva a distrarlo dai suoi problemi, era persino riuscita a farlo sorridere..

“Tu invece? Che fai nella vita?”

“Ho appena finito gli studi, volevo andare al college ma abbiamo avuto un piccolo problemino finanziario in famiglia e ho dovuto rinunciare.. ora lavoro.. lavoretti da niente per lo più, ma spero di guadagnare qualcosa di più come modella, anche se il mio vero sogno è quello di fare la biologa.. ma senza i giusti studi è difficile..”

“Cavolo! Beh, di ambizione non te ne manca, magari tra un po’ di tempo riuscirai a cominciare gli studi..”

“Già, lo spero davvero!”

Istintivamente Axl abbracciò quella ragazza dai boccoli neri conosciuta solo poco tempo prima, si sentiva leggero, il nodo allo stomaco gli era sparito, riusciva a non pensare a niente, a non pensare a Liz. Ma la fortuna quel giorno non era dalla sua parte, non era bastata la spiacevole conversazione con Izzy, il peggio doveva ancora arrivare.

Camminavano in una larga via del centro della Città degli Angeli, zeppa di bancarelle e negozietti, Axl l’aveva portata lì perché era un posto interessante, per passare del tempo insieme parlando, non poteva immaginare che avrebbe fatto l’incontro più spiacevole che potesse capitargli.

Camminava guardando prima quella ragazza, poi davanti a sé; fu un attimo e riconobbe la massa di ricci neri del suo chitarrista, il sorriso gli morì sulle labbra, pregò che non ci fosse anche la ragazza con lui, ma quel giorno doveva andare tutto storto. Un passante che camminava davanti ad Axl si spostò dal marciapiede avvicinandosi ad una bancarella, presentando ad Axl lo spettacolo peggiore. Slash, che non aveva visto il rosso, si era fermato, prendendo il viso della ragazza tra le mani per baciarla. Il rosso strinse i pugni, gli tornò alla mente il bacio della sera prima, quei due erano una coppia davvero affiatata.. ‘FOTTUTO HUDSON!!’

“Ehi va tutto bene?”

Il rosso nemmeno rispose, fermo immobile in mezzo al marciapiede, indeciso sul da farsi. Liz decise per lui: quando aveva staccato le sue labbra da quelle di Slash e si era girata aveva riconosciuto il rosso, salutandolo con il braccio per aria, urlando il suo nome, avvicinandosi a lui con un sorriso sincero disegnato sulle labbra. Axl imprecò silenziosamente, detestava la sua inconsapevole crudeltà, probabilmente la ragazza non si era resa conto degli sguardi che spesso il rosso le aveva lanciato la sera precedente.

Axl si vide quella coppia sorridente avvicinarsi a lui..

“Ehi man!”

“Ciao Slash.. ciao Liz” Axl sperò solo che gli occhiali a specchio non tradissero i suoi occhi, colmi d’odio..

“Ehi Rose! Non ci presenti la ragazza? Hai dimenticato le buone maniere? Cavolo quello dovrei essere io! Non tu!”

“Si.. certo.. Giada, loro sono Slash, il mio chitarrista.. e Liz.. la..un.. un’amica..”

“Piacere!”

“Il piacere è tutto mio dolcezza!” Giada guardò un attimo Liz sulla difensiva, probabilmente colta alla sprovvista dal complimento del riccio, magari temeva una reazione della ragazza

“Non badare a lui, fa il cascamorto con tutte.. anche con le commesse over fifty!”

“Ah ma smettila! Ti ho già detto che abbiamo solo scambiato due parole!”

“Si certo.. comunque.. dove andate di bello ragazzi?”

“In realtà stiamo girando senza una meta!” rispose Giada sorridendo, era una ragazza molto espansiva, che non si faceva troppi problemi ad aprirsi con la gente

“Oh! Allora siamo in quattro! Volete unirvi a noi?” Slash guardò Liz preoccupato, voleva passare ancora un po’ di tempo da solo con lei, e tra tutte le compagnie che poteva sopportare, quella di Axl probabilmente era quella che lo preoccupava di più..

“NO! Grazie Liz ma.. non ci serve compagnia..” Axl guardò Slash attraverso gli occhiale, il riccio notò quello sguardo, lo preoccupava, istintivamente mise un braccio intorno alle spalle di Liz e l’attirò a sé, Axl fece lo stesso, aumentando il contatto tra lui e Giada, senza togliere gli occhi dal riccio..

“Ok, come preferite, allora noi andiamo..” così Slash e Liz proseguirono per la loro strada, Slash era rimasto turbato da quello sguardo, sapeva cosa voleva dire, era successo diverse volte che Axl si fosse invaghito di una ragazza che stava con un altro membro della band, e quasi sempre era riuscito ad intromettersi e a rovinare le cose, guardò Liz, che tranquilla e sorridente gli raccontava cose che lui non riusciva ad ascoltare, aveva troppi pensieri per la testa. L’immagine di lei con Axl si formò lentissima nella sua mente, per poi lasciarlo con l’amarezza in bocca, la paura nel cuore..

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Capitolo 23
*** Cap. 23 ***


Capitolo 23 nvu

CAPITOLO 23

Il mare bagnava i loro piedi, tenevano le scarpe in mano, camminavano mano nella mano, parlando di tutto ciò che passava loro per la testa..

“Così Slash, ubriaco fradicio, è andato davanti al proprietario del locale, con una birra in mano, ha buttato giù una quantità di birra incredibile, poi gli ha ruttato in faccia, mandandolo a fanculo.. e addio concerto!”

“Ahahaha! Non ci posso credere! Slash è una mina vagante!”

“Oh si.. anche peggio, è il diavolo in persona!”

“Ruttare in faccia al proprietario! Solo lui poteva fare una cosa del genere!”

“Beh, potevamo fargli di peggio.. farci aspettare due ore per poi dirci ‘ragazzi potrebbero esserci problemi per il vostro concerto’!”

“Carogna! Però anche Slash è matto la sua parte!”

“Oh si.. te l’ho detto! È il diavolo in persona.. il re dei furti da strada.. è cleptomane!”

“Davvero? Proprio cleptomane?”

“Oh si! Per natura, ho perso il conto di tutte le volte che ha rapinato i negozietti! Niente di grave eh! Solo che quando vede qualcosa che gli piace non riesce a non prenderla..”

“Cavolo! Non lo sapevo!”

“Proprio così, hai presente il suo cappello nero? Quello che mette ad ogni santo concerto? Quello l’ha rubato! E hai presente la cintura che ci ha attaccato sopra? Rubata anche quella!”

“Oddio!”

“Già.. ma non è il più pazzo tra noi.. certo, è uno dei primi in classifica, ma anche Axl non scherza! Solo che Slash fa più ridere!”

“Ahahah! Axl?”

“Oh si.. Axl, pazzo e lunatico Axl, lo sai come si sono conosciuti lui e Izzy?”

“No.. come si sono conosciuti?”

“Andavano nella stessa scuola quando abitavano a Lafayette, si sono conosciuti lì, Axl ha attirato l’attenzione di Izzy perché si stava picchiando con un professore nel corridoio della scuola!”

“CHE COSA?”

“Oh si.. è così che si sono conosciuti, poi vabbeh, da cosa nasce cosa..”

“Pazzesco!”

“E poi, quando Izzy si è trasferito a Los Angeles, Axl dopo una ricerca disperata si è presentato alla porta del suo garage completamente fradicio perché aveva preso la pioggia! Così, dal nulla! Così è cominciata la loro convivenza nel garage di Izzy, la nostra prima sala prove!”

“Ahahah!”

“Per non parlare di quando vivevamo a casa di Slash di nascosto da sua nonna!”

“Come facevate a vivere di nascosto da Slash?”

“Semplice, di giorno non ci facevamo mai vedere, o comunque venivamo come se fossimo arrivati per salutare Slash o cose simili, la sera, quando eravamo sicuri che Ola, la nonna di Slash, era andata a dormire, entravamo di nascosto tutti e quattro nella camera del riccio e dormivamo lì!”

“Non vi hanno mai scoperti?”

“Si! Una volta si! E Ola ci ha buttati fuori casa!”

“Ahahahah!! Oddio cosa darei per vedere la scena!”

“Non fa ridere! Eravamo senza un tetto sopra la testa!!”

“Ahahahah! Scusa.. ahahah.. ma fa troppo ridere!”

“E invece tu? Pazzie nella tua vita?”

“Non troppe in effetti.. non c’è molto da sapere sulla mia vita, sono sempre stata una ragazza abbastanza tranquilla..”

“E Liz? Dove l’hai conosciuta?”

“Beh, tutte e due le nostre famiglie sono contadine per tradizione, abitavamo in due grandi ville circondate dai campi, ci siamo conosciute perché le nostre due tenute erano vicine e non c’erano tanti altri bambini con cui giocare nei paraggi..”

“Contadinelle eh?”

“No! Di certo non noi due! Anche se io posso dire di avere un bel ricordo della mia infanzia in campagna, al contrario di Liz, lei aveva problemi in famiglia..”

“Che genere di problemi?”

“Un padre alcolizzato e schizofrenico e una madre impotente..”

“Oh.. Mi dispiace..”

“Le è passata.. ci siamo ritrovate a Los Angeles un po’ come Axl e Izzy, io mi ero trasferita qui sempre nella speranza di proseguire gli studi, lei era rimasta coi suoi genitori.. una sera il padre ha tentato di stuprarla, lei gli ha rotto una bottiglia in testa ed è scappata.. è arrivata in città in autostop ed è venuta dritta da me..”

“Cavolo, che roba..”

“Già, ma quella ragazza è una forza della natura, ormai non la butta giù più nulla, supera qualsiasi problema..”

“L’ho effettivamente trovata interessante quando me l’hanno presentata.. non so perché, è.. è.. enigmatica..”

“Per lo più è una brava attrice, se non vuole farti sapere cosa sta pensando ci riesce benissimo, cela sentimenti ed emozioni..”

“E tu? Sei una brava attrice? Mi stai facendo credere cose non vere?”

“No.. io come attrice faccio pena.. infatti non ci hai messo molto a capire che ero interessata a te!”

“Ahahah! È vero, era abbastanza palese.. non che io fossi da meno!”

“No infatti!”

“Ehi piccola.. ti va un gelato?”

“Si!”

“Andiamo, qui vicino c’è un chioschetto..”

Raggiunsero il piccolo camioncino che vendeva gelati al bordo della strada, mangiarono ognuno il suo cono, assaggiando quello dell’altro, tornando a camminare in spiaggia.

“Oddio che buono! Da quando non mangiavo un vero gelato!”

“Sei golosa eh?”

“Tantissimo! Il gelato poi! Una mia passione!”

“Ahahah! Andresti d’accordo con Steve! Per i dolci, ma anche più in generale per il cibo, va fuori di testa!”

“Ahahahah! Effettivamente ce lo vedo Steve che si abbuffa come un animale!”

“Uguale! Un altro che fa di queste figure è Slash! Non lo si può guardare mentre mangia, come ti sarai accorta l’altro giorno!”

“Aahahaha! Oddio si mi ricordo! Che schifo!”

“Ti sei scelta il più elegante, nonché il più bello!”

“Ahahah! Come siamo modesti!”

“La pura verità, la pura verità piccola!”

“Beh, anche Axl e Slash non scherzano!”

“EHI! Per Slash sei arrivata tardi! Axl è solo un coglione!”

“Cos’è sei geloso?”

“No.. cioè.. un po’.. vedi, è che con Axl non si può mai stare tranquilli.. troppe manie di protagonismo..”

“Già.. ha l’aria della prima donna.. Slash invece.. è proprio perso!”

“Non ti immagini nemmeno quanto! Era dai tempi di Yvonne che non lo vedevo così preso per una ragazza!”

“Chi è Yvonne?”

“L’ex ragazza di Slash, l’unica seria che abbia mai avuto, era davvero innamorato di quella troia!”

“Che ha fatto?”

“Chi?”

“Yvonne, che ha fatto per essere una troia?”

“Oh beh.. per prima cosa, quando Slash le ha chiesto una pausa, si è fatta scopare da Axl, poi, tornata con Slash, ha deciso di piantarlo in asso per uno strip-man”

“Troia!”

“Vedi? Per di più gli rendeva la vita impossibile, non che lui facilitasse le cose eh.. ma santo dio! Litigavano continuamente!”

“E Slash e Liz come li vedi?”

“Beh.. bene per ora, Slash sembra felice in questi giorni.. più che felice! Spero solo che non vada storto qualcosa.. se lo merita!”

“Anche Liz.. ha ricevuto diverse batoste nell’ultimo periodo, non lo fa vedere lei, è forte, li supera i problemi, ma io la conosco e so che ci è rimasta male..”

“E noi?”

“Noi cosa?”

“Come ci vedi?”

“Beh.. non lo so.. tu che dici?”

“Io dico che potremmo provarci..”

“A stare insieme? Con i Guns che diventano sempre più famosi?”

“Non è che perché divento una celebrità perdo la capacità di avere una ragazza!”

“No.. certo.. ma.. sai com’è.. forse sarebbe.. stressante..”

“Non se lo vogliamo tutti e due.. saprei starti vicino, se me lo permetti”

Mel si fermò a guardarlo, quei suoi occhi verdi che la guardavano in attesa di una risposta: cosa avrebbe dovuto dirgli? Anche lei voleva stare con lui, sapere che era suo, ma la sua crescente fama la spaventava a morte.. ‘e se ti stancherai di me? Se incontrerai una ragazza più bella? Io verrei in capo al mondo con te.. e se tu mi abbandonassi sarei perduta!”. Non sapeva davvero che rispondere, una storia con Duff, un sogno.. un utopia?

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Capitolo 24
*** Cap. 24 ***


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CAPITOLO 24

“Ehi, che ore sono?”

“Le sei..”

“Dio! Ho bisogno di un caffè!”

“Ma quanto caffè bevi! Ne abbiamo già presi tre oggi!”

“La mia dipendenza, oltre alle sigarette! Eddai andiamo da Luke!”

“Da Luke? Stai scherzando! È lontano da qui!”

“Mamma mia Slash come sei pigro!”

“Ma.. ma.. mi fanno male le gambe!” sembrava una bambino

“Ahahahah! Dai smettila di fare storie!”

“Ma a te non fanno male le gambe?”

“No Slash!”

“Non è normale lo sai? Magari hai una di quelle strane malattie per cui non senti il dolore! In realtà però ti fanno male!”

“Slash! Non mi fanno male le gambe! Dai andiamo da Luke!”

“Ma non va bene un bar più vicino?”

“Ma solo Luke fa il caffè come piace a me!” lo guardò con gli occhi da gatto implorante, sbattendo le ciglia..

“Ah.. e va bene.. barona!”

“Grazie!”

“Non è giusto però!”

“Eddai non lamentarti! Non è poi così lontano sai?”

“Si certo.. è inutile che cerchi di addolcirmi la pillola!”

“Beh.. almeno posso provarci no?”

In tutta risposta Slash corrugò la fronte in un espressione imbronciata. Liz lo guardò e sorrise, dandogli un bacio appassionato; la fronte di Slash si rilassò subito, rispondendo a quel contatto.

“Dopo andiamo a casa tua?”

“No riccio! Dopo tu vai al tuo bell’hotel, perché io stasera lavoro!”

“Ma dai! Neanche cinque minuti?”

“No! Tu non sei capace di restare lì soltanto cinque minuti! Quindi te ne torni subito!”

“Uff! Dai per favore! Andiamo a prendere il caffè, ti accompagno a casa, mi fai le coccole poi io me ne vado!” sfoderò il suo sorriso infantile, erano fermi in mezzo al marciapiede abbracciati..

“Oh certo! Ma sentilo! Io ti faccio le coccole!”

“Ehi voi due! Non state fermi in mezzo al marciapiede!” un signore che camminava di fretta aveva sbattuto contro Slash, visibilmente irritato

“Ehi! Tu non l’hai mai avuta una ragazza!” gli urlò mentre quello si allontanava borbottando e gesticolando “Ma guarda te!”

“Perché io sono la tua ragazza?” quella domanda lo colse di sorpresa, non si era nemmeno accorto di cosa aveva detto a quel tipo, la guardò negli occhi smarrito, incapace di risponderle, la bocca spalancata come a voler cominciare una frase, le parole che non gli uscivano, il cuore che batteva all’impazzata e la testa in subbuglio

“Ahahah! Dovresti vedere la tua faccia! Dai andiamo pecora!” Liz riprese a camminare trascinandolo per mano, non le interessava sapere se era o meno la ragazza di Slash, non le interessava definire il loro rapporto, le interessava solo viverlo, ma si divertiva a coglierlo di sorpresa con certe domande, perché era ovvio che lui era confuso quanto lei! Slash dal canto suo riprese a respirare solo in quel momento, spaventato da quella domanda, poi rassicurato subito da Liz che non aveva esatto una risposta.. ‘dio grazie.. che cazzo le avrei detto?! Io non lo so Liz! Io non ci capisco più niente! Non puoi chiedermi certe cose! Sei tu che devi aiutarmi a capire! Dio, aiutami a capire o io divento pazzo! Ma davvero!’

***

Entrarono nel bar di Luke abbracciati, diretti verso il bancone. Si sedettero su due sgabelli vicini, ridendo come matti per una battuta di Slash. Luke, un bell’uomo sulla trentina, con una camicia a quadri e un cappellino in testa spuntò da dietro una porta, appoggiandosi al bancone. Gli occhi chiari, un pizzico di barba incolta, i capelli neri.

“Liz tesoro! Sono felice di vederti!”

“Ciao Luke! Scusa se non sono venuta spesso gli ultimi giorni!”

“C’entra qualcosa questo capellone?” Slash sentendosi tirato in causa guardò l’uomo sospettoso..

“In parte!”

“Liz ne hai accalappiato un altro!?”

“Ci siamo accalappiati a vicenda!” Slash tentò di difendersi, non gli piaceva fare la parte di quello caduto nella trappola

“Dai Slash! Luke scherza!”

“Su ricciolo! Non ti stavo prendendo in giro! Comunque piacere, Luke.. non ci siamo ancora presentati come si deve!” Slash non ancora del tutto convinto strinse la mano dell’uomo

“Slash.. il Dio della chitarra!”

“Ahahah! Lo terrò presente amico!”

“Slash sei sempre il solito!”

“Che c’è baby! Certe cose vanno specificate!”

“Si certo.. Luke ce li fai due caffè come sai farli solo tu?”

“Arrivano piccola!”

“Noi usciamo a fumarci una sigaretta!” Liz si alzò seguita da Slash e uscì dal piccolo bar, accendendosi una Lucky Strike, aspirando il fumo tranquilla.

“Come mai conosci così bene Luke?”

“Mi è stato di grande aiuto.. quando dopo l’ultimo litigio con mio padre sono arrivata a Los Angeles in cerca di Mel, mi ricordavo che abitava in questo quartiere, ma non sapevo l’indirizzo. Ho chiesto a tutte le persone che ho trovato, ma nessuna sapeva dirmi nulla.. poi sono entrata da Luke, presa dalla disperazione e senza un soldo. Luke mi ha vista così e mi ha offerto un caffè. Gli ho chiesto di Mel e lui sapeva dove trovarla.. senza di lui sarei stata spacciata.”

“Cavolo! Beh.. sembra simpatico”

“Ci ha aiutato molto.. è successo qualche volta che non avessimo i soldi per pagare l’appartamento, Luke ci dava una mano, facendoci lavorare qui e allungandoci qualcosa in più a fine mese!”

“Capisco..”

“Slash che c’è? Cos’è quella faccia?”

“Oh.. niente.. pensavo..” tolse la mano dalla tasca dei jeans fingendo indifferenza, mollando la presa sul piccolo pacchetto in carta velina

“A cosa?”

“Niente di importante.. ci vediamo stasera?”

“Io stacco alle due al lavoro..”

“Cavolo! Così tardi?”

“Già, nel weekend si..”

“Va bene, allora ti vengo a prendere!”

“Da solo?”

“Probabilmente verrà anche Duff, sai lui è molto… EHI! Perché dovrebbe essere strano se ti vengo a prendere da solo?”

“Boh.. tu che lasci i tuoi amici per venirmi a prendere.. magari no, però sul momento sembrava strano..”

“NON LO E’! Comunque ti ripeto che ci sarebbe Duff..”

“Va bene va bene! Non ti arrabbiare!” si sporse verso di lui, appoggiando le mani ai suoi fianchi, baciandolo piano, Slash le passò le mani nei capelli, accarezzandola in viso.. ‘Verrei cento volte a prenderti senza Duff..’

“Torniamo dentro, i caffè saranno pronti”

Entrarono nel bar, Slash guardava Liz camminare davanti a sé, pensò al ciondolo comprato poco prima, non aveva mai fatto una cosa del genere ma gli era sembrato talmente naturale.. ‘ma quando glielo do? Magari pensa chissachè, magari lei non vuole una storia seria e si spaventa! Ma poi io la voglio una storia seria? Cazzo che casino! Perché ho preso quel maledetto ciondolo! Alla peggio glielo do al compleanno.. io non sono fatto per le storie serie..”

“Ehi Slash! I Guns hanno in programma qualche concerto?”

“Oh.. si.. domani sera all’Hollywood”

“Capisco”

“Mi vieni a vedere?”

“Certo! Ma non voglio stare nel backstage, preferisco la mischia! Ci si gode di più il concerto!”

“Ahahah! Va bene come vuoi!”

“Cavolo! È tardissimo devo andare a casa!”

“Nooo!! Ti prego cinque minuti!”

“No Slash! Dai lo sai che devo andare al lavoro! Se no starei fuori molto di più.. su alzati!”

“Ok ok.. capito.. dai andiamo bellezza”

“Bravissimo! Ciao Luke!”

“Ciao piccola! Ciao riccio!”

“Ciao Luke..”

Uscirono dal bar, Slash passò un braccio sopra le spalle di Liz e si avviarono così verso casa della ragazza.

***

“Ok basta stallone! Adesso vai!”

“Lo sai che mi ecciti ancora di più quando fai la difficile!!”

“SLASH!! Dai spostati! E comunque io non faccio la difficile, non è colpa mia se devo andare al lavoro!” Spingeva sul petto del ragazzo tentando di spostarlo, erano sotto casa di Liz, ma Slash non voleva saperne di andarsene..

“Su pecora!” continuava imperterrito a baciarla, ignorando le mani della ragazza

“Slash! Non farmi incazzare! Dai tanto ci vediamo stasera!”

“Dovresti solo essere contenta se non voglio andarmene!”

“Non ho mica detto che non mi piace! Ma se no arrivo tardi al lavoro!”

“Ah.. va bene va bene.. tsè.. donne..”

Liz gli scoccò un veloce, ultimo bacio sulle labbra, poi sparì velocemente dietro al portone, a malincuore, perché avrebbe passato ancora ore e ore con lui, ma poi chi lo sentiva Mike!!

Slash la guardò chiudere il portone, sorrise pregustando la serata, poi girò sui tacchi e andò verso il suo hotel..

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Capitolo 25
*** Cap. 25 ***


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CAPITOLO 25

“OH! Guarda un po’ chi si vede! Il secondo stallone!” Steven stava picchiettando con le bacchette sul tavolo, nella sala comune, seduto insieme a Izzy e Duff

“Anche per me è un piacere vederti Adler!”

“Allora Slash? Non hai niente da raccontarci?” Izzy alzò la testa dalla sua chitarra

“Oh.. certo che ho da raccontarvi! Ma per il momento lascerò tutto alla vostra immaginazione!”

“Non sarai mica.. andato in bianco di nuovo?!”

“No pop- corn!”

“E allora Slash! Dai cazzo dopo tutto sto casino racconta!” anche Duff si unì pronto a fargli il terzo grado

“Mi lasciate prima il tempo di fare una fottutissima doccia!”

“No riccio!”

“Va bene.. me lo prenderò da solo.. vi lascio con una sola parola..” un sorriso beffardo si disegnò sul suo volto

“Sarebbe?”

“Sette”

Ciò detto Slash lasciò i tre con gli occhi sbarrati e andò verso la sua stanza, infilandosi direttamente in bagno. Si spogliò in fretta per poi entrare nella doccia, si sentiva a pezzi dopo la nottata e il pomeriggio passato a camminare, ma una volta tanto la stanchezza non gli pesava.. era stato bene, gli importava solo questo. Riassaporò le sensazione di quelle ultime 24 ore sotto il getto caldo della doccia, massaggiandosi con lo shampoo la folta chioma di capelli, il sorriso sulle labbra.

***

“Ma che cazzo gli prende?”

“Devo davvero spiegartelo Steve?”

“Co-cosa? Non vorrai mica dire che Slash è.. è..”

“Innamorato Steve, innamorato..”

“Slash? Ma va!”

“Lo vedi anche tu no? Come si comporta da quando esce con Liz..”

“Beh.. si ma.. proprio innamorato?”

“Secondo me si..”

“Anche se non lo ammetterà mai..”

“Ah quindi anche tu credi che sia innamorato Izzy?”

“Ne sono abbastanza certo..” ‘e sono anche certo che ci siano già guai in vista..’

“Cazzo non ci posso credere! E da quando ne sareste convinti?”

“Due giorni” risposero in coro gli altri due

“Cazzo! Vuol dire che io sono l’ultimo che se n’è accorto?”

“Non hai mai spiccato per il tuo senso dell’osservazione Steve!”

“Non dire cazzate Duff! Cacchio.. sono davvero l’ultimo!”

“No Steve, credo che tu non sia l’ultimo.. c’è qualcun altro che forse non ha ben realizzato la situazione..”

“Ovvero?”

“Axl”

“Chi pronuncia il mio nome invano?” Axl entrò in quel momento nella stanza

“Niente, stavamo parlando di cazzate..” Duff guardò Izzy dubbioso, c’era sicuramente qualcosa che il moro gli nascondeva e che non voleva venisse a galla

“Come se di solito faceste altro!” Axl rispose secco ad Izzy, la rabbia per la conversazione di qualche ora prima non era sbollita del tutto

“Aspettavamo te per entrare nella fase peggiore” Izzy non era dell’umore giusto per incassare le sue frecciatine, Axl men che meno

“Oh grazie tante Stradlin, mi sento onorato!”

“Di niente Rose..”

“Ehi ma che avete voi due?” Steve sembrava sempre cadere dalle nuvole, non immaginava nemmeno cosa stesse succedendo tra Axl e Slash, tra Axl e Izzy

“Oh Axl! Ben arrivato!” Slash entrò nella stanza coperto solo da un asciugamano in vita, i capelli che erano stati leggermente tamponati ricadevano a piccoli ricci lungo le spalle. Axl si limitò ad alzare una mano in segno di saluto

“Concluso con la mora tutta boccoli?”

“Per la tua gioia si riccio”

“Per la TUA gioia Rose, per la tua.. io ho già i miei intrattenimenti”

“Adesso non scappi riccio, che vuol dire ‘sette’?”

“Secondo te che vuol dire Adler?”

“Se.. se.. SETTE VOLTE?!”

“Bravo pop-corn! Sai contare!” Slash sfoderò un sorrisone accendendosi una sigaretta, per poi stravaccarsi sul divano di fianco a un Duff allibito

“Stai scherzando!?” gli chiese il bassista ancora incredulo

“No Duff.. non scherzo affatto! Quella ragazza è una bomba!”

“Sette volte? Proprio sette sette?”

“Oh si.. sei al chiaro di luna e una sotto i raggi del sole!”

“Cazzo Slash! Me la presti?”

“Scordatelo Steve!”

“Buon dio perché io non me le becco mai certe ragazze! Sette volte.. roba da pazzi! Mi stupisco che tu sia ancora in piedi, credevo non avessi il fisico!”

“Credevi male!”

“Stronzo!”

“Cazzo Steve! È stato magnifico! Liz è una forza! Prima siamo andati a casa sua..” Slash cominciò il suo racconto, pavoneggiandosi delle sue prodezze e di quelle della ragazza “..che volete farci! Sono il migliore! Il dio del sesso! È crollata ai miei piedi! Oh si! E stasera, secondo round!”

Izzy ridacchiava tra sé e sé osservando quei battibecchi tipici dei suoi amici, Axl invece non diceva niente, stava appoggiato al muro fumando quella sigaretta che gli sembrava infinita, ascoltando senza commentare, prima di dire qualcosa di sbagliato, macchinando nella sua mente un modo per far si che Slash rovinasse quella storia con le sue stesse mani.

“E tu rosso? Chi è questa mora?” Axl si riscosse in quel momento dai suoi pensieri, alzando lo sguardo e accorgendosi degli occhi indagatori puntati su di lui

“Oh.. Giada, l’ho conosciuta per caso al tabacchi, siamo andati a fare un giro e..”

*** Flash back ***

“Ehi va tutto bene?”

“Oh, certo piccola, scusami, ero sovrappensiero..”

“E così quello era il tuo chitarrista?”

“Già..”

“Con la sua ragazza..”

“Non è la sua ragazza”

“Ah no? Mi sembravano molto intimi..”

“Questo non vuol dire che fosse la sua ragazza!”

“Ok.. ho visto male..”

“Scusa se ti ho risposto male.. i miei rapporti con Slash in questi giorni.. non sono dei migliori.. diciamo così”

“Ok, ho capito che non hai voglia di parlarne, per cui non ti chiederò niente” ‘grazie piccola, non sai quanto mi facciano piacere queste parole’

“Anzi no, una cosa te la chiedo!” ‘come non detto..’

Sbuffò “Dimmi..”

“Mi offri un gelato?” Axl la guardò allibito, possibile che gli avesse davvero chiesto di offrirgli un gelato? Così, dal nulla!

“C-certo! Andiamo lì a prenderlo..”

Si fermarono ad un baracchino, presero due coni gelato, dopodiché ricominciarono a passeggiare.

“Io dovrei andare a casa, comincia a farsi tardi..”

“Vuoi che ti accompagni?” Giada guardò Axl, i suoi occhi erano fin troppo limpidi, chiunque avrebbe visto la lussuria nel suo sguardo, lo conosceva da poco, ma era talmente sexy quel ragazzo, che anche lei, osservando il suo sguardo, fu contagiata dal desiderio

“Si, mi farebbe piacere”

L’appartamento della ragazza non era troppo lontano, un quarto d’ora di cammino al massimo dalla strada delle bancarelle dove si trovavano in quel momento. Arrivarono davanti ad un palazzo color crema, cinque piani di appartamenti, qualche crepa sui muri, l’intonaco che in alcuni punti era scrostato, ma tutto sommato abbastanza ben messo. Giada abitava al secondo piano, salì le due rampe di scale seguita da Axl, arrivò davanti alla porta di casa, aprì la porta e lo fece accomodare nel suo misero appartamento, ma abbastanza grande per ospitare una persona, anche due.

“Prego, entra” Axl si guardò intorno con occhio critico, c’erano sicuramente delle cose da sistemare in quell’appartamento, ma d’altro canto lui era ormai abituato agli hotel cinque stelle, sembrava non ricordare in che terribili condizioni era stato costretto a vivere prima di ottenere il successo coi Guns.

La ragazza si diresse velocemente nella sua stanza, una camera con un letto a una piazza e mezza appoggiato al muro, una piccola scrivania e un grosso armadio, appoggiò la borsa ad una sedia, sedendosi sull’orlo del tavolo.

Axl la guardò, era davvero una bellissima ragazza: la minigonna di jeans che risaltava le sue gambe slanciate, la stretta canottiera color del mare, all star ai piedi e i lunghi boccoli che le ricadevano lungo le spalle. Si avvicinò a lei ancheggiando sensualmente, come solo lui era capace di fare, con quel pizzico di arroganza e quello sguardo calamita. La prese per i fianchi, baciandola piano. Quando le braccia di lei gli cinsero le spalle, sentendosi ancora più sicuro di sé, approfondì quel bacio, cercando la sua lingua, accarezzando la sua schiena.

Non ci volle molto prima che si ritrovassero entrambi sdraiati sul letto, seminudi e col respiro già accelerato. Fecero l’amore a lungo, Axl non si stancava facilmente e ci voleva del tempo prima che fosse completamente soddisfatto. Si accasciò sul letto di fianco a lei, guardandola nella sua bellezza. La fece due carezze sul viso, le piaceva quella ragazza.

Giada si addormentò quasi subito, stanca per la giornata. Axl la guardò dormire per un po’, poi, quando si accorse dell’ora, si rivestì e fece per andarsene. Prima di chiudersi la porta alle spalle però tornò indietro, trovò un figlio e una penna, scrisse velocemente un messaggio alla ragazza, poi uscì dall’appartamento.

Giada si svegliò dopo un paio d’ore, si alzò e cercò Axl con gli occhi, non c’era. Se lo aspettava alla fine, sapeva di non significare nulla per lui, sapeva che non l’avrebbe mai più rivisto, nemmeno il biglietto che trovò appeso alla porta le fece cambiare idea: sono stato davvero bene, prometto che ti chiamerò. Axl

***

“Proprio una bella scopata, credo che la richiamerò quella Giada!”

“Cazzo Axl, anche te c’hai un culo! Possibile che a me non capita mai di incontrare una bella ragazza al bar o al tabacchi? Eppure ci passo tanto di quel tempo!”

“Il tuo problema è che sei un frocio Adler!”

“Ma vaffanculo Axl!”

“Beh, intanto qui c’è qualcun altro che non ci ha raccontato la sua giornata! Vero Mckagan?”

“Izzy ma che cazzo ti salta in mente? Me ne sono già sentiti due di racconti di gente che scopa! Non ne posso più!”

“Beh, non è che io abbia molto da dirvi, io e Mel siamo andati a fare un giro sulla spiaggia, dopo un paio d’ore finalmente abbiamo trovato una cazzo di spiaggetta isolata e lì.. va beh.. devo proprio raccontarvelo o ci arrivate da soli?”

“Così Mel ha fatto colpo!”

“Vedi un po’ te Izzy, Mel è davvero una bomba!”

“State insieme?”

“Più o meno, devo ancora lavorare un po’ su questo punto..”

“Che significa devi ancora lavorare un po’?”

“Beh, praticamente è come se stessimo insieme, solo che.. insomma.. potete capirla no? Ha un po’ paura del nostro successo”

“Sempre così, ragazze che si fanno le seghe sul successo!”

“Non dirlo a me! Ecco perché ci devo lavorare, non è ancora ufficiale la cosa, mettiamola così”

“E tu Slash?”

“Io che?”

“Stai con Liz?”

“Izzy ma che cazzo di domande sono? Comunque non abbiamo ancora affrontato il discorso”

“Beh, dovresti, insomma sono diversi giorni che uscite insieme”

“Izzy ma cazzo! Fatti un tir di cazzi tuoi che ti fa solo bene!”

“Ehi capellone stai tranquillo! Volevo solo informarmi!”

“Eddai Izzy che glielo chiedi a fare? Slash fidanzato? Ma ce lo vedi!?”

“Non sottovalutarmi Rose!”

“Allora ti ci vuoi mettere insieme!”

“Duff non unirti alla coppia ti-trito-il-cazzo!! Ho detto che non ne abbiamo ancora parlato!”

“Sarà..”

“Non mi piace quel ‘sarà’”

“Fattelo piacere perché ormai l’ho detto!”

“Fottiti ossigenato del cazzo!”

“Prima le signore, isterica!”

“Giuro che ti infilo il basso nel culo e poi comincio a girarlo!”

“Che schifo!”

“Dici bene Rose!”

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Capitolo 26
*** Cap. 26 ***


Capitolo 26 nvu

CAPITOLO 26

“Ragazzi sto morendo di fame!”

“Per una volta ti do ragione Steve, ho lo stomaco che brontola!”

“Servizio in camera?”

“Andata.. Izzy chiami tu?”

“Come al solito.. che volete animali?”

“Pizza con peperoni, salame piccante, salsiccia e wurstel!”

“Slash che schifo!”

“Oh ma che vuoi biondo! Tanto me la mangio io!”

“Ma come fai a non vomitare dopo ogni cena?”

“Io non sono come te, mezza sega, che ti vengono i bruciori di stomaco se sgarri di mezz’ora dalla tabella di marcia!”

“Semplicemente io sono più delicato!”

“Sei più sfigato Duff, si dice così sai?”

“Fottiti riccio!”

“Rotto in culo!”

“Animale!”

“Checca!”

“Puzzone!”

“Coglione!”

“Scimmia!”

“STINTO!” Slash in quel momento scoppiò in una risata fuori dal normale

“COOOSA!! COS’HAI DETTO SCUSA!!?”

“Hai capito bene! Sei stinto!”

“Ma io ti ammazzo stronzo!” Duff si alzò tentando di acchiappare Slash che prontamente aveva cominciato a correre in tondo per la stanza, ridendo come un matto

“Prima devi riuscire a prendermi!”

“Vieni qui bastando che ti strappo tutti i capelli!”

“SMETTETELA SEMBRATE DEI BAMBINIII! Porca puttana! Vi sembra il caso di farmi fare da balia! Duff appoggia quelle maledette chiappe al divano! E tu Slash smettila o vai a letto senza cena! E DITEMI CHE CAZZO VOLETE DA MANGIARE FROCI!”

“Va bene mamma!”

“SLASH NON FARMI INCAZZARE!”

“Io te l’ho già detto! Mega pizza con pepe..”

“Si si ho capito! Tu stinto cosa vuoi?” Slash scoppiò di nuovo a ridere

“Smettila di ridere o ti ci faccio strozzare con quella pizza di merda!”

“Co.. come.. ahahah.. come cazzo faccio.. ahahah a.. a stare serio! Anche.. anche lui ti ha.. ahahah.. ti ha chiamato.. STINTO!”

“Slash giuro che è la volta buona che ti faccio del male!”

“DUFF CAZZOOOOOO!! DIMMI COSA VUOI DA MANGIARE!!” Izzy urlò così forte da diventare rosso come un peperone per lo sforzo, fumava dalla rabbia e dall’isteria

“Cazzo Izzy ma che minchia c’hai?”

“C’HO CHE DOVETE DIRMI CHE CAZZO VOLETE PER CENA! SEMBRATE DEI DODICENNI!”

“Ok tranquillo.. io prendo una fottutissima margherita!”

“E ti pare che ci hai messo venti minuti a dirmelo!” nel frattempo Axl e Steve avevano osservato la scena divertiti, ridendo per gli insulti a Duff e per l’attacco isterico di Izzy

“E voi due rotti in culo che cazzo volete?”

“Marinara!”

“Capricciosa”

“Axl ci avrei scommesso!”

“Slash giuro che ti tappo il culo con una carota!”

“A me basta che non sia la tua! Che schifo!”

“Ti andrebbe di gran lusso!”

“Oh! Siamo apposto allora! CAPRICCIOSA!”

“Slash smettila o aiuto Duff, poi voglio vedere che fine fai!”

“Io non so che fine faccio.. però una capricciosa stinta è buffa da immaginare!”

Detto questo il riccio pensò bene di alzarsi e ricominciare a correre con Duff e Axl alle calcagna, le sguaiate risate di Steve di sottofondo e le urla di Izzy che tentava di ordinare la cena!

“Si ho detto servizio in camera! No non voglio il menù del giorno, voglio cinque fottutissime pizze! Si.. no.. come? CAZZO NON SENTO UNA SEGA!”

“Ahahahah! Capricciosa stinta! Ahahahah!”  Slash correva come un pazzo, ridendo senza poter prender fiato, rischiando un paio di volte di essere acciuffato dagli altri due e andando a sbattere contro Izzy

“COGLIONEEEEEEEEEEEE! No non dicevo a lei! Anche se sono veramente tentato.. si allora.. una margherita, una capricciosa..”

“STINTAAAAAAAAAAAAAAAA!”

“SLASH HAI ROTTO I COGLIONI! Si dicevo.. una marinara, una quattro stagioni e una pizza con peperoni, salame piccante, salsiccia e wurstel.. si grazie.. si più in fretta che può.. grazie”

Slash scappò nel corridoio, ma con tutto il casino che c’era finì per inciampare in uno stivale, probabilmente suo, e fu preso all’istante dagli altri due che gli si buttarono addosso stile caricone.

“Adesso vedi frocio di merda!”

“Ahahahah! Non mi fate nemmeno paura!”

“Ridi ridi! Finché puoi!”

Duff prese i polsi del ragazzo portandoglieli dietro alla schiena e tenendoli fermi con tutta la sua forza, guardò Axl con sguardo complice, il rosso si tolse velocemente la bandana dalla fronte e legò i polsi di Slash.

“Oh dai che cazzo fate! Slegatemi stronzi!”

“Adesso paghi stronzo!”

In due, usando tutta la loro forza, riuscirono a farlo sedere su una sedia, visto che l’unico metodo che aveva Slash per tentare di impedirlo era fare il peso morto. Gli legarono anche le caviglie e, fatta qualche modifica al suo look, lo lasciarono in mezzo al corridoio.

***

La ragazza che portava le pizze uscì dall’ascensore con in mano una pila di cartoni fumanti, la divisa gialla e blu e il cappellino in testa con lo stemma della pizzeria, si avviò per il corridoio leggendo il foglietto dell’ordinazione e facendo a mente i calcoli, quando alzò gli occhi, sentendo uno strano mugolio, per poco non scappò, tuttavia le scappò un urlo per lo spavento. Nel centro del corridoio, legato per le braccia e per le caviglie alla sedia, un ragazzo che indossava delle improbabili calze rosse coi buchi sui due alluci, un paio di boxer bianchi coi cuori, sotto i quali spuntava un altro paio di boxer neri, un altro paio di mutande in testa che gli coprivano il volto, con degli orsacchiotti, e che lasciavano fuoriuscire la massa di capelli ricci. Non indossava nient’altro ed era ricoperto di scritte oscene a pennarello indelebile, disegnini non poco equivoci e una grande scritta al centro del petto: PRENDIMI! SONO TUO!

Altri cinque ragazzi spuntarono dall’ultima porta in fondo al corridoio ridendo come pazzi, un po’ per come avevano conciato Slash, un po’ per l’espressione della fattorina, imbarazzata e senza parole.

“Oddio Slash! Che cazzo di ridere!”

“Iu wi ammuphuo!! Luburutumu sthrumphi!!”

“Ahahahah! Oddio non pensavo avessi davvero delle mutande del genere!” il rosso si avvicinò alla ragazza, che ancora scossa fissava impalata la scena.

“Allora tesoro? Te lo vuoi prendere o no?”

“Sinceramente? NO!”

“Ahahah! Visto Slash! Non ti vuole brutto cazzone!” Duff finalmente tolse le mutande dalla faccia di Slash che tornò a respirare normalmente, si guardò un attimo, tentando di leggere scritte e disegni

“Ma che cazzo avete fatto! Oddio guarda che roba!! Porca puttana Axl ti ammazzo! E tu biondo è inutile che ridi! Giuro che finisci anche peggio! Ti butto a calci in un locale per gay!!”

“Ahahahah! Così impari a fare il cazzone!”

“Si si ok! Ora però slegatemi!” il quel momento senti una risata femminile sommessa, solo allora si accorse della ragazza che stava in piedi davanti a lui, lo fissava imbarazzata e nascondeva a malapena il suo divertimento, per di più era molto carina

“Cazzo! C’è una ragazza merda! Avanti coglioni slegatemi!!”

“Ahahah! Forse tra un paio d’ore riccio!”

“Axl fottiti! Dai minchia ho già fatto la mia bella figura di merda con una bella gnocca, è abbastanza no?”

“NO!” i cinque lo urlarono in coro, al che la ragazza non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere!

“Oddio che banda di pazzi!”

“Oddio sta pure ridendo di me! Axl e Duff, è la volta che vi rapo a zero!”

“Tesoro scusa per averti trattenuta, quanto ti dobbiamo?” Izzy si avvicinò alla ragazza e prese in mano i cartoni delle pizze

“25$ con un pochino di sconto!”

“Oh cazzo! Grazie davvero!” a quel punto Axl si avvicinò alla ragazza

“Senti piccola, visto che ormai ti abbiamo già fatto perdere un po’ di tempo.. ti va di rimanere a cena con noi? Possiamo benissimo fare a meno di una fetta di pizza ciascuno!”

“Beh, la proposta sembra..” guardò oltre al rosso, in direzione di Slash “..interessante?” anche Axl si girò verso Slash e scoppiarono a ridere insieme, seguiti a ruota dagli altri quattro!

“Si si.. ridete pure.. stronzi! Appena mi libero vedete che vi faccio..” borbottava tra sé e sé

“Allora? Ti fermi?”

“Questa è la volta buona che il mio capo mi licenzia!”

“Gli manderemo un biglietto spiegandogli l’equivoco!”

“Andata allora!”

Fecero per andare tutti nella sala comune, dopo essersi presentati alla ragazza.. beh, quasi tutti!

“EHI STRONZI! LIBERATEMI!”  Izzy uscì dalla sala comune, ricordandosi che avevano lasciato Slash ancora legato nel corridoio!

“Oh cazzo! È vero riccio, scusa!”  gli slegò velocemente le braccia e le gambe, non fece in tempo a finire di allentare l’ultimo legaccio dalla caviglia che Slash scattò in piedi correndo nella sala comune. Axl e Duff erano vicino al tavolo che identificavano le pizze, Slash correndo li travolse entrambi facendoli capitolare per terra con lui sopra, cominciarono a partire calci e pugni tra i tre. Slash si dimenava come un ossesso sebbene fosse in netto svantaggio. Steve rideva come un abbracciando la ragazza per le spalle, Izzy, che aveva approfittato della confusione per prendere il suo cartone di pizza e allontanarsi dalla zona a rischio, stava seduto vicino al tavolino basso davanti a un divanetto. La sua fu un’intuizione davvero geniale, perché poco dopo Slash si aggrappò alla tovaglia che ricopriva il tavolo tentando di scappare, facendo cadere tuttew le pizze una sopra all’altra, mischiando tutti gli ingredienti!

“OH NO SLASH! Cazzo sei sempre tu il coglione che combina casini! Cazzo guarda la mia pizza!”

“Ti sta bene biondo di merda! Spero che vomiterai tutta la notte!”

“Vaffanculo riccio!”

“Prima le signore, prego Mckagan!”

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Capitolo 27
*** Cap. 27 ***


Capitolo 27 nvu

CAPITOLO 27

“Oddio! Vi ricordate quando l’abbiamo trovato addormentato in balcone tra i fiori!”

“Cazzo Izzy! Un vero hippie del cazzo! Ahahah! Con quelle camicie!”

“EHI! Che avete contro le mie camicie!? Nessuno dica una parola sulle mie camicie chiaro?”

“Ahahahah! Izzy avevi addosso quella blu coi fiori hawaiani!”

“Facevi morire cazzo!”

“Dai ragazzi smettetela! Dovete raccontare questi aneddoti per forza quando c’è una ragazza? Cazzo Margaret, non credere ad una parola di quello che dicono!” la ragazza rideva seduta sulle gambe di Steve, che visti i movimenti ripetuti che la ragazza faceva col bacino era tutto meno che tranquillo. La ragazza si girò a fissare Izzy con sguardo malizioso

“A me piace lo stile hawaiano..”

“Visto cazzoni! Hai buon gusto piccola!”

“Ma che buon gusto Izzy! Tesoro dovresti vederlo nei suoi momenti peggiori, ti giuro che ti rimangeresti quello che hai detto!”

“Vaffanculo riccio!”

“Ahahahah! Povero.. non dategli addosso così! Io credo che quella camicia gli stia davvero bene!” Margaret lanciava al moretto sguardi inequivocabili, incurante di Steve che era visibilmente contrariato!

“Vedete cazzo! Complimenti Margaret, tu si che sei una giusta” sorrise sornione alla ragazza, pregustando il post-cena con la ragazza, post-cena che si verificò prima del previsto.

Infatti la ragazza si alzò sensuale, sfacciata, non le importava di cosa avrebbero pensato gli altri ragazzi: guardò Steve maliziosamente, prendendolo per mano, passò vicino a Izzy e prese per mano anche lui e senza fare complimenti uscì coi due dalla sala comune, che poco prima di sparire dietro alla porta si diedero un cinque sonoro.

Axl, Duff e Slash guardarono la scena allibiti, non aspettandosi asso0lutamente tanta disinibizione. Rimasero zitti per qualche minuto, finché Slash non esordì

“Ma guarda te che due stronzi!”

“Ma quella è fuori! Se li è portati via così, davanti a noi!”

“Cazzo che tipa tosta!”

“Ma dico! Io sono molto più bello! Cosa ci faccio qui!!”

“Slash smettila! Non sei affatto il più bello!”

“Vorresti insinuare che sei tu? Ossigenato?”

“Beh.. sicuramente!”

“Ma vaffanculo!”

“Guarda Slash che Duff ha ragione, non sei certo tu il più bello!”

“Ah scusa principessa col pisello!”

“Intanto sono più bello di te!”

“Ma non dire stronzate!”

“Megalomane!”

“Duff ma io mi schiero dalla tua parte e tu mi dai del megalomane??”

“Dire che tu sei il più bello non vuol dire schierarsi dalla mia parte! Vuol dire fare il megalomane!”

“Fottiti stinto!”

“Adesso ti unisci a Slash?”

“Così impari stronzo!!”

“Vabbeh ragazzi, mentre voi continuate coi vostri battibecchi io vado a farmi una doccia!”

“Slash vai a prendere Liz stasera?”

“Si.. tu vieni con me?”

“Si, vengo a prendere Mel!” ‘perfetto..’

“va bene.. non fare tardi..”

“Che cazzo di ore sono?”

“L’una”

“Ok bella..”

Slash uscì dalla stanza, lasciando Duff che fumava una sigaretta e Axl che chiamava qualcuno al telefono.. ‘magari chiama la mora tutta boccoli.. chiama chiama stronzo, che adesso ve la faccio pagare.. a tutte e due!’

Senza farsi vedere si intrufolò nella camera di Axl, uscì da li dopo dieci minuti, per poi fare lo stesso in camera di Duff.. ‘tanto so che sarai in ritardo, stronzo, e sarà la tua rovina!’. Fatto questo, entrò in camera sua, buttandosi velocemente dentro alla doccia, tentando invano di far sparire quelle scritte oscene, ottenendo come risultato una leggera scoloritura.

Dopo una ventina di minuti era pronto, asciugato e vestito. Erano le due meno venti, dopo cinque minuti sarebbero dovuti uscire dall’albergo, e visto che non aveva sentito urla e nessuno era venuto a pestarlo, capì che la sua vendetta si sarebbe compiuta a meraviglia.

Entrò nella sala comune, trovando Duff e Axl che parlavano del più e del meno.. ‘ahahah! Perfetto! Siete dei coglioni!’

“Duff non volevo dirtelo.. ma tra cinque minuti dobbiamo uscire!”

“CAZZO! Corro a fare una doccia e arrivo ok? Aspettami!”

“Certo!”

“CAZZO! Anch’io devo andare a fare la doccia!”

“Va bene, vi aspetto qui..”

I due uscirono velocemente dalla stanza, correndo verso le loro stanze. Slash si buttò sul divano.. sigaretta accesa, braccio dietro alla testa e un sorriso soddisfatto sulle labbra.

***

Duff corse velocemente in doccia, spogliandosi in fretta e scaraventando tutti i vestiti sul pavimento di mattonelle bianche. Entrò nella doccia accendendo l’acqua calda, caldissima, non gli piaceva avere freddo. Chiuse gli occhi, gli aveva sempre dato fastidio sentire l’acqua che entra tra le palpebre. Sentiva uno strano odore nella doccia, ma non ci fece caso.

Uscì dopo circa cinque minuti, aveva davvero fatto in fretta, non gli piaceva affatto l’idea di far aspettare Mel, voleva correre da lei. Passò davanti allo specchio, vide la sua immagine riflessa: sbiancò.

***

Axl fece più o meno come Duff, via i vestiti in men che non si dica e diretto sotto la doccia. Aveva chiamato Giada, le aveva dato appuntamento al Rainbow, così ci avrebbe guadagnato due volte: avrebbe fatto la strada coi suoi due amici invece che da solo e avrebbe visto Liz, potendo quindi mettere in scena un bello spettacolino per tentare di farla ingelosire, o comunque gli bastava sapere che l’avrebbe rivista.

Uscì velocemente dal bagno, i capelli leggermente tamponati con l’asciugamano e un altro asciugamano in vita. Si avvicinò all’armadio, lo aprì con un movimento veloce e si bloccò.. incredulo.

***

Slash aveva fumato ormai due sigarette e nell’attesa aveva anche aperto una bottiglia di zio Jack, sapeva che quello scherzetto gli sarebbe costato un po’ di ritardo all’appuntamento con Liz, ma andava fatto, doveva vendicarsi per le scritte che ancora erano ben visibili, sulla fronte, su tutto il petto.. ci sarebbero voluti giorni interi per farle andare via del tutto.

Pregustava il momento in cui i due diretti interessati si sarebbero accorti dei suoi scherzi, quella volta si era davvero impegnato, lo scherzo fatto a Duff poi era davvero geniale, sperava solo che fosse andato tutto liscio, perché sarebbe stato da sballo.

“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!” riconobbe senza problemi la voce di Duff e ridacchiò tra sé, evidentemente era andato tutto secondo i piani!

“SLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASH!!!” questo era Axl, il suo scherzo era stato sicuramente meno ingegnoso, ma visto il suo carattere da prima donna, sicuramente efficace!

“ODDIO I MIEI CAPELLI!!!!!!”

Axl corse nella sala grande con addosso solo l’asciugamano, rosso in viso per la rabbia.

“CHE CAZZO HAI FATTO COGLIONE!!”

“Niente, perché?”

“NON PRENDERMI PER IL CULO! CHE CAZZO CI FANNO TUTTI I MIEI VESTITI Giù DAL VENTESIMO PIANO!!!”

“Oh cavolo.. ti sono caduti i vestiti fuori dalla finestra? Quella vicino al tuo comodino? Merda.. chissà com’è successo!”

“STRONZO!” in quel momento però Axl si zittì, Duff era appena entrato nella  stanza, lo sguardo terrorizzato.. i due scoppiarono in una risata che sarebbe davvero stata in grado di ucciderli.

“Che cazzo ti è successo Duff?”

“Slash.. dimmi che non c’entri niente..” Slash si stupì dell’effetto del suo scherzo, i capelli e la pelle del punkettone erano di un azzurro bluastro!

“Bah.. forse c’entro.. forse no!” a Duff stavano venendo le lacrime agli occhi, tinto, facendosi la doccia si era tinto!

“Che cazzo hai fatto alla doccia?” disse con lo sguardo basso, Axl potè giurare di vederlo quasi scoppiare a piangere

“Ci ho solo messo due pennarelli blu aperti, nella testina della doccia, incastrati alla perfezione.. ma non ti preoccupare, non sono indelebili!” Duff lo guardò sbarrando gli occhi, non poteva crederci, Slash gli aveva tinto pelle e capelli!

“Sei un bastardo!”

“Chi la fa l’aspetti caro! E tu Axl, come puoi vedere dal nostro puffo, non hai niente di cui lamentarti!”

“Cazzo.. per una volta hai ragione..” si guardarono, poi scoppiarono di nuovo a ridere, a Duff intanto cresceva un’ira rovinosa..

“Che ti ha fatto Axl?”

“Lo stronzo mi ha buttato tutti i vestiti giù dalla finestra!”

“Vaffanculo Slash.. perché a me hai fatto questo?”

“Perché ero stufo di chiamarti stinto!”

“STRONZO!” Duff si avventò su Slash, colpendolo sulla schiena con tutta la sua forza

“Ahia Duff! Eddai cazzo così siamo pari! Non te la prendere!!”

“FIGLIO DI PUTTANA IO TI AMMAZZO!”

Axl approfittò di quel momento di distrazione per intrufolarsi nella stanza di Slash e rubargli qualche vestito, non aveva assolutamente voglia di recuperare i suoi, l’avrebbe fatto il giorno dopo o più probabilmente l’avrebbe fatto fare a qualche cameriere dell’hotel.

Tornò nella sala comune coi pantaloni di pelle di Slash, con apposita cintura visto che gli andavano un po’ larghi e una grande maglietta con una puzzola.

“Ehi quella è la mia maglietta preferita!” riuscì a dire il riccio tra un pugno di Duff e l’altro

“TACI STRONZO!”

“E quelli sono i miei pantaloni!”

“Così impari a buttarmi giù i vestiti!”

“Cazzo Duff smettila! Figa domani ti fai la doccia e va via! Ora andiamo che siamo in ritardo!”

“MA CHE ANDIAMO E ANDIAMO RAZZA DI STRONZO! COME FACCIO IO AD ANDARE PER STRADA CONCIATO COSì!!??”

“Oddio come sei permaloso!”

“TI AMMAZZO!!”

Dopo vari tentativi di Slash di liberarsi della pertica, riuscì, con l’aiuto di Axl a staccarselo di dosso e a convincerlo che con un’altra doccia sarebbe tornato tutto normale. Il biondo gli aveva procurato dei sicuri lividi un po’ ovunque, ma almeno si era vendicato e Duff era stato costretto a uscire tinto di blu per non fare ulteriormente tardi all’appuntamento.

Camminavano per le strade tentando di non dare troppo nell’occhio per evitare blocchi di fan deliranti, il che non fu per niente facile, Duff attirava fin troppo l’attenzione! Axl e Slash dal canto loro non riuscivano proprio a trattenere le risate, e Duff era incazzato nero.

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Capitolo 28
*** Cap. 28 ***


Capitolo 28 nvu

CAPITOLO 28

Liz e Mel avevano lavorato tantissimo quella sera, erano tutte e due piuttosto stanche, ma quando l’orologio del Rainbow segnò le due del mattino tirarono un sospiro di sollievo. Puliti gli ultimi tavoli se ne sarebbero andate, incontrando Slash e Duff fuori dal locale. Proprio alle due entrò nel locale una ragazza dai capelli neri che Liz non riconobbe subito..

“Stiamo chiudendo” la disse Mel gentilmente, visto che la ragazza si era mossa verso il bancone

“Oh.. cavolo.. io veramente..”

“Tranquilla Mel la conosco.. Giada giusto?” si avvicinò alla ragazza, stringendole la mano in segno di saluto, con un sorriso sulle labbra

“Si.. Liz vero? Ci siamo viste oggi”

“Si.. ero quella in compagnia della scimmia!”

“Già..”

“Aspetti Axl?” la ragazza arrossì velocemente, doveva avere un anno o due meno di Liz e Mel

“Beh.. si.. dovrebbe essere qui a momenti..”

“Tranquilla! Tanto anche noi due aspettiamo membri del giro, stai pure dentro mentre lo aspetti, se è con gli altri due sarà sicuramente in ritardo!”

“Oh.. grazie mille!”

“Non c’è di che bella!” Liz le sorrise e tornò a pulire gli ultimi tavoli, quella ragazza la interessava, era molto misteriosa. Non si aspettava che arrossisse per la sua domanda, non se lo aspetterebbe da nessuna ragazza capace di uscire con Mr. Rose.

“Dio ma dove sono quelli?!”

“Tranquilla Mel, il tuo principe azzurro non ti darebbe mai buca!”

“Nemmeno Slash!”

“Da Slash invece ci si può aspettare proprio di tutto!”

“Beh.. con Axl è ancora peggio..” la ragazza seduta al bancone lo disse a bassa voce, sperando di non essere sentita, ma il commento non sfuggì a Liz che le si avvicinò

“Tranquilla, vedrai che viene!”

***

“Cazzo! Per colpa di voi due coglioni ora siamo in ritardo! Ma tanto Liz picchia me mica voi!”

“Slash ti conviene davvero tacere!”

“Ma che vuoi Duff! Se fossi stato puntuale non avrei avuto il tempo di preparare il tuo scherzo e ora saresti il solito stinto.. comunque la metti è colpa tua!”

“Ma guarda te che cazzo mi tocca sentire!”

“Slash dai non farlo incazzare più di quanto non lo sia già di per sé! L’hai tinto di blu per la miseria!”

“Se l’è cercata! Lui mi ha disegnato un pene gigante sul petto!”

“Ti dona frocio!”

“Zitto grande puffo!”

“Fottiti!”

“Fottiti tu!”

“Quando avete finito di fare i coglioni potete allungare il passo che siamo in ritardo?”

“E da quando ti interessa di essere puntuale Rose?”

“Da stasera!”

“Cacchio quella Giadina ti sta dando alla testa!”

“Ho solo voglia di scopare..” ‘no Slash, non è Giada che mi sta dando alla testa..’

“Il solito stronzo!”

“Perché Slash tu sei diverso?” ogni occasione era buona per cercare di estorcere al riccio la verità su lui e Liz..

“No!”

“E allora taci.. pirla!”

Camminavano da non molto per le strade di Los Angeles, ognuno per la sua donna, o almeno così sembrava, ma Axl non pensava tanto a Giada, che comunque era molto felice di rivedere, ma più a Liz. Quella ragazza era diventata un punto fisso, uno dei suoi capricci? Forse, o forse no. Fatto sta che non riusciva proprio a togliersela dalla testa!

***

“Giada, esci con noi? È tardi dobbiamo chiudere!”

“Certo!” uscirono dal locale, le due ragazze avevano le chiavi, chiusero la porta e si accesero una sigaretta, aspettando i tre ritardatari

“Picchio Slash appena arriva!”

“Dai povero.. non è poi così in ritardo”

“Giada, tra un paio di giorni sarai come me.. adesso sei ancora nuova nel giro!”

“Che ore sono?”

“Le due e venti! Io gli devo fare del male!”

“Eddai Liz.. non è poi così in ritardo!”

“Si certo.. ah scusa Giada, non ti ho nemmeno offerto una sigaretta, vuoi?”

“Grazie mille, non sono riuscita a passare ad un tabacchi”

“Tranquilla! Te la offro volentieri!”

“Grazie mille”

Un vociare confuso attirò le tre ragazze, dal fondo della strada videro spuntare i tre ragazzi, o per lo meno le tre grandi masse di capelli. I ragazzi si avvicinarono, sorrisero vedendo le tre ragazze e i loro sorrisi, poi i loro volti si fermarono in un’espressione shoccata.

“Ma che cazzo ti è successo ai capelli!” Mel si avvicinò toccandoglieli, Duff non aveva alzato lo sguardo, era incazzato nero e si vedeva da un miglio di distanza..

“Chiedilo a questa merda!” Liz guardò Slash

“Sei stato tu?”

“Aspetta..” Slash si tirò su la maglietta, mostrando il magnifico petto e tutto ciò che c’era scritto sopra, Liz lo guardò un attimo, poi scoppiò a ridere fortissimo!

“Ahashahahahh!! Oddio!! Ahahahaha!! Ma che ti è successo!?”

“I due maledetti stronzi qui presenti hanno deciso di farmi uno scherzo e io ho ricambiato” diede una pacca sulla spalla di Duff, le ragazze non capivano ancora molto cosa fosse successo, tuttavia si guardarono, guardarono un’altra volta Slash e Duff e scoppiarono a ridere insieme!

“Smettetela di ridere! Non è divertente cazzo! Io sono blu!”

“Ma vaffanculo! Io stasera non potrò spogliarmi perché sono ricoperto di stupide scritte!”

“Lascia stare che infilarti i boxer è stato uno schifo! Bleah! Ma come fai a portartelo a letto Liz?”

“Ma vaffanculo Axl! Io sono bellissimo! Diglielo anche tu piccola!”

“Ahahahah!! Fantastico!” Liz gli si avvicinò buttandogli le braccia al collo, baciandolo velocemente “.. poi tutto scritto! Ahahaha!! Che coglioni!”

“Si cazzo! Questo è parlare piccola! Mi dispiace ragazzi! Il vostro scherzo vi si è ritorto contro in tutti i sensi!!” Slash abbracciava Liz stretta da dietro, sorridendo come un ebete.

Duff bacio velocemente Mel, che si era ritratta subito dopo quel bacio, il biondo tentò di abbracciarla..

“Non ti avvicinare! Ho già la mano blu perché ti ho toccato un secondo! Non ti sognare di abbracciarmi!”

“COSA? Non ti posso abbracciare?”

“Dopo andiamo a casa e ti lavi! Ma per ora gira a largo!”

“SLASH TI AMMAZZO!” Duff scattò verso Slash, che si nascondeva dietro a Liz, minacciando Duff

“Ho un’arma e non ho paura di usarla spilungone!”

“E io sarei l’arma?”

“Stai al gioco piccola o finiamo tutti e due sporchi di blu!”

“No.. tu finisci sporco di blu!” detto questo Liz si divincolò dalla presa del riccio che cominciò a correre come un matto tentando di scappare da Duff, anche se visto il rapporto tra le gambe dei due la cosa non gli riusciva facile, ma gli anni di furti l’avevano allenato bene!

Quando vide le due ragazze distratte dalla scena, Axl si avvicinò a Giada baciandola velocemente sulle labbra. Non l’aveva fatto prima perché non gli piaceva l’idea che Liz lo vedesse baciare una ragazza in pubblico, pensando magari che fosse una cosa seria.

Slash e Duff tornarono dopo aver optato per una tregua, non ci si può aspettare chissà quale lunga corsa da due fumatori..

“Ragazzi, birra insieme e poi chi si è visto si è visto?”

“Mmm.. ci sto piccola!”

“Smettila Slash!”

“Ok.. vale lo zio Jack al posto della birra?”

“Andata..”

Entrarono in un pub vicino che evidentemente stava aperto più a lungo del Rainbow, si avvicinarono al bancone a coppie e Slash ordinò zio Jack per tutti.

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Capitolo 29
*** Cap. 29 ***


Capitolo 29 nvu

CAPITOLO 29

“Beh.. non credete di essere poi così speciali! Anche io e Mel ci scambiavamo i ragazzi!”

“COSA?” Duff guardò la sua Mel, la sua piccola, timida Mel..

“Beh che credi che sono nata ieri? Ne ho fatte di cose!”

“Si.. magari poi avete anche scopato a tre!” Liz guardò Slash con un sorriso malizioso, il riccio prima fece una faccia sconvolta, poi sorrise ancora più malizioso..

“No.. non ci pensare nemmeno!” in tutta risposta Slash prese a baciarle il collo, lo zio Jack cominciava davvero a fare effetto, tra il caldo del clima, il caldo dell’alcol e il caldo di quella ragazza Slash stava perdendo le sue facoltà mentali!

“Slash finiscila! Dai non cominciare!” ma il riccio non ne voleva sapere, ormai era parecchio tempo che erano nel bar con le altre due coppiette, voleva stare da solo con Liz, così, per mandarle un messaggio forte e chiaro, continuò a baciarla, per niente intimidito dalle sue affermazioni anzi, più lei si arrabbiava, più lui la stringeva a sé

“Va bene va bene ho capito stallone.. ragazzi mi sa che noi andiamo”

“Brava piccola.. così mi piaci”

“Si va bene, ora però alzati altrimenti cambio idea!” Liz si alzò dal tavolo, seguita da Slash che traballava pericolosamente, infatti inciampò nella gamba della sedia finendo a peso morto sulla ragazza che lo sostenne a malapena

“Cazzo Slash! Ma quanto hai bevuto!”

“Scusa piccola! Ti.. ti ho fatto male?” nonostante facesse fatica a parlare si vedeva che era preoccupato seriamente, Liz non rispose, era stanca e il fatto che Slash si fosse ubriacato fino a stare così male non le faceva affatto piacere, anzi, la indisponeva parecchio, anche perché sapeva che il giorno dopo farlo uscire da casa sarebbe stato difficilissimo.

“Ehi.. ehi piccola..” Slash, che vedeva che Liz non lo guardava, aveva davvero l’aspetto del cane bastonato “..piccola scusa.. davvero!” gli altri erano tutti troppo impegnati a guardare la scena, chi senza capirci molto a causa dell’alcol, così nessuno notò lo sguardo compiaciuto negli occhi di Axl

“Non sono arrabbiata Slash! Smettila!”

“Beh.. non sei molto convincente!”

“Cazzo Slash sono stanca e mi hai pestato un piede! Fine!” quando vide il riccio preso alla sprovvista e con quell’aria così dispiaciuta si pentì subito di avergli risposto così bruscamente, forse gli stava scaricando sulle spalle il peso di una giornata di lavoro faticosa, e lui di certo non se lo meritava, gli si avvicinò velocemente, baciandolo, accarezzandogli la testa con le piccole mani nascoste tra i suoi ricci, lo sentì sorridere sulle sue labbra, mentre le stringeva la vita.

“Scusa honey, sono solo davvero stanca, non te la prendere!”

“Va bene..” la prese per mano e la condusse fuori dal locale, salutando con un cenno veloce del capo il resto della compagnia, fermandosi sullo sguardo di Axl che gli faceva gelare il sangue nelle vene, lo sguardo di sfida tipico del rosso, lo sguardo cattivo di quando gli hai rubato sotto il naso una ragazza che è intenzionato a riprendersi..

***

“Credo che Axl ci provi con te..” la ragazza lo guardò, sembrava triste, spaventato

“Ma che dici? Sei matto?” poi le tornarono alla mente le parole di Mel, lei si era convinta fin da subito che Axl ci stesse provando, ma non le aveva dato molta retta

“Fidati.. lo conosco meglio di te” ancora quello sguardo triste

“Beh, tranquillizzati perché tanto Axl non mi interessa per niente” le tornarono in mente i suoi occhi, i suoi splendidi occhi, quante volte si era incantata se li guardava? Ogni tanto le era capitato di perdersi in quel verde, ma aveva cercato di non farlo notare. Fu distratta da un bacio di Slash, caldo e passionale, uno di quei suoi baci che le facevano girare la testa, tentò con tutte le forze di sciogliersi sotto il suo tocco, ma una parte di lei continuava a rimuginare sul rosso.

Camminavano ancora una volta verso l’appartamento di Liz, ancora una volta avvolti dalla notte di Los Angeles e dalle braccia l’uno dell’altra.

“Hai paura di Axl?”

“Io? Paura? Perché me lo chiedi?”

“Avevi lo sguardo triste”

“Beh.. conosco Axl, e se lui vuole qualcosa se ne frega di tutti gli altri..”

“Questo non dovrebbe spaventarti.. io sono uscita con te non con lui, questo dovrebbe pur dirti qualcosa no?”

“Già.. ma Axl ne ha fatte tante, non solo a me.. è normale fidarsi di meno..”

“Stronzo..”

“Non lo fa con cattiveria, è il suo carattere.. non può farci niente, per lui è una cosa normalissima scopare con la ragazza di un suo amico..”

“Non è normale!”

“Vaglielo a spiegare!”

“Resta il fatto che Axl non mi interessa!”

“Mi fa piacere sentirtelo dire” un bacio a fior di labbra ‘questo ragazzo sa essere davvero di miele quando vuole!’

Ormai il palazzo di Liz si vedeva alla fine della strada, Slash si accese una sigaretta e ne offrì una alla ragazza, a quella ragazza che sentiva sua, che avrebbe difeso contro chiunque, gli piaceva Liz, gli piaceva come non gli piaceva nessuna da tempo, era spaventato, non sapeva se più da Axl o più da lei, era tutto troppo strano, non sapeva più cosa pensare.. ‘perché mi fai questo? Non so se sono più pazzo di mio o più pazzo di te..’

“Non ho visto Izzy e Steve oggi.. dove sono?”

“Li abbiamo lasciati che si divertivano con la fattorina delle pizze!”

“Con la fattorina delle pizze?”

“Si.. gran bella ragazza, l’abbiamo convinta a cenare con noi dopo che ci ha portato le pizze!”

“Siete assurdi!”

“Beh, quei due devono ben trovare il modo di sfogarsi un po’ no?”

Ormai erano sotto il portone, entrarono andando come sempre verso l’ascensore, Liz schiacciò il pulsante del suo piano e si sentì subito l’ascensore salire. Slash la abbracciava da dietro, assaporando il profumo della sua pelle, baciandole le spalle, la voleva, pensare ad Axl aveva solo contribuito al suo bisogno di unirsi a lei, di sentirla sua. Schiacciò il pulsante rosso e l’ascensore si fermò di colpo.

“Ma che fai?” Slash non le rispose nemmeno, la girò verso di sé, spingendo il suo corpo contro la parete, circondandosi la vita con le gambe della sua Liz.

Le sue mani cominciarono a vagare sul suo corpo, accarezzandole ogni centimetro di pelle nuda delle gambe, la mini gonna di jeans non era certo un ostacolo per il suo percorso. Cominciò a baciarle il collo, quella pelle calda e liscia gli dava alla testa, la mordicchiava, voleva sentire a fondo il suo sapore.

“Slash.. non.. qui” Liz non era per niente convincente.

Quelle labbra così sensuali sulla sua pelle azzeravano ogni sua facoltà mentale, Slash era un concentrato di testosterone! Si abbandonò al suo tocco, accarezzandogli quei ricci fantastici, stringendogli le spalle e le braccia muscolose.

Si unirono nell’ascensore con passione. Quando Liz pigiò il bottone per far riprendere la corsa dell’ascensore si guardarono, sudati e rossi in viso, quella cella era una sauna, scoppiarono a ridere insieme, abbracciandosi e baciandosi.

Liz aprì la porta dell’appartamento, entrò seguita da Slash, chiuse la porta e si gettò subito tra le sue braccia, quel ragazzo la attirava come una calamita, non era in grado di restare da sola con lui senza desiderare con tutta sé stessa i suoi baci.

Raggiunsero ben presto la camera della ragazza, già privi di una buona parte dei vestiti. Quando Slash si tolse la maglietta Liz scoppiò a ridere.

“Giuro che me ne vado se non la smetti di ridere!”

“Ahahah! No dai non te ne andare! Non lo faccio apposta!”

“Ah! Però ammetti che non vuoi che me ne vada!”

“Certo che non voglio!” gli buttò le braccia a l collo ridacchiando ancora ogni volta che le cascava l’occhio sul suo petto

“Comincio davvero a infastidirmi!”

“Scusa! Scusa! Adesso mi faccio perdonare..” gli mordicchiò il lobo dell’orecchio, provocando al riccio un gemito strozzato

“Brava piccola..”

Si amarono ancora, addormentandosi poi l’uno nelle braccia dell’altra, Slash cingeva Liz incurante del caldo, la stringeva forte a sé, come se non volesse farla andare via.. come se qualcosa lo minacciasse..

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Capitolo 30
*** Cap. 30 ***


Capitolo 30 nvu

CAPITOLO 30

“Ragazzi.. mi sa che vi lasciamo anche noi, la biondina qui è esigente!”

“IO??”

“Duff non ti crede nessuno!”

“Va bene riformulo.. ragazzi mi sa che vi lasciamo anche noi.. ho bisogno di fare una doccia e poi di fare l’esigente con la biondina!”

“Meglio..”

Anche Duff e Mel se ne andarono, lasciando soli Axl e Giada..

***

“Vado a farmi la doccia!”

“Si forse è meglio!”

Duff entrò nel bagno dell’appartamento di Mel, si spogliò velocemente, maledicendo ancora una volta la bravata di Slash, i suoi vestiti a tratti erano macchiati d’inchiostro

“Maledetto stronzo..”

Accese l’acqua calda, sperando di rendere più facile la pulizia ed effettivamente il colore scivolava via con facilità. Dopo una decina di minuti, quando era quasi completamente pulito, sentì le porte della doccia aprirsi. Voltatosi si ritrovò Mel davanti che gli sorrideva, la cascata di capelli biondi che cominciavano a bagnarsi, le goccioline che scorrevano lungo il suo corpo.

“Sai.. ho pensato a quello che mi hai detto oggi..” Duff per un attimo trattenne il respiro

“Ci voglio provare..” il viso del ragazzo si illuminò in un sorrisone, la strinse a sé, baciandola con passione, era sua, era solo sua, adesso poteva dirlo con certezza a sé stesso e a tutto il mondo!

“Questa.. questa è la cosa.. più bella che potessi dirmi!”

Mel ricambiò il suo sorriso, non le importava se aveva paura, non le importava se lui sarebbe diventato famoso e il loro rapporto molto più complicato, non era così felice da tempo e aveva letto la sincerità nei suoi occhi.. si era ritrovata ad amarlo senza nemmeno rendersene conto.

***

“Sei silenzioso.. qualcosa non va?”

“No.. niente..”

Axl e Giada camminavano verso l’appartamento della ragazza, Axl teneva lo sguardo basso, assorto nei suoi pensieri.. ‘pensa Axl.. come puoi dividerli? Di certo non posso agire di prepotenza, non concluderei proprio niente e se Slash lo viene a sapere mi fa fuori.. riccio di merda! Ma anche te Axl proprio di quella dovevi andarti a invaghire? Poteva trovarsene una un po’ meno figa? Non tanto.. un po’.. quel che basta a non stuzzicarmi!! Non me la leverò mai dalla testa finché non sarà mia.. allora.. facciamo mente locale.. come avevo fatto a farmi Yvonne? Lei e Slash erano in pausa di riflessione.. e ci avevo messo lo zampino.. poi è bastato far leva sul fatto che Slash si era scopato un’altra.. ma chi lo convince a farsene un’altra con Liz di mezzo?? Merda!’

Giada era sempre più insospettita dal comportamento del rosso, era palese che aveva la testa altrove e aveva notato gli sguardi che aveva lanciato a Liz per tutta la serata, evidentemente il bel cantante aveva il pallino su quella ragazza. Giada non era stupida e nemmeno una sprovveduta, grande osservatrice, teneva sotto controllo anche le situazioni che non la riguardavano, nel senso che se c’era una tresca, lei lo sapeva ancora prima dei due interessati.. era fatta così, le bastava accorgersi di un particolare per inquadrare la situazione e quella sera Axl le aveva dato più che un semplice particolare.. tuttavia non se ne preoccupava, non era certo innamorata di lui, era solo un divertimento, anche se avrebbe preferito non divertirsi con uno che pensa ad un’altra..

“L’ho capito che ti piace..”

“COSA!?”

“Liz.. si vede lontano un miglio che ti piace..”

“Cazzate!” ‘cazzo Axl! Com’è possibile? Prima Izzy ti sgama in pieno, ora Giada che ti conosce a malapena! Stai perdendo colpi..’

“Se ne accorgerà presto anche Slash”

“Giada non farmi incazzare! Non conosci la situazione, non conosci me.. non sai di cosa stai parlando!”

“Come vuoi.. non sono certo affari miei, sopravivo anche se non mi vuoi rispondere..”

“E sentiamo.. se sei così convinta che mi piaccia Liz cosa ci fai ancora con me?”

“Beh.. non credere Axl di essere l’unico al mondo che sfrutta la gente per il sesso..” Axl rimase immobile a quelle parole, si era fatto un’idea completamente sbagliata di Giada, la ragazza ingenua ai suoi occhi

“Tu.. tu che cosa?”

“Axl parliamoci chiaro.. sei un bel ragazzo e devo ammetterlo particolarmente sexy, ma non credere di avermi stregato coi tuoi occhioni verdi fino a farmi innamorare.. o rendermi cieca a ciò che mi circonda..”

“Cazzo..”

“Non te l’aspettavi? Beh.. alla fine che male c’è.. lo facciamo tutti e due per divertimento, non potevi chiedere niente di meglio!”

“Giada senti.. non è che io ti sfrutto..” non poteva rovinare così il suo rapporto con la ragazza, era stato scoperto in pieno, ma con lei si sentiva meglio, riusciva più o meno a farlo distrarre.. “..è solo che.. è complicato da spiegare ma..”

“Senti.. tutti hanno bisogno di una distrazione quando soffrono le pene dell’inferno.. ora io non so fino a che punto sei preso da quella ragazza, ma non c’è niente di male a cercare una distrazione..”

“E a te non dà fastidio?”

“Per niente.. certo se fossi innamorata non sarebbe piacevole.. ma visto che non è così..”

“Cazzo.. non me l’aspettavo..”

“Comunque così non concluderai niente..”

“Come scusa?”

“Con Liz intendo.. non ti sei fatto sotto per niente stasera.. eccetto le occhiate”

“Beh.. c’eri tu e c’era Slash! Che potevo fare?”

“Effettivamente niente.. ti servirebbe un po’ d’aiuto”

“Mi stai offrendo il tuo aiuto?”

“Vediamo.. se ti aiuto e tu vai con Liz mi perdo il mio divertimento.. se non ti aiuto mi diverto con te che non parli.. è difficile la scelta”

“Beh.. non credo che riuscirei ad avere Liz per me per più di una sera.. appena Slash lo scopre mi ammazza..”

“Questo dipende.. comunque.. tu ti metteresti con Liz?”

“Non credo.. non sono fatto per le relazioni stabili, e stare con Liz dopo quello che c’è stato tra lei e Slash sarebbe una tortura.. “

“Allora si può fare”

“Mi aiuterai?”

“Si”

“Sei assurda!”

“Mai quanto te!”

“Te lo auguro!”

“Ok.. allora come possiamo fare?”

“Facciamo che ci pensiamo domani mattina.. siamo sotto casa tua”

“Mi ringrazi in anticipo?”

“Una sottospecie di caparra!”

“Andata!”

Salirono nell’appartamento, Axl si gettò su Giada senza pensarci due volte, quella ragazza l’aveva stupito davvero e avere un’alleata per la sua ‘missione’ non era affatto male.. per di più Giada aveva una carica erotica su di lui spaventosa!

***

“Piacere sono la ragazza di Mr. Mckagan!” Duff fece la vocetta a Mel

“Che fai mi prendi in giro?”

“No.. si!” si mise a ridere, gli occhi stretti per la felicità

“Guarda che mi rimangio tutto!” Duff per un attimo si spaventò, poi vedendo i suoi occhi, vedendo che stava per scoppiare a ridere, si rilassò baciandola con affetto

Erano distesi nel letto, fuori era notte fonda, ma nessuno dei due aveva sonno, scossi dai sentimenti, dal cambiamento di quel giorno, o semplicemente dalla voglia di passare tutto il tempo possibile l’uno con l’altra, non riuscivano a prendere sonno.

“Ehi Duff..”

“Dimmi piccola..”

“Hai sempre saputo cosa volevi dalla vita?”

“No.. non sempre.. ma l’ho scoperto molto presto.. i Guns, i Guns sono la mia vita e dalla vita voglio solo i Guns”

“E spiccherai il volo con loro..”

“Lo spero davvero ma.. ehi.. non devi mica aver paura di questo!”

“Facile a dirsi vista dal tuo lato della medaglia..” Duff si girò di lato nel letto, prendendo il viso della ragazza tra le mani

“L’ultima cosa che devi temere è il mio eventuale successo.. non permetterei mai che compromettesse la nostra storia!”

“Vorrei poterti credere ciecamente.. ma è difficile”

“lo so che fa paura.. fa paura a te quanto a me.. non temere piccola.. non permetterò che questo accada” la baciò teneramente, lo pensava davvero, Mel ora era sua e non se la sarebbe fatta scappare a causa del suo successo..

L'ho scritto un po' di fretta.. spero vi piaccia comunque.. grazie mille per le recensioni.. a tutte!!

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Capitolo 31
*** Cap. 31 ***


Capitolo 31 nvu

CAPITOLO 31

“Say you’re livin’ on a seven thirty train and that you’re handing out to Hollywood

Girl you been givin’ me that line so many times it kinda gets like feelin’ bad looks good

That kinda lovin’

Turns a man to a slave

That kinda lovin’

Sends amen right to his grave!”

Liz si svegliò ancora stesa nel letto, allungò un braccio dietro di lei cercando il riccio, ma non trovò nessuno, sentiva solo le coperte spiegazzate e ancora un po’ calde, evidentemente Slash non si era alzato da molto. Solo dopo essersi strofinata gli occhi si accorse della voce che veniva dalla cucina..

“I go crazy, crazy, baby, I go crazy

You turn it on..”

Si alzò un po’ a fatica, provata dalla seconda note di fila passata non proprio tranquillamente, col riccio non si scherzava, era un incontro di box più che una nottata in due, non che lui fosse come un pugile, ma in quanto a durata di prestazioni non scherzava, e se in più si aggiungeva l’indole insaziabile.. insomma, lasciava alla ragazza un bel da fare! Indossò l’intimo, una canottiera più corta del dovuto e dei morbidi pantaloncini di cotone, larghi e da uomo.. un suo ex li aveva evidentemente dimenticati a casa sua e lei li usava come pigiama occasionale.

Andò verso la cucina curiosa, sentiva chiaramente il riccio cantare. Arrivò alla porta e si appoggiò allo stipite, godendosi la scena di Slash in boxer con addosso il grembiule che armeggiava a caso con pentole e padelle preparando dio solo sa cosa!

“Then you’re gone,

Yeah you drive me CRAZY, CRAZY, CRAZY FOR YOU BABY!!”

Più che cantare urlava a squarciagola e Liz non riuscì a trattenere una risatina. Slash si voltò di scatto e la vide appoggiata alla porta, bella come sempre, si aprì in un sorriso.

“Buongiorno piccola! Vedo che ti sei svegliata!”

“Come avrei potuto non svegliarmi con te che urli?”

“Oh.. cacchio scusa.. non volevo svegliarti..” aveva un’espressione sinceramente rammaricata e preoccupata, aveva paura che Liz non avesse apprezzato quel risveglio così rumoroso. La ragazza contrariamente a quello che la contorta mente di Slash stava pensando, scoppiò a ridere per l’espressione del ragazzo, sembrava un bambino che aveva appena rotto un vasetto soprammobile della madre!

“Ahahah! Ma ti pare! Non mi capita mica tutti i giorni di sentirti cantare!”

“Oh bene! Per un attimo ho avuto paura che ti fossi arrabbiata!”

“Si può sapere cosa combini?”

“Ti cucino la colazione!”

“Mi cucinavi la colazione..” Slash si voltò e notò che dalla padella in cui aveva tentato di cuocere del bacon usciva tantissimo fumo nero

“CAZZO! Merda merda merda!”

“Ahahaha!! Dai lascia fare a me! Non sei portato per la cucina vero?”

“Decisamente no.. ma tentar non nuoce!”

“Va bene dai.. salviamo il salvabile”

Slash la abbracciò da dietro mentre Liz cercava di recuperare qualcosa dalle padelle. Dopo qualche minuto si ritrovarono seduti una sull’altro al tavolo, mangiando dei toast saltati in padella, quel poco che era rimasto del bacon e delle uova all’occhio di bue assolutamente troppo salate!

“Sono immangiabili!”

“No dai.. non sono poi così male!”

“Guarda che non devi dirlo per farmi contento! Ammettilo sono immangiabili!”

“Sono solo un po’ salate..”

“Un po’ salate? Fanno schifo!”

“Ok.. sono davvero immangiabili!”

“I toast però sono buoni!”

“Si quelli si!” Liz si limitò a questo, senza ricordare a Slash che i toast erano l’unica cosa su cui lui non aveva messo mano!

“Che fai oggi piccola? Stai con me?”

“Alle tre comincio a lavorare.. e poi stasera sono di nuovo al Rainbow”

“COSA? Ehi no aspetta! Stasera suoniamo all’Holywood! Avevi promesso che saresti venuta a vedermi!”

“Oh cavolo è vero! È che ci ha detto ieri sera che gli serviamo anche oggi.. vabbeh, prenderò la serata libera! Non voglio certo perdermelo il tuo concerto!”

“Brava baby! Questo si che è parlare!”

***

“Piccola hai finito? Guarda che improvviso un’irruzione in bagno!”

“Se proprio non puoi farne a meno!”

“Mel per favore.. devo andare a provare o Axl mi ammazza!” Mel uscì in quel momento dal bagno, un asciugamano intorno al corpo e i capelli fradici che le ricadevano lungo le spalle. Lei e Duff si erano svegliati che era ormai ora di pranzo, avendo fatto le ore molto piccole la sera precedente..

“Prove? Così presto?”

“Si.. stasera abbiamo il concerto all’Hollywood.. te l’ho detto di sicuro!”

“Oddio è vero! Mi ero completamente dimenticata!”

“Devi esserci per forza!”

“Non so se riesco Duff.. Mike vuole me e Liz per stasera!”

“Ma devi esserci! Io ci tengo! E poi sapevo che c’era Liz!”

“Ci ha detto solo ieri sera che gli serviamo!”

“No piccola! Non puoi farmi questo! È importante che tu ci sia!!”

“Ok ok.. proverò a prendermi la serata libera..” ‘anche se la vedo nera perché Liz vorrà la stessa cosa’

“Va bene.. ci conto sai!” detto questo Duff entrò in bagno chiudendosi la porta dietro alle spalle.

Mel andò in camera sua, per asciugarsi e vestirsi.. se Duff aveva le prove ce le aveva anche Slash, quindi sarebbe potuta andare a trovare la sua amica, era un po’ che non si facevano una chiacchierata da sole loro due.

Indossò un paio di jeans chiari e una canottiera a righine blu, non aveva certo voglia di acconciarsi per andare da Liz!

Duff uscì poco dopo dal bagno correndo come un pazzo e bagnando il pavimento.

“Cazzo cazzo cazzo! Mi sono addormentato nella doccia! Merda!”

“Ahahaha! Smettila di andare qua e là mi bagni tutta la casa!”

“Cazzo! Axl mi sega le gambe! È la volta che divento alto come lui! Merda!”

“Mamma mia come sei isterico.. aspetta vieni qua!” Mel si avvicinò a Duff raddrizzandogli la maglietta che stava mettendo al contrario!

“Dove sono i miei pantaloni?”

“Qui.. tieni!”

Corse velocissimo verso la porta, poi all’ultimo si fermò, tornò indietro baciando Mel, stringendola a sé, se tanto Axl gli avrebbe t5agliato le gambe.. meglio farsele tagliare per una buona ragione!

Mel lo guardò correre via e sorrise un po’ amareggiata, non sapeva se sarebbe riuscita ad andare al suo concerto quella sera e la cosa le dispiaceva, era passato parecchio tempo da quando Liz l’aveva trascinata ad un concerto di quei cinque pazzi.. sicuramente se la ricordava come una serata davvero divertente, ma ora era cambiato tutto, li conosceva almeno un po’ e poi sarebbe andata per il suo Duff.. il suo Duff, le suonava strano detto così.. ‘ci farò l’abitudine!’ sorrise della sua trovata, poi rientrò in casa.

***

“Ciao malefica!”

“Ciao stronzo!”

“Io sono stato più gentile!”

“Tu non sei gentile! Mi hai lasciato i lividi!”

“Ehm.. sono fatto così baby, prendere o lasciare!” Giada gli si avvicinò con occhi maliziosi, sembrava una gatta, Axl non l’aveva mai vista così, c’era una luce diversa in quegli occhi, sicuramente più da donna, ma anche qualcosa di non propriamente onesto e innocente.. malvagità?

“Prendere prendere..” lo baciò sensuale, allacciandosi alla sua vita. Erano ancora stesi nel letto dopo la performance di quella notte in cui tutti e due avevano dato e richiesto il massimo

“Mmm.. mi passa la voglia di andare a provare!”

“Devi provare?”

“Si.. stasera abbiamo un concerto all’Hollywood.. vuoi venire?”

“Devo venire! Prima cominciamo prima finiamo!”

“Sembri più lanciata di me!”

“Prima fai fuori questa cosa con Liz.. prima potrai soddisfarmi”

“Cosa vuoi in cambio?”

“Te l’ho già detto ieri.. voglio solo che passi del tempo con me senza romanticismi ma nemmeno senza parlare.. ti voglio carico! Non assorto nelle tue congetture!”

“Bene.. non sarà difficile accontentarti!” la baciò con tutta la passione e quel pizzico di irruenza caratteristiche di Axl Rose

“Hai un piano?”

“Tu cosa hai pensato in questi giorni?”

“Beh.. mi sono già fatto una ragazza di Slash, ma lì erano in pausa.. certo, io avevo pressato affinché Slash gli chiedesse una pausa.. ma c’erano molti problemi tra loro.. non è stato difficile.. lui e Liz invece sembrano inseparabili!”

“Ok.. Slash cede alla tentazione?”

“Tendenzialmente si.. ma per esempio.. la prima sera che abbiamo visto Liz, una tipa davvero spettacolare, di quelle che piacciono a lui, gli si è strusciata addosso e lui non l’ha degnata di uno sguardo.. ora che è qualche giorno che esce con Liz.. la vedo ancora più difficile..”

“All’alcol?”

“Non troppo.. Slash è talmente abituato a bere che se facesse delle cazzate di tali proporzioni per l’alcol a questo punto sarebbe rovinato!”

“Che palle!”

“Già..”

“Discorsetti in stile ‘sai cosa perderai?’”

“Credo che possa essere l’unica soluzione.. ma non penso comunque che sia abbastanza efficace..”

“va bene.. pensiamo.. abbiamo te, me e un concerto..” lo guardò con gli occhi furbi “..ho un piano!”

Axl lasciò l’appartamento di Giada un’ora più tardi, quella ragazza in una notte l’aveva stupito come nessuno aveva mai fatto! Era incredibile e per di più aveva tirato fuori un piano niente male!

Arrivò all’hotel che erano già tutti lì.. sapeva di essere in ritardo, ma lui era Axl Rose, arrivava in ritardo per principio!

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Capitolo 32
*** Cap. 32 ***


Capitolo 32 nvu

CAPITOLO 32

“cazzo che palle.. non c’ho voglia di andare!”

“Dai non cominciare.. tanto lo sai che ti butto fuori a calci se devi andare”

“Uff.. non sei mai delicata con me.. non mi fai mai le coccole”

“NON TI FACCIO MAI LE COCCOLE? Sarà un’ora almeno che di accarezzo i capelli e hai il coraggio di dire che non ti faccio mai le coccole?”

“Vabbene.. a parte oggi non mi fai mai le coccole”

“Ma guarda te cosa mi tocca sentire!”

“Mmm.. MIAO!” Slash cominciò a strusciare la testa sul braccio di Liz.

Erano sotto le coperte da parecchio tempo dopo la performance che ha seguito la stramba colazione: quei due erano instancabili! Avevano poi perso tempo parlando del più e del meno, accarezzandosi tra loro, Slash era davvero dolcissimo con quella ragazza e Liz lo ricambiava a dovere. Slash continuava a pensare alla conversazione avuta coi Guns.. forse avrebbe dovuto chiederle cos’erano loro, ma non aveva fretta di farlo, per ora erano solo due ragazzi che stavano bene insieme, era fin troppo chiaro che nessuno dei due aveva voglia di fare progetti e pensare al futuro: entrambi ragazzi alla mano, che vivevano giorno per giorno, fregandosene del domani. La loro aveva tutte le caratteristiche di una relazione aperta, cioè.. niente di definito ed esplicito, un gioco di sottointesi e inconsci.

“Axl mi romperà i coglioni all’infinito se arrivo tardi..”

“Dai vai se devi.. tanto prima o dopo che differenza fa?”

“Cambia cazzo! Starei ancora un po’ con te!”

“Siamo stati appiccicati per due giorni! Non muori mica se non mi vedi per qualche ora!” incredibile come Liz ignorasse il fatto che a Slash lei mancava davvero tantissimo quando non erano insieme! Con lei si sentiva libero e felice e quella sensazione gli mancava in ogni momento.

“Ma che c’entra!”

“Lo sai che non mi piace fare la coppia di piccioncini! Se devi andare vai!”

“Mi stai dicendo di vederci di meno?”

Liz rise e lo baciò con trasporto “No pezzi di imbecille! Dico solo che non cade il mondo per qualche ora di prove!”

“Già.. tanto ci vediamo stasera al concerto!”

“S-si.. al concerto”

“Ci devi essere piccola!”

“Ci proverò honey.. promesso!”

“Gli spacco il culo a Mike se non ti lascia venire!”

“Ahahah! Si certo.. dai ora vestiti e vai!”

“Si mamma!”

“Imbecille!”

“Una sigaretta e poi vado!”

“Non ci posso credere! Vabbene dai.. una sigaretta si può fare”

Uscirono dal letto, Slash insistì per tentare di uscire dalle coperte ancora abbracciati, col risultato che continuavano ad incastrarsi tra di loro ricadendo pesantemente sul letto ma alla fine, tra un bacio e l’altro, riuscirono a tirarsi in piedi. Andarono alla finestra, Liz si sedette di nuovo sul davanzale, con Slash seduto di fianco. Fumarono le loro sigarette con calma, poi Slash, che si era rimesso solo i boxer, finì di vestirsi e uscì dall’appartamento facendo tutto sommato poche storie.

***

“Ciao bellissima!”

“Ciao Mel! Sapevo che saresti venuta!”

“Beh.. tra Slash e Duff non riusciamo mai a vederci un po’ da sole con tranquillità, se non al lavoro!”

“Dai entra! Allora? Come è andata la nottata col biondo?”

“Oddio Liz! Duff è magnifico!”

“Ahahah! Lo immagino! Sei raggiante in questi giorni!”

Andarono direttamente in cucina, Mel appoggiò la sua borsa per poi sedersi di fianco all’amica e accendersi una sigaretta.

“Ci siamo messi insieme..” lo disse a bassa voce, sorridendo al pensiero

“Cosa?”

“Ho detto che ci siamo messi insieme!”

“COSA!!?”

“Si.. me l’ha chiesto ieri pomeriggio.. all’inizio avevo un po’ paura.. ma poi..”

“Cacchio Mel! Fortuna che me l’avevi fatto tu il discorsetto!”

“Eddai Liz non dire così! Come potevo dirgli di no! Con lui è.. è..”

“Non ho assolutamente niente in contrario se ti fa stare così bene! Solo non me l’aspettavo.. ecco tutto”

“Già.. nemmeno io.. quando ieri ha tirato fuori il discorso sono riuscita a distrarlo.. avevo bisogno di un po’ di tempo per pensarci e ti giuro che ci ho rimuginato su tutto il giorno”

“Me ne sono accorta.. hai sbagliato a servire tre cocktail ieri sera!”

“Già.. ora sai perché ero così sovrappensiero!”

“E quindi il cavaliere biondo ti ha proprio stregata!”

“Già.. tra l’altro ero convinta ieri che gli avrei risposto di no.. cioè.. ero molto indecisa, ma credevo di tendere più da quella parte.. insomma.. sai com’è.. il successo sempre maggiore, una marea di ragazze urlanti e adoranti al seguito, la possibilità che un giorno giri per il mondo.. avevo una paura fottuta”

“Beh è comprensibile.. non sono molte le persone in grado di sopportare tutto questo!”

“Già.. credevo che non ce l’avrei fatta.. poi ieri sera quando ero con lui.. non lo so cosa è successo.. mi ha guardata con due occhi! Non mi sono mai sentita più sicura.. aveva scritto in fronte ‘andrà tutto bene finché ci sarò io’ e non ho potuto resistere..”

“Sono contentissima per te Mel, Duff è davvero un tesoro con te.. siete fatto l’uno per l’altra!”

“Dici?”

“Dico dico!”

“E Slash?”

“Se n’è andato poco tempo fa”

“No.. sai che non era quello che intendevo!”

“Non ne abbiamo ancora parlato..”

“Ti ci vuoi mettere insieme?”

“Non lo so..”

“Ma che cazzo Liz! Dovete tirar fuori sto discorso! Non è possibile che non sai cosa vuoi!”

“Non è così facile.. è complicato”

“Cosa c’è di complicato? Tra me e Duff è stato facilissimo! Sarà così anche per voi!”

“No Mel non sarà così! Slash non è come Duff e io non sono come te!”

“Ma che c’entra Liz! Per una volta potresti dimenticarti della tua teoria sulla poligamia!”

“Non è quello il problema Mel! Sono stata fidanzata altre volte!”

“Con delle gran teste di cazzo!”

“Ok concordo.. ciò non toglie che le grandi teste di cazzo avessero un carattere simile a Slash.. non erano così divertenti.. ma avevano lo stesso difetto”

“Slash non è un puttaniere!”

“Slash è debole di fronte alle tentazioni!”

“Ma non diciamo stronzate! Quale tentazione potrebbe mai trovare più forte di quella di avere te?”

“Ok va bene.. ma questa teoria è valida si e no per un paio di settimane.. dopo che mi conosce a memoria.. la storia è sempre quella”

“Avanti Liz non dire cazzate! Credi che Slash rischierebbe di perderti per una puttanella!”

“Non lo farebbe volontariamente magari.. ma succederebbe prima o poi e io non voglio fare la parte del cane al seguito!”

“Ancora con questa storia dell’orgoglio? Liz ma smollati un po’!”

“Non voglio farmi mettere i piedi in testa da un uomo, l’ho già fatto troppe volte e non ho intenzione di ripetere lo stesso errore!”

“Slash non riuscirebbe mai a metterti i piedi in testa!”

“Tu non lo conosci Mel! Lo so anche io che non è uno stronzo ma è comunque un malato di sesso! E io non reggo mesi di notti da sette botte ciascuna!”

“Ma questo che c’entra!!??”

“Finirà per stare con altre..”

“Liz ma da quando ti fai le pare? Quella sono sempre stata io! Non tu!! Dai cazzo.. si vede lontano un miglio che Slash è pazzo di te!”

“Si.. oggi ieri.. magari anche domani.. ma tra un mese?”

“Mi sembra che non ragioni..”

“O forse ragiono troppo..”

“Altra plausibile alternativa! Cazzo buttati!”

“Boh.. forse devo prima capire qual è la sua posizione.. stasera gliene parlo..”

“A proposito di stasera..”

“Già.. ci ho pensato anche io.. Mike non darà la serata libera a tutte e due..”

“Come facciamo?”

“Non ti posso chiedere di non andarci”

“E io a maggior ragione non posso chiederlo a te..”

“Vediamo cosa ci dice Mike”

“Ok.. adesso.. CAZZO! È tardissimo!”

“Pronta a correre?”

“Prontissima!”

Si catapultarono fuori dall’appartamento, erano le tre meno cinque e in quei giorni avevano fatto troppi ritardi al supermarket.

Ok ragazze.. vi posto anche questo capitolo.. grazie mille a tutte per le recensioni! Happo mi fai morir dal ridere! nei prossimi giorni non so quanto riuscirò a scrivere perchè vado in vacanza con sei amiche.. quindi sarà un po' il delirio! Grzie ancora! Bacioni Guns' Girls

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Capitolo 33
*** Cap. 33 ***


Capitolo 33 nvu

CAPITOLO 33

“Finalmente Axl! Ti davamo per disperso!”

“Smettetela cazzoni che siete sempre voi in ritardo!”

“Io non toccherei questo tasto sua maestà!”

“Duff sei in vena di rompere i coglioni?”

“Beh.. se Axl Rose mi da del ritardatario non posso non protestare!”

“Fottiti! E poi manca anche Slash!”

“Si sta facendo la doccia”

“Vedi! Lui è più in ritardo di me!”

“Per la verità sono arrivato mezz’ora fa!” Slash entrò in quel momento, vestito ma con i capelli tutti bagnati

“va beh cazzoni lasciamo perdere e cominciamo a provare.. dobbiamo essere perfetti stasera!”

“lo dici ogni santa volta Axl!”

“Vi sprono al meglio!”

“Ma vaffanculo!”

Axl era stranamente di buon umore, niente tracce della solita tensione preconcerto che solitamente rendeva stressanti le prove. Questo risollevò lo stato morale di Slash, convinto che la sua rilassatezza fosse merito di Giada.

***

“Cazzo ragazzi.. manca qualcosa!”

“Un accordo non c’entra.. ma non riesco a capire quale..”

“Cazzo Slash hai il lume del genio.. USALO!”

“Un attimo ‘his majesty’ non è così semplice!”

“Secondo me è il re..”

“Sicuro che è il re Izzy.. prova a metterci un sol”

Izzy provò l’accompagnamento col nuovo accordo, suonava decisamente meglio, Slash sorrise soddisfatto.

“E bravo Slash!” le pacche affettuose sulle spalle di Axl e Duff gli fecero solo piacere, aumentavano il suo ego!

“Grazie grazie.. lo so!” improvvisò degli inchini medievali e fu subito schernito dagli altri

“Ok dai riprendiamo!”

Provarono per diverse ore, finché Axl non fu pienamente soddisfatto di ogni singolo brano appartenente alla scaletta: l’Hollywood era un locale importante e non potevano fare errori, una tappa fondamentale per il loro successo, ne erano sicuri.. avrebbero dato il massimo.

Finite le prove ognuno tornò nella propria stanza, avevano sudato tantissimo visto il caldo che faceva nella sala prove e l’unica cosa che volevano in quel momento era farsi una bella doccia.

Slash entrò nella sua stanza buttando i jeans su una sedia, un altro paio di jeans che stava lì da giorni finì a terra, Slash sentì tintinnare qualcosa per terrà, si voltò e vide il ciondolo che aveva comprato a Liz qualche giorno prima. Lo prese in mano e si sedette sul letto, rigirandosi il piccolo giglio tra le dita.. ‘dovrei darglielo.. ma come faccio? E se lo prende come.. non so.. magari potrebbe pensare che è troppo, alla fine sono pochi giorni che usciamo insieme.. cazzo che casino!’

In quel momento entrò Duff nella stanza..

“Ehi fratello hai una sigaretta da darmi?”

“Mm? A si.. prendile sono sul comodino..” Slash aveva alzato lo sguardo, come riprendendosi da un sogno ad occhi aperti e la cosa non era sfuggita a Duff

“Che stavi facendo capellone?” Duff si sedette sul letto di fianco a Slash

“Niente di che..”

“E quello cos’è?” Duff si fece dare il piccolo ciondolo, lo guardò per qualche secondo.. “Cazzo Slash è molto bello! Dove l’hai preso?”

“In una via del centro.. ero in giro con Liz”

“Ah.. beh le piacerà di sicuro”

“Non so se voglio darglielo”

“Cosa?”

“Magari è troppo..”

“Ma che dici man! Se l’hai preso ci sarà un motivo!”

“Si appunto.. già il fatto che l’ho preso la dice troppo lunga per le mie abitudini..”

“Non ti seguo”

“Eravamo in giro insieme, lei si è allontanata un attimo verso una bancarella, è letteralmente corsa via lasciandomi davanti alla vetrina della gioielleria.. l’ho visto e sono entrato senza pensarci due volte..”

“Beh? Hai fatto bene!”

“Non è da me”

“Ancora con questa storia? Man al cuore non si comanda, non puoi mica decidere se innamorarti o no!”

“Io non sono innamorato”

“Sicuro?”

“Si!” la voce di Slash aveva assunto una sfumatura aggressiva che Duff percepì come un chiaro segnale che al ragazzo serviva ancora un po’ di tempo per ingranare la cosa

“Va bene Slasher.. come vuoi” uscì dalla stanza senza dire altro, Slash ancora seduto sul letto che guardava il ciondolo

Axl sbirciò fuori dalla porta della sua stanza, vide Duff che usciva dalla camera del riccio passandosi una mano tra i capelli e scuotendo la testa.. ‘buon segno’

Entrò nella camera del riccio appena Duff chiuse la porta della sua, non voleva intrusioni, né di Duff, né tantomeno di Izzy.

“Ehi man!”

“Ciao rosso”

“Che fai?”

“Pensavo”

“Azz! Non l’avrei mai detto!”

“Fottiti Rose!”

“Dai Slash scherzavo! Che hai da essere così scontroso” si sedette anche lui sul letto

“Scusa..”

“Quello immagino sia per Liz” evidentemente il piccolo gioiellino attirava l’attenzione

“Già..”

“Vuoi chiederle di diventare la tua ragazza?” la voce di AXl era ferma ma lui trattenne il respiro

“Non lo so..”

“Sai a cosa vai incontro vero? Dovrai darti una regolata”

“Come?”

“Dico che se le chiedi di diventare la tua ragazza dovrai darti una regolata se non vuoi che finisca come con Yvonne”

“Se non sbaglio c’eri di mezzo tu tra me e Yvonne”

“Già.. ti ho già chiesto scusa per quello.. comunque litigavate di continuo”

“Si.. ma Liz non è come Yvonne”

“Beh.. vorrà le stesse cose..”

“Tipo?”

“Fedeltà assoluta, niente droga, molto tempo per lei.. e ti va di culo che anche lei fuma”

“Non credo che Liz sia così”

“Io credo di si.. sei pronto a rinunciare a tutto questo?”

“Ehi non ho mica detto che me la voglio sposare! Non so nemmeno se voglio che sia la mia ragazza!”

“L’unica differenza tra una moglie e una ragazza sta nella condivisione dei beni.. sul piano umano vogliono esattamente le stesse cose”

“Non so se voglio che sia la mia ragazza.. l’unico problema è che ora come ora non so cosa siamo.. e questo mi da fastidio..”

“Viva le relazioni aperte! Meno problemi e più libertà!”

“Sei il solito stronzo Rose!”

“Sempre al suo servizio Hudson!” una piccola pacca sulla spalla, un sorrisino in viso e Axl uscì dalla stanza

Slash ripensò a lungo a cosa gli avevano detto i due amici, sicuramente l’idea di passare tempo con Liz come la sua ragazza lo attraeva, ma era ben consapevole del fatto che lui non era portato per le relazioni serie.

Slash non si era accorto del tempo che era volato e ora doveva assolutamente andare a farsi la doccia prima del concerto.. non aveva sentito Liz e sperava davvero che ci fosse quella sera, era molto confuso e sicuramente la sua presenza sarebbe stato un gran sostegno.. le parole di Axl gli frullavano continuamente in testa e quelle di Duff non sempre riuscivano a contrastarle a sufficienza.. ‘Duff è un romantico.. solo per lui il mondo può essere rose e fiori’

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Capitolo 34
*** Cap. 34 ***


Capitolo 34 nvu

CAPITOLO 34

Il turno di lavoro sembrò più pesante del solito quel giorno, Mel e Liz cominciavano a sentire i postumi di quelle ripetute serate brave. I due musicisti davano loro del filo da torcere e per quanto fossero due ragazze forti e abituate alla bella vita, i loro fisici cominciavano a dare segni di cedimento.

“Dio sto a pezzi!”

“a chi lo dici.. e ora ci tocca pure affrontare Mike..”

“Cazzo io ci voglio andare al concerto!”

“Lo so Mel.. non ripeterlo continuamente.. se può andare solo una vai tu.. promesso”

“Si certo.. tu devi risolvere i tuoi problemi con Slash, se può andare solo una quella sei tu”

“Non ti chiederei mai di non andare al concerto!”

“Non devi chiedermelo.. te lo dico io che ci vai!”

“Ti ho già detto che non ci voglio andare se la condizione è che tu ti vinca anche il mio lavoro!”

“Dio Liz quanto la fai lunga! è molto importante che tu e Slash parliate!”

“Non a queste condizioni.. ci vedremo anche domani”

“Non puoi tirare troppo in lungo la cosa! Va risolta subito!”

“Dio Mel so badare a me stessa.. non ho bisogno della mamma che mi dica cosa fare!”

“Non mi dare della mamma Liz! Non farmi incazzare chiaro?”

“E allora tu smettila di parlare a vanvera!”

“Liz ti giuro che mi incazzo! sei tu che ti rifiuti di ragionare!!”

“Basta questa discussione è inutile! piuttosto muoviamoci a cambiarci e sentiamo cosa ci dice Mike!”

La discussione finì sul serio e le due ragazze ricominciarono a vestirsi, tentando di sviare il discorso su argomenti per niente interessanti, ma la possibilità di non andare al concerto aveva reso entrambe nervose e spesso in queste situazioni si scontravano. uscirono velocemente dal supermercato, non avevano molto tempo per arrivare al Rainbow, arrivare in anticipo avrebbe sicuramente reso Mike più ben disposto nei loro confronti!

Arrivarono in vista del locale e le loro speranze svanirono definitivamente: c’era molta più gente del solito ed era pure presto. Entrarono dalla porta riservata allo staff, prima di andare a cambiarsi cercarono Mike, la speranza è l’ultima a morire no?

Mike stava discutendo con un cameriere cher aveva rovesciato due boccale di birra su un cliente, quest’ultimo era andato a lamentarsi da Mike e per di più il giovane cameriere era solo in prova.

Il padrone del locale congedò il ragazzino con un veloce gesto della mano, visibilmente irritato.

“Oddio ragazze! Finalmente siete arrivate! Stasera c’è un casino allucinante!!”

Le due ragazze si scambiarono uno sguardo che lasciava intendere tutto, ma decisero di tentare comunque

“Mike.. ti dovremmo chiedere una cosa..”

“Cosa? Non vi serviranno già altri soldi?! Vi ho aiutate non poco il mese scorso!”

“No no.. non si tratta di soldi, ci servirebbe.. ecco.. mi dispiace di non avertelo detto prima” era Liz a parlare, era sicuramente la più brava tra le due, Mel si lasciava convincere con niente

“Che succede piccola?”

“Vorremmo la serata libera” Mike spalancò gli occhi, era successo altre volte che le ragazze chiedessero una serata libera, ma l’avevano sempre avvisato prima e non si sarebbe mai aspettato una richiesta simile quella sera

“No piccola.. mi dispiace, avete dato un’occhiata là dentro?”

“Lo so Mike ma è davvero importante! Non puoi rimpiazzarci?”

“Ora? Piccola ma scherzi? Dove li trovo altri due camerieri a quest’ora? Fosse stato un giorno con poca gente vi avrei lasciate andare, ma stasera proprio non posso.. che poi cosa c’è di così importante?” le due ragazze si guardarono di nuovo, la loro motivazione non sarebbe certo stata quel genere di cose che Mike riteneva importanti

“Il concerto dei Guns” disse Liz a testa bassa per evitare di vedere lo sguardo di shock e di quasi rimprovero di Mike

“Voi due siete pazze”

“Mike è davvero un evento!” tentò anche Mel, pensò che  forse unendo le forze sarebbero riuscite a convincerlo

“Non mi interessa Mel, già darvi una serata libera senza preavviso non è cosa semplice perché mi costringete a rimpiazzarvi o comunque ad avere due cameriere in meno, in secondo luogo non se ne parla stasera, il locale è pieno zeppo di gente.. e poi mi pare poco carino da parte vostra venirmi a chiedere una cosa del genere per andare a vedere il concerto dei Guns N’ Roses.. ok sono bravi e vi piaccio e dai gossip ho saputo che li frequentate spesso negli ultimi tempi.. ma mi sembra esagerato venirmi a chiedere di darvi la serata”

“Mike per favore, ci hanno pregato di andare e Liz deve risolvere una questione!”

“Non mi importa Mel, non si può fare, non così, non stasera!”

“Mike lavoriamo per te da tantissimo e non mi pare che ti abbiamo mai chiesto una cosa così!”

“e non avreste dovuto farlo ora, vacci piano ragazzina perché non mi pare di aver mai respinto una vostra richiesta.. di nessun genere!” Mel si pentì subito del tono e delle parole che aveva usato, Mike aveva ragione, non aveva mai fatto storie a loro due, per i ritardi, per gli errori, per i soldi chiesti in prestito e mai ridati, aveva sempre adorato quelle due ragazze e questo aveva dato loro un posto di rilievo rispetto agli altri dipendenti.

“Scusaci Mike..” ormai perse tutte le speranze alle due non rimaneva che chiedere scusa per quella richiesta che effettivamente era un po’ egoista

“Non fa niente piccole, amici come prima, non me la prendo mica per queste cose, anche a me dispiace non lasciarvi andare, ma vi è andata di sfiga.. fosse stata un’altra serata non vi avrei fatto storie..”

“Ok.. grazie comunque”

“Forza ora sorridete un po’, ce ne saranno altri di concerti dei Guns.. specialmente tu Liz.. mi servono tre pezzi tuoi stasera”

“Certo Mike”

Andarono a cambiarsi senza dire una parola, si sarebbero aspettate il permesso per una delle due, ma la fortuna non era con loro e appena andarono dietro al bancone capirono perfettamente la risposta di Mike, la gente che popolava il posto era davvero tantissima, ragazze e ragazzi che si spingevano a un passo dal bancone per avere un cocktail, era un marasma generale.

Le due sospirarono, poi si misero al lavoro.

***

“Ehi ragazzi siete pronti?”

“Si..” due ‘si’ non troppo convinti non sfuggirono all’orecchio attento di Axl

“Che avete voi due?” Slash e Duff accordavano i loro strumenti meccanicamente, privi di entusiasmo per quella serata

“Sono stanco..”

“Ho sonno..”

“MA SIETE DIVENTATI SCEMI?? DOVEVATE SCEGLIERE PROPRIO QUESTA SERA PER ESSERE STANCHI??” quello era uno dei concerti più importanti dell’ultimo periodo, l’Hollywood era un gran posto e sarebbe stato un bel colpo per far sentire con ancora più forza il loro nome riecheggiare nella Città degli Angeli, doveva andare tutto a meraviglia

“Non sono stanchi rosso.. si vede lontano un miglio che è per le due belle dame”

“COSA?”

“Izzy fatti i cazzi tuoi!”

“Cos’ho detto di strano Slasher? Non tentare di inventare palle, sei a terra perché Liz non c’è”

“Arriverà.. me l’ha promesso..”

“Fatemi capire bene, voi due coglioni stasera avete un importante successo, dovete spaccare il culo a questo posto e state lì a rimuginare sulle vostre storielle? Duff lo posso capire, è sempre stato un finocchio.. ma tu Slash!”

“Axl non mi far incazzare! Il voler bene ad una persona non sottointende l’essere finocchio!”

“Il mandare a puttane un concerto perché quella persona non viene si però..”

“Mel verrà! Saranno in ritardo..”

“E allora di che cazzo vi preoccupate?” effettivamente cercavano di convincere loro stessi e gli altri che le due ragazze arebbero venute, ma non si erano ancora fatte vedere e questo li rattristava entrambi..

“Di niente rosso..”

“ok.. facciamo così, vi regalo la mia dose.. ma vedete di tirarvi su chiaro?” Axl passò ai due uno specchietto con due lunghe piste sopra, i due lo guardarono un attimo, poi si scambiarono un’occhiata tra loro, non c’era bisogno di parlare, entrambi erano preoccupati di non vedere le due ragazze durante il concerto, ma sapevano molto bene quanto era importante quella serata per loro e se avessero continuato a rimuginare su Mel e Liz avrebbero suonato da schifo.. avevano bisogno di tirarsi su, così uno alla volta, con un gesto veloce, tirarono su le due piste..

Ok gente.. scusate per il gigantesco ritardo ma esco da due settimane abbastanza deliranti.. aggiorno dal computer portatile, quindi quando tornerò a milano potrebbero esserci problemi per spostamento dei file e cose varie.. comunque..
Prometto che cercherò di aggiornare un po' più frequentemente d'ora in avanti.. e volevo farvi sapere che anche se è tantissimo che non recensisco, sto comunque seguendo tutte le vostre storie, anche quelle nuove!
Un bacio
Liz Eagle

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Capitolo 35
*** Cap. 35 ***


Capitolo 35 nvu

CAPITOLO 35

Un altro giro di Jack, un’altra pista, Axl continua a ripetere la stessa frase: ‘Devi darti un po’ di carica Slasher’ e tu continui a bere, sei ubriaco fradicio, drogato ma felice, quella felicità chimica che riesce a darti solo l’alcool, quell’euforia e quell’energia che derivano solo dalla cocaina. Sarà un gran bel concerto, non può che essere così, quando sei in questo stato vai sempre alla grande, le urla del pubblico arrivano alle tue orecchie raddoppiate d’intensità, dei giganteschi boati in tuo onore che non fanno altro che aumentare il tuo ego e l’adrenalina nel tuo corpo; gli occhi di tante persone puntati su di te, le loro anime protese verso le corde della tua chitarra e i battiti dei loro cuori che accelerano davanti a quelle note così acute e perfette che solo tu sai fare, te li porti dietro tu, gli animi, e vai avanti sospinto dal loro numero.

Molti la chiamano sbornia, tu la chiami marcia in più, quella che ti renderà perfetto agli occhi di tutti, bello e irraggiungibile, con la tua bambina a tracolla, dando sfogo alla tua vocazione.

Ti dimentichi in fretta di tutto ciò che non è strettamente collegato al concerto e alla tua musica, hai altro a cui pensare.. tutto il resto viene dopo.

“Cazzo ragazzi siamo pronti?” Axl è euforico quanto te, felice, splendente come sempre ‘maledetto folletto rosso! si che sono pronto cazzo!’

Ti alzi barcollando un po’, piacevole sensazione a dirla tutta, il mondo intorno a te è ovattato, nessuno ti può attaccare..

“Andiamo rosso.. spacchiamo i culi!” prendi in mano la tua bambina con assoluta delicatezza, tieni a lei più che a qualsiasi altra cosa, te la appoggi sulle spalle e sei finalmente pronto, completo.

 

Vedi il riccio che si alza in piedi e prende in mano la Les Paul, è fuori parecchio stasera e a contrario di te si dimenticherà di tutto e di tutti, non che tu sia messo meglio.. la coca e l’alcool sono un vizio anche tuo, ma è nel tuo carattere mantenere sempre e comunque una punta di razionalità, spesso gli altri ti rimproverano per questo: ‘tu pensi troppo Mckagan’ ecco cosa ti dicono, ma questo ti ha evitato di fare diverse cazzate nella vita, mentre altre sono state inevitabili.

Ti appoggi al muro per tirarti in piedi, la testa che gira, il basso appoggiato alla parete che sembra chiamare il tuo nome, i capelli biondi che ti ricadono sul viso, davanti agli occhi e che con l’aiuto dell’alcool ti fanno vedere un mondo che splende di più. ‘A proposito di capelli biondi.. suonerò per te piccola’ il pensiero corre veloce a Mel, nutri ancora la speranza che sia riuscita a venire a quel concerto e che ora sia in mezzo al pubblico ad urlare il tuo nome, a sentire che suonerai per lei.

Ti scappa un sorriso pensando a quella ragazza, sei fottutamente innamorato di lei e non ti capitava da un po’.. ‘forse stavolta ti è andata bene Mckagan’ anche lei ti sembra presa dalla relazione e sei abbastanza sicuro di non esserti illuso.

Dai una breve occhiata alla stanza, Axl e Slash vi aspettano sulla porta, Izzy e Steven sono messi piuttosto male e cercano di alzarsi a vicenda, incredibile come il loro stato si tramuti in energia appena saliti sul palco. Ti trascini verso la porta dopo aver preso il basso, ancora un piccolo pensiero a Mel e poi sei pronto.

 

Il pubblico era in pieno delirio già prima che il concerto cominciasse, i Guns si erano ormai fatti un nome abbastanza importante a Los Angeles e l’Hollywood quella sera straripava di persone. Il palco non troppo grande ma abbastanza rialzato per evitare fan deliranti era stato attrezzato con tutto il necessario, tre microfoni, la batteria per Steve, bottiglie d’acqua e non solo qua e là..

I ragazzi salirono sul palco in fila, primo Axl, seguito da Slash poi Duff, Izzy e Steve che dopo aver alzato in aria le braccia per salutare i fan che urlavano a squarciagola si posizionò alla batteria. Axl aveva buttato giù quel pomeriggio la scaletta per il concerto, così, senza aspettare oltre, diede velocemente il tempo e Slash partì con l’intro di ‘Welcome to the jungle’.

Finito il primo pezzo Axl attirò l’attenzione del pubblico pregandolo di fare un attimo di silenzio, poi presentò i vari membri del gruppo, con nomignoli e soprannomi vari, dilungandosi maggiormente per presentare Slash, il quale prese poi il microfono dalle mani del rosso e dopo aver ringraziato il pubblico per il sostegno presentò Axl con uno dei suoi strampalati discorsi.

Continuarono seguendo la scaletta: You could be mine, Rocket queen, Nightrain.

Dopo queste quattro canzoni fecero una pausa, nel locale faceva un caldo pazzesco e i ragazzi avevano bisogno di darsi una rinfrescata. Steve si avvicinò al piccolo frigorifero dietro alle quinte tirando fuori sei lattine di birra ghiacciata

“Per te due king of beer!”

“Bella Steve! Sei un grande!” Duff ‘king of beer’ prese al volo le due lattine che Steve gli aveva tirato, gli altri fecero lo stesso

“Ragazzi.. state andando alla grande” tutti e cinque si girarono sentendo una voce femminile, Axl sorrise compiaciuto, in top nero scollato e minigonna di jeans era apparsa Giada. i capelli neri che ricadevano morbidi sulle spalle, gli occhi blu puntati solo su uno di loro.. e non era il rosso.

“Giada tesoro.. che piacere vederti” Axl si avvicinò a lei stringendola per la vita, baciandola sensualmente all’angolo delle labbra, ad un tratto non era più sicuro del piano.. ma ormai non poteva certo tirarsi indietro.

“Staccati rosso.. non è per te che sono qui” gli sussurrò quelle parole all’orecchio, ben attenta a non farsi sentire da nessuno, non che ci fosse pericolo visto che gli altri erano talmente ubriachi che non facevano altro che urlare. Giada si spostò da Axl e notò con non poco dispiacere che quel piccolo momento dedicato al cantante aveva fatto si che Slash le togliesse gli occhi di dosso.

“Allora? Chi di voi mi offre da bere?” meglio riprendere l’attenzione di tutti.

“Io piccola! Io!” Steve tentò di alzarsi dalla sedia, ma Giada con un leggerissimo colpetto sulla spalla lo vece risedere, non togliendo mai gli occhi di dosso al riccio, che la guardava senza capire cosa accadeva intorno a sé.

“Vedi Adler! Non ti vuole! Come biasimarla! Vieni da Izzy tesoro!” Giada ignorò le sue parole e si diresse sculettando sensualmente verso Slash, sedendosi a cavalcioni su di lui, passandogli le mani tra i ricci..

“Perché non mi offri tu da bere?”

“Non è possibile! Mi rimpiazza col riccio!”

“Lei ha buon gusto pop-corn!” le parole escono a fatica dalla bocca di Slash, impastate da tutto quell’alcool.. ‘è fatta!’.. Giada è stata istruita a dovere da Axl riguardo ai punti deboli di Slash, un piccolo movimento del bacino e le sue mani sono già sui fianchi della ragazza. La mora avvicina la sua bocca a quella del riccio, sentiva che il momento era perfetto, continuava a muoversi su di lui, interpretando come segni di cedimento i suoi mugolii. Ad un tratto però Slash si scosta dal viso di lei, appoggia la fronte sudata sulla sua spalla, il respiro pesante

“Così mi fai perdere il controllo piccola..”

“è esattamente quello che voglio..” la sua voce è sensuale, maledettamente sensuale per uno nelle condizioni di Slash

Duff osserva la scena dall’altra parte della stanza, ha visto Slash schivare un quasi certo bacio e appoggiare la testa sulla spalla della ragazza, non può sentire cosa si stanno dicendo, ma spera davvero che in un attimo di inaspettata lucidità Slash abbia cercato di allontanarla, spera davvero che quel gesto non sia frutto della sbornia, non voglia solo dire che Slash è talmente cotto da non riuscire a reggere la testa.

“Non ti conviene provocarmi tesoro..”

“Perché? Che succede altrimenti?” Slash la guarda, nella sua mente i capelli neri a boccoli diventano castani, gli occhi marroni.. ma manca quella profondità.. ‘o forse sono troppo sbronzo per vederla.. sei bellissima Liz’

Anche quel bacio sembrava diverso. Ma Slash non diede la minima importanza alla cosa.

Duff vide Giada incollare prepotentemente le sue labbra su quelle di Slash, l’amico rispondeva sicuro al bacio, forse anche troppo sicuro, ma sicuramente quell’impressione era data dall’alcool, si,  doveva essere così. Tuttavia più il tempo passava, più vedeva Slash acquisire una certa sicurezza in quel bacio, più capiva che doveva fare qualcosa..

“Slash staccati la pausa è finita” stranamente l’amico l’ascoltò, staccandosi da Giada e guardandolo con gli occhi spenti, la ragazza invece gli lanciò uno sguardo d’odio, per poi tentare di ributtarsi sul riccio che protestava con poca forza..

“Slash cazzo dobbiamo an..”

“lascialo lì.. non vedi che si diverte!” Axl spuntò alle spalle del biondo col suo solito sorrisetto di chi è riuscito a vincere un’altra volta, Duff annotò nella sua mente di fargli un bel discorsetto una volta tornato in sé, poi si liberò dalla sua presa e a grandi passi si avvicinò alla coppia

“Scusa tesoro ma proprio non abbiamo tempo!” la prese per un braccio costringendola ad alzarsi dalla sedia, poi fece lo stesso con Slash, trascinandolo fuori dal backstage prima che avesse il tempo di replicare.

Ragazze scusate.. ma mi sono persa un capitolo per strada, l'ho aggiunto oggi.. è il numero 33 e mi ero dimenticata di aggiornarlo..bacio!


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Capitolo 36
*** Cap. 36 ***


Capitolo 36 nvu

CAPITOLO 36

Le luci soffuse che cambiavano colore, le urla di tutta quella gente, la musica al massimo volume.. tutto questo stancava non poco Liz. Mike aveva ragione, non aveva mai avuto tanto da fare, doveva passare continuamente dal bancone ai tavoli, le cameriere erano poche e lei era una delle poche che sapeva fare un gran numero di cocktails, non semplicemente i più comuni, così ogni volta che qualcuno chiedeva un drink più sofisticato si sentiva urlare il suo nome e lei doveva correre: mai far aspettare i clienti.

Il tempo le sembrava non passare mai, avrebbe raggiunto Slash appena finito il turno di lavoro, pregustava un’altra bellissima nottata con lui. Avrebbe anche dovuto affrontare il fantomatico punto interrogativo: cos’erano loro due? Sicuramente ora come ora non erano fidanzati, nemmeno scopa-amici, anche questo era poco ma sicuro.. ma allora cos’erano? relazione aperta? Forse un po’ riduttivo.. erano due persone che si piacevano e uscivano insieme perché stavano bene.. ma come definirlo? Tuttavia sentiva il bisogno di definirlo..

“LIZ!” ‘maledizione a chi ha ordinato quel cocktail!’

Finì di appoggiare le birre su uno dei tavoli, c’erano tre ragazzi, di cui uno particolarmente carino, biondo, gli occhi chiari e l’aria da musicista. Si diresse velocemente verso il bancone, un’altra cameriera le indicò il cliente e Liz nel riconoscerlo sobbalzò

“David! Che diavolo ci fai qui?”

“Sono venuto a trovarti piccola!”

“E come mai ti è presa questa capata?”

“Già fai la scontrosa?”

“Ho forse un motivo per essere gentile con te?”

David era l’ex ragazzo di Liz, lei era innamorata persa di quel ragazzo così bello e affascinante, alto e magro, con un fisico davvero favoloso, capelli neri leggermente ondulati scalati fino alle spalle e due occhi azzurri. Era davvero un bellissimo ragazzo, la faceva ridere e divertire, lei si era completamente innamorata di lui, persa.. spesso Mel le rimproverava il suo comportamento, aveva la sensazione che David approfittasse dell’amica e non ci aveva visto male..

Spesso Liz si era presentata a casa di Mel in lacrime, disperata perché David ancora una volta non si era presentato ad un loro appuntamento, e lei era rimasta ad aspettarlo per ore prima di farsi una ragione del fatto che non sarebbe venuto. Spettava a Mel il compito di consolarla in queste situazioni, quando la sua Liz, la sua fortissima amica era più debole che mai. Aveva provato più volte a dirle che doveva smetterla di soffrire per David, che lui non la meritava e che non aveva scuse per il suo comportamento. Ma ogni volta quel ragazzo trovava una scusa spaventosamente plausibile per le sue assenze, per coprire il fatto che si era semplicemente dimenticato di lei.

Aveva fatto anche di peggio, David, le aveva chiesto un aiuto economico per pagare l’affitto di casa sua, Liz si era ammazzata di lavoro per aiutarlo, spaventata perché lui le aveva detto che se non fosse riuscito a pagare sarebbe dovuto tornare a New York, la sua città natale. Gli aveva dato tutti i suoi risparmi e parte del suo stipendio, finendo al verde in pochissimo tempo, Luke e Mel avevano fatto tanto per aiutarla, mentre David non aveva scucito nemmeno un grazie.

Dio solo sa quante volte dopo quella brutta faccenda Mel e Luke avevano tentato di far ragionare Liz, di farle capire che David se ne approfittava e che lei non poteva vivere in funzione di quel ragazzo che continuava a dimenticarsi dei loro appuntamenti, sempre occupato a fare chissà cosa. Ma Liz era diventata sorda e cieca, quell’amore disperato le aveva legato le mani, non voleva vedere la realtà.

Poi un giorno il mondo le era crollato addosso. Aveva appuntamento con David direttamente a casa sua, non succedeva spesso, ma quando poteva Liz gli chiedeva di vedersi a casa sua, così c’erano meno possibilità che lui si dimenticasse. Era arrivata al suo appartamento e aveva suonato il campanello, ma David non aveva risposto, aveva provato di nuovo, ma ancora non si era sentito nessun rumore e nessuno era venuto ad aprirle. Liz era entrata prendendo la chiave d’emergenza nel porta ombrelli della vicina. credeva che David non l’avesse sentita perché era sotto la doccia, ma appena entrata in casa si accorse che non si sentiva il rumore dell’acqua, così era andata direttamente in camera sua. Ferma sulla soglia, era rimasta diversi minuti a guardare la scena. David dormiva abbracciato con una bella ragazza, entrambi completamente nudi nel letto. le lacrime avevano cominciato a scorrerle sugli occhi, ancora incapace di capire completamente la situazione. Poi l’occhio le era caduto su una busta appoggiata al comodino, vuota, era la busta che conteneva i soldi che lei gli aveva prestato per l’appartamento molto tempo prima, quando la scadenza per il pagamento sembrava costringere David a chiedere a lei, e invece la busta era ancora li, con di fianco due dosi di eroina. Sul pavimento c’erano altre due siringhe usate e il braccio di David che penzolava dal letto, con un nitido livido nella parte interna del gomito, non lasciavano spazio all’immaginazione.

Era scappata dall’appartamento con le gambe che le tremavano e le guance bagnate dalle calde lacrime. Solo la presenza di Mel l’aveva rassicurata e da allora non si era mai più lasciata cogliere impreparata dall’amore.

“Non mi hai mai dato la possibilità di spiegare”

“Non mi hai mai cercata e hai fatto solo bene, non avrei esitato un secondo a prenderti a calci nel culo”

“Non posso spiegarti nemmeno adesso? Ci ho messo parecchio per trovarti” Liz aveva tagliato tutti i ponti che potevano metterlo in contatto con lei dopo quell’episodio, aveva cambiato casa, lavoro.. l’unica cosa che non aveva cambiato era stata l’abitudine di frequentare il bar di Luke, ma tanto l’amico non aveva mai scucito nemmeno una parola con David, anzi, non lo voleva nel suo locale

“Non mi interessano le tue scuse David.. ora evapora che ho da fare”

“E il mio cocktail?”

“Cosa hai chiesto”

“Una birra media”

“Scherzi?”

“No avevo chiesto una cosa strana, ma mi è passata la voglia”

“Tieni questa cazzo di birra.. basta che stai zitto e mi lasci lavorare”

“Sai vero che aspetterò che tu finisca il turno?”

“Ho da fare dopo.. non ci sperare”

“Starò qui comunque”

“Come ti pare stronzo”

“Che cazzo ci fa lui qui!!” Mel che quella sera serviva ai tavoli, una volta riconosciuto il ragazzo con cui Liz stava parlando si era precipitata al bancone, se possibile, lei odiava quel ragazzo anche più dell’amica, perché l’aveva fatta stare male, malissimo, e lei aveva visto tutto il suo dolore. Lo odiava, perché Liz era ciò che di più caro aveva al mondo

“Anche per me è un piacere vederti ficcanaso” il loro rapporto era sempre stato abbastanza burrascoso, quando David e Liz stavano ancora insieme, Mel faceva di tutto per non incontrarli

“Abbassa la cresta David!”

“Che cazzo vuoi ancora da lei!” era rossa in viso, infuriata

“Spiegarle..”

“Vaffanculo David! Ti ho già detto che non ti voglio ascoltare”

“E invece dovrai farlo, a costo di seguirti dopo il turno di lavoro e urlarti le mie spiegazioni a venti metri di distanza”

“Fai pure, non crederò a una parola di quello che mi dirai”

“Vedremo..”

“Stronzo”

“Mel non ti ha interpellato nessuno!”

“Sta zitto! Ha più diritto di parlare lei di te”

“Liz non puoi avercela con me senza prima avermi ascoltato”

“Ce l’ho con te eccome, quello che ho visto non ha bisogno di spiegazioni”

Dopo di che Liz tornò a servire ai tavoli e anche Mel, che si era lasciata tranquillizzare dall’amica. Si scambiavano commenti veloci, quando si incrociavano all’interno della sala o servivano a tavoli abbastanza vicini

“Ma come ha fatto a trovarti!”

“Non lo so Mel, deve avermi riconosciuto qualcuno dei suoi amici”

“Stronzo”

“Sta tranquilla, non ci ricasco una seconda volta.. non mi convince più quel pezzo di merda”

“LIZ! Mi fai un pezzo?”

“Si Mike”

Così Liz, cercando di non badare a David che da sotto il bancone se la mangiava con gli occhi, salì e cominciò a ballare a tempo di musica, era bravissima, sexy ma non volgare. Intanto non faceva altro che guardare l’orologio appeso vicino allo scaffale dei superalcolici, non vedeva l’ora che quella tortura finisse.. David davanti a lei e il mancato concerto di Slash, non era certo di buon umore quella sera. Aveva voglia di rivedere il riccio.. eccome se ne aveva, non poteva però immaginare in che modo inaspettato l’avrebbe rivisto..

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Capitolo 37
*** Cap. 37 ***


Capitolo 37 nvu

CAPITOLO 37

I think about you

Honey all the time my heart says yes

I think about you

Deep inside I love you best

I think about you

You know you’re the one I want

I think about you

Darlin’ you’re the only one

I think about you

 

Duff era esaltatissimo, quella canzone la voleva dedicare a Mel, ma non sapendo se era venuta o meno al concerto era stato zitto, nel caso gliel’avrebbe dedicata dopo.. dicendoglielo a voce.

Il concerto continuava alla grande, i ragazzi stavano dando il massimo, nessuno risparmiava energie, sapevano che quella data era molto importante per loro. Il bassista ogni tanto ripensava a cosa aveva visto nel backstage, tra un giro di basso e l’altro.. Slash, il suo migliore amico, non cambiava mai, sempre a combinare casini che, sapeva, lui avrebbe contribuito a risolvere, come sempre. Poteva contare sull’appoggio di Slash lui, al contrario di qualsiasi altra ragazza, perché forse davvero non ci si poteva fidare del capellone.. perché poi aveva baciato Giada chi lo sa, Duff non riusciva a capacitarsene, era convinto che questa volta il riccio si sarebbe messo la testa a posto, sembrava che Liz gli piacesse davvero e invece era bastata una sbornia per fargli fare casino..

I think about you

You know that I do

I think about you

All with love – only you

I think about you

Oh, it’s true

I think about you

Oh, yes I do

 

Suonava meravigliosamente quella sera, aveva occhi solo per le corde della sua amata chitarra. Non pensava a nient’altro, probabilmente nemmeno si ricordava di quel bacio dato poco tempo prima.. quando aveva in mano la sua Les Paul il resto del mondo scompariva, quando poi aveva in corpo una tale quantità di alcool e droga.. il resto del mondo semplicemente non esisteva. Pensava solo a far vibrare le corde come solo lui sapeva fare, ascoltava la reazione del pubblico, si crogiolava  nella sua stessa musica.. il resto era nebbia.

Il concerto finì e i cinque ragazzi erano ormai sfiniti, tra corse, salti e acrobazie con gli strumenti non avevano più fiato. Tornarono nel backstage, Izzy prese delle lattine di birra nel frigorifero, lanciandole ai compagni.. quello era solo l’inizio, era solo per rinfrescarsi.

Finirono la birra in men che non si dica, con Duff che ne aveva bevuta il doppio degli altri, la birra, la sua passione. Passarono in fretta a qualcosa di più forte, qualcosa che facesse loro recuperare in tempi relativamente brevi le energie consumate.. una bomba ipocalorica: l’amato zio Jack!

Alcool e droga si era già impossessato dei loro cervelli, ecco il momento in cui, per i Guns, cominciava la serata.. era il momento di festeggiare per il concerto..

***

“Liz è finita!” Liz guardò l’orologio, segnava le due spaccate, finalmente se ne poteva andare

David era ancora seduto al bancone, gli occhi spenti perché per rimanere lì tutto il tempo era stato costretto a ordinare un sacco di cose.

“Andiamo a divertirci bella!” David sentì quelle parole e capì che finalmente Liz aveva finito il turno, si alzò traballante dirigendosi verso l’uscita del locale.

Liz e Mel salutarono le altre cameriere e entrarono nel piccolo spogliatoio, erano riuscite a convincere Mike a non farle restare fino all’orario di chiusura a pulire i tavoli. Si tolsero velocemente le “uniformi” da lavoro, rivestendosi.

Mel portava un tubino blu elettrico molto aderente con degli stivali neri, Liz una minigonna di pelle nera e una canottiera molto scollata viola, anche lei con i fedeli stivali. Si rimisero a posto trucco e capelli velocemente, giusto per far sempre bella figura, e uscirono dalla porta sul retro del locale, dove ad aspettarle c’era David.

“Possiamo parlare ora?”

“No David, ti ho detto che avevo da fare dopo ilo lavoro..”

“Non mi interessa.. io devo parlarti capisci?”

“E io non voglio sentirti, ma questo tu non provi nemmeno a capirlo”

David si era avvicinato alle due ragazze barcollando, Liz doveva ammettere di essere un tantino spaventata dalla situazione, va bene che erano in due, ma David era sempre stato manesco..

“Secondo te io sono stato qui da solo tutta la sera per sentirmi dare un rifiuto?”

“Te l’ho detto fin dall’inizio che n9on ti avrei ascoltato” un ghigno malvagio si disegnò sul suo viso

“Forse tu non hai capito”

Liz non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa stava succedendo che si ritrovò schiacciata di faccia contro al muro, David attaccato a lei. Sentì Mel urlare, attaccare David e poi essere spinta via, guardò nella sua direzione, era accasciata ai piedi di una macchina, stesa per terra in una posizione del tutto innaturale, coi bei capelli biondi tinti di rosso.

“NOOOO! Che cosa le hai fatto bastardo!”

“Impara a portarmi rispetto puttana!” le lacrime cominciarono a scorrere sulle guance di Liz che non riusciva a non guardare l’amica stesa a terra

“Perché mi respingi eh? Non ti sarai mica trovata un altro?” Liz non rispose, la rabbia cresceva man mano dentro di lei, David la giro a forza, sbattendole le spalle contro al muro

“Guardami negli occhi! Perché mi rtespingi?”

“Perché sei un figlio di puttana” La voce ferma, glaciale, gli occhi colmi d’odio, sarebbe potuta scoppiare a momenti

“Non ti permettere!” lo schiaffo arrivò inaspettato e la colpì in pieno volto, la guancia cominciò a bruciare in un modo terribile, ma Liz non cambio espressione, sembrava non sentirlo nemmeno

“Vaffanculo”

“Hai un altro?” Non rispose

“Rispondimi! Ti fai scopare da un altro?”

“Si” David ebbe un momento di debolezza, non si aspettava una risposta così ferma e sicura, mollò impercettibilmente la presa sulle spalle di Liz che ne approfittò per afferrargli il cavallo dei pantaloni e stringere più che poteva per poi, con un movimento brusco e deciso, incurante delle urla del ragazzo, girare la mano di 360°. David cadde a terra dolorante e cominciò a rotolarsi su se stesso in preda al dolore. Liz corse da Mel, che nel frattempo era rinvenuta, se la caricò sulle spalle, aiutandola a camminare, trascinandola quando non ce la faceva e corse via con lei, più lontano possibile da quel ragazzo.

Quando furono abbastanza lontane, Liz si fermò in una vietta laterale per accertarsi che Mel stesse bene. Guardò il taglio sulla testa, per fortuna non era niente di grave, certo lei era svenuta per la botta, ma il taglio era piccolo e non perdeva molto sangue.

“Mel tesoro stai bene?”

“Si.. tu?”

“Io si.. gliele ho date a quel bastardo”

“Portami da Duff”

“Non è meglio se prima facciamo qualcosa per questo taglietto? Siamo vicine a Luke, ti facciamo disinfettare e poi andiamo da Duff promesso”

“Va bene.. ma ci voglio andare da Duff chiaro!”

“Chiaro!” Liz sorrise a quella sua pazza amica innamorata, e lei sorrise a sua volta, poi l’aiutò di nuovo ad alzarsi, tenendola anche se era in grado di camminare da sola e andarono verso il bar di Luke.

 

***

“Ragazzi allora! Alzate il culo da quelle sedie e andiamo a festeggiare!” i Guns si alzarono uno a uno, molto lentamente e si avvicinarono alla porta del backstage, dove uno Steve elettrizzato non vedeva l’ora di festeggiare alla loro maniera.

Si sedettero al bancone, avendo suonato nel locale potevano bere gratis. Slash ordinò un giro di Jack per tutti, incurante degli sguardi preoccupati di Duff. Il biondo tentò di tenerlo d’occhio per un po’, poi si perse in cerca di Mel.

“Duff ci raggiungeranno dopo! Datti pace porca puttana!” gli urlò Izzy

“No.. non dopo! Dov’è la mia Liz!!” Slash era ubriaco fradicio, urlava come un bambino impaperandosi con le parole

“Non ti serve la tua Liz” Giada li aveva raggiunti, era spuntata alle spalle di Slash, abbracciandolo da dietro.

Slash si girò senza capire molto, non disse nulla, semplicemente si aprì in un sorriso troppo grande..

Ok ragazze.. mi scuso tantissimo per il ritardo.. ma d'estate trovo poco tempo per scrivere.. in realtà questo capitolo era pronto da un po' ma avevo bisogno di convincermi del tutto prima di aggiornarlo.. 

Come al solito un ringraziamento speciale a chi recensisce e continua a seguire la mia storia! Spero di riuscire ad aggiornare in tempi più brevi prossimamente.. un bacio..

Liz (a breve dovrebbero cambiarmi il nickname)

 

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Capitolo 38
*** Cap. 38 ***


Capitolo 38 nvu

CAPITOLO 38

Non ci volle molto per arrivare al bar di Luke, Mel stava decisamente meglio, non era niente di grave per fortuna, ma Liz aveva insistito per portarla lì, voleva medicarla a tutti i costi.

“Ciao Luke”

“Ehi ragazze! Non mi aspettavo di vedervi.. non avevate un concerto oggi?”

“C’è stato un imprevisto” solo a quel punto Luke si accorse del taglio alla testa di Mel

“Oddio ma che è successo?”

“incontri spiacevoli..”

“Non sarà ancora il tuo ex?”

“Si lui..”

“Se lo vedo da queste parti giuro che lo ammazzo!”

“Luke sta tranquillo.. io sto bene, non c’era nemmeno bisogno che  venissimo qui..”

“Si che ce n’era bisogno.. Luke hai del disinfettante e dei cerotti?”

“Si piccola! Arrivo subito” ancora un po’ scosso Luke sparì dietro una tendina che portava al retro del locale, tornò subito dopo con una boccetta di disinfettante e dei cerotti. Liz medicò Mel alla perfezione, prendendosene cura come una madre, le pulì i capelli dal sangue e le disinfettò accuratamente la ferita.

“Voglio andare da Duff adesso”

“ok Mel.. adesso andiamo”

“Siete sicure che non vi serva nient’altro?”

“No Luke, grazie mille per l’aiuto”

“Sicura di star bene?”

“Si si.. grazie”

Così uscirono dal piccolo locale dopo aver ringraziato un’altra volta l’amico. Liz era molto scossa dall’accaduto, si sentiva in colpa per quello che era successo a Mel, era stata trascinata in una questione che non la riguardava e Liz si vergognava per l’interesse che suscitava ancora in David, pur essendo consapevole di non essere responsabile per quello che era successo. Il fatto che, nonostante l’avesse lasciato, quel ragazzo riusciva a dar loro ancora problemi la mandava su tutte le furie.

Camminavano silenziosamente, Mel aveva tentato di attaccar discorso, per far capire che stava bene, ma vedendo che Liz rispondeva a monosillabi, non particolarmente incline alla conversazione, aveva rinunciato.

L’hotel dove alloggiavano i ragazzi non era molto lontano, anche se c’era un pezzo di strada che a piedi era piuttosto lungo, e le due ragazze erano sicure che li avrebbero trovati già lì, vista l’ora tarda.

***

I ragazzi avevano festeggiato nel locale, bevendo un giro dietro l’altro. Slash non si era lasciato ammaliare da Giada, continuando a chiamare Liz nel pieno del delirio da tasso alcolico elevato, ma la ragazza non si era affatto arresa, aspettava solo che il riccio si ubriacasse tanto da non ricordare più il suo nome, allora sarebbe capitolato. Duff controllava vagamente la situazione, non gli andava a genio l’idea di doversi improvvisare balia del chitarrista.. ‘fa quel cazzo che ti pare man..’

Axl anche controllava la situazione, visibilmente indispettito dall’assurda quanto inaspettata resistenza opposta dal riccio. Per non pensarci si era sfogato nel Jack Daniel’s e, tanto per gradire, in una sveltina con una biondina dal quoziente intellettivo pari a zero che gli ronzava intorno con insistenza.

Quando furono le due i ragazzi decisero di tornare all’hotel, visto com’erano ridotti era meglio chiamare un taxi o il tragitto sarebbe durato ore, e se si fossero fermati ancora un po’ in quel locale non avrebbero più avuto la volontà e la testa per tornare a casa.

Izzy chiamò il taxi che arrivò prendendosela comoda all’Hollywood. Essendo una sola macchina i ragazzi ci stavano davvero stretti: Axl, da brava prima donna, si era preso il posto accanto al conducente, un omone sulla quarantina con baffi, barbetta e faccia simpatica. Dietro, tra spintoni e imprecazioni varie, i ragazzi erano riusciti ad entrare tutti e quattro, stando schiacciatissimi tra loro, morendo di caldo, per di più Giada si era “comodamente” seduta in braccio a Slash, che annaspava in cerca d’aria con la mente annebbiata dai fumi dell’alcool.

“Steve sei un frocio non mi palpare!!”

“ma chi ti sta palpando biondino!!”

“Dubito che sia stato il finestrino quindi sei tu!!”

“Ma che schifo Duff! Ti pare che ti palpo!?”

“Non si sa mai con te Steve”

Le conversazioni all’interno dell’auto prendevano più o meno tutte la stessa piega, tra le parole ingarbugliate di Slash, lo sbuffare di Axl, le frecciatine di Giada e le mezze risate del taxista. Arrivarono all’hotel in un tempo che ai più lucidi sembrò infinito.

Spintonandosi uscirono dall’auto e Izzy pagò il conducente con qualche difficoltà nel conteggio dei soldi.

Entrarono nella hall dell’hotel sotto lo sguardo sconcertato del receptionist, erano ubriachi fradici, barcollavano pericolosamente e urlavano a squarciagola. A Steve cadde l’occhio su due belle ragazze nella sala comune, alte bionde e slanciate, sembravano russe o svedesi, si avvicinò a loro tentando di barcollare il meno possibile e con molta nonchalance:

“Ragazze! vi va di passare la serata con me e i miei amici? No no non vi spaventate, solo quattro chiacchiere tra amici! Sono le due e mezza del mattino, non vorrete passare il resto della serata a giocare a carte in due!”

Le ragazze si guardarono un attimo, discutendo in una lingua chiaramente nord-europea, stavano effettivamente giocando a carte da sole, sconvolte dal fuso orario, e non avevano di meglio da fare. Così si alzarono sorridenti rispondendo in un perfetto inglese da manuale:

“Certo! Grazie dell’invito! Io sono Alexandra”

“E io Katrina!”

“Molto.. piacere. Io sono Steven! E loro sono i miei amici!” Steve indicò con un sorriso da ebete alle sue spalle, vedendo le espressioni dubbiose delle due russe si girò anche lui, per constatare che i suoi amici non c’erano!

“Cacchio.. non mi hanno aspettato! Devono essere saliti in stanza.. andiamo ragazze?” le due si scambiarono un altro sguardo d’intesa per poi seguire il barcollante Steven, trovandosi costrette ad aiutarlo a camminare per evitare che cadesse a terra.

Quando le porte dell’ascensore si aprirono Steve trovò Duff appoggiato al muro, che sentendo il rumore dell’ascensore aveva alzato la testa, sfoderando però un’espressione delusa una volta visto chi era..

“Ehi man che fai qui!”

“Aspetto Mel”

“E la aspetti davanti all’ascensore?”

“Problemi?”

“No.. però dai Duff.. vieni con noi a festeggiare, prometto che farò ben capire a queste due che sei off limits, così non avrai nemmeno questa seccatura!” Alexandra sentendo le parole di Steve rimase un po’ delusa, non le era certo sfuggita la bellezza di Duff.

“Steve non è questo il problema”

“Eddai Duff lo so che non è questo il problema! Era così per dire.. dai.. non puoi negare una birra in tua compagnia al vecchio Steve!”

“E va bene.. una birra si può fare..”

“Ahah!! Lo sapevo!! Duff king of beer Mckagan non mi avrebbe mai detto di no!!”

“Si si come vuoi.. andiamo va..”

Si avviarono verso la sala comune, Izzy stava preparando delle piste bianche, Axl era seduto di fianco a lui che aspettava, Slash seduto sul divano che beveva Jack Daniel’s con Giada ‘però testarda la ragazza!’

Piccolo giro di presentazioni delle due russe, poi la serata continuò in pieno stile Guns.. Steve e Katrina non ci misero molto ad approfondire la loro conoscenza, e Izzy, in timido e introverso Izzy, stava steso su un divanetto con Alexandra, bevendo e fumando una sigaretta dietro l’altra, parlando del più e del meno. Giada continuava a rubare baci più o meno casti a Slash, Axl  canticchiava guardando fuori dalla finestra e Duff malediva il mondo intero perché Mel non c’era.

Eccomi di nuovo ragazze! Ancora una volta mi scuso perchè aggiorno molto più lentamente.. tra l'altro dopodomani parto per la route scout, quindi per una settimana non avrò un computer! Oddio non so come farò senza le vostre storie!! Mi deprimerò tantissimo! 

Ringrazio moltissimo chi ancora legge e recensisce la mia storia, nonostante i vari problemi di quest'ultimo periodo!!

Colgo l'occasione per annunciarvi che tornata da scout, con buone probabilità comincerò a pubblicare una nuova ff sui nostri amati GUNS!! Ebbene si, mi è saltata in testa un'idea che non posso lasciarmi scappare, sperando che sarò in grado di gestire due ff contemporaneamente O.O!! Mi scuso già per eventuali ritardi derivanti!!

Un bacione girls!!! E ricordate.. ROOOOCK N' ROOOOOOOOOOOLL!!!!!!!

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Capitolo 39
*** Cap. 39 ***


Capitolo 39 nvu

CAPITOLO 39

Finalmente arrivarono all’hotel, quella serata era sembrata lunghissima, e la parte che avevano aspettato doveva ancora cominciare.. forse.

Mel e Liz entrarono nella hall, Mel stava quasi correndo e Liz era preoccupatissima per lei, aveva paura che la botta alla testa potesse avere strane ripercussioni, e non la perdeva di vista un secondo.

Entrarono nell’ascensore, si guardarono nel grande specchio che c’era appeso su un lato, avevano entrambe un aspetto orribile, Liz soprattutto, il viso tirato e due grandi occhiaie nere sotto gli occhi, forse per lo stress e la preoccupazione di quella assurda serata. Tuttavia non si preoccuparono minimamente del look, sapevano di piacere ai rispettivi Guns per quello che erano..

***

‘Un altro giro di Jack, chissà perché Axl si è messo in testa di fare quegli stupidi giochi alcolici proprio stasera.. vallo a capire. Duff sembra un’anima in pena, possibile che non sia in grado di rilassarsi? Izzy e Steven ci stanno dando dentro con le due russe.. bravi loro! Quanto mi piacerebbe adesso avere una ragazza! Ma chissà perché Liz non è ancora arrivata, sicuramente non verrà, o sarebbe già stata qui, ha smesso di lavorare già da un po’.. fanculo quanto ho bevuto.. non capisco un cazzo, chi è questa? Ah si.. Giada.. bella ragazza davvero! Chissà perché Axl stasera non le sta addosso, di solito è lui quello che vuole scopare a tutti i costi.. oddio se ti siedi su di me però mi ecciti piccola! Ok dai.. vieni qui!’

Slash non connetteva più, la sua mente forse funzionava, ma lui nemmeno se ne rendeva conto e comunque il corpo non rispondeva ai segnali.. se la sua coscienza gli diceva “Fermati” lui andava avanti.

Giada gli si avvicinò, traballante ma allo stesso tempo molto provocante, improvvisando di fronte a lui un’ipnotica danza col bacino, era una delle cose che sapeva fare meglio.

Si era sfogata anche lei nell’alcool, stanca dell’incredibile resistenza del riccio, ma quella sera lo voleva per sé, lo voleva per sé per avere poi Axl.. aveva capito com’era quel ragazzo, così simile a lei per certi aspetti.. se si fissava con una cosa, non c’era modo di farlo desistere, doveva ottenerla per forza.. e se quella volta si era fissato con questa Liz, Giada sapeva che non l’avrebbe mai avuto per sé senza quel piccolo sacrificio (chiamalo sacrificio poi).

Si avvicinò sempre di più al riccio che la guardava con sguardo assente.. non le importava se sarebbe andato con lei solo perché incapace di intendere e volere, lei voleva Axl e se per averlo doveva andare con Slash, l’avrebbe fatto senza pensarci due volte. Slash stava seduto su un divanetto, Giada si posizionò a cavalcioni su di lui, scendendo lentamente, sensualmente.

Avvicinò la sua bocca a quella del ragazzo, troppi baci aveva ottenuto quella sera senza riuscire ad andare avanti.. tutto fumo e niente arrosto, quella sarebbe stata la volta definitiva, il chitarrista doveva cedere.

Prima di baciarlo passò sensualmente le piccole mani tra i suoi capelli scuri, premendo le dita dietro al collo, all’attacco del cranio, e sorrise gioiosa al mugolio di approvazione del ragazzo.

Incollò quasi ermeticamente le sue labbra a quelle di Slash, si fece spazio con la lingua con forza, non accettando rifiuti. Il suo alito sapeva pesantemente di alcool, a qualsiasi persona normale avrebbe fatto schifo, ma la ragazza aveva bevuto abbastanza da non darci peso.

Passò ad accarezzargli le spalle, poi il petto, scendendo sensualmente fino al ventre, staccandosi per un secondo dalle sue labbra, quando tornò a baciarlo e riportò le mani dietro al suo collo, sentì quelle grandi e forti del riccio sui suoi fianchi.. finalmente!

Slash si lasciò andare a quel bacio, ormai non più in grado di opporsi, quella ragazza non gli aveva lasciato fiato per tutta la sera, e ormai lui si era rassegnato all’idea che non avrebbe passato con Liz quella notte, e che con Giada nei paraggi non sarebbe riuscito nemmeno a passarla da solo.. a questo punto perché frenarsi?

Appoggiò le mani sui bei fianchi della mora, accarezzandole la pelle delicata.. quasi subito le sue carezze diventarono più profonde, non voleva certo perdere tempo con stupidi e inutili gesti romantici. La prese in braccio alzandosi dal divanetto, poco ci mancò perché cadessero entrambi rovinosamente a terra, la stabilità del riccio era momentaneamente assente.

Duff, sentito un rumore nel corridoio, superò la coppia, vedendo Axl uscire dalla sala comune, incurante di quello che accadeva intorno a lui, era Mel ne era sicuro, e non pensava più ad altro.

***

Le porte dell’ascensore si aprirono, le due ragazze uscirono e attirate dai rumori si voltarono in direzione della sala comune, Mel vide Duff venirle incontro, corse verso di lui buttandosi tra e sue braccia e baciandolo dolcemente.

“Non eri al concerto”

“Non mi hanno lasciato la serata libera.. non sai quanto avrei voluto esserci”

“Ti aspetto da tutta la sera”

“Ho fatto prima che ho potuto”

Si baciarono di nuovo, persi nel loro amore. Non si accorsero di cosa stava accadendo, entrarono in camera di Duff senza nemmeno voltarsi.

Liz vide Mel scattare verso Duff, sorrise di quella sua amica innamorata, guardando il suo principe azzurro, Duff era davvero bello, niente da fare. Poi il suo sguardo passò oltre la sagoma del biondo, vide uscire dalla sala comune qualcuno che teneva in braccio una ragazza, non lo riconobbe subito. Poi la ragazza venne schiacciata contro la parete del corridoio e spuntò la massa di capelli ricci di Slash.

Liz si fermò all’istante, pietrificata a guardare la scena di Slash che apriva la porta della sua camera e ci entrava con ancora la ragazza addosso. Non sapeva cosa pensare, per un attimo non pensò e non respirò, sentiva una strana sensazione allo stomaco.. le sembrava che il mondo stesse crollando addosso a lei, ancora una volta sentì quel dolore simile ad una pugnalata in mezzo alle scapole. Slash, quel ragazzo con cui fino al giorno prima rideva e scherzava, quel ragazzo con cui si era trovata benissimo, con cui aveva provato piaceri che non provava da tantissimo era in camera con un’altra ragazza. Per un attimo pensò che sarebbe scoppiata a piangere, ma si accorse che i suoi occhi non erano nemmeno umidi, aveva imparato a non piangere più per niente, provava il dolore in altri modi lei.

‘D’altra parte lui non è il mio ragazzo.. può fare quello che vuole’ non era del tutto convinta di questo, ma in mancanza d’altro non sapeva a cosa appigliarsi. Sentì crescere dentro di lei, mischiata al dolore, la rabbia, non accettava che un ragazzo le avesse messo i piedi in testa un’altra volta.. non poteva accettarlo.

“Slash è un coglione, non soffrire per lui” sentì un brivido lungo la schiena quando quelle parole arrivarono al suo orecchio, la voce bassa e sensuale, i capelli rossi che le facevano solletico alla spalla, una mano appoggiata delicatamente al suo fianco.

“Non soffro per nessuno”

“Vuoi dirmi che non sei gelosa?”

“Lui non è il mio ragazzo” la mano le carezzò il fianco.

Liz si voltò trovandosi a pochi centimetri dai verdissimi occhi di Axl, la guardavano con una quantità di desiderio assurda. La rabbia cresceva ancora, e come un lampo la scena appena vista passò nitidissima nella mente di Liz.. ‘Non l’avrai vinta.. nessuno mi può mettere i piedi in testa’

Axl guardava quella creatura che tanto desiderava, il piano di Giada aveva funzionato e ora toccava a lui, vedeva la rabbia negli occhi della ragazza, una rabbia che lo eccitava da morire. Non sapeva perché quella ragazza avesse un effetto tanto schiacciante su di lui, ma non poteva aspettare oltre, l’aveva desiderata troppo e troppo inconsciamente. Avvicinò impercettibilmente le labbra a quelle rosse e piene di lei, le trovava magnifiche e assolutamente invitanti.

Liz azzerò la distanza tra loro, baciandolo con forza, niente romanticismi, agiva per vendetta, per sfogarsi.. nulla di più. Sentiva Axl rispondere prontamente al bacio, portare anche l’altra mano sui suoi fianchi e cominciare ad accarezzarla più audacemente. Axl si staccò da lei..

“Non sembri disperata per Slash”

“E infatti ti ho detto che non lo sono”

Tornò a baciarlo, di parlare non aveva nessuna voglia.

Eccomi qui!!! Sono tornata! Siamo arrivati al capitolo fatale.. che succederà ora?? Eh eh.. lo scopriremo solo vivendo come si suol dire!! Ragazze sono contenta delle recensioni che lasciate e anche per chi legge e basta.. (Sto diventando ripetitiva)  un becione a tutte!! Liz Eagle

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Capitolo 40
*** Cap. 40 ***


Capitolo 40 nvu

CAPITOLO 40

La sua pelle è molto più delicata e soffice di come avessi mai osato immaginare, il suo corpo perfetto, i suoi capelli setosi, quelle labbra piene e rosse che mi baciano.. dio è qualcosa di meraviglioso. Sento la sua rabbia, le sta bruciando dentro, lo sento dai suoi tocchi, la leggo nei suoi occhi profondi. Slash aveva ragione, ha due occhi in cui ci si perde, forse sono più pericolosi dei miei famigerati occhi verdi.. Slash.. che razza di coglione, ma come ha fatto a farsi Giada quando poteva essere con Liz? Devo averlo aiutato a conciarsi da buttar via.. domattina mi ucciderà.. ma ne è valsa la pena.

Liz spinge Axl con forza sul letto, Axl, la star maledetta che tutti descrivono come senza cuore, come la carogna peggiore, è seduta davanti a lei, sembra un bambino, sarà tutta la rabbia che le è sorta vedendo Slash e Giada, ma lei in quel momento si crede fortissima. Passa una mano tra i lunghi capelli rossi, sono morbidi e lisci, lo vede chiudere gli occhi, lasciarsi trasportare dal suo tocco. Sa come far impazzire un uomo, sa quali armi usare. Lo spinge piano per le spalle, rimanendo in piedi davanti al letto, si sfila la maglietta, mostrando i seni rotondi e sodi. Axl la guarda quasi ipnotizzato, ha desiderato così a lungo quel momento!

Non le interessa del giorno dopo, forse dopo quello che è successo non uscirà più con Slash, anche se la loro non era una storia seria, lei inevitabilmente ci è rimasta male, anche se tenta di nasconderlo a sé stessa lo capisce dalla rabbia che le è sorta dentro. Non le importa, ci sarà anche rimasta male ma sa come farsela passare, Axl è solo il primo passo. Poi con la sua determinazione e standogli alla larga si dimenticherà di lui.

Axl è davvero sexy, bisogna ammetterlo, e le sue labbra mandano il fiamme la pelle del collo di Liz, stesa sotto di lui in quel groviglio di coperte. Con un colpo di reni Liz ribalta la posizione, torturando il petto di Axl che per una volta non trattiene i gemiti, non gli importa, sa che non avrà un’altra possibilità di stare con Liz e vuole godere appieno di questo momento.

Tutti e due sono instancabili, passano ore a fare quello che entrambi sanno essere solo sesso, puro e disinteressato sesso, almeno per Liz, perché Axl è tutto meno che disinteressato. Si gettano sul letto sfiniti con ancora il fiatone, Axl si sporge verso Liz, cercando di racchiuderla in un abbraccio che lei però rifiuta, non vuole nessun tipo di romanticismo, nessuna coccola, non quella notte.

Per Axl è un boccone amarissimo, il peggiore che abbia mai ricevuto, molto spesso lui ha negato quel tipo di affetto a molte ragazze che si era portato a letto, non essendo in vena di smancerie, ma non aveva mai provato a pensare cosa dovesse voler dire non ricevere nemmeno una carezza dalla persona con cui hai appena fatto sesso.. ora lo sa. Liz gli sfugge veloce, e si sdraia dandogli le spalle, non lo fa con cattiveria, ma una carezza o un abbraccio sono le ultime cose che vuole. Axl ci rimane malissimo, perché ora più di prima ha davanti agli occhi la triste verità, Liz non è minimamente attratta o affezionata a lui, e gli ha concesso quella che lui reputa la miglior notte in vita sua solo perché arrabbiata con Slash, e troppo orgogliosa per essere da meno di lui.

Sconfitto Axl si volta dalla parte opposta, ha ancora quel briciolo di orgoglio che gli impedisce di passare il resto della notte insonne a fissare la sua schiena, stringe il lenzuolo così forte da farsi venire le nocche bianche.

Liz guarda il nulla, tiene gli occhi fissi su un punto senza guardarlo veramente. L’immagine di Slash e Giada non vuole lasciare la sua mente, a scatti viene sorpassata da quella di Axl che chiude gli occhi raggiungendo l’apice con lei. Sa di averlo trattato malissimo quella notte, di essersi comportata con lui come una perfetta menefreghista, cosa che non ha mai fatto con nessun altro, ma non riesce comunque a dispiacersene. Axl era un ripiego, un antidolorifico e lei l’ha trattato come tale.. e poi, uno come lui, che ha la fama del più stronzo amante che si sia mai visto, se lo merita anche un po’.

E pensare che lei quella notte si era recata all’hotel decisa a parlare con Slash, ad affrontare il famigerato discorso, a mettere luce sulla loro situazione, e invece non l’aveva nemmeno salutata, troppo impegnato con la puttanella, e lei si era ritrovata a fare sesso col rosso, senza un minimo di passione o sentimento, solo per scaricare un po’ di rabbia, e per pareggiare i conti col riccio.

***

“Ehi honey.. tutto bene?” i raggi del sole sono una delle cose più fastidiose per uno che si sta riprendendo da una sbornia colossale, due piccole mani gli accarezzano la schiena per il lungo. Slash si volta incontrando gli occhi azzurro-grigi di Giada, non ricorda come lei sia finita lì, non ricorda niente della sera precedente, ma vedendola nuda e vedendo sé stesso nudo non ci mette molto a ricostruire una serata da routine: sbornia, droga e sesso, pura vita da Guns.

Ma la vita da Guns non è sempre bella; con la mente reduce della serata e un forte pulsare delle tempie che fa male, Slash capisce comunque che qualcosa non quadra, che non si è andato a cercare la serata Guns. Dov’è Liz, la ragazza che da qualche tempo aveva preso a fargli battere forte il cuore? Perché cazzo quella troietta di Giada era finita nel suo letto invece che in quello di Axl? ‘porca troia, mi sono conciato di nuovo come una merda!’

“Sono stata benissimo stanotte..” pure un’altra di quelle sfigate che fanno i complimenti dopo una serata di sesso.. di solito Slash si pavoneggia di quei complimenti, ma in quel momento gli fanno schifo.. gli fanno ribrezzo.

“Buon per te perché io mi sono annoiato” Slash non è mai delicato o di buon umore la mattina, fatte le dovute eccezioni, e quel giorno meno che mai..

“Carino da parte tua” adesso fa pure la menosa? No ma dico da dove viene questa? E quell’espressione da so tutto io? Sarebbe da prendere a schiaffi..

“Taci puttana.. fuori da camera mia” non vuole vederla un minuto di più.. si sente una merda.. si sente un traditore.. eppure lui e Liz non stanno insieme, ma ciò non gli impedisce di sentire quel nodo alla gola che fa tanto fastidio, non è convinto nemmeno lui di quello che pensa, è convinto di averla tradita e per questo si sente un verme.

“Vaffanculo” Giada raccoglie velocemente le sue cose, si riveste in un secondo e fa per andarsene, è felice perché sa che il piano ha funzionato, ma è troppo orgogliosa e troppo stronza per farsi insultare così, spalanca la porta, ma prima di uscire si gira di nuovo verso quel letto, Slash non la guarda, ma ciò che importa è che senta.

“Gli stronzi se la prendono sempre nel culo sai Slash? Chissà come mai c’ero io nel tuo letto..” e senza aggiungere altro esce, se ne va velocemente.

“Stronza!” ma che diavolo vuole questa ragazza? Di solito si accontentano di una buona scopata e morta lì..

Slash prova a riaddormentarsi, ma il dolore alla testa è insopportabile, il nodo alla gola forse anche peggio.. e un brutto presentimento si insinua nella sua mente. Cosa voleva dire Giada con quelle parole? Che fosse successo qualcosa? No.. sicuramente era solo incazzata con lui.. non che gliene fregasse qualcosa.

Abbandonata l’idea di riaddormentarsi, visto che i tormenti non sembrano volerlo lasciare in pace, si alza, provocando fitte più forti alla testa che però tornano come prima quasi subito.. ‘cristo che male’.

Va in bagno, sente un terribile sapore in bocca, anche questo fa parte dei postumi della serata, ma sembra più amaro del solito. Si sciacqua la bocca, lavandosi i denti, poi si infila sotto la doccia velocemente, l’acqua fredda nel tentativo di riprendersi un po’.

***

Si sveglia per il caldo, il sole è insopportabile, tasta con una mano il letto.. sente le coperte che man mano diventano più calde, poi quel leggero contatto con la sua pelle. Liz è ancora lì che dorme, stanca per i tormenti del giorno prima. Axl si alza a sedere e la guarda, è bellissima mentre dorme, il viso rilassato e un leggero sorriso.. forse sta facendo un bel sogno. Il suo corpo perfetto fasciato dalle lenzuola bianche, i capelli che si spargono sul cuscino, dorme accoccolata su sé stessa, sembra quasi una bambina. La tentazione di toccare quella pelle color caffelatte, sofficissima, è irrefrenabile. Con i polpastrelli segue delicatamente la curva del suo fianco, le lenzuola la coprono solo fino alle anche, la schiena scoperta è un richiamo fortissimo; le bacia la spalla leggermente, la sente muoversi, si sta svegliando.

“Ciao piccola..”

“Ehi..” Liz si gira, non vergognandosi per niente della sua seminudità, Axl sente la gola diventare secca.. ancora una volta.

“Come stai?”

“Bene.. scusa se ieri sera non sono stata proprio adorabile ma.. ero stanca..”

Sapeva che loro due non avevano un futuro, che non gli rimaneva niente dopo quella notte e per Axl questa consapevolezza era una tortura.. “Vorrà dire che andrà meglio la prossima volta” ma tentar non nuoce, no?

Liz si girò con occhi che non lasciavano spazio ad altre possibilità “Scordatelo”

“La mattina non migliori in fatto di gentilezza.. facevi così anche con Slash?” già.. Slash, non ci aveva ancora pensato. Una fitta al petto che fa male, ogni volta che le torna in mente quella scena.

“Non sono in vena di sarcasmo”

“Non hai detto che non soffrivi per lui”

“Si ed è così.. ma le tue frecciatine risparmiatele.. vado a farmi una doccia”

“Fa come fossi a casa tua”

Si alza, portandosi dietro il lenzuolo bianco avvolto attorno al corpo, Axl sente il forte desiderio di seguirla, ma non ha il coraggio di farlo, quella ragazza tutta d’un pezzo lo spaventa.

L’acqua fresca è un toccasana, si sente invecchiata di dieci anni, sente gravare su di sé il peso di una situazione che di lì a poco potrà solo peggiorare. Finisce di lavarsi in fretta, prima se ne va dall’albergo meglio è.. incontrare Slash quella mattina non sarebbe stato piacevole.

“Hai fatto in fretta”

“Quando voglio sono veloce”

“Stai scappando via?”

“Devo andare a lavorare”

“Di domenica?”

“Si.. problemi?”

“No no.. figurati”

Si veste velocemente, si vede che se ne vuole andare, anche se improvvisamente si ferma, si appoggia al davanzale della finestra per fumare una sigaretta, è troppo nervosa per i suoi gusti. Axl si alza diretto in bagno, anche lui per il bisogno di darsi una rinfrescata.

‘forse è meglio andarsene ora che è presto.. ho meno probabilità di vedere Slash..’ un’altra fitta al petto, non è possibile che stia così male, deve andarsene subito da quell’albergo o finirà per impazzire. Quasi corre verso la porta, esce dalla stanza ma non fa in tempo a fare nemmeno un passo.

***

Esce dalla sua camera, ha finito le sigarette, sicuramente Duff ne ha e dopo una nottata del genere ne ha un estremo bisogno. Cammina per il corridoio, la camera di Duff si trova davanti a quella di Axl. Slash sta ancora rimuginando sulle parole di Giada quando la porta della stanza del rosso si apre, facendolo smettere di respirare.

Liz è davanti a lui bellissima come sempre, qualche residuo del trucco della sera prima e i vestiti ce hanno chiaramente visto troppo, ma ciò non le impedisce di essere bella da togliere il fiato. Slash la guarda con la bocca spalancata, incapace per un secondo di capire.. perché Liz nella camera di Axl? La guarda neglio occhi, la sua espressione non promette niente di buono, si vede che è arrabbiata.

Ad un tratto realizza, un moto d’ira nasce dal centro del petto, si espande velocissimo, sente che potrebbe esplodere per la rabbia da un momento all’altro, stringe i pugni fino a far sbiancare le nocche e serra la mascella fin quasi a farsi male. Si accorge a mala pena della porta della camera di Duff che si apre, scatta a correre superando Liz. Axl esce dal bagno ancora gocciolante con solo i boxer addosso, non fa in tempo a vedere il riccio che già un pugno potentissimo la colpito sullo zigomo, facendolo sbattere violentemente contro lo spigolo della porta..

 

Ehi ragazze! Sono finalmente tornata.. mi dispiace di averci messo un’eternitàè per aggiornare.. ma a parte il fatto che sono stata in America 20 giorni, non avendo un minuto per scrivere neanche a pagarlo.. e poi questo capitolo è stata una vera agonia.. non riuscivo ad andare avanti!! Ditemi che ne pensate perché ci ho messo 15 giorni a scriverlo!!

Un bacio Liz Eagle

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Capitolo 41
*** Cap. 41 ***


Capitolo 41 nvu

CAPITOLO 41

Slash si scagliò su Axl con tutta la forza che aveva, lo prese per le spalle buttandolo a terra e sovrastandolo mentre lo colpiva con pugni e calci.

“FIGLIO DI PUTTANA!!!”

“SLASH SMETTILA! FERMATI!” Liz tentava invano di calmare Slash, il ragazzo non sembrava sentirla nemmeno accecato com’era dalla rabbia e dalla gelosia.

Mel urlò nel vedere la scena, si era preparata mentre Duff ancora dormiva perché aveva sentito dei movimenti in camera di Slash, di qualcuno che si era fatto la doccia, ed essendo convinta che Liz avesse dormito con lui quella notte, pensava di andare a casa con lei.

Liz si aggrappò alle spalle di Slash “SLASH FERMATI!! BASTAA!!” ma lui la spinse via con una mano, sporcandole la maglietta di sangue, facendola cadere a terra.

Mel rimaneva immobile, le aveva sempre fatto impressione il sangue e le mani di Slash ne erano piene. Liz la superò correndo in camera di Duff che si stava alzando in quel momento, svegliato dalle grida.

“Duff alzati!! Devi fermarlo o lo ucciderà!”

“Cosa?” il riccio era in piedi con solo i boxer addosso, ancora assonnato.

“Slash ucciderà Axl se non lo fermi!” A quel punto Duff mise a fuoco la scena, nella stanza di fronte Axl aveva il volto coperto di sangue e Slash lo picchiava fortissimo insultandolo. Scattò superando Mel, ancora paralizzata, e corse ad afferrare Slash da sotto le spalle.

“Fermati amico! FERMATI!!” ma Slash sembrava ad un tratto più forte di lui, si dimenava come un ossesso mettendo Duff in serie difficoltà “LIZ SVEGLIA STEVEN!!!”

Liz corse nella prima camera, non sapeva quale fosse di Steven e quale di Izzy, per fortuna era quella giusta, Steve dormiva abbracciato ad una ragazza bionda. Se ne fregò e lo scosse violentemente.

“Mmm.. che c’è?”

“Steve ti prego aiutami!!! Alzati devi venire dai!!”

“Che succede?”

“Slash sta picchiando Axl!! Duff non riesce a tenerlo da solo!!”

“Finirà tutto con una birra.. come al solito..”

“No stavolta è diverso! Slash è furioso!! CAZZO STEVE ALZATI!!”

Steve si alzò, Liz lo spinse con forza fuori dalla sua stanza, il biondo si sfregò gli occhi, arrivò davanti alla porta di Axl e mise a fuoco la scena: Duff teneva Slash per le spalle, il riccio si divincolò dalla sua stretta e tirò un pugno in faccia ad Axl prima di essere ripreso da Duff; il rosso giaceva a terra, era irriconoscibile coi lividi bluastri che già cominciavano a farsi vedere sulla sua pelle diafana e il viso coperto di sangue. Slash urlava insulti a destra e a manca, incurante dei tentativi di Duff per fermarlo.

Steve si precipitò ad aiutare il biondo, sollevarono Slash di peso che continuava a scalciare e ad urlare, con non poca difficoltà lo portarono fino alla sua stanza, lo lanciarono a terra senza preoccuparsi del fatto che avrebbero potuto fargli male e chiusero velocemente a chiave la porta.

Intanto Izzy si era alzato, svegliato dalle urla, ed era corso in camera di Axl, ora lo teneva appoggiato al suo petto, Liz inginocchiata davanti a lui gli puliva il viso dal sangue.

“Mi dispiace Axl”

“Non è colpa tua.. sapevo che sarebbe finita così..”

“Vedo che riesci a parlare.. quindi io tolgo il disturbo” Izzy si alzò, visibilmente arrabbiato e uscì chiudendosi dietro la porta. Fuori Mel, Duff e Steve lo guardavano con sguardi interrogativi.

“Meglio lasciarli parlare”

***

“Cosa vuol dire sapevo che sarebbe finita così?”

“Beh.. me l’aspettavo.. conosco Slash”

“Non aveva il diritto di farlo”

“E perché no?”

“Io e lui non stiamo insieme Axl.. e se non sbaglio è stato il primo a portarsi in camera una troietta”

“Ah giusto.. Giada”

“Come mai non eri con lei..”

“Mi sono accorto che non era lei che volevo” Axl la guardò coi suoi occhi verdi, un velo di tristezza nello sguardo. Liz rimuginò sulle sue parole.. una dichiarazione, non se l’aspettava ed era l’ultima cosa che voleva sentire. Gran bel casino..

“Axl io..”

“Lo so.. non serve che tu aggiunga altro.. fa già male abbastanza sapere che ti sei innamorata di quel coglione”

“Non sono innamorata di Slash, ma a maggior ragione non sono innamorata di te”

“Beh.. lui resta sempre un coglione”

“E uno stronzo..”

“Perché è andato con Giada?”

“No.. perché ha aggredito te quando non avrebbe nemmeno il diritto di parlare.. poi mi sente”

“Sei tosta eh?”

“Non si vede a pelle?”

“Si.. decisamente” le sorrise, Axl aveva davvero un sorriso bellissimo, peccato che lo riservasse solo per i momenti speciali, Liz fu orgogliosa di essersene meritato uno.

Si sentivano ancora le urla di Slash, chiuso nella stanza, Liz doveva andare a parlare con lui, non le era piaciuta per niente quella rissa.. lo aspettava una predica memorabile.

***

Si rialzò da terra, era caduto malamente ma non gli importava, quando sentì la serratura scattare diede fuori di matto, l’avevano chiuso dentro. Si scaraventò contro la porta, colpendola con la spalla, la prese a pugni, a calci, ci tirò contro una lampada.. ma niente.. ‘fottuta porta!!’

Urlava con tutto il fiato che aveva in gola, voleva uscire da lì a tutti i costi, poi improvvisamente, mentre ancora si sfogava con un urlo, sentì una lacrima bagnargli la guancia. Tutto a un tratto si sentì privo di forze, stanco fisicamente, vuoto interiormente. Si appoggiò al muro, lasciandosi scivolare fino a terra, la testa appoggiata alle mani, gli venne da piangere e per una volta non si trattenne.

‘Dio sono un coglione.. perché Liz? Perché? Perché mi hai fatto questo.. mi dispiace piccola.. mi dispiace tantissimo.. sono riuscito a mandare tutto a puttane anche questa volta.. per una volta che ero felice. Non valgo niente. Che senso ha essere amato da fan e schiere di ragazzine.. se poi non sai farti amare da chi ami? Perché è così Liz.. Duff aveva fottutamente ragione.. io mi sono innamorato di te.. come non mi era mai successo. Mi sono completamente perso dentro di te. E poi ho pensato bene di fare la cazzata.. di mandare tutto a fanculo.. ma io non volevo amore mio.. ti giuro che non volevo. Me l’hai fatta pagare.. oddio come mi fa male pensarti con lui.. mi fa male Liz.. mi fa malissimo.. ho bisogno di te.. ne ho bisogno.’

Liz lasciò Axl solo, uscì dalla sua stanza, trovandosi davanti tutti gli altri che la guardavano in attesa, li ignorò, passò oltre e si diresse a grandi passi verso la camera del riccio. Girò piano la chiave, entrò senza quasi far rumore. Lo vide accasciato a terra con le mani tra i capelli. Lui alzò la testa sentendola arrivare.. aveva pianto, si vedeva. Chiuse la porta, ci si appoggiò e rimase in attesa.

Slash si alzò piano, ogni movimento sembrava costargli una fatica immensa.. la guardò negli occhi, lei sostenne il suo sguardo. La sua Liz, la sua bellissima Liz ora era lontana anni luce.

“Non ti vergogni?” Slash abbassò la testa

“Lui non doveva farlo”

“Ah è colpa sua quindi.. tu non c’entri niente”

“Ero ubriaco”

“Quindi è colpa dell’alcol..”

“Pensavo non venissi più..”

“Ah.. quindi è colpa mia.. quante domande devo farti prima che la colpa ricada su di te?”

“Non ero in me..”

“Anche stamattina eri sbronzo? No perché hai una mira notevole da ubriaco”

“Ero arrabbiato Liz! Mi uccide l’idea di te con lui!”

“E QUESTO TI PARE UN BUON PRETESTO PER PICCHIARLO? SLASH MA IN CHE MONDO VIVI!”

“LUI LO SAPEVA!”

“COSA SAPEVA SLASH?”

“QUANTO CI TENESSI A TE!”

“E DOVEVA PARARTI IL CULO MENTRE TU TI SCOPAVI GIADA?” Si trovavano a parlare vicinissimi, urlavano entrambi, Liz per la collera, Slash per la disperazione.

“IO NON VOLEVO SCOPARMI GIADA!”

“SEMBRAVA PROPRIO COSì INVECE!”

“LUI FA SEMPRE COSì! NON RISPETTA NIENTE E NESSUNO! VOLEVA PORTARTI A LETTO E CI è RIUSCITO! E TU GLI DAVI CORDA!”

“Io gli davo corda? IO GLI DAVO CORDA! NON SONO STATA IO A PORTARMI IN CAMERA PER PRIMA UNA TROIA!”

 “TU ERI MIA!!” Lo schiaffo di Liz arrivò fortissimo, la guancia di Slash cominciò a bruciare, impressionante quanta forza avesse quella ragazza.

Liz detestava la gente che non ragionava, Slash non poteva permettersi di dire che lei era di sua proprietà ne tanto meno prendersela con Axl perché aveva passato la notte con lei quando lui per primo se l’era fatta con un’altra. Non poteva tacere su quella che era sempre sembrata una relazione aperta per poi ammazzare di botte chi si avvicinava a Liz.

“Vaffanculo Slash! Vedi di crescere.. io con te non voglio più avere niente a che fare”.

Uscì dalla sua camera senza lasciargli il tempo di dire nulla. Mel la guardò preoccupata, lei non disse nulla, prese la sua borsa caduta vicino alla porta della stanza di Axl, la prese per un braccio e quasi corse verso l’ascensore.

Slash si riabbandonò contro quel muro, ricominciando a piangere come non aveva mai fatto in vita sua.

“LIIIIZ!!! LIIIIZ!!” urlava con tutto il fiato che aveva in corpo, tanto che Liz lo sentì distintamente dall’ascensore, non fece altro che abbassare lo sguardo, mentre l’ascensore si avvicinava al piano terra, facendole sentire sempre di meno quelle urla..

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Capitolo 42
*** Cap. 42 ***


Capitolo 42 nvu

CAPITOLO 42

“Mi spieghi adesso che è successo? Ti lascio con Slash e ti ritrovo con Axl?”

“Tu non mi hai lasciata con Slash, troppo impegnata col tuo ragazzo”

“Che stai dicendo?”

“Dico solo che con la faccia di Duff appiccicata alla tua non hai nemmeno visto cosa è successo”

“Beh.. dimmelo tu no?”

“Non ho fatto in tempo a salutare Slash che lui se ne stava andando in camera sua con Giada in braccio”

“Coglione”

Liz camminava a testa bassa, fumando una sigaretta dietro l’altra; era visibilmente nervosa, non avrebbe mai voluto dover urlare in faccia a Slash, ne tanto meno tirargli uno schiaffo. Era ancora arrabbiata con lui, per il suo comportamento infantile, per la rissa con Axl, perché non aveva ancora ammesso di essere nel torto.

“E Axl?”

“Era lì”

“E hai pensato bene di vendicarti”

“Non era pensata come una vendetta, semplicemente Slash era con un’altra e Axl era lì”

“Era per sfogo”

“Era per passare il tempo Mel, in una relazione aperta funziona così, Axl è un bel ragazzo e Slash non c’era.. fine della cosa”

“E per Axl era così? Per lui è finito tutto ora?”

“No..”

“Te pareva”

“Me l’ha detto stamattina..”

Ci fu una pausa.. Mel sapeva che Liz non la diceva giusta, nonostante la sua espressione avrebbe convinto chiunque a crederle, Mel inclusa, la terza sigaretta di seguito le fece capire che non era così, a Liz non era mai piaciuto accendersi una sigaretta appena buttata quella precedente, anche se ogni tanto capitava che ne fumasse due.. ma tre no.

“Come mai tre sigarette?”

“Cerco di scaricare la tensione.. sono nervosa”

“Sicura di non essere arrabbiata?”

“Si.. sono arrabbiata. Con Slash perché ha picchiato Axl”

“Solo perché ha picchiato Axl?”

“Si Mel.. solo per quello”

‘Col tempo lo ammetterai’ “E adesso che intendi fare?”

“In che senso?”

“Con Slash, con Axl.. in generale”

“Con Axl non ho niente da spartire.. mi dispiace solo che si sia fatto delle finte speranze.. con Slash meno lo vedo meglio sto”

“Tu che scappi?”

“Non sto scappando.. voglio solo evitare un altro esaurimento nervoso.. non mi ha fatto piacere picchiarlo”

“Potevi non farlo..”

“Mi ha fatta arrabbiare”

“Potevi non farlo comunque”

“Lo sai come sono fatta.. e comunque ora basta, Slash si è rivelato il bambino che già sospettavo che fosse.. sono stufa di certi ragazzi”

“Io non credo che Slash sia come gli altri”

“Mel me l’hai già detto un’altra volta, sostenendo che Slash non sarebbe andato mai con un’altra.. ma avevo ragione io.. è successo, mi perdonerai quindi se stavolta non ti credo”

“Mi toccherà uscire da sola..”

“Ti verrò a prendere se vuoi.. e potrai sempre venire da me per un consiglio sull’abbigliamento”

“Grazie bella”

Mel riflettè su quello che l’amica le aveva detto.. sapeva che Slash non era così bambino, che ci era rimasto male davvero.. si era capito fin troppo bene dai fatti di quella mattina. Ma sapeva anche che Liz su certe cose era irremovibile, se si dice relazione aperta per lei è relazione aperta, qualsiasi forma di gelosia la manda in bestia; le dispiaceva per Slash, perché sapeva anche che Liz era una testa dura, che difficilmente si arrabbia con i ragazzi a cui vuole bene, ma sei poi si arrabbia è capace di non parlarci più, ma lei rimaneva l’amica di Liz, per questo era sempre dalla sua parte, anche in queste situazioni in cui lei avrebbe reagito in modo completamente diverso. ‘Probabilmente se Duff avesse fatto una cosa simile sarei scoppiata a piangere cadendo in una depressione infinita’ ma Liz non l’avrebbe mai fatto.. lei non era l’anello debole di una relazione, lei portava i pantaloni in una coppia, non avrebbe mai fatto la parte della povera ragazza tradita.

***

“Man..”

“Esci Duff”

“Voglio parlarti..”

“E io non voglio”

“Hai bevuto!?”

“Ho appena cominciato”

“Slash smettila di fare il bambino”

“Vaffanculo Duff! Esci da qui!!”

“No che non esco!”

“Duff te lo chiedo per favore.. lasciami da solo”

“Sei la solita testa dura” Duff uscì scuotendo la testa, quando Slash era depresso faceva sempre così.. non voleva mai sentire niente e nessuno.. o quasi.

“Slash posso?”

“Che vuoi Adler?”

“Parlare con te..”

Slash sbuffò.. sapeva che quei due non l’avrebbero lasciato respirare per tutto il giorno.. ma via il dente via il dolore no? “Come vuoi..”

Steve si sedette di fianco a Slash, rollando uno spinello, così il riccio si sarebbe rilassato un po’ “Allora?”

“Che vuoi che ti dica Steve?” parlava piano, era stanco e triste, serio come non lo era mai.

“Tutto.. dall’inizio”

“Perché?”

“Perché ti conosco da una vita e non ti ho mai visto così.. e forse è perché in questi giorni non ti ho osservato così insistemente come gli altri che non mi sono accordo della situazione.. ecco perché voglio che mi spieghi tutto da capo”

“Non saprei nemmeno da dove incominciare..”

“Cosa hai sentito?”

“Quando?”

“Quando l’hai vista la prima volta” Slash accese la canna, aspirandone il fumo lentamente.

“La gola seccarsi.. e le mani sudare”

“E quando ti ha parlato?”

“Un piccolo brivido dietro al collo”

“E quando l’hai lasciata sotto casa sua la prima sera?”

“Non lo so.. mi aveva detto di cercarla.. mi dicevo che non l’avrei mai fatto.. ma sapevo già che non era vero.. ero curioso di conoscerla meglio”

“E la prima volta che l’hai baciata?”

Rise sommessamente al ricordo di quella serata.. della loro prima vera serata “Non so bene.. era.. tipo una scossa elettrica.. tutto il corpo che trema per un po’.. ti è mai successo?”

“Non proprio.. aspetto ancora una che mi dia questa sensazione..”

“è bella..”

“Cosa?”

“Quella sensazione.. era bella”

“E la prima volta che ci sei andato a letto Slash? Cosa hai sentito quella volta?”

“Ero felice.. ero assolutamente felice Steve.. non solo perché era stata una scopata memorabile ma.. non lo so.. mi sembrava di sentire quella fottuta energia positiva che non si ha mai..”

“E stamattina?”

Slash lascio di nuovo cadere la testa, lasciandola ciondolare, la ritirò su piano.. “Mi sentivo esplodere.. da una parte ero incazzato con me stesso.. mi sono svegliato con Giada nel letto e già avevo l’amaro in bocca.. poi quando l’ho vista.. e.. ho realizzato. Ero arrabbiato.. furioso con Axl, con me stesso e in più tristissimo.. non posso sopportare l’idea di loro due insieme Steve, lei era il mio angolo di felicità in questa vita che troppo spesso è pesante e complicata.. e forse ero anche geloso di Axl.. perché ha avuto anche lui il mio angolo di felicità, capisci?”

“Si Slash.. capisco.. incredibile..”

“Che?”

“Ti sei innamorato e io nemmeno me ne sono accorto.. e ti conosco da anni! Gli altri me l’avevano detto, ma io non ci credevo. Mi sarebbe bastato guardarti come adesso”

“Non so cosa fare Steve”

“Per ora non fare niente.. e dico niente, non ti incazzare con Axl, non presentarti sotto casa sua piangendo o facendole una serenata. Non ti ubriacare al Rainbow e soprattutto non farti fino alla morte. Lascia calmare le acque, verrà il momento in cui dovrai fare qualcosa ma non è adesso.. non fare assolutamente niente”

“E quando arriva il momento che faccio?”

“Non lo so.. ci devo ancora pensare.. non posso sfornare consigli come fossero biscotti allo zenzero!” Slash sorrise per quel suo amico di sempre, con quel suo sorriso eterno da bambino, ma che quando meno te lo spetti si rivela il più saggio.

“Grazie Sveve..” si lasciò cadere su di lui, Steve lo abbracciò dietro alle spalle, stringendolo forte, voleva bene a quel suo amico capellone!

“Ora si che mi sento un frocio!”

Risero.. Slash non credeva che sarebbe stato in grado di ridere dopo quello che era successo.. ringraziò silenziosamente Steve per questo..

***

“Axl?”

“Sono in bagno” Izzy aprì la porta, Axl si stava disinfettando la faccia

“Sei soddisfatto adesso?”

“Che vuoi dire Izzy?”

“Che sei una testa di cazzo” Axl si voltò incredulo, Izzy non lo insultava mai, almeno non con quel tono serio.

“Stai mandando tutto a puttane!”

“Izzy lascia che ti spieghi”

“Non devi spiegarmi un cazzo Axl! Ancora una volta hai calpestato tutti noi per uno dei tuoi soliti capricci da bambino!”

“Non era un capriccio Izzy, e tu lo sai”

“Non era un capriccio? PUOI ESSERE INNAMORATO DI LIZ QUANTO VUOI MA SAPEVI CHE SAREBBE FINITA COSì! SAPEVI CHE LE PIACEVA SLASH E CHE NON SAREBBE MAI STATA CON TE! PERCHè CAZZO L’HAI FATTO ALLORA!?”

“Izzy ascoltami..”

“SONO STUFO DI ASCOLTARTI! Tocca sempre a me ascoltarti ma adesso mi sono rotto i coglioni! Te l’avevo detto Axl.. TE L’AVEVO DETTO! MA TU NON SAI ASCOLTARE NESSUNO! DEVI FARE SEMPRE DI TESTA TUA! MA STAVOLTA SEI SOLO! SE VA TUTTO IN FUMO GIURO CHE NON TI RIVOLGERò Più LA PAROLA!”

Izzy uscì sbattendo la porta, era stufo del comportamento di Axl, gli voleva bene come a un fratello era vero, ma anche la sua pazienza aveva un limite, e non ne poteva più di sopportare il peso delle cazzate del rosso. Aveva cercato di avvertirlo, sapeva fin dall’inizio che Slash non avrebbe sopportato una cosa del genere, ma Axl ancora una volta non gli aveva datto retta, e adesso se Slash non avesse più voluto parlare con lui, Izzy l’avrebbe capito. Aveva una paura fottuta che le cose non si sistemassero. Se Axl non si fosse dato una regolata, avrebbero mandato i gruppo a puttane una volta o l’altra, e forse quel momento era già arrivato..

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Capitolo 43
*** Cap. 43 ***


Capitolo 43 nvu

CAPITOLO 43

Entrò in casa lasciando cadere le chiavi sul mobiletto nell’ingresso, fortunatamente era domenica, non doveva andare al supermarket a lavorare quel giorno, aveva tempo fino alle otto di sera, prima di cominciare il turno al Rainbow.

Andò velocemente in cucina, togliendosi il giubbotto di pelle e lasciandolo cadere a terra in mezzo all’ingresso, era nervosa, arrabbiata e.. triste. ‘Vaffanculo!’ l’idea che il riccio fosse riuscito a rovinarle la giornata la mandò in bestia, era già stata pesante quella mattinata e sapeva che ci avrebbe rimuginato su tutto il giorno, lo faceva sempre.

Si accese una sigaretta preparando la caffettiera, aveva proprio voglia di un caffè.. rivide le scene di quelle ultime ventiquattro ore, non avrebbe avuto pace quel giorno..

Slash che baciando Giada e tenendola in braccio andava in camera sua; Axl che gemeva sotto di lei trasportato dalla passione, la sua carezza dopo il loro amplesso; l’espressione incredula di Slash quando l’aveva vista uscire dalla stanza del rosso; Axl col viso insanguinato; Duff e Steven che trascinavano Slash di peso; Axl che la guardava con occhi disperati mentre le confessava i suoi sentimenti; Slash triste, arrabbiato e fottutamente geloso, i suoi occhi dopo quello schiaffo..

Le urla del riccio risuonarono nelle sue orecchie, scosse la testa per mandarle via, non voleva soffrire per lui, non gli avrebbe permesso di farle questo. Spense la fiamma sotto la caffettiera, versandosi una grande tazza, con ancora la sigaretta tra le dita andò in stanza, si sedette alla scrivania, doveva trovare il modo di distrarsi.

Prese una borsa a caso dal pavimento, vi frugò dentro in cerca di qualcosa che suscitasse il suo interesse.. sentì sotto i polpastrelli una superficie lucida, prese quel foglietto: era la sua foto con Slash, al negozio di travestimenti, la guardò, indugiando sui lineamenti del suo viso, sul suo sorriso..

‘VAFFANCULO! Che palle cazzo!’ aprì il cassetto del comodino, ci mise dentro la foto richiudendolo violentemente. Si stava davvero incazzando quando suonò il telefono. Riprese la tazza di caffè facendo l’ultimo sorso e andò a rispondere..

“Pronto?”

“Ciao piccola”

“Ciao Mike.. dimmi”

“Senti hai per caso da fare oggi pomeriggio?”

“No..”

“Non esci con quel capellone?” ‘Perfetto..’

“No non ci esco..”

“Ti va di fare un po’ di straordinari?”

“Che intendi?”

“Ho trovato quello nuovo.. si lo so.. non è una ragazza e non mi farà dei numeri sul bancone, ma così accontentiamo il pubblico femminile..”

“E cosa c’entro io? Devo insegnargli a sculettare?”

“No.. ma mi chiedevo se potevi venire qui a fargli capire come funziona..”

“La maestrina del nuovo cameriere? Non è capace da solo di portare bicchieri e birre?”

“Eddai Liz non fare la cinica! Ti pago il doppio all’ora”

“Ok ok.. arrivo” ‘se non altro ho qualcosa da fare..’

L’idea di andare al Rainbow prima del regolare inizio dell’orario di lavoro normalmente l’avrebbe fatta andare in bestia, non le erano mai piaciuti gli imprevisti di quel genere. Ma quel giorno la chiamata di Mike sembrò una benedizione, rimanere a casa a rimuginare le avrebbe fatto passare un pomeriggio d’inferno, al lavoro almeno aveva la testa occupata. Si rimise addosso il giubbotto di pelle, prese la borsa accendendosi un’altra sigaretta, vedendo che ne rimanevano poche nel pacchetto imprecò mentalmente.. ‘dovrò prenderne altre vista la piega della giornata’.

Prima di uscire, con già la borsa in spalla, la sigaretta accesa tra le labbra, prese il telefono e fece il numero di Mel; la bionda non rispose.. ‘sarà di nuovo uscita con lo spilungone’

“Mel ciao.. senti, ha chiamato Mike, devo andare al Rainbow prima a far capire a quello nuovo cosa vuol dire ‘lavoro’. Ci vediamo direttamente la stasera ok? Un bacio.. e salutami Duff! O magari no.. vedi un po’ tu”

Era un classico che i messaggi in segreteria di Liz non avessero senso.. ma davvero non sapeva se il ‘salutami Duff’ era stata una buona idea. ‘Smettila di pensare o ti va il cervello in fumo’.

***

“Ciao..”

“Ehi! Tutto bene?”

“No..”

“Che è successo?”

“Posso entrare..”

“Si, certo.. entra pure” Duff entrò nell’appartamento che ormai gli era diventato familiare, si sedette a peso morto sul divano di pelle blu e si accese una sigaretta, offrendone una alla bionda.

“Devi lavorare oggi?”

“Stasera.. al Rainbow”

“Capito..”

“Che è successo Duff?”

“Sono preoccupato..”

“Per Slash?”

“Si.. mi ha cacciato fuori da camera sua oggi..”

“Evidentemente non aveva voglia di parlare..”

“Aveva già cominciato a bere”

“Ah..”

“Lo fa sempre quando c’è qualcosa che non va.. e ho una paura fottuta che stavolta possa esagerare.. con l’alcol e tutto il resto”

“Slash non è così stupido Duff”

“Non è questione di stupidità.. lui è abituato a bere, e quando beve perché è triste si butta giù una quantità di roba allucinante fin che non arriva al punto di non sentire più quello che beve.. non sa regolarsi. E io me ne sono pure andato”

“Gli altri non gli permetteranno di certo di suicidarsi!”

“E chi? Axl se si avvicina a quella camera va in contro a morte certa, Izzy avrà un bel da fare con lui, l’ho visto incazzato stamattina, credo che farà una delle sue strigliate al rosso, una di quelle che si può permettere solo lui.. e Sveve.. beh, spero davvero che Sveve lo aiuti, lui si che potrebbe farlo ragionare, non sembra ma sono davvero molto uniti lui e Slash, forse più di noi due”

“Passi molto più tempo tu con Slash che non Steven..”

“Già.. gli voglio bene a quel capellone, ma ti assicuro che ci sono momenti in cui Steve piomba su di lui stile angelo caduto dal cielo.. dio solo sa come fa.. ma spero che lo faccia anche questa volta. Probabilmente è già andato a parlargli”

“Allora di che ti preoccupi?”

“Non lo so.. è una sensazione, ho paura che Slash non se la passerà bene per un po’ e conosco quel cazzone abbastanza da sapere che potrebbe essere davvero un gran problema”

“Non si caccerà nei guai vedrai..”

“Non è solo quello.. è che.. non lo so, Slash è quello dal sorriso perenne, beh no.. forse quello e Steve, ma si fanno concorrenza, Slash vede sempre il bello delle cose, riesce a tirare su il morale a chiunque, e dico davvero a chiunque, anche al primo che passa per strada. Evita i rischi e quindi molti problemi.. parlando sempre di cuore e sentimenti, sul piano pratico non sa nemmeno cos’è il rischio, e finisce sempre nei peggiori casini.. ma adesso.. è difficile da spiegare, ma penso che si sia preso una batosta più grande di lui, ho paura che perda quell’animo da bambino.. ho paura di vedere Slash in depressione”

“Beh.. è ovvio che ci soffrirà, era affezionato a Liz, ma non penso che perderà il suo essere bambino.. come potrebbe!”

“La verità e che non posso sopportare l’idea di vedere Slash triste.. lui mi ha sempre fatto ridere, anche nei momenti peggiori, e mi sento male all’idea che forse io non saprei fare altrettanto, non saprei da dove cominciare.. lui me ne ha fatti talmente tanti di favori sotto quest’ottica che mi uccide l’idea di non saper fare altrettanto. Prendi oggi per esempio: tu e Liz ve ne eravate andate, Slash era in camera sua che urlava come un disperato, non puoi immaginare lo strazio nel sentirlo così.. poi ad un certo punto basta, non si è sentito più niente da camera sua, non è nemmeno uscito per attaccare di nuovo Axl, e sapeva che la porta era aperta.. mi sono spaventato a morte. Poi ho provato ad entrare, si era già scolato una buona dose di Jack e aveva pianto.. dio se aveva pianto! Non credo di averlo mai visto piangere, o almeno così palesemente. Mi ha detto di andarmene e io l’ho fatto.. come ho potuto andarmene? Lui non l’avrebbe mai fatto fossi stato io al suo posto, perché quando ci si mette è davvero uno scassa cazzo! Ma ti fa capire che lo fa perché ti vuole bene, lui sarebbe rimasto in quella stanza finché non avrei raccontato tutto per esaurimento nervoso.. tirando poi fuori uno dei suoi consigli inutili! Qualche battuta e riusce3ndo a farmi ridere.. io invece me ne sono andato..”

“Duff, non puoi  pretendere di essere come Slash! Lui fa ridere sempre tutti! Quante persone gli vogliono bene per questo? Tu ti fai volere bene in modo diverso! Rimanere li e tentare di farlo stare meglio a tutti i costi non sarebbe suonato naturale, e credimi è stato meglio così”

“Forse.. ma ad ogni modo.. mi manca fottutamente il suo sorriso”

Teneva lo sguardo basso, si vedeva che stava male per Slash, a Mel si strinse il cuore vedendolo così. Gli accarezzò i lunghi capelli biondi, lo attirò a sé stringendolo forte, Duff rispose al suo abbraccio.

“Ti voglio bene razza di capellone.. e te ne voglio per quello che sei!”

Quella ragazza lo faceva stare bene, gli riservava una quantità di affetto che lui avrebbe accolto volentieri in qualsiasi momento.. rifletté sulle sue parole, la strinse di più prima di rispondere.

“Io invece ti amo.. perché mi fai sempre stare bene”

Si baciarono, squillò il telefono, ma Mel decise di non rispondere, molto probabilmente era Mike che le chiedeva chissà quale favore e l’idea di inventarsi una scusa per passare ancora del tempo con Duff non la attirava particolarmente. Si alzò continuando a baciare il riccio, conducendolo verso la camera da letto.

“Non rispondi?”

“No.. guai a chi ci interrompe ora!”

Chiusa la porta della camera il telefono era un suono confuso, non si sentiva da lì.

 

Bene bene bene ragazze! Grazie mille per i vostri commenti! La mia puntualità nell’aggiornare questa fic lascia davvero a desiderare.. ma ne ho un’altra in fase nascente che mi toglie gran parte di concentrazione.. per non parlare dell’ispirazione! Vabbeh.. mi dispiace annunciarvi che comincia un periodo un po’ brutto per il nostro povero Slashino! Ma cercherò di non farlo soffrire troppo! Promesso! Anche perché non potrei mai far stare troppo male il mio amore platonico!! Oddio che bello!!

Cercherò di aggiornare presto! Un bacione!!

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Capitolo 44
*** Cap. 44 ***


Capitolo 44 nvu

CAPITOLO 44

“Eccoti finalmente!”

“Scusa Mike se no mi sono spuntate ancora le ali!”

“Uooh.. giornataccia Liz?”

“Meglio non parlarne”

“Che c’è? Il capellone ti ha fatta arrabbiare?”

“La tua capacità di girare il dito nella piaga è stupefacente!”

“Ok.. come non detto, passiamo ad altro va.. lui è Kevin!”

Liz guardò oltre il suo capo, un ragazzo stava in piedi dietro di lui, con lo sguardo un po’ spaesato. Era molto bello, alto, il fisico atletico, le spalle larghe, due occhi verde bosco e una massa di capelli biondi, tagliati disordinatamente che arrivavano tre dita sopra le spalle. Il viso largo, i lineamenti dolci se non fosse stato per gli zigomi, ben marcati. Era davvero bello. Quando Liz posò gli occhi su di lui quello sorrise, sapeva che lei era lì per aiutarlo ad ambientarsi, e vista la sua poca esperienza da cameriere, era una benedizione! Liz non potè non notare quanto fosse bello il suo sorriso, davvero sincero, ma non poté nemmeno evitare di paragonarlo a quello di Slash, molto più aperto e allegro, più dolce, che faceva automaticamente sorridere anche l’altra persona.

“Piacere..” le tese la mano, le dita lunghe e affusolate, proprio quelle mani che a lei piacevano tantissimo!

“Piacere Liz” la strinse, si stupì del fatto che la sua mano riusciva ad essere quasi fredda col caldo che c’era!

Kevin si sfregò le mani tra loro, sudate per la tensione, dopotutto era il suo primo giorno di lavoro al Rainbow. Mike non aveva aperto apposta quel pomeriggio, per permettere a Liz di istruire Kevin nella massima tranquillità, e visto l’umore con cui la ragazza si era presentata, si congratulò con sé stesso per la splendida idea.

“Bene, fatte le presentazioni io vi lascio, devo andare dal grossista a prendere un po’ di rifornimenti.. mi raccomando Liz! Lo lascio nelle tue mani! Trattamelo bene e non farlo scappare a gambe levate!”

“Ci proverò” improvvisamente il bel sorriso sul volto di Kevin sparì, lasciando spazio ad un’espressione seriamente preoccupata! Liz rise dello stato del ragazzo, sorridendogli per tranquillizzarlo, e loa cosa parve funzionare, dopotutto Liz, anche se succube di una terribile giornata, non perdeva certo il suo fascino e la sua sensualità!

Mike uscì, dopo un altro paio di raccomandazioni della serie ‘non rompete troppe bottiglie’ o ‘voglio ritrovare il bancone quando torno’. Appena se ne fu andato Liz, che si era girata in direzione del capo per salutarlo, tornò a guardare Kevin.

“Ok, mettiamoci al lavoro”

Si avvicinò alla porta che portava al camerino che lei e Mel usavano per cambiarsi, Mike le aveva detto che aveva lasciato lì l’uniforme del ragazzo, che al contrario delle due amiche, non aveva la libertà di venire vestito come più preferiva, doveva per forza indossarla, non che Liz e Mel fossero entusiaste della clausula sul loro abbigliamento, che doveva essere necessariamente piuttosto provocante.

Gli fece indossare la divisa, gli stava a pennello: dei normalissimi pantaloni neri con una polo dello stesso colore, non era certo lui che doveva attirare l’attenzione dei clienti, per cui Mike aveva votato per un completo molto neutro. Sopra l’indispensabile grembiulino nero con le tasche, utile soltanto per appoggiare penna e blocco delle ordinazioni, visto che, nell’eventualità che qualche birra o cocktail si rovesciasse addosso al cameriere, era un pezzo di stoffa talmente piccolo da non coprire certo i pantaloni dal danno.

“Ti sta benissimo!”

“Davvero? Sembro un pinguino!” effettivamente il ragazzo si era presentato al locale con jeans stracciati e una maglietta nera dei Kiss, di certo quello non era il suo stile!

“Beh.. capisco che per i tuoi standard non sia il massimo, ma non si discute con Mike!”

“Afferrato..”

“L’uniforme te la porti a casa ogni volta, la maglia cerca di lavarla il più spesso possibile, visto che la sera in questo posto si muore dal caldo e dubito che riuscirai a non sudare, almeno tre volte la settimana.. per i pantaloni almeno una volta alla settimana, ovviamente se non si sporcano per qualche disastro, allora lavali subito, che se ti si rovescia addosso della birra poi puzzano da far schifo!”

Kevin rise, quella ragazza gli metteva allegria, a lui come a tutti quelli che avevano il piacere di parlarci, ed inoltre era davvero bella da mozzare il fiato, anche così, senza trucco e vestita solo con jeans e maglietta; nessun capo di abbigliamento, per quanto largo e sformato, avrebbe potuto nascondere quel corpo perfetto!

“Ok.. adesso passiamo ad altro..”

Tornarono nella sala principale del bar, Liz si fermò in mezzo alla stanza.

“La numerazione dei tavoli parte dall’angolo in fondo a destra e prosegue seguendo le colonne, se una sera abbiamo dei tavoli prenotati parti dai numeri bassi, non metterle a casaccio, se necessario aggiungi posti e sedie, ma parti sempre dai numeri bassi, altrimenti noi non sappiamo a chi portare le ordinazioni e Mike da fuori di matto!”

“Numeri bassi.. ricevuto!”

“Credo che per ora Mike non ti farà stare al bancone, i nostri cocktail hanno una certa fama nei paraggi e i novellini non ci mettono quasi mai mano.. per cui, qualsiasi ordinazione servila col vassoio, che sia un caffè, otto birre o un bicchierino di Jack Daniel’s, porta sempre il vassoio, e fai pagare appena arrivi al tavolo, dio solo sa se no quanti se ne vanno ubriachi fradici senza pagare! O anche senza essere ubriachi!”

“Ahahah! Ok anche questo è ricevuto!”

“Se devi dare il resto vai alla cassa a chiedere a Mike, lui sta sempre lì, facendo poco o niente visto che di bigliettoni ne girano pochi, comunque i resti ce li ha lui, anche se ti danno i soldi giusti portaglieli subito, a meno che non ti chiamino ad un altro tavolo, comunque cerca di essere più veloce che puoi a portarglieli, Mike la sera è spesso nervoso, soprattutto se ci sono degli ubriachi in giro, cioè sempre.. ha paura che possano rompere qualcosa o scatenare una rissa, e se vede tanti soldi che arrivano alla cassa si tranquillizza e non rompe i coglioni!”

“Ahahaha! E io che pensavo che gli volessi bene!”

“Gli voglio bene! Ma a volte è davvero pesante! L’orario di chiusura è alle due, teoricamente i camerieri se ne vanno via prima, visto che gli ultimi clienti li teniamo sempre al bancone, o comunque non sono mai troppi quindi noi due riusciamo a seguirli tutti, ma non posso confermarti questo privilegio, sei l’unico uomo oltre a lui che lavora qui, due braccia forti sono comode per pulire dopo la chiusura!”

“Pure! Lui non vi aiuta?”

“Lui se ne va sempre dopo mezzanotte e mezza, anche prima se le bambine non vogliono dormire, a proposito.. dopo che se n’è andato i soldi li porti a noi, al bancone”

“Ok”

“Credo che per ora sia tutto, se sai tenere in mano un vassoio sei a posto..”

“Per la verità ho sempre avuto qualche problema con l’equilibrio, non l’ho detto a Mike perché temevo che non mi assumesse!”

“Ahahaha! Ottima mossa! Per fortuna il grossista è lontano da qui, Mike ne avrà per un bel po’.. e tu avrai tempo per un corso accelerato!”

Presero quindi due vassoi e cominciarono a fare pratica, Liz gli fece portare prima cose piccole, facendolo girare tra i tavoli, camminando anche lei e andandogli volutamente addosso, per abituarlo alla massa accumulata la sera nel locale, poi man mano aggiungeva cose da portare. Kevin era inesperto, ma se la cavava discretamente, aveva rotto due tazzine e un boccale, ma non era poi così male per essere un principiante, oltretutto Liz non era affatto delicata quando lo spingeva. Imparò anche a far roteare il vassoio su un dito, ovviamente vuoto, ma faceva scena!

Finirono quasi un’ora dopo, pulirono il bancone dai residui della lezione e raccolsero i vari vetri per terra.

“Da quanto lavori qui?”

“Da qualche anno.. non è un lavoro nobile lo so, ma Mike ci vuole e4 ci tratta bene, e non avendo molte possibilità per spiccare nel mondo del lavoro mi tengo stretta il posto! Alla fine ha i suoi vantaggi! Beviamo gratis, abbiamo una paga che ci permette un appartamento a testa, sostenuta dal mio lavoro pomeridiano, altrimenti pagherei la casa ma non avrei altro per vivere, e soprattutto è molto elastico sui nostri turni, nei limiti del possibile”

“Capisco.. è faticoso?”

“Diciamo che quando vai a letto alle quattro e la mattina dopo alle otto devi essere al supermarket, maledici il mondo, ma per il resto, non è poi così male, riesco quasi a divertirmi qualche volta!”

“Ahahah.. scommetto che il fare la balia al nuovo arrivato non rientri in questi casi!”

“Scherzi? Vederti rompere il boccale di birra dopo aver cercato di salvarlo in tutti i modi, per altro sporcandoti, è insostituibile! Per non parlare delle tue facce!”

“Beh.. lieto di farti così ridere!”

“Ahahah! Sei simpatico Kevin! Mi piace!”

Uno strano piacere avvolse Kevin nel sentire quelle parole, conscio del fatto che non ci fosse nulla di malizioso nel complimento di Liz, non poteva però fare a meno di sentirsi lusingato per quell’affermazione. La conosceva da non più di due ore, è vero, ma di certo l’aveva colpito, era simpatica, estroversa e tutto sommato dolce, nonostante la sua difficoltà nel maneggiare il vassoio (che diciamolo, non è nulla di troppo complicato) non aveva minimamente accennato a giudicarlo, e non gli aveva fatto pesare nemmeno un errore. Come rimanere poi impassibili davanti alla bellezza di Liz?

“Ok.. credo che abbiamo finito.. puoi andare a casa”

“Vuoi che ti accompagni?”

“No tranquillo.. non importa.. ti stancherai già abbastanza stasera senza aver bisogno di aggiungere altra fatica a priori”

“Ma che fatica! Mi fa piacere”

“Non lo metto in dubbio ma stai tranquillo.. vado da sola”

“Ok.. allora ci vediamo stasera?”

“Si.. a stasera.. anche se per la verità mancano si e no due ore!”

“Già.. allora.. a tra due ore!”

“Ciao!”

“Ciao”

Liz si allontanò dirigendosi verso casa sua, trovava il gesto di Kevin molto carino, e in generale quel ragazzo le piaceva, per un’ora e mezza, che obbiettivamente era poco, ma meno di niente, era riuscita a non avere un diavolo per capello a causa di Slash, ridendo si era inevitabilmente distratta, contenta di aver raggiunto il suo obbiettivo, svoltò verso casa sua, sentendo già il magone salirle alla gola.. ‘che palle! Ma quando cavolo finirà!?’

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Capitolo 45
*** Cap. 45 ***


Capitolo 45 nvu

CAPITOLO 45

“Axl?” Izzy entrò in camera del biondo, gli aveva lasciato tempo per abituarsi a quello che lui sapeva essere stato un rifiuto da parte di Liz, lui, l’amico fedele che già sapeva cos’era successo in quella stanza dopo che, arrabbiato, se n’era andato sbattendo la porta. Conosceva Axl, ci avrebbe provato, avrebbe tentato di portarla dalla sua parte, aveva letto nei suoi occhi giorni prima il sentimento che provava per lei, non propriamente da Axl a dirla tutta.

Non aveva tentato di fermarlo, pur sapendo che il rosso avrebbe combinato qualche casino dei suoi, non certo per menefreghismo. La ramanzina gliel’aveva già fatta, molto prima che scoppiasse il putiferio, e nonostante lui fosse l’unico a cui Axl dava un minimo di ascolto, nonostante sapesse il peso che aveva il suo giudizio nella testa di Axl, sapeva anche che oltre a quelle poche parole non avrebbe mai potuto fare altro. Axl lo teneva in grande considerazione, era vero, ma non cambiava certo il suo modo di pensare, di esigere ogni cosa, solo per qualche piccola parola dell’amico. Diverse volte era riuscito a dissuaderlo dal fare cose che avrebbero compromesso l’equilibrio del gruppo, ma molte altre volte i suoi sforzi non ricevevano nessuna risposta in cambio. Così era stato anche quella volta, Axl aveva fatto come sempre di testa sua, ma stavolta ne avrebbe pagate le conseguenze, stavolta l’aveva fatta troppo grossa.

Entrò cercandolo con gli occhi, lo vide sdraiato sul letto, le mani, con gli avambracci pieni di lividi per i calci di Slash, dietro la testa; il viso con le macchie violacee, e in più la mancanza della maglietta rivelava il resto dei segni lasciati da quella mattinata che non aveva portato nulla di buono, per nessuno. Non si lasciò impietosire dalla vista del suo migliore amico coperto di lividi, graffi o taglietti, non aveva scuse per il suo comportamento. Rimase in piedi, davanti alla testata del letto, guardandolo severo e accusatore, le braccia lungo i fianchi tese, l’espressione terribilmente seria.

“Sei contento adesso?” per la prima volta da quando Izzy aveva messo piede in camera sua, Axl aprì gli occhi, guardandolo dal letto, senza muoversi a causa dei dolori ai muscoli. Non rispose, sapeva già che Izzy aveva ragione, ma non riusciva comunque a pentirsi di quello che aveva fatto, perché il ricordo di Liz era troppo bello, e per questo si sentiva un verme.

“Mi ha rifiutato” ora come ora, quello era ciò che più lo turbava, era uno stronzo perché non riusciva a pensare a cosa dovesse provare Slash in quel momento, troppo preoccupato a compiangere sé stesso per non essere riuscito a trattenerla.

“Beh.. era il minimo! Credevi davvero che avrebbe lasciato Slash per mettersi con te?” ‘no.. certo che no..’ lui sapeva dall’inizio che quella era stata la loro prima ed ultima notte insieme, che Liz non era certo una ragazza a cui mancassero determinazione e idee ben chiare, non una di quelle che cambia ragazzo in base alla quantità di attenzioni che riceve. Con non poca fatica si mise a sedere sul bordo del letto, prendendosi la testa tra le mani, fermamente deciso a non rispondere al moro.

Izzy gli si avvicinò, non si sarebbe accontentato del muto assenso, voleva sentirlo dire da Axl, che per una volta affrontasse a testa alta i problemi, perché quella volta non sarebbe potuto sparire per qualche giorno, tornare all’improvviso, offrire una birra a Slash e amici come prima, dimenticando entrambi Liz.. Slash non l’avrebbe dimenticata e lui nemmeno. Gli prese il mento con una mano, alzandogli il viso e costringendolo a guardarlo negli occhi.

“Ti ho fatto una domanda”

“Sai già la risposta”

“Voglio sentirtelo dire” Axl sbuffò, Izzy ce l’aveva a morte con lui, si sentì ancora peggio sapendo di aver deluso, questa volta per davvero, il suo più caro amico.

“Ok.. sapevo che non sarebbe stata con me”

“E allora adesso voglio sentirti dire il motivo per cui l’hai fatto lo stesso”

“Questa volta non la sai la risposta Izzy, so che pensi che fosse solo un capriccio.. ma non è così! Quella ragazza mi ha sconvolto giorni fa!”

“Io so che non era un capriccio.. so che non è come la volta che ti sei portato a letto la mora di Duff perché era tutte curve e volevi toglierti lo sfizio di sedurre una come lei, so che non è come quando hai spinto Steve a lasciare la sua ragazza perché non te l’aveva data, e so che non è come quando ti sei scopato quella puttana della mia ragazza perché eri triste e volevi un po’ di svago.. ma non dovevi farlo comunque Axl”

“COSA DOVEVO FARE ALLORA JEFF! STARE A GUARDARE E SOFFRIRE COME UN CANE!”

“NON URLARMI ADDOSSO BILL! SEI NEL TORTO! DEVI CAPIRLO!”

“Tu non capisci Jeff.. mi uccideva dentro! Stavo con Giada e immaginavo come sarebbe stato se al suo posto ci fosse stata Liz! Non potevo nemmeno sfogarmi con qualcun’altra! Per non parlare di quando la vedevo o peggio vedevo lei e Slash!”

“Non me ne frega un cazzo se ci stavi male Bill! Dovevi fartela passare! Lei stava con Slash e quel coglione è fottutamente innamorato! Era felice e sai con la vita di merda che facciamo non è certo facile!”

“E io sono condannato a vivere di merda?”

“Non puoi pensare di risollevare le sorti della tua vita sulle spalle degli altri, per di più dei tuoi amici! Cazzo Axl! Ti avrei ammirato se ti fossi fatto una tizia qualunque, strappandola dalle braccia del suo ragazzo.. soprattutto se era una di quelle coppiette smielose.. MA PERCHè A SLASH! AXL CAZZO! LORO SONO LA TUA FAMIGLIA, LA NOSTRA FAMIGLIA!”

“NON VOLEVO FARE DEL MALE A SLASH!”

“NON DIRMI STRONZATE ROSE!! SAPEVI BENISSIMO CHE GLI AVRESTI FATTO MALE! CAZZO! COSA MI TOCCA SENTIRE ANCORA EH? CHE TI ERI MESSO D’ACCRODO CON GIADA PER TOGLIERLO DI MEZZO?” Axl abbassò lo sguardo.. stavolta sentendosi davvero un verme, per tutto, per come aveva agito alle spalle di Slash, per come aveva snobbato le parole di Izzy, per come adesso aveva messo Liz in una situazione sicuramente non piacevole, per come, ne era sicuro, l’avrebbero guardato Duff e Steve.

“No.. dimmi che non l’hai fatto!?” come poteva confessare al suo migliore amico che quella volta aveva giocato davvero sporco? Che era caduto davvero in basso? Dire che Giada si era offerta avrebbe solo peggiorato la situazione, e quel giorno se ne era presi abbastanza di pugni. Rimase con lo sguardo basso, senza il coraggio di incrociare gli occhi di Izzy, aspettando il peggio.

“Mio dio.. non ci posso credere.. dimmi di no Axl, dimmi che non è come penso!” ma ancora il rosso non emise alcun suono.

“Bill ma come cazzo hai potuto! Ora capisco! I brindisi, le piste, i giochetti! Bill! Ma non ti fai schifo!?” Axl annuì piano con la testa, le lacrime che riprendevano a rigargli il volto.

“Tu non sei la persona che conosco.. sei egocentrico ed egoista è vero.. ma non eri mai caduto così in basso! Mi fai pena William!”

Izzy si allontanò velocemente da quella stanza, chiudendosi nella sua. La situazione era molto peggio di come aveva immaginato, non poteva credere che Axl avesse davvero architettato tutto per mettere in difficoltà Slash, ora certe cose piuttosto ambigue della sera precedente, viste sotto la nuova luce, avevano molto più senso. Si sentì triste per quel suo amico, al quale, nonostante questa madornale cazzata, era legato senza via di scampo; si sentì triste capendo che Axl non sarebbe mai cambiato, con la paura che peggiorasse ulteriormente.. e diversi anni dopo avrebbe scoperto che le sue paure erano più che fondate.

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Capitolo 46
*** Cap. 46 ***


Capitolo 46 nvu

CAPITOLO 46

Liz uscì dalla doccia, provata per la lunga giornata, che a quanto pare non era ancora finita. Mezzora dopo sarebbe dovuta essere di nuovo al Rainbow per l’ordinario turno di lavoro, e non è che morisse dalla voglia di cominciare. Per un attimo le venne in mente la possibilità che Slash and co. si presentassero lì quella sera ‘mio dio no! Spero non sia così stupido!’ poi pensò che Axl e Slash avrebbero avuto qualche problema da risolvere, e che quindi c’era una scarsissima probabilità di vederli al Rainbow a bere birra tra amici.

In quel momento suonò il telefono, di sicuro era Mel.. ‘Oddio speriamo sia Mel!’

“Pronto?” rispose un po’ titubante, aveva paura che fosse Slash.. o Axl.

“Ciao bellissima!” tirò un sospiro di sollievo sentendo la voce dell’amica.

“Ciao Mel!”

“Come stai?”

“Mel ci siamo viste sei ore fa! Sto bene!”

“Beh non si sa mai.. sempre meglio chiedere.. ho sentito il tuo messaggio in segreteria, scusa se non ho risposto ma ero occupata..”

“Immagino ci sia Duff lì nei paraggi”

“Ehm.. si in effetti è qui.. aveva bisogno di.. ehm.. divertirsi”

“Mel non sei capace di dire stronzate! Duff non ti cercherebbe mai per ‘divertirsi’”

“Va beh.. lasciamo perdere.. com’è quello nuovo?” l’immagine di Kevin comparve nella mente di Liz.

“Molto carino!”

“Ah.. bene.. sembri entusiasta”

“Beh.. direi di si! Meglio che un’altra di quelle troiette che Mike puntualmente ci ripropone!”

“Già.. giusto..”

“Mel che hai?”

“Niente niente.. senti.. non passo da te prima del lavoro, mi accompagna Duff..”

“Ah, Duff..”

“Da solo”

“Ok.. perfetto! Non c’è nessun problema allora” ‘basta Liz non verrà stasera! Ed è meglio così no?’

“Allora ci vediamo là”

“Ok! A tra poco bella!”

“Ciao tigre!”

Chiuse la telefonata e tornò a prepararsi, i pantaloni aderenti di pelle li aveva già addosso, ci mise un panciotto abbastanza “coprente” con sotto solo il reggiseno, d’altra parte, Mike voleva si vestissero così. Il telefono suonò di nuovo, Mel evidentemente si era dimenticata di dirle qualcosa.

“Che c’è ancora Mel?”

“Non sono Mel” Li rimase incredula, tutto si era spettata meno che sentire quella voce.

“Izzy?”

“Si.. ehm.. ciao”

“Ciao.. scusa credevo fossi Mel”

“L’avevo intuito”

“Posso aiutarti in qualche modo?”

“In effetti.. si.. cioè.. non proprio.. diciamo che non mi serve aiuto.. ehm.. è solo che.. ecco.. io volevo sapere se.. mm”

“Izzy sta tranquillo.. dimmi pure”

“Volevo sapere che intenzioni hai”

“Cosa?” spalancò la bocca per lo stupore, già sentire la voce del moro al telefono era stato abbastanza inaspettato, questa poi! Che venisse a chiederle che intenzioni aveva!

“Beh.. sai.. con Axl e Slash.. voglio dire, un po’ con tutti noi, hai intenzione di sparire?”

“Io non lo so Izzy.. che domande sono!”

“Scusa, hai ragione. Probabilmente non dovevo chiamarti così dal nulla per sapere certe cose.. è solo che qui il clima è particolarmente teso, e non so.. magari sapere cosa avevi intenzione di fare mi avrebbe aiutato.. ma sta tranquilla, non fa niente, non mi aspetto certo che ti confidi con me o cose del genere.. scusa, ci si vede”

“No no aspetta! Mamma mia parti come un treno!”

“Scusa”

“Senti Izzy, vorrei tanto aiutarti.. ma la verità è che non so nemmeno io cosa fare.. cioè.. sono proprio confusa..”

“Già capisco.. me lo dovevo aspettare, solo che vedendoti sempre così decisa e sicura di te.. ho sperato un po’ troppo”

“Mi spiace molto Izzy.. per il clima che si è venuto a creare.. mi dispiace di essere la causa di tutti i problemi.. e mi dispiace anche di non poterti aiutare a risolverli.. ma davvero non so che fare, è successo tutto troppo in fretta e devo ancora riordinarmi le idee..”

“Ma certo.. non preoccuparti.. non fa niente.. allora ci sentiamo”

“Va bene. Ciao Izzy”

“Ciao Liz.. e per la cronaca, non sei la causa di tutti i problemi.. mettiti il cuore in pace”

“Grazie..”

“Di niente” e mise fine alla chiamata.

Rimase fissa a guardare il telefono, Izzy che la chiamava non era certo cosa ordinaria: ripensò alle parole che gli aveva detto ‘qui il clima è particolarmente teso’ che voleva dire? Di certo non si aspettava rose e fiori in casa Guns, dopo tutto quel casino, ma evidentemente la situazione era davvero difficile se Izzy si era spinto a chiamarla. ‘Non sei tu la causa di tutti i problemi’ che ci fosse qualcosa che lei non sapeva? Ok, se Slash non fosse andato con Giada ora non sarebbe successo niente, e nemmeno se Axl si fosse presentato alle sue spalle.. ma insomma, lei aveva scelto di passare la notte col rosso, non era né ubriaca né fatta, era nel pieno possesso delle sue facoltà mentali.. certo, forse un po’ scossa.. dopotutto non se l’aspettava, ma era comunque stata una sua scelta. E poi, se lei non avesse fatto invaghire tutti e due di sé stessa, ora le cose sarebbero ben diverse, anche se obbiettivamente non aveva fatto proprio nulla per far innamorare Axl.. ma allora a che si riferiva Izzy? Non ci capiva più nulla.. e ancora una volta, nonostante si fosse ripromessa di non farlo per non agitarsi ulteriormente, stava ancora pensando al riccio.. e al rosso.

Si accorse che ormai era ora di uscire di casa, meglio non far arrabbiare Mike, aveva già abbastanza problemi senza doversi sorbire il suo capo che le faceva l’ennesima sfuriata per i ritardi di quei giorni.

Indossò il suo solito giubbotto di pelle, al quale ormai era affezionata, e uscì di casa, diretta al Rainbow.

***

“Come sta?” Duff rientrava in hotel in quel momento, aveva accompagnato Mel al Rainbow e poi era tornato di fretta, quasi correndo, perché senza la bionda al suo fianco che lo tranquillizzava, non poteva non preoccuparsi per Slash.

“Come vuoi che stia?” Izzy era arrabbiato da quella mattina, ovviamente gli altri Guns, eccetto Axl, non sapevano il perché, ma si erano comunque accorti che qualcosa non andava, Duff in particolare, aveva già notato un certo alone di mistero intorno ad Izzy, era sicuro che il moro gli stesse nascondendo qualcosa.

“Dov’è? È ancora in camera?”

“Si.. se è Slash quello a cui ti riferisci..”

Non che Duff non avesse pensato per niente ad Axl, ma il solo pensiero lo faceva irritare, e non ne aveva voglia. Voleva bene al rosso come ad un fratello, ma era convinto che la fetta più grande di colpa di quel pasticcio fosse comunque da attribuire a lui, giorni prima aveva captato la tensione tra lui e Izzy, e loro due litigavano solo quando Axl faceva arrabbiare Izzy coi suoi capricci, o semplicemente perché le loro opinioni si scontravano, irrimediabilmente Axl sceglieva quella più presuntuosa o per certi punti di vista infantile.

Camminò velocemente verso la stanza di Slash, non aveva visto Steven nei paraggi, sperava solo che non se ne fosse andato in giro dopo quella mattina, magari pure con una ragazza, ma che fosse rimasto col riccio. Aprì la porta e finalmente sorrise: Steven e Slash erano accasciati sul pavimento, visibilmente ubriachi, ma da quel che Duff poteva constatare, Pop-corn era riuscito a tenere a freno l’amico, una volta fattogli raggiungere l’ebbrezza, le bottiglie vuote intorno a loro erano tutto sommato poche. Dormivano entrambi, Steven russava fortissimo! E Slash era abbracciato a lui; fosse stato un giorno come un altro, li avrebbero presi in giro fino allo sfinimento dicendo loro che erano froci! Fosse stata un’altra situazione probabilmente Duff li avrebbe fotografati per poi svegliarli e sbattergli le prove in faccia! Ma ovviamente non fece nulla, se non sorridere per quei due suoi pazzi amici, i migliori senza dubbio.

Steven ovviamente non era riuscito a fare la parte dell’amico che consolava, con frasi fatte o roba del genere, e non aveva nemmeno tentato di far ridere Slash con stupide barzellette e discorsi strampalati.. aveva fatto quello che solo lui sapeva fare così bene, immedesimarsi.. ridursi come una merda insieme al riccio, non particolarmente nobile come gesto, ma così gli aveva fatto sentire che non si trovava nella merda da solo.. che qualsiasi cosa accadesse.. lui non era mai solo.

 

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Capitolo 47
*** Cap. 47 ***


Capitolo 47 nvu

CAPITOLO 47

“Ciao Liz!”

“Ciao Kevin! Ci si rivede!”

“Già.. tutto bene?”

“Beh.. si.. nell’ultima ora e mezza non è successo molto!”

“Già.. in effetti..” Kevin si grattò la testa imbarazzato, arrossendo un po’. Liz scoppiò a ridere vedendolo, sembrava tanto estroverso e alla mano, invece era un timidone!

A Kevin brillarono gli occhi vedendola ridere, non si capacitava della bellezza e della spontaneità di quella ragazza. Bastava guardarla per sentirsi felici e leggeri, cosa che non capita poi così spesso. Si sentiva l’uomo più fortunato del mondo in quel momento, semplicemente perché poteva guardarla e ridere con lei.

“Ragazzi! Mi fa piacere che vi stiate simpatici! Ma è ora di lavorare!” Mike era spuntato dall’interno del locale, cogliendo i due che ancora ridevano. Era già nervoso e la serata non era ancora cominciata.. perfetto.

Kevin andò dritto verso lo spogliatoio, per indossare la sua uniforme, Liz spense la sigaretta che stava fumando con la punta dello stivale, aspettando Mel fuori dal locale. La vide avvicinarsi con la familiare figura di Duff al suo fianco, sorrise, se non altri per l’amica le cose andavano a gonfie vele, e vederla felice rendeva felice anche lei.

“Ciao Liz”

“Ciao Duff” l’imbarazzo di Duff per quella situazione si poteva toccare, non sapeva bene come comportarsi, trovandosi davanti la ragazza che aveva sconvolto due dei suoi più cari amici e irrimediabilmente, anche l’equilibrio del gruppo.

“ Va beh.. mi sa che io vado.. vado a vedere che aria tira all’hotel” il biondo baciò Mel con affetto, poi si allontanò a grandi passi.

“Scusalo”

“Ma figurati.. capisco il suo imbarazzo, anche io non saprei come comportarmi fossi in lui..”

“Stronzate! Tu sai sempre come comportarti!”

“Già.. e guarda poi che casini che combino!”

“Ahahah! Ne hai fatti di molto peggio!”

“E non me ne vanto mica!”

“Dovresti! Io fossi in te lo farei! Guardala da un lato diverso.. hai fatto andare completamente in tilt due membri dei Guns.. due ragazzi che si vorrebbero scopare metà delle ragazze di Los Angeles!”

“Già.. pensa che bello andare in giro a dire: ho fatto impazzire due membri dei Guns, te li ricordi? Si sono sciolti qualche tempo fa.. si è per colpa mia!”

“Avanti Liz non fare così! I Guns non si scioglieranno.. vedrai!”

“Come fai ad esserne sicura? Slash per poco non ammazzava Axl stamattina!”

“Si riconcilieranno.. lasciami fare il mio lavoro! Sono io che devo capire cosa sentono le persone!”

“Ok grande Pizia! Non ti contraddirò mai più!”

“Così va meglio.. allora? Com’è quello nuovo?”

“Davvero carino!”

“Mmm! Non vedo l’ora di vederlo!”

“MA MEL!”

“Che c’è? Non è che perché sto con Duff non posso apprezzare nessun ragazzo no? Guardare ma non toccare!”

“Sei incorreggibile!”

“Dai entriamo..”

“Aspetta.. vorrei prima dirti una cosa..”

“Che c’è? Che è successo?”

“Sai.. dopo che mi hai messo giù al telefono.. beh.. mi ha chiamata Izzy”

“Izzy? E che voleva?”

“Sapere cosa voglio fare con quei due.. dice che il clima tra loro è tesissimo.. che non sa chi sta messo peggio.. che lui non sa come aiutarli e voleva che gli schiarissi le idee, dicendogli le mie intenzioni”

“E tu che gli hai detto?”

“Che non so cosa fare.. perché è vero.. non saprei nemmeno da dove cominciare.. non voglio rivederli per ora”

“Liz è normale.. anche se continui a negarlo è stata una bella batosta.. è giusto che tu voglia del tempo, e non sta a te risolvere le cose tra di loro.. devono accordarsi guardandosi negli occhi, tu per ora non devi fare proprio niente”

“Giusto.. credo che farò così.. evitarli, non pensarci.. e magari divertirsi un po’”

“Beh.. se proprio non puoi farne a meno..”

“Prima dimentico Slash è meglio è!”

“Ma sei sicura di voler proprio dimenticare Slash?”

“Si.. sicurissima..”

“Ok.. allora”

“Ragazze vi prego non fatemi arrabbiare! Dai che abbiamo un sacco di cose da fare!”

“Ok Mike scusaci.. arriviamo”

Entrarono nel locale, Mel aguzzò subito la vista cercando di scovare il nuovo arrivato, finchè Kevin non fece la sua entrata trionfale, uscendo dallo stanzino con addosso la divisa.

“Tu devi essere Kevin!”

“E tu Mel.. suppongo”

“Piacere di conoscerti.. benvenuto nella giungla!”

“Ahahah! E pensare che Liz ha speso diverse ore per convincermi che questo posto non è poi così male! E arrivi tu distruggendo tutto!”

“Ah.. Liz ha impiegato ore?” inarcò un sopracciglio guardando l’amica

“Si Mel.. il messaggio in segreteria, ricordi? Mike voleva che gli insegnassi il mestiere!”

“Si.. certo” rispose in tono divertito.

Liz in tutta risposta si avviò verso lo stanzino per abbandonare la borsa e il giubbotto di pelle, poi andò verso l’entrata del locale per accendere l’insegna ‘open’, meglio buttarsi sul lavoro e non dare troppa corda a quella sua pazza amica. Mel non si fece di certo sfuggire questo suo comportamento, divertita dal fatto che la ragazza tentasse di evadere dal suo carattere indagatore, sapendo che in realtà la divertiva parecchio quando la vedeva fare congetture su congetture, non perse occasione per stuzzicarla a dovere.

“Che fai? Ti butti sul lavoro?”

“Mel.. non cominciare”

“Non è che siamo attratte dal bel biondino che sta diligentemente pulendo i tavoli? Tra l’altro facendo mostra di un lato B lodevole?”

“Ma come ti viene! Duff dove l’hai lasciato?”

“Te l’ho detto! Guardare ma non toccare!”

“Tu non stai semplicemente guardando! Gli stai facendo una radiografia!”

“Beh.. il concetto è lo stesso!”

“Si certo, come no!”

“Non tentare di cambiare argomento! Allora? Ti sei trovata una nuova preda?”

“Mel.. non ho un bisogno incessante di sesso! Non lo conosco per niente Kevin!”

“Ti do al massimo due giorni!”

“Stronza!”

“Guarda che l’hai detto tu che volevi divertirti per non pensare al riccio!”

“Non per forza col sesso e non per forza con Kevin!”

“Ok.. dopo questa ribadisco i due giorni!”

“Serpe!”

Continuarono a chiacchierare di tanto in tanto, mentre il locale si riempiva sempre più di clienti. Kevin si stava impegnando e aveva imparato bene da Liz; non fece cadere nemmeno un bicchiere, portava abbastanza velocemente i soldi a Mike, il quale non si irritò nemmeno quella sera, sfoderava sorrisi maliziosi ai tavoli pieni di ragazze, facendole sospirare e si univa alle battute dei tavoli maschili, facendosi in generale ben volere da tutti.

Quando si avvicinava al bancone, l’occhio gli cadeva necessariamente sulla mora, sui suoi occhi e sui suoi morbidi capelli a boccoli. Liz ogni tanto ricambiava i suoi sguardi, sorridendogli.

“Kevin, mi serve una mano in magazzino!” Mel lo chiamò a gran voce, doveva trasportare delle scatole di birra e da sola ci avrebbe messo un’eternità, visto che Liz era impegnata a preparare cocktail a manetta.

Kevin arrivò velocemente, facendosi largo tra la folla e superando il bancone. Liz lo vide venire verso di lei.

“Come sta andando?”

Kevin le passò dietro, accarezzandole un fianco con la mano e parlandole all’orecchio, per farsi sentire vista la musica “Una giungla, aveva ragione Mel!” Liz rise e ricominciò a lavorare, mentre il biondo raggiungeva Mel nel magazzino.

“Allora biondo? Come ti trovi?”

“Bene per ora, fa un caldo cane e c’è davvero tantissima gente, ma bene o male me la cavo”

“Capisco.. poi c’è sempre Liz che ti tira su il morale” A Kevin per poco non caddero le casse di birra a terra, si voltò di scatto guardando Mel preoccupato.

“Non spaventarti! Sai quanti ci sono passati?”

“Io.. ehm.. a me non.. ma che dici! A me non piace Liz!”

“Si ceeeerto! Kevin avanti non ti crede nessuno! Si vede lontano un miglio che le muori dietro!”

“Beh.. io.. no! Cioè.. è simpatica ma..”

“Non cercare scuse con me.. solo, ti consiglio di evitare esagerati romanticismi, lei li odia. Punta sul farla ridere”

“Grazie..”

“Di niente.. ah, Kevin.. non per fare la piantagrane, ma non illuderti troppo ok?”

“Non lo faccio mai”

“Meglio così”

Tornarono nel locale, dove la gente si ammassava al bancone; Liz serviva birre e super alcolici ad una velocità impressionante. Mel mise le birre nel frigorifero e andò ad aiutarla, Kevin fece lo stesso per poi passarle dietro di nuovo: Liz dava le spalle ai clienti, versando del Jack Daniel’s in un bicchierino di vetro, Kevin le passò dietro e prima che lei potesse girarsi per darlo al ragazzo che l’aveva chiesto, glielo rubò di mano bevendolo tutto d’un sorso, senza ovviamente farsi vedere da nessuno, per poi allontanarsi ridendo. Liz non riuscì a trattenersi, non se l’aspettava! Kevin era davvero simpatico, a tratti molto timido, a tratti estroverso.

 

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Capitolo 48
*** Cap. 48 ***


Capitolo 48 nvu

CAPITOLO 48

Axl si svegliò; dopo la litigata con Izzy, stanco per la giornata, si era buttato a peso morto sul letto addormentandosi quasi all’istante. La stanza era buia, evidentemente aveva dormito più del previsto, sentiva dolore in tutto il corpo e anche un considerevole mal di testa. Si alzò a fatica dal letto, fiondandosi in bagno per una bella doccia, si sentiva uno straccio e il nodo allo stomaco non tardò ad arrivare. Come avrebbe fatto con Slash? Cominciava a sentire sulle spalle le conseguenze delle sue azioni.. e se i Guns si fossero divisi? Se lui non fosse riuscito a rimettere le cose apposto? Se Slash non l’avesse perdonato? Non riusciva nemmeno a pensarci.. senza la sua band non era niente, e la minaccia di perderla gli faceva una paura fottuta. Sarebbe riuscito ad affrontare il problema? Avrebbe sicuramente preferito scappare come suo solito, ma qualcosa gli diceva che gli altri non gliel’avrebbero permesso.

Uscì dal bagno, asciugandosi e vestendosi con quello che trovava in giro; prese una sigaretta dal pacchetto abbandonato sul comodino. Uscì dalla sua stanza a passo incerto, aveva paura di incontrare Slash.. una volta tanto aveva paura.

Si appoggiò con le spalle al muro, davanti alla porta della camera del riccio, cercando il coraggio di bussare. Sentiva chiaramente il basso di Duff provenire dalla stanza del biondo. ‘dio fa che possa sentire quel basso ancora per molto tempo..’

Di Steven non c’era traccia, chissà dov’era quel suo amico.. l’aveva rimproverato tante di quelle volte per l’eccessivo uso di droga che nemmeno se le ricordava, ma pensando al suo eterno sorriso non poté fare a meno che sentire una forte stretta al petto, all’altezza del cuore; evidentemente era una parte della pena che doveva scontare, quella di soffrire come un cane all’idea di perdere i suoi amici.. Duff, Steven, Izzy, caro vecchio Izzy, il suo amico di una vita, se i Guns si fossero sciolti a causa sua non gliel’avrebbe mai perdonato, probabilmente, anche lui come gli altri, l’avrebbe abbandonato.. e questo si che gli faceva male. E poi Slash, piccolo grande Slash, il re delle cazzate, delle risate, dello zio Jack e delle interviste da ubriaco.. chissà come stava male in quel momento, solo per un suo capriccio.. ‘mi fai schifo Axl.. ti fai schifo da solo’.

Izzy uscì in quel momento dalla sua stanza, dopo la telefonata a Liz era rimasto chiuso lì dentro, cercando disperatamente una soluzione per quel problema, oppresso dall’aria pesante che aleggiava nella stanza dell’hotel. Vide il rosso appoggiato alla parete, che fumava la sua sigaretta, pensieroso. Apprezzò di vederlo lì, per una volta non aveva dovuto scoprire tristemente che era scappato dopo aver combinato uno dei suoi casini.

“Axl..”

“Ciao..” la voce del cantante era triste, spenta, come i suoi occhi che per un attimo si posarono sul chitarrista.

“Stai meglio?” Axl sorrise, forse si sbagliava, anche con tutti i casini che poteva combinare, Izzy non avrebbe mai smesso di preoccuparsi per lui, erano troppo legati per dimenticarsi l’uno dell’altro.

“No.. forse solo fisicamente”

Anche Duff uscì in quel momento dalla sua stanza, avendo sentito delle voci in corridoio, pensava che Slash e Steven si fossero svegliati. Si stupì vedendo Izzy ma soprattutto Axl; lo guardò senza dire una parola, con un’espressione indecifrabile in volto..

“Slash è in camera?” Axl si rivolse ad Izzy, si sentiva addosso lo sguardo accusatore del biondo, e non poteva sopportare un contatto visivo.

“Credo di si, non so se sono svegli..”

“Sono?”

“C’è anche Steve”

“Ah.. capito”

“Che intenzioni hai?” le parole di Duff suonarono più come una minaccia che non come una domanda.

“Come?”

“Hai capito Rose.. e guardami negli occhi quando ti parlo” Axl alzò gli occhio, tremando sotto lo sguardo duro del biondo “..che intenzioni hai con Slash?”

“Voglio rimettere le cose a posto”

“Sai che non sarà facile..”

“Si.. lo so, ma meglio che scappare no?”

“Già.. forse per una volta non dovrò rimproverarti la codardia”

In quel momento si sentì un rumore nella stanza del riccio, evidentemente o lui o Steven si erano svegliati.

***

‘è buio.. ma quanto ho dormito? Oddio! Sono stretto a Steve! Cazzo sembro un frocio! Bleah.. che saporaccio.. lo zio Jack non perdona nemmeno l’alito!’ Slash si alzò titubante, la mente ancora ovattata dall’alcool. Steven non gli aveva permesso di bere fino a star male, l’aveva lasciato scivolare fin che la sua mente non si era svuotata, per poi lasciarlo cadere nel sonno. Slash guardò il suo amico a terra, era ubriaco quanto lui. Steven.. quel suo amico che non gli avrebbe mai negato un aiuto, anche strampalato come quello. Si avvicinò al bagno a piedi nudi, senza fare rumore; si sciacquò il viso con dell’acqua fresca, tentando di riprendersi. Lavò i denti per togliere l’amaro dalla bocca, che non ne voleva però sapere di andarsene. Man mano che tornava la lucidità tornavano i ricordi, e quella disperazione così pesante tornò a pesargli sulle spalle.

La consapevolezza che Liz l’aveva lasciato l’avrebbe ucciso se non ci fossero stati i suoi amici.. i suoi amici, proprio tutti? Anche Axl? ‘Fanculo Slash.. Liz ti ha lasciato perché ti sei comportato come un bambino, e tu ancora continui a scaricare la colpa a qualcun altro.. sei tu il coglione!’

Sferrò un forte pugno contro il muro, sentiva la rabbia crescere dentro di se, mentre si malediva per essersi lasciato scappare quel poco di felicità che aveva trovato nell’ultimo periodo.

Steven si svegliò di soprassalto sentendo quel rumore, vide la luce accesa in bagno e corse barcollando, temendo che il riccio avesse fatto qualche cazzata. Lo vide con le mani appoggiate al mobile del lavandino, la testa a penzoloni infossata nelle spalle.

“Slash stai bene?” voltò il suo viso per guardarlo meglio, era pallido, postumi della sbornia, ma non sembrava fatto o drogato.

“No Steve.. non sto bene..”

“Non ti sei fatto vero?”

“No..”

“Ok.. non farlo”

“Tranquillo Steve, il vecchio Slash non è ancora pronto per il suicidio..”

“Ok.. allora se vuoi ti lascio ai tuoi pensieri”

“Grazie amico.. di tutto”

“Ma di che? Vorrà dire che mi offrirai una sera di bevute!” Slash rise debolmente per il semplice fatto che era molto stanco, ma apprezzò nuovamente il gesto.

“Andata”

“Bella man..”

Steve uscì, aveva già aiutato Slash a modo suo, ora era giusto lasciarlo ancora un po’ da solo, lasciargli modo di pensare.

***

Ancora non riusciva a darsi pace, il ricordo di Liz era entrato prepotentemente nei suoi pensieri, graffiandogli il cuore già dolorante di per sé.. quando sarebbe finita? Lui non era abituato al dolore, men che meno alle pene d’amore, il sesso disinteressato l’aveva sempre tenuto lontano da quei problemi e ora che si era lasciato andare ed era finita male, si sentiva uno schifo. Uscì dal bagno, fece un piccolo slalom tra le bottiglie vuote per buttarsi a pancia in su sul letto sfatto, un braccio che gli copriva il volto, l’altro appoggiato con la mano a penzoloni, le gambe abbandonate casualmente sul materasso. Si sentiva svuotato di qualsiasi forza vitale; la sua mente, improvvisamente votatasi al masochismo, ripercorreva tutti i momenti felici trascorsi con quella ragazza dai boccoli castani, dagli occhi profondi come pozzi.

Per un attimo pensò anche ad Axl.. era arrabbiato con lui, perché il rosso sapeva quanto quella storia era diventata importante, e sapeva anche che la sua serata con Giada era stata frutto di una sbronza in pieno stile Guns. Ma non riusciva a dargli la colpa, se c’era qualcuno che aveva sbagliato, quello era lui.. sapendo che quando cominciava a bere si riduceva da far schifo e faceva cose di cui puntualmente si pentiva, non si era fermato, finendo a letto con Giada invece che con la sua Liz; in più la mattina si era fatto sopraffare dalla gelosia, facendo arrabbiare Liz ulteriormente, perché loro non stavano insieme, perché lui era stato con un’altra per primo, e perché aveva picchiato il rosso.

‘Sei un fottuto cogline Slash..’ e le lacrime ricominciarono a rigargli il volto.

 Eccomi di nuovo ragazze! mi scuso molto, come sempre per il ritardo! (continuo a dire che aggiornerò più spesso.. e poi non lo faccio mai..) ma dovete capire che con la scuola che è definitivamente iniziata (intendo verifiche e interrogazioni a manetta) lo stress si accumula.. in più, vi annuncio che sto cominciando una nuova fic!! non la pubblicherò subito, voglio prima avviarla come si deve e vedere dove va a parare.. quindi non la vedrete per un po' :)


Ringrazio molto la fedelissima Miss_Rose che mi commenta sempre!! Grazie anche a tutte le altre che non lasciano commenti! Alla prossima

Liz Eagle!

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Capitolo 49
*** Cap. 49 ***


Capitolo 49 nvu

CAPITOLO 49

Ok.. fatto, possiamo andare”

“Mel vuoi che ti accompagni?”

“No.. tranquilla..” Mel fa un occhiolino a Liz, avevano appena finito il turno di lavoro, loro e Kevin, e stavano chiudendo il locale.

“Ok.. allora ci vediamo domani”

“Ciao splendore!”

Mel si allontanò diretta a casa sua, lasciando Liz e Kevin da soli.

“Vuoi che ti accompagni?”

“No tranquillo, non è necessario”

“Ma a me fa piacere..”

“Beh.. no ma tranquillo.. casa mia è lontana sarebbe scomodo per te..”

“Ti ripeto che non è assolutamente un problema, a maggior ragione se è lontana insisto per accompagnarti.. sono le tre di notte!”

“Ok.. se proprio insisti..”

“Sono irremovibile”

“Va bene.. hai vinto”

Cominciarono a camminare in religioso silenzio. Kevin era un ragazzo abbastanza timido, soprattutto con le ragazze come Liz, forti e piene di carattere, che erano anche il suo peggior punto debole. Aveva sempre paura di dire o fare qualcosa di sbagliato, risultando stupido..

Liz al contrario si sentiva strana; Kevin era un bel ragazzo, un ragazzo a cui normalmente sarebbe stata molto interessata, e a dirla tutta quando l’aveva visto per la prima volta quel pomeriggio era stata la prima cosa che aveva pensato. Tuttavia, ora che si trovava sola con lui, era stata colta da una strana angoscia, si sentiva in imbarazzo, scomoda in quella prematura intimità, o forse quella situazione le riportava alla mente fatti che non voleva ricordare. ‘Cazzo Liz.. riprenditi.. chiodo scaccia chiodo dai! Lo sanno tutti’ ma non riusciva a sciogliersi, a godersi quel momento e, per così dire, quel ragazzo.

“Sei di poche parole?” Alla fine Kevin aveva rotto il silenzio, messo a disagio da quell’improvviso mutismo.

“Sono stanca..” Non era assolutamente vero, era abituata ai turni di lavoro che finivano tardi, ma di certo non poteva dirgli ‘Sai.. non parlo molto perché giusto qualche giorno fa stavo tornando a casa con un coglione a cui mi sono affezionata!’

“Capisco..”

“Come sei arrivato qui Kevin?”

“Beh.. io sono nato qui a Los Angeles, ma non in centro, in periferia.. se così si possono definire quegli 800 km dalla Sunset Blv”

“Ok ho afferrato”

“Non ho poi una grande storia, appena ho avuto i soldi per permettermi una casa mia e togliere il disturbo ai miei, che non navigano certo nell’oro, mi sono trasferito qui. Tu invece che mi dici di te?”

“Oh.. beh.. la mia storia è simile alla tua.. solo che vengo dalla campagna” non le sembrava il caso di raccontarle cos’era realmente il suo passato, era piuttosto riservata su certe informazioni, solo con Slash era riuscita a sciogliersi velocemente.. a fidarsi fin da subito.

“Bene.. abbiamo più io meno la stessa storia.. come sei finita a lavorare al Rainbow?”

“Mel ci lavorava già.. io e lei siamo amiche dall’infanzia e lei si è trasferita a L.A. prima di me, quando sono arrivata mi ha aiutata in molte cose, tra cui trovare un lavoro”

“Sei fidanzata?”

“Come?” la domanda l’aveva colta alla sprovvista, parlavano di lavoro e tutto a un tratto Kevin cambiava discorso così bruscamente?

“Si beh.. parlare di lavoro non è proprio interessante.. ho detto la prima cosa che mi è venuta in mente”

“Ah.. ok.. comunque no, non ho il ragazzo”

“No? Amanti, fiamme, amori tragici? Niente?”

“Come sei curioso!”

“E’ solo per conoscerti!”

“Ok.. come vuoi.. no, no e no.. mi piace essere libera..” ‘almeno credo..’

“Bene..” Liz lo guardò con uno strano sorrisetto, Kevin diventò pian piano sempre più rosso sulle guance e cominciò a grattarsi nervosamente la testa.

“Cioè.. non bene nel senso ‘Bene!’.. bene nel senso ‘Ok bene, ho capito’” Liz rise

“Tranquillo! Non devi mica scusarti!”

Passarono così il resto del tragitto fino a casa di Liz, ridendo e scherzando; alla fine Liz era riuscita a sciogliersi un po’. Alla fine Kevin, con quei suoi modi così diversi da quelli di Slash, quella pallida timidezza e quel sorriso sincero.

“Beh.. eccoci arrivati.. io abito qui”

“Ok, allora io vado”

Kevin le diede un leggerissimo bacio sulla guancia, quasi impercettibile, poi si girò e si allontanò.

“Kevin!” il ragazzo si girò di nuovo verso di lei..

“Mi ha fatto piacere tornare a casa con te..”

“Anche a me.. ci vediamo domani piccola” e così con un altro sorriso, la lasciò sola.

***

Liz si svestì velocemente indossando la comoda canottiera che indossava per dormire e solo gli slip sotto, il caldo di Los Angeles cominciava davvero a farsi sentire. Si buttò sul letto cominciando a pensare, colta da quella strana malinconia che la accompagnava sempre dopo la rottura col riccio.

Ce l’aveva a morte con sé stessa, ancora una volta si era lasciata abbindolare da un bel paio di occhioni, illudendosi che sarebbe stato bello, che sarebbe stato amore, e come al solito era andato tutto a puttane.. ‘proprio una botta e via.. complimenti Liz!’

Avrebbe dovuto chiuderla molto tempo prima; forse sarebbe stato meglio se avesse fatto salire Slash in casa sua la seconda sera che si erano visti, dopo quel bacio.. una storia rapida e indolore, come quelle che si era forzatamente abituata ad avere, che le avevano sempre fatto sentire la mancanza di qualcosa, ma almeno non aveva mai sofferto, dopo David ovviamente.

E invece no.. si era affezionata a quel capellone e al suo bellissimo sorriso, non dando retta nemmeno a Mel, che le aveva detto fin dall’inizio che quei ragazzi non erano fatti per le storie serie. Ma poi lei aveva trovato Duff, dolce e romantico Duff, che aveva smontato la sua tesi.. e Liz aveva seguito la scia degli eventi, pensando che tra lei e Slash potesse nascere un sentimento analogo.

E invece quella sera si era presentata all’hotel pregustando una nottata col riccio e l’aveva visto con Giada. Si era sentita umiliata, non tanto per il tradimento in sé, Liz non era una sprovveduta, non stava con Slash e non gli avrebbe mai rimproverato una scappatella, quanto perché non se l’aspettava proprio; era stata colta alla sprovvista e lei lo odiava.

Da aggiungere all’umiliazione c’era la lite con Axl; se un ragazzo voleva farla arrabbiare bastava che facesse il geloso, se poi succedeva come con Slash, che avrebbe dovuto sentirsi almeno un minimo in colpa per aver lasciato Liz ferma nel corridoio andandosene con Giada, allora la cosa diventava seria. Liz detestava la gelosia, quella che sfocia in liti e atteggiamenti rabbiosi o pressanti; era fermamente convinta che il deterioramento di una coppia partisse da lì.

Si addormentò ancora immersa in quei pensieri.. quella notte, sentì più freddo del solito, e di certo non poteva essere a causa del clima.

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Capitolo 50
*** Cap. 50 ***


Capitolo 50 nvu

CAPITOLO 50

Slash sentì bussare alla sua porta, non aveva voglia di sentire nessuno ma sapeva di dover uscire da quella stanza prima o poi, anche solo per il bisogno primario del cibo, non toccava niente da almeno 24 ore e la cosa cominciava ad avere un peso. Pensò che fosse Duff, conosceva abbastanza Steven da sapere che gli avrebbe lasciato il suo spazio per pensare, cosa che invece Duff non avrebbe mai fatto, troppo convinto che l’amico nel momento del bisogno andasse controllato per fare in modo che non si abbandonasse a droghe e alcol.

Grande fu la sorpresa quando aprì la porta e si trovò davanti Axl Rose in persona. Non aveva più pensato a lui, accettando il fatto che era stata colpa sua se Liz lo aveva lasciato, che le cose sarebbero andate diversamente se lui non avesse perso il controllo quella mattina. Sinceramente credeva che il rosso se ne fosse andato chissà dove già da tempo, come era solito fare quando si presentava alla porta un problema più grande di lui, ma avrebbe dovuto immaginare che Izzy e i ragazzi non gliel’avessero permesso.

Lo guardò intensamente, cercando di decifrare le emozioni che lo coglievano alla vista di quell’amico che si era preso in parte qualcosa che apparteneva solo a lui. Una strana sensazione gli rigirava lo stomaco. Axl lo guardava fisso, poteva leggere negli occhi qualcosa che forse non aveva mai visot: la paura. Axl aveva paura di lui, della sua possibile reazione; i segni della lotta di quella mattina erano ben visibili sul suo volto, possibile che gliene avesse date talmente tante da impaurirlo? Forse c’era qualcosa sotto, ma Slash non poteva certo saperlo.

“Posso entrare?” Anche la voce gli tremava, tutto a un tratto non riconosceva più il suo amico, quello spavaldo, specializzato nel combinare casini di questo genere che poi finiva col non risolvere mai, ma semplicemente se ne andava e aspettava che finissero nel dimenticatoio.

Slash si limitò a farsi da parte, permettendogli di entrare, Axl si mosse a passo incerto, aveva fottutamente paura di confessargli la verità, di dirgli che era solo ed esclusivamente colpa sua se lui era andato con Giada. Vedere Slash ridotto ad uno straccio per causa sua gli faceva male, perché ancora una volta se ne era fregato dei sentimenti degli altri, non tenendo in considerazione l’amore che Slash provava per quella ragazza, passandoci sopra per soddisfare i suoi scopi personali. Vide le bottiglie vuote sparse sul pavimento, Slash come al solito aveva affogato i suoi problemi dell’alcol, ma gli occhi spenti, la camminata pesante e le spalle curve gli facevano capire che non aveva smesso di sopportare quel peso.

Si sedette sul letto sfatto, aspettando che il riccio lo raggiungesse; quando anche Slash si fu seduto, lo guardò negli occhi, finché anche l’altro non incrociò il suo sguardo. Tremò sotto quell’espressione di pura sofferenza e frustrazione e per un attimo non seppe cosa dire, per un attimo sentì il fortissimo impulso di alzarsi e scappare via da lì.

“Come stai?” ‘Dio che domanda del cazzo! Ma come ti viene in mente? Come se non sapessi che sta di merda!’

“Di merda” ‘Ecco appunto..’ quello sguardo lo stava uccidendo, Slash si stava incolpando di come erano andate le cose e lui non poteva accettarlo.

“Mi dispiace Slash..”

“Non è colpa tua” ci mise ancora qualche secondo prima di iniziare a parlare, prima di confessare tutto.

“Si che lo è! Cazzo Slash tu non puoi nemmeno immaginare quanto sono stato stronzo.. e.. cazzo mi faccio schifo. Non si è limitata a stanotte la cosa Slash! È cominciato tutto tempo fa..” Slash lo guardò confuso, non capiva dove quel discorso andava a parare.. “..io e Giada ci eravamo messi d’accordo Slash. Io le ho chiesto di venire a letto con te. Io ho fatto in modo che ti riducessi come una merda per cedere a lei. Tutto per poter stare con Liz.. è cominciato tutto due giorni fa..” Axl cominciò a raccontare tutto il suo piano, tutto quello che lui e Giada si erano detti: come avevano individuato i suoi punti deboli, come avevano deciso di sfruttarli tutti insieme, come si erano accordati per la serata perfetta.

Slash ascoltava in silenzio quella confessione, il suo cuore sanguinava di più ogni parola che Axl aggiungeva, e non perché ferito da quelle parole, non per la rabbia: ma per l’orrore nel comprendere che nessuna di quelle parole gli toglieva la ben che minima colpa, per la consapevolezza che non era per quello che Liz era scappata.

Axl sentì il cuore più leggero quando terminò il discorso, era pronto ad accettare passivamente gli insulti e i colpi di Slash, aveva finalmente messo da parte il suo orgoglio e si vergognò nell’accorgersi che per riuscire a farlo aveva dovuto ferire così in profondità uno dei suoi amici più cari.

“Non ha più importanza” non potè credere alle sue orecchie quando Slash, dopo un minuto di religioso silenzio, aveva pronunciato quelle parole con una rassegnazione tale da poterla toccare.

“Cosa?”

“Non importa Axl.. non importa se per colpa tua sono stato con Giada..”

“No.. non puoi dire così! Tu devi arrabbiarti! Urlarmi contro e picchiarmi di nuovo!”

“Non è per questo che Liz mi ha lasciato Axl.. non è questo il problema”

“Ma che stai dicendo!”

“Axl Liz mi ha lasciato per come sono! I miei vizi ce li ho a prescindere da te e da Giada! Sarebbe successo comunque! La colpa di quel che è successo sta dentro di me! Nel mio modo di agire e reagire! Non è la serata precisa o la ragazza precisa! Sono io!”

Slash urlava disperato, la voce rauca per le urla, i pianti e il sonno.

“Vattene Axl! ESCI DA QUI!”

“Slash non puoi darti addosso così!! È STATA COLPA MIA CAZZO!”

“VATTENEEE!”

Axl non se lo fece ripetere ancora, uscì a testa bassa dalla stanza del chitarrista, l’animo ferito; Slash non voleva ammettere la sua colpa, lo lasciava, dopo tutto il casino che aveva combinato, nell’innocenza a suo dire. Axl Rose non poteva permetterlo, lui difficilmente chiedeva scusa, e chiederla al riccio, che aveva pugnalato alle spalle per una persona che aveva desiderato più di ogni altra cosa, gli era costato ancora di più.. e lui? Lui gli diceva che non era colpa sua, che non c’entrava con l’abbandono di Liz. Questo lo feriva, aveva messo da parte l’orgoglio, la sua maschera più sicura, per niente.

Tirò dritto, ignorando le domande degli altri tre, fino ad arrivare alla sua stanza, si era svegliato nemmeno mezz’ora prima ed era già stanco di nuovo, quella tensione, quel clima e quella conversazione lo provavano, lui come tutti gli altri.

Duff, Steve e Izzy rimasero fermi impalati in corridoio, con mille domande per la testa e nessuna risposta; non avevano sentito Slash urlare, non si era incazzato con Axl. I loro pensieri erano colmi di dubbi. ‘Cosa ha detto Axl a Slash? Perché Slash non si è arrabbiato? Gli avrà davvero detto tutta la verità? Gli avrà detto anche solo una parte della verità? Slash sta bene? Magari è così fatto da non poter affrontare una conversazione..’ ma un solo pensiero era comune a tutti loro, non solo a loro tre che erano fermi e in silenzio appoggiati alle pareti di quel corridoio, ma anche al cantante e al chitarrista: ‘Cosa ne sarà ora del gruppo?’

Eccomi di nuovo ragazze.. col cinquantesimo capitolo! non pensavo di scriverne così tanto.. eppure questa storia si sta dilungando.. molto lentamente per altro. Cooomunque, grazie come al solito per le recensioni, fanno sempre molto piacere, e per le persone che leggono.. (mamma mia come sono ripetitiva)

Mi dispiace davvero tanto perchè con la scuola e tutto il resto faccio davvero fatica a continuare.. anche perchè mi sono imbarcata in altre storie (una delle quali vedrete pubblicata tra poco sempre nella nostra cara sezione Guns!!); chiedo umilmente schiuma a tutte voi! 

Spero vi piaccia questo capitolo.. un bacione a tutte voi!!

Liz Eagle

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Capitolo 51
*** Cap. 51 ***


Capitolo 51 nvu

CAPITOLO 51

Ci mise un po’ a riconoscere l’insistente gorgogliare del caffè nella caffettiera prima di destarsi dallo stato di trans in cui era caduta e spegnere il fuoco. Liz si era alzata da una decina di minuti, aveva già fatto una delle sue velocissime docce e stava aspettando il caffè fumando una sigaretta. Per la verità non aveva fatto più di due tiri perché poi si era incantata a guardare un punto indefinito del muro bianco di fronte a lei, con la mente che vagava nelle situazioni più stravaganti, purtroppo legati sempre alla stessa persona.

Scosse la testa per scacciare quei pensieri che le riempivano la testa; prese una tazza enorme, riempiendola del liquido scuro che rappresentava la sua peggior dipendenza.. forse anche peggio delle sigarette.

Bevve dalla tazza incurante dell’elevatissima temperatura, concentrandosi solo sull’aroma del caffè, che lasciava quel buonissimo retrogusto amaro sulle labbra. Era stanca, stanchissima; non aveva dormito bene quella notte ed era una cosa che non sopportava, soprattutto perché la mattina si era svegliata ritrovandosi a pensare ancora a Slash. La prospettiva di una lunga mattinata di lavoro al market di certo non migliorava la situazione. In più si sentiva sulle spalle il peso di uno dei soliti interrogatori di Mel, che non avrebbe perso tempo per chiederle come stava, a cosa pensava, cosa intendeva fare e cose così.. e la voglia di parlare di Slash non c’era proprio, ma conoscendo l’amica sapeva che se la sarebbe dovuta far venire.

Si vestì velocemente: jeans chiari abbastanza larghi e comodi, una maglietta rossa con le spalline e il giubbotto di pelle.

Arrivò al supermarket per una volta non in ritardo, fumando una fedele sigaretta. Come previsto Mel la aspettava fuori dalla porta d’entrata.

“Ciao..”

“Ciao splendore” Mel la guardava con una strana espressione, un sorrisino furbo misto rimprovero.

“Allora? Non devi raccontarmi proprio niente?”

“Riguardo a cosa?”

“Liz..”

“Mel non mi va di parlarne”

“Ah aaah!! Allora c’è qualcosa da dire!”

“No.. non in quel senso..”

“Avanti Liz non fare la difficile!”

“Uffaaa! Non è successo niente ok? Niente di niente, nemmeno un bacio”

“E come mai?”

“Perché non sono una ninfomane!”

“Non serve esserlo.. sei tu che sostieni la tesi del chiodo scaccia chiodo, pensavo ci avessi fatto qualcosa..” nel frattempo erano entrate nel piccolo supermarket, avviandosi verso lo sgabuzzino per indossare le loro uniformi.

“La verità è che mi sentivo in imbarazzo..”

“Tu?? In imbarazzo?? Siamo messi bene..”

“Mel dico sul serio! Non lo so.. non ero lì capito.. e non osare dire che pensavo a Slash perché non è così!”

“Io non ho detto niente!”

“Ma l’hai pensato! Ti conosco sai!?”

“Ok ok.. e allora a cosa pensavi?”

“A niente in particolare.. solo non mi sentivo nella situazione.. Kevin è un bel ragazzo, molto simpatico ma.. non so.. ho come la sensazione che gli manchi qualcosa senza la quale io non mi interesso per niente..”

“Hai idea di cosa sia questo qualcosa??”

“No.. ma è strano, non mi sono mai fatta problemi di questo tipo, se un ragazzo è carino e simpatico non ci penso su due volte.. invece ieri sera..”

“Non ti andava nemmeno di impegnartici?”

“No.. assolutamente no”

“Cavolo.. è un problema grosso allora”

“Non capisco.. forse sono davvero ancora scossa, forse aspettando qualche giorno sarà tutto più semplice e Slash sarà solo un ricordo.. o qualcosa di simile”

“Io non capisco perché vuoi cancellarlo completamente! Tutti hanno diritto ad una seconda possibilità!”

“Mel.. tu sai che io do sempre una seconda opportunità tranne in due casi: o l’hai fatta davvero troppo grossa, vedi David, o il problema non è che hai fatto una cazzata.. ma sei tu che sei così, Slash è geloso e non ha nessun motivo di esserlo e poi lo sai che detesto i tipi gelosi!”

“Liz tesoro.. Slash non è un tipo geloso per natura! Si è solo innamorato! Credo che tu sappia degli aneddoti riguardo ad Axl, non è poi così strano che lui se la sia presa tanto”

“Axl può essersi scopato ogni singola ragazza dei Guns, ma resta il fatto che lui ha fatto la stronzata per primo e poi ha anche avuto la faccia tosta di prendersela con me e di picchiare Axl!”

“Liz.. è innamorato com’è che non lo capisci! Non ci ha visto più!”

“Sono problemi suoi.. non può scaricarli sulle mie spalle, o su quelle di altri”

“Certe volte sei di un insensibile..”

“Guarda cosa è successo a lasciarmi andare.. preferisco rimanere la cinica ed insensibile della situazione”

“Cambierai idea”

“Non ci contare”

“Ci metto la mano sul fuoco!”

Continuarono a lavorare, parlando di tanto in tanto quando non si presentava nessun cliente alle casse. Liz cominciava davvero a infastidirsi per quella continua sensazione di stress e malessere che si sentiva addosso. Era quasi ora di pranzo, il turno delle due ragazze sarebbe finito a breve, lasciando loro un intero pomeriggio libero prima della serata al Rainbow.

“Ti vedi con Duff oggi?”

“Credo di si.. dovrebbe venirmi a prendere dopo il turno..”

“Siete sempre insieme!”

“Già.. stiamo bene, poi in questi giorni ha bisogno di stare in giro.. dice che all’hotel tira una brutta aria..”

“Capisco”

“Se vuoi gli chiedo come va..”

“Mel vai avanti ancora per molto?”

“Ehi non ti incazzare chiaro?”

“SE TI DICO CHE CON SLASH NON VOGLIO Più AVERE NIENTE A CHE FARE è COSì E BASTA!”

Si pentì subito di aver urlato, visto lo sguardo assassino che le rivolse Margaret: un paio di clienti l’avevano sentita, girandosi e guardandola sorpresi. Liz ignorava che tra quelle persone, proprio fuori dall’entrata, che la osservava da qualche minuto, c’era l’ultima persona che avrebbe dovuto sentire quelle parole urlate con rabbia.

***

“Ehi.. Axl svegliati”

“Mmm”

“Axl dai alzati!”

“Che cosa c’è?”

“C’è che devi dirmi un bel po’ di cose.. quindi vedi di svegliarti!”

Axl si stropicciò gli occhi, girandosi prono per osservare la figura che lo sovrastava scuotendolo non troppo delicatamente, incurante delle sue ferita.. ma ai dolori da rissa era abituato.

Izzy lo guardava dall’alto verso il basso; aveva passato una notte terribile, per la maggior parte del tempo insonne, domandandosi come fossero potuti arrivare a quel punto e soprattutto come avrebbero potuto risistemare le cose. I dubbi sulla conversazione svoltasi tra il rosso e il riccio, di cui lui non sapeva niente, l’aveva tenuto sveglio per un bel po’ di tempo a interrogarsi sui punti di domanda che ne derivavano. Si era svegliato che doveva già essere pieno mattino, aveva guardato l’orologio sul comodino, osservando che erano le nove in punto, amareggiato nel rendersi conto che aveva dormito davvero pochissimo. Si era alzato e senza pensarci due volte si era precipitato nella stanza di Axl, deciso ad ottenere delle risposte, o come minimo delle spiegazioni.

Axl si tirò a sedere, guardando il suo amico di sempre con occhi tristi: sapeva perfettamente cosa voleva che gli dicesse. Anche la sua nottata non era stata tranquilla, i sensi di colpa gli avevano agitato il sonno, non permettendogli di godere di un dignitoso riposo, e l’essere stato assolto da tutte le accose lo faceva stare forse peggio.

“Allora? Cos’è successo ieri sera?”

Non rispose, sentendo gli occhi velarsi di lacrime per quel suo amico che soffriva ancora, ne era sicuro; quel suo amico del quale aveva tirato fuori la parte peggiore, facendolo sprofondare in un baratro.

“Axl..”

Si strinse al petto dell’amico, bagnandogli la maglietta di lacrime; izzy non capiva il perché di quell’assurdo comportamento, erano successe troppe cose strane negli ultimi giorni e lui non riusciva più a collegare gli eventi in sequenze ordinate. Strinse istintivamente le spalle del rosso, gesto che si era abituato a fare negli anni, quando gli incubi di quel suo amico molto più sensibile di quello che si pensava venivano a galla di notte.

“Jeff.. non mi ha detto niente.. non mi ha fatto niente..”

“Cosa vuol dire non ti ha fatto niente? Cos’è successo ieri sera Axl, dimmelo!” gli accarezzava i capelli rosso fuoco, mentre i singhiozzi scuotevano il suo corpo.

“Gliel’ho detto Jeff.. ti giuro che gli ho detto tutto. Ma lui mi ha detto che non è colpa mia, che non è per Giada che Liz l’ha lasciato.. mi sento una merda..”

Izzy faceva fatica a credere alle parole di Axl. Slash era sempre stato un megalomane di prima categoria; anche se sembra che ci scherzi sopra, quando dice di essere il più figo un po’ ci crede. Ammettere i suoi difetti non era mai stato facile per il riccio, e tutto si sarebbe aspettato meno che un perdono immediato per Axl.

“Axl.. torno subito.. aspetta un secondo” ancora una volta era pronto a correre in aiuto del suo migliore amico, ma prima doveva occuparsi di un’altra questione.

Eccomi qui con un nuovo capitolo! Mi spiace dover scrivere tutti questi capitoli tristi.. ma insomma.. The show must go on no? Dai dai.. che si sistemerà tutto! Un bacio girls! grazie per le recensioni fedelissime Lau e MissRose!

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Capitolo 52
*** Cap. 52 ***


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CAPITOLO 52

“Duff!! Devi svegliarti! Subito!”

Il biondo non rispose subito ai richiami di Izzy; come tutti gli altri era stanco, e poi aveva sempre avuto un pessimo rapporto con le sveglie mattutine, specialmente quelle movimentate.

“Mmm.. che cazzo vuoi Izzy..”

“Duff devi andare da Slash.. CAZZO DUFF ALZATI E ASCOLTAMI!” Il biondo si tirò faticosamente a sedere, guardando Izzy con gli occhi ancora semichiusi per il sonno.

“Avanti spara..”

“Ho parlato con Axl..” Sentendo quel nome il biondo si concentrò di più sulla conversazione “..dice che ieri ha detto tutto a Slash, di Giada, del loro accordo e compagnia bella..”

“Il loro accordo?”

“Ah già.. tu non lo sai.. beh, Giada e Axl si erano messi d’accordo per far si che Slash andasse con lei mentre Axl ci provava con Liz” L’espressione di Duff passò da incredula, a sconvolta, a infuriata.

“CHE COSA??”

“Aspetta Duff! Non ho ancora finito!”

“C’è altro?”

“Si.. ieri sera Axl ha detto tutto a Slash, pensando che si sarebbe incazzato, l’avrebbe picchiato o che so io.. invece lui non ha fatto una piega. Ha detto che è solo ed esclusivamente colpa sua se Liz l’ha lasciato..”

“Davvero Slash ha detto così?”

“Si.. senti.. ad Axl ci penso io, non ci crederai mai, ma si sente una merda e fidati che è pentito, come lo conosco io non lo conosce nessuno.. e io lo so! Ad ogni modo, tu devi andare da Slash; lo sai che non si può lasciare solo quel ragazzo quando ha un problema.. Slash che si da addosso da solo non è una cosa normale. Tu sei il suo migliore amico Duff, devi aiutarlo! Stagli vicino, impediscigli di ammazzarsi di droga e alcol.. e già che ci sei fai scorta di buoni consigli perché ne avrà bisogno..”

“Cazzo..”

“Già.. io devo tornare da Axl, sta avendo una crisi esistenziale.. tu va da quell’altro, sarebbe capace di ubriacarsi anche mentre dorme..”

Izzy corse fuori dalla stanza di Duff, veloce come era arrivato, lasciandolo solo. Duff ci mise un attimo a metabolizzare completamente tutto ciò che Izyy gli aveva detto. Il piano di Axl l’aveva sconvolto, dal momento che non aveva idea che il rosso si fosse ridotto a tanto per avere una ragazza; per non parlare dello shock per aver appreso che Slash si stava dando addosso, ammettendo la propria colpa.. non poteva biasimare l’amico, non lui che aveva fatto della razionalità un’arte e che tendeva a darsi sempre almeno una parte della colpa. Si alzò, andando in bagno giusto per darsi una rinfrescata, era mattina e se doveva aiutare Slash doveva essere lucido.

***

“Izzy.. Izzy cosa devo fare?”

“Provare a pensare prima di agire sarebbe un buon inizio..”

Calde lacrime scorrevano lungo i dolci lineamenti di Axl, raggomitolato sul bordo del letto in posizione fetale. Izzy gli si avvicinò, sdraiandosi di fianco a lui, abbracciandogli le spalle da dietro e stringendolo nel suo forte abbraccio. Axl si rigirò nel letto, rispondendo all’abbraccio del moro, cercando un appiglio in quell’amico senza il quale si sarebbe sntito perso.

“Aiutami Izzy..”

“Puoi provare a mettere a posto le cose.. di a Liz Di te e Giada.. forse lei reagirà diversamente..”

“Non posso vedere ora Liz.. se ci ricasco? Tu lo sai Izzy, sarei capace di non dirle niente e di provarci con lei..”

“No se ti ci impegni.. non sei uno stupido Axl, sei la persona più determinata che io conosca.. non lasciarti andare ora!”

“Grazie Jeff..”

“Di niente Bill..”

E rimasero così ancora un po’, uniti in quel legame così speciale che solo loro avevano e che li avrebbe accompagnati per il resto della loro vita.

***

“Man..” Nessuno rispose al suo richiamo. Duff entrò nella stanza titubante, Slash era steso nel letto con addosso i pantaloni di pelle e a torso nudo; si avvicinò ad usservare il suo amico, il volto scoperto dai riccioli che ricadevano all’indietro sul cuscino.

Si vedeva che era stato male, il viso era segnato da due occhiaie più profonde del solito, i muscoli erano tirati per la stanchezza che non sarebbe riuscito a eliminare nemmeno con quella notte di sonno. Lungo le guance si vedevano ancora chiaramente i segni delle lacrime versate; delle sottili linee bianche di sale gli rigavano gli zigomi, giù fin sotto il mento. Duff accarezzò delicatamente la fronte del riccio; Slash si mosse piano.

“Slash..”

“Mmm..” Aprì gli occhi piano, strizzandoli per abituarli alla luce, sfregandoli sentendoli incrostati dal sonno e dalle lacrime. Ci mise un po’ a mettere a fuoco il volto di Duff, stirandosi poi la schiena e mettendosi a sedere sul bordo del letto. Duff si sedette di fianco a lui senza dire niente; guardava quel suo amico che si era preso la testa tra le mani, chiaramente privo di energie, e si sentiva una stretta forte allo stomaco.. dov’era finito lo Slash che ride sempre, che fa battutine idioti in qualsiasi secondo?  Che gli rubava le sigarette e la vodka? Col quale si era picchiato innumerevoli volte perché gli aveva finito l’ultima birra?

“Man devi riprenderti” Non ce la faceva più a vederlo in quello stato.

“E come?”

“Che cazzo ne so! Fa qualcosa Slash! Vai da lei! Dille che la ami! Baciala a forza non lo so ma fa qualcosa! Non puoi stare qui a piangerti addosso in eterno!”

“Non è facile Duff.. non so se riuscirei a parlarci..”

“Siete sempre stati benissimo insieme tu e Liz, perché ora non dovresti più riuscire a parlarci?”

“Perché non potrei sopportare un altro rifiuto..” Duff rimase sbigottito davanti a tanta rassegnazione, quella persona non era più la stessa di sempre, non era quello il suo amico..

“Slash! Ma che fai getti la spugna? TU?? Se c’è una fottutissima testa dura a questo mondo sei tu! E ora ti lasci andare così? Cazzo combatti e riprenditela!”

“Non è così semplice Duff! È bello venire qui e dirmi cosa è meglio o non è meglio fare no?? La verità è che mi stai riempiendo di stronzate e frasi fatte!! Combatti dici eh? Ma contro chi Duff? CONTRO CHI CAZZO DOVREI COMBATTERE? Contro me stesso?? Contro di lei?? Dimmelo Duff!”

“Slash alza il culo ed esci da questa fottutissima stanza! Ti rifiuta? Ti prometto che mi ubriacherò con te per dimenticare.. ma almeno ci hai provato cazzo!!”

“Dio Duff.. è così fottutamente difficile..” ancora una volta Slash cominciò a piangere, non sapendo dove trovava ogni volta nuove lacrime; le braccia di Duff non si fecero attendere, prendendolo per le spalle e appoggiandolo a sé “..mi fa male Duff, mi fa malissimo”

“Lo so man.. ci siamo passati tutti..”

“Non doveva finire così.. non è giusto..”

“Slash.. non ti posso più vedere che piangi.. devi ritirarti su chiaro? Noi siamo qui per te.. ti aiuteremo ogni volta che ne avrai bisogno.. te lo giuro”

“Non ce la faccio Duff..”

“Lo so che hai paura, ce l’avrebbe chiunque.. ed è giusto che tu ne abbia perché sei innamorato, però ti prego, è difficile ma ce la devi fare!”

Slash sbuffò sonoramente, si asciugò le guance coi palmi delle mani; prese una sigaretta dal comodino accendendola distrattamente. “Come faccio man? Dici che devo andare da lei oggi?”

“Potrebbe essere l’idea migliore, io vado a prendere Mel dopo il suo turno di lavoro al market.. se vuoi puoi venire con me, almeno avrai un supporto morale”

“Al market dici eh? Così stamattina Mel lavorava.. sei sicuro che ci sia anche lei?”

“Si.. fanno sempre il turno insieme”

“Ok.. possiamo provarci”

“Così ti voglio man..”

Slash si alzò dirigendosi in bagno, si sciacquò il viso, cambiandosi poi i vestiti che aveva su da giorni e coi quali aveva dormito, quel sonno tormentato e agitato. Tornò nella stanza, dove Duff lo aspettava seduto sul letto, fumandosi una sigaretta che lui riconobbe come una delle sue.

“Quella è mia?”

“Si.. te l’ho rubata”

“Complimenti!”

“Era l’ultima..”

“Perfetto.. vabbeh tranquillo, tanto avevo voglia di farmi un giro, sono chiuso qui dentro da troppo tempo”

“Bravo Slash, così si fa.. allora? Dove andiamo?”

“No man.. non questa volta, ho bisogno di farmi un giretto da solo”

“Slash devo insistere”

“Stai tranquillo, prometto che non berrò niente. Anzi guarda, guarda quanto soldi prendo, bastano giusto per le sigarette e al massimo una birra”

“Man..”

“Duff per favore”

“Ok.. non insisto. Ma torna prima delle tre”

“Ci vediamo direttamente al market”

“Ah.. vai da solo”

“Si”

“Ok.. allora a dopo”

“Bella”

Slash uscì dall’hotel, l’aria estiva per poco lo fece stare bene, era rimasto troppo tempo nella sua stanza d’hotel. Ma la piacevole sensazione non durò a lungo, tempo di arrivare al tabaccaio più vicino che già i brutti pensieri si erano di nuovo impossessati della sua mente, e il progetto con Duff cominciava a spaventarlo. La verità era c he il grande Slash se la faceva sotto all’idea di vedere Liz. Se aveva sempre avuto un po’ paura di quella ragazza che riusciva ad annullare le sue facoltà mentali e il controllo su sé stesso, scatenando in lui emozioni mai provate, quando stavano bene insieme, figuriamoci cosa poteva provare all’idea di vederla dopo quello che era successo, con la minaccia costante di un rifiuto che avrebbe gravato sulle sue spalle in modo vertiginoso.

Entrò in un bar, era deciso a spendere quei pochi dollari che gli rimanevano dopo aver comprato le sigarette in una birra. Bastarono per una birra grande doppio malto; un gioco da ragazzi, ma non avendo mangiato per più di 24 ore, l’effetto che ne derivò fu un leggerissimo senso di leggerezza, abbastanza utile in effetti visto quello che si era prefisso di fare.

Bevve il liquido ambrato velocemente, pagò ed uscì, accendendosi un’altra sigaretta. Un gruppetto di ragazzine lo fissava, si spostò i capelli davanti al viso e camminò velocemente nella direzione opposta. L’ultima cosa che voleva in quel momento erano delle starnazzanti fan al seguito. Il gruppetto era però piuttosto ostinato, sempre a debita distanza, ma lo seguivano, forse non avendolo riconosciuto con certezza, cosa assai strana.

Non si accorse nemmeno, intento com’era ad evitare le ragazze, delle strade che stava percorrendo. Quando riconobbe i palazzi, e la piccola scritta senza la K si fermò di botto, impietrito.

Le ragazze non si fecero scappare l’occasione, chiedendo autografi e urlando come pazze. Lui distribuì velocemente firme qua e là, incapace di sorridere come suo solito a quelle oche. Quelle ragazze si ritrovarono un pezzetto di carta tra le mani e l’immagine di Slash che senza degnarle di uno sguardo si allontanava a grandi passi e guardando bene quel pezzetto di carta, si sarebbero accorte che il tratto della biro era tremante.

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Capitolo 53
*** Cap. 53 ***


Capitolo 53 nvu

CAPITOLO 53

“SE TI DICO CHE CON SLASH NON VOGLIO Più AVERE NIENTE A CHE FARE è COSì E BASTA!”

Ecco, ora si sentiva morire. Liz era arrabbiata, rossa in viso; Slash l’aveva vista così solo una volta, e di certo non era un bel ricordo. Sentì gli occhi pizzicare e riempirsi di lacrime, di nuovo stava per piangere, ma si accorse che le lacrime erano finite e che gli rimaneva solo quell’immensa tristezza che gli opprimeva il petto.

Si allontanò velocemente appena la vide alzarsi dal suo posto e venire verso l’uscita; non era così che voleva che lo rivedesse, non voleva farle pena. Quasi corse pur di svoltare l’angolo il più in fretta possibile, prima di accasciarsi contro la parete di un edificio e lasciarsi scivolare fino a terra. Era in un vicolo sudicio, sporco e puzzolente, ma non gli importava, voleva solo rimanere lì, con le gambe abbracciate dalle braccia e la testa appoggiata sopra, a sperare che quel peso diminuisse almeno un po’.

***

Mel la guardava ad occhi sbarrati, come le era venuto di urlare in quel modo? Guardò Margaret, il suo capo, che la guardava con viso inespressivo. Quest’ultima, abituata alla diligenza nel lavoro di Liz, capì al volo che la ragazza aveva qualcosa di serio che non andava, perché Liz, se stava svolgendo un compito, di qualsiasi genere, difficilmente perdeva le staffe.

Bastò un cenno della testa per farle capire che poteva uscire a fumarsi una sigaretta, Margaret era una fumatrice accanita ed era convinta che in questi casi fumare fosse il metodo migliore per calmarsi, e in parte aveva ragione.

Liz la ringraziò con lo sguardo per poi scusarsi con la signora che stava per appoggiare la sua merce sul suo nastro prima di quella scenetta. Si alzò velocemente dirigendosi verso l’uscita. Sentì il caldo sulla pelle appena mise un piede fuori, passare dal condizionamento al clima esterno era un bello sbalzo di temperatura. Estrasse il pacchetto di Lucky Strike dalla tasca del grembiule e ne accese una, tirando una generosa boccata di fumo.

Si accorse di sfuggita della figura che si allontanava, non poteva sbagliarsi: quella camminata, i pantaloni di pelle, quei riccioli così unici. Non seppe definire cosa provò nel vederlo lì, che si allontanava velocissimo, cosa della quale si preoccupò solo dopo. Sentì lo stomaco rigirarsi sotto sopra e uno strano brivido correrle dietro alla schiera, non di eccitazione, non di paura, niente di tutto ciò, solo un brivido.

Muovere qualche passo nella sua direzione le venne spontaneo, non ci pensò nemmeno che già era scattata a correre. Probabilmente Slash sentì di sfuggita i rumorosi passi sull’asfalto del marciapiede. Ma la sua azione fu prontamente interrotta dal suo capo, che uscendo la richiamò immediatamente, quando ormai Slash aveva girato l’angolo.

“Liz!”

Si fermò all’improvviso, girandosi di scatto. “Dove vai?”

Già.. dove stava andando? Stava correndo dietro a Slash, ovvio, anche se faceva fatica ad ammetterlo persino con sé stessa, ma per fare cosa? Perché quell’impulso? Cosa l’aveva spinta a muovere quei passi veloci nella sua stessa direzione? Non lo sapeva, un misto di rabbia covata, forse fuoriuscita dopo la discussione con Mel, forse quella strana sensazione che le diceva che c’era ancora qualcosa da dire, qualcosa da risolvere, oppure la voglia matta di guardare i suoi occhi, il suo viso, sentire la sua voce e il suo odore? ‘Stronzate!’.

“Scusa Meg, mi sembrava di aver visto qualcuno che conoscevo..”

“Il ragazzo moro.. suppongo sia Slash”

“Supponi bene”

“Fammi indovinare.. ti ha fatta arrabbiare? Ha fatto il geloso e non ne aveva nessun motivo?”

“Tu ne sai sempre una più del diavolo..”

“Ti conosco da parecchio.. allora, che ha combinato? Tanto so che non l’avresti mai raggiunto, ti saresti fermata a metà”

Liz sbuffò, rassegnandosi a dover raccontare ancora una volta quella storia. Quando finì di parlare guardò la donna che la riguardava con un misto di ilarità e rimprovero.

“Liz.. quando imparerai a non essere così dura con te e gli altri?”

“Uff.. Meg lo sai che sono fatta così..”

“Razionale fino al midollo.. anche se ogni tanto pure tu ti perdi..”

“Come?”

“Beh.. urli come una matta, scatti a correre dietro alle persone.. ma forse mi sbaglio” Margaret le sorrise furba, per poi rientrare nel negozio e lasciarla sola.

Liz ripensò alle sue parole: come era vero! Lei sempre precisa, sicura e determinata in tutto, che sosteneva le sue idee anche sotto tortura, che non cadeva mai nel patetico e si frenava dal fare cose stupide, ne aveva fatte due una dietro l’altra. Urlare così e poi correre dietro a Slash.. ‘Sto diventando scema’.

***

“Allora.. va meglio?”

“Si.. ho avuto una crisi di nervi”

“Già, mi sono preoccupata, tu non ne hai mai, sono io quella che va nel panico..”

“Già.. sono successe troppe cose di fila, non ci capisco più niente”

“Liz, vuoi che stia con te questo pomeriggio? Non lo so, andiamo al cinema, a fare shopping, quello che vuoi”

“No Mel tranquilla.. credi che non lo sappia che muori dalla voglia di vedere Duff?”

“Beh, posso dirgli che ci vediamo un'altra volta..”

“Ma smettila! Ho cacciato un urlo, mica ho tentato il suicidio! Vai! Vai dal tuo grande amore!”

“Ok, se però hai bisogno di qualcosa vedi di chiamarmi eh??”

“Promesso..”

Uscirono insieme dal supermercato, Duff era lì fuori che aspettava Mel, camminando continuamente avanti e indietro, visibilmente preoccupato. Mel lo guardò, era bellissimo anche in quel momento, trasandato come suo solito, i capelli dorati che brillavano alla luce del sole, la sigaretta tra quelle labbra morbide e sottili.. lo amava, ne era sicurissima.

“Ciao..” Duff si voltò di scatto sentendola, alla sola vista di quegli occhi i suoi nervi si rilassarono, ma non abbastanza. Slash sarebbe dovuto già essere lì; l’ipotesi che fosse in ritardo o che si fosse dimenticato era da escludere, visto quanto pensava a Liz. Baciò velocemente Mel, e salutò Liz velocemente con un semplice ‘ciao’, per poi tornare a guardare le strade, passando da un angolo all’altro, sperando di veder spuntare la massa di capelli ricci.

“Ragazzi, io vado”

“NO!” Aveva urlato forse un po’ troppo, ma doveva a tutti i costi trattenere Liz “..cioè.. voglio dire, non ci si vede da un po’, non andartene subito”

“Duff.. che ti succede?”

“Niente amore”

“Si certo.. come no”

“Eh.. è solo che, aspetto una persona..”

“Chi?”

“Slash non verrà, è già passato..” Mel e Duff si girarono a bocca aperta, sorpresi per quella confessione quasi ingenua.

“Cosa?”

“L’ho visto prima..”

“E che ti ha detto?”

“Liz non me l’hai detto!”

“Non mi ha detto niente, se ne stava andando in fretta, era lontano”

“Quando è passato?”

“Quando sono uscita a fumarmi una sigaretta” Duff non seguiva molto il filo del discorso, troppo preoccupato ad immaginare dove potesse essersi cacciato l’amico; Mel invece aveva colto al volo il riferimento.

“Oh no.. dici che ti ha sentito?”

“Non lo so.. non è entrato nel negozio ne sono sicura..” Liz si accese una sigaretta nervosa, non aveva fatto caso al momento in cui aveva visto Slash allontanarsi, non aveva pensato che la causa di quella che ora ai suoi occhi aveva tutte le caratteristiche di una fuga fosse stata le sue stesse parole. Non avrebbe mai voluto che Slash la sentisse, perché lui al contrario di Mel non la conosceva abbastanza bene, e avrebbe potuto sicuramente fraintendere.

“Cazzo..”

“Ragazze mi volete spiegare?”

“Mel spiegagli tu.. io devo andare adesso”

“Ma Liz!”

“Ci vediamo stasera al Rainbow..”

E senza aggiungere altro, si voltò e se ne andò, con dei nuovi pensieri per la testa. Perché Slash era passato? La curiosità l’avrebbe uccisa, o comunque ci avrebbe pensato la voglia di rivederlo, che indubbiamente sentiva forte e chiara. E quella fuga? Si maledisse ancora una volta per quelle parole urlate al vento, perché ora ne era sicura.. erano davvero urlate al vento. Si arrabbiò con sé stessa, perché incapace di controllare i propri sentimenti, e si arrabbiò con lui, perché non riusciva a non pensarci.

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Capitolo 54
*** Cap. 54 ***


Capitolo 54 nvu

CAPITOLO 54

“Jack Daniel’s”

“Non è un po’ presto per bere?”

“Non è meglio farsi i cazzi propri?”

“Scusa, rilassati!”

La giovane cameriera del primo bar che Slash aveva trovato, una ragazza molto carina, dai capelli rossi e il fisico prosperoso, se ne andò indispettita dopo avergli servito il whiskey; in quella zona della città, difficilmente si vedevano nei bar come quello gente che non facesse parte della categoria ‘quarantenni ubriaconi’, Slash che oltrepassava la soglia era stata una bella visione, ma di certo il ragazzo non era dell’umore giusto per far compagnia, men che meno per rispondere alle provocazioni di quella che ai suoi occhi era una ragazzina bisognosa di attenzioni.

Bevve un generoso sorso del liquido ambrato, sentendo la piacevole sensazione di bruciore allo stomaco a lui tanto familiare. Non riusciva a non pensare alle parole sentite meno di un’ora prima: ‘non mi vuole più vedere.. Duff mi aveva convinto a parlarle, e lei non mi vuole vedere. Dio.. che faccio adesso..’.

***

Camminò velocemente verso casa, si sentiva addosso una strana sensazione, ansia mista a malessere; camminava guardandosi la punta dei piedi, fumando nervosamente. Arrivata a poca distanza dal portone del suo palazzo, estrasse le chiavi dalla borsa e fece per aprire. L’ultima cosa che si sarebbe aspettata di vedere davanti a sé era lui. Istintivamente sussultò facendo un passo indietro; il ragazzo stava appoggiato alla sua porta di casa, fumando tranquillamente una sigaretta. La inchiodò coi suoi occhi verdi, i capelli rossi mossi dal vento gli passavano davanti al viso, interrompendo sporadicamente quel contatto.

“Axl” la sua espressione era indecifrabile, stava lì, fermo a fissarla, gli occhi velati di tristezza.

“Ciao” Gettò a terra la sigaretta abbassando gli occhi.

“Ciao.. che ci fai qui?”

“Devo parlarti” Liz si guardò intorno nervosa, quasi avesse paura che qualcuno potesse vederli insieme.

“Ok.. entriamo in casa” Axl non osò contraddirla, nonostante l’idea di entrare in casa sua, di rimanere solo con lei tra quattro mura, non gli piaceva affatto. Era già abbastanza difficile vedersela davanti senza poter fare niente, sopportando e soffocando quel desiderio che aveva di stringerla e sentire di nuovo il sapore delle sue labbra, inoltre non doveva certo dirle delle belle cose. Izzy l’aveva convinto a dirle tutto, sperando che almeno così la ragazza avrebbe rivalutato Slash, che sembrava non dar peso a quella storia. Inoltre il tono autoritario di Liz lo intimoriva, lui, Axl Rose che aveva paura di una donna.

Uscita dall’ascensore, sentendo i passi ubbidienti di Axl che la seguivano, Liz aprì la porta di casa, entrò scansandosi dall’ingresso per permettere al ragazzo di entrare. Axl mosse qualche passo titubante nel soggiorno, mentre Liz gettava la sua borsa su una poltrona e si toglieva il giubbotto di pelle; tutta la stanza sapeva di lei, il suo profumo era ovunque, Axl sospirò senza farsi sentire, tentando di darsi un contegno, non era il momento per le cazzate.

“Vuoi un caffè?”

“Si.. grazie”

Liz si diresse in cucina, preparò velocemente la caffettiera con gesti rapiti e abituali; quando ebbe finito si voltò appoggiandosi al piano cottura, prese distrattamente una sigaretta da un pacchetto li vicino e la accese ‘Sto fumando troppo’. Alzò lo sguardo, Axl temporeggiava appena in qua della porta, guardandosi in giro ed evitando attentamente la sua figura.

“Guarda che non mordo” Va bene tutto, ma fare il pulcino bagnato e impaurito no eh!

“Chi lo sa..” Rise debolmente, per poi guardarla negli occhi, lei era lì davanti a lui, bella come sempre, che lo guardava in attesa di una spiegazione per quell’improvvisata.

“Allora? Non dovevi parlarmi?”

“Si.. in effetti si..” Temporeggiò ancora, era così difficile aprirsi con lei, chissà cosa avrebbe pensato.. che era un bastardo probabilmente, e non avrebbe avuto tutti i torti.

Il gorgogliare del caffè li distrasse da quella conversazione delicata, Liz si voltò di spalle per spegnere il fuoco e prendere le tazze, servendo il liquido, Axl trasse un altro sospiro. La ragazza si sedette al tavolo appoggiando le due tazze, invitando senza parole il rosso a fare lo stesso. L’indecisione su che sedia prendere colse Axl gettandolo in una sorta di panico, indugiò un attimo, approfittando del fatto che Liz, intenta a dare il primo sorso al caffè, non lo stesse guardando. Alla fine mosso da chissà quale coraggio si sedette di fianco a lei, conscio del fatto che se lei avesse reagito male alla sua storia, rompergli una tazza in testa sarebbe stato un gioco da ragazzi a quella distanza.

Prese la tazza con mani quasi tremanti facendo un breve sorso.. ‘Adesso basta, via il dente via il dolore.. sperando che non sia troppo il dolore’

“Ok.. senti Liz.. sono venuto qui perché devo dirti una cosa..”

“Questo l’ho capito”

“Bene. È stata colpa mia” A Liz andò un po’ di caffè di traverso, ma non si fece vedere.

“Non ti seguo”

“Slash e Giada.. l’ho spinto io ad andare con lei.”

“Cos’è è telecomandato?”

“Liz ti prego, è già abbastanza difficile di per sé..”

“Ok scusa”

“Io e lei ci eravamo messi d’accordo.. io volevo stare con te e lei si è offerta di aiutarmi..” ancora una volta Axl si ritrovò a raccontare la stessa storia “..ora so che penserai che sono un bastardo, ma ci stavo diventando matto Liz! Mi sei piaciuta dalla prima sera al Rainbow! Sei bella, intelligente e divertente.. sei la ragazza da favola e davi retta solo a Slash. Non volevo combinare questo casino, volevo solo una possibilità che a priori sicuramente non avrei avuto. Inizialmente pensavo che Giada mi avrebbe distratto, che magari sarei riuscito persino a dimenticarmi di quel sentimento che mi prendeva lo stomaco ogni volta che vi vedevo insieme.. ci ho provato te lo giuro. Ma non ci sono riuscito, e per di più è saltato fuori che Giada è un’opportunista esattamente come me. Si è offerta di aiutarmi e io non sono riuscito a dirle di no, perché era esattamente quello che volevo: togliere di mezzo Slash almeno per una fottutissima notte e sperare che poi le cose andassero a mio favore. Ti giuro che quella notte è stata la più bella della mia vita, non mi sono mai sentito così felice e non mi importava niente se mi rendevo conto che lo facevi solo per ripicca.. mi bastava e poi magari.. chissà, avresti anche potuto cambiare idea. Ma non avevo fatto i conti coi sentimenti di Slash. Sai io lo conosco da anni, e non l’ho mai visto innamorato.. pensavo si fosse solo preso una sbandata, un vaffanculo e amici come prima. Invece.. beh.. lo sai anche tu.”

“Wow.. e pensare che Giada mi era sembrata timida e indifesa!” Liz aveva ascoltato attentamente il discorso, meravigliandosi di quanto Axl potesse essere stato determinato nel ‘conquistarla’.. non aveva inteso la profondità di quello che provava per lei. Ma necessariamente lo trovò anche subdolo, quasi viscido; in fondo Slash era suo amico, e se anche si fosse trattato semplicemente di una sbandata, non avrebbe comunque dovuto farlo.

“Già.. senti Liz, non so se ti sei resa conto di come sta Slash, sono venuto perché devo rimettere le cose a posto, io ho fatto il casino e io lo risolvo no? Non posso permettere che lui paghi per i miei errori. So che non è un ragazzo affidabile e palle varie, ma ti giuro che ti ama e che non è mai stato così male. Non avrebbe mai fatto una cosa del genere se io non l’avessi fatto ubriacare! Devi perdonarlo Liz..”

“Axl.. io non metto in dubbio che Slash ci tenga a me, ma non è questo il problema. Il problema non è che è andato con Giada, chissene frega! Non stavamo nemmeno insieme! Il problema è che ha fatto il geloso e il possessivo e io non sopporto la gente così! Quindi è meglio chiuderla sul nascere no?”

“No Liz non puoi dire così! Tu non sai quanto sia stato faticoso per me venire qui e mettere una buona parola per lui, sai benissimo che mi piaci ed è stato difficilissimo. Ora non puoi liquidarmi anche tu dicendo che non è quello il problema cazzo!”

“Come sarebbe ‘anche tu’?”

“Anche Slash ha detto così, quando gli ho detto tutto.. mi ha cacciato in malo modo dicendo che non gliene fotteva niente perché il problema era lui..”

“Beh.. se non altro fa passi avanti”

“Liz ti prego”

“No Axl.. voi non mi conoscete, io so di non poterci stare con una persona del genere, quindi è tutto inutile.. ora se non ti dispiace, devo fare un paio di cose prima di andare al lavoro”

“Anche stasera al Rainbow?”

“Già..” Liz si alzò e lo accompagnò alla porta. Non aveva proprio niente da fare prima di andare al lavoro, ma non sopportava più di parlare ancora di Slash e inoltre ciò che le aveva detto Axl si era aggiunto ai mille pensieri che aveva già per la testa. Arrivata alla porta la aprì lasciando uscire il ragazzo e appoggiandosi allo stipite.

Axl fece per andarsene, ma si voltò all’improvviso verso Liz, rimanendo immobile a fissarla. La trovava sempre bellissima e ripensare all’ultima volta che l’aveva vista, dopo quella notte insieme, non gli faceva per niente bene. Lei sembrava quasi non aver fatto caso a lui, stava fissa per terra, immersa nei suoi pensieri; lui al contrario si torturava guardandola davanti a sé. Il desiderio di stringerla tra le braccia era fortissimo, il battito si stava facendo sempre più veloce.. la voleva ancora una volta, anche solo per un bacio.

Fu un attimo, e in pochi passi aveva ripercorso quella breve distanza.

Bene bene, sono tornata dopo la pausa natalizia.. ecco qui un nuovo capitolo! Ditemi che ne pensate di questa improvvisata alla Axl Rose!

Un consueto grazie a chi mi segue e mi recensisce! un bacione!

Liz Eagle

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Capitolo 55
*** Cap. 55 ***


Capitolo 55 nvu

CAPITOLO 55

Un bacio sulla guancia, delicato e impercettibile. Liz non si era nemmeno resa conto che Axl era tornato indietro, persa com’era nei suoi pensieri. Sussultò quando sentì le sue labbra sulla sua pelle, guardandolo negli occhi: vide chiaramente tristezza e frustrazione. Le dispiacque ancora di più non poter dare ad Axl quello che voleva, l’affetto e la sua vicinanza. Axl le faceva quasi tenerezza, il suo passato orribile non era oscuro a molti, man mano che aumentava la fama aumentavano le notizie che si diffondevano su quei cinque. Ovviamente non sapeva bene cosa gli fosse successo, ma sapeva che gran parte dei suoi sbalzi d’umore e il suo caratteraccio erano dovuti a quello; anche lei non aveva avuto un’infanzia felice, poteva in parte capirlo e le dispiaceva che ancora dovesse essere triste. Ma non poteva dargli quello che cercava, non le piaceva abbastanza e poi aveva troppi altri pensieri per la testa, anche se ad essere sinceri il pensiero era solo uno.. il solito, fisso.

Axl si allontanò, girandosi ed entrando nell’ascensore. Avrebbe voluto baciarla come si deve ma si era trattenuto, aveva già fatto abbastanza casino per quella ragazza. Ora sperava solo di aver smosso qualcosa in lei con il suo discorso, perché se non poteva averla per sé, si sarebbe accontentato di vederla più spesso, anche se tra le braccia di Slash; sarebbe stato meglio che perderla di vista completamente.

***

Slash era ancora seduto, appoggiato al sudicio bancone di quel bar malfamato. La cameriera aveva tentato qualche altro abbordo, ma le era andata male. Aveva bevuto parecchio Jack Daniel’s, si sentiva la testa piacevolmente leggera, ma il pensiero di lei era ancora forte, così chiese un altro giro alla ragazza che ormai lo serviva senza proferir parola.

Forse sarebbe dovuto andare a casa sua, pregarla di farlo entrare fino allo sfinimento, tentare di riprendersela con ogni mezzo a sua disposizione, esclusa ovviamente la violenza, non avrebbe avuto il coraggio di torcere un capello a quella creatura meravigliosa. L’unica ragazza che era stata in grado di regalargli un sorriso sincero, una felicità che cercava da tanto.

‘Si bravo presentati a casa sua.. e poi che cazzo ti inventi. Ciao amore! Non te la sarai mica presa perché mi sono scopato una e poi sono venuto a farti la predica vero? Sarebbe capace di strapparmi tutti i capelli. Cazzo, che situazione di merda.. mi manchi Liz’

***

Richiuse la porta, chiuse gli occhi e si massaggiò delicatamente le tempie, cominciava a farsi sentire un leggero mal di testa, che lei sapeva sarebbe peggiorato man mano che si crogiolava nei suoi fottuti pensieri.

Non bastavano la strana sfuriata al lavoro e quella misera comparsa di Slash a rovinarle la giornata.. no! Doveva pure presentarsi Axl a casa sua, dicendole tutta quella storia su Giada che non aveva ne capo ne coda.. in quella situazione che di reale aveva poco o niente. Per un attimo aveva persino pensato che si fosse inventato tutto, che magari Slash, dopo averlo picchiato per un’ora, l’avesse obbligato ad inventarsi tutta quella storia e a mettere una buona parola per lui.. ma il riccio non avrebbe mai fatto una cosa simile, quindi l’ipotesi era stata facilmente scartata.

Driiiiiin driiiiiiin

‘Ma cosa vuole ancora?’

Si avvicinò alla porta, aprendo velocemente..

“Axl cosa..”

“Ciao!” Non era certo Axl quello che si era trovata davanti..

“Oh.. Kevin! Che ci fai qui?”

“Beh.. non avevo niente da fare e mi trovavo nei paraggi, così ho pensato di passare a farti un saluto.. non so.. magari ti va di fare una passeggiata, quello che vuoi”

“Oh beh.. io sono appena tornata dal lavoro e di uscire non ho molta voglia. Sai, sono abbastanza pigra.. ma se vuoi entra..”

“Grazie” Il ragazzo non si era di certo fatto pregare, in fondo a lui Liz piaceva e non doveva rendere conto di niente a nessuno. Sperava solo di poter avere la sua possibilità.

“Scusa il disordine, come ti ho detto sono tornata da poco.. per di più è venuto un mio amico ed è rimasto un po’”

“Ah..” Di certo quella innocente confessione non aveva fatto proprio piacere a Kevin, che non sapendone niente, non aveva potuto far altro che fraintendere.

“Si.. in questi giorni c’è un po’ di casino con questo gruppo di amici.. hai presente il ragazzo di Mel? Quello che abbiamo visto ieri? Ecco.. è uno del giro, ne vedo uno praticamente ogni giorno.. assurdo.. ovviamente sono amici, non fraintendere!” Si rilassò, non aveva motivo di dubitare di Liz, gli dava l’idea di una che se deve dirti qualcosa te lo dice in faccia, che non ha alcun bisogno di mentire.

“Capisco..”

“Vuoi del caffè? L’ho appena messo su, dovrebbe essercene ancora un po’” Versò altre due tazze di caffè, ben contenta di poterne bere ancora, e si accese l’ennesima sigaretta.

“Vuoi?”

“Si grazie.. le ho finite” Fumarono parlando del più e del meno. Liz constatò piacevolmente che nonostante la strana situazione, tra loro non c’erano mai silenzi imbarazzanti, parlavano tranquillamente, facendo anche qualche battuta e ridendo di tanto in tanto.

“E così mio cugino si buttò dietro al mio cane nel ruscello, e io come uno stupido dietro a lui. Ovviamente Spot, che sapeva nuotare molto meglio di noi, se n’era tornato tutto tranquillo a riva, mentre noi ci abbiamo messo dieci minuti buoni, per poi essere bagnati e sporchi di fango dalla testa ai piedi.. mia madre non me ne ha mai date tante come quella volta!”

“Ahahahah! Oddio!! Ahahah”

“Già.. ne facevo di tutti i colori da piccolo!”

“Ahahah! Eri proprio un pazzo!”

“E tu? Aneddoti da raccontarmi?” Liz si fece improvvisamente seria, come succedeva ogni volta che qualcuno le chiedeva del suo passato, facendoglielo automaticamente ricordare.

“Nessuno.. non ho aneddoti divertenti..”

“Ah.. ok” Kevin, per quanto poco conoscesse Liz e non sapesse niente della sua infanzia, capì velocemente che qualcosa non andava, che la ragazza non aveva voglia di parlarne.

“Ti va se guardiamo un film? Poi andiamo insieme al Rainbow?”

“Ok.. non ho molti film qui in casa, scegli pure quello che vuoi..”

“Ok.. Flashdance, no. Dirty dancing, no. Blues Brothers! Si cazzo! Non lo vedo da un sacco!”

“Ok dammi qua, il registratore si fida solo di me!”

“Ah beh.. fa bene!”

Liz fece partire il film, Kevin si era già sistemato sul divano in fronte alla televisione, Liz si sedette accanto a lui, inizialmente un po’ diffidente, poi man mano che il film andava avanti, lei, vedendo che Kevin non dava segni di approccio troppo diretto, si sciolse, rilassandosi.

Non si mosse nemmeno quando il ragazzo allungò un braccio intorno alle sue spalle, anzi, le scappò involontariamente un sorrisino compiaciuto, forse stava tornando la Liz di sempre.. non si sarebbe fatta baciare, ma le attenzioni del ragazzo la lusingavano. Giusto per stuzzicarlo ancora di più, da brava seduttrice quale era, si accoccolò appoggiando la testa sulla sua spalla, non prima di aver scosso i capelli, liberando un profumo di shampoo buonissimo, che Kevin non potè non notare, anche perché quando si appoggiò a lui, quel profumo gli arrivava dritto alle narici, per di più rimanendo impresso nella stoffa della sua maglietta.

Timidamente le accarezzò il braccio, non voleva certo che lei si allontanasse, così decise di non provare nemmeno a baciarla, in fondo si conoscevano da poco, e dai pochi pezzi di conversazione che era riuscito a captare tra lei e Mel aveva capito che la ragazza aveva appena avuto una storia, così non voleva correre.

Il film finì, quando cominciarono i titoli di coda Kevin non si mosse di un millimetro, avrebbe voluto rimanere così per ore, con Liz appoggiata al suo petto, accarezzandole i capelli come aveva preso a fare quasi un’ora prima. Con suo stupore nemmeno Liz si mosse, l’aveva osservata tutto il film, ma non poteva scorgere il suo viso dalla sua inclinazione, vedendo che la ragazza n0on reagiva si sporse un minimo, constatando che si era addormentata tra le sue braccia sotto il tocco delicato delle sue carezze. Rise sommessamente per poi fermarsi a guardarla, sembrava davvero una bambina in quel momento, la ragazza spontanea e forte che gli aveva fatto perdere la testa era sparita, ma questo nuovo aspetto di Liz gli piaceva infinitamente.

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Capitolo 56
*** Cap. 56 ***


Capitolo 56 nvu

CAPITOLO 56

Ok punitemi, non aggiorno da tantissimo e ho pure i capitoli già pronti! Sono una frana!! Così per farmi perdonare oggi ne ho pubblicati due! Quindi se state leggendo sappiate che vi state perdendo un pezzo.. vi lascio con questo capitolo un po' triste.. anzi, un bel po' triste, ma vi prometto che le cose miglioreranno a breve.. più o meno.

“Dov’è?”

“Chi?” Steve guardò Duff, che era rientrato all’hotel col viso trafelato e l’espressione di chi ha corso, Mel era dietro di lui e non era in una condizione molto diversa.

“SLASH! Dov’è?”

“Non lo so.. doveva essere con te!”

“Non è con me cazzo.. non è venuto, dovevamo vederci fuori dal loro supermarket ma lui non è venuto.. cazzo”

Duff si girò a guardare Mel, l’espressione della ragazza la diceva lunga, gli aveva raccontato cosa era successo durante il turno di lavoro e aveva accennato alla possibilità che Slash avesse sentito le parole di Liz.

“Dio..” Duff abbandonò la testa a ciondoloni, sentendo subito l’abbraccio di Mel, la strinse a sé, aveva bisogno del suo supporto.

“Dove può essere andato?”

“Non lo so..”

“Dobbiamo cercarlo” e così, proprio come erano piombati all’hotel, sparirono, Duff animato da una nuova forza che Mel gli trasmetteva. Lei spinta dalla sua infinita bontà..

***

“Mmm..” Liz si guardò intorno, era stesa sul divano e Kevin non c’era.. ‘tutta questa storia mi sta stancando da morire’

“Kevin?”

“Ehi! Ti sei svegliata! Giusto in tempo! Tra poco dobbiamo andare al Rainbow”

“Wow.. che bello che mi sono svegliata in tempo..”

“Ahahah! Sei stanca eh? Forse dovresti chiedere a Mike una serata libera”

“Si e poi chi glielo spiega al proprietario della casa.. no, preferisco non prendermi giorni liberi, così ho un po’ più di agio a fine mese”

“Non andrai in bancarotta per una serata”

“No ma non ho un motivo valido per non andare al lavoro, e poi Mike vuole che lo avvisi prima se mi prendo la serata libera”

“Come vuoi.. allora? Sei pronta?”

“Si, fammi bere un goccio di caffè, prendere la borsa e arrivo”

Liz fu pronta in pochi minuti, la voglia di andare a lavorare non c’era, l’incontro con Axl e il quasi incontro con Slash non davano alle rotelle del suo cervello un attimo di pace, e la presenza di Kevin la rasserenava fino ad un certo punto, ma era contenta che ci fosse lui. Se non altro la distraeva.

Uscirono dall’ascensore ridendo per una battuta del ragazzo, che con un gesto quasi coraggioso le mise un braccio intorno alle spalle. Tuttavia Liz non si sottrasse al contatto, le faceva piacere.

Ma l’ultima cosa che Liz si aspettava di vedere fuori dal portone di casa sua cambiò le carte in tavola.

***

“Salve, non è che per caso è stato qui un ragazzo con tantissimi ricci neri?”

“Conoscendolo potrebbe aver prosciugato le vostre scorte di Jack Daniel’s”

“Ehi! Ma tu non sei quello di quel gruppo rock? I Guns n’ Roses?” Il barista sembrava non aver nemmeno sentito la domanda che gli era stata posta dai due ragazzi, troppo impegnato a verificare se il ragazzo biondo davanti a lui era davvero la star emergente.

“Si sono io ma..”

“Ommioddio! Mia figlia mi parla sempre di voi! La mia piccola bambina ha solo 14 anni! Ma è una vostra fan sfegatata!”

“Si sono contento ma..”

“Me lo fai un autografo per la mia bambina??”

“E lei mi promette che se gli firmo quel foglio poi risponde alla mia domanda?”

“Con anche la dedica?”

“Con anche la dedica..”

“Accetto!” L’uomo con un sorrisone a trentadue denti porse a Duff un foglietto di carta e una penna, Duff spazientito prese le due cose: stava per cominciare a scrivere quando..

“Si chiama Melany.. ah e può scrivere ‘guarda che bel regalo ti ha fatto papà’?”

“Certo.. signore..” Duff irritato all’inverosimile scribacchiò velocemente sul foglio quello che gli era stato detto dall’uomo.

“Scriva ‘Sei una bambina meravigliosa’” E il povero Duff scrisse testuali parole.

“Oh oh oh e anche ‘ti aspetto al nostro prossimo concerto, chiedi a tuo papà il permesso, sono sicuro che ti farà venire’”

“Devo scrivere una lettera a sua figlia?”

“Non ti irritare ragazzo.. se devi fare una cosa è giusto che tu la faccia per bene no?” e così detto si riprese il foglio e la penna, allontanandosi.

“Ehi dove va! Io le avevo fatto una domanda!”

“Ah giusto ragazzo.. cos’è che mi avevi chiesto?”

“Se ha visto un ragazzo con un sacco di ricci oggi, beve Jack Daniel’s, scuro di pelle, abbastanza alto, ma non troppo..”

“Non starai mica parlando di quel tuo compagno di gruppo? Quello che suona la chitarra vero?”

“Si proprio lui.. Slash, allora l’ha visto?”

“Mmm.. fammi pensare.. no, no, non l’ho proprio visto, anche perché se l’avessi visto probabilmente gli avrei fatto firmare un autografo per la mia bambina!”

Duff non ascoltò l’uomo un secondo di più, prese per mano Mel e la trascinò velocemente fuori da quel bar.

Stavano crecando Slash in lungo e in largo, in ogni bar che vedevano; Duff non si dava pace senza sapere dove era finito l’amico. Si erano ormai spostati verso la periferia, i bar cominciavano ad essere posto frequentati per la maggior parte da gente malfamata. Entrarono in un piccolo bar, pieno di uomini, i classici quarantenni unti e perennemente ubriachi. Al bancone una ragazza abbastanza carina serviva distrattamente due signori.

“Scusa, non è che hai visto passare un ragazzo con un sacco di ricci?”

“Pelle scura, sguardo depresso e un’innaturale capacità di reggere alcool?”

“Si.. direi che la descrizione combacia”

“Se n’è andato circa mezzora fa, ha bevuto come una spugna per tutto il pomeriggio..”

“Merda.. ehm, stava tanto male? Parlava a vanvera e barcollava molto?”

“No, non barcollava molto, però continuava a chiamare il nome di una ragazza”

“Liz immagino..”

“Si quello..”

“Senti, non è che sai dirci da che parte è andato? Giusto la direzione..” Mel si era intromessa nella conversazione spazientita dai continui sguardi provocatori che quella bambolona da bancone lanciava al suo ragazzo.

“Beh..” disse mentre superava il bancone e raggiungeva i due ragazzi dirigendosi verso la porta “Siete fortunati, stavo buttano la pattumiera quando il vostro amico se n’è andato” Uscirono dal bar e la ragazza indicò loro una strada laterale “..è andato da quella parte”

“Grazie mille, non so come avremmo fatto senza il tuo aiuto”

“Di niente biondino, e torna quando vuoi”

“Si certo.. torna quando vuoi Duff” Disse Mel a voce non troppo alta, non aveva certo voglia di attaccar briga con la cameriera, avevano cose più importanti a cui pensare.

Si diressero velocemente nella direzione indicatagli, avevano fretta di trovare Slash, un po’ perché Mel doveva andare al lavoro, era infatti parecchio tempo che giravano, un po’ perché preoccupati delle ipotetiche condizioni del riccio.

“Ehi.. riconosco quella strada, di qui si va a casa di Liz!!”

***

“Slash!”

Liz si bloccò all’istante, e Kevin anche. Davanti a loro, appoggiato ad una macchina c’era Slash. Era indescrivibile la sua espressione, era andato a casa di Liz per parlarle, aiutato in gran parte dall’alcool, ma non aveva avuto il coraggio di suonare, così si era fermato lì sotto, sapendo che prima o poi la ragazza sarebbe scesa per andare al Rainbow; alla peggio, era pronto ad aspettarla lì finché non fosse tornata quella notte, nel caso in cui non fosse stata a casa al momento. Tutto si aspettava meno che vederla scendere con un ragazzo.

Gli si era gelato il sangue nelle vene, non bastava sapere che Liz era ancora arrabbiata con lui e che non l’avrebbe perdonato facilmente, doveva anche trovarla con un altro; che poi chi era quel biondino saltato fuori da chissà dove? Cosa ci faceva con la sua Liz? ‘Perché ti ostini a pensare che sia TUA? Mi pare più che evidente che Liz non ti vuole più.. definitivamente’

“Ciao..” Un sussurro o poco di più, non sapeva come comportarsi, era già arrivato lì senza la ben che minima idea di cosa fare o dire, ma quella nuova situazione aveva rimescolato ancora una volta le carte in tavola.

“Cosa ci fai qui?” Già, cosa ci faceva lì? Non poteva certo dirle davanti a quel pivello che era lì per riprendersela, per scusarsi e tentare di farsi perdonare. L’umiliazione di un rifiuto sarebbe stata già abbastanza grande senza la presenza di Kevin. Che poi non era nemmeno quello il problema più grande, il problema era lei, che lo guardava con quegli occhi che lui tanto amava, ma nei quali non vedeva quella luce e quella felicità di quando ancora uscivano insieme.

Kevin non era uno stupido, aveva capito che tra i due non scorreva buon sangue e si sentiva di troppo, tuttavia non riuscì a reprimere un moto di gelosia che gli prese lo stomaco, una volta ipotizzato quale fosse il motivo di tanto astio. Decise comunque di smuovere la situazione, di interrompere quel silenzio più che imbarazzante, non rinunciando però a tenere Liz per le spalle.

“Piacere, Kevin”

Ma come prevedibile Slash non rispose minimamente alla stretta di mano, teneva lo sguardo spento e triste fisso su Liz, che lo reggeva senza dar segni di vita. Anche lei si trovava in difficoltà, la brutta sensazione che l’aveva colta quando l’aveva visto allontanarsi dal supermarket era tornata più forte di prima, con sé si era portata una carica emotiva spaventosa, che includeva la rabbia, ma anche una strana forma di gioia nel vederlo di nuovo, nel sentire di nuovo la sua voce e nel guardarlo ancora nei suoi bellissimi occhi, seppur sofferenti.

“Ehm.. Kevin potresti lasciarci soli per un secondo?” Abbassò lo sguardo in quel momento, era già abbastanza confusa per la situazione in sé, la presenza di Kevin di certo non l’aiutava.

Kevin obbedì senza dire niente, nonostante dentro di sé si stesse muovendo qualcosa, stesse covando un forte rancore contro quel ragazzo sconosciuto che evidentemente contava per Liz più di lui.

Quando Kevin fu lontano, appoggiato ad un muro fumando una sigaretta e aspettandola, Liz parlò. Si poteva sentire una nota di tensione nelle prime parole, che però la ragazza non ci mise niente a nascondere. Parlò in tono freddo e distaccato.

“Allora? Cosa sei venuto a fare?”

“Non lo so..”

“Non lo sai.. beh non posso aiutarti”

“A parlarti credo”

“Ok, parlami ti ascolto” Si stava innervosendo ma non lo fece notare, Slash stava facendo la parte del ragazzo timido e indifeso, cosa che a lei non piaceva per niente, lei voleva ragazzi con un carattere forte intorno.

“Ecco.. in realtà non so bene cosa dirti, forse avevo solo bisogno di vederti..”

“Sei ubriaco?” Solo ora si era accorto del tono di voce strascicato del ragazzo.

“Forse..”

“Bene! Dopo quello che è successo ti presenti sotto casa mia ubriaco a fare la vittima? Credi di impietosirmi?”

“No, non sono qui per questo, l’ultima cosa che voglio fare è impietosirti.. è solo che.. che..”

“Che cosa Slash?! Dannazione parla perché non ho certo voglia di star qui a decifrare uno dei tuoi discorsi senza capo ne coda! Devo andare al lavoro non ho tempo da perdere!”

“Adesso si chiama lavoro?” Mossa sbagliata, di certo Liz non aveva gradito la frecciatina..

“Non sarai venuto qui a fare il geloso vero? Non ti è bastata la lezione dell’altra volta? Ti devo rispiegare che non hai il diritto di dirmi proprio niente?”

“No no.. non sono qui nemmeno per questo, hai ragione.. io.. semplicemente avevo voglia di vederti.. si..”

“Beh mi hai vista”

“Liz ti prego!” La voce di Slash tremava come non mai.

“Cosa!?”

“Mi manchi.. mi manchi terribilmente. È da quando abbiamo litigato che sto di merda.. ho sbagliato piccola lo so, non avrei mai dovuto bere in quel modo e finire a letto con Giada, che poi non me ne importa proprio niente di Giada..”

“Lo so.. Axl oggi è venuto a parlarmi, mi ha detto che si erano messi d’accordo..”

“Ah.. è venuto a parlarti.. ma non è questo il problema giusto?”

“No infatti, non stavamo insieme..”

“Già.. non stavamo insieme..”

“Ero venuta per parlartene” disse tutto d’un fiato.

“Cosa?”

“Ero venuta per parlartene e far luce su noi due.. non sapevo bene cosa fossimo e la cosa mi confondeva”

“Oddio.. e io ero ubriaco fradicio..”

“Già.. pessima mossa..”

“Liz sono un idiota e mi dispiace, non avrei mai dovuto farti quella scenata, ma io l’ho fatto perché in quel momento ero accecato dall’ira, ero furioso perché.. tu eri il mio angolo di felicità e non mi andava che Axl si mettesse in mezzo. Mi sembrava una benedizione l’averti incontrata e invece sono riuscito a rovinare tutto con le mie mani.. come sempre. Ma io ci tenevo davvero a te Liz, ci tenevo.. aveva ragione Duff e io non gli ho mai dato retta. Io mi sono innamorato di te Liz..” una piccola scossa la pervase, ma la ignorò completamente, troppo facile così “..e dovevo venire a dirtelo, e ti giuro che non è nemmeno facile dirlo.. ma.. mi sento perso, triste e solo senza di te.. sto morendo dentro. Non mi aspetto che adesso tu mi salti al collo baciandomi e promettendomi amore eterno..”

“Ci mancherebbe”

“Però dovevo vederti e dirtelo, anche solo per guardarti di nuovo e sentire di nuovo la tua voce.. ma vedo che hai la testa altrove perciò..” una piccola lacrima scese lungo la sua guancia, la asciugò velocemente, ma a Liz non sfuggì “..e comunque ora non ha più importanza giusto? Giusto Liz?” La guardò speranzoso, ma Liz non è mai stata una ragazza facile.

“Giusto”

“Ok.. allora io me ne vado..” Si avvicinò, dandole un leggerissimo bacio sulla guancia, poi la guardò negli occhi, quegli occhi di cui si era innamorato.. quanto avrebbe voluto baciarla, anche solo un bacio d’addio.

“Vattene”

Si allontanò a testa bassa, sconfitto di nuovo da quella ragazza che sembrava più forte di lui in tutto.

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Capitolo 57
*** Cap. 57 ***


Capitolo 57 nvu

CAPITOLO 57

“Chi era?”

“Nessuno”

“Mmm.. nessuno, eppure a me sembrava una persona in carne e ossa!”

“Kevin c’è bisogno che ti dica esplicitamente che non ne voglio parlare?”

“No ok, ho afferrato il concetto.. scusa”

“Non fa niente, andiamo che rischiamo di arrivare in ritardo..”

“Va bene.. allora, qual è il tuo cibo preferito?”

“Cosa?”

“Beh tento di tirarti su il morale! Dai rispondi!”

“Il bacon.. il bacon è il mio cibo preferito”

“Buono!”

***

“Eccoci, quella è casa di Liz!”

“Slash non c’è! Forse è su con lei..”

“Ne dubito.. ma tentar non nuoce”

Suonarono al citofono di Liz, ma ovviamente non rispose nessuno; Duff sbuffò, passandosi le mani tra i capelli, Mel si appoggiò al muro.

“Sarà già andata al Rainbow..”

“Già, se devi andare vai, io torno all’hotel, tanto chi lo trova più quel coglione.. prima o poi tornerà là, magari è già là..”

“Non mi accompagni?”

“Si.. sono più vicino dal Rainbow e conosco meglio la strada!”

“Ah è per questo?” Mel finse un broncio infantile, tentava di far sorridere Duff, perennemente preoccupato per Slash. Il biondo infatti si mise a ridere, abbracciandola e baciandola affettuosamente.

“Ma certo che si!”

“Stronzo!”

Risero baciandosi di nuovo, poi si avviarono abbracciati verso il locale, Mel era nettamente in ritardo ma non se ne preoccupò, quando era con Duff ogni tipo di preoccupazione spariva.

Arrivarono davanti al locale, salutandosi con un ultimo bacio.

“Ti vengo a prendere quando hai finito?”

“Se vuoi..”

“Andiamo all’hotel o a casa tua dopo?”

“All’hotel.. ieri ho dimenticato da te gli orecchini, così me li riprendo! Se no tu te li dimentichi!”

“Ok.. allora ci vediamo dopo”

Un altro bacio, poi Mel entrò nel locale. Liz stava uscendo dal camerino, aveva uno sguardo triste..

“Ciao..”

“Ciao” e senza dire altro, passandole di fianco Mel la prese per un braccio trascinandola di nuovo nello stanzino.

“Ma che fai?” Mel nel frattempo cominciava a cambiarsi, Liz indossava pantaloni di pelle, stivaletti col tacco e top nero scollato, Mel mise dei sandaletti bianchi, i jeans strappati e un top verde scuro.

“Allora? Che mi racconti?”

“Non ho molto da raccontare..”

“Ah no? Hai visto Slash?”

“Come fai a.. ma che te lo chiedo a fare.. tu sai sempre tutto. Va bene, da dove vuoi che cominci?”

“Dall’inizio”

Liz le riassunse brevemente gli avvenimenti di quel pomeriggio, sotto uno sguardo sempre più sconcertato di Mel.

“Però.. e io che pensavo che avessi solo incontrato Slash!”

“Magari.. sono distrutta..”

“E Kevin? Non ci hai fatto niente vero?”

“No, non ancora, ti ho detto che abbiamo guardato un film”

“Non ancora? Hai intenzione di farci qualcosa?”

“Beh, è carino! Mi piace!”

“Come vuoi..”

“Mel non ricominciamo con il solito discorso.. senti, a me Slash è piaciuto molto e ammetto che mi piace ancora, e che ho fatto una fatica immane a mandarlo via in quel modo dopo che mi aveva detto di amarmi. Mi ha lasciato l’amaro in bocca lo ammetto, ma sai come sono fatta Mel, sai cos’ho passato.. so che dovrei voltare pagina e prenderla con filosofia ma non ci riesco, non rischierò di nuovo di perdere la mia indipendenza, e se per dimenticare Slash vorrò andare con Kevin non mi giudicare”

“Non lo farei mai”

“Ok.. e non fare quella faccia che mi fai sentire la peggiore delle merde!”

“Senti tesoro.. sai che io non farei mai come fai tu, non sono così io, probabilmente se mi fosse successa una cosa simile sarei in piena depressione. Ma tu non sei come me giusto? Quindi se pensi che stare con Kevin possa farti stare meglio, allora fallo ok? Tanto io sarò sempre dalla tua parte.. ciò che mi importa è che tu sia felice”

“Grazie tesoro!” Si abbracciarono, per poi uscire pronte per un’altra serata di lavoro.

***

“Slash?” Duff entrò in camera del riccio, Steven gli aveva detto che era tornato, ubriaco, e che si era chiuso in camera, senza dire niente a nessuno.

Slash era sdraiato su un letto che mangiava distrattamente una pizza.

“Ehi man..”

“Dove sei stato?”

“Ah si.. so che dovevamo vederci, ma sono successe un po’ di cose nel frattempo”

“Lo so.. Mel mi ha detto cosa è successo al supermarket.. poi dove sei stato..”

“In un bar, a bere come un dannato.. l’ho vista Duff, sono andato a casa sua”

“Si, so anche questo.. e?”

“Era con un ragazzo”

“Ah..”

“Abbiamo parlato, le ho detto che la amo”

“Non ha funzionato eh?”

“No..”

“Mi dispiace man”

“Anche a me..”

In quel momento gli altri tre si catapultarono dentro la stanza urlando come matti, in realtà Axl non urlava, guardava semplicemente sorridendo i suoi amici che si erano messi in testa quell’idea folle.

“Basta Slaaaaaash!!”

“Che cazzo succede?”

Si buttarono sul letto addosso al riccio, sotto lo sguardo confuso di Duff. Erano fermamente decisi a tirare su di morale il riccio.

“Ma che cazzo fate coglioni?” non fece in tempo a dire altro, perché i due presero a fargli il solletico.. e Slash soffriva molto il solletico!

“Ahahahahah! Smettetela stronzi! Ahahahaha! Basta basta!! PIETààààà!”

Duff non credeva ai suoi occhi, quei due pazzi dei suoi amici, anche se forzatamente, l’avevano fatto ridere.. Slash stava ridendo! Urlando di gioia si buttò anche lui sopra il ragazzo, unendosi agli altri.

“Adesso basta con la depressione Slash! Non se ne può più!”

“Forza e coraggio amico! Il mare è pieno di gatte che vanno al largo!”

“Steven ma che cazzo dici?” ora erano tutti e quattro seduti sul letto del riccio, Axl stava ancora in disparte, imbarazzato.

“Cito i proverbi!”

“Il mare è pieno di pesci idiota! E poi la gatta non va al largo, va al lardo! E ci lascia lo zampino! Sei proprio un imbecille!”

“Ora mi spiegate perché questo agguato?”

“Beh.. siamo stanchi di vederti giù di corda.. quindi stasera usciamo! Ci ubriachiamo e vedi che ti passa tutto”

In quel momento Slash notò che Axl stava ancora appoggiato al muro.. non ce l’aveva con lui, dopo aver ricevuto la conferma che Liz non ce l’aveva con lui per la scappatella con Giada, ogni rancore era svanito.

“Ehi amico vieni qui”

“Sicuro?”

“Te l’ho già detto che non ce l’ho con te.. sei una gran testa di cazzo, ma io sono peggio quindi..” Gli fece segno di avvicinarsi, e quando Axl fu abbastanza vicino lo arpionò per un braccio, abbracciandolo amichevolmente. Il rosso rise di gusto, sollevato dall’idea che almeno tra loro le cose si erano sistemate.

“Allora? Cosa facciamo stasera?” Chiese Duff.

“Tiriamo su il morale a questo signorino!”

“Slash non ti puoi mica far abbattere da una donna!”

“Steve..”

“Si si lo so.. tu la ami eccetera eccetera. Ma come! Io non ti basto!?”

“Ahahaha! Frocio del cazzo! Se avessi una sesta forse forse ma così mi fai proprio schifo!”

“Che ingrato! E io che ti ho dedicato tutta la mia vita! Sempre al tuo fianco! Mi ripaghi così?”

“Meglio così che a calci in culo!” gli altri ridevano a crepapelle, divertiti dalla scenetta improvvisata dai due.

“Oh sentitelo! Sentitelo! Come ricompensa il mio amore! Cattivo Slash!”

“Smettila pagliaccio!”

“Ahahah! Dai che ti faccio ridere man!”

Izzy, ripresosi dalle risate, si intromise nel discorso “Beh? Vogliamo darci una mossa? Ci aspetta una serata movimentata!”

“Cosa hai in mente chitarrista dei miei stivali?”

“Slash! Uomo di poca fede! Il tuo Izzy pensa a te! E ha trovato un bel locale per stasera!” lanciò uno sguardo esplicito agli amici, che capirono al volo, Steven esaltatissimo cominciò a saltellare sul letto.

“Ooooh! Un locale alla Izzy! Dai cazzo ragazzi muoviamoci! Non vedo l’ora di adocchiare qualche pollastra!”

“Steven sei il solito pervertito!”

“Che volete? È da ieri che non batto chiodo!”

“E già ti lamenti? Pensa al povero Slash!”

“Non ci avevo pensato! Slash sicuro che ti ricordi come si fa?”

“No ma tranquilli! Sfottetemi pure!”

“Ok cazzoni adesso basta! Dopo le pene dell’inferno pure la presa per il culo mi pare eccessiva.. muoviamoci ad uscire da qui!”

Si prepararono abbastanza velocemente, Slash si fece una doccia rapida, indossò i suoi cari pantaloni di pelle, una maglietta bianca e il chiodo. Non potè non pensare a Liz, una volta rimasto solo nella sua stanza, sapeva che non avrebbe dovuto farlo, almeno nei confronti di quei pazzi dei suoi amici, che a modo loro tentavano di fargli dimenticare i brutti pensieri. Ma la forza del suo sentimento gli imponeva di pensarci, almeno finché era solo.

Si ritrovarono tutti nella sala comune, pronti per una serata in puro stile Guns. Scesero nella hall dell’hotel: fuori c’era già una macchina che li aspettava. Entrarono uno per uno, Izzy diede l’indirizzo del posto all’autista e cominciarono il viaggio.

Ci misero venti minuti buoni ad arrivare a destinazione, durante i quali si prendevano in giro e scherzavano in ogni modo.

“Duff non ci abbandonerai anche stasera spero!”

“Beh.. in realtà alle due vado a prendere Mel..”

“Ma porca troia McKagan! Da quando sei innamorato non ti si vede più! E stai un po’ coi tuoi amici no??”

“Ragazzi mi spiace se non sono spesso con voi negli ultimi giorni, ma con Mel va a gonfie vele e..”

“Si si lo sappiamo, lei è splendida, vi divertite, vi amate e roba varia.. ormai sei perso”

“Rose quando ti innamorerai seriamente mi capirai!”

“Non accadrà biondino”

“Ci scommetto invece.. e non ti si vedrà più in giro”

“Ragazzi siamo arrivati! Roxy bar!”

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Capitolo 58
*** Cap. 58 ***


Capitolo 58 nvu

Ok ragazze! Vi informo che questo è il secondo capitolo che ho pubblicato oggi, quindi tornate indietro di uno! Spero di aver risollevato un minimo il morale col capitolo precedente.. Non durerà ancora per molto questa tortura, l’ho già fatto soffrire abbastanza l’amore della mia vita!! Poi deciderò se inventarmi qualcos’altro e continuare la fic o chiuderla qui. Vedremo. Grazie mille per l’appoggio! Un bacio! Liz Eagle

 

CAPITOLO 58

Le luci nel locale erano soffuse, tutte rosse. Diversi tavoli pieni di ragazzi che bevevano e ridevano tra loro; al centro un palco con delle ragazzi ‘diversamente vestite’ che ballavano. Slash tentò di sentirsi a suo agio, ma la tristezza proprio non voleva abbandonarlo. Neanche per una sera. Forse con un po’ di alcool si sarebbe rilassato un po’.

“Ragazzi quel tavolo è libero” una cameriera in topless indicò loro un tavolo un po’ appartato, i ragazzi ne furono felici, non avevano voglia di essere circondati da ragazzine con crisi ormonali, non quella sera.. l’obbiettivo era far felice Slash, le ragazzine erano fin troppo fastidiose.

“Allora ragazzi? Che prendete?” la stessa cameriera che li aveva accompagnati al tavolo prese le loro ordinazioni, Jack Daniel’s e vodka. Quando riportò al tavolo gli alcolici Steven propose un brindisi:

“Alla figa!”

“Steve ma ti pare il caso?” fu subito ammonito da Izzy.

“Perché? Ti viene in mente un brindisi migliore?”

“Si.. alla spensieratezza, ai Guns, ad una vita senza problemi”

“Cin cin!” risposero in coro gli altri

“Il mio brindisi era meglio” bofonchiò Steven fra sé e sé.

“Allora Slash? Ne vedi qualcuna di tuo gradimento?”

“Per ora no..”

“Come no? Cazzo ma l’hai vista quella attaccata al palo? Ha due tette incredibili!”

“Bah.. si, è carina”

“Carina? Slash così non va! Non va proprio! Forza, butta giù questo!” Gli fecero bere un bicchiere di Jack alla goccia, poi un altro, e un altro ancora, ma Slash non voleva ridursi ad uno straccio anche quella sera, non dopo l’ultima esperienza.

“Allora com’è quella attaccata al palo?”

“Carina”

“Un altro Slash!”

“No no.. basta alla goccia!”

“Cosa? Slash è Jack Daniel’s! Lo zio! Non puoi dire di no!”

“Non voglio ridurmi come una merda stasera Steven, bere si.. ma non per ubriacarmi”

“Cazzo man non ti riconosco più! Se c’è uno che beve sempre sei tu! Non puoi buttarti giù così!”

“Steve semplicemente non ho voglia di ridurmi fino a stare male! Non è un concetto difficile!”

“Non parlo solo del bere! Sei circondato da delle fighe e non le guardi nemmeno!”

“Vuoi vedere?” Slash arpionò la cameriera di prima che aveva appena portato delle birre al tavolo di fianco al loro, la prese per il polso facendola sedere sulle sue gambe, per poi baciarla senza troppi complimenti, un contatto tutt’altro che romantico.

“Cazzo si Slash! Vai così!”

Lasciò la ragazza che si alzò confusa, gli sorrise già persa, ma lui aveva riportato lo sguardo sul suo bicchiere di Jack Daniel’s, se ne andò bisbigliando un grazie; la videro sempre intorno al loro tavolo dopo quel bacio. Continuarono a bere e scherzare, Slash si sentiva meglio, nonostante il suo interesse per la fauna femminile del locale non si fosse ancora fatto sentire, ma evidentemente era presto per quello. Non pensò praticamente mai a Liz, se non quando scorse una ragazza al bancone del bar con un vestito nero e i capelli castani a boccoli, gli ricordò in un lampo la prima volta che vide Liz, nello stesso identico modo, ma quando la ragazza si girò, mostrando un viso lontano anni luce da quello di Liz, si costrinse a non pensarci più, e scuotendo la testa tornò a parlare coi suoi amici, o almeno con quel che era rimasto dei suoi amici.

Steve si era appartato con una bionda tutta curve e rossetto, si erano avvicinate mezz’ora prima tre ragazze, una era appunto quella che si era poi allontanata con Steven, un’altra moretta, abbastanza carina, non lasciava tregua al povero Duff, che tentava di farle capire in ogni modo che non era interessato. La moretta era ostinata, ma alla fine si diede per vinta, avvicinandosi di più a Izzy che non sembrò disdegnare la sua presenza, Slash guardava la scena senza parlare molto.

“Che ti prende? Come mai non parli?” una ragazza mora, carina ma non particolare, si era seduta qualche minuto prima tra lui e Axl, Slash era intento a guardare da un’altra parte, così i due non si erano nemmeno presentati, visto che Axl era partito in quarta con le sue avances.

“Non ho molto da dire..”

“Sono Cherry, comunque”

“Piacere Slash” Gli occhi della ragazza brillarono quando cominciarono a conversare, Slash rispondeva per lo più a monosillabi, ma non si trovava poi così male. Axl ogni tanto si intrometteva nella conversazione per lo più con brevi commenti; ma ancora spaventato per una qualsiasi reazione del riccio dopo la questione di Liz, preferì di gran lunga parlare con Duff.

Poco dopo anche Izzy abbandonò la compagnia, allontanandosi con una mano sul fianco della moretta che prima di sparire nella folla con il chitarrista lanciò un’occhiata inequivocabile a Duff, che non la degnò minimamente.

“Così sei il chitarrista? Mi piacerebbe imparare a suonare uno strumento, ma con il lavoro e tutto il resto non mi resta molto tempo libero”

“Già.. io me lo sono creato il tempo libero, a discapito della scuola”

“Beh, ha avuto i suoi risultati, si sente molto parlare di voi Guns negli ultimi tempi”

“E così ci conosci eh?”

“Si, col lavoro che faccio sono abbastanza aggiornata sui gruppi emergenti, ho anche ascoltato qualcosa, la vostra musica mi piace proprio” ‘piaceva anche ad un’altra persona.. oddio Slash ti prego smettila di pensare a lei, almeno per stasera smollati un po’.. meglio un altro bicchiere di zio Jack’

“Ah si? Bene bene.. che lavoro hai detto che fai?”

“Scrivo articoli in una piccola rivista musicale, io non mi occupo di recensire i gruppi, non ancora per lo meno, ma spero davvero di diventare una critica musicale un giorno”

“Wow, ne hai di ambizione.. bel lavoro per altro!”

“Grazie.. sai, ti da la possibilità di essere sempre aggiornata e.. di incontrare molti musicisti..” Abbassò notevolmente il timbro vocale, avvicinandosi a Slash, appoggiando una mano sulla gamba di lui e cominciando ad accarezzarla.

“Immagino.. deve essere bello”

“Beh.. si, diciamo che ha i suoi vantaggi..” la mano della ragazza salì, e la sua bocca cercò le labbra titubanti del riccio.. ‘Smottali Slash per dio! Basta con queste pare mentali! Lasciati andare!’

Si baciarono, la ragazza ci sapeva fare, ma Slash si accorgeva di non dare il meglio di sé, e ancora peggio di non aver voglia di impegnarsi. Ma l’orgoglio gli imponeva di lascarsi andare, così approfondì quel contatto in cerca di consolazione.

***

“Però, Slash si sta dando da fare!” Duff e Axl si erano spostati in un tavolo affianco quando Slash e la mora avevano iniziato a baciarsi.

“Menomale.. non ce la facevo più a vederlo depresso, almeno si distrae un po’!”

“Già.. ancora non mi do pace per quella storia.. che stronzo sono stato..”

“Vuoi la mia opinione?” Axl annuì “Si, sei uno stronzo. Ma uno stronzo pentito”

“Non mi basta.. non mi do pace”

“Slash ti ha perdonato Axl, non capisco perché continui a darti addosso. Capisco che tu sia arrabbiato con te stesso per quello che hai fatto, ma se non importa a Slash non dovrebbe importare nemmeno a te. Perché Slash ora che Liz l’ha lasciato sta male e ha bisogno di sentire vicini i suoi amici, incluso te! Non continuare ad essere freddo, sciogliti, fagli sentire che tu ci sei e soprattutto non comportarti in modo da ricordargli cosa è successo, meno ci pensa e meglio è”

“Si hai ragione.. grazie man.”

“Sono qui apposta”

***

Dopo qualche minuto che si stavano baciando la ragazza si alzò dal tavolo, prendendo per mano Slash e invitandolo a seguirla.

Lo trascinò fino ad una porta che dava ad un piccolo bagno, sporco e puzzolente, ma pur sempre un luogo appartato. Era uno stanzino di un metro per due con solo una turca, niente di più, nemmeno il porta carta igienica.

Slash si sentì spingere contro la parete, rabbrividì sentendo le piastrelle fredde attraverso la stoffa della maglietta. Cherry si aggrappò al suo collo, baciandolo con foga e accarezzandogli il petto fino ad arrivare ai lembi della maglietta, per poi superarli ed entrare un contatto col ventre del riccio.

Si stava davvero dando da fare, ma dopo una decina di minuti, quasi sconvolta si accorse che Slash non dava segni di partecipazione.. o almeno non il suo corpo. Si staccò da lui spazientita, sbuffando piano, abbassandosi con l’intenzione di fare un ultimo tentativo, ma le forti braccia di Slash la fermarono, tirandola verso l’alto.

“Ehi senti.. lascia stare.. non è serata”

“Mi stai rifiutando?”

“Non io.. lui.. beh forse anche un po’ io”

“Carino da dire ad una ragazza!”

“Pff.. senti mi dispiace, tu sei davvero uno schianto piccola ma esco da una relazione difficile, mi sono preso una bella batosta e..”

“Però, le frasi fatte le reciti a meraviglia”

“Ma che frasi fatte! È vero! Si chiama Liz.. e credo di essermi fottutamente innamorato di lei.. anzi lo so per certo. Solo che sono una gran testa di cazzo e mi ha lasciato. Una sera mi sono ubriacato e..”

“Ehi frena! Scusa ma non ho proprio voglia di sorbirmi il tuo racconto.. ma guarda te uno cosa deve fare per una scopata” e detto questo alzò i tacchi e uscì dallo stanzino, lasciando Slash appoggiato ancora alla parete.

“Siamo apposto! Se comincio a non funzionare più sono fottuto..”

Tornò al tavolo, dove Axl e Duff stavano ancora parlando del più e del meno. Lo guardarono per qualche secondo senza dire niente, ma a Slash non servivano certo le parole per capire a cosa i due stessero pensando.

“Smettetela di guardarmi così” Duff sbuffò e si fece più vicino al riccio che si era seduto pesantemente al tavolo.

“Allora man? Che è successo?”

“L’inimmaginabile”

“Ti ha detto che ti ama?”

“Ma che dici? Mi conosce da cinque minuti!”

“Beh, magari era una di quelle fan assatanate”

“Ahahah! No.. non mi ha detto che mi ama”

“Era un trans!”

“Duff ma quante cazzate spari! Ti pare che una del genere potesse essere un trans??”

“E allora cosa c’è? Non sarà ancora per Liz!”

“Beh.. forse” Slash si guardò il cavallo dei pantaloni, sospirando.

“Oh no.. non dirmi che..”

“Non funziona”

“OCCAZZO! Slash è grave!”

“Lo so anche io che è grave razza di palo ossigenato! Quella Cherry le ha tentate tutte poi se n’è andata incazzata”

“E ci credo.. oddio..”

“Man.. sono fottuto”

 

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Capitolo 59
*** Cap. 59 ***


Capitolo 59 nvu

CAPITOLO 59

“Beh dai Slash.. non c’è poi niente di male no? Magari sei solo stanco!”

“Stanco?  Io? E da quando sono stanco quando si tratta di sesso?”

“Beh.. magari che cazzo ne so.. non ti piaceva quella”

“Man.. era uno schianto! Lo sai come sono fatto io! Me ne sono scopate di molto peggio!”

“Cazzo..”

“Già”

“Dai Slasher! Magari hai solo bisogno di un po’ di tempo per rimetterti in carreggiata!”

“Lo spero Axl.. se no è un fottuto casino!”

“Ehi ragaaaazzi!!”

“Ehi Steve! Questo sorriso smagliante?”

“Oh.. la piccola Chris qui mi ha reso felice!” la ragazza bionda che teneva per le spalle era tutto meno che piccola, ma va beh.

“Bene..”

“Slash! Tu te ne sei ripassata una o no?”

“Steve, ti consiglio la domanda di riserva” Si intromise Duff.

“Perché? Non dirmi che non ci hai nemmeno provato! Cavolo Slash dai! Era carina quella che è arrivata prima insieme a lei!” disse indicando la biondona che gli stava attaccata.

“Già.. Steve segui il consiglio di Duff.. non ho molta voglia di parlarne”

***

“Liz al tavolo 5!”

Liz si diresse velocemente al tavolo, tenendo il vassoio sotto il braccio e massaggiandosi le tempie con le dita. Aveva un mal di testa allucinante, quella giornata l’aveva stancata con tutta quella tempesta emotiva e la musica del locale aveva solo contribuito a peggiorare la situazione; inoltre nonostante fosse un giorno feriale, c’era tantissima gente, la notizia che i Guns frequentavano quel posto era girata velocemente e aveva portato un sacco di clienti in più. Per lo più ragazzine che speravano di incontrare i membri della band.

“Quattro sex on the beach”

Liz si allontanò velocemente dopo aver preso le ordinazioni.. “Ci avrei giurato”

Preparò velocemente i cocktail per poi tornare al tavolo, dandoli velocemente alle quattro ragazze sedute, che avranno avuto si e no sedici anni.

Tornò al bancone per dare il cambio a Mel che l’avrebbe sostituita portando da bere ai tavoli, si mise subito al lavoro, era abituata a buttarsi a capofitto in qualsiasi attività quando non voleva pensare troppo o voleva ammazzare il tempo.

“Ehi stai bene?”

“Come?”

Kevin le si era affiancato, aveva notato il suo malessere, anche perché non le aveva tolto gli occhi di dosso per tutta la sera. Era deciso a passare altro tempo con lei il prima possibile, quella che prima era solo una semplice infatuazione si era trasformata in una cotta bella e buona.

"Ti vedo stanca.. ti ho chiesto se stai bene"

"Si, è come hai detto tu, sono solo un po' stanca"

Kevin fu costretto ad allontanarsi per portare delle birre ad un tavolo, ma i suoi occhi non lasciavano a figura di Liz nemmeno un secondo.

"Kevin ti sta proprio appresso eh?" Era Mel che aveva visto la scena da lontano.

"Già"

"è tutta la sera che ti guarda"

"Si l'ho notato"

"Sei arrabbiata?"

"No perchè?"

"Hai una faccia!"

"Sono stanchissima, e ho mal di testa.:"

"Ah si? Io ti vedo che ti butti a capofitto nel lavoro"

"Ovvio, sto lavorando!"

"Non come fai di solito.."

"Che intendi dire?"

"Che forse cerchi un modo per scacciare pensieri scomodi"

Mel se ne andò, lasciando Liz a rimuginare sui suoi problemi. Era vero, era tutta la sera che pensava cose che non voleva pensare e cercava di distrarsi lavorando come una macchina. Avrebbe tanto voluto fumarsi una sigaretta, nella vana speranza di rilassarsi un po', ma nonostante nel locale si potesse fumare, Mike non lo permetteva a loro che stavano lavorando.

Guardò l'orologio appeso alla parete dietro di lei, mancava una mezzora abbondante, avrebbe potuto resistere, ma di quel mal di testa non ne poteva proprio più.

"Hai da fare dopo il lavoro?"

"Oddio Kevin mi hai spaventata! Non spuntarmi da dietro!"

"Scusa piccola.. allora? Hai da fare?"

"No.. ho un fortissimo mal di testa, credo che me ne andrò a casa, e poi Mel esce con Duff"

"Capito"

Se ne andò di nuovo, Liz continuava a preparare cocktail e birre, non potendo fare a meno di notare i palesi sguardi che il nuovo cameriere le lanciava continuamente, un po' asfissiante in effetti..

"Liz me lo fai dopo il pezzo di chiusura?"

"Si Mike.. ormai sono diventata la tua cubista!"

"Beh, sai, i tuoi pezzi hanno sempre riscosso molto successo, e poi in questo periodo grazie a quel tuo bel ragazzo, c'è sempre molta più gente! A proposito come sta il ricciolino?"

"Non lo so"

"Ah.. un'altra delle tue vittime?"

"Si.. più o meno"

"Capisco.. beh, almeno non sarà geloso!" 'Si, geloso Slash.. si vede che non lo consoci'

"Già.. meglio così"

A cinque minuti dalla fine del suo turno, nonché dalla chiusura del locale, partì Girls Girls Girls dei Motley Crue; ad un cenno di Mike Liz salì sul bancone improvvisando un balletto, mandando come sempre i clienti in visibilio.. e non solo loro. Kevin era rimasto fermo impalato per tutto il pezzo, con ancora il vassoio pieni di boccali vuoti in mano.

***

"Dio.. finalmente anche stasera è finita"

"Stai meglio?"

"No, per niente.. esci con Duff no?"

"Si, dovrebbe essere qui fuori.. tu che fai?"

"Penso che me ne andrò a casa, sono troppo stanca"

"Con Kevin?"

"Boh.."

***

"Secondo me i professori non hanno utilità di esistere.. tanto non sanno insegnare"

"Non è che perchè tu non imparavi un cazzo allora i professori non sanno insegnare!"

"Ma sono brutti! A sto punto meglio solo professoresse! Ma solo quelle belle però! Niente vecchie zitelle inacidite!"

"Steve sai che quando bevi fai discorsi allucinanti?"

"No è una cosa seria! E poi dovrebbero venire a scuola sempre con un cappello di piume! Nessuno può pensare di insegnare se non ha un cappello di piume!"

"Va bene.. dopo questa io vi lascio! Devo andare a prendere Mel e è già tardi"

"Ti accompagno per un tratto man.. io vado all'hotel, sono stanco"

"Ragazzi mi sa che veniamo tutti.. chi doveva consumare ha consumato e mi pare che Steve e Izzy siano già a posto con l'alcool per stasera"

"Anche tu sei messo bene Axl!"

"Da che pulpito McKagan!"

I cinque uscirono dal locale, camminando per i marciapiedi: Steve e Izzy, appoggiati uno all'altro, barcollavano pericolosamente dicendo frasi senza senso, sempre riguardanti i famosi cappelli di piume. Axl rideva come un isterico alle loro battute, senza realmente capire cosa stessero dicendo. Slash e Duff, che erano i più "sobri" camminavano più avanti parlando del più e del meno.

Svoltato un angolo Duff si divise dal gruppo dirigendosi verso il Rainbow. Gli altri proseguirono verso l'hotel arrivando in breve tempo a destinazione.

***

“Ehi piccola!” Mel si accasciò letteralmente tra le braccia del biondo, abbracciandolo in vita mentre lui la sorreggeva “Ehi che hai fatto?”

“Sono esausta!” In quel momento uscì anche Liz dal locale, Duff non potè non notare il viso sciupato della ragazza, si vedeva lontano un miglio che era esausta.

“Ma che vi fanno a voi due? Anche tu Liz hai una faccia!”

“Sei il terzo che me lo dice stasera.. comincio a farmi delle domande”

“Dovresti dormire un po’”

“Per la verità dormo a sufficienza..” Si accorse solo dopo di aver detto una frase altamente equivocabile a Duff. Lo guardò spaventata, lui la fissava incuriosito, così voltò lo sguardo verso un punto imprecisato in fondo alla strada e si corresse velocemente.

“Cioè.. non dormo meno del solito, forse faccio troppe cose durante il giorno” ‘Fortuna che sono sempre stata una brava attrice! Se non è scemo mi ha sgamata in pieno.. complimenti Liz, stai ufficialmente andando in tilt se non riesci ad inventarti una balla fulminea e a renderla credibile..’

Furono distratti dal rumore della saracinesca che si chiudeva bruscamente davanti all’ingresso del locale. Kevin raggiunse i tre affiancandosi immediatamente a Liz. Duff lo guardò storto quando il suo braccio la cinse per i fianchi, non erano certo affari suoi, ma non poteva certo stargli simpatico il ragazzo che ai suoi occhi stava di fatto rubando la ragazza al suo migliore amico, nonostante si fossero lasciati.

“Ehm.. Duff, lui è Kevin, lavora con noi” Mel fece le presentazioni visibilmente impacciata, la situazione non era delle migliori, era meglio far sparire Duff da lì prima che la cosa degenerasse.

“Andiamo amore?”

“Si se vuoi si..” lo baciò leggermente, per poi prenderlo per mano. Guardò Liz che la ringraziò con lo sguardo. Nel frattempo Duff non riuscì a trattenersi dal lanciare un’altra occhiataccia a Kevin.

“Pare che siamo rimasti io e te”

“Già..”

“Quello era il ragazzo di Mel?”

“Mi pare abbastanza ovvio” Liz si accorse in quel momento di aver usato un tono eccessivamente brusco col ragazzo e se ne pentì subito, in fondo non era colpa sua se lei era di cattivo umore, anzi, aveva tentato in tutti i modi di risollevarle il morale, comportandosi sempre in modo gentile e simpatico.

“Mmm.. mi è sembrato che mi guardasse male..”

Liz pensò che forse era meglio non mettere Kevin al corrente del fatto che quello era il migliore amico del ragazzo che aveva incontrato quel pomeriggio, e che non era certo stato più socievole nei suoi confronti, così si inventò la prima cosa che le venne in mente: “Guarda male tutti i ragazzi biondi.. non farci caso, è solo invidioso”

Kevin scoppiò a ridere, e Liz si chiese come le era venuto in mente di sparare una boiata del genere, ma a quanto pare aveva funzionato, perciò fece finta di nulla.

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Capitolo 60
*** Cap. 60 ***


Capitolo 60 nvu

CAPITOLO 60

“Ehi Slash! Tu che ne pensi! Secondo me è così! Dovrebbero fare le pizze dolci! Venderebbero tantissimo! Oppure le piscine di gelatina! Sai che figata! Ti ci lanci dentro e rimbalzi!”

“Dio mio Steve ma quand’è che ti spegni??”

“Ahahahah!! Dai dai! Allora? Cosa è meglio?”

“Uff.. le piscine di gelatina.. dio guarda cosa mi tocca dire..”

“Ahahahah! Sei un figo Slash! Sapevo che avresti scelto le piscine!! Ahahahahah!!”

“Ok ragazzi, dopo questa io me ne vado a dormire.. sia mai che devo sopportare Pop-corn ancora per molto..”

“Ok Slashone! A domani!”

“Axl non ti ci mettere anche tu! E non chiamarmi Slashone!”

“Ahahahah! Ma fa ridere!”

“Come vuoi.. buona notte cazzoni!”

“NOTTE SLAAAASH!”

“Che cazzo di matti”

Slash entrò in camera sua chiudendo la porta, buttò in un angolo la maglietta e si tolse gli stivali da cowboy, faceva davvero caldo. Si buttò sul letto, si sentiva uno straccio nonostante non avesse fatto niente per due giorni.. ‘Non hai nemmeno scopato.. dio che cosa umiliante’.

Tentò di rilassarsi, ascoltando un po’ di musica, ma il pensiero ovviamente correva sempre nella stessa direzione. Sbuffando si alzò appoggiando il walkman e prendendo delicatamente in mano la sua fedele chitarra.

“Tu sei la ragazza ideale.. non mi tradisci mai”

Seduto sul letto cominciò a suonare accordi improvvisati. Inevitabilmente il pensiero torno sulla sua personalissima rovina, ma la chitarra, la musica, la sensazione delle dita che scorrevano sul manico lo facevano stare meglio, facendogli ricordare solo i momenti migliori. Il ciondolo a forma di giglio brillava alla luce della lampada appoggiata sul comodino. Ricordò il sorriso e le risate di Liz, per una volta godendosi solo il bello di quei ricordi, sforzandosi di non pensare alla situazione attuale.

***

“Ti va se ti accompagno a casa?”

“Se hai voglia.. a me fa solo piacere” Kevin le accarezzò il fianco, Liz non sentì brividi o simili e si chiese perché.

Parlarono per tutto il tragitto di tutto ciò che passava loro per la testa; Kevin faceva battute a raffica e Liz rideva come una matta. Ringraziò mentalmente quel ragazzo, perché era da un po’ di giorni che non riusciva a ridere così di gusto per qualcosa.

Arrivati sotto il portone di casa di Liz si fermarono. Kevin tolse il braccio dal suo fianco posizionandosi davanti a lei.

“E questa era l’ultima barzelletta, siamo arrivati no?”

“Già..”

“Ok.. allora io”

“Non ti va di salire?” Liz glielo chiese tranquillamente, conscia dell’effetto che faceva al ragazzo, il quale, non aspettandosi una richiesta del genere pur avendoci sperato con tutto sè stesso, non poté nascondere di essere stato spiazzato da quella domanda.

“Ah.. ehm.. io.. se vuoi si..”

“Dai ti offro una birra, per ringraziarti della scorta!” tirò fuori le chiavi dalla borsetta aprendo il portone e dirigendosi verso l’ascensore.

Entrarono in casa, dirigendosi direttamente in cucina. Liz prese due birre dal frigorifero, ne passò una a Kevin e si mise a sedere sul tavolo, Kevin si sedette vicino a lei.

“Domani lavori?”

“Si, ho il turno al pomeriggio”

“Ma non ti stanchi mai di correre continuamente da una parte all’altra?”

“Si a volte.. ma so bene che sono stata fortunata, mi posso concedere parecchie libertà e se voglio riesco a ritagliarmi i miei spazi, per cui non mi lamento”

“Capito..”

“Tu fai qualcos’altro oltre al lavoro al Rainbow?”

“Tre giorni alla settimana lavoro in un’officina”

“Beh.. anche tu corri parecchio”

“Si ma tu lo fai tutti i giorni!”

“Dopo un po’ ti ci abitui”

Ad un tratto Kevin appoggiò la sua birra sul tavolo, alzandosi e mettendosi di fronte a Liz: quella ragazza gli piaceva troppo, non poteva non fare qualcosa, specie dopo l’incontro di quel pomeriggio.. anche lui voleva la sua possibilità. Si avvicinò piano a lei, appoggiando delicatamente le mani sui suoi fianchi. Liz si stupì della decisione del ragazzo, ma non si spostò, in fondo aveva già messo in conto che sarebbe finita così quando si erano allontanati insieme dal Rainbow e poi non le dispiaceva un po’ di compagnia, magari quel bel ragazzo biondo l’avrebbe aiutata a superare.

Kevin la baciò piano, delicatamente, in modo così diverso rispetto a come l’aveva baciata Slash la prima volta, e poi tutte quelle successive. Le piaceva il contatto con Kevin, che man mano si prolungava aumentando sempre più la sua dolcezza, tuttavia non poté fare a meno di sentire la mancanza di tutta quella passione travolgente alla quale Slash l’aveva abituata.

Kevin al contrario non pensava affatto, completamente sublimato nel bacio, non pensava ad altro che non a Liz: involontariamente si era preso per la ragazza una sbandata che non avrebbe superato facilmente.

Liz decise che era il momento di lasciarsi andare e continuando a baciarlo condusse Kevin nella sua stanza; il ragazzo sembrava un pupazzo nelle sue mani. Lo fece sdraiare sul letto accarezzandolo. Kevin tornò a vivere in quel momento e con una decisione inaspettata invertì le posizioni.

Accarezzò quel corpo che desiderava sinceramente, stupendosi di quanto fosse bella la creatura che aveva per le mani. ‘Dammi una possibilità ti prego.. non voglio una notte e basta.. ti prego, una possibilità.. è tutto quello che chiedo’.

Era incredibile come quel ragazzo trasmettesse le sue sensazioni, si vedeva lontano un miglio che era al settimo cielo. Liz sorrise tra sé, era davvero un ragazzo carino. Si lasciò andare alle sue carezze, capaci di sciogliere chiunque per quanto erano delicate; sembrava un pittore che dipingeva una rosa, un vasaio che modellava la creta. Liz cominciò a spogliarlo, gli tolse la maglietta e allentò la cintura; poi lo aiutò a sfilarle la sua insieme ai pantaloni. Kevin le accarezzò la schiena, era una sensazione davvero piacevole.. ma ancora nessun segno di quelle scosse di adrenalina che le grandi mani del chitarrista le trasmettevano, accendendola come fossero state di fuoco e lasciandole la pelle d’oca.

‘Mi manchi.. mi manchi terribilmente’ Sentì nitide nella sua testa le parole pronunciate da Slash quel pomeriggio.

Rimasti con solo l’intimo addosso, Kevin cominciò ad ansimare leggermente. Fu allora che Liz sentì una sensazione strana pervaderle il corpo, era quasi una sensazione di disagio..

‘Tu eri il mio angolo di felicità. Io ci tenevo davvero a te Liz, ci tenevo..’

‘Che ti succede Liz? Che diavolo succede!? È carino, simpatico e dolce.. già, dolce.. Slash era adrenalina. Ma ti pare che devi pensare a Slash in un momento del genere?Concentrati Liz..’. Ma nonostante tentasse di auto convincersi non riusciva a sentirsi a suo agio. Lasciò che Kevin le togliesse anche il reggiseno mentre tentava di ignorare quella crescente e scomoda sensazione, ma appena il biondo tentò di sfilarle l’ultimo indumento non ce la fece più..

‘Io mi sono innamorato di te Liz..’

“Fermo!”

“Come?” Kevin la guardò con gli occhi sbarrati.

“Scusa.. non ci riesco”

“Cosa? Perché?”

“Non lo so..” Liz lo spinse fino a farlo sedere, recuperò il reggiseno e la maglietta e li indossò, Kevin stava seduto con le braccia appoggiate alle ginocchia e lo sguardo fisso davanti a sé. Liz si sedette di fianco a lui.

“Mi dispiace”

“è per lui?”

“Cosa?”

“Centra qualcosa il ragazzo di oggi?”

“No”

“Sul serio”

“Non lo so..” Kevin sospirò abbassando lo sguardo, Liz si sentiva colpevole nel vederlo così.. quel ragazzo era pieno di qualità e pregi e l’idea che per colpa sua e di quello che inevitabilmente provava per Slash l’aveva in qualche modo ferito non le andava giù.

“Mi dispiace.. non volevo prenderti in giro Kevin lo giuro.. è solo che, io e Slash abbiamo rotto in una maniera orribile.. forse ho bisogno di un po’ di tempo per riprendermi..”

“Si.. certo” Kevin non le stava credendo! Non stava credendo ad una sola parola.

“Kevin devi credermi.. ascoltami!” gli prese il viso tra le mani costringendolo a guardarla negli occhi “..Tu mi piaci, sul serio.. sei simpatico, bello, dolce.. ma sei arrivato nel momento sbagliato.. ci sarei uscita con te in altre circostanze..”

Quegli occhi non mentivano, gli facevano battere il cuore anche con una confessione del genere, abbassò lo sguardo sorridendo amaramente.

“Sei arrabbiato?”

“No.. non potrei mai arrabbiarmi con te”

“Mi dispiace davvero”

“Non fa niente.. ora.. meglio che vada” Kevin si rivestì, e Liz fece lo stesso finendo di infilarsi i pantaloni e lo accompagnò alla porta.

“Beh.. che serata.. ci vediamo piccola”

“Ok.. scusa ancora”

“Non ti preoccupare” la baciò velocemente in fronte e fece per andarsene, Liz lo fermò per un braccio, infondo un piccolo premio di consolazione non le costava niente, così unì le loro labbra con un ultimo dolcissimo bacio. Kevin apprezzò quel gesto e la ringraziò col più luminoso dei sorrisi, poi sparì giù per la tromba delle scale.

Liz rientrò nel suo appartamento, chiuse la porta dietro di sé e si scompigliò i capelli sbuffando. Si diresse in cucina, aveva bisogno di bere qualcosa e di fumare assolutamente una sigaretta. Prese una birra fresca dal frigo e una sigaretta da un pacchetto vicino ai fornelli, poi si mise a sedere sul davanzale come era solita fare quando voleva perdersi nei suoi pensieri guardando la città.

Los Angeles brillava di milioni di luci colorate, un mare di scintille che arrivava fino al cielo, spargendo raggi artificiali. Le era sempre piaciuto il paesaggio da casa sua, le stimolava la mente e quella sera non fu diverso. Cercò di leggere dentro sé stessa, rivedendo passo per passo avvenimenti e reazioni di quei giorni, cercando il filo conduttore; sapeva di dover fare qualcosa, ma voleva prima vederci chiaro, il suo cervello calcolatore non le avrebbe mai permesso un passo falso.

Chiaramente provava ancora qualcosa per Slash, sentiva la sua mancanza; una forte sensazione di sconforto la invase, ancora una volta si era lasciata andare con un uomo che poi l’aveva delusa. Sapeva che Slash non chiedeva altro se non una seconda occasione, ma Liz era una persona molto diffidente.

Ripensò alla loro lite, a ciò che si erano detti, o meglio urlati, e insieme allo sconforto sentì crescere una sensazione più forte e distruttiva: la rabbia. Era arrabbiata con Slash perché aveva rovinato il loro rapporto, era frustrata perché non riusciva a superare la cosa.

Un attimo dopo capì qual’era l’unica cosa da fare; aveva cercato di sfogarsi con Kevin, mentre l’unico modo per superare quello stato di malessere era prendersela col diretto interessato.

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Capitolo 61
*** Cap. 61 ***


Capitolo 61 nvu

CAPITOLO 61

“Chi era quello?”

“Il nuovo cameriere, avevamo bisogno di un po’ di aiuto al Rainbow”

“Capito.. non ce n’era uno più bruttino?”

“Non sarai geloso!”

“NO! Cioè.. un po’”

“Ahahah! Ma secondo te io dove lo trovo un altro capellone stupido quanto te?” Disse Mel gettando le braccia al collo di Duff mentre camminavano sul marciapiede. Duff la strinse a sé abbracciandola per la vita.

“Io non sono stupido!”

“Ahahah! Dai non te la prendere! Scherzo!” Lo baciò affettuosamente, poi riprese a camminare al suo fianco, stretta a lui.

“E poi Kevin non è interessato a me”

“Ah no? Esce con Liz?”

“No.. però è cotto”

“Capisco.. e lei?”

“Non lo so.. credo che voglia farci qualcosa”

“Merda.. questo Slash non lo deve sapere”

“Sta tanto male?”

“Non l’ho mai visto così.. spero si riprenda presto o ne risentiremo tutti”

Lasciarono cadere l’argomento, in fondo volevano anche viversi la loro storia e in quegli ultimi giorni si erano preoccupati più degli sviluppi tra i due amici che di altro. Percorsero la strada fino all’hotel parlando del più e del meno.

Entrarono nella hall dirigendosi verso l’ascensore; appena le porte metalliche si chiusero cominciarono a baciarsi con foga e con tanta voglia di passare un’altra notte magica insieme. Arrivarono al piano dei Guns separandosi e avvicinandosi alla sala comune, la notte era giovane e loro avevano ancora molto tempo da passare insieme. Nella sala comune, svaccati in svariate posizione, Axl, Izzy e Steven facevano battute idiote e ridevano istericamente.

“Ah.. li ho lasciati sbronzi e li ritrovo sbronzi..” Disse Duff osservando le diverse bottiglie di superalcolici sparse sul pavimento; tuttavia i ragazzi sembravano essersi ripresi un minimo rispetto a quando erano usciti dal locale a luci rosse.

“Ragazzi, dov’è Slash?”

“Dove vuoi che sia.. ancora chiuso in camera sua, quel ragazzo sembra non esistere più..”

“Avanti Axl cerca di capirlo! Ha pure fatto cilecca oggi!” e giù altre risate, Mel guardò Duff in cerca di spiegazioni.

“Slash ha avuto un guasto stasera..”

“Un guasto? Vuoi dire che..”

“Aveva una gran figa per le mani e non gli si è rizzato! Ahahahah!”

“Ragazzi non urlate che se vi sente sono cazzi!”

“Povero..”

“Te l’ho detto che non si è ancora ripreso..”

***

Slash ancora seduto sul letto nella stessa posizione da più di un’ora continuava a suonare la sua amata chitarra, perso in un mondo di note e accordi, la sua mente vagava libera e leggera, la musica lo aiutava sempre nei momenti difficili e sempre ringraziava quel qualcuno che gliel’aveva donata.

Improvvisò un motivetto orecchiabile e mentre pensava le parole uscirono dalla sua bocca spontaneamente..

Shed a tear ‘cause I’m missing you

Girl I think about you every day now

There’s no doubt you’re in my heart now

Continuava a strimpellare seguendo quella melodia con il canto; prese un pezzo di carta e buttò giù quelle tre frasi che gli erano appena venute in mente, chissà che con l’aiuto di Axl da tutta quella situazione tragica e pesante non fosse uscito qualcosa di buono. Si riconcentrò sulle corde e lasciò che le parole venissero fuori da sole, direttamente dal cuore.

All we need is just a little patience

And we’ll come together fine

If I can’t have you right now, I’ll wait dear

‘Cause the lights are shining bright

‘Cause I need you, yeah I need you

Oh I need you, Oh I need you

All the time

Scrisse anche questi ultimo versi e la riprovò da capo, aggiustando le parole qua e là.. si, l’avrebbe fatta leggere ad Axl, magari ai ragazzi sarebbe piaciuta, era un po’ sdolcinata visto il loro genere, ma erano tutti fermamente convinti del fatto che nessun gruppo rock era davvero grande se non aveva una canzone sdolcinata.

Appoggiò la chitarra di fianco al letto e si stese a pancia in su a guardare il soffitto.. e senza accorgersene cadde in un sonno leggero.

***

Liz camminava velocemente per le strade che ormai le erano familiari, adocchiato il bar di Luke, straordinariamente aperto visto l’ora tarda, ci si avvicinò senza esitazioni.

“Ehi piccola! Che ci fai in giro a quest’ora?”

“Ciao Luke, come mai sei ancora aperto?”

“Faccio un po’ di straordinari, in fondo fa comodo qualche soldo in più a fine mese..”

“Già..”

“Ehi mi vuoi rispondere?”

“Devo sistemare una faccenda”

“A quest’ora?”

“SI.. non posso aspettare domani o sicuramente non lo faccio..”

“Capisco, c’entra in ricciolo?”

“Si.. senti mi dai un Jack Daniel’s?”

“Certo piccola, tieni”

Liz bevve velocemente il suo bicchierino di whiskey , le serviva, doveva sciogliere un po’ i nervi prima di presentarsi da Slash o sarebbe scoppiata. Salutò Luke e uscì velocemente dal locale dirigendosi all’hotel.

Non sapeva bene cosa avrebbe fatto una volta arrivata, ma il bisogno di chiarire la situazione premeva troppo, specialmente dopo ciò che era successo con Kevin, non le era mai capitato prima, aveva sempre pensato che il sesso aiutasse molto a dimenticare e il fatto che il pensiero di Slash l’avesse fermata la diceva lunga. Forse non avrebbe risolto nulla quella sera, ma oltre al bisogno di dire cose non dette e di sfogarsi con lui, aveva il fortissimo bisogno di vederlo di nuovo, di sentirlo parlare. Il pensiero che si fosse innamorata del riccio le sfiorò la mente e lei cercò con tutta se stessa di scacciarlo, ma doveva ammettere che se non era innamorata era comunque molto presa e affezionata, per non dire attratta all’inverosimile, da lui.

Percorreva a grandi passi il marciapiede senza percepire niente di ciò che la circondava, svoltava agli angoli automaticamente senza osservare veramente la strada, sentì qualcuno che le urlava qualcosa di non proprio carino, ma non ci badò e tirò dritta, tanto con tutti gli anni che aveva fatto di arti marziali non si preoccupava affatto di possibili aggressioni, anche perché a quell’ora per le strade c’erano solo ubriaconi e le era già capitato in passato di avere a che fare con loro, qualche colpo assestato nel modo giusto ed erano ko.

Arrivò in vista dell’hotel e il suo stomaco fu preso da uno strano sfarfallamento, abbastanza fastidioso a dirla tutta, poi come da una morsa, che era ancora peggio. Entrò nella hall e rispose al cenno del capo fattole dal receptionist che evidentemente non aveva dimenticato la prima volta che l’aveva vista all’hotel, disordinata che cercava di far arrivare un messaggio a Slash.

Avanzò diretta verso l’ascensore e premette il pulsante dell’alloggio della band. Man mano che sentiva l’ascensore salire quella strana sensazione allo stomaco aumentava, diventando quasi insopportabile.

***

Slash era ancora steso a letto che sonnecchiava, il suo inconscio percepiva chiaramente le voci degli altri ragazzi riuniti nella sala grande, sentì chiaramente dei passi scomposti nel corridoio e una porta che si chiudeva, tuttavia Slash non si muoveva di un centimetro.

Percepì la risata cristallina di Axl e quella più profonda e rumorosa di Steven; Izzy rimaneva ai suoi occhi un personaggio assolutamente silenzioso anche in sogno.

***

Le porte dell’ascensore si aprirono, Liz uscì e sentì subito le voci nella sala comune, si avvicinò a grandi passi, i tacchi producevano un rumore ritmato contro il pavimento; entrò nella sala spalancando la porta, dal respiro corto si accorse di aver praticamente corso dal bar di Luke fino a lì.

“Dov’è?”

I cinque ragazzi la guardarono come se avessero appena visto un fantasma, spalancarono le bocche senza produrre alcun suono, costringendo Liz a ripetere la domanda.

“Dov’è Slash?”

“In camera sua..” un sibilo di Steven bastò a farla sparire così com’era apparsa all’improvviso.

***

Tra le voci e le risate dei suoi amici ad un tratto percepì un suono estraneo, dei colpi forti e ritmati, una porta che si spalancava bruscamente, poi sentì una voce che non apparteneva a nessuno dei suoi amici, una voce femminile meravigliosamente familiare.

‘Dov’è?’

I suoni gli giungevano attutiti ma comunque comprensibili, il suo cuore ebbe un sussulto non appena ricondusse quella voce a Liz, aprì gli occhi e si tirò su sui gomiti, convinto di essersela sognata.

‘Dov’è Slash?’

Il suono questa volta sembrava molto più concreto, ma ad ogni modo Slash non si mosse, in attesa di un’ultima conferma della presenza di Liz, sentì dei passi avvicinarsi alla sua camera e il suo cuore prese a battere furiosamente, sentì improvvisamente caldo e una folle angoscia riempirgli l’animo.

La porta si spalancò così velocemente da non lasciargli il tempo di accorgersene, semplicemente dove prima osservava il legno scuro e il pomello di ottone ora vedeva la sagoma sinuosa e perfetta della ragazza che più di tutte gli faceva battere il cuore, e un timido sorriso nacque sulle sue labbra.

 

Bene ragazze! Eccovi qui un altro capitolo, visto che siamo nel momento saliente non volevo lasciarvi troppo sulle spine.. Grazie mille per le vostre recensioni! Spero vi piaccia anche questo capitolo come il precedente.. aggiornerò presto! Un bacio!

Liz Eagle

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Capitolo 62
*** Cap. 62 ***


Capitolo 62 nvu

CAPITOLO 62

“Liz..” un sussurro, niente di più, la voce sembrava non voler uscire, Slash guardava fisso la figura a pochi metri da lui incredulo, intanto quasi a rallentatore si alzò dal letto.

Liz rimaneva immobile, ferma a fissare l’uomo davanti a sé, la rabbia che aveva provato a casa sua, appena dopo aver fatto uscire Kevin, tornò ad assalirla, rabbia per come erano andate le cose, rabbia contro sé stessa perché in quel momento, guardando Slash, si accorse che pur contro la sua volontà l’aveva già perdonato..

“IO TI ODIO!” Doveva sfogarsi, liberarsi di quel peso che l’aveva oppressa negli ultimi giorni, stancandola più del normale.

“TI ODIO! TI ODIO!” Urlava con tutto il fiato che aveva in corpo, aveva raggiunto Slash e ora lo riempiva di pugni e sberle contro le spalle e le braccia, mentre lui si limitava a cercare di difendersi.

“TI ODIO PERCHè HAI ROVINATO TUTTO! TI ODIO! TI ODIO!” una piccola lacrima le solcò il viso, mentre continuava a sfogarsi fino a sentire le forze che cominciavano a venir meno.

“TI ODIO PERCHè SEI ANDATO A LETTO CON GIADA E MI HAI FATTO MALE! TI ODIO PERCHè HAI PICCHIATO AXL!” Smise di tirargli i pugni e stando davanti a lui urlava tutta la sua frustrazione con le dite serrate.

“E TI ODIO PERCHè NONOSTANTE QUESTO NON HO SMESSO DI PENSARE A TE! HO PROVATO A DIMENTICARTI E NON CE L’HO FATTA! TI ODIOOO!!!” Slash alzò gli occhi guardando la creatura davanti a lui, il viso rosso di collera appariva comunque bellissimo; lui piangeva, piangeva di felicità.. perché nonostante tutto, nonostante i colpi, nonostante le urla, lui era innamorato di quella donna e rivederla davanti a sé non poteva non riempirgli il cuore di gioia.

Liz vide le lacrime bagnare le guancie di Slash, i suoi occhi sprizzare gioia e fu così scossa dal vederlo felice che perse definitivamente ogni forza, le parole che prima urlava con ira ora suonavano come un lamento strozzato, abbandonò le braccia lungo i fianchi e abbassò la testa..

“Ti odio perché nonostante mi fossi ripromessa di non farlo mi sono innamorata di te..”

Le forti braccia di Slash la strinsero a sé, la rabbia lasciò il posto alla spossatezza e ad uno strano senso di euforia controllata. Slash col volto nascosto nei suoi capelli piangeva e rideva allo stesso tempo, stringendo quel corpo, del quale aveva sentito così tanto la mancanza, spasmodicamente. Il senso di completezza li colse entrambi, Slash alzò il viso e prese tra le mani quello di lei, si asciugò velocemente le lacrime e fissò gli occhi nei suoi.

“Non mi sarei mai sognato che sentirmi dire cose del genere potesse rendermi così felice!”

Nel momento in cui le sue labbra carnose sfiorarono le sue, Liz si sentì piombare addosso tutto ciò che in quei giorni non aveva ammesso a se stessa, si era detta e ridetta che lei non sentiva la mancanza di Slash, che non aveva bisogno di lui, e la perfezione di quel contatto le sbatté in faccia la verità sciogliendola completamente; si diede della stupida, si abbandonò a lui senza più paura di farsi male, perché era innamorata di Slash e non poteva più negarlo, non poteva più frenarsi. Con le piccole mani risalì le spalle del ragazzo, mentre le loro labbra continuavano a mantenere un contatto immobile, gli circondò il collo e lo strinse a sé. Amore e passione scorrevano a fiumi tra i due, il loro bacio diventò man mano più spinto, non si rendevano nemmeno conto del tutto di cosa stesse accadendo tante erano le loro emozioni.

Si staccarono quando a entrambi mancò l’aria, si guardarono negli occhi lucidi scoppiando a ridere, continuavano a darsi piccoli e dolci baci mentre non riuscivano a trattenere le risate.

“Ti amo” Disse Slash tra un bacio e l’altro.

“Ti amo anche io” In quel momento gli sembrò che il cuore si fermasse, si ritrovò a ringraziare chiunque gli avesse permesso di averla di nuovo tra le braccia, di avere un’altra occasione.

“Dio è bellissimo!” Liz si staccò da lui, guardandolo negli occhi, era terribilmente seria, Slash ebbe paura di quello sguardo, per un attimo temette che avesse già cambiato idea.

“Ehi honey! Ti lascio da solo qualche giorno e mi diventi una checca?” Slash la guardò confuso, Liz si tratteneva a stento dallo scoppiare a ridere per l’espressione del riccio.

***

Le luci notturne della città filtravano dalla finestra irradiando raggi sottili per la stanza; nella penombra era comunque visibile la perfezione di quel corpo. Sdraiato di fianco a lei, con la testa appoggiata alla mano destra, la guardava dormire tranquilla, seguendo il profilo del suo fianco con un dito, risalendo lungo la spalla per poi percorrere tutto il viso, quasi alla ricerca di una conferma che accertasse che lei era lì, di nuovo con lui.

Liz si mosse nel letto e aprì gli occhi incontrando quelli scuri di Slash che la fissavano, sorrise e si avvicinò baciandogli leggermente le labbra.

“Da quanto sei sveglio?”

“Da un po’”

“E cosa ci facevo sveglio?”

“Ti guardavo”

“Mi guardavi dormire?”

“Si, sei bella mentre dormi” disse regalandole uno di quei sorrisi in grado di scioglierla; quanto le era mancato, solo ora si rendeva conto di quale fosse la portata del suo amore per lui. Non si era mai sentita così bene.

Si avvicinò ancora abbracciandogli la vita, trovando subito spazio tra le sue forti braccia che la strinsero a sé, accarezzandole i capelli. Era in grado di guardare così attentamente negli occhi di Slash da vedere ogni sfumatura di colore di quell’iride color ebano. Gli sorrise di rimando nascondendo il viso nell’incavo del suo collo, mentre Slash le lasciava piccoli baci sulla testa.

Non seppero dire per quanto tempo rimasero lì, fermi, solo per sentire l’altro vicino, senza parlare; ma dopo una lunga serie di baci si addormentarono entrambi ancora abbracciati.

***

La stanza era ormai rischiarata dai raggi del sole quando Mel sentì suonare la sveglia puntata astutamente la sera prima, prevedendo che lei e Duff avrebbero fatto le ore piccole. Si girò di lato trovando il suo ragazzo che si stropicciava gli occhi provato dal sonno; sorrise nel vederlo in quella situazione e si appoggiò al suo petto per salutarlo con un bacio.

“Ciao dolcezza”

“Ciao”

“Dormito un po’?”

“Non molto..”

“Come mai?”

“Beh.. non ti offendere è.. però russi come se stessi segando un albero..”

“COSA? Io non russo!” Duff sembrava scandalizzato dall’accusa.

“Si invece!”

“No! E poi ti lamenti proprio tu? Che non stai ferma un attimo? Mi hai riempito di calci!”

“Non è vero che scalcio!”

“Eccome se scalci!”

Si guardarono negli occhi imbronciati per qualche secondo prima di scoppiare a ridere.

“Tu non hai sentito niente ieri sera?”

“Cosa avrei dovuto sentire?”

“C’era qualcuno che urlava, ma ero in dormiveglia, non ho ben capito chi era”

“Ah si! Ora che mi ci fai pensare ho sentito una ragazza che urlava”

“Mi pare c’entrasse Slash”

“Già.. ma è strano.. non saprei chi potrebbe avercela con lui”

Proprio in quel momento sentirono delle forti risate provenire dalla camera di fronte; una delle due risultava fortemente familiare a Mel.

***

“Slash”

“Mmm..”

“Ehi alzati, devo andare al lavoro”

“No.. resta qui con me”

“Non posso, Margaret mi uccide”

“Ci parlo io con Marilyn, ora dormi”

“Margaret.. e comunque non posso.. davvero” Slash, che stava steso sopra a Liz, si sollevò con fatica sulle braccia.

“Ah si? Allora pagherai per avermi svegliato!” Prese a farle il solletico, mentre Liz si dimenava sotto di lui ridendo fino alle lacrime.

“No Slash! Smettila! Ahahah! Ti prego basta!”

“Resta con me oggi!”

“Non possooo!!”

“Allora non avrei pace!” Liz riuscì a girarsi in una posizione più comoda e fece il solletico a Slash di rimando, costringendolo a smettere. Anche lui prese a ridere come un matto.

Riuscì presto a immobilizzarla sotto il suo peso, cominciando a baciarla ovunque mentre lei rideva. Si fermò guardandola e prese a baciarla con trasporto. L’ultima cosa che voleva era separarsi da lei quella mattina, si rendeva conto di come quel comportamento fosse maniacale, ma dopo i giorni d’inferno che aveva passato, si concesse di essere appiccicoso e Liz lo capiva: per cui si abbandonò a lui ancora una volta.

***

“Ma che diavolo succede di là?”

Duff e Mel, sentendo tutte quelle risate, erano usciti dalla loro stanza e avendo incontrato Izzy nel corridoio, avevano chiesto informazioni.

“Non lo sapete? È tornata Liz”

“Liz è qui?”

“Si, è arrivata ieri sera come una furia, ha strigliato Slash per bene e poi.. beh, potete immaginare no?”

Izzy se ne andò nella sala comune, lasciando i due biondi a bocche spalancate. Mel si girò incredula verso Duff, con aveva un’espressione non molto diversa dalla sua.

“Liz è tornata e noi non ce ne siamo nemmeno accorti?” il problema principale per Duff sembrava essere la sua mancanza di udito. Mel alzò un sopracciglio guardandolo storto.

“Ci manca che ti metti a fare la portinaia mentre sei con me!” Duff ridacchiò.

“Ma che hai capito! Mi sembra solo strano non aver sentito! D’altra parte tu urli come un’aquila!”

“Che cosa? Se tu non fai altro che dire farolacce e fare versi da animale!”

“Mel ti prego! È mattina non mi và di sentire la descrizione di McKagan che fa sesso!” Axl passò nel corridoio come se niente fosse, si teneva la testa per il dolore post sbornia.

I due ragazzi risero piano, poi seguirono il rosso verso la sala comune; Axl era quasi entrato nella stanza, quando si sentì un urletto e un tonfo dietro di loro. Si girarono di scatto trovando Steven accasciato contro il muro che si teneva la testa con entrambe le mani e calciava con odio uno stivale nel centro del corridoio, dove probabilmente aveva inciampato. I tre scoppiarono a ridere, tra le imprecazioni del povero Steven che non aveva gradito la botta; poi, preso da un momento d’ira verso Axl che rideva davvero senza controllo prendendolo in giro, conscio del suo mal di testa mattutino, gli assestò un bel pugno sulla testa. Le bestemmie di Axl si aggiunsero a quelle di poco prima di Steven, arricchendo il tutto con i più strani insulti, mentre il biondo sghignazzava come un ebete indicandolo.

***

Liz e Slash uscirono dalla stanza dopo una mezz’ora, Slash a torso nudo e jeans strappati, Liz con una lunga maglietta rubata al riccio. Sentirono delle voci nella sala comune, e si diressero da quella parte stando abbracciati.

Entrarono trovando tutti lì che ridevano, seduti sui divanetti e sulle poltroncine; il loro ingresso fu accolto da un applauso e da urla, Liz si coprì il viso con una mano mentre Slash gongolava atteggiandosi da super eroe.

“Ti disconosco..”

“Dai piccola! Non essere scontrosa!”

Chiacchierarono tutti insieme per un po’, era incredibile come l’atmosfera triste e tesa di qualche giorno prima fosse scomparsa: Axl non sembrava per niente turbato dalla presenza dei due innamorati, anzi, li prendeva in giro con gli altri e scherzava senza problemi con loro. I ragazzi erano contenti di avere di nuovo Liz nei paraggi, ma soprattutto di ritrovare quello Slash che era mancato a tutti, giocherellone e sorridente.

Tutti gli altri problemi, la droga, i ritardi di Axl, sembravano lontanissimi.

 

Ecco qui per voi un nuovo capitolo ragazze, finalmente siamo giunti alla riconciliazione. È stata un’agonia scrivere questo capitolo, e tuttora non ne sono pienamente soddisfatta, per cui vi chiedo di esprimere il vostro parere.

La nostra storia non è finita qui, secondo i miei piani iniziali la conclusione sarà tra poco.

Pensavo comunque di fare un seguito per dare spazio anche agli altri componenti della band, nonché una sfumatura drammatica al tutto, ma per quella ci vorrà una grandissima dose di coraggio.. vedremo.

Beh, spero vi piaccia il chap! A presto! Liz

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Capitolo 63
*** Cap. 63 ***


Capitolo 63

CAPITOLO 63

“SLASH SMETTILA DI LASCIARMI TUTTI I TUOI VESTITI PER CASA!” Liz buttò sul letto tre magliette e un paio di jeans, promettendo a sé stessa che li avrebbe tirati dietro al riccio se non se li fosse portati via.

Lei e Slash ormai si frequentavano da un mese e tutto andava a meraviglia, a parte i consueti “bisticci tra pasticci”, come le definiva Steven. Ma si amavano e si perdonavano tutto, anche perché Slash era disordinato e inaffidabile, ma Liz era spesso stressata e molto irascibile.

“Giuro che ti butto tutto giù dal quinto piano!” Liz raggiunse quello che ormai era a tutti gli effetti il suo ragazzo in cucina, trovandolo con una sigaretta accesa tra le labbra che preparava il caffè e la guardava con un sorrisetto di scherno. Si avvicinò sfilandogli la sigaretta di bocca fumandola lei, mentre Slash versava il caffè in due grosse tazze. Si voltò porgendole la tazza e sfilandole la sigaretta dalle mani.

“Perché ti arrabbi già di primo mattino?”

“Perché ho rischiato di scivolare sulla tua maglietta e rompermi l’osso del collo!”

“Questo perché hai la pessima abitudine di uscire dalla doccia e non asciugarti come si deve”

“Non ho tempo devo andare al lavoro!”

“Anche oggi? E io cosa faccio tutto solo?” Slash sporse il labbro inferiore facendo gli occhi dolci.

“Oh.. povero cucciolo!” Lo baciò teneramente..“Per esempio potresti ricordarti che oggi hai le prove coi ragazzi!”

“Cazzo! Fortuna che ci sei te piccola! Io me n’ero già dimenticato!”

“Non avevo dubbi!” Slash la baciò di nuovo, approfondì il contatto passandole sensualmente una mano lungo la schiena.

“Mmm.. Slash fermati!” Il riccio la guardava ridacchiando, non l’avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura, ma in fondo faceva apposta ad innervosirla, o a provocarla nei momenti meno opportuni, perché la adorava quando lo rimproverava.

“Non gradisci mai i miei apprezzamenti!”

“Perché tu non sai scegliere il momento giusto per farli!” Rise più forte vedendola sbuffare, quando lo faceva gonfiava le guance e aggrottava la fronte, Slash la trovava buffissima. Bevvero velocemente il caffè e quando Liz si voltò per tornare in camera Slash le diede una leggera pacca sul fondoschiena, prendendo le tazze e mettendole nel lavandino: ‘meglio non scatenare la sua ira..’.

***

“Oh eccovi sante ragazze! Possibile che non riusciate ad arrivare in orario nemmeno una volta?”

“Scusa Margaret.. sai com’è.. il traffico!” Tentò di giustificarsi Mel col suo capo.

“Si certo.. il traffico! Davvero credibile!” Liz ridacchiò, Mel non era mai stata brava a raccontare bugie.

“Salutate i due playboy ed entrate, prima che mi arrabbi”

Liz e Mel uscirono, Slash e Duff stavano appoggiati al muro fumando una sigaretta e parlando del più e del meno. Li salutarono velocemente per poi entrare nel supermarket e mettersi al lavoro.

***

“Allora? Come va con la tua bella?”

“A gonfie vele!”

“Ti vedo bene in questo periodo”

“Sul serio Duff.. non stavo così bene da un sacco di tempo! Questa volta sono rimasto fregato!” Duff scoppiò a ridere, Slash era più divertente quando tentava di fare un discorso serio che quando faceva il buffone.

“E non ridere! Compatiscimi no!”

“Compatiscimi? Ma se cammini tre metri da terra da due settimane!”

“Beh.. si ma.. che c’entra? Niente sesso libero intendi?”

“Io rinuncerei volentieri al sesso libero per una come Liz.. se non la vuoi.. beh, se ne può parlare” Disse come se fosse un’opinione scontata, guardando dritto davanti a sé mentre camminava col riccio al suo fianco verso l’hotel.

“COME!?!? Ehi giù le mani mocho vileda! Liz non si tocca! Non devi neanche pensarla!!”

Il biondo scoppiò a ridere “Sei davvero un’isterico Slash! Chi te la tocca Liz!”

“Ah beh.. con te meglio dirlo una volta in più che una in meno.. Giù LE MANI SAI!”

***

“EHI CAZZONI!!” Slash entrò con la sua solita eleganza all’interno della sala comune, seguito da Duff che scuoteva la testa rassegnato.

I due si bloccarono osservando esterrefatti la scena davanti ai loro occhi. Steve, Izzy e Axl erano seduti intorno ad un basso tavolo concentratissimi su quella che sembrava essere una partita a Risiko.

“Ma che cazzo state facendo?”

“Zitto Slash! Devo decidere se attaccare il Messico o L’Australia Orientale!”

“Giochi di società?? Ma siete matti?” Urlò Duff sconvolto.

“Ssshhh!! Mi deconcentri!”

“Come se non lo sapessimo Steve che il tuo obiettivo è distruggere le armate di Izzy!”

“Ehi! Ma come fai a saperlo!? Hai barato!!”

“Ma che barato! Non hai fatto altro che attaccare lui dall’inizio della partita!”

“Non è vero! Tu hai sbirciato la mia carta! A MONTE!!”

“Finiscila Steve l’ho capito alla seconda mano che dovevi farmi fuori!”

Duff e Slash rimanevano ancora immobili, guardando i loro amici come se fossero tre alieni.

“Ah che pezzi di merda! Come si fa a giocare con voi se vi coalizzate!” Disse Steve incrociando le braccia al petto come un bambino.

“Avanti Steve! Fai la tua mossa e non rompere le palle!”

“No!” Si impuntò “Io non gioco più” Urlò tirando un colpo al tabellone, che cadde dal tavolo mescolando tutte le pedine.

“Ah sei il solito deficiente!”

“E voi la solita coppietta di comari! Sempre piccipicci!”

“Ma smettila!”

“EHI!! Ma vi date una calmata! È solo una partita a risiko maledizione!” Urlò Duff stufo di sentire i suoi amici bisticciare.. “Che poi, come ve ne va di giocare a risiko??” aggiunse Slash.

I tre si guardarono quasi imbarazzati.. Axl cominciò a parlare “Beh.. Duff era da Mel e tu da Liz.. volevamo provare ma senza voi due era inutile..” sembrava un bambino che veniva scoperto dopo aver combinato una qualche marachella.. o forse era solo il fatto che parlava di Liz: le cose si erano sistemate tra lui e il primo chitarrista, ma nonostante Slash avesse tentato più e più volte di fargli capire che non doveva preoccuparsi, Axl faceva comunque fatica a parlare della ragazza. Si era preso un bello spavento, aveva davvero temuto di aver rovinato tutto quella volta, la notte che aveva passato insonne dopo aver litigato col moro l’aveva riempito di paura.

Da quando Liz e Slash erano tornati insieme cercava di non menzionare mai la ragazza, e se la sera uscivano insieme faceva in modo da avere sempre compagnia, per evitare il minimo sospetto. Slash si era accorto del suo comportamento e lo sfotteva continuamente, ma in fondo apprezzava il gesto.

“Ma scusa! Potevate chiamarci! Avete il numero di Liz!”

“Beh, non volevamo disturbare! Non fai altro che pavoneggiarti per le tue nottate di sesso!” Aggiunse Steve candido candido; effettivamente, specialmente con lui, Duff e Slash si divertivano punzecchiandolo coi loro racconti hard, solo per farlo ingelosire..

“Siete proprio dei cazzoni! Anche se siamo occupati a darci dentro lo troviamo il tempo per qualche prova extra!” Ciò detto Duff a lunghe falcate si diresse verso la sala prove, si avvicinò alla custodia nera del suo basso e dopo averlo accarezzato se lo mise al collo. Spuntò subito dopo dalla porta guardando gli altri quattro ancora fermi nella sala comune..

“Beh? Muovete il culo!”

Oddio.. sono secoli che non aggiorno. Questo capitolo è corto e inutile.. ma almeno riprendo il ritmo. Presto posterò un'altra storia a cui sto lavorando sui nostrti amati guns.. per la quale ci vorrà un po' della vostra immaginazione :P.
Bene ragazze.. spero vi piaccia comunque questo capitolo, anche se senza grandi colpi di scena..
Alla prossima.. LIZ

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Capitolo 64
*** Cap.64 ***


Capitolo 64

CAPITOLO 64

“Welcome to the jungle

We got fun n’ games

We got everything you want

Honey, we know the names

We are the people that can find

Whatever you may need

If you got no money, honey

We got your desease

In the jungle

Welcome to the jungle

Watch it bring you to your

SHA NA NA NA NA NA NA NA

Knees knees!!”

Stavano provando da ore, lanciatissimi: l’ultimo periodo di stabilità era servito molto ai Guns, era stato molto produttivo. Finalemente dopo le brutte vicende dell’ultimo periodo avevano ritrovato la sintonia di sempre.

Fecero una pausa, durante la quale Duff non mancò di andare a prendere birre fresche per tutti. Ormai era piena estate e a L.A. si soffocava. Tornò nella sala prove con sei birre gelate: gli altri Guns ridevano per una battuta di Steven, sparpagliati qua e là per la stanza. Sorrise senza farsi vedere nell’osservare la scena, finalmente le cose tra loro sembravano essere tornate a posto. Quel clima di affiatamento che li aveva sempre contraddistinti gli era mancato, gli era mancato molto.

Anche dopo che Slash e Liz erano tornati insieme le cose non erano subito migliorate. Nonostante facesse finta di niente, Slash era rimasto all’erta: ovviamente si fidava meno di Axl e tendeva a non uscire con gli altri Guns quando era con lei, e questo ovviamente si ripercuoteva sul gruppo, ma soprattutto sul rosso. Le poche volte in cui Slash raggiungeva il resto del gruppo con la ragazza, Axl rimaneva poco tempo, conscio del fatto che il riccio non gradiva fino in fondo la sua presenza. Troppe volte Duff si era chiesto dove passasse le sue serate quando non era con loro.

Era stato un lungo gioco di sguardi, niente di esplicito tra i due, semplicemente Slash si comportava diversamente e Axl si sentiva un peso troppo grande sulle spalle ogni volta che nel gruppo si percepiva una certa tensione. Non che gli altri Guns sopportassero di buon grado la cosa..

Izzy aveva tentato più e più volte di convincere Axl a parlare faccia a faccia col chitarrista, a chiedere scusa per una buona volta; ci era anche riuscito, ma Slash aveva negato tutto, per lui era tutto normale e di problemi col rosso non ce n’erano. Ma si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e il tarlo della gelosia lo rodeva inevitabilmente. Slash poteva anche aver capito che il motivo della sua rottura con Liz non era Axl, ma non poteva facilmente perdonargli il tradimento..

Anche Steven e Duff avevano fatto la loro parte, parlando col riccio ripetutamente, chiedendogli se era tutto a posto fin quasi a sfinirlo. Ma Slash non si era mosso di una virgola. Aveva negato tutto, giustificando le sue ripetute assenze con la scusa di dover ricucire un minimo i rapporti con Liz, di voler dare una base solida a loro due.

Erano dovute intervenire le ragazze per dare una scossa alla situazione. Un giorno Duff, ormai esasperato, si era sfogato con Mel per ore su quanto lo facesse stare male il comportamento di quei due, su quanto lo soffocasse. Mel si era preoccupata parecchio, sapeva che tra Axl e Slash non era proprio rose e fiori (nda o rose e pistole! Ahahaha!! Ok pessima battuta -.-‘), ma non si era resa conto della gravità celata del momento, dei suoi effetti sul gruppo. Ne aveva subito parlato con l’amica; Liz ovviamente non era estranea al malessere del suo ragazzo, ma non le erano stati resi noti talmente tanti episodi che non aveva inquadrato bene la situazione.

Questa crisi era quasi tutto il mese che aveva seguito la riappacificazione della coppia in questione, ma ai Guns era sembrata un’eternità. Per far funzionare di nuovo le cose Liz aveva dovuto parlare faccia a faccia col riccio, finendo per altro col litigarci.

*Inizio flashback*

Avevano appena finito le prove quando arrivò un altro di quegli inviti scomodi da rifiutare:

“Ehi ragazzi, stasera andiamo al Whiskey a go-go? È un po’ che non facciamo un salto da quelle parti!” Steven lanciò lì la proposta scambiandosi un’occhiata con Duff. Izzy e Axl furono subito entusiasti della serata, al Whiskey a go-go giravano da sempre bellissime ragazze.

“Mi spiace ragazzi ma io passo..” Slash ormai non ci pensava nemmeno più, rispondeva in automatico. Non che non gradisse la compagnia dei suoi amici, aveva provato a uscire con loro e Liz, ma aveva sempre finito col rovinarsi la serata a furia di controllare e soppesare ogni singolo sguardo o parola che si scambiavano lei e il rosso. Non gli piaceva dubitare fino a tal punto di Axl ma non riusciva a farne a meno, ed era una vera tortura.

“Eddai Slash!”

“No.. mi spiace, io e Liz abbiamo già dei programmi” Non era vero, ma suonava meglio di qualsiasi altra scusa sarebbe stato in grado di improvvisare su due piedi.

“Su man, non ci siete mai!” insistette Duff.

“Duff te l’ho già detto un sacco di volte, sto cercando di sistemare le cose..”

“Non puoi cercare di sistemarle domani?”

Slash si irritò parecchio dopo quell’affermazione: “No Duff non posso farlo domani! Perché se ancora non l’avessi capito sono innamorato perso e non voglio minimamente rischiare che qualcosa vada storto di nuovo! Tu faresti anche di peggio se ti fosse capitato con Mel!!”

Uscì sbattendo la porta. Duff si pentì di ciò che aveva detto, era il suo migliore amico e avrebbe dovuto tentare di capire i sentimenti del chitarrista, ma questo continuo isolamento dal resto del gruppo non gli andava giù. Uscì anche lui, doveva sfogarsi con qualcuno, e chi meglio della sua bella bionda..

Arrivò a casa di Mel in fretta, suonò al citofono sperando che la ragazza fosse già tornata dal lavoro.. e che Liz non fosse con lei.

“Si?”

“Ciao..”

“Duff! Non ti aspettavo.. Sali!”

Poco dopo stava entrando in quell’appartamento che ormai conosceva a memoria, il sorriso di Mel lo accolse facendogli dimenticare anche solo per un secondo tutto il resto.

“Ciao!” Mel gli buttò le braccia al collo, romantica com’era, lo adorava quando le riservava anche la più piccola sorpresa.

“Ciao..” Ma si accorse subito che c’era qualcosa che non andava.. “Duff tutto bene?”

Sbattè la porta dietro di sé: “No, non va tutto bene..Non lo sopporto più!”

“Ok, adesso ti siedi e ti calmi un po’.. così mi racconti cos’è successo senza urlare come un dannato” Duff si lasciò cadere a peso morto sul divano, sbuffando sonoramente. Mel gli si sedette accanto, accogliendo la sua testa sulle sue gambe quando lui fece per sdraiarsi, e prese ad accarezzargli i lunghi capelli biondi.

“Ho litigato con Slash..” Disse tutto mogio. Aveva già accennato alla ragazza che nel gruppo c’era una strana aria, ma non aveva reso bene l’idea.

“Come mai?”

“Gli altri hanno proposto di andare a Whiskey a go-go stasera.. ci saremo tutti, tranne Slash. Ultimamente non esce mai con noi, credo l’abbia notato anche tu. Sta sempre con Liz chissà dove, e le poche volte che la porta fuori ha il muso lungo per tutta la sera. Dio capisco che possa essere geloso di Axl e voglia tenerla lontana! Ma a parte il fatto che con questo metodo ne risentiamo tutti.. e poi cazzo lui gli ha chiesto scusa almeno cento volte! E Axl non è uno che sputa scuse a destra e a manca! Almeno ammetta che ne è geloso.. a quel punto si vedrà cosa fare! Invece no, lui continua a dire ‘Non c’è niente che non va Duff, devo solo ricostruire i rapporti con Liz, voglio fare le cose per bene! FANCULO!”

“Avete litigato solo per questo?”

“Si.. gli ho detto di non rompere le palle e uscire con noi stasera, lui ha ritirato fuori la scusa del riallacciare i rapporti con LIz. Mi sono arrabbiato. Gli ho detto di pensarci un altro giorno ai suoi rapporti con lei, ma lui non ha gradito e se n’è andato sbattendo la porta..”

“Mi spiace Duff”

“Non voglio litigare con Slash, ma non mi piace nemmeno come si sta comportando! Che situazione di merda” Incrociò le braccia al petto come un bimbo. Mel rifletté sulle sue parole, Liz non aveva mai accennato ad un problema simile, anzi..

Qualche volta era successo che Mel le chiedesse cosa avevano fatto lei e Slash, una delle volte in cui la bionda era uscita col resto del gruppo e Liz non c’era. L’amica sembrava cadere sempre dal pero, dicendo che lei non sapeva niente del fatto che gli altri avessero organizzato un’uscita di gruppo; ma sfiga vuole che questi episodi sporadici, che normalmente avrebbero destato un certo sospetto, fossero capitati sempre quando Slash aveva preparato qualcosa di particolare per la ragazza, alla quale non era dunque venuto in mente che Slash potesse avere problemi col rosso.

Inoltre le volte che uscivano tutti insieme, Slash era in grado di improvvisare giustificazioni inattaccabili per il suo malumore, che per altro spariva quando si dividevano dal resto del gruppo. E comunque Liz, per quanto sveglia e attenta, era abbastanza presa dalla loro relazione per farsi pensieri su certe cose.

“Che poi cazzo! Lei non gli dice niente? A te ha mai detto qualcosa?”

“Non credo che Liz si al corrente dei vari rifiuti di Slash. Sembra sempre stupita quando scopre che io esco con voi e lei no..”

“Ma certo! A lei non dice niente no!? Figuriamoci!”

“Duff ora calmati! Non serve a niente arrabbiarsi ancora di più! Quello che potevi fare per far ragionare Slash l’hai fatto! Ora ci penso io ok? Parlerò con Liz e le spiegherò come stanno le cose”

“Slash si incazzerà come una bestia..”

“Chissene frega di Slash! La deve smettere di fare il bambino!” Ma Duff non sembrava convinto dalle sue parole, non voleva far arrabbiare ulteriormente il riccio e forse chiedere a Liz di intervenire non era la cosa migliore da fare. Certo era che non si trovavano alternative.

“Senti, Liz è l’unica persona che lui ascolta davvero. Non importa se si arrabbia, ciò che importa è che si renda conto che sta sbagliando”.

Ci era voluto ancora un po’ di tempo per convincere Duff, ma alla fine aveva ceduto. Mel prese in mano il telefono e compose il numero di Liz.

“Pronto?”

“Ciao Liz!”

“Ehi Mel! Come stai?”

“Bene.. senti, c’è Slash?”

“No perché? Arriva tra un po’”

“Bene, perché devo parlare con te”

***

Slash fischiettava andando verso quel palazzo rosso che ormai gli sembrava tanto familiare; praticamente lui e Liz erano a un passo dalla convivenza visto il tempo che il riccio passava a casa sua. Entrò nel portone che di giorno veniva lasciato sempre aperto e si diresse verso l’ascensore.

Liz lo aspettava appoggiata alla porta di casa sua, le braccia incrociate al petto e lo sguardo serio.

“Ciao piccola!” Ma l’entusiasmo di Slash si spense all’istante quando notò lo sguardo di lei: gli faceva gelare il sangue nelle vene.

“Entra. Dobbiamo parlare”

La discussione durò parecchio, Liz si era infuriata per il comportamento di Slash, soprattutto per averla tenuta all’oscuro di tutto. Quando il riccio venne a sapere che la causa di tutto quel trambusto era Duff si arrabbiò parecchio, ma la mora lo fece ragionare a suon di parolacce, fino a dissuaderlo dal correre a casa di Mel e fargli una scenata.

“Ciò non toglie che Duff non sarebbe mai dovuto andare da Mel!”

“E che doveva fare sentiamo! Sono giorni che lui e gli altri tentano di farti ragionare e tu niente! Si può sapere qual è il problema?”

“Sai perfettamente qual è il problema!”

“Sei geloso? Sei geloso di Axl? È questo?”

“Si..”

“Ti ho già detto mille volte che non me ne frega niente di Axl! Non me ne frega adesso come non me ne fregava niente quando ci siamo conosciuti! Io sono sempre uscita con te!”

“Questo però non ti ha impedito di scopartelo alla prima occasione!” A Slash parve vedere la compagna lanciare fulmini dagli occhi.. Avrebbe voluto rimangiarsi all’istante quelle parole, ma ormai il danno era fatto.

“SEI UN IDIOTA! NON TI AZZARDARE MAI Più A DIRE UNA COSA SIMILE RAZZA DI PUTTANIERE!” Questi erano solo i più delicati insulti che Slash si sentì dire in quell’occasione.

Dopo minuti di parolacce e urla di lei, finalmente si calmò, stanca di quell’assurda scenata che aveva sviato il discorso dal problema principale. Si fermò un attimo per riprendere fiato, guardando Slash con quella faccia da cane bastonato. In effetti ci era andata giù piuttosto pesante: era la prima volta che litigavano seriamente da quando erano tornati insieme e ritirare fuori quella notte non era stata una bella idea. E anche se era stato Slash a iniziare, Liz sapeva quanto aveva sofferto per la loro rottura e sbattergli in faccia per l’ennesima volta quanto lui fosse stato inadatto all’inizio, doveva avergli fatto malissimo.

Lo sguardo le si addolcì man mano, quando comprese che era più forte di lui la gelosia che provava nei confronti di Axl. Nonostante non avesse mai dubitato dei sentimenti del chitarrista, forse non si era mai nemmeno soffermata abbastanza a soppesarne l’intensità. Si avvicinò a lui abbracciandolo forte. Slash in un primo momento rimase rigido, mantenendo un certo controllo che in realtà sapeva sarebbe crollato di lì a poco. Infatti quella lacrimuccia che lo tradì agli occhi di lei non si fece attendere. Non era bello sentirsi contrastato dalla persona che amava in una situazione che per lui era ancora difficile.

“Slash.. Slash scusa” Sentì il sapore delle sue dolci labbra che si posavano ripetutamente sulle sue, mentre con le braccia ancora tese lungo i fianchi ignorava altre lacrime che sfuggivano al suo controllo.

L’abbraccio di lei si fece sentire più forte intorno al suo collo, mentre una mano correva ad accarezzargli la testa come lui adorava.

“Slash, mi dispiace non volevo dirti tutte quelle cose. So che sei cambiato.. sono cambiata anche io. Ti prego parlami..”

“Io.. io.. non.. non faccio apposta” Disse il riccio tra un singhiozzo e l’altro, si vergognava come un cane in quel momento, costretto a piangere di nuovo davanti a lei, a mostrarsi di nuovo debole con una persona che comunque sia era sempre più forte di lui.

“Shh.. lo so che non fai apposta. Non ce l’ho con te per questo.. sai, forse in parte non è poi così male. Se non fossi per niente geloso mi farei due domande” Un lieve sorriso comparve sulle labbra di lui a quelle parole, e piano i singhiozzo si calmarono, mentre con le grandi mani accarezzava quella donna che amava alla follia, forse proprio perché lo rimetteva al suo posto.

“Solo avresti dovuto dirmelo”

“E come? Mi avresti in ogni caso dato dell’idiota..” Disse con una punta di fastidio.

“Probabilmente, ma poi avrei rivisto la mia posizione e lo sai. Scoprirlo così mi ha solo fatto arrabbiare di più”

“Scusa..”

“Non scusarti, questa volta sono io che ho esagerato..”

“Ma hai comunque ragione”

“Non è comunque un buon motivo per trattarti male, so che hai fatto i salti mortali per far funzionare le cose..”

“Mi meriterei un premio!” Disse facendo finalmente spuntare uno dei suoi più bei sorrisi sul viso. Liz rise prima di baciarlo con ardore, muovendo già qualche passo verso la camera da letto e accarezzandogli la folta massa di ricci, fino ad arrivare dietro l’attaccatura delle orecchie, dove lo faceva impazzire.

“Mmm.. non è questo che voglio” Ridacchiò Slash interrompendo il bacio.

“E allora cosa vuoi?” Chiese la mora ridendo complice.

“Voglio coccole. Taaante coccole!”

 

Bene, ecco un altro capitolo.. mi scuso ancora se vado a rilento.

Liz

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Capitolo 65
*** Cap. 65 ***


Capitolo 65 nvu

CAPITOLO 65

***Flashback seconda parte***

Quella sera uscirono con tutti i Guns, senza sparire a un certo punto come Slash era solito fare. Si presentarono all’hotel all’ora di cena. Slash era teso, Liz poteva sentire i muscoli guizzare mentre le stringeva la mano in ascensore. Col pollice gli accarezzò il palmo, guardando con un sorriso rassicurante, al quale però Slash rispose senza troppo entusiasmo.

“Andrà tutto bene” Gli disse per tentare di farlo calmare.

“Davvero?” Chiese lui in cerca di appoggio.

“Si. Davvero.” Liz lo baciò velocemente, poi uscì dall’ascensore una volta che le porte si aprirono del tutto. Slash camminava affianco a lei, senza lasciare la sua mano. ‘Non devi essere geloso. Lei sta con te’ continuava a ripetersi, e la mano di Liz che stringeva saldamente la sua lo aiutò a crederci.

***

Ore dopo, Slash e Liz camminavano mano nella mano verso casa di lei.

“Ahah! Pensavo sarebbe morto sul colpo! Sputacchiava birra da tutte le parti!!”

“Si... e tu invece di dargli una pacca sulla schiena per fargliela buttare giù ridevi come uno scemo! Bell’amico che sei!”

“Dai! Stavo collassando cazzo! Anche tu eri piegata dal ridere!”

Slash e Liz stavano tornando a casa. Era sera tardi; l’uscita coi ragazzi era andata benissimo. Slash si era finalmente divertito. Certo, all’inizio aveva avuto le sue solite difficoltà, ma Liz, ora che sapeva come si sentiva il riccio, faceva molta più attenzione a quello che succedeva e con una serie di piccoli gesti continuava a rassicurarlo, mentre allo stesso tempo parlava anche con Axl, per farlo abituare. Il riccio si era sciolto presto, tanto che a fine serata le aveva chiesto di restare all’hotel a dormire, così da stare con gli altri fino all’ultimo. Ma Mel e Duff erano già andati via, e Liz non voleva tirare troppo la corda rimanendo sola tra gli uomini.

Ora camminavano per i larghi marciapiedi di Los Angeles, tornando verso casa della ragazza. Slash la guardò ridere al ricordo di Steve che si strozzava con la birra per una battuta di Izzy; si fermò davanti a lei baciandola teneramente.

“Grazie piccola”

“Allora niente più gelosia?” Chiese lei sorridendo dolce.

“Per ora no.. il che è un gran passo avanti, ma non mi provocare!” Liz rise e lo baciò a sua volta, un contatto lungo e dolce.

“Stiamo diventando fottutamente romantici...” Constatò il riccio.

“Giusto... andiamo a casa e rimediamo con una bella scopata!” Rise lei.

“Io voto per farlo sulla lavatrice!!” E giù altre risate.

Varcarono la soglia di casa già uniti in un bacio pieno di passione, già con il respiro corto per l’eccitazione. Slash sentiva che quella sera sarebbe stato diverso. Era immerso nel momento ed era felice, come non lo era stato da diverso tempo. Si perché anche se aveva ritrovato la sua Liz, anche se aveva di nuovo al suo fianco la donna che amava, i continui bisticci con Axl e quel peso sul cuore non gli avevano permesso di godere appieno del bel periodo passato con la mora.

Si rese conto che, da quando erano tornati insieme, ogni notte che si erano amati per lui era stato sì un momento in cui si univa a lei, ma anche il momento in cui lui provava a sé stesso che lei era solo sua. Inconsciamente, inconsapevolmente, ogni frecciatina lanciata ad Axl, ogni commento che l’aveva messo sull’attenti, ogni sera passata a controllare il comportamento dei due, lo avevano portato a rientrare a casa di Liz col forte bisogno di farla sua per dimostrare al rosso che non poteva riaverla. Si rese conto in quel momento che, a volte, quando l’incubo di loro due insieme faceva capolino nella sua mente nel momento meno opportuno, lui si era ritrovato a spingere più forte e più velocemente, fino a far urlare Liz dal piacere, per placare quel senso di tradimento che ancora si insinuava in lui.

Ma non quella notte.

Quella notte sentiva finalmente che Liz era solo per lui e che lo era sempre stata. Sentiva che unirsi a lei equivaleva a intrecciare le loro anime oltre che i loro corpi. Ritrovò la perfetta sintonia con lei, una sintonia che nemmeno sapeva gli fosse mancata.

Quella notte per Slash fu bella come la prima volta.

*** Fine flashback***

Si, era stato un periodo difficile. Ma ora Duff guardava i suoi amici di sempre ridere e scherzare tra loro e sentì che finalmente anche l’ultimo pezzo del puzzle della sua vita si era incastrato alla perfezione. Ora aveva una ragazza che amava, degli amici su cui contare in qualsiasi momento e come ciliegina sulla torta, avevano cominciato a lavorare al loro secondo disco: Guns N’ Roses Lies. Duff era eccitatissimo all’idea e il clima di serenità che regnava tra loro li rendeva molto produttivi.

“Ehi scemo! Vuoi stare lì impalato tutto il giorno o ricominciamo a suonare?” Duff sorrise dei coloriti incitamenti di Slash, si rimise in posizione e riattaccò la base col suo basso.

“Eh cazzo! Mica si fa da solo l’album!” aggiunse il riccio.

***

“Liz! Sono a casa!”

“Ciaooo!!” Ok.. questa era una risposta a due voci. Chi c’era in casa? Slash si avvicinò alla cucina, un po’ scocciato per dirla tutta, aveva in mente un pomeriggio da solo con la sua bella, non immaginava che lei avesse ospiti. Entrò nella cucina e trovò Mel e Liz sedute al tavolo. “E di che ti stupisci…”

“Ciao Mel!” Chissà perché oramai non si sorprendeva più quando la trovava lì, ma quel giorno era diverso. Non che Slash avesse fatto piani particolari, però Duff aveva detto ai ragazzi alla fine delle prove che stava uscendo con Mel, ed evidentemente non era vero.

“Non dovresti essere con Duff?” Chiese dubbioso.

“No. Oggi mi ha detto che aveva le prove tutto il giorno. A proposito, come mai già a casa?”

Slash era titubante. Perché l’amico aveva mentito? Duff non mentiva mai.. ma soprattutto, coprirlo o dire la verità? “Sono.. sono andato via prima. avevo bisogno di rilassarmi” disse cercando di sembrare naturale.

“Rilassarti? Ma se non fai niente tutto il giorno! E poi mi avevi detto che saresti tornato a quest’ora!” Si intromise Liz scrutandolo. Qualcosa non andava, glielo leggeva in faccia.

“Ehm.. perché mi ero dimenticato che le prove oggi durassero tutto il giorno. Non avevo voglia di rimanere fino a sera…” Rispose il riccio titubante, dopodiché pensò che fosse meglio eclissarsi, per evitare ulteriori domande, quindi aggiunse un poco convinto “Vado in camera a stendermi un secondo” e uscì.

Mel stava bonariamente prendendo in giro il riccio per la sua pigrizia, mentre Liz rifletteva. Con la scusa di dover andare in bagno raggiunse il compagno nella stanza da letto. Entrò piano chiudendo la porta; Slash era sdraiato sul letto con in mano il nuovo numero del “Rolling Stones”.

“C’è una recensione di un vostro concerto?” Chiese la ragazza avvicinandosi. Slash abbassò la rivista quel tanto che bastava per vedere Liz: “Mm?”

“Ho chiesto...” Disse lei prendendogli la rivista di mano e rivoltandola dal verso giusto “…se c’è qualche vostra recensione”

“Oh” Slash si rese conto della figura che aveva fatto, ora chi la fregava più!

“Dimmi che succede” Disse lei senza ammissione di repliche. Il moro sbuffò; non voleva mettere nei guai l’amico ma nemmeno voleva litigare con Liz... ma tentar non nuoce no?

“Niente… va tutto bene”

“Slash, non mi freghi...” ecco appunto.

“Uff.. ma niente. Sono sicuro che c’è una spiegazione...” Disse lui più pensando ad alta voce che rispondendo a lei.

“Una spiegazione per cosa? C’entra Duff vero?”

“Si.. Alla fine delle prove ci ha detto che doveva scappare per vedersi con Mel.. ma evidentemente” Non era necessario che il moro finisse la frase. Liz si sedette sul letto affianco a lui. Entrambi si zittirono, pensando. “Sono sicuro che non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ci sarà sicuramente una spiegazione” Disse il riccio. Liz non era poi tanto convinta; non le piaceva il fatto che il ragazzo della sua migliore amica le mentisse, ma Duff rimaneva un bravo ragazzo. Sorrise al riccio: “Si, sono sicura di si” gli diede un leggero bacio e tornò in cucina con Mel.

“Ehi! Devo forse andarmene?” Chiese la bionda.

“No! Perché?”

“Boh.. magari tu e Slash avete voglia di stare un po’ da soli!” Disse guardando l’amica con fare ammiccante.

“Tranquilla Mel! Ci divertiamo già abbastanza! Non serve che tu te ne vada!” La bionda rise di gusto.

“E INVECE SAREBBE UNA BUONA IDEA!” si sentì urlare dalla camera da letto. Mel scoppiò a ridere mentre Liz prese uno strofinaccio dalla cucina e dopo averlo appallottolato lo tirò dritto in faccia al riccio che ridacchiava ancora steso a letto. Lui lo parò con la rivista che aveva ancora in mano condendo il gesto con un urlo alla ninja “Whah Thaaa”.

Mel rideva mentre osservava la scena, non immaginava che qualcosa bollisse in pentola e una volta che i due si furono calmati riprese dal punto dove erano state interrotte lei e l’amica. Liz fece del suo meglio per ascoltare l’amica, che a dirla tutta stava solo spettegolando un po’ su una loro collega del Supermarket, ma la sua testa frullava di pensieri e ipotesi su cosa avesse potuto spingere Duff a mentire.

 

L'ultima volta che ho aggiornato questa storia era il lontano 2012... ormai non ci pensavo nemmeno più. Però ogni volta che ho avuto un problema a un computer, ogni volta che ne ho comprato uno nuovo, subito controllavo nel backup di avere tutti i capitoli delle mie storie. Una parte importante dei miei anni del liceo. Poi una settimana fa... complice il fatto che è agosto e tutti sono in vacanza oppure la mancanza temporanea di internet (una bella disitossicazione da Netflix ci voleva...) ho riaperto quella cartella "STORIE" che non ho mai cancellato. Ho riletto un po' questa storia di cui ero così entusiasta... non nascondo di aver avuto qualche colpo al cuore nel leggere parole che ora, 8 anni dopo la data di pubblicazione del primo capitolo, scriverei in maniera totalmente diversa.

E allora ecco che si riapre il mondo di EFP Fanfinction, che in passato ha occupato tante mie ore. Ho riletto le storie di ram, di Lau_McKagan, di Dizzyreads che mi piacevano moltissimo all'epoca (e le trovo ancora geniali) e così ho deciso di dare una seconda chance alle mie di storie. A Hold the Line e a Note e Chimica. Non so quanto durerà questa fase e se effettivamente riuscirò ad arrivare alla fine di questa storia e a continuare Hold the Line. Ma per ora sono ottimista. E magari chissà, una nuova generazione di fans dei Guns mi darà la spinta giusta per continuare ;)

Liz_Eagle

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