Note e chimica di Liz_Eagle (/viewuser.php?uid=9758)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 ***
Capitolo 17: *** Cap. 17 ***
Capitolo 18: *** Cap. 18 ***
Capitolo 19: *** Cap. 19 ***
Capitolo 20: *** Cap. 20 ***
Capitolo 21: *** Cap. 21 ***
Capitolo 22: *** Cap. 22 ***
Capitolo 23: *** Cap. 23 ***
Capitolo 24: *** Cap. 24 ***
Capitolo 25: *** Cap. 25 ***
Capitolo 26: *** Cap. 26 ***
Capitolo 27: *** Cap. 27 ***
Capitolo 28: *** Cap. 28 ***
Capitolo 29: *** Cap. 29 ***
Capitolo 30: *** Cap. 30 ***
Capitolo 31: *** Cap. 31 ***
Capitolo 32: *** Cap. 32 ***
Capitolo 33: *** Cap. 33 ***
Capitolo 34: *** Cap. 34 ***
Capitolo 35: *** Cap. 35 ***
Capitolo 36: *** Cap. 36 ***
Capitolo 37: *** Cap. 37 ***
Capitolo 38: *** Cap. 38 ***
Capitolo 39: *** Cap. 39 ***
Capitolo 40: *** Cap. 40 ***
Capitolo 41: *** Cap. 41 ***
Capitolo 42: *** Cap. 42 ***
Capitolo 43: *** Cap. 43 ***
Capitolo 44: *** Cap. 44 ***
Capitolo 45: *** Cap. 45 ***
Capitolo 46: *** Cap. 46 ***
Capitolo 47: *** Cap. 47 ***
Capitolo 48: *** Cap. 48 ***
Capitolo 49: *** Cap. 49 ***
Capitolo 50: *** Cap. 50 ***
Capitolo 51: *** Cap. 51 ***
Capitolo 52: *** Cap. 52 ***
Capitolo 53: *** Cap. 53 ***
Capitolo 54: *** Cap. 54 ***
Capitolo 55: *** Cap. 55 ***
Capitolo 56: *** Cap. 56 ***
Capitolo 57: *** Cap. 57 ***
Capitolo 58: *** Cap. 58 ***
Capitolo 59: *** Cap. 59 ***
Capitolo 60: *** Cap. 60 ***
Capitolo 61: *** Cap. 61 ***
Capitolo 62: *** Cap. 62 ***
Capitolo 63: *** Cap. 63 ***
Capitolo 64: *** Cap.64 ***
Capitolo 65: *** Cap. 65 ***
Capitolo 1 *** Cap. 1 ***
Capitolo 1 nvu
CAPITOLO 1
L’aria era
calda e afosa quella sera, le strade buie affollate da ragazzi e ragazze non
proprio raccomandabili, ubriaconi e prostitute per la maggior parte, la
periferia della Città degli Angeli non era proprio il massimo. Un ragazzo dai
lineamenti afroamericani, col viso coperto da una massa informe di riccioli
neri camminava al centro della strada, fumando una Marlboro con tranquillità.
Era inconfondibile, il chitarrista dei Guns N’ Roses… Slash.
Ormai il
successo era alle porte, la band destinata a scrivere una lunga e intensa
pagina nella storia della musica stava accrescendo la propria popolarità
velocemente. I loro concerti a Los Angeles erano sempre più gettonati, e
cominciavano ad arrivare importanti somme di denaro per quei cinque ragazzi, di
certo non cresciuti nel lusso più sfrenato.
I tacchi dei
suoi stivali borchiati alla Cowboy colpivano ritmicamente l’asfalto, la testa
che vagava nei pensieri più profondi.. era uscito dall’albergo dove alloggiava
col resto del gruppo da quasi un’ora, avevano finito lo ‘zio Jack’ e lui era
uscito con la scusa di procurarsene un altro po’.. ma non era affatto così, la
verità è che voleva un po’ di tempo per farsi una passeggiata solitaria, come
non ne faceva da un po’, tra le prove col gruppo e il numero di fans che
cresceva a dismisura, di tempo per girovagare da solo non ne aveva molto.
‘Ehi amico,
cerchi della roba? La mia è buona’ gli
si era avvicinato un ragazzotto con lo sguardo spento, strafatto senza dubbio,
avrà avuto si e no la sua età, venti, ventuno anni al massimo.
‘No grazie,
non voglio niente’ si era già fatto
abbastanza quella sera, e poi era piuttosto diffidente quando comprava roba,
non si fidava del primo che capitava; continuò a camminare dritto davanti a sé.
‘Sicuro
amico? Che ti serve avanti, marijuana? Hashish? Cocaina?’
‘Ti ho detto
che non mi serve niente, vedi di sparire..’
Il
ragazzotto rimase indietro, rassegnato. Slash andò avanti per la sua strada..
aveva voglia di bere.. avrebbe cercato un bar per farsi un goccio, non erano
proprio felici i pensieri che gli passavano per la testa quella sera e avrebbe
preferito di gran lunga berci sopra invece che rimuginare. Era difficile per sé
stesso ammetterlo, ma aveva paura, lui e i ragazzi si erano gasati molto
nell’ultimo periodo, visto il loro successo.. ma quella sera, quel tiro di
cocaina non l’aveva portato allo sballo piacevole. Si era visto di nuovo a
Seattle, con qualche anno in più e molti soldi in meno.. aveva per un attimo
avuto dei dubbi sulla loro carriera da musicisti, aveva effettivamente avuto
paura che tutto scivolasse loro dalle mani, che avessero avuto in mano la
chiave del successo e l’avessero perduta.
Si era
allontanato dall’hotel uscendo dal retro, per evitare eventuali scoccianti
ragazzine, e si era diretto subito verso la periferia, senza pensarci troppo,
almeno lì sperava che la gente fosse troppo fatta o occupata per badare ad una
star emergente.
Aveva in
realtà visto diversi posti in cui fermarsi, ma per qualche strano motivo era
andato avanti, svoltando di tanto in tanto, imboccando strade a caso.. avrebbe
bevuto sì, si sarebbe fermato da qualche parte quella sera, ma non ora, non ne
aveva ancora davvero voglia.
Percorrendo
il suo casuale itinerario si era ritrovato più vicino al centro della città, i
quartieri erano tenuti meglio e non c’era l’atmosfera pesantemente lugubre
della periferia, nonostante l’illuminazione era la stessa.
Quell’insegna
al neon fu come un faro per lui, ora si che aveva sete, voleva del whiskey, e
subito. Entrò nel bar, le luci soffuse, un gruppo di quattro ragazzi e due
ragazze ad un tavolo, quasi nessuno al bancone.. si, quasi nessuno, a parte una
ragazza seduta su uno sgabello che gustava tranquillamente una vodka. Slash si
sedette a un solo sgabello di distanza e ordinò il suo ‘vecchio Jack’..
‘Come mai in
giro da solo a quest’ora?’ la voce di
quella ragazza era profonda, nessuna nota stridula, calma e sensuale.. il
chitarrista voltò lo sguardo, lo stava fissando con occhi profondi come non ne
aveva mai visti, color nocciola. Era davvero una bella ragazza, i capelli
appena sotto le spalle, castani chiari e mossi. Indossava un leggero abitino
nero, che si fingeva costoso, gli stivali col tacco e una sottilissima linea di
eye-liner sugli occhi.. Slash la guardava visibilmente incuriosito.
‘Dovrei
portela io una domanda del genere.. dolcezza’ quell’ultima parola gli era
uscita un po’ a fatica, si sentiva un po’ in soggezione sotto il suo sguardo
immobile.
‘Ho appena
finito di lavorare.. a proposito, vorrei intrattenermi di più ma è meglio se me
ne torno a casa..’ fece per alzarsi, ma la mano di Slash non si fece attendere,
la afferrò velocemente ma con delicatezza per un braccio, aveva visto un lampo
di malizia nei suoi occhi.
‘Aspetta..
piacere Slash’ disse porgendole la mano, lei la guardò un po’ diffidente poi
rispose
‘Liz, molto
piacere’
‘Vuoi che ti
accompagni a casa Liz’
‘Non credo
di averne bisogno..’
‘Beh.. dovrò
insistere, non permetterei mai che una bella ragazza vada in giro da sola con
tutti i ragazzacci che ci sono..’ forse gli stava tornando un po’ della sua
ironica spavalderia, si stava sciogliendo un po’. Le strappò un sorriso, non
sapendo dire fino a che punto divertito.
‘E chi può
assicurarmi che tu non rientri tra questi?’
Si alzò
dallo sgabello e si avvicinò a lei, guardandola negli occhi, per poi allungare
le labbra in un sorriso quasi esagerato.
‘Ok, il
sorriso da ebete può bastare! Andiamo Slash’
Prese un
giubbotto di pelle strettissimo che stava appoggiato allo schienale dello
sgabello, Slash non potè non notare il seno prosperoso contenuto a malapena dal
vestitino mentre lei inarcava le spalle per indossare il giubbotto.. a quel
punto la squadrò dall’alto in basso, mentre lei era intenta a frugare nella
borsetta alla ricerca di chissà cosa. Era davvero molto bella, snella, con le
gambe sottili, le curve al posto giusto, la vita stretta, il collo elegante e
quel seno.. Slash era ipnotizzato.
Una volta
trovato finalmente il pacchetto di Lucky Strike, la ragazza alzò lo sguardo,
notando l’espressione inebetita di quello strano ragazzo che aveva davanti..
‘Quando hai
finito possiamo andare..’ gli disse inarcando un sopracciglio..
‘Finito di
fare cosa?’ non poteva far altro che ostentare innocenza..
‘Finito di
squadrarmi..’ si accese una sigaretta.
‘O scusa
baby, spero davvero che non ti sia offesa perché..’ allungò lo sguardo verso il
petto della ragazza che lo scacciò velocemente.. lui le sorrise innocente, e
lei non potè fare a meno che ridere.
‘Forza
andiamo ora..’
Si avviarono
per le strade buie, Slash seguiva la ragazza senza preoccuparsi di dove
andavano, avrebbe pensato più tardi a un modo per tornare all’albergo.
‘Allora, che
ci fai in giro a quest’ora?’
‘Te l’ho
detto, lavoro fino a tardi’
‘Devo
ammettere che non ti stavo ascoltando..’ sorrise ‘Mi guardavi fissa..
sicuramente già persa per me!’ e le mise un braccio sulle spalle, sperando che
non reagisse male; Liz scoppiò in una risata fragorosa, sinceramente divertita
da quell’improvvisa affermazione.
‘Beh, la
sfacciataggine non ti manca di certo!’
‘Me lo
dicono tutte, qualcuna si è anche lamentata, ma a quanto pare finiscono sempre
per non darci peso!’ altra risata, quel ragazzo tutto ricci era proprio
divertente..
‘Ad ogni
modo, finisci di lavorare sempre alle tre del mattino?’
‘Anche più
tardi nei weekend, la domenica posso dormire di più, e visto che il tempo è
denaro, lavoro di più la notte prima’ Slash si era fatto sicuramente un’idea
sbagliata di quella ragazza.. ma non disse nulla.
‘Capisco..
lavori anche di giorno?’
‘Non posso
farne a meno.. l’affitto è caro..’ poi si girò a guardare il ragazzo, leggeva
perfettamente nei suoi occhi cosa pensava di lei.. non era la prima volta che
un ragazzo la credeva una prostituta.
‘Smettila di
guardarmi così.. non sono una puttana’ Slash fu preso alla sprovvista..
‘No no ma
che dici.. non lo pensavo assolutamente..’ tentò di rimediare, ma Liz ne sapeva
una più del diavolo.
‘Senti non
preoccuparti, davvero.. visto dove mi hai incontrata, visto l’abbigliamento..
non potevi pensare altro.. non sono una puttana, sono una barista, lavoro fino
a tardi la sera e la mattina faccio la commessa in un piccolo supermarket..
cercò di guadagnare con quel po’ di dignità che mi resta’
‘Scusami
davvero..’
‘Sta
tranquillo.. non me la prendo.. e poi, sei stato così gentile a volermi
accompagnare a casa..’
‘A
proposito.. ma quanto manca? Non che io sia stanco.. ma se non insistevo te la
facevi veramente tutta a piedi da sola?’ Liz lo guardò inarcando il sopraciglio
‘Ok è vero..
cominciano a farmi male i piedi, ma solo perché ho camminato parecchio prima di
entrare nel bar..’
‘Pessima
scusa!’ la ragazza scoppiò nuovamente a ridere, e Slash con lei.. c’era chimica
tra loro, lo sentivano..
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Capitolo 2 *** Cap. 2 ***
Capitolo 2 nvu
CAPITOLO 2
Slash e Liz
camminarono ancora parecchio, parlando del più e del meno e ridendo; Slash si
era definitivamente sciolto, cominciando una sequenza di battute e commenti che
facevano morire Liz dalle risate.. Il chitarrista tutto muscoli e sesso-disinteressato
non si accorse nemmeno che camminavano da almeno un’ora e mezza, sembrava non
rendersi conto dello scorrere del tempo.
Liz invece
se ne era accorta, quando quasi un’ora prima aveva imboccato la via dove c’era
il suo appartamento, ma era così divertita da quel ventenne, così spiritoso e
affascinante, che aveva preferito tirare dritto, e aveva cominciato a seguire
un percorso improvvisato.
Entrarono in
un parco continuando a parlare, solo quando la ragazza si sedette su una
panchina Slash si rese conto della situazione..
‘Ma casa
tua?’ domandò incredulo.
‘L’abbiamo
passata circa un’ora fa’ rispose innocente, sfoderando un sorriso delizioso.
Slash non
credeva alle sue orecchie.. ‘Non ti seguo..’
‘Beh, ci
siamo passati davanti.. ma mi stavo divertendo e non avevo voglia di tornare a
casa, e l’abbiamo superata.. eddai abbiamo anche avuto fortuna! Siamo finiti in
un parco! Non stare lì fermo!’
Slash rimase
spiazzato da quella confessione.. ma alla fine non gli dispiaceva proprio per
niente, sorrise come un bambino e si sedette accanto a lei..
‘Me l’hai
proprio fatta.. e per questo..’ Lei lo guardò, per un attimo preoccupata che
potesse prenderla male.. ‘PAGHERAI!’ urlò avventandosi su di lei e facendole il
solletico
‘Noooo!! Ti
prego Slash!! Bastaaa! Ok ok, pausa, hai vinto hai vinto!!!’
Si
risedettero sulla panchina, Slash cingeva col braccio le spalle della ragazza,
si trovava davvero bene con lei.. Era davvero bellissima.
L’alba non
tardò molto ad arrivare, e la luce della mattina rischiarò il parco; Slash era
dispiaciuto all’idea che si dovessero prima o poi separare, ma doveva ammettere
che non si reggeva in piedi dalla stanchezza, e Liz non era certo da meno.
‘Credo che
sia definitivamente venuta l’ora di tornare a casa..’
‘Mi lascerai
così insoddisfatto?’ Slash assunse un sorriso ammiccante.
‘Dai
Casanova muoviti, te lo si legge in fronte che svieni dal sonno’
‘Anche
attraverso i ricci? Cavolo devo essere messo proprio male!’ Liz allungò la mano
e lo aiutò ad alzarsi; uscirono dal parco e tornarono verso la via della
ragazza, nonostante la stanchezza Slash aveva insistito per riaccompagnarla a
casa, e grazie alla luce Liz era riuscita ad orientarsi e aveva trovato subito
la via più breve per tornare al suo appartamento.
Arrivarono
in tempo ragionevolmente breve sotto il portone del palazzo rosso scuro in cui
Liz viveva da circa due anni, da quando era riuscita a scappare dalle grinfie
dei suoi genitori; si fermarono davanti all’entrata e si guardarono diversi
attimi negli occhi prima che uno dei due trovasse qualcosa da dire..
‘Eccoci, sei
arrivata’ Slash aveva trovato per primo quel qualcosa nonostante non fosse
stato particolarmente originale
‘Già..’
‘Allora
buonanotte..’
‘Buonanotte?
C’è già la luce e tu mi auguri la buona notte?’
‘Cazzo.. e
vabbeh dai, è un errorino!’ riuscì a strapparle un’altra risata..
‘Mi
piacerebbe rivederti Liz..’ Slash aveva pronunciato quelle parole tutte d’un
fiato.. in questi momenti era sempre in balia di una sorta di timidezza che
poco si adeguava al suo personaggio..
‘Anche a
me.. ma non la farai franca così facilmente..’
‘Cioè??’
‘Se mi vuoi
rivedere, mi devi trovare, ti ho già detto che lavoro in un locale la sera e in
un supermarket il pomeriggio.. fatti una sana passeggiata per Los Angeles..’
‘Ma non è
giusto!! Ci metterò giorni a trovarti!!’ Ma Liz aveva velocemente aperto il
portone ed era corsa dentro.. Slash rimase spiazzato, come avrebbe fatto a
ritrovarla? Poteva lavorare ovunque.. ci avrebbe messo giorni, e lui non era
certo il tipo da inseguire una ragazza per l’intera città.. pensò che sarebbe
finita in un nulla, non l’avrebbe cercata come un matto, non era da lui.. ma
non ne era molto convinto.
Liz entrò
nell’appartamento e si richiuse la porta alle spalle, si appoggiò con la
schiena e si lasciò scivolare fino a sedersi, era davvero esausta, come non le
succedeva da tanto.. ma nonostante il sonno insopportabile e il male ai
muscoli, che sentivano gli effetti della serata al club e della nottata passata
con Slash, sorrise, era stata davvero bene..
Gettarsi sul
letto fu una rivelazione, non riusciva più a stare in piedi o a fare altro.. si
addormentò dopo pochi minuti, per altro dimenticandosi di puntare la sveglia
per quel pomeriggio..
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Capitolo 3 *** Cap. 3 ***
Capitolo 3
CAPITOLO 3
Passò
davanti alla sala condivisa da tutti e cinque i ragazzi, su un divano c’era Axl
con due ragazze nude avvinghiate addosso.. Steve con una ragazza bruna.. di
Izzy non c’era traccia, e sull’ultimo divano una deliziosa biondina che dormiva
con addosso una coperta.. passò oltre.
Entrò nella
sua stanza e per un attimo rimase confuso dall’immagine che gli si presentava
davanti agli occhi, Duff stava dormendo nel suo letto con soltanto i boxer, la
bottiglia di vodka ancora tra le mani.. credette di aver sbagliato stanza, e
tornò a controllare il numero fuori dalla porta.. 237.. nello stato in cui era
quel numero non gli diceva proprio un bel niente.. tornò a fissare la scena di
prima.. gli cadde l’occhio su svariati pacchetti di sigarette che stavano sul
comodino, su tutti c’era una scritta a pennarello ‘Slash’.. ancora nel dubbio
aprì l’armadio, pantaloni in pelle nera, cinture borchiate, magliette di ogni
genere, e il cappello.. a quel punto non ebbe più dubbi.. ma ad ogni modo.. che
cazzo ci faceva Duff in camera sua? Era troppo stanco per ipotizzare delle
motivazioni plausibili.. cominciò a spogliarsi senza badare a lui.
Duff dal
canto suo, quando Slash lanciò su una sedia la cintura borchiata, che cadde a
terra, si svegliò..
‘Ehi amico!
Ma dove cazzo sei stato?’
‘E tu che
diavolo ci fai nella mia stanza?’
‘Ieri sera
sono venuto di qua a cercarti.. te ne sei andato e non tornavi più.. ci
chiedevamo dove fossi..’
‘Dov’ero io
o dov’era lo zio Jack?’
‘Un po’
tutti e due in effetti.. sai eravamo a corto di tutto..’
‘Rotti in
culo!’
‘Eddai che
hai? Sono pure venuto a cercarti!’
‘Ed eri
talmente preso dall’ansia che ti sei addormentato! Non regge man.. credevi che
mi stessi sbronzando da solo?’
‘Per un
attimo l’ho pensato.. Ma poi ho visto che non c’eri e mi sono preoccupato sul
serio.. mi sono messo qui ad aspettarti non sapendo dove cazzo ti eri
cacciato..’
‘Beh
eccomi.. sono tornato..’
‘Me lo vuoi
dire dove sei stato?’
‘In giro’
‘Da solo?’
‘No..’
‘Eccolo
l’infame!! Esci per comprare dell’alcool, che poi non si vede, trovi delle tipe
e non pensi ai tuoi amici! Complimenti.. complimenti davvero!!’
‘Oh Duff ma
che vuoi! E poi non mi pare che vi siate annoiati’ lo guardò con un sorriso che
diceva tutto ‘ho sbirciato nella sala grande.. la biondina stava con te?’
‘Si.. ci
siamo divertiti un po’.. poi si è addormentata e io sono venuto di qui..’
‘Sei proprio
un ricchione.. sei venuto a cercare me invece di startene con la bionda?’
‘Avevo
bisogno di alcool, e la tua è l’unica stanza in cui sono davvero sicuro di
trovarne..’ Disse sorridendo e alzando di poco la bottiglia di vodka..
‘Ecco
bravo.. adesso vedi di sparire che servi più di là che di qua.. e io reclamo il
mio letto!’
Duff si alzò
con un po’ di fatica e uscì dalla stanza.. ‘Mi dovrai delle spiegazioni per
stanotte..’ aveva detto appena prima di chiudersi la porta alle spalle.
Slash si
buttò sul letto sfinito, grazie al cielo Liz era riuscita ad indicargli la
strada per tornare all’hotel, altrimenti starebbe ancora camminando.. ripensò a
quella ragazza, conosciuta così casualmente solo qualche ora prima, l’aveva
colpito, non c’era alcun dubbio, era divertente, non si attaccava come una fan
delirante, ed era assolutamente, meravigliosamente imprevedibile.. ‘magari un giretto domani me lo faccio..
metti che la trovo..’
Si
addormentò pensando a lei, riavvolgendo nella sua mente i ricordi di quella
serata e rivivendoli da capo, eh si, si era trovato proprio bene, forse anche
troppo..
Liz aprì gli
occhi, si era svegliata per il caldo, era sudata e nella sua stanza batteva un
sole impressionante.. guardò la sveglia che teneva sul comodino, le 16.12..
‘MERDAA!!’
Scattò in piedi, mise su un caffè e si precipitò di corsa in bagno.. dopo
nemmeno quattro minuti si era già fatta la doccia ed era uscita con addosso
solo un asciugamano.. avrebbe dovuto essere al lavoro già da un po’, il suo
turno cominciava alle 15.00..
‘Ehi
stallone svegliati!’
Il risveglio
di Slash fu altrettanto traumatizzante.. Steve si era gettato sul suo letto
urlandogli nelle orecchie..
‘Ma che
cazz.. Steve!! Ricchione di merda levati!! Ma che cazzo fai sei impazzito per
caso??’ Steve si alzò dal letto non prima di aver spettinato un po’ i riccioli
di Slash, già indomabili di per sé..
‘Allora
cowboy.. che ha combinato ieri sera.. te ne sei fatta un’altra?’ Izzy entrò
nella stanza..
‘Era bella e
giovane o hai ripiegato sulla mezza età?’ Seguito da Axl..
‘Ragazzi va
torturato.. stamattina non ha spiccicato parola sull’argomento..’ E infine
Duff.
‘Mmm..
lasciatemi dormire!!’
‘Ma sei
matto? Alzati e fai qualcosa della tua vita..’
‘Il
messaggio è che abbiamo le prove quindi devi muovere il culo.. non hai molta
scelta..’
‘Non ci sono
di là le ragazze? Non volete divertirvi un altro po’?’
‘Ma quali
ragazze Slash! Da quando le teniamo con noi fino a mezzogiorno!!’
‘E’ solo
mezzogiorno?? Ma voi siete matti!! Fuori dalla mia stanza!!’
‘Ok ragazzi,
credo che il riccio abbia bisogno di più motivazione..’ Axl guardò gli amici
con occhi complici.. Izzy tolse velocemente le coperte del letto di Slash.. poi
aiutò gli altri tre a sollevarlo di peso.. non era un’operazione facile, Slash
non era certo mingherlino, per di più continuava a dimenarsi.. lo trasportarono
con non poca fatica fino al corridoio comunicante con le altre stanze, lo
appoggiarono a terra con non troppa delicatezza.. poi Duff corse dentro alla
stanza, trovò la chiave velocemente, uscì, chiuse la porta dall’esterno e
lanciò la chiave ad Axl, mentre Izzy e Steve tenevano occupato Slash in modo da
non fargli capire cosa stesse succedendo..
‘Ma porca
puttana ragazzi la smettete!! Che cazzo!’ Si alzò protestando e tentò di
entrare in camera sua..
‘Ma chi
cazzo è che ha chiuso la mia stanza!! Dai ricchioni fuori le chiavi!!’
‘Le prove
Slash, le prove.. poi forse riavrai le tue chiavi!’
‘Ma fanculo
cazzo!! Sono in mutande!!’
‘Lo so e sta
tranquillo che è peggio per noi che per te!!’ Duff lo guardò disgustato..
‘Ma senti
chi cazzo parla! Il frocio per eccellenza sei tu qui dentro!!’
Alla fine
Slash fu costretto ad arrendersi.. e a provare con gli altri in boxer;
suonarono per circa due ore, poi finalmente il riccio potè tornare nella sua
stanza..
Si fece
velocemente una doccia, mise i pantaloni di pelle, l’immancabile cintura, e una
maglietta bianca con la stampa di una pubblicità della tequila.
‘Ehi che fai
esci?’ Steve l’aveva visto passare in corridoio.. ‘cazzo..’
‘Vado a fare
un giro’
‘Slash ma
che cazzo ti succede! Che diavolo hai fatto stanotte!?’
‘Te l’ho
detto Duff, sono stato in giro..’
‘Si ma con
chi cazzo!! Fai tutto il misterioso! Tu poi! Che ce tra noi c’è uno che si
vanta di tutte le sue scopate, quello sei tu!!’
‘Non c’è
niente di cui vantarsi..’
‘Cioè sei
andato in bianco!!?? Ehi Slash, torna qui!! Rispondimi cazzo!!’ Ma Duff non era
stato abbastanza veloce.. Slash aveva girato i tacchi e se n’era andato,
accennando una sottospecie di corsetta..
Arrivò alla
hall dell’hotel, sperava che ormai nessuno gli avrebbe più dato fastidio.. illuso..
‘Ehi riccio
dove corri?’ Axl e Izzy rientravano in quel momento..
‘Devo..
andare a.. prendere le sigarette.. le ho finite’
‘Bella.. ci
si vede dopo..’ grazie al cielo l’avevano bevuta.. non voleva assolutamente che
sapessero dove stava andando.. anche perché per la verità non lo sapeva neanche
lui.. se avessero scoperto che stava cercando una ragazza con cui non aveva
combinato niente, per di più non sapendo nemmeno dove trovarla.. l’avrebbero
preso in giro fino alla morte.
No, non
dovevano saperlo, non ancora..
Visto
che.. oggi vi regalo un altro capitolo, spero che vi piaccia..
Grazie
Lau e dizzyreads, spero di non deludere le vostre aspettative..
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Capitolo 4 *** Cap. 4 ***
Capitolo 4 nvu
CAPITOLO 4
Slash
camminava ormai da parecchio tempo, a caso, come la sera prima. Era entrato in
tutti i supermarket che aveva visto, ma senza successo, Liz non c’era. Aveva
chiesto alle commesse, ma nessuna sapeva chi fosse..
Alle 15.40
tentò l’ennesimo supermarket, si trovava in una strada laterale non
particolarmente frequentata, all’insegna mancava la ‘k’.. non doveva fare molta
fortuna quell’alimentari. Entrò scoraggiato in partenza, se non avesse visto
Liz sarebbe tornato all’albergo, e buona notte..
Il
supermarket era piccolo, pulito e abbastanza in ordine, si diresse subito verso
le casse, guardò le commesse una ad una, ma lei non c’era..
‘dannazione.. e adesso che mi
invento.. come la trovo!! Maledetta.. maledetta.. mi farà dannare..’ uscì dal supermarket col viso
imbronciato, sotto gli sguardi incuriositi delle commesse.. prese la via di
ritorno per l’hotel, scervellandosi alla ricerca di una soluzione. Voleva
assolutamente ritrovarla, parlarci ancora, vedere i suoi occhi, il suo sorriso,
sentire le sue risate..
‘Quel ragazzo
non la racconta giusta..’ Duff e Steve
si guardarono..
‘Già..
chissà che diavolo combina..’
‘Una
ragazza?’
‘Sicuro.. ma
è strano comunque..’
‘Non si è
mai comportato così per una ragazza..’
‘Chi ha una
ragazza?’ Axl e Izzy entrarono nella sala comune in quel momento..
‘Slash..
cosa credete che combini?’
‘Perché dovrebbe
combinare qualcosa?’
‘Perché è
rimasto fuori tutta la notte e non ha spiccicato parola sull’argomento’
‘Tzè, sarà
stato ubriaco, e si sarà scopato l’ennesima cessa!’
‘Ma dai
stiamo parlando di Slash! Se anche si fosse scopato la peggior cessa della
città se ne sarebbe vantato! Soprattutto se nessuno di noi l’ha vista..’
‘Sarà stata
talmente brutta che anche quel cazzone di un riccio si è trattenuto dal
tirarsela..’
‘E che mi
dici di ora? Da quando Slash passa i pomeriggi a PASSEGGIARE per di più DA
SOLO!’
‘Ma che dici?
È solo andato a prendere le sigarette!’ Duff e Steve si guardarono stupiti.. Adesso
Slash si è messo a raccontare questo tipo di balle? A non dire dove va?
‘A noi non ha
parlato di sigarette..’ questa volta furono Axl e Izzy a guardarsi senza
capire..
‘Ci ha detto
che andava a farsi un giro.. Ma voi quando l’avete visto?’
‘Un’attimo
fa nella hall! Ha detto che andava a cercare un tabacchi!’
‘Vedi che
non sono io.. quel ragazzo ha davvero qualcosa in ballo che non ci vuole dire!’
‘Che razza
di idiota!! Deve essere qualcosa per cui lo prenderemmo per il culo a vita!’
‘E se avesse
un problema?’
‘In tal caso
ne parlerebbe con noi’
‘Sicuro?’
‘Si, Slash
si..’
La
conversazione si trasformò in un gioco, in cui ognuno sparava le ipotesi più
assurde e improbabili, ridevano come pazzi..
Liz correva
velocissima, era davvero in ritardo, imboccava veloce le vie che portavano al
supermarket, attraversava le strade senza nemmeno guardare, rischiando di
essere investita più volte.. poi finalmente vide la sua destinazione, la scritta
supermar-et davanti a lei. Entrò trafelata, il fiatone per la corsa, i capelli
che uscivano dalla coda..
‘Sei in
ritardo!’ Una donna di mezza età, grossa e imponente le aveva sbarrato la
strada..
‘Lo so
Margaret, scusa! Ho avuto.. un imprevisto..’
‘Si certo..
beh anch’io ne ho avuto uno! Una commessa in meno nel turno delle tre.. un
grande imprevisto!’
‘Lo so
scusami..’
‘Non sono
affari miei se ti scopi dei ragazzi per tutta la notte.. ma vedi di non
arrivare tardi!’ Evidentemente aveva notato le grosse occhiaie di Liz.
La donnona
si allontanò senza dire altro, Liz corse ad indossare la sua uniforme e si mise
al suo posto.. sapeva che Margaret le avrebbe fatto passare una giornata
infernale, quella donna detestava solo due cose: i ritardi e le catene di
supermercati.
Liz staccò
alle otto, era esausta, quel risveglio non era stato per niente piacevole e
sentiva ancora i postumi della nottata in bianco. Ogni tanto aveva guardato
verso l’entrata del supermarket, chissà che non fosse apparso quel ragazzo riccio..
aveva spulciato tutti i clienti di quella giornata.. ma niente.. ‘sei una stupida, come puoi pensare che sia
venuto a cercarti..’
‘Ma l’avete
visto oggi quel riccio?’ Le commesse che staccavano alla sua stessa ora stavano
parlottando tra loro mentre si cambiavano.
‘Oddio che
bello!!’ La voce di Mel, la migliore amica di Liz..
‘Chi Mel?’
‘Oh Liz!! Se
non fossi stata in ritardo anche oggi l’avresti visto! Un ragazzo da favola!!’
Il viso di Slash divenne chiaro tra i pensieri di Liz..
‘Com’era
fatto?’
‘Davvero
bene!! Ahah.. bello, muscoloso, coi lineamenti da afroamericano.. e quei
capelli!’
‘Ricci e
neri?’
‘Si!! Una
massa indomabile! Fantastico!!’
‘Oddio! Non
è possibile!’ Sorrise involontariamente.. Slash era davvero venuto a cercarla!
Maledì ancora una volta il suo ritardo di quel pomeriggio.. ‘tempo infame’
‘Liz.. che
c’è?’
‘Niente,
niente..’
‘Tu non me
la racconti giusta.. allora? Che hai fatto stanotte?’
‘Niente di
che..’ Mentì
‘Si certo..
e quelle occhiaie? Con chi sei stata?’
‘Senti Mel..
ora devo proprio scappare.. ti prometto che stasera ti racconto tutto..’
‘Liz
aspetta!!!’ Niente da fare, la ragazza era corsa via..
Liz correva
come il vento, sempre più veloce.. Grazie al cielo sapeva dove andare, si
ricordava quel nome.. Kyoto Grand hotel, 120 South Los
Angeles Street.. Si stava precipitando..
Arrivò a
destinazione, entrò nella hall, si diresse veloce alla reception..
‘Sto
cercando il signor..’ ‘Cavolo.. ma chi lo
sa il cognome!’ ‘…Slash?’ azzardò..
‘Mi scusi..
ma non credo ci sia nessuno con quel nome..’
‘Cavolo,
senta mi può fare una cortesia? Sa il signor Slash non è tipo da passare
inosservato.. è il chitarrista dei Guns n’ Roses, ha i capelli ricci e neri,
abbigliamento singolare.. la prego, se lo vede passare.. può dargli un
messaggio da parte mia?’
‘Certo..’
‘Anzi meglio
un biglietto.. permette?’ prese un tesserino dell’hotel e una penna.. scrisse
velocemente qualcosa e passò il biglietto al signore..
‘Farò il
possibile signorina..’
‘Grazie,
grazie infinite!’ uscì dall’albergo e si diresse verso casa, più di così non
poteva fare, ma si era sentita sollevata all’idea che lui l’avesse cercata
davvero..
Slash tornò
all’hotel non particolarmente felice, non l’aveva trovata, non sapeva dove
cercarla.. e la cosa gli dava non poco fastidio. Entrò nella sala grande, gli
altri quattro erano lì, qualcuno strimpellava con la chitarra, ma per lo più
parlavano tra di loro..
‘Ehi riccio!
Ma si può sapere che combini?’
‘Te l’ho
detto prima Axl, sono andato a comprare le sigarette..’ disse alzando i due
pacchetti di Marlboro che teneva in mano..
‘Si certo..
a parte che ci hai messo quasi due ore.. e poi ai due biondi hai dato una
versione diversa! Idiota!’
‘Ho anche
fatto un giro..’
‘Questo è il
problema Slash! Che ti prende? Da quando te ne vai così in giro da solo?’
‘Oh Duff ma che
problema c’è? Avevo solo voglia di fare una passeggiata..’
‘Si, certo
come quella di ieri sera?’ scoppiarono a ridere..
‘Allora? Con
chi eri ieri sera?’ era il momento giusto per una bugia..
‘Con due
sventole! Assatanate! Le ho incontrate in un bar e mi hanno invitato a casa
della bionda! Una scopata fantastica!’
‘Slash..’
‘Si?’
‘VAFFANCULO!’
‘Ma che
cazzo volete! È vero!!’
‘Certo! E
sei tornato alle sei?? Slash ma chi vuoi fregare!!’
‘Ballista!!’
‘Come vi
pare ragazzi.. vado a dormire..’ uscì velocemente ed entrò in camera sua..
Si lasciò
cadere sul letto, e si addormentò quasi subito..
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Capitolo 5 *** Cap. 5 ***
Capitolo 5 nvu
CAPITOLO 5
Bussarono alla porta, Axl andò ad aprire..
‘Desidera?’ davanti a lui c’era un cameriere
dell’hotel
‘Ho un messaggio per il signor Hudson’
‘per il signor Hudson? Lo dia a me, glielo farò
avere..’
‘Mi spiace, ma mi è stato detto di riferirlo al signor
Hudson in persona..’
‘Ah si? Va bene.. aspetti qui..’ andò verso la camera
di Slash, aprì la porta e si avvicinò al letto del ragazzo.. ‘Ma guardalo..
dorme vestito! Slash! Svegliati!’
‘Mmm’
‘Slash c’è un messaggio per te.. ti vogliono alla
porta!’
‘Ma chi cazzo è che rompe ora!’
‘Oh riccio c’è un cazzo di cameriere alla porta che
chiede di te.. muovi il culo!’
‘Ma che cazzo..’ si alzò e andò alla porta
barcollando, mostrandosi in tutta la sua bestialità.. ‘Allora che cazzo vuoi?’
‘Scusi signor Hudson se l’ho disturbata.. Ma hanno
lasciato questo alla reception per lei..’ gli passò un bigliettino, salutò
cordialmente e sparì..
Slash prese il biglietto.. il tesserino dell’hotel? Lo
girò e lesse velocemente..
Il tempo gioca brutti scherzi.. Rainbow bar&grill
Liz
Non poteva credere ai suoi occhi.. quel biglietto era
di Liz! Era venuta lei da lui! Le aveva detto il nome del locale in cui
lavorava! Le aveva detto che il tempo gioca brutti scherzi! ‘il tempo gioca brutti scherzi?’ non
capiva bene il senso di quell’affermazione, ma non gli importava. Andò
velocemente nella sala grande, e con un sorrisone annunciò alla band..
‘Stasera si festeggia!!’ urlava felice,
saltellando qua e là
‘Oddio!’
‘Commozione cerebrale! Ci mancava..’
‘Ragazzi stasera andiamo al..’ lesse il nome dal
biglietto ‘..Rainbow bar&grill!!’
‘Ma che ti prende Slash?’
‘Questo biglietto lo manda la ragazza con cui ero
stanotte.. Rainbow bar&grill.. capite?’
‘No.. veramente no’
‘Non mi aveva detto dove potevo trovarla.. non mi
aveva detto dove lavorava.. mi aveva detto di cercarla.. e ora mi ha dato il
nome del locale! È FANTASTICO!’
‘Fammi capire stallone.. frena un secondo! Vuoi farmi
credere che tu oggi sei uscito alla ricerca di una ragazza?’
‘Mi aveva detto che di giorno lavorava in un supermarket..’
‘E tu sei davvero andato a cercarla!! Slash ma che
cazzo ti prende? Fai la checca come Duff?’ Axl era allibito, il suo amico, il
peggior cazzone del gruppo, alla ricerca di una ragazza che faceva la preziosa?
‘Non è fare la checca come Duff.. anche perché una
così non lo vede nemmeno Duff!’
‘Ma figurati! Guarda che sei tu lo sfigato che è
andato in bianco stanotte, e che si è messo a fare il cane da caccia!’
‘Non ho mai detto di essere andato in bianco
stanotte!’
‘Slash te lo si legge in fronte..’ Izzy faceva spesso
questi commenti, lo sguardo serio, sembrava non si facesse troppo prendere
dalla situazione.. ma non era così, lui ascoltava i suoi amici, ed era
partecipe delle loro cose, solo in un modo tutto suo..
‘Vabbeh che cazzo.. come vi pare.. ma stasera
usciamo!!’
‘Slash..’ Slash
guardo Axl, i suoi occhi indagatori non si staccavano dal riccio, che
involontariamente perse il sorriso trasognato.. ‘Non ti starai mica
innamorando?’
‘NO! Cioè.. non so.. non credo.. ma poi non ci sarebbe
niente di male.. comunque no.. assolutamente no.. è.. è solo per una buona
scopata.. si.. solo una scopata.. come tante altre..’ cominciò a balbettare il
riccio, assolutamente poco convincente, Axl continuava a guardarlo storto, come
tutti gli altri componenti della band, ad ogni parola aggiunta da Slash, il
gruppo si insospettiva ulteriormente. Quando finalmente Slash finì quello
sproloquio senza senso, si accorse degli sguardi degli altri.. non gli
credevano, come avrebbero potuto, nemmeno lui capiva il perché di questo suo
comportamento, non era da lui e se n’era accorto fin da subito, fin da quando
non ci aveva provato spudoratamente la sera prima, come faceva sempre..
‘Solo una scopata eh?’
‘E da quando ti fai tutto questo sbatti per una
scopata?’
‘Beh.. Liz merita tutto questo sbatti.. una come lei
non si trova dietro l’angolo.. è davvero una dea..’
‘Grandi tette, curve e occhi profondi?’
‘Oh si! Ha un fisico da paura! Quegli occhi poi! Non
ho mai visto occhi così espressivi.. sono formidabili! E quelle tette!!’ mandò
gli occhi all’indietro fingendo uno svenimento.. gli altri scoppiarono a
ridere..
‘Va bene riccio.. se proprio vuoi toglierti questo
sfizio, stasera andiamo in sto locale..’
‘Ma se questa tipa non è figa come dici.. la paghi
chiaro?’
‘E perché? È un locale come un altro!’
‘Perché dopo tutta sta scenata, se non merita sei
proprio un coglione!’
‘Rimarrete a bocca aperta!’
‘Vedremo..’
Liz si preparò di tutto punto per quella serata;
indossò un paio di pantaloni neri di pelle, stretti e aderenti al suo corpo.
Sopra i pantaloni mise da manuale solo un costume nero che metteva in risalto
il suo fisico. L’avrebbe fatto impazzire, se tutto era andato secondo i suoi
piani, Slash sarebbe venuto al locale.. voleva stupirlo, voleva lasciarlo a
bocca aperta, nonostante la sera precedente avesse finto di non conoscerlo,
sapeva benissimo di chi si trattava, conosceva i Guns N’ Roses, era anche
andata a vedere un loro concerto.. l’avevano colpita, come poteva esserci tanto
ben di dio in una sola band? Slash l’aveva colpita già allora, era proprio
figo, poi c’era il bassista e il secondo chitarrista che non erano certo da
buttar via, e Axl, il cantante, anche lui l’aveva colpita, era molto bello, e
particolarmente sexy, era rimasta rapita dalla sua voce meravigliosa..
Aver conosciuto Slash era stata davvero una fortuna,
non voleva farsi scappare l’occasione di passare un po’ di tempo con un membro
della sua band preferita, e magari, con un po’ di fortuna, avrebbe conosciuto
meglio anche gli altri componenti.
Sussultò
quando il telefono si mise a squillare, sovrappensiero com’era.. ‘questa è Mel..’ corse nel salotto e
alzò la cornetta
‘Pronto?’
‘Ehi
splendore!’
‘Mel! Ci
avrei scommesso!’
‘Allora? Non
devi raccontarmi proprio niente?’
‘Io??
Nooo..’ mentì palesemente
‘No eh?
Eddai Liz, non farti cavare le parole di bocca!’
‘Non è
successo davvero niente di speciale, ho solo conosciuto un ragazzo..’
‘Devo
prendere le pinze?’
‘No non sarà
necessario.. hai presente il ragazzo che hai visto oggi al lavoro? Quello pieno
di ricci e con un fisico da sballo? Quello coi lineamenti afro e l’aria del
ragazzaccio? Quello che per la cronaca è il chitarrista dei Guns N’ Roses?’
‘CHE
COOOSA!! Tu conosci quel tipo!! Oddio Liz! L’ho sempre detto che sei una
fottuta culattona! Ma come? Quando? PARLA!’
‘Ahahah! Ci
siamo conosciuti ieri sera, da Luke, lui è spuntato nel bar alle tre di notte,
da solo.. quale occasione migliore per attaccare bottone!’
‘Oddio Liz
che fortuna! Ti odio, ti odio quando ti succedono queste cose! Chi hai detto
che è?’
‘Il
chitarrista dei Guns N’ Roses, ti ho fatto ascoltare qualcosa ricordi?’
‘Certo che
si! Il gruppo punk rock tutto muscoli, sudore e capelli?’
‘Si proprio
loro..’
‘Cazzo che
culo!! Fottiti! Fottiti! Sei la solita!’
‘Ahahah!’
‘Ti lascio
in balia di te stessa malefica! Devo vestirmi ed è il caso che lo faccia anche
tu, altrimenti è la volta buona che Mike ci uccide..’
‘Io sono già
pronta cara..’
‘Ok.. è
inutile che ti ripeta che sei una stronza!’ Mel buttò giù la cornetta.. era
proprio pazza quella ragazza..
Liz si
rilassò un attimo sul divano prima di andare al lavoro.. chissà se il tipo
dell’hotel era riuscito a dare il suo biglietto a Slash, magari sarebbe venuto
davvero quella sera. Si ritrovò a pensare per l’ennesima volta a lui, alle
sensazioni che aveva provato la sera precedente; da quanto tempo non rideva
così con un ragazzo? Da quanto non si sentiva così a proprio agio? Forse
troppo, l’ultimo suo amore, finito ancora una volta in tragedia, era stato una
vera batosta per lei e da quel momento ci era andata piano coi ragazzi, senza
mai farsi prendere troppo dalla situazione.
Ma con Slash
era stato diverso, si era sciolta subito con lui, quel ragazzo le ispirava
fiducia, paradossale vista la fama dei Guns e visto che era stata con lui solo
poche ore, ma per la prima volta si era sentita.. non sapeva nemmeno
descriverlo.. non aveva mai provato una sensazione simile con nessuno.
Le scappò un
sorriso.. si alzò dal divano, si truccò leggermente, prese un leggero golfino,
giusto per non andare in giro per strada mezza nuda, e uscì di casa.
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Capitolo 6 *** Cap. 6 ***
Capitolo 6 nvu
CAPITOLO 6
Slash e gli altri uscirono dall’hotel e
chiamarono un taxi, una limousine..
‘Dove desiderano andare i signori?’
‘Rainbow bar&grill’ annunciò uno Slash
esaltatissimo..
‘Già, speriamo sia un bel posto..’
‘Speriamo ci siano un po’ di ragazze!’
‘Steve sei il solito porco!’
‘Ma che volete! Andiamo in un locale perché
Slash possa avere il suo divertimento e io non posso aspirare ad averne?’
Passarono il viaggio a divertirsi e a ridere,
prendendosi in giro.. ovviamente il bersaglio più gettonato quella sera era
Slash..
‘Cavolo Slash.. ti sei proprio acconciato
stasera!’
‘Ma che dici! Sono vestito normalmente!’
‘Si certo! Ti sei cambiato circa quattro
volte!’
‘Si è messo la canottierina lui!!’
‘Va di prepotenza!’
‘Oh ragazzi ma che dite! La metto spesso
questa canottiera!’
‘Si certo.. adesso la canottiera provocante è
diventata di routine!’
‘Ma che provocante! È una normalissima
canottiera bianca!’
‘Che mette in risalto i muscolazzi da macho
man!’
‘Muscolazzi poi.. che esagerazione!’
‘Oh ma rompete proprio stasera eh?’
La conversazione fu interrotta, la macchina
si era fermata, l’autista abbassò il finestrino e annunciò..
‘Siamo arrivato signori, Rainbow bar&grill’
‘Fantastico! Finalmente cazzo!’
Slash si precipitò fuori dalla macchina,
inciampando mentre scendeva, voleva entrare di corsa, ma si frenò per aspettare
i suoi amici, lo prendevano già abbastanza in giro per la situazione, non
voleva aizzarli ulteriormente. Gli altri dal canto loro, sembravano più lenti
del solito quella sera, uscivano dalla macchina uno ad uno, e quando furono
fuori tutti e la macchina ripartì, si fermarono pure a parlare.. Slash fumava
dalla rabbia, lo sapeva che era fatto apposta!
Non passò molto tempo prima che una massa di
ragazzine li accerchiò, urlando e toccandoli, tirandoli per i vestiti,
presentandosi tutte insieme e facendo proposte di ogni genere, anche non
proprio cristalline..Fecero non poca fatica a liberarsi di quella mandria, dopo
aver distribuito autografi e sorrisi..
Entrarono nel locale, la musica era alta, il
posto affollato.
I want to
break free
I want to
break free from your lies
Slash cercò con gli occhi Liz, ma non la vedeva da nessuna parte. Poi gli cadde
l’occhio sul bancone, lei era lì, serviva cocktail a manetta.. Slash ebbe un
tuffo al cuore, gli apparve ancora più bella della sera precedente, i capelli
sciolti a boccoli che si muovevano ad ogni sua mossa accarezzandole le spalle..
gli cadde lo sguardo sul costume della ragazza, a momenti svenne, quel seno
così in vista lo fece andare in tilt!
I’ve fallen
in love
I’ve fallen
in love for the first time
Gli altri lo raggiunsero velocemente, lo
trovarono con la bocca aperta e gli occhi sbarrati..
‘Slash che ti prende?’ il riccio si limitò ad
indicare il bancone, prese a camminare in quella direzione, seguito a ruota
dagli altri quattro.
Si sedettero sugli sgabelli, Slash non aveva
il coraggio di parlare..
It’s strange
but it’s true
I can’t get
over the way you love me like you do
Liz si girò, allungando due birre ad una
coppia di ragazzi che si allontanò subito. Diede uno sguardo verso l’entrata
del locale, lo vide che la cercava con gli occhi, sorrise, stava andando tutto
secondo i piani, era venuto a cercarla, ora stava a lei fare la prossima mossa.
‘Ehi riccio, sei venuto alla fine!’ gli disse
non appena si sedette al bancone col resto del gruppo.
I compagni di Slash guardarono la ragazza
allibiti! Era davvero spettacolare! Capirono al volo perché Slash si era dato
tanto da fare per ritrovarla, era proprio il tipo di ragazza che piaceva a lui,
e non solo..
‘Si beh.. avevamo tempo da perdere..’ finse
indifferenza, Liz sorrise divertita, poi ricominciò a lavorare, serviva
velocemente quello che le veniva chiesto, ogni tanto guardava Slash, quando
anche lo sguardo del ragazzo incontrava i suoi occhi, cioè praticamente sempre,
sorrideva.
Quando ne aveva la possibilità, un momento di
calma, o semplicemente era abbastanza vicina al gruppo da sentire le loro voci,
parlava con Slash e con gli altri
‘Allora è così che passano le loro serate i
Guns N’ Roses?’
‘E’ così che passano le serate le ragazze per
bene? A sgobbare dietro al bancone?’ Axl la guardava fisso, scrutava ogni
particolare del suo viso, ogni striatura dei suoi occhi..
‘Bisogna sbarcare il lunario, e poi chi ti dice
che sono una brava ragazza?’ i suoi occhi erano accesi, vispi, si sentiva
benissimo, era carica..
‘Beh, io non posso garantire ma quasi..’
Slash le sorrideva malizioso, tentando di assumere uno sguardo provocante, ma
quella ragazza scatenava in lui talmente tante emozioni che gli era difficile,
non si sentiva pienamente nella posizione per provocarla..
Liz rise ‘Non credo ricciolo, non credo
proprio..’ lei al contrario, nonostante la gran quantità di emozioni, era
padrona di sé stessa.. bella e provocante..
‘Liz ce lo fai un pezzo stasera?’
‘Certo Mike!’ Mike era il direttore del
locale, ogni tanto chiedeva a Liz di fare un pezzo, quando c’erano tanti
ragazzi nel locale, quella sera c’erano i Guns N’ Roses, non poteva perdere
quest’occasione.
Si alzò il volume della musica, Liz saltò sul
bancone e cominciò a ballare, si muoveva sensualmente, era meravigliosa; Slash
la vide e partì completamente, se la mangiava con gli occhi, i ragazzi lo
guardavano divertiti, poi anche loro si fissarono su di lei, non c’era niente
da dire, era troppo bella.. rimasero con gli occhi fissi su di lei e quando
un’altra barista chiese loro cosa volessero ordinare, non le risposero..
‘Ragazzi allora! Non potete stare al bancone
se non ordinate!’
‘Si scusa dolcezza, lo zio Jack per tutti..’
ordinò Slash
A quelle parole Liz si avvicinò a lui, si
abbassò e passandogli una mano tra i capelli in modo sexy disse..
‘Mel, dagli il mio Special Jack!’
Slash non capiva più nulla, quando gli passò
la mano tra i riccioli scuri aprì la bocca e chiuse gli occhi, perso dietro a
quella sensazione, era eccitato e accaldato, se non fosse stata sul bancone,
alla vista di tutti, le sarebbe saltato addosso senza pensarci un attimo..
Liz continuò a ballare per un po’, poi si
inginocchiò sul bancone, inarcò la schiena fino a sdraiarsi, i ragazzi se la
mangiavano con gli occhi, non sapendo bene cosa stesse facendo..
Mel appoggiò cinque bicchierini sulla pancia
di Liz, fino a sotto il costume, e li riempì di Jack Daniels.
Slash rimase per l’ennesima volta a bocca
aperta, quest’ultima scena l’aveva fatto impazzire! Si sporsero verso di lei e
presero i bicchierini con la bocca, ributtandosi indietro e bevendo alla goccia
il contenuto.
Liz si alzò sorridente, aveva visto lo
sguardo di Slash, aveva colpito nel segno.. scese dal bancone e continuò a
lavorare, sorridendogli sempre più spesso..
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Capitolo 7 *** Cap. 7 ***
Capitolo 7 nvu
Stasera sono in vena.. vi regalo un
altro capitolo.. GRAZIE MILLE PER LE RECENSIONI!! Fa piacere l’appoggio di
diverse persone! Visto che è la prima volta che scrivo una cosa del genere :P
CAPITOLO 7
Quando Liz finì il suo turno di lavoro, si
avvicinò al tavolo dove stavano i ragazzi.
‘Allora? Che ne pensate del posto?’
‘Molto, molto interessante..’ Slash la guardò
con occhi maliziosi, la invitò a sedersi con un gesto della mano, lei si
sedette tra lui e Axl..
‘Ragazzi lei è Liz! Non ve l’avevo ancora
presentata ufficialmente!’
‘Molto piacere!’
‘Ciao dolcezza, io sono Izzy’
‘Piacere, Steve!’
‘Duff, sei uno schianto tesoro!’
‘Axl, complimenti per il tuo Special Jack..’
Liz rise..
‘Grazie.. ritenetevi fortunati, è solo per
gli ospiti straordinari!’
‘Ma noi siamo senza dubbio ospiti
straordinari tesoro!’
‘Non capita tutti i giorni di avere i Guns
per clienti!’
‘Ritenetevi fortunati comunque, può venire
qualsiasi personaggio famoso, ma non è detto che riceva un simile trattamento’
fece l’occhiolino ad Axl, che si era pavoneggiato dell’importanza dei Guns, lui
in risposta le mandò un bacio di ringraziamento..
‘E così è qui che lavori!’ Slash pensò che
era il momento di entrare a far parte della conversazione, di far capire agli
altri che Liz era il SUO territorio di conquista..
‘Già, ne deduco che hai ricevuto il mio
biglietto!’
‘Ah si! Quel biglietto! Che vuol dire “il
tempo gioca brutti scherzi”?’
‘Sei entrato nel supermarket giusto oggi, ma
io sono arrivata in ritardo al lavoro, ho saputo dopo da Mel che eri passato!’
‘Ah si? E che ti ha detto?’
‘Che era entrato un ragazzi con tantissimi
ricci..’
‘Ovvero è passato uno schianto! Ho fatto
colpo sulle commesse!’ Liz rise
‘Ma guarda te che megalomane! Slash sei il
solito cazzone!’
‘Ma che vuoi Axl! Se le hanno parlato di me
non c’è altra spiegazione!’
‘Diciamo che Mel era rimasta colpita dal
tuo.. portamento..’
‘Non cercare di coprirla baby, non ti crede
nessuno!’ Mel arrivò in quel momento, aveva visto l’amica sedersi al tavolo dei
Guns, e appena aveva potuto liberarsi, l’aveva raggiunta..
‘Allora Liz? Non mi presenti ai tuoi nuovi
amici?’
‘Liz! Hai così interessanti conoscenze e non
lo dici?’ Duff guardava Mel visibilmente interessato, non che gli altri fossero
da meno.. eccetto Slash e Axl, certo era molto carina, sicuramente una
bellissima ragazza, ma non tanto quanto Liz..
Mel era effettivamente una bella ragazza,
magra, con degli splendidi, lunghi capelli biondi, un viso d’angelo; non era
particolarmente formosa, non come Liz per lo meno, ma molto meglio di tante
altre ragazze. Lei e Liz si conoscevano da anni; da quando Liz si era
trasferita a Los Angeles, Mel l’aveva aiutata a trovare un lavoro, lei le
doveva molto.. erano amiche inseparabili, sempre insieme in tutto. Mel era
diventata l’unica famiglia di Liz, l’unica persona di cui si fidava ciecamente.
‘Ragazzi, lei è Mel, la mia migliore amica..
Mel, loro sono i Guns N’ Roses..’
Altro giro di presentazioni e complimenti,
anche Mel si sedette al tavolo con loro, tra Duff e Izzy. I ragazzi
continuavano a fare battute di ogni genere e a scherzare, Liz e Mel avevano il
mal di pancia dalle risate, si trovavano bene.. Slash accarezzava i capelli di
Liz e si guardavano incantati, suscitando risate e battutine dei compagni..
Dopo l’ennesima battuta sul loro conto.. Mel chiamò Liz..
‘Liz, non è che vieni a fumare una sigaretta
con me fuori?’ le disse con un occhiolino
‘Oh.. si.. certo’ Liz non era convintissima,
ma seguì l’amica senza fare storie..
‘Slash ti sposti così riesco a uscire?’ il
ragazzo le bloccava il passaggio
‘No!’
‘Eddai Slash, levati!!’
‘Non ci penso nemmeno..’ spazientita Liz lo
scavalcò, costretta a strusciare il suo corpo contro quello del chitarrista,
tra le risate generali, e il sorriso compiaciuto di Slash.
Uscirono dal locale e si accesero una
sigaretta.. Mel guardò con occhi indagatori Liz..
‘Allora? Mi vuoi spiegare un po’ meglio le
tue intenzioni?’
‘In che senso?’
‘Sai benissimo in che senso..’ Liz non
rispose..
‘Oh no! Non è possibile!’
‘Che cosa Mel? Che cosa!’
‘Non ti starai innamorando del riccio?!’
‘Certo che no! Almeno credo..’
Mel sospirò rassegnata.. ‘Liz, tesoro, sai
quanto sono contenta che hai trovato finalmente qualcuno che ti interessa dopo
la storia di Matt, mi fa piacere che ti stia riprendendo.. ma deve essere
proprio lui?’
‘Ma che domande sono! Come se fosse una cosa
che posso controllare!’
‘Certo che non puoi controllarla, ma puoi
limitarla! Diavolo le conosci anche tu le voci che girano su di loro!’
‘Certo che le conosco.. ma poi non c’è niente
di cui preoccuparsi..’
‘Liz, sono ragazzi da una botta e via,
tienilo a mente’
‘Lo so Mel, me lo ricordo, e ti ripeto che
non c’è niente di cui preoccuparsi.. non mi ci voglio mica mettere insieme! È
come hai detto tu, solo per una botta e via!’ cercò di essere il più
convincente possibile, Mel la conosceva da una vita, la capiva al volo; ma
dall’altra parte Liz era un’ottima attrice in grado di ingannare chiunque..
‘Va bene, ora sono più tranquilla..’ non era
affatto convinta che Liz volesse passare solo una notte con Slash, ma la
conosceva e se si mostrava così determinata era meglio non darle contro
ulteriormente..
‘E tu? Hai adocchiato qualcuno da una botta e
via?’ ‘meglio cambiare discorso..’
Mel la guardò con occhi complici.. ‘Il biondo
ossigenato!’
‘Duff!? Ci avrei scommesso! Non poteva
piacertene un altro!’
‘Cacchio! È troppo carino!!’
‘Ahahah! Oddio, Mel, sei così prevedibile!’
‘Tu dici? Credi che avrò problemi?’
‘Con Duff!!?? Ma figurati, torniamo dentro,
gli parli, e tra dieci minuti ti ha già chiesto di fare un giro!!’
‘Dieci minuti eh?’
‘Al massimo.. ma mettitici d’impegno..’
‘Sicuro!’
‘E.. divertiti!’ Liz fece per rientrare nel
locale..
‘E di Axl che mi dici?’
‘Chi? Perché mi chiedi di Axl?’
‘Ma come perché! Ti lancia certe occhiate!
Inequivocabili!’
‘Ma figurati! Axl Rose dietro a me? Non credo
proprio..’
‘Io credo di si..’
‘Eddai Mel, sii seria!’
‘Io sono serissima’ la guardò con gli occhi
fissi
‘Ah.. se lo dici tu non discuto..’
Rientrarono nel locale.. tre belle ragazze,
sicuramente delle modelle, si erano sedute al tavolo dei Guns.. una aveva rubato il posto a Liz, sorridendo
continuamente a Slash e ad Axl, le altre due facevano le galline con Steve e
Izzy..
‘Liz.. fai una scenetta delle tue.. ci vuole
per forza..’
‘Comandi..’
Liz si avvicinò al tavolo, la modella
avvinghiata a Slash, che gli sorrideva e gli faceva gli occhioni.. ‘patetica..’. Liz arrivò dietro a Slash,
gli mise sensualmente una mano tra i capelli, lui la guardò e istintivamente
tentò di tirarsi su con la schiena, con uno sguardo preoccupato.. dal canto suo
la modella, che stava ridendo con Axl, appena vide Liz assunse una smorfia di
disappunto, guardandola con disprezzo e superiorità. Slash, che inizialmente si
era preoccupato per l’arrivo di Liz, non appena sentì la sua mano tra i
capelli, si sciolse, socchiuse gli occhi e sorrise.
Liz guardò la ragazza.. che teneva una gamba
accavallata sopra quella di Slash imperterrita.. ‘adesso ti faccio vedere io!’ Sorpassò Slash e si sedette su di
lui, costringendo la modella a spostare la gamba..
‘Visto che mi hai rubato il posto..’ le aveva
detto con tono maligno, mentre abbassandosi faceva strusciare il suo corpo
contro quello di Slash.. il ragazzo non capiva più nulla.. sentì chiaramente la
pressione che aumentava nei suoi pantaloni.. ad un tratto ebbe caldissimo. Mise
le mani sui fianchi perfetti di Liz, invitandola ad appoggiare la schiena al
suo torace, ma questo non lo aiutò.. anzi.
Axl e gli altri non poterono trattenere dei
sorrisini vedendo quella scena, la modella seduta vicino a Liz, una bella
ragazza coi capelli neri e lisci, lunghissimi, e un trucco pesantissimo, fece
finta di niente e si mise a parlare più vicina ad Axl.. illusa, Axl non la
degnava nemmeno di uno sguardo, la scenetta di Liz aveva lasciato a bocca
aperta anche lui.. chissà come diavolo aveva fatto il suo chitarrista a
conoscere una ragazza così.. pazza, bella, spiritosa, imprevedibile.. insomma,
che ne aveva tante a suo favore.
‘Andiamo a fare un giro?’ Duff aveva
sussurrato questa frase all’orecchio di Mel, che gli sorrise e si alzò, scoccò
uno sguardo soddisfatto a Liz, Duff prese Mel per un fianco e si allontanò con
lei.
Steve e Izzy portarono via le rispettive
modelle, lasciando Slash, con ancora in braccio Liz, e Axl, con la modella
attaccata, nonostante lui avesse parlato più con Liz e Slash che con lei..
Stressato da quella situazione, dal nulla Axl
baciò la modella, forse per stupire Liz, che effettivamente non se l’aspettava,
ma non ci fece troppo caso.. La modella invitò Axl a casa sua, Slash si
affrettò a incoraggiarlo, così Axl si ritrovò con le spalle al muro, non potè
far altro che andarsene con la modella, lanciando uno sguardo strano a Liz
prima di uscire.. ‘che Mel abbia ragione?
No.. impossibile’
‘Allora.. pare che dovrai accompagnarmi a
casa anche questa sera!’
‘Così pare.. sembra proprio che non riesca a
liberarmi di te!’
‘Si certo.. liberarti.. andiamo?’
Uscirono dal locale, Slash teneva il braccio
intorno alle spalle di Liz, come sempre, tornarono a piedi verso casa della
ragazza, ridendo e scherzando come la sera prima..
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Capitolo 8 *** Cap. 8 ***
Capitolo 8 nvu
CAPITOLO 8
Duff e Mel avevano camminato fino ad un parco, si erano
sdraiati sull’erba fresca, guardandosi negli occhi, Mel si perdeva nel suo
sguardo profondo, e Duff non riusciva a guardare nient’altro che non fossero i
suoi occhi grigi, si perché Mel aveva degli occhi spettacolari, argentei con
delle sottilissime striature azzurre..
“Come vi conoscete tu e Liz?” Duff cercò di spezzare quel
silenzio..
“Ci conosciamo da tempo ormai, è la migliore amica che ho..
l’ho aiutata quando si è trasferita qui a Los Angeles, da sola e senza un
soldo; Ci eravamo conosciute da piccole, lei aveva avuto dei problemi coi suoi
genitori ed era venuta a cercarmi, ha vissuto un po’ in casa mia.. poi ha
comprato un appartamento suo, una volta avuti i soldi..”
“Capisco.. e di te che mi dici?”
“Mi sono trasferita a Los Angeles tre anni fa, per
frequentare il college, ma non mi è andata bene, ho perso il mio interesse per
lo studio, e mi sono messa a lavorare. Non è poi molto interessante la mia
storia..”
“Io dico di si.. specialmente per uno come me, che di certo non
ha mai aspirato al college..”
Si sorrisero, perdendosi nuovamente negli occhi l’uno
dell’altra.. a Duff piaceva quella ragazza, con quel viso angelico, quella
voce, quegli occhi.. sentì il desiderio frustrante di baciarla, di farla sua,
ma aveva paura di affrettare le cose. Mel non era da meno, e vedendo che il
ragazzo temporeggiava, si sporse impercettibilmente verso il suo viso. Duff
sorrise e annullò la distanza tra loro con un bacio dolce, caldo, morbido.. le
accarezzò il collo con le lunghe mani affusolate da bassista, le passò la mano
tra i capelli, mentre con l’altro braccio le cingeva la vita. Mel abbracciò la
vita di lui con entrambe le braccia, le piaceva quel biondo, così dolce e
timido.
Uscirono dal parco abbracciandosi e baciandosi, percorrendo
pochi metri in tempi lunghissimi, arrivarono ad una cabina telefonica, Duff
chiamò un taxi che dopo poco li venne a prendere.
Mel era sbalordita, non era mai stata in un albergo così
lussuoso, non navigava certo nell’oro.. Duff la condusse all’ascensore,
entrarono, lui la abbracciò, lei allacciò le sue braccia dietro alla testa del
ragazzo. Si baciarono, mettendo più passione ogni attimo che passava; le mani
del biondo scorrevano delicatamente sul corpo di Mel. Arrivarono al piano
giusto, l’ascensore si aprì già nel corridoio comunicante con le stanze dei
componenti della band. Duff prese in braccio Mel, che si allacciò ai suoi fianchi,
andò verso camera sua, dalle altre stanze provenivano gemiti e grida.. c’era
parecchio divertimento quella sera.
Mel, ancora ancorata a Duff, si sentiva spingere contro tutte
le pareti di quel corridoio, sentiva crescere il desiderio del bassista, più
cresceva quello di Duff, più cresceva il suo. Lo sentì trafficare con la
maniglia della porta, non aveva tempo di staccarsi da lei, e faceva fatica ad
inserire la chiave, al terzo tentativo il biondo si irritò
“Ma che cazzo..” Mel trattenne una risata, era tenerissimo in
quel momento..
Finita la sua lotta personale con la porta, Duff entrò in
camera, chiudendosi alle sue spalle la sua peggior nemica in quella situazione.
Si buttò sul letto con Mel ancora in braccio, ritrovandosela a cavalcioni
all’altezza del bacino.. ‘dio quanto è
bella..!’
Mel gli sorrideva dall’alto, lo guardò per qualche secondo,
si abbassò all’altezza del suo viso, gli regalò il più dolce dei baci, leggero
e morbido, con quelle sue labbra rosee che facevano sognare. Duff si sciolse sotto
il tocco delicato di quella ragazza ‘sono
fottuto..’ le accarezzò le cosce, i fianchi, i seni, sfiorandola, quella
ragazza gli dava l’idea di qualcosa di fragile, sfuggevole, aveva paura di
rovinare la sua pelle col tocco delle sue mani, aveva paura di rompere un
oggetto preziosissimo.
“Sei splendida..” quel complimento gli uscì come un soffio,
mentre abbassava le palpebre al tocco delle calde mani di Mel sul suo collo..
“Grazie..” lo ringraziò baciandolo di nuovo, almeno non
avrebbe visto che era rossa come un peperone, la pelle chiara e quel tratto di
timidezza del suo carattere la rendevano molto sensibile ai complimenti.. ancora
di più ai complimenti di Duff..
Passarono una notte magica, come non l’avevano mai passata
prima, tra i baci e le carezze, tra le frasi sussurrate, i fremiti e le
passioni; si addormentarono uno accanto all’altra, abbracciandosi
affettuosamente.. le ultime parole che Mel sentì prima di addormentarsi furono
un “Grazie stella..” sussurrato, accompagnate da una carezza sul suo viso. Duff
si addormentò poco dopo, in pace con sé stesso e col mondo, felice come non lo
era da parecchio; prima di cadere tra le braccia di Morfeo ripensò a tutte le
sue ragazze precedenti, a Mandy, la sua ex moglie.. non aveva mai provato nulla
di simile, nemmeno con lei, non si era mai sentito così bene..
“Allora sei proprio una vipera!”
“Eddai non te la sarai mica presa”
“No certo! Sfottiamo a gratis il povero Slash!”
“Dai lo sai che mi piacciono i tuoi capelli! Se ti do della
pecorella è solo per affetto!”
“Strano modo! Davvero uno strano modo di dimostrare affetto!
Ma guarda te questa!”
“Mamma mia come sei permaloso!”
“Non sono permaloso! Ma mai prendere in giro i miei capelli!”
“Ahahahah! Pecora!”
“Zero baby! È inutile che sfotti! Anche perché stasera mi hai
dimostrato che ti piacciono parecchio..” la guardò provocandola..
“Togliti quell’espressione e gli occhi da Casanova dalla
faccia! Era solo per farti divertire!”
“Oh.. ne sono certo..” il bracciò di Slash passò dalle spalle
al fianco, le accarezzava la pelle senza smettere di guardarla. Camminavano
ormai da parecchio, stavolta diretti davvero verso casa di Liz, procedevano
abbracciati lungo i marciapiedi ridendo e scherzando, fumando qualche
sigaretta, in un rapporto 10 a 1 per Slash..
Slash si abbassò, rallentando il passo e baciando
sensualmente Liz sulla clavicola..
Liz lo guardò e inarcò il sopracciglio.. “Non ti illudere
stallone, ci vuole di più per mettere piede in casa mia!” e riprese a
camminare.
“Ci vuole di meno se vieni tu da me?” Liz scoppiò a ridere,
quelle attenzioni la lusingavano, e nonostante avesse il forte desiderio di
invitarlo a rimanere con lei quella notte, voleva proseguire quel gioco di
inseguimenti e provocazioni..
“No Slash, non ti faccio lo sconto solo per l’albergo
lussuoso”
“Infame!” Liz rise di nuovo.. imboccò a malincuore la via con
l’alto palazzo rosso; Slash la riconobbe, sperando che, come la sera prima, la
superassero, ma Liz si fermò davanti al suo portone, cercando le chiavi nella
borsetta, sembrava quasi che avesse fretta..
‘ma dove diavolo sono finite! Dio dio, se non
le trovo subito va tutto in fumo!’ Trovò il mazzo di chiavi e si affrettò a inserire la chiave
nella serratura del portone..
Slash rimase interdetto davanti a quella visione.. ‘ma
che fa? Perché adesso sembra che abbia fretta?’ quando senti la prima
mandata, le afferrò istintivamente i fianchi, tirandola delicatamente verso di
se.. ‘hai capito male piccola se pensi di
scappare ancora..’
Sentì le sue mani forti sui suoi fianchi e vacillò, non
doveva cedere ora.. le parole di Mel le ronzavano continuamente in testa, era
vero.. loro erano ragazzi da una botta e via, era sicura di aver fatto colpo su
Slash, ma non poteva sapere se l’avrebbe lasciata subito o se fosse rimasto con
lei e le sensazioni che provava quando la guardava, le parlava o la
accarezzava, la dicevano lunga su quanto avrebbe retto il colpo.. ‘maledizione.. staccati! Staccati!’
Slash la fece voltare verso di sé, teneva lo sguardo basso,
tutto a un tratto non sembrava più la ragazza provocante di qualche ora prima,
di qualche minuto prima, sembrava quasi.. impaurita? ‘ma impaurita di cosa? Oddio non ci capisco nulla!’. Le alzò il
mento con due dita, doveva guardarla negli occhi, cercava di capire..
Appena incontrò i suoi occhi fu percorsa da una scossa.. che
doveva fare ora? Con che faccia l’avrebbe mandato via senza nemmeno un bacio?
Oddio non doveva baciarlo! Altrimenti quella che doveva essere trattenuta
sarebbe diventata lei!
Slash trattenne il respiro per qualche secondo, forse
guardarla negli occhi non era stata l’idea migliore.. non poteva non baciarla,
era più forte di lui, quelle sue labbra carnose erano la cosa più invitante che
avesse mai visto, gli parve di sentirle sussurrare il suo nome, e forse non era
solo il frutto della sua immaginazione..
“Slash..” un sussurro, era stato solo un sussurro, le era
uscito spontaneo, non sapeva più cosa fare, non riusciva a muoversi, non
riusciva a parlare, figuriamoci a pensare.. ‘me
lo porto in casa.. gli tiro un ceffone.. lo bacio.. scappo urlando.. me l’aveva
detto Mel.. oddio che labbra.. ho bisogno di una sigaretta.. ti prego fa che
non lo faccia.. oddio fa che mi baci.. merda.. cazzo.. troppe parolacce..
smettila di guardarmi!’ non c’era niente di ordinato nella sua testa, non
ragionava, peggio che se fosse stata ubriaca!
“Si?” la strinse più forte a sé, unendo i loro bacini, avvicinò
il suo viso a quello di lei di qualche centimetro, si muoveva pianissimo,
cercava di captare ogni sua reazione, mangiandosela con gli occhi ‘tempo cinque secondi e non mi basterà
mangiarmela con gli occhi..’
Il contatto col suo corpo le procurò un’altra scossa,
socchiuse gli occhi ma li riaprì subito ‘mi
raccomando chiudi gli occhi, così sei spacciata!’
‘quattro..’
Sprofondò in un baratro di sensazioni, automaticamente
appoggiò le mani subito sotto le sue spalle, sentendo i muscoli delle braccia ‘vaffanculo tu e i tuoi muscoli!’
‘tre..’
Vide il suo viso avvicinarsi ancora un po’ a lei, sentiva il
suo respiro, il suo odore, un misto di fumo, alcool e uomo sexy ‘merda merda merda!’
‘due..’
Sentì i battiti del suo cuore diventare più veloci, ai lunghi
e profondi respiri se ne sostituirono alcuni più brevi e affrettati ‘è fatta non ho scampo!’
‘uno..’
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Capitolo 9 *** Cap. 9 ***
Capitolo 9 nvu
Scusate il ritardo.. sono stata a
Bologna durante il weekend e non ho potuto aggiornare, spero vi piaccia questo
capitolo, anche se non è ricco di “colpi di scena”, ma bisognava fare una
parentesi introspettiva.. baci, grazie mille per le recensioni!!!
CAPITOLO 9
Axl non
riusciva a dormire, stava steso nel suo letto, le braccia incrociate dietro la
testa, appoggiato alla testiera del letto. Non aveva addosso i vestiti e il
lenzuolo lo copriva solo fino all’ombelico, guardò alla sua destra, c’era una
ragazza nuda che dormiva di fianco a lui. La osservò meglio, era sicuramente
molto bella, i capelli neri liscissimi e lunghi, il naso e gli occhi piccoli,
un fisico niente male.. ‘si bella è
bella.. ma come cazzo si chiama? Melissa, Clarissa? Chi se lo ricorda, ma poi..
le ho chiesto il suo nome?’ pensò che in fondo non gli importava niente,
visto come si era comportata durante la serata al Rainbow; non l’aveva nemmeno
trovata simpatica, insomma, una delle tante gallinelle che ronzavano
continuamente intorno alla band, buone solo per una cosa..
L’aveva
baciata dal nulla, un po’ stanco della sua insistenza, un po’ stanco di vedere
Liz, Slash e la loro alchimia ‘fanculo..
tanto che mi importa, posso avere tutte le ragazze che voglio, meno lei’ e
forse era quel pensiero che lo teneva sveglio. Liz l’aveva colpito, l’aveva
proprio lasciato di stucco: bella, intrigante, spiritosa, vivace,
intelligente.. aveva un difetto? Si, preferiva Slash. Era questo che gli
rodeva, il fatto che una delle ragazze più stupefacenti che avesse mai incontrato
preferiva il suo migliore amico, quell’animale del suo migliore amico..
Forse
avrebbe dovuto essere felice per lui, gliel’aveva sempre detto “Prima o poi
Hudson, anche tu ti innamorerai” e lui aveva sempre negato, ma Axl lo sapeva,
alla fine Slash avrebbe trovato una ragazza che gli avrebbe fatto girare
davvero la testa.. ma perché doveva essere così? Anche volendo, una volta vista
Liz, non aveva più potuto essere felice per lui e sostenerlo nel suo strano
comportamento.
‘Nah, devo smetterla di pensare, o
divento matto..’
Si alzò dal
letto, non curandosi di fare poco rumore, si rimise distrattamente i boxer e
andò alla finestra e guardò la città da lì.. Los Angeles, per quanto tempo
aveva sognato quella città? Anni prima, quando ancora era a Seattle e viveva in
quel terribile garage, avrebbe venduto l’anima al diavolo per raggiungere il
successo.. Aprì il minibar e prese una bionda fredda, tornò vicino alla
finestra, si rimise a guardare attraverso il vetro, senza osservare un punto
fisso, sorseggiando quella bevanda fresca..
‘Chissà se quel cazzone è tornato..’ non aveva più visto il riccio,
essendosi dovuto allontanare con la modella. Magari erano venuti all’hotel..
no, non è possibile, lui era stato l’ultimo ad arrivare, aveva sentito
chiaramente rumori nelle stanze di Duff, Izzy e Steven, ed era quasi sicuro di
non aver sentito niente nella stanza di Slash, che era di fianco alla sua,
anche se non poteva giurarlo visto che la stanga dai capelli neri urlava come
un’indemoniata. Magari erano andato a casa di Liz.. ‘bastardo.. pure indisturbato in un appartamento solo per loro..’ ma,
ovviamente, non era sicuro nemmeno di quello..
‘Devo andare a farmi un giro.. basta
basta pensare.. SBRONZA! Ecco cosa ci vuole!’
Si rivestì
velocemente, uscì dalla stanza e prima di chiudere la porta guardò un’ultima
volta quella ragazza.. niente in confronto, Liz era molto più.. scosse la testa
per scacciare quei pensieri, non voleva che gli tornasse in mente per
l’ennesima volta. Andò diretto verso l’ascensore, le porte si aprirono nella
hall, camminò a passo svelto e uscì in strada.. ‘magari col metodo Hudson la incontro anch’io una ragazza.. ma guarda
te che cazzo di botta di culo ha avuto!’
Axl non era
l’unico sveglio.. nella camera 236, vicina a quella di Slash, il biondo
ossigenato, sdraiato supino nel letto, guardava il soffitto; si era svegliato a
causa di una finestra aperta, nonostante fosse estate in piena notte l’aria
proveniente dal mare era fredda. Guardava continuamente alla sua sinistra, Mel
gli dava le spalle, sdraiata su un lato, i lunghi capelli biondi che ricadevano
sparsi sul cuscino, illuminati dai raggi della luna, il lenzuolo che lasciava
leggermente scoperta una spalla.. sembrava una ninfa.
Duff la
guardava e sorrideva, era una ragazza deliziosa, allegra e dolce, proprio come
piaceva a lui, bella e angelica.. avrebbe voluto tenerla vicino a sé sempre ‘oh cazzo Duff no! Non di nuovo! Non di
nuovo dietro ad una ragazza!’ ultimamente non aveva avuto vita facile anche
lui, e il suo problema era che si affezionava, si affezionava troppo e troppo
in fretta alle ragazze, non riusciva ad essere strafottente come Axl,
disinteressato come Izzy e Slash, ninfomane come Steve, lui aveva sempre avuto
la tendenza ad interessarsi alle ragazze con cui passava le nottate, voleva
sapere della loro vita, dei loro interessi, voleva conoscere il loro carattere,
non solo il loro corpo, e questo spesso e volentieri gli si ritorceva contro,
incastrandolo in storie impossibili e stressanti..
Dalla
finestra entrò un venticello fresco che mosse i biondissimi capelli di Mel, la
ragazza si mosse disturbata dall’aria fredda, si voltò cercando Duff nel sonno
e si accoccolò di fianco a lui, stretta intorno al suo busto, con la testa
appoggiata al torace. Duff la lasciò fare, e le cinse le spalle con un braccio,
Mel sorrideva nel sonno.. il biondo non resistette a darle un bacio sulla
testa, tra i capelli, assaporando il loro profumo e accarezzandoli..
“Sei
sveglio..”
“Si, mi dono
svegliato per il freddo..”
“Mmm..” Mel
non era del tutto sveglia, erano comunque almeno le tre del mattino..
“Tu sei
sveglia?”
“No..” disse
con un sorriso un po’ infantile in viso, Duff rise piano..
“Sono stata
davvero bene con te sai?” Duff ci rimase un attimo, non si aspettava un’uscita
di questo genere, la guardò in viso, Mel continuava ad avere gli occhi chiusi e
l’espressione felice, il volto visibilmente rilassato.. per un attimo non seppe
cosa dire, poi, quando la vide che muoveva la testa sul suo petto come fanno i
bambini quando stringono un cuscino, sorrise..
“Anche io..”
e le diede un altro bacio, questa volta in fronte..
Le strade di
Los Angeles, ancora una volta persone poco raccomandabili, ancora una volta
l’atmosfera lugubre e l’illuminazione scarsa, ma questa volta, a percorrere le
strade della periferia della Città degli Angeli non c’è un ragazzo coi riccioli
neri e i lineamenti afroamericani; pantaloni di pelle, maglietta bianca,
bandana in testa, sigaretta in bocca: non è Slash quello che cammina senza una
meta immerso in chissà quali pensieri, è Axl, che si sforza di non pensare,
perché in fondo non conosce quella ragazza, e vuole solo il meglio per il suo
migliore amico, ma allora perché le torna in mente? Non può essere per quel suo
spettacolino al Rainbow, ha visto cose molto più spinte e ugualmente
eccitanti.. ugualmente? A pensarci bene era incredibile come quella ragazza
fosse riuscita ad “interessare” una così grande quantità di ragazzi senza
cadere nello squallido, nello spinto. Forse era quello il problema,
probabilmente l’avrebbe trovata sexy anche con un sacco della pattumiera
addosso. ‘ma che mi prende cazzo!’ ma
era vero che Liz e Slash non stavano insieme, Axl non sapeva nemmeno fino a che
punto avevano approfondito il loro rapporto, per cui l’amico non avrebbe avuto
motivo di fare il geloso.. ‘meglio
aspettare nuovi sviluppi’.
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Capitolo 10 *** Cap. 10 ***
Capitolo 10 nvu
Ecco qui cosa combinano i nostri due
piccioncini..
CAPITOLO 10
Le sue
labbra erano calde e morbide, carnose e seducenti, esperte.. senza alcun
dubbio. Slash l’aveva baciata con impeto, con passione, straziato dall’attesa
di quel bacio, attratto all’inverosimile da Liz, dal suo corpo, dal suo
sguardo, dal suo carattere. La sua pelle morbida sotto il tocco delle sue mani
rabbrividiva, a tratti aveva la pelle d’oca, Slash lo sentiva. Quando aveva
unito le loro labbra, dopo un momento in cui Liz era rimasta paralizzata, si
era sciolta, passandogli le mani tra i capelli, rispondendo al bacio desiderosa
almeno quanto lui..
Slash si
staccò dal suo viso per guardarla negli occhi, cercando di cogliere un segno
della sua reazione. Liz lo guardava rapita, attratta, aveva trovato quel bacio
uno dei migliori di sempre, ne voleva ancora, passarono pochi attimi e lo
ribaciò; Slash sorrise sulle sue labbra radioso, accarezzandole la schiena con
le mani e approfondendo quel bacio più passionale, se possibile, del
precedente. Camminò in avanti fino a far appoggiare Liz al portone, premendo
sul contatto tra i loro bacini..
“Mi inviti a
stare da te questa notte?” glielo domandò col respiro rotto dall’eccitazione, la
ribaciò, sfoderando tutta la passione di cui era capace, travolgendola..
“No” gli
rispose con un sorriso malizioso, spiazzandolo.. possibile che riuscisse a
resistere? Eppure non poteva essersi sbagliato, l’aveva sentita attratta quanto
lui..
“C-cosa?”
era allibito! ‘oddio divento scemo!’
“Te l’ho
detto Slash, ci vuole di più..” si appoggiò al muro di fianco a lei, gli occhi
chiusi.. ‘se davvero non c’è storia è
meglio che mi calmi..’
“Perfida!”
Liz rise.. si tratteneva a stento dal portarselo in casa.. ma voleva che fosse
diverso con Slash.. ‘se dev’essere una
botta e via.. che sia almeno una botta memorabile’ avrebbe acceso in lui un
desiderio mai provato prima, doveva solo lavorarci, e trattenersi..
“Non si può
avere sempre tutto Hudson!”
“Si ma
questa è davvero una bastardata!”
“Solo perché
sei satirico!”
“Sai che non
lo sono, o comunque sai che non è per questo..” la guardò sorridendo, non aveva
il coraggio di forzare le cose.. con qualsiasi altra ragazza probabilmente
l’avrebbe fatto, se la sarebbe presa, ma non con Liz, era costretto a stare al
suo gioco, non poteva permettersi di allontanarla da sé, era troppo preso,
anche se non lo confessava a sé stesso..
“Non vorrai
farmi credere che sei innamorato?” domanda a bruciapelo, ma che le avrebbe
permesso di capire a che punto era, indipendentemente da cosa avrebbe risposto,
avrebbe capito dal suo sguardo..
“Innamorato
io? Piccola non mi conosci abbastanza..” ‘maledizione!
Lo so che non è vero, ma non riesco a capire fino a che punto! Bastardo!’
“Allora è
perché sei satirico!”
“Non è vero!
Non lo sono cazzo! Forse Steve, ma non io!”
“Allora è
per una botta e via, non ci sono tante altre soluzioni” ‘cazzo! Maledetta mi ha incastrato! Adesso che minchia le rispondo!!’ decise
che era meglio non risponderle.. si staccò dal muro con un velocissimo colpo di
bacino, le afferrò i polsi, tenendola ferma, e la baciò di nuovo..
“Tu mi stai
istigando piccola, a tuo rischio e pericolo..” cercò di ritrovare un po’ della
sua spavalderia, di scostare i pensieri di lei da quella domanda..
“Tu ti stai
lasciando istigare, a TUO rischio e pericolo!”
“ Uuuh, che
paura!” ridacchiò, quella ragazza aveva carattere da vendere!
“Non fare lo
spavaldo, non sai di cosa sono capace!”
“Sei capace
di farmi arrapare con un bicchierino di zio Jack!”
“Oddio
Slash! Ma ti sembrano cose da dire ad una ragazza!”
“Perché? Che
male c’è scusa!”
“Ma cazzo un
po’ di tatto! Avresti potuto scandalizzarmi!”
“Prima mi
dici che dovrei avere paura di te e poi che ti scandalizzi!”
“Non mi sono
scandalizzata! Ma avrei potuto farlo! Che ne sapevi!”
“Troppi
condizionali! Sto andando in confusione!”
“Beh sai che
sono condizionali, non c’è male!”
“Sfotti pure
adesso!!”
“E tu fai
finta di prendertela!!” lo baciò divertita, prendendolo alla sprovvista..
“Eh no
piccola! Così giochi col fuoco! Non puoi farmi questo dannazione! Sono fatto di
carne io! Non resisto alla tentazione!”
“Lo farai se
sarò io a chiedertelo!”
“E questo
chi lo dice?”
“Io!!”
“Ah beh..
allora!”
“Non
prendermi in giro, e lasciami i polsi!!”
“Perché? Non
ti piace?” ‘stronzo..’ stavolta Slash
aveva incastrato lei, lo guardò con un’espressione indefinita, non sapendo
assolutamente cosa rispondergli.. Slash, vedendola presa in contropiede, la
baciò veloce, respirando forte quando le loro labbra si incontrarono,
muovendosi abilmente sulle sue, leccandole il labbro superiore, mordendole di
tanto in tanto. Liz si abbandonò al suo bacio, messa in seria difficoltà, non
era più sicura di riuscire a rifiutare la sua compagnia quella notte..
Gli rispose
ancora una volta con slancio, sentendo il cuore che accelerava e i respiri
affannati, mosse in avanti il suo bacino, incontrando quello del ragazzo e
premendolo sul suo, Slash non si era calmato affatto; il riccio le lasciò i
polsi, prendendola per i fianchi, quando le mani di lei tornarono ad
accarezzargli i capelli, le portò più in basso, sul suo fondo schiena,
bruciando di desiderio.. si staccò a fatica da quel contatto..
“Lo vedi? Ti
tradisci da sola!”
“Oppure sto
solo giocando e tu ti stai illudendo”
“Non è
possibile! Nessuno potrebbe fare una carognata del genere al povero Slash!”
“Ahahah! Tu
sei tutto meno che povero!”
“Al dolce,
piccolo, tenero Slash?”
“Nemmeno,
non te ne si addice uno!”
“Uffa!”
“Ahahah! Dai
spostati Casanova! È tardi, devo andare a dormire che domani lavoro..” grazie
al cielo aveva iniziato quella conversazione, senza accorgersene aveva portato
la mano alle chiavi, ancora inserite nella serratura, per fare la seconda
mandata..
Slash si
staccò dal suo corpo, nonostante l’eccitazione, sicuro di sé, l’avrebbe fatta
cedere, ne era certo.. ‘è solo questione
di tempo piccola, non ti liberi così facilmente di me!’ sorrideva, un po’ a
lei, un po’ a sé stesso, fece diversi passi indietro..
“Incredibile!
Ti stacchi senza fare storie!”
“Sarai tu a
cedere piccola! Aspetto il momento!” Liz intanto si era girata, aveva aperto
definitivamente il portone ed era tornata a guardare il riccio..
“Sogna
Hudson!” Slash con un salto le arrivò a pochi centimetri, le diede un bacio
veloce e si allontanò di nuovo..
“Lo vedremo
piccola!” Liz chiuse il portone.
Chiuse la
porta d’ingresso, andò verso il bagno, si sciacquò il viso, togliendosi il
leggero trucco.. che nottata! Slash era irresistibile, se non si fosse staccato
dalla sua faccia a quest’ora sarebbero già in casa sua.. ‘l’attesa aumenta il desiderio.. faglielo sperimentare!’ era
determinata, la teoria di Mel non era più tanto salda dopo quella serata, Slash
se n’era andato senza fare storie, una volta capito che aria tirava, se fosse
stata davvero una botta e via non si sarebbe fatto trattare così, per lui lei
sarebbe stata una tra le tante, solo un po’ più difficile, si sarebbe impuntato
per ottenere quello che voleva, per poi andarsene senza effettivamente dire una
parola. Ma non aveva fatto così, aveva rispettato il suo volere, questo non
poteva non voler dire che ci teneva a lei. Indossò il suo pigiama, un top e dei
pantaloncini, andò alla finestra, la aprì e si accese una sigaretta. Guardò la
strada, vide il riccio che camminava sul marciapiede..
“Slash!” lo
chiamò istintivamente, forse non le piaceva particolarmente quella visione..
Slash
sentendosi chiamare si girò, alzò lo sguardo e la vide alla finestra, gli
sorrideva bella come sempre; ricambiò il sorriso, felice, poi ritornò sui suoi
passi, diretto all’hotel.
Finita la
sigaretta richiuse la finestra e si stese a letto, ancora più felice della sera
precedente, pensando di nuovo a lui.. pensò a lungo prima di addormentarsi,
solo allora le balenò in testa un altro pensiero.. ‘chissà che fine ha fatto Mel’ ma l’amica sapeva badare a sé
stessa, così si addormentò tranquilla..
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Capitolo 11 *** Cap. 11 ***
Capitolo 11 nvu
CAPITOLO 11
Mel si
svegliò, colpita in viso dai raggi del sole, due braccia forti la tenevano
stretta a sé, alzò lo sguardo e incontrò l’incantevole viso di Duff, sorrise
ripensando alla nottata, era stata bene; guardò l’orologio, le 7.28.. ‘merda..’ il suo turno iniziava alle
8.00 quella mattina, se non si alzava subito rischiava di arrivare in ritardo.
Si liberò dell’abbraccio del biondo cercando di non svegliarlo, era bellissimo
quando dormiva, si alzò dal letto e tentando di non fare rumore recuperò le sue
cose e cominciò a rivestirsi.
“Te ne vai
di già piccola?” Duff si era svegliato, la guardava con gli occhi assonnati,
strofinandoseli nel tentativo di riprendersi..
“Si, devo
andare al lavoro..”
“Così
presto?”
“Oggi ho il
turno delle otto.. ma tu continua pure a dormire..” il ragazzo si alzò a fatica
dal letto, aveva dormito si e no quattro ore, si avvicinò alla ragazza, le
prese il viso tra le mani e le diede un leggero bacio
“Ti
accompagno”
“No davvero!
Non serve, dormi pure!”
“Mi fa
piacere accompagnarti, così vedo anche dove lavori, e poi posso scovarti!”
“Si, e io mi
aspetto che mi cerchi!”
Duff la
guardò perplesso, che voleva dire quell’affermazione? Forse lei pensava che
fosse un ragazzo da una notte soltanto, ma lui voleva davvero rivederla, voleva
stare di nuovo con lei, voleva conoscerla meglio.. come avrebbe fatto a farle
capire che quella notte per lui non era stata una delle tante, che aveva
sentito davvero qualcosa di diverso per quella ragazza?
“Stai
scherzando?”
Che volesse
rivederla? Impossibile, sapeva bene cosa si diceva in giro di quei cinque
ragazzi, e le voci non erano certo infondate, si trovavano un po’ di compagnia
per una sera, si divertivano, e poi arrivederci e grazie.. ma allora cosa
voleva ancora da lei quel biondo? Pensava si fosse solo divertito, da dove
saltava fuori tutta quella gentilezza, tutta quella premura nei suoi confronti?
“Davvero mi
vuoi rivedere?” ‘tagliamo la testa al
toro..’
“Certo Mel,
non sono quel tipo di ragazzo!”
“Non è
quello che ho sentito dire..”
“Non credo
che tu sia il tipo da credere ciecamente a certe dicerie.. e se lo sei vedrò di
farti cambiare idea..”
Assurdo!
Voleva davvero uscire di nuovo con lei! La cosa le faceva non poco piacere, e
non poca paura; dalla sera prima si era resa conto che avrebbe voluto rivedere
quel ragazzo, ma aveva soffocato quel desiderio nella convinzione che fosse
solo sesso, e ora l’aveva spiazzata, avrebbe accettato mille volte di uscire
con lui, ma aveva una paura fottuta di affezionarsi.. incredibile, aveva fatto
la menata a Liz e poi si era ritrovata nella stessa identica situazione.. ‘cazzo! E ora che m’invento! Cosa devo
fare!’
“Allora?
Posso accompagnarti o devo seguirti a distanza contro la tua volontà?”
“N-no, va..
va bene, se vuoi accompagnarmi va bene, mi fa piacere..”
“Davvero?”
“Si si, è
solo che non me l’aspettavo, tutto qui..”
“Perfetto,
due minuti e sono vestito..” Duff raccolse i suoi vestiti, sparsi sul
pavimento, e cominciò a vestirsi anche lui.. dopo pochi minuti furono pronti
tutti e due, uscirono insieme dalla stanza, Duff la prese per la vita.
“Hai tempo
per un caffè prima di andare al lavoro?”
“Anche se
non ho tempo lo prendo lo stesso o non mi reggerò in piedi..”
Duff la
guidò verso la sala da pranzo dell’hotel, dove diversi ospiti stavano facendo
colazione, ricconi per la maggior parte, tutti giacca, cravatta e gel, tutti
con la puzza sotto il naso che guardavano male quel ragazzo, coi pantaloni
borchiati e i capelli lunghi e selvaggi, e quella ragazza, apparentemente meno
trasandata, ma doveva esserlo per uscire con un tipo del genere.
Si
avvicinarono al bancone dove ordinarono due caffè, li bevvero seduti sugli alti
sgabelli..
“Che lavoro
fai? Oltre alla cameriera al Rainbow?”
“La cassiera
in un piccolo supermarket, io e Liz lavoriamo lì da un annetto, non ci pagano
molto ma è meglio di niente, e il nostro capo a fine mese ci allunga sempre
qualcosa in più, si è affezionata a noi..”
“Capisco..”
“A
proposito, andiamo, o mi uccide..”
“Ma non è
affezionata? Non dovrebbe trattarvi meglio?”
“Lei è maniaca
della puntualità.. quindi dobbiamo muoverci..”
Camminavano
abbracciati, molto velocemente, Mel era davvero in ritardo; Duff, che era
ancora assonnato, fingeva continuamente di slogarsi le caviglie, facendo ridere
la ragazza che si ritrovò più volte a doverlo tirare per un braccio per farlo
camminare, o peggio, a spingerlo da dietro ridendo come una pazza..
Arrivarono
al supermarket alle 8.10..
“Vabbeh dai,
alla fine non sono poi così in ritardo” poco prima dell’entrata
dell’alimentari, Mel vide Liz arrivare nell’altro senso, come sempre in
ritardo..
“Allora io
vado, grazie ancora per avermi accompagnato.. a fatica!”
“Cavolo a
momenti ti mettevi a correre!”
“Ahaha! Ero
in ritardo! Anzi, sono ancora in ritardo.. quindi ciao!”
“Non mi dai
nemmeno un bacetto?” la ragazza lo guardò negli occhi e gli sorrise,
prendendogli il volto con le mani e appoggiando le sue labbra a quelle del
ragazzo, che automaticamente la strinse per i fianchi. Si staccarono
sorridendosi ancora una volta..
“Adesso vado
davvero..”
“Va bene.. a
che ora stacchi?”
“Alle tre”
“Mmm.. credo
che ci rivedremo.. ciao Liz!” salutò l’altra ragazza, che si era fermata
davanti alla porta del supermarket a braccia incrociate aspettando l’amica..
alzò una mano e rispose al saluto con labbro inarcato in un sorriso beffardo.
Duff si voltò e tornò verso l’hotel, Mel raggiunse Liz..
“Allora?
Ancora alle prese col biondo ossigenato?”
“A quanto
pare..”
“Beh? Non mi
racconti niente? Devo prenderle io stavolta le pinze?”
Mel guardò
Liz, sulla sua bocca si disegnò un sorriso che si allargava sempre di più..
“OH MIO
DIO!!” scoppiarono tutte due a ridere, Mel felicissima, Liz forse anche di più
per l’amica..
“Te lo sei
portata a letto! Oddio Mel sei incorreggibile!”
“Che ci
posso fare! Quel ragazzo ispira sesso!”
“MEL!!!”
Entrarono
nel supermarket ridendo, si diressero verso il magazzino, entrando sulla destra
c’era una porta dalla quale si accedeva ad un piccolo locale adattato a
spogliatoio per le commesse per indossare le proprie uniformi..
“Ma che ci
facevate ancora insieme?”
“Ha
insistito per accompagnarmi al lavoro..”
“Davvero?
Questo vuol dire che..”
“Si.. mi ha
chiesto di rivederlo..”
“O mio dio!
E tu che gli hai detto? Ci riesci?”
Mel non
rispose a quella domanda, guardò Liz con un’espressione che non aveva bisogno
di parole..
“O cavolo
Mel! Fino a ieri sera mi stavi facendo la predica per questo!”
“Lo so ma
che ci posso fare! Duff sembra così.. sicuro.. di quello che dice..” un lampo
di paura che non sfuggì a Liz passò nei suoi occhi..
“Ehi
piccola! Non avere paura.. è troppo tempo che non ti butti in una vera storia..
vedi un attimo come va.. poi decidi se lanciarti nell’avventura o meno..”
“Non è così
facile Liz, non riesco a capire cosa vuole quel ragazzo..”
“Ce la
farai, sei sempre stata bravissima in questo, e quel poco che so fare io per
capire le persone l’ho imparato da te!”
La abbracciò
affettuosamente, uscirono dal magazzino e si diressero alle proprie casse, una
di fronte all’altra, come sempre, con la possibilità di parlare anche durante
quelle lunghe ore di lavoro, tra un cliente e un altro..
“E tu? Che
mi racconti? Divertita abbastanza con Slash?”
“Dio quel
ragazzo è spettacolare.. ma non farti strane idee, ci siamo solo baciati”
“E..”
“E niente!
Non ha nemmeno messo piede in casa..”
“Che gli
vuoi fare a quel povero ragazzo?”
“Voglio che
se sarà davvero una sola notte.. sia una notte che non dimenticherà
facilmente..”
“Oddio! Non
lo starai sottoponendo alla strategia ti-faccio-morire-poi-forse-si-conclude!!”
“Eh si.. non
c’è altro metodo con Slash..!”
“Oddio
povero! Non augurerei mai a nessuno di finire nella stessa situazione! Sei di
un perfido certe volte!”
“Già.. anche
se non so quanto riuscirò a portare a termine il piano.. resistergli è una
delle fatiche di Ercole.. è troppo sexy!”
“Con quei
capelli e quel fisico effettivamente fa la sua figura!”
“Se sapessi
come bacia poi!”
“Posso
immaginare..”
“No.. non
puoi!”
Continuarono
a chiacchierare e a lavorare, sperando solo che quelle sette ore appresso alla
cassa passassero in fretta..
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Capitolo 12 *** Cap. 12 ***
Capitolo 12 nvu
CAPITOLO 12
Duff entrò
nella hall dell’hotel, gli aveva fatto davvero piacere accompagnare Mel al
lavoro, scherzare ancora un po’ con lei, e scoprire un modo per ritrovarla, ma
doveva ammettere che non si reggeva in piedi dal sonno.. se già la ragazza
aveva dormito poco, lui, che era rimasto sveglio a guardarla per gran parte
della notte, non riusciva a muovere le gambe. Entrò nell’ascensore
trascinandosi, appoggiandosi contro al muro finché l’ascensore non raggiunse il
piano giusto. La porta si aprì sul corridoio comune e a Duff si presentò
davanti agli occhi una visione inaspettata: una ragazza dai lunghi capelli
neri, la stessa che aveva “visto” la sera prima, troppo intento ad ammirare
Mel, veniva a passo decisamente svelto nella sua direzione, sembrava
arrabbiata.. lo superò senza nemmeno salutarlo, entrò nell’ascensore e
schiacciò il bottone per il piano terra, Duff poteva giurare di averla sentita
singhiozzare mentre si chiudeva la porta.
Si diresse
verso la porta dalla quale aveva visto uscire la ragazza, era la stanza di
Axl.. ‘ti pareva..’ non badò molto
all’accaduto, non era la prima volta che Axl infrangeva qualche speranza di
matrimonio di quelle ragazze, aprì di poco la porta, abbastanza da vedere il
letto sfatto, e nessuna traccia di Axl, chissà che cazzo aveva combinato quella
volta quel rosso indemoniato.
Passò oltre,
ma non potè non fermarsi davanti alla camera di Slash.. il ragazzo aveva
lasciato la porta aperta e dormiva coperto solo dai boxer, stravaccato sul
letto. Che ci faceva a lì Slash? Aveva pensato che fosse rimasto la notte con
Liz, e lei non era stata all’hotel! Decise che ci avrebbe pensato più tardi..
ora aveva un disperato bisogno di dormire, raggiunse la sua stanza e si buttò
sul letto, senza preoccuparsi di togliersi i vestiti, eccetto i jeans, troppo
scomodi per dormire..
***
Slash si
svegliò leggermente indolenzito, aveva dormito in una posizione strana quella
notte.. si alzò a fatica, stiracchiandosi, e si diresse verso il bagno. Si
infilò sotto la doccia, facendosi cullare dal getto caldo che gli scorreva
lungo la schiena e si intrufolava nei suoi ricci. Uscì dalla doccia coperto
solo da un asciugamano stretto sui fianchi, e l’immancabile asciugamano in
testa che raccoglieva la sua indomabile massa di capelli.. guardò l’ora, non
era neanche l’una.. si vestì svogliatamente e uscì dalla stanza alla ricerca
degli altri. Nella sala comune trovò Izzy e Steve, che strimpellavano a
casaccio, parlando del più e del meno..
“Buongiorno
riccio!”
“Buongiorno
ragazzi.. dormito bene?”
“Oh.. si..”
Steve ostentava un sorriso da ebete in faccia..
“Capisco..
Duff e Axl?”
“Il biondo
dorme ancora, Axl non l’abbiamo visto, quando ci siamo svegliati non c’era in
camera..”
“Mmm..
capito.. Duff dorme dite eh?”
“Già..
sembrava stanco..”
“L’ho sempre
detto che non è portato per quel tipo di attività fisica!” Steve ridacchiava
beffardo, Izzy si unì a lui..
Slash uscì
dalla sala comune, entrò nella stanza di Duff, dormiva con la maglietta e i
boxer, sorrise maligno. Andò nella sala dove facevano le prove, spingendo di
forza un amplificatore fuori dalla stanza, sotto gli sguardi perplessi di Izzy
e Steve..
“Che cazzo
combini Slash!?”
“Quell’imbecille
deve smetterla di dormire fino a tardi..” rispose con la voce trasformata dalla
fatica, non pesava poco quell’amplificatore. Steve sorrise complice di Slash e
lo aiutò a spostare il pesante attrezzo fino alla camera del biondo. Slash
tornò nella sala degli strumenti, rientrò poco dopo con la sua fedele Gibson al
collo, la attaccò all’amplificatore, mettendolo al massimo volume, e improvvisò
un riff acutissimo.
“Ma che
cazzo succede!?” Duff saltò a sedere sul letto, svegliato di soprassalto da
quel suono. Slash e gli altri ridevano come matti, mentre il riccio non
smetteva più di fare volontariamente un casino infernale con la sua chitarra..
“Sveglia
biondino! È tardi, non dovresti essere ancora a letto!”
“Ma
vaffanculo Slash! Che cazzo ti salta in mente!”
“Forza bella
addormentata, sorgi e brilla splendore, il sole è già alto!”
“Ma smettila
di sparare minchiate razza di coglione! E finiscila di fare tutto questo
dannato bordello!” finalmente Slash pose fine a quella che per Duff era una
vera tortura, appoggiando la Gibson all’amplificatore, che non gradì molto
visto che produsse un rumore fortissimo..
“COGLIONE!”
“Ops.. Eddai
man.. SVEGLIAAAAAAA!” si lanciò alla banzai sul letto del biondo, che gradiva
sempre di meno quelle attenzioni
“Via dal mio
letto frocio!!”
“Su Duff,
come sei scontroso stamattina! Io manifesto apertamente il mio affetto per te e
tu mi tratti così?”
“Ma te lo
puoi tenere il tuo affetto! Cazzo che schifo! Lontano, sta lontano da me!”
“Forza
svegliati, non posso mica passare qua la mia giornata!”
“Per forza
mi sveglio adesso! Brutto coglione! Come cazzo faccio a tornare a dormire dopo
questa tua furbata! Mi hai fatto venire il mal di testa cazzo!”
“Oh quante
storie! Sai quante ragazze ammazzerebbero per essere svegliate così?”
“Ecco allora
vai a rompere le palle a loro!”
“Basta, sono
stufo di scongiurarti!” E con una spinta decisa fece rotolare un Duff che
fumava di rabbia giù dal letto..
“Va bene
brutto scimmione del cazzo! Sono sveglio contento! Ma guarda te!” Duff si alzò
e andò in bagno tenendo il muso agli altri tre che ridevano come matti
Si buttò sotto
la doccia, decisamente traumatizzato da quella sveglia indesiderata. Uscì con
l’accappatoio addosso e trovò solo il riccio seduto sul suo letto..
“Ok Slash..
che ti succede?”
“Niente!”
“Si certo, e
io sono Jimmy Hendrix.. allora? Sputa il rospo”
Slash non
rispose.. non sapeva bene cosa dire..
“Ok.. ho
capito..” si buttò sul letto al suo fianco, dopo avergli tirato un’amichevole
pacca sulla spalla.. “..è successo qualcosa stanotte con Liz?”
“Non è
successo qualcosa stanotte con Liz..” quella frase gli uscì involontariamente..
non voleva che gli altri venissero a conoscenza della sua ufficiale bidonata..
“Cazzo..
tosta la ragazza eh?”
“Già..”
“E quindi?
Ti sei incazzato e le hai risposto male?”
“No..”
“Ancora
peggio.. ti stai affezionando?”
“Forse..”
“Guarda che
non c’è niente di male man! Succede a tutti!”
“Non è mai
successo a me..”
“Beh.. c’è
una prima volta per tutto.. non è una cosa drammatica!”
“Si che lo è
Duff.. io non so come comportarmi! Mi sembra di non essere me stesso!”
“Non è che
non sei te stesso Slash, è solo che sei un altro te stesso.. chiunque non si
comporta proprio normalmente quando è innamorato!”
“IO NON SONO
INNAMORATO! Semplicemente sono più interessato del solito.. è.. è una di quelle
fiamme che non avevo da un po’.. tutto qui” Slash non era per niente
convincente, ma Duff preferì non impuntarsi troppo..
“Allora di
che ti preoccupi! Non è la prima fiamma che hai avuto!”
“Si ma è la
prima da un bel po’ di tempo.. non so.. sono continuamente confuso..” si buttò
anche lui sul materasso, di fianco al suo amico di sempre, contrastando i suoi
capelli biondi con la sua foresta nera
“Normale
man, ti ripeto che è assolutamente normale..”
“Mi sembra
di avere.. quando sono solo con lei ho.. potrebbe reagire male e questo mi
fa..”
“Paura
amico, è giusto averne.. la paura ci rende più saggi, ci evita di fare un
altissimo numero di cazzate”
“Non mi
piace avere paura..”
“Ma devi
pensare che sarebbe peggio se non ne avessi.. aver paura può voler dire solo
che ci tieni a lei..”
“Non ho
forzato le cose ieri..”
“E hai fatto
solo bene.. avresti potuto rovinare tutto! A Liz piaci, glielo si legge negli
occhi.. evidentemente ha bisogno del suo tempo..”
“E io resto
in astinenza!”
“Una volta
tanto è meglio pensare con la testa e non con l’uccello!” Duff si alzò,
consapevole che a quel punto era giusto lasciare l’amico ai suoi pensieri, si
diresse verso la porta..
“Ehi man!”
“Si?”
“Se gli
altri ti chiedono qualcosa.. di che abbiamo fatto scintille”
“Sei
incorreggibile Slash!”
Duff uscì
dalla stanza.. Slash rimase un po’ da solo, cercando di riordinare i mille
pensieri che gli passavano per la testa, forse Duff aveva ragione, doveva
lasciarsi trasportare dalla situazione senza farsi troppe pare mentali, ma si
conosceva abbastanza bene, aveva paura che lasciandosi prendere troppo la mano
sarebbe finito per fare qualche cazzata, non sapendo se Liz l’avrebbe aiutato a
sciogliersi. Magari lei le sarebbe stata d’aiuto, con quel suo carattere forte
e audace, quel sorriso che spiazzava, magari lasciandosi “guidare” da lei
sarebbe stato tutto più facile, anche se non si vedeva ben immedesimato nel
ruolo di quello al seguito in una relazione.. ‘ma che relazione!! Slash adesso pensi pure stronzate oltre che a
dirle!’
Forse
Slash.. forse..
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Capitolo 13 *** Cap. 13 ***
Capitolo 13 nvu
CAPITOLO 13
Slash tornò
nella sala comune con gli altri, ridevano, scherzavano e bevevano birra..
“Eccolo qui!
Abbiamo saputo che sei andato in bianco pure stasera! Stai perdendo colpi
Slash!”
Slash guardò
Duff con occhi omicidi, era chiaro che Duff non aveva assecondato la sua
richiesta..
“Non
guardarmi così amico! Lo sai che non so dire le stronzate!”
“Potevi
impegnartici!”
“Eddai
Slash, non c’è mica niente di male.. ormai dovresti averci fatto l’abitudine!”
“Fanculo
Steve! Pensa a te che non è che vai proprio alla grande!”
“Almeno io
stanotte mi sono divertito, tu è due sere che fai cilecca!”
“Pop-corn di
merda!”
“MOSCIO!”
“Minchia
Steve se ti prendo ti ammazzo!” Slash aveva preso a rincorrere Steve, che
scappava ridendo come un idiota
“A chi hai dato
del moscio frocio!” Steve correva a fatica, rideva troppo, scappò nel corridoio
centrale girandosi continuamente per vedere a che punto era Slash, nemmeno si
accorse che Axl barcollava nella direzione opposta, ubriaco fradicio. Gli andò
a sbattere violentemente contro, cadendo a terra e trascinandosi dietro anche
lui, Slash gli fu addosso in un attimo, e prese a prenderlo a pugni a volte
forti, a volte meno, sulle spalle e sulle costole.
“Ahia
stronzo! Mi fai male animale!”
“Così impari
a darmi del moscio brutta fighetta!”
Axl si liberò a fatica dalla presa dei due, si
era ritrovato in mezzo a quel pestaggio e la cosa non gli aveva fatto piacere,
solo quando riuscì a trascinarsi fino al muro e ad appoggiarcisi contro Slash
si accorse della sua presenza.
“Ehi amico!
Ma dove cazzo sei stato?” si fermò subito, Axl aveva l’espressione incazzata,
quell’espressione che ormai conoscevano fin troppo bene, quella che precedeva
una delle sue scenate, e per di più era ubriaco, il che voleva dire che le cose
si mettevano male..
“Axl, stai
bene? Scusa se ti abbiamo travolto, non ti avevamo visto..” lo vide digrignare
i denti, contratto in una smorfia rabbiosa ‘cazzo..’
“Ehi non ti
incazzare, davvero, non abbiamo fatto apposta!” anche Steve cercò di unire le
forze con Slash, non erano mai piacevoli quei momenti, Axl lo guardò,
incazzandosi ancora di più..
“Taci testa
di cazzo..” ecco, cominciavano gli insulti, tra poco sarebbe scoppiato in uno
dei suoi sproloqui urlati al mondo..
“Dai Axl
davvero, non ti incazzare” Slash non sapeva più che pesci pigliare, tentava
qualsiasi via di fuga per evitare il disastro, Axl era suscettibile, troppo..
“Ehi su, non
facciamo drammi per certe cazzate, ti sei divertito stanotte no? Perché
scaldarsi per così poco?” sbagliato Slash, diversivo assolutamente sbagliato..
“MA
VAFFANCULO SLASH! Che cazzo vuoi che faccia una notte con una puttanella quando
sono costretto a vivere circondato di stronzi! Sei la solita testa di cazzo!
Non capisci mai niente! Pensi solo a fare bordello con questo rotto in culo!”
“Dai Axl
smettila, ti ho già detto che non abbiamo fatto apposta!”
“Non è
perché mi avete spinto teste di cazzo! È perché non cambiate mai! Sei rimasto
il solito bambino stupido che eri quando bigiavi la scuola, credendoti figo
perché eri già un drogato alcolista!”
“Ti ricordo
che tu eri identico a me!” ‘cazzo no!
Slash maledizione assecondalo!’
“IO NON SONO
MAI STATO COME TE! COME NESSUNO DI VOI! Siete solo dei fottuti e violenti
froci! IO NON SONO MAI STATO COME VOI!”
Izzy a
quelle parole corse verso Axl, era l’alcool che parlava, anzi peggio, era
William..
“SIETE SOLO
DEGLI STRONZI! LE HAI FATTO DEL MALE SLASH? E TU ADLER? TU SAREISTI CAPACE DI
SCOPARTI UNA RAGAZZA CON LA FORZA! PERVERTITO DI MERDA!”
Le lacrime
cominciarono a scorrere sul viso del rosso, non erano insulti causati dalla
colossale sbronza, erano memorie che riaffioravano, il suo tormentato passato
che ancora una volta si ripresentava, facendogli dire cose che non pensava,
facendogli credere che il mondo era una merda, che quelli non erano amici. Izzy
arrivò di fianco al rosso, stringendolo a sé, accogliendo la sua testa sul suo
torace, come aveva fatto un’infinità di volte, facendosi bagnare la maglietta
dalle sue lacrime..
“Basta Bill,
basta, non è qui! Va tutto bene! Ci sono io con te.. ci siamo tutti noi per
te..” fece un cenno agli altri tre, il solito segnale, adesso c’era lui,
potevano andare almeno finché non si fosse calmato.
Steve si
alzò e tornò verso la sala comune con Duff, Slash li seguì poco dopo, dopo aver
dato una carezza sulla testa dell’amico, pettinandogli i capelli rossi.. ‘mi dispiace amico..’..lo sentì
singhiozzare più forte dopo quel gesto, si stava rendendo conto di cosa aveva
fatto, consapevole che di lì a poco avrebbe dovuto porgere al riccio le
ennesime scuse per il suo attacco isterico..
Slash trovò
Steve e Duff seduti su due poltrone, zitti e immobili, Duff strimpellava la
chitarra, immerso in chissà quasi pensieri. Quando varcò la soglia della stanza
i due alzarono lo sguardo, in attesa di una sua reazione, gliene aveva tirate
tante quella volta..
“Gli
passerà..” Slash in queste situazioni era incredibile, non la prendeva sul
personale come spesso faceva Steve, che tuttavia non aveva il coraggio di dare
addosso ad Axl; il riccio al contrario sembrava non farci caso, anzi, spesso
dopo gli attacchi del rosso era più dolce con lui, capiva il suo star male,
anche se non l’aveva sperimentato sulla sua pelle; Axl non aveva mai suscitato
in lui nessun tipo di rabbia in quei momenti, gli faceva compassione, soffriva
in prima persona per quel suo amico, più fuori che dentro..
***
Izzy
raggiunse gli altri nella sala comune quasi mezzora dopo; nessuno aveva più
avuto il coraggio di parlare..
“Come sta?”
Slash era visibilmente preoccupato per Axl
“Ha vomitato
l’anima, si era conciato davvero malissimo.. ora si è ripreso.. è sotto la
doccia”
Calò
nuovamente il silenzio, si poteva sentire il suono lontano dell’acqua che
scrosciava nella doccia del rosso.. Slash si alzò e andò in camera sua, stanco
di quell’atmosfera pesante, si sedette sul letto, con la sua armonica tra le
mani, suonando un motivo improvvisato, triste e malinconico..
Axl uscì
dalla doccia, la testa gli girava ancora un po’, ma era decisamente più
lucido.. andò nella sala comune, con lo sguardo basso, nascondendo le lacrime
che riaffioravano..
“Scusate
ragazzi, non volevo dirvi quelle cose..” parlava con la voce tremula, nessuno
gli rispose, Steve non aveva nemmeno alzato lo sguardo
“Sapete
quanto siete importanti per me, sapete che non penso quello che ho detto..”
ormai aveva le guance rigate, quel silenzio lo faceva stare male, gli mancava
l’appoggio dei suoi amici. Ad un tratto sentì una mano forte sulla sua spalla,
una stretta amichevole, alzò gli occhi e incontrò quelli limpidi di Duff; il
biondo si aprì in un sorriso, Axl avrebbe potuto dire peste e corna su di lui,
ma rimaneva uno dei suoi più cari amici, loro erano la sua famiglia, e Axl, pur
con tutti i suoi difetti, ne faceva parte. Si abbracciarono come non accadeva
da tempo, stringendosi forte in segno di affetto, solo allora Steve si alzò
dalla poltrona per aggiungersi all’abbraccio, seguito a ruota da Izzy; Duff
stringeva i capelli del rosso, appoggiando la fronte alla sua tempia,
strappandogli un sorriso.
Axl si sentì
meglio dopo quel gesto, con i suoi amici vicini si sentiva invincibile, ma gli
mancava qualcosa, tra i sorrisi di tutti ne mancava uno, quello a cui si era
più affezionato..
“Dov’è
Slash?” chiese preoccupato, che il riccio si fosse arrabbiato davvero con lui?
“In camera
sua, credo stia suonando..”
Si staccò da
quell’abbraccio, voltandosi, camminando in direzione della stanza del riccio,
aprì piano la porta e lo trovò seduto sul letto, concentrato sulle corde della
sua chitarra. Slash alzò lo sguardo e vide il rosso fermo sulla porta, incerto
sul da farsi, non provava risentimento per lui, era solo felice di vedere che
era tornato in sé..
“Ti senti
meglio amico?” Axl non rispose, si limitò ad annuire con la testa, Slash
appoggiò l’armonica al muro, tornando a fissare l’amico
“Vieni qui
razza di coglione” Axl si mise quasi a correre avvicinandosi al letto,
sedendosi affianco a Slash, senza guardarlo negli occhi, ancora incerto sul da
farsi
“Scusa..”
“Non fa
niente man!” gli diede una pacca sulla spalla, stringendolo a sé, si
abbracciarono anche loro, facendo pace ancora una volta, tornando ad essere i
due scoppiati di sempre..
“Ci vuole
una canna!” Slash guardò l’amico cercando di assumere lo sguardo tenero di un
gatto che vuole un gioco, non riuscendoci per niente, ottenendo solo la risata
fragorosa del rosso..
“Va bene
cazzone tieni.. rolla tu per lo meno!” Axl passò un pezzettino di fumo al
riccio, che con maestria cominciò a sgranarlo. Duff, Izzy e Steve arrivarono in
quel momento, avevano sentito le risa di Axl, era passato il momento
catartico..
“Brutti
rotti in culo! Vi fate le canne e non lo dite a nessuno!”
“Ma guarda
te sti due stronzi!”
Entrarono
nella stanza sedendosi dove capitava, tirando fuori dalle tasche altri pezzi di
fumo, copiando Slash nel lungo procedimento. Tempo una decina di minuti ed
erano già tutti strafatti, che ridevano come se non fosse successo nulla.
***
“Ehi man!
Dove vai?” Slash era entrato in camera di Duff e l’aveva visto prepararsi di
tutto punto
“Cazzo
quanto puzzi! Ma che ti sei fatto?”
“Ho solo
messo un po’ di dopobarba..”
“E da quando
metti il dopobarba? Dove vai tutto profumato?”
“A prendere
Mel, stacca tra mezz’ora al lavoro..”
“Man! Ci sei
rimasto fottuto! Cazzo sei sempre il solito!”
“Pensa ai
tuoi di problemi Slash! Io bado a me stesso.. ma tu? A proposito.. quando vedi
Liz?”
“Non lo so..
pensavo che forse sarei potuto tornare in modo anti sgamo al Rainbow stasera..”
“Perché non
mi accompagni?”
“Ma dove
lavora Mel?”
“Allo stesso
supermarket di Liz”
“CAZZO!
Potevi dirlo subito razza di imbecille!”
“Muoviti
invece di blaterare, a meno che tu non voglia presentarti da lei così, allora
siamo a posto”
“Perché? Che
ho che non va?”
Duff lo
guardò, aveva addosso una maglietta nera con la scritta ‘FUCK’ e i suoi soliti
pantaloni di pelle.. “Bah, in realtà niente.. magari però volevi metterti
qualcos’altro”
“Vado a
mettere la cintura e poi sono a posto..”
“Va bene, ti
aspetto qui..”
|
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Capitolo 14 *** Cap. 14 ***
Capitolo 14 nvu
CAPITOLO 14
Liz e Mel,
finito di lavorare, tornarono nel solito spogliatoio, rivestendosi. Mel era
vestita come la sera precedente, non avendo avuto tempo per cambiarsi, una
maglietta blu metallico e i jeans stretti. Liz aveva anche lei un paio di
jeans, chiari, i sandaletti bianchi col tacco e una aderente maglietta azzurra.
Uscirono dal
supermarket, da un lato spuntò Duff, nascosto dietro al muro, che prese Mel da
dietro facendole scappare un gridolino..
“Ti sei spaventata!!”
“Certo che
no! Ti avevo visto!”
“Si certo!”
l’abbracciò baciandola dolcemente
“Quando
avete smesso di fare i piccioncini avvisatemi così la smetto di iniettarmi
insulina! Fate venire il diabete!”
“Ragazzi
davvero siete insopportabili!” Liz si voltò sentendo quella voce, appoggiato al
muro, in una posa dannatamente sexy, c’era Slash, sentì un brivido correrle
dietro alla schiena, e la voglia di baciarlo cresceva man mano che
riaffioravano le sensazioni della sera prima..
“Sei uno
schianto piccola!” la sua voce era seducente e provocatoria..
“Ciao
pecora! Ci sei anche tu!”
“Quando la
smetterai di prendermi in giro?”
Liz non gli
rispose, avvicinandosi a lui, appoggiando le mani sui suoi fianchi,
sussurrandogli all’orecchio parole che gli provocarono un sorrisino malizioso..
“Beh, non è
che voi due siate poi così diversi!” azzardò Duff, fulminato dagli sguardi dei
due interessati..
“Noi due
provochiamo erezioni! Altro che diabete!” Liz lo guardò allibita, per poi
scoppiargli a ridere in faccia
“Che cazzo
ridi!?”
“Ahahah!! Ma
come cazzo ti è uscita!?! Ahahah!!”
“Perché? Che
ho detto di male!? Duff!?”
“Beh amico,
effettivamente solo una testa malata come la tua poteva uscirsene con
un’affermazione del genere!”
Liz non
smetteva più di ridere, anche tentando di trattenersi, ogni tanto le scappava e
ridacchiava tra sé e sé..
“Allora Mel?
Che programmi avete?”
“Non ne ho
idea.. Duff?”
“Beh..
innanzi tutto cibo, non abbiamo fatto in tempo a mangiare..”
“A proposito
di mangiare..” Slash guardò Liz con uno sguardo da bambino, ma da bambino
stupido..
“Animale!”
“Che c’è? Ho
fame cacchio! Devo crescere!”
“Ma
smettila!”
“Tu non hai
fame?” Liz moriva dalla fame, per cui lo guardò sorridendo..
“Ma allora!
Mi dai dell’animale quando hai fame anche tu!!” risero di gusto, Slash
abbracciò le spalle di Liz col suo braccio..
Si avviarono
tutti e quattro, Liz e Mel conoscevano un bel posto per mangiare, una
normalissima pizzeria, ma la pizza era favolosa..
Entrarono
nel modesto locale, li investì una vampata di odore di cibo, Slash si leccò le
labbra..
“Che vi
porto ragazzi?” la cameriera del posto era una ragazza bionda, coi lineamenti
da barbie e il sorriso finto, si mise in posa davanti al tavolo, visti i due
bei ragazzi, non ottenendo molto successo..
“Una pizza
maxi con tutto quelli che avete sopra!” ordinò Slash con un sorriso a trentadue
denti
“Fai
schifo!”
“Non ti
crede nessuno baby..” scostò una ciocca di capelli castani dal suo viso per poi
darle un sensuale bacio sul collo..
“Slash!
Smettila di pomiciare in pubblico!”
“Perché non
continui a limonare Mr Mckagan invece di stare addosso?”
“Uuuu.. come
siamo suscettibili Hudson!” il biondo si beccò un pugno sulla spalla da Slash..
“Aia
imbecille!”
“Così impari
a sfottere!”
“Io starei
zitto, davvero, non sei tu quello nella situazione di sfottere” ridendo Duff
sventolò in faccia a Slash un gesto che alludeva alle sue notti in bianco..
“Sei un
figlio di puttana Mckagan! Giuro che quando non ci sono le ragazze nei paraggi
ti ammazzo!”
“Ti rode
eh?”
“Duff rischi
di brutto!”
“Ah Hudson..
sei proprio un coglione!”
Slash
sbraitava contro il biondo, tra le risa divertite delle due ragazze, che non si
trattenevano più, Slash era troppo comico! La “conversazione” fu interrotta
dall’arrivo di una pizza di dimensioni mastodontiche, farcita con un’infinità
di ingredienti; Slash aveva la bava alla bocca, prese una fetta di pizza e
l’addentò, sorridendo come un bambino felice, Liz fece lo stesso, sfidando il
riccio facendo un morso enorme..
“Ammazza!
Mangi eh?”
“Sei un
pivello a confronto!”
“Cos’è
guerra aperta?” si guardarono, Liz sorrise beffarda
“E guerra
sia!”
Addentarono
le proprie fette di pizza, riempiendosi la bocca al massimo, Liz era molto più
veloce a mandar giù, ma non poteva competere con la capienza della bocca di
Slash, quando il ragazzo stava per finire la fetta di pizza, e a lei ne mancava
ancora un pezzo, glielo rubò da sotto il naso, piantandogli in mano la sua
fetta, e trangugiando il corpo del reato..
“Ehi così
non vale!! Hai barato!!”
“Uhmn..
anfofloffo blomfo mnosfo!”
“Ma guardati
non riesci nemmeno a parlare!” Liz mandò giù il grosso boccone e respirò
profondamente..
“Non c’erano
regole, nessuno mi impediva di sfruttare la tua velocità!”
“Ma così che
razza di gara è scusa!!”
“Una gara
che ha il solo scopo di farti perdere!” scoppiò a ridere, accavallando una
gamba sopra quella del ragazzo e guardandolo negli occhi, lui le accarezzo una
guancia, lo faceva divertire quella ragazza, era spiritosa, allegra, gli
sorrideva sempre. Le accarezzò la gamba, per un attimo temendo che il contatto
gli causasse qualche imprevisto, così si concentrò di nuovo sulla pizza.
Sembravano due amanti alle prime armi, si imboccavano e si rubavano il cibo a
vicenda..
“Ragazzi,
noi andiamo a fare un giro..” Mel e Duff, che avevano passato la maggior parte
del tempo a sorridersi persi e a baciarsi, si alzarono dal tavolo..
“AH! Adesso
è così che si chiama?”
“Slash sei
un fottuto pervertito! Non vorrei essere nei tuoi panni Liz!”
“Oh si che
vorresti!” questa battuta costò a Slash un pugno ben assestato sulla schiena,
gli sarebbe sicuramente venuto un livido..
“Ahia!”
“Così
impari! Ciao Liz!”
“Ciao Duff,
ciao Mel..”
“Ciao.. a
presto Slash!”
“Ciao raggio
di sole!”
“Slash
ricordati che alle sei ci sono le prove! PUNTUALE!”
“Si si.. lo
so!”
I due sparirono
all’esterno del locale, Liz e Slash guardarono il cartone vuoto della pizza..
“Ma guarda
te che cafoni, ci hanno lasciato pure il conto da pagare..” Slash tirò fuori
dalla tasca dei jeans pochi dollari stropicciati, guardò Liz con aria
mortificata “..ho dimenticato di fare rifornimento stamattina..”
“Beh, questo
è un problema, io ho si e no 3$”
“Cazzo.. e
ora che si fa?”
“Come
sarebbe che si fa? Hudson, la fama ti ha fatto dimenticare la vita del ragazzo
di strada?” prese la sua borsa e si
alzò, porgendo la mano al riccio, si avvicinarono al bagno, ma prima che Slash
potesse fare o dire qualcosa, Liz lo baciò con impulso, in un contatto
tutt’altro che casto. Proprio in quel momento passò la cameriera di prima..
“Ragazzi non
fate qui queste cose, per lo meno entrate in bagno..”
“Ok..
scusaci..” Liz le rispose innocente, fingendo una nota di imbarazzo e
arrossendo leggermente, Slash non l’aveva mai vista arrossire. Entrarono
velocemente in bagno, chiudendosi la porta alle spalle. Liz corse verso l’unica
finestra presente, la aprì e uscì velocemente; Slash, ancora incredulo, la
seguì con meno agilità. Lei lo prese per mano e iniziò a correre veloce lungo
la strada, ridevano come matti..
“Oddio! Era
da tantissimo che non scappavo senza pagare il conto!”
“Ahahaha! Ci
sono io per ricordarti queste cose!”
“Sei
arrossita prima, nel locale, non te l’ho mai visto fare..” disse prendendola
per la vita, avvicinandosela a sé
“So
arrossire a comando”
“Cosa? Stai
scherzando?”
In tutta
risposta Liz diventò rossa come un peperone, Slash le sfiorò una guancia, era
bollente. Tolse la mano e Liz tornò esattamente come prima, questione di
secondi..
“Dio! Ma
come cazzo fai?”
“Non lo so,
mi sembra di averlo sempre saputo fare, sono quelle cose che non ti spieghi e
che non sai insegnare agli altri..”
“Figata! È
davvero una figata!”
Camminarono
ancora per un po’ abbracciati, poi a Slash cadde l’occhio su un piccolo parco,
recintato da un muretto con una cancellata, lo riconobbe all’istante, era il
parco dove si erano fermati la sera che si erano conosciuti; ci trascinò Liz
senza pensarci due volte, stravaccandosi sull’erba fresca con lei di fianco..
“Ti dispiace
se mi rollo una canna?”
“Certo che
no.. basta che mi fai fumare a scrocco..” lo guardò con un gigantesco sorriso,
studiato appositamente per le richieste..
“Tu fumi?”
“Quando mi
capita, ogni tanto ci vuole una canna..”
“Beh, allora
ci conviene fumarcela in fretta, ho rubato questo pezzo di fumo dalla riserva
personale di Izzy, se lo scopre mi uccide!” Liz rise
“Perché ridi?”
“Mi è venuta
in mente l’immagine di te rincorso da Izzy con una scopa stile nonna
imbufalita!”
“Per scene
di questo genere ho avuto per anni Ola, la mia vera nonna, ma ammetto che Izzy
si immedesimerebbe bene nel personaggio!”
“Ora che ci
penso, io non so molto di te.. raccontami della tua vita prima dei Guns..
quella la si conosce già abbastanza..” lo guardò intensamente tirando dallo
spinello che Slash le aveva appena passato, buttando fuori il fumo, arricciando
le labbra sensualmente. A Slash si seccò la gola a quell’immagine, ma si
calmò..
“Beh, non
c’è poi molto da sapere.. ero un fottuto coglione allora proprio come lo sono
adesso, sempre a combinare casini. Vivevo con mia nonna perché spesso i miei
non erano a casa, troppo lavoro.. ero affezionatissimo a lei, santa donna, mi
ha sopportato per anni, viziandomi per di più. A scuola andavo poco, sono stato
bocciato più volte, collezionavo una serie di votacci da far paura. Ho
cominciato a bere e a fumare molto presto, a fottere ancora prima!” la fece
ridere..
“Una volta
ho anche fumato per lavoro, con Axl; ci avevano detto che ci avrebbero
sottoposto ad un test, e noi già pensavamo di doverci imbottire di farmaci, e
invece ci davano sigarette gratis e noi dovevamo solo fumarle, 8$ all’ora, un
lavoro come un altro!”
“Ahahah! Non
posso crederci! Solo due scoppiati come voi potevano finire a fumare per
lavoro!”
“E di te
invece che mi dici?”
“Io non ho una
storia poi così divertente.. vengo da un piccolo paesino di campagna, la mia
famiglia coltivava viti.. sono scappata di casa a sedici anni, stanco delle
violenze di mio padre, lui beveva, ed era schizofrenico, non è un bel mix.
Spesso se la prendeva con mia madre e con me.. una volta a tentato di
violentarmi, c’è anche andato vicino.. gli ho dovuto rompere una bottiglia di
vino in testa per riuscire a scappare.. la sera stessa ho fatto le valige, e
sono arrivata a Los Angeles in autostop, sapevo che qui avrei trovato Mel..
volevo scappare da lui..”
“E tua
madre?”
“Mia madre
non mi ha mai difesa in nessun modo, non si opponeva minimamente, non ha mai
versato nemmeno una lacrima per quello che mi faceva, non ha mai chiamato la
polizia, niente di niente.. non mi è dispiaciuto abbandonarla.. aveva sposato
quell’uomo sapendo com’era il suo carattere, se lo tenesse.. non mi faccio
rovinare la vita per gli errori degli altri..”
“Mi
dispiace..”
“Ma di che,
non sarei così libera se non fossi scappata, in fondo sono felice qui, Mel è la
mia famiglia, e tutto sommato me la cavo abbastanza bene..”
Slash non
avrebbe mai creduto che quella ragazza, tutto un sorriso, nascondesse un
passato così terribile.. per un attimo pensò anche ad Axl, anche lui aveva
avuto un passato tormentato, ma non era riuscito a superarlo.. lei aveva
voltato pagina..
“Non
startene lì con quello sguardo triste! Non me ne preoccupo io e lo fai tu per
me?”
“Scusa.. è
difficile ridere venendo a sapere certe cose..”
“Sorridere?”
“Nemmeno”
“Ci penso
io..” gli strinse la vita con le braccia e appoggiò le sue labbra su quelle del
riccio, che rispondendo felice al bacio le prese il viso tra le mani,
sdraiandosi sull’erba e trascinandosela dietro. Liz si staccò dal suo viso.. lo
vide sorridere..
“Visto? Ce
l’ho fatta!” Slash aprì ancora di più il suo sorriso, per poi ribaciarla,
facendo forza sugli addominali scolpiti, stringendola a sé per i fianchi,
accarezzandola.. Liz gli passò le sottili dita tra i capelli, come aveva fatto
la sera prima..
“Vacci piano
baby o non rispondo delle mie azioni!”
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Capitolo 15 *** Cap. 15 ***
Capitolo 15 nvu
CAPITOLO 15
Avevano
passato delle ore splendide in quel parco, scherzando, facendosi qualche
dispetto..
“Vuoi andare
a casa?”
“Si, se mi
accompagni mi fa piacere..”
“Certo!” la
sua voce era più maliziosa che mai..
“Slash, non
ci pensare nemmeno!”
“Cazzo!”
Si alzarono
dal prato, abbracciandosi, camminando sempre più stretti l’uno all’altra. La
ragazza lo guardava, vogliosa di passare ancora del tempo da sola con lui, di
ridere ancora per le sue buffe battute, mai stanca dei suoi baci.. e che baci!
Dal canto
suo Slash stava dando fuori di matto, non che pensasse solo a quello, ma
abituato alla vita da Casanova, per di più visto quanto era attratto da quella
ragazza, quel suo giocare a provocarlo lo stava facendo impazzire..
“Eccoci!”
“Va bene
baby.. ma mi vuoi mandare a casa così presto? Sono solo le cinque!”
“Cinque e un
quarto per la precisione!”
“Come siamo
pignole! Dai fammi salire, ti prometto che faccio il bravo!” Liz lo guardò inarcando il sopracciglio, per
niente convinta, Slash dal canto suo sfoderò uno dei suoi sorrisi più
innocenti, per non dire una delle sue peggiori facce da schiaffi!
“E va bene
honey, vieni pure.. MA SOLO SE FAI DAVVERO IL BRAVO!”
“Promesso! Giurin
giuretta!” fece lui di rimando, baciandosi le dita incrociate, facendo ridere
Liz..
“Dai
andiamo, prima che ci ripenso!” la seguì non proprio a distanza, Liz lo sentiva
subito dietro di sé, le pestò i piedi un paio di volte..
“Ahio!”
“Ops! Scusa
piccola!”
“Sei davvero
un disastro vivente!” altro sorrisone da ebete, quel ragazzo era un bambino
troppo alto, ma ugualmente stupido!
Slash entrò
nell’appartamento dopo la ragazza; la casa era piccola, ma confortevole, tutto
sommato abbastanza in ordine, o meglio, perfetta per i suoi standard di vita..
si guardò un attimo in giro, su un piccolo mobile c’erano delle foto di Liz e
Mel; in una erano vestite in modo sexy, con corpetto, autoreggenti e
quant’altro, Slash la prese in mano, guardando Liz malizioso..
“Era una
festa in maschera!”
“Si certo!
Lo vedo! E dimmi.. li hai ancora quei vestiti?”
“SLASH!”
“Che c’è!?
Non era un’allusione!”
“Si certo!
Come no! Non era un’allusione, ma sentilo!”
“Mi stavo
solo complimentando per il look.. ehm.. mascherato!”
“Grazie..”
gli lanciò uno sguardo di rimprovero, che le scomparve dal viso quando il
riccio, appoggiata la foto sul mobiletto, l’aveva tirata verso di se,
stringendola per la vita, appoggiando il suo naso a quello di lei..
“Vedi di
stare calmo..”
“Non è
indice di sicurezza il fatto che continui a ripetermelo! Secondo me te lo dici
da sola!”
“Stupido!”
si baciarono felici, si piacevano e lo sapevano.. approfondirono quel bacio, in
piena sintonia, Slash stringeva sempre di più la sottile vita di Liz, invaso
dal suo profumo, un profumo forte e deciso, dolce, ma non troppo.. sapeva di
libertà, di fiori, di freschezza, non sapeva nemmeno definire bene di cosa, ma
gli piaceva da impazzire. Passava dai suoi fianchi ai suoi capelli veloce, quasi
indeciso su quale parte del suo corpo preferisse accarezzare. I loro corpi
aderivano perfettamente l’uno all’altro, mettendo in difficoltà il ragazzo,
scatenandolo più di quanto non fosse già..
Liz era
persa in quel contatto, ancora non si capacitava della maestria mostrata da
Slash, sapeva scatenare un turbine di emozioni solo con un bacio, facendole
pregustare come si sarebbe sentita una volta rimasta.. in sua compagnia.
“Mi fai
vedere la tua stanza?” Liz lo guardò allibita, aveva del coraggio
“E dai! Non
è tutta malizia quello che esce dalla mia bocca, per la maggior parte si, ma
alle volte anche io penso innocentemente!”
“Non ne
dubito!” il suo tono era tutt’altro che serio!
“Non ti fidi
di me?”
“No, nemmeno
un po’” tuttavia prese la sua mano e lo condusse nella sua stanza, appena
varcarono la soglia Slash esordì
“Fai bene!”
La stanza di
Liz era, come il resto della casa, piccola, intima, accogliente. Le pareti
erano coperte di poster, Aerosmith, Queen e quant’altro, foto ovunque appese ai
muri. L’armadio aperto, vestiti sparsi qua e là, Liz riusciva a tenere
limitatamente in ordine tutta la casa, eccetto la sua stanza, ma cosa ci si può
aspettare da una diciannovenne che vive da sola?
Slash si
guardò intorno, osservando tutte le fotografie, non c’era l’ombra dei suoi
genitori in nessuna di esse, non una foto di quando era piccola, lo scenario
era sempre Los Angeles, risalivano al massimo a tre anni prima..
“Non ci sono
foto di quando eri piccola..” Liz era seduta sul letto, su un tappeto di
magliette e pantaloni che lanciava distrattamente su una sedia lì a fianco..
“Non ne ho
mai avute, non c’erano molte occasioni felici degne di essere immortalate..”
“Scusa”
“Slash!
Smettila di crogiolarti in un dolore che non appartiene né a me, né tantomeno a
te!”
“Non lo
faccio mica apposta!”
“Prova
almeno!” la raggiunse, sedendosi di fianco a lei, guardandola negli occhi..
“Sicuramente
eri grassa da bambina!”
“Ehi! Ma che
ne sai! Non ero grassa da piccola!”
“Secondo me
si! Grassa e paffutella!”
“Fottiti! Tu
sarai stato orribile! Coi capelli neri sparati per aria!”
“Smettila di
attaccare i miei capelli!” si lanciò su di lei, facendole il solletico, ridendo
come un pazzo, incastrandosi tra le coperte del letto sfatto, finendo sdraiato
sulla ragazza, appoggiata al cuscino. La guardò sognante, smettendo di
torturarle la pancia, accarezzandole i capelli..
“Ti ho mai
detto che sei la più bella ragazza che abbia visto in quel locale l’altra sera,
per le strade in questi giorni, e di gran lunga la più bella con cui abbia
passato un po’ del mio tempo?”
“Non
credo..”
“Devo
ripetere tutto o va bene così?”
“Ahahah! Va
bene così, non è necessario ripetere!” Liz si allacciò al suo collo con le
braccia, tirandolo verso di sé, si guardarono ancora un secondo prima di
baciarsi. Slash cominciò ad accarezzarle le gambe, i fianchi, la vita.. non era
propriamente tranquillo. Il loro bacio si approfondiva ogni secondo che
passava, si staccavano solo per riprendere fiato. Il ragazzo cominciava a
sentire caldo e una ben nota pressione nei pantaloni. Le baciò l’incavo del
collo, la spalla e la clavicola, le fece mandare la testa all’indietro per
baciarla appena sotto il mento, per poi tornare sulle sue labbra, un paradiso
ai suoi occhi..
“Sto
impazzendo Liz!” non gli rispose, mordendogli il collo, stringendolo a sé..
“Non puoi
fare così maledizione! Non voglio forzare le cose, ma questa è una tortura!”
“Non
dovresti forzarle più di tanto per la verità..” a quelle parole Slash non ci
vide più, la baciò provocante, giocando con la sua lingua, sbottonandole i
jeans leggeri.. le alzò la maglietta, baciandole la pancia, per poi tornare a
guardarla negli occhi; accidentalmente gli cadde lo sguardo sulla sveglia
appoggiata sul comodino: le sei meno dieci!
“CAZZO!!”
“Che c’è?”
“Ho le prove
tra dieci minuti! Quelli mi ammazzano se arrivo in ritardo!” Liz lo spinse,
costringendolo ad alzarsi
“No no! Dai
fanculo le prove! Resto qui!”
“No tu te ne
vai! Non voglio la tua testa sulla mia coscienza!”
“No cazzo!
Voglio restare!”
“E io non
voglio! Come la mettiamo?”
“Non ci
credo che non vuoi!” la ribaciò, tentando di farla sdraiare di nuovo, ma Liz
appoggiò le mani al materasso, facendo forza sui gomiti
“Smettila
Slash! Devi andare!”
“AAAAH! IO
DIVENTO MATTO!”
“Shh! Non
urlare o mi incazzo sul serio!”
Slash si
alzò visibilmente infastidito.. ‘ma
guarda te che cazzo di sfiga! Fanculo! Fanculo le cazzo di prove! Oddio ero a
tanto così!!’
“Smettila di
fare l’incazzato! Ti sto solo evitando una sfuriata degli altri quattro!”
Si avviò
veloce verso la porta, senza dire una parola, Liz si rimise a posto e lo
raggiunse. Gli aprì la porta, Slash uscì senza quasi salutarla, ma prima che la
porta si chiudesse dietro di lui, la fermò con una mano..
“Stasera
vengo al Rainbow, e poi usciamo io e te”
“Non lavoro
stasera, ho la serata libera” il ragazzo si aprì in un sorrisone, come se si
fosse dimenticato di tutti i suoi problemi, da un momento all’altro
“Tanto
meglio! Vieni tu all’hotel! Ti aspetto alle nove!”
“Ehi
aspetta!” ma il ragazzo non ammetteva repliche, si voltò e se ne andò, tutto
sommato contento all’idea di rivederla di lì a poco.. si ricordò che era
dannatamente in ritardo e cominciò a correre a più non posso, pronto alla
ramanzina del resto del gruppo..
In quel
momento suonò il telefono di Liz, richiuse la porta e corse a rispondere..
“Pronto?”
“Liz!
Credevo di non trovarti in casa! Allora? Come è andata?”
“Mel!
Insomma.. Slash stava impazzendo, ma sono riuscita a buttarlo fuori di casa
proprio ora..”
“Ma non
hanno le prove?”
“Infatti, è
per questo che l’ho cacciato.. grazie a dio..”
“Eri già sul
punto di cedere?”
“Già..
guarda che non è mica facile con Slash!”
“Lo credo!
Quel ragazzo ispira sesso in tutto!”
“MEL!”
“Ehi
tranquilla non te lo rubo! Ho già il mio bel da fare!”
“A
proposito.. come è andata oggi col biondino?”
“Oh.. bene..
gli è piaciuta casa mia!”
“Si..
immagino!”
“Ci vediamo
stasera!”
“Vai anche
tu all’hotel?”
“Si.. mi
aspetta per le nove.. perché? Anche Slash ti ha invitata?”
“Eh già..”
“Quel
ragazzo è un tornado! Va bene.. allora andiamo assieme..”
“Alle otto
da me?”
“Comandi!”
“A dopo
bella!”
Liz tornò in
camera sua, accese il piccolo stereo, la musica dei Guns risuonò nell’aria,
‘Don’t cry’ una delle loro canzoni più dolci; Liz si lasciò cullare da quel
suono, concentrandosi sulla chitarra, immaginandosi Slash che la suonava. Forse
Mel non aveva ragione, forse era davvero diverso.. l’avrebbe scoperto solo col tempo,
sperando di non rimanere delusa da lui..
Rimase
assortà nei suoi pensieri fino ad addormentarsi.. sulle note di ‘Patience’
***
“SLASH!
Porca puttana sei di nuovo in ritardo!”
“Lo so
ragazzi scusate! Ero.. occupato!”
“Lo eri
davvero?” Duff lo guardò fisso, in attesa di una risposta che non arrivava,
Slash cercava qualsiasi via di fuga da quella confessione davanti a tutti..
“Mi.. ehm..
dovevo.. mi stavo rivestendo!” i ragazzi
lo guardarono un attimo stupiti, per poi scoppiare a ridere in coro
“Non ci posso
credere! In bianco pure oggi!”
“Forse non
hai sentito, ho detto che mi stavo r-i-v-e-s-t-e-n-d-o!”
“Slash non
ti crede nessuno!”
“Sfigato!”
“Muori
Rose!”
“Dai
infilati quella cazzo di chitarra e proviamo.. MOSCIO!”
“Adler! Non
credo che sia il caso di ripetere la scena di stamattina!”
“Perché?
Quella di ieri sera si è ripetuta! Non vuoi concludere l’opera?”
“VAFFANCULO!”
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Capitolo 16 *** Cap. 16 ***
Capitolo 16 nvu
CAPITOLO 16
“Ragazzi,
questa prova è stata spettacolare!” Slash era davvero esaltato, era da un po’
che non provavano tutti insieme, ultimamente si erano sempre visti a gruppetti,
lui con Izzy e Duff, Axl componeva i testi da solo, al massimo con l’aiuto di
Izzy, una prova tutti insieme ci voleva proprio
“Davvero
ragazzi! Andiamo alla grande!”
“Duff eri
piuttosto carico! Pomeriggio interessante?”
“Mooolto
interessante.. Mel ha proprio un bel appartamentino!”
“Ma guarda
te questo! Lui e i suoi maledetti capelli biondi, sempre con una ragazza sexy
per le mani!”
“Rose tu sei
l’ultimo che può lamentarsi! Non sei mai stato a corto di divertimenti!”
“I soliti
ripieghi!”
“L’unico che
potrebbe effettivamente strapparsi i bei ricci è il buon Hudson! Ancora non si
batte chiodo eh?”
“Duff ti
spacco il culo se non la smetti!”
“Povero
piccolo Slash! Lasciato per la terza volta senza il dessert!”
“Taci Adler!
Pensa ai fatti tuoi!”
“Ci penso
eccome! Proprio questo pomeriggio mi sono procurato un po’ di divertimento!”
“Davvero e
con chi?”
“Ho sedotto
una sventola al bar di fronte!”
“Ma
vaffanculo Steve! Hai pagato una puttana delle peggiori!”
“Izzy! Che
cazzo dici non è vero!”
“Ma se ti ho
visto che allungavi i soldi! Ma vai a farti un giro!”
“Fottiti
stronzo!”
“Cacchio
Steve! Sei proprio un rubacuori!”
“Fottiti
pure tu Hudson! Pensa ai tuoi di problemi!”
“Ci penso,
ci penso.. sta tranquillo.. stasera vedrete come ci penso!”
“Che vuol
dire questo?”
“Stasera vi
mangerete le mani con me e Liz in giro!”
“Hai
invitato Liz stasera!?”
“Oh yes!”
“Cacchio..
io ho invitato Mel.. è un problema se comincio a ragionare come te!”
“Sarebbe la
tua più grande fortuna biondino da strapazzo!”
“Cioè
stasera vengono Liz e Mel!? Cacchio finalmente! È un po’ che non si vedono
quelle due! Sempre occupate coi peggiori cazzoni!”
“Giù le mano
Adler! O giuro che ti faccio diventare un soprano!”
“Tranquillo
man! Non mi interessano.. almeno finché ci siete voi!”
“Ma nemmeno
dopo! Pervertito!”
“Scusa ma se
la tua tresca con Mel finisce, perché io non posso farmi avanti?”
“Non scherzo
Steven, ti taglio le palle!”
“Madonna
come sei permaloso!”
Axl non
aveva partecipato alla conversazione, aveva troppi pensieri in testa, l’idea di
avere Liz in giro quella sera gli faceva da una parte piacere, perché non la
vedeva dalla sera in cui si erano conosciuti, ma dall’altra era molto teso,
vederla con Slash non sarebbe stata una cosa facilissima, quella ragazza lo
incuriosiva parecchio..
***
Suonò il
campanello, Liz corse ad aprire.
“Ciao Mel!
Sei in anticipo! Strano!”
“Non stavo
nella pelle, devo essere al massimo stasera, ho bisogno di consigli
sull’abbigliamento e ho pensato che ci sarebbe voluto un po’!”
“Mio dio! Ma
quanta roba ti sei portata! Ci saranno almeno quattordici magliette e sette
vestiti!”
“Beh, non si
sa mai.. devo trovare il look giusto, meglio avere più opzioni!”
“Queste non
sono ‘più opzioni’ è tutto il tuo guardaroba!”
“Facile
parlare! Tanto ci si trova a casa tua, tu hai già tutto qui!”
Liz sospirò
“Va bene, ho afferrato.. vado a farmi una doccia e poi ti aiuto”
“Fai
presto!”
Liz entrò in
bagno, spogliandosi velocemente ed entrando nella doccia, si lavò con l’acqua
calda, ma aveva bisogno di un po’ di carica per quella sera così, tolto lo
shampoo dai capelli, mise l’acqua gelida, provocandosi una forte scossa e un
brivido. Lo faceva spesso, o per svegliarsi o, appunto, per darsi un po’ di
carica..
“Eccomi..”
tornò in camera sua con ancora l’asciugamano avvolto intorno al corpo, Mel
aveva sparpagliato i suoi vestiti sul suo letto, inventando al momento
abbinamenti e quant'altro, attingendo senza problemi dall’armadio di Liz..
“Cavolo Mel!
Ti stai dando da fare non poco per lo spilungone!”
“Si beh..
vorrei fare una bella impressione..”
“Come se ne
avessi bisogno, è già tuo!”
“Meglio
mettere le mani avanti..”
“Va bene..
vediamo un po’ che c’è qui..” diede uno sguardo alle varie opzioni, facendo una
lenta selezione, escludendo alcune proposte. Il procedimento durò un buon
quarto d’ora, alla fine rimasero un vestitino nero mono spalla, molto aderente,
con degli stivali sopra il ginocchio, e dall’altra parte una mini gonna di
jeans, con una maglia viola sgargiante, e gli stessi stivali..
“Voto la
mini!”
“Dici? Lui è
un punk.. adora il nero!”
“Cacchio..
non ci avevo pensato.. hai ragione, ragionando in questi termini non c’è
dubbio, il vestito è d’obbligo!”
“Vestito?
Andata?”
“Vestito!”
Mel cominciò a cambiarsi
“Ehi che
credi? Ora devi darmela tu una mano!”
“A te non
serve una mano! Sei sempre stata bravissima in queste cose!”
“Un po’ di
sostegno morale?”
“Quello ce
l’hai a priori!”
“Ok..
pensiamo un po’” cominciò anche lei a spulciare il suo guardaroba, aveva un
vestito niente male, ma era molto simile a quello di Mel, e non le andava di
vestirsi uguale, faceva molto ‘ragazzine delle medie’, così optò per un paio di
jeans aderentissimi, stracciati in diversi punti, e un corpetto nero, non
sfacciato, ma che faceva.. la sua figura. Sandali neri col tacco e giubbotto di
pelle.
“Cazzo Liz!
Sei una favola! Vuoi proprio fargli venire un infarto a quel povero ragazzo!”
“Voglio solo
tener sveglio il suo interesse!”
“Non ti
serve il corpetto per quello! Bastano i tuoi occhioni!”
Si
truccarono leggermente, a nessuna delle due piaceva esagerare, due spruzzi di
profumo a testa e poi erano pronte. Liz prese la sua borsetta che era sul
letto, guardò l’ora: le nove e un quarto
“Cazzo siamo
in ritardo!”
“Giustamente!
Dobbiamo farci attendere!”
“Non so
quanto Slash resisterà a queste continue attese!”
“Quello è
perché sei perfida! Io non ho problemi con Duff!”
“Guarda che
sei stata tu a farmi il discorsetto del non ti fidare troppo che poi ci stai
male!”
“Ma questo
che c’entra? Non fidarti non vuol dire lascialo in bianco tutte le volte! Non
rivoltare la frittata!”
“Non puoi
proferire parola sull’argomento, visto che sei messa peggio di me!”
“Tutta
invidia!”
“Non credo
proprio! Lo sai che non mi piacciono i biondi! Preferisco di gran lunga il
fascino del nero!”
“Non ho mai
capito cos’è questo ‘fascino del nero’ a cui alludi sempre!”
“Ragazzo
alto, capelli neri, vestiti neri, voce profonda.. carattere misterioso! Dio!
Che spettacolo!”
“Sarà.. ma
io preferisco biondo, limpido come l’acqua! Ma d’altra parte, io colomba tu
pantera, è sempre stato così!”
“Cioè tu
innocente io bastarda? Ma fammi il favore!”
“Tsè, vorresti
insinuare che sono perfida?”
“Non era
un’insinuazione, era un’affermazione!”
“Ti odio!”
Liz in risposta le fece una linguaccia, dopodiché, sempre più in ritardo,
uscirono dall’appartamento.
***
“Dio ma dove
sono finite!”
“Slash! Smettila
di lagnarti! Arriveranno, sta tranquillo, cos’è tutta quest’agitazione?”
“Potrebbero
aver incontrato qualche maniaco per strada che le vuole violentarle!”
“Impossibile!
Steve è di là con gli altri!” risero
entrambi a quella battuta, Slash era nervoso, come spesso gli era accaduto
prima di vedere Liz, quella ragazza aveva la preoccupante capacità di metterlo
in crisi, anche se quando poi era con lei, si scioglieva senza problemi il nodo
allo stomaco.
“Chissà dove
diavolo sono..”
“Slash!
Sembri una checca isterica! La vuoi smettere di agitarti? Non è da te cazzo!”
“Lo so! È
questo il problema! Non è da me Duff! Come è possibile?”
“Slash.. è
la solita parola che non vuoi sentirti dire..”
“NON SONO
INNAMORATO!”
“Come vuoi
man..”
Proprio in
quel momento sentirono le urla di benvenuto di Steve, le ragazze erano
arrivate, Slash saltò in piedi, precipitandosi verso la porta, poi, in difesa
della sua tesi, si appoggiò allo stipite aspettando il biondo, non riuscendo a
fingere un vero e proprio stato di rilassatezza..
“Vedi, non
ho fretta! Ti aspetto!”
“Pallonaro!”
superò il riccio, andando nel corridoio, vedendo Mel appena fuori
dall’ascensore che parlava con Steve..
“Ciao
bellissima!”
Mel guardò
oltre la chioma disordinata di Steve, vide l’altro biondo e si illuminò, superò
Steve con un cordiale ‘scusa’ e corse verso Duff, baciandolo con affetto..
“E ti
pareva! Arriva l’angioletto e chi la vede più quella!”
“Steve,
ricordati cosa ti ho detto prima!” lo rimproverò Duff
“Si si lo
so.. giù le zampe Steven!” gli fece il verso di una gallina..
“Mel.. dov’è
Liz?” Slash se n’era stato tutto il tempo in disparte, non capendo bene la
situazione, dov’era Liz? Era sicuro che sarebbe arrivata con Mel,
conoscendole.. e allora perché non c’era?
“Oh giusto..
è andata a comprare le sigarette, si sveglia sempre all’ultimo!”
“Capito..”
Slash sembrò tirare un sospiro di sollievo, per un attimo aveva pensato che gli
avesse dato buca..
“Va beh.. se
non vogliamo passare la serata qui, meglio andare nella sala grande, è più
carina del corridoio” Duff strinse la vita di Mel, avviandosi verso la sala
comune, non ammetteva repliche; gli altri lo seguirono a poco a poco.
Si
rilassarono sui divani, ridendo e prendendosi in giro, quando Mel si sedette,
costringendo l’orlo del vestito, già corto di per sé, a salire ancora di più,
scoprendole gran parte delle cosce, i ragazzi smisero di parlare, con Duff che,
seduto di fianco a lei, le guardava fisso le gambe, senza fiato né parole.
“Cazzo Mel!
Non puoi fare queste cose! Siamo in cinque, e tutti.. insomma.. abituati a
serate movimentate!”
“Si dice
satiriaci Izzy!”
“Come si
dice? Che vuol dire!?”
“Dipendenti
dal sesso idiota!” esordì Slash, non particolarmente amichevole..
“Eddai Slash
calmati! Vedrai che la tua dea arriverà tra poco.. ma lo sai qual è la sfiga
delle dee? La maggior parte sono vergini!”
“Fottiti
Steve! Mi stai davvero rompendo le palle con sta storia! Dacci un taglio!”
“Madonna
Slash! Hai ingoiato un limone a cena? Sei di un acido! Vedrai che adesso
arriva!”
Nemmeno a
dirlo apposta, proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta, Liz si era
fatta dire dal receptionist, che l’aveva riconosciuta, a che piano sarebbe
dovuta andare; uscita dall’ascensore aveva sentito del vociare che proveniva
dalla sala comune, non aveva fatto altro che seguire il rumore, nessuno l’aveva
sentita arrivare. Aprì la porta, lasciando i ragazzi sbavanti a bocca aperta,
era davvero splendida quella sera, aveva ragione Mel.. una pantera.
“Ciao..” Slash
era shoccato
“Cazzo!” il
commento scappò accidentalmente ad Axl, che fu subito fulminato dal riccio
“Che vuoi? È
obbiettivo!”
Liz rimase
un attimo ferma sulla porta, appoggiata allo stipite, quando Slash si rigirò
verso di lei, e le regalò uno dei suoi sorrisoni, entrò definitivamente,
chiudendosi la porta alle spalle, andandosi a sedere tra Slash e Izzy, sul
divano..
“Cazzo Liz!
Ma dove ti sei cacciata per trovare un misero tabacchi?”
“Erano tutti
chiusi! Dannazione! Mi sarò fatta due isolati a piedi prima di trovarne uno!”
La
conversazione non incluse i componenti della rock band, ancora abbastanza
concentrati su quelle due ragazze, troppo belle per un posto del genere..
“Ma che
fate? Avete perso la lingua? Tu di solito sei logorroico!” Liz guardò Slash
negli occhi, dopo quel misero saluto non aveva più aperto bocca e non le aveva
tolto gli occhi di dosso nemmeno un secondo..
“Sono di
poche parole..”
“Hai la
febbre?”
“Spero di
no..”
“Slash santo
cielo! Riprenditi!”
“Si si..
scusa!” scosse un attimo la testa e sembrò riprendersi davvero, la
conversazione si rianimò, tutti ridevano e scherzavano. I ragazzi si
compiacevano di quella compagnia, quelle due erano proprio forti!
“Aahahahaha!
Ragazzi! Mi sto spisciando! Siete troppo forti ragazze! Stasera ci diamo alla
pazza gioia!” Duff e Slash guardarono Izzy perplessi, quell’ultima affermazione
non aveva riscosso successo..
“SI BEVE
FINO ALLO SVENIMENTOOOO!!!!” come avevano potuto pensare male? Era Izzy, il
buon vecchio Izzy, lui non avrebbe mai fatto niente di male..
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Capitolo 17 *** Cap. 17 ***
Capitolo 17 nvu
SCUSATE
PER IL RITARDO, MA CON LA FINE DELLA SCUOLA è UN DELIRIO, SEMPRE
CARICA DI STUDIO.. SPERO VI PIACCIA ANCHE QUESTO CAPITOLO, CHE SI
è FATTO UN PO' DESIDERARE..
Grazie a tutte le ragazze che recensiscono e anche a chi legge senza recensire..
Lau.. ci si vede il 10 giugno!!!
CAPITOLO 17
Bevvero
tutta la sera, ridevano come pazzi, fumavano sigarette e facevano una valanga
di battute. Accesero la musica, Slash, ubriaco, sentendo un loro pezzo si buttò
saltando al centro della stanza, mimando una chitarra elettrica e l’esaltazione
di un concerto; gli altri seguirono il suo esempio poco dopo, Axl, seduto su
una sedia vicino ad un tavolino, stringendo la sua bottiglia di vodka, cantava
a squarciagola, con quella sua voce graffiante, acuta, splendida..
Slash prese
Liz, facendola alzare dal divano al quale ormai si era affezionata, accennò a
ballare un po’ con lei, allungando anche un po’ le mani, quel ragazzo era senza
freni. La lasciò poco dopo e lei si sedette su una sedia, vicino ad Axl,
ridendo un po’ per l’alcool, un po’ perché vedere quei quattro ragazzi che
ballavano prendendosi a braccetto e girando a coppie, urlando come dei matti,
era troppo divertente.
Sfiniti, i
quattro si buttarono qua e là, Duff tornò barcollando da Mel, sedendosi di
fianco a lei, baciandola; Steve si sedette su una sedia di fianco a Liz, rosso
in viso per il ballo, per lo zio jack e per le risate. Slash si buttò a peso
morto su un divano, pancia in su, con un sorriso da ebete stampato in viso;
Izzy preferì non sprecare energie, preferì trascinarsi fino alla parete del
muro e accasciarsi lì..
“Ci vorrebbe
un mega cannone..” Axl era visibilmente ubriaco, ma la droga era tutta un’altra
storia per loro
“Chiedi a
Slash! Ti ho sgamato che rubavi dalla mia scorta personale! STRONZO!”
“Cazzo!
Eddai Izzy, non te la sarai mica presa! Ne trovi sempre tu in giro, sai dove
andare!”
“Certo! Non
ho mica detto che me la devi recuperare!”
“Cioè me la
regali?”
“Tienitela!”
“Cazzo Izzy!
Grazie, sei un amico!”
“Non gioire
troppo coglione! Tira fuori quella roba!”
“Che cazzo
dici Duff!?”
“Senti,
scrocchi da noi 364 giorni l’anno.. è dovere offrire!”
“Ma per una
volta che ne ho di mia! E lasciatemela no?”
“Ma
figurati! Tu mi devi l’erba di una vita man! Non hai scelta!”
“Su Slash,
non hai argomenti che reggano, tira fuori quella roba!” anche Axl aveva dato
man forte a Duff, il riccio doveva offrire.. a tutti i costi!
“Non ti ci
mettere pure tu Axl!”
“E tu non
fare il bambino!”
“Ragazzi è
inutile, sono irremovibile”
Axl si
avvicinò all’orecchio di Liz, Slash non si sarebbe mai fatto convincere da
loro, sarebbe stato un colpo basso ma necessario, avrebbero mandato lei..
“Ehi
piccola, il riccio non molla, che ne dici di darci una mano?” Liz capì al volo
cosa voleva Axl da lei, si girò, trovandosi a pochi centimetri dai suoi occhi
verdi, ipnotici, gli fece l’occhiolino in segno di complicità, poi cominciò il
suo show..
“Slash..” si
alzò dalla sedia in modo molto sexy, sussurrando il suo nome. Slash girò lo
sguardo, la vide alzarsi, i fianchi perfetti, le gambe magre, e quel corpetto
che le modellava perfettamente il busto, risaltando i suoi seni..
“Oh.. no!” il
riccio capì al volo le intenzioni della ragazza e viste le sue condizioni
questo lo spaventò, l’avrebbe provocato e lui non sapeva se era in grado o meno
di resistere..
“Slash..”
camminò sensuale verso di lui, tra le risatine degli altri, non troppo
fragorose, non che loro fossero immuni da quella visione..
“No! Liz!
Vattene! Guarda che scappo eh! Vattene!” si tirò indietro sul divano, ma non fu
abbastanza veloce, Liz gli si posizionò sopra, sdraiandosi su di lui con una
lentezza esasperante..
“Slash.. fai
il bravo, offri ai tuoi amici..”
“NO!
RESISTERò ALLA TENTAZIONE!” spostò la testa di lato, cercando di non guardare Liz,
tentando disperatamente di ignorare il contatto col suo corpo, il calore che
emanava..
“Ne sei
sicuro Slash..” gli leccò il collo con la punta della lingua, dalla base fin quasi al lobo dell’orecchio,
Slash si sentì morire, si stava eccitando tantissimo, e non riusciva più a non
farlo vedere, le sue espressioni erano troppo palesi. Gli altri ridevano come
matti, vedendolo sull’orlo di una crisi di nervi!
“Bastarda!”
le prese le braccia e la spinse verso l’alto, cercando di sollevarla di forza
dal proprio corpo, invano..
“Uh.. errore
Slash!” la ragazza cominciò a muovere il suo bacino sul suo ventre, Slash si
ributtò sul divano in preda all’eccitazione..
“Tenete..
STRONZI!” tirò fuori il pezzetto di fumo che aveva in tasca e lo lanciò a caso
in mezzo alla stanza
“Bravo
Slash!”
Liz si alzò
velocemente dal divano, dirigendosi verso il bagno, passando rifece
l’occhiolino ad Axl, si poteva leggere dal suo labiale ‘missione compiuta’.
Slash saltò su dal divano, seguendola senza aspettare un secondo. Liz tornò
verso il corridoio principale, l’unico bagno che aveva visto, esclusi quelli
nelle rispettive stanze, era lì. Il corridoio era nella penombra, le lampade
spente, fasci di luce che entravano dalla finestra, e in caso dalla porta
aperta di qualcuna delle loro stanze. Camminava veloce, voleva tornare presto
dagli altri, si stava proprio divertendo, non si era nemmeno accorta che Slash
l’aveva seguita.
Sentì le
mani forti che ormai aveva imparato a riconoscere sui suoi fianchi, il suo
respiro affannato sul collo, i suoi riccioli neri che le facevano il solletico,
ricadendole sulle spalle. Slash le baciava l’incavo del collo, respirando a
tratti; la girò, facendola appoggiare al muro, le sue piccole mani intorno al
suo collo, quel corpo perfetto che emanava calore, i pantaloni che gli stavano
stretti, tutto gli annebbiava la mente, perché a Liz, bisognava aggiungere
alcool, fumo e quant’altro.
La guardò
negli occhi, era tranquilla, sicura, bellissima. Gli aveva regalato un
bellissimo sorriso quando aveva incontrato gli occhi di lui. Slash la baciò con
la passione di sempre, desideroso di avere di più e questo Liz lo capiva
benissimo, l’aveva letto nei suoi occhi, le era stato confermato dalla
pressione delle sue mani sul suo corpo, dal contatto col suo bacino..
“Slash..”
“Si?”
“Cosa stai facendo?”
“Non si
capisce?” il ragazzo aveva preso a slacciarle i pantaloni, ad accarezzarla a
fatica sotto il corpetto..
“Non qui..”
il respiro a tratti tradiva la ragazza
“E perché
no?”
“Perché di
là ci sono i tuoi amici, è una bella serata e ci stavamo divertendo..”
stranamente Slash le ritirò su la zip dei jeans, appoggiando le mani contro al
muro, chiudendola in una gabbia virtuale..
“Così ci
saremmo divertiti di più!”
“Non ne
dubito.. ma non è questo il momento..”
“Tu lo sai
che mi stai mettendo davvero a dura prova, vero?”
“Certo che
lo so.. lo faccio apposta!”
“Lo sai che
è la cosa più crudele che qualcuno abbia mai fatto a questo povero ragazzo!?”
“Come ti
lamenti!”
“Non era una
lamentela.. era una.. constatazione?”
“Ahah.. si
certo, una constatazione” gli strinse la vita, baciandolo piano sulle labbra,
quelle labbra a cui non poteva resistere, le avrebbe baciate in eterno, morbide
e carnose..
“A volte
sembra davvero che lo fai apposta!”
“Ma io lo faccio
apposta!” non era vero e lo sapeva, lei lo provocava perché non riusciva a non
farlo, a non stargli vicino
“Fantastico!
Vabbeh dai, torniamo di là.. ma stasera non scappi baby, non credere che sia
finita..”
“Mi
accompagni a casa dopo?”
“Non vuoi
restare qui?”
“No.. domani
lavoro e da casa mia sono più comoda..”
“Non ti
libererai di me..”
“Vedremo!”
Slash tornò
nella sala comune, trovandosi sommerso di sguardi interrogativi..
“Ma non
siete andati a darci dentro?” lo sguardo di Steve e degli altri era curioso,
quello di Axl no, sembrava più.. sollevato?
“Non lo vedi
da solo?”
“Oddio!”
“Frena
Steve, è solo perché ci siete voi..”
“Che c’entra
che ci siamo noi?”
“La
accompagno dopo a casa.. ti basti sapere questo”
“Visti gli
ultimi fatti riusciresti ad andare in bianco anche stasera..”
“Steve, che
ne dici di un altro po’ di zio Jack?”
“OLE!!”
Ricominciarono
a bere senza sosta, più ubriachi che mai, Steven non riusciva più ad articolare
frasi di senso compiuto, parlottava, gli altri che lo guardavano e annuivano
senza capire.
“Ma dove
sono Duff e Mel?”
Liz tornò
poco dopo dal bagno, passò di fianco alla stanza di Duff: dall’interno
provenivano rumori inequivocabili, sorrise pensando a quanto era felice la sua
amica per questa relazione col bassista, poi passò oltre. Entrò nella sala
comune sbarrando gli occhi, la situazione era degenerata, nonostante lei fosse
stata via per poco. I ragazzi facevano un casino tremendo e lei non sapeva bene
come comportarsi.
“Vieni
tesoro, bevi un altro po’” un Izzy piuttosto barcollante gli passò una
bottiglia di Jack Daniel’s, o almeno ci provò, visto che l’aveva lasciata prima
di arrivare da Liz e la ragazza era riuscita a prenderla poco prima che si
schiantasse sul pavimento.
Si rilassò,
bevendo assieme a quella mandria di pazzi, fino ad essere ubriaca, ma ancora
consapevole delle proprie azioni..
“Allora,
volgiamo andare?” si era seduta sul divano di fianco a Slash, accavallando una
gamba sulla sua, come aveva fatto quel pomeriggio..
“Certo
tesoro..” il riccio le lanciò uno sguardo palese, non si sarebbe fatto cacciare
via quella sera, voleva stare con lei e l’avrebbe fatta cedere.. a tutti i
costi..
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Capitolo 18 *** Cap. 18 ***
Capitolo 18 nvu
CAPITOLO 18
Duff non le
aveva tolto gli occhi di dosso per tutta la sera, la trovava bellissima,
diversa dalle solite ragazze che gli ronzavano intorno di solito.. Mel non era
come loro, lei era dolce, a modo suo, niente eccessi di romanticismo, niente
“ti amo” regalati, niente promesse sul futuro. Allo stesso tempo però non
giocava la parte di quella disinteressata, non fingeva che non le importasse se
lui non la guardava o non le stava vicino durante la serata. Era partecipe
della situazione, senza eccessi di nessun genere, il suo era un modo di
dimostrare affetto del tutto singolare. I sorrisi che gli regalava, sicuramente
i più sinceri e naturali che avesse mai visto, gli facevano battere forte il
cuore; gli sguardi che gli lanciava, dai suoi occhi glaciali, talvolta gli
impedivano di respirare, qualche volta erano indecifrabili, altre volte
dicevano tutto. Ogni suo piccolo gesto era inaspettato e sorprendente; mentre
ridevano e scherzavano con gli altri del gruppo, dal nulla gli aveva stretto il
braccio, attirando la sua attenzione, facendolo voltare verso di sé, per dargli
un leggero bacio sulle labbra, senza un motivo particolare.
Avevano
evitato di fare la coppietta in mezzo a quel gruppo, vista la situazione: tre
ragazzi abituati al sesso senza una ragazza nei paraggi e una coppia che ancora
giocava al tira e molla. Avevano partecipato ai loro scherzi, alle loro battute
e risate, Mel soprattutto, era stata lei a mandare fin da subito segnali al
bassista, facendogli capire che non voleva estraniarsi dal gruppo, almeno per
un primo tempo.
Duff le
aveva lasciato condurre il gioco, non avanzando richieste palesi, nonostante
bramasse di stare da solo con lei da quando l’aveva vista in corridoio, che
parlava così vicina a Steven, quando era stato colpito da una lieve fitta di
gelosia, scacciata dalla cieca fiducia che riservava per quel suo amico, pazzo
e ancora bimbo.
Mel dal
canto suo desiderava di stare da sola con Duff quanto lui, ma aveva sempre
avuto un innato controllo in questo genere di situazioni. Non voleva mettere in
soggezione il resto del gruppo, facendo pesare la loro sbocciante relazione.. ‘chissà se poi sarà davvero una relazione..’.
sapeva di piacere a Duff, di piacergli molto, ma l’incertezza era tanta e un
giorno, seppur meraviglioso, non sarebbe mai stato sufficiente a toglierle
tutti quei dubbi; in fondo conosceva quei ragazzi di fama, come li conosceva
tutta Los Angeles e nonostante il primo impatto con Duff le avesse dato prova
del fatto che lui non era sempre come lo descrivevano i media, era rimasta
diffidente, nei limiti del possibile, nei suoi confronti.
L’occasione
perfetta per staccarsi dal gruppo era arrivata quando i ragazzi avevano ricominciato,
circa a metà serata, a bere. In poco tempo si erano ritrovati tutti nuovamente
ubriachi, in quella fase in cui la lingua parla a vanvera e il livello di
percezione di ciò che ti accade intorno cala considerevolmente: quello era il
momento perfetto.
Non aveva
dovuto faticare per portare via Duff, le era bastato accarezzargli una gamba,
lanciargli uno sguardo palese e senza dire niente alzarsi e uscire dalla
stanza, conscia che il ragazzo la stava seguendo. Si era fermata appoggiandosi
alla parete nel corridoio, in pochi secondi aveva visto la sua alta figura
uscire dalla stanza e venire verso di lei..
“Mi hai
voluto far aspettare”
“Per cosa?”
le piaceva sentirsi dire che la voleva
“Per stare
un po’ da solo con te”
“Eravamo con
gli altri, io detesto fare la coppietta..”
“Anche io,
per lo meno su questo punto non ci sarà da litigare!”
“Non mi
piace estraniarmi a inizio serata, questo era il momento perfetto..”
“Finalmente”
troncò quella conversazione con un bacio carico di interesse, schiacciandola
tra il suo corpo e il muro, accarezzandole abilmente il corpo. Aveva premuto
sui suoi fianchi, aiutandola ad allacciarsi a lui con le gambe, continuando
quel gioco di mani..
“Stanza?”
“Agli
ordini!” tenendola in braccio l’aveva condotta in camera sua, dove solo la sera
prima si erano ritrovati in una situazione simile, allora però potevano ancora
pensare che fosse solo per una notte..
Aveva chiuso
la porta a chiave, per assicurarsi che nessuno di quei pazzi entrasse nel
momento meno opportuno, in preda all’ubriachezza. Lasciò la ragazza bionda sul
letto ancora sfatto dalla notte precedente, si sdraiò sopra di lei, baciandola
e accarezzandola. Entrò in lei dolcemente, consapevole che quello era fare
l’amore, spingendo piano, godendo di ogni singolo movimento, di ogni sospiro,
di ogni sua carezza o bacio.
Sia
addormentarono abbracciati quando ormai sorgeva l’alba nel cielo di Los
Angeles, avevano entrambi il viso sereno e rilassato, erano felici. Dopo poche
ore il caldo nella stanza divenne insopportabile, Duff si svegliò, vide Mel al
suo fianco e le accarezzò i capelli dorati.
“Mmm..”
“Sei sveglia
angel?”
“Mmm..” Mel
cominciò a muoversi sotto le coperte, stiracchiandosi per poi tornare ad
accoccolarsi sul petto del biondo
“Sono stato
benissimo stanotte piccola..” non poteva non dirglielo, non si sentiva così
bene da tantissimo tempo
“Anche io
biondo..”
“Ti va di
andare a fare colazione?”
“Mmm.. che
giorno è oggi?”
“Domenica
credo..”
“Perfetto..
niente lavoro”
“Allora
facciamo colazione e pranzo?”
“Anche la
cena se vuoi honey!” fece forza sui gomiti, avvicino il viso a quello del
biondo ossigenato e lo baciò
“Mmm..
aspettiamo un po’ prima di andare a fare colazione?” Mel rise, sentendo Duff
più “sveglio” di prima. Il biondo la ribaciò, cercando la sua lingua,
approfondendo quel bacio, accarezzandole ogni centimetro della pelle nuda.
Il biondo,
tra un sospiro e l’altro disse: “Mi fai impazzire.. mi fai impazzire davvero”
***
Camminarono
mano nella mano fino alla sala da pranzo dell’hotel, dove camerieri vestiti da
damerini, lustrati in ogni minimo particolare, servivano ogni tipo di
prelibatezza su un grande tavolo a buffet.
Duff guardò
la sala, vide a un tavolo Izzy, Steve e Axl, si avviò stringendo la mano della
ragazza verso di loro
“Ehi
ragazzi! Dormito bene?”
“Per dormire
ho dormito.. ma ora mi scoppia la testa! Dio che sbronza!” si lamentò Izzy
“Sei il
solito fattone! Te l’avevo detto di non scolarti una bottiglia intera di Jack
dopo la coca!” Axl sembrava nervoso, lo sguardo basso e scuro in volto
“Ma si.. che
sarà mai..”
“Axl tutto
bene?” Duff aveva notato la strana espressione del rosso e ne ignorava
completamente il motivo
“Si.. perché?”
“Sembri un
po’ strano.. sicuro che non c’è niente che non va?”
“Ti ho detto
che va tutto bene Mckagan!”
“Ok.. ti
credo non serve che ti scaldi..”
“Tu comincia
a non stare addosso, così vedi che non mi scaldo..”
Duff lo
guardò storto, era sicuro che c’era qualcosa che non andava e lo sguardo basso
di Izzy glielo confermava, il chitarrista era il suo migliore amico di sempre,
sapeva cosa provava prima che se ne accorgesse Axl stesso, lui sapeva cosa
stava succedendo, ma non ne faceva parola con nessuno, nemmeno con Axl, se le
teneva per lui le sue supposizioni.
“Andiamo a
prendere qualcosa da mangiare?” Mel fu felice di essere tornata l’oggetto delle
attenzioni del bassista, gli rispose sorridendo
“Certo! Se mi
dici cosa vuoi vado io, tu stai pure qui!”
“No
tranquilla.. vengo anche io.. non so ancora cosa mangiare” si allontanò per
mano con lei, non prima di aver guardato ancora una volta Axl, aveva incrociato
gli occhi verdi del cantante che confermavano ancora una volta la sua ipotesi,
c’era qualcosa che non andava e il suo pensiero corse alla sbronza colossale
che Axl si era preso il giorno prima, tentò di fare mente locale, Axl se ne era
andato di notte, lasciando la ragazza con cui aveva dormito da sola in stanza
ed era tornato la mattina in condizioni pietose, ma ancora gli sfuggiva il
motivo di quella sbronza colossale. Decise di non pensarci più, di tornate a
concentrarsi su Mel, avrebbe aspettato che altri avvenimenti facessero luce su
ciò che stava succedendo, l’avrebbe tenuto d’occhio.
“Come dici
scusa?” aveva sentito Mel dirgli qualcosa, ma era talmente preso dai suoi
pensieri che non aveva capito le sue parole
“Ti ho
chiesto se vuoi i pancake” si accorse di essere davanti al tavolo del buffet,
con un piatto in mano, fermo impalato davanti a un cesto di frutta
“Ah..
certo.. grazie..” la ragazza gli porse i pancake
“Tutto bene
Duff?”
“Si certo,
credi che ci sia qualcosa che non va?”
“Boh.. ti ho
visto strano, sovrappensiero..”
“Ah.. stavo
solo pensando..”
“A Axl?”
“Come fai a
saperlo?”
“Beh.. non
era difficile, dopo che Axl ti ha risposto in quel modo ti sei messo a pensare,
non sentivi nemmeno quello che ti dicevo..”
“Oh cavolo..
scusa.. spero di non essermi perso qualcosa di importante..”
“No, niente
di importante.. ma perché ti preoccupi così per Axl?”
“Beh..
conosco Axl, e se c’è qualcosa che non va è sempre pericoloso..”
“Magari si è
solo alzato con la luna storta..” già, lei non sapeva della crisi del rosso
“Già..
magari è solo questo..”
Tornarono al
tavolo, sedendosi insieme agli altri, Mel parlava tranquillamente con loro, come
se fossero amici da anni, l’unico che al momento era di poche parole era Axl,
assorto in chissà quali pensieri e visibilmente contrariato. Il biondo lo
guardava continuamente, Mel se n’era accorta, nonostante Izzy cercasse di
tenerla occupata, lei e il bassista, per evitare che Axl si innervosisse sotto
la pressione del suo sguardo.
Finirono di
fare colazione e Duff si alzò, immergendo da dietro la sedia le lunghe mani
affusolate nei capelli di Mel
“Andiamo a
fare un giro?” Mel sorrise felice
“Certo!”
La prese per
la vita, stringendola a sé e si avviò verso l’uscita dell’hotel
“Dove vuoi
andare?”
“Dove vuoi..
ma prima vorrei chiederti di accompagnarmi a casa, vorrei cambiarmi..”
“Ma certo! Nessun
problema, chiamo un taxi..”
“No no! Andiamo
a piedi!”
“Ma è
parecchio lontana!”
“Non importa
dai!” lo trascinò un po’ per il braccio, lasciandosi poi abbracciare mentre
camminavano, appoggiò la testa a lui
“Mi piace
passeggiare con te..” Duff sorrise per quella sincera rivelazione, la guardò dall’alto,
sembrava così bambina in quel momento, così semplice e fresca
“Anche a me
piccola”
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Capitolo 19 *** Cap. 19 ***
Capitolo 19 nvu
E finalmente diamo tregua al povero
Slash.. grazie mille per tutti i commenti ragazze!!!
CAPITOLO 19
Tremava
sotto il suo sguardo, ubriaco, drogato e desideroso di passare del tempo con
lei. L’aveva guardata tutta la sera, quando era tornata dal bagno, l’aveva
vista più bella che mai, più invitante che mai, non si era fatto problemi ad
alzarsi, andarle incontro e baciarla con passione, suscitando fischi e risate
degli altri tre, o meglio degli altri due, Axl non aveva riso affatto, ma
questo Slash non lo sapeva.
Rimasero con
loro ancora un po’, poi, quando Slash uscì dalla stanza per andare in camera
sua a prendere altro zio Jack, Liz lo aveva raggiunto.. ‘adesso basta..’
Era entrata
nella sua stanza in silenzio, Slash era intento a frugare in un piccolo
mobiletto, pieno zeppo di superalcolici. Quando si era girato si era trovato le
sue labbra che lo baciavano nell’ombra della stanza, la luce spenta, i riflessi
della città, il caldo.
“Andiamo a
casa?” la sua voce era più fluida che mai, quasi lo spaventava..
“Certo..
porto questa ai ragazzi e andiamo..” niente battute, niente sorrisini, era
rimasto paralizzato da lei, un momento restia, il momento dopo esplicitamente
interessata, non sarebbe mai stato in grado di capire fino in fondo quella
ragazza, ne tanto meno sarebbe diventata prevedibile.
Tornò nella
stanza comune, lasciando la bottiglia nelle mani del rosso, per poi girarsi
senza dire niente, Liz lo aspettava appoggiata allo stipite della porta, le
mise un braccio intorno alle spalle e sparì con lei. Il rosso li guardò sparire
insieme, poi guardò la bottiglia, un regalo indesiderato, il boccone più amaro
che avesse mai dovuto mandar giù, aveva letto i rifiuti di Liz in chiave
sbagliata, pensando di avere una speranza, ignorando i loro sguardi e ora
vedere che si era illuso gli faceva male, lo riempiva di rabbia..
***
“Dai
smettila!”
“Di fare
che?!” Slash faceva continuamente cadere la mano sul fondoschiena di Liz
“Di
toccarmi!!”
“Ma non ho
fatto apposta!”
“Si certo!!
È la quinta volta che usi questa scusa!”
“Che vuoi
che ti dica baby! È il richiamo della foresta!!” cominciò ad imitare l’ululato
di un lupo, facendo morire Liz dalle risate
“Smettila di
fare tutto questo casino! Sveglierai l’intero quartiere!”
“Tanto ora o
tra un po’ che differenza fa! Svegliarsi si sveglieranno comunque quindi!” Liz
gli tirò un pugno sul petto, ridendo per l’espressione contrariata e offesa del
riccio
“Sarà così
baby! Te lo prometto!”
“Smettila di
fare il pervertito o ti giochi la serata!” un’espressione di puro panico
comparve sul viso del riccio, Liz rischiò di svenire dalle risate, non riusciva
a respirare e le faceva male la pancia
“Oddio che
faccia!!”
“Vorrei
vedere te dolcezza! Hai idea di cosa significa quello che hai detto! Mi
esploderebbero i pantaloni! Oppure sarei costretto ad ammazzarmi di seghe, ma
preferisco la prima!”
“Sempre fine
Hudson mi raccomando!”
“Ti piaccio
anche per questo baby! Non puoi negarlo!” Liz spostò lo sguardo, ridacchiando,
aveva ragione e lo sapeva
“Visto! Chi
tace acconsente! Sono un figo!”
“Pure
modesto oltre che fine!”
“Non
costringermi a spegnerti di nuovo!” Liz gli fece una linguaccia e Slash tornò a
guardare avanti a sé con un sorriso soddisfatto stampato in faccia
“Togliti
quell’espressione da mongoloide!”
“Perché? Ho
vinto! Ho il diritto di sfotterti!”
“Slash, se
mi mettessi ad elencare tutti i motivi per cui ti piaccio non ci basterebbe la
nottata!” il sorriso sparì subito sul volto di Slash
“Non vale!
Tu hai molti più argomenti!”
“Questo non
è vero! La verità è che io sono bella e tu sei brutto!”
“Si certo!
Come no! Io brutto ma sentila!” Liz lo guardò con un sorrisetto da bambina,
facendo inevitabilmente sorridere anche lui che la strinse più vicina a sé
“Perché
stasera casa tua mi sembra così lontana?”
“Perché sei
un pervertito e non ragioni con la testa!”
“Ciò non
toglie che casa tua sembra più lontana!”
“Non è più
lontana! Siamo arrivati stupido!”
Liz tirò
fuori dalla borsetta le chiavi, aprì velocemente il portone seguita da Slash.
Entrarono nell’appartamento, Liz appoggiò le chiavi sul mobiletto del
soggiorno, dove c’era la sua foto con Mel, tolse il giubbotto di pelle che
portava sopra al corpetto e lo buttò disordinatamente su una sedia
“Fa come se
fossi a casa tua”
“Mmm..
attenta potrei farci l’abitudine!”
“Evita!” gli
urlò dal bagno
Slash entrò
nella piccola cucina, pacchetti di sigarette e accendini in giro, una pianta su
una mensola ormai in fin di vita, ma a parte questo era abbastanza ordinata.
Aprì il frigo, aveva una sete pazzesca, faceva caldo quella sera, molto caldo.
Aprì una bottiglia di birra e fece un lungo sorso, si voltò quando sentì Liz
entrare nella stanza, appoggiandosi al piano cottura
“Sete?” la
ragazza gli si avvicinò, prese la bottiglia e bevve
“Alla
salute” lo disse un istante prima di baciare il riccio, portandogli un braccio
dietro al collo, passando le dita tra i capelli, accarezzandogli la testa, si
staccò guardandolo negli occhi
“Dolce e
amara! Buono..” la ribaciò, prendendole la vita stringendola di più a sé, si
staccò dolcemente dalle sue labbra, prendendole la birra dalle mani e bevendo
velocemente
“Ci fumiamo
una sigaretta?” il ragazzo tirò prontamente fuori dalla tasca dei pantaloni il
pacchetto di Marlboro
“Grazie ma
no.. lo sai che fumo Lucky Strike!” si staccò, prendendo un pacchetto di
sigarette vicino ai fornelli, accendini ce n’erano ovunque, ne prese uno a caso
e si accese la sigaretta, accendendo poi quella del riccio, subito dopo andò
alla finestra, aprendola e si sedette sul davanzale, fumando tranquillamente,
nonostante abitasse al quinto piano!
“Non hai
paura a stare lì sopra?” Slash si avvicinò alla finestra accarezzandole una
gamba e appoggiandosi come poteva, stando attento a non spingerla minimamente
“No, lo
faccio da quando vivo qui!”
Fumarono
parlando del più e del meno, ridendo. Gettate entrambe le sigarette fuori dalla
finestra, Liz scese dal davanzale, dirigendosi verso camera sua, Slash la seguì
senza nemmeno farselo chiedere ‘è il tuo
momento piccola..’
Entrarono in
camera, Slash la superò sedendosi sul letto, facendole segno di seguirlo, Liz
tolse i saldali e si sedette di fianco a lui, una gamba accavallata sopra la
sua..
“Allora,
parlami un po’ di voi Guns.. non so niente di più rispetto a quello che dicono
i giornali, dammi un po’ di notizie succose!”
“Non sarai
mica un’infiltrata di una qualche rivista scandalistica!?”
“No ma che
dici? Voglio solo sapere un po’ di più su di voi, pura curiosità!”
“Beh non c’è
molto da dire, cerchiamo di essere noi stessi anche davanti alle telecamere,
fino ad un certo punto ovviamente.. per il resto siamo solo un ammasso di
stronzi!”
“Ahahaha!!
Viva l’autostima!”
“Beh è la
pura verità..” la strinse a sé per la vita, avvicinando il viso al suo
“E degli
altri che mi racconti?” Slash le passò un mano sulla gamba che la ragazza
teneva accavallata alla sua
“Facciamo
che ti racconto dopo..” sorrise malizioso, sentì la ragazza ridere
sommessamente, poi la baciò, sicuro di sé e irresistibile
Liz si fece
trasportare da quel bacio, stanca di trattenersi per colpa delle sue paranoie,
sentì una scossa salirle sulla schiena quando la mano del riccio gliela
accarezzò, sospirò quando la sua forte mano le passò tra i due seni, si lasciò
stendere sul letto, Slash sdraiato sopra di lei, quel bacio sempre più
approfondito, le sue mani che le stringevano le gambe, il suo bacino che si
muoveva, fu presa dall’emozione, dalla sua partecipazione.
Slash si
ritrovò ben presto ad ansimare, nonostante non le avesse nemmeno tolto il
corpetto, era comunque eccitatissimo; le baciò sensualmente il collo, come solo
lui, con quelle labbra morbide e carnose, sapeva fare, quando sentì la mano di
Liz che stringeva i suoi capelli, premendo la sua testa sul suo stesso collo, sicuro
che anche lei desiderava andare oltre, divenne più spinto. Cercò di toglierle
il corsetto, ma l’eccitazione e le grosse dita da chitarrista non lo aiutavano
contro quei minuscoli gancetti, tirati fino all’inverosimile per fasciare il
busto della ragazza e vicinissimi tra loro, imprecò sottovoce, ma Liz capì
subito che era in difficoltà, rise piano, senza farsi sentire; era troppo
tenero. Inarcò la schiena portandosi dietro le mani, cominciando a slacciare i
piccoli ganci di metallo uno ad uno, con non poca fatica, vista la posizione,
ma per fortuna le forti braccia di Slash la sostenevano, non sarebbe mai
riuscita a slacciarli tutti dovendosi tenere solo coi muscoli.
Slash
terminò l’opera, lanciando a terra il corsetto, già libero della maglietta. Si
stese sulla ragazza, baciandola teneramente, il contatto coi suoi seni lo fece
tremare, quanto aveva desiderato quel momento, ora si sentiva sull’orlo di
esplodere.
Non passò molto
tempo prima che furono privi anche dei pantaloni e Liz non indossava nemmeno l’intimo,
Slash guardò incredulo il suo corpo nudo, torreggiando su di lei, ammutolito.. ‘dio..’ era troppo sbalordito anche per
pensare, non aveva forse mai visto una ragazza così bella in ogni minimo
particolare. Liz captò il suo sguardo, arrossendo volontariamente come solo lei
sapeva fare.
Passò una
mano sul petto di Slash, giocando con l’elastico dei boxer; con un colpo di
addominali si tirò a sedere, baciando la pancia del riccio che buttò indietro
la testa. Quando la ragazza lo liberò dei boxer sospirò ributtandosi su di lei.
La baciò ancora, una lunga scia fino alla pancia, poi tornò alla sua bocca. Entrò
in lei deciso, sentendola gemere di piacere, il respiro pesante, la pelle
bollente.
Liz si
sentiva bellissima, ascoltava ogni suo respiro, gemito o urlo strozzato. Le spinte
di Slash non erano dolci e lente, erano forti, decise, fantastiche. Da quanto
non stava così bene con un uomo? Lui le piaceva moltissimo, in quel momento
capì quanto l’attesa fosse servita, il desiderio li aveva portati a vivere quel
momento al massimo.
Raggiunsero insieme
il piacere, il riccio si rese conto di quanto fosse stato magnifico quel
momento, l’aveva fatto sentire l’uomo più felice del mondo. Si stese di fianco
a lei, gli occhi chiusi, una mano appoggiata alla fronte e il fiatone. Si girò,
la vide anche lei con gli occhi chiusi
“Piccola.. è
stato davvero magnifico!” Liz si girò, gli occhi profondi e lucidi, i capelli
spettinati, leggermente sudata sui contorni del viso, Slash non l’aveva mai
vista così bella, nemmeno qualche ora prima appoggiata alla porta, nemmeno poco
prima completamente nuda sotto di lui.
“Anche per
me..” tonò a baciarla con passione, la sua voce calda e sensuale aveva riacceso
in lui la passione
Fecero l’amore
tutta la notte, mai sazi l’uno dell’altra, pronti a ricominciare in qualsiasi
momento. Quando ormai era mattina si addormentarono sfiniti, Slash che
abbracciava Liz da dietro, la testa appoggiata nell’incavo del suo collo, i
capelli che coprivano entrambi i volti, mescolandosi con quelli castani di lei,
le gambe accavallate e le mani intrecciate, a nessuno dei due importava del
caldo soffocante, bastava che fossero vicini..
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Capitolo 20 *** Cap. 20 ***
Capitolo 20 nvu
CAPITOLO 20
Si svegliò
sudata, quella stanza era peggio di una sauna! Eppure solo la sera prima non
aveva avuto tutto quel caldo. Aprì gli occhi ancora impastati dal sonno e capì
al volo la ragione di quel caldo assurdo: i riccioli del chitarrista le
ricadevano davanti al volto, impedendole la vista e producendo un ottimo
effetto serra.
La
abbracciava, le forti braccia muscolose intorno alla sua vita, le gambe
accavallate alle sue, pian piano filtrò dalla sua memoria gli avvenimenti di
quella notte, sorrise. Cercò di liberarsi dall’abbraccio del biondo senza svegliarlo,
ma appena tentò di spostargli il braccio la sua presa si fece più salda.. ‘cazzo..’ tentò un’altra volta, con
movimenti ancora più lenti, ma di nuovo il riccio la strinse, sistemando per
altro meglio la testa sulla sua spalla.. ‘ma
tu guarda! E adesso come faccio?!’ voltò il bacino per sfuggire con la
forza delle gambe, ma la pressione sulla spalla aumentò e una gamba del riccio
la strinse per le cosce
“Piccola hai
finito di agitarti?”
“Ma allora
sei sveglio!!”
“Oh.. si..”
sentì una ben nota pressione sulla schiena.. ‘non è possibile!’
“Oh no
Slash.. non pensarci nemmeno!”
“E perché?”
“L’avremo
fatto sei volte!!”
“Meglio! Una
in più non fa la differenza!”
“Non era
quello il senso del mio.. discorso..” il contatto delle sue labbra sulla sua
pelle le fece rimangiare all’istante le sue parole
Si girò
fissandolo negli occhi, un sorrisino malizioso disegnato sulle sue labbra, le
baciò avida, scendendo poi man mano verso la sua pancia, passando per il collo
e il petto, Slash sorrideva radioso e felice.
“Mmm quanto
ti adoro..”
Liz sorrise
tra un bacio e l’altro, tornando a concentrarsi sulle sue meravigliose labbra;
inutile dire che prima di un’oretta non ci fu possibilità di uscire dal letto.
***
Slash si era
riaddormentato e Liz aveva approfittato di un momento in cui parlava nel sonno,
come i bambini, girandosi dall’altra parte per un istante, per sgattaiolare
fuori dal letto, sostituendo il suo corpo con un cuscino che Slash aveva
stretto ignaro di tutto. Si stiracchiò visibilmente provata da quella performance,
Slash non le aveva lasciato nemmeno un minuto per riprendere fiato, o se
l’aveva fatto lei, da brava masochista, ci aveva prontamente rinunciato.. ‘dio che nottata!’
Si
stiracchiò un minimo e raccolse da terra le prime cose che trovò: le sue mutande,
il suo reggiseno e la maglietta di Slash.
Entrò nella
piccola cucina, preparò velocemente la moca per poi accendersi una sigaretta.. ‘grazie a dio è domenica..’ tornò in
camera, camminando in punta di piedi fino al comodino, guardò l’ora: le 14.22 ‘cavolo! Abbiamo fatto tardi caro!’
Proprio in
quel momento sentì una mano che le accarezzava la gamba nuda, visto che la
maglietta di Slash la copriva solo fino all’inizio delle cosce.
“Ehi..”
“Ciao
riccio, vuoi del caffè? L’ho appena messo su”
“Cazzo si!
Sei un angelo baby!”
“Vestiti, io
sono in cucina” uscì dalla camera, tornando nella piccola cucina
“DEVO
PROPRIO VESTIRMI?” sentiva Slash urlare dalla sua stanza, scosse la testa
ridendo, senza rispondere, spegnendo il fuoco sotto la caffettiera
Slash rimase
ancora qualche minuto a letto, si sentiva leggero, felice, innamo.. ‘ma che cazzo dici Slash!!! Ha ragione Axl,
ti sei fumato il cervello!!’ si alzò pigramente dal letto, la testa gli
girava leggermente per la sbronza della sera prima, si rimise i boxer e i
pantaloni di pelle poi raggiunse scalzo Liz in cucina.
“Che carina!
Mi prepari la colazione!”
“Non ti
montare la testa, ho solo messo su il caffè..”
“Uff.. e
lasciami la soddisfazione per una volta!” Liz rise, versò il caffè in due
grandi tazze e le appoggiò sul tavolo, Slash si sedette tranquillamente su una
sedia, Liz preferì appoggiarsi al tavolo
“Senti
piccola.. non vorrei dovertelo chiedere ma.. non è che hai una sigaretta?”
“E come
faccio a dirti di no? Ci saranno almeno cinque pacchetti di sigarette in giro!”
“In realtà
non puoi dirmi di no perché sono troppo bello!!”
“Smettila di
pavoneggiarti pecora!!”
“Smettila di
tentare di negare!”
“Non
spingermi a ricordarti che vincerei sempre e comunque io!”
“Sbagliato!
Mi basterebbe rigirare la frittata!”
“Dando
inizio ad un processo senza fine”
“Sarebbe
divertente.. PROVIAMO?” la ragazza scoppiò a ridere, accendendosi una sigaretta
e offrendone una al riccio, non riusciva a stare seria con lui..
***
“SEI
LENTA!!”
“UN SECONDO
E ARRIVOOO!” Duff rise, lui e Mel erano arrivati –a fatica, ma erano arrivati-
all’appartamento della ragazza che stava cercando da un quarto d’ora abbondante
qualcosa da mettersi per uscire col biondo ossigenato
“Guarda che
se non ti sbrighi ti lascio qui!”
“E smettila!
Dovresti essere contento! Lo faccio per te!”
“Tzè..
sempre la solita scusa, la verità è che voi donne siete inverosimilmente
incerte e indecise!”
“Cacchio! Ti
sei sbizzarrito col linguaggio da dotto?” rise da sola, immaginando la faccia
del biondo che la aspettava in salotto
“Ridi ridi!
Poi ti faccio vedere io chi ride!”
“Che scarso!
Avresti dovuto tirare fuori un proverbio per fare bella figura, si vede che
devi fare pratica!”
“Ehi bionda
vacci piano! Poi me la prendo!”
“Ma
smettila! Coda di paglia!”
“Va beh.. hai
vinto.. ma sei pronta??”
“Non ancora,
solo un minuto!”
“Eddai
piccola non dobbiamo mica andare a teatro!”
“Se non la
smetti di lamentarti la prossima volta che usciamo mi metto il pigiama con gli
orsacchiotti!”
“A me
andrebbe bene!”
“Ah si?
Sicuro che non mi preferisci così?” uscì dalla stanza, era un incanto, all star
rosse, una gonnellina bianca, cortissima, una canottiera rossa e sovrapposta
un’altra blu, più scollata..
“Piccola,
vuoi farmi prendere un colpo?”
“Ah.. adesso
non ti lamenti più eh?”
“Va bene..
non mi lamenterò mai più se ci metti tanto.. “
“Allora
biondo? Dove mi porti?”
“Lungomare e
spiaggetta isolata?”
“Una
spiaggetta isolata a Los Angeles? Ma dove la troviamo?”
“La speranza
è l’ultima a morire baby!” detto questo la prese per mano, scoccandole una
bacio sulle labbra, fecero per uscire dall’appartamento, ma in quel momento
squillò il telefono..
“Aspetta un
secondo, deve essere Liz..” alzò la cornetta, ridacchiando per la faccia
interdetta di Duff che si era buttato sul divano
“Pronto?”
“Ciao
honey!”
“Liz!
Allora? Come è andata la nottata?”
“Bene bene,
tu che hai fatto? Non credevo di trovarti a casa”
“Io ho
dormito all’hotel con Duff, siamo passati all’appartamento perché mi dovevo
cambiare, tra poco usciamo..”
“Oh cavolo!
Scusa non volevo disturbarti.. ci sentiamo dopo ok?”
“No no
figurati, non mi disturbi” Duff a quelle parole fece una faccia shoccata, non
credeva alle sue orecchie, Mel gli sorrise ingenua..
“Sicura?
Sono certa che Duff non avrà fatto una faccia felice..”
“Beh in
effetti no.. ma da quando ti interessa delle facce che fa Duff?” il biondo era
sempre più sbalordito e irritato, incrociò le braccia sul petto brontolando
“Se lo dici
tu..”
“Ma scusa..
tu che ci fai a casa?”
“Ah già.. tu
eri troppo impegnata, io e Slash non siamo rimasti all’hotel, siamo tornati a
casa mia..”
“Lui è li?”
“Si sta
facendo la doccia da venti minuti, è più lento di me!”
“Sarà per i
capelli!”
“Ahahah!
Probabile si! Allora che programmi avete tu e il biondo?”
“Lungomare e
spiaggetta isolata!”
“Una
spiaggetta isolata a Los Angeles??”
“Gliel’ho
detto anche io, ma lui si è fissato!”
“Beh, se non
altro avete tempo da perdere..”
“Tu e
Slash?”
“Non lo so
ancora, innanzi tutto devo convincerlo a uscire fuori casa.. è assurdo, pigro
come pochi!”
“Ahahah! È
comune di tutti i Guns stai tranquilla!” fece l’occhiolino a Duff, che
ostentava un’espressione imbronciata
“Già.. spero
di riuscire a convincerlo per l’ora di cena!”
“Ti conviene
impegnarti di più! Stasera abbiamo il turno delle otto al Rainbow, non te lo
dimenticare!”
“Cazzo è
vero! Che palle.. va beh.. ti lascio, mi metto all’opera con la pecora.. ci si
vede stasera!”
“A stasera
cara, vado che sennò Duff mi spara! Un bacione!”
“Anche a
te.. salutami lo spilungone!”
“E tu la
scimmia!”
“Ciao cara..”
“Bye!”
Attaccò la
cornetta e si avvicinò a Duff, che non aveva nemmeno alzato lo sguardo..
“Ehi
biondino! Non te la sarai mica presa?”
“No”
“Non sembra
sai!”
“Hai
intenzione di ricordarti di me?” sembrava un bambino a cui si negano le
caramelle!
“Ehi! Mi
sono ricordata di te tutta la notte!”
Duff sorrise
malizioso a quelle parole, ma vista l’espressione di Mel decise di non tentare
nemmeno, le si poteva leggere negli occhi
non-ci-pensare-nemmeno-adesso-noi-usciamo e così fu..
|
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Capitolo 21 *** Cap. 21 ***
Capitolo 21 nvu
CAPITOLO 21
“AXL! DOVE
CAZZO è LA MIA MAGLIETTA?”
“CHE CAZZO
VUOI CHE NE SAPPIA!”
“TE L’HO
PRESTATA IERI!” Axl in quel momento si ricordò della maglietta prestatagli da
Izzy, una delle poche magliette mettibili che aveva..
“Ehm.. NON
MI HAI PRESTATO NESSUNA MAGLIETTA!”
“NON DIRE
STRONZATE ROSE! SAI BENISSIMO DI CHE MAGLIETTA STO PARLANDO!”
“NON PENSO
PROPRIO CHE POTREI METTERMI UNA DELLE TUE MAGLIETTE!”
“MI HAI
ROTTO I COGLIONI ROSE! TIRALA FUORI SUBITO!” ‘sto cazzo! Mi piace quella maglietta!’
Axl e Izzy
urlavano da una stanza all’altra, capendo la metà delle parole; stanco di
quelle urla, Axl si alzò e raggiunse la stanza del chitarrista, stava cambiando
le corde della sua chitarra, bestemmiando nel momento in cui si accorse che
aveva sbagliato a montarne una!
“Allora Rose
vuoi ridarmi la maglietta?”
“L’ho
mandata in lavanderia!” disse con tono innocente, sedendosi vicino al suo
migliore amico..
“Si certo!
Vabbeh ho capito.. tienitela ladro!”
“Grazie
man!”
“Fottiti!”
Izzy tornò a
concentrarsi sulle corde, o almeno così sembrava, in realtà doveva parlare a
quel pazzo dai capelli rossi, se non tirava fuori lui il problema, cercando di
risolverlo, si sarebbero accumulati fatti non proprio positivi, sarebbe
scoppiata una bomba se le sue ipotesi erano giuste, doveva sapere..
“Ehi Axl..
va tutto bene?”
“Certo
perché?”
“Sembri un
po’ strano..” non lo guardava negli occhi, avrebbe usato lo sguardo penetrante
come asso nella manica..
“Ehi, non
cominciare a fare come Duff, va tutto bene..”
“Ne sei sicuro?”
“se ti riferisci
alla sbronza.. insomma.. di che ti stupisci.. non sarà mica la prima volta!”
“Beh.. era
da un po’ che non ti riducevi così male..”
“Già,
cominciava a farsi sentire la nostalgia!” ‘non
vuoi collaborare Will? Adesso ti cavo le parole fuori di bocca con le pinze!” alzò
lo sguardo, aspettando finché il rosso non incrociò i suoi occhi, Axl capì al
volo il suo sguardo, decise di guardare altrove..
“Guardami
Rose!..” il rosso tornò sui suoi occhi, si sentì subito in trappola, non
avrebbe saputo dirgli una cazzata, non con quegli occhi puntati su di lui “..
puoi fottere Duff, Steve e Slash tutte le volte che ti pare, ma a me non me la
fai! Che cazzo c’è che non va?”
“E se non
avessi voglia di parlarne?”
“Si vede
lontano un miglio che vorresti parlarne, e io non ti lascerò respirare finché
non mi dici che cazzo succede, non voglio correre rischi..”
“Perché
pensi che ci potrebbero essere dei rischi?”
“Perché ti
conosco, e se si tratta di te si corrono sempre dei rischi!”
“Mi fai
sentire importante!”
“Non sto
scherzando Axl! Levatela dalla testa!”
“COSA!!” non
poteva crederci! Izzy aveva già capito tutto! Izzy sapeva! ‘MERDA! Vaffanculo maledizione!’
“Scoppia un
casino se ti ci metti in mezzo.. non farlo..”
“Ma di che
cazzo parli Izzy?!”
“Sai benissimo
di che cazzo parlo! Non serve che te lo dica io! Lasciala stare! Lei e Slash!”
“Cosa? Credi
che mi piaccia Liz? Amico tu dai i numeri!”
“Detto da te
non è convincente.. e smettila di far finta di niente, ho visto come la
guardi..”
“E come la
guardo?” di nuovo gli occhi del moro si posarono su quelli di Axl, un velo
quasi di tristezza li oscurava, sapeva che gli avrebbe fatto male con quelle
parole..
“Come
guardavi Erin.” sul volto di Axl spuntò un’espressione terrorizzata, Erin era
un ricordo ancora vividissimo nella sua mente, non si erano lasciati da molto e
lui era uscito da quella storia distrutto..
“Cazzate!”
“No Axl, non
sono cazzate! Non metterti contro Slash! Compromettereste il futuro di tutti
noi!”
“Smettila di
dire stronzate Izzy!” non voleva sentire quelle parole, sapeva benissimo cosa
sarebbe successo se si fosse messo palesemente tra Slash e Liz, ma dette in
quel modo da Izzy, dal suo miglior amico, la consapevolezza che il suo egoismo
l’avrebbe portato a sbagliare gli faceva male
“Slash ci
tiene a lei! Checché ne dica è innamorato perso! Credimi Axl, daresti il via ad
una guerra, e non so se ne usciresti vincitore”
“Basta Izzy,
sono stufo di ascoltarti!” si alzò avviandosi verso la porta della stanza, un
nodo che gli premeva allo stomaco, un altro in gola..
“Bravo Will!
Voltami le spalle! Fai sempre di testa tua! Ma io non ti parerò il culo di
fronte a Slash!”
Axl uscì
sbattendo la porta, aveva bisogno di bere, di farsi due passi, di evadere
dall’ordinario. Era la solita storia, c’era un problema: lui se ne andava. ‘Se me ne vado è la fine, Izzy dirà agli
altri della nostra conversazione e Slash si incazzerà come una iena.. forse
restare e far finta di niente è l’unica cosa che posso fare.. cercare di non
insospettire gli altri..’
Forse si
Axl, forse era davvero l’unica cosa che potesse fare in quel momento, in quella
situazione. Camminò veloce lungo le strade di Los Angeles, svoltò un angolo,
trovandosi davanti il tabacchi che cercava. Entrò velocemente, avrebbe comprato
velocemente le sigarette per poi tornare sui suoi passi, farsi una passeggiata.
Arrivò davanti allo sportello, dove un uomo esageratamente grasso si allungava
per prendere le sigarette senza alzarsi dalla sedia, cliente dopo cliente.
“Un
pacchetto di Camel Light da venti per favore”
Una ragazza
era in fila prima di Axl, lui non poteva vederla in viso, ma alla ragazza cadde
il portafogli dalle mani mentre prendeva il pacchetto di sigarette datole
dall’omone. Axl lo raccolse e glielo porse
“Oh grazie!
Perdo sempre qualcosa in giro!”
“Di niente
piccola..” la guardò meglio quando si girò verso di lui, era davvero bella, i
capelli nerissimi a boccoli, occhi blu come il mare, la pelle chiara, il fisico
snello..
“Sei una
modella?”
“Non
proprio..”
“Beh,
potresti tentare la carriera..” la ragazza lo guardò un attimo sospetta, che
voleva quel ragazzo così improbabile da lei?
“Nel senso
che.. beh.. era un complimento!” il suo viso si rilassò e sorrise
“Grazie..”
“Io sono..”
“Ehi ragazzo
ti vuoi dare una mossa! C’è altra gente che deve prendere le sigarette!” l’omone alla cassa era visibilmente irritato,
Axl si accorse che stava bloccando la fila, prese fuori i soldi necessari dalla
tasca dei jeans e si fece dare il suo pacchetto di Marlboro, poi tornò a
guardare verso la ragazza, la vide che stava uscendo dal locale e camminò
veloce verso di lei. La fermò appena uscita dal tabacchi..
“Io sono
Axl.. stavo cercando di dirti prima..”
“Piacere, Giada..”
“Sei
italiana?”
“Si.. cioè..
i miei genitori, ma io sono nata qui a Los Angeles”
“Capisco..
senti, Giada, ti va di fare due passi?” ‘se
devo sbollire la rabbia camminando.. meglio farlo in compagnia!’
La ragazza
rimase un po’ a pensarci, non conosceva quel ragazzo ma.. “Certo!” non era una
ragazza che si faceva di questi problemi!
“Perfetto..
hai preferenze o ti va bene girare senza meta?”
“No.. non ho
preferenze, ma se rimaniamo in zona è meglio, così poi non devo farmi i
chilometri per tornare a casa..”
“Abiti coi
tuoi?”
“No, sono
andata via di casa l’anno scorso, quando ho raccattato abbastanza soldi per
permettermi un appartamento in affitto, non è un gran che ma meglio di
niente..”
“Capisco..
vivi da sola o con dei coinquilini”
“Da sola,
finché riesco a pagare le spese preferisco non dividere quello che è già un
buco con un’altra persona..” sembrava che avesse interrotto la frase o che
stesse per dire qualcos’altro, quando si fermò un po’ ad osservare il volto di
quel ragazzo, i vestiti, i capelli “..ma noi due ci siamo già conosciuti?”
“Non credo..
no”
“Eppure mi
sembra di averti già visto.. sei uno famoso di cui ovviamente mi sfugge nome e
professione?”
“Sono il
cantante dei Guns N’ Roses”
“Ah! Ecco
perché avevi un volto familiare! Devo aver visto un vostro concerto in un
locale, prima che spopolaste a Los Angeles..”
“Ah si? Ci
hai visto suonare? Che ne pensi?”
“Beh, vi ho
visti tempo fa, ma per quello che ricordo mi era piaciuto molto il concerto.. e
anche le vostre canzoni che ogni tanto passano alla radio, sono molto belle..
complimenti!”
“Grazie!”
Axl era
affascinato da quella ragazza, così bella e ingenua; non che avesse smesso di
pensare a Liz, anzi, non aveva nemmeno sbollito la rabbia per la conversazione
con Izzy, semplicemente non ci stava troppo pensando in quel momento. Una
ripassata con Giada se la sarebbe fatta volentieri, quella ragazza aveva un
corpo da favola! Ma era preso da troppi pensieri per concentrarsi sulla sua
solita spavalderia, ora come ora gli bastava qualcuno con cui chiacchierare,
giusto per tenere la mente libera.. se poi ci scappava una scopata tanto
meglio.
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Capitolo 22 *** Cap. 22 ***
Capitolo 22 nvu
CAPITOLO 22
“Oddio
guarda quella! Ti starebbe benissimo!!”
“Potrei
offendermi! IO NON SONO UNA PECORA!”
“Ahahah!”
Liz indicò a Slash una maglietta, appesa in una bancarella, con sopra la stampa
di una pecora tosata con un’espressione imbronciata
“Smettila di
ridere! Non è divertente!”
“Si che lo
è!”
Camminavano
ormai da un bel po’, Liz era riuscita con non poca fatica a portare Slash fuori
da casa sua, convincendolo a fare un giro; erano nel centro di Los Angeles, un
misto di negozi mediamente lussuosi e negozietti con ogni tipo di
cianfrusaglia. Ridevano e scherzavano come due bambini, prendendosi in giro
amichevolmente.
“Se non la
smetti sarò costretto a punirti!” Slash la prese per un fianco, attaccandola al
suo corpo
“Mmm.. non
vedo l’ora!” gli occhi maliziosi, Liz si divertiva come una matta a provocarlo
per poi sfuggirgli
“Piccola
vacci piano! C’è gente qui!”
“E da quando
ti fai problemi se c’è gente intorno?”
“Da adesso!
Non voglio che i miei pantaloni si gonfino irrimediabilmente con tutte queste
persone che ammirano!”
“Si certo!
Tutti lì ad ammirare te!”
“Baby, parli
col ragazzo più sexy di Los Angeles! Le ragazze fanno la fila per me!”
“Oh certo..
non lo metto in dubbio!” scoppiò a ridergli in faccia, non riusciva a stare
seria davanti alla sua assurda spavalderia!
“Cavolo ma è
mai possibile che ogni cosa che dico ti metti a ridere?!”
“Sei
comico!”
“Complimento?”
“Certo! Io
adoro ridere!”
“L’avevo
notato!” le scoccò un bacio a fior di labbra, per poi riprendere a camminare,
tenendola stretta a sé, adorava il contatto col suo corpo, poterla accarezzare
e far vedere al mondo che in quel momento, molto più che nei giorni precedenti,
era sua..
Giravano per
i negozietti ridendo delle stramberie che si potevano trovare. Ad un certo
punto Liz prese per mano Slash, trascinandolo in un negozietto di
travestimenti; lo baciò a stampo, per poi acciuffare un travestimento da un
porta appendini e sparire in un camerino. Slash la guardò sparire dietro la
tenda rossa, si guardò intorno, c’erano travestimenti di ogni tipo: gli cadde
l’occhio su un reparto pieno zeppo di bustini, calze a rete e delle più
svariate forme, babydoll di ogni colore, frustini e arnesi vari, cominciò a
spulciare il reparto da capo a coda, sotto lo sguardo vigile della cassiera,
una donna di colore di una certa imponenza, sicuramente l’aveva preso per un
ladruncolo..
Slash fu
interrotto nella sua interessante occupazione dalla voce di Liz, era uscita dal
camerino.. Slash scoppiò in una fragorosa risata, vedendola vestita da..
MURATORE! Ebbene si, si era messa un travestimento da uomo, scarponi
assolutamente troppo grandi ai piedi, i pantaloni arrotolati sopra le ginocchia
gialli, una canottiera bianca larghissima con sopra delle bretelle troppo
lunghe e l’immancabile caschetto giallo, che non essendo della sua misura le
cadeva davanti agli occhi di continuo..
“Allora?
Come sto?”
“Sei..
ahahah! Oddio.. ahahaha! Stai.. stai.. ahahaha!” non riusciva a non ridere,
quel costume era davvero ridicolo!
“Vabbeh, ho
capito.. dai vieni!”
Lo prese per
mano, gli buttò tra le braccia un travestimento non identificato e lo spinse
nel camerino
“Cambiati!
Io ti aspetto qui!” si sedette su una poltroncina davanti alla tenda rossa,
aspettando il riccio
Dopo una
decina di minuti la tenda rossa si spostò e apparve uno Slash vestito da
soldato romano, coi sandaletti ai piedi, intrecciati fino a metà polpaccio, una
gonnellina rossa a balze, una corazza di pura plastica dorata che gli copriva
il petto con attaccato un mantello porpora e l’elmo con tanto di pennacchio che
sfortunatamente non gli stava ben calato sulla testa, vista l’imponente massa
di capelli. Questa volta fu il turno di Liz di ridere.
“Senta, ci
può fare una foto?”
“Certo!” la
signora seduta alla cassa tirò fuori da un cassetto una polaroid
“Pronti?
Uno, due, tre, cheese!”
Fecero un
paio di foto, Liz ne prese una e se la mise in borsa, l’altra la porse al
riccio, tornando poi nel camerino per cambiarsi di nuovo. Slash guardò la
piccola foto, c’erano loro due abbracciati, si guardavano, Slash teneva il
caschetto di Liz in modo che non le cadesse sugli occhi, lei lo guardava
ridendo; si concentrò meglio sul suo volto, le labbra aperte in una sincera
risata, gli occhi ridotti a due fessure per la felicità, era magnifica..
“Bellissima
ragazza giovanotto..”
“Come
scusi?” Slash si riscosse, voltandosi verso la cassiera
“La
ragazza.. davvero splendida!”
“Ah Liz.. si
lo so..”
“Mette
allegria!”
“Non lo dica
a me.. non ho mai riso tanto con una ragazza!”
“Trattala
bene, è una perla più unica che rara!”
“Lo terrò a
mente signora!”
“Chiamami
Mary!”
“Ok Mary, io
sono Slash!”
“Strano
nome! Ma ormai ho rinunciato a capire voi giovani!”
Liz tornò in
quel momento, così Slash potè prendere il suo posto nel camerino. Uscì poco
dopo..
“Lo
prendiamo il gonnellino da soldato?”
“Che? Ma che
me ne faccio!?”
“Lo usi in
un concerto! Metti allegria!”
“Cosa? Ma
scherzi! Io conciato così ad un concerto? Solo Axl è capace di presentarsi sul
palco in gonna!”
“Non capisci
proprio niente!”
“Ma sentila!
Ciao Mary! Grazie per la generosità!”
“Di niente
ragazzi!” uscirono dal negozio, abbracciandosi nuovamente
“Sei
riuscito a rimorchiare la cassiera!”
“Ma che
dici! Ci ho solo scambiato due parole!”
“Si certo!
‘ciao Mary’!” fece il verso al ragazzo, che in tutta risposta le diede una
leggera spintarella
“Ma vai va!”
“Ahaha!
Slash il broccolo!”
“Broccolo?”
“Si!
Broccolo da broccolare, cioè fare il cascamorto!”
“Ma come
diavolo parli!?”
“Da che
pulpito viene la predica!”
“Ah.. sei
impossibile!” Liz gli sorrise, un sorrisone apertissimo, Slash la guardò, gli
si scaldò il cuore, smise di camminare per baciarla, accarezzandole dolcemente
una guancia
“Mi fai
morire baby!”
Ripresero a
camminare, Liz appoggiava la testa al petto di Slash, cingendolo per la vita.. lui
la abbracciava.
“I’ve fallen in love.. I’ve fallen in love for the
first time.. and I know this time is for real..” Slash cominciò a canticchiare distrattamente, nemmeno
si era accorto di cosa stava cantando..
“Come mai
canticchi i Queen?”
“Come? Ah..
è la nostra canzone baby!” o forse se n’era accorto..
“Ah si?”
“Si.. c’era
questa quando sono entrato al Rainbow..”
“Cavolo..
credevo che la nostra canzone fosse ‘Born in the Usa’”
“E perché?”
“Perché
c’era quella quando ci siamo conosciuti da Luke!”
“Ah.. questo
potrebbe essere un problema!”
“No.. meglio
‘I want to break free’ era più importante il momento..”
“A posto!”
“Bene bene..
quante cose nuove che si scoprono..”
“Tipo?”
“Tipo che
eri già pazzo di me quando sei venuto al Rainbow! Se no non ti saresti mai
ricordato la canzone!”
“Guarda che
se seguiamo questo ragionamento tu per me hai avuto un colpo di fulmine!”
“No,
semplicemente io ho una memoria migliore!”
“Tsè.. sento
gli specchi!”
“Smettila!”
Continuarono
il loro itinerario senza meta; ad un certo punto Liz corse verso una bancarella
che vendeva sciarpe di ogni forma e colore, la sua passione. Slash stava per
raggiungerla quando vide la vetrina di una gioielleria. Spulciò con attenzione
anelli e orecchini, finché non gli cadde l’occhio su un piccolo ciondolo: un
ciondolo a forma di giglio, di un rosso intenso, con ogni probabilità fatto in
oro bianco. Non ci pensò due volte ed entrò nel negozio.
Liz pagò la
sua sciarpa nuova, leggerissima e marrone chiara, poi si girò cercando con gli
occhi Slash, non vedendolo fece qualche metro lungo il marciapiede. Quando si
girò se lo ritrovò davanti..
“Ah eccoti!”
“Stavo
guardando quella bancarella di CD, hai trovato la tua sciarpa?” cercò di
rendere la palla il più possibile credibile
“Si, ti
piace?”
“Molto..”
Ripresero a
camminare, Slash di tanto in tanto metteva la mano in tasca fino a toccare la
leggerissima carta velina che ricopriva il ciondolo..
***
“Com’è la
vita da rock star?”
“Beh.. è una
vera figata, ci divertiamo come matti! Facciamo i cazzoni dalla mattina alla
sera e la gente ci adora per questo.. il gruppo è la nostra vita!”
“Wow..
dev’essere bellissimo..”
“Si lo è”
Axl e Giada camminavano per le strade, parlando del più e del meno, quella
ragazza riusciva a distrarlo dai suoi problemi, era persino riuscita a farlo
sorridere..
“Tu invece?
Che fai nella vita?”
“Ho appena
finito gli studi, volevo andare al college ma abbiamo avuto un piccolo
problemino finanziario in famiglia e ho dovuto rinunciare.. ora lavoro..
lavoretti da niente per lo più, ma spero di guadagnare qualcosa di più come
modella, anche se il mio vero sogno è quello di fare la biologa.. ma senza i
giusti studi è difficile..”
“Cavolo!
Beh, di ambizione non te ne manca, magari tra un po’ di tempo riuscirai a
cominciare gli studi..”
“Già, lo
spero davvero!”
Istintivamente
Axl abbracciò quella ragazza dai boccoli neri conosciuta solo poco tempo prima,
si sentiva leggero, il nodo allo stomaco gli era sparito, riusciva a non
pensare a niente, a non pensare a Liz. Ma la fortuna quel giorno non era dalla
sua parte, non era bastata la spiacevole conversazione con Izzy, il peggio
doveva ancora arrivare.
Camminavano
in una larga via del centro della Città degli Angeli, zeppa di bancarelle e
negozietti, Axl l’aveva portata lì perché era un posto interessante, per
passare del tempo insieme parlando, non poteva immaginare che avrebbe fatto
l’incontro più spiacevole che potesse capitargli.
Camminava
guardando prima quella ragazza, poi davanti a sé; fu un attimo e riconobbe la
massa di ricci neri del suo chitarrista, il sorriso gli morì sulle labbra,
pregò che non ci fosse anche la ragazza con lui, ma quel giorno doveva andare
tutto storto. Un passante che camminava davanti ad Axl si spostò dal
marciapiede avvicinandosi ad una bancarella, presentando ad Axl lo spettacolo
peggiore. Slash, che non aveva visto il rosso, si era fermato, prendendo il
viso della ragazza tra le mani per baciarla. Il rosso strinse i pugni, gli
tornò alla mente il bacio della sera prima, quei due erano una coppia davvero
affiatata.. ‘FOTTUTO HUDSON!!’
“Ehi va
tutto bene?”
Il rosso
nemmeno rispose, fermo immobile in mezzo al marciapiede, indeciso sul da farsi.
Liz decise per lui: quando aveva staccato le sue labbra da quelle di Slash e si
era girata aveva riconosciuto il rosso, salutandolo con il braccio per aria,
urlando il suo nome, avvicinandosi a lui con un sorriso sincero disegnato sulle
labbra. Axl imprecò silenziosamente, detestava la sua inconsapevole crudeltà,
probabilmente la ragazza non si era resa conto degli sguardi che spesso il
rosso le aveva lanciato la sera precedente.
Axl si vide
quella coppia sorridente avvicinarsi a lui..
“Ehi man!”
“Ciao
Slash.. ciao Liz” Axl sperò solo che gli occhiali a specchio non tradissero i
suoi occhi, colmi d’odio..
“Ehi Rose!
Non ci presenti la ragazza? Hai dimenticato le buone maniere? Cavolo quello
dovrei essere io! Non tu!”
“Si..
certo.. Giada, loro sono Slash, il mio chitarrista.. e Liz.. la..un..
un’amica..”
“Piacere!”
“Il piacere
è tutto mio dolcezza!” Giada guardò un attimo Liz sulla difensiva,
probabilmente colta alla sprovvista dal complimento del riccio, magari temeva
una reazione della ragazza
“Non badare
a lui, fa il cascamorto con tutte.. anche con le commesse over fifty!”
“Ah ma
smettila! Ti ho già detto che abbiamo solo scambiato due parole!”
“Si certo..
comunque.. dove andate di bello ragazzi?”
“In realtà
stiamo girando senza una meta!” rispose Giada sorridendo, era una ragazza molto
espansiva, che non si faceva troppi problemi ad aprirsi con la gente
“Oh! Allora
siamo in quattro! Volete unirvi a noi?” Slash guardò Liz preoccupato, voleva
passare ancora un po’ di tempo da solo con lei, e tra tutte le compagnie che
poteva sopportare, quella di Axl probabilmente era quella che lo preoccupava di
più..
“NO! Grazie
Liz ma.. non ci serve compagnia..” Axl guardò Slash attraverso gli occhiale, il
riccio notò quello sguardo, lo preoccupava, istintivamente mise un braccio
intorno alle spalle di Liz e l’attirò a sé, Axl fece lo stesso, aumentando il
contatto tra lui e Giada, senza togliere gli occhi dal riccio..
“Ok, come preferite,
allora noi andiamo..” così Slash e Liz proseguirono per la loro strada, Slash
era rimasto turbato da quello sguardo, sapeva cosa voleva dire, era successo
diverse volte che Axl si fosse invaghito di una ragazza che stava con un altro
membro della band, e quasi sempre era riuscito ad intromettersi e a rovinare le
cose, guardò Liz, che tranquilla e sorridente gli raccontava cose che lui non
riusciva ad ascoltare, aveva troppi pensieri per la testa. L’immagine di lei
con Axl si formò lentissima nella sua mente, per poi lasciarlo con l’amarezza
in bocca, la paura nel cuore..
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Capitolo 23 *** Cap. 23 ***
Capitolo 23 nvu
CAPITOLO 23
Il mare
bagnava i loro piedi, tenevano le scarpe in mano, camminavano mano nella mano,
parlando di tutto ciò che passava loro per la testa..
“Così Slash,
ubriaco fradicio, è andato davanti al proprietario del locale, con una birra in
mano, ha buttato giù una quantità di birra incredibile, poi gli ha ruttato in
faccia, mandandolo a fanculo.. e addio concerto!”
“Ahahaha!
Non ci posso credere! Slash è una mina vagante!”
“Oh si..
anche peggio, è il diavolo in persona!”
“Ruttare in
faccia al proprietario! Solo lui poteva fare una cosa del genere!”
“Beh,
potevamo fargli di peggio.. farci aspettare due ore per poi dirci ‘ragazzi
potrebbero esserci problemi per il vostro concerto’!”
“Carogna!
Però anche Slash è matto la sua parte!”
“Oh si.. te
l’ho detto! È il diavolo in persona.. il re dei furti da strada.. è
cleptomane!”
“Davvero?
Proprio cleptomane?”
“Oh si! Per
natura, ho perso il conto di tutte le volte che ha rapinato i negozietti!
Niente di grave eh! Solo che quando vede qualcosa che gli piace non riesce a
non prenderla..”
“Cavolo! Non
lo sapevo!”
“Proprio
così, hai presente il suo cappello nero? Quello che mette ad ogni santo
concerto? Quello l’ha rubato! E hai presente la cintura che ci ha attaccato
sopra? Rubata anche quella!”
“Oddio!”
“Già.. ma
non è il più pazzo tra noi.. certo, è uno dei primi in classifica, ma anche Axl
non scherza! Solo che Slash fa più ridere!”
“Ahahah!
Axl?”
“Oh si..
Axl, pazzo e lunatico Axl, lo sai come si sono conosciuti lui e Izzy?”
“No.. come
si sono conosciuti?”
“Andavano
nella stessa scuola quando abitavano a Lafayette, si sono conosciuti lì, Axl ha
attirato l’attenzione di Izzy perché si stava picchiando con un professore nel
corridoio della scuola!”
“CHE COSA?”
“Oh si.. è
così che si sono conosciuti, poi vabbeh, da cosa nasce cosa..”
“Pazzesco!”
“E poi,
quando Izzy si è trasferito a Los Angeles, Axl dopo una ricerca disperata si è
presentato alla porta del suo garage completamente fradicio perché aveva preso
la pioggia! Così, dal nulla! Così è cominciata la loro convivenza nel garage di
Izzy, la nostra prima sala prove!”
“Ahahah!”
“Per non
parlare di quando vivevamo a casa di Slash di nascosto da sua nonna!”
“Come facevate
a vivere di nascosto da Slash?”
“Semplice,
di giorno non ci facevamo mai vedere, o comunque venivamo come se fossimo
arrivati per salutare Slash o cose simili, la sera, quando eravamo sicuri che
Ola, la nonna di Slash, era andata a dormire, entravamo di nascosto tutti e
quattro nella camera del riccio e dormivamo lì!”
“Non vi
hanno mai scoperti?”
“Si! Una
volta si! E Ola ci ha buttati fuori casa!”
“Ahahahah!!
Oddio cosa darei per vedere la scena!”
“Non fa
ridere! Eravamo senza un tetto sopra la testa!!”
“Ahahahah!
Scusa.. ahahah.. ma fa troppo ridere!”
“E invece
tu? Pazzie nella tua vita?”
“Non troppe
in effetti.. non c’è molto da sapere sulla mia vita, sono sempre stata una
ragazza abbastanza tranquilla..”
“E Liz? Dove
l’hai conosciuta?”
“Beh, tutte
e due le nostre famiglie sono contadine per tradizione, abitavamo in due grandi
ville circondate dai campi, ci siamo conosciute perché le nostre due tenute
erano vicine e non c’erano tanti altri bambini con cui giocare nei paraggi..”
“Contadinelle
eh?”
“No! Di
certo non noi due! Anche se io posso dire di avere un bel ricordo della mia
infanzia in campagna, al contrario di Liz, lei aveva problemi in famiglia..”
“Che genere
di problemi?”
“Un padre
alcolizzato e schizofrenico e una madre impotente..”
“Oh.. Mi
dispiace..”
“Le è
passata.. ci siamo ritrovate a Los Angeles un po’ come Axl e Izzy, io mi ero
trasferita qui sempre nella speranza di proseguire gli studi, lei era rimasta
coi suoi genitori.. una sera il padre ha tentato di stuprarla, lei gli ha rotto
una bottiglia in testa ed è scappata.. è arrivata in città in autostop ed è
venuta dritta da me..”
“Cavolo, che
roba..”
“Già, ma
quella ragazza è una forza della natura, ormai non la butta giù più nulla,
supera qualsiasi problema..”
“L’ho
effettivamente trovata interessante quando me l’hanno presentata.. non so
perché, è.. è.. enigmatica..”
“Per lo più
è una brava attrice, se non vuole farti sapere cosa sta pensando ci riesce
benissimo, cela sentimenti ed emozioni..”
“E tu? Sei
una brava attrice? Mi stai facendo credere cose non vere?”
“No.. io
come attrice faccio pena.. infatti non ci hai messo molto a capire che ero
interessata a te!”
“Ahahah! È
vero, era abbastanza palese.. non che io fossi da meno!”
“No
infatti!”
“Ehi
piccola.. ti va un gelato?”
“Si!”
“Andiamo,
qui vicino c’è un chioschetto..”
Raggiunsero
il piccolo camioncino che vendeva gelati al bordo della strada, mangiarono
ognuno il suo cono, assaggiando quello dell’altro, tornando a camminare in
spiaggia.
“Oddio che
buono! Da quando non mangiavo un vero gelato!”
“Sei golosa
eh?”
“Tantissimo!
Il gelato poi! Una mia passione!”
“Ahahah!
Andresti d’accordo con Steve! Per i dolci, ma anche più in generale per il
cibo, va fuori di testa!”
“Ahahahah!
Effettivamente ce lo vedo Steve che si abbuffa come un animale!”
“Uguale! Un
altro che fa di queste figure è Slash! Non lo si può guardare mentre mangia,
come ti sarai accorta l’altro giorno!”
“Aahahaha!
Oddio si mi ricordo! Che schifo!”
“Ti sei
scelta il più elegante, nonché il più bello!”
“Ahahah!
Come siamo modesti!”
“La pura
verità, la pura verità piccola!”
“Beh, anche
Axl e Slash non scherzano!”
“EHI! Per
Slash sei arrivata tardi! Axl è solo un coglione!”
“Cos’è sei
geloso?”
“No.. cioè..
un po’.. vedi, è che con Axl non si può mai stare tranquilli.. troppe manie di
protagonismo..”
“Già.. ha
l’aria della prima donna.. Slash invece.. è proprio perso!”
“Non ti
immagini nemmeno quanto! Era dai tempi di Yvonne che non lo vedevo così preso
per una ragazza!”
“Chi è
Yvonne?”
“L’ex
ragazza di Slash, l’unica seria che abbia mai avuto, era davvero innamorato di
quella troia!”
“Che ha
fatto?”
“Chi?”
“Yvonne, che
ha fatto per essere una troia?”
“Oh beh..
per prima cosa, quando Slash le ha chiesto una pausa, si è fatta scopare da
Axl, poi, tornata con Slash, ha deciso di piantarlo in asso per uno strip-man”
“Troia!”
“Vedi? Per
di più gli rendeva la vita impossibile, non che lui facilitasse le cose eh.. ma
santo dio! Litigavano continuamente!”
“E Slash e
Liz come li vedi?”
“Beh.. bene
per ora, Slash sembra felice in questi giorni.. più che felice! Spero solo che
non vada storto qualcosa.. se lo merita!”
“Anche Liz..
ha ricevuto diverse batoste nell’ultimo periodo, non lo fa vedere lei, è forte,
li supera i problemi, ma io la conosco e so che ci è rimasta male..”
“E noi?”
“Noi cosa?”
“Come ci
vedi?”
“Beh.. non
lo so.. tu che dici?”
“Io dico che
potremmo provarci..”
“A stare
insieme? Con i Guns che diventano sempre più famosi?”
“Non è che
perché divento una celebrità perdo la capacità di avere una ragazza!”
“No..
certo.. ma.. sai com’è.. forse sarebbe.. stressante..”
“Non se lo
vogliamo tutti e due.. saprei starti vicino, se me lo permetti”
Mel si fermò
a guardarlo, quei suoi occhi verdi che la guardavano in attesa di una risposta:
cosa avrebbe dovuto dirgli? Anche lei voleva stare con lui, sapere che era suo,
ma la sua crescente fama la spaventava a morte.. ‘e se ti stancherai di me? Se incontrerai una ragazza più bella? Io
verrei in capo al mondo con te.. e se tu mi abbandonassi sarei perduta!”.
Non sapeva davvero che rispondere, una storia con Duff, un sogno.. un utopia?
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Capitolo 24 *** Cap. 24 ***
Capitolo 24 nvu
CAPITOLO 24
“Ehi, che
ore sono?”
“Le sei..”
“Dio! Ho
bisogno di un caffè!”
“Ma quanto
caffè bevi! Ne abbiamo già presi tre oggi!”
“La mia
dipendenza, oltre alle sigarette! Eddai andiamo da Luke!”
“Da Luke?
Stai scherzando! È lontano da qui!”
“Mamma mia Slash
come sei pigro!”
“Ma.. ma..
mi fanno male le gambe!” sembrava una bambino
“Ahahahah!
Dai smettila di fare storie!”
“Ma a te non
fanno male le gambe?”
“No Slash!”
“Non è
normale lo sai? Magari hai una di quelle strane malattie per cui non senti il
dolore! In realtà però ti fanno male!”
“Slash! Non
mi fanno male le gambe! Dai andiamo da Luke!”
“Ma non va
bene un bar più vicino?”
“Ma solo
Luke fa il caffè come piace a me!” lo guardò con gli occhi da gatto implorante,
sbattendo le ciglia..
“Ah.. e va
bene.. barona!”
“Grazie!”
“Non è
giusto però!”
“Eddai non
lamentarti! Non è poi così lontano sai?”
“Si certo..
è inutile che cerchi di addolcirmi la pillola!”
“Beh..
almeno posso provarci no?”
In tutta
risposta Slash corrugò la fronte in un espressione imbronciata. Liz lo guardò e
sorrise, dandogli un bacio appassionato; la fronte di Slash si rilassò subito,
rispondendo a quel contatto.
“Dopo
andiamo a casa tua?”
“No riccio!
Dopo tu vai al tuo bell’hotel, perché io stasera lavoro!”
“Ma dai!
Neanche cinque minuti?”
“No!
Tu non sei capace di restare lì soltanto cinque minuti! Quindi te ne torni
subito!”
“Uff!
Dai per favore! Andiamo a prendere il caffè, ti accompagno a casa, mi fai le
coccole poi io me ne vado!” sfoderò il suo sorriso infantile, erano fermi in
mezzo al marciapiede abbracciati..
“Oh
certo! Ma sentilo! Io ti faccio le coccole!”
“Ehi
voi due! Non state fermi in mezzo al marciapiede!” un signore che camminava di
fretta aveva sbattuto contro Slash, visibilmente irritato
“Ehi!
Tu non l’hai mai avuta una ragazza!” gli urlò mentre quello si allontanava
borbottando e gesticolando “Ma guarda te!”
“Perché
io sono la tua ragazza?” quella domanda lo colse di sorpresa, non si era
nemmeno accorto di cosa aveva detto a quel tipo, la guardò negli occhi
smarrito, incapace di risponderle, la bocca spalancata come a voler cominciare
una frase, le parole che non gli uscivano, il cuore che batteva all’impazzata e
la testa in subbuglio
“Ahahah!
Dovresti vedere la tua faccia! Dai andiamo pecora!” Liz riprese a camminare
trascinandolo per mano, non le interessava sapere se era o meno la ragazza di
Slash, non le interessava definire il loro rapporto, le interessava solo
viverlo, ma si divertiva a coglierlo di sorpresa con certe domande, perché era
ovvio che lui era confuso quanto lei! Slash dal canto suo riprese a respirare
solo in quel momento, spaventato da quella domanda, poi rassicurato subito da
Liz che non aveva esatto una risposta.. ‘dio
grazie.. che cazzo le avrei detto?! Io non lo so Liz! Io non ci capisco più
niente! Non puoi chiedermi certe cose! Sei tu che devi aiutarmi a capire! Dio,
aiutami a capire o io divento pazzo! Ma davvero!’
***
Entrarono
nel bar di Luke abbracciati, diretti verso il bancone. Si sedettero su due
sgabelli vicini, ridendo come matti per una battuta di Slash. Luke, un
bell’uomo sulla trentina, con una camicia a quadri e un cappellino in testa
spuntò da dietro una porta, appoggiandosi al bancone. Gli occhi chiari, un
pizzico di barba incolta, i capelli neri.
“Liz
tesoro! Sono felice di vederti!”
“Ciao
Luke! Scusa se non sono venuta spesso gli ultimi giorni!”
“C’entra
qualcosa questo capellone?” Slash sentendosi tirato in causa guardò l’uomo
sospettoso..
“In
parte!”
“Liz
ne hai accalappiato un altro!?”
“Ci
siamo accalappiati a vicenda!” Slash tentò di difendersi, non gli piaceva fare
la parte di quello caduto nella trappola
“Dai
Slash! Luke scherza!”
“Su
ricciolo! Non ti stavo prendendo in giro! Comunque piacere, Luke.. non ci siamo
ancora presentati come si deve!” Slash non ancora del tutto convinto strinse la
mano dell’uomo
“Slash..
il Dio della chitarra!”
“Ahahah!
Lo terrò presente amico!”
“Slash
sei sempre il solito!”
“Che
c’è baby! Certe cose vanno specificate!”
“Si
certo.. Luke ce li fai due caffè come sai farli solo tu?”
“Arrivano
piccola!”
“Noi
usciamo a fumarci una sigaretta!” Liz si alzò seguita da Slash e uscì dal
piccolo bar, accendendosi una Lucky Strike, aspirando il fumo tranquilla.
“Come
mai conosci così bene Luke?”
“Mi
è stato di grande aiuto.. quando dopo l’ultimo litigio con mio padre sono
arrivata a Los Angeles in cerca di Mel, mi ricordavo che abitava in questo
quartiere, ma non sapevo l’indirizzo. Ho chiesto a tutte le persone che ho
trovato, ma nessuna sapeva dirmi nulla.. poi sono entrata da Luke, presa dalla
disperazione e senza un soldo. Luke mi ha vista così e mi ha offerto un caffè.
Gli ho chiesto di Mel e lui sapeva dove trovarla.. senza di lui sarei stata
spacciata.”
“Cavolo!
Beh.. sembra simpatico”
“Ci
ha aiutato molto.. è successo qualche volta che non avessimo i soldi per pagare
l’appartamento, Luke ci dava una mano, facendoci lavorare qui e allungandoci
qualcosa in più a fine mese!”
“Capisco..”
“Slash
che c’è? Cos’è quella faccia?”
“Oh..
niente.. pensavo..” tolse la mano dalla tasca dei jeans fingendo indifferenza,
mollando la presa sul piccolo pacchetto in carta velina
“A
cosa?”
“Niente
di importante.. ci vediamo stasera?”
“Io
stacco alle due al lavoro..”
“Cavolo!
Così tardi?”
“Già,
nel weekend si..”
“Va
bene, allora ti vengo a prendere!”
“Da
solo?”
“Probabilmente
verrà anche Duff, sai lui è molto… EHI! Perché dovrebbe essere strano se ti
vengo a prendere da solo?”
“Boh..
tu che lasci i tuoi amici per venirmi a prendere.. magari no, però sul momento
sembrava strano..”
“NON
LO E’! Comunque ti ripeto che ci sarebbe Duff..”
“Va
bene va bene! Non ti arrabbiare!” si sporse verso di lui, appoggiando le mani
ai suoi fianchi, baciandolo piano, Slash le passò le mani nei capelli,
accarezzandola in viso.. ‘Verrei cento
volte a prenderti senza Duff..’
“Torniamo
dentro, i caffè saranno pronti”
Entrarono
nel bar, Slash guardava Liz camminare davanti a sé, pensò al ciondolo comprato
poco prima, non aveva mai fatto una cosa del genere ma gli era sembrato
talmente naturale.. ‘ma quando glielo do?
Magari pensa chissachè, magari lei non vuole una storia seria e si spaventa! Ma
poi io la voglio una storia seria? Cazzo che casino! Perché ho preso quel
maledetto ciondolo! Alla peggio glielo do al compleanno.. io non sono fatto per
le storie serie..”
“Ehi
Slash! I Guns hanno in programma qualche concerto?”
“Oh..
si.. domani sera all’Hollywood”
“Capisco”
“Mi
vieni a vedere?”
“Certo!
Ma non voglio stare nel backstage, preferisco la mischia! Ci si gode di più il
concerto!”
“Ahahah!
Va bene come vuoi!”
“Cavolo!
È tardissimo devo andare a casa!”
“Nooo!!
Ti prego cinque minuti!”
“No
Slash! Dai lo sai che devo andare al lavoro! Se no starei fuori molto di più..
su alzati!”
“Ok
ok.. capito.. dai andiamo bellezza”
“Bravissimo!
Ciao Luke!”
“Ciao
piccola! Ciao riccio!”
“Ciao
Luke..”
Uscirono
dal bar, Slash passò un braccio sopra le spalle di Liz e si avviarono così
verso casa della ragazza.
***
“Ok
basta stallone! Adesso vai!”
“Lo
sai che mi ecciti ancora di più quando fai la difficile!!”
“SLASH!!
Dai spostati! E comunque io non faccio la difficile, non è colpa mia se devo
andare al lavoro!” Spingeva sul petto del ragazzo tentando di spostarlo, erano
sotto casa di Liz, ma Slash non voleva saperne di andarsene..
“Su
pecora!” continuava imperterrito a baciarla, ignorando le mani della ragazza
“Slash!
Non farmi incazzare! Dai tanto ci vediamo stasera!”
“Dovresti
solo essere contenta se non voglio andarmene!”
“Non
ho mica detto che non mi piace! Ma se no arrivo tardi al lavoro!”
“Ah..
va bene va bene.. tsè.. donne..”
Liz
gli scoccò un veloce, ultimo bacio sulle labbra, poi sparì velocemente dietro
al portone, a malincuore, perché avrebbe passato ancora ore e ore con lui, ma
poi chi lo sentiva Mike!!
Slash
la guardò chiudere il portone, sorrise pregustando la serata, poi girò sui
tacchi e andò verso il suo hotel..
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Capitolo 25 *** Cap. 25 ***
Capitolo 25 nvu
CAPITOLO 25
“OH! Guarda
un po’ chi si vede! Il secondo stallone!” Steven stava picchiettando con le
bacchette sul tavolo, nella sala comune, seduto insieme a Izzy e Duff
“Anche per
me è un piacere vederti Adler!”
“Allora
Slash? Non hai niente da raccontarci?” Izzy alzò la testa dalla sua chitarra
“Oh.. certo
che ho da raccontarvi! Ma per il momento lascerò tutto alla vostra
immaginazione!”
“Non sarai
mica.. andato in bianco di nuovo?!”
“No pop-
corn!”
“E allora
Slash! Dai cazzo dopo tutto sto casino racconta!” anche Duff si unì pronto a
fargli il terzo grado
“Mi lasciate
prima il tempo di fare una fottutissima doccia!”
“No riccio!”
“Va bene..
me lo prenderò da solo.. vi lascio con una sola parola..” un sorriso beffardo
si disegnò sul suo volto
“Sarebbe?”
“Sette”
Ciò detto
Slash lasciò i tre con gli occhi sbarrati e andò verso la sua stanza,
infilandosi direttamente in bagno. Si spogliò in fretta per poi entrare nella
doccia, si sentiva a pezzi dopo la nottata e il pomeriggio passato a camminare,
ma una volta tanto la stanchezza non gli pesava.. era stato bene, gli importava
solo questo. Riassaporò le sensazione di quelle ultime 24 ore sotto il getto
caldo della doccia, massaggiandosi con lo shampoo la folta chioma di capelli, il
sorriso sulle labbra.
***
“Ma che
cazzo gli prende?”
“Devo
davvero spiegartelo Steve?”
“Co-cosa?
Non vorrai mica dire che Slash è.. è..”
“Innamorato
Steve, innamorato..”
“Slash? Ma
va!”
“Lo vedi
anche tu no? Come si comporta da quando esce con Liz..”
“Beh.. si
ma.. proprio innamorato?”
“Secondo me
si..”
“Anche se
non lo ammetterà mai..”
“Ah quindi
anche tu credi che sia innamorato Izzy?”
“Ne sono
abbastanza certo..” ‘e sono anche certo
che ci siano già guai in vista..’
“Cazzo non
ci posso credere! E da quando ne sareste convinti?”
“Due giorni”
risposero in coro gli altri due
“Cazzo! Vuol
dire che io sono l’ultimo che se n’è accorto?”
“Non hai mai
spiccato per il tuo senso dell’osservazione Steve!”
“Non dire
cazzate Duff! Cacchio.. sono davvero l’ultimo!”
“No Steve,
credo che tu non sia l’ultimo.. c’è qualcun altro che forse non ha ben
realizzato la situazione..”
“Ovvero?”
“Axl”
“Chi
pronuncia il mio nome invano?” Axl entrò in quel momento nella stanza
“Niente,
stavamo parlando di cazzate..” Duff guardò Izzy dubbioso, c’era sicuramente
qualcosa che il moro gli nascondeva e che non voleva venisse a galla
“Come se di
solito faceste altro!” Axl rispose secco ad Izzy, la rabbia per la
conversazione di qualche ora prima non era sbollita del tutto
“Aspettavamo
te per entrare nella fase peggiore” Izzy non era dell’umore giusto per
incassare le sue frecciatine, Axl men che meno
“Oh grazie
tante Stradlin, mi sento onorato!”
“Di niente
Rose..”
“Ehi ma che
avete voi due?” Steve sembrava sempre cadere dalle nuvole, non immaginava
nemmeno cosa stesse succedendo tra Axl e Slash, tra Axl e Izzy
“Oh Axl! Ben
arrivato!” Slash entrò nella stanza coperto solo da un asciugamano in vita, i
capelli che erano stati leggermente tamponati ricadevano a piccoli ricci lungo
le spalle. Axl si limitò ad alzare una mano in segno di saluto
“Concluso
con la mora tutta boccoli?”
“Per la tua
gioia si riccio”
“Per la TUA
gioia Rose, per la tua.. io ho già i miei intrattenimenti”
“Adesso non
scappi riccio, che vuol dire ‘sette’?”
“Secondo te
che vuol dire Adler?”
“Se.. se..
SETTE VOLTE?!”
“Bravo
pop-corn! Sai contare!” Slash sfoderò un sorrisone accendendosi una sigaretta,
per poi stravaccarsi sul divano di fianco a un Duff allibito
“Stai
scherzando!?” gli chiese il bassista ancora incredulo
“No Duff..
non scherzo affatto! Quella ragazza è una bomba!”
“Sette
volte? Proprio sette sette?”
“Oh si.. sei
al chiaro di luna e una sotto i raggi del sole!”
“Cazzo
Slash! Me la presti?”
“Scordatelo
Steve!”
“Buon dio
perché io non me le becco mai certe ragazze! Sette volte.. roba da pazzi! Mi
stupisco che tu sia ancora in piedi, credevo non avessi il fisico!”
“Credevi
male!”
“Stronzo!”
“Cazzo
Steve! È stato magnifico! Liz è una forza! Prima siamo andati a casa sua..”
Slash cominciò il suo racconto, pavoneggiandosi delle sue prodezze e di quelle
della ragazza “..che volete farci! Sono il migliore! Il dio del sesso! È
crollata ai miei piedi! Oh si! E stasera, secondo round!”
Izzy
ridacchiava tra sé e sé osservando quei battibecchi tipici dei suoi amici, Axl
invece non diceva niente, stava appoggiato al muro fumando quella sigaretta che
gli sembrava infinita, ascoltando senza commentare, prima di dire qualcosa di
sbagliato, macchinando nella sua mente un modo per far si che Slash rovinasse
quella storia con le sue stesse mani.
“E tu rosso?
Chi è questa mora?” Axl si riscosse in quel momento dai suoi pensieri, alzando
lo sguardo e accorgendosi degli occhi indagatori puntati su di lui
“Oh.. Giada,
l’ho conosciuta per caso al tabacchi, siamo andati a fare un giro e..”
*** Flash
back ***
“Ehi va
tutto bene?”
“Oh, certo
piccola, scusami, ero sovrappensiero..”
“E così
quello era il tuo chitarrista?”
“Già..”
“Con la sua
ragazza..”
“Non è la
sua ragazza”
“Ah no? Mi
sembravano molto intimi..”
“Questo non
vuol dire che fosse la sua ragazza!”
“Ok.. ho
visto male..”
“Scusa se ti
ho risposto male.. i miei rapporti con Slash in questi giorni.. non sono dei
migliori.. diciamo così”
“Ok, ho
capito che non hai voglia di parlarne, per cui non ti chiederò niente” ‘grazie piccola, non sai quanto mi facciano
piacere queste parole’
“Anzi no,
una cosa te la chiedo!” ‘come non
detto..’
Sbuffò
“Dimmi..”
“Mi offri un
gelato?” Axl la guardò allibito, possibile che gli avesse davvero chiesto di
offrirgli un gelato? Così, dal nulla!
“C-certo!
Andiamo lì a prenderlo..”
Si fermarono
ad un baracchino, presero due coni gelato, dopodiché ricominciarono a
passeggiare.
“Io dovrei
andare a casa, comincia a farsi tardi..”
“Vuoi che ti
accompagni?” Giada guardò Axl, i suoi occhi erano fin troppo limpidi, chiunque
avrebbe visto la lussuria nel suo sguardo, lo conosceva da poco, ma era
talmente sexy quel ragazzo, che anche lei, osservando il suo sguardo, fu
contagiata dal desiderio
“Si, mi
farebbe piacere”
L’appartamento
della ragazza non era troppo lontano, un quarto d’ora di cammino al massimo
dalla strada delle bancarelle dove si trovavano in quel momento. Arrivarono
davanti ad un palazzo color crema, cinque piani di appartamenti, qualche crepa
sui muri, l’intonaco che in alcuni punti era scrostato, ma tutto sommato
abbastanza ben messo. Giada abitava al secondo piano, salì le due rampe di
scale seguita da Axl, arrivò davanti alla porta di casa, aprì la porta e lo
fece accomodare nel suo misero appartamento, ma abbastanza grande per ospitare
una persona, anche due.
“Prego,
entra” Axl si guardò intorno con occhio critico, c’erano sicuramente delle cose
da sistemare in quell’appartamento, ma d’altro canto lui era ormai abituato
agli hotel cinque stelle, sembrava non ricordare in che terribili condizioni
era stato costretto a vivere prima di ottenere il successo coi Guns.
La ragazza
si diresse velocemente nella sua stanza, una camera con un letto a una piazza e
mezza appoggiato al muro, una piccola scrivania e un grosso armadio, appoggiò
la borsa ad una sedia, sedendosi sull’orlo del tavolo.
Axl la
guardò, era davvero una bellissima ragazza: la minigonna di jeans che risaltava
le sue gambe slanciate, la stretta canottiera color del mare, all star ai piedi
e i lunghi boccoli che le ricadevano lungo le spalle. Si avvicinò a lei
ancheggiando sensualmente, come solo lui era capace di fare, con quel pizzico
di arroganza e quello sguardo calamita. La prese per i fianchi, baciandola
piano. Quando le braccia di lei gli cinsero le spalle, sentendosi ancora più sicuro
di sé, approfondì quel bacio, cercando la sua lingua, accarezzando la sua
schiena.
Non ci volle
molto prima che si ritrovassero entrambi sdraiati sul letto, seminudi e col
respiro già accelerato. Fecero l’amore a lungo, Axl non si stancava facilmente
e ci voleva del tempo prima che fosse completamente soddisfatto. Si accasciò
sul letto di fianco a lei, guardandola nella sua bellezza. La fece due carezze
sul viso, le piaceva quella ragazza.
Giada si
addormentò quasi subito, stanca per la giornata. Axl la guardò dormire per un
po’, poi, quando si accorse dell’ora, si rivestì e fece per andarsene. Prima di
chiudersi la porta alle spalle però tornò indietro, trovò un figlio e una
penna, scrisse velocemente un messaggio alla ragazza, poi uscì dall’appartamento.
Giada si
svegliò dopo un paio d’ore, si alzò e cercò Axl con gli occhi, non c’era. Se lo
aspettava alla fine, sapeva di non significare nulla per lui, sapeva che non
l’avrebbe mai più rivisto, nemmeno il biglietto che trovò appeso alla porta le
fece cambiare idea: sono stato davvero bene, prometto che ti chiamerò. Axl
***
“Proprio una
bella scopata, credo che la richiamerò quella Giada!”
“Cazzo Axl,
anche te c’hai un culo! Possibile che a me non capita mai di incontrare una
bella ragazza al bar o al tabacchi? Eppure ci passo tanto di quel tempo!”
“Il tuo
problema è che sei un frocio Adler!”
“Ma
vaffanculo Axl!”
“Beh,
intanto qui c’è qualcun altro che non ci ha raccontato la sua giornata! Vero
Mckagan?”
“Izzy ma che
cazzo ti salta in mente? Me ne sono già sentiti due di racconti di gente che
scopa! Non ne posso più!”
“Beh, non è
che io abbia molto da dirvi, io e Mel siamo andati a fare un giro sulla
spiaggia, dopo un paio d’ore finalmente abbiamo trovato una cazzo di spiaggetta
isolata e lì.. va beh.. devo proprio raccontarvelo o ci arrivate da soli?”
“Così Mel ha
fatto colpo!”
“Vedi un po’
te Izzy, Mel è davvero una bomba!”
“State
insieme?”
“Più o meno,
devo ancora lavorare un po’ su questo punto..”
“Che
significa devi ancora lavorare un po’?”
“Beh, praticamente
è come se stessimo insieme, solo che.. insomma.. potete capirla no? Ha un po’
paura del nostro successo”
“Sempre
così, ragazze che si fanno le seghe sul successo!”
“Non dirlo a
me! Ecco perché ci devo lavorare, non è ancora ufficiale la cosa, mettiamola
così”
“E tu
Slash?”
“Io che?”
“Stai con
Liz?”
“Izzy ma che
cazzo di domande sono? Comunque non abbiamo ancora affrontato il discorso”
“Beh,
dovresti, insomma sono diversi giorni che uscite insieme”
“Izzy ma
cazzo! Fatti un tir di cazzi tuoi che ti fa solo bene!”
“Ehi
capellone stai tranquillo! Volevo solo informarmi!”
“Eddai Izzy
che glielo chiedi a fare? Slash fidanzato? Ma ce lo vedi!?”
“Non
sottovalutarmi Rose!”
“Allora ti
ci vuoi mettere insieme!”
“Duff non
unirti alla coppia ti-trito-il-cazzo!! Ho detto che non ne abbiamo ancora
parlato!”
“Sarà..”
“Non mi
piace quel ‘sarà’”
“Fattelo
piacere perché ormai l’ho detto!”
“Fottiti
ossigenato del cazzo!”
“Prima le
signore, isterica!”
“Giuro che
ti infilo il basso nel culo e poi comincio a girarlo!”
“Che
schifo!”
“Dici bene
Rose!”
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Capitolo 26 *** Cap. 26 ***
Capitolo 26 nvu
CAPITOLO 26
“Ragazzi sto
morendo di fame!”
“Per una
volta ti do ragione Steve, ho lo stomaco che brontola!”
“Servizio in
camera?”
“Andata..
Izzy chiami tu?”
“Come al
solito.. che volete animali?”
“Pizza con
peperoni, salame piccante, salsiccia e wurstel!”
“Slash che
schifo!”
“Oh ma che
vuoi biondo! Tanto me la mangio io!”
“Ma come fai
a non vomitare dopo ogni cena?”
“Io non sono
come te, mezza sega, che ti vengono i bruciori di stomaco se sgarri di mezz’ora
dalla tabella di marcia!”
“Semplicemente
io sono più delicato!”
“Sei più
sfigato Duff, si dice così sai?”
“Fottiti
riccio!”
“Rotto in
culo!”
“Animale!”
“Checca!”
“Puzzone!”
“Coglione!”
“Scimmia!”
“STINTO!”
Slash in quel momento scoppiò in una risata fuori dal normale
“COOOSA!!
COS’HAI DETTO SCUSA!!?”
“Hai capito
bene! Sei stinto!”
“Ma io ti
ammazzo stronzo!” Duff si alzò tentando di acchiappare Slash che prontamente
aveva cominciato a correre in tondo per la stanza, ridendo come un matto
“Prima devi
riuscire a prendermi!”
“Vieni qui
bastando che ti strappo tutti i capelli!”
“SMETTETELA
SEMBRATE DEI BAMBINIII! Porca puttana! Vi sembra il caso di farmi fare da
balia! Duff appoggia quelle maledette chiappe al divano! E tu Slash smettila o
vai a letto senza cena! E DITEMI CHE CAZZO VOLETE DA MANGIARE FROCI!”
“Va bene
mamma!”
“SLASH NON
FARMI INCAZZARE!”
“Io te l’ho
già detto! Mega pizza con pepe..”
“Si si ho
capito! Tu stinto cosa vuoi?” Slash scoppiò di nuovo a ridere
“Smettila di
ridere o ti ci faccio strozzare con quella pizza di merda!”
“Co.. come..
ahahah.. come cazzo faccio.. ahahah a.. a stare serio! Anche.. anche lui ti
ha.. ahahah.. ti ha chiamato.. STINTO!”
“Slash giuro
che è la volta buona che ti faccio del male!”
“DUFF
CAZZOOOOOO!! DIMMI COSA VUOI DA MANGIARE!!” Izzy urlò così forte da diventare
rosso come un peperone per lo sforzo, fumava dalla rabbia e dall’isteria
“Cazzo Izzy
ma che minchia c’hai?”
“C’HO CHE
DOVETE DIRMI CHE CAZZO VOLETE PER CENA! SEMBRATE DEI DODICENNI!”
“Ok
tranquillo.. io prendo una fottutissima margherita!”
“E ti pare
che ci hai messo venti minuti a dirmelo!” nel frattempo Axl e Steve avevano
osservato la scena divertiti, ridendo per gli insulti a Duff e per l’attacco
isterico di Izzy
“E voi due
rotti in culo che cazzo volete?”
“Marinara!”
“Capricciosa”
“Axl ci avrei
scommesso!”
“Slash giuro
che ti tappo il culo con una carota!”
“A me basta
che non sia la tua! Che schifo!”
“Ti andrebbe
di gran lusso!”
“Oh! Siamo
apposto allora! CAPRICCIOSA!”
“Slash
smettila o aiuto Duff, poi voglio vedere che fine fai!”
“Io non so che
fine faccio.. però una capricciosa stinta è buffa da immaginare!”
Detto questo
il riccio pensò bene di alzarsi e ricominciare a correre con Duff e Axl alle
calcagna, le sguaiate risate di Steve di sottofondo e le urla di Izzy che
tentava di ordinare la cena!
“Si ho detto
servizio in camera! No non voglio il menù del giorno, voglio cinque
fottutissime pizze! Si.. no.. come? CAZZO NON SENTO UNA SEGA!”
“Ahahahah!
Capricciosa stinta! Ahahahah!” Slash
correva come un pazzo, ridendo senza poter prender fiato, rischiando un paio di
volte di essere acciuffato dagli altri due e andando a sbattere contro Izzy
“COGLIONEEEEEEEEEEEE!
No non dicevo a lei! Anche se sono veramente tentato.. si allora.. una
margherita, una capricciosa..”
“STINTAAAAAAAAAAAAAAAA!”
“SLASH HAI
ROTTO I COGLIONI! Si dicevo.. una marinara, una quattro stagioni e una pizza
con peperoni, salame piccante, salsiccia e wurstel.. si grazie.. si più in
fretta che può.. grazie”
Slash scappò
nel corridoio, ma con tutto il casino che c’era finì per inciampare in uno
stivale, probabilmente suo, e fu preso all’istante dagli altri due che gli si
buttarono addosso stile caricone.
“Adesso vedi
frocio di merda!”
“Ahahahah!
Non mi fate nemmeno paura!”
“Ridi ridi!
Finché puoi!”
Duff prese i
polsi del ragazzo portandoglieli dietro alla schiena e tenendoli fermi con
tutta la sua forza, guardò Axl con sguardo complice, il rosso si tolse
velocemente la bandana dalla fronte e legò i polsi di Slash.
“Oh dai che
cazzo fate! Slegatemi stronzi!”
“Adesso
paghi stronzo!”
In due,
usando tutta la loro forza, riuscirono a farlo sedere su una sedia, visto che
l’unico metodo che aveva Slash per tentare di impedirlo era fare il peso morto.
Gli legarono anche le caviglie e, fatta qualche modifica al suo look, lo
lasciarono in mezzo al corridoio.
***
La ragazza che
portava le pizze uscì dall’ascensore con in mano una pila di cartoni fumanti,
la divisa gialla e blu e il cappellino in testa con lo stemma della pizzeria,
si avviò per il corridoio leggendo il foglietto dell’ordinazione e facendo a
mente i calcoli, quando alzò gli occhi, sentendo uno strano mugolio, per poco
non scappò, tuttavia le scappò un urlo per lo spavento. Nel centro del
corridoio, legato per le braccia e per le caviglie alla sedia, un ragazzo che
indossava delle improbabili calze rosse coi buchi sui due alluci, un paio di
boxer bianchi coi cuori, sotto i quali spuntava un altro paio di boxer neri, un
altro paio di mutande in testa che gli coprivano il volto, con degli
orsacchiotti, e che lasciavano fuoriuscire la massa di capelli ricci. Non
indossava nient’altro ed era ricoperto di scritte oscene a pennarello
indelebile, disegnini non poco equivoci e una grande scritta al centro del
petto: PRENDIMI! SONO TUO!
Altri cinque
ragazzi spuntarono dall’ultima porta in fondo al corridoio ridendo come pazzi,
un po’ per come avevano conciato Slash, un po’ per l’espressione della
fattorina, imbarazzata e senza parole.
“Oddio
Slash! Che cazzo di ridere!”
“Iu wi
ammuphuo!! Luburutumu sthrumphi!!”
“Ahahahah!
Oddio non pensavo avessi davvero delle mutande del genere!” il rosso si
avvicinò alla ragazza, che ancora scossa fissava impalata la scena.
“Allora
tesoro? Te lo vuoi prendere o no?”
“Sinceramente?
NO!”
“Ahahah!
Visto Slash! Non ti vuole brutto cazzone!” Duff finalmente tolse le mutande
dalla faccia di Slash che tornò a respirare normalmente, si guardò un attimo,
tentando di leggere scritte e disegni
“Ma che
cazzo avete fatto! Oddio guarda che roba!! Porca puttana Axl ti ammazzo! E tu
biondo è inutile che ridi! Giuro che finisci anche peggio! Ti butto a calci in
un locale per gay!!”
“Ahahahah!
Così impari a fare il cazzone!”
“Si si ok!
Ora però slegatemi!” il quel momento senti una risata femminile sommessa, solo
allora si accorse della ragazza che stava in piedi davanti a lui, lo fissava
imbarazzata e nascondeva a malapena il suo divertimento, per di più era molto
carina
“Cazzo! C’è
una ragazza merda! Avanti coglioni slegatemi!!”
“Ahahah!
Forse tra un paio d’ore riccio!”
“Axl
fottiti! Dai minchia ho già fatto la mia bella figura di merda con una bella
gnocca, è abbastanza no?”
“NO!” i
cinque lo urlarono in coro, al che la ragazza non riuscì più a trattenersi e
scoppiò a ridere!
“Oddio che
banda di pazzi!”
“Oddio sta
pure ridendo di me! Axl e Duff, è la volta che vi rapo a zero!”
“Tesoro
scusa per averti trattenuta, quanto ti dobbiamo?” Izzy si avvicinò alla ragazza
e prese in mano i cartoni delle pizze
“25$ con un
pochino di sconto!”
“Oh cazzo!
Grazie davvero!” a quel punto Axl si avvicinò alla ragazza
“Senti
piccola, visto che ormai ti abbiamo già fatto perdere un po’ di tempo.. ti va
di rimanere a cena con noi? Possiamo benissimo fare a meno di una fetta di
pizza ciascuno!”
“Beh, la
proposta sembra..” guardò oltre al rosso, in direzione di Slash
“..interessante?” anche Axl si girò verso Slash e scoppiarono a ridere insieme,
seguiti a ruota dagli altri quattro!
“Si si..
ridete pure.. stronzi! Appena mi libero vedete che vi faccio..” borbottava tra
sé e sé
“Allora? Ti
fermi?”
“Questa è la
volta buona che il mio capo mi licenzia!”
“Gli
manderemo un biglietto spiegandogli l’equivoco!”
“Andata
allora!”
Fecero per
andare tutti nella sala comune, dopo essersi presentati alla ragazza.. beh,
quasi tutti!
“EHI STRONZI!
LIBERATEMI!” Izzy uscì dalla sala
comune, ricordandosi che avevano lasciato Slash ancora legato nel corridoio!
“Oh cazzo! È
vero riccio, scusa!” gli slegò
velocemente le braccia e le gambe, non fece in tempo a finire di allentare
l’ultimo legaccio dalla caviglia che Slash scattò in piedi correndo nella sala
comune. Axl e Duff erano vicino al tavolo che identificavano le pizze, Slash
correndo li travolse entrambi facendoli capitolare per terra con lui sopra,
cominciarono a partire calci e pugni tra i tre. Slash si dimenava come un
ossesso sebbene fosse in netto svantaggio. Steve rideva come un abbracciando la
ragazza per le spalle, Izzy, che aveva approfittato della confusione per
prendere il suo cartone di pizza e allontanarsi dalla zona a rischio, stava
seduto vicino al tavolino basso davanti a un divanetto. La sua fu un’intuizione
davvero geniale, perché poco dopo Slash si aggrappò alla tovaglia che ricopriva
il tavolo tentando di scappare, facendo cadere tuttew le pizze una sopra
all’altra, mischiando tutti gli ingredienti!
“OH NO
SLASH! Cazzo sei sempre tu il coglione che combina casini! Cazzo guarda la mia
pizza!”
“Ti sta bene
biondo di merda! Spero che vomiterai tutta la notte!”
“Vaffanculo
riccio!”
“Prima le
signore, prego Mckagan!”
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Capitolo 27 *** Cap. 27 ***
Capitolo 27 nvu
CAPITOLO 27
“Oddio! Vi
ricordate quando l’abbiamo trovato addormentato in balcone tra i fiori!”
“Cazzo Izzy!
Un vero hippie del cazzo! Ahahah! Con quelle camicie!”
“EHI! Che
avete contro le mie camicie!? Nessuno dica una parola sulle mie camicie
chiaro?”
“Ahahahah!
Izzy avevi addosso quella blu coi fiori hawaiani!”
“Facevi
morire cazzo!”
“Dai ragazzi
smettetela! Dovete raccontare questi aneddoti per forza quando c’è una ragazza?
Cazzo Margaret, non credere ad una parola di quello che dicono!” la ragazza rideva
seduta sulle gambe di Steve, che visti i movimenti ripetuti che la ragazza
faceva col bacino era tutto meno che tranquillo. La ragazza si girò a fissare
Izzy con sguardo malizioso
“A me piace
lo stile hawaiano..”
“Visto
cazzoni! Hai buon gusto piccola!”
“Ma che buon
gusto Izzy! Tesoro dovresti vederlo nei suoi momenti peggiori, ti giuro che ti
rimangeresti quello che hai detto!”
“Vaffanculo
riccio!”
“Ahahahah!
Povero.. non dategli addosso così! Io credo che quella camicia gli stia davvero
bene!” Margaret lanciava al moretto sguardi inequivocabili, incurante di Steve
che era visibilmente contrariato!
“Vedete
cazzo! Complimenti Margaret, tu si che sei una giusta” sorrise sornione alla
ragazza, pregustando il post-cena con la ragazza, post-cena che si verificò
prima del previsto.
Infatti la
ragazza si alzò sensuale, sfacciata, non le importava di cosa avrebbero pensato
gli altri ragazzi: guardò Steve maliziosamente, prendendolo per mano, passò
vicino a Izzy e prese per mano anche lui e senza fare complimenti uscì coi due
dalla sala comune, che poco prima di sparire dietro alla porta si diedero un
cinque sonoro.
Axl, Duff e
Slash guardarono la scena allibiti, non aspettandosi asso0lutamente tanta
disinibizione. Rimasero zitti per qualche minuto, finché Slash non esordì
“Ma guarda
te che due stronzi!”
“Ma quella è
fuori! Se li è portati via così, davanti a noi!”
“Cazzo che
tipa tosta!”
“Ma dico! Io
sono molto più bello! Cosa ci faccio qui!!”
“Slash
smettila! Non sei affatto il più bello!”
“Vorresti
insinuare che sei tu? Ossigenato?”
“Beh..
sicuramente!”
“Ma
vaffanculo!”
“Guarda
Slash che Duff ha ragione, non sei certo tu il più bello!”
“Ah scusa
principessa col pisello!”
“Intanto
sono più bello di te!”
“Ma non dire
stronzate!”
“Megalomane!”
“Duff ma io
mi schiero dalla tua parte e tu mi dai del megalomane??”
“Dire che tu
sei il più bello non vuol dire schierarsi dalla mia parte! Vuol dire fare il
megalomane!”
“Fottiti
stinto!”
“Adesso ti
unisci a Slash?”
“Così impari
stronzo!!”
“Vabbeh
ragazzi, mentre voi continuate coi vostri battibecchi io vado a farmi una
doccia!”
“Slash vai a
prendere Liz stasera?”
“Si.. tu vieni
con me?”
“Si, vengo a
prendere Mel!” ‘perfetto..’
“va bene..
non fare tardi..”
“Che cazzo
di ore sono?”
“L’una”
“Ok bella..”
Slash uscì
dalla stanza, lasciando Duff che fumava una sigaretta e Axl che chiamava
qualcuno al telefono.. ‘magari chiama la
mora tutta boccoli.. chiama chiama stronzo, che adesso ve la faccio pagare.. a
tutte e due!’
Senza farsi
vedere si intrufolò nella camera di Axl, uscì da li dopo dieci minuti, per poi
fare lo stesso in camera di Duff.. ‘tanto
so che sarai in ritardo, stronzo, e sarà la tua rovina!’. Fatto questo,
entrò in camera sua, buttandosi velocemente dentro alla doccia, tentando invano
di far sparire quelle scritte oscene, ottenendo come risultato una leggera
scoloritura.
Dopo una
ventina di minuti era pronto, asciugato e vestito. Erano le due meno venti,
dopo cinque minuti sarebbero dovuti uscire dall’albergo, e visto che non aveva
sentito urla e nessuno era venuto a pestarlo, capì che la sua vendetta si
sarebbe compiuta a meraviglia.
Entrò nella
sala comune, trovando Duff e Axl che parlavano del più e del meno.. ‘ahahah! Perfetto! Siete dei coglioni!’
“Duff non
volevo dirtelo.. ma tra cinque minuti dobbiamo uscire!”
“CAZZO! Corro
a fare una doccia e arrivo ok? Aspettami!”
“Certo!”
“CAZZO! Anch’io
devo andare a fare la doccia!”
“Va bene, vi
aspetto qui..”
I due
uscirono velocemente dalla stanza, correndo verso le loro stanze. Slash si
buttò sul divano.. sigaretta accesa, braccio dietro alla testa e un sorriso
soddisfatto sulle labbra.
***
Duff corse
velocemente in doccia, spogliandosi in fretta e scaraventando tutti i vestiti sul
pavimento di mattonelle bianche. Entrò nella doccia accendendo l’acqua calda,
caldissima, non gli piaceva avere freddo. Chiuse gli occhi, gli aveva sempre dato
fastidio sentire l’acqua che entra tra le palpebre. Sentiva uno strano odore
nella doccia, ma non ci fece caso.
Uscì dopo
circa cinque minuti, aveva davvero fatto in fretta, non gli piaceva affatto l’idea
di far aspettare Mel, voleva correre da lei. Passò davanti allo specchio, vide
la sua immagine riflessa: sbiancò.
***
Axl fece più
o meno come Duff, via i vestiti in men che non si dica e diretto sotto la
doccia. Aveva chiamato Giada, le aveva dato appuntamento al Rainbow, così ci
avrebbe guadagnato due volte: avrebbe fatto la strada coi suoi due amici invece
che da solo e avrebbe visto Liz, potendo quindi mettere in scena un bello
spettacolino per tentare di farla ingelosire, o comunque gli bastava sapere che
l’avrebbe rivista.
Uscì velocemente
dal bagno, i capelli leggermente tamponati con l’asciugamano e un altro
asciugamano in vita. Si avvicinò all’armadio, lo aprì con un movimento veloce e
si bloccò.. incredulo.
***
Slash aveva
fumato ormai due sigarette e nell’attesa aveva anche aperto una bottiglia di
zio Jack, sapeva che quello scherzetto gli sarebbe costato un po’ di ritardo
all’appuntamento con Liz, ma andava fatto, doveva vendicarsi per le scritte che
ancora erano ben visibili, sulla fronte, su tutto il petto.. ci sarebbero voluti
giorni interi per farle andare via del tutto.
Pregustava il
momento in cui i due diretti interessati si sarebbero accorti dei suoi scherzi,
quella volta si era davvero impegnato, lo scherzo fatto a Duff poi era davvero
geniale, sperava solo che fosse andato tutto liscio, perché sarebbe stato da
sballo.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!”
riconobbe senza problemi la voce di Duff e ridacchiò tra sé, evidentemente era andato
tutto secondo i piani!
“SLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASH!!!”
questo era Axl, il suo scherzo era stato sicuramente meno ingegnoso, ma visto
il suo carattere da prima donna, sicuramente efficace!
“ODDIO I
MIEI CAPELLI!!!!!!”
Axl corse nella
sala grande con addosso solo l’asciugamano, rosso in viso per la rabbia.
“CHE CAZZO
HAI FATTO COGLIONE!!”
“Niente, perché?”
“NON
PRENDERMI PER IL CULO! CHE CAZZO CI FANNO TUTTI I MIEI VESTITI Giù DAL
VENTESIMO PIANO!!!”
“Oh cavolo..
ti sono caduti i vestiti fuori dalla finestra? Quella vicino al tuo comodino? Merda..
chissà com’è successo!”
“STRONZO!”
in quel momento però Axl si zittì, Duff era appena entrato nella stanza, lo sguardo terrorizzato.. i due
scoppiarono in una risata che sarebbe davvero stata in grado di ucciderli.
“Che cazzo
ti è successo Duff?”
“Slash..
dimmi che non c’entri niente..” Slash si stupì dell’effetto del suo scherzo, i
capelli e la pelle del punkettone erano di un azzurro bluastro!
“Bah.. forse
c’entro.. forse no!” a Duff stavano venendo le lacrime agli occhi, tinto,
facendosi la doccia si era tinto!
“Che cazzo
hai fatto alla doccia?” disse con lo sguardo basso, Axl potè giurare di vederlo
quasi scoppiare a piangere
“Ci ho solo
messo due pennarelli blu aperti, nella testina della doccia, incastrati alla
perfezione.. ma non ti preoccupare, non sono indelebili!” Duff lo guardò
sbarrando gli occhi, non poteva crederci, Slash gli aveva tinto pelle e
capelli!
“Sei un
bastardo!”
“Chi la fa l’aspetti
caro! E tu Axl, come puoi vedere dal nostro puffo, non hai niente di cui lamentarti!”
“Cazzo.. per
una volta hai ragione..” si guardarono, poi scoppiarono di nuovo a ridere, a
Duff intanto cresceva un’ira rovinosa..
“Che ti ha
fatto Axl?”
“Lo stronzo
mi ha buttato tutti i vestiti giù dalla finestra!”
“Vaffanculo
Slash.. perché a me hai fatto questo?”
“Perché ero
stufo di chiamarti stinto!”
“STRONZO!” Duff
si avventò su Slash, colpendolo sulla schiena con tutta la sua forza
“Ahia Duff! Eddai
cazzo così siamo pari! Non te la prendere!!”
“FIGLIO DI
PUTTANA IO TI AMMAZZO!”
Axl approfittò
di quel momento di distrazione per intrufolarsi nella stanza di Slash e
rubargli qualche vestito, non aveva assolutamente voglia di recuperare i suoi,
l’avrebbe fatto il giorno dopo o più probabilmente l’avrebbe fatto fare a
qualche cameriere dell’hotel.
Tornò nella
sala comune coi pantaloni di pelle di Slash, con apposita cintura visto che gli
andavano un po’ larghi e una grande maglietta con una puzzola.
“Ehi quella
è la mia maglietta preferita!” riuscì a dire il riccio tra un pugno di Duff e l’altro
“TACI
STRONZO!”
“E quelli
sono i miei pantaloni!”
“Così impari
a buttarmi giù i vestiti!”
“Cazzo Duff
smettila! Figa domani ti fai la doccia e va via! Ora andiamo che siamo in
ritardo!”
“MA CHE
ANDIAMO E ANDIAMO RAZZA DI STRONZO! COME FACCIO IO AD ANDARE PER STRADA CONCIATO
COSì!!??”
“Oddio come
sei permaloso!”
“TI
AMMAZZO!!”
Dopo vari
tentativi di Slash di liberarsi della pertica, riuscì, con l’aiuto di Axl a
staccarselo di dosso e a convincerlo che con un’altra doccia sarebbe tornato
tutto normale. Il biondo gli aveva procurato dei sicuri lividi un po’ ovunque,
ma almeno si era vendicato e Duff era stato costretto a uscire tinto di blu per
non fare ulteriormente tardi all’appuntamento.
Camminavano per
le strade tentando di non dare troppo nell’occhio per evitare blocchi di fan
deliranti, il che non fu per niente facile, Duff attirava fin troppo l’attenzione!
Axl e Slash dal canto loro non riuscivano proprio a trattenere le risate, e
Duff era incazzato nero.
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Capitolo 28 *** Cap. 28 ***
Capitolo 28 nvu
CAPITOLO 28
Liz e Mel
avevano lavorato tantissimo quella sera, erano tutte e due piuttosto stanche,
ma quando l’orologio del Rainbow segnò le due del mattino tirarono un sospiro
di sollievo. Puliti gli ultimi tavoli se ne sarebbero andate, incontrando Slash
e Duff fuori dal locale. Proprio alle due entrò nel locale una ragazza dai
capelli neri che Liz non riconobbe subito..
“Stiamo
chiudendo” la disse Mel gentilmente, visto che la ragazza si era mossa verso il
bancone
“Oh..
cavolo.. io veramente..”
“Tranquilla
Mel la conosco.. Giada giusto?” si avvicinò alla ragazza, stringendole la mano
in segno di saluto, con un sorriso sulle labbra
“Si.. Liz
vero? Ci siamo viste oggi”
“Si.. ero
quella in compagnia della scimmia!”
“Già..”
“Aspetti
Axl?” la ragazza arrossì velocemente, doveva avere un anno o due meno di Liz e
Mel
“Beh.. si..
dovrebbe essere qui a momenti..”
“Tranquilla!
Tanto anche noi due aspettiamo membri del giro, stai pure dentro mentre lo
aspetti, se è con gli altri due sarà sicuramente in ritardo!”
“Oh.. grazie
mille!”
“Non c’è di
che bella!” Liz le sorrise e tornò a pulire gli ultimi tavoli, quella ragazza
la interessava, era molto misteriosa. Non si aspettava che arrossisse per la
sua domanda, non se lo aspetterebbe da nessuna ragazza capace di uscire con Mr.
Rose.
“Dio ma dove
sono quelli?!”
“Tranquilla
Mel, il tuo principe azzurro non ti darebbe mai buca!”
“Nemmeno
Slash!”
“Da Slash
invece ci si può aspettare proprio di tutto!”
“Beh.. con
Axl è ancora peggio..” la ragazza seduta al bancone lo disse a bassa voce,
sperando di non essere sentita, ma il commento non sfuggì a Liz che le si
avvicinò
“Tranquilla,
vedrai che viene!”
***
“Cazzo! Per
colpa di voi due coglioni ora siamo in ritardo! Ma tanto Liz picchia me mica
voi!”
“Slash ti
conviene davvero tacere!”
“Ma che vuoi
Duff! Se fossi stato puntuale non avrei avuto il tempo di preparare il tuo
scherzo e ora saresti il solito stinto.. comunque la metti è colpa tua!”
“Ma guarda
te che cazzo mi tocca sentire!”
“Slash dai
non farlo incazzare più di quanto non lo sia già di per sé! L’hai tinto di blu
per la miseria!”
“Se l’è
cercata! Lui mi ha disegnato un pene gigante sul petto!”
“Ti dona
frocio!”
“Zitto grande
puffo!”
“Fottiti!”
“Fottiti
tu!”
“Quando
avete finito di fare i coglioni potete allungare il passo che siamo in
ritardo?”
“E da quando
ti interessa di essere puntuale Rose?”
“Da
stasera!”
“Cacchio
quella Giadina ti sta dando alla testa!”
“Ho solo voglia
di scopare..” ‘no Slash, non è Giada che
mi sta dando alla testa..’
“Il solito
stronzo!”
“Perché
Slash tu sei diverso?” ogni occasione era buona per cercare di estorcere al
riccio la verità su lui e Liz..
“No!”
“E allora
taci.. pirla!”
Camminavano
da non molto per le strade di Los Angeles, ognuno per la sua donna, o almeno
così sembrava, ma Axl non pensava tanto a Giada, che comunque era molto felice
di rivedere, ma più a Liz. Quella ragazza era diventata un punto fisso, uno dei
suoi capricci? Forse, o forse no. Fatto sta che non riusciva proprio a
togliersela dalla testa!
***
“Giada, esci
con noi? È tardi dobbiamo chiudere!”
“Certo!”
uscirono dal locale, le due ragazze avevano le chiavi, chiusero la porta e si
accesero una sigaretta, aspettando i tre ritardatari
“Picchio
Slash appena arriva!”
“Dai
povero.. non è poi così in ritardo”
“Giada, tra
un paio di giorni sarai come me.. adesso sei ancora nuova nel giro!”
“Che ore
sono?”
“Le due e
venti! Io gli devo fare del male!”
“Eddai Liz..
non è poi così in ritardo!”
“Si certo..
ah scusa Giada, non ti ho nemmeno offerto una sigaretta, vuoi?”
“Grazie
mille, non sono riuscita a passare ad un tabacchi”
“Tranquilla!
Te la offro volentieri!”
“Grazie
mille”
Un vociare
confuso attirò le tre ragazze, dal fondo della strada videro spuntare i tre
ragazzi, o per lo meno le tre grandi masse di capelli. I ragazzi si
avvicinarono, sorrisero vedendo le tre ragazze e i loro sorrisi, poi i loro
volti si fermarono in un’espressione shoccata.
“Ma che
cazzo ti è successo ai capelli!” Mel si avvicinò toccandoglieli, Duff non
aveva alzato lo sguardo, era incazzato nero e si vedeva da un miglio di
distanza..
“Chiedilo a
questa merda!” Liz guardò Slash
“Sei stato
tu?”
“Aspetta..”
Slash si tirò su la maglietta, mostrando il magnifico petto e tutto ciò che
c’era scritto sopra, Liz lo guardò un attimo, poi scoppiò a ridere fortissimo!
“Ahashahahahh!!
Oddio!! Ahahahaha!! Ma che ti è successo!?”
“I due
maledetti stronzi qui presenti hanno deciso di farmi uno scherzo e io ho
ricambiato” diede una pacca sulla spalla di Duff, le ragazze non capivano
ancora molto cosa fosse successo, tuttavia si guardarono, guardarono un’altra
volta Slash e Duff e scoppiarono a ridere insieme!
“Smettetela
di ridere! Non è divertente cazzo! Io sono blu!”
“Ma
vaffanculo! Io stasera non potrò spogliarmi perché sono ricoperto di stupide
scritte!”
“Lascia
stare che infilarti i boxer è stato uno schifo! Bleah! Ma come fai a portartelo
a letto Liz?”
“Ma
vaffanculo Axl! Io sono bellissimo! Diglielo anche tu piccola!”
“Ahahahah!!
Fantastico!” Liz gli si avvicinò buttandogli le braccia al collo, baciandolo
velocemente “.. poi tutto scritto! Ahahaha!! Che coglioni!”
“Si cazzo!
Questo è parlare piccola! Mi dispiace ragazzi! Il vostro scherzo vi si è ritorto
contro in tutti i sensi!!” Slash abbracciava Liz stretta da dietro, sorridendo
come un ebete.
Duff bacio
velocemente Mel, che si era ritratta subito dopo quel bacio, il biondo tentò di
abbracciarla..
“Non ti
avvicinare! Ho già la mano blu perché ti ho toccato un secondo! Non ti sognare
di abbracciarmi!”
“COSA? Non
ti posso abbracciare?”
“Dopo
andiamo a casa e ti lavi! Ma per ora gira a largo!”
“SLASH TI
AMMAZZO!” Duff scattò verso Slash, che si nascondeva dietro a Liz, minacciando
Duff
“Ho un’arma
e non ho paura di usarla spilungone!”
“E io sarei
l’arma?”
“Stai al
gioco piccola o finiamo tutti e due sporchi di blu!”
“No.. tu
finisci sporco di blu!” detto questo Liz si divincolò dalla presa del riccio
che cominciò a correre come un matto tentando di scappare da Duff, anche se
visto il rapporto tra le gambe dei due la cosa non gli riusciva facile, ma gli
anni di furti l’avevano allenato bene!
Quando vide
le due ragazze distratte dalla scena, Axl si avvicinò a Giada baciandola
velocemente sulle labbra. Non l’aveva fatto prima perché non gli piaceva l’idea
che Liz lo vedesse baciare una ragazza in pubblico, pensando magari che fosse
una cosa seria.
Slash e Duff
tornarono dopo aver optato per una tregua, non ci si può aspettare chissà quale
lunga corsa da due fumatori..
“Ragazzi,
birra insieme e poi chi si è visto si è visto?”
“Mmm.. ci
sto piccola!”
“Smettila Slash!”
“Ok.. vale
lo zio Jack al posto della birra?”
“Andata..”
Entrarono in
un pub vicino che evidentemente stava aperto più a lungo del Rainbow, si
avvicinarono al bancone a coppie e Slash ordinò zio Jack per tutti.
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Capitolo 29 *** Cap. 29 ***
Capitolo 29 nvu
CAPITOLO 29
“Beh.. non
credete di essere poi così speciali! Anche io e Mel ci scambiavamo i ragazzi!”
“COSA?” Duff
guardò la sua Mel, la sua piccola, timida Mel..
“Beh che
credi che sono nata ieri? Ne ho fatte di cose!”
“Si.. magari
poi avete anche scopato a tre!” Liz guardò Slash con un sorriso malizioso, il
riccio prima fece una faccia sconvolta, poi sorrise ancora più malizioso..
“No.. non ci
pensare nemmeno!” in tutta risposta Slash prese a baciarle il collo, lo zio
Jack cominciava davvero a fare effetto, tra il caldo del clima, il caldo
dell’alcol e il caldo di quella ragazza Slash stava perdendo le sue facoltà
mentali!
“Slash
finiscila! Dai non cominciare!” ma il riccio non ne voleva sapere, ormai era
parecchio tempo che erano nel bar con le altre due coppiette, voleva stare da
solo con Liz, così, per mandarle un messaggio forte e chiaro, continuò a
baciarla, per niente intimidito dalle sue affermazioni anzi, più lei si
arrabbiava, più lui la stringeva a sé
“Va bene va
bene ho capito stallone.. ragazzi mi sa che noi andiamo”
“Brava
piccola.. così mi piaci”
“Si va bene, ora però alzati altrimenti cambio idea!” Liz si alzò dal
tavolo, seguita da Slash che traballava pericolosamente, infatti inciampò nella
gamba della sedia finendo a peso morto sulla ragazza che lo sostenne a malapena
“Cazzo
Slash! Ma quanto hai bevuto!”
“Scusa
piccola! Ti.. ti ho fatto male?” nonostante facesse fatica a parlare si vedeva
che era preoccupato seriamente, Liz non rispose, era stanca e il fatto che
Slash si fosse ubriacato fino a stare così male non le faceva affatto piacere,
anzi, la indisponeva parecchio, anche perché sapeva che il giorno dopo farlo
uscire da casa sarebbe stato difficilissimo.
“Ehi.. ehi
piccola..” Slash, che vedeva che Liz non lo guardava, aveva davvero l’aspetto
del cane bastonato “..piccola scusa.. davvero!” gli altri erano tutti troppo
impegnati a guardare la scena, chi senza capirci molto a causa dell’alcol, così
nessuno notò lo sguardo compiaciuto negli occhi di Axl
“Non sono
arrabbiata Slash! Smettila!”
“Beh.. non
sei molto convincente!”
“Cazzo Slash
sono stanca e mi hai pestato un piede! Fine!” quando vide il riccio preso alla
sprovvista e con quell’aria così dispiaciuta si pentì subito di avergli
risposto così bruscamente, forse gli stava scaricando sulle spalle il peso di
una giornata di lavoro faticosa, e lui di certo non se lo meritava, gli si
avvicinò velocemente, baciandolo, accarezzandogli la testa con le piccole mani
nascoste tra i suoi ricci, lo sentì sorridere sulle sue labbra, mentre le
stringeva la vita.
“Scusa
honey, sono solo davvero stanca, non te la prendere!”
“Va bene..”
la prese per mano e la condusse fuori dal locale, salutando con un cenno veloce
del capo il resto della compagnia, fermandosi sullo sguardo di Axl che gli
faceva gelare il sangue nelle vene, lo sguardo di sfida tipico del rosso, lo
sguardo cattivo di quando gli hai rubato sotto il naso una ragazza che è
intenzionato a riprendersi..
***
“Credo che
Axl ci provi con te..” la ragazza lo guardò, sembrava triste, spaventato
“Ma che
dici? Sei matto?” poi le tornarono alla mente le parole di Mel, lei si era
convinta fin da subito che Axl ci stesse provando, ma non le aveva dato molta
retta
“Fidati.. lo
conosco meglio di te” ancora quello sguardo triste
“Beh,
tranquillizzati perché tanto Axl non mi interessa per niente” le tornarono in
mente i suoi occhi, i suoi splendidi occhi, quante volte si era incantata se li
guardava? Ogni tanto le era capitato di perdersi in quel verde, ma aveva
cercato di non farlo notare. Fu distratta da un bacio di Slash, caldo e
passionale, uno di quei suoi baci che le facevano girare la testa, tentò con
tutte le forze di sciogliersi sotto il suo tocco, ma una parte di lei
continuava a rimuginare sul rosso.
Camminavano
ancora una volta verso l’appartamento di Liz, ancora una volta avvolti dalla
notte di Los Angeles e dalle braccia l’uno dell’altra.
“Hai paura
di Axl?”
“Io? Paura?
Perché me lo chiedi?”
“Avevi lo
sguardo triste”
“Beh..
conosco Axl, e se lui vuole qualcosa se ne frega di tutti gli altri..”
“Questo non
dovrebbe spaventarti.. io sono uscita con te non con lui, questo dovrebbe pur
dirti qualcosa no?”
“Già.. ma
Axl ne ha fatte tante, non solo a me.. è normale fidarsi di meno..”
“Stronzo..”
“Non lo fa
con cattiveria, è il suo carattere.. non può farci niente, per lui è una cosa
normalissima scopare con la ragazza di un suo amico..”
“Non è
normale!”
“Vaglielo a
spiegare!”
“Resta il
fatto che Axl non mi interessa!”
“Mi fa
piacere sentirtelo dire” un bacio a fior di labbra ‘questo ragazzo sa essere davvero di miele quando vuole!’
Ormai il
palazzo di Liz si vedeva alla fine della strada, Slash si accese una sigaretta
e ne offrì una alla ragazza, a quella ragazza che sentiva sua, che avrebbe difeso
contro chiunque, gli piaceva Liz, gli piaceva come non gli piaceva nessuna da
tempo, era spaventato, non sapeva se più da Axl o più da lei, era tutto troppo
strano, non sapeva più cosa pensare.. ‘perché
mi fai questo? Non so se sono più pazzo di mio o più pazzo di te..’
“Non ho
visto Izzy e Steve oggi.. dove sono?”
“Li abbiamo
lasciati che si divertivano con la fattorina delle pizze!”
“Con la
fattorina delle pizze?”
“Si.. gran
bella ragazza, l’abbiamo convinta a cenare con noi dopo che ci ha portato le
pizze!”
“Siete
assurdi!”
“Beh, quei
due devono ben trovare il modo di sfogarsi un po’ no?”
Ormai erano
sotto il portone, entrarono andando come sempre verso l’ascensore, Liz
schiacciò il pulsante del suo piano e si sentì subito l’ascensore salire. Slash
la abbracciava da dietro, assaporando il profumo della sua pelle, baciandole le
spalle, la voleva, pensare ad Axl aveva solo contribuito al suo bisogno di
unirsi a lei, di sentirla sua. Schiacciò il pulsante rosso e l’ascensore si
fermò di colpo.
“Ma che
fai?” Slash non le rispose nemmeno, la girò verso di sé, spingendo il suo corpo
contro la parete, circondandosi la vita con le gambe della sua Liz.
Le sue mani
cominciarono a vagare sul suo corpo, accarezzandole ogni centimetro di pelle
nuda delle gambe, la mini gonna di jeans non era certo un ostacolo per il suo
percorso. Cominciò a baciarle il collo, quella pelle calda e liscia gli dava
alla testa, la mordicchiava, voleva sentire a fondo il suo sapore.
“Slash..
non.. qui” Liz non era per niente convincente.
Quelle
labbra così sensuali sulla sua pelle azzeravano ogni sua facoltà mentale, Slash
era un concentrato di testosterone! Si abbandonò al suo tocco, accarezzandogli
quei ricci fantastici, stringendogli le spalle e le braccia muscolose.
Si unirono
nell’ascensore con passione. Quando Liz pigiò il bottone per far riprendere la
corsa dell’ascensore si guardarono, sudati e rossi in viso, quella cella era
una sauna, scoppiarono a ridere insieme, abbracciandosi e baciandosi.
Liz aprì la
porta dell’appartamento, entrò seguita da Slash, chiuse la porta e si gettò
subito tra le sue braccia, quel ragazzo la attirava come una calamita, non era
in grado di restare da sola con lui senza desiderare con tutta sé stessa i suoi
baci.
Raggiunsero ben
presto la camera della ragazza, già privi di una buona parte dei vestiti. Quando
Slash si tolse la maglietta Liz scoppiò a ridere.
“Giuro che
me ne vado se non la smetti di ridere!”
“Ahahah! No dai
non te ne andare! Non lo faccio apposta!”
“Ah! Però ammetti
che non vuoi che me ne vada!”
“Certo che
non voglio!” gli buttò le braccia a l collo ridacchiando ancora ogni volta che
le cascava l’occhio sul suo petto
“Comincio
davvero a infastidirmi!”
“Scusa! Scusa!
Adesso mi faccio perdonare..” gli mordicchiò il lobo dell’orecchio, provocando
al riccio un gemito strozzato
“Brava
piccola..”
Si amarono
ancora, addormentandosi poi l’uno nelle braccia dell’altra, Slash cingeva Liz
incurante del caldo, la stringeva forte a sé, come se non volesse farla andare
via.. come se qualcosa lo minacciasse..
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Capitolo 30 *** Cap. 30 ***
Capitolo 30 nvu
CAPITOLO 30
“Ragazzi..
mi sa che vi lasciamo anche noi, la biondina qui è esigente!”
“IO??”
“Duff non ti
crede nessuno!”
“Va bene
riformulo.. ragazzi mi sa che vi lasciamo anche noi.. ho bisogno di fare una
doccia e poi di fare l’esigente con la biondina!”
“Meglio..”
Anche Duff e
Mel se ne andarono, lasciando soli Axl e Giada..
***
“Vado a
farmi la doccia!”
“Si forse è
meglio!”
Duff entrò
nel bagno dell’appartamento di Mel, si spogliò velocemente, maledicendo ancora
una volta la bravata di Slash, i suoi vestiti a tratti erano macchiati
d’inchiostro
“Maledetto
stronzo..”
Accese
l’acqua calda, sperando di rendere più facile la pulizia ed effettivamente il
colore scivolava via con facilità. Dopo una decina di minuti, quando era quasi
completamente pulito, sentì le porte della doccia aprirsi. Voltatosi si ritrovò
Mel davanti che gli sorrideva, la cascata di capelli biondi che cominciavano a
bagnarsi, le goccioline che scorrevano lungo il suo corpo.
“Sai.. ho
pensato a quello che mi hai detto oggi..” Duff per un attimo trattenne il
respiro
“Ci voglio
provare..” il viso del ragazzo si illuminò in un sorrisone, la strinse a sé,
baciandola con passione, era sua, era solo sua, adesso poteva dirlo con
certezza a sé stesso e a tutto il mondo!
“Questa..
questa è la cosa.. più bella che potessi dirmi!”
Mel ricambiò
il suo sorriso, non le importava se aveva paura, non le importava se lui
sarebbe diventato famoso e il loro rapporto molto più complicato, non era così
felice da tempo e aveva letto la sincerità nei suoi occhi.. si era ritrovata ad
amarlo senza nemmeno rendersene conto.
***
“Sei
silenzioso.. qualcosa non va?”
“No..
niente..”
Axl e Giada
camminavano verso l’appartamento della ragazza, Axl teneva lo sguardo basso,
assorto nei suoi pensieri.. ‘pensa Axl..
come puoi dividerli? Di certo non posso agire di prepotenza, non concluderei
proprio niente e se Slash lo viene a sapere mi fa fuori.. riccio di merda! Ma
anche te Axl proprio di quella dovevi andarti a invaghire? Poteva trovarsene
una un po’ meno figa? Non tanto.. un po’.. quel che basta a non stuzzicarmi!! Non
me la leverò mai dalla testa finché non sarà mia.. allora.. facciamo mente locale..
come avevo fatto a farmi Yvonne? Lei e Slash erano in pausa di riflessione.. e
ci avevo messo lo zampino.. poi è bastato far leva sul fatto che Slash si era
scopato un’altra.. ma chi lo convince a farsene un’altra con Liz di mezzo?? Merda!’
Giada era
sempre più insospettita dal comportamento del rosso, era palese che aveva la
testa altrove e aveva notato gli sguardi che aveva lanciato a Liz per tutta la
serata, evidentemente il bel cantante aveva il pallino su quella ragazza. Giada
non era stupida e nemmeno una sprovveduta, grande osservatrice, teneva sotto
controllo anche le situazioni che non la riguardavano, nel senso che se c’era
una tresca, lei lo sapeva ancora prima dei due interessati.. era fatta così, le
bastava accorgersi di un particolare per inquadrare la situazione e quella sera
Axl le aveva dato più che un semplice particolare.. tuttavia non se ne
preoccupava, non era certo innamorata di lui, era solo un divertimento, anche
se avrebbe preferito non divertirsi con uno che pensa ad un’altra..
“L’ho capito
che ti piace..”
“COSA!?”
“Liz.. si
vede lontano un miglio che ti piace..”
“Cazzate!” ‘cazzo Axl! Com’è possibile? Prima Izzy ti
sgama in pieno, ora Giada che ti conosce a malapena! Stai perdendo colpi..’
“Se ne
accorgerà presto anche Slash”
“Giada non
farmi incazzare! Non conosci la situazione, non conosci me.. non sai di cosa
stai parlando!”
“Come vuoi..
non sono certo affari miei, sopravivo anche se non mi vuoi rispondere..”
“E
sentiamo.. se sei così convinta che mi piaccia Liz cosa ci fai ancora con me?”
“Beh.. non
credere Axl di essere l’unico al mondo che sfrutta la gente per il sesso..” Axl
rimase immobile a quelle parole, si era fatto un’idea completamente sbagliata
di Giada, la ragazza ingenua ai suoi occhi
“Tu.. tu che
cosa?”
“Axl
parliamoci chiaro.. sei un bel ragazzo e devo ammetterlo particolarmente sexy,
ma non credere di avermi stregato coi tuoi occhioni verdi fino a farmi innamorare..
o rendermi cieca a ciò che mi circonda..”
“Cazzo..”
“Non te l’aspettavi?
Beh.. alla fine che male c’è.. lo facciamo tutti e due per divertimento, non
potevi chiedere niente di meglio!”
“Giada senti..
non è che io ti sfrutto..” non poteva rovinare così il suo rapporto con la
ragazza, era stato scoperto in pieno, ma con lei si sentiva meglio, riusciva
più o meno a farlo distrarre.. “..è solo che.. è complicato da spiegare ma..”
“Senti..
tutti hanno bisogno di una distrazione quando soffrono le pene dell’inferno..
ora io non so fino a che punto sei preso da quella ragazza, ma non c’è niente
di male a cercare una distrazione..”
“E a te non
dà fastidio?”
“Per niente..
certo se fossi innamorata non sarebbe piacevole.. ma visto che non è così..”
“Cazzo.. non
me l’aspettavo..”
“Comunque
così non concluderai niente..”
“Come scusa?”
“Con Liz
intendo.. non ti sei fatto sotto per niente stasera.. eccetto le occhiate”
“Beh.. c’eri
tu e c’era Slash! Che potevo fare?”
“Effettivamente
niente.. ti servirebbe un po’ d’aiuto”
“Mi stai
offrendo il tuo aiuto?”
“Vediamo..
se ti aiuto e tu vai con Liz mi perdo il mio divertimento.. se non ti aiuto mi
diverto con te che non parli.. è difficile la scelta”
“Beh.. non
credo che riuscirei ad avere Liz per me per più di una sera.. appena Slash lo
scopre mi ammazza..”
“Questo
dipende.. comunque.. tu ti metteresti con Liz?”
“Non credo..
non sono fatto per le relazioni stabili, e stare con Liz dopo quello che c’è
stato tra lei e Slash sarebbe una tortura.. “
“Allora si
può fare”
“Mi
aiuterai?”
“Si”
“Sei
assurda!”
“Mai quanto
te!”
“Te lo
auguro!”
“Ok.. allora
come possiamo fare?”
“Facciamo
che ci pensiamo domani mattina.. siamo sotto casa tua”
“Mi ringrazi
in anticipo?”
“Una
sottospecie di caparra!”
“Andata!”
Salirono nell’appartamento,
Axl si gettò su Giada senza pensarci due volte, quella ragazza l’aveva stupito
davvero e avere un’alleata per la sua ‘missione’ non era affatto male.. per di
più Giada aveva una carica erotica su di lui spaventosa!
***
“Piacere
sono la ragazza di Mr. Mckagan!” Duff fece la vocetta a Mel
“Che fai mi
prendi in giro?”
“No.. si!”
si mise a ridere, gli occhi stretti per la felicità
“Guarda che
mi rimangio tutto!” Duff per un attimo si spaventò, poi vedendo i suoi occhi,
vedendo che stava per scoppiare a ridere, si rilassò baciandola con affetto
Erano distesi
nel letto, fuori era notte fonda, ma nessuno dei due aveva sonno, scossi dai
sentimenti, dal cambiamento di quel giorno, o semplicemente dalla voglia di
passare tutto il tempo possibile l’uno con l’altra, non riuscivano a prendere
sonno.
“Ehi Duff..”
“Dimmi
piccola..”
“Hai sempre
saputo cosa volevi dalla vita?”
“No.. non
sempre.. ma l’ho scoperto molto presto.. i Guns, i Guns sono la mia vita e
dalla vita voglio solo i Guns”
“E
spiccherai il volo con loro..”
“Lo spero
davvero ma.. ehi.. non devi mica aver paura di questo!”
“Facile a
dirsi vista dal tuo lato della medaglia..” Duff si girò di lato nel letto,
prendendo il viso della ragazza tra le mani
“L’ultima
cosa che devi temere è il mio eventuale successo.. non permetterei mai che
compromettesse la nostra storia!”
“Vorrei poterti
credere ciecamente.. ma è difficile”
“lo so che
fa paura.. fa paura a te quanto a me.. non temere piccola.. non permetterò che
questo accada” la baciò teneramente, lo pensava davvero, Mel ora era sua e non
se la sarebbe fatta scappare a causa del suo successo..
L'ho scritto un po' di fretta.. spero vi piaccia comunque.. grazie mille per le recensioni.. a tutte!!
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Capitolo 31 *** Cap. 31 ***
Capitolo 31 nvu
CAPITOLO 31
“Say you’re
livin’ on a seven thirty train and that you’re handing out to Hollywood
Girl you been
givin’ me that line so many times it kinda gets like feelin’ bad looks good
That kinda
lovin’
Turns a man
to a slave
That kinda
lovin’
Sends amen
right to his grave!”
Liz si
svegliò ancora stesa nel letto, allungò un braccio dietro di lei cercando il
riccio, ma non trovò nessuno, sentiva solo le coperte spiegazzate e ancora un
po’ calde, evidentemente Slash non si era alzato da molto. Solo dopo essersi
strofinata gli occhi si accorse della voce che veniva dalla cucina..
“I go crazy,
crazy, baby, I go crazy
You turn it on..”
Si alzò un
po’ a fatica, provata dalla seconda note di fila passata non proprio
tranquillamente, col riccio non si scherzava, era un incontro di box più che
una nottata in due, non che lui fosse come un pugile, ma in quanto a durata di
prestazioni non scherzava, e se in più si aggiungeva l’indole insaziabile.. insomma,
lasciava alla ragazza un bel da fare! Indossò l’intimo, una canottiera più
corta del dovuto e dei morbidi pantaloncini di cotone, larghi e da uomo.. un
suo ex li aveva evidentemente dimenticati a casa sua e lei li usava come
pigiama occasionale.
Andò verso
la cucina curiosa, sentiva chiaramente il riccio cantare. Arrivò alla porta e
si appoggiò allo stipite, godendosi la scena di Slash in boxer con addosso il
grembiule che armeggiava a caso con pentole e padelle preparando dio solo sa
cosa!
“Then you’re
gone,
Yeah you
drive me CRAZY, CRAZY, CRAZY FOR YOU BABY!!”
Più che
cantare urlava a squarciagola e Liz non riuscì a trattenere una risatina. Slash
si voltò di scatto e la vide appoggiata alla porta, bella come sempre, si aprì
in un sorriso.
“Buongiorno
piccola! Vedo che ti sei svegliata!”
“Come avrei
potuto non svegliarmi con te che urli?”
“Oh..
cacchio scusa.. non volevo svegliarti..” aveva un’espressione sinceramente
rammaricata e preoccupata, aveva paura che Liz non avesse apprezzato quel
risveglio così rumoroso. La ragazza contrariamente a quello che la contorta
mente di Slash stava pensando, scoppiò a ridere per l’espressione del ragazzo,
sembrava un bambino che aveva appena rotto un vasetto soprammobile della madre!
“Ahahah! Ma
ti pare! Non mi capita mica tutti i giorni di sentirti cantare!”
“Oh bene!
Per un attimo ho avuto paura che ti fossi arrabbiata!”
“Si può
sapere cosa combini?”
“Ti cucino
la colazione!”
“Mi cucinavi
la colazione..” Slash si voltò e notò che dalla padella in cui aveva tentato di
cuocere del bacon usciva tantissimo fumo nero
“CAZZO!
Merda merda merda!”
“Ahahaha!!
Dai lascia fare a me! Non sei portato per la cucina vero?”
“Decisamente
no.. ma tentar non nuoce!”
“Va bene
dai.. salviamo il salvabile”
Slash la
abbracciò da dietro mentre Liz cercava di recuperare qualcosa dalle padelle.
Dopo qualche minuto si ritrovarono seduti una sull’altro al tavolo, mangiando
dei toast saltati in padella, quel poco che era rimasto del bacon e delle uova
all’occhio di bue assolutamente troppo salate!
“Sono
immangiabili!”
“No dai..
non sono poi così male!”
“Guarda che
non devi dirlo per farmi contento! Ammettilo sono immangiabili!”
“Sono solo
un po’ salate..”
“Un po’
salate? Fanno schifo!”
“Ok.. sono
davvero immangiabili!”
“I toast
però sono buoni!”
“Si quelli
si!” Liz si limitò a questo, senza ricordare a Slash che i toast erano l’unica
cosa su cui lui non aveva messo mano!
“Che fai
oggi piccola? Stai con me?”
“Alle tre
comincio a lavorare.. e poi stasera sono di nuovo al Rainbow”
“COSA? Ehi
no aspetta! Stasera suoniamo all’Holywood! Avevi promesso che saresti venuta a
vedermi!”
“Oh cavolo è
vero! È che ci ha detto ieri sera che gli serviamo anche oggi.. vabbeh,
prenderò la serata libera! Non voglio certo perdermelo il tuo concerto!”
“Brava baby!
Questo si che è parlare!”
***
“Piccola hai
finito? Guarda che improvviso un’irruzione in bagno!”
“Se proprio
non puoi farne a meno!”
“Mel per
favore.. devo andare a provare o Axl mi ammazza!” Mel uscì in quel momento dal
bagno, un asciugamano intorno al corpo e i capelli fradici che le ricadevano
lungo le spalle. Lei e Duff si erano svegliati che era ormai ora di pranzo,
avendo fatto le ore molto piccole la sera precedente..
“Prove? Così
presto?”
“Si..
stasera abbiamo il concerto all’Hollywood.. te l’ho detto di sicuro!”
“Oddio è
vero! Mi ero completamente dimenticata!”
“Devi
esserci per forza!”
“Non so se
riesco Duff.. Mike vuole me e Liz per stasera!”
“Ma devi
esserci! Io ci tengo! E poi sapevo che c’era Liz!”
“Ci ha detto
solo ieri sera che gli serviamo!”
“No piccola!
Non puoi farmi questo! È importante che tu ci sia!!”
“Ok ok..
proverò a prendermi la serata libera..” ‘anche
se la vedo nera perché Liz vorrà la stessa cosa’
“Va bene..
ci conto sai!” detto questo Duff entrò in bagno chiudendosi la porta dietro
alle spalle.
Mel andò in
camera sua, per asciugarsi e vestirsi.. se Duff aveva le prove ce le aveva
anche Slash, quindi sarebbe potuta andare a trovare la sua amica, era un po’
che non si facevano una chiacchierata da sole loro due.
Indossò un
paio di jeans chiari e una canottiera a righine blu, non aveva certo voglia di
acconciarsi per andare da Liz!
Duff uscì
poco dopo dal bagno correndo come un pazzo e bagnando il pavimento.
“Cazzo cazzo
cazzo! Mi sono addormentato nella doccia! Merda!”
“Ahahaha!
Smettila di andare qua e là mi bagni tutta la casa!”
“Cazzo! Axl
mi sega le gambe! È la volta che divento alto come lui! Merda!”
“Mamma mia
come sei isterico.. aspetta vieni qua!” Mel si avvicinò a Duff raddrizzandogli
la maglietta che stava mettendo al contrario!
“Dove sono i
miei pantaloni?”
“Qui..
tieni!”
Corse velocissimo
verso la porta, poi all’ultimo si fermò, tornò indietro baciando Mel,
stringendola a sé, se tanto Axl gli avrebbe t5agliato le gambe.. meglio farsele
tagliare per una buona ragione!
Mel lo
guardò correre via e sorrise un po’ amareggiata, non sapeva se sarebbe riuscita
ad andare al suo concerto quella sera e la cosa le dispiaceva, era passato
parecchio tempo da quando Liz l’aveva trascinata ad un concerto di quei cinque
pazzi.. sicuramente se la ricordava come una serata davvero divertente, ma ora era
cambiato tutto, li conosceva almeno un po’ e poi sarebbe andata per il suo
Duff.. il suo Duff, le suonava strano detto così.. ‘ci farò l’abitudine!’ sorrise della sua trovata, poi rientrò in
casa.
***
“Ciao
malefica!”
“Ciao
stronzo!”
“Io sono
stato più gentile!”
“Tu non sei
gentile! Mi hai lasciato i lividi!”
“Ehm.. sono
fatto così baby, prendere o lasciare!” Giada gli si avvicinò con occhi
maliziosi, sembrava una gatta, Axl non l’aveva mai vista così, c’era una luce
diversa in quegli occhi, sicuramente più da donna, ma anche qualcosa di non
propriamente onesto e innocente.. malvagità?
“Prendere
prendere..” lo baciò sensuale, allacciandosi alla sua vita. Erano ancora stesi
nel letto dopo la performance di quella notte in cui tutti e due avevano dato e
richiesto il massimo
“Mmm.. mi
passa la voglia di andare a provare!”
“Devi
provare?”
“Si..
stasera abbiamo un concerto all’Hollywood.. vuoi venire?”
“Devo
venire! Prima cominciamo prima finiamo!”
“Sembri più
lanciata di me!”
“Prima fai
fuori questa cosa con Liz.. prima potrai soddisfarmi”
“Cosa vuoi
in cambio?”
“Te l’ho già
detto ieri.. voglio solo che passi del tempo con me senza romanticismi ma
nemmeno senza parlare.. ti voglio carico! Non assorto nelle tue congetture!”
“Bene.. non
sarà difficile accontentarti!” la baciò con tutta la passione e quel pizzico di
irruenza caratteristiche di Axl Rose
“Hai un
piano?”
“Tu cosa hai
pensato in questi giorni?”
“Beh.. mi
sono già fatto una ragazza di Slash, ma lì erano in pausa.. certo, io avevo
pressato affinché Slash gli chiedesse una pausa.. ma c’erano molti problemi tra
loro.. non è stato difficile.. lui e Liz invece sembrano inseparabili!”
“Ok.. Slash
cede alla tentazione?”
“Tendenzialmente
si.. ma per esempio.. la prima sera che abbiamo visto Liz, una tipa davvero spettacolare,
di quelle che piacciono a lui, gli si è strusciata addosso e lui non l’ha
degnata di uno sguardo.. ora che è qualche giorno che esce con Liz.. la vedo
ancora più difficile..”
“All’alcol?”
“Non
troppo.. Slash è talmente abituato a bere che se facesse delle cazzate di tali
proporzioni per l’alcol a questo punto sarebbe rovinato!”
“Che palle!”
“Già..”
“Discorsetti
in stile ‘sai cosa perderai?’”
“Credo che
possa essere l’unica soluzione.. ma non penso comunque che sia abbastanza
efficace..”
“va bene..
pensiamo.. abbiamo te, me e un concerto..” lo guardò con gli occhi furbi “..ho
un piano!”
Axl lasciò
l’appartamento di Giada un’ora più tardi, quella ragazza in una notte l’aveva
stupito come nessuno aveva mai fatto! Era incredibile e per di più aveva tirato
fuori un piano niente male!
Arrivò
all’hotel che erano già tutti lì.. sapeva di essere in ritardo, ma lui era Axl
Rose, arrivava in ritardo per principio!
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Capitolo 32 *** Cap. 32 ***
Capitolo 32 nvu
CAPITOLO 32
“cazzo che
palle.. non c’ho voglia di andare!”
“Dai non
cominciare.. tanto lo sai che ti butto fuori a calci se devi andare”
“Uff.. non
sei mai delicata con me.. non mi fai mai le coccole”
“NON TI
FACCIO MAI LE COCCOLE? Sarà un’ora almeno che di accarezzo i capelli e hai il
coraggio di dire che non ti faccio mai le coccole?”
“Vabbene.. a
parte oggi non mi fai mai le coccole”
“Ma guarda
te cosa mi tocca sentire!”
“Mmm.. MIAO!”
Slash cominciò a strusciare la testa sul braccio di Liz.
Erano sotto
le coperte da parecchio tempo dopo la performance che ha seguito la stramba
colazione: quei due erano instancabili! Avevano poi perso tempo parlando del
più e del meno, accarezzandosi tra loro, Slash era davvero dolcissimo con
quella ragazza e Liz lo ricambiava a dovere. Slash continuava a pensare alla
conversazione avuta coi Guns.. forse avrebbe dovuto chiederle cos’erano loro,
ma non aveva fretta di farlo, per ora erano solo due ragazzi che stavano bene
insieme, era fin troppo chiaro che nessuno dei due aveva voglia di fare
progetti e pensare al futuro: entrambi ragazzi alla mano, che vivevano giorno
per giorno, fregandosene del domani. La loro aveva tutte le caratteristiche di
una relazione aperta, cioè.. niente di definito ed esplicito, un gioco di
sottointesi e inconsci.
“Axl mi
romperà i coglioni all’infinito se arrivo tardi..”
“Dai vai se
devi.. tanto prima o dopo che differenza fa?”
“Cambia
cazzo! Starei ancora un po’ con te!”
“Siamo stati
appiccicati per due giorni! Non muori mica se non mi vedi per qualche ora!”
incredibile come Liz ignorasse il fatto che a Slash lei mancava davvero
tantissimo quando non erano insieme! Con lei si sentiva libero e felice e
quella sensazione gli mancava in ogni momento.
“Ma che c’entra!”
“Lo sai che
non mi piace fare la coppia di piccioncini! Se devi andare vai!”
“Mi stai
dicendo di vederci di meno?”
Liz rise e
lo baciò con trasporto “No pezzi di imbecille! Dico solo che non cade il mondo
per qualche ora di prove!”
“Già.. tanto
ci vediamo stasera al concerto!”
“S-si.. al
concerto”
“Ci devi
essere piccola!”
“Ci proverò
honey.. promesso!”
“Gli spacco
il culo a Mike se non ti lascia venire!”
“Ahahah! Si
certo.. dai ora vestiti e vai!”
“Si mamma!”
“Imbecille!”
“Una
sigaretta e poi vado!”
“Non ci
posso credere! Vabbene dai.. una sigaretta si può fare”
Uscirono dal
letto, Slash insistì per tentare di uscire dalle coperte ancora abbracciati,
col risultato che continuavano ad incastrarsi tra di loro ricadendo
pesantemente sul letto ma alla fine, tra un bacio e l’altro, riuscirono a
tirarsi in piedi. Andarono alla finestra, Liz si sedette di nuovo sul
davanzale, con Slash seduto di fianco. Fumarono le loro sigarette con calma,
poi Slash, che si era rimesso solo i boxer, finì di vestirsi e uscì dall’appartamento
facendo tutto sommato poche storie.
***
“Ciao
bellissima!”
“Ciao Mel! Sapevo
che saresti venuta!”
“Beh.. tra
Slash e Duff non riusciamo mai a vederci un po’ da sole con tranquillità, se
non al lavoro!”
“Dai entra! Allora?
Come è andata la nottata col biondo?”
“Oddio Liz! Duff
è magnifico!”
“Ahahah! Lo immagino!
Sei raggiante in questi giorni!”
Andarono direttamente
in cucina, Mel appoggiò la sua borsa per poi sedersi di fianco all’amica e
accendersi una sigaretta.
“Ci siamo
messi insieme..” lo disse a bassa voce, sorridendo al pensiero
“Cosa?”
“Ho detto
che ci siamo messi insieme!”
“COSA!!?”
“Si.. me l’ha
chiesto ieri pomeriggio.. all’inizio avevo un po’ paura.. ma poi..”
“Cacchio
Mel! Fortuna che me l’avevi fatto tu il discorsetto!”
“Eddai Liz
non dire così! Come potevo dirgli di no! Con lui è.. è..”
“Non ho
assolutamente niente in contrario se ti fa stare così bene! Solo non me l’aspettavo..
ecco tutto”
“Già..
nemmeno io.. quando ieri ha tirato fuori il discorso sono riuscita a
distrarlo.. avevo bisogno di un po’ di tempo per pensarci e ti giuro che ci ho rimuginato
su tutto il giorno”
“Me ne sono
accorta.. hai sbagliato a servire tre cocktail ieri sera!”
“Già.. ora
sai perché ero così sovrappensiero!”
“E quindi il
cavaliere biondo ti ha proprio stregata!”
“Già.. tra l’altro
ero convinta ieri che gli avrei risposto di no.. cioè.. ero molto indecisa, ma
credevo di tendere più da quella parte.. insomma.. sai com’è.. il successo
sempre maggiore, una marea di ragazze urlanti e adoranti al seguito, la
possibilità che un giorno giri per il mondo.. avevo una paura fottuta”
“Beh è
comprensibile.. non sono molte le persone in grado di sopportare tutto questo!”
“Già..
credevo che non ce l’avrei fatta.. poi ieri sera quando ero con lui.. non lo so
cosa è successo.. mi ha guardata con due occhi! Non mi sono mai sentita più
sicura.. aveva scritto in fronte ‘andrà tutto bene finché ci sarò io’ e non ho
potuto resistere..”
“Sono
contentissima per te Mel, Duff è davvero un tesoro con te.. siete fatto l’uno
per l’altra!”
“Dici?”
“Dico dico!”
“E Slash?”
“Se n’è
andato poco tempo fa”
“No.. sai
che non era quello che intendevo!”
“Non ne
abbiamo ancora parlato..”
“Ti ci vuoi
mettere insieme?”
“Non lo so..”
“Ma che
cazzo Liz! Dovete tirar fuori sto discorso! Non è possibile che non sai cosa
vuoi!”
“Non è così
facile.. è complicato”
“Cosa c’è di
complicato? Tra me e Duff è stato facilissimo! Sarà così anche per voi!”
“No Mel non
sarà così! Slash non è come Duff e io non sono come te!”
“Ma che c’entra
Liz! Per una volta potresti dimenticarti della tua teoria sulla poligamia!”
“Non è
quello il problema Mel! Sono stata fidanzata altre volte!”
“Con delle
gran teste di cazzo!”
“Ok
concordo.. ciò non toglie che le grandi teste di cazzo avessero un carattere
simile a Slash.. non erano così divertenti.. ma avevano lo stesso difetto”
“Slash non è
un puttaniere!”
“Slash è
debole di fronte alle tentazioni!”
“Ma non
diciamo stronzate! Quale tentazione potrebbe mai trovare più forte di quella di
avere te?”
“Ok va
bene.. ma questa teoria è valida si e no per un paio di settimane.. dopo che mi
conosce a memoria.. la storia è sempre quella”
“Avanti Liz
non dire cazzate! Credi che Slash rischierebbe di perderti per una puttanella!”
“Non lo
farebbe volontariamente magari.. ma succederebbe prima o poi e io non voglio
fare la parte del cane al seguito!”
“Ancora con
questa storia dell’orgoglio? Liz ma smollati un po’!”
“Non voglio
farmi mettere i piedi in testa da un uomo, l’ho già fatto troppe volte e non ho
intenzione di ripetere lo stesso errore!”
“Slash non
riuscirebbe mai a metterti i piedi in testa!”
“Tu non lo
conosci Mel! Lo so anche io che non è uno stronzo ma è comunque un malato di
sesso! E io non reggo mesi di notti da sette botte ciascuna!”
“Ma questo
che c’entra!!??”
“Finirà per
stare con altre..”
“Liz ma da
quando ti fai le pare? Quella sono sempre stata io! Non tu!! Dai cazzo.. si
vede lontano un miglio che Slash è pazzo di te!”
“Si.. oggi
ieri.. magari anche domani.. ma tra un mese?”
“Mi sembra
che non ragioni..”
“O forse
ragiono troppo..”
“Altra
plausibile alternativa! Cazzo buttati!”
“Boh.. forse
devo prima capire qual è la sua posizione.. stasera gliene parlo..”
“A proposito
di stasera..”
“Già.. ci ho
pensato anche io.. Mike non darà la serata libera a tutte e due..”
“Come
facciamo?”
“Non ti
posso chiedere di non andarci”
“E io a
maggior ragione non posso chiederlo a te..”
“Vediamo
cosa ci dice Mike”
“Ok..
adesso.. CAZZO! È tardissimo!”
“Pronta a
correre?”
“Prontissima!”
Si catapultarono
fuori dall’appartamento, erano le tre meno cinque e in quei giorni avevano
fatto troppi ritardi al supermarket.
Ok ragazze.. vi posto anche questo capitolo..
grazie mille a tutte per le recensioni! Happo mi fai morir dal ridere!
nei prossimi giorni non so quanto riuscirò a scrivere
perchè vado in vacanza con sei amiche.. quindi sarà un
po' il delirio! Grzie ancora! Bacioni Guns' Girls
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Capitolo 33 *** Cap. 33 ***
Capitolo 33 nvu
CAPITOLO 33
“Finalmente
Axl! Ti davamo per disperso!”
“Smettetela
cazzoni che siete sempre voi in ritardo!”
“Io non
toccherei questo tasto sua maestà!”
“Duff sei in
vena di rompere i coglioni?”
“Beh.. se
Axl Rose mi da del ritardatario non posso non protestare!”
“Fottiti! E
poi manca anche Slash!”
“Si sta
facendo la doccia”
“Vedi! Lui è
più in ritardo di me!”
“Per la
verità sono arrivato mezz’ora fa!” Slash entrò in quel momento, vestito ma con
i capelli tutti bagnati
“va beh
cazzoni lasciamo perdere e cominciamo a provare.. dobbiamo essere perfetti
stasera!”
“lo dici
ogni santa volta Axl!”
“Vi sprono
al meglio!”
“Ma
vaffanculo!”
Axl era
stranamente di buon umore, niente tracce della solita tensione preconcerto che
solitamente rendeva stressanti le prove. Questo risollevò lo stato morale di
Slash, convinto che la sua rilassatezza fosse merito di Giada.
***
“Cazzo
ragazzi.. manca qualcosa!”
“Un accordo
non c’entra.. ma non riesco a capire quale..”
“Cazzo Slash
hai il lume del genio.. USALO!”
“Un attimo
‘his majesty’ non è così semplice!”
“Secondo me
è il re..”
“Sicuro che
è il re Izzy.. prova a metterci un sol”
Izzy provò
l’accompagnamento col nuovo accordo, suonava decisamente meglio, Slash sorrise
soddisfatto.
“E bravo
Slash!” le pacche affettuose sulle spalle di Axl e Duff gli fecero solo
piacere, aumentavano il suo ego!
“Grazie
grazie.. lo so!” improvvisò degli inchini medievali e fu subito schernito dagli
altri
“Ok dai
riprendiamo!”
Provarono
per diverse ore, finché Axl non fu pienamente soddisfatto di ogni singolo brano
appartenente alla scaletta: l’Hollywood era un locale importante e non potevano
fare errori, una tappa fondamentale per il loro successo, ne erano sicuri..
avrebbero dato il massimo.
Finite le
prove ognuno tornò nella propria stanza, avevano sudato tantissimo visto il
caldo che faceva nella sala prove e l’unica cosa che volevano in quel momento
era farsi una bella doccia.
Slash entrò
nella sua stanza buttando i jeans su una sedia, un altro paio di jeans che
stava lì da giorni finì a terra, Slash sentì tintinnare qualcosa per terrà, si
voltò e vide il ciondolo che aveva comprato a Liz qualche giorno prima. Lo
prese in mano e si sedette sul letto, rigirandosi il piccolo giglio tra le
dita.. ‘dovrei darglielo.. ma come
faccio? E se lo prende come.. non so.. magari potrebbe pensare che è troppo,
alla fine sono pochi giorni che usciamo insieme.. cazzo che casino!’
In quel
momento entrò Duff nella stanza..
“Ehi
fratello hai una sigaretta da darmi?”
“Mm? A si..
prendile sono sul comodino..” Slash aveva alzato lo sguardo, come riprendendosi
da un sogno ad occhi aperti e la cosa non era sfuggita a Duff
“Che stavi
facendo capellone?” Duff si sedette sul letto di fianco a Slash
“Niente di
che..”
“E quello cos’è?”
Duff si fece dare il piccolo ciondolo, lo guardò per qualche secondo.. “Cazzo
Slash è molto bello! Dove l’hai preso?”
“In una via
del centro.. ero in giro con Liz”
“Ah.. beh le
piacerà di sicuro”
“Non so se
voglio darglielo”
“Cosa?”
“Magari è
troppo..”
“Ma che dici
man! Se l’hai preso ci sarà un motivo!”
“Si
appunto.. già il fatto che l’ho preso la dice troppo lunga per le mie
abitudini..”
“Non ti
seguo”
“Eravamo in
giro insieme, lei si è allontanata un attimo verso una bancarella, è
letteralmente corsa via lasciandomi davanti alla vetrina della gioielleria..
l’ho visto e sono entrato senza pensarci due volte..”
“Beh? Hai
fatto bene!”
“Non è da
me”
“Ancora con
questa storia? Man al cuore non si comanda, non puoi mica decidere se
innamorarti o no!”
“Io non sono
innamorato”
“Sicuro?”
“Si!” la
voce di Slash aveva assunto una sfumatura aggressiva che Duff percepì come un
chiaro segnale che al ragazzo serviva ancora un po’ di tempo per ingranare la
cosa
“Va bene
Slasher.. come vuoi” uscì dalla stanza senza dire altro, Slash ancora seduto
sul letto che guardava il ciondolo
Axl sbirciò
fuori dalla porta della sua stanza, vide Duff che usciva dalla camera del
riccio passandosi una mano tra i capelli e scuotendo la testa.. ‘buon segno’
Entrò nella
camera del riccio appena Duff chiuse la porta della sua, non voleva intrusioni,
né di Duff, né tantomeno di Izzy.
“Ehi man!”
“Ciao rosso”
“Che fai?”
“Pensavo”
“Azz! Non
l’avrei mai detto!”
“Fottiti
Rose!”
“Dai Slash
scherzavo! Che hai da essere così scontroso” si sedette anche lui sul letto
“Scusa..”
“Quello
immagino sia per Liz” evidentemente il piccolo gioiellino attirava l’attenzione
“Già..”
“Vuoi
chiederle di diventare la tua ragazza?” la voce di AXl era ferma ma lui
trattenne il respiro
“Non lo
so..”
“Sai a cosa
vai incontro vero? Dovrai darti una regolata”
“Come?”
“Dico che se
le chiedi di diventare la tua ragazza dovrai darti una regolata se non vuoi che
finisca come con Yvonne”
“Se non
sbaglio c’eri di mezzo tu tra me e Yvonne”
“Già.. ti ho
già chiesto scusa per quello.. comunque litigavate di continuo”
“Si.. ma Liz
non è come Yvonne”
“Beh.. vorrà
le stesse cose..”
“Tipo?”
“Fedeltà
assoluta, niente droga, molto tempo per lei.. e ti va di culo che anche lei
fuma”
“Non credo
che Liz sia così”
“Io credo di
si.. sei pronto a rinunciare a tutto questo?”
“Ehi non ho
mica detto che me la voglio sposare! Non so nemmeno se voglio che sia la mia
ragazza!”
“L’unica
differenza tra una moglie e una ragazza sta nella condivisione dei beni.. sul
piano umano vogliono esattamente le stesse cose”
“Non so se
voglio che sia la mia ragazza.. l’unico problema è che ora come ora non so cosa
siamo.. e questo mi da fastidio..”
“Viva le
relazioni aperte! Meno problemi e più libertà!”
“Sei il
solito stronzo Rose!”
“Sempre al
suo servizio Hudson!” una piccola pacca sulla spalla, un sorrisino in viso e
Axl uscì dalla stanza
Slash
ripensò a lungo a cosa gli avevano detto i due amici, sicuramente l’idea di
passare tempo con Liz come la sua ragazza lo attraeva, ma era ben consapevole
del fatto che lui non era portato per le relazioni serie.
Slash non si
era accorto del tempo che era volato e ora doveva assolutamente andare a farsi
la doccia prima del concerto.. non aveva sentito Liz e sperava davvero che ci
fosse quella sera, era molto confuso e sicuramente la sua presenza sarebbe
stato un gran sostegno.. le parole di Axl gli frullavano continuamente in testa
e quelle di Duff non sempre riuscivano a contrastarle a sufficienza.. ‘Duff è un romantico.. solo per lui il mondo
può essere rose e fiori’
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Capitolo 34 *** Cap. 34 ***
Capitolo 34 nvu
CAPITOLO 34
Il turno di lavoro sembrò più pesante
del solito quel giorno, Mel e Liz cominciavano a sentire i postumi di quelle
ripetute serate brave. I due musicisti davano loro del filo da torcere e per
quanto fossero due ragazze forti e abituate alla bella vita, i loro fisici
cominciavano a dare segni di cedimento.
“Dio sto a pezzi!”
“a chi lo dici.. e ora ci tocca pure
affrontare Mike..”
“Cazzo io ci voglio andare al
concerto!”
“Lo so Mel.. non ripeterlo
continuamente.. se può andare solo una vai tu.. promesso”
“Si certo.. tu devi risolvere i tuoi
problemi con Slash, se può andare solo una quella sei tu”
“Non ti chiederei mai di non andare
al concerto!”
“Non devi chiedermelo.. te lo dico io
che ci vai!”
“Ti ho già detto che non ci voglio andare
se la condizione è che tu ti vinca anche il mio lavoro!”
“Dio Liz quanto la fai lunga! è molto
importante che tu e Slash parliate!”
“Non a queste condizioni.. ci vedremo anche
domani”
“Non puoi tirare troppo in lungo la cosa!
Va risolta subito!”
“Dio Mel so badare a me stessa.. non ho
bisogno della mamma che mi dica cosa fare!”
“Non mi dare della mamma Liz! Non farmi
incazzare chiaro?”
“E allora tu smettila di parlare a
vanvera!”
“Liz ti giuro che mi incazzo! sei tu che ti
rifiuti di ragionare!!”
“Basta questa discussione è inutile!
piuttosto muoviamoci a cambiarci e sentiamo cosa ci dice Mike!”
La discussione finì sul serio e le due
ragazze ricominciarono a vestirsi, tentando di sviare il discorso su argomenti
per niente interessanti, ma la possibilità di non andare al concerto aveva reso
entrambe nervose e spesso in queste situazioni si scontravano. uscirono
velocemente dal supermercato, non avevano molto tempo per arrivare al Rainbow,
arrivare in anticipo avrebbe sicuramente reso Mike più ben disposto nei loro
confronti!
Arrivarono in vista del locale e le loro
speranze svanirono definitivamente: c’era molta più gente del solito ed era
pure presto. Entrarono dalla porta riservata allo staff, prima di andare a
cambiarsi cercarono Mike, la speranza è l’ultima a morire no?
Mike stava discutendo con un cameriere cher
aveva rovesciato due boccale di birra su un cliente, quest’ultimo era andato a
lamentarsi da Mike e per di più il giovane cameriere era solo in prova.
Il padrone del locale congedò il ragazzino
con un veloce gesto della mano, visibilmente irritato.
“Oddio ragazze! Finalmente siete arrivate!
Stasera c’è un casino allucinante!!”
Le due ragazze si scambiarono uno sguardo
che lasciava intendere tutto, ma decisero di tentare comunque
“Mike.. ti dovremmo chiedere una cosa..”
“Cosa? Non vi serviranno già altri soldi?!
Vi ho aiutate non poco il mese scorso!”
“No no.. non si tratta di soldi, ci
servirebbe.. ecco.. mi dispiace di non avertelo detto prima” era Liz a parlare,
era sicuramente la più brava tra le due, Mel si lasciava convincere con niente
“Che succede piccola?”
“Vorremmo la serata libera” Mike spalancò
gli occhi, era successo altre volte che le ragazze chiedessero una serata
libera, ma l’avevano sempre avvisato prima e non si sarebbe mai aspettato una
richiesta simile quella sera
“No piccola.. mi dispiace, avete dato
un’occhiata là dentro?”
“Lo so Mike ma è davvero importante! Non
puoi rimpiazzarci?”
“Ora? Piccola ma scherzi? Dove li trovo
altri due camerieri a quest’ora? Fosse stato un giorno con poca gente vi avrei
lasciate andare, ma stasera proprio non posso.. che poi cosa c’è di così
importante?” le due ragazze si guardarono di nuovo, la loro motivazione non
sarebbe certo stata quel genere di cose che Mike riteneva importanti
“Il concerto dei Guns” disse Liz a testa
bassa per evitare di vedere lo sguardo di shock e di quasi rimprovero di Mike
“Voi due siete pazze”
“Mike è davvero un evento!” tentò anche
Mel, pensò che forse unendo le forze
sarebbero riuscite a convincerlo
“Non mi interessa Mel, già darvi una serata
libera senza preavviso non è cosa semplice perché mi costringete a rimpiazzarvi
o comunque ad avere due cameriere in meno, in secondo luogo non se ne parla
stasera, il locale è pieno zeppo di gente.. e poi mi pare poco carino da parte
vostra venirmi a chiedere una cosa del genere per andare a vedere il concerto
dei Guns N’ Roses.. ok sono bravi e vi piaccio e dai gossip ho saputo che li
frequentate spesso negli ultimi tempi.. ma mi sembra esagerato venirmi a
chiedere di darvi la serata”
“Mike per favore, ci hanno pregato di
andare e Liz deve risolvere una questione!”
“Non mi importa Mel, non si può fare, non
così, non stasera!”
“Mike lavoriamo per te da tantissimo e non
mi pare che ti abbiamo mai chiesto una cosa così!”
“e non avreste dovuto farlo ora, vacci
piano ragazzina perché non mi pare di aver mai respinto una vostra richiesta..
di nessun genere!” Mel si pentì subito del tono e delle parole che aveva usato,
Mike aveva ragione, non aveva mai fatto storie a loro due, per i ritardi, per
gli errori, per i soldi chiesti in prestito e mai ridati, aveva sempre adorato
quelle due ragazze e questo aveva dato loro un posto di rilievo rispetto agli
altri dipendenti.
“Scusaci Mike..” ormai perse tutte le
speranze alle due non rimaneva che chiedere scusa per quella richiesta che
effettivamente era un po’ egoista
“Non fa niente piccole, amici come prima,
non me la prendo mica per queste cose, anche a me dispiace non lasciarvi
andare, ma vi è andata di sfiga.. fosse stata un’altra serata non vi avrei
fatto storie..”
“Ok.. grazie comunque”
“Forza ora sorridete un po’, ce ne saranno
altri di concerti dei Guns.. specialmente tu Liz.. mi servono tre pezzi tuoi
stasera”
“Certo Mike”
Andarono a cambiarsi senza dire una parola,
si sarebbero aspettate il permesso per una delle due, ma la fortuna non era con
loro e appena andarono dietro al bancone capirono perfettamente la risposta di
Mike, la gente che popolava il posto era davvero tantissima, ragazze e ragazzi
che si spingevano a un passo dal bancone per avere un cocktail, era un marasma
generale.
Le due sospirarono, poi si misero al
lavoro.
***
“Ehi ragazzi siete pronti?”
“Si..” due ‘si’ non troppo convinti non
sfuggirono all’orecchio attento di Axl
“Che avete voi due?” Slash e Duff
accordavano i loro strumenti meccanicamente, privi di entusiasmo per quella
serata
“Sono stanco..”
“Ho sonno..”
“MA SIETE DIVENTATI SCEMI?? DOVEVATE
SCEGLIERE PROPRIO QUESTA SERA PER ESSERE STANCHI??” quello era uno dei concerti
più importanti dell’ultimo periodo, l’Hollywood era un gran posto e sarebbe
stato un bel colpo per far sentire con ancora più forza il loro nome
riecheggiare nella Città degli Angeli, doveva andare tutto a meraviglia
“Non sono stanchi rosso.. si vede lontano
un miglio che è per le due belle dame”
“COSA?”
“Izzy fatti i cazzi tuoi!”
“Cos’ho detto di strano Slasher? Non tentare
di inventare palle, sei a terra perché Liz non c’è”
“Arriverà.. me l’ha promesso..”
“Fatemi capire bene, voi due coglioni
stasera avete un importante successo, dovete spaccare il culo a questo posto e
state lì a rimuginare sulle vostre storielle? Duff lo posso capire, è sempre
stato un finocchio.. ma tu Slash!”
“Axl non mi far incazzare! Il voler bene ad
una persona non sottointende l’essere finocchio!”
“Il mandare a puttane un concerto perché
quella persona non viene si però..”
“Mel verrà! Saranno in ritardo..”
“E allora di che cazzo vi preoccupate?”
effettivamente cercavano di convincere loro stessi e gli altri che le due
ragazze arebbero venute, ma non si erano ancora fatte vedere e questo li
rattristava entrambi..
“Di niente rosso..”
“ok.. facciamo così, vi regalo la mia
dose.. ma vedete di tirarvi su chiaro?” Axl passò ai due uno specchietto con
due lunghe piste sopra, i due lo guardarono un attimo, poi si scambiarono
un’occhiata tra loro, non c’era bisogno di parlare, entrambi erano preoccupati
di non vedere le due ragazze durante il concerto, ma sapevano molto bene quanto
era importante quella serata per loro e se avessero continuato a rimuginare su
Mel e Liz avrebbero suonato da schifo.. avevano bisogno di tirarsi su, così uno
alla volta, con un gesto veloce, tirarono su le due piste..
Ok
gente.. scusate per il gigantesco ritardo ma esco da due settimane
abbastanza deliranti.. aggiorno dal computer portatile, quindi quando
tornerò a milano potrebbero esserci problemi per spostamento dei
file e cose varie.. comunque..
Prometto che cercherò di aggiornare un po' più
frequentemente d'ora in avanti.. e volevo farvi sapere che anche se
è tantissimo che non recensisco, sto comunque seguendo tutte le
vostre storie, anche quelle nuove!
Un bacio
Liz Eagle
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Capitolo 35 *** Cap. 35 ***
Capitolo 35 nvu
CAPITOLO 35
Un altro
giro di Jack, un’altra pista, Axl continua a ripetere la stessa frase: ‘Devi darti un po’ di carica Slasher’ e
tu continui a bere, sei ubriaco fradicio, drogato ma felice, quella felicità
chimica che riesce a darti solo l’alcool, quell’euforia e quell’energia che
derivano solo dalla cocaina. Sarà un gran bel concerto, non può che essere
così, quando sei in questo stato vai sempre alla grande, le urla del pubblico
arrivano alle tue orecchie raddoppiate d’intensità, dei giganteschi boati in
tuo onore che non fanno altro che aumentare il tuo ego e l’adrenalina nel tuo
corpo; gli occhi di tante persone puntati su di te, le loro anime protese verso
le corde della tua chitarra e i battiti dei loro cuori che accelerano davanti a
quelle note così acute e perfette che solo tu sai fare, te li porti dietro tu,
gli animi, e vai avanti sospinto dal loro numero.
Molti la
chiamano sbornia, tu la chiami marcia in più, quella che ti renderà perfetto
agli occhi di tutti, bello e irraggiungibile, con la tua bambina a tracolla,
dando sfogo alla tua vocazione.
Ti
dimentichi in fretta di tutto ciò che non è strettamente collegato al concerto
e alla tua musica, hai altro a cui pensare.. tutto il resto viene dopo.
“Cazzo
ragazzi siamo pronti?” Axl è euforico quanto te, felice, splendente come sempre
‘maledetto folletto rosso! si che sono
pronto cazzo!’
Ti alzi
barcollando un po’, piacevole sensazione a dirla tutta, il mondo intorno a te è
ovattato, nessuno ti può attaccare..
“Andiamo
rosso.. spacchiamo i culi!” prendi in mano la tua bambina con assoluta
delicatezza, tieni a lei più che a qualsiasi altra cosa, te la appoggi sulle
spalle e sei finalmente pronto, completo.
Vedi il
riccio che si alza in piedi e prende in mano la Les Paul, è fuori parecchio
stasera e a contrario di te si dimenticherà di tutto e di tutti, non che tu sia
messo meglio.. la coca e l’alcool sono un vizio anche tuo, ma è nel tuo
carattere mantenere sempre e comunque una punta di razionalità, spesso gli
altri ti rimproverano per questo: ‘tu
pensi troppo Mckagan’ ecco cosa ti dicono, ma questo ti ha evitato di fare
diverse cazzate nella vita, mentre altre sono state inevitabili.
Ti appoggi
al muro per tirarti in piedi, la testa che gira, il basso appoggiato alla
parete che sembra chiamare il tuo nome, i capelli biondi che ti ricadono sul
viso, davanti agli occhi e che con l’aiuto dell’alcool ti fanno vedere un mondo
che splende di più. ‘A proposito di
capelli biondi.. suonerò per te piccola’ il pensiero corre veloce a Mel,
nutri ancora la speranza che sia riuscita a venire a quel concerto e che ora
sia in mezzo al pubblico ad urlare il tuo nome, a sentire che suonerai per lei.
Ti scappa un
sorriso pensando a quella ragazza, sei fottutamente innamorato di lei e non ti
capitava da un po’.. ‘forse stavolta ti è
andata bene Mckagan’ anche lei ti sembra presa dalla relazione e sei
abbastanza sicuro di non esserti illuso.
Dai una
breve occhiata alla stanza, Axl e Slash vi aspettano sulla porta, Izzy e Steven
sono messi piuttosto male e cercano di alzarsi a vicenda, incredibile come il
loro stato si tramuti in energia appena saliti sul palco. Ti trascini verso la
porta dopo aver preso il basso, ancora un piccolo pensiero a Mel e poi sei
pronto.
Il pubblico
era in pieno delirio già prima che il concerto cominciasse, i Guns si erano
ormai fatti un nome abbastanza importante a Los Angeles e l’Hollywood quella
sera straripava di persone. Il palco non troppo grande ma abbastanza rialzato
per evitare fan deliranti era stato attrezzato con tutto il necessario, tre
microfoni, la batteria per Steve, bottiglie d’acqua e non solo qua e là..
I ragazzi
salirono sul palco in fila, primo Axl, seguito da Slash poi Duff, Izzy e Steve
che dopo aver alzato in aria le braccia per salutare i fan che urlavano a
squarciagola si posizionò alla batteria. Axl aveva buttato giù quel pomeriggio
la scaletta per il concerto, così, senza aspettare oltre, diede velocemente il
tempo e Slash partì con l’intro di ‘Welcome to the jungle’.
Finito il
primo pezzo Axl attirò l’attenzione del pubblico pregandolo di fare un attimo
di silenzio, poi presentò i vari membri del gruppo, con nomignoli e soprannomi
vari, dilungandosi maggiormente per presentare Slash, il quale prese poi il
microfono dalle mani del rosso e dopo aver ringraziato il pubblico per il
sostegno presentò Axl con uno dei suoi strampalati discorsi.
Continuarono
seguendo la scaletta: You could be mine, Rocket queen, Nightrain.
Dopo queste
quattro canzoni fecero una pausa, nel locale faceva un caldo pazzesco e i
ragazzi avevano bisogno di darsi una rinfrescata. Steve si avvicinò al piccolo
frigorifero dietro alle quinte tirando fuori sei lattine di birra ghiacciata
“Per te due king of beer!”
“Bella
Steve! Sei un grande!” Duff ‘king of beer’ prese al volo le due lattine che
Steve gli aveva tirato, gli altri fecero lo stesso
“Ragazzi..
state andando alla grande” tutti e cinque si girarono sentendo una voce femminile,
Axl sorrise compiaciuto, in top nero scollato e minigonna di jeans era apparsa
Giada. i capelli neri che ricadevano morbidi sulle spalle, gli occhi blu
puntati solo su uno di loro.. e non era il rosso.
“Giada
tesoro.. che piacere vederti” Axl si avvicinò a lei stringendola per la vita,
baciandola sensualmente all’angolo delle labbra, ad un tratto non era più
sicuro del piano.. ma ormai non poteva certo tirarsi indietro.
“Staccati
rosso.. non è per te che sono qui” gli sussurrò quelle parole all’orecchio, ben
attenta a non farsi sentire da nessuno, non che ci fosse pericolo visto che gli
altri erano talmente ubriachi che non facevano altro che urlare. Giada si
spostò da Axl e notò con non poco dispiacere che quel piccolo momento dedicato
al cantante aveva fatto si che Slash le togliesse gli occhi di dosso.
“Allora? Chi
di voi mi offre da bere?” meglio riprendere l’attenzione di tutti.
“Io piccola!
Io!” Steve tentò di alzarsi dalla sedia, ma Giada con un leggerissimo colpetto
sulla spalla lo vece risedere, non togliendo mai gli occhi di dosso al riccio,
che la guardava senza capire cosa accadeva intorno a sé.
“Vedi Adler!
Non ti vuole! Come biasimarla! Vieni da Izzy tesoro!” Giada ignorò le sue
parole e si diresse sculettando sensualmente verso Slash, sedendosi a
cavalcioni su di lui, passandogli le mani tra i ricci..
“Perché non
mi offri tu da bere?”
“Non è
possibile! Mi rimpiazza col riccio!”
“Lei ha buon
gusto pop-corn!” le parole escono a fatica dalla bocca di Slash, impastate da
tutto quell’alcool.. ‘è fatta!’..
Giada è stata istruita a dovere da Axl riguardo ai punti deboli di Slash, un
piccolo movimento del bacino e le sue mani sono già sui fianchi della ragazza.
La mora avvicina la sua bocca a quella del riccio, sentiva che il momento era
perfetto, continuava a muoversi su di lui, interpretando come segni di
cedimento i suoi mugolii. Ad un tratto però Slash si scosta dal viso di lei,
appoggia la fronte sudata sulla sua spalla, il respiro pesante
“Così mi fai
perdere il controllo piccola..”
“è esattamente
quello che voglio..” la sua voce è sensuale, maledettamente sensuale per uno
nelle condizioni di Slash
Duff osserva
la scena dall’altra parte della stanza, ha visto Slash schivare un quasi certo
bacio e appoggiare la testa sulla spalla della ragazza, non può sentire cosa si
stanno dicendo, ma spera davvero che in un attimo di inaspettata lucidità Slash
abbia cercato di allontanarla, spera davvero che quel gesto non sia frutto
della sbornia, non voglia solo dire che Slash è talmente cotto da non riuscire
a reggere la testa.
“Non ti
conviene provocarmi tesoro..”
“Perché? Che
succede altrimenti?” Slash la guarda, nella sua mente i capelli neri a boccoli
diventano castani, gli occhi marroni.. ma manca quella profondità.. ‘o forse sono troppo sbronzo per vederla..
sei bellissima Liz’
Anche quel
bacio sembrava diverso. Ma Slash non diede la minima importanza alla cosa.
Duff vide
Giada incollare prepotentemente le sue labbra su quelle di Slash, l’amico
rispondeva sicuro al bacio, forse anche troppo sicuro, ma sicuramente
quell’impressione era data dall’alcool, si,
doveva essere così. Tuttavia più il tempo passava, più vedeva Slash
acquisire una certa sicurezza in quel bacio, più capiva che doveva fare
qualcosa..
“Slash
staccati la pausa è finita” stranamente l’amico l’ascoltò, staccandosi da Giada
e guardandolo con gli occhi spenti, la ragazza invece gli lanciò uno sguardo
d’odio, per poi tentare di ributtarsi sul riccio che protestava con poca
forza..
“Slash cazzo
dobbiamo an..”
“lascialo
lì.. non vedi che si diverte!” Axl spuntò alle spalle del biondo col suo solito
sorrisetto di chi è riuscito a vincere un’altra volta, Duff annotò nella sua
mente di fargli un bel discorsetto una volta tornato in sé, poi si liberò dalla
sua presa e a grandi passi si avvicinò alla coppia
“Scusa
tesoro ma proprio non abbiamo tempo!” la prese per un braccio costringendola ad
alzarsi dalla sedia, poi fece lo stesso con Slash, trascinandolo fuori dal
backstage prima che avesse il tempo di replicare.
Ragazze scusate.. ma mi sono persa un capitolo per
strada, l'ho aggiunto oggi.. è il numero 33 e mi ero dimenticata
di aggiornarlo..bacio!
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Capitolo 36 *** Cap. 36 ***
Capitolo 36 nvu
CAPITOLO 36
Le luci
soffuse che cambiavano colore, le urla di tutta quella gente, la musica al
massimo volume.. tutto questo stancava non poco Liz. Mike aveva ragione, non
aveva mai avuto tanto da fare, doveva passare continuamente dal bancone ai
tavoli, le cameriere erano poche e lei era una delle poche che sapeva fare un
gran numero di cocktails, non semplicemente i più comuni, così ogni volta che
qualcuno chiedeva un drink più sofisticato si sentiva urlare il suo nome e lei
doveva correre: mai far aspettare i clienti.
Il tempo le
sembrava non passare mai, avrebbe raggiunto Slash appena finito il turno di
lavoro, pregustava un’altra bellissima nottata con lui. Avrebbe anche dovuto
affrontare il fantomatico punto interrogativo: cos’erano loro due? Sicuramente
ora come ora non erano fidanzati, nemmeno scopa-amici, anche questo era poco ma
sicuro.. ma allora cos’erano? relazione aperta? Forse un po’ riduttivo.. erano
due persone che si piacevano e uscivano insieme perché stavano bene.. ma come
definirlo? Tuttavia sentiva il bisogno di definirlo..
“LIZ!” ‘maledizione a chi ha ordinato quel
cocktail!’
Finì di
appoggiare le birre su uno dei tavoli, c’erano tre ragazzi, di cui uno
particolarmente carino, biondo, gli occhi chiari e l’aria da musicista. Si
diresse velocemente verso il bancone, un’altra cameriera le indicò il cliente e
Liz nel riconoscerlo sobbalzò
“David! Che
diavolo ci fai qui?”
“Sono venuto
a trovarti piccola!”
“E come mai
ti è presa questa capata?”
“Già fai la
scontrosa?”
“Ho forse un
motivo per essere gentile con te?”
David era
l’ex ragazzo di Liz, lei era innamorata persa di quel ragazzo così bello e
affascinante, alto e magro, con un fisico davvero favoloso, capelli neri
leggermente ondulati scalati fino alle spalle e due occhi azzurri. Era davvero
un bellissimo ragazzo, la faceva ridere e divertire, lei si era completamente
innamorata di lui, persa.. spesso Mel le rimproverava il suo comportamento, aveva
la sensazione che David approfittasse dell’amica e non ci aveva visto male..
Spesso Liz
si era presentata a casa di Mel in lacrime, disperata perché David ancora una
volta non si era presentato ad un loro appuntamento, e lei era rimasta ad
aspettarlo per ore prima di farsi una ragione del fatto che non sarebbe venuto.
Spettava a Mel il compito di consolarla in queste situazioni, quando la sua
Liz, la sua fortissima amica era più debole che mai. Aveva provato più volte a
dirle che doveva smetterla di soffrire per David, che lui non la meritava e che
non aveva scuse per il suo comportamento. Ma ogni volta quel ragazzo trovava
una scusa spaventosamente plausibile per le sue assenze, per coprire il fatto
che si era semplicemente dimenticato di lei.
Aveva fatto
anche di peggio, David, le aveva chiesto un aiuto economico per pagare
l’affitto di casa sua, Liz si era ammazzata di lavoro per aiutarlo, spaventata
perché lui le aveva detto che se non fosse riuscito a pagare sarebbe dovuto
tornare a New York, la sua città natale. Gli aveva dato tutti i suoi risparmi e
parte del suo stipendio, finendo al verde in pochissimo tempo, Luke e Mel
avevano fatto tanto per aiutarla, mentre David non aveva scucito nemmeno un
grazie.
Dio solo sa
quante volte dopo quella brutta faccenda Mel e Luke avevano tentato di far
ragionare Liz, di farle capire che David se ne approfittava e che lei non
poteva vivere in funzione di quel ragazzo che continuava a dimenticarsi dei
loro appuntamenti, sempre occupato a fare chissà cosa. Ma Liz era diventata
sorda e cieca, quell’amore disperato le aveva legato le mani, non voleva vedere
la realtà.
Poi un
giorno il mondo le era crollato addosso. Aveva appuntamento con David
direttamente a casa sua, non succedeva spesso, ma quando poteva Liz gli
chiedeva di vedersi a casa sua, così c’erano meno possibilità che lui si
dimenticasse. Era arrivata al suo appartamento e aveva suonato il campanello,
ma David non aveva risposto, aveva provato di nuovo, ma ancora non si era
sentito nessun rumore e nessuno era venuto ad aprirle. Liz era entrata
prendendo la chiave d’emergenza nel porta ombrelli della vicina. credeva che
David non l’avesse sentita perché era sotto la doccia, ma appena entrata in
casa si accorse che non si sentiva il rumore dell’acqua, così era andata
direttamente in camera sua. Ferma sulla soglia, era rimasta diversi minuti a
guardare la scena. David dormiva abbracciato con una bella ragazza, entrambi
completamente nudi nel letto. le lacrime avevano cominciato a scorrerle sugli
occhi, ancora incapace di capire completamente la situazione. Poi l’occhio le
era caduto su una busta appoggiata al comodino, vuota, era la busta che
conteneva i soldi che lei gli aveva prestato per l’appartamento molto tempo
prima, quando la scadenza per il pagamento sembrava costringere David a
chiedere a lei, e invece la busta era ancora li, con di fianco due dosi di
eroina. Sul pavimento c’erano altre due siringhe usate e il braccio di David
che penzolava dal letto, con un nitido livido nella parte interna del gomito,
non lasciavano spazio all’immaginazione.
Era scappata
dall’appartamento con le gambe che le tremavano e le guance bagnate dalle calde
lacrime. Solo la presenza di Mel l’aveva rassicurata e da allora non si era mai
più lasciata cogliere impreparata dall’amore.
“Non mi hai
mai dato la possibilità di spiegare”
“Non mi hai
mai cercata e hai fatto solo bene, non avrei esitato un secondo a prenderti a
calci nel culo”
“Non posso
spiegarti nemmeno adesso? Ci ho messo parecchio per trovarti” Liz aveva tagliato
tutti i ponti che potevano metterlo in contatto con lei dopo quell’episodio,
aveva cambiato casa, lavoro.. l’unica cosa che non aveva cambiato era stata
l’abitudine di frequentare il bar di Luke, ma tanto l’amico non aveva mai
scucito nemmeno una parola con David, anzi, non lo voleva nel suo locale
“Non mi
interessano le tue scuse David.. ora evapora che ho da fare”
“E il mio
cocktail?”
“Cosa hai
chiesto”
“Una birra
media”
“Scherzi?”
“No avevo
chiesto una cosa strana, ma mi è passata la voglia”
“Tieni
questa cazzo di birra.. basta che stai zitto e mi lasci lavorare”
“Sai vero
che aspetterò che tu finisca il turno?”
“Ho da fare
dopo.. non ci sperare”
“Starò qui
comunque”
“Come ti
pare stronzo”
“Che cazzo
ci fa lui qui!!” Mel che quella sera serviva ai tavoli, una volta riconosciuto
il ragazzo con cui Liz stava parlando si era precipitata al bancone, se
possibile, lei odiava quel ragazzo anche più dell’amica, perché l’aveva fatta
stare male, malissimo, e lei aveva visto tutto il suo dolore. Lo odiava, perché
Liz era ciò che di più caro aveva al mondo
“Anche per
me è un piacere vederti ficcanaso” il loro rapporto era sempre stato abbastanza
burrascoso, quando David e Liz stavano ancora insieme, Mel faceva di tutto per
non incontrarli
“Abbassa la
cresta David!”
“Che cazzo
vuoi ancora da lei!” era rossa in viso, infuriata
“Spiegarle..”
“Vaffanculo
David! Ti ho già detto che non ti voglio ascoltare”
“E invece
dovrai farlo, a costo di seguirti dopo il turno di lavoro e urlarti le mie
spiegazioni a venti metri di distanza”
“Fai pure,
non crederò a una parola di quello che mi dirai”
“Vedremo..”
“Stronzo”
“Mel non ti
ha interpellato nessuno!”
“Sta zitto!
Ha più diritto di parlare lei di te”
“Liz non
puoi avercela con me senza prima avermi ascoltato”
“Ce l’ho con
te eccome, quello che ho visto non ha bisogno di spiegazioni”
Dopo di che
Liz tornò a servire ai tavoli e anche Mel, che si era lasciata tranquillizzare
dall’amica. Si scambiavano commenti veloci, quando si incrociavano all’interno
della sala o servivano a tavoli abbastanza vicini
“Ma come ha
fatto a trovarti!”
“Non lo so
Mel, deve avermi riconosciuto qualcuno dei suoi amici”
“Stronzo”
“Sta
tranquilla, non ci ricasco una seconda volta.. non mi convince più quel pezzo
di merda”
“LIZ! Mi fai
un pezzo?”
“Si Mike”
Così Liz,
cercando di non badare a David che da sotto il bancone se la mangiava con gli
occhi, salì e cominciò a ballare a tempo di musica, era bravissima, sexy ma non
volgare. Intanto non faceva altro che guardare l’orologio appeso vicino allo
scaffale dei superalcolici, non vedeva l’ora che quella tortura finisse.. David
davanti a lei e il mancato concerto di Slash, non era certo di buon umore
quella sera. Aveva voglia di rivedere il riccio.. eccome se ne aveva, non poteva
però immaginare in che modo inaspettato l’avrebbe rivisto..
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Capitolo 37 *** Cap. 37 ***
Capitolo 37 nvu
CAPITOLO 37
I think about
you
Honey all the
time my heart says yes
I think about
you
Deep inside I
love you best
I think about
you
You know
you’re the one I want
I think about
you
Darlin’
you’re the only one
I think about
you
Duff era
esaltatissimo, quella canzone la voleva dedicare a Mel, ma non sapendo se era
venuta o meno al concerto era stato zitto, nel caso gliel’avrebbe dedicata
dopo.. dicendoglielo a voce.
Il concerto
continuava alla grande, i ragazzi stavano dando il massimo, nessuno risparmiava
energie, sapevano che quella data era molto importante per loro. Il bassista
ogni tanto ripensava a cosa aveva visto nel backstage, tra un giro di basso e
l’altro.. Slash, il suo migliore amico, non cambiava mai, sempre a combinare
casini che, sapeva, lui avrebbe contribuito a risolvere, come sempre. Poteva
contare sull’appoggio di Slash lui, al contrario di qualsiasi altra ragazza,
perché forse davvero non ci si poteva fidare del capellone.. perché poi aveva
baciato Giada chi lo sa, Duff non riusciva a capacitarsene, era convinto che
questa volta il riccio si sarebbe messo la testa a posto, sembrava che Liz gli
piacesse davvero e invece era bastata una sbornia per fargli fare casino..
I think about
you
You know that
I do
I think about
you
All with love
– only you
I think about
you
Oh, it’s true
I think about
you
Oh, yes I do
Suonava
meravigliosamente quella sera, aveva occhi solo per le corde della sua amata
chitarra. Non pensava a nient’altro, probabilmente nemmeno si ricordava di quel
bacio dato poco tempo prima.. quando aveva in mano la sua Les Paul il resto del
mondo scompariva, quando poi aveva in corpo una tale quantità di alcool e
droga.. il resto del mondo semplicemente non esisteva. Pensava solo a far
vibrare le corde come solo lui sapeva fare, ascoltava la reazione del pubblico,
si crogiolava nella sua stessa musica..
il resto era nebbia.
Il concerto
finì e i cinque ragazzi erano ormai sfiniti, tra corse, salti e acrobazie con
gli strumenti non avevano più fiato. Tornarono nel backstage, Izzy prese delle
lattine di birra nel frigorifero, lanciandole ai compagni.. quello era solo
l’inizio, era solo per rinfrescarsi.
Finirono la
birra in men che non si dica, con Duff che ne aveva bevuta il doppio degli
altri, la birra, la sua passione. Passarono in fretta a qualcosa di più forte,
qualcosa che facesse loro recuperare in tempi relativamente brevi le energie
consumate.. una bomba ipocalorica: l’amato zio Jack!
Alcool e
droga si era già impossessato dei loro cervelli, ecco il momento in cui, per i
Guns, cominciava la serata.. era il momento di festeggiare per il concerto..
***
“Liz è
finita!” Liz guardò l’orologio, segnava le due spaccate, finalmente se ne
poteva andare
David era
ancora seduto al bancone, gli occhi spenti perché per rimanere lì tutto il
tempo era stato costretto a ordinare un sacco di cose.
“Andiamo a
divertirci bella!” David sentì quelle parole e capì che finalmente Liz aveva
finito il turno, si alzò traballante dirigendosi verso l’uscita del locale.
Liz e Mel salutarono
le altre cameriere e entrarono nel piccolo spogliatoio, erano riuscite a
convincere Mike a non farle restare fino all’orario di chiusura a pulire i
tavoli. Si tolsero velocemente le “uniformi” da lavoro, rivestendosi.
Mel portava
un tubino blu elettrico molto aderente con degli stivali neri, Liz una
minigonna di pelle nera e una canottiera molto scollata viola, anche lei con i
fedeli stivali. Si rimisero a posto trucco e capelli velocemente, giusto per
far sempre bella figura, e uscirono dalla porta sul retro del locale, dove ad
aspettarle c’era David.
“Possiamo
parlare ora?”
“No David,
ti ho detto che avevo da fare dopo ilo lavoro..”
“Non mi
interessa.. io devo parlarti capisci?”
“E io non
voglio sentirti, ma questo tu non provi nemmeno a capirlo”
David si era
avvicinato alle due ragazze barcollando, Liz doveva ammettere di essere un
tantino spaventata dalla situazione, va bene che erano in due, ma David era
sempre stato manesco..
“Secondo te
io sono stato qui da solo tutta la sera per sentirmi dare un rifiuto?”
“Te l’ho
detto fin dall’inizio che n9on ti avrei ascoltato” un ghigno malvagio si
disegnò sul suo viso
“Forse tu
non hai capito”
Liz non ebbe
nemmeno il tempo di capire cosa stava succedendo che si ritrovò schiacciata di
faccia contro al muro, David attaccato a lei. Sentì Mel urlare, attaccare David
e poi essere spinta via, guardò nella sua direzione, era accasciata ai piedi di
una macchina, stesa per terra in una posizione del tutto innaturale, coi bei
capelli biondi tinti di rosso.
“NOOOO! Che
cosa le hai fatto bastardo!”
“Impara a
portarmi rispetto puttana!” le lacrime cominciarono a scorrere sulle guance di
Liz che non riusciva a non guardare l’amica stesa a terra
“Perché mi
respingi eh? Non ti sarai mica trovata un altro?” Liz non rispose, la rabbia
cresceva man mano dentro di lei, David la giro a forza, sbattendole le spalle
contro al muro
“Guardami
negli occhi! Perché mi rtespingi?”
“Perché sei
un figlio di puttana” La voce ferma, glaciale, gli occhi colmi d’odio, sarebbe
potuta scoppiare a momenti
“Non ti
permettere!” lo schiaffo arrivò inaspettato e la colpì in pieno volto, la
guancia cominciò a bruciare in un modo terribile, ma Liz non cambio
espressione, sembrava non sentirlo nemmeno
“Vaffanculo”
“Hai un
altro?” Non rispose
“Rispondimi!
Ti fai scopare da un altro?”
“Si” David
ebbe un momento di debolezza, non si aspettava una risposta così ferma e
sicura, mollò impercettibilmente la presa sulle spalle di Liz che ne approfittò
per afferrargli il cavallo dei pantaloni e stringere più che poteva per poi,
con un movimento brusco e deciso, incurante delle urla del ragazzo, girare la
mano di 360°. David cadde a terra dolorante e cominciò a rotolarsi su se stesso
in preda al dolore. Liz corse da Mel, che nel frattempo era rinvenuta, se la caricò
sulle spalle, aiutandola a camminare, trascinandola quando non ce la faceva e
corse via con lei, più lontano possibile da quel ragazzo.
Quando
furono abbastanza lontane, Liz si fermò in una vietta laterale per accertarsi
che Mel stesse bene. Guardò il taglio sulla testa, per fortuna non era niente
di grave, certo lei era svenuta per la botta, ma il taglio era piccolo e non
perdeva molto sangue.
“Mel tesoro
stai bene?”
“Si.. tu?”
“Io si..
gliele ho date a quel bastardo”
“Portami da
Duff”
“Non è
meglio se prima facciamo qualcosa per questo taglietto? Siamo vicine a Luke, ti
facciamo disinfettare e poi andiamo da Duff promesso”
“Va bene..
ma ci voglio andare da Duff chiaro!”
“Chiaro!”
Liz sorrise a quella sua pazza amica innamorata, e lei sorrise a sua volta, poi
l’aiutò di nuovo ad alzarsi, tenendola anche se era in grado di camminare da
sola e andarono verso il bar di Luke.
***
“Ragazzi
allora! Alzate il culo da quelle sedie e andiamo a festeggiare!” i Guns si
alzarono uno a uno, molto lentamente e si avvicinarono alla porta del
backstage, dove uno Steve elettrizzato non vedeva l’ora di festeggiare alla
loro maniera.
Si sedettero
al bancone, avendo suonato nel locale potevano bere gratis. Slash ordinò un
giro di Jack per tutti, incurante degli sguardi preoccupati di Duff. Il biondo
tentò di tenerlo d’occhio per un po’, poi si perse in cerca di Mel.
“Duff ci
raggiungeranno dopo! Datti pace porca puttana!” gli urlò Izzy
“No.. non
dopo! Dov’è la mia Liz!!” Slash era ubriaco fradicio, urlava come un bambino
impaperandosi con le parole
“Non ti
serve la tua Liz” Giada li aveva raggiunti, era spuntata alle spalle di Slash,
abbracciandolo da dietro.
Slash si
girò senza capire molto, non disse nulla, semplicemente si aprì in un sorriso
troppo grande..
Ok
ragazze.. mi scuso tantissimo per il ritardo.. ma d'estate trovo poco
tempo per scrivere.. in realtà questo capitolo era pronto da un
po' ma avevo bisogno di convincermi del tutto prima di
aggiornarlo..
Come
al solito un ringraziamento speciale a chi recensisce e continua a
seguire la mia storia! Spero di riuscire ad aggiornare in tempi
più brevi prossimamente.. un bacio..
Liz (a breve dovrebbero cambiarmi il nickname)
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Capitolo 38 *** Cap. 38 ***
Capitolo 38 nvu
CAPITOLO 38
Non ci volle
molto per arrivare al bar di Luke, Mel stava decisamente meglio, non era niente
di grave per fortuna, ma Liz aveva insistito per portarla lì, voleva medicarla
a tutti i costi.
“Ciao Luke”
“Ehi
ragazze! Non mi aspettavo di vedervi.. non avevate un concerto oggi?”
“C’è stato
un imprevisto” solo a quel punto Luke si accorse del taglio alla testa di Mel
“Oddio ma
che è successo?”
“incontri
spiacevoli..”
“Non sarà
ancora il tuo ex?”
“Si lui..”
“Se lo vedo
da queste parti giuro che lo ammazzo!”
“Luke sta
tranquillo.. io sto bene, non c’era nemmeno bisogno che venissimo qui..”
“Si che ce
n’era bisogno.. Luke hai del disinfettante e dei cerotti?”
“Si piccola!
Arrivo subito” ancora un po’ scosso Luke sparì dietro una tendina che portava
al retro del locale, tornò subito dopo con una boccetta di disinfettante e dei
cerotti. Liz medicò Mel alla perfezione, prendendosene cura come una madre, le
pulì i capelli dal sangue e le disinfettò accuratamente la ferita.
“Voglio
andare da Duff adesso”
“ok Mel..
adesso andiamo”
“Siete
sicure che non vi serva nient’altro?”
“No Luke,
grazie mille per l’aiuto”
“Sicura di
star bene?”
“Si si..
grazie”
Così
uscirono dal piccolo locale dopo aver ringraziato un’altra volta l’amico. Liz
era molto scossa dall’accaduto, si sentiva in colpa per quello che era successo
a Mel, era stata trascinata in una questione che non la riguardava e Liz si
vergognava per l’interesse che suscitava ancora in David, pur essendo
consapevole di non essere responsabile per quello che era successo. Il fatto
che, nonostante l’avesse lasciato, quel ragazzo riusciva a dar loro ancora
problemi la mandava su tutte le furie.
Camminavano
silenziosamente, Mel aveva tentato di attaccar discorso, per far capire che
stava bene, ma vedendo che Liz rispondeva a monosillabi, non particolarmente
incline alla conversazione, aveva rinunciato.
L’hotel dove
alloggiavano i ragazzi non era molto lontano, anche se c’era un pezzo di strada
che a piedi era piuttosto lungo, e le due ragazze erano sicure che li avrebbero
trovati già lì, vista l’ora tarda.
***
I ragazzi
avevano festeggiato nel locale, bevendo un giro dietro l’altro. Slash non si
era lasciato ammaliare da Giada, continuando a chiamare Liz nel pieno del
delirio da tasso alcolico elevato, ma la ragazza non si era affatto arresa,
aspettava solo che il riccio si ubriacasse tanto da non ricordare più il suo
nome, allora sarebbe capitolato. Duff controllava vagamente la situazione, non
gli andava a genio l’idea di doversi improvvisare balia del chitarrista.. ‘fa quel cazzo che ti pare man..’
Axl anche
controllava la situazione, visibilmente indispettito dall’assurda quanto
inaspettata resistenza opposta dal riccio. Per non pensarci si era sfogato nel
Jack Daniel’s e, tanto per gradire, in una sveltina con una biondina dal
quoziente intellettivo pari a zero che gli ronzava intorno con insistenza.
Quando
furono le due i ragazzi decisero di tornare all’hotel, visto com’erano ridotti
era meglio chiamare un taxi o il tragitto sarebbe durato ore, e se si fossero
fermati ancora un po’ in quel locale non avrebbero più avuto la volontà e la
testa per tornare a casa.
Izzy chiamò
il taxi che arrivò prendendosela comoda all’Hollywood. Essendo una sola
macchina i ragazzi ci stavano davvero stretti: Axl, da brava prima donna, si
era preso il posto accanto al conducente, un omone sulla quarantina con baffi,
barbetta e faccia simpatica. Dietro, tra spintoni e imprecazioni varie, i
ragazzi erano riusciti ad entrare tutti e quattro, stando schiacciatissimi tra
loro, morendo di caldo, per di più Giada si era “comodamente” seduta in braccio
a Slash, che annaspava in cerca d’aria con la mente annebbiata dai fumi
dell’alcool.
“Steve sei
un frocio non mi palpare!!”
“ma chi ti
sta palpando biondino!!”
“Dubito che
sia stato il finestrino quindi sei tu!!”
“Ma che
schifo Duff! Ti pare che ti palpo!?”
“Non si sa
mai con te Steve”
Le
conversazioni all’interno dell’auto prendevano più o meno tutte la stessa
piega, tra le parole ingarbugliate di Slash, lo sbuffare di Axl, le frecciatine
di Giada e le mezze risate del taxista. Arrivarono all’hotel in un tempo che ai
più lucidi sembrò infinito.
Spintonandosi
uscirono dall’auto e Izzy pagò il conducente con qualche difficoltà nel
conteggio dei soldi.
Entrarono
nella hall dell’hotel sotto lo sguardo sconcertato del receptionist, erano
ubriachi fradici, barcollavano pericolosamente e urlavano a squarciagola. A
Steve cadde l’occhio su due belle ragazze nella sala comune, alte bionde e
slanciate, sembravano russe o svedesi, si avvicinò a loro tentando di
barcollare il meno possibile e con molta nonchalance:
“Ragazze! vi
va di passare la serata con me e i miei amici? No no non vi spaventate, solo
quattro chiacchiere tra amici! Sono le due e mezza del mattino, non vorrete
passare il resto della serata a giocare a carte in due!”
Le ragazze
si guardarono un attimo, discutendo in una lingua chiaramente nord-europea,
stavano effettivamente giocando a carte da sole, sconvolte dal fuso orario, e
non avevano di meglio da fare. Così si alzarono sorridenti rispondendo in un
perfetto inglese da manuale:
“Certo!
Grazie dell’invito! Io sono Alexandra”
“E io
Katrina!”
“Molto..
piacere. Io sono Steven! E loro sono i miei amici!” Steve indicò con un sorriso
da ebete alle sue spalle, vedendo le espressioni dubbiose delle due russe si
girò anche lui, per constatare che i suoi amici non c’erano!
“Cacchio..
non mi hanno aspettato! Devono essere saliti in stanza.. andiamo ragazze?” le
due si scambiarono un altro sguardo d’intesa per poi seguire il barcollante
Steven, trovandosi costrette ad aiutarlo a camminare per evitare che cadesse a
terra.
Quando le
porte dell’ascensore si aprirono Steve trovò Duff appoggiato al muro, che
sentendo il rumore dell’ascensore aveva alzato la testa, sfoderando però
un’espressione delusa una volta visto chi era..
“Ehi man che
fai qui!”
“Aspetto
Mel”
“E la
aspetti davanti all’ascensore?”
“Problemi?”
“No.. però
dai Duff.. vieni con noi a festeggiare, prometto che farò ben capire a queste
due che sei off limits, così non avrai nemmeno questa seccatura!” Alexandra
sentendo le parole di Steve rimase un po’ delusa, non le era certo sfuggita la
bellezza di Duff.
“Steve non è
questo il problema”
“Eddai Duff
lo so che non è questo il problema! Era così per dire.. dai.. non puoi negare
una birra in tua compagnia al vecchio Steve!”
“E va bene..
una birra si può fare..”
“Ahah!! Lo
sapevo!! Duff king of beer Mckagan non mi avrebbe mai detto di no!!”
“Si si come
vuoi.. andiamo va..”
Si avviarono
verso la sala comune, Izzy stava preparando delle piste bianche, Axl era seduto
di fianco a lui che aspettava, Slash seduto sul divano che beveva Jack Daniel’s
con Giada ‘però testarda la ragazza!’
Piccolo giro
di presentazioni delle due russe, poi la serata continuò in pieno stile Guns..
Steve e Katrina non ci misero molto ad approfondire la loro conoscenza, e Izzy,
in timido e introverso Izzy, stava steso su un divanetto con Alexandra, bevendo
e fumando una sigaretta dietro l’altra, parlando del più e del meno. Giada
continuava a rubare baci più o meno casti a Slash, Axl canticchiava guardando fuori dalla finestra e
Duff malediva il mondo intero perché Mel non c’era.
Eccomi
di nuovo ragazze! Ancora una volta mi scuso perchè aggiorno
molto più lentamente.. tra l'altro dopodomani parto per la route
scout, quindi per una settimana non avrò un computer! Oddio non
so come farò senza le vostre storie!! Mi deprimerò
tantissimo!
Ringrazio moltissimo chi ancora legge e recensisce la mia storia, nonostante i vari problemi di quest'ultimo periodo!!
Colgo
l'occasione per annunciarvi che tornata da scout, con buone
probabilità comincerò a pubblicare una nuova ff sui
nostri amati GUNS!! Ebbene si, mi è saltata in testa un'idea che
non posso lasciarmi scappare, sperando che sarò in grado di
gestire due ff contemporaneamente O.O!! Mi scuso già per
eventuali ritardi derivanti!!
Un bacione girls!!! E ricordate.. ROOOOCK N' ROOOOOOOOOOOLL!!!!!!!
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Capitolo 39 *** Cap. 39 ***
Capitolo 39 nvu
CAPITOLO 39
Finalmente
arrivarono all’hotel, quella serata era sembrata lunghissima, e la parte che
avevano aspettato doveva ancora cominciare.. forse.
Mel e Liz
entrarono nella hall, Mel stava quasi correndo e Liz era preoccupatissima per
lei, aveva paura che la botta alla testa potesse avere strane ripercussioni, e
non la perdeva di vista un secondo.
Entrarono
nell’ascensore, si guardarono nel grande specchio che c’era appeso su un lato,
avevano entrambe un aspetto orribile, Liz soprattutto, il viso tirato e due
grandi occhiaie nere sotto gli occhi, forse per lo stress e la preoccupazione
di quella assurda serata. Tuttavia non si preoccuparono minimamente del look,
sapevano di piacere ai rispettivi Guns per quello che erano..
***
‘Un altro giro di Jack, chissà perché
Axl si è messo in testa di fare quegli stupidi giochi alcolici proprio stasera..
vallo a capire. Duff sembra un’anima in pena, possibile che non sia in grado di
rilassarsi? Izzy e Steven ci stanno dando dentro con le due russe.. bravi loro!
Quanto mi piacerebbe adesso avere una ragazza! Ma chissà perché Liz non è
ancora arrivata, sicuramente non verrà, o sarebbe già stata qui, ha smesso di
lavorare già da un po’.. fanculo quanto ho bevuto.. non capisco un cazzo, chi è
questa? Ah si.. Giada.. bella ragazza davvero! Chissà perché Axl stasera non le
sta addosso, di solito è lui quello che vuole scopare a tutti i costi.. oddio
se ti siedi su di me però mi ecciti piccola! Ok dai.. vieni qui!’
Slash non
connetteva più, la sua mente forse funzionava, ma lui nemmeno se ne rendeva
conto e comunque il corpo non rispondeva ai segnali.. se la sua coscienza gli
diceva “Fermati” lui andava avanti.
Giada gli si
avvicinò, traballante ma allo stesso tempo molto provocante, improvvisando di
fronte a lui un’ipnotica danza col bacino, era una delle cose che sapeva fare
meglio.
Si era
sfogata anche lei nell’alcool, stanca dell’incredibile resistenza del riccio,
ma quella sera lo voleva per sé, lo voleva per sé per avere poi Axl.. aveva
capito com’era quel ragazzo, così simile a lei per certi aspetti.. se si
fissava con una cosa, non c’era modo di farlo desistere, doveva ottenerla per
forza.. e se quella volta si era fissato con questa Liz, Giada sapeva che non
l’avrebbe mai avuto per sé senza quel piccolo sacrificio (chiamalo sacrificio
poi).
Si avvicinò
sempre di più al riccio che la guardava con sguardo assente.. non le importava
se sarebbe andato con lei solo perché incapace di intendere e volere, lei
voleva Axl e se per averlo doveva andare con Slash, l’avrebbe fatto senza
pensarci due volte. Slash stava seduto su un divanetto, Giada si posizionò a
cavalcioni su di lui, scendendo lentamente, sensualmente.
Avvicinò la
sua bocca a quella del ragazzo, troppi baci aveva ottenuto quella sera senza
riuscire ad andare avanti.. tutto fumo e niente arrosto, quella sarebbe stata
la volta definitiva, il chitarrista doveva cedere.
Prima di
baciarlo passò sensualmente le piccole mani tra i suoi capelli scuri, premendo
le dita dietro al collo, all’attacco del cranio, e sorrise gioiosa al mugolio
di approvazione del ragazzo.
Incollò
quasi ermeticamente le sue labbra a quelle di Slash, si fece spazio con la
lingua con forza, non accettando rifiuti. Il suo alito sapeva pesantemente di
alcool, a qualsiasi persona normale avrebbe fatto schifo, ma la ragazza aveva
bevuto abbastanza da non darci peso.
Passò ad
accarezzargli le spalle, poi il petto, scendendo sensualmente fino al ventre,
staccandosi per un secondo dalle sue labbra, quando tornò a baciarlo e riportò
le mani dietro al suo collo, sentì quelle grandi e forti del riccio sui suoi
fianchi.. finalmente!
Slash si
lasciò andare a quel bacio, ormai non più in grado di opporsi, quella ragazza
non gli aveva lasciato fiato per tutta la sera, e ormai lui si era rassegnato
all’idea che non avrebbe passato con Liz quella notte, e che con Giada nei
paraggi non sarebbe riuscito nemmeno a passarla da solo.. a questo punto perché
frenarsi?
Appoggiò le
mani sui bei fianchi della mora, accarezzandole la pelle delicata.. quasi
subito le sue carezze diventarono più profonde, non voleva certo perdere tempo
con stupidi e inutili gesti romantici. La prese in braccio alzandosi dal
divanetto, poco ci mancò perché cadessero entrambi rovinosamente a terra, la stabilità
del riccio era momentaneamente assente.
Duff,
sentito un rumore nel corridoio, superò la coppia, vedendo Axl uscire dalla
sala comune, incurante di quello che accadeva intorno a lui, era Mel ne era
sicuro, e non pensava più ad altro.
***
Le porte dell’ascensore
si aprirono, le due ragazze uscirono e attirate dai rumori si voltarono in
direzione della sala comune, Mel vide Duff venirle incontro, corse verso di lui
buttandosi tra e sue braccia e baciandolo dolcemente.
“Non eri al
concerto”
“Non mi hanno
lasciato la serata libera.. non sai quanto avrei voluto esserci”
“Ti aspetto
da tutta la sera”
“Ho fatto
prima che ho potuto”
Si baciarono
di nuovo, persi nel loro amore. Non si accorsero di cosa stava accadendo,
entrarono in camera di Duff senza nemmeno voltarsi.
Liz vide Mel
scattare verso Duff, sorrise di quella sua amica innamorata, guardando il suo
principe azzurro, Duff era davvero bello, niente da fare. Poi il suo sguardo
passò oltre la sagoma del biondo, vide uscire dalla sala comune qualcuno che teneva
in braccio una ragazza, non lo riconobbe subito. Poi la ragazza venne
schiacciata contro la parete del corridoio e spuntò la massa di capelli ricci
di Slash.
Liz si fermò
all’istante, pietrificata a guardare la scena di Slash che apriva la porta della
sua camera e ci entrava con ancora la ragazza addosso. Non sapeva cosa pensare,
per un attimo non pensò e non respirò, sentiva una strana sensazione allo
stomaco.. le sembrava che il mondo stesse crollando addosso a lei, ancora una
volta sentì quel dolore simile ad una pugnalata in mezzo alle scapole. Slash,
quel ragazzo con cui fino al giorno prima rideva e scherzava, quel ragazzo con
cui si era trovata benissimo, con cui aveva provato piaceri che non provava da
tantissimo era in camera con un’altra ragazza. Per un attimo pensò che sarebbe
scoppiata a piangere, ma si accorse che i suoi occhi non erano nemmeno umidi,
aveva imparato a non piangere più per niente, provava il dolore in altri modi
lei.
‘D’altra parte lui non è il mio
ragazzo.. può fare quello che vuole’ non era del tutto convinta di questo, ma in mancanza d’altro
non sapeva a cosa appigliarsi. Sentì crescere dentro di lei, mischiata al
dolore, la rabbia, non accettava che un ragazzo le avesse messo i piedi in
testa un’altra volta.. non poteva accettarlo.
“Slash è un
coglione, non soffrire per lui” sentì un brivido lungo la schiena quando quelle
parole arrivarono al suo orecchio, la voce bassa e sensuale, i capelli rossi
che le facevano solletico alla spalla, una mano appoggiata delicatamente al suo
fianco.
“Non soffro
per nessuno”
“Vuoi dirmi
che non sei gelosa?”
“Lui non è
il mio ragazzo” la mano le carezzò il fianco.
Liz si voltò
trovandosi a pochi centimetri dai verdissimi occhi di Axl, la guardavano con
una quantità di desiderio assurda. La rabbia cresceva ancora, e come un lampo
la scena appena vista passò nitidissima nella mente di Liz.. ‘Non l’avrai vinta.. nessuno mi può mettere
i piedi in testa’
Axl guardava
quella creatura che tanto desiderava, il piano di Giada aveva funzionato e ora
toccava a lui, vedeva la rabbia negli occhi della ragazza, una rabbia che lo
eccitava da morire. Non sapeva perché quella ragazza avesse un effetto tanto
schiacciante su di lui, ma non poteva aspettare oltre, l’aveva desiderata
troppo e troppo inconsciamente. Avvicinò impercettibilmente le labbra a quelle
rosse e piene di lei, le trovava magnifiche e assolutamente invitanti.
Liz azzerò
la distanza tra loro, baciandolo con forza, niente romanticismi, agiva per
vendetta, per sfogarsi.. nulla di più. Sentiva Axl rispondere prontamente al
bacio, portare anche l’altra mano sui suoi fianchi e cominciare ad accarezzarla
più audacemente. Axl si staccò da lei..
“Non sembri
disperata per Slash”
“E infatti
ti ho detto che non lo sono”
Tornò a
baciarlo, di parlare non aveva nessuna voglia.
Eccomi
qui!!! Sono tornata! Siamo arrivati al capitolo fatale.. che
succederà ora?? Eh eh.. lo scopriremo solo vivendo come si suol
dire!! Ragazze sono contenta delle recensioni che lasciate e anche per
chi legge e basta.. (Sto diventando ripetitiva) un becione a
tutte!! Liz Eagle
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Capitolo 40 *** Cap. 40 ***
Capitolo 40 nvu
CAPITOLO 40
La sua pelle
è molto più delicata e soffice di come avessi mai osato immaginare, il suo
corpo perfetto, i suoi capelli setosi, quelle labbra piene e rosse che mi
baciano.. dio è qualcosa di meraviglioso. Sento la sua rabbia, le sta bruciando
dentro, lo sento dai suoi tocchi, la leggo nei suoi occhi profondi. Slash aveva
ragione, ha due occhi in cui ci si perde, forse sono più pericolosi dei miei
famigerati occhi verdi.. Slash.. che razza di coglione, ma come ha fatto a
farsi Giada quando poteva essere con Liz? Devo averlo aiutato a conciarsi da
buttar via.. domattina mi ucciderà.. ma ne è valsa la pena.
Liz spinge
Axl con forza sul letto, Axl, la star maledetta che tutti descrivono come senza
cuore, come la carogna peggiore, è seduta davanti a lei, sembra un bambino,
sarà tutta la rabbia che le è sorta vedendo Slash e Giada, ma lei in quel
momento si crede fortissima. Passa una mano tra i lunghi capelli rossi, sono
morbidi e lisci, lo vede chiudere gli occhi, lasciarsi trasportare dal suo
tocco. Sa come far impazzire un uomo, sa quali armi usare. Lo spinge piano per
le spalle, rimanendo in piedi davanti al letto, si sfila la maglietta,
mostrando i seni rotondi e sodi. Axl la guarda quasi ipnotizzato, ha desiderato
così a lungo quel momento!
Non le
interessa del giorno dopo, forse dopo quello che è successo non uscirà più con
Slash, anche se la loro non era una storia seria, lei inevitabilmente ci è
rimasta male, anche se tenta di nasconderlo a sé stessa lo capisce dalla rabbia
che le è sorta dentro. Non le importa, ci sarà anche rimasta male ma sa come
farsela passare, Axl è solo il primo passo. Poi con la sua determinazione e
standogli alla larga si dimenticherà di lui.
Axl è davvero
sexy, bisogna ammetterlo, e le sue labbra mandano il fiamme la pelle del collo
di Liz, stesa sotto di lui in quel groviglio di coperte. Con un colpo di reni
Liz ribalta la posizione, torturando il petto di Axl che per una volta non
trattiene i gemiti, non gli importa, sa che non avrà un’altra possibilità di
stare con Liz e vuole godere appieno di questo momento.
Tutti e due
sono instancabili, passano ore a fare quello che entrambi sanno essere solo
sesso, puro e disinteressato sesso, almeno per Liz, perché Axl è tutto meno che
disinteressato. Si gettano sul letto sfiniti con ancora il fiatone, Axl si
sporge verso Liz, cercando di racchiuderla in un abbraccio che lei però
rifiuta, non vuole nessun tipo di romanticismo, nessuna coccola, non quella notte.
Per Axl è un
boccone amarissimo, il peggiore che abbia mai ricevuto, molto spesso lui ha
negato quel tipo di affetto a molte ragazze che si era portato a letto, non
essendo in vena di smancerie, ma non aveva mai provato a pensare cosa dovesse
voler dire non ricevere nemmeno una carezza dalla persona con cui hai appena
fatto sesso.. ora lo sa. Liz gli sfugge veloce, e si sdraia dandogli le spalle,
non lo fa con cattiveria, ma una carezza o un abbraccio sono le ultime cose che
vuole. Axl ci rimane malissimo, perché ora più di prima ha davanti agli occhi
la triste verità, Liz non è minimamente attratta o affezionata a lui, e gli ha
concesso quella che lui reputa la miglior notte in vita sua solo perché
arrabbiata con Slash, e troppo orgogliosa per essere da meno di lui.
Sconfitto
Axl si volta dalla parte opposta, ha ancora quel briciolo di orgoglio che gli
impedisce di passare il resto della notte insonne a fissare la sua schiena,
stringe il lenzuolo così forte da farsi venire le nocche bianche.
Liz guarda
il nulla, tiene gli occhi fissi su un punto senza guardarlo veramente.
L’immagine di Slash e Giada non vuole lasciare la sua mente, a scatti viene
sorpassata da quella di Axl che chiude gli occhi raggiungendo l’apice con lei.
Sa di averlo trattato malissimo quella notte, di essersi comportata con lui
come una perfetta menefreghista, cosa che non ha mai fatto con nessun altro, ma
non riesce comunque a dispiacersene. Axl era un ripiego, un antidolorifico e
lei l’ha trattato come tale.. e poi, uno come lui, che ha la fama del più
stronzo amante che si sia mai visto, se lo merita anche un po’.
E pensare
che lei quella notte si era recata all’hotel decisa a parlare con Slash, ad
affrontare il famigerato discorso, a mettere luce sulla loro situazione, e
invece non l’aveva nemmeno salutata, troppo impegnato con la puttanella, e lei
si era ritrovata a fare sesso col rosso, senza un minimo di passione o
sentimento, solo per scaricare un po’ di rabbia, e per pareggiare i conti col
riccio.
***
“Ehi honey..
tutto bene?” i raggi del sole sono una delle cose più fastidiose per uno che si
sta riprendendo da una sbornia colossale, due piccole mani gli accarezzano la
schiena per il lungo. Slash si volta incontrando gli occhi azzurro-grigi di
Giada, non ricorda come lei sia finita lì, non ricorda niente della sera
precedente, ma vedendola nuda e vedendo sé stesso nudo non ci mette molto a
ricostruire una serata da routine: sbornia, droga e sesso, pura vita da Guns.
Ma la vita
da Guns non è sempre bella; con la mente reduce della serata e un forte pulsare
delle tempie che fa male, Slash capisce comunque che qualcosa non quadra, che
non si è andato a cercare la serata Guns. Dov’è Liz, la ragazza che da qualche
tempo aveva preso a fargli battere forte il cuore? Perché cazzo quella troietta
di Giada era finita nel suo letto invece che in quello di Axl? ‘porca troia, mi sono conciato di nuovo come
una merda!’
“Sono stata
benissimo stanotte..” pure un’altra di quelle sfigate che fanno i complimenti
dopo una serata di sesso.. di solito Slash si pavoneggia di quei complimenti,
ma in quel momento gli fanno schifo.. gli fanno ribrezzo.
“Buon per te
perché io mi sono annoiato” Slash non è mai delicato o di buon umore la
mattina, fatte le dovute eccezioni, e quel giorno meno che mai..
“Carino da
parte tua” adesso fa pure la menosa? No ma dico da dove viene questa? E
quell’espressione da so tutto io? Sarebbe da prendere a schiaffi..
“Taci
puttana.. fuori da camera mia” non vuole vederla un minuto di più.. si sente
una merda.. si sente un traditore.. eppure lui e Liz non stanno insieme, ma ciò
non gli impedisce di sentire quel nodo alla gola che fa tanto fastidio, non è
convinto nemmeno lui di quello che pensa, è convinto di averla tradita e per
questo si sente un verme.
“Vaffanculo”
Giada raccoglie velocemente le sue cose, si riveste in un secondo e fa per
andarsene, è felice perché sa che il piano ha funzionato, ma è troppo
orgogliosa e troppo stronza per farsi insultare così, spalanca la porta, ma
prima di uscire si gira di nuovo verso quel letto, Slash non la guarda, ma ciò
che importa è che senta.
“Gli stronzi
se la prendono sempre nel culo sai Slash? Chissà come mai c’ero io nel tuo
letto..” e senza aggiungere altro esce, se ne va velocemente.
“Stronza!”
ma che diavolo vuole questa ragazza? Di solito si accontentano di una buona
scopata e morta lì..
Slash prova
a riaddormentarsi, ma il dolore alla testa è insopportabile, il nodo alla gola
forse anche peggio.. e un brutto presentimento si insinua nella sua mente. Cosa
voleva dire Giada con quelle parole? Che fosse successo qualcosa? No..
sicuramente era solo incazzata con lui.. non che gliene fregasse qualcosa.
Abbandonata
l’idea di riaddormentarsi, visto che i tormenti non sembrano volerlo lasciare
in pace, si alza, provocando fitte più forti alla testa che però tornano come
prima quasi subito.. ‘cristo che male’.
Va in bagno,
sente un terribile sapore in bocca, anche questo fa parte dei postumi della
serata, ma sembra più amaro del solito. Si sciacqua la bocca, lavandosi i
denti, poi si infila sotto la doccia velocemente, l’acqua fredda nel tentativo
di riprendersi un po’.
***
Si sveglia
per il caldo, il sole è insopportabile, tasta con una mano il letto.. sente le
coperte che man mano diventano più calde, poi quel leggero contatto con la sua
pelle. Liz è ancora lì che dorme, stanca per i tormenti del giorno prima. Axl
si alza a sedere e la guarda, è bellissima mentre dorme, il viso rilassato e un
leggero sorriso.. forse sta facendo un bel sogno. Il suo corpo perfetto
fasciato dalle lenzuola bianche, i capelli che si spargono sul cuscino, dorme
accoccolata su sé stessa, sembra quasi una bambina. La tentazione di toccare
quella pelle color caffelatte, sofficissima, è irrefrenabile. Con i
polpastrelli segue delicatamente la curva del suo fianco, le lenzuola la
coprono solo fino alle anche, la schiena scoperta è un richiamo fortissimo; le
bacia la spalla leggermente, la sente muoversi, si sta svegliando.
“Ciao
piccola..”
“Ehi..” Liz
si gira, non vergognandosi per niente della sua seminudità, Axl sente la gola
diventare secca.. ancora una volta.
“Come stai?”
“Bene..
scusa se ieri sera non sono stata proprio adorabile ma.. ero stanca..”
Sapeva che
loro due non avevano un futuro, che non gli rimaneva niente dopo quella notte e
per Axl questa consapevolezza era una tortura.. “Vorrà dire che andrà meglio la
prossima volta” ma tentar non nuoce, no?
Liz si girò
con occhi che non lasciavano spazio ad altre possibilità “Scordatelo”
“La mattina
non migliori in fatto di gentilezza.. facevi così anche con Slash?” già..
Slash, non ci aveva ancora pensato. Una fitta al petto che fa male, ogni volta
che le torna in mente quella scena.
“Non sono in
vena di sarcasmo”
“Non hai
detto che non soffrivi per lui”
“Si ed è
così.. ma le tue frecciatine risparmiatele.. vado a farmi una doccia”
“Fa come
fossi a casa tua”
Si alza,
portandosi dietro il lenzuolo bianco avvolto attorno al corpo, Axl sente il
forte desiderio di seguirla, ma non ha il coraggio di farlo, quella ragazza
tutta d’un pezzo lo spaventa.
L’acqua
fresca è un toccasana, si sente invecchiata di dieci anni, sente gravare su di sé
il peso di una situazione che di lì a poco potrà solo peggiorare. Finisce di lavarsi
in fretta, prima se ne va dall’albergo meglio è.. incontrare Slash quella
mattina non sarebbe stato piacevole.
“Hai fatto
in fretta”
“Quando
voglio sono veloce”
“Stai
scappando via?”
“Devo andare
a lavorare”
“Di
domenica?”
“Si..
problemi?”
“No no..
figurati”
Si veste
velocemente, si vede che se ne vuole andare, anche se improvvisamente si ferma,
si appoggia al davanzale della finestra per fumare una sigaretta, è troppo
nervosa per i suoi gusti. Axl si alza diretto in bagno, anche lui per il
bisogno di darsi una rinfrescata.
‘forse è meglio andarsene ora che è
presto.. ho meno probabilità di vedere Slash..’ un’altra fitta al petto, non è
possibile che stia così male, deve andarsene subito da quell’albergo o finirà
per impazzire. Quasi corre verso la porta, esce dalla stanza ma non fa in tempo
a fare nemmeno un passo.
***
Esce dalla
sua camera, ha finito le sigarette, sicuramente Duff ne ha e dopo una nottata
del genere ne ha un estremo bisogno. Cammina per il corridoio, la camera di
Duff si trova davanti a quella di Axl. Slash sta ancora rimuginando sulle
parole di Giada quando la porta della stanza del rosso si apre, facendolo
smettere di respirare.
Liz è
davanti a lui bellissima come sempre, qualche residuo del trucco della sera
prima e i vestiti ce hanno chiaramente visto troppo, ma ciò non le impedisce di
essere bella da togliere il fiato. Slash la guarda con la bocca spalancata,
incapace per un secondo di capire.. perché Liz nella camera di Axl? La guarda
neglio occhi, la sua espressione non promette niente di buono, si vede che è
arrabbiata.
Ad un tratto
realizza, un moto d’ira nasce dal centro del petto, si espande velocissimo,
sente che potrebbe esplodere per la rabbia da un momento all’altro, stringe i
pugni fino a far sbiancare le nocche e serra la mascella fin quasi a farsi
male. Si accorge a mala pena della porta della camera di Duff che si apre,
scatta a correre superando Liz. Axl esce dal bagno ancora gocciolante con solo
i boxer addosso, non fa in tempo a vedere il riccio che già un pugno
potentissimo la colpito sullo zigomo, facendolo sbattere violentemente contro
lo spigolo della porta..
Ehi
ragazze! Sono finalmente tornata.. mi dispiace di averci messo un’eternitàè per
aggiornare.. ma a parte il fatto che sono stata in America 20 giorni, non avendo
un minuto per scrivere neanche a pagarlo.. e poi questo capitolo è stata una
vera agonia.. non riuscivo ad andare avanti!! Ditemi che ne pensate perché ci
ho messo 15 giorni a scriverlo!!
Un
bacio Liz Eagle
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Capitolo 41 *** Cap. 41 ***
Capitolo 41 nvu
CAPITOLO 41
Slash si
scagliò su Axl con tutta la forza che aveva, lo prese per le spalle buttandolo
a terra e sovrastandolo mentre lo colpiva con pugni e calci.
“FIGLIO DI
PUTTANA!!!”
“SLASH
SMETTILA! FERMATI!” Liz tentava invano di calmare Slash, il ragazzo non
sembrava sentirla nemmeno accecato com’era dalla rabbia e dalla gelosia.
Mel urlò nel
vedere la scena, si era preparata mentre Duff ancora dormiva perché aveva
sentito dei movimenti in camera di Slash, di qualcuno che si era fatto la
doccia, ed essendo convinta che Liz avesse dormito con lui quella notte,
pensava di andare a casa con lei.
Liz si
aggrappò alle spalle di Slash “SLASH FERMATI!! BASTAA!!” ma lui la spinse via
con una mano, sporcandole la maglietta di sangue, facendola cadere a terra.
Mel rimaneva
immobile, le aveva sempre fatto impressione il sangue e le mani di Slash ne
erano piene. Liz la superò correndo in camera di Duff che si stava alzando in
quel momento, svegliato dalle grida.
“Duff
alzati!! Devi fermarlo o lo ucciderà!”
“Cosa?” il
riccio era in piedi con solo i boxer addosso, ancora assonnato.
“Slash
ucciderà Axl se non lo fermi!” A quel punto Duff mise a fuoco la scena, nella
stanza di fronte Axl aveva il volto coperto di sangue e Slash lo picchiava
fortissimo insultandolo. Scattò superando Mel, ancora paralizzata, e corse ad
afferrare Slash da sotto le spalle.
“Fermati
amico! FERMATI!!” ma Slash sembrava ad un tratto più forte di lui, si dimenava
come un ossesso mettendo Duff in serie difficoltà “LIZ SVEGLIA STEVEN!!!”
Liz corse
nella prima camera, non sapeva quale fosse di Steven e quale di Izzy, per
fortuna era quella giusta, Steve dormiva abbracciato ad una ragazza bionda. Se
ne fregò e lo scosse violentemente.
“Mmm.. che
c’è?”
“Steve ti
prego aiutami!!! Alzati devi venire dai!!”
“Che
succede?”
“Slash sta
picchiando Axl!! Duff non riesce a tenerlo da solo!!”
“Finirà
tutto con una birra.. come al solito..”
“No stavolta
è diverso! Slash è furioso!! CAZZO STEVE ALZATI!!”
Steve si
alzò, Liz lo spinse con forza fuori dalla sua stanza, il biondo si sfregò gli
occhi, arrivò davanti alla porta di Axl e mise a fuoco la scena: Duff teneva
Slash per le spalle, il riccio si divincolò dalla sua stretta e tirò un pugno
in faccia ad Axl prima di essere ripreso da Duff; il rosso giaceva a terra, era
irriconoscibile coi lividi bluastri che già cominciavano a farsi vedere sulla
sua pelle diafana e il viso coperto di sangue. Slash urlava insulti a destra e
a manca, incurante dei tentativi di Duff per fermarlo.
Steve si
precipitò ad aiutare il biondo, sollevarono Slash di peso che continuava a
scalciare e ad urlare, con non poca difficoltà lo portarono fino alla sua
stanza, lo lanciarono a terra senza preoccuparsi del fatto che avrebbero potuto
fargli male e chiusero velocemente a chiave la porta.
Intanto Izzy
si era alzato, svegliato dalle urla, ed era corso in camera di Axl, ora lo
teneva appoggiato al suo petto, Liz inginocchiata davanti a lui gli puliva il
viso dal sangue.
“Mi dispiace
Axl”
“Non è colpa
tua.. sapevo che sarebbe finita così..”
“Vedo che
riesci a parlare.. quindi io tolgo il disturbo” Izzy si alzò, visibilmente
arrabbiato e uscì chiudendosi dietro la porta. Fuori Mel, Duff e Steve lo
guardavano con sguardi interrogativi.
“Meglio
lasciarli parlare”
***
“Cosa vuol
dire sapevo che sarebbe finita così?”
“Beh.. me
l’aspettavo.. conosco Slash”
“Non aveva
il diritto di farlo”
“E perché
no?”
“Io e lui
non stiamo insieme Axl.. e se non sbaglio è stato il primo a portarsi in camera
una troietta”
“Ah giusto..
Giada”
“Come mai
non eri con lei..”
“Mi sono
accorto che non era lei che volevo” Axl la guardò coi suoi occhi verdi, un velo
di tristezza nello sguardo. Liz rimuginò sulle sue parole.. una dichiarazione,
non se l’aspettava ed era l’ultima cosa che voleva sentire. Gran bel casino..
“Axl io..”
“Lo so.. non
serve che tu aggiunga altro.. fa già male abbastanza sapere che ti sei
innamorata di quel coglione”
“Non sono
innamorata di Slash, ma a maggior ragione non sono innamorata di te”
“Beh.. lui
resta sempre un coglione”
“E uno
stronzo..”
“Perché è
andato con Giada?”
“No.. perché
ha aggredito te quando non avrebbe nemmeno il diritto di parlare.. poi mi
sente”
“Sei tosta
eh?”
“Non si vede
a pelle?”
“Si..
decisamente” le sorrise, Axl aveva davvero un sorriso bellissimo, peccato che
lo riservasse solo per i momenti speciali, Liz fu orgogliosa di essersene
meritato uno.
Si sentivano
ancora le urla di Slash, chiuso nella stanza, Liz doveva andare a parlare con
lui, non le era piaciuta per niente quella rissa.. lo aspettava una predica
memorabile.
***
Si rialzò da
terra, era caduto malamente ma non gli importava, quando sentì la serratura
scattare diede fuori di matto, l’avevano chiuso dentro. Si scaraventò contro la
porta, colpendola con la spalla, la prese a pugni, a calci, ci tirò contro una
lampada.. ma niente.. ‘fottuta porta!!’
Urlava con
tutto il fiato che aveva in gola, voleva uscire da lì a tutti i costi, poi
improvvisamente, mentre ancora si sfogava con un urlo, sentì una lacrima
bagnargli la guancia. Tutto a un tratto si sentì privo di forze, stanco
fisicamente, vuoto interiormente. Si appoggiò al muro, lasciandosi scivolare
fino a terra, la testa appoggiata alle mani, gli venne da piangere e per una
volta non si trattenne.
‘Dio sono un coglione.. perché Liz?
Perché? Perché mi hai fatto questo.. mi dispiace piccola.. mi dispiace
tantissimo.. sono riuscito a mandare tutto a puttane anche questa volta.. per
una volta che ero felice. Non valgo niente. Che senso ha essere amato da fan e
schiere di ragazzine.. se poi non sai farti amare da chi ami? Perché è così
Liz.. Duff aveva fottutamente ragione.. io mi sono innamorato di te.. come non
mi era mai successo. Mi sono completamente perso dentro di te. E poi ho pensato
bene di fare la cazzata.. di mandare tutto a fanculo.. ma io non volevo amore
mio.. ti giuro che non volevo. Me l’hai fatta pagare.. oddio come mi fa male
pensarti con lui.. mi fa male Liz.. mi fa malissimo.. ho bisogno di te.. ne ho
bisogno.’
Liz lasciò
Axl solo, uscì dalla sua stanza, trovandosi davanti tutti gli altri che la
guardavano in attesa, li ignorò, passò oltre e si diresse a grandi passi verso
la camera del riccio. Girò piano la chiave, entrò senza quasi far rumore. Lo
vide accasciato a terra con le mani tra i capelli. Lui alzò la testa sentendola
arrivare.. aveva pianto, si vedeva. Chiuse la porta, ci si appoggiò e rimase in
attesa.
Slash si
alzò piano, ogni movimento sembrava costargli una fatica immensa.. la guardò
negli occhi, lei sostenne il suo sguardo. La sua Liz, la sua bellissima Liz ora
era lontana anni luce.
“Non ti
vergogni?” Slash abbassò la testa
“Lui non
doveva farlo”
“Ah è colpa
sua quindi.. tu non c’entri niente”
“Ero
ubriaco”
“Quindi è
colpa dell’alcol..”
“Pensavo non
venissi più..”
“Ah.. quindi
è colpa mia.. quante domande devo farti prima che la colpa ricada su di te?”
“Non ero in
me..”
“Anche
stamattina eri sbronzo? No perché hai una mira notevole da ubriaco”
“Ero
arrabbiato Liz! Mi uccide l’idea di te con lui!”
“E QUESTO TI
PARE UN BUON PRETESTO PER PICCHIARLO? SLASH MA IN CHE MONDO VIVI!”
“LUI LO
SAPEVA!”
“COSA SAPEVA
SLASH?”
“QUANTO CI
TENESSI A TE!”
“E DOVEVA
PARARTI IL CULO MENTRE TU TI SCOPAVI GIADA?” Si trovavano a parlare
vicinissimi, urlavano entrambi, Liz per la collera, Slash per la disperazione.
“IO NON
VOLEVO SCOPARMI GIADA!”
“SEMBRAVA
PROPRIO COSì INVECE!”
“LUI FA
SEMPRE COSì! NON RISPETTA NIENTE E NESSUNO! VOLEVA PORTARTI A LETTO E CI è
RIUSCITO! E TU GLI DAVI CORDA!”
“Io gli davo
corda? IO GLI DAVO CORDA! NON SONO STATA IO A PORTARMI IN CAMERA PER PRIMA UNA
TROIA!”
“TU ERI MIA!!” Lo schiaffo di Liz arrivò
fortissimo, la guancia di Slash cominciò a bruciare, impressionante quanta
forza avesse quella ragazza.
Liz
detestava la gente che non ragionava, Slash non poteva permettersi di dire che
lei era di sua proprietà ne tanto meno prendersela con Axl perché aveva passato
la notte con lei quando lui per primo se l’era fatta con un’altra. Non poteva
tacere su quella che era sempre sembrata una relazione aperta per poi ammazzare
di botte chi si avvicinava a Liz.
“Vaffanculo
Slash! Vedi di crescere.. io con te non voglio più avere niente a che fare”.
Uscì dalla
sua camera senza lasciargli il tempo di dire nulla. Mel la guardò preoccupata,
lei non disse nulla, prese la sua borsa caduta vicino alla porta della stanza
di Axl, la prese per un braccio e quasi corse verso l’ascensore.
Slash si
riabbandonò contro quel muro, ricominciando a piangere come non aveva mai fatto
in vita sua.
“LIIIIZ!!!
LIIIIZ!!” urlava con tutto il fiato che aveva in corpo, tanto che Liz lo sentì
distintamente dall’ascensore, non fece altro che abbassare lo sguardo, mentre
l’ascensore si avvicinava al piano terra, facendole sentire sempre di meno
quelle urla..
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Capitolo 42 *** Cap. 42 ***
Capitolo 42 nvu
CAPITOLO 42
“Mi spieghi
adesso che è successo? Ti lascio con Slash e ti ritrovo con Axl?”
“Tu non mi
hai lasciata con Slash, troppo impegnata col tuo ragazzo”
“Che stai
dicendo?”
“Dico solo
che con la faccia di Duff appiccicata alla tua non hai nemmeno visto cosa è
successo”
“Beh..
dimmelo tu no?”
“Non ho
fatto in tempo a salutare Slash che lui se ne stava andando in camera sua con
Giada in braccio”
“Coglione”
Liz
camminava a testa bassa, fumando una sigaretta dietro l’altra; era visibilmente
nervosa, non avrebbe mai voluto dover urlare in faccia a Slash, ne tanto meno
tirargli uno schiaffo. Era ancora arrabbiata con lui, per il suo comportamento
infantile, per la rissa con Axl, perché non aveva ancora ammesso di essere nel
torto.
“E Axl?”
“Era lì”
“E hai
pensato bene di vendicarti”
“Non era
pensata come una vendetta, semplicemente Slash era con un’altra e Axl era lì”
“Era per
sfogo”
“Era per
passare il tempo Mel, in una relazione aperta funziona così, Axl è un bel
ragazzo e Slash non c’era.. fine della cosa”
“E per Axl
era così? Per lui è finito tutto ora?”
“No..”
“Te pareva”
“Me l’ha
detto stamattina..”
Ci fu una
pausa.. Mel sapeva che Liz non la diceva giusta, nonostante la sua espressione
avrebbe convinto chiunque a crederle, Mel inclusa, la terza sigaretta di
seguito le fece capire che non era così, a Liz non era mai piaciuto accendersi
una sigaretta appena buttata quella precedente, anche se ogni tanto capitava
che ne fumasse due.. ma tre no.
“Come mai
tre sigarette?”
“Cerco di
scaricare la tensione.. sono nervosa”
“Sicura di
non essere arrabbiata?”
“Si.. sono
arrabbiata. Con Slash perché ha picchiato Axl”
“Solo perché
ha picchiato Axl?”
“Si Mel..
solo per quello”
‘Col tempo lo ammetterai’ “E adesso che intendi fare?”
“In che
senso?”
“Con Slash,
con Axl.. in generale”
“Con Axl non
ho niente da spartire.. mi dispiace solo che si sia fatto delle finte
speranze.. con Slash meno lo vedo meglio sto”
“Tu che
scappi?”
“Non sto
scappando.. voglio solo evitare un altro esaurimento nervoso.. non mi ha fatto
piacere picchiarlo”
“Potevi non
farlo..”
“Mi ha fatta
arrabbiare”
“Potevi non
farlo comunque”
“Lo sai come
sono fatta.. e comunque ora basta, Slash si è rivelato il bambino che già
sospettavo che fosse.. sono stufa di certi ragazzi”
“Io non
credo che Slash sia come gli altri”
“Mel me
l’hai già detto un’altra volta, sostenendo che Slash non sarebbe andato mai con
un’altra.. ma avevo ragione io.. è successo, mi perdonerai quindi se stavolta non
ti credo”
“Mi toccherà
uscire da sola..”
“Ti verrò a
prendere se vuoi.. e potrai sempre venire da me per un consiglio
sull’abbigliamento”
“Grazie
bella”
Mel riflettè
su quello che l’amica le aveva detto.. sapeva che Slash non era così bambino,
che ci era rimasto male davvero.. si era capito fin troppo bene dai fatti di
quella mattina. Ma sapeva anche che Liz su certe cose era irremovibile, se si
dice relazione aperta per lei è relazione aperta, qualsiasi forma di gelosia la
manda in bestia; le dispiaceva per Slash, perché sapeva anche che Liz era una
testa dura, che difficilmente si arrabbia con i ragazzi a cui vuole bene, ma
sei poi si arrabbia è capace di non parlarci più, ma lei rimaneva l’amica di
Liz, per questo era sempre dalla sua parte, anche in queste situazioni in cui
lei avrebbe reagito in modo completamente diverso. ‘Probabilmente se Duff avesse fatto una cosa simile sarei scoppiata a
piangere cadendo in una depressione infinita’ ma Liz non l’avrebbe mai
fatto.. lei non era l’anello debole di una relazione, lei portava i pantaloni
in una coppia, non avrebbe mai fatto la parte della povera ragazza tradita.
***
“Man..”
“Esci Duff”
“Voglio
parlarti..”
“E io non
voglio”
“Hai
bevuto!?”
“Ho appena
cominciato”
“Slash
smettila di fare il bambino”
“Vaffanculo
Duff! Esci da qui!!”
“No che non
esco!”
“Duff te lo
chiedo per favore.. lasciami da solo”
“Sei la
solita testa dura” Duff uscì scuotendo la testa, quando Slash era depresso
faceva sempre così.. non voleva mai sentire niente e nessuno.. o quasi.
“Slash
posso?”
“Che vuoi
Adler?”
“Parlare con
te..”
Slash
sbuffò.. sapeva che quei due non l’avrebbero lasciato respirare per tutto il
giorno.. ma via il dente via il dolore no? “Come vuoi..”
Steve si
sedette di fianco a Slash, rollando uno spinello, così il riccio si sarebbe
rilassato un po’ “Allora?”
“Che vuoi
che ti dica Steve?” parlava piano, era stanco e triste, serio come non lo era
mai.
“Tutto..
dall’inizio”
“Perché?”
“Perché ti
conosco da una vita e non ti ho mai visto così.. e forse è perché in questi
giorni non ti ho osservato così insistemente come gli altri che non mi sono
accordo della situazione.. ecco perché voglio che mi spieghi tutto da capo”
“Non saprei
nemmeno da dove incominciare..”
“Cosa hai
sentito?”
“Quando?”
“Quando
l’hai vista la prima volta” Slash accese la canna, aspirandone il fumo
lentamente.
“La gola
seccarsi.. e le mani sudare”
“E quando ti
ha parlato?”
“Un piccolo
brivido dietro al collo”
“E quando
l’hai lasciata sotto casa sua la prima sera?”
“Non lo so..
mi aveva detto di cercarla.. mi dicevo che non l’avrei mai fatto.. ma sapevo
già che non era vero.. ero curioso di conoscerla meglio”
“E la prima
volta che l’hai baciata?”
Rise
sommessamente al ricordo di quella serata.. della loro prima vera serata “Non
so bene.. era.. tipo una scossa elettrica.. tutto il corpo che trema per un
po’.. ti è mai successo?”
“Non
proprio.. aspetto ancora una che mi dia questa sensazione..”
“è bella..”
“Cosa?”
“Quella
sensazione.. era bella”
“E la prima
volta che ci sei andato a letto Slash? Cosa hai sentito quella volta?”
“Ero
felice.. ero assolutamente felice Steve.. non solo perché era stata una scopata
memorabile ma.. non lo so.. mi sembrava di sentire quella fottuta energia
positiva che non si ha mai..”
“E
stamattina?”
Slash lascio
di nuovo cadere la testa, lasciandola ciondolare, la ritirò su piano.. “Mi
sentivo esplodere.. da una parte ero incazzato con me stesso.. mi sono
svegliato con Giada nel letto e già avevo l’amaro in bocca.. poi quando l’ho
vista.. e.. ho realizzato. Ero arrabbiato.. furioso con Axl, con me stesso e in
più tristissimo.. non posso sopportare l’idea di loro due insieme Steve, lei
era il mio angolo di felicità in questa vita che troppo spesso è pesante e
complicata.. e forse ero anche geloso di Axl.. perché ha avuto anche lui il mio
angolo di felicità, capisci?”
“Si Slash..
capisco.. incredibile..”
“Che?”
“Ti sei
innamorato e io nemmeno me ne sono accorto.. e ti conosco da anni! Gli altri me
l’avevano detto, ma io non ci credevo. Mi sarebbe bastato guardarti come
adesso”
“Non so cosa
fare Steve”
“Per ora non
fare niente.. e dico niente, non ti incazzare con Axl, non presentarti sotto
casa sua piangendo o facendole una serenata. Non ti ubriacare al Rainbow e
soprattutto non farti fino alla morte. Lascia calmare le acque, verrà il momento
in cui dovrai fare qualcosa ma non è adesso.. non fare assolutamente niente”
“E quando
arriva il momento che faccio?”
“Non lo so..
ci devo ancora pensare.. non posso sfornare consigli come fossero biscotti allo
zenzero!” Slash sorrise per quel suo amico di sempre, con quel suo sorriso
eterno da bambino, ma che quando meno te lo spetti si rivela il più saggio.
“Grazie
Sveve..” si lasciò cadere su di lui, Steve lo abbracciò dietro alle spalle,
stringendolo forte, voleva bene a quel suo amico capellone!
“Ora si che
mi sento un frocio!”
Risero..
Slash non credeva che sarebbe stato in grado di ridere dopo quello che era
successo.. ringraziò silenziosamente Steve per questo..
***
“Axl?”
“Sono in
bagno” Izzy aprì la porta, Axl si stava disinfettando la faccia
“Sei
soddisfatto adesso?”
“Che vuoi
dire Izzy?”
“Che sei una
testa di cazzo” Axl si voltò incredulo, Izzy non lo insultava mai, almeno non
con quel tono serio.
“Stai
mandando tutto a puttane!”
“Izzy lascia
che ti spieghi”
“Non devi
spiegarmi un cazzo Axl! Ancora una volta hai calpestato tutti noi per uno dei
tuoi soliti capricci da bambino!”
“Non era un capriccio
Izzy, e tu lo sai”
“Non era un
capriccio? PUOI ESSERE INNAMORATO DI LIZ QUANTO VUOI MA SAPEVI CHE SAREBBE
FINITA COSì! SAPEVI CHE LE PIACEVA SLASH E CHE NON SAREBBE MAI STATA CON TE! PERCHè
CAZZO L’HAI FATTO ALLORA!?”
“Izzy
ascoltami..”
“SONO STUFO
DI ASCOLTARTI! Tocca sempre a me ascoltarti ma adesso mi sono rotto i coglioni!
Te l’avevo detto Axl.. TE L’AVEVO DETTO! MA TU NON SAI ASCOLTARE NESSUNO! DEVI
FARE SEMPRE DI TESTA TUA! MA STAVOLTA SEI SOLO! SE VA TUTTO IN FUMO GIURO CHE
NON TI RIVOLGERò Più LA PAROLA!”
Izzy uscì
sbattendo la porta, era stufo del comportamento di Axl, gli voleva bene come a
un fratello era vero, ma anche la sua pazienza aveva un limite, e non ne poteva
più di sopportare il peso delle cazzate del rosso. Aveva cercato di avvertirlo,
sapeva fin dall’inizio che Slash non avrebbe sopportato una cosa del genere, ma
Axl ancora una volta non gli aveva datto retta, e adesso se Slash non avesse
più voluto parlare con lui, Izzy l’avrebbe capito. Aveva una paura fottuta che
le cose non si sistemassero. Se Axl non si fosse dato una regolata, avrebbero mandato
i gruppo a puttane una volta o l’altra, e forse quel momento era già arrivato..
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Capitolo 43 *** Cap. 43 ***
Capitolo 43 nvu
CAPITOLO 43
Entrò in
casa lasciando cadere le chiavi sul mobiletto nell’ingresso, fortunatamente era
domenica, non doveva andare al supermarket a lavorare quel giorno, aveva tempo
fino alle otto di sera, prima di cominciare il turno al Rainbow.
Andò velocemente
in cucina, togliendosi il giubbotto di pelle e lasciandolo cadere a terra in
mezzo all’ingresso, era nervosa, arrabbiata e.. triste. ‘Vaffanculo!’ l’idea che il riccio fosse riuscito a rovinarle la
giornata la mandò in bestia, era già stata pesante quella mattinata e sapeva
che ci avrebbe rimuginato su tutto il giorno, lo faceva sempre.
Si accese
una sigaretta preparando la caffettiera, aveva proprio voglia di un caffè..
rivide le scene di quelle ultime ventiquattro ore, non avrebbe avuto pace quel
giorno..
Slash che
baciando Giada e tenendola in braccio andava in camera sua; Axl che gemeva
sotto di lei trasportato dalla passione, la sua carezza dopo il loro amplesso;
l’espressione incredula di Slash quando l’aveva vista uscire dalla stanza del rosso;
Axl col viso insanguinato; Duff e Steven che trascinavano Slash di peso; Axl
che la guardava con occhi disperati mentre le confessava i suoi sentimenti;
Slash triste, arrabbiato e fottutamente geloso, i suoi occhi dopo quello
schiaffo..
Le urla del
riccio risuonarono nelle sue orecchie, scosse la testa per mandarle via, non
voleva soffrire per lui, non gli avrebbe permesso di farle questo. Spense la
fiamma sotto la caffettiera, versandosi una grande tazza, con ancora la
sigaretta tra le dita andò in stanza, si sedette alla scrivania, doveva trovare
il modo di distrarsi.
Prese una
borsa a caso dal pavimento, vi frugò dentro in cerca di qualcosa che suscitasse
il suo interesse.. sentì sotto i polpastrelli una superficie lucida, prese quel
foglietto: era la sua foto con Slash, al negozio di travestimenti, la guardò,
indugiando sui lineamenti del suo viso, sul suo sorriso..
‘VAFFANCULO! Che palle cazzo!’ aprì il cassetto del comodino, ci
mise dentro la foto richiudendolo violentemente. Si stava davvero incazzando
quando suonò il telefono. Riprese la tazza di caffè facendo l’ultimo sorso e
andò a rispondere..
“Pronto?”
“Ciao
piccola”
“Ciao Mike..
dimmi”
“Senti hai
per caso da fare oggi pomeriggio?”
“No..”
“Non esci
con quel capellone?” ‘Perfetto..’
“No non ci
esco..”
“Ti va di
fare un po’ di straordinari?”
“Che
intendi?”
“Ho trovato
quello nuovo.. si lo so.. non è una ragazza e non mi farà dei numeri sul
bancone, ma così accontentiamo il pubblico femminile..”
“E cosa
c’entro io? Devo insegnargli a sculettare?”
“No.. ma mi
chiedevo se potevi venire qui a fargli capire come funziona..”
“La
maestrina del nuovo cameriere? Non è capace da solo di portare bicchieri e
birre?”
“Eddai Liz
non fare la cinica! Ti pago il doppio all’ora”
“Ok ok..
arrivo” ‘se non altro ho qualcosa da
fare..’
L’idea di
andare al Rainbow prima del regolare inizio dell’orario di lavoro normalmente
l’avrebbe fatta andare in bestia, non le erano mai piaciuti gli imprevisti di
quel genere. Ma quel giorno la chiamata di Mike sembrò una benedizione,
rimanere a casa a rimuginare le avrebbe fatto passare un pomeriggio d’inferno,
al lavoro almeno aveva la testa occupata. Si rimise addosso il giubbotto di
pelle, prese la borsa accendendosi un’altra sigaretta, vedendo che ne
rimanevano poche nel pacchetto imprecò mentalmente.. ‘dovrò prenderne altre vista la piega della giornata’.
Prima di
uscire, con già la borsa in spalla, la sigaretta accesa tra le labbra, prese il
telefono e fece il numero di Mel; la bionda non rispose.. ‘sarà di nuovo uscita con lo spilungone’
“Mel ciao..
senti, ha chiamato Mike, devo andare al Rainbow prima a far capire a quello
nuovo cosa vuol dire ‘lavoro’. Ci vediamo direttamente la stasera ok? Un
bacio.. e salutami Duff! O magari no.. vedi un po’ tu”
Era un
classico che i messaggi in segreteria di Liz non avessero senso.. ma davvero
non sapeva se il ‘salutami Duff’ era stata una buona idea. ‘Smettila di pensare o ti va il cervello in fumo’.
***
“Ciao..”
“Ehi! Tutto
bene?”
“No..”
“Che è
successo?”
“Posso
entrare..”
“Si, certo..
entra pure” Duff entrò nell’appartamento che ormai gli era diventato familiare,
si sedette a peso morto sul divano di pelle blu e si accese una sigaretta,
offrendone una alla bionda.
“Devi
lavorare oggi?”
“Stasera..
al Rainbow”
“Capito..”
“Che è successo
Duff?”
“Sono
preoccupato..”
“Per Slash?”
“Si.. mi ha
cacciato fuori da camera sua oggi..”
“Evidentemente
non aveva voglia di parlare..”
“Aveva già
cominciato a bere”
“Ah..”
“Lo fa
sempre quando c’è qualcosa che non va.. e ho una paura fottuta che stavolta
possa esagerare.. con l’alcol e tutto il resto”
“Slash non è
così stupido Duff”
“Non è
questione di stupidità.. lui è abituato a bere, e quando beve perché è triste
si butta giù una quantità di roba allucinante fin che non arriva al punto di
non sentire più quello che beve.. non sa regolarsi. E io me ne sono pure
andato”
“Gli altri
non gli permetteranno di certo di suicidarsi!”
“E chi? Axl
se si avvicina a quella camera va in contro a morte certa, Izzy avrà un bel da
fare con lui, l’ho visto incazzato stamattina, credo che farà una delle sue
strigliate al rosso, una di quelle che si può permettere solo lui.. e Sveve..
beh, spero davvero che Sveve lo aiuti, lui si che potrebbe farlo ragionare, non
sembra ma sono davvero molto uniti lui e Slash, forse più di noi due”
“Passi molto
più tempo tu con Slash che non Steven..”
“Già.. gli
voglio bene a quel capellone, ma ti assicuro che ci sono momenti in cui Steve
piomba su di lui stile angelo caduto dal cielo.. dio solo sa come fa.. ma spero
che lo faccia anche questa volta. Probabilmente è già andato a parlargli”
“Allora di
che ti preoccupi?”
“Non lo so..
è una sensazione, ho paura che Slash non se la passerà bene per un po’ e
conosco quel cazzone abbastanza da sapere che potrebbe essere davvero un gran
problema”
“Non si
caccerà nei guai vedrai..”
“Non è solo
quello.. è che.. non lo so, Slash è quello dal sorriso perenne, beh no.. forse
quello e Steve, ma si fanno concorrenza, Slash vede sempre il bello delle cose,
riesce a tirare su il morale a chiunque, e dico davvero a chiunque, anche al
primo che passa per strada. Evita i rischi e quindi molti problemi.. parlando
sempre di cuore e sentimenti, sul piano pratico non sa nemmeno cos’è il
rischio, e finisce sempre nei peggiori casini.. ma adesso.. è difficile da
spiegare, ma penso che si sia preso una batosta più grande di lui, ho paura che
perda quell’animo da bambino.. ho paura di vedere Slash in depressione”
“Beh.. è
ovvio che ci soffrirà, era affezionato a Liz, ma non penso che perderà il suo
essere bambino.. come potrebbe!”
“La verità e
che non posso sopportare l’idea di vedere Slash triste.. lui mi ha sempre fatto
ridere, anche nei momenti peggiori, e mi sento male all’idea che forse io non
saprei fare altrettanto, non saprei da dove cominciare.. lui me ne ha fatti
talmente tanti di favori sotto quest’ottica che mi uccide l’idea di non saper
fare altrettanto. Prendi oggi per esempio: tu e Liz ve ne eravate andate, Slash
era in camera sua che urlava come un disperato, non puoi immaginare lo strazio
nel sentirlo così.. poi ad un certo punto basta, non si è sentito più niente da
camera sua, non è nemmeno uscito per attaccare di nuovo Axl, e sapeva che la
porta era aperta.. mi sono spaventato a morte. Poi ho provato ad entrare, si
era già scolato una buona dose di Jack e aveva pianto.. dio se aveva pianto!
Non credo di averlo mai visto piangere, o almeno così palesemente. Mi ha detto
di andarmene e io l’ho fatto.. come ho potuto andarmene? Lui non l’avrebbe mai
fatto fossi stato io al suo posto, perché quando ci si mette è davvero uno
scassa cazzo! Ma ti fa capire che lo fa perché ti vuole bene, lui sarebbe
rimasto in quella stanza finché non avrei raccontato tutto per esaurimento
nervoso.. tirando poi fuori uno dei suoi consigli inutili! Qualche battuta e
riusce3ndo a farmi ridere.. io invece me ne sono andato..”
“Duff, non
puoi pretendere di essere come Slash!
Lui fa ridere sempre tutti! Quante persone gli vogliono bene per questo? Tu ti
fai volere bene in modo diverso! Rimanere li e tentare di farlo stare meglio a
tutti i costi non sarebbe suonato naturale, e credimi è stato meglio così”
“Forse.. ma
ad ogni modo.. mi manca fottutamente il suo sorriso”
Teneva lo
sguardo basso, si vedeva che stava male per Slash, a Mel si strinse il cuore
vedendolo così. Gli accarezzò i lunghi capelli biondi, lo attirò a sé
stringendolo forte, Duff rispose al suo abbraccio.
“Ti voglio
bene razza di capellone.. e te ne voglio per quello che sei!”
Quella
ragazza lo faceva stare bene, gli riservava una quantità di affetto che lui
avrebbe accolto volentieri in qualsiasi momento.. rifletté sulle sue parole, la
strinse di più prima di rispondere.
“Io invece
ti amo.. perché mi fai sempre stare bene”
Si baciarono,
squillò il telefono, ma Mel decise di non rispondere, molto probabilmente era
Mike che le chiedeva chissà quale favore e l’idea di inventarsi una scusa per
passare ancora del tempo con Duff non la attirava particolarmente. Si alzò
continuando a baciare il riccio, conducendolo verso la camera da letto.
“Non
rispondi?”
“No.. guai a
chi ci interrompe ora!”
Chiusa la
porta della camera il telefono era un suono confuso, non si sentiva da lì.
Bene
bene bene ragazze! Grazie mille per i vostri commenti! La mia puntualità nell’aggiornare
questa fic lascia davvero a desiderare.. ma ne ho un’altra in fase nascente che
mi toglie gran parte di concentrazione.. per non parlare dell’ispirazione! Vabbeh..
mi dispiace annunciarvi che comincia un periodo un po’ brutto per il nostro
povero Slashino! Ma cercherò di non farlo soffrire troppo! Promesso! Anche perché
non potrei mai far stare troppo male il mio amore platonico!! Oddio che bello!!
Cercherò
di aggiornare presto! Un bacione!!
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Capitolo 44 *** Cap. 44 ***
Capitolo 44 nvu
CAPITOLO 44
“Eccoti
finalmente!”
“Scusa Mike
se no mi sono spuntate ancora le ali!”
“Uooh..
giornataccia Liz?”
“Meglio non
parlarne”
“Che c’è? Il
capellone ti ha fatta arrabbiare?”
“La tua
capacità di girare il dito nella piaga è stupefacente!”
“Ok.. come
non detto, passiamo ad altro va.. lui è Kevin!”
Liz guardò
oltre il suo capo, un ragazzo stava in piedi dietro di lui, con lo sguardo un
po’ spaesato. Era molto bello, alto, il fisico atletico, le spalle larghe, due
occhi verde bosco e una massa di capelli biondi, tagliati disordinatamente che
arrivavano tre dita sopra le spalle. Il viso largo, i lineamenti dolci se non
fosse stato per gli zigomi, ben marcati. Era davvero bello. Quando Liz posò gli
occhi su di lui quello sorrise, sapeva che lei era lì per aiutarlo ad
ambientarsi, e vista la sua poca esperienza da cameriere, era una benedizione!
Liz non potè non notare quanto fosse bello il suo sorriso, davvero sincero, ma
non poté nemmeno evitare di paragonarlo a quello di Slash, molto più aperto e allegro,
più dolce, che faceva automaticamente sorridere anche l’altra persona.
“Piacere..”
le tese la mano, le dita lunghe e affusolate, proprio quelle mani che a lei
piacevano tantissimo!
“Piacere
Liz” la strinse, si stupì del fatto che la sua mano riusciva ad essere quasi
fredda col caldo che c’era!
Kevin si
sfregò le mani tra loro, sudate per la tensione, dopotutto era il suo primo
giorno di lavoro al Rainbow. Mike non aveva aperto apposta quel pomeriggio, per
permettere a Liz di istruire Kevin nella massima tranquillità, e visto l’umore
con cui la ragazza si era presentata, si congratulò con sé stesso per la
splendida idea.
“Bene, fatte
le presentazioni io vi lascio, devo andare dal grossista a prendere un po’ di
rifornimenti.. mi raccomando Liz! Lo lascio nelle tue mani! Trattamelo bene e
non farlo scappare a gambe levate!”
“Ci proverò”
improvvisamente il bel sorriso sul volto di Kevin sparì, lasciando spazio ad
un’espressione seriamente preoccupata! Liz rise dello stato del ragazzo,
sorridendogli per tranquillizzarlo, e loa cosa parve funzionare, dopotutto Liz,
anche se succube di una terribile giornata, non perdeva certo il suo fascino e
la sua sensualità!
Mike uscì,
dopo un altro paio di raccomandazioni della serie ‘non rompete troppe
bottiglie’ o ‘voglio ritrovare il bancone quando torno’. Appena se ne fu andato
Liz, che si era girata in direzione del capo per salutarlo, tornò a guardare
Kevin.
“Ok,
mettiamoci al lavoro”
Si avvicinò
alla porta che portava al camerino che lei e Mel usavano per cambiarsi, Mike le
aveva detto che aveva lasciato lì l’uniforme del ragazzo, che al contrario
delle due amiche, non aveva la libertà di venire vestito come più preferiva,
doveva per forza indossarla, non che Liz e Mel fossero entusiaste della
clausula sul loro abbigliamento, che doveva essere necessariamente piuttosto
provocante.
Gli fece
indossare la divisa, gli stava a pennello: dei normalissimi pantaloni neri con
una polo dello stesso colore, non era certo lui che doveva attirare
l’attenzione dei clienti, per cui Mike aveva votato per un completo molto
neutro. Sopra l’indispensabile grembiulino nero con le tasche, utile soltanto
per appoggiare penna e blocco delle ordinazioni, visto che, nell’eventualità
che qualche birra o cocktail si rovesciasse addosso al cameriere, era un pezzo
di stoffa talmente piccolo da non coprire certo i pantaloni dal danno.
“Ti sta
benissimo!”
“Davvero?
Sembro un pinguino!” effettivamente il ragazzo si era presentato al locale con
jeans stracciati e una maglietta nera dei Kiss, di certo quello non era il suo
stile!
“Beh..
capisco che per i tuoi standard non sia il massimo, ma non si discute con
Mike!”
“Afferrato..”
“L’uniforme
te la porti a casa ogni volta, la maglia cerca di lavarla il più spesso
possibile, visto che la sera in questo posto si muore dal caldo e dubito che
riuscirai a non sudare, almeno tre volte la settimana.. per i pantaloni almeno
una volta alla settimana, ovviamente se non si sporcano per qualche disastro,
allora lavali subito, che se ti si rovescia addosso della birra poi puzzano da
far schifo!”
Kevin rise,
quella ragazza gli metteva allegria, a lui come a tutti quelli che avevano il
piacere di parlarci, ed inoltre era davvero bella da mozzare il fiato, anche
così, senza trucco e vestita solo con jeans e maglietta; nessun capo di
abbigliamento, per quanto largo e sformato, avrebbe potuto nascondere quel
corpo perfetto!
“Ok.. adesso
passiamo ad altro..”
Tornarono
nella sala principale del bar, Liz si fermò in mezzo alla stanza.
“La
numerazione dei tavoli parte dall’angolo in fondo a destra e prosegue seguendo
le colonne, se una sera abbiamo dei tavoli prenotati parti dai numeri bassi,
non metterle a casaccio, se necessario aggiungi posti e sedie, ma parti sempre
dai numeri bassi, altrimenti noi non sappiamo a chi portare le ordinazioni e
Mike da fuori di matto!”
“Numeri
bassi.. ricevuto!”
“Credo che
per ora Mike non ti farà stare al bancone, i nostri cocktail hanno una certa
fama nei paraggi e i novellini non ci mettono quasi mai mano.. per cui,
qualsiasi ordinazione servila col vassoio, che sia un caffè, otto birre o un
bicchierino di Jack Daniel’s, porta sempre il vassoio, e fai pagare appena
arrivi al tavolo, dio solo sa se no quanti se ne vanno ubriachi fradici senza
pagare! O anche senza essere ubriachi!”
“Ahahah! Ok anche
questo è ricevuto!”
“Se devi
dare il resto vai alla cassa a chiedere a Mike, lui sta sempre lì, facendo poco
o niente visto che di bigliettoni ne girano pochi, comunque i resti ce li ha
lui, anche se ti danno i soldi giusti portaglieli subito, a meno che non ti
chiamino ad un altro tavolo, comunque cerca di essere più veloce che puoi a
portarglieli, Mike la sera è spesso nervoso, soprattutto se ci sono degli
ubriachi in giro, cioè sempre.. ha paura che possano rompere qualcosa o
scatenare una rissa, e se vede tanti soldi che arrivano alla cassa si
tranquillizza e non rompe i coglioni!”
“Ahahaha! E
io che pensavo che gli volessi bene!”
“Gli voglio
bene! Ma a volte è davvero pesante! L’orario di chiusura è alle due,
teoricamente i camerieri se ne vanno via prima, visto che gli ultimi clienti li
teniamo sempre al bancone, o comunque non sono mai troppi quindi noi due
riusciamo a seguirli tutti, ma non posso confermarti questo privilegio, sei
l’unico uomo oltre a lui che lavora qui, due braccia forti sono comode per
pulire dopo la chiusura!”
“Pure! Lui
non vi aiuta?”
“Lui se ne
va sempre dopo mezzanotte e mezza, anche prima se le bambine non vogliono
dormire, a proposito.. dopo che se n’è andato i soldi li porti a noi, al
bancone”
“Ok”
“Credo che
per ora sia tutto, se sai tenere in mano un vassoio sei a posto..”
“Per la
verità ho sempre avuto qualche problema con l’equilibrio, non l’ho detto a Mike
perché temevo che non mi assumesse!”
“Ahahaha!
Ottima mossa! Per fortuna il grossista è lontano da qui, Mike ne avrà per un
bel po’.. e tu avrai tempo per un corso accelerato!”
Presero
quindi due vassoi e cominciarono a fare pratica, Liz gli fece portare prima
cose piccole, facendolo girare tra i tavoli, camminando anche lei e andandogli
volutamente addosso, per abituarlo alla massa accumulata la sera nel locale,
poi man mano aggiungeva cose da portare. Kevin era inesperto, ma se la cavava
discretamente, aveva rotto due tazzine e un boccale, ma non era poi così male
per essere un principiante, oltretutto Liz non era affatto delicata quando lo
spingeva. Imparò anche a far roteare il vassoio su un dito, ovviamente vuoto,
ma faceva scena!
Finirono
quasi un’ora dopo, pulirono il bancone dai residui della lezione e raccolsero i
vari vetri per terra.
“Da quanto
lavori qui?”
“Da qualche
anno.. non è un lavoro nobile lo so, ma Mike ci vuole e4 ci tratta bene, e non
avendo molte possibilità per spiccare nel mondo del lavoro mi tengo stretta il
posto! Alla fine ha i suoi vantaggi! Beviamo gratis, abbiamo una paga che ci
permette un appartamento a testa, sostenuta dal mio lavoro pomeridiano,
altrimenti pagherei la casa ma non avrei altro per vivere, e soprattutto è
molto elastico sui nostri turni, nei limiti del possibile”
“Capisco.. è
faticoso?”
“Diciamo che
quando vai a letto alle quattro e la mattina dopo alle otto devi essere al
supermarket, maledici il mondo, ma per il resto, non è poi così male, riesco
quasi a divertirmi qualche volta!”
“Ahahah..
scommetto che il fare la balia al nuovo arrivato non rientri in questi casi!”
“Scherzi?
Vederti rompere il boccale di birra dopo aver cercato di salvarlo in tutti i
modi, per altro sporcandoti, è insostituibile! Per non parlare delle tue
facce!”
“Beh.. lieto
di farti così ridere!”
“Ahahah! Sei
simpatico Kevin! Mi piace!”
Uno strano piacere
avvolse Kevin nel sentire quelle parole, conscio del fatto che non ci fosse
nulla di malizioso nel complimento di Liz, non poteva però fare a meno di
sentirsi lusingato per quell’affermazione. La conosceva da non più di due ore,
è vero, ma di certo l’aveva colpito, era simpatica, estroversa e tutto sommato
dolce, nonostante la sua difficoltà nel maneggiare il vassoio (che diciamolo,
non è nulla di troppo complicato) non aveva minimamente accennato a giudicarlo,
e non gli aveva fatto pesare nemmeno un errore. Come rimanere poi impassibili
davanti alla bellezza di Liz?
“Ok.. credo
che abbiamo finito.. puoi andare a casa”
“Vuoi che ti
accompagni?”
“No
tranquillo.. non importa.. ti stancherai già abbastanza stasera senza aver
bisogno di aggiungere altra fatica a priori”
“Ma che
fatica! Mi fa piacere”
“Non lo
metto in dubbio ma stai tranquillo.. vado da sola”
“Ok.. allora
ci vediamo stasera?”
“Si.. a
stasera.. anche se per la verità mancano si e no due ore!”
“Già..
allora.. a tra due ore!”
“Ciao!”
“Ciao”
Liz si
allontanò dirigendosi verso casa sua, trovava il gesto di Kevin molto carino, e
in generale quel ragazzo le piaceva, per un’ora e mezza, che obbiettivamente
era poco, ma meno di niente, era riuscita a non avere un diavolo per capello a
causa di Slash, ridendo si era inevitabilmente distratta, contenta di aver
raggiunto il suo obbiettivo, svoltò verso casa sua, sentendo già il magone
salirle alla gola.. ‘che palle! Ma quando
cavolo finirà!?’
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Capitolo 45 *** Cap. 45 ***
Capitolo 45 nvu
CAPITOLO 45
“Axl?” Izzy
entrò in camera del biondo, gli aveva lasciato tempo per abituarsi a quello che
lui sapeva essere stato un rifiuto da parte di Liz, lui, l’amico fedele che già
sapeva cos’era successo in quella stanza dopo che, arrabbiato, se n’era andato
sbattendo la porta. Conosceva Axl, ci avrebbe provato, avrebbe tentato di
portarla dalla sua parte, aveva letto nei suoi occhi giorni prima il sentimento
che provava per lei, non propriamente da Axl a dirla tutta.
Non aveva
tentato di fermarlo, pur sapendo che il rosso avrebbe combinato qualche casino
dei suoi, non certo per menefreghismo. La ramanzina gliel’aveva già fatta,
molto prima che scoppiasse il putiferio, e nonostante lui fosse l’unico a cui
Axl dava un minimo di ascolto, nonostante sapesse il peso che aveva il suo
giudizio nella testa di Axl, sapeva anche che oltre a quelle poche parole non
avrebbe mai potuto fare altro. Axl lo teneva in grande considerazione, era
vero, ma non cambiava certo il suo modo di pensare, di esigere ogni cosa, solo
per qualche piccola parola dell’amico. Diverse volte era riuscito a dissuaderlo
dal fare cose che avrebbero compromesso l’equilibrio del gruppo, ma molte altre
volte i suoi sforzi non ricevevano nessuna risposta in cambio. Così era stato
anche quella volta, Axl aveva fatto come sempre di testa sua, ma stavolta ne
avrebbe pagate le conseguenze, stavolta l’aveva fatta troppo grossa.
Entrò
cercandolo con gli occhi, lo vide sdraiato sul letto, le mani, con gli
avambracci pieni di lividi per i calci di Slash, dietro la testa; il viso con
le macchie violacee, e in più la mancanza della maglietta rivelava il resto dei
segni lasciati da quella mattinata che non aveva portato nulla di buono, per
nessuno. Non si lasciò impietosire dalla vista del suo migliore amico coperto
di lividi, graffi o taglietti, non aveva scuse per il suo comportamento. Rimase
in piedi, davanti alla testata del letto, guardandolo severo e accusatore, le
braccia lungo i fianchi tese, l’espressione terribilmente seria.
“Sei
contento adesso?” per la prima volta da quando Izzy aveva messo piede in camera
sua, Axl aprì gli occhi, guardandolo dal letto, senza muoversi a causa dei
dolori ai muscoli. Non rispose, sapeva già che Izzy aveva ragione, ma non
riusciva comunque a pentirsi di quello che aveva fatto, perché il ricordo di
Liz era troppo bello, e per questo si sentiva un verme.
“Mi ha
rifiutato” ora come ora, quello era ciò che più lo turbava, era uno stronzo
perché non riusciva a pensare a cosa dovesse provare Slash in quel momento,
troppo preoccupato a compiangere sé stesso per non essere riuscito a
trattenerla.
“Beh.. era
il minimo! Credevi davvero che avrebbe lasciato Slash per mettersi con te?” ‘no.. certo che no..’ lui sapeva
dall’inizio che quella era stata la loro prima ed ultima notte insieme, che Liz
non era certo una ragazza a cui mancassero determinazione e idee ben chiare,
non una di quelle che cambia ragazzo in base alla quantità di attenzioni che
riceve. Con non poca fatica si mise a sedere sul bordo del letto, prendendosi
la testa tra le mani, fermamente deciso a non rispondere al moro.
Izzy gli si
avvicinò, non si sarebbe accontentato del muto assenso, voleva sentirlo dire da
Axl, che per una volta affrontasse a testa alta i problemi, perché quella volta
non sarebbe potuto sparire per qualche giorno, tornare all’improvviso, offrire
una birra a Slash e amici come prima, dimenticando entrambi Liz.. Slash non
l’avrebbe dimenticata e lui nemmeno. Gli prese il mento con una mano,
alzandogli il viso e costringendolo a guardarlo negli occhi.
“Ti ho fatto
una domanda”
“Sai già la
risposta”
“Voglio
sentirtelo dire” Axl sbuffò, Izzy ce l’aveva a morte con lui, si sentì ancora
peggio sapendo di aver deluso, questa volta per davvero, il suo più caro amico.
“Ok.. sapevo
che non sarebbe stata con me”
“E allora
adesso voglio sentirti dire il motivo per cui l’hai fatto lo stesso”
“Questa
volta non la sai la risposta Izzy, so che pensi che fosse solo un capriccio..
ma non è così! Quella ragazza mi ha sconvolto giorni fa!”
“Io so che
non era un capriccio.. so che non è come la volta che ti sei portato a letto la
mora di Duff perché era tutte curve e volevi toglierti lo sfizio di sedurre una
come lei, so che non è come quando hai spinto Steve a lasciare la sua ragazza
perché non te l’aveva data, e so che non è come quando ti sei scopato quella
puttana della mia ragazza perché eri triste e volevi un po’ di svago.. ma non
dovevi farlo comunque Axl”
“COSA DOVEVO
FARE ALLORA JEFF! STARE A GUARDARE E SOFFRIRE COME UN CANE!”
“NON URLARMI
ADDOSSO BILL! SEI NEL TORTO! DEVI CAPIRLO!”
“Tu non
capisci Jeff.. mi uccideva dentro! Stavo con Giada e immaginavo come sarebbe
stato se al suo posto ci fosse stata Liz! Non potevo nemmeno sfogarmi con
qualcun’altra! Per non parlare di quando la vedevo o peggio vedevo lei e
Slash!”
“Non me ne
frega un cazzo se ci stavi male Bill! Dovevi fartela passare! Lei stava con
Slash e quel coglione è fottutamente innamorato! Era felice e sai con la vita
di merda che facciamo non è certo facile!”
“E io sono
condannato a vivere di merda?”
“Non puoi
pensare di risollevare le sorti della tua vita sulle spalle degli altri, per di
più dei tuoi amici! Cazzo Axl! Ti avrei ammirato se ti fossi fatto una tizia
qualunque, strappandola dalle braccia del suo ragazzo.. soprattutto se era una
di quelle coppiette smielose.. MA PERCHè A SLASH! AXL CAZZO! LORO SONO LA TUA
FAMIGLIA, LA NOSTRA FAMIGLIA!”
“NON VOLEVO
FARE DEL MALE A SLASH!”
“NON DIRMI
STRONZATE ROSE!! SAPEVI BENISSIMO CHE GLI AVRESTI FATTO MALE! CAZZO! COSA MI
TOCCA SENTIRE ANCORA EH? CHE TI ERI MESSO D’ACCRODO CON GIADA PER TOGLIERLO DI
MEZZO?” Axl abbassò lo sguardo.. stavolta sentendosi davvero un verme, per
tutto, per come aveva agito alle spalle di Slash, per come aveva snobbato le
parole di Izzy, per come adesso aveva messo Liz in una situazione sicuramente
non piacevole, per come, ne era sicuro, l’avrebbero guardato Duff e Steve.
“No.. dimmi
che non l’hai fatto!?” come poteva confessare al suo migliore amico che quella
volta aveva giocato davvero sporco? Che era caduto davvero in basso? Dire che
Giada si era offerta avrebbe solo peggiorato la situazione, e quel giorno se ne
era presi abbastanza di pugni. Rimase con lo sguardo basso, senza il coraggio
di incrociare gli occhi di Izzy, aspettando il peggio.
“Mio dio..
non ci posso credere.. dimmi di no Axl, dimmi che non è come penso!” ma ancora
il rosso non emise alcun suono.
“Bill ma
come cazzo hai potuto! Ora capisco! I brindisi, le piste, i giochetti! Bill! Ma
non ti fai schifo!?” Axl annuì piano con la testa, le lacrime che riprendevano
a rigargli il volto.
“Tu non sei
la persona che conosco.. sei egocentrico ed egoista è vero.. ma non eri mai
caduto così in basso! Mi fai pena William!”
Izzy si
allontanò velocemente da quella stanza, chiudendosi nella sua. La situazione
era molto peggio di come aveva immaginato, non poteva credere che Axl avesse
davvero architettato tutto per mettere in difficoltà Slash, ora certe cose
piuttosto ambigue della sera precedente, viste sotto la nuova luce, avevano
molto più senso. Si sentì triste per quel suo amico, al quale, nonostante
questa madornale cazzata, era legato senza via di scampo; si sentì triste
capendo che Axl non sarebbe mai cambiato, con la paura che peggiorasse
ulteriormente.. e diversi anni dopo avrebbe scoperto che le sue paure erano più
che fondate.
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Capitolo 46 *** Cap. 46 ***
Capitolo 46 nvu
CAPITOLO 46
Liz uscì
dalla doccia, provata per la lunga giornata, che a quanto pare non era ancora
finita. Mezzora dopo sarebbe dovuta essere di nuovo al Rainbow per l’ordinario
turno di lavoro, e non è che morisse dalla voglia di cominciare. Per un attimo
le venne in mente la possibilità che Slash and co. si presentassero lì quella
sera ‘mio dio no! Spero non sia così
stupido!’ poi pensò che Axl e Slash avrebbero avuto qualche problema da
risolvere, e che quindi c’era una scarsissima probabilità di vederli al Rainbow
a bere birra tra amici.
In quel
momento suonò il telefono, di sicuro era Mel.. ‘Oddio speriamo sia Mel!’
“Pronto?”
rispose un po’ titubante, aveva paura che fosse Slash.. o Axl.
“Ciao
bellissima!” tirò un sospiro di sollievo sentendo la voce dell’amica.
“Ciao Mel!”
“Come stai?”
“Mel ci
siamo viste sei ore fa! Sto bene!”
“Beh non si
sa mai.. sempre meglio chiedere.. ho sentito il tuo messaggio in segreteria,
scusa se non ho risposto ma ero occupata..”
“Immagino ci
sia Duff lì nei paraggi”
“Ehm.. si in
effetti è qui.. aveva bisogno di.. ehm.. divertirsi”
“Mel non sei
capace di dire stronzate! Duff non ti cercherebbe mai per ‘divertirsi’”
“Va beh..
lasciamo perdere.. com’è quello nuovo?” l’immagine di Kevin comparve nella
mente di Liz.
“Molto
carino!”
“Ah.. bene..
sembri entusiasta”
“Beh.. direi
di si! Meglio che un’altra di quelle troiette che Mike puntualmente ci
ripropone!”
“Già..
giusto..”
“Mel che
hai?”
“Niente
niente.. senti.. non passo da te prima del lavoro, mi accompagna Duff..”
“Ah, Duff..”
“Da solo”
“Ok..
perfetto! Non c’è nessun problema allora” ‘basta
Liz non verrà stasera! Ed è meglio così no?’
“Allora ci
vediamo là”
“Ok! A tra
poco bella!”
“Ciao
tigre!”
Chiuse la
telefonata e tornò a prepararsi, i pantaloni aderenti di pelle li aveva già
addosso, ci mise un panciotto abbastanza “coprente” con sotto solo il
reggiseno, d’altra parte, Mike voleva si vestissero così. Il telefono suonò di
nuovo, Mel evidentemente si era dimenticata di dirle qualcosa.
“Che c’è
ancora Mel?”
“Non sono
Mel” Li rimase incredula, tutto si era spettata meno che sentire quella voce.
“Izzy?”
“Si.. ehm..
ciao”
“Ciao..
scusa credevo fossi Mel”
“L’avevo
intuito”
“Posso
aiutarti in qualche modo?”
“In
effetti.. si.. cioè.. non proprio.. diciamo che non mi serve aiuto.. ehm.. è
solo che.. ecco.. io volevo sapere se.. mm”
“Izzy sta
tranquillo.. dimmi pure”
“Volevo
sapere che intenzioni hai”
“Cosa?”
spalancò la bocca per lo stupore, già sentire la voce del moro al telefono era
stato abbastanza inaspettato, questa poi! Che venisse a chiederle che
intenzioni aveva!
“Beh.. sai..
con Axl e Slash.. voglio dire, un po’ con tutti noi, hai intenzione di
sparire?”
“Io non lo
so Izzy.. che domande sono!”
“Scusa, hai
ragione. Probabilmente non dovevo chiamarti così dal nulla per sapere certe
cose.. è solo che qui il clima è particolarmente teso, e non so.. magari sapere
cosa avevi intenzione di fare mi avrebbe aiutato.. ma sta tranquilla, non fa
niente, non mi aspetto certo che ti confidi con me o cose del genere.. scusa,
ci si vede”
“No no aspetta!
Mamma mia parti come un treno!”
“Scusa”
“Senti Izzy,
vorrei tanto aiutarti.. ma la verità è che non so nemmeno io cosa fare.. cioè..
sono proprio confusa..”
“Già
capisco.. me lo dovevo aspettare, solo che vedendoti sempre così decisa e
sicura di te.. ho sperato un po’ troppo”
“Mi spiace
molto Izzy.. per il clima che si è venuto a creare.. mi dispiace di essere la
causa di tutti i problemi.. e mi dispiace anche di non poterti aiutare a
risolverli.. ma davvero non so che fare, è successo tutto troppo in fretta e
devo ancora riordinarmi le idee..”
“Ma certo..
non preoccuparti.. non fa niente.. allora ci sentiamo”
“Va bene.
Ciao Izzy”
“Ciao Liz..
e per la cronaca, non sei la causa di tutti i problemi.. mettiti il cuore in
pace”
“Grazie..”
“Di niente”
e mise fine alla chiamata.
Rimase fissa
a guardare il telefono, Izzy che la chiamava non era certo cosa ordinaria:
ripensò alle parole che gli aveva detto ‘qui il clima è particolarmente teso’
che voleva dire? Di certo non si aspettava rose e fiori in casa Guns, dopo
tutto quel casino, ma evidentemente la situazione era davvero difficile se Izzy
si era spinto a chiamarla. ‘Non sei tu la causa di tutti i problemi’ che ci
fosse qualcosa che lei non sapeva? Ok, se Slash non fosse andato con Giada ora
non sarebbe successo niente, e nemmeno se Axl si fosse presentato alle sue
spalle.. ma insomma, lei aveva scelto di passare la notte col rosso, non era né
ubriaca né fatta, era nel pieno possesso delle sue facoltà mentali.. certo,
forse un po’ scossa.. dopotutto non se l’aspettava, ma era comunque stata una
sua scelta. E poi, se lei non avesse fatto invaghire tutti e due di sé stessa,
ora le cose sarebbero ben diverse, anche se obbiettivamente non aveva fatto
proprio nulla per far innamorare Axl.. ma allora a che si riferiva Izzy? Non ci
capiva più nulla.. e ancora una volta, nonostante si fosse ripromessa di non
farlo per non agitarsi ulteriormente, stava ancora pensando al riccio.. e al
rosso.
Si accorse
che ormai era ora di uscire di casa, meglio non far arrabbiare Mike, aveva già
abbastanza problemi senza doversi sorbire il suo capo che le faceva l’ennesima
sfuriata per i ritardi di quei giorni.
Indossò il
suo solito giubbotto di pelle, al quale ormai era affezionata, e uscì di casa,
diretta al Rainbow.
***
“Come sta?”
Duff rientrava in hotel in quel momento, aveva accompagnato Mel al Rainbow e
poi era tornato di fretta, quasi correndo, perché senza la bionda al suo fianco
che lo tranquillizzava, non poteva non preoccuparsi per Slash.
“Come vuoi
che stia?” Izzy era arrabbiato da quella mattina, ovviamente gli altri Guns,
eccetto Axl, non sapevano il perché, ma si erano comunque accorti che qualcosa
non andava, Duff in particolare, aveva già notato un certo alone di mistero
intorno ad Izzy, era sicuro che il moro gli stesse nascondendo qualcosa.
“Dov’è? È
ancora in camera?”
“Si.. se è
Slash quello a cui ti riferisci..”
Non che Duff
non avesse pensato per niente ad Axl, ma il solo pensiero lo faceva irritare, e
non ne aveva voglia. Voleva bene al rosso come ad un fratello, ma era convinto
che la fetta più grande di colpa di quel pasticcio fosse comunque da attribuire
a lui, giorni prima aveva captato la tensione tra lui e Izzy, e loro due
litigavano solo quando Axl faceva arrabbiare Izzy coi suoi capricci, o
semplicemente perché le loro opinioni si scontravano, irrimediabilmente Axl
sceglieva quella più presuntuosa o per certi punti di vista infantile.
Camminò
velocemente verso la stanza di Slash, non aveva visto Steven nei paraggi,
sperava solo che non se ne fosse andato in giro dopo quella mattina, magari
pure con una ragazza, ma che fosse rimasto col riccio. Aprì la porta e
finalmente sorrise: Steven e Slash erano accasciati sul pavimento, visibilmente
ubriachi, ma da quel che Duff poteva constatare, Pop-corn era riuscito a tenere
a freno l’amico, una volta fattogli raggiungere l’ebbrezza, le bottiglie vuote
intorno a loro erano tutto sommato poche. Dormivano entrambi, Steven russava
fortissimo! E Slash era abbracciato a lui; fosse stato un giorno come un altro,
li avrebbero presi in giro fino allo sfinimento dicendo loro che erano froci!
Fosse stata un’altra situazione probabilmente Duff li avrebbe fotografati per
poi svegliarli e sbattergli le prove in faccia! Ma ovviamente non fece nulla,
se non sorridere per quei due suoi pazzi amici, i migliori senza dubbio.
Steven
ovviamente non era riuscito a fare la parte dell’amico che consolava, con frasi
fatte o roba del genere, e non aveva nemmeno tentato di far ridere Slash con
stupide barzellette e discorsi strampalati.. aveva fatto quello che solo lui
sapeva fare così bene, immedesimarsi.. ridursi come una merda insieme al
riccio, non particolarmente nobile come gesto, ma così gli aveva fatto sentire
che non si trovava nella merda da solo.. che qualsiasi cosa accadesse.. lui non
era mai solo.
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Capitolo 47 *** Cap. 47 ***
Capitolo 47 nvu
CAPITOLO 47
“Ciao Liz!”
“Ciao Kevin!
Ci si rivede!”
“Già.. tutto
bene?”
“Beh.. si..
nell’ultima ora e mezza non è successo molto!”
“Già.. in
effetti..” Kevin si grattò la testa imbarazzato, arrossendo un po’. Liz scoppiò
a ridere vedendolo, sembrava tanto estroverso e alla mano, invece era un
timidone!
A Kevin
brillarono gli occhi vedendola ridere, non si capacitava della bellezza e della
spontaneità di quella ragazza. Bastava guardarla per sentirsi felici e leggeri,
cosa che non capita poi così spesso. Si sentiva l’uomo più fortunato del mondo
in quel momento, semplicemente perché poteva guardarla e ridere con lei.
“Ragazzi! Mi
fa piacere che vi stiate simpatici! Ma è ora di lavorare!” Mike era spuntato
dall’interno del locale, cogliendo i due che ancora ridevano. Era già nervoso e
la serata non era ancora cominciata.. perfetto.
Kevin andò
dritto verso lo spogliatoio, per indossare la sua uniforme, Liz spense la
sigaretta che stava fumando con la punta dello stivale, aspettando Mel fuori
dal locale. La vide avvicinarsi con la familiare figura di Duff al suo fianco,
sorrise, se non altri per l’amica le cose andavano a gonfie vele, e vederla
felice rendeva felice anche lei.
“Ciao Liz”
“Ciao Duff”
l’imbarazzo di Duff per quella situazione si poteva toccare, non sapeva bene
come comportarsi, trovandosi davanti la ragazza che aveva sconvolto due dei
suoi più cari amici e irrimediabilmente, anche l’equilibrio del gruppo.
“ Va beh..
mi sa che io vado.. vado a vedere che aria tira all’hotel” il biondo baciò Mel
con affetto, poi si allontanò a grandi passi.
“Scusalo”
“Ma
figurati.. capisco il suo imbarazzo, anche io non saprei come comportarmi fossi
in lui..”
“Stronzate!
Tu sai sempre come comportarti!”
“Già.. e
guarda poi che casini che combino!”
“Ahahah! Ne
hai fatti di molto peggio!”
“E non me ne
vanto mica!”
“Dovresti!
Io fossi in te lo farei! Guardala da un lato diverso.. hai fatto andare
completamente in tilt due membri dei Guns.. due ragazzi che si vorrebbero
scopare metà delle ragazze di Los Angeles!”
“Già.. pensa
che bello andare in giro a dire: ho fatto impazzire due membri dei Guns, te li
ricordi? Si sono sciolti qualche tempo fa.. si è per colpa mia!”
“Avanti Liz
non fare così! I Guns non si scioglieranno.. vedrai!”
“Come fai ad
esserne sicura? Slash per poco non ammazzava Axl stamattina!”
“Si
riconcilieranno.. lasciami fare il mio lavoro! Sono io che devo capire cosa
sentono le persone!”
“Ok grande
Pizia! Non ti contraddirò mai più!”
“Così va
meglio.. allora? Com’è quello nuovo?”
“Davvero
carino!”
“Mmm! Non
vedo l’ora di vederlo!”
“MA MEL!”
“Che c’è?
Non è che perché sto con Duff non posso apprezzare nessun ragazzo no? Guardare
ma non toccare!”
“Sei
incorreggibile!”
“Dai
entriamo..”
“Aspetta..
vorrei prima dirti una cosa..”
“Che c’è?
Che è successo?”
“Sai.. dopo
che mi hai messo giù al telefono.. beh.. mi ha chiamata Izzy”
“Izzy? E che
voleva?”
“Sapere cosa
voglio fare con quei due.. dice che il clima tra loro è tesissimo.. che non sa
chi sta messo peggio.. che lui non sa come aiutarli e voleva che gli schiarissi
le idee, dicendogli le mie intenzioni”
“E tu che
gli hai detto?”
“Che non so
cosa fare.. perché è vero.. non saprei nemmeno da dove cominciare.. non voglio
rivederli per ora”
“Liz è normale..
anche se continui a negarlo è stata una bella batosta.. è giusto che tu voglia
del tempo, e non sta a te risolvere le cose tra di loro.. devono accordarsi
guardandosi negli occhi, tu per ora non devi fare proprio niente”
“Giusto..
credo che farò così.. evitarli, non pensarci.. e magari divertirsi un po’”
“Beh.. se
proprio non puoi farne a meno..”
“Prima
dimentico Slash è meglio è!”
“Ma sei
sicura di voler proprio dimenticare Slash?”
“Si..
sicurissima..”
“Ok..
allora”
“Ragazze vi
prego non fatemi arrabbiare! Dai che abbiamo un sacco di cose da fare!”
“Ok Mike
scusaci.. arriviamo”
Entrarono
nel locale, Mel aguzzò subito la vista cercando di scovare il nuovo arrivato,
finchè Kevin non fece la sua entrata trionfale, uscendo dallo stanzino con
addosso la divisa.
“Tu devi
essere Kevin!”
“E tu Mel..
suppongo”
“Piacere di
conoscerti.. benvenuto nella giungla!”
“Ahahah! E
pensare che Liz ha speso diverse ore per convincermi che questo posto non è poi
così male! E arrivi tu distruggendo tutto!”
“Ah.. Liz ha
impiegato ore?” inarcò un sopracciglio guardando l’amica
“Si Mel.. il
messaggio in segreteria, ricordi? Mike voleva che gli insegnassi il mestiere!”
“Si.. certo”
rispose in tono divertito.
Liz in tutta
risposta si avviò verso lo stanzino per abbandonare la borsa e il giubbotto di
pelle, poi andò verso l’entrata del locale per accendere l’insegna ‘open’,
meglio buttarsi sul lavoro e non dare troppa corda a quella sua pazza amica.
Mel non si fece di certo sfuggire questo suo comportamento, divertita dal fatto
che la ragazza tentasse di evadere dal suo carattere indagatore, sapendo che in
realtà la divertiva parecchio quando la vedeva fare congetture su congetture,
non perse occasione per stuzzicarla a dovere.
“Che fai? Ti
butti sul lavoro?”
“Mel.. non
cominciare”
“Non è che
siamo attratte dal bel biondino che sta diligentemente pulendo i tavoli? Tra
l’altro facendo mostra di un lato B lodevole?”
“Ma come ti
viene! Duff dove l’hai lasciato?”
“Te l’ho
detto! Guardare ma non toccare!”
“Tu non stai
semplicemente guardando! Gli stai facendo una radiografia!”
“Beh.. il
concetto è lo stesso!”
“Si certo,
come no!”
“Non tentare
di cambiare argomento! Allora? Ti sei trovata una nuova preda?”
“Mel.. non
ho un bisogno incessante di sesso! Non lo conosco per niente Kevin!”
“Ti do al
massimo due giorni!”
“Stronza!”
“Guarda che
l’hai detto tu che volevi divertirti per non pensare al riccio!”
“Non per
forza col sesso e non per forza con Kevin!”
“Ok.. dopo
questa ribadisco i due giorni!”
“Serpe!”
Continuarono
a chiacchierare di tanto in tanto, mentre il locale si riempiva sempre più di
clienti. Kevin si stava impegnando e aveva imparato bene da Liz; non fece
cadere nemmeno un bicchiere, portava abbastanza velocemente i soldi a Mike, il
quale non si irritò nemmeno quella sera, sfoderava sorrisi maliziosi ai tavoli
pieni di ragazze, facendole sospirare e si univa alle battute dei tavoli
maschili, facendosi in generale ben volere da tutti.
Quando si
avvicinava al bancone, l’occhio gli cadeva necessariamente sulla mora, sui suoi
occhi e sui suoi morbidi capelli a boccoli. Liz ogni tanto ricambiava i suoi
sguardi, sorridendogli.
“Kevin, mi
serve una mano in magazzino!” Mel lo chiamò a gran voce, doveva trasportare
delle scatole di birra e da sola ci avrebbe messo un’eternità, visto che Liz
era impegnata a preparare cocktail a manetta.
Kevin arrivò
velocemente, facendosi largo tra la folla e superando il bancone. Liz lo vide
venire verso di lei.
“Come sta
andando?”
Kevin le
passò dietro, accarezzandole un fianco con la mano e parlandole all’orecchio,
per farsi sentire vista la musica “Una giungla, aveva ragione Mel!” Liz rise e
ricominciò a lavorare, mentre il biondo raggiungeva Mel nel magazzino.
“Allora
biondo? Come ti trovi?”
“Bene per
ora, fa un caldo cane e c’è davvero tantissima gente, ma bene o male me la
cavo”
“Capisco..
poi c’è sempre Liz che ti tira su il morale” A Kevin per poco non caddero le
casse di birra a terra, si voltò di scatto guardando Mel preoccupato.
“Non
spaventarti! Sai quanti ci sono passati?”
“Io.. ehm..
a me non.. ma che dici! A me non piace Liz!”
“Si
ceeeerto! Kevin avanti non ti crede nessuno! Si vede lontano un miglio che le
muori dietro!”
“Beh.. io..
no! Cioè.. è simpatica ma..”
“Non cercare
scuse con me.. solo, ti consiglio di evitare esagerati romanticismi, lei li
odia. Punta sul farla ridere”
“Grazie..”
“Di niente..
ah, Kevin.. non per fare la piantagrane, ma non illuderti troppo ok?”
“Non lo
faccio mai”
“Meglio
così”
Tornarono
nel locale, dove la gente si ammassava al bancone; Liz serviva birre e super
alcolici ad una velocità impressionante. Mel mise le birre nel frigorifero e
andò ad aiutarla, Kevin fece lo stesso per poi passarle dietro di nuovo: Liz
dava le spalle ai clienti, versando del Jack Daniel’s in un bicchierino di vetro,
Kevin le passò dietro e prima che lei potesse girarsi per darlo al ragazzo che
l’aveva chiesto, glielo rubò di mano bevendolo tutto d’un sorso, senza
ovviamente farsi vedere da nessuno, per poi allontanarsi ridendo. Liz non
riuscì a trattenersi, non se l’aspettava! Kevin era davvero simpatico, a tratti
molto timido, a tratti estroverso.
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Capitolo 48 *** Cap. 48 ***
Capitolo 48 nvu
CAPITOLO 48
Axl si
svegliò; dopo la litigata con Izzy, stanco per la giornata, si era buttato a
peso morto sul letto addormentandosi quasi all’istante. La stanza era buia,
evidentemente aveva dormito più del previsto, sentiva dolore in tutto il corpo
e anche un considerevole mal di testa. Si alzò a fatica dal letto, fiondandosi
in bagno per una bella doccia, si sentiva uno straccio e il nodo allo stomaco
non tardò ad arrivare. Come avrebbe fatto con Slash? Cominciava a sentire sulle
spalle le conseguenze delle sue azioni.. e se i Guns si fossero divisi? Se lui
non fosse riuscito a rimettere le cose apposto? Se Slash non l’avesse
perdonato? Non riusciva nemmeno a pensarci.. senza la sua band non era niente,
e la minaccia di perderla gli faceva una paura fottuta. Sarebbe riuscito ad
affrontare il problema? Avrebbe sicuramente preferito scappare come suo solito,
ma qualcosa gli diceva che gli altri non gliel’avrebbero permesso.
Uscì dal
bagno, asciugandosi e vestendosi con quello che trovava in giro; prese una
sigaretta dal pacchetto abbandonato sul comodino. Uscì dalla sua stanza a passo
incerto, aveva paura di incontrare Slash.. una volta tanto aveva paura.
Si appoggiò
con le spalle al muro, davanti alla porta della camera del riccio, cercando il
coraggio di bussare. Sentiva chiaramente il basso di Duff provenire dalla
stanza del biondo. ‘dio fa che possa
sentire quel basso ancora per molto tempo..’
Di Steven
non c’era traccia, chissà dov’era quel suo amico.. l’aveva rimproverato tante
di quelle volte per l’eccessivo uso di droga che nemmeno se le ricordava, ma
pensando al suo eterno sorriso non poté fare a meno che sentire una forte
stretta al petto, all’altezza del cuore; evidentemente era una parte della pena
che doveva scontare, quella di soffrire come un cane all’idea di perdere i suoi
amici.. Duff, Steven, Izzy, caro vecchio Izzy, il suo amico di una vita, se i
Guns si fossero sciolti a causa sua non gliel’avrebbe mai perdonato,
probabilmente, anche lui come gli altri, l’avrebbe abbandonato.. e questo si che
gli faceva male. E poi Slash, piccolo grande Slash, il re delle cazzate, delle
risate, dello zio Jack e delle interviste da ubriaco.. chissà come stava male
in quel momento, solo per un suo capriccio.. ‘mi fai schifo Axl.. ti fai schifo da solo’.
Izzy uscì in
quel momento dalla sua stanza, dopo la telefonata a Liz era rimasto chiuso lì
dentro, cercando disperatamente una soluzione per quel problema, oppresso
dall’aria pesante che aleggiava nella stanza dell’hotel. Vide il rosso
appoggiato alla parete, che fumava la sua sigaretta, pensieroso. Apprezzò di
vederlo lì, per una volta non aveva dovuto scoprire tristemente che era
scappato dopo aver combinato uno dei suoi casini.
“Axl..”
“Ciao..” la
voce del cantante era triste, spenta, come i suoi occhi che per un attimo si
posarono sul chitarrista.
“Stai
meglio?” Axl sorrise, forse si sbagliava, anche con tutti i casini che poteva
combinare, Izzy non avrebbe mai smesso di preoccuparsi per lui, erano troppo
legati per dimenticarsi l’uno dell’altro.
“No.. forse solo
fisicamente”
Anche Duff uscì
in quel momento dalla sua stanza, avendo sentito delle voci in corridoio,
pensava che Slash e Steven si fossero svegliati. Si stupì vedendo Izzy ma
soprattutto Axl; lo guardò senza dire una parola, con un’espressione indecifrabile
in volto..
“Slash è in
camera?” Axl si rivolse ad Izzy, si sentiva addosso lo sguardo accusatore del
biondo, e non poteva sopportare un contatto visivo.
“Credo di
si, non so se sono svegli..”
“Sono?”
“C’è anche
Steve”
“Ah..
capito”
“Che
intenzioni hai?” le parole di Duff suonarono più come una minaccia che non come
una domanda.
“Come?”
“Hai capito
Rose.. e guardami negli occhi quando ti parlo” Axl alzò gli occhio, tremando
sotto lo sguardo duro del biondo “..che intenzioni hai con Slash?”
“Voglio rimettere
le cose a posto”
“Sai che non
sarà facile..”
“Si.. lo so,
ma meglio che scappare no?”
“Già.. forse
per una volta non dovrò rimproverarti la codardia”
In quel
momento si sentì un rumore nella stanza del riccio, evidentemente o lui o
Steven si erano svegliati.
***
‘è buio.. ma quanto ho dormito?
Oddio! Sono stretto a Steve! Cazzo sembro un frocio! Bleah.. che saporaccio..
lo zio Jack non perdona nemmeno l’alito!’ Slash si alzò titubante, la mente ancora ovattata
dall’alcool. Steven non gli aveva permesso di bere fino a star male, l’aveva
lasciato scivolare fin che la sua mente non si era svuotata, per poi lasciarlo
cadere nel sonno. Slash guardò il suo amico a terra, era ubriaco quanto lui.
Steven.. quel suo amico che non gli avrebbe mai negato un aiuto, anche
strampalato come quello. Si avvicinò al bagno a piedi nudi, senza fare rumore;
si sciacquò il viso con dell’acqua fresca, tentando di riprendersi. Lavò i
denti per togliere l’amaro dalla bocca, che non ne voleva però sapere di
andarsene. Man mano che tornava la lucidità tornavano i ricordi, e quella
disperazione così pesante tornò a pesargli sulle spalle.
La
consapevolezza che Liz l’aveva lasciato l’avrebbe ucciso se non ci fossero
stati i suoi amici.. i suoi amici, proprio tutti? Anche Axl? ‘Fanculo Slash.. Liz ti ha lasciato perché
ti sei comportato come un bambino, e tu ancora continui a scaricare la colpa a
qualcun altro.. sei tu il coglione!’
Sferrò un
forte pugno contro il muro, sentiva la rabbia crescere dentro di se, mentre si
malediva per essersi lasciato scappare quel poco di felicità che aveva trovato
nell’ultimo periodo.
Steven si
svegliò di soprassalto sentendo quel rumore, vide la luce accesa in bagno e
corse barcollando, temendo che il riccio avesse fatto qualche cazzata. Lo vide
con le mani appoggiate al mobile del lavandino, la testa a penzoloni infossata
nelle spalle.
“Slash stai
bene?” voltò il suo viso per guardarlo meglio, era pallido, postumi della
sbornia, ma non sembrava fatto o drogato.
“No Steve..
non sto bene..”
“Non ti sei
fatto vero?”
“No..”
“Ok.. non
farlo”
“Tranquillo
Steve, il vecchio Slash non è ancora pronto per il suicidio..”
“Ok.. allora
se vuoi ti lascio ai tuoi pensieri”
“Grazie
amico.. di tutto”
“Ma di che?
Vorrà dire che mi offrirai una sera di bevute!” Slash rise debolmente per il
semplice fatto che era molto stanco, ma apprezzò nuovamente il gesto.
“Andata”
“Bella
man..”
Steve uscì,
aveva già aiutato Slash a modo suo, ora era giusto lasciarlo ancora un po’ da
solo, lasciargli modo di pensare.
***
Ancora non riusciva
a darsi pace, il ricordo di Liz era entrato prepotentemente nei suoi pensieri,
graffiandogli il cuore già dolorante di per sé.. quando sarebbe finita? Lui non
era abituato al dolore, men che meno alle pene d’amore, il sesso disinteressato
l’aveva sempre tenuto lontano da quei problemi e ora che si era lasciato andare
ed era finita male, si sentiva uno schifo. Uscì dal bagno, fece un piccolo
slalom tra le bottiglie vuote per buttarsi a pancia in su sul letto sfatto, un
braccio che gli copriva il volto, l’altro appoggiato con la mano a penzoloni,
le gambe abbandonate casualmente sul materasso. Si sentiva svuotato di
qualsiasi forza vitale; la sua mente, improvvisamente votatasi al masochismo,
ripercorreva tutti i momenti felici trascorsi con quella ragazza dai boccoli
castani, dagli occhi profondi come pozzi.
Per un
attimo pensò anche ad Axl.. era arrabbiato con lui, perché il rosso sapeva
quanto quella storia era diventata importante, e sapeva anche che la sua serata
con Giada era stata frutto di una sbronza in pieno stile Guns. Ma non riusciva
a dargli la colpa, se c’era qualcuno che aveva sbagliato, quello era lui..
sapendo che quando cominciava a bere si riduceva da far schifo e faceva cose di
cui puntualmente si pentiva, non si era fermato, finendo a letto con Giada
invece che con la sua Liz; in più la mattina si era fatto sopraffare dalla
gelosia, facendo arrabbiare Liz ulteriormente, perché loro non stavano insieme,
perché lui era stato con un’altra per primo, e perché aveva picchiato il rosso.
‘Sei un fottuto cogline Slash..’ e le lacrime ricominciarono a
rigargli il volto.
Eccomi
di nuovo ragazze! mi scuso molto, come sempre per il ritardo! (continuo
a dire che aggiornerò più spesso.. e poi non lo faccio
mai..) ma dovete capire che con la scuola che è definitivamente
iniziata (intendo verifiche e interrogazioni a manetta) lo stress si
accumula.. in più, vi annuncio che sto cominciando una nuova
fic!! non la pubblicherò subito, voglio prima avviarla come si
deve e vedere dove va a parare.. quindi non la vedrete per un po' :)
Ringrazio molto la fedelissima Miss_Rose che mi commenta
sempre!! Grazie anche a tutte le altre che non lasciano commenti! Alla
prossima
Liz Eagle!
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Capitolo 49 *** Cap. 49 ***
Capitolo 49 nvu
CAPITOLO 49
“Ok.. fatto,
possiamo andare”
“Mel vuoi
che ti accompagni?”
“No..
tranquilla..” Mel fa un occhiolino a Liz, avevano appena finito il turno di
lavoro, loro e Kevin, e stavano chiudendo il locale.
“Ok.. allora
ci vediamo domani”
“Ciao splendore!”
Mel si
allontanò diretta a casa sua, lasciando Liz e Kevin da soli.
“Vuoi che ti
accompagni?”
“No
tranquillo, non è necessario”
“Ma a me fa
piacere..”
“Beh.. no ma
tranquillo.. casa mia è lontana sarebbe scomodo per te..”
“Ti ripeto
che non è assolutamente un problema, a maggior ragione se è lontana insisto per
accompagnarti.. sono le tre di notte!”
“Ok.. se
proprio insisti..”
“Sono
irremovibile”
“Va bene..
hai vinto”
Cominciarono
a camminare in religioso silenzio. Kevin era un ragazzo abbastanza timido,
soprattutto con le ragazze come Liz, forti e piene di carattere, che erano
anche il suo peggior punto debole. Aveva sempre paura di dire o fare qualcosa
di sbagliato, risultando stupido..
Liz al
contrario si sentiva strana; Kevin era un bel ragazzo, un ragazzo a cui
normalmente sarebbe stata molto interessata, e a dirla tutta quando l’aveva
visto per la prima volta quel pomeriggio era stata la prima cosa che aveva
pensato. Tuttavia, ora che si trovava sola con lui, era stata colta da una
strana angoscia, si sentiva in imbarazzo, scomoda in quella prematura intimità,
o forse quella situazione le riportava alla mente fatti che non voleva
ricordare. ‘Cazzo Liz.. riprenditi..
chiodo scaccia chiodo dai! Lo sanno tutti’ ma non riusciva a sciogliersi, a
godersi quel momento e, per così dire, quel ragazzo.
“Sei di
poche parole?” Alla fine Kevin aveva rotto il silenzio, messo a disagio da
quell’improvviso mutismo.
“Sono
stanca..” Non era assolutamente vero, era abituata ai turni di lavoro che
finivano tardi, ma di certo non poteva dirgli ‘Sai.. non parlo molto perché
giusto qualche giorno fa stavo tornando a casa con un coglione a cui mi sono
affezionata!’
“Capisco..”
“Come sei
arrivato qui Kevin?”
“Beh.. io
sono nato qui a Los Angeles, ma non in centro, in periferia.. se così si
possono definire quegli 800 km dalla Sunset Blv”
“Ok ho
afferrato”
“Non ho poi
una grande storia, appena ho avuto i soldi per permettermi una casa mia e
togliere il disturbo ai miei, che non navigano certo nell’oro, mi sono
trasferito qui. Tu invece che mi dici di te?”
“Oh.. beh..
la mia storia è simile alla tua.. solo che vengo dalla campagna” non le
sembrava il caso di raccontarle cos’era realmente il suo passato, era piuttosto
riservata su certe informazioni, solo con Slash era riuscita a sciogliersi
velocemente.. a fidarsi fin da subito.
“Bene..
abbiamo più io meno la stessa storia.. come sei finita a lavorare al Rainbow?”
“Mel ci
lavorava già.. io e lei siamo amiche dall’infanzia e lei si è trasferita a L.A.
prima di me, quando sono arrivata mi ha aiutata in molte cose, tra cui trovare
un lavoro”
“Sei
fidanzata?”
“Come?” la
domanda l’aveva colta alla sprovvista, parlavano di lavoro e tutto a un tratto
Kevin cambiava discorso così bruscamente?
“Si beh..
parlare di lavoro non è proprio interessante.. ho detto la prima cosa che mi è
venuta in mente”
“Ah.. ok..
comunque no, non ho il ragazzo”
“No? Amanti,
fiamme, amori tragici? Niente?”
“Come sei
curioso!”
“E’ solo per
conoscerti!”
“Ok.. come
vuoi.. no, no e no.. mi piace essere libera..” ‘almeno credo..’
“Bene..” Liz
lo guardò con uno strano sorrisetto, Kevin diventò pian piano sempre più rosso
sulle guance e cominciò a grattarsi nervosamente la testa.
“Cioè.. non
bene nel senso ‘Bene!’.. bene nel senso ‘Ok bene, ho capito’” Liz rise
“Tranquillo!
Non devi mica scusarti!”
Passarono
così il resto del tragitto fino a casa di Liz, ridendo e scherzando; alla fine
Liz era riuscita a sciogliersi un po’. Alla fine Kevin, con quei suoi modi così
diversi da quelli di Slash, quella pallida timidezza e quel sorriso sincero.
“Beh..
eccoci arrivati.. io abito qui”
“Ok, allora
io vado”
Kevin le
diede un leggerissimo bacio sulla guancia, quasi impercettibile, poi si girò e
si allontanò.
“Kevin!” il
ragazzo si girò di nuovo verso di lei..
“Mi ha fatto
piacere tornare a casa con te..”
“Anche a
me.. ci vediamo domani piccola” e così con un altro sorriso, la lasciò sola.
***
Liz si
svestì velocemente indossando la comoda canottiera che indossava per dormire e
solo gli slip sotto, il caldo di Los Angeles cominciava davvero a farsi
sentire. Si buttò sul letto cominciando a pensare, colta da quella strana
malinconia che la accompagnava sempre dopo la rottura col riccio.
Ce l’aveva a
morte con sé stessa, ancora una volta si era lasciata abbindolare da un bel
paio di occhioni, illudendosi che sarebbe stato bello, che sarebbe stato amore,
e come al solito era andato tutto a puttane.. ‘proprio una botta e via.. complimenti Liz!’
Avrebbe
dovuto chiuderla molto tempo prima; forse sarebbe stato meglio se avesse fatto
salire Slash in casa sua la seconda sera che si erano visti, dopo quel bacio..
una storia rapida e indolore, come quelle che si era forzatamente abituata ad
avere, che le avevano sempre fatto sentire la mancanza di qualcosa, ma almeno
non aveva mai sofferto, dopo David ovviamente.
E invece
no.. si era affezionata a quel capellone e al suo bellissimo sorriso, non dando
retta nemmeno a Mel, che le aveva detto fin dall’inizio che quei ragazzi non
erano fatti per le storie serie. Ma poi lei aveva trovato Duff, dolce e
romantico Duff, che aveva smontato la sua tesi.. e Liz aveva seguito la scia
degli eventi, pensando che tra lei e Slash potesse nascere un sentimento
analogo.
E invece
quella sera si era presentata all’hotel pregustando una nottata col riccio e
l’aveva visto con Giada. Si era sentita umiliata, non tanto per il tradimento
in sé, Liz non era una sprovveduta, non stava con Slash e non gli avrebbe mai
rimproverato una scappatella, quanto perché non se l’aspettava proprio; era
stata colta alla sprovvista e lei lo odiava.
Da
aggiungere all’umiliazione c’era la lite con Axl; se un ragazzo voleva farla
arrabbiare bastava che facesse il geloso, se poi succedeva come con Slash, che
avrebbe dovuto sentirsi almeno un minimo in colpa per aver lasciato Liz ferma
nel corridoio andandosene con Giada, allora la cosa diventava seria. Liz
detestava la gelosia, quella che sfocia in liti e atteggiamenti rabbiosi o
pressanti; era fermamente convinta che il deterioramento di una coppia partisse
da lì.
Si
addormentò ancora immersa in quei pensieri.. quella notte, sentì più freddo del
solito, e di certo non poteva essere a causa del clima.
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Capitolo 50 *** Cap. 50 ***
Capitolo 50 nvu
CAPITOLO 50
Slash sentì
bussare alla sua porta, non aveva voglia di sentire nessuno ma sapeva di dover
uscire da quella stanza prima o poi, anche solo per il bisogno primario del
cibo, non toccava niente da almeno 24 ore e la cosa cominciava ad avere un
peso. Pensò che fosse Duff, conosceva abbastanza Steven da sapere che gli
avrebbe lasciato il suo spazio per pensare, cosa che invece Duff non avrebbe
mai fatto, troppo convinto che l’amico nel momento del bisogno andasse
controllato per fare in modo che non si abbandonasse a droghe e alcol.
Grande fu la
sorpresa quando aprì la porta e si trovò davanti Axl Rose in persona. Non aveva
più pensato a lui, accettando il fatto che era stata colpa sua se Liz lo aveva
lasciato, che le cose sarebbero andate diversamente se lui non avesse perso il
controllo quella mattina. Sinceramente credeva che il rosso se ne fosse andato
chissà dove già da tempo, come era solito fare quando si presentava alla porta
un problema più grande di lui, ma avrebbe dovuto immaginare che Izzy e i
ragazzi non gliel’avessero permesso.
Lo guardò
intensamente, cercando di decifrare le emozioni che lo coglievano alla vista di
quell’amico che si era preso in parte qualcosa che apparteneva solo a lui. Una
strana sensazione gli rigirava lo stomaco. Axl lo guardava fisso, poteva
leggere negli occhi qualcosa che forse non aveva mai visot: la paura. Axl aveva
paura di lui, della sua possibile reazione; i segni della lotta di quella
mattina erano ben visibili sul suo volto, possibile che gliene avesse date
talmente tante da impaurirlo? Forse c’era qualcosa sotto, ma Slash non poteva
certo saperlo.
“Posso
entrare?” Anche la voce gli tremava, tutto a un tratto non riconosceva più il
suo amico, quello spavaldo, specializzato nel combinare casini di questo genere
che poi finiva col non risolvere mai, ma semplicemente se ne andava e aspettava
che finissero nel dimenticatoio.
Slash si
limitò a farsi da parte, permettendogli di entrare, Axl si mosse a passo
incerto, aveva fottutamente paura di confessargli la verità, di dirgli che era
solo ed esclusivamente colpa sua se lui era andato con Giada. Vedere Slash
ridotto ad uno straccio per causa sua gli faceva male, perché ancora una volta
se ne era fregato dei sentimenti degli altri, non tenendo in considerazione
l’amore che Slash provava per quella ragazza, passandoci sopra per soddisfare i
suoi scopi personali. Vide le bottiglie vuote sparse sul pavimento, Slash come
al solito aveva affogato i suoi problemi dell’alcol, ma gli occhi spenti, la
camminata pesante e le spalle curve gli facevano capire che non aveva smesso di
sopportare quel peso.
Si sedette
sul letto sfatto, aspettando che il riccio lo raggiungesse; quando anche Slash
si fu seduto, lo guardò negli occhi, finché anche l’altro non incrociò il suo
sguardo. Tremò sotto quell’espressione di pura sofferenza e frustrazione e per
un attimo non seppe cosa dire, per un attimo sentì il fortissimo impulso di
alzarsi e scappare via da lì.
“Come stai?”
‘Dio che domanda del cazzo! Ma come ti
viene in mente? Come se non sapessi che sta di merda!’
“Di merda” ‘Ecco appunto..’ quello sguardo lo stava
uccidendo, Slash si stava incolpando di come erano andate le cose e lui non
poteva accettarlo.
“Mi dispiace
Slash..”
“Non è colpa
tua” ci mise ancora qualche secondo prima di iniziare a parlare, prima di
confessare tutto.
“Si che lo
è! Cazzo Slash tu non puoi nemmeno immaginare quanto sono stato stronzo.. e..
cazzo mi faccio schifo. Non si è limitata a stanotte la cosa Slash! È
cominciato tutto tempo fa..” Slash lo guardò confuso, non capiva dove quel
discorso andava a parare.. “..io e Giada ci eravamo messi d’accordo Slash. Io
le ho chiesto di venire a letto con te. Io ho fatto in modo che ti riducessi
come una merda per cedere a lei. Tutto per poter stare con Liz.. è cominciato
tutto due giorni fa..” Axl cominciò a raccontare tutto il suo piano, tutto
quello che lui e Giada si erano detti: come avevano individuato i suoi punti
deboli, come avevano deciso di sfruttarli tutti insieme, come si erano
accordati per la serata perfetta.
Slash
ascoltava in silenzio quella confessione, il suo cuore sanguinava di più ogni
parola che Axl aggiungeva, e non perché ferito da quelle parole, non per la
rabbia: ma per l’orrore nel comprendere che nessuna di quelle parole gli
toglieva la ben che minima colpa, per la consapevolezza che non era per quello
che Liz era scappata.
Axl sentì il
cuore più leggero quando terminò il discorso, era pronto ad accettare
passivamente gli insulti e i colpi di Slash, aveva finalmente messo da parte il
suo orgoglio e si vergognò nell’accorgersi che per riuscire a farlo aveva
dovuto ferire così in profondità uno dei suoi amici più cari.
“Non ha più
importanza” non potè credere alle sue orecchie quando Slash, dopo un minuto di
religioso silenzio, aveva pronunciato quelle parole con una rassegnazione tale
da poterla toccare.
“Cosa?”
“Non importa
Axl.. non importa se per colpa tua sono stato con Giada..”
“No.. non
puoi dire così! Tu devi arrabbiarti! Urlarmi contro e picchiarmi di nuovo!”
“Non è per
questo che Liz mi ha lasciato Axl.. non è questo il problema”
“Ma che stai
dicendo!”
“Axl Liz mi
ha lasciato per come sono! I miei vizi ce li ho a prescindere da te e da Giada!
Sarebbe successo comunque! La colpa di quel che è successo sta dentro di me!
Nel mio modo di agire e reagire! Non è la serata precisa o la ragazza precisa!
Sono io!”
Slash urlava
disperato, la voce rauca per le urla, i pianti e il sonno.
“Vattene
Axl! ESCI DA QUI!”
“Slash non
puoi darti addosso così!! È STATA COLPA MIA CAZZO!”
“VATTENEEE!”
Axl non se
lo fece ripetere ancora, uscì a testa bassa dalla stanza del chitarrista,
l’animo ferito; Slash non voleva ammettere la sua colpa, lo lasciava, dopo
tutto il casino che aveva combinato, nell’innocenza a suo dire. Axl Rose non
poteva permetterlo, lui difficilmente chiedeva scusa, e chiederla al riccio,
che aveva pugnalato alle spalle per una persona che aveva desiderato più di
ogni altra cosa, gli era costato ancora di più.. e lui? Lui gli diceva che non
era colpa sua, che non c’entrava con l’abbandono di Liz. Questo lo feriva,
aveva messo da parte l’orgoglio, la sua maschera più sicura, per niente.
Tirò dritto,
ignorando le domande degli altri tre, fino ad arrivare alla sua stanza, si era
svegliato nemmeno mezz’ora prima ed era già stanco di nuovo, quella tensione,
quel clima e quella conversazione lo provavano, lui come tutti gli altri.
Duff, Steve
e Izzy rimasero fermi impalati in corridoio, con mille domande per la testa e
nessuna risposta; non avevano sentito Slash urlare, non si era incazzato con
Axl. I loro pensieri erano colmi di dubbi. ‘Cosa
ha detto Axl a Slash? Perché Slash non si è arrabbiato? Gli avrà davvero detto
tutta la verità? Gli avrà detto anche solo una parte della verità? Slash sta
bene? Magari è così fatto da non poter affrontare una conversazione..’ ma
un solo pensiero era comune a tutti loro, non solo a loro tre che erano fermi e
in silenzio appoggiati alle pareti di quel corridoio, ma anche al cantante e al
chitarrista: ‘Cosa ne sarà ora del
gruppo?’
Eccomi
di nuovo ragazze.. col cinquantesimo capitolo! non pensavo di scriverne
così tanto.. eppure questa storia si sta dilungando.. molto
lentamente per altro. Cooomunque, grazie come al solito per le
recensioni, fanno sempre molto piacere, e per le persone che leggono..
(mamma mia come sono ripetitiva)
Mi
dispiace davvero tanto perchè con la scuola e tutto il resto
faccio davvero fatica a continuare.. anche perchè mi sono
imbarcata in altre storie (una delle quali vedrete pubblicata tra poco
sempre nella nostra cara sezione Guns!!); chiedo umilmente schiuma a
tutte voi!
Spero vi piaccia questo capitolo.. un bacione a tutte voi!!
Liz Eagle
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Capitolo 51 *** Cap. 51 ***
Capitolo 51 nvu
CAPITOLO 51
Ci mise un
po’ a riconoscere l’insistente gorgogliare del caffè nella caffettiera prima di
destarsi dallo stato di trans in cui era caduta e spegnere il fuoco. Liz si era
alzata da una decina di minuti, aveva già fatto una delle sue velocissime docce
e stava aspettando il caffè fumando una sigaretta. Per la verità non aveva
fatto più di due tiri perché poi si era incantata a guardare un punto
indefinito del muro bianco di fronte a lei, con la mente che vagava nelle
situazioni più stravaganti, purtroppo legati sempre alla stessa persona.
Scosse la
testa per scacciare quei pensieri che le riempivano la testa; prese una tazza
enorme, riempiendola del liquido scuro che rappresentava la sua peggior
dipendenza.. forse anche peggio delle sigarette.
Bevve dalla
tazza incurante dell’elevatissima temperatura, concentrandosi solo sull’aroma
del caffè, che lasciava quel buonissimo retrogusto amaro sulle labbra. Era
stanca, stanchissima; non aveva dormito bene quella notte ed era una cosa che
non sopportava, soprattutto perché la mattina si era svegliata ritrovandosi a
pensare ancora a Slash. La prospettiva di una lunga mattinata di lavoro al
market di certo non migliorava la situazione. In più si sentiva sulle spalle il
peso di uno dei soliti interrogatori di Mel, che non avrebbe perso tempo per
chiederle come stava, a cosa pensava, cosa intendeva fare e cose così.. e la
voglia di parlare di Slash non c’era proprio, ma conoscendo l’amica sapeva che
se la sarebbe dovuta far venire.
Si vestì
velocemente: jeans chiari abbastanza larghi e comodi, una maglietta rossa con
le spalline e il giubbotto di pelle.
Arrivò al
supermarket per una volta non in ritardo, fumando una fedele sigaretta. Come
previsto Mel la aspettava fuori dalla porta d’entrata.
“Ciao..”
“Ciao
splendore” Mel la guardava con una strana espressione, un sorrisino furbo misto
rimprovero.
“Allora? Non
devi raccontarmi proprio niente?”
“Riguardo a
cosa?”
“Liz..”
“Mel non mi
va di parlarne”
“Ah aaah!!
Allora c’è qualcosa da dire!”
“No.. non in
quel senso..”
“Avanti Liz
non fare la difficile!”
“Uffaaa! Non
è successo niente ok? Niente di niente, nemmeno un bacio”
“E come
mai?”
“Perché non
sono una ninfomane!”
“Non serve
esserlo.. sei tu che sostieni la tesi del chiodo scaccia chiodo, pensavo ci
avessi fatto qualcosa..” nel frattempo erano entrate nel piccolo supermarket,
avviandosi verso lo sgabuzzino per indossare le loro uniformi.
“La verità è
che mi sentivo in imbarazzo..”
“Tu?? In
imbarazzo?? Siamo messi bene..”
“Mel dico
sul serio! Non lo so.. non ero lì capito.. e non osare dire che pensavo a Slash
perché non è così!”
“Io non ho
detto niente!”
“Ma l’hai
pensato! Ti conosco sai!?”
“Ok ok.. e
allora a cosa pensavi?”
“A niente in
particolare.. solo non mi sentivo nella situazione.. Kevin è un bel ragazzo,
molto simpatico ma.. non so.. ho come la sensazione che gli manchi qualcosa
senza la quale io non mi interesso per niente..”
“Hai idea di
cosa sia questo qualcosa??”
“No.. ma è strano,
non mi sono mai fatta problemi di questo tipo, se un ragazzo è carino e
simpatico non ci penso su due volte.. invece ieri sera..”
“Non ti
andava nemmeno di impegnartici?”
“No..
assolutamente no”
“Cavolo.. è
un problema grosso allora”
“Non
capisco.. forse sono davvero ancora scossa, forse aspettando qualche giorno
sarà tutto più semplice e Slash sarà solo un ricordo.. o qualcosa di simile”
“Io non
capisco perché vuoi cancellarlo completamente! Tutti hanno diritto ad una
seconda possibilità!”
“Mel.. tu
sai che io do sempre una seconda opportunità tranne in due casi: o l’hai fatta
davvero troppo grossa, vedi David, o il problema non è che hai fatto una
cazzata.. ma sei tu che sei così, Slash è geloso e non ha nessun motivo di
esserlo e poi lo sai che detesto i tipi gelosi!”
“Liz
tesoro.. Slash non è un tipo geloso per natura! Si è solo innamorato! Credo che
tu sappia degli aneddoti riguardo ad Axl, non è poi così strano che lui se la
sia presa tanto”
“Axl può
essersi scopato ogni singola ragazza dei Guns, ma resta il fatto che lui ha
fatto la stronzata per primo e poi ha anche avuto la faccia tosta di
prendersela con me e di picchiare Axl!”
“Liz.. è
innamorato com’è che non lo capisci! Non ci ha visto più!”
“Sono
problemi suoi.. non può scaricarli sulle mie spalle, o su quelle di altri”
“Certe volte
sei di un insensibile..”
“Guarda cosa
è successo a lasciarmi andare.. preferisco rimanere la cinica ed insensibile
della situazione”
“Cambierai
idea”
“Non ci
contare”
“Ci metto la
mano sul fuoco!”
Continuarono
a lavorare, parlando di tanto in tanto quando non si presentava nessun cliente
alle casse. Liz cominciava davvero a infastidirsi per quella continua
sensazione di stress e malessere che si sentiva addosso. Era quasi ora di
pranzo, il turno delle due ragazze sarebbe finito a breve, lasciando loro un
intero pomeriggio libero prima della serata al Rainbow.
“Ti vedi con
Duff oggi?”
“Credo di
si.. dovrebbe venirmi a prendere dopo il turno..”
“Siete
sempre insieme!”
“Già..
stiamo bene, poi in questi giorni ha bisogno di stare in giro.. dice che
all’hotel tira una brutta aria..”
“Capisco”
“Se vuoi gli
chiedo come va..”
“Mel vai
avanti ancora per molto?”
“Ehi non ti
incazzare chiaro?”
“SE TI DICO
CHE CON SLASH NON VOGLIO Più AVERE NIENTE A CHE FARE è COSì E BASTA!”
Si pentì
subito di aver urlato, visto lo sguardo assassino che le rivolse Margaret: un
paio di clienti l’avevano sentita, girandosi e guardandola sorpresi. Liz
ignorava che tra quelle persone, proprio fuori dall’entrata, che la osservava
da qualche minuto, c’era l’ultima persona che avrebbe dovuto sentire quelle
parole urlate con rabbia.
***
“Ehi.. Axl
svegliati”
“Mmm”
“Axl dai
alzati!”
“Che cosa
c’è?”
“C’è che
devi dirmi un bel po’ di cose.. quindi vedi di svegliarti!”
Axl si
stropicciò gli occhi, girandosi prono per osservare la figura che lo sovrastava
scuotendolo non troppo delicatamente, incurante delle sue ferita.. ma ai dolori
da rissa era abituato.
Izzy lo
guardava dall’alto verso il basso; aveva passato una notte terribile, per la
maggior parte del tempo insonne, domandandosi come fossero potuti arrivare a
quel punto e soprattutto come avrebbero potuto risistemare le cose. I dubbi
sulla conversazione svoltasi tra il rosso e il riccio, di cui lui non sapeva
niente, l’aveva tenuto sveglio per un bel po’ di tempo a interrogarsi sui punti
di domanda che ne derivavano. Si era svegliato che doveva già essere pieno
mattino, aveva guardato l’orologio sul comodino, osservando che erano le nove
in punto, amareggiato nel rendersi conto che aveva dormito davvero pochissimo.
Si era alzato e senza pensarci due volte si era precipitato nella stanza di
Axl, deciso ad ottenere delle risposte, o come minimo delle spiegazioni.
Axl si tirò
a sedere, guardando il suo amico di sempre con occhi tristi: sapeva
perfettamente cosa voleva che gli dicesse. Anche la sua nottata non era stata
tranquilla, i sensi di colpa gli avevano agitato il sonno, non permettendogli
di godere di un dignitoso riposo, e l’essere stato assolto da tutte le accose lo
faceva stare forse peggio.
“Allora?
Cos’è successo ieri sera?”
Non rispose,
sentendo gli occhi velarsi di lacrime per quel suo amico che soffriva ancora,
ne era sicuro; quel suo amico del quale aveva tirato fuori la parte peggiore,
facendolo sprofondare in un baratro.
“Axl..”
Si strinse
al petto dell’amico, bagnandogli la maglietta di lacrime; izzy non capiva il
perché di quell’assurdo comportamento, erano successe troppe cose strane negli
ultimi giorni e lui non riusciva più a collegare gli eventi in sequenze
ordinate. Strinse istintivamente le spalle del rosso, gesto che si era abituato
a fare negli anni, quando gli incubi di quel suo amico molto più sensibile di
quello che si pensava venivano a galla di notte.
“Jeff.. non
mi ha detto niente.. non mi ha fatto niente..”
“Cosa vuol
dire non ti ha fatto niente? Cos’è successo ieri sera Axl, dimmelo!” gli
accarezzava i capelli rosso fuoco, mentre i singhiozzi scuotevano il suo corpo.
“Gliel’ho
detto Jeff.. ti giuro che gli ho detto tutto. Ma lui mi ha detto che non è
colpa mia, che non è per Giada che Liz l’ha lasciato.. mi sento una merda..”
Izzy faceva
fatica a credere alle parole di Axl. Slash era sempre stato un megalomane di
prima categoria; anche se sembra che ci scherzi sopra, quando dice di essere il
più figo un po’ ci crede. Ammettere i suoi difetti non era mai stato facile per
il riccio, e tutto si sarebbe aspettato meno che un perdono immediato per Axl.
“Axl.. torno
subito.. aspetta un secondo” ancora una volta era pronto a correre in aiuto del
suo migliore amico, ma prima doveva occuparsi di un’altra questione.
Eccomi
qui con un nuovo capitolo! Mi spiace dover scrivere tutti questi
capitoli tristi.. ma insomma.. The show must go on no? Dai dai.. che si
sistemerà tutto! Un bacio girls! grazie per le recensioni
fedelissime Lau e MissRose!
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Capitolo 52 *** Cap. 52 ***
Capitolo 52 nvu
CAPITOLO 52
“Duff!! Devi
svegliarti! Subito!”
Il biondo
non rispose subito ai richiami di Izzy; come tutti gli altri era stanco, e poi
aveva sempre avuto un pessimo rapporto con le sveglie mattutine, specialmente
quelle movimentate.
“Mmm.. che
cazzo vuoi Izzy..”
“Duff devi
andare da Slash.. CAZZO DUFF ALZATI E ASCOLTAMI!” Il biondo si tirò
faticosamente a sedere, guardando Izzy con gli occhi ancora semichiusi per il
sonno.
“Avanti
spara..”
“Ho parlato
con Axl..” Sentendo quel nome il biondo si concentrò di più sulla conversazione
“..dice che ieri ha detto tutto a Slash, di Giada, del loro accordo e compagnia
bella..”
“Il loro
accordo?”
“Ah già.. tu
non lo sai.. beh, Giada e Axl si erano messi d’accordo per far si che Slash
andasse con lei mentre Axl ci provava con Liz” L’espressione di Duff passò da
incredula, a sconvolta, a infuriata.
“CHE COSA??”
“Aspetta
Duff! Non ho ancora finito!”
“C’è altro?”
“Si.. ieri
sera Axl ha detto tutto a Slash, pensando che si sarebbe incazzato, l’avrebbe
picchiato o che so io.. invece lui non ha fatto una piega. Ha detto che è solo
ed esclusivamente colpa sua se Liz l’ha lasciato..”
“Davvero
Slash ha detto così?”
“Si..
senti.. ad Axl ci penso io, non ci crederai mai, ma si sente una merda e fidati
che è pentito, come lo conosco io non lo conosce nessuno.. e io lo so! Ad ogni
modo, tu devi andare da Slash; lo sai che non si può lasciare solo quel ragazzo
quando ha un problema.. Slash che si da addosso da solo non è una cosa normale.
Tu sei il suo migliore amico Duff, devi aiutarlo! Stagli vicino, impediscigli
di ammazzarsi di droga e alcol.. e già che ci sei fai scorta di buoni consigli
perché ne avrà bisogno..”
“Cazzo..”
“Già.. io
devo tornare da Axl, sta avendo una crisi esistenziale.. tu va da quell’altro,
sarebbe capace di ubriacarsi anche mentre dorme..”
Izzy corse
fuori dalla stanza di Duff, veloce come era arrivato, lasciandolo solo. Duff ci
mise un attimo a metabolizzare completamente tutto ciò che Izyy gli aveva
detto. Il piano di Axl l’aveva sconvolto, dal momento che non aveva idea che il
rosso si fosse ridotto a tanto per avere una ragazza; per non parlare dello
shock per aver appreso che Slash si stava dando addosso, ammettendo la propria
colpa.. non poteva biasimare l’amico, non lui che aveva fatto della razionalità
un’arte e che tendeva a darsi sempre almeno una parte della colpa. Si alzò,
andando in bagno giusto per darsi una rinfrescata, era mattina e se doveva
aiutare Slash doveva essere lucido.
***
“Izzy.. Izzy
cosa devo fare?”
“Provare a
pensare prima di agire sarebbe un buon inizio..”
Calde
lacrime scorrevano lungo i dolci lineamenti di Axl, raggomitolato sul bordo del
letto in posizione fetale. Izzy gli si avvicinò, sdraiandosi di fianco a lui,
abbracciandogli le spalle da dietro e stringendolo nel suo forte abbraccio. Axl
si rigirò nel letto, rispondendo all’abbraccio del moro, cercando un appiglio
in quell’amico senza il quale si sarebbe sntito perso.
“Aiutami
Izzy..”
“Puoi
provare a mettere a posto le cose.. di a Liz Di te e Giada.. forse lei reagirà
diversamente..”
“Non posso
vedere ora Liz.. se ci ricasco? Tu lo sai Izzy, sarei capace di non dirle
niente e di provarci con lei..”
“No se ti ci
impegni.. non sei uno stupido Axl, sei la persona più determinata che io
conosca.. non lasciarti andare ora!”
“Grazie
Jeff..”
“Di niente
Bill..”
E rimasero
così ancora un po’, uniti in quel legame così speciale che solo loro avevano e
che li avrebbe accompagnati per il resto della loro vita.
***
“Man..”
Nessuno rispose al suo richiamo. Duff entrò nella stanza titubante, Slash era
steso nel letto con addosso i pantaloni di pelle e a torso nudo; si avvicinò ad
usservare il suo amico, il volto scoperto dai riccioli che ricadevano
all’indietro sul cuscino.
Si vedeva
che era stato male, il viso era segnato da due occhiaie più profonde del
solito, i muscoli erano tirati per la stanchezza che non sarebbe riuscito a
eliminare nemmeno con quella notte di sonno. Lungo le guance si vedevano ancora
chiaramente i segni delle lacrime versate; delle sottili linee bianche di sale
gli rigavano gli zigomi, giù fin sotto il mento. Duff accarezzò delicatamente
la fronte del riccio; Slash si mosse piano.
“Slash..”
“Mmm..” Aprì
gli occhi piano, strizzandoli per abituarli alla luce, sfregandoli sentendoli
incrostati dal sonno e dalle lacrime. Ci mise un po’ a mettere a fuoco il volto
di Duff, stirandosi poi la schiena e mettendosi a sedere sul bordo del letto.
Duff si sedette di fianco a lui senza dire niente; guardava quel suo amico che
si era preso la testa tra le mani, chiaramente privo di energie, e si sentiva
una stretta forte allo stomaco.. dov’era finito lo Slash che ride sempre, che
fa battutine idioti in qualsiasi secondo?
Che gli rubava le sigarette e la vodka? Col quale si era picchiato
innumerevoli volte perché gli aveva finito l’ultima birra?
“Man devi
riprenderti” Non ce la faceva più a vederlo in quello stato.
“E come?”
“Che cazzo
ne so! Fa qualcosa Slash! Vai da lei! Dille che la ami! Baciala a forza non lo
so ma fa qualcosa! Non puoi stare qui a piangerti addosso in eterno!”
“Non è
facile Duff.. non so se riuscirei a parlarci..”
“Siete
sempre stati benissimo insieme tu e Liz, perché ora non dovresti più riuscire a
parlarci?”
“Perché non
potrei sopportare un altro rifiuto..” Duff rimase sbigottito davanti a tanta
rassegnazione, quella persona non era più la stessa di sempre, non era quello
il suo amico..
“Slash! Ma
che fai getti la spugna? TU?? Se c’è una fottutissima testa dura a questo mondo
sei tu! E ora ti lasci andare così? Cazzo combatti e riprenditela!”
“Non è così
semplice Duff! È bello venire qui e dirmi cosa è meglio o non è meglio fare
no?? La verità è che mi stai riempiendo di stronzate e frasi fatte!! Combatti
dici eh? Ma contro chi Duff? CONTRO CHI CAZZO DOVREI COMBATTERE? Contro me
stesso?? Contro di lei?? Dimmelo Duff!”
“Slash alza
il culo ed esci da questa fottutissima stanza! Ti rifiuta? Ti prometto che mi
ubriacherò con te per dimenticare.. ma almeno ci hai provato cazzo!!”
“Dio Duff..
è così fottutamente difficile..” ancora una volta Slash cominciò a piangere,
non sapendo dove trovava ogni volta nuove lacrime; le braccia di Duff non si
fecero attendere, prendendolo per le spalle e appoggiandolo a sé “..mi fa male
Duff, mi fa malissimo”
“Lo so man..
ci siamo passati tutti..”
“Non doveva finire
così.. non è giusto..”
“Slash.. non
ti posso più vedere che piangi.. devi ritirarti su chiaro? Noi siamo qui per
te.. ti aiuteremo ogni volta che ne avrai bisogno.. te lo giuro”
“Non ce la
faccio Duff..”
“Lo so che
hai paura, ce l’avrebbe chiunque.. ed è giusto che tu ne abbia perché sei
innamorato, però ti prego, è difficile ma ce la devi fare!”
Slash sbuffò
sonoramente, si asciugò le guance coi palmi delle mani; prese una sigaretta dal
comodino accendendola distrattamente. “Come faccio man? Dici che devo andare da
lei oggi?”
“Potrebbe
essere l’idea migliore, io vado a prendere Mel dopo il suo turno di lavoro al
market.. se vuoi puoi venire con me, almeno avrai un supporto morale”
“Al market
dici eh? Così stamattina Mel lavorava.. sei sicuro che ci sia anche lei?”
“Si.. fanno
sempre il turno insieme”
“Ok..
possiamo provarci”
“Così ti
voglio man..”
Slash si
alzò dirigendosi in bagno, si sciacquò il viso, cambiandosi poi i vestiti che
aveva su da giorni e coi quali aveva dormito, quel sonno tormentato e agitato.
Tornò nella stanza, dove Duff lo aspettava seduto sul letto, fumandosi una
sigaretta che lui riconobbe come una delle sue.
“Quella è
mia?”
“Si.. te
l’ho rubata”
“Complimenti!”
“Era
l’ultima..”
“Perfetto..
vabbeh tranquillo, tanto avevo voglia di farmi un giro, sono chiuso qui dentro
da troppo tempo”
“Bravo
Slash, così si fa.. allora? Dove andiamo?”
“No man..
non questa volta, ho bisogno di farmi un giretto da solo”
“Slash devo
insistere”
“Stai
tranquillo, prometto che non berrò niente. Anzi guarda, guarda quanto soldi
prendo, bastano giusto per le sigarette e al massimo una birra”
“Man..”
“Duff per
favore”
“Ok.. non
insisto. Ma torna prima delle tre”
“Ci vediamo
direttamente al market”
“Ah.. vai da
solo”
“Si”
“Ok.. allora
a dopo”
“Bella”
Slash uscì
dall’hotel, l’aria estiva per poco lo fece stare bene, era rimasto troppo tempo
nella sua stanza d’hotel. Ma la piacevole sensazione non durò a lungo, tempo di
arrivare al tabaccaio più vicino che già i brutti pensieri si erano di nuovo
impossessati della sua mente, e il progetto con Duff cominciava a spaventarlo.
La verità era c he il grande Slash se la faceva sotto all’idea di vedere Liz.
Se aveva sempre avuto un po’ paura di quella ragazza che riusciva ad annullare
le sue facoltà mentali e il controllo su sé stesso, scatenando in lui emozioni
mai provate, quando stavano bene insieme, figuriamoci cosa poteva provare
all’idea di vederla dopo quello che era successo, con la minaccia costante di
un rifiuto che avrebbe gravato sulle sue spalle in modo vertiginoso.
Entrò in un
bar, era deciso a spendere quei pochi dollari che gli rimanevano dopo aver
comprato le sigarette in una birra. Bastarono per una birra grande doppio
malto; un gioco da ragazzi, ma non avendo mangiato per più di 24 ore, l’effetto
che ne derivò fu un leggerissimo senso di leggerezza, abbastanza utile in
effetti visto quello che si era prefisso di fare.
Bevve il
liquido ambrato velocemente, pagò ed uscì, accendendosi un’altra sigaretta. Un
gruppetto di ragazzine lo fissava, si spostò i capelli davanti al viso e
camminò velocemente nella direzione opposta. L’ultima cosa che voleva in quel
momento erano delle starnazzanti fan al seguito. Il gruppetto era però
piuttosto ostinato, sempre a debita distanza, ma lo seguivano, forse non
avendolo riconosciuto con certezza, cosa assai strana.
Non si
accorse nemmeno, intento com’era ad evitare le ragazze, delle strade che stava
percorrendo. Quando riconobbe i palazzi, e la piccola scritta senza la K si
fermò di botto, impietrito.
Le ragazze
non si fecero scappare l’occasione, chiedendo autografi e urlando come pazze.
Lui distribuì velocemente firme qua e là, incapace di sorridere come suo solito
a quelle oche. Quelle ragazze si ritrovarono un pezzetto di carta tra le mani e
l’immagine di Slash che senza degnarle di uno sguardo si allontanava a grandi
passi e guardando bene quel pezzetto di carta, si sarebbero accorte che il
tratto della biro era tremante.
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Capitolo 53 *** Cap. 53 ***
Capitolo 53 nvu
CAPITOLO 53
“SE TI DICO
CHE CON SLASH NON VOGLIO Più AVERE NIENTE A CHE FARE è COSì E BASTA!”
Ecco, ora si
sentiva morire. Liz era arrabbiata, rossa in viso; Slash l’aveva vista così
solo una volta, e di certo non era un bel ricordo. Sentì gli occhi pizzicare e
riempirsi di lacrime, di nuovo stava per piangere, ma si accorse che le lacrime
erano finite e che gli rimaneva solo quell’immensa tristezza che gli opprimeva
il petto.
Si allontanò
velocemente appena la vide alzarsi dal suo posto e venire verso l’uscita; non
era così che voleva che lo rivedesse, non voleva farle pena. Quasi corse pur di
svoltare l’angolo il più in fretta possibile, prima di accasciarsi contro la parete
di un edificio e lasciarsi scivolare fino a terra. Era in un vicolo sudicio,
sporco e puzzolente, ma non gli importava, voleva solo rimanere lì, con le
gambe abbracciate dalle braccia e la testa appoggiata sopra, a sperare che quel
peso diminuisse almeno un po’.
***
Mel la
guardava ad occhi sbarrati, come le era venuto di urlare in quel modo? Guardò
Margaret, il suo capo, che la guardava con viso inespressivo. Quest’ultima,
abituata alla diligenza nel lavoro di Liz, capì al volo che la ragazza aveva qualcosa
di serio che non andava, perché Liz, se stava svolgendo un compito, di
qualsiasi genere, difficilmente perdeva le staffe.
Bastò un
cenno della testa per farle capire che poteva uscire a fumarsi una sigaretta,
Margaret era una fumatrice accanita ed era convinta che in questi casi fumare
fosse il metodo migliore per calmarsi, e in parte aveva ragione.
Liz la
ringraziò con lo sguardo per poi scusarsi con la signora che stava per
appoggiare la sua merce sul suo nastro prima di quella scenetta. Si alzò velocemente
dirigendosi verso l’uscita. Sentì il caldo sulla pelle appena mise un piede
fuori, passare dal condizionamento al clima esterno era un bello sbalzo di
temperatura. Estrasse il pacchetto di Lucky Strike dalla tasca del grembiule e
ne accese una, tirando una generosa boccata di fumo.
Si accorse
di sfuggita della figura che si allontanava, non poteva sbagliarsi: quella
camminata, i pantaloni di pelle, quei riccioli così unici. Non seppe definire
cosa provò nel vederlo lì, che si allontanava velocissimo, cosa della quale si
preoccupò solo dopo. Sentì lo stomaco rigirarsi sotto sopra e uno strano
brivido correrle dietro alla schiera, non di eccitazione, non di paura, niente
di tutto ciò, solo un brivido.
Muovere
qualche passo nella sua direzione le venne spontaneo, non ci pensò nemmeno che
già era scattata a correre. Probabilmente Slash sentì di sfuggita i rumorosi
passi sull’asfalto del marciapiede. Ma la sua azione fu prontamente interrotta
dal suo capo, che uscendo la richiamò immediatamente, quando ormai Slash aveva
girato l’angolo.
“Liz!”
Si fermò
all’improvviso, girandosi di scatto. “Dove vai?”
Già.. dove
stava andando? Stava correndo dietro a Slash, ovvio, anche se faceva fatica ad
ammetterlo persino con sé stessa, ma per fare cosa? Perché quell’impulso? Cosa
l’aveva spinta a muovere quei passi veloci nella sua stessa direzione? Non lo
sapeva, un misto di rabbia covata, forse fuoriuscita dopo la discussione con
Mel, forse quella strana sensazione che le diceva che c’era ancora qualcosa da
dire, qualcosa da risolvere, oppure la voglia matta di guardare i suoi occhi,
il suo viso, sentire la sua voce e il suo odore? ‘Stronzate!’.
“Scusa Meg,
mi sembrava di aver visto qualcuno che conoscevo..”
“Il ragazzo
moro.. suppongo sia Slash”
“Supponi
bene”
“Fammi
indovinare.. ti ha fatta arrabbiare? Ha fatto il geloso e non ne aveva nessun
motivo?”
“Tu ne sai
sempre una più del diavolo..”
“Ti conosco
da parecchio.. allora, che ha combinato? Tanto so che non l’avresti mai
raggiunto, ti saresti fermata a metà”
Liz sbuffò,
rassegnandosi a dover raccontare ancora una volta quella storia. Quando finì di
parlare guardò la donna che la riguardava con un misto di ilarità e rimprovero.
“Liz..
quando imparerai a non essere così dura con te e gli altri?”
“Uff.. Meg
lo sai che sono fatta così..”
“Razionale
fino al midollo.. anche se ogni tanto pure tu ti perdi..”
“Come?”
“Beh.. urli
come una matta, scatti a correre dietro alle persone.. ma forse mi sbaglio”
Margaret le sorrise furba, per poi rientrare nel negozio e lasciarla sola.
Liz ripensò
alle sue parole: come era vero! Lei sempre precisa, sicura e determinata in
tutto, che sosteneva le sue idee anche sotto tortura, che non cadeva mai nel
patetico e si frenava dal fare cose stupide, ne aveva fatte due una dietro
l’altra. Urlare così e poi correre dietro a Slash.. ‘Sto diventando scema’.
***
“Allora.. va
meglio?”
“Si.. ho
avuto una crisi di nervi”
“Già, mi
sono preoccupata, tu non ne hai mai, sono io quella che va nel panico..”
“Già.. sono
successe troppe cose di fila, non ci capisco più niente”
“Liz, vuoi
che stia con te questo pomeriggio? Non lo so, andiamo al cinema, a fare
shopping, quello che vuoi”
“No Mel
tranquilla.. credi che non lo sappia che muori dalla voglia di vedere Duff?”
“Beh, posso
dirgli che ci vediamo un'altra volta..”
“Ma
smettila! Ho cacciato un urlo, mica ho tentato il suicidio! Vai! Vai dal tuo
grande amore!”
“Ok, se però
hai bisogno di qualcosa vedi di chiamarmi eh??”
“Promesso..”
Uscirono
insieme dal supermercato, Duff era lì fuori che aspettava Mel, camminando
continuamente avanti e indietro, visibilmente preoccupato. Mel lo guardò, era
bellissimo anche in quel momento, trasandato come suo solito, i capelli dorati
che brillavano alla luce del sole, la sigaretta tra quelle labbra morbide e
sottili.. lo amava, ne era sicurissima.
“Ciao..”
Duff si voltò di scatto sentendola, alla sola vista di quegli occhi i suoi
nervi si rilassarono, ma non abbastanza. Slash sarebbe dovuto già essere lì;
l’ipotesi che fosse in ritardo o che si fosse dimenticato era da escludere,
visto quanto pensava a Liz. Baciò velocemente Mel, e salutò Liz velocemente con
un semplice ‘ciao’, per poi tornare a guardare le strade, passando da un angolo
all’altro, sperando di veder spuntare la massa di capelli ricci.
“Ragazzi, io
vado”
“NO!” Aveva
urlato forse un po’ troppo, ma doveva a tutti i costi trattenere Liz “..cioè..
voglio dire, non ci si vede da un po’, non andartene subito”
“Duff.. che
ti succede?”
“Niente
amore”
“Si certo..
come no”
“Eh.. è solo
che, aspetto una persona..”
“Chi?”
“Slash non
verrà, è già passato..” Mel e Duff si girarono a bocca aperta, sorpresi per
quella confessione quasi ingenua.
“Cosa?”
“L’ho visto
prima..”
“E che ti ha
detto?”
“Liz non me
l’hai detto!”
“Non mi ha
detto niente, se ne stava andando in fretta, era lontano”
“Quando è
passato?”
“Quando sono
uscita a fumarmi una sigaretta” Duff non seguiva molto il filo del discorso,
troppo preoccupato ad immaginare dove potesse essersi cacciato l’amico; Mel
invece aveva colto al volo il riferimento.
“Oh no..
dici che ti ha sentito?”
“Non lo so..
non è entrato nel negozio ne sono sicura..” Liz si accese una sigaretta
nervosa, non aveva fatto caso al momento in cui aveva visto Slash allontanarsi,
non aveva pensato che la causa di quella che ora ai suoi occhi aveva tutte le
caratteristiche di una fuga fosse stata le sue stesse parole. Non avrebbe mai
voluto che Slash la sentisse, perché lui al contrario di Mel non la conosceva
abbastanza bene, e avrebbe potuto sicuramente fraintendere.
“Cazzo..”
“Ragazze mi
volete spiegare?”
“Mel
spiegagli tu.. io devo andare adesso”
“Ma Liz!”
“Ci vediamo
stasera al Rainbow..”
E senza
aggiungere altro, si voltò e se ne andò, con dei nuovi pensieri per la testa.
Perché Slash era passato? La curiosità l’avrebbe uccisa, o comunque ci avrebbe
pensato la voglia di rivederlo, che indubbiamente sentiva forte e chiara. E
quella fuga? Si maledisse ancora una volta per quelle parole urlate al vento,
perché ora ne era sicura.. erano davvero urlate al vento. Si arrabbiò con sé
stessa, perché incapace di controllare i propri sentimenti, e si arrabbiò con
lui, perché non riusciva a non pensarci.
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Capitolo 54 *** Cap. 54 ***
Capitolo 54 nvu
CAPITOLO 54
“Jack
Daniel’s”
“Non è un
po’ presto per bere?”
“Non è
meglio farsi i cazzi propri?”
“Scusa,
rilassati!”
La giovane
cameriera del primo bar che Slash aveva trovato, una ragazza molto carina, dai
capelli rossi e il fisico prosperoso, se ne andò indispettita dopo avergli
servito il whiskey; in quella zona della città, difficilmente si vedevano nei
bar come quello gente che non facesse parte della categoria ‘quarantenni
ubriaconi’, Slash che oltrepassava la soglia era stata una bella visione, ma di
certo il ragazzo non era dell’umore giusto per far compagnia, men che meno per
rispondere alle provocazioni di quella che ai suoi occhi era una ragazzina
bisognosa di attenzioni.
Bevve un
generoso sorso del liquido ambrato, sentendo la piacevole sensazione di
bruciore allo stomaco a lui tanto familiare. Non riusciva a non pensare alle
parole sentite meno di un’ora prima: ‘non
mi vuole più vedere.. Duff mi aveva convinto a parlarle, e lei non mi vuole
vedere. Dio.. che faccio adesso..’.
***
Camminò
velocemente verso casa, si sentiva addosso una strana sensazione, ansia mista a
malessere; camminava guardandosi la punta dei piedi, fumando nervosamente.
Arrivata a poca distanza dal portone del suo palazzo, estrasse le chiavi dalla
borsa e fece per aprire. L’ultima cosa che si sarebbe aspettata di vedere
davanti a sé era lui. Istintivamente sussultò facendo un passo indietro; il
ragazzo stava appoggiato alla sua porta di casa, fumando tranquillamente una
sigaretta. La inchiodò coi suoi occhi verdi, i capelli rossi mossi dal vento
gli passavano davanti al viso, interrompendo sporadicamente quel contatto.
“Axl” la sua
espressione era indecifrabile, stava lì, fermo a fissarla, gli occhi velati di
tristezza.
“Ciao” Gettò
a terra la sigaretta abbassando gli occhi.
“Ciao.. che
ci fai qui?”
“Devo
parlarti” Liz si guardò intorno nervosa, quasi avesse paura che qualcuno
potesse vederli insieme.
“Ok..
entriamo in casa” Axl non osò contraddirla, nonostante l’idea di entrare in
casa sua, di rimanere solo con lei tra quattro mura, non gli piaceva affatto.
Era già abbastanza difficile vedersela davanti senza poter fare niente,
sopportando e soffocando quel desiderio che aveva di stringerla e sentire di
nuovo il sapore delle sue labbra, inoltre non doveva certo dirle delle belle
cose. Izzy l’aveva convinto a dirle tutto, sperando che almeno così la ragazza
avrebbe rivalutato Slash, che sembrava non dar peso a quella storia. Inoltre il
tono autoritario di Liz lo intimoriva, lui, Axl Rose che aveva paura di una
donna.
Uscita
dall’ascensore, sentendo i passi ubbidienti di Axl che la seguivano, Liz aprì
la porta di casa, entrò scansandosi dall’ingresso per permettere al ragazzo di
entrare. Axl mosse qualche passo titubante nel soggiorno, mentre Liz gettava la
sua borsa su una poltrona e si toglieva il giubbotto di pelle; tutta la stanza
sapeva di lei, il suo profumo era ovunque, Axl sospirò senza farsi sentire,
tentando di darsi un contegno, non era il momento per le cazzate.
“Vuoi un
caffè?”
“Si..
grazie”
Liz si
diresse in cucina, preparò velocemente la caffettiera con gesti rapiti e
abituali; quando ebbe finito si voltò appoggiandosi al piano cottura, prese
distrattamente una sigaretta da un pacchetto li vicino e la accese ‘Sto fumando troppo’. Alzò lo sguardo,
Axl temporeggiava appena in qua della porta, guardandosi in giro ed evitando
attentamente la sua figura.
“Guarda che
non mordo” Va bene tutto, ma fare il pulcino bagnato e impaurito no eh!
“Chi lo
sa..” Rise debolmente, per poi guardarla negli occhi, lei era lì davanti a lui,
bella come sempre, che lo guardava in attesa di una spiegazione per
quell’improvvisata.
“Allora? Non
dovevi parlarmi?”
“Si.. in
effetti si..” Temporeggiò ancora, era così difficile aprirsi con lei, chissà
cosa avrebbe pensato.. che era un bastardo probabilmente, e non avrebbe avuto
tutti i torti.
Il
gorgogliare del caffè li distrasse da quella conversazione delicata, Liz si
voltò di spalle per spegnere il fuoco e prendere le tazze, servendo il liquido,
Axl trasse un altro sospiro. La ragazza si sedette al tavolo appoggiando le due
tazze, invitando senza parole il rosso a fare lo stesso. L’indecisione su che
sedia prendere colse Axl gettandolo in una sorta di panico, indugiò un attimo,
approfittando del fatto che Liz, intenta a dare il primo sorso al caffè, non lo
stesse guardando. Alla fine mosso da chissà quale coraggio si sedette di fianco
a lei, conscio del fatto che se lei avesse reagito male alla sua storia,
rompergli una tazza in testa sarebbe stato un gioco da ragazzi a quella
distanza.
Prese la
tazza con mani quasi tremanti facendo un breve sorso.. ‘Adesso basta, via il dente via il dolore.. sperando che non sia troppo
il dolore’
“Ok.. senti
Liz.. sono venuto qui perché devo dirti una cosa..”
“Questo l’ho
capito”
“Bene. È
stata colpa mia” A Liz andò un po’ di caffè di traverso, ma non si fece vedere.
“Non ti
seguo”
“Slash e
Giada.. l’ho spinto io ad andare con lei.”
“Cos’è è
telecomandato?”
“Liz ti
prego, è già abbastanza difficile di per sé..”
“Ok scusa”
“Io e lei ci
eravamo messi d’accordo.. io volevo stare con te e lei si è offerta di
aiutarmi..” ancora una volta Axl si ritrovò a raccontare la stessa storia
“..ora so che penserai che sono un bastardo, ma ci stavo diventando matto Liz!
Mi sei piaciuta dalla prima sera al Rainbow! Sei bella, intelligente e
divertente.. sei la ragazza da favola e davi retta solo a Slash. Non volevo
combinare questo casino, volevo solo una possibilità che a priori sicuramente
non avrei avuto. Inizialmente pensavo che Giada mi avrebbe distratto, che
magari sarei riuscito persino a dimenticarmi di quel sentimento che mi prendeva
lo stomaco ogni volta che vi vedevo insieme.. ci ho provato te lo giuro. Ma non
ci sono riuscito, e per di più è saltato fuori che Giada è un’opportunista
esattamente come me. Si è offerta di aiutarmi e io non sono riuscito a dirle di
no, perché era esattamente quello che volevo: togliere di mezzo Slash almeno
per una fottutissima notte e sperare che poi le cose andassero a mio favore. Ti
giuro che quella notte è stata la più bella della mia vita, non mi sono mai
sentito così felice e non mi importava niente se mi rendevo conto che lo facevi
solo per ripicca.. mi bastava e poi magari.. chissà, avresti anche potuto
cambiare idea. Ma non avevo fatto i conti coi sentimenti di Slash. Sai io lo
conosco da anni, e non l’ho mai visto innamorato.. pensavo si fosse solo preso
una sbandata, un vaffanculo e amici come prima. Invece.. beh.. lo sai anche
tu.”
“Wow.. e
pensare che Giada mi era sembrata timida e indifesa!” Liz aveva ascoltato
attentamente il discorso, meravigliandosi di quanto Axl potesse essere stato
determinato nel ‘conquistarla’.. non aveva inteso la profondità di quello che
provava per lei. Ma necessariamente lo trovò anche subdolo, quasi viscido; in
fondo Slash era suo amico, e se anche si fosse trattato semplicemente di una
sbandata, non avrebbe comunque dovuto farlo.
“Già.. senti
Liz, non so se ti sei resa conto di come sta Slash, sono venuto perché devo
rimettere le cose a posto, io ho fatto il casino e io lo risolvo no? Non posso
permettere che lui paghi per i miei errori. So che non è un ragazzo affidabile
e palle varie, ma ti giuro che ti ama e che non è mai stato così male. Non
avrebbe mai fatto una cosa del genere se io non l’avessi fatto ubriacare! Devi
perdonarlo Liz..”
“Axl.. io
non metto in dubbio che Slash ci tenga a me, ma non è questo il problema. Il
problema non è che è andato con Giada, chissene frega! Non stavamo nemmeno
insieme! Il problema è che ha fatto il geloso e il possessivo e io non sopporto
la gente così! Quindi è meglio chiuderla sul nascere no?”
“No Liz non
puoi dire così! Tu non sai quanto sia stato faticoso per me venire qui e
mettere una buona parola per lui, sai benissimo che mi piaci ed è stato
difficilissimo. Ora non puoi liquidarmi anche tu dicendo che non è quello il
problema cazzo!”
“Come
sarebbe ‘anche tu’?”
“Anche Slash
ha detto così, quando gli ho detto tutto.. mi ha cacciato in malo modo dicendo
che non gliene fotteva niente perché il problema era lui..”
“Beh.. se
non altro fa passi avanti”
“Liz ti
prego”
“No Axl..
voi non mi conoscete, io so di non poterci stare con una persona del genere,
quindi è tutto inutile.. ora se non ti dispiace, devo fare un paio di cose
prima di andare al lavoro”
“Anche
stasera al Rainbow?”
“Già..” Liz
si alzò e lo accompagnò alla porta. Non aveva proprio niente da fare prima di
andare al lavoro, ma non sopportava più di parlare ancora di Slash e inoltre
ciò che le aveva detto Axl si era aggiunto ai mille pensieri che aveva già per
la testa. Arrivata alla porta la aprì lasciando uscire il ragazzo e
appoggiandosi allo stipite.
Axl fece per
andarsene, ma si voltò all’improvviso verso Liz, rimanendo immobile a fissarla.
La trovava sempre bellissima e ripensare all’ultima volta che l’aveva vista,
dopo quella notte insieme, non gli faceva per niente bene. Lei sembrava quasi
non aver fatto caso a lui, stava fissa per terra, immersa nei suoi pensieri;
lui al contrario si torturava guardandola davanti a sé. Il desiderio di
stringerla tra le braccia era fortissimo, il battito si stava facendo sempre
più veloce.. la voleva ancora una volta, anche solo per un bacio.
Fu un
attimo, e in pochi passi aveva ripercorso quella breve distanza.
Bene
bene, sono tornata dopo la pausa natalizia.. ecco qui un nuovo
capitolo! Ditemi che ne pensate di questa improvvisata alla Axl Rose!
Un consueto grazie a chi mi segue e mi recensisce! un bacione!
Liz Eagle
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Capitolo 55 *** Cap. 55 ***
Capitolo 55 nvu
CAPITOLO 55
Un bacio
sulla guancia, delicato e impercettibile. Liz non si era nemmeno resa conto che
Axl era tornato indietro, persa com’era nei suoi pensieri. Sussultò quando
sentì le sue labbra sulla sua pelle, guardandolo negli occhi: vide chiaramente
tristezza e frustrazione. Le dispiacque ancora di più non poter dare ad Axl
quello che voleva, l’affetto e la sua vicinanza. Axl le faceva quasi tenerezza,
il suo passato orribile non era oscuro a molti, man mano che aumentava la fama
aumentavano le notizie che si diffondevano su quei cinque. Ovviamente non
sapeva bene cosa gli fosse successo, ma sapeva che gran parte dei suoi sbalzi
d’umore e il suo caratteraccio erano dovuti a quello; anche lei non aveva avuto
un’infanzia felice, poteva in parte capirlo e le dispiaceva che ancora dovesse
essere triste. Ma non poteva dargli quello che cercava, non le piaceva abbastanza
e poi aveva troppi altri pensieri per la testa, anche se ad essere sinceri il
pensiero era solo uno.. il solito, fisso.
Axl si
allontanò, girandosi ed entrando nell’ascensore. Avrebbe voluto baciarla come
si deve ma si era trattenuto, aveva già fatto abbastanza casino per quella
ragazza. Ora sperava solo di aver smosso qualcosa in lei con il suo discorso,
perché se non poteva averla per sé, si sarebbe accontentato di vederla più
spesso, anche se tra le braccia di Slash; sarebbe stato meglio che perderla di
vista completamente.
***
Slash era
ancora seduto, appoggiato al sudicio bancone di quel bar malfamato. La
cameriera aveva tentato qualche altro abbordo, ma le era andata male. Aveva
bevuto parecchio Jack Daniel’s, si sentiva la testa piacevolmente leggera, ma
il pensiero di lei era ancora forte, così chiese un altro giro alla ragazza che
ormai lo serviva senza proferir parola.
Forse
sarebbe dovuto andare a casa sua, pregarla di farlo entrare fino allo
sfinimento, tentare di riprendersela con ogni mezzo a sua disposizione, esclusa
ovviamente la violenza, non avrebbe avuto il coraggio di torcere un capello a
quella creatura meravigliosa. L’unica ragazza che era stata in grado di
regalargli un sorriso sincero, una felicità che cercava da tanto.
‘Si bravo presentati a casa sua.. e
poi che cazzo ti inventi. Ciao amore! Non te la sarai mica presa perché mi sono
scopato una e poi sono venuto a farti la predica vero? Sarebbe capace di
strapparmi tutti i capelli. Cazzo, che situazione di merda.. mi manchi Liz’
***
Richiuse la
porta, chiuse gli occhi e si massaggiò delicatamente le tempie, cominciava a
farsi sentire un leggero mal di testa, che lei sapeva sarebbe peggiorato man
mano che si crogiolava nei suoi fottuti pensieri.
Non
bastavano la strana sfuriata al lavoro e quella misera comparsa di Slash a
rovinarle la giornata.. no! Doveva pure presentarsi Axl a casa sua, dicendole
tutta quella storia su Giada che non aveva ne capo ne coda.. in quella
situazione che di reale aveva poco o niente. Per un attimo aveva persino
pensato che si fosse inventato tutto, che magari Slash, dopo averlo picchiato
per un’ora, l’avesse obbligato ad inventarsi tutta quella storia e a mettere
una buona parola per lui.. ma il riccio non avrebbe mai fatto una cosa simile,
quindi l’ipotesi era stata facilmente scartata.
Driiiiiin driiiiiiin
‘Ma cosa vuole ancora?’
Si avvicinò
alla porta, aprendo velocemente..
“Axl cosa..”
“Ciao!” Non
era certo Axl quello che si era trovata davanti..
“Oh.. Kevin!
Che ci fai qui?”
“Beh.. non
avevo niente da fare e mi trovavo nei paraggi, così ho pensato di passare a
farti un saluto.. non so.. magari ti va di fare una passeggiata, quello che
vuoi”
“Oh beh.. io
sono appena tornata dal lavoro e di uscire non ho molta voglia. Sai, sono
abbastanza pigra.. ma se vuoi entra..”
“Grazie” Il
ragazzo non si era di certo fatto pregare, in fondo a lui Liz piaceva e non
doveva rendere conto di niente a nessuno. Sperava solo di poter avere la sua
possibilità.
“Scusa il
disordine, come ti ho detto sono tornata da poco.. per di più è venuto un mio
amico ed è rimasto un po’”
“Ah..” Di
certo quella innocente confessione non aveva fatto proprio piacere a Kevin, che
non sapendone niente, non aveva potuto far altro che fraintendere.
“Si.. in
questi giorni c’è un po’ di casino con questo gruppo di amici.. hai presente il
ragazzo di Mel? Quello che abbiamo visto ieri? Ecco.. è uno del giro, ne vedo
uno praticamente ogni giorno.. assurdo.. ovviamente sono amici, non
fraintendere!” Si rilassò, non aveva motivo di dubitare di Liz, gli dava l’idea
di una che se deve dirti qualcosa te lo dice in faccia, che non ha alcun
bisogno di mentire.
“Capisco..”
“Vuoi del
caffè? L’ho appena messo su, dovrebbe essercene ancora un po’” Versò altre due
tazze di caffè, ben contenta di poterne bere ancora, e si accese l’ennesima
sigaretta.
“Vuoi?”
“Si grazie..
le ho finite” Fumarono parlando del più e del meno. Liz constatò piacevolmente
che nonostante la strana situazione, tra loro non c’erano mai silenzi
imbarazzanti, parlavano tranquillamente, facendo anche qualche battuta e
ridendo di tanto in tanto.
“E così mio
cugino si buttò dietro al mio cane nel ruscello, e io come uno stupido dietro a
lui. Ovviamente Spot, che sapeva nuotare molto meglio di noi, se n’era tornato
tutto tranquillo a riva, mentre noi ci abbiamo messo dieci minuti buoni, per
poi essere bagnati e sporchi di fango dalla testa ai piedi.. mia madre non me
ne ha mai date tante come quella volta!”
“Ahahahah!
Oddio!! Ahahah”
“Già.. ne
facevo di tutti i colori da piccolo!”
“Ahahah! Eri
proprio un pazzo!”
“E tu?
Aneddoti da raccontarmi?” Liz si fece improvvisamente seria, come succedeva
ogni volta che qualcuno le chiedeva del suo passato, facendoglielo
automaticamente ricordare.
“Nessuno..
non ho aneddoti divertenti..”
“Ah.. ok”
Kevin, per quanto poco conoscesse Liz e non sapesse niente della sua infanzia,
capì velocemente che qualcosa non andava, che la ragazza non aveva voglia di
parlarne.
“Ti va se
guardiamo un film? Poi andiamo insieme al Rainbow?”
“Ok.. non ho
molti film qui in casa, scegli pure quello che vuoi..”
“Ok.. Flashdance, no. Dirty dancing, no. Blues Brothers! Si cazzo! Non lo vedo
da un sacco!”
“Ok dammi
qua, il registratore si fida solo di me!”
“Ah beh.. fa
bene!”
Liz fece
partire il film, Kevin si era già sistemato sul divano in fronte alla
televisione, Liz si sedette accanto a lui, inizialmente un po’ diffidente, poi
man mano che il film andava avanti, lei, vedendo che Kevin non dava segni di
approccio troppo diretto, si sciolse, rilassandosi.
Non si mosse
nemmeno quando il ragazzo allungò un braccio intorno alle sue spalle, anzi, le
scappò involontariamente un sorrisino compiaciuto, forse stava tornando la Liz
di sempre.. non si sarebbe fatta baciare, ma le attenzioni del ragazzo la
lusingavano. Giusto per stuzzicarlo ancora di più, da brava seduttrice quale
era, si accoccolò appoggiando la testa sulla sua spalla, non prima di aver
scosso i capelli, liberando un profumo di shampoo buonissimo, che Kevin non
potè non notare, anche perché quando si appoggiò a lui, quel profumo gli
arrivava dritto alle narici, per di più rimanendo impresso nella stoffa della
sua maglietta.
Timidamente
le accarezzò il braccio, non voleva certo che lei si allontanasse, così decise
di non provare nemmeno a baciarla, in fondo si conoscevano da poco, e dai pochi
pezzi di conversazione che era riuscito a captare tra lei e Mel aveva capito
che la ragazza aveva appena avuto una storia, così non voleva correre.
Il film
finì, quando cominciarono i titoli di coda Kevin non si mosse di un millimetro,
avrebbe voluto rimanere così per ore, con Liz appoggiata al suo petto,
accarezzandole i capelli come aveva preso a fare quasi un’ora prima. Con suo
stupore nemmeno Liz si mosse, l’aveva osservata tutto il film, ma non poteva
scorgere il suo viso dalla sua inclinazione, vedendo che la ragazza n0on
reagiva si sporse un minimo, constatando che si era addormentata tra le sue
braccia sotto il tocco delicato delle sue carezze. Rise sommessamente per poi
fermarsi a guardarla, sembrava davvero una bambina in quel momento, la ragazza
spontanea e forte che gli aveva fatto perdere la testa era sparita, ma questo
nuovo aspetto di Liz gli piaceva infinitamente.
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Capitolo 56 *** Cap. 56 ***
Capitolo 56 nvu
CAPITOLO 56
Ok
punitemi, non aggiorno da tantissimo e ho pure i capitoli già
pronti! Sono una frana!! Così per farmi perdonare oggi ne ho
pubblicati due! Quindi se state leggendo sappiate che vi state perdendo
un pezzo.. vi lascio con questo capitolo un po' triste.. anzi, un bel
po' triste, ma vi prometto che le cose miglioreranno a breve..
più o meno.
“Dov’è?”
“Chi?” Steve
guardò Duff, che era rientrato all’hotel col viso trafelato e l’espressione di
chi ha corso, Mel era dietro di lui e non era in una condizione molto diversa.
“SLASH!
Dov’è?”
“Non lo so..
doveva essere con te!”
“Non è con me
cazzo.. non è venuto, dovevamo vederci fuori dal loro supermarket ma lui non è
venuto.. cazzo”
Duff si girò
a guardare Mel, l’espressione della ragazza la diceva lunga, gli aveva
raccontato cosa era successo durante il turno di lavoro e aveva accennato alla
possibilità che Slash avesse sentito le parole di Liz.
“Dio..” Duff
abbandonò la testa a ciondoloni, sentendo subito l’abbraccio di Mel, la strinse
a sé, aveva bisogno del suo supporto.
“Dove può
essere andato?”
“Non lo
so..”
“Dobbiamo
cercarlo” e così, proprio come erano piombati all’hotel, sparirono, Duff
animato da una nuova forza che Mel gli trasmetteva. Lei spinta dalla sua
infinita bontà..
***
“Mmm..” Liz
si guardò intorno, era stesa sul divano e Kevin non c’era.. ‘tutta questa storia mi sta stancando da
morire’
“Kevin?”
“Ehi! Ti sei
svegliata! Giusto in tempo! Tra poco dobbiamo andare al Rainbow”
“Wow.. che
bello che mi sono svegliata in tempo..”
“Ahahah! Sei
stanca eh? Forse dovresti chiedere a Mike una serata libera”
“Si e poi
chi glielo spiega al proprietario della casa.. no, preferisco non prendermi
giorni liberi, così ho un po’ più di agio a fine mese”
“Non andrai
in bancarotta per una serata”
“No ma non
ho un motivo valido per non andare al lavoro, e poi Mike vuole che lo avvisi
prima se mi prendo la serata libera”
“Come vuoi..
allora? Sei pronta?”
“Si, fammi
bere un goccio di caffè, prendere la borsa e arrivo”
Liz fu
pronta in pochi minuti, la voglia di andare a lavorare non c’era, l’incontro
con Axl e il quasi incontro con Slash non davano alle rotelle del suo cervello
un attimo di pace, e la presenza di Kevin la rasserenava fino ad un certo
punto, ma era contenta che ci fosse lui. Se non altro la distraeva.
Uscirono
dall’ascensore ridendo per una battuta del ragazzo, che con un gesto quasi
coraggioso le mise un braccio intorno alle spalle. Tuttavia Liz non si
sottrasse al contatto, le faceva piacere.
Ma l’ultima
cosa che Liz si aspettava di vedere fuori dal portone di casa sua cambiò le
carte in tavola.
***
“Salve, non
è che per caso è stato qui un ragazzo con tantissimi ricci neri?”
“Conoscendolo
potrebbe aver prosciugato le vostre scorte di Jack Daniel’s”
“Ehi! Ma tu
non sei quello di quel gruppo rock? I Guns n’ Roses?” Il barista sembrava non
aver nemmeno sentito la domanda che gli era stata posta dai due ragazzi, troppo
impegnato a verificare se il ragazzo biondo davanti a lui era davvero la star
emergente.
“Si sono io
ma..”
“Ommioddio!
Mia figlia mi parla sempre di voi! La mia piccola bambina ha solo 14 anni! Ma è
una vostra fan sfegatata!”
“Si sono
contento ma..”
“Me lo fai
un autografo per la mia bambina??”
“E lei mi
promette che se gli firmo quel foglio poi risponde alla mia domanda?”
“Con anche
la dedica?”
“Con anche
la dedica..”
“Accetto!”
L’uomo con un sorrisone a trentadue denti porse a Duff un foglietto di carta e
una penna, Duff spazientito prese le due cose: stava per cominciare a scrivere
quando..
“Si chiama
Melany.. ah e può scrivere ‘guarda che bel regalo ti ha fatto papà’?”
“Certo..
signore..” Duff irritato all’inverosimile scribacchiò velocemente sul foglio
quello che gli era stato detto dall’uomo.
“Scriva ‘Sei
una bambina meravigliosa’” E il povero Duff scrisse testuali parole.
“Oh oh oh e
anche ‘ti aspetto al nostro prossimo concerto, chiedi a tuo papà il permesso, sono
sicuro che ti farà venire’”
“Devo
scrivere una lettera a sua figlia?”
“Non ti
irritare ragazzo.. se devi fare una cosa è giusto che tu la faccia per bene
no?” e così detto si riprese il foglio e la penna, allontanandosi.
“Ehi dove
va! Io le avevo fatto una domanda!”
“Ah giusto
ragazzo.. cos’è che mi avevi chiesto?”
“Se ha visto
un ragazzo con un sacco di ricci oggi, beve Jack Daniel’s, scuro di pelle,
abbastanza alto, ma non troppo..”
“Non starai
mica parlando di quel tuo compagno di gruppo? Quello che suona la chitarra
vero?”
“Si proprio
lui.. Slash, allora l’ha visto?”
“Mmm.. fammi
pensare.. no, no, non l’ho proprio visto, anche perché se l’avessi visto
probabilmente gli avrei fatto firmare un autografo per la mia bambina!”
Duff non
ascoltò l’uomo un secondo di più, prese per mano Mel e la trascinò velocemente
fuori da quel bar.
Stavano
crecando Slash in lungo e in largo, in ogni bar che vedevano; Duff non si dava
pace senza sapere dove era finito l’amico. Si erano ormai spostati verso la
periferia, i bar cominciavano ad essere posto frequentati per la maggior parte
da gente malfamata. Entrarono in un piccolo bar, pieno di uomini, i classici
quarantenni unti e perennemente ubriachi. Al bancone una ragazza abbastanza
carina serviva distrattamente due signori.
“Scusa, non
è che hai visto passare un ragazzo con un sacco di ricci?”
“Pelle
scura, sguardo depresso e un’innaturale capacità di reggere alcool?”
“Si.. direi
che la descrizione combacia”
“Se n’è
andato circa mezzora fa, ha bevuto come una spugna per tutto il pomeriggio..”
“Merda..
ehm, stava tanto male? Parlava a vanvera e barcollava molto?”
“No, non
barcollava molto, però continuava a chiamare il nome di una ragazza”
“Liz
immagino..”
“Si
quello..”
“Senti, non
è che sai dirci da che parte è andato? Giusto la direzione..” Mel si era
intromessa nella conversazione spazientita dai continui sguardi provocatori che
quella bambolona da bancone lanciava al suo ragazzo.
“Beh..”
disse mentre superava il bancone e raggiungeva i due ragazzi dirigendosi verso
la porta “Siete fortunati, stavo buttano la pattumiera quando il vostro amico
se n’è andato” Uscirono dal bar e la ragazza indicò loro una strada laterale
“..è andato da quella parte”
“Grazie
mille, non so come avremmo fatto senza il tuo aiuto”
“Di niente
biondino, e torna quando vuoi”
“Si certo..
torna quando vuoi Duff” Disse Mel a voce non troppo alta, non aveva certo
voglia di attaccar briga con la cameriera, avevano cose più importanti a cui
pensare.
Si diressero
velocemente nella direzione indicatagli, avevano fretta di trovare Slash, un
po’ perché Mel doveva andare al lavoro, era infatti parecchio tempo che
giravano, un po’ perché preoccupati delle ipotetiche condizioni del riccio.
“Ehi..
riconosco quella strada, di qui si va a casa di Liz!!”
***
“Slash!”
Liz si
bloccò all’istante, e Kevin anche. Davanti a loro, appoggiato ad una macchina
c’era Slash. Era indescrivibile la sua espressione, era andato a casa di Liz
per parlarle, aiutato in gran parte dall’alcool, ma non aveva avuto il coraggio
di suonare, così si era fermato lì sotto, sapendo che prima o poi la ragazza
sarebbe scesa per andare al Rainbow; alla peggio, era pronto ad aspettarla lì
finché non fosse tornata quella notte, nel caso in cui non fosse stata a casa
al momento. Tutto si aspettava meno che vederla scendere con un ragazzo.
Gli si era
gelato il sangue nelle vene, non bastava sapere che Liz era ancora arrabbiata
con lui e che non l’avrebbe perdonato facilmente, doveva anche trovarla con un
altro; che poi chi era quel biondino saltato fuori da chissà dove? Cosa ci
faceva con la sua Liz? ‘Perché ti ostini
a pensare che sia TUA? Mi pare più che evidente che Liz non ti vuole più..
definitivamente’
“Ciao..” Un
sussurro o poco di più, non sapeva come comportarsi, era già arrivato lì senza
la ben che minima idea di cosa fare o dire, ma quella nuova situazione aveva
rimescolato ancora una volta le carte in tavola.
“Cosa ci fai
qui?” Già, cosa ci faceva lì? Non poteva certo dirle davanti a quel pivello che
era lì per riprendersela, per scusarsi e tentare di farsi perdonare.
L’umiliazione di un rifiuto sarebbe stata già abbastanza grande senza la
presenza di Kevin. Che poi non era nemmeno quello il problema più grande, il
problema era lei, che lo guardava con quegli occhi che lui tanto amava, ma nei
quali non vedeva quella luce e quella felicità di quando ancora uscivano
insieme.
Kevin non
era uno stupido, aveva capito che tra i due non scorreva buon sangue e si
sentiva di troppo, tuttavia non riuscì a reprimere un moto di gelosia che gli
prese lo stomaco, una volta ipotizzato quale fosse il motivo di tanto astio.
Decise comunque di smuovere la situazione, di interrompere quel silenzio più
che imbarazzante, non rinunciando però a tenere Liz per le spalle.
“Piacere,
Kevin”
Ma come
prevedibile Slash non rispose minimamente alla stretta di mano, teneva lo
sguardo spento e triste fisso su Liz, che lo reggeva senza dar segni di vita.
Anche lei si trovava in difficoltà, la brutta sensazione che l’aveva colta
quando l’aveva visto allontanarsi dal supermarket era tornata più forte di
prima, con sé si era portata una carica emotiva spaventosa, che includeva la
rabbia, ma anche una strana forma di gioia nel vederlo di nuovo, nel sentire di
nuovo la sua voce e nel guardarlo ancora nei suoi bellissimi occhi, seppur
sofferenti.
“Ehm.. Kevin
potresti lasciarci soli per un secondo?” Abbassò lo sguardo in quel momento,
era già abbastanza confusa per la situazione in sé, la presenza di Kevin di
certo non l’aiutava.
Kevin obbedì
senza dire niente, nonostante dentro di sé si stesse muovendo qualcosa, stesse
covando un forte rancore contro quel ragazzo sconosciuto che evidentemente
contava per Liz più di lui.
Quando Kevin
fu lontano, appoggiato ad un muro fumando una sigaretta e aspettandola, Liz
parlò. Si poteva sentire una nota di tensione nelle prime parole, che però la
ragazza non ci mise niente a nascondere. Parlò in tono freddo e distaccato.
“Allora?
Cosa sei venuto a fare?”
“Non lo
so..”
“Non lo
sai.. beh non posso aiutarti”
“A parlarti
credo”
“Ok, parlami
ti ascolto” Si stava innervosendo ma non lo fece notare, Slash stava facendo la
parte del ragazzo timido e indifeso, cosa che a lei non piaceva per niente, lei
voleva ragazzi con un carattere forte intorno.
“Ecco.. in
realtà non so bene cosa dirti, forse avevo solo bisogno di vederti..”
“Sei
ubriaco?” Solo ora si era accorto del tono di voce strascicato del ragazzo.
“Forse..”
“Bene! Dopo
quello che è successo ti presenti sotto casa mia ubriaco a fare la vittima?
Credi di impietosirmi?”
“No, non
sono qui per questo, l’ultima cosa che voglio fare è impietosirti.. è solo
che.. che..”
“Che cosa
Slash?! Dannazione parla perché non ho certo voglia di star qui a decifrare uno
dei tuoi discorsi senza capo ne coda! Devo andare al lavoro non ho tempo da
perdere!”
“Adesso si
chiama lavoro?” Mossa sbagliata, di certo Liz non aveva gradito la
frecciatina..
“Non sarai
venuto qui a fare il geloso vero? Non ti è bastata la lezione dell’altra volta?
Ti devo rispiegare che non hai il diritto di dirmi proprio niente?”
“No no.. non
sono qui nemmeno per questo, hai ragione.. io.. semplicemente avevo voglia di
vederti.. si..”
“Beh mi hai
vista”
“Liz ti
prego!” La voce di Slash tremava come non mai.
“Cosa!?”
“Mi manchi..
mi manchi terribilmente. È da quando abbiamo litigato che sto di merda.. ho
sbagliato piccola lo so, non avrei mai dovuto bere in quel modo e finire a
letto con Giada, che poi non me ne importa proprio niente di Giada..”
“Lo so.. Axl
oggi è venuto a parlarmi, mi ha detto che si erano messi d’accordo..”
“Ah.. è
venuto a parlarti.. ma non è questo il problema giusto?”
“No infatti,
non stavamo insieme..”
“Già.. non
stavamo insieme..”
“Ero venuta
per parlartene” disse tutto d’un fiato.
“Cosa?”
“Ero venuta
per parlartene e far luce su noi due.. non sapevo bene cosa fossimo e la cosa
mi confondeva”
“Oddio.. e
io ero ubriaco fradicio..”
“Già..
pessima mossa..”
“Liz sono un
idiota e mi dispiace, non avrei mai dovuto farti quella scenata, ma io l’ho
fatto perché in quel momento ero accecato dall’ira, ero furioso perché.. tu eri
il mio angolo di felicità e non mi andava che Axl si mettesse in mezzo. Mi
sembrava una benedizione l’averti incontrata e invece sono riuscito a rovinare
tutto con le mie mani.. come sempre. Ma io ci tenevo davvero a te Liz, ci
tenevo.. aveva ragione Duff e io non gli ho mai dato retta. Io mi sono
innamorato di te Liz..” una piccola scossa la pervase, ma la ignorò
completamente, troppo facile così “..e dovevo venire a dirtelo, e ti giuro che
non è nemmeno facile dirlo.. ma.. mi sento perso, triste e solo senza di te..
sto morendo dentro. Non mi aspetto che adesso tu mi salti al collo baciandomi e
promettendomi amore eterno..”
“Ci
mancherebbe”
“Però dovevo
vederti e dirtelo, anche solo per guardarti di nuovo e sentire di nuovo la tua
voce.. ma vedo che hai la testa altrove perciò..” una piccola lacrima scese
lungo la sua guancia, la asciugò velocemente, ma a Liz non sfuggì “..e comunque
ora non ha più importanza giusto? Giusto Liz?” La guardò speranzoso, ma Liz non
è mai stata una ragazza facile.
“Giusto”
“Ok.. allora
io me ne vado..” Si avvicinò, dandole un leggerissimo bacio sulla guancia, poi
la guardò negli occhi, quegli occhi di cui si era innamorato.. quanto avrebbe
voluto baciarla, anche solo un bacio d’addio.
“Vattene”
Si allontanò
a testa bassa, sconfitto di nuovo da quella ragazza che sembrava più forte di
lui in tutto.
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Capitolo 57 *** Cap. 57 ***
Capitolo 57 nvu
CAPITOLO 57
“Chi era?”
“Nessuno”
“Mmm..
nessuno, eppure a me sembrava una persona in carne e ossa!”
“Kevin c’è
bisogno che ti dica esplicitamente che non ne voglio parlare?”
“No ok, ho
afferrato il concetto.. scusa”
“Non fa
niente, andiamo che rischiamo di arrivare in ritardo..”
“Va bene..
allora, qual è il tuo cibo preferito?”
“Cosa?”
“Beh tento
di tirarti su il morale! Dai rispondi!”
“Il bacon..
il bacon è il mio cibo preferito”
“Buono!”
***
“Eccoci,
quella è casa di Liz!”
“Slash non
c’è! Forse è su con lei..”
“Ne dubito..
ma tentar non nuoce”
Suonarono al
citofono di Liz, ma ovviamente non rispose nessuno; Duff sbuffò, passandosi le
mani tra i capelli, Mel si appoggiò al muro.
“Sarà già
andata al Rainbow..”
“Già, se
devi andare vai, io torno all’hotel, tanto chi lo trova più quel coglione..
prima o poi tornerà là, magari è già là..”
“Non mi
accompagni?”
“Si.. sono
più vicino dal Rainbow e conosco meglio la strada!”
“Ah è per
questo?” Mel finse un broncio infantile, tentava di far sorridere Duff,
perennemente preoccupato per Slash. Il biondo infatti si mise a ridere,
abbracciandola e baciandola affettuosamente.
“Ma certo
che si!”
“Stronzo!”
Risero
baciandosi di nuovo, poi si avviarono abbracciati verso il locale, Mel era
nettamente in ritardo ma non se ne preoccupò, quando era con Duff ogni tipo di
preoccupazione spariva.
Arrivarono
davanti al locale, salutandosi con un ultimo bacio.
“Ti vengo a
prendere quando hai finito?”
“Se vuoi..”
“Andiamo
all’hotel o a casa tua dopo?”
“All’hotel..
ieri ho dimenticato da te gli orecchini, così me li riprendo! Se no tu te li
dimentichi!”
“Ok.. allora
ci vediamo dopo”
Un altro
bacio, poi Mel entrò nel locale. Liz stava uscendo dal camerino, aveva uno
sguardo triste..
“Ciao..”
“Ciao” e
senza dire altro, passandole di fianco Mel la prese per un braccio
trascinandola di nuovo nello stanzino.
“Ma che
fai?” Mel nel frattempo cominciava a cambiarsi, Liz indossava pantaloni di
pelle, stivaletti col tacco e top nero scollato, Mel mise dei sandaletti
bianchi, i jeans strappati e un top verde scuro.
“Allora? Che
mi racconti?”
“Non ho
molto da raccontare..”
“Ah no? Hai
visto Slash?”
“Come fai
a.. ma che te lo chiedo a fare.. tu sai sempre tutto. Va bene, da dove vuoi che
cominci?”
“Dall’inizio”
Liz le
riassunse brevemente gli avvenimenti di quel pomeriggio, sotto uno sguardo
sempre più sconcertato di Mel.
“Però.. e io
che pensavo che avessi solo incontrato Slash!”
“Magari..
sono distrutta..”
“E Kevin?
Non ci hai fatto niente vero?”
“No, non
ancora, ti ho detto che abbiamo guardato un film”
“Non ancora?
Hai intenzione di farci qualcosa?”
“Beh, è
carino! Mi piace!”
“Come
vuoi..”
“Mel non
ricominciamo con il solito discorso.. senti, a me Slash è piaciuto molto e
ammetto che mi piace ancora, e che ho fatto una fatica immane a mandarlo via in
quel modo dopo che mi aveva detto di amarmi. Mi ha lasciato l’amaro in bocca lo
ammetto, ma sai come sono fatta Mel, sai cos’ho passato.. so che dovrei voltare
pagina e prenderla con filosofia ma non ci riesco, non rischierò di nuovo di
perdere la mia indipendenza, e se per dimenticare Slash vorrò andare con Kevin
non mi giudicare”
“Non lo
farei mai”
“Ok.. e non
fare quella faccia che mi fai sentire la peggiore delle merde!”
“Senti
tesoro.. sai che io non farei mai come fai tu, non sono così io, probabilmente
se mi fosse successa una cosa simile sarei in piena depressione. Ma tu non sei
come me giusto? Quindi se pensi che stare con Kevin possa farti stare meglio,
allora fallo ok? Tanto io sarò sempre dalla tua parte.. ciò che mi importa è
che tu sia felice”
“Grazie
tesoro!” Si abbracciarono, per poi uscire pronte per un’altra serata di lavoro.
***
“Slash?”
Duff entrò in camera del riccio, Steven gli aveva detto che era tornato,
ubriaco, e che si era chiuso in camera, senza dire niente a nessuno.
Slash era
sdraiato su un letto che mangiava distrattamente una pizza.
“Ehi man..”
“Dove sei
stato?”
“Ah si.. so
che dovevamo vederci, ma sono successe un po’ di cose nel frattempo”
“Lo so.. Mel
mi ha detto cosa è successo al supermarket.. poi dove sei stato..”
“In un bar,
a bere come un dannato.. l’ho vista Duff, sono andato a casa sua”
“Si, so
anche questo.. e?”
“Era con un
ragazzo”
“Ah..”
“Abbiamo
parlato, le ho detto che la amo”
“Non ha funzionato
eh?”
“No..”
“Mi dispiace
man”
“Anche a
me..”
In quel
momento gli altri tre si catapultarono dentro la stanza urlando come matti, in
realtà Axl non urlava, guardava semplicemente sorridendo i suoi amici che si
erano messi in testa quell’idea folle.
“Basta
Slaaaaaash!!”
“Che cazzo
succede?”
Si buttarono
sul letto addosso al riccio, sotto lo sguardo confuso di Duff. Erano fermamente
decisi a tirare su di morale il riccio.
“Ma che
cazzo fate coglioni?” non fece in tempo a dire altro, perché i due presero a
fargli il solletico.. e Slash soffriva molto il solletico!
“Ahahahahah!
Smettetela stronzi! Ahahahaha! Basta basta!! PIETààààà!”
Duff non
credeva ai suoi occhi, quei due pazzi dei suoi amici, anche se forzatamente,
l’avevano fatto ridere.. Slash stava ridendo! Urlando di gioia si buttò anche
lui sopra il ragazzo, unendosi agli altri.
“Adesso
basta con la depressione Slash! Non se ne può più!”
“Forza e
coraggio amico! Il mare è pieno di gatte che vanno al largo!”
“Steven ma
che cazzo dici?” ora erano tutti e quattro seduti sul letto del riccio, Axl
stava ancora in disparte, imbarazzato.
“Cito i
proverbi!”
“Il mare è
pieno di pesci idiota! E poi la gatta non va al largo, va al lardo! E ci lascia
lo zampino! Sei proprio un imbecille!”
“Ora mi
spiegate perché questo agguato?”
“Beh.. siamo
stanchi di vederti giù di corda.. quindi stasera usciamo! Ci ubriachiamo e vedi
che ti passa tutto”
In quel
momento Slash notò che Axl stava ancora appoggiato al muro.. non ce l’aveva con
lui, dopo aver ricevuto la conferma che Liz non ce l’aveva con lui per la
scappatella con Giada, ogni rancore era svanito.
“Ehi amico
vieni qui”
“Sicuro?”
“Te l’ho già
detto che non ce l’ho con te.. sei una gran testa di cazzo, ma io sono peggio
quindi..” Gli fece segno di avvicinarsi, e quando Axl fu abbastanza vicino lo
arpionò per un braccio, abbracciandolo amichevolmente. Il rosso rise di gusto,
sollevato dall’idea che almeno tra loro le cose si erano sistemate.
“Allora?
Cosa facciamo stasera?” Chiese Duff.
“Tiriamo su
il morale a questo signorino!”
“Slash non
ti puoi mica far abbattere da una donna!”
“Steve..”
“Si si lo
so.. tu la ami eccetera eccetera. Ma come! Io non ti basto!?”
“Ahahaha!
Frocio del cazzo! Se avessi una sesta forse forse ma così mi fai proprio
schifo!”
“Che ingrato!
E io che ti ho dedicato tutta la mia vita! Sempre al tuo fianco! Mi ripaghi
così?”
“Meglio così
che a calci in culo!” gli altri ridevano a crepapelle, divertiti dalla scenetta
improvvisata dai due.
“Oh
sentitelo! Sentitelo! Come ricompensa il mio amore! Cattivo Slash!”
“Smettila
pagliaccio!”
“Ahahah! Dai
che ti faccio ridere man!”
Izzy,
ripresosi dalle risate, si intromise nel discorso “Beh? Vogliamo darci una
mossa? Ci aspetta una serata movimentata!”
“Cosa hai in
mente chitarrista dei miei stivali?”
“Slash! Uomo
di poca fede! Il tuo Izzy pensa a te! E ha trovato un bel locale per stasera!”
lanciò uno sguardo esplicito agli amici, che capirono al volo, Steven
esaltatissimo cominciò a saltellare sul letto.
“Ooooh! Un
locale alla Izzy! Dai cazzo ragazzi muoviamoci! Non vedo l’ora di adocchiare
qualche pollastra!”
“Steven sei
il solito pervertito!”
“Che volete?
È da ieri che non batto chiodo!”
“E già ti
lamenti? Pensa al povero Slash!”
“Non ci
avevo pensato! Slash sicuro che ti ricordi come si fa?”
“No ma tranquilli!
Sfottetemi pure!”
“Ok cazzoni
adesso basta! Dopo le pene dell’inferno pure la presa per il culo mi pare
eccessiva.. muoviamoci ad uscire da qui!”
Si
prepararono abbastanza velocemente, Slash si fece una doccia rapida, indossò i
suoi cari pantaloni di pelle, una maglietta bianca e il chiodo. Non potè non
pensare a Liz, una volta rimasto solo nella sua stanza, sapeva che non avrebbe
dovuto farlo, almeno nei confronti di quei pazzi dei suoi amici, che a modo
loro tentavano di fargli dimenticare i brutti pensieri. Ma la forza del suo
sentimento gli imponeva di pensarci, almeno finché era solo.
Si
ritrovarono tutti nella sala comune, pronti per una serata in puro stile Guns.
Scesero nella hall dell’hotel: fuori c’era già una macchina che li aspettava. Entrarono
uno per uno, Izzy diede l’indirizzo del posto all’autista e cominciarono il
viaggio.
Ci misero
venti minuti buoni ad arrivare a destinazione, durante i quali si prendevano in
giro e scherzavano in ogni modo.
“Duff non ci
abbandonerai anche stasera spero!”
“Beh.. in
realtà alle due vado a prendere Mel..”
“Ma porca
troia McKagan! Da quando sei innamorato non ti si vede più! E stai un po’ coi
tuoi amici no??”
“Ragazzi mi
spiace se non sono spesso con voi negli ultimi giorni, ma con Mel va a gonfie
vele e..”
“Si si lo
sappiamo, lei è splendida, vi divertite, vi amate e roba varia.. ormai sei
perso”
“Rose quando
ti innamorerai seriamente mi capirai!”
“Non accadrà
biondino”
“Ci
scommetto invece.. e non ti si vedrà più in giro”
“Ragazzi
siamo arrivati! Roxy bar!”
|
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Capitolo 58 *** Cap. 58 ***
Capitolo 58 nvu
Ok ragazze! Vi informo
che questo è il secondo capitolo che ho pubblicato oggi, quindi tornate
indietro di uno! Spero di aver risollevato un minimo il morale col capitolo
precedente.. Non durerà ancora per molto questa tortura, l’ho già fatto
soffrire abbastanza l’amore della mia vita!! Poi deciderò se inventarmi qualcos’altro
e continuare la fic o chiuderla qui. Vedremo. Grazie mille per l’appoggio! Un
bacio! Liz Eagle
CAPITOLO 58
Le luci nel
locale erano soffuse, tutte rosse. Diversi tavoli pieni di ragazzi che bevevano
e ridevano tra loro; al centro un palco con delle ragazzi ‘diversamente vestite’
che ballavano. Slash tentò di sentirsi a suo agio, ma la tristezza proprio non
voleva abbandonarlo. Neanche per una sera. Forse con un po’ di alcool si
sarebbe rilassato un po’.
“Ragazzi
quel tavolo è libero” una cameriera in topless indicò loro un tavolo un po’
appartato, i ragazzi ne furono felici, non avevano voglia di essere circondati
da ragazzine con crisi ormonali, non quella sera.. l’obbiettivo era far felice
Slash, le ragazzine erano fin troppo fastidiose.
“Allora
ragazzi? Che prendete?” la stessa cameriera che li aveva accompagnati al tavolo
prese le loro ordinazioni, Jack Daniel’s e vodka. Quando riportò al tavolo gli
alcolici Steven propose un brindisi:
“Alla figa!”
“Steve ma ti
pare il caso?” fu subito ammonito da Izzy.
“Perché? Ti
viene in mente un brindisi migliore?”
“Si.. alla
spensieratezza, ai Guns, ad una vita senza problemi”
“Cin cin!”
risposero in coro gli altri
“Il mio
brindisi era meglio” bofonchiò Steven fra sé e sé.
“Allora
Slash? Ne vedi qualcuna di tuo gradimento?”
“Per ora
no..”
“Come no?
Cazzo ma l’hai vista quella attaccata al palo? Ha due tette incredibili!”
“Bah.. si, è
carina”
“Carina?
Slash così non va! Non va proprio! Forza, butta giù questo!” Gli fecero bere un
bicchiere di Jack alla goccia, poi un altro, e un altro ancora, ma Slash non
voleva ridursi ad uno straccio anche quella sera, non dopo l’ultima esperienza.
“Allora
com’è quella attaccata al palo?”
“Carina”
“Un altro
Slash!”
“No no..
basta alla goccia!”
“Cosa? Slash
è Jack Daniel’s! Lo zio! Non puoi dire di no!”
“Non voglio
ridurmi come una merda stasera Steven, bere si.. ma non per ubriacarmi”
“Cazzo man
non ti riconosco più! Se c’è uno che beve sempre sei tu! Non puoi buttarti giù
così!”
“Steve
semplicemente non ho voglia di ridurmi fino a stare male! Non è un concetto
difficile!”
“Non parlo
solo del bere! Sei circondato da delle fighe e non le guardi nemmeno!”
“Vuoi
vedere?” Slash arpionò la cameriera di prima che aveva appena portato delle
birre al tavolo di fianco al loro, la prese per il polso facendola sedere sulle
sue gambe, per poi baciarla senza troppi complimenti, un contatto tutt’altro
che romantico.
“Cazzo si
Slash! Vai così!”
Lasciò la
ragazza che si alzò confusa, gli sorrise già persa, ma lui aveva riportato lo
sguardo sul suo bicchiere di Jack Daniel’s, se ne andò bisbigliando un grazie;
la videro sempre intorno al loro tavolo dopo quel bacio. Continuarono a bere e
scherzare, Slash si sentiva meglio, nonostante il suo interesse per la fauna
femminile del locale non si fosse ancora fatto sentire, ma evidentemente era
presto per quello. Non pensò praticamente mai a Liz, se non quando scorse una
ragazza al bancone del bar con un vestito nero e i capelli castani a boccoli,
gli ricordò in un lampo la prima volta che vide Liz, nello stesso identico
modo, ma quando la ragazza si girò, mostrando un viso lontano anni luce da
quello di Liz, si costrinse a non pensarci più, e scuotendo la testa tornò a
parlare coi suoi amici, o almeno con quel che era rimasto dei suoi amici.
Steve si era
appartato con una bionda tutta curve e rossetto, si erano avvicinate mezz’ora
prima tre ragazze, una era appunto quella che si era poi allontanata con
Steven, un’altra moretta, abbastanza carina, non lasciava tregua al povero
Duff, che tentava di farle capire in ogni modo che non era interessato. La
moretta era ostinata, ma alla fine si diede per vinta, avvicinandosi di più a
Izzy che non sembrò disdegnare la sua presenza, Slash guardava la scena senza
parlare molto.
“Che ti
prende? Come mai non parli?” una ragazza mora, carina ma non particolare, si
era seduta qualche minuto prima tra lui e Axl, Slash era intento a guardare da
un’altra parte, così i due non si erano nemmeno presentati, visto che Axl era
partito in quarta con le sue avances.
“Non ho
molto da dire..”
“Sono
Cherry, comunque”
“Piacere
Slash” Gli occhi della ragazza brillarono quando cominciarono a conversare,
Slash rispondeva per lo più a monosillabi, ma non si trovava poi così male. Axl
ogni tanto si intrometteva nella conversazione per lo più con brevi commenti;
ma ancora spaventato per una qualsiasi reazione del riccio dopo la questione di
Liz, preferì di gran lunga parlare con Duff.
Poco dopo
anche Izzy abbandonò la compagnia, allontanandosi con una mano sul fianco della
moretta che prima di sparire nella folla con il chitarrista lanciò un’occhiata
inequivocabile a Duff, che non la degnò minimamente.
“Così sei il
chitarrista? Mi piacerebbe imparare a suonare uno strumento, ma con il lavoro e
tutto il resto non mi resta molto tempo libero”
“Già.. io me
lo sono creato il tempo libero, a discapito della scuola”
“Beh, ha
avuto i suoi risultati, si sente molto parlare di voi Guns negli ultimi tempi”
“E così ci
conosci eh?”
“Si, col
lavoro che faccio sono abbastanza aggiornata sui gruppi emergenti, ho anche
ascoltato qualcosa, la vostra musica mi piace proprio” ‘piaceva anche ad un’altra persona.. oddio Slash ti prego smettila di
pensare a lei, almeno per stasera smollati un po’.. meglio un altro bicchiere
di zio Jack’
“Ah si? Bene
bene.. che lavoro hai detto che fai?”
“Scrivo
articoli in una piccola rivista musicale, io non mi occupo di recensire i
gruppi, non ancora per lo meno, ma spero davvero di diventare una critica
musicale un giorno”
“Wow, ne hai
di ambizione.. bel lavoro per altro!”
“Grazie..
sai, ti da la possibilità di essere sempre aggiornata e.. di incontrare molti
musicisti..” Abbassò notevolmente il timbro vocale, avvicinandosi a Slash,
appoggiando una mano sulla gamba di lui e cominciando ad accarezzarla.
“Immagino..
deve essere bello”
“Beh.. si,
diciamo che ha i suoi vantaggi..” la mano della ragazza salì, e la sua bocca
cercò le labbra titubanti del riccio.. ‘Smottali
Slash per dio! Basta con queste pare mentali! Lasciati andare!’
Si
baciarono, la ragazza ci sapeva fare, ma Slash si accorgeva di non dare il
meglio di sé, e ancora peggio di non aver voglia di impegnarsi. Ma l’orgoglio
gli imponeva di lascarsi andare, così approfondì quel contatto in cerca di
consolazione.
***
“Però, Slash
si sta dando da fare!” Duff e Axl si erano spostati in un tavolo affianco
quando Slash e la mora avevano iniziato a baciarsi.
“Menomale..
non ce la facevo più a vederlo depresso, almeno si distrae un po’!”
“Già..
ancora non mi do pace per quella storia.. che stronzo sono stato..”
“Vuoi la mia
opinione?” Axl annuì “Si, sei uno stronzo. Ma uno stronzo pentito”
“Non mi
basta.. non mi do pace”
“Slash ti ha
perdonato Axl, non capisco perché continui a darti addosso. Capisco che tu sia
arrabbiato con te stesso per quello che hai fatto, ma se non importa a Slash
non dovrebbe importare nemmeno a te. Perché Slash ora che Liz l’ha lasciato sta
male e ha bisogno di sentire vicini i suoi amici, incluso te! Non continuare ad
essere freddo, sciogliti, fagli sentire che tu ci sei e soprattutto non
comportarti in modo da ricordargli cosa è successo, meno ci pensa e meglio è”
“Si hai
ragione.. grazie man.”
“Sono qui
apposta”
***
Dopo qualche
minuto che si stavano baciando la ragazza si alzò dal tavolo, prendendo per
mano Slash e invitandolo a seguirla.
Lo trascinò
fino ad una porta che dava ad un piccolo bagno, sporco e puzzolente, ma pur
sempre un luogo appartato. Era uno stanzino di un metro per due con solo una
turca, niente di più, nemmeno il porta carta igienica.
Slash si
sentì spingere contro la parete, rabbrividì sentendo le piastrelle fredde
attraverso la stoffa della maglietta. Cherry si aggrappò al suo collo,
baciandolo con foga e accarezzandogli il petto fino ad arrivare ai lembi della
maglietta, per poi superarli ed entrare un contatto col ventre del riccio.
Si stava
davvero dando da fare, ma dopo una decina di minuti, quasi sconvolta si accorse
che Slash non dava segni di partecipazione.. o almeno non il suo corpo. Si
staccò da lui spazientita, sbuffando piano, abbassandosi con l’intenzione di
fare un ultimo tentativo, ma le forti braccia di Slash la fermarono, tirandola
verso l’alto.
“Ehi senti..
lascia stare.. non è serata”
“Mi stai
rifiutando?”
“Non io..
lui.. beh forse anche un po’ io”
“Carino da
dire ad una ragazza!”
“Pff.. senti
mi dispiace, tu sei davvero uno schianto piccola ma esco da una relazione
difficile, mi sono preso una bella batosta e..”
“Però, le
frasi fatte le reciti a meraviglia”
“Ma che
frasi fatte! È vero! Si chiama Liz.. e credo di essermi fottutamente innamorato
di lei.. anzi lo so per certo. Solo che sono una gran testa di cazzo e mi ha
lasciato. Una sera mi sono ubriacato e..”
“Ehi frena!
Scusa ma non ho proprio voglia di sorbirmi il tuo racconto.. ma guarda te uno
cosa deve fare per una scopata” e detto questo alzò i tacchi e uscì dallo
stanzino, lasciando Slash appoggiato ancora alla parete.
“Siamo
apposto! Se comincio a non funzionare più sono fottuto..”
Tornò al
tavolo, dove Axl e Duff stavano ancora parlando del più e del meno. Lo
guardarono per qualche secondo senza dire niente, ma a Slash non servivano certo
le parole per capire a cosa i due stessero pensando.
“Smettetela
di guardarmi così” Duff sbuffò e si fece più vicino al riccio che si era seduto
pesantemente al tavolo.
“Allora man?
Che è successo?”
“L’inimmaginabile”
“Ti ha detto
che ti ama?”
“Ma che dici?
Mi conosce da cinque minuti!”
“Beh, magari
era una di quelle fan assatanate”
“Ahahah!
No.. non mi ha detto che mi ama”
“Era un
trans!”
“Duff ma
quante cazzate spari! Ti pare che una del genere potesse essere un trans??”
“E allora
cosa c’è? Non sarà ancora per Liz!”
“Beh..
forse” Slash si guardò il cavallo dei pantaloni, sospirando.
“Oh no.. non
dirmi che..”
“Non
funziona”
“OCCAZZO!
Slash è grave!”
“Lo so anche
io che è grave razza di palo ossigenato! Quella Cherry le ha tentate tutte poi
se n’è andata incazzata”
“E ci
credo.. oddio..”
“Man.. sono
fottuto”
|
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Capitolo 59 *** Cap. 59 ***
Capitolo 59 nvu
CAPITOLO 59
“Beh dai
Slash.. non c’è poi niente di male no? Magari sei solo stanco!”
“Stanco? Io? E da quando sono stanco quando si tratta
di sesso?”
“Beh..
magari che cazzo ne so.. non ti piaceva quella”
“Man.. era
uno schianto! Lo sai come sono fatto io! Me ne sono scopate di molto peggio!”
“Cazzo..”
“Già”
“Dai
Slasher! Magari hai solo bisogno di un po’ di tempo per rimetterti in
carreggiata!”
“Lo spero
Axl.. se no è un fottuto casino!”
“Ehi
ragaaaazzi!!”
“Ehi Steve!
Questo sorriso smagliante?”
“Oh.. la
piccola Chris qui mi ha reso felice!” la ragazza bionda che teneva per le
spalle era tutto meno che piccola, ma va beh.
“Bene..”
“Slash! Tu
te ne sei ripassata una o no?”
“Steve, ti
consiglio la domanda di riserva” Si intromise Duff.
“Perché? Non
dirmi che non ci hai nemmeno provato! Cavolo Slash dai! Era carina quella che è
arrivata prima insieme a lei!” disse indicando la biondona che gli stava
attaccata.
“Già.. Steve
segui il consiglio di Duff.. non ho molta voglia di parlarne”
***
“Liz al
tavolo 5!”
Liz si
diresse velocemente al tavolo, tenendo il vassoio sotto il braccio e
massaggiandosi le tempie con le dita. Aveva un mal di testa allucinante, quella
giornata l’aveva stancata con tutta quella tempesta emotiva e la musica del
locale aveva solo contribuito a peggiorare la situazione; inoltre nonostante
fosse un giorno feriale, c’era tantissima gente, la notizia che i Guns
frequentavano quel posto era girata velocemente e aveva portato un sacco di
clienti in più. Per lo più ragazzine che speravano di incontrare i membri della
band.
“Quattro sex on the beach”
Liz si
allontanò velocemente dopo aver preso le ordinazioni.. “Ci avrei giurato”
Preparò
velocemente i cocktail per poi tornare al tavolo, dandoli velocemente alle
quattro ragazze sedute, che avranno avuto si e no sedici anni.
Tornò al
bancone per dare il cambio a Mel che l’avrebbe sostituita portando da bere ai
tavoli, si mise subito al lavoro, era abituata a buttarsi a capofitto in
qualsiasi attività quando non voleva pensare troppo o voleva ammazzare il
tempo.
“Ehi stai
bene?”
“Come?”
Kevin le si
era affiancato, aveva notato il suo malessere, anche perché non le aveva tolto
gli occhi di dosso per tutta la sera. Era deciso a passare altro tempo con lei
il prima possibile, quella che prima era solo una semplice infatuazione si era
trasformata in una cotta bella e buona.
"Ti
vedo stanca.. ti ho chiesto se stai bene"
"Si, è
come hai detto tu, sono solo un po' stanca"
Kevin fu
costretto ad allontanarsi per portare delle birre ad un tavolo, ma i suoi occhi
non lasciavano a figura di Liz nemmeno un secondo.
"Kevin
ti sta proprio appresso eh?" Era Mel che aveva visto la scena da lontano.
"Già"
"è
tutta la sera che ti guarda"
"Si
l'ho notato"
"Sei
arrabbiata?"
"No
perchè?"
"Hai
una faccia!"
"Sono
stanchissima, e ho mal di testa.:"
"Ah si?
Io ti vedo che ti butti a capofitto nel lavoro"
"Ovvio,
sto lavorando!"
"Non
come fai di solito.."
"Che
intendi dire?"
"Che
forse cerchi un modo per scacciare pensieri scomodi"
Mel se ne
andò, lasciando Liz a rimuginare sui suoi problemi. Era vero, era tutta la sera
che pensava cose che non voleva pensare e cercava di distrarsi lavorando come
una macchina. Avrebbe tanto voluto fumarsi una sigaretta, nella vana speranza
di rilassarsi un po', ma nonostante nel locale si potesse fumare, Mike non lo
permetteva a loro che stavano lavorando.
Guardò
l'orologio appeso alla parete dietro di lei, mancava una mezzora abbondante,
avrebbe potuto resistere, ma di quel mal di testa non ne poteva proprio più.
"Hai da
fare dopo il lavoro?"
"Oddio
Kevin mi hai spaventata! Non spuntarmi da dietro!"
"Scusa
piccola.. allora? Hai da fare?"
"No..
ho un fortissimo mal di testa, credo che me ne andrò a casa, e poi Mel esce con
Duff"
"Capito"
Se ne andò
di nuovo, Liz continuava a preparare cocktail e birre, non potendo fare a meno
di notare i palesi sguardi che il nuovo cameriere le lanciava continuamente, un
po' asfissiante in effetti..
"Liz me
lo fai dopo il pezzo di chiusura?"
"Si
Mike.. ormai sono diventata la tua cubista!"
"Beh,
sai, i tuoi pezzi hanno sempre riscosso molto successo, e poi in questo periodo
grazie a quel tuo bel ragazzo, c'è sempre molta più gente! A proposito come sta
il ricciolino?"
"Non lo
so"
"Ah..
un'altra delle tue vittime?"
"Si..
più o meno"
"Capisco..
beh, almeno non sarà geloso!" 'Si, geloso Slash.. si vede che non lo
consoci'
"Già..
meglio così"
A cinque
minuti dalla fine del suo turno, nonché dalla chiusura del locale, partì Girls
Girls Girls dei Motley Crue; ad un cenno di Mike Liz salì sul bancone
improvvisando un balletto, mandando come sempre i clienti in visibilio.. e non
solo loro. Kevin era rimasto fermo impalato per tutto il pezzo, con ancora il
vassoio pieni di boccali vuoti in mano.
***
"Dio..
finalmente anche stasera è finita"
"Stai
meglio?"
"No,
per niente.. esci con Duff no?"
"Si,
dovrebbe essere qui fuori.. tu che fai?"
"Penso
che me ne andrò a casa, sono troppo stanca"
"Con
Kevin?"
"Boh.."
***
"Secondo
me i professori non hanno utilità di esistere.. tanto non sanno insegnare"
"Non è
che perchè tu non imparavi un cazzo allora i professori non sanno
insegnare!"
"Ma
sono brutti! A sto punto meglio solo professoresse! Ma solo quelle belle però!
Niente vecchie zitelle inacidite!"
"Steve
sai che quando bevi fai discorsi allucinanti?"
"No è
una cosa seria! E poi dovrebbero venire a scuola sempre con un cappello di
piume! Nessuno può pensare di insegnare se non ha un cappello di piume!"
"Va
bene.. dopo questa io vi lascio! Devo andare a prendere Mel e è già tardi"
"Ti
accompagno per un tratto man.. io vado all'hotel, sono stanco"
"Ragazzi
mi sa che veniamo tutti.. chi doveva consumare ha consumato e mi pare che Steve
e Izzy siano già a posto con l'alcool per stasera"
"Anche
tu sei messo bene Axl!"
"Da che
pulpito McKagan!"
I cinque
uscirono dal locale, camminando per i marciapiedi: Steve e Izzy, appoggiati uno
all'altro, barcollavano pericolosamente dicendo frasi senza senso, sempre
riguardanti i famosi cappelli di piume. Axl rideva come un isterico alle loro
battute, senza realmente capire cosa stessero dicendo. Slash e Duff, che erano
i più "sobri" camminavano più avanti parlando del più e del meno.
Svoltato un
angolo Duff si divise dal gruppo dirigendosi verso il Rainbow. Gli altri proseguirono
verso l'hotel arrivando in breve tempo a destinazione.
***
“Ehi
piccola!” Mel si accasciò letteralmente tra le braccia del biondo,
abbracciandolo in vita mentre lui la sorreggeva “Ehi che hai fatto?”
“Sono
esausta!” In quel momento uscì anche Liz dal locale, Duff non potè non notare
il viso sciupato della ragazza, si vedeva lontano un miglio che era esausta.
“Ma che vi
fanno a voi due? Anche tu Liz hai una faccia!”
“Sei il
terzo che me lo dice stasera.. comincio a farmi delle domande”
“Dovresti dormire
un po’”
“Per la
verità dormo a sufficienza..” Si accorse solo dopo di aver detto una frase
altamente equivocabile a Duff. Lo guardò spaventata, lui la fissava
incuriosito, così voltò lo sguardo verso un punto imprecisato in fondo alla
strada e si corresse velocemente.
“Cioè.. non
dormo meno del solito, forse faccio troppe cose durante il giorno” ‘Fortuna che sono sempre stata una brava
attrice! Se non è scemo mi ha sgamata in pieno.. complimenti Liz, stai
ufficialmente andando in tilt se non riesci ad inventarti una balla fulminea e
a renderla credibile..’
Furono
distratti dal rumore della saracinesca che si chiudeva bruscamente davanti
all’ingresso del locale. Kevin raggiunse i tre affiancandosi immediatamente a
Liz. Duff lo guardò storto quando il suo braccio la cinse per i fianchi, non
erano certo affari suoi, ma non poteva certo stargli simpatico il ragazzo che
ai suoi occhi stava di fatto rubando la ragazza al suo migliore amico,
nonostante si fossero lasciati.
“Ehm.. Duff,
lui è Kevin, lavora con noi” Mel fece le presentazioni visibilmente impacciata,
la situazione non era delle migliori, era meglio far sparire Duff da lì prima
che la cosa degenerasse.
“Andiamo
amore?”
“Si se vuoi
si..” lo baciò leggermente, per poi prenderlo per mano. Guardò Liz che la
ringraziò con lo sguardo. Nel frattempo Duff non riuscì a trattenersi dal
lanciare un’altra occhiataccia a Kevin.
“Pare che
siamo rimasti io e te”
“Già..”
“Quello era
il ragazzo di Mel?”
“Mi pare
abbastanza ovvio” Liz si accorse in quel momento di aver usato un tono
eccessivamente brusco col ragazzo e se ne pentì subito, in fondo non era colpa
sua se lei era di cattivo umore, anzi, aveva tentato in tutti i modi di
risollevarle il morale, comportandosi sempre in modo gentile e simpatico.
“Mmm.. mi è sembrato
che mi guardasse male..”
Liz pensò
che forse era meglio non mettere Kevin al corrente del fatto che quello era il
migliore amico del ragazzo che aveva incontrato quel pomeriggio, e che non era
certo stato più socievole nei suoi confronti, così si inventò la prima cosa che
le venne in mente: “Guarda male tutti i ragazzi biondi.. non farci caso, è solo
invidioso”
Kevin
scoppiò a ridere, e Liz si chiese come le era venuto in mente di sparare una
boiata del genere, ma a quanto pare aveva funzionato, perciò fece finta di
nulla.
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Capitolo 60 *** Cap. 60 ***
Capitolo 60 nvu
CAPITOLO 60
“Ehi Slash!
Tu che ne pensi! Secondo me è così! Dovrebbero fare le pizze dolci!
Venderebbero tantissimo! Oppure le piscine di gelatina! Sai che figata! Ti ci
lanci dentro e rimbalzi!”
“Dio mio
Steve ma quand’è che ti spegni??”
“Ahahahah!!
Dai dai! Allora? Cosa è meglio?”
“Uff.. le
piscine di gelatina.. dio guarda cosa mi tocca dire..”
“Ahahahah!
Sei un figo Slash! Sapevo che avresti scelto le piscine!! Ahahahahah!!”
“Ok ragazzi,
dopo questa io me ne vado a dormire.. sia mai che devo sopportare Pop-corn
ancora per molto..”
“Ok
Slashone! A domani!”
“Axl non ti
ci mettere anche tu! E non chiamarmi Slashone!”
“Ahahahah!
Ma fa ridere!”
“Come vuoi..
buona notte cazzoni!”
“NOTTE
SLAAAASH!”
“Che cazzo
di matti”
Slash entrò
in camera sua chiudendo la porta, buttò in un angolo la maglietta e si tolse
gli stivali da cowboy, faceva davvero caldo. Si buttò sul letto, si sentiva uno
straccio nonostante non avesse fatto niente per due giorni.. ‘Non hai nemmeno scopato.. dio che cosa
umiliante’.
Tentò di
rilassarsi, ascoltando un po’ di musica, ma il pensiero ovviamente correva
sempre nella stessa direzione. Sbuffando si alzò appoggiando il walkman e
prendendo delicatamente in mano la sua fedele chitarra.
“Tu sei la
ragazza ideale.. non mi tradisci mai”
Seduto sul
letto cominciò a suonare accordi improvvisati. Inevitabilmente il pensiero
torno sulla sua personalissima rovina, ma la chitarra, la musica, la sensazione
delle dita che scorrevano sul manico lo facevano stare meglio, facendogli
ricordare solo i momenti migliori. Il ciondolo a forma di giglio brillava alla
luce della lampada appoggiata sul comodino. Ricordò il sorriso e le risate di
Liz, per una volta godendosi solo il bello di quei ricordi, sforzandosi di non
pensare alla situazione attuale.
***
“Ti va se ti
accompagno a casa?”
“Se hai
voglia.. a me fa solo piacere” Kevin le accarezzò il fianco, Liz non sentì
brividi o simili e si chiese perché.
Parlarono
per tutto il tragitto di tutto ciò che passava loro per la testa; Kevin faceva
battute a raffica e Liz rideva come una matta. Ringraziò mentalmente quel
ragazzo, perché era da un po’ di giorni che non riusciva a ridere così di gusto
per qualcosa.
Arrivati
sotto il portone di casa di Liz si fermarono. Kevin tolse il braccio dal suo
fianco posizionandosi davanti a lei.
“E questa
era l’ultima barzelletta, siamo arrivati no?”
“Già..”
“Ok.. allora
io”
“Non ti va
di salire?” Liz glielo chiese tranquillamente, conscia dell’effetto che faceva
al ragazzo, il quale, non aspettandosi una richiesta del genere pur avendoci
sperato con tutto sè stesso, non poté nascondere di essere stato spiazzato da
quella domanda.
“Ah.. ehm..
io.. se vuoi si..”
“Dai ti
offro una birra, per ringraziarti della scorta!” tirò fuori le chiavi dalla
borsetta aprendo il portone e dirigendosi verso l’ascensore.
Entrarono in
casa, dirigendosi direttamente in cucina. Liz prese due birre dal frigorifero,
ne passò una a Kevin e si mise a sedere sul tavolo, Kevin si sedette vicino a
lei.
“Domani
lavori?”
“Si, ho il
turno al pomeriggio”
“Ma non ti
stanchi mai di correre continuamente da una parte all’altra?”
“Si a
volte.. ma so bene che sono stata fortunata, mi posso concedere parecchie
libertà e se voglio riesco a ritagliarmi i miei spazi, per cui non mi lamento”
“Capito..”
“Tu fai
qualcos’altro oltre al lavoro al Rainbow?”
“Tre giorni
alla settimana lavoro in un’officina”
“Beh.. anche
tu corri parecchio”
“Si ma tu lo
fai tutti i giorni!”
“Dopo un po’
ti ci abitui”
Ad un tratto
Kevin appoggiò la sua birra sul tavolo, alzandosi e mettendosi di fronte a Liz:
quella ragazza gli piaceva troppo, non poteva non fare qualcosa, specie dopo
l’incontro di quel pomeriggio.. anche lui voleva la sua possibilità. Si
avvicinò piano a lei, appoggiando delicatamente le mani sui suoi fianchi. Liz
si stupì della decisione del ragazzo, ma non si spostò, in fondo aveva già
messo in conto che sarebbe finita così quando si erano allontanati insieme dal
Rainbow e poi non le dispiaceva un po’ di compagnia, magari quel bel ragazzo
biondo l’avrebbe aiutata a superare.
Kevin la
baciò piano, delicatamente, in modo così diverso rispetto a come l’aveva
baciata Slash la prima volta, e poi tutte quelle successive. Le piaceva il
contatto con Kevin, che man mano si prolungava aumentando sempre più la sua
dolcezza, tuttavia non poté fare a meno di sentire la mancanza di tutta quella
passione travolgente alla quale Slash l’aveva abituata.
Kevin al
contrario non pensava affatto, completamente sublimato nel bacio, non pensava
ad altro che non a Liz: involontariamente si era preso per la ragazza una
sbandata che non avrebbe superato facilmente.
Liz decise
che era il momento di lasciarsi andare e continuando a baciarlo condusse Kevin
nella sua stanza; il ragazzo sembrava un pupazzo nelle sue mani. Lo fece
sdraiare sul letto accarezzandolo. Kevin tornò a vivere in quel momento e con
una decisione inaspettata invertì le posizioni.
Accarezzò
quel corpo che desiderava sinceramente, stupendosi di quanto fosse bella la
creatura che aveva per le mani. ‘Dammi
una possibilità ti prego.. non voglio una notte e basta.. ti prego, una
possibilità.. è tutto quello che chiedo’.
Era
incredibile come quel ragazzo trasmettesse le sue sensazioni, si vedeva lontano
un miglio che era al settimo cielo. Liz sorrise tra sé, era davvero un ragazzo
carino. Si lasciò andare alle sue carezze, capaci di sciogliere chiunque per
quanto erano delicate; sembrava un pittore che dipingeva una rosa, un vasaio
che modellava la creta. Liz cominciò a spogliarlo, gli tolse la maglietta e
allentò la cintura; poi lo aiutò a sfilarle la sua insieme ai pantaloni. Kevin
le accarezzò la schiena, era una sensazione davvero piacevole.. ma ancora
nessun segno di quelle scosse di adrenalina che le grandi mani del chitarrista
le trasmettevano, accendendola come fossero state di fuoco e lasciandole la
pelle d’oca.
‘Mi manchi.. mi manchi terribilmente’
Sentì nitide nella
sua testa le parole pronunciate da Slash quel pomeriggio.
Rimasti con
solo l’intimo addosso, Kevin cominciò ad ansimare leggermente. Fu allora che
Liz sentì una sensazione strana pervaderle il corpo, era quasi una sensazione
di disagio..
‘Tu eri il mio angolo di felicità. Io
ci tenevo davvero a te Liz, ci tenevo..’
‘Che ti succede Liz? Che diavolo
succede!? È carino, simpatico e dolce.. già, dolce.. Slash era adrenalina. Ma
ti pare che devi pensare a Slash in un momento del genere?Concentrati Liz..’. Ma nonostante tentasse di auto
convincersi non riusciva a sentirsi a suo agio. Lasciò che Kevin le togliesse
anche il reggiseno mentre tentava di ignorare quella crescente e scomoda
sensazione, ma appena il biondo tentò di sfilarle l’ultimo indumento non ce la
fece più..
‘Io mi sono innamorato di te Liz..’
“Fermo!”
“Come?”
Kevin la guardò con gli occhi sbarrati.
“Scusa.. non
ci riesco”
“Cosa?
Perché?”
“Non lo
so..” Liz lo spinse fino a farlo sedere, recuperò il reggiseno e la maglietta e
li indossò, Kevin stava seduto con le braccia appoggiate alle ginocchia e lo
sguardo fisso davanti a sé. Liz si sedette di fianco a lui.
“Mi
dispiace”
“è per lui?”
“Cosa?”
“Centra
qualcosa il ragazzo di oggi?”
“No”
“Sul serio”
“Non lo
so..” Kevin sospirò abbassando lo sguardo, Liz si sentiva colpevole nel vederlo
così.. quel ragazzo era pieno di qualità e pregi e l’idea che per colpa sua e
di quello che inevitabilmente provava per Slash l’aveva in qualche modo ferito
non le andava giù.
“Mi
dispiace.. non volevo prenderti in giro Kevin lo giuro.. è solo che, io e Slash
abbiamo rotto in una maniera orribile.. forse ho bisogno di un po’ di tempo per
riprendermi..”
“Si.. certo”
Kevin non le stava credendo! Non stava credendo ad una sola parola.
“Kevin devi
credermi.. ascoltami!” gli prese il viso tra le mani costringendolo a guardarla
negli occhi “..Tu mi piaci, sul serio.. sei simpatico, bello, dolce.. ma sei
arrivato nel momento sbagliato.. ci sarei uscita con te in altre circostanze..”
Quegli occhi
non mentivano, gli facevano battere il cuore anche con una confessione del
genere, abbassò lo sguardo sorridendo amaramente.
“Sei
arrabbiato?”
“No.. non
potrei mai arrabbiarmi con te”
“Mi dispiace
davvero”
“Non fa
niente.. ora.. meglio che vada” Kevin si rivestì, e Liz fece lo stesso finendo
di infilarsi i pantaloni e lo accompagnò alla porta.
“Beh.. che
serata.. ci vediamo piccola”
“Ok.. scusa
ancora”
“Non ti
preoccupare” la baciò velocemente in fronte e fece per andarsene, Liz lo fermò
per un braccio, infondo un piccolo premio di consolazione non le costava
niente, così unì le loro labbra con un ultimo dolcissimo bacio. Kevin apprezzò
quel gesto e la ringraziò col più luminoso dei sorrisi, poi sparì giù per la
tromba delle scale.
Liz rientrò
nel suo appartamento, chiuse la porta dietro di sé e si scompigliò i capelli
sbuffando. Si diresse in cucina, aveva bisogno di bere qualcosa e di fumare
assolutamente una sigaretta. Prese una birra fresca dal frigo e una sigaretta
da un pacchetto vicino ai fornelli, poi si mise a sedere sul davanzale come era
solita fare quando voleva perdersi nei suoi pensieri guardando la città.
Los Angeles
brillava di milioni di luci colorate, un mare di scintille che arrivava fino al
cielo, spargendo raggi artificiali. Le era sempre piaciuto il paesaggio da casa
sua, le stimolava la mente e quella sera non fu diverso. Cercò di leggere
dentro sé stessa, rivedendo passo per passo avvenimenti e reazioni di quei giorni,
cercando il filo conduttore; sapeva di dover fare qualcosa, ma voleva prima
vederci chiaro, il suo cervello calcolatore non le avrebbe mai permesso un
passo falso.
Chiaramente
provava ancora qualcosa per Slash, sentiva la sua mancanza; una forte sensazione
di sconforto la invase, ancora una volta si era lasciata andare con un uomo che
poi l’aveva delusa. Sapeva che Slash non chiedeva altro se non una seconda
occasione, ma Liz era una persona molto diffidente.
Ripensò alla
loro lite, a ciò che si erano detti, o meglio urlati, e insieme allo sconforto
sentì crescere una sensazione più forte e distruttiva: la rabbia. Era
arrabbiata con Slash perché aveva rovinato il loro rapporto, era frustrata
perché non riusciva a superare la cosa.
Un attimo
dopo capì qual’era l’unica cosa da fare; aveva cercato di sfogarsi con Kevin,
mentre l’unico modo per superare quello stato di malessere era prendersela col
diretto interessato.
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Capitolo 61 *** Cap. 61 ***
Capitolo 61 nvu
CAPITOLO 61
“Chi era
quello?”
“Il nuovo
cameriere, avevamo bisogno di un po’ di aiuto al Rainbow”
“Capito..
non ce n’era uno più bruttino?”
“Non sarai
geloso!”
“NO! Cioè..
un po’”
“Ahahah! Ma
secondo te io dove lo trovo un altro capellone stupido quanto te?” Disse Mel
gettando le braccia al collo di Duff mentre camminavano sul marciapiede. Duff
la strinse a sé abbracciandola per la vita.
“Io non sono
stupido!”
“Ahahah! Dai
non te la prendere! Scherzo!” Lo baciò affettuosamente, poi riprese a camminare
al suo fianco, stretta a lui.
“E poi Kevin
non è interessato a me”
“Ah no? Esce
con Liz?”
“No.. però è
cotto”
“Capisco.. e
lei?”
“Non lo so..
credo che voglia farci qualcosa”
“Merda..
questo Slash non lo deve sapere”
“Sta tanto
male?”
“Non l’ho
mai visto così.. spero si riprenda presto o ne risentiremo tutti”
Lasciarono
cadere l’argomento, in fondo volevano anche viversi la loro storia e in quegli
ultimi giorni si erano preoccupati più degli sviluppi tra i due amici che di
altro. Percorsero la strada fino all’hotel parlando del più e del meno.
Entrarono
nella hall dirigendosi verso l’ascensore; appena le porte metalliche si
chiusero cominciarono a baciarsi con foga e con tanta voglia di passare un’altra
notte magica insieme. Arrivarono al piano dei Guns separandosi e avvicinandosi
alla sala comune, la notte era giovane e loro avevano ancora molto tempo da
passare insieme. Nella sala comune, svaccati in svariate posizione, Axl, Izzy e
Steven facevano battute idiote e ridevano istericamente.
“Ah.. li ho
lasciati sbronzi e li ritrovo sbronzi..” Disse Duff osservando le diverse
bottiglie di superalcolici sparse sul pavimento; tuttavia i ragazzi sembravano
essersi ripresi un minimo rispetto a quando erano usciti dal locale a luci
rosse.
“Ragazzi,
dov’è Slash?”
“Dove vuoi
che sia.. ancora chiuso in camera sua, quel ragazzo sembra non esistere più..”
“Avanti Axl
cerca di capirlo! Ha pure fatto cilecca oggi!” e giù altre risate, Mel guardò
Duff in cerca di spiegazioni.
“Slash ha
avuto un guasto stasera..”
“Un guasto?
Vuoi dire che..”
“Aveva una
gran figa per le mani e non gli si è rizzato! Ahahahah!”
“Ragazzi non
urlate che se vi sente sono cazzi!”
“Povero..”
“Te l’ho
detto che non si è ancora ripreso..”
***
Slash ancora
seduto sul letto nella stessa posizione da più di un’ora continuava a suonare
la sua amata chitarra, perso in un mondo di note e accordi, la sua mente vagava
libera e leggera, la musica lo aiutava sempre nei momenti difficili e sempre ringraziava
quel qualcuno che gliel’aveva donata.
Improvvisò
un motivetto orecchiabile e mentre pensava le parole uscirono dalla sua bocca
spontaneamente..
Shed a tear
‘cause I’m missing you
Girl I think
about you every day now
There’s no
doubt you’re in my heart now
Continuava a
strimpellare seguendo quella melodia con il canto; prese un pezzo di carta e
buttò giù quelle tre frasi che gli erano appena venute in mente, chissà che con
l’aiuto di Axl da tutta quella situazione tragica e pesante non fosse uscito
qualcosa di buono. Si riconcentrò sulle corde e lasciò che le parole venissero
fuori da sole, direttamente dal cuore.
All we need
is just a little patience
And we’ll
come together fine
If I can’t
have you right now, I’ll wait dear
‘Cause the
lights are shining bright
‘Cause I need
you, yeah I need you
Oh I need
you, Oh I need you
All the time
Scrisse
anche questi ultimo versi e la riprovò da capo, aggiustando le parole qua e
là.. si, l’avrebbe fatta leggere ad Axl, magari ai ragazzi sarebbe piaciuta,
era un po’ sdolcinata visto il loro genere, ma erano tutti fermamente convinti
del fatto che nessun gruppo rock era davvero grande se non aveva una canzone
sdolcinata.
Appoggiò la
chitarra di fianco al letto e si stese a pancia in su a guardare il soffitto..
e senza accorgersene cadde in un sonno leggero.
***
Liz
camminava velocemente per le strade che ormai le erano familiari, adocchiato il
bar di Luke, straordinariamente aperto visto l’ora tarda, ci si avvicinò senza
esitazioni.
“Ehi
piccola! Che ci fai in giro a quest’ora?”
“Ciao Luke,
come mai sei ancora aperto?”
“Faccio un
po’ di straordinari, in fondo fa comodo qualche soldo in più a fine mese..”
“Già..”
“Ehi mi vuoi
rispondere?”
“Devo
sistemare una faccenda”
“A
quest’ora?”
“SI.. non
posso aspettare domani o sicuramente non lo faccio..”
“Capisco,
c’entra in ricciolo?”
“Si.. senti
mi dai un Jack Daniel’s?”
“Certo
piccola, tieni”
Liz bevve
velocemente il suo bicchierino di whiskey , le serviva, doveva sciogliere un
po’ i nervi prima di presentarsi da Slash o sarebbe scoppiata. Salutò Luke e
uscì velocemente dal locale dirigendosi all’hotel.
Non sapeva
bene cosa avrebbe fatto una volta arrivata, ma il bisogno di chiarire la
situazione premeva troppo, specialmente dopo ciò che era successo con Kevin,
non le era mai capitato prima, aveva sempre pensato che il sesso aiutasse molto
a dimenticare e il fatto che il pensiero di Slash l’avesse fermata la diceva
lunga. Forse non avrebbe risolto nulla quella sera, ma oltre al bisogno di dire
cose non dette e di sfogarsi con lui, aveva il fortissimo bisogno di vederlo di
nuovo, di sentirlo parlare. Il pensiero che si fosse innamorata del riccio le
sfiorò la mente e lei cercò con tutta se stessa di scacciarlo, ma doveva
ammettere che se non era innamorata era comunque molto presa e affezionata, per
non dire attratta all’inverosimile, da lui.
Percorreva a
grandi passi il marciapiede senza percepire niente di ciò che la circondava,
svoltava agli angoli automaticamente senza osservare veramente la strada, sentì
qualcuno che le urlava qualcosa di non proprio carino, ma non ci badò e tirò
dritta, tanto con tutti gli anni che aveva fatto di arti marziali non si
preoccupava affatto di possibili aggressioni, anche perché a quell’ora per le
strade c’erano solo ubriaconi e le era già capitato in passato di avere a che
fare con loro, qualche colpo assestato nel modo giusto ed erano ko.
Arrivò in
vista dell’hotel e il suo stomaco fu preso da uno strano sfarfallamento,
abbastanza fastidioso a dirla tutta, poi come da una morsa, che era ancora
peggio. Entrò nella hall e rispose al cenno del capo fattole dal receptionist
che evidentemente non aveva dimenticato la prima volta che l’aveva vista
all’hotel, disordinata che cercava di far arrivare un messaggio a Slash.
Avanzò
diretta verso l’ascensore e premette il pulsante dell’alloggio della band. Man
mano che sentiva l’ascensore salire quella strana sensazione allo stomaco
aumentava, diventando quasi insopportabile.
***
Slash era
ancora steso a letto che sonnecchiava, il suo inconscio percepiva chiaramente
le voci degli altri ragazzi riuniti nella sala grande, sentì chiaramente dei
passi scomposti nel corridoio e una porta che si chiudeva, tuttavia Slash non
si muoveva di un centimetro.
Percepì la
risata cristallina di Axl e quella più profonda e rumorosa di Steven; Izzy
rimaneva ai suoi occhi un personaggio assolutamente silenzioso anche in sogno.
***
Le porte
dell’ascensore si aprirono, Liz uscì e sentì subito le voci nella sala comune,
si avvicinò a grandi passi, i tacchi producevano un rumore ritmato contro il
pavimento; entrò nella sala spalancando la porta, dal respiro corto si accorse
di aver praticamente corso dal bar di Luke fino a lì.
“Dov’è?”
I cinque
ragazzi la guardarono come se avessero appena visto un fantasma, spalancarono
le bocche senza produrre alcun suono, costringendo Liz a ripetere la domanda.
“Dov’è
Slash?”
“In camera
sua..” un sibilo di Steven bastò a farla sparire così com’era apparsa
all’improvviso.
***
Tra le voci
e le risate dei suoi amici ad un tratto percepì un suono estraneo, dei colpi
forti e ritmati, una porta che si spalancava bruscamente, poi sentì una voce
che non apparteneva a nessuno dei suoi amici, una voce femminile
meravigliosamente familiare.
‘Dov’è?’
I suoni gli
giungevano attutiti ma comunque comprensibili, il suo cuore ebbe un sussulto
non appena ricondusse quella voce a Liz, aprì gli occhi e si tirò su sui
gomiti, convinto di essersela sognata.
‘Dov’è Slash?’
Il suono
questa volta sembrava molto più concreto, ma ad ogni modo Slash non si mosse,
in attesa di un’ultima conferma della presenza di Liz, sentì dei passi
avvicinarsi alla sua camera e il suo cuore prese a battere furiosamente, sentì
improvvisamente caldo e una folle angoscia riempirgli l’animo.
La porta si
spalancò così velocemente da non lasciargli il tempo di accorgersene,
semplicemente dove prima osservava il legno scuro e il pomello di ottone ora
vedeva la sagoma sinuosa e perfetta della ragazza che più di tutte gli faceva
battere il cuore, e un timido sorriso nacque sulle sue labbra.
Bene ragazze! Eccovi qui un altro capitolo, visto che siamo
nel momento saliente non volevo lasciarvi troppo sulle spine.. Grazie mille per
le vostre recensioni! Spero vi piaccia anche questo capitolo come il
precedente.. aggiornerò presto! Un bacio!
Liz Eagle
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Capitolo 62 *** Cap. 62 ***
Capitolo 62 nvu
CAPITOLO 62
“Liz..” un
sussurro, niente di più, la voce sembrava non voler uscire, Slash guardava
fisso la figura a pochi metri da lui incredulo, intanto quasi a rallentatore si
alzò dal letto.
Liz rimaneva
immobile, ferma a fissare l’uomo davanti a sé, la rabbia che aveva provato a
casa sua, appena dopo aver fatto uscire Kevin, tornò ad assalirla, rabbia per
come erano andate le cose, rabbia contro sé stessa perché in quel momento,
guardando Slash, si accorse che pur contro la sua volontà l’aveva già
perdonato..
“IO TI
ODIO!” Doveva sfogarsi, liberarsi di quel peso che l’aveva oppressa negli
ultimi giorni, stancandola più del normale.
“TI ODIO! TI
ODIO!” Urlava con tutto il fiato che aveva in corpo, aveva raggiunto Slash e
ora lo riempiva di pugni e sberle contro le spalle e le braccia, mentre lui si
limitava a cercare di difendersi.
“TI ODIO
PERCHè HAI ROVINATO TUTTO! TI ODIO! TI ODIO!” una piccola lacrima le solcò il
viso, mentre continuava a sfogarsi fino a sentire le forze che cominciavano a
venir meno.
“TI ODIO
PERCHè SEI ANDATO A LETTO CON GIADA E MI HAI FATTO MALE! TI ODIO PERCHè HAI
PICCHIATO AXL!” Smise di tirargli i pugni e stando davanti a lui urlava tutta
la sua frustrazione con le dite serrate.
“E TI ODIO
PERCHè NONOSTANTE QUESTO NON HO SMESSO DI PENSARE A TE! HO PROVATO A
DIMENTICARTI E NON CE L’HO FATTA! TI ODIOOO!!!” Slash alzò gli occhi guardando
la creatura davanti a lui, il viso rosso di collera appariva comunque
bellissimo; lui piangeva, piangeva di felicità.. perché nonostante tutto,
nonostante i colpi, nonostante le urla, lui era innamorato di quella donna e
rivederla davanti a sé non poteva non riempirgli il cuore di gioia.
Liz vide le
lacrime bagnare le guancie di Slash, i suoi occhi sprizzare gioia e fu così
scossa dal vederlo felice che perse definitivamente ogni forza, le parole che
prima urlava con ira ora suonavano come un lamento strozzato, abbandonò le
braccia lungo i fianchi e abbassò la testa..
“Ti odio
perché nonostante mi fossi ripromessa di non farlo mi sono innamorata di te..”
Le forti
braccia di Slash la strinsero a sé, la rabbia lasciò il posto alla spossatezza
e ad uno strano senso di euforia controllata. Slash col volto nascosto nei suoi
capelli piangeva e rideva allo stesso tempo, stringendo quel corpo, del quale
aveva sentito così tanto la mancanza, spasmodicamente. Il senso di completezza
li colse entrambi, Slash alzò il viso e prese tra le mani quello di lei, si
asciugò velocemente le lacrime e fissò gli occhi nei suoi.
“Non mi
sarei mai sognato che sentirmi dire cose del genere potesse rendermi così
felice!”
Nel momento
in cui le sue labbra carnose sfiorarono le sue, Liz si sentì piombare addosso
tutto ciò che in quei giorni non aveva ammesso a se stessa, si era detta e
ridetta che lei non sentiva la mancanza di Slash, che non aveva bisogno di lui,
e la perfezione di quel contatto le sbatté in faccia la verità sciogliendola
completamente; si diede della stupida, si abbandonò a lui senza più paura di
farsi male, perché era innamorata di Slash e non poteva più negarlo, non poteva
più frenarsi. Con le piccole mani risalì le spalle del ragazzo, mentre le loro
labbra continuavano a mantenere un contatto immobile, gli circondò il collo e
lo strinse a sé. Amore e passione scorrevano a fiumi tra i due, il loro bacio
diventò man mano più spinto, non si rendevano nemmeno conto del tutto di cosa
stesse accadendo tante erano le loro emozioni.
Si
staccarono quando a entrambi mancò l’aria, si guardarono negli occhi lucidi
scoppiando a ridere, continuavano a darsi piccoli e dolci baci mentre non
riuscivano a trattenere le risate.
“Ti amo”
Disse Slash tra un bacio e l’altro.
“Ti amo
anche io” In quel momento gli sembrò che il cuore si fermasse, si ritrovò a
ringraziare chiunque gli avesse permesso di averla di nuovo tra le braccia, di
avere un’altra occasione.
“Dio è
bellissimo!” Liz si staccò da lui, guardandolo negli occhi, era terribilmente
seria, Slash ebbe paura di quello sguardo, per un attimo temette che avesse già
cambiato idea.
“Ehi honey!
Ti lascio da solo qualche giorno e mi diventi una checca?” Slash la guardò
confuso, Liz si tratteneva a stento dallo scoppiare a ridere per l’espressione
del riccio.
***
Le luci
notturne della città filtravano dalla finestra irradiando raggi sottili per la
stanza; nella penombra era comunque visibile la perfezione di quel corpo.
Sdraiato di fianco a lei, con la testa appoggiata alla mano destra, la guardava
dormire tranquilla, seguendo il profilo del suo fianco con un dito, risalendo
lungo la spalla per poi percorrere tutto il viso, quasi alla ricerca di una
conferma che accertasse che lei era lì, di nuovo con lui.
Liz si mosse
nel letto e aprì gli occhi incontrando quelli scuri di Slash che la fissavano,
sorrise e si avvicinò baciandogli leggermente le labbra.
“Da quanto
sei sveglio?”
“Da un po’”
“E cosa ci
facevo sveglio?”
“Ti
guardavo”
“Mi guardavi
dormire?”
“Si, sei
bella mentre dormi” disse regalandole uno di quei sorrisi in grado di
scioglierla; quanto le era mancato, solo ora si rendeva conto di quale fosse la
portata del suo amore per lui. Non si era mai sentita così bene.
Si avvicinò
ancora abbracciandogli la vita, trovando subito spazio tra le sue forti braccia
che la strinsero a sé, accarezzandole i capelli. Era in grado di guardare così
attentamente negli occhi di Slash da vedere ogni sfumatura di colore di
quell’iride color ebano. Gli sorrise di rimando nascondendo il viso nell’incavo
del suo collo, mentre Slash le lasciava piccoli baci sulla testa.
Non seppero
dire per quanto tempo rimasero lì, fermi, solo per sentire l’altro vicino,
senza parlare; ma dopo una lunga serie di baci si addormentarono entrambi
ancora abbracciati.
***
La stanza
era ormai rischiarata dai raggi del sole quando Mel sentì suonare la sveglia
puntata astutamente la sera prima, prevedendo che lei e Duff avrebbero fatto le
ore piccole. Si girò di lato trovando il suo ragazzo che si stropicciava gli
occhi provato dal sonno; sorrise nel vederlo in quella situazione e si appoggiò
al suo petto per salutarlo con un bacio.
“Ciao
dolcezza”
“Ciao”
“Dormito un
po’?”
“Non
molto..”
“Come mai?”
“Beh.. non
ti offendere è.. però russi come se stessi segando un albero..”
“COSA? Io
non russo!” Duff sembrava scandalizzato dall’accusa.
“Si invece!”
“No! E poi
ti lamenti proprio tu? Che non stai ferma un attimo? Mi hai riempito di calci!”
“Non è vero
che scalcio!”
“Eccome se
scalci!”
Si
guardarono negli occhi imbronciati per qualche secondo prima di scoppiare a
ridere.
“Tu non hai
sentito niente ieri sera?”
“Cosa avrei
dovuto sentire?”
“C’era
qualcuno che urlava, ma ero in dormiveglia, non ho ben capito chi era”
“Ah si! Ora
che mi ci fai pensare ho sentito una ragazza che urlava”
“Mi pare
c’entrasse Slash”
“Già.. ma è
strano.. non saprei chi potrebbe avercela con lui”
Proprio in
quel momento sentirono delle forti risate provenire dalla camera di fronte; una
delle due risultava fortemente familiare a Mel.
***
“Slash”
“Mmm..”
“Ehi alzati,
devo andare al lavoro”
“No.. resta
qui con me”
“Non posso,
Margaret mi uccide”
“Ci parlo io
con Marilyn, ora dormi”
“Margaret..
e comunque non posso.. davvero” Slash, che stava steso sopra a Liz, si sollevò
con fatica sulle braccia.
“Ah si? Allora
pagherai per avermi svegliato!” Prese a farle il solletico, mentre Liz si
dimenava sotto di lui ridendo fino alle lacrime.
“No Slash!
Smettila! Ahahah! Ti prego basta!”
“Resta con
me oggi!”
“Non
possooo!!”
“Allora non
avrei pace!” Liz riuscì a girarsi in una posizione più comoda e fece il
solletico a Slash di rimando, costringendolo a smettere. Anche lui prese a ridere
come un matto.
Riuscì
presto a immobilizzarla sotto il suo peso, cominciando a baciarla ovunque
mentre lei rideva. Si fermò guardandola e prese a baciarla con trasporto. L’ultima
cosa che voleva era separarsi da lei quella mattina, si rendeva conto di come
quel comportamento fosse maniacale, ma dopo i giorni d’inferno che aveva
passato, si concesse di essere appiccicoso e Liz lo capiva: per cui si
abbandonò a lui ancora una volta.
***
“Ma che
diavolo succede di là?”
Duff e Mel,
sentendo tutte quelle risate, erano usciti dalla loro stanza e avendo
incontrato Izzy nel corridoio, avevano chiesto informazioni.
“Non lo
sapete? È tornata Liz”
“Liz è qui?”
“Si, è
arrivata ieri sera come una furia, ha strigliato Slash per bene e poi.. beh,
potete immaginare no?”
Izzy se ne
andò nella sala comune, lasciando i due biondi a bocche spalancate. Mel si girò
incredula verso Duff, con aveva un’espressione non molto diversa dalla sua.
“Liz è
tornata e noi non ce ne siamo nemmeno accorti?” il problema principale per Duff
sembrava essere la sua mancanza di udito. Mel alzò un sopracciglio guardandolo
storto.
“Ci manca
che ti metti a fare la portinaia mentre sei con me!” Duff ridacchiò.
“Ma che hai
capito! Mi sembra solo strano non aver sentito! D’altra parte tu urli come un’aquila!”
“Che cosa?
Se tu non fai altro che dire farolacce e fare versi da animale!”
“Mel ti
prego! È mattina non mi và di sentire la descrizione di McKagan che fa sesso!”
Axl passò nel corridoio come se niente fosse, si teneva la testa per il dolore
post sbornia.
I due ragazzi
risero piano, poi seguirono il rosso verso la sala comune; Axl era quasi
entrato nella stanza, quando si sentì un urletto e un tonfo dietro di loro. Si girarono
di scatto trovando Steven accasciato contro il muro che si teneva la testa con
entrambe le mani e calciava con odio uno stivale nel centro del corridoio, dove
probabilmente aveva inciampato. I tre scoppiarono a ridere, tra le imprecazioni
del povero Steven che non aveva gradito la botta; poi, preso da un momento d’ira
verso Axl che rideva davvero senza controllo prendendolo in giro, conscio del
suo mal di testa mattutino, gli assestò un bel pugno sulla testa. Le bestemmie
di Axl si aggiunsero a quelle di poco prima di Steven, arricchendo il tutto con
i più strani insulti, mentre il biondo sghignazzava come un ebete indicandolo.
***
Liz e Slash
uscirono dalla stanza dopo una mezz’ora, Slash a torso nudo e jeans strappati,
Liz con una lunga maglietta rubata al riccio. Sentirono delle voci nella sala
comune, e si diressero da quella parte stando abbracciati.
Entrarono
trovando tutti lì che ridevano, seduti sui divanetti e sulle poltroncine; il
loro ingresso fu accolto da un applauso e da urla, Liz si coprì il viso con una
mano mentre Slash gongolava atteggiandosi da super eroe.
“Ti
disconosco..”
“Dai
piccola! Non essere scontrosa!”
Chiacchierarono
tutti insieme per un po’, era incredibile come l’atmosfera triste e tesa di
qualche giorno prima fosse scomparsa: Axl non sembrava per niente turbato dalla
presenza dei due innamorati, anzi, li prendeva in giro con gli altri e
scherzava senza problemi con loro. I ragazzi erano contenti di avere di nuovo
Liz nei paraggi, ma soprattutto di ritrovare quello Slash che era mancato a
tutti, giocherellone e sorridente.
Tutti gli
altri problemi, la droga, i ritardi di Axl, sembravano lontanissimi.
Ecco qui per voi un
nuovo capitolo ragazze, finalmente siamo giunti alla riconciliazione. È stata
un’agonia scrivere questo capitolo, e tuttora non ne sono pienamente
soddisfatta, per cui vi chiedo di esprimere il vostro parere.
La nostra storia non è
finita qui, secondo i miei piani iniziali la conclusione sarà tra poco.
Pensavo comunque di
fare un seguito per dare spazio anche agli altri componenti della band, nonché una
sfumatura drammatica al tutto, ma per quella ci vorrà una grandissima dose di
coraggio.. vedremo.
Beh, spero vi piaccia
il chap! A presto! Liz
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Capitolo 63 *** Cap. 63 ***
Capitolo 63
CAPITOLO 63
“SLASH
SMETTILA DI LASCIARMI TUTTI I TUOI VESTITI PER CASA!” Liz buttò sul letto tre
magliette e un paio di jeans, promettendo a sé stessa che li avrebbe tirati
dietro al riccio se non se li fosse portati via.
Lei e Slash
ormai si frequentavano da un mese e tutto andava a meraviglia, a parte i
consueti “bisticci tra pasticci”, come le definiva Steven. Ma si amavano e si
perdonavano tutto, anche perché Slash era disordinato e inaffidabile, ma Liz
era spesso stressata e molto irascibile.
“Giuro che
ti butto tutto giù dal quinto piano!” Liz raggiunse quello che ormai era a
tutti gli effetti il suo ragazzo in cucina, trovandolo con una sigaretta accesa
tra le labbra che preparava il caffè e la guardava con un sorrisetto di scherno.
Si avvicinò sfilandogli la sigaretta di bocca fumandola lei, mentre Slash
versava il caffè in due grosse tazze. Si voltò porgendole la tazza e sfilandole
la sigaretta dalle mani.
“Perché ti
arrabbi già di primo mattino?”
“Perché ho
rischiato di scivolare sulla tua maglietta e rompermi l’osso del collo!”
“Questo
perché hai la pessima abitudine di uscire dalla doccia e non asciugarti come si
deve”
“Non ho
tempo devo andare al lavoro!”
“Anche oggi?
E io cosa faccio tutto solo?” Slash sporse il labbro inferiore facendo gli
occhi dolci.
“Oh.. povero
cucciolo!” Lo baciò teneramente..“Per esempio potresti ricordarti che oggi hai
le prove coi ragazzi!”
“Cazzo!
Fortuna che ci sei te piccola! Io me n’ero già dimenticato!”
“Non avevo
dubbi!” Slash la baciò di nuovo, approfondì il contatto passandole sensualmente
una mano lungo la schiena.
“Mmm.. Slash
fermati!” Il riccio la guardava ridacchiando, non l’avrebbe mai ammesso,
neanche sotto tortura, ma in fondo faceva apposta ad innervosirla, o a
provocarla nei momenti meno opportuni, perché la adorava quando lo
rimproverava.
“Non
gradisci mai i miei apprezzamenti!”
“Perché tu
non sai scegliere il momento giusto per farli!” Rise più forte vedendola
sbuffare, quando lo faceva gonfiava le guance e aggrottava la fronte, Slash la
trovava buffissima. Bevvero velocemente il caffè e quando Liz si voltò per
tornare in camera Slash le diede una leggera pacca sul fondoschiena, prendendo
le tazze e mettendole nel lavandino: ‘meglio
non scatenare la sua ira..’.
***
“Oh eccovi
sante ragazze! Possibile che non riusciate ad arrivare in orario nemmeno una
volta?”
“Scusa
Margaret.. sai com’è.. il traffico!” Tentò di giustificarsi Mel col suo capo.
“Si certo..
il traffico! Davvero credibile!” Liz ridacchiò, Mel non era mai stata brava a
raccontare bugie.
“Salutate i
due playboy ed entrate, prima che mi arrabbi”
Liz e Mel
uscirono, Slash e Duff stavano appoggiati al muro fumando una sigaretta e
parlando del più e del meno. Li salutarono velocemente per poi entrare nel
supermarket e mettersi al lavoro.
***
“Allora?
Come va con la tua bella?”
“A gonfie
vele!”
“Ti vedo
bene in questo periodo”
“Sul serio
Duff.. non stavo così bene da un sacco di tempo! Questa volta sono rimasto
fregato!” Duff scoppiò a ridere, Slash era più divertente quando tentava di
fare un discorso serio che quando faceva il buffone.
“E non
ridere! Compatiscimi no!”
“Compatiscimi?
Ma se cammini tre metri da terra da due settimane!”
“Beh.. si
ma.. che c’entra? Niente sesso libero intendi?”
“Io
rinuncerei volentieri al sesso libero per una come Liz.. se non la vuoi.. beh,
se ne può parlare” Disse come se fosse un’opinione scontata, guardando dritto
davanti a sé mentre camminava col riccio al suo fianco verso l’hotel.
“COME!?!?
Ehi giù le mani mocho vileda! Liz non si tocca! Non devi neanche pensarla!!”
Il biondo
scoppiò a ridere “Sei davvero un’isterico Slash! Chi te la tocca Liz!”
“Ah beh..
con te meglio dirlo una volta in più che una in meno.. Giù LE MANI SAI!”
***
“EHI
CAZZONI!!” Slash entrò con la sua solita eleganza all’interno della sala
comune, seguito da Duff che scuoteva la testa rassegnato.
I due si
bloccarono osservando esterrefatti la scena davanti ai loro occhi. Steve, Izzy
e Axl erano seduti intorno ad un basso tavolo concentratissimi su quella che
sembrava essere una partita a Risiko.
“Ma che
cazzo state facendo?”
“Zitto
Slash! Devo decidere se attaccare il Messico o L’Australia Orientale!”
“Giochi di
società?? Ma siete matti?” Urlò Duff sconvolto.
“Ssshhh!! Mi
deconcentri!”
“Come se non
lo sapessimo Steve che il tuo obiettivo è distruggere le armate di Izzy!”
“Ehi! Ma
come fai a saperlo!? Hai barato!!”
“Ma che
barato! Non hai fatto altro che attaccare lui dall’inizio della partita!”
“Non è vero!
Tu hai sbirciato la mia carta! A MONTE!!”
“Finiscila
Steve l’ho capito alla seconda mano che dovevi farmi fuori!”
Duff e Slash
rimanevano ancora immobili, guardando i loro amici come se fossero tre alieni.
“Ah che
pezzi di merda! Come si fa a giocare con voi se vi coalizzate!” Disse Steve
incrociando le braccia al petto come un bambino.
“Avanti
Steve! Fai la tua mossa e non rompere le palle!”
“No!” Si
impuntò “Io non gioco più” Urlò tirando un colpo al tabellone, che cadde dal
tavolo mescolando tutte le pedine.
“Ah sei il
solito deficiente!”
“E voi la
solita coppietta di comari! Sempre piccipicci!”
“Ma
smettila!”
“EHI!! Ma vi
date una calmata! È solo una partita a risiko maledizione!” Urlò Duff stufo di
sentire i suoi amici bisticciare.. “Che poi, come ve ne va di giocare a risiko??”
aggiunse Slash.
I tre si
guardarono quasi imbarazzati.. Axl cominciò a parlare “Beh.. Duff era da Mel e
tu da Liz.. volevamo provare ma senza voi due era inutile..” sembrava un
bambino che veniva scoperto dopo aver combinato una qualche marachella.. o
forse era solo il fatto che parlava di Liz: le cose si erano sistemate tra lui
e il primo chitarrista, ma nonostante Slash avesse tentato più e più volte di
fargli capire che non doveva preoccuparsi, Axl faceva comunque fatica a parlare
della ragazza. Si era preso un bello spavento, aveva davvero temuto di aver
rovinato tutto quella volta, la notte che aveva passato insonne dopo aver
litigato col moro l’aveva riempito di paura.
Da quando
Liz e Slash erano tornati insieme cercava di non menzionare mai la ragazza, e
se la sera uscivano insieme faceva in modo da avere sempre compagnia, per
evitare il minimo sospetto. Slash si era accorto del suo comportamento e lo
sfotteva continuamente, ma in fondo apprezzava il gesto.
“Ma scusa!
Potevate chiamarci! Avete il numero di Liz!”
“Beh, non
volevamo disturbare! Non fai altro che pavoneggiarti per le tue nottate di
sesso!” Aggiunse Steve candido candido; effettivamente, specialmente con lui,
Duff e Slash si divertivano punzecchiandolo coi loro racconti hard, solo per
farlo ingelosire..
“Siete
proprio dei cazzoni! Anche se siamo occupati a darci dentro lo troviamo il
tempo per qualche prova extra!” Ciò detto Duff a lunghe falcate si diresse
verso la sala prove, si avvicinò alla custodia nera del suo basso e dopo averlo
accarezzato se lo mise al collo. Spuntò subito dopo dalla porta guardando gli
altri quattro ancora fermi nella sala comune..
“Beh?
Muovete il culo!”
Oddio.. sono secoli
che non aggiorno. Questo capitolo è corto e inutile.. ma almeno
riprendo il ritmo. Presto posterò un'altra storia a cui sto
lavorando sui nostrti amati guns.. per la quale ci vorrà un po'
della vostra immaginazione :P.
Bene ragazze.. spero vi piaccia comunque questo capitolo, anche se senza grandi colpi di scena..
Alla prossima.. LIZ
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Capitolo 64 *** Cap.64 ***
Capitolo 64
CAPITOLO 64
“Welcome to the jungle
We got fun n’ games
We got everything you want
Honey, we know the names
We are the people that can find
Whatever you may need
If you got no money, honey
We got your desease
In the jungle
Welcome to the jungle
Watch it bring you to your
SHA NA NA NA NA NA NA
NA
Knees knees!!”
Stavano provando da ore, lanciatissimi: l’ultimo periodo di
stabilità era servito molto ai Guns, era stato molto produttivo. Finalemente
dopo le brutte vicende dell’ultimo periodo avevano ritrovato la sintonia di
sempre.
Fecero una pausa, durante la quale Duff non mancò di andare
a prendere birre fresche per tutti. Ormai era piena estate e a L.A. si
soffocava. Tornò nella sala prove con sei birre gelate: gli altri Guns ridevano
per una battuta di Steven, sparpagliati qua e là per la stanza. Sorrise senza
farsi vedere nell’osservare la scena, finalmente le cose tra loro sembravano
essere tornate a posto. Quel clima di affiatamento che li aveva sempre
contraddistinti gli era mancato, gli era mancato molto.
Anche dopo che Slash e Liz erano tornati insieme le cose non
erano subito migliorate. Nonostante facesse finta di niente, Slash era rimasto
all’erta: ovviamente si fidava meno di Axl e tendeva a non uscire con gli altri
Guns quando era con lei, e questo ovviamente si ripercuoteva sul gruppo, ma
soprattutto sul rosso. Le poche volte in cui Slash raggiungeva il resto del
gruppo con la ragazza, Axl rimaneva poco tempo, conscio del fatto che il riccio
non gradiva fino in fondo la sua presenza. Troppe volte Duff si era chiesto
dove passasse le sue serate quando non era con loro.
Era stato un lungo gioco di sguardi, niente di esplicito tra
i due, semplicemente Slash si comportava diversamente e Axl si sentiva un peso
troppo grande sulle spalle ogni volta che nel gruppo si percepiva una certa
tensione. Non che gli altri Guns sopportassero di buon grado la cosa..
Izzy aveva tentato più e più volte di convincere Axl a
parlare faccia a faccia col chitarrista, a chiedere scusa per una buona volta;
ci era anche riuscito, ma Slash aveva negato tutto, per lui era tutto normale e
di problemi col rosso non ce n’erano. Ma si sa, tra il dire e il fare c’è di
mezzo il mare, e il tarlo della gelosia lo rodeva inevitabilmente. Slash poteva
anche aver capito che il motivo della sua rottura con Liz non era Axl, ma non
poteva facilmente perdonargli il tradimento..
Anche Steven e Duff avevano fatto la loro parte, parlando
col riccio ripetutamente, chiedendogli se era tutto a posto fin quasi a
sfinirlo. Ma Slash non si era mosso di una virgola. Aveva negato tutto,
giustificando le sue ripetute assenze con la scusa di dover ricucire un minimo
i rapporti con Liz, di voler dare una base solida a loro due.
Erano dovute intervenire le ragazze per dare una scossa alla
situazione. Un giorno Duff, ormai esasperato, si era sfogato con Mel per ore su
quanto lo facesse stare male il comportamento di quei due, su quanto lo
soffocasse. Mel si era preoccupata parecchio, sapeva che tra Axl e Slash non
era proprio rose e fiori (nda o rose e pistole! Ahahaha!! Ok pessima battuta
-.-‘), ma non si era resa conto della gravità celata del momento, dei suoi
effetti sul gruppo. Ne aveva subito parlato con l’amica; Liz ovviamente non era
estranea al malessere del suo ragazzo, ma non le erano stati resi noti talmente
tanti episodi che non aveva inquadrato bene la situazione.
Questa crisi era quasi tutto il mese che aveva seguito la
riappacificazione della coppia in questione, ma ai Guns era sembrata
un’eternità. Per far funzionare di nuovo le cose Liz aveva dovuto parlare
faccia a faccia col riccio, finendo per altro col litigarci.
*Inizio flashback*
Avevano appena finito
le prove quando arrivò un altro di quegli inviti scomodi da rifiutare:
“Ehi ragazzi, stasera
andiamo al Whiskey a go-go? È un po’ che non facciamo un salto da quelle
parti!” Steven lanciò lì la proposta scambiandosi un’occhiata con Duff. Izzy e
Axl furono subito entusiasti della serata, al Whiskey a go-go giravano da
sempre bellissime ragazze.
“Mi spiace ragazzi ma
io passo..” Slash ormai non ci pensava nemmeno più, rispondeva in automatico.
Non che non gradisse la compagnia dei suoi amici, aveva provato a uscire con
loro e Liz, ma aveva sempre finito col rovinarsi la serata a furia di
controllare e soppesare ogni singolo sguardo o parola che si scambiavano lei e
il rosso. Non gli piaceva dubitare fino a tal punto di Axl ma non riusciva a
farne a meno, ed era una vera tortura.
“Eddai Slash!”
“No.. mi spiace, io e
Liz abbiamo già dei programmi” Non era vero, ma suonava meglio di qualsiasi altra
scusa sarebbe stato in grado di improvvisare su due piedi.
“Su man, non ci siete
mai!” insistette Duff.
“Duff te l’ho già
detto un sacco di volte, sto cercando di sistemare le cose..”
“Non puoi cercare di
sistemarle domani?”
Slash si irritò
parecchio dopo quell’affermazione: “No Duff non posso farlo domani! Perché se
ancora non l’avessi capito sono innamorato perso e non voglio minimamente
rischiare che qualcosa vada storto di nuovo! Tu faresti anche di peggio se ti
fosse capitato con Mel!!”
Uscì sbattendo la
porta. Duff si pentì di ciò che aveva detto, era il suo migliore amico e
avrebbe dovuto tentare di capire i sentimenti del chitarrista, ma questo
continuo isolamento dal resto del gruppo non gli andava giù. Uscì anche lui,
doveva sfogarsi con qualcuno, e chi meglio della sua bella bionda..
Arrivò a casa di Mel
in fretta, suonò al citofono sperando che la ragazza fosse già tornata dal
lavoro.. e che Liz non fosse con lei.
“Si?”
“Ciao..”
“Duff! Non ti
aspettavo.. Sali!”
Poco dopo stava
entrando in quell’appartamento che ormai conosceva a memoria, il sorriso di Mel
lo accolse facendogli dimenticare anche solo per un secondo tutto il resto.
“Ciao!” Mel gli buttò
le braccia al collo, romantica com’era, lo adorava quando le riservava anche la
più piccola sorpresa.
“Ciao..” Ma si accorse
subito che c’era qualcosa che non andava.. “Duff tutto bene?”
Sbattè la porta dietro
di sé: “No, non va tutto bene..Non lo sopporto più!”
“Ok, adesso ti siedi e
ti calmi un po’.. così mi racconti cos’è successo senza urlare come un dannato”
Duff si lasciò cadere a peso morto sul divano, sbuffando sonoramente. Mel gli
si sedette accanto, accogliendo la sua testa sulle sue gambe quando lui fece
per sdraiarsi, e prese ad accarezzargli i lunghi capelli biondi.
“Ho litigato con
Slash..” Disse tutto mogio. Aveva già accennato alla ragazza che nel gruppo
c’era una strana aria, ma non aveva reso bene l’idea.
“Come mai?”
“Gli altri hanno
proposto di andare a Whiskey a go-go stasera.. ci saremo tutti, tranne Slash.
Ultimamente non esce mai con noi, credo l’abbia notato anche tu. Sta sempre con
Liz chissà dove, e le poche volte che la porta fuori ha il muso lungo per tutta
la sera. Dio capisco che possa essere geloso di Axl e voglia tenerla lontana!
Ma a parte il fatto che con questo metodo ne risentiamo tutti.. e poi cazzo lui
gli ha chiesto scusa almeno cento volte! E Axl non è uno che sputa scuse a
destra e a manca! Almeno ammetta che ne è geloso.. a quel punto si vedrà cosa
fare! Invece no, lui continua a dire ‘Non c’è niente che non va Duff, devo solo
ricostruire i rapporti con Liz, voglio fare le cose per bene! FANCULO!”
“Avete litigato solo
per questo?”
“Si.. gli ho detto di
non rompere le palle e uscire con noi stasera, lui ha ritirato fuori la scusa
del riallacciare i rapporti con LIz. Mi sono arrabbiato. Gli ho detto di
pensarci un altro giorno ai suoi rapporti con lei, ma lui non ha gradito e se
n’è andato sbattendo la porta..”
“Mi spiace Duff”
“Non voglio litigare
con Slash, ma non mi piace nemmeno come si sta comportando! Che situazione di
merda” Incrociò le braccia al petto come un bimbo. Mel rifletté sulle sue
parole, Liz non aveva mai accennato ad un problema simile, anzi..
Qualche volta era
successo che Mel le chiedesse cosa avevano fatto lei e Slash, una delle volte
in cui la bionda era uscita col resto del gruppo e Liz non c’era. L’amica
sembrava cadere sempre dal pero, dicendo che lei non sapeva niente del fatto
che gli altri avessero organizzato un’uscita di gruppo; ma sfiga vuole che
questi episodi sporadici, che normalmente avrebbero destato un certo sospetto,
fossero capitati sempre quando Slash aveva preparato qualcosa di particolare
per la ragazza, alla quale non era dunque venuto in mente che Slash potesse
avere problemi col rosso.
Inoltre le volte che
uscivano tutti insieme, Slash era in grado di improvvisare giustificazioni
inattaccabili per il suo malumore, che per altro spariva quando si dividevano
dal resto del gruppo. E comunque Liz, per quanto sveglia e attenta, era
abbastanza presa dalla loro relazione per farsi pensieri su certe cose.
“Che poi cazzo! Lei
non gli dice niente? A te ha mai detto qualcosa?”
“Non credo che Liz si
al corrente dei vari rifiuti di Slash. Sembra sempre stupita quando scopre che
io esco con voi e lei no..”
“Ma certo! A lei non
dice niente no!? Figuriamoci!”
“Duff ora calmati! Non
serve a niente arrabbiarsi ancora di più! Quello che potevi fare per far
ragionare Slash l’hai fatto! Ora ci penso io ok? Parlerò con Liz e le spiegherò
come stanno le cose”
“Slash si incazzerà
come una bestia..”
“Chissene frega di
Slash! La deve smettere di fare il bambino!” Ma Duff non sembrava convinto
dalle sue parole, non voleva far arrabbiare ulteriormente il riccio e forse
chiedere a Liz di intervenire non era la cosa migliore da fare. Certo era che
non si trovavano alternative.
“Senti, Liz è l’unica
persona che lui ascolta davvero. Non importa se si arrabbia, ciò che importa è
che si renda conto che sta sbagliando”.
Ci era voluto ancora
un po’ di tempo per convincere Duff, ma alla fine aveva ceduto. Mel prese in
mano il telefono e compose il numero di Liz.
“Pronto?”
“Ciao Liz!”
“Ehi Mel! Come stai?”
“Bene.. senti, c’è
Slash?”
“No perché? Arriva tra
un po’”
“Bene, perché devo
parlare con te”
***
Slash fischiettava
andando verso quel palazzo rosso che ormai gli sembrava tanto familiare;
praticamente lui e Liz erano a un passo dalla convivenza visto il tempo che il
riccio passava a casa sua. Entrò nel portone che di giorno veniva lasciato
sempre aperto e si diresse verso l’ascensore.
Liz lo aspettava
appoggiata alla porta di casa sua, le braccia incrociate al petto e lo sguardo
serio.
“Ciao piccola!” Ma
l’entusiasmo di Slash si spense all’istante quando notò lo sguardo di lei: gli
faceva gelare il sangue nelle vene.
“Entra. Dobbiamo
parlare”
La discussione durò
parecchio, Liz si era infuriata per il comportamento di Slash, soprattutto per
averla tenuta all’oscuro di tutto. Quando il riccio venne a sapere che la causa
di tutto quel trambusto era Duff si arrabbiò parecchio, ma la mora lo fece
ragionare a suon di parolacce, fino a dissuaderlo dal correre a casa di Mel e
fargli una scenata.
“Ciò non toglie che
Duff non sarebbe mai dovuto andare da Mel!”
“E che doveva fare
sentiamo! Sono giorni che lui e gli altri tentano di farti ragionare e tu
niente! Si può sapere qual è il problema?”
“Sai perfettamente
qual è il problema!”
“Sei geloso? Sei
geloso di Axl? È questo?”
“Si..”
“Ti ho già detto mille
volte che non me ne frega niente di Axl! Non me ne frega adesso come non me ne
fregava niente quando ci siamo conosciuti! Io sono sempre uscita con te!”
“Questo però non ti ha
impedito di scopartelo alla prima occasione!” A Slash parve vedere la compagna
lanciare fulmini dagli occhi.. Avrebbe voluto rimangiarsi all’istante quelle
parole, ma ormai il danno era fatto.
“SEI UN IDIOTA! NON TI
AZZARDARE MAI Più A DIRE UNA COSA SIMILE RAZZA DI PUTTANIERE!” Questi erano
solo i più delicati insulti che Slash si sentì dire in quell’occasione.
Dopo minuti di
parolacce e urla di lei, finalmente si calmò, stanca di quell’assurda scenata
che aveva sviato il discorso dal problema principale. Si fermò un attimo per
riprendere fiato, guardando Slash con quella faccia da cane bastonato. In
effetti ci era andata giù piuttosto pesante: era la prima volta che litigavano
seriamente da quando erano tornati insieme e ritirare fuori quella notte non
era stata una bella idea. E anche se era stato Slash a iniziare, Liz sapeva
quanto aveva sofferto per la loro rottura e sbattergli in faccia per l’ennesima
volta quanto lui fosse stato inadatto all’inizio, doveva avergli fatto
malissimo.
Lo sguardo le si
addolcì man mano, quando comprese che era più forte di lui la gelosia che
provava nei confronti di Axl. Nonostante non avesse mai dubitato dei sentimenti
del chitarrista, forse non si era mai nemmeno soffermata abbastanza a
soppesarne l’intensità. Si avvicinò a lui abbracciandolo forte. Slash in un
primo momento rimase rigido, mantenendo un certo controllo che in realtà sapeva
sarebbe crollato di lì a poco. Infatti quella lacrimuccia che lo tradì agli
occhi di lei non si fece attendere. Non era bello sentirsi contrastato dalla
persona che amava in una situazione che per lui era ancora difficile.
“Slash.. Slash scusa”
Sentì il sapore delle sue dolci labbra che si posavano ripetutamente sulle sue,
mentre con le braccia ancora tese lungo i fianchi ignorava altre lacrime che
sfuggivano al suo controllo.
L’abbraccio di lei si
fece sentire più forte intorno al suo collo, mentre una mano correva ad accarezzargli
la testa come lui adorava.
“Slash, mi dispiace
non volevo dirti tutte quelle cose. So che sei cambiato.. sono cambiata anche
io. Ti prego parlami..”
“Io.. io.. non.. non
faccio apposta” Disse il riccio tra un singhiozzo e l’altro, si vergognava come
un cane in quel momento, costretto a piangere di nuovo davanti a lei, a
mostrarsi di nuovo debole con una persona che comunque sia era sempre più forte
di lui.
“Shh.. lo so che non
fai apposta. Non ce l’ho con te per questo.. sai, forse in parte non è poi così
male. Se non fossi per niente geloso mi farei due domande” Un lieve sorriso
comparve sulle labbra di lui a quelle parole, e piano i singhiozzo si
calmarono, mentre con le grandi mani accarezzava quella donna che amava alla
follia, forse proprio perché lo rimetteva al suo posto.
“Solo avresti dovuto
dirmelo”
“E come? Mi avresti in
ogni caso dato dell’idiota..” Disse con una punta di fastidio.
“Probabilmente, ma poi
avrei rivisto la mia posizione e lo sai. Scoprirlo così mi ha solo fatto
arrabbiare di più”
“Scusa..”
“Non scusarti, questa
volta sono io che ho esagerato..”
“Ma hai comunque
ragione”
“Non è comunque un
buon motivo per trattarti male, so che hai fatto i salti mortali per far
funzionare le cose..”
“Mi meriterei un
premio!” Disse facendo finalmente spuntare uno dei suoi più bei sorrisi sul
viso. Liz rise prima di baciarlo con ardore, muovendo già qualche passo verso
la camera da letto e accarezzandogli la folta massa di ricci, fino ad arrivare
dietro l’attaccatura delle orecchie, dove lo faceva impazzire.
“Mmm.. non è questo
che voglio” Ridacchiò Slash interrompendo il bacio.
“E allora cosa vuoi?”
Chiese la mora ridendo complice.
“Voglio coccole.
Taaante coccole!”
Bene, ecco un altro capitolo.. mi
scuso ancora se vado a rilento.
Liz
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Capitolo 65 *** Cap. 65 ***
Capitolo 65 nvu
CAPITOLO 65
***Flashback seconda parte***
Quella sera uscirono con tutti i Guns, senza sparire a un certo punto
come Slash era solito fare. Si presentarono all’hotel all’ora di cena. Slash
era teso, Liz poteva sentire i muscoli guizzare mentre le stringeva la mano in
ascensore. Col pollice gli accarezzò il palmo, guardando con un sorriso
rassicurante, al quale però Slash rispose senza troppo entusiasmo.
“Andrà tutto bene” Gli disse per tentare di farlo calmare.
“Davvero?” Chiese lui in cerca di appoggio.
“Si. Davvero.” Liz lo baciò velocemente, poi uscì dall’ascensore una
volta che le porte si aprirono del tutto. Slash camminava affianco a lei, senza
lasciare la sua mano. ‘Non devi essere geloso. Lei sta con te’ continuava a
ripetersi, e la mano di Liz che stringeva saldamente la sua lo aiutò a
crederci.
***
Ore dopo, Slash e Liz camminavano mano nella mano verso casa di lei.
“Ahah! Pensavo sarebbe morto sul colpo! Sputacchiava birra da tutte le
parti!!”
“Si... e tu invece di dargli una pacca sulla schiena per fargliela
buttare giù ridevi come uno scemo! Bell’amico che sei!”
“Dai! Stavo collassando cazzo! Anche tu eri piegata dal ridere!”
Slash e Liz stavano tornando a casa. Era sera tardi; l’uscita coi
ragazzi era andata benissimo. Slash si era finalmente divertito. Certo,
all’inizio aveva avuto le sue solite difficoltà, ma Liz, ora che sapeva come si
sentiva il riccio, faceva molta più attenzione a quello che succedeva e con una
serie di piccoli gesti continuava a rassicurarlo, mentre allo stesso tempo
parlava anche con Axl, per farlo abituare. Il riccio si era sciolto presto,
tanto che a fine serata le aveva chiesto di restare all’hotel a dormire, così
da stare con gli altri fino all’ultimo. Ma Mel e Duff erano già andati via, e
Liz non voleva tirare troppo la corda rimanendo sola tra gli uomini.
Ora camminavano per i larghi marciapiedi di Los Angeles, tornando verso
casa della ragazza. Slash la guardò ridere al ricordo di Steve che si strozzava
con la birra per una battuta di Izzy; si fermò davanti a lei baciandola
teneramente.
“Grazie piccola”
“Allora niente più gelosia?” Chiese lei sorridendo dolce.
“Per ora no.. il che è un gran passo avanti, ma non mi provocare!” Liz
rise e lo baciò a sua volta, un contatto lungo e dolce.
“Stiamo diventando fottutamente romantici...” Constatò il riccio.
“Giusto... andiamo a casa e rimediamo con una bella scopata!” Rise lei.
“Io voto per farlo sulla lavatrice!!” E giù altre risate.
Varcarono la soglia di casa già uniti in un bacio pieno di passione,
già con il respiro corto per l’eccitazione. Slash sentiva che quella sera
sarebbe stato diverso. Era immerso nel momento ed era felice, come non lo era
stato da diverso tempo. Si perché anche se aveva ritrovato la sua Liz, anche se
aveva di nuovo al suo fianco la donna che amava, i continui bisticci con Axl e
quel peso sul cuore non gli avevano permesso di godere appieno del bel periodo
passato con la mora.
Si rese conto che, da quando erano tornati insieme, ogni notte che si
erano amati per lui era stato sì un momento in cui si univa a lei, ma anche il
momento in cui lui provava a sé stesso che lei era solo sua. Inconsciamente,
inconsapevolmente, ogni frecciatina lanciata ad Axl, ogni commento che l’aveva
messo sull’attenti, ogni sera passata a controllare il comportamento dei due,
lo avevano portato a rientrare a casa di Liz col forte bisogno di farla sua per
dimostrare al rosso che non poteva riaverla. Si rese conto in quel momento che,
a volte, quando l’incubo di loro due insieme faceva capolino nella sua mente
nel momento meno opportuno, lui si era ritrovato a spingere più forte e più
velocemente, fino a far urlare Liz dal piacere, per placare quel senso di
tradimento che ancora si insinuava in lui.
Ma non quella notte.
Quella notte sentiva finalmente che Liz era solo per lui e che lo era
sempre stata. Sentiva che unirsi a lei equivaleva a intrecciare le loro anime
oltre che i loro corpi. Ritrovò la perfetta sintonia con lei, una sintonia che
nemmeno sapeva gli fosse mancata.
Quella notte per Slash fu bella come la prima volta.
*** Fine flashback***
Si, era stato un periodo
difficile. Ma ora Duff guardava i suoi amici di sempre ridere e scherzare tra
loro e sentì che finalmente anche l’ultimo pezzo del puzzle della sua vita si
era incastrato alla perfezione. Ora aveva una ragazza che amava, degli amici su
cui contare in qualsiasi momento e come ciliegina sulla torta, avevano
cominciato a lavorare al loro secondo disco: Guns N’ Roses Lies. Duff era
eccitatissimo all’idea e il clima di serenità che regnava tra loro li rendeva
molto produttivi.
“Ehi scemo! Vuoi stare lì
impalato tutto il giorno o ricominciamo a suonare?” Duff sorrise dei coloriti
incitamenti di Slash, si rimise in posizione e riattaccò la base col suo basso.
“Eh cazzo! Mica si fa da solo l’album!”
aggiunse il riccio.
***
“Liz! Sono a casa!”
“Ciaooo!!” Ok.. questa era una
risposta a due voci. Chi c’era in casa? Slash si avvicinò alla cucina, un po’
scocciato per dirla tutta, aveva in mente un pomeriggio da solo con la sua
bella, non immaginava che lei avesse ospiti. Entrò nella cucina e trovò Mel e
Liz sedute al tavolo. “E di che ti
stupisci…”
“Ciao Mel!” Chissà perché oramai
non si sorprendeva più quando la trovava lì, ma quel giorno era diverso. Non
che Slash avesse fatto piani particolari, però Duff aveva detto ai ragazzi alla
fine delle prove che stava uscendo con Mel, ed evidentemente non era vero.
“Non dovresti essere con Duff?”
Chiese dubbioso.
“No. Oggi mi ha detto che aveva
le prove tutto il giorno. A proposito, come mai già a casa?”
Slash era titubante. Perché
l’amico aveva mentito? Duff non mentiva mai.. ma soprattutto, coprirlo o dire
la verità? “Sono.. sono andato via prima. avevo bisogno di rilassarmi” disse
cercando di sembrare naturale.
“Rilassarti? Ma se non fai niente
tutto il giorno! E poi mi avevi detto che saresti tornato a quest’ora!” Si
intromise Liz scrutandolo. Qualcosa non andava, glielo leggeva in faccia.
“Ehm.. perché mi ero dimenticato
che le prove oggi durassero tutto il giorno. Non avevo voglia di rimanere fino
a sera…” Rispose il riccio titubante, dopodiché pensò che fosse meglio
eclissarsi, per evitare ulteriori domande, quindi aggiunse un poco convinto
“Vado in camera a stendermi un secondo” e uscì.
Mel stava bonariamente prendendo
in giro il riccio per la sua pigrizia, mentre Liz rifletteva. Con la scusa di
dover andare in bagno raggiunse il compagno nella stanza da letto. Entrò piano
chiudendo la porta; Slash era sdraiato sul letto con in mano il nuovo numero
del “Rolling Stones”.
“C’è una recensione di un vostro
concerto?” Chiese la ragazza avvicinandosi. Slash abbassò la rivista quel tanto
che bastava per vedere Liz: “Mm?”
“Ho chiesto...” Disse lei
prendendogli la rivista di mano e rivoltandola dal verso giusto “…se c’è
qualche vostra recensione”
“Oh” Slash si rese conto della
figura che aveva fatto, ora chi la fregava più!
“Dimmi che succede” Disse lei
senza ammissione di repliche. Il moro sbuffò; non voleva mettere nei guai
l’amico ma nemmeno voleva litigare con Liz... ma tentar non nuoce no?
“Niente… va tutto bene”
“Slash, non mi freghi...” ecco
appunto.
“Uff.. ma niente. Sono sicuro che
c’è una spiegazione...” Disse lui più pensando ad alta voce che rispondendo a
lei.
“Una spiegazione per cosa?
C’entra Duff vero?”
“Si.. Alla fine delle prove ci ha
detto che doveva scappare per vedersi con Mel.. ma evidentemente” Non era
necessario che il moro finisse la frase. Liz si sedette sul letto affianco a
lui. Entrambi si zittirono, pensando. “Sono sicuro che non c’è nulla di cui
preoccuparsi. Ci sarà sicuramente una spiegazione” Disse il riccio. Liz non era
poi tanto convinta; non le piaceva il fatto che il ragazzo della sua migliore amica
le mentisse, ma Duff rimaneva un bravo ragazzo. Sorrise al riccio: “Si, sono
sicura di si” gli diede un leggero bacio e tornò in cucina con Mel.
“Ehi! Devo forse andarmene?”
Chiese la bionda.
“No! Perché?”
“Boh.. magari tu e Slash avete
voglia di stare un po’ da soli!” Disse guardando l’amica con fare ammiccante.
“Tranquilla Mel! Ci divertiamo
già abbastanza! Non serve che tu te ne vada!” La bionda rise di gusto.
“E INVECE SAREBBE UNA BUONA
IDEA!” si sentì urlare dalla camera da letto. Mel scoppiò a ridere mentre Liz
prese uno strofinaccio dalla cucina e dopo averlo appallottolato lo tirò dritto
in faccia al riccio che ridacchiava ancora steso a letto. Lui lo parò con la
rivista che aveva ancora in mano condendo il gesto con un urlo alla ninja “Whah
Thaaa”.
Mel rideva mentre osservava la
scena, non immaginava che qualcosa bollisse in pentola e una volta che i due si
furono calmati riprese dal punto dove erano state interrotte lei e l’amica. Liz
fece del suo meglio per ascoltare l’amica, che a dirla tutta stava solo
spettegolando un po’ su una loro collega del Supermarket, ma la sua testa
frullava di pensieri e ipotesi su cosa avesse potuto spingere Duff a mentire.
L'ultima volta che ho aggiornato questa
storia era il lontano 2012... ormai non ci pensavo nemmeno più. Però ogni volta
che ho avuto un problema a un computer, ogni volta che ne ho comprato uno
nuovo, subito controllavo nel backup di avere tutti i capitoli delle mie
storie. Una parte importante dei miei anni del liceo. Poi una settimana fa...
complice il fatto che è agosto e tutti sono in vacanza oppure la mancanza
temporanea di internet (una bella disitossicazione da Netflix ci voleva...) ho
riaperto quella cartella "STORIE" che non ho mai cancellato. Ho
riletto un po' questa storia di cui ero così entusiasta... non nascondo di aver
avuto qualche colpo al cuore nel leggere parole che ora, 8 anni dopo la data di
pubblicazione del primo capitolo, scriverei in maniera totalmente diversa.
E allora ecco che si riapre il mondo di
EFP Fanfinction, che in passato ha occupato tante mie ore. Ho riletto le storie
di ram, di Lau_McKagan, di Dizzyreads che mi piacevano moltissimo all'epoca (e
le trovo ancora geniali) e così ho deciso di dare una seconda chance alle mie
di storie. A Hold the Line e a Note e Chimica. Non so quanto durerà questa fase
e se effettivamente riuscirò ad arrivare alla fine di questa storia e a
continuare Hold the Line. Ma per ora sono ottimista. E magari chissà, una nuova
generazione di fans dei Guns mi darà la spinta giusta per continuare ;)
Liz_Eagle
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