-Anto
sei sicura che vinceremo la gara?- Mi domanda Caterina, una delle mie
amiche e componente del mio meraviglioso gruppo, le Divine.
-Ovviamente
honey,credi davvero che quelle sciocche possano batterci?- Sorrido
pensando a quando potrò lanciare uno sguardo di vittoria alle
patetiche Popolari,il gruppo che gareggia contro di noi nella nostra
scuola.
-No,hai
ragione,non possono-
-E
guarda un pò chi si vede- mormoro arrivando davanti
all'entrata della Pretty Land,con Cate al mio fianco, fissando le
Popolari con astio,specialmente una,Josefina Beltran. Si crede la
migliore,ma ben si sa che quel ruolo spetta a me. Da quando siamo
piccole ci odiamo a morte,ma si vede lontano un miglio che è
invidiosa di me,chi non lo sarebbe?
-Antonella,perchè
stai sorridendo?-
-Regaliamo
alle Popolari un buon rientro a scuola-
Farebbero
meglio a cambiare scuola, ho dovuto sopportarle per
troppo,decisamente troppo tempo e quest'anno sarà dura per
loro,più dura del solito. Non so perchè,ma avverto una
strana sensazione,come se stesse per accadere qualcosa e sarò
io a farla accadere,attenzione stupide losers.
-No
dai, è appena iniziata la scuola,vuoi beccarti una nota di
demerito da Germano?-
-Oh
andiamo Cate, è solo uno scherzo,non farò del male a
nessuno....per ora- ghigno malignamente osservando attentamente il
punto in cui Tamara,Josefina e Sol sono sedute. Chissà dov'è
il papero provinciale...ah non mi interessa.
Senza
farmi notare mi avvicino al tubo dell'acqua, vedo Luciana e Pia da
lontano,faccio segno loro di rimanere dove si trovano,annuiscono e
posso distinguere la risata di Pia in lontananza,ha già
capito.
Giro
la manopola all'ìnizio del tubo, che per uno strano scherzo
del destino è puntato sulle Popolari, e l'acqua inizia ad
uscire al massimo,mi scappa una risata quando Tamara urla
allontanadosi,bagnata quanto basta, anche le altre due sobbalzano
sentendo l'acqua gelida sui vestiti. Anche il resto degli studenti
ride indicando le povere e sfortunate ragazzine.
Perfetto.
Ma
purtroppo Josefina si volta nella mia direzione e non faccio in tempo
a ritornare accanto alle Divine.
Vedendo
il suo sguardo furente di rabbia e sentendo i suoi passi avanzare
minacciosi verso di me, non posso far altro che sorridere
malignamente.
-Antonella!
Ti sei forse bevuta il cervello? Sempre che tu ne abbia uno-
Rido
ancora, è completamente inzuppata d'acqua.
-Piaciuto
il bagnetto,Josefina?- Domando sarcastica,scatendando le risa di
Luciana,Caterina e Pia.
-Tu
sei l'essere più orribile della terra, Tontonella- il ghigno
svanisce dalle mie labbra,anche i miei occhi si riducono a due
fessure.
-Come
mi hai chiamata?-
-Tontonella,
che c'è sei sorda? O forse non comprendi le parole,sei troppo
occupata a parlare da sola...oh questo è divino!!- Mi imita
facendo ridere gli studenti più vicini e le sue amiche.
-Non
ti permettere mai più,stupida Popolare-
-La
realtà fa male eh? E io che pensavo fossi cambiata durante
l'estate,ma se non ci sei riuscita fino ad adesso, non potrai più
farlo-
-Tu
insolente! Vedi di non insultarmi ancora o sarà peggio per te-
-Oh
ma che paura, quasi quasi piango dalla disperazione-
-Ma
cosa ci sto a fare qui con una loser?- dico ponendo fine alla
discussione, non tanto per smettere di far arrabbiare Josefina e
vederla uscire dai gangheri,ma per non mettere in allarme quel
leccapiedi di Germano,non mi va proprio di andare in presidenza il
primo giorno di scuola.
Mi
giro avvicinandomi alle Divine,ma...
-Ma
certo,perchè non vai a salutare all'aereoporto
Nicolas?...sempre
che sia ancora qui, oh ma guarda un pò, è sparito
all'improvviso-
Mi
blocco sul posto. Stringo forte le nocche fino a infilzare le unghie
nei palmi,mi mordo le labbra quasi a fare uscire il sangue e...il mio
cuore smette di battere al suono di quel nome che per molto tempo ha
accompagnato le mie giornate.
Cala
un silenzio tombale, sento gli sguardi di tutti puntati addosso e
specialmente quello di Josefina,felice di vedermi ridotta in questo
stato.
Abbasso
per un secondo la testa,questa non la passerà liscia.
Mi
giro lentamente puntando i miei occhi brucianti di rabbia nei suoi.
-Brutta
stronza! Sei morta!- Urlo con tutto il fiato che ho in corpo,
correndo verso di lei e afferrandola per i capelli.
Lei
colta di sorpresa geme sentendosi tirare i suoi ricci neri come la
pece,ma si riprende subito inziando a scalciare per togliermi di
dosso.
-Giusy!
Giusy smettila, fermatevi!- Urla Tamara,seguita poi dalle altre
ragazze.
-Antonella
lasciala andare, cosi vi fate male,basta!- Strilla qualcuno,è
proprio quello che voglio farle,ucciderla. Come ha osato nominare
lui? Come ha potuto?! Non doveva e ora si merita una punizione oltre
al mio odio eterno triplicato.
Non
so quanto tempo passa,ma tutti noi ci blocchiamo sul posto sentendo
la voce di Ines.
-Fermatevi!
Nella mia scuola non ammetto questi comportamenti, per l'ultima volta
smettetela!- Tolgo le mani dai capelli della Popolare, mentre mio
fratello Fabio mi tiene stretta.
Guardo
davanti a me e stringo i denti alla vista di Josefina trattenuta da
Matias,mio ex e suo fratello.
Ines
squadra prima me e poi lei,serissima.
-Signorina
Bernardi e signorina Beltran,nel mio ufficio,ora!- Esclama dopo
entrando nella scuola.
Fabio
mi lascia andare e respiro profondamente tentando di calmarmi.
-Tel'avevo
detto di non combinare disastri Anto-mi sussurra Caterina.
-Andiamo,la
preside non ammette repliche- dice autoritario Germano,anche se
vorrei continuare a strapparle i capelli inizio a camminare,diretta
in presidenza.
-Ma
cosa vi è saltato in mente? Questo è un istituto di
classe e pretendo che i miei studenti non si comportino in modo
oltraggioso come avete fatto oggi...è il primo giorno e
guardate cosa avete combinato-
-Ines
mi lasci spiegare, non è come crede...-
-Silenzio
Antonella! Sono molto delusa da te...e anche da te Giusy, questa
storia va avanti da troppo tempo-
-Ma
Ines è stata lei a cominciare- si difende Giusy indicando me-è
tutta colpa tua- mi dice.
-Colpa
mia? Senti non azzardarti a ripeterlo oppure io...-
-Calmatevi!
Non mi importa chi sia stata ad iniziare, non è la prima volta
che bisticciate,non so più quante volte siete state
ammonite,ho perso il conto, è da ben quattro anni che
continuate a causare danni, ma che diavolo,possibile che non abbiate
un pò di controllo ora che siete cresciute? Avete diciassette
anni, ma cosa combinavate alle medie?-
Oh
bhè...eravamo peggio,penso incrociando le braccia al petto.
-Ah-
mi scappa un gemito di dolore,ritiro un braccio e faccio una smorfia
notando l'enorme ferita da cui comincia a sgorgare sangue.
E
ora che ci penso,anche la gamba inizia a fare male.
Mi
volto di lato e vedo Josefina massaggiarsi una tempia,rossa come un
pomodoro.
-Guardate
come siete conciate,non pensate sia ora di smettere di litigare?-
-Tu
idiota,guarda che mi hai fatto- ringhia la Popolare,rivolta a me.
-Io
e tu allora? Hai rovinato la mia bellissima pelle, e chissà
come sarà la gamba,come faccio a ballare adesso?-
-Oh
basta ragazze,basta! Ne ho abbastanza, direi che sono passata sopra
troppe volte, ora non posso più,mi dispiace ma dovrò
escludervi dalle attività teatrali-
-Ma
Ines!- Protesta Giusy.
-No,non
voglio sentire ragioni...non vi sospenderò solo perchè
i vostri genitori sono persone per bene e miei cari amici,ma se
succederà un altro episodio di questo genere non avrò
altra scelta e sarete espulse-
-Ines
non può farlo, oltre alla gara della scuola c'è quella
intercollegiale! Dobbiamo allenarci con le altre-
-Mi
rincresce molto,ma mi avete costretto, e oltre al non partecipare al
musical dovrò darvi una punizione esemplare-
-Ma
questa lo è fin troppo,Ines. Non le sembra eccessivo? Oh per
favore le Divine devono imparare le nuove canzoni...-
-E
le Popolari,dobbiamo preparare la nuova coreografia-
-è
ingiusto, abbandonerò le Divine e chissà cos'altro-
-Preferite
essere sospese fino a tempo indeterminato?- Domanda Ines-allora fate
silenzio...non prenderete parte ai vostri gruppi e dovrete mettere
apposto lo scantinato della scuola-
-Che
cosa?- Esclamiamo insieme.
-Ma
li ci sono i ragni e le lucertole e..-
-Le
mie povere mani- momoro io.
-Ragazze,
questa è la vostra punizione,spero che la vostra condotta
diventi degna di una scuola come questa durante di essa,d'accordo
mettiamola cosi...se farete un buon lavoro...potrete partecipare
all'intercollegiale con le Popolari e le Divine-
Sbuffo.
-Su
via Antonella, non ho altra scelta,spero lo abbiate capito,allora
siete d'accordo?-
-Si-
grugnamo io e Giusy mandandoci uno sguardo di fuoco.
-Molto
bene...inizierete domani dopo la fine delle lezioni, ora andate in
infermeria a darvi una sistemata-
Sospiro,
domani sarà una lunga giornata.
-Ehi
Bruno,senti un pò che profumi deliziosi- dico respirando gli
odori che provengono da un edificio qualche metro lontano da noi.
-Non
distrarti fratello,siamo qui per un motivo...se non sbaglio James ha
detto che questa è stata l'ultima città in cui è
rimasta traccia di un essere della luce,sicuramente ce n'è
sarà qualcuno,no?-
-Forse,quanti
anni sono passati?-
-Parecchi
direi...se l'ultimo essere fatato è comparso nel 1865-
Sospiro,
ancora mi chiedo come faremo a bere il sangue di quella creatura e
ucciderla,ma se è l'unico modo per diventare un immortale
completo e di conseguenza re del popolo oscuro lo farò,costi
quel che costi.
Con
la mia vista posso scorgere alcune ragazze uscire da quella che
dovrebbe essere una scuola mentre calmano una di loro che si stringe
il braccio alterata,sento il loro odore invadermi le narici e mostro
i canini appuntiti ripensando all'ultima volta che ho assaggiato
sangue umano,pochi giorni fa.
-Gonzalo,
controllati,non c'è tempo-
-Non
mi dire che non hai voglia di farti uno spuntino-
-In
pieno giorno? No,se vogliamo nutrirci dovremmo aspettare la
notte,quando nessuno potrà vederci-
Rido,
oh non vedo l'ora.
-Bruno...credi
che fra di loro ce ne sia almeno uno?- Domando guardando in direzione
di alcuni studenti che stanno uscendo dalla scuola.
-Non
ne ho idea-
-James
ha detto che gli esseri fatati possono procreare-
-Si
e credi che metterebbero i loro figli in una patetica scuola come
quest....-Bruno non finisce la frase e posso capire subito il motivo,
il suo viso si trasforma mostrando il volto del demone d'ombra che è
parte della sua e della mia natura,anche io posso sentire il mio viso
cambiare forma. Per fortuna che siamo ben lontani dagli umani,
nessuno può vederci da cosi lontano.
Il
più buon profumo che abbia mai visto mi penetra nelle narici
mandandomi la gola in fiamme.
Ringhio
fissando Bruno.
Stiamo
quasi per attaccare quando uno stupido clacson ci fa tornare alla
realtà.
La
scia di profumo svanisce quando una macchina sgomma a tutto gas nella
direzione dal quale proveniva.
è
impossibile, non ho mai provato un impulso tanto forte,cosi forte da
farmi perdere la ragione e trasformarmi nel mostro che alberga dentro
di me,è stato...strano,stavo per andare ad azzannare qualcuno
e avrei svelato il segreto che gli umani non dovranno venire a
sapere,ammenochè non diventino schiavi nel nostro mondo. Una
sensazione mai provata prima, quell'odore era troppo forte e troppo
delizioso.
Mi lecco le labbra al solo pensiero.
-Bruno...-sussurro
a mio fratello.
-A
quanto pare siamo sulla strada giusta,fratellino-ghigna lui.
Passano
alcune ore e il sole comincia a calare e bevendo il sangue che ci
siamo portati dietro con una bottiglietta sia io che Bruno abbiamo
riacquistato il controllo. Anche se non posso smettere di pensare a
come mi sono sentito quando ho respirato quel profumo, ero diventato
un vampiro senza controllo, non riuscivo a pensare lucidamente,volevo
solo nutrirmi e uccidere...è questo quello che si prova
essendo un demone d'ombra? è questo quello che provano i
vampiri che popolano il regno oscuro? Hanno sempre il desiderio di
sbranare e bere sangue? Senza pensare ai rischi che corrono? Senza un
briciolo di contegno? Non è una sensazione che voglio
provare,non è per niente piacevole.
-Sei
sicuro Gon? Riusciremo a resistere?-
-Non
sarà cosi difficile e se ci iscriviamo in questa scuola,la
nostra missione terminerà prima,scopriremo subito a chi
apparteneva quell'odore e una volta catturato diventeremo finalmente
vampiri completi- dico,anche se non sono tanto convinto.
Bruno
mi da una pacca sulla spalla.
Arriviamo
all'entrata della scuola, leggo la scritta Pretty Land School of Art.
Apriamo
la porta e cerchiamo un ufficio,ma un uomo alto,riccio e con gli
occhi azzurri ci si para davanti. Mi viene quasi da ridere, si
capisce che è un povero sfigato,che tipo,spero che gli umani
non siano tutti cosi.
-La
scuola è chiusa, l'orario delle lezioni e delle attività
extrascolastiche è finito- dice come se fosse un robot.
-Aspettate....non siete degli studenti,non vi ho mai visto-
Sorrido
in direzione di Bruno.
-In
effetti io e mio fratello siamo arrivati da poco in città e
volevamo iscriverci-
-Non
credo sia possibile, oltre che siete entrati fuori orario non siete
neanche in presenza di un adulto-
-Nostro
padre non è potuto venire,ma io ho diciotto anni mentre mio
fratello diciassette...vorremmo parlare con il direttore,se non è
un problema-
-Invece
credo sia un problema, tornate domani e con i vostri genitori,buona
giornata signori-
-Ehi!-
Mio fratello lo afferra per una spalla e il tipo si gira spaventato.
-Siete
molto maleducati,andatevene o dovrò chiamare qualcuno-
-Dobbiamo
parlare con il direttore,subito,è chiaro?- Domanda Bruno
fissandolo intensamente negli occhi mentre questo mi fissa
ipnotizzato...
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