Amici per sempre di kia84 (/viewuser.php?uid=4078)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
Soho
Si asciugò gli occhi gonfi e rossi quasi con rabbia, come se
volesse cancellare il dolore degli ultimi due giorni. Guardò
con angoscia il telefono sapendo che era arrivato il momento di fare
quelle telefonate che ormai rimandava da cinque anni. Imponendosi di
non piangere, digitò il primo numero della sua agenda sotto
la lettera J. Un’ora dopo finì le telefonate
facendo un sospiri di sollievo per aver parlato solo con le loro
segreterie telefoniche o con persone sconosciute. Guardò la
foto sul comodino che li ritraeva al quarto anno di liceo, la sera
prima della partenza di Andie per Firenze. Quella sera Andie li aveva
riappacificati tutti…sarebbe rimasta delusa se solo avesse
saputo che avevano perso tutti i contatti dopo il secondo anno di
college. Forse nessuno sarebbe venuto, forse avrebbe portato da sola i
fiori sulla sua tomba. La ragazza pianse di nuovo raggomitolandosi nel
letto.
Parigi
La ragazza rincasò buttando la borsa per terra. Era stanca e
stressata, il lavoro le portava via molto tempo anche se, doveva
ammetterlo, la sua vita privata le dava buone notizie.
Sprofondò sul divano decisa a riposarsi almeno per
un’ora, finché André non sarebbe
tornato dall’ufficio. A quel nome alzò la mano
sinistra per guardare, per l’ennesima volta,
l’anello di fidanzamento che le aveva messo al dito solo un
mese prima. Era bello e vistoso, ma stonava con lei. Ogni volta che lo
guardava sentiva quasi un vuoto dentro di sé, come se non
fosse giusto ma lei ormai gli aveva dato la sua parola. Si accorse che
la spia rossa della segreteria lampeggiava e, senza tanta voglia,
iniziò ad ascoltare i messaggi finché non
arrivò a quello che la turbò parecchio. Dopo
averlo sentito una seconda volta, lasciò un messaggio ad
André e partì frettolosamente per
l’aeroporto.
Los Angeles
Finalmente un’altra giornata era finita come pure il film che
ormai giravano da mesi. Mentre ringraziava tutta la troupe per il
lavoro svolto, pensò che non ne poteva più delle
pretese di Todd. Finalmente lo aveva elevato al livello di secondo
regista, ma alcune volte si dimenticava di averlo fatto e continuava a
dare ordini come se fosse ancora un tirocinante che doveva portare il
caffè. Prima o poi lo avrebbe avvertito di non voler girare
più con lui, si ripromise per l’ennesima volta
sapendo che non lo avrebbe mai fatto in mancanza di coraggio verso il
proprio mentore. La segretaria lo fermò prima che uscisse
dal set per consegnargli i messaggi ricevuti nell’arco della
giornata. Leggendo il primo si mise ad esultare: gli avevano concesso i
finanziamenti per il suo nuovo progetto e i produttori avevano
accettato la sceneggiatura del telefilm. Finalmente avrebbe potuto
raccontare le storie di un gruppo di amici a Capeside, i suoi amici.
Questo lo fece rannuvolare ricordandosi di aver perso i contatti da
oltre cinque anni. Sfogliando i messaggi, ne lesse uno che non avrebbe
mai pensato potesse succedere e corse al parcheggio per prendere la sua
jeep.
Capeside
Dopo aver salutato tutti, si rifugiò nel suo minuscolo
ufficio dove teneva la contabilità del locale e,
ricordandosi vecchi insegnamenti, inserì nuovi dati e
fatture con la diligenza di un professionista. Anni fa non si sarebbe
mai immaginato di finire così, adesso si sentiva orgoglioso
di quello che aveva ma la mancanza di qualcosa d’importante
c’era sempre. La percepiva ogni volta che nel suo locale
entravano coppiette innamorate o nei momenti meno opportuni quando
cercava di fare il galante con qualche donna, ma cercava di
accontentarsi sapendo che per lui tutto ciò era
irraggiungibile. Alzando lo sguardo dal registro, guardò due
foto che non vedeva da molto tempo. Erano li da quando aveva aperto il
locale ma le aveva evitate quasi subito, accorgendosi che il passato
era ormai passato insieme alla fine di amicizie adolescenziali e alcune
persino d’infanzia. Sospirando, aprì
l’ultimo cassetto e tirò fuori una foto scattata
durante un’estate in barca con la sua True Love sospirando.
Soprapensiero e senza smettere di guardare la foto, azionò
distrattamente la segreteria. Un minuto dopo sbatteva la porta del
locale e partiva a gran velocità.
Provvidence
Sbadigliò, finalmente aveva finito di correggere
l’ultimo compito in classe ed era sfinito.
Controllò l’orologio da polso: erano appena le 11
ma il letto era troppo invitante e lui troppo cedevole alla tentazione
dopo una lunga giornata di lavoro con dei liceali. Riordinò
i compiti e li rimise nella borsa a tracolla immaginando i lamenti che
l’indomani alcuni studenti avrebbero fatto alla vista dei
voti bassi. In mezzo alla scrivania trovò la domanda di
trasferimento per la Capeside High School compilata ancora a
metà. Era lì da quasi tre mesi, da quando gli era
preso l’impulso di trovare i vecchi amici di un tempo e
affrontare le malignità di quella cittadina sempre un
po’ stretta…ma soprattutto di rivedere la sua
anima gemella. Improvvisamente, la porta si aprì e comparve
una giovane donna elegantemente vestita col viso preoccupato e triste.
Gli raccontò del messaggio lasciato sulla segreteria e, in
men che non si dica, si misero in viaggio.
Soho
La giovane donna iniziò a mangiarsi le unghie dal nervoso.
Entro quindici ore quel calvario sarebbe finito ma sapeva che
c’era il pericolo di morte. I medici non volevano dare
certezze mantenendosi come sempre sul vago, ma entrambe sapevano che
quell’operazione andava fatta. Sentì piangere in
cucina e si diresse subito dall’anziana signora che non
smetteva un attimo di pregare ed era sempre più pallida e
fragile. L’abbracciò cercando di confortarla ma si
mise a piangere pure lei. Fu grata al campanello che si mise a suonare
interrompendo quel doloroso momento, si staccò asciugandosi
le lacrime per ricomporsi e andò ad aprire un po’
frastornata.
Jen: Dawson! (esclama sorpresa)
Dawson: Non può essere vero!
Jen; Oggi si deciderà la sorte.
Dawson: Non sei per niente divertente!
Jen: Lo so. Non credevo che saresti venuto…
Dawson: Questo è il mio posto…siamo stati stupidi
ad allontanarci per cinque anni. C’è qualcosa che
posso fare per te?
Jen: Abbracciami e dimmi che andrà tutto bene.
Dawson: (l’abbraccia) Andrà tutto bene, deve
essere così.
Stazione di Soho
Joey: Oh accidenti! Ci mancava solo il cellulare scarico! Taxi!
Indietreggiò girando di colpo e andò a sbattere
contro un torace muscoloso che riuscì a recuperarla appena
in tempo prima che finisse a terra.
Joey: Stai attento dove cammini, potevo farmi male razza di troglodita!
Pacey: Se ti portassi una borsa meno ingombrante e non guardassi il
cellulare per almeno cinque secondi, avresti evitato…Potter!
Joey: (alza lo sguardo sorpresa e felice) Witter…sei proprio
tu! (si abbracciano a lungo sentendosi finalmente a casa e in pace con
se stessi, come se quei cinque anni non esistessero)
Pacey: Che bello rivederti…sei splendida. Mi sei mancata.
Joey: Anche tu…vedo che non porti più il
pizzetto.
Pacey: Da quando qualcuno me lo ha tagliato cinque anni fa per
ritrovare il vecchio e vero Pacey Witter, ne ho fatto a meno.
Joey: Sai come stanno…
Pacey: Gli altri? No, ho perso i contatti dopo aver rinfrescato la
vecchia amicizia con Dawson…ironia della sorte siamo tornati
più amici di prima finché non è
ripartito per Los Angeles con la promessa che sarebbe tornato presto,
non lo vedo da quell’estate. Tu lo hai…
Joey: Visto? No, l’ultima cosa che ho fatto per voi
è stata lasciarvi quelle lettere con la speranza che
ritornaste amici…dopo mi sono trasferita a Parigi e sono
diventata praticamente un’estranea.
Pacey: Come tutti.
Joey: E’ brutto rincontrarsi dopo anni proprio durante un
momento così doloroso. Sembra quasi una punizione.
Chissà se verranno anche gli altri.
Pacey: Spero di si, se lo merita.
Joey: Pace ho paura. (lui l’abbraccia notando
l’anello al dito dell’amica ma prima che potesse
dire qualcosa il taxi arrivò)
Ospedale di Soho
Dawson era andato a prendere due caffè al bar e, prima di
tornare in sala d’aspetto, si fermò al suono di
due voci familiari ma estremamente agitate che stavano chiedendo
informazioni ad un’infermiera alquanto scocciata e svogliata.
Dawson: Jack! Andie!
Jack: E’ vero?
Dawson: Si.
Andie: Quanto è grave il tumore?
Dawson: Anche se non è all’ultimo stadio,
abbastanza da risultare estremamente pericoloso per una persona che ha
da poco subito un’altra operazione.
Andie: Ho letto di casi del genere…ho sentito che il dottor
Lancaster è uno specialista in questo settore.
Jack: Dov’è?
Dawson: E’ appena entrata in sala operatoria. Seguitemi.
Passò mezzora e nessuno voleva parlare finché
piombò davanti a loro una bionda molto sexy che si
fermò per riprendere fiato.
Dawson: Audrey sei venuta!
Audrey: Non puoi nemmeno immaginare che casino ho combinato per venire!
Ciao a tutti! Ho dovuto mollare la tournè di Bruce
Sprinsting sotto gli strilli del mio manager…forse mi
faranno causa ma chi se ne frega. Ho quasi corrotto un impiegato
all’aeroporto per farmi salire sul primo volo senza
prenotazione e dopo ho fatto l’autostop, in questa
città sembra che i taxi non esistano più! Dawson
per fortuna che mi hai chiamato prima che iniziasse il
concerto…comunque Carol vuole conoscerti. Come sta?
Andie: E’ ancora sotto i ferri.
Audrey: Tu devi essere Andie la sorella di Jack giusto? Io sono Audrey,
spero di non sbagliare…se non ha cambiato sponda in cinque
anni.
Andie: Chi Jack? Oh no, è un gay sempre più
convinto di esserlo…e pure sciupa uomini. Piacere. (le
stringe la mano)
Audrey: Jack sei incavolato con me?
Jack: No…solo preoccupato.
Audrey: Lo siamo tutti. Vieni ad abbracciarmi orso, non ci vediamo da
cinque lunghissimi anni. (si abbracciano e l’atmosfera si
riscalda)
Un colpo di tosse richiamò l’attenzione
collettiva.
Pacey: Scusate se interrompiamo questo interludio amoroso.
Joey: Ciao.
Un momento d’imbarazzo li bloccò tutti e Dawson
ebbe la fastidiosa sensazione di essere tornato indietro nel tempo,
davanti la porta di casa sua mentre osservava i suoi due migliori amici
confessargli la loro storia segreta. Ebbe una strana sensazione
guardandoli di nuovo insieme e, mentre riaffioravano vecchi sentimenti,
sperò fosse solo suggestione. Ci pensò Audrey a
smorzare l’atmosfera saltando al collo dell’amica.
Audrey: Coniglietto! Che bello rivederti! Anche se ricordo che sei
stata un infame a lasciarmi sola a Boston così
all’improvviso. Non dirmi che è per colpa di
questo troglodita! (abbracciò Pacey)
Joey: Oh no, ci siamo solo incontrati in stazione.
Pacey: Già, si è gentilmente offerta di
condividere un taxi dopo che mi ha quasi messo ko con quella
sottospecie di borsa…aveva paura che la citassi in giudizio
per danni.
Joey: Già Witter, quando si tratta di te tutto è
possibile.
Andie: Pacey! Joey! (li abbraccia)
Pacey: Mcphee! Irrequieta come al solito! Dispensi ancora consigli al
prossimo?
Andie: Si, ai bambini come te. Ho appena finito la specializzazione in
pediatria…ma ho saputo che almeno fino a cinque anni fa
aveva preso le mie veci Jen. Dov’è finito quel
gruppo tanto unito di Capeside che mi ha insegnato molte cose e mi ha
fatto crescere?
Dawson: E’ cresciuto…
Andie: Scappando dal passato?
Joey: Andie ognuno di noi ha preso strade diverse.
Andie: Ma ciò non vuol dire dimenticarsi degli amici di una
vita o evitandoli non facendoti più vivo con
loro…o ripetersi per orgoglio che il primo passo lo devono
fare gli altri, questo Jen lo ha fatto. Ha voluto mettervi al corrente
dopo cinque anni di silenzio visto che rischiate di non vederla
più.
Jack: Ti prego Andie…mi sento in colpa per non aver saputo
niente e non esserle stato vicino come meritava.
Pacey: Non sei l’unico, ognuno di noi ha la sua colpa e so
che nessuno si perdonerà questi cinque anni.
Dov’è finita Jen? Perché non torna?
Dawson: Tornerà tra poco…è andata a
fare una visita medica. Non si aspettava che saremmo venuti tutti.
Jack: Questo è il nostro posto anche se lo abbiamo
dimenticato per troppo tempo. La nonna non può lasciarci
proprio adesso…è il pilastro della nostra
adolescenza, deve restare con noi e soprattutto con Jen come ai vecchi
tempi…non deve rimanere sola. (abbraccia Andie in lacrime)
Audrey: Oh mio dio! (tutti sobbalzano al suo urlo) chi è
lui? Un parente stretto dei Rockefeller o dei Trump?
Joey: Ti ricordo che starnazzare come una gallina in un ospedale
è fuori luogo…comunque di chi stai parlando?
Audrey: (le prende la mano sinistra per guardare meglio
l’anello) dell’uomo misterioso che vuole metterti
il cappio al collo regalandoti questo stratosferico rubino.
L’ho detto e lo ripeto: sei un’infame! Ok che non
ci sentiamo da quattro anni ma una telefonata alla tua migliore amica
potevi farla per avvisarla che ti sei fidanzata!
Dawson/Jack: Cosa?!
Andie: E’ un anello pregiato…sarà
costato parecchio.
Joey: Hey calmi! Primo, è solo da un mese che me lo ha
chiesto; secondo, è di famiglia benestante;
terzo…accontentatevi dei primi due punti!
Dawson: Allora ti sposi?
Joey: Non è fissato ancora niente…è
quasi un’idea campata in aria…non ne parliamo
più da quando me lo ha chiesto.
Jack: Quando un uomo ti chiede di sposarlo e ti regala un
anello…specialmente uno come quello…di solito non
prende la cosa alla leggera.
Dawson: Da quanto lo conosci?
Joey: Ci conosciamo da tre anni ma è da un anno e mezzo che
conviviamo…e non fare quella faccia sospettosa e possessiva
da fratello maggiore! (Dawson sembra quasi restarci male)
Pacey: Lo ami? ( i due si scambiano uno sguardo pieno di ricordi e cala
un silenzio imbarazzante sul gruppo)
Arriva il dottore con espressione stanca e un po’ abbattuta e
interrompe la conversazione, salvando in extremis Joey ma confondendola
sempre di più.
Dottore: L’operazione è finita. (arriva Jen,
chiudendosi la giacca nera, e si ferma nervosamente ad ascoltare il
dottore sperando in un miracolo)
Jen: Oh mio dio! Non mi dica che…
Jack: La nonna è…
Dottore: La signora Grams è sana e salva.
L’operazione è stata più difficile del
previsto ma sua nonna è forte e ha resistito fino alla fine.
Jen fa un sospiro di sollievo e, con le lacrime agli occhi, abbraccia
Jack il quale si accorge turbato di alcuni cambiamenti.
Dottore: Adesso sta dormendo, la potrete vedere domani mattina.
Scusate. (se ne va)
Andie: Che bello! C’è l’ha fatta!
Jack: Sei incinta?
Audrey: Come? Ma…cosa nascondi sotto quella giacca? Sapendo
che non ti sei ingoiata un melone intero…sei incinta!
Dawson: Audrey non esagerare come al solito!
Jen: Non preoccuparti Dawson, è ora di dirlo.
Si…di otto mesi. È per questo che non ero del
tutto presente qui con voi…ho appena fatto una visita dal
ginecologo. La nonna era preoccupata per me e il bambino, se
l’operazione fosse andata male e voi non sareste
tornati…non voleva lasciarmi sola senza aiuto, questa era la
sua preoccupazione costante…i rapporti con i miei genitori
sono peggiorati da quando hanno saputo del bambino, ho soltanto la
nonna.
Joey: Chi è il padre?
Jen: Non lo conoscete, si chiama Stuart è un pittore. Ci
siamo conosciuti due anni fa nella galleria d’arte dove
lavoro.
Jack: Dov’è in questo momento? Perché
non è qui con te?
Jen: Mi ha lasciata quando ha scoperto del bambino, poi non si
è fatto più vivo. Lo so quello che state pensando
perché la nonna me lo ha ripetuto tante volte, ma sono
felice di questo bambino che cresce dentro di me e non
m’interessa più nulla di Stuart. Quindi
l’unica soluzione è di evitare il discorso del
padre del mio bambino quando la nonna si sveglierà e starle
il più vicino possibile. Vi consiglio di andare a casa mia a
riposarvi (porge loro le chiavi) verrete domani a salutare la nonna.
(va a sedersi completamente stanca da quella giornata)
Jack: Io rimango con Jen, non voglio lasciarla sola e poi abbiamo molte
cose da dirci. Noi ci vediamo domani mattina.
Dawson: Ok, confortala anche per noi. A domani. (gli amici lo salutano
ed escono)
Il gruppo decise che era troppo presto per andarsi a riposare e
andò di comune accordo in un locale con
l’intenzione di festeggiare la salute dell’anziana
signora. Audrey trascinò Andie a ballare mentre il solito
triangolo sceglieva un tavolo e ordinava da bere. Tra i tre ragazzi
calò un imbarazzante silenzio. L’ultima volta che
erano rimasti da soli Dawson e Pacey si erano messi a litigare per
soldi mettendo in ballo anche il vecchio tradimento, che Dawson non
avrebbe mai scordato, mentre Joey cercava di riappacificarli invano.
Joey: Bene…siamo di nuovo insieme.
Dawson: Si…noi tre come ai vecchi tempi.
Pacey: L’eterno triangolo che sta per diventare un quadrato.
Joey: Divertente! Dawson cosa ci racconti?
Dawson: Stamattina mi hanno dato l’ok per un nuovo
progetto…ricordate l’ultimo film che abbiamo
girato a Capeside? La storia è quella ma voglio farne un
telefilm, due ore sono poche per raccontare sei anni della vita di un
gruppo di una piccola cittadina. Inizierà da quando tutto
è cambiato per tre amici d’infanzia.
Joey: L’arrivo di Jen…complimenti Dawson, sono
felice di sapere che il tuo sogno si è realizzato. Tu Pacey?
Pacey: Da circa un anno e mezzo ho aperto un ristorante a Capeside.
Sono il nuovo chef, gestore e capo del famoso
Icehouse…naturalmente adesso è cambiato e si
chiama Witter’s Dream.
Joey: Pacey grazie…non immagini quanto sia felice di sapere
che hai riaperto quel posto! (lo abbraccia felice)
Dawson: Adesso sappiamo dove fare le rimpatriate gratis!
Pacey: Calma Leery! Ti ricordo che devo campare anch’io. Tu
Joey? Cosa fai di bello a Parigi oltre ad accettare proposte di
matrimonio?
Joey: Lavoro da quasi un anno in una casa editrice e mi hanno appena
promossa. Non potete nemmeno immaginare certa robaccia che scrive la
gente…figuratevi che mi è persino calata la vista
per leggere cose a volte inutili e senza senso
Dawson: Così anche tu hai realizzato il tuo sogno. Vivi a
Parigi…anche se non scrivi.
Il cellulare di Joey squilla interrompendoli e la ragazza con
un’alzata di spalle risponde controvoglia.
Joey: Pronto André.
Pacey: Ladies and gentlemen, ecco a voi il quadrato che fa il suo
ingresso! (Dawson scoppia a ridere battendogli una mano sulla spalla
mentre i due amici si scambiano un fugace sguardo enigmatico)
Joey: Cosa? Si…no…si André sono felice
ma…non possiamo parlarne al mio ritorno? No André
non…André non ti sento
più…c’è
interferenza…
Di scatto chiude bruscamente la linea spegnendo il cellulare sotto lo
sguardo esterrefatto degli amici. Chiama la cameriera e ordina qualcosa
di forte che poi bevve tutto d’un sorso chiedendone un
secondo e un terzo bicchiere che trangugiò come se fosse
acqua. Dawson non sapeva che fare alla vista dell’amica
ubriaca mentre Pacey, preoccupato, cercava di farla smettere e farla
tornare in se.
Pacey: Dawson la porto fuori per farle prendere un po’
d’aria, tu recupera Andie ed Audrey e portale a casa di Jen.
Noi vi raggiungeremo appena avrà riacquistato un minimo di
lucidità.
Dawson: Ok, ma Joey…
Pacey: Non preoccuparti per lei, ci penso io. Ho un metodo infallibile
per farle passare la sbornia, fidati. (Dawson sconsolato va in cerca
delle amiche)
Un’ora dopo, Joey stava recuperando lucidità e la
consapevolezza di avere un gran mal di testa. Erano seduti su una
panchina al freddo, Pacey le mise addosso il suo cappotto per calmare i
brividi che la percorrevano.
Pacey: Potter, ben tornata alla realtà! Sai, avrei preferito
vedere l’altra Joey piuttosto che la Joey
ubriaca…quella non fa altro che bere, almeno la prima si
divertiva.
Joey: Una volta mi dicesti che ero sexy come ubriaca.
Pacey: Lo sei sempre…ma nelle ultime due ore mi è
mancata la vecchia Joey, come negli ultimi cinque anni ad essere
onesto. Cosa ti è successo?
Joey: Il mio dilemma quotidiano…sto con un bravo ragazzo,
condivido con lui la mia vita ma appena si avvicina troppo e mi
sconvolge il mio precario equilibrio mentale io scappo…mi do
proprio alla fuga.
Pacey: Non sei mai scappata da me, l’ho fatto io.
Joey: Non sempre…l’ultima volta l’ho
fatto io adducendo come scusa il ritorno di Eddie. Da lì in
poi abbiamo iniziato a prendere le distanze.
Pacey: Non rivanghiamo il passato. Sappiamo cosa siamo stati
l’uno per l’altra in tutti questi anni.
Joey: Non riesco a dimenticare sentimenti passati che provo
tutt’ora. Oggi mi sono riaffiorati ricordi che quasi credevo
di aver dimenticato…
Pacey: Non possiamo dimenticarli, siamo cresciuti con quei sentimenti e
ormai sono una parte di noi. Non voglio essere indiscreto ma sto male a
vederti così, cosa voleva André…se
è questo il suo nome.
Joey: Non era molto contento di sapermi a Soho da sola, era persino
intenzionato a raggiungerci…
Pacey: Si fida molto questo europeo!
Joey: Comunque sono riuscita a farlo desistere finché non mi
ha detto di aver scelto la data del matrimonio…figurati che
ha già prenotato la chiesa e il ristorante tutto a Parigi e
senza dirmi niente.
Pacey: Beh…a quanto pare ti vuole tutta per se. Lo ami?
Joey: Certo che o amo altrimenti non avrei mai acconsentito a sposarlo.
Pacey: Potter non mentirmi. I tuoi occhi mi dico che nonostante provi
riconoscenza per André e gli vuoi molto bene, tu ti senti in
trappola con te stessa in qualcosa più grande di te che non
riesci a gestire con il tuo solito autocontrollo. Se amassi veramente
André non gli avresti chiuso il cellulare in faccia con una
scusa assurda e di certo non ti saresti ubriacata solo per dimenticarlo
per una notte.
Joey: Da quando hai preso il posto della mia coscienza?
Pacey: Da quando hai deciso di fuggire dai tuoi problemi e dalla
verità.
Joey: E sarebbe?
Pacey: Hai deciso di rinunciare all’amore vero nascondendoti
per cinque anni a Parigi con André…non vuoi
ammetterlo ma è così. Molto probabilmente lo hai
già trovato, forse lo conosci da una vita o forse hai paura
di cercarlo…ma è ovvio che lui non è
quello giusto.
Joey: Non permetterti di dire una cosa del genere! Sono anni che non ci
vediamo e forse sono cambiata anch’io come tutti gli altri,
ho altre esigenze rispetto alla ventenne che ricordate. Tu non conosci
neppure André per fare affermazioni del genere. Ho deciso di
mettere su famiglia e lo farò con lui.
Pacey: Ok…scusa, spero veramente che sia quello giusto. Ti
meriti di essere felice…spero che André ne
sarà capace. (silenzio carico di tensione)
Joey: Portami a casa Pacey…andiamo da Jen. La serata
è finita. (si alza e s’incammina, Pacey dopo aver
guardato le stelle la segue evitando di parlarle, cosa che Joey
gradì e accettò silenziosamente)
Ospedale di Soho
Jack: Mi dispiace di non esserti stato vicino.
Jen: Mi basta che ora tu sia qui con me il resto è acqua
passata. Erano due mesi che vivevamo nel terrore che
quest’operazione andasse male.
Jack: Si è risolto tutto nel migliore dei modi. La nonna
adesso sta bene.
Jen: Si, ma per quanto ancora?
Jack: Jen non fasciarti la testa prima del tempo, goditi questi momenti
di pace. Affronteremo il problema a tempo debito e lo faremo insieme,
non ci perderemo mai più di vista te lo prometto.
Jen: Ora lo so. Jack abbiamo parlato per ore ma non mi hai ancora detto
niente della tua vita sentimentale. Andie mi ha detto che frequenti
diversi uomini ma non ne hai uno fisso, stai diventando un
gigolò.
Jack: Andie parla troppo! Da quando tu e mia sorella vi scambiate certi
gossip?
Jen: Quando ho lasciato il messaggio in segreteria lei era appena
tornata a casa ma non ha fatto in tempo a prendere la chiamata. Dopo
è riuscita a rintracciarmi e abbiamo un po’
approfondito certi discorsi. Non mi sarei mai immaginata che un giorno
tu ed Andie andaste a vivere insieme…e nemmeno che tu hai
una domanda di trasferimento per il liceo di Capeside nascosta nel
cassetto ad ammuffire da parecchio tempo.
Jack: Già, ormai sono tre anni da quando ci siamo incontrati
per caso a Provvidence e abbiamo deciso di convivere insieme.
È cambiata parecchio da quando ha lasciato
Capeside…adesso è più forte ed
è intenzionata ad essere felice e godersi il meglio della
vita. Prima la sua unica ragione di vita era la scuola.
Jen: Ricordo…ma non cambiare argomento! Ci ritorneremo sul
discorso del trasferimento, puoi starne certo. E poi non credi sia
arrivato il tempo di mettere a posto la testa e smetterla di continuare
a spassartela ogni notte con un uomo diverso?
Jack: Senti, senti! Se non ricordo male sei tu la reginetta delle
storie inconcludenti…prima Billy, Dawson, Cliff, Chris, il
marinaio…poi Ty, fugace scambio di baci con Pacey, Hanry,
Charlie, di nuovo Dawson, Cj…ho perso il conto e adesso
questo Stuart. (la prende in giro contando con le dita i nomi, Jen lo
spinge fingendosi offesa)
Jen: La mia vita è stata più movimentata della
tua! Almeno io non mi struggevo per il mio primo vero bacio e neppure
mi sarei allontanato dai miei migliori amici solo per far parte di una
stupida confraternita…e se non ricordo male è
stato li dove hai incontrato quel cretino di Eric che poi ti ha
lasciato con un e-mail solo perché è uscito allo
scoperto esercitando tutti i suoi ormoni gay.
Jack: Almeno io non sono rimasto incito. (silenzio imbarazzante)
Jen: E pensare che il padre potevi essere tu durante la gita in
montagna del quarto anno di liceo. Comico, due genitori che non
andranno mai più a letto insieme perché ad
entrambi piacciono gli uomini…nostro figlio sarebbe rimasto
sconvolto…
Jack: Ma avremmo aggiunto uno scandalo in più a Capeside (si
guardano trattenendo a stento le risate con facce buffe poi scoppiano a
ridere abbracciandosi). Jen mi sei mancata.
Jen: Anche tu e non immagini quanto. Forse non avrà un
padre, ma avrà un padrino fantastico.
Jack: Vuoi che…Jen, ne sei sicura? Non so se merito un
compito così importante, questo bambino deve avere il
meglio.
Jen: E lo avrà, tu sei il meglio che possa
capitargli…anzi capitarle, è una bambina
l’ho scoperto oggi sei il primo a saperlo. So che
l’amerai come se fosse figlia tua e so che ciò lo
faranno pure gli altri…stamattina avevo molti dubbi al
riguardo, ma voi avete lasciato tutto e vi siete precipitati da me come
se questi cinque anni non fossero mai trascorsi. Lei ha bisogno di voi
come pure io e la nonna.
Jack: Ci prenderemo cura l’uno dell’altra, nessuno
di noi sarà mai più solo. La bambina
crescerà tra persone che l’ameranno e io
sarò onorato di farle da padrino…non credo che mi
ricapiterà l’occasione di fare un figlio nei
prossimi anni.
Jen: (sorride) Chissà…magari qualche altra
bottiglia di liquore ti farà cambiare idea…oppure
potrai chiedere a Joey di fare un figlio per fargli da padrino. Lei
è la più indicata al momento.
Jack: Ho qualche dubbio…era strana e infastidita quando le
abbiamo chiesto del suo fidanzato, poi Pacey è uscito con
quella domanda e sembrava che a momenti Joey gli sarebbe saltata
addosso obbligandolo a rimangiarsi quell’assurda
domanda…
Jen: O a baciarlo per farlo stare zitto.
Jack: No, non può essere…sarei contento se
succedesse qualcosa a quei due, ma è dal quarto anno del
liceo che non stanno più
insieme…l’aveva mollata a fine ballo.
Jen: Sei proprio sicuro che non sia successo più nulla tra
di loro? Così sicuro da mettere una mano sul fuoco?
Jack: Tu sai qualcosa.
Jen: Forse, Pacey voleva parlare…ma dalla tua espressione
capisco che pure tu ne sei al corrente.
Jack: Joey non è una tomba e se non ricordi male convivevo
con Pacey quindi per un certo breve periodo me la sono ritrovata a casa
più spesso del normale.
Jen: Come ai vecchi tempi. Sono sicura che Dawson non si è
accorto di niente.
Jack: Ma Audrey si solo che ha preferito far finta di non saperlo. Tu
credi che…
Jen: Non lo so, dipende tutto da Joey. Che ne dici di aiutarmi con la
scelta del nome?
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Capitolo 2 *** 2 ***
Mattina seguente, appartamento di Jen
Joey si svegliò dal suo profondo sonno e iniziò a
stiracchiarsi finché la sua mano andò a sbattere
contro una schiena ben formata. Imbarazzata ritirò subito la
mano ma l’uomo accanto a se iniziò a destarsi
sbadigliando insonnolito. Joey cerca di nascondersi sotto la coperta
ma, con sgomento, si accorge di essere completamente nuda come
l’uomo muscoloso che le stava accanto. Quando anche lui ebbe
realizzato come aveva passato la notte e in che stato si trovava, si
girò lentamente dalla parte della donna e abbassò
leggermente le coperte per guardarla in viso. Come si era immaginato,
si ritrovò faccia a faccia con il volto arrossato di Joey e
scosse il capo dandosi dell’idiota. Senza dire nulla ma
sempre più imbarazzata, Joey si alzò rapidamente
per vestirsi e intanto raccolse pure i vestiti dell’uomo
sparsi per la camera come i suoi e glieli buttò sul letto.
Non riusciva a guardalo in faccia quindi si rifugiò in bagno
con la speranza che lui scomparisse. Dieci minuti dopo tornò
in camera e non trovò più tracce di quella notte,
chiamò un taxi per andare a sfogarsi.
Ospedale di Soho
Grams: Come stai Jennifer?
Jen: Bene me non ti devi preoccupare per me o per il bambino, siamo in
buone mani.
Grams: Sei rimasta qui tutta la notte ad aspettare in una scomoda sala
d’attesa. Dovrebbero avere più riguardo per le
donne incinte.
Jack: Le avevano proposto una brandina, ma Jen è
più testarda di un mulo. Non voleva stare lontana da questa
stanza, l’infermiera allora ha rinunciato
d’insistere ma ha lasciato coperte e cuscini a nostra
disposizione. Ho badato io a lei.
Grams: Bravo Jack, sapevo di poter contare su di te per la mia
Jennifer. (gli accarezza una guancia con dolcezza, entra Joey)
Joey: Scusate se vi interrompo ma volevo salutare la nonna.
(l’abbraccia forte felice di ripeterlo fare dopo tanto tempo)
Grams: Oh Josephine è bello rivederti, sei una donna ormai.
Mi ricordo ancora quando scorazzavi intorno al giardino dei Leery con i
tuoi due inseparabili amici.
Joey: Si, ricordo…all’epoca eravamo terrorizzati
dalla sua casa e da lei, nessuno di noi tre si sarebbe azzardato ad
avvicinarsi tanto specialmente io. È bello rivederla in
salute. (entra l’infermiera con una cartella in mano)
Jen: Nonna ci rivediamo tra poco, chiama se hai bisogno. (i ragazzi
escono dopo aver baciato Grams sulla guancia) Joey sei strana e
alquanto agitata…è successo qualcosa?
Joey: Perché credi che sia successo qualcosa?
Jack: Sarà perché sobbalzi ad ogni minimo
rumore…sarà perché continui a
guardarti intorno nervosamente…sarà
perché non riesci a stare ferma con le
mani…oppure quello sguardo strano che è un misto
tra senso di colpa, passione e felicità…bo, fai
tu!
Jen: Non scordarti l’appagamento! (Jen e Jack sorridono
maliziosamente)
Joey: Vi ha detto qualcosa?
Jack: Chi?
Joey: Lui! Voi lo sapete…vi ha già detto tutto!
Jen: Cos’è successo? Non mi dire che…oh
mio dio!
Jack: Io non ho ancora capito di chi stiamo parlando!
Jen: Joey e Pacey hanno fatto sesso…ma con loro due non si
può mai parlare solo di sesso.
Jack: Cosa?! Tu e Pacey…
Joey: Jack abbassa la voce! Non mi ricordo molto di
cos’è successo stanotte dopo che siamo arrivati a
casa tua…è tutto confuso. Ma stamattina ci siamo
svegliati nudi in un letto matrimoniale della stanza degli ospiti.
Jen: Quella un tempo era la stanza dei miei…se lo sapessero
credo che avrebbero da ridire, ma fortunatamente hanno divorziato e non
si parlano da quel giorno. Però la nonna ne rimarrebbe
scandalizzata.
Jack: Tutti risulterebbero scioccati. Questo cambierà di
nuovo tutto.
Joey: No che non cambia, non può! Io mi devo sposare tra
poco e stanotte…
Jen: Non dire che non è successo nulla, non farlo. Faresti
soffrire Pacey e te stessa mentendo e nessuno di voi due se lo merita
di nuovo.
Jack: Se è successo, anche se inconsciamente, dovresti porti
le stesse domande delle altre volte. Non lasciare le cose come stanno e
chiediti una buona volta cosa provi per Pacey.
Joey: E’ solo uno dei miei migliori amici.
Jen: Allora ripensa alla True Love e leggi questa, l’ho
trovata dentro il suo portafoglio che si è dimenticato qui
in ospedale. Ti consiglio di leggerla, capirai molte cose. (le porge la
lettera, ma arriva Dawson e Joey rapidamente se la nasconde nella tasca
posteriore dei jeans sbiaditi cercando di non farsi vedere)
Dawson: Ciao ragazzi, come sta la nonna?
Jack: Bene, adesso è in camera con l’infermiera.
Dawson: Joey credevo di rivederti stamattina a casa ma quando ti ho
cercato non c’eri e il letto era rifatto come se non avessi
nemmeno passato la notte li…anche Pacey era scomparso.
Joey: (scambia lo sguardo terrorizzato con i due amici)
Ehm…non preoccuparti, ho dormito lì ma siccome mi
sono alzata presto sono subito venuta qui in ospedale per la nonna,
scusa se non ti ho aspettato. Di Pacey non so niente.
Jen: Forse sarà andato ad esplorare i luoghi più
reconditi di Soho…
Jack: Forse avrà trovato una donna da corteggiare o da
portarsi a letto. (Jen e Joey lo freddano con un’occhiataccia
malevola)
Dawson: Stanotte non credo, si era assunto il compito di far tornare
lucida la nostra Joey e di portarla a casa. Cosa ti ha detto
André di tanto sconvolgente?
Joey: Oh nulla. Una scemenza che in quel momento consideravo tale
perché avevo in testa ancora l’operazione della
nonna. Per fortuna è andato tutto bene.
Jen: Già, non so proprio cosa avrei fatto senza di
lei…e di voi.
Dawson: Adesso siamo qui.
Jack: E non ti libererai facilmente di noi. (mette un braccio sulla
spalla dell’amica stringendola forte con un sorriso)
Joey: Scusate, devo fare una telefonata. (si allontana velocemente
prendendo con ansia il cellulare dal taschino della giacca)
Dawson: Che cos’ha? È strana.
Jack: Forse le manca André, sai la lontananza…
Jen: Staremo a vedere cosa succederà. Mi dispiace vedervi
single, dovrò presentarvi qualcuno mentre siete qui.
Dawson: E chi ti dice che sono single?
Jen: La tua espressione depressa.
Dawson: Mi vedo con una ragazza da circa quattro mesi…
Jack: Sono già quattro mesi e dici ancora che ti vedi con
una ragazza? Amico sei messo male!
Dawson: (sorride all’amico) Definire i rapporti non fa per me
e l’ho scoperto dopo anni di esperienze. L’unico
che riesco ad inquadrare è quello con Joey ma è
dura, specialmente se una parte di me rimarrà per sempre
innamorata di lei. E adesso si sta anche per sposare, è
strano vederti portar via la tua anima gemella da qualcuno che magari
non conosci ancora.
Jack: Non dirlo a me! (guarda dolcemente il ventre arrotondato
dell’amica ancora meravigliato dalla sorpresa ma
già affezionato e protettivo come un genitore, Jen sorride
commossa)
Intanto, dall’altra parte dell’ospedale…
Joey spense il cellulare e chiuse gli occhi distrutta. Sapeva di aver
fatto la cosa giusta ma si sentiva in colpa per avergli taciuto
cos’era successo quella notte. Aveva iniziato a digitare il
suo numero pensando di dirgli tutto, poi aveva sentito la sua voce e
non se l’era sentita di dargli quel dolore che non meritava
affatto. Toccò distrattamente la tasca dei jeans e si
ricordò della lettera che le aveva dato Jen e si mise a
leggerla con nervosismo e angoscia crescenti.
“Gli ultimi giorni sono stati un vero incubo, le accuse di
Dawson mi hanno ferito più di quanto potessi immaginare
specialmente sapendo che aveva tutti i diritti per farmele e aveva
ragione. Quello che mi ha stupito maggiormente è stato il
fatto, che nel profondo, Dawson non mi ha mai perdonato veramente per
essere stato insieme a te. L’unica colpa che so di aver avuto
in quel periodo è stato il fatto di non avergli detto prima
di noi, anche se sarebbe stato lo stesso inutile, e questo è
successo pure l’ultima volta ma lui non sa
niente…nessuno lo sa eppure avrei voluto che sapessero, che
fossero felici per noi, avrei voluto gridarlo ai quattro venti.
Io ero stato il primo a spingervi l’uno verso
l’altra convinto che dovevate essere la coppia del secolo, ma
sono rimasto incastrato pure io in quest’assurda storia. Mi
sono accorto di amarti ed è stato difficile ammetterlo
specialmente con me stesso, soprattutto il fatto di aver capito che
tutte quelle provocazioni e quei battibecchi non erano altro che amore
represso. Tu eri nelle mie stesse condizioni e non sopportavo quando
hai iniziato ad evitarmi mentre cercavi di ristabilire un qualche
rapporto con Dawson…mi sentivo morire dentro ma poi tu hai
ribaltato la situazione. Quella è stata la nostra estate, la
nostra storia…se chiudo gli occhi riesco ancora a vederti
sull’amaca mentre ti leggevo la sirenetta e tu mi sorridevi
prima di addormentarti e io restavo a volte ore solo a guardarti
dormire, eri un incanto. Col nostro ritorno a Capeside sono piombati i
problemi e l’anno finì come nessuno se lo sarebbe
mai immaginato, ti amavo ancora ma ero convinto di dover migliorare e
maturare per restarti accanto. L’occasione mi si è
presentata varie volte: l’estate sullo yatch del tuo preside,
l’esperienza al Civilation e il lavoro da broker per Rich.
Questo l’ho fatto soprattutto per me stesso e finalmente sono
fiero dell’uomo che sono diventato, tu mi hai dato la forza
di continuare a lottare e a migliorarmi.
Ero al settimo cielo quando abbiamo avuto una seconda occasione, ma
è durata poco e sono subito ripiombato nel torpore di chi sa
di aver perso la parte migliore di se stesso e se non ci fosse stato
Dawson quest’estate avrei pensato di non valere niente e di
essere il fallito perdente che mio padre declama a gran voce. Sei stata
un angelo a spedirci quelle lettere, probabilmente non ci saremmo
più parlati e nemmeno chiariti. Adesso io e Dawson siamo gli
amici di un tempo, ma tu rimani sempre un punto doloroso per entrambi e
mi rincresce ammettere che tu non sei più presente nelle
nostre conversazioni. Forse è meglio così, questo
è lo scotto da pagare per essere tornati amici. Chi se lo
sarebbe mai immaginato che un giorno avresti messo in
difficoltà i nostri rapporti per sempre?
Sono riuscito ad innamorarmi solo due volte ma quello che provavo per
Andie non si può paragonare a ciò che sentivo per
te…e sento ancora. Il mio destino è continuare ad
amarti in silenzio…è l’unica cosa che
mi resta da fare, non devo continuare a pensare che sei la mia ragazza
mentre stai con Dawson o con qualcun altro. Non so cosa sarà
del futuro, ho sempre saputo che noi non potremmo mai essere veramente
e solo amici ma mi accontento di vederti solo come la mia migliore
amica…non posso fare altro.
So di non avere il coraggio di spedirti questa lettera e molto
probabilmente non verrai mai a conoscenza del contenuto,
però prima vorrei fare un ultimo tentativo per noi. Appena
tornerai da Parigi vorrei chiederti di sposarmi, lo so che è
una cosa folle ma ho comprato persino l’anello
d’impulso appena l’ho visto nella
vetrina…ho capito che era giusto per te, mi ricordava te.
Non voglio illudermi però, forse sono l’ultimo con
cui vorresti vivere tutti i tuoi giorni.
Grazie d’esistere Joey Potter.
Con amore
Pacey”
Joey iniziò a piangere accasciandosi su una sedia li vicina.
Tremava scossa dai singhiozzi e dai sensi di colpa di tutte quelle
menzogne che aveva detto specialmente a se stessa.
Ospedale di Soho, qualche ora dopo
Jack passeggiava lungo i corridoi con un caffè in mano
quando vide avvicinarsi Pacey, teso e scuro in volto.
Jack: Finalmente sei arrivato! Ti davamo per disperso.
Pacey: Ho fatto un giro piuttosto lungo per pensare. Gli altri sono
ancora qui?
Jack: No, Audrey si è portata dietro Andie per fare shopping
mentre Dawson e Joey stanno restaurando la loro eterna amicizia da
qualche parte. Jen è nella stanza con la nonna, stanno
confabulando tra donne.
Pacey: Allora sarà meglio che vada a salutare la nonna, ho
deciso di partire tra poco visto che è tutto a posto.
Jack: Di già? Sono cinque anni che non ci vediamo e gli
altri hanno assicurato che rimarranno per altre due giorni, non riesco
a farti cambiare idea?
Pacey: Ho tante cose in sospeso a Capeside e ho lascito tutto
così all’improvviso senza informare nessuno, per
fortuna che oggi era il giorno di chiusura del ristorante.
Jack: Ok…andiamo dalla nonna. (entrano nella stanza e Pacey
saluta la nonna con un forte abbraccio)
Grams: Sei cresciuto Pacey, adesso sei un uomo ben fatto e a quanto
pare sei diventato il proprietario dell’Icehouse. Me
l’ha detto prima la mia Jennifer, sono contenta di vederti
maturato e con la testa a posto.
Pacey: E io di rivederla in salute, ci ha fatto preoccupare nonna. Non
faccia più questi scherzi. (le sorride)
Jack: Pacey ha deciso di tornare a Capeside tra qualche ora.
Jen: Non puoi farlo!
Pacey: (guarda l’amico) Grazie tante Jack, un po’
più di tatto non sarebbe guastato!
Jack: Sei tu che vuoi partire, ti ho detto come la penso. (fa
un’alzata di spalle)
Jen: Pacey perché adesso? E non giustificarti con il lavoro
perché è solo una scusa, tutti noi lavoriamo
eppure ci siamo presi un paio di giorni per rimanere qui. Cosa ti costa
ritardare la tua partenza?
Grams: Jennifer, Pacey ha un ristorante intero da mandare avanti!
Jen: Non muore nessuno se si prende due giorni di ferie!
Jack: Di certo non andrà a fuoco! (i tre amici si guardano e
sorridono con malinconia)
Jen: Ti prego, rimani fino a stasera. Domani mattina ti accompagneremo
noi all’aeroporto, ma stasera resta a festeggiare con noi.
Fallo per me…e per la bambina che porto in grembo. (si tocca
il ventre e lo sguardo di Pacey finalmente s’intenerisce
facendo pure un sorriso)
Pacey: Non si può vincere con te Lindley, non ci sarebbe
nessuna soddisfazione visto che hai sempre ragione tu.
Jen: Joey ha sempre vinto con me, forse perché volevo la sua
amicizia e ho lasciato il campo ai suoi desideri. Come con Dawson,
Charly e con te.
Pacey: (fa una leggera smorfia di dolore) Rimango, ma quella bambina
rischia grosso se viene su come te! (Jen gli tira un pugno alla spalla
e ridono mentre lui l’abbraccia)
Soho, veranda della casa di Jen
Dawson: Alla fine ci ritroviamo sempre noi due come ai vecchi tempi.
Joey: Mi sembra ancora ieri quando ti posi quella
domanda…che cosa siamo?
Dawson: E logicamente ti ho risposto semplicemente Dawson e
Joey…ne abbiamo passate tante insieme, specialmente quando
credevamo che potesse realmente funzionare il nostro rapporto di coppia
e abbiamo continuato ad inseguirci, ma quando ero pronto io tu non lo
eri o viceversa. (si sorridono d’intesa)
Joey: Noi abbiamo qualcosa di speciale rispetto ad un semplice rapporto
di coppia.
Dawson: Già, sembra strano ma è così
anche dopo cinque anni di assenza dalla vita dell’altro.
È sempre stato così tra noi.
Joey: Gli inseparabili amici di Capeside!
Dawson: Si e adesso ti sposi!
Joey: Prima o poi lo avrei fatto. Ti do una notizia in anteprima che
ancora nessuno conosce: mi sposo fra tre settimane esatte a Capeside.
Dawson: Wow…continui a stupirmi sempre di più.
Joey: Gli ho appena telefonato e abbiamo deciso il tutto. Sei
ufficialmente inviato alle nozze.
Dawson: Non me le perderei per nulla al mondo, qualcuno è
riuscito ad incastrare Joey Potter. Parlami di lui.
Joey: Lui è tutto quello che una donna potrebbe desiderare,
a parte quella chioma lunga che nessuno è ancora riuscito a
fargliela tagliare. È un fumettista piuttosto famoso a
Parigi.
Dawson: Tu e un fumettista? Il mondo è cambiato e neanche me
ne sono accorto!
Joey: Andrai pazzo di lui appena lo conoscerai. E tu che mi dici?
Dawson: Frequento una ragazza da quattro mesi…è
nato tutto all’improvviso ma non abbiamo ancora definito il
nostro rapporto. Diciamo che è un’amicizia
particolare…
Joey: Dove ogni tanto vi baciate e andate pure a letto insieme. Ne ho
una vaga idea.
Dawson: Si (sorride), a volte succede anche questo ma è
arrivato uno di quei momenti nei quali devi fermarti e fare chiarezza
su quel rapporto.
Joey: E Audrey che ne pensa?
Dawson: Non ti sfugge niente come al solito! È stata proprio
lei a farci prendere una piccola pausa di riflessione sul nostro
rapporto e intanto ha accettato di andare in turneè con
Bruce Sprinsting. Non la vedevo da due settimane e mezzo.
Joey: Sono sicura che tutto si sistemerà…dalla
tua faccia ho capito quanto lei sia importante per te.
Dawson: Mai quanto Jen e te…
Joey: Non fingere, so quando menti. (lo guarda con
complicità)
Dawson: Ok, mi arrendo…è strano ma in tutti
questi anni non ho fatto altro che pensarti e nonostante ciò
non ho mai fatto il primo passo per riavvicinarmi a te, ma ti amo
ancora Joey. (si guadando con profondità, sorridono e si
abbracciano)
Joey: Ti amo anch’io Dawson.
Soho, cucina della casa di Jen
Audrey: Questa sera deve essere speciale per tutti noi.
Andie: Cosa proponi? Sesso, droga e rock and roll?
Audrey: E non dimentichiamo l’amico alcol! Stasera faremo
pazzie!
Andie: l’ultima volta che le ho fatte ad un rave ho preso una
pasticca e mi sono ritrovata all’ospedale.
Audrey: E io cosa dovrei dire? Un mix tra alcol e aspirine e ho buttato
giù il muro della casa di Dawson a natale, per non parlare
della volta in cui Joey mi ha ritrovata svenuta al
dormitorio…mi hanno persino portata in un centro di
riabilitazione. Adesso è tutto acqua passata, ma un goccio
ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno e poi è una
serata da festeggiare quindi è giusto fare un po’
di baldoria.
Andie: E’ strano che proprio noi organizziamo un party del
genere, solitamente era Pacey che ci pensava.
Audrey: A quanto pare sembra essere diventato l’opposto del
vecchio Pacey Witter.
Andie: Con la prerogativa però che ha lo stesso sguardo
incantato quando guarda Joey.
Audrey: Quello non cambierà mai, ci siamo passate entrambe.
(si sorridono con intesa)
Andie: Però c’è un’altra cosa
che non è cambiata…anzi è meglio di
prima.
Audrey: Cosa?
Andie: Il suo corpo…(sospira)
Audrey: Batti un cinque sorella! Adesso che abbiamo formato il club
delle ex di Pacey, anche se mancano Joey e Jen, possiamo iniziare ad
organizzare la festa. Magari facciamo fare i cubisti ai nostri tre
maschietti, così potranno rendersi utili. (ridono)
Soho, casa di Jen sera
Pacey, Jack e Jen entrano in casa e trovano un casino di gente a
ballare e a mangiare. La musica era assordante e la maggior parte dei
mobili rischiava di fare una brutta fine, per non parlare di tutte le
schifezze che c’erano per terra.
Jen: Oh mio dio! La mia casa! (si porta le mani al viso confusa e
sbalordita)
Jack: Chi diamine è stato?
Dawson: (li raggiunge con Joey al fianco che evitava lo sguardo di
Pacey) Finalmente siete arrivati! Non siamo riusciti a fermarli, mi
dispiace Jen. Siamo riusciti a chiudere le cose più fragili
in due stanze ma loro hanno preso il sopravvento in tutta la casa!
Jen: Chi è il colpevole? Ho voglia di strozzarlo! (Dawson,
Jack e Jen guardano Pacey)
Pacey: Hey io non centro questa volta! Sono anni che non organizzo pi
feste simili.
Joey: Sono state Audrey ed Andie. Quando sono riuscita d intercettarle
in mezzo alla folla me lo hanno detto un po’ troppo
euforiche…credo che abbiano bevuto.
Jack: Come hanno fatto a far venire tutta questa gente?
Jen: A parte tre o quattro persone, gli altri sono tutti estranei.
Pacey: Solitamente alla promessa di cibo e musica gratis corrono subito
alla festa come segugi e invitano altri amici. Chi non verrebbe?
Jen: Ok, che festa sia allora. Vi chiedo solo di controllare chi esce e
non farlo guidare ubriaco…niente droghe di ogni tipo e se mi
aiuterete a riordinare casa alla fine vi farò un altare.
Ragazzi su, cosa facciamo ancora qui impalati? Divertiamoci! (si
mischia tra la folla mentre gli amici si guardano sconcertati da quello
strano comportamento)
Dawson: Ma cosa le è preso?
Jack: Non lo so…sembrava rassegnata. Vado a parlarle.
Joey: (gli afferra un braccio bloccandolo) No Jack, vado io. Voi
rimanete a controllare la situazione e state attenti. (segue Jen in
camera)
Dawson: (avvista Audrey che si struscia su un ragazzo) Adesso che
intenzioni ha?! Audrey! (la raggiunge sotto lo sguardo esterrefatto dei
due amici a causa del suo comportamento)
Audrey: Oh, ma guarda chi si rivede! Il mio amico Dawson!
Dawson: Cosa stai facendo?
Audrey: Ballo e mi diverto al contrario di te. Ti servirebbe sballarti
un po’…sei troppo serio! Vuoi bere? (gli porge un
bicchiere)
Dawson: Audrey fermati! Perché fai così? Non ti
riconosco più! (scuote la testa preoccupato e deluso di
vederla bere)
Audrey: Lasciami in pace Dawson! Lo vedi questo è da te,
questo fare da bravo ragazzo della porta accanto mi da sui nervi.
Dawson: Ti prego, possiamo parlarne di là da persone civili?
Audrey: No, non ho più niente da dirti. Tira le somme da
solo Dawson, sfrutta la tua intelligenza per capire che viviamo in due
mondi diversi e che non potrà mai funzionare tra noi.
È un rapporto destinato a finire fin da quando è
nato, non posso più andare avanti così! Adesso
torno a ballare, ciao.
Si allontana arrabbiata e angosciata con se stessa trattenendo a stento
le lacrime per orgoglio, non voleva farsi vedere in quello stato.
Dawson non sa che fare, vorrebbe urlare a tutti la sua incazzatura
crescente ed esce a prendersi una boccata d’aria per cercare
di calmarsi.
Jack: Avresti mai immaginato Dawson ed Audrey insieme?
Pacey: Un po’ come io e Joey all’epoca.
Jack: Oh no! Tra voi era tutto diverso…tutta
quell’attrazione sessuale e quei sentimenti taciuti si
trasformavano in acidità e provocazioni pure. Era chiaro
lontano un miglio quello che sarebbe successo tra di voi ma non tra
Audrey e Dawson!
Pacey: Forse. (si nota che è pensieroso) Jack, vado a
parlare con Dawson. Ha bisogno di me adesso. (esce per raggiungere
l’amico, un ragazzo carino si avvicina a Jack)
Ragazzo: Ciao.
Jack: Ciao.
Ragazzo: Che ne dici di ballare con me? (non gli da il tempo di
rispondere che lo trascina in pista)
Soho, camera di Jen
Joey entra e chiude la porta. La stanza è in penombra e non
riesce a vedere dove sia l’amica, ma i suoi singhiozzi
improvvisi la guidano verso il letto. Jen è stesa e stringe
forte il cuscino nascondendo il volto piangente tra la federa gialla,
non si è ancora accorta della presenza dell’amica.
Joey si chiede se ha fatto la cosa giusta, si chiede se sarebbe stato
meglio lasciare tutte nelle mani di Jack. Lui avrebbe sicuramente
saputo cosa fare. Le si sdraia a fianco abbracciandola come non aveva
mai fatto veramente da quando si erano conosciute. In fin dei conti il
loro era uno strano rapporto di aiuto reciproco che durava da anni, un
amore-odio che le univa nelle difficoltà proprio come tra
lei e Pacey fino al terzo anno di liceo. Dopotutto Jen e Pacey erano
simili, esteriormente si facevano vedere forti ma dentro in
realtà erano fragili e sensibili, e vedere Jen in lacrime la
faceva soffrire.
Jen: Non ce la faccio più!
Joey: A fare cosa?
Jen: Mi sono isolata per troppo tempo con la nonna…e pensare
che solo fino a cinque anni fa mi divertivo da una festa
all’altra. Adesso è tutto cambiato.
Joey: E’ normale. Hai quasi 26 anni e la tua vita sta avendo
un ulteriore cambiamento rispetto a sei mesi fa, (appoggia la testa
sulla spalla dell’amica)
Jen: Sto per diventare madre.
Joey: Già ed è quello che quasi tutte le donne
vorrebbero essere.
Jen: (la guarda scettica con gli occhi gonfi e rossi) Pure tu?
Joey: No…si…forse, non ci ho mai
pensato…beh, un tempo si ma stavamo parlando di te.
Jen: Se inizialmente ero spiazzata dalla notizia adesso ne sono
elettrizzata. Appena ho visto il casino li sotto e tutto quel chiasso
la prima cosa che mi è venuta in mente è stata di
far uscire tutti e rimettere in ordine, mentre la seconda è
che avrei perso in futuro feste del genere. Non avrei più
potuto parteciparci ora che sto per avere una bambina, sarò
fuori definitivamente dal mondo che frequentavo fin
dall’infanzia…finalmente una svolta al passato, ma
forse una parte di me non vuole lasciarsi il passato alle spalle.
Joey: Nessuno cambierà mai radicalmente. È il
nostro passato che ci ha fatte crescere formandoci il carattere,
è lui che ci ha fatte diventare le persone che
siamo…è sempre grazie a lui che adesso ci siamo
ritrovati. Tutti gli errori che abbiamo commesso ci hanno insegnato
come migliorarci. Ognuno di noi è rimasto quello che era un
tempo, siamo solo maturati.
Jen: Come i sentimenti che ci portiamo dietro da anni? (la guarda)
L’hai letta?
Joey: Si ma ciò non vuol dire che i suoi sentimenti siano
rimasti gli stessi…sono passati anni da quando
l’ha scritta, adesso è tutto cambiato come il
nostro rapporto amore-odio…non siamo più
invidiose l’una dell’altra! Questo è da
festeggiare! (si mette a sedere e tira su anche Jen asciugandole le
lacrime)
Jen: L’uomo delle nostre dispute è ormai
completamente dedito al lavoro. (finalmente calma scambia un sorriso
con l’amica)
Joey: Adesso sta con Audrey.
Jen: Cosa?!
Joey: Ti ricordi la regola che gli opposti si attraggono?
Jen: Si ma, pur essendo opposti, in fondo hanno sempre qualcosa in
comune. C’è stato un caso fondamentale nel nostro
gruppo. (la guarda maliziosamente mentre Joey arrossisce lanciandole
un’occhiataccia)
Joey: Visto che sei tornata la Jen Lindley che tutti conosciamo,
scendiamo giù a divertirci e a festeggiare con gli
altri…ci sono due motivi importanti: l’amicizia
che ci lega e quella creatura che porti in grembo. (si sorridono)
Adesso vai a sciacquarti il viso e…mi è appena
venuta un’idea per divertirci di più.
Jen: Mi stai spaventando Joey Potter. (va in bagno mentre
l’amica la segue con uno strano sorriso)
Soho, esterno casa di Jen
Dawson: Non riesco più a capirla, sembrava felice
ma…adesso mi chiedo se non ho sbagliato in tutto. (scuote la
testa appoggiato alla ringhiera del condominio)
Pacey: Credo che anche lei sia nella tua stessa situazione. Lei sa cosa
vuole e cosa prova, aspettava solo che tu fossi pronto a far progredire
il vostro rapporto ma tu eri evasivo e lei si è stufata di
aspettare qualcosa che forse non sarebbe mai avvenuta. Così
ti ha chiesto una pausa.
Dawson: Poteva dirmelo.
Pacey: Ha cercato di farlo in tutti i modi, conosco bene Audrey, ma tu
hai un mondo tutto tuo a cui nessuno può accedere mai
completamente…e nemmeno Joey.
Dawson: Joey! La nostra eterna ragazza contesa che rimarrà
nelle nostre vite, anche solo per mettere timore alla propria donna di
quello strano rapporto che ci lega.
Pacey: E’ logico che Audrey nonostante sia la sua migliore
amica ne sia un po’ gelosa…tu e Joey avete
condiviso ciò che in molti cercano.
Dawson: (lo guarda con un mezzo sorriso e poi si mette a ridere
scuotendo la testa) Non ci posso credere! Sei ancora innamorato di lei!
La ami a tal punto che non ti sei rifatto una vita dopo la breve storia
che avete avuto? Pacey! È da matti!
Pacey: Non è stata una breve storia, è durata a
lungo e tanto per la cronaca ho avuto altre relazioni…
Dawson: Si passeggere e mai durature perché il tuo cuore
continuava a gridare il nome di Joey! E comunque io non mi riferivo a
quella storia bensì a quella breve relazione che avete avuto
prima del ritorno di Eddie il figliol prodigo alias principe azzurro.
Pacey: Come lo sapevi? (lo guarda stupito)
Dawson: L’ho intuito…non sono più
quell’illusionista che ero un tempo, ero cieco
perché non volevo vedere la verità…e
credo che con Audrey ho fatto la stessa cosa. Dannazione!
Pacey: Siamo patetici.
Dawson: (sorride amareggiato) Si ma tu più di me.
Perché non l’hai affrontata stamattina invece di
scappare come morso da una tarantola?
Pacey: Te l’ha detto.
Dawson: Non è stato difficile tirarglielo fuori, aveva
bisogno di sfogarsi e pure io. Vuole stare con te Pacey.
Pacey: Te lo ha detto lei?
Dawson: No ma i suoi occhi si, riconosco bene
quell’espressione malinconica di amore represso che
aveva…la vedo ora in te.
Pacey: Avevo paura di aver rovinato tutto…eravamo entrambi
imbarazzati a trovarci a letto insieme dopo anni e ho preferito fuggire
dopo che lei si è rintanata per la vergogna in bagno.
Dawson: E tu hai rifatto il letto da perfetto soldato. (si guardano e
ridono) Prima o poi ne dovrete parlare, Joey ha chiamato
Andrè e hanno fissato data e luogo delle nozze. Devi fare in
fretta hai solo tre settimane.
Pacey: Cosa dovrei fare scusa? È chiaro come il sole che lo
sposerà, non sono più nessuno per lei
ormai…solo un buon vecchio amico.
Dawson: Non dire idiozie! Vi conosco bene entrambi e so bene cosa avete
vissuto insieme mentre io inizialmente mi sentivo morire
dentro…poi hai iniziato ad avere i primi problemi per non
parlare della tempesta che stava per annegare te e Jen…ho
messo da parte l’orgoglio ferito ammettendo con me stesso che
eravate speciali insieme e che dovevo essere contento per voi, i miei
due migliori amici. Non mi hai mai rubato Joey, scusa.
Pacey: Sono parole che si usano in certi momenti quando senti che il
mondo ti crolli addosso…siamo tornati amici ed è
questo che conta e Joey si sposa tra poco. Non c’è
miglior finale.
Dawson: Si che c’è e non troverò pace
finché non finirà nel modo giusto. Te lo giuro.
Pacey: Promettimi allora che chiarirai le cose con Audrey, meritate
entrambi di essere felici. Succede che nelle relazioni sorgano ostacoli
che sembrano insormontabili, ma a volte sono solo stupide
incomprensioni. Qualunque cosa tu provi per lei diglielo anche se
è soltanto amicizia, lei ha il diritto di saperlo che sei
innamorato di lei. Non far si che un fantasma del passato torni a
tormentarti la felicità…io l’ho fatto e
guarda come sono ridotto? Non mi sentivo così vivo da anni
ma allo stesso tempo mi sento cadere in un baratro di
infelicità solo per un anello al dito o una telefonata
agitata. Non vivere come me fratello, dimenticare Joey non fa per me ma
soffrire in silenzio è diventata un’abitudine.
Parla con Audrey. (torna dentro)
Soho, cucina di Jen
Vediamo Jen e Jack scherzare mentre osservano l’attuale
gioventù rendere non vivibile l’appartamento della
ragazza. Arriva Dawson e si unisce a loro versandosi una coca.
Jen: Hola amico! Come te la passi?
Dawson: Potrei stare meglio…non mi sono mai trovato a mio
agio nelle feste.
Jack: Noi ne avevamo fatti il callo anni fa e adesso è come
tornare indietro nel tempo. Ti sei calmato?
Dawson: Abbiamo un amico speciale e credo che adesso tocchi a lui
essere aiutato. (beve)
Jack: Di cosa stai parlando?
Dawson: Pacey e Joey naturalmente.
Jen: Cosa!? Dawson ma...
Dawson: Non sono cieco Jen e nemmeno stupido. So che si amano ancora e
che sono andati a letto insieme, ho parlato con entrambi e il risultato
è stato meglio far finta che non sia successo mai niente ed
evitarsi a vita come la peste. Non fa bene a nessuno di noi questo
comportamento e dobbiamo fare qualcosa.
Jen: Sei cresciuto più di quanto mi aspettassi
Dawson…sei maturato.
Jack: Già, sono felice per questo amico. Cosa avevi
intenzione di fare?
Dawson: Buona parte di questo è tutto merito di Audrey e
delle sue ossessioni. Ho un’idea in testa che ha bisogno
dell’aiuto di tutti e cinque e dobbiamo farcela prima di tre
settimane.
Jack: E’ un po’ lungo come termine…non
so se saremo ancora insieme ogni giorno fino ad allora.
Perché proprio fra tre settimane?
Dawson: Joey si sposerà quel giorno a Capeside.
Jen: Prima di quel giorno li rivedremo insieme, è una
promessa.
Soho, esterno casa di Jen
Joey è seduta su una panchina con Andie in silenzio.
Andie: Avevi tempo per decidere la data.
Joey: Lo so ma lui mi metteva fretta e io non mi sentivo in pace con me
stessa. Non voglio farlo soffrire.
Andie: Ma non sei nemmeno entusiasta per condividere la vita con lui.
Joey: Lo amo.
Andie: Non farlo per sensi di colpa, sarebbe sbagliato e te ne
pentiresti subito. Anni fa ho rinunciato al mio primo amore solo
perché vi ho visti insieme…avrei combattuto per
riaverlo ma la sera del ballo è stata un ulteriore
chiarimento per me, non potevo dividervi. Pensa a quello che lui era ed
è tuttora per te poi pensa ad André e fai la
scelta giusta.
Joey: Sto per sposarmi, credo di averla fatta.
Andie: Non è vero ma se è così che la
pensi ti auguro tutte le felicità di questo mondo con il tuo
vero amore e che nessuno possa mai dividervi. (Andie nota Pacey che si
avvicina a loro) Credo che è ora che rientri, inizio a
sentire un po’ di freddo e con l’alcol che ho
ingerito è meglio che vada a mangiare qualcosa. (Joey si
accorge della presenza di Pacey)
Joey: Grazie Andie di tutto.
Andie: Rifletti sulle mie parole e fa la scelta giusta, sei ancora in
tempo. Ciao Pacey. (gli sorride ed entra nel condominio)
Joey: Credevo di non vederti più.
Pacey: Mi dispiace deluderti ma Jen mi ha convinto a rimanere fino a
domani mattina, poi i tuoi sogni si avvereranno.
Joey: Non intendevo quello che pensi…cosa ci sta succedendo?
Pacey: Ci siamo solo ritrovati dopo anni che la nostra relazione si
è persa senza quasi che ce ne siamo accorti. Ho sentito che
hai deciso di fare il grande passo, sono invitato?
Joey: Pacey non dire sciocchezze, certo che lo sei.
Pacey: Non potevo esserne sicuro però non so se
potrò venire…sono indeciso sul starmene ad oziare
a casa o a guardare il matrimonio della donna che ha significato tutto
per me mentre mi tira altre pugnalate al cuore. Devo pensarci, non so
fino a quanto posso essere masochista con me stesso.
Joey: Pacey non rendere le cose difficili! Ieri è
stato…
Pacey: Si lo so, uno sbaglio che siamo soliti commettere noi dal quarto
anno di liceo…uno sbaglio che avrei voglia di ripetere
un’altra volta anche solo per dire addio ai bei tempi. Ma non
preoccuparti Jo, non succederà più visto che sei
ad un passo dalle nozze. (Joey è contrariata e non sa che
dire, evita di guardarlo) Il tuo francesino sa di quello che hai
combinato dentro?
Joey: Cosa?
Pacey: Ti ho vista ballare sul tavolo e schizzare acqua a dei perfetti
estranei con Jen in aiuto mentre vi sbellicavate dalle risate.
Joey: Forse sono sbronza.
Pacey: Oh no, conosco la Joey sbronza e so distinguerla
dall’altra Joey. Non sei sbronza cerchi solo di non pensare
ai problemi del domani o altro. Glielo hai detto a Dawson.
Joey: E’ rimasto il mio migliore amico e una parte importante
di me, volevo sfogami e ne abbiamo parlato. Non preoccuparti, non ti
disprezza e non ce l’ha con te.
Pacey: Lo so, me ne ha parlato. Non è più il
bambino di allora…deve solo trovare il modo di gestire la
sua relazione con Audrey perché va oltre tutti gli standard
di perfezionismo romantico che si è creato stando con te.
Joey: Perché noi eravamo la classica coppia standard di
perfezionismo che tu hai menzionato?
Pacey: Nemmeno un po’, ogni giorno era una
sorpresa…ed è stato bello ed emozionante
all’inverosimile, spero lo sia anche con Andrè.
Joey: Si, non preoccuparti. Ormai la routine continua da due anni e so
persino gestirmi il suo metodico modo di fare le cose…e poi
lui è un’artista.
Pacey: Gli artisti sono un po’ eccentrici e con la luna
storta il più delle volte. (si guardano e
l’atmosfera sembra riscaldarsi da ricordi, si sorridono con
complicità)
Joey: Mi stai dando dell’eccentrica completamente fuori di
testa?
Pacey: Fai tu…(improvvisamente viene taciuto dalla bocca di
Joey sulla sua che lo baciava con trasporto e lui
contraccambiò) E questo?
Joey: Perché mi andava di farlo. (gli sorride e lo bacia di
nuovo lasciando Pacey frastornato e spiazzato) E questo invece
è per smettere di complicarci le cose con futili chiacchiere
e dimenticarci del domani. Stanotte saremo solo io e te come ai vecchi
tempi.
Pacey: Speravo che me lo chiedessi. (si baciano e la scena sfuma mentre
lui la porta in braccio verso il condominio)
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Capitolo 3 *** 3 ***
Soho, casa di Jen
Jack: Buon giorno mammina! Ecco il solito caffè, non ho
ancora dimenticato i tuoi gusti.
Jen: Grazie Jack, sei il mio idolo. (guarda sconsolata il casino della
notte prima che ancora non avevano messo in ordine per il troppo sonno)
Ci vorrebbe un impresa di pulizie.
Jack: No problem, l’impresa di Capeside è a tua
disposizione. Audrey e Dawson stanno sistemando di sopra mentre Andie
ed io ci siamo occupati del bagno e del salone…non immagini
le porcherie che c’erano. Ci manca solo di ultimare la cucina
ma stavamo preparando le colazioni.
Jen: Vi dovrei assumere più spesso, mi dispiace che avete
fatto tutto da soli senza il mio aiuto.
Jack: Con quello che ti porti dietro sarebbe stato difficile e faticoso
per te aiutarci.
Jen: Pacey e Joey?
Jack: Ottima domanda, non li vediamo da stanotte…anche se
sembra che Pacey stia ancora dormendo in camera sua visto che
è chiusa a chiave.
Jen: C’è da preoccuparsi, forse sta male e noi non
lo sappiamo…forse non riesce a raggiungere la porta ed
è svenuto…
Jack: La gravidanza ti rende più paranoica del solito! Non
preoccuparti, lo abbiamo sentito muoversi. È ancora vivo.
Joey sarà andata sicuramente a fare una delle sue solite
corse mattutine mentre telefona ad Andrè. Ci scommetto
tutto.
Jen: Sarà…ma che mi dici di Audrey e Dawson?
Perché li hai lasciati insieme su? Si scanneranno da un
momento all’altro!
Jack: Inizialmente si, ma dopotutto devono affrontare i loro
problemi…l’ultima volta che li ho visti si stavano
saltando addosso e ho avuto l’accortezza di chiudere la
porta, non volevo assistere alle loro performance sessuali. (Jen ride
sollevata mentre si porta alla bocca il caffè ormai tiepido)
Jen: Su Will, andiamo a svegliare il bell’addormentato prima
che perda il treno. (si sorridono con intesa)
Jack: Ai tuoi ordini Grace, che inizi il piano A.
(s’incamminano al piano di sopra)
Soho, camera di Pacey
Vediamo Joey e Pacey svegli a coccolarsi giocherellando con le mani
dell’altro mentre si gustavano quei momenti di pace senza
avere la minima voglia di lasciar andare l’altro. Joey ha la
testa appoggiata sul suo petto assaporando il suo intenso e forte odore
maschile mentre Pacey la circonda con il suo abbraccio annusandole i
capelli.
Pacey: E’ stata l’ultima volta.
Joey: Si, l’ultima.
Pacey: Perché non riesco ad
alzarmi…perché non riesco ad allontanarmi da te?
Joey: Perché non vuoi e nemmeno io voglio che tu lo faccia.
Rimarrei stretta e te per sempre. (gli passa una mano sul suo torace e
lui la stringe di più a se)
Pacey: Ogni intenzione con te va a fari benedire…avevamo
stabilito che non sarebbe successo mai più dopo stanotte ma
non riesco a mantenere i patti…
Joey: L’accordo fa acqua dappertutto…(si guardano
e si sorridono a quella frase) Nessuno ha mai detto che tra noi doveva
finire…a parte la nostra ostinazione.
Pacey: Eravamo gli unici ad esserne convinti. Cosa facciamo adesso?
Joey: Non c’è bisogno di chiederlo Pacey, lo
sappiamo già. È da anni che continuano a dirmi
segui il tuo cuore e vedi, lui mi ha sempre portato a te.
Pacey: Adoro il tuo cuore e ogni parte di te. (le bacia
l’incavo del collo) Cosa diremo agli altri?
Joey: Non c’è bisogno che lo sappiano ora,
comportiamoci come ci siamo comportati
fin’ora…prima devo parlare con Andrè.
Pacey: Ne sei sicura?
Joey: Ora più che mai e per sempre. (lo bacia ma appena
sentirono bussare alla porta si alzano di scatto come colti in
fragrante. Joey inizia a raccogliere le sue cose aiutata da Pacey, dopo
che si è messo su dei boxer. Bussano ancora)
Pacey: Si?
Jen: Svegliati pigrone! Hai visto che ore sono?
Pacey: No perché?
Jack: Tra un’ora parte il treno che hai prenotato per
Capeside…ricordati che il traffico a New York è
pazzesco!
Joey: (guarda Pacey stupita e gli sussurra un po’ alterata)
Il treno per Capeside? Quando me lo avresti detto?
Pacey: (sussurra) Non avrei mai immaginato che noi avremmo potuto
rimetterci insieme…è successo tutto ieri quando
ero intenzionato a non soffrire ulteriormente per te e leccarmi le
ferite a casa. Adesso è tutto cambiato! (ad alta voce)
Già è vero, aspettate un attimo che devo
vestirmi…non so se ce la farò in tempo.
Jen: Non vorrai perdere il treno Pacey!
Pacey: Magari potrebbe accompagnarmi Jack più tardi in
auto…
Jack: Mi dispiace ma già a Provvidence l’auto dava
segnali di fumo quindi Jen mi ha consigliato un buon meccanico dove
portarla. Mi ha detto che potrò ritirarla dopodomani, mi
dispiace Pacey ma dovrai prendere quel treno a tutti i
costi…
Jen: Ricordati che hai un ristorante da portare avanti e poi ho saputo
che molto probabilmente ci sarà qualche sciopero in
stazione…e non ti consiglio di prendere un taxi, quelli
costano un occhio della testa. Ti aspettiamo giù! (si
sentono dei passi allontanarsi e Pacey fa un sospiro di sollievo)
Joey: Per poco non ci beccavano…è meglio che io
vada. (fa di tutto per evitare il suo sguardo mentre si riveste,
esasperato da quell’atteggiamento la blocca e le prende il
viso tra le mani)
Pacey: Non voglio più andarmene, non voglio più
lasciarti Joey ne ora ne mai. Non dubitare mai di questo. (Joey lo
guarda intensamente e poi lo bacia con trasporto)
Joey: E’ l’errore più bello della mia
vita e non voglio rovinare tutto. (si sorridono rassicurati) Adesso
vado…a fare jogging, a dopo. (lo bacia ed esce dalla porta
controllando che nessuno la scopra. Pacey guarda la porta ormai chiusa
con felicità e paura che potesse finire così
com’era cominciato, sospirando si riveste intento a preparare
delle scuse per gli amici)
Soho, parcheggio della stazione
Audrey: E’ un vero peccato che Pacey se ne debba andare
proprio ora.
Joey: Ha da fare con il ristorante, altrimenti chi lo manda avanti?
Audrey: Già…potresti chiedere a Bodie se
può sostituirlo per qualche giorno, almeno finché
le cosa qui si sono sistemate.
Joey: Quali cose?
Audrey: La nonna, chi altri? Siamo qui per lei, ricordi? È
un vero peccato lasciarla sola ora che ha subito un
interveto…nulla da dire contro Jen ovviamente e nemmeno del
fatto che l’operazione è andata
bene…è una fortuna che abbiamo ancora lei.
Joey: Quella che ne avrebbe sofferto di più sarebbe stata
Jen e non potrei immaginarmela così distrutta…la
nonna è importante per tutti noi che siamo vissuti con lei.
Audrey: Potremmo far cambiare idea a Pacey.
Joey: Audrey la smetti di parlare di lui! Sembra quasi che hai la
fissa.
Audrey: E’ un nostro amico…e nonostante tutto
rimane sexy e con un sex appeal che tutte sbaverebbero per lui.
Joey: Audrey piantala! Non stiamo discutendo del fascino di Pacey. E
non credo che sia un luogo adatto per farlo.
Audrey: Perché? Perché sta partendo forse per
sempre? Perché forse non lo rivedremo mai più per
il resto della nostra vita? Perché forse tra poco
incontrerà la bionda dei suoi sogni e formerà una
famiglia felice con lei…magari due bei bambini che gli
scorazzano intorno e il maschietto è tale e quale al padre?
Ci sarà un piccolo Pacey junior in questo mondo.
Joey: (chiude gli occhi mentre gli si piazza davanti la famigliola
Witter al completo e le venne un senso di nausea al dolore che provava)
Audrey ti prego cambiamo discorso.
Audrey: Hai qualcosa da nascondere? (Dawson le raggiunge) Leery qual
buon vento?
Dawson: Un’audace e trasgressiva bionda che sa
di…aspetta (le annusa il collo mentre Joey rimane un
po’ imbarazzata alle effusioni dei due amici) Credo che sia
Calvin Klen.
Audrey: Sei diventato un intenditore mister Leery.
Dawson: E’ tutto merito tuo tesoro.
Joey: Ok, basta fermi tutti! Ho saltato diversi passaggi da ieri
sera…cos’è successo di nuovo che dovrei
sapere? Come avete risolto?
Dawson: Tutto merito tuo e di Pacey. Grazie a voi abbiamo
parlato…o meglio dire discusso per poi finire…
Audrey: A letto insieme. È stato sano e buon vecchio
sesso…quello risolve gran parte dei problemi. Su Joey siamo
grandi, non allarmati più di tanto…non sei una
suora di clausura e in più ti devi sposare tra un
po’. Spero che sarò la tua damigella.
Joey: Assolutamente si, non posso scordarmi di te di Jen e di Andie.
Sarete tutte e tre le mie damigelle…un giorno.
Dawson: Sono molto fiero di te Joey, finalmente convoli a nozze con una
persona che ti renderà felice per il resto della vita. Ho
sognato questo giorno da molto tempo e se tuo padre non
potrà accompagnarti per qualsiasi ragione non preoccuparti,
ci sarò io accanto a te per dirti che stai facendo la cosa
giusta.
Joey: Lo spero…grazie del sostegno ragazzi.
Soho, biglietteria della stazione
Jen: Pacey hai appena perso il treno mi dispiace.
Pacey: Già ho notato. (cerca di fare la faccia contrita e
dispiaciuta ma dentro gioiva e sperava di nasconderlo agli amici)
Andie: Cosa ha detto quell’impiegato li dietro?
Pacey: Che questo era l’ultimo treno per Capeside di oggi, il
prossimo partirà domani pomeriggio.
Jen: Che peccato…potresti affittarti una macchina.
Jack: E poi chi la riporterebbe indietro?
Pacey: E poi non ho tutti questi soldi da spendere…sai il
ristorante è molto impegnativo e con esso tutte le spese da
addebitargli.
Jen: Prima o poi verremmo a mangiarci…così
capiremo meglio il tuo impegno con la società. Adesso ti
toccherà rimanere con noi fino a domani.
Pacey: Dovrò abituarmi al fatto che Capeside sarà
lontana dai miei affari per un po’.
Jack: Non tanto lontana. Solo quattro ore lontano da
qui…potresti fartela anche in bicicletta.
Jen: Già…dovrei averne una in garage se vuoi te
la presto.
Pacey: Non credo che accetterò…ci metterei il
triplo del tempo standard.
Jen: Bene, allora credo che torneremo a casa mia.
Jack: Si hai ragione, torniamo dagli altri. Sono felice che rimani
Pacey.
Pacey: Anch’io amico. (escono e si dirigono al parcheggio
dagli altri. Pacey e Joey si scambiarono uno sguardo per poi spostarlo
da un'altra parte prima che gli altri se ne accorgessero)
Dawson: Hey amico sei rimasto! (battono pugno contro pugno stringendosi
la mano)
Pacey: Sono felice pure io fratello.
Audrey: Scommetto che lo hai perso. Pacey Witter sei sempre il solito
ritardatario.
Andie: Concordo pienamente. Se non fosse stato pigro stamattina adesso
sarebbe già sul quel treno a organizzarsi la giornata di
domani.
Audrey: Ci sei rimasta male Joey? (guarda maliziosa l’amica
che era rimasta impalata a guardare davanti a se, dietro Pacey, la
folla di persone che usciva dalla stazione)
Jack: Pianeta terra chiama Joey…la signorina Potter
è pregata di rispondere.
Dawson: Joey cosa succede? Chi è quel tizio? (le si avvicina
guardando nella sua stessa direzione il ragazzo che si stava
avvicinando a loro sorridente)
Pacey: Quale tizio? (la guarda preoccupato e si gira di scatto con un
brutto presentimento che gli oscurò il volto)
Andie: Quello che ha fatto venire a Joey la paralisi…carino.
Dawson: Chi è Joey?
Joey: André! (va verso il suo fidanzato come un automa e si
abbracciano sotto gli occhi sorpresi degli amici e quelli funesti e
demoralizzati di Pacey)
Andrè: Mon amor, sei bellissima…tres jolie. (a
Pacey gli venne il voltastomaco a quell’accento e a quelle
effusioni non richieste, gli prudeva violentemente un pugno ma
riuscì a tenerlo a bada soffocando l’istinto)
Joey: Cosa ci fai tu qui?
André: Sono venuto qui per te. Ti ho sentita strana a
telefono e mi sono preoccupato…ho pensato che forse era
successo qualcosa di grave a quella donna e mi sono precipitato qui
credendo che avessi bisogno di me e del mio conforto.
Joey: La nonna della mia amica ora sta bene…ero solo un
po’ triste, è successo tutto in un giorno e dovevo
ancora realizzare cosa sarebbe potuto succedere. Io sto bene
Andrè.
André: Me ne sono accorto. (le sorride e tenta di baciarla
ma Joey si scosta quel tanto che basta per spostare il bacio sulla
guancia, si guardano un po’ imbarazzati) E poi dobbiamo
parlare dei preparativi per il matrimonio.
Joey: Già…il matrimonio. (inizia a sentirsi male
al solo sentire quella parola, stranamente le si inizia ad offuscare la
vista e le manca il respiro ma cerca di rimanere in piedi lo stesso
facendo finta che non stesse succedendo nulla ma Pacey se ne accorse
subito preoccupato)
Pacey: Joey…
André: Questi sono i tuoi amici? Piacere io sono
Andrè il suo fidanzato…spero di vedervi tutti al
matrimonio.
Jen: Ci saremo…
Jack: …se ci sarà il matrimonio.
(André sorride ma non capisce la battuta degli americani e
stringe loro la mano)
Dawson: Piacere…io sono Dawson il migliore amico di Joey.
André: Si Dawson…mi ha parlato molto di te, mi
dispiace di doverti rubare la tua anima gemella.
Audrey: Non credo se la prenderà più di tanto
specialmente perché Joey ha un’altra
vera…(Jack le tira una leggera gomitata) Mi fai male Jack!
Un po’ di rispetto per una ragazza!
André: Tu devi essere la famosa Audrey. Cosa stavi dicendo
prima su Joey?
Jen: Oh lei parla sempre…a volte solo per il gusto di
parlare dice cose a sproposito, non starla a sentire. Io sono
Jen…ho chiamato io Joey, scusa ho fatto tribolare un
po’ tutti per venire qui. Lui è Jack e lei sua
sorella Andie. (si stringono tutti la mano)
André: Se lui è Dawson e lui è Jack tu
chi sei? (si rivolge curioso a Pacey che non gli dava retta e
continuava a guardare Joey finché lei non perse i sensi e
Pacey la prese in braccio prima che cadesse a terra mentre gli altri
cercavano di darsi da fare per farla respirare preoccupati)
Pacey: Dawson chiama un taxi presto....
Jen: Facciamole aria…Joey mi senti?
Jack: E’ svenuta, non può sentirti. Dammi le
chiavi dell’auto di Grames che guido io.
Andie: Chi porta Joey in taxi?
Pacey/Andrè: Io! (si guardano il primo digrignando quasi i
denti torvo e il secondo completamente sorpreso da
quell’atteggiamento di possesso nei riguardi della sua
fidanzata)
Audrey: Ok, Andrè portala tu in ospedale noi vi seguiremo
dietro in auto. Pacey! (scambia uno sguardo minaccioso verso
l’amico e Pacey sbuffando deluso consegna il corpo di Joey
nelle mani di quella sottospecie di egocentrico francese che non si era
ancora accorto di quanto Joey stesse male. Digrignando i denti e
maledicendo tutti mentalmente si avvicina all’auto di Grames
prendendo le chiavi dalle mani di Jack che lo fissava stupito)
Pacey: Guido io. (Jen e Jack si guardano e alzano le spalle in segno
d’impotenza)
Soho, ospedale
Pacey continua ad andare avanti e indietro come un leone in gabbia. Gli
amici lo guardano dispiaciuti non sapendo che fare.
Audrey: Smettila Pacey mi stai facendo venire mal di testa!
Pacey: Sono li dentro da più di mezz’ora e ancora
non è uscito nessuno a dirci nulla…nemmeno mister
Francia si è fatto vedere!
Andie: Come mai sei incavolato con Andrè? Non ti ha fatto
niente.
Pacey: Niente? È venuto quando poteva benissimo restare a
casa sua a contare la sua collezione di francobolli, nessuno lo ha
chiamato ben che meno Joey e lui invece cosa fa? Viene e nemmeno si
accorge che Joey sta male. Ma che razza di uomo è uno
così?
Jen: Uno che presto Joey sposerà e che grazie a lei
entrerà nel gruppo, quindi sii gentile con lui.
Jack: E’ un bravo ragazzo Pacey, non sono in molti che si
farebbero un viaggio del genere solo per dare conforto alla fidanzata.
Dawson: Jack ha ragione. Presto diventeremo anche suoi amici.
Audrey: Oh dio santo! Ci manca anche questa. Non tutti possono
diventare amici Dawson neppure se è il ragazzo della tua
migliore amica, questo non conta. Però Pacey tu devi
calmarti.
Pacey: Calmarmi dici? Sai che cos’ha Joey per caso?
Andie: Nessuno lo sa…Pacey mi stai spaventando.
Pacey: Bene neppure io lo so ma lo vorrei tanto sapere
perché lei non si merita queste sofferenze. Non posso
calmarmi maledizione…
Jen: Pacey…
Pacey: Lui è quello che ce la porterà via...la
porterà via da me…(appena tutti si rendono conto
di ciò che ha detto e ne realizzano il significato, Pacey va
via infuriato)
Jen: Ha detto proprio quello che ho sentito?
Audrey: Se ti riferisci a quell’urlo disumano del
“me la porterà via” si lo abbiamo
sentito tutti e credo che per poco non ci caccino
dall’ospedale.
Jack: A quanto pare questa vicinanza sta dando i suoi
frutti…e il piano A va a gonfie vele.
Dawson: Si ma non doveva succedere
così…perché quei due testoni sono
arrivati fino a questo punto?
Andie: A causa nostra Dawson…non volevano rovinare altre
amicizie come avevano fatto anni prima.
Jack: Ma alla fine tutto si era risolto.
Jen: No Jack continuavano soltanto a scappare l’uno
dall’altra per paura di tutte quelle emozioni che nella loro
testolina matta non dovevano esserci tra loro.
Dawson: Sono preoccupato per Joey…quando escono? (finalmente
André esce dalla stanza con espressione turbata e li
raggiunge)
André: Siete ancora qui.
Audrey: (spazientita da quel commento inopportuno inizia a non
sopportarlo) Ovvio, non ce ne andiamo senza di lei o come minimo senza
avere sue notizie.
Andie: Come sta?
André: Non molto bene ma si è ripresa. Il dottore
ha detto che è solo lo stress degli ultimi
tempi…ma è la seconda volta che sviene.
Dawson: La seconda volta? Cos’è successo?
Jack: Quando? Dove?
Jen: Ragazzi calmatevi vi prego!
Andrè: Una settimana dopo che le ho chiesto di
sposarmi…quel giorno stava sfogliando un vecchio album di
foto e l’ho trovata in lacrime ma lei mi ha detto che non era
niente. Poi ha ricevuto una telefonata da Bessie ed è
cambiata completamente…è sbiancata di colpo e le
mancava il respiro, due secondi dopo era a terra. In ospedale ci
avevano detto le stesse cose solo che ora ho paura che ci fosse
qualcos’altro sotto che i medici non volevano dirmi.
Jack: Qui si mette male…perché non si
è fatta vedere da uno specialista?
André: E’ ostinata e continuava a dire che stava
bene e che non bisognava preoccuparsi. Adesso le stanno facendo tutti
gli esami possibili.
Jen: Dobbiamo dirglielo.
Andie: Assolutamente non adesso, è troppo presto per
preoccuparlo maggiormente.
André: Di chi state parlando? Chi era quel ragazzo di prima?
Dawson: Pacey Witter il mio miglior amico nonché…
Audrey: Ex ragazzo della tua fidanzata.
André: Lui allora è il ragazzo per cui lei
è scappata in Francia! Adesso capisco.
Jack: Scappata in Francia? E cosa centra Pacey?
Jen: Te l’ho detto, scappavano entrambi.
Dawson: Non ti ha mai parlato di lui?
André: No, ho soltanto aperto un libro che tiene sempre
accanto al comodino…era strano che una donna della sua
età leggesse ancora la favola della Sirenetta.
All’ultima pagina c’era una dedica di
Pacey…mi sembra che dicesse cose del tipo “noi due
per sempre, cuori inseparabili che si battono insieme, superando
qualsiasi ostacolo, onde che s’infrangono nello stesso
scoglio cercandosi, tu sei la mia casa e il mio cuore ti appartiene, ti
amo Pacey”
Audrey: Te la sei imparata a memoria!
Jack: Non facevo Pacey così amante delle poesie…
Jen: Io non lo facevo poeta.
Andie: E’ sempre stato romantico però!
Andrè: Si ma ormai sono passati anni e tra loro non
c’è più niente. Il vostro amico
è innocuo. (i ragazzi si guardano imbarazzati non sapendo se
dirgli o meno la verità)
Soho, ospedale stanza di Joey
Vediamo Joey muoversi lentamente sotto il lenzuolo sentendosi tutta
dolorante e frastornata. Improvvisamente la porta si aprì e
sbucò il viso preoccupato di Pacey che entrò del
tutto prima di essere visto e le andò vicino prendendole le
mani per poi baciarle l’interno.
Joey: Pacey cosa ci fai qui? (gli sorride felice di rivederlo)
Pacey: Ho eluso la tua sorveglianza. Come stai?
Joey: Adesso che ci sei tu con me meglio. Lo sai che…
Pacey: (sorride triste e le bacia il polso chinandosi su di lei) Lo so,
ti amo anch’io.
Joey: (gli sorride per poi tornare triste e angosciata) Non sapevo che
venisse fino a qua…mi dispiace.
Pacey: Lo so, non preoccuparti. La sua visita ha sorpreso tutti ma ho
lasciato a loro il compito di farlo sentire come a casa io non ho
potuto…più gli stavo vicino pi avrei voluto
picchiarlo solo per urlargli che tu eri mia e che ti doveva lasciare in
pace. Sto perdendo la testa Jo e tutto a causa tua. (si sorridono)
Joey: Sapevo che avrei combinato di nuovo qualche casino prima o
poi…hai già picchiato quel demente di Matt
Couffield, hai litigato con Dawson, appena Charly ci provava dovevi
dare prova della tua non sopportazione, poi Eddie col quale hai deciso
di lasciar perdere…e tutto a causa mia. Witter come mai ti
sei innamorato di me?
Pacey: Perché sei un’adorabile gatta selvatica che
non riesce a resistere alle mie provocazioni, perché sei un
sogno diventato realtà dal quale non avrei mai voluto
svegliarmi…e magari anche perché vado matto per
le relazioni complicate. O forse semplicemente perché sei tu
e non posso resisterti, non ho mai potuto farlo.
Joey: Siamo destinati a stare insieme…questa è la
parodia della mia vita, il destino ci vuole insieme ma forse
è troppo tardi per fare qualcosa.
Pacey: Cosa stai dicendo Joey?
Joey: André ha anticipato le nozze di due settimane ed entro
domani mi porta a Parigi per sbrigare le ultime cose e poi andiamo a
Capeside. Ha detto che ha dato a Bessie il compito di organizzare il
matrimonio mentre noi siamo ancora qui.
Pacey: Cosa? Io credevo che…
Joey: Ho provato a dirglielo ma non ci sono riuscita….(Pacey
si stacca da lei allontanandosi con il volto cupo e deluso mentre lei
scuote la testa impotente e cerca di trattenerlo) No Pacey ti prego
ascoltami.
Pacey: Non c’è più nulla da dire Joey.
Avevi ragione, noi due non possiamo stare insieme, è pura
pazzia e soffriremmo a vicenda. Addio Potter. (esce dalla stanza
irrigidito dall’ira e dall’antica insicurezza
mentre le lacrime iniziano a sgorgargli dagli occhi e lascia Joey solo
a piangere disperata il suo dolore)
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Capitolo 4 *** 4 ***
Capeside, un mese e mezzo dopo
Jen: Come sta la futura sposa?
Bessie: Non è agitata come una normale donna innamorata alla
prospettiva di dire il si all’altare, mi sembra piuttosto
apatica e troppo accondiscendente. Non è da lei.
Audrey: Non è più la Joey Potter che tutti
conosciamo. Figuratevi che ieri ha persino acconsentito al cambio
dell’abito da sposa solo perché al capo non
piaceva il color avorio. Quell’abito era fatto su misura per
lei…la prima volta che l’ha visto se
n’è subito innamorata, è stata
l’unica volta in cui ho visto una luce di vita in quegli
occhi.
Andie: Lui le sta tarpando le ali e Joey lo lascia fare come se non le
importasse.
Jen: Quell’uomo le sta rovinando la vita.
Bessie: Per fortuna che mi ha ascoltato quando gli ho chiesto di
posticipare il matrimonio di un mese…quasi mi avrebbe
sbranato quando gliel’ho detto.
Jen: Meno male che hai preso la scusa che un matrimonio come si deve
non si può fare in una settimana. E poi avete visto i suoi
invitati?
Audrey: Sembrano usciti dal polistirolo! Tutti eleganti, impettiti e
con la puzza sotto il naso. Ma con chi si è andata a
mettere? Il mondo sta davvero cadendo a pezzi se si è
ridotta a vivere per sempre in compagnia di quell’emerito
cretino.
Bessie: Non tutto va come uno si aspetta…mi aspettavo un
futuro roseo e felice per lei e di certo ho sempre creduto che avrebbe
scelto Dawson o Pacey, anche se tifavo per quest’ultimo ma a
quanto pare ci sbagliavamo tutti. Joey non è pronta a essere
felice, non lo vuole e noi non possiamo farci niente se non sperare in
un miracolo che non avverrà mai. Quello succede solo nei
film e Joey non crede più nelle favole. Mia sorella
è come morta dentro da quando è tornata da Soho e
non potete immaginare com’è stato vivere con lei
in questo mese, vederla remissiva triste praticamente un automa mi ha
fatto star male. Non è più lei e so con certezza
che in tutto questo centra Pacey, non so cosa sia successo tra loro un
mese fa ma Joey è tornata distrutta.
Jen: Neanche noi sappiamo esattamente cosa sia successo tra quei due,
l’ultima volta che li abbiamo visti è stato quando
Pacey è scappato di corsa dalla stanza dove stava Joey in
ospedale…era completamente stravolto e piangeva, ma non si
è neppure fermato quando lo abbiamo chiamato, è
scappato e basta. Siamo entrati da Joey e l’abbiamo trovata
rannicchiata nel letto a piangere…non riuscivamo a calmarla
e i medici le hanno dato un sedativo per farla dormire. Appena
l’hanno dimessa André l’ha portata via.
Audrey: Motivo in più per detestare quell’essere.
Lo avrei preso a sberle se lo avrei beccato di persona e giuro che se
non mi fermate a posto di un matrimonio ci sarà un funerale.
Andie: Se è per me ti aiuto pure a pestarlo. (tutte la
guardano un po’ sorprese e si sorridono tristemente)
Bessie: Adesso è meglio che raggiunga la sposa e che dio mi
aiuti di non assalirla per farla svegliare e capire che sta commettendo
l’ennesimo sbaglio, forse il peggiore della sua vita. A dopo
ragazze. (sorride ed entra nella stanza adiacente dalla quale non
proveniva nessun rumore ma dove sapevano che c’era Joey. le
ragazze si guardano angosciate)
Andie: Sapete più niente di lui?
Jen: E’ da quando è scappato via da Soho che non
riceviamo più sue notizie…è
praticamente un mese che non c’è più
traccia di lui.
Audrey: Ha chiamato una volta Dawson ma solo per il tempo necessario
per dirgli dove si trovava.
Andie: Sa di Joey?
Audrey: Dawson voleva affrontare il discorso ma Pacey non ne voleva
più sapere di lei.
Jen: Cavolo non ci voleva! Non deve finire così!
Audrey: Abbiamo ancora un asso nella manica, la nostra ultima
possibilità. Tutto dipende da lui adesso, spero non sia
così sciocco da voltarsi e scappare di nuovo.
Andie: Lui chi?
Jen: Pacey?
Audrey: Credendo che Joey fosse ancora in viaggio di nozze ha deciso di
tornare all’ovile prima di incontrarla da qualche parte del
globo terrestre. Dovrebbe arrivare a minuti al porto.
Andie: Al porto? Ma quand’è che si è
fatto una barca?
Jen: Allora passiamo al piano B.
Andie: Prendere tempo e sbarazzarci di André?
Audrey: E cercare di far ragionare quei due cocciuti!
Bessie: (torna da loro preoccupata e ansiosa) Joey non si sente bene,
è svenuta! (tutte la seguono spaventate per
l’amica. La scena sfuma)
Capeside, porto
Vediamo Pacey legare la barca al palo e scendere da essa abbronzato e
in tenuta da viaggio: camicia rossa hawaiana e pantaloncini neri.
Alzando lo sguardo si sorprese di vedere Dawson e Jack corrergli
incontro a perdifiato vestiti in smoking.
Dawson: Pacey finalmente sei arrivato!
Pacey: Non credevo di essere così tanto atteso! Niente di
personale Jack, ma pensavo che te la saresti tenuta per te Dawson la
notizia del mio ritorno. Cosa ci fate qui a Capeside? E come mai siete
conciati in quel modo a mezzogiorno e mezza? Sono i postumi della
sbornia di stanotte che non vi fanno ragionare?
Dawson: Te lo spiegheremo per strada. Ora dovresti metterti lo smoking.
(gli piazza davanti lo smoking che teneva tra le braccia leggermente
sgualcito dalla corsa)
Pacey: Non se ne parla nemmeno se prima non mi direte cosa sta
succedendo!
Jack: Dawson siamo in ritardo con la tabella di marcia e poi Pacey fa
più figura con la sua camicia a fiori e i suoi short.
L’uomo di mare fa sempre colpo.
Dawson: Sarà ma stonerebbe con gli altri. (Pacey continua a
giacere la testa perplesso dall’uno all’altro)
Jack: Non c’è tempo e stai sicuro che Pacey non
stona con niente.
Pacey: Ragazzi fermatevi! Vi siete accorti che esisto oppure sono solo
una vostra marionetta? Io non mi muovo da qui finché non
avrò saputo tutta la storia dall’inizio.
Dawson: La sai già la storia, Joey si sposa. (Pacey cambia
espressione cercando di realizzare le parole dell’amico)
Jack: Bessie ha fatto rimandare il matrimonio e tra pochi minuti
celebreranno le fatidiche nozze in chiesa…André
ha accantonato l’idea di farle all’aperto come Joey
voleva all’inizio.
Pacey: (cerca di riprendersi ma il cervello non collabora e nemmeno il
suo cuore) E io che centro? È una sua scelta, non
correrò da lei a supplicare di non sposarlo!
Dawson: Nessuno te lo ha chiesto Pacey.
Pacey: Come? (lo guarda ancora pi stupito sentendosi un estraneo con
quelli che credeva fossero amici da una vita)
Jack: (sorride) Nessuno vuole dividerli, stanno bene insieme e tu devi
partecipare al matrimonio della tua migliore amica.
Dawson: E’ un obbligo da quale non puoi sottrarti e poi mi
devi un favore.
Pacey: Cosa? Quale favore?
Dawson: Mike Potter non verrà e siccome servono sei
testimoni io non posso fare sia il testimone sia colui che la
porterà all’altare.
Pacey: (sbianca rannuvolansi sempre di più) Fallo fare a
Jack!
Jack: Io sono uno dei testimoni di André e poi tradizione
vuole che a portarla all’altare sia uno che la conosca
bene…uno di famiglia diciamo e sono spiacente di comunicarti
che, per quanto bene le voglia, tu la conosci mille volte meglio di me
e forse anche meglio di Dawson.
Dawson: (annuisce sorridendo per incoraggiare l’amico) Jack
ha perfettamente ragione. Sei la sua unica possibilità per
renderla felice, per rendere questo giorno il più speciale
della sua vita. Lei ha bisogno che tu l’accompagni
all’altare. (Pacey continua a fissarli senza dir nulla
sperando che non stessero dicendo quello che aveva capito, si sentiva
soffocare)
Jack: Pensa solo che la renderai felice. Dopotutto non ci sono
più complicazioni sentimentali tra di voi, di cosa dovresti
aver paura? Si è tutto risolto in meglio. Lei
sposerà Andrè e tu avrai la tua bionda mozzafiato
di turno per divertirti, cosa vuoi di meglio dalla vita? (a Pacey
girava la testa perché aveva più di mille ragioni
da tirar fuori ma solo una fondamentale)
Dawson: Concordo. Ti invidierei se non fossi innamorato di
Audrey…una donna mi basta e mi avanza, sono monogamo quando
m’innamoro tu sei diverso.
Jack: Su dai, muoviamoci che siamo tutti in ritardo. (agguanta Pacey
per un braccio e inizia a correre seguito da Dawson)
Capeside, esterno chiesa
Jack: Dov’è andata Andie?
Audrey: A portare a spasso il cane! Dove vuoi che sia andata? Fa fare
un lungo giro a mister simpatia affinché rimanga un
po’ alla larga da qui.
Jack: E Jen?
Audrey: A riposarsi un secondo il pancione l’appesantisce e
lei non può stare in piedi a lungo, è con Joey
Bessie e la nonna. E prima che tu me lo chieda come mai sono tutte la,
Joey è svenuta di nuovo.
Jack: Fai un respiro e calmati Audrey! Non c’è
nessuno che ti corre dietro!
Audrey: Come no! Sta andando tutto a rotoli maledizione.
Jack: Male che vada Joey sarà sposata a quel tipo che tutto
sommato non la farà vivere in miseria.
Audrey: Ma infelice si. Perché quella ragazza non ascolta
mai i nostri consigli?
Jack: Perché sennò non sarebbe la nostra Joey
Potter.
Audrey: Pacey e Dawson dove sono?
Jack: Dawson tenta di convincere invano Pacey a mettere lo smoking
mentre gli da le istruzioni fondamentali su come ci si comporta in
chiesa e sul ruolo che deve svolgere. Pacey è ancora
frastornato, credo ci odi per quei discorsi che gli abbiamo fatto sulle
bellissime nozze di Joey sulla sua vita da single dongiovanni.
Audrey: Ci siete andati pesanti…e non ha ceduto?
Jack: Credo che la sua comprensione linguistica sia arrivata alla frase
Joey si sposa tra pochi minuti e tutto sommato era all’inizio
del discorso. Se non si da una mossa rischia di perderla sul serio
questa volta. (arrivano Pacey e Dawson)
Audrey: (ciao marinaio finalmente sei salpato dai tuoi vecchi amici.
Cosa mi racconti? Hai conosciuto qualche bella ragazza?
Pacey: Audrey io non…
Si blocca appena vede davanti a se Joey in abito da sposa in compagnia
di Jen. Lei alza lo sguardo e i loro occhi turbati
s’incrociano per la prima volta da un mese. Non riescono a
dirsi nulla e l’atmosfera si fa tesa ed elettrizzante
d’emozioni represse, gli amici si guardano domandandosi per
la prima volta se avevano fatto la cosa giusta ma gli sguardi di Pacey
e Joey erano più eloquenti di mille parole. I quattro
ragazzi si sorrisero un po’ preoccupati per
l’impassibilità degli amici e a mala pena si
accorsero dell’arrivo di Andie ed Andrè dietro di
loro)
Andrè: Cosa sta succedendo qui?
Jen: Qualcosa che doveva succedere anni fa.
Jack: Io opterei secoli fa…siamo sicuri che sono ancora vivi
o dobbiamo tirare qualche sberla per svegliarli?
Audrey: Credo siano meglio secchiate d’acqua ma poi a Joey le
si rovinerebbe il trucco e non va bene. Perché rimangono
impalati?
Andie: Bella domanda…
Andrè: Quale bella domanda? Cosa state combinando?
Perché lui è qui?
Audrey: (si rivolge a Dawson) Amore c’è uno che ti
batte in cecità! Devi esserne fiero. (si rivolge ad
André con una smorfia) Sei proprio duro di comprendonio.
Basta guardarli e capiresti lontano un miglio di cosa stiamo
parlando…
Dawson: Guarda i loro sguardi persi l’uno
nell’altro, dicono tutto quello che le loro bocche tacciono.
André: Dobbiamo sposarci, lei ama me.
Andie: Lei sopravvive con te…ma non è bello
sopravvivere nei ricordi accanto a una persona che non ami, lo abbiamo
provato tutti almeno una volta nella vita.
Dawson: Non puoi fare questo a te e a lei, sarebbe un suicidio
collettivo.
Jen: E pensa se avreste un figlio. (improvvisamente Joey si volta verso
di loro come se si fosse svegliata di colpo)
Joey: André non posso sposarti.
André: Cosa?
Pacey: Hai sentito bene francesino spocchioso! Smamma che il matrimonio
non si celebra più!
Audrey: E’ così che si parla!
Joey: Pacey ti prego! Ragazzi grazie di tutto siete i migliori amici
che uno possa avere ma questa storia è meglio che la sbrigo
da sola. Uscite tutti per favore devo parlare con André.
(tutti escono un po’ preoccupati) Pacey anche tu, esci ti
prego. (Pacey fa una smorfia e lancia un’occhiataccia
micidiale al suo nemico e poi raggiunge gli altri)
Audrey: E tu saresti quello che non era più interessato a
Joey?
Dawson: Bisogna leggere tra le righe amore. (bacia Audrey)
Jen: Ragazzi mi sa tanto che non possiamo aspettare qui
l’addio dei due piccioncini. Mi si sono rotte le acque! (i
ragazzi si guardano allarmati iniziando ad agitarsi)
Capeside, ospedale
Jack: Ma quanto ci impiegano? A quest’ora la bambina sarebbe
già diplomata.
Audrey: Oddio Jack calmati!
Andie: Pacey rilassati, non fare quell’espressione da leone
in gabbia ok? Non serve a niente.
Pacey: Cavolo! (si prende la testa fra le mani e chiude gli occhi
stanco ed esasperato)
Audrey: Te ne ci è voluto di tempo per farti uscire
finalmente frasi che avessero senso. Complimenti Pacey, sei entrato
nella schiera. (gli batte una mano sulla spalla)
Pacey: Quale schiera? (la guarda confuso)
Andie: Quella degli imbecilli innamorati.
Audrey: Hey! Attenta con le parole, non sono imbecille!
Jack: Credo che Pacey c’era già da tempo e voleva
a tutti i costi far credere che non lo fosse. (si siede esausto accanto
alla sorella che gli prende la mano tra la sua)
Pacey: Perché ci mettono così tanto?
Dawson: Ti ricordo che a mia madre ci sono volute ore per partorire
Lily!
Pacey: Non mi riferivo alla bambina ma a Joey.
Jack: Non affrettare ancora più i tempi, sii paziente che il
tuo contributo lo hai già dato!
Audrey: E che contributo, sembravi uno stoccafisso.
Andie: Però ha smosso di nuovo il mondo di Joey, avete visto
come le brillavano gli occhi?
Audrey: Non fare già il film nella tua mente che
già ci pensa Dawson, riconosco quell’espressione
ogni volta che trovi storie nuove da mettere nella cinepresa! (lo
redarguisce lei puntandogli un dito nel petto) Ancora no sappiamo se
Joey farà la scelta giusta, per quanto ne so potrebbe
benissimo chiudersi in un convento!
Dawson: Eri con noi Audrey, l’hai vista pure tu e hai visto
anche Pacey.
Improvvisamente arriva Joey correndo ancora in abito da sposa con le
scarpe bianche in mano, scalza, e con lo strascico sgualcito e
leggermente sporco arrotolato in un braccio. Era agitata e molte
ciocche che le si erano sfilate dallo chignon mentre cercava in tutti i
modi di reggersi in piedi con quell’ingombrante ed
indesiderato abito da sposa.
Joey: Ragazzi scusate il ritardo…ma ho dovuto liquidare un
tipo molto insistente. (sorride radiosamente riprendendo fiato) Come
sta Jen?
Jack: E’ ancora in sala parto. Volevo entrare ad assistere
Jen ma mi hanno cacciato.
Dawson: Finalmente ti sei decisa! (abbraccia l’amica con
affetto per poi passarla tra le braccia di Jack)
Audrey: Hey, ci sono anch’io! Bentornata tra noi coniglietto
ti voglio bene! (si abbracciano pure loro e poi tocca ad Andie,
arrivato il turno di Pacey si crea imbarazzo)
Pacey: Lo hai fatto.
Joey: L’ho fatto e mi sento finalmente libera. Credevo che
tu…
Pacey: Lo so, ma non potevo lottare a lungo contro me stesso. Non
sapevo che oggi…
Joey: L’ho immaginato ma non volevo parlartene
perché sapevo come la pensavi e…
Pacey: Non ti ho dato la possibilità di spiegarti.
L’errore è stato anche mio. Pensavo che
tu…
Joey: Non potevo arrivare fino in fondo, non con
André…non con una persona che non amo, non senza
di te. Credi che…
Pacey: (fa un leggero assenso col viso sorridendo e guardandola con
dolcezza infinita) E’ il destino che ci ha fatti tornare
insieme, l’accordo fa acqua da tutte le parti ricordi?
Joey: (gli sorride felice con le lacrime agli occhi Pacey le si
avvicina e con lentezza le asciuga dolcemente le lacrime con i pollici
e successivamente con le labbra, Joey socchiude gli occhi sospirando)
Mi sei mancato.
Pacey: Senza di te non vivevo, l’unica certezza nella mia
vita è l’amore che provo per te e il solo pensare
che tu stia con un altro mi fa impazzire. Sono solo un egoista scusami.
Joey: Allora siamo due egoisti. Continuavo a pensare di averti perso
per sempre e ormai stavo perdendo la ragione. Vederti li
oggi…
Pacey: E’ stato come svegliarsi da un brutto incubo e vedere
la luce, lo so.
Audrey: Oddio! Mi sta venendo la carie ai denti! Vi completate persino
le parole prima che l’altro le pronunci…altro che
lettura del pensiero!(tutti si voltano verso di lei, compresi Pacey e
Joey che sorridono all’amica) Hey che ho detto di grave?
Jack: Lasciamo stare! Stai rovinando un momento fantastico,
è meglio di stare al cinema mancano solo i popcorn e Jen.
Andie: Se ti sentisse Jen direbbe all’ostetrica di prendersi
una pausa di dieci minuti per assistere allo spettacolo, ci metterei la
mano sul fuoco. (tutti ridono)
Dawson: Se è per questo io l’andrei a chiamare
subito, le piacciono troppo le questioni sentimentali.
Jack: Si specialmente s si deve impicciare. Adesso abbiamo
completamente rovinato l’atmosfera romantica. Ringraziate
Audrey è lei l’artefice di tutto questo!
Audrey: Spiritoso Jack, è la predilezione di ogni gay
l’humour? Oh no! Dawson non farlo!
Andie: Fare cosa?
Audrey: Sta analizzando ogni minimo particolare della scena e
sicuramente si ricorderà questo dialogo a memoria da mettere
nel suo prossimo film. Sei sempre il solito!
Dawson: Piacerà a tutti questa
storia…l’amore vero trionfa. Hanno girato film,
scritto libri e canzoni sull’amore, su quel sentimento che in
pochi conoscono veramente…ma guardando Pacey e Joey in
questo momento si capisce l’amore infinito che provano
l’un l’altro, loro sono la speranza
dell’amore…la speranza che ognuno ha di incontrare
la sua vera anima gemella, anime che si completano…la
conferma che l’amore non è solo un sentimento di
cui tutti parlano ma è reale. Sarà un colossal di
successo…sarà un oscar confermato!
Jack: Senza il consenso dei diretti interessati non ci puoi far nulla
però.
Pacey: Il colossal del secolo…mi suona bene. (Joey gli tira
una gomitata)
Joey: Pacey! Stiamo parlando di noi non di farci un colossal!
Pacey: Noi. Ah che suono dolce odono le mie orecchie. (la circonda con
le braccia stringendola a se con quel solito sorriso sbarazzino e
quello sguardo profondo)
Joey: Allora non pensare minimamente di rendere pubblica la nostra
storia, Dawson dovrà trovare altri polli da spennare!
Dawson: Hey voi due! Siete i miei due migliori amici e non potete farmi
un affronto del genere…è anche grazie a me che
state insieme e che vi siete innamorati anni fa. Non scordatevelo!
Audrey: Zitto Dawson! (lo bacia per farlo tacere e lui risponde con la
stessa passione, ad un certo punto lei si stacca un attimo e si rivolge
a Pacey e Joey) Voi continuate pure! (riprende a baciare Dawson e tutti
gli altri ridono. Ad un certo punto sbuca fuori un’infermiera
e li guarda disorientata)
Infermiera: Siete tutti qui per la signorina Lindley?
Jack: Si come sta?
Infermiera: E’ andato tutto bene, mamma e bambina stanno
benissimo. Jen ha chiesto di far entrare quelle teste calde dei sui
amici, sono le sue parole testuali…credo si riferiscano a
voi.
Andie: Si siamo tutti noi. Andiamo ragazzi! (entrano nella stanza dove
trovarono Jen stanca e sudata sul letto che teneva in braccio la
bambina)
Jack: Oh mio dio è bellissima! (le si avvicina con le
lacrime agli occhi mentre Jen la voltava verso di lui per farla
guardare meglio mentre sbadigliava)
Jen: Ragazzi vi presento la piccola Emma.
Andie: E’ adorabile.
Audrey: Ti assomiglia Jen!
Dawson: La piccola Lindley…mio dio ancora non ci credo! Sei
diventata mamma!
Jen: Succede se non si usano le dovute precauzioni. (lancia
un’occhiata maliziosa in direzione della nuova coppia che
guardava con tenerezza la bambina e giocava con le sue manine)
Joey: Mancano ancora otto mesi Jen.
Pacey si blocca di scatto e si volta a guardare il volto di Joey
raggiante e amorevole, anche gli altri la fissano allibiti mentre Jen
se la ride sotto i baffi coccolando Emma.
Joey: Avevo qualche dubbio ieri ma prima il dottore me lo ha
confermato.
Pacey: Sei incinta!
Audrey: Si ha detto proprio quello…oh mio dio! Pacey su fa
qualcosa!
Joey: Sei felice? (lo guarda titubante e speranzosa. Pacey le sorride e
la prende tra le braccia facendola ruotare a mezz’aria)
Pacey: Felice? Mi hai reso un uomo migliore e adesso il più
ricco della terra…ho te e questa creatura…stiamo
per avere un bambino!
Dawson: Stai per diventare padre amico!
Joey: Stai piangendo.
Pacey: Tu mi hai preso nel profondo Joey e non ti lascerò
mai più andar via…e se commetto o dico qualche
cretinata tirami un ceffone e svegliami.
Joey: Non ce ne sarà bisogno. (si sorridono) Ti amo
Pacey: Ti amo anch’io. (si baciano)
Andie: Ok ora calmatevi futuri genitori! Un po’ di contegno
in ospedale e poi siamo qui per Jen ed Emma!
Jack: E un po’ di pietà per i single! (Pacey e
Joey si sciolgono dall’abbraccio prendendosi per mano e
dedicano tutta la loro attenzione alla nuova nata. Pacey le prende la
mano e le bacia il polso mentre Joey gli sorride finalmente felice. La
scena sfuma sul volto dormiente di Emma)
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