Gradirei un bicchiere del suo amore, signor Armstrong

di ginnyx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una giornata libera, che porta a una situazione fastidiosa, che porta a una scoperta, che porta a una pazza corsa, che porta a un incontro, che porta alle lacrime, che portano a una festa e che festa. ***
Capitolo 2: *** Quando la visione delle cose cambia ***



Capitolo 1
*** Una giornata libera, che porta a una situazione fastidiosa, che porta a una scoperta, che porta a una pazza corsa, che porta a un incontro, che porta alle lacrime, che portano a una festa e che festa. ***


~{Gradirei un bicchiere del suo amore, signor Armstrong

~{Gradirei un bicchiere del suo amore, signor Armstrong.

 

Mi guardo in torno cercando qualcosa e la mia irritazione sale.

Oggi è la mia giornata libera e dove mi ritrovo?

Ma naturalmente nel fottuto bar in cui lavoro ogni santo giorno.

[Che palle.]

Quanto vorrei essere a cazzeggiare in giro per la città o a fare il coglione con Trè.

Invece no!

Il signorino qui ha deciso di rovinarmi la festa.

Esatto, quel demente di Mike oggi deve lavorare.

E sia mai che io lasci il suo bel culetto scattante e sodo e sexy e…

Ehm, ehm… stavamo dicendo?

Ah sì!

Non lascerei mai quel fondoschiena mozzafiato in pasto alle ragazzine con crisi ormonali, che il sabato pomeriggio infestano il locale e non hanno niente di meglio da fare che osservare le mie proprietà.

Oh sì, sono mie e, prima o poi, convincerò Mike a farsi tatuare una bella scritta che lo metta in chiaro a tutti.

Ottima idea! Meglio che me la appunti.

Velocemente cerco nella tasca, tiro fuori un foglietto e incomincio a scrivere.

-Una nuova canzone?- conosco questa voce.

-Mh… più o meno- rispondo vago.

-Allora cosa vuoi?- mi chiede con il vassoio in mano.

Alzo lo sguardo e ammiro la figura davanti a me.

[Mike, semplicemente Mike.]

Sto per rispondere, quando sento dei risolini provenire dal bancone.

Poiché non riesco a vedere bene dall’angolo del locale dove mi trovo, mi sporgo.

Delle ochette stanno ridacchiando, indicando dalla nostra parte.

Oggi gli ormoni volano e la cosa non mi piace, soprattutto se indirizzati al mio biondino.

[Che situazione fastidiosa.]

Sbuffo e faccio per ordinare il solito, quando un’idea mi fulmina.

Oh sì, adesso vedranno quelle ragazzine.

-Che ne dici di un bel bacio?- dico usando la voce roca che ti piace tanto.

Ti vedo irrigidirti e ghigno.

[Non si tocca ciò che è di Billie Joe Armstrong.]

Ora quelle allocche sapranno con chi hanno a che fare.

Afferro la tua maglietta e ti tiro giù.

Osservo il tuo viso farsi sempre più vicino e non posso che impazzire.

Chiudo gli occhi e aspetto.

Aspetto di assaggiare quel sapore unico che solo tu possiedi.

Non attendo altro.

[Mike…]

D’un tratto sento la tua mano sulla mia e apro lentamente gli occhi.

Quello che vedo non mi piace.

Tu hai la testa girata e non mi guardi.

-Mike…?- provo a dire, ma stacchi la mia mano dalla tua maglietta e te ne vai.

[Non capisco.]

Le risate delle ragazzine cessano e cala il silenzio.

Che nervoso.

Cos’hanno da guardare? Provano pena?!

“Povero nanetto! È stato rifiutato” staranno pensando.

Bè, sapete cosa vi dico?

Vaffanculo!

A voi e anche a Mike.

[Quel bastardo.]

Mi alzo facendo cadere la sedia e le decelebrate iniziano a bisbigliare rapite dalla situazione, ma io le fulmino immediatamente.

Subito il brusio smette ed io gli volto le spalle.

[Sto per scoppiare, voglio scoppiare.]

Mi dirigo verso l’uscita a testa bassa e con la mente invasa dalla rabbia.

Non mi accorgo neanche dove vado e, fatalità, sbatto contro qualcuno.

Mi preparo a scatenare la terza guerra mondiale, ma mi accorgo che sei tu.

-Bì…-

Stronzo, ecco cosa sei. Non ci sono altre parole.

Stronzo, bastardo e fottutamente mio…

[Almeno così credevo.]

Non capisco, non capisco e mi fa male.

Non ti degno di uno sguardo ed esco da questo inferno.

Il vento urla contro la mia faccia contratta.

[Non riesco a pensare, non riesco a comprendere.]

-Billie Joe!- Mi sento chiamare.

Non ho bisogno di voltarmi.

L’unica voce che può pugnalarmi il cuore così è la tua.

Stringo gli occhi e incomincio a correre.

[Lontano da questo posto, lontano da te.]

Continuo a sentire le tue parole disperate chiamarmi e fa male.

Sarebbe meno doloroso strapparmi le orecchie.

 

Corro, non so dove cazzo vado e me ne fotto.

[Voglio scappare.]

Sono un codardo, lo sono sempre stato e sempre lo sarò.

La corsa comincia a rallentare e il fiato a finire.

M'insulto da solo, mi sento terribilmente stupido.

Ho rotto quel dannatissimo ma stupendo equilibrio.

[La mia vita è una continua ricerca di questo equilibrio.]

Il problema è che appena lo trovo succede qualcosa che lo spezza, lo scoppia.

Come una bolla di sapone.

Prima con mio padre, adesso con Mike.

[Dio, Mike…]

Un rantolo mi esce dalla bocca.

Fermo la mia insensata corsa e respiro.

Come se questo potesse chiamarsi respirare.

[Il mio respiro è un altro, è qualcun altro.]

Le apnee della vita sono ben altre.

La vita, il sangue, l’aria è altro.

 

Mi siedo su un marciapiede sconosciuto e appoggio i gomiti sulle ginocchia, mentre la mia testa rimane inesorabilmente bassa.

Sono sempre stato pessimo a fingere.

Molti non capiscono chi io sia.

[Dopotutto non hanno torto.]

A volte sono allegro e scherzoso, altre depresso e angosciato.

Altre ancora semplicemente triste.

A volte borioso e sboccato, altre timido e pacato.

Altre ancora semplicemente incazzato con il mondo.

Qual è il vero Billie Joe Armstrong?

Bella domanda.

Solo poco tempo fa ho scoperto che sono tutto questo, senza eccezioni.

[Tutto o niente.]

È stato Mike a farmelo notare, è stato Mike a farmelo accettare.

[Quello stronzo di Mike.]

Sospiro e mi copro la faccia con le mani.

Sono proprio un…

-Coglione-

Spalanco gli occhi che non ricordavo di aver chiuso e mi guardo in torno nervoso.

Chi ha parlato?

-Sono io, lo stregatto, chi altri?-

Mi volto riconoscendo quel tono giocherellone che l’ha sempre caratterizzato.

[Anche se mi chiedo come faccia a leggermi nel pensiero.]

-Trè, ciao.- rispondo tranquillo.

-Coglione- ripete.

Io alzo un sopracciglio perplesso e lui mi guarda scuotendo la testa con fare teatrale.

-Ahh, ma cosa devo fare io con voi due?- a quelle parole m’incupisco.

[È mai esistito un voi?]

-Lo dico e lo ripeto: una scopata e si sistema tutto! Perché gli uomini saggi non vengono mai ascoltati? Roba da pazzi-

Sorrido tirato all’accostamento mentale “Trè” e “uomo saggio”.

[Ma questo è niente in confronto alla notte che sento dentro.]

Si stravacca di fianco a me e mette un braccio in torno alle spalle.

-Se vuoi ti spiego io come fare, ho un paio di mosse che vedrai, ti faranno impazzire. Per esempio c’è quella del…-

-Trè, per favore! Lo vuoi capire? Con una scopata non si risolve un cazzo! Tu… tu non sai cosa ha fatto- concludo esitante con il cuore al limite.

-E che sarà mai? Per caso non ti ha dato il contentino?-

Questo è stato il colpo definitivo.

[Ora esplodo e lo faccio sul serio.]

-Contentino- dico.

-Contentino…- ripeto mentre una risata isterica mi prende.

Non lo guardo neanche in faccia.

-T-tu chiami contentino un bacio? Un solo bacio?! Forse pretendo troppo?! Io… io…-

[Non riesco a continuare, non voglio.]

La verità fa male.

L’ho sempre avuta davanti agli occhi, ma l’ho ignorata fino ad adesso.

La verità fa dannatamente male.

-Io volevo solo un bacio e lui… lui si-si…-

La mia voce incomincia a tremare ed io mi passo il palmo sull’occhio, conscio del fatto che le lacrime sono lì, pronte ad uscire.

-Lui si è… v-vergognato. Lui n-non… io…- balbetto stravolto.

Trè sospira e mi guarda.

Non dice niente, mi blocca solo per il braccio e mi alza la testa.

-Dillo- mi ordina.

Io boccheggio con gli occhi velati.

-Dillo- mi dice con più forza.

Un singhiozzo mi esce involontario e cedo.

Mi butto tra le sue braccia e piango.

L’unica cosa che riesco a dire è scusami, scusami tanto.

[Sono proprio un coglione.]

 

Lui rimane immobile, non so se sconcertato o semplicemente pensieroso.

Poi di scatto mi prende e mi carica in spalla e si mette a correre.

Io, già scombussolato di mio, non ci faccio caso.

Mi butta in macchina sul sedile di fianco a quello del guidatore.

Io continuo a guardarlo, incapace di reagire.

Ingrana la marcia e parte veloce, probabilmente verso casa.

Durante tutto il tragitto non mi ricambiò neanche una volta il mio sguardo, però non staccò mai la sua mano dalla mia spalla, mai.

 

Quando la macchina si ferma, mi guardo in torno disorientato.

-Resterai a casa mia sta notte, solo io e te-

Finalmente i suoi occhi azzurri si posano sulla mia figura a dir poco distrutta.

Gridano, scalciano, pregano.

Fidati di me.

[Trè sarà un folle, ma sa cosa voleva dire amicizia.]

Come a dare il mio consenso, apro la portiera e mi dirigo verso la porta a passo veloce.

Voglio scappare dalla realtà.

Voglio almeno per una notte, essere e non essere.

Io, Trè e basta.

Niente problemi, niente complicazioni.

Solo due amici che si bevono una birra e si gustano una serata assieme.

Mi ricordo che queste cose le facevamo con Mi…

No, basta.

[Niente pensieri per sta sera, almeno per sta sera.]

 

Trè vedendomi ricadere nel mio oblio di pensieri subito corre e mi spinge dentro casa.

-Bene mio caro, stasera ci si ubriaca e si fanno cazzate. L’unica regola? La mia parola è legge e sai cosa comporta questo, vero?- mi chiede con rinnovato entusiasmo.

Io annuisco e decido di dimenticare tutto.

Le lacrime secche pesano sul mio viso.

Ma non me ne curo, non devo curarmene.

Fregatene, ignora, divertiti.

[Che la festa abbia inizio.]

 

 

 

 

***Angolino della squinternata***

Sto per piangere ç_ç, davvero.

Cioè… vi pare possibile che io sia così deficiente? (assolutamente… SI! ndB)

Ecco, un’altra long-fic e pure slash! Questo è sadismo puro!

Di per se doveva essere una one-shot, le mie adorate one-shot… *rimpiange i bei momenti andati* però alla fine continuavo a scrivere e scrivere e scrivere… insomma la cosa si è fatta lunga.

Non vi preoccupate, la storia è giù tutta pronta nella mia testolina, devo solo scriverla (solo?ndB). Non sarà lunghissima tranquillizzatevi, massimo massimo 4 capitoli. Io ne ho in programma un altro, ma conoscendomi probabilmente mi scapperà anche il terzo.

La coppia è palesemente Bike ovvero Billie/Mike per Trè… ehhh il nostro Trè XDXD vedrete cosa combinerà. Piccola parentesi IO AMO QUELL’UOMO (non vero senso della parola, ovvio) .

Vi avviso che potranno esserci dei piccoli riferimenti alle mie ff slash precedenti, ossia “Having a Blast” e il suo seguito “Attento a ciò che dici Dirnt…”.

Potremmo dire che questo è il seguito di “Attento a ciò che dici Dirnt…” ma non è necessario avere letto quella ff per comprendere questa.

Per il titolo XDXD capirete a tempo debito XDXD ha un senso, non l’ho scelto a caso.

Voglio sapere cosa ne pensate? Bì e Mike come vi sembrano? E il mitico Trè?

Fatemi sapere!

Prima di lasciarvi però voglio rispondere alle recensioni alla mia precedente one-shot “Settembre non è finito”:

 

Eldrion300: una nuova commentatrice*O*! benvenuta =^^=. Quando ho visto il video la bocca mi si è aperta e ho pensato “eh????” poi ero perplessa e infine irritata. Diciamo che su quella canzone potevano risparmiarselo, anche se non penso che Bì se la sia presa, lui è un tipo alla mano ma comunque non sarà stato felicissimo, non trovi? Lasciando stare questa cosa ti ringrazio infinitamente per il tuo bellissimo commento. Tu mi fai troppi complimenti >///< sei gentilissima. Penso che con questo capitolo il tuo desiderio sia stato esaudito a parte per il “luuuunga” XD. Grazie ancora per il tuo sostegno, spero di sentirti di nuovo.

 

Helena89: Non volevo farti sentire in colpa perché penso che Bi alla fine non se la sia preso più di tanto però non era neanche felice come una pasqua. Sai che quando ho letto il tuo commento sono andata in paradiso? Non sai quanto mi faccia contenta il fatto che tu abbia capito il messaggio della mia storia. Io scrivo principalmente per questo, per mandare un messaggio e tu riesci a coglierlo alla perfezione. Ti ringrazio solo per questo, veramente. Il rapporto padre-figlio ormai è un marchio di garanzia per me XD c’è sempre, almeno un po’. L-le mie non sono poesie… sono solo… teorie, sono solo le esposizioni delle mie teorie. Possono dare un idea poetica perché io quando scrivo me le immagino come se fossero lette, recitate. Direi che è una cosa più teatrale (io amo il teatro<3). Non so se ti piacciono le slash ma mi farebbe piacere sapere la tua opinione in merito a questa… cosa. Scusami se mi ripeto ma grazie.

 

Mariens: A!!! Dì a Lauren di stare tranquilla, neanche lei è il mio tipo, il mio tipo è Simone (tranquilla non ho ricadute =P). Una filosofa? XD grazie ma non penso, la filosofia è ben altra questo si potrebbe chiamare… riflessioni di vita quotidiana XD. Non posso non mettere i momenti padre-figlio, se no non è una mia ff! La mia ispirazione viene dal mondo che mi circonda, non sono esperienze personali perché io di esperienze sentimentali sono “povera”. Diciamo che la mia ispirazione viene dalla mia curiosità, la mia voglia d’indagare, di andare a fondo alle cose, non fermarmi all’apparenza e poi… io sono una grande estimatrice della vita, la cosa più bella di questo mondo (secondo me). Come al solito mi fai troppi complimenti, sei troppo buona. Nooo fantastico! Lauren cheerleader è da oscar! XD Ecco un altro racconto, anche se questo è più “leggero” rispetto a quelli che scrivo di solito. Bacio anche a te! Naturalmente dì a Trè che un giorno passerò a salutarlo nel suo harem XXX, XDXD.

 

Walking down the boulevard: In effetti non è stata una cosa molto carina fare quello scherzo. Per fortuna Bì, secondo me, non se l’è presa troppo però era meglio non farlo è_é. Joey è sempre straordinario… NB visto che Billie Joe è un po’ fuori portata, io punto al figlio visto che ha la mia età XD. No, a parte questo grazie infinite.

 

ShopaHolic: macciao! Visto?  Ho coniato un nuovo saluto per te XD. Mi fa felice il fatto che tu ti ricordi di leggere le mie storielle (P.S grazie di aver commentato Mental). Sai che la penso esattamente come te su quel video? Io non mi sono proprio arrabbiata ma ero piuttosto indispettita. Secondo me potevano scegliere un’altra canzone, ce ne sono a palate, ma proprio quella dovevano ridicolizzare? Sicuramente non l’hanno fatto in cattiva fede però… Bì con i suoi figli fa eclissare il mondo e si concentra solo su loro, del resto non gliene frega niente. Naturalmente Billie Joe rimane un po’ bambino e inconsciamente i suoi figli lo aiutano a crescere. Non è carino? (oddio sembra che stia parlando di un gatto!XD). Grazie, grazie e grazie, perché per te non uno non è abbastanza.

 

K_BillieJoe: grazie del commento anche se piccolo e veloce! Come ha avuto il numero la radio è un mistero anche per me… accidenti XD. Bè se lo avessero tutti il povero Billie Joe si troverebbe con la linea sempre intasata XDXD. Ciao e grazie ancora!

 

 

Non posso dimenticarmi di chi legge, chi segue e chi preferisce.

Grazie, sinceramente.

Al prossimo capitolo!

 

P.S Ho aggiornato Mental se a qualcuno interessa


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Capitolo 2
*** Quando la visione delle cose cambia ***


~{Gradirei un bicchiere del suo amore, signor Armstrong.

 

Clack.

La porta si chiude e la chiave gira nella toppa.

-Non uscirai da qui finché non te lo dirò io- mi ordina Trè e io annuisco.

[Dove vuole arrivare?]

Mi sento un tantino confuso.

Sono le sei del pomeriggio e dobbiamo passare tutta la serata assieme facendo cosa?

-Ovviamente bevendo, con la musica a palla, facendo gli idioti e imitando quella meravigliosa feccia di celebrità-

Ok, ora più che confuso sono stupito.

[Devo ancora capire come fa a leggermi nel pensiero.]

-Trè ma…- cerco di dire.

-Ah ah ah. Silenzio, qui governa quel gran figo di re Trè. Decido io chi parla e quando-

Non che la cosa mi piaccia più di tanto, però ormai ho accettato.

La sola cosa che mi preoccupa è cosa architetterà la mente malata del mio amico.

[In che guaio mi sono cacciato? ]

 

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.--.--.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..-.-.-.-..-.-.-.-.-.-.-.-.-

 

 

Mi sento un coglione, uno di quelli che ce lo hanno scritto in fronte.

Inutile dire quanto io sia stato bastardo sta mattina con te.

[Mi sento uno schifo.]

Io non volevo… non… non so cosa mi sia preso.

È da poco che stiamo insieme, è da poco che sono riuscito a dirti ciò che provo.

E invece di inchiodarti per ore nel letto che combino?

[Eppure io ti amo, ti amo da sempre.]

Oggi era il tuo giorno libero mentre io, dannazione, dovevo lavorare.

Mi sarebbe piaciuto tantissimo cazzeggiare insieme a te e Trè.

Invece dovevo servire al locale, una palla mortale, diciamocelo.

Appena ho sentito la campanella della porta suonare ero pronto a vedermela con un’altra orda di ragazzine con problemi ormonali, è stata una sorpresa vederti.

Ti sei seduto in un tavolo in angolo, come tuo solito, e hai incominciato a guardare verso il bancone, verso di me.

[Mi piace essere il tuo centro, non desidero altro.]

Volevo venire subito da te, ma il proprietario mi ha chiamato per “discutere”.

Niente di strano, tranne per il fatto che il suo discutere non includeva la mia opinione.

Per dieci minuti circa è stato lì a fare il suo sproloquio, mentre io stavo per farlo fuori.

[Non sono mai stato violento, tranne quando si parla di te.]

Ero rimasto sconcertato dalle sue parole.

Praticamente ci aveva visto il giorno prima baciarci all’uscita da lavoro.

Secondo lui quell’ atteggiamento non giovava alla reputazione del locale.

[Bastardo omofobo.]

Certo, la reputazione del locale!

Avrei voluto mandarlo a quel paese e lo stavo per fare, ma poi ho pensato.

Ho pensato che questo lavoro mi serve.

Ho pensato che senza non avremmo potuto continuare a vivere nel nostro appartamento.

Ho pensato che in questo periodo è difficile trovare un impiego.

[Ho pensato a noi.]

Dio quanto avrei voluto non farlo.

Il tuo sguardo mi ha ucciso.

Eri sconvolto, ferito, tradito.

Proprio da me.

[Io che avrei dovuto proteggerti.]

Quando mi hai chiesto un bacio con quella voce che mi fa impazzire, stavo per saltarti addosso, non capivo più niente.

Poi hai incominciato a tirarmi giù, lentamente, troppo lentamente.

Avevo la gola completamente secca e il corpo rigido.

[Ero in tuo potere.]

Poi mi sono ricordato del “discorso”.

Ho messo una mano sulla tua e ti ho fermato.

Tu avevi ancora gli occhi chiusi, speranzoso.

Ho voltato la testa, non riuscivo neanche a guardarti.

[Stronzo e pure codardo.]

Il resto è successo troppo velocemente per rendermene conto.

Io che mi allontanavo.

Tu che mi chiamavi.

Le ragazzine che bisbigliavano.

[Crack, il cuore si è rotto.]

Gli occhi mi bruciavano e la voglia di urlare era tanta.

Sono andato di là dal bancone e ho fatto finta di niente.

Sono sempre stato bravo a sopprimere le emozioni, lo sai.

[Ma con te, quando si parlava di te, era un’altra storia.]

Poi sono ripartito in quarta con le ordinazioni, cercando di non guardare verso quel tavolo.

Tenevo lo sguardo basso quando, dopo aver servito una coppietta, sono caduto per terra.

Avrei urlato in faccia a chiunque in quel momento, ma quando mi accorsi che eri tu…

-Bì…-

Riuscii a dire solo questo, nient’altro.

[Avevo il tuo nome incastrato tra le labbra, bloccato.]

Bì, solo tu.

Un soprannome sciocco, ma che era capace di farmi impazzire.

Solo che in quel momento mi stavi facendo impazzire per un altro motivo.

Avvertivo il tuo dolore, avvertivo la tua anima graffiare, avvertivo il tuo cuore urlare.

[Erano le stesse sensazioni che provavo io.]

Non mi guardasti neanche in faccia e, con il viso contratto, ti gettasti sulla porta.

In quel momento un enorme paura mi vibrò per tutto il corpo.

-Billie Joe!- gridai disperato.

Non feci in tempo ad uscire dalla porta che tu eri corso via.

Gridai il tuo nome altre volte, ma tu aumentasti la velocità.

Non ti corsi dietro, no.

Rimasi ad osservare la tua schiena allontanarsi e la tua figura sparire.

[Dio, quanto sono patetico.]

Ritornai dentro il locale e ripresi il mio lavoro.

Coglione.

Ritornai dentro e servì diverse persone.

Coglione.

Ritornai dentro e sorrisi alle ragazzine.

Coglione.

Ritornai dentro ed esorcizzai il mio cuore.

Coglione.

Ritornai dentro e ti eliminai dalla mia vita.

[Qualcuno mi uccida.]

 

 

Un uomo non dovrebbe mai piangere eppure le cose che escono dai tuoi occhi mi sembrano lacrime.

Come lo spiegheresti Mike, anzi Mikey?

 

-Billie Joeee!-

 

Questa è la realtà.

Gli uomini piangono, forse anche troppo.

Sono esseri patetici, deboli e inutili.

E la cosa divertente è che lo sanno, lo sanno tutti ma lo ignorano.

Poveri illusi, stolti senza speranza.

Vi siete mai chiesti cosa rimane quando la luna fa capolino nel cielo?

Solo la scia di un giorno perso.

Solo un sogno vuoto e una vita gettata al vento.

Un amore che non ha fatto in tempo a sbocciare… non è così Mikey?

 

-B-Basta… ti prego basta io…-

 

Tu cosa?

Povero piccolo ingenuo umano.

Tu non hai ancora capito niente della vita, NIENTE!

 

-Io… non so… Billie Joe…-

 

Se avessi capito qualcosa, brutto coglione, ora non saresti qui.

Non saresti sul divano di casa tua a ricordare questo fottuto giorno.

Non saresti qui a compiangerti e a gridare un nome che ormai non ti appartiene più.

 

-N-No Bì…-

 

Sì, il tuo caro Bì.

Quello che tu chiami amore.

Mi viene da ridere a pensarci, quante menzogne questi umani.

Tu non lo ami.

 

-Non è vero! Io… io lo amo più di me stesso! Farei qualsiasi cosa per lui, voglio soltanto che lui sia felice, che rida e che non pianga mai più, mai più…-

 

E allora vai! Vai stupido umano!

Corri, inseguilo, trovalo.

Mostrati per quello che sei, per quello che provi.

Dimostragli che sì, sei uno stronzo bastardo, ma lo ami.

Oh se lo ami.

 

-Billie Joe… Bì… l’unico…-

 

 

Un uomo dovrebbe essere debole, patetico, inutile eppure quella che vedo nei tuoi occhi mi sembra un nuovo sentimento, che neanche tu riesci a comprendere.

Come lo spiegheresti Mike, anzi Mikey?

 

 

 

 

 

***Angolino della squinternata***

Innanzi tutto non chiedetemi da dove sia saltata fuori la parte in grassetto XD non lo so neanche io, mi sono lasciata guidare dall’Ispirazione, che si sa, è una prima donna.

Spero che questo capitoletto vi sia piaciuto. Questa è la visione della storia da parte di Mike, come avrete certamente notato. Altamente emo come avrete potuto notare XD.

Devo dire che questo capitolo non era neanche programmato, è nato così, spero che vi sia piaciuto. Penso che le parti in grassetto sarebbero quelle che avremmo voluto dire tutti noi, almeno una volta, ai personaggi di una ff, io l’avrei voluto fare un sacco di volte XDXD.

Mi farebbe piacere sapere se per voi sono andata OOC, perché ho paura di sì… ma quando si va in prima persona è questo il rischio… ma io ODIO fare i personaggi OOC quindi vi prego di avvertirmi ogni qualvolta io lo faccia, vi sarò eternamente grata.

Mi scuso anche per il capitolo così corto, ma tra l’ispirazione e la mezza idea di prendermi una pausa da questo fandom… insomma è andata così XD

Ah ultima cosa (prima delle risposte al precedente capitolo) prometto!

Mia cara ShopaHolic… ti avevo promesso la carta fedeltà? Ebbene io mantengo le promesse infatti… eccola qui!!! So che non è un gran che ma spero che ti faccia un po’ piacere (se la preferisci senza brillantini, ho anche quella versione)

 

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