Sottomissione d'Amore

di La Evans
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Life ***
Capitolo 2: *** Castello ***
Capitolo 3: *** Sarà mia ***
Capitolo 4: *** Il mio capo ***
Capitolo 5: *** Punti da Chiarire ***



Capitolo 1
*** Life ***


Sottomissione d’ Amore

        Sottomissione d’ Amore

 

Carissime rieccomi ! Direte ma questa che vuole? Eh beh ero seduta,anzi distesa nella classica posa del relax a vedere il mio telefilm preferito “Flor” e si è accesa la lampadina. E che lampadina. Ho un’altra storia da scrivere e a finirò,sicuro! Ma questa idea malata ormai mi ha contagiata e l’ho voluta scrivere . Vi chiedo umilmente di lasciare dei commenti,anche solo due parole,per dirmi se vi piace o meno la storia,perché se non piace l’unica cosa da fare è non continuarla a scriverla.

1.      Life

 

POV Bella.

Buio,stelle,aria calda,aria estiva. Era quello che vedevo e sentivo da ormai una vita.

Quella sera in particolare ero come mio consueto seduta su una lurida sedia pieghevole di legno e aspettavo che qualcuno arrivasse.

Eravamo tutte ferme ai margini della strada e anche se il caldo afoso ci circondava avevamo accesso del fuoco per incuriosire i passanti e farli fermare.

Io mi trovavo più in disparte delle altre e assaporavo lentamente la mia sigaretta Malboro.

Il fumo acre che entrava nei polmoni e che poi espellevo dalle narici e dalle labbra era rilassante.

La tensione,la rabbia grazie a quel fumo svanivano insieme a lui. La mia di certo non era una vita felice e facile,ma era soltanto la conseguenza del male che avevo dovuto sopportare. Un tempo abitavo in una città piovosa e umida,Forks,nello stato di Washington insieme all’allegra famiglia perfetta,o così pensavano gli altri. Mia madre era la classica pettegola che amava stare al centro della situazione e mio padre lo sceriffo della città,uomo introverso e solitario. Si erano sposati giovani e io ero stata concepita quando loro avevano miseramente 18 anni.

Il loro matrimonio era stata un’unione frettolosa e negli anni si stava raffreddando. Quando infine compii sei anni i miei decisero di regalarmi per il mio compleanno il loro divorzio.

Ero già di per me una bambina chiusa,ma quella notizia mi portò a una chiusura totale. Parlavo poco,mangiavo poco e vivevo poco. Vedevo i giorni passare,il sole tramontare e la notte ritornare,i miei genitori andavano avanti e indietro tra carte varie,avvocati cinici e io sedevo da sola dinanzi a quella disgrazia,ma il colmo arrivò quando tornarono dalla loro udienza con il giudice,mio padre aveva uno sguardo afflitto,sottomesso mentre quello di mia madre era felice,contento,allegra perché poteva  tornare a essere una puttana.

Io sedevo sulle scale e guardavo la porta con uno sguardo vitreo,spento. Ero una bambina ma tutto ciò mi aveva fatto crescere,i miei compagni di classi vedendomi già matura mi chiamavano “nonnina” mentre le maestre mi osservavano pietose,quanto odiavo la pietà,niente poteva essere peggiore di tutto ciò.

Quando poi la porta di casa si aprì fu la fine.

 -Tesoro della mamma verrai a vivere con me,ce ne andremo in un paesino soleggiato pieno di bei uomini e surfisti- decretò lei allegra,mentre mio padre la guardava sempre più sofferente e io sempre più schifata. La mia risposta? Non vi furono parole,ma un sempre e complesso gesto. Mi alzai dalle scale,mi avvicinai a lei con un passo lento e misurato,la guardai con freddezza e le sputai ai piedi,con la più grande indignazione del mondo. Corsi in camera mia e mi ci chiusi per una settimana,permettendo di far entrare solo cibo e bevande.

Poi dovetti partire e contro ogni mia volontà mi trovai a Phoenix con quella che ormai consideravo un’estranea. I giorni passavano, anche gli anni e crebbi,mi allontani sempre più da mia madre e cercavo di passare più tempo con mio padre che era rimasto il mio unico amico. Nel letto di mia madre passavano ogni sera degli uomini diversi e lei definiva tutto ciò un divertimento mentre io una totale vergogna. All’età di 17 anni mi feci i primi amici,gente diciamo affidabile,i soliti teppisti;probabilmente era per infangare la buona immagine di mia madre che si era risposata  con un ricco giocatore di baseball,Phil,odiavo anche lui.

Quando una sera,dopo una notte brava all’insegna di alcol,fumo e discoteca,arrivammo dietro a dei capannoni dove una miriade di gente strana si aggirava moribonda. I miei amici comprarono della roba e mi chiesero di prenderla. Ero insicura,non ero mai arrivata a questo limite,ma pur di infangare il nome di mia madre avrei fatto di tutto,anche uccidere. Sniffai a pieno della cocaina,mista a non so cosa,e ne presi tanta,forse troppa,tanto che quando ritornai a casa ridevo sguaiatamente senza un motivo e svegliai i due coniugi perfetti.

-Bella,amore mio che ti succede?- mi chiese apprensiva,sembrava quasi che le importasse di me,tanto che un barlume di speranza nacque.

-Perché mi fai questo? Perchè mi infanghi così?- e dopo quelle parole divenni più spietata di prima presi la prima cosa che ebbi davanti,un coltello e mi lanciai su di lei con il chiaro intento di ucciderla senza pietà. Ma Phil mi fermò quando vide che avevo pugnalato l’addome di mia madre,vendetta,pura vendetta era quella che sentivo scorrere nelle vene e così incominciai a ridere spietata. Phil chiamò un’ambulanza che prese mia madre e la polizia prelevò me,portandomi in centrale. Passarono diversi giorni e così qualcuno venne a pagare la mia cauzione e mi liberò. Quando uscii vidi mio padre,corsi felice da lui,ma non ricambiò la mia stretta e vidi nei suoi occhi una rabbia intensa. Mi portò in un albergo e mi disse con voce piatta di dormire.

-Perché non mi parli? – chiesi affranta.

-Perchè Bella,perché? Perché sei diventata un mostro,un pozzo vuoto,senza sentimenti. Ti sei drogata e hai accoltellato tua madre uccidendo il bambino che portava in grembo- mi urlò arrabbiato. La difendeva? La stava difendendo? Dopo tutto quello che gli aveva fatto lei?

-Io sono un pozzo senza sentimenti? Ma ti sei sentito? E ti sei mai chiesto perché lo sono diventata? Per colpa tua e sua,la colpa è tuta vostra,se non mi aveste abbandonato,se mi aveste capita e amata non sarei arrivata a questo,ma siete uno più egoista dell’altro e non posso dire chi tra voi due è il peggiore. Mi avete sfruttata e poi depositata in uno sgabuzzino come un vecchia scopa. Avete mai pensato come sono mai stata io? Mai. Ora una vita è morta,è la punizione che si merita perché lei ha ucciso la mia vita-.

Tutta la frustrazione e la rabbia ormai l’avevo esternata,ma neanche lui capiva,nessuno capiva,ero ormai sola davvero. Scappai da lui e da tutto questo. Mi recai a Las Vegas dove un omone di nome Dave,dai capelli e occhi scuri mi salvò dalla strada e mi offrì quello che ora era la mia salvezza tra le fiamme dell’inferno.

-Bella!Bella!-mi sentì chiamare e così uscii da quella nube di ricordi,così sciocchi,così passati.

Era Chantal a chiamarmi,una ragazza nera,di origine marocchina,dai capelli folti e ricci,occhi scuri e un fisico da paura.

-Si dimmi- risposi atona,ma cortese.

-Preparati sta arrivando carne fresca- mi disse sorridente. Mi sistemai i decoltè neri e il mini vestito ( Qui il vestito -> http://fl1.shopmania.org/files/immagini/12121/vestito-a-tubino-nero-nero-jasmine-tube-dress-with-side-slits-taglia~12120328.jpg ),forse chiamarlo vestito era troppo davvero. Sistemai anche i lunghi boccoli mogano e mi misi in posizione,una gamba in fuori in una postura sexy.

Vi chiederete cosa sia io? Una puttana,prostituta come volete chiamarla voi. Sono ormai quello che era mia madre moralmente,ma per lo meno io vengo pagata.

Le macchine che correvano veloci per le autostrade di Los Angeles,ma rallentavano una volta intraviste le nostre posizioni, un paio di macchine si fermarono dinanzi ad altre mie colleghe,mentre dinanzi a me si fermò una Ferrari rossa. Stasera avrei avuto un bel po’ di soldi. Gli uomini mi richiedevano a grandi linee,tanto che quasi mai venivo in strada,ma anzi venivo prenotata ;loro amavano la mia determinazione o finta sottomissione,la mia pelle pallida e soffice,il trucco non esagerato,anzi quasi del tutto inesistente,ma ero così bella di natura,dicevano loro e Dave,lui ormai per me era un padre.

Il ragazzo della macchina suonò il clacson e io mi avvicini sinuosa.

-Dimmi- dissi con freddezza e indifferenza.

-Servizio completo- decretò lui abbassando il finestrino. Io sorrisi e entrai nella macchina per poi dirigermi verso il mio lavoro.

 

                                                                 **********

-Drinnnnnnnnnnnnnnnnn!-.

Il sonno mi abbandonò e la realtà ritornò. Mi alzai dal mio letto a baldacchino e con solo l’intimo uscì dalla mia stanza e scesi le scale. Abitavamo tutte in un enorme casa,quasi albergo,anzi un reggia,ci trattavano bene. Noi dipendevamo da un capo,un uomo che non conoscevamo e Dave era solo il suo generale. Si diceva che era un uomo dalla bellezza eterea,un dio greco e che solo poche ragazze,che adesso non vivevano più con noi e che erano passati al “grado superiore” cioè quello di soddisfare il grandissimo e onoratissimo capo,potevano vederlo. Patetiche.

Quando entrai in cucina le trovai tutte sedute intorno a una tavola ben bandita.

-Buongiorno a tutte! Buongiorno Greta!- salutai mentre davo un leggero bacio alla nostra domestica,quasi mamma,Greta,di origine tedesche.

-Buongiorno a te carissima,siediti ti porto subito la tua colazione- rispose Greta e io andai a sedermi tra Jessica e Angela,le mie migliori amiche,la prima estremamente impicciona,estroversa e pettegola,mentre la seconda timida ,chiusa e riservata. Eravamo considerate il “triangolo delle Bermuda” perché tutte e tre opposte,ma molto amiche.

-Bella! Era ora- decretò Jessica mangiando un cornetto alla crema.

-Ma lasciala stare,si starà stancata!- mi difese Angela e io le sorrisi per ringraziarla.

Greta mi servì il caffé nero,lungo e amaro accompagnato da un cornetto alla Nutella,la cosa che più amavo.

-Come è andata ieri sera?- mi chiese Jessica curiosa.

-Era davvero insaziabile, è arrivato con una Ferrari rossa- risposi stanca.

-Oddio una Ferrari e lo dici con così indifferenza? Fosse così anche a me- decretò Jessica sognate poggiando il mento sul palmo della mano e spostando lo sguardo in cielo. Sognatrice e patetica.

- E dove ti ha portata?- chiese questa volta Angela. Giusto,non potevamo portare nessuno qui e nemmeno potevamo uscire senza permesso,potrà sembrarvi un carcere,ma era molto meglio.

- A casa sua,una villa sul mare con piscina,ma se ha il mare la piscina che ci sta a fare?- dissi senza capire la voglia del superfluo della gente.

- E a letto com’era?-intervenne di nuovo Jessica.

-Passabile- risposi atona bevendo il caffé.

-Ma per te sono tutti passibili,non c’è n’è mai uno accettabile?- domandò Angela esasperata.

-Probabilmente no- dissi con ovvietà.

-Tu Jess?- chiesi questa volta io.

-Una schifezza,era un vecchio di 50 anni e ce l’aveva più moscio di una banana appassita- rispose l’interpellata annoiata.

-E tu Angela?- continuai e lei arrossì :- E’ ritornato lui!-.

Angela era da un paio di mesi che aveva conosciuto un ragazzo,Ben,e si erano innamorati,naturalmente nessuna di noi poteva avere rapporti con un cliente,ma loro si erano innamorati.

-E com’è stato?- chiese sempre quell’impicciona di Jessica.

-Come sempre Jess,magnifico- rispose Angela sognante.

Continuammo a parlare tra di noi  con le altre compagne fino quando non entrò con grande galanza nella sala Dave.

Tutte ci alzammo e lo salutammo e seppure eravamo in intimo  non ci vergognavamo affatto,l’ho detto era come un padre.

-Ehi bamboline!- rispose lui ai nostri saluti e per ultimo abbracciò  me.

-Bella come va? Ieri sera sei andata tra le belve grezze?- mi chiese ghignando.

-Si,dopotutto non avevo nient’altro da fare- risposi alzando le spalle indifferente. Il suo sguardo di solito sempre divertito e solare divenne serio.

-Bella vieni con me,devo dirti una cosa- e andammo nel suo piccolo studio,non troppo lontano dalla mia stanza.

-Cosa c’è?- chiesi apprensiva una volta seduta sul divanetto.

-Mi dispiace Bella non volevo che arrivassi a questo,ma purtroppo è un ordine- annunciò sconsolato sedendosi dietro la scrivania e prendendosi il viso tra le mani stancamente.

-Ora mi preoccupi,cos è successo?- dissi alzandomi nervosa.

-Il capo ti vuole- decretò asciutto e mi parve di cadere in un baratro.

Tutte al mio posto sarebbero saltate di gioia,le ragazze del capo venivano mandate in un vero e proprio castello dove ogni lusso era permesso,ma si sapeva anche che verme lurido e viscido fosse il capo,senza pietà,senza cuore,ma tremendamente bello. Io non volevo,ritenevo la chiusura in quel posto una prigione.

-Come?- chiesi stupida cercando un appiglio per credere di aver sentito male.

-Hai sentito bene,ho cercato in questi anni di nasconderti,da quando ne avevi 18 di anni ne sono passati 4 e ho cercato sempre di coprirti perché non ti prendesse,ma ieri per pura casualità si è ritrovato sul mio computer un tuo profilo e i suoi occhi si sono accessi dalla bramosia,ti vuole,ti pretende e ormai sei già sua. Non l’avevo mai visto così accanito e preso,ma lo immaginavo che gli facessi questo effetto-.

Vuoto. Ecco quello che provavo,cosa potevo mai fare? Rifiutarmi? E a cosa sarebbe servito se nessuna risposta né positiva né negativa poteva essere accolta,ormai il capo aveva deciso e io dovevo solo sottostare.

-Quando parto?- chiesi sottomessa.

Dave alzò gli occhi e li incrociò con i miei cioccolattosi:- Immediatamente-.

 

Angolo autrice:

Heyyyy,si lo so il capitolo fa schifo e io sono una pazza,ma che ci posso fare? Posso solo aspettare che voi commentiate,spero lo facciate,perché se ci saranno un buon numero di commenti io continuerò,sennò l’avventura finisce qui. Un bacione a tutte TanyaCullen.

Vi ricordo la mia ff: L’amore non dice bugie,andate sul mio profilo la trovate lì.    

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Capitolo 2
*** Castello ***


2

                                                                  2.Castello

 

POV. Bella

 

Tutti i ricordi,tutti gli oggetti di una nuova vita,tutta quella allegria finta la rinchiudevo dentro una stupida valigia,che mi avrebbe portata verso un nuovo inferno. Non so se la mia vita sia solo un susseguirsi di eventi spiacevoli,infernali e come si dice:la ruota della fortuna continua a girare,ma sembrava che la mia invece non avesse mai iniziato il suo percorso.

A cosa servivano i sentimenti? A cosa serviva un Dio che poi non ti aiutava? La mia mente semplicemente mi dice che niente di tutto ciò esiste veramente,mentre una parte remota del mio cuore mi sussurra che basta continuare a crederci,continuare a essere sé stessi per trovare un compromesso con la vita.

Nessuna foto animava la mia stanza,nessun oggetto futile,solo le cose più essenziali:vestiti,scarpe,pochi gioielli e qualche profumo. Tutto scorreva intorno a me,le persone e le situazione e io come sempre rimanevo immutata.

Tirai la cerniera della valigia e mi rinchiusi nel bagno per prepararmi. Immediatamente. Questo era stato l’ordine e io come sempre dovevo sottostare. Come avrei voluto di nuovo prendere un coltello e pugnalare questa volta la vita stessa,ma lei era più veloce di me e prevedeva ogni mio gesto.

Mi guardai allo specchio e vi vidi solo un corpo inerme e sottomesso. I capelli scendevano a boccoli su quella pelle lattea e gli occhi di fuso cioccolato erano spenti,privati della loro vitalità prima che questa potesse nascere davvero. Quanta sofferenza ancora avrei dovuto sopportare? Quante ancora persone ciniche e fredde avrei dovuto incontrare? Non lo so. Ma una cosa da tutto ciò l’avevo imparata, tutto si ripaga con la stessa moneta. I duri di cuori vengono affrontati solo da altri duri di cuore,sempre che questi ce l’abbiano un cuore.

Il marmo era duro e noi in fondo eravamo fatti della stessa pasta,moralmente. Adesso sono quello che sono e non posso più cambiarlo,posso solo percorrere quel sentiero che mi avevano tracciato stando come sempre zitta e taciturna.

Sospirai,così senza un motivo,forse affranta o forse nostalgica,non ne ero sicura. Aprì l’acqua del box della doccia e mentre l’acqua scendeva per miscelarsi meglio mi denudai.

Quando tutto fu pronto entrai nella doccia e i muscoli fino ad allora ancora tesi iniziarono a rilassarsi. La tensione,la preoccupazione e la rabbia repressa sfumavano via insieme al vapore che nasceva dall’acqua. Una volta che l’acqua iniziò a diventare fredda uscì dal box e mi strinsi in un accappatoio bianco,candido e soffice. Mi asciugai con cura,passai sulla pelle uno strato di borotalco,indossai prima l’intimo e poi gli abiti che avevo scelto,né esagerati, sciatti.

( Qui i vestiti di Bella ->  http://www.polyvore.com/cgi/app ). Entrai nella mia stanza e la guardai un’ultima volta:adesso era più vuota che mai,come il mio cuore,pronto a sopportare una nuova situazione che non  prometteva niente di buono. Sentii bussare alla porta e mormorai atona un “Avanti” stentato. Sulla porta c’era Dave che mi guardava con tristezza e rammarico,nemmeno lui voleva tutto quello ed ero sicura che si dava delle colpe inutili.

-Dave non è colpa tua,davvero,prima o poi doveva succedere e poi sono contenta che sia successo,per lo meno cambio aria- dissi avvicinandomi e toccandogli una spalla con fare consolatrice.

-Non mentire Bella,non ci riesci o per lo meno non con me- mi canzonò li severo ma dolce.

-Andiamo che devo ancora salutare le altre- sviai l’argomenti,gli diedi le valigie,presi un bel respiro e scesi le scale. Arrivata in cucina vidi tutte le mie colleghe indaffarate nei loro hobby e in particolare Angela e Jess che giocavano a scacchi,avrebbero perso una vita intorno a quel gioco.

Mi avvicinai titubante e rassegnata e quando sentirono il rumore dei miei tacchi si girono e sgranarono gli occhi.

-Cosa succede Bella?- domandò preoccupata Angela,a lei non sfuggiva niente.

-Me ne vado- dissi semplicemente.

-Come? Cosa? Quando? Perché?- si agitò Jessica alzando la voce e facendo girare anche le altre che attente ascoltavano il nostro discorso.

-Il capo mi ha scelto,devo andare da lui- spiegai semplicemente,fredda.

Jessica e le altre spalancarono gli occhi :- Oddio! Ma è fantastico!- gridò esultante- so che è un gran pezzo di figo!- ecco! Lei non capiva.

-Non tornerai più vero?- domandò Angela triste,lei invece capiva.

-No- asciutta,essenziale,più di così non mi potevo sbilanciare.

-Questo è un arrivederci Bella,me lo sento- affermò sicura Angela e mi abbracciò e io con delicatezza ricambiai. Vorrei crederci anche io,avrei voluto dirle,ma sapevo che la realtà era più dolorosa e diversa di quanto apparisse.

Mi avvicinai a Dave e annuendo gli annunciai che potevamo andare. Insieme ci avviamo alla limousine,caricò le valigie mentre io salivo nei posti di dietro.

Il motore rombò e la vettura parti,verso una meta che ero certa mi avrebbe riservato molte sorprese.

 

                                                                      *******

Era davvero un castello,di quelli moderni,dove il lusso era da per tutto,una piscina enorme,campi di tennis,basket,pallavolo e golf circondavano l’abitazione. Di certo questo capo non si faceva mancare niente (Qui la foto della casa-> http://www.iolusso.com/wp-content/uploads/2009/05/ville-di-lusso.jpg  ). Non riuscivo a comprendere perché così poche persone avevano bisogno di grandi dimensioni per poi sentirsi soli. Non era la grandezza dei propri beni a rendere grandi le persone,ma quella dell’animo e di certo quello che vedevo mi comunicava che questo messaggio il caro capo non lo condividesse per niente.

L’autista parcheggiò l’auto nel garage e un cameriere venne a prendere le mie valigie,mentre Dave mi scortava nella mia stanza. L’interno di quel castello era magnifico,tutto arredato con un gusto semplice,ma elegante e sofisticato. La casa e tutto il resto era immenso e ci avrei scommesso,mi sarei persa più di una volta. Dave all’improvviso si fermò dinanzi una porta bianca e l’aprì mostrandomi la mia stanza. Era color bianco-panna,proprio come tutta la casa,in stile classico,vi era  addirittura un camino,libreria e un armadio immenso;il letto era grande e dalla vista comodo. (Qui la camera di Bella->http://www.csm.toscana.it/prodotti_foto/f1605-Camera%20da%20letto%20-%20Bedroom.jpg )

-Bella- mi chiamò Dave e io  mi girai a guardarlo.

-Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi- affermò sicuro,ma sapevamo entrambi che non avrebbe potuto fare ugualmente niente.

-Lo so Dave e grazie,davvero- risposi sincera,anche se i sogni non erano di certo realtà.

Chi aveva detto che ogni sogno diventa realtà? Ah si Cenerentola. Le fiabe sono belle,incantevoli,ma si sa le favole rimarranno solo favole;ricordo quanto ci rimasi male nel constatare che ogni singola parola,ogni singola sillaba di quei libri non erano vere e da allora avevo smesso di leggerle,anche se amavo i classici, il mio preferito era “Orgoglio e Pregiudizio” della Austen. I suoi racconti scritti in maniera così fluida,così semplice nello spiegare dei concetti così complicati  la rendeva quasi una creatura immaginaria,difficile da credere che quel ben di Dio l’avesse scritto lei.

-Questa come avrai capito è la tua stanza,il bagno è in camera,la sala pranzo è giù proprio alla fine del corridoio principale,mentre alla fine di questo c’è una grandissima libreria,so che ami leggere e il capo ti ha dato il permesso di accedervi- dichiarò solenne.

Io lo fissai stupita e dubbiosa:- Il capo legge?- un uomo così lurido sapeva anche leggere?

-Lo so che il capo non è il migliore delle persone,ma è un uomo di grande cultura,anche se è molto giovane- rispose mentre si avviava alla porta.

-Perché quanti anni ha?- chiesi curiosa.

-25,ma adesso vado,ci vediamo domani mattina- e così uscì dalla stanza.

Come poteva un ragazzo di soli 25 anni essere così? Gestire cose più grandi di lui,dettare regole che solo un uomo maturo e pazzo sarebbe stato capace di mettere su tutto questo,eppure lui a soli 25 anni si era guadagnato un’intera nazione.

Impiegai un oretta per sistemare le mie cose e ambientarmi nella nuova camera.

All’improvviso sentii bussare alla porta e mi si gelò il sangue nelle vene. Era lui? Stava già reclamando quello che ormai era suo?

-Entra- dissi fredda,ma tutte le mie preoccupazioni sfumarono via quando vidi alla porta una ragazza,anzi una dea,dai lunghi capelli biondi,gli occhi azzurri e un fisico da paura.

-Posso?- chiese cortese e io rilassai i muscoli e sospirai dal sollievo.

-Certo- risposi a tono.

-Piacere io sono Rosalie e sono la tua vicina di camera- mi disse sorridendomi sincera,forse non era tutto negativo in questo posto. Indossava dei vestiti alquanto striminziti,ma se lo poteva permettere.

(Qui i vestiti di Rosalie-> http://www.polyvore.com/cgi/app ).

-Io sono Bella- risposi porgendole la mano che lei prese prontamente per stringere.

-Forse ti sembrerò invadente,ma credevo fosse corretto presentarmi e farti ambientare-.

-Si grazie,sei davvero molto gentile- e lo era davvero.

-Sei anche tu una “sottoposta” del capo?- chiesi adirata e sarcastica e lei capendo il mio umore rise di gusto.

-Non sei felice di stare qui giusto?-.

-Giusto- risposi annuendo.

-Comunque per risponderti alla domanda di prima, no!Non sono una “sottoposta” di Edward-.

-Edward chi?- chiesi sorpresa.

-E’ il nome del capo,non lo sapevi?- domandò scioccata,come se fosse la cosa più naturale del mondo.

-No- risposi accigliata,Edward,che nome antico e misterioso.

-Scusa per l’invadenza,se non sei una sottoposta di Edward o chi sia,che cosa ci fai qui?- domandai poi ragionando sulle sue parole.

-A quanto vedo non sai niente- e la mia faccia fu più sufficiente di una risposta verbale – comunque il capo principale di tutto ciò è appunto Edward,ma i suoi diciamo “vici” sono Emmett e Alice,suo fratello e sua sorella,io sono una concubina di Emmett,mentre mio fratello Jasper è il gigolò di Alice-.

Oddio ma questa sembrava una soap-opera,davvero! Addirittura anche una donna aveva per sé una schiera di uomini pronti a  servirla.

-Tuo fratello fa il gigolò?- chiesi come se volessi una conferma che tutto ciò fosse vero.

-Esatto- affermò con leggerezza.

-E questo vuol dire che questa Alice ha una schiera di uomini al suo volere?-.

-Ti sembrerà strano,se non impossibile,ma non ce li ha,vuole solo Jasper. Non so perché,ma mi fido di te  e questo che ti dico non devi dirlo a nessuno capito?- e io annuii sicura.

-Loro si amano,ma questo i suoi fratelli non lo sanno e non lo devono sapere,sono altamente gelosi delle loro cose e poi non sopportano tanto Jasper-.

-E perché mai?- domandai stupita.

-Perché sanno che lui per Alice è importante e sono gelosi,fanno di tutto per intralciargli la strada,tanto che gli mandano donne nude in camera e allora Alice quando lo venne a sapere lo portò con sé e adesso lo tiene nella sua stanza- spiegò asciutta. Caspita,che storia interessante.

-E per quanto riguarda noi? Cosa facciamo?- chiesi titubante e leggermente impaurita.

-Edward e Emmett sono due playboy e hanno una trentina di concubine a testa,una a sera,e noi dobbiamo sottostare a tutti i loro ordini,non devi  mai transigere niente,neanche una parola,perché quella qui è legge. Edward ti chiamerà per metterti alla prova e constatare quello che sai fare ,se lo soddisferai rientrerai nelle sue grazie e ti riempirà di regali e lussi,mentre se non sarai appagante ti userà una volta ogni tanto o ti venderà a qualche suo sottoposto o collega.

Per informarti la preferita di Edward è Tanya,una barbie in carne e ossa,interamente rifatta e laccata,è antipatica e ti renderà,lo so,la vita un inferno-.

Quelle informazioni facevano paura,una fottuta paura,invece la barbie neanche un po’.

-Tu come ti trovi con Emmett?- chiesi titubante,sembrava una domanda così assurda.,ma con mia sorpresa sorrise.

-Io mi trovo molto bene con lui,sono quello che Tanya è per Edward,la sua preferita e ogni giorno mi riempe di attenzioni- rispose sincera,ma vidi nei suoi occhi una luce,una strana luce. Scrutandola in maniera più attenta riuscì,molto probabilmente e decodificarlo. Non ci potevo crede,in queste situazioni come si fa a provare una cosa del genere?

-Ne sei innamorata…- pensai mio malgrado ad alta voce,spalancando gli occhi meravigliata e lei abbassò gli occhi timorosa.

-Si- affermò,ma la mia non era mai stata una domanda.

-Come fai ad amare un essere che ti sfrutta e ti considera a pari di un oggetto?- domandai incredula.

-Come si fa sempre,amando una persona per quello che è e non per quello che appare-. Lo difendeva anche? Si poteva difendere un mostro?

-E lui ricambia?- ma dalla sua espressione capì che lui non provava i suoi stessi sentimenti.

-E’ un tipo burlone e nella sua vita non esiste niente di serio-.

Mentre ragionavo ancora scioccata su queste ultime parole una campanella suonò. Alzai un sopracciglio dubbiosa,cosa voleva significare questo?

-E’ la campanella che ci avvisa che la cena è pronta,andiamo?- disse Rosalie aprendo la porta e io annuì poco convinta,ero certa che di stranezze ne dovevo ancora vedere.

Ma prima che potessi uscire dalla stanza Rosalie mi fermò per un braccio e io la guardai dubbiosa e alquanto irritata.

-Ti consiglio di farti vedere dalle altre in maniera fredda,impassibile,acida, lì sono tutte oche e perfide,in particolare Tanya,non ti cederà mai il suo scettro- mi informò sincera,ma io ero diversa da come credeva.

-Non mi interessa lo scettro,non mi interessano le altre,sono qui perché mi è stato imposto non per mia volontà,quello che dovrà succedere succederà,di certo non sarò io ad affrettare le cose- risposi asciutta,ma le feci capire dallo sguardo che la ringraziavo per ogni suo gesto,non immaginavo di trovare della gente simile.

Insieme scendemmo le scale e percorremmo il tragitto che mi avrebbe portato ad un altro inferno.

Quando le porte si spalancarono tutte le ragazze presenti si girarono a guardarmi e io mi irrigidì prendendo una posa fredda. Vi erano una cinquantina di ragazze,provenivano da tutte le parti del mondo,vi erano le asiatiche,russe,polacche,francesi,marocchine;il caro capo e suo fratello si trattavano bene. Un solo ragazzo sedeva su una sedia e di fianco a lui c’erano due sedie vuote. Io e Rosalie ci avviamo verso il ragazzo che intuii fosse sue fratello. Erano identici,anche lui biondo,riccio,occhi azzurri e dal poco che potevo intravedere era messo bene anche fisicamente.

-Jasper questa è la mia nuova amica Bella,la concubina di Edward- disse una volta che fummo sedute al tavolo. Lui mi sorrise grato e mi porse la mano che strinsi prontamente.

-L’ennesima- commentò sarcastico e io ghignai divertita,era simpatico.

-Esatto- risposi a tono. Parlammo ancora per una decina di minuti e mi raccontarono le loro esperienze,scoprii che erano gemelli e che insieme erano scappati dopo la morte dei genitori non sopportando i familiari invadenti e mentre si aggiravano a Los Angeles come dei vagabondi una limousine nera si era fermata dinanzi a loro e dentro c’era Emmett a cui subito era interessato Rose e da allora non l’aveva più lasciata. Jasper conobbe Alice dopo poco tempo e per non separarsi dalla sorella si era offerto come gigolò di chiunque e la cara sorellina di Emmett in quel momento si era presentata e aveva annunciato che sarebbe stato il suo di gigolò. Col tempo si innamorarono e quando i fratelli di quest’ultima avevano iniziato a intromettersi e a mandare donne nude nella stanza di Jasper si era ingelosita e aveva deciso di tenerlo nella sua stanza. Vidi negli occhi di entrambi,quando parlavano dei loro padroni,un immenso amore,così strano,così innaturale e ingiustificabile,ma si sa l’amore è davvero cieco.

Mentre io annuivo attenta alle loro parole e tentavo di stare in silenzio il più possibile per non dover raccontare anche la mia storia,in quell’istante si aprì la porta,anzi venne spalancata. Una ragazza platinata manteneva le ante della porta con autoritarismo,era vestita completamente di rosa acceso,un trucco pesante,le unghie laccate esageratamente e il seno,si vedeva da tre chilometri di distanza,era rifatto;supposi che era Tanya seguita da una schiera di ragazze altrettanto bionde,che si vedeva la lodavano come una dea.

-Ecco la barbie- mi annunciò Rose.

-Rose e Tanya non vanno per niente d’accorso,si odiano,Tanya in particolare perché non può metterle i piedi in testa,l’unico suo vantaggio è che appartiene a Emmett se no le avrebbe soffiato il posto con Edward- mi annunciò Jasper ridacchiando e gli diedi d’accordo,Rose era bella di natura,mentre quest’altra era più finta,appunto,di una barbie.

La vidi dirigersi verso di noi,anzi più precisamente dinanzi a me.

-E così tu saresti la nuova arrivata,io sono Tanya- starnazzò l’oca porgendomi una mano,che ricambiai educatamente,ma dalla sua espressione si vedeva che era contrariata,cosa credeva che mi sarei alzata e inginocchiata dinanzi a lei? Non era mica la regina.

-Sappi che su tutte le suddite di Edward comando io- affermò maligna,sentì che Rosalie stava per rispondere,ma la fermai con un gesto della mano.

-Al massimo qui l’unico che comanda è Edward,tu sei uguale a noi- risposi mesta e fredda.

-Cosa? Lo sai chi sono io?- gridò inviperita,mamma quanto se la tirava!

-Tanya,l’hai detto tu poco fa!- risposi con ovvietà.

-Io sono la preferita del capo- si impuntò lei,ma con me sarebbe servito ben altro.

-E con ciò?- risposi retorica.

-Faccio quello che voglio- si arrabbiò ancora di più.

-Non sta scritto da nessuna parte- dissi a tono.

-Lo dico io-.

-Ma tu non sei nessuno- affermai sicura.

-Nemmeno tu,sei solo una sguattera puttana,la conosco la tua storia,mi sono documentata. Sei una pazza omicida- disse assottigliando gli occhi maligna e accovacciandosi di più verso di me.

A quelle parole scattai,mi alzai e la guardai fredda,impassibile.

-Qui siamo tutte puttane e tu sei la prima in assoluto,sei stata proprio tu a dirlo. Di me non conosci niente,neanche il nome,perciò non sei abilitata a giudicarmi né a dettare leggi inesistenti e con questo buon appetito- le risposi vedendo la servitù portare la cena e riaccomodandomi al mio posto.

Rose e Jasper mi guardarono felici,ammiratori mentre le altre schifate e diffidenti.

Cenammo velocemente e dopo nemmeno la seconda portata mi congedai e salii al piano superiore.

Cosa ne sapevano loro del mio passato? Di quello che avevo passato?

La gente è ipocrita,non sa quello che dice e non dà peso alle proprie parole. I consigli sono sempre accettabili,ma sempre se hanno una logica;poiché fino a quando le emozioni e le esperienze non le si prova sulla propria pelle non si sarà mai in grado di giudicare. Con tutti quei pensieri in mente ricordai un evento alquanto spiacevole:

Avevo all’in circa 11 anni mentre viaggiavo in macchina con quella che avrei dovuto considerare mia madre. Mi voleva far curare,diceva che nell’ultimo periodo ero stranissima e non parlavo per niente,la delusione in quegli anni era ancora viva e intatta.

Mi stava portando da uno psicologo,una persona che credeva che con lo studio si era in grado di studiare i sentimenti e gli stati d’animo di una persona.

Quando arrivammo allo studio Renèe mi strascinò nella stanza sussurrandomi con finto amore che sarebbe ritornata presto,ma dietro quelle parole c’era una chiara minaccia,quella di farle fare una bella figura,avevo già intuito che lo psicologo sarebbe stato la sua prossima preda.

Lo strizzacervelli era un bell’uomo,alto,dai capelli castani scuri,occhi verdi e sulla quarantina. Mi fece sedere su una sedia sperando che io parlassi. Cosa ne poteva mai sapere lui? Cosa credeva di sapere e di concludere? Ero stata trascinata,minacciata e adesso gli avrei dato filo da torcere.

-Allora,Bella,come va?- mi chiese cortese,oh queste cose con me non attaccavano!

Io arcuai un sopracciglio scettica.

-Va bene andiamo avanti,come ti trovi a vivere con tua mamma?- e io continuavo ad avere una faccia scettica e fredda,non mi avrebbe smosso.

-Non mi vuoi proprio parlare?- continuò imperterrito.

-Tua mamma mi ha detto che sei un po’ strana,pazza,che odi tuo padre ed è per questo che non parli-. A quelle parole scattai,mi alzai dalla sedia e buttai per terra tutto quello che mi trovai d’avanti agli occhi.

-Quella donna non è mia madre,lei non capisce niente,io non sono pazza,lei è una puttana e io voglio tornare da mio padre perché è lei che odio- detto ciò scappai e tornai  a casa solo due giorni dopo. Quello che mi disse Renèe? Niente che le davo solo fastidio.

La seconda volta che vi entrai in quella stanza ero piena di lividi e contusioni. Non parlai per tutta la seduta e da allora non vi andai più,poiché mia madre aveva avuto quello che voleva.

Mi ridestai dai miei pensieri e continuai a camminare,ma non avevo voglio di andare in camera mia,così decisi di visitare la libreria.

Quando vi entrai rimasi estasiata,era la più grande che avessi mai visto. Gli scaffali di legno erano inondati di libri,molti nuovi,altri vecchi. L’odore di carta e di inchiostro alleggiava  nella stanza,quel calore e torpore che solo la bellezza di leggere e i libri stessi ti davano c’era nell’aria,in ogni scaffale che ti faceva sentire come sempre a casa tua. Percorrevo i cari libri con la mano,sfiorando il dorso della copertina,così ruvida e piacevole al tocco. Sembrava di essere in estasi,molto meglio di qualsiasi droga,perché quella si prendeva solo il tuo corpo mentre la lettura anche l’anima.

-Ti piace?- mi chiese una voce maledettamente sensuale e io mi girai di scatto.

 

Chi sarà mai? Beh sarete voi a dirmelo.

 Piaciuto il capitolo? A me sinceramente no,così brutto,così sciatto!Mi sto facendo i complessi,ma è quello che penso,ma dovrete giudicarlo voi,perché siete più bravi di me!

Mi serve ancora rinforzo e sostegno per questa storia,sono molto insicura se continuarla a scriverla e la mai carissima Adry,nonché beta della storia,ne sa qualcosa.

Vi consiglio tutte le storia di Adry91( soprattutto l’ultima “Uniti dal Destina” fantastica)

Baby-sitter di volpessa22,magnifica!

RINGRAZIAMENTI:

Ringrazio prima tutti quelli che leggono,poi i 16 che l’hanno messo nei preferito e urlo di tamburo i 40 che l’hanno messa nei seguiti,tra cui mi sono accorta che c’è un ragazzo Marco! Mi sento onorata davvero troppo!! Troppi,troppo e davvero troppi,non merito tutto questo.

Risposte alle recensioni:

X EricaCullen:sorella mia! Mi fa piacere davvero che ti piace,e poi si lo so Flor mi ispira tanto e la cara Gretuccia ci sarà ancora!!ahahaha! Continua a leggere!

X kiki1988:Eccoti il seguito,sperando ti piaccia anche questo! Il tuo sostegno mi aiuto molto,davvero!

X giovi71: Perché il capo la vuole? Beh fra poco lo scoprirai,piano piano! Adesso spero il capitolo ti sia piaciuto! Grazie!

X Isangel:Carissima ma certo che seguo Flor!Anzi lo amo e questo telefilm ha condizionato molto la ff e l farà anche dopo xDxD!!Grazie del sostegno,grazie davvero,continua a leggere!

X frate87: Beh,non lo so se l’abbandono dipende tutto dalle recensione e da cosa ne pensate e il tuo appoggio mi servito molto per postare questo secondo capitolo!

X yle94: Hey cara eccomi!!Contenta? Spero mi faccia sapere se anche questo ti piace! A presto!

X adry91: Carissima,tesoro,sono contenta che ti piace e poi sei una validissima beta,quello che pensi me lo dici praticamente tutti i giorni! Per questo non posso fare altro che mandarti un enorme bacione ( perché non posso ringraziarti xD)

 

Grazie ancora a tutti! Fatemi sapere un bacione TanyaCullen

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Capitolo 3
*** Sarà mia ***


2

                                                                   3.Sarà mia

                                                    

POV. Edward.

Io saprò volare e volerò”

Chiusi quell’insulsa autoradio che mandava solo musica stupida e alquanto monotona. Cosa voleva dire “io saprò volare e volerò?”,al massimo potrebbe imparare a pilotare un aereo e allora si sarebbe potuto ritenere soddisfatto.

Questi uomini che sognano,credono e danno fiducia in qualcosa che davvero non ci sarà mai. La vita è la dura e cruda realtà,dove ogni sasso finisce sotto la suola della tua scarpa e tu ne dovevi sopportare il dolore e la fatica;quel senso orario e calcolato che è la vita,quella costante fluidità di eventi crudi e atroci che annullano i sensi e ogni speranza,quel crescere continuo,quella consapevolezza che le favole sono solo un carico di parole unite grammaticalmente,dove la fantasia trasparisce da ogni vocale e consonante e dove infine i sogni si depongono e poi non riescono più ad uscire,perché prima di noi capiscono che non faranno mai parte di un vero mondo.

Chi sono io? Semplicemente Edward Cullen,capo di questi agglomerati traffici di droga,prostitute,armi illegali e tant’altro. Come ci ero arrivato? Facile,scampando da un destino che non sentivo mio. Avevo pressoché undici anni quando un pomeriggio mio padre,ottimo e stimato chirurgo famosissimo,mi aveva convocato nel suo studio,mi trattava praticamente come trattava i suoi colleghi. Mi ero avviato al quanto scocciato al suo studio e quando entrai mi salutò con un freddo “Accomodati”,classico. Avevo aspettato che parlasse,ma di consueto mi aveva fatto aspettare più di 30 minuti,troppo impegnato a mettere sempre prima il lavoro e poi la famiglia.

-Edward,volevo parlarti- dichiarò dandomi finalmente importanza.

-Me ne ero reso conto- riposi sarcastico,battuta che però a lui non andò a genio.

-Volevo discutere del tuo futuro- affermò sicuro e io spalancai gli occhi sorpreso.

-Come? A soli undici anni?- domandai esterrefatto.

-Esattamente,anzi credo che abbiamo già aspettato troppo- rispose asciutto e io cosa avrei dovuto fare? Stare zitto,come sempre.

-Diventerai anche tu un medico e puoi scegliere tra chirurgo e neurologo- disse senza che io potessi proferire fiato,stava decidendo del mio futuro e invece di arrabbiarmi avrei dovuto ringraziarlo perché avrei potuto sceglierne in parte.

-Posso pensarci?- chiesi speranzoso.

-No- freddo,asciutto,senza repliche- Ora-.

-Neurologo- affermai affranto,cosa potevo dire a soli undici anni? Semplice,niente.

-Vai ho delle cose da fare- e mi alzai e senza pensieri me ne andai in solitudine.

Passarono gli anni e la situazione andava peggiorando,non era contento di me,di quello che facevo,diceva che ci mettevo poco impegno e invece era l’esatto contrario. Alcuni anni dopo quell’evento Carlisle aveva dettato la sorte anche di mio fratello Emmett e mia sorella Alice. Patetico e prevedibile. La loro reazione? Si erano ribellati e ne pagarono le conseguenze,con una solo differenza,a loro non diceva mai niente. Tutto scorreva liscio come l’olio fino a quando quel fatidico giorno arrivò e io divenni quello che sono oggi.

-Edward-mi disse a tavola una sera e io alzai gli occhi scocciato,quale altra balla si era inventato per rimproverarmi?

-Si padre?- domandai sarcastico,ma questo lo notai solo io.

-Oxford ti ha preso- dichiarò e io spalancai gli occhi.

-Ma non vi ho mai fatto domanda,io vorrei andare…- cercai di protestare,ma lui mi gelò come sempre.

-Tu ci andrai e basta,la domanda non sarebbe servita,ti avrebbero preso comunque- Imperativo,era sempre quello il modo dei verbi che usava quando parlava con me! Ma oramai era troppo,ora all’imperativo si rispondeva sempre con la Ribellione.

Mi alzai dal tavolo gettando in faccia a mio padre il fazzoletto che avevo sulle gambe,in segno di quello che stavo facendo.

-Adesso basta,io sono tuo figlio,non il tuo burattino,sono una persona,non un pezzo di legno,ho un cuore non un macigno vuoto dove tu digiti i tuoi dati,io sono come te,essere umano che decide per sé quello che vuole fare,ti ho accontentato fino ad adesso perché ti volevo bene,perché credevo mi avessi capito,ma ormai anche quell’ultimo spiraglio di speranza è volato via e non mi rimane altro che andarmene,ho 19 anni,maturo e grande abbastanza per decidere la mia strada ,mi accontento di qualunque cosa,basti che me la guadagni da solo- lo sfidai,cacciando tutti quei risentimenti che covavo da anni. Gli occhi di mio padre erano indifferenti come sempre,ma con una leggera venatura di ostinazione,mia madre piangeva in silenzio,era stata una brava mamma davvero,ma non aveva mai alzato un dito per difenderci,Alice e Emmett mi guardavano con gratitudine,anche a loro tutto ciò pesava e non poco.

-E con questo te ne vai? Abbandoni?- mi chiese assottigliando gli occhi con aria di sfida.

-Si me ne vado e non abbandono niente,perché non ho mai avuto niente in realtà- gli risposi a tono,dirigendomi alla porta,pronto per partire.

-Alice,Emmett! Non provate a seguirlo,vi diserederò anche voi- annunciò con voce arrabbiata mio padre e allora mi voltai curiosi,vedendo i miei fratelli pronti per seguirmi e sorrisi fiducioso.

-Allora fallo,poco importa- rispose Alice,mentre Emmett annuiva e insieme ce ne andammo,per non rivederli mai più.

I primi mesi furono duri davvero,la ricerca di un lavoro,appartamento,bollette da pagare,uno stress continuo. Fino a quando una sera mentre sorseggiavo una birra un uomo grosso dai capelli corvini e due occhi color del ghiaccio mi si avvicinò,si chiamava Jason,chiacchierammo per un po’ e dopo un paio di mesi in cui divenimmo amici,mi rivelò di essere un mafioso del paese e voleva che io lo seguissi. Ne parlai con i miei fratelli ch accettarono,anche se Alice titubava un po’,lo seguimmo a Los Angeles e da lì prendemmo una via solo in salita.

Quando divenimmo importanti e potenti ci distaccammo da Jason che stanco ci aveva ceduto il suo posto e ora dirigevamo tutti i suoi traffici.

In quegli anni divenni il classico pezzo di stronzo che usa le donne e altro alla pari di un mobilio,di certo non ne ero contento,semplicemente indifferente.

Emmett la pensava come me e infatti dividevamo spesso le donne,quelle belle che sceglievamo solo per noi,mente a quanto pareva Alice aveva trovato il suo grande amore,Jasper. Di certo io e Emm non potevamo per sempre tenerle lontano tutti gli uomini,ma ora sembrava davvero innamorata,poi potevamo tenerlo sotto d’occhio e di certo dalla sua posizione di gigolò non poteva opporsi per niente. I primi mesi la presi come un affronto e così in confraternita con mio fratello gli mandavamo donne o altri giochetti per stuzzicarlo e allontanarlo da mia sorella,ma quel fottuto bastardo era più fedele di un mulo e così quando la mia carissima sorellina lo venne a scoprire ci fece una paternale degna di essere chiamata tale e adesso lo tiene in camera con sé,benissimo non avevamo fatto altro che aggravare la situazione,stessa stanza,più sesso.

La mia carissima Malboro stava per esaurirsi perché preso dai ricordi non mi ero nemmeno accorto di averne accesa una,la spensi e me ne accesi un’altra,pronto a gustarmela.

Tirai la prima boccata e mi sembrò di ricevere aria pura,anche se era tutto il contrario,il fumo acre che scendeva nella trachea e arrivava ai polmoni senza problemi e dopo pochi econdi eccolo che fluttuava fuori a contatto con tante altre molecole di aria.

Mio fratello Emm entrò furioso nella stanza sbattendo fortemente il pugno sulla mia scrivania dove placidamente tenevo i miei carissimi piedi. Forse non avrei potuto godermi questa sigaretta,era una maledizione e così a malincuore la spensi per dare attenzioni a mio fratello.

Sbuffai pesantemente e gli chiesi:- Cosa c’è adesso Emm?-

-E me lo chiedi? Ti rendi conto?- sbraitò fuori di sé e quando era così blaterava cose senza senso.

-Si te lo chiedo perché non so nulla- risposi sarcastico gesticolando.

-Io lo ammazzo- sussurrò rabbioso.

Alzai gli occhi al cielo spazientito.

-Chi Emm? Dimmelo per lo meno ti do una mano- dichiarai ironico,giusto per farlo parlare.

-Royce,Ed,quel fottuto bastardo-.

-E perché mai di grazia?- non era mica la prima volta che lo diceva.

-Se si avvicina di nuovo a Rose lo prendo e come una formica lo schiaccio-sbraitò.

-E cosa ti interessa? E’ solo un tuo giocattolo- risposi ovvio alzando un sopracciglio dubbioso,qui gatta ci cova.

-Si,ma se qualcuno si avvicinasse a Tanya cosa faresti?-.

-Niente,ovvio,non mi interessa per niente quello che fa,può anche suicidarsi,non mi tocca per niente,così con lei e con tutte le altre- dissi sincero e ovvio,ma nei suoi occhi vidi che per lui non era lo stesso.

-Non è così anche per te?- domandai assottigliando gli occhi.

-Certo- esclamò con troppa enfasi.

-Allora dov’è il problema?- dissi esasperato.

-Mi dà fastidio che venga toccato ciò che è mio,Rose è solo mia e così deve essere- annunciò serio,ma non lo presi sul serio.

-Farò comunicare anche questo,non ti preoccupare-.

-Edward non sto scherzando,deve andarsene quel Royce- disse irritato,ma io non avrei ceduto.

-Mi serve Emm,ha degli ottimi contatti con banche e altro e non posso prendermi il lusso di perderlo,per questo i tuoi problemi personali te li gestisci in maniera diversa senza danneggiarmi,ci siamo intesi?- annunciai e naturalmente l’ultima domanda era retorica.

E così uscì lasciandomi solo,finalmente,mi accessi  un’altra sigaretta,ma neanche alla prima boccata la porta venne aperta per l’ennesima volta senza permesso e quell’oca di Tanya ;adesso mi stavo incazzando davvero. Mi corse incontro e azzeccò le sue labbra troppo laccate alle mie,appiccicandomi tutta quella robaccia sulle labbra che con un fazzoletto levai immediatamente.

-Tesoro mio!Come stai?- domandò levando i miei piedi dalla scrivania e sedendosi sulle mie gambe,che rabbia!

La guardai storto e risposi:-Bene,fino a pochi minuti fa-. Lei mi prese la sigaretta dalla mano e iniziò a fumarla,fantastico,meglio di così!

-Cosa vuoi?- dissi ovvio del motivo per cui era qui.

-Cosa ti fa pensare che io voglia qualcosa? Non posso stare con il tesoruccio mio?- disse tentando di farmi gli occhi da cucciolo che non le venivano mai bene.

-Non attacca con me,non ho tutto il tempo del mondo da perdere con te perciò sbrigati- annunciai solenne.

-Va bene,voglio che mi paghi un altro intervento al seno!- esclamò gioiosa. Cioè una quarta non le bastava? Di certo esteticamente non era male e neanche al letto,ma ultimamente mi stava dando il volta stomaco solo a vederla.

-Ok,ma adesso và,devo risposare- le comandai e lei sculettando da vera troia e cinguettando da oca se ne andò.

Avrei dovuto immediatamente aggiornare le mie concubine,queste ormai erano noiose. Mi avvicinai con la sedia alla scrivania e accessi il mio PC. Dopo aver attivato i vari sistemi arrivai finalmente al database dove vi erano tutti i nomi,dati e foto delle prostitute che avevo sotto il mio possesso,cercavo di non toglierne troppo dalla strada visto che ci fruttavano un sacco di soldi,ma ormai non ce la facevo più.

Nessun volto di ragazza era interessante,tutte mine vaganti,nessuna che avesse un minimo di fascino vero,una bellezza pura,niente.

Mi accorsi solo dopo un po’ che vi era una cartella che non era mai stata aperta e frettolosamente rimediai. Dentro c’erano altre foto di ragazze,anche loro normali,senza un briciolo di fascino.

Stavo per chiudere ,quando all’improvviso una foto mi apparve come un raggio di sole a ciel sereno. Era un angelo,la cosa più bella che avessi mai visto,una creatura che di sicuro di umano non aveva niente,una dea che era stata scacciata dall’Olimpo e viveva nel mio regno e io non l’avevo mai notata? Cosa impossibile,eppure era così.

Aveva lunghi capelli color mogano,ricci,pelle albina,fisico asciutto e formoso e gli occhi erano la cosa che di più bello esistesse al mondo,quasi più dell’oro. Occhi color cioccolato,così particolari,così normali e all’apparenza sciatti,ma pieni di un proprio fascino,così profondi,così ricchi di sentimenti taciuti. Sembrava che la mia vita monotona e completamente bianca e grigia,avesse preso delle sfumature di colore. La volevo,doveva essere mia  e solo mia,nessun uomo poteva più toccarla,nessuno sguardo indiscreto poteva più sfiorarla,ora mi apparteneva.

Guardai a chi avevo affibbiato quella regione e così lo chiamai immediatamente e con mia somma fortuna si trovava proprio nel mio palazzo.

Aspettai il tempo debito per dargli la possibilità di salire. Sentii poi degli schiocchi provenire da dietro la porta del mio studio e con un “Avanti” acconsentì,per lo meno lui bussava.

Dave si presentò dinanzi a me con la sua solita postura seria e grossolana.

-Mi avete chiamato capo?- chiese cortese e io gli sorrisi per poi annuire e invitarlo a sedersi.

-Caro Dave ho deciso di prendere con me un’altra ragazza- annunciai calmo e sereno,mentre lui divenne rigido e attento.

-E fa parte del tuo dipartimento,perciò do a te il compito di portarmela qui- continuai.

Gli mostrai infine la foto della ragazza e i suoi occhi si allargarono dalla paura e dalla sorpresa.

-Bella…- sussurrò,ma io lo sentì ugualmente e non so per quale strano gioco del destino ero geloso che l’avesse definita così,lei era solo mia.

-Si lo so che è bella- affermai leggermente inacidito e lo vidi scuotere il viso in senso negativo.

-Si chiama Bella- mi disse infine. Si chiamava Bella,di nome e di fatto.

-Oh!- esclamai senza fiato e sorpreso.

-Sicuro che volete lei? Ci sono tante altre belle ragazze…- tentò di dire,ma il mio sguardo eloquente lo fece azzittire.

-Lei è la mia scelta,la voglio qui- annunciai e mi alzai per rendere l’ordine più chiaro.

-Quando?- domandò quasi sconfitto a l’idea di portarla qui,forse la conosceva da molto e non voleva che finisse tra le mie grinfie,certo non lo biasimavo,non ero di certo come si dice una brava persone,ma avevo preso la mia decisione.

-Immediatamente-.

                                                          ************

 

La mattina seguente mi svegliai nel mio letto,nudo e con qualcosa di ingombrante addosso. Ma che diavolo…? Ah si era Tanya quella che mi sovrastava,ieri sera mi sentivo particolarmente nervoso,senza motivo,e così avevo deciso di fare un po’ di ginnastica.

Sposai quell’ammasso dal mio corpo e scivolai fuori dal letto iniziando a racchetare dell’occorrente per fare una doccia.

-Tesoro- sentì dire da Tanya con voce impastata dal sonno,odiavo essere chiamato tesoro.

-Si?- domandai scocciato alzando al cielo gli occhi.

-Cosa fai?- chiese imperterrita e stupida.

-Quello che vedi- risposi freddo.

-Svegliati storti stamattina?-disse acida e lei non doveva mai permettersi di rivolgersi così a me. Mi girai di scatto verso di lei e le lanciai uno sguardo severo e duro.

-Come prego?- usai finta dolcezza per vedere se ne aveva ancora il coraggio;lei deglutì e capii che aveva ricevuto il messaggio.

-Ho sentito che oggi arriverà una nuova ragazza…- disse titubante,ma volevo constatare dove volesse parare.

-Hai sentito bene- le risposi indifferente.

-…si chiama Bella- continuò,ma non m ne curai più di tanto. Sentì le lenzuola del letto scivolare  via per poi sentire il suo tocco sulla mia schiena,mi girai per rimproverarla,ma lei fu più veloce di me.

-Perché un’altra ragazza? Io non ti basto? Potrei batterle tutte non credi?- adesso mi stava dando su i nervi. Le spostai le mani dal mio petto e le dissi con rabbia:- Io credo che tu te ne debba andare adesso,ho altro a cui pensare che ai tuoi capricci da miss-sono-la-numero-uno,sei solo patetica- e così mi chiusi nel bagno,aprì la doccia e mi ci infilai per rilassarmi.

Purtroppo però la doccia non mi diede i risultati che speravo e così andai nel mio studio una volta asciugato e vestito per fumarmi un paio di sigarette in pace.

La stanza era in penombra e così la lasciai,mi avvicinai alla scrivania,presi una mia Malboro e l’accessi aspirando finalmente il fumo in santa pace. Mi sentivo ancora inquieto,ma la nicotina mi stava aiutando a sciogliere i nervi,non era di certo un rimedio salutare,ma efficace.

Sentivo dentro contorcersi lo stomaco non per la fame,ma per uno strano senso di inquietudine,di allerta,di vana scoperta. Sentivo che tutto era collegato a quella nuova bellissima ragazza che a breve sarebbe dovuta arrivare,per qualsiasi di loro avevo usato un trattamento puramente indifferente,ma non so per quale ragione o differenza adesso sentivo dei sentimenti confusi e contorti girovagare nel mio cuore.

Non avevo mai amato e nemmeno ci credevo nell’amore;quante volte avevo visto coppie felici e innamorate girovagare per le strade di Los Angeles? Tante,eppure sapevo che l’amore e il sesso erano solo due enti che appartenevano alla stessa realtà,così uguali,divisi solo da una leggera linea detta illusione. Perché il sesso rimaneva solo tale,una realtà,una scelta,una cosa a cui non tutti potevano scampare,l’amore era un illusione,così forte e accecante che tutti credono realtà,quando poi non è altro che un miraggio.

La sigaretta stava ormai per esaurire il filtro così dopo altre due boccate la spensi e ne accesi un’altra. Una nuova boccata,altro fumo,i muscoli si rilassano,la mente si annebbia,chiudo gli occhi e mi lascio trascinare in un mondo fatto solo di tenebre e finti sogni.

-Edward!- sentì gridare da qualcuno,sobbalzai sorpreso e mi strofinai gli occhi per poter guardare la stanza inondata dalla luce.

-Edward!-mi chiamò ancora quella voce stridula,alzai lo sguardo e incontrai quello azzurro di mia sorella,Alice,dai capelli birichini corvini,statura esile e bassa,voce squillante e irritante,ma da un gran cuore.

-Cosa c’è Alice?- le domandai ancora assonnato.

-Come cosa c’è? Hai deciso di rinchiudere nella tua prigione un’altra ragazza?- chiese irritata,ah! La sua morale femminile.

-Guarda che non è una prigione questa,do a loro tutti i confort…- iniziai a spiegare,ma lei mi bloccò.

-Hai mai pensato che i beni materiali non rendono felici nessuno? Che essere rinchiuse da te e essere sfruttate come e quando a tuo piacimento sia peggio di una prigione? Ti ricordi che ben sei anni fai hai esattamente ribadito che sei un essere umano e non un burattino a papà? E cosa fai? Esattamente peggio- mi sgridò e non potei darle torto,ma questa era la vita,la stavo ripagando con la stessa moneta.

-Non giudicarmi se poi fai esattamente lo stesso- dissi irritato.

-Io lo amo- gridò esasperata per poi lanciarsi fuori dalla stanza. Capitava spesso che litigassimo e sempre per lo stesso motivo.

Mi alzai dalla sedia e uscì dallo studio e mentre camminavo una cameriera mi fermò.

-Mio signore la nuova ragazza è arrivata- mi annunciò e il  mio cuore parve perdere un battito.

-Fatela entrare,conducetela nelle sue stanze,l’incontrerò forse domani mattina- annunciai e mi ritirai nella mia stanza. Dovevo pensare perché adesso ero così strano.

 

Angolo autrice:

Ok! Scusatemi per il capitolo orrendo,ma è il mio primo POV. Edward e mi è venuto una vera schifezza,poi mettiamoci che la sua mente è contorta ed ecco fatto un bel pasticcio,ma ho deciso di pubblicare lo stesso. Voi che ne pensate? Siate sincere,se non sono stata chiara o cosa,lo riscriverò.

Ringrazimenti:

Oddio,ma io rimango sempre più stupita,siete davvero troppo per me! Ma sono contentissimissima.

Ringrazio i 24 che l’hanno messa tra le preferite, i 4 da ricordare e le 67 nei seguiti!Cioè davvero grazie ancoraaaa.

Vi consiglio tutte le ff di : Adry91,SaraCullen e volpessa22.

Risposte alle recensioni:

x Bella_kristen: Carissima non ti preoccupare,l’importante che tu l’abbia letta e che ti piaccia e bensì anche a me Tanya sta davvero antipatica,e mica poco e seppure porta il mio nome alzo le mani e la umilio xDxD Grazie ancora,sei troppo gentile,un bacione.

X Ed4e:Cara ma che bello,una nuova fan,davvero mi rendi felicissima,un bacione di vero cuore. Per i vestiti ti farò sapere e ti ringrazio ancora per i tanti complimenti,troppo buona,

x alice_very_love:Carissima si ho notato che non è la prima mia storia che leggi e ciò mi rende felicissima vuol dire che mi sei fedele xDxD!!Grazie ancora.

X Nicosia: Cara eh si è stato bello e soddisfacente la discussione con Tanya,mi fa piacere,anzi ancora di più,che la storia ti piaccia,davvero ti ringrazio di cuore.

X giova71: Eh si sono simpaticissimi Jasper e Rose e con Tanya ti dico che non sarà mica il primo scontro xDxD!!!Grazie ancora.

X sgabbycullen:Cara anche te ha entusiasmato lo scontro con Tanya a quanto vedo!!Mi a piacere e anche che tutta la storia ti piaccia,grazie davvero!

X kiki1988: Ehm…non ne sarei tanto sicura che quello sia Eddy,ma poi vedrai!!!xDxD mi fa piacere che sia il mio modo di scrivere che la storia ti piaccia,troppo buona davvero!Grazie.

X frate87: Eh si ho continuato,ho visto che ha avuto un po’ di successo e piace e allora ho continuato!!E anche grazie al tuo appoggio,grazie davvero! Continua così.

X Erica Culle:Sorella mia,sai cosa ti dico? Devi dire la verità xDxD Comunque grazie ancora davvero,per tutto ,l’appoggio e semplicemente perché ci sei e esisti.

X adry91: Ma tesoro mioooo! Eccoti eh si ogni tua parola mi rende piena di gioia e faccio tesoro di ogni tuo consiglio,lo sai!!Sono davvero fortunata per averti come amica e beta!!Non mi dilungo troppo perché parliamo quasi sempre xDxD Ti adorissimo.

X Rebusii:Carissima rieccoti xDxD!!Edward? Non ne sarei tanto sicura   =) Vabbè si vedrà. Grazie davvero un bacione.

X yle94: Cara sono contenta davvero,il tuo entusiasmo è pane per i miei denti xD avvero grazie ancora,spero anche questo capitolo di sia piaciuto.

X Isangel: Ma tesoro si certo che la penso come Te,Tanya è praticamente Delfina,solo bionda xDxD Naturalmente racconterò la storia di Alice,Jasper,Emmett e Rosalie,fra poco non ti preoccupare. Grazie ancora dei complimenti ti adorissimo.

Vi ringrazio tutti davvero,fatemi sapere di questo capitolo un bacione TanyaCullen.

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Il mio capo ***


2

                                                              4.Il mio capo

 

POV. Bella

 

-Ti piace?- mi chiese una voce maledettamente sensuale e io mi girai di scatto.

Dietro di me si era materializzato improvvisamente un gran bel ragazzo,alto sicuramente 1,95,molto muscoloso,dalla pelle color lattea,capelli a zazzera corvini e due grandi occhi inevitabilmente scuri.

Rimanemmo per svariati minuti a fissarci,la sua voce era calda,soffice,di buona presenza,era anche gradevole all’udito,era il classico bel ragazzo rustico,di città,che ammalia le ragazze per la sua stazza così particolare che per un fascino distinto.

Mi era subito parso simpatico,ma mi dovetti ricredere leggermente,il suo sguardo si soffermava trotto maliziosamente e da cane in calore sul mio corpo,classico!

-Ciao- spezzò il silenzio rialzando di nuovo lo sguardo sul mio viso,mentre io lo guardavo irritata e sull’attenti.

-Ciao- risposi semplicemente,non volevo sbilanciarmi e dal suo sguardo capì che aveva azzardato troppo.

-Oh,scusami non mi sono neanche presentato,sono Jacob Black- annunciò allegro,sorridendo,porgendomi la grande mano che strinsi con imminente freddezza,non mi sbilanciavo troppo con persone conosciute,figuriamoci con una persona sconosciuta.

-Bella Swan- risposi asciutta e tagliente,era ovvio che tutta questa mia diplomazia e indifferenza l’aveva colto di sorpresa.

-Sei la nuova arrivata- decretò cercando di attaccar bottone,ma senza successo.

-Si-.

-E cosa ci fai qui?-domandò ancora insistente,era ormai ovvio che il mio messaggio non era arrivato.

-Cosa si fa in una biblioteca?- chiesi ormai all’orlo della sopportazione.

-Suppongo si legga- rispose intimorito,colpito e affondato,

-Supponi giusto- dissi alzando un sopracciglio indifferente.

-Sei una persone di poche parole-.

-Altra constatazione ovvia- risposi alzando gli occhi al cielo,come se non fosse evidente.

-Azzardo a chiederti per quale motivo?- chiese dubbioso,sembrava un cane bastonato,si vedeva che il mio sguardo lo metteva in soggezione.

-Esatto,azzardi troppo- gli dissi fredda e distaccata.

Calò un silenzio glaciale nella stanza che ovviamente era il mio habitat,ma diversamente per Jacob.

-Anche tu sei una…- tentò di nuovo di parlare,ma sbagliò completamente argomento,si stava allargando davvero troppo.

-Cosa? Una puttana?E’ questo quello che volevi dire?- lo aggredì facendo un passo avanti mentre lui indietreggiava spaventato dalla mia ferocia.

-No,io…- tentò di giustificarsi,ma la mia risata glaciale lo fermò e capì che era tutto inutile.

-Tu cosa? Sei la millesima persona che giudica questo lavoro come impuro,sei la centesima persona che ci affibbia l’ennesima nomina spregevole per un mestiere che è uguale agli altri,cose sei tu? Un cameriere,un cuoco,quello che sei e sfrutti le mani o il tuo corpo per fare quello che devi fare? E anche noi usiamo il nostro per la nostra specialità. Voi fate tanto i pudichi dicendo che siamo solo ratti di fogna di una civiltà così perfetta,ma si vede che qui tutti mentono,perché non sono gli uomini più potenti dello stato e del mondo che ci inducono a fare questo lavoro per il proprio piacere? E a quanto pare a nessun uomo dispiace il nostro mestiere,infatti ne usufruite,ci giocate e molte volte ci umiliate,cosa che non è presente nei canoni del nostro lavoro e allora se noi siamo la vergogna di questo paese,voi siete la rovina- risposi sputando un’acidità e freddezza inaudita.

Il caro Jacob aveva sbarrato gli occhi e apriva la bocca come a voler controbattere,ma poi la richiudeva perché non trovava parole per giustificarsi.

-Io questo non l’ho mai detto- decretò poco dopo,cercando di apparire deciso,ma la sua espressione mi fece solo ghignare soddisfatta.

-Ma l’hai pensato- lo canzonai divertita e pungente,sorridendo maligna.

-Tu non puoi leggere nel pensiero- cercò di difendersi.

-E tu non sei così intelligente da nascondere il tuo di pensiero- lo attaccai,io dovevo sempre avere l’ultima parola su tutto.

-Ok,forse abbiamo iniziato tutto questo con il piede sbagliato- disse sincero,ma difficilmente qualcuno riusciva a cambiare dopo la prima impressione che mi aveva dato.

-Esattamente ed è per questo che dico che sarebbe meglio fare un passo indietro e non ricominciare mai più- decretai fredda e lucida,non volevo repliche.

-Ma…- cercò di dire,ma lo azzittì con un gesto esplicito della mano,mi ero stufata.

-Ma chi sei tu per dirmi cosa fare o meno,nessuno ha chiesto il tuo parere-domandai acida.

-Io lavoro qui- rispose indignato.

-E cosa fai? Qualcosa di importante?- chiesi sarcastica.

-L’aiuto cuoco-.

-Appunto,sei come tutti noi,per questo fai quello che devi fare e va via- dissi per poi girarmi e dirigermi verso altri scaffali da consultare.

Dovevo ammettere che era la biblioteca più fornita che avessi mai visto,c’era di tutto,dai thriller ai romanzi rosa e fantasy,dai classici a quelli odierni. Le mille copertine mi passavano dinanzi agli occhi insieme a centinai di titoli e nomi di autori da me conosciuti,gli stessi libri che avevo già letto,ero arrivata ormai alla fine della stanza e stavo per dirigermi verso l’ennesimo scaffale quando su un piccolo tavolo,affiancato da una poltroncina antica,vi era un libro,alquanto maltrattato,dalla copertina moderna e consumata sicuramente dalle tante volte che le persone avevano sfogliato quelle pagine ininterrottamente,le pagine erano gialline,causa evidente del tempo e polvere che le avevano consumate. Mi avvicinai cauta al libro,mi sedetti sulla poltrona e lo presi in mano,studiando criticamente la copertina,era nera pece e sopra vi era un unico disegno,quello di due mani che sorreggevano una mela rossa,tutto ciò mi trasmetteva un messaggio di tentazione,di una tentazione potente e proibita.

Twilight.

Questo era il titolo del libro,”crepuscolo”,strano e inusuale,suonava di antico,ma anche di una melodia dolce,leggera,ma piena di punti sospensivi e tensione,di ore e avvenimenti strambi,di una parte del giorno che difficilmente consideriamo e chiamiamo così,qualcosa di appunto speciale,ma di nascosto.

L’autrice era una certa Stephanie Meyer, un nome così anonimo e sconosciuto,ma contenete tante promesse e aspettative.

Aprì il libro e iniziai a leggere,le parole scorrevano fluidamente nella mia mente e dinanzi i miei occhi,i concetti erano semplici,la storia e intrigante; la protagonista aveva completamente il carattere opposto il mio,era lo stesso carattere e carisma che era nascosto dentro di me,talmente in profondità che forse non sarebbe mai riemerso.

Le ormai stavano passando e per me erano come pochi minuti che mi scorrevano addosso senza pesarmi,senza nemmeno che io le considerassi tali.

-Bella,Bella!- sentì chiamarmi dalla parte opposto della stanza e riconobbi quella voce come quella di Rosalie. Depose a malincuore il libro e si accorse che era già arrivata oltre la meta del libro.

Si alzò dalla poltrone e con molta tranquillità percorse i vari scaffali per poi arrivare di nuovo nell’antro da dove era entrare e in cui l’aspettava Rose.

-Dimmi Rose- le risposi asciutta,ma anche scocciata,mi aveva interrotta sul più bello.

-Bella,il capo chiede di te- annunciò quasi con dispiacere e io sorrisi amare.

Il burattinaio aveva reclamato la sua nuova marionetta che aveva acquistato senza pagare e che adesso voleva muovere a proprio piacimento,quanto ovvia poteva essere la vita,quanto scontata e insapore poteva sembrare,forse tutto ciò aveva quel retrogusto amaro che inevitabilmente doveva avere.

Ed ora per l’ennesima volta appartenevo a qualcuno e non a me stessa,a quello che volevo essere,ai miei sogni mai sbocciati,agli incubi sempre ricorrenti,alla sete di amore mai placata.

Ormai ero per gli uomini un oggetto e uguale valevo anche per quest’altro,un pezzo di ghiaccio che non si scioglie nemmeno sotto il peso di una fiamma intensa,un pezzo di legno che non si consuma,un giocattolo che veniva maneggiato da mani sempre più possessive e ossessive,un pezzo di carne che si cuoceva a proprio piacimento,questo ormai ero diventata per le persone che incontravo e per vivere ciò c’era bisogno di un cuore di pietra,di una pelle resistente che ti aiuta a far scivolare tutto addosso senza fartelo pesare,un fardello che porti e che hai imparato a sopportare. Avevo ormai intrapreso questa strada ceca,dove i sentimenti,i colori e i sorrisi si eclissavano del tutto,nascosti dall’egoismo e la presunzione,da quella voglia spastica di avere tutto in pugno e non sbagliare un colpo.

-Bella- mi chiamò Rosalie quando finalmente arrivammo alla mia stanza.

-Si dimmi Rose- le risposi atona.

-Prima di andare da lui ti devi preparare a dovere,vuole che tutto sia perfetto,soprattutto se è la prima volta che vi incontrate- mi annunciò iniziando ad armeggiare nel mio armadio.

-Ah,il re vuole che le sue serve siano perfette- commentai ironica e acida,Rose si girò verso di me e mi guardò con affetto e comprensione.

-Dai,non sarà così male- cercò di sdrammatizzare,ma invano,ero sicura di quello che pensavo.

-E come è stata la tua prima volta con Emmett?- le chiesi con tono di sfida,ma vedendo i suoi occhi intristirsi me ne pentii all’istante.

-Edward è un gran gentiluomo,vi prepara sorprese e altro,mentre Emm è più rude,dopo la prima volta che lo vidi e mi portò qui non lo sentii e non si fece vedere per un paio di settimane,sentivo molte volte le malelingue delle ragazze che si chiedevano per quale motivo io fossi qui se poi non ero di nessuno,ma io non avevo ancora capito quale fosse il vero ruolo di tutte queste ragazze qui dentro,forse era una congrega o altro,ma mi dovetti ricredere. Mi ricordo che stavo camminando nei corridoi quando all’improvviso un uomo sulla trentina,biondo e occhi azzurri mi si avvicinò e si presentò con Royce King,era un uomo di classe e grande fascino,ma non un tipo di cui fidarsi,ma mi sentivo spaesata e volevo avere delle risposte,parlammo per un po’ e quando ingenuamente gli chiesi cosa ci facevo lì lui mi rise in faccia,dicendomi che ero una lurida prostituta,un giocattolo del piacere e volle darmene prova. Mi prese con forza il braccio e mi strattonò in un corridoio della casa,buio e deserto,io mi dimenavo e gridavo ,ma lui non mi sentiva. Successe tutto in un attimo,due grande braccia mi liberarono dalla sua morsa e mi portarono lontano e questo qualcuno mi chiuse in un sgabuzzino. Da fuori sentivo che due uomini si stavano prendendo a pugni e capì che il mio salvatore oltre ad avermi salvata mi stava anche vendicando. Quando tornò da me scoprii che il mio salvatore altro non era che Emmett,io lo guardavo gioiosa e lo stavo per ringraziare quando però mi ricredetti vedendo i suoi occhi pieni di odio e rabbia,mi scaraventò su un tavolo traballante,rinfacciandomi di essere una lurida puttana,che lo ricompensavo della sua gratitudine divertendosi con altri,quella fu la prima volta che feci sesso e quando Emmett se ne rese conto mi lasciò lì da sola,piangente. Dovevo odiarlo perché dopo avermi quasi violentata e avermi fatto perdere la verginità l’odio era l’unico sentimento che dovevo riservargli,ma poi lui ritornò con dei vestiti che mi fece indossare e si curò di me. I giorni seguenti mi disse cosa sarei divenuta e mio malgrado accettai,mi ero innamorata irreparabilmente di un uomo senza sentimenti,che mi aveva riservato tanta rabbia solo perché accecato dalla gelosia. Si,lui credeva che fossi andata di proposito con Royce e mi ribadì che ero solo sua e da allora sono ancora qui- mi raccontò con occhi lucidi.

Io mi paralizzai sul posto,non avrei mai potuto immaginare una cosa del genere,quanta sofferenza e odio,quanta ingiustizia che in fine veniva giustificata da un amore così inumano e sproporzionato.

-Come ti sei potuta innamorare di un mostro?- le domandai assottigliando gli occhi incuriosita.

-L’amore non ha canoni,ma è stata la prima persona che mi ha dato un minimo di protezione e interesse- mi rispose sincera continuando a maneggiare nel mio armadio.

-Ma è un essere spregevole- constatai e lei alzò le spalle come a dirmi”credi quello che vuoi”.

-Tu non credi nell’amore vero?- chiese all’improvviso Rose.

-Si vede così tanto?- le risposi con freddezza.

-Sei molto restia in questo argomento- constatò immediatamente.

-Solo perché credo sia inutile parlare di una cosa che non esiste- risposi ovvia.

-Invece esiste-.

-Credila come vuoi,basta che questa illusione non mi tocchi,per il resto può fare quello che vuole- a quelle parole lei sgranò gli occhi sorpresa da tutto questo mio cinismo.

-Trovato!- gridò entusiasta Rose poco dopo riemergendo dal mio guarda roba e mostrandomi una vestaglietta rossa di Victoria’s Secret,accompagnato da uno slip inesistente.(Qui la foto -> http://www2.victoriassecret.com/commerce/onlineProductDisplay.vs?namespace=productDisplay&origin=onlineProductDisplay.jsp&event=display&prnbr=GL-255840&cgname=OSSALLGEZZZ )

-Vieni andiamo in bagno che ti preparo per bene- annunciò e al quanto scocciata mi diressi con lei in un bagno davvero lussuoso,tutto in tinta con lo stile classico della mia stanza. ( Qui la foto -> http://static.blogo.it/deluxeblog/bagno-lusso/bagno_01.JPG )

Rose mi fece  fare un bagno rilassante accompagnato dall’uso di prodotti delicati per la mia pelle per renderla più soffice e profumata,poi passammo ai capelli che curò con impegno,il risultato fu davvero prestigioso,mi mise un filo inesistente di trucco,indossai gli slip e sopra la vestaglia.

-Vuoi metterci delle scarpe sotto?- mi chiese Rose dolce.

-No grazie preferisco andarci a piedi scalzi- le risposi sorridendo.

-Bella voglio dirti che non devi osare baciarlo sulle labbra- mi avvertì apprensiva,ma la rassicurai dicendole che lo stesso valeva per me e dopo che mi ebbe augurato buona fortuna mi recai alla meta.

Fuori dalla stanza mi aspettava un sommelier,che mi  accompagnò tra i corridoio per poi fermarsi dinanzi a una grande porta bianca che mi indicò come la mia meta.

Mentre lui se ne andava,presi un bel respiro e con sicurezza abbassai la maniglia e entrai.

La stanza era in penombra e non riuscivo a vedere quasi niente,ma all’improvviso un piccolo lampo mi fece voltare alla mia destra,era lo scintillio di un accendino che veniva acceso e potei vedere che qualcuno si era appena accesa una sigaretta. Era Lui. Mi raggelai sul posto e mi sistemai in una posizione rigida. Passarono svariati minuti fino a quando lui non spense la sigaretta per poi avvicinarsi molto lentamente a me,lo sentivo dallo spostamento dell’aria e dal rumore della stoffa che la sua camminata provocava.

All’improvviso lo sentii dietro di me,il suo alito caldo mi soffiava sul collo e la sua mano corse alla mia,che grande e calda la prese stringendola. Il suo tocco mi provocò per un innato motivo una scarica di eccitazione sublime,così grande e improvvisa che mi fece spalancare gli occhi dalla sorpresa.

-Allora sei tu Bella- disse una voce,la sua voce,così calda,sensuale e mascolina,trasmetteva forza e freddezza,quasi simile alla mia,ma più potente.

-Si- soffiai estasiata da quelle strani sensazioni,il cuore mi batteva fortissimo e il respiro si faceva lungo e quasi irregolare.

Sentii all’improvviso anche le sue labbra sottili,soffici e calde posarsi all’incavo del mio collo per poi percorrerlo con lentezza disarmante,tutto ciò mi stava causando una eccitazione fuori dai canoni e dalle esperienze.

Lo vidi spostarsi dinanzi a me ed essendo particolarmente vicino riuscii a distinguere la sua figura, la gola mi si adirò e mi mancò il respiro.

Era l’uomo più bello che avessi mai visto,dai lineamenti soffici,ma decisi,da vero maschio e adulto. Era alto all’incirca 1,87, dai capelli ramati e scompigliati con naturalezza,il naso aveva una piega perfetta,ma gli occhi furono la cosa più bella che ebbi mai visto,così verdi,così particolare e profondi,mi parve di vedere due smeraldi costosi,preziosi e sovrumani,irradiavano una luce propria,particolare.

Lui si accorse del mio interesse e sorrise malizioso,ma di certo il suo di sguardo,che percorreva tutta la mia figura soffermandosi famelico non mi era di certo precluso,ma diversamente da qualsiasi altro sguardo non mi dava fastidio,anzi mi causava scosse di eccitazione.

L’altra mano che non era racchiusa nella sua presa,come se avesse vita propria,si alzò verso il suo viso e lo accarezzò soffice,la sua pelle era così morbida e particolare,piacevole al tatto,credetti che da un momento all’altrol’avesse scostata,ma invece appoggiò la sua guancia sul mio palmo aperto e lo accolsi con piacere.

Dopo un tempo indeterminato l’altra sua mano si chiuse sulla mia che tenevo sulla sua guancia e non seppi perché ebbi paura di un suo rifiuto.

-Vieni con me- mi disse suadente e ogni mia paura scomparve come nubi al sole. Mi fece camminare un po’ fino a quando non intravidi un letto a baldacchini,ci fermammo solo quando arrivammo ai lati del letto e la sua presa lasciò la mia mano.

La mancanza di un contatto con lui,non seppi perché mi stava causando una così forte emozione di tristezza e di vuoto,stavo forse perdendo colpi?

Le sue mani tornarono a farsi vive sul mio corpo e apparvero sui miei fianci che massaggiavano leggermente;la sua bocca peccatrice si avvicinava come un felino al mio collo che infine trovò,iniziò a baciarlo prima con leggerezza poi sempre con più passione e bramosia lasciandomi segni evidenti,poi le sue labbra si spostarono sulla spalla che continuò a baciare,fino a quando non incontrò la spallina della vestaglia che con i denti fece scendere e con l’altra mano si occupò dell’altra,caddero insieme alla vestaglia che mi lasciava nuda se non ad eccezione dello slip che copriva la mia parte intima.

Vidi i suoi occhi guardarmi con un eccitazione che arrivava alle stelle e bastò solo quello sguardo per mandarmi in tilt e quando senti le sue labbra baciare e leccare un mio seno,uno fuoco ardente si accese nel mio bassoventre per iniziare la sua lenta tortura.

Le labbra di Edward percorrevano tutta la mia rotondità per poi chiudersi sulla piccola gemma,che stuzzicò,succhiò e leccò con passione fino a farla diventare turgida.

Presa da questa forte eccitazione rovesciai la testa all’indietro e iniziai a ansimare fortemente e quando le sue labbra si spostarono sull’altro seno un gemito di sorpresa scappò dalle mie labbra.

Una sua mano percorse tutto il mio ventre per poi spostarsi sull’elastico degli slip che ormai erano bagnati fradici.

Quando ormai il suo lavoro sui miei seni finì le labbra scesero su tutto il mio sterno,per poi baciare e leccare il ventre,soffermandosi sul mio ombelico,con cui giocò quasi come un bambino.

La sua mano che era ferma sull’elastico dei miei slip mi prese con forza il fianco e mi adagiò con forza,ma anche innata dolcezza sul soffice materasso.

Queste strane sensazioni mi stavano davvero devastando,non sapevo perché divenivano sempre più forti,eppure era uno sconosciuto di cui sapevo solo il nome e con cui avevo scambiato solo pochissime parole.

Ma le sue labbra che si spostavano sempre più giù mi fecero ridestare dalla moltitudine di pensieri;si spostarono in un colpo fulmineo sul mio interno coscia che baciò e mordicchiò con malizia,fino a quando non alzò i suoi occhi smeraldo sui miei e vedendoli appannati dalla passione ghignò e ritornò con il viso all’altezza del mio collo e riprese a baciarlo mentre la sua mano iniziò a massaggiare la mia femminilità bagnata e eccitata da sopra gli slip.

Gemevo senza sosta,frustata perché desideravo irreparabilmente un contatto più profondo e infine mi accontentò. Tolse via gli slip inutili e sfiorò con la punta delle dita il mio sesso in fiamma,per poi accarezzarlo più in profondità e i miei gemiti si alzarono a livelli quasi paradossali e a contatto con la pelle della mia spalla sentii che lui stava sorridendo.

All’improvviso,come un fulmine in una giornata soleggiata,inserì un dito nella mia fessura,mi mancò il fiato,tanto che non riuscivo nemmeno più a respirare;i suoi affondi cominciarono e  la mia eccitazione toccò vette sconosciute,nessuno mai mi aveva riservato attenzioni del genere,di solito ero sempre io che davo piacere agli altri.

I movimenti divennero veloci,rapidi e toccarono i miei punti più sensibili,fino a quando l’orgasmo non arrivò inaspettato e più potente che mai. Il suo viso scattò immediatamente sulla mia femminilità che leccò con bramosia e lussuria,la sua lingua era calda e piacevole.

Quando ebbe finito,si alzò dal mio corpo e sentii i rumori dei sui vestiti che cadevano a terra, quando si calò di nuovo su di me la sua eccitazione,prepotente e calda toccava il mio ventre e ciò mi causò l’ennesima scossa.

All’improvviso uno scatto di autostima mi aiutò a darmi coraggio,così ribaltai le posizioni e mi portai su di lui e iniziai suadente a baciargli il collo,lasciando anche io dei segni.

Passai poi al petto che con accortezza e passione baciai e toccai,era così muscoloso,ma non eccessivo,il suo copro tonico e piacevole al tatto mi stava portando alle stelle,non l’avevo immaginato così sublime,così perfetto e mai avrei pensato che mi scaturisse tali emozioni.

Mi soffermai poi sui suoi capezzoli che feci inturgidire per poi baciarli e mordicchiarli ,i suoi ansimi e gemiti sommessi non facevano altro che riempirmi di orgoglio.

Mentre le labbra scendevano sui suoi addominali perfetti,la mia mano sfiorò la sua erezione prepotente e lui gemette con più forza;continuai la mia tortura fino a quando non arrivai con la bocca al suo sesso che trattai con alquanto attenzione.

Vi posai dei baci,per poi leccarlo e prenderlo in bocca. Tutto ciò poteva sembrare squallido,ma questi erano i canoni di un rapporto e data la mia esperienza feci impazzire anche lui.

I suoi gemiti e i suoi occhi appannati dal piacere non facevano altro che darmi forza,fino a quando con un movimento inaspettato Edward mi portò con il viso alla sua altezza e mi spiazzò del tutto.

Le sue labbra si erano attaccate come ventose alle mie che lambiva con dolcezza,io ero paralizzata,Rose mi aveva espressamente detto che lui non baciava sulle labbra mai nessuna,ma mi ritrovai avvolta da una strana sensazione che mi fece rispondere al bacio,le nostre labbra si fondevano insieme e le lingue danzavano,mentre la sua accarezzava il mio palato e io gli mordicchiavo il labbro inferiore.

-Bella- sussurrò estasiato e quasi sfinito quando ci staccammo,avevamo entrambi le labbra gonfie e una nuova eccitazione dentro.

Di scatto la sua eccitazione entrò nella mia femminilità e io gemetti sorpresa e estasiata.

Mi sentivo completa,come se i tasselli di un puzzle immaginario si rimettessero al loro posto da soli. Le sue spinte si facevano sempre più potenti e i nostri gemiti si confondevano insieme.

Arrivò infine il culmine,così potente e così inaspettato che ci colse in contro piede e le nostre labbra da sole si riunirono. Quando poi la passione si spense leggermente Edward si scostò da me come scottato e scese dal letto con un balzo. Ero così atterrita e sorpresa che mi paralizzai,ma la stanchezza non mi dava nemmeno il tempo di metabolizzare i vari accaduti.

Passarono minuti,forse ore o addirittura giorni,ma non sapevo cosa pensare,il letto prima così caldo e pieno,ora era così vuoto e gelido.

Cosa mi aveva fatto? Mi aveva ammaliata? Cosa cazzo ero tutta questa confusione? Questo turbine emozioni così potente che mi stava devastando e straziando?

Come poteva solo una lurida notte rovesciare tutta una realtà? E io che ci ero cascata,ammaliata da due smeraldi così sensuali e maledettamente sbagliati.

Io fredda,cinica ero stata sottoposta e posseduta senza nemmeno che lui aprisse bocca,senza che nemmeno potessi conoscerlo.

Sentii affianco a me il peso di qualcuno che si sedeva sul letto e vidi la sua schiena pallida che si alzava e abbassava a ritmo del respiro.

Nessuno dei due parlava e alquanto sapevo non ne avevamo nemmeno voglia.

Improvvisamente il suo viso si girò verso di me e i suoi occhi incontrarono i miei,erano diversi da come li avevo conosciuti,ora erano vuoti,freddi e distaccati.

-Vattene,ti chiamerò io quando ne avrò voglia- esclamò diffidente e tagliente.

Mi paralizzai sul posto,ma reagì divenendo di nuovo la realista Bella.

-Come vuoi- risposi acida,stavo per alzarmi dal letto quando la sua mano si chiuse sul mio polso e con violenza mi fece girare e scontrare con il suo sguardo di fuoco.

-Devi portarmi rispetto- disse con ferocia e rabbia,ma io non gli diedi ascolto,mi liberai dalla sua stretta e mi alzai.

-Un rispetto che non avrai mai- dissi indifferente e dopo essermi rivestiti uscì dalla stanza.

Sarei dovuta ritornare nella mia camera,ma non seppi perché delle lacrime bollenti iniziarono a sgorgare dagli occhi e bagnarono le guancie,era da tanto che non piangevo e ora mi sentivo scombussolata,messa sotto sopra;non volevo rimanere lì un minuti di più.

Iniziai a correre a perdifiato e finalmente trovai la porta che prima avevo individuato;l’aprì con forza e stranamente quella sera faceva freddo e pioveva a dirotto,mi precipitai nel cortile e iniziai a camminare frettolosamente,i piedi nudi stanchi iniziarono a sanguinare,anche a causa delle varie cadute che prendevo,scavalcai con enorme fatica le cancellata,dovevo scendere,ma la testa mi girava enormemente,così mi lasciai cadere dinanzi scontrandomi con l’asfalto in modo doloroso e quasi mortale,vedevo ormai appannato,poi il buio più totale.

 

Angolo autrice:

Hey voi abbassate le ascie,non ce n’è motivo,o forse si? xD Ok,ok sono spregevole e cattiva,per non parlare del capitolo pietoso,oddio,davvero,non si può leggere.

Fatemi sapere assolutamente cosa ne pensate,questa è la prima volta che scrivo una cosa del genere e sono stata davvero pessima,davvero! Dovete dirmelo voi,perché se è così male,abbasso il raiting e mi metto l’anima in pace e non scrivo più cose così,sono negata proprio T_T per questo chiedo anche in ginocchio a chi solo leggere di sprecare poche parole,davvero non chiedo molto.

 

Ringraziamenti:

Volevo ringraziare e tutti quelli che leggono soltanto,poi ai 8 che mi hanno messa tra gli autori preferiti,i 4 nelle storie da ricordare,i 41 nei preferiti e infine i 102 nelle seguiti,oddio davvero non so dirvi come mi senta emozionata.

 

Rispose alle recensioni:

x essebi: Cara grazie davvero! Le tue parole m rendono davvero molto felice e la tua descrizione accurata e dettagliata mi ha fatto subito intendere che sei un’esperta nel campo. Per curiosità,così,da come scrivo quanti anni mi daresti? xD Facciamo questo giochino e poi vediamo.

X  ichigo1995D: cara grazie davvero per i bei complimenti! Spero che l’incontro trai i due protagonisti ti piaccia.

X Bella_Kristen: Tesoro,grazie davvero,non so come ringraziarti e hai ragione,la storia di Edward è commovente e anche a me la parte di Carlisle non piace,ma mi serve purtroppo,è così la storia ahimè. Per l’esclamazione che Edward non sia cattivo,credo che adesso ti sia ricreduta o sbaglio? Forse hai ragione,ma forse anche no! Chi lo sa!

X Isangel: Carissima,vedere ch mi commenti sempre mi riempe di gioia,davvero! Seguo la maggior parte delle tue storie e vedere che mi sostieni tanto e soprattutto una così brava scrittrice come te mi dà davvero una gioia infinita,ancora mille grazie!

X EricaCullen:ECCOTI STO POV BELLA! Mamma mia non ne posso più di queste tue esclamazioni,mi perforano la mente,davvero!Per il resto grazie davvero,ogni tua parola mi rende come sempre felice e fortunata di avere un’amica come te!

X kiki1988:Eh cara visto che non era lui? Non ti ho mentito,ma non ti ho nemmeno deluso,li ho fatti incontrare,anche se so che adesso mi detesti per il finale vero? Fammi sapere.

X Tamy79: Eh cara,lo so,lo so sono in ritardo,ma ne è valsa la pena no? Ok no,mi sto illudendo che questo capitolo sia bello,ma non lo è T_T. Grazie mille ancora!

X sgabbycullen: Allora contenta dell’incontro? Soddisfatta? Fammelo sapere te,grazie ancora per la recensione e il sostegno.

X Ed4e: Tesoro! Eh vedo che ti è piaciuto davvero il Pov Edward,mi fa davvero piacere,ogni tuo parere è prezioso,lo custodisco con amore! Per il resto sono proprio ansiosa di conoscere un tuo parere su questo capitolo! Grazie mille ancora!

X babygirl91: Oddio è la tua prima recensione e subito mi hai fatto commuovere,davvero grazie! Non so esprimere tutta  la mia gratitudine,continua così!

X Rebussii: Carissima il tuo sarcasmo mi fa sbellicare dalle risate ogni volta,oddio non so come dirtelo,ma le tue recensioni mi riempono di felicità,davvero grazie mille!

X adry91: Tesoro mio! Bella recensione,davvero! Mi emozioni sempre e so che su questo capitolo avrò bastonate e molte,oddio ho paura! Aiutami tu xD!Ti adoro troppo anche io!

X giova71: Carissima è sempre un piacere sentire i tuoi pareri,davvero,non so come ringraziarti! Ecco i nuovi sviluppi,ma non sono certa che ti piacciano!Fammi sapere.

X yle94: Cara davvero grazie dei complimenti! Mi rendi felice,fammi sapere cosa ne pensi anche di questo.

x frate87: Eh credo proprio che tutti odiamo Tanya,è una cosa spontanea,anche se non ti nascondo che un po’ mi dispiace,perché Tanya è anche il mio nome!T_T povera me! Ma posso affermare di essere proprio il suo contrario,bruna ecc…Grazie ancora per i bei complimenti!

 

Volevo consigliarvi l’altra mia storia “L’amore non dice bugie” e tutte quelle di adry91,volpessa22,Isangel e SaraCullen_.

Un bacione a tutte,fatemi sapere,TanyaCullen.            

 

 

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Capitolo 5
*** Punti da Chiarire ***


2

Dedico questo capitolo alla mia beta Adry91,che non sta passando un bel momento!Tesoro io ci sono sempre!

 

 

                                                               5.Punti da chiarire

 

Pov.Bella

 

Il buio. Ecco cosa vedevo,questa grande coltra di buio che sembrava non volesse andarsene. Anche il dolore c’era,ma ero così abituata a  sentirlo parte di me che quasi non ci pensavo più,era una cosa quasi inutile,insignificante,priva di senso e forma.

Come avrei voluto essere come la miriadi di giovani del mondo odierno,spensierate,allegre,i problemi erano quasi e sempre attribuiti all’amore,la cosa più astratta che abbia mai visto.

L’amore? Pff,mi viene da sbuffare se solo penso a quante volte nei libri di fiaba ti faccino credere che sia l’amore la soluzione di tutto. Ma se poi si vedono a fondo i problemi l’amore non è in grado di saziare neanche le più magre desolazioni della vita.

Vissero per sempre felici e contenti. Un’altra frase comunissima,così fantasiosa che poteva vincere senza nemmeno gareggiare il premio come la più ambita stronzata dei secoli.

Se poi si va ad analizzare bene la frase “vivere” non coincide mai con “sempre”,la vita infatti non è eterna ha sempre una sua fine,comunque e dovunque.

“Felici e contenti” sono un altro accostamento scorretto e ormai in disuso,quando mai siamo perennemente felici e contenti noi? Solo i più grandi sognatori lo sono;la felicità è solo un attimo,uno scatto improvviso che scompare dopo il primo click.

Molti mi ritengono una persona narcisista e pessimista,ma io ho sempre risposto che sono realista,vedo la vita per quello che è non per quello che sogniamo che sia;un libro rimane sempre e solo un libro,al massimo un film,ma i fatti che raccontano non accadono quasi mai o se il contrario non hanno sempre un lieto fine;possono raccontare cose ormai già accadute,e nemmeno quello un libro può cambiarlo,solo raccontarlo.

Dolore e sofferenza non ti chiudono come sempre in un guscio,dove gli aculei si tendono e si manda via ogni possibilità e speranza,bisogna saper vedere e sottoporre tutto questo a un’osservazione critica. Il dolore ti apre gli occhi e la sofferenza corrode l’anima e i sentimenti,rendendoli spartani e pochi perché impari a guardare il mondo con i veri occhi che Dio ci ha dato.

Questo non implica che sia tutto così negativo,anzi,ma se non si è realisti e razionali saremo sempre degli inetti,essere pieni di sogni e pochi fatti e soddisfazioni,dove ormai la ricerca della felicità ha lasciato a loro poco spazio per la vita vera.

Quante volte nella mia vita ho incontrato gente che mi definiva una “pazza”,da quando avevo

reagito alla sottomissione di mia madre ero sempre stata solo quello,una pazza che naturalmente non poteva essere capita;infatti non pretendo di essere compatita,ma per chi non vive cose del genere è facile trarre un giudizio,anche io lo faccio,ma non per questo mi ritraggo dai miei doveri.

Quante volte da piccola avevo sperato che anche io fossi una principessa che aspettava sulla sua torre il ben principe azzurro,accompagnato da un cavallo bianco e dopo mille peripezie poter montare con lui diretti dai miei genitori che contenti acclamavano la mia bella scelta.

Ma queste speranze mancano di fondamenta,io non sono una principessa e tanto meno non ho una famiglia a cui raccontare i miei sogni.

I genitori;bella parola,comunissima,ricorrente per tutti,ma non per me. La mia non era una famiglia e tanto meno  avevo dei genitori,così presi da loro stessi e dai loro problemi,mentre io mi nascondevo dietro una porta per spiarli,sperando che si ricordassero di me,che venissero da me per darmi il bacio della buona notte o un nuovo giocattolo,cose quotidiane per tutti i bambini,ma non per me. Non mi giustifico neanche per quello che anni fa avevo fatto a “mia madre”,dopo tutto non voglio la pietà di nessuno,ma se penso a quanti giudizi ho dovuto sopportar mi vien da ridere.

La gente è un essere maligno,così egoista che oltre il suo naso non vede veramente,rientro anche io in queste circostanze,ma a differenza di qualcuno io manco di qualcosa in più.

Quando sei costretta ogni giorno della tua vita a sopportare una persona egocentrica ed estremamente egoista,come quella che dovrei chiamare madre,ti vien voglia di scappare;cercavo sempre di attirare la sua attenzione,per farle capire che esistevo anche io,come figlia e non come rimpianto di uno sbaglio di gioventù,mettiamoci anche lo continuo asfissia mento di battute acide,di rimproveri e prese in giri,la frittata era fatta. D’altronde non chiedo che la gente capisca,non è possibile,ma voglio che ci rifletta. Non vado di certo fiera di aver preso un coltello e di aver colpito “mia madre”,prima di tutto perché colei che avevo davanti non era affatto “mia madre” e secondo il dolore,il perenne senso di colpa che ti attribuiscono ogni giorno della tua vita,la solitudine sofferta,porta in sé un senso quasi di pazzia,dove di certo i gesti amorevoli e anche le battute acide sono come un chicco di riso sparato sul petto del tuo nemico,non gli fa male.

Il turbine dei miei pensieri furono interrotti dall’accensione della lampadina gialla che sormontava il cancello,mentre quest’ultimo si apriva;sorrisi spenta,nessuna fuga poteva davvero portarmi lontana dal mio più grande problema,me stessa.

All’improvviso vidi un’ombra avvicinarsi,stava di certo correndo,quando mi fu vicina sentii due grandi braccia possenti prendermi in una morsa rigida,potevo sentire i muscoli contrarsi,quasi come se fossero arrabbiati e senza nemmeno saperne il motivo mi aggrappai al petto altrettanto muscoloso del mio salvatore,in una presa spastica,quasi fosse un’ancora di salvezza e mi lasciai cullare dall’armonia del suo passo e dal sonno che lieto mi accoglieva.

 

                                                                  _____________

 

Un raggio di sole improvviso si adagiò sul mio viso,svegliandomi di scatto,come se avessi preso la corrente. Alzai di poco il busto e guardai ancora intorpidita il luogo in cui mi trovavo;era alquanto familiare,ma non riuscivo a ricordare,la stanza era arredata da uno stile elegante,ma sobrio,così deliziosa e confortevole che l’avrei potuta sposare.

Guardai le lenzuola fresche che mi avvolgevano e poi constatai che indossavo in realtà solo gli slip della sera precedente e per l’imbarazzo le mie guancie si imporporarono al solo pensiero di chissà chi aveva visto il mio corpo semi-nudo,solo un maniaco. Guardai attentamente la sedia che si trovava alla mia destra e trovai la mia vestaglia rossa,quella che Edward mi aveva sfilato,sgranai gli occhi quando costatai chi avevo ricordato. Oddio! Io non dovevo pensare a lui,niente affatto e quella consapevolezza mi ridestò,facendomi ricordare che la camera in cui ero,era di fatto quella di Edward. Mi alzai di scatto,stavo per prendere la mia vestaglia,ma la trovai piena di fango e terriccio,così afferrai una maglia blu,di certo maschile,che si trovava lì vicino,incurante di chi fosse e in quali condizioni mi trovassi uscì dalla camera da letto trovandomi nel suo studio,anche quest’ultimo arredato con gusto;scossi la testa sconsolata e mi avviai alla porta e la spalancai con rabbia,me ne ero andata per non tornare più eppure mi trovava ancora segregata qui,che fosse un labirinto?

Andai a sbattere contro il petto di qualcuno e caddi all’indietro;sentivo la testa scoppiare da un momento all’altro e stavo per alzarmi quando una mano mi si parò davanti e in un esplicito gesto di aiuto;alzai gli occhi irritata e vidi dinanzi a me un bestione,sembrava un enorme armadio che camminava;era molto alto naturalmente,muscolature grossa,occhi castano-verdi e capelli riccioluti e di un intenso color marrone scuro. Accettai abbastanza riluttante la sua mano e mi alzai.

-Tu devi essere Bella- mi disse sorridendomi,stranamente mi ricordava un bambino e cosa ancora più strana mi era simpatico.

-Si- risposi assottigliando gli occhi dubbiosa.

-Oh,io sono Emmett il fratello di Edward- annunciò allegro,mentre io sbarravo gli occhi stupiti,sapevo che era il fratello di Edward,ma soprattutto era colui che faceva battere il cuore alla mia carissima amica Rosalie,era di certo un bel ragazzo,con tutti quei muscolo,ma era anche evidente di quanto superficiale e donnaiolo fosse su certi aspetti.

-Certo e io l’amica di Rosalie- risposi a tono guardandolo con occhio critico cercando di scaturire una sua reazione.

-Oh…e ti ha parlato di me scommetto- affermò sicuro. Diamine era più furbo di quanto considerassi.

-No,ho solo sentito voci di corridoi- dissi agitando la mano come se fosse ovvio,non volevo esporre Rose,ma la sua reazione mi fece gongolare per la vittoria,aveva sgranato gli occhi dalla sorpreso.

-Cioè Rose non ti ha mai parlato di me?- chiese quasi triste?

-Sai mica va fiera di essere usata come un giocattolo dalla mattina alla sera,qui nessuno ne va fiero- risposi acida e veritiera.

-Cosa? Ma se è la mia preferita e le do ogni cosa che desidera- gridò esasperato,mettendosi le mani nei capelli quasi sconvolto,colpito e affondato.

-Sicuro sia quello che davvero lei voglia ?- domandai retorica,ma lui non ebbe cervello per capirlo.

-E cos’altro vuole? Una casa,che cosa?- disse sconsolato e quasi mi fece pietà,forse stavo esagerando.

-Non è sempre scontato quello che vuole una persona. Hai pensato che desiderasse la libertà? Una famiglia? Un uomo che l’ami?- gli feci mostra di quello che Rose di certo voleva,ma che teneva celato,era altezzosa,ma anche molto fragile dentro.

-Cosa? Un altro uomo? NO mai!Lei è mia!- gridò arrabbiato dando un pugno alla parete e sobbalzai un po’;questo suo discorso mi dava su di nervi.

-Ah certo! Mi ero dimenticata che l’hai marchiata come un maiale no? Per te è alla pari di un oggetto,no?- lo fissai inviperita,ma mantenendo una postura fredda e rigida.

-Lei non è un oggetto,è…- ecco la prova che nemmeno lui sapeva cosa voleva!

-Se lei non lo è,allora perché la tratti come tale? Ah si avevo dimenticato che sei un Cullen-.

-Perché ce l’hai tanto con noi Cullen?- mi chiese all’improvviso come un cucciolo bastonato.

-Io non ce l’ho con nessuno,ma non sopporto i vostri comportamenti- risposi ovvia,sbuffando sonoramente.

-Ecco,ma dove stavi andando vestita così?- disse incuriosito e per la prima volta vidi un uomo che non mi guardasse maliziosamente.

-Me ne vado non è ovvio?- affermai scocciata.

-Ah io ero qui appunto per questo,Edward ha espressamente detto che non puoi muoverti da qui,alloggerai nella sua stanza e fra poco arriverà un cameriere a portarti le tue cose- annunciò solenne e se ne andò.

Ero paralizzata,irrigidita e raggelata. Lui mi aveva segregata come un cimelio,peggio di un animale. La rabbia scorreva all’impazzata nelle mie vene,come se fosse sostanza neutrale,i nervi si tesero e i capelli si rizzano. Irritata più che mai mi diressi di nuovo nella camera e sbuffando pesantemente mi sedetti sul letto,incrociando le braccia imperterrita;di certo non gli e l’avrei data vinta,stavo solo aspettando che arrivasse.

I minuti scorrevano e di certo il mio umore non era migliorato,ma quando sentii improvvisamente la porta aprirsi mi alzai di scatto imperterrita.

Ma quando vidi dietro la porta chi vi era ogni mia speranza cadde per far montare ancora di più l’irritazione,cosa ci faceva quel cane rognoso qui?

-Cosa ci fai tu?- chiesi irritata al massimo,stringendo a pugno le mani.

Lui portava delle valigie in mano e solo dopo mi accorsi che erano le mie,piene di tutti i miei effetti personali.

-E cosa combini con la mia roba?- continuai sempre più fredda e glaciale.

-Ehi calma,calma! Il capo mi ha ordinato di racchetare la tua roba e portarla qui- rispose tranquillo sistemando le cose nell’armadio.

-Lascia perdere le mie cose- decretai glaciale facendolo di scatto allontanare dalle mie cose.

-Ora puoi andare- continuai sedendomi di nuovo stanca e ancora arrabbiata.

Lo vidi pericolosamente avvicinarsi a me,prendermi per un braccio malamente e con l’altra mano alzare il mio mento per far incontrare i nostri sguardi,quel cane mi stava dando un fastidio enorme,l’avrebbe pagato di certo.

-Calma,qui di certo non sei tu a comandare e poi un tono di voce così acido e freddo non si addice a un bel corpicino come il tuo-.

Un altro emerito idiota superficiale che mi guardava come un animale arrapato,era una cane di nome e di fatto.

Risi glaciale e poi risposi:- Oh di certo non mi si addice,ma si addice a uno come te...cane rognoso-.

-Mi chiamo Jake-.

-Appunto,un nome da cane- decretai sarcastica.

-In realtà il mio nome è Jacob- disse intimorito come se poi potesse giustificarsi.

-Ancora peggio- dissi ridendo glaciale.

Di scatto si aprì la porta della camera rivelando un Edward in pantaloni neri attillati,piedi scalzi e petto nudo,mostrando apertamente la sua bellezza,il viso perfetto era trasfigurato dalla rabbia e dalla gelosia?

-Tu-cosa-stai-facendo?- scandì ogni parole per moderare la rabbia. Jacob di scatto,si staccò da me brutalmente e caddi come una pera cotta sul letto,stranamente mi sentivo debole e intimorita dello sguardo di fuoco di Edward.

-I-io s-signo-ore- cercò di giustificarsi Jacob,ma Edward non gli diede il tempo di continuare che scattò,lo prese per il bavero della divisa e anche se lui era un po’ più basso incuteva di sicuro più timore,avvicinò il suo viso a quello del cane minacciosamente.

-Tu non ti devi più permettere di avvicinarti a lei,nemmeno a questa stanza,il tuo sguardo non vedrà più un solo lembo neanche dei suoi vestiti e ora va via- disse a voce bassa,ma altamente minacciosa e glaciale.

Quando il cane uscì di corsa dalla stanza vidi la schiena di Edward alzarsi e poi abbassarsi,di certo era un motivo per calmarsi,stringeva a pugno le mani e i muscoli erano tesi come le corde di un violino.

Io aspettavo rigida la sua sfuriata,stanca ormai di qualunque cosa,non potevo competere con lui,era il capo,io l’ennesima malcapitata che finiva sotto le sue grinfie ed ero anche scappata,ciò di certo non mi faceva rientrare nelle sue grazie,non che mi importasse,ma molto probabilmente avrei vissuto più serenamente.

Di scatto lo vidi girarsi nella mia direzione,i suoi occhi mandavano saette che squarciavano il cuore,così freddi e pungenti da lacerarmi,ma dovevo tenergli testa,anche se le forze sembravano stessero per andarsene.

Si stava avvicinando passo dopo passo,sempre con quella posa rigida e ebbi una paura fottuta,così scattai in piedi e cercai di uscire dalla stanza,ma due grandi braccia mi presero per la vita e fecero scontrare la mia schiena con il suo petto,Edward.

-Non ti servirà a niente scappare,ormai sei qui e non ti lascerò andare via,mai più- mi sussurrò all’orecchio languido,poteva sembrare una frase romantica,quasi poetica,ma il suo tono acido e minaccioso di certo non contribuiva a questa traduzione.

Deglutì nervosa,ricacciando indietro la valanga di insulti che gli stavo per dire,sapevo che non avrebbe fatto altro che svantaggiare la mia posizione.

-Non parli più? Hai perso la lingua?- mi sfidò lui appoggiando una mano sulla mia gamba e percorrendola fino all’orlo della maglia.

-No- cercai di protestare fermando la sua mano,ma la sua fermò le mie portandole al petto,in modo che non le potessi muovere.

-Cos’è dopo tanti anni di prostituzione,proprio ora vuoi iniziare a fare la pudica? Proprio ora che arriva il meglio?- commentò sarcastico e acido.

-Mi fai schifo- decretai fredda,alzando lo sguardo e affrontandolo.

-No,no- rispose lui scuotendo la testa e appoggiando una guancia sulla mia spalla e posando le labbra nell’incavo del collo,baciandolo leggermente e a quel contatto inconsapevolmente rabbrividii di piacere.

-A quanto vedi non ti faccio poi così schifo,al contrario- continuò imperterrito infilando la mano sotto la maglia e percorrendo il mio ventre piatto.

-Sai,oltre ad essere enormemente arrabbiato per la tua tentata fuga,c’è un altro cosa che dobbiamo chiarire,un punto fondamentale- disse sensuale,ma anche severo.

-E sarebbe?- tentai di rimanere calma,ma non ci riuscì,la sua mano stava salendo e la fibrillazione saliva alle stelle.

-Punto prima,mai scappare dalla mia dimora,ti rendi solo patetica- e la sua mando delineò una linea sul ventre :- secondo d’ora in poi non potrai più uscire da qui,nemmeno per la colazione o per altro,la sorveglianza sarà al massimo e d’altronde ho un grande e folto software di telecamere e allarmi vari- la linea si stava allungando arrivando all’incavo dei seni :- ti avevo offerto una gabbia d’ora e tu hai scelto quella più lurida,colpa tua- iniziava a delineare il contorno dei seni e ciò mi fece ansimare pesantemente :- punto terzo e per ora l’ultimo,Tu sei mia,solo mia;nessun’uomo può permettersi di guardarti e toccarti,questo posso farlo solo io, d’ora in poi sarai qui a scontare la tua  pena e a compiacermi a mio piacimento- stavo ormai ansimando pesantemente e alcune lacrime scendevano imperterrite sulle mie guancie,erano passati anni da quando una sola lacrima solcò la mia guancia e ora mi trovavo in un fiume che mi travolgeva in pieno.

La sua mano lasciò le mie e prese ad asciugare le lacrime delicatamente,quasi dolcemente,ma sapevo che non poteva essere così.

Di scatto fece scontrare i nostri petti e incrociare i nostri sguardi,ardevano entrambi,a me di tristezza e a lui di rabbia e possessione.

-Dimmi che sei mia,che nessun cane ti toccherà più,che ogni gemito,ogni lembo della tua pelle sarà solo mia- mi sgridò severo stringendomi il seno possessivamente.

Gemetti fortemente e nascosi il viso nel suo collo,colma di vergogna per me stessa,perché sapevo che non potevo resistergli,non potevo fare altrimenti,non potevo nemmeno ribellarmi,sembrava che anche il mio corpo ormai,solo dopo una notte,non potesse fare a meno di lui.

-Sono tua,in ogni cosa,puoi fare di me quello che vuoi- dissi lasciva e ormai sconfitta,accasciandomi su di lui. Lui quasi con violenza prese il mio mento tra le sue mani e fece incontrare i nostri occhi che diedero inizio ai fuochi d’artificio,le sue labbra possessive stavano divorando le mie,la sua lingua domava la mia in un chiaro segno della sua forza e destrezza su di me;il bacio era impietoso e aggressivo,mandava scintille e trasmetteva una passione inaudita. Solo quando entrambi sentimmo il gusto ferroso del sangue ci staccammo,mi aveva decisamente morso le labbra che ora ne risentivano,grondante del mio sangue,la sua lingua ripulì le mie labbra dolcemente e vi depose sopra un leggiadro bacio,del tutto diverso da quello precedente.

La mia testa nel frattempo girava fortemente,il sangue mi faceva ribrezzo,era una delle poche cose,se non uniche,che mi dava fastidio,solo a pensarci mi faceva quasi svenire.

Caddi precipitosamente tra le sue braccia,debole al massimo,in uno stato di semi-coscienza.

-Ah non sopporti la vista del sangue?! Sei alquanto deboluccia,per ora ti lascio riposare,ma non credere di esserti salvata,abbiamo ancora dei conti in sospeso e inizieremo da stanotte-.

Raggelai a quelle parole,anche se sussurrate sensualmente,ma ora ero troppo debole per poter capire veramente fino in fondo le sue intenzioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

 

Ehm,ehm *tossicchia nervosa* Lo so! Sono in un ritardo mostruoso,davvero mostruoso,ma sono state settimane stressanti ,non ne posso più,scuola soprattutto,ma devo dire la verità è arrivato un nuovo problema T_T speravo tanto che non arrivasse e ahimè è qui e fa quasi male.

Eh mi sembra quasi banale da dire,ma so di potermi fidare di voi =)

Un ragazzo. Classico? Sciatto? Definitelo come volete,io non so più come fare. Ma non voglio angosciarvi con i miei problemi.

Beh la storia come sta andando? Questa mia pazzia che mi è venuta devo dire che sta fruttando e non poco, cioè 26 recensioni all’ultimo capitolo? Oddio ma io sono STRAFELICEEEEEEE.

Arriveremo mai a 30? Ci spero. Anzi facciamo una scommessa,se a ogni capitolo aumenteremo sempre i capitoli saranno più lunghi e diciamo sostanziosi xDxD

Per il resto continuo a ringraziarvi davvero,siete troppo buoni per una storia quasi insignificante come questa. VI AMO! SIETE MAGNIFICI DAVVERO! <3

 Voglio ringrazire le più di 1000 persone che leggono la storia,cioè io mi trovo 1000 persone che leggono ogni capitolo e io mi emoziono troppo *_*

Ringrazio le 64 che l’hanno messa tra le preferite,le 9 da ricordare,i 10 che mi hanno messa tra gli autori preferiti e le,rullo di tamburi,134 tra le seguite,oddio!!!!!! Siete troppo magnifici ^_^

P.s:secondo voi chi ha salvato Bella quella sera,Edward,Jacob o Emmett?

 RISPOSTE ALLE RECENSIONI:

 

X sene: Cara,ma grazie davvero,le tue parole non possono che farmi piacere e ahimè non ti prometto niente per il fatto che mi “sottovaluto”,purtroppo ho una gravissima autocritica,ma per alleviare il mio  morale ci siete voi,ogni volta che sono giù leggo le vostre recensioni e ritorno allegra,può sembrarti stupido ma è così. Per questo GRAZIE,tra questa categoria di persone sei entrata anche te. Baci.

 

X _ClaudiaCullen_: Cicciona miaaa! Ma come sono contenta di aver letto una tua fan fiction,davvero,si adesso l’ho commentata la tua storia e sai cosa ne penso,sei bravissima anche tu,da te davvero si prospetta qualcosa di davvero grande. Per il fatto che ti ho stupita,beh che ti posso dire,io ti STUPISCO sempre e devo dirti la verità? Il Raiting rosso ha stupito anche me!!Ahahahahaha,ti giuro non so come mi è uscito! Una schifezza a dire la verità xD

Bella che si scioglie? Cara non affrettiamo i tempi,la storia serve anche a questo,diamo tempo al tempo. Ti adoro.

 

X Babygirl91: Carissima grazie davvero per i bei complimenti,sono arrossita! Eh si è la prima volta che mi cimento in un capitolo hot e devo dirti una cosa,però shhhh! xD Non so nemmeno da dove mi sia uscito,le mani digitavano da sole,sarà che il pensiero di un Edward così contribuisce così tanto? xD Credo di si,per il resto ancora infinitamente grazie,sei un amore. Baci.

 

X Bella_Kristen: Tesoro mio! Oddio che gioia ogni volta che leggo le tue parole! GRAZIE,sei unica davvero! Eh Edward  è davvero stronzo,visto? In questo capitolo poi si è capito ancora di più! Spero tu non mi uccida! E’ tutto nei piani,va bene? Jacob nella biblioteca?

Anche se non credo sia un posto per cani purtroppo era lì e non ci possiamo fare niente e chissà perché era lì poi! Bahh! Col  tempo si scoprirà. So che nel capitolo precedente non l’ho trattato benissimo e nemmeno questo,ma che devo fare! Più lo vedo e nomino più fiumi di insulti nascono da soli! Chissà è genetica sta cosa! xD A Bella a quanto vedi non è successo niente,anzi sta proprio messa bene,diciamo! Beh grazie ancora,ti adoro. Un bacio.

 

X essebi: Cara ogni tua recensione è sempre così riflessiva e perfetta che non posso fare altro che rimanerne colpita! Davvero,Grazie per le bellissime parole e anche perché le hai consigliate ad altri,ringrazia anche loro!

Il capitolo precedente a quanto ho visto ti ha esultato tanto! Vediamo questo. Un bacione.

 

X ichigo1995D: Carissima,ah vuoi farmi arrossire con tutti quei complimenti! Davvero sono troppo e molti credo non meritati! =) Non può farmi che piacere il fatto che l’incontro tra Edward e Bella ti sia piaciuto e soprattutto il bacio! Cosa vuol dire secondo te? Ti do un indizio,non dare un giudizio affrettato,perché qui la fretta non fa altro che danneggiare le cose xD . Un bacio.

 

X SaraCullen_: Sorella miaaa! Di nome e di fatto xD Ahahahahah O mio Dio come puoi pensare una cosa del genere? Io che nascondo qualcosa di losco? Va bene lo ammetto,mi arrendo,lo dico: Ho…Edward sotto il cuscino xDxD Ahahahahaah,ecco la cosa losca! Non te l’aspettavi vero? =)

Comunque che devo fare,se solo penso a Edward mi appiccio! xD e Tu ne sai qualcosa! Eccoti il capitolo e ora lascio a te spazio per recensire. Un mega bacione,ti amo.

 

X alice_very_love: Cara oddio davvero adori tutte le mie storie? Credo sia davvero troppo! Non merito tutto ciò xDxD! Per il resto grazie davvero,spero questo capitolo ti sia piaciuto davvero,non può che riempirm di felicità. Un bacione.

 

X freyja: Hey cara! Grazie,eh alla fine dalle recensioni e anche dalla tua soprattutto ho capito che alla fine sono riuscita nell’intento rendere il loro incontro il meno volgare possibile,anche se è la prima volta che mi cimento in queste cose xD Beh devo dire che hai volto nel segno le emozioni di Edward! Sarai mica una psicologa nascosta?xD Comunque grazie davvero! Non so esprimere la mia gioia! Continua a recensire anche Tu! Un bacione immenso.

 

X kiki1988: Carissima,io intanto mi vado a nascondere! Non mi sono fatta perdonare di certo con questo capitolo e probabilmente la voglia di strozzarmi è ancora viva  vegeta dì la verità?! Beh per il resto devo ringraziare io a te per la bellissima recensione e il tuo appoggio! Davvero! Per il fatto di Jacob si lo so che sono cattiva,ma che devo fare provo una repulsione per quel…COSO! Che davvero non ti immagini,ed in questo capitolo di certo non sono stata più buona,forse non lo sarò mai con lui Muahahahaha xD Un bacione enorme.

 

X Isangel: Cara! Eh si mi piacciono Tantissimissimo le tue storie,soprattutto l’ultima,Oddio quanta dolcezza! Davvero sei stata fantastica! Sei di certo che molto più brava tu! E quando vedo le tue recensioni mi sento strapazzare dalla gioia ;) GRAZIE ancora! Fammi sapere anche di questo capitolo ti adoro!

 

X Lalayasha: Oddio cara ma la tua recensione intensa mi ha scombussolato! Ma grazie 1000 volte non so cosa dirti! Mi hai lasciata senza parole e mi scuso immensamente perché ti ho fatta arrabbiare,ma sono enormemente autocritica. L’incontro tortuoso e difficile dei due personaggi è si complicato,ma chissà che forse non ne esca qualcosa di buono? GRAZIE,non so ancora capacitarmene,sei fantastica! Un bacione immenso.

 

X shining_cullen: Oddio muoio ancora dal ridere,la tua recensione è così divertente che davvero non ce la faccio! GRAZIE! Sei troppo simpatica,si capisce subito e non sei contorta,neanche un po’,la mia mente di certo si! Un bacione immenso e poi eccoti il capitolo!

 

X Marika92: Carissima,mi dispiace Tantissimo per aver finito così il capitolo,ma non potevo fare altrimenti,davvero! In questo non sono stata poi così cattivella,dai! Per il resto GRAZIE immensamente! Sei un tesoro! Un bacione.

 

X adry91: Tesoro miooo! Un giorno davvero mi faranno piangere le tue recensione,così belle,corpose e piene di dolcezza! Sono davvero contenta che il complesso ti piaccia!Niente può rendermi più felice!Davvero e spero le tue aspettative su questa ff non sia calate dopo questo capitolo xD Sei la sua beta e ti chiedo di compatirmi se non ti rispondo adeguatamente,ma sai ci vuole un esercito per ripondere a 26 recensioni! Per qualsiasi cosa io ci sono capito?! Ti Amissimo <3

                                                                                               

X auri7777: Cara mi fa immensamente piacere che il capitolo ti piaccia! Davvero niente mi rende più felice! Per il resto sono curiosa di sapere cosa ne pensi di questo!

 

X  tamy79: Prima di tutto devo farti una domanda,ma sei una vegente? Cioè tu a Alice le fai un baffo!Hai centrato tutto,poi il fatto che va a prenderla lui,non lo,può essere Emmett come Jacob! Non lo so! Questo dovrai scoprirlo!Ahahahah cattivella? Nah! Sadica si. Per il resto davvero non so come ringraziarti,sei davvero fantastica! Un mito! Continua così,vai forte sorella ;) A presto!

 

X EricaCullen:No oddio tesoro premetto che ti riponderò a dovere,ma devo dirti una cosa! ABBI PIETA’ DI  ME,Ma dopo 26 recensioni non riesco a rispondere anche a te!Ci diremo tutto a porole,mi metterò anche in ginocchio! Ti adorissimo sorellona mia!

 

X Ed4e: Tesoro! Grazie il tuo sostegno è una cosa benefica! Eh beh la storia di Rosalie si è straziante,ma farà il suo contributo xDxD Per Emmett,chissà! Si vedrà.

Bella che cade dal grande cancello? Beh devo dirti che dovrei piangere perché è caduto,ma mi vien da ridere per la sua sbadataggine,dopo tutto dobbiamo ringraziare questa sua caratteristica se è ancora qui,beh poi si vedrà gli effetti collaterali xDxD!!Ti ringrazio ancora!Davvero sei mitica!Un enorme bacio.

 

X giova71: Allora,beh quante domande!Mi fa piacere che tu sia così curiosa! =)

Allora beh Edward non è cretino,proprio stronzo xD Si è visto proprio dal fatto che si è tirato indietro. Eh Bella e caduta e chi è che l’ha salvata!Prova ad indovinare.

Jacob intanto è proprio un fesso! GRAZIE di tutto,alla prossima un bacio.

 

X yle94: Cara mi fa davvero piacere che la storia di piaccia!Davvero grazie per il sostegno,per il resto sono curiosa di sapere cosa ne pensi e Grazie per gli Auguri di Pasqua =)

 

X  red_apple: Cara Annamaria ti ringrazio subito per la critica,ma vorrei che tu capisca dei punti fondamentali:il primo pezzo della storia l’ho dedicato proprio a te,per questo ti prego di rileggerlo e rifletterci bene. Bella ha avuto un passato davvero difficile e lei non è che non si pente per quello che ha fatto,vede tutto questo semplicemente come una cosa normale e sai perché? Perché accecata da un dolore che è più grande di lei,semplicemente non ci pensa,perché è così che va la vita di chi soffre! Dopo tutti questi anni di sofferenza cosa ci si  può aspettare? Non ti chiedo di compatirla,non è questo il mio intento,ma che tu capisca davvero le sue intenzioni,ci sono persone che sono anche peggio di quanto lo è Bella,ma non per questo la voglio giustificare. Né io,né tu e né altri potremo capirla fino in fondo,io ci tento,ci provo,ma non per questo bisogna dire che lei sia spietata e crudele. Renee non lo è stata? Phil? Charlie che seppur ha ragione non ha mai capito fino

in fondo Bella? E questo vuol dire che lì nessuno pensava a lei,neanche lei in persona e forse dopo queste parole sono sicura che tu abbia capito davvero,perché come chiunque altro hai una sensibilità. Il suo è stato un gesto avventato,ma per mettersi in mostra,per gridare che lei esiste davvero; i suoi sentimenti sono nascosti e poi secondo te qual è il fine di questa storia? Proprio addolcire Bella,ma ti dico subito che sarà una strada lunga e in salita,perché non è facile di certo,perciò mi auguro di averi fatto comprendere le cose in maniera lineare,se invece è il contrario non può far altro che dispiacermi. Un bacio.

 

X xoxoscandalous: Cara sono davvero contenta che tu concorda con le altre! Ne sono felice e ti ringrazio davvero! GRAZIE GRAZIE! Spero ti sia piaciuta l’evoversi della situation! Un enorme bacio!

 

X Rebussiii: Ahahahahaahahahah Tesoro,ancora non ci posso pensare! Sei troppo divertente,oddio mi sono piegata in due per la tua recensione e cavoli se è lunga! Me Felicissimaaaaaaaaa.

Le tue teorie sono davvero fantastiche!!Sopratutto quella dell’Oronzo E. Oddio ma da dove ti escono? E’ un talento naturale! Fantastica,davvero fantastica,unica! Sei un mito! Per il resto GRAZIE davvero perché sorrido come minimo,sempre,alle tue recensione,davvero continua così!

Ti adoro troppo,non ci conosciamo bene ma già ti adoro,continua così! Un bacione.

 

X valli: Carissima prima di rispondere alla recensione devo dirti una cosuccia: La tua ff è fantasticaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! La seguiamo sia io che mia sorella e ha preso entrambe!Troppo brava! Passiamo alla recensione eh il bacio che vuol dire? Bahhh lo si scoprirà più in là! Per il resto grazie davveroo!Un bacione.

 

X frate87: Cara Grazieeeeeee!Troppo gentile,sono felice di essere riuscita nell’intento,davvero mi rendi troppo felice!Me emozionata! Continua a recensire un bacione.

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                         

 

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