Caro Diario,
e' già passata una settimana dal mio viaggio
indietro nel tempo per andare a salvare
Geigei: il lemure che avrebbe dovuto salvare
la madre di Artemis Fowl dall'Incantropia.
Ebbene... dopo aver passato avventure e
disavventure potenzialmente mortali... ho
finalmente avuto un po di tempo per
riflettere.
Non ci crederai... ma mi sono scoperta a
detestare, se non odiare, tutti quelli che
prima consideravo miei amici.
Tutto dev'essere cominciato tre anni fa: al
ritorno dal Limbo.
Anche allora provavo questi pensieri, solo
che li credevo riflessi di spettri lontani e
insensati.
Ma alla luce di recenti avvenimenti, me li
sento addosso più forti che mai.
Mi sento sola. Eccola la verità.
E anche triste.
Persino ora, mentre scrivo, a stento riesco a
trattenere le lacrime.
Prima non lo sentivo più di tanto, poichè
avevo vicino amici fidati pronti a sostenermi.
Mentre adesso, a tre anni di distanza, tutto è
cambiato.
Julius Tubero è morto.
Polledro si è sposato, quindi non avrà più
tanto tempo per fare la parte del mio migliore
amico. A malapena riesco a vederlo fuori dal
lavoro.
Grana Algonzo è diventato Comandante
della LEP e la mia etica professionale mi
impedisce di corrergli dietro, anche solo per
due chiacchiere, per evitare le malelingue
nascoste dietro l'angolo, in attesa che il
primo Capitano femmina della Ricog. faccia
un passo falso.
Bombarda Sterro invece ha un nuovo amico
con cui azzuffarsi: Bibbidi Bhu, il folletto
contrabbandiere di pesce, divenuto il suo
nuovo socio nell'agenzia investigativa dopo
la mia scomparsa.
N°1 il diavoletto, da prima consinderato un
incapace dai suoi simili, adesso è diventato
lo stregone più potente del mondo grazie
all'aiuto del suo maestro e amico Qwan.
Per non parlare dei miei due Fangosi
preferiti.
Quelli credo di odiarli più di tutti.
Artemis ha dei nuovi fratellini che adora e
una famiglia che non si rende conto di
quanto quel ragazzo sia carogna.
Leale ha di nuovo il suo posto di guardia del
corpo dopo tre anni che era stato messo
fuori.
E io?
Che cos'ho!?.
Non ho niente!!.
Tutti hanno qualcosa, tranne me!.
Non ho famiglia, non ho figli e non ho un
uomo che mi ami.
Ho solo il mio lavoro. E anche quello, ogni
giorno, mi riesce sempre più difficile portarlo
a termine senza rischiare di farmi
ammazzare.
Ma non è solo questo.
Ci sono altre ragioni se provo questi
sentimenti così negativi su quei due.
Artemis dice di essere mio amico, ma non
esita a usarmi come agnello sacrificale ogni
volta che gli fa comodo.
Mi ha convinto del fatto che fossi stata io a
contagiare sua madre con l'Incantropia,
quando sapeva benissimo che non era vero.
Ha anche solo una vaga idea di quanto abbia
fatto per lui?.
Di quanto abbia rischiato per lui?.
Ma nonostante tutto mi ha mentito.
Ha mentito a me!.
Me!.
Per costringermi ad aiutarlo.
Più volte mi sono chiesta se l'avrei fatto
anche senza quella menzogna.
Disobbedendo agli ordini.
Ebbene, la risposta è sì! Dannazione, sì.
Cosa crede che abbia fatto quel Fangosetto
quando mi supplicò di riportare in vita Leale
quella volta a Londra.
La situazione di allora non era poi tanto
diversa da questa. A convicermi sarebbe
bastata la verità. Cioè il fatto che
l'Incantropia si sarebbe sparsa per tutto il
Popolo, decimandolo come accadde decenni
fà.
E' questo il mio compito, no?.
Proteggere il Popolo e salvare vite senza
curarmi della mia.
Leale!.
Tutto quello che pensavo su di lui è andato in
malora.
Credevo fosse un uomo di sani principi,
invece ora lo vedo solo come uno smidollato
incapace di esprimere le proprie opinioni.
Otto anni prima... ha permesso che l'Artemis
di dieci anni mi vendesse agli Estinzionisti.
Lui non era d'accordo.
Perchè non ha detto niente se non era
d'accordo!?.
Il solo fatto che sia tornato indietro per venire
a salvarmi non cambia niente: far valere i
propri principi non significa rimettersi in pace
la coscienza.
E questo vale anche per il decenne Artemis
Fowl!. Lui e i suoi diamanti!.
Li odio! Li odio!
Li odio tutti!
Ecco, credo sia tutto.
Sono sicura che mi ci vorrà ancora un po di
tempo per calmarmi e acquietare questa
rabbia repressa che sento.
Talvolta penso che la soluzione migliore sia
quella di urlare e spaccare tutto ciò che
mi capita sottomano.
E lo farò, uno di questi giorni. Ne sono
sicura.
Ora non so cosa succederà.
Per il momento... non posso fare altro
che andare avanti e aspettare.
Aspettare e aspettare.
Finchè alla fine... finalmente... ci sarà
qualcosa anche per me.
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