Halloween

di Raven_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La prima notte ***
Capitolo 2: *** la seconda notte ***
Capitolo 3: *** Fine ***



Capitolo 1
*** La prima notte ***


Premetto che in questo capitolo, e che in alcuni successivi, ci saranno delle canzoni, ma non sarà propriamente una song-fic: le canzoni le ho scelte solo in base alle maschere dei personaggi, e non alla loro storia o ai loro sentimenti.

Sono a scopo puramente coreografico.

 

 

La prima notte


Kate adorava la festa di Halloween, era l'unico momento in cui si poteva sentire se stessa.
Vero, come fai a sentirti te stessa durante una festa alla quale sei... diciamo obbligato... a mascherarti?
Ma Kate sentiva invece di avere una maschera in ogni singolo giorno della sua vita.
Il suo lavoro da cameriera, che le  serviva per pagarsi il college, e il college stesso, le stavano prosciugando l'anima.
Non riusciva quasi più ad avere una vita sociale.
Non usciva più con le amiche.
Lei e il suo ragazzo si erano lasciati da poco.
Non faceva che studiare e lavorare.
E recitare.
Bè...
Anche quando recitava riusciva a far emergere un po' del suo vero IO, anche se impersonando un altra persona...
E qui torniamo al tema della maschera.
Con una maschera "reale" addosso, non si doveva preoccupare di cosa pensava la gente quando la vedeva, perché l'avrebbero pensato della maschera di Nellie Lovett, e non della studentessa Kate Gray1.
Se lei fosse passata per le strade brandendo un mattarello e cantando Poor Thing2  nessuno l'avrebbe decretata pazza, ma lei sarebbe semplicemente diventata a tutti gli effetti Nellie Lovett.
Quindi, felice come non mai, strinse gli ultimi lacci del suo corpetto Bordeaux, si mise l'ultimo tocco d'ombretto, e, mattarello alla mano, uscì di casa, pronta a recuperare quei due anni di vita perduta.

A beadle calls on her all polite, poor thing, poor thing!3
Sapeva la parte a memoria...
Sarebbe riuscita persino a rifare il film... se solo ci fosse stato un Sweeney Todd...
The judge, he tells her, is all contright. 
He blames himself for her dreadful plight. 
Cantava a bassa voce, come voleva l'interpretazione, ma comunque la si sentiva, e mentre lei passava per le strade canticchiando, la gente le rivolgeva segni di apprezzamento...
Chissà se per la sua voce o se per il suo bel vestito...
Comunque lei continuava ad andare, incurante dei perché, persa nel suo canto, assaporando la vita vera...
Anche attraverso a cinque chili di trucco.
Arrivò alla via protagonista del film: Fleet Street4

She must come straight to his house tonight! 
Poor thing! 
Poor thing! 
Of course when she goes there... 
Poor thing! 
Poor thing! 
They're having this ball all in masks. 
There's no one she knows there! 
Poor dear! 
Poor thing! 
She wonders, tormented and drinks! 
Poor thing! 
The judge has repented, she thinks. 
Poor thing! 
"Oh where is Judge Turpin?" she asks... 
He was there, alright! 
Only not so con..
- Ahi!
- Ouch!
Kate si ritrovò col sedere a terra le una mano sulla testa dolorante per la capocciata.
- Ti sei fatta molto male? - le chiese lo sconosciuto che l'aveva stesa e che ora le tendeva la mano... una mano con un guantino senza dita5.
- Secondo te? - gli rispose lei, rifiutando l'aiuto e alzandosi per conto suo. - Come credi che... stia?
E ora l'aveva visto in faccia.
Rimasero entrambi stupiti.
- Nellie?
- Sweeney?
Erano proprio vestiti da Nellie Lovett e Sweeney Todd... sarebbe stato impossibile non riconoscerli.
- Wow...
- Oddio...
Continuarono a squadrarsi così per un po'.
Poi, il "diabolico barbiere di Fleet Street" decise che era meglio presentarsi.
- Piacere, io sono -No!
Kate gli mise le mani sulle bocca, e lui ne rimase alquanto sconcertato.
- Non mi dire il tuo nome.
-Phfjak?
- Come? - gli tolse le mani dalla bocca.
- Perché?
Ecco, esatto, perché?
Perché non voleva sapere il nome dell'uomo forse più comprensivo nei suoi confronti di tutta Londra?
Perché era proprio quel forse a spaventarla.
Forse era quello giusto...
Forse no.
E una notte, quella di Halloween per di più, non sarebbe bastata a capirlo.
- Perché voglio rimanga un bel ricordo.
- Cosa?
- Non voglio rovinarlo, conoscendoti meglio e magari scoprendo qualcosa di brutto... o magari facendoti scoprire qualcosa di brutto su di me. Per cui.... - gli si avvicinò, gli diede un dolcissimo bacio sulle labbra, e poi si voltò, finendo con un: - addio, Mr. Todd.

Quella notte, Robert Shady6 aveva incontrato la sua anima gemella, ma, come spesso fanno gli umani, se ne dimenticò, e continuò per la sua strada, incurante come sempre.
Allo stesso modo, Kate conservò il ricordo di quella notte, ma non provò mai a ricontattarlo.

Ma non sapevano che io7 li avrei fatti rincontrare.

 

 

  1. Allora... come molti sapranno, Gray è un cognome molto comune, in Inghilterra, ma io l'ho scelto soprattutto perché vuol dire Grigio e mette in risalto la vita della protagonista
  2. Poor Thing è la canzone più importante che canta Nellie Lovett, la protagonista del film "Sweeney Todd The Demon barber of Fleet Street"
  3. E' una delle strofe della canzone Poor Thing
  4. Bè... the Demon Barber of Fleet Street...
  5. In alcuni momenti Sweeney Todd ha dei guantini grigi senza dita... ho voluto riportare un po' il tema
  6. Shady vuol dire ombroso, e allora l'ho battezzato così perché Grigio e ombroso mi piacciono molto insieme!
  7. Bè... se non si era capito, io interpreto il destino di quei due poveretti... quindi...

 

Come al solito i commenti sono sempre graditi, anche per critiche o spunti di qualsiasi genere!
Grazie per aver letto!

Un bacio a tutti da xXx ^^ 

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Capitolo 2
*** la seconda notte ***


 

Bellissimo capitolo!
Fai bene a seguire il mio consiglio di essere più clemente con Tess... anche perchè sai che succederebbe altrimenti...
Comunque vorrei sapere quanto ti manca a finire la storia che, tra parentesi, si sta facendo sempre più interessante!
Mi fa impazzire il modo sadico in cui RJ si comporta nei confronti di Jane: è proprio un grandissimo bastardo! (Cinfri: e ti ci è voluto così tanto per capirlo?- Me: Zitta, maledetta, non ho ancora finito

La seconda notte

 

- Buon compleanno vecchio!

- Già, buon anniversario di nascita fratellone!

- "Anniversario di nascita"? E sarei io quello vecchio Elyse?

- Oh, andiamo, sai benissimo che il cervello della nostra cara sorellina è qualcosa di inesplicabile... e poi non sviare, è il tuo compleanno, vecchiaccio, e devi festeggiare!

Robert finì di legarsi il cravattino nero stile '800 e, voltando le spalle allo specchio, sbuffò:

- Oh, George, finiscila con questa storia che sono vecchio! Sono appena entrato a far parte della comunità dei trentenni! Sono nel pieno vigore della mia persona!

George, che in quel momento era appollaiato come un gufo sulla spalliera del divano, sorrise in maniera perfida, come un gatto del Chenshire1 e rispose:

- Se ti alteri così vuol dire che riconosci di stare invecchiando! E sai no, con l'età si diventa più brutti, più gobbi, cadenti e sdentati, per non parlare delle prestazioni sess... AHI!!!! ELYSE, CHE TI E' SALTATO IN MENTE?

La quindicenne, con ancora in mano il cuscino grazie al quale aveva scaraventato giù dal divano quell'uccello del malaugurio che era suo fratello, corse dal "neotrentenne", cercando rifugio dall'ira funesta dell' "angelo caduto".

- Lascia in pace il fratellone! Non è assolutamente vero quello che dici: Robert è il fratello più bello della famiglia e su questo non si discute!

Detto questo scoccò un bacio sulla guancia al fratellone e fece la linguaccia a quello un po' più piccolo, per poi uscire dalla stanza saltellando e canticchiando.

George si rialzò a fatica da terra e, toccandosi la testa nel punto in cui l'aveva sbattuta, esordì:

- Io quella non la capirò mai: sembra una bambina di sei anni, eppure è un genio della matematica, della fisica e della musica! Mah... un mistero impossibile da risolvere... - gettò un'occhiata al fratello - anche per l'ispettore Fred Abberline... Ma perché hai questa mania ad Halloween?

Robert emise un sospiro.

Nessuno l'aveva mai capito.

Genio della matematica e delle scienze, erede di tutto il patrimonio finanziario di suo padre, era stato costretto, sin da bambino, a comportarsi a modo, a seguire le regole, a fare quello che dicevano mamma e papà.

Non era mai riuscito ad evadere da questa sua prigione dorata.

Ma...

 

Ma il giorno del suo compleanno, il giorno di Halloween, tutto cambiava!

Non c'erano più regole o modi di fare giusti o sbagliati, c'erano solo le maschere e i dolcetti!

Ogni anno c'era un trucco diverso, ogni volta qualcosa di nuovo.

E poi aveva cominciato a travestirsi come i personaggi dei suoi film preferiti e ad andare nei luoghi dove erano stati girati quei film o, meglio, dove erano ambientati.

 

E quell'anno aveva deciso di travestirsi come Fred Abberline, il protagonista del film "Jack lo squartatore".

Era identico: pizzetto scuro, capelli medio-corti, palandrana nera e camicia con le maniche a sbuffo.

E suo fratello minore gli rompeva le scatole da quando aveva deciso di travestirsi a quel modo.

- Senti, se ti rode il fatto che io assomiglio a Johnny Depp e tu no, io non posso proprio farci niente.

- Ma vaffanculo! - gli urlò l'altro, facendo scoppiare a ridere il "clone di Johnny" - E poi, quello che intendevo, è che è il tuo trentesimo compleanno! Dovresti passarlo in famiglia!

Robert smise subito di ridere.

- No. Sai come la penso. E' l'unico giorno in cui posso pensare un po' a me, è...

- E' l'unico giorno in cui puoi essere te stesso, senza indossare maschere (ovviamente in senso figurato) eccetera, eccetera, eccetera.... Dio, a volte mi sembra di ascoltare un disco rotto! Comunque... se quello che vuoi veramente è passare un'intera nottata sulle strade di WhiteChapel fai pure...

Il ventenne era triste, Rob lo sapeva, ma lui non poteva privarsi anche di quell'unico piacere...

Sorrise: vedere il fratellino col broncio era veramente una cosa spassosissima!

Lo abbracciò stretto e, uscendo, gli disse

- Se incontrerò una bella ragazza le chiederò il suo numero per te!

Allora, George rise a sua volta e rispose:

- Non ci tengo, grazie! Quelle che attiri tu sono sempre delle racchione, vecchio!

- EHY, COME MI HAI CHIAMATO?

Sdeng.

Un vassoio di argento era volato sulla testa di George.

 

- Eccolo, WhiteChapel.

Il quartiere londinese si mostrò ai suoi occhi in tutta la sua decadente bellezza.

- Ho fatto bene a venire di notte! Mi sembra di essere proprio nel film!

Fred Abberline si aggirava circospetto per le vie del famigerato quartiere, quando...

- Da dove viene questa musica?

L'ispettore cominciò a correre, riconoscendo le malinconiche note suonate dai violini.

Corse, corse, sempre attirato dalla musica meravigliosa, finché...

- Ahi!

- Ouch!

Abberline si toccò la fronte nel punto in cui aveva battuto la testa.

Intanto la musica si era fermata3.

- Ahi... la mia testa!

Solo allora si accorse che non era l'unico ad essersi fatto male.

Guardò per terra.

- Ti sei fatta molto male? - domandò alla ragazza che si ritrovava stesa per terra, tendendole una mano.

- Secondo te? - gli rispose afferrandogliela e tirandosi su.

- Ginger?

- Mr. Abberline?

Si diede dell'idiota per non averla riconosciuta prima: capelli rossissimi, vestito bordeaux abbastanza scollato stile '800, occhi verdi... ERA GINGER!

Kate si avvicinò ulteriormente a Robert e, subito dopo, sgranò gli occhi e indicandolo esclamò:

- Tu eri quello che l'anno scorso mi è venuto addosso! Tu eri Sweeney!

Quindi anche lui la riconobbe e le disse:

- Non ci posso credere! Tu eri... Nellie Lovett!

Rimasero a squadrarsi per un po', indecisi su cosa fare e cosa dire, assolutamente increduli del fatto che si fossero rincontrati, per di più vestiti, ancora una volta, come la coppia protagonista del film da loro scelto per quell'anno!!!

Erano almeno cinque minuti che si guardavano a bocca aperta, senza muovere un passo, quando (finalmente) Robert decise di fare la prima mossa.

- Quella notte... un anno fa, dicesti che non volevi sapere il mio nome... Non vuoi ancora?

Ginger4 ci pensò per un momento, indecisa sul da farsi, poi alzò lo sguardo sorridente verso di lui e disse semplicemente:

- Ma io il tuo nome lo so già!

Lui strabuzzò gli occhi.

- Cosa?!?

- Ho detto che il tuo nome lo so già... tu sei Fred Abberline!

Lui la guardò prima stranito, poi le sorrise.

- E' vero, io questa notte sono Fred Abberline.

- Ed io invece sono Ginger.

Lui le porse il braccio.

- Allora, signorina Kelly, vuole accompagnarmi in una passeggiata al chiaro di luna?

Lei sorrise e gli prese il braccio.

- Molto volentieri signor Abberline.


Quella notte camminarono davvero tanto, fecero praticamente mezza Londra a piedi, e nel frattempo parlarono.

Parlarono di tantissime cose: da film a libri, da sport a politica.

Ma non scesero mai nei particolari della loro vita.

Lui non sapeva che lei era iscritta all'accademia delle arti drammatiche londinese, lei non sapeva che lui era l'erede di una grande impero finanziario.

Lui non sapeva che per mantenersi nell'accademia doveva lavorare come cameriera in un fast food, lei non sapeva che lui era un genio della matematica e delle scienze.

Ma a loro andava bene così, non c'era bisogno di saperlo, per quella notte volevano solo esserci.


A un certo punto si sedettero su una panchina, al centro di Hyde Park e lì aspettarono una nuova alba.


Videro il riverbero del sole all'orizzonte.

- Ora io non sono più Fred Abberline, e tu non sei più Mary Kelly, detta Ginger.

Robert le prese le mani tra le sue, puntò il suo sguardo dritto nei suoi occhi e le chiese:

- Vuoi sapere ora il mio nome?

Lei abbassò lo sguardo, contrita, sussurrando un "No" come risposta.

Non è che non volesse la sua compagnia, anzi, lei quella notte si era proprio innamorata di lui, ma il suo sangue Gallese, passionale e poco razionale, la spaventava: aveva avuto altre storie e tutte erano finite male perché si era troppo precipitata.

Lui era la cosa migliore che le fosse capitata e aveva paura di sciuparla acconsentendo così in fretta: si conoscevano a mala pena da due notti!

Lui le lasciò le mani e si alzò dalla panchina.

- Allora addio.

- FERMO!

Gli si aggrappò a un lembo della giacca.

- Cosa c'è? A quanto pare non vuoi conoscermi...

- Non ho mai detto questo. 

- Ma non vuoi nemmeno sapere il mio nome! - urlò voltandosi di scatto

Lei gli si buttò tra le braccia.

- Non ho detto, però, che non volevo più rivederti.

Lui la guardò stranito.

- Senti, io ti chiedo ancora un anno, e se al prossimo Halloween ci ritroveremo, allora non solo mi potrai dire il tuo nome, ma potrai chiedermi qualsiasi cosa.

-... Come faccio ad avere la fortuna di incontrarti?

Lei ghignò, si tirò su in punta di piedi e gli sussurrò all'orecchio:

 Ricorda per sempre il cinque Novembre,

il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento.

Non vedo perché di questo complotto

nel tempo il ricordo andrebbe interrotto.

- Che significa?

Lei gli diede un bacio sulla guancia.

- E' il tuo indizio. Se riuscirai a risolvere l'enigma, capendo cosa io intendevo, allora mi troverai.

Detto questo si girò e si incamminò verso casa.

- Addio, Abberline5.

- Arrivederci, sconosciuta.

 

Bene bene bene...

Sono felice che abbiate letto anche questo capitolo!

Vorrei avvisarvi che questo dovrebbe essere il penultimo della FF che, per tanto, ho già concluso.

Ringrazio tutti coloro che hanno letto, leggono o leggeranno questa mia FF e mi scuso se non posso ringraziarli meglio di così.

Comunque ora passiamo alle spiegazioni.

 

1. Se non avete mai sentito il detto: sorride come un gatto del Chenshire, allora vi spiego cosa intendevo: avete mai visto il sorriso dello stregatto di Alice nel paese delle meraviglie?

Ecco, quello è un gatto del Chenshire.

2. Qua, come avrete capito proseguendo la lettura, George stava prendendo in giro il fratello maggiore.

3. Se ve lo state chiedendo, la musica fa parte della colonna sonora del film (Pennies for the Ferryman ) e, sì, sono stata io a far sentire la musica a entrambi e a farli scontrare (sono sempre il destino in questa favola, no?)

4. Vi sarete accorti che chiamo i personaggi con i nomi veri e quelli delle loro maschere in maniera alterna... bè, io lo faccio perché, effettivamente, nella notte di Halloween non sono loro, non hanno la minima intenzione di essere loro, ma sono appunto ciò che rappresentano, ovvero, in questo caso, l'ispettore Fred Abberline e Mary Kelly "Ginger"

5. Le lo chiama Abberline per l'ultima volta... anche se non sa neppure lei se lo rincontrerà, magari con una maschera diversa...

 

Bè, non mi resta che dirvi di aspettare e leggere il prossimo capitolo!

 

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Capitolo 3
*** Fine ***


Fine

 

Il giorno successivo...

- MA SEI SCEMA?????

- Mel, non c'è bisogno di arrivare all'ultrasuono... grazie al cielo ci sento benissimo!

- NON MI RISPONDERE COSI'!!!

- Anzi... mi sa che non ci sento più così bene...

- KATY!!!

Un missile a forma di cuscino rosa prese in pieno la faccia di Kate.

- Uffa... ma che c'è da urlare tanto?

- CHE C'E' DA URLARE TANTO??? C'E' CHE UNA VOLTA CHE TROVI UN TIPO SIMPATICO, COI TUOI STESSI GUSTI, INTELLIGENTE E IDENTICO A JOHNNY DEPP (il che è tutto dire) TU TE LO LASCI SCAPPARE!?!

Kate, seduta a gambe incrociate sul letto di sua sorella minore, spiegazzava l'angolo sinistro superiore del cuscino che la suddetta sorella le aveva lanciato addosso.

- Non me lo sono lasciata scappare... l'ho solo messo alla prova.

Melanie fece una faccia allibita...

Cosa c'era da mettere alla prova???

- Scusa, ma, lanciandogli quell'indovinello (che lui probabilmente non ha idea di come risolvere) che cosa speri di ottenere?

- Cosa intendi?

-... CHE SIGNIFICA COSA INTENDO??? SECONDO TE COSA INTENDO???

-... boh! - disse alzando le spalle.

Un paio di jeans arrotolati la colpirono in piena faccia.

- Ahi! Questo mi ha fatto male!

- E meno male che sarei io la piccola qui! Scusa, ma, veramente, cosa vuoi provare con quel giochetto? Che vi piacciono gli stessi film e che così non dovrete litigare per cosa vedere il venerdì sera?

- E chi litiga per queste cose?

-... Molta gente... comunque il punto non è questo... il fatto è: perché l'hai lasciato con quello stupido indovinello in testa?

-... Per provare che io gli interesso. - rispose in sussurro.

- E come farai? -le domandò scettica l'altra.

Kate alzò lo sguardo da quel povero lembo del cuscino che nel frattempo era così stropicciato da essere irriconoscibile.

- Lui dovrà capire che cosa intendevo.

- E se non avesse mai visto quel film? 

- Avrà più lavoro da fare! - concluse candidamente la maggiore delle Gray.

Lancio del martello.

- AHI!!!!

-Idiota.

 

***

 

- Lascia perdere.

- Come?

- Ho detto "lascia perdere".

- E perché dovrei?

George e Robert erano nel gigantesco salotto stile fine '700 della loro villa in campagna, seduti sul loro sofà crema, discutendo  cercando una soluzione al casino in cui si era cacciato il trentenne.

- Perché è una mina vagante: andiamo, quante probabilità c'erano che voi vi incontraste per due anni di fila, per giunta vestiti come le celebri coppie dei tuoi film preferiti?!? E poi, se le fosse davvero importato di te, non ti avrebbe lasciato con quell'insulsa filastrocca.

Robert bevve un sorso di vino bianco, incerto su cosa dire.

- Sai esiste anche il Destino - (è quello che cero di spiegare dall'inizio di questa storia!)

- Io non credo al destino.- EHY! SAPPI CHE POSSO DECIDERE DI NON FARTI ESISTERE, CHIARO???

- Io sì - grazie Rob - e poi, io credo che l'abbia fatto per mettermi alla prova, per vedere se ci tengo sul serio a lei.

- Sarà, ma da dove devi cominciare? Lei ti ha recitato la filastrocca della Guy Faukes Night, ma cosa intendeva?
  Di andare da lei il 5 Novembre e di bruciare insieme il pupazzetto di Guy?

- Credo proprio di no.

- Di incontrarvi il 5 Novebre davanti al parlamento?

- No.

- E allora cosa?

- NON LO SO! -Rob si mise le mani fra i capelli- NON SO COSA INTENDEVA, NON HO IDEA DA DOVE INIZIARE LE RICERCHE, MA CERTO E' CHE LA VOGLIO RIVEDERE, A QUALSIASI COSTO!

 George rimase scioccato dalla performance del fratello.

- Ok, ok fratellone... non ti scaldare, rilassati! Hai ancora 364 giorni!

- Ok, ok, mi rilasso. Inspira, espira. Inspira, espira. - disse chiudendo gli occhi.

- Non ti senti molto meglio?

L'altro si voltò di scatto e urlò:

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

- Sarà una lunghiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissima ricerca.

- Ciao fratelloni!

- Gira a largo scimmietta, non vedi che il primogenito sta avendo una crisi di nervi?

Elise si avvicinò al povero Robert, gli mise una mano sulla spalla e gli chiese:

- Che succede fratellone?

Nel sentire la delicata vocina della sua sorella preferita (nonché unica) Robert si calmo, smise di strapparsi i capelli in silenzio e le sorrise.

- Nulla cara. Cosa desideri?

George, che si era dovuto sorbire per intero lo sclero del fratello pazzoide, rimase molto basito.

- Volevo vedere questo film con voi - rispose serena la ragazza porgendo il blu-ray disc al fratello

- "V for Vendetta"... non sarà un po' troppo violento per te? - domandò George che aveva sbirciato il titolo da sopra la spalla del fratello.

- Ho quasi sedici anni!

- Vabbè, fa come vuoi, scimmietta.

- E smettila di chiamarmi così!

La ragazza inserì il disco nel lettore Blu-Ray e accese il televisore da 172 pollici (era un salotto stile fine '700... ma avevano comunque la TV)

La schermata venne invasa dal marchio della Warner Bros, in bianco e nero, in seguito da quello della DC comics e infine da quello della VERTIGO.

Poi il film cominciò.

- Ricorda per sempre il cinque Novembre...

- Cosa?

- Il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento...

- Non è possibile!

- Non vedo perché di questo complotto, nel tempo, il ricordo venga interrotto.

Robert abbracciò stretta Elise e disse:

- Grazie, Grazie!!!

 

*364 giorni e qualche ora dopo*

Robert si siede dinnanzi alla specchiera.

Kate si sistema per l'ultima volta il rossetto.

Robert si allaccia bene gli stivali e sistema i guanti.

Kate ravviva il vestito e indossa la parrucca.

Robert si mette la maschera.

Kate il neo finto sullo zigomo sinistro.1

 

V e Evey. 

 

***

 

Evey si stava sporgendo sul ciglio della terrazza.

Era tutto come doveva essere... l'unica nota stonata in quel quadro era...

"Lui non c'è."

Già, lui non c'era.

Non era arrabbiata o altro, semplicemente rammaricata: era stata proprio una stupida a comportarsi in quella maniera!

E se lui non fosse arrivato?

E se avesse lasciato perdere perché, magari, la riteneva un'idiota?

Quanti se...

Troppi.

Ed era sempre lì, sulla terrazza, ad aspettare qualcuno che magari non sarebbe mai arrivato.

Magari...

- Buonasera.

Il suo cuore perse un battito: allora era arrivato!

Era arrivato per lei!

 

Si voltò.

La maschera, il mantello, il cappello, i guanti, gli stivali, i capelli, i coltelli...

Era tutto perfetto.

Le si avvicinò.

- Questi sono per te.

Le porse un mazzo di 5 splendide rose rosse.

- Ma sono... sono delle Scarlett Carson2! - esclamò al limite della gioia

- Esatto.

- Ma come hai fatto? Voglio dire, sono rarissime!

- Eeeeh... una lunga storia... piena di quei dettagli personali che noi evitiamo accuratamente.

Lei gli sorrise.

- Ma non è finita qui.

Tirò fuori dal mantello un I-pod nero.

Lei fece una faccia strana

- Sai... non è molto in linea col personaggio...

- Hai ragione, ma, con una vista come questa - disse indicando il paesaggio - ci vuole un sottofondo ispirato.

Lei gli si avvicinò titubante e prese un auricolare.

Il filo era molto corto, quindi dovevano stare quasi abbracciati.

Si chiese se l'avesse fatto apposta...

 

Archi

Ottoni

Crescendo

 

- Ma è l'overdure 1812 di Chaykovsky!3 - sussurrò la ragazza, incapace di trattenere il suo stupore.

- Avevo detto che ci voleva la musica giusta... e credo che, per l'Old Bailey4, sia la melodia più azzeccata.

 

Din

Don

Din

Don

 

- Mezzanotte. Ora devi onorare il patto.

- Prima dimmi come hai fatto a capire cosa volevo?

- In realtà non ero sicuro... ma, da quel che mi hai detto di te, ho immaginato che tu intendessi l'inizio della storia di Evey e V, come palcoscenico per l'inizio della nostra storia...

Kate arrossì violentemente.

Storia?

Aveva intenzione di avere una storia con lei?

- Forza, devi onorare la promessa - la interruppe lui.

Lei, lentamente, si tolse il neo, la parrucca (rivelando la cascata di capelli castano-ramato che la caratterizzavano) e disse

- Piacere, Kate Gray.

Allora, Robert, semplicemente, si tolse la maschera, mostrandole il suo viso, senza trucchi.

- Piacere, Robert Shady.

Si strinsero la mano.

- Robert, posso farti una domanda?

- Dimmi.

- Perché hai fatto tutto questo per incontrarmi?

Prima la guardò stupito, poi, con tutta la semplicità del mondo, disse:

- Perché mi sono innamorato di te!

WOW! Le aveva appena detto che la amava?

Kate represse la sua espressione stupita e disse semplicemente:

- Non ti sembrerebbe un finale un po' troppo banale se io ti dicessi che ti amo anch'io?

-Sì, infatti non è questo che voglio sentire da te.

Lei rimase  un po' sorpresa.

- E cosa vorresti sentire da me?

Robert le sorrise.

- L'anno scorso mi avevi detto che, se fossi riuscito a risolvere l'indovinello, ti avrei potuto chiedere qualsiasi cosa.

Lei si spaventò  un po'.

- Sì, allora?

Lui si mise in ginocchio davanti a lei.

Le prese una mano.

Con l'altra estrasse dal mantello (ma cosa tutto ci teneva lì dentro?) una piccola scatoletta di velluto nero.

"OMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIOMIODIO"

- Kateline Gray, vuoi sposarmi?

...

- Bè... in fondo ci conosciamo da tre anni... era anche ora che me lo chiedessi, no?

Robert sorrise, felice come non mai e, rialzatosi, abbracciò Kate, circondandola col mantello.

E allora si diedero il loro primo vero bacio, il primo bacio di loro due come KATE e ROBERT.

 

E così, questa storia è finita.

Un po' mi dispiace...

Comunque io sono soddisfatta del mio lavoro e credo anche id essere andata abbastanza bene.

Ah, ecco le note:

1. Questa scena è la scena iniziale del film... ho deciso di descriverla così in modo tale da far sembrare più "filmesca" la storia

2. Sono le rose di V

3. E' la musica che V mette per far saltare l'Old Bailey

4. E' la prima cosa che V fa saltare

 

E con questo chap vi saluto, addio!

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