L'amore arriva all'improvviso

di PiccolaKris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo compagno di classe ***
Capitolo 2: *** Pensieri ***
Capitolo 3: *** Incontri ***
Capitolo 4: *** Ecco a cosa serve la febbre ***
Capitolo 5: *** Ripetizioni... ***
Capitolo 6: *** Discussioni ***
Capitolo 7: *** Angelo o diavolo? ***
Capitolo 8: *** Aria di vacanze... ***
Capitolo 9: *** Primo giorno, prima parte: il viaggio ***
Capitolo 10: *** Primo giorno,seconda parte: il mare!!!! ***
Capitolo 11: *** Secondo giorno, prima parte: emozioni... ***
Capitolo 12: *** Secondo giorno, seconda parte: le grotte! ***
Capitolo 13: *** Seconda giornata, terza parte: una cena romantica ***
Capitolo 14: *** Terzo giorno, prima parte: alba sul mare ***
Capitolo 15: *** Terzo giorno, seconda parte: il litigio ***
Capitolo 16: *** Intervento dell'autrice ***
Capitolo 17: *** Terzo giorno, terza parte: festa! ***



Capitolo 1
*** Un nuovo compagno di classe ***


Sembrava una giornata come tante altre. Come al solito Ichigo si alzò tardi e dovette fare tutto di corsa per cercare di non arrivare di nuovo in ritardo a scuola. Era diventata proprio una bella ragazza: alta, snella, con un bel visino, ma era rimasta comunque semplice e ingenua, un po’ sbadata e...ritardataria!

Arrivò in classe che era stravolta per la corsa, perciò si sedette subito al suo banco. Il professore era già in classe quando la campanella suonò. Invece di cominciare con la lezione il prof disse:

<< Ragazzi, da oggi avrete un nuovo compagno di classe. Entra! >>

Nell’aula entrò un ragazzo, che Ichigo guardò come non aveva più fatto con nessuno dopo che si era messa con Mark. Notò il fisico slanciato del ragazzo, che indossava un semplice paio di jeans e una maglietta che metteva in risalto i pettorali scolpiti; notò i capelli biondi che ricadevano sulla fronte in punte disordinate; infine notò gli occhi azzurri come il mare e arrossì quando i loro sguardi si incrociarono.

Vedendo l’amica persa nello sguardo del nuovo arrivato, Megan (nell’anime è una delle due amiche di Ichigo NdA) la punzecchiò dicendo:

<< Ehi, Ichigo...carino il nuovo ragazzo eh? >>

Vedendo che, però, non rispondeva, le diede un pizzicotto sul braccio.

<< Ahi ma sei impazzita per caso? >> urlò Ichigo.

<< Tu non mi rispondi! Troppo impegnata a squadrare il nostro nuovo compagno? >>

<< Eh? No ma che dici, cosa vai a pensare!!! Ero solo sovrappensiero e casualmente stavo guardando dalla sua parte... >>

<< Si certo...casualmente... >>

In quel momento il professore disse al nuovo arrivato:

<< Perché non ti presenti tu alla tua nuova classe? >>

Lui rispose:

<< Certo...mi chiamo Ryan Shirogane e mi sono appena trasferito qui >>

Ichigo pensò: “ Hmm, sicuro di sé...però, carino il nome Ryan >>

Ryan avanzò sicuro sotto lo sguardo di tutta la classe e si andò a sedere in un banco in fondo vuoto. Ichigo non poté che girarsi a guardarlo, come del resto tutte le altre ragazze della classe, ma arrossì nuovamente quando il ragazzo le rivolse un sorriso. Un semplice sorriso, ma tutto per lei.

 

 

Salve a tutti! Questa è la mia prima fan fiction, perciò non siate troppo duri con me! Commentate e dite quello che pensate, ma tenete in conto che fino a ieri non avrei mai pensato che mi sarei messa a scriverne una!

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Capitolo 2
*** Pensieri ***


Ok, la verità era che il loro nuovo compagno, Ryan Shirogane, era veramente carino. Questo Ichigo non l'avrebbe mai ammesso, ma nonostante ciò quel pomeriggio si concesse di pensare a lui. Non che fosse successo molto durante la mattinata: Ryan era stato subito accerchiato da tutte le ragazze che non avevano perso tempo per fargli domande e sapere tutti i particolari della sua vita. Tutte a parte Ichigo, che era rimasta in disparte, concedendosi solo qualche occhiata verso di lui ogni tanto. Notò, però, che il bel biondino guardava spesso verso di lei e questo la stupì molto. Anche Megan notò questo particolare e, ovviamente, ne approfittò per punzecchiarla ancora:

<< Hai visto, Ichigo? Quel bel fusto guarda sempre verso di te! >>
<< Si l'ho notato... ma non esagerare, non sempre, solo ogni tanto! A dir la verità mi dà un po' fastidio... >> cercò di nascondere il suo stupore dietro un velo di irritazione.

In effetti Ryan, circondato da tutte quelle ragazze, poteva solo lanciare qualche occhiata ogni tanto a Ichigo, ma erano comunque molto intense e qualche volta i loro sguardi si incrociavano. Quando accadeva questo Ichigo diventava tutta rossa e abbassava di scatto la testa, facendo divertire molto Ryan che non poteva trattenere piccoli sorrisetti.

Ripensando a quella mattinata, Ichigo arrossì di nuovo: " Perchè mi turba così tanto? Dopotutto è un ragazzo come tutti gli altri! " Ma ormai il bel ragazzo biondo invadeva tutti  i suoi pensieri.

Improvvisamente venne interrotta dallo squillo del suo cellulare.

Ciao amore =) ti va di vederci tra poco al parco?

Era Mark. In quel momento più che mai Ichigo aveva bisogno di vederlo, per ricordare a se stessa quanto lo amava e quanto era felice con lui, perciò gli rispose subito.

Certo =) ci vediamo tra poco, non vedo l'ora.

 

 

 

Eccomi sono tornata! volevo ringraziare Mini Ichigo Fine per aver recensito lo scorso capitolo con un così bel commento! Ricevere commenti positivi mi darà la forza per continuare questa storia, ma accetto anche critiche perciò fatemi sapere cosa secondo voi dovrei migliorare!

Non so quando potrò aggiornare di nuovo perchè anche oggi ho fatto fatica a scrivere questo capitolo, ho un sacco di compiti e come se non bastasse ci si mettono anche le prove per il mio saggio!

Ma comunque nel week-end penso di farcela! A presto ^^

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Capitolo 3
*** Incontri ***


Era contenta di uscire con Mark: era da un po' di tempo che non si vedevano al di fuori della scuola perchè si stava avvicinando la gara di kendo e lui era molto impegnato con gli allenamenti.
Ichigo non vedeva l'ora di uscire così cominciò subito a prepararsi. Si tolse la divisa della scuola e indossò una maglia lunga con leggins neri e ballerine ai piedi. Inoltre si passò un velo di trucco, cosa che solitamente non faceva: voleva essere perfetta! Voleva che Mark la desiderasse come non aveva mai fatto prima, che avesse attenzioni solo per lei.
" Che bello, non vedo l'ora diessere con Mark e di passare un fantastico pomeriggio con lui! Non penserò neanche un pochino a Ryan! Ehi, un momento...cosa c'entra lui adesso? Non devo pensarci, non devo pensarci... ". Questi erano pressappoco i pensieri di Ichigo durante il tragitto da casa sua al parco.

Arrivata al luogo dell'appuntamento, però, si accorse che Mark non c'era. Strano, lui non era mai in ritardo. Stupita, guardò l'orologio: ecco, la solita sbadata! Era così contenta di uscire con lui che non si era accorta di essere in tremendo anticipo! Sconsolta, si sedette su una panchina per aspettare le quattro, ma nel frattempo la assalirono di nuovo i pensieri. E indovinate a chi erano rivolti? Sì, proprio a Ryan Shirogane!

" Hmm...chissà perchè mi guarda sempre? Non gli bastano tutte le ragazze che ha intorno? Che ragazzo strano e misterioso... "

<< Ehi, che ci fai qui? >>

Solo in quel momento si accorse di avere davanti un ragazzo biondo che le sventolava una mano davanti alla faccia con fare divertito.

<< Oh, Ryan! Ehm...mi hai chiesto qualcosa? >> chiese Ichigo dopo essere riuscita a tornare col pensiero nel mondo reale.
<< A dir la verità, è da un po' che te lo sto chiedendo: che ci fai qui, ragazzina? >>
Quel ragazzo le dava veramente sui nervi! Cioè, spuntava all'improvviso e si faceva anche i fatti suoi!
<< Non sono affari tuoi >> sbottò.
<< Bè, scusa tanto allora. Sai, non ti facevo così permalosa, ragazzina! >>
<< Io non sono permalosa! >> urlò Strawberry << E comunque io ho un nome, non mi chiamo ragazzina! >>
<< Sì, lo so >> continuò Ryan sempre tranquillo.
<< E allora perchè non mi chiami con il mio nome? >> chiese stupita Ichigo.
<< Perchè Ichigo è un nome un po' strano >> ridacchiò.
<< Strano? E il tuo allora? >>
<< Ryan vuol dire " piccolo re " (l'ho cercato su internet NdA) >>
<< Bè, è proprio azzeccato! Sembri sempre un principino assiso sul suo trono, che pretende sempre che gli altri facciano quello che vuole lui! >>
<< Vedo che hai una buona opinione di me >>
Ma come faceva? Come faceva Ryan a mantenere sempre la calma?
<< Comunque...ora posso avere l'onore di sapere cosa fai qui? O è una cosa troppo privata? >> continuò con sarcasmo.
Ichigo un po' si pentì di essere stata così cattiva con lui.
<< No...bè...ecco >> cominciò.

<< Strawberry! Sei già qui? >> chiese una voce che arrivava da dietro.
Ichigo si voltò e vide che stava arrivando Mark. Con stupore, pensò che Ryan era molto più bello. No, cosa stava dicendo? Scacciò subito via quel pensiero e rispose:
<< Sì, oggi sono in anticipo! >>
<< Ahah che strano >> e detto questo la baciò.

Ryan li guardò un secondo, poi disse:
<< Va bene, Ichigo, vedo che hai un appuntamento importante. Io vado, ciao! >>
<< Ehm...va bene...ciao >>

Prima di andarsene, però, Ryan squadrò Mark, che lo guardò a sua volta. Era uno sguardo strano: negli occhi di Mark si leggeva una specie di gelosia, per aver visto la sua ragazza con un altro che non conosceva, mentre in quelli di Ryan si vedeva una sorta di astio, insieme con una punta di divertimento. Poi si voltò e si incamminò per la sua strada.

Ichigo cercò subito di alleggerire quell'atmosfera tesa:
<< Dai, Mark, andiamo! Perchè non ci prendiamo un gelato? >>
<< Certo, amore >> rispose Mark distogliendo lo sguardo dal ragazzo biondo che si stava allontanando. La prese per mano e cominciarono la loro passeggiata, ma Ichigo era pensierosa.

<< Grr, sembra che quel ragazzo mi perseguiti >> sussurrò.
<< Come, scusa? Hai detto qualcosa? >> chiese Mark stupito.
<< Eh? Ah, no no! Scusa, devo aver pensato ad alta voce! Ahahahah (risata tipica di Ichigo NdA) >> .

Mark lasciò perdere e il pomeriggio passò tranquillo. Alle sei si lasciarono e Ichigo si sedette stravolta su una panchina: quella era stata proprio una giornata strana! Si chiedeva come Ryan potesse turbarla tanto: insomma, non era mica il primo ragazzo che conosceva!
Si parla del diavolo e spuntano le corna:

<< Ehi, Ichigo >> disse Ryan sottolineando bene il nome << il tuo ragazzo ti ha abbandonato su quella panchina? >> ridacchiò per la sua battuta.
<< Ma non dire sciocchezze, Shirogane! Per tua informazione, Mark è un ragazzo fantastico e non farebbe mai una cosa del genere! >>
<< Ah, e così il bamboccio si chiama Mark...sai, non pensavo ti piacessero i tipi come lui >>
<< Cosa vorresti insinuare, scusa? >>
<< Assolutamente niente >> rispose con una scrollata di spalle. Poi, dopo averla guardata un po', aggiunse: << Aspetta, stai ferma un attimo >>

Ichigo si immobilizzò all'istante quando si accorse che Ryan stava avvicinando la faccia al suo viso. Poi lui alzò la mano e le sfiorò delicatamente la guancia, facendola arrossire completamente.

<< Tranquilla, piccola >> disse Ryan divertito da quel rossore << Ho solo scacciato via un moscerino >>
<< Ah...allora...grazie >> balbettò Ichigo.
<< Di niente >> rispose facendole l'occhiolino << Scusa, ma ora devo andare. Ciao! >>.

Senza neanche aspettare che lei rispondesse, si alzò e si allontanò, lasciando Ichigo seduta sulla panchina e confusa più che mai.

 

Eccomi qui con un nuovo capitolo! Ho seguito il consiglio di MINI ICHIGO FINE e l'ho fatto più lungo.
Ringrazio:
Mini Ichigo Fine: grazie perchè mi stai seguendo! Continua a darmi dei consigli!
Heart: una nuova lettrice! che bello! ^^

Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia. Scusate se vi ho fatto attendere. E scusate se è scritto in questo modo ma non riuscivo a caricarlo sennò. Alla prossima !
baci, Kris 

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Capitolo 4
*** Ecco a cosa serve la febbre ***


Le giornate si susseguivano più o meno tranquillamente: per Ichigo i soliti ritardi, le solite corse, la solita vita insomma. Ma in quella vita era entrata una persona inaspettata che non ne sarebbe uscita più.
La mattina dopo il pomeriggio con Mark, tra Ichigo e Ryan non successe molto: si salutavano e si parlavano solo ogni tanto. Un giorno, però, accadde qualcosa di diverso...

Era maggio e stava per arrivare la fine della scuola. I ragazzi erano certo contenti di ciò e già pensavano alle vacanze, ma erano ancora pieni delle ulltime verifiche e interrogazioni. Ichigo stava giornate intere a studiare, ma si sa che la scuola non era il suo forte, perciò si sentiva sempre più stanca.
Una giorno in particolare si sentiva più stanca del solito ed era molto assonnata perchè il giorno prima aveva studiato fino a tardi e la mattina era riuscita a svegliarsi presto. Arrivata nella sua aula, ancora vuota, si sedette al suo banco e vi poggiò la testa sopra stravolta. Rimase in quella posizione finchè non si accorse che in classe era entrato qualcuno e che quel qualcuno era fermo davanti a lei. Alzò la testa e vide il volto di Ryan a pochi centimetri dal suo. Lui disse:
<< Scusa, pensavo stessi dormendo. Ma cos'hai? Stai male? >>
Ichigo non era abituata a così tante attenzioni provenienti da un ragazzo che non era Mark, perciò cercò di nascondere dietro parole dure l'incertezza che la accompagnava ogni volta che si trovava con Ryan.
<< Perchè? A te cambia qualcosa se sto bene o male? >> si pentì subito di aver pronunciato quelle parole e ancora di più quando Ryan, che rimaneva sempre impassibile davanti a ogni situazione, questa volta sembrò indispettito.
<< Scusa se mi preoccupo per te! >> urlò.
Ichigo abbassò la testa e disse a bassa voce:
<< Scusa, non volevo essere così scortese >>
<< Sei perdonata. Ora però posso sapere cos'hai? Posso fare qualcosa per te? >> le soffiò Ryan sempre con il viso vicinissimo a quello di Strwberry.
" Sì, allontanare la faccia dalla mia per farmi ragionare con lucidità " pensò lei. Ovviamente non poteva dirgli questo, perciò rispose:
<< Ehm...no, grazie: sono solo un po' stanca >>
<< Ok, ma se posso aiutarti, chiedi pure >> Ryan non accennava ad andarsene, anzi, la fissava con insistenza crescente.
<< Che c'è? Ho qualcosa che non va? >> chiese lei, stupita.
<< No, stavo solo osservando una cosa >> rispose lui tranquillo.
<< Cosa? >>
<< Che assomigli a un gattino >>
<< Eh? >>
Ryan sorrise. << Sì! Sembri un gattino che si sdraia per sonnecchiare. >>.
Un altro sorriso comparve sulle sue labbra, così vicine a quelle della ragazza.

In quel momento suonò la campanella e alcuni ragazzi cominciarono a entrare in classe. Ichigo li ringraziò mentalmente per averla tolta, seppur involontariamente, da quella situazione imbarazzante.
Entrò anche il professore che fece l'appello e cominciò la sua lezione.
Ichigo, però, non riusciva a stare attenta, gli occhi le si chiudevano e si sentiva la testa sempre più pesante. In più quel giorno aveva anche lezione di ginnastica, durante la quale dovevano correre dieci minuti per riscaldarsi. Passarono i primi cinque minuti, ma Ichigo non ce la feceva veramente più, aveva cominciato a vedere delle macchie scure davanti agli occhi. Così chiese alla professoressa se poteva fermarsi, ma, mentre si stava avviando verso la cattedra, cominciò a barcollare e a vederci doppio.

All'improvviso svenne. Tutti la videro e si allarmarono. La professoressa disse:
<< Dobbiamo portarla in infermeria! Shirogane, ci pensi tu? >> chiese, siccome Ryan era il più robusto della classe.
<< Certo >> rispose lui, avanzando tra i compagni e arrivando vicino a Ichigo. La prese in braccio raccogliendola delicatamente da terra, poi uscì dalla palestra per dirigersi verso l'infermeria.

Mentre era ancora in corridoio, Ichigo rinvenne, ma rimase ancora un po' con gli occhi chiusi. " Strano " pensava " sembra che io mi stia muovendo, eppure sono sicura di essere ferma ". Aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu il volto di Ryan. Arrossì immediatamente appena si accorse che si stava muovendo perchè era in braccio a lui.

<< Ah, ti sei risvegliata >> le sorrise Ryan.
<< Hmm..si...cos'è successo? >>
<< Niente, stavamo correndo e tu sei caduta per terra come un sacco di patate. Sei stata comica, lo sai? Stavo per scoppiare a ridere! >>
<< Grr, il solito antipatico! Ma perchè non riesci a essere carino con nessuno? Non dovresti ridere solo perchè sono svenuta! >> ecco che la faceva di nuovo arrabbiare.
<< Io non sono carino con le persone? Allora chi è che ti sta portando in infermeria? E comunque non mi sono mica messo a ridere >>
<< Però lo avresti fatto! Ora fammi scendere, non voglio rimanere un minuto di più in braccio a uno come te! >>
<< Lo farei volentieri! Sei più pesante di quanto pensassi, sai? (ok, questa frase l'ho presa dall'anime, ma volevo in un certo senso ricollegarmici NdA) >>
<< Ma che antipatico! Fammi scendere, riesco a camminare da sola! >>
<< Non credo proprio. Ho avuto l'incarico di portarti in infermeria e non posso lasciarti andare da sola, anche se lo farei volentieri. E comunque non mi sembri in grado di reggerti in piedi >>
<< Perchè, scusa? >> Ichigo era sempre più irritata.
<< Non so: sei tutta rossa in faccia. Secondo me hai la febbre. Anche se a pensarci bene potresti essere arrossita per il fatto che sei in braccio a me! >>
<< Ma cosa dici, Shirogane? Perchè dovrei arrossire? >> chiese Ichigo arrossendo ancora di più perchè era stata scoperta.
<< Perchè ti succede spesso >> ridacchiò Ryan.
Ichigo stava per ribattere, quando lui disse:
<< Eccoci, siamo arrivati. Ma l'infermiera non c'è >>

Piano piano la depose su un lettino e si sedette sulla sedia che c'era accanto.
<< Che fai? Ora puoi anche andartene >> disse lei decisa.
<< No, devo aspettare che arrivi l'infermiera.>> rispose tranquillo, poi alzò la mano e le toccò la fronte.
<< Hmm...mi sa che hai un po' di febbre >>

<< Cosa succede qui? >> era arrivata l'infermiera.
<< Io... >> cominciò a dire Ichigo.
<< Ichigo ha avuto un capogiro mentre eravamo in palestra ed è svenuta. Mi sembra che sia calda, secondo me ha la febbre >> spiegò Ryan per lei.
<< Va bene, ora faccio un controllo. Tu puoi andare >> disse l'infermiera sempre rivolgendosi a Ryan.
<< Ok >> senza neanche salutare, lui si allontanò.

L'infermiera le provò la febbre e le controllò la pressione, poi le spiegò:
<< Sì, hai qualche linea di febbre e probabilmente hai avuto un calo di pressione. Tutto ciò può essere dovuto allo stress. Per caso ti sentivi stanca in questi giorni? >>
<< Sì, parecchio. >> rispose Ichigo.
<< Comunque non è niente: qualche giorno di riposo e ti ristabilirai. Ora chiamo a casa tua, così ti vengono a prendere. >>

Ichigo venne portata a casa in macchina dalla madre. Si coricò subito e dormì qualche oretta. Quando si svegliò Sakura (la madre NdA)le portò qualcosa da mangiare e le disse:
<< Tesoro, ti hanno chiamato un po' di persone per chiederti come stai >>
<< Sì? Chi? >> chiese lei, mangiando un po' di minestrina.
<< Mimi, Megan, Mark che ha saputo quello che è successo e poi...un certo...Ryan? Quello nuovo? >>
Per poco a Ichigo non andò per traverso la minestra.
<< Cosa? Mamma, sei sicura di aver capito bene? Ryan? >>
<< Sì, sì, sono sicura! Perchè? >>
<< No, niente >>
<< Va bene, quando hai finito di mangiare posa il piatto sul comodino, poi vengo a prenderlo. Non ti sembrerebbe carino chiamare i tuoi amici che si sono interessati? >>
<< Si, certo. Li chiamo subito >> rispose poco convinta.

Il primo che chiamò fu Mark, che era molto preoccupato per lei e le disse che sarebbe andato a trovarla presto.
Con Megan e Mimi, le sue due migliori amiche, fece una bella chiacchierata che, per un po', la distolse dai suoi pensieri.
A questo punto rimaneva solo Ryan: che fare? Non chiamarlo sarebbe stato scortese, siccome lui era stato gentile a interessarsi a lei. Alla fine, dopo aver composto il numero un sacco di volte, si costrinse a chiamarlo sul serio e ad aspettare che rispondesse.
<< Pronto? >> era lui.
Ichigo si schiarì la voce e rispose:
<< Hmmm...ciao Ryan, sono io, Ichigo >>
<< Ah, ciao! Ti sei svegliata finalmente! Che dormigliona! >>
" Ok,Ichigo, stai calma, stai calma, non arrabbiarti"
<< Senti, sto male, ho la febbre, è normale che abbia dormito, no? >> non ce l'aveva fatta, si era arrabbiata di nuovo!
<< Sì, hai ragione. Stavo solo scherzando, ma forse non è il momento più opportuno. Scusa >>
Cosa? Ryan Shirogane le aveva chiesto scusa???? Ichigo non riusciva a stare dietro a tutti i suoi cambiamenti di umore: prima scontroso, poi sarcastico e infine le chiedeva anche scusa?
<< Hmm, fa lo stesso. Senti... >>
<< Sì? >>
<< Ti volevo ringraziare... per oggi >>
<< Ah, di niente! Ascolta, posso venire a trovarti se vuoi. Ti porto i compiti >>
<< Cosa? >> Ryan a casa sua?
<< Sì, bè...sempre che non te li porti già qualcun altro >>
Ecco, non aveva altra via d'uscita. Mimi e Megan si erano scusate tantissimo, dicendole che probabilmente non sarebbero potute venirla a trovare per via dei troppi impegni. Non sapeva a chi chiedere i compiti e le spiegazioni dei giorni in cui non sarebbe stata a scuola. E Ryan era stato così carino che non poteva rifutare...
<< No, per me va bene...vieni...quando vuoi >> concluse.
<< Ok, allora ci vediamo >>
Ichigo spense il telefono che ancora non credeva a quello che sarebbe successo: Ryan a casa sua? Con lei distesa a letto? Non riusciva proprio ad immaginarselo!

Il pomeriggio successivo venne a trovarla Mark, con cui passò insieme un'ora. Non di più perchè lui doveva andare agli allenamenti di kendo. Stava per andarsene quando Sakura bussò alla porta e disse:
<< Tesoro, è venuto a trovarti Ryan! >>
" Tempismo perfetto! Ma non poteva venire un po' più tardi? " pensò preoccupata Ichigo, girandosi a guardare la faccia stupita di Mark.
<< Ehm...sì, mamma, digli di aspettare un attimo >>
<< Ryan? Ma non è quel ragazzo biondo, il tuo nuovo compagno di classe? >> chiese lui.
<< Hmm...sì, è lui >> ammise Ichigo: fingere non sarebbe servito a niente, Ryan era lì a casa sua e Mark lo avrebbe visto comunque.
<< E perchè è venuto qui? >> Mark era sospettoso.
<< Solo per portarmi i compiti, nient'altro. Sai, Mimi e Megan non possono...>>
Mark sembrò rassicurato:
<< Va bene, piccola. Io vado. Fai la brava! >> le diede un delicato bacio sulle labbra e uscì.

Sakura condusse Ryan nella camera della figlia, uscì e si chiuse la porta alle spalle.
Ryan si sedette sulla sedia posta vicino al letto di Ichigo, dove fino a poco prima era stato seduto Mark, e chiese del tutto disinvolto, come se quella situazione per lui fosse normalissima:
<< Come stai, oggi? >>
<< Ehm...meglio, grazie >>
<< Sono contento >>
Nella stanza calò il silenzio: no, quella situazione non era affatto normale!
<< Ti ho portato gli appunti di storia di oggi >> bene, lui aveva finalmente rotto il silenzio.
<< Ah, grazie >>
<< Ti ho fatto una fotocopia, così puoi tenerli >>
<< Davvero? Grazie mille! >> cavoli, ma non sapeva ripetere altro?
Lui sorrise:
<< Ah, e poi ha messo una verifica di matematica lunedì, ci mette anche le cose nuove che faremo in questi giorni >>
<< Cosa? Ma è matta? E come faccio io? Già non ci capisco niente di matematica, se poi sto anche assente alla spiegazione! >>
<< Ehi, calma, gattina. Non c'è problema, se vuoi ti aiuto io. Se ti sarai già ripresa, puoi venire a casa mia questo fine settimana e ti spiego tutto io. >>
Ichigo non capiva quale elemento della frase l'avesse sconvolta di più: gattina? la strana gentilezza di Ryan? il fatto che sarebbe andata a casa sua?
<< Sei sicuro? Non è che magari disturbo? >>
<< No, nessun disturbo. Allora va bene? >>
<< Ehm...sì, va bene >> tanto lo faceva solo per la verifica di matematica!
Ryan si fermò parecchio a casa di Ichigo, poi si rese conto che si era fatto tardi. Si alzò, si stiracchiò e disse:
<< Bè, mi ha fatto piacere esserti venuto a trovare, ma ora devo andare. Ciao >>
Ichigo non lo riconosceva proprio: sembrava un'altra persona! Era così facile essere gentile con lui se si comportava così!
<< Grazie a te, Ryan! Di tutto >>
<< Di niente, piccola >>
Prima di andarsene, le depositò un leggero bacio sulla fronte:
<< Riprenditi presto >> le sussurrò, poi uscì.

 

Ecco il nuovo capitolo, scusate l'enorme ritardo!!!
Spero che vi sia piaciuto! L'ispirazione mi è venuta perchè a me è successa praticamente la stessa cosa: l'unica differenza è che non sono svenuta veramente (per fortuna!) e che comunque non ci sarebbe stato nessun ragazzo a portarmi in braccio in infermeria!
Forse può sembrare un po' banale, perchè in quasi tutti gli anime c'è un episodio in cui la protagonista ha la febbre, ma mi sembrava carino!
Ora passo ai ringraziamenti:
Heart: grazie per il bel commento, spero che ti piaccia anche questo di capitolo
sesshy_91: grazie per tutto! sono contenta di avere un'altra nuova lettrice!
MewAnna: sono stata molto contenta del tuo commento sincero e meditato! Voglio commentare con te punto per punto.
1) ho deciso di non usare un vocabolario troppo complesso perchè probabilmente non sarei riuscita a mantenerlo per tutta la durata della storia
2)di sequel non me ne vengono in mente XD
3)rispetto la tua opinione, ma credimi, può succedere!
4) tranquilla non mi hai turbata! mi servono questi consigli!
_senza nome_: come sopra: mi servono questi consigli e spero di riuscire a migliorare grazie a voi!
1)ok ci proverò!
2)ok, forse Ryan non è tanto tipo da occhiatine, ma secondo me avrebbe potuto benissimo fissarla senza pudore! e va bene che Ichigo è distratta, ma se uno la fissa spero che se ne accorga! XD
3)ci proverò!
No in questa ff non ci sarà Kisshu, ma ho intenzione di scriverne un'altra con lui, mi farà piacere se la seguirai!
mini ichigo fine: si che bello, quanti commenti! =) dai che tra poco ne accadranno delle belle! XD
Rituccia993: Grazie e scusa per il ritardo!

ora vado! a presto con un nuovo capitolo! 

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Capitolo 5
*** Ripetizioni... ***


Ben presto Ichigo si sentì meglio, ma la madre decise di farla stare a casa fino alla settimana dopo perché si riprendesse bene.
Era un pomeriggio di fine maggio, il sole splendeva alto nel cielo e c'era molto caldo.
Drin..drin..
Lo squillo del telefono. Generalmente a Ichigo piaceva andare a rispondere, ma quel pomeriggio non aveva per niente voglia di alzarsi dal letto: faceva troppo caldo e lei era ancora un po' stanca. Tuttavia, non aveva scelta poiché era in casa da sola, così, sebbene controvoglia, si alzò e scese lentamente le scale.
<< Pronto? >> disse alzando la cornetta. Dall'altra parte rispose una voce inconfondibile: << Finalmente hai risposto! Stavo per mettere giù >>.
<< Scusa, Ryan, ero in camera mia e..non ho sentito il telefono >>. Subito la ragazza sentì scoppiare una fragorosa risata, che la irritò non poco. << Sicura? Secondo me semplicemente non avevi voglia di venire a rispondere...sei così pigra! >> e detto questo ricominciò a ridere.
" Ma come si permette??  " pensando questo Ichigo gli sbattè il telefono in faccia. Fece per allontanarsi, quando il telefono ricominciò a suonare. Rassegnata, alzò di nuovo la cornetta e stette in silenzio. Non passò molto tempo che si sentì attaccare da queste parole: << Grazie, Ichigo, sei molto gentile a sbattermi il telefono in faccia!.. >> mentre  parlava, lei si immaginò il viso del ragazzo alterato dall'indignazione e si sorprese a pensare che ciò non avrebbe comunque compromesso la sua bellezza. Era persa in questi pensieri, quando si rese conto che probabilmente Ryan attendeva una sua risposta su qualcosa che lui doveva averle chiesto. Non potevano restare in quel silenzio imbarazzante a lungo, perciò Ichigo si decise a parlare. << Hmm..scusa hai..detto qualcosa? >> quanto avrebbe voluto evitare di dire quelle parole, che rivelavano la sua distrazione!
<< Sì, ti ho chiesto come stavi, ma a quanto pare a casa tua non si usa rispondere a domande gentili >>
<< No, scusa, ero distratta..comunque ora sto meglio grazie >>
<< Molto bene sono contento. Allora, hai bisogno di ripetizioni? >>
Ichigo non rispose subito: da una parte non aveva una grande voglia di passare un intero pomeriggio con quel ragazzo irritante, ma dall'altra era curiosa di vedere la sua casa. E, come se non bastasse, aveva veramente bisogno di quelle ripetizioni. Alla fine ,perciò, rispose:
<< Credo di sì...e...ti sarei davvero molto grata se...se tu volessi aiutarmi >>
< Molto volentieri, piccola. Domani pomeriggio? >>
<< Perfetto. Allora..a domani >>
<< A domani >>
Sbagliava o la sua voce si era fatta più dolce?
<< Hmm...Ryan? >>
<< Si? >>
<< Grazie ancora..anche per la telefonata >>
<< Di niente. Ciao >>
<< Ciao >> sussurrò Ichigo.
Tutututu...
Ci mise qualche secondo a capire che il ragazzo aveva messo giù. Posò la cornetta e si avviò verso la sua camera, dove si buttò immediatamente sul letto, abbandonandosi ai suoi pensieri. Si sentiva stranamente scombussolata: che le stesse tornando la febbre? No, capì subito che si trattava di Ryan: quel ragazzo la continuava a stupire e non era ancora riuscita a decifrare il suo carattere. Solo una cosa  le era chiara: certe volte riusciva ad essere proprio simpatico, ed era molto facile essere gentili con lui quando si comportava in questo modo. Con questi pensieri in testa si addormentò.
 
Il giorno dopo era molto agitata: non sapere come le si prospettava il pomeriggio era per lei ragione di turbamento. Due ore prima dell'appuntamento, se così si poteva chiamare, cominciò a prepararsi. Non poteva certo arrivare in ritardo come a suo solito, Ryan l'avrebbe sicuramente presa in giro! Sì ma..come vestirsi?
" Avanti, Ichigo, non c'e motivo di essere così agitata! Vai solo a studiare e poi Ryan non significa niente per te. Anzi, sarebbe proprio impossibile innamorarsi di un ragazzo del genere! Secondo me non ha ancora trovato una ragazza ".
Questo pensiero la fece sorridere, ma poi le venne in mente che probabilmente ciò era impossibile: Ryan era così bello che sicuramente molte ragazze si erano già innamorate di lui. Lei, invece, non aveva molta esperienza: il suo primo ed unico ragazzo era Mark (e questo può spiegare benissimo la sua inesperienza xD NdA).
Sì, ma cosa c'entra ora questo? Vai solo a studiare, Ichigo, mettitelo in testa! "
Nonostante ciò, cercò di essere il più carina possibile e, quando fu pronta, uscì di casa e si diresse verso l'indirizzo che Ryan le aveva dato. Arrivata alla via e al numero giusto, si stupì di trovarsi davanti ad una villa enorme, con tanto di giardino. Possibile che Ryan abitasse lì? Stava ancora indugiando davanti al cancello, quando, in fondo al vialetto, vide aprirsi i grandi battenti della porta d'ingresso e da lì uscire un bel ragazzo biondo. Ryan aprì il cancello e disse:
<< Esistono i campanelli, sai? Se non ti avessi visto dalla finestra, saresti potuta rimanere davanti a questo cancello per ore intere! >> e detto questo ridacchiò.
<< Lo so, solo pensavo di aver sbagliato indirizzo >> Ichigo era così meravigliata che non riuscì ad arrabbiarsi per la battutina pungente di Ryan. Il ragazzo parve deluso: gli piaceva quando si arrabbiava, lo considerava una specie di loro gioco.
<< E perché, se posso chiederlo? >>
<< E' una villa enorme! Sei ricco? >> chiese Ichigo strabuzzando gli occhi. Per tutta risposta Ryan fece un'alzata di spalle, si voltò e ricominciò a percorrere il vialetto nel senso inverso. Notando che Ichigo era ancora ferma, si girò e, con uno splendido sorriso dipinto sul volto, disse solamente: << Vieni >>.
Ichigo lo seguì in silenzio, osservando le siepi curate del giardino, l'enorme portone e lo spazioso ingresso della villa. Ryan la condusse su per una lunga scala e per uno stretto corridoio, fino ad arrivare davanti ad una porta di legno, davanti alla quale si fermò. Ichigo, tutta presa dall'osservare la grande casa, quasi andò a sbattere contro il ragazzo, che, comunque, non se ne curò. Aprì la porta e le fece cenno di entrare, ma, vedendo la ragazza ancora ferma, le disse:
<< Questa è la mia camera. Forza, entra >>.
Ichigo oltrepassò la soglia e, dopo poco, sentì chiudersi la porta. Si voltò e notò che Ryan non aveva la sua solita aria esuberante, ma sembrava che anche lui considerasse quella una strana situazione e che nn sapesse bene come comportarsi. Si guardarono per alcuni secondi che sembrarono interminabili, poi Ryan si decise a far accomodare la sua ospite su una sedia davanti ad una scrivania, sulla quale erano già posati alcuni libri. Lui si sedette su una sedia accanto e con queste parole ruppe il silenzio tombale che si era creato tra di loro:
<< Sei stranamente di poche parole oggi >>
Ichigo sembrò quasi stupita da queste improvvise parole che interrompevano i suoi pensieri, perciò non rispose. Ryan riprovò:
<< Mi sembri strana. Ti senti poco bene? Vuoi sdraiarti un po' sul mio letto? >>
Ichigo si immaginò coricata sul letto del ragazzo e la possibilità le sembrò talmente assurda che le scappò un sorriso. Dopodiché, per non essere scortese, rispose:
<< No grazie sto benissimo, ero solo sovrappensiero >>.
Ryan nn sembrava convinto perciò strawberry si affrettò ad aggiungere:
<< Allora cominciamo? Non abbiamo tutto il giorno e ti avverto che non è facile spiegarmi la matematica! >>
<< Questo lo immaginavo e mi sono già preparato ad un pesante pomeriggio! >>fu la pronta risposta del ragazzo, davanti alla quale, stranamente, Ichigp non si arrabbiò come al solito, ma riuscí a prenderla sul ridere. Quella atmosfera era così irreale che tutto, perfino il loro modo di essere e di fare, sembrava diverso.
Si misero subito all'opera e Ryan non le permise un momento di distrarsi: era un ottimo professore, sebbene Ichigo fosse una pessima alunna. Dopo un'ora di studio intenso, Ryan posò la matita e disse:
<< Bene, facciamo una pausa, abbiamo lavorato abbastanza. Sono convinto che il tuo cervellino non riesca a reggere troppe ore di studio di seguito! >>
<< Cosa vorresti insinuare, scusa? >>
Ryan scoppiò in una risata cristallina e disse:
<< Niente, ti stavo prendendo in giro >>
<< Come sempre >> Nonostante queste parole, Ichigo non sembrava risentita.
<< Già, ma è divertente, sai? >> Ryan continuava a sorridere.
<< Per te forse >>
<< Suvvia, non ti arrabbiare, micetta. Non è mai stata mia intenzione offenderti >> soffiò il ragazzo, con il suo volto a pochi centimetri da quello di Ichigo. L'atmosfera si stava facendo sempre più intima ed entrambi se ne rendevano perfettamente conto. Ryan non potè trattenersi dal fare questa domanda:
<< Il tuo ragazzo sa che sei qui? >>
Con quei begli occhi azzurri che la fissavano intensamente, Ichigo non riusciva a ragionare con lucidità, perciò non cercò neanche di mentire.
<< No >> rispose.
<< E come mai non gliel'hai detto? >>
<< Hmm...non se n'è presentata l'occasione! >> Poi,cercando di cambiare argomento e di sottrarsi allo sguardo inquisitore di ryan, si guardò intorno e osservò:
<< Hai proprio una bella camera! E' molto spaziosa!>>
<< Ti piace? >> Ryan sembrava soddisfatto.
<< Molto. Non c'è nessuno in casa? A parte noi due, intendo >>.
<< No, nessuno. Abbiamo tutta la casa per noi >>disse il ragazzo con un sorrisetto malizioso e avvicinando di nuovo il viso a quello di Ichigo. La ragazza, però, non ci fece caso e chiese subito:
<< I tuoi genitori sono spesso fuori casa? >>
Queste parole sembrarono colpirlo, poiché mutò espressione e si fece improvvisamente cupo. La sua unica risposta fu questa:
<< Si >>.
Calò un nuovo silenzio: Ichigo osservava Ryan, il cui viso tradiva la presenza di emozioni e sentimenti contrastanti.
Dopo una lunga pausa lui alzò gli occhi e disse:
<< Io non li ho i genitori >> . Questa frase colpì profondamente Ichigo.
<< Mi dispiace >> disse soltanto.
<< È successo molto tempo fa >>
Tra i due ci fu di nuovo un momento di silenzio. Ichigo non sapeva proprio come comportarsi: da una parte non voleva parlarne più per paura di ferirlo, ma dall'altra avrebbe voluto esprimere tutto il suo dispiacere.
Ryan precisò:
<< Vivo qui con mia zia >>
Ichigo annuì. In quel momento Ryan sembrava così vulnerabile che, con un gesto improvviso di cui probabilmente neanche lei si rese immediatamente conto, si alzò e lo abbracciò, quasi a volerlo confortare. Ryan sembrò colpito quanto lei di quel gesto, ma, quando lei, imbarazzata, fece per allontanarsi, lui la riavvicinò a sé cingendole la vita con le braccia. Poggiò delicatamente la testa sul suo petto, desideroso di prolungare quell'abbraccio e Ichigo non parve contrariata.
<< Hai un buon profumo, Ichigo >> detto questo si alzò dalla sedia su cui era rimasto fermo fino a quel momento e avvolse Ichigo tra le sue braccia.
<< Grazie >> le sussurrò all'orecchio, facendola rabbrividire. Ichigo alzò lo sguardo verso di lui e si perse nel mare dei suoi occhi, mentre Ryan sciolse l'abbraccio per prendere il viso di lei tra le sue mani. Cominciò ad accarezzarle delicatamente le guance arrossate, sorprendendosi per la morbidezza della sua pelle, mentre avvicinava sempre di più la sua bocca verso le labbra di lei. Ichigo, senza rendersene conto, chiuse gli occhi, pronta a ricevere il bacio, e Ryan non vedeva l'ora di assaggiare il suo sapore.
<< Ryan, sei in casa? >> una voce proveniente dal corridoio interruppe bruscamente quel momento magico e li fece sobbalzare entrambi. Ci vollero alcuni secondi, però, prima che Ryan togliesse le sue mani dal volto di Ichigo e prima che rispondesse:
<< Sì, zia! Ehm...sono in camera! >>
Si sentirono dei passi nel corridoio e Ichigo, senza pensarci, si sedette di nuovo e prese la penna in mano, quasi per dimostrare che lei stava facendo ancora i compiti. Quando la porta della stanza si aprì, girò la testa e vide sulla soglia una donna giovane e sorridente, dai lunghi capelli biondi.
<< Ah, vedo che hai un'ospite! Non me la presenti, Ryan? >>
<< Certo, subito: zia, questa è Ichigo, una mia compagna di classe. È venuta perché non è molto brava in matematica! >> Ryan era molto rilassato. Possibile che riuscisse ad essere così indifferente e per niente imbarazzato?
<< Molto piacere di conoscerla, signora >> disse Ichigo.
<< Piacere mio >> dopo averle rivolto un breve sorriso, il viso della zia di Ryan si accigliò e soggiunse: << Oh, povera ragazza, sei tutta rossa in faccia! Stai male? Vuoi qualcosa da bere? >>.
Ryan sogghignò, ben sapendo a cosa era dovuto il rossore della ragazza, mentre Ichigo, arrossendo ancora di più, si alzò di scatto, prese in fretta le sue cose e, con queste parole, uscì dalla stanza:
<< No, signora, la ringrazio. A dir la verità, abbiamo finito e io me ne stavo andando >>
Si trovava già in corridoio, quando Ryan urlò, correndole dietro:
<< Aspetta, Ichigo, ti accompagno! >>
<< No, fa lo stesso, grazie, vado da sola! >> rispose Ichigo continuando a camminare: l'ultima cosa che desiderava in quel momento era trovarsi da sola faccia a faccia con Ryan! Il ragazzo, però, era più veloce di lei e alla fine riuscì a raggiungerla nel giardino. La trattenne prendendole la mano, costringendola a voltarsi.
<< Non è stato carino da parte tua andartene così >> disse Ryan.
<< Lo so, ma..hmm..mi sono appena ricordata di..avere un impegno! Sì, proprio così, perciò devo proprio scappare, mi dispiace! >> mentì Ichigo, sebbene non fosse per niente brava nel dire bugie; Ryan, infatti, capì subito che si trattava di una scusa. Ichigo cercò nuovamente di andarsene, ma la presa del ragazzo era molto forte e non le permetteva di allontanarsi.
<< Ma ti imbarazza così tanto? >> chiese lui. Un nuovo rossore imporporò le bianche guance di Ichigo, che evitò di guardarlo in faccia.
<< Guarda che mia zia non si è accorta di niente! Anche se con il tuo atteggiamento, che potrei definire infantile, qualche sospetto potrebbe esserle venuto! >>.
Ichigo non rispose e Ryan continuò, quasi sconfortato da  quella ragazzina impossibile:
<< Va bene, allora vai, visto che hai questo impegno così importante >> sottolineò bene le due ultime parole, però non si decideva a lasciarle il polso, come Ichigo non si decideva ad andarsene.
<< Allora vuoi andare? >> chiese Ryan.
<< Sì >> ammise Ichigo. Delicatamente Ryan lasciò la presa e andò ad aprirle il cancello. Ichigo quasi corse via, mentre Ryan la osservava allontanarsi.
Rientrato in casa, la zia gli disse:
<< Mi dispiace che Ichigo se ne sia andata già >>
<< Anche a me >>
<< È molto carina >>
<< Sì. Davvero tanto >> concluse Ryan più per se stesso che per sua zia.

Ehm..salve a tutti! Mi vergogno quasi a presentarmi qui con un nuovo capitolo dopo quasi un anno! Scusatemi veramente tanto per questo enorme, per non dire GIGANTESCO ritardo! >_< Avevo un po' perso l'ispirazione (anche se adesso credo di averla recuperata), ma non mi piace lasciare le cose incomplete, perciò porterò avanti questa fanfiction fino alla fine!
Prometto che il capitolo successivo arriverà a breve, anche se non so quando troverò il tempo di scriverlo!
Un'altra cosa... Ho deciso di cambiare e di chiamare Strawberry Ichigo semplicemente perché mi piace di più!
Un bacio a tutti quelli che vorranno continuare a seguirmi :)
 

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Capitolo 6
*** Discussioni ***


" Ma cosa stavo facendo? Non posso credere che stavo per baciare quel..quel.. Deve avere qualche strano potere e avermi stregato, non posso aver ceduto di mia volontà. Eppure sono stata io ad abbracciarlo... Sì, ma era un innocente abbraccio da amica, lui non doveva credere di avere il diritto di baciarmi! "
Nel buio della sua stanza Ichigo si portò una mano alle labbra, sfiorandole con le dita. Per tutta la sera era riuscita a comportarsi normalmente con i suoi genitori e ad evitare quei pensieri, ma adesso, sola nella sua camera, sapeva di doverli affrontare. Si sentiva colpevole: cercava di addossare tutta la responsabilità a Ryan, ma sapeva benissimo che anche lei aveva fatto la sua parte.
" E adesso come mi comporterò con lui? Perché sono costretta a vederlo tutti i giorni a scuola? È una vera e propria ingiustizia! "
Chiuse gli occhi e cercò di dormire, ma senza alcun risultato. La assillava l'idea di come si sarebbero comportati entrambi il giorno dopo.
" Quasi quasi mi fingo malata, così domani non andrò a scuola e non lo vedrò! " . Ma capì che era una cosa inutile, non poteva scappare per sempre, prima o poi avrebbe dovuto incontrarlo. Rassegnata, nascose la testa sotto le coperte e si rannicchiò in posizione fetale, cercando di pensare a qualcos'altro per poter finalmente prendere sonno. Quando si addormentò, però, l'immagine del volto di Ryan, con quei grandi e brillanti occhi azzurri, era ancora fortemente impressa nella sua mente.
 
C'era anche un'altra persona che, nella sua stanza, non dormiva. Non perché fosse agitato, ma semplicemente perché stava pensando a Ichigo e a quello che avrebbe dovuto essere il primo bacio tra di loro. Ryan continuava a maledire mentalmente sua zia perché li aveva interrotti sul più bello. Non sapeva perché lo attraeva tanto, sapeva solamente che aveva il forte desiderio di fare sue quelle belle labbra. E ce l'aveva anche quasi fatta, se non fosse stato per l'arrivo di sua zia. Si girò sul fianco, chiuse gli occhi e si addormentò, anche lui, con il bel visino di Ichigo in mente.
 
Ichigo passò una notte agitata e la mattina era di pessimo umore. Indossò in fretta la divisa della scuola, si mise un po' in ordine i capelli e scese per fare colazione nel silenzio della casa. Quando uscì, si lasciò avvolgere dal piacevole venticello di inizio giugno, sperando che potesse portare via con sé tutte le sue preoccupazioni. Girando l'angolo, andò a sbattere contro qualcuno e cadde a terra.
<< Ahia! >> urlò.
<< Ti sei fatta male? >>. Ichigo vide che quel qualcuno le porgeva una mano per rialzarsi, alzò gli occhi per vederlo in volto e riconobbe Ryan.
<< Un po'... Ma non puoi stare più attento quando cammini?? >> il suo cattivo umore cominciava a farsi sentire.
Ryan parve alquanto risentito: << Io sono attentissimo, sei tu che hai sempre la testa per aria >> e dopo aver detto così, cominciò ad allontanarsi.
<< Ti conviene alzarti, se non vuoi arrivare tardi a scuola >> le disse poco più in là, dopo essersi girato e aver visto Ichigo ancora per terra. Ichigo non raccolse la provocazione, si alzò in tutta fretta, si aggiustò la divisa e riprese a camminare come se niente fosse stato, fingendo di essere da sola. Quando raggiunse Ryan, lui anche riprese a camminare standole tranquillamente accanto. Avanzarono per qualche minuto nel silenzio, poi Ichigo proruppe con tono seccato:
<< Nessuno ti ha detto che puoi fare la strada con me >>.
<< Nessuno ha detto che sto facendo la strada con te >> rispose pacato Ryan << fino a prova contraria questa via è di tutti, e io e te dobbiamo andare dalla stessa parte >>.
Non c'era replica che reggesse a tale affermazione, perciò Ichigo preferì chiudersi di nuovo nel silenzio. Sperava che nessuno li vedesse e si facesse strane idee; forse se stavano ad una certa distanza e non si parlavano, potevano anche sembrare due perfetti sconosciuti. Stava già affermandosi dentro di lei questa rassicurante convinzione, che Ryan rovinò tutto, riavvicinandosi a lei e chiedendole: << Cos'hai? >>.
Ichigo cercò comunque di mettere in atto il suo piano, perciò finse di non aver sentito.
<< Perché non rispondi mai quando ti rivolgo domande gentili? Preferisci forse che continui a prenderti in giro? Se è così, dimmelo subito, che io non mi faccio pregare due volte! È divertente stuzzicarti, sai, micetta? >> Ryan continuò imperterrito a cercare di instaurare una conversazione. Voleva cercare in qualche modo di ricreare il clima sereno e scherzoso del pomeriggio prima, ma Ichigo sembrava non voler permettere che ciò accadesse.
<< Questo me l'hai già detto: sei un po' ripetitivo, Shirogane >> fu la risposta pungente della ragazza. Il fatto che l'avesse chiamato per cognome non aiutava per nulla a creare l'atmosfera da lui desiderata, perciò disse:
<< Preferisco che mi chiami Ryan >>.
<< E io preferisco che mi chiami Ichigo >>.
<< Va bene, come vuoi, micet...ehm, Ichigo >> rispose il ragazzo con un sorriso << ora mi vuoi dire che cos'hai? Hai forse dormito male? A guardarti bene, hai un po' di occhiaie sotto agli occhi! >>.
Ichigo sentiva di non poterlo sopportare un minuto di più: perché non riusciva a fare la persona seria? Se si fosse fermato al " cos'hai ", probabilmente avrebbe anche potuto sforzarsi di rispondergli in modo gentile, ma così non ce la faceva proprio.
<< Ichigo! Aspettami! >> urlava una voce maschile proveniente da dietro. Ichigo si voltò e vide arrivare correndo Mark, il suo ragazzo. " Ci mancava solo lui ", pensò. Ma ovviamente ormai non poteva far finta di non averlo sentito e le toccava aspettarlo. Anche Ryan, con un espressione contrariata sul viso, si fermò in mezzo alla strada: perché quello stupido doveva sempre rovinare tutto? Fare la strada tutti e tre insieme non era certo la decisione migliore da prendere, ma lui volle farlo lo stesso: se non poteva avere Ichigo tutta per sé, almeno doveva cercare di non farla restare da sola con Mark. Quando Ichigo si accorse di Ryan fermo accanto a lei, disse: << Tu puoi anche andare avanti >>.
Ryan alzò leggermente le spalle e rispose tranquillo e sfacciato: << Non ho voglia di fare la strada da solo. Starò benissimo in vostra compagnia >>.
Ichigo, ben sapendo che rispondere avrebbe solo peggiorato le cose, vista la testardaggine di Ryan, si limitò ad alzare gli occhi al cielo e tornò a guardare il suo ragazzo che si avvicinava. Una volta che li ebbe raggiunti, Mark diede un breve bacio sulle labbra di Ichigo e, dopo aver lanciato un'occhiataccia al ragazzo biondo accanto a lei, le disse: << Andiamo? >>.
Ripresero tutti e tre a camminare e dopo poco Mark chiese a Ichigo, cercando di non farsi sentire da Ryan: << Adesso fai la strada con lui? >>.
Ryan sogghignò e Ichigo rispose sospirando: << No, ci siamo incontrati per caso >>.
Mark sembrava non voler desistere: << Non è che mi stai nascondendo qualcosa, vero amore? >>.
<< Che cosa vuoi che ti nasconda? >> solo dopo averle pronunciate Ichigo si rese conto che quelle non erano le parole più adatte da dire al suo ragazzo, giustamente geloso, perciò cercò subito di rimediare: << Scusa, Mark, non volevo risponderti così, è che proprio oggi non è giornata >>.
Mark decise allora di lasciare cadere il discorso, ma alzò un braccio e lo passò sulle spalle di Ichigo come per sottolineare che quella era la SUA fidanzata, e lo fece guardando nella direzione di Ryan per notare degli eventuali segni che potessero tradire le sue emozioni. Come ben sappiamo, però, Ryan non è tipo da lasciar trasparire i suoi sentimenti, infatti il suo volto rimase tranquillo e impassibile anche davanti a quel gesto. Fu Ichigo che, invece, si sorprese maggiormente di quell'insolito gesto. Non scomponendosi assolutamente, comunque, Ryan passò al contrattacco: << Li hai capiti i problemi di matematica che ti ho spiegato ieri? Se mi rispondi di sì, vorrà dire che sono un bravo insegnante! Dammi questa soddisfazione, Ichigo! >>.
 Al solo sentire ricordare il pomeriggio precedente, Ichigo arrossì fino alla punta dei capelli, cosa che non sfuggì all'attento occhio di Ryan, che rise sotto i baffi, ma che sfuggì, per fortuna, a Mark, troppo intento a guardare sbalordito il bel ragazzo biondo.
<< Prendi ripetizioni di matematica da lui? >> riuscì a chiedere alla fine il povero Mark.
Ichigo sentiva un forte formicolio alle mani, aveva l'impellente necessità di tirare un pugno a Ryan: sapeva benissimo che non aveva detto a Mark che era andata a casa sua! Come si permetteva di rovinare il suo rapporto con Mark, già abbastanza instabile? No, aspetta, cosa aveva appena pensato? Che il loro rapporto non era mai stato stabile? Cosa le stava succedendo?
<< Ichigo? >> era ancora Mark, che attendeva una risposta. Vedendosi costretta, Ichigo cominciò a parlare con voce tremolante e poco credibile:
<< No, Mark, è stato solo ieri perché mi spiegasse le cose che mette nella verifica di matematica di oggi. Sai, essendo stata assente... >>. Mark, però, sembrava poco convinto, mentre Ryan, con aria innocente e angelica, disse:
<< Ah, ma non l'avevi ancora detto al tuo ragazzo che sei venuta da me? Scusa, pensavo di sì! >>.
Mark, molto confuso, non sapeva chi guardare. Alla fine chiese alla sua fidanzata, con tono più sottomesso che arrabbiato: << Ichigo, perché non me l'hai detto? >>.
<< Io... >> cominciò a dire lei balbettando, ma erano ormai giunti a scuola e venne salvata dalla campanella che annunciava l'inizio delle lezioni.
<< Sarà meglio andare in classe, Ichigo, sai che il prof è sempre estremamente puntuale! >>.
Ichigo, a testa bassa, annuì solamente, mentre sentiva Mark che le diceva: << Noi due ci vediamo in pausa pranzo...per parlare...SOLI >>.
 
Ichigo passò la prima parte della mattinata tra l'ansia di ciò che avrebbe dovuto dire a Mark e alla decisione su quale fosse il metodo migliore per uccidere una persona: una morte veloce, indolore, silenziosa e senza spargimenti di sangue? No, Ryan doveva soffrire! Stava valutando l'ipotesi di annegamento, quando la campanella suonò per segnare l'inizio della pausa pranzo. Si era preparata tutto il suo discorso. " Mark, non ti ho detto niente perché ieri non ci siamo sentiti, e chiamarti solo perché andavo a studiare matematica mi sembrava inutile. E poi non ti devi preoccupare, abbiamo solo studiato, cosa credevi che avessimo fatto? " , andava ripetendosi mentalmente. E tutto questo corrispondeva alla verità no? Più o meno... Avrebbe anche potuto tranquillamente raccontargli tutto il pomeriggio, evitando accuratamente di menzionare l'ultima parte. Omettere dei particolari era come dirgli bugie?
<< Ichigo? >>. La voce di Mark. Okay, il momento era arrivato. Ichigo si voltò e vide sul volto del suo ragazzo un'espressione afflitta da cane bastonato. Le fece pena: Mark era un bravo ragazzo, non si meritava tutto questo. Le parole le uscirono da sole: << Mark, mi dispiace davvero di non avertelo detto, non ci vedevo nulla di male dovevamo solo studiare non ti devi preoccupare non è successo niente mi ha solo spiegato matematica per la verifica che devo fare dopo! Non ti nascondo niente anche perché sai benissimo che non sono capace a mentire e se ti nascondessi qualcosa te ne accorgeresti subito! >> disse, praticamente tutto d'un fiato. Forse stava diventando brava a mentire, invece: Mark sembrava crederle, perché la sua espressione si fece più dolce.
<< Io mi fido di te, Ichigo, e voglio crederti. Però se vai a studiare a casa di qualcuno, o magari vuoi andare a fare un giro, vorrei che me lo dicessi... va bene? >> disse Mark.
Fantastico, adesso dovrò dirgli tutto quello che faccio! ”, pensò Ichigo, ma, rassegnata, alla fine rispose: << Certo, Mark, hai perfettamente ragione. Ti prometto che ti informerò >>.
<< Va bene, adesso andiamo a mangiare >>. Si sedettero allo stesso tavolo e cominciarono a mangiare, ma l’atmosfera rimase piuttosto tesa e il silenzio regnò tra di loro per la maggior parte del tempo della pausa pranzo.
 
<< Com’è andata la discussione con il tuo ragazzo, Ichigo? >> era suonata la campanella che segnava la fine della giornata scolastica, molti erano già usciti dalla classe e Ichigo stava finendo di prepararsi.
<< Non ti interessa >> rispose secca a Ryan, appoggiato sul banco vicino a lei.
<< Sì che mi interessa, invece >>, disse lui, guardando il volto scuro ma sempre bello di Ichigo.
<< No, non hai capito. Non ti DEVE interessare! >> fece una breve pausa, poi riprese: << Quello che succede tra me e Mark è solo affar nostro, tu non devi più permetterti di ficcare il naso tra le nostre faccende, chiaro? >>.
<< Chiaro! Scusami, chiedevo solo per gentilezza! >>.
<< Per gentilezza, certo! Tu non sai neanche dove sta di casa, la gentilezza! Ed è anche per gentilezza, ovviamente, che stamattina mi hai chiesto se avevo capito i problemi di matematica che mi hai spiegato ieri, vero? Ovviamente il fatto che lì con noi ci fosse Mark e che tu sapessi benissimo che lui non sapeva di ieri pomeriggio, non c’entrava niente, vero? No, tu l’hai chiesto solo per gentilezza! >>.
<< Scusa, ma io cosa ne sapevo che non l’avessi detto al tuo ragazzo? Potevi averglielo detto benissimo ieri sera, anzi, avresti dovuto! >>.
<< Adesso vuoi anche farmi la predica? Secondo te ieri sera io chiamavo tranquillamente Mark e gli dicevo “ Sai, amore, sono andata a studiare a casa di Ryan questo pomeriggio! ”, dopo quello che era successo tra...noi? >> Ichigo finì la frase con voce incerta e quasi in un sussurro.
Adesso Ryan si era alzato e Ichigo poteva vedere nei suoi occhi che la rabbia stava svanendo per lasciare il posto a una maliziosa ironia.
<< Ma guarda che tra noi non è successo proprio niente...ancora >> l’odioso sorrisetto sarcastico era di nuovo comparso sul suo volto.
<< Non mi puoi incantare di nuovo, sai? Me ne vado >> Ichigo si voltò di scatto, prese la cartella e cominciò a camminare.
Ryan disse tranquillo: << Hai paura di cadere di nuovo nella mia rete, vero? >>. Senza aspettare risposta, si alzò e con grandi passi raggiunse velocemente Ichigo. Le cinse da dietro la vita con le sue forti braccia e, avvicinando le labbra al suo orecchio, le sussurrò con voce suadente: << Non riuscirai a sfuggirmi, sai? >>. Dopodiché se ne andò, lasciando una povera e inerme Ichigo in mezzo alla classe e in preda a confusi pensieri.

 
 
 
Ecco un nuovo capitolo della mia fan fiction! Ok, sono di nuovo in enorme ritardo, ma spero che lo leggerete lo stesso e che vi piaccia. Alla prossima! Baci :D 

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Capitolo 7
*** Angelo o diavolo? ***


Bip bip.
Ichigo era sdraiata sul letto in uno stato di dormiveglia quando sentì il breve squillo del cellulare sulla scrivania. Restò ancora un po' ferma in quella posizione, poi si alzò a malincuore, prese il cellulare e si buttò di nuovo sul letto. Non conosceva il numero che si leggeva sul display illuminato, ma aprì comunque il messaggio e lesse:

Ciao Ichigo, volevo parlarti, possiamo vederci? Ammetto di essermi comportato in modo un po' maleducato. Se accetti, vediamoci questo pomeriggio alle 18.30 al parco. Ryan Ps: Megan mi ha dato il tuo numero

Ichigo non credeva ai propri occhi: Ryan le aveva mandato un messaggio? E Megan come si era permessa di dargli il suo numero senza permesso? Questa doveva spiegargliela! Comunque al momento non era questo il problema principale, bensì: che fare? andare a sentire ciò che voleva dirle Ryan? o ignorare completamente quell'appuntamento, se così si poteva chiamare? Alzò gli occhi verso la sveglia: segnava quasi le 17, il che voleva dire che aveva un'ora e mezza buona per pensare al da farsi.
Le lancette avanzavano, sembravano più veloci del normale: erano ormai le 18:15 e lei non aveva ancora preso una risoluzione. Alla fine si alzò di scatto, prese in fretta il cellulare e uscì, prima di cambiare nuovamente idea: sì sarebbe andata all'appuntamento, ma solo per continuare a sfogarsi dicendogli tutto quello che pensava di lui. Solo quando era già in strada le tornarono in mente le parole di Mark: ' Però se vai a studiare a casa di qualcuno, o magari vuoi andare a fare un giro, vorrei che me lo dicessi... ' . Doveva dirgli che stava andando al parco per incontrare Ryan? No, quasi sicuramente Mark non avrebbe accettato questo incontro. L'unica cosa sensata da fare, a questo punto, sarebbe stato voltarsi e tornarsene a casa.
" Mark in questo momento è agli allenamenti, ne avrà ancora per un po' stasera: se sto una mezz'oretta al parco non lo verrà mai a sapere" pensò Ichigo, per cui continuò per la sua strada, come un pesciolino si avvicina ignaro alla rete traditrice del pescatore.

Arrivata al parco, Ichigo vide Ryan tranquillamente disteso su una panchina, con gli occhi chiusi.
<< Non lo sai che è vietato sdraiarsi sulle panchine? >> gli urlò.
Ryan sembrò colto di sorpresa: << Ichigo, sei tu! >> si tirò su lentamente, continuando a dire: << Bè, il parco è semideserto, perciò pensavo che non avrei dato fastidio a nessuno >>. Infine si sedette in un angolo e, indicando il resto della panchina, disse a Ichigo: << Siediti >>.
<< No, grazie, preferisco stare in piedi >> e così dicendo si appoggiò al muretto.
<< Anch'io >> Ryan si alzò dalla panchina e si mise davanti a Ichigo.
<< Sai, pensavo che non saresti venuta >> disse dopo un po’ Ryan.
<< E invece sono qui. Bè, allora, cosa volevi dirmi? >> chiese Ichigo con fare sbrigativo, cercando di nascondere la curiosità che la attanagliava da quando aveva letto il messaggio e che era poi il motivo principale per cui aveva deciso di presentarsi a quell'...appuntamento.
<< Bè, ho ripensato a quello che mi hai detto oggi e in effetti non avrei dovuto immischiarmi...e non avrei neanche dovuto dire che sei venuta a casa mia, vista la tua reazione dopo il nostro...’quasi bacio’ ..bè avrei potuto immaginarlo che non avresti detto niente al tuo ragazzo >>.
<< Quindi? >> Ecco un modo per far soffrire Ryan: Ichigo vedeva quanto gli era difficile chiedere scusa, perciò decise che poteva usare quest'arma contro di lui.
<< Quindi credo...bè.. Di doverti dire che....mi dispiace >>.
Ichigo non pensava che avrebbe potuto davvero sentire quelle parole uscire dalla bocca di Ryan, quindi disse incredula:
<< Ti...? >>.
<< Avanti, Ichigo, non farmelo ripetere un'altra volta! Hai capito benissimo >>.
<< Veramente non credo alle mie orecchie: è strano sentirti dire che..ti dispiace? >> per l'incredulità la frase prese un tono che sfiorava quello di una domanda.
<< Lo so che è strano >> disse Ryan quasi in un sussurro, guardando Ichigo e avvicinandosi piano piano a lei << Però sono sincero: non mi dispiace per lui, ma perché tu ti sei arrabbiata con me >>.
Ichigo non seppe come rispondere e il fatto che il volto di Ryan si facesse sempre più vicino non la aiutava affatto. Restarono qualche minuto a fissarsi in silenzio, poi Ryan disse, accarezzandole delicatamente una guancia:
<< Sei bella, Ichigo >>.
Quelle parole fecero sussultare la ragazza, che, però, come incantata, rimase a fissare il bellissimo viso d’angelo che le stava davanti, ma che celava le più terribili tentazioni dell’inferno. Ryan era un “ angelo-diavolo ”, un angelo tentatore, al quale si voleva, ma non si poteva resistere.
Ryan la prese per la vita, la avvicinò dolcemente a sé e la baciò con trasporto. Inizialmente Ichigo non si rese neanche conto di ciò che stava succedendo, poi chiuse gli occhi e si abbandonò al bacio. Non rispondeva, ma non reagiva neanche e per il momento questo a Ryan bastava. Aveva desiderato le sue labbra fin dal primo momento e ora finalmente erano sue. Spostò le mani dalla sua vita per accarezzarle dolcemente la schiena, facendo così correre un brivido di piacere lungo il corpo della ragazza. In quegli attimi Ichigo riuscì a pensare solo ad una cosa e cioè a come il bacio e il tocco di Ryan fossero completamente diversi e molto più travolgenti di quelli di Mark. No, come aveva potuto anche solo pensarlo? Lei aveva Mark e lo amava. Però il bacio di Ryan era così...così...così perfetto! Già, perfetto ma tremendamente sbagliato. Con questo pensiero si risvegliò dal suo torpore e, rendendosi conto di quant'era sbagliata quella situazione, si staccò da lui.
Si guardarono per qualche secondo negli occhi, ma stavolta Ichigo non si diede il tempo di perdersi nello sguardo color del mare del ragazzo. Lo attaccò subito con queste parole: << Tu...tu...m-mi hai..mi hai baciato! Come hai osato, brutto screanzato che non sei altro? >>.
Con la sua solita aria tranquilla e strafottente, Ryan rispose: << Ehi calma, micetta..era solo un semplice bacetto! >>
<< Un semplice bacetto? Come puoi dire una cosa del genere? >>
Il ragazzo alzò le spalle: << Lo dico e lo ripeto: un semplice bacetto! E comunque non mi sembra che tu abbia fatto qualcosa per impedirmelo! >>
Ahi, questo era un colpo basso per la povera Ichigo, che abbassò lo sguardo per ragionare con calma. Raccolti i pensieri, alzò di nuovo la testa e urlò: << Questo non cambia niente! Tu semplicemente non devi permetterti di toccarmi! Si dà il caso che io sia già fidanzata! >>
<< Questo lo so, ragazzina! Ti ho visto più volte con il tuo Mark, non ricordi? >>
Ichigo ormai non capiva più dove il ragazzo volesse arrivare. << E allora? >> chiese più stupita che arrabbiata.
Con una scrollata di spalle Ryan rispose: << E allora niente..non devo spiegarti assolutamente niente! Scusa ma ora ho da fare >> e così dicendo si allontanò.
<< Grr quel ragazzo ha il potere di farmi arrabbiare ogni volta che parliamo! >> disse Ichigo tra sé e sé.
Poi aggiunse verso di lui: << Ehi, dove vai? Non abbiamo mica finito di parlare! >>
<< Io ho finito >> rispose Ryan, voltandosi appena e ricominciando subito a camminare. Ichigo capì che se fosse rimasta un altro solo minuto con lui sarebbe esplosa, così si girò dall'altra parte e si incamminò per la strada opposta a quella che aveva preso lui.
A questo punto Ryan si voltò e, guardandola allontanarsi, sussurrò: << Perché ti ostini a stare con quel bamboccio? Tu devi essere mia, gattina >>


Perché aveva permesso che succedesse di nuovo? Ichigo non riusciva a spiegarselo: aveva sempre avuto la ferma convinzione che su di lei Ryan non esercitasse alcun effetto, ma quando lui decideva di interpretare il ruolo dell'angelo, lei era come se si sciogliesse e Ryan poteva fare di lei quello che voleva. Possibile che fosse così debole? Questo voleva dire che si sarebbe fatta baciare da tutti i ragazzi che si sarebbero comportati come lui? O era solo Ryan che le faceva questo effetto? Non sapeva quale delle due ipotesi fosse la migliore: nel primo caso aveva un grande problema, non poteva permettere che ogni ragazzo potesse fare di lei ciò che volesse; nel secondo caso, però, la situazione non era migliore, perché avrebbe significato che si stava...innamorando di Ryan? No, era assurdo solo da dire! L'unica spiegazione plausibile, e l'unica che la scagionasse da ogni responsabilità, era l'ipotesi che Ryan fosse uno stregone incantatore, se non l'incarnazione del demonio stesso, sebbene il suo aspetto angelico potesse ingannare. Il carattere scorbutico e traditore, però, tradiva spesso la sua natura demoniaca. Okay, anche questa supposizione era poco credibile.
Probabilmente la sua era solo una debolezza passeggera che le sarebbe presto passata, grazie anche all'aiuto delle vacanze estive che ormai erano alle porte e durante le quali avrebbe visto Ryan al massimo una o due volte. Rassicurata da queste convinzioni, Ichigo si addormentò, ma, anche se inconsapevolmente, rivolse il suo ultimo pensiero al buon profumo e al dolce sapore del bacio dell'angelo biondo.

Se incontri un angelo, non avrai pace, ma la febbre.
Così scrive uno scrittore (*vedi nota) e frase più azzeccata per Ichigo non poteva esistere: non sapeva che i loro destini erano uniti e che presto le sarebbe accaduto qualcosa...


O___________O Ma wooooooooooooooooow *__*
Non ci credo neanche io di aver postato questo capitolo così presto! Per me è un record, un evento da segnare sul calendario! Ok, mi ha aiutato molto il fatto che la scena del bacio l’avevo già scritta un po’ di tempo fa...
Vabbè, leggete e commentate in tanti! Spero che vi piaccia =D
Ringrazio pubblicamente damn_emo_angelper il bellissimo commento al capitolo scorso, spero di non averti delusa con questo capitolo! A presto :)
 

* Lo scrittore è Stefano Benni nel libro Margherita Dolcevita. Un gran bel libro, ve lo consiglio ;)

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Capitolo 8
*** Aria di vacanze... ***


La mattina dopo Ichigo si svegliò allegra e risoluta: non poteva permettere che tutte le sue giornate fossero rovinate dalla prepotente presenza di Ryan! Perciò il suo nuovo piano era questo: nei giorni seguenti, evitarlo il più possibile. Non poteva fare altro e comunque non era un'impresa così ardua, del resto doveva resistere solo pochi giorni. Ad aiutarla ancora di più c'era il fatto che gli impegni di Mark si stavano facendo sempre più radi, i suoi pomeriggi si stavano liberando e questo voleva dire che loro due si sarebbero potuti vedere più spesso e che avrebbero presto ripreso il bellissimo rapporto che avevano un tempo. Era, infatti, arrivata alla conclusione che quella sua debolezza nei confronti di Ryan fosse dovuta al fatto che si sentiva trascurata perché lei e Mark non riuscivano mai a vedersi, e tutte le attenzioni che Ryan aveva avuto verso di lei avevano provocato una piccola attrazione, che non era nulla in confronto al grande amore che provava per Mark. Sì, sarebbe andato tutto per il meglio!
Per alcuni giorni le cose andarono davvero bene: vedeva ovviamente Ryan perché erano in classe insieme, ma era riuscita a parlargli il meno possibile, inoltre usciva tutti i pomeriggi con Mark. E, finalmente, iniziarono le vacanze estive, che la resero ancora più allegra e ilare. Povera, ingenua Ichigo! Non sapeva che i suoi piani sarebbero stati presto sconvolti! Una volta che ci si impiglia nella rete di Ryan, non ci si libera più...
 
Era un caldo pomeriggio di metà giugno e Ichigo stava aiutando sua madre a portare a casa la spesa.
<< Sakura! >> quando sentirono una voce gridare ciò, la mamma di Ichigo si voltò, dopodiché anche lei urlò:
<< Kaomi! Che piacere rivederti! >>.
<< Già! Da quanto tempo! E questa signorina è tua figlia? >>.
<< Sì, si chiama Ichigo >>.
<< Un momento, Ichigo, ma io e te non ci siamo già viste? Lasciami ricordare dove... >> ma Ichigo l'aveva già riconosciuta: era la zia di Ryan! Possibile che conoscesse sua madre? Non poteva sbagliarsi, era proprio lei: aveva lo stesso aspetto bello e angelico del nipote. I suoi dubbi vennero sanati quando improvvisamente la  donna esclamò:
<< Ma certo, Ichigo! Sei la ragazza che è venuta a studiare poco tempo fa a casa di Ryan, non è così? >>.
<< Ehm, sì... Piacere di rivederla signora >> balbettò Ichigo, memore della figuraccia fatta quel pomeriggio.
<< Ryan? >> si intromise Sakura.
<< Sì, mio nipote! Sai, dopo che mia sorella, cioè sua madre, e suo padre, sono morti in un incidente, io mi sono presa cura di lui. Ormai è come se fosse mio figlio! >> rispose Kaomi.
<< Tua sorella è morta? Oh, povera Yumi, quanto mi dispiace! Quando è successo? >>
<< Eh, Ryan e Ichigo erano ancora piccoli! Ormai saranno passati undici anni! >>
<< Davvero? Ma lo sai che io non ne sapevo niente? Ci eravamo un po' perse di vista, ma mi dispiace molto! >>
<< Già, quella disgraziata notte... Oh, ma si è fatto molto tardi! Scusa, Sakura, devo andare! Ci possiamo sentire, però, mi ha fatto molto piacere ritrovarti! >>.
Le due donne si scambiarono i numeri di telefono, poi si salutarono e ripresero ognuna la propria strada.
<< Guarda le strane coincidenze della vita! Proprio lei, la zia del tuo compagno di classe! >> Sakura era piena di entusiasmo.
<< La conosci da molto la zia di Ryan, mamma? >>
<< Era la sorella di una mia carissima amica del liceo, Yumi, la madre di Ryan. Una volta cominciata l'università abbiamo cominciato a sentirci sempre meno finché ci siamo perse di vista. Però adesso sono contenta di aver ritrovato almeno lei! >>
Ichigo era contenta per sua madre, ma aveva paura che questa conoscenza potesse mandare in aria i suoi piani: e se avesse significato che avrebbe visto Ryan più spesso, cosa avrebbe fatto?
 
I sospetti di Ichigo erano fondati: proprio quella sera il suo cellulare squillò e sul display comparve il numero di Ryan. Ichigo non aprì subito il messaggio, ma alla fine la curiosità prevalse di nuovo.
 
Ciao, Ichigo =) Mia zia mi ha detto che conosce tua madre da molto tempo! Che strana coincidenza, no? Ryan
 
Ichigo non rispose subito, ma alla fine gli scrisse:
Già...proprio una strana coincidenza!
Dopodiché andò a dormire.
 
Nonostante questi ultimi avvenimenti, per un po' i giorni passarono normalmente, quando una sera di inizio luglio, a cena, Sakura chiese:
<< Ichigo, ti ricordi di Kaomi vero? >>.
Ichigo rispose distrattamente: << La zia di Ryan? >>
<< Sì, proprio lei! Sai qual è la novità? >>
<< Quale? >> a questo punto la conversazione prese una piega che era meglio stare a sentire, quindi Ichigo aprì bene le orecchie.
<< Kaomi e Ryan vanno in vacanza nella loro casa al mare per qualche giorno tra due settimane, e indovinate un po'? Kaomi ha invitato tutti noi ad andare con loro! Non è stata gentilissima? Che bello non vedo l'ora di andarci, è da tanto che non vado al mare! >> Sakura gioiva come una bambina a cui hanno promesso di andare al parco divertimenti, e il padre era entusiasta quanto lei, ma a  Ichigo la notizia non fece lo stesso effetto.
<< Noooo! >> urlò praticamente. Dopo che la madre la ebbe guardata in modo strano, Ichigo si ricompose e spiegò:
<< Voglio dire...non mi sembra il caso di andarli a disturbare...no?>> chiese con tono speranzoso.
<< Ma Kaomi ha insistito così tanto che alla fine ho accettato >> queste parole pronunciate da Sakura furono accolte con orrore da parte di Ichigo.
<< Hai...g-già accettato? >>
<< Certo! Su, Ichigo, non fare la bambina: non ci vedo proprio niente di male! >>
Non potendo ribattere, Ichigo finì in fretta la cena e salì in camera sua.
" Come può essere? Quel ragazzo è nato per rovinarmi la vita! " pensò, buttandosi sul letto, il posto dove riusciva a ragionare meglio. Era davvero costretta ad andare in vacanza con Ryan? Era assurdo! Perché non poteva andare tutto come lei aveva programmato? E che fare con Mark?
" Aspetta... Mark è la soluzione di tutti i miei problemi! " presa da questa improvvisa folgorazione, Ichigo scese di corsa le scale e si presentò davanti a sua madre, che stava lavando i piatti in cucina, dicendole con tono deciso:
<< Mamma, io non voglio venire in vacanza al mare: non voglio stare lontana da Mark. Se volete voi andate pure, io starò benissimo qua! >>
Sakura sembrava non pensare allo stesso modo della figlia e, con il viso accigliato, disse:
<< Ichigo, non ti facevo così infantile! Non vorrai dirmi che non riesci a stare qualche giorno senza il tuo ragazzo! Anzi, vedrai che la lontananza vi farà bene! >>
<< Ma mamma... >> provò a protestare Ichigo, ma Sakura la interruppe dicendo:
<< Niente discussioni, Ichigo: tu verrai con noi! >> poi, però, si raddolcì e, facendole una carezza sui rossi capelli, la rassicurò: << Vedrai che ti divertirai, tesoro >>
Ichigo tornò nella sua camera rassegnata.
" Ok, il 'piano-Mark' non ha funzionato, devo trovare qualcos'altro! ". Si sdraiò di nuovo sul letto e ricominciò a pensare, ma le ore passavano e lei non trovava una scusa convincente. Alla fine si addormentò.
La mattina dopo si svegliò con un senso depressione nell'animo, in contrasto con l'allegria che aleggiava in casa: aveva passato una notte agitata e, inoltre, era arrivata alla conclusione di non avere vie d'uscita. Sarebbe andata in vacanza con Ryan. Detta così sembrava una frase poco credibile, ma corrispondeva alla verità. C'era anche un altro problema: Mark. Non poteva non dirgli niente, sarebbe sicuramente venuto a saperlo, ma Ichigo aveva paura della sua reazione. D'altra parte, però, perché avrebbe dovuto arrabbiarsi? Non l'aveva mica scelto lei di accettare l'invito di Kaomi, lei ne avrebbe fatto volentieri a meno! L'unica soluzione era parlargli, ma di persona, così dopo pranzo prese il cellulare e scrisse un sms a Mark, invitandolo a prendere qualcosa al bar quello stesso pomeriggio.
 
<< Allora, amore, di cosa volevi parlarmi? >> Ichigo e Mark si erano appena seduti ad un tavolino del bar, con l'aria condizionata che dava loro un po' di tregua dalla calura estiva, e Mark le sorrideva, ignaro di ciò che le sue orecchie avrebbero presto udito. Anche in questo caso Ichigo si era, ovviamente, già preparata un discorso, ma non appena cominciò a parlare le parole le si ingarbugliarono. Mark continuava a sorriderle bonario, per cui prese un sospiro e ricominciò:
<< Non so se la notizia che sto per darti ti farà piacere o meno, ma prima di dartela vorrei chiarire che non è stata una mia scelta, sono stata costretta da mia madre, io avrei volentieri rifiutato >>
Mark continuava a guardarla, con l'espressione dolce e fiduciosa che solo un innamorato può avere, e le disse:
<< Va bene, Ichigo, dammi pure la notizia >>
Ichigo annuì, bevve un sorso del suo tè freddo e poi continuò:
<< L'altro giorno mia madre ha incontrato la sorella di una sua vecchia amica e hanno ripreso a sentirsi. Questa signora è la zia di Ryan >>
Mark parve colto di sorpresa, ma non perse la sua fiducia e, approfittando del momento di silenzio di Ichigo, disse:
<< Che strana coincidenza!  Ma sono contento che tua madre abbia ritrovato una vecchia amica >> Mark stravedeva per Sakura, somigliava così tanto alla figlia!
<< Sì, Mark, anche io, ma non sai ancora tutto >> continuò Ichigo. Okay, adesso veniva la parte difficile. Con un altro sorso finì la sua bevanda ghiacciata e il rumore del bicchiere posato sul tavolo per poco non coprì le sue parole, pronunciate con tono basso e incerto:
<< Tra due settimane vado in vacanza con loro >>. Va bene, la bomba era stata sganciata, ora bisognava solo controllare i danni provocati. Ichigo alzò lo sguardo sul volto di Mark, che aveva gli occhi sbarrati per l'incredulità.
<< Scusa, credo di non aver capito bene... Cosa hai detto? >> riuscì a dire dopo un po'. Ichigo era frustrata: aveva temuto questa reazione, ma dopo la premessa iniziale si era immaginata un Mark maturo, che avrebbe compreso pienamente la situazione e avrebbe capito anche il suo stato d'animo, rassicurandola e dicendole di divertirsi. Perché le persone si comportavano sempre in modo diverso da come pensava lei?
<< Mark, te l'ho già detto, non è stata una mia scelta! Chiedi pure a mia madre, io le avevo detto che avrei preferito non andare, ma lei non ha voluto sentire ragioni! E poi sarà solo per qualche giorno >>. Mark si rassicurò un poco, vedendo che l'ansia alla quale era in preda Ichigo sembrava sincera.
<< Ci sentiremo tutti i giorni, vero? >>. Non sapeva cosa replicare: ovviamente non avrebbe voluto che la sua fidanzata andasse a quella vacanza con Ryan, che sembrava essere il suo acerrimo rivale, ma non poteva certo impedirglielo! E poi si fidava di lei.
<< Certo, ti chiamerò >> Ichigo era quasi commossa: aveva sempre saputo che Mark era un essere ragionevole (le amebe sono esseri ragionevoli? Bah >.< Apatici, semmai! NdA) e con il quale si poteva parlare, al contrario di un'altra persona di nome Ryan (almeno Ryan ha carattere!NdA) !
Mark e Ichigo pagarono e uscirono dal bar.
<< Ti accompagno a casa >> disse Mark, prendendola teneramente per mano. Lungo il tragitto regnò un atmosfera tesa dagli ultimi avvenimenti, ma, nel mentre, dolce e intima come non accadeva da tempo.
Giunti sotto casa, Mark si fermò e avvolse Ichigo in un abbraccio.
<< In questi giorni voglio vederti il più possibile >> le sussurrò all'orecchio. Ichigo stava per rispondere, ma Mark soffocò le parole in un bacio. Era proprio un bel bacio, Ichigo doveva ammetterlo, ma non era ancora niente in confronto a quello che aveva ricevuto da Ryan.
" Ecco che ricomincio con le sciocchezze " pensò " questo è un bellissimo bacio e me lo sta dando il mio fidanzato che amo tanto, non devo neanche paragonarlo a quello che mi ha rubato quella sottospecie di ragazzo! ". A dir la verità non si concedeva spesso di pensare al bacio datogli da Ryan.
Mark pose fine a quel momento e a quei pensieri staccandosi da lei e dicendole: << Si è fatto tardi, devo andare >>.
<< Va bene, amore mio, vai. Ci vediamo domani >> Ichigo si alzò sulle punte e schioccò un ultimo bacio sulla guancia di Mark, poi si allontanò con il passo leggero di un felino.
<< Ciao, Ichigo >> sussurrò Mark, quando ormai la ragazza aveva già oltrepassato il cancello, e con una specie di nostalgia, come se già avvertisse che qualcosa stava cambiando.



Tadaaaaan :) Avevo promesso di aggiornare presto, ed ecco qua il nuovo capitolo! In questi giorni sono presa da una fantastica frenesia di scrivere, quindi spero di riuscire a finire presto anche il prossimo capitolo! :))
Adieu :P

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Capitolo 9
*** Primo giorno, prima parte: il viaggio ***


Ichigo aveva appena passato un altro bellissimo (bellissimo???? O.O un pomeriggio con Mark, bellissimo??? Valla a capire, Ichigo! NdA) pomeriggio con Mark e stava tornando allegra e sognante a casa.
<< Ciao, Ichigo, che piacere rivederti! >> sentì esclamare ad un tratto. Al suono di quella voce familiare un campanello d’allarme le risuonò dentro. Si voltò e, infatti, vide Ryan. Non lo ricordava così bello: aveva un paio di pantaloni che gli arrivavano al ginocchio e lasciavano scoperte le gambe muscolose, una canotta bianca che, sebbene fosse molto semplice, gli donava, i capelli biondi leggermente scompigliati e gli occhi più azzurri che mai.
<< Cosa c’è, micetta, non mi riconosci più? >> la bella visione si stava avvicinando a Ichigo, che era rimasta ferma come incantata.
<< Sono Ryan! Ry-an >> continuò lui, ironicamente, scandendo lentamente il suo nome, come se stesse parlando ad una malata mentale. Questo fece sì che Ichigo, infastidita, tornasse finalmente in sé stessa, per cui rispose:
<< Idiota, lo so chi sei! Ero solo sovrappensiero! >>
Ryan si lasciò sfuggire un risolino divertito.
<< Che cos'hai da ridere adesso? >> Ichigo era più irritata che mai, ma la sua spavalderia diminuì improvvisamente quando Ryan si avvicinò ancora di più a lei, che indietreggiò finché sentì dietro di sé il muretto: era di nuovo in trappola.
<< Se eri sovrappensiero, bè...sembrava che tutti i tuoi pensieri fossero rivolti a me! >> spiegò Ryan, soffiandole sul viso.
<< Sei uno stupido >> borbottò Ichigo << ora scusami, ma devo andare >> con una spinta scostò Ryan di lato e si allontanò con passo fintamente deciso.
<< Va bene, vai pure! Tanto tra poco tempo io e te passeremo quattro giorni interi insieme! >> disse Ryan, dopodiché aggiunse, con tono malizioso: << E sinceramente... Non vedo l'ora! >>.
Già, alla vacanza che avrebbero fatto insieme ormai mancava veramente poco. Ichigo era già disperata: come avrebbe fatto a sopportarlo quattro giorni interi??? (Se vuoi, Ichigo, ci vado io al posto tuo! NdA)
 
La mattina del famigerato giorno della partenza Ichigo si alzò di cattivo umore per diversi motivi: il primo, il più ovvio, consisteva nel fatto che era arrivato il giorno che lei avrebbe voluto non arrivasse mai; in secondo luogo odiava svegliarsi presto alla mattina, cosa che, invece, quel giorno dovette fare; terza ma probabilmente non ultima ragione, dato che quel giorno ogni cosa la infastidiva, non sopportava i compiaciuti gridolini di gioia di Sakura che, al contrario di Ichigo, era da giorni che aspettava quella vacanza.
<< Ichigo, sbrigati, altrimenti perdiamo il treno! >> sentiva urlare dalla strada, mentre lei era ancora in camera sua.
" Se perdiamo il treno, tanto meglio " pensò. Ecco un'altra cosa che le sarebbe piaciuto evitare: fare l'intero viaggio insieme a Ryan. Infatti non bastava il fatto che sarebbero stati insieme al mare, no, sua zia aveva anche proposto di fare il viaggio tutti insieme e, ovviamente, Sakura aveva accettato di buon grado, così si sarebbero dovuti trovare alle 8 di mattina alla stazione.
<< Ichigo, vuoi scendere? >> sua madre continuava a sbraitare dal giardino.
<< Devo ancora cambiarmi! >> le urlò Ichigo, affacciandosi al balcone della sua camera e mostrando a sua madre il pigiama che aveva ancora indosso.
<< Non mi interessa! Se non ti sbrighi, verrai giù in pigiama! >>
Ichigo arrossì per la vergogna e cominciò a vestirsi in tutta fretta: sua madre sarebbe stata davvero capace di farla andare in pigiama e non era certo il modo migliore per cominciare quella sventurata vacanza. Quindi dopo poco poté presentarsi davanti ai suoi genitori e salire nell'auto piena di bagagli.
Alla stazione Kaomi e Ryan erano già seduti su una panchina. Appena li vide, Kaomi cominciò a sbracciarsi in segno di saluto, mentre Ryan si limitò ad alzare la testa.
<< Scusate il ritardo, ma Ichigo ci ha messo un sacco di tempo per prepararsi! >> disse Sakura, provocando un leggero sorriso sul volto di Ryan.
<< Mamma, non c'era bisogno di dirlo >> sussurrò Ichigo in segno di protesta, ma Sakura sembrò non farci caso.
<< Oh, non fa niente, non abbiamo aspettato molto! >> la tranquillizzò Kaomi << Anche noi siamo arrivati da poco, vero, Ryan? >>
<< Certo >> rispose lui tranquillo << solo un'oretta fa >> aggiunse con un'espressione divertita, guardando verso Ichigo. << Ti sei alzata adesso? >> le chiese poi.
<< No, mi sono svegliata almeno due ore fa >> gli rispose seccata Ichigo: la vacanza stava cominciando proprio bene!
<< E allora perché siete arrivati così tardi? >> Ryan non sembrava voler desistere.
<< Lasciamo perdere, Ryan, okay? >> Ichigo aveva assunto la sua espressione più scorbutica e stava cercando di mostrare a tutti il suo cattivo umore, sebbene l'unico che sembrava prestarle attenzione fosse Ryan; infatti i suoi genitori e la zia di Ryan stavano parlando in modo concitato un po' più in là.
<< Hai intenzione di tenermi il broncio per quattro giorni, Ichigo? >> non ottenendo risposta, Ryan le fece una carezza sulla guancia e le disse: << Su, vedrai che ci divertiremo >>
Il 'ci divertiremo' alla prima persona plurale non tranquillizzò affatto Ichigo, già rossa in faccia per l'inaspettata carezza ricevuta. La mano di Ryan si soffermò più a lungo del dovuto sulla sua guancia e i due sarebbero probabilmente rimasti a fissarsi ancora se non fosse stato per Kaomi che esclamò: << Ragazzi, andiamo? È arrivato il treno! >>
Ryan abbassò in fretta la mano e Ichigo fu costretta a emergere dall'acqua degli occhi di lui.
I vagoni erano ancora piuttosto vuoti, per questo trovarono facilmente posto: i genitori di Ichigo e Kaomi si sedettero in un gruppo di posti da quattro, lasciandone uno vuoto, mentre Ichigo e Ryan si sedettero uno davanti all'altro in un altro gruppo, siccome volevano stare entrambi vicino al finestrino. In contrasto con la rumorosa allegria dei loro parenti, Ryan e Ichigo passarono la prima parte del viaggio in quasi assoluto silenzio: dopo aver cercato inutilmente di instaurare una conversazione, infatti, Ryan si era arreso e si era messo a fissare il paesaggio che sfilava velocemente davanti ai loro occhi.
Dopo un'ora buona scesero perché dovevano prendere un'altro treno, che sarebbe arrivato mezz'ora dopo. Cominciava già a fare caldo, per cui i grandi decisero che sarebbero rimasti ad aspettare il treno all'ombra e al fresco che offriva la stazione. Per un po' i ragazzi rimasero con loro, poi Ryan chiese: << Hai fame, Ichigo? >>
<< In effetti un po' sì, non ho fatto colazione stamattina >> in realtà era da un po' che aveva un certo languorino, ma non aveva osato dire niente per non sembrare la ragazza che non fa altro che mangiare.
<< Io e Ichigo andiamo a cercare un bar, torneremo in tempo per prendere il treno >> annunciò Ryan.
<< Va bene! E intanto che ci siete, perché non comprate qualcosa anche per il pranzo? Mangeremo durante il viaggio! >> nonostante la stanchezza e l'afa di luglio, Kaomi non aveva ancora perso il suo entusiasmo.
I due ragazzi si fecero silenziosamente strada nella stazione affollata di persone e bagagli e, una volta giunti in strada, si rallegrarono di poter finalmente respirare aria fresca.
<< Sei stranamente silenziosa, oggi >> fu Ryan a rompere il silenzio.
<< Vuoi dire che in genere parlo troppo? >> rispose Ichigo, mantenendo il tono seccato che aveva avuto per tutto il viaggio.
<< No, però in genere parli molto di più! Non hai aperto bocca tutta la mattina! >>
Ichigo rispose con un'indifferente alzata di spalle, ma venne bloccata dalle forti mani di Ryan che la presero proprio per le spalle, costringendola a voltarsi verso di lui e a guardarlo.
<< Così non va, Ichigo >> le disse, inchiodandola con il suo sguardo azzurro << Le vacanze sono fatte per divertirsi e tu ti divertirai! E ora togli quel musetto arrabbiato >> Ryan accennò un sorriso.
<< Lasciami... >> provò a protestare Ichigo che, come ben sappiamo, cercava sempre di fuggire l'insistente, ma allo stesso tempo sfuggevole, e bellissimo sguardo del biondino, ma la presa di Ryan era molto forte.
<< Se non ti piaceva questa vacanza, allora perché sei venuta? >> continuò Ryan imperterrito, ma Ichigo abbassò gli occhi e non rispose.
<< Ichigo, guardami >> disse con tono dolce e perentorio, forse conoscendo l'effetto che le facevano i suoi occhi. Ichigo lo guardò e, sebbene lui non stesse più parlando, era come se insistesse a porle quella domanda solo con lo sguardo.
<< Sono stata costretta da mia madre >> rispose alla fine, a bassa voce.
<< E si può sapere perché non volevi venire? >>
<< Io...non volevo passare così tanti giorni con te >> Ichigo non sapeva perché, ma con quegli occhi Ryan riusciva sempre a farle ammettere tutto.
<< Ah, ho capito tutto >> disse Ryan con un sorrisetto pieno di malizia, lasciando la presa su Ichigo.
<< No, non è quello che pensi tu! >> strillò Ichigo non appena intuì i pensieri del ragazzo << È solo che...che... Che io non ti sopporto, ecco! >>. Queste parole non fecero, però, l'effetto desiderato, in quanto furono pronunciate con ben poca convinzione. Comunque fecero sorridere Ryan che disse, spavaldo:
<< Ah, viva la sincerità! E comunque, se lo vuoi sapere...neanche io ti sopporto quando fai così. Per cui, visto che ormai siamo qui e dovremo passare quattro giorni insieme, fai la bambina ragionevole e renditi sopportabile. Se lo farai, cercherò anche io di non darti fastidio, va bene? >> le stava parlando come se fosse sul serio una bambina e questo non piacque a Ichigo.
<< Facciamo così: prima tu la smetti di prendermi in giro e solo dopo, forse, io cercherò di essere più socievole >> rispose lei, caparbia.
Ryan scoppiò in una risata cristallina, poi disse: << Sei un bel tipino, Ichigo, lo sai? Forza, andiamo a mangiare adesso o non arriveremo in stazione in tempo per prendere il treno. Conosco un bar dove fanno dei dolci buonissimi! A te piacciono i dolci, vero? >>
Alla parola 'dolci', Ichigo si animò un po’ e annuì vigorosamente.
<< Molto bene, allora vieni >> Ryan la prese per mano, facendola arrossire, ma lui sembrò non farci troppo caso e insieme si avviarono districandosi tra le numerose vie di quella cittadina.
Al bar ci fu finalmente un’atmosfera più amichevole: Ryan guardò divertito Ichigo assaporare una torta con le fragole e alla fine si offrì galantemente di pagare lui.
 
<< Eccoli che arrivano! Quanto tempo ci avete messo, ragazzi? >> gridò Sakura. Ryan rispose tranquillamente:
<< Ce la siamo presa comoda, tanto avevamo tempo >> si sedette anche lui sulla panchina e poi aggiunse orgogliosamente: << E sono anche riuscito a rendere meno acida sua figlia! >>. Ichigo gli rispose con una linguaccia, ma la frase del ragazzo era totalmente priva di cattiveria o sarcasmo, perciò non se la prese.
<< Oh, ma finiamola con questo lei! Dammi pure del tu, Ryan, e chiamami Sakura. Non sono mica così vecchia! >> tutti le diedero ragione così fu stabilito l'accordo che da quel momento in poi si sarebbero dati tutti del tu. Ben presto arrivò il treno e si disposero di nuovo come prima, ma stavolta Ryan aveva buone speranze di poter parlare un po’ con Ichigo.
<< Allora, cosa vuoi fare? >> le chiese poco dopo che si furono sistemati.
<< Non saprei...quanto dura il viaggio? >>
<< Abbiamo ancora due ore di treno, dopodiché dovremo prendere un taxi che in circa mezz’ora ci porterà nella nostra casa al mare. Arriveremo a destinazione verso l'una, credo >>
Dopo le esaurienti informazioni fornitele, Ichigo si richiuse nel silenzio, ma non più per il motivo di quella stessa mattina, semplicemente non sapeva cosa dire. Questa volta Ryan sembrò impacciato quanto lei, perciò per un po' ognuno dei due si lasciò cullare dai propri pensieri. Quando Ryan non ne poté più di quell'assurdo silenzio, si rivolse a Ichigo dicendo: << Hai caldo, Ichigo? Vuoi che apra un po’ il finestrino? >>
Nonostante i pantaloncini corti e la canottiera leggera che indossava, il caldo provocato dalla stagione e dallo scompartimento chiuso cominciava a farsi sentire, perciò rispose, rivolgendogli un sorriso spontaneo: << Sì, grazie >>
Appena sentì la lieve brezza sfiorarle il viso, Ichigo chiuse gli occhi per assaporarla meglio, perciò non si accorse che Ryan aveva lo sguardo fisso su di lei. Dal canto suo, Ryan era contento di poter studiare i suoi lineamenti delicati e pensare teneramente che, nella sua semplicità, era proprio bella. Poiché Ichigo continuava a tenere gli occhi chiusi, Ryan ebbe tempo di osservarla fin nei più piccoli particolari: passò lo sguardo sulle belle gambe lunghe, quasi completamente lasciate scoperte dal pantaloncino corto, sulla vita sottile, si soffermò leggermente più a lungo sul seno, non troppo abbondante ma messo in evidenza dalla canottiera aderente e scollata, salì poi sul collo solleticato da ciocche di rossi capelli ribelli mossi dal leggero venticello che entrava dal finestrino e poi si fermò sulle labbra, dischiuse in un sorriso appena accennato e più invitanti che mai. In quel momento Ryan aveva il desiderio di baciarle di nuovo, di poter sentire il dolce profumo di fragola della sua gattina, ma, purtroppo, quello non era il luogo adatto per farlo. Fu costretto a interrompere i suoi pensieri quando Ichigo riaprì i bellissimi occhi color cioccolato e, sorridendo ancora, gli disse: << Si sta meglio così, non è vero? >>
Ryan riuscì solo ad annuire, ancora preso dalla bellissima immagine che gli era offerta davanti agli occhi.
<< Sei stanca? >> le chiese dopo un po’. Ichigo scrollò il capo in risposta negativa; era sorpresa ma compiaciuta da quel Ryan tenero e premuroso.
<< Hai voglia di ascoltare un po’ di musica? >> le chiese ancora, tirando fuori dalla tasca il suo I-pod.
<< Va bene >> accettò Ichigo annuendo.
Ryan si alzò per sedersi vicino a Ichigo e le porse una delle cuffiette.
<< Cosa vuoi ascoltare? >> le chiese poi.
<< Fammi vedere che canzoni hai >> dicendo così, Ichigo gli rubò l'I-pod.
Ichigo e Ryan passarono un po' di tempo a discutere piacevolmente di musica e scoprirono di avere quasi gli stessi gusti. Ryan era contento di divertirsi con lei, ma ad un tratto vennero interrotti dallo squillo di un cellulare.
<< È il mio >> Ichigo prese il suo cellulare dalla borsa e esclamò: << È un messaggio di Mark >>. Aveva un tono quasi stupito: si era completamente dimenticata di lui, in quelle ore le era sembrato di vagare sospesa in un’altra dimensione. Ryan, invece, era irritato: quel bamboccio doveva sempre intromettersi? Aveva paura che dopo quel messaggio l'atteggiamento di Ichigo nei suoi confronti sarebbe cambiato, ma, fortunatamente, non fu così. Dopo aver frettolosamente risposto, Ichigo ripose il cellulare nella borsa e chiese a Ryan, con un sorriso: << Hai voglia di fare un po’ di parole crociate? >>
Ryan sarebbe stato disposto a fare qualunque cosa, pur di farla con lei, e così tra definizioni, risate scherzose e interrotti qualche volta dagli squilli del cellulare di Ichigo, arrivarono presto a destinazione.
Davanti alla stazione li aspettavano due taxi. L'allegra comitiva dei 'grandi' era così affiatata, che Ryan e Ichigo decisero di lasciare un taxi a loro e di stare da soli sull'altro.
<< Quanta roba hai messo in queste valigie? Sono pesantissime! >> esclamò Ryan quando sollevò i bagagli di Ichigo per caricarli sull'auto.
<< Smettila di lamentarti, Ryan! Non dirmi che sei così debole da non riuscire neanche a sollevare due valigie! >> Ichigo era già comodamente seduta sui sedili posteriori e rideva vedendo Ryan che sbuffava rosso in faccia per lo sforzo.
Nella mezz’ora successiva continuarono a chiacchierare piacevolmente e trasmisero la loro allegria anche al simpatico autista del taxi, che inizialmente, vedendoli così affiatati, esclamò: << Ma che bella coppietta di fidanzati abbiamo qui! >>
Ryan e Ichigo avevano riso tanto che sembravano come ubriachi e ormai qualunque cosa provocava la loro ilarità: dopo quella frase si guardarono per qualche istante, dopodiché scoppiarono di nuovo a ridere e non riuscirono a spiegare all'autista che erano solamente amici. Scesi dal taxi lo salutarono e Ryan andò a scaricare i bagagli.
<< Vuoi che me le porti da sola le mie valigie, visto che sono così pesanti? >> chiese Ichigo avvicinandosi a lui.
<< No, tranquilla! Visto che a quanto pare sono il tuo fidanzato, devo fare il ragazzo galante e portare anche le tue valigie! >> rispose Ryan e tutti e due si misero di nuovo a ridere.
<< Ecco quella che sarà la tua casa per oggi e per i tuoi prossimi tre giorni >> annunciò Ryan, visibilmente soddisfatto dell'espressione sorpresa che si era dipinta sul volto di Ichigo. Non appena si era voltata, infatti, si era trovata davanti ad un imponente edificio, con le ante del portone aperto che sembravano le braccia aperte della casa pronta ad accoglierli al suo interno. Inoltre nell'aria salmastra si sentiva l'odore del mare e fu da quel momento che Ichigo si rese conto di essere davvero in vacanza. Entrarono nell'ampio ingresso e si avviarono per grandi stanze e lunghi corridoi, con il pavimento di legno che scricchiolava sotto ai loro passi. A Ichigo la casa piacque subito: aveva un sapore antico ma accogliente.
<< Vieni, ti faccio vedere la tua stanza >> Ryan la prese di nuovo per mano e lei, mentre continuava ad ammirare i mobili antichi e i quadri appesi alle pareti, si fece docilmente portare in quel labirinto di corridoi.
<< Io dormirò qui >> disse Ryan indicando una porta chiusa << mentre questa sarà la tua camera >>. Ichigo venne introdotta in un’ampia stanza, poco distante da quella di Ryan.
<< Questa...è tutta per me? >> chiese meravigliata: quella stanza era più grande della sua normale camera da letto!
<< Certo! Cosa c'è, non ti piace? >>
<< No no, è bellissima ma...è enorme! E guarda anche le finestre come sono grandi! E il letto! Ci si può navigare dentro! >> le finestre coprivano l'intera parete di fondo, una si apriva su un grazioso balconcino, e tutte davano su una meravigliosa spiaggia; il letto, a due piazze, era coperto da lenzuola candide e i cuscini recentemente sprimacciati sembravano morbidissimi e terribilmente invitanti. Ichigo lasciò cadere la borsa per terra e si buttò sul letto, affondando la  testa nei cuscini profumati. Solo allora, però, si rese conto della stanchezza dovuta al viaggio e le venne una gran voglia di dormire. Ryan la osservava dalla porta, felice che le piacesse tutto. Avanzò piano piano, si sedette sul letto accanto a lei e le disse: << Sei stanca, Ichigo, dormi un po'. Questo pomeriggio andremo sulla spiaggia >>
Ichigo annuì solamente, Ryan rimase a guardarla ancora per qualche istante e poi se ne andò, chiudendo la porta dietro di sé.



Eccomi qua, sono tornata :D Avrei aggiornato due giorni fa, ma mio padre si è impossessato del pc e così non ho potuto -.- La buona notizia è che nel frattempo mi sono portata avanti con il prossimo capitolo che ho già quasi finito quindi, nel peggiore dei casi, aggiornerò dopodomani! :)
Spero che questo vi piaccia :)
alla prossima!

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Capitolo 10
*** Primo giorno,seconda parte: il mare!!!! ***


Ichigo sonnecchiò per un po', ma alla fine decise di alzarsi. Rimase seduta sul letto indecisa sul da farsi: le parve di ricordare Ryan che diceva che sarebbero andati sulla spiaggia, ma non aveva idea se aveva anche precisato un'ora. Si girò a guardare la sveglia digitale sul comodino: sul display lampeggiavano le 15:16. Ichigo sgranò gli occhi, non pensava che fosse passato così tanto tempo! Magari gli altri erano già in spiaggia e la stavano aspettando. Si alzò, si stiracchiò e uscì sul balconcino per perlustrare la spiaggia che si stendeva sotto ai suoi occhi. Poteva vedere diverse persone, ma nessuna le era familiare. Non poteva rimanere in quella stanza per l'eternità, perciò decise di uscire e scendere al piano di sotto: prima o poi avrebbe di certo incontrato qualcuno. Quando uscì, però, notò un foglietto appeso con un pezzetto di scotch alla porta. Lo prese in mano e riconobbe subito la calligrafia familiare di Ryan.
Appena ti svegli, bussa alla porta della mia camera, poi decideremo cosa fare! Devi divertirti, ricordi? Ryan :)
Ichigo sorrise e fece alcuni passi nella direzione della stanza di Ryan, ma poi si fermò: si era appena alzata, doveva avere un aspetto orribile! Si sentiva un po' appiccicaticcia per il sudore e i capelli le sembravano terribilmente pesanti, perciò decise di farsi una doccia veloce. Poco male se poi avrebbe fatto di nuovo il bagno al mare, non poteva certo presentarsi davanti a Ryan in quelle condizioni! Lui l'avrebbe sicuramente trovato come un pretesto per prenderla in giro. Dopo la doccia si cambiò anche i vestiti e uscì dalla stanza che si sentiva molto meglio. Avanzò nel corridoio e si fermò davanti alla porta della camera di Ryan. Alzò un braccio e bussò timidamente.
<< Entra pure, la porta è aperta! Non ho voglia di alzarmi! >> sentì urlare da dentro.
Abbassò la maniglia e, non appena aprì, venne travolta da un'ondata di luce: in quel momento la sua camera doveva essere completamente esposta ai raggi solari. Chiuse la porta dietro di sé e poi diede un'occhiata veloce alla grande stanza: dal soffitto alto pendeva un bellissimo lampadario che veniva rispecchiato sul pavimento di legno lucidissimo, due pareti erano quasi completamente coperte dalle finestre, su una era addossato un gigantesco armadio, mentre appoggiata alla parete adiacente c'era la testata del letto, anche questo a due piazze. Su di esso, la aspettava sdraiato un bellissimo e rilassatissimo Ryan, con le mani incrociate dietro la testa, i capelli umidi e il petto completamente nudo solcato da numerose goccioline d'acqua, segno che anche lui si era fatto una doccia. Ichigo arrossì violentemente non appena lo vide e Ryan, che se ne accorse, non poté trattenersi dal piegare le labbra in un sorriso e dal dire:
<< Vuoi che mi metta una maglietta? >>
Ichigo, imbarazzatissima sia per la situazione sia per il suo stesso rossore, era rimasta in piedi davanti alla porta senza sapere cosa fare né cosa rispondere. Ryan si alzò a sedere e, battendo una mano sul letto accanto a lui, le disse gentilmente:
<< Non restare là in piedi, vieni qui a sederti >>
Ichigo ubbidì come una bambina ad un ordine del padre, percorse meccanicamente il tragitto che la separava dal letto e vi si sedette rigidamente sopra. Vedendola così, Ryan ripose l'offerta di prima:
<< Preferisci che mi vada a mettere una maglietta? >>, ed era già pronto ad alzarsi.
Vergognandosi del suo stesso imbarazzo, Ichigo cercò di riprendere un atteggiamento da persona ragionevole e rispose: << Non essere sciocco, Ryan, non sono una bambina! Non mi scandalizzo solo vedendo un ragazzo a...petto nudo >> alle due ultime parole sentì sul viso di nuovo un rossore, che divertì Ryan.
<< Bè, a vederti non si direbbe tanto >> disse, riuscendo a stento a trattenere delle risatine, ma quando Ichigo lo guardò risentita si affrettò ad aggiungere:
<< Meglio così, comunque. Farebbe troppo caldo e inoltre non avevo voglia di alzarmi >>. Quasi a voler confermare le proprie parole, si sdraiò nuovamente sul letto.
<< Mettiti comoda >> le disse. Ichigo annuì e rimase nella stessa identica posizione di prima. Era assurdo che fosse così turbata!
<< Allora, che si fa? >> chiese lei, come se non vedesse l'ora di uscire da quella stanza.
<< Bè, l'idea era quella di andare a prendere un po' il sole sulla spiaggia, ma mia zia e i tuoi genitori devono essersi addormentati davvero profondamente >>
<< Erano molto stanchi >> concordò Ichigo.
<< Se vuoi noi possiamo cominciare ad andare, ma mi è sembrato che mia zia ci tenesse molto a inaugurare la vera vacanza tutti insieme >>
Ichigo sorrise al ricordo dell'entusiasmo di Kaomi, e anche di Sakura.
<< Mi dispiacerebbe deluderla. Forse è meglio rimanere qui >> disse, riluttante: si stava rendendo conto che meno rimaneva sola con Ryan meglio era.
Ryan era d'accordo e si mise ancora più comodo.
Rimasero in silenzio per un po', poi Ichigo disse: << Se vuoi torno nella mia stanza, mi vieni a chiamare quando dobbiamo scendere >>
<< No, resta qui >> disse pacatamente Ryan, e Ichigo non poté che annuire di nuovo.
<< Quante volte al giorno cambi umore, di solito? >>
A quella domanda, Ichigo si voltò verso Ryan senza capire e lui le spiegò: << Oggi l'hai già cambiato quattro volte: prima eri terribilmente scorbutica, poi sei diventata docile e perfino simpatica, dopo sembravi ubriaca e adesso sei tesa come una corda di violino. Devo aspettarmi altri cambiamenti o rimarrai così per tutta la giornata? >>
Ichigo accennò un debole sorriso, ma non seppe cosa rispondere. Ryan sembrava quasi esasperato.
<< Su rilassati, Ichigo, non sono un assassino! Oppure hai visto un fantasma di là? >> stava cercando di farla ridere, non sapendo che solo la parola 'fantasma' la spaventava a morte.
<< Ci sono fantasmi in questa casa? >> chiese atterrita. Vedendola bianca come un lenzuolo, Ryan capì e si mise a ridere.
<< Non vorrai mica dirmi che hai paura dei fantasmi! >>
<< No...io...ecco... >> farfugliò lei, mentre Ryan continuava a ridere divertito, salvo fermarsi poi ad un'occhiataccia di Ichigo.
<< Non è carino da parte tua ridere di una mia paura! >> gli disse in tono offeso.
Ryan si ricompose e tornò subito serio.
<< No, hai ragione >> rispose << mi sono comportato da vero bastardo! Puoi perdonarmi? >> mise su la sua aria più pentita e la guardò con gli occhi da cucciolo e l'espressione afflitta. Si vedeva lontano un miglio che era finta, ma era così strana da vedere sul viso di Ryan che Ichigo scoppiò a ridere.
<< Lo sapevo io, che dovevo aspettarmi un altro cambiamento d'umore... >> borbottò Ryan alzando gli occhi al cielo. Ichigo continuava a ridere e la sua risata contagiò ben presto anche Ryan.
Quando si furono finalmente calmati, Ichigo disse: << Tua zia e i nostri genitori dovevano avere davvero mooolto sonno! >>
<< Già. I tuoi genitori non lo so, ma per quanto riguarda mia zia, bè, mi sa che possiamo aspettare ancora un bel po'! Quando si mette a dormire dopo pranzo non la sveglia più nessuno, soprattutto in giornate calde come questa! >>
<< I miei non dormono mai di pomeriggio, strano che riescano a dormire così tanto oggi! Sarà perché non sono abituati ai viaggi >>
Ryan alzò le spalle, poi disse, vedendola ancora seduta in fondo al letto: << Seduta là, mi sembri una che sia appena venuta a far visita a un malato, che sarei io, e non è una bella cosa >>
<< Bè, un po' malato lo sei >> rispose Ichigo battendosi un dito sulla tempia, per fargli capire che lei intendeva che era pazzo.
Ryan rise e disse: << Ma non mi piace lo stesso! >>
Ichigo, alzandosi, rispose: << Va bene, allora dove vuoi che mi metta? Per terra? Alla scrivania? >>
<< Hmm, perché non ti sdrai qui vicino a me? Così starai più comoda e magari riusciamo a fare ancora un po' di parole crociate >>
Ichigo arrossì di nuovo, ma, per non fare la figura di prima, annuì e si sdraiò sul letto accanto a lui, ad una certa distanza. Ryan prese l'enigmistica dal comodino accanto al letto e poi disse: << Vieni più vicina, Ichigo, altrimenti non ci vedi! Perché stai sulla punta del letto con tutto lo spazio che c'è? >> sembrava visibilmente stupito, forse non aveva cattive intenzioni. Ichigo avanzò timidamente un pochino, ma si fermò quando lui le chiese:
<< Non è che ti vergogni, vero? >>
<< Perché dici così? >> chiese Ichigo, prendendo tempo.
<< Perché sei di nuovo tutta rossa in faccia, come prima quando eri davanti alla porta >>
<< Ah, nono, è solo per il caldo! >> rispose lei, sventolandosi una mano davanti al viso.
<< Se vuoi apro anche l'altra finestra >> disse Ryan poco convinto.
<< Sì, grazie! >>
Ryan si alzò e, mentre andava ad aprire, Ichigo poté osservare bene il suo corpo muscoloso che si stagliava contro la luce proveniente dalla grande finestra, ma, quando capì che probabilmente stava per arrossire di nuovo, distolse lo sguardo. Ryan tornò presto indietro e si riaccomodò sul letto mettendosi il più possibile vicino a lei. Per non farla sentire a disagio, però, prese subito l'enigmistica e le lesse una definizione. Per i primi minuti lei rimase tesissima, ma poi a poco a poco  si rilassò.
Il quadro che si vedeva alla fine era questo: Ryan e Ichigo sdraiati sullo stesso letto, con i piedi di lui che toccavano le gambe di lei; Ryan, ancora a petto nudo, teneva le gambe piegate, era quasi seduto e dalla sua altezza sbirciava ogni tanto sul viso di Ichigo; lei, invece, era quasi completamente sdraiata, teneva le gambe ben stese sul letto e aveva la testa praticamente appoggiata sulla spalla di lui. Da quella posizione, poteva sentire l'odore della sua pelle, mentre Ryan sentiva l'inebriante profumo alla fragola dei capelli appena lavati di Ichigo.
Sembravano in un loro mondo, a parte.
 
Toc toc.
Trasalirono entrambi quando sentirono bussare alla porta. Dovevano essere passati almeno venti o trenta minuti, ma loro avevano completamente perso la cognizione del tempo e dello spazio. Ichigo si alzò subito dal letto per andare a mettersi sulla sedia davanti alla scrivania, dall'altra parte della stanza, e perfino Ryan ebbe l'accortezza di mettersi una maglia, prima di far cessare l'insistente battito alla porta con un << Avanti! >>
La porta si aprì e, dietro di essa, apparve una Kaomi sorridente e riposata.
<< Allora, ragazzi, vogliamo andare sulla spiaggia? >> chiese piena di entusiasmo, come avevano previsto. Vedendola così contenta, Ichigo non si pentì di averli aspettati. Ryan la guardò e entrambi annuirono vigorosamente.
<< Vado a mettermi il costume >> disse Ichigo, sgattaiolando via.
<< Tra dieci minuti ci troviamo tutti in sala da pranzo! >> le gridò dietro Kaomi.
<< Va bene! >> rispose Ichigo e si chiuse la porta alle spalle.
Cinque minuti dopo era pronta, ma si rese improvvisamente conto di non sapere dove fosse la sala da pranzo. Ma non era così importante, l'avrebbe sicuramente trovata...prima o poi. Aprì la porta sicura di se stessa e andò quasi a scontrarsi contro Ryan, che la aspettava proprio lì davanti.
<< Ma allora è un vizio quello di andare a sbattere contro la gente >> scherzò lui.
<< Se tu non avessi lo strano comportamento di stare davanti alle porte, non sarei andata a sbattere contro di te stavolta! >> ribatté Ichigo.
<< Era una battuta? Non faceva ridere >>
<< Non era una battuta, sono serissima. Cosa ci fai davanti alla mia porta? >> chiese sospettosa.
<< Niente, ho solo pensato che probabilmente non sapevi dove si trova la sala da pranzo, così ho pensato di aspettare che tu uscissi per farti strada >>
Quel ragionamento non faceva una piega.
<< Molto carino da parte tua. Andiamo? >> disse Ichigo, cominciando a incamminarsi.
<< Ehm... Ichigo? Le scale sono di là >> disse Ryan, indicando la parte opposta rispetto a quella in cui stava andando lei.
<< Certo, lo sapevo >> disse Ichigo, cambiando repentinamente direzione. Ryan con un sorriso la guardò allontanarsi, poi decise di raggiungerla prima che si perdesse.
 
<< Eccoci qua >> annunciarono quando entrarono in sala da pranzo, dove gli altri erano già seduti al tavolo di mogano al centro della stanza luminosa.
<< Siamo tutti pronti? >> chiese Sakura, guardando gli altri. Tutti annuirono così Kaomi esclamò:
<< Benissimo! Allora gli unici due programmi che abbiamo sono: stare tutto il giorno a prendere il sole e...divertirci, ovviamente! Per stasera, che ne dite se ordiniamo una pizza e la mangiamo in spiaggia? >> Kaomi si era già presa il compito di organizzatrice della vacanza. Comunque era molto brava nel suo ruolo perché tutti furono contenti dell'idea e la accolsero con entusiasmo. Dopo aver finito i preparativi, si precipitarono tutti in spiaggia.
Il sole brillava alto nel cielo e la sabbia sotto i piedi era bollente. Stesero in fretta gli asciugamani e corsero a buttarsi in acqua. Era tanto che Ichigo non andava al mare e assaporò ogni istante: il passaggio dal caldo dell'aria al fresco dell'acqua, l'odore del mare, il sale sulla pelle, il rumore delle onde... Adorava tutto ciò e in quel momento si sentiva in pace con se stessa ed era proprio contenta che sua madre avesse accettato di andare in vacanza. In fondo, cosa le importava di Ryan, di Mark e di qualsiasi altro ragazzo? Cosa le importava del resto del mondo, quando si sentiva così bene, il suo corpo in un intimo balletto con l'acqua del mare, che la cullava dolcemente e la faceva rilassare?
<< Ti sei addormentata, Ichigo? >> ovviamente Ryan non la pensava allo stesso modo ed era lì per rovinarle anche quel momento. Sdraiata sull'acqua, Ichigo aprì gli occhi e venne accecata dal sole, quindi li richiuse subito. La seconda volta fu più prudente: si mise una mano come schermo contro la luce e, socchiudendo pian piano gli occhi, vide Ryan che la guardava.
<< Hai intenzione di farmi rilassare o di stressarmi continuamente? >> gli chiese Ichigo, ma nella sua voce non c'era neanche una punta di acidità.
<< Nessuna delle due cose >> rispose lui << solo di farti divertire >>
Ichigo non ebbe tempo di rispondere perché Ryan le cacciò la testa sott'acqua. Quando riemerse aveva il viso furibondo e disse, cercando di incutere timore: << Vuoi la guerra? E allora, che guerra sia! >>, e cominciò a spruzzargli l'acqua addosso. Ryan passò presto al contrattacco e la 'guerra' durò alcuni minuti: nessuno dei due voleva arrendersi, ma alla fine, ovviamente, fu Ryan ad avere la meglio. Dopo aver di nuovo buttato Ichigo sott'acqua, la prese e se la caricò su una spalla, poi tornò vittorioso sulla spiaggia.
<< Vi state divertendo, ragazzi? >> chiese Kaomi mentre si spalmava la protezione solare comodamente sdraiata sul suo asciugamano.
<< Tantissimo >> rispose Ryan, ancora con Ichigo penzoloni sulla sua spalla.
<< Se avessi perso non diresti così >> lo accusò Ichigo.
Lui rise e lei aggiunse, battendogli i pugni sulla schiena: << Fammi scendere!!! >>
<< Ma sei il mio trofeo >> Ryan sorrideva beffardo.
<< Non mi interessa, fammi scendere!!! >> ora Ichigo aveva cominciato anche a scalciare, perciò Ryan acconsentì dicendo: << Va bene, ti faccio scendere >> e la lasciò cadere sull'asciugamano.
<< Ahia! >>urlò quando batté con il sedere per terra.
<< Tu volevi che ti mettessi giù! >> si difese innocentemente Ryan.
<< Sì, ma potevi farlo più delicatamente! >> Ichigo si stava massaggiando la parte dolorante.
<< Ichigo, la smetti di urlare? >> chiese infastidita sua madre, che stava cercando di prendere sonno sull'asciugamano vicino.
<< Ha ragione tua madre, Ichigo: la smetti di urlare? >> disse anche Ryan.
<< Certo, me ne vado più in là >> Ichigo prese asciugamano e borsa e si avviò con passo deciso verso un punto più lontano della spiaggia.
<< Da sola? >> era la voce di Ryan.
<< Meglio soli che male accompagnati! >> urlò lei, senza voltarsi.
<< Ti faccio compagnia >> Ryan le era già accanto. Quanto camminava veloce??
<< Non voglio la tua compagnia >> borbottò Ichigo offesa, stendendo il telo da mare e sdraiandocisi sopra.
<< No? >>
Per tutta risposta lei chiuse gli occhi, e Ryan si concesse qualche momento per guardarla. Ovviamente, era bellissima nel costume da bagno a due pezzi. Si sdraiò accanto a lei e le sussurrò all'orecchio: << Dormi? >>
Ichigo rabbrividì, poi mugugnò qualcosa di incomprensibile.
<< Sei arrabbiata con me? >> le chiese ancora Ryan.
Ichigo annuì e mugugnò qualcos'altro.
<< Se ti do un bacino mi perdoni? >>
Ichigo stava per urlare 'Nooooo', ma era troppo tardi: la mano di Ryan si era posata sulla sua pancia nuda e le sue umide labbra si erano già appoggiate sulla sua guancia, decisamente troppo vicine alla bocca. Ichigo sentì un brivido percorrerle tutto il corpo e fu quasi dispiaciuta quando lo sentì allontanarsi. Ryan appoggiò la testa sul braccio e, cominciando ad accarezzarle delicatamente la pancia, le chiese: << Allora? Mi sono fatto perdonare? >>
Ichigo aprì gli occhi e rispose, cercando inutilmente di dare alla sua voce un tono risentito : << No: devi smetterla di baciarmi senza il mio permesso >>
Ryan la guardò fisso negli occhi e le chiese, stavolta serissimo: << E me lo darai mai, il permesso? >>
Ichigo non seppe come rispondere. Si era cacciata proprio in un bel pasticcio, come ne sarebbe uscita adesso?
Driiiin drin driiiin drin
Il suo cellulare! In quel momento Ichigo era grata a chiunque la stesse chiamando per averla tolta da quell'impaccio. Tolse la mano di Ryan, si sdraiò a pancia sotto e si mise a frugare nella borsa alla ricerca del cellulare che continuava a squillare. Ovviamente era Mark il suo salvatore. Un po', però, era anche infastidita: gli aveva scritto meno di un'ora prima, possibile che non riuscisse a stare senza di lei? Gli aveva promesso che si sarebbero sentiti tutti i giorni, non tutte le ore. Siccome gli doveva un favore, però, gli rispose.
<< Pronto, Mark, ciao! >> lo salutò.
<< Sì, sto molto bene grazie.... Cosa stavo facendo prima che mi chiamassi? Ehm, niente di speciale, sono qui sulla spiaggia a prendere il sole >> Ichigo si morse il labbro e Ryan ridacchiò.
<< Sì certo che siamo tutti insieme... Mia madre? Ehm, veramente non può parlare adesso, sta..dormendo! Sì, sta dormendo e non vorrei svegliarla >> bè quella non era proprio una bugia, no?
<< Stasera? Mangiamo delle pizze sulla spiaggia.... Sì, ti chiamo io dopo che ho finito di farmi la doccia... Ciao, Mark... Sì, Mark, l'ho messa la crema solare >> Ichigo non poté che pronunciare quest'ultima frase in tono seccato: certe volte Mark sembrava sua madre!
<< Sì, Mark, ti amo anche io... >>
Chiuse la telefonata e ricacciò il cellulare nella borsa, poi si sdraiò di nuovo, ignorando le risatine di Ryan, che nel frattempo si era steso sulla spiaggia.
<< Vedo che non sei molto sincera con il tuo ragazzo >> disse.
<< Nessuno ti ha dato il permesso di ascoltare la mia telefonata >>
<< Pensaci, Ichigo, mi era impossibile non ascoltarla, dato che sei qua a meno di un metro da me! Se proprio non volevi che sentissi, potevi allontanarti un po' >>
Perché doveva sempre avere ragione lui?
<< E tu potresti non essere così maledettamente curioso >>
Ryan alzò impercettibilmente le spalle e rimasero in silenzio. Anche quando riusciva ad avere l'ultima parola, Ichigo non era soddisfatta: chissà perché, aveva sempre la sensazione che fosse comunque Ryan ad averla vinta.
<< Mi fai un po' di spazio sull'asciugamano? Sto un po' scomodo sui sassi >>
Ichigo trasalì sentendo il corpo di Ryan vicino al suo e non rispose.
<< Dai, Ichigo, fammi un po' di spazio! >> adesso Ryan la stava spingendo per spostarla più in là.
<< Non hai il tuo, di asciugamano? >>
<< No, l'ho lasciato dagli altri per rincorrerti >>
<< Potevi anche non venire >>
<< Ormai sono qui >>
<< E allora vai a prendere il tuo, se stai così scomodo. Come facciamo a stare in due sullo stesso asciugamano? >>
<< Ci staremo benissimo >> Ryan sorrise, ma, vedendo che Ichigo non aveva intenzione di muoversi, riprese a spingerla e riuscì a spostarla con pochi sforzi, dato che era molto più forte di lei. Soddisfatto del suo lavoro, si stese accanto a lei mettendosi sul fianco per poterla osservare.
<< Sei tremendamente maleducato >> gli disse Ichigo, cercando di recuperare un po' del suo spazio. Il risultato, però, fu solo quello di trovarsi rannicchiata appiccicata a lui.
Ryan prese ad accarezzarle un braccio, ma Ichigo non si diede il tempo di cedergli.
<< Credo che andrò a fare un bagno >> disse, alzandosi.
" A rinfrescarmi le idee " aggiunse tra sé e sé.
Ryan la guardò allontanarsi sconsolato. All'improvviso lei si voltò e, guardandolo minacciosa, disse: << Guai a te se mi vieni a disturbare >>
Si tuffò in acqua, poi si rimise a fare la stella, guardando il cielo.
" Che ti prende, Ichigo? Cos’è questo atteggiamento ostile nei confronti di Mark? E soprattutto... cos’è questo atteggiamento non ostile nei confronti di Ryan? Perché quando si comporta da persona normale invece che da pazzo furioso, non riesci a resistergli? " Ichigo si perse nei suoi pensieri e si accorse con orrore che, anche quando credeva di esserlo, non era davvero arrabbiata con lui: tutti quei dispetti che si facevano sembravano fare parte di un infinito gioco, che apparteneva solo a loro...
 
<< Sarà meglio tornare dagli altri >> disse Ichigo quando uscì dall'acqua, lasciando cadere tutte le gocce che scendevano dal suo corpo su quello di Ryan che, appropriatosi di tutto l'asciugamano, annuì solamente.
<< Ti alzi, Ryan? Mi devo asciugare >>
Ryan mugugnò qualcosa di incomprensibile, come Ichigo prima.
Allora lei, esasperata, prese un lembo dell'asciugamano e cercò di sfilarlo da sotto il corpo di Ryan, ma, per quanto lo tirasse, quello non si spostava di un centimetro. Ichigo continuò imperterrita a tirare, ma, ad un tratto, perse l'equilibrio e cadde in avanti, proprio addosso a Ryan.
<< Vedo che hai intenzione di bagnare anche me >> disse lui.
Ichigo, imbarazzatissima, cercò di alzarsi, ma Ryan la trattenne su di sé, desideroso di prolungare quel contatto. Cominciò ad accarezzarle la schiena, mentre con la faccia si faceva strada tra i suoi capelli bagnati e le depositava un breve bacio sul collo.
<< Ryan....non mi sembra il caso >> sussurrò Ichigo.
Allora Ryan le permise di alzarsi e le porse l'asciugamano, in cui Ichigo si avvolse.
 
<< Avete fatto di nuovo il bagno? >> chiese Kaomi quando tornarono da loro, vedendo Ichigo avvolta nell'asciugamano e Ryan un po' bagnato.
<< Sì >> rispose Ichigo.
<< Sì, qualcosa del genere... >> rispose sogghignando Ryan, nella direzione di Ichigo.
<< Sedetevi, io vado davanti a casa ad aspettare le pizze >>
Una decina di minuti dopo, Kaomi tornò con cinque cartoni fumanti, li appoggiò sul suo asciugamano e distribuì le pizze. Erano molto buone e mangiarono in allegria, ma Ichigo era piuttosto silenziosa, persa com'era nei suoi pensieri.
 
Erano quasi le 21 e Ichigo si stava stancamente trascinando verso il bagno. Era stata una giornata stancante sia per il viaggio che per le troppe emozioni e pensieri che affollavano la sua mente. Adesso voleva solo farsi una doccia e andare a dormire.
Lasciò l'acqua scorrere sul suo corpo e portare via tutta la salsedine che le si era depositata sopra, cercando di scacciare via i pensieri, soprattutto su Ryan, che le si affacciavano in testa. Ma il ricordo di quella giornata era troppo vivo: le sue labbra sulla sua guancia e il suo collo, le sue mani su di lei... Ogni volta che Ryan la toccava, provava qualcosa che neanche lei riusciva a descrivere.
Uscì dalla doccia, si asciugò e indossò il pigiama, decidendo che si sarebbe lasciata i capelli bagnati.
Si sdraiò sul letto esausta, spense la luce sul comodino e chiuse gli occhi, pronta per dormire, ma sentì la porta schiudersi. Si mise a sedere e nella penombra riuscì a scorgere la figura di Ryan.
<< Sei pazzo a entrare così? Potevo essere senza vestiti! >> gli urlò Ichigo.
Ryan alzò le spalle e rispose: << Io non mi sarei scandalizzato, anzi... >> ma si interruppe, accorgendosi che Ichigo lo stava incenerendo con lo sguardo. Si permise solo di aggiungere: << Se non volevi che entrasse qualcuno, potevi chiudere la porta a chiave, no? >>
Ecco, l'aveva di nuovo zittita: non ci aveva minimamente pensato.
<< La chiave è lì sul comodino >> le indicò Ryan.
<< L'avevo vista, grazie >> Ichigo cercò di calmarsi, in fondo la stupida era stata  lei.
<< Bè, perché sei venuto qui? >> gli chiese.
<< Volevo solo venire a vedere come stavi e augurarti la buonanotte >> disse lui, dolcemente.
<< Ah, bè... Buonanotte >> Ichigo si coricò di nuovo e si raggomitolò su sé stessa.
<< Se vuoi puoi tenere le finestre aperte. Vuoi che te le apro? >>
Ichigo mugugnò qualcosa che somigliava a un sì, perciò Ryan andò ad aprirle una finestra. Poi si diresse verso il suo letto, si chinò e le depositò un lieve bacio sulla guancia.
<< Il bacino della buonanotte >> sussurrò << per questo non ci vuole il permesso >>
Quando fu sicura che se ne fosse andato, Ichigo corse a chiudere a chiave la porta, poi tornò a letto.
Anche quella notte, nonostante la stanchezza, non riuscì a prendere subito sonno. 





Buon giorno a tutti :D Avevo promesso presto un nuovo capitolo, ed eccolo qui! Spero che anche questo sia di vostro gradimento!
Ringrazio ancora  damn_emo_angel e rekuchan, che recensiscono ogni capitolo! Baciiii :)

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Capitolo 11
*** Secondo giorno, prima parte: emozioni... ***


Ichigo aprì gli occhi, si guardò intorno nella stanza sconosciuta e si accorse con orrore che quello su cui aveva dormito non era il suo letto. Dov'era? All'improvviso si ricordò tutto e si rilassò: era in vacanza! Poi, però, le tornò in mente la giornata passata e tutto quello che era successo con Ryan. Mentre si cambiava, pensava a come si sarebbe comportato quel giorno: e poi era lei quella che cambiava sempre umore! Ryan era un ragazzo imprevedibile ed era per questo che lei era così preoccupata. Comunque, doveva affrontare anche quella giornata.
Aprì la porta e vi trovò appeso un altro biglietto.
“ Buongiorno, micetta! Appena ti svegli, vieni in camera mia. Ryan ”
Questa volta Ichigo fu tentata di scendere direttamente al piano di sotto e poi andarsene in spiaggia. Doveva per forza passare prima da lui? Ma quella era una domanda retorica, ovviamente conosceva già la risposta: sì. Affrontarlo dopo sarebbe stato anche peggio. Appallottolò il foglietto, lo mise in tasca e si incamminò verso la camera di Ryan. Giunta davanti alla porta, prese un respiro e poi bussò. Per un attimo le balenò l’idea di aprire senza bussare, proprio come aveva fatto lui la sera prima, ma poi non le sembrò il caso.
Aspettò un po’ prima di sentire « Avanti! », ma, quando entrò, nella stanza non c’era nessuno.
« Arrivo subito, Ichigo, aspettami. Nel frattempo mettiti comoda », era la voce di Ryan, proveniente da dietro un'altra porta che doveva essere probabilmente quella del bagno. Ichigo si sedette sul letto e aspettò. L'attesa, comunque, non fu molto lunga perché presto dalla porta uscì Ryan, coperto solo di un minuscolo asciugamano avvolto attorno alla vita.
« Scusa, mi stavo facendo una doccia » disse.
« Ho notato » riuscì a dire Ichigo.
Ryan accennò un sorriso, poi disse: « Prendo la mia roba e mi vado a vestire »
« Mi sembra un'ottima idea » concordò lei, ma teneva lo sguardo basso, non avendo il coraggio di guardarlo.
Ryan prese in fretta i vestiti e corse in bagno. Dopo poco tempo tornò e disse, sempre nel suo solito tono divertito:
« Puoi alzare gli occhi adesso, Ichigo »
Lei alzò timidamente la testa per accertarsi che fosse vestito e si rilassò vedendogli indosso un paio di jeans e una maglietta.
« Scusa, non mi aspettavo che saresti arrivata così presto » spiegò lui « Gli altri sono già usciti, tua madre ha detto di non aspettarti perché, conoscendoti, ti saresti svegliata tardi. In effetti noi ci siamo alzati due ore fa, ma pensavo che ti saresti alzata più tardi. Per questo ho deciso di farmi una doccia. Non ti aspettavo »
Invece di rispondere, Ichigo chiese:
« Che ore sono? »
« Quasi le undici e un quarto » Ryan le sorrise « Ma tranquilla, siamo in vacanza no? E poi sei la mia micetta dormigliona», dicendo questo, le toccò amichevolmente la punta del naso con un dito.
Ichigo non sapeva se prenderlo come un complimento. Poi si rese conto che non era quella la cosa importante, ma piuttosto...cosa voleva dire che era la sua micetta?
Probabilmente anche Ryan si accorse di ciò che aveva appena detto e cercò di coprire l'atmosfera imbarazzata che si era venuta a creare dicendo:
« Allora...vuoi fare colazione? »
Ichigo annuì: quella sarebbe stata una buona occupazione, almeno per il momento.
« Hai voglia di pane tostato? Io ti faccio compagnia, non ho ancora mangiato » disse Ryan in sala da pranzo, scrutando nella credenza alla ricerca di qualcosa da spalmare sopra al pane.
« Mmmm, buono! » rispose Ichigo entusiasta.
« Bene, allora io preparo il pane. Intanto tu puoi guardare in giro se c'è della marmellata, del burro o qualcosa da spalmarci sopra? »
« In giro? » doveva frugare per tutta la cucina?
« Sì, guarda sugli scaffali, nel frigo, apri tutti gli armadietti, quello che vuoi insomma. Basta che mi trovi qualcosa da mangiare con il pane! Ho una fame da lupi, non sono abituato a mangiare così tardi »
« Non eri costretto ad aspettarmi » precisò lei, aprendo il frigo.
« Lo so, ma non avevo voglia di mangiare da solo. Mi succede già troppo spesso »
Ichigo lo guardò senza capire, quindi Ryan disse: « Tu fai colazione con i tuoi, in genere? »
« Sì, a parte quando mi sveglio troppo tardi e per non arrivare in ritardo a scuola mangio per strada »
Ryan rise, poi tornò di nuovo serio.
« Io invece no » disse « Spesso, soprattutto quando devo andare a scuola, faccio colazione da solo perché mia zia si alza più tardi. E a volte mangio da solo anche a pranzo, se lei lavora »
Ichigo provò un'immensa tenerezza per lui, un ragazzo probabilmente costretto a crescere troppo in fretta. « Non mi sembra che ti trascuri » gli disse con dolcezza.
« Non volevo dire questo » si affrettò a spiegare lui « Mi vuole molto bene e non mi fa mancare niente, però certe volte mi piacerebbe che fosse più presente »
Ichigo annuì soltanto, ma sperava che avesse capito che aveva tutta la sua comprensione.
« Ma non parliamo di queste cose ora...hai trovato qualcosa? » chiese lui.
« Qui c'è della marmellata di pesche »
Ryan alzò le spalle: « Per me va bene. Per te? »
« Sì, anche per me » rispose Ichigo posando il barattolo sul tavolo. « E c'è anche della spremuta d'arancia »
« Perfetto allora » Ryan sorrise e Ichigo lo guardò appoggiata ad un ripiano.
« Cosa c'è, perché mi guardi? » chiese lui.
« Pensavo »
« A cosa? »
« Pensavo che...Sei strano ai fornelli, non sapevo che fossi capace di cucinare! »
« Ma questo non è cucinare, è solo pane tostato » disse lui ridendo.
« Vabbè, però... » Ichigo si interruppe.
« Però tu in cucina sei un disastro » continuò Ryan per lei.
« Come fai a saperlo? » chiese sorpresa.
« Ho tirato a indovinare » ammise lui « Ma a quanto pare ho indovinato »
Ichigo guardò il suo viso sorridente e decise di non fingere: « Sì, è vero, sono un disastro! E allora? »
« Non fa niente. Invece il pane tostato non è niente, non hai ancora provato la mia vera cucina »
« Sai cucinare sul serio? » Ichigo era davvero stupita.
« Sì, te l'ho già detto! »
« Sì, ma voglio dire...primo, secondo, eccetera? »
« Be', ovviamente non sono uno chef, ma me la cavo » Ryan aveva una finta aria di indifferenza, ma si vedeva che in realtà moriva dalla voglia di vantarsi. Ichigo continuò a guardarlo stupita e ammirata.
« Cosa c'è, non mi credi? Vuoi che stasera ti cucini qualcosa? » chiese Ryan con aria di sfida, ma lei non rispose.
« Ok, stasera a cena mangerai quello che ti preparerò io. Ma che fai? Non lo mangi il pane tostato? »
Ichigo annuì e addentò una fetta di pane.
 
« Oh, eccovi qui finalmente! » questa fu l'accoglienza non appena arrivarono in spiaggia.
« È per Ichigo, vero? L'avevo detto io che è una dormigliona! » Ichigo non fece caso alla frecciatina della madre e si sdraiò sull'asciugamano un po' più in là, per non essere disturbata: quel giorno voleva proprio rilassarsi.
« Ma perché mi lasci sempre da solo? » chiese Ryan offeso, stendendo l'asciugamano accanto a lei.
« Senti Ryan, oggi voglio rilassarmi, ok? » spiegò Ichigo.
« Ok, quindi se ho capito bene questo vorrebbe dire...niente chiamate del tuo ragazzo per tutto il giorno, giusto? »
Ichigo lo fulminò: « Credi di essere spiritoso? Sai bene cosa intendevo »
« E va bene, scusa per la battutina. Non era male, però, vero? »
« Ryan! »
« Ok ok, sto zitto. Prima, però, devo dirti una cosa »
« Spara »
« Visto che vuoi rilassarti, oggi pomeriggio ti porterò alle grotte, sono un posto fantastico, ti piaceranno, vedrai! »
« Alle grotte? » Ryan stava ottenendo l'attenzione di Ichigo.
« Sì, ma non ti dico nient'altro, sarà una sorpresa. Sempre che vuoi venire. Vuoi venire? »
« Sì! » doveva pur visitare il luogo dove si trovava in vacanza, no?
« Molto bene, ora non ti disturbo più », e calò il silenzio.
« Posso chiederti un ultimo favore? »
Ichigo aprì gli occhi: avrebbe dovuto saperlo che stare con Ryan voleva dire no relax.
« L'ultimo, ti giuro » continuò lui.
« Dimmi » acconsentì Ichigo, girandosi verso di lui.
« Puoi spalmarmi la crema sulla schiena? »
Le ci volle qualche secondo per capire cosa le aveva chiesto.
« Cosa??? » urlò poi, alzandosi a sedere.
« Da solo sulla schiena non ci riesco » si scusò Ryan « Mettersi la crema è importante, ma tu dovresti saperlo visto che a quanto pare il tuo ragazzo te lo ricorda sempre »
Ichigo stava per ribattere, ma tutto quel parlare di Mark le fece venire in mente qualcosa...
« Cavolo, Mark! Dovevo chiamarlo ieri sera e mi sono dimenticata! » Ichigo era scattata in piedi.
« Complimenti » le disse Ryan ironicamente « Ora torniamo a me? »
« Oh, come sei egocentrico! Devo chiamare Mark! Ma dove cavolo è finito il cellulare? » Ichigo stava forsennatamente frugando nella borsa.
« Be', ormai anche se lo chiami cinque minuti dopo non cambia niente! La mia schiena non è importante? »
« Uff, non trovo il cellulare! Devo averlo dimenticato in camera » Ichigo lo stava completamente ignorando.
« Ma cos'hai in testa? Come fai a dimenticarti di chiamare il tuo ragazzo? »
« Non lo so! » era esasperata « Mi dai le chiavi di casa che vado a prendere il cellulare? »
« E la mia schiena?»
«  Uffa e va bene! Ma solo se dopo mi dai le chiavi! »
« Affare fatto » disse Ryan con aria soddisfatta mentre le porgeva una confezione di protezione solare. Ichigo la prese e si versò un po' di crema sulla mano, per poi cominciare a spalmarla frettolosamente sulle spalle di Ryan.
« Ehi, fai con calma, sennò non me la spalmi bene! » si lamentò lui.
Ichigo obbedì: non poteva non fare quello che voleva lui, altrimenti non avrebbe mai avuto le chiavi.
« Sei insopportabile » bofonchiò.
« Anche tu! Non capisco come Mark riesca a stare con te! E mi devi ancora spiegare come hai fatto a dimenticarti di chiam...ahi! » Ichigo gli aveva dato un pugno sulla schiena.
« Fatto. Ora mi dai le chiavi? » disse poi.
« No, verrò con te »
Ichigo si alzò e si avviò verso la casa, subito seguita da Ryan, che avrebbe voluto godersi di più i momenti in cui le dolci mani della ragazza si erano mosse sul suo corpo.
Una volta entrati, Ichigo si precipitò su per le scale ed entrò come una furia in camera sua, ma si fermò di botto davanti al comodino.
« Che cosa gli dico? » chiese a nessuno in particolare, ma girandosi verso Ryan che stava entrando in quel momento.
« Cosa ne so io » rispose lui, sedendosi sul letto.
« Ti prego, aiutami! Non posso dirgli che mi sono dimenticata! »
« Perché no? » Ryan non era ancora disposto a perdere l'umorismo.
« Ryan! Ti prego »
Lui la guardò e alla fine cedette. Come poteva resistere a quei grandi e dolcissimi occhi che imploravano il suo aiuto e la sua partecipazione? E poi così le avrebbe evitato delle preoccupazioni inutili: Mark non poteva, non doveva arrabbiarsi con lei, non ne aveva il diritto.
« Puoi dirgli che ti si era scaricato il cellulare » suggerì.
« Impossibile » rispose lei, sprofondando sul letto accanto a lui e fissando il cellulare « Ci sono delle sue chiamate, sa che era acceso »
« E tu non ti sei accorta neanche che ti stava chiamando? »
« Ryan, dormivo, ero esausta »
« Ho capito, ma se squilla il cellulare lo senti! Sei un fenomeno, Ichigo »
« Ryan, non è il momento »
« Ok, hai ragione. Hmm fammi pensare... Ci sono! »
« Sì? » la voce di Ichigo era speranzosa.
« Sì: gli dici che hai finito il credito e che hai fatto una ricarica al tabacchino poco fa, quindi ieri sera non hai potuto chiamarlo. È una scusa vecchia, ma sempre efficace »
Ichigo ci pensò su, poi le si illuminò il volto ed esclamò: « Sì, penso che potrebbe andare! ». Lui era contento di averla fatta felice.
« Grazie, Ryan » aggiunse prima di chiamare Mark « Sei un tesoro » e, senza pensarci, gli schioccò un bacio sulla guancia.
« Pronto, tesoro! Sì, sono Ichigo... Lo so, scusami per ieri sera è che... No, aspetta ora ti spiego! Ero senza soldi, ho fatto la ricarica poco fa!... Ah, perché non ho risposto alle tue chiamate? È una domanda intelligente, Mark... » a questo non avevano pensato! Si girò istintivamente verso Ryan « Perché non ho risposto alle tue chiamate? » Ichigo stava prendendo tempo, mentre cercava di interpretare gli strani segni che le faceva Ryan « È una domanda molto intelligente a cui risponderò subito »
A questo punto Ryan aveva rinunciato a farle i segni e stava provando con il labiale.
« Perché...avevo impastato il cellulare? Ah no, scusa, impostato! Avevo impostato il cellulare sulla modalità...silenzioso, sì...credo...sìsì silenzioso! E non ho sentito le tue chiamate. È andata proprio così » si sentiva una perfetta idiota, mentre Ryan stava lottando contro se stesso per cercare di non scoppiare a ridere.
« Non ti sento più molto bene, Mark! Credo che non ci sia molto campo, forse è meglio se ci salutiamo! » era meglio chiudere quella chiamata al più presto.
« Ma certo che puoi chiamarmi quando vuoi, non sono neanche domande da fare! » si morse il labbro: da quando aveva cominciato a parlargli non aveva detto una sola cosa vera « Ma no, certo che non mi dà fastidio se mi chiami, assolutamente! »
« Nooo » sussurrò Ryan in tono ironico. Ichigo gli tirò scherzosamente un pugno sul braccio.
« Sì, è meglio se ci salutiamo... Ciao ciao, Mark!... Eh? Ah, ma sì! Certo che ti amo! »
Chiuse il cellulare e, guardando Ryan, disse sollevata: « È andata »
« Dici che si è bevuto tutto? »
« Secondo te no? »
« Non lo so... È che sinceramente, Ichigo...non sei molto brava a mentire »
« Lo so, non è colpa mia! »
« Ma tranquilla, vedrai che avrà creduto a tutto! Babbeo com'è, non si sarà neanche accorto che non hai detto neanche una cosa vera! »
« Ryan! Come ti permetti di chiamare Mark così? »
« Pardon, stavolta mi è scappato, non l'ho fatto apposta » si scusò lui.
« E poi una cosa vera l'ho detta! »
« Ah sì? Quale? » Ryan alzò un sopracciglio.
« Che lo amo »
Lui la fissò per capire se stava dicendo sul serio. A quanto pareva lei ne era proprio convinta.
« Cosa c'è? È vero! » continuò a ripetere Ichigo, vedendo l'espressione poco convinta di Ryan.
« Sarà... È che... » cominciò lui, ma poi si interruppe.
« È che? » Ichigo odiava quando le frasi venivano piantate a metà.
« Che... L'hai detto come hai detto il resto »
« Cioè? »
« Insomma, non sembravi tanto convinta! L'hai detto con lo stesso tono con cui hai detto tutte le altre bugie »
« Davvero? »
Ryan annuì e Ichigo continuò a guardarlo con occhi stupefatti: possibile che avesse ragione lui? No, non era possibile, decise alla fine.
« Sarà stato per...l'agitazione! Ero sincera quando l'ho detto » disse, per convincere più se stessa che Ryan.
« Non lo metto in dubbio » lui si alzò « Torniamo in spiaggia? »
Ichigo annuì e Ryan, che era già in piedi, si avviò verso la porta, per poi fermarsi quando lei disse: « Ryan? »
« Sì? » voltandosi, Ryan vide Ichigo avvicinarglisi.
« Grazie. Sul serio » sussurrò piena di gratitudine, posandogli una mano sul braccio. Poi, come prima, gli diede un bacio sulla guancia, solo che questa volta fu più prolungato e più intenso.
Quando Ichigo si allontanò, Ryan non le diede il tempo di andare via: la afferrò delicatamente per il polso e la attirò a sé cingendole la vita.
« Che c'è? » sussurrò Ichigo, posando le sue mani sul petto del ragazzo. (Fate conto che sono ancora in costume! NdA)
« Devi smetterla di baciarmi senza il mio permesso » le disse.
Ichigo rise sentendo Ryan che cercava di imitare la sua voce e lui ne approfittò per catturare le sue labbra in un breve bacio. Ichigo chiuse istintivamente gli occhi e Ryan la attirò ancora di più a sé.
« Hai un buon sapore, Ichigo » le disse in un sussurro, soffocato da un altro bacio « Io ho voglia di gelato alla fragola. Lo prendi con me? »
Probabilmente Ichigo non colse l'allusione del suo buon sapore e la fragola, ma sentendo la parola 'gelato' le venne in mente che quell'anno ne aveva mangiati pochi e ne aveva una voglia matta, perciò annuì, ancora tra le braccia di Ryan.
« Va bene...l'hai detto tu, eh? » disse lui. Unì di nuovo le sue labbra a quelle di Ichigo e stavolta fece sì che il bacio fosse più intenso. Ichigo si sorprese a mettersi in punta di piedi per arrivare alla sua altezza, a circondargli il collo con le braccia e, soprattutto, a rispondere timidamente al bacio. Dopo alcuni secondi,
Ryan si staccò da lei soddisfatto.
« Io intendevo un gelato vero, stupido » Ichigo gli diede su pugno sul petto. Ryan scrutò il suo volto e si rilassò: non era arrabbiata. Con una scrollata di spalle disse:
« Anche io. Andiamo » ma nessuno dei due si mosse.
« Andiamo? » chiese ancora Ryan.
« Al bar? » chiese Ichigo.
« No, ho un freezer in camera mia e dentro ho intere scatole di gelato alla fragola » disse Ryan, fingendo indifferenza.
« Sul serio? » Ichigo non sapeva più che cosa si sarebbe dovuta aspettare da lui.
« No, ma non mi dispiacerebbe »
« Sei uno stupido »
« Me l'hai già detto »
« Lo so »
« Ce lo prendiamo questo gelato? No, forse preferisci restare appiccicata a me per sempre, è così vero? »
« Sei uno stupido »
« E tu sei bella » Ryan sciolse quella specie di abbraccio e se ne andò. Ichigo non credeva alle proprie orecchie: aveva davvero detto quello che lei aveva sentito?
« Ti sbrighi? Altrimenti ti chiudo dentro! » Ryan era già in fondo al corridoio e Ichigo lo raggiunse con una piccola corsa.
« Cos'hai detto? » gli chiese, cercando di tenere il suo passo.
« Quando? »
« Prima »
« Che ti avrei chiuso dentro casa, se non ti fossi sbrigata » Ryan, continuando a camminare, la guardò senza capire perché volesse sentirsi dire di nuovo una cosa del genere.
« No, non quello! Prima! »
« Ah! Che sei bella » rispose tranquillo. Poi, vedendola incredula, aggiunse: « Cosa c'è, perché mi guardi così? Te l'avevo già detto una volta, se ricordi. E poi non dirmi che non te l'ha mai detto nessuno! Mark, per esempio, lui te lo dirà tutti i giorni, no? »
« No, be', proprio tutti i giorni no... » riuscì a rispondere Ichigo. A dir la verità non ricordava l'ultima volta che Mark gliel'aveva detto.
« Be, dovrebbe farlo invece »
Per la prima volta Ichigo si chiese come doveva essere stare con Ryan. A vederlo così, non sembrava il massimo: all'inizio poteva sembrare un ragazzo tanto bello, quanto solitario e scontroso. A conoscerlo bene, però, non era così male: Ichigo lo immaginava come un partner dolce e fedele, spiritoso e  comprensivo.
Presero entrambi un gelato, che consisteva nel loro pranzo, e tornarono sulla spiaggia.
« Vi eravate persi, ragazzi? », chiese Kaomi appena li vide.
Squadrandoli da capo a piedi, il padre di Ichigo, che era molto geloso di sua figlia, disse con aria indagatrice:
« Scomparite un po' troppo spesso, voi due »
Ichigo arrossì, ma le venne in soccorso la madre: « Suvvia, Shintaro, non puoi pretendere che stiano tutto il tempo con noi, si annoierebbero a morte! Lascia che nostra figlia si goda la vacanza, se lo merita »
Shintaro sbuffò poco convinto e Ichigo ringraziò silenziosamente sua madre: l'ultima cosa che voleva era avere suo padre sempre tra i piedi.
« Ah, ragazzi? » si intromise Kaomi « Stasera noi andiamo a mangiare in un ristorante qua vicino, dicono che fanno un pesce ottimo e voglio assolutamente provarlo! Venite con noi? »
« A dir la verità, io ho un conto in sospeso con Ichigo » rispose Ryan « Questa sera devo farle provare la mia cucina »
« Davvero? Vedrai, cara, non te ne pentirai! » disse Kaomi, rivolta a Ichigo.
« Ehm...già » rispose lei.
Kaomi e Sakura si misero a discutere animatamente su Ryan e la sua cucina e i ragazzi tornarono ai loro asciugamani.
 
« Che fai ora? » chiese Ryan a Ichigo, quando erano sul punto di entrare ognuno nella propria camera.
« Mi farò una doccia. Tu? »
« Anch'io, poi vado a comprare qualcosa per farti da mangiare questa sera. Non ti dispiace se ti lascio un po' sola, vero? »
« Starò benissimo, tranquillo. Cosa sei, il mio angelo custode? » gli rispose ironicamente, poi entrò in camera sua. Be', un po' ci somigliava ad un angelo custode...
« Ichigo, alle quattro ti aspetto nell'ingresso, ti porto alle grotte! » sentì urlare da fuori.
« Va bene! » gli rispose, ed entrò nella doccia.




Buongiorno a tutti, ragazzi =) Avrei voluto postarlo prima questo capitolo, ma mi stava venendo davvero TROPPO lungo! La mia intenzione era quella di fare tutta la seconda giornata insieme, ma alla fine ho deciso di spezzarla perchè era veramente troppo. Quindi, ecco il primo pezzo, spero che vi piaccia =)
Ho già scritto buona parte dell'altro capitolo, spero di riuscire a finirlo a breve!
Recensiteeeee :D
ciao!

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Capitolo 12
*** Secondo giorno, seconda parte: le grotte! ***


Ichigo guardava sconsolata tutti i suoi vestiti sparsi sul letto. Che cosa si doveva mettere? Qualcosa di comodo, presumeva. Il suo sguardo continuava a passare dai vestiti alla sveglia: aveva ancora poco tempo. Solo alle 16:05 si decise: scelse un paio di pantaloncini di jeans sfilacciati ai bordi, una maglietta rosa pallido con un ampia scollatura che le metteva in risalto il seno e le scarpe da ginnastica più comode che aveva. Si vestì, preparò la borsa e si pettinò. Prima di uscire, però, si osservò allo specchio: possibile che Ryan la trovasse davvero bella? Lei non si sentiva niente di speciale, eppure Ryan le era sembrato sincero. Ma poi perché doveva rompersi la testa pensando a queste cose? Doveva liberarsi dai pensieri e divertirsi soltanto.
Uscì dalla sua stanza e proprio davanti alla porta trovò Ryan.
« Ma non dovevi aspettarmi nell'ingresso? » gli chiese « O è ancora questa tua mania di stare davanti alle porte? »
« Ti stavo aspettando giù di sotto, ma non arrivavi più! Stavo per bussare per chiederti se ti eri addormentata » rispose lui.
« Non sono tanto in ritardo! » protestò Ichigo.
« Noo, solo di venti minuti! Comunque lasciamo perdere, andiamo? »
« Sì »
« Mi piace come sei vestita » le disse Ryan, una volta arrivati in strada.
« Davvero? » chiese stupita Ichigo.
Ryan annuì. « Sì, perciò sei perdonata del ritardo ». Le rivolse uno splendido sorriso, che mandò in confusione Ichigo. Poi lei si concentrò sul suo abbigliamento: Ryan indossava un paio di pantaloni neri e una maglia azzurra. Niente di speciale, ma, chissà perché, sembrava che a lui stesse bene tutto.
« Prego, Ichigo, prima le signore » Ryan e Ichigo avevano raggiunto il molo e moltissime barche erano al loro cospetto.
« Dove devo andare? » Ichigo lo guardò come se fosse impazzito.
« Sulla barca, no? »
« Dobbiamo salire su una barca? »
« Sono grotte marine, Ichigo, come credi di arrivarci? A nuoto? » spiegò Ryan, non troppo pazientemente.
« Non mi avevi detto che erano grotte marine » fu la pronta risposta di Ichigo.
« Siamo al mare, è più che logico che siano marine. Vuoi salire o no? »
Ichigo sbuffò e, con l'aiuto di Ryan, salì sulla barca che avevano davanti: sembrava piuttosto vecchia, era molto piccola e fatta interamente in legno.
« È sicura? » chiese Ichigo preoccupata, sentendo la barca oscillare pericolosamente quando Ryan vi salì sopra a sua volta.
« Certo » rispose lui, prendendo i remi dal fondo.
« È tua? »
« No, l'ho noleggiata »
« E dov'è il guidatore? »
« Ce l'hai davanti! » rispose Ryan raggiante, sedendosi al posto di guida.
« Tu? »
« In carne ed ossa » Ryan stava mettendo a posto i remi con fare esperto.
« Sai guidare una barca e usare i remi? » quante cose ancora non conosceva di lui? Quante qualità nascoste possedeva quel ragazzo?
« Ovviamente solo per brevi tratti » Ryan la osservò e notò il suo nervosismo « Avanti, Ichigo, rilassati! Che c'è, non ti fidi di me? Guarda che potrei offendermi sul serio! »
« No, mi fido, è solo che... » la voce di Ichigo era ancora incerta.
« Non permetterei mai che ti succeda qualcosa di brutto » disse Ryan serio e, chissà perché, le sue parole tranquillizzarono completamente Ichigo.
« Si parte! » urlò Ryan pieno di entusiasmo e, grazie al movimento dei remi manovrati dalle sue forti braccia, la barca cominciò a muoversi lentamente per poi andare sempre più veloce mano a mano che si allontanavano dalla costa.
« Dovrai remare per molto? » chiese Ichigo, vedendo che ci voleva un grande sforzo.
« No, le grotte non sono molto lontane »
Ichigo decise di rimanere in silenzio per non farlo affaticare ancora di più e si mise ad osservare il paesaggio. Ovviamente si vedeva ancora la costa, da cui non si dovevano allontanare molto, ma lei si sentiva ogni momento più vicina all'orizzonte.
« Ecco, vedi le grotte? Laggiù » le indicò Ryan, smettendo per un attimo di remare. Ichigo annuì e lui continuò: « Ora ci entreremo dentro con la barca »
« È tutto acqua là dentro? »
« Quasi » rispose Ryan con un sorriso misterioso. Riprese a remare con ancora più foga e la barca si diresse velocemente verso la grande bocca della grotta. Davanti all'imponenza di quel luogo Ichigo si sentì un po' in soggezione: là dentro era tutto silenzio, rotto soltanto dal piacevole rumore del mare, e le alte pareti di roccia li accolsero all'interno della grotta. Lì la superficie dell'acqua era completamente piatta, di un colore azzurro cristallo che lasciava intravedere il fondo. Ichigo la toccò con la punta delle dita e provò un brivido.
« Ti piace? » Ryan si era fermato per farle ammirare il luogo, e la guardava sorridente.
« Tantissimo, è un posto fantastico, quasi...magico » non c'erano parole per descriverlo.
Lui era contento di averla fatta felice.
« Ma non è finita qui » disse, assumendo di nuovo l'aria misteriosa e riprendendo in mano i remi. La barca cominciò di nuovo a scivolare sull'acqua liscia, sembrava muoversi da sola. Ryan costeggiò una delle pareti di roccia e ad un certo punto svoltò in una specie di stretto canale che da dove si trovavano prima non si vedeva. Proseguendo dritti per alcuni metri, il canale finiva in una sorta di piscina naturale, circondata da un lembo di terra.
« Wow! » esclamò Ichigo, rompendo il silenzio che fino a quel momento era sembrato d'obbligo « È straordinario! Come fai a conoscere questo posto? »
« L'ho scoperto per caso alcuni anni fa durante una delle mie escursioni. È molto bello, vero? »
« No...è splendido »
Lasciarono galleggiare la barca un altro po', poi Ryan la fece avvicinare al terreno. Lui scese per primo e poi aiutò Ichigo.
« Ti avevo promesso che ti saresti rilassata, no? Questo è un luogo abbastanza rilassante? » le chiese.
« Altroché! »
Ryan appoggiò un dito sulle sue labbra e sussurrò: « Non dirlo a nessuno, però: è un segreto. Sarà il nostro magico posto, ti piace l'idea? »
Per la prima volta Ichigo non fece caso alla parola 'nostro' e annuì felice: sembrava che l'idea di condividere qualcosa con Ryan non la turbasse più così tanto.
« Bene, ho portato degli asciugamani, dei cuscini, da mangiare e da bere » annunciò soddisfatto Ryan aprendo il borsone che si era portato dietro e che aveva sollecitato la curiosità di Ichigo fin da quando erano partiti.
« Grande! »
Si tolsero le scarpe, stesero gli asciugamani e poi ci si sedettero sopra. Ichigo continuava a guardarsi intorno, mentre Ryan guardava lei.
Presero a conversare del più e del meno e Ichigo si sentiva perfettamente tranquilla: non le importava più, almeno per il momento, ciò che sarebbe potuto accadere, voleva solo vivere pienamente quell'esperienza. Dopotutto si vive una volta sola, no?
« Non è invitante l'acqua? » chiese Ryan a un certo punto.
Ichigo guardò la superficie limpida, increspata solamente da piccole ondicelle che si rincorrevano, in un loro eterno gioco che non sarebbe finito mai.
« Già » rispose Ichigo, come ipnotizzata.
« Perché non ci facciamo un bagno? » propose allora lui. Ichigo lo guardò.
« Non posso, non ho il costume » si stava mentalmente maledicendo per non aver pensato a portarlo.
« Neanche io » Ryan alzò le spalle « E allora, che problema c'è? »
Ichigo non riuscì a ribattere perché in un secondo si trovò in braccio a Ryan, il secondo dopo era completamente immersa nell'acqua.
« Tu sei pazzo! » urlò non appena riemerse. Ryan era poco più in là e rideva a crepapelle.
« L'ho fatto per il tuo bene, Ichigo » spiegò tra le risate « Non potevi perderti un'acqua così, te ne saresti pentita per sempre! »
Lei ci pensò su un secondo, poi la sua bocca si allargò in un sorriso pacificatore e disse: « Hai ragione, è bellissimo »
Ryan le si avvicinò nuotando lentamente e la avvolse da dietro tra le sue braccia. Ichigo si lasciò cullare dolcemente, sia dalle onde che dall'abbraccio di Ryan.
« Non avevo mai fatto il bagno vestita » disse Ichigo, come se stesse pensando ad alta voce.
« No? E com'è? » sussurrò Ryan al suo orecchio.
« Strano. All'inizio è bello, ma poi si cominciano a sentire pesanti. No? » Ryan allentò un po' l'abbraccio per permettere a Ichigo di voltarsi verso di lui.
« Un po' » concordò poi « Possiamo sempre toglierli »
« Ti ho già detto che non ho il costume! »
« E ti ho già detto che non ce l'ho neanche io! Ma possiamo toglierli lo stesso », e si sfilò la maglietta, per poi appallottolarla sul pavimento di roccia.
« Ora tocca a te » disse a Ichigo, ma, vedendola poco convinta, aggiunse con un sorriso: « Tanto non cambierebbe niente: con la maglietta bagnata vedo già tutto »
Ichigo si osservò e notò che Ryan aveva ragione: la sua maglia rosa le si era tutta appiccicata al corpo ed era diventata praticamente trasparente.
" Probabilmente sto diventando pazza anche io " pensò, e il momento dopo si tolse anche lei la maglietta, che andò a finire vicino a quella di Ryan. Poi entrambi si tolsero i pantaloni e restarono in intimo. Per un attimo Ichigo arrossì vedendo Ryan così, ma poi qualcosa cambiò in lei e si sentì stranamente a proprio agio.
« Allora, non me la sono meritata una ricompensa per averti portato qui? » le chiese lui.
Senza pensarci un attimo, Ichigo rispose: « Ma sì, dai, te la meriti dopotutto! Che ricompensa vuoi? »
« Niente di speciale, solo un altro bacino. Oggi me ne hai già dati due, ma il tre è il numero perfetto, lo sai »
« Sei uno sporco approfittatore! » gli disse Ichigo, ma poi si avvicinò a lui, avvolse le gambe attorno alla sua vita, le braccia attorno al suo collo e gli stampò un bacio sulla guancia. Ryan sentiva crescere dentro di sé il desiderio, averla così stretta al suo corpo non gli faceva bene.
« Contento ora? » chiese Ichigo senza allontanare il corpo da quello del ragazzo.
« Be', veramente per il terzo io speravo in qualche cosa di più speciale... » si sentì dire Ryan. Quelle parole gli erano uscite da sole, lui non voleva pronunciarle sul serio.
« Non cambierai mai! » Ichigo si staccò da lui e si tuffò sott'acqua, per poi riemergere un po' più lontano. Ryan avrebbe voluto riaverla tra le sue braccia, ma al tempo stesso si sentiva sollevato: non sapeva per quanto sarebbe riuscito a resistere ancora, stava già cominciando a perdere il controllo. Incantato, la osservò appoggiarsi a una specie di scoglio scosceso sul bagnasciuga. In quella posizione sembrava quasi una sirena. La sua sirena. Aveva sempre pensato che avesse un bel fisico, ma a vederla così era ancora più bella: non si era accorto di quanto il suo corpo fosse sinuoso e invitante e il seno sodo sembrava anche più grande. Deglutì e distolse lo sguardo. Doveva controllarsi.
« Cosa fai lì impalato? » gli chiese Ichigo ridendo. Ryan era contento che non avesse notato che la stava osservando. Mise la testa sott'acqua per provare a schiarirsi le idee, poi tornò su e decise di sfidare la sorte: si avvicinò lentamente allo scoglio su cui si trovava Ichigo. Avrebbe saputo resistere? Solo Dio sapeva cosa sarebbe successo, e lui lo stava pregando perché andasse tutto bene. Adesso che stava ottenendo la fiducia e una certa intima amicizia con Ichigo, era lui a sentirsi turbato, il che era strano dopo tutto quello che aveva fatto per avvicinarsi a lei. Ma adesso aveva paura, paura che, se mai fosse successo qualcosa tra loro due, dopo lei se ne sarebbe pentita; paura che alla fine lei avrebbe preferito comunque quello stupido di Mark. Mark non si meritava una ragazza come lei. E lui, Ryan, se la meritava invece?
« Cosa c'è, Ryan? » i suoi pensieri vennero interrotti dalla dolcissima voce di Ichigo, che si era accorta del suo strano silenzio.
« Niente, pensavo » ormai si trovava vicino a lei.
« A cosa? » possibile che i ruoli si stessero invertendo? Quella era di solito una domanda che Ryan rivolgeva a lei, non il contrario, come invece stava succedendo.
« Dimmi una cosa, Ichigo » disse lui per tutta risposta, in tono estremamente serio.
« Cosa vuoi sapere? » non era abituata a vederlo così.
Ryan esitò un attimo: voleva fare sul serio quella domanda? Sì, doveva farla.
« Cosa ci trovi in Mark? » riuscì a chiedere alla fine, dopo un enorme sforzo. Non ricordava di aver mai sofferto così tanto per fare una domanda. Vedendo che Ichigo non gli rispondeva, aggiunse: « Voglio dire... Cos'è che ha fatto sì che ti innamorassi di lui? »
« È una bella domanda, sai, Ryan? » rispose lei dopo un po' « E non è per niente facile, perché a dir la verità non lo so neanche io. È successo e basta. Lui è sempre stato così dolce e protettivo, forse anche troppo »
« State insieme da tanto? » Ryan si rese improvvisamente conto che non lo sapeva, fino a quel momento non gli era importato.
« Quasi due anni »
« È davvero tanto. E adesso il vostro rapporto è come all'inizio? O è migliorato? »
« A dirti la verità, Ryan, non so neanche questo. Lui sembra cambiato. Sembra più pedante, più irritante. Ma forse non è lui, sono io che sono cambiata » Ichigo non sapeva perché gli stesse dicendo tutto questo, fino a prima di pronunciare queste parole non sapeva neanche di pensare tutto questo. Ma lo pensava sul serio, non poteva più fingere.
Ryan era stupito: allora forse un'infinitesimale possibilità con Ichigo ce l'aveva. Non doveva sentirsi il colpevole della fine della storia d'amore tra Mark e Ichigo, se i problemi erano cominciati prima che lui desiderasse veramente una fine. Poi scacciò subito quei pensieri: non c'era ancora niente di sicuro, come poteva parlare già di fine?
« Hai avuto altri ragazzi oltre a lui? »
« No » fu la risposta sincera di Ichigo. Una volta probabilmente avrebbe finto, avrebbe detto che ne aveva avuti già quattro o cinque sebbene fosse una cosa irreale, ma adesso qualcosa era cambiato. Anche se non sapeva cosa.
« Quindi non hai altre esperienze, voglio dire...non sai se ci potrebbero essere altri ragazzi, diversi da lui, con cui potresti stare bene »
« Effettivamente no » a questo Ichigo non aveva mai pensato « Tu, invece, hai avuto molte storie? »
« Storie serie no, ma ho avuto abbastanza avventure » una volta Ichigo avrebbe pensato che si volesse vantare, ma adesso sapeva che non era così. E poi lei l'aveva sempre immaginato: con quel suo aspetto angelico, i bei lineamenti del viso, gli occhi color ghiaccio, il fisico scolpito e il fare misterioso, era ovvio che attirasse un sacco di ragazze.
« Non sei mai stato innamorato veramente? » si sentì chiedere.
« No. Credo... » e se questa fosse stata la volta buona? Perché doveva andare a trovare l'amore proprio nella ragazza che riusciva a resistergli di più?
« Quindi eri tu che ponevi fine alle storie. Chissà quanti cuori avrai spezzato! »
Ryan rise, poi disse: « Be', qualche volta sono stato scaricato anche io »
Com'era possibile che una ragazza che avesse avuto la fortuna di ottenere l'amore di Ryan, lo scaricasse poi di sua volontà? Dopo aver formulato questo pensiero, Ichigo si chiese cosa l'aveva indotta a farlo. Era ovvio che si poteva scaricare Ryan, c'erano delle ragazze che riuscivano a resistergli. Poche probabilmente, ma c'erano.
« Ma adesso basta parlare di queste cose! » Ryan scrollò la testa « Ti ho portato qui per farti divertire »
« Non ci hai  mai portato veramente nessuno qui? »
Ryan scosse la testa: « Una volta ci stavo per portare una ragazza che avevo conosciuto qua al mare, ma poi mi sono bloccato prima di imboccare il canale. Sei davvero la prima ». Guardandolo sorridere, Ichigo si chiese perché aveva deciso di portarci proprio lei, ma poi le mancò il coraggio di formulare la domanda. Si erano già fatti troppe confidenze quel pomeriggio.
« Hai fame? » le chiese Ryan « È già da un po' che siamo in acqua »
Ichigo non si era accorta del tempo che passava, ma probabilmente Ryan aveva ragione, perciò annuì e disse: « Andiamo a mangiare? »
Uscirono dall'acqua e fecero merenda avvolti ognuno nel proprio asciugamano. Ryan si impegnò per fare tornare tra loro un'atmosfera rilassata e dopo un po', con enorme sollievo di entrambi, ci riuscì. Rimasero a parlare per quasi due ore, quando ad un certo punto Ichigo chiese: « Sai mica che ora è? »
Ryan scosse la testa, allora lei prese il cellulare, ma, invece di annunciare l'ora, disse stupita: « Ho tredici  chiamate e cinque messaggi »
« Sei molto ricercata » disse Ryan sorridendo.
« Ma va', sono tutti della stessa persona: Mark » perché non riusciva a togliersi quel tono irritato quando parlava del suo ragazzo?
« Tu gli hai detto che non ti avrebbe dato fastidio se ti avesse chiamato » le ricordò Ryan.
« Lo so, ma se non rispondo sarà perché ho da fare! »
« Più o meno » Ryan sorrideva ancora: era con lui che aveva avuto da fare e questa cosa gli piaceva.
« Che fai, lo richiami? » le chiese.
« Più tardi. Comunque sono quasi le sette, che facciamo? »
« Forse è meglio tornare a casa, così comincio a preparare da mangiare »
« Cosa mi cucini di buono? » suonava un po' strana quella frase, sembrava sua moglie.
« Lo vedrai, è una sorpresa »
« Uffa, io odio le sorprese »
« Non è vero: ti piacciono in realtà. Dici che le odi solo perché sei troppo curiosa e non vuoi aspettare »
Ichigo lo guardò stupefatta: « E tu come fai a saperlo? »
« Comincio a conoscerti bene » le rivolse un sorriso e poi si mise a mettere a posto le cose nel borsone. Ichigo era ancora sbalordita, non capiva come facesse a sapere quella cosa. Non l'aveva mai detto a nessuno, diceva sempre che odiava le sorprese. Non l'aveva detto neanche a Mark che in realtà le piacevano, ma dopotutto lei non l'aveva detto nemmeno a Ryan, eppure lui l'aveva capito lo stesso. Ryan andava sempre oltre quello che lei voleva far credere, la guardava dall'interno. Mark no, si limitava a guardare all'esterno quello che lei voleva che gli altri vedessero. Non era sicura che questa fosse una bella cosa. Forse Mark era superficiale.
« Devo fare sempre tutto da solo? » si lamentò Ryan, interrompendo il flusso dei pensieri di Ichigo « Mi potresti aiutare, invece di stare lì a fare la bella statuina »
« Certo, scusa » Ichigo si alzò e piegò il suo asciugamano, per poi passarlo a Ryan.
« Tieni i tuoi vestiti » disse lui, prendendo gli indumenti appallottolati vicino alla riva e porgendoglieli.
« Ma sono ancora bagnati » osservò Ichigo.
« Temo che dovrai indossarli lo stesso, a meno che tu non voglia andare per strada in slip e reggiseno » le disse Ryan mentre si infilava i pantaloni. Ichigo sbuffò e si cominciò a vestire.
 
« Io mi faccio una doccia veloce e poi vado a cucinare. Mi raccomando, non venire giù finché non ti chiamo io! » disse Ryan, fermo davanti alla sua porta.
« Va bene! Ma non farmi aspettare troppo! » Ichigo gli strizzò l'occhio e si allontanò, per poi scomparire dietro alla sua porta.
« Ah, Ichigo, un'altra cosa! »
La porta si aprì e Ryan vide spuntare il visino sorridente di Ichigo.
« Che c'è? » chiese.
« Stasera, ti dispiace vestirti abbastanza elegante? È un'occasione importante » le strizzò l'occhio.
« O-ok » Ichigo richiuse la porta.





Salve ragassuoli :D Finalmente sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo, scusate il ritardo! >.< In teoria non pensavo di aggiornare oggi visto che non avevo ancora finito...perchè mi manca ancora il post-cena e io volevo fare un intero capitolo sia con le grotte che con la cena...però altrimenti veniva troppo lungo, allora ho deciso di spezzarlo ulteriormente! Se ci avessi pensato prima avrei aggiornato qualche giorno fa, scusate! Però probabilmente domani pubblicherò il nuovo capitolo e finirà (finalmente xD) la seconda giornata!
Inoltre, scusate per la parte riflessiva quando sono alle grotte! Non era assolutamente prevista, Ryan e Ichigo si dovevano solo divertire! Il problema è che i personaggi mi stanno sfuggendo di mano, fanno tutto quello che vogliono loro >.< Io sono solo la povera scrittrice che si limita a riportare i loro pensieri e i loro comportamenti, non ho più alcuna autorità su di loro! O se ce l'ho, ne ho poca! Quindi, abbiate comprensione per me! >.<
Spero che il capitolo vi piaccia lo stesso :D Ciao!

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Capitolo 13
*** Seconda giornata, terza parte: una cena romantica ***


" Mi vuoi elegante? Ebbene, avrai la Ichigo più elegante che si possa mai immaginare! " pensò Ichigo decisa dopo essersi fatta la doccia, aprendo le ante dell'armadio. Era contenta di essersi portata alcuni vestiti da sera, sebbene avesse pensato che non le sarebbero serviti. Sapeva già anche quello che voleva indossare: un vestito rosa, con le spalline sottili, molto scollato e con un lungo spacco che avrebbe lasciato intravedere l'intera gamba sinistra fino a metà coscia. Lo indossò immediatamente e si guardò allo specchio. Non sapeva bene perché, ma quella sera voleva essere uno schianto. Prese le scarpe abbinate al vestito e si mise anche quelle, per poi guardarsi di nuovo allo specchio. Ora doveva passare al trucco, per fortuna si era portata anche quello. Decise di lasciare la pelle senza fondotinta, si limitò ad applicare solo un sottile strato di bronze powder per far sembrare il viso più abbronzato; poi si contornò gli occhi con un fine tratto di matita nera e applicò sulle ciglia un po' di mascara, così gli occhi sarebbero sembrati ancora più grandi. Infine si fermò i capelli con due fermagli appena sopra le orecchie.
Si osservò ancora allo specchio: eccola qua la nuova Ichigo. Fece gli ultimi ritocchi e poi si sedette sul letto, attenta a non stropicciare il vestito, per aspettare che Ryan la chiamasse.
 
Non appena sentì bussare alla porta scattò in piedi.
« Apri, Ichigo, giù è tutto pronto! »
Ichigo deglutì: non è che aveva esagerato? Ma ora non c'era tempo per i ripensamenti! Aprì la porta e si trovò davanti Ryan in giacca e cravatta: indossava un paio di pantaloni neri di stoffa fine, una camicia bianca abbottonata quasi fino in cima e una cravatta blu scuro. Era strano vederlo così, ma Ichigo dovette ammettere che non era niente male.
Anche lui si concesse un momento per osservarla e fu l'errore più grande della sua vita: se prima la considerava bella, adesso Ichigo era a dir poco bellissima. Quando le aveva detto di vestirsi elegante non aveva pensato che sarebbe stata così elegante e così...tremendamente sexy.
" Controllati, Ryan " pensò tra sé e sé. Ma quella situazione era alquanto imbarazzante: uno davanti all'altra che si fissavano soltanto perché avevano entrambi perso le parole. Perché doveva toccare sempre a lui parlare per primo?
« Sei molto bella, Ichigo » riuscì a dire alla fine. Lei arrossì e sussurrò un 'grazie' appena percepibile.
« Vogliamo andare? » chiese ancora Ryan e Ichigo annuì. Lui la prese sotto braccio e insieme si avviarono verso la sala da pranzo. Ryan aveva cercato di ricreare un po' l'ambiente di un ristorante e ci era perfettamente riuscito: adesso la sala da pranzo sembrava il separé di un ristorante di lusso. La tavola nel mezzo della stanza era coperta da una tovaglia bianca con intrecci dorati sui bordi, i bicchieri e le posate erano disposti probabilmente secondo una precisa regola del galateo e al centro torreggiava un maestoso candelabro a cinque braccia. Ichigo capì immediatamente che avrebbero  dovuto cenare a lume di candela. Difatti Ryan spense la luce elettrica non appena entrarono, poi si diresse velocemente verso il tavolo e spostò una sedia.
« Prego, si accomodi, signorina » le disse con un sorriso, indicando la sedia.
Ichigo esitò un momento, poi si avvicinò alla sedia con passi incerti e si sedette.
« Grazie »
« Io devo fare anche da cameriere, quindi ti devo lasciare un attimo qua. Arrivo subito » le sorrise di nuovo ed entrò nella stanza adiacente, la cucina. Dopo poco tornò portando un vassoio, che posò sul tavolo, dopodiché si sedette di fronte a Ichigo. Sopra al vassoio che aveva portato c’erano delle invitanti bruschette con pomodorini e basilico.
« Prego, assaggia pure » la incoraggiò Ryan. Ichigo allungò una mano, ne prese una e le diede un morso. Era buonissima. Croccante, calda e molto saporita.
« Com’è? » Ryan aspettava il suo giudizio, prima di poter cominciare a mangiare.
« E’ squisita! » Ichigo non trovava le parole per descriverle.
« Dici sul serio? » per un attimo Ryan parve davvero compiaciuto, poi riprese la sua solita aria indifferente « Vabbè, anche le bruschette non sono niente, aspetta il resto! »
Finiti gli antipasti, Ryan portò in tavola il primo: tagliolini al limone.
« Pasta? » si meravigliò Ichigo.
« Sì, è una ricetta italiana » spiegò Ryan « Spero che ti piaccia »
Anche i tagliolini, come le bruschette, erano buonissimi, e così anche il secondo, che consisteva in orata con patate al forno. Ma la parte migliore, almeno per i gusti di Ichigo, fu il dolce. Appena arrivarono in tavola due graziose coppette contenenti mousse di cioccolato bianco con crema di fragole, infatti, le si illuminarono gli occhi.
« I dolci in particolare sono la mia specialità » disse Ryan vedendo l'espressione di Ichigo « Adoro cucinarli quasi quanto tu adori mangiarli »
« Ah ah molto spiritoso » Ichigo, però, non fece troppo caso alla battutina del ragazzo, intenta com'era ad ammirare quel dolce che sembrava una vera e propria opera d'arte.
« Puoi mangiarlo, Ichigo, è commestibile » le disse Ryan ridendo. Non pensava che si sarebbe divertito così tanto!
« Ma è un peccato! È così...bello! » rispose Ichigo continuando ad ammirare la coppetta che aveva davanti. Ryan scoppiò di nuovo a ridere e, prendendo una cucchiaiata della sua mousse, disse:
« Be', se non ti spiace io comincio a mangiarlo! »
Mise in bocca il cucchiaio e poi mugolò: « Mmm, non sai cosa ti perdi! »
Ichigo lo guardò gustare il dolce per un po', ma le venne presto l'acquolina in bocca; prese il cucchiaino, ma non era ancora decisa se rovinare o no quel bellissimo dolce.
« Nooo, che hai fatto??? » urlò quando Ryan prese la sua mano e fece sì che il cucchiaio che teneva in mano entrasse nella mousse.
« Avanti, Ichigo, mangialo! Se ti piacerà, te ne farò quanti vorrai! » le disse Ryan.
A questo lei non aveva pensato, ma si accorse improvvisamente di quanto era dovuta sembrare stupida: ovviamente quella non era l'unica mousse esistente sulla faccia della Terra, se ne potevano fare tante altre! Prima di distruggerla oltre, però, volle essere rassicurata: « Davvero me ne farai delle altre? »
« Certo! Ma anche torte, bignè, quello che vuoi! »
Incoraggiata da questa idea, si portò il cucchiaino alla bocca e assaporò quella delizia. Era la cosa più buona che avesse mai mangiato!
« Ryan, è buonissima! » in teoria avrebbe voluto gustarsela, ma sappiamo come è fatta Ichigo, no? Una cucchiaiata tirava l'altra e in poco tempo la coppetta fu completamente vuota. Ryan, che aveva finito prima di lei, era rimasto a guardarla divertito e compiaciuto.
« Allora, Ichigo, uno a zero per me? »
« Eh? »
« Ti è piaciuta la cena, no? »
« Tantissimo! Non devi essere così modesto, Ryan, potresti benissimo essere uno chef! »
Lui sorrise, gli piacevano i complimenti di Ichigo. E poi aveva incassato un punto e ora poteva considerarsi, in un certo senso, in vantaggio su Mark.
« Vuoi ancora qualcosa? » le chiese.
« No, grazie, sono pienissima! »
« Brindiamo? » Ryan aveva portato due flûte e una bottiglia di champagne.
« Perché? »
« A parte mia zia, nessuno aveva mai mangiato qualcosa cucinato da me e, visto che sembra sia stato tutto di tuo gradimento, vorrei brindare. Che ne dici? »
« Ehm... » Ichigo era combattuta: da una parte non voleva deluderlo così, ma dall'altra aveva paura di bere, dato che reggeva poco, molto poco, l'alcol.
« Allora? Non tanto, un goccio! Non dirmi che non reggi neanche mezzo bicchiere di champagne? ». Ryan aveva colto in pieno, ma Ichigo non l'avrebbe mai ammesso.
« Ma certo, lo reggo benissimo, anzi » disse con aria di superiorità.
« Va bene, ecco il tuo bicchiere »
« Ehm, basta così grazie... Basta! » Ichigo osservava con orrore Ryan che le stava riempiendo tutto il bicchiere.
« Ma tanto hai detto che lo reggi benissimo! »
« Giusto » adesso non poteva rimangiarsi le parole.
" Su, Ichigo, è solo un po' di champagne! Basta che ti concentri e riuscirai a rimanere lucida. Non preoccuparti. Concentrati "
« Cin cin » disse Ryan allegro.
« Cin cin » disse di rimando Ichigo, poco convinta.
Osservò il bicchiere. " Concentrati ". Osservò Ryan che stava aspettando. " Concentrati ". Portò il bicchiere alla bocca. " Concentrati ". Il liquido dorato percorse la sua bocca e, non appena arrivò in gola, Ichigo sentì un intenso calore e un lieve giramento di testa.
" Non è niente, Ichigo, tranquilla. Ora manda giù il resto e poi sarà tutto finito " dopo questi pensieri, ingoiò tutto d'un fiato l'intero contenuto del bicchiere. Mai fatto niente di più sbagliato, forse era meglio sorseggiarlo pian piano.
« Wow, Ichigo, ti piace proprio! Ne vuoi ancora? » le chiese gentilmente Ryan.
« No, no, grazie... » ma lui stava già versando altro champagne nel suo bicchiere.
« Non fare complimenti » Ryan continuava a sorridere, ignaro dell'effetto che le faceva l'alcol.
« No... » Ichigo deglutì e prese di nuovo il bicchiere. Questa volta doveva provare a piccoli sorsi. E così fece, ma ogni volta che ne mandava giù un po' si sentiva la testa sempre più strana. Però lo champagne era davvero buono.
« Me ne dai ancora un po'? » si sorprese a chiedere.
" No, Ichigo, cosa fai? Devi combattere, devi resistere "
« Anzi, no, a dir la verità non ne voglio più » Ichigo ritrasse in fretta il bicchiere prima che Ryan versasse altro champagne. « Però, magari, un goccino...»
« Ichigo, stai bene? » le chiese Ryan, notando che stava praticamente parlando da sola.
« Certo che sto bene, come dovrei stare? » le sfuggì un risolino isterico e cercò di distogliere da lei l'attenzione di Ryan: « Mi versi altro champagne? »
« Sicura? »
« Certo che sono sicura! So quello che faccio, Ryan, non sono una bambina »
« È che hai già gli occhi lucidi e non sembri molto sobria. Forse non è il caso che tu beva altro champagne »
« Ma che stai blaterando? Mica sono ubriaca! Dammi la bottiglia! Guarda che io lo reggo benissimo l'alcol! Una volta sono andata con Mark e alcune mie amiche ad una festa e... » gli rispose Ichigo, non rendendosi conto che era lei che stava blaterando, di certo non Ryan.
« No, Ichigo, non credo sia una buona idea » le disse lui tentando di fermarla, ma ormai Ichigo aveva già messo le mani sulla bottiglia e beveva dell'altro champagne, mentre continuava a raccontare quella storia di cui Ryan aveva già perso il filo.
« Non credi anche tu che sia stato molto divertente? » gli chiese per concludere.
« Sì, davvero molto divertente » rispose Ryan, pur non sapendo a cosa la ragazza si stesse riferendo « Ora sarà meglio andare a dormire »
« Hai già sonno? » si meravigliò lei.
« No, tu hai sonno e ora andrai a letto » Ryan le prese una mano per cercare di farla alzare.
« Io non ho sonno e voglio rimanere ancora qui » rispose cocciuta Ichigo, dopo aver mandato giù un altro bicchiere di champagne.
« Ichigo, non costringermi a portarti su con la forza! » Ryan ora sembrava quasi arrabbiato.
« Oh, ma perché ti comporti così, Ryan? Non sei per niente divertente, lo sai? Su, bevi un po' di questa bevanda divina! » disse con un sorriso da ebete sul viso e con la bottiglia in mano.
« Sì, grazie » Ryan prese la bottiglia e la posò sul tavolo lontano dalla ragazza « Ora vieni con me »
Ichigo si arrese e si alzò, ma si accorse con stupore di non riuscire a reggersi in piedi. Barcollò per un momento, poi cadde in avanti, cogliendo impreparato Ryan, che finì per terra con lei. Ichigo, sopra di lui, scoppiò a ridere come una scema, mentre Ryan si prese qualche secondo per riprendersi dal colpo e capire la nuova situazione.
« Pesantuccia, eh? » le disse.
« Sei un cafone, Ryan » Ichigo provò a dargli un pugno, ma le forze le mancarono e cadde completamente distesa su di lui.
« Ti vuoi alzare? » disse lui, spazientito e anche un po' imbarazzato. Tutto questo non era previsto.
« Non credo di averne la forza. E poi si sta così bene qui per terra » rispose Ichigo sorniona, strusciandosi su Ryan.
Da parte sua, lui doveva assolutamente riprendere il controllo della situazione, avere Ichigo così attaccata a lui non gli faceva bene e lo sapeva.
« Io sono per terra, tu sei sopra di me! »
Ichigo scoppiò di nuovo a ridere.
« Ora sì che sei divertente, tesoro! » gli soffiò sul viso.
« Ichigo... » provò a protestare Ryan.
« Oh, oh, evento straordinario! L'impassibile Ryan Shirogane questa volta è arrossito! » disse Ichigo, continuando a ridere.
« Ma cosa stai dicendo, Ichigo? » disse Ryan cercando di allontanarla, sapendo benissimo che probabilmente era arrossito sul serio.
« Perché mi vuoi mandare via? » chiese lei, poggiando la testa sul petto di lui « Io sto benissimo qui »
« Perché potrebbe mettersi molto male per te » la minacciò Ryan e, purtroppo, diceva sul serio: non sapeva quanto sarebbe riuscito a controllarsi ancora. Se non se la toglieva subito di dosso, non avrebbe resistito di certo.
« Mettersi male? In che senso? » chiese Ichigo nella sua ingenuità, accentuata dal troppo alcol che aveva bevuto. Si avvicinò di nuovo al viso di Ryan, che alzò le braccia per prendere quello della ragazza tra le sue mani.
« Se vuoi te lo dimostro subito » disse, avvicinandosi pian piano al viso di Ichigo. Ok, non ce la faceva più a resistere, aveva perso il controllo, ma il profumo di Ichigo, non del tutto coperto dall'odore di alcol che emanava, era troppo inebriante per lui. Inoltre quella sera Ichigo era così sexy, e ora, a peggiorare le cose, si trovava a cavalcioni su di lui. Ormai mancava poco perché le loro labbra si unissero in un bacio...ma all'improvviso il rumore delle chiavi che entravano nella serratura della porta di casa lo fecero tornare in se stesso.
« Ichigo, alzati, non puoi rimanere qui »
« Perché? Pensavo volessi baciarmi »
« Sì...cioè no! E comunque a te non sarebbe dispiaciuto! »
« Ma io sono fidanzata »
« Ancora con questa storia! Ma adesso non è importante, alzati! I tuoi genitori non devono assolutamente trovarci così! Tuo padre mi ucciderà »
Senza aspettare una sua risposta, Ryan si alzò a sedere e si tolse bruscamente Ichigo di dosso.
« Ahia! Ma non lo sai che non si trattano così le raga... » cominciò a protestare lei, ma si interruppe quando Ryan le poggiò un dito sulle labbra.
« Shhh! » le sussurrò « Mi farò perdonare, ma adesso stai zitta e vieni su in silenzio con me »
« Uffa e va bene » acconsentì Ichigo, con il tono di una bambina.
« Shh! »
Ryan la prese per mano e la aiutò ad alzarsi, poi uscì silenziosamente dalla stanza e percorse con passi furtivi il corridoio, seguito da Ichigo.
« Cos'è, un nuovo gioco? » chiese lei divertita.
Lui si voltò verso di lei e, nella penombra, Ichigo riuscì a scorgere sul suo viso un'espressione spazientita.
« Se non sei capace di parlare a bassa voce, stai zitta! » le urlò in un sussurro.
« Ma perché? » volle sapere lei.
« I tuoi genitori non devono vederti così, dobbiamo fare finta che tu stia dormendo. E adesso basta parlare, vieni su. In silenzio » la ammonì.
Sentì le voci di Kaomi, Sakura e Shintaro che probabilmente, e fortunatamente per loro, si erano fermati a parlare nell'ingresso. Una volta superate le scale potevano sentirsi al sicuro, ma Ichigo non sembrava in grado di camminare da sola, figurati a salire gli scalini.
« Uffa, mi toccherà portarti in braccio » disse ai piedi delle scale.
« Sììì, che divertente! » urlò Ichigo battendo le mani.
« Ma ci vuoi stare zitta? »
« Non ne ho voglia, non è divertente »
« Se non ti decidi tu, ti farò stare in silenzio io! Conosco un modo infallibile per zittire le ragazze troppo petulanti! »
« Io non sono petulante! E comunque non riuscirai a farmi stare zitta se non voglio! » ribatté Ichigo testarda.
« Ah no? Vuoi provare? » la sfidò lui.
« Tanto non riuscirai a zittirmi, ne sono più che sicura! Questo metodo non esiste e se esiste su di me non funz... »
Ma Ryan aveva ragione, il suo sistema funzionava alla perfezione: Ichigo si zittì immediatamente non appena Ryan le intrappolò le labbra in un feroce bacio. Questa volta, però, lui non poteva lasciarsi trasportare, doveva cogliere l'occasione al volo. Continuando a baciarla, la prese in braccio e provò a salire sul primo scalino. No, così non sarebbe riuscito a salire. Staccò le sue labbra da quelle di Ichigo, le sussurrò un « Zitta! » e salì il più in fretta possibile le scale. Ichigo non si era ancora ripresa dalla sorpresa, perciò rimase zitta e Ryan riuscì a farla sdraiare sul suo letto senza altri contrattempi.
« Hai visto che il mio metodo funziona? » le disse Ryan soddisfatto, sedendosi sul letto accanto a lei.
« Mmmm » mugolò lei, con gli occhi chiusi.
Ryan la osservò e poi cominciò ad accarezzarle una guancia. Era così tenera.
« Dovresti cambiarti, Ichigo. E struccarti » le disse.
« Mmmm » mugolò ancora lei, in trance.
« Dai, ti aiuterò io »
« Coooosa? » Ichigo si alzò a sedere, imbarazzatissima.
Ryan la guardò per qualche momento senza capire, poi disse: « Non a cambiarti! A struccarti! Per cambiarti basta che ti togli il vestito e quello riesci a farlo benissimo da sola! »
Ichigo si rilassò un po'.
« Dai, vieni, vedrai che dopo esserti sciacquata con dell’acqua fresca starai un po' meglio » così dicendo, Ryan la aiutò a mettersi in piedi e a camminare fino al bagno.
« Mi gira un po' la testa » disse Ichigo, sedendosi su uno sgabello davanti allo specchio.
« Ichigo, collabora, non sono esperto di queste cose! Cosa devo prendere? »
« Hmm...lo struccante...e del cotone »
« Ok e...dove li trovo? »
Ichigo alzò un braccio e indicò un mobiletto con un dito.
« Qui? » chiese Ryan e, aprendolo, vi trovò dentro il cotone e una specie di bottiglietta che poteva essere lo struccante.
« Questi? » chiese porgendoglieli. Ichigo fece di sì con la testa e cominciò stancamente a struccarsi. Ryan sembrava spazientito dalla sua lentezza. O forse da lei in generale, Ichigo non lo sapeva. Quando ebbe finito, Ryan la aiutò di nuovo ad alzarsi e a lavarsi la faccia.
« Ti senti un po' meglio? » le chiese, un po' troppo bruscamente.
Ichigo annuì timidamente e Ryan aggiunse: « Ok, ora io vado giù di sotto. Tu togliti quel vestito e mettiti subito a letto, chiaro? » si voltò e si allontanò.
« Ryan?  » lo chiamò Ichigo, ferma sulla porta del bagno. Era finalmente riuscita a riprendere un po' di lucidità.
Lui si voltò. « Che c'è? » le chiese. Sembrava impaziente di andarsene, forse non la sopportava più.
« Sei arrabbiato con me? » riuscì a chiedere lei.
Ryan la fissò stupito per istanti che a lei parvero interminabili. Lei era così bella, anche se assonnata, intontita dall'alcol e con i capelli in disordine. Poi, con un'espressione più dolce, Ryan si avvicinò a lei e le prese il viso tra le mani.
« No, tesoro. Perché pensi che lo sia? » le sussurrò.
« Perché ti comportavi in modo duro e sbrigativo » spiegò lei, guardandolo negli occhi.
« È che adesso devo andare giù a dare una spiegazione ai tuoi. Meno sarei stato qui, meno loro si sarebbero insospettiti. Sono preoccupato per ciò che dirà tuo padre »
« Ah. Ma non preoccuparti per mio padre, lui minaccia sempre tutti, è fatto così ».
Ryan era contento che Ichigo cercasse di tranquillizzarlo, perché forse voleva dire che un po' ci teneva a lui.
« Va bene, ma devo dargli comunque una spiegazione. Ora vai a dormire. Buonanotte » le disse con la voce più dolce che un ragazzo possa avere. Le diede un bacio a fior di labbra e andò verso la porta.
« Ah, comunque » disse poi, voltandosi verso Ichigo che era ancora ferma sulla soglia del bagno « Eri molto sexy questa sera »
Le strizzò l'occhio e poi scomparve dietro la porta.
 
Bene, ora doveva solo affrontare i suoi genitori e poi la serata sarebbe finalmente finita. Si sentiva stremato.
Andò in camera sua e si sciacquò i capelli con l'acqua del lavandino, indossò dei jeans e una semplice maglietta e poi scese al piano di sotto.
« Ah, eccoti, Ryan! È da un po' che vi chiamiamo » disse Kaomi appena lo vide.
« Scusa, zia, mi sono fatto una doccia e non ho sentito » mentì Ryan, mostrando i capelli bagnati.
« Ichigo? » chiese Sakura, non vedendo arrivare sua figlia.
« Dopo che abbiamo mangiato le è venuto sonno ed è andata subito a letto. Starà dormendo adesso » spiegò Ryan.
« Ah, va bene » Sakura sembrava chiedergli « Com'è andata? »
« Tutto bene! Alle grotte si è divertita e ovviamente la cena era ottima! Sono un po' stanco anche io, andrò a letto. La tavola lasciala così, zia, metterò tutto a posto domani mattina » disse Ryan con fare sbrigativo. Non vedeva l'ora di andarsene e di sottrarsi allo sguardo inquisitore del padre di Ichigo.
« Va bene, buonanotte! » gli risposero tutti e lui se ne andò.
« È stata una bella serata, grazie » disse Kaomi a Sakura e Shintaro « Sono un po' stanca anche io, vado a letto! Buonanotte! »
Kaomi scomparve nel corridoio buio e i genitori di Ichigo rimasero soli.
« Andiamo a dormire anche noi, caro? » chiese Sakura.
« Sì » Shintaro sembrava immerso nei suoi pensieri « Sakura? »
« Sì, caro? »
« Ma è davvero il caso che lasciamo Ichigo così tanto tempo da sola con quel ragazzo? »




Come vi avevo promesso, ecco il nuovo capitolo! :D Spero che vi piaccia! In teoria la sbronza di Ichigo era prevista per la giornata successiva, ma, come vi ho già detto, non riesco più a controllare i personaggi! E comunque sta meglio in questo capitolo ;)
Spero di riuscire a terminare presto anche l'altro, ma purtroppo non so se avrò molto tempo! Ho cominciato i compiti della vacanze (che torturaaaa -.-'), domani devo andare a sentire l'esame di mia sorella e dopodomani sarò dai miei zii! Ma cercherò qualche ritaglio di tempo per scrivere!
Volevo ringraziare damn_emo_angel che mi sta incoraggiando tantissimo! E poi ovviamente rekuchan, anche se adesso non può leggere! Poi tutti i nuovi recensori, ma anche quelli che leggono soltanto!

ciao baci :D

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Capitolo 14
*** Terzo giorno, prima parte: alba sul mare ***


« Ichigo? Ichigo! Ichigo, svegliati! »
Ichigo si sentì scrollare tutta e si svegliò di soprassalto.
« Che c'è? Che succede? C'è un terremoto? Dobbiamo scappare! » urlò, cacciando via il lenzuolo con cui era coperta.
« Ma quale terremoto! Smettila, Ichigo, sono io! » le disse Ryan, fermandola con una mano.
« Ah, quindi siamo al sicuro? » chiese lei sospettosa.
« Certo che siamo al sicuro! Come sei catastrofica! »
Solo in quel momento Ichigo si rese conto della situazione: era mattina presto, Ryan era in camera sua e lei, nella foga di scappare, si era tolta il lenzuolo lasciando così il suo corpo completamente scoperto agli occhi del ragazzo; la sera prima, infatti, non aveva avuto la forza di indossare il pigiama e si era messa a letto in slip e reggiseno. Va bene che Ryan l'aveva già vista così il giorno prima, ma adesso era diverso, lui era in camera sua! Cercando di nascondere il rossore che le aveva imporporato le guance, si tirò di nuovo addosso il lenzuolo.
« Tu! » disse poi, puntando contro Ryan un dito accusatore « Cosa ci fai qui? Sono più che sicura di aver chiuso la porta a chiave ieri sera! »
« Come fai a ricordarti di una cosa del genere, se a malapena ieri sera sapevi chi fossi?! » le rispose Ryan ridendo.
Ichigo non ricordava granché della serata precedente, ma verso la fine era riuscita a impossessarsi di nuovo di un po' di lucidità e si ricordava benissimo di aver chiuso la porta a chiave.
« Alla fine ero lucida, me lo ricordo benissimo » disse lei, guardando con fare sospetto l' 'imputato'. Cercò di non lasciare intravedere la sua indecisione: da una parte pensava di avere ragione, ma dall'altra cosa si aspettava? Che Ryan avesse le capacità di un ladro e avesse scassinato la sua serratura con un piede di porco? O che fosse entrato dalla finestra scalando la parete con delle ventose, vestito completamente di nero per confondersi nella notte? Lo guardò. Non era vestito di nero. Erano ipotesi decisamente assurde.
« E va bene, mi hai beccato » ammise Ryan, e le mostrò una chiave « La vedi questa? Ebbene, questa è la chiave della cassettiera nel salotto al piano di sotto, ma apre benissimo anche la porta della tua stanza. Conosco questa casa come le mie tasche, ci vengo da quando ero piccolo »
Ichigo, non perdendo la sua aria da detective, gli chiese: « Va bene, mi hai spiegato come hai fatto a entrare. Ora saresti così gentile da dirmi perché ti sei dato la pena di fare questa cosa così ingegnosa? »
« Per svegliarti » spiegò Ryan.
« Grazie, fin qua c'ero arrivata. Bussare no, eh? »
« Ichigo, non ti svegli se squilla il cellulare sul tuo comodino, non ti svegli se una persona ti parla a cinque centimetri di distanza e vorresti farmi credere che ti svegli solo sentendo bussare alla porta? »
Ichigo ignorò la domanda e chiese: « Cosa vuol dire che non mi sveglio se uno mi parla a cinque centimetri di distanza? »
« Che è già da un po' che provo a svegliarti, tesoro, ma solo quando ho iniziato a scrollarti ho ottenuto i risultati desiderati. Devi avere un sonno davvero molto profondo, mia cara »
Inizialmente Ichigo si chiese il perché di quegli appellativi che Ryan stava usando per riferirsi a lei, poi fece caso a ciò che aveva detto e soprattutto al tono, quasi irrisorio, con cui aveva parlato di lei.
« Non è mica una brutta cosa! » si difese.
« No, non ho mai detto questo! »
« Però l'hai pensato »
« No »
« Sì, invece! Perché l'hai detto come se mi stessi prendendo in giro! »
« Quello sì, devo ammetterlo. Ma non perché sia una cosa brutta, solo perché sei una ragazza fuori dal comune »
Ichigo lo guardò in modo strano e lui, vedendo la sua espressione, aggiunse: « Non fraintendermi, neanche questa è una brutta cosa! Solo che lo sai...mi piace stuzzicarti, te l'ho già detto un sacco di volte »
Le rivolse un sorriso beffardo e splendido, che fece completamente calmare Ichigo.
« Comunque ho fatto bene a venire un po' prima, altrimenti ti saresti persa lo spettacolo »
« Che spettacolo? » chiese Ichigo, adesso curiosa « E poi...che ore sono? Perché è ancora tutto buio? »
« Sono le quattro e venti di mattina » rispose Ryan, ignorando la prima domanda.
« E perché mai mi vieni a svegliare così presto? » si lamentò Ichigo.
« Te l'ho detto, ti saresti persa lo spettacolo! Ora alzati e...vestiti. Ti aspetto fuori »
Ichigo arrossì di nuovo e perse il coraggio di dire qualunque cosa. Con l'enorme voglia di rimettersi a letto e ignorare Ryan, ma senza il coraggio di farlo sul serio, indossò i primi vestiti che le capitarono sotto mano e uscì. Ryan la aspettava appoggiato alla parete di fronte alla porta.
« Eccomi » si annunciò Ichigo « Cosa devo fare adesso? »
Ryan la scrutò attentamente, poi disse: « Prima di tutto, un sorriso »
Ichigo lo guardò senza capire. « Eh? »
« Non mi piace passare il mio tempo con una musona, perciò stampati in faccia uno dei tuoi bellissimi sorrisi » le spiegò.
Ichigo lo guardò ancora, poi decise di provare, ma con scarsi risultati.
« Non ce la faccio, Ryan, ho troppo sonno! Odio svegliarmi presto! » si scusò.
« Lo so, Ichigo, ma era davvero indispensabile! E poi credimi, ne vale la pena! Ora vieni con me »
Senza aspettare risposta, la prese per mano e la trascinò per il corridoio.
« Ma mi vuoi dire almeno dove mi stai portando? » gli chiese Ichigo, cercando di stare al passo spedito del ragazzo.
« Hai mai visto sorgere il sole sul mare? » le chiese lui, continuando a camminare.
« No » disse Ichigo. In tutta sincerità non era sicura di aver mai visto un qualunque tipo di alba, né sul mare, né in montagna, né in città, né da qualunque altra parte « Perché? »
« Ti ho fatto svegliare alle quattro di mattina e ti sto portando sulla spiaggia, secondo te perché? »
« Mi vuoi fare vedere l'alba sul mare? » chiese Ichigo, e le si illuminò il viso.
« Perspicace la ragazza» disse Ryan, guardandola divertito.
« Wow, che bello! È così romantico! » disse Ichigo con aria sognante, poi si accorse di ciò che aveva detto « Cioè, non volevo dire romantico...volevo dire...ehm... » perché con lui riusciva a fare sempre brutte figure?
« Volevi dire proprio romantico, invece. Per tutte le ragazze l'alba o il tramonto sono romantici, con qualunque persona si trovino » la rassicurò Ryan e Ichigo lo ringraziò silenziosamente, perché riusciva sempre a capirla. Erano ormai arrivati in spiaggia, ma era ancora buio.
« Manca ancora un po', che ne dici di fare una passeggiata? » propose Ryan. Ichigo annuì, Ryan si tolse le scarpe e lei fece lo stesso: era bello camminare sulla sabbia fresca. Quella vacanza non era ancora terminata, ma Ichigo di una cosa era già certa: lì aveva fatto molte belle esperienze e non le avrebbe mai dimenticate.
« Ryan, mi dici una cosa? » chiese timidamente Ichigo, mentre camminavano fianco a fianco sul bagnasciuga, con le onde che si infrangevano sui loro piedi.
« Tutto quello che vuoi, micetta » le disse, guardando davanti a sé « Oddio, magari proprio tutto no! Ma tu chiedi lo stesso »
« Va bene » Ichigo esitò un attimo, poi si decise: « Cosa è successo di preciso ieri sera? »
Ryan la guardò e scoppiò a ridere, poi le chiese ironicamente: « Ma come, prima mi hai detto che ricordavi benissimo! »
« No...cioè sì » spiegò lei in modo piuttosto confusionario « Ricordo l'ultima parte »
« Be', si può riassumere in due parole: eri ubriaca »
« Quello lo so, ma...cosa è successo? »
« La cena è andata bene, ma appena ti ho fatto bere un po' di champagne la serata è degenerata »
Ichigo aveva un vuoto completo, ma la vaghezza di Ryan la preoccupava. Il fatto che non voleva entrare nei particolari voleva dire che aveva fatto qualcosa di strano?
« Ho fatto qualcosa? » chiese dopo un po', dopo aver racimolato tutto il suo coraggio.
« A parte cadermi addosso, voler dormire sopra di me sdraiati sul pavimento e continuare a ridere e parlare come una scema, no, non direi » le rispose Ryan.
« C-cosa? »
« Sì, hai fatto tutto da sola. Mi spiace che tu non ricordi niente, a pensarci adesso è piuttosto divertente »
« Divertente? »
« Sì, anche se ieri sera non l'avrei detto. Ma tu ti stavi divertendo molto »
Ichigo deglutì, non poteva credere di aver fatto davvero quelle cose. Cosa voleva dire che avrebbe voluto dormire su Ryan per terra? E perché lui riusciva sempre a rimanere così maledettamente tranquillo e a dire tutto con noncuranza? Rimasero in silenzio per un po', ognuno perso nei suoi pensieri, ma all'improvviso Ryan disse:
« E poi ti ho baciato »
Ichigo avvampò violentemente e si fermò di colpo.
« Mi hai...baciato? » balbettò.
Ryan si accorse che Ichigo si era fermata, perciò tornò indietro e poi disse: « Sì, ma era una necessità. Siccome non volevi stare zitta e rischiavi così di farti sentire dai tuoi genitori che erano appena tornati, ho dovuto zittirti io con questo sistema che funziona sempre »
« Baciare? »
« Certo! Sfido io, a parlare mentre un ragazzo bello come me ti sta baciando! Soprattutto con l'effetto sorpresa! Su di te, poi, ha funzionato proprio alla perfezione! »
Le fece l'occhiolino e ricominciò a camminare, mentre Ichigo, troppo imbarazzata per fare o dire qualunque cosa, rimase ferma sul posto. Poi Ryan tornò indietro, le prese il viso tra le mani e le disse:
« Comunque, a parte gli scherzi, volevo chiederti scusa »
« Chiedermi scusa? » chiese Ichigo, che aveva la mente in confusione e non capiva più niente.
« Maledizione, Ichigo, la vuoi smettere di ripetere tutto quello che dico? »
« Eh? Ah, certo, scusa, vai pure avanti »
Era decisamente meglio stare zitta, ogni volta che parlava si metteva nei pasticci.
« Sì, volevo chiederti scusa » ribadì Ryan « È un po' colpa mia se è andata così la serata, sono stato io a proporre di bere lo champagne. Sinceramente, però, non pensavo che, anche così poco, ti facesse quell'effetto »
Ichigo era indecisa se dire qualcosa o no: da una parte, aveva paura ad aprire la bocca, dall'altra, però, non poteva rimanere in silenzio a fissare Ryan. Alla fine decise di parlare.
« No, non è stata colpa tua, sono io che mi sarei dovuta moderare »
« Diciamo che la moderazione non è proprio il tuo forte »
Poi, facendola voltare verso l'orizzonte, le disse:
« Guarda, il sole inizia a sorgere »
Ryan si sedette a gambe incrociate sulla spiaggia e Ichigo si mise vicino a lui. Dopo un po' Ryan le passò un braccio sulle spalle e lei, dopo un'iniziale sussulto di sorpresa, lo lasciò fare, perché il sole aveva cominciato ad alzarsi nel cielo rosato, che si rispecchiava nel mare. Non durò molto: ben presto, infatti, il sole era pronto a far risplendere il mondo con i suoi raggi, sebbene ancora immerso in timide nuvolette rosa. Per Ichigo, comunque, rappresentava una delle cose più belle che avesse mai visto. Inoltre, vicino a lei c'era uno dei più bei ragazzi che avesse mai visto. Ichigo si sorprese a pensare ciò e a guardare intensamente Ryan, che si voltò verso di lei e le chiese:
« Ti è piaciuto? »
« Tantissimo »
I loro sguardi si erano incatenati e nessuno sembrava voler smettere di fissare l'altro. Ryan, poi, si sporse verso Ichigo chiudendo gli occhi e lei coprì la distanza tra i loro volti, per poter baciare quelle belle labbra. Non sapeva perché lo stesse facendo, forse era l'effetto post-sbornia o post-alba, ma desiderava soltanto uno dei suoi baci. Ryan inizialmente si stupì della pronta risposta di Ichigo, ma non gli dispiacque affatto. Da tenero il bacio si fece sempre più passionale, le loro labbra si muovevano perfettamente a tempo. Ichigo cadde all'indietro fino a sdraiarsi sulla spiaggia e Ryan, continuando a baciarla, si distese su di lei. Ichigo dischiuse le labbra e, così facendo, la lingua di Ryan poté prima esplorarle la bocca, poi giocare con la lingua di lei. Incoraggiato dal fatto che Ichigo non l'aveva fermato, mosse le mani sul corpo di lei. Da tanto aveva desiderato quel momento e finalmente era arrivato. Prima le posò sui suoi fianchi, per poi cominciare ad accarezzarle dolcemente la pancia. La maglietta, però, gli dava fastidio, perciò si fece strada al di sotto di quella. Al contatto diretto tra le mani di Ryan e la sua pelle, Ichigo rabbrividì, ma decise di lasciarlo fare, perché le piaceva. Le piaceva ogni cosa: la possessione con cui Ryan la baciava, le loro lingue che si muovevano, il tocco delicato ma allo stesso tempo ossessivo di lui, sentire il suo corpo caldo sopra al proprio. Avrebbe dato oro perché il tempo si fermasse in quell'istante e permettesse loro di rimanere lì per sempre. Improvvisamente le tornò in mente Mark, non si ricordava di aver mai provato tutto questo con lui. Quindi, ecco un'altra bella esperienza che avrebbe portato a casa. Perché poteva essere solo un'esperienza, niente di più. Presto Ryan avrebbe visto un'altra ragazza molto più sofisticata di lei e l'avrebbe dimenticata, era impossibile che si fosse innamorato sul serio di lei.
« Sei molto buona » disse Ryan senza neanche cercare di nascondere il respiro affannato, interrompendo quella serie infinita di baci e l'altrettanto infinito flusso di pensieri di Ichigo « Quasi quasi ti mangio »
Senza darle il tempo di reagire, lasciò una scia di baci infuocati su tutto il suo collo, fino ad arrivare alla scollatura della maglietta, dove, sebbene eccitato dal fatto che si potevano già percepire le protuberanze dei seni, si fermò. La prese per la vita, si sdraiò e la trascinò su di sé. Ichigo appoggiò il capo sul suo petto, mentre lui le accarezzava dolcemente la testa e giocava con i suoi capelli setosi. Ryan affondò la bocca tra di essi per baciarle la testa, poi disse: « Che buon profumo hai, Ichigo »
Lei rabbrividì, ma non rispose. La camicia di Ryan, non abbottonata fino in cima, lasciava intravedere una parte del suo petto muscoloso e Ichigo si ritrovò inconsciamente ad avere il forte desiderio di accarezzare quel lembo di pelle. Con le braccia tremanti, appoggiò una mano sulla sua camicia e, dopo aver compiuto una serie di movimenti circolari su di essa, la diresse verso il petto lasciato scoperto. Continuò a muovervi sopra delicatamente le dita ma quella era una parte troppo ristretta, perciò infilò la mano sotto la camicia per continuare un'esplorazione indisturbata dei suoi pettorali.
Ichigo sentì il respiro affannato di Ryan sui suoi capelli e la sua voce roca e suadente dire: « Baciami, Ichigo »
Non se lo fece ripetere due volte: senza staccare le mani dal suo petto, alzò la testa e poggiò le sue labbra su quelle del ragazzo. Ryan era emozionato e soddisfatto perché quello era il primo bacio che riceveva da lei. Inizialmente non fece niente, le lasciò fare quello che voleva, ma quando Ichigo cominciò a protestare dandogli dei piccoli morsi sul labbro inferiore, le cinse la vita, la strinse con forte passione, accarezzandole la schiena da sotto la maglietta, e approfondì il bacio.
Il loro ardore venne interrotto da una voce in lontananza che urlava: « Ichigo, dove sei? »
« È mio padre » sussurrò Ichigo, chiedendosi se quella fosse la prima volta che la voce la chiamava o se le urla continuassero già da un po' e lei, presa com'era da Ryan, non se ne fosse accorta.
« Cosa? Alziamoci, è meglio se non ci vede così » disse Ryan, improvvisamente agitato.
« L'unica persona che Ryan Shirogane teme è Shintaro Momomiya? » chiese per alleggerire la tensione Ichigo che, già in piedi, si stava togliendo i granellini di sabbia dai vestiti.
« Non è che ho paura di lui » rispose Ryan « Temo solo che non mi permetta più di passare del tempo con te »
Le diede un bacio a fior di labbra, indossò le scarpe e si allontanò. Ichigo fece lo stesso e si incamminò anche lei verso la villa estiva degli Shirogane, mantenendosi a distanza da Ryan. Sulla porta d'ingresso trovò suo padre che guardava Ryan in malo modo e batteva ansiosamente il piede per terra.
« Dov'eri, signorina? » le chiese, puntando lo sguardo su di lei « Ti ho cercato in tutta la casa, ma non c'eri »
« Ovvio, ero sulla spiaggia » rispose Ichigo. Da dove le veniva tutto quel coraggio? Che Ryan gliene avesse trasmesso un po' del suo attraverso i baci?
« Con lui? » chiese ancora il padre con voce autoritaria, indicando Ryan con un lieve cenno della testa, ma senza staccare gli occhi da sua figlia. Ichigo si sentiva troppo osservata: Shintaro la guardava fin troppo insistentemente con lo sguardo di padre geloso, mentre Ryan, appoggiato a braccia incrociate allo stipite della porta, la fissava con i suoi impassibili occhi di ghiaccio. Ichigo, però, riusciva a vedere in essi e nell'espressione del ragazzo un po' di incoraggiamento.
« Sì, con Ryan » rispose finalmente, sottolineando bene il nome; non capiva perché il padre lo chiamasse sempre 'quel ragazzo' o 'lui', invece di utilizzare il nome proprio.
« Ryan è stato così gentile da farmi vivere un'esperienza unica: vedere l'alba sul mare. In città non sarebbe stato così bello » continuò lei, cercando di tenere la testa alta.
Shintaro continuò a fissarla alla ricerca di una frase dispotica e memorabile da dirle, ma si intromise Sakura che, passando nell'ingresso, si era accorta di quella 'piccola riunione familiare' ed era arrivata in tempo per sentire le ultime parole pronunciate da Ichigo.
« L'alba sul mare? Oh, Ryan, come sei stato carino a fare questa cosa per la nostra Ichigo! » urlò, precipitandosi ad abbracciare e lodare Ryan con il suo grande entusiasmo « Deve essere stata un'esperienza unica che non le ricapiterà più nella vita! »
Ryan sorrise al sentire quelle benevole esagerazioni e si sentì in dovere di parlare.
« È per questo che ho deciso di svegliarla presto e di portarla in spiaggia » disse.
« E hai fatto proprio bene! Sei un ragazzo adorabile, Ryan! Ma adesso andate a cambiarvi, cari, avete i vestiti un po' sporchi di sabbia »
Ryan scomparve dietro la porta e Ichigo lo seguì in fretta, ma, quando passò accanto a Sakura, le sussurrò: « Grazie, ma' »
Shintaro attese che i ragazzi se ne fossero andati, poi disse a sua moglie in tono severo: « Perché non mi hai lasciato finire di fare la ramanzina a Ichigo? Deve imparare che non può scomparire così tutte le volte che vuole! »
« Ma dove vuoi che vada, caro? Non c'è bisogno che ti preoccupi così! » gli rispose Sakura, poi, vedendo la faccia pensosa del marito, aggiunse: « Lo so che è difficile, caro, ma devi accettare il fatto che nostra figlia sta crescendo. Non è più una bambina e ha bisogno di farsi le sue esperienze senza che noi ci intromettiamo troppo »

Nel frattempo Ryan e Ichigo, incuranti delle parole di Shintaro, salivano insieme le scale, in un silenzio non pesante e pieno di parole. Ryan le cinse la vita con la mano e la avvicinò a sé e in questo modo arrivarono davanti alla sua porta, dove si salutarono con un timido bacio a fior di labbra, che sembrava strano dopo quelli passionali che si erano scambiati proprio quella stessa mattina.




Salve a tutti! Scusate il ritardo con cui ho aggiunto questo nuovo capitolo, ma ho avuto davvero un sacco di cose da fare! Spero comunque che il capitolo sia di vostro gradimento! :D
Finalmente tra Ryan e Ichigo sta succedendo qualcosa di più, ma questo è solo l'inizio! Continuate a seguirmi ^___^
Il nuovo capitolo arriverà a breve! :D

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Capitolo 15
*** Terzo giorno, seconda parte: il litigio ***


Ichigo si buttò sul letto, stravolta da quell'improvvisa ondata di emozioni. Non aveva mai provato niente del genere con Mark, per lei era tutto nuovo, adesso per la prima volta si sentiva scoppiare dentro, Ryan era un ragazzo tutto da scoprire: simpatico ,ironico, dolce e, a complicare le cose, anche terribilmente bello. Ichigo provò ad affiancare nella sua mente i volti dei due ragazzi, da una parte quello di Mark e dall'altra quello di Ryan. Non c'era confronto: Ryan era indubbiamente più bello di Mark. Ma questo non voleva dire niente, giusto? Non poteva fermarsi solo alla bellezza, perciò cercò di guardare all'interno. Il viso di Mark ispirava fiducia e, con il suo solito sorriso e i profondi occhi scuri, irradiava dolcezza e voglia di stargli vicino; dal volto di Ryan, invece, sembrava trasparire soltanto durezza e impassibilità, accentuata dai freddi occhi color ghiaccio. Ma Ichigo sapeva che quella era solo la prima impressione, con Ryan non ci si poteva fermare lì, bisognava conoscerlo e passare del tempo insieme a lui. Immediatamente, al volto di un Ryan impassibile si sovrappose quello di un Ryan ilare, con le labbra perfette piegate in uno dei suoi splendidi sorrisi che ultimamente le venivano concessi spesso, e con una certa dolcezza mischiata a amichevole ironia nei suoi occhi splendenti.
Drin driiin
Si parla del diavolo e spuntano le corna: sul display del suo cellulare erano comparsi il nome e il numero di Mark. Quand'era stata l'ultima volta che l'aveva sentito? Il mattino prima? Sì, ricordava di non aver risposto né alle sue chiamate né ai suoi messaggi il pomeriggio precedente.
« Pronto? » disse Ichigo, e venne subito travolta da una lunga serie di domande fastidiose e pronunciate con rabbia ed aria indagatrice: finalmente mi hai risposto, dove sei, cosa fai, cos'hai fatto, perché non hai risposto... Ichigo non era sicura che Mark volesse davvero sapere tutte quelle cose. Se lo avesse voluto, avrebbe posto le domande più lentamente in modo da darle il tempo di rispondere, no? Nel dubbio, rimase in silenzio.
« Cosa fai, non rispondi? » si sentiva urlare dal telefono.
« Scusa, Mark, ma mi sono persa la metà delle domande che hai fatto! » rispose Ichigo tranquillamente « Se potessi rifarmele, magari anche un po' più lentamente... »
« Ah, ora fai anche la spiritosa? Tanto lo so perché cerchi di evitare di rispondermi! »
« Io non evito di risponderti! E comunque, tu non sai niente! » urlò Ichigo, perdendo il controllo. Perché lui doveva sempre essere quello perfettino che sapeva e intuiva tutto?
« Ah no? E allora perché non hai risposto neanche ad una chiamata? »
« Ho avuto da fare » fu la vaga risposta di Ichigo, che non era ancora disposta a cedere alla fastidiosa insistenza del suo ragazzo.
« E si può chiedere cosa hai avuto da fare? O sarebbe meglio dire...con chi? »
« Cosa stai cercando di insinuare, Mark? » chiese Ichigo, cercando invano di contenere la rabbia che, invece, continuava a strabordarle dalla bocca insieme alle parole.
« Solo che tu passi tutte le tue giornate con un ragazzo che non sono io, e che tu non rispondi alle mie chiamate perché hai 'da fare' con questo ragazzo che non sono io »
Ichigo intuì che stava parlando di Ryan. Come si permetteva di essere sicuro di sapere quello che lei faceva quando erano a chilometri di distanza? E poi perché doveva tirare in mezzo anche Ryan?
« Non sai quello che dici, Mark! Pensavo che fossi diverso, sai? Non ti facevo così geloso, così appiccicoso! »
« Io sono diverso? E tu allora? Vai a casa di quello là e non mi dici niente, fai la strada per andare a scuola insieme a lui, ci vai in vacanza e infine cerchi anche di non parlare con il tuo ragazzo! Ti pare normale tutto questo? »
« Lo dico e lo ripeto: non sai quello che dici! Perché porti alla luce cose passate che avevamo già chiarito? E sai benissimo che non è stata una mia scelta quella di venire in vacanza con loro. Comunque, sarai contento di sapere che mi sto divertendo moltissimo »
« Oh, questo l'avevo capito! Ma se non sbaglio, sei stata tu quella che ha detto 'Nono, amore, chiamami pure quando vuoi, a me non dà fastidio!' »
« È vero » ammise Ichigo « Ma non pensavo saresti stato così pedante! »
« E io non pensavo che fossi una sgualdrinella come tutte le altre! Appena passi un po' di tempo con un ragazzo, cadi tra le sue braccia e ti concedi così facilmente a lui? Poi proprio quello lì, che si crede perfetto e pensa di essere al centro del mondo! »
Questo era troppo! Non solo aveva offeso lei, ma ora voleva inveire anche contro Ryan?
« Ora basta, Mark, non ho intenzione di starti a sentire oltre! Come ti permetti di dirmi certe cose? E poi, per tua informazione, Ryan è una persona splendida! È tutto il contrario di come lo descrivi tu, ed è sicuramente una persona migliore di te! »
« Vedi? Ora lo difendi anche! »
« Lo difendo solo perché non puoi giudicare alla prima impressione! Tu non lo conosci abbastanza bene e stai dicendo solo un sacco di sciocchezze! »
« Tu invece devi conoscerlo davvero benissimo »
« Sicuramente più di te, visto che non mi fermo solo alle apparenze, come fai tu! E, a questo proposito, lui anche preferisce guardare all'interno delle persone e mi capisce molto più di te! »
« Sì, sono tutte finte per adescare la sua preda, e tu, stupida come sei, ovviamente ci sei cascata subito! »
« Se qui c'è uno stupido quello sei tu! Sei subito saltato a conclusioni affrettate e totalmente immaginarie e, come al solito, vuoi avere sempre ragione tu! »
« Bene, allora mi puoi cortesemente dire quali sono le conclusioni che avrei dovuto prendere? »
« Certo: sono in vacanza, vado al mare, visito i luoghi qui vicino...non puoi pretendere che possa stare tutto il tempo a parlare con te! »
« Molto bene allora. Divertiti ancora, non ti darò più fastidio » concluse Mark con voce fredda. Si vedeva che non vedeva l'ora di chiudere quella telefonata, non era mai stato bravo a discutere. E questa volta aveva davvero superato ogni limite, Ichigo non avrebbe avuto alcuna pietà per lui.
« Bene, starò sicuramente meglio! » gli urlò, e chiuse il telefono.
Si sedette sul letto con lo sguardo perso nel vuoto e rimase così finché non si sentì avvolta in un abbraccio confortevole e protettivo.
« Non devi piangere per persone del genere, tesoro. Non ne vale la pena » sentì dire dalla bellissima voce di Ryan.
Ichigo si portò una mano al viso e si stupì sentendo che era bagnato da silenziose lacrime che, scendendo, le rigavano le guance. Non si era accorta di stare piangendo e non sapeva neanche perché lo stesse facendo. La cosa strana, però, era che non riusciva a smettere. Presa dallo sconforto, si raggomitolò stretta al petto di Ryan e lui, continuando ad abbracciarla, le cominciò ad accarezzare i capelli. Non poteva vedere la sua gattina così, Mark avrebbe avuto la lezione che si meritava.
« Mi ha detto delle cose orribili » singhiozzò Ichigo, con la voce impastata dal pianto.
« Ho sentito un po', urlava come un pazzo. (*) Ma è un pazzo »
« Ha detto delle brutte cose anche su di te »
« Avevo capito, ma finché le dice a me non mi interessa. Però non sopporto che le dica a te »
Ichigo non seppe cosa rispondere, perciò rimase in silenzio e smise gradualmente di piangere.
« Comunque grazie per avermi difeso dalle sue accuse » continuò Ryan, sempre stringendola tra le sue braccia.
« Figurati, non sopporto quando si giudica una persona senza conoscerla a fondo »
Ichigo alzò il viso per guardare quello di Ryan, che non era mai stato così dolce.
« Sei una ragazza fantastica, Ichigo » le sussurrò Ryan « Quello stupido di Mark non ti meritava proprio. Se io fossi stato il tuo ragazzo e tu fossi andata in vacanza, non ti avrei stressato così tanto, avrei capito che ti saresti dovuta godere i tuoi giorni di riposo »
« Tu sei fantastico, Ryan » gli disse Ichigo guardandolo negli occhi. Un attimo dopo si accorse di ciò che aveva appena detto e arrossì.
« Perché arrossisci? » le chiese Ryan « Non devi vergognarti di quello che hai detto, a me ha fatto molto piacere! »
« Dici sul serio? »
« Dico sul serio »
« Grazie, Ryan »
Ichigo si slanciò in avanti per abbracciarlo e, istintivamente, gli diede un bacio a stampo.
« Non mi sembra siano questi i baci che ti ho insegnato stamattina » protestò Ryan, mantenendo il viso a pochi centimetri, se non millimetri, da quello di Ichigo.
« Quali baci mi avresti insegnato stamattina, scusa? » lo sfidò Ichigo. Non sapeva bene perché, ma cercava ogni pretesto per avere un contatto con le labbra del ragazzo. Ryan accolse la provocazione molto volentieri.
« Questo, ad esempio » disse, e la baciò con foga, infilandole la lingua in bocca.
« Mi spiace deluderti, ma questo bacio non me l'hai insegnato tu » gli disse Ichigo non appena si furono staccati.
« Ah no? »
« Certo che no! Cosa te lo faceva pensare? »
« Non vorrei ferirti, Ichigo, ma, detto proprio sinceramente...non mi sembra che tu avessi molta esperienza! »
« Per tua informazione, Ryan Shirogane, io so baciare benissimo! Potrei darti un bacio da  farti girare la testa! »
Fu Ryan, questa volta, a sfidarla: « Ah, sì? Vediamo allora ». Non ci voleva molto, comunque, a fargli girare la testa: il suo solo profumo lo inebriava.
Ichigo affondò le mani nei suoi capelli e lo spinse sdraiato sul letto.
« Ci sono anche gli effetti speciali? » rise Ryan.
« Zitto » gli sussurrò lei in tono ammonitore « E fermo »
« Come desidera, signorina »
Ichigo cominciò a baciarlo su tutto il viso, sempre vicinissima alla bocca, senza, però, mai violarla, mentre gli infilava le mani sotto la camicia per esplorare il suo petto.
« Stai tremando, Ryan » gli sussurro all'orecchio con voce sensuale, baciandolo subito dopo sul lobo.
« Non è vero » ribattè Ryan, sebbene sapesse che probabilmente Ichigo aveva ragione: perché non si decideva a dargli quel bacio che avrebbe messo fine a tutto? Aveva intenzione di farlo impazzire? Cercò di divincolarsi, ma inutilmente: il suo corpo e la sua mente erano in conflitto, il primo non voleva obbedire alla seconda. Ben presto anche la mente decise di arrendersi, evidentemente di razionalità gliene era rimasta ben poca. Sentì la risata di Ichigo soffocata dai baci che lei gli stava depositando sul mento. Finalmente si decise: con estrema lentezza, le sue labbra arrivarono a contatto con quelle di Ryan, ma non era ancora finita. Ichigo si limitava a dargli dei minuscoli bacetti e degli innocui morsi sulle labbra. Voleva davvero farlo soffrire e ci stava riuscendo alla perfezione. In quel momento Ryan desiderava solo due cose, che avrebbero posto ugualmente fine alla sua sofferente attesa: o il tanto agognato bacio, o la morte. Be', se cominciava a ragionare così, doveva essere davvero fuso.
Finalmente Ichigo pressò le sue labbra contro quelle del ragazzo, che le dischiuse per accogliere la lingua di lei. Istintivamente la strinse a sé con le sue braccia potenti: voleva che fosse tutta sua, avrebbe dato oro per poter baciare tutto il suo corpo.
Quando il bacio finì, Ichigo aveva il fiato corto, a lui mancava del tutto.
« Allora? » riuscì a chiedere lei, tra un respiro e l'altro.
Ryan, invece di rispondere, la guardava e basta.
« Ti ho lasciato senza parole, eh? » continuò Ichigo.
« Sei una bambina birichina » le disse Ryan. Non avrebbe mai ammesso che stava per farlo morire.
« Ora togliti, sei pesante, lo sai? » continuò. Ichigo rise e si allontanò da lui, permettendogli di alzarsi. Lo osservò e vide che era strano: aveva l'aria frastornata, i capelli spettinati, la camicia un po' alzata e, la cosa più assurda, era tutto rosso in faccia. Ichigo sorrise, compiaciuta di averlo ridotto così.
« Stasera c'è una festa sulla spiaggia, vuoi andarci? » chiese Ryan, cercando di riprendere il solito atteggiamento di sempre. Forse si erano spinti troppo oltre.
« Sììì, che bello, una festa! » urlò Ichigo.
« Molto bene. C'è la tradizione che al termine della festa ci si tuffi in mare per fare il bagno di mezzanotte, perciò ti converrà metterti il costume » la informò.
« Wow, sembra molto divertente! »
« Lo spero: avevo promesso di farti divertire, non di lasciarti piangere perché il tuo ragazzo è l'essere più stupido della Terra »
Le diede un affettuoso morso sul naso e lasciò la sua stanza.
Ma Ichigo, almeno per il momento, a Mark non ci pensava proprio. Come avrebbe potuto, quando ancora aveva il sapore di Ryan sulle labbra, poteva ancora sentire il suo profumo e sapeva che lui, quell'angelo venuto dal cielo, era proprio nella stanza accanto alla sua? Le sembrava che le fosse stato dato un assaggio di Paradiso, e sapeva che quel Paradiso era ancora a portata di mano, era vicino a lei e ci sarebbe rimasto, sembrava aspettasse solo che lei si decidesse a non accontentarsi di piccoli morsi, ma a farlo completamente suo.
 
 
*Non so se avete presente quando si riescono a distinguere un po' le parole che dice uno che urla dall'altra parte della cornetta xD 




Come promesso, ho aggiornato oggi! Finalmente Mark ha avuto la lezione che si merita muahahahah U.U Ma non è ancora finita qui....! Suspance :P
Cosa ne pensate del nuovo capitolo? Recensite!!! ^______^
Grazie a tutti, davvero :D

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Capitolo 16
*** Intervento dell'autrice ***


Salve a tutti, spero che vi ricordiate di me!
Aggiungo questo capitolo "intervento" per poter comunicare con tutti quelli che hanno seguito la mia fanfiction...
Volevo scusarmi con voi per non averla più aggiornata, ma durante le vacanze non ce l'ho più fatta, scusatemi >.<
Ora è ricominciata la scuola è ho di nuovo un botto di cose da fare, ma vi prometto che mi riprenderò e aggiornerò la fanfiction! Il nuovo capitolo l'avevo già cominciato ed ero arrivata anche a buon punto, devo solo terminarlo e rifinirlo... purtroppo ricominciare a scrivere dopo così tanto tempo non è facile, ma giuro che mi sto impegnando per portarlo a termine!
Spero proprio di aggiornare presto, mi mancano le vostre bellissime recensioni :D


ciao a tutti ^-^
PiccolaKris

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Capitolo 17
*** Terzo giorno, terza parte: festa! ***


Mi scuso con tutti per quello che non si può nemmeno chiamare ritardo. Mi scuso per non aver aggiornato per anni la mia storia. Non ci sono giustificazioni, ho avuto sì parecchio da fare, ho avuto anche parecchi problemi, ma alla fine un po' di tempo per continuare a scrivere avrei potuto trovarlo. E invece non l'ho fatto, e adesso mi pento amaramente di questo.
Il sito mi è tornato alla mente parecchie volte, fortunatamente non ho dimenticato username e password, e anche questa storia ogni tanto riappariva tra i miei pensieri. Lasciare le cose inconcluse non mi piace per niente, quindi sì, ci ho messo tanto purtroppo, ma eccomi, piena di nuovo di buona volontà, per portare a termine una volta per tutte la mia fanfiction. Ho recuperato il capitolo che avevo già iniziato a scrivere, l'ho corretto, l'ho finito, per mia fortuna ricordo ancora perfettamente come volevo che andassero le cose con Ryan e Ichigo.
Anche se sarà difficile, spero che ci sia ancora qualcuna delle mie vecchie lettrici, che abbia voglia di continuare a leggermi. Allo stesso modo spero che avrò nuovi lettori e vi ringrazio anticipatamente se vorrete leggere e commentare.
E niente, ho deciso di mettere il mio commento all'inizio invece che alla fine perché mi sembrava giusto porgere prima di tutto le mie scuse.
Non vi posso garantire tempi brevi per l'uscita del nuovo capitolo (sono sotto esami), ma intanto ecco a voi quello nuovo. Spero che vi piaccia.
Baci, Kris


« Che bello, io adoro le feste! » continuava a urlare Ichigo eccitata mentre, insieme a Ryan, scendeva le scale della villa. Pensava che quello fosse il modo migliore per passare l'ultima sera di vacanza. Il giorno dopo, infatti, sarebbero dovuti partire e tornare alla realtà quotidiana.
« Lo vedo » le rispondeva lui sorridendo, per niente infastidito dal fatto che era un'ora buona, ormai, che non ripeteva altro. Era scesa la sera e loro due avevano appena finito di prepararsi dopo aver mangiato. Kaomi e Sakura sembravano intenzionate a provare più ristoranti possibile nei dintorni, perciò Ichigo e Ryan avevano cenato di nuovo da soli e si erano accontentati di un semplice e veloce pasto pronto. Ichigo era stata così allegra che sembrava essersi già dimenticata della brutta conversazione con Mark. Ryan sapeva quanto lei fosse fragile e sensibile, per questo gli sembrava strano il fatto che fosse così serena. Forse voleva dire che a lei non fregava poi così tanto di Mark? Magari lei aveva già i suoi dubbi e quel litigio li aveva confermati, per cui Ichigo aveva deciso che era meglio lasciar perdere Mark e voltare pagina. Ryan si augurava che le cose stessero andando davvero così, l'ultima cosa che voleva era vederla soffrire e, soprattutto, vederla soffrire per colpa di uno stupido babbeo che si spacciava per uno dei ragazzi più dolci della loro città.
« Stai bene davvero, Ichigo? » le chiese, fermandola davanti al cancello della villa.
« Certo, perché non dovrei? » rispose lei tranquillamente.
Ryan la scrutò: i suoi grandi occhi sembravano sinceri, ma lui non ne era ancora del tutto convinto.
« Beh, visto quello che è successo oggi... » spiegò lui.
« Sto bene, Ryan, sul serio! Sei molto caro a prenderti così cura di me, ma davvero, non devi preoccuparti! » lo rassicurò Ichigo, facendogli una carezza sulla guancia.
Lui decise di non insistere oltre: se davvero stava bene, non voleva infastidirla, se invece l'allegria era solo una maschera d'apparenza, le sue domande non l'avrebbero aiutata comunque. Ora dovevano solo divertirsi.
« Sembri tua madre! » le disse, ridendo, e Ichigo rispose con una risata semplice e genuina.
Ryan la guardò camminare al suo fianco e rimase incantato. Ogni volta che la vedeva, che la osservava, che cercava di cogliere in lei i più piccoli particolari del suo corpo, non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella e perfetta. Adesso, inoltre, poteva sfoggiare una leggera abbronzatura, il risultato di quei giorni sotto al sole di luglio, e Ryan stava davvero cominciando ad impazzire, ossessionato da lei e da tutto ciò che la riguardava. Distolse lo sguardo dalle sue gambe lunghe e lisce, lasciate scoperte dalla gonna che svolazzava al leggero venticello serale: non poteva cominciare a perdere il controllo già adesso. La serata non doveva cominciare così male.
« Guarda, andiamo laggiù, dove ci sono le bancarelle. Le vedi? » le disse Ryan, indicando un punto un po' più lontano.
Ichigo annuì e, dopo aver camminato un altro po' in silenzio, giunsero là dove si svolgeva la festa. La spiaggia, quasi completamente ricoperta da bancarelle di ogni tipo, ornate da lanternine e festoni, si cominciava a popolare anche di qualche ragazzo che, come loro, era arrivato piuttosto presto.
« C'è anche la musica! » urlò Ichigo, al colmo dell'eccitazione. Nell'aria, infatti, risuonavano le note di qualche canzone che lei non conosceva.
« Certo che c'è anche la musica, altrimenti che festa sarebbe? » rispose Ryan, sempre sorridendole pazientemente.
« Perché devi sempre fare il sapientone? » chiese Ichigo, facendo la finta offesa.
« Sei tu che dici cose stupide! » disse Ryan, stando al ' gioco '.
Ichigo gli fece una linguaccia, al che lui rispose, prendendola per mano: « Dai, vieni, guardiamoci un po' in giro »
Mano nella mano, cominciarono ad aggirarsi tra le bancarelle e a guardare ciò che vi era esposto sopra.
Ichigo non si era mai sentita così bene: ormai con Ryan si trovava a proprio agio e, quando era con lui, si sentiva sicura e protetta. Le dita di Ryan intrecciate alle sue le infondevano una calma che non provava da tanto tempo ed era felice di poter avere anche quel solo, semplice contatto con lui. " E Mark? " le ricordava ogni tanto timidamente una vocina, probabilmente la sua parte razionale, subito, però, zittita dalla parte irrazionale che negli ultimi giorni tendeva a prevalere. Ovviamente Ichigo si sentiva un po' colpevole: Mark non aveva avuto tutti i torti riguardo a lei e Ryan, e lei era consapevole che non avrebbe dovuto lasciarsi andare così quando era ancora fidanzata, ma pensava anche che tutto sarebbe stato diverso se solo lei avesse aperto prima gli occhi su com'era realmente Mark, invece che cercare ostinatamente di mandare avanti una storia finita da tempo ormai. E poi addirittura arrivare a chiamarla ' sgualdrinella ' e ad insultare Ryan era stato troppo, il solo pensiero la stizziva ancora. Poi, però, guardava nei profondi occhi di Ryan e si dimenticava di tutto, non le importava più di niente oltre al fatto che si trovava insieme a lui. Strinse la mano di Ryan e lui si voltò per rivolgerle un caldo e affettuoso sorriso che le riempì il cuore.
« Guarda che carini quei braccialetti! » urlò improvvisamente Ichigo, avvicinandosi in fretta ad una bancarella e trascinando dietro di sé Ryan, colto impreparato.
« Quali? » chiese lui.
« Questi ».
Ryan indirizzò lo sguardo verso il punto che Ichigo indicava con il dito e vide dei graziosi braccialetti in stoffa di vari colori e con diversi motivi ricamati sopra.
« Ne vuoi uno? » le chiese.
« Sì, mi piace questo rosa » rispose Ichigo.
« È davvero molto bello » concordò Ryan.
Ichigo fece per prendere il portafogli nella borsa, ma venne bloccata da Ryan.
« Scusi, mi può dare questo braccialetto? » chiese Ryan al vecchio signore che sedeva dietro al bancone, porgendogli una monetina appena estratta dalla tasca dei jeans.
« No, ma che fai? » provò a protestare Ichigo, ma inutilmente.
« Certo, prendilo pure, ragazzo, e dallo alla tua bella fidanzata » rispose il vecchio, allungando il braccio e prendendo la monetina.
« Veramente… non è la mia ragazza » confessò Ryan, mentre prendeva il braccialetto. « Vieni Ichigo, mettitelo! Consideralo un mio regalo in ricordo di questa vacanza ».
Ichigo se lo lasciò legare al polso e, dopo averlo osservato e aver concluso che le stava davvero bene, disse al vecchio signore: « Scusi, posso prendere anche questo? »
« Certo » rispose il signore, afferrando contento anche la moneta che gli stava porgendo Ichigo.
« Dammi il braccio, Ryan, così te lo allaccio » disse Ichigo afferrando per il polso il ragazzo, che era rimasto a guardare la scena senza capire. Osservò Ichigo legargli un braccialetto identico a quello che aveva preso lei, con la differenza che il suo era azzurro, e intuì tutto.
« Ecco, così ce l'abbiamo uguale! » disse Ichigo a opera compiuta, guardando Ryan con un sorriso. « Consideralo un mio regalo in ricordo di questa vacanza »
Ryan sorrise a sua volta e disse, in un sussurro: « Sei dolcissima, Ichigo »
La prese di nuovo per mano e ricominciarono a camminare, uniti dal feeling che c'era tra loro, dal contatto tra le loro dita e da quei nuovi acquisti, fatti apposta per ricordarsi l'uno dell'altra.
« Vuoi qualcosa da bere? » chiese Ryan, notando che poco più in là c'era un bancone di bibite.
« Sì! »
« Niente di alcolico, spero » scherzò Ryan, strizzandole l'occhio. « Non vorrei finire come ieri sera qua per strada »
« Che antipatico che sei! Prenderò della semplice acqua se questo può farti stare più sicuro » rispose Ichigo, mettendo il muso. La sera precedente, per lei, era ancora un tasto dolente che era meglio non toccare.
« E tu come sei suscettibile! » disse lui, alzando gli occhi al cielo « Stavo solo scherzando, dovresti esserci abituata ormai! »
Si chinò per deporre un breve bacio riappacificatore sulla sua guancia e tutto tornò a posto. Presero entrambi un bicchiere d'acqua e ricominciarono a camminare, ma quasi subito si imbatterono in un gruppo di tre ragazzi, che, a quanto pareva, conoscevano Ryan.
« Ehi, Ryan » disse, infatti, quello che stava al centro, un ragazzo alto, moro e molto, molto abbronzato. « Ci si rivede, eh? »
« Ciao, Daichi» rispose freddamente Ryan.
« Vedo che sei qui con la tua ennesima ragazza. Questa piace anche a me, è davvero molto bella » continuò Daichi, avvicinandosi a Ichigo.
Lei arrossì violentemente e cominciò a boccheggiare alla ricerca di qualcosa da dire, e anche Ryan sembrava un po'  imbarazzato. Quando parlò, dopo essersi schiarito la gola, però, la sua voce era ferma e decisa.
« Veramente non è la mia ragazza » disse, stringendo con più forza la mano di Ichigo.
« Ah no? Peccato » Daichi ci pensò un po' su, poi aggiunse: « Voglio dire, peccato per te, perché questo significa che allora può venire con me »
Afferrò Ichigo per l'altra mano e la strattonò finché non riuscì a portarla al suo fianco, dopodiché le prese il mento con una mano e le disse: « Cosa ne dici, bambolina? Ti piacerebbe essere alla festa con me, vero? È il tuo giorno fortunato, baby: faremo il bagno di mezzanotte e passeremo insieme tutta la notte »
Ichigo aprì la bocca per parlare, ma non riuscì ad emettere alcun suono. Il tempo sembrava essersi fermato e la scena appariva come immobilizzata: i due ragazzi che facevano da spalla a Daichi osservavano il loro amico trionfanti, lui e Ichigo si fissavano e Ryan, in disparte, li guardava disgustato. Vedendo che Ichigo non accennava a fare niente per andarsene, Ryan le si avvicinò impetuosamente e, tirandola di nuovo al suo fianco, disse: « Veramente Ichigo ha già il suo fidanzato, a casa, quindi questa sera ti è andata male. Andiamo »
Si allontanò trascinandosi dietro Ichigo e, quando furono abbastanza lontani, le urlò: « Ma si può sapere cosa cavolo ti è preso? Perché non hai reagito? Volevi davvero andare con lui? »
Ichigo guardò la fronte aggrottata di Ryan e rimase in silenzio.« No, perché se è così, tranquilla, vai pure! Non sarò di certo io a fermarti! » continuò lui e le lasciò la mano.
« No, Ryan, non fare così, non arrabbiarti » lo supplicò lei, con gli occhi lucidi e cercando un nuovo contatto con lui. « Io... non lo so cosa mi è preso, non me lo spiego neanche io, non sono brava a gestire certe situazioni, semplicemente... mi blocco. Ma ti prego, Ryan, non lasciarmi sola, non mi piace quel ragazzo »
Il viso di Ryan si addolcì e lui la abbracciò.
« Non ti lascerei mai sola » le sussurrò « Forza, godiamoci la festa, andiamo »
« Chi è? » chiese Ichigo, mentre stavano camminando.
« Chi? » rispose Ryan distrattamente.
« Daichi. Mi è sembrato di capire che vi conosciate »
« Acuta intuizione, Ichigo, davvero »
« Dài, non prendermi in giro! »
« Va bene, va bene! »
Ryan esitò un attimo, poi cominciò a raccontare: « Io vengo qui in vacanza da molti anni, fin da quando i miei genitori erano ancora vivi; Daichi è di queste parti, perciò si può dire che ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli. Non si può dire, però, che siamo mai stati amici: lui non mi è mai piaciuto e ho sempre cercato di tenere le distanze tra di noi. Vedi, gli è sempre piaciuto fare il gradasso. Ha cominciato con i soliti scherzetti da bambini, ma poi ha continuato anche crescendo, fino a che non è diventato una specie di teppistello. I suoi genitori sono persone abbastanza importanti e lui si è sempre sentito al centro del mondo, ha sempre pensato di poter avere tutto quello che desidera, comprese le ragazze, ed è una cosa che non sopporto »
Ryan si interruppe per pensare e Ichigo ne approfittò per intervenire dicendo: « Capisco... Ma se hai sempre tenuto le distanze, non vedo come possa esserci tutta questa confidenza da parte sua... »
« Anch'io mi chiedo spesso perché si ostini a parlarmi e a starmi sempre tra i piedi, quando io ho sempre cercato di stargli il più lontano possibile... » Ryan rimase qualche istante in silenzio a pensare, poi aggiunse: « Probabilmente è solo geloso del fatto che io ho più successo di lui con le ragazze »
Ichigo lo guardò e gli disse: « Sei poco modesto, eh, Ryan? »
Lui sogghignò e rispose soddisfatto: « Avanti, Ichigo, è un dato di fatto! Le ragazze mi cadono ai piedi senza che io faccia nulla di particolare! »
« Presuntuoso » borbottò Ichigo mettendo il broncio. « È troppo facile così la vita, mio caro! »
Ryan proruppe in una sonora risata e, fermandosi, disse: « Dai, tesoro, stavo scherzando! » e, dopo un attimo di riflessione, soggiunse sottovoce: « Dopotutto conquistare una certa ragazza non sta risultando una cosa così semplice... »
Ichigo stava continuando a fissarlo contrariata, perciò Ryan aggiunse: « Su, ora non vorrai tenermi il muso tutta la sera! Sei così bella quando sorridi »
A queste ultime parole, lei si sciolse; perché, perché non riusciva più ad arrabbiarsi sul serio con lui? Perché bastavano poche parole, pronunciate con la sua voce suadente, a farle tornare il sorriso? Voleva forse dire che lei... Lei... Si stava... Innamorando?
« Allora, la signorina può perdonare la mia vanità? » le chiese Ryan e Ichigo riuscì solo ad accennare un lieve sì con la testa.

La serata passò veloce. Ichigo e Ryan, tra risate, scherzi e ' litigi ', riuscirono a fare tutto il giro delle bancarelle. Alla fine decisero di sedersi in spiaggia a sorseggiare una bibita, in attesa dell'arrivo della mezzanotte. Ichigo non si era mai sentita più leggera.
« Ehi, Ryan » sussurrò ad un certo punto.
« Che c'è? » rispose lui, voltandosi a guardarla, poi, notando un leggero imbarazzo, le sorrise incoraggiante. Allora Ichigo, in un sussurro, disse: « Niente, volevo solo... ringraziarti», dopodiché si protese per depositargli un lieve bacio sulle labbra.
«  Beh, questa tua maniera di ringraziare mi piace davvero molto, ma per cosa dovresti farlo? » rispose lui.
« Per tutto. Davvero. All'inizio ti vedevo in modo diverso, sembravi il classico ragazzo figo e presuntuoso, e sei stato invadente e insopportabile molte volte, questo devo dirtelo. Ma adesso ho imparato a conoscerti meglio, e mi sono ricreduta. Sei un bravo ragazzo, Ryan Shirogane, e mi piace molto passare il tempo con te. »
Ryan ridacchiò per il tono solenne con cui lei aveva pronunciato l'ultima frase, ma poi tornò subito serio: « Io so perfettamente di dare quell'impressione, semplicemente non riesco a comportarmi in altro modo. Ma le apparenze ingannano, soltanto che mi ci vuole tempo per dimostrarlo, ci vuole tempo perché io riesca ad aprirmi veramente con le persone in modo che loro mi conoscono per quello che sono. Invece tu, tu sei così semplice, sei esattamente come ti presenti, con la tua pazzia, la tua sbadataggine, e la tua infinita dolcezza. Ed è questo che mi piace di te, Ichigo Momomiya. »
Ichigo abbozzò un sorriso, poi abbassò la testa per nascondere il rossore che le stava imporporando le guance. Ryan le prese il mento con una mano e disse: « Non nascondere il viso, Ichigo, sei così bella. » Poi fece per baciarla, ma lei lo fermò.
« Scusami, devo prima fare una cosa » spiegò. Frugò velocemente nella borsa, ne estrasse il cellulare, scattò in piedi e si allontanò un po' dal punto in cui si trovavano. Ryan la guardò senza capire, ma decise di lasciarla fare. La vide comporre un numero e attendere nervosa che la persona dall'altra parte rispondesse, poi la sentì parlare concitatamente, senza tuttavia capire una parola di quello che diceva. Non fu una conversazione lunga, ben presto Ichigo attaccò e tornò a sedersi accanto a Ryan.
« Ho chiuso con Mark » annunciò. « So che non è una bella cosa scaricare una persona per telefono, mi sento orribile ad averlo fatto, ma avevo bisogno di chiudere questa cosa, adesso. Soprattutto perché è qualcosa che avrei già dovuto fare tempo fa. »
« L'hai fatto sul serio? » le chiese Ryan, incredulo.
« È una cosa così brutta? »
« Beh, non è esattamente il massimo, ma... Diciamo che avevi tutto il diritto di farlo, e nessuno può fartene una colpa. » la rassicurò. « E poi era una cosa che davvero non mi sarei aspettato da te, complimenti! »
« Non me lo sarei mai aspettato neanche io, ma a pensarci bene in questi tre giorni ho fatto molte cose che non avrei mai pensato di fare. »
« Allora è qualcosa da festeggiare. Brindiamo alle nuove esperienze! » disse Ryan alzando al cielo la sua lattina di the come fosse un calice di champagne.
Ichigo rise, ma poi lo imitò. Alzò la sua lattina, la fece scontrare contro quella di Ryan e urlò: « Alle nuove esperienze! »
In quel momento intorno a loro si levarono diverse grida, tra cui "È mezzanotte!" e "Facciamo il bagno", e tutti gli altri ragazzi presero a correre sulla spiaggia per buttarsi in mare. Ryan e Ichigo si svestirono e seguirono in fretta la massa di gente che si riversava tra le onde.
Ichigo aveva avuto paura che avrebbe sentito freddo, invece non fece nessuna fatica a immergersi, in quanto l'acqua era decisamente tiepida ed era veramente piacevole sguazzarci dentro.
Nuotarono allegri per un bel po', giocarono a spruzzarsi, poi risalirono in spiaggia e si avvolsero negli asciugamani che aveva portato Ryan, per non raffreddarsi mentre guardavano incantati i fuochi d'artificio di mille colori che venivano sparati in cielo. Ryan, però, preferì presto un'altra visione: quella di Ichigo e delle luci che venivano riflesse nei suoi grandi occhi. Quando lei si accorse di essere osservata, si voltò verso Ryan, chiedendo: « Che c'è? Non guardi i fuochi? »
« Li guardo da una vita » rispose Ryan sorridendo, « quest'anno preferisco di gran lunga un altro spettacolo ». Ichigo lo guardò senza capire, quindi lui fu costretto a spiegare: « Tu, Ichigo. Sei immensamente bella. »
Non le lasciò il tempo di rispondere, semplicemente si chinò a catturare le sue labbra che si stavano aprendo in un sorriso. Fu un bacio breve, deciso. Ichigo non gli permise di allontanarsi, si affrettò a coprire la distanza che si stava venendo a creare tra i loro volti. I baci da brevi divennero sempre più intensi, le mani volevano vagare sui reciproci corpi.
Staccandosi leggermente da lei, Ryan ansimò: « Sarà meglio allontanarci, qua potrebbe esserci qualcuno che pensa che tu abbia un fidanzato a casa. »
Ichigo annuì soltanto. Si rivestirono in fretta, piegarono gli asciugamani e si misero in cammino. Vagarono per la spiaggia vicini, con le dita intrecciate, in un silenzio pieno di parole. Quando furono abbastanza lontani dal caos della festa, non persero tempo e si fiondarono immediatamente uno sull'altro. L'elettricità tra di loro era palpabile. Ichigo non ricordava da quanto tempo non aveva così voglia di baciare qualcuno. Ryan sapeva di sale, di mare, e le piaceva passare le dita in mezzo ai suoi capelli ancora umidi, senza contare poi gli indescrivibili fremiti che provava ad ogni tocco del ragazzo.
La foga li portò a sdraiarsi sulla sabbia, lei sotto, lui sopra. Le mani di Ryan si facevano sempre più esigenti, ma cercò di essere delicato nell'infilarne una sotto la canottiera di Ichigo, in attesa della sua approvazione. Lei, da parte sua, non chiedeva altro che il suo tocco in ogni minima parte del suo corpo, quindi non fece niente per fermarlo e Ryan lo prese come un incoraggiamento per andare avanti, a farsi più audace. Il suo obiettivo era ovviamente il petto di Ichigo, tanto agognato in quei giorni, ma indugiò a lungo sulla pancia, solleticandone la pelle morbida. Poi lentamente cominciò a salire, fino a posarsi su un seno. Di nuovo Ichigo non fece niente per fermarlo, anzi, si protese leggermente verso di lui. Il tocco di Ryan allora divenne più intenso, strinse con decisione il seno di Ichigo, poi piano piano si fece spazio fin sotto il pezzo di sopra del costume. Ichigo arse nel sentire le dita di lui a contatto diretto con quella parte del suo corpo. Non contento Ryan, con la mano intrappolata sotto lo stretto reggiseno, alzò una coppa per potersi muovere più liberamente, dopodiché lo baciò attraverso la canottiera. Ichigo si sentì avvampare, ma la sensazione era stata bellissima.
Ryan continuò a cospargere baci infuocati sul collo di Ichigo, mentre con la mano destra risaliva la sua gamba, fino alla coscia.
« Dio, sei buonissima » le sussurrò all'orecchio, provocandole l'ennesimo brivido. La mano indugiava vicino al bordo della gonna, indecisa se andare avanti o no.
« Se vuoi che mi fermo, dimmelo subito, ti prego, o temo che non ne sarò più in grado » le disse, stavolta guardandola negli occhi.
Ichigo deglutì: sapeva cosa voleva dire Ryan, dove voleva andare a parare. Voleva veramente farlo con lui, in quel momento? Certo, la sua prima volta se l'era immaginata in modo completamente diverso. Beh, a dir la verità l'aveva immaginata con Mark. Una romantica notte con Mark, un ragazzo con cui stava da tanto, un ragazzo senza esperienza come lei. Allora si rese conto di cos'era che la bloccava: lei voleva farlo, ma si vergognava. Fino a quel momento aveva fatto tutto Ryan, lei si era limitata a trarre piacere dai suoi gesti e movimenti, ed era evidente che Ryan di esperienza ne avesse parecchia; lei, invece, non aveva bene idea di come muoversi, aveva paura di sentirsi impacciata. E se poi lui l'avesse trovata ridicola?
Tutti questi pensieri affollarono la sua testa per qualche secondo, ma alla fine la risposta che gli voleva dare la sapeva: « Continua. »
A Ryan si illuminarono gli occhi, ma evidentemente voleva esserne certo. « Sicura? ».
Ichigo annuì solamente.
« L'hai mai fatto? »
« No... » sussurrò lei arrossendo. Ecco, ora Ryan se ne sarebbe andato, maledetta lei e la sua inesperienza.
« Mai mai? Sicura che Mark non fosse gay? »
« Dài! » rise Ichigo tirandogli un pugno sul petto. Era strano come Ryan riuscisse a rendere meno imbarazzante anche un momento del genere, e lo ringraziò mentalmente per questo.
« Chiedevo soltanto! »
« Voglio farlo, Ryan. Cioè, sempre che tu lo voglia... »
« Mi prendi in giro, Ichigo? I miei ti sembrano i comportamenti di un ragazzo che non voglia? Che non brami ogni centimetro del tuo corpo? »
Ichigo arrossì ancora di più. Ryan si tuffò tra i suoi capelli, e le sussurrò all'orecchio: « La verità è che ti voglio da morire. »
Altri baci, altro piacere infinito, ma lui si interruppe di nuovo. « Credo che dovremmo andare a casa. Tra la sabbia non mi sembra il massimo » spiegò.
« Direi… che hai ragione tu » Ichigo si sentì stupida per non averci pensato. Ricordava di aver letto da qualche parte che il sesso sulla spiaggia non era consigliato.
Si ricomposero, raccolsero in fretta le loro cose e si precipitarono a casa. Quando entrarono cercarono di comportarsi il più normalmente possibile, ma appena si resero conto che la casa era silenziosa e completamente vuota, corsero al piano di sopra e arrivarono quasi senza fiato davanti alla porta della camera di Ryan, la più vicina alle scale. Lì ripresero a baciarsi appassionatamente, e Ryan la spinse dentro la stanza. Si chiuse la porta alle spalle e vi poggiò Ichigo contro. Stavolta risalì con decisione una gamba di Ichigo e arrivò ad accarezzarle una natica, giocherellando con l'elastico del pezzo di sotto del costume. Ichigo decise di agire, quindi portò le mani al petto del ragazzo, tastando i pettorali scolpiti attraverso la maglietta. Poi fece per togliergliela e Ryan interruppe per un momento la sua sfilza di baci per aiutarla a sfilarla. Ichigo rimase a osservare affascinata il suo petto e lui si lasciò guardare compiaciuto. A questo punto, però, lei era fin troppo vestita, quindi provvide immediatamente a rimediare: le sfilò la canottiera, poi si fiondò con foga verso i suoi seni. Li palpò e li baciò, sentendo i capezzoli diventare già turgidi. Ichigo gli passò le mani tra i capelli, come per spingere ancora di più la testa verso il suo corpo, atteggiamento che incoraggiò Ryan nel passare alla fase successiva: le slacciò rapidamente il reggiseno e lo lasciò cadere per terra, per godersi senza più ostacoli quei seni sodi che lo mandavano in estasi. Poi, lentamente, scese a baciarle la pancia e a solleticarle l'ombelico con la lingua, le mani lungo i fianchi di lei. Invece che scendere ancora tornò su, a baciarla di nuovo sulle labbra;  per Ichigo era dunque giunto il momento di armeggiare con bottone e zip per riuscire a slacciargli i pantaloni, che finirono appallottolati a terra accanto ai suoi indumenti. Continuando a baciarla, Ryan fece aderire il suo corpo a quello di Ichigo, e lei sentì la sua erezione premerle contro il ventre. Ovviamente era una sensazione del tutto nuova per lei, ma mai si sarebbe aspettata che sarebbe stata così… gratificante. Sì, gratificante era la parola giusta. E pensare che il bello doveva ancora venire.
Ryan prese di nuovo in mano la situazione, ricominciando a perlustrare il corpo di lei con le mani, il cui obiettivo era quello di liberarla anche della gonna. Quando anche questa finì sul pavimento, Ryan la sollevò, in modo che lei potesse cingergli la vita con le gambe. In questa maniera, non smettendo un secondo di baciarla, la portò fino al bordo del letto e la posò delicatamente sopra ad esso, poi si mise a cavalcioni su di lei e le depositò qualche altro lieve bacio sulle labbra e sul collo.
Prima di proseguire oltre, però, le chiese: « Allora, sei davvero sicura? »
« Sì » rispose lei semplicemente.
E lo era davvero. Era pronta a vivere quella notte di passione con il bellissimo, enigmatico Ryan Shirogane.

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