Domani

di ary_gg
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A volte ritornano ***
Capitolo 2: *** Incontri ***
Capitolo 3: *** Novità ***
Capitolo 4: *** Sentimenti ***
Capitolo 5: *** Ricomiciare ***
Capitolo 6: *** Verità ***
Capitolo 7: *** Rivelazioni ***
Capitolo 8: *** Un nuovo giorno ***
Capitolo 9: *** Problemi ***
Capitolo 10: *** Party ***
Capitolo 11: *** Natale ***



Capitolo 1
*** A volte ritornano ***


 Il volo Parigi-New York arrivò con dieci minuti di ritardo. Era stanca per le infinite ore passate sulla poltrona della prima classe di un aereo di linea e, di certo, non si aspettava che, arrivata in aeroporto, avrebbe dovuto subire uno stress maggiore.

"Miss Blair!"

"Dorota?! Ma che ci fai qui?"

"Miss...ecco..dobbiammo correre in ospedale. Adesso."

Credeva che il cuore le sarebbe esploso prima di riuscire ad arrivare in ospedale e torchiare per qualche giovane ed inesperta infermiere, per riuscire ad avere notizie concrete.

"Buona sera, in cosa posso..."

"Dov'è?!"

"Chi? Signorina si calmi!"

"Mi dica dov'è!"

"Se si calma, mi dice il suo nome e quello della persona che sta cercando, magari riesco ad aiutarla."

"Blair Waldorf! Io..."

"Signorina Waldorf! Non è necessario k urli in questo modo con la signorina Mills",

Si voltò e vide un giovane medico sulla trentina, alto, castano e con due occhi di un azzurro magnetico.

"David Bennett. Sono il medico che si è occupato di sua madre. Da questa parte."

Non disse una parola, era così spaventata all'idea di dover ricevere una notizia che non poteva reggere, che non ebbe il coraggio di chiedere nulla.

Si fermarono davanti alla porta di una camera.

"Sua madre sta bene signorina, ha avuto una crisi respiratoria dovuta all'ansia e allo stress. Ora sta bene. Le ho prescritto dei leggeri tranquillanti, ma se non si strapazzerà troppo, starà benissimo."

"Cosa? Cos'è che..." Non aveva ascoltato nemmeno la metà di quello che il medico le aveva detto. La sua mente si era rifiutata di assimilare altre notizie dopo il 'sta bene'. Lui sorrise scuotendo la testa.

"Non è che con il caratterino che si ritrova, devo prescrivere dei tranquillanti anche a lei?"

"Cosa? Oh no..." sorrise.

"Mi scusi, posso vederla?"

"Certo dovrebbe essere sveglia. Dentro c'è già suo padre."

Blair rimase interdetta "Mio padre??"

Aprì la porta, vide Cyrus seduto accanto a sua madre e sorrise.

"E' il mio patrigno veramente. Comunque grazie e...mi scusi ancora per il mio comportamento."

"Non si preoccupi signorina Waldorf, ne vedo tanti tutti i giorni. E' matematico. Tutti i parenti dei pazienti impazziscono in questo modo. Oh mi scusi il cercapersone. Mi chiamano. Passerò più tardi a visitare sua madre"

"La ringrazio."

 

 

Bevve un sorso di caffè e fece una smorfia di disgusto.

"Purtroppo si ostinano a chiamarlo caffè, però a piano terra c'è un ottimo bar."

"Dottor Bennett. Grazie, andrà benissimo questo."

"Davvero, sua madre sta bene. Dovrebbe andare a casa."

"Avrò un aspetto orribile, mi sono precipitata qui dall'aeroporto."

"No veramente no."

Blair lo guardò imbarazzata.

"Blair!" La voce le risultò familiare, ma era così stanca, che ensava di avere le allucinazioni. Quando poi si voltò e la vide, capì k era reale.

"Serena!? Che ci fai tu qui?"

"Appena sono tornata a casa ho trovato Jenny ancora in piedi che mi aspettava e mi ha detto. Come sta Eleonor?"

"Am.." si voltò verso il medico e poi si rivolse verso Serena.

"Bene, sta bene."

"Scusatemi, finisco il giro dei miei pazienti."

"Si certo, grazie ancora".

Non appena furono sole calò il silenzio. Serena guardò Blair negli occhi. "Che ne dici se facciamo una passeggiata e intanto ci dirigiamo verso casa tua? Sei stremata."

Blair abbassò lo sguardo e accennò un sorriso. Nonostante si fossero allontanate a causa di un oceano di distanza e la collocazione in due continenti differenti, si conoscevano troppo bene. Non ci sarebbe voluto poi chissà cosa per capire che Blair era stanca, ma solo Serena riusciva a trovare il modo di convincerla. Bè in realtà non era l'unica, ma era lei a trovarsi lì in quel momento. Non che blair Waldorf avrebbe voluto vedere qualcun'altro, era passato così tanto tempo, che ormai non sapeva più cosa voleva o chi.

"Devo considerarti una francese in terra straniera o c'è ancora un vago ricoro di New York in te?" Blair si fermò, si guardò intorno e si accorse di aver sbagliaton strada.

"No, no...ricordo la città, sono solo stanca." Camminarono per un pò in silenzio.

"Non mi aspettavo di vederti."

"B! Santo cielo scherzi vero?"

"E' una vita che non mi chiamavi più così." Serena si fermò e prese le manio dell'amica.

"Blair ci saremo anche allontanate, ma nel mio cuore sei sempre la mia migliore amica, e piccole incomprensioni, tanti impegni e un 'pò' di distanza non cambiano certo le cose."

"Davvero?"

"Ne dubitavi?"

"No è solo che...ci speravo..."

"Ascolta, quando hai deciso di trsferirti a Parigi, io...insomma, è la tua vita, io che posso fare se non farne parte incondizionatamente?"

Blair sospirò, tornò a guardare l'amica e l'abbracciò.

"E' che mi sei mancata così tanto S! Sentirti sporadicamente per telefono e vederti quelle poche volte che tornavo...non era esattamente come immaginavo...pensavo fossi arrabbiata, così..."

"...ci siamo allontanate di più...ora siamo qui però...ti voglio bene B."

"Ti voglio bene anch'io S"

 

"Com'è che si dice? A volte ritornano...e questa volta non si tratta tratta di una coppia che riaccende la passione, ma semplicemente di un'amicizia che si era un pò spenta. Attenzione Upper East Side sembra che qualcuno sia tornato per restare, ma...B non dimentichi qualcosa? Qui non c'è solo la fiamma di S da riaccendere...xo xo GG"

 

 

 

Spazio autrice

ciao a tutti...mi hanno convinto a pubblicare la storia. qndi per questa tortura dovete ringraziare Dark Qeen. ahahah scherzo. allora la storia l'ho scritta alla fine della seconda stagione e l'ho finita mentre la terza serie non era nemmeno a metà quindi so che molte cose non centrano però va bè. prendetela così. ringrazio già chiunque voglia leggerla o commentare. non è un granchè so che non dovrei dirlo ma lo so ne prendo atto quindi se magari vedo che non interessa non pubblicherò più...magari proverò a farne un'altra più interessante. spero di riuscire a postare regolarmente anche se so già che mi sarà difficilissimo. che dire, nient'altro credo. xo xo A<3

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Capitolo 2
*** Incontri ***


"Miss Blair. Sono le otto, mi aveva detto di svegliarla."

"Si dorota grazie!"

Alzò appena la schiena dal letto, quando si lascio andare nuovamente su di esso. Era più stanca della notte precedente. Sentiva tutto lo stress del giorno prima: le ore di volo, sua madre, Serena. Tutto in meno di ventiquattro ore. Non poteva reggere. Prese il cellulare e notò un messaggio: 'ehi B! Ci vediamo più tardi in ospedale ok? Ti raggiungo lì per pranzo! S.'  Serena. Sembrava non fosse successo nulla. Tre anni volati così. Non le dispiacque affato. Sorrise e decise di alzarsi.

L'aria di New York era fredda, presto sarebbe tornato l'inverno. Non passava un inverno a New York da anni. Era tornata per Natale l'anno precedente, aveva trovato solo Serena in città, si videro per scambiarsi gli auguri, ma niente di più. Si rammaricò pensando che, entrambe, avevano sprecato tre anni della loro amicizia in quel modo, per un pò d'orgoglio e per la testardaggine che le accomunava. Poi pensò alla sera precedente e al messaggio e sorrise.

"Un caffè"

"Un caffè"

Il barista li guardò sorpreso per la contemporaneità con la quale parlarono entrambi. Blair si voltò con il suo solito mezzo sorriso, accompagnato dal suo sguardo fulminte. Appena si voltò però cambiò completamente espressione e quasi non le venne un infarto. Certo avrebbe fatto scalpore: "Giovane e bella facoltosa dell'Upper East Side muore tragicamente in un bar, mentre ordina un caffè."

"Blair?"

"Chuck!" Aveva dimenticato persino la sua voce. Si odiò per non essere uscita prima o per non aver bevuto un caffè a casa.

"Che...ci fai...insomma non dovresti..."

"Essere a Parigi?" Bene almeno non era l'unica sorpresa dall'incontro! "Si, dovrei. E tu non dovresti essere a..."

"Sidney? Si, dovrei...un momento come lo sai?"

Bene passo falso. Perchè si era cacciata in quella situazione. Poi lanciò un'occhiata al giornale sul bancone e lo prese. "Sei su tutti i giornali, non è difficile trovare qualche informazione su di te, sembri una star di Hollywood!" Sorrisero.

"Non dovresti essere in periodo di tirocinio o roba del genere post-laurea?"

Odiava le domande, ne era sempre più sicura, specialmente se fatte da un Bass. "Si, ma mi sono presa una pausa per venire a trovare mia madre, ma poi insomma è in ospedale e credo di dover restare, ha bisogno di me, io posso sempre continuare qui e..."

"In ospedale? Lei sta bene, spero". Lo guardò, era sinceramente preoccupato. Ecco un'altra cosa che le era mancata di New York: Chuck. Era l'altra cosa che non avrebbe mai voluto lasciare.

"Si sta bene adesso. A proposito devo...andare."

"Si, certo. Tanto ci vedremo...se resti...sarà inevitabile." Come avrebbero potuto evitarsi? Stessi amici, stessa famiglia.

"Certo"

 

Serena entrò in camera e vide Blair seduta accanto a sua madre.

"Eleonor; come sta?"

"Serena! Che bella sorpresa. Bene, cara."

"Domani la dimettono!" Serena notò che Blair era molto più rilassata della sera prima anche se sembrava nasconderle qualcosa.

"Signorine, è proprio ora di andare."

"Dottor Bennett. Andiamo subito. Oh le presento la mia amica."

"Serena Van Der Woodsen."

"Piacere. Immagino la rapirà per il pranzo."

"Si, effettivamente si". Serena guardava la scena, come se avesse saltato un capitolo di un libro.

"Il cercapersone."

Il medico rimase interdetto. "Cosa?"

Blair sorrise. "Suona, il cercapersone."

"Certo, sempre quando sono con lei."

"Brutto segno."

"Vado allora, ripasserò nel pomeriggio."

"Perfetto arrivederci."

"Oh...è stato un piacere signorina...?"

"Van Der Woddsen!"

"Già, vado."

 

"Mi dici che hai? Serena, mi guardi e sorridi da quando siamo uscite dall'ospedale!"

"Come al solito non ti accorgi di nulla."

"Cosa?"

"Il medico, hai presente?"

"S, parla chiaro."

"B! Ci provava spudoratamente!"

Blair la guardò di traverso. "S, non  essere sciocca, lui non..." Ripensò un pò a tutto ciò che aveva detto il medico da quando lo aveva incontrato, roteò gli occhi e sospirò. "Oh hai ragine. Come ho fatto a non accorgermene?"

Serena rideva come non mai. "Oh B, tranquilla. Tornerà alla carica oggi pomeriggio!"

"Oh no. No, assolutamente no, non mi interessa."

"B! E' molto carino, molto! Quanti medici giovani, belli e ingamba ci saranno in giro a New York? Pochi!"

"S! Non è una puntata di Grey's Anatomy!"

"Dio come sei poco interessante!"

"Bene, grazie, sono felicissima di esserlo!"

Serena rideva. "Oh ascolta, stasera è la serata 'tutti insieme appassionatamente', vieni anche tu?"

"La serata cosa?"

"Cerchiamo di ritrovarci tutti insieme per prendere un drink un paio di volte al mese, per stare insieme. Vieni?"

Quasi non le venne un colpo. Quasi due infarti in un giorno, cominciò seriamente a pensare di farsi preparare un letto, in ospedale, accanto a quello di sua madre. "Io...S, non so.." come poteva rifiutare? Sospirò. "D'accordo. Dov'è l'incotro?"

"E' un nuovo locale, passo a prenderti alle nove."

 

 

"Carol?" Chuck parlava attraverso l'interfono con la sua segretaria.

"Si Mr Bass?"

"Non ho altri appuntamenti vero?"

"No però, c'è una ragazza...ehi dove va!"

Chuck alzò lo sguardo e vide una giovane ragazza che entrò prepotentemente nel suo ufficio. Contemporaneamente si precipitò anche la sua segretaria.

"Mi dispiace tanto mr Bass, non l'ho vista alzarsi..."

"Non importa Carol, può andare. Allora, mi dica non ho tempo da perdere..." si sentiva accondiscendente quel giorno. Se fosse capitato in un altro momento avrebbe sbattuto furi quella ragazza e licenziato in tronco Carol. Si è vero, ormai Chuck Bass era sempre irrascibile e non ammetteva sbagli.

"Gwen Smith." gli porse una cartella. Chuck la prese e lesse: 'domanda di tirocinio'

"Signorina può già andare. Non voglio tirocinanti tra i piedi, chieda agli altri uffici della compagnia, c'è un comitato, saranno lieti di aiutarla."

"Perchè? La prego! Non sono come gli altri glielo assicuro. Sono davvero brava in quel che faccio!"

"Senta, sanno tutti che non accetto tirocinanti. Apprezzo il fegato che ha avuto nel venire fin qui, visto che la maggior parte non ci prova, ma non credo sia il caso che faccia tirocinio in un tale ufficio di dirigenza alla..." Chuck lasciò in sospeso vedendo l'espressione di beffa sul viso della ragazza.

"Cosa, alla mia età? E' un pò ridicolo detto da lei non crede?"

Chuck era visibilmente irritato.

"Quello che volevo dire è che...abbiamo la stessa età. Porta avanti questa società da quando era ancora più giovane di me. Non si fermi all'età, dia un'occhiata alle referenze. Ho il fiuto per gli affari, mi intendo di investimenti e finanza, mi dia una chance. O è perchè sono una donna?"

Chuck lesse sorpreso lettere di raccomandazione da parte di colleghi nel campo che conosceva molto bene, ne rimase sorpreso, ma appena sentì quell'ultima frase alzò lo sguardo contrariato su di lei.

"Non sono il tipo che fa queste discriminazioni." La guardò meglio. Aveva i capelli biondi raccolti, aveva gli occhi castani e un bel fisico. Non se ne era nemmeno accorto. Si chiese quando aveva smesso di prestare attenzione alle belle ragazze che gli passavano davanti. Poi prese una cartella e gliela porse.

"Questa è una proposta perfetta, voglio una relazione dettagliata, mi faccia vedere quanto vale davvero."

"Cosa?"

"La voglio entro le tre di domani."

"Io..."

"Signorina il tempo scorre inesorabile, ha meno di ventiquattr'ore. A meno che non abbia cambiato idea..."

"No! Alle tre. Domani. Ci sarò."

Chuck la guardò andare via di fretta, sorrise, si alzò e si diresse verso casa.

 

"Oh la mattinata a quanto pare è stata parecchio movimentata! Vecchi e nuovi incontri, nuove e vecchie storie...a volte certi inconti possono cambiare la vita, altri sono dei semplici tasselli della nostra giornata, che si frappongono tra noi e i nostri impegni. Ma a New York un incontro non è mai solo un semplice incontro. E mentre c'è chi pranza con vecchie amiche senza dar peso ai suoi recenti incontri ravvicinati del terzo tipo, c'è a chi proprio certe situazioni non vanno a genio. Avanti C non te la prendere con la prima che ti passa davanti. Non sempre si possono progettare gli incontri, specie quando si tratta di Blair Waldorf! Ops non dovevo nominarla! xo xo GG"

 

 

 

spazio autrice

allora allora primo incontro. non esattamente quello che vi aspettavate lo so ma non sempre le cose vanno come vogliamo no? ahahahah comunque presi alla sprovvista di solito le coversazioni diventano banali ed imbarazzati ed è quello che volevo far vedere. chuck è sempre molto nervoso ho pensato che senza blair sarebbe tornato a chiudersi e a mostrare il suo caratteraccio a tutti, che per me, è comunque adorabile ahahahha. il capitolo è lungo, in realtà sono tutti lunghi penso perche comunque io avevo scritto la storia senza suddividerla in capitoli quindi è una cosa che sto facendo adesso quindi o sono lunghi o sono molto corti. ovviamente io mi concentro su chuck e blair ma se notate ho messo quasi tutti nello spazio personaggi, perchè la mia storia intreccia la vita di tutti...è un po come se fosse una serie intera e i capitoli le puntate mettiamola così ahahahahha senza petese ovviamente è molto banale. bene alla prox. i ringraziamenti per quelle gentilissime persone che hanno recensito sono sotto xo xo A<3

Dark Qeen sei molto carina! ahahaah eh purtroppo ci sono sempre tanti ostacoli nei grandi amori ahimè e quello che sta succedendo nel telefilm ce lo prova. cercherò di aggiornare sempre presto per quanto mi è possibile perchè ora iniziano le sessioi di esami...ebbene si sn all'università e ancora vado dietro ai telefilm! povera me!

 

feffixoxo  certo continuerò a postare il più velocemente possibile e grazie per aver letto la storia

 

Ray08 spero che continui a piacerti. si lo so infatti cerco di scrivere tutto normalmente purtroppo per abitudine qualcuno ne scappa. tra messaggi e appunti presi con quella metodologia è una fatica tornare a scrivere normale purtoppo!!!! starò più attenta! grazie anche a te per aver letto!

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Capitolo 3
*** Novità ***


Janny alzò lo sguardo dai suoi disegni in direzione dell'ascensore.

"Dov'è Serena?"

"Ciao Chuck, io sto bene grazie, tu?"

"Jenny!"

"Scherzavo, di solito mi dai corda, deve essere grave se sei così nervoso, bè, in realtà, la novità sarebbe se non lo fossi..." Quella ragazzina iniziava a dargli sui nervi, ma decise di essere gentile per farsi dire quello che sapeva.

"Scusami, sai dov'è?"

Lo guardò con quegli occhi azzurri così furbi, di chi sa tutto, ma non dice niente. "Non ne ho idea..."

Maledetta biondina, gliel'aveva fatta...aveva imparato bene i giochetti mentali, bè, perchè meravigliarsi? Aveva imparato da lui e da Blair...Si sentì il suono dell'ascensore, dal quale uscì Serena.

"Ehi!"

"attenta, è arrabbiato con te."

Serena era spaesata, non capiva cosa fosse successo "Cosa? Chi?"

"Io"

"Perchè?"

"Quand'è che me lo avresti detto?"

"Chuck, frena, non capisco".

"Oh, avanti! Ha capito anche la piccola Humphry!"

"Ti ho detto che odio quando mi chiami così!"

"Davvero non capisco..." Serena si voltò in direzione di Jenny, sperando in dettagliate delucidazioni.

"Serena! Bruna, molto bella, ex ragazza, Parigi...ti dice niente?"

Sospirò e si voltò nuovamente verso Chuck. "Ti prego Chuck! Sei tornato da due giorni, ti ho visto per caso ieri mattina, quando ancora non sapevo che sarebbe tornata! L'ho saputo per caso anche io! Prenditela con Jenny, lei sapeva tutto prima di me!"

"No, non mettetemi in mezzo! Non ho nemmeno il tempo di respirare tra l'accademia e il master da Eleonor!"

Si alzò, prese la borsa e la giacca e si diresse verso l'uscita. "Ci vediamo stasera...o annulliamo? Visto che state per litigare."

"Jenny, puoi andare".

"Si signore, agli ordini. Spero d rivedervi interi, a stasera."

"Scusa, non volevo aggredirti...non mi aspettavo di vederla. Mi ha accennato al malore di Eleonor, come sta?"

Serena lo guardò a fondo, poi decise di affrontare la conversazione. "Domani la dimettono. Senti, a proposito di stasera, l'ho invitata, ti dispiace?"

"No, assolutamente, abbiamo già affrontato il grande incontro no? Vado..."

"Mi lasci sola? Fate il grande dramma e poi..."

"Ciao sis!"

"Smettila! A stasera...speriamo bene..."

 

 

"un tempo me lo avresti detto".

Blair si voltò verso l'ascensore e vide Serena arrivare verso di lei, che era comodamente seduta sul divano davanti al suo portatile. "Cosa?"

"Ormai sai solo dire 'cosa'?"

Ecco sapeva che non sarebbe durata, senza sapere perchè stavano litigando...l'avrebbe persa di nuovo e sarebbe rimasta sola. "S!"

"Vi siete incontrati e non mi hai detto niente, non dovevamo buttarci tutto alle spalle?"

"Infatti! Ma se magari eviti di essere così enigmatica!"

"Capelli castani, alto così, molto irritante, ti dice niente?"

Chuck. Certo! Doveva capirlo immediatamente. Sorrise. "Giochiamo ad 'indovina chi'?"

"Oggi sembra andar di moda. B!" Serena si sedette vicino a lei.

"Serena, l'ho incontrato per caso ordinando un caffè, non c'è molto da dire, ci siamo persi in discussioni irrilevanti e sono andata via. Non c'era nulla da dire."

"No, certo che no."

"E non arrabbiarti!"

"No tranquilla, anzi, meglio no? Così stasera sarà tutto ok!"

"Infatti, ci saranno tutti?"

"Si ho sentito Dan e verrà co Samantha..."

"Samantha?"

"E' la sua fidanzata."

"Hai detto fidanzata per dire, oh..."

"No no, fidanzata con anello e tutto il resto."

"Mi sono persa un sacco di cose."

"Ti rifarai stasera".

 

 

"Dan!"

"Vanessa! Come stai?"

"Bene! Ciao Sam!"

"Ciao V. Stai benissimo!"

"Grazie. Hai saputo chi rivedremo stasrea?"

"No, sono sempre l'ultimo a sapere, cambierà mai questa situazione?"

"Blair! Ho sentito Jenny ha detto che è tornata...per restare..."

"Se Blair Waldorf è tornata in città, c'è solo una cosa da dire: TEMPESTA IN ARRIVO."

"Ma è la figlia della stilista?"

"Si Sam".

"Chuck sa che è tornata?"

"A quanto pare si".

"Una settimana fuori città e qui succede il finimondo!"

"Dai tranqullo ti sei perso poco! Vado sono in ritardo! A stasera!"

"Ciao V...allora, devo portare l'armatura da casa per proteggermi stasera?"

"Oh no tesoro ti proteggo io...possiamo sempre rimanere a casa..."

"Scherzi vero? Non vedo l'ora di vedervi sulle spine stasera!"

"Ok"

"Dan, ascolta, pensavo che...insomma, non ho ancora detto ai miei della proposta e..."

"Cosa?"

"aspetta fammi finire...ho pensato che questo week-end potevamo andare nella casa in campagna dei miei. Saranno lì per una stupida ricorrenza familiare, ci saranno tutti e, magari, visto che vi conoscete così poco, può essere una buona occasione e dirglielo insieme."

Dan la guardò, aveva i capelli lunghi e neri coordinati perfettamente con due occhi grandi dello stesso colore, era bellissima, come faceva a dirle di no?

"Ok Sam, va bene."

 

"Bene bene, quante novità e quanti segreti. Pare che stasera ci saranno scintille e il nostro caro vecchio esercito ritroverà un vecchio componente. Ma quello che ci chiediamo è lo accettaranno tutti o urleranno al tradimento? Lasciare la guerra nel bel mezzo di una battaglia è facile, ma ritornare, quello si che è difficile...e io amo queste cose. Attenta B, cappuccetto rosso aveva a che fare solo con un lupo, tu, forse, con qualcuno in più...xo xo GG"

 

 

spazio autrice

bene mettetevi un bel vestito, stasera si esce! ahahahahhah il prox capitolo sarà la famosa serata. come vedete ci sono anche gli altri personaggi, manca ancora nate ma lo troviamo nel prox capitolo. oggi proverò a mettere un altro capitolo ma non vi prometto niente. xo xo A<3

 

Ray08 lo so lo so la verità fa male ahahahahhah comunque chuck è sempre stato così "antipatico" è blair che ce lo ha addolcito solo che quando lei non c'è...il prox capitolo è lungo l'ho appena guardato. scoprirete alcune cose, ma per vere e proprie risp dovete aspettare!

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Capitolo 4
*** Sentimenti ***


Si guardò allo specchio. Ogni volta che tornava a New York era terrorizzata. Si sentiva a casa, ma aveva paura di sentire il bisogno di scappare di nuovo, e questa volta non voleva farlo.

"Miss Blair, Miss Serena è qui!"

"Scendo Dorota, grazie!"

Si diede un'ultima occhiata allo specchio, prese la borsa e scese.

"Ehi B! Pronta?"

"No...ma andiamo!"

"B, se..."

"Ho detto andiamo."

Uscirono dalla limousine ed entrarono nel locale. C'era molta gente e il locale sembrava molto carino. "Non è male qui".

"Pensavi che ti portassi in qualche locale malfamato?"

"Bè effettivamente si S! Sai pensavo che senza di me ti fossi data a quei locali brutti e tetri dove non si fa altro che giocare a poker, fumare e bere scotch e dove rischi di prenderti qualche malattia orribile!"

"Ma smettila! ahahah. Oh vedo Jenny!"

 

 

 

"Sei nervoso? Eric non ti sembra nervoso?"

"Jenny!" quella ragazza stava scherzando con il fuoco.

"Bè effetivamente..." e aveva anche la spalla.

"Ragazzini smettetela, o vi farò cadere talmente in basso da non riuscire più a risalire!"

"Oh Chuck Bass finalmente! Dobbiamo sempre provocarti!" Jenny ed Eric si divertivano a stuzzicarlo.

"Arrivano!"

"Grazie a dio almeno smetterete di torturarmi".

"Sei sicuro che sia meglio lei che noi?" Jenny bisbigliò per non farsi sentire da Blair e Serena, che si avvicinavano al tavolo.

"Ehi!"

"Ciao S! Blair! Come stai? Sei bellissima".

"Ciao Jenny, bene, anche tu a quanto pare." Era cresciuta un sacco era diventata una giovane donna, e a quanto pare ne aveva acquistato in eleganza.

"Ehi! Oh Blair. Era vero allora"

"Humphry"

"Sam lei è Blair."

"E' troppo bella per te, dove l'hai trovata? Scommetto che fa volontariato!"

"Oh Oh Oh, mi sono mancate le tue battutine acide"

"No! Ditemi che non sto sognando. Blair Waldorf! La ragazza più bella con cui sia mai stato!" Vanessa, Jenny e Serena urlarono un 'grazie' secco all'unisono.

"Dai non prendetevela."

Blair sorrise. "Nate Archibald! non c'è bisogno che mi lodi così, lo sapevo già!" Lo abbracciò con affetto.

Presero posto e cominciarono a chiacchierare. Parlavano del più e del meno, di situazioni ed eventi di cui Blair non aveva idea. "B! Tutto ok?"

"Si, si...è...scusate mi sento un pò...come un'estranea."

"Bè sei stata lontana per tre anni." Le parole uscirono dalla bocca di Eric senza che nemmeno se ne accorgesse. Serena lo fulminò con lo sguardo e dopo di che calò il silenzio. Dan decise di prendere parola.

"Bè visto che l'argomento è inevitabile..."

"Dan!"

"Serena scusa...proprio perchè sono quello meno legato potrei parlare. Insomma non siamo stati certo noi a tagliarti fuori."

Jenny decise di intervenire guardando male il fratello. "Quello che Dan voleva dire è che...bè non...abbiamo deciso noi, insomma siamo riusciti a sopportrci a vicenda..."

"Ma tu sei sparita." Aggiunse Eric completando la frase di Jenny. A volte sembravano davvero fratello e sorella.

"Ora basta, abbiamo già chiarito..."

"Serena, ha chiarito con te, però magari ci sono altre 'persone' che vorrebbero sapere". Le parole di Nate furono le più dure da mandar giù.

"Bè queste 'persone' possono anche chiedermelo da sole no? Bass di un pò, da quando ti fai mettere le parole in bocca da qualcun'altro?"

Blair si alzò e si diresse verso il bar. "B! Aspetta!"

Chuck trattenne Serena per un braccio. "Vado io."

 

 

"Un Martini."

"Ci diamo all'alcool?"

"Dottor Bennett!"

"Mi chiami pure David, non siamo in ospedale"

"Allora dovremmo passare definitivamente al tu"

"Blair, possiamo parlare?"

"Chuck..."

"Vi lascio soli."

Blair sospiò, bevve un pò di martini e poi guardò Chuck.

"Se non volevi sottoporti a tutto questo, potevi evitare di venire."

"Chuck! Se sei venuto per litigare puoi anche tornare dagli altri".

"Scusami, ma non me lo merito, non dopo quello che ho fatto per te."

"No infatti...è proprio necessario?"

"Parlare di cosa significa il tuo ritorno? Ebbene si è necessario."

"Significa ciò che è. Sono tornata, punto."

"Mettiamola in un altro modo, che significa per NOI?"

"Chuck..."

"Blair prima o poi dovevamo parlarne."

"Di solito ero io quella che premeva per fare chiarezza".

"Si saranno invertiti i ruoli."

"Ascolta, io ho ricominciato tutto da capo e ...quello che è successo forse...non credo sia il caso di tornare indietro."

Sorrise amaramente. "Qualche anno fa tornato da Bangkok, mi hai chiesto una cosa, ora rigiro a te quella domanda: perchè ti sei presa il disturbo di tornare?"

Detto così se ne andò. Blair si sentì una strega e pensò di tornare a casa.

 

 

 

"Come va?"

"Jenny...fa freddo qui fuori..."

"Non importa puoi sempre scaldarmi tu!"

Gli diede un bacio e l'abbraccio, poi si sfilò la giacca. "Tieni metti questa."

"Grazie, allora?"

"Cosa?"

"Come va?"

"Bene"

"Ti prego sei così pensieroso! Avanti Nate ormai ti conosco!"

"Pensavo a Chuck".

"Grazie, finalmente parli, comunque questo lo sapevo già."

"Allora perchè me lo chiedi J?"

"Perchè parlare fa bene...anche con gli altri e di altre cose."

"Jenny. A voi Humphry piace girare intorno alle cose?"

"D'accordo Nate, centrerò il punto. Quando glielo diciamo? Ci frequentiamo da questa primavera! Siamo quasi a Novembre!"

"Jenny, l'ultima volta tuo fratello per poco non mi picchiava!"

"Oh ti prego! Avevo sedici anni! Ormai ne ho venti!"

"E io ventidue, quasi ventitrè."

"L'anno prossimo! Due anni non sono molti!"

"ormai siamo cresciuti abbastanza non credi?"

Nate sospirò pesantemente e abbassò lo sguardo. "Non lo so."

Jenny lo guardava con gli occhi pieni di lacrime e delusione. "Riprenditi la giacca, rientro...qui l'aria si è fatta gelida."

Rientrando si scontrò con Chuck che usciva e si diresse verso Nate. "Cosa hai fatto a quella povera ragazza?"

Nate si voltò e vide Chuck che si accendeva una sigaretta, se avesse avuto sedici anni quella sarebbe stata una canna. Blair l'aveva proprio cambiato.

"Sbaglio o ero io lo stronzo che faceva piangere le ragazze?"

"Di chi parli?"

"Archibald, impara, è difficile che si riesca a nascondermi qualcosa. Specie se avvengono sotto il mio tetto."

Nate capì che Chuck sapeva di Jenny. Dopotutto lo sapeva. Era impossibile nascondegli qualcosa. E poi erano un paio di mesi che lo assilava scherzando e dicendo che sapeva che, dietro il suo buon'umore, c'era una ragazza.

"Quando l'hai scoperto?"

"Quasi subito, volevo vedere se durava. E soprattutto se un mio certo migliore amico mi avrebbe detto qualcosa."

"E' che non lo so..."

"Non sai cosa? E' bella, ingamba e ha talento da vendere, quand'è l'ultima volta che hai avuto una ragazza così?"

"Più che altro quand'è l'ultima volta che ho avuto una ragazza. Stavo diventando come te a diciassette anni!"

"Sarebbe stato megliio rimanerci a diciassette anni! Nessun problema, nessuna responsabilità..."

"Nessun sentimento..."

"Ok fnita la sigaretta, finita la conversazione."

"Cosa! Tu puoi farmi la predica e io no?"

"Ascoltra, ho appena detto a Blair che poteva restarsene a Parigi, non sono in vena di prediche."

"Cosa? Sei impazzito?"

"Forse."

"Siamo messi pale amico. Rientriamo?"

"no...io no...per stasera ho dato. Vado a casa."

"Me lo dai uno strappo? Nemmeno a me va di rientrare."

 

 

"Comincia a far freddo ormai."

"Si, infatti, addio caldo sole estivo, sei solo un dolce ricordo!"

"Oh mio poeta! Non siete stati carini con Blair oggi".

"Lo so.."

"Dan, posso dire ai miei che ci saremo?"

"E' proprio necessario?"

"Dan che cos'hai contro i miei?"

"Io nulla...non mi sermbrano molto entusiasti di...me, ecco."

"Ma che dici!"

"Ok, ok dì che ci saremo...Ricordati di toglierti l'anello prima di salire."

"Dan..."

"Buona notte."

 

 

"Ah i sentimenti, che cosa affascinante...ti fanno fare e dire di tutto, anche quello che non vuoi. Ti confondono, ti distraggono, ti fanno fanno ridere, ma soprattutto ti fanno soffrire. E a quanto pare, nell'Upper East Side, stasera, molti cuori si sono infranti...e se alcuni possono ancora rimediare, c'è chi potrebbe scegliere di farsi consolare da qualcosa di nuovo. Attenti a non fare le scelte sbagliate, i sentimenti ti fanno fare anche questo. xo xo GG"

 

 

spazio autrice

wow i lettori sono aumentati! grazie mille! spero di non deludere le aspettative. bene la serata è andata e molto male per tutti. è riapparso nate che se la intende(così si dice dalle mie parti) con jenny...e pensare che ho scritto questa storia prima della terza serie...bene ragazzi che dire...spero di postare presto, nei prox giorni sarò impegnta e non so se ci riuscirò...se ce la faccio però vi regalerò un altro capitolo oggi, ma sarà difficile quindi se non c'è non prendetevala...ringraziamenti sotto xo xo A<3

 

marella88 ecco un nuovo capitolo. grazie per aver letto e recensito!

 

sciops  sono contenta di esserti stata utile ahahahha lo so adoro quando ci sono i battibecchi sono sempre divertenti! grazie per aver letto e recensito!

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Capitolo 5
*** Ricomiciare ***


"Buongiorno"

"Buongiorno Serena."

"Tutto ok?"

"Si, certo"

"Sembra che tu non abbia dormito" aggiunse Dan.

"No no mai stata meglio."

"Squillò il telefono, lo prese e sul display vide che era Nate e rifiutò la chiamata.

"Chi era?"

"Nessuno"

"Jenny, non si rifiuta una chiamata a 'nessuno'. Era un ragazzo vero?"

"Vado, sono in ritardo per la lezione. Ci vediamo stasera, nel pomeriggio vato all'atelier di Eleonor!"

"Ma perchè tua sorella non mi dice più niente?"

"Ho smesso di capirla quando ha comincito il liceo, cioè molto tempo fa!"

 

 

"Non ha risposto?"

"No...è tutta la mattina che la chiamo".

"Bè Nate, c'è un modo per farti perdonare."

"Mi stai suggerendo di rendere pubblica la nostra relazione?"

"Bè dopo sei mesi passati a giocare a nascondino si sarà stancata."

"Quando ti ho proposto di pranzare insieme non pensavo che avremmo parlato di nuovo di me..."

"No? E di chi?"

"Magari di te."

"Scordatelo."

"Chuck!"

"Senti è fatta, finita, mi sono stancato."

"Si sempre la stessa storia."

"Che ore sono?"

"Le tre."

"Ok...le tre? Gwen!"

"chi è Gwen?"

"Niente una tirocinante."

"Una tirocinante in che senso?"

"Archibald, niente di ciò che pensi per una volta, è davvero una tirocinante. Senti devo andare, ci vediamo. E parla con Jenny, fregatene degli altri." Nate sorrise e si chiese se mai avrebbe seguito il suo stesso consiglio.

 

 

 

Entrò nel suo ufficio e la vide comodamente seduta che lo aspettava. "La aspetto dalle due e tre quarti, pensavo si fosse dimenticato".

"Sono stato trattenuto da impegni personali."

"La relazione è qui."

Indicò una cartella con dentro dei fogli battuti al computer. Chuck prese in mano la cartella e cominciò a leggere la relazione. Saltò qualche pagina soffermandosi su alcuni punti principali.

"Non la legge tutta?"

"Non sono qui per testare la sua grammatica signorina Smyth".

Gwen abbozzò un sorriso. "E' anche più acido dell'ultima volta."

"E lei più impertinente. Vuole che la licenzi prima ancora di averla assunta?!"

"Perchè ha intenzione di assumermi? Pensavo di perder tempo."

Gli ricordava troppo qualcuno. "L'ultima persona che mi ha tenuto testa, non ha fatto una bella fine signorina. Se la pensa così può benissimo andaresene da qui. Inoltre mi basta leggere due o tre punti per capire se questa relaione vale. Sa mi dispiace che non sopporti la mia persona, perchè la relazione è perfetta, il che mi fa pensare sulle sue capacità, ma poichè pensa di non poter sopportare il mio cattivo umore, quella è la porta."

"Quindi lei può trattare male il mondo intero, ma noi poveri mortali non ne abbiamo il diritto?"

"Sa cosa significa mantenere i ruoli e stare al proprio posto? Quando un giorno avrà un'azienda sua farà come vuole, ma se vuole lavorare qui, io esigo rispetto. Lei è la tirocinante e io il capo, se questo non le va bene, non farà mai pratica, nè qui, nè altrove".

Chuck aveva centrato il punto."Io...mi dispiace...ammetto di di non avere un carattere facile e probabilmente dovrei imparare a tenere a freno la lingua, ma...insomma mi dispiace...grazie per avermi dato una possibilità, arrivederci." si alzò e si diresse verso la porta.

"Signorina Smyth!"

Gwen si voltò verso Chuck.

"Sa...il giorno del nostro primo incontro non intendevo dire che lei era troppo giovane, ma che lo ero io. Insomma forse è più giusto fare tirocinio con personalità più esperte e..."

"A volte si impara più da brillanti giovani  con poca esperienza, che da mediocri esperti...mi scusi non dovevo interromperla..."

"No...infatti...stavo per dirle che sarebbe più giusto fare tirocinio con personalità esperte, ma se lei si sente pronta a rischiare...benvenuta a bordo."

"Davvero? Dice sul serio?"

"Ricominciamo. Charles Bass."

"Gwen Smyth".

"Ci vediamo domani, alle nove."

"D'accordo".

"Ah, signorina Smyth impari i ruoli...ah! e...grazie...per il giovane brillante".

Gwen sorrise. "Si figuri..."

Uscì dal suo ufficio sorridente. Non avrebbe mai immaginato di farcela! Serena uscì dall'ascensore e vide Gwen, che uscita dall'ufficio di Chuck sorridente e appena si incrociarono la scrutò dalla testa ai piedi. Poi bussò alla porta senza farsi annunciare dalla segretaria.

"Si?"

Serena aprì la porta e si fece vedere. "Posso?"

"Certo."

Serena si sedette e guardò Chuck. "Ero venuta a chiederti come andava, ma quanto pare potevo anche non farlo."

Chuck la guardò non capendo a cosa si riferisse.

"Che c'è? Hai ricominciato a portarti le ragazze in ufficio?"

Chuck finalmente capì che si riferiva a Gwen e la guardò scocciato. "Sei sempre così carina con me sis. Non che ti debba spiegazioni, ma non è quello che pensi."

"No?"

"No. Farà tirocinio qui da domani."

"Tirocinio. Davvero?"

Chuck guardò Serena ancora più irritato di prima.

"Ok scusa, ti credo."

"Puoi anche non farlo, non mi importa."

"Di chi ti importa allora?"

"Vi siete messi d'accordo?"

"Non capisco di cosa parli".

"Dovresti parlare con la tua migliore amica, non con me."

"Volevo sentire prima la tua versione per una volta."

Chuck non rispose e cominciò ad interessarsi ad alcune pratiche.

"D'accordo, ho afferrato il concetto, vado. Oh! Comunque è carina, potresti cominciare a pensare di...ricominciare. Buona giornata Chuck."

 

 

 

"sei sicura di aver preso tutto?"

"Si tesoro, non vedo l'ora di..."

"Mamma! Niente lavoro! Me ne sto occupando io e Jenny mi da una mano!"

"Già, deve stare tranquilla signora Waldorf almeno per qualche settimana."

"Dottor Bennett."

"Allora, se dovesse aver problemi torni. I tranquillanti vanno presi per due settimane, riducendo il dosaggio dopo la prima."

"D'accordo, grazie di tutto."

"Grazie." Blair gli sorrise poi si diresse verso l'uscita.

"Signorina Waldorf!"

Blair si girò. "Blair...non è che...ti andrebbe di cenare? Con me...stasera."

"Bè...io..." Pensò a quello che aveva detto a Chuck la sera prima, poi guardò David. "Va bene, passi alle otto?"

 

 

 

Entrò in casa così velocemente che nemmeno si accorse che era seduta sul divano che sfogliava degli appunti. Alzò lo sguardo e vedendo che non si era accorto di lei decise di catturare la sua attenzione.

"Nate? Che ci fai qui?"

"Jenny! Non ti avevo vista."

"Davvero? O facevi finta? Magari come in tutti questi mesi...senti devo andare da Eleonor."

"Jenny...sono qui per questo." La prese e la baciò. "Ascolta..."

"Nate no..."

"Lo so lo so, vuoi serietà ed ufficialità..."

"Nate..."

"Va bene diciamolielo..."

"Nate!"

"Che c'è? Hai cambiato idea?"

"Dan."

"Chi?"

"Io"

Nate si voltò e vide Dan alle sue spalle. "Sarà meglio che trovi qualche scusa plausibile, anche se non ce ne sono, perchè potrei prenderti..."

"Dan!"

"Jenny stanne fuori."

"Già ascolta il tuo amante segreto, stanne fuori, anche perchè con te farò i conti dopo."

"Ok, ok, basta...Dan..."

"Cosa Nate?"

"Ma cosa c'è che non va?"

"me lo chiedi? Baciavi mia sorella e mi chiedi cosa c'è che non va? Anzi magari stavi anche per..."

"Che succede qui?" Serena usci dall'ascensore. "Dan pechè sembri furioso con...no! Jenny era Nate! Oh che bello!"

"Bè c'è chi non è contento di tutto ciò..."

"Già, infatti, dicevo a Nate, di sparire dalla mia vista."

"Oh avanti Dan non dirai sul serio."

"Serena stanne fuori non è affar tuo."

"Oh accidenti! Si che lo, Jenny è come una sorella per me ok? Quando capirai che siamo una famiglia?"

"Serena non lo siamo mai stati."

"Dan.."

"Jenny no!"

"No cosa? E' la mia vita! La mia storia! Non puoi dirmi con chi devo o non devo stare! hai sempre odiato Nate, Chuck, Blair perchè rappresentavano tutto ciò che avresti voluto essere, ma non potevi. E ora che lo sei? Ti comporti peggio di loro! Anche tu stai con una ragazza ricca, ma questo per te non vale, non valeva con Serena e non vale ora con Sam! Per me vale sempre però!"

IN lacrime Jenny si precipitò verso l'ascensore seguita da nate. Serena scrutò Dan, scosse la testa e si diresse in camera sua. Una volta in camera prese il telefono.

"Pronto?"

"B!"

"Ehi S!"

"Tua madre è stata dimessa?"

"Si siamo appena tornate a casa, ora vado in atelier...Jenny è già uscita?"

"Bè, veramente si, ma credo che se si farà vedere non sarà di certo ora."

"Cosa? No, no io ho bisogno di aiuto!"

"B, davvero è una cosa seria".

"Ok, ascolta..."

"Come stai?"

"Bene..."

"Sono passata da Chu..."

"Esco con David staser...con il..."

"Dottor Bennett...si avevo capito..."

"Tutto ok?"

"Si B, certo...bene, fammi sapere come va."

"Ok ti chiamo domani mattina."

"Buona serata".

 

 

 

"Ricominciare è sempre difficile...o almeno così si dice...o meglio così pensava S...invece...sorpresa che la tua migliore amica abbia un appuntamento così presto? Ma la nostra cara B è davvero pronta ad uscire con qualcuno che non sia un Bass...davvero preferisce scambiare il cavalire nero con il pricipe azzurro? Eppure l'oscurità è così intrigante! Attenta B, non sempre ricominciare è una buona idea...xo xo GG"

 

 

 

spazio autrice

allora bene le storie cominciano a veniore a galla...e come sempre c'è sempre qualcosa che si mette di mezzo...vi ho regalato quest'altro capitolo...non so quanto riuscirò ad essere presente nei prossimi giorni...ringraziamenti sotto xo xo A<3

 

sciops          il segreto della partenza lo scoprirai nel prox capitolo purtroppo ;) non a caso lo chiamerò verità...dai dai ancora poco e saprete....mamma non vi aspettate grandi cose eh! ahahahahaha

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Capitolo 6
*** Verità ***


"Ti va di fare una passeggiata prima che ti riporti a casa?"

"Si, certo."

"Sono stato bene stasera."

"Anche io David."

"Blair, non sono uno che gira intorno alle cose, posso farti una domanda?"

"Certo che puoi."

"Perchè sei tornata da parigi lo so, ma perchè ci sei andata?"

Blair lo guardò e sorrise. "Bè vai davvero dritto al sodo."

"Scusa non volevo essere invadente."

Blair sospirò e guardò il panorama. "Amo New York, non è stato facile andare via. Parigi è bellissima. adoro l'europa, ma non è come quando cresci in un posto per tutta una vita."

"Perchè..."

Blair aveva gli occhi lucidi. "A sedici anni sono stata in cura per disturbi alimentari. Per un pò è andato tutto bene, ho avuto delle ricadute, ma sono stata abbastanza forte da uscirne. Io...io davvero non ho idea di...di cosa sia successo, ma dopo il primo anno di università, tra primavera ed estate, senza che me ne accorgessi c'ero dentro di nuovo. Ero sotto pressione, e sai la cosa buffa? Nessuno mi faceva pressione in nessun modo...avevo...avevo solo perso me stessa. Perso gli obiettivi che mi ero prefissata, l'amore per la mia città, i miei amici, il mio ragazzo..."

"Quello del bar..."

"Si...è stato lui che...ero diventata instabile, non comunicavo più nemmeno con lui, ho cominciato ad allontanare la mia migliore amica e soprattutto lui, in tutti i modi possibili. Gli riversavo tutto l'odio che provavo per me stessa, non capivo come potesse mai amare una persona come me per me era inconcepibile, io odiavo me stessa e gli altri dovevano odiarmi allo stesso modo. Un giorno mi prese per un braccio mi portò nel bagno e mi disse che se avevo il coraggio dovevo farmi del male davanti a lui...aveva capito tutto...da lì il resto. Mio padre pensava che andare via da New York mi avrebbe fatto bene. Mi sono curata a Parigi e ho continuato gli studi. Chuck mi ha lasciato andare. Mi ha detto che non sarebbe stato egoista e che mi doveva mandare via, nonostante sembrasse che con ciò non mi voleva più. Ma io sapevo la verità, sapevo che mi amava a tal punto da non poter concepire di volermi tenere con sè. Ma ora, ora sto bene, voglio solo pensare al mio futuro."

"Quel ragazzo non ti ha mai lasciata veramente..."

"Cosa?"

"Ti ha lasciato il suo cuore."

"Credimi, se lo è ripreso la scorsa notte..."

 

 

Blair uscì altre volte con David quella settimana, Intanto Chuck si era immerso nel suo lavoro e cercava di evitare come un fuoriclasse le continue domande di Nate su come stava.  Il Week-end era alle porte.

"Dan che diavolo ci fai ancora qui?"

"Oh ciao Janny, certo non mi aspettavo che le tue prime parole per me fossero queste, visto che non mi parli da una settimana, però almeno lo hai fatto."

"Cosa avrei dovuto dirti? Grazie perchè odi il mio ragazzo? Nate purtroppo per te mi ama!"

"Si, finchè magari non troverà un'altr quarantenne molto bella da cui si farà pagare, o finchè non deciderà che ama ancora Blair, o che preferisca Vanessa a te, o peggio, che ama ancora Serena."

"Ti odio!"

"Dimmi solo una cosa, era necessario umiliarla così?"

Dan si voltò e vide Serena. "Non dovresti essere con Ethan?"

"Vuoi che ti odi per tutta la vita?"

"Voglio solo che non si illuda e poi soffra quando capirà che..."

"Che Nate non la ama?"

"No, ascolta, Sam mi aspetta per partire. Prima però ti farò una rivelazione, io sono certo che Nate la ami e che sia sincero, il problema purtroppo non è questo. Torna dal tuo fidanzato Serena."

 

 

"Ti ha detto davvero così?"

Jenny parlava al telefono con Nate mentre si dirigeva all'atelier. "Si lo odio."

"Jenny, gli passerà."

"Nate! Io non lo perdonerò mai ok?"

"E' tuo fratello."

"Non mi interessa."

"Ne riparliamo stasera ok? Devo tornare a lavoro."

"Si, d'accordo, a stasera."

 

 

"Ci vediamo stasera allora Charles."

"Certo Mike. Arrivederci."

Riagganciò il telefono e sentì bussare alla porta. "Avanti."

"Signor Bass queste sono le sue pratiche."

"Grazie Signorina Smyth"

"Posso andare?"

Chuck diede un'occhiata all'orologio e vide che le ore di tirocinio di Gwen erano finite da un pesso. "Mi scusi, non mi ero accorto di averla trattenuta così a lungo."

"Non si preoccupi. Ci vediamo lunedì."

"Certo."

All'improvviso gli venne in mente Serena e ciò che gli aveva detto. "Signorina Smyth?"

"Si?"

"E' impegnata stasera?"

"No, cioè, niente che non si possa rimandare."

"Senta, stasera ho una cena di lavoro, e poichè è venerdì sera, hanno ben pensato di renderla un pò più mondana. Poichè sono tutti più vecchi di me, verranno con le rispettive mogli e piuttosto che andare con una ragazza qualsiasi, potrebbe venire con me. E' un'ottima occasione per imparare che, avere buone relazioni pubbliche, serve sempre in affari."

"E' un piacere per me, dove ci incontriamo?"

"Passerò a prenderla io"

"Perfetto, a stasera allora."

 

 

 

"Sam."

"Finalmente! Pensavo non venissi più!"

"Scusa ho litigato ancora con Jenny."

"Dan!"

"Sam, non mi va di parlarne."

Appena arrivati nella residenza di Sam, Dan cominciò ad agitarsi.

"Papà!"

"Oh tesoro mio! Sei bellissima."

"La mamma?"

"Sono qui, ciao tesoro."

"Dan?"

"Sam sono qui."

"Oh io e Dan dobbiamo dirvi una cosa."

"Già...co...cosa? Sam non credi che..."

"Ci sposiamo!"

I genitori di Sam rimasero senza parole e guardarono i due a bocca aperta.

"Non dite niente?"

"Tesoro è una notizia magnifica! Non me lo aspettavo, ma sono felice per te!"

"Grazie mamma!"

"Entriamo per favore?"

"Papà..." Il padre di Sam entrò in casa e nonostante fossero sempre tutti insieme non rivolse nemmeno una volta la parola a Dan.

"Non credo che tuo padre abbia vogli di fare un annuncio a tutti, se non quello della mia morte."

"Oh avati tesoro."

Dan si allontanò un momento da Sam e si introdusse in una stanza vuota per respirare un pò, ma non si accorse che il padre di Sam lo aveva seguito. "Dan, non parlare e ascoltami. Ti ho detto fin dal primo momento che ti ho visto due anni fa, che dovevi sparire dalla vita di mia figlia. Tu non la sposerai chiaro? Cosa vuoi soldi?"

"Cosa?! Non esiste, amo Samantha."

"Non mi interessa. MIa figlia non sposerà un ragazzino cresciuto a Brooklyn e improvvisamente diventato ricco, solo perchè, suo padre, ha sposato la vedova Bass, che, diciamolo, ha perso di credibilità dopo cinque matrimoni. Due dei quali nel giro di poco. Per non parlare di sua figlia sempre su tutti i giornali e del suo figliastro che a ventidue anni crede di poter mandare avanti un'azienda colossale come le Bass Industries"

"Ha finito? Le diro una cosa e non la ripeterò mai più. Io non lascerò sua figli, mai. Io farò i bagagli in questo momento e me ne andrò, ma prima le chiarirò uno o due concetti. Mio padre e Lily si sono sposati per amore, Lily avrà pure altri quattro matrimoni alle spalle, ma è una delle donne più in gamba che io abbia mai conosciuto. serena è una persona splendida così altruista da fare imbarazzo all'altruismo stesso. Chuck Bass, bè, non è il mio migliore amico, ma porta avanti quella azienda da quando aveva diciotto anni egreggiamente. E sa una cosa, lei pensa che io non merito Sam, ma sa qual'è la verità? Che sam non si merita un fidanzato migliore, ma un padre migliore".

 

 

"Avvistato: uscita in grande stile del ragazzo solitario. A quanto pare è vero che la verità viene sempre a galla...e per B e lonly Boy pare sia giunto il momento di vuotare il sacco. Ma attenti ragazzi, la verità è sempre preziosa, ma può far male ad altri...siete pronti a rischiare? Altre verità potrebbero bussare alle vostre porte molto presto, e magari le vostre certezze si riveleranno dei bluff delle vere verita...xo xo GG"

 

 

spazio autrice

b ha parlato, dan anche, parleranno anche gli altri? prima o poi si tutti diranno la verità. il prossimo capitolo vi piacerà molto credetemi :) posterò appena possibile. xo xo A<3

 

sciops   grazie per i complimenti. ahimè chuck non la pensa come te ahahahhaha dai ragazzi non disperate! :)

dark queen   si infatti io continua a vederli...mi sento un pò una sorella maggiore! sei poco più grande di mio fratello! ahahahah a parte gli scherzi spero il capitolo ti piacca! a presto!

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Capitolo 7
*** Rivelazioni ***


Chuck entrò nel ristorante accompagnato da Gwen presentandola ai partecipanti alla cena. Dopo un pò che si discuteva di affari, una delle mogli dei dirigenti presenti si lamentò un pò.

"Possiamo anche parlare di altro oltre che di affari? Per esempio Charles sei così giovane tesoro, però ti prego non mollare questa ragazza. La tua fidanzata è molto carina e spigliata."

Chuck e Gwen si guardarono e sorrisero. "Veramente..." fu interrotto da Gwen

"Grazie Signora Taylor."

La serata passò così tra qualche seria discussione economica e qualche intervento un pò più leggero delle donne. Una volta usciti dal ristorante Gwen e Chuck fecero una passeggiata.

"Scusami se ho dato corda a quelle donne con la storia della fidanzata."

"Non preoccuparti Gwen."

"E comunque la prossima volta, quando porterai qualcun'altro o la tua vera fidanzata, puoi sempre dire che con me non è andata."

"Oppure potremmo provare a rendere tutto ciò vero".

 

 

Blair camminava con David ridendo, ma poi si fermò. "Ehi Blair che succede?"

Blair non rispose fissava quel ragazzo e quella ragazza che si baciavano e provò una stretta al cuore. David non ricevendo risposta e vedendo il suo viso che cambiava espressione, guardò nella stessa direzione in cui guardava Blair e vide Chuck e Gwen.

"Sai credo tu ti sia sbagliato David. Non era lui che non mi ha mai lasciata, sono io che non ho mai lasciato lui."

Chuck fu attratto da una sagoma familiare, un pò più lontana da lui. Si voltò e vide Blair che scappava via, mentre David cercava inutilmente di seguirla.

"Blair..."

"Gwen." la ragazza seccata guardava Chuck, poi si voltò e vide ciò che aveva catturato la sua attenzione. "Magari potremmo provarci in un'altra vita, quando non sarai innamorato di un'altra ragazza. Seguila prima che sparisca."

 

 

Serena salutò Ethan e salì di sopra. Una volta uscita dall'ascensore vide Dan seduto sul divano, al buio e con le valige accanto a lui. "Non dovevi essere con Sam e la sua famigli?"

Dan raccontò l'accaduto a Serena che rimase senza parole. "Ora capisco perchè hai fatto tante storie quando hai saputo di Nate e Jenny. Comunque i genitori di Nate non..."

"Serena, avanti, c'ero anch'io qualche anno fa dai Vanderbilt mi ricordo come si sentiva Vanessa."

"Già, e io ricordo ciù che mi diceva Blair, però questo non significa che andrà così. Nate è riuscito a distaccarsi, è andato alla columbia e non a Yale, fa un lavoro che gli piace."

"Lo so..."

"Hai parlato con Sam?"

"No"

"Devi parlarle o i suoi genitori le diranno ciò che vogliono."

 

 

"Grazie della cena Nate"

"Speravo di tirarti su, ma a quanto pare nemmeno una cena nel tuo ristorante preferito è servito."

"No, però sono stata con te, e questo è servito."

Jenny gli mostrò uno dei suoi migliori sorrisi e poi lo baciò.

"Visto che sono servito a tanto, ora me lo faresti un favore?"

"Qualsiasi cosa!"

"Parlerai con tuo fratello appena tornerà?"

Il viso di Jenny si imbronciò nuovamente.

"Avanti...se vuoi posso farlo io. Scegli o tu o io."

"No, no, preferisco parlarci io"

"Perfetto."

"Si, come no."

"Ti amo."

Jenny sorrise "Lo so."

"Sono così prevedibile?"

"No, solo a volte. Ti amo anche io."

 

 

 

"Blair!"

Camminava lungo la strada di casa quando si vide affiancare da una limousine. "Chuck! Cosa vuoi?"

"Dio mi sembra un dejavù"

Blair si fermò. "Ci sono belle differenze da allora: no è il mio compleanno e, soprttutto, non verrò a letto con te!"

"Sicura?"

Alzò gli occhi al cielo e riprese a camminare. Lui scese dall'auto e la seguì. "dai Blair schezaco."

Blair si fermò e si voltò.

"Perchè sei scappata?"

"Dov'è la biondina?"

"Dov'è il medico?"

"Non ne ho idea e non mi interessa" Riprese a camminare.

"Non hai risposto."

"Si l'ho appena fatto!"

"No, alla domanda di prima, perchè sei scappata?"

"Io...Io non sono proprio...scappata...ho solo cambiato direzione a passo sostenuto."

"Blair, basta, ti prego."

Si fermò di nuovo e si voltò verso di lui. "Si sono scappata! Pensavo fosse superata".

"Invece?"

All'improvviso lei lo baciò. "Avevi proprio ragione, sembra un dejavù!". Lo baciò ancora.

"Questo significa anche che verrai a letto con me?"

Blair sorrise e gli assestò un colpo. "Cretino!"

"Ahi! Picchi ancora bene!"

 

 

 

Quando le porte dell'ascensore si aprirono davanti a lei, vide la luce accesa nel salotto, poi notò Dan e Serena seduti sul divano che parlavano. "Siete ancora in piedi? Oh ma...Dan che ci fai qui?"

"Vi lascio da soli, buonanotte." Serena si alzò e si diresse in camera.

"Che c'è Dan?"

Raccontò l'accaduto a casa di Sam a Jenny lasciandola a bocca aperta.

"Ora capisci perchè ero così preoccupato? Io...Jenny ho paura per te. So che si prova a lottare con queste persone, e non voglio che tu passi nemmeno la metà di ciò che ho passato io."

Jenne abbracciò Dan. "Oh Dan! Mi dispiace averti detto quelle cose!"

"No Jenny dispiace a me. Perdonami."

 

 

"Adoro New York perchè succede sempre qualcosa di nuovo! E stanotte sembra la notte delle grandi rivelazioni. E mentre c'è chi chiede scusa e fa ammenda per amore della famiglia, c'è chi si amerà trascinato dai setimenti e dalla passione riaccesa improvvisamente. Ma per i nostri cari Queen B e Bed Boy è arrivato già il lieto fine? Eppure...io sento odore di baguette e profumo francese da qualche parte. Tre anni sono tanti, basterà una sola notte ai nostri C e B per scrivere il loro finale da favola? xo xo GG"

 

 

spazio autrice

sn tornataaaaaaaaaaaaaaa bene bene bene amore amore amore chair chair chair basta basta basta ahahahahahahahhaha sn in ansiaaaaaaaaaaaaaaaa stasera ultima puntata in america!!!!!!!!! e poi sapremo cm'è andata in questi giornio non ho letto niente x non rovinarmi il finale anche se purtroppo delle cose le so già...allora stasera se ce la faccio vi posto un altro capitolo ma non sono certa, anche perche domani penso proprio che non posterò nulla e forse nemmeno mercoledì...perdonatemi se non posterò. ci proverò promesso. xo xo A<3

 

danielle jhonson   grazie spero continuerai a leggerla :)

 

dark queen    sn contenta ti sia piaciuto ma scommetto che questo ti è piaciuto di più

 

sciops    ebbene si non amo dan nella serie e volevo darli più carattere nella mia ff.....a quanto pare non dovrai più sorbirti il dottorre e la tirocinante :)

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Capitolo 8
*** Un nuovo giorno ***


"Buongiorno".

Blair si spostò i capelli dal viso e vide Chuck che perfettamente vestito trafficava con delle carte e con il suo portatile. "Primo: perchè non sei a letto con me..." Chuck sorrise beffardo lasciando le carte che aveva in mano. "...e secondo: che ore sono?"

"Le dieci"

"Cosa?! Perchè non mi hai svegliata? E tardissimo."

"Era da tanto che non ti guardavo dormire, non volevo svegliarti." Le si avvicinò, si sedette sul letto e la baciò. "Devo andare".

"Cosa? Oh dai Chuck! E' sabato!"

"Devo andare in ufficio per sistemare delle cose, ho un brunch di lavoro".

"Questo significa che non ti vedrò fino a stasera?"

"Praticamente..."

"D'accordo cercherò di trovare qualcosa da fare...sicuramente di poco divertente..." sorrise maliziosa.

"Ci vediamo stasera Blair, non ci casco."

"Uffa...va bene."

Si diresse verso la porte e prima che potesse chiuderla completamente sentì Blair urlargli qualcosa dall'interno della suite. "Chuck Bass! Licenzia la biondina!"

 

 

 

"Buongiorno Dan."

"No, non lo è!"

"Che succede?" Serena sentì la risposta secca di Dan verso Jenny.

"Non ho dormito, è tutta la notte che provo a chiamare Samantha, ma niente".

"Dan devi tornare lì."

"No, non esiste. Sarò un ricercato ormai da quelle parti."

"Il solito melodrammatico! Jenny ha ragione, devi tornare lì. E' sabato, il week-end non è finito".

"Io sono finito però. Dopo tutto quello che ho detto a suo padre...chissà cosa le avrà raccontato."

"Dan...ascolta. Ti ricordi il ballo dele debuttanti? Ricordi quando mi avevi detto di mia nonna?"

"Si e non mi hai creduto..."

"All'inizio! Dan quello che voglio dire è che la verità viene sempre a galla in un modo o nell'altro."

Dan guardò Serena.

"Bè effettivamente è sabato, non devo lavorare e non ho un granchè da fare, posso sempre provare ad umiliarmi ancora di più".

"Il solito ottimista! Dan da sorella a fratello, questo atteggiamento ti porta solo guoa, ricordi?"

"Si, si ho capito Jenny, grazie. Va bene, mi avete convinto. Ditemi buona fortuna."

"Non ne avrai bisogno, ma comunque, se proprio ci tieni, buona fortuna."

"Buona fortuna Dan, e torna con Sam!".

 

 

 

Uscita dal Palace si diresse verso casa. Faceva sempre più freddo ormai, ma non le importava un granchè, non per quella mattina almeno.

"Blair!"

Sentì quella voce familiare dall'accento francese e si voltò. "Jan? Che diav...che ci fai qui?" Forzò un sorriso e abbracciò il ragazzo.

"E' venuto con me!"

"Papà!" Blair sorrise davvero questa volta e abbracciò affettuosamente il padre, che la trattenne un pò più a lungo per poterle sussurrare qualcosa. "Perdonami tesoro, non sono riuscito ad evitare che venisse, non so cos'abbia in mente..."

"Questa casa è bellissima, tu sei bellissima!" Jan li interruppe e Blair si stacco dal padre voltandosi e sorridendo nuovamente verso il bel ragazzo europeo.

"Grazie..."

"Sei radiosa davvero, non pensavo che New York ti facesse questo effetto."

"Magari non è la città, ma qualche newyorkese..." La madre di Blair scese le scale e guardò la figlia e la prese sottobraccio portandola verso la cucina.

"Mamma, che simpatica, vi va la colazione?"

"Blair dove sei stata? Non sei rientrata!" Eleonor parlava fitto per non farsi sentire dai suoi ospiti.

"Mamma ti prego! Sono grande abbastanza..."

"Oh si lo so, ma quando arivano ragazzi che ti cercano, magari se so che non sei rientrata, posso inventarmi una qualche scusa migliore di 'voleva fare una passeggiata'!"

"Allora tesoro, com'è tornare a casa?"

"Bello papà. Mi mancava New York."

 

 

Dan arrivò alla residenza di Sam e chiese di lei ad uno dei tanti domestici, che andò nella sala da pranzo, dove tutti erano intenti a fare colazione. "Signorina, mi scusi. C'è una persona che la cerca".

Samantha capì che era Dan, ma decise di andare da lui. "Che cosa vuoi? Non eri tornato a casa?"

"Sam ho capito che sei arrabbiata con me, ma..."

"Oh no, le chiamate rifiutate, il telefono spento, il mio tono di voce acido, non sono perchè sono arrabbiata, dimmi, cosa te lo fa pensare? Torna  a casa Dan!"

"Sam ti devo dire com'è andata".

"Grazie Dan, ma ci ha già pensato mio padre visto che sei sparito."

"No, Sam ti prego, lasciami spiegare."

Samantha lo guardò e, senza sapere perchè, decise di ascoltarlo. Dan le raccontò tutto, ciò che era successo due anni prima e ciò che era successo la sera precedente. "Non crederai davero che ti creda!"

"Perchè dovrei mentirti?"

"E perchè lui dovrebbe mentire a sua figlia? Dan, mi dispiace sul serio, ma credo che sia il caso di...lasciar perdere." Samantha si tolse l'anello e lo mise tra le mani di Dan, poi si voltò e tornò nella sala da pranzo.

 

 

"Avanti Blair non farti pregare! E' quasi ora di pranzo; usciamo, pranziamo e poi giriamo un pò la città. Ci sono sempre stato solo per lavoro e non me la sono mai goduta".

"Jan, davvero, non mi sento molto bene..."

"Dall'aspetto non si direbbe cara." Blair fulminò la madre con uno sguardo al veleno.

"Grazie mamma."

Blair sospirò. Sapeva che restando in casa nessuno l'avrebbe potuta vedere, ma aveva tutti gli occhi puntati addosso. La madre la guardava con un misto di div ertimento e acidità, il padre con compassione e jan con più insistenza del solito.

"Va bene, vado a cambiarmi, mio padre e mia madre sapranno tenerti compagnia..." disse in tono acido.

Si alzò lasciò la cucina e si diresse verso le scale nel grande salone. La sua attenzione fu richiamata dall'ascensore. Si voltò e vide Chuck.

"Ehi"

"Chuck! Che ci fai qui?"

Gli si avvicinò per evitare che si spostasse dall'ascensore. "Non avevi un brunch?"

"E' saltato fortunatamente".

Gli sorrise, la spinse contro la parete dell'ascensore e la baciò. Blair cercò di opporsi e premette il pulsante per tornare di sotto. "Sparisci, Chuck, ti chiamo dopo."

"Oh avanti Blair" le sue mani diventarono più insistenti.

"Davvero!" Lo respinse sorridendo. "Ti chiamo dopo. Devo tornare dai miei."

Avrebbe dovuto dirgli di Jan immediatamente, ma pensò che non fosse quello il momento giusto. L'ascensore arrivò giù nell'atrio e Blair spinse Chuck fuori. "Ci sentiamo dopo". GLi sorrie e tornò di sopra nel suo attico. Appena le porte dell'ascensore si chiusero, sospirò alzando gli occhi al cielo, prese il cellulare e mandò un messaggio a Serena: "S VEDIAMOCI. B."

 

 

Il pomeriggio Serena e Blair si incontrarono a Central Park.

"Come hai fatto a liberarti di Jan?"

"Gli ho detto che la mia migliore amica aveva bisogno di me."

"Funziona ancora questa scusa allora!" Serena sorrise all'amica.

"Non puoi semplicemente dire al modello francese 'au revoir' e a Chuck che ami solo lui?"

"Con te sembra tutto così semplice! Pensi che non l'abbia detto a Jan che non mi interessa?! L'avrò fatto almeno un milione di volte, ma lui niente."

"B c'è stato qualcosa tra voi?"

Blair abbassò lo sguardo. "Ci siamo visti solo per un pò, ma non è andata, pensavo ancora a Chuck. Non c'ho fatto nemmeno sesso! Davvero!"

"Perfetto, allora non c'è nessun problema B! Finalmente sei tornata e tu e Chuck vi siete riavvicinati, ti prego, non rovinare tutto. Parlagli e basta!"

 

 

"Samantha, tesoro, questo e William, lavora nello studio di tuo zio."

"Piacere...papà, ma non era una riunione di famiglia?"

Samantha guardò il padre, cominciava a pensare che, forse, Dan non aveva tornto.

"Lo so, ma mi sarebbe piaciuto farti conoscere..."

Samantha lo guardò con odio e lo interruppe prima che potesse proseguire.

"Credo che tornerò a New York prima del previsto."

 

 

"E' un nuovo giorno per tutti gli abitanti dell'Upper East Side e che c'è di meglio di un sabato a base di intrighi e bugie? A quanto pare caro lonly boy l'hai spuntata stavolta...ma perdonerai la tua Sam per non averti creduto? In questa città non si può stare tranquilli nemmeno dopo una notte d'amore vero B? Che fai? Ricominci a mentire a C? Nuovo giorno, ma vecchie storie! xo xo GG"

 

 

 

spazio autrice

ecco l'altro capitolo...dovrete avere ancora un pò di pazienza e poi vi libererete di :) ripeto non so se nei prox giornio riuscirò a postare! spero continuiate a seguire! xo xo A<3

 

giuly grazie per i complimenti....lo so nemmeno a me convincevano, infatti sn un pò pentita della scelta, xò ormai è fatta! grazie x il commento e per la recensione e anche per la critica mi fa piacer ;)

 

sciops   ormai mi segui fedelissima. vedi che saresti stata contenta nel capitolo precedente...ma cm hai detto tu il lieto fine non è per loro....ma fino alla fine, chi lo sa1 :) grz perchè segui e recensisci sistematicamente!!!!

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Capitolo 9
*** Problemi ***


Aveva cominciato a piovere. Il sole improvvisamente era scomparso e aveva lasciato posto a nubi grigie, che diventavano piano piano sempre più minacciose. Il clima sembrava essersi adeguato al suo pessimo umore. I suoi pensieri furono scossi dal temporale. Nonostante ciò non riusciva a non staccare gli occhi da quell'anello, che rigirava tra le mani da ore ormai.

"Dan!" Sussultò.

"Ma allora sei qui! Pensavo...Sam?"

Scosse la testa. "Oh mio dio, Dan, mi dispiace! non sai quanto!"

"Non preoccuparti Serena, ci sono abituato..."

"Cambierà idea vedrai...la verità viene sempre fuori!"

"Serena, non è te. Insomma non lo so. Io avevo pur sempre Lily dalla mia...ogni tanto...lì nessuno è con me."

Serena rimase impalata senza sapere cosa dire. Era brava a tranquillizzare le persone e a farle ragionare, ma stranamente, quella volta, aveva paura di essersi davvero sbagliata. Ma come poteva? Insomma Sam era perfetta per Dan, così come Ethan per lei e Blair per Chuck...Sam era bellissima, solare, intelligente, sapeva come prenderlo, rispettare i suoi silenzi, capiva quando intervenire o no, calmare i suoi nervi, adorava la sua famiglia, i suoi amici e nemici più cari. No, non poteva sbagliarsi, era ingiusto.

"Senti io e Ethan abbiamo pensato di dare una festa stasera, per inaugurare la nuova casa."

"Ti trasferisci già?"

"La settimana prossima."

"Sono contento per te Serena, prima di Ethan non avevi un ragazzo 'stabile' da..."

"...te!" rise "Strano ma vero...Carter, Tripp Nate...niente stabilità." Risero.

"Verrai?"

Sospirò e contemplò l'anello ancora una volta, poilo ripose nella sua scatola e lo nascose nel cassetto. "D'accordo, ci vediamo stasera."

 

 

"Dovevi chiamarmi o sbaglio?"

Blair sorrise rispondendo al telefono, catturando l'attenzione dei suoi genitori e di Jan. Appena se ne accorse ritornò serie e fece cenno di scusarla. Si alzò e si diresse in cucin dove poteva parlare liberamente...o almeno così pensava...

"Chuck, davvero scusami...ho...ho ospiti da Parigi..."

"So che adori tuo padre, ma almeno stasera sarai libera di venire da Serena ed Ethan?"

"Bè io...non..." Sospirò. Sai c'è uno schianto di ragazzo in salotto che mi fa la corte da quando mi sono trasferita a Parigi, ma non gli ho mai alcun tipo di chance visto che avevo in mente solo te! Ecco cosa avrebbe voluto dirgli, magari anche in tono acido e spazientito, giusto per rendere l'idea circa lo stato in cuio si trovava, ma poi decise che non era il caso. Chuck si sarebbe precipitato lì solo per fare una scenata, come co il New York Times anni e anni addietro o come la sera della festa dei diplomi. Meglio evitare. "Non so se posso...Papà ha portato una persona..."

"Non stava con Roman?"

"No, cioè si! La persona è...è una visita per me."

"Waldorf!" Accidenti! Odiava quando pronunciava il suo cognome con quel tono acido. "Che mi nascondi? E' un ragazzo vero? Perchè non lo porti? Mi piacerebbe vedere questo francesino." Si come no! Certo portiamo un modello alto, perfetto, occhi verdi, capelli neri e pelle color oro. Certo! Se fosse stata ancora con Nate magari! Insomma biondo, alto, slanciato, atletico, occhi azzurri, poteva competere. Certo Chuck non aveva niente da invidiare, era un bel ragazzo di ventidue anni, non un modello, ma aveva quel fascino inspiegabile e lei lo avrebbe preferito a mille e mille modelli.

"Se ti comporti così, non mi sembra il caso!"

"Mi comporterò bene, promesso," Come se Chuck Bass potesse comportarsi bene con qualcuno che prova ad insidiare ciò che lui 'vuole'...ama...

"Chuck..."

"Blair hai solo due possibilità: o vengo io lì o tu e 'lui' venite da Serena. Non vorrai offendere la tua migliore amica vero?"

"Ok..." Sentì una presenza. Vide Jan e si spaventò. Restò in silenzio con il cuore a mille per lo spavento. "Waldorf!" La voce al telefono la fece spaventare ulteriormente.

"Maledizione..." mormorò "Ci vediamo stasera". Riaggaciò senza nemmeno dare il tempo a Chuck di esultare vittoria come sicuramente avrebbe fatto.

"Jan mi hai spaventato."

"Io ti spavento, mentre il tuo interlocutore, al di là del telefono, ti fa sorridere appena rispondi." Il suo tono era accusatorio e insinuoso.

"Stasera ti porto da alcuni amici". Blair gli voltò le spalle.

"Mi porti da lui?"

Blair alzò gli occhi al cielo mentre si dirigeva in salotto. 'Perfetto' pensò 'come quando avevo diciasette anni, perfetto'.

 

"B in che guaio ti sei cacciata? Non lo sai che non si possono mettere d'accordo due uomini quando vogliono la stessa donna? In bocca al lupo cara queen B...il nostro bad boy non mi sembrava in vena di giochetti...che si aprano le danze allora! xo xo GG"

 

spazio autrice

allora siamo in dirittura d'arrivo. altri due capitoli e concludo. allora miei cari io una divagazione sul finale della terza serie devo farla quindi chi non vuole non legga dopo. Prima di tutto sono scioccata in generale...giorgina incinta? oh mamma ppovero bambino! mi dispiace troppo per nate...serena e dan? ancora? che dio ce ne salvi! e veniamo a noi i nostri chair...o meglio i nostri NON PIù CHAIR...1) sono delusa da chuck...tantissimo...cm gli è venuto in mente? certo anime affini in quel momento...jenny è esattamente come lui...forse è per quello che ci si è ritrovato. 2) pover blair...lei è quella a cui è andata peggio in questa serie...mi dispiace proprio 3) non sopporto sta cosa che comunqe volevano far fare a chuck la proposta cmq dopo quello che era successo...far finta di nulla si è proprio da lui, ma la proposta no! 4) jenny! io la odioooooooooooo non la sopporto! è dall'inizio della serie che dico che combinava danni! e così è stato...ma soprattutto non sopporto il modo in cui tutti si sono scagliati contro chuck...blair ne aveva il diritto, ma non gli altri! cioè da come l'hanno fatta sembrava che l'avesse volentata! cavolo erano in due in quel letto per la miseria!!!!! non sto giustificando chuck assolutamente, io ho saputo di jenny due settimane fa e l'ho odiato dal primo secondo per questo, però farlo sembrare l'unico colpevole mi sembra estremamente ingiusto, ripeto non l'ha violentata o costretta. 5) presunat morte di chuck intollerabile. so che tutti dicono che non è morto, ma davvero non so bò...io lo spero perchè nonostante tutto non si merita questa uscita di scena. e poi senza di lui o blair per me gg non esiste quindi se nel caso non dovesse uscirne vivo gg ha perso una fan. bene è tutto credo...ho scritto una cosa di getto appena ho visto chuck così...una one-short nell'eventualità sia morto...non so se la pubblicherò, non è un granchè...è solo per spiegare cosa sarebbe gg senza di lui...credo che la metterò sul sito presto...

ps. scusate il ritardo ma internet mi da problemi cercherò di finire la storia entro la fine della settimana, cm detto all'inizio era pronta da mesi questa ff è solo che non l'avevo postata...xo xo A.<3

 

dark queen   altro che periodo buio! potrebbe non esserci più un periodo chair! :'(

 

giuly grazie per la recensione davvero sono contenta che ti piaccia!

 

marella88  sono afflitta anche io! grazie per la dichiarazione d'amore ahahahahahahah

 

sciops  devi aspettare un altro capitolo e vedrai :) comincio ad odiare la francia ahahahahahhaah

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Capitolo 10
*** Party ***


Serena ed Ethan avevano scelto un bellissimo attico a Manhattan. Arredato con cura, quasi totalmente, anzi totalmente, da Serena, aveva grandi vetrate dalle quali si potevano ammirare tutte le luci che rendevano New York una città magica, un grande salotto, una cucina modernissima presa nonostante le battutine di Ethan circa il fatto che, Serena, non si fosse fai avvicinata ad un fornello in vita sua. Al piano di sopra c'erano quattro camere da letto, ognuna con un proprio bagno, e una stanza adibita ad ufficio per Ethan. Il fidanzato di Serena era un ragazzo molto bello, aveva studiato ad Harvard diventando architetto, come del resto lo era suo padre. Sua madre era italiana, una donna bella, forte e decisa, che non aveva dimenticato la sua terra e le sue tradizioni. Aveva cercato di tenere i suoi figli con i piedi per terra. Quando in estate andavano a trovare i nonni, si adattavano al tono di vita molto più basso di quello a cui erano abituati a New York. Ethan aveva addirittura lavoroto nel vigneto dei nonni, mentre sua sorella era una perfetta donna di casa. Spesso Serena si sentiva a disagio. Era raro vedere dei rampolli dell'alta società che erano pronti a lasciare tutto e rimboccarsi le maniche come dei perfetti...'plebei' avrebbe detto Blair.

Jenny parlava con Eric, Dan cercava di 'tirarsi su' intrattenendosi co qualche amica di Ethan e sua sorella, Serena e Ethan chiacchieravano qua e là con i loro ospiti. Nate si avvicinò ad un Chuck più pensieroso del solito.

"Ehi! Non pensare troppo, o ti si fonderà qualche neurone!"

"Simpatico."

"Accidenti! Aria di tempesta...con Blair come va?"

"Stanotte benissimo, dopo di che non so."

"Siete i soliti."

"Non cominciare Nathaniel! Arriva uno stupido ragazzo francese e sparisce."

"Un cosa?"

All'improvviso si udì il suono dell'ascensore. I più non ci fecero caso, se non fosse che i due che entrarono richiamarono l'attenzione di quasi tutte le ragazze presenti lì. Blair avrebbe voluto ucciderle tutte perchè facevano sembrare Jan sempre più perfetto e questo non faceva che alimentare le sue paure circa l'umore di Chuck. Nate guardò Blair e il ragazzo, poi con un sorrisino si girò verso il suo migliore amico e gli diede una pacca amichevole sulla spalla. "Buona fortuna". Si allontanò sorridendo e si diresse verso Jenny, mentre Chuck continuava a fissare Blair e a stringere il bicchiere così forte, che rischiava di ridurlo in frantumi. Serena si avvicinò a Blair presentandogli Ethan. Non poteva credere che non era ancora riuscita a far conoscere due delle persone più importanti della sua vita, il suo fidanzato e la sua migliore amica.

"Cominciavo a pensare che fossi un'invenzione nella sua testa!" Scherzò Ethan appena vide Blair. Lei cercò di sorridere rilassata, am pensava ad altro. "lui è il tuo..."

"No!" Blair lo disse con un tono tale che Ethan pensò che stesse per divorarlo.

"Cioè...no è un mio amico."

"Blair perdonami, Serena tesoro torno subito." Serena baciò velocemente Ethan e poi osservò Blair con un sorrisetto divertito vedendo quel bel ragazzo accanto a lei, poi la prese in diparte e le sussurrò qualcosa.

"Sei sicura che non vuoi darli una possibilità?" rise "Insomma, non pensavo fosse così bello." Blair sospirò scocciata. "Sei sicura che scegli Chuck, no?" Sorrise osservando Jan. Blair sempre più scocciata diede una gomitata all'amica.

"Si, sono sicura! Grazie per l'appoggio S!"

"Oh B scherzavo!"

Jan si avvicinò a loro. "Allora mi fai conoscere gli 'altri' tuoi amici?" Serena guardò Blair dispiaciuta.

"Io prenderei prima un Martini!"

"Credo ti servirà qualcosa di più forte..." scherzò Serena "...prova la tequila!" Ridendo andò verso Ethan lanciando un'occhiata a Chuck. Blair sbuffò.

"Ehi!" Si voltò e vide Nate. Gli sorrise. "Ciao" 'salva' pensò.

"Come stai?"

"Bene, Jenny?"

"Da qualche parte in giro, odia stare ferma!"

Blair eise poi guardò Jan. "Jan ti presento un vecchio amico!"

"Non è chi cercavo però". Era così evidente? Possibile che i sentimenti fossero evidenti anche da un semplice saluto?

"Ok. Scusa Nate". Portò Jan in un angolo più tranquillo. "Che intendevi?"

"Non è il ragazzo della telefonata. Non hai fatto lo stesso sorriso...e poi...hai nominato un altra ragazza".

"Ti prego smettila. Ti ho detto a parigi in tutti i modi che non ero interessata...sei sempre stato un amico, un buon amico, ma non c'è mai stato niente, mai! Almeno da parte mia, sono sempre stata chiara e irremovibile su questo punto."

"Anche la mia posizione è sempre stata chiara."

Blair sospirò. "Non so più che fare con te". Jan le si avvicinò pericolosamente. "Provaci e ti giuro che ti farò molto male." Jan le accarezzò i capelli rimase per un pò vicino a lei, poi, guardando in un punto imprecisato della sala, sorrise e si allontanò. "Ok". Blair rimase interdetta, si girò alla ricerca di qualcosa che potesse darle l'illuminzione per tale gesto. Vide una sagoma familiare uscire in terrazza. Aveva equivocato la scena. La rabbia la pervase. "Jan! Sei...Fuori! Fuori da qui! Il tuo invito è stato appena annullato. Sparisci dalla mia vista."

 

 

"Finalmente ha smesso di piovere..."

"Ha appena cominciato".

"Odio quando parli per metafore!" Non rispose. Sentiva solo il suo respiro calmo. E questo, no preannunciava niente di buono. Sospirò pesantemente e le lanciò un'occhiata, poi si sfilò la giacca, le si avvicinò e la pose sulle sue spalle.

"Fa freddo."

"Non importa..." abbassò lo sguardo. "E' solo uno stupido...mi dispiace."

"Continuiamo a mentirci."

"Non è vero...ho imparato tempo fa a non mentirti...ne ho pagato le conseguenze qualche anno fa, ricordi?"

Sorrise malamente. "Che facciamo Chuck? Ritorniamo indietro?" Invece di andare avanti, noi torniamo indietro!"

"Non per colpa mia! Sei tu che ti porti i modelli francesi a casa!" Blair si maledisse e roteò gli occhi al cielo.

"Per favore! E' venuto di sua volontà! E sapeva di non trovarenulla, come non ha trovato nulla a parigi!" Quelle parole avrebbero dovuto rincuorarlo, ma continuava a guardare le luci della sua città.

"Ok...riento." Si tolse la giacca e gliela ridiede. Rientrò delusa.

 

 

"Serena..."

"Dan...Ehi".

"Io vado ok?"

Serena lo guardò triste "ok...sicuro di non voler rimanere ancora un pò?"

"No, preferisco tornare a casa...mi dispiace".

Decise di andare a casa a piedi, dopotutto Serena e Ethan avevano preso un appartamento molto vicino a casa sua. Abitava anche lui in un attico. Erano passati anni, eppure ogni tanto gli capitava di pensare di essere pazzo, che sarebbe arrivato in quell'attico dove un Chuck in divisa scolastica, gli avrebbe lanciato una delle sue freccciatine acide del tipo: 'Hai perso l'orientamento? Brooklyn è dall'altra parte!" Rise all'idea. Gli mancavano i drammi degli anni passati, quei drammi che odiava tanto. Chuck e Blair che si vendicavano di tutto e di tutti solo per non stare insieme 'normalmente'; gli alti e bassi di Serena tra feste e alcool e razionalità; l'indecisione costante di Nate; le follie di Jenny e le prrediche di facciata di Vanessa.

Arrivò a casa prima del previsto, o forse, perso com'era nei suoi pensieri, non si era nemmeno reso conto della strada. Arrivato in camera temeva di aver bevuto troppo, ma poi si rese conto che non era una visione.

"Dan!"

"Sam! Che ci fai qui?"

"Sono qui da ore...dov'eri?"

"Sam, che ci fai qui?"

"Avevi ragione..." era in lacrime. "Mi dispiace, da morire". Avrebbe dovuto sbraitare, lasciarla soffrire, mandarla via, ma l'amava troppo. L'abbracciò con  forza cercando di calmarla come meglio poteva.

"Ok Sam, calmati, è tuo padre è ovvio che speravi che, a mentire, fossi io..."

 

 

"Adoro i party e voi? C'è sempre tanta gente che porta con se tante storie che spesso possono anche intrecciarsi...a qualcuno può andare bene, al ritorno a casa può trovare il grande amore che ti aspetta. Ad altri non va molto bene...devono rinunciare al grande amore della vita, tornando a casa con una sconfitta...oh B ci dispiace tanto...magari puoi sempre richiamare il francesino! xo xo GG"

 

 

 

spazio autroce

ragazzi scusate tantissimo per il ritardo...a parte gli esami ci si mette pure la vita privata a dare problemi...vorrei tanto avere una migliore amica onesta per una volta!!! va bè...tra un pò vedo con una mia amica gg la 16...lei lo vede in italiano, le faccio compagnia :) dunque che dire??? ci siamo il prox è l'ultimo!!!!! per dan tutto ok...per i chair altra caduta...vedremo che succederà! ah la storia della famiglia di ethan che dire? irrealistica lo so ma volevo tirare acqua al mio mulino! sud, perfette donne di casa ahhahahahahha. vi aspetto per l'ultimo capitolo xo xo A<3

 

sciops        nn mi sgridare! lo so che è un chuck molto diverso, ma ho pensato un pò a come potrebbero essere con qualche anno in più!

 

fiby  cullenina             grazie per i complimenti!!!so di chuck :) ho letto anch'io tutti quegli spoiler!!! speriamo!!!!

 

uso questo spazio anche per ringraziare chi ha recensito la mia one short :)

 

giuly   grazie mille :)  anche io penso che proverebbero queste cose e anche io non guarderei più il telefil

 

fede    siamo tutte con questa convinzione ahahahhha o almeno lo spriamo!!!

grazie ad entrambe siete state carinissime con i commenti e scusate non volevo farvi piangere ahahahhaha

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Capitolo 11
*** Natale ***


TEMPO DOPO...

"Che freddo!"

"Dai! Natale si avvicina!"

"S! Ti prego! Odio la tua eccitazione".

"Uff...solo perchè tu sei di cttivo umore, da un sacco di tempo aggiungerein non devo esserlo anche io! Anche tu ami il Natale Devi solo ricordartelo." Le sorrise talmente tanto che Blair non potè che addolcirsi e ricambiare.

"Ok...è vero..adoro il Natale...magari Babbo Natale mi farà trovare un bel ragazzo sotto l'albero!"

"ahahahah B! Ce lo avevi un ragazzo, anzi due!" Rise

"Non c'è niente da ridere S! L'ho fatto arrabbiare sul serio questa volta!"

"Io te l'ho detto dovevi parlargli prima..."

"Uff...ti odio..."

"Ti voglio bene anche io tesoro!" Serena abbracciò Blair e rise più di prima.

"Dio sei proprio innamorata! Sprizzi felicità da tutti i pori, deduco che la convivenza con Ethan vada benissimo." Questa volta sorrideva anche lei.

"E' adorabile! Solo che fra due giorni è Natale e non gli ho ancora preso niente. Oh Chuck...torna giusto in tempo per...per la cena della vigilia..."

"Oh...perfetto...posso sempre andare in viaggio con mia madre."

"B! Non essere sciocca!"

"Ok...cerchiamo qualcosa per Ethan così eviti di farmi la paternale."

 

 

"No, per favore, metta quel vassoio lì...ok perfetto. Grazie mille..."

"Serena..."

"Ciao amore!" Serena stampò un bacio sulle labbra di Ethan. "sono tremenmdamente in ritardo...staranno per arrivare...tua sorella cosa ha deciso?"

"Passerà la serata con i suoi amici".

"Ok! Le darò il mio regalo domani." Sorrise. "Accidenti arriveranno a momenti!"

"Serena è tutto perfetto...il catering è appena andato via è tutto perfetto..."

"Mah non so..."

"Mi piace un sacco l'albero."

"Anche a me." Era entusiasta. Blair aveva ragione sprizzava felicità da tutti i pori.

"Ehi Serena!"

"Ciao Jenny! Nate! Entrate."

"Non siamo soli!" Dan e Sam li seguirono a ruota.

"Almeno arrivate tutti insieme!"

Dopo vari saluti e convenevoli, erano tutti seduti sul salotto a bere champagne. "Tesoro ma Chuck e Blair venivano?"

"I soliti ritardatari!"

"Dan! Chuck aveva detto che sarebbe atterrato alle otto...dategli il tempo...Blair...bè effettivamente sono le nove e mezza doveva essere già qui..."

 

 

"Sono in ritardissimo!" Blair cercava disperatamente il suo IPhone imprecando tra sè e sè...proprio il suono del suo cellulare glielo fece ritrovare tra i cuscini del suo letto. C'era un messaggio: 'DOVE SEI FINITA? TI ASPETTIAMO. S.' Blair imprecò ancora di più 'ARRIVO...SCUSAMI!'

 

"Arriva!" Annunciò serena

"Bene perchè ho fame!"

"Dan sei sempre il solito! Fai così da quando eri piccolo e papà tornava tardi da lavoro."

"Oh no, povero tesoro! Drvo farmi raccontare qualche altro aneddoto!"

"Sam!" Risero tutti...

 

 

La limousine si fermò sotto il grande palazzo...o almeno così pensava...quando scese il cellulare le cadde dalle mani. Non aveva nemmeno fatto in tempo ad alzare lo sguardo.

"Ma...ehi!" Si rivolse all'autista della sua limo. "Ha sbagliato, le avevo dato un altro indirizzo."

"No signorina Waldorf...è nel posyo giusto...ordini superiori...buon Natale signorina..."

"Co...ordini superiori?! Ma che..."

Si voltò. Central Park era illuminata da tante piccole luci bianche che sempbravano quasi indicarle una strada da seguire...'Che stupidagine...impossibile...' pensò. Ma poi decise che tentare non poteva nuocerle...certo, poteva capitare in balia di un qualsiasi maniaco, criminale di New York, ma il suo autista era stato chiaro, ordini superiori...che cosa voleva dire poi! Era lei il suo 'capo'.

Cominciò a camminare...lungo il tragitto trovò delle cose...una foto. Era lei...avrà avuto più o meno cinque anni. Era affiancata da una bambina bionda con gli occhi azzurri...sorrise. Lei e Serena si erano conosciute da poco. Era nato subito un feeling...litigavano per sciocchezze, poi due minuti dopo giocavano di nuovo insieme. Guardò meglio la foto e sullo sfondo vide due bambini, un biondino e un bimbo imbronciato. Nate e Chuck. Quell'anno conobbe anche loro.

Continuò a seguire il tragitto...un'altra foto...questa volta c'erano tutti e quattro...avevano si e no dodici anni...erano dai Vanderbilt. Rise vedendo la foto. lei abbracciava Nate, mentre sullo sfondo Serena e Chuck si erano posizionati in modo da rovinare la foto. Lei faceva finta di strozzarlo con la sciarpa...bè forse non faceva solo finta! Proseguendo vide un pannello bianco. Al suo passaggio partì un filmato...aveva dimenticato quel filmato! Sedici anni...prima che Serena partisse.

"Ok! E' partita! Dovremmo dire qualcosa di intelligente!" Una Serena visibilmente alticcia si agitava davanti alla telecamera...

"Oh ti prego! Allora meglio se non ci sei tu davanti!"

"B! Grazie!"

"Ragazze smettetela!"

"Archibald, lasciale fare. Magari ci movimentano un pò la serata."

Serena e Blair lanciarono un'occhiataccia a Chuck, che era seduto sul divano della sua suite con uno scotch in mano. Poi si guardarono e sorrisero. "Vuoi davvero che ti movimentiamo la serata Chuck?" Disse Serena. Blair prese due cuscini dal divano e ne passò uno all'amica. "Perfetto."

Cominciarono a soffocare Chuck con i cuscini e a prenderlo a botte con gli stessi.

"Ehi! Ok...ba...basta!" Afferrò Blair "Nate la tua ragazza è un pò troppo manesca!"

"Chuck! Mi fai il solletico! Smettila brutto Basstardo!"

Serena continuava a prendere Chuck a cuscinate nella speranza che mollasse l'amica. "Lasciala!"

"Due contro uno però non vale!" Nate afferò Serena.

"No! Ma da che parte stai!"

"Stasera da quella di Chuck!"

Dopo che si furono calmati Blair si sedette in braccio a Nate e Serena, seduta tra Chuck e Nate, poggiò esausta la testa sulla spalla di Chuck...In sottofondo la radio mandava una delle canzoni più in voga del momento. Serena sembrò risvegliarsi..."Adoro questa canzone" Prese Blair e la trascinò per ballare un pò.

"Credo che abbiamo bevuto tutti un pò troppo."

"Oh avanti B!"

"meglio se questa la spegnamo!"

Di lì ad un anno le cose si sarebbero incasinate più del dovuto. Proseguì...trovò un biglietto. C'era la data del suo diciassettesimo compleanno, il cerchietto che aveva al Victrola, il New York Times che ritraeva lei e Nate al ballo delle debuttanti, la foto del diploma, delle foto di loro due in quell'anno passato insieme prima di partire per Parigi...poi, c'era una foto più recente. Serena al centro che rideva, e Nate e Chuck che dicevano qualcosa...probabilmente Serena rideva per quello...sarà risalita si e no ad un anno prima. Sul retro un messaggio. "MI SEI MANCATA".

Tra le varie cose trovò una scatola, era piccola e nera. Il cuore cominciò a batterle più del dovuto, temeva di soffocare. L'aprì. Aveva ragione, era un anello. Era così semplice, ma era così bello. Lei che le cose semplici non le veva nemmeno mai guardate. Era un solitario. C'era un diamante che luccicava come non mai e il resto era in oro bianco.

"Era di mia madre. E' l'unica cosa che sono riuscito a prendere da mio padre. Quando scoprì che era scomparso si arrabbiò molto, credo che da quel giorno in poi decise che mi avrebbe odiato per sempre, ma ho sempre negato di averlo io..."

Con le lacrime agli occhi, Blair sorrise e si voltò. "E' bellissimo."

"E' tuo."

"davvero?"

"E' il tuo regalo di Natale." Sorrise più ampiamente. "Blair. Andiamo avanti. Mi sposerai?"

Sorrise. "Solo se mi dici una cosa?"

"Cosa?"

"Dove hai trovato tutte queste cose?"

"Alcune le avevo io...per le altre...mi sono rivolto ad un elfo biondo."

"Serena è troppo alta per fare la parte dell'elfo!!"

Gli porse la scatola con l'anello. "Me lo metti tu, o devo farlo da sola?"

"Sei così tradizionalista!" Risero. Poi prese l'anello e glielo infilò al dito. Lei gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò.

"Mi vizierai così Ho ottimi ricordi di te come fidanzato!"

"Ancora mi chiedo perchè non ti ho spedito a casa dritta da Nate quella sera, quando ti sei presentata al Victrola!"

"Cretino!"

"Ti amo"

"Ti amo anch'io!"

 

 

Il cellulare suonò, lo aprì. Era Chuck. "MISSIONE RIUSCITA." Serena sorrise. "Credo che possiamo anche cominciare senza Chuck e Blair".

 

 

"Ahi!"

"Così impari!"

"Sei proprio una strega! Solo che, invece della scopa, vai in giro in limousine!" La bambina in risposta tirò di nuovo  quei lunghi capeli biondi.

"Ahi! Ancora!"

"Bambine smettetela!"

"Scusa papà..." Sophie si sedette sul divano visibilmente imbronciata. Odiava essere sgridata dal padre, specie se per colpa di Vivian. Intanto la bambina si diresse verso la madre.

"Vivien...cosa hai fatto a Sophie?"

"Nulla."

"V! Parla!"

"Mamma niente!" Serena la guardò se mpre più accigliata.

"Serena lasciala stare, Sophie le tirava i capelli."

"Mm ci sarà pure qualche motivo sotto..."

"Ciao..." Chuck baciò Blair.

"Sei in ritardo! E' la vigilia di Natale!"

"Lo so, scusa...Ethan?"

"In ritardo anche lui."

"Bene non sono l'unico."

"Chuck, prima che arrivino gli altri, perchè non togli il broncio a tua figlia?"

"Se l'è meritato."

Blair sospirò. "Ascolta, è una Bass e so che ha fatto una cosa sbagliata, ma è anche una Waldorf, quidi odia deludere il padre! Fa fare a me il poliziotto cattivo, la sgriderò dopo...tanto ogni bambina odia sua madre!" Sorrise.

"Va bene, vado."

"Prima o poi le bambine apprezzeranno i nostri rimproveri?"

"Oh S! Non essere sciocca! Certo che si! Quando noi saremo nonne e loro mamme!"

"Oh che prospetiva lunga!"

 

 

Chuck si sedette accanto a Sophie. Lei si tormentava le mani affranta. Altra cosa che aveva preso da Blair. Come tutto del resto, solo a volte aveva quello sguardo alla Chuck Bass. Non sapeva se era un fatto positivo o no.

"Ehi. Che è successo con Vivian?"

"Ha preso il cerchietto che mi aveva comprato la mamma"

"Per quanto vorrei crederti innocente, mi dici TU cosa le avevi fatto prima?"

Sophie lo guardò. Eccolo lo sguardo. Poi cambiò espressione e roteò gli occhi al cielo, altro gesto di Blair.

"Ok...le avevo nascosto il suo braccialetto, ma solo perchè mi aveva preso il diario!"

Chuck rise. "ok, ok! Ho la sensazione che se continui arriveremo a ripicche fino a prima che nasceste! Sophie...guarda." Chuck le indicò Blair e Serena che sorridevano mentre parlavano. Sophie tornò a guardare suo padre.

"E' tua amica. Sai quante volte la mamma e la zia hanno litigato? E anche io e lo zio Nate, ma non per questo non ci siamo più parlati! Tu vuoi che Vivian faccia parte della tua vita vero?"

"Certo è la mia migliore amica!"

"E allora chiedile scusa, questa volta fallo tu, la prossima volta sono sicuro che lo farà lei."

Sophie lo guardò, poi sorrise e lo abbracciò. "Ti voglio bene papà!"

"Anche io piccola!"

Sophie si diresse verso Vivian che giocava da sola.

"V...posso giocare con te?"

Vivian la guardò. "Se ti va..."

"V scusa!" La bambina si lanciò in un goffo abbraccio.

"Anche a me dispiace S!" Viviano contaccambiò l'abbraccio.

"Ehi siamo arrivati!"

"Ciao zio Nate!"

"Ciao Sophie! Vivian!"

"Ciao Piccole!"

"Nate, Janny entrate."

"Ciao Janny, come va?"

"Ciao Serena, bene...è un maschio!"

"Oh! Che bello jenny!"

"perchè le bambine fanno tutto questo chiasso?"

"Hanno solo fatto pace Archibald! Tranquillo, hanno solo cinque anni! Amico non sarai nervoso! Mancano ancora cinque mesi per il lieto evento."

"Chuck, smettila di tormentare Nate!"

"Ok tesoro, la smetto."

"Buon Natale!"

"Dan! Ciao...ciao David! Oh ma come cresci in fretta! vieni dalla zia!"

"Oh Serena, ma se lo hai visto ieri! Ha sempre un anno e mezzo!"

"Più un giorno Sam, tesoro sai che Serena è così!"

"Scusate!"

"Ethan finalmente!"

"Possiamo iniziare...Sophie, Vivian, a tavola."

"Arriviamo mamma."

"S! Tieni, il cerchietto..." Sophie sorrise. Poii prese qualcosa dalla tasca del suo vestitino a pois.

"Il braccialetto V...Scusa anche tu..."

Sophie prese la mano di Vivian "Andiamo ho fame!" Si diressero al tavolo.

 

 

"Natale è sempre Natale...è un momento magico, accade sempre qualcosa...da una proposta di matrimonio, al nascere di una bellissima, lunga e duratura amicizia...bisogna essere fortunati, ma qualcuno la vera amicizia la trova...non dimenticatevi di me. I know you love me...xo xo GG"

 

spazio autrice

carissimi...è fatta...questo era l'ultimo capitolo...ho voluto chiudere più che con una fine, con un nuovo inizio...purtroppo ultimamente non sono molto fortunata con i rapporti con quella che doveva essere la mia migliore amica...ma secondo me qualche fortunato riesce  a trovare la vera amicizia, e li invidio moltissimo. Raga grazie mille davvero per il sostegno...potreste non liberarvi di me...c'ho preso gusto a scrivere...è terapeutico, mi distrae e mi sfoga....ahhahaha...grazie a tutti quelli che hanno letto questa fanfic e quelli che hanno messo la storia tra i preferiti o le seguite, ma soprattutto grazie a chi ha recensito: marella88, fiby cullenina, danielle johnson, ma soprattutto feffixoxo, giulythebestofthebest, ray08, dark queen che mi ha ispirata(aspetto gli aggiornamenti della tua storia) :) e sciops che dal terzo capitolo in poi ha commentato praticamente ogni capitolo! Grazie a tutti! xoxo A.<3

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