N.B. questa cosa l’ho scritta un sacco di tempo fa ed è abbastanza una cavolata ed è anche abbastanza scritta male e un po’ senza senso, ma spero che mi perdonerete e che la leggerete comunque..X°°D

 

 

CHAPTER 1

 

 

Now I know..

That I can make you stay…

But where’s your heart…?

 

Già, dov’è il mio cuore? Dov’è Gee? Cosa ne hai fatto?

Si volta verso di me e i nostri sguardi si incontrano per un secondo che sembra non finire mai.

È per me questa canzone? Cos’è, un qualche strano modo di sfidarmi? Beh, sappi che non ho alcuna intenzione di lasciarti andare… nessuna intenzione.

E puoi anche scordarti il quadretto della famigliola felice con LynZ e tanti mini-Gerard che vi scorrazzano attorno.

Oddio, che poi sta frase fa decisamente amante gelosa… bah, dopotutto è quello che sono, più  meno, no? Attraverso il palco e lo raggiungo. Lui mi lancia un’occhiata allarmata che mi fa stendere la bocca in un sorriso involontario.

 

I’m not afraid to keep on livin’

I’m not afraid to walk this world alone…

 

<< Ne sei proprio sicuro, Gee? >> gli sussurro in un orecchio, appoggiandogli una mano sul fianco. Gli sfioro il collo con la lingua e lo sento rabbrividire. Allora non ti sei dimenticato del tutto di quello che è stato, Gee? Mi allontano di nuovo da lui e riprendo a suonare. Sei proprio un frontman impeccabile, la tua voce non si è incrinata neppure per un istante.

 

                                                               ******

 

<< Che cazzo era quello?? >>

Mi volto verso la porta e trovo il viso adorabilmente incazzato di Gee che mi fissa.

<< A cosa ti riferisci? >> gli chiedo, con aria indifferente.

Lui chiude la porta del bagno e mi si avvicina.

<< Lo sai benissimo. Quella cosa durante Famous Last Words… cos’era? >>

Io ho sempre sospettato che questo ragazzo fosse un po’ tocco…ora ne ho la conferma.

<< Beh, era solo…aspetta, com’è che lo chiamiamo adesso? Ah, già, fan service…. Era solo fan service Gee…non ti scaldare tanto.. >> rispondo sarcastico, voltandomi e togliendomi la maglietta.

Affanculo lui, la band, LynZ e il fan service, quello che vorrei fare veramente adesso sarebbe saltargli addosso e scopare come ricci fino a domani. Ma stuprarlo in un bagno di un hotel non mi pare il modo migliore per riprendermelo, quindi devo accontentarmi di una bella doccia.

Lui rimane lì impalato a fissarmi senza parlare.

<< Allora, hai qualcosa da dirmi o il motivo per cui te ne stai ancora lì a fissarmi è semplicemente che non vedi l’ora di vedermi nudo? >> gli chiedo seccato, slacciandomi i pantaloni.

<< Frank io amo LynZ… >> si, continua a ripetertelo, forse un giorno ti convincerai che è vero.

<< Nessuno te l’ha chiesto >>

<< Non so come fai a non sentirti in colpa per Jamia… >> Ah! Troppo comodo per lui. Non mi risulta che si preoccupasse poi tanto per Jamia quando fino ad una paio di mesi fa veniva in camera mia ad ogni momento libero… eppure io e lei stavamo insieme già da un bel po’….

Mi tolgo anche gli ultimi vestiti che avevo addosso e mi volto verso Gerard.

Lo vedo trasalire. Ti è tornato qualcosa alla mente, Gee?

<< Senti, io devo farmi la doccia adesso. Pensi di rimanere a guardare o ti levi e mi lasci in pace? >>

Lui si gira e se ne va, senza una parola, chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

 

 

 

 

Okay, so che è una stupidata, ma se voleste lasciarmi lo stesso qualche recensione sarei molto felice..^^  Goodbye

CHAPTER 1 

 

P.o.v. Gerard

 

Sento una mano scivolarmi sul fianco e insinuarsi tra la maglietta ed i Jeans.

So benissimo si chi è questa mano… solo lui sa toccarmi in quel modo, delicato, ma deciso allo stesso tempo. Sento il suo corpo aderire contro la mia schiena e la sua bocca contro il mio collo.

<< Tanti complimenti per il concerto… >> sussurra, facendomi rabbrividire.

Si stacca da me e se ne va, lasciandomi senza altro che un inspiegabile senso di freddo e vertigini.

<< Ehy amore! >>

La voce di LynZ mi raggiunge da qualche punto imprecisato del backstage, ricordandomi che ehy, io ho una moglie! Un moglie incinta, cazzo.

Mi volto e le sorrido, andandole incontro.

<< LynZ! >>

Le do un bacio sulle labbra. Dio, possibile che mi manchi persino il modo in cui Frank doveva mettersi sulle punte dei piedi per baciarmi?

Passo le mani sulla vita di mia moglie e la stringo a me.

Il rumore di qualcosa che cade a terra mi fa staccare da lei e voltare perplesso.

<< Frank! Che cazzo fai?? Idiota! >> esclama Ray, guardando Frank con gli occhi spalancati.

Frank, il mio Frank gli lancia uno sguardo di puro odio, poi tira un calcio alla playstation per terra. Che cazzo ci fa la playstation per terra?

In effetti quella gliel’ho regalata io qualche anno fa, quando è uscita…

Mi ricordo quanto aveva rotto le palle a tutti per averla, e quando poi l’ha spacchettata i suoi occhi brillavano… mi ha sorriso, e quando siamo rimasti a casa da soli…beh, potete immaginare.

Alza lo sguardo di nuovo e fissa i suoi occhi nei miei, con l’aria di uno che sta per prendermi a pugni. Istintivamente lascio la vita di mia moglie e distolgo lo sguardo.

Lo vedo tirare un altro calcio alla play, sotto le urla di Ray, per poi andarsene.

Stai andando da Jamia, Frankie? Come puoi biasimarmi proprio tu? Come puoi essere geloso?

Quello che ho fatto l’ho fatto per tutt’e due, ed è meglio così, credimi.

Con Jamia puoi essere felice come con me non avresti alcuna possibilità di essere.

<< Che ha Frank che non va? Quella play non gliel’avevi regalata tu? Che gli hai fatto? >>

Mi volto verso mia moglie che mi guarda interrogativa e la abbraccio.

<< Lascia stare tesoro…lo sai com’è…io non gli ho fatto proprio nulla… >>

 

 

Ehm ehm…capitolino parecchio merdoso eh? Pardon…ma più avanti diventa più decente… comunque Gerry rimane sempre insopportabile si…u.ù

 

Grazie mille a tutti per i commenti! Sono contenta che vi sia piaciuta, perché non ci speravo molto…XD ditemi che pensate di questo capitolo (anche se è pure peggio del primo -.-)

 

Spero di aggiornare presto…

 

ByeBye

 

Ps- c’è nessuno che vada ai Gods of Metal qst estate?

CHAPTER 3

 

P.o.v. Frankie

 

 

Apro gli occhi lentamente e osservo il viso di Jamia, di mia moglie. Stanotte abbiamo fatto l’amore, e come ogni volta mi sono sentito dannatamente in colpa. Forse perché mentre lo facevo pensavo a Gerard… la vedo aprire leggermente gli occhi e sorridermi. Che razza di uomo egoista sono…faccio schifo… sarei pronto a lasciare mia moglie, a fare questo ad una persona meravigliosa come Jamia solo per quel deficiente di Gerard. Solo che…davvero, non ce la faccio senza di lui.

Non riesco neanche ad immaginare la mia vita senza di lui. Lascio un bacio leggero sulle labbra di Jamia e mi alzo.

<< Scendo a fare colazione, tu dormi ancora un po’… >>

Mi accendo una sigaretta e mi infilo i pantaloni di una tuta grigia e una maglietta a caso, poi esco.

 

<< Come diavolo sarebbe a dire che non avete i Frankenberrie?? >>

Al soave suono di questa voce mi volto, trovandomi la buffa quanto adorabile visione di Gerard in pigiama con la faccia in una smorfia imbronciata da bambino, che assedia un povero cameriere.

Sento le mie labbra curvarsi in un sorriso.

<< Mi dispiace signore, non è colpa mia… >>

Dovrei proprio salvare quel pover’uomo. Decisamente.

Raggiungo Gee e gli passo un braccio intorno alla vita, abbracciandolo da dietro.

<< Ma come, sei partito che ne avevi una scorta per 3 anni…non puoi averli già finiti tutti! >>

Lo sento irrigidirsi tra le mie braccia. Gli passo la bocca sul collo, facendolo rabbrividire. La sua pelle è così chiara e morbida che mi vien voglia di assaggiarla. La sfioro piano con la punta della lingua, senza che il cameriere se ne accorga. Credo. Spero.

Infilo il naso tra i suoi capelli e respiro il suo profumo. Mi è sempre piaciuto da morire, questo mix di caffè e nicotina.

Si stacca improvvisamente, lasciandomi con il naso per aria come un ebete. Mi afferra per un polso e mi trascina via. Lo stringe forte, fino a farmi male. Mi conduce velocemente per i corridoi dell’hotel, senza dire nulla.

<< Gerard, senti, se vuoi dirmi di smet.. >>

<< Taci! >>

Spalanco gli occhi.

Cosa cavolo sta succedendo??

Dopo qualche minuto si ferma davanti ad una porta, che credo sia quella di camera di Mickey.

Solo che…tipo, non ha senso. Cioè, cosa vuole, farmi picchiare da suo fratello? Da Mickey?? Non è assolutamente credibile come cosa. Voglio dire, almeno mi avesse portato da qualcuno più grosso e virile di me, tipo, che so…Bob, Bryan…LynZ…

Bussa alla porta, e dopo qualche secondo viene ad aprirci un Mickey dall’aria piuttosto assonnata.

<< Gee…? Frank…? Che ci fate qui…? >>

Ci guarda interrogativo, stropicciandosi gi occhi sotto gli occhiali e sbadigliando.

È buffo, per quanto questi due non si somiglino per niente in questo momento mi ricorda tantissimo Gee.

<< Esci. >>

La voce decisa e autoritaria di Gerard mi fa spalancare gli occhi, mentre Mickey fa lo stesso.

Che cazzo vorrebbe dire??

<< Prego..? >>

<< Ho detto “esci”. Ho bisogno della tua camera, vai a fare colazione. >>

<< Ma… >>

<< Vai! >>

Gerard spalanca la porta, trascinandomi dentro la stanza, poi spinge fuori un Mickey completamente sconvolto. Se non fossi così dannatamente preoccupato per la mia vita la scena mi risulterebbe persino divertente. Chiude la porta alle mie spalle e mi guarda con uno sguardo strano.

<< Gee? Che cazz… >> Non riesco a completare la frase che sento le sue labbra premersi contro le mie. Si fa spazio nella mia bocca e mi trascina in un bacio rabbioso. Dal canto mio me ne sto immobile, troppo sconvolto per poter fare qualsiasi cosa, gli occhi che potrebbero rotolare fuori dalle orbite, da tanto sono spalancati. Sentendo le mani di Gerard scorrere freneticamente sotto la mia maglietta, mi riscuoto da questo stato di shock e infilo una mano tra i suoi capelli profumati e glieli tiro, allontanando di qualche cm il suo viso dal mio.

Fa un’espressione contrariata e un gemito di insoddisfazione.

<< Cos’è Gerard, la tua mogliettina non ti basta più? È per quello che sei venuto da me? >> mi scappa una risatina amara. << Forse dovrei iniziare a farmi pagare… >> concludo, scuotendo appena la testa.

E la faccia turbata di Gee è così bella che dovrebbe avere sempre quell’espressione. Gli lascio i capelli e faccio scivolare la mano sul suo collo per tirarlo verso di me in un altro bacio, più dolce. Lo sento abbandonarsi tra le mie braccia, come se avesse perso le forze, senza smettere di baciarmi. A questa adesione perfetta dei nostri corpi mi sento scuotere da un leggero brivido. Mi spinge con la schiena contro la porta e inizia ad armeggiare con l’allacciatura dei miei pantaloni.

I suoi gesti sono di nuovo frenetici. Gli sfilo la maglietta e appoggio la bocca sul suo collo ancora una volta. Non lo deve dimenticare. Non lo deve dimenticare mai. Gli passo di nuovo la lingua sul collo e assaporo la sua pelle leggermente sudata, mentre sento la sua mano iniziare a muoversi nei miei pantaloni. Gli do un ultimo bacio leggero, poi lo mordo. Con violenza, rabbia, frustrazione, passione. Sento i miei denti affondare di qualche millimetro nella sua carne, e gli strappano un gemito di dolore. Lo lascio andare solo quando sento il sapore metallico del sangue in bocca. Osservo per un secondo la mia opera. Gocce di sangue gli rigano la pelle chiara. Le raccolgo con la bocca e lascio un bacio sulla piccola ferita. Mi prende per il mento con una mano e mi alza il viso. Sento le lacrime scendere silenziose sulle mie guancie. Ma non è giusto…tu dovresti piangere, non io…

<< Così non potrai dimenticare… >>

 

 

Ecco il terzo capitolo! Non ho tempo di scrivere altro, ma ringrazio tutti quanti per le recensioni e per averla messa tra le storie da ricordare, preferite o seguite!

Al prossimo capitolo!

byebye