Fanfiction collettiva di Yumeji (/viewuser.php?uid=95601)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap1: L'inizio di un disastro ;) ***
Capitolo 2: *** Cap2 Cosce di pollo, minacce e... ***
Capitolo 3: *** Cap3 (e ke altro se no?): Tragedia ***
Capitolo 4: *** Cap4 Malefici, incubi, bacio ;) ***
Capitolo 5: *** Cap5 Romualdo, Lumaconi e... Ohohohohoh ***
Capitolo 6: *** Cap6: Le 2 sacerdotesse, i biglietti per la Lapponia e Shabry ***
Capitolo 7: *** Cap7 Araizumi, Kanzaka, Rumiko Takahashi, la scrittrice di Shojo e... ***
Capitolo 8: *** e... La pessima scrittrice ***
Capitolo 9: *** Cap 9. E andiamo avanti :) ***
Capitolo 1 *** Cap1: L'inizio di un disastro ;) ***
Vi ricordo che è stata scritta a più mani, quindi non vi stupite se il modo di raccontare di tanto in tanto...
p.s: Leggete e commentate Please
In un torrido e caldissimo pomeriggio, in una locanda di un villaggio,
Lina, Gourry, Zelgadiss e Amelia erano intenti a pranzare. Tutto
sembrava tranquillo, era troppo caldo per fare qualsiasi cosa!
Ad un tratto, però irruppe qualcuno sfondando la porta della
locanda....
Era una donna alta e muscolosa.. quasi quanto un uomo! Si
guardò attorno ghignando, mentre dietro di lei comparivano
un ragazzone dai lunghi capelli blu, una splendida donna bionda in
abiti da sacerdotessa, ed una bassa ragazzina dalla figura snella ed
elastica. "Louie, dì all'oste che qui vogliamo mangiare
bene, e pagare poco!" La donna lanciò un'occhiata carica di
sfida verso i presenti, e si soffermò su Gourry, emettendo
un fischio di approvazione.
Gourry occhieggiò perplesso la donna e i suoi compagni di
viaggio che si facevano strada verso un tavolo al centro della locanda.
Il suo istinto da guerriero si era stranamente messo in allarme.
Spostò lo sguardo su Lina, che, per qualche motivo, si era
irrigidita, la forchetta piantata con immotivata violenza in una
innocente fetta di arrosto. "Lina..." richiamò l'attenzione
della maga nel suo miglior tono accomodante, ben sapendo che quella
espressione sul suo viso normalmente significava guai. "Non hai anche
tu la sensazione di aver già visto quella ragazza da qualche
parte?"
Lina fulinò il biondo spadaccino gelosa. "Io NO ma
evidentemente tu SI!!! Amettilo e non fare il finto tonto!!!".
"Ma... ammettere cosa???", Gourry ci capiva sempre meno. E, ancora
più oscuro, gli appariva il motivo per cui quella
sconosciuta continuava a fissarlo insistentemente...
"Che domande Gourry!" - lo rimbeccò Zel divertito -
"Ammettilo dai, sei stato un suo amante!"
"Amante di chi?" domandò Gourry con l'aria sinceramente
confusa. Non fece in tempo a cominciare a rifletterci, che un colpo
pesante come un masso gli piombò sul cranio. Si
ritrovò con la faccia sprofondata nel pavimento e la gambe
in aria che tramavano a scatti.
Nel frattempo lo strano gruppetto aveva trovato posto ad un tavolo
proprio al centro del locale e rumoreggiava fastidiosamente con pugni
sul tavolo e schiamazzi di vario genere e di varia natura.
"Non vorrei sbagliarmi, ma anche io ho la sensazione di conoscere i
visi della donna montagna e dell'uomo coi capelli blu."
annunciò Amelia poggiata al tavolo sui suoi gomiti "Anzi
sono sicura di averci già parlato., ma proprio non ricordo
in che occasione..."
"I hohosse ake eeeiiii!" provò a dire Gourry, ma la sua
bocca era ancora incastonata nel pavimento e ne uscì una
debole ed imprecisa cantilena.
Lina afferrò con forza i capelli sulla nuca del biondo e li
tirò bruscamente, liberando il viso martoriato del povero
spadaccino.
Con un impeto che scompigliò i capelli di tutti come una
bufera, urlò: "Si, li conosce anche lei, ma questo significa
solamente che sei ancora più testa vuota di quanto
pensassi!! Potevi dirlo subito no?"
"Ma dire cosa?" chiese serio Gourry.
La biondona-montagna ogni tanto si girava a guardare gli Slayers, con
fare di sfida. Lina ricambiava ogni suo sguardo.
"Non mi sembrano esattamente brave persone- osservò Zel-
Lina, cerca di darti un contegno e ignorali, per favore..."
Ma Lina ormai l'aveva presa come una questione di principio, si
alzò dal tavolo e si incamminà verso quello della
biondona e i suoi amici.
"Ehi voi," esordì Lina, dando un'occhiata svelta a tutti e
soffermandosi sulla biondona. "Non so chi vi crediate di essere, ma i
vostri schiamazzi ci stanno rovinando il pranzo."
La donna squadrò la maga come se fosse appena stata
schiaffeggiata. "Scusa?" domandò rozzamente. "Avete sentito?
Questa ragazzina vuole darci lezioni di buone maniere!"
Gli altri si misero a ridere, mentre Lina boccheggiò un
"Ragazzina....?" sottovoce, stringendo i pugni.
Gourry, Amelia e Zelgadis si misero in guardia. Sapevano che avrebbero
dovuto dire addio al dessert, data la situazione che sarebbe andata a
peggiorare di lì a poco.
Lina, col viso in fiamme e gli occhi stretti a fessura,
sbattè con violenza la mano sul tavolo del nuovo gruppo.
"CHI-HAI-CHIAMATO..." prese fiato un secondo avvampando fino alla punta
delle orecchie "RAGAZZINA???" sbraitò la maga istericamente.
L'enorme bionda la squadrò con sguardo malizioso. "In
effetti" esordì "ti ho sopr"avvalutato. Sei tanto piccina e
piatta... non sei una ragazzina, sei a malapena una BAMBINA."
Fu in quel momento che Gourry urlò "Ho capito chi
è quella donna!!!" ma non potè finire la frase
perchè un destro di Lina lo centrò in pieno viso
mandandolo nuovamente a gambe all'aria.
Dopo aver picchiato Gourry, la maga, furibonda si lanciò
letteralmente addosso alla bionda mentre Amelia sussurrava a Zelgadiss
"Zelgadiss-san, Lina-san farà saltare per aria la
locanda..."
Neanche il tempo di farsi scendere un bel gocciolone sulla fronte che
nell'aria risuonò il funesto grido...
BURST RONDO!!!
L' aria esplose con una violenza spropositata, facendo saltare in aria
l' intera locanda con tanto di avventori.
In effetti, facendo saltare in aria l' intera strada su cui era stata
costruita la locanda con tanto di avventori.
Lina avanzò furente completamente illesa nel mezzo delle
macerie. Il passo di un rinoceronte inferocito e l' espressione
assassina, sorpassò impassibile le gambe divaricate di
Gourry, che spuntavano dal terreno, la mano tesa e immobie di Amelia,
unica testimonianza della sua presenza sotto i massi, e uno Zelgadiss
seduto a gambe incrociate sui miseri resti, sulla cui testa acuminata
poggiava ciò che restava di un grosso mattone.
Si avvicinò con un ghigno al mucchietto di macerie caduto
sull' impudente gruppetto, ma all' improvviso alcuni massi sembrarono
smuoversi.
Vagamente stupita, la maga si chinò ad osservarli, ma venne
travolta dal disarmante entusiasmo della creatura uscitane fuori. Era
la ragazza in abiti da sacerdotessa, che ora le teneva le mani nelle
sue e la guardava con un misto di pena e gioia, con due occhioni
liquidi.
"Io vedo un grande flusso di energia negativa fluire da te, sfortunata
sconosciuta!" le rivelò sognante "Lascia che ti aiuti,
povera creatura."
Lina, decisamente sconvolta, tentò di indietreggiare e
liberare le mani dalla presa della bionda sacerdotessa.
Ma a dispetto dell'aria delicata che i boccolosi capelli biondo cenere,
l'incarnato di porcellana e il fisico snello potevano suggerire, la
ragazza aveva una presa a dir poco ferrea.
Sempre fissandola con enormi occhi luminosi e sguardo febbrile, la
sacerdotessa lasciò UNA delle mani dalla morsa che
stritolava quelle guantate di Lina e gettando il braccio
indietrò afferrò un piede che sbucava dalle
macerie, estraendo la ragazzina dai corti capelli castani. La giovane
si drizzò in piedi con tutta la dignità che i
suoi abiti ora laceri e impolverati le permettevano, si
strofinò il viso sporcandolo ancora di più e
lanciò uno sguardo furibondo a Lina.
"Mara" attaccò con voce eccitata ed acuta la sacerdotessa
"Guarda cosa abbiamo qui!"
Lina diede un nuovo strattone e riuscì finalmente a
liberarsi dalle mani della sacerdotessa.
Alla vista della strana scena Zelgadiss si era alzato e, scagliando
lontano il mattone, si era avvicinato a Lina e alla due sconosciute,
lasciando le gambe di Gourry e la mano inerte di Amelia al loro posto,
senza pensare minimamente ad estrarli.
La bionda sacerdotessa e la piccola Mara fissavano Lina, la prima con
sguardo pericolosamente esaltato, l'altra ancora con manifesta
ostilità.
Lina era incredibilmente ammutolita e Zel osservava la scena con lo
scetticismo permeato dalla tristezza di chi troppo spesso è
costretto a vivere situazioni assurde e mortificanti.
E mentre i quattro si guardavano, dalle macerie emerse con gran fragore
e un urlo inumano l'enorme furiosa bionda che aveva insultato Lina.
"Come osi aggredirmi???" sbraitò la bionda, mentre
pezzi di intonaco e macerie precipitavano dalla sua chioma folta e
dalle sue spalle sollevando nubi di polvere nel pandemonio che un tempo
era stato il pavimento della locanda. "Con chi credi di avere a che
fare???"
Lina contrasse la mascella e fece un passo avanti. "TU con chi credi di
avere a che fare??? Non hai idea di chi sia la persona con cui hai
attaccato briga!!!"
"TU non ne hai idea!"
"No, TU!"
"Due anime gemelle, eh?" commentò Gourry, riemergendo
lentamente, e stoicamente, dalle macerie.
Zelgadiss sospirò e gli rivolse uno sguardo rassegnato. "Hai
detto che avevi capito di chi si trattava, no? E allora, chi sarebbe?"
Gourry si grattò la testa. "Suppongo viaggi in incognito, ma
è una nobile che avevamo incontrato tempo fa a Sailune...
giusto Amelia?" Un mugugno di approvazione giunse da sotto le macerie.
"Dubito che si ricordi di noi, non eravamo stati presentati. Me la
ricordo perché mi dissero che era una brava spadaccina e
perché... beh, mi fischiò contro anche quella
volta, e ci vollero tre catini di vino rosso e una decina di arrosti
per calmare Lina. Si chiama..."
"IO sono LINA INVERSE!"
"E IO sono la DUCHESSA ISOTTA, di Raizerl!!!"
"Duchessa??" Dissero all'unisono Rina & co.
"Beh, per essere una duchessa non sei molto colta, dato che non mi
conosci!" Replicò Lina. "Come osi, piccolo microbo
insignificante??" Ruggì la donna-montagna-duchessa.
"Qui finisce male..." commentò Gourry, preoccupato,
"Incredibile, nemmeno questo caldo le sfianca!" disse Zel. Amelia
invece era tutta presa dalla situazione e pensò bene di
andare a fare da spalla a Lina.
Continuarono a battibeccare tra loro finchè non iniziarono
ad ansimare e a sventolarsi con la mano per il caldo, gli altri membri
dei reciproci gruppi rimanevano a guardare, visibilmente seccati.
"D'accordo, ragazzina!" boccheggiò la biondona "ora fa
troppo caldo, l'appuntamento è a stasera, alle 10 in punto!!
Vedremo chi dovrà rimangiarsi tutte le parole che ha
detto!!!"
Mezz'ora dopo Lina era con Gourry in una stanza arrabattata in una
locanda 'gentile' che li aveva accolti nonostante il casino che avevano
combinato al ristorante.
"Non dovresti accettare la sfida di quella donna!" -
dichiarò Gourry in tono perentorio.
"Lina Inverse non fugge mai, soprattutto davanti ad una svenevole
duchessa!" - rispose Lina battagliera.
Gourry si alzò in piedi dal letto dove era seduto e le si
parò davanti serissimo. "E invece dovresti rinunciare
appunto perchè si tratta di una nobile! Non ti pare strano
che una che non dovrebbe conoscere altro che buone maniere e
svenevolezze, ti sfidi? Stai attenta, c'è qualcosa
sotto...".
La maga sbuffò e lo spinse indietro di alcuni passi.
"Finiscila! E poi, spiegami una cosa... Com'è che quella
donna ti è rimasta così impressa?".
Il tono di voce di Lina aveva un vago senso accusatorio e malizioso. Ma
Gourry non si fece fregare, non voleva deviare il discorso dalla sua
via principale, come invece voleva fare la sua compagna. "BASTA Lina,
NON puoi farlo!".
"E perchè?".
Gourry arrossì leggermente. "Perchè ho un brutto
presentimento... E perchè io mi preoccupo per te, ci tengo a
te!"...
Quasi inopportunamente il suono di qualcuno che bussava alla porta
interruppe l'attimo di silenzio.
"E ora che accidenti c'è?" sbottò Lina
avvicinandosi a grandi falcate verso la porta, ancora leggermente rossa
in viso per le parole carine di Gourry. Quando con foga
spalancò l'uscio, i suoi occhi erano all'altezza del torace
di qualcuno di troppo alto per poterlo osservare dritto negli occhi
senza alzare lo sguardo.
Era il giovane che accompagava la Duchessa Isotta, ed era solo.
"Tu cosa sei venuto a fare qui?" cominciò Lina, parlando tra
i denti. Gourry in un attimo le fu al fianco, ma non estrasse la spada.
Il ragazzo non aveva l'aria di chi porta minaccia.
"Già, me lo sto chiedendo anche io. Sono venuto per metterti
in guardia... mi ricordi vagamente una compagna di corso, quindi
diciamo che hai suscitato la mia simpatia!" Il ragazzone sorrise
splendidamente, rivelando una dentatura da sorriso Durbans.
"Da cosa dovrei stare in guardia? Credi forse che io possa temere
qualcosa da quell'energumeno di duchessa a cui stai appresso?"
"Conosco la tua fama Lina Inverse... ma conosco anche le
capacità di Isotta, purtroppo... Io Marta e la sacerdotessa
Melissa siamo stati assunti da suo padre... per evitare che combini dei
guai durante il viaggio" Il giovane avanzò nella stanza
grattandosi la testa. "Sapete, da quando ha quell'arnese, la cosa sta
diventando difficile. Ma se anche un solo danno sarà causato
da Isotta, noi non verremo pagati. Quindi ti chiedo per favore, evita
di farti coinvolgere..."
Lina lo squadrò furibonda "Tu credi davvero che a me importi
un fico secco se voi non verrete pagati? Io quella la distruggo!
Così non dovrete più nemmeno porvi il problema!"
"Se continui nella tua decione, sarò costretto a cercare di
fermarti" mormorò con fare figo il giovane.
"E in che modo, di grazia?" domandò Lina con un mezzo
sorriso. Gourry volse gli occhi al cielo, pronto già a
cercare un'altra locanda.
"Io sono Louie, e sono un potente mago!" esclamò, tirando
fuori da dietro la schiena una bacchetta con un gran nodo in cima.. in
realtà aveva più la forma di una enorme coscia di
pollo.
Lina fissò la bacchetta. Poi Louie. Infine di nuovo la
bacchetta.
La risata della maga risuonò forte e a lungo nella locanda.
Louie stava ancora sorridendo, solo che la sua espressione tradiva una
paresi facciale piuttosto che un sentimento di felicità.
Inutile dire che sentirsi deriso da quella piccola maga insolente dalla
fama spropositata lo stava facendo arrabbiare. A dire il vero lo stava
facendo incazzare parecchio.
Mentre Lina si sbellicava piegata in due, vagamente isterica per la
forma della bacchetta e anche un po' seccata per l'intrusione
dell'amico della sedicente nobile e del suo pazzo seguito, l'istinto di
Gourry gli aveva fatto mettere mano alla spada.
Quello che era iniziato come un incontro non pericoloso, si stava
trasformando lentamente ma inesorabilmente.
L'espressione fissa del ragazzo dai capelli blu, nonostante ostentasse
una specie di sorriso, mandava ondate di rabbia trattenuta a stento.
Gourry sapeva per certo che Lina poteva essere irritante e che senza
ombra di dubbio sceglieva con precisione matematica di pestare i calli
a gente con forza, competenza e abilità magiche per
misurarsi e superarsi ancora una volta.
Qualche volta trovava pane per i suoi denti e in quelle occasioni
Gourry aveva paura.
Perchè nonostante la forza indubbia, l'abilità
fuori dal comune e la potenza esplosiva della sua magia, Lina era e
rimaneva una ragazza umana, fatta di carne e ossa...carne che si poteva
lacerare e ossa che potevano spezzarsi. E lo spadaccino non voleva mai
più vedere Lina sanguinare o peggio agonizzare, come nel
ricordo che era marchiato a fuoco nella sua mente, Lina in un lago di
sangue dopo il colpo infertole da Copy-Coso.
Il ragazzo che accompagnava la nobile poteva davvero essere forte,
poteva fare del male a Lina, alla sua Lina e lui questo non lo avrebbe
mai permesso. Non avrebbe mai più permesso che nessuno
alzasse un dito su di lei, a costo della vita.
La tensione nella stanza crebbe fino a farsi quasi insopportabile.
Anche Lina se ne era resa conto, chiaramente, ma non perse la calma.
Gourry la occhieggiò mentre indietreggiava di un passo e gli
lanciava un breve sguardo d'intesa, un mezzo sorriso ancora dipinto
sulle labbra.
"Senti, grand'uomo." esordì, tornando a volgersi verso il
mago. "Ho già distrutto abbastanza locande, per oggi. Non
che non sia un hobby piacevole, ma alla lunga tende a diventare
costoso." Il suo sorriso si allargò. "Ti assicuro che la
faccenda con la tua duchessa stasera si risolverà in un
luogo tranquillo e senza guai. Del resto, il danno è
già fatto, volendo essere precisi, no? Non credo che il tuo
datore di lavoro fremerebbe per pagarti, se sapesse che una locanda
è andata distrutta perché la duchessina non
riesce a tenere la bocca chiusa."
Louie digrignò i denti. "Mi stai minacciando di diffondere
la notizia?"
Lina si strinse nelle spalle. "Sai com'è... le voci girano."
Gourry si trovò a sorridere fra sé. Beccato. A
volte dimenticava che l'arma migliore di Lina era l'astuzia.
Louie prese un respiro. "E sia, allora." dichiarò, senza
abbandonare il suo tono di sfida. "Il vostro silenzio, in cambio di un
combattimento equo. Stasera."
Gourry lo osservò mentre spariva nel corridoio, quindi
chiuse la porta e si volse a fronteggiare Lina.
"Dici che cercherà di attaccarci prima del tempo?"
Lina scosse la testa. "Non credo. Mi è parso un tipo di
parola."
Gourry sospirò. "E tu nonostante tutto sei intenzionata a
prendere parte alla sfida, non è così?"
Lina scosse la testa. "Gourry, rifletti. La Duchessa ti è
parso tipo da mollare facilmente? Ormai conosce il mio nome, rischiamo
di trovarcela appiccicata addosso lungo tutto il viaggio, o peggio,
rischiamo che faccia mettere una taglia sulle nostre teste. Vuoi
davvero ripetere l'esperienza terrificante di combattere dieci bande di
cavalieri infervorati al giorno?"
Gourry rabbrividì. "Direi di no."
"In più, il mio sesto senso si è messo in
allarme, dopo ciò che ha detto quel tizio. Ho il sentore che
ci sia qualcosa di strano dietro a questo non voler sollevare clamore."
Gourry sorrise. "In altre parole, sei curiosa, e la tua
curiosità come al solito ci caccerà in qualche
guaio."
Lina gli rivolse un ghigno. "In altre parole, l'idea sarebbe quella."
Gourry le posò una mano sulla testa. "Va bene, va bene.
Avevo già preventivato di non vivere a lungo, viaggiando con
te. Vorrà dire che stasera ti accompagnerò a
questa fantomatica sfida."
"Benone. Io mi prendo la Duchessa, il mago è tutto tuo."
Gourry sorrise, brevemente. "Buono a sapersi."
La giornata di Amelia non era stata affatto buona. Il mattino era
iniziato con la solita sveglia tutt'altro che rilassata, prima gli
urlacci di Lina contro Gourry per qualcosa riguardo al cibo che avevano
catturato, poi un oggetto contundente era entrato in rotta di
collisione con la sua testa (si era rivelato essere Gourry, lanciato
dalla stessa Lina in un ulteriore accesso d'ira mattutina) e come
ciliegina sulla torta, lo scontro con botto alla locanda. Non solo
aveva dovuto ripagare i danni (quando viaggiavano insieme, Amelia aveva
paura che Lina l'avesse scambiata per la loro personale banca...non
solo i pasti, i soldi di Saillune erano serviti anche a mettere a
tacere osti e locandieri -e un occasionale capo villaggio- imbufaliti)
ma adesso si trovava in una situazione orrenda. Non potevano scontrarsi
contro la duchessa Isotta. Per quanto grezza e antipatica era sempre
una nobile... se Lina la affrontava, si poteva creare un incidente
diplomatico...perchè Amelia non poteva lavarsene le mani,
sarebbe stato ingiusto. QUINDI sarebbe dovuta intervenire anche lei.
La principessa si prese la testa tra le mani mentre un gocciolone
enorme e pesantissimo gliela faceva piegare. A costo di farsele suonare
da Lina -altro gocciolone-sarebbe andata a parlarle...le avrebbe
offerto...uhm...un pranzo luculliano nel migliore ristorante della
prossima città. Avrebbe cercato il posto più chic
e costoso in cui il comportamento a tavola di Lina e Gourry sarebbe
stato particolarmente umiliante, già lo sapeva, ma forse
avrebbe potuto placare l'ira per l'offesa subita da Lina.
Mai, mai dire a Lina che era scarsa di seno. Quel tipo di insulto la
faceva impazzire, letteralmente... ma se sul piatto della bilancia
c'era qualcosa che poteva rabbonirla...
Amelia sospirò. Sapeva che nonostante le sue buone
intenzioni aveva poche speranze e forse avrebbe concluso la sua visita
a Lina con quel dolore al collo e alla schiena che solo la sua
terribile presa per la testa poteva provocare ma...per tutti i regnanti
di Saillune! Avrebbe tentato! Alzò il pugno al cielo con
sguardo infuocato, lo ritirò con un altro sospirone e,
giunta davanti alla camera dell'amica, battè un paio di
colpi, pronta per la fossa dei leoni.
"Che stai facendo?" chiese Zelgadis, di ritorno da una sua "escursione"
solitaria. "Zel!! Devi aiutarmi!!" Sussurrò Amelia "devo
fermare Lina, non può attaccare briga con una nobile!! Che
figura ci farei io, che sono la principessa di Seillune?"
"Vuoi fermare Lina...E come hai intenzione di fare?" Chiese lui, con
espressione già alquanto scettica-scocciata.
"Pensavo di corromperla con una cena da sogno, tu che dici??"
"Io dico che non sarà così semplice....Ormai l'ha
presa come una questione di principio, lo sai benissimo
com'è fatta..."
"Non mi importa! Farò di tutto per fermarla!!!"
"Auguri allora..." e Zel fece per allotanarsi, ma Amelia gli si parò davanti, facendo la faccia più pietosa che poteva: " Ti supplico, non lasciarmi sola in un momento del genere!".
Lui rimase in silenzio, con espressione palesemente seccata, quando all'improvviso si sentì :"Ehi voi lassù! Siete i
compagni di Lina Inverse, giusto?" La voce veniva dal giardino retrostante alla locanda, al piano terra, Zel e Amelia si affacciarono alla finestra per scoprire che si trattava della Sacerdotessa bionda.
Amelia osservò la bellissima sacerdotessa dell'altro gruppo.
La giovane aveva sostituito gli abiti rovinati dall'esplosione e ora indossava una tunica color carta da zucchero che le scendeva morbida sui fianchi fino alle caviglie, impreziosita da ricami blu cobalto sugli orli. Il volto pallido era luminoso alla luce della luna, che in
quel periodo prendeva presto il posto del sole. Tutta quella
magnificenza era però rovinata dall'espressione di folle
entusiasmo dipinta sul suo viso.
La sacerdotessa prese di nuovo la parola mentre Amelia gettava uno sguardo alle sue spalle per vedere se per caso Lina avesse deciso di aprire la porta.
"Mi chiamo Melissa. Sono una sacerdotessa al servizio della duchessa Isotta" esordì "Ma non sono qui per il loro piccolo
diverbio... vorrei parlare con Lina Inverse."
Zelgadiss si intromise: "Bene, allora sali a parlarle, immagino non sia così difficile trovare la sua stanza visto che mi è parso di incrociare il ragazzo dai capelli blu del vostro gruppo che veniva da quella direzione."
Lo sciamano iniziava a sentirsi seccato. Le avventure con Lina e gli
altri tendevano a finire sempre in enormi casini e MAI, mai una volta
che trovassero gente normale o anche normalmente ragionevole. Solo
pazzi, solo pazzi!!! Amelia si girò verso Zelgadiss:
"Zelgadiss-san! Non me lo avevi detto!!! Magari Lina-san non mi ha
risposto quando ho bussato alla sua camera perchè
è da qualche parte a combattere! Potrebbe aver bisogno di
aiuto!". Lo sciamano fissò la principessa: "Amelia, senti
per caso delle esplosioni?". Amelia scosse la testa.
Mentre erano presi nella surreale conversazione si udì
chiaramente dal basso un "Ehm...Scusate..."
Entrambi tornarono a rivolgere l'attenzione alla sacerdotessa.
"Ho bisogno di parlare con Lina Inverse." Questa volta la giovane non
sembrava esaltata, era divenuta seria. "Sono una sacerdotessa piuttosto
potente e ho sentito in lei una cosa che mai avrei pensato di trovare
davvero. La vostra amica è per caso stata posseduta da
qualche entità divina molto potente? O forse demoniaca?"
"Beh, in effetti non mi stupirei se in lei risiedesse qualche demone
famelico." ponderò Zel, annuendo con fare sapiente.
"O qualche entità votata alla diffusione del Caos
nell'Universo." assentì Amelia, annuendo a sua volta.
"Voi due..." giunse un ringhio, alle loro spalle.
Non senza un tremito, i due si volsero e si trovarono a fronteggiare
una Lina scura in volto. Alle sue spalle, Gourry fingeva indifferenza,
nel suo migliore atteggiamento da "ora ve la vedete voi con lei".
"Ehm... era uno scherzo, uno SCHERZO, Lina-san." tentò
Amelia, con fare diplomatico.
Lina sbuffò e volse lo sguardo all'altra sacerdotessa. "Che
cos'è questa storia di cui vai parlando? Non sarà
un qualche trucco ideato da quel tuo amico mago? Ero convinta che
avrebbe atteso l'ora stabilita, prima di tentare qualsiasi cosa."
La sacerdotessa scosse la testa. "Ha a che fare con ciò che
la Duchessa sta cercando in questo viaggio... poteri superiori."
Vestì un breve sorriso privo di allegria. "Il sogno di
Isotta è maneggiare un potere che la ponga al di sopra degli
altri esseri umani. Le sue ricerche nel Ducato si stavano facendo
troppo sospette agli occhi delle guardie del Re di Raizerl,
perciò il padre ha accettato di farla partire per un
periodo, in modo che si tenesse lontana dalla corte finché
non si fossero calmate le acque. La ho sempre reputata solo una viziata
ed esaltata, ma mi sono offerta volontaria per farle da scorta in
questa occasione, nel caso la sorte avesse voluto che la sua folle
ricerca si imbattesse in qualcosa di concreto... perché in
quel caso avrei dovuto fermarla. Lo credevo ormai quasi impossibile,
ma... C'è qualcosa in te che mi da i brividi. Tu lo
controlli, non è così? Parlo del potere di Lord
of Nightmares. Sento che ha lasciato una traccia, in te. Una traccia
permanente."
La sacerdotessa alzò la mano, rivolta a Lina. "So che ormai
è impossibile fermare sia te che Isotta. Tu hai in te un
potere che lei desidera e non ci vorrà molto
perchè lo scopra! E quindi...". Improvvisamente
incominciò a pronunciare una tiritera in una lingua
sconosciuta sia a Lina che ai suoi amici.
Durò solo pochi istanti, il tempo che Lina cercasse di
ricordare che lingua fosse e se la conoscesse... Pochi secondi e una
luce avvolgente circondò la maga, Gourry, Zel e Amelia.
"Ma cos...". Lina non riuscì a terminare la frase, in un
attimo lei e i suoi amici scomparvero dal piazzale della locanda.
La sacerdotessa sospirò. "Mandarvi da un'altra parte, in un
luogo molto lontano, è quanto meglio per la principessa
Isotta".
Lina riaprì gli occhi. Cos'era successo, era svenuta? Si
guardò intorno, vicino a lei i suoi amici sembravano scossi
e confusi. Proprio come lei.
Si alzò e si guardò intorno. Si trovavano in un
bellissimo prato fiorito, costeggiato in lontananza da un boschetto.
Vide una figura di donna avanzare verso di loro dal bosco, comparsa
improvvisamente insieme ad un uomo e, spinta da una strana
curiosità, si avvicinò loro.
In fondo, nessuno poteva accusarla di non farsi gli affari suoi, voleva
capire dove accidenti l'aveva cacciata quella sacerdotessa da quattro
soldi, verso la quale stava cominciando a nutrire sentimenti omicidi.
Ma man mano che si avvicinava alla coppia, il suo cuore prendeva a
battere sempre più forte. Capelli rossi lei, biondi e lunghi
lui... Quei due li conosceva!!! Prese quasi a correre a perdifiato
verso di loro, mentre una certezza di dove fosse nasceva nella sua
mente.
E quando li ebbe davanti... "Voi... io... ma... ma cosa
è...?".
La donna, di circa venticinque anni, le sorrise. "Ciao Lina! Io sono la
te stessa del futuro. Tu sarai me fra nove anni".
"Certo che sei rimasta piatta come allora!" - esclamò
scherzosamente il Gourry del futuro guardandola.
Fu allora che Lina si accorse che la lei e il Gourry adulto portavano
al dito una fede e si tenevano per mano.
E urlò, ridestando i suoi amici che, in lontananza, erano
ancora rintronati a terra.
Quella maledetta sacerdotessa si era disfata di lei spedendola nove
anni più avanti!!!
Lina si accasciò a terra con la testa tra le mani.
Quella stupida, stupida sacerdotessa! Prima aveva tirato fuori L.o.N. e
poi li aveva spediti nel futuro.
Dannazione! Era pericolosissimo quello a cui li aveva sottoposti...era
VIETATO interferire con passato e futuro!
Come aveva potuto? E come ci era riuscita?
Mentre si faceva prendere dallo sconforto, la maga non si era accorta
che la sua versione del futuro le si era avvicinata mettendole una mano
sulla spalla. "Suvvia Lina" le sorrise la giovane donna che sarebbe
stata "Non agitarti così." Le strizzò l'occhio
sempre sorridendo in modo carino. Lina pensò che in quei
nove anni dovessero averla lobotomizzata. La giovane dai capelli rossi
non era lei. Non poteva essere lei. Era dolce. Sorrideva. Sorrideva
dolcemente. Per gli Dei!
Si girò per localizzare gli altri e improvvisamente si
accorse che non c'erano più. Strabuzzando gli occhi si volse
nuovamente verso sè stessa e non trovò neanche il
Gourry del futuro al suo fianco.
La giovane donna che sarebbe diventata ora la guardava dolente.
"Avrei voluto veramente mostrarti qualcosa di più bello.
Alzò la mano sinistra dall'anulare ora tristemente vuoto.
Non è più con me, Lina. Non è
più al mio fianco. Nessuno di loro lo è
più."
La mente di Lina Inverse si riempì di immagini e suoni,
scene che scorrevano veloci, persone a lei conosciute che parlavano
ridevano combattevano. Uno ad uno li vide, li vide crescere, decidere,
combattere, vivere. Morire.
Vide che L.o.N. l'aveva salvata ma che l'aveva scelta per essere per
sempre sua.
Vide che era marchiata, appestata, maledetta.
Vide i suoi amici, vide l'uomo che amava cadere per mano sua.
Fu in quel momento che Lina Inverse chiuse con forza gli occhi e
urlò.
Un grido terribile, di dolore infinito, di agonia insopportabile, che
feriva le sue stesse orecchie.
Stava ancora urlando quando percepì il peso e il calore di
braccia forti che la avvolgevano, la cullavano, accarezzavano la sua
schiena.
La voce più dolce del mondo le sussurrava all'orecchio
"Calma Lina...non è nulla...non è successo
nulla."
Lina aprì gli occhi. Su di lei incombeva il viso di Gourry e
l'ambiente era ancora quello claustrofobico e scarsamente illuminato
del corridoio della locanda.
Lo spadaccino appariva pallido e teso, ma quando Lina si
svegliò il sollievo si dipinse evidente nel suo sguardo.
"Per fortuna ti sei svegliata." mormorò. "Stavi sognando, e
doveva essere qualcosa di terribile, perché continuavi ad
agitarti e gridare."
Era stato davvero un sogno? Davvero non c'era un fondo di
verità in quelle visioni terribili?
Lina si disse che non era quello il momento di domandarselo.
"Credevo che ci avesse teletrasportati da qualche parte..."
borbottò, portandosi confusamente una mano alla fronte. "Non
aveva detto... che ci avrebbe mandati lontano, o qualcosa del genere?"
Gourry scosse la testa. "Devi averlo sognato. Ha solo proteso una mano
verso di te, e una luce ti ha avvolto, e da allora hai iniziato a
delirare."
Lina si accigliò. "E Zel e Amelia che fine hanno fatto?"
"Hanno rincorso la sacerdotessa. E' fuggita lanciandosi con un Ray Wing
dalla finestra dopo averti colpito."
Faticosamente, Lina si rialzò in piedi. "D'accordo, allora
seguiamoli. Dobbiamo trovarla, voglio sapere che diavolo mi ha fatto."
Gourry la occhieggiò, con aria poco convinta. "Sei certa di
farcela?"
"Sono come nuova." minimizzò Lina. "Reggiti ora. Ray Wing!"
Protese le mani verso l'alto, attendendo che il turbine della barriera
di vento la avvolgesse, sollevandola dal suolo, come sempre.
Non avvenne.
Una voragine parve aprirsi improvvisamente nello stomaco di Lina. Si
volse verso Gourry, che la fissava perplesso e nuovamente preoccupato.
"Gourry, temo di sapere cosa fosse l'incantesimo che mi ha lanciato."
deglutì. "Non ho più i miei poteri."
Nonostante desiderasse appiccicarsi al viso un sorriso rassicurante,
per tranquillizzare Gourry, Lina sentì che gli angoli della
bocca le si piegavano in giù. Come con Mazenda. Ancora una
volta qualcuno si era arrogato il diritto di bloccare la sua magia, di
renderla debole.
Sentì la mano di Gourry posarsi sulla sua spalla e
cercò di farsi forza. Non era una tragedia. Ne sarebe venuta
fuori, come sempre. Ora però c'era da chiedersi se quella
Melissa fosse veramente una sacerdotessa...o piuttosto un demone. O una
sacerdotessa corrotta che aveva stretto un patto con un demone? Per
privarla dei suoi poteri la sedicente sacerdotessa doveva essere ben
forte e coadiuvata da qualcosa, o qualcuno.
"Lina..." la voce dello spadaccino interruppe i suoi pensieri.
La maga alzò gli occhi e vide lo sguardo preoccupato
dell'amico.
Quanto odiava sentirsi addosso la pietà! Non poteva
tollerarlo! E anche se razionalmente sapeva che Gourry era con lei
sempre e comunque e che non provava davvero pietà per lei,
il peso della visione, del sogno o di quel diavolo che era stato, lo
sguardo triste e preoccupato dello spadaccino, l'essersi fatta fregare
come una pivella, l'idea di essersi fatta probabilmente vedere urlante
e piangente da chiunque passasse in un lurido corridoio le fece montare
una rabbia incontenibile che spazzò paura e angoscia e la
sua razionalità andò a farsi benedire. La maga si
allontanò di scatto da Gourry, andò verso la
finestra divelta, calpestò i vetri infranti e stringendo i
pugni sibiliò "Adesso vado da quella duchessa dei miei
stivali e le faccio ingoiare i denti a suon di sberle. Che faccia
mettere una taglia sulla mia testa! Ci provi solo! Voglio vedere se con
i suoi nuovi connotati la riconosceranno ancora! Con o senza poteri
quella la disintegro! Lei e quello stupido che si porta appresso.. il
graaande mago con la baccheeeetta magica...lascia che mi passino per le
mani e poi..."
E mentre stava ancora sbraitando delle esplosioni nella foresta poco
lontano le fecero di colpo ricordare che Amelia e Zelgadiss erano corsi
dietro a quella pericolosa, pericolosissima ragazza.
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Capitolo 2 *** Cap2 Cosce di pollo, minacce e... ***
Scusate non ho fantasia per i titoli :P ,comunque spero che vi piaccia ^__^
P.s: commentate
Lina fece
per andare da loro quando, dal fondo del corridoio, la voce di Louie,
ricomparsa magicamente alle sue spalle, la bloccò insieme a
Gourry. "Se io
fossi in te maga, non me la prenderei troppo per la magia e non avrei
tanta
fretta di correre in quella direzione...".
La maga
si voltò adiratissima. "Che vuoi dire?". Era decisamente
stufa di
quelle improvvisate...
Il mago
divenne cupo. "Melissa ha visto cose in te che non le sono piaciute. E
vuole proteggere la principessa Isotta... Ti ha dato visione di cosa
accadrà,
vero?".
Lina
deglutì mentre Gourry la guardava perlesso. "Lina,
cosa...?".
Louie
continuò. "Insieme alla tua magia, lei ti sta togliendo,
poco alla volta,
la tua energia vitale. Mi spiace Lina Inverse, ti sei imbattuta in
qualcuno che
era meglio tu non conoscessi. Man mano ti sentirai sempre
più debole, man mano
ti spegnerai... Mi spiace Lina Inverse, a meno che tu trovi un modo di
uccidere
Melissa, ti restano pochi giorni di vita. E dubito tu la sconfigga, ti
ha
bloccato anche nel tuo punto forte, la magia. Ti avevo avvertito di
tenerti
alla larga, mi dispiace...". E scomparve nel nulla.
Lina
rimase impietrita a fissare il vuoto mentre Gourry la fissava
disperato. Non
capiva nulla di magia ma una cosa l'aveva capita. Se non trovavano una
soluzione, entro pochi giorni la sua Lina non sarebbe esistita
più.
Lina
scosse la testa. Fissare il vuoto non le
avrebbe dato le risposte di cui aveva bisogno.
Si mise una mano sulla fronte e
chiuse gli occhi. Aveva
bisogno di pensare, di concentrarsi.
Gourry, al suo fianco, la
afferrò per le
spalle."Lina! Lina, stai bene?"
La maga aprì gli occhi e
lo osservò un momento, con
sguardo grave, in silenzio.
"Gourry, sto perfettamente bene.
Non avrai davvero
creduto a quel cretino, vero? Non hai visto che voleva solo farci
andare in
panico e terrorizzarci?" Sorrise e gli fece l'occhiolino. "Vado un
secondo in camera a prendere il mantello e poi andiamo da Amelia e Zel,
ok? Nel
frattempo penserò ad un modo per battere quella sacerdotessa
da
strapazzo." La maga volse le spalle allo spadaccino ed entrò
nella sua
camera. La chiuse con la chiave e si sedette sul letto.
Era riuscita a dargliela a bere?
Era riuscita a
tranquillizzarlo?
Chiuse gli occhi e si mise una mano
sulla bocca. Farsi
prendere dallo sconforto non serviva a nulla ma il senso di vuoto allo
stomaco
che aveva provato alle parole del mago si stava intensificando, unito
ad un
terribile groppo alla gola. Si impose di respirare a fondo mentre le
prime
lacrime trovavano la loro strada sulle sue guance.
Intanto,
Zel e Amelia erano alle prese con
l'inseguimento della Sacerdotessa...
"Fermati!!! Che cosa hai
fatto a
Lina???!!" gridò Amelia, tentando ogni tanto di centrare la
ragazza con
una Fireball. "Di questo passo non riusciremo mai a fermarla, dobbiamo
inventarci qualcosa!" Osservò Zelgadiss, "Non me ne importa
più nulla
della diplomazia, ha osato attaccare una mia amica e dovrà
pagare!!" Gridò
Amelia, che iniziava a sentirsi davvero arrabbiata, voleva prendere
quella
strega il più presto possibile!
Ad un tratto, la
Sacerdotessa si fermò, e si girò
verso di loro, che si fermarono a loro volta mettendosi silenziosamente
in
guardia.
"Mi dispiace immensamente"
Cominciò la
ragazza bionda con espressione sinceramente triste "vi ho sottratto
un'amica, ma fareste meglio a passare con lei le ultime ore della sua
vita
invece di perdere tempo a seguirmi..."
La principessa e la chimera
smisero un attimo di
respirare: "Che diavolo stai dicendo?" gridò Zel "che cosa
le
hai fatto??"
Amelia rimase senza parole,
con gli occhi
spalancati, non poteva credere alle sue orecchie.
Nel
silenzio della sua camera, Lina si asciugò
gli occhi con il dorso delle mani. La sua bocca si tirò in
una piega amara.
Capolinea dunque? Sarebbe stata questa la sua fine? La mente
tornò alle
immagini della "visione".
Amelia, Zelgadiss e Gourry
sarebbero morti. Per mano sua.
Era quindi giusto che non cercasse neanche di uccidere Melissa ma che
godesse
del loro amore e della loro amicizia per il tempo che le era concesso?
Secondo
la "visione" lei era la causa diretta della loro morte...ma se fosse
morta prima lei, loro sarebbero sopravvissuti. Lina scosse la testa.
NON doveva
indulgere in pensieri simili. Lei amava vivere. Voleva bene ai suoi
amici. NON
li avrebbe MAI attaccati. Anche Gourry non vi avrebbe mai
attaccati coscientemente...
ma l'ha fatto e lo sai bene. le suggerì una vocina fredda
nella sua mente. La maga si mise
inutilmente le mani sulle orecchie. SE Melissa la voleva fuori dai
piedi,
avrebbe potuto inviarle delle immagini realistiche ma non vere. Chi era
lei
dopotutto? Poteva non essere un demone. Poteva aver stretto un patto
con un
demone, come Halcyform il Bianco. Poteva addirittura essere un mezzo
demone. E
si sa, i demoni sono scorretti per natura.
Berrò fino in
fondo questo amaro calice e se dovessi morire
saprò che ho vissuto fino in fondo, senza rimpianti.
Lina
si alzò dal letto risoluta. Doveva trovare
quella sacerdotessa da strapazzo e convincerla, con le buone o le
cattive, a
sistemare il casino che aveva fatto... Poi, una volta riavuti salute e
poteri,
l'avrebbe disintegrata. Perchè certo, le cose sarebbero
andate così, lei NON
sarebbe morta e avrebbe continuato a far saltare in aria locande e
briganti con
la sua magia per tanti anni... Lei era Lina Inverse e Lina Inverse
ottiene
sempre quello che vuole.
Uscì dalla stanza dove
ad attenderla fuori, nel corridoio,
c'era un Gourry preoccupatissimo e pallido come un lenzuolo. "Lina?".
"Andiamo!" - ribattè lei
a sguardo basso.
Gourry la fissò
preoccupato. "E dove? Forse è meglio
se tu non ti sforzassi...".
Lo sguardo di Lina divenne
aggressivo e tagliente.
"Forse è meglio che tu la smetta con queste patetiche frasi
e
preoccupazioni. Il meglio, per me, è trovare quella donna e
avere indietro ciò
che mi ha sottratto!". E scattò di corsa verso l'uscita
della locanda,
seguita da Gourry.
Corsero nel bosco, in direzione di
Amelia e Zel e delle
esplosioni che avevano udito poco prima. Forse Louie aveva bleffato,
lei
correva, lei stava BENE!!!
Ma improvvisamente Il cuore di Lina
cominciò a battere in
maniera alterata e la vista le si annebbiò. Si
accasciò a terra, mentre tutto
le girava intorno...
"Lina, Linaaa!!!".
La voce di Gourry la
riportò alla realtà. Stava malissimo,
era svenuta... "Gourry..." - sussurrò sedendosi ed
appoggiandosi al
suo petto.
Lo spadaccino era pallidissimo.
"Lina, hai perso i
sensi, sei verde in faccia... Torniamo indietro".
Lina si voltò verso di
lui, col volto rigato da lacrime
che stavolta non era riuscita a frenare. Louie non aveva bleffato, il
processo
che l'avrebbe portata alla morte era già cominciato... Se ne
accorgeva, lo
avvertiva sulla sua pelle. Si strinse a Gourry, singhiozzando. "Non
possiamo tornare alla locanda, non capisci, NON servirebbe a niente!!!
Qualsiasi cosa faccia da ora, se non sconfiggo quella sacerdotessa,
sarà
perfettamente inutile!". E si lasciò andare ad un pianto
disperato, mentre
Gourry la stringeva forte a se. Si sentiva male, impotente, non aveva
più ne
forze ne magia... Che ne sarebbe stato di lei?
Era
ormai ora dello scontro e Isotta non vedeva
l'ora di mettere le mani in faccia a quella piccola pustola infetta
chiamata
Lina Inverse. Mentalmente scimmiottò l'arroganza con la
quale la maga le aveva
detto il suo nome. Come se valesse qualcosa...quella piccola pezzente
senza un
goccio di sangue nobile, poteva essere potente fino a che voleva e
sgolarsi a
fare la gradassa fino a diventare blu ma non cambiava la
verità dei fatti.
Lei, la DUCHESSA Isotta, l'avrebbe
piegata. Scoppiò in una
grassa risata.
Dopo essersi ricomposta si
limitò a sorridere e ad
avanzare verso la locanda.
Dopotutto si sentiva felice, Lina
Inverse poteva essere un
simpatico diversivo. Almeno aveva carattere e questo la metteva di buon
umore.
Bello battere una simile, meraviglioso umiliarla e farle abbassare la
cresta!
Mentre era presa da tali pensieri,
vide uscire di corsa
dalla locanda la suddetta piccola vipera, con al seguito il biondo figo
della
sua compagnia.
Isotta si fermò di
botto. Scappava? Lina Inverse alla fine
scappava? Isotta sentì una nuova risatona nascerle dal
profondo. Ma si
trattenne e corse dietro alla coppia, tenendosi convenientemente a
distanza.
Mentre era impegnata a seguirli la
sua mente batteva su un
nuovo punto. Dove cavolo era finito Louie? Sospettava da tempo una
tresca con
Melissa e forse quella sera...
Si fermò di colpo. Lina
Inverse era caduta a terra e lo
spadaccino urlava disperatamente il suo nome.
Era stata colpita? Ma per gli Dei,
che succedeva? si
avvicinò cautamente e quando fu a qualche metro
sentì che la maga piangeva
convulsamente. Che Diavolo...
Le
lacrime sul viso bruciavano come fuoco
incandescente, mentre i limpidi occhi azzurri di Gourry sembravano la
volessero
salvare solo con il profondo affetto che vi era stampato a caratteri
cubitali.
Poi sentì passi lievissimi avvicinarsi, quasi
impercettibili. Si ricompose di
colpo, mettendo all'erta solo con uno sguardo il biondo amico.
"Lina Inverse..." la voce
era sottile,
quasi un sussurro.
Lina si alzò in
piedi, stringendo i pungi fino a
conficcarsi le unghie nel palmo.
Gourry sfoderò
la spada e si piazzò davanti a lei
con fare difensivo. "Ne ho abbastanza di voi! Perchè?
Perchè ve la state
prendendo con Lina?" ruggì il ragazzo, che stava perdendo il
controllo,
vinto dalla più totale preoccupazione.
Marta avanzò
leggera come lieve vento sul terreno.
I capelli castani, tendenti al rossiccio, le ricadevano voluminosi ai
lati del
visino da ragazzina, pallido ma con un'espressione estremamente
risoluta.
"Io non voglio farvi del male. Non so cosa abbia combinato Melissa, e
non
me ne preoccuperei troppo. Tendenzialmente combina dei guai, ma riesce
a porvi
rimedio. Io sono qui per farti una proposta Lina. Conosco la tua fama.
E
conosco me stessa. Fare da "guardia del corpo" a Isotta non
è
l'aspirazione della mia vita"
Lina si affiancò
a Gourry, tetra in volto.
"Non sai cosa mi ha fatto? E dici che pone rimedio ai guai che combina?
Sarà meglio per lei, se vuole vivere più di me!
Perchè se non ne sarà capace,
allora mi aspetterà all'inferno!" eslpose con rabbia.
"Mmm deve averla combinata
grossa... ma
forse... forse il patto che ti voglio proporre, potrebbe davvero
tornarti utile
per risolvere il casino in cui ti ha messo Melissa." disse pensierosa
Marta.
"Avanti, parla allora!"
"Io voglio l'oggetto che
è nelle mani di
Isotta. Lo ha trovato durante un viaggio, qualche tempo fa, e si tratta
di un
oggetto veramente potente. Forse ne hai sentito parlare, è
la pietra della
Luna. Ma non è solo questo. Lei ha trovato la verga elfica
con la pietra della
Luna incastonata nell'occhio del grifone!" gli occhi di Marta
brillavano
di cupidigia. Gourry non potè fare a meno di pensare che
somigliasse vagamente
allo sguardo di Lina quando si parlava di ricchezze.
Mentre
stava per uscire allo scoperto e
avvicinarsi alla maga e allo spadaccino, Isotta sentì dei
passi leggeri che
avanzavano. Si appiattì al tronco dell'albero che la
riparava e attese,
silenziosa, nuovi sviluppi.
Con enorme sorpresa vide che era
Marta la viaggiatrice
notturna.
La ragazzina che aveva accolto per
pietà nel suo gruppo
adesso si intratteneva con i suoi nemici.
Perchè?
Aveva dato prova di
fedeltà viaggiando al loro seguito
eppure... se davvero era con loro, non si spiegava la sua furtiva
comparsa e il
suo intrattenersi con i nemici.
Bene, era ora di giocare a carte
scoperte.
Facendo quanto più
rumore possibile avanzò in direzione
del terzetto.
"Buonasera a tutti" disse con voce
appositamente
tonante. "Vedo che c'è un interessante rendez-vous."
Sorrise nel vedere lo spadaccino
pararsi davanti alle
ragazze, la maga farsi pallida e accasciarsi silenziosamente su un
fianco e
Marta... Bè, ovviamente Marta non aveva nessuna espressione.
Ricambiava lo sguardo
e basta.
"Calma ragazzo" disse in direzione
dello
spadaccino."Io e la tua amica laggiù abbiamo un piccolo
conto in sospeso.
Ora, levati dalle palle che io e lei dobbiamo "discutere"."
"te
lo sogni, dovrai passare prima sul mio
cadavere"
disse lo spadaccino
preparandosi allo scontro
mentre la maga si rialzò di colpo portandosi davanti a lui
"lascialo
perdere, noi abbiamo un conto in sospeso"
la duchessa
ghignò, ma non fece in tempo a dire
nulla che lo spadaccino pose una mano sulle spalle della maga
visibilmente
preoccupato "ti prego non lo fare" le parole e il tono preoccupato
del biondo spiazzarono la marchesa ignara dell'accaduto.
"ti prego Lina... non lo
fare!" la maga
si girò nella sua direzione e gli rivolse il sorriso
più dolce che riusciva a
fare in quel momento "sta tranquillo, sto bene!" rivolgendo uno
sguardo minaccioso verso la duchessa continuò: "a quella la
distruggo... e
già che ci sono mi faccio ridare i miei poteri a suon di
sberle" ma Gourry
strinse la presa e gli occhi "no Lina, non posso lasciartelo fare! lo
so
che non stai bene, non puoi ingannarmi. ho rischiato troppe volte di
perderti,
non me la sento di rischiare ancora"
Isotta
alzò un sopracciglio. "Come siete
romantici" li sbeffeggiò, poi continuò "Se la qui
presente Lina
Inverse è una persona di parola, immaginò
avrà il buon gusto di affrontarmi
senza farsi tenere la manina dal suo belloccio... inizio a pensare che
tutta
sta scenetta di vuoi due che scappate nella notte e degli svenimenti
sia una
farsa!" La duchessa alzò il mento e sputò in
direzione dei due.
Mentre la nobile faceva il suo
discorsetto, Lina Inverse
si sentiva ribollire dall'ira. Purtroppo sapeva che nonostante la sua
spacconaggine, al momento non aveva molte chance di battere Isotta e
tantomeno
affrontare Melissa. Sentiva il suo corpo cedere e farsi debole. Le
tremavano le
mani ma non era perchè era furibonda, era per la debolezza.
Cosa poteva fare?
Cosa? Il suo orgoglio le diceva di saltare alla gola a quella rozza di
una
duchessa, il suo corpo le segnalava che non era possibile neanche
l'idea stessa
di fare un vero e proprio balzo. Spostò lo sguardo verso
Gourry. Lui aveva
capito benissimo quanto male stesse e l'avrebbe difesa fino alla fine,
che di
quel passo non sarebbe tardata a sopraggiungere.
Doveva sfruttare quei momenti, in
cui Isotta dava aria i
denti in insulti e sbruffonaggini per pensare. Il suo corpo si faceva
man mano
più debole ma la sua mente, quella era sempre le stessa.
Dopo tutto non era
mica una maga genio (bellissima oltretutto) per nulla.
Ecco i fatti, quelli accertati:
Melissa la sacerdotessa le aveva
lanciato una maledizione
togliendole la facoltà di usare la magia e risucchiandole
l'energia vitale.
L'aveva fatto per Isotta a quanto pareva.
Marta poteva forse fare qualcosa in
proposito, visto che
in cambio di avere gli oggetti che portava Isotta aveva detto che li
avrebbe
aiutati.
Isotta era una nobile testarda,
capricciosa e attaccabrighe.
Dopo il riassunto mentale Lina,
aggrappatasi al braccio di
Gourry per stabilizzare la sua camminata ondeggiante, fece la sua mossa.
"Isotta" esordì la maga
"Io voglio battermi
con te e darti una lezione che ti farà tornare a casina
piangendo come un
bebè." Gourry la strinse forte e le lanciò uno
sguardo ansioso. Isotta
grugnì ma rimase zitta. Marta aveva incrociato le braccia e
fissò intensamente
la maga.
"Purtroppo non posso farlo
perchè il tuo seguito è
stato molto scorretto. Melissa è venuta a trovarmi e mi ha
lanciato una
maledizione privandomi di salute e magia." Ansimando un po', Lina
proseguì. "Immagino che nonostante tu sia più
rozza di una contadina,
abbia una certa etica...se sei nobile come asserisci."
Il volto di Isotta alle parole
"rozza" e
"contadina" aveva assunto una violenta sfumatura di rosso. Nonostante
digrignasse i denti con forza, rimase in silenzio. Lina fece un cenno
della
testa e continuò.
"Se vuoi veramente dimostrare di
essere in grado di
battere le grande Lina Inverse, che accusi di fare la scena per non
combattere,
dovresti gentilmente andare dalla tua Melissa e fare in modo che spezzi
la
maledizione che mi ha mandato addosso. Altrimenti si potrebbe pensare
che mandi
avanti i tuoi tirapiedi perchè sei TU che te la fai nei
calzoni per non
affrontarmi." Lina sorrise e poi svenne di colpo.
Vedendola
cadere tra le sue braccia, lo
spadaccino gridò il nome della maga e sdraiandola a terra
iniziò a darle dei
piccoli schiafetti per farla riprendere ma in vano. Il biondo, preso
dal panico
la strinse forte a se scoppiando a piangere disperatamente, la duchessa
vedendo
la scena capì che non era una farsa come pensava e si
girò furibonda dietro di
se "come ha osato quella sacerdotessa da quattro soldi farmi passare
per
vigliacca"
"Isotta..."
sussurrò Marta afferrando
il braccio della duchessa. La nobile la squadrò. Si era
fidata di lei, l'aveva
accolta e poi l'aveva trovata a fare comunella con quel gruppo. Chi era
veramente Marta? E a conti fatti... Chi era veramente Louie? Chi o
cos'era
Melissa se riusciva a lanciare una maledizione così potente
contro le persone?
"Isotta!" l'urgenza del richiamo di
Marta
riscosse la duchessa.
"Cosa diavolo vuoi?" le
sibilò. Isotta in quel
momento capì di non potersi fidare di nessuno del suo
gruppo. Sapeva che Lina
Inverse, per quanto fosse un'odiosa gallina, aveva bisogno d'aiuto e
subito ma
iniziava a sospettare che di quelli che credeva essere sotto al suo
comando,
non ce ne fosse uno pronto a prendere gli ordini da lei.
Questo la faceva imbestialire oltre
ogni dire.
"Marta, se ti chiedessi di cercare
Melissa, me la
porteresti qui? Oppure mi pianteresti una nuova coltellata nella
schiena?". Marta accusò il colpo abbassando gli occhi, poi
rialzando la
testa sussurrò "Sono ai tuoi ordini."
E balzò agilmente
sull'albero più alto dei dintorni.
Isotta tornò a guardare
lo spadaccino che stringeva la
maga inerte e dandogli un colpetto sulle spalle mugugnò
"Mantieni in sangue freddo, bello.
Non è che
riuscirai a salvarla innaffiandola di lacrime e moccio. Lascia che le
dia
un'occhiata." Isotta allungò una mano verso la maga e,
nonappena la
sfiorò, una luce dorata investì entrambe.
"Cosa...
cosa sta succedendo?" gridò
Gourry semi abbagliato dalla luce che sembrava quella di una stella
accecante.
Isotta si allontanò di
colpo, fregandosi una mano con
espressione dolorante. Fissò il guerriero, e poi di nuovo
Lina. Avvicinò con
cautela la mano e di nuovo la luce dorata avvampò
nell'oscurità della notte.
"Maledizione! Cosa diavolo
significa tutto ciò?"
la duchessa si raddrizzò, osservando corrucciata la
manovagamente luminescente,
e l'anello che portava al dito... un anello fine, con una piccola
pietra
grigio-nebbia che pareva cangiante anche nel buio. Un frammento di
pietra della
luna, lo stesso tipo di pietra incastonata nell'occhio del grifone
della verga
elfica.
"Una risonanza, possibile? Ma per
quale motivo?"
si domandò mordendosi il labbro inferiore. Cosa c'era in
Lina da risvegliare in
tal modo il potere della pietra? Era una cosa che doveva assolutamente
scoprire. E Melissa, quella sacerdotessa vanesia e un po' sbadata, le
avrebbe
fornito quelle risposte, volente o nolente!
"ORA
BASTA!!!". Gourry si rialzò in
piedi adirato, con Lina fra le braccia. Era stanco... Non gli importava
di
Isotta, di Melissa, della sacerdotessa o della sfida o della strana
luce appena
apparsa davanti a Lina... Lui voleva solo che la sua maga stesse bene,
voleva
solo riprendere il suo viaggio con lei e vederla far saltare in aria
banditi e
locande col suo sorriso furbo sulle labbra... "Io la riporto alla
locanda,
deve riposare".
Isotta annuì.
Lei non avrebbe voluto mai e poi mai
rinunciare al duello con quella maga piatta e scorbutica. E quindi le
serviva
una Lina in forze! Avrebbe cercato la sacerdotessa e l'avrebbe fatta
guarire. E
poi avrebbe vinto la sfida! Ma soprattutto, forse la sacerdotessa
poteva
spiegare lo strano fenomeno che era appena avvenuto davanti ai suoi
occhi. Cosa
aveva in se Lina di tanto potente?
Gourry annuì e
poi si avviò solo con Lina verso la
locanda. Camninò in silenzio, stringendola a se per
scaldarla. Lina scottava!!!
"Gourry...". D'un tratto la
maga lo
chiamò, socchiudendo leggermente gli occhi.
Gourry tentò un
sorriso. Si stava svegliando...
"Lina, ora ti porto a riposare, sei stata male ancora. E mi hai fatto
spaventare...".
"Gourry...". Lina si
strinse a lui,
affondando il viso nella sua maglietta blu. "Io... prima ho avuto una
visione... anzi... due. Una brutta, ma una bella... E'... durata
poco...
Eravamo più grandi... ed eravamo sposati... e...". Si
interruppe, non ce
la faceva a continuare, le mancavano le forze...
Gourry sorrise...
Probabilmente stava delirando...
Ma era già un buon segno che parlasse... "D'accordo" - disse
in tono
gentile - "ma ora non sforzarti e riposa, così magari farai
un altro bel
sogno".
"Ma!" - Lina si
rizzò su, col poco di
forze che le rimanevano - "Non era un sogno. Dannazione Gourry!".
Lina aveva assunto la sua
migliore espressione
esasperata quando lui non capiva qualcosa. Era durata solo un attimo,
poi si
era accasciata di nuovo contro di lui. Ma a Gourry era bastato per
capire che
era sveglia e perfettamente cosciente.
Mentre
scrutava nella notte in cerca di Melissa,
Marta vide un bagliore dorato venire dal luogo dove aveva lasciato
Isotta e gli
altri. La giovane si morse l'unghia del pollice...cosa doveva fare? Il
bagliore
la attirava, significava che qualcosa aveva fatto reazione con l'anello
di
Isotta, quello che bramava da tempo e per la quale la seguiva simulando
fedeltà. Però...se fosse tornata indietro, la
duchessa avrebbe incrementato i
sospetti nei suoi confronti...e questo era male. Marta
strizzò gli occhi e si impose
di pazientare ancora: avrebbe riportato indietro Melissa
così da riguadagnare
punti con Isotta e avrebbe fatto un po' di penitenza. DOVEVA riuscire a
rimanere con lei e ottenere, in una maniera o nell'altra, l'anello...e
magari
pure la verga.
Allora... "Raywing!"
schizzò in aria manipolando
il vento e quasi non si accorse che qualcosa...qualcuno volava a gran
velocità
contro di lei.
L'urto fu violento e molto, molto
doloroso. Quasi come
finire contro un muro di mattoni.
Mentre cadeva reggendosi la testa
udì urlare "Tutto
bene Zelgadiss-saaaaan???"
"Sto...
sto bene." biascicò la
chimera, sollevandosi faticosamente dal suolo e massaggiandosi la testa.
'Vorrei poter dire lo stesso...'
sospirò mentalmente
Marta, che aveva l'impressione che davanti ai suoi occhi danzasse il
firmamento.
"Tutto bene, ragazzina?"
Risuonò all'improvviso
una voce alle sue spalle. Riconosceva quel tono, e sapeva anche chi nel
suo
gruppo era solito chiamarla a quel modo.
"Louie?" Si volse e, con suo
stupore, si trovò
ad affrontare due figure, che la squadravano con una certa
preoccupazione. Il
mago e Melissa.
"Lascia fare a me." La sacerdotessa
si piegò su
di lei e le pose la mano sulla fronte. Il dolore si spense, quasi
immediatamente. "Ecco qua. Come nuova." Le sorrise.
"M... Melissa!" Marta
scattò in piedi, sulla
difensiva. Melissa si era sempre dimostrata un tipo tranquillo e
paziente. Una
combinaguai, a volte, era vero, ma sempre mossa da buone intenzioni.
Dopo aver
visto gli effetti della sua magia su Lina Inverse, però,
Marta non riusciva più
a trattare con lei con la stessa fiducia di prima. Che avesse
sottovalutato un
tipo pericoloso?
"Tranquilla, Marta." le sorrise
Melissa.
"Era solo un incantesimo di guarigione."
"Ma a quella maga... che cosa hai
fatto a quella
maga?" gridò Marta in tutta risposta. "Che significa tutto
questo?
Una maledizione la sta uccidendo!"
"Una maledizione?" Intervenne la
ragazza dai
capelli neri che accompagnava l'uomo di pietra, facendo un passo
avanti.
"Che intendi dire? Lina-san sta bene?"
Melissa si rivolse alla giovane.
"Vedo che tu hai un
cuore puro, principessa. Non mi spiego perché ti
accompagnassi con gente del
genere, ma credo che tu possa capire il motivo per cui la mia razza..."
Lanciò una breve occhiata a Louie. "... agisce a questo
modo. Lina Inverse
è un essere pericoloso, e quel pericolo era diventato
concreto e incombente
dopo il suo incontro con Isotta. Eliminarla è la soluzione
più sicura."
Gli occhi della giovane dai capelli
neri si sgranarono.
"Che stai dicendo??? Lina può essere un'incosciente, lo
ammetto, ma da
quando ha combattuto con Fibrizio ha mostrato di essere ben consapevole
dei
rischi che certi suoi poteri avrebbero potuto comportare per il mondo!
Non è
tutto bianco o nero, lo pensavo una volta, ma ormai lo ho compreso bene
anche
io!"
Melissa strinse gli occhi. Marta
non era in grado di
leggere la sua espressione. Era incerta? Non sembrava certo la stessa
persona
di sempre. "Melissa..." si trovò a sussurrare. "... chi sei,
tu?"
Melissa
le rivolse un sorriso cordiale. Louie si
avvicinò ancora alla sacerdotessa e le mise un braccio
intorno alla vita.
"Questo è un segreto, mia cara Marta."
All'udire quella frase Amelia ebbe
un sussulto e
rabbrividì visibilmente. Anche Zelgadiss reagì
alla frase sibillina incupendosi
istantaneamente. Poi la giovane principessa riprese la parola:
"Melissa-san ti prego! Spezza la maledizione su Lina-san! Ti posso
giurare
su quanto ho di più caro che nonostante il caratteraccio
è una bravissima persona!".
La sacerdotessa scosse i boccoli
biondi.
"Amelia-sama, io sono certa di quello che ho visto e percepito. La mia
decisione non è discutibile. Un giorno il mondo mi
ringrazierà."Louie
assentì brevemente.
"Ma... Lina-san ha messo in
pericolo la sua vita
molte volte per il mondo che TU dici di voler salvare uccidendola!" si
infuriò Amelia.
Marta avanzò nella sua
direzione e mettendole una mano
sulla spalla, confermò. "Melissa, ascoltami! Dopo
l'esplosione, quando mi
hai estratto dalle macerie per farmi "vedere" Lina Inverse, io non ho
affatto percepito il pericolo che ti spaventa tanto!" Strinse i pugni.
"Melissa, mi fai paura! Come puoi decidere della vita di un altro
così,
senza appello?".
In quel momento, con grandi falcate
e diverse
imprecazioni, fece la sua comparsa anche Isotta.
"Signori" ansimò "Eccovi
tutti qui
dunque!"
Lanciando una breve occhiata a
Marta continuò.
"Melissa, mi DEVI delle spiegazioni. ORA!"
La
duchessa continuò ad avanzare decisa verso la
Sacerdotessa, finchè non le arrivò di fronte a
fissarla: "Che diavolo ti è
saltato in mente?? Agire così, senza nemmeno interpellarmi
prima!! Togli subito
quella Maledizione su Lina Inverse!!!"
"N-non posso..." disse piano
Melissa. "Tu
DEVI!! Che figura ci faccio io?? La gente penserà che sono
una vigliacca che si
fa meschinamente difendere dai suoi tirapiedi!!!" Urlò
Isotta, sempre più
adirata.
Zel e Amelia assistevano in
silenzio.
"Ti prego Melissa, non puoi far
morire una ragazza
così!! " Marta la pregò e Melissa parve cedere un
attimo, per poi
dire" Non posso porre rimedio a quello che ho fatto, anche se volessi,
non
ce n'è uno!!"
Tutti sussultarono :"Che cosa??"
Intervenne
Amelia "Questo vuol dire che Lina-san non si può salvare???"
"Maledetta!" Sibilò Zelgadiss,
"Mi dispiace davvero molto, pensavo
di fare la cosa
giusta, e forse lo è, ma non ne sono più
sicura...Fatto sta che anche se ci
fosse un rimedio, io non lo conosco...."
Seguì qualche secondo di
teso silenzio.
"In
realtà, un rimedio c'è!" Risuonò
una voce pacata e apparentemente serena, da un luogo imprecisato.
"Questa voce!" Esclamò
Amelia, "Tsk, ci
mancava solo lui..." commentò Zel. Dall'alto comparve, con
il suo solito
sorriso, Zeros e si posò piano sul suolo, davanti agli occhi
increduli di
Isotta e il suo gruppo.
"Chi è questo?!" chiese
Isotta, "Zeros-san,
ho capito bene? Tu conosci un rimedio alla Maledizione di Lina-san??"
gli
occhi di Amelia si riempirono di speranza, sapeva che Zeros non mentiva
mai:
"Esatto!" confermò lui, "E qual è? Zeros-san,
diccelo per
favore!" "Se hai intenzione di dire che è un segreto, fai
prima a
stare zitto e a levarti dai piedi!" Lo avvertì Zel.
"No, non è un segreto"
lo corresse il Mazoku
"Ho seriamente intenzione di aiutarvi, noi Mazoku non vogliamo che Lina
Inverse faccia una brutta fine prima del tempo, è ancora
importante per i
nostri scopi..." "E allora, spara!" gli intimòla chimera.
"Ok, ok!...dunque, la soluzione a
questo tipo di
Maledizioni è....."
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Capitolo 3 *** Cap3 (e ke altro se no?): Tragedia ***
Qui, alla fine,
la cosa si fa ancor più tragica…
"Uccidere la
persona che le ha scagliate."
intervenne una voce che non era quella di Xellos.
Tutti si volsero. Lina era
lì, pallida ma in piedi,
sorretta dal braccio di Gourry. Lo spadaccino la aiutò ad
avanzare,
osservandola con labbra strette per la preoccupazione. "Lo sappiamo
già,
ricordate? Anche quando Mazenda ha sigillato i miei poteri li ho
ritrovati non
appena la ho abbattuta."
Tutti i visi tornarono a volgersi
verso Melissa. La
sacerdotessa indietreggiò di un passo, evidentemente pronta
a fuggire, ma prima
che chiunque potesse agire contro di lei Xellos intervenne nuovamente.
"Corretto, Lina-san... ma non
è l'unico modo."
Sorrise alla maga. "Nel tuo caso, vedi, le cose sono rese
più semplici
dalla risonanza."
Lina si accigliò. "La
risonanza?"
Il Mazoku annuì.
"Nessuna magia umana, o demoniaca, o
divina può spezzare l'incantesimo." Xellos lanciò
una breve occhiata a
Melissa. "Ma un potere che riassume in sé tutti questi
poteri può
riuscirci... tu sai di cosa parlo."
Lina esitò per un
istante. "Lord of Nightmares."
concluse poi, con riluttanza.
Il Mazoku sorrise e
annuì. "Si da il caso che il
potere di Lord of Nightmares lasci una traccia in coloro che se ne
servono,
Lina. La pietra di luna, che si trova nell'anello della duchessa, oltre
a
essere un materiale preziosissimo è un... diciamo,
amplificatore di magia, che
reagisce a quel potere. Per questo, quando ti ha sfiorata ha reagito in
quel
modo, creando una risonanza. Ciò significa che tu, che hai
in te un frammento
di Lord of Nightmares, puoi servirti del potere di quell'anello, Lina.
La
pietra di luna funziona incanalando il potere di Lord of Nightmares
nell'incantesimo che la persona che la indossa sta lanciando. Spezzare
una
maledizione è una specialità da sacerdotessa, mi
rendo conto, ma se riuscirai a
imparare a farlo prima che il potere della maledizione ti uccida allora
potrai
usare l'anello per potenziare il tuo incantesimo, e sarai salva."
Xellos
tornò a osservare Melissa. "Certo, puoi anche scegliere
semplicemente di
eliminare quella sacerdotessa, ma posso assicurarti che non
necessariamente
questo si rivelerà il metodo più semplice."
Lina deglutì. La
prospettiva di imparare un nuovo
incantesimo nelle sue condizioni non le sorrideva, ma per qualche
motivo aveva
il sospetto che Xellos avesse ragione, a proposito di Melissa.
"Ho una domanda, Xellos."
replicò, prima di
prendere una decisione. "Che cosa significa che il potere di Lord of
Nightmares ha lasciato una traccia in me? Che conseguenze
può avere,
questo?"
"Questo, Lina-san..." Xellos
agitò il dito di
fronte al volto. "... è un segreto."
Amelia
osservò con ansia l'amica. Lina, che già
aveva la pelle piuttosto chiara in condizioni normali, aveva ora un
terribile
colorito cereo con profonde occhiaie scure.
Si reggeva a stento in piedi e
respirava in modo faticoso.
Eppure nei suoi occhi c'era quella scintilla di forza e
vitalità che mai aveva
visto spegnersi, neanche nelle situazioni più disperate.
Eppure...quante
possibilità c'erano che potesse imparare a
utilizzare un nuovo incantesimo, un incantesimo DI QUEL GENERE, in
quelle
condizioni?Perchè era quella,l'unica soluzione...di certo
non sarebbe stata in
grado di uccidere Melissa,qualsiasi cosa fosse la sacerdotessa, e di
sicuro
quest'ultima non si sarebbe fatta ammazzare facilmente ne ovviamente
VOLONTARIAMENTE. Neppure per riparare a quel terribile casino che aveva
messo
in piedi.
Amelia lanciò
un'occhiata a Lina, poi a Xelloss, infine
intervenne di nuovo. "Xelloss-san... per favore..."
Il mazoku volse la testa nella sua
direzione, sempre con
il sorriso sulle labbra. La principessa deglutì leggermente
e proseguì
"Xelloss-san, tu sai benissimo che Lina-san è troppo debole
per mettersi a
imparare...o per inventarsi un modo di usare l'anello di Isotta-san."
La
dra-mata sospirò. "Amelia...". L'amica scosse la testa e
strinse i
pugni. "No, Lina-san! E' vero... non hai pensato che puoi MORIRE prima
o
mentre o DURANTE l'utilizzo dell'anello? Lina-san..." gli occhi della
principessa si inumidirono pericolosamente.
Il mazoku avanzò di
qualche passo nella sua direzione,
mentre Zelgadiss si irrigidiva terribilmente e si preparava alla
difesa.
"Oh! Zelgadiss-san!" il sorriso sornione del mazoku si fece
più
largo. "Deliziosa la tua rabbia... e quella punta di paura poi! Ma
lascia
che Amelia-san parli, sono certo che dirà qualcosa di molto
interessante."
Aprì gli occhi di ametista e li fissò in quelli
della giovane.
Amelia fece un piccolo cenno con la
testa.
"Xelloss-san, io NON credo che un demone non possa spezzare una
maledizione, anche fatta eventualmente da un altro demone." E qui
occhieggiò Melissa. "Se a voi demoni importa che Lina-san
viva, DEVI
aiutarla!"
Xelloss strinse gli occhi. "E va
bene Amelia-san...in
effetti io POSSO aiutarla... ma il mio aiuto ha un prezzo." Detto
questo
si smaterializzò, poi scomparve anche Lina e i due si
materializzarono in aria.
"Lina!", "Lina-san!" urlarono i
suoi
amici.
Xelloss
fissò la maga, sorridendo sornione.
"Tu sai cosa voglio, cosa VOGLIAMO da sempre da te, vero Lina???".
Nonostante la debolezza,
Lina sbuffò con la sua
solita espressione insieme esasperata ed annoiata. "Fammi indovinare,
va!
Mi stai proponendo un 'meraviglioso' posto di lavoro nelle vostre
schiere,
vero? In cambio della mia vita e della mia anima, mi salveresti
facendomi
diventare un demone, giusto?".
"Perspicace nonostante la
morte imminente, mi
sorprendi sempre Lina Inverse!" - sussurrò Xelloss in un suo
orecchio.
Lina assunse un'espressione
dura. No, non lo
avrebbe fatto, nemmeno durante una situazione disperata come quella. Al
diavolo, lei era Lina Inverse!!! E che cos'era brava a fare Lina
Inverse...?
"Aprì gli occhi e lo fissò intensamente. "No
grazie, credo che mi
paccia troppo vivere... E anche una LONTANA prospettiva di morte,
quando sarò
molto molto vecchia!". Già, che senso aveva una vita
demoniaca eterna,
vedere il suo mondo dove era nata e cresciuta cambiare di moda e tempo,
di
generazione in generazione, i suoi amici e la sua famiglia invecchiare
e morire
lasciandola sola? Nessuno... "Quindi, come sempre, la mia risposta
è no!
Imparerò l'incantesimo, che ci vuole? Malata o non malata,
resto sempre un
personaggino a cui voi sembrate tenere molto... Perchè anche
in queste
condizioni, io rimango potente ed allettante per voi... Mi
tirerò fuori dai
guai da sola mio caro!".
Xelloss richiuse i suoi
occhi ametista. "Come
vuoi mia cara!". E poi scomparve, facendola cadere nel vuoto.
"LINA!!!". Gourry le corse
incontro e la
afferrò al volo fra le sue braccia, prima che si schiantasse
in terra.
"Gourry...". La maga
sorrise... Le
girava la testa in maniera incredibile a causa del volo... "Devi
aiutarmi,
devi essere il mio braccio e lasciarti guidare dalla mia mente... DEVO
imparare
quell'incantesimo!".
"Lina-san!"
Amelia si avvicinò di
corsa, e si inginocchiò al suo fianco. "Ragiona! I tuoi
poteri sono
sigillati, ora come ora non puoi nemmeno PROVARE l'incantesimo senza
usare
l'anello! Ma se ti servi dell'anello, potrebbe accadere come con il
Laguna Blade
o il Giga Slave... essendo tu in queste condizioni molto probabilmente
avresti
un unico colpo, prima di trovarti completamente priva di energie!
Abbiamo
BISOGNO di un piano di riserva!"
Lina, ansimando, scosse la testa.
Amelia evidentemente non
aveva sentito cosa le aveva proposto il Mazoku, perché
probabilmente sarebbe
stata molto meno ansiosa di suggerirle qualcosa del genere, se avesse
saputo.
La cosa, però, poteva tornare a suo vantaggio. "Vedi...
Xellos ha ammesso
solo che potrebbe aiutarmi, non che sarebbe in grado di spezzare la
maledizione." Occhieggiò Melissa. "Credo che intendesse che,
se
accetterò, la ucciderà per me."
Melissa impallidì. Sin
da quando Xellos aveva detto che
avrebbe aiutato Lina, era rimasta completamente immobile, come
presentendo
qualcosa del genere.
"Ti sei resa conto di CHI
è quell'individuo, non è
così?" Insisté Lina, rivolta alla sacerdotessa.
"Se non vuoi che io
accetti la sua proposta, ti consiglio di offrirmi una valida
alternativa. Puoi
aiutarmi, in qualche modo?"
Melissa ebbe un breve fremito. Se
per la prospettiva di
uno scontro con Xellos o se per il suo orgoglio ferito da quel ricatto,
Lina
non seppe dirlo. "Posso ritardare gli effetti della maledizione e...
restituirti i tuoi poteri, per permetterti di provare l'incantesimo
senza
consumare del tutto le tue energie. La tua condanna a morte,
però, non può
essere eliminata se non da te."
Lina annuì. "Mi sembra
equo."
Melissa protese le mani. La luce
avvolse Lina, nuovamente,
e la maga sentì le forze tornare in lei, lentamente. Quando
la sacerdotessa
ebbe terminato, evocò un Lighting. La luce magica prese
forma senza difficoltà
sul palmo della sua mano.
"Stai meglio?" le chiese Gourry, in
tono
esitante.
La maga sorrise. "Decisamente." Si
rivolse a
Isotta. "Avrò bisogno del tuo anello."
La Duchessa, tuttavia, si
limitò a sorridere. "Allora
dovrai guadagnartelo. Ora sei in grado di combattere, non è
così? Ciò significa
che è il momento di riprendere il nostro duello."
Da qualche parte, fra le cime degli
alberi, Xellos sorrise.
Isotta
si scrocchiò le nocche. La piccola
scimmia dai capelli rossi era pronta per prenderle.
Nonostante tutto la duchessa si era
legata al dito le
parole come "grezza", "contadina" e l'atteggiamento
indispondente della maga. E non vedeva l'ora di fargliela pagare.
Dal
canto suo, Melissa non era felice di aver
restituito i poteri ne la salute a Lina Inverse, seppur
temporaneamente. Non
desiderava scontrarsi con Xelloss ma le sue ragioni per voler eliminare
la maga
erano, e rimanevano, valide. La sacerdotessa però aveva
altre carte nella sua
manica. Xelloss non poteva leggere nel penisero e se anche lei aveva
sospeso la
maledizione, avrebbe comunque potuto mandare all'altro mondo Lina
Inverse.
Quella maga era un pericolo troppo grande. Lanciò una breve
occhiata a Louie
che ricambiò lo sguardo, consapevole di quello che Melissa
stava pensando e,
essendo d'accordo con lei, le fece un breve cenno d'intesa. Melissa non
voleva
morire ma avrebbe dato la vita per la salvezza dell'umanità.
Se Xelloss
intendeva ucciderla, dopo che avesse messo fine alla vita della maga,
sarebbe
dunque morta.
Decise di lasciare che Isotta si
divertisse un po'... per
tranquillizzare il gruppo di Lina Inverse mostrandosi arrendevole e
remissiva.
Forse anche pentita. Poi, al momento buono...
Ma
Louie la vedeva diversamente. Lasciar passare
tempo significava veder rifiorire Lina Inverse. E con lei i suoi poteri
e la
minaccia che portava con sè. Era d'accordo con Melissa nel
portare comunque a
termine la missione solo che lui non avrebbe aspettato. Lina Inverse
doveva
morire. E basta. Osservò le persone intorno a sè.
Isotta e Lina Inverse si
giravano intorno, entrambe in attesa della prima mossa dell'altra,
studiandosi.
Il biondo aveva lo sguardo fisso
sulla maga, la giovane
principessa stringeva i pugni e guardava alternativamente Isotta e la
sua
amica, anche il ragazzo di pietra fissava le contendenti.
Melissa si era appoggiata ad un
albero e si guardava la
punta delle scarpe, apparentemente non interessata e Marta osservava la
scena con
le braccia incrociate. Il mazoku sembrava essersi spostato nel piano
astrale.
Nessuno faceva caso a lui.
Louie
attese con calma che Lina Inverse gli
voltasse la schiena e fece partire un potente e letale incantesimo
contro di
lei.
Un
grido si levò nell’aria “luce”
lo spadaccino
rendendosi conto del pericolo si mise in mezzo annientando
l’incantesimo di
Louie con la sua spada lasciando tutti senza parole “non
è corretto attaccare
alle spalle”
Lina si girò di scatto
in quella direzione alquanto
sorpresa “Gourry”
“Lina pensa a recuperare
l’anello, a lui ci penso io” in
quel momento un altro incantesimo partì in direzione di
Lina, ma sta volta fu
fermato da Zelgadis e Amelia “ti sei forse scordata di
noi?” disse la chimera
fissando negli occhi Melissa, mentre la principessa si infervorava e
alzando un
pugno al cielo, salì sulla cima dell’albero
più vicino “il vostro comportamento
e molto scorretto, io, paladina della giustizia non posso passarci
sopra, il
pugno della giustizia si abbatterà su di voi”
gridò prima di saltare giù
finendo come sempre a facia a terra, e rialzandosi di colpo
continuò: “il fuoco
della giustizia vi consumerà, forza Lina siamo tutti con
te” la chimera a
quelle parole sorrise chiudendo un attimo gli occhi “Lina
vedi di stare attenta
e non stancarti troppo” lo spadaccino distolse un secondo lo
sguardo dal suo
nemico e gli sorrise “ben betto Zel, se per salvarla devo
uccidervi lo farò,
non permetterò a nessuno di farle del male” e si
scagliò contro Louie “inizierò
con te”
Louie
rispose con un ghigno. La sua missione era
assassinare Lina Inverse al momento, e lei soltanto.
Ma se per averla avrebbe dovuto
fare una carneficina, che
fosse...uccidere anche i suoi compagni non avrebbe fatto poi molta
differenza
ma non era tutto... Durante il viaggio intrapreso al fianco di Isotta e
Marta
si era in un certo senso affezionato alle due ragazze ma non avrebbe
esitato un
solo secondo a sacrificarle se si fosse reso necessario. Il bene
superiore a
volte chiedeva un tributo di sangue che andava pagato.
Prima di ucciderli tutti
però, e lordarsi le mani con
sangue innocente, decise di provare un'ultima strategia.
Mentre lo spadaccino preparava il
suo assalto, Louie
recitò mentalmente la formula e rilasciò
l'incantesimo.
Improvvisamente una luce bianca
fortissima illuminò a
giorno la foresta che prima divenne innaturalmente silenziosa, poi si
riempì di
grida di insopportabile agonia.
Gourry, Amelia, Zelgadiss, Isotta e
Marta erano a terra,
come schiacciati da una pensantissima mano invisibile.
Urlavano tutti, le grida roche di
Zelgadiss si mescolavano
a quelle acute di Marta, a quelle convulse di Amelia, a quelle
strazianti di
Gourry e a quelle gutturali di Isotta.
In piedi erano rimasti solo Louie,
che sorrideva
compiaciuto, Melissa con le labbra tirate e l'aria vagamente stanca e
Lina
Inverse che fissava inorridita e sconvolta la scena.
"Vediamo se possiamo ragionare,
piccola strega"
cominciò Louie.
Lina
guardò gli amici con le labbra serrate.
"ti avevo sottovalutato, mago con la coscia di pollo..."
Louie sorrise stancamente. "Te lo
avevo detto di non
metterti contro di me"
"La mano sacra di Kehl è
dolorosa, ma non letale.
Dopotutto non hai ancora deciso di eliminarci definitivamente. Potresti
però
lasciare andare i miei compagni? Ti dò la mia paroila che
staranno buoni."
Lina avanzò verso Louie con fare deciso. Le forze erano
tornate, sì, ma avrebbe
preferito non sentire quella debolezza e quello stringersi ritmico di
qualcosa
nel suo petto, facendole esalare i respiri sempre con un poco
più di fatica.
"Certo che staranno buoni, non mi
serve la tua
parola. Volevo solo dimostrarti che non ho intenzione di pormi troppi
problemi,
nel caso la faccenda precipitasse." Louie puntò con gesto
deciso la
bacchetta ridicola verso tutti quelli che erano stati colpiti
dall'incantesimo:
in quell'istante le urla di dolore terminarono, e vennero sostituite da
mugugnii indistinti.
"Perfino la tela di aracne? Non mi
sono mai sbagliata
così tanto a giudicare un'avversario..." mormorò
Lina fissando i compagni
imbozzolati in tela di ragno fino al naso, che si muovevano come
insetti in
trappola.
"Così non disturberanno
il nostro discorso Lina. Te
l'ho detto, somigli a tal punto alla mia compagna Elie, che mi ispiri
quasi
simpatia. E voglio che prima di lasciare questo mondo tu conosca come
stanno
veramente le cose..." il mago dai lunghi capelli blu abbozzò
un sorriso.
"Io non lascerò questo
mondo, ma ti sto ad ascoltare
volentieri. Tutta questa faccenda sta cominciando a darmi seriamente
sui
nervi"
"No, Louie non loo fare!" La voce
di Melissa
giunse dalle spalle del mago.
Il ragazzo si volse ad osservarla,
socchiudendo gli occhi
e facendo un cenno di assenso. "Forse capirà Melissa..."
"Se vuoi convincermi ad immolarmi,
te lo puoi
scordare!" Lina incrociò le braccia, fissando con aria di
sfida il mago di
frotne a lei.
"Lina, tu sai chi sono i Profeti,
vero?"
Rimase colpita dalla domanda.
Chiunque avrebbe risposto
nella maniera classica: un profeta è latore della parola di
un dio, o prevede
il futuro con parole spesso confuse. Ma Lina comprese subito che Louie
non si
stava riferendo a quei profeti. Lo fissò senza aprire bocca.
"Sì, lo sai. Lo leggo
nei tuoi occhi. I Profeti sono
gli abitanti del'antica isola di Mu. Coloro che toccano il futuro."
"L'isola di Mu è
scomparsa secoli fa, e la sua
popolazione è sparita con essa. Quel popolo si è
estinto... " mormorò
Lina.
"Louie!" Melissa si
aggrappò al braccio del
mago, guardandolo con due occhi blu quasi supplicanti. Ma lui non le
prestò
attenzione, e continuò a rivolgersi a Lina. "Melissa
è una Profeta. Viene
dall'isola di Mu, dal posto in cui l'isola si trova ora. Invisibile ad
occhio
umano, irraggiungibile ad un cuore con un minimo di ombra al suo
interno."
Lina fissò la
sacerdotessa come se la vedesse per la prima
volta. Era una Profeta. Quello che aveva visto in lei... le visioni che
le
aveva mandato... erano reali. Era il futuro vero, era ciò da
cui non si poteva
fuggire. Scosse la testa incredula. I poteri dei Profeti erano
grandissimi, ciò
che loro toccavano del futuro era sempre esatto, come se la
molteplicità dei
futuri possibile avessero dei nodi di congiunzione, vicende ed azioni
che si
sarebbero presentate comunque, nonostante le apparnti alternative. Se
tutto ciò
era vero, lei avrebbe veramente...
"Ora capisci Lina Inverse? Tu sei
pericolosa. Lo sei
per i tuoi amici, ma lo se molto per l'intera regione che comprende i
regni di
Saillune e Zefilia. Melissa non ti ha fatto vedere quello che sarai in
grado di
compiere da sola. E con piena coscienza"
"Io... io... non voglio credere
alle tue
parole." per la prima volta Lina si sentì veramente ad un
passo da un
precipizio. Sapeva che Louie aveva ragione in merito alle visioni dei
Profeti,
ma non voleva che fosse vero.
"Lina ascoltami. Anche io..."
riprese il mago,
quando Melissa si aggrappò con maggiore forza a lui, quasi
gridando
"Louie, non dirlo! Non voglio! Tu non..." Il ragazzo le mise un dito
sulle labbra per farla tacere, guardandola con dolcezza.
"Lina, io stesso sono pronto ad
essere eliminato da
Melissa, se un giorno toccherà un ganglio del futuro in cui
io sarò latore di
distruzione. Ho cominciato a viaggiare con lei proprio per avere la
certezza
che, se qualcosa in me si fosse risvegliato, avrei avuto al mio fianco
qualcuno
in grado di prevenire la sciagura..."
Risvegliato? Cosa diavolo stava
dicendo Louie? Louie....
un sospetto attraversò la mente di Lina come un lampo,
fissò gli occhi in
quelli del ragazzo, e con orrore si rese conto che quelli che aveva
creduto
occhi di uno strano color nocciola, erano in realtà occhi di
un intenso rosso
cupo.
"Shabranigdu..."
Lina deglutì,
sentendo la gola stringersi dolorosamente. Louie era forse una
potenziale mina
vagante, come lo era stato a suo tempo Aka Houshi Rezo. Ma... la
questione non
era neppure quella. Il demone era latente in Louie e probabilmente non
avrebbe
creato problemi...il vero problema era lei stessa.
La maga socchiuse gli occhi e
strinse la bocca in una
piega amara. Le immagini della visione erano marchiate a fuoco nella
sua mente,
per quanto veloci e a volte nebulose, il loro significato era chiaro.
Tutte le
persone a cui voleva bene sarebbero morte per mano sua...e...il forte
bagliore
dorato che aveva visto prima di risvegliarsi era il risvegliarsi di
L.o.N.?
Lina strinse gli occhi e si mise le mani sul volto, sospirando piano.
"Lina Inverse," sussurrò
Melissa "Capisci
ora?" Scuotendo i riccioli biondi la ragazza alzò il viso al
cielo.
"In realtà non ho mai viaggiato con Isotta per proteggere
LEI, la sua
ossessione infantile e ridicola per i manufatti magici e i poteri
superiori era
la MIA copertura. Tramite quelle sciocchezze vigilavo il mondo e mi
auguravo di
non dover incontrare nessuno come te. Perchè poi..." Louie
prese la parola
al posto suo."Capisci Lina Inverse? Comprendi il pericolo che
rappresenti?
Se solo fossi stata letale per i tuoi amici, Melissa avrebbe lasciato
che il
tuo destino si compisse...ma tu, tu distruggerai il mondo."
Lina abbassò le mani che
le coprivano il viso e fissò gli
occhi in quelli del ragazzo. Il peso delle parole appena pronunciate
dai due
era troppo, per lei. Sapeva, con la certezza di una studiosa quale era,
che
quanto enunciato da Melissa corrispondeva al vero, che le visioni le
avevano
mostrato il futuro.Non uno possibile, quello reale. Ci sarebbe stato un
giorno,
un tempo in cui avrebbe attinto a dei poteri superiori...no, in cui i
poteri
che ormai erano sedimentati in lei avrebbero preso il sopravvento e
lei...
lei...
Volse la testa in direzione dei
suoi amici, dell'uomo che
amava. Rivide il primo incontro con Zelgadiss, la nascita della loro
alleanza e
amicizia. Rivide Amelia com'era a 14 anni, ricordò quando
voleva imparare il
Dragon Slave, il percorso dei loro viaggi, i litigi, i giorni felici.
E poi c'era Gourry, il fratello, il
migliore amico, la
guardia del corpo... l'amore della sua vita.
Si avvicinò a loro, a
Zel che la guardava serio e muto,
immobilizzato come gli altri dalla magia. "Ti voglio bene, Zel. Trova
la
tua cura...ma se non ci fosse, vivi felice la vita che hai." Poi
andò da
Amelia. "Sei quanto di più vicino abbia mai avuto ad una
sorellina. Non te
l'ho spesso dimostrato ma voglio molto bene anche a te! Un giorno forse
ci
rivedremo..." Amelia emise un mugugno pieno di dolore. La maga infine
andò
da Gourry. "Gourry..." lo spadaccino la fissava con gli occhi pieni
di lacrime. "Non piangere...non è un addio, è un
arrivederci, sai? Vivi...
vivi la tua vita, è quanto di più prezioso ci
sia. Io..." Lina sorrise
mestamente. "Lo sapevi, vero? Io ti amo...". Si chinò ad
accarezzargli il volto. Lo spadaccino iniziò a dimenarsi ma
ovviamente
liberarsi con l'uso della forza non era contemplato dall'incantesimo di
Louie.
La maga si rialzò e si
diresse verso Louie e Melissa.
"sono
pronta fate ciò che dovete" lo
sguardo deciso di Lina non lasciava posto a indecisioni. Louie e
Melissa la
guardarono soddisfatti della sua decisione, mentre i conpagni della
ragazza
iniziarono a dimenarsi nel tentativo di fermarla, Gourry non poteva
permettere
che lei morisse a quel modo e quel senso di impotenza che provava nel
vedere la
sua amata morire a quel modo senza poter fare nulla gli lacerava
l'anima.
in quel momento Louie
lanciò il suo attacco verso la maga
che prima di essere colpita gridò "Gourry perdonami se puoi"
e una
luce accecante la avvolse.
quando la maga riaprì
gli occhi si rese conto di essere
sdraiata nel suo letto, con lo spadaccino al suo fianco che le
accarezzava i
capelli "fin'almente ti sei svegliata! hai avuto un incubo come al
solito
vero?" la maga si alzò stupita portandosi una mano alla
testa "ma...
era solo un sogno!"
________________________________________________________________________________________
Vi è
preso un colpo vero? ^____^
Ma
d’adesso il racconto si fa più leggero
e
divertente, spero che vi piaccia :D
Commentate
|
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Capitolo 4 *** Cap4 Malefici, incubi, bacio ;) ***
Grazie
per il commento Athena 87 ;-)))
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Il
sollievo e la gioia furono troppi e
improvvisi. Lina non seppe trattenersi. Si levò a sedere, di
scatto e investì
lo spadaccino con un abbraccio in grado di stritolare una roccia.
"Ehi, ehi." La invitò lo
spadaccino nel suo
consueto tono pacato, stringendole le braccia attorno al corpo. "Va
tutto
bene. Tutto bene."
"State bene..." mormorò
Lina, con voce roca.
"Non è successo niente... IO non vi farò
niente..."
Una mano dello spadaccino le
raggiunse i capelli.
"Certo che no. Cosa mai dovresti averci fatto?"
Fu in quel momento che una strana
illuminazione colpì
Lina.
Sentiva le braccia di Gourry
attorno alla sua vita...
eppure ce n'era un altro che in qualche misterioso modo aveva raggiunto
i suoi
capelli.
Si allontanò dallo
spadaccino e lentamente, molto
lentamente, abbassò lo sguardo sulle sue spalle.
Da lì non partivano
braccia.
Partivano tentacoli.
Indietreggiò,
inorridita. "Gourry!" Levò
nuovamente lo sguardo sul suo viso e lo trovò perplesso. Era
vero che lo
paragonava spesso a una medusa, dannazione, ma non aveva mai inteso il
paragone
in modo così LETTERALE! "E' una maledizione??? Chi ti ha
fatto questo???
E' stata quella Melissa???"
Gourry inclinò la testa.
"Di che parli, Lina? Non
capisco..."
"Ma come di che parlo??? Dei
TENTACOLI,
maledizione!!!"
Gourry li fissò. "Che
cosa hanno di strano? Li hai
anche tu, no?"
ANCORA più lentamente,
Lina abbassò lo sguardo.
E quando gridò, la sua
voce risuonò acuta come non mai.
C'era decisamente, DECISAMENTE,
qualcosa che non andava.
Nel corridoio della locanda dove
tutto era iniziato,
Gourry, Amelia e Zelgadiss fissavano impotenti Lina, che sdraiata al
suolo si
contorceva, delirando di maledizioni mortali, Shabranigdu e meduse.
"Che cosa le hai fatto???"
Gridò la principessa,
rivolta a Melissa che, davanti a loro, aveva ancora la mano protesa
dopo aver
scagliato la luce che aveva avvolto Lina.
"La ho condannata a un sonno
eterno." dichiarò
Melissa. "In questo modo, vivrà per sempre fra gli incubi e
le bizzarrie
prodotte dalla sua mente e non nuocerà a nessuno."
"Ma..."
Amelia era esterrefatta. La
sacerdotessa la guardò pensierosa, poi illuminatasi di
comprensione aggiunse
"Non dovete preoccuparvi per Isotta, la ricondurrò a
più miti
consigli."
Scoccò un sorrisone al
gruppo e concluse "E' stato un
piacere, siete tutte persone deliziose... bè, a parte Lina
Inverse... uhm, no,
anche lei, non fosse per il problemuccio che porta con sè."
La sacerdotessa fece per andarsene
quando Zelgadiss la
agguantò fulmineamente per la spalla e la fece girare
rudemente.
"Cos'altro?" aggiunse Melissa con voce calma.
"Cos'altro?" ripetè
Zelgadiss con rabbia. La
sacerdotessa li fissò ad uno ad uno con sguardo limpido.
"Consideratevi fortunati che non
l'abbia uccisa e
basta." annunciò poi con voce cupa. "Lina Inverse
è un pericolo, un
pericolo per sè stessa, chi le sta intorno ed il mondo. A me
non interessa se
fa del male a voi o al limite a chi le sta intorno, con le dovute
eccezioni.
Quello che non tollero è che per uno dei suoi colpi di testa
faccia esplodere
il mondo in cui vivo anche io. Questo è quanto. Cari saluti
a tutti." Con
queste parole la sacerdotessa si smaterializzò.
Amelia incrociò le
braccia e con fare intellettuale
proferì la sua teoria. "Quando ero piccola, mia sorella mi
aveva detto che
una principessa che era stata vittima di un maleficio e condannata a
dormire
per sempre, si era svegliata con un bacio d'amore." SBONK
più veloce del
fulmine Zelgadiss aveva dato un pugno in testa all'amica. "Non dire
scemenze, Amelia! Ti sembra il momento?" La principessa massaggiandosi
il
bernoccolò borbottò "Bè...ma se
funzionava per la principessa...".
Zelgadiss ebbe il buon gusto di farsi scendere un bel gocciolone e poi
le
rispose "Amelia, quella era una favola. Favola, capisci? Storia
inventata,
che si racconta ai bambini."
Mentre
Amelia e Zelgadiss battibeccavano, Gourry
con in braccio Lina, la distendeva nel letto della sua stanze e le si
sedeva
accanto. Aveva sempre pensato di essere lui a non avere speranze di
diventare
vecchio seguendo quella pazza maga in tutte le scalcinate e spesso
letali
avventure in cui lo coinvolgeva. A quanto pareva infatti sarebbe
sopravvisuta
lei, fermata per sempre nel fiore dei suoi 16 anni. Lo spadaccino
sospirò.
Aveva sentito Amelia raccontare della storia della principessa...che
era una favola,
l'aveva sentita anche lui da bambino. Avrebbe tanto voluto baciare Lina
prima,
era innamorato di lei da più di un anno ma non aveva mai
fatto nessuna mossa
azzardata...perchè lei non era pronta e lui aveva paura che
se l'avesse
"spaventata", se avesse osato troppo, lei se ne sarebbe andata. Ma
ora... ora che sapeva che non avrebbe più riso con lui, non
lo avrebbe più
preso in giro... e se... se per un capriccio della magia un bacio
d'amore
avesse veramente potuto riportarla tra loro? Gourry chiuse gli occhi,
poi si
avvicinò al viso di Lina. Poteva sentire il suo profumo
delicato, il suo
respiro ora dolce e regolare.
Una principessa che dormiva.
Appoggiò delicatamente
le labbra alle sue.
Quando
riaprì gli occhi Lina era ancora immobile
e profondamente addormentata.
Perduta.
Zelgadiss
e Amelia non parlavano più, giù in
strada si sentivano passare dei carri, della gente vociava e un bambino
piangeva. Il suono triste di quel pianto torse le budella a Gourry che
si
rialzò di scatto con i pugni stretti e gli occhi che
pizzicavano
pericolosamente.
Avrebbe trovato Melissa, oppure
Isotta, il suo capo,
avrebbe chiamato Xelloss e stretto un patto con lui, avrebbe... avrebbe
fatto
qualsiasi cosa, QUALSIASI COSA per spezzare quella crudele maledizione.
Spostando di malagrazia Zelgadiss
che era appoggiato alla
porta, corse lungo il corridoio, giù per le scale, fuori
dalla locanda.
Giunto
fuori dalla locanda, Gourry si arrestò di
colpo. Non sapeva cosa fare, aveva solo voglia di urlare, ma si
trattenne
facendo dei lunghi e profondi respiri: non era così che
avrebbe aiutato Lina,
doveva trovare una soluzione, chidendo aiuto anche ai suoi compagni.
Tornò di sopra,
prese Lina sulle spalle e si avviò
verso i suoi amici: "Andiamo ragazzi, dobbiamo trovare quella ragazza a
qualsiasi costo!"
"Certo!! La troveremo,
ovunque lei sia per
salvare Lina-san darle la punizione che merita!!" Gridò
Amelia, col pugno
chiuso davanti al volto e gli occhi pieni di determinazione.
"Sì, ok ma,
prima dobbiamo decidere da che parte cercare..." Disse Zel, un po'
preoccupato dal fatto che fosse rimasto l'unico con un minimo di
raziocinio,
con Lina in quelle condizioni..."Se ci muoviamo, possiamo ancora
trovare
la Duchessa. La Sacerdotessa potrà anche smaterializzarsi
nel nulla, ma lei
sicuramente starà in giro da qualche parte."
"E allora cosa proponi,
Zel?" chiese
Gourry, vagamente speranzoso. "Propongo di tornare alla locanda dove
abbiamo pranzato, o meglio a quello che ne rimane, chiedere un po' in
giro e
cercare negli ostelli più vicini."
"Lina!
Lina...cosa ti succede!" La
maga smise di strillare a aprì gli occhi che teneva serrati.
"I tentacoli!
Testa di medusa! Noi NON abbiamo i tentacoli!"
Lo spadaccino si riprodusse in una
delle sue migliori
espressioni interrogative. "Lina... noi NON abbiamo i tentacoli." La
maga gli guardò le braccia, poi guardò le sue
braccia. Ma che diavolo...
"Gourry...ma cosa succede?" lo
spadaccino si
grattò la testa. "Dormivi e poi ti sei messa a gridare...
avevo paura che
ti avessero attaccata nel sonno." La maga strabuzzò gli
occhi.
"Gourry...." deglutì "Cosa... quando... ieri
cos'è
successo?" Vedendo l'espressione di Lina, il ragazzo assunse
un'espressione preoccupata. "Lina... non è successo un bel
niente. Dopo
cena ognuno è andato nella sua camera a dormire. Come
sempre. Amelia e
Zelgadiss credo che dormano ancora. Gracia invece credo sia ancora
fuori a
sbronzarsi."
"Gracia?" chiese la maga. Gourry
aggrottò ancora
di più la fronte. "La sorella di Amelia."
"La sorella di Amelia."
ripetè stupidamente
Lina. "Si," continuò lo spadaccino, poi mimò una
silouette di donna
con enormi tette e aggiunse "Sai, hohohohohoho."
L'imitazione di Gourry fece
irrigidire Lina.
Un secondo dopo nell'aria
risuonò la funesta risata.
Lina si mise le mani sulle orecchie
mentre il suo viso si
accartocciava in un muto grido d'orrore.
Sulle spalle di Gourry, che era
saggiamente tornato alla
locanda per prenderla e portarla con sè, Lina
iniziò ad agitarsi. "Cosa le
succede?" sussurrò disperato lo spadaccino. "Gli incubi!"
venne
in aiuto Amelia. "Melissa l'ha condannata ad un sonno eterno funestato
da
terribili incubi!" Zelgadiss, che precedeva gli amici, si
fermò di colpo.
Amelia gli si schiantò contro.
Nella piazzetta del paese, seduta
sulla fontana c'era la
ragazzina del gruppo di Isotta.
Dall’altra
parte della città Melissa si era
fermata a guardare la luna sorgere all’orizzonte.
“mi dispiace aver
condannato quella ragazza, ma non c’era
altro modo per fermarla” pensò la sacerdotessa un
po’ dispiaciuta “l’ho fatto
per il bene di tutti” Louie avvertendo un pericolo imminente,
corse verso la
sacerdotessa.
Un boato si levò
nell’aria provocando un’enorme voragine
“Xeloss tu” gridò Louie tra i denti nel
vedere il mazoku dagli occhi di
ametista che puntava il suo bastone contro il punto dove prima si
trovava
melissa. “mi dispiace ma non doveva fare ciò che
ha fatto! L’avevo avvertita,
Lina ci serve viva, e ci serve in forze” il mazoku sorrise
placidamente “perché
l’hai uccisa in questo modo” ma lui si
limitò ad alzare un dito e a scuoterlo
davanti la bocca “mi dispiace, ma questo è un
segreto” e scomparve.
Il ragazzo strinse i pugni
“devo uccidere quella strega
prima che recuperi le forze”
Una
volta morta Melissa, Lina piano piano iniziò
a riprendersi con grande gioia di tutti e come Louie li raggiunse, Lina
era già
in piedi e al pieno delle forze. Lo sguardo di Lina fece gelare il
sangue nelle
vene del ragazzo che fece tre passi indietro “no…
non è possibile” Lina
scrocchiandosi le nocche avanzò minacciosa verso di lui
“non so che mi avete
fatto ma questa me la pagherai molto cara” invocando il
potere dei quattro
talismani scagliò contro il ragazzo il Drag Slave
più potente della storia riducendolo
a brandelli.
Finito l’incantesimo la
maga cadde a terra priva di forze
tra le braccia dello spadaccino ancora troppo debole.
Amelia
corse verso i suoi amici. Louie era stato
distrutto?
Anche Zelgadiss iniziò
ad avvicinarsi alla coppia, mentre
lo spadaccino teneva tra le braccia la sua maga, cullandola piano.
L'incubo era finito, erano salvi.
Ancora una volta Lina
era salva.
Ma... il ragazzo percepiva qualcosa
che non andava. Anche
Amelia e Zelgadiss si erano irrigiditi, lo sguardo fisso nel nulla dove
prima
si trovava Louie.
Il nulla in questione
iniziò a farsi sempre più denso fino
a riprendere le sembianze del mago.
"Ora sono veramente incazzato!"
gridò Louie in
preda ad una rabbia incontrollabile. "Melissa è morta
perchè ha avuto
pietà della vostra maga e non l'ha uccisa subito!" la voce
gli si strozzò.
"Adesso quella maledetta sbruffona mi attacca con quella magia da
strapazzo...
e..."
Louie non finì la frase.
La magia iniziò a concentrarsi in
lui, mentre l'aria si riempiva di elettricità.
"Abbiamo finito di giocare!"
gridò "Tu
sarai il primo!"
E con queste parole
lanciò un incantesimo contro Gourry,
che, per proteggere Lina, non potè evitarlo.
Lo spadaccino venne sbalzato in
aria, poi cadde a terra
scompostamente.
Ruggendo di rabbia, mentre Amelia
correva da Gourry,si
fece avanti Zelgadiss.
-NO
GOURRY NON MORIRE!!!!!!!!!!!!!! NON TI HO
ANCORA DETTO CHE....Ronf-
Lina si agitò di nuovo
sulle spalle di Gourry. Amelia e
Zel osservarono cupi lo spadaccino e la sua smorfia di tristezza
infinita.
-Err, sarà la
quarantesima volta che sogna che crepo,
peccato che ho le mani occupate e non posso grattarmi...-
La principessa e la chimera
sorrisero a quella battuta,
anche se era stupida. Era contento di essere riuscito ad alleggerire il
clima,
anche se sentiva del marcio dentro e avrebbe dato qualsiasi cosa per
trovarsi
lui in un sogno.
Nella
piazzetta del paese, seduta sulla fontana
c'era la ragazzina del gruppo di Isotta, Marta.
-Dov'è la tua padrona?-
chiese Zelgadis
-Non potete disturbarla, sta
dormendo per rintemprarsi
prima del duello delle 10. Sigh- disse la ragazza mentre si lavava i
calzini
nella fontana.
-E dove alloggia adesso, di
grazia?- tentò Amelia con aria
indifferente.
-Non sono così scema da
dirvelo.-
Ma Gourry si era già
diretto verso l'edificio alla
immediata sinistra della fontana. Il suo istinto gli diceva che Isotta
era lì.
Il suo istinto e le orme di Marta che dalla fontana andavano a ritroso
proprio
sulla porta della Locanda Della Grande Spugna.
-Ehi Gourry, aspettaci!- dissero in
coro i suoi due amici.
Marta stava quasi per inseguirli,
poi lasciò perdere. Non
la pagavano abbastanza per mettersi contro quattro persone.
Un
bussare frenetico alla porta.
-Chi è che disturba il
mio sonno di bellezza! Chiunque voi
siate vi troverete con un rene in meno!-
Isotta aprì la porta
della sua camera in camicia da notte,
con la spada sguainata e una maschera di bellezza al cetriolo ancora
mezza
spalmata sulla faccia. Si ritrovò davanti Amelia, Rina,
Zelgadiss, Gourry e
Rina ronfante.A loro era bastata una mazzetta al portiere per sapere il
numero
di camera della duchessa
-Ah, siete voi! Siete in anticipo,
sono le 9 e 45. Ma Rina
se volete posso affettarla anche subito! E che non facesse finta di
dormire!-
La bionda alzò la spada
pronta a mollare un fendente alla
maga ma Amelia le si parò davanti con lo stemma di Saillune
in mano.
-Ferma, in nome della giustizia,
voglio negoziare!-
-Saillune? Ah si sei la principessa
di Saillune, e sai
quanto me ne importa di negoziare con te! IO sono la DUCHESSA ISOTTA,
di
Raizerl! E se voglio la mia vendetta la avrò!-
Ad Amelia spuntò un
gocciolone, poi disse decisa -Zel, per
favore, tira fuori la mappa della penisola.-
Amelia fece due cerchi sulla cartina
-Vedi, cara Isotta, questo
è il ducato di Raizel...- le
indicò una macchiolina sulla mappa
-...e QUESTA è
Saillune...- il regno di Saillune occupava
una bella porzione della mappa.
Isotta abbassò la spada.
Cominciava a capire l'antifona.
-Con la brutta reputazione che hai
posso convincere mio
padre a chiedere al tuo di diseredarti e toglierti il titolo. Quindi,
niente
più duchessa Isotta.-
La duchessa iniziò a
sudare freddo. I soldi di papi, la
servitù e il titolo le avevano sempre fatto troppo comodo.
Però il suo orgoglio
non poteva essere vinto così.
-E' così che Lina
Inverse vuole vincere le sfide? Mandando
avanti i suoi amici altolocati? Ecco perchè dicono che
è invincibile mentre in
realtà è una cagasotto.-
-Senti non ce ne frega niente della
tua sfida!- disse Zel,
a gengive scoperte -Appena Rina starà un po' meglio potrete
menarvi anche fino
al giorno del giudizio, ma ora STA MALE! E' IN CATALESSI PERPETUA! -
Isotta non aveva voglia di
ascoltare il blaterare di quei
quattro bifolchi.
-che diavolo volete da me? Che Rina
dorma pure, io che ci
posso fare?-
-Devi aiutarci a trovare Melissa
per risvegliare Rina. La
vuoi la tua battaglia o no?-Gourry tentò di puntare al suo
orgoglio
-E poi potrei darti accesso alla
biblioteca di Saillune,
per le tue ricerche...- Amelia tentò la tecnica del bastone
e della carota,
molto usata in diplomazia.
-In che modo posso aiutarvi?- disse
la bionda, con le
stelline negli occhi.
-Sai la composizione magica di
qualche oggetto incantato
posseduto da Melissa?- disse Zel
-Zel vuoi usare il Divine per
individuarlo?- Amelia era
perplessa-Sicuramente si sarà protetti tutti gli amuleti,
tutti i maghi lo
fanno-
-Si ma dobbiamo tentarle tutte.-
-E secondo voi io non prendo delle
precauzioni con i miei
servi? Proprio con Melissa che ha il vizio di sparire all'improvviso...-
La bionda tirò fuori un
turchese che emanava strane
radiazioni
-E' un semplice turchese incantato.
Ne ho nascosto uno
uguale nella borsa di Melissa...ehi!-
Zel glielo strappò dalle
mani, ne grattuggiò un angolo
sulla mappa e poi prese il suo pendolo, mentre mormorava la formula del
Divine.
-Sta andando verso Zephilia-
-C'è della buona uva a
Zephilia!- Gourry pensò ad alta
voce. Ma c'erano anche i genitori di Rina.
"Andiamo
tutti a Zefilia!" gridò
Amelia alzando il pugno.
"Si!" risposero Zelgadiss, Gourry e
Isotta.
...E ISOTTA???
La principessa si voltò
lentamente verso la duchessa, con
un bel gocciolone che scendeva lento sulla tempia.
"Bè, signori, dopotutto
io e Lina Inverse dobbiamo
ancora batterci!" sorrise soddisfatta "Io e il mio gruppo ci
aggreghiamo!"
Zelgadiss fissò cupo
Isotta. Poi sospirò. Infine si volse
verso Gourry e con un cenno della testa disse "Andiamo allora..."
"Perfetto! Marta!!!!!!!!!!!
Louie!!!!!!!" barrì
Isotta.
L'urlo della duchessa
risuonò forte e chiaro fino alla
fontana, dove Marta era passata a lavare la biancheria.
La ragazzina sbuffò.
"Come una serva... mi tratta
come la sua serva!" mugugnò.
All'improvviso sentì
qualcuno che le respirava sul collo.
"Piantala Louie!" Il mago le si parò davanti. "Ho sentito
che
Sua Gentilezza ci chiamava... che succede?" rispose allegro.
"E chi lo sa, quegli sciroccati con
la quale è andata
a impelagarsi sono saliti da lei..." borbottò Marta.
"Oh Dei," disse Louie arricciando
il naso
"E Melissa?"
La ragazzina alzò le
spalle. "Boh... quella è pazza,
non lo so."
Mentre finiva di parlare, sulla
porta della locanda
appariva Isotta.
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Sperando che la
storia vi stia divertendo, ci rivediamo al prossimo capitolo
^___^
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Capitolo 5 *** Cap5 Romualdo, Lumaconi e... Ohohohohoh ***
Finalmente
incominciano a saltare fuori pure i titoli ^__^
Grazie
per chi sta continuando a leggere la nostra FF, spero ke vi piaccia
e
"per
favore" Commentate ;P
Erano
in viaggio solo da un paio di giorni, ma
le ore trascorrevano lente quando tra le persone che componevano la
compagnia
c'era perpetuamente una tensione latente. Lina continuava a dormire un
sonno
profondo agitato da grida e parole sconclusionate, in cui Gourry
continuava a
morire nel modo più atroce. Il ragazzo, per quanto affetto e
amore nutrisse per
la temibile maga, cominciò a pensare che risiedesse nel
subconscio di Lina il
profondo desiderio di farlo fuori... Per questo motivo a volte affidava
il
trasporto di Lina-Aurora a Zelgadiss o a Louie, che si era offerto di
aiutare,
dato che il guaio era stato di una sua compagna.
Durante la seconda notte, mentre
stavano attraversando una
piccola radura di un boschetto di castagni, furono attaccati. Di quei
tempi era
cosa "normale" essere attaccati da ladri che cercavano di strapparti
anche le mutande, quindi con un sospiro Gourry lanciò Lina a
Zel (che afferrò
con una parata degna di Zenga dei tempi d'oro), estrasse la spada e con
un
sospiro si preparò a sfogare lo stress sui malcapitati.
Presto Louie fu al suo
fianco, anche se con meraviglia Gourry si rese conto che il ragazzo non
estrasse nemmeno la coscia di pollo, ma si battè a pugni e
divertendosi anche
un sacco! Era un lottatore eccezionale!
Isotta non aveva mosso un muscolo.
Non era da lei battersi
con simili pezzenti, anche se avrebbe potuto dare più che
man forte. Rimase
incantata ad osservare la tecnica del biondo spadaccino, annuendo
soddisfatta.
"Avevo proprio visto giusto... affascinante e pure decisamente
abile..." pensò cominciando a riflettere sul modo di
conquistare il
guerriero. Aveva da sempre un debole per i biondi... Gourry poi era
davvero un
bel ragazzo, e un abile schermidore... ma... insomma, Gourry era un
nome poco
appropriato... sembrava il rantolo di un gatto con la tosse! Sapeva
cosa doveva
fare, e mentre accarezzava sorridendo l'anello con una piccola pietra
grigia
incastonata, pensava: "Sì, vediamo anche di cambiare nome
dolcezza... un
nome nobile, più adatto a te... Ti chiamerai Romualdo!"
Mentre
combatteva,un brivido freddo attraversò
la schiena di Gourry. Senza minimamente perdere la concentrazione si
trovò a
pensare che Lina l'avesse ancora una volta fatto morire in quale
maniera atroce
nei suoi sogni. Quello che non sapeva è che c'è
di peggio, rispetto alla morte.
Infatti, mentre lui, Louie e Zelgadiss combattevano, e Lina urlava
delirando
nelle orecchie alla povera Amelia, la quale l'aveva presa con un'enorme
guantone da baseball da un preciso tiro di Zelgadiss, il cervellino di
Isotta macinava
a tutta forza un piano malefico... Bè, nei suoi pensieri era
un piano di
meravigliosa meraviglia.
Come una principessa rimbambita
prima di lei, Isotta era
ormai persa in sogni dove lei (che nella sua immagine mentale era una
figa da
paura) e lui che era bono davvero, si dilettavano in corse sulla
spiaggia con
costumini rossi e galleggiante sotto braccio, arrampicate sui monti con
costumi
tipici tirolesi e cene a lume di candela in scintillanti abiti da sera.
E
Scampagnate in prati fioriti,
seguiti da nugoli di biondi
e lustri marmocchietti.
Isotta sospirò... poi
occhieggiò quella scansafatiche di
Marta che si godeva la battaglia mangiando delle ali di pollo fritte
pescandole
da un bicchierone colorato di dubbia provenienza. E il piano prese
forma nella
sua mente.
"Marta cara?" disse con voce
zuccherina la
duchessa. La ragazzina aggrottò la fronte e le rivolse uno
sguardo stranito.
"Visto che sei agile come un gatto...mi porteresti una ciocca di
capelli
dello spadaccino? Adesso, mentre combatte... rubagli una ciocchettina."
Marta sollevò gli occhi
al cielo e, sopprimendo uno sbuffo
si avviò. A cosa serviva opporsi? Se anche la sua datrice di
lavoro era una
pazza furiosa, la pagava... non tanto ma valutò che lo
scalpo del biondo poteva
anche prenderlo. Nel casino di banditi, spade e incantesimi non si
sarebbe
neanche accorto.
Con sulle spalle Lina che le
sbavava in testa e tentava di
soffocarla, Amelia si avvicinò a Isotta. "Dove va?" chiese
sospettosa. "Amelia-sama" rispose in modo untuoso la duchessa
"Vuole combattere! Non sono riuscita a trattenerla!" Amelia le
lanciò
un'altra occhiata di sottecchi e poi tornò da dove era
venuta.
Nel giro di qualche minuto una
Marta ora scarmigliata e
semi-bruciacchiata fece ritorno. "Ecco" disse deponendo tra le mani
della duchessa una lunga ciocca dorata. "Ho il permesso di rimanere ai
margini,
ora?"
Isotta la squadrò "Non
mi piace questo tono,
mocciosetta! Comunque... Adesso devo pisciare, ne riparliamo dopo."
Iniziò
ad allontanarsi tra gli alberi quando Marta, silenziosamente, le
scivolò di
fianco. "A cosa ti servono quei capelli?"Isotta le sorrise "Mi
ci voglio fare un bel braccialetto."
E con quelle criptiche parole
lasciò la ragazzina.
Isotta ghignò, poi
arrossì...poi ridacchiò. Sbaciucchiò
la
ciocca e sussurrò "Vedrai papà che bel pezzo di
gnocco ti porto a casa!
Vedrai che nipotini da copertina! Ahhhhhhhhhhhh diamo una mano a
Cupido..." avvolse la ciocca all'anello e con le magiche parole lo
attivò
"Ocheti pocheti barbablù il proprietario della ciocca non mi
lascerà più,
pappapero pappapà il proprietario della ciocca per sempre mi
AMERA!"
Una luce calda (un po' troppo
calda), la luce dell'ammmore
avvolse Isotta.
Mentre fronteggiava l'ennesimo
bandito, lo spadaccino
iniziò a risplendere di luce dorata.
La sua mente si riempì
d'amore mentre l'immagine di Isotta
si faceva spazio tra i suoi pensieri.
Ahhhh quegli stopposi capelli
biondi.... quei bovini occhi
azzurri... quel meraviglioso naso a patata leggermente schiacciato....
Gourry sentiva che cuoricini e
angioletti volavano intorno
alla sua testa....era INNAMORATO.
Lina
aprì gli occhi e si accorse di trovarsi in
un grande edificio bianco. Alle orecchie le giunse distinto il suono
delle
campane.
"E quindi vi dichiaro
marito e moglie. E voi
due altri marito e..vabbè" concluse il sacerdote,
asciugandosi la fronte.
"EVVIVA GLI SPOSI!!!"
urlavano
all'unisono Marta e Louie.
Gourry teneva fra le
braccia Isotta, guardando il
suo naso porcino adorante. E Wizer stava baciando Xelloss. "Il mio
unico
segreto sei tu" mormorava il demone, mentre Wizer già tirava
fuori le
manette.
"ADESSO
BASTA!"urlò Lina. "Passi la
tragedia internazionale, passi me stessa nel futuro, passi il falso
happy
ending, ma questo è troppo, voi pretendete che creda A
QUESTE CA**ATE?"
All'improvviso il tetto
della chiesa crollò e una
campana s'abbattè su Gourry, ammazzandolo sul colpo.
"Gourry-san, NOOOO, ora
Lina-san rimarrà
sola!" urlava disperata Amelia mentre Zel tentava di liberarsi dei
panni
da paggetto.
"Piantala Amelia." la
interruppe Lina
"Questo è per forza un sogno. Ma ti pare che Gourry possa
sposare una
racchia come questa?"
Il cadavere di Gourry
cacciò fuori la testa dalla
campana e iniziò a mormorare:"ti amo Isotta, ti amoooo"
Purtroppo per Lina, questo
era l'eco di ciò che
stava succedendo davvero.
"Luce
dei miei occhi, non sei ferita,
vero?!" lo spadaccino si avvcinò di corsa.
Amelia lo osservò
sorridendo, e protendendo Lina
addormentata verso di lui, che avanzava a braccia aperte. "Se continua
così, di certo quando Lina si risveglierà, Gourry
le dichiarerà finalmente il
suo amore!" fantasticava la principessa, con le gote lievemente rosse e
gli occhi luminosi. Luminosità che si affievolì
quando il ragazzo la sorpassò
senza degnare di uno sguardo la bella addormentata.
"Isotta, amore mio!"
Amelia sentì qualche
neurone fuggire dal suo cervello,
prendere il primo alito di vento diretto in Lapponia per mai
più fare ritorno.
Lina le scivolò dalle mani, ma rimase immobile, pietrificata
da ciò che sentiva
dietro di lei.
"Mia splendida creatura, non temere
nulla, nessuno ti
farà del male! Io ti proteggerò per sempre! Io,
il tuo cavalier servente...
mmm... mmm... mi chiamo Romualdo, non è vero?"
"Certo amore mio! Il mio coraggioso
Romualdo! Grazie
di avermi protetta con la tua spada!" disse svenevole la Duchessa.
Amelia volse lo sguardo prima verso
il punto in cui si
trovava Zelgadiss, vedendo per la prima volta il ragazzo sfoggiare
un'espressione di completo stupore da mascella al terreno; poi
guardò Louie,
che scuoteva mestamente la testa.
Marta sbucò al suo
fianco all'improvviso. Le fece un cenno
verso il terreno. "Forse dovresti sorregerla. Quelle che stanno
camminando
sopra il suo viso sono lumache carnivore..."
Amelia guardò verso il
basso.. una decina di grossi
lumaconi verdognoli stava viscidamente strisciando tra i capelli e
sulle guance
di Lina.
Amelia
era frastornata...ma nonostante tutto era
sempre una buongustaia! Staccò velocissima le lumache dal
viso dell'amica, la
lanciò a Louie e con una piccola fireball arrostì
le bestiole.
Occhio non vede, cuore non duole!
"Zelgadiss-san, vuoi favorire?"
disse
sorridendo.
Fu in quel momento che lo sciamano
perse del tutto la
fiducia nel genere umano.
Anche la mente di Amelia ormai
aveva mollato gli
ormeggi... lo shock di Gourry che limonava con Isotta doveva aver fatto
tabula
rasa dei suoi neuroni. Un momento... si baciavano?????
Isotta si avviluppò su
Gourry-Romualdo e mise tutta la
passione e la saliva che le riusciva nel bacio più lungo e
PROFONDO della
storia dell'umanità. Lo spadaccino infatti aveva un colorito
leggermente
bluastro, segno di una grave carenza di ossigeno. Nonostante questo
rispondeva
con discreto ardore.
Zelgadiss si girò
leggermente disgustato per vedere Amelia
che sgranocchiava tutta contenta le lumache.
Volse infine uno sguardo disperato
a Marta e Louie.
Ma non ebbe aiuto ne sostegno.
Marta aveva rimesso mano
alle ali di pollo e aveva anche trovato una seggiolina da campeggio
sulla quale
sedersi.
Louie dal canto suo non degnava di
uno sguardo la
malassortita neo coppietta, ne Amelia ne Marta... piuttosto, dopo un
attimo di
esitazione indicando col mento Lina chiese "Mi sento solo... Posso
favorire? Tanto dorme, dici che se la prende qualcuno?"
"Ohohohohohohohohohohoh!!!!!!!!!!!"
Gelo....
"Ohohohohohohohohohohoh!!!!!!!!!!!"
Louie rimase ad un palmo da
Lina, rabbrividendo al
suono raccapricciante che aveva squassato la foresta. Gourry e Isotta
parvero
non accorgersene, rimanendo appiciccati come sanguisughe. Marta dietro
di lui
rimase con una mano sollevata a mezz'aria e la bocca aperta, l'ala di
pollo
sorretta da due dita.
Zelgadiss si
guardò attorno con l'espressione di
chi vorrebbe fuggire in un'altra dimensione, mentre la principessa di
Sailune
si leccava le dita dal sapore di lumaca, e seguiva con lo sguardo una
falena che
volava accanto a lei.
"Tu, capellone! Cosa
vorresti fare alla mia
nemica senzatette?" la donna avanzò lentamente verso Louie
con un notevole
stacco di coscia, semisvestita, anzi praticamente nuda. "Cosa sta
succedendo qui? Solo Naga del serpente può permettersi di
mettere sotto Lina
Inverse!" con una spinta scostò Louie dalla maga e si
chinò a guardarla
bene in viso. "Ma che fa, dorme?"
Non poteva essere vero...
stava lottando nella
melma circondata da viscide e disgustosissime lumache giganti... che
schifoooo!!!!!!
Ma dove era Gourry quando serviva? Lanciò un'occhiata
attorno a sè, e lo vide
avvinghiato ad una di quelle lumache... ma la stava.. baciando? No, la
lumaca
se lo stava amangiando! Prima che potesse intervenire in qualche modo,
la
lumaca a lei più vicina si mise a ridere in maniera
familiarmente inquietante...
Isotta
si staccò leggermente dal suo
ex-Gourry-ora-Romualdo. Respirandogli in faccia con una fiata da
stendere un
troll sussurrò "Miamimaquantomiamimipensimaquantomipensi"
senza fare
una pausa. Lo spadaccino, scuotendo lievemente la bionda capigliatura
meno una
ciocca di discrete dimensioni, che lasciava luccicare un pezzo della
sede vacante del
suo cervello, rispose di rimando
"Hai lo stesso fiato degli angeli, tesoro!" Il cuore di Isotta si
sciolse come un panetto di burro lasciato al sole. Saltò con
tutto il suo
muscoloso peso in braccio a Gourry-Romualdo e dopo un titanico e
dolorossissimo
scontro di denti, riprese a baciarlo con il vigore e
l'intensità di una
lavatrice durante la centrifuga.
E mentre Amelia, che ormai si era
estraniata dal mondo, faceva
una piccola frittura mista con la falena e un altro paio di lumache,
Naga
squadrò bene il gruppetto.
1-una coppia in calore
2-maniaco sessuale
3-Lina Inverse in catalessi
4-bambinetta con ali di pollo
5-uomo di pietra con aria contrita
e sconvolta
6-ragazzina ruminante
E su quel punto si
soffermò un attimo
Ooooooooohohohohohohohohohohohohoho
Lina sussultò nel sonno
e Amelia finalmente si girò, con
la bocca ancora piena e un'ala di pipistrello mezza fuori dalle labbra.
|
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Capitolo 6 *** Cap6: Le 2 sacerdotesse, i biglietti per la Lapponia e Shabry ***
Amelia fece finalmente attenzione a
quella risata...dove
l'aveva già sentita?
"Namaaaa!!!!!!" la principessa si
girò con gli
occhioni luccicosi pronta a slanciarsi verso la voce.
"OhohohohohOOhohohOhOhoh, ma ciao
sorellina, come ti
sei ridotta?" la donna la guardò stralunata.
Di nuovo il gelo
"Nama? No...Ma, ma...non
è possibile..forse le
lumache mi han fatto male.." e Amelia stramazzò al suolo.
Poco lontano, Zelgadis ormai era
rimasto di pietra di nome
e di fatto.
"Oh, insomma, ma qui volete dormire
tutti??"
Naga calpestò con tranquillità la sorella e si
diresse verso Lina, cominciando
a prenderla a schiaffi.
"Ehi Lina, svegliati, spiegami cosa
sta succedendo
qui !!!"
Lina stava vagando in un labirinto
dalle mille porte,
porte che puntualmente le si sbattevano in faccia...Ormai aveva tutto
il corpo
dolorante... E non bastasse questo dietro a quelle porte aveva visto
troppe
cose strane: Amelia che rincorreva come un'ebete delle lumache (e
già alle
lumache era rimasta terrorizzata); una strana tipa di nome
Fantaghirò che
invocava un certo Romualdo (Romualdo, ma che nome era Romualdo?) ;
Gourry che
moriva soffocato da una sanguisuga mentre le parlava d'amore
(vabbè che era
scemo, ma a tutto c'era un limite);un' armatura conosciuta con una
risata
agghiacciante....Basta, ormai l'aveva capito che stava sognando, voleva
svegliarsi !!!!
Intanto un ambiguo figuro se la
rideva su un albero
vicino.. "Che debba finalmente intervenire o me la spasso con lo
spettacolo ancora un po'?" Xellos sorrise.
Louie
era un po' contrariato... Marta non lo
calcolava, non lo aveva mai calcolato a dire il vero, Isotta non era il
suo
tipo, mai stata, e comunque ormai era talmente presa dallo spadaccino
che più
che baciarlo sembrava lo stesse ASPIRANDO, la bocca dello spadaccino
infatti, e
parte del naso, erano risucchiati dal vortice famelico di Sua
SussualitàRepressa... Louie soppresse un brivido...
La Bella Addormentata gli era stata
strappata dalle
braccia... da una... da una...
Louie la guardò bene. E
sentì che tutte le arpe del
paradiso iniziavano a suonare. Melodie diverse a dire il vero, era una
cacofonia di suoni piuttosto che una melodia ma... QUEL CORPO!!! Un
filo di
bava iniziò a scendergli dalle labbra... se solo quella
meravigliooosa creatura
l'avesse degnato di uno sguardo!
Il mago partì in
direzione di Naga, impegnata in un
DeathMatch con Lina Inverse, sempre e comunque in stato comatoso. Gli
occhi di
Louie si allargarono... due belle donne che si menavano! Bè,
una bella donna
che ne menava un'altra! Nel fango! "Oddddei" ululò il
ragazzo
gettandosi nella mischia.
Amelia giaceva ancora a faccia in
giù mentre Marta,
trascinando la sedia le si avvicinò. "Ala di pollo?" chiese
gentilmente, senza staccare gli occhi dallo spettacolo. Il film
n°1 era vietato
ai minori. Non per i contenuti sessuali quanto per i risvolti per
stomaci
forti. Il secondo film era una specie di lotta libera conturbante.
La ragazzina pungolò con
il piede la principessa.
"Ohi, sei viva?"
E mentre Isotta e Gourry-Romualdo
si riproducevano in
numeri da circo (ora Isotta con completino sadomaso frustava lo
spadaccino
consenziente, ora entrambi volavano sulle liane apparse da
chissà dove sulla
scia di "Io Tarzan-Tu Jane"), Amelia rimaneva svenuta e Marta la
usava come poggiapiedi, Naga pestava Lina, per svegliarla, e Louie con
la
miglior espressione da maniaco sessuale ballava loro intorno, Zelgadiss
iniziò
a gridare...
Corse verso un vicino pozzo
(c'è SEMPRE un pozzo nelle
foreste) e, riempiti un paio di secchi, andò a gettarli
contro compagni e
nemici invasati.
Il losco figuro sull'albero era
piegato in due dalle
risate... fino a che un pop-corn (ognuno mangia quel che più
gli piace quando
assiste agli spettacoli) lo soffocò a morte. Ma siccome
certi loschi figuri non
muoiono in modi tanto patetici, risorse in un battibaleno, asciugandosi
la
fronte per lo spavento.
Investita
da una secchiata d'acqua, Marta si
immobilizzò. Le sue ali di pollo fritte, divenute spugnose,
erano immangiabili.
"Ehi tu, come hai osato!" Si
alzò, dirigendosi
verso Zelgadiss con una discreta voglia di vendicare il pasto perduto.
Isotta e Gourry-Romualdo si
staccarono dal
turbinio-risucchiante di baci, si guardarno negli occhi, i capelli
bagnati
incollati al viso. "Mia dolce Isotta, cerchiamo un lago in cui fare il
bagno romanticamente sotto la luce della luna!" esclamò lo
spadaccino,
ormai partito di cervello. La duchessa sbattè le ciglia,
somigliando più ad un
orso però che ad un cerbiatto, e si mise a correre
addentrandosi nella foresta,
tenendo per mano il ragazzo.
Naga fissava la scena stupita,
mentre ancora reggeva Lina
per il collo del mantello, e la sua mano era sollevata a mezz'aria per
schiaffeggiare l'eterna rivale. "Lina, io non credevo che tu ti fossi
unita ad un circo..." le sussurrò.
"OhhohohohohohOhohOhOhOh!"
lasciò andare la maga che crollò a terra, sempre
addormentata. "E' questa
la fine che hai fatto dopo avermi crudelmente rinchiusa in quella
scatola di
mandarini? Lina Inverse si è unita ad un circo e viaggia in
catalessi con un
branco di matti?"
Louie, i cui istinti erano stati
momentaneamente smorzati
dalla secchiata di acqua fredda, cercò di ricomporsi alla
meglio. Che figura
rischiava di fare davanti a quell'incantevole e ridanciana meraviglia
di curve?
Fece per prendere la bacchetta-enorme coscia di pollo, quando si rese
conto di
non averla più! Si guardò allarmato intorno, e si
rese conto che Marta gliela
aveva sottratta e la stava usando come una clava per picchiare
l'uomo-chimera!
"Martaaa!!! Sei impazzita? Lo sai che se la bacchetta si spezza siamo
fritti!!!" gridò lanciandosi verso i due.
Amelia rinvenne e
osservò la scena stupita, imbambolata e
a bocca aperta.
Zelgadiss evitò le
mazzate della piccola e agile Marta,
poi scorse qualcosa di luminoso e rosa passargli di fianco, sospinto
dal
vento... Erano i neuroni di Amelia che tenevano nelle terminazioni
nervose i
biglietti per la Lapponia!!! Riuscì ad afferrarne un paio, e
corse veloce verso
l'amica, che lo fissò inebetita. "Almeno tu, cerca di
riprenderti!"
Zelgadiss le cacciò i neuroni nella bocca aperta, e Amelia
inghiottì
immediatamente. Qualcosa brillò nei suoi occhi, e Zelgadiss
incrociò le dita.
Mentre era così distratto, Marta lo colpì forte
sulla testa con la bacchetta di
Louie, che si spezzò emanando scintille rosse e fuochi
d'artificio che crearono
in cielo la scritta "Shabry is back!"
Sylpheel
Nels Rada era una ragazza sfortunata.
Molto, molto sfortunata.
Se non fosse stato così,
perchè mai si sarebbe trovata a
camminare molto vicino ad una foresta popolata da pazzi, dementi e
demoni (per
non menzionare il fatto di suo padre e la sua città)?
Ma il suo destino non era quello di
incontrare la
sopraccitata gentaglia, il fato per lei aveva molto
umanamente deciso altro.
Ora,
bambini, mettetevi bene sotto le coperte,
perchè vi racconterò una storia molto bella,
piena di magie e personaggi
strambi.
C'era una volta una sacerdotessa.
Era bella, alta, bionda,
con gli occhi azzurri, una specie di Claudia Schiffer con i capelli
stirati,
qualche anno in meno e non tedesca. O forse si, non lo sapremo mai.
Questa sacerdotessa viaggiava con
la sua datrice di
lavoro, una duchessa grossa, grassa e cattiva, chiamata Isotta. Era
davvero una
gran rompiscatole, sapete? La povera sacerdotessa, che chiameremo
Melissa,
doveva seguirla in tragicomiche avventure, proteggerla e via dicendo
per una paga
davvero miserrima. In più, le era vietato essere
più bella di Isotta, quindi
doveva portare abiti di seconda mano e non truccarsi mai, mai e poi
mai. Tra i
suoi compiti c'era anche quello di lavare e stirare mutande e calzini
di
Isotta, il tutto rigorosamente a mano e senza aiuto, farle da estetista
con
tutto ciò che questo poteva comportare, fare da babysitter a
Marta, la
cuginastra di terzo grado della duchessa, una bambina con la tendenza
al
colesterolo alto, e resistere alla tentazione di uccidere Louie, noto
maniaco
sessuale. Ebbene si, cari bambini, anche questo era un compito.
Ora, la nostra Melissa era una
ragazza un po' triste e
frustrata, ma aveva un dono. Il suo speciale specialissimo dono che le
fatine
buone le avevano donato alla nascita era quello di vedere tracce di
possessioni
soprannaturali nelle persone, cosa che poi la portava a sigillarle con
maledizioni più o meno simpatiche come trasformare il
malcapitato in un colino
parlante, in una guerriera che vesta alla marinaretta e manda simpatici
cuoricini contro i nemici o ADDORMENTARLE PER SEMPRE IN PREDA AGLI
INCUBI.
Come ben capirete non aveva molti
fan, la povera
sacerdotessa. Si narra infatti che nella sua fetta di mondo molti
colini e
alcune guerriere (sia maschi che femmine) con la marinaretta la
cercassero con
il duplice scopo di ucciderla e ammazzarla. Si, bambini, uccidere e
ammazzare
sono sinonimi. Ciò nonostante questo era.
Delle belle addormentate (o dei
begli addormentati) non si
aveva notizia, forse a causa del tipo di maledizione.
Si narra però di un
consorte che inviò una lettera di
ringraziamento a Melissa per avergli addormentato la moglie.
"Così almeno
sta zitta" sembra avesse esclamato.
Ma non divaghiamo.
La giovane Melissa aveva un giorno
incrociato sulla sua
strada una maga strafottente di nome Lina Inverse.
Dovete capire che per la
sacerdotessa era davvero stata
una brutta giornata quella, aveva passato la mattina a tagliare le
unghie dei
piedi a Isotta, in più durante l'operazione Louie le aveva
sbavato
ininterrottamente sul collo e Melissa, per la distrazione, si era
beccata
un'enorme e durissima scheggia di unghia nell'occhio.
Quando la sacerdotessa aveva
percepito la possessione che
era avvenuta nella maga, le era partita subito la maledizione del
sonno, un po'
perchè le grida isteriche di Lina Inverse le stavano
distruggendo i timpani, un
po' perchè era nervosa da morire e quando era nervosa
succedeva così.
Ora, voi potreste credere che fatto
il misfatto sarebbe
rimasta a godersi lo spettacolo, come fanno di solito i cattivi quando
fanno
del male ai buoni. Siccome però Melissa non era cattiva e
Lina Inverse non era
buona ma soprattutto Melissa non era scema, aveva deciso che era il
caso di
tagliare la corda e dirigersi verso Zefilia, dove una sua buona amica,
che
faceva la cameriera, avrebbe forse potuto convincere le sue fate
madrine a
levargli il meraviglioso dono di m***a che le avevano fatto e
convertirlo in un
regalo in denaro, sempre ben accetto. Prima che Isotta la punisse
costringendola a depilarle le gambe con la pinzetta, la sacerdotessa
aveva
deciso di prendere il volo.
E qui, piccoli miei, le due
sfortunate ragazze seguendo il
filo che il destino aveva tracciato per loro, si incontrarono.
La foresta dove Isotta, Lina
Inverse e gli altri erano in
altre vicende avvicendati confinava in linea d'aria con la foresta dove
Melissa
e Sylpheel stavano per unire i loro ameni destini...
Volete sapere cosa successe,
bambini?
"Silpheel??"...."Melissa??"
Le due sacerdotesse si
guardarono, per poi
corrersi incontro e abbracciarsi calorosamente. "Sa quanto tempo non ti
vedevo!Come stai???" disse,piena di gioia, Silpheel, "Beh insomma, si
tira avanti..." disse la bionda. "Allora, dove sei diretta, mia cara
cugina?" "sto andando a Zephilia, ho preso una decisione
importante..." Melissa raccontò a Silpheel delle sue
missioni personali
che si era prefissata, e che da poco aveva addormentato l'ennesima
"strega
posseduta" ma che i suoi amici assassini ora le stavano dando la
caccia.
La cugina rimase sconvolta e le assicurò il suo completo
appoggio, ignara di
chi fosse la strega e chi fossero gli amici assassini....
----
"S-H-A-B-R-Y i-s
b-a-c-k....cosa vuol
dire??" Amelia puntò il dito verso l'alto "Non so, questa
lingua mi è
sconosciuta..." disse Zel, portandosi una mano al mento. Intanto Louie
era
rimasto ammutolito, a fissare la scritta, tremando come una foglia,
Marta
osservava preoccupata.
"Ohohohohohohohoh!!! I
fuochi d'artificio!!
Li adoro!!" Gridò gaiamente Naga "e guardate, cambiano anche
forma,
che belli!! Ohohohohoh!" La scritta dei "fuochi" infatti, aveva
lasciato spazio ad un ghigno terrificante sovrastato da orribili occhi
rossi
come rubini.
Amelia e Zel si
pietrificarono.
Poi il messaggio
cambiò di nuovo, comparve
un'altra scritta: "Fuochi d'artificio di Louie, per dare classe alla
tua
festa!"
Una grossa goccia comparve
sulle rispettive teste
di Zel e Amelia: "Ma è una pubblicità!!??"
"Ehm, sì, i
fuochi sono la mia passione"
confesso lo stregone dai capelli blu "e poi Il gran demone occhi si
Rubino
mi è sempre piaciuto, sono un suo fan! Vorrei tanto che
tornasse!"
"Questo è fuori
come un balcone..."
Commentò Zel, che stava seriamente pensando di mollare tutti
ed andarsene per i
fatti suoi.
Finiti
i fuochi d'artificio, Naga riafferrò Lina
e ricominciò a scuoterla per svegliarla e non riuscendoci si
portò una mano
alla bocca "UOHOHOHOH UHOHOHOH e così continui a ignorarmi
è? ora ci penso
io!" non era la prima volta che Naga si trovava ad affrontare una Lina
addormentata con la magia, quindi sapeva bene come svegliarla e
iniziò a
recitare la formula.
Lina
pian piano riaprì gli occhi facendo
scoppiare l'amica in una fragorosa risata "UHOHOHOHO nessuno
può resistere
alla grande Naga del serpente UHOHOHOHOHO" Lina nel sentire quella
strana
risata sbiancò di colpo "Na... Naga... che... che ci fai tu
qui?" lei
le sorrise malignamente "speravi di fregarmi vero? dove stai andando
col
tuo circo? avete trovato un tesoro non è vero?" un enorme
gocciolone si
formò sulla testa di Lina "te... tesoro? quale tesoro?"
"andiamo non mi freghi! non ti
uniresti ad un circo
se non ci fosse un tesoro di mezzo, perciò ora pretendo di
avere anche io la
mia parte"
"circo?" si domandò Lina
convinta di stare
ancora sognando, ma quando le arrivò un pezzo della coscia
di pollo il testa,
lanciata da Marta nel tentativo di sfuggire a Louie che
iniziò a rincorrerla
deciso a fargliela pagare si rese conto che non era un sogno e
cacciando un
urlo richiamò tutti all’ordine pretendendo delle
spiegazioni.
Amelia come si accorse che Lina si
era ripresa le si lanciò
al collo felicissima, Zel si mise al sicuro per non restare coinvolto
in un qualche
stato di ira improvvisa della maga, mentre Louie e Marta si bloccarono
a
fissarla increduli. "ma... ma come hai fatto a svegliarti?"
"non lo so e la cosa non mi
interessa, dov’è quella
sacerdotessa da strapazzo, voglio fargliela pagare per tutto quello che
ha
osato farmi"
"e diretta a Zephilia" la maga
sbiancò di colpo
"Ze... Zephilia? ho no! la devo fermare prima che ci arrivi!
Dov’è quel
babbeo di Gourry?" un brivido freddo attraversò la schiena
della
principessa "è andato a fare il bagno con Isotta ma..." non
le diede
il tempo di continuare la frase che la rossa si lanciò verso
il fiume "Lina
ferma... forse è il caso che non ci vai!" ma la principessa
fu totalmente
ignorata. come la maga vide il suo compagno limonare con quella Isotta
non ci
vide più dalla rabbia e tirandogli una fireball coinvolgendo
pure Naga
nell'esplosione che volò via e se ne andò
"Amelia, Zelgadis, andiamocce!
dobbiamo trovare Melissa prima che raggiunga Zephilia"
"ma Gourry?" osò dire la
principessa che fu
prontamente fulminata dallo sguardo di Lina "che vada al diavolo! lui e
la
sua duchessa!" "ma Lina!" replicò la principessa
ratristandosi,
"se non ti muovi ti sto lasciando li" Amelia si guardò un
attimo in
dietro e corse da lei "no no vengo"
quel incantesimo intanto
bruciò i capelli avvolti
all'anello di Isotta e lo spadaccino tornò a essere Gourry.
passato il primo
momento di spaesamento, si rese conto che Lina si era ripresa e col
cuore al
culmine della gioia mollò Isotta ancora mezza bruciacchiata
per terra e corse
dalla sua amata lasciando Marta e Louie imbambolati dallo schok.
Cari
bambini, dovete sapere che l'amorevole
discussione delle due sacerdotesse cugine si interrupope non appena
scoppi e
luci rosse si innalzarono sopra le chiome degli alberi. La nostra cara
e
conosciuta Sylpheel si portò le mani alla bocca, soffocando
un grido nel
riconoscere il significato dell'antica lingua che dipinse una scritta
sbrilluccicosa in cielo.
"Melissa, OMMIODDIO OMMIODDIO!"
sussurrò con le
ginocchia che tremavano.
La bionda ragazza
sospirò, e non era per la preoccupazione
miei cari bambini, no... Era per la rassegnazione. Infatti sapeva bene
che
quello era uno degli stupidi scherzi di Louie. Il fatto che
però sopra quel
bosco fosse apparso uno dei suoi fuochi artificiali, significava che
erano
vicini, troppo vicini, e che lei doveva sbrigarsi.
Melissa afferò la mano
della cugina e la trascinò
attraverso il fitto sottobosco "Non ti inquietare cara Sylpheel, quello
è
solo uno stupido scherzo di un mio conoscente, che non ho alcuna
intenzione di
reincontrare!Muoviamoci!"
In quel momento un oggetto non
identificato piovve dal
cielo, il suo strano verso, più veloce del moto stesso,
ferì le orecchie delle
due sacerdotesse... "OhohohOhohohOhohoh"
Naga atterrò sulla testa
di qualcuno, si rialzò senza
degnare di uno sguardo il materasso Sylpheelflex e riassestò
il mantello,
mettendo poi le mani sui fianchi. "Non la passerai liscia senzatette!
Io
la grande Naga del serpente ti ritroverò in mezzo a questa
foresta e ti
sfiderò! OhohohOHohohOH!"
Melissa arrotolò
Sylpheelflex e se la caricò su una
spalla. "Chi sei?" domandò alla maga facendo un passo
indietro.
Dovete sapere, piccoli, che Melissa
era sì una splendida
donna e poteva tranquillamente rivaleggiare con Naga in quanto a curve,
ma
l'abito succinto della maga e i capelli corvini come la notte, erano in
grado
di mettere in soggezione anche lei, che aveva vinto diverse volte il
titolo di
Miss maglietta bagnata!
Naga parve rendersi conto solo in
quel momento della
presenza della sacerdotessa. La squadrò da capo a piedi e
ammiccando chiese
"Cosa fa una venditrice di tappeti nel bosco a quest'ora? Stai cercando
un
tesoro?"
"Tesoro? No! E non sono una
venditrice di
tappeti!" Gridò la sacerdotessa.
"Ah no?" Naga si
avvicinò, fissando la cosa
violetta arrotolata sulla spalla di Melissa. "E quello allora
cos'è?"
"E' mia cugina!" Melissa
srotolò Sylpheel
bidimensionale e la scrollò, come un tappeto!
"Oh, bè... Scusami, ma
ora devo cercare una maghetta
senzatette e sconfiggerla per poi sbeffeggiarla a dovere." Naga si
guardò
attorno, mentre una Melissa allibita, reggendo ancora la cugina, la
osservava
senza capire.
"TU!" Naga puntò il dito
verso un punto del
bosco in cui aveva visto qualcosa muoversi. Da dietro un gruppetto di
alberi
sbucò un ragazzo: capelli corti e un voluminoso ciuffo nero,
una fascia sulla
fronte giallo grano a pois neri, una maglietta gialla con il collo
bordato di
bianco, pantaloni scuri legati ai polpacci da una nastro bianco, scarpe
basse,
un ENORME zaino sulle spalle (provvisto anche di ombrello) e una mappa
spiegata
al contrario davanti al naso....
"Tu ragazzo, portami da Lina
Inverse!”
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Provate
ad indovinare ki è quel ragazzo? Hehehehe
XD
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Capitolo 7 *** Cap7 Araizumi, Kanzaka, Rumiko Takahashi, la scrittrice di Shojo e... ***
"Io
sto cercando Ranma Saotome!" tuonò
il ragazzo con la bandana gialla. "Devo battermi con lu..." e qui si
interruppe con violenza, notando per la prima volta le enormi bocce con
cui
stava parlando. Eh si, perchè Ryoga Hibiki non era basso, ma
Naga lo superava
in altezza di un bel po' e così, senza accorgersi, nella
foga del suo discorso
le stava fissando proprio.... "Ooooooooo hohohohohohohoho" si
intromise Naga nei suoi pensieri, facendo anche sballonzolare i
sopraccitati
grossi meloni. A Ryoga scese un filino di sangue dal naso. Poi scosse
la testa
"Io amo Akane! Io AMO Akane! Io..." il filo di sangue era diventata
un'emorragia stile cascata.
Melissa osservava attonita la
scena, sempre reggendo con
due dita la cugina, sbattendola nel tentativo di farla tornare
tridimensionale.
La sua vita era davvero infelice, davvero davvero infelice. Ma la
prospettiva
di viaggiare con la sua seria cugina, la ragazza maggiorata pazza e
forse il
tizio con l'enorme zaino poteva essere un passo avanti nelle sue
miserie. Almeno
non avrebbe dovuto più depilare e cercare di rendere
vagamente umana quella
specie di orso di Isotta! Sorrise debolmente e con una gocciolona sulla
tempia
al ricordo delle estenuanti sessioni di pinzetta che avevano costellato
il suo
fantistico passato.
Naga smise di ridere e
fissò con un sorriso il nuovo
venuto. "Allora, ragazzo," esordì "Ora tu mi porti da Lina
Inverse e POI io ti porto da Ranma Sa -oooooooooooooooooooooooooo
hohohohohohho
- tome."
Ryoga con due tamponi di carta nel
naso, cercando di darsi
dignità rispose. "Io debo trovare Radma e baddermi con lui!
Cobe è fadda
questa Dina Inberse?" Naga gli rivolse un sorrisetto. "E' piccolina,
rossa di capelli, agile come un gatto ma soprattutto..." Non
finì neanche
la frase che Ryoga esplose, facendosi saltare i tamponi. "Ma questa
è
RANMA!!!!!!!" Il ragazzo iniziò a correre in direzione
opposta, più o meno
quella da cui era venuto, Naga lo fissò stupita, poi
afferando Melissa e
Sylpheel ancora tristemente bidimensionale rise con tutta la potenza
dei suoi
polmoni.
Gourry
avanzò saltellando verso Lina. Per
qualche motivo, una tempesta di fiori si era levata dal prato sotto i
suoi
piedi e lo aveva attorniato, e un gruppo di lucciole aveva scelto
improvvisamente di fare capannella attorno a lui. Anche i suoi occhi
erano
stranamente luminosi, più grandi del solito.
(da qualche parte, nelle
profondità del mare del Caos,
un'anonima e frustrata autrice di shojo manga aveva stordito Kanzaka e
Araizumi
e si era sostituita a loro, ridendo istericamente).
Gourry aprì le braccia,
e spiccò l'ultimo balzo verso la
sua amata. "Linaaaaaa!"
Con le lacrime agli occhi, la maga
aprì le braccia a sua
volta e si gettò verso di lui. "Gourryyyyyy!"
Con un sonoro tonfo l'upper-cut
della maga raggiunse il
mento dello spadaccino, mandandolo a gambe all'aria.
(Kanzaka era riuscito a liberarsi e
aveva imprigionato
l'anonima e frustrata autrice nel ghiaccio, stile Lei Magnus)
"Ma Linaaaa!" Si lamentò
Gourry, reggendosi il
mento.
"Si può sapere cosa
DIAVOLO stavi facendo mentre io
stavo annegando nei miei incubi??? Che razza di guardia del corpo
sei??? Perché
non hai provato a salvarmi???"
"Ma CI HO provato! Ti ho persino
b..." Il
neurone di Gourry fece contatto proprio all'ultimo momento utile per
salvargli
la vita. "... buttato per terra e scosso per cercare di svegliarti."
mentì, con una prontezza che solo anni di vita a fianco di
Lina Inverse possono
regalare.
"Aaaaah! E ti pare il modo di
trattare una signora???
E poi, perché diamine hai smesso di provare a salvarmi dopo
un solo
tentativo???"
"Beh, dopo ero troppo impegnato a
pomiciare con
Isotta."
Questa volta, il neurone di Gourry
non aveva fatto in
tempo.
Il fragore della Fireball di Lina
giunse persino a
Kanzaka, Araizumi e all'anonima autrice, nel Mare del Caos.
"tornatene
dalla tua Isotta allora e non
farti + vedere!" sbraitò la maga prima di girarsi dal lato
opposto
"andiamo ragazzi!"
lo spadaccino rimase un attimo
stupito dalla sua risposta
e girandosi verso Isotta si rese finalmente conto di ciò che
aveva fatto
"no dai aspetta, scusa... non intendevo dire quello" ma la maga lo
ignorò
platealmente "ti prego ascoltami, non so cosa sia successo..."
"non sai che è successo
è? e successo che mi hai
dimostrato quello che sei, se ti eri stancato di me potevi dirlo, no
che come
chiudo gli occhi te ne vai con un'altra che per giunta è una
mia nemica, ma non
ti vergogni?"
"scusa ma non è colpa
mia..."
”no certo hai ragione...
sono stata io a dirti di
pomiciare con quella non è vero?"
urlò istericamente la
maga trattenendo le lacrime a
stento. Lo spadaccino la fissò allungo negli occhi in
silenzio fino a che lei
non decise di girarsi per andarsene asciugandosi gli occhi. Il biondo
abbassò
la testa e la bloccò per un braccio "sei libera di non
crederci ma... non
l'ho fatto consapevolmente, e come se quella strega mi avesse fatto un
incantesimo, non so se lo ha fatto per farmi litigare con te o se aveva
altri
scopi in mente, ma ti giuro sul mio onore che non ti tradirei mai!
conosco fin
troppo bene il tuo carattere e so che non mi perdoneresti mai! sei
troppo
importante per me... non rischierei di perderti per una stupidaggine
simile! ti
prego di credermi Lina" lui rialzò lo sguardo che
casualmente si incrociò
con quello della maga che lo fissava a bocca aperta, ma prima che
potesse dire
la qualunque Amelia si intromise nel discorso "ecco perchè
era convinto di
chiamarsi Romualdo... mi pareva strano infatti" e si mise a riflettere
mentre la chimera si faceva avanti "io ci avevo pensato da subito, mi
pareva molto strano, lui non si metterebbe mai contro la sua Lina,
però non
sono affari miei, non voglio entrare nelle vostre cose!" la maga allora
sbarrò gli occhi "ma allora..."
"Ti amo Lina... ti amo e ti
amerò per sempre, scusa
se non sono riuscito a salvarti ma..." lei lo fissò con
estrema dolcezza
"non fa nulla, l'importante e che si sia risolto tutto"
"vieni qui" lui la
allungò le braccia verso di
lei che vedendolo si accucciò tra le sue braccia "sono
contento che ti sei
ripresa! ero disperato... non sapevo veramente che fare !"
"è colpa dell'anello di
Isotta" esordì Louie
"come? quella maledetta... ma questa me la pagherà" la maga
si staccò
dal suo ragazzo e alzandosi in piedi sottrasse l'anello a Isotta che
continuava
a essere svenuta "senza questo non potrai più fare danni! e
ora andiamo...
dobbiamo fermare Melissa prima che raggiunga Zefilia"
"TU!"
Kanzaka si rialzò in piedi
reggendosi la mascella dolorante. Araizumi giaceva ancora semisvenuto
al suolo,
mentre la donna, attorniata da petali di ciliegio che cadevano
dall'alto, senza
che ci fossero alberi di ciliegio, sorrideva mostrando denti
sbrilluccianti e
occhi pieni di stelline.
"Mio caro, ti ho battuto! Ora i
tuoi interessanti e
troppo violenti personaggi sono nelle mie mani!" La donna
fissò Kanzaka
con aria di sfida, mostrando di nuovo il pugno chiuso.
"Rui, alzati! Non vedi cosa sta
facendo? Ti pare che
il cervello di medusa possa fare una dichiarazione d'amore a Lina in
questo
modo? Dobbiamo fare qualcosa!" Kanzaka si abbassò e scosse
il compagno.
Araizumi sbattè le palpebre e, quando il suo cervello
comprese le parole
dell'amico, si risollevò quasi con un salto. "COSA? Tu, come
hai osato
manipolare i nostri personaggi? Chi ti credi di essere? LON??"
La donna si portò le
mani sui fianchi, trionfante.
"Io sono Yuu Watase! Non so chi sia questa LON!"
"Yuu.... Watase?" Kanzaka
fissò con terrore
l'amico. "O cielo Rui, sai cosa significa?"
"Che dobbiamo fermarla!"
ringhiò Araizumi.
"Bene, Yuu... ti sfido. Ma una
sfida seria, e chi
vincerà, avrà la possibilità di
manovrare i personaggi. Una partita a
scacchi..." Kanzaka battè le mani e una scacchiera comparve
davanti a
loro, mentre il suo abito si tramutava in una lunga tunica nera e le
matite nel
taschino assumevano la forma di piccole e letali falci.
"Rui, io la tengo impegnata, tu
cerca di riportare la
normalità tra i personaggi"
Yuu si accomodò su una
deliziosa poltroncina che fece
sbucare dal nulla, assieme ad un affascinante cameriere, vestito come
un monaco
buddista, con un ciuffo di capelli azzurri e una maschera sul volto,
che le
servì il the in antiche porcellane cinesi.
Yuu
tra un biscotto e un sorso di the grida
"scacco matto mio caro! quei personaggi ormai sono in mio potere e tu
non
potrai fermarmi" e sorrise malignamente facendo salire il sangue al
cervello a Kanzaka che richiamando l'amico si ritirò
pensando a un modo per
vendicarsi dell'affronto...
E
siccome temporaneamente Yuu aveva vinto la
battaglia, nell'universo di Slayers...
"Dobbiamo fermare Melissa prima che
raggiunga
Zefilia!" urlò Lina e iniziò a correre, ma un
forte e caldo e muscoloso e
potente e fighissimo braccio la fermò. La ragazza si
girò e dimenticò
improvvisamente chi era, cosa voleva, dove andava ed eventualmente di
avere
anche un cervello di maga genio. Il possessore di detto braccio era il
fighissimo, potente, muscoloso, caldo e forte spadaccino Gourry Gabriev.
Gli occhi di Lina si riempirono di
stelline e divvennero
grandi e dolci. Gli occhi di Gourry si riempirono di stelline e
divennero
grandi e dolci. Marta e Louie, Amelia e Zelgadiss si trovarono
improvvisamente
trasformati in piccoli putti e iniziarono a spargere piccoli e
profumati petali
di ciliegio.
Nell'aria si diffuse una dolce
melodia mentre Isotta
ancora svenuta iniziava con grazia a suonare un'antica arpa dorata. E
mentre
scendevano i petali, la musica suonava, i putti volavano, Lina e
Gourry,
improvvisamente abbigliati con abiti di foggia simil-cinese, si
schiantarono
uno nella braccia dell'altro, avvinghiandosi nella maniera passionale e
appassionata di due teneri cricetini in calore quando improvvisamente...
Hajime preso da rabbia
incontrollabile, saltò alla gola di
Yuu... la mangaka, decisamente bluastra in volto e leggermente
sconvolta, prese
sensibilmente la presa sull'andamento della storia...
"Brutto-maniacooooo!"
strillò Lina Inverse
divincolandosi da Gourry Gabriev e prendendolo sonoramente a schiaffi.
"Come osi approfittare di una povera fanciulla indifesa!!!" Lo
spadaccino, attonito, con le guance rosse per le sberle, scosse la
testa per
permettere ai suoi due neuroni di fare contatto. In effetti non capiva
più
nulla, soprattutto perchè indossasse certi abiti con le
decorazioni nè perchè
Lina avesse quegli strani capelli. Zelgadiss, in preda ad una crisi di
nervi,
cercava di strapparsi di dossi gli abitini da putto mentre Amelia si
grattava
la testa. Marta sospirava, notando che l'abito la facesse sembrare una
bambina
di due anni in confronto alle curve della principessa e Louie... oh
bè, Louie
non cercava neanche di tamponare la bava che perdeva dalla bocca alla
vista di
due ragazze semi-nude.
Quanto a Isotta...la duchessa
rimaneva svenuta come da
copione. Ebbene si Hajime e Yuu non erano d'accordo in nulla tranne su
un
fatto, qualcuno in catalessi nella storia doveva esserci. Questa volta
era
toccato a Isotta.
E mentre il caos imperava alla
corte di madamadorè,
dall'altra parte della foresta un'allegra combriccola correva
inconsapevolmente
nella direzione giusta. O forse consapevolmente visto che la mangaka
Rumiko
Takahashi aveva messo il suo zampino, disegnando nella foresta una
strada con delle
enormi frecce che puntavano dritto verso Lina Inverse e gli altri.
Ma il pericolo era in agguato,
sottoforma di un'enorme
teiera di acqua fredda che levitava misteriosamente sopra ad un albero.
"OhohohOhohohohOh"
Naga rideva mentre
correva tra gli alberi, seguendo il ragazzo dalla bandana gialla e
trascinandosi dietro Melissa, che a sua volta reggeva una Sylpheel
arrotolata
come un tappeto.
Le enormi frecce rosse, contornate
da lampadine a luce intermittente,
spiccavano sulla scura vegetazione, e li stavano portando dritti verso
un punto
da cui giungeva una strana e melensissima musica di arpa.
Ryoga frenò
all'improvviso, senza rendersene conto proprio
sotto l'enorme teiera piena di acqua, e Naga si schiantò
contro la sua schiena,
gettandolo a terra.
Il ragazzo sentì su di
lui le rotondità della maga, e per
poco non svenne a causa dell'enorme epistassi che lo colpì.
"A... A-A...
Ak.... Ak-Aka..." mugugnò cercando di riprendersi.
"OhohohOhhohoh! Cos'è
quella cosa?" Naga si
rialzò, senza badare al lago di sangue in cui giaceva Ryoga.
Aveva notato la
teiera sopra di lei, e incuriosita l'aveva afferrata.
Rumiko si morse le labbra
infastidita. "Queste maghe
di Araizumi non riescono mai a tenere le mani al loro posto!"
Naga sollevò Ryoga e gli
diede una spinta per farlo
ripartire. Il ragazzo, semi-incosciete per il troppo sangue perso, si
rimise a
correre per forza di inerzia. Ma non avrebbe fatto ancora molta strada:
pochi
metri avanti a loro c'era un enorme traguardo circondato di bandierine
colorate
con l'enorme scritta "Inverse dietro questo angolo".
Ed effettivamente quello che
trovarono dietro l'angolo era
il luogo ove si trovava Lina: un materasso di petali rosa a terra, uno
strano
scintillio ancora fluttuante nell'aria e lievemente posato come
sbarluccichio
di scena sui capelli del gruppetto di persone, che agghindato
stranamente, era
impegnato nelle più disparate azioni.
Melissa vide Marta singhiozzare in
un angolo, mentre la
prioncipessa di Sailoon stava cercando di sfilare morbide alucce
piumate da uno
schifato Zelgadiss rimasto in slip. Lina stava cercando di sciogliere i
capelli
dalla strana pettinatura che le era sbucata in testa all'improvviso,
mentre
Gourry fissava inebetito gli strani abiti che indossava e si grattava
la fronte
dove era sbucato uno strano ideogramma cinese.
Louie, che aveva estremamente
attivi i radar capta bone in
avvicinamento, notò subito l'avvicinarsi di Naga e, mentre
Ryoga sveniva privo
di forze proprio di fianco a Isotta, si fiondò verso la maga
a braccia aperte.
Naga gli scaraventò
contro la teiera di acqua fredda, ma
Louie la scansò prontamente e si avvinghiò alla
maga come una cozza allo
scoglio. La teiera al moviola roteò su se stessa, senza
nemmeno perdere una
goccia d’acqua, e quando stava per toccare terra, Rumiko
indispettita e
contravvenendo a tutte le legge della fisica, che tanto in una manga
pseudo
fantasy non hanno ragione d'essere, deviò la sua traiettoria
e la fece
rovesciare completamente sui due elementi svenuti della storia.
Ma
Rumiko non sorrise: perchè Ryoga sì, era
diventato un porcellino nero che si stava scrollando l'acqua di dosso,
ma
Isotta si era risvegliata... e trasformata in Miaka! "Oh santo cielo...
no!" gridò la mangaka portandosi le mani alla bocca
soffocando un grido di
disperazione.
Yuu
alzò un pugno in segno di vittoria, anche se
mezza strangolata da Hajime, era riuscita ad infilare la sua beniamina
nella
storia!!! Rui sbuffò e scosse la testa, Hajime
roteò gli occhi e Rumiko...
Rumiko emise un sordo ringhio strappandosi alcune ciocche di capelli.
Ma prima
di dover intervenire con l'altra mangaka, Hajime con una mazza da
baseball
reperita chissà dove, aveva iniziato a inseguire Yuu.
Miaka sbattè i suoi
enormi occhioni umidi. Volse la testa
a destra, poi a sinistra, leggermente disorientata alla vista di gente
mezza
svestita, arpe, petali, porporina volante, sangue e due personaggi con
abiti da
antica Cina... Si alzò di scatto, improvvisamente in
lacrime. Antica Cina???
"Tamahome!!!!!!! Amore mio, dove sei?"
L'urlo di straziante tristezza
distolse Zelgadiss in slip
e Amelia mezza nuda dal togliersi le piume a vicenda, Lina dal
picchiare
Gourry, Marta dal frignare sulle sue miserie, Melissa dallo scuotere
Sylpheel
sempre nel tentativo di ridarle forma e Louie dallo sbavare
copiosamente.
P-Chan rimase svenuto e Amelia
corse immediatamente a
soccorrerlo, abbandonado Zel al suo destino piumato. La principessa
prese il
maialino tra le braccia e injziò a coccolarlo come un
peluche.
Dal canto suo Naga non sapeva se
ridere o no. Alla fine decise
di si.
"Oooooooooooooooooooooooooooooooooooo
hohohohohohohohohohoho."
Come se fosse una sorta di "libera
tutti" del
gioco del nascondino, la risata diede il via a diverse azioni
contemporaneamente. Mentre partiva la musichetta del Benny Hill Show
Lina mollò
uno spintone a Gourry e si avventò su Melissa, che prese la
presa sulla cugina,
la quale a causa di una forte e improvvisa (quanto immotivata) folata
di vento
prese il volo, trasformandosi da tappeto a tappeto volante, il quale
volò sulla
testa di Amelia che alzando lo sguardo si schiacciò il
maialino in mezzo al
seno, per proteggerlo mentre Zelgadiss rotolava sempre più
forte sul prato
tentando di strapparsi le alucce, Marta fuggiva lanciando urletti
inseguita da
Louie arrapatissimo e Miaka-Isotta continuava a blaterare di Tamahome.
Nel frattempo, con scatto felino e
agile mossa Lady Osc...
No, Yuu si liberò di Hajime, colpendolo a sua volta con una
mazza ferrata che
poverina passava di lì...la pazzia di Rumiko non andava
bene, l'eroina Lina
Inverse doveva salvare il mondo e coronare la sua storia d'amore!!!
Mentre Hajime
cercava di rialzarsi, aiutato da Rui, Yuu si avvicinò di
soppiatto a Rumiko e…
_________________________________________________________________________________________
Se,
cm me, siete morti dalle risate in questo
capitolo, allora preparatevi a morire una seconda volta xkè
la parte
demenzialmente comica è appena iniziata ^__^
|
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Capitolo 8 *** e... La pessima scrittrice ***
Con uno scatto felino, Rumiko estrasse un'altra
teiera dalla tasca. Portava l'etichettà "Fonte maledetta in
cui annegò una
pessima scrittrice".
Yuu gridò di terrore e
fece per indietreggiare, ma era
troppo tardi. L'acqua maledetta la investì in pieno. Rumiko
si allontanò
saltellando, con una risata che avrebbe fatto invidia a Naga, e
travolse
Kanzaka e Araizumi, che finirono per l'ennesima volta svenuti al suolo.
Yuu, che non era più
Yuu, batté le palpebre.
Si sentiva... diversa. Meno
giapponese e più americana. E
molto, molto più mormona.
Abbassò lo sguardo sul
guazzabuglio di personaggi che lei
e gli altri autori avevano radunato, i quali si muovevano ormai senza
alcun
controllo.
Non andava, assolutamente no. Era
ora di riportare ordine.
Batté le mani, e Ryouga,
Melissa, Marta, Louie e
Isotta/Miaka svanirono. I personaggi di Slayers erano più
che sufficienti. Era
una verità universalmente riconosciuta (cit.) che al
pubblico interessavano
solo gli svenevoli protagonisti e che qualsiasi altro personaggio
doveva
rimanere puramente di sfondo, perciò tanto valeva ridurre il
loro numero in
partenza.
Perfetto, ora serviva solo
trasformare la protagonista in un
personaggio degno. Batté nuovamente le mani, e Lina divenne
improvvisamente
conscia di quanto scultoreo e perfetto fosse il petto di Gourry, di
quanto
ammiccante fosse il suo ammiccare, di quanto sghembo fosse il suo
sorriso, di
quanto profondi e cerbiattosi fossero i suoi occhi.
Gourry invece.. beh, lui non aveva
bisogno di un motivo.
Bastava dire che era innamorato.
Lina e Gourry si avvinghiarono
(castamente e mormonamente)
l'uno all'altra.
Gli altri personaggi continuarono a
fare quello che
facevano di solito i personaggi secondari.
Per qualche istante, Yuu (che non
era più Yuu) si sentì
contenta.
Poi realizzò che c'era
qualcosa che non andava.
Quel Gourry era un protagonista
proprio sciapo. Era umano,
tanto per cominciare, e non provava nessuna eccitazione all'idea di
intrufolarsi nella camera di una donna mentre dormiva e spiarla
segretamente
(come qualsiasi uomo degno di questo nome dovrebbe fare).
Yuu (che non era più
Yuu), contemplò le alternative.
Poteva mettere la protagonista con la chimera? Non se ne parlava. Il
suo petto
era marmoreo, era vero, ma al di là di quello era veramente
brutto: non c'era
ragionevole motivo per cui ci si potesse innamorare di lui.
E il demone? Nah, ormai era
già felicemente sposato con
quell'ispettore Wizer.
Ecco il vero problema di quella
serie! Mancava un vero
uomo, un uomo alfa, un Macho con la M maiuscola da mettere con la
protagonista!
Che fortuna che fosse arrivata lei a rimediare!
Lina allontanò Gourry,
improvvisamente disgustata. Aveva
realizzato che non era lui il suo Vero Ammmore.
Gli volse le spalle, occhieggiando
la vegetazione, dove
uno sbarluccichio sospetto avanzava, facendosi sempre più
vicino...
…
Era Kanzaka che non si sa come era riuscito a
entrare nella storia e portando le mani hai fianchi si
incupì parecchio
"ei che state combinando tutti quanti? come potete farvi manovrare a
questo modo? e tu! tu..." aggiunse indicando istericamente Lina "ti
ho creato per essere una grande maga, reagisci! non farti manipolare a
questo
modo, ribellati e si te stessa una volta tanto" lei si alzò
in piedi
stringendo i pugni "e vero! queste non sono cose da fare in publico, ne
vade del mio onore di guerriera, che figura ci faccio? Gourry,
rimandiamo tutto
a sta sera... ragazzi... se non tornate normali allistante vi faccio
tornare io
e vi garantisco che non vi piacerà" lo sguardo della maga
brillò di una
strana luce "e tempo di vendicarmi per ciò che mi avete
fatto e me la
sconterò con te" puntando Melissa che sbiancò di
colpo "sta volta non
mi freghi coi tuoi trucchetti infantili..."
Yuu,
che ormai rispondeva al nuovo nome di
Stefanona, battè i piedi istericamente. No, no e ancora no.
Melissa l'aveva
eliminata, per tutti i mormoni! Era peggio della diabolica Coca-Cola...
quella
Melissa era come il prezzemolo!!! Inginocchiatasi, con una luce folle
negli
occhi, venne investita dalla calda luce della religione. Grazie a quel
magggico
potere, battendo le mani e schioccando gli alluci fece scomparire
Melissa e
anche Hajime, già che c'era...quell'uomo aveva delle basette
davvero troppo
lunghe!!!
Ora, tornado alla storia...
muovendo il naso come
Samantha di "Vita da strega", quella che una volta era chiamata Yuu
riprese il controllo sulla sua protagonista, iniziando a zittirla, come
si
conviene ad una donna. Duuuunque. Quel Gourry non andava bene, era
troppo poco
glitterato e soprattutto NON era vegetariano. Ossignore, anche la
protagonista
non era il massimo...andava rivista. Meglio renderla piagnucolosa e
dotarla di
problemi di equilibrio da ricovero coatto.
Yuu-Stafanona estrasse la
sua penna e iniziò a
scrivere una nuova storia.
Ma
i personaggi si ribbellarono, Lina non ci
pensava proprio a diventare una mocciosetta piagniucolosa e Gourry non
voleva
rinunciare per nessun motivo alla carne.
la maga ormai stanca di sti
giochini perse il controllo e
iniziò a recitare la formula del giga slave, Amelia
impallidì visibilmente
"forse quella pazza aveva raggione! vuole distruggere tutto" ma la
maga ignorò le preghiere dei suoi compagni ormai era
accecata dall'ira
"ora pongo fine a sta farsa una volta per tutte" tutti a quel punto
fuggirono in ogni direzione andandosi a nascondere dove potevano, ma
quando
lanciò il giga slave non si vide nulla... tutti erano
visibilmente sorpresi, ma
Lina era particolarmente felice e soddisfatta, infatti il giga slave
aveva
oltrepassato la barriera e aveva centrato in pieno Yuu che
sparì dalla
circolazione "non esistono barriere che possano fermarmi"
Una
luce dorata accecò tutti quanti, giusto
qualche attimo dopo il lancio del Giga Slave che sul loro mondo non
aveva avuto
alcun effetto.
"Ma porca paletta! Chi ti
ha autorizzato a
lanciarlo?" tuonò una voce biascicando malamente le parole.
"IO, hai
capito? IO ti devo autorizzare! Non fai forse riferimento a ME? Non
chiedi il
MIO di potere? Ti ho forse detto 'Si,dai Lina, lancia il giga e fai
strike!'?
NO! Non te l'ho detto! Ero in bagno a lavarmi i denti maledizione! Come
osi
prendere di queste iniziative? Io mi stavo divertendo! Guarda qui!"
Una donna bellissima, dai
lunghi capelli biondi
intrisi di luce dorata, gli occhi dorati, l'abito nero e una sorta
di... uhm...
falce? agganciata alla schiena, emerse dalla luminosa
luminosità luminescente
che aveva avvolto la radura.
LON reggeva con una mano lo
spazzolino, e con
l'altra un enorme bacinella di pop corn. "Ora Lina, ho invitato ospiti
troppo importanti, quindi vedi di non ammazzarmi mangaka a destra e a
manca,
perchè questi miei ospiti sono schizzinosi, e se lo
spettacolo non li fa ridere
come si deve, potrebbero anche decidere di distruggere il MIO CAOS.
(Non c'è
bisogno di ricordarti che il tuo mondo è immerso nel mio
caos, vero?)
Quindi..." LON gettò a terra lo spazzolino, posò
con delicatezza la
bacinella colma di pop corn, e sollevò le mani muovendo le
dita e bisbigliando
una formula. Ad un certo punto si interruppe: "Un momento... Yuu no,
quella mette i brividi anche a me... in che forma potrei rievocarla?
Sì dai, la
faccenda dei mormoni era particolarmente gradita a Volfeed... Quindi...
E MEYER
sia!!!" LON terminò l'incantesimo, mentre gli Slayers
attoniti vedevano
comparire in uno sbrilluccicho scintillevolmente scintillante e
scintilloso, la
scrittrice. "E non vi azzardate a toccarla! Hajime, Rui!"
chiamò poi
con voce autoritaria. I due mangaka si precipitarono di fronte a lei
sull'attenti. "Yes, your Highness!" gridarono in coro i due uomini.
"Che la vostra battaglia di
scrittori abbia
inizio. Non voglio vittime e nessuno deve barare. Sono veramente
sull'orlo di
una crisi di nervi, quindi state bene attenti a ciò che
fate. Ne risponderete
voi del comportamento dei vostri personaggi. Con un'unica eccezione:
Lina, tu
ne risponderai personalmente a me, azzardati ancora ad uccidere la
scrittrice,
e la persona a cui più tieni, diverrà il mio
Garcia personale" detto ciò
LON si volse a fissare Gourry e gli rivolse un sorriso compiaciuto.
La Mayer si
fregò le mani e con un semplice battito
di ciglia fece comparire davanti a loro Xellos, sbrilluccicante e
fascinoso,
tenebroso e misterioso, ma soprattutto vegetariano e bello bello bello
bello
bello!!! "Ecco qui il figone adatto a te, mia cara protagonista!!"
bisbigliò soddisfatta.
Lina
iniziò ad avanzare minacciosamente verso
Xelloss, personaggio noto come foriero di guai e menagramo ufficiale
della
protagonista. Dicevamo che avanzava con fare minaccioso, vero? Bene,
questa era
l'intenzione, perfettamente IC per il personaggio di Lina Inverse.
Ma siccome Hajime le stava
prendendo di santa
ragione da Yuu, Rui guardava con interesse sopra alla spalla di Rumiko
che
disegnava una nuova tavola per Inuyasha e LoN era tornata con lo
spazzolino
poco signorilmente in bocca dai suoi ospiti, una certa mormona aveva
impugnato
la sua pennina con le paperelle e aveva iniziato a dettare legge... e
così fu che
Lina:
-stava avanzando ma NON
certo minacciosamente,
anzi, come si conviene ad una donna, era abbagliata e
contemporaneamente
sottomessa alla glitterata bellezza del mazoku
-stava avanzando ma NON
certo minacciosamente,
anzi, al secondo passo era inciampata nei suoi piedi, e ogni due
secondi netti
la forza di gravità aveva ragione di lei, facendo
sì che il suo corpo
diventasse bluastro di ecchimosi
-stava avanzando ma NON
certo minacciosamenye,
anzi, alla vista di quel gran pezzo di gnocco era assolutamente
innamorata e
voleva passare tutta tutta tutta tutta la sua vita con lui
E siccome non era un
mistero che Xelloss fosse un
mazoku, voleva, voleva con tutte le sue forze disperatamente con ardore
e
passione non compiere assolutamente e per nessuna ragione al mondo 18
anni per
non invecchiare e soprattutto diventare un mazoku per stare sempre
insieme fino
alla fine dell'eternità e anche i mazoku hanno un anima e
mordimi mordimi
MORDIMI e a proposito, i mazoku lo possono fare vero? no
perchè sai, cioè tu
sei così bello e il tuo petto è così
marmoreo e il tuo fiato sa di pino
silvestre e il tuo sorriso sghembo non è sintomo di ictus ma
sei bello come una
divinità pagana e come un dio greco e i tuoi capelli sono
così fighi e come
sono innamorata di te e sei bello come una scultura di ghiaccio.
La mormona rampante prese
fiato rileggendo il
periodo. Andava bene, vero? Sisi perfetto. Ecco, un abbozzo perfetto
per la sua
protagonista. Ehi! Un momento! Accidenti, quei capelli rossi!!! No, no
e poi
no. Castani, e anche un po' flosci. Molto meglio! Il bel donnino si
fregò le
mani. Ok, aveva la sua protagonista, aveva il figo dei suoi sogni...ora
serviva
l'amico con il quale fare il triangolo amoroso. Il più o
meno triangolo
amoroso. Perchè la sua protagonista era una BRAVA RAGAZZA
(mormona).
Duuuuunque...
E mentre la nostra amata si
spremeva le meningi,
Lina avanzava incespicando verso Xelloss che fiutando l'aria
sibilò:
"Marò, che odore!"
--------------------------------------------------
"Marò
che odore!" il mazoku fiutò
l'aria con occhi socchiusi. "Mi sconfinfera una cifra!"
Lina, dopo numerose cadute e
scivolate su un terreno che
era quanto di meno scivoloso potesse esserci, raggiunse infine lo
sbrillucciante demone. "Quanto sei bono! Sono pronta a stringere un
patto
con voi mazoku, perchè voglio rimanere con te per sempre e
sempre e sempre e
sempre ecc ecc"
Xellos fece un passo indietro,
scostandosi dalla maga,
portandosi drammaticamente una mano alla fronte che scintillava
incondizionatamente.
"Non posso! Stai lontana da me, io sono pericoloso!"
"Ma io VOGLIO diventare un mazoku!
E so che tu non mi
farai mai del male!" bisbigliò Lina, prendendgli la mano
ghiacciata come
un petto di pollo dimenticato in congelatore da mesi (ma comunque
sbrilluccicosa!).
Xellos tornò a
guardarla. "Non hai paura di me?"
"Ehi, ehi, un momento!
OoOoOoOoooOoOhohohoh! Qualcuno
in questa sceneggiata si è scordato di me? Io sono molto
più adatta a fare la
protagonista di questa sciaqquetta qui... e devo dire che, se
è possibile, il
nuovo look l'ha pure peggiorata!" Naga fece sballonzolare le sue tette
non
scintillanti davanti ai due melensi personaggi.
La Meyer, inorridita da un
personaggio così
irrimediabilmente non pudico, la eliminò con due frasi: una
carrozza, uscita da
non si sa dove, sbucò nella radura a velocità
stratosfericamente impossibile
per una carrozza trainata da un solo ronzino, e mirò dritto
dritto (con tutto
lo spazio che c'era per far manovra) verso i tre malcapitati. Xellos
abbracciò
Lina proteggendola e fermando con un sola mano la carrozza, la cui
fiancata si
ammaccò, mentre Naga fu centrata in pieno e volò
via.
"Ecco, almeno per un po' quella
svergognata non mi
darà fastidio. Dunque, dicevamo?" La Meyer riprese a
scrivere.
Ma quale paura e paura? Era troppo
figosissimamente figo
per aver paura di lui! Lina avrebbe detto addio felicemente a tutti,
amici,
nemici, genitori, zii, nonni, cugini di terzo grado e
Pocotà, pur di rimanere
per sempre accanto a quello splendore!
"Ehm, scusi signora Meyer?" Xellos,
ancora
stringendo in modo struggente e brillante Lina tra le sue braccia,
rivolse il
viso verso l'alto, verso (forse) la dimensione in cui si trovava la
mormona
dalle melense fantasie erotiche (pudiche).
"Tu sei bello, non devi fare
domande!" ringhiò
sconcentrata dal suo lavoro eccelso.
"No, è che mi
chiedevo... il mio antagonista chi
sarà?"domandò quasi con innocenza Xellos.
Oh per dindirindina! Giusto! La
Meyer guardò verso
l'accozzaglia di personaggi presenti nella radura. Il biondo? Naa,
troppo poco
etnico... La chimera? Naa, TROPPO etnico... mumble mumble... ricordava
vagamente qualcosa... un personaggio che poteva fare al caso suo...
Sì! Entra
in scena l'antagonista!
"Lina, stai lontana da lui!"
Nella radura avanzò con
passo tranquillo e naturale...
Dilgear!
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Dan-dan-dan!!! Nn ve lo
aspettavate, vero? ;P
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Capitolo 9 *** Cap 9. E andiamo avanti :) ***
"E
tu, brutto Maz... Vamp... insomma,
quello che sei, tieni giù le mani dalla MIA Lina!" Delgiar
fece un altro
passo verso la coppia, e Lina sentì fermentare nel suo cuore
il dubbio (forse
era quello che dava l'odore peculiare al suo sangue): cos'era
quell'agitazione,
quel rossore che sentiva salire alle sue guance? Amava forse entrambi?
Come
poteva allora far soffrire uno di loro scegliendo l'altro? Meglio
lasciare che
si squartassero a vicenda!
Xellos avanzò
verso Delgiar, sprezzante. "No!
Voglio dire, TU sei pericoloso per lei! Io voglio solo ucciderla,
ridurla a un
cadavere freddo e putrefatto ed eventualmente farle avere una perfetta
figlia
Mary Sue, mentre tu, dannato licantropo, con tutto quel pelo, potresti
scatenarle qualche ALLERGIA!"
"Licantropo? Ma non era un
incrocio fra un
lupo e un troll?" domandò nel frattempo Gourry, che essendo
stato relegato
a personaggio secondario non era più considerato
dall'autrice e aveva avuto
modo di rinsavire.
"Lo è, e alla
sua razza le donne umane
appaiono attrenti più o meno come a noi apparirebbe
attraente una goblin."
sospirò Zelgadiss, che si stava trattenendo a stento dal
prendere a testate un
albero per la disperazione.
"Beh, la bellezza
è nell'occhio di chi
guarda, no?" commentò Sylphiel comprensiva, dalla sua
posizione al suolo
(dove ancora lottava con la bidimensionalità).
"Non è QUESTO il
punto! Gourry-san è l'unico
a poter rivendicare diritti su Lina! Se solo quella INGIUSTA autrice mi
lasciasse intervenire..." Amelia da dieci minuti buoni cercava di
avanzare
verso Lina e Xellos, ritrovandosi dopo ogni passo al punto di partenza.
Nel frattempo, il triangolo
amoroso stava
raggiungendo l'apice della drammaticità.
"Se avesse l'allergia
sarebbe piena di
bubboni ma almeno sarebbe viva!"
"Se fosse morta sarebbe
fredda ma la sua
pelle rimarrebbe delicata e candida come ora!"
"Oh, due figaccioni stanno
lottando per me!
Come sono triste e sfortunata!"
Il tragico scontro sembrava
ormai inevitabile.
Fu allora, però,
che avvenne l'inaspettato.
"SPOT!!!!!"
La voce risuonò
nella foresta con la forza di un
tuono in una notte di tempesta. Un brivido attraversò
contemporaneamente le
schiene di Lina, Xellos e Delgiar. e qualsiasi pensiero di romantico
duello fu
immediatamente dimenticato.
"Spot, dove diavolo sei
finito??? C'è ancora
da fare il bucato!!!"
Una donna dalla lunga
frangia e dalla veste da
cameriera sbucò all'improvviso dagli alberi.
E le porte dell'inferno
parvero spalancarsi.
Il grido di Lina fece
levare contemporaneamente
tutti gli uccelli nascosti fra le fronde degli alberi.
Delgiar si gettò
ai piedi della cameriera,
latrando e scodinzolando.
Xellos semplicemente
sparì (Zelas, in seguito,
avrebbe giurato di aver visto delle lacrime rigare il suo viso, mentre
rientrava a Wolf Pack Island).
Lina si gettò al
collo di Gourry, strillando frasi
senza senso, mentre Delgiar latrava giustificazioni circa il bucato
mancato.
La Meyer, inviperita da
quella indebita
interruzione che aveva rovinato il pathos della sua storia, fece un
passo verso
la nuova venuta, brandendo la sua penna preferita come un'arma.
"TU! Chi diavolo sei TU???
IO non ti ho
creato, eppure tu rovini la mia storia! Tu non esisti, tu..."
Luna non fece,
né disse nulla. Semplicemente levò
lo sguardo, e un alito di vento scostò lievemente la sua
frangia.
Da qualche parte, in un
altro universo, Chuck
Norris rabbrividì.
Due
minuti dopo, la radura era nuovamente
silenziosa.
Lina, Gourry, Amelia, Zel e
Sylphiel (stranamente
tridimensionale) si trovavano in piedi, soli, e non avevano una chiara
idea di
come fossero arrivati in quel luogo.
"Cosa... stavamo facendo
esattamente?"
domandò Lina, stordita.
"Non saprei, ma... ho la
sensazione che fosse
qualcosa di estremamente stupido." commentò Zel, che sentiva
ancora un
ormai inspiegabile impulso a lanciarsi contro qualche albero.
"Io ho un mente un nome...
May... Meye...
qualcosa del genere... Non vi dice nulla?" Chiese Gourry. Un brivido
attraversò tutti, ma nessuno gli rispose.
"Uhm... forse è
il caso di muoverci di qui,
che ne dite?" propose Sylphiel.
"Credo che tu abbia
ragione, Sylphiel-san...
magari potremmo..." Amelia non riuscì a terminare la frase.
In quel
momento, un piccione viaggiatore fece capolino fra le fronde, per
andare a
posarsi sulla sua spalla.
Curiosamente, Amelia
allungò le dita verso la sua
zampa e ne trasse un messaggio. Era vergato nella grafia di suo padre.
"Ragazzi!"
dichiarò la principessa, con
voce allarmata. "Dobbiamo correre a Sailune! Ci sono guai alla
corte!"
Lina
fece un passo in direzione dell'amica.
"Cosa succede Amelia?" chiese allarmata la maga. La principessa
deglutì. "Mio cugino Alfred...è stato rapito!"
Scese un minuto di
silenzio. Lina emise un verso strozzato, aspettandosi una rettifica da
Amelia.
Quando questa non arrivò, intervenne. "Volevi
dire...Christopher?".
La principessa aggrottò la fronte. "No Lina-san," disse
"volevo
proprio dire Alfred. MIO CUGINO ALFRED, il figlio di mio zio
Christopher, è
stato rapito. Verrete con me a Saillune, tu, Gourry-san e..." Ma la
maga
non la stava più ascoltando, si era invece girata verso
Zelgadiss, che al
contrario di quanto si aspettava, non era intervenuto.
Ma cosa stava succedendo?
Alfred era morto qualche anno
prima! Loro tutti erano presenti, quando era avvenuto... D'accordo
Gourry, ma
perchè neppure Zel faceva una piega?
Zelgadiss si mosse verso Amelia e,
mettendole una mano
sulla spalla, sussurrò. "Io sono con te, Amelia..." La
principessa
fece un lieve cenno col capo e gli sorrise, poi girò il viso
verso Sylpheel che
annuì, quindi riportò lo sguardo su Lina. "E tu,
Lina-san... verrai anche
tu?" La maga la fissò interdetta. Alfred era vivo? C'era un
altro cugino
Alfred tra i parenti di Amelia, sempre figlio di Christopher? E
com'è che Zel
era così a suo agio in situazioni "intime" con Amelia???
Improvvisamente la maga
sentì una mano sulla spalla.
Trasalì leggermente, presa di sprovvista. Girò la
testa e vide Gourry al suo
fianco che le sorrideva, un sorriso dolce ma stranamente triste. "E
noi,
Lina, andremo anche noi a Saillune?"
Il viso di Lina presa una sfumatura
accesa che virò al
bordeaux quando lo spadaccino iniziò ad accarezzarle il
braccio.
"Lina-san... se non te la senti non
voglio
obbligarti..." il tono della principessa era strano. Lina la
guardò in
viso, confusa. Qualcosa non quadrava, improvvisamente tutto era
sbagliato, il
mondo girava, ma in una direzione a lei sconosciuta.
Chi erano le persone che aveva
intorno? Perchè i loro
visi, le loro voci, i loro nomi le erano tanto familiari eppure il loro
modo di
rapportarsi con lei e con il mondo era così diverso? E chi
era questo Alfred,
se quello che ricordava lei era stato ucciso dai demoni?
"Perchè dovrei avere
problemi a venire a
Saillune?" sbottò.
Amelia le mise le mani sulle
spalle. "Oh, Lina-san, nelle
tue condizioni dovresti riposare!" disse la principessa preoccupata,
mentre Gourry si avvicinò a lei "se dovessi avere qualunque
cosa,
qualunque dimmelo ti prego!" la maga li fissò tutti con aria
sconvolta
"ma che vi prende a tutti? io sto beniss..." in quel momento
sentì
qualcosa di strano dentro di se. la chimera incurante dell'accaduto si
girò
dall'altra parte "vogliamo andare? Gourry pensa tu a lei, vi conviene
arrivare a Saillune e restare al castello! questa non è una
missione adatta a
una donna incinta" un fulmine attraversò la mente della
maga, "co...
co... cosa? io..." lei disperata si girò a guardare il suo
compagno negli
occhi cercando appoggio, ma lu si limitò ad abbracciarla
"sono d'accordo
Zel, non è prudente restare per i boschi" Lina sempre +
scioccata pretese
delle spiegazioni da Gourry "vedi... quando non stavi bene ero
disperato,
ho fatto di tutto pur di farti riprendere, ho chiesto consiglio a tutti
i
medici della zona ma nessuno sapeva che avevi, in compenso... si
è scoperto che
aspetti un figlio" lei stava quasi per arrabbiarsi perchè
nessuno gli e lo
aveva detto ma sentì di nuovo quella strana sensazione al
basso ventre
"sono stato io a chiedergli di non dirti nulla perchè avevo
paura della
tua reazione, avevo paura che te la saresti presa con me per averti
fatto
questo!" lei tirò fuori una pantofola e iniziò a
picchiarlo "certo
che me la prendo con te! con chi dovrei prendermela, soprattutto per
non
avermelo detto! davvero pensi che io non sia felice di questo?"
"cosa?" fu la breve e stupita
risposta dello
spadaccino che la fece sciogliere "non me lo aspettavo questo e vero,
non
siamo neppure sposati però... sono contenta di aspettare un
figlio da te"
i loro sguardi si incrociarono per un lungo istante che fu interrotto
dalle
gridafestanti di Amelia "haa che bello, non ce la facevo + a mantenere
il
silenzio, vorrà dire che come arriviamo a Saillune prima
troviamo mio cugino e
poi celebriamo il vostro matrimonio, o facciamo al contrario, ma forse
e meglio
se..."
"Amelia calmati..." la chimera
bloccò i pensieri
della principessa che si stavano aggrovigliando al punto da farle
girare la
testa "prima pensiamo ad arrivare a Sailune, poi si pensa al da
farsi"
così i 4 o dovrei dire
5, si incamminarono per la via più
breve.
Lina
stava camminando felicemente, ancora
stordita dalla notizia, quando le venne in mente un piccolo dettaglio.
Per rimanere incinta... lei e
Gourry... le api e i
fiori... la cicogna e i cavoli...
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!"
La pantofola colpì di
nuovo in testa Gourry, questa volta
con reale violenza.
"Cervello di medusa!!!!!!!!!!
QUANDO hai osato
rubarmi la mia innocenza??? E come mai NON ME NE SONO ACCORTA???"
I casi erano tre:
- O Gourry aveva approfittato di
lei mentre stava dormendo
(ma era un comportamento un po' OOC, anche se sarebbe potuto piacere a
quella
May... Mey... quella lì)
- O era... successo e Lina non se
ne era accorta (il che
sarebbe stato un tantino deludente; insomma, non diceva di averci
investito così
tante aspettative, ma dato che tutti ne parlavano si sarebbe aspettata
almeno
di RENDERSENE CONTO)
- O stava succedendo qualcosa di
MOLTO STRANO
Appena prese a fare questi
ragionamenti, la strana
sensazione al basso ventre sparì. Lina si rese conto di
essere stata confusa.
Ora, invece, la sua mente era più chiara che mai.
"Diem Wind!!!"
Lanciò l'incantesimo
mirando alla cima di un albero.
L'incantesimo colpì e si sentirono un grido e un tonfo.
I suoi compagni di viaggio parvero
come rinsavire improvvisamente.
Si guardarono intorno, confusi.
"Che stavamo facendo?"
domandò Gourry, fissando
Lina con preoccupazione.
"Credo fossimo sotto l'effetto di
un
incantesimo." sibilò Lina, avanzando nella vegetazione.
Raggiunse la
figura che aveva fatto crollare al suolo e la afferrò per il
mantello per
vederla in volto.
Rimase di sasso.
La conosceva. Conosceva quel corto
caschetto boccoloso e
quel vestito da pornodiva dal pessimo gusto.
Martina, del regno di Zoana.
"Ohohohohohohoh!" Martina rise,
liberandosi
dalla presa di Lina, e fece un balzo indietro. "E così mi
hai scoperto e
sei sfuggita alla maledizione di Zoamelgustav, Lina Inverse! Ma questo
non mi
fermerà!"
"Fermerà? Che diavolo
stai dicendo? Che cosa fai qui?
E perché hai cercato di confonderci???"
"Vi avrei fatto credere di essere
arrivati a Sailune,
e invece vi avrei impedito di raggiungere il regno! Non posso
assolutamente
permettervi di arrivare laggiù!"
"Vedete, il fatto è che
se voi vi trovaste a Sailune,
per noi sarebbe la rovina." Un'altra voce risuonò fra gli
alberi. La spada
sguainata, avanzò verso di loro un'altra figura nota.
"Gourry, credo che
questo sia il momento migliore per riprendere il nostro duello."
"Zangluss??" esclamò
Amelia. "Ma insomma,
che sta succedendo???"
La principessa trasse di nuovo
dalla tasca il messaggio
che le aveva mandato suo padre, ma prima che potesse leggerlo e
scoprire cosa
c'era scritto veramente, Martina scattò in avanti e glielo
strappò dalle mani.
"Non vi permetterò di
scoprire cosa dice questo messaggio!
Non vi permetterò di avvicinarvi di un altro passo a
Sailune! Coraggio, ora,
combattiamo!!!"
Lina
sentì il sangue salirle al cervello, con
improvvisa e infausta violenza. Adesso era davvero, davvero arrabbiata
nera
anzi, era STUFA MARCIA. Maledizioni, gravidanze, strani
personaggi...non ne
poteva più. Soprattutto, e in quel momento il suo volto da
paonazzo divenne di
un'intensa sfumatura color mattone, Martina le aveva fatto credere che
lei e il
cervello di medusa... per gli Dei!!!
Con un balzo fu davanti a Martina e
iniziò a imprecare.
"Razza di stupida cretina! Principessa dei miei stivali!" Martina
fece un passo indietro, colpita dalla rabbia ma soprattutto da un
asteroide di
saliva della maga, la quale improvvisamente si ricompose e aggiunse con
voce
improvvisamente melliflua. "Ricordi come ho distrutto Zoana, Martina
cara?"
Prima ancora che la maga potesse
continuare con le sue
minacce, Amelia si mise tra le due. "Lina-san! Lascia che ci pensi
io!" la principessa di Sauillune prese fiato e, con un magnifico e
preciso
salto all'indietro, fu sul ramo dell'albero alle spalle delle due
ragazze.
"Io, Amelia Wil Tesla Saillune ti ordino in nome del mio regno e della
giustizia di rendermi la missiva!"
Lina e Martina, che avevano alzato
lo sguardo, tornarono a
fronteggiarsi, lasciando la principessa a blaterare dalla sua posizione
frondosa.
Zelgadiss, che fino a quel momento
era rimasto con le mani
in mano, amareggiato per essersi fatto confondere da una fattucchiera
di così
bassa lega e depresso per la sequela di avventure una peggio dell'altra
che era
stato costretto a vivere per mano di chissà chi,
chissà dove, lasciò uscire un
sospirone e intervenne. "Gente, è stato un piacere ma io
adesso avrei
altri impegni. Come trovare la mia cura, ad esempio. Non ho tempo da
perdere
con questi due." E col pollice indicò prima Zangulus, poi
Martina.
"Ora, se volete scusarmi..."
"Tu non vai da nessuna parte!" la
nuova voce
fece voltare un po' tutti, tranne Amelia che era ancora in preda ad una
crisi
mistica da paladina della giustizia. Appena vide la figura che faceva
il suo
ingresso, Lina fece un sorriso cattivo. "Spottino," sibilò
"Hai
fatto tutto il bucato? Altrimenti penso che qualcuno questa sera non
avrà la
sua ciotola di pappa."
Dilgear arrossì
visibilmente, poi con tutta la dignità che
gli riusciva di trovare, sputacchiò in direzione della maga.
"Tu stai
zitta, tua sorella ha detto che vuole vederti ora, che deve DIRTI una
cosa." il lupo ghignò mettendo in mostra la sua scintillante
dentatura.
"E ANCHE TU sai che quando LEI dice che vuole parlare... si tratta di
un
eufemismo."
Mentre di sottofondo Amelia
continuava a sbrodolare la sua
manfrina, Zelgadiss era improvvisamente ammutolito, Gourry e Zangulus
si
guardavano con le spade sguainate e Martina attaccava a ridere, Lina
sentì che
le si riempivano di lacrime gli occhi mentre iniziava a respirare
appena un po'
affannosamente.
Con le mani tremanti e le gambe
molli iniziò prima
lentamente, poi più in fretta ad allontanarsi dagli altri,
dal bosco, DAL
PERICOLO.
Fu solo quando una morsa d'acciaio
le ghermì la spalla che
seppe con certezza matematica che la sua ora era giunta, infine.
"Dove vai, sorellina?"
"L...
L... L..." La voce di Lina, se
fosse riuscita a lasciare le sue labbra, sarebbe stata più
roca del solito. Il
volto della maga era pallido e i capelli sulla nuca le si erano rizzati.
Luna sospirò.
"Sì, sì, va bene. Conosco il mio nome,
anche se non me lo dici tu. Spot, tienimi a bada la pazza isterica che
ride un
secondo, mentre parlo con mia sorella."
Delgiar si avventò su
Martina, che si strozzò nella sua
stessa risata e prese a correre urlando. Zangluss lasciò
perdere Gourry, nel
tentativo di salvarla. I sospiri di Zelgadiss si fecero sempre
più profondi,
mentre Amelia proseguiva con la sua tiritera.
"L... L... L..." L'espressione di
Lina non mutò.
La sua bocca era ridotta a una piccola "O", le sue pupille erano
capocchie di spillo.
Luna sospirò nuovamente.
"Ehi, biondo, vieni qui un
momento." si indirizzò a Gourry. " Credi che se dicessi a te
ciò che
ho da dire, poi potresti riferirlo a mia sorella, quando si
sarà decisa a
uscire dalla sua catalessi?"
Gourry scrutò Lina, con
un'espressione a metà fra lo
sconcerto e la preoccupazione. "Uhm... ok."
"Bene. Sarò breve,
comunque. A Sailune... c'è una
persona che dovete subito andare a prendere. E' per questo che avevano
inviato
quel messaggio ad Amelia."
"Una persona?" Gourry era
perplesso.
"Qualcuno da scortare da qualche parte?"
"No. Qualcuno che va allontanato
dal regno ad ogni
costo."
Anche Zelgadiss nel frattempo si
era avvicinato.
"Intendi dire che è qualcuno che sta minacciando la casa
reale?"
"Sì, si può
dire così. Anche se forse sarebbe meglio
dire che li sta esasperando. In ogni caso, dovete portarla ai monti
Kataart,
dai draghi. Solo l'antica magia può esorcizzare quella...
cosa. E Ceiphied non
può permettere che in questo mondo circoli un essere del
genere."
Zelgadiss si accigliò.
"E perché Martina non vuole
che allontaniamo questa... persona, o essere, o qualunque cosa sia da
Sailune?"
Luna sorrise. "Temo che questo sia
un segreto."
Quella frase bastò a far
correre un brivido lungo la
schiena a Zel. In un certo senso, poteva capire Lina.
"Ma almeno possiamo sapere come si
chiama? Per
identificarla, intendo." domandò Gourry.
Il sorriso di Luna non scomparve.
"Si chiama Mary.
Mary Sue."
Luna
osservò prima il biondo spadaccino, poi la
chimera, quindi sua sorella, infine la ragazzina che blaterava su un
albero non
lontano da lì, Spot che inseguiva la pazza isterica e il
secondo spadaccino che
inseguiva Spot. Sospirò. Dopo quel piccolo momento di
sconforto riportò la sua
attenzione sulla chimera, che le sembrava il personaggio più
equilibrato e
aggiunse. "Avete capito? Avete capito bene?"
Zel annuì, mentre dal
canto suo Gourry accarezzava la
testa ad una Lina singhiozzante e farfugliante.
"Perfetto. Portate a termine la
missione."
Concluse Luna con tono autoritario. "Spot! Hai finito di legare quei
due?" Zelgadiss girò la testa, accorgendosi solo in quel
momento che
Delgiar aveva raggiunto e legato Martina come un salame, mentre
Zangulus
giaceva a terra, con gli occhi a girandola.
La sorella maggiore di Lina si
volse un'ultima volta verso
la maga, Gourry e Zelgadiss e fece loro un sorrisetto sgradevole. "Dite
alla mia sorellina che se fallisce, l'entità della punizione
che devo ancora
somministrale per quello che lei sa, aumenterà ancora e in
maniera direttamente
proporzionale." Con queste parole si incamminò verso
Delgiar, che aveva
messo sulle spalle Martina e suo marito. Mentre si allontanava, senza
girarsi,
li lasciò con una frase inaspettata.
"Fate in modo che Xelloss stia
lontano da mia
sorella..." disse, poi borbottò, con voce bassa ma
perfettamente udibile.
"Altrimenti mi toccherà intervenire. E non sarà
una cosa piacevole per
nessuno."
Lina
sbattè le palpebre una prima volta, per
schiarirsi la vista. Poi una seconda. Non potendo credere al fatto che
sua
sorella se ne fosse davvero andata senza averle strappato un solo
capello,
battè le palpebre una terza volta.
"Lina, ti senti meglio ora?" gli
occhioni blu
dell'amico spadaccino entrarono nel suo campo visivo, assieme al suo
sorriso
rasserenante.
"Non l'ho sognata vero? Lei era
qui... era q-q-qui
davanti a me..." balbettò mentre un brivido le percorreva la
spina
dorsale.
Zelgadiss si avvicinò,
con un sorriso solo lievemente
sarcastico: "Sai Lina, comincio a capire per quale motivo lei ti
terrorizzi a tal punto... è davvero inquietante!"
"Possiamo evitare di parlare di
Voi-Sapete-Chi?? E
ora muoviamoci!" Lina si incamminò, rigida come un
baccalà.
Zelgadiss e Gourry si guardarono
perplessi.
Lina si immobilizzò, si
volse a guardarli e puntando il
dito verso la cima di un albero disse: "Avete intenzione di lasciarla
sproloquiare sulla giustizia ancora per molto? Volete tirarla
giù voi, o ci
penso io?"
Amelia era ancora a metà
del suo panegirico sulla
giustizia versione super-extended.
"Ehm, Lina, però sai,
Sailune è dall'altra parte...
Sarebbe il caso di portare a termine la missino di Tu-Sai-Chi... non ci
tengo a
spaere in che modo abbia intenzione di punirti" Gourry le si
affiancò e
indicò la direzione per Sailune, mentre Lina sbiancava di
nuovo e i capelli le
si rizzavano sulla testa.
Zelgadiss, dopo essere andato a
recuperare Amelia in cima
all'albero, fu presto al loro fianco. Posò la principessa a
terra, che assorta
nella modalità predica, non si era minimamente interrotta.
"Mi chiedo dove
sia il tasto stop..." mormorò la chimera tastando la schiena
dell'amica.
"...ed è veramente
così, il bene non è altro che la
forza suprema che vince in ogni epoca..."
"Gourry, dalla espressione che ha
Lina in questo
momento, direi che le hai rivelato cosa accadrà in caso di
fallimento"
osservò Zelgadiss, mentre lo spadaccino annuiva a mezzo tra
il soddisfatto e il
poco convinto.
"... per un mondo in cui solo
l'amore, quello con la
A maiuscola..."
"Però Zel, io non mi
ricordo il nome di quella che
dobbiamo cercare... chissà se Lina la conosce"
mormorò Gourry.
Lina tornò ad essere
cosciente a se stessa. "Chi? Noi
dobbiamo cercare una pesona? A Sailune?"
"... che l'onore e la cavalleria
sono le basi su
cui..."
"Si chiama Mary Sue. Ti dice
qualcosa?" rivelò
Zelgadiss.
Mentre Lina perplessa scuoteva la
testa, un grido di puro
terrore sconvolse il bosco...
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Amelia aveva interrotto all'imporvviso il panegirico e, come se avesse
visto la
cosa più terrificante del mondo. era sbiancata di colpo,
portandosi le mani alla
bocca. "Tutto vi prego, TUTTO... ma non lei! Non Mary!!!!"
Lina, Zelgadiss e Gourry si
lanciarono occhiate perplesse,
mentre Amelia scivolava in ginocchio piangendo come una disperata...
Era
l'estate dei 7 anni di Amelia. Il sole splendeva alto mentre
lei giocava alla paladina della giustizia menando fendenti con la sua
piccola
spada di legno, sotto lo sguardo benevolo del padre. Improvvisamente
dall'enorme albero contro il quale l'uomo era seduto ad ammirare i
progressi
della figlia, saltò giù una ragazzina con fluenti
capelli biondi, arricciati in
morbidi boccoli. I suoi occhi avevano i colori dell'arcobaleno e la sua
pelle
sembrava di pesca. Aveva un profumo dolce, di miele e glicine e il
lucidalabbra
alla fragola.
La piccola Amelia la
fissò interdetta mentre suo padre,
per nulla sorpreso, la presentò alla figlia.
"Vieni, figlia mia." disse "Questa
è Mary
Sue, la figlia di un sovrano potentissimo. E' la più bella
del suo regno ed è già
una maga provetta. Gioca con lei, sarei contento se stringeste
amicizia!"
Con queste parole Phil si
alzò e si avviò verso il
palazzo, mentre la piccola Amelia fissava leggermente intimidita la
nuova
bambina.
La bellissima Mary Sue
squadrò la piccola principessa e
con la sua melodiosa voce proferì una perla di rara saggezza.
"Sei brutta e grassa, non troverai
mai il fidanzato.
Solo io sono bella, intelligente e attraente nonchè so tutte
le lingue
possibili e immaginabili, conosco a fondo la magia bianca, nera e
sciamanica, i
miei genitori sono più ricchi dei tuoi, mia sorella
è più bella della tua e il
principe del paese vicino al mio è innamorato di me. Ma
ovviamente non ti sto
dicendo per davvero queste frasi perchè io sono anche
modestissima, fragile e
leggiadra."
La tirata lasciò
esterrefatta Amelia che non osò
replicare.
La piccola Mary Sue sorrise
dolcemente mettendo in mostra
i suoi piccoli denti bianchi.
"Ora," continuò con una
luce poco raccomandabile
nello sguardo. "Ti trovo un fidanzato, anche se sei brutta. Io sono
molto
brava nel trovare fidanzati, sai? Posso diventare la regina del mondo,
è già
stato predetto alla mia nascita, ma credo che da grande farò
la
combina-matrimoni." Mary Sue volse i suoi occhietti multicolore in giro
per il giardino quindi corse via.
Amelia sospirò di
sollievo e riprese la sua spada. Ma la
nuova bambina tornò nel giro di poco trascinando un cane
spelacchiato.
"Eccolo. Tu sei la sua fidanzata!
Adesso vi baciate
sulla bocca e poi siete sposati per sempre."
Quello fu il primo di una serie di
"fidanzati"
improbabili che Mary Sue propinò ad Amelia, costringendola
ad atroci giochi
stile "famiglia". La principessina non era una bimba che si facesse
mettere tanto i piedi in testa ma Mary Sue era più grande e
piuttosto perfida,
visto che sotto gli occhi degli adulti si comportava in maniera
impeccabile.
Per fortuna alla fine dell'estate
un cocchio enorme se la
portò via e Amelia non la rivide più.
Ma prima di andarsene lei
sventolò un fazzoletto ricamato
sussurrando, con voce dolce. "In verità io sono la figlia
segreta di tuo
padre, quindi siamo sorelle!!! Non dimenticarti di me!" E con queste
parole il cocchiò partì velocemente.
Amelia rimase con la bocca
spalancata per una buona
mezzora e si decise a chiuderla quando si accorse che una famiglia di
coleotteri stava per farne la propria dimora. La bambina non
parlò mai del
paeriodo trascorso in compagnia di Mary Sue.... Ma certe esperienze ti
segnano...
Al
nome Mary Sue, Amelia che stava declamando il
discorso sulla giustizia n°23/bis della durata media di 3 ore,
minuto più
minuto meno, si interruppe bruscamente...attaccando a frignare
miseramente.
"Cattiva..." fu l'unica parola
intelleggibile
che i suoi compagni di viaggio riuscirono a cavarle di bocca.
Zelgadiss scosse desolato la testa.
"E'
impazzita..."
Lina si avvicinò ad
Amelia dandole delle pacchette sulla
schiena. "Su, su, Amelia..." poi rivolta agli altri sillabò.
"Chissà cosa dirà Phil se gliela riportiamo
indietro in questo
stato..."
Zelgadiss si inginocchiò
e, guardando Amelia in viso le
lanciò un Recovery. La principessa sembrò
riprendersi un attimo.
Amelia si asciugò le
lacrime che avevano iniziato a
scenderle sulle guance. Tirò poco elegantemente su con il
naso e lanciò degli
sguardi tristi ai suoi amici. Anche Lina a quel punto si era abbassata
all'altezza della principessa, che era apparentemente più
calma.
"Amelia... stai bene?" chiese con
fare
sospettoso la maga. Al cenno affermativo dell'amica
proseguì. "Bene...
perchè il nome di questa ragazza ti provoca una crisi
simile? Che..." Lo
spadaccino intervenne prontamente, alzando il dito con fare saggio. "Ma
Lina! Tu dovresti capire bene Amelia, quando si parla di tua sorella
tu..."
Lina impallidì vistosamente, iniziando a strillare con voce
acuta. "Mia
sorella? Mia sorella??? Dove..."
Zelgadiss tirò un pugno
in testa a Gourry mentre Lina si
buttava tra le braccia di Amelia e le due, in preda a crisi collettiva
iniziavano a piangere e strillare contemporaneamente.
In quel momento fece la sua
comparsa l'ultima persona che
Zelgadiss desiderasse vedere, in generale e anche in quel momento, dopo
l'avvertimento di Luna Inverse.
Caschetto viola, sorrisone
appiccicato al viso, il priest
Xelloss fece la sua apparizione.
Andiamo
ragazzi, non vi vergognate a far
piangere due fanciulle?" sussurrò il priest con un gran
sorriso sul volto
senza età.
"Levati dai piedi Xellos, abbiamo
già abbastanza
grattacapi!" Zelgadiss fece un passo avanti, la mano sull'elsa della
spada.
Xellos scosse la testa rassegnato.
"Non è certo così
che dovreste accogliere un vecchio amico che viene a darvi preziose
informazioni..."
"Tu cosa? Non dire stupidaggini,
bastardo di un
mazoku!" La spada ora era puntata dritta verso il naso del millenario
priest.
Xellos ne scostò la punta con un dito. "Sai che adoro
giocare con te...
anzi, adoro soprattutto prendermi gioco di te... Però
trastullarci tra noi,
mentre quelle due sono ridotte a due marmocchie frignanti, non mi
sembra
giusto. E' più bello giocare tutti assieme, non ti pare?" Il
sorriso
malefico che si dipinse sul volto di Xellos, e gli occhi appena
socchiusi che
facevano intravedere le iridi color dell'agata luminosa, fecero venire
un
brivido a Zelgadiss.
"Gourry, prendile di peso e
andiamocene!"
rinfoderò la spada e si allontanò dal demone.
"Quanta fretta" gli
bisbigliò Xellos,
ricomparensogli davanti, a due centimetri dal naso. "Sembra quasi che
tu
voglia evitarmi..."
"Io VOGLIO evitarti!" Zelgadiss lo
superò, levò,
con mala grazia, in piedi Amelia afferrandola per il mantello, mentre
Gourry
sollevava Lina, che si aggrappò al suo collo ancora in
lacrime.
"Oh, che scena dolce... ma ora
basta, ho bisogno di
parlare con Lina!" Xellos si avvicinò alla maga, mentre
Gourry fece un
passo indietro.
Il bastone del mazoku produsse un
basso TOC quando colpì
la testa di Lina.
"Cosa? GOURRY!!!!Stai cercando di
approfittarti di
una fanciulla indifesa??" Lina tornò in sè
immediatamente, e si scostò
dall'amico.
La maga osservò, con un
sopracciglio levato in segno di
perplessità, il priest sorridente accanto a lei, poi con un
sospiro si rivolse
alla chimera. "Ok. Zel, spiegami cosa ci fa qui questo elemento"
"In realtà Lina non ne
ho idea. So solo che dobbiamo
tenerlo lontano da te, ma Tu-Sai-Chi non ce ne ha spiegato il motivo.
Ora,
stando alle mie supposizioni, possono esserci diverse ipotesi da fare"
La
chimera si sedette a terra, a gambe incrociate. Lina lo
imitò annuendo
convinta. "Certo. O ha qualcosa a che vedere con la persona che
dobbiamo
cercare..." cominciò lei. "Oppure ha di nuovo bisogno del
tuo aiuto
per qualche altro motivo, e rischierebbe così di trascinarti
lontano dalla
missione che ti ha affidato Tu-Sai-Chi" terminò Zelgadiss.
"Ehi, Gourry... dici che ne avranno
per molto?"
Xellos si avvicinò allo spadaccino.
"Bè sai Xel, quando
cominciano a fare ipotesi, non so
chi dei due sia più logorroico..." Gourry
sospirò. "Spero tu abbia
tempo da perdere" aggiunse con un mezzo sorriso.
"Oh, io ho tutto il tempo di questo
mondo!"
Xellos sorrise furbo. "Ti va una tazza di tè? Ho solo roba
di qualità, non
temere!"
"Oh... oh certo! Volentieri! Grazie
Xellos!"
Gourry prese la tazza che era magicamente comparsa tra le mani di
Xellos, e
sorrise cordialmente al demone.
In
tanto, a Sauillune.
Una risata perfida e priva
di qualsiasi allegria
aleggiava, tetra, tra le stanze del palazzo reale. Nel salone centrale,
il
cuore di quel luogo, di solito, cosi pieno di vita, tutto era buio,
ogni
finestra oscurata, sembrava che a nessun raggio di sole fosse permesso
di
filtrare all'interno di quelle mura, ma non solo il castello, anche
tutta la
città era desolata, come abbandonata.
E infine, lì
dove, un tempo, sedeva il nobile
sovrano del regno, un oscura figura ridacchiante, si sdraiava
spaparanzate,
come se quel trono le appartenesse, ed era da lei da cui proveniva quel
suono.
La sua risata gracchiante contiunuò per lungo tempo, tanto
che, chiunque
l'avesse ascoltata, l'avrebbe presa per pazza, ma la sua non era pazzia
(bhe...
forse anche quella), era un trionfo, stava festeggiando. Si era
liberata di
Phil e di tutto il suo seguito, aveva ottenuto tutto ciò che
più desiderava,
ovvero Sauillune. Allora perchè non era felice???
Perchè, non
aveva ancora vinto, prima di potersi
dichiararsi tale, doveva eliminare sino all'ultimo erede al trono
esistente “Su,
Amelia, cosa aspetti a tornare?..” disse la figura alzandosi,
per quanto amasse
l'oscurità, nemmeno i suoi occhi potevano vedere attraverso
quelle tenebre, per
questo, qua e là aveva sparso delle statue, prive di volto,
reggenti delle
laterne accese, si avvicinò a una di queste, “Nn
lo sai che il tuo paparino ti
sta aspettando” continuò con finta amarezza nella
voce, per poi ricominciando a
ridere allontanandosi. La luce della lanterna che, brevemente, l'aveva
colpita,
rivelo una boccolosa e voluminosa, zazzera bionda, nonche, due occhi
color
arcobaleno. “Sbrigati, perchè anche Mary, ti
attenede” furono le sue ultime
parole prima di confondersi con le ombre di quel luogo...
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Per il
momento la storia si conclude qui (sorry :P )… Non sappiamo
se avrà seguito, ma
speriamo che i nostri vaneggi vi abbiano divertiti
Good
giorno a tutti e Bye-bye ;-)))
(un
saluto speciale da Voi-sapete-chi XD)
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