Il Pentacolo

di Oxis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Jewel ***
Capitolo 3: *** Le nuove Sacerdotesse ***
Capitolo 4: *** Emeraldine ***
Capitolo 5: *** Saphir ***
Capitolo 6: *** Mauve Amethist ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




La donna stava in piedi davanti alla grande finestra scura, immobile e impassibile, guardando le tende di pesante velluto rosso, come se potessero risucchiare ogni preoccupazione che l'affliggeva. I lunghi capelli color ebano le accarezzavano la schiena e gli occhi rossi come le tende vagavano ansiosi sul cupo paesaggio di montagna davanti a lei.

Passo' un dito affusolato sul tatuaggio all'interno del polso. L'inchiostro nero spiccava sulla pelle bianca, come una macchia.

Avevano bisogno di aiuto. Non potevano farcela da sole. Dovevano trovare l'ultima Sacerdotessa e riunire il Grande Cerchio Magico al piu' presto, o lui avrebbe vinto.

Un'altra donna, altrettanto bella la raggiunse e le poso' una mano sulla spalla.

Le assomigliava molto, stesso pallore, stessi occhi color sangue e capelli scuri.

Nell'atto di abbassare la mano, la manica della veste scura si scosto', facendo spiccare nell'incavo del gomito un tatuaggio identico a quello dell'altra donna.

- Arriveremo in fondo  - disse - Rivendicheremo la nostra specie.

La sua voce risuono' limpida e chiara, lasciando tuttavia una vivida ombra di dolore nell'aria

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Capitolo 2
*** Jewel ***



Il sole calava. Un enorme palla di fuoco rossa, che si stagliava contro un cielo celeste venato di nuvolette rosa sfilacciate.

Nel giardino di una piccola villetta una ragazza si dondolava pigramente su un'altalena fissata a un vecchio albero.

La brezza saliva tiepida, scompigliandole i riccioli rossi che la facevano assomigliare a un leone.

Jewel sospiro' serena, godendosi il tramonto e ascoltando gli stormi di uccelli neri sopra di lei.

L'estate stava arrivando, lo sentiva.

La scuola sarebbe finita due settimane dopo e finalmente poteva dedicare tutto il suo tempo a quello che le piaceva di piu'.

Sorrise, mentre si lisciava una piega del vestito estivo rosso che indossava.

Non c'era niente di piu' bello dell'estate, secondo lei.

La adorava. Il caldo, il sole, la spensieratezza e niente, assolutamente niente stress.

Jewel era come l'estate, solare ed estroversa, ma davanti a un tramonto spettacolare come quello che stava osservando, rimaneva senza parole.

Quell'anno sarebbe andata al mare, in effetti come tutti gli anni passati.

Era il suo habitat, nonostante la sua pelle bianca come il latte richiedesse una protezione straordinaria per evitare che diventasse rossa piu' dei sui capelli.

Aveva gli occhi dorati, e una piccola voglia che ricordava la forma di una stella dietro il collo.

Scese dall'altalena cigolante e si butto' sulla sdraio sotto l'albero.

Ormai il sole era diventato una sottile falce che scompariva lentamente dietro l'orizzonte, lasciando posto alla sera.

Jewel chiuse gli occhi e senti' l'estate intorno a se'. Le sembro' che la salutasse, come se fosse felice anche lei di rivedere una sua vecchia amica.


altra foto: http://img211.imageshack.us/i/anna2s.jpg/

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Capitolo 3
*** Le nuove Sacerdotesse ***


Con il passare del tempo Teresis aveva finito col dimenticare la pace che un tempo regnava su Empyros, la Terra del Sole Ardente.

La lunga guerra che accompagnava l'angoscia dei suoi abitanti giorno e notte durava da piu' di settecento anni, senza interruzione, lasciando un'enorme voragine nel cuore di coloro che avevano visto la propria Terra come sarebbe dovuta essere ancora: accogliente e splendida.

Lei e sua sorella Frura, conservavano solo pochi ricordi, confusi e annebbiati, perchè quando era scoppiata la Guerra Nera avevano solo pochi anni.

Come appartenenti alla Stirpe Astar vivevano un millennio, anche se si era rivelato piu' uno svantaggio che un vantaggio, nel corso dei secoli.

Empyros era il solo regno che esisteva nell'Altro Mondo, così definito dai pochi che ancora osavano riconoscere l'esistenza dell' altro, quello umano.

Teresis e Frura erano Guardiane, cioe' coloro che insegnavano e facevano da mentore alle Sacerdotesse, stirpe ormai estinta da tempo.

Essere Guardiane era un privilegio, ovviamente e veniva tramandato da generazione a generazione, per salvaguardare la pace a Empyros ed evitare che i Maligni che ancora esistevano nel popolo, prendessero il comando.

Ma alla fine c'erano riusciti ed era scoppiata la Guerra Nera.

Il cielo era annebbiato, schiarito da un lieve pallore dovuto al fumo che si innalzava in tutto il villaggio dato alle fiamme.

Teresis non aveva lasciato il suo posto, accanto alla finestra, da cui poteva vedere il panorama. Lo stesso di ogni giorno.

La porta della stanza si apri' e Frura entro', ma senza avvicinarsi alla sorella.

- E' morta.

La donna si volto' lentamente, l'espressione impassibile sul volto che sfumava a poco a poco in una macchia di angoscia.

- L'hanno uccisa - prosegui' l'altra con voce roca - ma non tutto e' perduto.

Teresis la guardo' negli occhi e annui' piano.

- Possiamo trasmettere i poteri delle Sacerdotesse ad altre donne.

- Possiamo?

All'unisono abbassarono lo sguardo ognuna sul proprio tatuaggio, raffigurante una stella a cinque punte, contornata da una linea scura.

Anche i Maligni avevano un tatuaggio simile, ma il loro era una stella con la punta rivolta verso il basso, formata dalla coda di un serpente.

- Al lavoro.

Si mossero verso il tavolo che incombeva sulla stanza circolare, piccola e arredata con cura.

I mobili avevano una forma rotonda, di legno scuro, e si adattavano perfettamente con le pareti curve, dipinte di un rosso cupo. Anche le tende erano rosse e anche il divano di velluto. Attorno al tavolo rotondo anch'esso, scuro e lucido non c'erano sedie.

Si ritrovarono una di fronte all'altra, separate dal piano, dove era disegnato lo stesso simbolo, dorato invece di nero, del loro tatuaggio.

Allungarono le braccia e si presero per mano chiudendo gli occhi insieme.

Dal gomito e dal polso delle due donne si sprigiono' un bagliore intenso e furono attraversate da un calore improvviso.

La luce crebbe e ando' a convogliarsi nel centro della stella incisa sul tavolo.

Da quel punto partirono quattro raggi luminosi, di colore diverso: rosso, verde, azzurro e viola, la luce divento' chiarissima e percorse il cerchio intorno alla stella, fermandosi sull'ultima punta rimasta.

Poi scomparve, così come era arrivata e il buio le circondo'.

- E' fatta.

Teresis e Frura

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Capitolo 4
*** Emeraldine ***


La brezza dell'estate accarezzava le foglie delle viti, filtrando fra le scanalature della corteccia ruvida.

Un frammento si stacco' da un tronco esile e storto e volteggiando si poso' su un'onda dei capelli castani di una ragazza distesa a pancia in su sull'erba fresca, con le mani dietro alla nuca e il gambo di un fiore in bocca.

In realta' Emeraldine trovava disgustoso il sapore dei gambi delle margherite, molto meglio il dolce dei fiori di trifoglio, ma le era sempre piaciuta la scena che si vedeva spesso nei film.

Sospiro' serena e socchiuse le palpebre per evitare che l'accecante sole di giugno l'abbagliasse.

- Emeraldine!

Lei non reagi' subito. 

Non sopportava i movimenti bruschi e le urla che laceravano quella meravigliosa quiete in cui si trovava in quel momento.

Piano piano riapri' gli occhi, verdi come quelli di suo padre e si allungo' sul terreno come una gatta, nascondendosi fra l'erba alta.

L'estate arrivava. La sentiva. 

E sentiva la natura sorriderle, risvegliandosi in tutto il suo splendore intorno a lei.

Quest'anno sarebbe andata a Kalos Beach, con sua sorella. 

Non vedeva l'ora, ne aveva sentito parlare cosi' bene che adesso anche lei se la immaginava come un vero paradiso.

Si alzo' sui gomiti e respiro' a fondo.

- EMERALDINE!

La ragazza si affretto' ad alzarsi, sapendo bene che la zia odiava ripetere le cose piu' volte.

Si scrollo' gli abiti e scosse via dai capelli i frammenti di corteccia, poi si abbandono' a una corsa fino alla fine del vigneto.

scusate ma non ho trovato una foto, visto che non e' molto conosciuta... questo e' un video dove ci sono foto dell'attrice a cui ho pensato... ______________________________________________________ http://www.youtube.com/watch?v=7hycv7odSN8&feature=youtube_gdata ________________________________________________ e' quella che si vede piu' spesso... scusate ancora

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Capitolo 5
*** Saphir ***



ho messo delle foto che rappresentano i vari personaggi della storia, per il momento solo cinque...

sono nel capitolo successivo


ringrazio lunetta921 per la recensione... spero che ti piaccia il capitolo! e che piaccia anche a tutti quelli che leggono!


recensite, mi raccomando, ho bisogno di critiche! ;)



L'acqua cristallina era abbagliante sotto la luce del sole.

Uno spettacolo davvero notevole.

Neanche un dettaglio sfuggiva alla macchina fotografica azzurra professionale ultimo modello che con scatti precisi immortalava ogni bagliore del mare calmo punteggiato da vele bianche.

Saphir aveva la passione per la fotografia, e amava anche il mare, per cui passava pomeriggi interi sdraiata sul suo lettino preferito all'ombra della palma che suo padre aveva fatto piantare per lei tanti anni fa.

A volte si sentiva un po' in imbarazzo pensando a tutto il lusso sfrenato che suo padre, proprietario terriero, metteva in ogni cosa.

La ragazza spense la fotocamera e si dedico' al suo cocktail ai lamponi e mango.

Si aggiusto' il cappello di paglia a tesa larga e osservo' il panorama.

Dall'immensa terrazza della sua villa, dotata di piscina, si vedeva tutta la spiaggia e le onde spumeggianti del mare che si infrangeva allegramente sul bagnasciuga.

- Un altro drink, miss?

Abbasso' gli occhiali da sole e sorrise al cameriere in livrea bianca con tanto di guanti che faceva contrasto con la sua pelle mulatta.

Bagus, cameriere in quella casa da quando Saphir non era ancora nata.

Uno dei tanti, in realta'.

- No, grazie, Bagus - rispose Saphir appoggiando il bicchiere quasi vuoto sul tavolino di bambu' accanto al lettino.

Si alzo' e si avvicino' al bordo della piscina, togliendosi cappello e pareo.

Il sole era davvero abbagliante, l'estate era gia' arrivata.

L'acqua era limpida e piatta, e ospitava un materassino rosa trasparente proprio al centro.

Con un tufo aggraziato, Saphir si libro' in aria nel suo costume firmato ed entro' in acqua sollevando una nuvola di spruzzi luminosi.



___________________________________________ immaginatevela con i capelli corti pero'

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Capitolo 6
*** Mauve Amethist ***



ok ok ok, lo so, ci ho impiegato una barca di tempo, mi dispiace un sacco!!

ma rischiavo il debito in mate, e sapete com'e... ;)

grazie per le recensioni, leggete in tanti!!


p.s. ho messo le foto dei personaggi sugli altri capitoli, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate... =)




Mauve non aveva mai amato l'estate, la sentiva troppo diversa da se'.

Stagione dove era costretta a mostrare la sua pelle olivastra e quel corpo che tanto la innervosiva, leggermente robusto e con troppe forme per i suoi gusti, stretto in uno di quei costumi che sua madre le comprava ogni dannato anno.

Costumi di marca, costosi, i cui prezzi altissimi eccitavano la madre, donna più sprovveduta del mondo.

Mauve stava camminando a testa bassa come al solito, con una lentezza che attirava perfino l'attenzione dei passanti.

Nel suo giubbotto di pelle, i jeans larghi e il cappuccio sulla testa, il tutto rigorosamente scuro, tornava a casa dopo aver fatto la spesa, cosa che se non faceva lei nessuno si sognava di pensarci.

Aveva lisci capelli neri e lucidi, abbastanza lunghi, che le scendevano come sbarre di ferro sugli occhi grigio perla, che scrutavano assenti le scarpe da ginnastica dove lei aveva disegnato un piccolo cartello dello stop.

Segnale che la gente riceveva appieno e senza possibilità di dubbio.

All'improvviso senti' un rumore dietro di se' e senza muovere un solo muscolo facciale, sospiro'.

- Hola Chica! Chi si vede.

A parlare era stato un ragazzo alto poco piu' di lei, che adesso le stava davanti.

Indossava una T-shirt con una stampa a forma di teschio, jeans strappati al ginocchio e un paio di occhiali da sole firmati che sollevo con enfasi, rivelando magnetici occhi azzurri. Aveva un orecchino e un piercing al sopracciglio.

Aveva il piede appoggiato su uno skateboard.

- Bleid.

Mauve si allontano' ma il ragazzo la segui'.

- Sai niente della festa del 17?

- No.

Bleid si mise una mano in tasca e ne estrasse una sigaretta. La porse alla ragazza.

- Io non fumo quella roba.

- Come vuoi. - il ragazzo la accese, senza portarla alla bocca - Cosa farai quest'estate?

Bleid era la persona piu' vicino a un amico, termine in ogni caso troppo forte per Mauve, che la ragazza avesse. Era originario dell'Argentina e aveva una personalita' molto forte e decisa, che assomigliava per certi versi a quella della ragazza.

- Immagino che restero' a casa come ogni anno - rispose lei.

Il ragazzo rimiro' la sigaretta con la fronte aggrottata.

- Lo siento, Mauve. Magari ci vediamo in giro allora. Hasta la vista!

Lei annui' distrattamente per poi girare in una stradina secondaria, facendo un cenno con la mano.

Come tutte le estati sarebbe rimasta a casa, mentre sua madre andava in giro per il mondo con le sue amiche o con i suoi nuovi fidanzati.

In quello squallido appartamento davanti al boschetto da cui si intravedeva uno scorcio di mare.

p.s. non e' emo!

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