Think about you di CastelliPerAria (/viewuser.php?uid=100230)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Scommessa ***
Capitolo 3: *** Steven's choice ***
Capitolo 4: *** Slash's choice ***
Capitolo 5: *** Angeli caduti ***
Capitolo 6: *** Duff's choice ***
Capitolo 7: *** Scambi di battute ***
Capitolo 8: *** Sensual seduction ***
Capitolo 9: *** Insomnia ***
Capitolo 10: *** Rocket queen ***
Capitolo 11: *** Nightrain ***
Capitolo 12: *** Riflessioni ***
Capitolo 13: *** Izzy's choice ***
Capitolo 14: *** Strane idee ***
Capitolo 15: *** Concerto ***
Capitolo 16: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 17: *** Idee pericolose ***
Capitolo 18: *** Scontri e incontri ***
Capitolo 19: *** I used to love her ***
Capitolo 20: *** Think about you ***
Capitolo 21: *** Imbarazzo ***
Capitolo 22: *** Jimi, il re lucertola ***
Capitolo 23: *** Dinner ***
Capitolo 24: *** Patience ***
Capitolo 25: *** Breakfast ***
Capitolo 26: *** Sex on the beach ***
Capitolo 27: *** Sorpresa! ***
Capitolo 28: *** Rissa ***
Capitolo 29: *** Il punto della situazione ***
Capitolo 30: *** Decisione ***
Capitolo 31: *** Regolamento di conti ***
Capitolo 32: *** Una vecchia amica ***
Capitolo 33: *** Sincerità ***
Capitolo 34: *** Fine o inizio? ***
Capitolo 35: *** Sex in the shop ***
Capitolo 36: *** Agitazione ***
Capitolo 37: *** First date ***
Capitolo 38: *** Romance ***
Capitolo 39: *** New start ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
you
Axl aprì gli occhi. Era sdraiato a faccia in giù su un
cuscino bianco e morbido. Alzò appena la testa, guardandosi
intorno:pavimento ingombro di mozziconi di sigaretta e bottiglie di
vodka, una pozza di vomito, il fedele Izzy che dormiva abbracciato a
una bottiglia di whisky. Completamente vuota. E vestiti ovunque:un paio
di jeans, una minigonna di pelle e un paio di mutandine di pizzo, una
t-shirt e una camicetta. Sbadigliò e gettò lo sguardo sul
cuscino accanto al suo. Vi dormiva beata una modella dai lunghi capelli
neri e liscissimi, sparpagliati sul cuscino e illuminati da riflessi
bluastri.
Sbadigliò di nuovo e la scosse:- Ehi, sveglia, te ne devi andare!-
La ragazza si girò spaventata ma appena lo vide la bocca si
schiuse in un sorriso:aveva un paio di stupendi occhi verdi. Axl
evitò di guardarli e ripetè perentorio:- Te ne devi
andare.-
Il sorriso si congelò all’istante sulle labbra della
ragazza e lei svogliata si alzò, rivestendosi in fretta. Axl la
osservò mentre usciva stizzita:- Grazie per la
nottata…Jackie.-
Lei si fermò sulla porta e gli lanciò uno sguardo ferito: - Mi chiamo Luna.-
Sbattè la porta e Axl sprofondò nel letto,
sospirando:almeno era già sparita. A volte Izzy lo accusava di
essere insensibile, di avere più tatto, ma non gliene importava.
Faceva come voleva e se alle donne non andava bene, peggio per loro.
Poteva averne quante voleva, era sempre stato così fin da quando
era ragazzino. I lunghi capelli rossicci, il viso d’angelo, gli
occhioni color del mare e il fisico scattante erano sicuramente punti a
suo favore. Per non parlare della sua voce magnifica. Ma lui sapeva che
era il suo carattere a far cadere le donne ai suoi piedi:comportarsi da
stronzo, essere sfrontato e sicuro di sé, le attirava.
Abbassò gli occhi quando sentì un gemito dal pavimento:il suo amico Izzy Stradlin si era appena svegliato.
Gli occhi scuri erano circondati da occhiaie profonde e il colorito
cereo testimoniava una sbronza notevole. Si alzò traballando
sulle gambe magre, sistemandosi i corti capelli corvini e
l’immancabile coppola da mafioso. Puntò lo sguardo
accusatore su Axl: - Potevi essere più…gentile.-
- Con Jackie?-
- Si chiama Luna…-
- E con ciò? Non la rivedrò mai più…e se
anche succederà, sarò talmente fatto che non la
riconoscerò. E comunque era una puttanella qualunque.-
Izzy sospirò: - Mi chiedo spesso, Bill, se riuscirai a trovare
qualcuno…- L’aveva chiamato di nuovo con il suo vero nome.
Capitava sempre quando Axl faceva qualcosa per cui doveva essere
rimproverato.
Axl sbuffò:- Non credo…meglio la quantità che la qualità, no?-
- E Erin?-
Lo sguardo di Axl si velò di tristezza:- Non me ne frega niente di quella sgualdrina.-
Izzy sospirò: Certo, come no…-
- Attento, Jeff, non provocarmi…che Erin si fotta! Potrebbe anche morire, riderei sulla sua tomba.-
Izzy lo guardò stranito e poi abbassò lo sguardo:- Forse
non esiste nessuno in grado di sopportarti…morirai solo
probabilmente.-
Axl scoppiò a ridere:- Quando saremo famosi vedremo chi morirà solo!-
Si alzò e si rivestì, sotto lo sguardo sconcertato di
Izzy che lo osservava. Lui di storie d’amore serie ne aveva avute
solo una. Si chiamava Ellie ed era una spogliarellista. Era finita
male, lei era partita per New York e l’aveva liquidato con un
“Ci si vede.”E lui, che era innamorato perso, si era
buttato a capofitto nella musica e nella droga per dimenticarla.
“Spero che qualcuno ti spezzi il cuore, William…imparerai
a non spezzarlo agli altri.” pensò, ma subito dopo si
pentì della sua considerazione egoista.
Si sistemò l’amato cappello e uscì con Axl dalla stanza.
Una voce profonda li richiamò dal divano sfondato:- Ehi, froci, che cazzo stavate facendo di là?-
Era Slash. Stravaccato sul divano, l’immancabile cilindro sui
folti ricci neri e l’immancabile sigaretta tra le labbra carnose,
stava facendo zapping alla TV. Accanto a lui, Steven stava russando
profondamente, i lunghi capelli biondi scesi a incorniciarli il viso
come un angioletto.
- Niente, tu piuttosto, ricchione del cazzo, perché dormi vicino a Steve?- rispose Axl arrogante.
- Niente…- rispose Slash sarcastico, accennando un sorrisone idiota dietro la massa scura di capelli.
- Bene, quindi non ti fa niente se lo svegliamo? Se preferisci
svegliarlo tu con un bel bacio non ci sono problemi, ti lasciamo campo
libero…- disse Axl ridacchiando.
Slash sbuffò e borbottò un “Vaffanculo, Rose…” alzandosi.
Axl si avvicinò a Steve e al suo povero orecchio urlando
selvaggiamente:- You’re in the jungle, baby!- Steve si
svegliò di soprassalto, gli occhi azzurri impauriti e sbarrati:-
Cha cazzo succede?!-
Axl e Slash scoppiarono a ridere, mentre Izzy accennava una risata.
Scrutava ancora Axl, dubbioso. “E se davvero non esistesse una
ragazza adatta a lui?Forse è troppo egocentrico…ma
chissà, devo parlarne con gli altri.”
Izzy, appassionato di scommesse, che prendeva la vita come una sfida,aveva trovato un modo per passare il tempo.
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Capitolo 2 *** Scommessa ***
looove
- Shhh, cazzo, Slash, vuoi che ci scopra?!- disse Izzy tappando la bocca al chitarrista.
Era rinchiuso nello sgabuzzino delle scope con Slash, Steven e un
appena svegliato Duff, che li guardava stranito da sotto i folti
capelli ossigenati.
- Allora, che cazzo vuoi, frocio? Se è una proposta per
partecipare a un’orgia con te e il tuo amichetto rosso puoi
scordartelo!- la solita finezza di Slash.
- Shhh, cazzo, che minchiate assurde spari?! Zitto, è un’altra cosa…-
Duff e Steve ora iniziavano ad osservarlo curiosi.
- Bene, sapete, Axl continua a trattare le ragazze come le solite
merde…e la cosa incredibile è che sfotte noi se
consideriamo una un po’diversa oppure se la scopa…ti
ricordi di Adriana, vero Steve?-
Adriana era una spogliarellista, l’ultima fiamma di Steven.
Bionda e bellissima, erano una coppia perfetta, finchè Axl non
aveva messo gli occhi su di lei. E ovviamente era riuscito a
conquistarla.
Steve annuì, stringendo i pungi. Odiava ammettere di essere un
codardo, di non riuscire a contraddire Axl. Non era riuscito a tenersi
nemmeno Adriana.
- E tu, Slash, ti ricordi di Yvonne?-
- E come potrei dimenticarlo?- borbottò Slash con i denti digrignati.
Yvonne era stata la sua prima vera ragazza:anche loro una coppia
perfetta, finchè a causa dell’”incontro
intimo” tra lei e il cantante, non aveva deciso di mollarlo.
- Vogliamo parlare di Mel, Duff?-
Duff abbassò lo sguardo, gli occhi verde scuro da gatto
ispezionavano la moquette. Mel non era andata a letto con Axl, aveva
fatto di peggio:gli stava antipatica.
E Axl, che odiava le donne che avevano il coraggio di rispondergli a
tono, l’aveva convinta a lasciare Duff con le sue maldicenze.
Ora tutti e tre ascoltavano Izzy con attenzione. In realtà anche
lui era arrabbiato più che mai con Axl, la colpa se Ellie se
n’era andata era anche un po’sua. Lui l’aveva
spronata a intraprendere la carriera da modella, le aveva detto che
aveva le carte giuste, e da allora Ellie aveva deciso di abbandonare
LaFayette per seguire la sua “vocazione”.
- Io direi…perché non facciamo una scommessa?-
Gli altri lo guardarono con gli occhi sgranati:- E su cosa?-
- Su Axl ovviamente…chi riesce a trovare una ragazza che fa innamorare Axl vince.-
Tutti gli altri scoppiarono a ridere, ma quando videro la serissima
faccia di Izzy tornarono seri. Duff lo guardò incredulo:- E
come? Chi vuoi che gli resista? Chi credi abbia il coraggio di stare
con quell’…con quell’…essere?-
- Appunto per questo la scommessa si fa interessante…sono prima
di tutto suo amico, ma William deve trovare la ragazza giusta.-
- E speri che poi la fortunata gli spezzerà il cuore…-
disse Slash puntando lo sguardo profondo su Izzy. Izzy distolse lo
sguardo.
Slash sorrise:- Fantastico! Non vedo l’ora di vederlo a pezzi…in fondo, se lo merita.-
La storia di Yvonne lo feriva ancora, non riusciva proprio a digerirlo.
- Io scommetto 200 dollari…in fondo Axl è Axl, ma
è pur sempre un uomo.- disse Steve improvvisamente gettando la
banconote a terra.
Duff prese un mazzetto dalla tasca e lo buttò sopra quello di
Steve:- Ci sto! Scommetto 200 dollari che lui non si innamorerà
mai…-
- Fermi, ragazzi, non avete capito…la scommessa è su noi stessi.- disse Izzy raccogliendo le banconote.
Gli altri lo fissarono con sguardo interrogativo.
- Dobbiamo scegliere noi la ragazza di cui si dovrò innamorare.- spiegò. Il gruppetto lo guardò sorridendo.
- Mi piace! Fico…troverò una gnocca stupenda, vedrete come si innamorerà!- disse Slash entusiasta.
- Calma…Axl non è come te, non si innamora vedendo un
paio di tette al vento. Nemmeno con Erin penso fosse amore, dobbiamo
cercare di stupirlo.- disse Izzy pensieroso. Duff annuì.
- Sono d’accordo con lui…Axl ama le belle ragazze, ma ci
vuole qualcos’altro. Ci sto…scommetto 200 dollari sulla
mia.-
Steve entusiasta annuì:- Anche io! Vedrete, sarete sorpresi…ma quando inizia la scommessa?-
Izzy buttò per terra anche le sue banconote e mormorò:-
Vediamo…da domani potrete cercare la ragazze, avete tre giorni,
me compreso…la prima volta che Axl dice che è stufo o che
si annoia o che scopano e lui la manda via…è fatta, avete
perso.-
Slash buttò per terra le banconote e disse:- Vedrete
vincerò io…Axl, quel vecchio cazzone…lo
fregherò per bene!-
Izzy sorrise: sarebbe stata una scommessa proprio interessante.
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Capitolo 3 *** Steven's choice ***
omyg
Steven, appena uscito dalla stanza, si diresse verso il telefono,
sfogliando una vecchia agendina rossa. Trovò il numero che
cercava, quello di una pizzeria da asporto.
Lo compose e aspettò impaziente, giocherellando con una bacchetta della batteria.
- Pronto?! Vorrei parlare con…Jessica.- disse sorridendo tra sé.
L’aveva conosciuta qualche mese fa e si erano visti un paio di
volte. Carina, occhi verde trasparente, biondina, con un paio di tette
enormi. Era anche simpatica e era sicuro che Axl sarebbe capitolato
presto ai suoi piedi.
- Ciao, Stevie! Come va la vita?- era lei, impossibile non riconoscerne la voce acuta e simpatica.
- Ciao, Je! Bene, dai…posso chiederti un favore?-
- Spara, batterista!-
- Ehm, mi vergogno un po’…-
- Su, dai, non fare il timidone…so che non lo sei!- disse lei ridendo.
- Ok…ehm, il cantante della mia band, hai presente? Non molto alto, occhi chiari, rosso di capelli…-
- Chi, quell’Axl Rose? Mmh, sexy…che c’è?-
- Ehm…mi dispiace, cacchio, mi vergogno…-
- Dai! Non fare il timido! Se è una proposta indecente non mi scandalizzo! Anzi…-
Steven sospirò:- No, è che…una scommessa…-
- Oh, interessante e...fammi indovinare…dovrei scopare con lui?!-
- No, ma che dici!-
- Dovrei scoparvi entrambi, insieme?!-
- No…- disse lui, anche se nella sua mente iniziavano a formarsi immagini tutt’altro che caste
-…no, è solo che dovresti, in teoria farlo innamorare di te.-
Jessica rimase in silenzio.
- Ehm, Je…non ti sei offesa, vero? Cazzo, sono uno
scemo…non avrei dovuto nemmeno chiedertelo. Scusa ancora. Ciao.-
stava per riattaccare quando sentì un urlo di gioia
dall’altra parte del telefono.
- Stai scherzando, Stevie?! E’un regalo meraviglioso! E Axl
è così sexy…io amo le sfide! Mmh, sarà
stradivertente! Posso venire a trovarti stasera, così inizio a
parlarci…-
Steve scoppiava di gioia:- Ma certo, che domande! Vieni pure…e mi raccomando, vestiti bene…-
Sentì Jessica ridacchiare dall’altra parte del telefono:- Ok, ci sarò…Rose eh?! Bella sfida…-
- Oh, sono sicura che ce la farai! Sei…proprio bella.-
- Grazie, Stevie…a stasera allora.-
- Ok, a stasera. Ciao, Je.-
“E’fatta!” pensò. Non sapeva che conquistare il cuore di Axl Rose era tutt’altro che facile.
Quella sera suonarono al campanello della porta. Slash andò ad
aprire e si trovò davanti una sventola assurda: lunghi capelli
biondi e cotonati, occhioni azzurri, tette enormi e una minigonna da
vertigine.
- Ehi…wow, cerchi qualcuno?- disse lui spogliandola con gli occhi.
- Sì, Stevie…- disse lei sorridendo. Slash rimase incantato a fissarla.
- Ah, sì, Steve…COGLIONE, STEVE, DOVE CAZZO SEI?!-
urlò il chitarrista. Vide una testa bionda affacciarsi dalla
cucina:- Che cazzo…oh, ciao Je!-
Corse ad abbracciarla e la ragazza gli dette un veloce bacio a stampo sulle labbra facendogli l’occhiolino.
- Ciao, batterista! Ti ho portato un regalo…- disse lei tirando
fuori una bottiglia di Jack da dietro la schiena. Slash sorrise
sornione fissando il liquore.
- Bene, Je, allora lui è Slash…ti presento gli altri, vieni!- disse lui entusiasta spingendola in cucina.
Attorno al tavolo c’erano Izzy, Duff e Axl, intenti a divorare delle lasagne riscaldate.
- Ragazzi, lei è Jessica!- disse lui sorridendo.
Duff e Izzy la guardarono sbalorditi, mentre Axl le scoccava
un’occhiata di apprezzamento per poi tornare al piatto che aveva
davanti.
- Salve! Vi ho portato un regalo…- disse lei posando la bottiglia di whisky sul tavolo.
Duff le fece l’occhiolino, mentre Slash, dietro di lei, faceva
strani gesti a Izzy, che tentava di non ridere. Ora stava mimando una
scopata.
Axl prese la bottiglia e canticchiando la stappò:- E’ora di festeggiare, ragazzi!-
Prese sei bicchieri e vi versò una dose abbondante di Jack, per
poi prendere un vinile degli Aerosmith e posarlo sul grammofono. Subito
la casa fu invasa dalle note di Rag Doll.
Jessica beveva tranquilla dal suo bicchiere, ballando spalla a spalla
con Slash. Appena il chitarrista le mise una mano su un fianco, si
divincolò e finì accanto ad Axl, che ballava da solo
trangugiando Jack Daniels direttamente dalla bottiglia. Gli sorrise.
- Allora, Rose…come va?- disse lei con voce suadente.
- Bene, ragazza…non sei niente male.- disse lui. Non gli faceva
alcun effetto, certo era bella, ma era abituato a certe presenze. Ormai
tutto lo annoiava, nemmeno scopare era più coinvolgente. Era
solo un passatempo.
- Vuoi venire di là?- disse, accennando alla camera da letto.
Jessica sorrise:per lei un invito simile equivaleva ad una vittoria certa. Povera illusa.
Annuì e Axl la prese per mano, conducendola in camera. La
buttò sul letto e si sedette sopra di lei. Jessica sorrise e gli
tolse la t-shirt, accarezzandogli il petto nudo. Lui la spogliò
e fecero sesso, sesso selvaggio tutta la notte. Steven ascoltava
contento le urla e i gemiti provenire dalla stanza di Axl.
Era sicuro che Jessica ce l’avrebbe fatta, era una maga del sesso. Sorrise tra sé.
La mattina dopo Axl si svegliò. Nessun Izzy ubriaco sdraiato sul
pavimento e, al posto della modella dai capelli neri, era sdraiata una
ragazza bionda. La svegliò e le intimò di andarsene. Lei
lo guardò sconsolata e mogia mogia se ne andò. Appena
uscita trovò Steve, nervoso, che la spettava appollaiato su una
sedia:- Allora, com’è andata?-
- Axl è senza cuore…un bastardo senza cuore.- rispose Jessica tirando su con il naso, gli occhi lucidi.
Steven la abbracciò e la strinse forte:- No, piccola, è solo stronzo…-
“Questa me la paghi, brutto stronzetto!” pensò astioso.
“Game over, Stevie. Hai sprecato la tua occasione…Axl ha
il cuore di pietra.” pensò Izzy, che stava osservando la
scena. “Ma per fortuna io lo conosco fin troppo
bene…”
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Capitolo 4 *** Slash's choice ***
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Slash’s choice
Slash camminava per le vie di Los Angeles, sovrappensiero.
“Dunque…Izzy, che conosce Axl meglio di chiunque altro, ha
detto che Axl non è solo il tipo da belle tette e bel
culo…quindi devo trovare una che per lo meno sia anche
intelligente! E simpatica soprattutto…”pensò,
mentre il suo pensiero vagava ad Yvonne.
Senza accorgersene, era arrivato in uno dei vicoli più malfamati
di LA. Una prostituta si sporse verso di lui da un vialetto. Mora,
occhi azzurri e bocca larga.
- Ehi, tesoro, potrei farti uno sconto…- disse lei lanciando uno sguardo sexy ai pantaloni di Slash.
Slash sorrise, ma non aveva soldi, solo un pacchetto di sigarette:- Mi
spiace, baby, ma sono a secco. Però se vuoi favorire…-
Lo sguardo della ragazza si fece gelido:- No, grazie, sei carino ma devo lavorare…-
Nel frattempo lo sguardo di Slash la scrutava:era bella, grandi tette,
bel culo, occhioni d’angelo, ma gli sembrava una volgare
prostituta. Ad Axl piacevano bellezze aristocratiche.
Il suo sguardo vagò nel vicolo dietro alla ragazza: c’erano altre puttane, nascoste nell’ombra.
- E se ti dicessi che mi serve un favore da una delle tue amiche?- disse lui, accendendosi una sigaretta.
- Dipende da cosa vuoi…e se puoi permettertelo.-
- Oh, sì, non ho soldi adesso con me…ma non vuol dire che sono un poveraccio.-
- Allora seguimi…- disse lei entrando nel vicoletto.
Slash la seguì:c’erano ragazze di ogni tipo, sembrava un
bordello all’aperto. E lo era. Molte lo salutarono, altre erano
troppo impegnate a sniffare cocaina per notarlo. Slash le
osservò:ce n’erano di belle o solamente carine, alte,
basse, magre, grasse, ma nessuna lo colpiva.
Finchè non arrivò alla fine del viale:dietro un bidone
della spazzatura, stava accovacciata una ragazza, il volto coperto dai
folti capelli castani.
Slash si sedette accanto a lei:- Ciao…-
- Cosa vuoi? Ti avviso, non faccio sconti a nessuno…- disse lei senza guardarlo.
- Non voglio niente da te. Non voglio sesso, voglio solo vederti in
faccia…guardami.- disse lui. E finalmente la ragazza si
voltò. E sorrise.
Aveva un viso stupendo, con occhioni castani da cerbiatto e labbra
morbide. Collo sottile ed era truccata pesantemente, sarebbe stata
molto meglio senza tutto quel mascara e rossetto.
- Wow…sei tu quella che cerco.-
- Bene…che vuoi? Te lo ripeto non faccio sconti di nessun genere…-
- Vuoi una sigaretta?- chiese Slash.
- Oh, grazie…che vuoi?- ripetè lei, accendendosi una
Marlboro. Arricciò le labbra e soffiò una nuvola
azzurrina nell’aria. Era davvero bella.
- Se ti pago mi fai un favore?- chiese Slash sorridendole.
- Dipende…dipende da cosa vuoi.-
- Devi far innamorare un mio amico.-
La ragazza lo guardò sorpresa:- E’uno scherzo?-
- No, affatto…devi farlo innamorare di te.-
- E perché dovrei farlo, scusa?-
- Perché io ti pago.-
- Mmh, si può fare se la metti giù così…-
disse lei pensierosa. Sbuffò un’altra boccata di fumo.
- E perché il tuo amico si dovrebbe innamorare di me? Se
è un verginello nessun problema, una scopata e via ci
sta…-
- Chi, Axl? Non ce lo vedo proprio…- disse Slash ridendo.
- Allora è un playboy incallito e io devo farlo soffrire, immagino.-
- Intelligente…sì, diciamo che la situazione è questa.-
- Come Pretty Woman…mmh, ok, ma ti costerà un bel po’.-
- Quanto?-
- Dipende…un giorno 150 dollari.-
- Cazzo, è una cifra! Ma d’altronde il meglio costa di
più…attenta però, non è un tipo solo da bel
faccino.-
- E io non lo sono…sarà dura. Ma non ti deluderò.- gli fece l’occhiolino.
- Bene…comunque come ti chiami, baby?-
- Janice…- gli disse lei soffiandogli fumo in faccia-…ma chiamami Jo.-
- Bene, Janice, fatti trovare domani al Riley Store…ci sarà anche Axl con me.-
- Ok…come devo vestirmi? Qualche preferenza?-
- Boh, non credo...che sia sexy ma non esagerato. Ad Axl piace il buon gusto.-
- Ok…allora sarò posata e sensuale.- disse lei facendogli l’occhiolino.
- Bene…allora domani al Riley Store.- Slash si stava allontanando, quando Jo lo fermò.
- Ehi, e tu invece come ti chiami?-
- Slash, baby…ricordatelo.-
- Ok, testa di pecora…Slash.-
- Come è che mi hai chiamato?!-
- Calma, ma i tuoi capelli sono buffi…testa di pecora. Anzi,
Slash.- disse lei ridendo. Aveva una risata magnifica, dolce e vitale.
- Simpatica…ok, allora ci si vede.-
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Capitolo 5 *** Angeli caduti ***
hhhhhhh
Slash se ne andò e la sera convinse Axl a seguirlo. Sarebbe
dovuto andare al Riley Store per comprare un cd e delle sigarette.
Lì costavano meno.
Si svegliò a mezzogiorno come sempre e trascinò praticamente Axl giù dal letto.
Alle tre si diressero verso il negozio.
- Non so perché hai voluto che venissi…non potevi andare da solo?-
- Mi devi aiutare a portare la roba…devo comprare anche gli alcolici.- rispose Slash pronto.
Axl si passò una mano tra i capelli rossicci:- E non potevi chiederlo agli altri?-
- No, tu non fai mai un cazzo in casa…- al contrario di tutti,
che si impegnavano con lavoretti saltuari, Axl stava a casa a
cazzeggiare e a comporre canzoni.
Entrarono al Riley Store, una vecchia costruzione polverosa che aveva
l’aria di un bordello. Le vetrine erano vuote, coperte da tende
dai colori sgargianti, ed era stipato di vecchi scaffali polverosi.
Lo sguardo di Slash vagò fino a trovare Jo:era in piedi, intenta a contemplare un cd dei Queen.
Indossava un vestitino di jeans corto e sandaletti bassi. Le si
avvicinò, Axl alle calcagna che la osservava, e le
rubò il cd dall mani.
- Scusa ma è l’ultimo…e lo aspettavo da un po’.- disse lui.
Lei si voltò infuriata:- Allora aspetterai ancora.- disse riprendendoselo.
Axl la guardava affascinato:assomigliava tantissimo a Erin, però
era ancor più carina. Ed era vestita semplicemente, non era la
solita sgallettata pronta a scopare.
- Comunque piacere…io sono Slash.-
- Piacere testa di pecora…io sono Jo. E comunque il cd è mio.- disse lei stringendolo timorosa.
- E lui è Axl.-
Jo guardò Axl e sorrise timidamente, porgendogli la mano:- Piacere, io sono Jo.-
Axl, che stava ridendo per il soprannome di Slash, le strinse la mano fissandola:- Piacere, il mio nome è Axl Rose.-
- Stai tranquilla, il cd te lo puoi tenere…mica mordo.- disse Slash.
Jo sorrise ironica:- Visti quei capelli, non saprei…-
Axl scoppiò a ridere davanti allo sguardo scioccato del chitarrista.
- Comunque lo compro…e voi, ragazzi, che comprate?-
Slash raccattò due bottiglie di Jack Daniels e una stecca di Marlboro da uno scaffale:- Questi…-
- Vi piace festeggiare, vedo…bene, è meglio che vada.
E’stato un piacere conoscervi, Slash…Axl.- disse lei
scoccando un’occhiata verso il cantante. Si avviò verso la
cassa.
- Jo…aspetta.- disse Axl la voce roca.
Lei si voltò: Sì…?-
- Possiamo accompagnarti a casa? In fondo…non sei male.-
- Grazie, ragazzi. Mi farebbe piacere.- disse lei sorridendo.
- Vedi di andartene, voglio stare da solo con lei.- sussurrò Axl
nell’orecchio di Slash. Il ragazzo reprimette a stento un sorriso.
- Beh, mi dispiace…io devo tornare a casa. I ragazzi senza alcool danno fuori di matto.-
- Oh… allora che fai, Axl? Fai la strada con me?- chiese Jo dubbiosa.
- Certo! Ormai mi sono offerto…andiamo.- disse lui prendendo in mano la busta della spesa di Jo.
Appena i due uscirono, Slash lanciò un urlo di gioia che fece trasalire il commesso.
Jo e Axl camminavano fianco a fianco, chiacchierando. Entrambi fumavano una Lucky Strike.
- Allora, Jo è il tuo vero nome?-
- No…io mi chiamo Janice. E Axl? Ti chiami davvero Axl Rose?-
Un velo di tristezza si abbassò sugli occhi di Axl:-…sì.-
Jo se ne accorse e, fissando l’orizzonte, sussurrò:-
Cambiare nome significa cambiare vita a volte. Io lo so bene.- La
chiamavano Jo da quando aveva iniziato a prostituirsi. Non aveva denaro
e quel lavoro la faceva andare avanti.
Axl la fissò:sembrava capisse davvero. La osservò
attentamente:lo sguardo profondo era perso nell’orizzonte e le
labbra si arricciavano espirando boccate di fumo. I lunghi capelli
scuri erano mossi da un leggero venticello. Era davvero bella.
- Sì, lo credo anch’io.-
- Allora chi è davvero Axl Rose?…fammi
indovinare:problemi di famiglia, probabilmente un padre violento o una
madre alcolizzata, pochi soldi e una vita di merda. La scuola va male e
inizi a rubare, bere, drogarti per tirare avanti.-
Axl la guardò sbalordito:- E come fai a sapere queste cose?-
- Tutti i ragazzi della città degli angeli sono angeli perduti.
Siamo persi.- disse lei, gettando il mozzicone di sigaretta per terra.
Axl la guardò:negli occhi celava una rabbia repressa e un rancore profondo.
- Anche tu sei qui per questo?-
- Non ho mai detto di essere un angelo caduto…ma sì, pressappoco la storia è questa.-
- Problemi di famiglia? Racconta…-
- Beh, mia madre era depressa. Brutta malattia, ti fa vivere
inconsapevolmente. Inconsapevole di essere di peso ai tuoi familiari.
Non ha mai tentato di suicidarsi stranamente. Forse io la tenevo in
vita, mi piace pensarla così…ovviamente mio padre, non
potendo scopare con lei, ha ben pensato di rifarsi sulla figlia.- disse
lei con rabbia.
- Tuo padre ti violentava?- chiese Axl scioccato. Quella ragazza misteriosa gli assomigliava molto.
- Sì…non è stato bello.- disse lei mostrandogli il
polso sinistro. Da lì fino al gomito salivano delle bruciature
di sigaretta e altre cicatrici.
- Ma sono quelle che porti dentro che non si rimargineranno
mai…per fortuna quel bastardo era anche alcolizzato. Gli
è venuta l’epatite e gli è scoppiato il fegato. Ma
io avevo già lasciato casa mia. Mi dispiace solo di non aver
potuto ridere sulla sua tomba.- disse Jo, accendendosi un’altra
sigaretta. Lo sguardo nei suoi occhi ora era gelido.
Axl la guardava da un bel po’:avevano così tanto in
comune. Jo si fermò davanti ad una palazzina mezza demolita.
- Bene, io abito qui…grazie, Axl.-
- Spero di non averti fatto ricordare cose troppo spiacevoli.-
- No, solo fastidiose…probabilmente andrò ad ubriacarmi. Ciao.-
- Ehi, aspetta…non è che vorresti compagnia?- chiese lui speranzoso.
Jo lo squadrò dubbiosa:- Che c’è, vuoi scopare?-
Axl rise:- No, è solo che io e te abbiamo molto in comune…-
Lo sguardo di Axl si era fatto di nuovo triste.
Jo gli sorrise:- Allora puoi salire…gli angeli caduti sono sempre ben accetti in casa mia.-
Salirono due rampe di scale, fino ad arrivare davanti ad una porta scolorita.
Jo la aprì e invitò Axl ad entrare. L’appartamento
era disordinatissimo, solo il divano verde chiaro era sgombro da
vestiti e mozziconi di sigaretta. Axl vi si sedette.
Jo prese una bottiglia di whisky mezza vuota e due bicchieri:- Tocca a te raccontarmi la tua storia, Rose…-
Axl trangugiò tutto il bicchiere e scosse la testa.
- Ok, allora beviamo…per dimenticare. Le cicatrici peggiori sono quelle che non puoi vedere.-
disse Jo, scolandosi il bicchiere e versandosene dell’altro.
Bevvero in fretta tutta la bottiglia, per poi passare ad una di vodka.
Erano ubriachi marci, sbiascicavano parole e ridevano di continuo.
Si stava facendo buio. Axl la osservò illuminata dalla luce del
tramonto:era stupenda. E sentiva qualcosa per lei, non solo attrazione
sessuale. Condividevano qualcosa, avevano provato le stesse cose.
- Axl…- lo chiamò lei, socchiudendo gli occhi. La testa le girava e non si reggeva in piedi.
- Sì?-
- Aiutami ad andare a letto e poi vattene.- disse lei appoggiando la
testa sul divano -…non vorrei pentirmi delle mie azioni.-
Axl la sollevò ed entrambi barcollando andarono in camera da letto. Jo crollò sul letto ancora fatto.
Axl la osservò mentre si toglieva l’abito e i sandali,
rimanendo in completino di cotone rosa, illuminata dalla tenue luce
arancione del crepuscolo.
E non resistette:si sedette accanto a lei e si chinò verso le sue labbra.
Le mani di lei lo fermarono:- No…non ne ho voglia…-
Ma il suo corpo parlava per lei:le gambe erano già salite a
cingere il bacino di Axl e il battito del suo cuore era accelerato. Lui
si tolse la maglietta, rimanendo a torso nudo e lei gli
accarezzò il petto.
- Fammi dimenticare tutto.- disse lei chiudendo gli occhi e abbandonandosi sul letto.
Axl la spogliò velocemente e fecero sesso. Lei si muoveva
sinuosa su di lui e lui, soddisfatto, la baciava. Dopo quasi due ore,
si addormentarono.
Axl si svegliò la mattina dopo e la guardò dormire:i
lunghi capelli sparsi sul cuscino, l’espressione tranquilla,
quelle labbra morbide che lui adorava baciare.
“Non è stato semplice sesso…qui si mette male. Devo
andarmene.” pensò lui. Si rivestì velocemente e se
ne andò.
Appena entrò in casa, Slash gli fu subito addosso:- E stanotte che hai fatto?-
Axl sorrise mesto:- Sono stato con Jo.-
- E…?-
- E niente…abbiamo parlato, fottuto e nient’altro.-
Slash lo guardò deluso:sperava davvero che con Jo sarebbe stato diverso. Invece Axl rimaneva il solito cazzone.
In realtà, forse Axl si sarebbe potuto davvero innamorare di
lei:ma, viste la esperienze comuni, entrambi avevano paura
dell’amore.
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Capitolo 6 *** Duff's choice ***
luuve
Duff stava comprando un pacchetto di Winston Blu, le sue nuove
sigarette preferite, e stava cercando di trovare una ragazza adatta ad
Axl. Ne conosceva di molte, e anche molto belle, ma nessuna lo
convinceva. Uscì dal negozio e accese una sigaretta, continuando
a camminare per il lungomare di LA. La gente perbene che lo vedeva, un
bassista mezzo punk, lo osservava scioccata ma lui li ignorava.
Finchè non udì una voce…
- Michael McKagan?! Ma sei davvero tu?!...- era la voce di una ragazza.
Lui si girò e sorrise sbalordito:era la voce di Kris.
Kris, con i folti capelli castani, gli occhi grigi e le gambe infinite,
era la ragazza più bella che avesse mai frequentato la scuola di
Duff. Lui se n’era andato al terzo anno, ma lei aveva continuato
gli studi, anche se per un po’erano stati insieme.
Ed era di nuovo davanti a lui:non era cambiata per niente. Quegli
occhioni innocenti screziati di azzurro, le labbra carnose, il fisico
mozzafiato da modella, a parte il seno piatto. Duff sorrise:la prendeva
in giro per quel piccolo difetto, ma lei si arrabbiava come una bambina
ogni volta.
- Kris! Sei tu?!-
- Sì, cazzo non ci credo! Michael!- disse lei abbracciandolo.
Duff sorrise:- Chiamami Duff…il mio soprannome.-
- Duff, eh? La passione per la birra non ti è passata
vedo…- disse lei.-…fatti vedere, cavoli, sei un figo!
Questo look punk ti dona da morire.-
Duff rise:- Beh, tu non sei cambiata per niente…sei una gran figa ancora adesso.-
Kris scoppiò a ridere:- McKagan, sei ancora un pervertito! Ma che ci fai a Los Angeles…?-
- Suono il basso in una band. Ci chiamiamo Guns N’Roses. Ma potrei farti la stessa domanda.-
- Mi hanno buttato fuori dalla Brown e mi sono trasferita qui. In
teoria vorrei fare la modella, ma per ora sono una cameriera…-
disse lei.
- Ah…e perché mai ti hanno espulso?-
- Sono stata coinvolta in un rave…un ragazzo è andato in
coma per overdose e gli studenti trovati alla festa sono stati espulsi.-
- Wow…e quindi Kris Foster ha partecipato ad una festa?!- il
ragazzo ricordava di quanto lei fosse riservata e silenziosa.
- Sì, il mio primo rave e mi hanno buttata fuori dal
college…che sfiga eh?! Comunque mi sono svegliata dal mio stato
comatoso, ora mi piace divertirmi…ma sempre nei limiti.-
- Non dimentichiamoci che Kris Foster è una santarellina pudica…-
- E nemmeno che Michael, anzi, Duff McKagan è un tossico
pervertito…anzi, a proposito, non mi offri nemmeno una
sigaretta?!- chiese lei accennando alle Winston.
Duff gliene offrì una e lei la accese con un piccolo accendino a forma di cuore.
- Sarai contento di sapere che mi hai attaccato il vizio del fumo…grazie, Duff.-
Duff la guardò sbalordito:- Ma se non ho fatto niente?!-
- Hai iniziato a farmi fumare…i miei polmoni ringraziano. Accidenti a te e alle tue Camel del cavolo.-
Duff si ricordò di lasciare sempre pacchetti mezzi vuoti di
Camel a casa sua, che puntualmente non trovava. Ora sapeva
perché.
- Comunque…hai detto che suoni. Sarei curiosa di sentirti…dove suonate di solito?-
- In vari locali…però stasera siamo sulla Sunset Boulevard. Al Firefly Strip Club.-
- Scherzi?! Io lavoro lì! Allora siete voi il gruppo del quale
il mio capo va tanto fiero…non fa altro che parlare di voi da
circa due settimane!-
- Quindi stasera ci devi essere per forza…-
- Anche volendo non potrei mancare…stasera è il mio turno al bar.-
- Ok…allora ci si vede stasera.-
- Ok, per me va bene…dovrò stare attenta alle groupies.-
- Ce ne saranno di sicuro…siamo molto amati dal pubblico femminile.- disse Duff facendole l’occhiolino.
Kris sogghignò:- Immagino…però devi presentarmi i
tuoi amici! E se vuoi io posso farti conoscere le mie
colleghe…anche le ballerine.-
Duff le sorrise:- Benissimo! Avviserò i ragazzi…allora ci vediamo.-
- Ciao, Michael.- disse lei allontanandosi ancheggiando.
Duff la osservò finchè non svoltò
l’angolo:perfetto! Kris era quella giusta per Axl. Ne era sicuro.
Bella ma non volgare, intelligente, simpatica, ironica ed anche molto
dolce.
Sospirando si avviò verso casa. Sarebbe stata una serata davvero interessante.
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Capitolo 7 *** Scambi di battute ***
shejjk
Arrivarono al Firefly verso le nove, il concerto sarebbe stato davvero
speciale, erano in formissima e dovevano presentare un nuovo pezzo,
Nightrain. La vena artistica di Axl continuava a dare frutti
eccezionali.
Duff si guardò intorno dal palco, mentre accordava il basso. La
sala era gremita di gente, perlopiù ragazze urlanti e molto poco
vestite, ma riusciva ad intravedere le cameriere del locale, vestite
con una divisa di raso azzurro molto scollata.
Il suo sguardo vagò fino ad arrivare al bancone, dietro cui
trovò Kris: in piedi dietro a pinte di birra, con i lunghi
capelli legati in una coda, stava febbrilmente lavando piatti e
bicchieri. Appena finì, sgattaiolò via dal bancone per
avvicinarsi al palco e lo salutò con un cenno della mano.
Duff le sorrise, suonando qualche accordo.
Axl spuntò sul palco, il viso coperto da un paio di grossi Ray
Ban e i capelli schiacciati da una bandana rossa. Si aggiustò il
giubbotto di pelle sulle spalle e diede il via all’esibizione.
Man mano che il concerto seguiva, Axl diventava sempre meno vestito,
arrivando alla fine di Nightrain con solo bandana, stivali da cowboy e
jeans di pelle. Il pubblico femminile era in delirio e Axl, con i suoi
urletti orgasmici e le mosse da pornostar, guadagnava continue ovazioni
da parte delle donne in sala. Le salutò tutte alla fine del
concerto dimenando il bacino, per poi venire assalito dalle fans che
cercavano di farsi fare un autografo.
Duff e gli altri si diressero verso il bancone, dove li aspettava una
sorridente Kris con un vassoio di bicchieri di Jack Daniels in mano.
- Prego, ragazzi, omaggio della casa…complimenti per l’esibizione.-
Slash le sorrise e si avvicinò a lei: - Vorrei che la casa fosse stata un po’più generosa…-
- Mi dispiace ma io non sono disponibile, tesoro…- disse lei ancheggiando verso Duff.
Duff rise e le mise una mano sul fianco:- Lei è Kris, ragazzi…una vecchia amica.-
Kris si unì alla risata del bassista, mentre gli altri lo
guardavano sbalorditi. Era davvero molto bella, con la coda spettinata,
gli occhi chiari, il vestitino scollato e le All Star nere ai piedi.
- Loro sono Slash…Steve…Izzy…e lui è Axl.-
disse Duff accennando al ragazzo avvolto da un asciugamano bianco che
si stava avvicinando.
Lei non lo guardò nemmeno:- Sì, l’ho intuito dai
cori delle ragazze del pubblico…allora Duff, vi porto
qualcos’altro?-
- Un altro giro di Jack…grazie, Kris.- rispose Duff osservando Kris allontanarsi.
- Allora avete scopato?!- chiese Slash fissandolo curioso.
- Sì, ma non solo…siamo stati insieme per un po’ al
liceo, è davvero una ragazza speciale…- rispose Duff
sorridendo. Aveva molti bei ricordi del periodo passato con Kris.
- Chissà cosa non le hai fatto, furbacchione…- disse Steve facendogli l’occhiolino.
Duff sorrise sornione:- Diciamo che il suo soprannome era “Kris
Foster la santarellina”, ma vi assicuro che è tutto
fuorché un angioletto…-
Gli altri scoppiarono a ridere, dandosi di gomito.
- Ecco ragazzi, un altro giro di Jack! Mi raccomando però, non
esagerate…non vorrei pulire vomito stasera.- disse Kris posando
altri cinque bicchieri sul tavolo, dedicando un sorriso a ogni membro
del gruppo a parte Axl.
Il cantante la guardò infastidito:era chiaro che li trovava
simpatici, aveva fatto loro anche i complimenti per l’esibizione.
Ma perché non lo guardava? Perché non gli cadeva adorante
ai piedi come quella stupida massa di sgallettate?! Decise di
sfoderare la carta “Sii simpatico, gentile e carino!”
- Allora Kris, perché una bella ragazza come te lavora qui?- chiese lui, sporgendosi verso di lei.
Per la prima volta i tutta la serata, Kris lo guardò negli
occhi:era sicuramente un bel ragazzo e i suoi occhi verde azzurri erano
una favola, ma non si fidava di lui. Il modo in cui
“controllava” quasi le fans, in cui tutte gli erano devote,
le sembrava inquietante.
- Oh, beh…mi arrangio come posso, qualcuno deve pur sbarcare il lunario. Non possiamo mica essere tutti delle rockstar.-
Axl sorrise:- Però devi pur avere altre
possibilità…sicuramente una ragazza bella come te non
avrebbe problemi a fare la modella.-
Kris reprimette a stento una risata:Axl ci stava provando
esplicitamente con lei. Ma il cantante era troppo arrogante per i suoi
gusti.
- Beh, in realtà sarebbe il mio sogno…ma sono troppo
bassa.- in fondo era vero, non si poteva definire certo una stangona,
pur con il suo metro e sessantotto.
- Io non lo considererei un difetto…-
- E’ovvio, mio caro, nemmeno tu sei un gigante!- disse lei
scoppiando a ridere, seguita a ruota dagli altri quattro membri della
band.
- Ahahahah, Axl il nano!- sghignazzava Slash con il suo solito sorriso sornione.
Axl era imbronciato, la battuta di Kris era a dir poco stronza.
- Sì, ma almeno io ho successo con le donne…anche se sono
basso, mi vogliono comunque.- disse lui soddisfatto per la propria
risposta, incrociando le braccia.
Kris lo guardò gelida:- Non capisco perché voi uomini
prendete questi discorsi così seriamente…ho solo detto
che non sei molto alto, non che hai il pisello piccolo.-
Duff e gli altri stavano letteralmente morendo dalle risate, quella ragazza era una forza.
- E comunque, chi ti ha detto che anche io on abbia molto successo con
gli uomini…?- disse Kris improvvisamente. Si diresse verso Duff
e gli sfiorò una spalla.
Duff la osservò, conosceva quel movimento:era tipico di quando Kris si trasformava in seduttrice.
Lui le fece l’occhiolino, conosceva bene quei movimenti sinuosi, sarebbe stato al gioco.
Kris si slegò il grembiule e lo fece cadere a terra, iniziando a
dirigersi verso Slash ancheggiando sensuale:il chitarrista la
guardò sbalordito, specialmente quando Kris appoggiò la
gamba sulle sue.
La ragazza iniziò a muoversi sinuosa, sfregando il bacino su
quello del ragazzo, mentre la faccia di Slash si contorceva in
espressioni alquanto significative:era eccitato. Da morire.
La ragazza se ne andò quasi danzando, lasciando Slash
insoddisfatto sulla sua sedia, per poi dirigersi verso Steve.
Danzò anche sulle sue gambe e Steve, come dire, reagì
molto più prontamente di Slash. La ragazza trattenne uno sguardo
scioccato e andò da Izzy.
Izzy la osservò:era davvero bella. I suoi occhi, poi,
erano fantastici. Gli danzò sulle gambe, per poi sedersi in
braccio a lui, e strusciò il naso sul suo collo. Izzy sorrise,
inebetito dal suo intenso profumo di mandorle e vaniglia. Axl osservava
la scena quasi scioccato:quella ragazza era pericolosa. E anche
maledettamente sexy.
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Capitolo 8 *** Sensual seduction ***
hjsk
Kris si staccò da Izzy e rimase ad osservarlo per qualche
istante, indecisa se giocare con lui o no:Axl non le sembrava tipo da
lasciarsi incantare facilmente.
Allora si diresse verso di lui, volteggiando leggera, e gli
sfiorò l’orecchio con la punta del naso. Axl chiuse gli
occhi, mentre il sangue gli ribolliva dall’eccitazione, ma non
voleva dare soddisfazione a Kris.
Allora lei gli leccò il lobo con la punta della lingua,
sorridendo:Axl avrebbe gettato presto la spugna. Sicura di sé,
scostò i capelli dalle spalle del cantante e sfiorò il
suo collo con le labbra, fino ad arrivare alla clavicola. Gli
scoccò un bacio leggero sulla spalla, per poi risalire e
ritrovarsi a fissarlo negli occhi. Lui la guardo, quasi paonazzo in
viso, e lei, un sorriso monello sulle labbra, gli strizzò
l’occhio.
Poi parlò in un soffio: - Non credere di essere l’unico a sapere come muoversi, Rose.-
Vennero interrotti dall’applauso entusiasta degli altri quattro,
che vedevano Axl sudato e quasi in preda a una crisi di nervi. Quella
ragazza era fottutamente sexy.
Kris scosse i capelli e sorridendo vistosamente posò la mano sul
braccio di Duff:- Vedi, Michael, so ancora come muovermi.-
Duff annuì e sorrise a sua volta:- Vedo, vedo…sei ancora la ragazza più bella che io conosca.-
Kris scoppiò in una risata cristallina:- Scemo! Diciamo che
però sono migliorata…non sono più
un’imbranata, adesso so come muovermi.-
- Ne siamo certi!- disse Steve, che ancora teneva i suoi occhi fissi sul sedere di Kris.
Kris rise di nuovo. - Beh, ne sono felice! Così adesso sapete
dove trovarmi…- disse lei sorridendo maliziosa -…e sapete
anche che cosa so fare.- replicò, scuotendo il sedere mentre
ritornava al bancone.
Axl la guardò andare via, mentre muoveva i fianchi sinuosi. Duff lo osservò con un sorriso sotto i baffi.
- Niente male, eh?! E se vi dicessi che a letto è ancora meglio
mi credereste?- disse lui appoggiandosi allo schienale della sedia e
sospirando.
- Maledetto frocio, tu e la tua fortuna del cazzo…-
borbottò Slash, che era ancora visibilmente eccitato. Tutti
scoppiarono a ridere, tutti tranne Axl.
- Oh, sì, certo che ci credo…- uno sguardo malizioso gli
accendeva gli occhi azzurri-…e sono intenzionato a verificarlo.-
- Ti devo mettere in guardia, amico…Kris odia gli esibizionisti.-
- Quindi Axl mi sa che per te non c’è storia!- disse Steve
ridendo. Gli altri tre si unirono a lui, lasciando un Axl irritato a
elaborare una strategia per entrare nelle grazie di Kris.
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Capitolo 9 *** Insomnia ***
ggggg
Axl non riusciva a dormire:il suo pensiero vagava fino a Kris ogni, fottuta, singola volta.
Il suo corpo sensuale, quello sguardo innocente, i vaporosi capelli
castani che nascondevano un diavolo:era stressante, non riusciva a
togliersi dalla mente il turbine di emozioni che aveva suscitato in lui
il contatto ravvicinato tra i loro corpi. Non era solo istinto
sessuale, c’era chimica, attrazione e qualcos’altro di
forte e proibito che lo stuzzicava non poco.
Si stava rigirando per l’ennesima volta tra le lenzuola, quando
sentì una risata dal letto in fianco al suo:condivideva la
camera con Izzy.
- Che c’è da ridere, Stradlin?!- chiese Axl stizzito.
- Vedo che non riesci a dormire…serata interessante no?!- disse
una voce profonda e divertita da un punto imprecisato nella stanza.
Axl sbuffò:- Sì, abbastanza…niente di diverso dal
solito. Concerto fantastico, solite fans scatenate, Jack gratis…-
- Oh, ma io non parlavo di quello…parlavo di Kris.-
- E che dovrei dire?! Bella stronza, ci prova e poi non scopa nemmeno…-
- E’ solo per questo, Bill, che non riesci a dormire?- chiese Izzy soffocando una risata.
- Sì, è solo per quello…mi basterà trovarmi un’altra.-
- Sicuro? Non vuoi davvero conquistarla?-
- No, per niente. Quella stronza è e stronza rimane.-
- Quindi non ti importa nemmeno un po’della piccola, sexy, meravigliosa Kris?-
- Certo che no. Se vuoi scopartela fai pure.- rispose Axl reprimendo l’istinto di alzarsi e prendere Izzy a cazzotti.
- Davvero, Axl?! Quindi non ti importa niente del suo dolce
profumo…della sua pelle vellutata…dei suoi occhioni
grigi…del suo corpo mozzafiato…delle sue movenze sinuose
e perfettamente consapevoli. O sbaglio?!-
Axl, che era rimasto ad ascoltare la voce profonda dell’amico fantasticando, si riscosse dal mondo dei sogni.
Stizzito si girò dall’altra parte:- Izzy…vaffanculo.-
Please, recensite numerosi^^! I vostri pareri sono molto
importanti per me...e mi aiutano anche a svilupare nuove idee...che ne
dite:Axl sceglierà Kris o lo aspetta la misteriosa (se ci
sarà) scelta di Izzy?
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Capitolo 10 *** Rocket queen ***
jakalo
Axl si svegliò agitato, alzando di scatto il busto dal materasso
morbido, che però in quel momento sembrava scomodissimo. Nessuna
sveglia, nessun rumore, niente di niente. I ragazzi dovevano essere
usciti.
Si alzò stiracchiandosi e sfregandosi gli occhi, ancora
intorpidito dal sonno:infilò a caso una maglietta troppo larga e
si diresse verso la cucina.
Aprì il frigo:era ancora vuoto. “Se quel cazzone di Izzy
non fa la spesa finisce che moriamo di fame…fottuti
ubriaconi!”
Prese una birra e ne bevve una lunga sorsata, appoggiato al bancone
della cucina:stava ancora ripensando a quella notte. Kris, maledetta
ragazza, doveva essere una fottuta strega. Sembrava che ne fosse
ossessionato, come per un incantesimo:continuava a pensare a lei e ogni
cosa le faceva venire in mente quei fantastici occhi grigi.
Sorseggiò la birra e poi si accese una sigaretta, sbuffando fumo
fuori dalla finestra aperta da cui poteva scorgere la stradina
sottostante al loro misero appartamento:tutto tranquillo, era una zona
malfamata ma comunque piuttosto calma. Non girava mai la polizia, non
c’erano sparatorie né retate improvvise, era solo un
quartiere di barboni, alcolizzati e tossici. E di musicisti, musicisti
come loro, che dovevano pagare un stramaledettissimo affitto per vivere
e provare in un buco.
Accese la piccola radio che stava vicino al forno, da cui proveniva la melodia di Kiss di Prince.
Iniziò a canticchiarla, anche se gli era sempre sembrata una
canzone vagamente da frocetti, fumando tranquillo la sua Lucky Strike.
Nel frattempo osservava le poche persone che passeggiavano per i
marciapiedi quella mattina:un barbone avvolto in un cappotto lacero,
una vecchia alcolizzata già ubriaca di prima mattina, una
ragazza in minigonna e giubbotto di jeans.
“ Cosa?! Che ci fa qui una strafiga del genere?!”
pensò Axl osservandola. Non sapeva perché, ma il suo modo
di camminare, lento e sensuale, non gli era nuovo.
Vide che si guardava attorno smarrita, per poi fermarsi davanti al loro
condominio e leggere attentamente le targhette del citofono. La vide
premere un bottone e con sorpresa, sentì il campanello suonare.
Urlò fuori dalla finestra rivolto alla ragazza:- Ehi, tu! Cosa vuoi?-
La ragazza, schermandosi gli occhi con una mano, urlò:- Axl, sei tu?! Sono Kris, c’è Duff? Devo parlargli!-
Axl, che stava bevendo l’ultimo sorso di birra, sputacchiò in giro:stava rischiando di soffocare.
Si riprese e gridò:- No, non c’è! Dev’essere al lavoro, ma torna tra un po’…vuoi salire?-
- Oh, sì, se non ti dispiace…non ho voglia di tornare a casa, abito lontano.-
Lui le aprì la porta premendo un pulsante sul citofono e, appena
la ragazza sparì dalla sua vista, si precipitò in camera
per cambiarsi:indossò in fretta un paio di pantaloni di pelle,
maglia aderente e una bandana azzurra che si legò di traverso
sulla testa.
Sentì qualcuno bussare leggermente alla porta:un paio di colpi,
poi più nulla. Axl aprì la porta, esibendo il migliore
dei suoi sorrisi leccaculo.
- Ciao, splendore! Come va?- disse lui.
Kris gli riservò lo sguardo che di solito dedicava agli
scarafaggi che trovava sotto il frigorifero e rispose atona:- Bene,
grazie…comunque non azzardarti più a chiamarmi splendore,
nano.-
Axl arrossì:era paonazzo di rabbia. Stava per chiuderle la porta
in faccia, ma per educazione, o forse per qualcos’altro, le
intimò di entrare.
- Uhm, bella casetta, mancano solo i topi ed è perfetta!- osservò Kris con una punta di ironia.
Per una volta Axl non seppe cosa ribattere:in effetti era vero, non che il posto fosse dei migliori.
- Beh, almeno abbiamo un posto in cui provare…non è poco,
se consideri che l’affitto non è così altissimo.-
Kris sbuffò e si tolse il giubbino, rimanendo in minigonna di
jeans e top bianco. Lo buttò sul divano, dove poi si sedette
accavallando le gambe.
- Allora, quando hai detto che torna Duff?- chiese con un sorrisetto malizioso.
Axl mal interpretò quel sorriso:- Perché? Vuoi andare di là?!-
Il sorriso si gelò sulle labbra di Kris e fu sostituito subito da un’espressione di palese disgusto.
- Ma che cazzo spari, Rose?! Non ci pensare neanche! La mia fichetta
non si avvicinerà al tuo coso…sempre che comunque si
possa chiamare così…nemmeno di un millimetro!-
Axl sbuffò rabbioso:quella ragazza lo stava facendo impazzire!
Era così snob, così sarcastica, così
spocchiosa…così simile a lui.
- Non ho detto niente, Foster! Ho solo interpretato male un sorriso che sembrava allusivo…-
- O speravi che lo fosse…- concluse lei soddisfatta, appoggiando la schiena al divano.
Axl sbuffò di nuovo:- Vaffanculo…- ma il suo sguardo si
perse sul corpo della ragazza. Aveva delle gambe stupende, lunghe,
pallide, slanciate e una vita sottile, ben fasciata dal top scollato.
Non aveva molto seno, ma una scollatura prosperosa avrebbe stonato con la sua figura minuta.
- Ehi, bell’addormentato! Sveglia! Smettila di fissarmi…offrimi almeno un bicchier d’acqua!-
disse Kris, anche se Axl si accorse che era leggermente arrossita.
- Ai suoi ordini, Miss Foster!- disse lui alzandosi ed esibendosi in un ridicolo inchino mentre andava in cucina.
Kris trattenne una risata e lo osservò smanettare tra gli
armadietti. Il ragazzo tornò con un bicchiere colmo
d’acqua.
Lei lo prese e lo bevette tutto d’un fiato, per poi accoccolarsi di nuovo sul divano.
- Eri assetata…hai fatto molta strada?- chiese lui osservandola di nuovo.
- Abbastanza…Duff mi ha detto dove abitate così gli ho
fatto un’improvvisata…però diciamo che io abito
più verso il centro.-
- Immagino…uno di quegli appartamentini superchic che costano un occhio dalla testa!-
- No…è una topaia come il vostro però almeno io lo
tengo pulito!- disse Kris schifata scostando con la punta del piede un
paio di boxer dal pavimento. Erano davvero buffi, con la stampa di
farfalle e margherite.
- Oddio e questi che sono?! Mio dio, siete pure froci…- rise lei, fintamente scandalizzata.
Axl scoppiò a ridere. - Si dia il caso che quelle mutande sono
del tuo ex…- disse accennando alla scritta DUFF’S in
pennarello nero che copriva l’intera etichetta.
Kris si unì scioccata alle sue risate.
Grazie a tutte per le recensioni^^! Mi fa molto piacere che
troviate interessante la mia storia...grazie a dizzyreads, Amlet, Happo
e la mitica Lau_82 (fantastica la tua one-shot **) x le loro opinioni :)
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Capitolo 11 *** Nightrain ***
jkoalooo
Axl e Kris parlarono o, meglio, discussero tutto il pomeriggio. Lui
aveva davvero un brutto carattere ma nemmeno lei scherzava. Era una
stronza, sempre con un sorrisino strafottente e sarcastico sulle
labbra, ma Axl era attratto da lei. Più lei era fredda e
sfrontata più lui si eccitava.
- Allora, Rose, non è che mi hai raccontato una balla?!
Perché sono quasi due ore che ti sopporto e Duff non è
ancora arrivato…- disse Kris sfregandosi gli occhi.
Axl la guardò sbuffando:- No, non so che fine abbia fatto quel
cazzone…però mi sembra strano che nemmeno gli altri non
siano ancora arrivati.-
Non fece in tempo a finire la frase che il telefono squillò.
Axl rispose:- Pronto, parla Axl Rose, chi è?-
Udì delle risate e la voce di Slash:- Ehi, brutto rottinculo!
Prepara la cena per tutti, abbiamo trovato delle amiche e siamo
usciti…però abbiamo ancora fame!-
Axl sbuffò irritato:- Non sono la vostra balia,
coglione…- però d’altronde, se avesse cucinato,
forse Kris sarebbe rimasta a cena.
- In quanti siete?- chiese sovrappensiero.
- Solo noi quattro, le altre non vogliono venire…e comunque
abbiamo già fatto tutto, mi dispiace, non è rimasto
niente per te!-
Axl sogghignò guardando Kris che girovagava per la casa:- Fidati, non mi interessa…ok, allora preparo la cena.-
- Sì…e che sia commestibile!- disse Slash sghignazzando, per poi riattaccare subito.
Axl si diresse verso Kris:- I ragazzi stanno tornando…vuoi rimanere a cena?-
Kris lo guardò dubbiosa, ma alla fine accettò. Forse poi Duff l’avrebbe accompagnata a casa.
Axl andò in cucina, seguito a ruota dalla brunetta:- Sei sicuro di sapere cosa fare?-
- Sì, mia cara, Axl è pieno di sorprese…stasera
mangerai i miei manicaretti e poi vedrai, cadrai ai miei piedi!-
- Sì, certo…se succederà è perché
probabilmente hai sciolto della droga nel cibo! Faccio io.- disse lei
stizzita, afferrando una ciotola e un pacchetto mezzo vuoto di farina.
Controllò nel frigorifero gli ingredienti:- Mmh,
uova…sale…bacon…latte, ma poco…ok, stasera
cuciniamo pancakes salati!-
- E sarebbe a dire?-
- Pancakes ma senza zucchero…una ricetta di mia mamma. Vedrete,
vi leccherete i baffi.- disse lei versando tutta la farina nella
ciotola e aggiungendoci una manciata di sale.
Axl la guardò muoversi tra ciotole e terrine per poi decidere di aiutarla.
- Allora, tu mescola la farina con il latte…prima fallo
scaldare!- lo sgridò lei, mentre Axl si accingeva a rovesciare
il latte nella terrina. Lui sbuffò e poi accese il fuoco,
posando un pentolino a scaldare.
Kris accese la frusta elettrica, ma appena la immerse nella ciotola, uno spruzzo di pastella appiccicosa travolse lei e Axl.
- MA CHE CAZZO FAI?! Attenta, Dio santo!- urlò Axl scostandosi.
Kris sembrava dispiaciuta, ma poi iniziò a ridacchiare.
- Ahahahah…sei tutto sporco…ahahahah, cazzo…anche io…che schifo!- disse lei ridendo di gusto.
Axl cercava di rimanere serio, ma poi si unì anche lui alle
risate:- Ahahahah, sembriamo due pasticceri del cazzo…ahahah,
che idioti…-
Lui e la ragazza stavano letteralmente morendo dalle risate, entrambi
ricoperti da pastella che colava da tutte le parti, quando Kris si
avvicinò al ragazzo e gli passò una mano sulla guancia.
Il cuore di Axl sembrava impazzito, aveva iniziato ad agitarsi e a battere forsennatamente…
Kris si portò la mano alla bocca e si leccò un dito:- Mmh, almeno la pastella è buona…-
Axl la fissava imbambolato mentre lei ricominciava a mescolare gli ingredienti.
Versarono dell’olio caldo nella padella e vi fecero cuocere i pancakes.
- Vedrai, vi leccherete i baffi! Mi ricordo che mia mamma li preparava
sempre alla domenica mattina…- disse Kris con gli occhi
sognanti, avvolta in una nuvola di profumo di fritto.
Nel tegame accanto, Axl stava facendo friggere il bacon e nel frattempo
la ascoltava sorridendo tristemente mentre lei raccontava della sua
infanzia.
All’improvviso la porta si spalancò e Slash, il cilindro
di traverso e la cerniera dei pantaloni abbassata, entrò in
casa:- Allora, cazzone, è pronta la cena?!-
Si bloccò immediatamente quando vide la scena da quadretto
familiare che gli si parò davanti: Axl intento a pulire il
tavolo della cucina che chiacchierava con Kris nei panni di cuoca. La
ragazza emanava un delizioso aroma di fritto e aveva le guance rosse
per il calore e Axl invece sorrideva beato.
- Ciao, Slash! Contento di vedermi?- disse la ragazza sorridendogli amabilmente.
Slash si sistemò i pantaloni imbarazzato e le sorrise impacciato.
Dietro di lui comparvero gli altri.
- Ehi, Kris, che ci fai qui?!- chiese Duff sbalordito stampandole un bacio sulla guancia.
- Ho chiesto al mio capo dove abitate e sono venuta a
trovarti…ma non c’eri e allora mi sono fermata tutto
il pomeriggio con Axl ad aspettarti.-
Lo sguardo degli altri vagò verso il cantante, che sorrise quasi
timido, ma andò poi subito verso le frittelle che troneggiavano
su un vassoio in mezzo al tavolo, coperte di delizioso bacon.
- Mmh, e queste che sono?!- chiese Slash mangiandosele con gli occhi.
- Pancakes salati…ricetta segreta.- disse Kris facendogli l’occhiolino.
Si sedettero attorno al tavolo e Steve stappò una bottiglia di
birra. Mangiarono in compagnia e chiacchierarono amabilmente tutta la
sera, complice anche l’alto tasso alcolico. Dopo la birra
infatti, Slash aveva preso la solita bottiglia di zio Jack per poi
versarne un generoso bicchiere a tutti i presenti.
- Alla salute!- aveva detto Kris, rovesciando la testa all’indietro e bevendo il liquido ambrato tutto d’un sorso.
- Ehi, vacci piano, baby, è roba forte!- disse Slash sogghignando e guardandola malizioso allo stesso tempo.
Kris era scoppiata a ridere:- Allora non hai mai assaggiato il mio Special One!-
Si alzò e prese un bicchiere più grande degli altri,
versandoci Jack, succo d’arancia e un goccio di Pepsi. Lo
mescolò con un cucchiaio e poi lo porse a Slash.
Slash lo guardò dubbioso, ma poi lo trangugiò tutto
d’un fiato:- Buonissimo! Va giù che è un
piacere…-
- Oh, lo so…ma dopo averne bevuto almeno tre, sarà un miracolo se riuscirai a ricordare come ti chiami!-
- Mettimi alla prova.- disse Slash.
- Sì, mettici alla prova tutti!- urlò Duff contento.
Kris preparò una quantità industriale di Special One per poi riempirne diciotto piccoli bicchieri.
Ne aveva messi tre di fronte a ciascuno e a se stessa e li aveva poi guardati con aria di sfida:- Pronti, ragazzi?...Via!-
I sei iniziarono a scolarsi i bicchieri. Dopo circa dieci minuti, tutti erano già ubriachi marci.
- Allora…com…com…come ti chia…chiami tu?-
sbiascicò Kris ridacchiando. Puntò l’indice contro
Duff.
- Dufs…no, Mack…no, Duff.- sbiascicò lui ridacchiando a sua volta.
- E tu…tu?-
- Io?! Io son…sono…Ikie…Izs…Izzy!-
- Io inv…inviece…invece sono Stef…cioè, Steve…-
- E tu, riccio? Com…come…ti sciami…cioè ti chiami?-
- Io?! Son…sono…sono, ehm, Slac…no, che cazzo…son…sono Slash!-
- E tu, rosso?-
- Io son…sono…Axl. E tu, invece, brunetta?-
Kris si premette le mani sulle tempie:- Ehm, sono…Krista…no, Kris. Io sono Kris.-
Ormai tutti ridacchiavano e si davano pacche divertite sulle spalle.
Duff e Slash, abbracciati, cantavano stonatissimi una canzone dei
Rolling Stones, mentre Izzy sonnecchiava appollaiato sulla sedia come
una specie di strano corvo.
Steve era sparito in bagno da un bel po’, mentre Kris, senza sapere come, era finita in braccio ad Axl.
- Ehi, signorina, non sei leggera come pensavo…- disse lui sorridendo, completamente sbronzo.
- Ma sentilo! Stronzo…io non…non…non sono pesante,
ecco.- disse lei biascicando e appoggiando la testa al suo petto.
Chiuse gli occhi e gli circondò il collo con le braccia.
- Ora verifichiamo…- disse Axl prendendola in braccio. Aveva le
vertigini ma riuscì a portarla fino in camera sua. Poi la
lasciò cadere sul letto e la osservò
Era addormentata, ma anche sbronza. Sarebbe stata una puttanata assurda
provarci in questo modo. Lei si girò dall’altra parte
facendo una strana smorfia e rotolò nel groviglio delle coperte.
Axl si distese accanto a lei e le accarezzò il viso per un
momento, per poi cadere anche lui nel mondo dei sogni.
Sono arrivata a un punto morto!!!!!! ='(...non so come continuare
la storia...a meno che...oh, sì adesso mi è venuta in
mente un'altra bella idea ;) grazie molte x le recensioni!
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Capitolo 12 *** Riflessioni ***
kolas
Kris si svegliò di soprassalto:nella testa le erano passate
velocemente tutte le immagini della serata, fino a quella sbiadita di
Axl che la portava in camera in braccio.
Scattò in avanti, realizzando di trovarsi sul letto di Axl, ma
per fortuna tirò un sospiro di sollievo quando vide che sia lei
che Axl erano vestiti.
Si alzò dal letto senza fare rumore e sgattaiolò verso la
porta. La aprì tentando di non farla scricchiolare e se la
richiuse alle spalle sospirando di sollievo. Scavalcò i corpi
immobili di Steve e Slash e scoccò un timido bacio sulla guancia
pallida di Duff, che era addormentato sul divano.
Poi si sistemò i capelli e riprese il giubbotto, uscendo dalla
porta. Scese le scale traballando, la testa le doleva terribilmente,
per poi uscire in strada. La luce dell’alba l’accecò
e lei dovette socchiudere gli occhi per vedere. Sbadigliando si accese
una Camel e si avviò verso casa sua, nonostante abitasse
lontano. Vagò per i vicoli di Los Angeles fumando una sigaretta
dopo l’altra e ripercorrendo mentalmente le conversazioni che
aveva tenuto con Axl il giorno prima.
Era uno stronzo, ridicolo, viziato bambino di ventiquattro anni, ma era
sexy da morire. Quell’aria trasandata e maledetta, quegli occhi
così azzurri nonostante l’oceano agitato di ricordi che lo
muoveva dentro, quella voce così maledettamente sensuale. Aveva
movenze sinuose, forse più adatte a una donna che ad un uomo, ma
forse era proprio per questo che era così attraente.
Quell’aria androgina ma anche fottutamente virile…la
faceva impazzire. Per quanto si scontrassero e si provocassero a
vicenda, Kris aveva notato una forte somiglianza tra i loro caratteri.
Erano entrambi molto orgogliosi, adoravano provocare e le loro azioni
erano segnate da una vena di ribellione comune.
Sorrise al ricordo dello scambio di battute acide del giorno prima e,
fumando la sua settima Camel, si accorse di essere arrivata a casa.
Nel frattempo, nell’appartamento dei Guns, Izzy, seduto a
cavalcioni sulla finestra aperta del bagno, fumando una Marlboro, aveva
osservato Kris andarsene.
Se n’era andata senza fare rumore, leggera e quasi invisibile.
Non avevano sentito rumori la notte, probabilmente lei e Axl avevano
solo dormito, senza combinare nulla. Era strano, non era affatto da
Axl. Forse grazie a Kris, l’amico aveva scoperto la sua parte
più sensibile. O era probabile che fossero entrambi troppo
ubriachi per scopare.
Izzy aspirò una profonda boccata di fumo, arricciando le labbra sottili.
“Spero che la scelta di Duff si riveli vincente…Kris
sembra una ok.” però non ne era convinto al cento per
cento. In fondo quello che conosceva meglio Axl era lui e c’era
qualcosa in Kris che non lo convinceva.
Si alzò e, fumando un’altra sigaretta, decise di fare un
giro. Era da molto tempo che non si svegliava prima di mezzogiorno.
Tan-tan-tan...e adesso??? Immaginate un po' chi incontrerà Izzy...
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Capitolo 13 *** Izzy's choice ***
luioo
Izzy camminava per le vie di Los Angeles annoiato, fumando una
fedelissima Marlboro. Ogni tanto il suo sguardo penetrante si perdeva
lungo la strada ad osservare le poche persone che vi girovagavano. Si
fermò interessato ad ammirare la vetrina di un negozio di
dischi, dove si poteva osservare la collezione di tutti i vinili dei
Ramones.
Decise di dare un’occhiata da vicino a quegli LP fantastici e
entrò. Dentro il negozio era piuttosto luminoso, grazie anche
alle grandi vetrine. C’erano scaffali infiniti di CD e vinili ed
anche una piccola esposizione di libri, specialmente biografie di
musicisti. E, dietro la porta d’entrata, c’era un grande
bancone ingombro di CD in offerta speciale dov’era posato uno
stereo da cui provenivano le note di It’s only rock and roll
degli Stones.
Era davvero un bel negozietto, piccolo e pulito, chi lo gestiva doveva
essere un vero appassionato di musica. I vinili che si vendevano erano
da intenditori, tra cui anche molte edizioni speciali.
Izzy si avvicinò incuriosito ad uno scaffale e, sbalordito,
prese un vinile dalla copertina familiare:era Live?!*@ Like a Suicide,
il loro unico demo. Sì, decisamente, chi lavorava in quel
negozio aveva buongusto.
Contemplò gli altri CD assorto nei suoi pensieri, quando un
rumore lo attirò:la porta dietro il bancone, vuoto, si era
aperta. Ne era uscita una figura minuta, con corti capelli biondi,
sommersa da una vagonata di vecchi LP, con una custodia di chitarra in
spalla che le copriva la faccia.
Con un sospiro la figura appoggiò delicatamente i vinili al bancone, per poi appoggiare in terra la custodia.
E fu lì che Izzy si accorse che la figura minuta non apparteneva
ad un ragazzo ma a una ragazza. Era bassa e esile, pallidissima e con
due enormi occhi azzurri che sembravano fari nella notte. Avevano
un’aria vagamente inquietante, ma al tempo stesso particolarmente
misteriosa.
La ragazza, che non si era accorta di lui, sistemò i vinili sul
bancone e poi sospirò, passandosi una man tra i corti capelli
chiari, arruffandoli ulteriormente.
Poi alzò gli occhi e fu lì che si accorse di Izzy.
Lo guardò stranita, come se non avesse mai visto un ragazzo
prima di allora. Lo scrutò con quegli occhi limpidi e
estremamente chiari, sembravano di ghiaccio, poi aprì la bocca,
come se volesse parlare.
La richiuse quasi immediatamente, per poi riaprila di nuovo e chiedere:- E tu chi sei?-
Izzy la osservò di sottecchi:la sua voce, bassa e profonda,
lenta e misurata, contrastava con la sua corporatura da bambina.
- Piacere, sono Izzy.- disse lui porgendole la mano, un sorriso appena accennato sulle labbra.
- Piacere…- disse lei stringendogli la mano. Nei suoi occhi, la solita espressione stranita e stupita.
- E tu, come ti chiami?-
- Io…sono Bonnie.- disse lei -…e questo è il mio negozio. Posso aiutarti?-
Izzy la osservò spalancando gli occhi:allora era lei l’intenditrice di buona musica.
- Oh, stavo solo dando un’occhiata…ho visto i vinili dei Ramones. Sono una delle mie band preferite.-
Bonnie sorrise al nome Ramones e i suoi occhi per un istante
brillarono. Sì, quella ragazza amava davvero la musica, Izzy ne
era certo.
- Sì, sono nuovi…sono arrivati da poco. Ma ti avverto che costano non poco…d’altronde sono storia.-
Izzy annuì sorridendole e poi indicò lo scaffale che
stava contemplando fino a poco prima:- Vedo che hai anche un nostro
demo…-
- Live?!*@ Like a Suicide?...- chiese lei stupita, osservandolo
-…allora, non mi sbagliavo, mi sembrava di averti già
visto. Tu sei davvero Izzy Stradlin.-
- In carne e ossa…- disse lui sorridendo di nuovo.
Bonnie finalmente sorrise:un sorriso sincero, fatto con il cuore.
- So riconoscere la musica vera quando la sento…i Guns
N’Roses sono davvero bravi. Siete dei musicisti fantastici.-
disse lei.
Izzy arrossì leggermente:si sentiva sempre un po’a
disagio…non era tipo da vantarsi delle sue doti da musicista,
non come Slash almeno.
- Forse dovreste solo migliorare l’audio…questo non vi
rende giustizia. Dal vivo siete migliori.- disse Bonnie continuando
come se niente fosse. Era una ragazza schietta, non nascondeva le sue
opinioni e dava spesso giudizi.
- Sì, solo che non possiamo permetterci di pagare uno studio di registrazione professionale…-
- Sì, capisco. Costa un capitale affittare una stanza, anche
solo per provare.- disse lei, lo sguardo nei suoi occhi era diventato
gelido per un istante.
- Tu suoni?- chiese lui accennando alla custodia di chitarra.
- Sì…ma non canto, scrivo canzoni.- una scintilla di
vitalità si era accesa per un attimo negli occhi di Bonnie.
- Quindi sei una cantautrice? Wow, è uno dei lavori più
difficili…anche io aiuto gli altri a comporre le canzoni, ma
delle parole se ne occupa Axl.-
- Ma la cosa più difficile non sono le parole…è trovare il connubio perfetto tra musiche e testo.- disse Bonnie sovrappensiero, mentre osservava meglio quel buffo ragazzo che le stava davanti.
Sembrava un piccolo corvo, con gli occhi scuri e quei capelli neri
sparati dappertutto. Aveva la carnagione pallidissima, come se fosse
stato per troppo tempo rinchiuso in casa, e un’aria sciupata, da
chi beve e si fa di qualsiasi cosa. Aveva anche uno stranissimo modo di
vestirsi:per esempio ora indossava un paio di pantaloni rossi e una
camicia a pois, ma in fondo le piaceva. Voleva dire che sapeva
distinguersi, che non gli importava del giudizio delle gente.
Esattamente come lei.
- Sì, hai ragione…le canzoni migliori sono un mix perfetto di musica e parole.-
- Come questa…- disse Bonnie, accennando alla canzone appena partita alla radio. Era Radio GaGa dei Queen.
- Concordo.- disse Izzy asciutto.
- Allora, Izzy…ti va di aiutarmi a sistemare i vinili? Sono un
po’indietro con il lavoro.- chiese Bonnie, uscendo da dietro il
bancone.
Izzy la osservò:indossava una vecchia maglia nera del CBGB, un
paio di shorts di jeans da cui spuntavano le gambe esili e un paio di
vecchie All Star nere scolorite.
- Sì, ok…che devo fare?-
- Sistemare i vinili dei The Clash in ordine alfabetico…io mi occupo di quelli dei Led Zeppelin.-
- Ok…- disse Izzy prendendo una montagna di vinili in mano.
- Attento! Fanne cadere uno e ti spezzo le gambe.- disse Bonnie fulminandolo con uno sguardo di ghiaccio.
Passarono l’ora successiva sistemando CD e vecchi LP, chiacchierando dei loro rispettivi gusti musicali.
- Ben, Izzy, qua abbiamo finito…grazie, ho finito il lavoro prima del previsto con il tuo aiuto.-
- Di niente…mi fa sempre piacere aiutare qualcuno che se ne intende di musica.-
Bonnie sorrise e sparì nel retro del negozio, per poi tornare
con un vinile incartato in meno. Lo diede ad uno sbalordito Izzy
dicendogli che era la sua ricompensa per l’aiuto.
- Ma non dovevi…ti ho aiutato perché me l’hai chiesto tu.-
- Sì, ma così non sono in debito con te….grazie ancora.- disse Bonnie ritirandosi dietro il bancone.
Izzy la osservò:forse si era sdebitata così lui non le poteva chiedere favori. Era davvero strana.
- Va bene, allora io vado…ciao, Bonnie.-
- Ciao.- disse lei abbassando gli occhi quando il ragazzo uscì.
Izzy uscì e si rigirò il disco tra le mani, scartandolo con attenzione:era It’s Alive dei Ramones.
“Cavolo, questo disco costa una fortuna! Grazie,
Bonnie…”pensò Izzy e stava già tornando sui
suoi passi per ringraziare nuovamente la ragazza, ma decise che forse
era meglio lasciarla sola.
Aveva capito che non apprezzava molto la compagnia delle persone, chiunque essi fossero, Bonnie aveva un carattere solitario.
Finalmente la scelta di Izzy...credo. Perchè se Izzy magari
decidesse di tenersi Bonnie x sè???? Vi faccio sperare in un
finale alternativo...anche xkè non è mica detto che Axl
si debba x forza innamorare di lei ;)
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Capitolo 14 *** Strane idee ***
hello
Regalino x le Guns'girls...se non vedete nulla in teoria era un immagine delle 4 ragazze -.-
Passeggiò ancora per un po’, continuando a pensare alle
strana ragazza che aveva incontrato poco tempo prima:stava per tornare
a casa, quando gli venne in mente una cosa. Allora iniziò a
correre. Bonnie gli aveva detto che a mezzogiorno chiudeva il negozio
per la pausa pranzo.
Arrivò trafelato al negozio, trovandosi davanti Bonnie che stava
chiudendo la porta con un pesante catenaccio, la fedele chitarra in
spalla.
- Ehi, Izzy, che ci fai ancora qui?- chiese lei sorpresa, gli occhi azzurri sgranati.
- Bonnie…volevo chiederti se stasera sei libera…per
venire al nostro concerto intendevo.- disse Izzy arrossendo leggermente.
Bonnie, che alla notizia aveva fatto una faccia preoccupata, ora sorrise:- Certo che mi piacerebbe! Che domande sono?! Ovvio!-
- Bene…allora stasera suoniamo all’ Art Boulevard
Club…ti faccio mettere in lista così puoi entrare nel
backstage.-
- Grazie, ma non è necessario…preferisco godermi lo show insieme a tutti gli altri.-
- Ok…ma insisto nel presentarti i miei amici.-
- Va bene…per quello farà un’eccezione.- disse lei sorridendogli ancora.
- Quindi mi prometti che ci sarai?- chiese Izzy, diventando rosso come un peperone.
Bonnie abbassò lo sguardo, stupita della domanda, ma rispose:-
Certo che vengo…non mi farò scappare l’occasione di
conoscere i Guns N’Roses. Che tipi sono?-
Izzy sorrise ammiccante:- Beh, Axl, il cantante, è mio amico da
una vita…è genio e sregolatezza insieme, lunatico, pazzo,
arrogante, ma è fatto così…Slash è il
chitarrista, in fondo è buono e chissà cos’ha in
quelle fottute mani, devi sentirlo suonare…Duff è il
bassista, un mezzo punk del cazzo, ubriacone e quant’altro, ma
è anche lui una bella persona…e infine il batterista,
Steven, è un pervertito e un drogato, ma è rimasto ancora
bambino.-
Bonnie lo guardò:- E poi ci sei tu…-
- Sì, io…- rispose Izzy sovrappensiero.
- E che mi dici di te, Izzy? Chi è Izzy Stradlin?- chiese Bonnie
fissandolo con uno sguardo limpido e serio. Uno sguardo sinceramente
curioso.
- Beh…sono un chitarrista, ma non dello stesso livello di
Slash…mi piace comporre canzoni, mi trovo bene nella band, il
mio unico sogno è quello di scrivere canzoni e poterle suonare.-
- E riguardo ai tuoi vizi che mi dici?-
- Oh, beh…io bevo, io fumo, io mi drogo…erba specialmente. Ma non sono una merda…-
- Non ho mai pensato che lo fossi e non ho mai detto nulla di simile.- rispose Bonnie, seria.
- Beh, mi arrangio come posso…musica e vizi vanno a braccetto
secondo me…è tutto così, genio e sregolatezza.-
- Sì…- rispose Bonnie, lo sguardo lontano. Sembrava stesse riflettendo.
- Beh…allora io vado…ricordati di stasera!- le disse Izzy mentre se ne andava.
Bonnie lo fissò e sorrise di nuovo. Si girò e se ne
andò, ma prima di girare l’angolo si voltò per
guardare Izzy per l’ultima volta. Le piaceva, era simpatico e
molto, molto strano. Le sarebbe piaciuto davvero diventare sua amica.
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Capitolo 15 *** Concerto ***
slash
Izzy era nervoso e continuava a camminare su e giù per il
backstage. Non era la prima volta che qualcuno di importante per lui lo
vedesse suonare, ma con Bonnie era diverso:ci teneva a fare bella
figura, ci teneva a dimostrarle chi era e cosa sapeva fare. Chiedere
chi fosse Izzy Stradlin senza dargli una chitarra in mano per spiegarsi
meglio era inutile.
Saltellava dappertutto come un grillo e aveva bevuto appena una sorsata di gin.
- Ehi, Izzy, perché sei così agitato? Non dirmi che hai paura?- chiese Axl fissandolo.
- No, è solo che…sono nervoso. Non so perché.-
rispose l’altro, abbassando lo sguardo. Axl non era stupido,
avrebbe capito qualcosa e lui voleva che Bonnie rimanesse una cosa sua,
diciamo, ancora per un po’.
Chiamati dalla folla strepitante, i cinque uscirono sul palco e
iniziarono a suonare. C’era moltissima gente, forse persino
più della massima capienza del locale, ma tutti iniziarono ad
agitarsi invasati sulle note delle loro canzoni uniche.
Durante il ritornello di Think about you, la prima canzone in scaletta,
Izzy vagò con lo sguardo per la sala, alla ricerca della
familiare testolina bionda.
E, quando la vide, sospirò di sollievo: Bonnie era venuta a vederli davvero.
Era vestita come quel pomeriggio, ma aveva sostituito la maglietta nera
con una dei Ramones, nera anche quella, che le stava troppo larga. Gli
occhi erano sottolineati da un tratto di matita nera e i capelli biondi
sparati più del solito.
Izzy accennò un saluto e Bonnie rispose agitando timidamente la
mano, per poi venire coinvolta in un pogo furioso sulle note di
Nightrain. Izzy la osservò preoccupato ma la vide emergere dalla
folla urlando divertita. Era nata per il rock n’roll.
La seguì con lo sguardo mentre andava al bancone e sorrise
quando la vide tracannarsi un intero bicchiere di Jack senza battere
ciglio.
Dal canto suo, Bonnie, i piedi distrutti dal pogo, aveva partecipato ad
un’esibizione veramente fantastica:i Guns N’Roses avrebbero
sicuramente sfondato presto. Erano bravissimi.
Guardò Axl, il cantante, che possedeva quell’innato
magnetismo che lei invidiava a tutti i grandi del rock, e poi Slash, il
ragazzone bruno con le dita magiche e velocissime. Il suo sguardo poi
si posò su Duff, il bassista punk sicuro di sé che in
fondo nascondeva un’anima timida, e poi su Steven, il batterista
scatenato che picchiava duro. Infine, il suo sguardo limpido si
posò su Izzy, quello strano ragazzo che conosceva solo da un
giorno ma che le sembrava sempre più familiare.
Lo osservò mentre accarezzava lento le corde della chitarra e
mentre suonava con grinta spalla a spalla con Axl:era nato per questo.
Bonnie sentì una stretta alla bocca dello stomaco quando si
accorse che Izzy la fissava e distolse lo sguardo da lui, tracannando
un altro bicchiere di Jack.
Vide di non essere l’unica impegnata a osservare con attenzione
la band senza urlare o pogare:c’era anche un’altra ragazza
seduta al bancone del bar, che sorseggiava un bicchiere di rum.
La ragazza aveva occhi stupendi, magnetici, d’un insolito grigio
striato d’azzurro e lunghi capelli castani leggermente cotonati.
Indossava un semplice abitino nero e un giubbetto di pelle.
Osservava la band canticchiando le canzoni, ma senza strepitare come le altre fans in calore.
Alors...un altro capitoletto ^^!!! Grazie nuovamente x le recensioni, ovviamente lo saprete già immagino xD
P.S. Dedico questo capitolo a Slash, che andrò a vedere domani a Milano!!!!!!!!!!!!! <3
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Capitolo 16 *** Nuove conoscenze ***
sòlash
Si accorse di essere osservata, perché sorrise a Bonnie e le urlò sopra la musica assordante.
- Ciao, io mi chiamo Kris, e tu?-
- Piacere…Bonnie!- urlò la ragazza bionda.
Le due si strinsero la mano, Kris sorridendo allegra e Bonnie più timida e sospettosa.
- Sono bravi, eh?! FORZA RAGAZZI, SIETE FENOMENALI!- urlò Kris, svuotando il bicchiere.
Bonnie annuì poi si sporse verso la ragazza:- Mi ha invitato Izzy a questo concerto fantastico!-
La ragazza le fece l’occhiolino:- Sei la sua ragazza?-
Bonnie arrossì:- No, no…è un amico.-
Kris le sorrise calorosamente:- Anche io sono qui per un
invito…mi ha invitato Duff.- disse accennando al bassista con i
capelli ossigenati.
- E’un mio ex…ma siamo ancora buoni amici.-
Fu il turno di Bonnie di sogghignare.
- Amici, eh?! Dicono tutti così…-
Anche Kris sogghignò:- Sai com’è, i maschi sono stupidi…-
Le due iniziarono a sghignazzare, forse per l’effetto dell’alcool, ma erano tutte e due in vena di nuove amicizie.
- Un altro giro! Offro io…- disse Bonnie al barista mentre i Guns terminavano l’esibizione.
Il barista lanciò alle due ragazze due bicchieri di Jack, che le due tracannarono velocemente.
- Un giro di tequila…e altri due Jack per le signorine!- disse Slash sopraggiungendo alle spalle delle due ragazze.
Kris lo abbracciò e gli scoccò un veloce bacio sulla guancia:- Ciao, puffball!-
Slash strabuzzò gli occhi davanti alla ragazza che rideva divertita:- Come mi hai chiamato?!-
- Puffball! Dai, è carino…Slash, lei è la mia
amica Bonnie. A dire la verità ci siamo conosciute dieci minuti
fa.-
Bonnie porse la mano al chitarrista, che la ignorò squadrandola, per poi stringerla in un abbraccio stritolacostole.
- Ehilà, Bonnie! Piaciuto il concerto?!- chiese a una Bonnie stupita.
Lei si riscosse e annuì vigorosamente:- Fantastici davvero…-
- Modestamente…siamo pronti per la gloria e la fama ormai.- le disse facendole l’occhiolino.
Tracannò un sorso di tequila e poi arraffò Izzy dalla folla.
- Ehi, amico, questa è Bonnie…Bonnie, lui è quel fottuto cazzone di Izzy.-
Izzy salutò Bonnie timidamente e lei abbassò lo sguardo
per una frazione di secondo, per poi sorridergli e salutarlo.
- Sì, lo so, ci conosciamo già…-
Slash diede una gomitata d’intesa a Izzy, che però gli diede uno schiaffetto dietro il collo.
- Non pensare male! Scemo, l’ho conosciuta ieri…- sussurrò lui al chitarrista. Slash sogghignò.
- Allora, piaciuta l’esibizione?- chiese Izzy.
Bonnie sorrise:- Certo! Davvero fantastici ragazzi, avete un sound assurdo…-
- Spero fosse un complimento!- disse Izzy ridendo.
- Sì, fidati…-
Arrivarono anche gli altri, Duff e Axl:Steve era sparito con una groupie.
- E bravo Popcorn! Brutto stronzo…adesso vado anche io! Ciao,
ragazzi…Bonnie, Kris.- disse Slash osservandolo in fondo al
palco. Salutò i ragazzi con un cenno del mento e agitò la
mano verso le due ragazze.
- Ragazzi, conoscete già Kris…lei invece è Bonnie.-
Axl strinse la mano a Bonnie, osservandola attentamente. La ragazza gli
restituì la stretta cortese, un sorriso di circostanza sulla
labbra. Nessuna reazione, né di sorpresa né di gioia.
- Lui invece è Duff.- Il bassista le offrì la mano, che Bonnie strinse sorridendo egualmente.
Altro capitoletto...seguiranno sviluppi un po'"malati" (credo xD) perchè ho delle belle cosine in mente...grazie a tutte!
P.S. CHE CONCERTO!!!!!!! Stavo x svenire...abbasso il tipo grassone che ha tentato di placcare Slash!
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Capitolo 17 *** Idee pericolose ***
love
La ragazza tracannò una sorsata di vodka e si alzò dallo
sgabello:- Grazie per avermi invitato, Izzy. Ma ora devo proprio
andare…i tuoi amici li ho conosciuti ormai. Ciao.-
Bonnie si alzò, si sistemò il chiodo di pelle sulle spalle e si diresse verso l’uscita.
Izzy agitò una mano verso di lei e urlò:- Ti trovo sempre nello stesso negozio?-
Bonnie si girò, un lampo di sorpresa negli occhi azzurri subito
sostituito da uno di quasi gioia, e gridò:- Contaci.- Poi
uscì.
Axl guardava leggermente sconcertato quella scena:Izzy che chiedeva
alla ragazza di rivedersi e lei che se ne andava subito dopo averli
conosciuti, come se fosse stata quasi costretta.
- Allora, Izzy, chi è e come l’hai conosciuta?- disse avvicinandosi all’amico.
- Beh, si chiama Bonnie…ha un negozio di dischi sulla Santa
Monica Boulevard e l’ho conosciuta stamattina…è
simpatica, vuole diventare cantautrice.-
- Avete parlato di musica?- chiese Axl, ricordandosi come si erano conosciuti lui e Jeff.
- Sì…ascolta davvero ottima roba. E’una forte.-
Axl sorrise, ma in fondo si sentiva strano:e se la ragazza misteriosa,
quella Bendy o Bonnie o come cavolo si chiamava, gli avesse rubato
Izzy? Vedeva che non c’era granchè, nel senso
“amoroso” del termine, ma Izzy la considerava una tosta, il
che significava che avrebbe voluto diventarle amico…provava una
morsa alla bocca dello stomaco, come quando da piccoli gli altri
bambini toccano le tue cose. E a lui quei “bambini” non
piacevano per niente.
- Ah, bene…una cantautrice, eh? Certo che te le vai proprio a
scegliere, Stradlin…la rivedrai?- chiese Axl, un pizzico di
durezza nella voce.
- Beh…immagino di sì. Mi piace proprio parlare con lei. E’sempre così…tranquilla.-
Axl esibì un freddissimo sorriso di circostanza, ma dentro di
sé elaborava febbrilmente un modo per eliminare per sempre la
concorrenza di Bonnie. Ovviamente non in senso letterale.
“E se Izzy e Bonnie uscissero insieme? Se scopassero e dopo Izzy
la dimenticasse per sempre?…potrebbe essere un’idea. Non
mi importa se Izzy soffre, ma deve rimanere il mio migliore
amico.”pensò diabolico.
- A che stai pensando, Axl?- chiese Izzy, insospettito dal sorriso compiaciuto dell’amico.
- Uhm, al concerto…- mentì Axl -…e al fatto che
sono proprio curioso di vedere il negozio di Bonnie. Dovremo andarci
presto.-
Izzy arrossì impercettibilmente e annuì. Axl lo prese
sottobraccio e sogghignando ordinò due bicchieri di gin per
festeggiare.
Finirà così davvero x Izzy? Da predatore a
preda...Axl è davvero diabolico quando ci si mette, vedremo cosa
combinerà...
P.S. Slash non smette mai di suonare!!!!! Nemmeno quando un ciccione di
120 kg gli salta addosso...d'altronde non ha smesso nemmeno con una
sigaretta accesa nei pantaloni!
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Capitolo 18 *** Scontri e incontri ***
ghi
Nel frattempo, Kris e Duff stavano chiacchierando.
- Allora, come ti siamo sembrati?- chiese il bassista.
- Fantastici come al solito! Davvero bravissimi, avete un sound eccezionale, testi particolari…mi piacete moltissimo.-
- E’tutto merito di quei due…- disse indicando Axl e
Izzy-…sono una coppia fantastica, si intendono alla perfezione.-
Kris li osservò mentre bevevano insieme:Izzy trangugiava
tranquillo il suo gin, mentre Axl lo osservava di sottecchi,
sorseggiando pensieroso. Aveva una mano sulla spalla dell’amico,
serrata stretta, come se volesse rimarcare il fatto che Izzy fosse di
sua proprietà.
Nonostante Axl non fosse molto alto, l’energia che emanava era
sufficiente a attrarre o a spaventare molte persone. Dipendeva tutto da
chi il rosso avesse di fronte.
Il cantante si sistemò la bandana, sempre con la mano sulla
spalla di Izzy, e incrociò lo sguardo pensieroso di Kris. Le
sorrise e si diresse verso di lei.
- Allora, piaciuto il concerto…tesoro?-
- E’la terza volta che me lo chiedono…- rispose lei con
uno sbuffo sgarbato -…ovvio, siete davvero molto bravi.
Specialmente tu, a malincuore.-
Axl sorrise malizioso:- Vedi, ero certo che ti saresti presto resa conto del mio valore.-
- Abbassa la cresta, sbruffone! Non ho mica detto che sei il cantante
più bravo del mondo…ti ho solo fatto un piccolo,
minuscolo complimento.- pronunciò al parola complimento quasi
soffocando un conato.
Axl sorrise nuovamente:- Io invece lo reputo molto significativo.-
Kris fece una smorfia e si alzò dallo sgabello, togliendosi il giubbetto:- Allora, Duff, non mi inviti a ballare?-
Il bassista annuì, si scolò il rimanente della sua
lattina di birra e le mise una mano sul fianco, conducendola in pista.
Suonava un gruppetto piuttosto scadente, niente a che vedere con i
Guns, e la canzone era piuttosto melensa.
Duff le appoggiò disinvolto una mano sul fianco e una sulla
spalla e iniziò a dondolarsi. Sembrava un po’impacciato,
con tutti quei metri di gambe.
Kris trattenne una risata e si dondolò a ritmo di musica con
lui, in silenzio, godendosi il momento con l’ex. Duff le sorrise
un paio di volte, accaldato e un po’rosso in viso. In effetti,
anche se la canzone era molto lenta, i loro movimenti erano piuttosto
sensuali. Kris si accorse che il suo bacino e quello di Duff erano
praticamente incollati. Sorrise maliziosa e continuò a
strusciarsi per un bel po’, per poi staccarsi da lui con un
energico colpo di reni alla fine della canzone.
Duff accennò un sorriso imbarazzato, rosso in viso, e corse
verso il bagno tentando di nascondere il preoccupante rigonfiamento nei
pantaloni di pelle. Kris scoppiò a ridere.
Povero McKagan!!!! Che situazione...tornerà o
rimarrà in bagno?!? Chissà...nel frattempo grazie 1000
per le recensioni!
Killing Loneliness mi dispiace se ti ho fatto preoccupare T.T Axl
è fatto così d'altronde...vedremo presto cosa
combinerà con il povero indifeso Izzy!
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Capitolo 19 *** I used to love her ***
ghel
Il gruppo aveva già iniziato a suonare una nuova canzone, che
ricordava un tango argentino, ma le parole erano molto, molto
più esplicite…Kris si dondolò in pista da sola,
aspettando che Duff tornasse.
All’improvviso sentì una mano che le afferrava il braccio
e, dopo neanche un secondo, si ritrovò tra le braccia di Mr.
Rose.
- Lasciami, pezzo d’idiota! Mi hai fatto prendere un colpo!- disse lei, cercando di scansarsi.
Axl le sorrise tranquillo, perfettamente padrone della situazione:- Shhh…balliamo.-
She’s like a fire,
her body is a fire,
I like her body,
that body like fire…
Le prese una mano e se la portò sulla spalla, mentre una mano di
lui andava a cingerle un fianco. Iniziarono a dondolarsi, quando il
ritmo della canzone aumentò. Allora Axl le fece fare una
giravolta e, quando lei fu ferma, alzò lo sguardo e lo
fissò con un’espressione di sfida.
“ Vuole giocare, eh? Ora vedrà di cosa sono capace.” pensò la ragazza.
Kris mosse dei piccoli passi verso il rosso e lo abbracciò,
facendo una giravolta intorno a lui. Poi si abbassò e si
strusciò su tutta la lunghezza del suo corpo, portando il suo
sedere esattamente sul bacino di lui. Si girò di scatto e
avvolse una gamba attorno al suo corpo.
I love her moves,
her damn bottom,
when she moves up and down
I want to be in her pants…
Axl la guardò, gli occhi azzurri accesi di passione, e le
accarezzò la schiena, facendola scivolare all’indietro in
un casquè. Kris agitò i lunghi capelli e poi si
rialzò, strusciando le labbra sul suo collo.
Axl, mantenendo un autocontrollo formidabile, la scostò da
sé e le fece fare una giravolta, per poi prenderla per i fianchi
e sollevarla leggermente. Kris si scostò e il cantante la
girò, passando le sue labbra di fuoco su tutta la lunghezza del
collo della ragazza, quasi fino alla schiena.
I love her body,
her skinny hips,
her body is like fire,
I love that damn fire…
Kris rabbrividì e si girò, incurante dell’orlo del
vestitino che si era sollevato scoprendole buona parte delle cosce, e
cinse di nuovo il fianco di Axl con una gamba, per poi lasciarlo andare
a tempo di musica. La canzone stava per finire e Axl doveva essersene
accorto, perché prese Kris per la schiena e le fece fare un
ultimo, profondo casquè quasi fino a toccare terra e poi le
scoccò un bacio sul collo diafano. Kris si sollevò di
scatto e lei e Axl si ritrovarono avvinghiati, stretti come non mai.
Erano entrambi accaldati e ansimanti, come dopo una notte di sesso, e i
loro corpi erano perfettamente modellati l’uno sull’altro.
Kris fissò quelle labbra di lava, di fuoco liquido, che
l’avevano scossa e piacevolmente sorpresa allo stesso tempo, e vi
si avvicinò esitante. Axl stava per rispondere, quando Kris
sembrò come riprendersi e si staccò dal suo cavaliere,
rovinando la magia del momento. Si abbassò il vestito e se ne
andò sconcertata, ancora un po’traballante per tutto
l’alcool che aveva bevuto o forse per l’incredibile momento
che aveva passato con Axl. Axl la guardò andare via, non si era
mai sentito così prima d’ora…era stato solo un
gioco, forse, ma ora la sua mente pensava solo a quello.
La canzone l'ho inventata io...e si vede xD!!! Non è un
granchè, ma d'altronde mi devo arrangiare...spero gradiate
questo capitolo, ci voleva una distrazione per Axl dopo tutte quelle
macchinazioni diaboliche.
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Capitolo 20 *** Think about you ***
shel
Kris uscì di corsa dal locale, quasi correndo. No, non poteva
essere successo di nuovo. No, non poteva. Si era innamorata. Ancora.
“ Cazzocazzocazzo…non voglio, non voglio…non di
nuovo.” pensò, mentre iniziava a correre per i vicoli di
Los Angeles.
Le lacrime erano iniziate a scorrere sulle sue guance già da
tempo, precisamente da quando si era lasciata alle spalle Axl Rose. No,
non poteva essere successo di nuovo.
La realtà era che non era a Los Angeles per
l’università, non per la carriera da modella…era
stata solo una bugia ben collaudata, la bugia che aveva raccontato a
Duff. Era la scusa che usava con chiunque le chiedesse perché
ora abitava lì. Lei abitava nella città degli angeli per
paura.
Per colpa di una fottuta paura. Paura di innamorarsi. O meglio, dell’amore.
Perché se innamorarsi era una cosa semplice, semplice come
respirare alcune volte, gestire un amore era complicato. Era di quanto
più difficile si potesse chiedere. Specialmente a una come lei.
Una ragazza che era cresciuta con il concetto astratto di amore, una
ragazza che vedeva i propri genitori darsi baci meccanicamente, ma non
conosceva il vero significato della parola amare.
Una ragazza che si era fidanzata molte e molte volte. Anche con Duff,
ma alla fine si era rivelata sempre una semplice infatuazione mista ad
attrazione fisica, niente a che vedere con il vero amore. Credeva fosse
un’invenzione delle fiabe, quando alla Brown l’aveva
trovato. Nascosto in un secchione dall’aria pensosa, Brad. Il suo
Brad. Lui e quel suo sguardo accecato da occhiali troppo grossi, Brad
che si sentiva onorato di poter uscire con lei, che era così
popolare e bella.
Brad. Ogni volta quel nome le procurava un brivido. Faceva parte di lei
e,quando se n’era andato, citando i caratteri troppo diversi, le
differenze culturali, e una marea di altre cazzate inutili, lei ne era
rimasta distrutta. Demolita. Dilaniata. Forse era solo sciocca, forse
era solo una donna.
Una donna non abituata all’amore. Ed ora aveva paura.
Una fottuta paura di rivivere quelle sensazioni. Paura di lasciarsi
andare. Lasciarsi andare a questo amore che, quella sera, l’aveva
travolta. Non era immaginazione, non era la classica infatuazione mista
ad appetito sessuale. Era amore. Ne era certa da quando fissare gli
occhi azzurri di Axl la rendeva la donna più felice del mondo.
Da quando le parole del ragazzo le servivano come aria.
Era innamorata, e stava ancora correndo. Senza accorgersene era
arrivata a casa. Si fermò davanti ad una porta malandata e si
accese una sigaretta. Aspirò una boccata di fumo dolciastro,
lasciando che l’effetto delle nicotina le invadesse il cervello.
Si sentiva spaesata e confusa, in balia di una vertigine. Forse era
solo incline ai melodrammi, o forse no. Ma di una cosa era certa:era
innamorata persa di Axl Rose.
Il capitolo che dà il titolo alla storia...per una volta
sono abbastanza soddisfatta del capitolo, ma non vorrei fare la figura
di Axl, quindi ritiro subito quello che ho detto. Spero vi sia
piaciuta, ahimè non ho mai provato l'ebbrezza del vero amore,
sempre che esista, quindi ho cercato di immaginare come sarebbe
stato...spero che il mio tentativo vi soddisfi. Grazie a tutte per le
recensioni.
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Capitolo 21 *** Imbarazzo ***
ehi
Izzy si svegliò stiracchiandosi, la nottata dopo il concerto era
stata pesante:droga, droga e ancora droga. Niente sesso, aver visto
Bonnie gli aveva fatto passare la voglia di scopare e lui non sapeva
ancora se fosse una cosa buona o cattiva.
Un tono di voce insolitamente acuto e allegro interruppe i suoi
pensieri:- Ehilà, Stradlin! Ben svegliato, si va da Bonnie,
oggi?-
Izzy si mise a sedere e si trovò davanti Axl, vestito di tutto
punto, con un sorrisone a dire il vero un po’inquietante sulle
labbra.
Era davvero bellissimo, con la coppola beige di Izzy in testa, occhiali
da sole neri e una maglia color salmone a maniche larghe.
- Su, Stradlin, non vorrai far aspettare la tua dama?! Hai detto che passavi…-
- Ma non ho detto che passavo oggi…- Izzy tentò
debolmente di protestare, ovviamente senza ottenere alcun risultato.
Indossò una camicia verde di raso e qualche collana di perline
nere. Poi si passò un mano tra i capelli disordinati,
cercando di sistemarseli come meglio poteva. D’altronde era pur
sempre Bonnie.
Venne trascinato a forza fuori dall’appartamento da Axl, facendo
appena in tempo ad accendere una sigaretta che gli cadde sul
marciapiede.
Axl lo trascinò fino al negozio di dischi di Bonnie. Da fuori
Izzy poteva vederla, leggeva una rivista appoggiata al bancone
canticchiando una canzone a fior di labbra.
Axl gli diede una pacca sul collo:- E muoviti! Entra almeno, non stare qua a farti seghe mentali…-
Izzy tentò di protestare ma l’amico lo spinse dentro. La
porta si aprì con uno scampanellio, attirando l’attenzione
di Bonnie, che arrossì impercettibilmente appena vide Izzy.
- Oh, ehm, ciao…- disse lui, abbassando lo sguardo e diventando rosso come un peperone.
Axl si fece avanti e sorrise alla ragazza:- Izzy ha insistito tanto per
venire a salutarti…stavamo facendo un giro…dove sono i
dischi dei Queen?-
Bonnie alzò lo sguardo appena, fissando per un istante il
ragazzo dai capelli rossi, e gli indicò uno scaffale in fondo al
negozio. Axl se ne andò, lasciandoli da soli.
- Ehm, allora ti siamo piaciuti davvero ieri sera?- chiese Izzy nervosamente.
Bonnie alzò finalmente lo sguardo dalla rivista e annuì:- Sì, molto…sei molto bravo. Davvero.-
Izzy arrossì nuovamente, conscio di sembrare ridicolo con quella
camicia addosso, di avere tutti i capelli spettinati, di avere le
occhiaie, di sembrare fottutamente stronzo con quelle collanine…
Bonnie alzò un sopracciglio:- Credo di aver capito meglio chi sia Izzy Stradlin dopo ieri sera…-
Izzy sorrise ingessato:- Oh, ne sono contento…-
- La tua chitarra…tu la suoni così meravigliosamente,
diverso da Slash, senza dubbio…ma come parte integrante del tuo
cervello, non del tuo braccio.-
In poche parole Bonnie aveva capito perfettamente Izzy. Il moro sorrise di nuovo, con più enfasi.
- Bene, l’ho trovato!- Axl spuntò alle spalle
dell’amico sventolando un vinile. Era così chiassoso e
inopportuno, Izzy non potè fare a meno di pensarlo…
- Allora, Bonnie, ti trovi bene con Izzy? Vedo che parlate
perciò…perché non uscite a cena stasera?- disse
Axl sorridendo alla ragazza. Lei tentò di rispondere ma lui la
ignorò.
- Benissimo allora! Stasera davanti al negozio alle otto…mi
assicurerò io che il signorino qua sia puntuale…- disse
accennando ad un Izzy completamente sbalordito.
Gettò delle banconote sul bancone e sorridendo trascinò Izzy fuori dal negozio.
- CHE DIAVOLO TI è SALTATO IN MENTE?- urlò il moro.
Axl sorrise innocente:- Una mia idea…dai, su, non negare che ti
piace, Isbell. E stasera ci esci, quindi zitto e sii riconoscente!-
Izzy non rispose e si girò dall’altra parte.
- A parte il fatto che so che ti piace, ormai lei ha accettato…quindi stasera ci esci!-
- Ma sei non ha nemmeno avuto tempo di parlare!-
- Dettagli…stasera, Izzy, tu uscirai con Bonnie. Che ti piaccia
o no, ci esci. Quindi alle otto puntuale.- disse Axl sogghignando e
superandolo.
Izzy si trattenne dal dargli un cazzotto, ma in fondo la serata si prospettava interessante.
SCUSATE X I POCHI AGGIORNAMENTI!!! Sono andata in vacanza una
settimana...quindi sono stata un po'assente, ma ho intenzione di
recuperare. Grazie ancora x le recensioni!
P.S. VI SEGNALO UNA MIA NUOVA STORIA! (Cioè, pubblicità
occulta proprio! xD) Si intitola Like a hurricane, è nella
sezione crossover/multiband ma parla dei Guns...solo che non sono gli
unici protagonisti, per questo è lì!
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Capitolo 22 *** Jimi, il re lucertola ***
ehi
Izzy suonò il campanello della porta di casa Bonnie:era solo un
piccolo appartamento sopra il negozio di dischi, una porta rossa
scolorita e un campanello dorato mezzo rotto. Izzy si tormentava le
mani nervoso, aggiustandosi la camicia di seta sbottonata fino al petto.
- Arrivo!- urlò una voce profonda. Izzy sospirò:lui e
Bonnie dovevano mangiare fuori, ma non aveva ancora deciso in che
ristorante, avrebbe fatto scegliere a lei.
- Ciao, Izzy…- disse la ragazza appena spuntata sulla porta.
Izzy deglutì:- C-c-ciao Bonnie…-
Bonnie indossava un miniabito nero che sembrava una canotta troppo
lunga, i capelli scompigliati dal gel e gli occhi truccati di nero, ma
era ancora a piedi nudi.
Sorrise tranquilla:- Entra, devo solo dar da mangiare a Jimi…ho quasi finito di prepararmi.-
Izzy entrò:nell’appartamento regnava un caos incredibile.
Il divano di raso verde, molto kitsch, era coperto da vestiti femminili e vecchi libri spalancati.
Sul morbido tappeto persiano era appoggiata una custodia vuota di una
Fender e vari vinili hardrock. In un angolo un vecchio giradischi
polveroso e un piccolo scaffale sulla quale troneggiava una collezione
di palle di neve e altre pile di vinili. Sembrava l’appartamento
di una vecchia zia zitella amante della buona musica.
- Accomodati pure…- disse la ragazza accennando al divano, togliendo una pila di magliette dai cuscini.
- Chi è Jimi?- chiese Izzy, guardandosi attorno incuriosito.
- Il mio iguana…- sussurrò Bonnie, brandendo una busta di insalata e strane piantine colorate.
Izzy strabuzzò gli occhi vedendola avvicinarsi ad una teca di
vetro posata sopra al camino. Lì, tra grandi foglie verdi, stava
un grossa iguana verdastra, con piccole sfumature gialle e una grande
cresta.
Bonnie sorrise:- Vuoi provarci tu, Izzy? Jimi è socievole…-
La ragazza allungò una foglia alla lucertola che la
divorò in un boccone, poi passò la busta al ragazzo
andando in bagno. Chiuse la porta a chiave.
Izzy sospirò e allungò una foglia all’iguana, che
lo fissava incuriosito. Finito il pasto, Izzy la osservò:- La
tua padrona è pazza, Jimi…non so come fai a viverci
assieme.-
Jimi alzò la testolina crestata e lo osservò, Izzy allora
allungò la mano per accarezzarlo ma l’iguana con uno
scatto si spostò e Izzy, ritraendo la mano spaventato,
rovesciò la teca.
Fragore di vetro che s’infrange e Bonnie accorse
subito:osservò Izzy che urlava sorpreso e vide il suo amato Jimi
scappare sotto lo scaffale.
- JIMI!- urlò, inginocchiandosi e guardando sotto il mobile.
- TU!- urlò puntando l’indice verso Izzy, che la fissava
quasi sconvolto -…il mia iguana! Chissà quanto ci
vorrà per farlo uscire! E ora come facciamo, non possiamo
uscire…-
Izzy la guardò tristemente sorpreso:- Beh, ok, allora me ne vado…-
Chinò il capo afflitto e si diresse verso la porta, quando la voce di Bonnie lo richiamò.
- Eh no, mio caro, ora tu mi aiuti! Ceneremo qui…ma prima aiutami a recuperare Jimi!-
Mentre Bonnie raccattava i cocci di vetro della teca, Izzy tentava di
attirare Jimi sventolando una foglia e facendo strani versi.
- Guarda che è inutile…ha appena mangiato. E poi scusa
che versi sarebbero quelli?- disse Bonnie inginocchiandosi accanto al
ragazzo.
- Un’iguana femmina.- borbottò Izzy offeso.
Bonnie scoppiò a ridere:una risata breve, ma vitale e allegra.
Izzy la ascoltò affascinato, era raro vederla così felice.
- Guarda che l’iguana femmina si fa così…- disse la ragazza, emettendo un verso simile a un gabbiano ferito.
Izzy scoppiò a ridere:- Cosa? Quello?! Ahahahah, sembrava un gatto moribondo e agonizzante…-
- Però ha funzionato.- disse Bonnie, accennando al musetto di
Jimi che compariva da sotto lo scaffale. Bonnie lo accarezzò e
lo prese in braccio, riponendolo in una teca di plastica più
piccola.
- Adesso è al sicuro…e ora che si fa?- chiese Izzy.
Bonnie lo guardò con un’espressione sarcastica:- Beh, mi sembra ovvio…cuciniamo.-
Capitolo scritto alle 2 di notte, un'ispirazione improvvisa se
così si può dire...fa trppo coaldo, non riesco a
respirare T.T E ho già scritto anche il seguito, non
preoccupatevi...grazie a tutte x le recensioni!
P.S. Vi ricordo che nella sezione Multiband/Crossover cè una mia
nuova storia Like a hurricane, che parla anche dei Guns...:P
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Capitolo 23 *** Dinner ***
ehi
I due si diressero in cucina e,mentre Izzy preparava la tavola, Bonnie accese il fuoco e mise a bollire la pasta.
- Bene, ora il problema è che non so cosa cucinare…o meglio, non sono in grado di cucinare.-
disse la ragazza, arrossendo.
- Non sei in grado o non sei capace?- disse Izzy facendole l’occhiolino.
Bonnie sbuffò mesta:- Non sono molto brava, ok? E comunque sfido chiunque io…con solo questi a disposizione.- disse indicando i pochi ingredienti nel frigo.
Izzy prese il barattolo della passata di pomodoro e lo scatolino della
panna e li versò in una padella:- Questo si chiama sugo…-
disse indicandola a Bonnie.
Bonnie sorrise:- Ah-ah, molto divertente Mr.Stradlin…se permette, anche io mi arrangio.-
Prese una padella e ci versò dentro del latte, mettendo poi dei petti di pollo un po’pallidi a cuocerci dentro.
- Ecco, questo è pollo.- disse indicando il contenuto della padella.
- Il vero pollo fa coccodè e agita le ali, Bonnie…- disse
Izzy con espressione strafottente. Bonnie sospirò e gli fece una
linguaccia.
Mentre lei cucinava, Izzy fece friggere delle patatine surgelate.
- Ecco a lei, miss…spaghetti panna e pomodoro e pollo al latte
con patate fritte.- disse Izzy posando due piatti davanti a Bonnie.
La ragazza sorrise:- Viva la cooperazione!- Poi si tuffò senza fare complimenti sulla pasta.
Izzy la osservava sbalordito, era incredibile quanto riuscisse a mangiare quello scricciolo di ragazza!
Lei e Izzy chiacchierarono tutta sera tranquillamente, Izzy azzardava
qualche battuta e Bonnie sorrideva rilassata. C’era una bella
atmosfera.
Finirono sul divano con una bottiglia di birra mezza vuota in mano, i piatti ancora sporchi nel lavello della cucina.
Bonnie era stanchissima, aveva avuto una giornata pesante al lavoro e
tutta la storia di Jimi l’aveva messa un po’in agitazione.
Per fortuna l’appuntamento era andato bene, Izzy le piaceva non
poco ed era proprio carino, dolce e simpatico.
Bevve l’ultimo sorso di birra e si stiracchiò:- Ti dispiace se mi metto comoda? Sono stanca…-
Izzy annuì:- E’casa tua. Fai pure…-
Bonnie se ne andò in camera da letto, mentre Izzy si guardava attorno.
E ora che succederà?...Ci
sarà un approccio "coraggioso" da parte di Izzy o il nostro eroe
si farà prendere dalla solita timidezza...vedremo xD! Recensite
numerosi!!!
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Capitolo 24 *** Patience ***
ehi
Dopo qualche minuto si alzò dal divano e andò nel
corridoio, ammirando le fotografie appese lungo le pareti:Bonnie
sorridente in costume da bagno, Bonnie sulla spiaggia con una chitarra
in mano, Bonnie vestita da scolaretta davanti ad una scuola, Bonnie ed
un ragazzo moro abbracciati.
La sua attenzione, concentrata sull’ultima foto, venne
però attirata da un rumore leggero:la porta della camera di
Bonnie, grazie ad uno spiffero di vento,si era aperta leggermente.
E, dalla porta socchiusa, Izzy potè vedere Bonnie mentre si cambiava.
Si stava levando il vestito e Izzy trattenne il respiro mentre se lo
sfilava:la canotta si accasciò ai suoi piedi piegandosi
morbidamente.
Sotto indossava un completino di pizzo nero che contrastava sulla pelle
pallida e Izzy potè finalmente ammirarla nel suo corpo acerbo da
adolescente nonostante fosse una donna fatta e finita.
Le gambe erano lunghe e pallide, incredibilmente affusolate, e Izzy
poteva intravedere le costole magre e la spina dorsale. Il profilo
delle scapole si intravedeva da sotto la pelle diafana.
La ragazza si infilò svelta una maglietta grigia troppo lunga,
senza stampe né disegni, e si riavviò i capelli. Izzy
tornò svelto sul divano.
Bonnie fece capolino da dietro la porta, un’espressione quasi
timida sul viso da bambina, e si sedette in fretta sul divano,
raggomitolandosi.
Izzy la osservava furtivo, quando si accorse che lo sguardo ceruleo della ragazza era puntato su di lui.
- Che c’è?- disse lui.
Lei abbassò lo sguardo, arrossendo violentemente. Izzy non l’aveva mai vista così imbarazzata.
- Beh…niente.- stettero in silenzio per qualche minuto, poi Izzy si avvicinò a lei.
- Dai, puoi dirmelo…-
Bonnie sussultò impercettibilmente e arrossì di nuovo, sospirando:- Penserai che sono solo una ragazzina scema.-
- Non lo penserei mai.- disse Izzy serio.
Lei si coprì gli occhi con le mani:- Sì, insomma…tu sei bello.-
Izzy rimase a bocca aperta:di certo si aspettava tutto, meno che quel complimento inaspettato.
Arrossì:- Grazie.-
I due stettero in silenzio nuovamente, entrambi rossi in viso.
- Non ti ho detto tutta la verità…stavo pensando a un’altra cosa prima.- disse Bonnie.
Izzy si raddrizzò, fissandola:ora lei era il ritratto
dell’imbarazzo. Si tormentava le mani nervosa ed era più
rossa di un pomodoro.
All’improvviso, lei puntò il suo sguardo di ghiaccio su di
lui:- Sì, insomma, mi chiedevo…vuoi baciarmi?-
La bocca di Izzy si aprì in una perfetta e involontariamente
comica O, ma poi il ragazzo si accostò timido a lei e
posò le sue labbra sulle sue.
Bonnie chiuse immediatamente gli occhi, assaporando il dolce bacio di
Izzy. Sentiva le labbra morbide del ragazzo sulle sue, ma sapeva che si
stava controllando, forse per non spaventarla.
Bonnie sorrise e tormentò le labbra di Izzy con la punta della
lingua. Il ragazzo reagì sorpreso socchiudendo la bocca e ben
presto le loro lingue si unirono, giocando a rincorrersi dolcemente.
Le dita sottili di Izzy accarezzavano il viso di Bonnie, percorrendolo
in ogni centimetro, mentre le mani esili della ragazza erano posate
saldamente sulle spalle del chitarrista.
Si staccarono dopo un tempo imprecisato: Izzy sentiva il cuore esplodergli nel petto, mentre Bonnie sorrideva semplicemente.
- Devo andare, ora.- sussurrò Izzy.
La ragazza annuì, accompagnandolo alla porta. Il ragazzo si
girò e le scoccò un bacio veloce sulla bocca,
soffermandosi poi ad accarezzarle una guancia. Bonnie passò la
sua mano fredda su quella bollente di Izzy e gli sfiorò le dita
con le labbra.
Il ragazzo sorrise:- Buonanotte, mia bella miss…-
- ‘Notte, Izzy.-
Ok, magari il titolo non è proprio azzeccatissimo...ma a me
questa scena comunicava pace e serenità quindi l'ho messo, anche
perchè non sono ancora arrivati al "dunque" e non credete che ci
arriveranno presto ;)...grazie a tutte e in particolare a Lau_82 e
Killing Loneliness che sono sempre le prime a recensirmi! Grazie...
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Capitolo 25 *** Breakfast ***
ehi
Slash si svegliò stiracchiandosi e sbadigliando sonoramente,
senza la minima voglia di alzarsi, se non che doveva correre in bagno.
Dopo essersi fatto una bella doccia fredda, lanciò
un’occhiata al divano, dove un Izzy tranquillo e sorridente
dormiva profondamente. Doveva avere passato una bella serata con la
spaventapasseri.
A lui Bonnie stava simpatica, ce la vedeva bene con Izzy, ma non gli
piaceva:non era per niente il suo tipo, lui preferiva le ragazze more,
con i capelli lunghi e tanto seno.
Si infilò il suo mitico giubbotto di jeans con le frange di
pelle sulle maniche e un paio di occhialetti da sole tondi e
uscì, accendendo una Camel. Era un’altra delle sue mattine
no, si sentiva inquieto e un giro per Los Angeles vedendo la gente
lavorare mentre lui cazzeggiava lo faceva sempre sentire un
po’meglio.
Fumando, si diresse verso un bar e vi entrò, prendendo posto su
uno degli sgabelli malconci e ordinando un caffè corretto.
- Ehi, puffball! Come va?- chiese una voce squillante. Alzò lo
sguardo e incrociò quello di Kris, seduta al bancone intenta ad
inzuppare un enorme donut in una tazza di caffè macchiato.
Era vestita alla bell’e meglio, maglioncino nero, jeans e capelli raccolti da un fermaglio di strass.
- Ehi, Krissy! Tutto bene e tu?- rispose il chitarrista. Era sorpresa
di trovarla lì:Axl era sparito e pensava si fosse defilato con
lei.
- Fantastico concerto…l’ho già detto a Duff e ad
Axl, ma a te no…dio mio, hai un dono, cazzo, ma quanto sei
bravo, merda?-
Slash sorrise, pavoneggiandosi e lisciandosi un ricciolo con noncuranza:- Beh, diciamo che alla chitarra me la cavo…-
Kris sorrise e bevve un sorso di caffè:- Chi scrive le canzoni? Davvero solo Axl e Izzy le compongono?-
Slash si morse un labbro:- Beh, in effetti le parole
sì…ma la gran parte della musica è mia,
specialmente gli assoli, quelli sono tutti fottuta farina del mio fottuto sacco!-
Kris sorrise di nuovo:- Complimenti allora…-
Slash annuì e le sorrise a sua volta:- A proposito di pel di carota, sai dov’è Axl?-
Al nome del ragazzo Kris sussultò leggermente:- No, perché? E’sparito?-
- Sì, a casa non c’è…dopo il concerto non
l’abbiamo più visto, ha accompagnato Izzy in un posto e
poi è scomparso…sei sicura di non averlo visto?-
Kris scosse energicamente la testa. “Se l’avessi visto me ne ricorderei” pensò.
- Beh, allora mi sa che mi toccherà cercarlo in un paio di
posti, non vorrei che si fosse dimenticato del concerto di
domani…ma che cazzo è questo?! Dove cazzo è la mia
correzione?!- urlò Slash al barman, che, disperato, versò
altra grappa nella tazzina di Slash.
Kris mise una mano sulla spalla del ragazzo:- Sta calmo,
puffball…il povero Duke è già abbastanza
spaventato anche senza di te!-
La ragazza ridendo gettò delle banconote sul bancone e
salutò il vecchio barista, che fissava Slash con aria ostile.
I due si avviarono verso il centro, finchè Kris non si fermò davanti a una porta di un appartamento.
- Ok, grazie puffball, ti aiuterei a cercare Axl ma non ho
tempo…devo andare a cambiarmi e poi al lavoro…ma se lo
trovi, digli che…- “sono totalmente e completamente e
pazzamente innamorata di lui” -…lo saluto.- disse
tagliando corto. Kris entrò nell’edificio sbattendo la
porta in faccia al chitarrista.
- Bah, le donne…- sospirò Slash -…comunque guarda
te sto coglione, sparisce e poi tocca a noi recuperarlo….ma sta
volta sono cazzi per tutti! Io mi sono rotto le palle di fare da balia
a quel fottuto pel di carota!-
Si sistemò il cilindro e accese una Camel, avviandosi verso una delle solite mete di Axl:il faro di Venice Beach.
Dove sarà finito il nostro Axl? Forse nel prossimo
capitolo...dopo alcuni capitoletti riservati a Izzy e Bonnie, ora i
ragazzi dovranno fare i conti con la mistriosa e ingiustificata
sparizione di Axl. Sarà per amore? Boh...continuate a seguire la
storia e lo scoprirete!
P.S. Non so se esiste un faro a Venice Beach! O.o
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Capitolo 26 *** Sex on the beach ***
ehi
Slash arrivò presto in spiaggia, sgranando gli occhi ad ogni bella ragazza in bikini che gli passava accanto.
“Ok, Slasher, pensa un po’…se Axl non è al
faro dove potrebbe essere?”pensò il chitarrista
grattandosi i folti ricci.
Al faro l’avevano cacciato dicendogli che era chiuso da mesi per lavori in corso ed era inagibile.
“Rose non può essersi fottuto il cervello così
tanto da essere entrato con i lavori in corso…pensa, man, dove
potrebbe essere?”disse dirigendosi verso un chiosco di panini. Il
suo stomaco brontolava come una pentola a pressione o uno strano
animale marino.
Ordinò un hot dog e lo divorò con avidità, sporcandosi tutto.
- Cazzo, il ketchup non va più via!- disse lamentandosi e
cercando di tamponare una vistosa chiazza rossa con un tovagliolino di
carta.
-Posso aiutarti io se vuoi!- disse una voce sensuale e allo stesso
tempo allegra. Slash alzò lo sguardo verso la ragazza che aveva
parlato, la tipa mora del chiosco dei panini. Aveva un gran bel paio di
tette, strizzate dentro la casacca gialla e rossa della divisa. Slash
sorrise e annuì.
- Oh, bene…allora mi do da fare.- disse lei piegandosi verso di
lui e leccando la macchia con la punta della lingua. Slash la osservava
eccitato, un sorriso furbo sulle labbra.
“Oh, merda, fottiti Rose!” disse piegandosi verso la ragazza per poi baciarla.
Capitolo un po'corto, ma serve per farvi capire che Axl non è affatto nascosto in spiaggia...dov'è andato Mr.Rose???
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Capitolo 27 *** Sorpresa! ***
ehiu
Kris salì in casa e si chiuse la porta alle spalle sospirando
apprensiva:chissà che fine avevo fatto Axl…speravo non
gli fosse successo nulla di brutto.
Si tolse il giubbotto di jeans e il maglione, abbandonandoli sul divano e accendendo lo stereo al massimo. Colonna sonora: Girls girls girls, Motley Crue.
Canticchiando si tolse il fermaglio e scosse i lunghi capelli castani, rimanendo in reggiseno bianco e jeans aderenti.
Sistemò le riviste sul tavolino del salotto e prese una fetta di
pane in cucina, cacciandosela in bocca. Poi entrò in camera sua,
ancheggiando al ritmo martellante della canzone, e si bloccò:
nella sua camera c’era Axl.
Axl era disteso sul letto sul fianco, immobile, ad osservarla
divertito. Indossava una maglia con una stampa giapponese e pantaloni
di pelle, piedi nudi e bandana rossa sbiadita in testa. Una visione.
Kris si tolse il pane di bocca, masticò e deglutì il
boccone, poi urlò: - CHE CAZZO CI FAI TU DENTRO CASA MIA?!-
Axl continuò imperterrito a guardarla sorridendo sornione per
poi aprire la bocca e limitarsi a dire:- Dovresti vestirti così
più spesso.-
Kris sgranò gli occhi grigi e ripetè di nuovo la domanda con tono più battagliero.
- Dovresti rilassarti, Krissy bella…non sapevo che fare e ho
deciso di farti un’improvvisata. Ero curioso di sapere dove vivi.-
La ragazza sbuffò, arrossendo leggermente nel notare indumenti e
biancheria intima sparsa per il pavimento della sua stanza. Notò
distintamente un ammasso di mutandine e un body di pizzo rosso gettato
per terra.
Si abbassò per raccattarle e, quando alzò lo sguardo, Axl l’aveva raggiunta, osservandola malizioso.
- Hai voglia di mostrarmi come ti sta?-
- Fottiti.- disse decisa la ragazza, mascherando un rossore diffuso sulle guance.
Axl le sfilò il body dalle mani:- Eppure scommetto che ti sta benissimo…-
Kris lo osservò sbuffando scontrosa ma Axl era impegnato a
rimirare il delicato capo di biancheria intima che teneva tra le mani.
- Pizzo rosso, il mio preferito…un tessuto delicato e femminile
come il pizzo unito al colore passionale e aggressivo per eccellenza,
il rosso…- disse squadrandolo e accarezzandolo.
Kris sbuffò di nuovo e gli strappò il body dalle mani:-
Ridammelo e smettila di farneticare come uno scemo…-
Lo ripose in un cassetto, scacciando dalla mente il fatto che quel body fosse uno dei suoi preferiti.
Quando si girò si ritrovò Axl davanti, che la teneva imprigionata con le spalle verso il cassettone.
- Dobbiamo continuare il discorso del concerto, signorina…- le sussurrò Axl in un orecchio.
Kris soffocò un brivido e mise le mani sul petto del rosso per
allontanarlo:pessimo errore. La ragazza rabbrividì al contatto
con quel petto marmoreo e si scostò da lui, fissando i suoi
occhioni azzurri in quelli verde mare di lui.
- Ma anche no…- sussurrò, sfilandosi dalla sua presa.
Axl sbuffò:quella ragazza lo stava facendo impazzire. Quel suo
modo di essere così innocentemente provocante, la sua mania di
sfuggirgli…non era abituato a tanta resistenza.
Senza pensarci, la prese per le braccia e la attirò a sé,
posando le sue labbra sulle sue, mentre lei tentava di allontanarlo da
sé picchiando gli esili pugni sul suo petto. Axl si
staccò da Kris ansimando, mentre la ragazza gli mollava un
ceffone, rossissima in viso.
Axl accusò il colpo senza proferire parola, cinque dita
arrossate stampate sulla guancia candida. Kris lo fissò
infuriata e confusa, mentre un turbine di emozioni le scoppiava nel
petto, con un suono simile al poco rassicurante concerto di
campane a Pasqua.
Poi parlò quasi senza voce, mentre gli occhi le si inumidivano:- Vattene.-
Il ragazzo la osservò a lungo, soffocando il desiderio di
accarezzarle la guancia rigata delle lacrime, poi si girò e se
ne andò in silenzio, così com’era venuto.
Bene, siamo arrivati al momento del tanto atteso "primo bacio" di
Axl e Kris...vedremo come continuerà la storia. Kris
deciderà di troncare ogni rapporto per paura dell'amore o si
affiderà al destino anche se ben conosce il carattere di Axl?
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Capitolo 28 *** Rissa ***
prova
Uscì dalla porta di casa Foster sbuffando e sbattendola forte.
- Merda, merda, merda! Chissà adesso Kris che pensa di me, cazzo…- borbottò contrariato Axl.
Poi accese una sigaretta e la aspirò con rabbia. Si comportava
così non perché si sentiva in colpa, ma perché si
sentiva rifiutato. Sì, rifiutato da quella ragazza che
amava…
“Amare Kris? No, impossibile…io non so cosa sia
l’amore.”pensò Axl risoluto, pestando con rabbia il
mozzicone e accendendosi un’altra sigaretta.
Si scontrò con una massa imponente.
- Ehi, cazzone, attento a dove metti i piedi!- sbraitò sfogando
tutta la sua rabbia. Quando alzò gli occhi si trovò
davanti uno Slash dall’espressione mezza beata e mezza incazzata.
- Rose! CHE CAZZO CI FAI QUI?- chiese alzando un sopracciglio.
- Fatti i cazzi tuoi, Slasher. E non rompere.- rispose il cantante sbuffando una nuvola di fumo.
- Eh, no, mio caro, stasera abbiamo un concerto al Sunset e quindi ti
conviene portare le tue belle chiappette a casa per provare!-
urlò Slash infuriato.
- Non mi rompere i coglioni. E piantala di urlare, pagliaccio.- disse Axl freddo. Slash gli si parò davanti.
- Costringimi a smetterla.- disse a muso duro. I due si fissarono negli occhi, acquamarina contro onice.
Axl gli sbuffò altro fumo in faccia:- Non ti conviene sfidarmi, Slasher. Vincerei io.-
- Sto cazzo. – rispose Slash, socchiudendo gli occhi. I due erano ormai l’uno di fronte all’altro.
Slash alzò i pugni ma Axl lo precedette e il suo cazzotto
colpì il chitarrista al naso. Il riccio si piegò su se
stesso tenendosi il naso sanguinante con una mano, per poi rialzarsi e
sferrare un pugno nello stomaco al rosso. Axl gemette e cadde in terra,
trascinando il riccio con sé. I due ripresero a picchiarsi per
strada, davanti alle espressioni scioccate della gente che passava e
non li fermava.
Dopo qualche minuto entrambi giacevano esausti e ammaccati per terra.
- Tregua?- propose Rose alzando la mano tremante verso il chitarrista.
Slash la strinse delicatamente:- Tregua.-
I due si alzarono barcollanti, i vestiti sporchi di polvere e sangue
rappreso, e si diressero verso un bar per ordinare due birre.
Adoro i litigi tra i Guns, o meglio mi
piacciono le loro risse che sconfinano in una bella bevuta. E via,
amici come prima! Spero vi sia piaciuto questo capitolo, spero di
ricevere qualche recensione^^
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Capitolo 29 *** Il punto della situazione ***
ehi
Quando tornarono a casa, ad attenderli c’era un Izzy visibilmente raggiante.
“E questo cos’ha da sorridere?
Cazzone…”pensò Axl irritato di fronte
all’improvvisa allegria dell’amico, di solito sempre
pensieroso o perlomeno annoiato.
- Ragazzi! Le prove oggi non si fanno, Duff è ancora al lavoro e
Steven è ubriaco quindi non possiamo provare…tanto siamo
pronti per il Sunset, abbiamo provato una marea di volte in questi
giorni.-
- Ok, ok, come vuoi…- rispose Axl contrariato, oltrepassando
l’amico e dirigendosi in camera. Appena vi entrò
sbattè la porta e si rifugiò sul letto.
- Ma che ha?- chiese Izzy a Slash. Il chitarrista alzò le spalle e sbuffò una nuvola di fumo.
- Ho rinunciato a capirlo tempo fa, Izzy, e dovresti farlo anche tu…- rispose.
- A proposito di capire Axl…dobbiamo parlare della scommessa.-
gli ricordò il moro accendendosi anch’esso una sigaretta.
- Giusto…beh, Jo non è riuscita a farlo capitolare quindi io sono fuori.- rispose Slash.
- Ok, e anche Jessica non credo ci sia riuscita. E io, beh…- tentennò Izzy imbarazzato.
Slash rise:- Ti sei preso una cotta per la tua scelta!-
- Già.- borbottò Izzy sbuffando -…mi piace Bonnie. Non la lascio a Axl.-
- Bene…direi che ha vinto Duff, quindi.- concluse il riccio. Izzy annuì.
- Beh, stando ai patti è così, ma non sappiamo se Axl è veramente innamorato di Kris…aspettiamo.-
- Ok, diglielo stasera. Ma, ehi…se Kris e Axl si mettono insieme Duff ha vinto ottocento dollari!-
Izzy annuì. e accenò una risata.
– Cazzo, quella fighetta di merda!- urlò Slash visibilmente contrariato.
- Ma ti stai riferendo a Kris o a Duff?- chiese Izzy sorridendo.
- A Duff, ovvio.-
Bene, ora anche la questione scommessa
è sistemata...più o meno. Siete curiose di vedere se Duff
ha vinto? Anche perchè non so se Axl è innamorato
veramente di Kris...e in quanto a lei è molto insicura e ha
paura del nuovo sentimento quindi ci sono tutte le carte in regola
perchè non succeda niente. In fondo i lieto fine son banali. O
perlomeno è quello che io credo...vedremo!
Capitoletto corto ma mi serviva come transizione. Preparatevi a belle
sorprese, ho delle cosine in mente che dovrebbero piacervi!
P.S. Ormai pubblicizzo le mie storie tra di loro, quindi vi invito a
leggere la mia one-shot "November Rain" e la nuova raccolta "My
Michelle:The missing moments" riservata come spin-off della ff "My
Michelle". Grazie a tutti colore che decideranno di recensire questo
capitolo e anche le altre storie se vi va!
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Capitolo 30 *** Decisione ***
ehi
Axl intanto, steso sul suo letto malconcio, era intento a rollarsi una
canna. Nel frattempo, ripensava al giorno appena trascorso.
Era andato da Kris in cerca di qualcosa, nemmeno lui sapeva cosa.
Aveva corrotto la portinaia con un paio di paroline dolci ed era
entrato in casa della ragazza curioso e stranamente agitato.
L’aveva trovata terribilmente ordinata e pulita, sono la camera
da letto era disordinata e nel pieno caos. Aveva sorriso maliziosamente
pensando a quanto fosse morbido e spazioso il suo letto e si era levato
gli stivali sdraiandovisi sopra. E nel frattempo si guardava attorno,
gettando occhiate curiose verso l’armadio di legno lilla, il
cassettone vecchio, lo scendiletto leopardato e un grosso specchio
ovale impolverato.
Poi d’improvviso era sussultato nel sentire la radio accendersi
al massimo, ma aveva sorriso quando aveva riconosciuto la voce dolce ma
roca di Kris.
Vederla entrare di scatto, i capelli spettinati, un toast in bocca e
addosso solo jeans e un microscopico reggiseno bianco l’aveva
quasi ridotto in stato catatonico. Era bellissima, non si sarebbe mai
stancato di osservarla, sarebbe rimasto lì per ore.
Almeno finchè lei non aveva iniziato a sbraitare.
Le sue battutine per tranquillizzarla, tra cui quella, Axl dovette
riconoscerlo, abbastanza penosa su quel body rosso molto sexy non
avevano funzionato granchè e Axl non aveva resistito nel vederla
così infuriata e indomabile:l’aveva baciata.
Lei aveva risposto per un secondo al bacio, mandando Axl in estasi e facendogli credere che potesse esserci anche altro,
ma poi si era staccata con impeto e lo aveva schiaffeggiato. Axl non
capiva se per rabbia o per disperazione. Subito dopo si era messa a
piangere in silenzio per un motivo a lui sconosciuto. E lui, lui se
n’era andato, sentendosi impotente di fronte a quelle lacrime
così tristi e silenziose, così cariche di rancore da
assomigliare alle sue.
Si alzò dal letto e accese lo spinello che teneva tra le dita,
aspirando una forte boccata e ringraziando mentalmente Dio per aver
creato la marijuana.
Scrutò fuori dalla finestra nel buio, in quel fottuto quartiere
i lampioni non funzionavano, sperando di rivedere la familiare chioma
castana arruffata o di scorgere due occhi grigioazzurri brillare.
Era altamente improbabile che Kris gli facesse visita, soprattutto a
quell’ora tarda, anzi era nettamente impossibile, ma Axl si
scoprì con sorpresa a sperare di rivederla. Rivederla il più presto possibile. Decise:domani sarebbe andato a parlarle.
Finì lo spinello e gettò il mozzicone in strada, tornando
a letto e coricandosi fino a sprofondare nel sonno, in mente solo uno
sfavillante paio di occhi chiari.
Non è molto chiaro se Axl
farà la prima mossa e se Kris risponderà o
no...preferisco non scrivere un cap sulle riflessioni di Kris
perchè rovinerei la sorpresa e quindi provate ad immaginare voi
come si sentirà in questo momento la nostra eroina. Sarà
di certo confusa, ma perchè il bacio è risultato
sgradevole e troppo inaspettato o ha semplicemente paura?
Fatemi sapere con un commento magari quello che pensate...grazie a
tutti se deciderete di recensire, mi offre molti stimoli in più
per continuare!
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Capitolo 31 *** Regolamento di conti ***
ehi
Slash si alzò dal letto sbadigliando:dopo la chiacchierata della
sera prima con Izzy si era ricordato di dover fare una cosa.
Infilò in fretta il giubbotto di jeans, raccattò delle
banconote da una scatoletta di latta per biscotti in cucina e si
diresse verso un viale famoso di Los Angeles.
Lì incontrò la prostituta con gli occhi azzurri di due settimane prima.
- Ehi, Belli Capelli, ce li hai i soldi adesso?- disse lei accarezzandogli una coscia.
Il riccio sorrise:- Sì, ma non sono per te. Sai dove posso trovare Janice?-
- Chi, Jo? Certo…seguimi.- disse lei facendosi largo nel vicolo buio dietro di lei.
Si avvicinò ad un bidone della spazzatura che nascondeva una ragazza avvolta in un chiodo di pelle troppo largo.
- Ehi…- disse Slash facendole un cenno di saluto.
La ragazzo alzò gli occhi castani truccati pesantemente di nero sul chitarrista.
- Oh ciao, Slash…- disse lei alzandosi e spolverandosi la minigonna di jeans.
Slash le porse un mazzetto di banconote:- Ecco, tieni, è per il lavoro…-
Jo prese le banconote con mano tremante e le contò veloce:- Bene, grazie…come sta Axl?-
Slash sospirò:- Sembra abbastanza preso da una tipa…-
- Oh, buon per lui…digli che gli auguro una vita serena. E
felice. Se lo merita.- disse la ragazza sorridendo e scostandosi una
ciocca ribelle dal viso.
- Glielo dirò. Ma l’ultima volta…avete davvero solo scopato?-
- Beh, sono una puttana cosa avremmo dovuto fare?- rispose cinica Jo, sedendosi nuovamente e accendendo una sigaretta.
- Ok…allora ciao, Janice.- disse Slash avviandosi verso la strada principale.
- Ehi, io mi chiamo Jo. Arrivederci, Slash.- rispose lei agitando la mano e aspirando una lunga boccata di fumo.
“Quei ragazzi faranno strada…all’Art Boulevard Club
sono stati favolosi e anche al Firefly…ti auguro buona fortuna,
Slash. E anche ad Axl. Spero solo che il suo passato non gli causi
problemi con la band.” pensò Jo, spegnendo il mozzicone
contro il muro diroccato e fatiscente che le stava alle spalle.
Un capitoletto dedicato a Killing
Loneliness, darling, so che tu tifi costantemente per Jo e quindi l'ho
re-inserita per un cap. Ma non è nei miei programmi
attualmente...anche se...;) beh, aspetta e vedrai! Grazie per tutte
coloro che vorranno recensire!
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Capitolo 32 *** Una vecchia amica ***
ehi
Axl stava camminando lungo la strada, perso nei suoi pensieri,
incurante delle occhiate rivoltegli dalle ragazze che affollavano il
marciapiede.
Bellissimo nel suo chiodo di pelle nera, jeans di pelle aderenti e maxi
cintura dorata, con stivaloni da cowboy d’ordinanza e bandana
azzurra. Accese una sigaretta e si maledì per aver dimenticato a
casa gli occhiali da sole.
Era assorto nel pensare alle parole da usare con Kris, finchè non urtò qualcuno.
- Cazzo…- disse sbattendo contro un corpo. Alzò la testa
solo quando sentì il suo nome pronunciato da una voce femminile
che aveva qualcosa di familiare…
- Jo?!- disse spalancando gli
occhi. Davanti a lui, avvolta in un chiodo troppo grande e una
minigonna di jeans c’era una ragazza dai grandi occhi castani e i
capelli scuri che lui conosceva bene.
- Axl…sì, sono io.- disse lei sospirando. Si accese una
sigaretta con lentezza studiata e poi si girò e se ne
andò.
Axl la rincorse e la fermò per un braccio:- Ehi, che ci fai nel quartiere delle puttane?!-
- Non ti sembra ovvio?- chiese lei divincolandosi.
- Oh.- disse Axl fissandola con le iridi verde ghiaccio.
- Beh, ora devo andare…il mio “turno” è
finito, vorrei tornarmene a casa. Ciao.- disse la ragazza avviandosi
verso la via.
- Aspetta!- le disse Axl seguendola e raggiungendola in fretta.
- Cosa vuoi ancora, Axl?- chiese lei continuando a camminare, lo sguardo basso.
- Boh…sinceramente non lo so. E’solo che non pensavo fossi
una di quelle…tu non sapevi chi ero, che volevi da me?-
- Io? Io da te non volevo niente, Axl…sei tu che mi hai seguito,
ricordi?- rispose Jo bloccandosi e puntando le iridi scure in quelle
chiare di Axl.
- Sì, ricordo…ma…non riesco a capire.- ammise Axl scrutandola -…perché non hai voluto soldi?-
Jo rise:- Allora è questo che non capisci? Beh, ci ha già
pensato Slash…- disse lei buttando un mazzetto di banconote tra
le mani del rosso. Il cantante la guardò interrogativo.
Jo sorrise:- Mi ha pagata per portarti a letto. O meglio, la
definizione era “farti innamorare”. Una scommessa, credo.-
Axl la guardò quasi sconvolto mentre la ragazza ricambiava con un’espressione di sufficienza.
- Beh, ho fallito, dì a Slash che non voglio i suoi
soldi…riportaglieli e salutamelo. E non prendertela con lui e
gli altri, Axl, volevano solo aiutarti a trovare la felicità.
Non so se ci riuscirai, posso capire che il tuo passato forse non te lo
permetta con libertà. Capisco sul serio, ma tu cerca di capire
anche loro, Axl…arrivederci.-
Jo si allontanò lasciando Axl sbalordito impalato sul
marciapiede. Il cantante si accese una sigaretta e la fece fuori in
pochi tiri, lasciando cadere il mozzicone consumato e pestandolo con
rabbia.
Come avevano potuto gli altri giocargli un simile tiro mancino?
Bastardi figli di puttana, sapevano benissimo come era stato dopo Erin,
adesso ci si erano messi pure loro… Jo
Altro capitoletto con Jo, sto
rivalutando questa tipa...ora Axl sa della scommessa, chissà se
cambierà idea riguardo a Kris o se deciderà comunque di
parlarle. Mi farebbe molto piacere leggere altre recensioni.
Grazie a tutte colore che hanno inserito la mia storia tra le preferite, le seguite e o quelle da ricordare^^
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Capitolo 33 *** Sincerità ***
ehi
Kris mordicchiò il cornetto al cioccolato che aveva davanti,
avvolto in un tovagliolino di carta, e guardò curiosa il ragazzo
che aveva davanti.
L’invito inaspettato di Duff l’aveva incuriosita non poco.
Il ragazzo biondo, impassibile, indossava occhiali scuri e beveva un
caffè corretto con un’espressione di quasi disgusto.
Fermò una cameriera e ordinò una birra.
- Beh, Duff, a che devo questo invito?- chiese, incrociando le braccia
avvolte in un morbido cardigan bianco. I capelli ribelli erano raccolti
in una bassa coda di cavallo.
- Kris…devo dirti una cosa.- disse il ragazzo sfilandosi gli
occhiali da sole e puntando gli occhi verde smeraldo su di lei.
- Oddio, non dirmi che ti piaccio ancora!- disse Kris sgranando gli occhi struccati.
- No, non si tratta di questo…- disse Duff sorridendo -…si tratta di Axl.-
Kris a quel nome abbassò lo sguardo imbarazzata e confusa e morse la brioche.
- Vedi, Kris, è difficile per me dirtelo, non vorrei mai
deluderti o vederti incazzata con me…a te piace Axl non è
vero?-
Kris deglutì e chiese:- Prego?-
- Ti piace Axl? Sì, insomma, sei attratta da lui, lo pensi, sei innamorata di lui?-
- Beh…sì.- ammise Kris abbassando lo sguardo nuovamente e mordendo un altro po’di brioche.
- Ok…beh, ti ricordi quando ci siamo incontrati e ti ho proposto
di conoscere lui e gli altri della band? Ecco, vedi…non era un
semplice invito.-
Dopo la discussione con Izzy di quel pomeriggio aveva deciso di parlarne con Kris e rivelarle la verità.
Se Axl si stava davvero innamorando di lei e viceversa era giusto essere sincero.
Kris lo fissò con uno sguardo puramente curioso.
- Ecco…era per una scommessa.-
Lo sguardo di Kris si oscurò leggermente.
- Io e gli altri abbiamo fatto una scommessa:vedere se riuscivamo a trovare una che riuscisse a far innamorare sul serio Axl.-
Kris lo guardò sbalordita, facendo cadere a terra il fazzoletto
con cui si stava pulendo la bocca. Si chinò a raccoglierlo
velocemente e poi chiese:- In che senso?-
- Beh riuscire a farlo innamorare seriamente di qualcuna, vedere se lo
conquistava senza andarci a letto…robe così.-
- Robe così?! Mi stai dicendo che io…tu…tu mi hai
usata per far innamorare un tuo amico. Come un giocattolo.- disse Kris
infuriata, la voce ostile e lo sguardo gelido.
- Beh, sì…detto così sembra pessimo ma in fondo…-
- IN FONDO COSA, MCKAGAN?! FANCULO!- disse lei urlando e facendo
voltare i presenti. Si alzò e lanciò una banconota sul
tavolo, uscendo in fretta dal locale.
Duff la seguì e in un paio di falcate la raggiunse:- Krissy, no, aspetta, aspetta!-
- Aspettare cosa, Duff?! Che Axl si innamori di me per farti vincere?
Avresti dovuto pensare prima ai miei di sentimenti, perché ora,
pensa un po’, sono io ad essere innamorata di lui!-
Duff la fissò con uno sguardo strabiliato e sconvolto.
- Sì, hai capito benissimo…MI SONO INNAMORATA DI AXL ROSE!- gridò Kris voltandosi infuriata e andandosene.
- Kris, aspetta, io…mi dispiace.- disse Duff bloccandola per un braccio.
- Non mi interessano le tue scuse. Ormai quella che sta peggio sono io. Vaffanculo.- disse lei scostandosi dal bassista.
Duff la trattenne e la abbracciò d’istinto.
- Calma, non dire così…Kris, tu sei innamorata ma anche
Axl lo è. Siete messi male tutti e due.- disse lui al suo
orecchio. Kris si irrigidì.
- Conosco abbastanza bene Axl da aver capito che è strano
ultimamente…è più pensieroso, irritabile e
scontroso. Sta spesso da solo. E’innamorato.- disse il biondo
mentre Kris si rilassava impercettibilmente tra le sue braccia.
Kris si scostò da lui:- Davvero? Axl è davvero innamorato di me?-
Duff annuì:- Se lo conosco bene, sì.-
Kris sospirò e prese un pacchetto di sigarette dalla borsetta bianca, offrendone una anche a Duff.
- Allora starò ad aspettare…io il primo passo non lo
faccio di certo. Dopo quella della scommessa, devo mantenere la mia
dignità.-
Finalmente Kris ha ammesso i suoi sentimenti...e ora entrambi sono a conoscenza della scommessa. Il finale rimane un'incognita.
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Capitolo 34 *** Fine o inizio? ***
ehi
Axl sbuffò furioso e fumò l’ennesima sigaretta
delle giornata. Era fermo sotto casa di Kris da quasi un’ora. La
portinaia gli aveva detto che la ragazza se n’era andata con un
ragazzo biondo e altissimo.
“McKagan…pezzo di merda. Cosa cazzo stai facendo con lei?” si chiese per la centesima volta Axl.
I suoi pensieri vennero interrotti bruscamente da una voce:- Sali.-
Si girò e incrociò lo sguardo grigioazzurro che tanto
aveva atteso di vedere. Ebbe un mancamento a livello di stomaco e
annuì, incapace di spiaccicare parola.
Seguì Kris su per le scale, constatando quanto fosse bella e
provocantemente innocente anche con un semplice golfino bianco e una
minigonna di jeans.
Entrati in casa, il rosso si accomodò su uno dei due divanetti
neri morbidi in salotto e aspettò la ragazza. Kris entrò
in cucina, bevve un bicchier d’acqua evitando accuratamente di
incrociare il suo sguardo. Poi si sedette sulla poltroncina color rosa
fragola davanti a lui.
- So tutto.- dissero contemporaneamente. Kris sorrise.
- Duff mi ha raccontato tutto prima.- disse congiungendo le mani e osservando Axl impallidire.
- Anche io l’ho scoperto oggi…e…che ne pensi?-
- Trovo che sia una cazzata assurda. Trovo che sia patetico che quattro ragazzi adulti facciano questi giochetti. Trovo che sia triste che un uomo non sia in grado di innamorarsi da solo.-
- Ehi, non è assolutamente la verit…-
- La verità, Axl, la conosco io come la conosci tu…tu non
sei in grado di innamorarti. Forse non sai nemmeno cos’è
l’amore. Io non so cosa ti è successo che ti abbia
impedito di capire la bellezza di questo sentimento, e non ci tengo a
saperlo perché dev’essere veramente orribile. Ti ha
privato della capacità di capirlo e, quindi, di provarlo. Tu non sai amare. E io ci rinuncio, così come anche i tuoi amici hanno gettato la spugna.-
Kris fece per alzarsi ma Axl la fermò per un braccio.
- In che senso anche tu rinunci?- chiese, soffermandosi ad osservare le sue iridi cristalline.
Kris arrossì, non vistosamente, ma il suo viso si
imporporò comunque:- Beh…io…io, sì, io
rinuncio.-
- E perché?-
- Perché cosa?-
- Perché rinunci?-
- Perché…perché sono abbastanza intelligente da
capire che tu non sei in grado di amare tanto quanto…-
-…io amo te. E’questo che volevi dire?- Axl completò la frase con un’espressione dubbiosa e sorpresa.
Il viso di Kris assunse una sfumatura violacea:- Beh…io
non…io…- “Coraggio, Kris, diglielo, al massimo ti
riderà in faccia…DIGLIELO ORA!” -…sì,
era questo che volevo dire.-
Axl sorrise. Non era un sorriso malizioso né furbo né perfido. Era semplicemente limpido. E vagamente infantile.
Kris rimase di stucco, per poi rispondere titubante con un altro sorriso.
Rimasero lì a sorridersi, quando finalmente Axl parlò,
con un tono dolce diverso dalla sua solita arroganza e strafottenza.
- Era questo quello che volevo dire anche io.- disse, lasciando Kris stupefatta.
Axl si alzò e si avvicinò alla ragazza, scoccandole un
bacio tenero, diverso dai suoi soliti famelici e passionali. Le
baciò un angolo della bocca, per poi unire le sue labbra alle
sue, non affamato ma ansioso di sentire la morbidezza di quelle di Kris.
Quando si staccarono, dopo brevi istanti, Kris alzò la mano
pallida e tracciò un linea con le dita dalla fronte al mento,
ammirando Axl in tutta la sua bellezza. Lo stesso fece Axl,
soffermandosi sulle palpebre e sulle labbra ben disegnate della ragazza.
Si unirono in un altro bacio, questa volta più appassionato.
E Axl fece una cosa che non avrebbe mai più fatto in tutta la
sua vita:si alzò e se ne andò, ben consapevole che le
sarebbe saltato addosso se si fosse trattenuto lì ancora a lungo.
Kris doveva aver capito, perché sorrise e si passò le
dita sulle labbra, ancora incredula di quello che stava succedendo.
Spero di avervi stupito! Ok, avrei
potuto far pronunciare parole ad Axl come "vaffanculo troia" o a Kris
come "cazzone di merda" ma ho preferito rendere le cose più
facili ad entrambi. In fondo sarei stat troppo cattiva ;)
Beh non penserete mica sia fnita così vero? Molte altre cose dovranno accadere...una su tutte ovviamente!
P.S. Grazie a tutte per le recensioni!
Kris
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Capitolo 35 *** Sex in the shop ***
ehi
Questa è una scena a rating Rosso, quindi se ciò urta la vostra sensibilità saltatelo.
Izzy si svegliò e ripensò alla chiacchierata con Slash
del giorno prima:sì, era convinto che Bonnie fosse la scelta
migliore. Per lui.
Non era particolarmente bella, ma lo affascinava molto, era sveglia e amante della buona musica.
Il suo fisico da adolescente lo eccitava molto, più di quanto lui stesso fosse pronto ad ammettere.
Izzy si alzò dal divano dove stava sonnecchiando e si
passò una mano tra i folti capelli neri:avrebbe dovuto
tagliarseli, ma non ne aveva voglia.
Prese la coppola e se la posò sulla testa, un pacchetto di
sigarette e un paio di banconote e fu pronto per uscire. Si diresse
quasi inconsciamente verso il negozio di dischi di Bonnie.
Si fermò ad osservarne l’interno pulito ed ordinato, il
familiare bancone di legno e gli scaffali carichi di vinili. Sulla
porta giaceva l’insegna “Chiuso” a grandi lettere
verdi ma Izzy vide dei movimenti all’interno.
Aprì allora la porta, attirano l’attenzione della
proprietaria con il tipico scampanellio. La ragazza si girò
fulminandolo con un’occhiata gelida, ma appena si accorse di chi
fosse si sciolse in un largo sorriso. E gli si gettò tra le
braccia.
- Izzy!- esclamò cingendogli il collo con le braccia esili. Izzy
strinse Bonnie a sé inspirando il suo profumo delicato.
- Ti sono mancato, dolcezza?- chiese Izzy azzardando una voce seducente.
La ragazza reprimette a stento un risolino al soprannome, che suonava
buffo in bocca ad un ragazzo palesemente timido come Izzy, e gli
scompigliò i capelli.
- Diciamo di sì.- rispose Bonnie sussurrando la frase
nell’orecchio di Izzy, con una voce suadente che fece al ragazzo
tutt’altro effetto.
La biondina si scostò e si diresse verso il retro, chinandosi a
raccogliere un paio di vinili. Lo sguardo di Izzy si soffermò
sul fondoschiena magro di Bonnie, avvolto in un paio di shorts.
Appena la ragazza si alzò girandosi, si ritrovò davanti
il ragazzo, che si passava la lingua sulle labbra. Si unirono in un
bacio decisamente passionale e Izzy sfilò delicatamente gli LP
dalle mani della ragazza, lasciandoli cadere a terra.
Le proteste di Bonnie vennero soffocate da un altro, ennesimo bacio appassionato del moro.
Le dita di Izzy sfioravano i fianchi della ragazza mentre quelle di lei erano tuffate nei capelli di lui.
Colta da un’improvvisa scarica di adrenalina, Bonnie
intrecciò una gamba a quelle di Izzy e il ragazzo, colto alla
sprovvista ma subito ripresosi, la prese in braccio, mentre lei gli
avvolgeva la vita con le gambe magre.
La spinse contro il muro, mentre le sue dita esploravano la schiena
della ragazza, e con sorpresa Izzy constatò che Bonnie non
indossava il reggiseno.
Le tirò su la maglia e si abbassò verso i suoi capezzoli,
facendola gemere. Per vendetta, le dita di Bonnie accarezzarono il
basso ventre di Izzy, facendolo sospirare.
Le carezze delle ragazza divennero sempre più insistenti,
finchè lei non potè sentire l’eccitazione di Izzy
crescere. Allora lo guardò risoluta negli occhi e abbassò
le dita infilandole nei boxer del ragazzo, mentre gli toccava il
membro. Izzy gemette e la ragazza gli slacciò i pantaloni,
mentre lui faceva lo stesso con i suoi. La penetrò in fretta,
mentre Bonnie urlava di piacere. Tra spinte e gemiti, vennero, poi Izzy
si staccò e la baciò dolcemente.
La prese tra le braccia e, con i pantaloni ancora slacciati, si diresse
verso il negozio, depositandola sul bancone di legno vicino al
registratore di cassa.
Bonnie lo guardò confusa, ma Izzy le aprì delicatamente le gambe e la penetrò ancora.
- Izzy…noi…non poss…possiamo…ci
guardano…t-t-tutti.- sospirò Bonnie mentre le spinte del
ragazza si intensificavano. Izzy gettò un’occhiata verso
la vetrina e la strada ancora vuota.
- Non c’è nessuno…semmai ci sent…sentono.-
gemette lui, uscendo da lei e penetrandola di nuovo. Bonnie
gridò ancora e fu un crescendo di urli finchè entrambi
non vennero di nuovo.
La ragazza lo guardò soddisfatta e sospirò stremata. Izzy
sogghignò e poi si chinò verso la sua intimità,
facendola sobbalzare quando le lambì il clitoride con la lingua.
Bonnie gridò di nuovo, inarcando la schiena colta da spasmi violenti di piacere, finchè non venne di nuovo.
Izzy si chinò su di lei e la baciò dolcemente mentre si sistemava i pantaloni.
- Sono stata benissimo, dolcezza, sei fantastica.- le sussurrò
in un orecchio facendola rabbrividire e sorridere allo stesso tempo per
quel buffo nomignolo.
Bonnie lo baciò di nuovo:- Grazie a te, Izzy.-
Anche se non ho ricevuto recensioni,
ho deciso di andare avanti comunque. Quindi ecco qui un capitolo
decisamente hot tra Izzy e Bonnie.^^
Bonnie
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Capitolo 36 *** Agitazione ***
ehia
“Ok, calmo, sta calmo…da quando Axl Rose si fa prendere
dal panico per un fottuto appuntamento?!” Axl sbuffava camminando
avanti e indietro di fronte al letto sfatto.
- Ehi, stallone, sono quasi le otto, non devi uscire con Kris?- chiese
Slash spuntando dalla porta socchiusa, i capelli indomabili ritti in
testa.
- OH, CAZZO! Sì, è che non so cosa mettermi.- decretò Axl sbuffando e incrociando le braccia afflitto.
- Oddio, Mister Diva non ha vestiti decenti per portare una tipa a
mangiare una pizza e scoparsela!- borbottò Slash alzando
teatralmente gli occhi al soffitto.
- Non–voglio–scoparmi-Kris. Cazzo, voglio uscire con lei,
baciarla, stare da solo con lei e forse qualcosa di più, ok?!-
- Wow, Axl, ti stai proprio facendo prendere da quella ragazza!-
esclamò contento Slash gettandosi sul letto sfatto del rosso.
- Sì, sai com’è, se voi coglioni non aveste fatto
quella stupida scommessa non mi troverei in questa situazione.-
- Non mi sembri triste o incazzato però.- osservò Slash sorridendo sotto i baffi.
Axl sbuffò:- Ok, ho avuto al fortuna di conoscere Kris. Ma ora che mi metto?!-
- Cazzo, ma sei frocio?! Metti su un paio di jeans e una maglia pulita, cazzo!-
- Ok, vada per la maglia pulita, ma i jeans sono troppo da
barbone…- disse indicando i jeans stracciati di Slash
-…preferisco i miei pantaloni di pelle.-
- Attento che ti vanno a fuoco le palle!- osservò Slash scherzoso, lanciandogli una maglia bianca con sopra Topolino.
Axl si legò una bandana azzurra sulla fronte e inforcò i
Rayban con le lenti a specchio, infilandosi poi gli stivali da cowboy.
- Rose, sei un figo!- osservò il riccio trattenendo le risate di
fronte ad un Axl visibilmente sicuro di sé che si rimirava nello
specchio.
- Fanculo.- rispose il rosso mostrandogli il medio. Raccattò dei
fiori di campo da una bottiglia di vodka vuota riempita d’acqua e
si avviò alla porta.
- Usa il preservativo, Rose, non vogliamo piccoli Guns che scorrazzano per casa, merda!-
Chiedo PERDONO...la scuola e altri
casini mi hanno tenuta lontana dall'ispirazione, cazzo! Continuo a
recensire non vi preoccupate ma faccio fatica ad aggionare e mi spiace
:( ringrazio tutti colore che hanno recensito il cap precendente!
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Capitolo 37 *** First date ***
Axl sospirò e premette il campanello di casa Foster o meglio,
del piccolo appartamentino di Kris. La ragazza non rispose al
citofono ma Axl sentì dei passi affrettati e leggeri sulle
scale, finchè Kris non aprì la porta.
- Ciao, Axl!- disse lei sorridendogli calorosamente.
Axl la fissò a bocca aperta:indossava un corsetto azzurro molto
sexy, con lo scollo a cuore, shorts bianchi e stivali neri alti. Uno
splendore.
- Cazzo, sei stupenda…ciao comunque anche a te.- rispose lui sorridendo a sua volta.
La ragazza si passò una mano tra i folti capelli castani:- Dove andiamo allora?-
- Beh…pensavo a una pizza e poi una gita in un posto segreto.- le confidò Axl.
Gli occhi di Kris brillarono:- Wow, mi piacciono le sorprese? Non
è che per caso è al cimitero vero?! Perché hai in
mano dei fiori strani…-
Axl arrossì impercettibilmente e glieli porse:- Ecco in realtà sono per te.-
Kris rise:- Ah, scusami, è che sono crisantemi…pensavo
fossero per qualche defunto! Il gesto comunque è stato molto
carino da parte tua…-
Kris ripose i fiori sulle scale e prese Axl a braccetto, mentre si avviavano chiacchierando ad una pizzeria.
Entrarono e ordinarono due pizze, sedendosi ad un tavolino appartato dalla tovaglia a quadri bianchi e rossi.
- Che bel posto…e poi è economico! Mi piace…- sorrise Kris.
Axl annuì divorando la prima fetta di pizza:- E poi la pizza è squisita…-
Parlarono del più e del meno, finchè, due pizze e sei birre dopo, decisero di andarsene.
- Cazzo…- disse Axl, frugandosi le tasche -…ho dimenticato il portafoglio a casa, che coglione!-
Kris rise:- Cazzo, non ce l’ho nemmeno io!-
- E come cazzo facciamo adesso?!-
- Beh, c’è sempre una soluzione a tutto, anche senza
scappare come ladri…- disse Kris facendogli l’occhiolino.
Chiamò il cameriere, un ragazzo alto e molto carino dalla carnagione scura e gli occhi verdi.
- Senti, Michael…-
disse leggendo il nome sulla targhetta della camicia -…non
è che mi offriresti la cena? Sai, ho dimenticato i soldi a
casa…-
Michael guardò il fisico prosperoso della ragazza deglutendo:
– Non saprei, signorina, non mi è concesso…-
- Ma su, Michael, solo per stasera…e non chiamarmi signorina, chiamami Krissy.-
Il cameriere annuì ma poi scosse la testa di nuovo.
Kris si alzò, affiancandolo e fissandolo dritto negli occhi.
- Ti prego, non ho soldi…è un solo favore, soltanto per
stasera…- disse abbassando la voce e mordendosi il labbro
inferiore. Appoggiò una mano esile al braccio del cameriere,
accarezzandogli l’avambraccio.
Michael deglutì di nuovo: - Ok, signorina Krissy, ma solo per stasera…-
- Grazie, Michael!- esclamò lei sorridendo e scoccandogli un
bacio casto sulla guancia -…ed anche al mio amico Axl, grazie!-
Michael spostò lo sguardo al tavolo, dove un ragazzo dai capelli
rossi e lo sguardo ostile e allo stesso tempo divertito lo osservava.
- Sì…- mormorò lui flebilmente.
Kris fece l’occhiolino ad Axl e i due si alzarono, uscendo
dalla pizzeria. Appena fuori Kris proruppe in una fragorosa risata.
- Ahahahah, ma l’hai visto?! No, ma che stato!- rise lei.
- Sei una piccola streghetta...- osservò Axl, gli occhi verdi che scintillavano pericolosamente.
Kris contraccambiò lo sguardo acceso:- Lo so, ma tu sei un diavolo, chi è il migliore?-
Il rosso non rispose perché le sue labbra furono occupate ad assaggiare quelle di Kris.
- E ora dove si va, diavoletto?- sussurrò Kris, rossa in viso.
Bene, per scaramanzia, non dirò che l'ispirazione sembra essere tornata ma è così xD
Tra poco anche questa storia sarà finita, mi spiace, mancano ancora pochi capitoli!
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Capitolo 38 *** Romance ***
ehi
Axl rise:- Fidati di me.-
La prese per mano e iniziò a correre, arrivando al limitare di una delle spiaggette private di Venice Beach.
- Cazzo corri?! Ho i tacchi, i tac-chi! Cacchio…- sbuffò Kris sfilandosi gli stivali.
Axl si sfilò a sua volta gli stivali e i due camminarono sulla sabbia tenendosi per mano.
- Comunque è una bella sorpresa: è stupendo qui.- sussurrò Kris, accendendosi una sigaretta.
Axl osservò incantato la piccola brace rossastra risplendere nella notte prima di risponderle.
- E’il posto più romantico che io conosca.- poche semplici parole.
I due si sedettero sulla sabbia umida in riva al mare, in
prossimità di un vecchio pontile, fissando un soggetto diverso:
Axl osservava pensieroso le piccole increspature dell’acqua
mentre Kris era incantata ad osservare la sottile falce di luna nel
cielo buio.
Ben presto i pensieri lasciarono il posto alle emozioni e i due si ritrovarono abbracciati, le labbra unite, mai quanto i cuori.
Finirono con le schiene per terra e Kris si accoccolò sul
petto di Axl sospirando, mentre le dita del rosso percorrevano timide
ma curiose il profilo del suo volto.
La mano bollente di Axl le cingeva il fianco e Kris si appisolò, sentendosi per la prima volta veramente al sicuro da quando era arrivata a Los Angeles.
Il rosso sprofondò il viso angelico tra i capelli della ragazza,
inspirando il suo aroma dolce ma deciso, e si addormentò
anch’esso.
Ma come siamo romantici! Per colonna sonora di questo cap, vi suggerirei Here without you dei 3 Doors Down. Non è il mio genere, l'ho ascoltata per caso, ma trovo che sia adatta, anche se forse un po'melensa...ma bella.
Bene e un capitolo è andato, il penultimo! Già manca poco e la nostra storia finirà!
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Capitolo 39 *** New start ***
ehi
Kris aprì le palpebre e scostò il viso, ritrovandosi nella morsa calda e avvolgente di Axl.
Si beò del contatto con quel corpo saldo e marmoreo, per poi
scostarsi e sollevarsi seduta, osservandolo nella tenue luce
dell’alba.
Sembrava quasi un bambino troppo cresciuto, le lunghe ciglia rossastre
gettavano ombre sulle guance pallide, i lunghi capelli sparsi sulla
sabbia umida.
Si chinò e gli scoccò un bacio sulla fronte, per poi
percorrere il suo profilo aggraziato con le labbra e incontrare le sue,
incredibilmente morbide ed invitanti.
Premette leggermente e sentì Axl svegliarsi, mentre le cingeva la schiena con la mani.
In breve la spinse a terra e fu sopra di lei, gli occhi verdi accesi e scintillanti.
- Buongiorno, signorina Krissy.- sussurrò, per poi baciarla di nuovo appassionatamente, mozzandole il respiro.
Kris lo osservava con gli occhi azzurri sgranati e contraccambiò il bacio, audace.
Le sue dita percorsero il petto di Axl fino ad arrivare alla sua cintura.
Kris sentì l’eccitazione di Axl, dovuta ad un
normalissimo “alzabandiera” mattutino, e
sogghignò:in fondo la spiaggia era ancora deserta.
Con un colpo di reni ribaltò la posizione, salendo a cavalcioni
su di lui, e gli prese le mani, portandole sui nastri che chiudevano il
corsetto.
Axl sorrise, sorpreso da quella reazione aggressiva, e con frenesia sciolse i nastri legati.
Il corsetto cadde e Axl potè ammirare il candido seno di Kris,
percorrendone il contorno con un dito. Kris sospirò e lo
baciò con più foga.
Tolse la maglia al rosso e percorse il suo petto marmoreo con la punta
della lingua, mentre Axl gemeva. Poi gli slacciò la cintura dei
pantaloni.
- Questo vale come buongiorno, signor Rose?- sussurrò ironica.
Axl annuì sogghignando e le slacciò a sua volta i
pantaloncini, spingendola a terra e calandosi i boxer. Lo stesso fece
lei con le mutandine.
La penetrò in fretta, mentre lei mugolava di soddisfazione. In
breve però lei risalì sopra di lui, in una lotta senza
fine.
Axl sentiva le sue unghie sulla schiena e lei i poderosi movimenti del ragazzo.
Vennero insieme e poi rotolarono uno a fianco dell’altra, giacendo nudi sulla sabbia bagnata.
L’esile mano di Kris raggiunse in fretta quella di Axl, mentre
le dita di lui disegnavano cerchi invisibili sul dorso della mano di
lei.
- Sai, Rose…penso di amarti.- disse lei pensierosa, ad alta voce.
Axl strabuzzò gli occhi, sentendo il battito del suo cuore accelerare bruscamente.
Prese un respiro profondo:- Lo credo anche io.-
- Tu mi ami?- chiese Kris, la voce neutra e tranquilla.
- Sì, penso di sì.- sussurrò Axl, stringendole forte la mano.
- Allora…siamo una specie di coppia?- osservò lei. Axl poteva immaginare il sorriso che le disegnava le labbra.
- Togli specie.- disse lui, sereno, fissando il cielo striato di rosa sopra di loro.
Lentamente Kris, ancora nuda, rotolò verso di lui,
accoccolandosi nuovamente sul suo petto e appoggiando la testa sulla
sua spalla.
- Allora saremo….anzi, siamo…la coppia più strana che Los Angeles abbia mai visto- constatò lei.
- Lo so.- sospirò Axl, accarezzandole i capelli.
The End
Bene siamo arrivati alla fine di questa ff, finalmente!! Ora posso concentrarmi su Crossroads
e su un'altra che sto iniziando a scrivere...ma che non
pubblicherò ancora! Ho tolto le ff incomplete e mi
concentrerò decisamente a finirle tutte una per una.
Grazie a quelli che recensiscono, a quelli che solo leggono e a tutti quelli che hanno inserito Think about you nelle storie preferite, da ricordare o seguite. Grazie Gunners'!
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