Sotto tiro

di Starfantasy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1^Parte ***
Capitolo 2: *** 2^ Parte ***
Capitolo 3: *** 3^ Parte ***
Capitolo 4: *** 4^ Parte ***
Capitolo 5: *** 5^ Parte ***
Capitolo 6: *** 6^ Parte ***



Capitolo 1
*** 1^Parte ***


 

1^ Parte

 

 

 

Da quando era nella Spirale Sir Iron sembrava tenerla sott’occhio. Non era una cosa negativa, nel senso che non sospettava di lei, anzi, aveva conquistato la sua stima già da quando lui l’aveva sottoposta alla prova, ma tutto questo interesse limitava di molto le sue possibilità di movimento.

Nella Spirale erano tutti… freddi, viscidi, interessati solo al potere. Si chiedeva spesso come avesse fatto ad essere così anche lei, ma poi non stava a pensare ad una risposta.

Nel giro di una settimana era riuscita a comunicare alla Fondazione diversi particolari riguardo a possibili attacchi e aveva cercato di scoprire il più possibile sugli Amuleti della Creazione. A quanto pareva la Spirale ne sapeva quanto loro ed era alla ricerca di qualche indizio sulla stessa pista dei Cercatori scelti dalla Fondazione, che erano diretti in Arabia.

Aveva notato che molti che prima facevano parte dell’Organizzazione si erano uniti alla Spirale di Sangue, segno che in realtà il controllo mentale del Professore non era così indispensabile com’era sembrato. Per fortuna nessuno l’aveva riconosciuta. O almeno, così credeva lei. C’era una persona in realtà che non avrebbe potuto fare a meno di riconoscerla.

 

I Cercatori si erano riuniti nella sala che era stata preparata apposta. Era il momento. Avrebbero iniziato il rito.

Era tutto come negli allenamenti, a parte la presenza dei quattro manufatti. Ognuno evocò il proprio Titano e Sophie si sentì osservata quando chiamò la sua Sabriel, ma tentò di non arrossire. Quando furono tutti pronti, si presero per mano formando un cerchio attorno ai manufatti; Sophie riconobbe senza problemi gli appunti di San Marco e la Pergamena degli Alchimisti: erano stati loro a portarli in Fondazione. Si girò verso Lok che le sorrise come al solito. Rispose al sorriso e si concentrò come tutti gli altri. Tra loro e i loro Titani si stabilì un contatto visibile formato da un fascio di luce di colori diversi. I Titani si avvicinarono ai reperti che cominciarono a risplendere. Stava accadendo tutto molto in fretta, ma era una cosa molto faticosa. I Cercatori si sentivano percorsi da un’energia enorme, incontrollabile, e sapevano che ogni minimo errore sarebbe stato fatale. Una luce abbagliante si espanse aumentando notevolmente la temperatura della stanza. Lok cercò con tutte le sue forze di non lasciare le mani di Dante e Sophie, nonostante quell’enorme quantità di energia lo stesse spingendo indietro. Non avrebbe più resistito per molto… non era stato così difficile durante gli allenamenti, anche se il loro compito era stato far sollevare un pezzettino di carta o al massimo accendere un falò. Questo era mille volte più pericoloso, sebbene in apparenza non lo sembrasse.

Di colpo la luce si affievolì e l’energia diminuì. I Titani si allontanarono dal centro del cerchio rivelando un oggetto che pulsava di energia e sembrava un’unione bizzarra fra i quattro originali. I Cercatori si rilassarono ma non interruppero il contatto. In quel momento Dante parlò:

- Vogliamo sapere dove sono i Titani della Creazione. - Lok e Sophie si ricordavano bene la discussione che c’era stata fra Dante e il suo maestro per chi dovesse pronunciare quelle semplici parole.

- Metz, devi farlo tu. Sei il capo della Fondazione e hai molta più esperienza di me, oltre ad esserne senza dubbio più all’altezza.

- Bene. Se parlarti da “Metz” non è servito a niente allora ti parlo da capo della Fondazione Huntik, come hai giustamente detto. E in questi panni ti ordino di fare questo passaggio del rito. - la discussione era proseguita, ovvio, ma non era stato difficile capire chi avrebbe vinto alla fine. E infatti Dante aveva ceduto.

Poco dopo aver fatto la richiesta, nelle menti di tutti passarono delle immagini molto confuse. Battaglie, Titani, esplosioni, lotte… e alla fine eccoli lì: i due Titani della Creazione, Shadowdark e Sunfly, in tutta la loro potenza e maestosità. In un lampo vennero rinchiusi in due amuleti, ma non uguali agli altri: non erano né anelli né amuleti qualsiasi ma erano… piastrelle. Piastrelle di una stanza riccamente decorata con oro e pietre preziose e le pareti coperte di affreschi raffiguranti tutti i Titani mai esistiti. Era uno spettacolo affascinante, ma durò pochi secondi, per poi sparire e lasciare spazio al palazzo che conteneva la stanza: un castello relativamente normale, ma… il paesaggio di sfondo era particolare. Sembrava sotterraneo e irreale. La visione si concluse con un paesaggio più realistico. Un monte... sovrastato da una figura. Un Titano che sembrava in tutto e per tutto…

I Cercatori si divisero, ansimando. La luce era scomparsa del tutto e così anche i manufatti erano tornati normali. Sophie, Lok e Dante si buttarono a terra concedendosi un attimo per riprendere fiato. Cherit arrivò allegro come al solito.

- Complimenti, ve la siete cavata benone! Lo sapevo io, che ce l’avreste fatta! Siete… ehi, ma cosa avete da guardarmi così? - chiese allarmato, abbassando le orecchie, mentre anche tutti gli altri Cercatori si voltavano verso di lui.

- Cherit… forse è ora di parlare.

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Capitolo 2
*** 2^ Parte ***


 

 

2^ Parte

 

 

 

Zhalia entrò nella sua stanza e si chiuse la porta alle spalle. Non la chiuse a chiave, mettendo in conto che sarebbe uscita subito, la accostò soltanto. Si avvicinò alla finestra e guardò fuori. Come al solito nevicava ed il cielo era grigio. Non c’era da stupirsi: in Alaska il freddo regnava sovrano. “Dopo la Spirale di Sangue” pensò con un sorrisetto. Si concesse un attimo di respiro dopo la lunghissima riunione in cui avevano discusso sui vari modi per intralciare i piani della Fondazione. Lei aveva nascosto uno dei suoi ultimi dispositivi nella stanza qualche secondo prima che Sir Iron la raggiungesse.

- Anne Gray, ho notato che hai la stoffa per farti strada in questo mondo. So anche che hai un passato legato alla Fondazione… pensi di potermi raccontare qualcosa di loro?

- A dir la verità non ho mai fatto molto caso a quello che succedeva in Fondazione. Ero troppo piccola, e poi sapevo bene che non faceva per me. - mentì. - Mi ricordo di essere stata nella biblioteca di Venezia e una volta anche negli archivi di New York. Ci sono un sacco di cianfrusaglie, laggiù, e la Fondazione le fa passare per grandi scoperte e conquiste. E’ solo una montatura… in realtà sono molto più deboli di quanto non vogliano far sembrare.

- Hai un buon intuito e soprattutto una grande capacità di osservazione, a quanto vedo. Rassimov sarebbe felice di fare la tua conoscenza, immagino. - alla ragazza si gelò il sangue nelle vene.

- Non ho tempo per questo, devo ancora chiudere due o tre questioni… - quel viscido uomo non aveva chiesto spiegazioni e le aveva permesso di andare. Se l’era cavata con poco, alla fine.

Continuava a guardare fuori e pensare alla prossima mossa da fare, ma non si accorse che qualcuno l’aveva seguita.

- Non ci credo… - una voce alle sue spalle la fece sobbalzare, costringendola ad abbandonare i suoi pensieri. Il suo cuore saltò un battito e lei prese a sudare freddo. Conosceva fin troppo bene quella voce. - La fedele Anne Gray, una delle adepte preferite da Sir Iron, altri non è che l’affascinante Zhalia Moon… la traditrice. - la ragazza non rispose, indecisa su cosa fare e rimanendo immobile mentre il possessore della voce le si avvicinava. - Non pensavo saresti arrivata a tanto, Zhalia.

- Non pensavo che ci saremmo rincontrati in queste circostanze, Kal. - decise che non aveva motivo di stare in silenzio, di sicuro lui l’aveva davvero riconosciuta. Certo che conosceva quella voce: un membro dell’Organizzazione ed una delle persone che la conosceva meglio al mondo. Erano stati ben più che colleghi, una volta. Ma molto tempo fa, molto prima che si infiltrasse nella Fondazione. L’uomo le si avvicinò ancora ma lei non si mosse. Rimase appoggiata al davanzale della finestra. Kal prese una ciocca di capelli biondi e la tirò, togliendole la parrucca e facendole cadere i capelli sulle spalle.

- Sapevo che non erano davvero tuoi. - sbuffò con un mezzo sorriso. Lei continuò a rimanere ferma, immobile, muovendo soltanto gli occhi per intravederlo. Presto lo vide senza troppo sforzo.

- Cosa c’è? Non hai niente da dirmi? E’ da un po’ che non ci vediamo… - parlò ancora lui avvicinandosi in modo pericoloso e scostandole una ciocca di capelli per vederla in viso. Era abbastanza simile a come se lo ricordava, solo che erano entrambi un po’ cresciuti. Capelli neri, viso squadrato, occhi grigi… un bell’uomo, ma nulla di più. Una volta si era illusa che potesse farla sentire una persona speciale, che la credesse una persona speciale e la apprezzasse per quello che era, cosa che nessuno aveva mai fatto. Si era accorta troppo tardi che non era così, quando era già sicura di stringere il suo sogno fra le mani. L’aveva soltanto usata per arrivare ai piani alti dell’Organizzazione.

- Cosa diavolo vuoi da me? - chiese lei a voce alta, allontanandosi bruscamente. - Cos’hai intenzione di fare? Consegnarmi alla Spirale? Se è così fallo e basta, così potrai finalmente passare da eroe come hai sempre voluto, anche se in realtà non sei nient’altro che un codardo! - sibilò, ricordandosi di aver lasciato la porta aperta.

- Non sei nella situazione di insultarmi, Zhalia. Ricorda che qui sono io quello avvantaggiato. - disse lui con aria seria. Fece una lunga pausa per aspettare la sua reazione, poi riprese. - Non ti ricordavo così… illusa. Pensavo sapessi che problemi ti può dare la vita. E invece… - aspettò ancora, ma la ragazza non fiatò. - Invece eccoti qui, che insegui l’illusione di un mondo migliore. Che spii la Spirale per… la Fondazione! - detto questo si mise a ridere forte. - Pensi davvero che la Fondazione possa darti qualcosa che tu non hai avuto prima?

- Lo ha già fatto.

- Ah, sì? E sentiamo… cos’hai ora che prima non avevi?

- Il rispetto e l’amicizia. La sicurezza che qualcuno mi apprezza e si preoccupa per me, oltre che per sé stesso.

- Non essere stupida! Tutto questo non conta nulla! Come fai ad essere sicura che non ti stiano ingannando? Come fai ad essere certa che non ti stiano solo usando come spia per poi dimenticarti? - Zhalia cercò velocemente una risposta, ma non la trovò. Almeno, non abbastanza in fretta. - Pensaci, Zhalia. Loro sono convinti di non doverti niente perché tu non chiedi niente se non “il rispetto e l’amicizia”. La Spirale ti può dare forza, potenza, gloria… il controllo sul mondo. - si avviò verso la porta della stanza. - Basta saper sfruttare le occasioni. Io non ho intenzione di ostacolarti se vuoi continuare a servire la Fondazione. Per me saresti soltanto un’altra rivale. Però io sono convinto che c’è una parte di te che sa che ho ragione… forse dovresti ascoltarla. Dice cose intelligenti, sai? - sorrise beffardamente uscendo dalla camera e chiudendosi dietro la porta.

Zhalia si sedette sul letto continuando a pensare alle parole di Kal. Non riusciva a dargli torto, anche se voleva con tutta sé stessa. Andò a chiudere la porta a chiave, si distese sul letto, spense la luce e pianse. Al diavolo tutto quello che doveva fare in quel momento.

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Capitolo 3
*** 3^ Parte ***


3^ Parte

 

 

 

Il Consiglio Huntik si era riunito ancora per discutere di ciò che avevano visto. Questa volta Lok e Sophie avevano deciso di partecipare e Cherit, seppur non del tutto d’accordo, andò con loro. Dopo il risveglio dei manufatti era stato assalito da domande e da Cercatori troppo espansivi anche per i suoi gusti. L’avevano salvato i due ragazzini che però non gli avevano riservato una sorte migliore: una volta in un luogo tranquillo gli si erano lanciati addosso con una sfilza di domande a cui non aveva il tempo materiale per rispondere. Alla fine lo avevano rilasciato e lui si era ritirato nella sacca di Lok fino al mattino seguente. I ragazzini si erano scusati, poi, ma lui non era affatto sicuro che quello che stava per fare li avrebbe portato lontano: chiacchierare allegramente del suo passato a lui assolutamente ignoto con un gruppo di Cercatori che non aspettavano altro che una sua parola… pensava che alla fine la loro pressione lo avrebbe indotto ad inventare. Si chiese cosa avesse improvvisamente portato tante attenzioni su di lui… vagò con il pensiero cercando il motivo di tanta importanza… forse aveva davvero combattuto al fianco di Lord Casterwill. Anzi, forse era stato un elemento importante in quella battaglia… più importante di quanto si immaginasse.

 

- Ricominciamo… Cherit, tu non ricordi nulla riguardo ai Titani della Creazione?

- No… io… mi dispiace…

- Non sapresti parlarci di nessuna montagna, tempio o quant’altro? Nessun paesaggio particolare? Nessun passaggio sotterraneo? Niente?

- No, mi dispiace davvero, è passato troppo tempo… se mi ricordassi qualcosa l’avrei detto, lo giuro! - come il piccolo Titano aveva sospettato, non si era trattato di una semplice chiacchierata fra amici. Quando erano arrivati all’argomento “visione” era stato chiamato in causa e per lui non c’era più stato scampo. Nonostante tutti cercassero di non farglielo pesare, capiva di essere sotto interrogatorio e sapeva che la cosa sarebbe durata molto a lungo. Ritornò con la mente più indietro che poteva ma non riuscì ad arrivare prima della caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Si allontanò in silenzio dalla sedia su cui lo avevano fatto accomodare e si mise a guardare fuori. Ancora le nuvole grigie di Londra, questa volta nascoste dal buio e dalle luci della città. Ormai era quasi un mese che non tornavano a Venezia. Quella città sull’acqua mancava un po’ a tutti. Dante lo osservò e poi scosse il capo verso Metz, facendogli capire che non era il caso di continuare. La riunione si sciolse e Lok e Cherit tornarono nella loro camera, decisi ad andare a dormire.

- Buonanotte, Cherit. - disse Lok sbadigliando e spegnendo la luce.

- Lok, mi puoi descrivere con più precisione quello che avete visto tu e gli altri? - di malavoglia il ragazzino raccontò la sua visione, senza fare troppo caso a quello che diceva e sbadigliando più volte all’interno di una frase. Il Titano però era molto attento. Ripensò ai più minimi particolari e si addormentò con le immagini di una montagna e dei Titani della Creazione impressi in mente.

Fece uno strano sogno… una donna, sembrava senza dubbio una Cercatrice, che combatteva contro un uomo anziano ma potente… sembrava proprio… Lord Casterwill! Ma la donna non gli ricordava assolutamente niente. No, un momento… quella voce che parlava in una lingua antica e sconosciuta, che gli dava degli ordini… e d’improvviso… si vide. Decisamente più giovane e agile, ma era lui, non c’erano dubbi. Si guardò intorno e vide un paesaggio strano, quasi astratto, e un castello di pietra azzurra e bianca. Si innalzò nel cielo già oscurato da eserciti di Titani che combattevano gli uni contro gli altri per poi abbattersi su un nemico con un colpo potente. Ma il nemico non erano i Nullificatori. Era Lord Casterwill.

Si svegliò di soprassalto, sconcertato. Forse era stato condizionato dai racconti di Lok, ma gli sembrava tutto così… reale. Un… ricordo? Chi era quella donna? E soprattutto, perché lui lottava contro Lord Casterwill?

*-.*-.*-.*-.*-.*-.*-.

 

 

@Chiara: Non ti preoccupare per l'assenza, anche io in questi giorni ho pochissimo tempo, spesso solo per aggiornare...

Queste parti sono un po' (un po' tanto) noiose. E inconcludenti, lo ammetto. Spero che tu non decida di mandarmi al diavolo prima o poi ^^"

Zhalia... è il mio personaggio preferito. Se non soffre un po' lei, chi dovrebbe soffrire? XD Certo, è sfortunata, ma anche fortunata allo stesso tempo (capirai perchè...^-^)

Spero che continuerai a leggermi!

Un bacio!^^

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Capitolo 4
*** 4^ Parte ***


4^ Parte

 

 

 

- Maledizione, questo coso dovrebbe funzionare così… eppure mi aveva detto…

- DeFoe, cosa diavolo stai facendo qui? - Lok era sceso dal letto, dopo essere stato svegliato da Cherit, per andare a fare un giro nel corridoio: aveva sentito dei rumori troppo forti perché potesse trattarsi di un topo o qualcosa di simile. E infatti così era. Facendo un giro nelle numerose sale conferenze ne aveva trovata una occupata… da DeFoe. - Dovresti essere sotto il diretto controllo di Grier o sbaglio?

- Stupido moccioso. - fu la risposta. - Non ti preoccupare, non ho esaurito tutta la mia intelligenza come dicono, so bene che provare a fuggire o attaccare qui da solo sarebbe un suicidio. Sono solo venuto a dare un’occhiata. - uscì dalla stanza e si avviò per il corridoio. Non aveva tutti i torti, ma poco prima che svoltasse l’angolo Lok notò che aveva qualcosa in mano. Lo rincorse ma quando girò anche lui non vide nessuno. L’uomo era scomparso. Il ragazzino si ripromise di parlarne con Dante appena possibile.

Il mattino dopo, infatti, aveva spiegato tutto al detective, che non si era preoccupato più di tanto.

- Tranquillo, Lok, DeFoe non può fare molto… è senza Titani, senza alleati e soprattutto è sotto stretto controllo.

- Ieri notte però non era sotto controllo… - si trovavano nella sala da pranzo che ormai era diventata familiare come se fosse stata casa loro. Lok decise di abbandonare il discorso. - Cherit ha fatto un sogno di cui forse dovremmo parlare al Consiglio Huntik.

- Che tipo di sogno?

- Mi ha chiesto di raccontagli meglio di quello che abbiamo visto grazie ai manufatti e io gliel’ho raccontato. Poi la notte ha urlato e mi ha detto di aver sognato una Cercatrice e una guerra fra Titani, un palazzo di pietra blu e Lord Casterwill. Mi ha detto che si è spaventato perché lui combatteva contro Lord Casterwill…

- Probabilmente è stato condizionato da quello che è successo. Secondo me Cherit non può essere così d’aiuto come pensa il Consiglio, non è in grado di ricordare così indietro…

- E’ quello che pensavo anche io, ma lui mi ha fatto una descrizione molto dettagliata del palazzo e del paesaggio ed era esattamente come nella visione.

- E allora?

- E allora io non gli ho mai descritto così bene la nostra visione. Nessuno l’ha mai fatto. Non gli abbiamo neanche mai detto che il palazzo era di pietra blu. - Dante sembrò pensare un attimo alla situazione.

- Può darsi che tu abbia ragione e che non si tratti di coincidenze, ma ciò non toglie che Cherit non sia in grado di ricordare volontariamente. Dovremmo aspettare che i ricordi vengano fuori da soli e questo potrebbe richiedere del tempo.

 

 

Zhalia aveva deciso di non dire niente alla Fondazione riguardo a Kal. Non sarebbe servito a nulla e avrebbe solo creato guai alla Fondazione. Per ora non ne aveva bisogno. Però c’era dell’altro che voleva fargli sapere: la Spirale si stava muovendo per organizzare un esercito molto più consistente di quello che aveva attaccato la base a Londra, nonostante Rassimov non fosse del tutto d’accordo. La sera prima aveva ascoltato una conversazione fra lui e Sir Iron, grazie all’aggeggio che le avevano detto di usare, Knowledge, che avevano parlato attraverso un’oloproiezione.

- Signore, stiamo radunando i migliori uomini coma avevate chiesto. Ma potrei sapere per cosa…?

- Tempo al tempo, Iron. Non metterci fretta. Stiamo tenendo sott’occhio la Fondazione e presto dovremmo riuscire ad avere nuove informazioni, sempre che quell’idiota non si faccia prendere dalla sua megalomania…

- Ovvio, signore… scusate la mia impertinenza.

- La Fondazione ha utilizzato i manufatti per arrivare ai Titani della Creazione, ma a quanto pare sono così lenti che non sono ancora giunti ad una conclusione. Aspetteremo pazientemente che ci forniscano un po’ di novità e poi attaccheremo.

Zhalia aveva riferito tutto a Guggenheim, in fretta e furia, siccome Sir Iron le stava sempre più col fiato sul collo da quando cercava “gente capace” per una missione più importante del solito. Inoltre Kal la preoccupava, anche se in realtà non andava molto oltre al guardarla storto quando aveva qualche esitazione a rispondere o non rideva ad una battuta su quegli stupidi sentimentali della Fondazione. Era sicura che a breve sarebbe successo qualcosa d’importante, sperava solo che la Fondazione fosse abbastanza pronta per affrontare la situazione.

 

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Eccomi qui... in primis, mi scuso per la lunga attesa di questi ultimi capitoli (nel caso ci sia qualcuno in ansia per leggere le mie fanfic XP). Ora, rispondo alle recensioni.

 

@EnMilly: Ok... da dove cominciare? Ehm... essere paragonata alla Rowling... oddio... non so neanche cosa risponderti ^^" insomma, non penso di essere all'altezza della Rowling, affatto, e non credo neanche di potermi lontanamente paragonare agli scrittori professionisti, ma il fatto che qualcuno lo pensi mi rende immensamente felice. Ti ringrazio molto ^^. Il passato di Cherit... accidenti, ci ho faticato un bel po'! La mia fantasia spesso mi abbandona e sono costretta a scervellarmi per tirare fuori qualcosa di decente. Sono contenta che apprezzi i miei sforzi XD. Per quanto riguarda pubblicare, penso che se Straffi (hai scritto giusto, è proprio Straffi ^^) leggesse quello che ho scritto:

1) Penserebbe a venticinque modi per uccidermi per aver conciato così un cartone che doveva avere come tema centrale l'avventura.

2) Mi manderebbe a quel paese, da vero professionista.

No, non penso sia una buona idea pubblicare XD. Comunque... grazie. Anche se ti ho già ringraziato tipo cinque volte, lo faccio ancora una. Grazie mille dei complimenti, mi hanno reso orgogliosa di me (dovevi vedermi, andavo in giro per la casa con una faccia da ebete...). Spero che continuerai a leggere, ovviamente ^^

 

@Chiara: L'immancabila Chiara che mi recensisce sempre! Allora... intanto, presta attenzione ai prossimi capitoli perchè niente è come sembra... (muahahahahahah... ehm... ok, basta). Il lieto fine a Zhalia? Non so... è così bello ar soffrire i personaggi (mamma come sono sadica oggi O_O)... eh, immagginavo si capisse che è la mia preferita. E' quasi in ogni capitolo... al contrario di Lok e Sopjie, che non ci sono quasi mai -.-" la cosa mi è piuttosto strana... voglio dire, una persona tende a preferire i personaggi che le assomigliano... e io assomiglio più a Sophie, fisicamente, come età, come ideali... eppure...

vedremo come andrà avanti (cioè, voi vedrete, io lo so già XD)

 

Un bacio a tutte e un grazie a chi mi segue!

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Capitolo 5
*** 5^ Parte ***


 

5^ Parte

 

 

 

- Dante, posso parlarti un attimo? - Sophie aveva deciso di dare voce a quello che pensava da ormai qualche giorno. - Ho cercato informazioni in biblioteca, nella mia memoria, ho chiesto il parere di diversi Cercatori qui in hotel e, anche se non sembravano convinti, io penso di essere giunta ad una conclusione. - detto questo sbatté un grosso libro sulla scrivania al quale era seduto l’uomo, aprendolo ad una pagina in cui c’erano diverse figure. Dietro di lei arrivò Lok con Cherit. Prima di continuare il suo discorso, la ragazzina si rivolse al Titano: - Ho saputo del tuo sogno, Cherit. Vieni, questo potrebbe interessarti. - si schiarì la voce e iniziò la sua spiegazione. - Tutti quanti coloro che hanno partecipato al rito di evocazione dei manufatti hanno avuto la stessa visione: una montagna, un palazzo, molti Titani, un paesaggio sotterraneo… - fece un giro intorno alla stanza e proseguì. - Poi Cherit fa un sogno. Sogna di essere un Titano potente, al servizio di una donna apparentemente malvagia.

A queste parole il Titano si nascose un po’ dietro alla testa di Lok, che gli sorrise, cercando di capire dove volesse andare a parare Sophie.

- Ho cercato immagini, descrizioni di poteri che potessero ricordare quelli dei Cercatori, di Titani, ho sfogliato tutti i volumi più antichi e tutti i libri di storia che mi è stato possibile sfogliare fino a quando non mi è venuta un’illuminazione. - si piazzò di fronte al detective con uno strano ghigno e chiese: - Nella storia che tutto il mondo prende per vera, dove sono apparsi per la prima volta i Titani? - a risponderle fu Lok.

- Nella mitologia greca.

- Esatto. - Sophie si fermò ed indicò il libro. - Nella mitologia greca i Titani erano colossali semidivinità che reggevano i Pianeti. Ci sono varie teorie dell’epoca sulla nascita di questi colossi e pare che nessuna sia giusta, ma la cosa importante è che spesso i Titani da noi conosciuti venivano confusi con qualcosa di più… sofisticato. - fece una pausa, girò qualche pagina e ricominciò. - O per meglio dire, qualcosa di più potente. Gli Déi stessi. Il pantheon della Grecia antica è uno dei più popolati. Tutte le caratteristiche che ho trovato mi portano a dedurre che gli Déi in realtà non fossero altro che Titani sotto la guida di qualche Cercatore, che dai tempi della battaglia di Casterwill rimasero rifugiati su una montagna…

- Il monte Olimpo. - intervenne Dante pensieroso.

- Proprio così. Poi qualche Cercatore si è divertito a giocarci e farsi passare per un Dio. Non so esattamente come collegare il tutto, ma… per un qualche motivo la storia di quei Titani è rimasta attiva fino ai tempi dell’antica Grecia, probabilmente per la battaglia che avevano combattuto con Lord Casterwill, o con la donna di cui parlava Cherit. - si sedette su una delle sedie della stanza e sbuffò, massaggiandosi le tempie. - Una delle poche persone vere ad essere scambiate per divinità. La cosa non ti piacerà, Cherit. E’ meglio che tu e Lok vi mettiate comodi. - Lok aspettò un cenno di assenso del Titano e poi prese posto vicino a Sophie e Dante, spostando il Titano sulle proprie ginocchia.

- Lok, dovresti aver presente la Dea del destino, o meglio, della morte. Era considerata colei che accompagnava i morti fino ai confini del regno di Ade e contro di lei nemmeno Zeus poteva fare niente. La decisione era sua su ogni vita umana. E’ descritta come una donna con un mantello impregnato del sangue delle vittime che mieteva sul campo di battaglia ed era temuta da tutti. E’ conosciuta con diversi nomi, ma quello che interessa a noi è…

- Chere! Parli… parli della Dea Chere, giusto? Vuoi dire che la Dea Chere era una Cercatrice? La Cercatrice legata con Cherit?

- Esatto… probabilmente era lei a capo dei Nullificatori e tu, Cherit, eri un suo Titano… se non il suo Titano per eccellenza. - fece una pausa per osservare il Titano che sembrava essersi improvvisamente rattristato. - Resta il fatto che la nostra meta è probabilmente la Grecia, o meglio, il monte Olimpo. Quel luogo dev’essere pieno zeppo di Titani potentissimi.

- Hai ragione, Sophie, quello che dici è molto probabile. Tuttavia, il recupero dei Titani della Creazione necessiterà di una squadra ben più numerosa della nostra… dovrà mobilitarsi tutta la Fondazione. Ne parlerò con Metz e Guggenheim. - disse Dante con un sorriso compiaciuto. Se era davvero come diceva Sophie, allora tra loro e i Titani della Creazione c’erano pochi passi. Sempre che filasse tutto liscio e che la Spirale non si mettesse in mezzo. Recuperare quei Titani significava la sconfitta della Spirale di Sangue, e significava anche che Zhalia sarebbe tornata indietro.

 

***

 

@Chiara: come vedi una risposta affrettata, la scuola mi impegna ultimamente, spero di avere più tempo in futuro! Per le tue fanfic, le ho lette entrambe ma non ho mai il tempo di mettermi a ragionare su qualcosa di sensato da scriverti. Sappi che prima o poi recensirò (e che comunque mi piacciono!). Un bacio velocissimo, Marta

 

 

 

Per chiunque fosse interessato, ho caricato su Youtube un video by me su Dante e Zhalia. http://www.youtube.com/watch?v=_Jau6o_5oZo

 

Per coloro che invece vogliono leggere in anteprima qualche capitolo delle mie fanfic, potete trovarle seguendo questo link: http://huntiksecretsandseekers.forumcommunity.net/

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Capitolo 6
*** 6^ Parte ***


 

6^ Parte

 

 

 

Dante aveva discusso a lungo con Metz e alla fine il Consiglio Huntik aveva deciso organizzare la partenza per la Grecia continentale. Sophie scoppiava d’orgoglio, mentre Cherit sembrava non riuscire a reggere la pressione: ormai viveva nella borsa a tracolla di Lok e aveva perso tutta la sua tipica parlantina. Alla spedizione avrebbero partecipato Dante, Lok, Sophie, Metz e Montehue con Tersly, oltre agli altri Cercatori che avevano partecipato all’evocazione. Grier aveva deciso di tornare a Sutos, ma si dichiarò pronto ad intervenire in caso di necessità. Ma c’era qualcun altro che non aveva intenzione di seguire i piani della Fondazione.

Da qualche giorno DeFoe si comportava in modo strano, diverse volte Lok lo aveva beccato nei dintorni degli uffici o degli archivi e sempre era sparito furtivamente. Il ragazzino aveva deciso che lo avrebbe tenuto d’occhio, senza però allarmare Dante o gli altri: probabilmente quell’uomo era pazzo e non era neanche in grado di pensare ad una fuga, figuriamoci metterla in atto o attaccare qualcuno. I giorni passarono e quando fu il momento di partire Lok era convinto che non ci sarebbero stati problemi. Ma forse avrebbe dovuto ricredersi. Dopo qualche ora di volo avevano ricevuto una chiamata dall’albergo della Fondazione e Grier li aveva informati che DeFoe era riuscito a fuggire. Sembrava comunque piuttosto tranquillo e diceva anche che si erano messi subito a cercarlo e che probabilmente lo avrebbero trovato in fretta. Tra l’altro non aveva rubato nessun amuleto e nessun documento importante, per cui non era una grossa minaccia, ma Lok si sentiva a disagio, come se un brutto presentimento gli ronzasse per la testa.

 

“Credevano che fossi troppo stupido anche solo per pensare ad una fuga, e invece eccomi qua… mi aspetta soltanto gloria, di qui in avanti, con la Spirale di Sangue andrò avanti con i miei piani grazie alle preziose informazioni che posso fornire. E ucciderò Dante Vale, ma stavolta non sarò clemente come prima, no, lo ucciderò poco a poco, dolorosamente, facendo in modo che sia lui a scegliere la sua fine… che sarà comunque orribile…” DeFoe pensò questo con un ghigno mentre si allontanava lentamente per le vie di Londra, nella notte rumorosa della città, rigirandosi tra le mani la fialetta ormai vuota di acido con cui aveva sciolto la serratura. Non aveva più i suoi Titani, ma era ancora perfettamente capace di usare i poteri. Era stata dura resistere alla tentazione di fuggire prima, ma la Spirale di Sangue gli aveva dato un luogo e un’ora precisa in cui sarebbero andati a prenderlo, così aveva dovuto aspettare. Tra l’altro gli avevano anche dato un aggeggio, durante l’ultimo combattimento, grazie al quale avrebbe potuto mettersi in contatto con la Spirale, ma in realtà quell’affare non aveva mai funzionato e lui aveva dovuto arrangiarsi in altro modo.

- Alla buon ora, DeFoe. - la voce inconfondibile di Rassimov lo fece innervosire. Quell’uomo pensava di avere il controllo su tutti e su tutto, ma lui era convinto che senza troppa fatica avrebbe potuto eliminarlo. Bastava solo un po’ di fortuna…

- E’ stato più lungo del previsto, mio signore. - rispose inginocchiandosi. Vicino a Rassimov c’erano Shauna e Wind, i suoi due fratelli, gli altri due sommi capi della Spirale che probabilmente non si rendevano conto di essere semplicemente sotto il suo controllo. Una decina di minuti dopo si trovavano in un palazzo antico, di fronte ad un varco dai colori sgargianti.

- Spero che le tue informazioni siano giuste, DeFoe. - disse Rassimov con tono inespressivo facendo cenno al gruppo di uomini che erano con loro di entrarvi. - Un viaggio così lungo costa molta fatica ai poteri della Spirale di Sangue, senza contare che l’Alaska non mi è mai piaciuta.

 

 

Fine!

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