tre metri sopra il cielo

di gioia_bi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** una vita quasi perfetta ***
Capitolo 2: *** La Serra ***
Capitolo 3: *** ...quegli occhi... ***
Capitolo 4: *** non capiva che l'amavo ***
Capitolo 5: *** lui & lei ***
Capitolo 6: *** i fantasmi del passato... ***
Capitolo 7: *** sguardi ***
Capitolo 8: *** the end ***



Capitolo 1
*** una vita quasi perfetta ***


Babi si precipita verso la porta del bagno, ma Daniela è più veloce di lei e le sbatte la porta in faccia.

“Dani, dai che faccio tardi anche stamattina!”

“Non mi interessa, così impari a sbrigarti.”

Uau, se il buon giorno si vede dal mattino… torna i camera e si prepara, si infila un paio di jeans azzurri con degli strappi sul ginocchio e una t-shirt un po’ corta e va in cucina per fare colazione. Raffaella sta sorseggiando lentamente il suo decaffeinato. Babi si avvicina e fa per darle un bacio sulla guancia, ma si accorge che sul viso di sua madre ci sono come minimo venti tipi diversi di creme antirughe.

“buongiorno, ma’”

“buongiorno Babi, non sei ancora pronta? Giorgio passa tra 5 minuti!”. Poi osservandola meglio: “ma non  è un po’ corta quella maglietta?”

 Babi sorride pensando a Giorgio, il suo ragazzo, che l’avrebbe accompagnata all’università. Daniela finalmente esce dal bagno e vi entra lei, tutta di fretta. Si lava il viso, si pettina i capelli e prende lo spazzolino. Un clacson suona nel cortile. “Deve essere già Giorgio!”. Rinuncia a lavarsi i denti, esce prende la sua tracolla con i libri e corre a perdifiato giù per le scale. Esce dal portone e vede il suo ragazzo al volante, ha la maglietta che gli ha regalato per il suo compleanno. Sale in macchina.

“Ciao stella!” Giorgio le stampa un bacio prima che Babi riesca ad aprir bocca.

“Ciao! Scusa per il ritardo, ma lo sai che mia sorella ha il monopolio sul bagno!”. Lui sorride. La guarda: è stupenda. Quegli occhi così azzurri la sua bocca morbida e carnosa, le sue sopracciglia così perfette…

“Senti, stasera vieni a cenare da me? Preparo tutto quello che vuoi!”

“sì, d’accordo, ma arriverò un po’ tardi, devo accompagnare mia sorella dall’oculista.”

“Certo, passo a prenderti alle otto?”

. La macchina sfreccia sotto un ponte. Babi alza gli occhi: la “sua” scritta è ancora la che la guarda, IO E TE TRE METRI SOPRA IL CIELO. Ogni volta che la vede il suo cuore smette di battere e vecchie ferite si riaprono; ripensa a quel campo di grano e a quella casa in riva al mare. No, non riuscirò mai a dimenticarlo.

“Babi?”

 La voce di Giorgio la riporta alla realtà.

“Facciamo che vengo io, così tu hai più tempo per cucinare”

“OK”

La macchina arriva silenziosa nel parcheggio dell’Università di Economia e Commercio.

“ciao, a stasera”

Si danno un lungo bacio. Babi apre la portiera e scende. Con passo deciso si avvia verso l’entrata, passando in mezzo alle preziose aiuole del signor Fischer. Giorgio la fissa ancora per un attimo, poi parte. Di certo lei non si sarebbe meritata tutto quello che sarebbe successo poi.

 

La nuova segretaria entra nell’ufficio senza bussare.

“Signore, c’è qua fuori un ragazzo che dice essere suo fratello, chiede di poter parlare con Lei”

“lo faccia entrare”

Un ragazzo ben palestrato entra, si siede su una sedia di pelle e mette i piedi sulla scrivania. “Ciao Pa’, vedo che hai cambiato segretaria, hai fatto proprio bene, così impara a non dartela”

“Non apprezzo i tuoi commentino ironici. Togli i piedi dalla mia scrivania! Dove sei stato questa notte? Non ti ho sentito arrivare. Eri ancora alla Serra a correre in moto con i tuoi amici teppisti, vero?”

“quello che faccio con i miei amici teppisti non sono cazzi tuoi!” Step alza la voce; dopo la morte di Pollo non ha più veri amici.

“E invece sì che sono affari miei, perché poi il funerale lo pago io!”. Step mette la mano nel giubbotto, tira fuori una busta gialla e la lancia a suo fratello.

“Tieni, sono i soldi che ti dovevo ridare il mese scorso”

“cosa? E dove li hai presi 5.000 euro? Oh, no, scusa, dove cazzo gli hai rubati?”

 “hai molta fiducia in me, per essere mio fratello, porca puttana. Questi li ho vinti ieri sera alla Serra. Lo sai che non rubo più”

“ah sì? Questa me l’ero persa. E chi mangia sempre tutti i biscotti che ci sono a casa?”

“lo sai che non mi piacciono i dolci! E vabbè, se non mi credi non ti obbliga nessuno… divertiti con la tua nuova segretaria”

“aspetta stefano. Stasera papà ci ha invitato a cena, ci sarai, vero?”

“No, non posso, ho promesso agli altri che andavo a fare un giro con loro, mi dispiace. Saluta papà da parte mia.”

Step se ne va, lanciando uno sguardo molto provocante alla segretaria che si gira contrariata. Quando metterà la testa a posto mio fratello…

 

Babi rientra con Daniela, che porta un paio di occhiali neri, con montatura spessa i plastica. Raffaella guarda sua figlia.

“non sono un po’ troppo spessi quegli occhiali?”

“no, mamma, vedi? Sono semplicemente fantastici!”

Interviene Babi “ ha ragione ma’, gli stanno da Dio. Io vado da Giorgio a cena, torno tardi. Ciao a tutti!”

Claudio spunta dal bagno.

“ ciao puffina, non saluti il tuo vecchio?”

 Babi gli scocca un bacio sulla guancia e esce saltellando. Prende la sua vespa e va a casa di Giorgio.

Suona il citofono. “Sì?” la voce di Giorgio sembra diversa dal solito, a Babi sembra quasi paura.

“sono io, babi, mi apri?”

Il secco rumore della porta che si apre e babi sale le scale. Arrivata all’ultimo piano bussa delicatamente alla porta. Giorgio apre. Babi spalanca gli occhi incredula: Giorgio ha un labbro rotto, e il sopracciglio sanguinante… quante volte ha già visto questa scena..

“Giorgio che è successo?”

“entra che ti spiego tutto”

 Babi entra, il salotto e sottosopra, vetri per terra, il tavolo rovesciato, il divano tutto strappato. Giorgio chiude la porta furtivamente, e prima controlla che non ci sia nessuno sulle scale.

“Giorgio, chi è stato?”

“stai calma Babi, siediti, adesso ti racconto tutto, ma prima devo trovare il disinfettante”.

“Hai già chiamato la polizia?” Babi respira un po’ affannosamente e agguanta la bottiglietta di disinfettante che le porge Giorgio.

“No, ma sei matta?! Con quelli la polizia non esiste!” prende un lungo respiro. “per prendere questo appartamento ho dovuto chiedere un piccolo prestito ad un amico.. beh piccolo mica tanto, 30000 euro.. solo che l’anno scorso abbiamo litigato e lui rivuole indietro subito i suoi soldi. Io mi sono appena stabilito economicamente e gli ho detto che avrebbe dovuto aspettare ancora qualche mese… così prima sono arrivati alcuni suoi amici e mi hanno detto che questo è solo un avvertimento e devo trovare tutti i soldi per sabato”

Babi sta passando della bata sulla ferita. “per sabato? Ma è mercoledì! E perché non mi hai mai detto niente? In qualche modo ti avrei aiutato! E poi chi erano i suoi amici?”  Babi sembra spaventata più di Giorgio.

“Non so 5 o 6 ragazzi con dei muscoli da fare paura, uno si chiamava Schello, mi sembra”

Giorgio non riesce più a trattenersi e alcune lacrime gli scivolano sulle guance. Babi si blocca, vede il suo principe dei sogni così debole e fragile e lo abbraccia. Lui si riprende un po’, sente il suo profumo fresco, mette le sue mani trai suoi capelli così morbidi. Babi si scosta un po’, toglie le lacrime con le sue piccole dita e gli sussurra all’orecchio: “andrà tutto bene, vedrai, metteremo le cose a posto”

“le cose non andranno a posto, come cazzo faccio a trovare 30.000 euro per sabato?”
Lei resta in silenzio, un’idea le è già venuta. Dopo averlo aiutato a sistemare un po’ esce e va a casa. Mentre accende una vespa le torna in mente quello che ha escogitato prima. Certo è molto pericoloso, ma è l’unico modo che lei conosceva per procurarsi così tanti soldi i così poco tempo.

Arrivata a casa guarda l’ora. Le nove e mezza, se si fosse sbrigata forse ce l’avrebbe fatta. Va subito in camera di sua sorella che stranamente è al telefono e le fa segno di riattaccare. Daniela scocciata saluta la sua amica Giulia e la guarda curiosa. Babi chiude la porta e attenta a non farsi sentire le dice:

“Dani, non è che avresti ancora quella camomilla che mi avevi imprestato tempo fa?”

Daniela la guarda stupita:”Certo che l’ho ancora, ma tu cosa te ne fai? Non vorrai fare la camomilla alla Serra, vero? Voglio venire anch’io!”

“scordatelo, è pericoloso, e poi non voglio fare la camomilla! Senti, ho fretta, me la impresti?”
”E va bene, però mi dici a cosa ti serve”

“ti prometto che te lo dico domani, però adesso me la impresti!”

Daniela apre l’armadio e gliela lancia “stacci attenta, però!”

Babi la ringrazia con un filo di voce e fa per uscire, ma sua madre la coglie in flagrante! “ciao babi! Com’è andata da Giorgio? Tutto bene?”

“si, grazie, adesso volevamo andare a fare un giro al mare, torno prima possibile”

“va bene, ma non fare tardi, che domani mattina ti devi svegliare presto! Ciao e buona serata”
 “Ciao” babi esce veloce dalla porta. Raffaella sorride, quei due le sembrano piuttosto affiatati, ed è felice che si sia finalmente tolta quel delinquente dalla testa. Ma non sa quanto si sta sbagliando.

 

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Capitolo 2
*** La Serra ***


Babi arriva in garage e la sua immagine si riflette sul vetro della macchina di suo padre. Si guarda; l’immagine che dà è di perfetta scolaretta. Non può certo andare alla Serra conciata così: nessun corridore l’avrebbe scelta. Decide di fare un salto da Pallina, che va li ogni sera. Accende la vespa e piomba a casa sua. Suona il campanello.

“sì?”
 “ciao Pallina, sono Babi, ho bisogno di una mano, mi puoi aiutare?”

La porta si apre e Babi si arrampica per le scale, Pallina la aspetta alla porta con uno sguardo interrogativo. E’ molto pallida, con due profonde occhiaie.

“ciao Pallina… stasera vengo anch’io alla Serra ma non ho vestiti adatti. Che’ mi aiuti?”

“certo, ma questa proprio non me la aspettavo. E’ da tanto che non ci sentiamo Babi, ma entra che ci prepariamo”. La fa accomodare in camera sua. Sul letto c’è un mucchio di vestiti appena tolti dall’armadio. Pallina è molto triste, prende una minigonna mozzafiato e un top, poi va a truccarsi in bagno. Povera ragazza, pensa Babi, dalla morte di Pollo non si è più ripresa.

“prendi pure quello che vuoi, tanto se non ricordo male abbiamo la stessa taglia!”

“grazie Pallina, ti sarò debitrice per tutto il resto della mia vita”

Babi opta per un paio di jeans cortissimi che le aderiscono perfettamente al corpo, e sopra una maglietta senza spalline che le arriva sopra l’ombelico.

“se vuoi truccarti qui c’è di tutto” le urla l’amica dal bagno”

“no, grazie. Tanto tengo il casco, non voglio che nessuno mi riconosca”

“scusa la domanda ma cosa ci vieni a fare?”
 “ho bisogno di soldi, e ho saputo che le camomille ultimamente vengono pagate bene!”

 “camomilla? Oh, porca gazzella puttana, questa proprio non me la aspettavo!”

 Babi indossa la cintura di Daniela e in un solenne silenzio le due escono, chiudono a chiave e vanno nel parcheggio.
 “vieni, ci andiamo insieme sulla mia” dice Pallina. Babi sale, si infila il casco blu con un’aquila al centro e si aggrappa forte a quella che una volta era la sua migliore amica. Pallina va veloce, sfreccia in mezzo alle macchine, non si ferma ai semafori, e per poco le due non vengono investite.

Arrivano. Il cuore di Babi batte forte: l’ultima volta che è stata lì era abbracciata a Step e il corpo di Pollo era là distesa, immobile senza più quella forza di sorridere e di dire: “Ehi, Step… è da un po’ che non vieni a correre! Quella ragazza ti ha proprio fatto diventare un angelo!”.

Pallina ferma la vespa. Le due ragazze scendono e molti sguardi vengono puntati addosso a loro. Quella con la minigonna si toglie il casco, ah, è solo Pallina, ma la sua amica non è niente male! Ma Babi non si toglie il casco; la cintura di sua sorella brilla alla luce della luna.

Le corse sarebbero iniziate da lì a poco.Pallina la lascia e si dirige sicura verso il suo nuovo ragazzo, chiamato il Siciliano. Un rapporto basato solo sul sesso, come tutti pensano, per cercare un po’ di consolazione per essere soli…

Babi va con passo sicuro verso il bordo della pista dove ci sono già altre ragazze in minigonna che aspettano (o meglio sperano di essere scelte); nessuno la riconosce, dal casco si possono vedere solo gli occhi.Si guarda intorno. Lo vede. Rallenta. Si ferma. Il suo cuore batte all’impazzata. Step è là.

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Capitolo 3
*** ...quegli occhi... ***


Una moto Nevada Classic si ferma per un attimo davanti a Babi, ancora con il casco addosso.

“Ehi piccola, monta su…la corsa incomincia adesso”
 Senza dire una parola Babi sale, e con l’aiuto del ragazzo si allaccia la cintura . Tanti sono i ragazzi che li guardano… “vai Ema, siamo tutti con te! Ma chi è la dolce camomilla di stasera? Poi mi ci fai fare una pompatina?”

babi: “chiudi la bocca stronzo, e cerca qualcun’altra disposta a farti quel che vuoi.”

Ema la fissa per un istante: “ma allora sai anche parlare! Se fai la brava dopo ci dividiamo la rendita”

“ci puoi contare, sarò un angioletto…”
 Poi accade quello che Babi non avrebbe mai voluto: Step prende la moto e si mette vicino a Ema; a quanto pare anche lui parteciperà alla gara. Un robusto giovane si piazza tra le 4 moto in attesa della partenza e fischia. Tutti intorno ammutoliscono e guardano quella tozza figura.

“signori le scommesse sono finite. Abbiamo qui i quattro partecipanti: Dado, Hook, Step e Ema… siete ok raga’?”
per risposta i motociclisti fanno ruggire le moto.

Lo sparo e Babi non ha più tempo per pensare a queste cose, è semplicemente a faccia in giù, quasi a una spanna dall’asfalto, quel terribile asfalto che meno di un anno prima aveva portato via Pollo..

Babi è spaventata, e pensa a tutto quello che sta facendo; si chiede se esiste una persona per cui valga la pena di farlo. Beh, forse c’è, ma non è sicura che sia Giorgio. Tutto intorno c’è una confusione di suoni, il rombo della moto, gente che strilla e che fa il tifo.. al bordo della strada vede tanti colori sfuocati, fiori che vedono tante vite sfrecciarli davanti fino a quando qualche una si ferma definitivamente.

Ema si accorge di impennare forse un po’ troppo e abbassa leggermente la moto. Babi riprende a respirare anche se un po’ affannosamente…ma cosa mi tocca fare…

Nella corsia imparte alla loro la camomilla di Step si sta agitando: non ha allacciato bene la cintura e ora si sta sciogliendo. Se non fanno subito qualcosa la cintura si sarebbe spezzata e sarebbero finiti a terra, e probabilmente sarebbe stata la loro ultima corsa. Step, che in quel momento è in vantaggio, rallenta, riporta entrambe le ruote sulla terra. Purtroppo ciò non è consentito dal regolamento e i due vengono squalificati.

Ema arriva per primo e lancia un urlo da gorilla investito da un tram. Fa ancora un’impennata e poi si ferma. Babi scende. Step sta urlando contro la sua camomilla
 “ma sei impazzita? Perché non hai richiuso bene la cintura? Potevamo cadere, potevi morire, se vuoi fare l’incosciente, stammi lontana porca puttana!!”

 La ragazza sembra spaventata, le scende una lacrima, si gira sui tacchi e scappa via.

Ema la raggiunge: “sei stata perfetta! Ma che, ci vieni tutte le sere? Tieni, questi sono tuoi.”
 detto questo le lancia un mazzetto da 1.000 euro. “la metà, no?”

Babi sorride. “sì, grazie. Posso chiederti un favore?”

“certo, ma perché non vieni a bere qualcosa con me al bar e non ti togli quel casco per un po’?”
 “No grazie, me ne vado subito, sono stanca! Una mia amica che viene qui sempre mi ha detto che alcune sere si fanno alcune corse…come dire…particolari. Io ho assoluto bisogno di soldi, mi puoi aiutare?”
 “se ti riferisci alle corse NVM, sei fortunata, ce n‘è una domani… ma sono molto pericolose, non ti consiglio di andarci. Però certo si fanno un sacco di soldi. Per partecipare devi però contattare il capo e prenotarti come camomilla.”
 “cosa significa NVM e come lo contatto il capo”

 “tieni, ti do il suo numero” e le dà un foglietto che teneva nella tasca posteriore dei jeans “NVM significa non-voglio-morire; si riferisce al fatto che si corrono per tutta la lunghezza della spiaggia e poi fino agli scogli. Io comunque non ci sarò, preferisco avere qualche soldo in meno in tasca e restare vivo!”
 “O.K. grazie di tutto Ema, è stato un piacere conoscerti.”

 “piacere mio. È la prima volta che riesco a battere Step, grazie a te! Ci si vede dolcezza”

 Babi si gira e fa per andarsene, ma sbatte contro un altro ragazzo.

“ma che cazzo! Guarda dove metti i piedi!”

ancor prima di guardarlo in faccia ha già riconosciuto il suo profumo, e quel corpo muscoloso che tante volte l’ha abbracciata.

Alza il viso e i loro sguardi si incontrano. Babi si sente mancare, si pietrifica, una sensazione fortissima, un vuoto in fondo allo stomaco. Le vengono le lacrime agli occhi. Tutto quel tempo versato per dimenticarlo e poi in un solo secondo il lavoro di tanti mesi ti sembra inutile e tutto torna come prima.

 “ehi, ma noi ci conosciamo?”. Step la fissa, quegli occhi che ha visto tante volte piangere sorridere godere, non li riconosce. (babi ha ancora il casco)

 Babi si riscuote e fugge via piangendo. Alcuni sguardi la seguono. Step guarda quella ragazza fuggire via e poi si gira e non ci pensa più.

 

È notte. Fa caldo. Step è nel suo letto. Sta sudando. Con uno scatto balza a sedere con il fiato ansimante. Ora si ricorda. Quegli occhi…come ha fatto ha non riconoscerli subito…? Ma come può essere…come può essere babi quella ragazza..

 

 

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Capitolo 4
*** non capiva che l'amavo ***


Babi corre a casa Pallina. Prende la sua vespa…i vestiti glieli restituirò domani… La mente è offuscata, tante, troppe emozioni… alcune lacrime le cadono ancora dagli occhi. Accende il motore e sfreccia in mezzo a quella città buia; nella sua mente c’è solo lui, la sua immagine, i suoi occhi, quegli occhi che ha guardato migliaia di volte. È così persa nel mondo dei suoi pensieri che non si accorge che il semaforo è diventato verde. Un’automobile le suona il clacson che la fa ridestare. Piano piano arriva a casa. Le luci della cucina sono spente.

“bene, almeno i miei sono a dormire” sussurra a sé stessa, come per farsi coraggio. Prende le chiavi da tasca, apre il portone e sale in silenzio. Apre la porta e si guarda allo specchio dell’entrata: ha ancora addosso il casco. Va in camera sua, chiude piano la porta. Finalmente se lo toglie, respira profondamente. Si butta sul letto e accende lo stereo con volume minimo. Paolo Meneguzzi  sta cantando –non capiva che l’amavo-. Babi ascolta le parole:

 

Qui seduto sul letto ripenso a noi
a quei giorni che il vento ha portato via
quante sere passate allo stesso bar
con gli amici che adesso non vedo più
il suo sguardo era luce negli occhi miei
la sua voce era un suono dolcissimo
quante volte ho pensato di dirglielo
quante volte ho creduto di farcela.
Ore in macchina a parlare sotto casa sua
si rideva si scherzava e non capiva che
non capiva che l'amavo
e ogni volta che soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto senza dire niente
perché perché perché perché.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io morivo
quante notti ho pianto senza fare niente
e mi nascondevo all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.
Il ricordo è una lama nell'anima
un dolore che brucia senza pietà
Il suo nome vivrà nell'eternità
come un segno profondo e indelebile
ore e ore a soffocare tutto dentro me
mi parlava mi guardava e non capiva che.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto senza dire niente, fare niente
perché perché perché
non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io impazzivo
quante volte ho fatto finta inutilmente
e mi nascondevo all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.
..non capiva che... l'amavo.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io impazzivo
quante volte ho fatto finta inutilmente
non capiva che l'amavo
non capiva che l'amavo
non capiva che l'amavo...

 

Stringe il cuscino forte nel buio della sua stanza e si addormenta.

 

 

Nella stessa città Step è sul balcone a prendere una boccata d’aria. Accende la radio. La stessa canzone:

non capiva che l’amavo…

 

“Babi sveglia, sei in ritardo anche questa mattina, strano però, eh?”

babi si alza, si è addormentata con i vestiti addosso, Raffaella per fortuna non la ancora vista. Rapida come una gazzella si cambia e si mette i vestiti per l’Università. Il telefono squilla.

“babi è per te, c’è Giorgio!” esce dalla camera e afferra la cornetta che le porge Daniela.

La voce di Giorgio risuona vuota nelle sue orecchie: “ciao stella, sono io, mi dispiace ma oggi non ti posso accompagnare, vado in banca…sai per cosa… ci sentiamo oggi pomeriggio se ti va’”.

“certo…posso fare qualcosa?”

“nono, mi arrangio, tu ha già fatto tanto!”

“o.k scusa sono in ritardo! A dopo ciao!”
riattacca. Raffaella guarda la figlia

“mizzega che occhiaie, sei tornata tardi?”
 “no, ma non sono riuscita a dormire tanto.”
 “Giorgio non passa a prenderti stamattina? Vuoi che ti accompagni papà?”
 “no, grazie, preferisco fare due passi…. Va beh.. io vado ciao a tutti!”

 “ciao e buona giornata”
babi prende la borsa dei libri, ci infila i vestiti di Pallina, ma prima toglie un biglietto.

347-9865225. adesso sa con esattezza cosa fare…

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Capitolo 5
*** lui & lei ***


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per prima cosa vorrei ringraziare yuki, ginny88 (come vedi ho imparato a usare l’html), erica malfoy, samia (anche a me piace tantissimo 3msc), mireia, Babis_Fire, alenad, liry & danythebest89, cri, per avermi recensito e vorrei dire a tutti voi che sono moooltissimo felice che vi piaccia la storia! Continuate a farlo, mi raccomando!

Un ringraziamento particolare a STE_# (la mia amica perniciosa) per starmi sempre vicino e per sopportarmi, mi fido del tuo giudizio, dimmi sempre quello che pensi (e non dimenticarti che l’ottimismo è il profumo della vita!).

Detto ciò, questo è il quinto capitolo, buona lettura

 

 

 

 

  Step è sul balcone, prende aria. Più che altro smog, pensa. In quel momento Paolo esce da camera sua

“ciao step, già sveglio?! A volte mi sorprendi davvero!”

“seh… non sono riuscito a dormire”

si sente il rumore della chiave che gira nella serratura e si apre la porta.

“ciao Mar..” Paolo non riesce a finire la frase. Dalla porta non è entrata Maria, ma una ragazza che occhio croce avrà forse 19 anni, bionda con i capelli lunghissimi, occhi verdi, stangona, tutto vestita di giallo.

“salve! Io sono stefania, mi dispiace ma Maria è stata male, mi ha chiesto di sostituirla per qualche giorno” Step:
”ciao,io sono Step, lui è Paolo. E così tu sarai la nostra nuova servetta per qualche  giorno!”

“benvenuta Stefania.. spero ti troverai bene… mi dispiace, ma adesso devo proprio andare al lavoro! Ciao.”

Paolo esce. Step guarda per un attimo quella ragazza che si è già buttata dietro ai fornelli ed ha incominciato a spolverare. Poi si gira e va in camera a cambiarsi perché vuole andare subito in palestra. Si veste sportivo con una maglietta corta che fa intravedere tutti i suoi perfetti addominali.

Poi esce, Stefania lo guarda: lui ha uno sguardo così triste.

“ehi step, sei sempre così depresso? Ricorda che l’ottimismo è il profumo della vita!”. Step sorride, è anche simpatica quella ragazza..

“Hai ragione!cosa prepari per pranzo?”
 “pensavo di fare petto di pernice… qualcosa di semplice”
 “Semplicissimo… io sto fuori a pranzo con amici, buona giornata”.

Step prende la sua moto e si dirige verso piazza Rosmini, dove Schello, hook e gli altri lo stanno aspettando.

 “ma guarda chi torna a farsi vivo!buongiorno Step, ‘mmazzate quanto è che nun te vedo?!”

 “ciao raga, che si fa? Non si va in palestra?”

 “certo che ci andiamo!” e rivolto agli altri “forza in marcia!”

 vanno tutti alla palestra, la segretaria li fa passare senza problemi, tanto ormai li conosce bene.

 Fanno flessioni, addominali, sollevamento pesi; sono stanchi e sudati con quella voglia di essere forti che li fa andare avanti… A un certo punto il Siciliano guarda Step dritto negli occhi, come se volesse leggergli l’anima e propone di vedere chi riesce a fare più flessioni. I partecipanti sono 11, e Schello fa l’arbitro. Si incomincia. Uno dopo l’altro tutti si piegano, i muscoli si contraggono, alcuni ragazzi incominciano a sudare. Step invece è tranquillo, flette i bicipiti, su e giù.

“56,57 e 58!”

Schello aumenta il ritmo. Alcuni incominciano a cedere.

“98,99 e centoooooo!”
Sono pochi adesso quelli che resistono, Step incomincia a respirare affannosamente, ma anche Siciliano non è messo meglio: non sarebbero resistiti a lungo.

111,112,113……..BASTA! siciliano crolla a terra, le sue braccia sono gonfie, rivoli di sudore gli scendono dalla fronte… Ora c’è solo Step, gliene basta solo uno, ma anche lui cede e cade a terra.

“E raga’ abbiamo parità, anche Step si arrende! Siciliano e step sono i vincitori!”
si alzano e si stringono le mani

“bravo Step, vedo che anche se non ti vediamo da un po’ sei sempre allenato… Ci vediamo stasera! Ciao a tutti”
anche Step decide di andarsene, e quando gli altri gli propongono di andare con loro a mangiare fuori come ai vecchi tempi, lui declina l’offerta. Ha voglia di restare solo.

Prende la moto e va in riva al mare, guarda le onde che si infrangono sugli scogli. Alza gli occhi: la c’è la casa, quella maledetta casa che ha portato tanta gioia, ma adesso tanta nostalgia. Gli vengono le lacrime agli occhi. La pace è assoluta, la visuale perfetta, c’è solo una cosa che non va: si è dimenticato di spegnere il telefono e infatti

Driiiin….driiiiiiiin….driiiiiinn

La suoneria si fa sempre più insistente. Step toglie il cellulare dalla tasca, quel numero gli pare di averlo già visto…

 

Intanto

 

Babi esce di casa, saluta il portiere che le alza la sbarra ma invece di imboccare la strada che la porta all’università prende una stradina secondaria. Mentre cammina pensa a tante cose…

Il suo profumo… il suo sguardo… la sua voce…

Arriva a casa di Pallina, la porta del giroscale è aperta. Suona il campanello ma non risponde nessuno. Così sale e le lascia i vestiti davanti alla porta. Poi scende e si dirige verso un parco alla periferia della città. Si siede su una panchina, prende in mano il cellulare e il foglietto con il numero. Respira profondamente, sa che una volta chiamato non si può più tornare indietro.

Si chiede se ne valga la pena fare tutto questo per Giorgio.

Probabilmente no, ma lo vuole fare per un altro motivo. Si fa coraggio e fa partire la chiamata.

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Capitolo 6
*** i fantasmi del passato... ***


Ringrazio ancora cry90, Liry, Erica malfoy… thanks very much girls

Ringrazio ancora cry90, Liry, Erica malfoy… thanks very much girls..

Mi dispiace di lasciare sempre i capitoli sospesi (effettivamente sembra Beautiful), ma devo creare un po’ di suspance, altrimenti che bello c’è?!

E riringrazio ancora (come sempre) STE_# e le sue pernici… (mainuele…significativo…non trovi)

 

 

 

 

“Seh?”

“ciao, un amico mi ha dato il tuo numero, penso che tu possa aiutarmi”

i due non hanno riconosciuto la voce dell’altro, probabilmente anche perché nel cellulare risuona metallica, vuota, senza quel calore con cui si parlavano una volta.
 “farò il possibile, dimmi”

 “eh… stasera vorrei partecipare alla NVM, mi hanno detto che dovevo chiamarti”
 “…cosa? E perché vorresti partecipare? Se sei una delle solite ragazze matte che ha voglia di provare qualcosa di nuovo allora sei proprio fuori strada…”
 “no, affatto. Partecipo perché ho un assoluto bisogno di soldi. Non sono tanto sciocca da rischiare la vita per niente.”

 “o.k. ma anche se fosse bisogna avere un briciolo di esperienza, e io neanche ti conosco!”

 “per favore, è questione di vita o di morte!”
 “facciamo così, incontriamoci tra un’oretta a piazza Rosmini, così posso conoscerti e testare le tue capacità”

“D’accordo!”
 “ne sei sicura? Dopo che avrai riattaccato non potrai più tirarti indietro, questa è la regola.”
 “sì, ne sono sicura.”
 “bene allora, a tra poco..”
e riattacca. Babi rimane un attimo con il cellulare attaccato all’orecchio. Spegne il cellulare. Si incammina tra i fiori e le betulle: quelle piante che sembrano inchinarsi davanti a lei le danno conforto perché non si sente sola. Il giardino è quasi deserto. Babi non si sente tranquilla, il perché lo sa, ci ha pensato tutta la notte: lei non ama Giorgio, ha cercato di farlo per dimenticare il suo passato; ma non è giusto né per lei né per lui. Vuole chiudere con il suo passato, ma non a scapito di qualcun altro…

ma non sa quanto sbagliando, a volte non è così facile chiudersi la porta alle spalle, soprattutto quanto il tuo passato vive nella tua stessa città…

 

 

 

Step torna un attimo a casa, vuole farsi una doccia veloce, cambiarsi e andare a piazza rosmini…

Quella ragazza lo ha incuriosito..

Arrivato a casa, Stefania quasi gli sbatte la porta in faccia uscendo.

“oh…scusa Step… non ti avevo visto..”

E’ accompagnata da un ragazzo, probabilmente il suo. Nemmeno niente male: carnagione scura, alto, vestito di rosa (?!), unico difetto il culo un po’ abnorme…

“ah, lui è mainuele, il mio ragazzo, è venuto per accompagnarmi a casa… io adesso vado.. è rimasto del petto di pernice nel frigo se vuoi, e anche una buonissima torta di fragole!”
 “no grazie non ho fame, grazie lo stesso… a domani…”

suo fratello per fortuna non è a casa, si fa veloce la doccia, si cambia, afferra le chiavi della moto e si incammina verso il garage. Accende la moto e parte; direzione: piazza rosmini.

 

Babi rimane un po’ a camminare tra le betulle, poi decide di andare subito, avrebbe aspettato là…

direzione: piazza Rosmini..

 

 

e no…. Non è poi così facile chiudere con il proprio passato…

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Capitolo 7
*** sguardi ***


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Questo capitolo lo voglio dedicare a Ste, la mia migliore a amica per dirle che anche se la distanza ci separa la nostra amicizia durerà x sempre.

Altri ringraziamenti vanno a cry90, yuki, erica malfoy, mariluu, valepigia, liry, damynex, legolas e samia, grazie mille!apprezzo davvero i vostri commenti!

 

 

 

Finalmente Babi arriva in piazza Rosmini. Non sa se andare a sedersi al centro, vicino alla famosa Fontana degli Angeli oppure ordinare qualcosa al bar lì vicino. Così decide di sedersi sul bordo della fontana e aspetta. Guarda l’orologio è in leggero anticipo, strano.La sua immagine riflessa nell’acqua, la sua pelle morbida ma leggermente contratta fa trasparire la sua agitazione.

E aspetta.

 

Step arriva con la moto ruggente. Si toglie gli occhiali da sole e li mette nel taschino della giacca di pelle.

Si guarda intorno: il giorno incomincia a volgere alla fine, le nuvole si tingono di un rosa pallido…rosa pallido come il suo cuore che una volta era stato rosso passione. Al bar vede poche persone e nessuna sembra aspettare qualcuno. La piazza è deserta. Ah, no, la vede. Una giovane ragazza gli dà di spalle, seduta sul bordo della fontana e sembra guardare l’acqua che scorre. Step le si avvicina. La guarda meglio: quel portamento gli è famigliare, i capelli lunghi marroni che arrivano a metà schiena. Ormai è dietro di lei e le vede il volto riflesso nell’acqua. Non respira, il suo cuore batte all’impazzata.

In quel momento anche Babi lo vede nell’acqua e si gira veloce. Ora si stanno guardando negli occhi in silenzio mentre la luna incomincia a comparire in cielo. Tutti due in quel silenzio pesante, che vorrebbe dire tante cose. E in effetti Step avrebbe tante cose da dire, vorrebbe raccontarle di quelle lacrime solitarie che gli erano cadute l’ultima volta che si erano sentiti, vorrebbe dirle di quella stretta al cuore che lo prende ogni volta che rivive i loro ricordi, ma in questo momento non gli esce niente dalla bocca, parlano solo i suoi occhi, parlano di tutto quello che c’è stato tra loro e anche di quello che non c’è stato…

Anche Babi avrebbe tante cose da raccontare ma la mente sembra annebbiata.

“ciao”. Step è il primo che si riprende dal magico incanto di quello sguardo.

Quelle parole scuotono l’anima di Babi. Le salgono le lacrime agli occhi, si gira di scatto: non vuole che lui veda com’è diventata debole adesso che non ci sono più le sue robuste braccia a sostenerla.

“che diavolo ci fai qui?” non si spiega nemmeno lei la crudeltà di quelle parole che le escono così.

“io… mi dispiace, non volevo disturbarti…” le parole gli muoiono in gola, non riesce a dire niente, il suo respiro è affannato.

Basta Step - sente una vocina dentro la testa – non puoi continuare a trattarti così.

“scusa, pensavo fossi tu… sto aspettando una ragazza che a quanto pare non sei tu.”

“già, a quanto pare hai sbagliato persona.” Riesce a tenere a stento le lacrime.

Step vuole guardarla in faccia, le afferra dolcemente le spalle e la volta verso lui. La guarda in faccia: sono così vicini, così come da tanto tempo non sono stati. A Babi sfugge una lacrima, una stupida piccola insignificante lacrima. Step con un dito la toglie dal quello splendido viso.

“cosa c’è?”le chiede preoccupato.

“non mi sento bene” gli risponde lei gelidamente.

“cosa? Cosa ti fa male? Vuoi sederti?” le ribatte lui facendo finta di non notare la freddezza nelle sue parole.

Babi non sa cosa dire, è il suo cuore ad essere straziato. Tutti i buoni propositi per cercare di dimenticarlo e poi in un attimo..puff..tutto inutile. Le tornano sulle labbra tutte le promesse che si erano fatti, tutti i loro baci..

“sei tu che mi fai male” sussurra lei voltando il viso, non vuole fissarlo per un secondo in più. Fa un passo indietro, togliendosi le sue calde mani dalle spalle. Si gira e fa per andarsene.

“Babi…” step la chiama piano.

Lei si ferma, questa volta è il suo cuore a ordinarglielo. Pochi secondi e poi si getta tra le sue braccia, soffoca il suo viso sulla sua giacca e lo stringe forte: non vuole perderlo un’altra volta. Step la abbraccia a sua volta e le bacia i capelli.. Quel profumo, lo aspira lentamente permettendo ad ogni sua piccola fibra del corpo di assorbirlo. Chiude gli occhi.

 Gli sembra di sognare, è un concetto così astratto pensare di averla tra le sue braccia, quanto l’ha desiderata.

“step..” le sue parole sono soffocate dall’amarezza di quei mesi passati senza di lui..

Step vorrebbe dirle quello che il suo cuore ha sofferto.
 “babi..”

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Capitolo 8
*** the end ***


Questa è una storia, la storia che ho voluto scrivere quando ho pensato a come vorrei che fosse l’amore..

Non vorrei che qualcuno/a di voi pensasse che alla fine l’ho inventata per dare il lieto fine ad una delle tante storielle d’amore scritte da uno dei tanti scrittori di romanzi rosa..

Penso che l’amore nella comune vita sia una delle cose più belle che ci possano capitare..

Il solo fatto di regalare dei fiori, o uscire a cena o solo dire TI AMO ad una persona della quale non vogliamo vedere solo la facciata ma anche il contenuto sono le piccole cose che ci fanno sentire piene, e non sono solo stronzate da “antiquati romanticoni”. Questo non vuol dire che dobbiamo confondere la vera essenza dell’amore con sciocchi fuochi da paglia, come fanno la maggior parte dei giovani che cercano solo (o quasi) attrazione fisica.. amore è molto di più..

L’amore è un cappuccino portato a letto con una brioches calda, è una parola detta nel luogo giusto al momento giusto, è un giro in moto la domenica pomeriggio se le strade non sono bagnate, è il profumo del suo petto, una rosa rossa il giorno di san valentino, un orsetto di peluches, un cioccolatino alla cioccolata fondente, l’amore è step e baby.. l’amore è tante cose, e alla fine niente, ma è quello in cui credo e quello per cui vivo…

 

 

E tutto quello che devi fare è metterti le cuffie…sdraiarti per terra e ascoltare il cd della tua vita…traccia dopo traccia…nessuna è andata persa…tutte sono state vissute e tutte, in un modo o nell’altro, servono ad andare avanti…
 ......
non pentirti, non giudicarti, sei quello che sei e non c’è niente di meglio al mondo. Pause, rewind,play ancora e ancora e ancora, non spegnere mai il tuo campionatore.. continua a registrare, a mettere insieme i suoni per riempire il caos che hai dentro
 ....
e se scenderà una lacrima quando le ascolti…beh…non avere paura…è come la lacrima di un fan che ascolta la sua canzone preferita.

FM 107.3  RADIO CAOS...IL TUO BPM...TUTTO IL RESTO è RUMORE BIANCO!

 

 

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