Dea dolce della notte

di Mea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno ***
Capitolo 2: *** Corpi ***
Capitolo 3: *** C'è chi dice che è da vile ***
Capitolo 4: *** Ritratto di una giovane donna ***
Capitolo 5: *** Infantile ***
Capitolo 6: *** Guardami ***
Capitolo 7: *** Diamante ***
Capitolo 8: *** L'anima non basta ***
Capitolo 9: *** La libertà schiava: l'assenza ***
Capitolo 10: *** La libertà solitaria: la trasgressione ***
Capitolo 11: *** Sacrificio ***
Capitolo 12: *** Perchè non guardi ***
Capitolo 13: *** Revolution ***
Capitolo 14: *** Nulla ***
Capitolo 15: *** Come un fiore ***
Capitolo 16: *** Liguria ***
Capitolo 17: *** Ulisse ***
Capitolo 18: *** La libertà rifiutata: l'accidia ***
Capitolo 19: *** Vago ***
Capitolo 20: *** Le strade di Torino ***
Capitolo 21: *** L'amore ***
Capitolo 22: *** Sapor di cioccolata ***
Capitolo 23: *** La danza e il vento ***
Capitolo 24: *** La vita ***
Capitolo 25: *** Cronaca ***
Capitolo 26: *** Piove...poesia ***
Capitolo 27: *** L'amore II ***
Capitolo 28: *** Secondi ***
Capitolo 29: *** Prede del vento ***
Capitolo 30: *** Attesa ***
Capitolo 31: *** Conforto ***
Capitolo 32: *** Perchè? ***
Capitolo 33: *** Odori di morte, profumi di passato ***
Capitolo 34: *** Una storia ***
Capitolo 35: *** Sbatte il vento ***
Capitolo 36: *** Forza è il mio nome ***
Capitolo 37: *** Mio, tuo Carnevale ***
Capitolo 38: *** Momento ***
Capitolo 39: *** Voglio esser l'ape regina ***
Capitolo 40: *** Passi ***
Capitolo 41: *** Tempesta ***
Capitolo 42: *** Pensiero I ***
Capitolo 43: *** Pensiero II ***
Capitolo 44: *** Pensiero III ***
Capitolo 45: *** Vernice ***
Capitolo 46: *** Ancora ***
Capitolo 47: *** Corsie ***
Capitolo 48: *** Pensiero IV ***
Capitolo 49: *** Pensiero V ***
Capitolo 50: *** Pensiero VI ***
Capitolo 51: *** Ogni cosa ***
Capitolo 52: *** Romeo e Giulietta ***
Capitolo 53: *** Non ascolto chi blatera di libertà ***
Capitolo 54: *** Pensiero VII ***
Capitolo 55: *** Pensiero VIII ***
Capitolo 56: *** Pensiero IX ***
Capitolo 57: *** Parole mai pronunciate ***
Capitolo 58: *** Fame di futuro ***
Capitolo 59: *** Immagine d'amore ***
Capitolo 60: *** Distanza ***
Capitolo 61: *** Vista ***
Capitolo 62: *** Subire ***
Capitolo 63: *** L'amore tace ***
Capitolo 64: *** Gli scontri quotidiani ***
Capitolo 65: *** Circoli ***



Capitolo 1
*** Il ritorno ***


Tornare mi era sembrata la soluzione.
Ora che non c'era rimedio al dolore nè modo di dimenticare la gioia perduta,
il luogo dell'infanzia, della giovinezza, degli antichi affetti
era parso l'ultima ancora di salvezza.
Ma poi era giunta
la disillusione,
la consapevolezza che nulla sarebbe tornato come prima.
Come nel limbo, quando la vita non era ancora iniziata e noi non lo sapevamo.
 
Forse a cercare la stessa cosa era venuta lei.
Era in piedi, lontana da me, ma abbastanza vicina perchè ci potessimo parlare,
dopo tanto tempo,
unica anima tornata di quel mondo perduto.
 
- E' inutile cercare il passato. Non esiste più.-
- E cosa si fa allora, se non c'è futuro?-
- Si muore. Oppure si vaga tristemente nel presente.-
 
 
                                                                                             - E alla fine?-
                                                                                             - E alla fine si vedrà.-

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Capitolo 2
*** Corpi ***


La tua carezza attraversa il mio corpo
                                                        Unica cosa
dolce speranza, pensiero, sogno mio
                                                        Unica luce, unico futuro
 
Un giorno per essere unico attimo,
petalo nel cuore
immortale
                                                        
                                                         La mia carezza attraversa il tuo corpo
Unica vita
                                                         dolce speranza, pensiero, sogno tuo
Unico pianto, unico sospiro
                                                         
                                                         Un giorno per essere unico tempo,
                                                         profumo nella mente
                                                         eterno
 
Se qualcosa ci porterà via, 
ci prenderà insieme,
come il vento e il vortice impetuoso,
                                                 come la lacrima ancor più potente della gioia
                                                 più immensa.
 
Vorrei accarezzare ancora il tuo corpo
                                                   Tu vorresti accarezzare il mio
ancora
Vorresti accarezzare il mio viso
                                                    Io vorrei accarezzare il tuo
per sentirti sempre,
                          sempre più,
                                          ogni infinito istante di più
 
                                                                                                          Sento il vento e il vortice impetuoso,
                                                                                                          ci stan portando via

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Capitolo 3
*** C'è chi dice che è da vile ***


La stanza è silenziosa.
Il monotono rumore del computer,
ormai abituale,
la riempie di solitudine e di desiderio,
desiderio di fuggire e di fare qualcosa di nuovo,
compresa e non derisa.
La gente fugge troppo poco.
C'e chi dice che è da vile, ma la verità è che nessuno osa farlo.
Fuggire.
Pochi hanno il coraggio di abbandonarsi completamente
a se stessi e alle proprie folli illusioni,
di partire e di andare in un posto sconosciuto
ma già noto, per qualche oscuro motivo del pensiero,
in un recondito andito della nostra mente.
Fuggire.
Fuggire e fregarsene, fuggire e andare.
Questo penso con il rumore pacato del computer nelle orecchie,
la solitudine e il desiderio nel cuore.

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Capitolo 4
*** Ritratto di una giovane donna ***


E' notte.
E' notte e lei è sola, il piede allungato che pende dolcemente
innocentemente
dal letto; lei che è giovane e non sa nulla,
dicono,
dicono ma è notte e quell'anima bambina è piena di pensieri
più immensi 
di quelli dei grandi.
E' notte e lei lo sa, non come gli altri che se la lasciano scorrere,
indifferentemente
addosso, imprigionati in sogni senza senso
di paure e angosce senza risposta.
Lei la risposta non ce l'ha, ma non pretende di averla,
è sola, ma non finge di non esserlo.
E' notte, ed è silenzio,
e lei lascia che i suoi sogni la liberino,
la liberino un po'
dal silenzio muto della notte oscura 
e saggia.

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Capitolo 5
*** Infantile ***


Mi manca il Natale dell'anno scorso.
Mi manca la danza, mi manca la neve.
 
Voi.
Ho paura di perdervi.
 
Mi manca quel Natale.
Era solo l'anno scorso
e mi sembra tutto così lontano.





Per Laban: grazie per la recensione! Purtroppo in realtà il tempo per scrivere poesie è sempre troppo poco. Si tratta più che altro di una sorta di diario, di pensieri che scrivo non appena mi vengono in mente... Vorrei potervi dedicare più attenzione, ma per ora va bene così, in fondo ho ancora tutto da imparare. Sono contenta che ti siano piaciute! Un bacio.

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Capitolo 6
*** Guardami ***


Cerca di
capire.
Di osservare al di là di ciò che vedi,
 
scorgere
 
quel che c'è davvero dietro il volto che mostro
e la paura
 
di piangere e morire 
pubblicamente, nuda e vergognosa di fronte
 
agli altri.
 
Gli altri.
Cerca di capire che li amo e li temo,
giudicano e giudichi pure tu,
giudicate se parlo di sciocchezze o di pioggia,
giudicate sciocchezza la bellezza per me così importante,
ed essenziale qualche vostra faccenda politica.
 
Cerca di pensare a quando dormo,
e io penserò al tuo sonno,
e le nostre anime si incontreranno nei sogni
per poi svegliarsi
piene di speranza
alla nuova mattina.
 
Cerca di capire, e guarda, attento,
se io non son capace di farmi
 
vedere.






Per Laban: la poesia dell'ultimo capitolo parla di ricordi così belli che quasi ci fanno male. Abbiamo, in fondo, sempre una più o meno inconscia paura che tutto possa finire. Penso che il Natale sia il ricordo più esemplificativo: c'è un momento della vita in cui, per alcuni, cessa di essere unico. Finchè lo vivrò con le persone a me care, sotto la neve di Torino, allora potrò pensare che l'eternità esiste e io, spero, sinceramente, che possa essere così. E allora si potranno mettere a tacere definitivamente tutti coloro che amano spaventare con l'idea di una felicità solo effimera.

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Capitolo 7
*** Diamante ***


Mi hai ferita?
Lo sai perchè? 
 
Che ti importa.
La vita è così bella.
 
Ero innamorata dell'amore più che di te.
Eros mi ha ferita.
 
Avevo alzato gli occhi al cielo,
sognato di te
romantiche passeggiate
come una bambina per la prima volta
innamorata.
Ti avevo voluto così tanto che avevo dimenticato
il possibile e l'impossibile.
 
Posso soltanto addormentarmi.
E allora che c'è?
 
Hai paura?
Un po' anch'io, pensavo. Adesso no.
 
Ieri mi ha parlato una persona.
No, cosa mi ha detto non te lo dico.
Non mi scopro più di fronte a te.
 
Sai che c'è?
C'è che ho comprato un libro,
un libro che parla di fede.
Fede.
Se mi chiamano così ci sarà un motivo.
Pure tu mi chiamavi così, ricordi?
Chissà che non sia il mio destino, averne sempre, tanta.
 
C'è luce.
Ridi, ridi sempre, mi hanno detto.
Gioca, sei bambina.
Abbi fede.
Fede, mi hanno detto.
Lo ripetono tutti i giorni.
 
A volte sono anche cieca, ma ieri l'ho vista ovunque.
Così ricca.
 
Sei un diamante.
Sei un diamante, mi hai ferita.
Come un diamante, sei
Insensibile
Diamante.
                                                  



Per Laban: sì, alcune poesie possono essere meno comprensibili... In tal caso chiedi pure spiegazioni!  E ancora grazie!

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Capitolo 8
*** L'anima non basta ***


Sei solo un personaggio della mia mente.
Un prodotto della mia fantasia
bramosa di storie.
Sei finto. Sei un disegno, un manichino.
Un'immagine evanescente.
Ti ho voluto, da me sei creato, sei mio.
Non esisti. E' dura da sapere,
non hai corpo, hai anima, solo questo.
 
No. L'anima non basta.







A casa con la febbre, pubblico questa  breve poesia a libera interpretazione. Nel mio caso, riflette il rapporto con i miei personaggi: a volte un autore dimentica completamente che, purtroppo, essi sono solo un frutto della propria fantasia.

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Capitolo 9
*** La libertà schiava: l'assenza ***


Padre.
Padre, padre, esisti?
 
I tuoi figli si contorcono nel fango di un mondo che li vuole veder crescere senza di te.
 
Non ti ribelli, padre?
 
I tuoi figli si contorcono nel fango di un mondo che li vuole uomini senza di te.
 
Da donna a donna, 
la donna è madre,
la donna è vita.
Principio fertile della terra, Madre dei frutti, madre nel grembo,
dea.
 
La madre è. 
Nutre...
Ora è cacciatrice. Non le serve che tu vada ad uccidere per lei.
 
La donna è leonessa, la donna è ape regina.
 
Padre, padre, non ti vogliono?
Che fai, sei contento tu? Ti siedi sul tuo fasullo trono, ti lisci la criniera.
 
Sei egoista. La donna è egoista.
Eva fu il male e tu, o Adamo, fosti la stupidità.
 
Tu semini e non raccogli, uomo.
Che fai? Non sei più padre.
E la donna crede, crede di essere padrona dei propri
(liberi)
figli.
 
Che fai, donna, madre, sei cieca?
Quel che viene dal tuo grembo non è tuo.
Non hai in mano il mondo.
Non sei dea.
 
Dov'è la libertà?
I tuoi figli son liberi nell'amore, padre, nell'amore,
nei due principi di unione
divina.
 
E tu padre, 
sì, tu.
Li lasci morire di dolore nel fango di chi non sapeva quale fosse, dove fosse
la libertà.

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Capitolo 10
*** La libertà solitaria: la trasgressione ***


Sono fuggita, di nuovo.
Ora ho paura di aver sbagliato.
Ma ormai sono oltre il punto
di non ritorno. E' troppo tardi.
Non c'è rimedio, non c'è soluzione.
 
Non mi resta che inebriarmi
della sensazione dimenticata
di libertà.
Sono troppe le preoccupazioni.
Sii libera, ubriaca di trasgressione.
 
La realtà mi sembra un mondo lontano
a cui faccio finta di partecipare.
Recito bene.
Ma è sempre più evanescente, confuso.
Non lo distinguo più
dal mio sogno
di dannata spensieratezza.
 
Fuggi. Drogati
di solitaria libertà.

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Capitolo 11
*** Sacrificio ***


La notte, piangendo,
si insinua in me la paura,
(il terrore)
che tutto sia dolore
senza senso,
che la mia solitudine sia
immenso vuoto
incolmabile.
Ma tu, ma tu
per questo sei morto?

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Capitolo 12
*** Perchè non guardi ***


Le mie poesie parlano di
morte e dolore.
E perchè, quando la vità è così
immensamente
bella?
Perchè non guardi l'acqua
che scorre limpida
tra le dita,
o la verde collina
coperta
di fresca nebbia?
Perchè non guardi
il sorriso
o le rughe di un volto anziano,
prendere per mano 
il bambino
nuovo all'esistenza?
Perchè non guardi l'amore,
neanche se lo vedi,
perchè un po' ti fa paura,
divino
com'è.
Lo vedi l'amore,
senti il vento tra i tuoi capelli
come una carezza di Dio.
 
Ma è molto più difficile, troppo, Signore,
dire parole di
indescrivibile
felicità.

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Capitolo 13
*** Revolution ***


Per Laban: grazie, come sempre! Sì, a volte mi accorgo che le mie poesie non rispecchiano davvero ciò che penso della vita, dell'amore, della sofferenza. Però, esse vengono inevitabilmente scritte in momenti di debolezza e così... 





Voglio avere la mia rivoluzione.
Davvero, non mi importa della tua.
Vuoi soltanto farti notare.
 
Voglio avere la mia rivoluzione.
Sono stanca di passare in secondo piano.
Sono stanca di far finta di nulla.
Davvero, voglio avere la mia rivoluzione.
 
E se ti sparo,
di che mi parlerà il sangue sul tuo petto?
Mi dirà, mi dirà che
davvero
ho bisogno di una rivoluzione.
 
La tua mi pare solo presunzione.
Eppure, dimmi se non è vero, non sai nemmeno
come muore un uomo.
Dici di voler cambiare il mondo,
eppure, sul serio,
sai almeno da che parte gira?
 
Ora è il mio momento, è il mio momento,
ma ti dirò che non mi importa
del sangue sul tuo petto
per avere la mia rivoluzione.

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Capitolo 14
*** Nulla ***


Per Laban: grazie mille, comunque la mia "rivoluzione" è solo ribellione all'interno del mio piccolo mondo, nessuna rivolta sociale, per carità! Non posso dire di essere una persona ribelle nel vero senso della parola, ma a volte assaporare un poco di questo mio lato mi fa sentire bene, mi dà nuovamente forza e fiducia in me stessa quando sono a pezzi.





Mi sento nulla.
Esso riempie la mia mente e le stanze del mio cuore.
 
                                                                                    Il vuoto mi pervade 
 
Non vi è nulla,
nemmeno il grigiore di una morte memorabile.

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Capitolo 15
*** Come un fiore ***


Questa poesia può essere letta nell'ordine che si vuole: o alternando le due colonne, oppure prima la colonna destra, poi la sinistra. Personalmente preferisco l'effetto dato dalla seconda modalità, nonostante la poesia sia stata scritta nella prima!




Ti prego, fa' qualcosa.
Fa' qualcosa per portarmi via da questo abisso.
Cammino per la strada e non riesco a non pensare
che mi manchi qualcosa.
Qualcosa per essere felice.
                                                                                     Ti prego
Mi sento sbagliata.
Ho il terrore che niente cambierà,
precepisco la nebbia del nulla,
peggiore della morte.
Fa' qualcosa per rendermi felice.
                                                                                     Ti prego, dammi un bacio
Dimmi che l'eterno esiste.
Ho bisogno di sentirlo,
come i fiori necessitano della loro primavera,
del calore del sole, della carezza delle api laboriose.
In te c'è la vita. Fa' qualcosa perchè possa vivere anch'io.
                                                                                      Ti prego, come il fiore che appassisce
                                                                                       sento la mia lenta agonia

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Capitolo 16
*** Liguria ***


In breve: la mia dichiarazione d'amore per questa regione, ispirata da "Fast Car" di Tracy Chapman.






Prendi la tua macchina, per favore.
Prendi la tua macchina e partiamo, prendiamo l'autostrada, in qualunque direzione vada.
Se vuoi andare a ovest a me andrà bene. Cammineremo tra la neve e le montagne alte fino al cielo, ci perderemo tra gli aghi di pino
e il profumo d'inverno. Potremmo anche guidare oltre, e correre tra i campi di lavanda, visitare chiese che sanno d'incenso.
Se vuoi andremo ad est. Est senza sapere dove fermarci e vedere, vedere tutte le città. Osservare tutti i volti e non conoscerne nessuno, se non il nostro.
Prendi la tua macchina, per favore.
Puntiamo verso il nord, verso terre e paesi ignoti. Lo sai che adoro il freddo. Mi piace coprirmi dei più bei vestiti e stringermi a te, le mani insensibili protette dalle tue. Amo passeggiare per le vie grigie che sanno di immenso. Portami là, te ne prego. Forse pioverà.
Ma se andassimo a sud, in un sud non tanto lontano, allora sì che sarei felice.
Dico sempre che il mare non mi piace, ma non è vero. E' un segreto che non rivelo a nessuno. Non voglio nessun mare azzurro e tropicale, nulla di incontrollabile ed impetuoso. Non voglio nè scogliere nè sabbie bianche.
Voglio che guidi e mi porti fino a casa mia. A girare senza pensieri tra le strette vie e scovare negozi sconosciuti, mangiare piccole olive e camminare sul lungomare infinito.
A casa mia c'è sempre il sole. E anche quando non c'è, a me sembra che ci sia. Portami lì dove sono nati i grandi poeti. Portami in quel posto solo mio, su quella spiaggia, i fiori più colorati dietro il mio volto e le montagne impervie che ci proteggono attente.
Prendi la macchina, per favore, e compriamoci una casa lì. Viviamo per sempre dove a volte
la neve cade sul mare scuro.

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Capitolo 17
*** Ulisse ***


Per Laban: grazie mille, come sempre! Comunque non ti preoccupare, come avrai notato anch'io, dovendo seguire una fanfiction, ho iniziato a pubblicare poesie più saltuariamente. Però non smetterò, mai, di scriverne!







Solo quando viaggio posso
essere davvero me stessa
 
                                                               Non pensare a nulla
                                                               andare avanti e
                                   scoprire
                                                                                                          sconfinare
                                                                                                          come Ulisse
                                                                                                          oltre i limiti del
conosciuto
                                                                senza morire ma
                                                                                                                                         vivere.
Portata dalle onde del mare
                                                              o sulle torri più alte
l'aria non ha fini,
non mi può fare del male,
no,
il vento onnipresente del mondo
 
                                                                                                           So che forse è un errore
                                                                                                            trovare conforto là
                                                                                                              dove nulla è conosciuto
                                                               ma lo so, davvero,
                                                                solo
                                                               allora
                                                                                                                             che potrò sempre
                                
 
                                             Sperare.

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Capitolo 18
*** La libertà rifiutata: l'accidia ***


Per Laban: Sì, il titolo è "Il Fato e Il Futuro"! Mi prende un po' di tempo soprattutto per la revisione, anche se in realtà è già completata. Comunque non ti sentire obbligata, dipende se ti interessa o meno la sezione "Harry Potter"...! Ti ringrazio ancora moltissimo, un bacio!


Devo ancora scoprire
cosa voglio.
Devo ancora
scoprirmi.
 
Se rimango affascinata da troppe cose,
o da sogni eccessivamente ambiziosi
e seducenti,
questo non lo posso,
non lo voglio
capire.
 
Aspetterò che il destino mi imponga qualcosa
perchè sono troppo codarda per decidere e
forse
sbagliare.

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Capitolo 19
*** Vago ***


Per Laban: ihih, potrei operare una conversione al mondo di Harry Potter... Putroppo non penso di avere quelle capacità! Comunque ho in progetto anche qualcosa di diverso dalle fanfiction potteriane... Devo solo trovare il tempo di scrivere!
Per  Elisa95: scusami, è già da un po' che è presente la tua recensione ma l'ho notata solo adesso! Grazie mille, spero di riuscire ad emozionarti anche con altre poesie!



Non so più nemmeno cosa urlare
all'infinito pieno
di nero.
 
                                                                               Vago
                                                                               senza essere vista.
 
Cresce nel cuore
la sensazione
più oscura.
 
                                                                                Vago
                                                                                senza riuscire a vedermi.
 
Persa,
tra i mondi
a cui vorrei appartenere.
                                                                                 Non so più dove mi trovo.

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Capitolo 20
*** Le strade di Torino ***


Al termine di un lungo, ma dolcissimo, pranzo natalizio con i parenti più cari, posto una brevissima poesia... Grazie, come sempre, a Laban! Comunque volevo precisare che la stragrande maggioranza delle mie poesie viene o immediatamente cancellata o mai pubblicata! Senza contare che se scrivo senza ispirazione mi vengono degli orrori...ihih. Auguri di Buon Natale! Alla prossima!







Faccio finta che non me ne importi.
I miei capelli li avvolge il vento
per le strade di Torino.

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Capitolo 21
*** L'amore ***


Eccomi, appena tornata dalle vacanze! Auguri a tutti e grazie a SilentScream, che ha aggiunto le poesie alle seguite e ne ha recensite molte, comprendendole perfettamente! Molte sono a libera interpretazione, quindi è giusto che vangano adattate alla propria esperienza, anche se diversa dalla mia...



Sogno l'amore eterno e l'abito bianco.
Non so quanto sia giusto o, almeno, sensato, ancora.
Mi prendono per pazza,
per una bambina che crede nelle favole.
Ma mi hanno cresciuta a favole, che ci posso fare,
mi hanno detto che l'amore è tutto ciò di cui ho bisogno,
mi hanno detto che i poveri uomini non ci possono fare niente,
che il loro desiderio più intimo di felicità li porta a questo,
ad amare uno solo per tutta la vita e oltre la morte.
Ho questo sogno di felicità,
e lo sai che siamo rimasti in pochi,
alieni in un mondo dove ci credono illusi.
E se a volte lo penso anch'io, sai, di essere ingenua
poi mi viene in mente che potrò sempre credere che qualcuno, qualcuno sì
tiene per mano fino all'ultimo instante di estrema sofferenza.
Sogno l'amore eterno e l'abito bianco,
e se questa non è illusione me lo potrai dire solo tu.

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Capitolo 22
*** Sapor di cioccolata ***


Camminare per strade antiche di nebbia, sai,
non è poi così male.
Non si sente alcun rumore, se non della gente conosciuta e ben vestita
che chiacchiera nei caffè,
bevendo un po' di cioccolata
e contenta di tutto quel freddo, per il solo piacere di potersi chiudere al caldo
e riassaporare le vecchie abitudini, mai abbandonate.
Sai, è questo il mio mondo
ma non è più abbastanza chiuso
per durare.
Mi farò sfuggire la nebbia della mia casa
tra le dita,
gli antichi castelli e la neve sui lampioni chiari,
il gelo che rende insensibili le mani e ti arrossa il viso
e, sì, ancora, quel sapor di cioccolata,
le belle macchine e la nocciola,
le castagne e le nostre feste d'inverno,
una statua che si erge nel buio e le montagne bianche sul cielo terso.
Se ne andrà tutto, ho paura, se ne andrà se non rimani almeno tu,
se ne andrà la nebbia sul fiume
e il sapor di cioccolata.

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Capitolo 23
*** La danza e il vento ***


Per Laban: ah, un po' di nebbiolina sulla città non dà mai fastidio, purchè non sia troppa e pericolosa! Grazie mille per aver letto la fanfic, sono molto contenta che ti sia piaciuta nonostante tu non sia una fan sfegatata del mondo potteriano... Anche a me piacerebbe tantissimo leggere qualche storia dei miei lettori, ma purtroppo mi sono dovuta rendere conto che durante l'anno scolastico mi è impossibile scrivere e leggere contemporaneamente qualcosa su EFP... Confido però nell'estate!




Porta la mano sul viso.
Non senti l'aria?
E' la musica che ti sfiora il corpo
e lo trascina via.
Non senti la sua carezza
seducente?
Non te la sei dimenticata.
Sei libera, bambina.
Sei il tuo stesso movimento.
Non c'è maschera davanti allo specchio.
Sei solo tu, il tuo corpo si muove
e la tua mente vola
nell'eterna bellezza.

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Capitolo 24
*** La vita ***


Per Laban: giusto ieri ero sulla strada dopo una nevicata e con un nebbione allucinante... Per un attimo mi sono pentita di quello che ho detto, ma è stato solo un momento di debolezza =)! Adoro la mia terra! E a prosposito della Sicilia, pare che sia proprio lì che trascorreremo le prossime vacanze estive! Per ora ho visto solo le Eolie e già mi sono innamorata di quelle... Vivi in un posto meraviglioso... Di che città sei?



Conoscevo una ragazza, una volta.
Ci siamo scambiate confidenze a bordo piscina,
d'estate.
Conoscevo una ragazza una volta.
Ci siamo scambiate confidenze a bordo piscina,
ma ora non succede più.
 
Sono andata a una festa sognando i baci di un ragazzo,
o anche solo un invito,
uno scambio di sguardi e parole.
Invece non sono riuscita davvero a dirgli nulla, proprio nulla
di me.
Ho visto che era ancora innamorato di lei. Dopo tanto tempo.
La guardava come non mi guarderà mai.
Pieno di segreta speranza, pure lui.
Dove finiremo?
 
Avevo una nonna, una volta.
Ora che avrei bisogno di lei, non c'è.
Forse solo perchè l'ho lasciata andare.
Non lo sapevo, non lo sapevo,
che avrei dovuto godermela
finchè c'era.
Ricordo i suoi occhi verdi al sole,
era bellissima, così giovane in viso, anche se non voleva ammetterlo.
Mi ricorda l'odore dei fiori e del mare, il sole e la crema sulla pelle morbida.
 
Cosa ci riserva la vita,
a noi,
non lo so.
Conoscevo una ragazza, una volta.
Desideravo i baci di un giovane.
Avevo una nonna che sapeva del sapor d'estate.
Cosa mi riserva la vita non lo so.
 

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Capitolo 25
*** Cronaca ***


Per Laban: conosco Acitrezza, peccato solo non averla mai vista! Anch'io adoro la neve a Natale, devo sempre lottare con mia madre per non andare in posti caldi in vacanza in  questo periodo! E quest'anno è stata dura non sciare sulle mie Alpi per la prima volta, a causa di un incidente sciistico dell'anno scorso... Però a mio parere ogni posto al mondo nasconde il suo segreto, ha la sua magia, la sua magnificenza, le sue storie da raccontare, anche se nessuno eguaglia il proprio luogo di nascita (Torino e l'Italia in generale per me).  E' per questo che ho scritto la poesia "Ulisse". Viaggiare per me non è solo visitare "cose interessanti", musei e monumenti, ma capire l'anima di un luogo. Ogni posto ha la sua. E per questo il viaggio mi rende libera: più si capisce, più si conosce, nel vero senso del termine, più si diventa tali.





Ventitrè e trentasette.
Dicembre è iniziato, il mio mese preferito. L'aria limpida pervade ogni cosa, in un freddo pungente che mi ricorda le montagne, loro che si stagliano là, dietro le colline, immobili. Di giorno c'è il sole. Gli alberi sono ormai spogli, le ultime foglie cadono, portate dal vento. Spero che nevichi.
Nella mia camera i libri strabordano da ogni spazio, sono ovunque. Un cimitero di libri o, forse, il loro asilo. Qui i libri nascono.
Scrivo.
E' la storia di una vita, ma ho ancora la sensazione
che lui non capirà.

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Capitolo 26
*** Piove...poesia ***


Per Laban: da noi vinciamo sempre perchè siamo in due contro uno, io e mio padre per il freddo e mia madre per il caldo... Però poi d'estate il mare non me lo deve togliere nessuno! Grazie mille, un bacio!



Piove.
L'odore di muschio arriva alle mie narici.
Non sapevo di poter sentire i profumi, e riconoscerli.
Me ne sono resa conto da poco.
E' una delle peculiarità della poesia,
farti scoprire sensazioni che non sapevi di possedere, di poter provare.
La poesia è ovunque.
Piove.

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Capitolo 27
*** L'amore II ***


Per Laban: ho visto il tuo ultimo commento alla fanfiction, ti ringrazio tantissimo! Mi dispiace per aver trascurato molto questa raccolta, ma ora che ho concluso "Il fato e il futuro" posso dedicarmi un po' di più alla poesia... Più che altro posso dedicarmi a rivedere e pubblicare le vecchie poesie (questa risale a novembre-dicembre), perchè di nuove ne vengono poche! E' un periodo particolarmente arido, la prosa viene molto più naturale... Così sono in attesa di nuova ispirazione poetica! Chissà, magari qualche evento inaspettato mi porterà a chiudere questa raccolta e iniziarne un'altra, vedremo! Un bacio!






Mi dispiace di farti soffrire.
Perchè i ricordi d'infanzia sono impressi indelebilmente
e l'amicizia sincera è ciò che più vorrei al mondo.
Però ora ti inganno.
Ti prendo in giro.
Non voglio umiliarti, ma il mio istinto è più forte.
Ho sofferto tanto, per troppo tempo
e ora sono determinata ad avere il mio sogno
ferendo te.
 
Perchè tutto debba essere così crudele, non lo so.
L'amore ci rende ciechi e annulla ogni nostra dignità.
Ma voglio lui come tu vuoi me.
E ora, ora
che è il mio turno
ti calpesterò.
 
Mi dispiace di farti soffrire. E' l'ultima cosa che voglio.
Ma l'amore ci rende un po' angeli un po' animali
e il calore vitale del suo bacio, sulla mia bocca,
ucciderà te.

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Capitolo 28
*** Secondi ***




Mi prende la solita frenesia.
Il tempo passa
non passa
non so.
Vago agitata, digito parole
insensate
sulla tastiera.
Tutto in attesa di un suono,
di un segno
di futuro.
Di te.

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Capitolo 29
*** Prede del vento ***


Un grazie di cuore a Caterozza, Laban, Takke e ChuckBassina per aver commentato alcune poesie!




Ti dicono sempre di ascoltare il tuo cuore.
Di sentire la voce del vento.
Di seguirli, perchè sono l'unica strada per la verità.
Te lo scrivono nelle fiabe, ma le fiabe non dicono mai
quanto possa essere difficile quando il tuo cuore
non sai dov'è.
 
E' come se non ci fosse alcun vento.
 
Ho desiderato qualcosa per così tanto tempo,
che ora non mi accorgo più che sta accadendo.
Non so più se dire un semplice

o no.
Il cuore è come
se non battesse.
 
Non lo sento più nel petto,
è così confuso che sembra stia dormendo.
Batte solo di follia
troppo acuta
perchè vi possa percepire un sentimento.
 
Forse mi odierai.
Ma non lo ha fatto anche a te questo scherzo,
il vento?
Ho pensato ma non ho trovato la via.
Ormai ogni possibile pensiero, mi sembra sempre più
inutile.
Non porterà a nulla.
 
Mi ricordo tante cose.
Fino a poche ore fa ero bambina e ora
tu hai cambiato tutto.
Non avresti dovuto farlo.
Io non avrei dovuto
desiderare
qualcosa che poi ha fatto soffrire entrambi.
 
E io che pensavo vi risiedesse la felicità.
 
Siamo gente senza futuro,
in balia di un vento che
non sappiamo dove soffi.

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Capitolo 30
*** Attesa ***


Non c'è ancora la neve quest'anno. Sembra che non debba cadere.
Il tempo si è fermato.
Aspetta.
Cosa attende, non lo sa nemmeno lui,
se non un fiocco
d'innocente felicità.
Non posso fermarmi dietro una finestra a guardare. Dovrò
sognare ad occhi aperti e
attendere
come il tempo
lento.

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Capitolo 31
*** Conforto ***


Per Ilarione: grazie mille! Queste poesie risalgono ancora a prima di dicembre, ma mi sono resa conto che ora il mio stile sta cambiando. Non so se sia solo una fase o qualcosa di definitivo, quindi non inizierò a breve un'altra raccolta. Spero che anche le poesie future ti possano piacere! Alla prossima!




E' notte. Sono stanca. Soffro per te.
Eppure non so se posso dire di stare tanto male. Nemmeno tu.
Ci affanniamo a correre dietro un cuore
che non conosciamo affatto,
convinti di essere così padroni della nostra vita.
Ci affanniamo a dimostrare chi siamo
perchè non lo sappiamo nemmeno noi.
Poi invece guardi gli occhi di qualcuno
e vedi che lui lo sa.
 
C'è un Dio che sa tutto di me,
dei nostri sogni
e cuori affannati.
Lo sento ogni volta che sto troppo male
o troppo bene.
Non è fatto, Lui per l'indifferenza...
Davvero, sa tutto.
 
Non devi temere, mi dice.
Sussurra di non aver paura all'orecchio.
E io non ne ho più.
 
I nostri cuori affannati forse non lo scopriranno mai
chi sono davvero.
E che importa? Devono solo, sempre, cercare
al chiaro di luce.

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Capitolo 32
*** Perchè? ***


Per Ilarione: grazie, speriamo che sia veramente così! Ti avviserò all'inizio della nuova serie... Magari nel frattempo mi sarà anche più chiaro il cambiamento e potrò spiegarlo!
Per Laban: capisco il problema che ti stai ponendo. Ne parlo spesso con alcune mie carissime amiche, anche loro, magari in dubbio sulla Sua esistenza. Per me invece il dubbio non si è mai posto, l'esistenza di Dio è sempre stato un punto saldo della mia vita in cui credere, da quando ho sentito di iniziare a capire cosa fosse la fede, a tredici anni circa. Mi risulta impossibile pensare di essere una semplice aggregazione di atomi, c'è Qualcuno che vuole e che partecipa alle mie sofferenze, ai miei sentimenti, alle mie gioie. Pochi dubbi finora ne ho avuti anche sul credo cattolico. Sono cresciuta con questo insegnamento, certo, ma al di là di questo è una fede dal fascino inestimabile, un Dio che ti ama e ti accompagna è ciò che desidero e ciò che sento. I miei problemi di fede ci sono eccome, però. Per quanto creda nel fine, nel significato dato alle sofferenze dal cristianesimo, non riesco ad accettarle. E a volte mi sento sbagliata, altre volte mi arrabbio con Dio.  E' un momento in cui sto rifiutando qualsiasi "compensazione futura", qualsiasi "strada alternativa" offertami da Dio, perchè una è quella che voglio e non capisco perchè non possa averla. La finisco con i miei problemi esistenziali, spero che, seppur noiosi, siano stati di aiuto per capire un po' di più le poesie. Un bacio!





Why
haven't you kissed me
today?
 
Perchè non mi ha baciata...
oggi.
 
Mi sono dimenticata di dirti
che scrivo poesie.
Sarebbe servito?

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Capitolo 33
*** Odori di morte, profumi di passato ***


Grazie, come sempre, a Laban ed Ilarione! Tra l'altro la recente festa di Don Bosco mi ha schiarito un po' più le idee in materia religiosa... Mia madre, scherzando, ha sempre affermato di preferire "rivolgersi all'alto", dal momento che nella nostra famiglia la devozione verso i Santi, per abitudine, non è mai stata molto forte. Ora però, sto scoprendo quanto invece sia importante... Speriamo di continuare così e, possibilmente, di migliorare!




Ricordo ancora di quando eravamo bambini
e la consapevolezza di crescere
e invecchiare
non ci aveva forgiati.
 
Ora non saprei nemmeno più che cosa dirti,
so bene che il mio dolore
al confronto del tuo
non è nulla.
 
Sai di morte, ormai,
sai di morte e io mi ritraggo,
imbarazzata davanti ad essa.
Perchè non so cosa voglia dire
morire
davvero.
 
Volevo passeggiare sulle rive del Po, con te,
nei giorni d'autunno.
Mi guardavi negli occhi.
Ora siamo cresciuti e io in qualche modo,
da poche foto, so che tu sei migliore.
 
Sei semplice, non chiedi.
Ringrazi.
Tu che sai di morte
vivi molto più di me.
 
Mi piacerebbe reincontrarti, un giorno,
sulle rive scure del Po,
e so che lo vorresti anche tu.
Non possiamo dire se sarà possibile
parlare
di nuovo.
 
Siamo entrambi adulti, siamo cambiati, io e te.
Forse proprio per questo ci parleremo come se fossimo
le stesse persone.
Perchè tutti e due ricordiamo, tutti e due vorremmo forse
tornare a quel tempo lontano.

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Capitolo 34
*** Una storia ***


La scorsa poesia era dedicata ad un ragazzo che conoscevo e che ha perso da poco la madre. Ho precisato, per spiegare meglio la poesia, ma preferisco sempre non farlo prima che venga letta. E' meglio che ognuno possa adattare le parole al proprio vissuto, al proprio mondo, altrimenti perderebbero tutto il loro fascino...
Questa nuova poesia è del tutto autobiografica, difficile probabilmente da capire, ma ho deciso di chiamarla "Una Storia" proprio perchè la si possa immaginare. Ha dato vita ad un racconto che ho chiamato "Linea 52 Per Il Paradiso", di cui però non sono del tutto soddisfatta. Potrò pubblicarlo solo dopo un'attenta revisione!
ps: nella poesia si parla di due persone diverse. La prima, dai capelli rossi, è solo uno spunto che innesca i ricordi della seconda.



Le gambe mi fanno male
per il troppo correre.
 
Ho visto una persona che conosco
per le strade illuminate
dalle luci di Natale.
Persa tra la folla.
I suoi capelli rosso acceso.
Sai, era una di quelle persone
che credi, una volta conosciute,
vedrai per tutta la vita.
 Non accade per nessuno, sai,
di vederlo per sempre.

Ho sentito una canzone che me l'ha ricordata, lei.
Una canzone bellissima che non ho mai ballato.
 
Oggi ho parlato di lei con un parente.
Non immaginavo di poter condividere ricordi con qualcuno.
Mi ha detto che era una persona meravigliosa.
Lo sapevo, ma mi ha sempre fatto piacere, sai,
le dicevano, i toscani, che
aveva l'anima toscana,
tanto era gentile.
 
Me lo ricordo io, quanto lo era.
Passava alcuni giorni con sua sorella e stava bene.
 
A volte immagino di reincontrarla sull'autobus.
Mi avvicino, lei mi sorride.
E' come la sua reincarnazione,
e io ho una seconda possibilità.
Una seconda possibilità, ci pensi?
Rivedo il suo sorriso, i suoi occhi verdazzurri...
o grigi.
Erano di tutti i colori, dipendeva dalla luce.
La porto a vedere quel saggio
che non ha mai visto.
Ma ballo questa musica che sento adesso
ma che non ho mai danzato.
 
Nel sogno si può fare.
Ieri ho visto un film che mi ha fatto quasi piangere.
Non ho pianto perchè ero in compagnia,
non mi mostro mai debole di fronte agli altri.
E' un mio enorme difetto.
Solo nelle poesie, lo dico.
Non prendo in braccio i bambini e pensano
che non abbia senso materno.
 
Sai, tutto il tempo sogno di avere qualcuno davanti a cui piangere.
Ma non è un sogno, è una speranza.
Sogno, è reincontrarla sull'autobus...
Che non si potrà mai avverare, a meno che,
davvero, non sia l'autobus del Paradiso.
 
Forse il Paradiso è fatto come noi lo vogliamo.
Per me è un autobus che viaggia d'inverno
e un teatro poco illuminato, quando non c'è ancora il pubblico.
 
E' stato quando ho capito che sarebbe morta, sai.
Quando ho pianto a teatro sapendo che non sarebbe venuta.
E tutti mi dicevano che sarebbe stata presente la volta dopo...
Come potevo crederci?
Era l'inizio della fine.
 
L'inizio di sua sorella è stata una caduta in giardino, sotto il sole d'estate.
Suo fratello è caduto da un covone.
L'altra non lo so, era giovane ancora...
Lei è stata l'ultima.
 
Adesso se ne sono andati tutti e noi abbiamo chiesto loro poco.
C'è davvero questo autobus del Paradiso?
 
Ho voglia di ballare quella canzone che non ho danzato mai.
Ma
mi fanno male le gambe
per il troppo correre.
 
Solo nel sogno si può fare.


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Capitolo 35
*** Sbatte il vento ***


Grazie a Laban e ad Ilarione e scusatemi per l'assenza un po' più prolungata! Purtroppo la scuola si fa sentire...
Inizia da qui il ciclo di "nuove" poesie, che possiamo datare da inizio gennaio in poi. In alcune la differenza dalle altre è più evidente, in altre minima. Più che di nuove poesie, si può parlare di un "ritorno" al modo di scrivere che avevo quando ho iniziato la mia avventura nel mondo della poesia, uno stile più immediato, fatto di sensazioni brevi ma intense che trascrivevo di colpo, facendomi trascinare dalle emozioni. Così, vedrete meno lunghe riflessioni (vedasi la poesia precedente) e quasi delle sorte di haiku (anche se è improprio parlare così, in quanto solo alcuni versi hanno ambientazione naturalistica). In alcuni casi pubblicherò insiemi di versi cortissimi, a cui non so ancora che titolo dare.




Soffia il vento,
sbatte violento sui vetri di casa.
C'è un sole
troppo freddo per essere percepito.
Mi portano i profumi d'estate, quelli che desidero,
la sabbia e la calda speranza
che ora non c'è.

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Capitolo 36
*** Forza è il mio nome ***


Per tutto questo tempo
ho solo pensato di essere fragile,
nonostante quel che mostravo di essere.
Piangere nascosta dietro una porta,
dite che non è segreto
di un essere di cristallo.
 
L'ho capito adesso,
che mia madre mi ha chiamata
Forza.
E' questo il mio nome.
 
Forza piange dietro una porta
e non si lascia sfuggire alcun sogno.
Le lacrime di Forza guariscono le sue ferite.
Forza torna. Forza combatte.
Non dimentica quello che è stata. 

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Capitolo 37
*** Mio, tuo Carnevale ***


Grazie mille a Laban, Ilarione, Takke e Caterozza per le ultime recensioni! Scusatemi se ogni tanto dimentico di ringraziare qualcuno, i vostri commenti sono importantissimi per me!
Sembrerà strano, ma questa poesia non è affatto recente. E' solo una casualità il fatto che venga pubblicata proprio nel giorno di carnevale.




Conosco il gioco.
Mille e mille paia di scarpe, un aspetto
molto più
che presentabile,
arredi moderni, sfilate, fotografie e teatri, essere sempre
sempre
intelligente, arguta, brillante, non perdere mai
un che di astuta femminilità.
E' un gioco difficile.
Ma lo so giocare,
lo sai, lo sappiamo entrambi
che non è altro
che una maschera veneziana di carnevale.
 
E' bellissimo e intrigante, può solo
a volte
uccidere.
Se ci sei dentro è come una droga, non te ne puoi andare,
se non sei parte completamente di esso,
tu lo sei di lui, lo sappiamo entrambi.
 
Non voglio smettere di giocare.
Voglio avere il motivo per cui ho accettato di gettare la posta.
Vuoi giocare?
Il fumo di una sigaretta brucia le mie narici.
 
Ne sei parte.
E' solo una maschera veneziana di carnevale.

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Capitolo 38
*** Momento ***


Grazie, come sempre, a Laban ed Ilarione. La scorsa poesia riguardava semplicemente la mia vita, che a volte mi sembra soltanto mossa dall'apparenza, dal tentativo perpetuo di essere bella, alla moda, intelligente. Un'impegno costante, che però, devo dire, non mi dispiace. Alcuni considerano ciò come una perfidia della società, in cui più nessuno è vero, io lo trovo interessante come un gioco in cui ci è chiesto di trovare le persone a cui possiamo confidare chi siamo veramente. Ditemi che ne pensate, un bacio!




E' freddo il mio volto. Soffia un vento carico di pioggia.
Vorrei mettermi a correre sul ponte, esposta alla furia dolce del fiume.
 
Sui tetti

l'aria limpida nebulosa
di una placida periferia.

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Capitolo 39
*** Voglio esser l'ape regina ***


Scusate l'assenza! Un bacio ai miei lettori.







Si muore, mi chiedo?
Muoiono in tanti, invece.
E' inutile l'illusione
di essere facilmente ricordati.
 
Sì può al massimo avere la fortuna
di veder la propria semplice vita
dipinta e romanzata come qualcosa
di grande.
 
Come se lo fosse, davvero, eterna.
Lo è per Dio,
ma io, peccando,
cerco ancora la gloria umana.
 
E per quanto sappia di sbagliare,
non riesco ad accettare di ronzare
come un innocuo insetto.


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Capitolo 40
*** Passi ***


Per Takke: sì, a volte la paura di passare per questo mondo senza lasciare nulla mi terrorizza. Eppure, mi rendo conto che non è veramente il successo quello che cerco. Certo, tengo molto ad esso, nello studio per ora e, penso, nella carriera in futuro. L'ambizione per fortuna è solo un valore positivo che mi ha portata a lottare per quello che voglio, non ha ancora provocato alcun sentimento negativo e l'importante è che rimanga così. Però tutto questo deriva solo, credo, da una sensazione di solitudine, di incomprensione, che mi porta a voler essere amata da tutti nell'illusione di volerla sconfiggere. E, nonostante tutto, sento che l'unica cosa che potrà salvarmi sarà amare ed essere amata veramente (pretendo ancora un contraccambio...), da uno o pochi.
Voglio essere "grande", ma so anche con certezza che lo è di più chi sa essere piccolo. E di questo non sono ancora, purtroppo, capace.  
Grazie mille per le recensioni, sono sempre molto puntuali e intelligenti. Brindiamo allora a raggiungere, in un modo o nell'altro, ciò che più desideriamo!







Predimi per mano.
Camminiamo.
Se poi anche lo vuoi,
la voce potrà confortare i nostri passi.
Camminiamo.

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Capitolo 41
*** Tempesta ***


Striscio.
Il polso si tende tentando di afferrare l'appiglio
fragile,
le vene delle dita sottili
di un debole blu.
 
Ho bisogno.
Di cosa
cè bisogno di dirlo?
Penso che tu possa capire.
 
Emergo
dall'acqua in tempesta, solo per essere
affogata dalle onde
un'altra volta.
 
(Amando la bolla salata
che mi protegge).
 
Ho bisogno.
Non basta nessun'altra confessione
finchè non la pronuncio ad alta voce.
 
Devi proprio
costringermi all'umiliazione...
 
Voglio sentirlo
il boato del mare che si calma,
lo sgretolarsi degli appigli insicuri
come il suono
 
di che?
 
Quello che vuoi.
Mi basta che sia una danza felice
che tu possa sfiorare.
 
E tutto pioverà
allora addosso
scivolando via
dalle tue pareti salde.






(Grazie a Laban ed Ilarione per le ultime recensioni.)

 

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Capitolo 42
*** Pensiero I ***


Inizierò da ora, talvolta, a pubblicare cortissime poesie che riunisco sotto il nome di "Pensieri". Ne pubblicherò più di una alla volta, ma in capitoli diversi, dal momento che ciascuna ha la sua storia, il suo istante, le sue sensazioni.







Ho solo voglia di urlarti
in viso.
La notte mi manda
infide stelle propizie.

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Capitolo 43
*** Pensiero II ***






Tutta la mia vita mi sembra
una serata senza la speranza d'incontrarti.

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Capitolo 44
*** Pensiero III ***







Il vantaggio di esser corteggiata
non c'è
se non ho te.

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Capitolo 45
*** Vernice ***


Odor di vernice
impregna le pareti
della mia casa.
 
Vischiosa,
mi tende la trappola.
E' una tela di ragno
da cui non riesco a districarmi.
 
Odor di vernice
impregna le pareti
e soffoca

ogni mio profumo.

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Capitolo 46
*** Ancora ***


Ancora una volta son fuggita.
Ancora una volta non mi hai guardata.
E io che, stupida, fuggivo un po' per me stessa,
un po' per farti sapere chi sono.

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Capitolo 47
*** Corsie ***


La mia vita è un supermercato dalla luce pallida,
dove tutti si conoscono e tu sembri un estranea,
vestita in quel modo a girare spersa tra scaffali tutti eguali.
Non c'è ne uno che si distingua, come te, tra le persone,
una luce un po' più viva ad illuminare un capo in ombra.
 
E' come il buio che viene dalla finestra. Non è oscurità piena
ma un raggio fatto d'ombra che pervade la casa di tristezza.
E' come uno di quei pomeriggi in cui ti chiedi perchè ti piaccia tanto
l'inverno, se poi è così tragico e desolato. Bevo tè per calmarmi.
Hai mai sentito che la teina calmi?
 
Temo che avessero ragione i grandi, quelli che dicevano
che tutti indossiamo maschere, che nessuno si capisce per davvero.
Cerco di ricordarmi di essere stata educata in un altro modo,
ma non riesco a rammentarlo più. La mia nausea è solo finzione.
E' senso di vomito dell'anima, per un supermercato grigio.
 
Quando sono felice immagino di dirti tutto. E' il segreto per vivere, penso.
Ma poi non ne ho il coraggio e mi rendo conto
che mi innamoro solo di uomini che non conosco. Di fantasie letterarie.
Ero così già da piccola, la mia mente viaggiava, viaggiava, creava storie di principesse.
Ora penso a qualcuno che mi ascolti senza credermi pazza.
 
Mentre studio, agito affannata la matita. La mia ambizione cova ancora da qualche parte,
e mi impedisce di distrarmi del tutto. Eppure di progressi ne ho fatti,
so bene, ora, cosa sia davvero importante.
L'amore? Riderebbe, un'attore. A me viene da piangere.
Piangere tra due scaffali grigi, illudendomi ancora che tu venga.
 
 

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Capitolo 48
*** Pensiero IV ***


(Grazie a Laban per la scorsa recensione!)




Voglio farti leggere alcune mie poesie.
E' il mio modo per confessare.
Chissà se ne avrò mai il coraggio.
 

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Capitolo 49
*** Pensiero V ***




Ho poco tempo per me e per te.
La vita potrebbe scivolare
come acqua tra le dita.

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Capitolo 50
*** Pensiero VI ***





Forse dovrei solo
smetterla di aspettare.

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Capitolo 51
*** Ogni cosa ***


Ogni cosa mi sembra uno stupido decoro,
una (s)piacevole finzione,
fatta più per mascherare
che per evidenziare una qualche
personalità.
 
La moda, la scuola, le risate,
i passi frenetici di ogni giorno,
piaceri e dolori
volti a coprire con altra angoscia,
l'ansia terribile che sento.
 
E' una sofferenza che mi voglio infliggere per non essere sola.
Per non dover mai ascoltare la mia muta
richiesta di aiuto.

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Capitolo 52
*** Romeo e Giulietta ***


poetry Ohioioi, è un bel po' che non pubblico alcun nuovo capitolo... Perdonatemi, in queste ultime settimane sono stata veramente presa da un sacco di impegni, lo studio, la prospettiva di un concorso di greco e latino (ahi dolor), la danza, la preparazione della mia festa per i diociott'anni (giugno è il mese delle spose, bisogna prenotare tutto in anticipo!) e il walzer dei diciottenni che organizza la mia scuola, che si terrà il prossimo sabato.
In questa settimana ho scritto una sola poesia, ma ne ho ancora un bel po' da pubblicare. Molte delle prossime saranno a tematica d'amour, ma tranquilli, non sono per nulla autobiografiche (molto ironica).
Per Ilarione: grazie, grazie e ancora grazie, è bellissimo sapere che le mie poesie smuovono qualcosa. Personalmente, come ho scritto già in un'altra poesia (Mio, Tuo Carnevale), amo questo gioco. E' vero, pochi sanno chi siamo veramente, ma proprio per questo verremo colpiti da quelle poche persone che sapranno vederci, leggerci, interpretarci. E' un'impresa difficile, stancante, estenuante (come si legge in Ogni Cosa), ma preziosa. Per il resto, adoro questa società: voglio capire come si rapporta la gente, come gli uomini parlano fra di loro, rendermi conto di quali sono le dinamiche sociali. E' qualcosa di affascinante... Incredibilmente doloroso e affascinante. Grazie ancora, alla prossima! 





Odio rimanere sola.
Odio essere a casa, la sera,
con il silenzio negli occhi e nelle orecchie,
e la mia voce che grida nella testa
"Sei sola! Sei sola!"
 
Sarò pazza.
Leggerò Romeo e Giulietta.
Che bello che dev'essere
morire per qualcuno.

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Capitolo 53
*** Non ascolto chi blatera di libertà ***





Le più grandi stragi fatte dall'uomo
sono state compiute
in nome della libertà.
E' un nonsenso
                      che si tira dietro un vuoto basito
e chi si riempie
                      di presuntuose parole
                       non riesce a capirlo.
Ci giudicano di continuo le persone,
                               e io mi preoccupo di loro,
quando è un altro giudizio che dovrei temere.
Non saprò esser grande,                      non saprò esser santa,
per quanto semplice possa essere.
Leggi questo e baciami
soltanto.

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Capitolo 54
*** Pensiero VII ***


Grazie mille ad Ilarione per la scorsa recensione! Ecco tre nuovi "Pensieri".










Sono solo stanca
di questa stupida situazione.
                                                           O sono solo stupida
                                                           in una storia estenuante.
 

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Capitolo 55
*** Pensiero VIII ***





Sei ferito?
Se lo sei, non me lo dici.

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Capitolo 56
*** Pensiero IX ***




Vieni,
ma senza far rumore.
 

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Capitolo 57
*** Parole mai pronunciate ***


 

Non immagini la delusione
perchè voglio solo te.
 
Promettimi che mi stingerai
che mi bacerai
che mi amerai,
che mi guarderai
con gli occhi
di un giovane innamorato.
 
Dico parole
che restano ascoltate
solo dai miei pensieri.

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Capitolo 58
*** Fame di futuro ***





Non voglio ascoltare canzoni passate. Non voglio più guardare
uno stupido film,
non voglio leggere parole che mi facciano sperare
ancora.
Vivrò come un mollusco? No, non ne sono capace.
Ho bisogno che sia già domani.
Sono un animale che si nutre del presente.

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Capitolo 59
*** Immagine d'amore ***



Voglio soltanto
passeggiare con te sulla riva del mare, la sera,
il profumo dei fiori e dei tuoi capelli,
il tocco caldo della tua mano che non riesco a dimenticare.
Voglio sentirti dire quello che non mi hai mai detto,
voglio la musica e le grida dei bambini lontane,
voglio solo la tua voce nel mio orecchio.
Lo voglio, lontano, adesso, non importa,
voglio questa, soltanto,
immagine d'amore.

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Capitolo 60
*** Distanza ***




Ho cominciato a pensare sempre più
a te,
un'ossessione
nella paura di non vederti abbastanza.
Sei troppo lontano
e non posso fare nulla per ricordarti di me.
Penso a cosa stai facendo in questo istante,
forse studi, forse dormi
forse la tua mente è attraversata da pensieri
inconfessabili.
Quando sento la tua voce,
una sensazione mi pervade, bellissima, di felicità,
ma è un effetto che dura poco.
E' il timore a regnare,
da ora
sino al tuo prossimo, flebile, respiro.

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Capitolo 61
*** Vista ***



La vista di ogni ragazza felice,
è una vampata ardente di gelosia.
No, non invidio la loro compagnia,
solo quella vita che a loro, in questo momento,
è dato vivere.
Vienimi a prendere. Vienimi a prendere e portami via.

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Capitolo 62
*** Subire ***



Come mi fai sospirare,
dannare,
rivoltare
senza pace.
 
Come mi fai perdere la vista chiara
di ciò che prima sembrava certo.
 
Lentamente
subisco
la sofferenza che, senza volerlo,
m'infliggi.

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Capitolo 63
*** L'amore tace ***




Ti saluto da lontano.
Chissà se qualcosa ti giunge, giungerà mai.
Sono una creatura vile
che non ha il coraggio di guardarti negli occhi.
 
Il nostro amore, pacato, tace.

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Capitolo 64
*** Gli scontri quotidiani ***


Grazie a Sweetheart e a Takke per le loro recensioni e consigli!





Non ho voglia di arrabbiarmi,
nè di odiare alcuno.
 
Pelle contro pelle, vorrei essere.
 
Penso solo a cosa dovrò mettere domani,
il mio accessorio estremo
per urlare a me stessa
un'identità di cui andare fiera.
 
O no?
 
Pelle contro pelle.
 
Non ho voglia di dire parolacce.
 
Non vivo una sciatta
vita di periferia.
 
Odio parlare di politica per più di un quarto d'ora,
si finisce irrimediabilmente
a sbattere il naso contro un muro
di posizioni prese in grembo,
di odi insegnati da bambini.
 
Mi va di parlare di cinema e libri,
(i miei preferiti son sempre tristi),
mi va di parlare di viaggi
(dove caspita è Timbuctù),
mi va di parlare di moda
(ma cosa vai a sprecare soldi in questo modo),
mi va di parlare di guide per la vita
(e tu ti fidi del clero?),
mi va di parlare di me stessa
(ma quanti problemi si fa questa...).
 
Solo la tua pelle mi ascolta.
 
I medici son tutti macellai senza cuore.

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Capitolo 65
*** Circoli ***


Ilarione, grazie mille per le tue parole. E' una poesia che parla più ancora di altre di me, delle cose che mi sento dire, di ciò che più mi fa arrabbiare, di frasi che vengono dette al vento da persone che, spesso, ho la sensazione che non abbiano idea di cosa stiano parlando. L'ultimo verso è come il riassunto di tutte le stupidaggini che sento. E non mi dilungherò sul rispetto e il fascino che provo per questa professione.
E' da un bel po' che non pubblico altre poesie, direi persin troppo tempo. Però, come mi è stato suggerito, quando la vera ispirazione se ne va, è meglio smettere. E così chiudo qui. Spero che l'estate (non più solo la notte!) porti consiglio e mi faccia intraprendere qualcosa di nuovo. Il fatto positivo è che sto leggendo un libro meraviglioso e ricco di spunti di riflessione, compirò presto la maggiore età (sì, il mio nome sul forum, Mea91, è frutto di un errore, sono nata nel '92), mi sto riavvicinando a vecchi amici e quest'estate svolgerò uno stage danza e tornerò in luoghi a me molto cari. Ho già comprato un bellissimo quaderno rilegato, ho intenzione di scrivere tutto ciò che mi passa per la testa e trarne ispirazione, magari nel campo della prosa.
Chiudo la raccolta con una poesia scelta più che altro a caso tra quelle che mi rimanevano ancora da pubblicare. Sembra che i miei occhi si siano soffermati su quella più adeguata perchè, come leggerete, si torna alla mia adorata notte. Spero che sia il modo migliore per porre fine a una raccolta durata praticamente un anno scolastico. E così si parte con un anno nuovo.
Auguro a tutti una meravigliosa estate e rivolgo ancora un grande grazie a chi ha letto, recensito, consigliato! 










E' di nuovo tardi.
Santo cielo quanto amo la notte. Quando sei così stanca da non accorgertene più.
E vorresti scrivere e scrivere
soltanto che non hai storie da raccontare,
tanto sei presa dalla tua, di vita.
 
Sarebbe un bellissimo romanzo, di quelli che prendono pochi,
troppo noioso per alcuni, il preferito di un solo altro
sfigato sulla terra.
 
Sfigato molto interessante, però.
Se ne sapessi la storia, la scriverei.

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