Road To Joy

di Dominil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm wide-awake, it's morning ***
Capitolo 2: *** Motion Sickness ***



Capitolo 1
*** I'm wide-awake, it's morning ***


Road To Joy
1. I’m wide-awake, it’s morning
 
L’uomo è intriso dal male, si lascia sciogliere dai suoi bramosi artigli e a volte, o molto spesso, si lascia inghiottire. Gli occhi diventano duri  come pietra e la pelle maschera marmorea mentre il cuore si sbriciola in finissima polvere che poi verrà spazzata via dal vento.
E non si è mai in cerca di redenzione, fino in punto di morte almeno. Solo in quel momento si spera di non pagare per il dolore causato e i cuori spezzati.
E questo lui lo sapeva, ma era troppo giovane per preoccuparsene.
Il ragazzo percorreva la strada della sua vita con lentezza e scivolando come un gatto tra le ringhiere del sontuoso balcone.
Orange Country era pane per i suoi denti.         
Facendo leva con i gomiti si issò sul balcone ed entrò dalla finestra aperta decorata da tendaggi candidi. Dopo qualche passo cercò di mettere a fuoco l’ambiente buio strizzando leggermente gli occhi. Cercò di trattenere un ghigno quando i suoi occhi si imbatterono nella figura addormentata nel letto.
Una signora dai lunghi capelli biondi riposava distesa, tranquillizzata dalla sicurezza della sua stabilità economica, dalla gabbia d’oro che costituiva la sua abitazione. Aveva comprato la giovinezza dal chirurgo, non aveva più nulla di cui preoccuparsi.
Con un balzo leggero ed atono si trovò davanti al letto e il tessuto del baldacchino gli solleticava la fronte.
Aspetta. Si disse. Non bisogna avere fretta.
Altrettanto silenziosamente uscì dalla camera da letto ritrovandosi catapultato in un lungo corridoio. Lo percorse più volte arraffando tutto quello che poteva. Apriva i mobili in cerca di qualcosa che brillasse o che comunque avrebbe fruttato qualcosa al mercato nero. C’era fin troppo da prendere in quella casa così simile a quella dei suoi ricordi, imbellettata alla stessa maniera e resa viva dalla stessa freddezza.
Quando fu certo di non aver lasciato più nulla di importante, tornò di nuovo nella stanza visitata per prima.
E la donna era ancora lì, esattamente come l’aveva lasciata.
Estrasse una bomboletta che spruzzò su un fazzoletto di cotone. Lo avvicinò al naso della vittima così che respirasse il gas e quando fu sicuro che avesse perso i sensi, si rilassò.
La fronte corrugata perse tutte le sue pieghe e i muscoli rilasciarono la tensione.
Quello era il momento più bello e che pregustava durante tutta la durata precedente del misfatto. La sensazione completa che il mondo fosse nelle sue mani lo accarezzava e inebriava, fino a possederlo.
Scoprì il corpo che sorprendentemente era nudo. Accarezzò i seni con dolcezza e sfiorò le labbra con le sue.
Sembrava un corpo di plastica così simile a quello di tanti altri.
Era un corpo vuoto, che respirava semplici molecole d’ossigeno e non vita.
Le stesse molecole che respirava lui.
E la consapevolezza di essere uguale a lei lo spiazzò. Non si aspettava di sentirsi improvvisamente legato a qualcuno che non aveva mai visto prima, a una delle tante persone che sarebbero rimaste vittime di una mente folle e incontrollata.
Ebbe la sensazione che il coltellino gli stesse vibrando in tasca e che gridasse: Prendimi Prendimi Prendimi.
Ovviamente non poté fare a meno di obbedire a quella richiesta priva di senso che nessuno avrebbe accolto e infilò la mano per poi tirare fuori la lama brillante alla luce lunare che filtrava dalla finestra aperta.
Colpire e aprire.
Esatto, aprire.
La sua follia non si limitava ad un semplice omicidio. No, sarebbe stato troppo poco per lui.
Doveva martoriare la morte, togliendo la dignità anche ad un pezzo di carne.
Eseguì le azioni che erano ben stampate nella sua testa, i fotogrammi che leggeva tutte le notti come un libretto di istruzioni.
Sangue rubino scorreva lungo la pelle dallo squarcio che partiva dal collo fino all’ombelico. L’odore di morte era ormai nella camera da letto e presto avrebbe svegliato anche gli altri abitanti della casa.
Una figlia si sarebbe vestita di nero per versare lacrime di vetro e un marito sarebbe uscito dalla chiesa con il volto distrutto, prima di chiamare la sua amante e gridarle la gioia della libertà.
Fece attenzione a non toccare più nulla per non sporcare i guanti di lattice.
Un altro omicidio era stato compiuto e altra distruzione si era aggiunta sulla sua coscienza.
Il giorno della sua fine sarebbe arrivato presto.  Gli pareva quasi di vederlo lo sbirro, sorridergli sornione mentre lo incatenava alle manette e gridarli lurido bastardo mentre lo trascinava nella cella.
Nemmeno in quel momento ci sarebbe stata una richiesta di perdono.
Probabilmente non sarebbe mai arrivata.
Ricordava ogni suo gesto e non provava sdegno verso se stesso, solo puro compiacimento. Non c’era nulla di sbagliato a togliere agli altri ciò che era stato tolto a lui.
Voleva prendersela con il mondo, con quella gente incantata che gli aveva tolto tutto.
Una goccia perlacea gli bagnò lo zigomo. Sentiva i singhiozzi strozzati rimbalzargli nel petto.
Non era colpa sua se era malato, se la pazzia aveva preso il posto della ragione. Non potevano rimproverargli nulla, men che meno che non ci avesse provato. Aveva provato a reagire e a superare tutto, ma l’alienazione era andata a trovarlo, l’aveva sedotto e non era riuscito a sottrarsi.
Vi sbagliate, se pensiate che stia chiedendo perdono.
Sta solo dando un significato all’assassinio appena compiuto.
Senza pensarci salì a cavalcioni sul cadavere per poi schiaffeggiarlo. Ormai piangeva irrefrenabilmente e ogni colpo aumentava la sua voglia di continuare. Non c’era gusto a picchiare carne che non provava più dolore però non desisteva, sperando di trovare presto la gioia amara della vittoria conquistata a cattivo gioco.
Stava quasi per cominciare ad urlare dal dolore, quando si fermò.
Si guardò intorno.
Aveva esagerato perdendo il controllo.
Passò il braccio sugli occhi per asciugarli e poi tornò sul balcone.
Non vedeva l'ora di tornare nel calore del suo letto e abbracciare il suo giocattolo preferito: Brian.
Amava sfogare le sue passioni su di lui e ripetergli tutte le volte che lo amava da impazzire e ascoltare le sue stesse parole cariche di menzogne sfuggire nell'aria. L'arte del mentire era la sue specialità, i suoi occhi da cucciolo erano la sua arma migliore.
Un solo salto nel buio e avrebbe raggiunto la salvezza.
 
Body of water
Toxic and timeless
Atlantic Ocean
New York skyline
I always get lost when I leave the village
So I couldn’t come meet you
In Brooklyn last night.
 
 
 
 
Dominil’s corner:
 
Ecco un’altra nuova follia, rimanendo in tema con la fic.
Sinceramente non so come sia uscita, aveva il computer davanti… e ho scritto. E’ una fan fiction molto strana, ne sono consapevole, come le ultime che sto scrivendo del resto però ne sono molto soddisfatta. C’è molta introspezione e spero che non sia la solita storiella.
Ah è composta solo da due capitoli, il prossimo sarà l’ultimo per l’appunto perché non avendo completa disponibilità di un pc preferisco finire tutto ciò che scrivo il prima possibile così da non aggiungere altre storie incomplete all’altro centinaio che ho.
Ultima cosa: il pezzo di canzone alla fine è tratto da Train Under Water dei Bright Eyes, band che tra l’altro consiglio a tutti.
Siccome ho dimenticato di scrivere il disclaimer sopra, lo metto qui: i personaggi non mi appartengono, gli avvenimenti non sono mai accaduti e non scrivo a scopo di lucro!

Un grazie enorme a chi ha letto e spero commenterà, I hope you’ve enjoyed.
 
Dominil.

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Capitolo 2
*** Motion Sickness ***


Road To Joy
2. Motion Sickness
 
Mani omicide percorrevano il corpo tatuato parzialmente nascosto dalle coperte che temevano oggi notte di essere macchiate di rosso.
Un bacio sfuggente e fedifrago lambì le labbra di Brian, che strinse a sé il ragazzo che gli era seduto sopra a cavalcioni. Mentre cercava di contenere l’eccitazione, ormai palpabile sotto i boxer, schiuse leggermente gli occhi per lasciarsi folgorare dall’azzurro di quelle iridi che tanto amava.
“Mi sei mancato Zacky.” Mormorò mordendosi il labbro inferiore. “Mi sei mancato così tanto.”
“Anche tu tesoro, sono stati bui questi giorni senza di te.”
E poi, come per imporre all’altro il silenzio e soggiogarlo ai suoi piaceri, gli sfilò l’ultimo indumento intenzionato a farlo urlare.
Brian serrò gli occhi con il volto puntato verso l’alto, le mani strette tra i capelli dell’altro. Ci sarebbe stato silenzio nonostante il sesso consumato, se non fosse per quel po’ d’amore che usciva dai soffi di Brian.
Sì, lui l’amore poteva ancora provarlo.
E Zacky lo sentiva, sentiva il suo cuore riscaldarsi appena quando gli venivano sussurrate parole dolci, ma non erano sufficienti a cambiare qualcosa.
Continuava ad essere il suo fantoccio preferito, il suo giocattolo come ricompensa per tutto il male che aveva compiuto.
Se Brian avesse saputo, l’avrebbe ancora amato?
Fino a quando l’amore avrebbe retto contro il male?
Giochiamo pensò Zacky, giochiamo alla roulette russa con il destino e l’amore.
“Bri...” sussurrò lasciando l’altro nel bel mezzo del massimo.
“Cosa c’è, qualcosa non va?”
“Non esattamente. Devo solo parlarti.”
L’altro si guardò intorno quasi spaesato.
“Proprio adesso?” chiese, dubbioso.
“Già, se no non avrei mai interrotto una scopata del genere.”
Brian non riuscì a non storcere il naso. Era sempre stato convinto che Zacky non fosse esattamente normale –non che lui fosse la persona adatta per definire chi lo fosse- però lo irritava terribilmente quando usava quelle parole, era l’unico momento in cui l’idea di essere usato gli pervadeva la mente.
“Dimmi.” Rispose secco.
“Sono un assassino.”
Le parole di Zacky gelarono l’aria che li separava, arrivavano alle orecchie di Brian come un rombo.
 
“Tesoro hai la maglietta macchiata di sangue.”
“Stupido quello è pomodoro.”
“Zacky a me pare sangue.”
“Non essere ridicolo, come avrei potuto sporcarmi di sangue?”
 
“Non è vero.” Asserì soltanto, cercando davvero di convincere i suoi neuroni che lavoravano freneticamente.
Non è possibile Non possibile Non è possibile Non è possibile.
“Avanti non mentire a te stesso. Ogni notte rubo e uccido qualche faccia di plastica dell’alta società di Orange Country. Infondo mi riprendo ciò che è mio, no? Sono quei fottuti bastardi che hanno incastrato mio padre facendolo finire in cella e sono gli stessi che hanno costretto mia madre a sposare il nemico facendomi vivere con un padrino che mi picchiava in ogni momento libero per 14 terribili anni.
Sono sempre loro, sono loro il male.”
 
“E’ inquietante che tu debba sempre portare un coltellino in tasca. Non ho mai capito a cosa ti serve.”
“Non lo so, è abitudine. Metti caso che dovrebbero aggredirci, almeno possiamo difenderci.”
“Sei paranoico Zacky, troppo paranoico.”
 
La mano di Brian si alzò, colpendo il viso di Zacky.
Quest’ultimo ghignò.
Ecco, dove arrivava l’amore. Di fronte al male non resisteva mai.
“Tu sei pazzo amore, non capisco.”
“Te lo spiego io, ti sei innamorato di un folle pluriomicida.” Precisò, quasi orgoglioso.
“No,io sono innamorato di Zachary Baker. Non so cosa ti sia passato per la testa, ma stai tranquillo che ne usciremo insieme tesoro. Sono deluso da te, ma ti sarò lo stesso accanto.”
Zacky si ritrasse,alzandosi nudo dal letto.
Forse i suoi conti erano sbagliati. Forse.
“Stai forse dicendo che non mi odi?”
“No che non ti odi. Sono arrabbiato e stento a riconoscerti, ma non posso smettere di amarti da un giorno all’altro.”
“Parli così perché non sai che ti ucciderò.” Disse Zacky non sapendo cosa fare, ritrovandosi a tremare.
Brian gli stava praticamente giurando amore incondizionato, cosa che lui non aveva mai visto e si stava sentendo male. Le gambe cominciavano a cedere e la testa a girare.
Cosa stava succedendo?
“IO TI AMMAZZO!” urlò in preda alla disperazione, per poi lanciarsi su quello che fino ad un secondo prima era solo un giocattolo. “TI AMMAZZO, TI AMMAZZO HANER!”
Strinse le mani intorno al collo già pulsante e strinse.
“U-Uccidimi, uccidimi pure Zacky. Ma io lo so che mi ami.”
Le orecchie dell’altro però ormai avevano preso a fischiare e la voglia irrefrenabile di morte l’aveva già reso prigioniero, per poter udire quelle parole.
Smise solo quando il corpo di Brian smise di agitarsi.
 
 
“Il corpo di un uomo identificato come Zachary Baker, è stato trovato privo di vita nella sua abitazione alle 6.30 di questa mattina. La morte deve essere avvenuta intorno alle 2.00 di questa notte per impiccagione, dato che il corpo era appeso con una corda al lampadario. Insieme a questo, è stato trovato un secondo corpo morto per asfissia e stando alle ricerche della polizia scientifica, dovrebbe trattarsi di omicidio volontario. Infatti le forze dell’ordine hanno trovato una lettera scritta da Baker in cui ha descritto i motivi che l’hanno portato al suicidio...”
Matt spense la televisione, sbuffando.
“Amore, che hai?” chiese Val apparendo dalla cucina.”
“Ci sono troppi pazzi in giro, il mondo sta andando a rotoli.”
 
There's people always dying trying to keep them alive 
There's bodies decomposing in containers tonight 
In an abandoned building where 
Squatters made a mural of a Mexican girl 
With fifteen cans of spray paint and a chemical swirl 
She's standing in the ashes at the end of the world 
Four winds blowing through her hair 
But when great Satan's gone... the Whore of Babylon...
(Four Winds – Bright Eyes).
 
 
Dominil’s corner:
Anche se con un po’ di ritardo, lieve però rispetto ai miei tempi soliti, finisco questa breve long fic.
Non ho nulla in particolare da dire, spero solo che abbiate apprezzato e che commenterete.
Ringrazio le 4 magnifiche persone che hanno recensito:
friem: Grazie mille per i complimenti! Sinceramente non ho visto nessuno di questi due film, anche se so a grandi linee di cosa parlano, però sono contenta di aver descritto bene tutto.
Menomale che almeno tu mi appoggi sul mondo oggi, ci sono sempre meno persone disposte a fare questo tipo di riflessioni. Spero che il finale ti sia piaciuto. Bacio.
ColdBlood: sono davvero entusiasta di essere stata capace nell’impresa, mi rendo conto che spesso si rischia di cadere nel banale quando si trattano questi temi così complicati, anche perché non essendo pazza, trovo un po’ di difficoltà xD Fammi sapere se anche il seguito è altrettanto valido!
Jessromance:  tesoro mio ecco il continuooooooo <3
sunsetdream: sono contenta che ti sia piaciuto amore,spero davvero tanto in una tua recensione anche a questo capitolo. Luv ya hunny, your Shadz.
 
Un bacio anche a chi ha inserito la storia tra le preferite e seguite, it’s a pleasure!
 
Dominil.
 

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