∞ The wishes of our heart ∞ di Piccola Ketty (/viewuser.php?uid=71286)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** 1 - Il lungo viaggio ***
Capitolo 3: *** 2 - Volterra ***
Capitolo 4: *** 3 - Trasgredire alle regole ***
Capitolo 5: *** 4 - Lui ***
Capitolo 6: *** 5 - Disastro ***
Capitolo 7: *** 6 - Ossessione ***
Capitolo 8: *** 7 - Delirio ***
Capitolo 9: *** 8 - Solo noi ***
Capitolo 10: *** 9 - Dance ***
Capitolo 11: *** 10 - L'addio ***
Capitolo 12: *** 11 - Londra ***
Capitolo 13: *** 12 - Claire ***
Capitolo 14: *** 13 - L'incubo ***
Capitolo 15: *** 14 - Una dura prova ***
Capitolo 16: *** 15 - Ci sono io ***
Capitolo 17: *** 16 - Ritrovarsi ***
Capitolo 18: *** 17 - Odio ***
Capitolo 19: *** 18 - Preoccupazione ***
Capitolo 20: *** 19 - L'errore ***
Capitolo 21: *** 20 - La festa ***
Capitolo 22: *** 21 - Bugie ***
Capitolo 23: *** 22 - Angeli Custodi ***
Capitolo 24: *** 23 - Pasticcio ***
Capitolo 25: *** 24 - Volo ***
Capitolo 26: *** 25 - Dettagli ***
Capitolo 27: *** 26 - Sentimenti ***
Capitolo 28: *** 27 - Atterraggio ***
Capitolo 29: *** 28 - Ritorno a casa ***
Capitolo 30: *** 29 - Il Sogno ***
Capitolo 31: *** 30 - Giro turistico ***
Capitolo 32: *** 31 - Miami ***
Capitolo 33: *** 32 - Realtà o Immaginazione? ***
Capitolo 34: *** 33 - Una cosa sola ***
Capitolo 35: *** 34 - Disperazione ***
Capitolo 36: *** 35 - Alba ***
Capitolo 37: *** 36 - Quotidianità ***
Capitolo 38: *** 37 - Sono tua ***
Capitolo 39: *** 38 - Un peso nell'anima ***
Capitolo 40: *** 39 - You are beautiful ***
Capitolo 41: *** 40 - First Obstacles ***
Capitolo 42: *** 41 - You are my sunshine ***
Capitolo 43: *** 42 - Confession ***
Capitolo 44: *** 43 - La donna della sua vita ***
Capitolo 45: *** 44 - L'amore resiste a tutto, forse. ***
Capitolo 46: *** 45 - White flag ***
Capitolo 47: *** 46 - We'll make ***
Capitolo 48: *** 47 - Boyfriend ***
Capitolo 49: *** 48 - Don't touch ***
Capitolo 50: *** 49 - Presentazioni ***
Capitolo 51: *** 50 - Meravigliosa creatura ***
Capitolo 52: *** 51 - L'oblio ***
Capitolo 1 *** Prefazione ***
primo
∞
The wishes
of our heart ∞
Prefazione
Era
strano.
Tutto quello che mi stava succedendo era strano, impossibile.
Tutte quelle emozioni racchiuse in un corpo come il mio.
Mi ero convinta che sicuramente non avrei reagito come Chloe alla sua
vista,
non mi importava molto di lui anche se
riconoscevo la sua bellezza.
Tutte le mie convinzioni crollarono in quel momento.
Lui era li. Di fronte a me.
Chi ero io per portarle via un sogno così grande.
Lo aveva sognato per così tanto tempo.
Dovevo scegliere.
Ed era questa la cosa più dolorosa.
Avrei preferito la pena più dura da sopportare, ma quella
scelta avrebbe
cambiato tutto, avrebbe cambiato me.
Vivere ed essere felici? Oppure lasciar vivere ed essere infelici per
sempre?
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Capitolo 2 *** 1 - Il lungo viaggio ***
secondo
∞
The wishes
of our heart ∞
Il lungo viaggio
“Su
sbrigati…e dai, Mary muoviti!”. Urlava Chloe dalla
cucina.
“Si
arrivo, aspetta un attimo!”, non riuscivo a
trovare i biglietti dell’aereo.
L’aereo che avremmo dovuto prendere tra
meno di due ore per Volterra, il posto dove si sarebbero tenute le
riprese di New
Moon.
Sapevo benissimo
che Chloe non mi avrebbe mai
perdonata per una simile dimenticanza; ci teneva molto a quella gita e
di
sicuro mi sarei sentita morire se l’avessi privata di tale
gioia.
“Allora?
Pensi che aspetteranno noi?”, adesso
sembrava irritata.
“No..scusa.
ma non trovo una cosa.”, era meglio non
specificare cosa.
“Posso
darti una mano?”, era insistente. Ormai
dovevo avvisarla dell’inconveniente.
“I
bigl…”, mi bloccai. Per fortuna ero riuscita a
scorgerli nella busta prima di terminare la frase.
“Cosa?”,
disse lei. Adesso eravamo pronte, pronte
per un lungo viaggio!
“Niente,
ora siamo pronte! Pronta per partire?”,
domandai già a conoscenza della risposta.
“Sono
agitata.”, mi confessò lei. “Non so
nulla! Non
mi è mai capitata una cosa del genere. E devo ringraziare te
se ho questa
fortuna!!”.
Mi
abbracciò. Ero contenta di averla fatta felice.
Era una bella
ragazza, era alta e slanciata. Aveva
il viso rotondo, con i ciuffi dei capelli lunghi biondi che le
scendevano
davanti agli occhi. Gli occhi avevano un colore misto tra il verde e il
marrone. Io ero poco più bassa di lei ma più
magra. I miei capelli erano neri
ma non potevo lamentarmi dei miei occhi, azzurri come il mare. Non mi
ero mai
lamentata, a differenza di molte mie coetanee, del mio peso. Mi sentivo
giusta,
proporzionata. Ci somigliavamo molto, sia per i modi di fare che per le
espressioni che avevamo. Spesso ci avevano scambiate per sorelle. Non
ci
dispiaceva affatto.
L’unica
cosa che ci differenziava erano gli hobby.
Io non ero una
grande appassionata di libri.
Soprattutto le collezioni; non ci trovavo nulla di interessante nel
leggere una
storia, sugli stessi personaggi che si prolungava a vita! Mi ero
comunque fatta
convincere da alcune mie amiche a leggere un certo libro chiamato Twilight.
All’inizio mi sembrava simile a molti libri già
letti e già scritti, poi non so
come, aveva iniziato a catturare maggiormente la mia attenzione.
Così da
costringermi a comprare anche gli altri tre libri. Ecco qui che la mia
coerenza
era svanita nel nulla: io che odiavo le saghe ne avevo appena presa una!
Era stata Chloe
la prima a parlarmi di quel libro;
ne parlava come se fosse l’unica cosa rimasta sulla terra.
Era proprio presa.
Quando poi
uscì il film, fu un vero inferno. Mi
costrinse, anche se un po’ di interesse lo avevo, ad andare
con lei a guardarlo
al cinema.
Molto,
molto carino; tanto da fare il secondo film.
Ecco, qui iniziavano i guai!
Chloe mi teneva
aggiornata su qualunque novità,
dalle riprese, agli attori scelti per il cast ecc…
Comprai il dvd,
ovviamente per lei c’era sempre il
vantaggio di avere due possibilità per la vincita del
concorso che permetteva
di assistere alle riprese di New Moon.
Non avrei mai
pensato che, proprio io, la ragazza
meno interessata del mondo, avrei vinto. Invece ricevetti la risposta
dal sito
che si occupava del concorso, con la risposta affermativa.
All’inizio
Chloe era perplessa, sapevo che ci era
rimasta male.
“Sono
strafelice per te..”, mi diceva lei. Ma era
evidente il rammarico che provava. E anche io mi sentivo un
po’ in colpa,
d'altronde era lei la più interessata delle due.
Così
per rimediare, visto che il premio prevedeva
due biglietti, decisi di invitarla. Il giorno in cui le chiesi di
venire
rimarrà impresso nella mia mente per sempre.
“Senti
Chloe, volevo farti una domanda.”, le chiesi
un giorno tornando da scuola.
“Dimmi,
sono tutta orecchie!”, mi rispose
tranquillamente.
“Sei
impegnata l’ultima settimana di maggio?”.
Speravo che capisse subito, non ero brava a fare sorprese.
“Per
quale motivo?”, era strana. “No…..Dai!
Stai
scherzando?”, fece due conti con le dita ed
un’esplosione di felicità uscì dai
suoi occhi. “Non mi stai prendendo in giro vero?!”
“E
perché dovrei?”, ero contenta di averla resa
felice.
“Oh io
pensavo che avevi già chiesto a tua cugina!”,
mi rispose. Anche mia cugina era interessata, ma le avevo spiegato che
preferivo portare Chloe, visto il dispiacere.
“No, ho
preferito chiedere a te! Ci divertiremo
vedrai.”, ne ero sicura!
“Oh oh,
divertire è dir poco. Mio Dio! Ma sai che
bello poter vedere gli attori in carne ed ossa??”, ormai era
impossibile
frenarla, sprizzava gioia da tutti i pori.
Da quel giorno mi
aveva assillato, haimè, con
preparativi, liste, discorsi su quello che potevamo fare.
Fui distolta dai
miei pensieri quando Chloe mi passò
una mano davanti al viso.
Ora eravamo
davvero pronte, e ad essere sincera ero
agitata anche io.
Scesi di corsa le
scale, la valigia pesava
abbastanza da farmi barcollare ad ogni scalino.
C’era
un sole bollente fuori, pur essendo in piena
primavera sembrava ferragosto.
Infilai le
valigie nella Ford Focus SW di mio padre
e dopo aver salutato i miei mi misi alla guida verso
l’aeroporto.
“Dici
che ci saranno tante persone?”, mi chiese
Chloe.
“Beh di
sicuro non sono l’unica ad aver ricevuto il
premio. Se così fosse sarebbe bello!”, risposi.
Meno persone uguale meno casino.
“Meno
male che non c’è traffico, altrimenti non
arriveremo più”, mi disse Chloe guardando la
strada quasi deserta davanti a noi.
“Si..siamo
quasi arrivate”.
“Dove
la lasci la macchina allora?”.
“La
parcheggio fuori dall’aeroporto e poi viene papà
a prenderla”.
“Non
sono molto contenti i tuoi vero?”, Chloe era
preoccupata.
“Beh
non hanno mai visto tutto questo grande
interesse verso questo progetto, e per loro è strano che
lasci tutto per andare
a Volterra.”
Chloe
accese lo stereo, continuando a saltare da una
stazione all’altra.
“Fermati
per favore!”, le dissi ridendo.
Lei sorridendo
lasciò la prima stazione radio.
Trasmettevano la canzone dei Mychemical Romance, Teenagers, carina.
Il cartello che
indicava la direzione per
l’aeroporto di Detroit
fu un vero miraggio. Guidare
non era la mia passione, non mi rilassavo per niente, soprattutto dopo
le
raccomandazioni di mio padre che non era sempre propenso a lasciarmi la Station
di famiglia.
Arrivate
all’aeroporto ci dirigemmo
verso il check
in per far passare le nostre valigie. Dopo aver passato il metal
detector avremmo aspettato ancora un’ora buona prima di
imbarcarci.
“Io
sono già agitata!”, Chloe interruppe il silenzio.
“Beh
è normale, già il volo. Poi la
destinazione”,
cercai di confortarla. “Comunque vedrai che andrà
tutto bene e una volta che
arriveremo sarà entusiasmante”.
“Mi
ripeti l’itinerario?”.
“Quando
arriviamo dobbiamo prendere una navetta che
ci aspetta fuori dall’aeroporto che ci porterà
nell’hotel dove soggiorneremo
per la settimana di permanenza. Poi bisogna vedere cosa ci diranno una
volta
arrivate!”.
“Quindi
vedrai che già la sera quando arriviamo non
vedremo nulla, uffa!”.
“Sei
più triste per il set o per l’attore?”,
la
provocai ridendo.
“Beh
voglio proprio vedere come reagirai dopo che lo
vedrai in faccia, in carne ed ossa!”.
In effetti non ci
avevo mai pensato. Non avevo tutto
questo interesse per Robert Pattinson, il protagonista del film che
saremo
andati a spiare.
L’attesa
fu breve per fortuna, e il volo fu poco
stressante. Dormimmo quasi tutto il tempo.
Arrivate
all’aeroporto di Firenze andò tutto come
previsto.
Uscita dal grande
edificio mi meravigliai del
paesaggio che ci aveva accolte.
A Detroit non
c’era molto verde, se non nelle vie
alberate dove ai lati vi erano solo case. Questo mondo era
completamente
diverso, verde, strade senza traffico ingombrante; il posto perfetto.
Prendemmo la
navetta, eravamo molte ragazze tutte
emozionate. Non mi meravigliai molto per il fatto che di ragazzi non vi
era
nemmeno l’ombra, quale persona del sesso maschile sana di
mente sarebbe venuta
a questa gita? Risi.
Vicino
all’aeroporto le strade erano simili a
Detroit, con la differenza che in questa città erano isolate.
Non ci fermammo a
vedere la città di Firenze,
proseguimmo per delle strade di campagna che ci avrebbero portate a
Volterra.
La lettere che
avevo ricevuto come conferma
sottolineava il luogo di arrivo: “Volterra,
città conservatrice di un
notevole centro storico, situata nella provincia di Pisa nella regione
Toscana.”
Ero rimasta
colpita dalla piccola descrizione del
paese. Non avevo mai visitato un posto simile, se non nelle cartine o
nelle
immagini delle riviste.
C’erano
alberi verdi ovunque, e i campi erano pieni
di colori. Il sole stava sparendo e la stanchezza iniziava a farsi
sentire.
Quando la navetta
si fermò davanti all’hotel poche
di noi erano ancora sveglie.
Il silenzio del
tragitto fu interrotto dai brusii
delle ragazze che svegliavano le proprie amiche; anche Chloe si era
addormentata.
“Chloe,
svegliati. Siamo arrivate”, cercai di
svegliarla.
“Eh?
Come? Siamo già a Volterra?”, era spaesata.
“Si
siamo davanti all’hotel, dai alzati che
andiamo!”.
……………………………………
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Capitolo 3 *** 2 - Volterra ***
terzo capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Volterra
Scendemmo
tutte dalla navetta e prendemmo i nostri bagagli.
Cercai di
memorizzare i volti delle ragazze che mi circondavano, per
rendere la permanenza meno pesante. Sarebbe stata dura stare con queste
ragazze
senza rivolgersi la parola.
“Si si
ho preso tutto”.
“Si
tranquilla..”.
Queste erano le
frasi più ripetute.
C’erano
un sacco di persone che provenivano da posti diversi. C’era
due
ragazze asiatiche che dimostravano più o meno diciassette,
diciotto anni. Anche
loro avevano un viso stanco e pieno di sonno.
Ripensai alle
parole di mia madre prima di partire per questa meta.
“Mi
raccomando, andate in una nazione molto lontana da casa. Li le cose
non cambiano, state attente e non rivolgete la parola a nessuno! Mi
raccomando.
E chiamate.”, si era raccomandata sin dal primo giorno. Risi
dei miei pensieri.
“Come
mai ridi? Cosa ti diverte?”, mi chiese incuriosita Chloe.
“Niente..”.
L’hotel
si chiamava “Albergo Il Rondò” con tre
stelle. Era una bella
struttura sul roseo, per quello che riuscivo a vedere di sera. Prima
del
cancello c’era un vialetto asfaltato attorniato da erba e
fiori. Sopra la porta
finestra dell’ingresso c’era un grosso balcone
bianco con le luci che
riflettevano i colori della luna. Bellissimo.
Nel biglietto che
avevo ricevuto non c’era una grande descrizione del
posto, era decisamente caratterizzato dalla storia del paese. Era
molto, come
dire, antico.
L’interno
dell’hotel era in stile medievale ed era caratterizzato dai
colori rosso e bianco.
C’erano
dei grandi divani antichi con le decorazioni del colore
dell’oro
con dei tavolini in legno, dove sopra vi erano poste delle lampade,
sembravano
comodi; in fondo si riusciva a vedere l’ascensore. Ce
n’era uno solo, però
sembrava spazioso.
Entrando alla
nostra destra c’era la reception, anch’essa bianca,
dove
dietro al bancone ci aspettavano sorridenti due ragazze. Dimostravano a
malapena venticinque anni, erano carine, vestite di rosso scuro, come
le
hostess degli aerei.
Ci avvicinammo
per farci registrare.
Eravamo dodici
persone in totale, non ci avremmo messo molto.
Quando fu il
nostro turno guardai la ragazza più giovane che fissava un
punto nel vuoto.
Sicuramente si
era incantata a fissare il ferma carte, perché quando
schiarii la gola si girò dopo qualche secondo, con il viso
ancora assorto.
“Buonasera”,
salutai.
“Oh
scusate, siete insieme al gruppo?”. Rispose lei.
“Si,
tutte e due”.
“Mi
date i vostri documenti per favore?”, ci chiese gentilmente.
Prese i nostri
nominativi e successivamente ci consegnò le chiavi delle
camere nelle quali avremo soggiornato.
Visto che eravamo
un gruppo numeroso salimmo poche per volta per salire
ai nostri piani. Con noi erano salite anche altre quattro ragazze.
“Piacere
ragazze”, porsi la mia mano verso di loro per presentarmi.
“Oh
ciao! Piacere. Io sono Diana”, rispose la più
piccola. “Loro sono Aline,
Lena e Zoe.”.
Mentre le
indicava cercavo di memorizzare i loro volti, per ricordarmele
anche la mattina dopo.
“Io
sono Mary e lei è la mia amica Chloe”.
“Siete
venute da molto lontano?”, chiese Chloe.
“No
veniamo da un paesino della Svizzera.”, rispose Zoe.
“Voi?”,
chiese Aline.
“Veniamo
da Detroit, abbiamo fatto un po’ di ore di
viaggio”, disse ridendo Chloe.
“Noi
stiamo immaginando queste giornate da non
sapete quanto tempo, siamo emozionate! Vedere Edward in carne ed
ossa…oddio!”
Sembravano
davvero emozionate. Io rimasi un po’ in
disparte e lasciai che Chloe sfogasse tutta la sua felicità.
Anche
se in fondo anche io ero contenta di poterlo
vedere, era pur sempre un bel ragazzo. Eccome.
Le
salutammo e ci dirigemmo verso la nostra camera.
La numero 412.
Appena
aprii la serratura con la
tessera magnetica accesi la luce e aiutai Chloe a portare dentro le
valigie.
La
stanza era nel suo piccolo molto carina. Era con
i controsoffitti in legno, e le pareti divise da due
tonalità. La parte sotto
era di un bianco panna, mentre la parte sopra, divisa da una linea di
legno
bianca, era di un rosa pesco.
C’era
una finestra di fronte a noi e in mezzo alla
stanza c’erano i letti di tela blu: erano coperti da una
trapunta bianca e da
una coperta pesante nel caso avessimo avuto freddo. In fondo ai letti,
nella
parete opposta c’erano la porta del bagno e due sedie.
Sistemammo
le nostre cose nell’armadio e ci
sdraiammo nei letti stremate.
“Certo
che ancora non ci credo..cioè siamo qui!”,
Chloe ruppe il silenzio.
“Si
hai ragione, non pensavo fosse così
emozionante!”, le risposi.
“Domani
riusciremo a vedere qualcosa secondo te? Non
vorrei che ci fanno stare una settimana qui e poi ci fanno vedere poche
cose”.
“Penso
che ci porteranno a vedere il set, poi
speriamo che girino qualche scena”.
“Già
speriamo!”.
Silenzio.
Poi lo stomaco di Chloe iniziò a farsi
sentire.
“Oh
scusa!”. Disse lei imbarazzata. “Ho un
po’
fame”, concluse ridendo.
“La
ragazza ha detto che alle otto servivano la
cena. Sono le sette e mezza. Vuoi scendere a vedere?”.
“Dai
andiamo!”.
Chiudemmo
così la camera e ci dirigemmo verso la
sala da pranzo.
Era
tutto molto antico. Anche i tavoli erano di un
legno molto scuro, quello che si vede difficilmente nelle case della
famiglie
di oggi.
Per
fortuna non eravamo le prime. Ci sedemmo insieme
alle altre ragazze, parlando del più e del meno.
“Ragazze
spero proprio di poterlo vedere
domani..sarebbe fantastico!”, disse Zoe.
“Oh
si sarebbe meraviglioso!”, risposero le altre in
coro.
Effettivamente
la voglia di vedere tutti quegli
attori era salita anche a me, ero stata contagiata. Ma non volevo
montarmi
troppo la testa. Magari avremo semplicemente visto il set.
Dopo
vari discorsi insieme alle ragazze ci dirigemmo
tutte nelle nostre stanze, stanche morte.
Entrata
nella stanza misi in ordine gli indumenti
che avevo indossato per il viaggio e mi misi comoda nel mio letto
accendendo la
televisione.
“Tu
non sei molto elettrizzata vero?”, mi chiese
Chloe con un po’ di tristezza.
“Beh
diciamo che non sono al vostro livello. Ma non
è detto che io non sia emozionata. Anche io, nonostante
tutto, vedo degli
attori in carne ed ossa!”, risposi lanciandole un cuscino per
farle capire che
andava tutto bene.
“Beh..domani
a che ora dovremo alzarci?”.
“Credo
che metteremo la sveglia alle sette. Almeno
non arriveremo in ritardo!”.
“Uh
Mary..non hai idea di come mi senta in questo
momento. Sembro matta!”, le luccicavano gli occhi.
“Se mi dovesse mai rivolgere
la parola, oddio! Impazzirei!”.
“Su
ora non iniziare ad agitarti. Ci sarò io li
vicino a te!”.
“E
chi mi dice che anche tu non inizierai ad
urlare?”, disse. “….Oddio!!Guarda
li!!!”, indicava la televisione, ora sembrava
davvero matta.
“Dimmi
cosa succede?!”, non riuscivo a capire che
cosa stesse succedendo. Tra le sue urla e i suoi movimenti non riuscivo
a
capire niente.
“FERMA!”,
le urlai. Ormai era impazzita. “Dimmi!”
“Guarda
li?nella tv! C’è
Rob!!Oddio…è bellissimo..ed
è nell’aeroporto dove siamo scesi
noi!!”. Ecco uno dei tanti motivi per cui io
non sarei impazzita come lei.
Iniziai
a ridere. Poi mi avventai su di lei ed
iniziai a farle il solletico.
“Ok
ok…ti prego!la smetto!”, continuava a
contorcersi sotto di me. Mi divertivo un sacco.
“Ok..la
prossima volta non farmi prendere uno
spavento del genere eh!”, le raccomandai.
“Va
bene, scusa!”, stava iniziando a respirare
regolarmente.
Scoppiamo
tutte e due a ridere. Smettemmo soltanto
quando, stanche, ci sdraiammo nei nostri letti e ci lasciammo andare ad
un
sonno profondo.
…………………………………..
Angolo
scrittice
Fatemi sapere se
è di vostro gusto…così la
continuo…ho già degli altri
capitoli un po’ scritti da riguardare..lasciate i commenti se
vi piace..se no
la lascio li o la termino prima..
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Capitolo 4 *** 3 - Trasgredire alle regole ***
terzo capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Trasgredire alle regole
La sveglia
del cellulare suonò alle sette spaccate.
“Mmmmh..!”,
Chloe si era appena alzata dal letto.
“Buon
giorno!”, la salutai con un sorriso a
trentadue denti.
“Buon
giorno, a cosa devo questo buon umore?”, mi
chiese.
“Ho
dormito divinamente”.
“Aspetta!”,
sembrava preoccupata, “Stiamo davvero
per vedere le riprese di New Moon??”.
“Si
mia cara!”.
“Ahhhhhh!!non
so cosa mettermi!!!!”.
Sorrisi,
era la solita Chloe.
Impiegò
più tempo del previsto per scegliere i
vestiti. Io mi vestii molto semplice maglietta e jeans, per stare
più comoda.
Chissà quanto tempo avremo dovuto aspettare in piedi.
Dopo
aver fatto colazione ci dirigemmo verso il
centro, verso il posto che avrebbe accolto milioni di fan.
Girammo
per delle stradine strette, molto antiche ma
anche molto accoglienti.
Una
volta arrivate in piazza ci dividemmo; io e
Chloe rimanemmo unite mentre il resto del gruppo se ne andò
verso il centro
della piazza.
“Mi
sembra di essere ad un concerto, guarda quanta
gente”, constatò Chloe.
“E
pensa che sono soltanto le otto e mezza del
mattino!”, esclamai io.
Camminavamo
lentamente in mezzo alla folla di
ragazzine intrepidi. Cercavo sempre la mano di Chloe per paura di
perderla, non
sarebbe stato facile ritrovarla li in mezzo.
Nessuno
ci aveva detto che cosa sarebbe successo,
eravamo in balia del vento.
Notai
che dal lato sinistro della piazza c’era meno
gente, spinta da non so quale istinto mi avviai verso quella direzione.
“Dove
vai?”, mi chiese Chloe.
“Vado
la!”, le risposi indicando il punto che avevo
avvistato.
“Arrivo!”,
mi rispose.
Quando
fui più vicina mi guardai intorno. Come mai
in mezzo a tutta quella folla proprio questo posto doveva essere vuoto?
Da
quanto ero riuscita a capire, la piazza aveva una
grossa fontana al centro, e tutto intorno vi erano delle mura che la
circondavano. Poco lontano da dove ci trovavamo noi c’era
un’entrata, una
specie di fessura tra quelle alte mura.
C’erano
guardie del corpo ovunque, in qualunque
angolo, tranne nel punto dove ci trovavamo io e Chloe.
“Cosa
stai guardando?”, mi chiese confusa.
“Non
ti domandi come mai ci sono guardie ovunque e
qui niente?”.
“Beh
perché qui non può passare nessuno”,
rispose.
Effettivamente
c’era semplicemente un cancello, che
portava al cortile di una casa. Da li nessuno poteva passare.
Mi
guardai intorno. E dopo qualche minuto capii
tutto.
“Ma
certo!”.
“Cosa?”,
Chloe era sconcertata.
“Guarda
dietro alla casa!non noti qualcosa di
strano?”, le chiesi con il sorriso stampato in faccia.
“Beh
è una casa, grande, con il giardino
e…?”, non
capiva.
“Chloe
guarda bene! Dietro la casa deve esserci
qualcosa no?così come dovrebbe esserci qualcosa ai suoi
lati. Ecco. Se non ci
sono case o edifici intorno a lei. Cosa
c’è?”.
“Non
ti seguo!”, non ci arrivava. Eppure era così
ovvio.
“Allora!
La vedi quella porta? L’unica in tutta la
piazza!”, insistetti.
“Si!”.
“Quella
porta deve portare da qualche parte no?”.
“Si
ma noi non possiamo andarci, non abbiamo i pass!
Si va direttamente nel set.”.
“Ecco.
Anche la casa qui di fronte a te si trova
vicina al set.”, conclusi vincente.
“Aspetta…”,
forse iniziava a capire. “Dici che da
queste finestre si può vedere tutto in
anteprima??”, iniziava davvero a
comprendere.
“Beh
esatto”.
“Ma
è privata. Non possiamo entrare”.
“Beh
anche se non possiamo non significa che non
vogliamo”, risposi facendole l’occhiolino.
“Finiremo
nei guai”, mi disse ridendo.
“Se
fai la spia! Dai andiamo”.
Mi
guardai bene intorno per evitare che ci vedessero
o che qualche altra ragazza potesse capire quello che avevamo capito
noi.
Aprii
il cancello della casa abbandonata e mi
infilai nel vialetto che portava all’entrata.
“Pensavo
che potevamo scavalcare quella ringhiera”.
Dissi mentre indicavo la ringhiera che confinava con il retro della
piazza.
“Si
va bene!”.
Arrivata
davanti alla ringhiera guardai attraverso
per capire se la mia idea era fondata. Cercavo di intravedere qualunque
movimento.
“Tu
vedi qualcosa?”, chiesi a Chloe.
“Uh
guarda la, guarda! Ci sono delle persone. Magari
fanno parte del Set”, mi rispose.
“Si
forse. Dai andiamo a vedere”.
“E
se ci beccano?”, mi chiese impaurita Chloe.
“Hai
ragione. Allora torniamo in piazza e aspettiamo
che passi una settimana per vedere Rob.”
“Mmmmh…sei
insopportabile..riesci sempre a
convincermi! Per lui questo ed altro.”
La
invitai a fare quello che facevo io. Mi ero messa
in piedi sul muretto, con l’intento di scavalcare la
ringhiera.
Mi
feci un po’ male nello scendere, ma pensai subito
ad aiutare Chloe che non si sentiva affatto sicura.
Quando
ci sistemammo, ci nascondemmo dietro a dei cespugli.
“Allora,
sei pronta?”, chiesi.
“Si
super spie in missione!”, mi rispose ridendo.
Mi
misi in ordine i capelli lisci che ormai andavano
dove volevano a causa del vento che era salito.
Ci
dirigemmo verso le persone che avevamo visto
prima senza farci vedere. Non avevano l’aria di essere del
posto, forse aveva
ragione Chloe, facevano parte del set.
Iniziavo
ad elettrizzarmi.
“Secondo
te dovremo andare più in fondo?”, chiese
Chloe.
“Certo
se no perché saremo qui?”, conclusi io.
Le
feci segno di fare silenzio e mi incamminai verso
il gruppetto.
Notai
subito che oltre a loro c’era anche un sacco
di gente che camminava avanti e indietro.
Alla
nostra destra invece c’era la famosa porta che
conduceva alla piazza.
Presi
per mano Chloe e iniziai andai oltre il
gruppetto, verso dei tendoni che si vedevano in lontananza.
“Si
si Mary, è il set!!”, Chloe non stava
più nella
pelle. “Finirò mai di ringraziarti per questo
immenso regalo??”, mi abbracciò.
“Oh
tranquilla..piuttosto vediamo cosa possiamo fare
per vedere meglio.”
“Attenta..!”.
Ma non feci in tempo e mi scontrai
contro un ragazzo, avrà avuto si e no venticinque anni.
“Mi
scusi tanto!”, dissi.
“Prego,
voi siete?”. Ecco questo non doveva
chiederlo.
“Ecco...
noi siamo…”, non sapevo cosa dire, cosa
fare. Ero nel panico.
All’improvviso
mi sentii strattonare.
“Oh
eccovi, pensavo di non trovarvi più.”, sentii
dire all’improvviso. “Hanno bisogno di voi
laggiù!”. Un uomo sulla trentina ci
stava indicando, ma non riuscivo a capire che cosa volesse.
Chloe
mi guardava impaurita e io non potei fare
altro se non stringerle le mani. Saremo finite in guai grossi, avremo
rischiato
di non vedere più nulla, e mi sarei sentita amaramente in
colpa se Chloe avesse
perso il resto della “vacanza”.
“Sono
con te Micael?”, chiese il ragazzo più giovane.
“Si
si sono le indossatrici.”, rispose il più
vecchio. Continuavo a non capire niente. Indossatrici? Noi?
“Sta
dicendo a noi?”, mi sussurrò Chloe.
“Penso
di si!”, risposi. Ma non ne ero tanto sicura.
L’ansia
mi si leggeva negli occhi.
“Si,
si sono loro!”, continuava l’uomo. “Siete
in
ritardo!”, ci rimproverò.
“Ci
scusi, c’è molta confusione qui fuori”.
Dissi
indicando la piazza.
“Sei
matta?”, Chloe mi tirò un pizzicotto.
“Stai
al gioco Chloe!”.
“Mmmh…si
c’è molta confusione”, rispose anche
Chloe.
“Dai
venite, che c’è tanto lavoro da fare prima di
iniziare a girare!”.
Girare?
Lavoro? No, no! Non aveva capito che noi non
sapevamo fare niente!
Nonostante
tutto, eravamo dentro senza problemi.
Chissà
cosa sarebbe successo, bisognava solo
scoprirlo.
L’uomo
ci fece cenno di seguirlo e noi fummo subito
dietro di lui. Non sapevamo a che cosa stavamo andando incontro, di
sicuro era
qualcosa di nuovo e di eccitante.
“E
adesso che cosa facciamo?”, mi chiese preoccupata
Chloe.
“Niente,
ci divertiamo.”, le risposi con un sorriso.
Ammetto
di essere sempre stata più coraggiosa di lei.
Ci
condusse in una stanza piena di vestiti, appesi a
delle aste, in ordine di colore.
“Aspettatemi
qui, vado a chiamare le assistenti.”,
ci disse l’uomo.
“Pure
le assistenti adesso? Mary non è che ci stiamo
cacciando in dei guai grossi?”.
“Smettila.
Siamo dentro no? Questo è quello che
importa.”
“Si
ma speriamo almeno di non uscire subito.”
Fummo
interrotte dall’arrivo dell’uomo e delle assistenti.
“Allora
Miriam tu trucchi lei e Angela tu trucchi
l’altra. Poi torno e vediamo i vestiti”, disse
l’uomo.
“Si
Micael!”, risposero le ragazze.
Ci
fecero sedere davanti agli specchi e iniziarono
la loro opera.
Non
avevo ancora ben capito cosa volessero fare, ma
avevo intenzione di chiederlo in un modo o nell’altro.
Aspettai, per capire se
erano italiane oppure americane.
“Uh
deve sempre dare ordini, non sa che siamo nello
stesso piano?”, disse una delle due ragazze, che per mia
fortuna non era
italiana.
A
quel punto iniziai a porre le mie domande.
“Ciao..Io
mi chiamo Mary e lei è la mia amica
Chloe.”, dissi presentandoci.
Chloe
non sembrava molto contenta della mia idea,
infatti mi guardò subito con un’aria poco
tranquilla, ma cercai di rassicurarla
facendole l’occhiolino.
Le
ragazze si guardarono, e poi si presentarono
anche loro. Si chiamavano Miriam e Angela. La prima era bassa, castana
con gli
occhi scuri mentre l’altra era più magra e
più alta, bionda e con gli occhi
scuri.
Iniziammo
a parlare del più e del meno, ma non
riuscii a capire che cosa avremo dovuto fare.
Dopo
due ore eravamo truccate vestite e pettinate.
Micael ci aveva fatto mettere due vestiti della Naf Naf, a me uno rosa
con i
fiori, mentre a Chloe uno azzurro.
“Adesso
che siete pronte potete venire con me”. Ci
disse Micael.
Adesso
avremo capito cosa avremo dovuto fare.
All’improvviso
senza motivo mi sentii spingere, non
capivo cosa stesse succedendo. Un carrello pieno di vestiti mi venne
addosso e
senza fermarsi mi trascinò via.
“Mi
scusi..mi scusi ma dovre….dovrei tornare la!MI
SCUSI!”, alzai la voce sperando che il tizio che guidava in
carrello si
fermasse.
“Ah
scusa. Non ti avevo vista”, disse semplicemente.
Purtroppo
però Chloe e Micael erano già andati
più
avanti di me, e in mezzo a tutta quella gente non riuscivo a vederli.
Andai
nel panico più totale. Non solo ero in un
posto in cui non dovevo stare, ero ferma in mezzo alla piazzetta senza
sapere
cosa fare.
C’erano
due porte vicino a me, decisi di entrare in
una di esse e di aspettare che qualcuno venisse a cercarmi. Forse
Micael
sarebbe tornato indietro.
Entrai
in una delle due porte. Mi ritrovai dentro ad
un salotto, dove vi erano due divani e un tavolino. Decisi di sedermi,
avrei
aspettato comoda.
Passarono
cinque minuti ma niente, non si vedeva
nessuno. Ne passarono dieci, venti, trenta e ancora niente.
Allora
decisi di alzarmi e di uscire, di sicuro
Chloe era nel panico più di me.
Appena
mi alzai però la porta si aprì ed
entrò un
ragazzo.
………………………………………………
Ringrazio tutti
quelli che hanno letto la storia..anche se non mi hanno messo tra i
preferiti o
tra i seguiti...anche se non hanno recensito =) per me, che sono alle
prime
armi, è un buon risultato comunque!!
Grazie quindi a
Bella95, a miky 483 e a
noemi91 per aver messo questa storia tra i preferiti!
A l y s s
a: Ciau...grazie
mille per la recensione..cmq l'incontro avverrà tra
breve..speriamo di
continuare bene! =) a presto..
Nessie93: Ciaoo!Si
esiste il concorso..ma purtroppo non ho vinto ^^..era con i dvd...beh
ormai
sono partiti..aspetteremo l'uscita del film!vedremo un po' questi
ragazzi cosa
combineranno =) spero di incuriosirti ancora!
|
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Capitolo 5 *** 4 - Lui ***
quarto capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Lui
Era
alto e di spalle aveva il fisico
ben messo. I capelli spettinati, probabilmente dal vento.
Rimasi
ferma..ad aspettare.
Quando
il ragazzo, dopo essersi
girato, incrociò il mio sguardo si fermò.
“E
tu?”, mi chiese in italiano.
“Ehm..”,
cercai di ricordare qualche
lezione di italiano. “Sono Mary. Tu?”,
chiesi.
“Io
sono Alan. Cosa ci
fai qui?”, mi chiese.
“Non parlo bene l’italiano!”,
cercai di
farmi capire, ma vedevo nel suo viso un’espressione di
curiosità.
“Ah
sei straniera!”, oddio cosa aveva detto??
“Non
ti capisco…”, mi arresi.
“Allora,
cosa ci fai qui?”, il suo inglese sembrava migliore di quanto
pensassi.
“Sono
Mary, e sono qui con una mia amica, facciamo le
indossatrici..”, cercai di
arrancare una scusa plausibile. Chissà dov’era
Chloe. “..mi sono ritrovata qui
da sola e non sapendo cosa fare ho aspettato che arrivasse
qualcuno.”
“Beh
sei nel mio camerino”, disse ridendo, “Se vuoi ti
accompagno dalla tua amica”,
sembrava simpatico.
“Davvero?
Mi faresti un enorme favore.”, finalmente.
Uscimmo
dal suo camerino e ci avviammo verso il centro della piazza.
“Così
fai l’indossatrice eh?”, mi chiese.
“Oh…si…”,
arrancai.
“Non
ti ho mai vista qui in giro però! È difficile non
notarti”, mi sorrise.
“Oh
perché ho iniziato a lavorare solo oggi”.
“Capito,
beh deve essere fastidioso mettere e togliere vestiti fino a che il
regista non
è contento. Io non reggerei due secondi”.
Ecco
allora cosa avremmo dovuto fare. Certo non avrei retto nemmeno io.
“Beh
però ci si rende utili”, dissi, “come
hai detto che ti chiami?”.
“Alan,
Alan Capelli”, mi porse la mano per stringerla.
“Ah
ecco”.
“Se
hai un camerino devi essere qualcuno di importante”, oh
cavolo..avevo pensato
davvero ad alta voce??
Rise.
Almeno non si offese.
“Si,
sono la controfigura italiana di Robert!”
“Oh,
non noto questa somiglianza”, di nuovo cavolo!
“Scusa, a volte non rifletto
prima di parlare…”, ormai ero rossa dalla vergogna.
“Non
ti preoccupare. Hai ragione, anche io non trovo tutta questa
somiglianza!
Quando mi hanno chiamato per il provino ero partito già
scoraggiato. Poi invece
mi hanno preso. Strano si!”, mi rispose.
“Beh
vedrai che poi faranno in modo che siate uguali”, dissi
ridendo.
“Allora,
la tua amica dovrebbe essere in quel tendone
laggiù!”, mi disse indicando una
tenda bianca.
“Oh
va
benissimo, grazie mille!”
“Figurati,
è stato un piacere. A presto!”, e mi
salutò andando via.
Quando
entrai nel tendone in mezzo al casino notai subito Chloe, che appena mi
vide mi
saltò in braccio.
“Oh
tesoro! Come sono contenta di vederti”, mi disse.
“Anche
io!”, la strinsi.
“Ho
capito a che cosa serviamo”, mi disse ridendo.
“Dobbiamo provare dei vestiti e
se al regista piacciono allora li teniamo, così le attrici
possono metterli in
una scena. Se no…”.
“Se
no
dobbiamo cambiarci”, conclusi.
“Già
ma tu come fai a saperlo?”.
“Ho
incontrato la controfigura italiana di Robert”.
“Oddio…ci
assomiglia?”.
“No
per niente! Tu cosa hai fatto qui?”.
“Micael
ha fatto vedere il vestito al regista e lui ha detto che va bene. Penso
che anche
quello che indossi tu vada bene”.
Micael
ci venne incontro e dopo avermi chiesto che fine avessi fatto ci fece
uscire
con lui.
“Adesso
bisogna vedere se vanno bene alle ragazze”. Disse.
Oh no!
Stavamo andando dalle ragazze? Dalle star? Bene. Mi sarei sotterrata
piuttosto.
Si
raccomandò di non fare scenate, perché non ne
erano felici. Di me non si
sarebbe dovuto preoccupare..ma non avrei giurato la stessa cosa per
Chloe. Risi
dei miei pensieri.
Quando
arrivammo di fronte ad un ennesimo tendone fece entrare prima Chloe.
Io
rimasi fuori ad aspettare.
Con il
vento che si era alzato iniziai a sbattere i denti, il vestito era
molto
scollato e molto corto, quindi non ero coperta per niente.
Mi
strusciai le mani nelle braccia per riscaldare almeno quelle, quando
all’improvviso
mi sentii toccare da qualcosa, e un secondo dopo mi ritrovai con una
giacca
nelle spalle.
Non
capendo mi girai di scatto per vedere chi fosse stato, ma nel girarmi
rimasi di
stucco.
Mi ero
convinta che sicuramente non avrei reagito come Chloe alla sua vista, non mi importava molto di lui anche se riconoscevo la sua bellezza.
Tutte le mie convinzioni
crollarono in quel momento.
Lui era
li. Di fronte a me. E mi aveva dato la sua giacca.
Feci
un respiro profondo e lo guardai negli occhi.
C’era
silenzio, nessuno dei due parlava. Semplicemente ci guardavamo negli
occhi.
Va
bene, lo ammetto. Era proprio bello.
Poi
all’improvviso se ne andò lasciandomi
lì con la sua giacca sulle spalle.
“Gr..Grazie…”,
sussurrai quando ormai era troppo lontano per potermi sentire.
Appena
mi ripresi dallo shock uscirono Chloe e Micael. Appena in tempo per
evitare la
catastrofe più grande dell’universo. Se Chloe lo
avesse visto sarebbe scoppiata
la terza guerra mondiale.
“Di
chi è la giacca?” , mi chiese lei.
“Di
un
ragazzo che è passato. Ha notato che avevo freddo e me
l’ha data.”
Entrai
anche io per far vedere il vestito. Una volta dentro notai le due
attrici, Nikki Reed e
Ashley Greene sedute in un
divano che ridevano e scherzavano.
Mi
guardarono e dopo aver squadrato prima me e poi il vestito decisero che
sarebbe
andato bene, anche solo per un’apparizione per le strade di
Volterra.
Erano
davvero belle, si notava la differenza tra me e loro. Io ero una
semplice
ragazza mentre loro, beh loro erano delle star. Anche se questo non
permetteva
a nessuna delle due di guardarmi dalla punta dei capelli alla punta dei
piedi.
Per quanto fossero belle e intriganti mi infastidivano con i loro
sguardi.
Inoltre,
non sapevo se loro erano a conoscenza del fatto che essendo americana
potevo
benissimo capire quello che si stavano dicendo.
“Si
guarda. Ci sta guardando come fossimo alieni”, rise la mora.
“Oh
dobbiamo essere proprio strane eh!”, rispose
l’altra ridendo.
Mi
schiarii la gola. “C’è qualcosa che non
va?”, domandai.
Le
vidi cambiare espressione, inizialmente sorprese e successivamente
consapevoli
del fatto che potevo capirle.
“Oh
allora siamo connazionali.”, disse la bionda sorridendo.
Si
alzarono per presentarsi.
Non
capivo il significato di quel gesto ma lo apprezzai.
Micael
fece entrare anche Chloe per permetterle di conoscerle.
“Ciao!
Io sono Ashley” disse la mora.
“Io
sono Nikki, piacere”, la seguì la bionda.
Dopo
esserci presentate dissero a Micael di uscire pure, noi rimanemmo
dentro con
loro.
Certo
era difficile da credere, noi due comuni mortali in un tendone con due
star, a
parlare del più e del meno.
Arrivò
l’ora di pranzo e io feci capire a Chloe che era ora di
uscire per andare a
mangiare qualcosa. Ma nel momento in cui stavo trascinando Chloe con me
fuori
dalla tenda le ragazze ci bloccarono.
“Dove
andate?”, ci chiesero incuriosite.
Non
pensavo di dover chiedere il permesso per uscire.
“Volevamo
andare a mangiare qualcosa, è da questa mattina che non
tocchiamo cibo”, dissi.
“Oh
allora venite con noi!”, disse la bionda.
“No
non vorrem…”, mi interruppe Chloe. “Va
benissimo, vi ringraziamo”, concluse.
“Ok
allora andiamo”.
Uscimmo
dal tendone e io e Chloe iniziammo a seguire le due ragazze.
“Come
mai hai accettato?”, chiesi silenziosamente a Chloe.
“Sei
matta? Quando ci ricapita più
un’opportunità così?”, mi
rispose, “E poi potremo
vedere anche gli altri”, concluse sorridendo.
Era
sempre la solita.
Ci
infilammo in un bar dentro la piazza, molto riservato.
Iniziammo
a parlare del più e del meno, loro ci spiegavano cosa si
provava ad essere così
popolari e di come invidiassero le nostre vite. Noi potevamo fare
qualunque
cosa senza dover chiedere il permesso, mentre loro erano molto frenate
dal loro
lavoro.
Mentre
stavo per tirare un altro morso al mio panino sentii un colpo al
fianco. Chloe
aveva la faccia sconvolta, sembrava che avesse visto un fantasma.
Effettivamente
c’ero andata poco lontano, visto che dalla porta entrarono
gli altri attori.
Erano
tutti molto affascinanti, mi sembrava strano essere in mezzo a quella
gente; non
perché fossi sconvolta o perché avessi pregato di
esserci, ma semplicemente
perché non notavo nessuna differenza tra loro e noi. Loro
erano semplicemente
più tenuti. Più belli.
Alla
televisione sembrano tutti diversi da noi, più importanti,
più “con la puzza
sotto il naso”, mentre lì davanti a me erano tutti
uguali, eravamo sullo stesso
piano. Non mostravano nessun segno di superiorità.
Tornai
alla realtà.
“Ciao
ragazze”, salutò uno dei ragazzi.
Non
potrei giurare di sapere con precisione chi fossero perché
non me ne intendevo
molto, ma tra tutti quelli che c’erano ero riuscita a
riconoscere senza
problemi Lui.
Provavo
ancora quella sensazione strana, la stessa che avevo provato quando lo
avevo
visto poco prima.
Non
aprì bocca, continuò a guardarci. Prima me poi
Chloe, poi lei..poi me.
Le
ragazze ci presentarono ai ragazzi, sicure che tanto li avremo
già conosciuti.
“Lui
è Jackson, lui Kellan e l’altro beh, dovreste
sapere chi è”, disse con un
pizzico di malizia.
“Ehm…”,
Chloe era imbarazzata, non sapeva se stringergli la mano.
Io
pregai che Robert non decidesse di riprendersi la giacca proprio in
quel
momento. Chloe mi avrebbe fatto a pezzi.
“Ciao”,
ci risposero i ragazzi. Lui continuava
a non parlare, a non guardarci.
Ok
era davvero strano tutto questo.
Notai
che Chloe si stava per mettere a piangere dall’emozione e
decisi di parlare per
metterla a suo agio.
“Beh,”,
non sapevo cosa dire, “Avete molto lavoro da fare
oggi?”, si certo chiediamo
pure questo. Pensai ironicamente.
“Eh
si..Rob e Kris devono girare molte scene, mentre io sarò
solo in alcune di
queste. Loro invece”, disse Ashley indicando i suoi amici,
“Staranno a
guardare”.
“Oh
capisco. Beh deve essere interessante anche solo guardare”,
ammisi.
“Noi
siamo venute qui apposta con un gruppo di fan”, finalmente
Chloe si era calmata
ed era riuscita ad aprir bocca.
“Davvero?”,
chiese Nikki.
“Si
siamo arrivate ieri, e non ci saremo mai immaginate di
vedervi”, continuò
Chloe.
“Beh
potete venire a vederli!”, disse Kellan.
“Ci
farebbe piacere, ma non so se possiamo”, dissi con un finto
velo di tristezza.
Non
lo facevo apposta, ma tutto quello che stava succedendo non accendeva
in me
quella lampadina che mi permetteva di fare i salti mortali. Per me era
una cosa
strana solo per l’ambiente. Di sicuro, però, a
Chloe avrebbe fatto piacere. Lei
sicuramente non lo mostrava ma avrebbe urlato dalla gioia.
“Oh
se ce lo propongono magari possiamo, dai Mary”,
supplicò Chloe.
“Ok
ok!”, lo sguardo si incrociò di nuovo con quello
di Robert. Lo distolsi per
evitare di fissarlo negli occhi.
“Allora
andiamo!”, era di nuovo Kellan.
Finii
di mangiare il mio panino, come al solito ero l’ultima, e
seguimmo le star!
Uscimmo
dalla piazza e io mi accorsi di avere ancora addosso i vestiti del cast.
“Come
facciamo con questi vestiti?”, domandai agli altri indicando
il vestito.
“Beh
ti sta molto bene potresti tenerlo..”, mi disse Kellan
facendomi l’occhiolino.
Arrossii
e continuai a camminare con la sua
giacca ancora sulle spalle.
Usciti
dalla piazza ci trovammo di fronte ad un mondo diverso. Telecamere
ovunque
pronte a riprendere ogni istante.
Persone
che andavano avanti e indietro senza sosta, e le luci, appese in ogni
angolo.
Di
sicuro ci avranno impiegato settimane per sistemare tutto.
“Ok
noi andiamo a prepararci, voi state pure qui e..buona
visione!”, mi disse
Ashley.
Robert
non aveva aperto bocca nemmeno per salutarci, forse era infastidito
dalla
nostra presenza. Ne parlai con Chloe che sembrò accorgersene
solo in quel
momento.
“Non
avevo fatto caso a questo particolare”,
mi disse.
“Secondo
te gli diamo fastidio?”
“No
non credo, se no ci avrebbe detto di andare via.”
“Si
forse hai ragione, ma mi sembra strano, non ha detto una parola da
quando ci ha
viste”.
“Non
pensavo fossi interessata a queste cose”, rise.
“Beh
forse ho un’amica che mi contagia”, risposi
facendole l’occhiolino.
“Allora
da dove avete detto che venite?”, ci chiese Kellan.
“Da
Detroit..”, risposi.
“Beh
bella città, ci sono stato per fare qualche
pubblicità!”
“Davvero?”,
chiese Chloe.
“Avete
mai assistito a delle riprese?”, ci chiese Jackson.
“Se
assistere alle riprese natalizie della famiglia rientra nella
categoria, allora
migliaia di volte!”, risposi ridendo.
Si
misero tutti a ridere.
“Deve
essere una bella emozione, molte ragazze ucciderebbero per essere qui
ora al
posto nostro”, disse Chloe.
La
discussione continuò per un po’ su
quell’argomento e io mi concentrai sul
posto.
Di
certo era un bel paesaggio per delle riprese di un film così
importante.
Cercai
di immedesimarmi nel produttore, doveva avere una grossa
responsabilità verso i
fan. Dover conciliare, libro e film non doveva essere cosa da niente.
Tornai
alla realtà quando Chloe mi disse di girarmi, le riprese
sarebbero cominciate.
Girarono
per un paio d’ore, durante le quali parlammo del
più e del meno con Kellan e i
suoi amici.
Ogni
tanto facevano qualche pausa, poi ritornavano a girare le stesse scene,
per
avere più materiale a disposizione.
Una
settimana così ed avrei potuto scrivere un libro al mio
ritorno.
In
tutto quel tempo non ero riuscita a non guardare Robert. Chloe aveva
ragione,
mi aveva sempre assillato sul discorso “Rober
bellissimo”, ma non le avevo dato
peso. In quel momento però dovevo ammettere che aveva
ragione; con il trucco
aveva l’aria ancora più minacciosa ma nello stesso
tempo sexy e travolgente.
Sembravo
una ragazzina di dodici anni alle prese con gli ormoni. Dovevo
calmarmi, non
era da me comportarmi in quel modo. Poi dovevo pensare a tenere a bada
gli
ormoni di Chloe. Una delle due doveva rimanere lucida. Decisi di non
pensarci
più e di non guardarlo più.
Lei
si perse nei discorsi con Kellan e gli altri per tutto il tempo.
Sarebbe stato
duro salutarli per poi tornare alla vita di tutti i giorni.
Chissà
se Chloe se lo era chiesto. Meglio non iniziare l’argomento.
Dopo
mezz’ora fummo raggiunti da Ashley che iniziò a
raccontare quello che aveva
fatto, pur avendola vista.
Robert
non c’era, e nemmeno Kristen; Ashley ci aveva detto che erano
stanchi e che
preferivano tornare in stanza per riposarsi. Continuavo a pensare che
eravamo
un perso per lui.
Si
erano già fatte le cinque del pomeriggio. Sentii vibrare il
telefono nella
tasca dei Jeans, era mia madre.
Le
risposi e le raccontai della giornata, ovviamente non tutti i
particolari.
Penso che non sarebbe stata contenta del fatto che io e Chloe avevamo
trasgredito a delle regole precise.
Dopo
aver salutato mia madre tornai a parlare con i ragazzi. Che nel
frattempo si
erano incamminati.
“Allora
ragazze”, disse Kellan, “dove
alloggiate?”.
Questa
domanda proprio non doveva farla. Vidi Chloe abbassare lo sguardo,
aveva capito
che era ora di salutarsi per sempre.
“Siamo
al Rondò..non so se avete presente!”, risposi.
“Ehm..no…non
siamo molto esperti.”, rise Ashley.
Ci
portarono i un vicoletto dove non ci avrebbe visto nessuno.
Da li
saremmo potute andare via senza dare nell’occhio.
“Ma
i
vestiti? Come facciamo?”, chiese Chloe con le lacrime agli
occhi.
“Tranquille,
non preoccupatevi. Ne abbiamo in abbondanza”, ci
rassicurò Ashley.
“Va
bene..allora..ecco…”, iniziai io.
“…Ecco
ci salutiamo qui”, concluse Chloe.
Anche
se non ero emozionata come Chloe, un po’ ero dispiaciuta del
distacco. In fondo
mi ero trovata bene.
“Va
bene ragazze. È stato un piacere
conoscervi…”, ci disse Kellan.
Ci
salutammo tutti quanti, e raccomandammo loro di salutarci anche gli
altri,
anche se probabilmente non l’avrebbero mai fatto.
Io e
Chloe senza guardarci indietro ci incamminammo verso il nostro Hotel,
speranzose di trovarlo alla svelta.
……………………………………………………
Grazie di nuovo alle
persone che hanno
messo la storia tra i preferiti. Potrò aggiornare
poco..perchè la maturità mi tiene mooolto
occupata ^^
Baciii spero che vi
piaccia...
Nessie93: Beh per ora accontentiamoci
del trailer =) cmq se la son cavata bene dai..diciamo che sono state
fortunate =) a presto...
|
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Capitolo 6 *** 5 - Disastro ***
quinto capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Disastro
“Beh
come prima giornata non è stata male, no?”,
iniziò a parlare Chloe.
“No
no..!”.
“Però
c’è qualcosa che non va vero?”
“Il
fatto è che probabilmente non li rivedremo più, e
non voglio che tu ci stia
male”, le risposi mettendo il broncio.
“Beh
sono sicura che porterò questa giornata nel cuore per
sempre. Ho avuto molto
più di quello che mi aspettassi. Sono contenta
comunque”, rideva.
“Davvero?
Per tutto il tempo mi sono chiesta che cosa sarebbe successo una volta
che ci
saremo salutati. Speravo che tu la prendessi bene..infatti”.
“Si
tranquilla..devo
ringraziare te se sono stata così bene oggi. Fosse stato per
me saremmo rimaste
con le altre tutto il tempo.”
“Sono
contenta di averti reso felice.”
Vedevo
che c’era comunque qualcosa che non andava. Infatti, dopo
essermi fermata per
abbracciarla, lei si mise nella mia spalla e iniziò a
piangere.
“Oh
mi spiace, non volevo..”, si scusò Chloe.
“Tranquilla,
immaginavo che prima o poi sarebbe successo”, la consolai.
“E’
che sono stata così bene..”
“Dai,
andiamo in hotel..e vediamo di passare una bella serata.”, le
sorrisi.
“Hai
ragione. Abbiamo ancora tanti giorni da passare qui. Dobbiamo
divertirci!”, si
era calmata.
“Esatto!”
“Scusa
per la giacca, l’ho bagnata tutta”, mi disse con il
broncio.
Oh
cavolo. Non mi ero accorta di avere ancora la sua
giacca addosso.
In
più mi ero ricordata che io e lei avevamo lasciato i nostri
vestiti nel
tendone.
“Oh
merda Chloe. I nostri vestiti sono nel tendone, come
facciamo?”, le chiesi.
“Cavolo.
Non ne ho idea. Magari ce li mandano in hotel. Loro sanno dove
alloggiamo.”
“Lo
spero.”
Ci
mettemmo una mezz’ora buona per trovare l’hotel, fu
un’impresa difficile.
Quando
rientrammo eravamo sole. Ancora non era arrivato nessuno, o forse
c’erano delle
altre ragazze, chiuse in camera.
Erano
le sei e non sapevamo ancora cosa fare la sera.
“Sai
cosa potremo fare?”, chiesi.
“Cosa?”,
domandò Chloe.
“Nel
tornare indietro ho visto un negozio che noleggia biciclette. Potremo
andare a
farci un giro!”, le dissi strizzando l’occhio.
“Bella
idea. Torniamo ai vecchi tempi”, rispose felice Chloe.
Di
solito, in estate, visto che io e lei abitavamo vicine, andavamo spesso
a farci
delle gite in bici. Ci divertivamo.
Ci
cambiammo, misi la giacca nell’armadio insieme ai vestiti.
Ero indecisa se dire
a Chloe di chi era, almeno avrebbe avuto un suo oggetto. Dovevo
decidere. Per
il momento non le avrei detto niente.
Ci
vestimmo comode e andammo verso il negozio che avevo visto poco prima.
“Aspetta,
per mangiare?”, mi chiese Chloe.
“Uh
hai ragione, torno indietro e dico se possiamo saltare.”
Tornai
nell’hotel e chiesi se potevamo mangiare fuori. Mi dissero
che non c’erano
problemi e mi diedero una chiave per poter entrare anche dopo
l’orario di
chiusura. Sicuramente saremo tornate prima.
Tornai
da Chloe che nel frattempo aveva raggiunto il negozio.
“Ci
parli tu vero?”, mi disse Chloe ridendo.
“Oh
no, sei tu che avevi bei voti in italiano.”, le dissi alzando
le mani.
“Nono,
ti prego!”, mi supplicò.
“Va
bene, va bene!”, mi arresi.
Entrammo
nel negozio, dove c’erano bici ovunque. Dentro quelle in
esposizione, fuori
quelle da noleggiare.
C’era
un bancone enorme, dove sopra vi erano dei caschi e degli accessori per
le
bici.
Dietro
ad esso c’era una signora, avrà avuto
all’incirca cinquant’anni.
Ci
salutò con un sorriso, al quale rispondemmo io e Chloe.
“Buona
sera”, ci disse lei in italiano.
“Buona sera”, cercai di dire.
“Ditemi
tutto”.
“Vorremo…”, mmmh come
si dice affittare,
“…affittare due bici”, pregai che avesse
capito.
“Ah
siete straniere”, parlava inglese? Salve.
“Esatto!”,
risposi sorridendo.
“Volete
due bici da noleggiare?”, ci chiese.
“Si
esatto!”, dicemmo insieme.
Fortunatamente
la donna ci aiutò nell’intento e poco dopo ci
ritrovammo a scegliere le bici.
Io
scelsi una mountain bike nera, mentre Chloe la prese blu.
Iniziammo
a pedalare verso la piazza dove eravamo state nel pomeriggio.
Sicuramente ci
sarebbe stata ancora tanta gente accalcata. Così decidemmo
di deviare, verso
dei vicoli interni alla città.
“Allora?
Ti senti meglio?”, mi avvicinai a Chloe.
“Oh
si, con il vento nel viso poi va molto meglio!”, mi rispose
ridendo.
Andare
in bici mi aveva sempre messa di buon umore, inoltre quelle strade
erano molto
accoglienti. Piccole e sottili ma allo stesso tempo piene di storia.
I
muri erano bianchi, così come lo erano le pietre incastrate
nella strada.
Iniziammo
a chiacchierare del più e del meno.
Ero
contenta di vederla sorridere dopo la tristezza di poco prima.
“Guarda
laggiù!”, mi disse indicando con il viso un bivio.
“Tu
vai a sinistra e io a destra?”, le chiesi.
“Si
ci rivediamo quando si incontrano le strade”. Mi rispose.
“Va
bene. Chi arriva prima aspetta”, le sorrisi.
“Ok!”
Pedalai
verso il vicolo più stretto, che si divideva in due strade.
Ai
lati vi erano terrazzi e scalinate che portavano negli appartamenti
posti ai
lati della strada.
Mi
sentivo libera, tranquilla. Senza pensieri.
All’improvviso
però, poco più avanti sbucò un gruppo
di ragazze, cercai di evitarle. Le avrei
prese in pieno.
“Attenzione!”,
urlai. Ma loro non si spostarono.
Nel
frenare girai il manubrio della bici e andai a finire contro ad un
ragazzo.
Lasciai
il manubrio e mi accasciai a terra. Mi faceva male la schiena. Per
fortuna la
donna del negozio ci aveva munite di caschi e ginocchiere, altrimenti
mi sarei
fatta davvero male.
Appena
ebbi le forze di alzarmi aprii gli occhi e controllai che tutto andasse
bene
nel mio corpo.
Iniziai
a muovere le braccia, lentamente, poi la testa e il collo. Sembrava
tutto
apposto.
Dopo
essermi assicurata della mia integrità fisica, mi ricordai
dello scontro contro
quel povero ragazzo.
Alzai
lo sguardo verso il gruppetto di ragazze che poco prima mi aveva
tagliato la
strada, e le guardai con odio.
Quello
che mi si presentò davanti agli occhi fu uno spettacolo
raccapricciante.
Le
ragazze avevano uno sguardo misto tra la paura e la sorpresa.
Non
capivo. Continuavano a guardami come se fossi un alieno.
Poi i
loro occhi si posarono dietro di me.
Fu in
quel momento che tentai di girare la testa, per guardare dietro di me.
Quello
che vidi fu peggio dello sguardo fulminante delle ragazze.
Non
ci potevo credere. Con tutte le persone con le quali potevo scontrarmi,
proprio
lui.
Era
ancora appoggiato con una mano sul marciapiede, massaggiandosi le
tempie con la
mano libera.
Pregai
di non avergli fatto troppo male. Io, nonostante tutto, ero ancora
intera.
Poteva andarmi peggio.
Abbassai
lo sguardo mortificata.
Dalla
visiera del mio casco vidi i suoi piedi muoversi. Si stava alzando.
Iniziai
ad agitarmi. E se non fosse riuscito ad alzarsi?
Avevo
anche un bel gruppo di testimoni pazze di lui a provare la mia
colpevolezza.
“Ahhh…”,
fu la prima affermazione che sentii uscire dalle sue labbra da quando
l’avevo
visto la prima volta.
Ormai
era in piedi.
“Sc…scusa..”,
balbettai. Non riuscivo nemmeno a parlare.
Con
mia enorme sorpresa mi porse la sua mano. Forse mi stavo preoccupando
troppo.
Guardai
le ragazze, paralizzate, e afferrai la mano per alzarmi.
Quando
mi ritrovai di fronte a lui, a pochi centimetri, alzai lo sguardo.
I
suoi occhi erano di un azzurro cielo. Limpidi. Mi fissavano increduli.
I
suoi capelli erano più scompigliati di qualche ora prima,
durante le riprese.
“Mi
dispiace, non volevo colpirti.”, mi scusai.
Il
suo viso fu attraversato da diverse espressioni.
Potei
giurare di aver visto, sorpresa, tristezza e poi…oh
no…rabbia?
“Solo
colpirmi?”, iniziò a parlare, “Mi hai
preso in pieno. Mi sei saltata addosso!”,
ora era scocciato.
“Io
volevo ev…”, ma non mi fece finire la frase.
“Si
tu volevi buttarti addosso a me. Adesso voi fan siete arrivate anche a
farmi
del male per toccarmi?!”, non era una domanda.
Mi
sentivo mortificata.
“No,
non è come pensi”, continuai.
“Ah
no! Per favore”, era furioso adesso.
Davvero
pensava che io avessi deviato le ragazze per poterlo toccare?
Era
matto.
“Si
certo, tu sei quella che oggi era nel set”, sentii un
sussulto da parte delle
ragazze che stavano assistendo con stupore a quella scena.
“Prima
mi assilli nel set, poi non contenta del fatto che non ti ho
considerata mi
vieni addosso?”, disse.
“Ma
sei matto?”, probabilmente alzai la voce perché
dalle ragazze arrivò un altro
sussulto.
“Io?
Tu piuttosto”, ora stava esagerando.
Non
so se si comportava così per fare il figo davanti alle
ragazze, o forse lo
faceva perché era davvero arrabbiato, qualunque fosse il
motivo non ero di
certo disposta a farmi umiliare così davanti a loro da lui.
“Guarda,
non hai capito niente. Lasciamo stare”. Cercai di chiudere la
discussione.
Ero
già diretta a prendere la bici ancora intatta, quando mi
sentii prendere per il
polso.
“Aia…”,
biascicai.
“Non
si chiede nemmeno scusa adesso?”, mi domandò con
un filo di acidità.
“Mi
scusi”. Non so perché, ma gli diedi del lei.
Spero
avesse capito che doveva finirla li.
Quando
mi abbassai per prendere la bici sentii una fitta al ginocchio.
Mi
appoggiai ad un muretto, per respirare.
“Ti
sei fatta tanto male?”, mi chiese una delle ragazze.
Non
sapevo se urlare di tutto anche a lei oppure se rispondere.
“Non
lo so”, dissi acida.
Si
avvicinò e mi fece notare il sangue che usciva dal ginocchio.
Probabilmente
era quello il motivo.
Intanto
lui se ne stava già
andando. Che maleducato.
Va
bene che gli ero andata addosso, ma almeno un minimo di interesse per
la mia
salute.
Dovevo
proprio averlo fatto arrabbiare.
Lo
ignorai e dopo aver ringraziato la ragazza con un gesto della mano
presi la mia
bici e mi diressi a piedi verso il punto in cui mi sarei dovuta vedere
con
Chloe.
Ormai
camminavo passo, passo con Robert.
Non
ci rivolgevamo la parola.
Le
ragazze avevano rinunciato all’impresa di avere un autografo
e se ne erano
andate. Mi dispiaceva per loro, in fondo non volevano fare niente di
male.
“Ti
sei fatta male allora?”, la sua voce ruppe il silenzio,
più acida di prima.
“No..non
credo. Solo una sbucciatura.”, risposi.
“Mmmh”,
fu l’ultima cosa che disse prima di far calere nuovamente il
silenzio.
“Tu?”,
chiesi.
“Solo
la botta”, me la faceva pesare già a sufficienza.
Continuammo
a camminare. Ogni tanto mi fermavo per riposare il ginocchio e
stranamente lui
mi aspettava. Guardando il mio ginocchio sempre più nero.
“Non
dovresti andare a farti vedere?”, suonava più come
un ordine.
“No,
non mi sono fatta niente. Davvero!”
La
strada si stava unendo a quella che aveva preso Chloe.
Dovevo
prepararmi al peggio.
Quello
che vidi quando girai l’angolo mi spiazzò. Rimasi
a bocca aperta.
Insieme
a Chloe c’era il gruppetto delle ragazze che prima aveva
assistito alla mia
discussione con lui. Cosa volevano
ancora?
“Oddio!
Finalmente!”, mi venne incontro Chloe.
Non
feci in tempo a spostarmi, mi abbracciò e mi strinse a se.
“Chloe
così mi strozzi”.
“Scusa.
Mi sono preoccupata, non arrivavi più.”, era
preoccupata, “queste ragazze mi
hanno chiesto se ero con una ragazza in bici. Allora mi sono
preoccupata, e
dopo che mi hanno avvisata mi sono allarmata.”, concluse.
“Si,
sono andata addosso a lui.”, dissi indicando con una smorfia
Robert.
Per
poco Chloe non ebbe un attacco di panico. Reagì esattamente
come le altre
ragazze.
Prima
sguardo impaurito rivolto a lui. Poi di sorpresa rivolto a me.
“Anche
tu eri con lei oggi?”, gli chiese Robert.
“S..si!”,
rispose Chloe.
“Allora
devo dire che tu sei più furba della tua amica. Almeno hai
avuto un po’ di
contegno”, ecco che ricominciava.
Ormai
aveva esagerato. Non riuscivo più a trattenere la rabbia.
“Ma
cosa ci fai ancora qui? Vattene no!”, stavo urlando.
Dovevo
aver usato un tono abbastanza convincente perché, dopo
avermi fulminato con i
suoi occhi azzurri, si girò e se ne andò.
............................................................................................
Beh
ringrazio tutte come sempre per aver letto il capitolo...tra poco
finisce la scuola eh!Sapete ho una vena di tristessa mannaggia!! =(
sono tlitte..non rivedrò a settembre i banchi di scuola...i
compagni..non si faranno più le cavolate per i
piani...quindi
ragazze...per quelle che hanno ancora qualche anno da passare alle
superiori: DIVERTITEVI E GODETEVI OGNI MOMENTO..BELLO E BRUTTO!!
Baci
Nessie93:
Beh diciamo
che non sono state proprio ricontattate =) ha proprio sfortuna la
nostra Mary!Una volta finita la maturità mi ci dedico a
pieno...poi ora ho comprato The Sims 3 e sono presa anche da
quello =) tutto ora esce..baci alla prossima!spero ti sia piaciuto.
SweetCherry:
Ciau..beh il
comportamento di Rob in qst capitolo dovrebbe capirsi...ma vedrai che
nei prossimi le idee si chiariranno! Sono contenta che ti piaccia..baci
|
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Capitolo 7 *** 6 - Ossessione ***
sesto capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Ossessione
Chloe
doveva essere molto dispiaciuta dell’accaduto,
perché per tutto il tragitto per
tornare all’Hotel non disse una parola.
Solo
quando tornammo in camera e io mi fui fasciata il ginocchio
iniziò a parlare.
“Mi
spieghi come hai fatto?”, la sua sembrava l’inizio
di una critica.
“Te
l’ho spiegato. All’improvviso sono sbucate quelle
ragazzine, e io non ho fatto
in tempo per evitarle. Così ho girato il manubrio della bici
e sono finita
addosso a lui”, spiegai per l’ennesima volta.
“E
gli hai chiesto scusa almeno?”
“Certo.
Cosa pensi che sia una cafona? Gli ho chiesto scusa, ma lui non ne ha
voluto
sapere. Continuava a rispondermi male. Ha persino pensato che gli fossi
andata
addosso apposta.”, ironizzai.
Chloe
mi guardò male. Capii che anche lei la pensava come lui.
“Oh
no. Non starai pensando anche tu che io l’abbia fatto apposta
vero?”, aprii gli
occhi.
“Beh,
certo che è proprio una casualità rara
eh.”, mi disse abbozzando un sorriso.
“Su,
lo sai l’interesse che ho io per lui. È pari a
zero.”
Lei
mi abbracciò e mi chiese scusa per la predica. Capii che la
discussione si era
chiusa li.
“Ora
però non potremo più uscire”, mi disse.
“Perché?”,
domandai.
“Beh
con il tuo ginocchio messo così!”, disse indicando
la mia fasciatura.
“Non
dobbiamo restare chiuse qui per questo!”
“Allora
stasera che si fa?”
“Potremo
andare a bere qualcosa con le altre ragazze. Cosa ne pensi?”
“Non
è una brutta idea”, rispose.
Quando
tornammo all’Hotel le ragazze mi chiesero che cosa avessi
combinato. Dopo aver
raccontato, in parte, la verità andammo a mangiare.
Non
potevo di certo dir loro che mi ero scontrata con Robert Pattinson. Le
conseguenze erano due: o mi uccidevano o mi avrebbero creduta una pazza.
Cenammo
con un piatto di minestra e una fetta di carne. Io non toccai altro.
Probabilmente l’incontro del pomeriggio mi aveva chiuso lo
stomaco.
Continuavo
a pensare al suo sguardo. Le mie paure sul fatto che lui non ci
sopportasse
erano fondate, già dal mattino avrebbe preferito non
incontrarci.
Infilai
l’ultima forchettata di carne e proposi alle ragazze di
andare a fare un giro
per il paese.
La
richiesta fu accolta immediatamente senza pensarci troppo,
così ci avviammo
verso le camere per cambiarci.
Chloe
era di nuovo indecisa su cosa indossare. Alla fine optò per
un vestito marrone
e delle ballerine nere.
Io
misi un paio di pantaloni neri poco sopra il ginocchio, per evitare di
toccare
la sbucciatura, e una canottiera bianca con un copri spalle nero.
Uscimmo
dall’Hotel e ci incamminammo verso il centro.
Le
luci erano accese e già c’era vita in giro.
C’erano
un sacco di ragazzi fuori dai bar che ridevano a scherzavano. Molte
famiglie
stavano passeggiando insieme ai figli.
Ormai
il sole stava scomparendo lasciando il posto ad un cielo rosso sfumato
di
azzurro.
Era
proprio un bello spettacolo. Tirai fuori la macchina fotografica e
inizia a
fare un sacco di scatti.
Fotografai
prima il paesaggio, poi le ragazze.
Verso
le nove e mezza decidemmo di entrare in un locale molto affollato.
C’era un
gruppo che suonava, così ci sedemmo e ordinammo da bere.
“Chloe
vado un attimo in bagno, vuoi venire?”, chiesi a Chloe.
“No,
ti scoccia?”
“No,
no..tranquilla”, risposi.
Chiesi
al barista quale fosse la porta per il bagno e mi disse che sarei
dovuta uscire
dal locale, perché la porta era sul retro.
Così
uscii e girai l’angolo per trovare il bagno.
Era
un vicolo illuminato dalle finestre del locale. Non fu difficile
trovare la
porta.
Quando
entrai notai con piacere di essere l’unica.
Mi
sbrigai e mi guardai allo specchio.
In
quel momento entrò una ragazza accompagnata da
un’amica che le teneva la porta
chiusa.
Iniziarono
a parlare, ma dedussi che non si erano accorte di me, perché
l’argomento era
molto delicato.
“Hai
visto Chiara che bello che è?”, disse quella
dentro al bagno.
“Si,
e poi dal vivo è ancora più sexy”,
rispose quella fuori.
Non
ci misi molto a capire di chi parlassero.
“Hai
visto che mi ha sorriso?”
“Si,
e se non era per le guardie mi avvicinavo sai!”, erano
davvero eccitate.
“Beh
di sicuro saprei come fargli passare la serata”, non capii
tutto quello che
dissero perché parlavano italiano. Ma di sicuro non avevano
pensieri casti.
Eppure avranno avuto un po’ di anni in meno di me. Pazzesco.
Quando
feci per uscire dal bagno mi fermai ad osservare quattro occhi che mi
stavano
perforando la schiena.
Le
guardai corrugando la fronte, per capire che cosa avessi di strano.
Poi
feci mente locale, erano le ragazze del gruppetto di quel pomeriggio.
Certo, o
erano loro o ci assomigliavano parecchio.
“Guarda
è quella di oggi. Quella che ci ha provato con
Rob!”, sussurrò una.
“Si
si. Poverina. Deve esserci rimasta male. Prima si fa del male fisico
per
toccarlo poi lui la manda via. Beh non può pretendere che
uno come lui si fili
una come lei!”
“Si
poi lui le ha detto di tutto. Certe parole non si dicono nemmeno ai
cani, meno
male che era già andata via!”
“Oh
poverina!”, e risero entrambe di gusto.
Allora
lui aveva continuato ad offendermi anche quando me ne ero andata.
Perfetto.
Le avrei
uccise se solo avessi potuto.
Le
guardai male nuovamente e uscii dal bagno sbattendo la porta.
Decisi
di prendere la mia roba e di andare via da quel posto.
Dovevo
stare da sola. Una passeggiata mi avrebbe fatto bene.
“Dove
vai?”, mi chiese Chloe.
“Devo
uscire. Mi manca l’aria. Ci vediamo in Hotel.
Scusa”, furono le uniche cose che
riuscii a dire.
Uscii
in fretta per evitare che le ragazze mi vedessero piangere.
Camminai
più veloce fino a raggiungere una via che faceva intravedere
il paesaggio delle
colline.
Iniziai
a singhiozzare. Non era da me. Ma quel giorno ero stata davvero
umiliata a
sufficienza.
Camminavo,
guardando il paesaggio e ripensando alla giornata.
Mi
sentivo male, al solo pensiero che tutte quelle ragazze si fossero
fatte
un’idea completamente sbagliata di me. Ma la cosa peggiore
era essere umiliata
da una persona come lui, che non valeva niente.
Lui
che non mi conosceva affatto e non poteva sapere come ero fatta, lui
che
pensava di essere un dio e di poter giudicare chiunque.
Fui
distolta dai miei pensieri quando mi scontrai contro qualcosa.
Chiesi
immediatamente scusa, per evitare altri casini.
“Ciao,
tu sei quella di oggi!”, disse la voce.
Alzai
lo sguardo per capire chi fosse. Era il ragazzo che avevo incontrato
nel
camerino.
Dovevo
avere ancora le lacrime nelle guance perché mi
guardò con pena.
“Che
succede?”, mi chiese.
“Oh..niente
tranquillo!”, risposi.
“Oh
se non ne vuoi parlare ti capisco, nemmeno mi conosci!”, e mi
sorrise.
Gli
sorrisi di risposta.
“Sei
da sola?”, mi chiese guardandosi in giro.
“Si,
le mie amiche sono in un locale. Tu anche sei solo?”
“Si,
volevo vedere questo posto. Mi piace!”
“Si
è
bello..”, dissi guardando il panorama.
“Vuoi
fare un giro? Così la guardiamo insieme.”, mi
propose.
“Si,
va bene!”, non ci vidi nulla di male.
Iniziammo
a camminare. Mi chiese della mia vita in America, che lavoro facevo,
come ero.
“Oh
non lavoro ancora. Tra poco inizierò il college.”
“Ma
quanti anni hai?”
“Diciannove!”
“Ah
te ne davo un po’ di più!”, mi disse
ridendo.
“Lo
prendo come un complimento!”, risposi.
“Si
si, scusa non volevo offenderti!”, si scusò.
“Oh
non ti preoccupare, me lo dicono spesso!”, sorrisi.
Parlammo
del più e del meno. Gli chiesi qualcosa di più
sulla sua vita, del suo lavoro e
dei suoi progetti futuri.
Si
fece tardi così mi accompagnò all’Hotel.
“Spero
di rivederti presto”, mi disse.
“Mi
ha fatto piacere camminare questa sera!”, gli risposi.
In
effetti era riuscito a farmi pensare ad altro.
Lo
salutai e salii in camera.
Chloe
era già arrivata.
“Allora?
Mi hai fatto preoccupare!”, mi rimproverò.
“Scusa,
ma davvero, avevo bisogno di stare da sola.”
“Mmmh..va
bene!”
“Ho
rivisto la controfigura di Edward stasera, abbiamo fatto un
giro”, le dissi.
“Ah
meno male che volevi stare da sola!”, mise il muso.
“Ma
l’ho incontrato per caso, non avevamo un
appuntamento”, replicai.
“Beh
di cosa avete parlato?”
“Del
più e del meno”
“Lui
sa quello che è successo oggi?”
“No
e
non penso che lo verrà a sapere. A proposito, è
proprio per questo che sono
uscita dal locale”
Aprì
gli occhioni verdi e mi fissò.
“Non
è come pensi”, mi affrettai a dire, “non
sono emozionata, ma arrabbiata. In
bagno c’erano delle ragazze che hanno visto la scena oggi. E
hanno detto che
Robert non ha detto cose molto carine su di me, anche quando siamo
venute via.”
“Ma
dai! Lui?”
“Già
lui..”
“Beh
ora non ci pensare, ormai è passato”
“Vabè..domani
cosa facciamo?”, cambiai discorso.
“Con
le ragazze torniamo in piazza! Resteremo li, non possiamo tornare nel
set.”, mi
disse sconsolata.
Mi
venne un idea.
“Invece
si!”
“E
come?”, mi chiese.
“Io
conosco, diciamo, la controfigura”, dissi sorridendo.
Volevo
rimediare alla brutta figura che avevo fatto fare a Chloe.
“Dici
che allora possiamo tornarci? Magari senza sembrare delle
spie”, rideva.
“Esatto!”
“Allora
come facciamo?”, era felice.
“Domani
mattina lo cerchiamo, semplice!”, dissi, “Ci
alziamo prima così non c’è
casino”, conclusi.
“Perfetto,
a domani allora”
Ci
addormentammo. Io chiusi gli occhi nella speranza di concretizzare i
miei
pensieri. Volevo che Chloe si divertisse il più possibile.
Io, di sicuro ero
nella sua lista nera, almeno potevo
sperare che lei non ci entrasse.
...............................................................
Allora!!Probabilmente
a molti non importerà della mia vita ^^ ma volevo scrivere
(perchè è una liberazione) che sono riuscita a
recuperare
le ultime materie...dovrei essere ammessa, senza strane
sorprese
non si sa mai, all'esame senza debiti!EVVAI!!ancora 15 giorni poi la
tortura è finita..per adesso niente panico..spero di non
farmelo
venire dopo =) saluto tutti e ringrazio quelle che mi hanno messo tra i
letti o tra i preferiti! GRAZIE!! A PRESTO!!
Nessie93: Eh speriamo va! =) ti ringrazio
per la recensione! =) baci a presto!
FukoChan: Eh pure io con il mio carattere
l'avrei fatto =) ringrazio anche te per la recensione!! baci!
|
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Capitolo 8 *** 7 - Delirio ***
ottavo capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Delirio
Ci
alzammo alle sei in punto, per essere tra le prime ad arrivare in
piazza.
Ormai
quello era diventato il nostro centro del paese.
Quando
ci trovammo di fronte alla piazza c’erano già un
paio di gruppetti di ragazze
che sbadigliava.
Cercai
di avvicinarmi, senza dare troppo nell’occhio, alla porta
dove c’erano tutte le
guardie.
“Scusi?”,
domandai ad una di esse.
Per
risposta mi diede un’occhiata e poi tornò nella
sua posizione.
“Scusi?”,
ripetei.
“Dica”,
finalmente mi rispose.
Intanto
Chloe si era avvicinata.
“Vorrei
sapere se Alan è già dentro”, chiesi
con tranquillità.
“Chi
scusa?”
“La
controfigura dell’attore principale”, precisai.
Possibile che non lo
conoscesse?
“E
perché lo cerca?”, mi chiese scocciato.
“Perché
dovevamo vederci”
Si
mise a ridere.
“Non
ci trovo niente di divertente!”, ero irritata.
“Io
lo chiamo ma se non è vero passi dei guai lo
sai?”, mi disse.
“Si
lo so. Ma è vero!”
“Che
nome devo dire?”, mi chiese.
Lo
guardai male.
“Non
penserai mica che lo faccio venire qui?”, rise di nuovo.
“Mary.
Dica Mary”.
Si
allontanò facendo un cenno al suo collega che si mise di
fronte a noi.
Tornò
poco dopo facendoci cenno di seguirlo.
Ci
portò davanti al camerino di Alan, lo conoscevo bene, ci ero
finita dentro!
Bussò
e ci lasciò li di fronte da sole.
“Adesso?”,
mi chiese Chloe.
“Adesso
te lo presento!”, le risposi con un sorriso.
Alan
aprì la porta e per poco non ebbi un infarto. Per un secondo
avrei giurato di
aver visto Robert.
Lui
se ne accorse e mi sorrise.
“Cavoli
il trucco fa magie!”, lo salutai ridendo.
“Buon
giorno anche a te!”, mi rispose.
“Alan
lei è la mia migliore amica Chloe, Chloe lui è
Alan!”, li presentai.
“Piacere
Alan!”
“Piacere
mio!”
“Oggi
girate quindi? Se sei truccato.”, gli chiesi.
“Si
esatto, tra poco siamo in scena”, disse, “venite
con me?”.
“Beh
ci farebbe piacere!”, rispondemmo io e Chloe.
Nel
frattempo chiacchierammo del film, e della scena che dovevano girare
quel
giorno. Si trattava della scena all’interno del palazzo,
insieme ai Volturi.
Uscimmo
dal suo camerino e lo seguimmo verso l’entrata del set.
Avrebbero
girato le scene in una cantina adibita appositamente per il film.
Alan
fu così gentile da farci fare un giro panoramico prima
dell’inizio delle
riprese.
Chloe
era al settimo cielo, io ero estasiata da quel posto. Impossibile da
descrivere.
“E’
davvero tutto bellissimo Alan!”, disse Chloe con un filo di
voce.
“Io
dovrò schiantarmi contro questo muro”, ci disse
Alan toccando una parete.
“Tutti
effetti speciali spero!”, risi nervosamente io.
“Si,
certo. Io farò solo finta di andarci addosso! Mica sono
masochista!”, rise.
“Ora
però dobbiamo uscire. Tra poco si gira”.
Uscimmo
dalla cantina, il sole era già spuntato in alto, tra le
colline.
L’orologio
della torre suonava le sette e mezza del mattino.
Alan
ci fece cenno di aspettarlo sedute su una panchina, e si
allontanò.
Quando
tornò era accompagnato da Ashley e da Kristen.
Ashley
ci riconobbe subito e ci venne incontro per salutarci.
“Ciao
ragazze!”, ci sorrise abbracciandoci. Non mi aspettavo tanto
affetto.
“Ciao!”,
si limitò Kristen.
“E
così siete riuscite di nuovo ad intrufolarvi?”,
sentii Kellan dietro di loro.
Non l’avevo visto arrivare.
“No,
oggi siamo entrate legalmente!”, rise Chloe.
“Sono
con me!”, gli disse Alan.
“Ah,
e così hanno ammaliato anche te!”, scherzo Kellan.
Gli
facemmo la linguaccia tutte insieme.
“Oggi
girate una scena al chiuso!”, gli dissi io.
“Si,
sarà divertente!”, mi rispose Ashley.
“Robert
non è ancora arrivato?”, chiese Kellan.
Sentendo
quel nome aprii maggiormente gli occhi. Speravo non mi vedesse, ma era
impossibile. Mi avrebbe insultato di nuovo, oppure non avrebbe osato
davanti ai
suoi amici?
“No,
questa mattina non c’era a fare colazione. Deve essere sceso
in ritardo. Ieri
sera avrà fatto colpo!”, sorrise Ashley.
Il
regista arrivò e accompagnò gli attori a vedere
il set dove avrebbero dovuto
girare.
Scendemmo
le scale e dopo esserci sistemate in due sedie rimanemmo ad ascoltare
quello
che il regista doveva dire ai ragazzi.
“Dov’è
Rob?”, chiese il regista.
“Arriva,
tranquillo”, rispose Kellan.
Cinque
minuti dopo sentimmo dei passi per le scale. Robert sbucò
dall’angolo salutando
tutti.
Non
si era ancora accorto che c’eravamo anche noi.
Poi
Kellan ci indicò con lo sguardo e Robert si girò.
Prima
guardò Chloe, poi me. Purtroppo la sua ira non si era
calmata. Aveva lo stesso
sguardo omicida del giorno prima.
Fece
per aprir bocca, ma si fermò e dopo avermi fulminata si
girò, dandoci le
spalle.
“Avevi
proprio ragione, è proprio nero!”, mi
sussurrò Chloe.
“Lo
so”, dissi.
Girarono
per due ore buone senza mai fare pause.
Ogni
tanto quando il regista parlava con le assistenti gli attori venivano a
parlare
con noi, ma Robert non si avvicinò mai. Qualche volta girava
lo sguardo verso
di me per fulminarmi.
Verso
le dieci il regista lasciò mezz’ora di pausa a
tutti per mettere qualcosa sotto
i denti.
“Venite
a mangiare qualcosa?”, ci chiese Alan.
“Si
volentieri”, rispose Chloe.
Io
rimasi dietro al gruppo, per vedere il set. Quando uscii li trovai
davanti alla
porta della cantina ad aspettarmi.
“Robert
dove vai?”, chiese Ashley.
Se ne
stava andando, e sapevo il motivo.
“Vado
a mangiare!”, rispose. Non lo avevo ancora sentito parlare
con quel tono
pacato.
“Vieni
con noi scusa!”, lo intimò Kellan.
“Preferisco
da solo che con certa gente!”, disse irritato indicando me
con lo sguardo.
Tutti
se ne resero conto così chiesero spiegazioni.
Cercai
di spiegare loro l’accaduto ma Robert mi bloccò e
iniziò a parlare urlando.
Sapevo che la versione raccontata da lui sarebbe stata molto peggio di
quella
reale.
Mi
odiava a morte!
“Questa
qui”, iniziò indicandomi, “non si
è limitata a chiedermi un autografo. Bensì mi
è saltata addosso ieri pomeriggio!”.
“Non
è vero e lo sai!”, cercai di dire.
“Ah
no? Ma se mi hai centrato in pieno con la bici!”,
continuò.
“Non
l’ho fatto di proposito!”, mi ero avvicinata per
guardarlo negli occhi.
Intanto
i ragazzi cercavano di capirci qualcosa. Potevo sentire Chloe che
spiegava loro
cosa era successo. Sentivo i loro sguardi posarsi prima su di me poi su
di lui.
“Smettila
di dire cavolate! Almeno ammetti i tuoi errori! In più sei
tornata per assillarmi!”
“Non
sono venuta per te, primo. Secondo ti ho anche chiesto scusa e terzo
abbassa la
voce perché io non ti ho fatto niente!”, finii con
quella poca voce che mi era
rimasta.
“Non
ti sei nemmeno scomodata nel chiedermi scusa!”, continuava a
urlare.
“Si
invece! Ma si vede che eri troppo impegnato a fare il figo, deridendomi
davanti
alle ragazze, per sentirmi!”, adesso ero proprio nera.
Ci fu
un attimo di silenzio. Robert mi guardava con uno sguardo minaccioso,
di chi
vorrebbe la tua testa su un piatto d’argento. Non riusciva a
parlare. Era rosso
e si portava continuamente le mani nei capelli.
“Adesso
smettetela!”, ci fermò Ashley.
Cercò
di dividerci per evitare che la discussione diventasse più
animata di quanto
già non fosse.
“Rob
è possibile che tu sia così testardo?”,
gli disse Ashley.
“Io
testardo? Voi che la fate entrare!”, esclamò lui.
“Ma
smettila! Non capisci che lei non l’ha fatto apposta? Non
è nemmeno una tua
fan!”, concluse Kellan.
Lui
mi fissò, forse aspettava che parlassi. Ma le parole non
riuscivano ad uscire
dalla mia bocca. Ero pietrificata.
Chloe
mi scosse, ma io non diedi il minimo cenno di movimento.
“Mary!
Respira avanti!”, urlò Chloe impaurita!
“Mary
avanti!”, la seguirono a ruota Kellan, Alan e Ashley.
Continuavo
a fissare Robert. Stetti zitta e ferma fino a quando non mi accorsi che
delle
lacrime stavano scendendo dalle mie guance.
“No
dai non fare così!”, m dissero.
Quando
finalmente ripresi a respirare, cercai di indicare Robert.
“Io…non…l’ho…fatto…apposta….”,
biascicai.
“Dovresti
crederle…”, protestò Alan.
“Perché?
Chi mi dice che non stia mettendo su un teatrino!”, lo
zittì Robert.
“Perché
ieri sera quando l’ho incontrata per strada era nella stessa
condizione. E ora
immagino il perché!”, disse Alan.
Già,
la sera prima avevo avuto la stessa reazione dopo aver sentito le
ragazze nel
bagno.
A lui
non era sfuggito.
“Vabè..adesso
voglio mangiare!”, disse Robert.
Per
tutto il resto della giornata non feci nient’altro, se non
guardare
passivamente le riprese e annuire ogni tanto a qualche domanda.
“Dovresti
smetterla di mortificarti per lui! È un idiota!”,
continuava a dirmi Ashley.
“Non
è per quello…è che mi dispiace che
qualcuno mi giudichi senza conoscermi. Io
non volevo..davvero!”, furono le prime parole che dissi dopo
la discussione.
“Dovresti
parlarci adesso”, mi intimò Alan.
“No
no..non voglio..preferisco evitare altri litigi! Se non mi sopporta
amen..basta
che non mi deride davanti alle altre persone!”
“Perché
l’ha già fatto?”, chiese Kellan.
“Si
ieri al gruppetto di ragazze. Quando Alan mi ha vista piangere ero
appena
uscita dal locale dove avevo sentito due ragazze parlare di me.
Dicevano che
Robert non aveva usato degli aggettivi gentili per descrivermi davanti
a
loro.”, a quel ricordo mi rattristai.
“No!
Scherzi!”, dissero in coro.
“No..giuro!”
Cercarono
di consolarmi. L’impresa fu difficile ma dopo qualche ora
Alan ci riaccompagnò
all’hotel e le cose migliorarono.
“Allora?
Come ti senti?”, mi chiese Alan.
Chloe
ci lasciò soli. Pensando che lui potesse aiutarmi.
“Meglio
grazie”, risposi.
“Non
ti devi preoccupare davvero!”, mi consolò.
Non
capivo perché essere trattata in quel modo mi procurasse
tanto dolore. Eppure
non riuscivo a smettere di tormentarmi.
Forse
perché già per me Robert era un attore che aveva
acquisito notorietà solo
grazie ad un film, e ora che si comportava in quel modo nei miei
confronti la
sua reputazione per me era finita sotto i piedi.
Forse
perché essere giudicata da lui proprio non mi andava
giù. Chi era lui per
permettersi di farlo?
Tornai
alla realtà ascoltando Alan.
“Allora?
Cosa ne pensi?”, mi chiese. Ma io non avevo sentito niente.
Lo
guardai perplessa.
“Di
cosa?”, chiesi.
“Di
venire stasera con noi a ballare. Ovviamente è invitata
anche Chloe”, dovette
ripetere.
“Mmmh…non
so se sono dell’umore giusto per ballare!”.
“Dai
vedrai che ti svaghi!”, disse, “Non dirmi di
no!”, terminò facendo gli occhi
dolci.
“Ne
parlo a Chloe. Poi ti faccio sapere”
Gli
diedi il mio numero di cellulare, senza preoccuparmi di prendere il
suo. Avevo
proprio la testa da un’altra parte.
Salii
nella mia camera, salutando con un cenno del viso le ragazze
nell’ascensore.
Quando
entrai Chloe era appena uscita dalla doccia.
“Allora?
Di cosa avete parlato?”, mi chiese.
“Mi
ha chiesto se stasera vogliamo andare a ballare con loro”, le
dissi.
“Fantastico!
È proprio quello che ti servirebbe sai!”
“Si
l’ha detto anche lui. Ma non so se me la sento. Tu
però vai se vuoi. Io davvero
questa sera passo!”
“No
dai..vieni..ci divertiamo!”, mi implorò.
“Tra
poco chiamerà Alan..gli dico che tu vai ma che io rimango
qui. Davvero!”
“Come
preferisci..ti farebbe bene lo sai!”
“Semmai
facciamo un’altra sera!”, continuai, “Poi
ci sarà anche lui. Non voglio
vederlo!”
“Ma
tanto lui ci sarà sempre!”
“Dai..stasera
potresti conoscerlo meglio..e se vengo io di sicuro non sarà
dell’umore adatto
per parlare..vi rovinerei la serata! Andate voi!”
“Magari
ci scappa il bacio..”, mi sorrise maliziosa Chloe.
“Si
magari..”, le sorrisi.
“Sai
Mary..devo ringraziare te per questa opportunità, mi
dispiace tanto per quello
che è successo tra voi..ma davvero..sento che tra me e lui
c’è feeling..spero
di parlargli questa sera”, mi abbracciò.
Il
discorso terminò li. Chloe sarebbe andata con loro a
ballare. Io sarei rimasta
in camera per riposarmi un po’.
Quando
chiamò Alan fu una battaglia convincere anche lui.
Ma
alla fine cedette come Chloe.
Alle
nove passarono a prenderla e io li salutai per poi tornare nella mia
camera.
Mi
cambiai e mi infilai qualcosa di più comodo per stare
sdraiata sul letto.
Chiamai
mia madre per tranquillizzarla, fingendo che tutto andasse bene.
Che
tutto procedesse nella norma.
Ma
invece non era così.
Stavo
male.
C’era
un’intervista di Robert alla tv, fui tentata di cambiare
canale, ma non so che
cosa mi bloccò dal pigiare i tasti del telecomando.
Fui
rapita di nuovo da quegli occhi, azzurri come il mare.
Quegli
occhi che non mi avrebbero mai guardata come in quel momento, ma solo
con odio
e disprezzo, per cosa poi? Per niente. Perché era troppo
ostinato per capire
che non ero una maniaca.
Che
ci tenevo a poterlo conoscere.
All’inizio
non pensavo potesse essere possibile.
Ma
dopo l’incontro con lui fuori dal capannone.
Quegli
sguardi mi avevano fatto cambiare idea. Mi sarebbe piaciuto perdermi in
quell’azzurro intenso, poterci vedere riflessi i suoi
desideri.
Ma mi
odiava.
Il
pensiero che mi aveva tormentato per tutta la nottata passata ora era
riaffiorato.
Robert
non era più un attore per me, bensì un ragazzo,
che mi sarebbe piaciuto
scoprirlo. Invece no.
Eravamo
divisi dal suo odio nei miei confronti.
Delle
lacrime solcarono le mie guancie. Decisi di cambiare canale.
Non
lo conoscevo eppure potevo provare delle sensazione del genere,
così profonde.
Verso
le undici decisi di mettermi a letto.
Una
bella dormita mi avrebbe aiutata.
Mentre
stavo per addormentarmi un rumore attirò la mia attenzione.
Qualcuno
stava bussando alla porta della mia stanza.
…………………………………………
Nessie93: Ciau!!Beh
anche io ho pensato di far prendere Alan e Mary..vediamo un po' cosa
succederà nel prossimo capitolo =) spero che questo ti sia
piaciuto =) baci
Ringrazio tutte quello che mi hanno aggiunto tra le seguite o tra le
preferite...davvero!!Grazie mille a tutte!!
A presto!!
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Capitolo 9 *** 8 - Solo noi ***
ottavo capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Solo noi
Accesi
la luce, per capire se stavano davvero bussando alla mia porta.
Si,
stavano bussando. Mi alzai e aprii la porta, sbadigliando.
Tra
tutte le cose che potevano succedermi quella sera, successe proprio la
più
imprevista.
Nel
mio viso comparvero una catena di emozioni.
Rabbia.
Curiosità. Stupore. Poi di nuovo rabbia.
Lo
guardai male, non capivo cosa volesse.
“Non
mi fai entrare?”, mi chiese con tutta la
tranquillità possibile.
Dove
era finita la rabbia? Tutto l’odio che provava per me?
Era
vestito con una camicia nera e un paio di jeans scuri. Portava un
cappellino e
un paio di occhiali da sole, che in quel momento teneva in mano per
potermi
guardare negli occhi.
Ero
stupita, come mai era venuto da me?
Ci
fissammo negli occhi per qualche minuto, poi decisi di farlo entrare.
Doveva
dirmi il motivo della sua visita inaspettata.
Gli
feci cenno di entrare e di sedersi.
Lui
si sedette nel letto di Chloe, quello ancora fatto.
Io mi
sedetti nel mio rivolta verso di lui, per ascoltarlo.
Avevo
le parole bloccate in gola, non riuscivo nemmeno a sussurrarle.
Lui
continuava a guardarmi. Mi dava fastidio.
“Cosa
c’è?”, chiesi con tutta la freddezza che
avevo.
“Sono
venuto…per…chiederti….scusa…”,
fece fatica a dire quelle parole.
“Ah..come
mai?”, fu l’unica cosa che riuscii a dire dopo lo
stupore.
“Perché
mi sono comportato come un’idiota”
Quelle
parole mi sembravano risuonare lontane. Non potevano provenire da lui.
“Idiota?”,
chiesi.
“Si.
Ti ho trattata malissimo, per cosa poi?”.
Oddio.
Aveva capito che non era mia intenzione investirlo.
“Beh..capisco..”,
continuavo ad essere fredda. Cercai di non guardarlo negli occhi.
“Non
dici altro?”, continuò, “Per
favore..urla piuttosto, mi dispiace se oggi ti ho
ridotta in quello stato. Non volevo”.
Ora
stava esagerando. Avevo impiegato ore ed ore per evitare di pensare
alla
giornata, per evitare di star male.
Non
riuscii a trattenere la rabbia che si sfogò con un pianto
convulsivo.
Singhiozzavo
e tremavo. Non mi era mai successo.
Lo
vidi alzarsi dal letto e sedersi vicino a me.
A
quel punto lo guardai negli occhi.
Quando
mi calmai iniziai a parlare.
“Perché
solo ora? Perché non prima?”, chiesi.
“Perché
dovevo capire un po’ di cose. All’inizio pensavo
che tu fossi la classica fan
che tenta di abbordarmi. Ma, poi, mi sono accorto che io non ti
interesso,”, a
quelle parole sussultai. Non ci avrei giurato. “Tu non mi
muori dietro, non mi
chiedi di fare foto ogni secondo. E nemmeno Chloe, siete diverse! Ma
all’inizio
non capivo.”
“Cosa
dovevi capire? Te l’ho detto in tutti i modi possibili che io
non volevo farti
del male. Ma mi hai deriso davanti a tutti, piuttosto che
credermi”, abbassai
lo sguardo e feci una smorfia di dolore.
Mi
prese il mento e mi tirò su il viso, in modo che potessi
guardarlo.
“Io
mi ricordo bene di te sai..”, sussultai nuovamente,
“..hai la mia giacca”, mi
disse dolcemente facendo il suo sorriso sghembo.
“Già..è
nell’armadio. Prendila.”, ero tornata di nuovo
fredda.
“Ti
prego. Non essere così dura. So di meritarlo, ma
davvero..scusa.”
Era
sempre più vicino. Mi stavo perdendo nei suoi occhi.
Potevo
vedere i miei riflessi nei suoi.
“Mi
hanno colpito subito i tuoi occhi..quel giorno fuori dal tendone. Con
quel
vestito, mmmh..”, fece un sorriso malizioso e
spostò lo sguardo per terra per
poi riportarlo nei miei occhi. “eri bellissima. Ti guardavo
nel bar, con gli
altri. Cercavo di studiarti. Poi però mi sei venuta addosso,
e da li ho temuto
che tu fossi come tutte le altre. Superficiale. Ti chiedo
scusa.”
“Sono
contenta che tu l’abbia capito..”, dissi.
“Mi
dispiace se ti ho fatta star male”, era sincero.
“Tu mi attrai Mary.”
Avevo
capito male. Non poteva aver detto quelle cose davvero.
Lo
guardai negli occhi più profondamente.
Lo
vedevo avvicinarsi a me, più si avvicinava più mi
attirava a se, sembrava una
calamita. Non riuscivo a fermarmi.
Quelle
labbra, quel viso, quelle mani.
Avvicinai
la mia mano alla sua guancia titubante.
Lo
sfiorai e sentii un brivido scuotermi.
Le
nostre labbra si sfiorarono una volta, due volte, tre volte.
Lui
si allontanò e mi guardò.
“Scusa.”
“Scusa”,
ripetei accennando un sorriso.
Lo
sfiorai di nuovo e lui mi baciò.
Prima
delicatamente, poi più appassionatamente.
Sentivo
il suo calore invadermi.
Le
nostre labbra combaciavano perfettamente.
Capivo
cosa provava Bella quando baciava il suo Edward.
Ma
lui non era mio.
Mi
staccai all’improvviso.
Lui
si accorse della mia titubanza.
“Che
succede?”, mi sussurrò all’orecchio.
“Non
possiamo..non dobbiamo..tu non dovresti essere qui!”, aprii
gli occhi per
cercare la lucidità che lui mi aveva fatto perdere.
Mi
guardò con uno sguardo incerto, non capiva.
“Perché?
Non ti piaccio? È questo che intendi?”, mi chiese
abbassando lo sguardo.
“No..cioè,
tu mi attrai, anche tanto..ma non possiamo! Stasera non dovevi essere
con gli
altri a ballare?”
“Si..volevo
parlarti infatti, ma quando Alan mi ha detto che non saresti arrivata
sono
venuto via..ed eccomi!”, continuava a darmi baci nel collo e
a sussurrarmi
nell’orecchio.
“Davvero..non
hai visto Chloe?”, chiesi.
“Si
certo..abbiamo anche parlato..è molto simpatica..”
“Beh..solo?”
“Mary..smettila
di dire assurdità..sarò anche l’attore
più amato del momento”, disse ridendo,
“Ma non mi faccio attrarre da tutte le ragazze che
incontro”.
“Io..io
non posso fare questo a Chloe..”, dissi con un filo di voce.
“Ma
non stiamo facendo niente di male!”
“Si
invece..lei vorrebbe abbracciarti, lei vorrebbe baciarti..lei
dovrebbe..io no!”,
conclusi.
Lui
mi fissò negli occhi. E con tutta l’eleganza di
questo mondo si avvicinò e
abbracciandomi mi baciò di nuovo.
Non
mi sarei staccata per nessun motivo al mondo. Stavo bene tra le sue
braccia.
Ma
non potevo fare questo alla mia migliore amica.
Le
avevo sempre ripetuto che io ero andata a Volterra per lei, per il suo
sogno.
Io
non avevo nessuna intenzione di affezionarmi a lui. Avevo sempre
sperato che
succedesse a lei.
Chi
ero io per portarle via il suo sogno?
Mi
staccai da quel caldo abbraccio, e fissandolo negli occhi gli dissi le
ultime
parole.
“No.
Non voglio!”, dissi cercando di essere decisa.
“Non
è vero..”, mi disse stringendo gli occhi.
“Si.
È vero! È meglio per tutti e due. Vedrai che lei
è molto meglio di me!”
“Mi
stai dicendo che dovrei pensare a Chloe in questo momento?”
“Esatto..ti
prego! Lei ci tiene tanto..io mi farò ben volentieri da
parte..e se la
conoscerai meglio magari..ti chiedo solo di darle una
possibilità!”
“Ma
lei non è te!”, disse.
“Scordati
di questa serata per favore..è stata una debolezza.
Un….un errore…”, dissi meno
convinta.
“Non
lo stai dicendo sul serio”, disse alzandosi dal letto e
passandosi entrambe le
mani tra i suoi capelli dorati.
“Si
invece..un errore..ripartiamo da zero..amici va più che bene
Robert!”, conclusi
avvicinandomi alla porta.
Lui
non disse altro. Con lo sguardo basso si avvicinò, cercai di
indietreggiare ma
fu impossibile. Mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte,
baciandomi la
fronte.
“Ci
vediamo domani..Mary..”, mi disse prima di uscire.
“Buona
notte Rob..”, lo salutai.
Chiusi
la porta e tornai a letto, più confusa di prima.
Come
poteva essere successo? In così poco tempo. Era possibile
provare qualcosa per
una persona senza conoscerla?
Cercavo
di capire se ero solo diventata una sua fan nel giro di due giorni,
oppure
quello sguardo aveva scatenato qualcosa dentro di me.
Ripensai
ai baci che ci eravamo dati poco prima. Era davvero tenero.
L’impressione
che mi aveva dato all’inizio era davvero inutile..ora
c’era il suo lato migliore
davanti ai miei occhi. La sua dolcezza, i suoi occhi nei quali potevo
vedere
tutto.
Ma
dovevo smettere di pensare a lui, ero ancora in tempo per evitare che
il
sentimento diventasse qualcosa di importante. Dovevo farlo per Chloe.
L’avrei
aiutata nella sua impresa, fosse caduto il mondo!
Mi
addormentai verso mezzanotte, ma fui svegliata dalla poca delicatezza
di Chloe.
“Oh
scusa. Non volevo svegliarti!”, era agitata. Rideva.
“Mmmh..sei
ubriaca?”, le chiesi.
“No..sono
solo contenta! Stasera Rob mi ha parlato..”, sussultai nel
sentire il suo nome.
“Cosa
vi siete detti?”, chiesi.
“Di
tutto e di più..mi ha fatto più volte il suo
sorriso sghembo..tra un po’ non
gli salto addosso! Poi si è avvicinato per parlarmi
nell’orecchio perché la
musica era troppo alta..poi però è dovuto andare
via per un impegno della
massima urgenza..”, disse tutto d’un fiato.
Deglutii,
la cosa della massima importanza ero sicuramente io. Lei non doveva
sapere
della visita di Robert.
“Poi?”,
domandai curiosa.
“Poi
ho ballato..cos’altro dovevo fare! Tu invece?”
“Io?”,
ero terrorizzata..cosa le avrei detto?
“Cosa
hai fatto qui?”
“Niente..ho
guardato un film..poi mi sono addormentata!”, mentii.
“Beh..la
prossima volta vieni con noi..ci si diverte!”, disse,
“Domani ci hanno invitato
di nuovo nel set!”
“Bene..ora
dormo..notte Chloe”, la salutai girandomi.
“Notte..”,
non feci in tempo a sentire altro..mi addormentai sognando Robert.
...........O...o...O...........
Mmmmh..non sono molto convinta di
me stessa...non sono nemmeno un po' agitata per sto esame...speriamo di
levarcelo presto...che dire...sono sempre più felice di
entrare e vedere che sempre più persone leggono la
storia...e che sempre più persone mi mettono tra i preferiti
o tra i seguiti...GRAZIE DAVVERO DI CUORE!!
ilachan89yamapi: Beh sono proprio contenta
che la storia ti piaccia..spero che questo capitolo ti sia piaciuto!BaCi
Nessie93: Eh noi sappiamo come mai
non riusciamo ad immaginarlo..un viso cosi angelico =) piaciuto questo
capitolo? spero di si...beh..questo è il mio preferito ;)
BaCi
Ringrazio anche quello che mi
hanno messo tra i preferiti o tra le seguite!!
bella95
deisy87
ffdipendente
meryj
miky 483
mylifeabeautifullie
Noemi91
SweetCherry
......O.....O......
FuckingBlondieGirl
FukoChan
Gingerly
huli
ilachan89yamapi
Ili_sere_nere
nerry
Nessie93
usagi89
......O.....O......
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Capitolo 10 *** 9 - Dance ***
Nono capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Dance
La
mattina, quando mi svegliai, pregai di aver sognato tutto..di essermi
immaginata Robert entrare nella mia stanza..i suoi baci, le sue carezze.
Cercai
di convincermi e mi alzai.
Strattonai
Chloe, per svegliarla.
Erano
le sette e mezza, non ci saremmo più dovute alzare alle sei
per essere le
prime. Ormai avevamo un posto riservato.
Nel
pensarci feci riaffiorare i ricordi della sera prima, così
decisi di farmi una
doccia per farmi scivolare tutto.
Il
getto dell’acqua calda riuscii a rilassarmi per pochi minuti,
ma terminata la
doccia tornai a pensare a lui.
Non
dovevo farmi coinvolgere così tanto; in fondo gli avevo
detto di lasciarmi
stare e di provare a conoscere Chloe.
Temevo
che un loro avvicinamento potesse darmi fastidio.
“No.
Non mi darà fastidio!”, dissi convincendomi
davanti allo specchio.
“Con
chi parli Mary?”, mi chiese Chloe sbadigliando.
“Niente.
Tranquilla!”
Uscii
dal bagno lasciandole il campo libero per una doccia.
Aprii
l’armadio per vestirmi, ma quello che vidi mi
lasciò ancora più spiazzata.
La
sua giacca era ancora li.
Allora
era vero. Mi ero immaginata tutto, i suoi baci, le sue carezze.
No,
non era possibile. Lui era stato
in
questa camera la sera prima, lo sapevo.
Aspettai
Chloe e insieme uscimmo dalla camera.
Probabilmente
le ragazze che erano con noi avranno pensato che eravamo delle
associali, non
stavamo mai con loro, giusto per l’ora di cena e per fare
colazione ogni tanto.
Già,
noi non potevamo portarle con noi nel set.
Quando
arrivammo davanti alla guardia che stava davanti
all’ingresso, non riconobbi la
stessa del giorno prima. Era cambiata, magari era più
socievole.
“Dite”,
ci chiese. Si forse era più simpatico.
“Siamo
Chloe e Mary!”, rispose Chloe. Da quando aveva conosciuto
Alan aveva acquistato
più fiducia in se stessa.
“Ok,
entrate pure!”, ci rispose la guardia.
“Scusa,
ma Alan ieri sera mi ha detto cosa dovevamo fare..”, mi disse
sorridendomi.
“Oh
figurati. Bravissima!”, la rassicurai, “magari ti
hanno anche detto dove
dobbiamo andare una volta dentro?”, le chiesi.
“Si,
dal camerino di Alan. Poi lui ci porterà dagli
altri!”
Ok.
Altri uguale Robert. Ottimo.
Seguii
Chloe fino alla porta del camerino di Alan.
Volevamo
bussare ma non facemmo in tempo, perché Alan era
già pronto davanti a noi.
“Buon
giorno belle donzelle!”, ci salutò.
“Buon
giorno Alan!”, rispondemmo all’unisono io e Chloe.
“Avete
dormito bene?”, ci chiese Alan
fissandomi.
“Si,
certo! E tu?”, gli dissi ricambiando lo sguardo.
“Si
anche..”
“Dove
ci porti oggi?”, chiese Chloe.
“Dobbiamo
girare di nuovo delle scene nella cantina.”
“Ah..quindi
di nuovo in quel buco..bene!”, sorrise Chloe.
“Come
mai sei silenziosa questa mattina?”, chiese Alan rivolgendosi
a me.
“Niente..sono
solo un po’ stanca.”, risposi.
“Mmmmh..hai
avuto visite ne stanotte..”, sussultai, “La sera
leoni..”, rise.
Mi stavo
preoccupando. Quanto sapeva Alan di me e di Robert?
“Ma
va! Ha dormito tutta la notte sta pigrona!”, rispose al mio
posto Chloe.
“Ah
ci credo!”, concluse Alan.
Tirai
un sospiro di sollievo. Nessuno sapeva niente, tranne me e Robert,
appunto.
“Gli
altri quando arrivano?”, chiese Chloe.
“Tranquilla
che il tuo Robert è già la che ci
aspetta!”, gli rispose Alan sorridendo.
“Ah
e
così ha rivelato anche a te la sua ossessione!”,
sorrisi insieme a lui.
“Si,
ieri sera ho cercato di farli parlare il più
possibile!”, disse Alan
abbracciando Chloe.
Lei
gli rispose con un bacio nella guancia.
Quando
girammo l’angolo per entrare nella cantina lo vidi.
Mi
bastò incrociare il suo sguardo per capire che la sera prima
non era stato un
sogno.
Indossava
un paio di pantaloni blu scuro, con una camicia bianca sbottonata.
“Ciao
ragazzi!”, Alan salutò i suoi colleghi.
“Ciao!”,
risposero loro.
C’erano
tutti.
Li
guardai tutti, uno ad uno per rispondere ai loro sorrisi, poi mi fermai.
Quando
i miei occhi si incrociarono con quelli di Robert il tempo si
fermò, l’azzurro
intenso dei suoi si immerse nell’azzurro chiaro dei miei.
Iniziai
a sentire le farfalle allo stomaco, una strana sensazione di volerlo
accarezzare, di volerlo abbracciare.
Distolsi
lo sguardo per paura di fare davvero quello che pensavo.
Non
dovevo farlo per Chloe. Cosa ero disposta a fare pur di vederla felice?
Questo
ed altro.
“Ciao
Rob!”, lo salutò Chloe.
Io
annuii semplicemente.
Girarono
la scena per tutta la mattina, poi per la pausa pranzo andammo a
mangiare in un
ristorante vicino al set.
“Ma
ci vedranno!”, disse preoccupata Chloe.
“Tranquilla.
È un posto molto discreto!”, le fece
l’occhiolino Kellan.
Io
non spiccicai parola per tutto il pomeriggio, e nemmeno Robert.
Ci
limitavamo a guardarci ogni tanto, quel poco che bastava per
disorientarmi.
Poi
Chloe gli si avvicinò per chiacchierare.
Potei
giusto sentire un “Ciao come va”, poi iniziai a
pensare ad altro.
Tra
pochi giorni saremmo tornate a casa, dove tutto sarebbe tornato come
prima.
Niente più Robert, niente più attori famosi con
il quale passare le giornate.
Sarei
riuscita a tornare me stessa, senza lui
perennemente nella testa.
“Allora
Mary, stasera verrai con noi a ballare?”, mi chiese Alan.
“Dai,
ti prego, ti prego, ti prego!!”, cantilenarono Ashley e Nikki.
“Va
bene..per questa sera va bene!”, sorrisi, per quanto mi era
possibile.
Decisi
di accettare per due motivi, primo dovevo liberare la testa da tutti i
pensieri
che avevo, secondo non mi avrebbero lasciata da sola anche quella sera.
Poi
se lui fosse tornato nella mia stanza, non so se avrei avuto la forza
di
buttarlo fuori.
Il
pomeriggio passò veloce, e una volta in camera mi feci una
bella doccia
rilassante.
“Sbrigati
che tra poco andiamo!”, mi urlò Chloe dalla porta.
Mi
sciacquai e mi misi un asciugamano per asciugarmi.
Una
volta fuori pensai a cosa mettermi quella sera.
“Secondo
me quel vestito ti starebbe d’incanto!”, mi disse
Chloe come se mi avesse letto
nella mente.
“Perfetto!”,
le sorrisi.
Mi
misi il vestito suggerito da Chloe. Era nero con le spalline corte che
scoprivano le spalle. Era corto, arrivava giusto a metà
coscia.
Lasciai
i capelli sciolti, ondulati andavano più che bene.
Un
filo di trucco ed ero pronta per scatenarmi.
Avevo
intenzione di divertirmi.
“Ok
andiamo!”, mi disse Chloe.
“Andiamo!”
Quando
fummo sotto l’hotel aspettammo qualche minuto prima di vedere
arrivare la
macchina.
Andammo
in un locale poco fuori Volterra, una discoteca molto frequentata.
C’era
una fila lunga metri e metri, mi chiesi come avremmo fatto.
Ma
non mi ricordai che ero in compagnia di celebrità, quindi
era come avere le
chiavi del paradiso!
Il
buttafuori ci fece segno di entrare dal retro, e così
facemmo, trovandoci in un
mondo completamente diverso.
Ero
già stata in discoteca, ma non ero abituata a tutto quel
rumore.
Le
ragazze si ambientarono facilmente, anche Chloe.
Per
fortuna Robert non c’era, almeno mi sarei divertita senza
problemi.
Mi
sedetti in un divanetto insieme agli altri, e quando Kellan mi chiese
di
ballare accettai più che volentieri.
Mi
strusciai a lui un paio di volte, senza malizia ovviamente. Era un caro
amico
ma nulla di più.
Ridevamo
come due scemi, imitandoci nei gesti più buffi.
“Ah
si? Così io mi muovo così? Guarda
questo!”, e imitai il suo giro vita.
Ballammo
per una mezz’ora buona, intanto vidi Chloe impegnata con
Ashley e Nikki a
ballare intorno ad Alan.
Le
salutai con un sorriso e loro fecero altrettanto.
La
gola iniziava a reclamare liquidi, così dissi a Kellan che
sarei andata a bere
qualcosa.
Al
banco ordinai un mojito.
C’erano
un sacco di ragazze e di ragazzi intenti a corteggiarsi.
Ripensai
al bacio di Robert ma subito me ne pentii, perché sentii una
morsa allo
stomaco. Mi mancava.
Come
era possibile che quel ragazzo fosse riuscito a coinvolgermi
così tanto in così
poco tempo?
Finii
il mio drink e mi andai a sedere nel divanetto dove c’erano
gli altri.
Chloe
si stava divertendo con Kellan, Nikki ballava con Alan e Ashley stava
parlando
con Jackson.
Erano
tutti tranquilli, si stavano divertendo. Io ero l’unica
seduta, con le gambe
incrociate, in tutta la pista.
Avevo
promesso a me stessa di divertirmi, invece lui
era riuscito a rovinare tutti i miei piani.
Mi
tornò una morsa allo stomaco pensandoci, così
decisi di uscire.
Spinsi
la porta antincendio e presi una boccata di aria fresca.
Era
mezzanotte e mezza, fuori faceva ancora caldo, tirava solo un
venticello
primaverile.
Mi
appoggiai al muro e iniziai a guardare le luci di una città
vicina.
Poi
mi voltai e vidi qualcuno appoggiato alla macchina.
Eccolo.
Era arrivato.
Stava
fermo, appoggiato alla macchina con le braccia conserte a fissarmi.
Decisi
di avvicinarmi, per chiedergli cosa fosse successo.
Più
mi avvicinavo più mi sentivo sciogliere, temevo che le gambe
mi avrebbero
abbandonata.
Quando
gli fui davanti lo fissai negli occhi, e le farfalle iniziarono a
ballare nel
mio stomaco.
“Cosa
ci fai qui tutto solo?”, chiesi.
“Potrei
farti la stessa domanda!”, rispose con il suo sorriso sghembo.
“Avevo
bisogno di aria!”, spiegai, “Tu?”.
“Speravo
che uscissi..”, rimasi di stucco, “vieni a fare un
giro?”.
Forse
non aveva capito le parole che gli avevo detto nella stanza
d’albergo.
“Non
lo so..dentro ci sono gli altri, c’è
Chloe!”, sottolineai il suo nome, in modo
che capisse.
“Ah
ho capito..senti..solo come amici, non sei costretta. Giuro che non
tenterò di
baciarti!”, rise.
Come
potevo dire di no a quegli occhi, che anche di notte riuscivano ad
illuminare
tutto.
“Va
bene!”, tentai di sorridere.
Entrai
in macchina e mi lasciai scivolare sul sedile.
La
macchina profumava di lavanda, ma non era niente in confronto al suo profumo.
Quando
entrò anche lui l’aria cambiò, e tutto
prese il suo odore, magnifico.
Sublime.
“Allora..come
mai non sei venuto a ballare?”, chiesi.
“Domani
pariamo.”, rispose freddo.
Mi
sentii cadere. Guardai fuori dal finestrino per trattenere le lacrime
che
tentavano di uscire.
Non
dovevo crollare.
“Anche
noi..”, ammisi.
La
sera dopo saremo dovute partire anche noi, per tornare alla nostra vita.
“Volevo
passare del tempo con te!”, mi disse.
“Mi
fa piacere”, dissi guardandolo.
Aveva
l’espressione tesa, il sorriso sghembo aveva lasciato il suo
viso lasciando
spazio ad una smorfia di tristezza. La mascella tesa.
Era
bellissimo anche così.
Lui
si girò e vedendomi fissarlo mi sorrise e mi prese la mano,
tenendola stretta.
“Sai,
Chloe è davvero una brava ragazza..”,
iniziò, “Ma non riesco a legarmi a lei!
Non ora almeno..”
“Perché?”,
chiesi sicura della risposta.
“Beh,
la motivazione è seduta affianco a me adesso”, mi
sciolsi.
“Sai
che non è possibile vero? Non può esserci
qualcosa!”, rattristii.
“Dipende,
come puoi dirlo se non ci abbiamo provato?”
“Perché..siamo
diversi..”
“Ti
preoccupa la mia popolarità? A me non interessa per niente
invece”
“Non
è solo per il fatto che tu sei un attore e io una ragazza
normale..no..siamo
diversi come persone! Tu sei..oddio..sei fantastico! Guardami..non
potrei mai
immaginarmi con uno come te!”, eccole..arrivavano le lacrime.
“Ti
sottovaluti Mary!”, il mio nome uscì dalle sue
labbra come musica.
Calò
il silenzio.
Si
fermò davanti ad una spiaggia.
Il
mare era illuminato dalla luce della luna.
Era
tutto bellissimo, lui era bellissimo.
Avevo
deciso di vivere tutto sul momento, senza pensare alle conseguenze.
Comunque
fossero andate le cose, il giorno dopo sarei tornata a casa.
Non
volevo rimpianti.
………………………………………………….
Allora!!!Mamma mia questo
esame mi fa morire...spero che finisca presto almeno ho più
tempo per me!! W I RAGIONIERI!!
Spero che questo capitolo sia piaciuto come quello di prima!!Mi piace
questa storia..più va avanti più le idee arrivano
da sole.
Ringrazio sempre chi ha letto anche senza commentare, chi mi aggiunto
da poco tra le preferite e tra le seguite...GRAZIE!
_Sandy_: Grazie..sono contenta che
ti piaccia!!Spero che questo capitolo ti piaccia! =) baci
Nessie93: Grazie
per l'esame.. =) cmq direi che è un po' banale..ma
dirò a Chloe di farci un pensierino =) A presto..baci
ilachan89yamapi: Oh
sono contenta che sia piaciuto anche a te!!Eh..però
sai..Chloe
ha un carattere molto chiuso..Mary non vorrebbe rovinare tutto..cmq
vedremo quello che succede =) a presto..baci
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Capitolo 11 *** 10 - L'addio ***
decimo capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
L’addio
Ci
sedemmo sulla sabbia e iniziammo a parlare, di tutto.
Mi
parlò della sua famiglia, gli mancavano molto, soprattutto i
suoi nipoti che lo
facevano impazzire ogni volta che lo vedevano.
Mi
chiese della mia vita.
Gli
raccontai dei miei genitori, delle mie aspettative nella vita.
“Saresti
una brava attrice, hai il fisico della modella!”, mi disse
prendendomi in giro.
“Guarda
che poi mi monto la testa!”, gli sorrisi.
Gli
dissi delle varie domande che avevo inviato ai College di tutto il
mondo.
Qualcuno mi avrebbe pure accettata.
Quando
gli dissi Oxford per poco non morì.
“Stai
scherzando?”, mi disse.
La
presi male, pensava che fossi così scema?
“No.”,
risposi fredda.
“Scusa,
scusa..ma davvero Oxford è il massimo!”
“E
quindi io non potrei..”, non mi fece finire.
“Ma
no..no! Dico che se ti prendono sarebbe fantastico!”
“Già..lo
sarebbe!”, dissi fissando la luna.
Continuammo
a parlare fino alle quattro del mattino.
Il
tempo era volato troppo in fretta.
“Hai
visto che ore sono?”, gli chiesi.
“Si,
che problema c’è!”, disse, “ho
l’aereo oggi pomeriggio!”, fece
l’occhiolino.
“Beh,
dovrò dirti addio poi..non ci rivedremo più! Anzi
io continuerò a vederti..!”,
dissi.
“Già,
ma la televisione mi ingrassa!”, cercava di sdrammatizzare.
Sorrisi.
Mi sarebbe mancato.
“Tu
poi diventerai un medico..mi farò curare da te!”,
mi prendeva in giro.
“Beh
quando sarò di fama mondiale, probabile!”
“Ora
dovrei rientrare. Già Chloe mi
ucciderà!”, continuai.
“Hai
ragione!”, mi disse avviandosi verso la macchina.
Tornammo
indietro, per tutto il viaggio non aprimmo bocca. Rimasi a fissarlo per
tutto
il viaggio, volevo ricordarmi tutto di lui!
Lui
si girava ogni tanto stringendomi la mano che teneva sulle mie gambe.
Arrivati
davanti all’hotel iniziai a capire veramente quello che
sarebbe successo.
Lui
sarebbe partito, per sempre, non l’avrei più
rivisto.
Avevo
cercato di non pensarci per tutta la notte, ma ora ere inevitabile.
“Allora..”,
iniziò lui.
“Allora..”,
continuai io.
Di
nuovo silenzio, ci guardavamo senza parlare. Bastavano gli sguardi.
Si
avvicinò e mi diede un bacio delicato vicino al labbro
inferiore.
Rabbrividii.
Chiusi
gli occhi per bearmi di quella situazione.
Posai
la mano sui suoi capelli accarezzandolo.
Con
l’altra gli tenevo la guancia.
Un
altro bacio sul mento, un altro sul collo.
Ormai
ero in iperventilazione. Facevo fatica a respirare.
Le
farfalle volevano uscire e volare via.
Piagai
la testa, aprendo gli occhi.
Lo
ritrovai a fissarmi, con gli occhi chiusi a fessura, come volesse
leggermi
dentro.
Mi
feci avanti.
Con
il mio naso delineai i contorni del suo, mordendomi il labbro per
l’incertezza.
Lui
chiuse gli occhi, e io non resistendo più feci per staccarmi.
Lui
non me lo permise e mi baciò, un bacio intenso, voluto.
Con
la lingua disegnò i contorni delle mie labbra per poi
tornare a baciarmi.
Di
sicuro non mi sarei mai dimenticata di quel bacio.
Lui
si staccò e mise la sua fronte sulla mia, accarezzandomi le
guance.
Dovevo
andare. Lo sapevo.
Non
volevo dirgli addio, ma era inevitabile.
Appena
aprii la bocca però mi fermò con il suo dito.
“Shhh,
non dire niente!”, mi sussurrò così
piano che feci fatica a sentirlo.
“Ok”,
risposi, “Ora vado..”, conclusi amaramente.
Mi
diede un altro bacio e mi venne ad aprire la portiera.
Quando
fui in piedi di fronte a lui, mi prese per la vita e mi diede altri
baci nel
collo.
Rabbrividii
a quel contatto.
Mi
avvinghiai al suo collo e con il naso disegnai il profilo del suo collo.
Era
perfetto, tutto di lui era fantastico.
Mi
diede un altro bacio, più passionale, sapendo che sarebbe
stato l’ultimo.
Mi
staccai e guardandolo negli occhi lo salutai.
“Addio
Rob”, trattenevo le lacrime a fatica.
“Ciao
piccola..”, fu l’unica cosa che disse prima di
stringermi la mano nella sua e
vedermi andare via.
Entrai
in hotel e mi girai.
Lui
era ancora li, appoggiato alla macchina che mi fissava.
Lo
guardai un’ultima vota per poi incamminarmi verso la mia
camera.
Sentii
le ruote della macchina strisciare nell’asfalto e capii che
era partito.
“Addio..”,
ripetei a me stessa.
Feci
scendere una lacrima, una soltanto e aprii la porta della camera.
Chloe
dormiva beata nel suo letto.
Prima
di andare nella spiaggia le avevo mandato un messaggio per avvisarla
che stavo
bene.
Mi
avrebbe riempito di domande, dovevo inventarmi qualcosa.
Mi
feci una doccia calda.
Tentai
di rilassarmi ma fu tutto inutile.
In
quel momento desiderai con tutta me stessa di tornare a casa il prima
possibile.
Mi
misi a letto, sperando di dormire almeno due ore.
Quando
mi svegliai Chloe dormiva ancora, erano le due del pomeriggio.
La
svegliai.
“Chloe,
sveglia, sono le due!”
“Mmmh,
così tardi?”, mi chiese.
“Si.”
“Dove
sei stata ieri sera?”, mi chiese appena capii dove si trovava.
“Con
un ragazzo, l’ho conosciuto in discoteca, abbiamo
chiacchierato poi mi ha
riportato in hotel!”, fu l’unica scusa a cui
pensai.
Un
fondo di verità c’era.
“Ah,
capito..noi siamo stati in discoteca fino alle tre”, disse
triste, “Poi sono
dovuti andare perché oggi partono..”
“Dai..anche
noi, almeno sarà meno doloroso!”, le dissi
cercando di consolarla.
“Mi
mancheranno..ma mi dispiace non aver salutato Robert! Mi sarebbe
piaciuto
vederlo..”
Sussultai.
“Beh,
te lo saluteranno loro vedrai!”, le sorrisi.
“Già
spero..Ashley mi ha lasciato il suo numero..quando le ho dato il mio mi
ha
promesso che avrebbe tentato di darlo a lui..pensa che scema!”
“Beh
chi lo sa!”, dissi con un velo di gelosia.
Gelosa?
E di cosa poi..
“Ha
chiamato Bryan oggi..ti cercava!”, mi disse.
Già
il fratello di Chloe.
Quel
ragazzo era fantastico.
“Ah
si cosa dice?”
“Che
gli manchi un sacco!”
Mi
voleva bene come se fossi sua sorella, tanto quanto Chloe.
Io e
lei eravamo cresciute insieme a lui.
Avevo
perso il conto delle volte che eravamo rimaste a casa per fare da
baby-sitters.
“Anche
lui mi manca tantissimo! Senza di lui le giornate sono
spente!”, dissi.
Portava
allegria ovunque andasse. Anche mia madre ne era innamorata.
“Ha
detto che è stato davvero bene con te prima di
partire!”, continuò Chloe.
Prima
di partire avevo organizzato insieme a Chloe una festa a sorpresa per i
suoi
undici anni, non li dimostrava per niente.
Eravamo
stati benissimo quel giorno.
“Eh..senza
di noi è perso il tuo fratellino!”, conclusi
facendo l’occhiolino.
“Si
siamo uguali per lui!”
“Già
solo che una è nera e l’altra è
bionda!”, ridemmo.
Continuammo
a preparare le nostre valigie.
Era
quasi ora di partire, c’era fermento tra le ragazze nella
Hall.
Iniziarono
a parlare delle loro giornate e a loro si unì anche Chloe.
Io
ero troppo stanca per intrattenere una discussione.
Riuscii
comunque a sentire le loro storie.
Una
ragazza era riuscita a farsi fare un autografo da Robert, mentre altre
erano
riuscite a vedere gli attori mentre salutavano da lontano.
Chloe
non stava più nella pelle, voleva raccontare a tutte quello
che era successo a
noi, ma le avevo ripetuto più volte che era meglio non farlo.
Ci
avrebbero prese per matte.
Quando
la navetta arrivò erano all’incirca le cinque del
pomeriggio.
L’aereo
per tornare a casa sarebbe partito per le otto di sera, avevamo tutto
il tempo
che volevamo.
Ripercorremmo
quella strada che una settimana prima ci aveva portato verso
quell’avventura,
alla luce del sole era tutto diverso.
I
campi erano pieni di fiori colorati, gli alberi che costeggiavano la
strada
erano fioriti e maestosi.
Arrivati
all’aeroporto prendemmo le nostre valigie e aspettammo sedute
che chiamassero
il nostro volo.
Erano
tutte tristi, il vociferare che inizialmente era partito dalla hall
dell’albergo ora si era trasformato in un silenzio troppo
rumoroso.
Nessuno
parlava, ogni tanto si scambiavano qualche domanda, qualche appunto ma
nulla di
più.
Molte
di quelle ragazze si erano affezionate, e il pensiero di non rivedere
più le
loro nuove amiche le faceva star male. Si notava.
Io e
Chloe purtroppo, ma anche per fortuna, eravamo sempre state per i fatti
nostri,
giravamo da sole.
Avevamo
qualche rapporto con loro solo all’ora di cena e la mattina
per fare colazione.
Il
resto della giornata non vedevamo nessuno.
Solo
loro. Le persone che avrei portato nel cuore, quelle persone che mi
avevano
fatto scoprire sensazioni nuove, e lui
il ragazzo più bello che io avessi mai visto.
Tornai
alla realtà guardando Chloe.
Leggeva
una rivista che aveva comprato in un negozio all’interno
dell’aeroporto.
Parlava
delle riprese di New Moon, degli attori e delle fan.
“Chissà
se si ricorderanno di noi..”, sentii Chloe sussurrare.
“Secondo
me si..come noi ricorderemo loro!”, le sorrisi.
“Tu
ti sei divertita?”, mi chiese.
“Si,
mi sono dovuta ricredere!”
“Meno
male!”, disse, “ora capisci tutto il mio
interesse?”, concluse ridendo.
“Beh
quello ancora no! Però sarò curiosa di vedere il
film quando uscirà!”, ammisi.
“Allora
andremo a vederlo insieme!”
“Certo!”
Chiamarono
il nostro aereo e tutte insieme ci dirigemmo verso la strada di casa.
Il
volo durò parecchie ore, ma dormimmo per la maggior parte
del tempo.
Quando
eravamo quasi a destinazione svegliai Chloe per farle vedere la nostra
città
dall’alto! Era già giorno, e la città
si vedeva divinamente.
“Certo
che Detroit sarà anche incasinata..”,
iniziò lei.
“Ma
è
pur sempre casa nostra!”, terminai la sua frase!
Scoppiammo
a ridere tutte e due, mentre il resto dei passeggeri ci
guardò male invitandoci
a fare silenzio.
Quando
l’aereo atterrò mi sentii finalmente a casa.
Mio
padre ci aspettava fuori, ma non mi sarei mai immaginata di vedere
anche mia
madre.
“Oh
Mary!”, mi disse lei.
“Tesoro!”,
sentii il padre di Chloe salutarla!
Abbracciai
i miei genitori, mi erano mancati molto. Anche se ormai avevo
diciannove anni
erano comunque i miei pilastri.
Salutammo
Chloe e la sua famiglia, e ci avviammo verso casa.
Quando
aprii la porta sentii un brivido invadermi il corpo.
Ispirai
l’aria a pieni polmoni, come se non avessi respirato per
tutto il tempo lontana
da casa.
Quando
i miei genitori si avvicinarono tempestivamente guardandomi agitati, mi
accorsi
che delle lacrime iniziavano a solcarmi il viso.
“Tesoro
cosa succede?”, mi chiese mio padre cingendomi le spalle.
“È
che mi siete mancati così tanto!”, ammisi
abbracciandoli stretti.
“Oh
tesoro, ci sei mancata tantissimo anche tu. Questa casa era vuota senza
di
te!”, mi disse mia madre.
Mi
aiutarono a portare in camera mia la valigia, poi andarono a preparare
il
pranzo. Ero stanchissima ma non volevo dormire, volevo godermi quegli
attimi.
Mi
feci una doccia e poi iniziai a disfare la valigia ma fui interrotta da
mia
madre che mi chiamava per pranzare.
Scesi
velocemente le scale e mi unii con i miei genitori a tavola.
Gli
raccontai più o meno tutto, evitando i particolari
più caldi.
Loro
si meravigliarono e dopo avermi fatto un po’ di paternale mi
sorrisero, felici
della mia solarità.
Dopo
aver aiutato mia madre in cucina andai nel divano insieme mio padre per
guardare la televisione, ma non feci in tempo perché quando
mi appoggiai al
cuscino mi addormentai.
Sognai
Robert. Eravamo in un bosco, era vestito come il suo personaggio Edward
e mi
seguiva.
Sentivo
freddo, ma non avevo paura, nonostante i suoi occhi fossero rossi come
il
fuoco.
Continuavo
a camminare e lui mi seguiva, fino a quando non mi svegliai.
Quando
aprii gli occhi era già buio, erano le sette di sera.
Mia
madre era in cucina e mio padre era nel giardino a tagliare
l’erba.
Constatai
di essere davvero a casa e ne fui contenta.
Dopo
cena chiamai Chloe.
“Allora?
Come ci si sente a casa?”, mi chiese lei.
“Divinamente!”,
scandii la parola.
“Hai
dormito eh! Ho chiamato oggi ma tua madre mi ha detto che riposavi come
un
angelo sul divano!”
“Si
sono proprio crollata!”, ammisi.
Dopo
aver parlato per un’ora buona ci salutammo e io me ne andai a
letto. Distrutta.
La
mattina fu traumatico svegliarsi, non per dolori fisici, ma avevo
sognato di
nuovo Robert.
Era
proprio lui, non impersonava nessuno.
Eravamo
io e lui, sulla spiaggia a guardare il tramonto.
Stavamo
per baciarci, quando il sole iniziò a picchiettare sul mare.
Lo so
è strano, infatti quando aprii gli occhi avevo il sole negli
occhi.
Mi
alzai e andai di sotto per fare colazione.
Quando
raggiunsi la cucina notai negli occhi dei miei genitori qualcosa di
diverso.
Mi
guardavano impazienti.
“Ho
fatto qualcosa?”, domandai.
“No
tesoro..buon giorno!”, mi disse mio padre.
Mi
sedetti e iniziai a mangiare.
Sentivo
i loro occhi puntati su di me.
“Non
capisco! Cosa succede..perché mi guardate
così?”
“È
arrivata questa per te tesoro”, disse mia madre porgendomi
una busta.
Sicuramente
era la lettera di un college, ma non avrei immaginato fosse proprio quel college.
Quando
vidi il timbro quasi non svenni.
Mi
ero alzata per prendere la busta ma mi ritrovai di nuovo seduta con mio
padre
affianco.
“Tesoro,
stai tranquilla! Comunque vada noi siamo qui!”, mi
consolò.
Presi
un respiro profondo e l’aprii.
Lessi
velocemente l’introduzione per arrivare alla
verità.
“Signorina
Mary Allen Dowson,
la informiamo che la sua
domanda di ammissione
al College di
Oxford
è
stata accettata.
I suoi corsi
inizieranno a
settembre presso il nostro istituto.
Sarebbe lieta
la sua presenza
dalla prossima settimana per la registrazione.
Cordiali
saluti.”
………………………………………………….
Buongiorno a tutte!! L'ansia per
l'esame inizia a farsi sentire...non vedo l'ora che sia tutto finito =)
Un
ringraziamento alle ragazze che mi hanno aggiunto da poco...siamo
arrivati a 16 preferiti..e 9 seguiti!!GRAZIE MILLE!! =) =) =) =)
Nessie93: Non pensi che
così sarebbe troppo facile =) complichiamo le cose va...baci!
ilachan89yamapi: eh anche io fossi in lei
sarei in dubbio..ma Mary non vuole rimpianti giusto? e noi non glieli
facciamo avere =) baci..
|
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Capitolo 12 *** 11 - Londra ***
undicesimo capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Londra
Per poco
non ebbi un infarto.
“Un..un
bicch…ier..d’ac…qua…”,
non riuscivo nemmeno a parlare.
“Cara
vuole dell’acqua”, mi aiutò mio padre.
Nemmeno
lui era riuscito a leggere il risultato, appena letta l’avevo
premuta contro il
petto.
“Tesoro,
su..dicci come è andata!”, mi implorarono i miei
genitori.
Dopo
aver bevuto un sorso d’acqua parlai.
“Mi
hanno ammessa”, dissi con un filo di voce.
Non
ci credevo.
I
miei genitori esplosero di felicità, mi abbracciarono e mi
dissero le solite
frasi.
“Era
ovvio tesoro, sei perfetta!”
Oppure.
“Tesoro.
Te lo sei proprio meritato!”
Cercai
di capire cosa fosse successo.
Ero
tornata a casa.
Ero
stata ammessa alla facoltà di medicina di Oxford.
Tutto
questo non era vero. Era impossibile.
Dovevo
organizzare tutto, la lettera diceva che volevano la mia presenza
già dalla
settimana dopo.
Dovevo
trovare una camera nel dormitorio, poi iscrivermi, vedere i corsi.
Presi
fiato.
No.
Non era possibile.
“Tiratemi
un pizzicotto per favore!”, chiesi ai miei.
“Lo
so sembra impossibile, ma è così Mary! Ti hanno
presa!”, esultò mio padre.
“Cara,
sono così fiera di te!”, lo seguii mia madre.
Finii
la mia colazione più felice che mai.
Non
vedevo l’ora di partire, il college era il mio sogno
più grande, Oxford non era
mai stato nei miei progetti; sapevo che era troppo per me.
Ricordavo
ancora il giorno in cui compilai la domanda di iscrizione.
“Mary
dai..muoviti! vieni a scrivere!”, mia madre aveva insistito
tanto.
Almeno
ci avrei provato.
“Si
arrivo!”
“Dai,
scrivi così oggi la spediamo!”, mi disse lei tutta
eccitata.
“Mamma
non capisco il perché di tanta fretta. Devo ancora dare gli
esami.”, le dissi.
“Beh
hai idea di quanti ragazzi richiedano l’iscrizione? Dobbiamo
fare in fretta! Se
no non ci saranno più posti.”, mi
spiegò.
“Ne
parli come se fosse scontato il fatto che ci
andrò”, ammisi.
“È
comunque un’alternativa Mary! Almeno potrai dire ci ho provato”,
cercò di imitarmi mia madre.
Scoppiammo
a ridere.
Compilai
la lettera e glie la diedi.
“Adesso
basta solo spedirla e aspettare!”, mi disse.
“Aspettare
cosa?”, Chloe era entrata in cucina.
“Oxford
cara Chloe!”, le spiegò fiera mia madre.
Io la
guardai per farle capire di annuire, facendola contenta.
“Oh
certo, ottimo!”, disse Chloe.
“E
tu
hai fatto domanda?”, le chiesi.
“Io?
Io che vado ad Oxford? Dico. Sei impazzita!”, rispose ridendo.
“Come
provo io puoi farlo pure tu!”
“Non
ci riuscirei mai.”
“Non
sottovalutarti Chloe!”, la riprese mia madre.
“Vedremo..”,
finì Chloe.
Da
quel giorno non avevamo più parlato di Oxford, forse
perché a me sarebbe
dispiaciuti, forse perché i miei preferivano non assillarmi.
Fatto
sta che in quel momento le cose erano cambiate.
Sarei
andata a Londra, da sola.
Ripensare
al passato mi fece venire in mente Chloe.
Dovevo
chiamarla per dirle la novità.
Presi
in telefono e composi il numero.
“Pronto?”,
disse.
“Ciao
Chloe, sono Mary!”
“Oh
ciao..”
“Tutto
bene? Hai una voce strana!”
“Si..tutto
bene!”
“C’è
una novità enorme!”, le dissi eccitata.
Me ne
stavo rendendo conto finalmente.
“Dimmi
tutto! Anche io ne ho una bella fresca..non ci crederai mai!”
“Ho
ricevuto la lettera da Oxford Chloe!”, dissi.
“E?”
“E
mi
hanno presa!”, urlai di gioia.
“ODDIO
MARY!!”, dovetti staccare il telefono
dall’orecchio, “è fantastico”,
continuò.
“Ancora
non ci credo!”
“Dai..allora
ci divertiremo!”
Pensai
alle sue parole. Ci. Non che mi
dispiacesse, anzi averla con me sarebbe stato magnifico. Ma. Quindi
aveva
ricevuto una lettera anche lei!
“Oh
Chloe è magnifico! Hanno preso anche te??”, le
chiesi impaziente.
“Beh..si
ma non proprio ad Oxford!”, rispose triste.
“E
dove?”
“Al
London
College Of Communication!”
“Beh
ma quindi siamo vicine!”, le dissi felice.
“Si,
siamo ad un’ora e mezza di distanza più e
meno!”
“Non
potevamo chiedere di più!”, le dissi speranzosa.
“Esatto!”
Dopo
aver parlato del viaggio e dei preparativi la salutai per raccontarlo a
mia
madre.
Lei
fu molto fiera di Chloe, era come una seconda figlia per lei.
Speravo
davvero di averla vicina, nonostante gli studi ci portassero verso
strade
diverse. Ero felicissima.
Era
ancora difficile rendersi conto della novità, ma mi sarei
ritrovata nella
grande Londra, ad Oxford.
La
settimana passò in fretta.
I
miei genitori avevano insistito per accompagnarmi, e non me la sentivo
di
deluderli.
Mi
volevano vedere per tutto il tempo possibile, poi sarei rimasta fuori
casa per
un sacco di tempo.
Avevo
controllato le pause che l’Università permetteva,
sarei tornata a casa ogni
volta fosse stato possibile, insieme a Chloe.
Prendemmo
l’aereo e partimmo per l’Inghilterra.
Nel
giro di un mese avevo visitato due stati.
Fantastico.
Prima
di partire avevo salutato tutti i miei amici più cari,
promettendo di farmi
sentire.
Mi
ero vista con Chloe per organizzare un po’ di cose, per i
primi tempi sarebbe
stato difficile vedersi, dovevo ambientarmi, e anche lei doveva farlo.
Poi
era iniziato il vero periodo di crisi.
E se non
fossi all’altezza? Pensavo.
No.
Lo sarei stata. Se mi avevano ammesso voleva dire che avevo i requisiti
giusti.
Poi
non sarei stata l’unica nuova arrivata. Mi consolai.
Dopo
il lungo viaggio, usciti dall’aeroporto, prendemmo un taxi
che ci portò davanti
al campus di Oxford.
Per
telefono una gentile signora, mi aveva detto di recarmi li al mio
arrivo, per
registrarmi e per avere una camera.
Quando
entrai nel grande edificio per poco non cascai dall’emozione.
Era
tutto perfetto, sembrava di essere in un altro mondo.
Sembrava
uno di quei grandi hotel a cinque stelle, dove solo ai ricchi
è permesso
entrare.
Per
fortuna la mia borsa di studio mi aveva permesso un alloggio
così affascinante.
Andammo
verso un bancone, dove dietro vi erano delle signore con il viso
sorridente.
“Salve!”,
ci salutarono.
“Buon
giorno”, disse mia madre.
Io e
mio padre ci limitammo ad un sorriso. Eravamo uguali io e lui, timidi e
impacciati.
“Dovete
fare una registrazione?”, ci chiese una donna guardando il
mio bagaglio.
Io le
sorrisi e mia madre annuì.
“Venite
che prendiamo i dati”.
Una
signora ci disse di seguirla in un ufficio.
Lì
iniziarono a farmi delle domande.
“Sei
solo tu?”, mi chiesero.
“Si,
solo io!”, risposi.
“Bene,
dovreste darci la lettera che vi ha inviato la scuola.”
Le
porsi la lettera e loro iniziarono a scrivere i dati nel computer.
Terminato
il “colloquio”, mi diedero la chiave di una camera.
La 512 e ci invitarono a
prendere l’ascensore.
“Sono
molti piani, dovrai imparare ad usarlo!”, mi sorrisero.
Iniziavo
bene.
La
stanza si trovava al decimo piano, un po’ alto.
“Se
qualcuno soffre di vertigini non potrebbe mai venire qui!”,
disse mio padre.
Non
aveva tutti i torti.
“Caro
la nostra Mary non soffre di vertigini, e poi penso che in base alle
necessità
diano anche quelle ai piani più bassi!”, rispose
mia madre.
Io
ero impegnata a leggere i numeri fuori dalle stanze.
508..509..510..511..ed
eccola..512.
Feci
un respiro profondo e infilai la chiave nella serratura color oro.
Quando
aprii la porta rimasi di stucco.
I
miei genitori fecero un sospiro meravigliati.
Era
bellissima.
Le
pareti erano color pesca e il pavimento era ricoperto di legno, molto
chiaro
che si intonava perfettamente con la parete.
Nella
parete a nord, di fronte alla porta di entrata, c’era una
grossa finestra,
proprio al centro della parete; sotto di essa una grande scrivania con
una
lampada sopra.
A
destra della scrivania c’era una libreria con qualche libro,
vicino ad essa
c’era una poltrona, sembrava molto comoda.
Nella
parte a est della c’erano due letti singoli, anche se dalle
dimensioni non ci
avrei giurato; divisi da due comodini con delle lampade appoggiate
sopra.
Dalla
porta a sinistra c’era una televisione di ultima generazione.
Ci trattano
bene. Pensai.
Vicino
alla porta del bagno c’era un armadio molto ampio che di
sicuro avrei dovuto
dividere con la mia compagna di stanza.
Entrai
ed appoggiai la valigia a terra, ero impietrita da tanta bellezza.
Era
addirittura più grossa di camera mia.
Il
bagno era un misto tra l’azzurro e il rosa, fantastico anche
quello. C’erano
sia la vasca che la doccia, due lavandini in marmo rosa con uno
specchio molto
strano.
“Beh
almeno non ti lasciamo in una catapecchia!”,
sdrammatizzò mia madre.
Mancava
poco alla loro partenza, non potevano fermarsi oltre.
Mi
sarebbero mancati da morire.
“Posso
accompagnarvi!”, piagnucolai prima di vederli uscire.
Li
seguii.
“No
tesoro, noi siamo in due, se ci perdiamo sappiamo tornare a casa! Ma
tu..”,
iniziò mia madre.
“Tu
non riusciresti a tornare al dormitorio cara!”, concluse mio
padre.
Iniziai
a piangere, non volevo che andassero via.
Volevo
tenerli con me.
“Posso
nascondervi nell’armadio”, dissi tra le lacrime.
Mia
madre mi abbracciò e piangendo mi disse di stare tranquilla.
Mio
padre fece la stessa cosa, e dopo avermi stretta mi
raccomandò di stare
attenta.
“Attenta,
non andare in giro di notte da sola. E chiama ogni giorno! Almeno
all’inizio!”,
disse.
“Mi
raccomando. Sii prudente e studia tesoro!”, disse mia madre.
Li
salutai e li guardai allontanarsi nel loro taxi.
Li
avrei rivisti dopo mesi.
Mi
guardai intorno e rientrai per sistemare le mie cose.
“Signorina!”,
mi urlò una segretaria.
Impaurita
mi girai.
“Scusi
se l’ho spaventata,”, continuò lei,
“Ma le devo dare i fogli per l’iscrizione
al corso!”, terminò porgendomi dei fogli.
La
ringraziai e mi diressi verso la mia stanza.
Al
momento sarei rimasta sola.
Misi
nell’armadio i miei vestiti e mi feci una doccia.
Pensavo
al mio futuro, cosa avrei fatto?
Ero
in una città che non conoscevo, da sola. La cosa che mi
consolava era che a
pochi chilometri di distanza c’era Chloe, che probabilmente
si sentiva sola
come me.
Quando
finii di asciugarmi erano le sette di sera, e il mio stomaco
iniziò a
brontolare.
Decisi
di rischiare e di uscire per mangiare qualcosa.
Chiamai
Chloe e le chiesi come era andato il viaggio, se si trovava bene.
“Beh
mi manca già casa, ma ho una compagna di stanza molto
socievole! Tu?”, mi
disse.
“Io
per ora sono sola. Ma avendo due letti, tra poco qualcuno
arriverà! Spero..”.
“Ma
si..non ti preoccupare! Poi ci sono io! Destino ha voluto che fossimo
vicine!”.
La
salutai e uscii dalla stanza.
Fino
all’iscrizione a scuola non potevo mangiare nella mensa del
dormitorio.
All’Università
ci avrebbero dato dei buoni.
Camminai
per non so quanto tempo prima di trovare un bar.
Mangiai
un panino e mi incamminai verso il dormitorio. Speravo di ricordare la
strada.
Dopo
un’ora buona rientrai, stanca morta mi diressi verso la mia
stanza e mi
addormentai.
………………………………………..
SIIII
HO FINITO!!SONO
PASSATA CON 70...
Certo
speravo di più
ma basta uscire!! =) =)
Ringrazio tutte le
persone che mi hanno appoggiata!!
Ciao a tutte!!Come state?Scusate
sono proprio sparita..ma non avevo proprio tempo per pubblicare un
nuovo capitolo..ora invece sono COMPLETAMENTE libera!!Tutto il giorno
=) ah che sensazione bellissima!!
Ringrazio tutte le new entry che
mi hanno messa nei preferiti!!Fa davvero troppo piacere!!
usagi89:
Grazie mille per
gli auguri!!E' andato tutto bene per fortuna!Certo un patire!!Comunque
tranquilla che quei DUE si rincontreranno..per un motivo o per
l'altro...Sono davvero contenta che ti piaccia...a presto..
ilachan89yamapi:
=) siamo tutti
contenti!! =) a presto..
Nessie93:
Eh sono davvero
incasinate è vero =) ma vedrai che andrà tutto
bene...forse =) a presto...
RiceGrain:
Mio Dio...non fare
queste sorprese qui =) quando ho visto il tuo commento mi si sono
illuminati gli occhi!! =) Beh allora è reciproca la cosa..io
adoro a tua FF e tu la mia =) perfetto no?Eh sei la prima che mi scrive
certe cosa *.* GRAZIE MILLE!!facciamo un patto...aggiorna la tua FF e
io aggiorno la mia ;) spero di risentirti presto!!BaCiCi (Mi fa effetto
rispondere dalla mia FF e non commentando la tua =) =) =) =)) :*
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Capitolo 13 *** 12 - Claire ***
Dodicesimocapitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Claire
La
sveglia suonò presto, volevo essere puntuale.
Mi
vestii in modo elegante, senza esagerare, e andai verso
l’Università.
Non
dovetti nemmeno prendere un taxi, era vicino.
A
piedi ci impiegai un quarto d’ora.
Ed
eccomi.
Di
fronte al mio futuro. Con il cuore che batteva fortissimo.
Feci
un respiro profondo e salii le scale che portavano
all’ingresso.
Quando
entrai mi persi ad osservare l’atrio.
Solo
quello era grande come un centro commerciale.
Avrei
avuto bisogno di una cartina.
Mi
presentai alla segretaria che avevo davanti.
“Buon
giorno. Sono Mary Dowson”.
“Buon
giorno”, mi disse senza guardarmi, “ha
bisogno?”
“Si,
dovrei iscrivermi!”, constatai.
“Ha
con se il modulo cara?”, alzò lo sguardo e
sembrò più accogliente.
Le
porsi i fogli che avevo ricevuto la sera prima, annuendo.
“Bene
Mary
Allen Dowson, benvenuta
a Oxford!
Sei
già interessata a qualche corso?”, mi
chiese dolcemente.
“Si,
medicina!”, risposi decisa.
“Oh,
che bello! Non sono molti i giovani d’oggi che decidono di
studiare medicina!
Brava!”, disse, “da quello che vedo hai anche un
ottimo curriculum da
studentessa!”.
Non
sapevo cosa rispondere.
Se mi
avevano accettata li, dovevo averlo per forza.
Mi
diede i miei orari e mi disse come arrivare alla mia facoltà.
Quel
posto era immenso, mi sarei persa per forza.
Per
mia fortuna c’erano cartelli ovunque, sembrava una mini
città.
Mi
fermai ad osservare un cartello che indicava:
“Medicina” a destra e “Medicina
professionale” a sinistra.
Ero ad
un bivio, dove dovevo andare?
Ci
riflettei un momento, poi andai verso sinistra.
Feci
due passi e ci ripensai.
Medicina
mi attirava di più, così cambiai direzione.
Nel
frattempo mi accorsi di un ragazzo che mi guardava divertito.
Lo
guardai per capire il motivo di tanto divertimento.
Rideva
per me? Che maleducato.
Lo guardai
male e me ne andai.
Lui mi
rincorse e si presentò.
“Scusa,
scusa. Non volevo ridere di te! Sono Andrew
McLine!”, mi porse la mano.
“Piacere,
Mary Dowson.”, risposi.
“Sei
di medicina?”, mi chiese.
“Si
si nota?”, domandai.
“Si..anche
io il primo giorno mi sono fatto fregare dal cartello! Come
te!”
“Quindi
ho sbagliato direzione?”
“No
tu poi hai preso quella giusta!”, mi disse ridendo.
“Bene
allora! Tu sei da tanto qui?”, chiesi mentre avevamo
già iniziato a camminare.
“Si,
ho già dato tre esami il semestre scorso.”
“Bravo..io
sono appena all’inizio!”
“Beh
vedrai che ci metterai poco ad ambientarti.”
“Lo
spero..”
“Da
dove vieni?”, mi chiese.
“Da
Detroit, tu?”
“Bello.
Io da Bristol!”
“Allora
sei vicino!”
“Si
più o meno..più di te sicuramente!”, mi
sorrise.
Ricambiai
il sorriso.
“Se
vuoi posso aiutarti ad ambientarti!”, mi disse.
“Saresti
molto gentile!”
Mi
fece vedere le diverse aule nelle quali si tenevano le lezioni del
primo anno,
indicandomi i professori.
Girammo
parecchio quella mattina, per fortuna non avevo lezioni fino alla
settimana
dopo.
Come
primo giorno non era andato male.
Mi
fece sedere con i suoi amici al tavolo del bar.
“Ragazzi
questa è Mary. È nuova!”, mi
presentò.
Sorrisi
a tutti cercando di ricordare i loro nomi.
“Io
sono Miriam, lei è
Sophia e lui..”, disse una
ragazza.
“Io
sono Phil!”, la interruppe il ragazzo.
Avevano
dei volti molto anonimi. Non si assomigliavano molto, ma
avrei giurato che venivano tutti dall’Inghilterra.
Infatti
molti provenivano dal nord dell’Inghilterra mentre altri
addirittura da Londra.
Erano
persone molto simpatiche, mi ci trovai bene nel parlarci.
“Allora
dove alloggi?”, mi chiese Andrew quando i suoi amici ci
salutarono.
“Nel
dormitorio di Oxford!”, risposi.
“Anche
io!”, e ritornò con uno dei suoi sorrisi
ammaglianti.
Tornammo
indietro insieme.
Piano,
piano iniziavo a conoscere gente nuova. Mi sarei trovata
bene, ne ero sicura.
La
mattina dopo mi sveglia prima del solito, mi feci una doccia e andai
all’Università.
Per
la strada incontrai Andrew e facemmo la strada insieme.
“Oggi
hai il primo giorno di lezione?”, mi chiese.
“Più
o meno. Inizio la prossima settimana, ma voglio rendermi conto di come
funziona!”
“Fai
bene! A pranzo vieni con noi?”
“Si
certo!”. Annuii.
Era
un ragazzo alto, con il fisico ben scolpito. Mi aveva parlato della sua
carriera da sportivo, adorava il rugby, lo aveva praticato per dieci
anni.
Il
mento molto solcato, il sorriso sempre su quelle labbra.
Aveva
i capelli neri, con qualche riflesso rame; gli occhi verdi, profondi.
Era
davvero un bel ragazzo.
Mentre
lo osservavo notavo i movimenti che faceva spesso con le mani, era
davvero
simpatico.
Quando
arrivammo nell’edificio mi accompagnò fino al mio
corridoio e mi salutò.
Mi
incamminai verso l’aula dove si tenevano le lezioni di
biologia, volevo vedere
il professore.
Passai
gran parte della mattina a “spiare” le lezioni. Non
potevo stare dentro perché
non ero ancora registrata nei registri, ma dalla porta si poteva
sentire molto.
“Cosa
fai spii?”, mi girai di scatto e vidi Miriam.
Bella
come sempre.
“Ciao!”,
la salutai.
“Ciao,
ti stai ambientando?”, mi chiese.
“Si,
si..più o meno!”, sorrisi.
Lei
mi sorrise e notai i suoi denti bianchissimi.
Era
poco più bassa di me, aveva i capelli biondi, quasi quanto
Chloe, portati dietro ad una coda di cavallo.
Gli
occhi erano verdi, profondi anche i suoi.
Iniziai
a pensare che era proprio una caratteristica inglese avere
gli occhi profondi.
“Beh,
ora vado a lezione! Andrew mi ha detto che pranzi con
noi..ci vediamo dopo!”, mi salutò con un altro dei
suoi sorrisi.
All’ora
di pranzo raggiunsi gli altri al tavolo del bar.
“Ciao
Mary!”, mi salutarono in coro.
Dopo
vari discorsi sullo studio iniziarono a farmi domande sulla
mia vita.
“Allora
Mary, parlaci un po’ di te!”, mi
incoraggiò Sophia.
“Beh,
cosa volete sapere?”, chiesi imbarazzata.
Andrew
arrivò in mio aiuto.
“Beh,
i tuoi genitori sono rimasti a casa?”, mi chiese.
“Oh,
si. Mi mancano molto. Non potevano rimanere qui con me.
Lavorano!”
“Non
sei mai venuta in Inghilterra?”, mi chiesero.
“No,
questa è la prima volta!”
“Deve
essere brutto essere da sola però!”
“Beh,
ho avuto la fortuna di capitare nello stesso stato della mia
migliore amica. Anche lei è qui. In un’altra
università però!”
“Ah
si? Come si chiama?”
“Chloe.
La conosco da quando eravamo piccole”.
“Allora
sei stata fortunata! Noi qui ci siamo ambientati subito,
ma perché siamo del posto”.
“Immagino,
beati voi! Io devo solo aspettare un po’ di tempo”.
Quel
pomeriggio decisi di chiamare Chloe, per uscire.
“Ciao Chloe”.
“Oh
Mary, come stai?”, mi chiese.
“Sto
bene! Tu? Ti va di uscire oggi?”.
“Beh,
dovrei farcela. Dovrò capire bene che strada
fare”, disse
ridendo.
“Se
vuoi prendo un taxi e vengo io da te!”, proposi.
“No
no. Tranquilla! Tanto prima o poi mi dovrò
muovere!”.
Non
vedevo l’ora di vederla.
Passammo
il pomeriggio in giro per negozi, era da tanto tempo che
non facevamo shopping insieme.
Purtroppo
il tempo a nostra disposizione terminò troppo in fretta.
Lei doveva cenare nel dormitorio e aveva degli orari fissi.
Io
per fortuna avevo due ore di tempo per decidere.
“Allora
ci rivediamo presto! Mi raccomando!”, dissi con il magone.
“Si
Mary”, era disperata quanto me, “non ti
preoccupare!”.
La
salutai e tornai al dormitorio.
Chiesi
informazioni per mangiare e la segretaria mi spiegò per
bene quello che dovevo fare.
Allora.
Prendere le scale, girare a destra e avrei trovato la
mensa.
Poi
dovevo dare il buono che mi avevano consegnato nella
segreteria dell’Università, infine, cosa
più appetitosa, mangiare!
Riuscii
a trovare la mensa per mia fortuna, alla prima, mi guardai
intorno per cercare qualche viso conosciuto ma non trovai nessuno.
Allora
mi diressi verso un ragazzo e chiesi informazioni.
“Scusa,
dove devo lasciare il buono per mangiare?”, chiesi
gentilmente.
“Vieni”,
mi disse, “dai pure a me!”, che gentile.
“Adesso?”,
gli chiesi, “Scusa ma sono nuova!”, mi scusai. Ero
imbarazzatissima.
“Tranquilla”,
mi consolò, “succede a tutti!”, un altro
sorriso.
Quello era inglese.
Mi
feci spiegare anche da lui cosa dovevo fare, sperai che non si
conoscesse con la segretaria; se fosse uscito che avevo chiesto a tutti
e due
le stesse cose mi avrebbero presa per matta!
“Grazie
mille!”, lo ringraziai.
“Figurati”,
mi sorrise.
Presi
qualcosa al self service e mi sedetti in un tavolo
appartato.
La
mensa era molto spaziosa, con delle file di banchi rettangolari
bianchi.
C’erano
almeno sei sedie per tavolo, alcuni erano pieni, altri
completamente vuoti.
Appena
si entrava a destra c’era il banchetto del self service.
Iniziai
a mangiare, guardandomi intorno.
“Ciao
Mary!”, la voce di Andrew mi fece sobbalzare.
“Scusa
non volevo spaventarti!”, mi disse ridendo.
Iniziai
a tossire, mi era andato di traverso un pezzo di carne.
“Non
farlo più!”, lo rimproverai ridendo.
“Mi
perdoni?”, si era seduto di fronte a me.
“Beh,
non posso mentire! Sono contenta di non essere sola!”.
“Io
vengo sempre a quest’ora!”.
“Bene,
lo terrò a mente!”, mi contagiò con il
suo sorriso.
Parlammo
per tutto il tempo della sua lezione e della mia spiata.
Risi di gusto per tutta la sera.
Poi
mi accompagnò alla mia stanza e mi diede la buona notte.
Quando
entrai mi accorsi che era davvero presto.
Accesi
la tv e raggelai.
C’era
un servizio su Robert Pattinson.
Ritornai
con la mente alla sera prima di partire per l’Italia.
Mi
sedetti sul letto e lo guardai, prima non ci avevo mai fatto
caso, ma quando veniva intervistato ero molto seducente. Il suo sorriso
sghembo
lo accompagnava ovunque.
Stavo
diventando come Chloe? No.
Non
l’avrei permesso.
Spensi
la tv e mi sdraiai.
I
miei pensieri furono interrotti da qualcuno che bussò alla
mia
porta.
Aprii
e vidi un elfo docile e piccino che mi fissava.
“Si?”,
chiesi.
“Ehm..Ciao..io
sono Claire”, mi rispose il folletto.
“Si..dimmi!”,
intanto la invitai dentro e notai le valigie.
Ah,
capito. Era la mia compagna di stanza! Finalmente.
“Sono..”,
non la feci finire.
“Sei
la mia compagna di stanza!”, saltellai per tutta la stanza.
Lei
meravigliata entrò con le sue valigie e mi fissò.
“Si,
scusa. Non sono matta. Sono felice che ci sia qualcun altro
qui!”
“Tranquilla.
Sono felice di non essere sola!”
Veniva
dall’Italia ma aveva una padronanza dell’inglese
spettacolare.
“Si
lo studio da molti anni a livello professionale!”, mi aveva
detto.
Parlammo
per tutta la sera, poi stremate ci addormentammo.
……………………………………..
ilachan89yamapi:
Grazie..sono
contenta che i capitoli ti piacciano..spero ti piacierà
anche questo!Eh si..è bella Londra..peccato che io e
l'inglese siamo due mondi diversi! =) Baci..A presto!!
RiceGrain: Oh che
onore avere una tua recensione... =) ti adoro!Continuo con il
chiedertelo..l'esame? Mi pareva che ne avessi uno il 13..fammi
sapere..spero che questo capitolo ti piaccia!!Ora che ho aggiornato io
sta a te eh! =) un bacione...
Nessie93: Ah
ah..io e i miei misteri =) buah buah..prometto che non sarò
più tanto misteriosa..guarda da questo capitolo in poi ce ne
saranno alcuni magari "noiosi" ma poi arriva la frittata!! =) baci..a
presto!
Ringrazio
come sempre tutte quelle che mi hanno messo su preferiti e su i
seguiti!! GRAZIE MILLE!
Buona
estate a tutti...non è che ora scappo eh...penso che anche
al mare mi metterò a scrivere...ho troppe idee per la testa
=) le devo buttare giù!!
BACIONI
A TUTTE!!
|
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Capitolo 14 *** 13 - L'incubo ***
13 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
L’incubo
Passarono
diversi mesi.
Riuscii
a passare solo le vacanze di Natale a casa, Chloe partì
dopo di me, quindi non riuscimmo nemmeno ad incontrarci.
L’Università
prendeva molto tempo sia a me che a lei, era raro
potersi sentire, figuriamoci vedersi.
Faceva
abbastanza freddo fuori, era febbraio e io ero riuscita a
dare due esami.
Non
che fosse una cosa negativa, ma speravo di darne di più.
Con
Claire era nata una bella amicizia, avevamo molte cose in
comune.
Lei
studiava giurisprudenza, i nostri orari erano molto simili.
Anche
Andrew l’aveva aiutata a inserirsi nel nostro gruppo. Ormai
lo potevo definire nostro visto che
passavamo le giornate insieme.
Da
quando ero arrivata in Inghilterra la mia vita era cambiata in
modo positivo, farmi nuovi amici, conoscere persone nuove, aveva
aiutato la mia
personalità.
Non
ero più chiusa, timida. Adesso riuscivo a parlare con tutti
senza problemi.
Ricordo
ancora il primo esame che detti.
Non
ero molto sicura, ma Chloe mi aveva incoraggiato insieme a
Claire.
Quando
scoprii di essere passata con il massimo dei voti nemmeno
ci credevo.
Da
quel giorno acquisii più sicurezza anche nelle mie
capacità di
studio.
Chloe
aveva dato due esami generici e uno di specialistica.
Si
impegnava molto, e nonostante non fosse mai stata un genio, era
riuscita a prendere il massimo.
La
vita procedeva perfettamente.
Si,
la mia famiglia, un tassello importante della mia vita, mi
mancava molto; ma nell’ultimo periodo anche i miei genitori
erano riusciti a
conciliare le loro vacanze per venirmi a trovare. Ero felicissima.
Quella
mattina faceva più freddo del solito, mi coprii molto.
Minacciava un bel temporale.
Dopo
le lezioni avrei passato del tempo con Claire in biblioteca.
Mentre
mi stavo avviando al bar per pranzare con gli altri mi
squillò
il telefono.
“Mary?”,
era Chloe.
“Ciao.
Dimmi!”.
“Ecco.
Devo parlarti di una cosa importante!”.
“Dimmi”,
ero preoccupata.
“Beh,
possiamo vederci?”.
“Oggi
non riesco. Ma tu dimmi di cosa si tratta!”.
“Ecco.
È successa una cosa impossibile!”.
“Chloe.
Dimmi!”, ero tesa.
“Ecco.
Robert”, quel nome mi fece mancare il respiro.
“Si?”,
chiesi titubante.
“Vedi,
noi…noi ecco…ci frequentiamo!”, disse
sprizzante di
felicità.
“Come?”,
non ci potevo credere.
“Lo
so. Non ci credevo nemmeno io Mary! Capisci? Grazie ad Ashley
che gli ha fatto cambiare idea, lui ha deciso di darci
un’opportunità. Non è
fantastico?”.
“Oh
si Chloe. È magnifico!”, mentii.
Come
era possibile che avesse cambiato idea.
Mi
sembrava convinto quando nella mia stanza mi disse che Chloe
non era me.
Cosa
era cambiato?
Non
che io volessi Robert, solo non volevo che lui la prendesse in
giro.
Ma
come potevo dire a Chloe che, in Italia, c’era stato qualcosa
tra me e lui.
Non
avrebbe mai capito.
Io
avevo rinunciato per lei, era vero. Ma speravo che almeno non
fosse nato niente tra loro. E se lui l’avesse presa in giro?
Si sarebbe mai
ripresa lei, che lo amava ancora prima di conoscerlo?
Tornai
al presente quando Chloe richiamò la mia attenzione.
“Si
scusa Chloe. Davvero sono felice!”.
“Beh..ora
vediamo come va. Volevo che fossi la prima a saperlo.
Nemmeno Ashley lo sa!”, disse.
“Beh..grazie!
Ora devo andare Chloe. Mi fa davvero piacere. Visto
che se lotti le cose le ottieni?”.
“A
presto!”, e mi salutò.
In
sei mesi era riuscito a cambiare idea.
Ero
felice per loro.
Di
sicuro la mia non era gelosia. Vero?
Solo
paura di vederla soffrire. Giusto?
Non
potevo essere gelosa, gelosa di un ragazzo che nemmeno era
stato mio.
C’era
stato solo un semplice ed innocente bacio.
Eppure
ricordavo benissimo le sensazioni che aveva scaturito in
me.
Dovevo
vedere Chloe e capire cosa stava succedendo.
Dopo
pranzo tornai in Università e frequentai distratta i vari
corsi.
“Che
succede?”, mi chiese preoccupato Andrew.
“Come?”,
chiesi distratta.
“Appunto,
è tutta la mattina che sei distratta!”.
“Scusami,
solo un paio di problemi!”, mentii.
“Spero
non sia nulla di grave!”, mi disse.
“No,
no. Tranquillo. Cose che si risolvono!”, sorrisi.
Certo,
si risolvono. Quando? Come?
Oltre
tutto non avevo ancora pensato al fatto che prima o poi Chloe
avrebbe desiderato fare un’uscita tutti insieme.
Come
mi sarei comportata?
Cosa
sarebbe successo se i miei dubbi sulla gelosia fossero stati
fondati?
Per
l’ennesima volta, come in Italia, dovevo proteggere Chloe.
Qualunque
cosa fosse successa, io dovevo stare da parte.
“Allora
oggi ci vediamo per studiare?”, Andrew richiamò la
mia
attenzione.
“Si
certamente!”, risposi.
Ci
vedevamo spesso nell’ultimo mese, solo per studiare, anche se
i
nostri amici ormai pensavano che tra noi ci fosse del tenero.
Mi
aiutava nelle materie nelle quali mi sentivo più debole.
Certo
era un bellissimo ragazzo, con il quale mi trovavo
benissimo; ma non avevo mai pensato a lui se non come ad un amico.
Era
stato la mia ancora di salvezza i primi tempi, e ora era
davvero speciale per me.
Terminate
le lezioni ci incamminammo verso il dormitorio.
“Allora
quando mi riporti a fare il giro turistico di Londra?”,
gli chiesi sorridendo.
“Mmmh,
vediamo. Presto!”, sorrise.
“Oggi
allora facciamo biologia?”, chiesi.
“Si,
se vuoi fare quella facciamola pure!”.
“Solo
se ti va!”.
“Certo!
Con te mi va di fare tutto”, rispose fissando le sue
scarpe.
Feci
un sorriso e chiusi il discorso.
Per
quanto pensassi a lui come un amico speciale, non volevo che
fraintendesse i miei sentimenti.
Posai
la mia borsa sul letto.
Claire
non era ancora rientrata.
Mi
feci una doccia, per rilassarmi.
Il
getto dell’acqua calda mi rilassò abbastanza da
permettermi un
tuffo nella biologia specialistica.
Mi
vestii e raggiunsi Andrew in biblioteca.
“Ciao!”,
lo salutai.
“Ciao!”,
mi rispose sorridendo, “Allora, sei pronta?”.
“Mmmh..domanda
di riserva?”.
Studiammo
per due ore piene, cercando di memorizzare più
informazioni possibili.
Quando
guardai l’orologio chiusi i libri e sbattei la testa contro
il tavolo, catturando l’attenzione di tutti.
Mi
intimarono il silenzio e io scoppiai in una risata silenziosa
insieme a Andrew.
Lo
fissavo negli occhi che sprizzavano felicità, quegli
occhioni
enormi.
Ma
non erano i suoi,
quelli azzurri, nei quali mi potevo immergere.
Scossi
la testa per levare quei pensieri.
Per
fortuna Andrew mi trascinò fuori dalla biblioteca.
“Allora,
ceniamo fuori?”, mi chiese.
“Cos’è
un invito?”, gli chiesi sorridendo.
Speravo
in una risposta negativa.
“No,
solo mi va di stare un po’ fuori. Poi anche tu stai sempre
sui libri!”, disse serio, “hai vent’anni
santo cielo! Se non ti diverti ora
quando lo fai?”, terminò con un sorriso a
trentadue denti.
“Hai
ragione!”, puntualizzai, “Andiamo al
cinema!”.
Lo
avevo di sicuro sconvolto perché mi guardò con
un’aria di
meraviglia, ma alla fine accettò.
Optammo
per un comico.
Terminato
lo spettacolo prendemmo due panini e ci sedemmo in una
panchina, iniziando a parlare.
“Sai,
devo dirti che tu mi piaci molto Mary!”, iniziò
lui.
Ecco.
Ora il danno era fatto.
Deglutii
e aspettai il continuo del suo discorso.
“Ma
non come pensi. O almeno non per adesso!”, sorrise vedendomi
tesa.
“Cioè?”,
chiesi titubante.
“Ecco.
Sei interessante, con te mi trovo benissimo. Davvero! Sei
speciale, riesci a capirmi subito!”, continuavo a non capire.
Vedendo
la mia espressione continuò.
“Non
mi capita spesso di incontrare persone come te, con le quali
posso parlare di tutto senza dover dosare i gesti o le
parole!”.
“Beh,
è la stessa cosa per me. Tu sei stato la mia ancora di
salvezza i primi tempi, e ora sei davvero speciale per me!”,
ammisi.
“Sono
contento che sia reciproca!”, mi confessò timido.
“Si,
certo non posso dire che sei come Chloe, ma poco ci manca!”,
gli schioccai un bacio nella guancia in segno d’affetto.
Continuammo
a parlare del più e del meno per tutta la sera, fino a
quando si fece ora di tornare a “casa”.
Ormai
quel dormitorio era diventato la mia casa a tutti gli
effetti.
Quando
entrai nella mia camera cercai di fare piano, Claire era
già a letto.
Non
riuscivamo mai ad incontrarci per parlare un po’, avevamo
degli orari troppo diversi.
Sapevo
molte cose su di lei, in sei mesi eravamo riuscite a
conoscerci bene. Avevamo una convivenza molto serena.
Mi
addormentai senza troppa fatica, stravolta.
Avevo
deciso, quella notte, che la mattina seguente avrei chiamato
Chloe per vederla.
Dovevo
chiarire con lei questa situazione.
Ci
demmo appuntamento in un bar poco distante da entrambe, per
evitare di fare troppa strada.
Quando
la vidi la abbracciai stretta. Non la vedevo da un po’ di
tempo, eppure eravamo tanto vicine.
“Cosa
ci impedisce di vederci più spesso Mary?”, mi
chiese lei
disperata.
“Lo
studio Chloe, solo quel grande nemico!”, le risposi
dispiaciuta.
“Ci
eravamo promesse di vederci sempre..invece ci vediamo meno di
prima! Sei andata a casa?”, mi chiese.
“Si,
il mese scorso. Ho approfittato delle vacanze di papà per
conciliare gli impegni, tu?”.
“Saranno
due mesi che non vedo i miei. Questa università mi sta
distruggendo!”, era davvero stanca.
Aveva
il viso spento, gli occhi avevano una patina di tristezza.
“Chloe
sembri tanto stanca!”, le dissi preoccupata.
“Lo
sono Mary. Non chiudo occhio da troppo tempo. Non faccio una
dormita come si deve da un sacco. Studio e studio!”.
“Così
però non va!”.
“Lo
so. Anche mia madre me lo dice. Ma non posso rimanere
indietro”, gesticolava, “Inizio a pensare che ho
sbagliato ad accettare”.
“Ma
non dire sciocchezze”, quasi urlai, “lo sai
benissimo anche tu
che hai fatto benissimo! È il tuo futuro!”.
“Ora
il mio futuro e un’altra cosa!”, mi disse
abbozzando un
sorriso.
“Cioè?”.
“Rob...”,
disse con amore.
“Oddio
Chloe è peggio di quanto pensassi. Te ne sei
innamorata?”,
chiesi consapevole della risposta.
Risposta
che mi avrebbe ferita molto.
“Si.
Lo ero già prima!”, confessò.
“Ma
non l’avevi mai visto prima Chloe”.
“E’
così dolce, amorevole, tenero, romantico..”.
“Si
eccetera eccetera”, la bloccai.
“Non
mi avevi detto tu che dovevo rischiare?”.
“Non
fino a questo punto. Lui?”.
“Lui
cosa?”.
“Che
cosa prova per te..”, mi morsi la lingua.
“Dice
che sta bene con me”, era arrossita.
“Da
quanto vi frequentate?”.
“Un
mese più o meno..”, giocava con il bicchiere,
“non te ne ho
parlato prima perché temevo la tua reazione!”.
“Ci
credo. Sono furiosa. Non sai in cosa ti sei imbarcata! Lui
potrebbe non provare mai quello che provi tu!”
“Perché
dici questo? Tu non sai quello che proviamo! So che lo
dici perché mi vuoi bene. Però, per favore, te ne
ho parlato perché vorrei
appoggio da parte tua!”, mi guardava con le lacrime agli
occhi.
Avevo
esagerato.
“Scusa!
Scusa Chloe. Sono stata troppo dura!”, cercai di scusarmi.
“Non
ti devi scusare, è normale! Ci tieni a me. Ma davvero, non
ti
devi preoccupare. Vada come vada non ho rimpianti!”, ora
stava sorridendo.
“Come
è successo? Cioè come vi siete
rivisti?”, le chiesi.
“Ashley
gli ha parlato di me per tutto questo tempo, sapendo la
cotta che avevo per lui. Lui deve essersi convinto a darci una
possibilità,
perché un giorno Ashley mi ha chiamato e mi ha detto che
doveva vedermi. C’ero
rimasta male perché non la sentivo da quando eravamo partite
dall’Italia”,
sussultai e lei se ne accorse, “Tutto ok?”.
“Si.
Continua pure!”, la invitai.
“Beh
quando mi sono presentata all’appuntamento per poco non
svengo. Lui era li, bellissimo come sempre. Oddio mi sento una scema a
dirlo,
ma pensavo fosse un miraggio! Poi lo guardavo mentre si avvicinava. Mi
ha
salutato e dopo l’imbarazzo iniziale abbiamo iniziato a
parlare. Fantastico non
trovi?”, terminò il suo discorso tutta emozionata.
“Si,
molto! Molte ragazze vorrebbero essere al tuo posto!”, le
sorrisi facendole l’occhiolino.
“E
adesso a che punto siete?”, continuai.
“Beh
ecco. Nessuno dei due ha specificato la situazione, però un
bacio c’è stato. Ed è stato il
più bello di tutta la mia vita! Te lo giuro!”.
Mi
sentii cadere. Una morsa allo stomaco mi provocò un dolore
immenso.
Strinsi
la sedia sulla quale ero seduta e strinsi i denti.
“Mary
che ti succede?”, mi chiese preoccupata Chloe.
“Niente,
mi succede spesso!”, ancora credeva alle mie bugie, visto
che si calmò subito.
Non
sapevo il perché di quel dolore, ma dopo un sorso
d’acqua
riuscii a calmarlo.
Avrei
dovuto cercare un dottore.
Salutai
Chloe che si raccomandò di farmi controllare.
Quando
tornai al dormitorio ricevetti un messaggio.
“Mi
piacerebbe
passare qualche giornata con te e Rob.
Insieme.
Potresti
portare
un ragazzo che conosci.
Mi
renderesti
felice.
A presto Chloe.”
Non
poteva farmi questo.
Il
mio incubo peggiore era diventato realtà.
………………………………………………………..
Ringrazio come sempre
tutte le persone che hanno messo la storia
tra i preferiti!Davvero..grazie..è molto importante sapere
che c’è sempre gente
nuova che apprezza quello che scrivo..
Qui a Genova fa un
caldo assurdo, umido e appiccicoso.
Al mare
è impossibile andare perché il tempo fa
cahare..come
dicono in toscana!
A prestissimooooo!
Un bacio a
tutteeeee!!
ilachan89yamapi: Eh allora non sono
l’unica =) beh anche io volevo
farlo..a settembre mi informo..Anche io adoro Londra!Sarà
uno dei primi viaggi
che farò appena imparerò un po’ di
inglese!!Eh pazienza..bisogna avere pazienza
=) A presto!!Spero che questo capitolo ti piaccia..
Nessie93:
Eheh..io temevo che
questo capitolo davvero fosse
noioso..meno male allora che mi sono sbagliata! =) potrei prenderti
come
suggeritrice..hai un sacco di idee sul finale! Beh..vedremo come si
evolverà la storia ;) Spero che anche questo capitolo sia
stato “delucidante”
=) A presto..baci!
RiceGrain:
Eh..come sempre
rimango a bocca aperta quando vedo la tua
recensione..non perché sia strano..ma perché
ormai mi sono affezionata!penserai
che sono un’idiota.. =) lo penso spesso anche io di me!
Comunque ho
notato che
sei “sparita” per un po’..hai fatto
vacanza? Beh..spero vada tutto bene eh!
Sono felicissima
che ti
piaccia la storia, perché la tua mi fa impazzire =) spero
che l’aggiornerai
presto!sei a debito di due aggiornamenti :P beh..ti adoro, ma penso che
ormai
sia sott’inteso! Sei la mia Slp - stacca la spina! =) e penso
che rimarrai
tale!davvero..mi sono affezionata SoB!!
A presto..spero
che
questo capitolo abbia aumentato il tuo interesse…Bacioni!!
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Capitolo 15 *** 14 - Una dura prova ***
14 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Una
dura prova
La
mattina seguente all’Università fu più
difficile del solito.
Ero
distrutta, la notte non ero riuscita a chiudere occhio.
Il
messaggio di Chloe mi aveva terrorizzato. Avrei dovuto rivedere
Robert.
Come
ci saremo comportati?
Come
mai non aveva chiesto notizie di me a Chloe o ad Ashley?
Perché
non si era più fatto sentire?
Probabilmente
avevo commesso un grosso errore assecondando il mio
cuore in Italia.
A
lui non importava niente di me; e forse non gli importava nulla
nemmeno di Chloe.
Quel
giorno Andrew non c’era, era andato dalla sua famiglia e si
sarebbe fermato tutto il week end.
Così
pranzai con gli altri ragazzi e poi tornai alla mia stanza.
Quando
entrai notai che la borsa di Claire era ancora sul letto.
“Claire?”,
la chiamai per vedere se c’era.
“Si
sono nella doccia!”, mi rispose.
“Ok,
volevo sapere se c’eri!”.
Mi
sdraiai nel letto, sperando di riuscire a dormire.
Era
difficile godersi a pieno un week end, tra lo studio e la
stanchezza erano rare le volte in cui riuscivo a dedicare del tempo
agli amici.
Quei
pochi giorni liberi li passavo con Andrew, era l’unico, oltre
a Chloe che purtroppo non vedevo spesso, a farmi svagare.
E
lui era partito.
Chiamare
Chloe era impossibile, ne avrebbe approfittato e mi
avrebbe chiesto di uscire con Rob.
Claire,
potevo chiedere a lei.
Quando
uscì dalla doccia ne approfittai.
“Ehi,
Claire. Ti va di andare a fare un giro?”, le chiesi
speranzosa.
“Mmmh,
proprio oggi?”, ecco.
“Si..”.
“Devo
studiare con delle compagne di corso. Mi dispiace! Poi dormo
da un’amica”.
“Non
ti preoccupare!”, le sorrisi per nascondere la delusione.
Non
era colpa sua, non sapevo comunque cosa fare.
Optai
per una bella dormita, almeno non avrei pensato a niente.
Chiusi
gli occhi e mi lasciai trasportare dal sonno.
Verso
le sei di sera fui svegliata dal telefono.
Andai
a controllare ed avevo tre chiamate, tutte di Chloe.
Cavolo.
La
richiamai per non farla preoccupare.
“Chloe,
dimmi. Dormivo!”, la rassicurai.
“Ah,
scusa! Tanto non ti preoccupare che sto venendo la!”, bene.
“Come?”.
“Si,
vestiti. Che usciamo!”, mi disse.
“Ah,
dove andiamo?”.
“Abbiamo
prenotato un ristorante, poi andiamo al cinema!”.
“..Abbiamo?”,
chiesi titubante, ormai era fatta.
“Si,
io e Rob!”, cavolo.
“Ma
non vengo per fare la terza in comodo!”, tentai in tutti i
modi di trovare una scusa plausibile.
“Ma
tu non ti preoccupare. Che ho pensato anche a quello! Ci
vediamo dopo. Vestiti bene!”.
Riattaccò,
lasciandomi nel dubbio.
Ero
nel panico.
Non
sapevo cosa dovevo fare, dove dovevo andare.
Mi
guardai allo specchio e mi accorsi di non essere di certo
presentabile.
Feci
una doccia veloce e mi vestii in fretta.
Non
sapevo dove erano ma di certo stavano per arrivare.
Mi
misi un paio di jeans chiari con una camicetta nera.
Ero
semplice, non volevo dare nell’occhio.
Uscii
e scesi la rampa di scale a piedi per fare prima.
Quando
uscii dal dormitorio rabbrividii, non per il freddo, ma per
la macchina che era parcheggiata a lato della strada.
Quando
vidi Chloe uscirne chiusi gli occhi e presi aria per dare
ossigeno ai polmoni che sembravano impazziti.
Corse
verso di me con dei tacchi vertiginosi e mi sentii impotente
con le mie ballerine.
“Mary!”.
“Chloe”,
risposi all’abbraccio con meno entusiasmo. Non le
sfuggì.
“Tutto
bene?”, mi chiese.
“Si,
si”.
“Vieni
che te lo presento di nuovo!”, mi disse tirandomi per un
braccio.
Sembravo
una bambina, avrei tanto voluto inchiodarmi all’asfalto
come i bambini di fronte ad una vetrina di giocattoli.
I
secondi sembravano ore.
La
macchina, vicinissima, sembrava lontana chilometri.
Tirai
un sospiro e aprii gli occhi che avevo prontamente tenuto
chiusi.
“Mary,
Robert! Robert, Mary!”, disse tutta emozionata.
Iniziai
a fissare le sue scarpe
sportive, alzai lentamente lo sguardo e lui
era li.
Li
davanti a me.
Cercai
di non guardarlo negli occhi.
Il
suo viso, le sue
mani, i suoi occhi, la sua bocca.
Tutto
di lui era..magnifico.
Osservai
tutto di lui.
Era
vestito con un paio di jeans scuri con una camicia bianca che
faceva intravedere il petto.
I
capelli erano spettinati come sempre; desideravo sfiorarli,
giocarci come avevo fatto tanto tempo prima.
Quando
mi sentii pronta lo guardai negli occhi, mossa sbagliata,
perché rimasi incantata dal loro colore.
Più
chiaro di quanto ricordassi.
Quegli
occhi meravigliosi mi guardavano, mi squadravano..non
potevo fare a meno di quel contatto visivo.
Desideravo
piangere, correre via. Ma dovevo rimanere li.
“C....Ciao”,
riuscii a biascicare incantata.
“Ciao.”,
disse duro.
Come
mai tanta freddezza?
Prese
le mani di Chloe e le diede un bacio nella guancia.
Di
nuovo la morsa allo stomaco del giorno prima. Questa volta
più
forte.
Gli
occhi si bagnarono di lacrime che riuscii a trattenere.
Nascosi
il dolore e sorrisi.
Erano
davvero una bella coppia.
“Siete
molto carini insieme!”, dissi non staccando gli occhi da
lui.
Continuava
a fissarmi, forse in segno di sfida.
Sfida
per cosa?
Distolsi
lo sguardo, non riuscivo a tenerlo.
Decisi
di guardare Chloe che era persa negli occhi di lui, ormai
era irrecuperabile.
C’era
un silenzio pesante, difficile da sostenere. Decisi così di
spezzarlo.
“Allora,
dove si va?”, chiesi evitando lo sguardo di Robert.
“Poi
vedrai!”, mi fece l’occhiolino Chloe.
Salimmo
in macchina e ci avviammo verso il ristorante, o almeno
questo sapevo.
Dopo
qualche minuto ci fermammo e rimanemmo fermi nonostante la
strada fosse libera.
“Che
succede?”, domandai curiosa.
“Aspettiamo
una persona!”, rispose Chloe ridendo.
“Mmmh..chi?”.
“Poi
lo vedrai!”, mi rimproverò ridendo.
Sembravo
una bambina curiosa.
Dallo
specchietto della macchina riuscivo a vedere gli occhi di
Robert persi nel vuoto.
Non
aveva aperto bocca se non per dirmi quel freddo ciao, forse
Chloe ci era abituata.
Io,
invece, quei silenzi non li sopportavo.
Decisi
di pensare ad altro.
Spostai
la mia curiosità sulla persona che sarebbe dovuta
arrivare.
Robert
scese dalla macchina e si incamminò verso un portone.
“Vedrai
che ti piacerà!”, Chloe ruppe il silenzio.
“Vedremo..”.
Quando
tornò in macchina Robert non era solo.
Era
con un ragazzo, forse della nostra età, biondo e alto.
Riuscivo
a vedere poco a causa del buio.
Quando
entrarono nell’abitacolo portarono con loro l’aria
fresca
esterna.
Robert
si rimise alla guida e partimmo.
“Mary
lui è Mike, Mike lei è la famosa Mary! Quella di
cui ti ho
parlato!”, ci presentò Chloe.
Famosa?
Lei gli aveva parlato di me?
Non
capivo più niente.
Lo
guardai meravigliata e gli porsi la mano.
“Ciao!
Sei più carina rispetto a quello che mi aveva detto
Chloe!”, mi sorrise Mike.
“Oh…grazie..”,
arrossii, non sapevo cosa dire.
Posai
istintivamente lo sguardo sullo specchietto e vidi lo
sguardo di Robert fisso su di me.
Mi
guardava con gli occhi chiusi a fessura. Appena si accorse che
lo stavo guardando distolse lo sguardo.
Guardai
Mike, dalla luce che emanavano i lampioni potevo notare
gli occhi verdi, e il viso scolpito con le mascelle accentuate.
Mi
fissava e sorrideva, mi dava fastidio sentirmi osservata.
Mi
girai due o tre volte facendogli notare, con dei sorrisetti
falsi, il fastidio che sentivo; ma niente da fare.
Iniziai
a pensare che Chloe lo avesse fatto apposta.
Che
avesse invitato Mike per farci stare insieme?
Speravo
proprio di no.
“Allora
Mary..racconta qualcosa a Mike!”, mi incitò Chloe.
La
fulminai con lo sguardo, delusa dal fatto che lei non potesse
vedermi.
“Beh,
penso che tu gli abbia già detto tutto!”, dissi
acida.
Quella
situazione mi stava infastidendo parecchio.
Mike
iniziò a raccontarmi la sua vita, alla fine era anche
simpatico; peccato ci fosse lui a
rovinare tutto.
Cercavo
costantemente il suo sguardo dallo specchietto, ma non lo
vidi mai.
Ormai
mi ero convinta che in Italia ero stata una sciocca, ero
stata una stupida a pensare che anche lui potesse essere interessato a
me.
Mi
sentivo come su un binario, che andava verso il nulla, verso il
vuoto.
Arrivammo
di fronte al ristorante e Robert lasciò le chiavi della
sua auto ad un ragazzo che la andò a parcheggiare.
“Deve
essere molto chic questo posto!”, pensai ad alta voce.
“Il
caro Rob non si risparmia mai!”, ammise Mike toccando la
spalla dell’amico.
“Allora
vi conoscete da tanto?”, chiesi a Chloe quando fummo sole.
“No,
una sera sono uscita con Rob e i suoi amici e l’ho visto.
Dato
che non mi hai mai parlato di ragazzi ho pensato che Mike ti potesse
piacere”,
colpita. Peccato che Mike non mi piacesse per niente.
“Beh,
è simpatico ma nulla di più!”, ammisi.
“Dai,
ora entriamo e divertiamoci. Poi vedremo!”.
Entrammo
dentro e io mi accorsi di non essere molto adeguata alla
situazione.
“Certo
che potevate avvisare. Non mi vestivo in questo modo”, feci
notare.
“Beh
siamo tutti vestiti così!”, mi rispose Mike.
Robert
si accostò con Chloe e iniziarono e parlare tra di loro.
O
parlava con lei o con Mike, quando anche io entravo nei discorsi
subito se ne andava.
A
tavola non fu poi tanto diverso.
Ridemmo
e scherzammo per gran parte del tempo, qualche volta
scherzò anche con me stranamente.
Forse
era solo l’impatto, il primo momento. Poi si era sciolto o
forse
ero io a volerlo pensare.
Dopo
aver cenato tra Mike e Rob iniziò la lite per pagare la
cena.
Io e Chloe decidemmo di uscire per evitare casini.
“Allora?
L’hai rivalutato?”, mi chiese Chloe.
“No.
Cioè, è simpatico, ma nulla di
più!”, le risposi sincera.
“C’è
qualcun altro?”, mi chiese maliziosa.
“No,
solo un caro amico dell’Università. Mi ha aiutato
molto!”.
“Oh
capisco. Potevi farlo venire allora!”.
“Primo
non mi hai dato preavviso, ti ricordo. Secondo è partito
per andare dai suoi!”, mi rattristii.
Fummo
interrotti dai ragazzi che usciti dal ristorante ci
raggiunsero.
“Ho
vinto!”, disse Robert ridendo, fissando Mike.
“La
prossima volta vedrai!”, ribadì l’amico
ridendo.
“Ora
andiamo al cinema?”, chiese Chloe guardando Rob.
“Si”,
lui rispose con tutta la dolcezza di questo mondo.
I
ricordi si impadronirono di me.
Arrivati
davanti all’hotel iniziai a capire veramente quello che
sarebbe successo.
Lui sarebbe
partito, per sempre, non l’avrei più rivisto.
Avevo cercato
di non pensarci per tutta la notte, ma ora era
inevitabile.
“Allora..”,
iniziò lui.
“Allora..”,
continuai io.
Di nuovo
silenzio, ci guardavamo senza parlare. Bastavano gli sguardi.
Si
avvicinò e mi diede un bacio delicato vicino al labbro
inferiore.
Rabbrividii.
Chiusi gli
occhi per bearmi di quella situazione.
Posai la mano
sui suoi capelli accarezzandolo.
Con
l’altra gli tenevo la guancia.
Un altro
bacio sul mento, un altro sul collo.
Ormai ero in
iperventilazione. Facevo fatica a respirare.
Le farfalle
volevano uscire e volare via.
Piegai la
testa, aprendo gli occhi.
Lo ritrovai a
fissarmi, con gli occhi chiusi a fessura, come volesse
leggermi dentro.
Mi feci
avanti.
Con il mio
naso delineai i contorni del suo, mordendomi il labbro per
l’incertezza.
Lui chiuse
gli occhi, e io non resistendo più feci per staccarmi.
Lui non me lo
permise e mi baciò, un bacio intenso, voluto.
………………………………………………………..
Mamma
mia ragazze!che caldo che fa...sto bene solo dopo una bella doccia!ma
mica si può fare a tutte le ore eh!Santo cielo!Che
dire..spero
che questo capitolo sia piaciuto così come gli altri!La
storia
inizia a piacermi ^^ non che prima mi facesse schifo!Comunque,
ringrazio come sempre le new che mi hanno messo tra i preferiti o tra i
seguiti!grazie mille è sempre un piacere ^^ ora ho iniziato
anche un'altra FF...mi ha ispirato non so che cosa..quindi se vi fa
pena posso capire..ma la posterò comunque!mi piace rendervi
partecipe delle mie idee!
Poi
ho una lotta personale con le zanzare, che odio oltretutto!Mi seguono
ovunque!ho il sangue dolce, haimè!Ma che palle...la sera son
sempre in agguato, appena ne vedo una poooom con la scopa!Eh..mi
spiace..di solito mi sento in colpa se uccido qualche insetto (che
odio), ma le zanzare non sono insetti...sono MOSTRI!!
BACIONI A PRESTISSIMOOO!!
RiceGrain:
Ma
ciaoooo!!Beh effettivamente Mary non è che sia tutta sta
fortunata =) beh..se non c'è un po' di pepe la storia
è
monotona!Su..sono contenta che questa storia ti piaccia..ecc.ecc... ^^
guarda..penso di aver scritto talmente tanto nella recensione della tua
storia che ora non so cosa dire!SLP ovviamente...ti adoro
straovviamente!beh..che dire!viva l'estate....(è la prima
cosa a
cui ho pensato!). Di dove sei?Io sono di Genova..ah..che afa!!un
bacione..a presto!
Satyricon:
Ah..sono
contenta che la storia appassioni qualcuno! =) poi se questo qualcuno
l'apprezza è ancora più bello..spero di aver
stuzzicato
la tua curiosità anche con questo capitolo!A presto..baci!
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Capitolo 16 *** 15 - Ci sono io ***
15 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Ci
sono io
Ritornai
alla realtà quando Chloe mi scosse per dirmi di entrare in
macchina.
Quel
ricordo aveva acceso qualcosa dentro di me.
Non
riuscivo, non volevo staccare gli occhi dai suoi.
Volevo
tornare indietro per dirgli quanto era stato importante per me passare
del
tempo con lui.
Spiegargli
che, per quanto il tempo fosse stato poco, io avevo provato dei veri
sentimenti
per lui.
Ma non
potevo tornare indietro, oltretutto adesso il suo cuore era di Chloe, o
lo
sarebbe diventato con il tempo.
Io
ero di troppo.
Mi
girai verso Mike che era impegnato a tenere un discorso con
Chloe sull’Università.
Probabilmente
frequentavano gli stessi corsi.
Io
continuavo a cercare il suo
sguardo, desideravo vederlo intensamente.
Robert…mi
manchi…,
pensai.
Quasi
come mi avesse sentito spostò il suo sguardo sul mio.
Lo
guardai con tutta la dolcezza che avevo, sospirai e mi beai di
quell’ennesimo contatto visivo.
Lui
alternava lo sguardo tra la strada e i miei occhi.
Non
resistetti, una lacrima scese sulla mia guancia. Non feci in
tempo a nasconderla, lui con uno sguardo che conoscevo bene
spostò la testa
fuori dal finestrino, era uno sguardo di dolore.
Appoggiai
la testa al finestrino, dovevo calmarmi.
Respirai
profondamente e mi calmai.
Quando
arrivammo davanti al cinema e Robert parcheggiò fummo i
primi a scendere.
Chloe
cercava i biglietti e Mike la aiutava.
Quando
scesi dalla macchina mi trovai a pochi centimetri dal suo
viso bellissimo.
D’istinto
alzai la mano per accarezzarlo, ma mi bloccai
immediatamente capendo che avrei commesso un errore.
Però
i nostri occhi non ostentavano a staccarsi.
Fece
una cosa che mai mi sarei immaginata.
Con
la sua mano delicata mi sfiorò la guancia, delineando con il
pollice i contorni degli occhi; proprio in quella guancia dove poco
prima era
scesa una lacrima.
Fece
per avvicinarsi, ma la portiera si aprì e subito si
staccò,
allontanandosi da me.
“Su
ragazzi! Andiamo che inizia il film!”, disse sprintosa Chloe.
Io,
ancora scossa da quel contatto, respirai e li seguii.
Naturalmente
Chloe aveva scelto un comico, era da lei, non
sopportava i romantici.
Meglio
così, quella sera nemmeno io li avrei sopportati.
Ci
sedemmo, io vicina a Chloe terminavo la fila.
Per
fortuna Mike aveva capito che non aveva terreno fertile, e si
era seduto dall’altra parte dei seggiolini.
Continuavo
a pensare al contatto avuto poco prima.
Me
ne vergognavo come una ladra.
Chloe,
lei, la mia migliore amica che ci era sempre stata nei
momenti di bisogno.
Io,
che la stavo tradendo spudoratamente.
Io,
che desideravo il suo ragazzo.
Io,
che non poteva fare a meno in quel momento di cercarlo.
Non
resistetti, a metà film uscii dalla sala. Dovevo prendere
una
boccata d’aria fresca.
Naturalmente
Chloe mi seguì.
“Tutto
bene Mary?”, mi chiese giustamente preoccupata.
“Si..cioè
no..boh..avevo bisogno di aria..tutto qui!”, non ero
stata molto convincente.
“È
da quando siamo partiti che stai così! Sei sicura che vada
tutto bene? Forse Mike!”.
“No
non lui..”, avevo parlato troppo. Mi fermai troppo tardi.
“Oh..Robert?”,
mi chiese fissandomi, “perché?”.
“Niente..non
è lui..”, poco convincente.
“Forse
ho capito..”, oddio, “non avete ancora chiarito la
vostra
situazione. In Italia, dopo quel litigio non vi siete
chiariti!”, continuò
tranquilla.
Oh
come ti sbagliavi Chloe.
“Già..”,
meglio farglielo credere comunque.
“Beh,
però dovreste chiarirvi. Non potete continuare
così!”, mi
disse.
“Beh
per ora è meglio non forzare le cose. Diamo tempo al tempo.
Ora prendo un taxi, me li saluti tu?”.
“Ma
dai, non puoi andare via..”, mi supplicò.
“Tranquilla..vedrai
che poi passa!”.
“Sei sicura? Ti
riaccompagniamo noi..anzi vado a dirlo a Rob!”, e ora cosa
avrei detto?
“No
davvero, tranquilla. Chiamo un taxi”, cercai di convincerla.
“Tu
un taxi a quest’ora?”, mi disse Mike che nel
frattempo era
uscito con Robert, “Vengo con te!”,
continuò.
“No.”,
disse netto Robert, tanto che tutti ci girammo verso di lui,
“Ti accompagno io!”, terminò la frase
fulminando Mike con lo sguardo.
“Io
posso andare a piedi con Mike, tanto è qui
vicino!”, Chloe era
impazzita.
“Ma
non preoccupatevi, cosa volete che mi succeda! Vi avviso
quando arrivo!”, dissi imbarazzata.
“No,
hanno ragione. Non puoi andare da sola a
quest’ora.”, Robert
era sempre più serio e deciso.
“Davvero
Mary, non ci sono problemi!”, terminò Chloe.
Non
riuscii a ribattere perché Chloe e Mike mi fecero cenno di
star zitta.
Li
salutai e nel “ciao” di Mike sentii una nota di
rammarico, mi
dispiaceva ma non poteva attirare la mia attenzione se nei dintorni
c’era lui.
Salutai
Chloe con un abbraccio sgridandola per quello che stava
facendo.
Poi
vidi Chloe sorridere a Robert e un’altra fitta mi
colpì in
pieno petto, questa volta.
Si
sorrisero senza baciarsi, ma c’era intesa tra loro, si
vedeva.
Ero comunque contenta per lei, anche se mi stavo rendendo conto dei
miei
sentimenti.
Lanciai
un ultimo sguardo verso i ragazzi che si stavano
incamminando verso il loro dormitorio, e mi avviai verso il posto dove
Robert
aveva parcheggiato.
Sentivo
che quello sarebbe stato il viaggio più lungo di tutta la
mia vita.
Feci
dei respiri profondi senza farmi notare da lui.
C’era
silenzio, nessuno dei due apriva bocca.
Lui
con le mani in tasca e il viso rivolto verso il vuoto; io poco
diversa, mani nelle tasche della giacca e sguardo basso, tremante.
“Hai
freddo?”, all’improvviso ruppe il silenzio.
Sbattei
le palpebre per rendermi conto della situazione.
“No”,
risposi titubante.
Un altro ricordo si
impadronì della mia sofferente mente.
Con il vento
che si era alzato iniziai a sbattere i denti, il vestito
era molto scollato e molto corto, quindi non ero coperta per niente.
Mi strusciai
le mani nelle braccia per riscaldare almeno quelle, quando
all’improvviso mi sentii toccare da qualcosa, e un secondo
dopo mi ritrovai con
una giacca nelle spalle.
Non capendo
mi girai di scatto per vedere chi fosse stato, ma nel
girarmi rimasi di stucco.
Mi ero
convinta che sicuramente non avrei reagito come Chloe alla sua
vista, non mi importava molto di lui anche se riconoscevo la sua
bellezza.
Tutte le mie convinzioni crollarono in quel momento.
Lui era li.
Di fronte a me. E mi aveva dato la sua giacca.
Feci un
respiro profondo e lo guardai negli occhi.
C’era
silenzio, nessuno dei due parlava. Semplicemente ci guardavamo
negli occhi.
“Sicura?”,
la sua domanda mi fece tornare alla realtà.
“Si,
davvero..sto bene!”, bugiarda.
Arrivammo
alla macchina e per poco le gambe non mi cedettero.
Per
fortuna entrai senza problemi nell’abitacolo.
Ero tesa
come non mai, avevo paura che qualcosa andasse storto, o semplicemente
temevo
che non sarebbe successo niente.
Scema. Mi
ripetevo.
È
il ragazzo di Chloe, smettila.
Ma
ogni volta che mi giravo, di nascosto, verso di lui, tutte le mie
certezze
vacillavano.
Il
viaggio sarebbe durato poco, ma per me sarebbe passata una vita intera.
Gentilmente
prima di mettere in moto accese il riscaldamento, non dovevo averlo
convinto
con la storia del “no, no sto bene!”.
Tirai
un sospiro e cercai di rilassarmi, invano.
“Allora..come
va lo studio?”, mi chiese lasciandomi a bocca aperta.
Non
sapevo cosa fare. Quella domanda mi aveva lasciata di stucco.
Lui
che si preoccupa dei miei studi?
“Beh..è
dura. Ma ce la sto mettendo tutta!”, cercai di essere
convincente, ma il
balbettio non mi aiutò.
“Bene..”.
“Bene..”,
terminò lì un altro discorso.
Cosa
dovevo fare? Cosa?
Ero
nel panico più totale.
Tutto
mi ritornò alla memoria, tutti i momenti passati insieme in
Italia.
Ok,
ormai era inutile nascondere quello che avevo provato e quello che
provavo ora.
Io,
lì
in quel momento, avrei desiderato sfiorare il suo viso.
Io
desideravo toccarlo, parlargli senza problemi, senza timore di un
rifiuto da
parte sua.
Altre
lacrime scesero dalle mie guance, questa volta non riuscii a fermarle.
Erano
troppe.
Girai
la testa verso il finestrino, per evitare che se ne accorgesse.
“Quanti
esami hai dato?”, proprio ora doveva parlare.
Non
risposi, avevo i singhiozzi pronti per uscire. Se avessi risposto sarei
scoppiata.
Sentivo
i suoi occhi puntati addosso.
“Quanti
esami hai dato quest’anno?”, ripeté dopo
essersi schiarito la voce.
Di
nuovo non risposi, ormai ero sull’orlo di una crisi di pianto.
Non
sopportavo più quella situazione, volevo scendere,
dimenticarmi di lui.
“Mary?”,
mi chiamò.
Temevo
che quella fu la goccia, perché in quel momento i singhiozzi
iniziarono a
uscire fuori.
“Mary?
Stai bene?”, il mio nome dalla sua bocca usciva
così delicato.
Fermò
la macchina, per quanto potei capire. La mia vista ormai era annebbiata.
Mi
stringevo le spalle con le braccia.
“Ma
tu
stai piangendo! Mary rispondimi!”, ora aveva un tono
preoccupato, serio.
Sentii
le sue mani sulle mie spalle, tentare di spostarmi, di farmi girare.
Ma
peggiorò solo la situazione. Non mi muovevo e piangevo
più forte.
Mi
misi le mani davanti agli occhi. Ero disperata.
Scese
dalla macchina e aprì la mia portiera.
“Vieni
fuori!”, mi disse dolcemente.
Mi
lasciai trascinare fuori dall’abitacolo, senza opporre
resistenza. Ormai non
serviva a niente.
“Mary
mi vuoi dire cosa ti succede?”, mi sorreggeva le spalle.
Cercò
di avvicinarsi ma con tutta l’aria che avevo nei polmoni gli
urlai contro.
“Lasciami.”,
che cosa stavo facendo?
Cercai
di divincolarmi e iniziai a camminare verso un parco.
Non
feci nemmeno dieci passi, bloccò il mio polso e con uno
strattone mi fece
girare prendendomi tra le sue braccia.
Mi
strinse così forte che quasi non riuscivo a respirare, ma mi
trovato come a
casa tra le sue braccia.
Appoggiai
dolcemente il mio viso sul suo petto, piangendo, sfogandomi.
“Piangi,
piangi piccola..piangi..!”, ormai ero arrivata
all’estremo. Sentivo le forze
abbandonarmi.
“R..Ro…Rob…”,
furono le uniche cose che riuscii a dire tra i singhiozzi.
“Shh..non
ti preoccupare..ci sono io..”,
era così dolce, così delicato.
Restammo in
silenzio. Io tra le sue braccia, lui accarezzandomi i
capelli cercava di calmarmi.
Le sue mani
si posarono su una mia guancia umida per colpa delle
lacrime, sussultai e lui se ne accorse, perché mi
guardò con gli occhi pieni di
sentimento e iniziò a baciarmi la fronte.
Avrei
desiderato fermare quel momento.
Restare con
lui per sempre.
Dopo qualche
minuto, almeno mi parve, mi calmai e iniziai a respirare
in modo meno agitato.
Anche se
ormai avevo smesso di piangere continuavo a stringerlo, avevo
paura che se ne andasse, che mi lasciasse di nuovo.
Di nuovo? No,
lui non mi aveva lasciata. Come si può lasciare una
persona se nemmeno la si è avuta?
Delle lacrime
scesero di nuovo sul mio volto, questa volta non mi
permise di rimanere in silenzio.
E come prima,
usciti dalla macchina, seguì la scia delle mie lacrime e
le fermò.
“Mary..”,
il mio nome gli uscì quasi come un tormento.
“Scusa..”,
riuscì a rispondere.
“E
di cosa ti scusi?”, era serio, “di cosa
dimmi!”.
“Sono
una bambina..non ho saputo trattenermi”, era vero.
“Smettila,
non sei una bambina, sei…”, e non
terminò la frase,
mostrando una piega di dolore.
Non lo
costrinsi a rivelarmi quello che per lui ero, meglio non
peggiorare la mia situazione.
“Non
sei costretto a rimanere qui..grazie!”.
“Lo
so. Sono rimasto perché lo voglio!”, quelle parole
mi fecero male,
più male di una coltellata.
Chloe. Chloe.
Chloe.
Mi ripetevo
il suo nome così tante volte e così convinta che
alla fine
lo pronunciai ad alta voce.
“C..Chloe..”.
“Cosa
c’entra Chloe?”, mi chiese Rob.
“Niente..”,
cercai di evitare il discorso.
“Mary..stai
male..è per lei?”, ora sembrava scocciato.
“No,
ti prego, non ti arrabbiare”, dissi guardandolo negli occhi.
“No.
Non mi arrabbio,”, mi rispose abbracciandomi più
stretta, “come
potrei..”.
La situazione
stava peggiorando.
Io ero tra le
sue braccia, ne ero felicissima, ma dovevo pensare che
Rob non era un ragazzo libero.
Era il
ragazzo, o qualunque cosa fossero, della mia migliore amica.
“Ok.
Ora sto meglio. Possiamo andare.”, dissi fredda.
Lui mi
guardò sconcertato, mi ero staccata da lui e mi stavo
dirigendo
verso la macchina.
“Non
mi vuoi dire come mai stai male?”, disse con voce dolce.
“Non
è niente di importante”, sei
solo tu, “tranquillo!”.
Mi posizionai
comoda sul sedile, dopo qualche minuto mi addormentai.
I suoni
iniziarono a farsi più confusi, gli occhi ormai erano chiusi.
Non riuscii a
sentire più niente, crollai.
………………………………………………
Ringrazio
come sempre tutte voi per seguire la mia FF...un grazie alle new entry
che hanno messo la storia tra i preferiti..o tra i seguiti! Fa davvero
tanto piacere!!
RiceGrain:
Ho
notato che iniziano così! Sono personali =) Siena!bella!
immagino che anche la si scoppi dal caldo! Io aspetto ancora che
aggiorni eh!! Comunque..si Mary ha pure il mio appoggio..ma l'ho
detto..la storia mi inizia a piacere da qui..davvero! mi appassiona..e
se lo dico io che l'ho scritta ^^ Un bacione..spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto..oggi ho aggiornato tutte e due..per dare una
buona domenica =) A presto...ah..ps. Ti adoro!!
Satyricon:
Eh..vedremo se ci vuole stare oppure no!La storia si fa interessante ^^
spero che questo capitolo ti sia piaciuto...a presto! BaCi
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Capitolo 17 *** 16 - Ritrovarsi ***
16 sedicesimo capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Ritrovarsi
Sentii due
braccia possenti prendermi in braccio. Ero ancora troppo
confusa per capire cosa mi stava succedendo.
Quando aprii
leggermente gli occhi mi ritrovai tra le braccia di
Robert, avevo il viso appoggiato al suo petto.
“Mmmh..”,
biascicai.
“In
che camera sei?”, mi sussurrò piano.
Doveva essere
tardi, non c’era nessuno in giro.
“5..512..”,
risposi insonnolita.
Mi accoccolai
al suo petto, e sentii le sue labbra sfiorarmi i capelli
delicatamente.
“Ti
posso appoggiare? Ti reggi in piedi?”.
“Si..”,
ero imbarazzata.
Mi
posò delicatamente. Nel frattempo mi ero accorta di trovarmi
davanti
alla mia porta, cercai le chiavi.
Quando aprii
la porta mi ritrovai di fronte ad una verità amara.
Avevo bisogno
di qualcuno con cui sfogarmi, ma Claire non c’era,
nemmeno Andrew.
Ero sola.
“No..”,
sussurrai storcendo la bocca.
“Cosa?”,
mi chiese.
“Oh,
niente..”, mi corressi.
“Ma
non hai una compagna di stanza?”, mi chiese curioso.
“Si.
Ma è fuori..”, risposi sbuffando.
“Quindi
non c’è nessuno con te stasera?”.
“Mmmh..”.
“Capito..”,
mi guardò, “Vado..”, si guardava le
scarpe.
“Grazie..”,
sapevo che tanto avrei pianto tutta la notte.
Mi
guardò con quegli occhi grandi, pieni di significato, un
significato
che non riuscivo a capire.
Si
avvicinò, avevo già gli occhi lucidi.
Tentò
di sfiorarmi la guancia, io automaticamente piegai la testa nella
direzione della sua mano, per toccarla; ma lui non si spinse oltre.
Se ne
andò, lasciandomi sola nella mia stanza.
Quando mi
assicurai che la porta fosse chiusa mi accasciai a terra.
“Non
te ne andare..”, sussurrai, tanto piano che nemmeno io
riuscivo a
capire quello che dicevo.
Mi appoggiai
con la schiena al letto e mi presi la testa tra le
ginocchia, iniziando a piangere.
Cercai
di addormentarmi, invano.
Il
mio unico pensiero era lui.
Perché
poi?
Perché
continuavo a cercarlo tra i miei pensieri.
Lacrime
amare e bugiarde scendevano tra le mie guancie.
Più
cercavo la risposta a quella reazione, più questa arrivava
da
sola.
Io
ero gelosa di lui.
Ma
non una gelosia intesa come paura di vedere soffrire
Chloe.
Io
provavo qualcosa per Robert, qualcosa di forte, che mi
riduceva in quello stato.
Vederlo
con Chloe era stata una vera pugnalata.
Ma
non potevo fare questo a lei, lei che mi aveva parlato
di lui tante volte.
Continuavo
a piangere e il tempo non passava.
Erano
passati pochi minuti, la sveglia segnala l’una e
mezza.
Ero
distrutta.
Poi
il mio cuore perse un battito, la paura iniziò a
impossessarsi di me.
Chi
poteva aver bussato a quell’ora della notte?
Mi
alzai stravolta, mi appoggiai al letto di Claire e
piegai la maniglia della porta.
Quando
vidi chi era il mio cuore iniziò a battere
all’impazzata, temevo potesse uscire dal mio petto.
Vi
misi una mano sopra per tentare di calmarlo. Le lacrime
iniziarono a sgorgare senza tregua e in meno di un secondo mi ritrovai
di nuovo
stretta tra le sue braccia.
Lo
strinsi forte, temendo potesse scomparire.
“Non
potevo andarmene, sapendo che stavi male..per me..”,
mi sussurrò all’orecchio.
Mi
aveva colpita.
Lo
strinsi e nascosi il mio volto nel suo petto.
Ora
che anche lui era consapevole di quello che stava
succedendo non ero più sola.
“Scusa..”,
riuscivo solo a dire quella parola.
“Shhh..”,
mi accarezzò la testa per calmarmi.
Mi
fece allontanare per guardami negli occhi.
Lo
fissavo, come lui fissava me.
Ora
non potevo più scappare, quanto avrei desiderato
baciarlo in quel momento.
Sfiorare
le sue labbra.
Alzai
una mano verso il suo viso.
Era
la prima volta che lo toccavo quella sera, ed ero
tremendamente impacciata.
Posai il
palmo della mia mano sulla sua guancia e lui chiuse gli occhi
piegando la testa.
Tentai di
accarezzarlo, molto delicatamente. Vedevo la mia mano
tremare, non so se per il pianto o per l’agitazione.
Ero agitata
per un suo rifiuto.
Chiusi gli
occhi e mi beai di quel contatto.
Lui prese la
mia mano e la strinse, portandola sul suo cuore.
“Senti?”,
mi chiese nel buio della stanza.
“Si..”,
batteva forte quanto il mio.
Presi la sua
mano e senza dire nulla la posai sul mio petto facendogli
sentire il mio battito.
Le nostre
fronti si unirono, mi abbracciò e mi strinse forte
cingendomi
le spalle.
Portai il mio
viso sotto il suo collo, per sentirne il profumo.
Sapeva di
lavanda, come in Italia.
Era
così dolce, così tenero.
“Rob..”,
sussurrai.
Lui come
risposta mi accarezzò il volto e mi aiutò a
sdraiarmi nel
letto.
“Non
te ne andare..ti prego..”, questa volta lo sussurrai troppo
forte.
“No,
non me ne vado..”.
Si
sdraiò vicino a me abbracciandomi.
Mi
accarezzava i capelli, e io mi beavo di quel momento.
Volevo
imprimerlo nella mia mente.
“Dormi
piccola..dormi..”, iniziò a sussurrarmi una
melodia.
Ero distrutta.
Lo abbracciai
e dopo avergli dato un bacio nel petto mi addormentai.
La notte lo
sognai.
La mattina
quando aprii gli occhi fu tremendo.
La testa
scoppiava e gli occhi erano gonfi, riuscivo a sentirlo anche
senza guardami allo specchio.
Alzai la
testa e lo vidi.
Sembrava un
angelo, non se ne era andato per tutta la notte. Era
rimasto li per me.
Avevo il suo
braccio intorno alla mia vita, ci eravamo addormentati
vestiti.
Cercai di
fotografare nella mia mente quell’immagine fantastica.
Aveva il
volto rilassato illuminato dalla luce fioca che entrava dalla
tapparella.
I capelli
sempre scompigliati sul cuscino.
Quelle
labbra, a forma di petalo.
La tentazione
fu troppo forte, con un dito ne disegnai i contorni,
cercando di non svegliarlo.
Quando
aprì gli occhi avevo ancora un dito sulle sue labbra.
Iniziai a
diventare rossa dalla vergogna.
Non feci in
tempo ad aprire bocca per scusarmi, perché lui mi fece
cenno di non parlare.
I suoi occhi
erano di un azzurro intenso, così perfetti che mi girava
la testa nel guardarli.
Appoggiai il
mio viso sul suo petto, nella stessa posizione della notte
prima.
Mi
accarezzava i capelli, in silenzio. Un silenzio pieno di
significato.
Tentai di
alzarmi, ma mi prese il polso e non me lo permise.
Mi girai per
guardarlo negli occhi e quello che vidi mi fece rimanere
di stucco.
Aveva la
stessa espressione della notte in cui ci demmo il primo bacio,
quello vero, pieno di significato.
Alternavo lo
sguardo tra i suoi occhi.
Di nuovo i
miei divennero lucidi, non volevo piangere, ma la situazione
non era a mio favore.
Lo vidi lento
avvicinarsi, piano, e delicato posare le sue labbra sulle
mie.
Se avesse
potuto il mio cuore sarebbe scoppiato, trattenni il respiro e
a occhi chiusi avvicinai il mio viso al suo.
Le nostre
labbra combaciavano perfettamente come la prima volta.
Non era
cambiato nulla.
Era un bacio
delicato, a fior di labbra. Avevamo tutti e due il timore
di sbagliare qualcosa, temevamo la reazione dell’altro.
Ma non ci fu
nessuna reazione, solo la passione nella quale sfociò quel
bacio.
Gli presi il
volto tra le mani e lo bacia con più decisione, lui fece
lo stesso e mi cinse la vita con le sue braccia possenti.
Mi fece
sdraiare vicina a lui, senza mai staccare le nostre labbra.
Era come se
volessimo recuperare il tempo perso.
Era
magnifico, una sensazione impossibile da descrivere.
Gli
accarezzai i capelli e lo sentii più vicino che mai.
Delle lacrime
scesero dai miei occhi, lui staccandosi dalle mie labbra
le raccolse baciandole.
Lo
accarezzai, non c’era angolo in quel viso perfetto che io non
avessi
accarezzato.
Tutto di lui
doveva rimanermi impresso.
“Mary..”,
i suoi occhi brillavano.
“Robert..”,
più lo guardavo più capivo di essere stata una
scema.
“Quanto
mi sei mancata..”, nascose il suo viso nel mio seno.
“Anche
tu..”, lo accarezzai come si fa con i bambini, per
consolarli,
“Sei sparito..poi..Chloe..”, continuai ricordandomi
di lei.
Le stavo
facendo un torto orribile.
“Tu..il
tuo ragazzo..”, mi corresse lui tornando a guardarmi negli
occhi.
“Io
cosa?”, adesso ero più sveglia, non abbagliata dal
suo sguardo.
“Si..Bryan!”,
nei suoi occhi vedevo gelosia, rancore, rabbia.
“Oh..capisco!”,
mi uscì una risata.
“Cosa
ci trovi di divertente? Vi ho sentito a te e Chloe. Ero venuto
per salutarvi..per salutare te..e stavate parlando di lui..”,
la rabbia saliva,
glie lo leggevo negli occhi, “Sono andato via, mi sono
sentito preso in giro
capisci?”.
“Robert..”,
cercai di dirgli con comprensione, “se tu fossi rimasto
avresti capito..”.
“Tu
non mi hai cercata più solo per questo?”, chiesi.
“No..mi
stavo affezionando molto a te..poi si..sapere che avevi un
ragazzo mi ha fatto salire la rabbia, la gelosia..”, era
bellissimo.
“E
Chloe?”, chiesi con una nota di tristezza nella voce.
“Ashley..aveva
insistito tanto..volevo provare..non sapevo che anche tu
fossi a Londra..speravo di dimenticarti..”,
abbassò lo sguardo.
“Tu?
Tu mi hai pensata per tutto questo tempo?”, chiesi sorpresa.
“Si..”,
mi rispose fissando il pavimento.
“Robert..sei..”,
non terminai la frase perché non trovavo le parole.
Mi
guardò curioso.
“Chloe
non ti ha detto di avere un fratello?”, gli chiesi.
“Si..”,
mi rispose guardandomi confuso.
“E
come si chiama?”.
“Bryan..”,
mi guardò e poi capì, “Stavi con suo
fratello? O stai..”,
era più duro di prima.
Si stava
alzando dal letto.
Lo bloccai e
lo fissai negli occhi.
“Robert,
suo fratello ha dodici anni..siamo cresciuti tutti insieme.
È
un fratello per me. Se ascoltavi anche il resto del discorso forse
capivi. Io
non ho avuto nessun ragazzo. Ho pensato a te tutto questo
tempo..”, presi
fiato.
Lo vidi
cambiare espressione, dalla sorpresa alla curiosità, dalla
rabbia alla convinzione.
Dopo qualche
secondo me lo ritrovai sopra, le sue labbra sulle mie, più
passionali che mai.
“Scusa..scusa..”,
mi sussurrava tra un bacio e un altro.
Mi strinsi a
lui per fargli capire che non c’era niente da perdonare.
I baci
divennero sempre più lunghi, sempre più
passionali.
Le nostre
labbra bruciavano al loro contatto.
Sentii le sue
mani sotto la mia maglietta, sapevo come si sarebbe
evoluta la situazione, non temevo nulla. Non ora che lo avevo tutto per
me.
Le sue mani
lasciarono delle scie di fuoco sulla mia pelle, tremavo al
suo contatto.
Mi
guardò negli occhi e capii che ero stata
un’idiota, una stupida.
Lui era
sempre stato li per me, solo per me.
Si poteva
risparmiare tanta sofferenza, ma non c’è niente di
più bello
nel ritrovare la persona che si ama.
Sfiorai la
sua schiena e sentii un brivido di piacere invaderlo.
Cercai di
sfilarli la maglietta, sapevo che la visione del suo petto mi
avrebbe probabilmente uccisa, tentai comunque, volevo morire felice.
Quello che
vidi era una vera meraviglia, tutte le locandine non gli
rendevano affatto giustizia.
Il suo petto
con i muscoli scolpiti era perfetto, solo sfiorarlo mi dava
piacere.
Gli baciai il
collo e la spalla incrociando le mie gambe intorno alla
sua vita.
Eravamo
seduti nel letto. Lui giocava con il mio reggiseno.
Era tutto
perfetto.
All’improvviso
la serratura della porta iniziò a girare.
Mi voltai di
scatto per capire.
Passai la
maglia a Robert che se la infilò a tempo record e mi
sistemai
i capelli.
Ero
impresentabile comunque, ma almeno ero più calma, meno rossa.
Ci alzammo
dal letto proprio nel momento in cui la porta si aprì.
Presi il
primo libro che avevo sotto gli occhi.
“Oh
Claire..ciao!”, sempre al momento giusto.
Lei ci
guardò un po’ incuriosita, sicuramente aveva
frainteso.
Oddio..più
che frainteso aveva capito bene.
“Ciao..”,
disse incerta.
“Robert
è passato per portare questo libro a un suo
amico..”, guardai
Robert che nel frattempo era rimasto di sasso.
“Si..esatto..piacere
sono..”, non lo lasciò finire perché
appena
realizzò il tutto Claire scoppio in un sorriso enorme.
“Tu!
Tu sei Robert Pattinson! Oddio!”, esclamò tutta
felice, “come fate
a conoscervi?”, chiese guardandoci.
“Una
storia lunga..”, risposi sconcertata.
“Oh..posso
chiederti un autografo? Verrai di nuovo?”, tutte quelle
domande le uscivano velocissime.
Non capivo
dove trovava il tempo di formularle.
Robert mi
guardò implorando aiuto.
Gli passai un
foglio e una penna, per accontentarla.
Gli sorrisi e
lui iniziò a scrivere la dedica.
“Per
Claire, con effetto Robert!”, ripeté ad alta voce
quello che aveva
scritto.
“Oddio
sai il mio nome? Certo..te l’avrà detto
Mary!”, concluse
sorridendo.
Andò
in bagno per farsi una doccia e io tirai un sospiro di sollievo.
Robert si
avvicinò dopo essersi assicurato che eravamo soli.
“Non
mi avevi detto che era così vivace”, mi
sussurrò all’orecchio dopo
avermi abbracciato.
“Già..non
pensavo lo fosse..”, gli sorrisi baciandolo.
Mi ritrovai
tra il muro e il suo petto.
Intrecciai le
mie mani tra i suoi capelli baciandolo passionale.
“Dove
eravamo rimasti?”, mi chiese malizioso.
Aveva gli
occhi lucidi. Ci desideravamo entrambi.
“Mmmh…fammi
pensare…Claire è in bagno, e potrebbe uscire da
un momento
all’altro…opterei di farti
andare…”, gli dissi tra un bacio e un altro.
“Un’altra
alternativa?”, mi chiese triste.
“Beh..anche
io devo farmi una doccia..”, gli sorrisi.
“Ti
posso aiutare..”, se continuava così non sarebbe
finita bene.
“La
prossima volta!”, gli dissi.
“Va
bene..”, mi baciò accarezzandomi.
“Robert..c’è
un problema però..”, gli ricordai tornando alla
realtà.
“Chloe..”,
aveva capito bene.
“Cosa
pensi di dirle?”, gli chiesi.
“Tra
noi non c’è nulla, c’è stato
solo un bacio..ma non le ho mai fatto
intendere altro!”, mi spiegò.
“Lo
so, ma lei si è illusa..”, gli dissi malinconica,
“e io sono una
stronza..stavo per andare a letto con il ragazzo che ama..che razza di
amica
sono?”, le lacrime stavano per scendere.
“Noi
stiamo solo seguendo i nostri sentimenti Mary! Non decidiamo noi
di chi innamorarci..”, mi disse asciugandomi il volto dalle
lacrime.
“Ma
si potrebbe evitare..di far soffrire altre persone..Robert..io
adoro Chloe, e mi sembra di tradirla..”.
“Lo
immagino..ma Mary, preferisci che io stia con lei mentre penso a
te? Staremo male tutti e tre..io tengo molto a te
Mary..ti..”, ma non terminò
la frase.
Claire
uscì dal bagno, ci staccammo in tempo.
“Volevo
salutarti..”, si giustificò Robert.
“Oh
grazie mille!”, sorrideva felice.
E ci
salutammo con un sorriso stampato nel volto, un po’
amareggiati
per Chloe.
…………………………………………..
Allora mie
care!!Questo capitolo è fantastico..cioè non lo
dico per vantarmi sia chiaro..lo dico per mio parere personale..quando
lo rileggo mi vengono i brividi..anche nello scriverlo è
stato davvero tremendamente bello!si può dire che mi sembra
quello venuto meglio..sarà il colpo di
scena..boh!però mi trasmette molto..spero di aver trasmesso
qualcosa anche a voi mie care!!
Ringrazio come sempre le super
girl che hanno messo la storia tra i preferiti e tra i
seguiti!!E...ooh!!ooh!!..siamo arrivati a 5 recensioni..un record fino
ad adesso per questa storia ^^
Ilachan89yamapi:
Ohoh..beh direi che
Rob lo sa! ^^ spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Baci a
presto!!
Usagi89:
Uh grazie mille! Beh
come hai potuto leggere ecco il capitolo doc! ^^ spero che ti sia
piaciuto! Grazie mille per la recensione!!A presto!!
RiceGrain: Devo risponderti?
^^Diciamo che tu l'hai letto in anteprima, quindi l'avrai letto (se
l'hai riletto) con poco entusiasmo..però è
bello!Me lo dico da sola..mi piace!!Grazie mille per i complimenti che
mi fai sempre..non penso di meritarli tutti ^^ A presto! Un abbraccio!!
Nessie93:
Ahah..saresti una
suggeritrice fantastica! ^^ vedramo come andrà alla
fine..eheh! spero che il capitolo sia stato di tuo gradimento ^^ a
presto..baci
Satyricon:
Grazie
milleee!!davvero.. ^^ avere il vostro appoggio è
fondamentale! a prestooo!! Un bacio
|
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Capitolo 18 *** 17 - Odio ***
∞
The wishes
of our heart ∞
Odio
Mi feci una
doccia, un po’ per rilassarmi, un po’ per scappare
da
Claire che era pronta per un interrogatorio.
Decisi poi di
uscire. Un po’ d’aria mi avrebbe fatto bene.
Chiamai Chloe
per rassicurarla e le proposi di uscire.
Mi sentivo in
colpa, volevo parlarle.
Quando ci
incontrammo mi strinse forte, tanto forte da farmi mancare il
respiro.
“Mi
strozzi..”, mugolai.
“Scusa,
ma ieri sera mi sono preoccupata!”, si scusò.
Ci sedemmo su
una panchina in un parco, osservando la gente che
passava.
“Allora?”,
mi chiese.
“Cosa?”.
“Cosa
mi racconti..”, intrecciò le mani, “Con
quel tuo compagno di
Università!”.
“Andrew?”.
“Si
lui..come vanno le cose?”.
“Non
c’è nulla tra noi..solo una bella amicizia.
Abbiamo già chiarito
la nostra situazione..”.
“Beh
ma Mary hai vent’anni..se non ti diverti ora?”.
“Lo
so..”, dissi abbassando lo sguardo.
“Io
sono felicissima per esempio..”, disse guardando il cielo,
“Ho la
mia migliore amica vicina, l’Università va
benissimo, ho un ragazzo d’oro..!”,
sussultai.
“Come?”,
chiesi preoccupata.
“Si
Robert..”, mi rispose come se fosse la cosa più
normale di questo
mondo.
“Ah..ecco..beh..ma
non mi sembrate una coppia..”, tentai di
approfondire il discorso.
“Mary..è
un ragazzo. È timido, vedrai che presto capirà di
provare
qualcosa!”, mi disse sorridendo.
“Sai
mi sento così fortunata..all’inizio pensavo che
non gli
interessassi per niente..poi invece..il mio sogno si è
realizzato..”.
“Ecco..di
questo volevo parlarti..”, le dissi imbarazzata.
“Sai
Mary..non lascerei a nessuno la possibilità di rovinarmi
questo
momento..non come è successo in passato..”, mi
disse con un velo di tristezza.
Giusto, mi
ricordavo.
Qualche anno
prima la sua storia era finita perché una ragazza era
riuscita a portargli via il suo fidanzato.
Era caduta in
un brutto periodo di depressione.
Le immagini
mi si catapultarono addosso, una dietro l’altra.
Mi sentii
tremendamente in colpa.
“Giusto..non
lasciare a nessuno quella possibilità!”, dissi
abbracciandola.
“Tu
cosa volevi dirmi?”, no..non era il caso.
“Che
appunto..spero che tu possa essere felice. Te lo meriti..!”,
le
dissi stringendola.
“Ma
cosa ho fatto per meritare un’amica come te?”, mi
schioccò un bacio
nella guancia.
“Oh..sono
io che devo ringraziare il cielo!”.
Passammo il
resto della mattinata insieme.
Poi io tornai
al dormitori per mangiare.
Quando
arrivai con il mio vassoio notai da lontano un cespuglio di
capelli che conoscevo bene.
“Andrew!”,
urlai, facendo girare tutta la mensa.
“Mary!”,
mi rispose lui.
Posai il
vassoio e l’abbracciai stretto.
“Oh
Andrew. Mi sei mancato! Mi hai lasciata qui da sola!”, lo
rimproverai scherzando.
“Eh
ora sono qui!”, mi disse accarezzandomi i capelli.
Un gesto che
poco prima era stato fatto da un’altra persona.
“Come
è andata a casa?”, gli chiesi dopo che ci fummo
messi seduti.
“Tutto
bene. I miei hanno detto che non vedono l’ora di
conoscerti”,
disse ridendo, “Verranno qui tra qualche settimana! Voglio
presentarti. Sei
quella con cui ho legato di più!”.
Lo guardai
incerta.
“Tranquilla,
sanno che siamo amici e basta!”, mi sorrise.
“Ok..tranquillo!”,
mentii.
“Te
cosa hai fatto qui?”, mi chiese.
Per poco non
mi andò di traverso il panino che avevo messo in bocca.
“Niente
di che..sono uscita con Chloe..”, gli dissi ammettendo in
parte
la verità.
“Oh
poi la vorrei conoscere!”, mi disse.
“Si
sono sicura che vi piacerete! Siete molto simili!”, gli dissi.
Quando
terminai il mio pranzo portai il vassoio nel tavolo e mi
incamminai verso l’uscita salutando Andrew.
“Mary
aspetta..”, mi sentii chiamare.
“Ti
aspetta fuori!”, mi sorrise Claire.
“Chi?”,
chiesi stupita.
“Robert!”,
disse innocente, “mi ha detto di avvisarti”.
“Oh
grazie!”, la salutai vedendola di fretta.
Dovevo
chiarire con lui. Fargli capire che non avevamo futuro. Che era
impossibile per noi avere una storia, non potevo fare questo a Chloe.
Mi avviai
verso l’uscita e lo vidi, più bello che mai.
Aveva una
maglia a maniche corte bianca con una camicia sopra, e un
paio di jeans semplici.
Sarebbe stata
una dura prova per me, per noi.
Ma dovevo
essere convincente.
“Ciao..”,
lo salutai con un bacio nella guancia.
“Hey..”,
mi prese le guancie e mi diede un bacio a fior di labbra.
“Rob
possono vederci..”, sorrisi stupita.
“Non
mi importa. Il mondo deve sapere che sono felice!”, mi disse
guardandomi negli occhi.
Così
rendeva tutto più difficile.
Ora iniziava
la prova. Il mio massacro.
Avevo letto i
libri che interpretava, New Moon era quello che si
addiceva di più alla situazione.
Rinunciavo al
mio amore per salvare un’altra vita. Non la sua.
Sapevo che se
fosse andato con Chloe sarebbero stati felici comunque,
anche se per un breve periodo, almeno avrebbe realizzato il suo sogno.
Alla fine
magari avrebbe capito da sola che non erano adatti per stare
insieme, ma l’avrebbe capito con il tempo. Non per causa mia.
Io invece,
avrei perso in ogni caso la persona che amavo, non sarebbe
più tornato indietro. Non dopo quello che gli stavo per dire.
“Rob..dobbiamo
parlare..”, lo guardai dritta negli occhi.
“È
successo qualcosa?”, mi chiese preoccupato.
“Si..ma
dobbiamo parlarne subito”, gli dissi fredda.
Non so dove
trovai il coraggio.
“Vedi..ecco..io
non sono sicura di provare qualcosa per te..”, gli
dissi tutto d’un fiato, senza guardarlo negli occhi.
“Scusa?”,
mi chiese scettico, “Non capisco..”.
“Non
sono sicura di provare quello che provi tu..”,
“E
quindi?”, ora si era staccato. Era appoggiato alla macchina.
“Non
voglio iniziare una storia se non sono sicura dei miei
sentimenti!”, una pugnalata mi arrivò dritta al
cuore quando vidi di sfuggita i
suoi occhi spegnersi.
“Non
è possibile..lo fai per Chloe? È così
Mary?”, come aveva fatto a
capire?
“No.”,
dissi cercando di essere convincente, “io non provo comunque
quello che prova lei..”, dissi.
“Non
pensare che se fai così io andrò da lei..ti
sbagli..”, mi disse
convinto, “io non rinuncio a te!”, ora era serio.
Tremendamente
serio.
“Io
non ti voglio Robert..”, eccola l’altra pugnalata.
In pieno
petto.
“Non
è vero..questa mattina, questa notte..sei stata bene quanto
me.”,
ora si stava arrabbiando.
“Beh,
Robert guarda in faccia la realtà, sei un ragazzo famoso,
bello..quale ragazza non vorrebbe venire a letto con te?”,
eh? Che stavo
dicendo. Ero impazzita. Non rispondevo più di me stessa.
Questa doveva
averlo proprio sconvolto perché ci mise un po’ di
tempo
per rispondere.
“Stai
scherzando spero..!”, ora era davvero al culmine.
“No..venire
a letto con te sarebbe stato bello..non lo metto in
dubbio..ma sarebbe stato sesso..senza sentimento..”, lo vidi
trattenere a
stento le mani.
Sapevo che
non le avrebbe mai alzate contro di me.
Ma temevo per
la sua incolumità.
Robert,
perdonami.
“Addio
Robert..”, trattenni il respiro per evitare di piangere.
“Guardami
negli occhi e dimmi che non provi niente, niente di
niente..che mi hai usato e basta! Dillo Mary, dillo!”, era
durissimo. Mai visto
così arrabbiato e deluso.
Lo fissai
negli occhi, rimasi abbagliata, erano accecati dalla rabbia.
Mi guardava
con uno sguardo di odio e di tristezza pura.
“Non
provo niente Rob..è inutile..!”, gli dissi dura,
“Ti sei
illuso..”, basta. Il mio cuore si era fermato.
“Mary…”,
il suo era un richiamo, una richiesta di aiuto.
Lo guardai
abbassarsi verso il marciapiedi mettendosi le mani tra i
capelli.
Era
disperato, tanto quanto me.
Io sarei
durata ancora per poco.
Volevo
abbracciarlo, dirgli che era uno scherzo, che lo amavo.
Ma
l’unica cosa che feci fu di girarmi e percorrere le rampe
della
scala che mi portavano a casa.
Sperai di non
dovermi voltare. Le lacrime erano già scese.
“Ti
amo Robert..”, fu l’unica cosa che riuscii a
sussurrare prima di
sentire le ruote della sua auto sgommare.
Mi voltai e
lui non c’era più.
Rimasi
immobile a fissare il punto in cui lo avevo lasciato.
Si sentiva
tradito da me.
Illuso.
“Chloe..lo
affido a te..”, sussurrai al vento.
Passarono
diverse ore e io rimasi li, per tutto il tempo a fissare il
vuoto.
Quando Andrew
venne a prendermi dovevo essere in uno stato pietoso.
“Mary!
Santo cielo! Mary!”, mi disse scuotendomi.
“Rispondimi!”,
mi implorava.
Per risposta
lo guardai, gli occhi gonfi dalle troppe lacrime versate.
I pugni
stretti per la rabbia del mio gesto.
La mente che
ripeteva un solo nome. Robert.
Mi fece
salire le scale e mi accompagnò in camera.
Non volevo
entrarci.
Troppi
ricordi.
Opposi
resistenza, non volevo entrare.
Fu costretto
a portarmi nella sua camera.
Mi diede del
thè e mi fece sedere sul suo letto.
“Mary,
che ti è successo?”, mi chiese disperato.
“Andrew..sono..oddio..”,
non riuscivo nemmeno a spiegare come che mi
sentivo.
“Mary..”,
forse era l’unico capace di capirmi.
“Andrew..non
sono una buona amica..ne una brava ragazza!”.
“Ma
cosa dici?”.
Gli spiegai
tutta la storia, sorseggiando il mio thè.
Lui annuiva e
a volte cercava di rispondere ma io lo fermavo, dovevo
raccontare tutto.
“Capisci?
Glie l’ho portato via..”, il groppo era sempre li.
“Ma
non dire sciocchezze, non l’hai fatto apposta..”
“Ma
l’ho fatto..”, dissi rassegnata.
“Ma
ora?”, mi chiese.
“Cosa?
Ora non c’è più..”, tremai.
“Mary
cosa hai fatto?”, mi chiese preoccupato.
“Gli
ho detto delle cose orribili..mi odia..odio puro!”.
“Vieni
qui..”, tra le sue braccia mi sentivo al sicuro.
Poteva
capirmi.
Non mi aveva
giudicata.
“Mary..pensi
troppo agli altri prima di pensare a te stessa..”, mi
rimproverò.
“Lo
so..ma Chloe merita di essere felice!”.
“E
tu?”.
“Lo
sarò se lo sarà lei..”.
“Non
è vero..Robert ti rendeva felice..”.
“Ti
prego non nominarlo più..”.
“Scusa..però
adesso soffrite in due..”, mi disse, “non hai
pensato che
magari il tuo sacrificio non è servito a niente? Pensi che
ora lui sia scappato
da lei?”, mi chiese, “No, Mary..ora lui sta male
come te..!”, si rispose da
solo.
“Oddio
Andrew..voglio solo che lei sia felice..”, le lacrime
uscirono
di nuovo.
“Ora
hai bisogno di dormire. Domani devi prepararti per studiare.”.
“Ok..grazie
per avermi ascoltato..”, lo ringraziai guardandolo negli
occhi.
“Passerà
tutto..non ti preoccupare..”, mi strinse e mi
riaccompagnò
nella mia stanza.
Restai al
buio. Mi spogliai e mi misi a letto.
Ero
stravolta, crollai subito.
Almeno non
ebbi il tempo per pensare.
…………………………………………..
Ciao a tutte!! Come state?? Io
finalmente sono riuscita ad aggiornare..non ci credo! Ho fatto i salti
mortali per avere tutti i programmi ^^ finalmente!!
Almeno soddisfo la
curiosità di alcune di voi..anche se dopo la lettura mi
ucciderete..beh..sapete che ho una vena un po' melodrammatica..su su!
Non uccidetemi ^^ eheh!! Vado al
mareeeeeeee!!!
Ilachan89yamapi:
Eh penso
che il problema di Chloe sia un altro! La nostra Mary è
molto altruista..ahah!Spero che anche questo ti sia piaciuto..non
uccidermi XD Baci a presto!
Cullengio:
Ma ciau!! Grazie per
i complimenti! Sono contenta di averti tra le fan ahah ^^
Certo...c'è la possibilità che dopo questo
capitolo tu ritragga tutto.. Spero di no!! Baci
Nessie93:
Ahia..temo che la
tua richiesta non sia stata soddisfatta..diciamo che in quanto a
felicità i nostri protagonisti sono un po' a corto.. ^^
Beh..grazie..spero cmq che anche gli altri capitoli siano scritti bene
^^ non solo quello precedente..vabè! alla prossima! Baci..
MikkiCullen:
Ciao..beh..grazie
anche a te per i complimenti! Questo come è scritto? XD come
trama non ne parliamo..ahah!!mooolto triste..a presto!! Bacici
RiceGrain:
Oh mia adorata..tu
sai già abbastanza tutto ^^ quindi non dovresti essere
troppo sorpresa..magari rileggendo ti viene la voglia di uccidermi!! xD
Ormai non so più cosa scriverti..visto che sei
già bella che aggiornata su tutto! ^^ A prestissimoo!! E mi
raccomando, saluta "Edward" da parte mia ^^ ^^ Un bacione enorme!
|
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Capitolo 19 *** 18 - Preoccupazione ***
∞
The wishes
of our heart ∞
Preoccupazione
La mattina fu
traumatica.
Mi svegliai
con un mal di testa pesantissimo, senza lui di fianco.
Non avevo
più lacrime da versare, anche dormendo ero riuscita a
piangere.
Mi feci una
doccia per cercare di tornare in parte me stessa.
Una parte di
me l’avevo lasciata a lui.
Chissà
come stava. Cercai di pensare ad altro ma tutto mi riportava a
lui.
Dopo la
doccia presi le mie cose e uscii di corsa.
Non volevo
stare in quella stanza.
All’Università
fu un vero problema seguire le spiegazioni.
Per fortuna
vedevo Andrew nei cambi d’ora che mi consolava.
“Mary
ora devi pensare a studiare, capito?”, mi disse.
“Si,
si..”, risposi senza emozione.
“Mary
davvero, non puoi farti condizionare adesso che ti mancano pochi
esami! Ti sei data da fare..”.
Aveva
ragione. Dovevo tirarmi su, se no ne avrebbe risentito lo studio.
Era l’unica cosa positiva che mi era rimasta.
“Oggi
vengo da te, così studiamo!”, mi disse prima di
salutarmi.
Faceva
così tanto per me.
Gli volevo
bene, era molto importante averlo vicino ora che Chloe non
poteva sapere della mia sofferenza.
Finite le
lezioni mi avviai verso la mia stanza. Il telefono iniziò a
suonare.
..numero
privato..cavolo. Se era lui?
Rispondi. Mi
dicevo.
“Pronto?”,
chiesi titubante.
“Mary
sono Chloe!”, ah.
“Dimmi
Chloe, perché mi chiami con numero privato?”.
“Sono
ad una cabina. Mi si è scaricato il telefono.”.
“Dimmi..”.
“Dopo
che Rob ti ha portata a casa..”, per poco non caddi per le
scale
sentendo il suo nome.
“Eh..”,
la incitai a continuare.
“Cosa
è successo?”, mi chiese preoccupata.
Che avesse
capito tutto?
Forse lui
glie ne aveva parlato. Pregai il contrario.
“Niente,
mi ha accompagnata poi è andato via..”, bugiarda.
“Perché
non l’ho più sentito. Non mi risponde nemmeno al
cellulare”,
era proprio preoccupata.
“Beh
vai da lui..”, risposi nervosa.
Non ero la
persona giusta per parlare di lui.
“Scusa..volevo
solo sapere se avevi notizie. Anche i suoi amici non
l’hanno più sentito!”, cavolo Rob, cosa
hai combinato?
“No
scusa..sono un po’ tesa per gli esami. Comunque se dovessi
avere
notizie ti avviso. Hai provato ad andare da lui?”.
“No,
oggi volevo andare..”, mi disse, “Vieni con
me?”.
Io?
“Io?”,
chiesi più a me stessa che a lei.
“Si,
tu!”.
“Non
lo so Chloe, devo studiare!”, le dissi.
“Ma
si tratta solo di qualche ora..ti prego!”, mi
implorò.
“Ok
ma porto un mio amico..non si sa mai..”, Andrew era perfetto.
“Si
si..va bene!”.
Ora bastava
chiedere a lui.
Aspettai che
mi raggiungesse per incamminarci verso le stanze.
“Come
mai ancora qui?”, mi chiese.
“Ha
chiamato Chloe..mi ha chiesto se avevo notizie di Robert!”.
“E
tu?”.
“Le
ho detto che non sapevo niente..”.
“E
poi?”.
“È
molto preoccupata, non si fa sentire da due giorni. Nemmeno gli
amici hanno notizie!”, respirai, “mi ha chiesto se
vado con lei a casa sua..”.
“Mary!”,
mi rimproverò capendo che avevo accettato.
“Vieni?”,
gli chiesi quasi in ginocchio.
“Io?”,
era sorpreso, “che c’entro?”.
“Beh
potresti farmi da spalla..potrei crollare e sei l’unico che
mi può
aiutare…”.
“Va
bene..andiamo a vedere!”.
“Grazie”,
lo abbracciai.
Nel
pomeriggio incontrammo Chloe.
Li presentai.
“Chloe
lui è Andrew, Andrew lei è Chloe!”,
sorrisi a tutti e due.
Aspettavo da
tanto tempo il loro incontro.
Si guardarono
e si strinsero la mano. I miei due angeli di terra.
“Allora
dove è che dobbiamo andare?”, chiese Andrew
anticipandomi.
“Venite,
ho chiamato un taxi”, disse Chloe.
La seguimmo e
dopo aver preso il taxi ci fermammo davanti al suo
portone.
Il mio cuore
perse alcuni battiti, tanto che strinsi la mano di Andrew
e Chloe non se lo fece sfuggire.
Salimmo le
scale che portavano al portone e Chloe spinse il campanello.
Pregai che
non ci fosse nessuno in casa, sarebbe stato troppo doloroso.
“Se
non risponde ho le chiavi..”, disse Chloe agitata.
“Come
hai le chiavi?”, chiesi sorpresa.
“Si
so dove sono quelle di scorta”.
“Ah..”.
Suonò
un’altra volta. Nessuna risposta.
“Bene,
io apro. Ora inizio a preoccuparmi!”.
Assecondai
Chloe, era troppo agitata.
Io non ero da
meno, ma cercavo di mascherarla.
Quando prese
le chiavi le tremavano le mani.
“Mary..non
ci riesco..e se fosse successo qualcosa?”, stava per
piangere.
“Ma
no..scemetta! Dai a me”, presi le chiavi e aprii la porta.
La casa era
vuota a prima vista.
Chloe mi
disse di controllare il piano di sopra mentre lei e Andrew
dovevano controllare il piano di sotto.
Preferii
lasciare Andrew con lei.
Salii le
scale e mi trovai di fronte tre porte.
Aprii la
prima ed era un bagno, vuoto.
Tentai con la
seconda ed era una camera, con un letto singolo, vuota
anch’essa.
Quando aprii
l’ultima porta rimasi di sasso.
Lui era nel
letto, sdraiato con le braccia intorno al volto.
La barba non
tenuta era cresciuta quel tanto che bastava per renderlo
unico.
Dal movimento
del corpo dormiva.
Mi avvicinai
e mi misi seduta nel letto.
“Cosa
ci fai qui?”, era sveglio, più duro che mai.
“Siamo
tutti preoccupati. Non rispondi!”, ammisi.
“Cosa
te ne frega”, oddio Rob..non capisci niente.
“Si
che mi interessa. Chloe era morta di paura!”, gli dissi
rimproverandolo.
“Chloe,
Chloe..dov’è?”, mi chiese alzandosi.
L’immagine
che vidi mi fece accapponare la pelle.
Sotto gli
occhi, quegli occhi spenti, aveva delle occhiaie molto
marcate.
Era sciupato.
“Chloe!”,
urlai, “l’ho trovato!”, dissi guardandolo
negli occhi.
Feci per
alzarmi, quando Robert mi prese per il polso e mi fece sedere
di nuovo nel letto.
“È
tutto vero quello che mi hai detto?”, mi chiese
costringendomi a
fissarlo, “dimmelo!”.
Non feci in
tempo a rispondere che Chloe balzò dentro la stanza
piangendo.
“Oh
Rob, mi hai fatto tanto preoccupare!”, gli si
avvicinò con cautela
abbracciandolo.
“Scusa..”,
si giustificò.
Ero contenta
nel vederli insieme. Almeno il mio sacrificio non era
stato inutile.
Li guardai e
poi feci la cosa che cambiò completamente la mia vita e
quella di Robert.
Abbracciai
Andrew. Era un gesto di affetto, come ad un fratello.
Ma Robert non
la vide allo stesso modo, e Chloe contribuì a farglielo
credere.
Mi girai
verso di loro e l’unica cosa che vidi furono gli occhi di
Robert dritti su Andrew, accecati dalla gelosia.
“Chloe,
noi andiamo. Visto che sta bene..”, cercai di movimentare la
situazione.
“Si,
grazie ragazzi. Scusate se vi ho disturbato!”, ci sorrise.
L’abbracciai
e dopo aver guardato Robert negli occhi uscii da quella
casa, sicura di non rivederla mai più, né lei
né il proprietario.
“Come
stai?”, mi chiese Andrew.
“Insomma..temo
che abbia frainteso!”.
“Chi?”.
“Robert..penso
che abbia capito che io e te stiamo insieme..”, dissi
delusa.
“Beh
non volevi allontanarlo?”, mi chiese.
“Si,
ma i suoi occhi su di te..oddio sembrava volesse ucciderti!”,
dissi sorpresa.
“Ti
ama..è normale che sia geloso di chiunque ti si
avvicini.”.
“No,
non mi ama..vedrai che presto o tardi capirà che Chloe
può
renderlo felice. Ora devono solo farsi una loro vita!”, lo
abbracciai facendo
scendere quelle poche lacrime che tenevo nascoste.
Tornammo al
dormitorio e iniziammo a studiare.
Passarono un
paio d’ore e per fortuna ero riuscita a staccare la spina
dai miei problemi per dedicarmi ai libri.
“Beh
ti sei impegnata parecchio! Brava!”, mi sorrise Andrew.
“Con
un maestro come te!”, gli dissi sorridente.
Lo fissai
negli occhi, erano più chiari del solito, un verde smeraldo.
“Grazie
davvero per oggi..”, abbassai lo sguardo.
“Lo
sai che io ci sono! Sempre”, sottolineò.
“Ora
sarà meglio andare a mangiare, se no non ci faranno
più entrare!”,
sorrisi malinconica.
Ero sicura di
non riuscire a dimenticare gli occhi di Robert. Ma se
questo significava avvicinarlo a Chloe, allora potevo anche accettarlo.
Cenammo
insieme, parlando del più e del meno.
Andrew era
molto bravo ad evitare certi discorsi, con lui riuscivo
davvero a staccare la spina.
Poco dopo mi
arrivò un messaggio di Chloe.
“Ci
ringrazia, ha detto che Robert sta meglio! Era solo
influenzato..”,
e chi se la beve.
“Beh,
fatto con piacere!”, mi sorrise e incominciò a
spettegolare sulle
coppie della mensa.
“Sai
che potrebbero scambiare anche noi come una coppia e prenderci in
giro?”, gli sorrisi maliziosa.
“Oh,
ma noi sappiamo di non esserlo, e poi saremo sempre meno rumorosi
dei miei vicini!”, mi sussurrò.
Scoppiai a
ridere.
“Stai
scherzando?”.
“No,
no. Si sono organizzati e dormono insieme qualche sera a
settimana, e giuro non si chiude occhio!”, finì
mimando la scena.
Per poco non
mi strozzai con il sorso d’acqua che avevo bevuto.
“Oddio,
ce n’è di gente matta!”, esclamai dopo
essermi ripresa.
Finimmo di
cenare e lo invitai da me e da Claire per vedere la
televisione.
“Dai
tanto è presto, un salto lo faccio!”, mi rispose
sorridente.
Lo feci
entrare e notai che Claire era uscita.
Perfetto,
speravo solo che nessuno fraintendesse.
Quel letto mi
provocava ancora qualche emozione nel vederlo, lui
sdraiato vicino a me, con i suoi
capelli arruffati.
“Oh
Andrew..”, crollai in un pianto infantile.
Mi
abbracciò e mi lasciò sfogare.
“Mi
manca così tanto..”, ammisi.
“Lo
so. Vedrai che prima o poi le cose si sistemeranno!”, mi
consolò.
Dopo che mi
calmai guardammo un po’ di televisione e ci addormentammo.
Fu verso le
undici e mezza, quando Claire rientrò in camera che mi
svegliai.
“Andrew,
svegliati. Ci siamo addormentati!”, lo svegliai.
Quando si
alzò non aveva una bella cera, salutò con un
cenno del capo e
si dileguò.
“Sei
proprio fortunata ad avere un ragazzo così!”, mi
disse Claire.
“Oh
no. Non è il mio ragazzo. È il mio migliore
amico!”, la corressi.
“Davvero?
Non si direbbe!”, beh allora Robert aveva capito bene. Tutti
avevano frainteso la nostra situazione.
Decisi di
rinviare il discorso alla mattina seguente e mi lasciai
andare ad un sonno profondo.
Sognai Robert
e fu tremendo.
…………………………………………
Ma
ciao a tutte! Che caldo che fa..vi sto scrivendo dalla casetta al
mare..certo non è come nei film! Ma si sta più
freschi sicuramente! Ormai il termometro si rifiuta di tenere la
temperatura..scoppia dal caldo anche lui!! ^^ XD
Dovrò
essere stretta perchè tra poco devo scendere per pucciarmi
nell'acqua! ^^ Ringrazio le new entry che hanno messo la storia tra i
seguiti! siamo a 18 eh! ^^ andate così!
Ilachan89yamapi: Ah ah..penserai che sono
sadica..ma odio i lieti fine subito! Mi piace un po' di suspance! =) a
presto..
Satyricon:
Ah io cosa posso
fare? Mi dirai se non faccio qualcosa io chi lo fa ahah! =) sei un
amore..troppi complimenti! Sono davvero contenta che questa storia ti
prenda..beh soffrire soffrono di sicuro..non so chi più dei
due! un bacione a presto!
Xx_scritrice88_xX: Beh sono contenta cmq che tu
abbia scritto qualcosa ^^ fa sempre piacere leggere i commenti delle
lettrici..Si effettivamente lei ha dato per scontato che Robert ora
possa essere disposto a iniziare una storia con Chloe..speriamo che
succeda..se no i sacrifici di Mary non sono valsi a niente!!Aggiorna di
nuovo se vuoi..a presto!
mikkicullen:
^^ visto ora
aggiorno più velocemente avendo più tempo e il
materiale per farlo..ahah!! mi sono organizzata bene..se no per tutto
agosto vi lasciavo a bocca asciutta!Piaciuto questo capitolo? a
presto..baci...
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Capitolo 20 *** 19 - L'errore ***
19 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
L'errore
La mattina fu
un trauma.
Claire mi
disse che mi ero agitata per tutta la notte.
Avevo sognato
Robert, era stato tremendo, lui mi chiamava, mi voleva ma
io avevo i piedi incastrati e non potevo correre da lui.
Che sogni
stupidi.
Quella
mattina ricevetti una chiamata di Chloe.
“Mary..senti..”,
mi disse.
“Dimmi”.
“Ecco.
Tra poco è il mio compleanno. Volevo chiederti se avevi
voglia
di andare a mangiare una pizza.”, mi chiese.
“Certamente!”,
non feci in tempo a ricordarmi con chi sarei dovuta andare.
“Bene,
ci saranno tutti! Vuoi portare anche il tuo rag..amico?”.
“Chloe
lo sai. È un amico!”, la incalzai.
“Beh
comunque anche Robert ha detto che siete una bella coppia!”,
perfetto.
“Beh,
non succederà! Poi informami sul posto e tutto il
resto!”.
La salutai e
mi incamminai verso l’Università, sperando di
riuscire a
concentrarmi.
Ormai erano
passate tre settimane da quando era successo il casino con
Robert.
Adesso
riuscivo a completare la giornata senza piangere.
Per quel che
sapevo adesso frequentava Chloe, si vedevano spesso e
c’era stato più di qualche bacio. Trovavo comunque
una qualche scusa per
evitare che Chloe approfondisse i particolari, troppo doloroso ancora.
Se non fosse
stato per Claire quella mattina..meglio non pensarci.
La settimana
prima avevo dato un esame, era andato molto bene.
Aspettavo i risultati finali per dare l’ultimo esame del
semestre.
Andrew era
sempre presente, mi dimostrava sempre di più
l’affetto che
aveva nei miei confronti.
Mentre tutti
continuavano a pensare a me e a lui come ad una coppia, io
ero sicura di quello che provavamo. Avevamo chiarito la situazione
più di una
volta.
Quella
mattina la passai con gli amici dell’Università.
Quando
incontrai Andrew decisi di parlargli di Chloe.
“Ci
ha invitati al suo compleanno..”, gli dissi.
“Davvero?
Anche io?”, mi chiese stupito.
“Si..non
so se per amicizia o perché pensa che tra me e te ci sia
qualcosa! Non riesco a convincerla del contrario!”, ammisi
scocciata.
“Beh
verrò, almeno se avrai bisogno di appoggio sai di contare su
di
me!”.
“Ci
saranno un po’ di persone famose, il cast di New Moon
penso..al
completo!”, gli confessai.
“Come
mi devo comportare?”, rise, “mordono?”.
Scoppiai a
ridere.
Passammo il
pomeriggio insieme, ci aspettava un week end molto lungo.
Comprai un
vestito da mettere la sera della festa.
Era rosa
senza maniche, stretto nel seno e poi proseguiva largo un po’
più alto del ginocchio.
Me ne
vergognavo un po’ ma a parere di Andrew ero uno schianto. Mi
fidai del suo giudizio.
Tornammo al
dormitorio e dopo averlo salutato tornai in camera.
Claire era
intenta a provarsi qualche vestito.
“Dove
vai di bello?”, le chiesi.
“Esco
con un ragazzo”, mi sorrise.
“Un
ragazzo fortunato direi!”, e le feci l’occhiolino.
“Mary..tu
non pensi mai all’amore?”, questa domanda a brucia
pelo non
me l’aspettavo.
“Beh..certo
che ci penso! Però devi aspettare che arrivi da
solo”, le
spiegai.
“Beh,
con Matt è tutto speciale!”, arrossì.
“Questo
Matt allora è fortunato se ha trovato te!”,
l’abbracciai e le
augurai una bella serata.
Sarei rimasta
sola. Perfetto odiavo rimanere sola.
Decisi di
andare a chiamare Andrew.
Il suo
compagno di stanza mi informò che era insieme ad una
ragazza,
così decisi di non disturbarlo oltre.
Andai in
camera mia e mi misi a guardare un po’ di televisione.
C’erano
tanti servizi, uno in particolare.
Sul
notiziario locale, parlava di Robert.
“Robert
Pattinson ha trovato la ragazza dei suoi sogni. Ma non
rinunciate care ragazze!”, già il titolo lasciava
a desiderare.
Sapendo di
chi si trattasse spensi la tv e mi misi a leggere.
Il libro
parlava di una storia d’amore nei tempi di guerra, la moglie
rimasta sola ed incinta decise di trovare lavoro per mantenere lei e il
loro
bambino.
Il bambino
cresceva e chiedeva sempre più spesso del padre.
Non riuscii a
terminare la mia lettura perché mi addormentai con il
libro in mano.
Mi svegliai
verso le tre del mattino.
Claire era
già a letto, chissà come le era andata la serata.
Avevo gli
occhi aperti, non riuscivo a riprendere sonno.
Decisi
così di andare a fare un giro.
Richiusi
piano la porta e mi incamminai per i corridoi.
C’era
un silenzio piacevole, purtroppo però la mia mente poteva
lavorare senza problemi. Preferivo i ronzii pomeridiani. Almeno
evitavano
brutti pensieri.
Andai, non so
perché, davanti alla stanza di Andrew e bussai piano.
“Andrew”,
dissi sussurrando.
Venne ad
aprire dopo qualche minuto.
Era in
pantaloncini, diventai subito rossa ma non potei fare a meno di
osservarlo.
Aveva le
braccia muscolose appoggiate al muro, il petto scolpito
abbronzato. Sembrava una statua greca.
Probabilmente
si accorse della mia espressione, schiarì la voce e io mi
voltai subito.
“Scusa..”,
sussurrai.
“Che
ci fai qui?”, mi chiese, sbadigliando.
“Non
riuscivo a dormire..”, sorrisi.
Guardò
dentro la sua stanza e poi tornò a fissarmi.
“Sono
le tre del mattino Mary!”, mi rimproverò
dolcemente.
“Lo
so..ho saputo che eri con una ragazza!”, gli feci
l’occhiolino.
“Entra..”,
mi disse rassegnato.
Sorrisi ed
entrai soddisfatta.
“Andiamo
in bagno, lo so non è fantastico ma se lo sveglio mi
uccide!”,
mi disse indicando con un cenno del capo il suo compagno di stanza che
stava
russando.
“Beh
almeno è pulito!”, ammisi.
“Io
non sono una persona sporca!”, mugolò.
Sorrisi e mi
sedetti sul pavimento ghiacciato.
Solo in quel
momento mi accorsi di avere addosso solo i pantaloncini
del pigiama e una canottiera. Diventai bordeaux e iniziai a fissare il
pavimento.
“Che
c’è?”, mi chiese tranquillo.
“Niente..come
è andata con quella ragazza?”, gli chiesi.
“Bene,
nulla di emozionante..è un po’ che la conosco. Ci
siamo quasi
baciati ma quando ho iniziato a sfiorarle la schiena innocentemente lei
mi ha
detto che doveva andare..”, mi disse gesticolando come sempre.
“Beh
l’avrai presa in un convento!”, gli sorrisi.
“Tu
come stai?”, mi chiese.
“Meglio..sono
un po’ preoccupata per il compleanno. Ma a quanto ho
capito anche i giornali parlano della loro storia..”,
abbassai lo sguardo.
“E
non ne sei contenta? Per Chloe intendo..”.
“Si
per lei si..ma a me piace ancora Robert..”, ammisi.
“Lo
so. Ma dovresti cercare di divertirti, di distrarti!”.
Aveva
ragione, dovevo andare avanti, riuscire a vivere la mia vita.
In quel
momento uno strano desiderio mi attraversò la testa.
Più
guardavo Andrew più desideravo sfiorare le sue labbra,
probabilmente era la situazione in cui eravamo a rendere le cose
più facili.
Forse erano
le voci della gente intorno che mi avevano condizionata,
fatto sta che mi alzai e non risposi più delle mie azioni.
Lo guardai
negli occhi, era sorpreso, mi ero alzata di scatto senza
dire una parola.
Mi fissavo i
piedi rimasti scalzi e avanzavo verso di lui seduto sulla
tazza.
Non era il
luogo più adatto ma una strana voglia si
impossessò di me.
Gli presi il
volto tra le mani e lo fissai intensamente.
Mi sedetti
sulle sue gambe abbracciandolo con le mie.
Quando lo
ebbi a poca distanza lo fissai e mi avvicinai.
Gli diedi un
bacio leggero, delicato.
Quando lo
guardai di nuovo vidi nel suo volto un’espressione di
sorpresa.
“Cosa?”,
ma non lo feci finire.
Lo baciai
un’altra volta.
Questa volta
un bacio vero, profondo.
Inizialmente
lo sentii rigido, impacciato; poi iniziò a prendere
confidenza con la situazione e anche lui iniziò a baciarmi.
Gli sfiorai
il collo e lo sentii rabbrividire.
Lo guardai
negli occhi e capii subito quello che volevo.
Mi avvicinai
con il corpo al suo e lo strinsi a me baciandolo.
Lui mi prese
in braccio senza problemi e mi appoggiò sul lavandino.
Incrociai le
mie gambe intorno alla sua vita e lo avvicinai a me.
I nostri
respiri si fecero più affannosi, più pensanti.
Aveva il mio
stesso desiderio, chissà da quanto tempo lo frenava.
Quando tutti
e due ci rendemmo conto della situazione decidemmo di
fermarci.
Mi ritrovai
avvinghiata a lui, nel suo letto.
Lui era
accanto a me, mi cingeva la vita con il suo braccio possente.
Quell’immagine
mi ricordò un’altra persona.
Era
impossibile, avevo passato la notte con il mio migliore amico,
rovinando la nostra amicizia; e ora l’unica persona a cui
riuscivo a pensare
era Robert?
Era stato
tutto inutile.
Mi alzai dal
letto cercando di non svegliare nessuno.
La mattina
sarebbe stato troppo imbarazzante guardarsi.
Mi diressi
verso la mia camera e mi feci una doccia per levarmi di
dosso tutta la disperazione che avevo.
Andrew era
fantastico, il ragazzo giusto, lo sapevo. Ma io ero
innamorata, innamorata di una persona che apparteneva alla mia migliore
amica.
Ero sicura di
non aver fatto sesso con Andrew, ma avevo comunque
commesso un grosso errore baciandolo, lasciando che si illudesse.
Sapevo che,
anche se mi aveva assicurato il contrario, lui provava
qualcosa.
E ne avevo
approfittato.
Che amica ero?
…………………………………………..
Ciao
a tutte ragazzuole!Sono tornata ieri dalle vacanze..uffa..proprio non
ne avevo voglia..si stava così bene al mere..grrr..per chi
mi
conosce sa cosa intendo per "tornare a casa"! =(
Vabè
non parliamo del mio stressatissimo stato d'animo..parliamo di
voi!!Cosa mi raccontate? La storia sta procedendo bene!! Giuro ^^ eheh!!
In
questo capitolo alcune di voi rimarranno spiazzate..quindi parte il
toto scommesse XD secondo voi Mary come si comporterà?
Questa
volta ho ricevuto molte belle recensioni che mi hanno letteralmente
mandato al settimo cielo!!
Grazie
mille a tutte davvero..non so cosa farei senza di voi!!
Con questo capitolo voglio
mandare un In Bocca Al Lupo alla nostra RiceGrain, per il suo prossimo esame
universitario, che
mi sorregge sempre e che è diventata una grande amica!
Un
bacione a tutte voi!!Vi voglio bene!! LoL..
Satyricon: Eh
soffrono un sacco è vero..ma in base al mio stato d'animo li
faccio penare oppure li rendo felice..non uccidermi ti prego XD Un
bacione!
Xx_scritrice88_xX:
Hai
tutte le ragioni del mondo! Mary è molto martire, ma lo fa
perchè tiene davvero molto alla sua migliore amica, e visto
che
ha già avuto problemi con dei ragazzi preferisce renderla
felice! Ti prometto che nel corso della storia Mary si
renderà
conto che fingere ormai è inutile ^^ e si darà da
fare!!Un bacione spero che questo capitolo non ti faccia passare la
voglia di leggere eheh!!
Violetdreamy:
Sei
nuova giusto? Recensisci per la prima volta da me! XD Che
bello..continua pure eheh!!Mi fa proprio piacere che questa storia ti
prenda a tal punto =) sul serio..sono davvero contenta!Certo che
posterò presto!Così potrete dirmi cosa ne
pensate!Un
bacione..alla prossima!
Chicchi:
Ciao
anche a te ^^ Sono contenta che ti piaccia..si! =) allora non scrivo
poi così male XD..anche a me si spezza il cuoricino
pensandoli
così sofferenti..ma vedrai che le cose si metteranno
meglio..Speriamo XD Baci
Lisettola:
Oh
ma buon giorno! XD Come la va? Una vita che non ci sentiamo..si si
eheh!! E' inutile rispondere a te XD penso che quello che hai scritto
sia reciproco..anche la tua mi piace molto..aspetto il tuo post!!!Un
bacione!!
RiceGrain:
Ma
chi è questa ragazza per rendermi così felice ^^
^^
^^!Sul serio..aspetto sempre di trovare la tua recensione..è
molto importante per me..questo l'ho dedicato a te..e penso che in
settimana te ne dedicherò altri..per il tuo esame =) ancora
in
bocca al lupo bella!!Studia, studia!!Un bacione enorme..saluta il
bellissimo Edward che ti osserva studiare =)
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Capitolo 21 *** 20 - La festa ***
20 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
La festa
Guardai la
sveglia, segnava le sei e mezza.
Scesi a fare
colazione, era prestissimo ma non ero l’unica.
Molti ragazzi
si svegliavano presto per studiare.
Quando
raggiunsi la mensa notai che il compagno di Andrew era già
al
suo tavolo.
Mi guardai
intorno e lo vidi, bello si ma con un volto diverso.
Quando
incrociò il mio sguardo mi fece cenno di seguirlo.
Presi il mio
vassoio e mi sedetti vicino a lui.
“Buon
giorno..”, mi sorrise.
“Buon
giorno..”, risposi.
“Come
va?”, mi chiese tranquillo. Sembrava che non fosse successo
niente.
Forse
aspettava che iniziassi io il discorso.
“Bene..”,
sospirai, “Tu?”.
“Bene..”,
continuai a sorseggiare il mio caffè.
“Senti..per
stanotte..”, adesso era lui che ne parlava.
“Si..?”,
domandai.
“Beh..lo
so che per te non significa quello che significa per
me..però
mi è piaciuto!”, mi sorrise.
“Si..cioè..anche
a me..però lo sai..”, ammisi.
“Si..l’hai
nominato parecchie volte stanotte..”, disse fissando il suo
cappuccino.
No. Potevo
combinare qualunque cosa, ma questa no.
Avevo
nominato Robert dopo averlo baciato.
Mi sentivo
una merda.
“Scusa”,
dissi con le lacrime agli occhi.
“Non
ti devi scusare..è normale!”, era sincero,
“facciamo finta che non
è successo niente..teniamo solo i bei ricordi!”.
“Ok..”,
respirai, “Grazie..”.
“Lo
sai cosa c’è stasera?”, mi
ricordò.
“No..cavolo!
Non sono pronta..”.
“Vai
a farti una bella dormita..vedrai che poi andrà
bene!”.
“Va
bene..”.
Terminai la
mia colazione e mi andai a preparare psicologicamente alla
serata.
Saremo andati
in un locale molto alla moda, quindi avevo fatto bene a
comprare il vestito.
Ora ero
incerta se andarci con Andrew, dopo quello che era successo.
Mi sdraiai
nel letto, sperando di prendere sonno. Non avevo passato una
notte molto tranquilla.
Mi rigiravo
nel letto, non riuscivo a tenere gli occhi chiusi.
Decisi di
chiamare Chloe.
“Ciao
Mary”, mi salutò.
“Ciao..come
stai?”.
“Oh
mai stata meglio! Tu?”.
Mai stata
peggio.
“Bene..ho
dato un altro esame..tutto ok!”, bugiarda.
“Stasera
allora hai capito dove venire? Gli altri non vedono l’ora di
vederti!”, mi disse tutta emozionata.
I suoi
vent’anni. Mi sembrava ieri che giocavamo nel giardino di
casa
mia.
Eppure era
cresciuta insieme a me, sapevo tutto di lei.
Era la
sorella che non avevo mai avuto.
Eppure ero
stata sul punto di farle del male, di renderle la vita un inferno.
Come avevo
potuto?
Di certo non
potevo definirmi la sua grande amica. Un’amica che
desiderava il suo ragazzo.
“Si,
si..so tutto!”, dissi sbadigliando.
“Dai
torna a letto!”, e ci salutammo.
Riuscii a
prendere sonno.
Dormii forse
troppo perché quando riaprii gli occhi era tutto buio.
Guardai la
sveglia e segnava le cinque del pomeriggio.
Santo cielo,
avevo dormito tutto il giorno.
Mi alzai
veloce, troppo veloce, la testa iniziò a girare e dovetti
sedermi di nuovo.
Lentamente
raggiunsi il bagno e mi infilai sotto il getto dell’acqua
calda, rilassante.
Con Andrew
avevamo appuntamento alle sette, dovevamo arrivare al
ristorante alle sette e mezza. Avevo ancora abbastanza tempo.
Dopo essermi
asciugata i capelli decisi di farli mossi, per renderli
più vivaci e voluminosi.
Tentai di
infilarmi il vestito senza rovinare i capelli appena fatti.
L’impresa richiese qualche minuto ma ne valse la pena.
Andrew
bussò alla porta.
Quando aprii
la sua espressione fu di vero stupore.
“Sto
così male?”, chiesi innocentemente.
“No..no
anzi..”, balbettò.
“Mi
trucco e sono pronta..”.
Mi truccai
per l’occasione e dopo essermi spruzzata un po’ di
profumo
uscii dal bagno saltellando.
“Allora?”,
chiesi.
“Sei
perfetta!”, sorrise.
“Esagerato!”.
Mi misi le
scarpe e uscimmo.
“Certo
che il tacco non aiuta la mia scoordinazione!”, mi lamentai.
“Non
potevi venire in scarpe da ginnastica?”, disse sarcastico
Andrew.
“Simpatico!
Stasera deve essere tutto perfetto!”, conclusi.
Prendemmo il
taxi e raggiungemmo il posto.
Era pieno di
luci all’esterno, era impossibile non notarlo.
Facciamo sul
serio..pensai.
Scesi dal
taxi e mi avviai verso la porta d’entrata.
Più
che una porta sembrava un portone d’oro.
Quando entrai
venni abbagliata dai mille flash, probabilmente una
finzione per rendere più realistica la cosa.
“Buona
sera..avete prenotato?”, chiese il cameriere.
“Si
siamo qui per una festa di compleanno!”, spiegai intrecciando
le
mani.
“Ah,
ok. Venite con me!”, e ci fece segno di seguirlo.
Mi assicurai
di avere a fianco Andrew e seguii il cameriere.
Ci
portò in una sala, con tre tavoli rotondi messi in
triangolo. In
fondo alla sala c’era una palco con delle luci che puntavano
il resto della
sala.
Ai lati
c’erano due tavolini, pieni di regali.
“Il
regalo!”, urlai.
“Ce
l’ho io..”, mi sorrise Andrew.
Cosa avrei
fatto senza di lui?
Quando il
cameriere ci lasciò da soli vidi avvicinarsi un gruppo di
persone che inizialmente non avevo riconosciuto.
Quando capii
chi erano un sorriso si stampò sul mio viso.
“Ragazzi!”,
urlai dalla gioia.
“Mary!”,
mi vennero incontro loro.
Li abbracciai
tutti.
Mi fecero i
complimenti per come ero quella sera.
Dicevano che
facevo invidia a Nikki. Mi sorpresi.
C’erano
Ashley sempre
più dolce e
carina, Nikki fantastica nel suo tubino nero, Jackson che aveva sempre
il viso
sorpreso e Kellan sempre più bello nel suo smoking. Ci
raggiunsero anche
Kristen e il suo ragazzo.
Eravamo
al completo, mancava solo la festeggiata.
“Chloe?”,
chiesi impaziente.
“Arriva,
la festeggiata è sempre in ritardo!”, ammise
Kellan.
“Ragazzi
lui è Andrew, Andrew loro sono..”, non mi
lasciarono il tempo di presentarli
che iniziarono loro.
Sulle
note di una canzone da discoteca fece ingresso la festeggiata insieme a
lui.
Mano
nella mano, vicini come una vera coppia. Erano perfetti.
Sorrisi
e vidi Andrew sorridere insieme a me.
“Mary!”,
mi corse incontro Chloe.
Robert
si limitò ad un’occhiata, non potevo aspettarmi di
più.
Andrew
mi venne vicino capendo il mio stato d’animo.
Chloe
salutò tutti e iniziò a raccontare la sua vita a
Londra, mentre noi ci mettevamo
seduti.
Come
mia solita fortuna mi capitarono davanti proprio Chloe, e Robert.
“Tutto
bene?”, mi chiese all’orecchio Andrew.
“Si..”,
sussurrai poco convinta.
Robert
non si faceva scappare niente, nemmeno una mia mossa.
Controllava
tutto, se per caso sfioravo Andrew o lui si avvicinava per parlarmi
Robert era
sempre pronto per lanciarmi qualche occhiata.
Quel
comportamento non aiutava la mia situazione.
Per
fortuna la cena durò poco, non sopportavo più i
suoi occhi addosso, non
riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi. Rischiavo di scoppiare a
piangere.
“Mary,
non hai mangiato niente!”, mi rimproverarono le ragazze.
“Tranquille..sono
apposto!”, mentii.
Mi si
era chiusa la bocca dello stomaco.
“Robert
mi sta urtando..”, sussurrai nell’orecchio di
Andrew.
“Lo
vedo..non si lascia scappare nessun tuo movimento!”, questo
confermò quello che
notavo.
“Vieni
alzati, andiamo a ballare con gli altri..”.
Andrew
mi fece alzare e mi portò al centro della sala.
C’era
un lento, molto romantico.
“Vorrei
ballarlo con lui..Andrew sono disperata!”, piagnucolai.
“Ehi..no
eh! Non voglio che ti abbatti così!”, mi
incoraggiò.
“Mary,
balla con Robert..io voglio conoscere Andrew!”, oddio. Non
avevo capito bene.
“No
Andrew non mi abbandonare..no..”, sussurrai.
“Mary..”,
non poté opporre resistenza. Robert era già di
fronte a me.
Ero
imbarazzatissima, tutto pensavo potesse succedere, ma non quello.
“Tremi.”,
disse freddo Robert.
“No..”,
la voce mi tradì.
“Siete
una bella coppia..”, non mi guardava negli occhi.
“Già..”,
sgranò gli occhi e mi fissò.
“Tu
e
Chloe..si ecco..State bene!”, dissi più fredda che
mai.
“Questo
volevi, e questo ti ho dato!”, mi disse acido.
“Se
lo stai facendo perché te l’ho chiesto
io..”, ma non riuscii a terminare la
frase.
“Lo
faccio perché mi piace..”, la terminò
lui per me.
Una
morsa allo stomaco mi fece piegare in due.
Mi
aggrappai a Robert che mi fece sedere.
“Cos’hai?”,
ora era preoccupato.
“Niente..”,
mentii.
Andrew
che aveva assistito a tutta la scena corse verso di me.
“Che
è successo?”, chiese a Robert.
“Si
è
accasciata all’improvviso..”, ammise Robert.
“Dovresti
stare attento a quello che dici Robert..certe cose feriscono peggio
delle
pugnalate!”, disse Andrew fulminandolo con lo sguardo.
“Tranquillo..è
passata..!”, ora stavo meglio.
“Mary..vuoi
venire in bagno?”, mi chiese Ashley.
“Si..grazie..”.
Arrivata
in bagno non resistetti a lungo.
Raccontai
tutto ad Ashley, la ritenevo una buona amica.
Lei
mi abbracciò e mi consolò.
“Mary..hai
fatto tutto questo per lei..è fortunata!”, mi
disse.
“Ma
se stavo per portarle via tutto!”, ammisi.
“No..volevi
solo essere felice, non è un reato. Temo però che
ora sia tu a pagarne le
conseguenze. Lo ami?”.
“Si..”,
sussurrai.
“Ma
Ashley…non deve saperlo..mai!”, mi raccomandai.
“Mai..”,
mi promise.
Tornammo
nella sala e continuammo con i festeggiamenti.
…………………………………………..
Allora
ragazzuole!!Scusate per il ritardo..ormai posterò a rilento,
perchè ho trovato un lavoro e mi occupa troppo tempo..devo
abituarmi agli orari!faccio sostituzione per maternità in
uno
studio legale..non male..visto che la ragazza torna a gennaio
2011!faccio curriculum ed esperienza XD =( spero comunque di non
deludervi!
Ringrazio tutte le persone che fanno visita per leggere la storia..un
bacione alle personcine dolci dolci che l'hanno messa su preferiti o
sulle seguite!! T_T siete tenerissime...
Penso che questi capitoli li dedicherò alle mia scrittrice
;) vi
adoro tutte..ma lei è speciale..la mia RiceGrain non
può
mai mancare..
Adoro questa ragazza, davvero..senza di lei molti dei miei pomeriggi
sarebbero vuoti e alcuni capitoli non avrebbero senso..penso sempre
"Evvai arrivo a casa e la sento.."...è dolcissima.. T_T mi
piace, mi piace, mi piace!!
Quindi guai a chi me la tocca XD dovrà passare sul corpo di
Mary..(si si prima sul suo..eheh)
TI VOGLIO BENE PAZZA!!
E ora a voi stelline!!!
Satyricon:
Sei sempre così dolce!!Non merito tutti i tuoi "Bellissimi"
XD
sei fantastica..spero di non aver deluso le tue aspettative.. XD
comunque siamo ancora indietro di parecchio..ne devono succedere di
cose buah buah!!BACI
Lisettola:
Ma
ciauuu!!!allora? Il lavoro? purtroppo ci possiamo sentire poco.. T_T ti
becco stasera alla notte bianca? Non vieni all'MTV day? Sei
fantastica..entrerei nel pc per abbracciarti XD sono onorata del grado
che ho ricevuto! "Consigliera" preferita addirittura XD BACIONIIIII
Xx_scritrice88_xX:
Ahah
hai troppo ragione..questa di carattere proprio zero..ma ti prometto e
ti assicuro che nel corso della storia Mary avrà
più
carattere! XD un bacione enorme!!
mikkicullen:
ehi!!Figurati..basta
sapere che la leggi e che ti piace!!Grazie mille per le tue parole!un
bacione
RiceGrain:
cosa
devo fare con te?ormai non ho più parole davvero!! =) ci
sentiamo talmente spesso che ti dico sempre tutto..spero di sentirti a
breve..ho un sacco di cose da raccontarti!!Un bacione, ti voglio bene!!
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Capitolo 22 *** 21 - Bugie ***
21 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Bugie
Tutti
ballavano tranquilli, si divertivano. Io avevo solo un nome
impresso.
“Va
meglio?”, mi chiese Andrew.
“Si..tutto
bene!”, ammisi.
Ballammo per
un po’, poi arrivò la torta.
Le luci si
spensero per far arrivare le candeline.
Restammo al
buio per qualche minuto.
Ronzavano
voci, erano tutti eccitati.
All’improvviso
mi sentii prendere per la vita.
Qualcuno mi
cinse le spalle e appoggiò la sua fronte alla mia.
Non ebbi il
coraggio di capire chi era, potevo immaginarlo.
“Stai
meglio?”, mi sussurrò una voce calda, dolce,
melodiosa.
“Si,
non ti preoccupare”, lo rassicurai.
“Scusa..”,
mi disse.
“No..scusa..”,
lo incalzai ma non riuscii a finire la frase.
Continuò
a stringermi fino a quando terminò la canzone.
Si
allontanò e rimasi sola, con me stessa.
“Ti
amo..”, sussurrai.
Le luci si
accesero, non mi ero nemmeno accorta della torta che nel
frattempo era entrata.
Rimasi in
disparte e raccontai tutto ad Ashley.
“Mary..vi
amate..perché continuate a soffrire?”, mi disse.
“Chloe..guardala
come è felice!”, dissi indicandola.
“Già..ma
Robert sarà felice? Secondo me no..”, ammise.
“La
loro storia prenderà la piega che vogliono fargli
prendere”.
“Ok..”,
mi lasciò sola a guardare il vuoto.
Andrew mi
raggiunse.
Dopo aver
raccontato tutto anche a lui mi appoggiai al suo petto e
rimasi così per qualche minuto.
“Non
ce la faccio..!”, constatai.
“Beh..solo
stasera. Poi vedrai che l’Università ti
aiuterà!”.
“Capisci..io
desidero che la loro storia finisca..santo cielo..sono un
mostro!”.
“Non
sei un mostro, sei solo innamorata”, mi accarezzò
i capelli.
Da lontano
notai Robert con lo sguardo rivolto verso di noi.
Aveva una
smorfia di dolore sul volto, era possibile stare così male?
Dovevo
evitare di farmi vedere, sia per me che per lui.
Lui non
poteva pensare a Chloe se c’ero anche io.
Passai un
po’ di tempo con Chloe, era bellissima.
Parlammo
dell’Università, dei nostri genitori, della nostra
vita.
“Beh..l’altra
notte..”, cercai di trattenere il dolore provocato
dall’ennesima fitta.
“Bene..sono
felice per voi..”, mentii.
“No,
non quello che pensi..ancora non abbiamo fatto niente. Però
abbiamo dormito insieme. È bellissimo quando si
sveglia!”, era felice.
“Sono
contenta..”, non riuscivo nemmeno a starle vicina.
Per la testa
iniziò a balenarmi un’idea che avrebbe messo in
chiaro
molte cose.
“Sai..io
ho una storia con Andrew!”, decisi così di
mentire, lo feci
per me, per lei e per Robert.
“Stai
scherzando? Dai..”, era più felice di me.
“Si,
da qualche giorno”, dovevo inventarmi tutto sul momento.
“Allora
avevo ragione!”, mi disse spintonandomi.
“Evidentemente
si!”, sorrisi, un sorriso falso ma che illuminò il
suo
volto.
Quando i
ragazzi richiamarono l’attenzione di Chloe per scartare i
regali mi avvicinai a Andrew.
“Ho
detto una mezza bugia..”, confessai.
“Cosa?”,
mi chiese.
“Che
io e te abbiamo una storia..”, lo guardai implorando il
perdono.
“Ma..sei
matta! Pensi che abbia cambiato le cose?”, non era arrabbiato.
“Non
lo so. Ma almeno ho messo fine al sentimento che può provare
Robert. Vedrai che mi dimenticherà più in fretta
pensando che anche io l’ho
dimenticato!”.
“Sei
contorta!”, mi disse scompigliandomi i capelli.
Gli sorrisi e
mi avvicinai agli altri per vedere i regali.
Terminata
anche quella fase Chloe decise di andare a ballare.
Non ero
dell’umore giusto, quindi le andai a parlare.
“Senti
Chloe, io sono molto stanca, non sono stata tanto bene in questo
periodo..”, mentii.
“Oh,
non vieni con noi?”, mi chiese triste.
“No,
preferisco tornare nella mia stanza..scusa!”, la guardai
negli
occhi.
“Va
bene, quando starai meglio ci rivedremo e andremo a ballare io e
te! Come ai vecchi tempi!”, abbozzò un sorriso.
Non so se fosse vero o falso,
ma mi riempì il cuore di gioia.
Salutai il
resto degli invitati stringendo, stranamente, la mano di
Robert.
Ashley mi
fece notare la sua preoccupazione, ma bastò
un’occhiata per
farle capire che non ce n’era bisogno.
Nikki mi
raccomandò, insieme a Kellan di farmi sentire più
spesso.
Ci scambiammo
così i numeri di telefono promettendo di sentirci.
Raggiunsi
Andrew che dopo un saluto generale era andato a chiamare un
taxi.
“Allora?
Stai meglio?”, mi chiese cingendomi le spalle.
“Ora
che sono fuori direi proprio di si. Mi dispiace per Chloe, ma non
me la sentivo di rimanere con loro!”, gli occhi diventarono
lucidi, ma con un
sospiro riuscii a trattenerle.
“Non
ti preoccupare, loro capiranno!”, era sempre positivo, saggio.
Il taxi
arrivò dopo una decina di minuti, dopo essere saliti ci
dirigemmo verso il dormitorio.
Quando fummo
davanti alla mia stanza sentii le braccia di Andrew
intorno alla vita.
Mi appoggiai
a lui e lo abbracciai sprofondando nel suo petto.
Feci scendere
qualche lacrima, senza sforzarmi.
Non so per
quanto tempo rimanemmo così, abbracciati in mezzo al
corridoio,
ma sicuramente una volta sciolto l’abbraccio mi sentii molto
meglio.
Lo salutai e
mi chiusi alle spalle la porta della mia stanza.
Claire non
era rientrata, probabilmente era fuori con il solito ragazzo
con il quale era uscita qualche sera prima.
Mi infilai
sotto la doccia, per liberare la mente e rilassare i muscoli
tesi.
Come era
possibile ridursi in quello stato per amore?
Che poi non
si poteva nemmeno definire amore, un sentimento che era
nato per caso, e che era cresciuto senza farsi sentire.
Un giorno
poi, è scoppiato in un turbine di emozioni, ed era da quel
giorno che io stavo male.
Tuttavia i
giornali parlavano molto bene della loro storia, ero felice
per loro, per lei che aveva coronato il suo sogno.
Forse sarebbe
stato più facile dimenticarlo, visto che non vi era stato
nulla se non un bacio.
Se la storia
fosse andata troppo avanti ero sicura che il mio cuore non
avrebbe sopportato tutta quella situazione.
Mi conoscevo,
quando mi innamoravo davvero davo tutta me stessa per la
persona che amavo.
Adesso dovevo
concentrarmi esclusivamente sullo studio, mi mancavano
pochi esami, poi sarebbero iniziate le vacanze estive; due mesi da
passare
insieme alla mia famiglia, tutti insieme come ai vecchi tempi.
Ovviamente la
doccia non riuscì a destarmi dai miei pensieri, che erano
più forti di prima.
Mi asciugai
molto lentamente, poi mi misi nel letto per leggere qualche
pagina del libro che avevo iniziato.
Mi
addormentai subito.
Mi svegliai
solo quando sentii Claire chiudere la porta del bagno, ne
approfittai per posare il libro sul comodino e girarmi
dall’altra parte.
…………………………………………..
Ma quanto vi
voglio bene da uno a dieci???cento mila!!ragazze siete aumentate a
dismisura nell'ultimo periodo =) non avete idea del piacere che si
prova!!
Come sempre
dedico questo capitolo alla mia Ele..sperando che il suo esame possa
andare come tutti gli altri..cioè divinamente!! ^^
I love U!
Questo
capitolo è un po' corto..è vero..però
davvero..già a me non piace, ma dicono che sia bello ed
emozionante, lascio a voi la parola!!Un bacione a tutte..
scusate per
la schifezza estetica ma sono le 23.29 e io sono alla mia prima
settimana di lavoro XD sono a pezzi!!mi rifarò nelle
prossime!!
Smac:
Ciao!!Sei nuova? E già arrivi con tutti questi complimenti!!
XD Sei adorabile!Beh non sei l'unica effettivamente che pensa questo
della loro amicizia..beh..posso comunque dirti che nel corso della
storia lei acquisterà carattere!Fidati!!Un bacione..grazie
per tutti i tuoi compliementi..spero che anche questo ti possa piacere!!
Satyricon:
Grazie mille!!Hai visto che ora che mi abituo certo di postare prima =)
davvero sei fantastica..grazie!!Questo è stato di tuo
gradimento? =) un bacione enorme!
Streetspirit:
Oddio...*.* smack!!smack!!Che tesoro!!davvero hai pianto?oddio..non so
se essere felice oppure no..cioè sono contenta di esprimervi
tutte queste emozioni.. =) davvero..grazie per le tue lodi..spero di
non deluderti!!un baciooooo!!
SweetCherry:
Eh vedremo un po' cosa riusciremo a fare =) un bacione!!!
RiceGrain:
Che devo dire di te..ormai penso che ti chiederò la mano XD
Sei fantastica......mamma mia!!quante dichiarazioni!!ho deciso..un
giorno verrò a trovarti..non posso non vederti!!Se ora ti
adoro, ti ammiro, ti voglio un bene dell'anima, appena ti vedo
scoppierà cupido =) Un bacione..e grazie di sopportarmi
sempre e ti appoggiare sempre i miei scarabocchi!!I love U!
Xx_scritrice88_xX:
Ah ah..ho capito ormai che Chloe non è la tua preferita XD
beh..avete ragione voi tutte..senza farlo apposta nel corso della
storia le ho allontanate..mi spiace un po' perchè tutto
è nato da loro..cioè se Chloe non ci fosse stata
Mary non sarebbe mai partita per l'Italia..ma avete ragione..vedrai che
presto Mary si riscatterà..non posso prometterti che lo
farà nel senso che vuoi tu..ma qlc cambierà! =)
un bacione!!
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Capitolo 23 *** 22 - Angeli Custodi ***
22 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Angeli Custodi
I giorni
passavano, seguiti dalle settimane, che sembravano troppo
brevi.
Mi
concentravo soprattutto sui miei esami, per tenere la mente
occupata.
“Stai
troppo sui libri!”, mi rimproverava sempre Andrew.
Non potevo
farci niente, mi ero prefissa di uscire dal primo semestre
con un certo numero di esami. E così doveva essere.
Anche i miei
genitori erano preoccupati.
Erano venuti
a trovarmi in quel periodo e non mi avevano visto molto in
forma.
Mia madre
dava la colpa al cibo della mensa, voleva riportarmi a casa.
Mio padre
invece se da un lato era orgoglioso di sua figlia, dall’altro
lasciava intravedere tutta la sua preoccupazione.
“Se
vai avanti così non arriverai sana alla laurea
tesoro!”, mi disse
una sera a cena fuori.
“Si
papà, lo so. Ma prometto che quando terminerò
questo semestre le
cose miglioreranno!”, cercavo di mantenere la calma, anche se
dentro di me
sarei voluta scoppiare.
“Beh,
ricordati che nelle vacanze estive vieni a casa!”, mi
ricordò mia
madre.
“Si.
Non vedo l’ora!”, ed era proprio così.
“Chloe?”,
mi chiese mio padre.
“Oh
si cara. Mi è parso di vederla in televisione, pensa che
scema che
sono! Con un attore!”, disse mia madre scoppiando in una
rumorosa risata.
“Beh,
lei sta con un attore!”, puntualizzai facendoli rimanere di
sasso.
“Come?”,
chiese serio mio padre, tossendo per l’acque che gli era
andata di traverso. Per lui era come una seconda figlia, e sapere che
stava con
un attore non doveva essere stato molto bello.
“Si,
da un mese mi pare!”, cercai di sembrare più
tranquilla possibile.
“E
come mai non ci hai detto nulla prima?”, chiese preoccupata
mia
madre.
E ora come
glie lo dico.
“Sai,
la loro storia non era molto…ehm…salda
all’inizio! Ora che sono
fissi, ecco..direi che si può dire!”, il mio
tentativo di rimanere tranquilla
svanì all’istante.
“Ah,
e come si trova?”, chiese mio padre.
“Bene…si..bene
penso!”, non potevo saperlo. Erano settimane che non la
sentivo.
La
discussione, per fortuna, prese una piega diversa.
Parlare di
loro non mi era facile.
La serata
proseguì tranquilla.
Il giorno
dopo dovetti salutarli, mancavano due settimane alle vacanze,
dovevo prepararmi per bene.
“Ciao
cara, salutaci Andrew!”, mi disse facendomi
l’occhiolino mia
madre.
Lei era come
Chloe, aveva frainteso subito nonostante le mie
raccomandazioni e le mie spiegazioni.
Comunque la
farsa doveva andare avanti, quindi meglio fargli pensare
quello che volevano.
Guardai il
taxi allontanarsi, salutandoli con la mano.
Li avrei
rivisti dopo poco tempo, ma mi mancavano sempre, i miei angeli
custodi.
Entrai nella
struttura che avrei chiamato casa ancora per poco tempo,
poi sarei andata nella mia vera casa per due mesi.
Ancora non ci
credevo. Potevo staccare la spina, non vedere più
nessuno, soprattutto lui.
Erano passate
due settimane dal compleanno di Chloe, e io continuavo a
pensare a lui.
Certo i
crampi allo stomaco erano sempre più lievi, ma il dolore nel
pensarlo con un’altra donna era tremendo, anche se questa
donna era Chloe.
Lei mi
parlava spesso della loro storia, inconscia delle conseguenze
che quelle parole avevano su di me.
Cercavo
sempre di limitare i particolari intimi, quelli proprio non li
potevo sentire.
I miei
pensieri furono interrotti dall’arrivo di Andrew nella mensa.
Nel frattempo
mi ero seduta e avevo iniziato a mordere un panino.
“Sei
nervosa?”, mi chiese Andrew dopo avermi schioccato un bacio
nella
guancia.
“No!”,
troppo veloce. Mi ero tradita.
“Si
certo! Come no!”, infatti.
“Beh,
tra poco ho l’ultimo esame, poi iniziano le vacanze! Questo
esame
lo vedo più difficile degli altri!”, respirai dopo
aver detto tutto d’un fiato.
“Guarda
che è normale. Io sono al secondo semestre e fidati, non ti
abitui mai!”, cercò di consolarmi, ma inutilmente.
“So
io cosa ti ci vuole!”, mi disse all’improvviso.
“Si,
anche io. Studiare!”, lo fermai.
“No,
scema! Andiamo al cinema! Dai!”, mi propose facendo gli occhi
languidi.
“Va
bene. Però scegli tu il film! Io non sono molto
brava!”, lo
avvisai.
“Si
lo so. L’ultima volta siamo andati a vedere un film del dopo
guerra!”, mi prese in giro.
“Cosa
ne sapevo che era così vecchio!”, sorrisi
fingendomi offesa.
Posammo i
nostri vassoi e uscimmo.
Era
fantastica l’espressione che Andrew utilizzava per chiamare i
taxi.
Lo prendevo
sempre in giro.
Salimmo sul
primo taxi che si fermò davanti a noi e ci avviammo verso
il cinema.
Quando scesi
dall’abitacolo per poco non inciampai nel marciapiede
guardando i poster attaccati fuori dal cinema.
“Dai.
Non ci pensare. Ci saranno altri film!”, mi
consolò Andrew.
Non ci potevo
credere.
Non riuscivo
nemmeno a parlare. Le parole mi si bloccavano nella gola.
Respiravo a fatica.
“Ma..”,
fu l’unico monosillabo che riuscii a dire.
Mi
perseguitava.
C’era
un poster di Robert, che immortalava una scena del film che stava
per uscire.
Era bello da
mozzare il fiato, non c’era nulla da dire.
“Beh
devi solo resistere mentre compro i biglietti. Dentro magari non
c’è!”, mi disse Andrew allontanando
pensieri poco casti dalla mia testa.
Decisi di
seguirlo e di non farmi rovinare la serata.
Scelse un
film horror, tanto per cambiare genere.
Non mi
attiravano molto, ma magari potevano distogliermi dal pensare a
lui.
“Ti
piace?”, mi chiese una volta seduti.
“Oh
si..certo!”, mentii.
“Non
dire bugie. C’era poca scelta, un romantico non mi sembrava
il
caso. Un sentimentale tanto meno!”, mi disse dandomi un
buffetto sulla fronte.
“Hai
ragione!”.
Iniziò
la pubblicità dei film in uscita e l’unica parola
che uscì dalle
mie labbra fu “merda”.
“Come?”,
mi chiese Andrew.
“Merda!”,
ripetei più forte.
Come non
detto, arrivò la pubblicità del film di Robert.
Mi misi le
mani davanti agli occhi e sentii la fronte di Andrew sulla
mia spalla.
“Ti
prego spegnilo!”, chiesi implorante, “la sua voce
è tremenda!”,
sembravo malata.
“Dai,
Mary. Ti prego!”, mi implorò.
“Oddio!”,
chiusi gli occhi e mi tappai le orecchie.
“Ho
sbagliato a portarti qui!”, stava per alzarsi ma lo bloccai e
lo
feci risedere.
“Stai
qui! Passa!”, cercai di convincerlo.
Infatti la
pubblicità non durò molto, giusto qualche minuto,
che a me
sembrarono una vita.
Mi calmai e
iniziai a respirare tranquillamente.
“Va
meglio?”, mi chiese.
“Si!”,
gli sorrisi.
Il film mi
terrorizzò nel vero senso della parola.
Non ero
abituata a vedere quel genere, quindi ogni scena era un
sussulto.
Andrew si
girava spesso ridendo, diceva che lo divertivo.
Contento lui.
Quando
uscimmo presi una boccata d’aria, per calmare i battiti del
cuore.
“Tu..”,
dissi puntandogli il dito contro, “mi vuoi morta! Non
è così?”,
gli chiesi.
Lui come
risposta scoppiò in una risata più forte, facendo
girare tutti
i ragazzi che erano usciti dal cinema.
“Eri
fantastica! Davvero. Mi hai fatto morire dal ridere!”, non
accennava a smettere.
“Smettila!
Mi prendi pure in giro!”, sputai.
Non sapevo se
continuare a fingere di essere arrabbiata o scoppiare a
ridere insieme a lui.
“Ma
dici sul serio? Dai non puoi esserti spaventata per una cosa del
genere!”, sorrise.
Almeno si era
calmato.
“Perché?
Soprattutto alla fine, quando muore…”, non finii
di parlare
perché mi mise una mano davanti alla bocca.
Mimai un
perché.
“Non
puoi raccontare la fine!”, e scoppiò di nuovo a
ridere.
Ero furiosa,
o almeno davo l’idea di esserlo.
Piantai i
piedi per terra come i bambini e lo fissai furente.
“Andrew.
Smettila!”, urlai.
Lui si
fermò di colpo e mi fissò.
“Sei
davvero arrabbiata?”, mi chiese avvicinandosi.
“Si!”.
“Dai..scusa!
Ma sei troppo buffa!”, sorrise.
“Non
migliori la tua situazione!”, lo ammonii.
Sembrò
credere alla mia sfuriata perché si rattristì.
“Scusa..”,
biascicò.
“No,
non ti posso perdonare. Hai esagerato!”, mentii.
Mi
guardò.
“Ora
prendo un taxi, e torno a casa. Da sola!”, sottolineai la
parola
“sola”.
Si mise le
mani nelle tasche dei pantaloni e annuì.
“Scusa
ho esagerato…”, e continuò con le sue
scuse, ma ormai non lo
ascoltavo più. Stavo per scoppiare a ridere.
Alla fine
cedetti.
Mi piegai in
due, soprattutto guardando la sua espressione.
Lo vidi
cambiare espressione. Dal pentito, all’arrabbiato.
Dovetti
impiegare più tempo del previsto per fargli capire che era
tutto a posto.
Quando
scendemmo dal taxi per tornare a casa, era ancora furioso!
“Dai,
ti sei calmato?”, gli chiesi facendo gli occhi dolci.
“Mmmh..”,
non era una risposta. Misi un finto broncio.
“Hai
iniziato tu eh!”, intanto ci incamminammo verso le nostre
stanze.
“Si,
va bene. Hai ragione! Ma eri davvero buffa!”, mi sorrise e
dopo avermi
dato un bacio sulla fronte si congedò nella sua stanza.
“Buona
notte Andrew..”, lo salutai guardandolo andare via.
“Notte
Mary..”.
Quando entrai
nella mia stanza notai che Claire dormiva ancora.
Vidi dei
libri sparsi sul mio letto, mi ero scordata di riordinare. Il
pensiero dell’esame se fece spazio nella mia mente,
portandomi alla
preoccupazione e all’agitazione.
La mattina
più importante dell’anno universitario
arrivò.
Andrew mi
accompagnò per cercare di farmi stare tranquilla, ma era
difficile.
Temevo di
bloccarmi, di non riuscire a parlare, di interrompere un
discorso.
Era
l’ultimo esame del semestre, se proprio ci pensavo era una
cosa da
niente. Sarebbero arrivate prove più dure, d'altronde per
diventare un medico
bisognava impegnarsi molto.
Ma
l’ansia non voleva andarsene.
Iniziai a
respirare lentamente, mettendo in atto le tecniche che di
solito si usano per gli attacchi di panico. Niente, nemmeno quelle
riuscirono a
tranquillizzarmi.
Eravamo fuori
dall’aula, l’appello era già stato
fanno. Visto che avevo
ancora una decina di alunni davanti decisi di uscire per prendere una
boccata
d’aria.
“Devi
calmarti..seriamente!”, Andrew mi scuoteva per farmi
riprendere
lucidità.
“Sono
tranquilla”, la voce tremante mi tradì.
“Si,
sicuramente! Cosa devo fare per farti tornare te stessa? Non puoi
entrare così!”.
“Basta
che le metti le mani intorno alle tempie! Vedrai che si
calma..”, solo lei sapeva cosa mi calmava. La sua voce fece
spuntare sul mio
volto un sorriso enorme.
“Mamma!”,
urlai spostandomi per vederla.
“Tesoro!”,
c’erano tutti e due. Mio padre aveva gli occhi lucidi.
“Non
potevamo mancare oggi!”, mia madre rispose ad una domanda a
cui
avevo solo pensato.
“Ma
siete venuti la settimana scorsa!”, gli dissi guardandoli
negli
occhi e trattenendo le lacrime.
“Si,
ma pensi che noi oggi saremo potuti rimanere a casa?”, mio
padre
non ammetteva repliche.
“Poi
c’è anche un’altra sorpresa!”,
mia madre si spostò e Chloe sbucò
dalle spalle di mio padre.
Il sorriso
sul mio volto fu sostituito da un velo di tristezza.
Per quanto le
volessi bene, la sua storia con lui,
mi faceva ancora male.
Sarebbe
passato del tempo, avrei superato tutto. Almeno così speravo.
“Non
sei contenta di vedermi?”, mi disse lei guardando la mia
faccia.
“Si,
certo!”, risposi avvicinandomi per abbracciarla.
Lei aveva
già terminato con gli esami per quel semestre, purtroppo ero
troppo presa dai miei studi per andare a vederla.
“Sono
venuta per aiutarti, non voglio che entri in queste
condizioni”,
mi rimproverò accarezzandomi.
Sorrisi
imbarazzata e tirai un sospiro di sollievo. Per quanto vederla
mi faceva male, era comunque la mia migliore amica. Niente avrebbe
cancellato
questo.
“Grazie
a tutti per essere qui! Le persone importanti della mia vita
sono qui..”, dissi guardandoli tutti.
Strinsi la
mano di Andrew e sorridendo a tutti entrai nell’aula dove
avrei sostenuto l’ultimo esame del semestre.
Avrei avuto
un’estate completamente all’insegna del riposo e
del
divertimento.
“Mary
Allen Dowson”, il mio nome venne pronunciato dai commissari
d’esame.
Rabbrividii e
mi avvicinai alla cattedra sedendomi di fronte ai
professori.
Le domande
non erano troppo difficili, dovevo aspettarmelo, tanta
preoccupazione per niente.
Spesso
cercavo il volto dei miei genitori, per avere un supporto da
parte loro.
I loro
sorrisi mi aiutavano molto.
“Hai
visto?”, Chloe mi venne incontro mentre uscivo
dall’aula con il
fiato ancora corto.
“È
andato tutto bene!”, Andrew mi baciò una guancia e
arrossendo ci
dirigemmo verso l’uscita dell’Università.
“Ci
sarebbe un’altra persona che vorrebbe salutarti..”,
Chloe si
avvicinò sussurrandomi qualcosa all’orecchio.
Deglutii,
sperando di aver capito male.
“Mamma,
papà vado nella mia stanza per prendere le mie cose. Posso
partire già stasera!”, sorrisi e li salutai
sperando di restare abbastanza
calma.
“Chi
sarebbe?”, le chiesi quando i miei furono a debita distanza.
“Dai
che lo sai! Anche se non vi siete più chiariti lui ci tiene
a
te!”, ecco, lo sapevo. Dovevo scappare subito. Invece
c’era qualcosa che mi
tratteneva, che mi bloccava e mi impediva di scappare.
“Ti
prego..sono molto stanca. Preferirei andare a preparare la
valigia..”, arrancai una scusa plausibile.
“Dai..tanto
è già fuori! Non è voluto entrare
perché ormai deve stare
attendo a non farsi vedere!”, mi rispose con non curanza. Per
lei era una cosa
normale.
“Solo
un saluto. Poi scappo..tu quando parti?”, le chiesi curiosa.
Non
ne avevamo mai parlare.
“Io
non vengo subito..passo un po’ di tempo con
Robert”, una pugnalata
nel petto mi avrebbe fatto meno male, “ma verrò
tra qualche settimana!”, mi
sorrise non sapendo quello che aveva scatenato con le sue parole.
La loro
storia doveva essere importante per fargli passare così
tanto
tempo insieme.
Chissà
se anche io avrei potuto passare del tempo con lui, se la
nostra storia avesse avuto una possibilità, un futuro.
Cancellai
immediatamente quei pensieri dalla mia testa.
Andrew ci
seguì. Per loro eravamo una coppia, o qualcosa di simile.
Gli strinsi
la mano, prima di uscire dalla grande porta vetrata.
Lui mi
guardò, non aveva sentito la conversazione tra me e Chloe,
ma
appena vide la persona appoggiata alla macchina parcheggiata a lato
della
strada capì immediatamente e ricambiò la stretta.
…………………………………………..
Siete
state fantastiche anche questa volta! Mi state supportando in tante..e
per me questo vuol dire tanto!!Stiamo raggiungendo dei picchi di
lettura fantastici XD continuate così!Anche stasera
sarò
breve..ormai sto lavoro mi sta prendendo un sacco di tempo!!
Questo
capitolo è un po' sciapo..ma nella storia ci vogliono questi
capitoli, se no non potrei arrivare a quelli succosi XD
Ringrazio
RiceGrain che mi ha proposto di fare una FF con lei..E' UN ONORE!!TE LO
GIURO!!TI AMOOO!! E Liselotta..che *.* tessorro mi metterà,
spero XD, in una sua prossima FF!Che dire..sono l'attrice
più
ricercata dopo il nostro angelo XD ahah!!
Un bacione a
tutte le mie stelline!!Vi voglio bene!!
RiceGrain:
che dire!Sei su msn =) e ti sto dicendo tutto quello che ti devo
dire!!Che ti amo, e che ti sposerò XD beh..il nostro Rob non
è strageloso di più!!Se lo mangerebbe..avevo
anche
pensato di fargli fare a botte con Andrew, poi però sarebbe
stato tutto troppo scontato..Chloe se la dava subito..facciamole fare
la parte dell'idiota ancora per un po' XD
Satyricon:
Ahaha Robert è ultramegasupergeloso di Andrew
ahahh!!beh..d'altronde se il loro rapporto fosse rimasto come
all'inizio penso che Chloe se la sarebbe data.. XD ma è
accecata
dall'amore!!!un bacioneee
Xx_scritrice88_xX:
Ah arriverà...non presto ma arriverà!!=) grazie
di
seguirmi nonostante sia una pazza masochista che gioca con Mary XD un
bacio!!
Sognatrice85:
grazie mille tesoro!!Che bello sentirsi dire certe cose..siete tutte
dolcissime!!continua pure a commentare..mi aiutano molto le vostre
idee!!un bacio!
Streetspirit:
*.* T_T T_T Sei dolcissima!!Oddio.........davvero.....non so come
esprimerti tutto il mio ammoree!!!! Grassie!Davvero..comuneque penso di
no..anche se avevo un'idea in mente..che però non dico xD
cmq
lei è ignara di tutto..lo so fa la parte della stupida, ma
purtroppo è cosi!!Un bacione..e grazie ancora per i tuoi
bellissimi complimenti!!
Violetdreamy:
Ahahah se poi lo immaginiamo alla Tom Welling XD lo vorrei anchei
io..Rob la casa a destra e Tom la casa a sinistra XD un bacione!!
Smac:
Ah non so se dirti che hai ragione oppure no..Robert potrebbe averla
presa male..ma vedremo come andrà prossimamente! XD un
bacione
enorme!!
Mikkicullen:
Eh hai ragione in tutto...lui sta con lei, perchè...beh
più avanti si leggerà uffa!!non fatemi fare
spoiler XD
che poi capite troppo..siete troppo sveglie XD un bacione!!
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Capitolo 24 *** 23 - Pasticcio ***
23 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Pasticcio
Indossava un
paio di jeans scuri, con una maglia chiara che faceva
intravedere i suoi pettorali.
Portava un
paio di occhiali da sole ed un berretto, per camuffare la
sua immagine.
Ormai era
troppo famoso per uscire tranquillamente.
Chloe gli
corse incontro abbracciandolo, si diedero un bacio a fior di
labbra.
Un’altra
coltellata, sentii la presa di Andrew farsi più forse.
Respirai e mi
avvicinai nascondendo il mio dolore dietro ad un finto
sorriso.
“Ciao!”,
mi salutò come se fossimo stati amici di vecchia data.
Sembrava che
non fosse mai successo niente.
“Ciao!”,
ricambiai il saluto con educazione.
“Allora
hai finito per adesso?”, mi chiese cingendo le spalle Chloe
con un braccio.
“Sembrerebbe
di si..!”, risposi tentando di non scoppiare a piangere.
“Bene!
Allora adesso ti godrai le tue meritate vacanze! Le passerete
insieme?”, chiese guardando prima me, poi Andrew. Era un
colpo basso, sapeva
che non mi piaceva parlare di queste cose.
“Si,
certo!”, Andrew rispose al mio posto. Rimasi impietrita.
Lo guardai
cercando di capire.
“Passerò
qualche giorno da lei. Nulla di più. Sai la nostra storia
non
è ancora così importante come la vostra!”,
scandii bene l’ultima parola provocando dei brividi nella mia
schiena.
Robert
capì che si trattava di una frecciatina bella e buona, e non
impiegò più di due secondi per rispondere a tono.
“Allora
saremo curiosi di vedervi alla luce del sole..”, mi
fissò per
un attimo, giusto il tempo per incenerirmi,
“passerò anche io qualche giorno da
Chloe! Speriamo di vederci..”, ora era davvero una scusa.
“Non
credo. Se tu passerai del tempo qui con lei, lui
verrà..questa..settimana!”, non so nemmeno io
perché lo dissi.
“Anche
io..”, Chloe lo guardò accigliata.
“Si,
è una sorpresa. Voglio conoscere i tuoi!”, gli
sorrise
baciandola.
Lei non
potette resistere, iniziò a sorridere e a pensare al viaggio.
“Potremmo
partire insieme!”, saltellò a destra e a sinistra,
tenendomi
per un braccio.
“Certo..”,
il mio entusiasmo scemò immediatamente. In quel momento non
volevo nemmeno partire per vedere casa mia, volevo solo scappare.
“Allora
a stasera. Ci vediamo all’aeroporto!”, il suo
sguardo faceva
capire che si trattava di una sfida. Voleva mettermi alla prova? Cosa
voleva
ancora da me?
“Oh
Mary..non sai quanto sono felice..chiamo mia madre e le dico che
arriviamo entro la mattinata di domani..”, mi diede un bacio
e entrò nella
macchina di Robert, che già la stava aspettando.
Quando mi fui
assicurata che la macchina di Robert fosse già dietro
l’angolo, mi voltai verso Andrew furente.
“Come?
Cosa?”, non sapevo nemmeno cosa dirgli. Aveva creato un
casino
enorme.
“Scusa.
Ma non sopportavo che continuasse a beffeggiarsi!”, il suo
sguardo era innocente.
“Ma
lo sai che cosa hai combinato? Hai innescato una bomba..ci faremo
male tutti!”.
“No.
Non è vero. I tuoi hanno sempre pensato che tra me e te ci
fosse
qualcosa, gli farà piacere se passo del tempo da
te!”, sorrideva come un
bambino.
“Oddio.
I miei!”, mi misi una mano sulla fronte,
“dovrò dirgli tutto!
Cioè che tu vieni, mio padre andrà in paranoia!
Non ho mai portato un ragazzo a
casa!”.
“Mai?”,
mi chiese fissandomi stupito.
“Mai”,
non ci vedevo niente di strano.
“Allora
andiamo ad avvisarli. Così facciamo un passo avanti! Vedrai
che una settimana passerà in fretta!”.
“Sei
così tranquillo! I tuoi?”, ero agitatissima.
“Non
sarà un problema per loro, tranquilla!”.
“Sei
matto! Spero che tutto vada bene!”.
Finii di
preparare la mia valigia cercando di non pensare a quello che
sarebbe successo qualche ora dopo.
Chiamai mia
madre, con la voce tremante.
“Mamma?”,
non riuscivo nemmeno a parlare.
“Mary,
tesoro? Stai bene?”, mi chiese preoccupata.
“Si,
cioè. C’è un cambiamento per la
partenza di stasera!”, chiusi gli
occhi e incrociai le dita.
“Non
parti più? Noi ti vorremmo a casa!”.
“No,
no..”.
“Quindi?”.
“Ecco..Andrew.
Potrebbe venire qualche giorno da noi?”, avevo lanciato
la bomba. Dovevo solo sperare che non scoppiasse troppo forte.
“Andrew?”,
mia madre rispose proprio come mi aspettavo.
“Si,
lui! Sai..siamo molto amici..ecco..”, cosa gli avrei
raccontato?
“Oh,
era ora tesoro. Io e tuo padre ci chiedevamo quando avresti avuto
intenzione di presentarcelo ufficialmente!”, la sentii
sollevata, era
incredibile.
“No,
non è come pensi. Cioè gli voglio bene, ma niente
di più.
Davvero!”.
“Si,
va bene tesoro! Fallo venire pure. A tuo padre piace quel
ragazzo!”.
Perfetto. Mi
ero messa in una situazione da cui era impossibile
uscirne.
Presi le mie
valigie e dopo aver salutato Claire uscì da quella
stanza.
All’uscita
di quella che per sei interi mesi era stata la mia casa,
c’era Andrew, con i suoi occhiali da sole e le sue valigie.
“Ciao!”,
il suo entusiasmo non era svanito.
“Ciao..”,
risposi con meno enfasi.
“Allora?
Sei pronta?”, mi chiese sorridendo.
Lo guardai
fulminandolo con lo sguardo. Quello poteva bastare come
risposta.
“Non
farla così tragica. Sono solo sette giorni!”.
Mi voltai
nuovamente per incenerirlo.
“Smettiamola
di parlare e andiamo. I miei ci aspettano!”.
“Per
quanto ancora mi terrai il broncio? Dobbiamo fingere bene!”,
sorrideva.
“Per
te è tutto così facile? Dobbiamo fingerci
fidanzati!”, ormai
avevo perso la pazienza, “per di più davanti ai
miei!”.
“Dai.
Lo faccio perché non voglio darla vinta a lui!”.
“Io
glie l’avrei data vinta comunque! Non sarà facile.
Ci starà sempre
intorno vedrai. In più non hai pensato al dolore che posso
provare io nel
vederli sempre appiccicati?”, nel frattempo eravamo saliti
sul taxi per andare
all’aeroporto.
Fuori il sole
era sparito, lasciando spazio alle nubi.
Dopo due ore
sarebbe partito il nostro aereo. Sarebbe stato il viaggio
più lungo di tutta la mia vita.
Andrew mi
guardò per assicurarsi che non perdessi del tutto la
lucidità.
Scendemmo dal
taxi ed entrammo nel grande aeroporto di Londra.
Quando
raggiungemmo la sala d’attesa notammo i miei genitori parlare
con un ragazzo.
Mi avvicinai
e capii che quel ragazzo era lui.
Stavano
ridendo e scherzando, come vecchi amici.
Mi sentivo
fuori luogo.
“Ciao!”,
Andrew mi raggiunse e salutò.
Io feci un
semplice cenno con la mano. Ero troppo tesa.
“Chloe?”,
chiesi.
“È
in bagno”, Robert rispose subito ma evitai il suo sguardo.
Era
già visibile la mia tensione, se mi fossi concessa di
guardarlo
negli occhi avrebbe capito tutto.
Come era
possibile fingere di amare qualcuno? Soprattutto se la
persona che si ama veramente è a pochi metri da te?
“Eccomi.
Mi cercavate?”, Chloe arrivò raggiante.
“Ciao!”,
l’abbracciai fingendo di essere tranquilla.
“Allora
sei pronta per passare un’estate con noi?”, mi
chiese lei.
“Beh
una settimana!”, sorrisi sperando che la mia risata non
sembrasse
troppo falsa.
“Oh
cara! Robert passerà con noi tutta l’estate. Film
a parte ovvio!”,
sorrise abbracciando il suo ragazzo. Quel ragazzo.
Ingoiai
l’amaro che era salito e respirai.
“Bene!”,
annuii.
Mia madre mi
chiese di accompagnarla a comprare delle riviste, ma
sapevo che era una scusa.
“Quel
Robert mi piace molto..”, mi disse appena fummo sole.
Aveva ragione.
“Già..”,
cercai di mantenermi distaccata fingendo interesse per alcuni
titoli di giornale.
“Certo
che un attore. Diciamo che si è messa in un bel
guaio!”,
sembrava sincera, respirai per mantenere la calma.
“Si,
ovviamente! Però conta, che la vita è
sua!”, cercai di essere il
più evasiva possibile.
“Meno
male che tu hai trovato un così caro ragazzo. Si vede
proprio
che per te prova qualcosa..”, certo è il mio
migliore amico, “spero che
l’estate non smonti il vostro futuro!”.
Iniziavo a
perdere la pazienza, adoravo mia madre, ma quando faceva
certi discorsi proprio mi era impossibile non perdere la pazienza.
“Già..”,
furono le mie uniche sillabe.
“Potreste
fare un bel viaggio insieme voi quattro!”, queste idee dove
le teneva nascoste?
“Poi
chiederò..”, mi feci prendere dal panico.
Già sarebbe stato
difficile sopportare la presenza di Robert per un settimana.
Figuriamoci per
una vacanza intera.
Avrebbe
comportato la conseguenza di vederlo tutti i giorni, invece
che soltanto durante alcune ore, durante le quali doveva assicurarsi
che fossi
affezionata a Andrew.
Arrivai ad
un’amara conclusione.
Avrei dovuto
fingere fino in fondo. Un conto era abbracciarlo e
stargli accanto. Ma baciarlo. Quello non ero sicura di riuscire a farlo.
“Ora
andiamo mamma. Se no penseranno che ci siamo perse!”, sorrisi
e
le cinsi le spalle per spingerla verso gli altri.
Erano tutti
li, mio padre che scherzava allegramente con Chloe ed
Andrew e Robert che cingeva i fianchi di Chloe ascoltando la loro
conversazione.
Quando ci
videro terminarono e loro discorsi con un sorriso beffardo
sul volto.
“Eh,
non pensavo fossi così tenera da piccola!”, Andrew
mi si avvicinò
mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Come?”,
chiesi dubbiosa.
“Si,
tuo padre ci ha raccontato di quando piangevi nel cuore della
notte perché volevo stare con loro..”, Chloe
rispose al suo posto.
“Oddio..”,
che umiliazione. Fulminai mio padre con lo sguardo e misi
il broncio.
“Come
sei carina quando fai così!”, Andrew non perse
tempo e mi fece
tornare il sorriso.
Sentivo gli
occhi di Robert addosso. Ma non potevo accertarmene, mi
avrebbe vista.
“Mi
sta guardando?”, chiesi silenziosa a Andrew mentre ci
avvicinavamo
agli sportelli dell’aereo.
“Si..è
tutto il tempo che ti guarda, sembra che voglia metterti alla
prova!”.
“Lo
so. Me ne sono accorta. Ricorda che ci hai messo tu in questo
pasticcio!”.
“Tu
hai detto a Chloe che avevamo una storia eh!”.
Colpita.
Annuii e feci
cadere il discorso.
Speravo che
almeno nell’aereo sarebbe stato meno pesante. Non sapevo
ancora quello che sarebbe successo.
…………………………………………..
Ciao
ragazze!stasera vado di fretta...mi dispiace ma non riesco a rispondere
a tutte...
vi prometto
che la prossima volta vi risponderò...grazie mille per i
vostri commenti!!I love U!!
Riesco a
postare di rado..e quando lo faccio sono in ultra fretta..spero di non
deludere le vostre aspettative!!
BACI
|
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Capitolo 25 *** 24 - Volo ***
24 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Volo
Quando
raggiunsi il mio posto arrivai all’angusta verità.
Il mio vicino
era lui.
“Chloe
vuoi fare cambio? Così stai vicina a lui..”,
cercai di
scamparmela.
“No,
diciamo che l’ho fatto apposta!”, la guardai
strabuzzando gli
occhi.
“Cosa
hai fatto?”.
“Calmati.
Se dobbiamo passare del tempo tutti insieme sarà il caso che
voi due chiariate la vostra situazione! Mi fido di te. Sono sicura che
vi
capirete!”, si certo. Si fidava. Non doveva.
“Non
importa!”.
“Per
me si. Non voglio che vi parliate solo perché siete
costretti.
Potete diventare amici!”.
Amici. Che
parola.
Sbuffando mi
diressi nuovamente verso il mio posto.
Lui era
girato di spalle. Osservava il panorama oltre l’aeroporto.
Mi sedetti e
ispirai lentamente, per non farmi notare.
Vidi il resto
del gruppo una fila dopo la nostra.
Andrew mi
mandò un sorriso di incoraggiamento. Ma non servì
a niente.
Misi le mani
sulle gambe e fissai il poggia testa del sedile di fronte
al mio.
Eravamo solo
io e lui. Potevo sfiorarlo, toccarlo. Ma non dovevo.
Chiusi gli
occhi e lentamente mi girai verso di lui, per guardare dal
finestrino, almeno quello era l’intento.
“Oh..”,
furono le uniche parole che disse.
“Già..”,
annuii.
“Come
mai qui? Pensavo ci fosse Chloe”, la sua freddezza mi
colpì.
“Mi
spiace. Ci sono io!”, risposi altrettanto dura.
“Se
non ti va bene chiamo la hostess e mi faccio spostare..”,
questa
frase mi uscì con un po’ meno convinzione.
“No..No..”,
la sua voce tremò, “Va bene lo stesso..”.
Rimpiansi
subito quello che feci. Lo guardai negli occhi.
Lo sbaglio
più grosso che potessi fare.
Nei suoi
occhi non vi lessi, rabbia, odio. Ma soltanto felicità.
Era normale
doveva per forza essere felice vicino a Chloe.
Mi rattristii
e cercai di iniziare un discorso per occuparmi la mente.
“Allora..”,
vediamo, “come vanno le cose con il lavoro?”, gli
chiesi
fingendomi meno interessata di quanto in realtà non fossi.
Ero stata
parecchio tempo senza sapere niente su di lui. Volevo
parlarci. Mi mancava molto.
“Bene,
comunque..”, lo vidi tentennare, “non sei costretta
ad iniziare
un discorso con me! Lo so che è stata Chloe ad insistere, ma
davvero non ce n’è
bisogno!”, in quel momento era tranquillo. Doveva levarsi il
peso
evidentemente.
“Beh,
Chloe mi ha chiesto di parlarti è vero..però lo
faccio
volentieri..per lei siamo ancora in conflitto
dall’….Italia..”, sentivo il
dolore uscire piano piano.
“Si,
me ne parla spesso. Vorrebbe che diventassimo amici..”, notai
un
mezzo sorriso di amarezza sul suo volto. Ma non era lo stesso che amavo.
“Si..vorrebbe!”,
precisai.
Lo vidi
assorto nei suoi pensieri, così decisi di non disturbarlo
ulteriormente.
“Il
viaggio sarà lungo..”, mi disse
all’improvviso, “sarà meglio
cercare un modo per andare d’accordo..anche se il problema
non è quello..”, non
finì la frase.
Lo fissai di
nuovo negli occhi, mi ci immersi completamente.
Dovevo
fermarmi, il muro che mi ero creata in quel periodo per
resistere al dolore stava per frantumarsi.
Però
mi mancava, tutto di me stessa esprimeva l’amore che provavo
per
lui.
Né
Andrew, né nessun’altro sarebbe stato capace di
guarire la ferita
che quella storia mi aveva provocato.
Lui era suo
adesso. Suo, solo suo.
Trattenni a
fatica le lacrime che volevano uscire.
Sarebbe stato
il viaggio più lungo di tutta la mia vita.
Mi alzai e mi
diressi verso il bagno. Dovevo stare da sola.
Quando entrai
scoppiai a piangere, non riuscivo più a trattenermi.
Non so per
quanto tempo restai seduta a fissare il vuoto, sentii Chloe
chiamarmi dietro alla porta, così mi ricomposi ed uscii.
“Tutto
bene?”, mi chiese squadrandomi.
“Si,
solo un po’ di agitazione..sai..il volo!”, mentii.
“Come
va con Robert?”, mi chiese speranzosa.
“Beh,
Chloe. Non hai mai pensato che probabilmente non siamo
compatibili?”.
“Ma ci terrei molto. Entrambi sapete quanto io tenga a voi,
per favore!”.
Sbuffai e
sollevai gli occhi al cielo.
“Grazie!”,
ora era felice.
Mi sedetti al
mio posto e guardai fuori dal finestrino.
“Bel
panorama..”, disse l’uomo a fianco della mia fila.
Era un uomo
sulla trentina, mi fissava sorridendo.
Annuii
imbarazzata, non volevo certamente iniziare un discorso, almeno
non con lui.
“Dove
va?”, mi chiese continuando a fissarmi.
“Detroit”,
risposi cercando di fargli capire che non avevo intenzione
di dialogare.
“Io
anche. Beh, è molto giovane. Studia?”, guardai
Robert e annuii.
Lui intanto
si era appoggiato con la testa verso il mio sedile, pochi
centimetri e l’avrei sfiorato.
“È
il suo ragazzo?”, mi chiese nuovamente l’estraneo.
Io non
risposi, rimasi a guardarlo sorridendo. Aveva gli occhi chiusi,
ma notai un mezzo sorriso sulle sue labbra, mi accorsi che
l’uomo mi aveva
parlato.
“Come?”.
“Dico.
È il suo ragazzo?”, ripeté. Ecco
perché il sorriso.
“Ehm..”,
arrossii, “no!”.
“Ah,
bene!”, mi disse sorridendo.
Cercai di
guardare altrove e rimasi stupita da Robert.
“Però
il suo ragazzo è seduto più avanti!”,
rispose tranquillamente a
quell’uomo fulminandolo.
Lo guardai
stupita. Non mi aspettavo un atteggiamento del genere.
L’uomo
distolse i suoi occhi dai miei e si mise a leggere un rivista.
“Grazie..”,
sussurrai a Robert.
“Prego,
era troppo insistente..ma come biasimarlo!”, di nuovo non
capii
il senso delle sue parole. Sfoggiò il sorriso che tanto
adoravo.
Cercai di
impiegare il tempo.
“Ti
va di parlare un po’?”, gli chiesi sperando che
funzionasse.
“Quello
che vuoi..”, non mi guardò, fissava un punto
indefinito di
fronte a se.
“Con
Chloe?”, cercai di mostrarmi poco interessata, invece
bruciavo
dalla voglia di ricevere una risposta negativa. Che so, un
“Va male, mi
manchi..”.
Che cosa ti
aspetti? L’hai
fatto soffrire. Ora basta. Erano
i miei unici pensieri.
“Tutto
bene..”, evidentemente non voleva parlarne, decisi di
cambiare
argomento.
“Il
lavoro? Cioè immagino che tu non possa dirmi tutto,
però non
so..stai girando qualche film?”, ero davvero patetica.
Il suo
sguardo era un misto tra la compassione e lo stupore.
“Si,
direi di si..però è una cosa ancora da decidere.
Non siamo sicuri!
Comunque girerò il continuo del film che ho girato in
Italia..”.
“Twilight..”.
“Sì
quello..”.
Ricadde il
silenzio e non feci niente per romperlo. Non volevo sembrare
troppo insistente.
Continuai a
fissare il sedile di fronte al mio, cercando di immaginare
come sarebbero andati quei giorni con lui. Immediatamente evitai di
pensarci,
non volevo farmi più male di quanto già non mi
stessi facendo.
Diedi
un’occhiata verso Andrew, stava parlando con Chloe e con mia
madre.
Eravamo gli
unici, io e Robert, ad essere così lontani dal gruppo.
Strana combinazione.
Lanciai uno
sguardo verso Robert e lo vidi immerso nei suoi pensieri
voltato verso il finestrino.
Le nuvole
iniziavano ad essere più scure, il sole stava tramontando.
“Cari
passeggeri siete pregati di spegnere le luci, trasmetteremo un
film per rendere la vostra permanenza più confortevole. Per
ogni richiesta
chiamateci pure. Buon proseguimento dal personale di volo”,
sentii la hostess
dagli altoparlanti.
Spegnemmo
tutti le luci e il buio si fece spazio all’interno
dell’aereo, illuminato solo dalla poca luce che il sole
ancora riusciva a
trasmettere.
Il film era
un romantico, proprio quello di cui non avevo bisogno.
“L’hai
già visto?”, mi chiese Robert con le cuffie in
mano.
“No,
ma non mi interessa..”, notò solo in quel momento
che non avevo
preso le cuffie.
“Ah..ok..poi
semmai…te lo..racconto..”, probabilmente il suo
tentativo
di essere amichevole sfumò appena pensò di
parlare.
Annuii e lo
lasciai al suo film.
Guardai i
primi fotogrammi, poi gli occhi iniziarono a socchiudersi.
Ero con
Robert, potevo riconoscerlo, anche se era di spalle. La sua
chioma folta era irriconoscibile.
Eravamo in
una spiaggia. Gli occhi mi bruciavano, vedevo tutto sfocato.
Solo lui era nitido e perfetto.
“Sai..”,
lo sentii sospirare accanto a me, “Non mi sembra
vero..”.
Non capivo.
L’avevo lasciato a guardare un film, che fossimo scesi
dall’aereo e che io non me ne fossi accorta?
“Cosa?”,
chiesi curiosa.
Il suo
sorriso mi lasciò spiazzata. Non era come quello che
ricordavo
in aereo. Era sereno, perfetto, il suo
sorriso.
Rimasi
incantata ad ascoltarlo.
“Beh,
tu sei qui. Perfetta. Per me!”, si avvicinò a me e
le sue mani si
portarono sul mio viso. Era incredibile come il suo palmo combaciasse
perfettamente con la mia guancia.
Lo guardai
negli occhi e mi immersi finalmente nel suo azzurro.
“Io..”,
cercai di parlare, ma non me lo permise.
“Shh”,
sussurrò avvicinandosi, “Ora siamo qui e niente e
nessuno potrà
mai dividerci. Mai, Mary. Mai! Ti amo, sei la cosa più bella
che mi sia mai capitata”,
quelle parole erano miele per le mie orecchie.
Sentii delle
lacrime solcarmi il viso, lui le raccolse e le sue labbra
toccarono le mie.
Mi sentii
sprofondare. Il bacio era così delicato, così
dolce che non
riuscii nemmeno a capire niente, ero ammaliata dal suo profumo.
“Ti
amo anche io..”, sussurrai sulle sue labbra.
Le lacrime
continuavano a scendere, ma non me ne badai. Restai
abbracciata a lui, conscia che nessuno ci avrebbe più divisi.
Eravamo
destinati a stare insieme. Era tutto scritto.
“Mary..”,
la sua voce si fece all’improvviso preoccupata e cupa.
Lo guardai
negli occhi e vidi una luce diversa, tesa.
Aprii
lentamente gli occhi ritrovandomelo a pochi centimetri dal mio
volto.
“Che
succede?”, gli chiesi ancora addormentata.
“Ti
lamentavi nel sonno!”, il suo sguardo era più teso
rispetto a
quello del sogno.
Il sogno.
Oddio. Ecco a cosa alludeva. Chissà cosa avevo detto.
“Scusa..”,
riuscii solo a dire.
Mi accorsi
delle lacrime che mi avevano bagnato la maglia.
Il sogno. No,
non poteva essere un sogno.
Mi guardai
intorno, niente mare, niente sabbia, niente sole.
Solo persone
che dormivano, era tardi. Il film era già finito. Dovevo
essermi addormentata presto.
Eravamo solo
io e lui, al buio, illuminati solo dalla luce della notte.
Non
c’era stato nessun bacio, niente parole dolci. Lui era sempre
stato li, a pensare a Chloe.
Dio, che
stupida. La consapevolezza di aver sognato mi provocò un
dolore immenso.
Gli occhi si
fecero umidi, e automaticamente mi portai una mano sulla
fronte.
“Che
idiota..”, balbettai tra me.
Lui non
rispondeva, era lì fermo a guardarmi.
“Ho
fatto un incubo, scusa..”, la voce mi tremava. Stavo per
crollare,
le lacrime avevano iniziato a scendere nuovamente.
“Ah”,
la sua freddezza mi colpì in pieno petto.
Lo guardai
dubbiosa.
“Un
incubo hai detto?”, le sue labbra si incresparono e i suoi
occhi
si chiusero in una fessura.
“S..Si!”,
precisai non capendo niente.
“Bene!”.
“Che
c’è?”.
“Sapevo
di esserti indifferente, ma addirittura un incubo”,
sussurrava
per non farsi sentire dal resto dei passeggeri, ma la rabbia si poteva
sentire
benissimo, “Immagino che quando sogni quello
là”, indicava Andrew, “non
piangi..”.
“Oh..beh..non
è come pensi..non ho sognato te!”, sarei anche
potuta
sembrare convincente, se la voce non avesse iniziato a mancare.
Il suo
sguardo mi trafisse.
“A
no?”.
“No!”,
risposi troppo velocemente. Mossa sbagliata.
“Cosa
te lo fa pensare?”, chiesi poco decisa.
“Hai..nominato
spesso, il mio nome..”, merda.
…………………………………………..
Mio
dio ragazze..questa sera è un parto postare!!giuro..mi si
è già spento il pc due volte..non vuole proprio
che posto
MAry..ma io lo frego xD e posto lo stesso...
Questa
storia inzia a piacere a molte..mi fa proprio piacere la
cosa..davvero!anche se le recensioni inziano a scarseggiare eh!!!
un
bacio a tutte le persone che hannomesso questa storia tra i preferiti e
tra i seguiti...a quelli che leggono e non recensiscono o che leggono e
poi non la seguono..GRAZIE COMUNQUE!
RiceGrain:
ciao bellissima! Guarda..per il postare strapresto non riesco T.T
sobbb!!però si..arriva eh xD e scommetto che più
avanti
va più ti piace XD un bacione enorme!I <3 U!!
Sognatrice85:
Ah...hai visto che boom xD altro che sipario..ora come se la
cava?mmmmh..vediamo un po' XDun bacione!
Chicchi:
Grazie :* comunque il chiarimento è
lontano..cioè..vediamo xD per ora ti posso dire che questi
capitoli vi piaceranno molto..oddio..spero xD baciiii!
Xx_scrittrice88_xX:
diciamo..che adesso deve vedere in faccia la realtà..deve
dire
tutto a Rob oppure no?mmmhhh.vedremo!!Un bacione!
|
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Capitolo 26 *** 25 - Dettagli ***
25 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Dettagli
Restai senza
parole, non potevo aver fatto una cosa del genere.
Mi era
successo solo una volta di nominarlo nel sonno, proprio quando
non avrei dovuto.
Scacciai quei
pensieri dalla testa, per concentrarmi su quello che
avevo appena sentito.
Il sogno,
effettivamente, riguardava lui, quindi era logico che avessi
nominato il suo nome.
La cosa
sbagliata era che lui era lì e che aveva ascoltato tutto.
“Quante
volte?”, chiesi arrendendomi davanti all’evidenza
che ormai
non mi avrebbe mai creduta.
“Ho
perso il conto..”, le sue labbra si inarcarono tentando un
sorriso, ma era ancora arrabbiato.
“Mi..mi
dispiace!”, non sapevo cos’altro dire.
“Incubo..”,
lo sentii dire tra sé, girandosi verso
l’oblò.
Quanto ancora
potevo andare avanti senza dirgli la verità? Fingendo?
Non avrei
resistito ancora per molto, vicina ad Andrew fingendo di
amarlo.
Un conto era
raccontare in giro di avere una storia con lui, ma con
Robert e Chloe sarebbe stato diverso, ci avrebbero visti molto spesso.
Come potevo
abbracciarlo, baciarlo se per lui provavo solo una forte
amicizia.
Avendo Robert
davanti avevo capito che quell’amicizia altro non poteva
essere se non amore fraterno. Non si sarebbe mai trasformata in un
sentimento
forte come quello che provavo per Rob. Mai.
Respirai a
fondo prima di parlare, dovevo regolare la voce, ma
soprattutto le frasi da usare.
Non doveva
fraintendere o peggio, pensare che lo stessi prendendo in
giro.
“Senti..”,
avevo già iniziato male.
Si
voltò a guardarmi negli occhi, e il mio autocontrollo
iniziò a
bacillare.
“Dimmi..”,
vedendomi in difficoltà mi invitò a proseguire.
“Ti
devo pregare di non fraintendermi o di pensare che io stia
delirando. Ok?”, incrociai le dita mettendomi comoda.
Mi
guardò sconcertato ma poi annuì appoggiando la
testa al sedile.
“Allora.
Sai bene che io ti ho amato..”, dovetti fermarmi per impedire
alle lacrime di uscire.
“Mary
se stai cercando di parlare di noi due, per favore. Sei già
stata abbastanza chiara tempo fa!”, era una maschera di
dolore quella che
vedevo sul suo volto.
Per colpa mia.
“Ecco..diciamo..che
non sono stata del tutto sincera con te..”, chiusi
gli occhi per evitare di vedere qualunque tipo di reazione da parte sua.
“Spiegati
meglio!”, era duro.
“Robert,
io non ho mai smesso di amarti!”, abbassai lo sguardo per non
doverlo guardare.
Non
rispondeva più, preoccupata lo guardai e lo vidi imbambolato
a
fissarmi.
Era fermo, mi
fissava come se avesse visto un fantasma.
Non pensavo
che avrebbe reagito in quel modo, forse sarebbe stato
meglio fare finta di niente, per sempre.
Ormai,
però, non potevo più tornare indietro.
“Stai
scherzando?”, quando ormai avevo rinunciato a sentirlo
parlare,
lo sentii biascicare queste parole.
“No,
ma vorrei, vista la tua reazione..”.
“Cosa
ti aspettavi scusa? Tu mi hai praticamente detto che sei stata
con me solo perché sono un bel ragazzo e perché
sono famoso. Come pensi che mi
sia sentito io? Tradito. Io ti amavo, e probabilmente ti amo ancora
adesso..”,
il discorso più lungo che gli avevo sentito fare da quando
ci eravamo rivisti.
“Scusa..scusa..”,
non mi ero nemmeno accorta che nel frattempo le
lacrime avevano iniziato a scendere. Mi portai automaticamente le mani
sul
volto, per nascondermi. Ero una codarda.
Portai le
ginocchia vicino al petto singhiozzando.
“Merda..”,
fu l’unica cosa che riuscii a sentire prima di ritrovarmi
tra le sue braccia.
Mi cullava,
ma non me lo meritavo, anzi avrebbe dovuto insultarmi,
ecco quello che meritavo.
Mi
raggomitolai sul suo petto.
Le sue mani
erano sulle mie, cercava di levarle dalla posizione in cui
erano.
“Per
favore Mary..”, era dolce in quel momento, dovevo fargli
proprio
pena, “leva queste mani, fatti vedere..”.
“Cosa
vuoi vedere?”, mi costrinsi a levarle e a guardarlo negli
occhi.
“Sono
un mostro!”, mi guardai e mi indicai.
“Cosa
stai dicendo?”.
“Ti
ho fatto soffrire..mi dispiace..faccio soffrire tutti quelli che
conosco..”, altre lacrime scesero senza tregua.
“E
Andrew?”, immaginavo che mi avrebbe chiesto di lui. Dovevo
comunque
mantenere la copertura.
“Per
lui non proverò mai quello che provo per te..”,
ormai mi ero
sciolta nell’azzurro dei suoi occhi che riuscivano a brillare
anche al buio.
“Perché
mi hai lasciato?”, quella domanda riaprì lo
squarcio che per
tutto quel tempo avevo tentato di chiudere.
“Perché
non potevo far soffrire Chloe. Le stavo rubando tutto..”.
“Tu
mi hai lasciato per Chloe? Avevo ragione allora..ma non mi hai
dato ascolto. Io te l’avevo detto che rapporto avevo con
lei..solo una bella
amicizia. Bastava chiarire solo la situazione, ma
ora….”, il fatto che lasciò
la frase a metà non mi piacque.
“Ma
ora?”, lo invitai a continuare.
“Adesso
le cose sono cambiate..per quanto io ti ami, e continuerò a
farlo Mary, posso giurartelo..”.
“Allora
Rob? Che problema c’è? Ci amiamo..”,
ormai non me ne importava
più niente degli altri, di Chloe. Volevo pensare solo a me
stessa. Alla mia
felicità. Alla nostra.
“Io
con lei ho trovato un equilibrio. Capisci? Quando tu mi hai
lasciato..”, spostò lo sguardo fuori dal
finestrino stringendomi. Continuai a
guardarlo.
“Io
sono caduto in una sorta di depressione. Vivevo nel mio mondo.
Mary tu sei stata la prima ragazza per cui io abbia provato una cosa
così
forte. Non mi era mai successo. Quando mi hai detto quelle cose non
volevo
crederci. Non volevo pensare di essermi illuso per tutto quel tempo.
Poi ho
incontrato Chloe casualmente un pomeriggio, e lei ha iniziato a
preoccuparsi
per me. I miei amici continuavano a dirmi di lasciarti perdere, ma io
continuavo ad aspettare una tua chiamata, l’ho sperato fino
all’ultimo..”, il
dolore nel petto si stava amplificando, potevo sentirlo anche al cuore.
“Così
ti sei dedicato a lei..era questo che volevo..”, parlai ad
alta
voce, senza accorgermene. Sarei mai riuscita a convivere con quel
dolore, che
ormai, ne ero certa, non mi avrebbe più abbandonato?
“Mary,
sei stata una stupida! Io ti ho aspettata. Non avrei mai
rinunciato a te, per niente al mondo. Mai!”.
“Ti
prego..continua..”, ero proprio masochista.
“Io..io..la
amo, a modo mio, ma la amo..lei mi ha tirato fuori da quel
tunnel, e io le devo molto. Vi somigliate tanto, forse è
questo che mi ha
sempre trattenuto dall’andarmene, in qualche modo ti avevo
accanto..con lei ho
trovato un equilibrio..”, mi accarezzò una guancia
e dei brividi mi
attraversarono la schiena.
Ci guardammo
negli occhi per un tempo che mi sembrò
un’eternità.
“Rob..”,
ormai ansimavo, lo desideravo, e non mi importava di chi
fosse.
“Dimmi..”,
la sua voce mi fece sciogliere, ero ancora tra le sue
braccia. Non dava segno di volermi lasciare.
“Vorrei
baciarti..”, fissavo le sue labbra rosse.
Mi morsi un
labbro capendo di aver osato troppo.
“Fallo!”,
fu l’unica cosa che disse prima di avvicinarsi, annullando
la distanza tra di noi.
Le sue labbra
si muovevano frenetiche sulle mie, combaciavano alla
perfezione.
Fu un bacio
violento inizialmente, come se le nostre labbra avessero
aspettato quel momento per tutta la vita e adesso non sapevano
più come
comportarsi.
Quando la sua
lingue si fece spazio dentro la mia bocca non capii più
niente.
Mi alzai e mi
misi in ginocchio sopra di lui che mi cinse i fianchi
con le sue possenti mani.
Non volevo
staccarmi, temevo che mi sarei risvegliata da chissà quale
meraviglioso sogno.
“Mary..”,
lo sentivo ansimare sotto di me, “Posso?”.
Le sue mani
si muovevano sulla mia schiena cercando un varco per
accarezzarmi.
“Si..”,
ormai non avevo più fiato. Non mi sarei tirata indietro, per
niente al mondo.
Essere
sfiorata da lui faceva parte dei miei desideri più celati,
dei
miei sogni.
“Ti
amo..”, quelle parole mi fecero rabbrividire, mi allontanai
per
prendere fiato.
Non staccavo
gli occhi dai suoi, era bellissimo. Gli occhi erano
finalmente pieni di luce, mi guardava come se non mi avesse mai visto.
Probabilmente il mio sguardo era paragonabile a quello di
un’umana che guarda
un dio greco. Era perfetto.
Cercò
le mie guance e mi fece avvicinare a lui per potermi baciare di
nuovo.
“Ora
non c’è Claire..”, le sue parole mi
fecero ripensare alla notte
passata insieme a Londra, arrossii. Ma fortunatamente ero
già rossa per
l’eccitazione.
“Oh
Rob..”, ormai ero drogata del suo profumo, iniziai a
lasciargli
leggeri baci sul collo, sulla spalla lasciata scoperta dalla camicia,
ovunque.
Lo sentii
rabbrividire quando le mie mani esplorarono i suoi
pettorali.
Cercavo di
sfiorare ogni parte del suo petto, delle sue spalle. Volevo
un bel ricordo di quel momento.
Le sue mani
trovarono il varco e le sentii calde sulla mia pelle.
Inarcai la
schiena presa da una scossa che mi avvicinò di
più a lui.
I nostri
respiri ormai erano irregolari, l’eccitazione si toccava con
le dita.
Robert
iniziò a torturarmi l’orecchio, ormai ero in balia
dei suoi
movimenti.
Ero come un
satellite che gira intorno al suo pianeta privato, un
pianeta solo mio.
Mi staccai da
lui, notando il suo sguardo contrariato.
Sul suo volto
era stampato un sorriso provocante, di quelli che
dovrebbero essere banditi.
“Che
c’è?”, mi chiese con la voce tremante.
Intanto non smetteva di
accarezzarmi e di baciarmi il collo.
Cercando di
raggiungere un po’ di lucidità che il suo contatto
mi
impediva di avere, provai a spiegargli che non eravamo soli.
“Robert..ecco,
vedi..non siamo soli..”, tremai alla fine della frase,
la sua mano si era posata su un mio seno.
Spinsi il
bacino verso di lui, un gesto automatico dopo la sua mossa.
Sentivo la
sua eccitazione spingere sotto le mie gambe. Se non fosse
stato per il luogo avrei di sicuro aumentato quella vicinanza.
“Non
penso me ne freghi molto..”, il suo respiro era debole,
bloccato
dall’eccitazione, quanto il mio, “Mary, ti ho
desiderata fin dal primo giorno
in cui i nostri occhi si sono incrociati”, era lui a fissarmi
in quel momento,
cercava di resistere al contatto, “facciamo
l’amore..ora, solo io e te..”.
Quelle parole
mi annebbiarono i sensi, non capii più niente.
Avvicinai il
mio petto al suo corpo, lo volevo.
La sua
eccitazione si poteva sentire anche da lontano, ingordo varcava
ogni soglia del mio corpo.
“Robert
davvero..c’è
gente..c’è…”, cercai di
mantenermi nel
pronunciare quel nome, “Chloe!”.
Dovevo aver
detto la parola magica, perché subito si fermò
per
guardarmi.
E non era uno
sguardo d’amore.
........................................................................
Oh ragazzuole mie care!!Che
chappettino che vi posto..spero che vi possa trasmettere quello che ha
trasmesso a me! XD
Finalmente capirete
come mai Rob sta ancora con Chloe..credo si chiami gratidudine e
affezzione..un bacio!
Beh che dire..mi
spiace che queste
recensioni scarseggino..prima eravate molto più
presenti..certo
mi fa piacere che leggiate comuneque..però se non mi dite
cosa
ne pensate io non posso sapere se vado bene oppure no!!Eh..dai su!!Un
pochiti di commentiti in più!!
Ringrazio comunque le
persone che
hanno messo la storia tra i preferiti o tra i seguiti..e quelli che
leggono e non recensiscono haimè XD grazie lo stesso di
leggere!!
Liselotta: Oh my
chica!che
dire..ormai ci sentiamo talmente spesso che non ho più nulla
da
dirti qui xD hai visto ne che sogno..pensa che anche io li ho fatti
ahahah!!ah non ho badato a specificare il titolo..facciamo twilight xD
xD un bacione enorme!!
Sognatrice85:
Ah son
contenta che ti facciano impazzire..pensa un po' quello che fanno a me
xD beh..che dire..ora son guai!!ahahah!!Un besos!!
Mikkicullen:
Figurati..davvero!il
commento è per un fatto personale, di
soddisfazione..tranquilla!eh si..Chloe senza farlo apposta ha acceso la
miccia..spero che questo Chap sia stato di tuo gradimento xD bacii!!
RiceGrain:
Ahahah..mon amour!!vita
mia xD come stai?beh..i tuoi commenti mi arrivano in ogni caso
dall'alto xD beh..questo capitolo ti piace.ma secondo me di
più
il prossimo xD un bacione enorme!!
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Capitolo 27 *** 26 - Sentimenti ***
26 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Sentimenti
Dovevo aver
detto la parola magica, perché subito si fermò
per
guardarmi.
E non era uno
sguardo d’amore.
“Lo
vedi allora? Per te esiste solo lei! Perché devi rovinare
tutto?”,
era irritato, aveva cambiato espressione.
“Cosa
stai dicendo?”, sbattei le palpebre per rendermi conto della
situazione che si era creata.
Eravamo
passati dalla passione alla rabbia.
Mi spostai
per rimettermi seduta nel mio posto. Mi ricomposi cercando
di trovare la lucidità adatta per reggere quel discorso.
“Chloe,
Chloe..basta Mary!”, gesticolava, e non era un buon segno.
Cercavo
inutilmente di parlare, ma le parole mi si bloccavano in gola.
Ingoiai il
dolore e mordendomi il labbro respirai.
“Tu
stai con lei Robert! Lo capisci che se combiniamo qualcosa
è..è..un tradimento!”, quella parola
non mi piaceva, ma era l’unico modo per
spiegare cosa sarebbe successo.
“Io
inizio a pensare che a te di me non ti importa niente. Sei troppo
impegnata a rendere felice la vita di Chloe. Mi chiedo una
cosa!”, prese aria e
mi fissò rabbioso negli occhi, “Perché
continui a farmi del male?”.
Quella
domanda mi lasciò spiazzata. Io fargli del male?
“Io
cosa scusa?”.
“Si,
tu prima arrivi, dici di amarmi, che mi desideri. Poi mi lasci al
mio dolore e te ne vai nominando sempre Chloe! Almeno evita di venire a
dirmi
che mi ami!”.
“Ma
io ti amo!”, quasi urlai. Mi tappai la bocca con la mano per
calmarmi, “come puoi solo pensare che io non ti
ami?”.
“Non
lo penso, lo vedo..anche adesso. Se veramente mi avessi amato non
ti saresti fermata. Tu dici di desiderarmi ma non è
vero!”, ormai stava
raggiungendo l’idiozia, “io ti desidero da morire,
non capisci? Tutto di te mi
attira, ti voglio, ti vorrei fare mia, mia soltanto! Poter toccare e
baciare ogni parte del tuo corpo. Sentirti mia soltanto per una
notte..invece di pensare che sei sua”,
quasi sputò l’ultima parola. Doveva costargli
molto parlare di quelle cose,
vista la voce tremante. Rimasi senza parole davanti al suo discorso. Mi
voleva. Mi desiderava.
“Oh
Robert..anche io provo le tue stesse cose! Ho sognato spesso di
fare l’amore con te!”.
“Smettila
di mentire!”, si girò verso il finestrino.
Cercai di
farlo voltare verso di me, per guardarlo negli occhi.
Quando fui
sicura di poterlo fissare intensamente parlai.
“Robert..io
non sono sua, non in quel senso almeno. Non abbiamo mai
oltrepassato quel confine. Non potrei dire la stessa cosa di te e di
Chloe..”,
strinsi i denti per non vomitare.
Non rispose e
questo bastò per farmi capire che non mi sbagliavo.
Anche se
Chloe limitava i suoi racconti, avevo capito che erano
arrivati a quei punti, anche senza esplicite parole.
“Mi
chiedo. Dici di amarla, a modo tuo certo. Ma di
amarla..perchè mi
dici queste cose?”.
“Quando
ti vedo perdo ogni certezza. Mi perdo, capisci? Mi fai perdere
la lucidità, non capisco più niente! Appena sei
di fronte a me desidererei solo
urlare a tutti quello che provo per te, invece di nascondermi.
È
passato tanto tempo, Mary. Molte cose sono cambiate. Ma non
l’amore
che provo per te..la passione che mi lega al tuo ricordo non
è mai svanita..”.
Lo
abbracciai, stringendolo e cullandolo come si fa con i bambini.
Gli
accarezzavo i capelli, osservandoli mentre si muovevano sotto il
mio tocco.
“Robert,
anche tu mi fai lo stesso effetto..perchè dobbiamo soffrire
così?”.
“Tu
ci hai messo in questa situazione..”, non era duro, stava
semplicemente dicendo la verità.
“Hai
ragione. Se avessi pensato a me stessa invece di cercare di
rendere migliore la vita degli altri, a quest’ora io e te
staremmo insieme..”,
affondai il viso nei suoi capelli assaporandone il profumo.
“Già.
Sarebbe stato un bel futuro..”.
Restammo in
silenzio. Era un silenzio angosciante, difficile da
mantenere; ma non avevo scuse. Non sapevo cosa poter dire per risolvere
la
situazione.
Fino a
qualche minuto prima ero al settimo cielo, adesso invece ero a
terra e avevo portato lui con me.
Avevamo
passato dei momenti stupendi, potevo ripensarci senza colpa.
Chloe era la
mia migliore amica, era vero, ma non potevo ostinarmi a
non ascoltare il mio cuore.
Sarei stata
un’incosciente.
“Mary?”,
fu lui il primo a rompere il silenzio.
“Dimmi..”,
abbassai lo sguardo per poterlo guardare.
Eravamo
rimasti fermi, abbracciati, immobili.
Era sdraiato
sulle mie ginocchia, io continuavo ad accarezzargli i
capelli.
“Pensavo..che
prima, vedi..”.
“Facciamo
finta che non sia successo niente?”, era una domanda,
è
vero. Ma speravo in una reazione diversa da parte sua.
“Si”,
chiusi gli occhi consapevole che per l’ennesima volta avevo
rinunciato ai miei desideri senza lottare.
“Si..”,
gli risposi con poca voce, non avevo più lacrime da versare.
“Però..”,
una vocina nella mia testa mi ripeteva che dovevo
combattere, resistere, “in questo aereo siamo io e te, non
Robert e Mary..ti
prego, finchè non scendiamo. Stiamo uniti..”, mi
avvicinai di più per potergli
baciare il naso.
“Non
ci vedo nulla di male..”, era ritornato il sorriso
provocatorio.
Se avesse fatto un’intervista con quello sguardo le
giornaliste sarebbero morte
d’infarto.
Respirai per
cercare di non impazzire e di saltargli addosso.
Aveva il
potere di annebbiarmi i sensi, di farmi dimenticare di tutto.
Gioia, dolore. Quando ero con lui non sentivo niente se non la forte
passione
che mi attirava a se.
Lo vidi
alzarsi, seduto sul suo sedile, avvicinarsi e prendermi il
volto tra le sue mani.
“È
inutile che ci ostiniamo a stare lontani, ma io e te saremo sempre
legati..sempre..”, mentre finiva la frase lo guardai negli
occhi, quegli occhi
azzurro oceano che si avvicinavano sempre di più.
Iniziò
a strofinare il suo naso sul mio collo.
Lasciava scie
di fuoco con il suo respiro, chiusi gli occhi e mi
lasciai trasportare da quelle emozioni che non riuscivo nemmeno a
contenere.
“Mi
fai impazzire”, quelle parole dette da lui avevano un
significato
troppo importante per me.
Portai le mie
mani sui suoi fianchi stringendolo stretto.
Lo sentii
mugolare di piacere quando iniziai ad accarezzargli
l’interno coscia.
Appoggiò
la fronte sulla mia spalla piegandosi dal piacere.
“Tutto
bene?”, sfoderai tutto il mio lato seduttivo.
“Mmmh..”,
fu l’unica risposta da parte sua tra un respiro e
l’altro.
Si rimise
composto e continuò da dove aveva terminato.
Con le mani
mi avvicinai alla sua eccitazione senza fermarmi,
proseguii sul suo petto e notai con piacere il suo disappunto.
Le sue mani
nel frattempo avevano alzato la mia maglietta e si erano
fatte spazio tra i miei seni.
Avrei
desiderato avventarmi su di lui, facendogli provare quello che
lui stava facendo provare a me.
Continuammo
così per un’infinità di minuti, le
nostre labbra non
cessavano di scontrarsi, avide le une delle altre.
“Ringrazia
che siamo in un aereo..”.
“Perché
dovrei ringraziare?”, non capivo il senso della sua
affermazione.
“Potrei
farti mia anche subito..ho desiderato troppo questo
momento..”, mi prese il volto tra le mani e facendomi sedere
sopra di lui
iniziò a spingere con il suo bacino.
Non staccava
le labbra dalle mie, le nostre lingue erano
incandescenti.
I nostri
ansimi dovevano essere contenuti, la gente poteva svegliarsi.
Ma era
impossibile frenare tutte quelle emozioni.
D’istinto
iniziai anche io a spingere contro il suo, provocando scosse
di piacere ad entrambi.
Massaggiai la
sue eccitazione baciandogli il collo, le sue mani erano
ferme sulle mie natiche.
“St..stop..”,
la sua voce mi arrivò con qualche secondo di ritardo.
“Perché?”,
chiesi continuando a baciarlo.
“Perché?
Mi chiedi il perché?”, non riusciva nemmeno a
parlare tra
l’ansimare e i miei baci, “Sei tu che mi hai detto
che siamo in un aereo, se
vuoi posso benissimo fregarmene..”.
Il suo
sguardo malizioso mi fece capire tutto.
“Oh
capisco..”, sorrisi allontanandomi quel poco per poterlo
guardare
negli occhi, “Scusa..”.
“Non
ti devi scusare..sei tremendamente bella..adoro il tuo corpo e ti
amo..penso che in questi casi non ci vogliano scuse..”, i
baci avevano iniziato
ad essere romantici. Dolci, passionali.
“Ti
amo..non scordarlo mai..”, sussurrai quelle parole vicino
alle sue
labbra.
“Anche
io..sempre!”, lo abbracciai nascondendo la testa nel suo
petto,
accarezzandolo.
“Manca
ancora qualche ora all’arrivo..come ci
comporteremo?”, la sua
domanda mi fece tornare alla realtà.
Una parte di
me si era convinta che quello che era successo era una
cosa normale, che non stavamo infrangendo nessuna regola.
Speravo
davvero che una volta scesi da quell’aereo io e lui saremmo
potuti stare insieme, come era giusto che fosse.
“Beh..forse
dovremmo iniziare a parlare..come..due amici!”, era la
soluzione più sensata.
“Per
me è molto difficile esserti amico..non mi era mai successo.
Con
le mie ex di solito riuscivo a mantenere dei rapporti decenti, ma con
te..non
lo so..quando ti vedo mi crolla il mondo addosso. Sapere che non posso
avvicinarmi, che non posso toccarti..sapere che lui
può toccarti, abbracciarti, sfiorarti senza problemi, mi
uccide..”.
“Per
favore..non farti del male parlando di queste cose..”, nel
frattempo mi beai delle sue carezze.
“Come
faccio a non pensarci?”, aveva smesso di coccolarmi, lo
sentivo
teso, “Questo viaggio, in questo aereo mi ha fatto capire un
sacco di cose..io
pensavo di riuscire a stare senza di te, pur amandoti..”.
Le lacrime
stavano per scivolare tra le mie guancie, cercai di
trattenerle per quanto mi fosse possibile.
“Ma..?”,
gli chiesi incitandolo a proseguire.
“Ma
ti amo sciocca. Ti amo come non ho mai amato nessuna prima
d’ora..”.
Le sue labbra
si posarono sulle mie, trasmettendomi tutto l’amore e
tutto l’affetto che sentiva.
Mi sentii
troppo piccola, troppo fragile per riuscire a contenere
tutte quelle sensazioni. Mi staccai e lo fissai negli occhi.
“Robert
ti prego. Non scordare mai, mai quello che sto per dirti! Io
ti amo. Ti amo Rob! Ti amo cavolo..”, scoppiai in un pianto
liberatorio. Non ne
potevo più.
“Ti
prego non piangere..no..Mary..”, cercava di spostare le mie
mani
dal mio volto, ma le tenevo ben ferme per non farmi vedere.
Singhiozzavo,
non me ne rendevo nemmeno conto.
“Mi
fa male vederti così..amore..ti prego..”, sentirmi
chiamare in
quel modo non fece altro che alimentare la mia sofferenza, la mia
agonia.
“Oh
Rob..come faccio senza di te? Cosa sto facendo a Chloe? Tu non
immagini come io mi senta combattuta..ho bisogno di te..”.
“Io
ci sono! Mary posso mollare tutto in ogni momento per te..”.
“Noo!”,
quasi urlai, “Ti prego..lascia che le cose vadano come devono
andare..”.
“E
come dovrebbero andare?”, mi chiese accarezzandomi una
guancia.
“Non
lo so..penso ad Andrew..”, quel nome fece uscire una smorfia
tra
le sue bellissime labbra, “Chloe..mi sento una merda.
Perché io l’ho spinta da
te..io ho sbagliato a non dirle subito i miei sentimenti per
te..”.
“Magari
lei se ne sarebbe dovuta accorgere..lei tiene molto a
te..però
Chloe..non potrà mai essere quello che tu sei per
me..”.
“Basta
parlare di queste cose..dobbiamo solo resistere queste due
settimane..poi ognuno farà la sua vita..”.
“Allora
io sarò libero di poterti cercare..di poterti avere tutta
per
me..dovesse costarmi un pugno da Andrew..non lascerò che lui
ti stia accanto
per molto..”.
“Cosa
stai dicendo?”, mi stava preoccupando.
“Non
penso che il tuo amico, là, sarebbe contento di vedermi
portargli
via la ragazza..”, mi fece un occhiolino e io non potei fare
a meno di ridere.
Se solo
avesse saputo la verità si sarebbe risparmiato mille
problemi.
“Piccola..sarebbe
ora di dormire..sei stanca morta..”, mi fece
sdraiare sul mio sedile e si avvicinò al mio viso.
Molto vicino,
troppo vicino. Decisi di annullare totalmente le
distanze.
“Ti
amo..”, sussurrai quasi temendo di rovinare quel momento.
“Da
sempre..”, le sue parole sarebbero rimaste incise nel mio
cuore
per sempre.
Avrei tanto
desiderato di addormentarmi sul suo petto, ma sapevo che
era impossibile.
Non provai
nemmeno a chiederglielo, gli sarebbe costato molto
rifiutare.
Così
mi lasciai cullare dalle note di morfeo, sperando che quelle due
settimane passassero velocemente.
........................................................................
Buona
Domenica a tutte voi ragazze! Spero di rendervi la giornata
meno noiosa con questo aggiornamento xD io sono depressa
perchè domani devo andare a lavorare..ormai i week end
passano troppo veloci! XD
Ah
questo Chap piacerà a molte di voi penso xD
sisisi!Soprattutto i Team Rob..quelle che non possono vedere Chloe
ahahah!!
Ragazze
siamo arrivate a 1821 visite al primo capitolo xD WAW!!GRAZIEEE!!!
Poi
devo assolutamente dire che...waw..waw...dall'ultimo capitolo i
preferiti sono aumentati vorticosamente xD da 32 che erano prima del 25
capitolo ora sono 40 ahahah!! VI ADORO!!! *.* :* Sono troppo contenta
che questa FF sia diventata così seguita..vi dico che
all'inizio non pensavo..invece T.T grazie millissime!!!A TUTTE!!!
Sognatrice85:
No non diciamo mai..ti ricordo che questo è un Happy Ending
XD non disperare...questo capitolo immagino che abbia alimentato le tue
speranze xD un bacione!
LittleCullen:
Ahahah..non penso di avere capito benissimo quello che è
successo..ma ti consiglio di non leggere più i commenti alla
fine ahahahah!!Un bacionissimo dalla ragazza più pazza xD
Smac:
Ahaha...non sei la prima che mi dice che Andrew e Chloe starebbero bene
insieme..eheh..ma per ora lui mi serve per altri obiettivi xD spero che
anche questo ti abbia lasciato senza parole!Grazie mille per
tutto...Smac xD
Mikkicullen:
Ah...ho aggiornato prima del solito xD così capivate
tutto!Questo capitolo è molto ricco xD eheh..spero che abbia
risposto ad un po' delle tue domande!!BACI
Liselotta:
Ah..se mangi tanto poi è normale che sei piena xD guarda..se
quello di prima ti ha mandato il cuore a mille questo? Ti Voglio
Bene!!!BACII
Winnie
Poohina: Ahahah..ho commentato anche nelle tue storie xD la cosa di
Beautiful mi piace un sacco sisisisi!!è davvero tlitte un
Lob motto..uffi!! XD Cosa ne pensi di questo chappettino eh? Te garba?
^^ Grazie mille..sono tutte cose che io penso delle tue storie!
Semplicemente Fantastiche xD a presto..bacioni!
Usagi89:
Bene..sono stracontenta di aver trasmesso queste emozioni, era proprio
quello che volevo xD anche con questo..spero di aver azzeccato i tempi
e i modi in cui si appassionano come si deve...un bacione!
Ilachan89yamapi:
Grazie =) davvero..sono contenta che questa FF abbia riscosso tutta
questa fama..davvero..un bacione enorme!!
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Capitolo 28 *** 27 - Atterraggio ***
27 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Atterraggio
La luce del
giorno entrò violenta dal finestrino oscurato,
procurandomi un leggero fastidio.
Prima di
aprire gli occhi cercai di ricordare dove fossi, e
soprattutto cercai di ricordare se quello che era successo quella notte
fosse
vero oppure no.
Aprii
lentamente gli occhi, cercando di abituarmi alla luce che si
propagava sull’aereo.
Non sapevo
che ore fossero, non sapevo nemmeno per quanto tempo il mio
cervello era stato in grado di non pensare.
Girai
istintivamente la testa, sperando di trovarlo al mio fianco.
Dormiva.
Meraviglioso e perfetto, il mio dio greco dormiva,
trasportato dai sogni.
Sperai che
almeno i suoi fossero più felici e positivi.
Quella notte
non avevo sognato nulla, o se lo avevo fatto non ne
ricordavo nemmeno un po’.
Restai
incantata per qualche minuto ad osservarlo.
Volevo che
ogni immagine di lui, anche la più insignificante, mi
rimanesse impressa.
Le labbra
erano inclinate in un mezzo sorriso, sghembo anche nel
sonno; le mani erano intrecciate sulle gambe, quelle mani che adoravo
stringere, mani da pianista. Le sopracciglia corrugate, forse il sogno
non era
poi tanto positivo, la tentazione di accarezzarlo e di vederlo
più sereno mi
distruggeva.
I capelli,
quelli erano impossibili da descrivere. Erano perfetti
anche da spettinati, completamente in disordine, ma era una sua
caratteristica
che lo distingueva da tutti gli altri.
Lo amavo, per
la sua semplicità. Mi ero innamorata di lui non solo per
la sua bellezza, ma perché era una persona magnifica, dentro
portava con se
tanta dolcezza e tanto amore; doveva solo trovare il modo giusto per
farlo
uscire.
Avrei tanto
voluto essere io la donna, la persona che lo avrebbe
aiutato a farlo, ma sapevo che era impossibile.
Mi guardai
intorno, dormivano ancora tutti. Quando vidi l’ora non mi
meravigliai, erano le cinque e mezza. Il sole era già pieno
e caldo.
Mi avvicinai
a Robert per poterlo accarezzare.
Lentamente
avvicinai la mia mano alla sua guancia, tremavo, ma volevo
a tutti i costi poterlo sfiorare prima di raggiungere il suolo.
Sospirai e
accarezzai la sua pelle liscia come seta, con le dita
iniziai a disegnare figure immaginarie sulle sue labbra. Tutto molto
delicatamente, per evitare che si svegliasse.
“Ti
amo..e non smetterò mai di farlo”, gli sussurrai
quelle parole
all’orecchio, conscia che tanto non mi avrebbe sentita.
Quando capii
che il tempo a mia disposizione era terminato mi
allontanai e mi posizionai comoda sul mio sedile.
Saremmo
arrivati entro breve tempo, i passeggeri si sarebbero
svegliati e il caos sarebbe tornato a regnare sull’aereo.
Odiavo la
confusione, ma era l’unico modo per tornare a casa.
Già,
la mia casa; con i miei genitori, le mie cose. Finalmente avrei
passato del tempo con la mia famiglia.
Guardai nella
direzione di Andrew. Anche loro dormivano ancora, chissà
a cosa pensava, sapendo che ero seduta vicina a Robert.
Andrew era
interessato a me, me lo aveva già spiegato, non so se per
il mio corpo o se per la mia persona. A me bastava semplicemente averlo
come
amico, e probabilmente bastava anche a lui.
D’altro
canto non so se lo avrei mai perdonato fino in fondo per
avermi messo in un guaio del genere.
Fingere di
passare con me le vacanze, insieme a Chloe che pensava
addirittura che io e lui avessimo una relazione salda e sicura.
Come avrei
fatto a nascondere che non provavo assolutamente nessuna
attrazione per Andrew? Come una coppia normale, avremmo dovuto come
minimo
baciarci, abbracciarci. Non si poteva fingere.
Subito
arrivai ad un’altra conclusione. Non eravamo
l’unica coppia, se
così ci si poteva definire.
Robert e
Chloe si sarebbero baciati spesso, d’altronde loro erano una
vera coppia, non come noi, non dovevano limitarsi o vergognarsi di
sfiorarsi.
Sarei
riuscita a sopportare tutte quelle visioni? Avrei resistito alla
voglia di scappare, di piangere; avrei sopportato tutte le fitte che,
il vederli
insieme, mi causavano?
Dovevo
farcela, si trattava di due settimane. In casa avremmo smesso
di fingere, forse davanti ai miei qualche abbraccio e qualche parola
carina, ma
falsa, l’avrei detta; probabilmente sapendo che sono timida i
miei genitori
avrebbero dato la colpa a quel lato del mio carattere per la nostra
riservatezza.
Invece
davanti a Robert sarebbe stata molto dura, potevo vedere
benissimo la gelosia nei suoi occhi.
Non avrei mai
scordato il suo sguardo quella notte quando aveva anche
solo pensato che io e Andrew avremo potuto fare l’amore.
Cosa avrei
dovuto fare io allora? Chloe mi aveva spiegato molto
dettagliatamente le loro notti insieme, fino a quando stremata dal
dolore non
le avevo chiesto, scherzando, di limitare i dettagli, schifata.
La
realtà era che avrei desiderato essere io al posto suo,
avere
Robert per me, tutto per me. Sentirci completi per tutta la notte,
risvegliarmi
al mattino e trovarlo al mio fianco.
Erano tutti
desideri che non avrei mai potuto realizzare.
Le
possibilità che io e lui potessimo stare insieme erano molto
remote.
Per prima
cosa, io e lui saremmo stati insieme se, e solo se, si
fossero lasciati definitivamente.
Anche in
questo caso vi erano diverse probabilità, tutte impossibili.
Chloe poteva
lasciare Rob, ma la vedevo troppo innamorata per
commettere un gesto simile. Non lo avrebbe mai lasciato, mai.
Come non
l’avrei fatto io d’altronde.
Robert,
certamente, poteva lasciare lei. Questa forse era la
possibilità più certa. Non lo vedevo innamorato,
diceva di amare me, non lei.
Mi maledii per averli fatti mettere insieme, ero una povera scema.
Ma anche nel
caso in cui Rob l’avesse lasciata, io non avrei mai
accettato di iniziare una storia con lui, mai.
Vedere Chloe
soffrire per lui, mi avrebbe di certo distrutta.
Non potevo
darle il colpo di grazia mettendomi con il ragazzo che
aveva amato e che amava nonostante l’avesse lasciata.
Dopo tutti
questi pensieri arrivai alla conclusione che, nonostante
fossi distrutta, non poteva esserci un futuro tra di noi.
Mi voltai
verso di lui e
sorrisi amaramente.
Ero davvero
stata così stupida da permettere al mio altruismo di
dividerci?
Ero stata ad
un passo dal poterlo avere, tutto per me, e io avevo
indietreggiato intimorita.
L’unica
soluzione probabilmente era parlare con Chloe e raccontarle
tutto.
Magari
tralasciando la notte appena passata, se veramente mi voleva
bene avrebbe capito. Giusto? Lo speravo.
Non avevo
altra scelta, gran parte della mia sofferenza era collegata
ai miei sensi di colpa verso di lei.
Se le avessi
parlato magari, con un po’ di tempo, avrebbe accettato il
fatto che io, la sua migliore amica, mirava a portarle via il ragazzo.
Ero una
stronza, in tutti i sensi.
Anche se
Robert continuava a dirmi di lasciare stare, mi sentivo male
soltanto pensando a quello che avrei potuto provocare con la mia voglia
pazza
di lui.
Alcuni
passeggeri si destarono dal loro sonno e iniziarono a creare
brusii di sottofondo alla musica che riuscivo a sentire dalle cuffie
del mio
vicino di posto.
Robert si era
appena svegliato, così come Andrew e Chloe.
Li vedevo
molto affiatati, capaci di essere amici senza problemi. Cosa
che io e Rob non saremo mai potuti essere. Come si può voler
solo bene alla
unica fonte di vita?
Chloe mi
sorrise e Andrew la seguì a ruota, ma appena videro il mio
sguardo capirono che non ero in vena di simpatie.
Mi voltai
verso Robert e probabilmente i due capirono cose diverse.
Chloe
sicuramente avrà capito che tra me e Robert ci fosse stata
l’ennesima litigata; Andrew che a differenza di lei, sapeva
tutto, capii la
verità.
Ero
distrutta, fisicamente e mentalmente. Avevo bisogno di un bagno
caldo e di casa mia, con i miei parenti.
“Tutto
bene? Hai la faccia sconvolta!”, Robert premurosamente vide
il
mio stato.
“Si..cioè..no..insomma!
Dopo questa notte ho riflettuto..”, vidi una
luce nuova accendersi nei suoi occhi, ma si spense subito appena gli
feci
capire quello a cui ero arrivata, “vedi..devo parlare con
Chloe. Sarà lei poi a
decidere cosa voler fare della nostra amicizia..”.
“Bene..e
di me e te? Cosa le dirai?”, la luce era scomparsa,
sostituita dalla preoccupazione.
“Beh,
Robert. Devi vedere la realtà..”.
“Tu
ami lui?”, di nuovo lo nominò con disprezzo.
Non mi diede
il tempo di aprire bocca.
“Allora
è tutto diverso..”.
“No,
no..Robert dopo questa notte ancora metti in dubbio i miei
sentimenti?”, lo guardavo incredula. Era proprio testardo.
“Scusa..è
che non mi sono svegliato molto bene. Se penso che dovrò
passare due settimane vedendoti abbracciata a quello la..”.
“Cosa
dovrei dire io? Che ti vedo sempre con Chloe!”.
“Ripeto..ci
hai messo tu in questa situazione Mary..e devi fare tu
qualcosa!”.
Era la
verità. Io avevo combinato il guaio, e ora io dovevo
risolverlo.
L’aereo
atterrò tranquillamente e ad uno ad uno iniziammo a scendere.
“Allora
bel volo?”, mi chiese Chloe andando ad abbracciare Robert.
“Mi
sei mancato..”, si baciarono e mi sentii subito male.
Andrew mi si
avvicinò offrendosi di portarmi la borsa.
“Tranquillo..”.
“Va
tutto bene? Che è successo?”.
“Uno
scambio di opinioni..”, dal mio sguardo capii immediatamente
che
glie ne avrei parlato dopo.
Iniziammo
subito la nostra recita abbracciandoci. Era un gesto comune,
tra due amici. Non volevo pensare ai baci per il momento.
Probabilmente
anche lui si stava ponendo la stessa domanda, come
avremmo gestito la cosa?
Dovevamo
parlarne subito.
“Allora
io proporrei di andare a casa. Poi stasera ci vediamo e
decidiamo dove passare queste due settimane!”, la voce di
Chloe risuonò in
tutto il corridoio per arrivare all’aeroporto.
“Come
scusa? Non stiamo a Detroit?”, la mia domanda doveva essere
divertente perché la vidi piagarsi in due dalle risate.
“E
tu pensi che dopo tutto questo tempo, io vengo a casa e sto tre
mesi chiusa in città? Poi scusa, abbiamo i nostri ragazzi.
Portiamoli al mare!
Ci divertiamo..dai non farla lunga!”, era pazza. Pensava
davvero che io avrei
resistito due settimane con Andrew e Robert nello stesso posto?
Annuii
contrariata e continuai a camminare.
Robert la
guardava come se sapesse già da tempo quello che aveva in
mente.
Andrew era
meravigliato quanto me.
Raggiungemmo
i miei genitori che si erano già avviati per prendere le
valigie.
Pensandoci
bene era stata mia madre, prima di partire a pensare ad un
viaggio per noi quattro.
Presi Chloe
da parte prendendola per un braccio.
“Mia
madre ti ha messo in testa l’idea del viaggio?”,
dovevo essere
stata troppo dura, cercai di correggermi, “Scusa, ma questa
cosa mi mette in
agitazione..”.
Sorrisi.
“Beh
in effetti si. Però non ci vedo niente di male!”,
scrollai le
spalle e tornammo dagli altri.
Avrei parlato
sicuramente con mia madre.
........................................................................
Oddeo!
Picchiatemi se volete, lo capisco benissimo!! Io odio quando ritardano
o quando mi fanno aspettare un'eternità..e mi dispiace farvi
passare questo! Ma davvero è stata una settimana
infernale..uso il pc solo a lavoro e a casa la sera non ho
più tempo di far niente. Ieri sera poi, ho visto il mio
dottore preferito e giù lacrime!! Ma potevano far uscire
Katner di scena in un modo un po' meno tragico? O.o voglio
dire..proprio un suicidio..che tema del piffero eh! Ora pazzia a parte,
perchè non penso che tutte voi guardiate dottor House xD
Voglio dirvi che questo capitolo non è dei migliori, lo
ammetto. Ma vi prometto che il meglio deve ancora arrivare e le mie
Loves lo sanno bene e potranno confermarvelo xD
Non
riesco purtroppo a salutarvi tutte come vorrei, tra poco è
pronta la cena! =( però vi voglio ringraziare di cuore!
State aumentando sempre di più e io mi sto davvero
emozionando! Non mi monto la testa sia chiaro, ma se siete
così numerose, vuol dire che allora son blava =) BASI!!
Siamo arrivati a 40 preferiti e a 26 seguiti!! I preferiti sono davvero
aumentati vorticosamente dagli ultimi chappettini xD SIIII!!
Un bacione a tutte
voi...dalla Ketty!!!! Vi voglio bene!!
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Capitolo 29 *** 28 - Ritorno a casa ***
28 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Ritorno a casa
Quando io e i
miei salutammo Robert e Chloe, ormai era già mattina
inoltrata.
Prendemmo la
macchina che mio padre aveva parcheggiato fuori
dall’aeroporto e tornammo a casa.
Il viaggio di
ritorno fu molto rilassante, con Andrew, nonostante
dovessimo fingere di stare insieme, potevo essere me stessa.
Fortunatamente
i miei genitori non erano troppo all’antica, ma
sicuramente lo avrebbero fatto dormire nella stanza degli ospiti.
“Allora
tesoro? Sei contenta di tornare a casa?”, mia madre
abbassò il
volume della radio.
“Si
mamma, non vedevo l’ora!”.
Chissà
cosa avrebbero pensato i miei genitori di me, se gli avessi
raccontato la verità.
Avrebbero
dato per scontato che la loro bambina
come diceva mio padre, non era più tanto brava e buona;
anzi, che era crudele e cattiva.
Andrew ormai
sapeva tutto di me e della mia storia, non avevo segreti
con lui. Sapeva anche che ero pazzamente innamorata di un ragazzo che
stava con
la mia migliore amica, per di più anche lui innamorato di me.
Per Andrew
ero stata una scema fin dall’inizio, secondo lui avrei
dovuto pensare di più a me stessa.
Aveva ragione.
Quando entrai
in casa la prima cosa che feci fu stendermi sul divano,
mi era mancato molto stare sdraiata a guardare la televisione con i
miei seduti
sull’altro sofà.
“Vieni
Andrew, ti faccio fare il giro della casa!”, mia madre si
offrì
molto gentilmente di accompagnare Andrew.
“Mary
perché non lo accompagni tu?”, mio padre non aveva
perso il suo
solito tempismo.
“Allora?
Cosa è successo in aereo?”, quando fummo soli
iniziò
l’interrogatorio.
“Abbiamo
parlato..”.
“E
poi?”.
“Beh,
ci siamo ripetuti più volte che ci amiamo e cose del
genere..”,
mi sentivo ancora male nel ripensare a quella notte,
“Però non gli ho detto che
fingiamo, soprattutto gli ho detto di stare con Chloe, vada come vada
la loro
storia deve finire per mano loro. Non per colpa mia!”.
“A
volte mi chiedo dove hai la testa!”.
“Io?
Tu che ti sei autoinvitato in vacanza? Non che mi dispiaccia
ovvio, ma lo sai che ora dovremmo fingere di stare insieme 24 ore su
24? Come
faremo? Un conto sono gli abbracci. Ma i baci? La
passione??”, per fortuna i
miei erano usciti per fare la spesa altrimenti oltre al vicinato mi
avrebbero
sentito anche loro.
“Hai
ragione! Perfettamente ragione! Ma in quel momento non so a che
cosa stessi pensando. Poi non dobbiamo baciarci in bocca.
Basterà farglielo
sembrare! Vicino alla guancia se stiamo abbracciati penseranno che ce
lo diamo
sulle labbra! Stai tranquilla, che un modo lo troviamo!”.
Sembrava
così sicuro di se, io invece avevo una brutta sensazione.
Come
se qualcosa dovesse andare storto.
Quella sera
vennero a casa mia Chloe e Robert.
Quella pazza
aveva deciso di prendere una casa a Miami per quelle due
settimane e andarci tutti insieme.
Era per la
privacy di Robert, che aveva deciso di prenderne una privata
sulla spiaggia.
Quando le
dissi dei soldi, lei mi rispose semplicemente che era stato
Robert ad offrirsi di pagare gran parte delle spese, visto che era a
causa sua
che non potevamo stare troppo in mezzo alla gente.
Purtroppo,
quando Chloe mise sul tavolo la sua idea, c’erano anche i
miei genitori, che non persero occasione per ricordare il famoso regalo
di
ammissione all’Università, senza contare poi il
doppio regalo per il
superamento dell’ultimo esame del semestre.
Quindi per
loro non c’erano problemi, anzi, non volevano nemmeno che
disfassi le valigie.
Andrew
annuiva semplicemente. Sapeva che aveva combinato lui questo
casino, non voleva peggiorare ulteriormente le cose.
Mi lasciai
convincere, cercando di non pensare a quello che di li a
poco sarebbe accaduto.
Ero
spacciata, anche se avessi obiettato, avrebbero trovato il modo per
farmi cambiare idea. Oltretutto Miami non l’avevo mai
visitata, magari mi sarei
anche divertita.
“Oh
Mary vedrai. Dicono che Miami sia la città dei giovani, li
si vive
di notte!!”, Chloe era eccitata, sembrava impazzita.
“Io
di notte dormo Chloe!”, la guardai male, sperando che il mio
disappunto potesse pesare in qualche modo.
“Beh
dormiamo di giorno!”, il suo sorriso non scese di un
millimetro.
Non volevo
rovinarle l’umore, quindi mi limitai ad annuire e a far
finta di niente.
Mi sarei
fatta trascinare ovunque, l’importante era mantenere il
segreto. Se fosse scoppiato qualche casino, di sicuro qualche cosa
sarebbe
arrivata a galla. Non volevo immaginare da che parte sarebbe stato
Robert in
uno scontro tra me e Chloe.
Quando Chloe
e Rob tornarono a casa io preparai il letto ad Andrew.
“Posso
farcela da solo eh!”, mi guardava appoggiato alla porta.
“Devo
far vedere a mia madre che mi occupo del mio ragazzo!”,
sorrisi
all’idea, “se no potrebbe pensare di aver allevato
una figlia scansafatiche!”,
gli feci l’occhiolino e continuai con il mio lavoro.
“Mi
dispiace, cioè..per tutto..”, aveva cambiato voce.
“Cosa
c’entri scusa?”, smisi di occuparmi della camera e
mi voltai
verso di lui.
Aveva lo
sguardo rivolto verso il basso. Brutto segno. Mi avvicinai.
“Beh,
in questo periodo per quanto ti sia stato vicino non è che
ti
abbia aiutato molto!”.
“Non
dire sciocchezze..senza di te probabilmente sarei crollata
immediatamente! Non devi pensarle certe cose!”, lo abbracciai
e mi sentii
stringere.
Restammo
così per qualche minuto.
“Oh
scusate!”, mia madre arrivò
all’improvviso dalle scale, “Volevo portare
questi ad Andrew!”, alzò un paio di cuscini.
“Tranquilla
mamma!”, le sorridemmo e ci staccammo.
“Buona
notte ragazzi!”, i miei se ne andarono a letto e io ne
approfittai per farmi una doccia.
Non fu una
buona idea, restare sola non aiutava la mia testa a
liberarsi dai pensieri.
Infatti,
appena uscita mi diressi verso la camera di Andrew.
Robert era il
primo ragazzo che era riuscito a rapire il mio cuore in
quel modo, nessun’altro era mai riuscito a farmi soffrire in
quel modo.
Andrew era il
mio migliore amico, anche se ormai non potevo più
trattarlo come tale davanti agli altri.
Anche se mi
aveva tirato in quella faccenda, non riuscivo ad essere
arrabbiata con lui.
Sarebbe stato
ancora più pesante sopportare il dolore nel vedere Chloe
e Robert da sola, senza nessuno che potesse capirmi.
Un giorno,
con un po’ più di calma, avrei dovuto riflettere
anche sulla
mia amicizia con Chloe.
Robert aveva
ragione in aereo. Se lei mi fosse stata davvero amica,
probabilmente si sarebbe accorta molto prima dell’effetto che
lui aveva su di
me.
Invece,
nonostante la sera del cinema, quando rividi Robert per la
prima volta dopo tanto tempo, fossi stata male, lei non sembrava
essersene
accorta.
Questo mi
fece riflettere.
Aprii
lentamente la porta della camera degli ospiti per non fare
rumore.
Rimasi
immobile, con la maniglia ancora stretta tra le mani.
Andrew era
davanti all’armadio, portava soltanto un paio di boxer.
Probabilmente
in quel momento furono gli ormoni a tenermi ferma davanti
alla fessura della porta, perché non riuscii nemmeno a
muovere un muscolo.
Ero
incantata, o per meglio dire, imbambolata, davanti a cotanta
bellezza.
Difficilmente
avevo visto un corpo come il suo.
Perfetto, in
ogni suo lineamento. Le braccia muscolose tese verso le
ante dell’armadio, i pettorali ben evidenziati facevano
invidia ad un modello.
E quegli addominali, non avrei mai smesso di accarezzarli.
Mi diedi un
colpo sulla testa, i miei pensieri non erano di certo
casti, dovevo andarmene prima che la situazione mi sfuggisse di mano.
Già
all’università avevo fatto l’errore di
baciarlo, non dovevo
ripeterlo.
Però,
nessuno mi vietava di dare un’occhiatina, ero comunque una
ragazza. Una ragazza a cui piacciono i ragazzi; se poi i ragazzi
avevano il
fisico di Andrew, beh..
Andrew si
spostò di qualche millimetro, quel tanto che bastava per
farmi intravedere la sporgenza nei suoi boxer.
Sentii le
farfalle allo stomaco, e una sensazione più stuzzicante
all’altezza delle cosce.
Non puoi
desiderare il tuo
migliore amico. Mary!
La mia testa
ragionava da sola, era come se non la sentissi. In quel
momento solo il mio corpo riusciva a capirmi.
Le gambe
volevano camminare nella direzione di Andrew e io non opposi
resistenza.
Sapevo di
sbagliare, ma in quel momento riuscivo solo a pensare al mio
desiderio.
Robert faceva
sesso, o l’amore, nemmeno io sapevo dargli un nome, con
Chloe. Io non potevo divertirmi con il mio
“ragazzo”?
Sapevo che
tanto me ne sarei pentita, ma da quel giorno avrei vissuto
al momento.
Carpe diem.
“Carpe
diem..”, sussurrai a me stessa.
Aprii
lentamente la porta, cercando di non fare rumore.
Andrew non mi
aveva ancora sentita, quindi decisi di avvicinarmi
lentamente senza farmi sentire.
Quando gli
fui praticamente dietro, lo abbracciai e subito si mosse,
preso alla sprovvista.
“Mary..che
fai?”, aveva notato il mio abbigliamento, e guardando i suoi
boxer capì subito che non era l’abbigliamento
giusto per una chiacchierata.
Avevo solo un
asciugamano addosso, molto corto, lasciando libere le
gambe.
Non gli
risposi, lo abbracciai, accarezzando i suoi addominali scolpiti
e iniziai a baciargli le spalle e la schiena.
Piccoli e
seducenti baci che non facevano altro che aumentare il mio
desiderio.
“Mary?”,
la voce spezzata dall’eccitazione tradiva
l’intenzione di
Andrew di allontanarmi.
Di nuovo non
risposi, mi avvicinai con le mani all’elastico dei boxer
accarezzandolo.
“Che…fa…i?”,
aveva le mani appoggiate alle ante dell’armadio e a
sentire dalla sua voce e dai suoi gemiti di sicuro non gli dispiaceva.
“Mmmmh..”,
le mie mani si avvicinarono alla sua erezione, che ormai era
in bella mostra.
Quando la
sfiorai Andrew si piegò e mi allontanò.
“Che
stai facendo?”, mi guardò con uno sguardo
affamato, identico al
mio.
“Non
si capisce?”, tenevo il mio asciugamano pronta per levarlo.
“Non
dovremmo..cioè..noi..”, era ancora eccitato, e ne
approfittai per
avvicinarmi.
“Oh
si che possiamo..nessuno ci vieta di divertirci..Andrew!”,
pronunciai il suo nome con tutta la sensualità che avevo e
con le mani iniziai
a massaggiargli i pettorali.
“Mi
vuoi?”, gli chiesi baciandogli il collo.
“Mary..”,
lo presi con un sì, dal momento che anche lui
iniziò ad
accarezzarmi le spalle.
“Te
ne pentirai?”, la sua bocca era tremendamente vicina alla mia.
“No!”,
questa volta ne ero sicura. Non me ne sarei pentita, lo
desideravo veramente.
Non mi
rispose, mi prese in braccio permettendomi di allacciare le mie
gambe alla sua vita.
Il contatto
della mia intimità completamente nuda, con la sua erezione
mi fece sussultare e provare una sensazione assolutamente inebriante.
Inarcai la
schiena presa dal piacere e annullai la distanza tra le
nostre labbra.
Erano
perfette, pronte per darmi piacere.
Portai le mie
mani sui suoi capelli e lo avvicinai di più,
appoggiandomi completamente al suo petto.
Mi fece
sedere sopra ad un mobile, non feci nemmeno caso a quale
potesse essere e iniziò a baciarmi le spalle e le braccia.
Non staccava
gli occhi dai miei. L’eccitazione era palpabile
nell’aria,
non avremmo resistito molto.
Gli preso il
viso tra le mani e lo portai vicino al mio.
Con la lingue
disegnai dei cerchi immaginari sulle sue labbra, notando
con piacere la sua eccitazione.
Mi fece
scivolare verso di lui, facendo sfiorare le nostre intimità.
Di nuovo una
scossa e da lì, non capii più niente.
Andai ad
accarezzargli l’erezione, sentendola dura e grossa.
Gli levai i
boxer capendo che ormai iniziavano ad essere di troppo.
Quando Andrew
capì che addosso avevo solo l’asciugamano
approfondì i
baci sul mio collo che divennero quasi dei morsi e con la mano
andò a
stuzzicare il mio interno cosce.
Un gemito mi
uscì spontaneo e il sorriso di Andrew mi contagiò.
Mi allontanai
un po’, per guardarlo negli occhi e lentamente, sempre
fissandolo, mi levai l’asciugamano, facendolo scivolare per
terra.
Lo sguardo di
Andrew non si staccava dal mio, anche se potevo vederlo
benissimo il suo desiderio di esplorare il mio corpo.
Sorrisi
maliziosa e tornai a giocare con la sua erezione.
Lui non perse
tempo e dopo essere rimasto fermo a guardarmi, avvicinò i
nostri bacini, facendoli quasi combaciare.
“Mary..io
non riesco a fermarmi, capisci? Sono un uomo..e
tu..beh..guardati..”, la sua voce era roca, rotta dalla
voglia di me.
“Perché
devi fermarti?”, riposi tra i baci.
Gli
accarezzai le spalle e allacciai le gambe dietro la sua schiena.
“No..Mary..così
no..non voglio che poi tu te ne penta..”, sembrava
volesse restare serio. Ma era inutile.
“Andrew.
Ti. Voglio.”, queste furono le ultime parole che riuscii a
dire prima di sentirmi completamente sovrastata da delle emozioni mai
provate
prima.
Avevo avuto
altri ragazzi, con i quali mi ero spinta fino alla fine. Ma
quello che Andrew mi stava facendo provare in quel momento, non aveva
paragoni.
Mi morsi un
labbro per cercare di mascherare i gemiti di piacere, ma
era quasi impossibile.
Ogni spinta,
ogni carezza sul mio corpo fatta dalle sue mani era un
qualcosa di unico.
Sapevo che
era solo sesso. Due ragazzi che si desiderano fisicamente,
ma sapevo anche che non ce ne saremo pentiti.
“Andrew..”,
i gemiti iniziarono ad essere sempre più forti e sempre
più
veloci.
Inarcai la
schiena, sorretta dalle sue braccia e toccai il suo petto,
aumentando il piacere.
“Mary..”,
anche lui era quasi al culmine.
Sentii una
sensazione di calore provenire dal basso ventre e dei gemiti
che non riuscii a trattenere e muovendo il mio bacino al ritmo delle
spinte di
Andrew arrivai al culmine del piacere.
Andrew
continuava a spingere e avvicinandomi gli baciai il collo
stringendo la sua schiena.
“Mary..Mary..”,
lo sentivo, anche lui era al culmine.
Due spinte e
mi ritrovai di nuovo in balia di un altro orgasmo, più
forte di quello precedente.
Quando anche
Andrew raggiunse il piacere, si appoggiò alla mia spalla
ansimando.
I nostri
respiri erano irregolari e pesanti.
“Sei..fantastico..”,
riuscii semplicemente a dire accarezzandolo.
Sorrise e
posò dei teneri baci sul mio collo, sulla guancia, sulla
fronte. Fino ad arrivare alle labbra, dove il bacio divenne
più passionale.
“Sei
bellissima..”, disse tra i baci.
Continuai ad
accarezzarlo, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Lentamente
scese a prendere il mio asciugamano e me lo mise sulle
spalle per coprirmi.
“Mary?”,
mi chiamò alzandomi il mento con una mano.
Lo guardai
negli occhi, ancora pieni di passione.
“Sei
sicura di quello che hai fatto, vero?”, ora lo sguardo era
più
triste, meno solare.
“Si
Andrew..non me ne pentirò mai!”, lo avvicinai a me
e gli diedi un
altro bacio, meno casto dei precedenti.
Rimasi seduta
sul mobile, che avrei ricordato molto felicemente, ad
osservarlo mentre si rivestiva.
“Cosa
c’è?”, mi chiese quando si accorse che
lo stavo osservando.
“Niente..ti
guardo..non posso?”, sorrisi e mi misi in piedi.
Mi avvicinai
a lui e lo abbracciai stretto.
“Non
capisco il tuo comportamento..ma ti voglio bene..ed è
stato..fantastico prima!”, era imbarazzato, lo si capiva
dalle gote rosse.
“Sei
stato formidabile, non ho mai provato..oddio..”, mi passai
una
mano tra i capelli.
Gesto
sbagliato. Robert.
Cercai di
pensare ad altro.
“Devi
farti una doccia?”, fu la prima cosa a cui pensai.
“Ehm..si..”,
sorrise e si allontanò per prendersi il cambio.
“Allora
ti aspetto di là, in camera mia..se dormo non ti
preoccupare..fai come se fossi a casa tua!”, gli diedi un
bacio a fior di
labbra e mi diressi verso la mia camera.
Ripensando
all’avvenimento appena passato, mi venivano ancora i
brividi.
Non dovevo
illudermi però, né tantomeno illudere lui.
Era sesso,
solo sesso. Mi piaceva il suo corpo, il mio piaceva a lui,
era evidente tutto ciò.
Ma ci
volevamo solo un gran bene.
Cercai di
immaginare come sarebbe stato emozionante, avere lui
quella sera.
Di sicuro in
quel momento era con Chloe, magari si stavano anche
divertendo.
Io mi ero
divertita, sì. Non ero pentita, lo sentivo.
Ripensandoci,
il desiderio non era calato. Anzi, il corpo di Andrew mi
attirava molto, molto più del dovuto.
Mi vestii in
fretta, per potermi sdraiare nel letto.
Quando
riuscii finalmente a toccare il cuscino mi sentii molto meglio,
come se i problemi e le angosce fossero passate, svanite, per qualche
secondo.
Rimasi a
fissare il soffitto per qualche minuto, prima di voltarmi
verso il comodino.
Il cellulare
aveva preso a vibrare. Un messaggio.
Lo aprii
senza troppa enfasi, non ero una ragazza che lo usava molto.
Preferivo chiamare.
“Ti
penso sempre”
Sulle
mie labbra si andò a depositare un sorriso, un sorriso vero,
nato
dal cuore.
Non so per
quanto tempo rimasi a fissare il telefono, il tempo giusto
per capire che senza di lui, ormai, la mia vita non aveva
più senso.
........................................................................
Ecco
ora mi metto in un angolino per ripararmi dalle vostre recensioni =D
ah..questo capitolo può piacere ad ALCUNE DI VOI...ma non
posso
promettere che tutte siate d'accordo con me..ecco..posso promettere a
tutte quelle che in questo momento sono già pronte dietro la
mia
schiena con un COLTELLO in mano =D che beh..diciamo che è un
momento in cui gli ormoni sono un po' bizzarri..ma come tutte le cose
bizzarre prima o poi FINISCE!!
Beh penso di avervi
dato un grosso aiuto xD
Su..siate clementi
con me.....PLEASEEE!!! *__*
Ero particolarmente
accaldata
quando ho scritto questo chap xD momento pre ciclo ovviamente
eheheh!!Quindi..dopo accurate ricerche...beh...ho constatato che
comunque in rosso DICONO che io scriva decentemente..quindi sempre dopo
queste belle interviste alle lettrici più vicine, ho capito
che
piace questo capitolo..quindi ho deciso di postarlo..ma sono stata li
li per levarlo eh xD a costo di dover riscrivere tutto il resto!!
Mie care...vi chiedo
scusa se non
sono più presente come prima..ma lavorando non ho
più
tutto questo tempo..scusate davvero!!Ma spero di appassionarvi lo
stesso con le mie cosette!!
Ah..per chi legge
anche le mie
altre storie, vi voglio dire che "You believe in me" non è
che
l'ho abbandonata...chiariamo..soltanto sono un po' indietro con
quella..ho sempre delle illuminazioni su questa e sull'altra di
Grecia..quella prometto di postarla il prima possibile care!!
Ora un abbraccio a
tutte voi!
ATTENZIONE!! Devo
assolutamente ringraziare e ripeto RINGRAZIARE
tutte le donzelle e i dozelli non so.. xD che leggono la storia..non ci
crederete (magari a voi succede spesso xD ma per me è una
cosa
nuova) siamo arrivati a 1998
letture di The wishes of our heart..........oddeo!!!Mi emoziono
ç_ç 44 preferiti
e 27
seguiti!!VI AMO!!!
Ho comprato il cd di
New Moon
delle soundtracks..ed è bellissimo davvero!!Perfette..tutte
le
canzoni mi fanno pensare ad un momento preciso del libro...e
ragazze....NON VEDO L'ORA CHE ESCA STO BENEDETTO FILM =D mamma mia!!!
Ora davvero vi lascio che vi ho già rotto abbastanza xD
BACIOTTI!!
Liselotta: Tesoro mio! Tu eri tra le cavie di lettura xD quindi sei
preparata a questa batosta!! Sei a Lucca in questo momento..oppure devi
partire xD non lo so! Spero solo che tu ti diverta tanto tanto tanto!!!
L'autografo te lo rilascio solo davanti al mio agente =D ahahah!!Che
matte!!A presto amoruccio!!LOVE!!
Winnie Poohina: Ciao cara!!!Ma che gioia che sei..addirittura tra gli
autori preferiti..mica me lo merito sai xD tu scrivi decisamente meglio
di me!!Fidati!!non so nemmeno io come facciate a seguire tutta sta roba
ahah!! =D Spero di non aver deluso le tue aspettative..se continuerai a
leggere capirai..prometto xD un bacione!!Aspetto i tuoi aggiornamenti!!
Sognatrice85: Ah io il seguito l'ho messo..il problema è
sapere
se ti piace! Non è da tutti leggere queste cose!! =( Spero
di
non aver deluso nemmeno le tue aspettative..se non vi
piace..vedrò un po' di cambiare..magari modificando la
storia..vedrò quanti ascolti farà questo chap xD
un
bacione!!!
Violetdreamy: Ciao!!Beh..eccolo..spero ti piaccia..davvero =) un
bacione!
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Capitolo 30 *** 29 - Il Sogno ***
29 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Il Sogno
Andrew
entrò in camera mia silenziosamente. Ero quasi nel mondo dei
sogni, ma lo sentii perfettamente.
Mi diede un
bacio sulla fronte e mi coprì con la coperta.
Quando spense
la luce, riuscii finalmente a prendere sonno.
Venni
svegliata da una luce chiara e leggera, che entrava dalla
tapparella.
Mi rigirai
nel letto per evitare il fastidio e quando aprii gli occhi
notai che la stanza in cui mi trovavo era completamente diversa dalla
mia.
Mi misi
seduta sul letto, per guardarmi intorno.
Il letto era
posizionato al centro della stanza, c’erano colori molto
chiari, i mobili erano di un panna tenue e delicato, e la moquette
sembrava
soffice, comoda.
Il letto nel
quale mi trovavo era matrimoniale, primo segno che c’era
qualcosa che non andava. Il mio letto era singolo.
Con lo
sguardo cercai una sveglia, o qualcosa che potesse ricordami
l’orario.
Niente,
c’erano tanti soprammobili, molto carini, porte, finestre.
Mi alzai e mi
diressi verso la prima porta che avevo visto.
Portava in un
bagno, molto moderno, di quelli che si possono permettere
solo le star.
Richiusi la
porta e andai verso la finestra.
Sentivo un
rumore di sottofondo molto leggero, uno strusciare continuo;
ma non era fastidioso, anzi sarei rimasta per ore ad ascoltarlo.
Con mia
grande sorpresa capii che il rumore nient’altro non era che
il
mare.
Le onde si
scagliavano contro il bagnasciuga, lente e tranquille.
Il sole
illuminava le gocce d’acqua che si allontanavano dal mare,
per
depositarsi nella sabbia asciutta.
La spiaggia
era deserta, sembrava quella dei film, che fanno vedere
nelle isole.
Mi destai da
quel meraviglioso panorama e tornai verso il centro della
stanza.
Non avevo
fatto caso al mio abbigliamento.
Indossavo un
completo intimo molto raffinato, oserei dire, e una
vestina ancora più complicata.
Decisi di non
soffermarmi troppo su quei particolari e continuai la mia
esplorazione.
Aprii la
seconda ed ultima porta che si trovava nella stanza e mi
trovai di fronte ad una sala enorme. Mai vista.
Al centro
esatto si trovavano tre divani bianchi, in perfetto ordine e
di fronte ad essi vi era un televisore, anch’esso, da star.
Sbattei le
palpebre più volte, probabilmente stavo sognando.
Dietro ai
divani si trovava la cucina, divisa dalla sala soltanto da un
pianale all’americana, dove ci si poteva fare colazione,
seduti su degli
sgabelli.
Inutile dire
che quella casa poteva fare invidia a chiunque. Era la
casa dei sogni di ogni persona.
Camminai
verso i divani, quando rimasi pietrificata di fronte alla
visuale che si presentava alla mia destra.
Un’enorme
porta finestra, anzi due probabilmente, dava sull’enorme
giardino, costernato di mattonelle bianche, che portava alla spiaggia.
Si poteva
vedere l’orizzonte anche rimando seduti sul divano.
Chiusi
lentamente la bocca, che si era aperta per lo stupore, ed uscii
per godermi a piano quella meraviglia.
Il sole non
era ancora alto nel cielo, segno che non era ancora
pomeriggio.
Riscaldava,
ma non esageratamente, anzi, era molto piacevole rimanere
fermi ad osservare il mare, sotto quei raggi.
Fuori, nello
spazio ricoperto di mattonelle c’era un tavolino, moderno
anch’esso attorno al quale c’erano delle sedie di
vimini.
Sembravano
molto comode.
C’era
anche un dondolo, accompagnato da qualche tavolino e da qualche
sdraio messa lì in mezzo.
Rimasi
incantata davanti a tanta eleganza e lentamente mi diressi verso
il bagnasciuga.
Il mio
abbigliamento non sarebbe passato inosservato, ma non sentivo
nessun’altro rumore, se non quello delle
onde che si infrangevano sul bagnasciuga.
Soffiava una
brezza leggera, il vento mi sfiorava la pelle
delicatamente, come se temesse di rompermi.
Sentivo il
profumo del sale, la sabbia sotto i piedi nudi e la brezza
marina sulla pelle.
Guardai verso
l’orizzonte. Dei gabbiani stavano volando liberi nel
cielo, alla ricerca di qualche pesce da poter mangiare.
Provavo una
sensazione fantastica, di pienezza e di completezza.
Mi sentivo in
pace con me stessa, non avvertivo il benché minimo
fastidio per i miei problemi.
Si erano
finalmente dissolti.
Sentii dei
rumori in lontananza, non erano uccelli, e nemmeno il vento;
erano persone.
Mi voltai
nella direzione dalla quale sentivo le voci e mi diressi da
quella parte lentamente.
La casa,
vista da fuori, era enorme. Era ad un piano solo, ma poteva
benissimo accogliere due famiglie sistemate.
In lontananza
notai due figure sfocate, si muovevano velocemente,
quindi mi era impossibile capire chi fossero.
Sempre
più lentamente mi avvicinai, fino a quando non capii
esattamente
chi fossero i due individui.
Rimasi
sconcertata dalla chiarezza della situazione. Come ero arrivata
fino a loro?
Cosa ci
facevano in quella casa, insieme a me?
Non dovevano
avermi sentita, continuavano la loro animata discussione
senza considerarmi.
Eppure
intorno a me c’era solo sabbia, era impossibile non notare
una
figura che si avvicina.
Mi avvicinai
ulteriormente e i ronzii lontani divennero parole, frasi,
discorsi.
“Senti
Chloe..non posso lo sai..”, Robert aveva la voce roca, come
se
non riuscisse a parlare.
Chissà
cosa non poteva fare.. pensai.
“Già..tu
mi lasci, e non puoi nemmeno dirmi il perché!”,
Chloe stava
per perdere la pazienza. Aveva il viso completamente arrossato e gli
occhi
gonfi per le lacrime che ancora le solcavano le guance.
Lasci? Lasci?
Come?. Ragionavo
come una macchinetta.
“Te
l’ho detto. Non siamo compatibili, cioè..io sono
stato molto bene
con te..”, prese una pausa fissando l’oceano,
“ma non ti amo come tu ami me,
Chloe..”.
“Rob,
come puoi mettere fine a tutto? A tutto quello che abbiamo
costruito?”, Chloe aveva la voce completamente satura di
dolore.
Il mio cuore
stava soffrendo nel vederla ridotta in quella condizione.
“Chloe..mi
dispiace..ma..ti prego guardami!”, le spostò lo
sguardo con
una mano, al suo tocco Chloe sussultò.
“Robert..io
ti amo..”, lo disse con un’intensità che
feci quasi fatica
a sorreggere.
Mi sentivo di
troppo in quella situazione. Oltre tutto loro non potevano
sentirmi, né vedermi.
Era come se
io fossi un fantasma, probabilmente sarebbero stati meglio
entrambi se io non fossi mai esistita. Era forse questo il significato
di tutto
quello che stava succedendo in quel sogno?
Io dovevo
capire di essere di troppo?
Beh direi che
aveva colpito nel segno, ne ero più che convinta ormai.
“Ti
prego Robert..non mi lasciare..”, fu come ricevere una
pugnalata in
pieno petto.
Potevo
sentire benissimo il coltello rigirarsi al mio interno.
Qualcuno si
stava divertendo nel vedermi soffrire.
Mi sentivo
come quella lasciata, sentivo le emozioni di Chloe.
Si, ecco.
Sentivo proprio le sue emozioni. Era come se io e lei fossimo
una cosa sola.
“Chloe,
ti prego..non fare così!”, le si
avvicinò per tentare di
accarezzarla, ma si bloccò non appena le fu vicino.
Le lacrime
iniziarono a scendere anche dai miei occhi, quella scena era
terribile, impossibile da sopportare.
“Robert.
Non la lasciare!”, quasi urlai per far si che mi sentissero,
ma fu come parlare al vento.
Già,
anche quello era sparito. Sentivo solo le loro voci e le emozioni
di Chloe.
“Robert,
mi dici almeno..perché..”, ormai si era
rassegnata. Lo sentivo
anche io.
“No,
no..non perdere la speranza! Chloe….”, testarda
come sempre. Non
riuscivo a darmi pace.
“C’è
forse un’altra? Un’altra donna? Dimmelo Robert..da
quanto va
avanti questa cosa…”, ora si stava arrabbiando.
Questo cambio
di emozioni mi faceva sentire male, non riuscivo a capire
più niente.
Il silenzio
di Robert faceva capire che fosse vera l’affermazione di
Chloe.
Magari, pensai,
in questo sogno Robert non la lascia per
me. Dio. Ti prego. Fà che sia così.
“Quindi
è vero? C’è
un’altra?”, Chloe gli prese le braccia e lo
strattonò.
“Si!”,
la risposta di Robert fu netta e decisa. Iniziarono a tremarmi
le gambe.
Mi avvicinai
a lui per cercare di farmi vedere, per farmi sentire.
“No,
no, no..non dirle niente! Robert ti prego..”, le lacrime e i
singhiozzi mi bloccavano le parole.
“Chi?”,
se gli sguardi avessero potuto uccidere, Robert sarebbe morto.
Chloe aveva tanto odio dentro, da poter far esplodere il mondo.
“È
complicato Chloe. Non capiresti..”, ormai Robert si era
rassegnato.
Avrebbe dovuto dire la verità.
“Zitto..dimmi
chi è che ti porti a letto!”, ecco la furia, non
la
fermavano più ormai, “da quanto va
avanti?”.
“Da
prima che ti conoscessi..”, Robert non riuscì a
terminare il
discorso.
“Cosa?”,
non sapevo più cosa fare. Volevo svegliarmi, era un incubo.
“Fammi
continuare. Per favore..”, tentò di calmarla, con
scarso
successo, “la conosco da molto tempo..mi sono innamorato
subito..Chloe
davvero..non potresti capire..”.
“Io
capisco benissimo invece. Tu mi hai usata, non so nemmeno io per
che cosa, e nel frattempo avevi un’altra!”, una
risata amara uscì dalle sue
labbra. Avrei voluto abbracciarla, dirle che io ero lì, ma
io sarei stata la
meno adatta.
Sentire le
sue emozioni era ancora più straziante.
“No,
no..io non sto con lei..cioè..non ha mai voluto..lei ha
preferito
che io scegliessi te..”, sentivo che la bomba sarebbe
esplosa. Mi sentivo uno
straccio, da un lato dovevo prendermi le mie responsabilità,
ma dall’altro
temevo per la reazione di Chloe.
“Cosa?!”,
non riuscivo a capire cosa stesse provando Chloe.
“Si..lei
non ha mai accettato che io e lei potessimo..insomma..non
voleva vederti soffrire..ma io Chloe, ho tentato, ho provato ad
amarti..ma
lei..lei è il centro del mio universo..non riesco
più a vivere senza..”,
accompagnò quella parole da tanto dolore e tanta tristezza.
Ero
combattuta, e addolorata. Vederlo soffrire in quel modo, mi
provocava solo delle ferite più grandi. Lo amavo, e saperlo
in difficoltà mi
distruggeva.
“Rob..”,
sussurrai inutilmente.
“Mary…?”,
il dolore di Chloe mi fece voltare immediatamente. Era più
forte, più grande delle sensazioni che aveva provato prima.
“Chloe..!”,
anche in quel caso chiamarla fu inutile, ma avevo il
presentimento che potesse crollare da un momento all’altro.
“Come?”,
Robert non aveva capito. Ma io avevo capito benissimo.
“Mary..”,
di nuovo sentii uno squarcio nel cuore, enorme.
Avrei urlato,
se il dolore non mi avesse impedito di respirare.
“Si..”,
sussurrò quelle parole, aumentando solo il suo dolore.
Chloe si
accasciò a terra, sorretta soltanto dalle ginocchia.
“Robert..Robert
fa qualcosa! Diamine!”, sentivo il cuore di Chloe
sempre più basso, come un ronzio.
“Robert!”,
era inutile, non mi avrebbe mai sentito.
Ero davanti
alla scena più angosciante di tutta la mia vita.
La mia
migliore amica stava soffrendo a causa mia, il ragazzo che amavo
stava male per me. E io ero lì, incapace di fare qualunque
cosa.
Era
terribile, stare lì ferma e non poter far niente, stare
lì a
guardare passivamente.
Il dolore di
Chloe si fece enorme, non riuscivo più a tenerlo.
Sentivo
l’aria mancare piano, piano. Non riuscivo più a
respirare.
Mi portai una
mano alla gola, cercando aria, aria che non arrivava.
Sentivo le
forze abbandonarmi lentamente, mi lasciai andare nel vuoto,
nel silenzio.
Non sentii
più niente, il silenzio e l’oscurità mi
avvolgevano.
Stavo
precipitando, la sensazione era quella, ma nello stesso tempo
potevo sentire il mio corpo morire.
Mi svegliai
all’improvviso nella mia camera, in cerca d’aria,
ricoperta
da una patina di sudore.
Gli occhi
sbarrati dalla paura e la mano sempre verso la gola.
“Mary..Mary
stai bene?”, cercai di riprendermi e di ritrovare me
stessa.
Mi guardai
intorno ancora spaventata. C’erano i miei genitori ai lati
del letto, mentre Andrew era seduto accanto a me e mi teneva la mano.
“Non
respiravi più! Ci hai fatto prendere un colpo! Mary, hai
fatto un
incubo..”, lo sapevo bene, ma sentirlo dalla bocca di Andrew
mi fece rilassare.
Lo abbracciai
e iniziai a piangere, un pianto liberatorio. Quelle
lacrime accompagnarono quelle che già avevo versato durante
il sogno.
Un sogno che
non avrei mai dimenticato. Mai.
........................................................................
Ciao a tutte ragazze!!!
Vi devo chiedere
scusa, per il mio ritardo, ma dovrete farci l'abitudine. Purtroppo non
potrò aggiornare spesso..anzi...il week end e basta...se
riesco qualche volta potrò farlo anche in settimana. Se
volete offendermi fate pure xD ne avete tutti i diritti.
Oggi non riesco a
ringraziarvi tutte singolarmente.
Ma ci tengo a dirvi
che abbiamo raggiunto 2097 visite al primo chap...e sono orgogliosa di
NOI!!
GRAZIE!
UN BACIONE
Ketty
|
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Capitolo 31 *** 30 - Giro turistico ***
30 caitolo9
∞
The wishes
of our heart ∞
Giro turistico
La mattina
dopo, alzarsi dal letto fu più difficile del solito.
Non avevo
più chiuso occhio, avevo alternato le ore sveglia tra la mia
camera e il bagno.
Un senso di
nausea mi aveva accompagnata per tutta la notte.
Se chiudevo
gli occhi, mi ritrovavo di fronte a quel sogno, così reale,
così vero da farmi venire la pelle d’oca.
Non avevo
raccontato ad Andrew che tipo di sogno avessi fatto, di certo
aveva capito che non si trattava di un incubo normale. Sapeva che in
fondo
Robert c’entrava, ma non voleva ammetterlo, almeno davanti a
me, per paura di
peggiorare la mia situazione.
Stare tutta
la notte sveglia mi aveva aiutata a riflettere, non sapendo
cos’altro fare.
Molto
probabilmente, voleva solo mettermi di fronte alla verità
dei
fatti: io ero di troppo.
Pensavo di
averlo capito, stando a Londra; ma in quell’aereo,
permettere ai miei sentimenti di fuoriuscire, senza fermarli, non mi
aveva
portato altro che dolore.
Ero convinta
che quel sogno fosse una conseguenza delle mie azioni, di
quello che avevo combinato con Robert durante il viaggio di ritorno.
Inoltre,
sull’aereo il mio pensiero fisso era stato lui,
voglio lui, invece non ho mai
pensato a quello che sarebbe successo se io avessi acconsentito alla
nostra
storia.
Robert
avrebbe dovuto lasciare Chloe, in un modo o nell’altro.
In quel sogno
avevo proprio aperto gli occhi.
Ero arrivata
addirittura a pensare che Chloe non fosse una buona amica,
perché non si era accorta delle mie condizioni in presenza
di Robert. Io, io
avevo pensato una cosa del genere. Io che ero stata la prima a
tradirla, che
avevo sperato di avere il suo ragazzo.
Che idiota.
Avrebbe
sofferto come un cane. In quel sogno vederla in quello stato,
avevo sentito benissimo la differenza del suo stato d’animo
quando pensava che
Robert avesse un’altra, e quando aveva scoperto che
quell’altra ero io.
Prima aveva
un odio, una sofferenza paragonabili ad una rinuncia ad
un’arresa.
Invece quando
aveva scoperto che la ragazza che Robert portava nel
cuore ero io, stava quasi per morire.
Lei si fidava
di me, ciecamente, e io invece, ero solo stata capace di
portargli via l’amore.
Ma
d’altronde, cosa potevo farci io se Robert aveva questa sua
idea di
noi due?
Anche io
l’amavo, tanto, fino allo sfinimento. Ma sapevo benissimo che
tra di noi non ci sarebbe stato mai futuro.
Eppure, una
voce nella mia testa continuava a ripetermi che se Robert
si era illuso fino a quel punto, illudendo anche me, era stata colpa
mia.
Io lo avevo
attirato a me, non curandomi dei sentimenti di Chloe.
Io avevo
lasciato che la storia prendesse questa piega.
Io non mi ero
fermata, in Italia, quando avrei dovuto.
Io, sempre e
solo io.
“Posso?”,
Andrew mi destò dai miei pensieri entrando nella stanza.
Ormai era
già dentro, era inutile rispondere.
“Mio
dio Mary..che cosa hai fatto?”, mi osservava preoccupato,
“non hai
dormito vero? Sei stata male?”, si avvicinò per
guardarmi meglio.
“Già..”,
la gola faceva ancora male.
“Oggi
andiamo a fare un giro, così ti svaghi un po’! Ci
siamo
preoccupati molto sai..questa notte..”, si mise seduto sul
mio letto.
“Mi
dispiace..non pensavo..sai non comando i miei sogni..”, la
mia
acidità era dovuta al fatto che, molto probabilmente, volevo
scappare,
nascondermi da qualche parte e non tornare più.
Vidi il volto
di Andrew incupirsi, si stava per alzare ma lo fermai.
“Scusa..non
volevo essere dura..”, abbassai lo sguardo per non dover
reggere il suo.
“Tranquilla.
So che per te non è un bel periodo,
passerà!”, sorrise e
un po’ di serenità arrivò anche a me.
“Quindi
cosa si fa?”, gli chiesi alzandomi dal letto.
“Quello
che vuoi..non sono mai stato a Detroit!”.
“Oh,
allora andiamo in giro!”, mi diressi verso il bagno, una
doccia
era proprio quello che ci voleva.
Appoggiai la
testa alle mattonelle, per permettere al getto d’acqua di
picchiarmi direttamente sulla schiena.
Era molto
rilassante.
Dovevo
assolutamente trovare una soluzione. Come flash mi tornarono in
mente le immagini di me ed Andrew insieme, in camera sua.
Stranamente,
non ne ero ancora pentita, avevo ragione quindi; mi era
piaciuto.
Uscii dalla
doccia ancora tesa, ma leggermente più serena.
Raggiunsi la
mia famiglia, già riunita insieme ad Andrew per la
colazione e mi sedetti con loro.
“Buon
giorno Mary..ti senti meglio?”, mio padre non perse tempo.
“Si,
papà. Ora sto meglio. Deve essere stato un
incubo..”, sorrisi per
tranquillizzarlo.
“Mi
pare strano tesoro, però, che tu abbia nominato spesso
Robert e
Chloe..”, mia madre mi lasciò di stucco.
Non sapevo
cosa rispondere.
“Beh,
essendo Chloe la sua migliore amica, avrà paura che
soffra..vero
Mary?”, per fortuna Andrew riusciva sempre a tirarmi fuori
dai pasticci, a
volte.
“Già..ho
sognato che la faceva soffrire..credo..”, sorseggiai il mio
caffè e sperai che il discorso crollasse li.
Fortunatamente
a nessuno venne in mente di approfondire l’argomento,
così ebbi la possibilità di mangiare in pace.
Andrew aveva
un ottimo ascendente sui miei genitori, mi sarebbe stato
utile nel caso non avessero creduto a me.
Andai in
camera mia per vestirmi, dopo, avrei accompagnato Andrew a
fare un giro della città.
Aprii
l’armadio e cercando un paio di jeans inciampai in un brutto
ricordo.
Quando
arrivammo di fronte ad un ennesimo tendone fece entrare prima
Chloe.
Io rimasi
fuori ad aspettare.
Con il vento
che si era alzato iniziai a sbattere i denti, il vestito
era molto scollato e molto corto, quindi non ero coperta per niente.
Mi strusciai
le mani nelle braccia per riscaldare almeno quelle, quando
all’improvviso mi sentii toccare da qualcosa, e un secondo
dopo mi ritrovai con
una giacca nelle spalle.
Non capendo
mi girai di scatto per vedere chi fosse stato, ma nel
girarmi rimasi di stucco.
Mi ero
convinta che sicuramente non avrei reagito come Chloe alla sua
vista, non mi importava molto di lui anche se riconoscevo la sua
bellezza.
Tutte le mie convinzioni crollarono in quel momento.
Lui era li.
Di fronte a me. E mi aveva dato la sua giacca.
Feci un
respiro profondo e lo guardai negli occhi.
C’era
silenzio, nessuno dei due parlava. Semplicemente ci guardavamo
negli occhi.
Va bene, lo
ammetto. Era proprio bello.
Poi
all’improvviso se ne andò lasciandomi
lì con la sua giacca sulle
spalle.
“Gr..Grazie…”,
sussurrai quando ormai era troppo lontano per potermi
sentire.
Mi
accasciai a terra portandomi la testa tra le ginocchia.
Avevo
la sua giacca in mano, la tenevo
come
fosse oro.
“Ehi..”,
Andrew vedendomi in quella posizione entrò in camera mia
sedendosi per terra
con me.
Iniziai
a singhiozzare, stranamente, pensavo che ormai non avessi
più lacrime da
versare.
“Non
ce la posso fare..”, dissi tra i singhiozzi.
“Shh,
Mary..ce la farai..”, mi accarezzò i capelli
appoggiando la sua testa sulla
mia.
“No,
invece..”, decisi di raccontargli del sonno,
“questa notte è stato orribile. Ho
sognato che la lasciava, capisci? Lui lasciava lei..per me! E lei
moriva dal
dolore Andrew..lo sentivo..potevo sentire le sue
emozioni..Andrew..”.
Mi
aveva ascoltato guardandomi negli occhi.
“Mary..non
succederà, cioè. Non così
almeno..vedrai che una soluzione la troveremo!”, non
lo avremo fatto, lo sapevo.
“Questa
è la sua giacca..”, dissi guardandola con amore,
“me l’ha messa sulle spalle al
nostro primo incontro casuale, quando ormai i nostri occhi non potevano
più
fare a meno gli uni degli altri..”.
“La
tieni ancora..”, la sua non era una domanda.
“Si.
Non ho più avuto modo di ridargliela, penso che ormai la
terrò come un bel
ricordo e niente di più!”, sorrisi amaramente. Era
la verità.
“Insomma.
Non devi farmi da guida oggi?”, cercò di rompere
quel silenzio che ormai era
diventato troppo pesante.
“Si..hai
ragione. Scusa se ogni volta ti assillo con i miei
problemi!”, lo guardai e gli
diedi un bacio sulla guancia.
Rimasi
in quella posizione per qualche secondo, poi, quando lui si
voltò, le nostre
labbra si sfiorarono e un’altra scossa mi
attraversò la schiena.
“Mary,
Mary, Mary..”, mi disse sulle mie labbra, “cosa
devo fare per farti capire che
io ci sarò sempre?”.
Sorrisi
e approfondii quel bacio, prendendogli il viso tra le mie mani.
Vestita,
pronta e carica.
Ecco
come dovevo essere. Carica.
Era
facile a dirsi, ma troppo complesso nel farsi.
Salutai
i miei genitori e con Andrew mi incamminai verso la strada.
“Mi
dici perché andiamo a piedi?”, mi chiese storcendo
il naso.
“Beh,
primo adoro camminare, secondo, vuoi dirmi che un ragazzo allenato come
te, ha
paura di camminare tutto il giorno?”, sorrisi pizzicandogli
un fianco.
“No,
cioè..beh..diciamo che sono fuori allenamento!”,
mi disse abbracciandomi.
“Non
mi pareva che ieri sera fossi poco allenato..”, lo provocai
maliziosamente.
Come
risposta ebbi uno spintone che per poco, se non avessi afferrato la sua
mano,
non mi mandava per la strada.
Mi ero
preoccupata per niente. Potevamo benissimo sembrare una coppia.
Una
coppia molto tranquilla, non di quelle che non si staccano nemmeno un
secondo.
Lo
portai in giro per il centro, facendogli vedere i grattaceli
più importanti tra
cui il Guardian
Building e il Fisher Building.
Quando
gli proposi di andare all’Eastern Market non lo trovai molto
convinto.
D’altronde
a quale ragazzo piace camminare tra le vie più affollate
della città per lo
shopping.
Con
molta pazienza riuscii a convincerlo e per l’occasione decisi
di comprare
qualche vestito che, dietro parere suo, potevo mettere al mare.
“Sono
stremato! Mai più fare shopping con una ragazza!”,
Andrew si buttò sul divano
distrutto per la giornata.
“Beh,
almeno ti sei comprato qualche camicia!”, gli feci la
linguaccia e andai a
controllare la segreteria.
I miei
non erano in casa, non ne ero sicura ma, molto probabilmente, volevano
lasciarci i nostri spazi.
Schiacciai
il tasto per l’ascolto e mi sedetti sulla sedia accanto al
mobile.
“Ciao
a
tutti! Mary non so dove tu sia finita, ma è tutto il giorno
che ti cerco.
Cellulare spento, in casa non risponde nessuno. Ti sei fatta rapire
dagli
alieni? Vabè..io e Rob abbiamo deciso”, che
partirete soli? Lo sperai
con tutta me stessa, nel frattempo Andrew si era avvicinato,
“che partiremo
domani sera! Fammi sapere qualcosa! Baci!”.
Il
messaggio terminò, lasciandomi con la bocca praticamente
aperta dalla sorpresa.
“Come?”,
domandai più al telefono che a Andrew.
“Domani
sera eh?”.
“No,
no. Cioè. No!”, iniziai ad agitare le braccia
alzandomi.
“Non
ti
agitare adesso!”, Andrew mi prese per la vita e
tentò di calmarmi, con poco
successo.
“Domani
sera. Io non ho nemmeno avuto il tempo per capire dove sono, e loro
vogliono
partire domani sera?!”, la furia che era in me stava uscendo
lentamente.
“Basta
chiamarla e dirle di posticipare la partenza, no?”, mi chiese
Andrew
innocentemente.
“Ma
avranno affittato la casa, prenotato tutto! Oddio! Lo sapevo che quel
viaggio
non dovevamo farlo!”, mi portai le mani sul volto e mi
risedetti sulla sedia.
Non mi
ero preparata abbastanza psicologicamente per quel viaggio, a dire il
vero non
ci avevo proprio più pensato.
“Si,
Chloe. Ecco, potremo mica posticipare la partenza?”, sentii
Andrew parlare al
telefono. Alzai lo sguardo fulminandolo.
“Ah,
capisco..si perché ecco..ehm..io non stavo molto
bene!”.
“Dici?”,
iniziavo a spazientirmi.
“Ok,
allora a domani..”, e riattaccò il telefono
tranquillamente.
“Mi
dispiace. Nemmeno con la scusa che stavo male ha abboccato..si parte e
basta..vuole che ti diverti!”.
“Divertirmi
un cazzo Andrew! Per me quello sarà
l’inferno!”, scoppiai a piangere come una
deficiente.
Mi
lasciai abbracciare da lui e lentamente iniziai a calmarmi.
Dovevo
preparare la valigia, anzi, dovevo solo richiuderla.
........................................................................
Pardonnez-moi!!Pardonnez-moi!!
Sono imperdonabile davvero...
Faccio ritardi
enormi, posto come una lumaca!ma mi dispiace davvero..io mi arrabbio
più di voi se qualcuno non posta come vorre...e vi capisco
che mi volete mandare al rogo :) Ma davvero....non ho più
tempo!!Per niente!!!!
Il week end mi
ritaglio quelche minuto solo per me, e lo dedico a voi mie care!
Mamma
mia..lavorare è pesantissimo..non oso immaginare a quando
avrò una famiglia mia!!Sarà impossibile...uff!!
Devo dire
però, che la fretta mi aiuta..l'immagine è venuta
particolarmente bene a mio parere xD che modesta!!
Per qualche giorno
le visite sono rimaste a 2222 ahahah.... xD fantastico!!
Liselotta: My
dearling!!Come tu estas?? (non so cosa ho scritto xD) manca davvero
poco ormai all'ora X!!Ah........adoro anche io le tue storie XD spero
che questo capitolo ti piaccia come gli altri..e perdona l'attesa..sono
una cattiva eterna!!!Love!!
RiceGrain: Si
effettivamente è un po' che non mi caghi..si sei davvero
pessima -.-"" BASTA CRETINATE!!Ma che vai a dire..sei fantastica punto.
OH! :) aspetterò di darti la bella sorpresa con la storia
nuova che voglio pubblicare ahhahaha...è QUASI
finita..purtroppo la mia vena di scrittrice ha preso il sopravvento
ahahah!!Bacioni!!
Lazzari:
Ciauuu!!penso sia la prima volta che trovo una tua recensione..mi fa
piacere :) davvero...beh grazie per i complimenti!!sono in ritardo lo
so..ma guarda..cerco di darvi comunque il meglio!! :) non posso
anticipare niente..ma sono per l'happy Ending...ricordalo!! :* baci!
Sognatrice85:
Tresor!!Che sadica xD peggio di me..addirittura sperare in un dilemma
del genere ahahah!!Fantastica.....collega cara...adoro le tue storie
basta!!non riesco a dire altro..e sapere che anche tu adori le
mie...beh...penso di non trovare le parole giuste!!Un
bacione!!Mmmh..facciamo un patto...se tu fai soffrire i tuoi
personaggi..........buah buah...ci penserò io a Mary xD
vediamo un po'!!BACIONI!!
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Capitolo 32 *** 31 - Miami ***
31 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Miami
No. No. No.
Ripeto no.
Non
è possibile che la mia
vita vada in questo modo.
Riprenditi,
alzati, vattene.
Ora.
Ero talmente
disperata, che mi ero ritrovata davanti ad uno specchio ad
insultarmi con il pensiero.
“Allora..sei
pronta? Sono venuta a ripescarti, sono ore che sei chiusa
in bagno!”, Chloe era entrata dalla porta scorrevole
venendomi incontro.
“Si,
sono pronta..scusate!”, mi voltai ma non mi permise di uscire.
“Senti,
Mary. Io ti conosco, lo vedo che c’è qualcosa che
non va”, mi
fissava intensamente, sperando di capire chissà quale strano
aneddoto,
“all’inizio pensavo che fosse solo colpa
dell’Università. Anche io ho passato
un brutto periodo, ma l’ho superato, grazie a
Rober”.
Cerca di
voltarmi per non pensarci, ma più cercavo di cambiare
argomento nella mia testa più il volto di Robert appariva
nitido e perfetto.
“Mary”,
Chloe mi richiamò facendomi voltare, “non mi
sbagliavo quindi.
Tu hai qualcosa che non va! Lo vedo. Lo sento! Vorrei solo sapere
perché non me
ne parli!”.
“Chloe,
io sto benissimo. Molto probabilmente è la stanchezza dello
studio che si ripercuote sul mio stato d’animo!”,
le sorrisi sperando di
tranquillizzarla.
“Non
ci credo. Ma la cosa che mi fa più male, è che tu
non me ne
parli!”, mi guardava afflitta. Come potevo raccontarle la
verità? Ormai non
potevo nemmeno più ritenermi la sua migliore amica, le avevo
nascosto un
segreto troppo grande.
“Non
ti devi preoccupare. Non ho nulla! Seriamente. Voglio solo andare
a prendere quell’aereo e scappare a Miami. Vieni con
me?”, le chiesi fingendo
di essere al settimo cielo. Nell’ultimo periodo la mia dote
di bugiarda stava
facendo progressi.
“Certo!”,
stava tornando la solita Chloe, bastava poco.
Uscimmo dal
bagno e io, crudelmente, diedi un’ultima occhiata alla mia
immagine riflessa nello specchio. Mi facevo schifo.
Raggiungemmo
i ragazzi che, nel frattempo, avevano già passato i
bagagli al check in.
“Era
ora! Pensavamo che tu fossi caduta!”, Andrew non perse tempo.
Gli feci la
linguaccia e cercai lo sguardo di Robert.
Idiota.
Era
abbracciato a Chloe, le stava baciando il collo e lei si stava
praticamente sciogliendo davanti a tutti.
“Evitiamo
queste effusioni d’amore?”, mi meravigliai della
mia uscita.
Di solito sarei scappata a gambe levate nel primo angolo buio ed avrei
iniziato
a piangere disperatamente.
Stavo
impazzendo, e quelli erano i primi sintomi.
Chloe si
voltò sorridendo con le gote rosse, Robert mi trafisse con
lo
sguardo.
Sorrisi e mi
voltai verso Andrew.
Vuole
sfidarmi? Allora sfidiamolo.
Mi avvicinai
al mio “ragazzo” e lo abbracciai teneramente.
Prima, come
sempre, lo sentii freddo, poi si addolcì e mi
circondò la
vita con le sue mani.
Alzai lo
sguardo, era troppo alto, per poterlo guardare negli occhi e
lui, dolcemente strusciò il suo naso contro il mio.
“Sei
bella quando fingi..”, mi disse sorridendo.
“Non
sto fingendo..e se mi stessi affezionando a te? Andrew?”, le
mie
labbra richiedevano il contatto con le sue, non ero molto lontana.
“Non
so di cosa tu stia parlando Mary..ma per quanto mi riguarda, ti
aiuterò nella tua impresa..assecondando i tuoi divertimenti
personali..”,
sorrise maliziosamente e sentii le mie guance andare a fuoco.
Gli diedi un
bacio a fior di labbra, che ben presto diventò un bacio
meno casto.
“Ehi
voi due! Poi dite a noi!”, Chloe si era avvicinata con le
braccia
conserte.
“Scusate..ma
ogni tanto ci vuole..”, Andrew rispose al mio posto. Io
ero impegnata a decifrate lo sguardo di Pattinson. Un misto tra la
rabbia e la
gelosia, un mix che adoravo, che mi eccitava immensamente.
Gli sorrisi e
facendo schioccare la lingua sul palato mi avvicinai a
lui.
“Allora..sei
pronto per andare nella città delle mille follie? Mr
Pattinson?”, gli chiesi ammiccando con lo sguardo.
“Oh
certo..tanto quanto lei Miss Mary..”, fece passare la lingua
sulle
labbra, un gesto molto, molto eccitante.
Rimasi ferma
ad osservarlo finché non sentimmo la chiamata del nostro
volo.
“Ah
ora non mi freghi”, raggiunsi Chloe prendendola sotto
braccio, “mi
lasci andare vicina al mio ragazzo!”, alzai leggermente la
voce, sperando di
farmi sentire da lui.
“Va
bene, va bene!”, rispose Chloe agitando le mani,
“mi fa piacere,
comunque, che voi due abbiate trovato un equilibrio!”,
sussurrò le ultime
parole per non farsi sentire.
“Lo
so..”.
Il viaggio
durò meno del previsto, dormii per quasi tutta la durata del
volo, sulla spalla di Andrew.
“Svegliati
bella addormentata..siamo arrivati!”, la sua voce mi
arrivava ovattata. Ero troppo stanca.
“Mmmh..più
tardi!”, risposi tappandogli la bocca con un dito.
“Ti
devo portare di peso?”, anche ad occhi chiusi potei sentire
la sua
risata.
Aprii gli
occhi svogliatamente e mi stiracchiai.
Guardai fuori
dal finestrino e rimasi a bocca aperta.
“O
mio Dio!”, Miami era bellissima, perfetta, fantastica.
“Già..è
bellissima!”, mi aveva tolto le parole di bocca.
“Noi
passeremo due settimane in questo paradiso?”, chiesi
scioccata a
Chloe una volta raggiunta la sala d’attesa
dell’aeroporto.
“Si!
E tu che non volevi partire!”, mi rispose mettendosi il
cappellino
sulla folta chioma bionda.
Come aveva
fatto a capire che non volevo partire. Non mi sembrava di
avergliene mai parlato.
“Beh,
non ti sei mai dimostrata troppo eccitata all’idea di fare
una
vacanza! Quindi ho pensato che magari non eri così
emozionata. Ma sapevo che
quando i tuoi occhi avrebbero incontrato queste meraviglie avresti
subito
cambiato idea!”, doveva aver notato la mia espressione
perplessa.
Le sorrisi e
la aiutai a infilare la coda nel buco del cappello.
Mi voltai per
cercare Andrew e lo vidi parlare “amichevolmente”
con
Robert.
C’era
qualcosa che non andava. Andrew e Robert amici? Loro due?
Li guardai
attentamente, eppure sembravano sereni, oserei dire che
Robert accennasse pure un sorriso. Ma non ne ero così certa.
Quando ci
raggiunsero chiamammo due taxi e ci facemmo accompagnare alla
casa che Robert aveva affittato per l’occasione.
Quando fui
sicura di essere sola con Andrew nell’auto cercai delle
risposte alle mie domande.
“Quindi
tu e Rob siete amici?”, sputai l’ultima parola
cercando di
essere il più garbata possibile.
Mi sorrise e
spostò lo sguardo per guardare la strada fuori dal
finestrino.
“Perché
mi eviti? Ho fatto qualcosa che non va?”.
“No,
non tu almeno. Cioè. Robert!”, lui? Che cosa si
erano detti?
“Cioè..spiegati!”.
“Beh,
lo hai visto anche tu. Fa l’amico..si..dire
l’amico! Eppure c’è
qualcosa che non mi convince. So benissimo che sta facendo tutto questo
per
farmi capire che è lui quello superiore..vuole provocarmi e
lo sta facendo
molto bene! Non posso di certo insultarlo oppure dirgli qualcosa se lui
mi
tratta bene..”, continuava a non guardarmi.
“Non
capisco Andrew. Perché dovresti dirgli di tutto?”,
mi guardai le
mani, che ormai stavo torturando dalla partenza.
“Beh,
quello che ti sta facendo..direi che può
bastare..”.
“Come?
Lui sta facendo qualcosa a me? Io. Piuttosto sto facendo
qualcosa a lui!”, presi il suo mento tra le mani e lo faci
voltare verso di me,
“sono io quella che sta combinando i casini qui in mezzo..non
lui!”.
“Potrebbe
lasciare la sua ragazza, se è così ostinato a
volerti. Me lo
sta dimostrando in tutti i modi. Ti vuole. Ma non capisco
perché continua a
stare con Chloe!”.
“Io,
io gli ho chiesto di lasciare andare le cose normalmente. Non
voglio essere la causa della loro rottura!”.
“Non
saresti tu la causa. Semplicemente il fatto che lui si sta
prendendo gioco di entrambe! Se io fossi così innamorato di
una ragazza, non mi
permetterei mai di stare con un’altra nel modo in cui ci sta
lui! Soprattutto
se la ragazza di cui sono innamorato è la sua migliore
amica!”.
“Mi
ha spiegato anche questo in aereo..cioè..lui a modo suo la
ama. Lei
lo ha aiutato ad uscire da un brutto periodo..quando..beh..quando io
l’ho
lasciato..se si può dire lasciato, visto che nemmeno stavamo
insieme!”.
“Ma
non può amarla Mary. Qui le cose sono ben diverse. O ama
lei, e
quindi prende in giro te. O ama te, come dice di fare, e prende in giro
lei. E
in entrambi i casi non si comporta bene!”, spostò
di nuovo lo sguardo.
“Io
cosa ho fatto? Perché ora non mi guardi?”, mi
spostai io per
poterlo guardare negli occhi.
“Io..vedi..odio
vederti soffrire, soprattutto per colpa sua! Lui
potrebbe averti anche subito, saresti disposta ad aprirgli il tuo cuore
anche
ora. Non riesce a capire l’opportunità che ha e
che sta sprecando..”, abbassò
gli occhi e io, codarda, non lo fermai.
Si stava
innamorando di me. Io stavo facendo soffrire anche lui.
Eppure, continuava a starmi accanto.
“Andrew,
io ti chiedo scusa..davvero..”, avevo la voce rotta dalle
lacrime che volevano uscire, ma che, con forza, cercavo di trattenere.
“Tu
non mi devi nessuna scusa!”.
“Si.
Ti ho fatto entrare in questo guaio, sapendo quello che tu potevi
provare..non pensavo però che tu potessi affezionarti
così tanto..se lo avessi
saputo avrei detto immediatamente la verità!”,
sospirai e appoggiai la testa
allo schienale del sedile, “come vedi qui l’unico
mostro sono io..”.
“Smettila..smettila
di dire certe cose! Io mi sono voluto infilare in
questo guaio, e io voglio restarci! Capito?”, lo guardai e mi
persi nel verde
dei suoi occhi.
“Mary,
senti. È vero. Io provo per te qualcosa che va al di
là
dell’amicizia, sicuramente. Ma so anche quello che tu provi
per lui, quindi non
sto di certo a pensare che tu possa pensare a me! Ma voglio comunque
aiutarti..e se aiutarti implica starti accanto in quel senso, lo
faccio, anche
se posso sembrare masochista! Quando abbiamo..beh..a casa
tua..è stato
bellissimo..non pensavo che potesse essere così
eccitante..ma so che si ferma
lì, basta! A me basta questo!”, non mi ero accorta
delle lacrime che intanto
scendevano silenziose.
Avevo
ascoltato tutto in silenzio, pensando a quello che poteva provare
lui.
“Mi
dispiace..”, riuscii a dire solo questo. Un semplice
“mi dispiace”.
Mi
abbracciò e mi fece appoggiare la fronte sulla sua spalla.
Restammo
in silenzio per tutto il resto del viaggio.
Il viaggio
era stato strano. Ero provata per il discorso che avevamo
fatto, ma anche emozionata per quello che i miei occhi guardavano.
Miami era la
città che viveva di notte, ma anche di giorno era
bellissima. C’era gente ovunque, solo la strada, a volte, era
libera.
Palme,
spiaggia, discoteche. Tutto bellissimo e perfetto.
Magari mi
sarei divertita comunque, dovevo soltanto isolare il pensiero
di averlo accanto sempre, ventiquattrore su ventiquattro.
Il taxi
svoltò in una stradina secondaria, passando da un cancello
enorme.
“Stiamo
arrivando?”, chiesi all’autista.
“Si!”,
chissà quante persone aveva trasportato. Quante ne doveva
sapere.
La strada era
costeggiata da lampioni, e da basse ringhiere che
contenevano fiori dagli svariati colori.
Il paesaggio
attorno a me era spettacolare, quasi mi mancava il fiato.
Il taxi
rallentò quando da dietro una palma si poté
scorgere la casa,
nella quale, pensavo, saremo dovuti andare.
Quando,
però, capii che il taxi non si sarebbe fermato rimasi
perplessa.
“Non
è questa la casa?”, era enorme.
“No
signorina, quella laggiù. Questa deve essere del
guardiano!”, del
cosa? Casa mia con il giardino compreso era la metà di
quella casa. E l’autista
mi voleva dire, che la casa nella quale avremo soggiornato era
più grossa? Mi
appoggiai al sedile e rimasi con la bocca spalancata.
Andrew era
sorpreso quanto me, alternava “Uh” a
“Waw” oppure “Fico”.
“Eccoci!”,
finalmente l’auto si fermò e potemmo scendere.
Il taxi di
Chloe e Robert arrivò subito dopo di noi.
Quando
riuscii a sgranchire le gambe mi guardai intorno.
Mare,
spiaggia, acqua, sabbia, sole, caldo. Per poco non piansi
dall’emozione.
“Eccoci
arrivati nel paradiso dei nostri sogni!”, Robert
aprì le
braccia indicando il panorama intorno a noi.
Era davvero
il posto dei miei sogni.
........................................................................
Ormai
è inutile chiedervi scusa ragazze....avete tutte le ragioni
del mondo per odiarmi!Sto cercando di finire anche l'altra FF, quella
più corta..la posterò a breve, senza immagini e
senza niente di che..così potro postarla anche da lavoro.
Oggi presa dalla disperazione, perchè io vi giuro mi sento
troppo una cacchetta quando vi faccio aspettare così tanto,
ho provato ad usare degli altri Programmi...macchè....
1- non riesco ad usarli..
2- non mi piacciono..
3- come photoshop nu ghe ne come si dice qui a Genova xD
Ora...non riesco a salutarvi come vorrei...voglio portarmi avanti con
le FanFiction..
La prossima volta parlerò di New Moon..che mi ha delusa un
po'!!Ma vabe!!
Un bacione a tutte voi!! Lisa...<3
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Capitolo 33 *** 32 - Realtà o Immaginazione? ***
32 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Realtà o
Immaginazione?
Però,
guardandolo attentamente, quel posto io l’avevo
già visto. Non
riuscivo, però, a ricordare dove.
“Allora
Mary, sei contenta?”, Robert mi fece tornare alla
realtà.
“Oh..mmmh..certo!
Se pensiamo che hai fatto tutto questo per la tua
privacy..mi dispiace molto..penso di parlare a nome di
tutti!”.
“Di
cosa?”, mi chiese curioso.
“Del
fatto che tu non puoi uscire con tutti gli altri. Ma hai dovuto
prendere una casa così. Magari se eri con i tuoi
“colleghi” avresti fatto una
vacanza diversa!”, Andrew rispose al mio posto e io e Chloe
annuimmo.
“Ah..”,
si passò una mano tra i capelli, “beh..non vi
preoccupate per
me! Io sto bene anche in solitudine, cioè, tra amici!”.
Marcò
bene l’ultima parola. Era possibile che ogni volta che
cercavamo
di avere un dialogo civile, lui trovasse sempre il modo per tirare
delle
frecciatine?
Sbuffai e
imitai Chloe, che nel frattempo aveva ammucchiato i bagagli
per poterli trasportare più facilmente.
I taxi erano
ripartiti, e, in quel momento, eravamo ufficialmente in
vacanza.
Prendemmo le
nostre valigie e ci avviammo verso l’entrata della casa,
che solo Robert conosceva.
“Sei
già stato qui?”, gli chiese Andrew.
“No,
ma mi hanno spiegato molto bene come orientarmi!”, gli
sorrise e
aumentò il passo.
Continuavo a
pensare a dove avessi già visto quel posto, ero certa al
cento per cento di esserci già stata.
Quando
riuscii a vedere la casa per intero una lampadina si accese
nella mia testa.
Era quella
del sogno che avevo fatto, o per lo meno era identica.
Cercai di non
farmi suggestionare dalla somiglianza e lentamente entrai
insieme agli altri.
Ci fu un
fischio di ammirazione da parte dei ragazzi mentre io e Chloe
eravamo rimaste immobili con la bocca spalancata.
Lei, per lo
stupore e la contentezza, io per l’angoscia.
Quel posto
era sempre più uguale a quello del mio sogno. Se fuori
poteva essere una coincidenza, come si spiegavano gli arredi e i mobili
identici?
Non poteva
essere lo stesso posto, come potevo sapere dove saremo
andati? C’era qualcosa di strano.
I divani,
bianchi, perfetti e bellissimi. Enormi come quelli del sogno.
La cucina,
enorme e bellissima anch’essa, era identica a quella del
sogno.
Le porte che
davano alle camere erano nelle stesse posizioni. Iniziai a
preoccuparmi.
La fronte era
impregnata di sudore. Se quella era la casa del sogno,
sarebbe dovuto accadere il peggio.
Il respiro
iniziò a essere sempre più corto, appoggiai le
valigie per
terra e mi andai ad appoggiare al divano temendo di crollare.
“Ehi..tutto
bene!”, notando il mio stato si avvicinarono.
Non risposi,
ero impegnata a ricordare come si respirava.
“Mary,
per favore dì qualcosa! Robert per favore vai a prendere
dell’acqua!”, Chloe si sedette vicina a me e
iniziò a farmi aria con le mani,
“Mary dimmi qualcosa!”.
Andrew mi
prese le mani e baciandole mi fissò negli occhi.
“Tieni..”,
Robert era pallido come uno straccio. Non riusciva nemmeno a
passarmi l’acqua.
“Aspettate.
Dov’è la camera? La porto a letto..”,
Andrew mi prese in
braccio e io non opposi resistenza, sentivo le gambe molli e sapevo che
non
sarei riuscita a fare due passi.
Chiusi gli
occhi, non volevo guadare in faccia la realtà. Quella casa
era quella del sogno.
“Mary..Mary..”,
la voce di Andrew era bassa.
“Dimmi..”,
biascicai.
“Stai
meglio?”, la testa mi scoppiava, ma nel complesso stavo bene.
No.
Col cavolo che stavo bene. Stavo malissimo, ma non fisicamente. Era un
dolore
che non si poteva alleviare con le medicine.
“Ti
sei addormentata..”.
“Che
ore sono?”, non volevo aprire gli occhi.
“Sono
le sei di sera..”, avevo dormito sei ore di fila. Oddio.
“Oddio..scusate..vi
ho fatto preoccupare..”, mi voltai verso Andrew che
era disteso nel letto accanto a me.
“Gli
altri dove sono?”, chiesi guardandomi intorno.
Sentii una
pugnalata allo stomaco quando mi accorsi che la camera nella
quale mi trovavo era la stessa del sogno, mi ero risvegliata nello
stesso
letto.
Chiusi gli
occhi ed Andrew si accorse della smorfia di dolore che feci.
“Mi
vuoi dire che ti succede?”, me lo chiese quasi implorandomi.
Doveva
essere molto preoccupato.
Non ricevendo
risposte rispose alla mia domanda.
“Sono
stati qui fino alle quattro più o meno..poi c’era
da fare la
spesa..loro sono andati. Io sono rimasto qui con te!”, si
voltò e rimase
immobile accanto a me.
“Scusa..hai
ragione. Non posso andare avanti così! Devo voltare
pagine!”, mi avvicinai appoggiando il viso sul suo petto.
“Vuoi
raccontarmi?”.
“Si..”,
presi fiato e iniziai a raccontargli il motivo della mia
sofferenza.
“Ricordi
il sogno che ho fatto?”, aspettai una sua risposta e
continuai, “beh..avevo sognato di essere in una casa, trovavo
Robert e
Chloe..si stavano lasciando capisci? Loro due..per me! Sentivo
benissimo il
dolore di Chloe, soffriva da morire!”, sentii una sua mano
posarsi sui miei
capelli.
“La
casa. Quella casa. È identica a questa Andrew! Te lo giuro
è
identica!”, mi sollevai su un braccio per poterlo guardare
negli occhi.
“Magari
ti sbagli Mary..sai quante case si somigliano?”.
“Negli
arredi? Nella posizione dei mobili? Andrew no. Non può
essere!”.
“Allora
come ti spieghi il fatto che l’hai sognata. Non ci sei mai
stata!”.
“Lo
so. È per questo che sto male, non capisco il collegamento
che la
casa ha con il mio sogno!! Non vorrei..”, abbassai lo sguardo.
“Non
vorresti cosa?”, mi fece alzare la testa per fissarmi negli
occhi.
“E
se fosse un modo per dirmi quello che accadrà? Per
avvertirmi!?
Oddio Andrew..se la lascia..qui..”, di nuovo il respiro si
stava facendo corto
e il mio cuore iniziò a battere troppo forte.
“Mary
prima di tutto calmati! Non è possibile una cosa del genere!
Smettila. Ti stai facendo dei problemi per niente. Capito? Basta,
finiscila!
Vuoi sempre incolparti di tutto, ma non è sempre colpa tua
lo sai? Se Robert
lascia Chloe fa bene. Punto. Meglio che continui ad illuderla? Mary
vivi la tua
vita!”, non l’avevo mai visto così
alterato. Ero rimasta spiazzata.
“Andrew..”,
sussurrai guardandolo con le lacrime agli occhi.
“Scusa
Mary..”, mi abbracciò ma io rimasi ferma come una
statua.
“Andrew..da
quanto ti tieni dentro queste cose?”, non ero impaurita dal
suo atteggiamento. Ero semplicemente dispiaciuta, perché lui
mi ascoltava
sempre, in ogni momento. Ma io mi ero mai chiesta come stesse lui? In
quel
periodo? No. Mai.
“Non
importa..non dovevo alzare la voce. Scusa. Ma è la
verità Mary..devi
vivere la tua vita. Lo so che lo ami e che soffri. Ma devi capire che
ogni
persona ha i propri sentimenti. Lui hai i suoi e tu hai i tuoi. Se la
lascia
perché vuole te, non è colpa tua. Non decidiamo
noi di chi innamorarci..”,
iniziai ad essere più sciolta, mi abbandonai al suo
abbraccio.
Anche Robert mi aveva detto le
stesse parole in aereo “non decidiamo noi di chi
innamorarci..”. Avevano
ragione.
Dovevo
iniziare a vivere, a respirare.
Dovevo
godermi quella vacanza, fosse stata l’ultima cosa che avessi
fatto.
Rimasi ancora
un po’ a letto, insieme ad Andrew. Quando arrivarono
Chloe e Robert con la spesa, mi alzai e li andai ad aiutare.
“Tu
stai ferma li sul divano, che ci pensiamo noi!”, con Chloe
non
potevo fare niente.
“Stai
meglio?”, Robert si sforzò di restare impassibile
ma glie lo
leggevo negli occhi che era preoccupato.
“Si..si
grazie..”.
Uscii dalla
casa e mi avvicinai al bagnasciuga. Era tutto così uguale
al sogno, eppure, potevo anche aver avuto solo un attimo di confusione.
Probabilmente ero così accecata dalla preoccupazione che ero
arrivata al punto
di immaginarmi le cose.
Pazzesco. Ero
matta.
Respirai un
po’ di aria marina e mi sedetti sulla sabbia.
Il sole era
ancora acceso, nonostante fossero le sette. Il tramonto era
ancora lontano.
“Bello
vero?”, la voce di Robert mi fece sussultare.
Mi voltai per
guardarlo mentre si sedeva accanto a me.
“Già!”,
era riferito più a lui che al panorama.
Lui sorrise e
iniziò a giocare con alcuni granelli di sabbia.
“Stai
davvero meglio? Non è come quella sera..al
cinema..”, ripensarci
mi fece chiudere lo stomaco in una morsa.
“No.
Sto davvero meglio..solo un mancamento!”, sorrisi.
“Bene..anche
Chloe è parecchio preoccupata!”.
“Nah..con
lei parlerò dopo!”, feci per alzarmi ma lui mi
bloccò
tenendomi un polso.
“Mary”,
mi guardò fisso negli occhi, “cosa siamo? Amanti,
amici..spiegami. Perché non lo capisco!”.
Oddio. Non
avevo mai pensato ad una domanda del genere.
Mi morsi un
labbro, conscia ormai, che le mie guance avevano preso
fuoco.
“Allora?”,
voleva una risposta che nemmeno io sapevo darmi.
“Amici
Rob..siamo amici, credo..”, lo vidi indietreggiare,
lasciandomi
il polso.
“Amici?
Solo amici? Dopo tutto quello che ci siamo detti in aereo, per
te siamo solo. Amici?”, ora era lui che si stava alzando. Mi
guardava
dall’alto.
“Chiarisciti
le idee Mary..perché io le mie le ho ben chiare!”,
detto
ciò se ne andò lasciandomi lì, seduta
sulla sabbia.
Dovetti
impiegare qualche minuto prima di attutire i colpi che le sue
parole mi avevano inflitto.
Lui aveva le
idee chiare. Io no.
Rientrai in
casa e notai con piacere che Chloe si era già messa ai
fornelli.
“Allora!
Si mangia?”, Robert andò verso di lei cingendole i
fianchi.
Se avessi
potuto cambiare colore lo avrei fatto di sicuro.
Quelle mani,
su di lei, dovevano essere su di me.
Andai a
cercare Andrew.
Era in camera
nostra a
disfare le sue valigie, io mi sarei lasciata quel lavoraccio dopo cena.
“Tutto
bene?”, gli chiesi sedendomi sul letto.
“Certo..stasera
dormiamo insieme o vuoi che mi prendo un materassino?”.
“Scherzi?”,
mi alzai per andarlo ad abbracciare, “siamo una coppia o
no?”.
“Non
prendermi in giro..dico davvero! Ti lascio il letto!”,
sorrise
accarezzandomi una guancia.
Avvicinai le
mie labbra alle sue senza però, sentire niente. Niente di
niente.
Prima di
arrivare in quella casa riuscivo almeno a farmi trasportare da
lui, adesso, non lo sentivo più.
Lentamente
fingendo di stare bene,
mi allontanai e tornai in cucina, dove trovai una Chloe
avvinghiata ad
un Robert molto accaldato.
Mi schiarii
la voce scocciata e invidiosa, sperando di attirare
l’attenzione.
Il mio piano
funzionò e molto velocemente, dopo essersi scusati,
tornarono ai loro affari.
Mi sdraiai
nel divano accendendo la tv, aspettando che fosse pronto per
aiutare Chloe.
La serata
proseguì tranquilla, tra false risate e falsi discorsi. Solo
Chloe era all’oscuro della verità, tutti noi
invece sapevamo perfettamente come
era la situazione. Finta e ipocrita.
“Dovremo
fare un bagno di sera, poi!”, propose Andrew tenendomi la
mano.
Lo sguardo di
Robert si alternava tra le nostre mani strette e i miei
occhi.
Ormai era
diventata una sfida, una serie di provocazioni lanciate per
far ingelosire l’altro.
Non so per
quanto saremo andati avanti, fino a quando uno dei due non
fosse scoppiato probabilmente.
Terminata la
cena restammo fino a tardi a guardare le stelle. Quel
posto era fantastico, un paradiso naturale.
Io e Rob non
ci eravamo tolti gli occhi di dosso nemmeno per un
secondo. Questa cosa mi lusingava molto, ma mi urtava parecchio,
perché non
potevamo permetterci altro.
Iniziavo a
sentirmi sempre meno in colpa per Chloe; probabilmente
perché adesso avevo capito cosa volevo davvero. E lo avrei
ottenuto, un giorno.
“Buona
notte ragazzi!”, Chloe iniziò ad avviarsi verso la
sua camera.
“Buona
notte!”, rispondemmo io ed Andrew.
Anche lui si
avviò verso la nostra camera e io mi ritrovai nuovamente
sola con Rob.
“Quindi
dormite insieme?”, mi chiese cercando di contenere la rabbia,
ma era impossibile non notare la sua collera.
“Come
voi due d’altronde!”, risposi ammiccando, sperando
di far nascere
qualcosa oltre la rabbia, qualcosa come la gelosia, quella che io non
riuscivo
a mascherare.
“Che
succede Robert?”, gli chiesi avvicinandomi pericolosamente
alle
sue labbra.
Lo vidi
avvicinarsi, sentivo il suo alito fresco sulla labbra.
Trattenersi
era un vero e proprio sacrificio. Chiusi gli occhi per
immaginare di averle sul mio corpo, sulle mie di labbra.
Portò
la sua mano vicina ad un mio fianco, accarezzando la pelle
rimasta scoperta dalla canottiera.
Un brivido mi
attraversò la schiena e mi fece avvicinare al suo petto.
C’era
elettricità, c’era chimica, c’era voglia
di essere una cosa sola.
Quando le
nostre labbra furono quasi attaccate, si spostò velocemente.
Lo guardai
basita. Immobile di fronte a lui.
“Ecco
cosa succede..questo succede tra noi. Tutte le volte Mary..tira
tira la corda si spezza. Ricordalo!”, detto questo fece per
andarsene ma lo
bloccai prima che potesse entrare in casa.
“Non
capisci? Ormai è diventata una sfida Rob. Noi ci stiamo solo
provocando e stiamo usando loro
come
pedine..”, continuavo a tenergli il braccio.
“Vedi
Mary..la differenza è che io lo faccio perché ti
voglio, ti
desidero, ti amo. Tu
perché lo fai?”.
Levai
immediatamente la mano dal suo braccio portandola all’altezza
del
cuore. Quelle parole mi avevano ferita.
“Cosa
ti succede Rob?”, avevo le lacrime agli occhi.
“Ti
amo, Cristo Santo Mary..ti amo..non voglio più
aspettare..non
voglio più frenarmi. Andrew rischia parecchio, se continua a
toccarti..Cavolo!
Sono geloso marcio!”, si passò ripetutamente una
mano tra i capelli, segno che
era imbestialito.
“Oh
Rob..anche io sono gelosa di Chloe..ma aspetto..resto
calma..”, mi
calmai appena lo vidi meno teso.
“Hai
ragione..scusa!”, si dileguò dietro la porta a
vetri e io rimasi
ferma in mezzo alla spiaggia da sola con i miei pensieri.
Se
continuavamo in quel modo, qualcuno si sarebbe fatto parecchio male.
Decisi di
liberare la mente e di andare a letto, nonostante non
sentissi assolutamente il bisogno di dormire.
Quando entrai
in camera Andrew era già sul letto con le luci spente.
“Allora
sei sicura che vuoi che dorma nel letto?”, sobbalzai quando
lo
sentii parlare. Pensavo dormisse.
“Si..si
certo!”, non ci trovavo niente di male. Bastava restare nei
propri lati e tutto sarebbe filato liscio.
Ormai ero
troppo presa, anche fisicamente, da Robert. Non riuscivo a
sentire più niente nemmeno sfiorando Andrew. Ormai ero un
caso perso.
Mi sdraiai
voltandomi verso di lui ma stando ben attenta a non
avvicinarmi troppo. Non volevo illuderlo e nemmeno fargli pensare che
quello
che c’era stato a casa nostra poteva avere un seguito. Era
stato fantastico,
era vero, ma non sarebbe accaduto mai più.
I miei
desideri erano legati solo ad una persona, quella stessa persona
che in quel momento, molto probabilmente, stava facendo sesso con Chloe.
Strinsi i
denti e i pugni per evitare di urlare, sperando che Andrew
non si accorgesse di nulla. Per mia fortuna, voltandomi, notai con
piacere che
era già nel mondo dei sogni.
........................................................................
Ciao
a tutte!!Finalmente posso postare senza problemi..guardate!!Mi sento in
colpa in una maniera assurda per lasciarvi così tanto tempo
a bocca asciutta..ormai vi siete anche stufate di commentare i miei
capitoli, e non avete tutti i torti :(
Un bacione a tutte voi che mi seguite!
Sognatrice85: Beh..spero di averti chiarito la situazione :) grazie di
seguirmi sempre e di commentare le mie cappellate :* un bacione!
Liselotta: Tesoro..quando vedo i commenti ai capitoli, so
già che scritto o non scritto c'è il tuo..so che
leggi sempre le mie cose..e ti sono grata per questo! Ti voglio tanto
bene!!
|
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Capitolo 34 *** 33 - Una cosa sola ***
∞
The wishes
of our heart ∞
Una
cosa sola
Era passata
una settimana, e tutto sembrava andare liscio come l’olio.
Anche le
conversazioni che avevamo durante la giornata sembravano più
sincere; forse iniziavamo ad abituarci alla presenza
dell’altro. Tutti quanti.
Quello che
aveva qualche difficoltà in più era Robert, o
comunque
rendeva le cose difficili alla sottoscritta.
Oltre a
baciare continuamente Chloe davanti a me, aveva deciso di farmi
impazzire, mettendosi degli indumenti che sarebbero stati da abolire.
Il desiderio
di avvicinarmi e di fare l’amore con lui cresceva ogni
giorno di più.
Era difficile
contenersi, fortunatamente le docce fredde aiutavano.
Quella
mattina faceva particolarmente caldo. Si stava bene soltanto
nell’acqua, appena ci si appoggiava
sull’asciugamano l’aria iniziava a essere
troppo pesante.
Nel
complesso, era la vacanza migliore che io avessi mai fatto.
La casa era
completamente a nostra disposizione. Tanto per cambiare,
Robert aveva ingaggiato un’impresa di pulizie, per venire
ogni due giorni a
pulire.
Gli avevamo
spiegato che era eccessivo, ma lui si ostinava a ripetere
che una vacanza doveva essere di assoluto relax.
Dopo aver
fatto colazione, mi recai in bagno per cambiarmi e per andare
a prendere il sole.
Ero riuscita
ad abbronzarmi in modo uniforme, adoravo quel velo scuro
che mi ricopriva la pelle. E sicuramente lo adorava anche Robert, non
mi erano
sfuggiti i suoi sguardi, che si soffermavano specialmente sulle mie
curve.
Quando
arrivai sulla spiaggia, Chloe ed Andrew erano già sdraiati
sui
loro lettini.
“Buon
giorno!”, mi dissero in coro.
Avevano
instaurato un ottima amicizia, se Andrew ci avesse provato con
lei saremo stati in due a ringraziarlo.
Risi da sola,
sembrando una cretina e mi posizionai sul mio lettino.
Avevo un
costume bianco, che metteva in risalto l’abbronzatura.
Con lo
sguardo vagai per la spiaggia senza trovarlo. Quando mi
soffermai sul mare lo trovai, perfetto, sublime, un Dio.
Lentamente mi
sdraiai sul lettino, senza spostare lo sguardo dal corpo
di Robert immerso solo fino all’elastico del costume.
Quegli
addominali scolpiti, quella pelle abbronzata al punto giusto,
quei capelli quasi bagnati che faceva muovere ripetutamente.
Sentii subito
un formicolio in fondo allo stomaco, che ben presto si
spostò su tutto il mio corpo.
Dio solo sa
quanto ho dovuto resistere per non correre verso di lui e
farlo mio, lì, sul mare.
Robert si
accorse della mia presenza e del mio sguardo sul suo corpo, e
un sorrisino soddisfatto comparì sul suo volto.
Un sorriso da
mozzare il fiato, di quelli che ti invitano sotto le
coperte e ti fanno passare la notte più bella della tua vita.
Si
passò una mano tra i capelli e le onde fecero intravedere la
perfetta v attaccata all’elastico del costume. Presi aria per
evitare di aprire
bocca e di fare versi poco casti.
Si
passò la lingua sulle labbra e, giuro, iniziai a pensare di
correre
nell’acqua e di togliergli dal viso quel sorriso da infarto.
I suoi occhi
non volevano staccarsi dai miei e sicuramente nel mio
volto era presente un’espressione di dolore. Dolore
perché non potevo averlo,
perché non potevo sentire le sue mani sul mio corpo, la sua
bocca sulla mia.
Decisi,
pericolosamente, di andare in acqua per spegnere quel fuoco che
lui aveva acceso.
Non era la
prima volta, ma quella era molto più potente.
Mi avvicinai
al bagnasciuga molto lentamente, muovendomi in modo
sensuale, o almeno speravo di sembrarlo.
Sempre molto
lentamente, mi aggiustai il costume continuando a
fissarlo.
Se gli occhi
potevano spogliare, sarei già rimasta senza niente
addosso.
Anche lui,
adesso, rischiava di esplodere. Lo vedevo dalla sporgenza
che improvvisamente era apparsa dal suo costume.
Con i piedi
entrai nell’acqua. Il fondale era ricoperto di sabbia,
sublime per i piedi.
Mi avvicinai
a lui, che non si era mosso di un millimetro, e iniziai a
bagnarmi la pancia e il seno.
Sorrise
osservando attentamente il movimento delle mie mani, senza
perdere nemmeno un passaggio.
“Tutto
bene Pattinson? Si direbbe che nonostante l’acqua, lei
sia..come
dire..accaldato!”, continuai a bagnarmi le spalle e il collo.
“Che
maleducato..nemmeno risponde!”.
“Tu.
Vieni con me!”, mi prese per il polso e mi portò
gentilmente fuori
dall’acqua.
Andò
a prendere l’asciugamano e mi fece segno di seguirlo.
Il desiderio
era tanto e la voglia di toccarlo ancora di più.
Mi avvicinai
agli altri titubante, sperando che non notassero le mie
guancie rosse come il fuoco.
“Vado
in bagno. Volete qualcosa da bere?”, chiesi in modo innocente.
In bagno ci
dovevo andare davvero, per fare cosa poi lo sapevo io.
Andrew subito
cercò Robert con lo sguardo e non trovandolo capì
immediatamente quali erano le mie intenzioni. Mi lanciò uno
sguardo preoccupato
ma accompagnato da un sorriso.
“Si..dell’acqua..grazie
Mary!”, Chloe continuò a prendere la sua
tintarella.
Decisi di non
guardarla, né di risponderle. Quello che avrei potuto
fare in quella casa, in quel momento, non le avrebbe di certo fatto del
bene.
Mi avviai in
casa quasi correndo, sentivo la sabbia sotto i piedi
diventare sempre più fresca.
Quando entrai
nella grande sala lo cercai immediatamente ma non lo trovai.
Improvvisamente
due mani si posarono sui miei fianchi trascinandomi
all’indietro.
Mi scontrai
contro qualcosa di duro, solo all’apparenza però.
Potevo
sentire le forme perfette dei suoi addominali, del suo petto, della sua
erezione.
“Rob..”,
ansimavo, probabilmente perché le sue mani non riuscivano a
stare ferme.
Mi voltai e
feci scontrare le mie labbra contro le sue.
Subito sentii
la sua lingua cercare uno spazio e non lo feci aspettare
oltre.
Tra i baci
che ci eravamo dati, quello era il meno casto in assoluto.
Presi la sua
testa tra le mani e gli accarezzi i capelli stringendoli.
Lui mi prese
per le natiche e facendomi allacciare le gambe intorno
alla sua vita mi portò in un’altra stanza.
Non avevo
ancora staccato le mie labbra dalle sue, e nemmeno lui era
intenzionato a farlo.
Mi
portò nel suo letto, nel loro letto. Decisi di non pormi
troppi
problemi sul fatto che in quel letto avevano consumato anche loro, ero
lì, con
lui; quello bastava.
Quando
staccai le mie gambe dalla sua vita, si distese sopra di me
iniziando a baciarmi il collo e il seno.
Portai le
mani sulla sue spalle e, quando i suoi baci arrivarono fino
all’ombelico, inarcai la schiena colpita da un piacere
improvviso.
Le sue mani
si posarono sui miei seni e con la poca forza e la pochissima
lucidità che mi era rimasta lo feci sdraiare accanto a me e
mi posizionai sopra
di lui.
Quando mi
sedetti sulla sua erezione dovetti fermarmi per prendere
fiato.
Sentivo
benissimo quanto pulsava e quanto bisogno aveva di uscire.
Con le mani
accarezzai ogni parte del suo corpo, tutto. Non lascia
nemmeno un lembo di pelle.
Posai dei
baci sulla sua pancia e un altro brivido di piacere mi
percosse quando lo sentii gemere.
Tornai sul
suo volto leccandogli il collo e le spalle, mentre con la
mano scendevo sulle sue cosce.
“Mary..”,
la sua voce era rotta dal desiderio e dal piacere.
“Dimmi
Rob..”, tornai a baciare le sue labbra perfette.
Quando alzai
il costume per poter toccare quella bellezza lo sentii
trattenere il respiro.
Lo guardai e
gli sorrisi passandomi la lingua sulle labbra.
Iniziai a
massaggiarlo con delicatezza, temendo di fargli male. Un male
che, ne ero certa, lo avrebbe fatto ansimare dal piacere.
Portò
una mano sul mio seno e con l’altra raggiunse il pezzo
inferiore
del costume, ormai fradicio.
Quando
iniziò a stuzzicarmi strinsi i denti e abbassai la testa per
resistere all’impulso di strappare tutto.
Nel momento
esatto in cui mi sentii penetrare dalle sue dita decisi che
era arrivato il momento di smetterla con i giochetti.
Lo guardai
negli occhi e velocemente gli sfilai il costume, mentre lui
cercava di fare la stessa cosa con il mio.
“Odio
i tuoi costumi..anche se ti stanno divinamente!”, mi
sussurrò
all’orecchio quando, non so come, mi ritrovai sotto di lui.
“Rob?”.
“Dimmi
amore..”, amore. Mi aveva chiamata amore. Non so
perché, come
una scema, iniziai a lacrimare.
“Scusa..ho..ho
fatto qualcosa che non va?”, si spostò quel tanto
che
bastava per farmi respirare e per potermi guardare.
“No..no..sono
una scema! Ti amo!”, lo baciai prendendo il suo viso tra
le mani, anche lui fece la stessa cosa accarezzandomi i capelli.
“Ti
amo anche io..tanto..davvero tanto!”, mi fissò per
qualche secondo,
come per chiedere la mia approvazione.
Avvicinai i
miei fianchi ai suoi e capì immediatamente che non ci
sarebbero
stati ostacoli.
Aprii le
gambe allacciandole intorno alla sua vita, aspettando
intrepida il momento in cui i nostri corpi si sarebbero fusi in
un’unica cosa.
All’improvviso,
prima che potessi perdermi nell’abisso del piacere, una
luce mi accecò.
Strizzai gli
occhi per capire che cosa stesse succedendo.
Quando li
riaprii mi accorsi di non essere sola.
Di fronte a
me c’era Robert chinato verso il mio viso.
“Che
c’è?”, gli chiesi scocciata.
“Mugugnavi
nel sonno..”, sonno? Sonno?
“Sonno?
Dormivo?”, mi alzai di scatto per capire dove fossi. Ero nel
divano, con una coperta addosso. Mi ero addormentata.
“Si,
dormivi. Sono venuto a bere e ti ho sentita mugugnare..”,
sorrideva compiaciuto, “Si può sapere cosa
sognavi?”.
Arrossi
immediatamente e ringraziai il buio della notte.
“Niente..niente
di importante!”, anzi. Vitale.
“Bene.
Ti conviene andare a letto..Andrew ti aspetterà!”,
si alzò
lentamente con il bicchiere ancora in mano.
“Non
penso..Rob..devo parlarti..di nuovo..!”, mi alzai fino a
ritrovare
il suo volto di fronte al mio.
“Ti
ascolto!”, il suo sguardo era illuminato solo dalla luce
della luna
che filtrava dal vetro della portafinestra.
“Siediti..”,
mi abbassai per sedermi.
Quando lo
ebbi accanto, gli presi la mano tenendola stretta tra le mie.
“Mary,
così mi preoccupi!”, mi disse con tono teso.
“Niente
di preoccupante. Davvero. Voglio solo essere completamente
sincera con te!”, presi un respiro profondo,
“sperando che tu non mi
odi..dopo..”.
“Come
potrei odiarti Mary..non potrei mai!”, accarezzò
con il dito il
mio braccio e rabbrividii.
“Dimmi
pure..di me ti puoi fidare..”, parlava con una dolcezza nella
voce, che feci quasi fatica a trovare le parole.
Non sapevo
che reazione potesse alle mie parole. Sapevo solo che dovevo
essere sincera, ormai non serviva più a niente mentire.
“Vedi..si
tratta di me e di Andrew..”, alzai lo sguardo per poter
incontrare il suo.
Non aveva
cambiato espressione, era sempre preoccupato. Ma mostrava
più
interesse per la conversazione.
“Si?”,
mi fermai troppo a pensare. Richiamò l’attenzione.
“Ecco.
Non è facile da spiegare, non sono cose facili da
dire..soprattutto nella nostra situazione!”, non staccavo gli
occhi dai suoi
che al contrario, cercavano di guardare altrove.
“Vi
sposate? Sei incinta?”, parlò veloce, ma riuscii
comunque a sentire
le cavolate che aveva sparato.
“Sei
matto?”, alzai troppo la voce e lo ripetei più
basso.
“Scusa..ma
dal tuo atteggiamento mi fai pensare questo!”, mi accarezzo
una guancia lasciando una scia di fuoco che, speravo, avrebbe colmato
con un bel
bacio.
“Io
e lui, non siamo quello che pensi..”, chiusi gli occhi per
non
guardare quello che sarebbe potuto succedere.
“Cioè?”,
allora era testardo.
“Io
e lui. Non stiamo insieme”, scandii bene le parole, in modo
che
potesse assimilarle completamente.
“Stai
scherzando? Vi baciate. Lui..ti..oddio!”, portò
una mano sui
capelli cercando di dire qualcosa che non usciva dalle sue labbra.
“Lo
so..hai ragione. Ci siamo baciati, ci siamo affezionati. Ma non nel
modo che pensi tu. Lui mi sta solo aiutando. È una
copertura..tu mi provocavi
quel giorno fuori dall’università e..”,
ma non mi fece finire.
“Cioè
tu vuoi dire che avete inventato tutto perché io ho iniziato
a
dire che stavate insieme? E invece non è così? Tu
baci lui che non è niente..io
pensavo che non volevi stare con me perché eri impegnata
Mary. Cosa devo
pensare? Anche se non stai con lui non mi vuoi..”,
abbassò la testa
prendendosela tra le mani.
“No..no..Rob,
niente di tutto questo! Non pensare queste cose! Io lo
faccio per Mary. Sarei già tra le tue braccia se non ci
fosse lei. Se lei non
fosse la..mia migliore amica, io non mi farei scrupoli sapendo quello
che provi
per me!”.
“Non
capisco Mary..perchè mi vieni a dire queste cose?
Così non fai che
aumentare la mia gelosia e la mia rabbia..”.
Lo guardai
dubbiosa e lui continuò il discorso per farmi capire.
“Io
sono geloso marcio di Andrew. Lui può toccarti, baciarti,
può fare
quello che vuole in assoluta libertà. Io non posso, non me
lo permetti! Tu
pensi che io e Chloe stiamo consumando? Come dici tu..ma ti sbagli! Non
oso
toccarla. Non dopo quello che è successo in aereo. Io ti
penso continuamente
Mary”, mi prese il volto tra le mani e sentii chiaramente le
lacrime rigarmi le
guance, “ti amo capisci? E non ho mai provato una cosa
così forte per nessun’altra.
Nessun’altra mi fa provare le emozioni che mi fai provare tu.
È dall’Italia che
ti penso, che ti desidero, che voglio tenerti stretta a me. Non
capisci?”.
“Oddio
Rob..tu non puoi capire quello che io provo per te. È
difficile
anche per me da sopportare questa situazione. Ti amo, ti amo
più di me stessa.
Ma lo sai qual è il problema…”, il
problema. Avevo definito Chloe un problema.
Ormai non c’era più scampo.
“Lo
so..”, fissò il pavimento per qualche secondo poi
tornò a fissarmi
negli occhi, “io..io non so se essere contento o dispiaciuto
del fatto che non
hai una storia con lui..”.
“Perché
dovresti essere dispiaciuto?”.
“Perché
mi hai mentito..”.
Restai in
silenzio, aveva ragione. Gli avevo mentito su una cosa
enorme.
“Ora
capisco se sei arrabbiato, se mi odi. Lo capisco. Sappi solo che
l’ho fatto..oddio non lo so nemmeno io perché
l’ho fatto..”, mi appoggiai allo
schienale del divano a fissare il soffitto scuro.
“Piccola
scema!”, lo sentii sorridere e una parte di me sorrise
insieme
a lui. Nonostante avessi dei sensi di colpa grossi come una casa
riusciva
ancora a contagiarmi con la sua solarità.
Mi voltai
verso di lui e trovai il suo viso molto, troppo vicino al
mio.
I suoi occhi
mi guardavano come se cercassero di entrarmi dentro, di
capirmi davvero.
Posai una
mano sulla sua guancia e la tenni lì, senza muovermi.
Potevo
sentire la barba non curata da qualche giorno, osai portando il
pollice sulle sue labbra accarezzandole.
Lui
posò la sua mano sopra la mia e piegò il viso per
farla combaciare
alla perfezione.
“Ti
amo Robert!”, lo dissi senza pensarci. Senza esitazioni.
“Ti
amo anche io Mary!”, si avvicinò facendo sfiorare
i nostri nasi.
Chiusi gli
occhi e rimasi ferma per assaporare il sapore del suo alito
fresco che mi inebriava i sensi.
Sentii le sue
labbra sulle mie, ma non erano pesanti, al contrario,
erano delicate, appoggiate.
Avvicinai il
suo viso al mio e accompagnai i movimenti delle sue labbra
con le mia.
Era un bacio
speciale, un bacio che segnava l’inizio di una nuova,
diversa, verità.
Lo amavo con
tutta me stessa. Non mi importava che fosse famoso, che
fosse il ragazzo della mia migliore amica; io lo amavo, semplicemente e
incondizionatamente.
Mi fece
sdraiare nel divano e immediatamente si posizionò sopra di
me,
cingendomi i fianchi con una mano.
Lo circondai
con una gamba, ma non era un gesto malizioso il nostro,
era un modo per stare vicini, per amarci in modo più
profondo.
“Mary..vorrei..si..vorrei
che questa situazione smetta di farci
soffrire..voglio che io e te iniziamo a vivere, insieme.
Perché è questo che
voglio. Stare con te!”, gli accarezza il viso, fissando
quegli occhi bellissimi
che riuscivano a guardarmi dentro, a capire ogni cosa del mio essere.
“Anche
io Robert. Non so cosa dovremo fare, o cosa ci aspetterà
domani.
So solo che ti amo, e che sono stufa di nasconderlo. Voglio urlarlo al
mondo!”,
sorrise e non potei fare a meno di baciare quelle labbra terribilmente
attraenti.
“Mary..permettimi
solo di poterti stare accanto. Solo questo. Al resto
penserò io..mi dispiace per Chloe, so quanto tu tanga a lei.
E non credere che
io non soffra per lei. Da quando siamo arrivati qui, non faccio altro
che
torturarmi per quello che le farò passare! Ma non posso
continuare a non
ascoltare il mio cuore. L’ho fatto per troppo
tempo!”, posò un bacio sulla mia
fronte, creando delle scie di fuoco fino all’orecchio,
“Io ti amo!”, lo
sussurrò con una profondità tale, da farmi
mancare il respiro.
“Lo
so..so quello che provi per Chloe, e te lo giuro, se tornassi
indietro, in Italia, direi tutta la verità a Chloe. Tutto. A
costo di farla
soffrire. Adesso non saremo in questa situazione. Mentendo, sperando di
farla
felice, ho portato alla sofferenza tutti e tre!”, chiusi gli
occhi assaporando
un altro bacio.
“Vedrai,
domani sarà tutto diverso..”.
Aprii gli
occhi alzandomi dal divano.
“Robert,
qualunque cosa succeda, Chloe, ecco…non
voglio…non so come
dirlo..”, portai le mani davanti al viso vergognandomi dei
miei pensieri.
“Non
vuoi che sappia che sei tu, la ragazza della mia vita?”, si
alzò e
mi fece spostare le mani dal volto, stringendole tra le sue,
“ma lo saprà un
giorno. Io non voglio più nascondermi. Voglio amarti alla
luce del sole!”.
“Mi
faccio schifo, non so nemmeno come farò a guardarla negli
occhi!”,
cercai il suo viso nel buio, illuminato solo dalla luce della luna.
Mi avvicinai
al suo corpo e lo strinsi forte, come se quella potesse
essere l’ultima volta.
“Ora
però torna a letto. Domani mattina troveremo una
soluzione!”,
presi un respiro profondo e accarezzandogli il volto mi avvicinai alle
sue
labbra per sfiorarle di nuovo.
Non mi
sarebbero mai bastati i suoi baci, le sue carezze. Il suo amore.
Ne avrei voluto sempre di più.
“Buona
notte”, sussurrò le ultime parole con trasporto,
baciandomi il
lobo dell’orecchio.
Sorridendo,
lo guardai mentre silenziosamente si avviava verso la sua
camera.
“Buona
notte”, risposi quando ormai la porta era già
chiusa.
........................................................................
Buona
sera! Eh..che periodino eh..son di uno stanco che non avete idea..meno
male che c'è un po' di ponte..se no sarebbe da spararsi!
Non
volevo lasciarvi troppo a secco..quindi posto ;)
Winnie
Poohina: Hai ragione sai..non ti preoccupare! Non sono mica arrabbiata,
lo so che spesso capita di scorsardi! Non ti preoccupare! In effetti
Mary ci si è consolata bene con Andrew eh xD che dici! Spero
che questo capitolo possa far nascere in te qualche speranza ;) Un
bacione!
Lazzari:
Allora, ciau! Partiamo dalle prime domande. Praticamente la casa
è come quella nel sogno, non ho approfondito, ma si collega
bene con quello che succederà ;) Robert lo dicevo nel
capitolo, dell'aereo, lui a modo suo la ama, per questo non la lascia.
Ma in questo capitolo si spiegheranno un bel po' di cose, come avrai
notato.. Guarda, il fatto che stia ancora con lei è per un
pure fatto di egoismo da parte di Mary, lei in qualche modo lo
costringe a non lasciarla no? e poi come ti ho detto dato che lui
è affezionato a lei, ci sta..ma vedrai che le cose si
sistemeranno!!Ho spoilerato abbastanza xD un bacione!!
Smac:
Eh avete tutte ragione xD non uccidetemi. Da questo capitolo dovrebbero
essersi chiarite un po' di cose no? Tu cosa ne pensi? dimmi pure.. :)
Beh..il fatto che Andrew la pensi così, è un'idea
pure mia XD fossi al posto di Mary già me ne sarei andata
gelosa come sono..XD un bacione!
Liselotta:
Tresor..Grazie di sopportarmi ogni volta, come fai non lo so xD spero
che questo possa farti nascere qualche brividabadibido xD un bacione
mio tesoro!!
Sognatrice85: Infatto
diciamo che è scoppiato xD carissima..grazie di leggere ogni
volta quello che la mia mente contorta partorisce xD Un kissone anche a
te!!
|
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Capitolo 35 *** 34 - Disperazione ***
∞
The wishes
of our heart ∞
Disperazione
La mattina
dopo, quando capii di trovarmi nel mio letto, pensai di aver
sognato tutto.
I discorsi
tra me e lui potevano essere solo frutto della mia
immaginazione. Eppure, qualcosa dentro di me, continuava a ripetermi
che dovevo
crederci, che un futuro tra di noi poteva ancora esserci. Un futuro che
avrebbe
spezzato i sogni di qualcuno che amavo, e questo mi rendeva
assolutamente e
terribilmente fragile. Mi sentivo una vera stronza.
Restai nel
letto ad occhi chiusi per pensare, per restare qualche
secondo sola con me stessa; quando iniziai a sentire dei mugolii
provenire dal
lato di Andrew.
Incuriosita
mi voltai e quello che scoprii mi lasciò senza parole.
Una Chloe,
che non avevo mai visto, con il volto distrutto dal dolore.
Gli occhi gonfi e rossi ricoperti di lacrime, era messa in posizione
fetale
verso il mio lato. Con gli occhi socchiusi e la coperta tra le mani.
Immediatamente
capii cosa fosse successo mentre dormivo.
Robert
l’aveva lasciata. Non c’era altro motivo, se no,
per il quale
avrebbe potuto soffrire così tanto. Gli avevo detto che
volevo essere io a
parlare con lei. Non mi aveva ascoltata. Ormai, non sapevo
più cosa fare.
Senza parlare
mi avvicinai a lei e la abbracciai, sentendola subito
stretta al mio petto.
Ero la
persona meno adatta per quel tipo di aiuto, ma in quel momento
mi sentivo in dovere, magari portata dai sensi di colpa, di aiutarla e
di
confortarla.
Che ipocrita.
Le accarezzai
i capelli ripetendole di stare calma.
Lei si
sarà sicuramente chiesta come mai io l’abbia
abbracciata senza
chiederle niente. Si sarà anche data delle risposte da sola,
risposte che non
osai ostacolare.
Se avesse
potuto si sarebbe messa ad urlare, ad imprecare contro
qualcuno o qualcosa.
Le avrei
voluto dire che quel qualcuno, al quale doveva riversare tutto
il suo odio, ero proprio io. Io, la sua amica, la persona di cui lei si
fidava
di più in questo momento così toccante.
Quando
iniziai a sentirla più calma, forse stravolta dalla
stanchezza,
decisi di aprire l’argomento.
Respirai e
guardando fuori dalla finestra iniziai a cercare le parole
giuste.
“Chloe?”,
ancora non avevo formulato un discorso compiuto.
Non mi
rispose ma in compenso continuò a piangere, più
forte di prima.
“Chloe
per favore. Dimmi cosa è successo!”, come se non
lo avessi
saputo.
Mi facevo
proprio schifo.
Se avessi
potuto, avrei aperto un varco nel pavimento e mi ci sarei
chiusa sotto.
“Va
via..lui..va via..”, biascicò qualche parola in
modo confuso.
“Chi
va via Chloe?”, feci peso sul suo corpo per farla spostare e
per
poterla guardare negli occhi.
“Lui!
Quello stronzo!”, per quanto fosse imprigionata dalle
lacrime,
riuscì comunque ad urlare, “anche se lo amo da
morire!”.
Iniziai la
recita.
“Lui?
Chi? Chloe?”, falsa. Falsa. Falsa.
“Robert!”,
si portò le mani sulla fronte e cercò di
calmarsi,
respirando regolarmente, “Mi ha lasciata!”.
Notando il
mio silenzio e la mia finta espressione sorpresa continuò.
“Mi
ha lasciata. Ma sai cosa mi ha detto? Lo sai?”.
La osservai
con un maschera di dolore sul volto, era diversa, diversa
dalla solita Chloe.
Il sogno che
avevo fatto, era niente in confronto al dolore che
manifestava lì, nella realtà.
Continuai a
fissarla, aspettando la sua risposta.
“Mi
ha detto che mi ha sempre voluto bene, che me ne vuole anche
adesso. Ma che in questo momento il suo cuore non è pronto
per una storia come
questa!”, ora l’espressione di dolore era stata
sostituita da una maschera di
rabbia, di disprezzo.
Si mise
seduta sulle coperte e asciugandosi frettolosamente gli occhi,
continuò a parlare.
“Come
se non lo sapessi. Come se fossi scema! Lo so benissimo che ha
un’altra! Lo noterebbe chiunque!”.
Mi
pietrificai all’istante, mettendomi seduta come lei.
“Avrà
trovato qualche puttanella dello spettacolo. Qualche ragazza
più
bella, più intelligente di me, una povera ragazza di
campagna! Non sono famosa,
non sono un’attrice, ne una modella. L’avrei dovuto
sapere fin dall’inizio!”,
le lacrime continuavano a scendere nonostante i singhiozzi si fossero
dissolti.
“Chloe,
non è vero. Non ti sottovalutare. Io non so
perché lui abbia
fatto tutto questo! Ma sono sicura che, se è come pensi tu,
questa ragazza non
deve essere molto meglio di te!”, sperai di rimanere sul
vago, per non
insospettirla.
“Come
fai a dirlo? Magari stavano già insieme alle mie spalle e io
come
una cretina a parargli il culo, sempre! Chissà quante volte
hanno riso alla
faccia mia!”, riniziò a piangere.
“Chloe,
mi dispiace..”, abbassai lo sguardo per paura di incontrare
il
suo.
“Non
ti devi dispiacere..mi avevi avvertita che era una storia
difficile, complicata. Io mi ci sono buttata lo stesso..Mary..potresti
farmi un
favore?”, alzai il viso per incontrare i suoi occhi.
“Dimmi..”,
non avevo idea di cosa volesse chiedermi.
“Parla
con lui..non ti chiedo di convincerlo a farlo tornare indietro.
Sarei un’idiota! Ma almeno vorrei sapere perché.
Magari a te, dice qualcosa..”,
mi guardò supplicandomi.
“Non
lo so Chloe. Forse sarebbe meglio che se ne andasse. Che tutti
tornassimo a casa..”, iniziai a giocare con il bordo della
mia camicia da notte
per tenere il cervello occupato.
Pensare di
vedere Robert in quel momento, dopo quello che era successo,
non era una buona idea.
“Ti
prego Mary..non ti costa niente..poi ce ne andremo!”, sentivo
i
suoi occhi puntati addosso.
Senza dire
altro mi alzai dal letto e uscii dalla camera.
Sapeva che
avevo accettato, infatti non disse altro ma si rimise sotto
le coperte a fissare il vuoto.
Quando mi
chiusi la porta alle spalle, presi un bel respiro e notando
Andrew seduto in cucina lo raggiunsi.
“Ciao..”,
sussurrai.
“Perché
parli piano?”, mi chiese mangiando un pezzo di brioche.
“Perché
Chloe è di là in camera..sai cosa è
successo?”, mi preparai la
colazione.
“Lo
immagino. Questa mattina mi sono svegliato presto per andare a
correre, e quando sono uscito stavano già
litigando..”.
Guardai
l’orologio per la prima volta da quando mi ero svegliata.
Erano
le nove.
Lo guardai
senza parlare.
“Si,
vado a correre. Non c’è nulla di male!”,
sorrise e diede un altro
morso alla sua colazione.
“L’ha
lasciata”, dirlo faceva più male che pensarlo.
“Oh”,
fu il suo unico commento.
“Già.
Lei è distrutta. Viene a chiedere aiuto a me, Andrew.
Capisci? A
me!”, sbattei la tazza contro il marmo del mobile, furente.
“È
normale, lei si fida di te. E tu fondamentalmente, almeno
all’apparenza, non ha fatto niente!”, il suo tono
mi fece capire che,
nonostante tutto, la colpa era la mia.
“Lo
so che io sono la causa di tutto. Se potessi te lo giuro, tornerei
indietro risparmiando a tutti questo inutile dolore! Ma non
posso!”.
“Lo
so. Infatti non sto dicendo che era colpa tua. Ti ho sempre detto
che prima o poi dovevi scontrarti con la verità dei fatti. E
questa ora è
arrivata! È normale che l’abbia lasciata, anche se
non mi sembravano nemmeno
una coppia. Non si comportavano come tale! Lui non la ama. È
inutile!”, prese
fiato e iniziò a bere il suo caffè.
Portai la
tazza vicino alle labbra e sorseggiai il mio cappuccino.
Chiusi gli
occhi e mi posizionai su uno sgabello di fianco a lui.
“Sai,
mi ha anche chiesto di parlarci. Io dovrei parlare con Robert.
Stiamo raggiungendo l’idiozia!”, guardai fuori,
verso il mare.
“Dopo
che hanno litigato, lui è uscito. Ma non so dove sia andato.
Vai
a parlargli. Magari lo calmi. Chloe non gli ha detto delle belle cose
questa
mattina. Ovviamente!”, terminò la frase con tono
sarcastico.
Lei aveva
tutte le ragioni del mondo per insultarlo. Non potevo
giudicare nessuno.
Io ero la
prima che andava crocifissa per i propri errori.
Avrei
raccontato tutto a Chloe, quando la bufera sarebbe finita.
In quel
momento era troppo fragile, non avrebbe capito o comunque
avrebbe reagito condizionata dalla rabbia.
“Andrò
a cercarlo..”, parlai più a me stessa.
“Sto
io con Chloe..vai..”, Andrew appoggiava ogni mia decisione.
Forse
era più pazzo di Chloe a starmi vicino.
“Mi
raccomando..qualunque cosa. Chiamami..”, lui annuii e io
tornai in
camera per cambiarmi.
Chloe si era
addormentata, doveva essere stravolta.
Abbassai le
tapparelle per darle più ombra e più riposo.
Mi vestii con
le prime cose che mi capitarono tra le mani e uscii a
cercarlo.
Non sapevo
dove andare, dove potesse essere.
Era un posto
sconosciuto per me, quanto per lui.
Poteva anche
aver preso un taxi ed essere scappato lontano, da tutto e
da tutti.
Oppure poteva
essere vicino.
Mi fermai
presa dall’angoscia.
“Vado
a cercarlo. Sì. Ma dove!”, iniziai a parlare da
sola. Primo
sintomo di pazzia.
Mi tolsi le
scarpe e decisi di incamminarmi con i piedi a bagno lungo
la costa.
Anche se non
lo avessi trovato, avrei comunque camminato un po’.
Dovevo
schiarirmi le idee.
Lo stavo
cercando. E se lo avessi trovato? Cosa avrei fatto in quel
momento? Cosa gli avrei detto?
Dovevo
proteggere la mia amica? Ma quale proteggere. Ormai l’avevo
tradita, pensare al suo bene in questo momento era soltanto da
ipocriti.
Sarebbe stato solo un gesto dettato dal senso di colpa.
Cosa dovevo
fare allora? Abbracciarlo? Stringerlo? Dirgli che adesso
potevamo stare insieme? No. Non sarei sicuramente riuscita a dirgli
certe cose.
Primo,
perché anche se era un fatto malato, mi sentivo male per
Chloe.
E, anche se poteva sembrare strano, le volevo bene, e stavo male quanto
lei.
Secondo,
perché iniziare ora una storia con Robert, avrebbe
comportato
un vero e proprio disastro.
Si era appena
lasciato con Chloe. Che figura avremo fatto se ci fossimo
fatti vedere insieme? Chloe mi avrebbe uccisa e la stampa avrebbe
trovato lo
scoop dell’anno.
“Robert
Pattinson che passa dalle bionde alle more senza tempo”.
C’era
solo un problema. Lui dov’era?
Non poteva
essere andato lontano. La sua roba era ancora in casa.
Avrebbe avuto
il coraggio di scappare e di andare via lasciando tutto
in casa? Lasciando tutti senza risposte?
Non lo sapevo.
Nel frattempo
continuai a camminare, perdendomi nel panorama che mi si
prospettava davanti.
Iniziai a
pensare di stare vagando a vuoto. C’era un’altra
percentuale
di possibilità che avesse preso un taxi e che si fosse
diretto verso la città.
A quel punto
era impossibile trovarlo.
Avevo
camminato per un’ora buona. Stufa di cercare il niente, mi
voltai
e ritornai in casa.
Non ero
pronta per un confronto con Chloe. Prima di fare la passeggiata
sulla spiaggia, ero convinta di volerle parlare, di spiegarle come
erano andate
le cose fin dal principio.
Sapevo quali
sarebbero state le conseguenze del mio gesto.
Mi avrebbe di
sicuro uccisa con una miriade di insulti, meritandomeli
totalmente.
Robert
l’aveva già perso, quindi non sarebbe stata una
grossa
differenza per lui.
Aveva fatto
la sua scelta, anche se gli avevo chiesto del tempo.
Bisognava
preparare Chloe alla notizia, non sbatterle in faccia il
fatto che non l’avesse mai amata e che un’altra
donna, omettendone il nome,
aveva un posto sicuro nel suo cuore.
Donna che non
era lei.
Adesso non
sapevo proprio più cosa fare. Non ero più sicura
di niente.
Ero in uno
stato confusionale terribile.
Avrei voluto
scavare una fossa e buttarmici dentro per poi non tornare
mai più.
Se ripensavo
all’Italia, al nostro primo incontro, riuscivo ancora a
percepire i brividi lungo la schiena.
Ma,
nonostante tutto, non ero pentita di quello che era successo, avrei
rifatto tutto, indipendentemente dalle conseguenze a cui avrebbero
portato i
miei comportamenti.
Dal bacio
nella camera d’albergo, dalla notte passata insieme prima di
partire dall’Italia. Il primo incontro al cinema, dopo mesi
di assoluti
silenzi.
Tutto, avrei
ricommesso gli stessi errori, se poi, fossi riuscita ad
ottenere quello che volevo.
Volevo
soltanto un po’ di felicità, con la persona che
amavo.
Per tutto il
tempo che avevo avuto a disposizione avevo pensato solo al
bene di Chloe, a non far soffrire gli altri. Non mi accorgevo,
però, che tutti
i miei sforzi risultavano inutili, perché ero riuscita a far
soffrire tutti.
Quando
arrivai alla casa, mi guardai intorno, sperando di trovare una
traccia dell’arrivo di Robert.
Niente. Era
tutto come lo avevo lasciato.
Mi preparai
psicologicamente ad una sfuriata da parte di Chloe, che nel
frattempo, sperai si fosse sfogata con Andrew.
Quando aprii
la porta finestra notai subito una valigia appoggiata al
divano.
Era la
valigia di Chloe.
Voleva
andarsene? Partire?
Non potevo
darle torto, nemmeno io sarei rimasta in quella casa.
Vagai con lo
sguardo per la sala, sentendo, però, delle voci provenire
dalla camera di Chloe.
Mi avvicinai
per farmi vedere.
“No.
Non capisci? Loro….oddio!!”, la voce di Chloe
risultava più
disperata di quando l’avevo lasciata.
Subito non
feci caso alle parole che aveva usato, ma quando ripeté con
disprezzo “loro”, capii che si riferiva a noi. A me
e a Robert.
Aveva
scoperto tutto.
Come, non lo
sapevo.
Andrew non
poteva essere stato. Non lo avrebbe mai fatto.
Iniziai ad
avvertire il respiro affannato e le gambe deboli. Mi
appoggiai ad un mobile per non cadere e portai una mano sulla fronte
per
cercare di fermare il ronzio che aveva iniziato a battersi nella mia
testa.
“Ah
giusto te cercavo!”, non
mi ero nemmeno accorta che lei fosse uscita dalla stanza e che mi stava
fissando.
......................................................................
Ciao
a tutte!
Mi
metterò in un angolino piccolo piccolo, perchè so
benissimo di aver fatto un ritardo disastroso!! Mi dispiace tantissimo,
davvero. Ma ho avuto un periodo nerissimo, che molto probabilmente
durerà ancora per un po'!
Ma
sono certa, anzi sicura, che durante queste vacanze riuscirò
a farmi perdonare! Davvero..
Penso
di riuscire a portarmi avanti con i capitoli in modo tale, da riuscire
ad aggiornare più velocemente anche quando
tornerò a lavorare!!
Non
odiatemi ve ne prego! Sto bene soltanto quando scrivo, oppure quando
leggo le storie su EFP..
Ma
ho notato che, nonostante io vi trascuri in un modo
vergognoso ç_ç, i preferiti e i seguiti sono
saliti di un bel numero..GRAZIE!
Vi
saluto, augurandovi di passare un bellissimo Natale, insieme alla
vostra famiglia e alle persone che amate!
BUON
NATELE A TUTTI!!
Lazzari:
Grazie mille Lorena *__* i tuoi complimenti mi fanno sempre arrossire!!
Per quanto riguarda il capitolo, pensa un po' quanto ho sudato io ad
immaginare la scena xD ahahah!! Sper che anche questo ti piaccia, e mi
raccomando, passa delle belle feste, così poi sei bella
pimpante per i mie capitoli!! Un bacione enorme!! Tanti, ma tanti,
tanti auguri!! :*
Winnie
Poohina: Ah tesoro!! :) Fa caldo eh..poi con questo freddo ha fatto
proprio piacere..guarda..spero di riuscire ad aggiornare più
velocemente!! ;) aspetto le tue con ansia!! Un bacione!! Tantissimi
auguri Ale!
Liselotta:
:) Picciula..ormai cosa ti dico nelle
recensioni..niente..perchè ci sentiamo talmente tanto spesso
che qui esaurisco le discussioni ;) Grazie di essere sempre
presente..anche se vi trascuro tanto tanto tanto!! Un bacione enorme!!
Gli auguri te li faccio domani xD
Smac:
Ehi!! :) Vediamo se anche in questo ti aspettavi qualcosa..secondo te
cosa accadrà dopo? Mmmmh.. :) cosa faresti tu? quante
domande..non vedo l'ora di leggere le tue risposte!! Un bacione!! Tanti
auguri di Buon Natale!!
RiceGrain:
Oddio.....quando ti ho vista tra le recensioni mi sono sentita male ;)
era da tanto tempo che non venivi a far visita alla tua famiglia
acquisita eh!! Vergogna :* Ehi..ora non hai più letto nulla
tu eh..quindi ti sorprendo di nuovo ;) buah buah..che maligna!! Un
bacione..anche a te gli auguri in diretta :*
|
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Capitolo 36 *** 35 - Alba ***
∞
The wishes
of our heart ∞
Alba
Non risposi e
appoggiai entrambe le mani sul mobile per rafforzare la
tenuta.
“È
inutile che fai finta di stare male sai! Non ci casco più.
Ora non
ho nemmeno più lacrime da versare. Ho solo odio, odio puro
da riversarvi
contro! Mi avete presa in giro!”, fece una pausa lunga una
vita per
avvicinarsi, “Quante volte vi siete divertiti alle mie spalle
eh? Quante?
Quante Mary?”, il suo tono era salito ed era molto vicina.
Non risposi
nuovamente, la gola era secca e gli occhi iniziavano a
pungere.
“Rispondi!
Quante volte siete andati a letto insieme ridendo di me?
Della povera stupida che lo aspettava e che non sospettava
niente?”, la voce
tremava, stava per piangere, “Sai Mary perché non
sospettavo niente? Perché tu
eri mia amica. La mia migliore amica! Come hai potuto farmi questo eh?
Come? Io
che mi sono sempre fidata di te. Ti ho sempre raccontato tutto! E
invece, mi
porti via l’unica cosa che di bello mi era accaduta.
Stronza!”, detto questo si
spostò ma non capii dove fosse andata.
Ero ancora
appoggiata al mobile, con gli occhi chiusi.
Sentii Andrew
chiamarmi e prendermi di peso facendomi appoggiare al divano.
Riuscii a
riacquistare un po’ di calma, iniziando a piangere.
“Mi..mi
dispiace..”, fissavo il pavimento.
“Non
cerco scuse..non voglio nemmeno sentire la tua voce!”, la sua
durezza fungeva da benzina sul mio dolore.
“Mi
faccio schifo da sola..Chloe..lascia che ti spieghi..”, mi
voltai
verso di lei, “non è come pensi..”.
Stava finendo
di farsi la valigia.
Quando
formulò le mie parole, si fermò e lentamente si
voltò a
guardarmi.
“Vuoi
dirmi che ho frainteso tutto? Che le foto sono un
montaggio?”,
era calma, troppo calma.
“Le
foto?”, chiesi ad Andrew.
“Si
sull’aereo..”, oh cazzo.
Mi portai una
mano sulla fronte, sentendo il sudore arrivare
precipitosamente.
Mi
portò il giornale dove erano stampate in prima pagine le
foto di
Robert con una fanciulla.
Doveva essere
stato un passeggero dell’aereo, un fottutissimo testa di
cazzo, che aveva rovinato tutto.
Non avrei mai
pensato che sarebbe successa una cosa del genere.
Chiusi gli
occhi allontanando il giornale e appoggiando la testa sulla
spalla di Andrew.
“Tu
pure la difendi? Hai appena scoperto che ti ha tradito. Non so come
fai..”, immaginai che si riferisse a lui.
“Vedi..io
e lei non stiamo insieme..”, parlava con un tono calmo,
pacato, “è stata tutta una farsa,
per…”.
“Come?!
Vuoi dirmi che anche tu sei implicato in tutto questo? Tu
sapevi quello che mi
stava facendo e non
mi hai mai detto niente? Hai lasciato che lei continuasse con la sua
schifosa
storia?”, era tornata la furia di prima.
Visto che
ormai la discussione era andata su altri orizzonti, portai le
mani sulle orecchie e cercai di isolare ogni suono.
Robert,
Robert, dove sei?
Robert..
Pensai e
ripensai al suo volto, sperando di calmarmi; ma non funzionò.
“Che
sta succedendo qui dentro?”, una voce, in mezzo al rumore che
avevo isolato, mi fece tornare alla realtà.
Alzai lo
sguardo e lo vidi.
Aveva uno
sguardo diverso da quello di sempre, spento.
Guardava
Chloe ed Andrew che nel frattempo si erano alzati e avevano
iniziato un’animata discussione.
Mi ero
isolata molto bene per non accorgermi di niente.
Subito lo
sguardo di Chloe si posò sulla mia figura; se gli sguardi
potessero uccidere, io sarei morta in quell’istante.
Trattenni il
respiro quando capii il perché mi guardava così
male.
Poi si
spostò su Robert, insultandolo con tutte le parole che
potesse
conoscere.
Non avevo
notato gli occhi di Robert fissi su di me.
Mi guardava
con amore, con disperazione.
“Cosa
è successo?”, lo chiese a me, senza curarsi dei
discorsi di Chloe,
ma io non seppi rispondere.
Chloe si
avvicinò a lui, richiamando la sua attenzione, spintonandolo
e
continuando ad urlargli di tutto. Robert era concentrato su di me,
mentre
Andrew cercava di allontanare Chloe.
Io, al
contrario, mi chiusi nella mia bolla, portando le gambe al petto
e iniziando a singhiozzare.
Robert fu
subito accanto a me per stringermi.
Chloe ed
Andrew erano si erano messi a discutere tra di loro, riuscivo
a sentire Andrew dirle di moderare il tono della voce, e lei che
continuava ad
urlare.
“Che
è successo Mary?”, mi richiese sussurrandomi le
parole
all’orecchio.
“Ha
scoperto tutto..”, mi meravigliai della mia calma.
“Come?”,
spostai lo sguardo sulla rivista e attesi che anche lui si
accorgesse della copertina.
“Cazzo!”,
corrugò le labbra e con un pugno fece volare per terra la
rivista.
“Cosa
ti ha detto?”, la sua voce era spezzata dalla rabbia.
“Meglio
non dirlo..troppe cose..”, ormai ero impassibile, non mi
importava più di niente e di nessuno. Sarebbe finito prima o
poi. Avrei
aspettato la calma dopo la tempesta.
“Non
doveva permettersi..”, ah così la colpa, per lui,
era di Chloe.
“Oh
si che poteva. Anzi. Doveva e deve essere incazzata con me, con
noi. L’abbiamo fatta soffrire..”, lo guardai e mi
pietrificai davanti al suo
sguardo spento e pieno di disprezzo.
“Non
devi essere arrabbiato con lei, ha tutti i diritti di essere
così!”.
Non
riuscì a rispondermi, Chloe ci interruppe.
“Adesso
non avete nemmeno un po’ di pudore? Anche davanti a
me?”, la
discussione era ricominciata. Mi riposizionai seduta e aspettai il
secondo set
di insulti.
“Smettila
Chloe! Se te la devi prendere con qualcuno, prenditela con
me! Non con lei!”, Robert parlò con un tono
completamente opposto alla calma.
“Certo
che sono incazzata anche con te. Siete due…..meglio
evitare!”,
non piangeva più, ora c’era davvero da
preoccuparsi.
“Senti
sono io che ti ho presa in giro ok? Non lei. Sono stato io a
dirle di non dirti niente..”, impiegai pochi secondi prima di
capire che cosa
avesse detto.
Si stava
prendendo la colpa di tutto? Non poteva. Non doveva,
soprattutto.
“No,
no!”, mi alzai di scatto, “che cosa stai dicendo?
La colpa non è
tua. Chloe”, mi voltai verso di lei, stringendo la mano di
Robert, “io, io sono
stata la prima a capire tutto. In Italia..”.
“Come?
Dall’Italia va avanti tutto questo?”, se non ci
fosse stato
Andrew, me la sarei ritrovata contro.
“Fammi
finire!”, iniziai anche io ad alzare la voce. Non ne potevo
più.
“Senti.
La prima volta che l’ho visto, ho provato subito qualcosa ok?
Non potevo farci niente Chloe! Ci siamo conosciuti, e nessuno dei due
poteva
immaginare che la cosa andasse così oltre. Quando
l’ho rivisto a Londra, è
ricominciato tutto. Dolore, sentimento. Tutto è
riaffiorato..”, presi una pausa
facendole capire di stare zitta, “io, gli ho chiesto di non
dirti niente, di
lasciare che le cose andassero come dovevano andare. Abbiamo provato a
stare
lontani, ma non possiamo. Non ce la facciamo..ho sbagliato Chloe. Sono
una
stronza, tutto quello che ti pare..ma non posso farci niente..dovevo
dirti
tutto subito, ecco qual è stato lo sbaglio più
grande. Mi dispiace. So che mi
odi, e mi odierai per sempre..non volevo..farti soffrire..”.
Finì
il discorso sentendomi più leggera. Era una sensazione
strana,
nonostante i sensi di colpa sempre presenti e potenti.
“Non
ho parole per descrivervi..davvero..mi fate proprio
schifo..”, la
sua voce non era la stessa di sempre.
“In
ogni caso Chloe, come mai non ti sei mai accorta di niente?
Mai?”,
se doveva andare male, tanto valeva farlo in grande stile.
“Come?
Ora pensi pure che sia colpa mia? Perché non me ne sono resa
conto subito? Stai scherzando?”, aveva una strana calma,
“lui è sempre stato
tranquillo. Come mai non è stato con te? Se ti ama come
dice, come mai ha
continuato a stare con me? A venire a letto con me?”, colpita
e affondata.
Non sapevo
più cosa rispondere. In fondo aveva ragione. Nonostante io
gli avessi detto di lasciare che le cose andassero avanti da sole, lui
poteva
benissimo lasciarla.
Ero nella
confusione più totale.
“Vedi
allora, che il vostro amore non è così grande
Mary! Prende in
giro anche te cara!”, stava per prendere le valigie quando si
voltò verso di me
e con disprezzo pronunciò la frase che avrebbe fatto
scoppiare il casino più
grande del secolo.
“Ah,
però brava eh! Mi complimento con te Mary..non stai con
Andrew, ma
non hai perso tempo ad andarci a letto appena scesi
dall’aereo..brava!”, lanciò
un’ultima occhiata a Robert e uscì lasciandoci
soli.
Andrew la
seguì, dopo essersi assicurato della mia sicurezza mentale e
fisica.
Robert era
rimasto immobile dopo l’affermazione di Chloe.
Io anche, non
sapendo come lui avrebbe reagito.
Mi portai le
mani sul viso e provai a capire qualcosa, a immaginare
come sarebbero andate le cose da lì a pochi secondi.
“Tu
sei andata a letto con lui?”, Robert parlò,
rompendo il silenzio.
Era sempre
immobile, di fronte alla vetrata.
“Si..”,
ormai era inutile mentire, o trovare altre parole.
“Mi
avevi detto di no..che non ci eri mai andata..”, non sembrava
arrabbiato. Ma si sa, la calma prima della tempesta
c’è sempre.
“Non
sapevo nemmeno io che sarebbe andata a finire così.
È stata una
cosa improvvisa..lo so, ho sbagliato. Ma tu sei andato a letto con
Chloe
un’infinità di volte..”.
“È
diverso..mi avevi detto che non ci avresti fatto niente..”,
si voltò
verso di me e in quel momento capì che non era calmo, anzi.
Era troppo
arrabbiato, il viso era completamente teso.
“Senti,
io non posso essere giudicata da te, adesso, per questa cosa!
Io potevo fare quello che volevo ok? Tu. Dimmi, tu perché
non hai mai lasciato
Chloe come diceva lei?”, sapevo che stavo esagerando, ma
ormai andavano risolte
tutte le questioni.
Se il nostro
era amore vero, doveva andare tutto bene. O almeno lo
speravo.
“Te
l’ho spiegato. A modo mio l’amavo. Questo
però, prima di parlare
con te sull’aereo. Dopo, non ho più capito niente.
Avevo in mente solo te..ho
portato avanti questa cosa per troppo tempo è vero..tu ed
Andrew però..”.
“Cosa
Robert? Cosa?”, avevo alzato la voce.
“Ci
sei andata a letto? Senza provare niente? Come hai fatto?”,
anche
lui aveva iniziato ad alzarla.
“Mi
stai dando della puttana eh? Dimmi! Pensi che io sia una facile che
va a letto con il primo che incontra?”, aspettai una sua
risposta, che non
arrivò, “mi stai davvero dando della
puttana?”, la voce isterica non aiutava il
mio tentativo di voler rimanere calma.
“No,
che diamine Mary, no! Non l’ho mai pensato e mai lo
penserò..”,
cercò di avvicinarsi, ma io mi allontanai.
“Robert”,
parlai con le lacrime agli occhi, “perché non
l’hai mai
lasciata? Nonostante io ti abbia chiesto di non farlo,
perché non l’hai
lasciata?”.
“Mary,
cosa stai dicendo..”, provò di nuovo a venirmi
incontro, ma io
nuovamente mi scostai.
“Rob..io
volevo solo che tu mi dedicassi un po’ del tuo tempo, del tuo
amore..sei rimasto con lei..ci penso solo ora..se mi amavi come dicevi,
perché
non hai scelto me, subito..Robert..io non ti volevo lasciare
all’Università..io
aspettavo solo che tu mi dicessi che ero una scema, che mi amavi e che
avresti
fatto di tutto per stare con me..”, fissavo il pavimento
restando ferma.
“Mary,
non capisco..ora mi vieni a dire queste cose..dopo tutto quello
che mi hai detto. Molte volte sono stato sul punto di lasciarla, ma
ogni volta
c’eri tu che mi ricordavi di non farlo..Mary..pensi che io
non ti ami, perché
sono rimasto con lei?”, si spostò verso di me, ma
indietreggiai fino a trovarmi
alle spalle con il muro.
Si
avvicinò ulteriormente, appoggiando le mani contro la parete.
“Pensi
davvero che io non ti ami Mary?”, annuii di nuovo.
“Sbagli.
Io ti amo, da impazzire..e ora che finalmente possiamo stare
insieme, non ti lascio andare via..a costo di tenerti chiusa in questa
casa,
con me..”, appoggiò la sua guancia contro la mia
fronte.
“Robert..perché
siamo arrivati a questo punto? È stata colpa mia lo so,
avrei dovuto dire tutto a Chloe, quando ero ancora in tempo..invece..mi
dispiace..davvero..”, spostai la testa in modo da poterla
appoggiare sulla sua
spalla.
“Basta
Mary, basta..ora devi smetterla di piangere e di
incolparti..tutto si risolverà..ti prego..vivi la tua
vita..vivila con…me!”, le
sue parole mi entrarono dentro come delle frecce lanciate a tutta
velocità.
Presi il suo
viso tra le mani e senza attendere oltre lo baciai.
Era un bacio
pieno di disperazione, di angoscia. Le lacrime iniziarono
a scendere e lui, prontamente, le raccolse tutte con le sue bellissime
e
morbide labbra.
“Non
voglio più vederti piangere..ok?”, non risposi,
continuai a
cercare le sue labbra.
“Amore..”,
quella parola non fece che aumentare il pianto, che
lentamente si stava trasformando in uno sfogo di liberazione. La
tristezza e
l’angoscia di quelle settimane, stava lasciando lo spazio
alla felicità.
Posai la mano
sul suo petto, all’altezza del cuore. Lo sentivo battere
forte, e un sorriso si dipinse sul mio viso quando capii che il motivo
di tanta
agitazione era dovuto a me. Non era agitazione, era
felicità. Era felice, e se
lui era felice, lo ero anche io.
Lo amavo, lo
avevo sempre amato, sempre. Probabilmente non eravamo
pronti per stare insieme quando ne avevamo avuto la
possibilità, ma ora,
eravamo solo io e lui.
“Rob?”,
lo guardai per chiedere conferma.
“Si?”,
mi accarezzò una guancia. Non ci eravamo ancora spostati
dalla
parete. Continuava ad abbracciarmi.
“Ora,
quindi..possiamo stare insieme?”, nel dirlo iniziai a
convincermene.
“Non
lo so Mary..”, si scostò di qualche passo e
iniziò a mancarmi
l’aria.
Lo guardai
allontanarsi e dirigersi verso la porta vetrata, osservando
il cielo.
“Cosa
intendi?”, le parole mi morirono in gola.
Non poteva
tirarsi indietro adesso, in quel momento. Potevamo essere
felici finalmente, non poteva rovinare tutto.
“Robert
rispondimi!”, mi avvicinai con cautela temendo di farlo
scappare.
“Perché
vedi Mary..stare con me comporta delle costrizioni..”, si
voltò
per guardarmi negli occhi.
“Cioè?”,
continuavo a non capire; se il problema per lui erano il suo
mondo, la sua popolarità, per me non erano un problema.
Mi sarei
adeguata alla sua vita, d'altronde nelle coppie bisogna anche
fare qualche sacrificio.
“Io,
per esempio, non voglio assolutamente che ti rovinino la vita.
L’ho visto con Chloe, non l’hanno lasciata vivere
per un mese, fino a quando
non si sono stufati, e qualche altra star ha deciso di prendere il
primo posto
nei giornali di gossip..”, abbassò lo sguardo
osservando le nostre mani strette
tra di noi.
“Robert,
spero tu stia scherzando. Per me non sono problemi, anzi..mi
abituerò alla tua vita. Farò dei sacrifici. Ma
non puoi vietarmi di amarti solo
perché sei famoso!”, risi silenziosamente,
sperando di avergli alleggerito il
problema.
“Dici
sul serio? Guarda che è pesante questa vita?”, si
avvicinò
baciandomi la punta del naso.
“Correrò
il rischio di trovarmi di fronte qualche fan, o qualche
paparazzo..e poi voglio urlarlo a tutti quanto io ami questo
ragazzo!”, posai
le mani sulle sue spalle abbracciandolo.
“Poi..vedi..sono
un tipo molto, molto, molto geloso..”, strofinò il
naso contro la mia guancia baciandola.
“Mmmh..si..beh..mi
abituerò anche a questo. In fondo, sono io quella
che dovrebbe essere più gelosa. Io non vivo in mezzo a
migliaia di vip!”,
strinsi la presa baciandolo a fior di labbra.
Non avevamo
mai passato un momento così felice, sereno, senza problemi.
Era la prima
volta che riuscivo a concedermi completamente a lui, senza
altri pensieri per la testa. Potevo sentire il cuore battere
fortissimo, per
lui.
“Quindi
vuole davvero buttarsi in questa folle avventura signorina Dowson?”,
mi fece appoggiare alla vetrata della porta finestra, baciandomi il
collo e accarezzandomi la schiena.
Tra
l’incoscienza e l’emozione, come una bambina,
riuscì a rispondere
balbettando.
“Certame..nte
signor..Pa..ttinson”, portai le mani sui suoi capelli,
accarezzandoli
dolcemente.
Quando
riuscì a ritrovare me stessa, dopo la tortura appena subita,
lo
feci allontanare, non lasciando la presa sui suoi capelli.
“Io
ti amo Robert! Tu sei famoso, io..spero..diventerò un
dottore..Questo non cambia le cose! Capito? Non voglio più
sentirti dire certe
cose!”, lo guardai dritto negli occhi.
“Si,
non potevi dirmi parole più belle..”, finalmente
il bacio tanto
aspettato arrivò, più lento che mai.
Appoggiò
le sue labbra sulle mie, attendendo una mia reazione.
Dischiusi le
labbra per approfondire il bacio.
Quando
mi prese il volto tra le mani, stringendomi capii che senza di lui la
mia vita
non avrebbe avuto più senso.
......................................................................
Ehi ragazze..BUON ANNO A
TUTTE VOI (Anche se in anticipo)
Questa volta non
ho fatto molto ritardo vero?? Spero proprio di no.
Ringrazio tutte le ragazze
che si sono interessate al mio stato d'animo, e vi rispondo dicendovi
che sono arrivata al culmine. Inizio a non sopportare più
niente..mi fa bene solo scrivere.
Pensare che oggi
è pure il mio compleanno, eppure io non ho assolutamente
voglia nè di uscire, nè di fare qualunque tipo di
festeggiamento :(
Spero solo che questi
capitoli possano piacervi, è l'unica consolazione..magari, a
me, fa anguscia questo capitolo..non è venuto come volevo!
Però i gusti son gusti..lascio a voi i commenti!! ^^
In questo periodo sopporto
solo una persone, che penso mi odi per tutte le volte in cui le ho
rotto le palle. Ma è la verità, le voglio un
mondo di bene..e senza di lei non so cosa avrei fatto.
Chip, ti voglio bene!
Vi lascio alle risposte
alle recensioni, ho notato che i preferiti e i seguiti sono aumentati
^^ sono proprio felice di questo.
Su facebook c'è
un gruppo, creato dalla mia carissima Alessandra. Non ho idea di come
mettere i link, sono impedita ^^ ma si chiama "scrittrici e scrittori
su EFP" - ho conosciuto un sacco di persone grandiose! Ve lo consiglio
proprio!!
Winnie Poohina: Ah te lo
immaginavi un modo del genere per scoprirlo? Son stata meschina lo so.
Ma da Andrew queste cose non ci se le aspetta proorio, quindi mi
sembrava brutto fargli fare la parte del cattivo, è sempre
stato così buono "in tutti i sensi" ^^. Robert, beh. Era
sparito per un po', quindi non me la sentivo nemmeno di dare a lui la
patata bollente. Solo che qui qualcuno doveva smuovere le acque! Quindi
non so se odiare il tipo del giornale che ha fatto le foto in aereo,
oppure no ^^ Vedi tu! Beh, hai visto che ora sono felici e contenti!!
Contenta anche tu ^^ Il tuo gruppo su Face sta facendo progressi eh!
Grazie a te ci siamo conosciute in parecchie!! Grazie!! Sarai in
viaggio, magari non riesci a leggere! Quindi ti auguro qui un Buon Anno
e un Felice Anno 2010!! Ti voglio bene!
Liselotta: Tesoro! Ma ti
sei presa l'influenza!! Ma dai..e slittiamo di un sabato, basta che ci
vediamo, aspetterò un'altra settimana! Tranquilla!! Eh sei
contenta dei questa rimpatriata? ^^ diciamo che Chloe è
stata molto cruda..ma ci voleva..Robby ha tirato un po' fuori le
palline!! Ehi..riprenditi picciula! Che se no chi sta male il prim
dell'anno sta male tutto l'anno eh!! Un bacione enorme (da lontano ^^
che son debole) Ti voglio bene!
Sognatrice85: Non ho capito
il fatto dell'esser scappata! Mmmh..intendi il fatto che è
uscita per cercare Rob? Chloe comunque l'ha scoperto quando era sola
con Andrew, diciamo che con lui si è già
abbastanza sfogata..Che dire..ora siamo all'Happy ending, ma non
è finito qui eh..nono..ci sono ancora TANTE cose che voglio
fargli fare..figurati..vi ho tenuto una trentina di capitoli con il
fiato alla gola, quindi! Ora non faccio la cattiva ^^ vi
delizierò delle mie perle..uhh..immagina!! Eheh..comunque te
la immaginavi la cosa dei giornali? ^^ Un bacione!!
Lazzari: Ehi! Eccolo!!
Spero che non abbia deluso le tue aspettative, magari ti aspettavi
più sangue ;) No, seriamente..Andrew guarda..non volevo
farlo diventare una testina di cavolo proprio ora..e Robert hai ragione
tu, lo avrebbe fatto subito, invece di uscire a farsi i fatti suoi!! ^^
Mary povera si è presa una vera e propria strigliata..ma
Robertino ha tirato un po' fuori le palline no? Magari fa un po' pena
questo capitolo..oddio..sono in depressione mode.. ^^ lascio a te la
parola! Baci!
RiceGrain: Ah bella
è tornata anche qui lei..bella!! Finalmente..mi mancavano un
sacco le tue paroline!! Davvero tanto! Eh devo dire che mi sei propri
mancata TU! :* hai già letto queste cose ^^ quindi
è inutile anche solo chiederti se sei sorpresa ^^ Un bacione
enorme..spero di sentirti PRESTO PRESTO!
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Capitolo 37 *** 36 - Quotidianità ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Quotidianità
Ero impegnata
ad organizzare la cena.
Andrew era
ritornato a casa durante il pomeriggio, sul tardi, dicendo
che sarebbe partito.
“Sei
sicuro? Andrew..ti prego..”, temevo che fosse offeso,
arrabbiato.
Ne avrebbe avuto tutti i diritti, ma non ero nelle condizioni migliori
per
reggere un confronto anche con lui.
“Mary,
non ti preoccupare!”, mi prese il viso tra le mani e mi
fissò
intensamente, “io voglio andare a casa, non perché
non voglia più stare con te,
o perché io sia addirittura arrabbiato con te. Voglio
tornare a casa, perché
voglio passare del tempo con la mia famiglia!”.
“Andrew,
se sei arrabbiato con me, io lo capisco benissimo. Chloe ha
fatto bene a dirmi quelle cose. Ma, ti prego, se anche tu lo pensi,
dimmelo!”.
“Non
dire sciocchezze Mary. Io sono felicissimo per te adesso. Hai
raggiunto il tuo obiettivo. Spero solo che Robert non ci vieti di
essere
amici..”, mi sorrise accarezzandomi una guancia.
“No,
non dire assurdità Andrew. Non ti perderei per nessun motivo
al
mondo”.
“Bene,
era quello che volevo sentire”, stava per prendere le sue
valigie
per uscire, ma lo fermai.
“Andrew?”,
si voltò sorridente, come sempre,
“Grazie..davvero, di
tutto..”, mi avvicinai e lo abbracciai.
“Non
mi devi ringraziare! Ti voglio bene!”, mi strinse a se,
facendo
cadere i bagagli.
“Anche
io!”.
Se ne era
andato, non so se la sua famiglia fosse una scusa, oppure era
davvero quello il motivo, sapevo solo che io e Robert eravamo soli.
Mentre stavo
finendo di condire l’insalata sentii due braccia
circondarmi la vita.
“Ehi,
sento un buon profumino..”, Robert si era appena svegliato.
Eravamo
rimasti abbracciati per tutto il pomeriggio, e lui stremato si
era addormentato sul divano.
“Era
ora che ti alzassi, dormiglione..”, mi voltai per baciarlo.
Mi era
mancato. Era come se tutto il tempo che avevamo passato insieme,
nonostante ci fosse stata Chloe, lo avessimo trascorso senza rendercene
conto.
Da quel
momento, in quella casa, eravamo insieme, totalmente. Senza
barriere.
E finalmente
potevo vivere la mia vita senza dover temere di essere
scoperta, senza dovermi limitare.
Mi sorrise,
senza rispondere.
Quando
finimmo di cenare decisi che era arrivato il momento di parlare,
di chiarire tutto.
“Rob?”,
gli chiesi appoggiata a lui sul divano.
La
televisione era accesa, ma nessuno dei due la stava seguendo.
“A
che pensi?”, domandai curiosa. Era molto concentrato.
“A
quello che ci ha scattato le foto..”, mi rispose giocando con
i miei
capelli.
“Già..non
siamo stati abbastanza attenti..”, ripensai a Chloe, e non mi
fece molto bene.
“Si,
ma in un qualche strano modo, ci ha anche aiutati a vivere
Mary..non credi? Senza quelle foto, sarebbe stato tutto più
difficile..io ero
uscito stamattina..perché dopo aver lasciato Chloe, volevo
pensare..capire..riuscire a spiegarle che eri tu la persona che io
amavo..ma
quando sono arrivato lei lo aveva già capito. Diciamo che in
un certo senso,
quelle foto mi hanno semplificato la cosa..”, sorrise, con il
suo solito
sorriso sghembo.
“Però..mi
sento in colpa..davvero. Temo che questa cosa me la porterò
per parecchio!”.
“Lo
so..anche io. Ma la affronteremo insieme. Io e te!”, mi
baciò a
fior di labbra accarezzandomi il braccio.
“Di
questo volevo parlare Robert..”.
“Dimmi..ti
ascolto!”, si mise in una posizione più comoda,
per seguirmi
meglio.
“Vedi..io
vorrei sapere cosa siamo..non so..come..”, mi rigirai le
dita, non trovando le parole giuste.
“Ti
aiuto io”, mi prese il volto tra le mani, “tu ora
sei la mia
ragazza, sei mia, e io sono tuo. Basta costrizioni, basta muri tra di
noi,
basta tutto Mary. Io ti amo, e ora che posso viverti a pieno, lo voglio
fare,
ogni giorno. Ho aspettato per tanto tempo questo momento. E ora non me
lo
lascio sfuggire!”, strofinò il suo naso contro il
mio.
“Robert..ti
amo. Tanto..non hai idea!”, lo abbracciai lasciandomi
cullare dalle sue braccia.
Mi lasciai
coccolare, stretta tra le sue braccia mentre, passivamente,
guardavamo la televisione.
“Domani
andrò in città per fare un po’ di
spesa..”, intanto un’idea
iniziava a balenarmi per la testa, ma dovevo essere sola.
Quale modo
migliore se non andare in città?
Sorrisi
beffarda, sapendo che sarebbe stato costretto a rimanere in
casa, anche se la cosa mi dispiaceva parecchio.
“Vengo
con te!”, mi voltai verso di lui con un’espressione
interrogativa.
“Come?
In città? Ma ti vedranno?”, dovevo pensare
immediatamente ad un
modo per non farlo venire.
Pensa. Pensa.
Pensa Mary!
“Quindi?”,
mi guardava ancora più stupito, come se quello che avessi
detto fosse stato ovvio e scontato.
“Non
voglio che sappiano che siamo qui..”, presi una pausa per
organizzare un discorso che comprendesse una scusa abbastanza
accettabile, “poi
se sanno dove siamo, non ci faranno più vivere..e io voglio
godermi questi
giorni con te..”, lo guardai con gli occhi teneri, sperando
di intenerirlo.
“Ma
da sola?”, si mise seduto sul divano, per guardarmi meglio,
prendendomi
le mani tra le sue.
“Si,
prometto che non prenderò molto! Giuro! Poi ci sono i
taxi!”,
lasciai le sue mani per metterle a modo di preghiera.
“Perché
ci tieni così tanto? Possiamo chiedere alle donne delle
pulizie
di farlo..”, mi fece avvicinare a lui tenendomi per i fianchi.
“Oh,
su. Sono cose che si fanno tutti i giorni! Ora non è che
perché
sono la fidanzata..”, mi ferma un secondo per metabolizzare
la parola che avevo
detto con tanta semplicità, lui notando la mia espressione
sorrise, “dicevo,
ora non è che perché sono la tua ragazza devo
smettere di fare tutto!”, gli
feci l’occhiolino sperando di averlo convinto.
“Va
bene. L’importante è che non mi lasci da solo.
Voglio che torni
presto..”, fece combaciare le nostre labbra dandomi un bacio
da lasciare senza
fiato.
Mi staccai
giusto il tempo per respirare guardandolo negli occhi.
“Non
voglio privarmi della tua presenza nemmeno un secondo. Solo per le
cose necessarie..come quella!”, gli accarezzai una guancia
baciandolo a fior di
labbra.
“Allora
va bene..”, mi fece sedere sulle sue gambe continuando a
coccolarmi.
Avevo in
mente un piano ben congeniato. Tenevo queste idee dentro da
parecchio tempo, da quando l’avevo rivisto a Londra, e
finalmente potevo
metterle in atto.
Sorrisi
accoccolandomi sul suo petto, sentendo gli occhi farsi pesanti.
“Andiamo
a letto Rob?”, bella domanda. In quale letto?
“Si..dove?”,
leggendomi nel pensiero mi prese in braccio e si mise in
piedi di fronte alle porte.
“Diciamo,
che..preferisco la mia!”, lo guardai sorridendo di sbieco,
“almeno noi non ci siamo nemmeno toccati!”, risposi
facendo finta che non mi
importasse niente della sua storia, ma dentro morivo dalla gelosia.
“Vada
per la tua..”, aprì la porta e mi
depositò sul letto.
Sapevo che
avremo fatto entrambi uno sforzo enorme nello stare
“lontani”, ma sapevo anche che lui rispettava i
miei tempi, così come io
rispettavo i suoi.
Mi cambiai
velocemente, osservandolo mentre si toglieva i pantaloni
della tuta.
Nel
pomeriggio avevamo portato tutta la sua roba nel mio armadio,
adoravo sentire il suo profumo tra i miei vestiti.
Attesi
qualche minuto poi lo guardai terrorizzata.
“Pensi
di venire a dormire con quelli?”, domandai indicando i boxer.
“Si..perché?”,
sembrava innocente, anche se sapeva benissimo l’effetto
che mi faceva.
“Niente..va
bene!”, velocemente mi infilai sotto le coperte e attesi il
suo arrivo.
Quando anche
lui si mise comodo, mi appoggiai al suo petto baciandolo.
“Mary?”,
chiese con la voce roca, “senti..mi va bene aspettare, voglio
aspettare anche io..”, se avesse saputo la mia idea non
l’avrebbe detto, “ma
per favore, sono un uomo, tu sei la mia ragazza, bella,
strabella..”, sempre
con la voce più roca si stava allontanando di qualche
millimetro, “capisci che
non so quanto io possa resistere. Già ti metti questi stracci”, indicò la
mia camicia da notte, sottile e trasparente, “e
pretendere che io non ti salti addosso soprattutto baciandomi, come
stai
facendo, non è un po’ troppo?”.
Lo guardai
intenerita dal suo discorso, anche perché se lo avessi preso
in parola in poco tempo sarei crollata.
“Hai
ragione!”, risposi baciandolo a stampo,
“scusa!”.
“Niente
scuse..solo..ecco..vieni qui!”, mi fece appoggiare al suo
petto
e abbracciandomi iniziò ad accarezzarmi la spalla.
“Buona
notte..”, sussurrai ormai addormentata.
“Buona
notte amore..”, sentii un bacio sui capelli e poi il nulla.
Mi svegliai
infastidita da alcuni raggi di sole che passavano tra i
buchi della tapparella.
Sbattei
più volte le palpebre per abituarmi alla
semioscurità della
stanza.
Durante la
notte avevo fatto diversi sogni, tutti diversi e tutti
assolutamente impossibili da capire.
Quando
riuscii ad aprire completamente gli occhi, assonnata, mi guardai
intorno.
Inizialmente
non notai nessun cambiamento, tranne per la posizione.
Ero rivolta
verso la porta della camera, mentre la sera prima mi ero
addormentata verso la finestra.
Pensai
più intensamente e come un fiume in piena tutte le immagini
del
giorno prima mi si presentarono davanti al viso.
Era come se
nella mia mente avessi resettato l’episodio della
discussione.
Mi voltai
velocemente, ricordandomi di essere finalmente insieme a
Robert.
Rimasi
spiazzata nel trovare il materasso vuoto, il cuscino posizionato
dietro la mia schiena.
Mi alzai
tenendo il peso sui gomiti, girovagando per la stanza.
Svogliatamente
mi alzai dal letto ed iniziai a cercarlo.
Nel bagno di
lui non c’era traccia.
Il respiro
iniziò a farsi irregolare, mettendomi in agitazione.
Quando aprii
la porta della camera impiegai qualche secondo per
abituare gli occhi alla luce che entrava da ogni lato delle pareti.
Sbadigliai
sonoramente, portandomi davanti alla porta finestra.
Osservai il
panorama, il sole era abbastanza alto sul mare, e le onde
leggere si infrangevano sul bagnasciuga.
Fu in quel
momento che lo vidi.
Era in piedi
davanti al mare, dando le spalle alla casa, intento ad
osservare chissà quale particolare.
Addosso aveva
soltanto i pantaloni di una tuta, quindi potevo ammirare
tutta la bellezza delle sue spalle abbronzate.
Aprii la
finestra, appoggiando i piedi sulle piastrelle all’esterno
della casa.
Lentamente mi
avvicinai alla sua figura, provando piacere quando i
piedi affondavano sulla sabbia ancora fresca.
Quando gli
fui abbastanza vicina, lo circondai con le mie braccia
sentendolo sussultare.
“Ehi..”,
si voltò sorridendomi.
“Buon
giorno..”, gli baciai una spalla appoggiando il mio viso
sulla
sua schiena.
“Buon
giorno!”, strinse le mie mani piegando un po’ la
testa,
sfiorandomi con i capelli.
“Lo
sai?”, continuava ad osservare un punto in mezzo al mare,
“adoro
questo momento..adoro tutto quello che ti riguarda. Passare con te
questi
momenti di quotidianità, mi rende l’uomo
più felice del mondo!”, annuì delle
sue stesse parole.
“È
da tanto che sei sveglio?”, gli chiesi con la voce rotta
dall’emozione. Sperai non si accorgesse troppo del mio
cambiamento anche se, ne
ero certa, sapeva di avermi fatto piacere.
E per me non
era solo un fatto di piacere, mi aveva proprio riempito il
cuore di gioia.
“No,
non volevo svegliarti però..dormivi così
bene!”, si voltò,
finalmente, abbracciandomi.
Gli diedi un
bacio sulla punta del naso stringendolo forte.
“Anche
io amo questa sensazione di..pace e di
serenità..”, fece
incontrare le nostre labbra dandomi un bacio leggero, delicato.
“Ti
amo..”, sussurrò sulle mie labbra, facendomi
mancare il respiro.
Mi sarei mai
stancata di sentirmelo dire? No. Mai.
......................................................................
Ciao
a tutte voi!
Come
avete passato le vacanze? E' da un sacco che non posto, ma ho trovato
la soluzione giusta ^^ Almeno temporanea.
Ero
davvero in dubbio, non sapevo come fare! Volevo continuare a postare
come sempre, cioè facendo le immagini per dare un po'
più di estetica alla storia! Ma, visto che a casa il pc lo
uso poco e niente per mancanza di tempo, non riuscivo mai a dedicarmi
alle immagini, e quindi a postare!
Mi
dispiaceva, però, non farvi leggere la storia, nonostante il
capitolo fosse già lì, bello pronto.
Allora
ho deciso di postare ugualmente, anche senza immagini (cosa che non mi
è riuscita, infatti ho usato Paint..spero che vada bene
comunque ;)), e poi appena ho tempo da dedicare al mio caro ed amato
Photoshop, preparerò le immagini! Sisi!
Così
accontento voi, e sono contenta io!
Ovviamente
senza immagini non potevo lasciarvi! XD per ora andranno bene queste
eheh!!
Un
bacione a tutte voi..non posso salutarvi una per una, perchè
sono a lavoro T.T anche in questo caso..troverò del
tempo!!Lo prometto!!Mi organizzerò meglio la prossima volta,
rispondendovi una per volta, e mettendo da parte le risposte ^^
Un salutone enorme a tutte le carissime amice che mi seguono...
Ricordo,
come sempre, il gruppo su Facebook, il cui link si trova nel capitolo
precedente...
|
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Capitolo 38 *** 37 - Sono tua ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Sono tua
Ritornai in
casa, lasciando Robert in balia dei suoi pensieri.
La sera
prima, mentre stavo per addormentarmi tra le sue braccia, mi
chiedevo che cosa pensasse lui degli avvenimenti che erano successi in
quei
giorni.
Era tutto
cambiato.
Tutto era
diverso adesso.
Non sapevo
cosa mi aspettava una volta tornata a casa.
Avevo
già chiamato mia madre, per avvisarla che Chloe sarebbe
tornata
prima, mentre io sarei rimasta li, evitando di dire con chi sarei
rimasta.
Per quanto
Chloe potesse odiarmi, speravo che tutti quegli anni
insieme, significassero qualcosa per lei, e che quindi evitasse di dire
in giro
cose personali, che riguardavano solo noi.
Al momento,
non volevo, né avevo le forze per pensare ad un confronto.
Se mi fossi
messa a pensare a certe cose, non mi sarei goduta quei
giorni insieme a Robert.
E
chissà se, una volta tornati alla vita di tutti i giorni,
avrei
potuto passare del tempo con lui, come potevo passarlo li.
Mi voltai di
nuovo verso di lui, ancora convinta di vivere un sogno.
Era sempre in
piedi, ad osservare il mare.
Sorrisi
inconsapevolmente. Era tenero, dolce e romantico. Cosa potevo
volere di più?
Avevo passato
intere giornate ad immaginarmi al suo fianco.
Eppure, i
miei pensieri non gli rendevano giustizia. Mi sentivo
leggera, era come se riuscissi a camminare ad un metro dal terreno.
Mi preparai
la colazione, versando del caffè anche per Robert che, nel
frattempo, era rientrato in casa.
“Cosa
facciamo oggi?”, mi chiese addentando un muffin.
“Non
lo so..”, volevo andare in città. Ma non volevo
staccarmi da lui.
“Non
volevi andare a fare compere? Vorrei accompagnarti..”, lo
guardai
scettica. Ne avevamo già parlato.
“Io
non voglio camminare per strada coprendoti!”, scherzai
dandogli una
spinta.
“Io
non voglio restare qui da solo. Rimani allora..”, si
avvicinò
pericolosamente.
Per poco non
mi rovesciai addosso il caffè, osservando i suoi occhi.
“Allontanati,
cospiratore di ragazze indifese!”, lo minacciai con il
cucchiaino.
“Ah..ah..se
no cosa mi fai?”, sbattei le palpebre un paio di volte,
evitando di respirare.
“Ti
affogo!”, ormai mi era rimasta poca lucidità.
“Davvero?
Quindi pensi che la ragazza indifesa, riesca ad affogare il
giovane cospiratore?”, ammiccò accarezzandomi una
spalla.
Annuii
semplicemente, provando a ritornare alla mia colazione.
“Vedremo..”,
disse semplicemente allontanandosi.
Mi voltai
verso di lui, guardandolo di sottecchi.
Chissà
che cosa aveva in mente.
Lavai le
poche tazze, pensando ai componenti della vacanza che se ne
erano andati.
Andrew mi
mancava, e nonostante tutto, anche Chloe.
“A
cosa pensi?”, mi chiese Robert sedendosi su uno sgabello del
piano
cucina.
“Ad
Andrew..”, notando la sua espressione imbronciata proseguii
velocemente, “e a Chloe”.
Abbassò
lo sguardo, concentrandosi sulle sue mani.
“A
te non manca Chloe?”, gli chiesi sperando di ricevere una
risposta
sincera.
“Sinceramente?”.
“Si”.
“Un
po’..”, tornai a pulire le tazze, sperando che non
si notasse la
delusione nel mio volto.
“Ma
non per quello che pensi tu!”, lo sentivo più
vicino.
“E
perché quindi?”.
“Perché
a modo mio l’ho amata. Ma non era amore vero..non
è come quello
che provo per te”,
calcò molto
sull’ultima parola.
Sorrisi
timidamente, sapendo che non c’era nulla di male nel fatto
che
Chloe potesse mancargli, ero semplicemente gelosa.
Questo, era
dato dal fatto che ancora non riuscivo a capacitarmi di
stare insieme a lui.
“E
a te non manca Andrew?”, quella domanda non me
l’aspettavo.
Rimasi
perplessa, e ci pensai, forse troppo.
“Mmmh?”,
voleva una risposta.
Mi asciugai
le mani, e mi voltai verso di lui, rimanendo appoggiata al
ripiano della cucina.
“Si,
un po’..gli voglio molto bene”, ammisi annuendo.
“Mary,
è da quando sono andati via, ieri, che volevo farti una
domanda.
Prometti di essere sincera con me?”, lo avevo praticamente di
fronte, le sue
mani erano appoggiate ai lati dei miei fianchi, sul mobile.
“Si,
certo!”, appoggiai una mano sul suo petto, sentendo il suo
cuore
battere forte.
“Con
Andrew..quando avete, diciamo”, annuii facendogli capire che
non
doveva continuare, non volevo di certo metterlo in
difficoltà, “cosa hai
provato?”, rimasi immobile con la bocca socchiusa.
“Perché
me lo stai chiedendo?”, non sapevo se essere furiosa oppure
curiosa per una domanda del genere, “io non ti ho mai chiesto
cosa hai provato
andando a letto con Chloe!”, risposi stizzita.
“Non
volevo farti arrabbiare, ero solo curioso..cioè. Mi da
alquanto
fastidio, il fatto che voi due abbiate fatto qualcosa, soprattutto
perché mi
avevi promesso che non ti eri concessa..”, non lo lasciai
terminare.
“Te
l’ho già detto..è stato un momento di
debolezza. Nessuno dei due lo
aveva programmato. Robert, cavolo! Tu eri chissà dove, con
lei..come potevo
sentirmi io?”, gli domandai esasperata.
“Non
sto dicendo che non dovevi. Non eri mia, in nessun modo, anche se
lo sai benissimo, quello che ci lega, non è nato solo
ieri..siamo legati da
quando ci siamo incontrati la prima volta..”,
avvicinò le sue labbra alla mia
guancia, baciandola.
Piegai la
testa, per poterlo baciare, ma non me lo permise.
Appoggiò
le sue mani sui miei fianchi, e facendo peso sulle sue gambe,
mi fece alzare per farmi sedere sul ripiano della cucina.
“Che
stai facendo?”, gli domandai guardandolo dubbiosa.
“Shh..”,
il suo viso era all’altezza del mio in quel momento.
Il ripiano
non era alto, quindi le sue mani si posarono tranquillamente
sui miei fianchi.
Quando
riuscii a guardarlo negli occhi, notai che non avevano più
il
solito colore chiaro, come il mare. Erano più scuri.
Sbattei le
palpebre, sperando di avere le allucinazioni.
Posò
le sue labbra sulla mia spalla, tracciando delle linee di fuoco.
Iniziavo a
sentire caldo, molto caldo. Automaticamente portai le mie
mani sulle sue spalle, attirandolo verso di me.
“Dimmi,
Mary..”, sussurrò vicino al mio orecchio.
Chiusi gli
occhi, per cercare di godermi al massimo quel momento.
“Si,
Rob?”, la mia voce era rauca, ma pure sempre meno della sua.
Le sue mani
scesero fino alle mie ginocchia, scoperte dalla camicia da
notte.
Sentii un
brivido partire dal basso ventre, quando una di esse si
spostò sulla mia coscia.
Aprii
leggermente le gambe, aiutata dalla determinazione di Robert.
Quando anche
l’altra mano si posò sull’altra coscia,
accarezzandole,
non capii quasi più niente.
Piegai la
testa, appoggiandomi al suo petto.
“Andrew
ti faceva sentire così?”, mi chiese sicuro di se
stesso.
Mi schiarii
la voce, sperando di parlare, ma non riuscii a dire niente,
se non qualche gemito, che non controllato, riusciva ad uscire dalle
mie
labbra.
“Faceva
così?”, spostò il bordo della veste,
accarezzando l’inguine.
“Rob..”,
quasi lo urlai.
“O
forse così?”, un suo dito andò ad
accarezzare la stoffa dei miei
slip, ormai fradici.
“Mary?
Faceva così? Ti piaceva?”, con la lingua
iniziò a torturarmi il
lobo dell’orecchio, soffiando di tanto in tanto.
Se prima
potevo avere un po’ di lucidità, ormai, ero
partita.
“No.
N..no!”, mi piegai posando il viso nell’incavo del
suo collo.
Dettava lui
le regole di quel gioco, non potevo fare niente.
Pendevo dalle
sue gesta.
“Magari,
poteva fare così..”.
Una mano
iniziò ad avanzare sui miei fianchi, facendo salire la
sottile
stoffa che mi ricopriva, raggiungendo un seno.
Il respiro
corto, e spezzato, iniziava a mancare del tutto.
L’altra
mano, quella che gli avrei tagliato, si intrufolò sotto le
mutande facendomi rabbrividire.
Per il
momento, riuscivo a malapena a trattenere i gemiti che lui,
prontamente bloccava con un bacio.
“Mary,
la sai una cosa?”, mi chiese baciandomi le labbra,
“Ti amo, e
niente e nessuno potrà più averti..solo io. Sei
mia”, la sua determinazione mi
eccitò ancora di più se possibile.
Mi morsi il
labbro, e prendendo un po’ di forze, gli presi il viso tra
le mani.
“Sono
tua, solo tua. Voglio essere solo tua Rob!”, lo guardai
dritto
negli occhi, ormai blu scuro.
Rimasi senza
fiato, quando sentii le sue dita penetrarmi.
“Roob..”,
mi appoggiai con forza alle sue spalle, legando le gambe
intorno alla sua vita.
Lo baciai con
foga e, ad ogni spinta, cercavo di spingere il bacino
contro il suo.
Sentivo
perfettamente la sua erezione spingere contro la mia coscia.
Portai una
mano ad accarezzarla, e nel momento in cui vi posai sopra
una mano, anche il suo corpo venne scosso da fremiti.
Si
fermò un secondo, per riprendere in mano il gioco, e
continuò il suo
perfido ma estasiante movimento.
“Mary,
stai giocando con il fuoco..”, si schiarii la gola, preso dal
piacere.
Non risposi,
sentivo l’orgasmo vicino, e non volevo godere solo io di
quel momento.
Lentamente
gli sfilai i pantaloni, aiutandomi con l’uso dei piedi.
Quando
però, capii il mio intento mi fermò.
“No,
non ora..”, disse semplicemente.
Ero ancora
troppo presa dal movimento delle sue dita, per riuscire a
controbattere.
Portai la
testa all’indietro, scossa dai brividi che
l’orgasmo mi stava
dando.
Le sue labbra
si posarono sul mio collo, baciandolo ed accarezzandolo.
“Ti
amo..”, riuscii a sentire quando il culmine mi fece fremere.
Mi appoggiai
al suo petto, baciandolo ed abbracciandolo.
Dei brividi
mi facevano ancora scuotere, ma la sue braccia riuscirono a
calmarmi.
Lo guardai
negli occhi, vedendo sempre lo stesso colore.
Era eccitato,
ma non voleva che io lo toccassi.
Solo in quel
momento mi capacitai della cosa che era appena successo.
Ci eravamo
avvicinati, in un senso completamente diverso da quello a
cui eravamo abituati.
L’unico
contatto che avevamo avuto, era stato in aereo, ma non poteva
essere di certo paragonato a qualche minuto fa.
Mi aveva
portata in paradiso, nel nostro paradiso.
Se, per il
momento, non voleva che anche io lo portassi con me, dovevo
capirne il motivo.
Volevo
sentire anche il suo piacere, mi sarei sentita semplicemente al
settimo cielo, in quel momento.
“Waw..”,
riuscii a dire riprese le mie capacità mentali.
Sorrise
sghembo, con quell’espressione che voleva significare milioni
di cose.
Tra cui,
quello a cui avevo appena pensato.
Lo volevo,
Dio se lo volevo. Lo avevo desiderato tanto.
“No
Rob..”, mi guardò non capendo il motivo della mia
uscita, “Andrew
non è lontanamente paragonabile a te..”, lo baciai.
Il suo
sorriso si allargò, mi avvicinò al suo corpo
stringendomi
stretta.
Se lui, con
soltanto un dito, era riuscito a portarmi all’apice, non
osavo immaginare dove mi avrebbe portata approfondendo il rapporto.
Le farfalle
nello stomaco iniziarono a volare libere, felici anche loro
di essere insieme a lui.
......................................................................
RiceGrain:
Quell’immagine sarà
quella sostitutiva ad ogni capitolo nuovo ;* Tesoro, spero di non
averti delusa
con questo capitolo. Ho voluto osare nuovamente, sperando in un
risultato
positivo ^^ eh, Robert e Mary sono la coppia dell’anno ihih!
Beata lei va.. J Picciula!!
Ho cercato di postare velocemente, ma il problema è stato
sia il tempo, che l’ispirazione. Chissà dove si
era nascosta quella
birbantella!! J
l’importante è che sia in parte tornata
dai..aspetto di vedere cosa
tu e Ale mi combinerete con il povero Rob, e il manico di scopa :***
baci
tesoro!
_Miss_:
Ma sei dolcissima!! Mi fai
sempre tutti sti complimenti… J via, spero
di non aver deluso nessuno..guarda, quando scrivo in rosso
ho sempre l’ansia o di abbondare, o di essere tirchia!!
Uff..baci!!
Liselotta:
Guarda la foto, bisogna
picchiare il mio uomo!! Sisi!! Non c’ha mai tempo, per
collegare quel nuovo
super mega ultra cazzi di cellulare che si ritrova -.- vedrai che a
Viareggio
porto la macchina fotografica, così faccio proprio
l’album, oh! Avremo la
nausea di foto xD Tesoro..tu sei stata l’unica ad aver letto
il chap, e ad
avermi dato la tua opinione!! Se mi picchiano ti vengo a cercare xD
:*** Ti
voglio bene!!
Winnie
Poohina: Allora qui il
mirino spoilerino ti ha presa in pieno eh!! J Ma io ti ho
fregata, e in questo chapettin non ho messo la sua idea,
anzi, penso che la abbandonerà, sai..uno che ti si presenta
sempre così, al
diavolo il centro, il baricentro e chicchessia!! XD o no??? Ah Ale,
viva la
frase del giorno!! Aspetto anche questa eh!!
Vedrai te dove mi vendico per Tom,
non te lo aspetti nemmeno xD xD ihihihih!! Buah buah!!
Bacioni tesoro!! :*****
Lazzari:
Lorena, ciauuu!! Che
bello leggere le tue recensioni, sono sempre solari e poi positive
ahahaha ;)
beh, spero di non averti lasciata troppo sulle spine, inoltre questo
capitolo,
in base ai gusti, può pure piacere! Quindi spero di essermi
fatta
perdonare..l’unico problema, questa volta, è stato
il tradimento della mia
ispirazione! Chissà che cavolo ha combinato per ben due
settimane..giuro era
sparita nel nulla ç_ç cattiva cattiva!!
Ora è tornata, per tutte le storie
(doveva farsi perdonare), e spero che rimanga il più
possibile!!
Bacioni tesoro!! :***
Sognatrice85:
Ah, la tua curiosità
non verrà placata, temo che le farò prendere una
strada diversa ç_ç mi
dispiace..però diciamo che sarà mooolto simile a
quello che volevo fare ihih!!
Baci!
Doddola93:
ç_ç Dod!! Mi farai
morire tra le lacrime!! SEI DOLCISSIMA! Tesoro!! Sono davvero troppo
contenta
che la storia ti piaccia, tu che scrivi le tue opere, io davvero, sono
contentissima di poter condividere con te le mie cose *_* piccola!!
Uhh..sono
emozionatissima!!
Che dire, mi hai riempita di
complimenti, nonché di felicità! Quindi, oddio!!
Ti adoro!!
ç_ç ç_ç
ç_ç resterò a piangere ancora
un pochino! Spero che il capitolo ti abbia soddisfatta xD
BACIONI!!
Violetdreamy: Eh,
purtroppo non
andrà in città, ma quello di cui aveva bisogno,
non le servirà più.. xD le farò
fare le stesse cose che avevo in mente dopo il centro..solo che non
dovrà
necessariamente recarsi lì ihihih!! Baci!
|
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Capitolo 39 *** 38 - Un peso nell'anima ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Un peso nell'anima
Restammo
abbracciati per parecchio tempo, lasciandoci cullare dal
silenzio e dai nostri sospiri.
Nonostante
l’inizio della mattinata, molto promettente, sentivo dentro
di me, un senso di disagio che non riuscivo a spiegarmi.
“Vuoi
venire a fare un bagno?”, mi chiese Robert continuando ad
accarezzarmi la schiena.
“Si..”,
lo strinsi più forte, lasciandolo andare per potermi
cambiare.
Quando mi
chiusi in camera, il senso di tristezza e malinconia aumentò
a dismisura costringendomi a sedermi sul letto per pensare.
Dovevo capire
che cosa mi rendesse così irrequieta.
Io e Robert
finalmente eravamo felici, insieme, senza nessuno che ci
vietasse di amarci.
Chloe forse
poteva essere un motivo valido, eppure anche pensando a
lei, il mio umore non peggiorava.
Restava un
senso di vuoto, è vero. Io e lei eravamo sempre state amiche
e in quel momento, non averla con me era un dolore molto forte.
Magari si
aspettava che la seguissi in aeroporto, e non che ci andasse
Andrew.
Ma proprio
non riuscivo a muovermi quel giorno, ero rimasta sconvolta
dai suoi insulti, che naturalmente meritavo in pieno.
Giocherellai
con il bordo del copriletto, sorridendo amaramente.
Potevo
reclutarmi sola? No, in quel momento no.
Robert era
con me, e mi aveva promesso che ci sarebbe stato sempre,
anche una volta tornati alla vita di tutti i giorno.
Andrew era
lontano, giusto, ma pur sempre accanto a me, nel bene e nel
male me lo aveva promesso, anche lui.
Eppure quel
senso di vuoto continuava a torturarmi.
Mi alzai per
vestirmi, altrimenti Robert si sarebbe preoccupato, e
sicuramente non era mia intenzione.
Robert.
Robert. Robert.
Avevo passato
così tanto tempo ad idearlo ed ora che poteva essere mio,
mi sentivo così male.
Idiota.
Allacciai il
costume dietro il collo, ed uscii dalla stanza.
Robert era
già sul bagnasciuga, di nuovo immerso nei suoi pensieri.
Forse anche
lui stava male, eppure non me ne parlava.
Sciocca,
nemmeno tu glie ne
parli.
Mi avvicinai
lentamente, cercando di non disturbarlo.
La sabbia
calda si muoveva sotto ai miei passi, e la brezza che
arrivava dalle onde mi scompigliava i capelli.
Abbassai la
testa, portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio,
giocando con la sabbia tra le dita dei piedi.
“Sei
magnifica..”, alzai lo sguardo trovando Robert vicino al mio
viso,
con gli occhi aperti pieni di stupore.
Lo guardai
imbarazzata, domandandomi se quella mattina non avesse
davvero bevuto qualcosa, per stare in quello stato.
“Rob
va tutto bene?”, prese il mio viso tra le mani, avvicinandosi
velocemente.
Quando sentii
le sue labbra calde sfiorare le mie, mi lasciai
completamente andare, appoggiando le mie mani sopra le sue.
Le emozioni
erano intensificate, riuscivo a sentire lo stomaco
contorcersi e le farfalle liberarsi lentamente.
Solo lui
poteva farmi un effetto del genere, perché solo lui aveva il
mio cuore tra le sue mani.
Quando si
allontanò per poter riprendere fiato, continuò a
fissarmi
negli occhi.
Risi, felice
del suo gesto, ma pur sempre curiosa.
“Scusa,
è che sei fantastica Mary. Davvero..”, si
spostò un po’,
prendendomi per i fianchi.
Lo invitai a
continuare il suo discorso, sempre più curiosa.
“Vedi,
ho passato gran parte delle mie giornate, circondato da ragazze
bellissime, da attrici famose. Eppure, nessuna riesce a farmi provare
quello
che tu, con soltanto un movimento, riesci a fare..cioè.
Mary, stavi camminando
sulla sabbia..con il vento che ti scompigliava i capelli..eppure, non
lo so.
Potrebbe essere una cavolata, lo so..ma io ho sentito una tale energia
esplodermi dentro, non appena mi sono voltato, che ho dovuto liberarla.
E solo
stando con te riesco a farlo..tu Mary, oh. Tu mi farai
impazzire..”, si
avvicinò di nuovo, baciandomi con passione.
Ero rimasta
spiazzata dal suo discorso.
Mi
allontanai, sbattendo le palpebre.
“È
per questo motivo che è da questa mattina che sei
così silenzioso?”,
gli chiesi sconvolta.
“Si
amore”, mi bloccai, sentendo di nuovo quella parola uscire
dalle
sue labbra con la sua splendida voce.
“Ripetilo”,
gli dissi semplicemente abbracciandolo, facendo scontrare
il mio naso conto il suo.
“Amore?”.
“Si..”,
lo baciai, lasciandomi completamente andare.
Quanto ero
stata stupida, a pensare che lui potesse stare male.
In quel
momento, sentendolo così vicino, capii che anche i miei
dubbi,
le mie paure, erano semplicemente degli scheletri che mi ostinavo a
tenere
rinchiusi nell’armadio.
Quando
sarebbe stato il momento, avremo affrontato tutto, io a lui.
“Amore”,
ormai lo ripeteva da minuti, se non da ore, ma il tempo con
lui era diverso, passava in modo completamente opposto alla
realtà. Vivevamo in
un mondo tutto nostro.
“Mi
piace..davvero..ha un qualcosa di speciale”, intrecciai le
mie mani
con le sue, giocando.
“Beh,
se è così che devo fare per renderti felice, non
mi dispiace
nemmeno..”, strofinò il suo viso sulla mia
guancia, facendomi il solletico con
la barbetta incolta.
Eravamo
sdraiati sul lettino, ed io ero appoggiata sul suo petto.
Disegnai i
contorni dei suoi addominali, rimanendone incantata.
“Capisco
come mai tutte quelle ragazzine ti muoiono dietro, sai?”, mi
voltai per poterlo guardare negli occhi di un azzurro profondo, grazie
al sole
che quel giorno splendeva sereno.
“E
come mai?”, mi chiese orgoglioso.
“Beh,
perché non sei niente male Pattinson”, sorrisi,
lasciando pure
che le mie guance diventassero rosse, ormai per lui non era una
novità.
“Mi
piace quando diventi rossa per..me”, si avvicinò,
allungandosi per
raggiungere il mio viso.
Mi diede un
lieve bacio sulle labbra, accarezzandomi una spalla.
La
temperatura doveva essere salita, oppure i miei ormoni avevano
deciso di dare un party per inaugurare il posto.
“Allora,
questo bagno?”, mi allontanai, lasciandolo a bocca semiaperta
per lo stupore.
Annuì
semplicemente, lasciandomi andare per farmi avvicinare
all’acqua.
Quando sentii
i piedi bagnarsi, rabbrividii appena, giocando con gli
schizzi d’acqua che si scagliavano leggeri contro le mie
caviglie.
Mi voltai
verso Robert, che mi osservava intento giocando con
l’asciugamano sul quale era sdraiato.
“Vieni?”,
gli chiesi facendogli segno con la mano di avvicinarsi.
Non fece
niente, continuò ad osservarmi con il suo sorriso sghembo,
davanti al quale era impossibile non sciogliersi.
Si
alzò lentamente, e solo in quel momento lo osservai in tutto
il suo
splendore.
I raggi del
sole lo colpivano completamente, rendendo i suoi capelli
ancora più chiari.
Lentamente,
facendomi soffrire dentro, si avvicinò, allungando le
braccia sopra la sua testa, per stiracchiarsi.
Fu come una
frustata nella schiena. Le sue spalle si allargarono, non
nascondendo la loro muscolatura.
Gli
addominali più evidenti, quei pettorali da infarto, quella
vita
perfetta.
E quel viso,
angelico e demoniaco allo stesso tempo.
Angelico,
perché non avevo mai visto un ragazzo così bello,
così dolce,
così perfetto; ma demoniaco perché dietro di
esso, si nascondeva una faccia da
schiaffi, pronta in ogni momento a farti qualche scherzo.
Cosa che non
mancò di fare.
Senza
lasciarmi il tempo di scappare, perché avevo già
capito il suo
intento, si precipitò verso di me, prendendomi sulla sua
spalla.
“Rooob!”,
urlai inutilmente.
Ormai si
stava già incamminando verso l’acqua.
“Ti
prego, no. No, no, no!”, iniziai a colpirgli la schiena,
stando
sempre attenta a non fargli troppo male.
“Non
volevi farti un bagno?”, mi chiese innocente, con quella voce
da
chi ormai, sa già la fine che ti farà fare.
Sbuffai,
cercando di farmi sentire.
“Su,
tesoro. Non vuoi fare un bagno con me?”, con un salto si
infilò
dentro l’acqua, bagnandomi completamente.
Mi
lasciò andare, soltanto quando si fu accertato che non
annegassi.
Quando
riuscii ad uscire dall’acqua con metà del corpo,
mi spostai i
capelli dal viso, cercando il suo viso, per poterlo prendere a schiaffi.
Quando non lo
vidi mi preoccupai.
Lo cercai a
destra e a sinistra, eppure non riuscivo a vederlo nemmeno
sotto l’acqua.
“Rob?”,
lo chiamai.
Mi
tranquillizzai quando due braccia mi presero i fianchi, facendo
scontrare la mia schiena contro il suo petto.
“Eccomi..”,
mi sussurrò all’orecchio.
Rabbrividii,
sentendo il mio stomaco sussultare per la sua tonalità
roca.
“Non
farmi questi scherzi..”, con una mano gli accarezzai una
guancia,
restando sempre di spalle.
Iniziò
ad accarezzarmi la spalla con le dita, soffiando sul mio collo,
mentre l’altra mano era intrecciata con la mia sul mio ventre.
“Se
no?”, si avvicinò di più, continuando a
depositare piccoli baci
infuocati dietro al mio orecchio, “che mi fai?”,
con quella voce, gli avrei
fatto di tutto.
Portai la
mano libera dietro la sua testa, accarezzandogli i capelli
scompigliati e bagnati.
“Non
lo so, ci devo pensare..”, mormorai a bocca asciutta,
godendomi le
sue piccole attenzioni.
Prendendomi
alla sprovvista, mi prese in braccio, e sentendo le gambe
sospese, mi attaccai al suo collo.
“Pazzo”,
sorrisi baciandogli una guancia.
“Hai
gli occhi ancora più verdi sai?”, mi disse
guardandomi.
“E
tu più azzurri..”, potevo specchiarmi nel loro
colore, tenue e
chiaro, era una meraviglia. Non mi sarei mai stancata di rimanere ad
osservarli, mai.
Strofinò
il suo naso contro il mio, sorridendomi sulle labbra.
Lo baciai
prendendo il suo viso tra le mani, prima fu un bacio casto,
uno sfioramento di labbra soltanto, quando poi lui capii che non
resistevo più,
passando la lingua sulle mi labbra, si fece più spinto,
più audace.
Se avessimo
potuto prendere fuoco, sarebbe successo a breve, anche
sopra all’acqua, per l’elettricità che i
nostri corpi emanavano.
Mi
lasciò andare le gambe, facendomi tornare
nell’acqua. Rabbrividii
quando le mie gambe, quasi asciutte ritrovarono il contatto con
l’acqua fredda.
Mi strinse
più forte contro il suo petto, riscaldandomi
all’istante,
senza staccare il contatto con le nostre labbra.
Le sue si
fecero più bramose, andando a scoprire anche le mie guance
accaldate e il mio collo completamente in balia del suo volere.
Abbracciai le
sue spalle, sentendo il desiderio di averlo ancora più
vicino, di poterlo sentire anche sotto le mie mani, per scoprire che
non si
trattava di un sogno, che era tutto reale.
“Ti
amo”, lo disse vicino al mio orecchio, con la voce roca,
rotta
dall’eccitazione e con l’affanno, dovuto al mio
stesso desiderio.
“Anche
io”, mi riappropriai delle sue labbra, con più
bramosia.
Mi
sollevò dall’acqua facendo in modo che le mie
gambe cingessero la
sua anca.
Lo strinsi a
me, temendo che potesse scappare, e come un fulmine a ciel
sereno, iniziai a sentire un dolore terribile all’altezza del
petto.
Iniziai a
piangere, in silenzio, continuando a baciarlo e ad
accarezzagli le guance, tenendolo stretto a me.
“Che
succede Mary?”, la sua voce preoccupata mi fece risvegliare,
e
scostandomi ripresi a piangere, più forte di prima.
“Robert..io
sto male..”, singhiozzai capendo il perché del mio
dolore,
poche ore prima.
“Che
succede?”, asciugò le mie lacrime con le dita,
baciandomi le
labbra salate.
Eravamo
ancora stretti, io in braccio a lui.
“Io..ho
paura che questo sia solo un sogno. Ti ho aspettato per così
tanto tempo..che ora..io..Rob..non voglio perderti. Non voglio
risvegliarmi”,
nascosi il viso nell’incavo del suo collo, abbracciandolo.
“Oh
amore..non succederà mai, te lo assicuro. Io sono qui, ehi.
Mi
vedi?”, mi fece scostare un po’ per permettermi di
guardarlo negli occhi.
Annuii alla
sua domanda, sentendomi una bambina idiota.
“Non
è un sogno Mary. Ti amo, e te lo giuro su quello che ho di
più
caro al mondo, che non lascerò che niente e nessuno possano
dividerci. Mai. Io
non me ne vado amore..non ti lascio sola..questo è tutto
reale”, mi strinse a
se, ed io ricominciai a piangere, questa volta di gioia.
Ridevo e
piangevo, lasciandomi calmare dalle sue carezze e dalle sue
parole sussurrate.
Mi
allontanai, appoggiando la mia fronte contro la sua.
“Per
sempre?”, gli chiesi avvicinandomi alle sue labbra.
“Per
sempre”, eliminò la piccola distanza tra di esse,
baciandomi di
nuovo con passione.
Ora che
sapevo che non si trattava di un sogno, e che era tutto reale,
riuscivo a sentirmi più leggera, più libera di
poterlo amare come meritava.
La passione e
il desiderio che io, con i miei timori ero riuscita ad
allontanare, erano tornati come un uragano, facendoci riavvicinare
più di
prima.
“Ti
amo, ti amo, ti amo”, cantilenò sulla mie labbra
accarezzandomi la
schiena.
Sorrisi,
felice, come una bambina. Era mio, e questo nessuno lo avrebbe
cambiato. Mai.
..............................................................
Potrei gongolare di
felicità. Sisi potrei proprio.
Non avete idea, della
felicità che ho provato questa mattina, quando mi sono messa
davanti al pc, ed
ho iniziato a scrivere, come ai vecchi tempi.
Ho tirato giù due
capitoli freschi freschi di Mary *__*
E poi niente. Il resto
va un po’ così. Ho un pochini di problemini, che
sto cercando di affrontare
egregiamente, senza ferirmi troppo.
Infatti ringrazio TUTTE
LE RAGAZZE CHE MI STANNO ACCANTO!
ç_ç Siete fantastiche!
GRAZIE!
Ora passiamo ai
ringraziamenti!! Sisisi..preparatevi che la prossima volta, la storia
sarà very
cool, and hot xD parlando di Hot Dog!!
Ci tenevo, se riesco
nell’intento di usare sto coso, a mettere il link del gruppo
su facebook, siamo
tante ragazze!! Unitevi anche voi, se non lo avete già
fatto!!! *__*
Lazzari: Oh, no, nulla
di tutto quello che pensi tesoro..per fortuna :) anche
perché se no lo
picchiavo io il tipino li, eh..c’ho messo 40 capitoli per
farli felici e
contenti, lui non può rovinarmi tutto eh no!! Beh, questo
capitolo è un po’ un
preannuncio di quello che sarà il prossimo muahmuah..
ahhaha! Spero che ti
piaccia *__* grazie per tutte le belle cose che mi dici!!Sisisi!! Un
bacione
tesoro :****
Winnie Poohina: Ah
tesoro..il prossimo sarà un Hot Dog con le penne, ma non
esagererò troppo! Promesso..non
voglio che la gente rimanga folgorata..Non farà scalpore
come Matt xD ma vedrai
che ti piacerà..ovvio, sarà simile al tuo
“guardami la schiena Adam” xD
ahahah..
Tesoro..non ti
ringrazierò mai abbastanza per avermi aiutata anche tu, ad
evitare il tunnel
nero *__* Ti voglio bene..fammi sapere cosa ne pensi di questo chap :)
Baciottoni baciottosi!!
Ricegrain: Aggiornato,
non presto, anzi..TARDISSIMO xD ma spero comunque che ti piaccia pure
questo..vedrai come riparto in quarta ora.. xD come ai vecchi tempi
(ecco,
magari se non me la gufo è meglio, te cosa ne dici xD)
Tesoro..spero di
sentirti presto..eh..suvvia!!Un baciottone!!!! :****
Sognatrice85: *__* *__*
GRAZIE!!cioè..sono ancora con gli occhioni enormi, per il
piacere che mi hai
dato..cioè..glassie!! *___* Spero che questo non cali la tua
gratitudine
muahmuah xD un bacione!!!
Balenotta: *__* cosa
devo dire?! Perché devo dire qualcosa. Ma mi hai tolto pure
i pensieri…SONO
STRAFELICE che ti piaccia..davvero..e quello che hai scritto mi riempie
di
orgoglio per questa storia..ho avuto un bel blocco, altro che blocco
dello
scrittore, qui volevo proprio mandar a monte..poi invece, questa
mattina PUFF è
tornata l’ispirazione..sai, io e lei, siamo un po’
in lite..dice che la
tradisco, ma son belinate xD è lei che tradisce me, ho pure
le prove eh..cosa
vuole di più!Non la sbatto fuori di casa, perché
abbiamo dei figli, appunto le
mie FF XD se no sai dove la manderei..ok..la smetto..scusa xD ma sono
very
happy per quello che mi hai scritto!! Baci!!!
_Miss_:
Eh la invidio
pure io xD ogni capitolo che passa, ci muoio dietro..hahahah!! Diciamo
che
questo è un po’ un assaggino del prossimo
dai..ihih..spero di riavere queste
botte di adrenalina scrittevole (che termini del piffero) al
più presto xD un
bacione!!
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Capitolo 40 *** 39 - You are beautiful ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
You are Beautiful
Lo guardai
negli occhi, mentre ancora le nostre labbra si sfioravano
dolci e complici.
Sorrisi
involontariamente, con lui mi succedeva spesso, mi sentivo
felice all’improvviso ed ora ne ero sicura, sarebbe successo
ancora di più, visto
che ero riuscita finalmente a liberarmi di quel peso, di quel dolore
che non
voleva andare via.
Ed ancora una
volta, era stato lui ad aiutarmi a guarire, era stato lui
ad aiutarmi a ritrovare la luce, senza di lui, non sarei nemmeno
riuscita ad
arrivare a quel momento.
Sarei
impazzita molto prima, sapendolo con altre donne. Se non fosse
stato per la sua pazienza, per il suo continuo rimproverarmi di voler
mollare
tutto, non mi sarei nemmeno aspettata che un giorno, chi
l’avrebbe mai detto,
mi sarei ritrovata da sola in un isola, con lui.
“Perché
sorridi?”, la sua curiosità mi fece tornare alla
realtà.
“Perché
sono felice..”, lo abbracciai, rabbrividendo per il vento,
che
nonostante fosse caldo, si era alzato.
Lentamente si
immerse nell’acqua per farmi bagnare, e sbattendo i denti
come una bambina, riuscii a ritrovare un po’ di sollievo. Le
sue braccia erano
comunque intorno ai miei fianchi, e le mie erano ancora aggrappate alle
sue
spalle, come le mie gambe, incrociate dietro la sua schiena.
Era una
posizione alquanto tentatrice, per non parlare dei suoi occhi,
accesi dalla stessa luce che, ne ero sicura, fosse anche nei miei.
“Hai
freddo?”, mi chiese con fare provocante.
“No”,
risposi velocemente. Non volevo uscire dall’acqua, stavo
così
bene abbracciata a lui.
Lentamente
ricominciò a baciarmi la spalla, passandovi ogni tanto la
punta della lingua.
Alcuni
mugolii non riuscii a trattenerli, infatti, il suo petto
iniziò
a muoversi, segno che stava ridendo.
Sapeva
l’effetto che riusciva a suscitare su di me, come su ogni
qualunque altra ragazza sul pianeta, e di questo, secondo me, ne
approfittava.
Di certo, io
non mi tiravo indietro. Adoravo quel tipo di attenzioni.
Spostai la
testa di lato, permettendogli maggiore facilità per potermi
baciare il collo.
Grazie
all’acqua, che riusciva a tenermi a galla, lasciò
la mia schiena
sapendo che avrei continuato a tenermi a lui da sola, per posare una
mano sul
mio fianco.
Salii
lentamente, disegnando piccoli cerchi man mano che saliva, fino
ad arrivare al collo.
“Mary?”,
mi chiamò, anche se io, ormai, ero già sul punto
di impazzire.
“Si..”,
la voce roca che uscì dalle mie lebbra dovette bastargli
come
risposta, perché non parlò più,
andando a posare la mano dietro al mio collo,
sull’elastico del mio costume.
Mi
spostò delicatamente i capelli da un lato, iniziando a
tirare un
laccetto dell’elastico.
Mi
guardò negli occhi, cercando di capire le mie intenzioni, ed
io non
potei fare a meno di annuire, baciandolo di nuovo con passione.
Strinsi di
più le gambe intorno al suo corpo, e riuscii benissimo a
sentire il suo desiderio, forte quanto il mio.
Quando il
laccetto si sganciò, lentamente lo fece scivolare sul mio
collo, lasciando che da solo andasse a scoprire i miei seni.
Robert mi
guardò estasiato, quasi come se non avesse mai visto niente
di simile in vita sua.
Presi il suo
volto tra le mani, mentre lui sganciava anche l’elastico
sulla schiena, e lo baciai, senza regole, senza trattenermi,
semplicemente
mettendo tutta la voglia che avevo di lui.
Si
staccò per poter riprendere fiato, non staccando gli occhi
dai miei.
“Ti
ho già detto che sei bellissima?”, mi chiese
baciandomi il collo,
scendendo sempre di più.
“Si,
un paio di volte”, lo assecondai, inarcando la schiena,
quando
sentii le sue labbra più audaci.
“Non
bastano”, ritornò sul mio viso, baciandone ogni
superficie.
Sentii
l’acqua mancarmi sotto le gambe, e il suo corpo muoversi per
uscire.
Si
fermò sul bagnasciuga, inginocchiandosi.
“Ti
farai male, sciocco..”, lo rimproverai immaginando il suo
dolore.
“Pesi
come una piuma, Mary. Cosa vuoi che mi faccio..”, sorrise
sghembo, e la poca lucidità che ero riuscita a mantenere, se
ne andò
velocemente.
Mi
adagiò sulla sabbia bagnata, facendo attenzione a non
pesarmi
troppo.
Resse il suo
corpo con i gomiti, continuando a baciarmi e ad
accarezzarmi il viso.
Le mie gambe
erano intrecciate alle sue, e le mie mani vagavano sulla
schiena, facendomi impazzire ad ogni tocco.
Volevo
accarezzare ogni lembo della sua pelle, poterlo marcare con il
mio profumo, così come lui stava facendo con me.
Volevo che
tutte sapessero che lui era mio, e che non sarebbe più stato
di nessun’altra.
Iniziai ad
inarcare la schiena, chiedendo un maggiore contatto.
Robert
capì e con la sua solita lentezza estenuante,
iniziò a baciare
il mio petto, scendendo fino all’ombelico, giocandoci.
Sospirai e
gemetti quando le sue mani iniziarono a liberarmi dal pezzo
inferiore del costume.
Mi morsi un
labbro, cercando di trattenermi, ma era impossibile, le
immagini della mattina, erano ancora vivide davanti ai miei occhi, ed i
miei
ormoni non avevano di certo dimenticato le sue carezze.
Avevo gli
occhi chiusi, ma potei giurare che il suo sguardo mi
accarezzò il corpo più volte, senza tralasciare
alcuna parte.
Quando li
riaprii lo vidi di nuovo a pochi centimetri dal mio viso,
bellissimo da mozzare il fiato.
“Rob”,
soffiai mentre le sue labbra si impossessavano delle mie, “ti
amo”, riuscii a dire quasi senza respiro.
“Anche
io Mary, da morire”, con la mani andò a stuzzicare
la mia
intimità, facendomi sospirare più volte.
Iniziò
a mordicchiarmi l’orecchio, il collo, la spalla, tutto
più
volte, strappandomi gemiti di puro piacere.
Infilai la
mia mano tra i nostri corpi, andando a sfiorare quello che
aveva di più sensibile.
Il suo
ringhio mi fece aprire gli occhi, e sorridere riconoscendo
l’effetto che anche io, avevo su di lui.
Appoggiò
la sua fronte sulla mia testa, immobile, mentre mi occupavo di
levargli il costume e di massaggiargli il petto con le labbra.
“Mary,
io così impazzisco però”, prendendomi
per le spalle, mi fece ritornare
alla sua altezza. Ora eravamo completamente nudi, uno di fronte
all’altra ed
io, non riuscii a non guardare la perfezione del suo corpo.
Sembrava un
Dio, sceso in terra. La sua pelle era leggermente
abbronzata, e la sua V che scendeva sino all’anca, mi aveva
quasi ipnotizzata.
Mi sorrise,
ed io mi vergognai, per la faccia da pesce lesso che dovevo
avere in quel momento.
Risi insieme
a lui, quando insieme cademmo sulla sabbia,
sbilanciandoci.
“Non
riesci nemmeno a stare in ginocchio?”, mi chiese provocante.
“Certo,
con un peso come il tuo”, scherzai accarezzandogli una
guancia.
“Allora
scusa, mi sposto..”, disse serio, guardandomi di sfuggita.
“No!”,
quasi lo urlai, non sentire più il suo corpo sopra il mio,
mi
avrebbe fatto sentire nuda. Non che non lo fossi già, ma con
lui mi sentivo
completa.
Si
voltò per guardarmi, e non riuscì a trattenere un
sorriso.
“Robert..ho
aspettato questo momento da sempre..e ora non ti lascio
andare via!”, lo feci tornare sopra di me, allargando le
gambe per poterlo accogliere.
“È
da quando ti ho vista con quel vestitino in Italia, che non smetto
di pensare a te..qui..ora..”, arrossì e la
tenerezza che mi fece in quel
momento, mi diede la carica giusta.
“Voglio
fare l’amore Mary. Con te. Ora”, lo disse con una
serietà, ma
con una dolcezza che a stento riuscii a trattenere le lacrime per la
gioia.
“Anche
io. Si, anche io!”, lo baciai più volte sulle
labbra,
abbracciandolo.
Mi strinse a
sé e lentamente si avvicinò al mio basso ventre.
Non riuscii a
non pensare al sogno che avevo fatto, soltanto qualche
giorno prima.
Ma ora non
era un sogno, finalmente avrei scoperto tutto di lui, saremo
stati una cosa sola.
Quando lo
sentii dentro di me, fermo per riuscire a far abituare il mio
corpo alla sua presenza, trattenni il respiro.
Guardarlo
negli occhi, e sapere che lui era dentro di me,
completamente, mi fece esplodere dalla felicità, tanto da
mozzarmi il respiro.
Mi
baciò, mentre lento e deciso iniziava a muoversi.
Eravamo da
soli, in una spiaggia completamente nostra, perciò, non mi
trattenni affatto.
Dire che era
perfetto era una minimizzazione, era divino.
Le spinte
iniziarono ad aumentare quando capì che ormai ero pronta, e
il suo viso andò a posarsi sul mio collo.
Con le mani
lo stringevo a me, più che potevo, accarezzandolo.
“Ti
amo..”, mi accorsi solo in quel momento, che alcune lacrime
mi
stavano rigando il viso.
Anche lui
capì che erano di gioia, infatti, non smise di ripetermelo
ad
ogni spinta.
Si
allungò sulle braccia, per riuscire a dar più
piacere ad entrambi.
Sentivo il
piacere invadere il mio corpo ad ogni battito del mio cuore,
e la voglia di lui, non finiva di arrivarmi dritta al cervello.
I suoi gemiti
erano sempre più forti, e spesso li confondevo con i
miei.
Quando capii
che stava per arrivare al culmine, lo avvicinai a me,
guardandolo negli occhi.
“Sono
solo tua Rob..”, riuscii a dire tra gli ansimi.
Mi
baciò, continuando a spingere con desiderio.
Quando
arrivò all’apice dell’orgasmo, facendoci
arrivare anche me, si
appoggiò leggero sul mio corpo, con la testa sul mio petto.
Sorrisi,
sentendomi ancora piena di carica, portata
dall’elettricità
del momento.
Eravamo stati
finalmente una cosa sola, io e lui, lui ed io.
Si
allungò fino a raggiungere le mie labbra, che subito
unì con le sue.
“È
stato magnifico..Dio Mary. Quanto ti amo”, si
appoggiò su un lato,
permettendomi di abbracciarlo.
Lo guardai
innamorata persa, capendo che, ormai, quel ragazzo era
diventato l’unico centro del mio universo.
Appoggiai il
mio viso sul suo petto, accarezzandogli gli addominali.
Eravamo
sdraiati sul bagnasciuga, bagnati ogni tanto da alcune onde.
Restammo in
quella posizione per parecchio tempo, parlando di ogni cosa
ci passasse per la mente.
Il sole ci
riscaldava e l’acqua ci permetteva di rilassarci.
“Non
lo avevo mai fatto sulla spiaggia, lo sai?”, gli dissi in un
momento di assoluta estasi.
“Nemmeno
io..ma voglio iniziare a prendere il vizio!”, rispose
ammiccante.
Mi voltai per
guardarlo negli occhi, e non scherzava. Nemmeno io mi
sarei mai stancata di lui, mai.
“Signor
Pattinson. Che cosa dice!”, lo rimproverai accarezzandogli la
punta del naso.
“Beh,
signorina Dowson, si guardi. E poi mi dica se devo o no perdere
il vizio di desiderarla così tanto..”,
ritornò sopra di me baciandomi.
“Sei
insaziabile!”, gli dissi mentre sentivo di nuovo la sua
eccitazione premere contro la mia.
“Mmmh,
mmmh”, mi mordicchiò il collo, strappandomi alcuni
gemiti che
non gli rimasero indifferenti.
“Poi
sarei io l’insaziabile. Mi vuoi dire che vorresti stare a
guardare
la tv?”, mi chiese provocante.
“Beh,
semmai più tardi eh? Per ora ho di meglio da
fare..”, gli feci
l’occhiolino, facendolo spostare sotto di me.
“Beh,
così è tutta un’altra
prospettiva!”, mi disse mentre mi osservava
sopra di lui.
Gli tirai uno
schiaffo sul petto, facendolo semplicemente sorridere di
più.
Con le
braccia mi attirò verso di lui, baciandomi.
Quando lo
sentii di nuovo dentro di me, le scariche di elettricità
arrivarono più forti di prima, ed il suo profumo mi
annebbiò i sensi.
Poterlo
vedere in balia dei miei movimenti, completamente rilassato
sotto di me, mi dava una carica mai avuta prima.
Era ancora
più bello, ed io non riuscii a fare a meno di gemere, quando
l’orgasmo si fece sentire nuovamente.
Più
lo guardavo, più me ne innamoravo.
Quando anche
lui arrivò all’orgasmo, mi fermai lentamente,
baciandolo
di nuovo.
Sospirò,
attirandomi su di lui.
“Sei
bellissimo..”, gli dissi accarezzandolo.
“Anche
adesso?”, mi chiese facendomi una faccia buffa.
Risi di
gusto, facendo ridere anche lui.
“Si,
in ogni momento..per me sei bellissimo!”.
“Ora,
cara bellissima ragazza. Il bellissimo ragazzo avrebbe fame. Cosa
ne dice di fare una piccolissima”, e sottolineò il
piccolissima con due dita
della mano, “pausa, per mangiare qualcosa?”.
“Certo,
ma che sia piccola piccola!”, lo canzonai alzandomi.
Presi
l’asciugamano, legandomelo sul seno, avviandomi verso la casa.
“Dove
pensi di andare?”, mi chiese prendendomi un polso per
fermarmi.
“In
casa?”.
Mi
sollevò le ginocchia, prendendomi in braccio.
“Ora
possiamo andare a casa!”, mi disse sorridendo.
Scossi la
testa, sorridendo insieme a lui.
Lo sapevo, lo
sapevo che prima o poi la felicità arrivava per tutti.
Per noi, era
appena iniziata.
***
Si mette in un angolino,
in attesa dei vostri commenti.
Scusate se non
rispondo a tutte singolarmente, ma è un periodino con i
fiocchi!
Bacio
:****
|
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Capitolo 41 *** 40 - First Obstacles ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
First Obstacles
“Lo sai cosa
penso?”, mi chiese Robert mentre
stavo facendo zapping con il telecomando.
“A
cosa?”.
“Che
magari potresti annoiarti qui, da sola, con
me. Magari vorresti uscire..”.
Mi voltai per
osservarlo bene, era sdraiato sul
divano, con la testa appoggiata al cuscino che usavo io per dormire,
diceva che
il profumo lo rilassava.
Mi osservava
curioso di sapere una risposta.
“Fammi
pensare..”, mi avvicinai al suo viso,
sedendomi sopra di lui, “sono in una casa, che chiamarla in
questo modo è
riduttivo! Sono con un attore famoso”, mi avvicinai alle sue
labbra soffiandoci
sopra, “che oltre tutto mi soddisfa in ogni richiesta..mi
spieghi cosa ci
faccio io fuori?”.
Mi
baciò, tenendomi il viso stretto tra le sue
mani.
“Cosa
ho fatto di bello per meritare te?”, mi
chiese con gli occhi dolci.
“Me lo
chiedo io, di te!”.
“Quindi
sei sicura che non senti la mancanza di
una vita, diciamo..libera?”, sembrava preoccupato. Sapevo che
quella era la sua
spina nel fianco, che non si sarebbe dato pace finché non mi
avesse vista
felice. Ma io lo ero, e non capivo come fare per riuscire a
dimostrarglielo.
“A me
va bene così Rob. Ho te, e questo mi
basta!”, gli accarezzai una guancia.
Si
lasciò coccolare per qualche minuto, fino a
quando non sentimmo il suo telefono squillare.
“Scusa,
l’ho acceso prima..non si sa mai..”,
probabilmente notò la mia sorpresa nel sentirlo suonare.
Non lo aveva
acceso da quando eravamo arrivati lì.
Lo prese in mano
e notando il nome sul display mi
fece cenno di aspettare, chiudendosi fuori.
Lo osservavo
seduta sul divano.
Gesticolava
animatamente, ma non riuscivo a
sentire niente, inoltre mi ero imposta di non ascoltare, non era giusto
nei
suoi confronti.
Alzai il volume
della televisione, per evitare di
interessarmi troppo a lui.
Appoggiai la
testa contro lo schienale del divano
chiudendo gli occhi, per cercare di rilassarmi.
Quando Robert
rientrò in casa, aveva uno sguardo
che definirlo arrabbiato, era un eufemismo.
Corrugai la
fronte, per cercare di capire che cosa
potesse essere successo.
“Era la
mia manager!”, mi disse secco, passandosi
una mano tra i capelli.
“E
quindi?”, domandai inconsciamente, provando ad
immaginare cosa potesse avergli detto di così terribile.
“Chloe..”,
mi rispose semplicemente ed io
rabbrividii, sentendo il sangue nelle vene congelarsi.
“Che
cosa centra lei?!”, domandai quasi irritata.
Per quanto le
volessi bene, ed accettassi ogni
cosa che mi aveva detto, non le avrei permesso di portarmi via Robert.
Mai.
“Ha
fatto un’intervista con un giornale di Londra,
e..diciamo che..non è stata molto attenta a quello che
diceva. Anzi..ha detto
cose che magari poteva tenere per se..”, rispose brusco,
gesticolando nervoso.
“Robert”,
mi alzai andandogli incontro, “che cosa
ha detto?”.
Presi il suo viso
tra le mani, costringendolo a
voltarsi verso di me.
“Su di
me, niente..”, mi guardò negli occhi,
profondamente, ed io capii subito a cosa si riferiva.
“Posso
immaginare..ma non devi riscaldarti così. E
poi alla tua manager che cosa interessa quello che lei dice o non dice
di me?”.
“Diciamo
che..se su di te ha detto cose
che..permettimi..potrei ucciderla per questo, e non lo faccio solo
perché è una
donna. Su di noi ha detto cose
ancora
peggiori..”.
Si
passò una mano sul viso, con l’intento di
spazzare via quella maschera di tristezza che ormai si era posata su di
esso.
“Cosa?”.
Leggevo il
terrore nei suoi occhi.
Si
lasciò andare ad un sospiro liberatorio, come
se un grosso macigno lo avesse appena coperto.
“Che
sei una seduttrice di uomini, che mi hai
sedotto, portandomi via da lei. Che..diciamo, io mi sono lasciato
andare alla
carne..solo per questo..ma tra di noi non c’è
sentimento..ed ha tirato in ballo
le foto in aereo. Dicendo che tu..hai un bel fisico..e che
io..io…sto con te
solo per sesso..”, abbassò lo sguardo, sospirando.
Ero rimasta
allibita dalle sue affermazioni, non
mi sarei mai aspettata una cosa del genere, non da lei.
Sapevo di averla
ferita, ma colpirmi in quel modo,
non avrebbe portato a niente; soltanto alla mia sofferenza, ed in
effetti, era
quello che lei voleva.
Colpire me.
“Non
è giusto però, che metta di mezzo anche
te..”, ammisi con le lacrime agli occhi.
“Mary
non c’entra questo. Per me, non doveva
nemmeno osare mettersi in mezzo. Era una cosa che dovevamo chiarire
insieme..e
basta! Io non permetto a nessuno di insultare la mia
ragazza. A nessuno, capito?”, mi rispose severo.
Mi portai le mani
davanti agli occhi, disperata.
“Mary,
io non voglio che tu rischi la tua
reputazione per me. Non permetterò a nessuno di farti del
male, a nessuno..”,
mi abbracciò cullandomi fino a quando i miei singhiozzi, che
nel frattempo
erano aumentati, si calmassero.
“Robert..”,
non lo chiamavo mai in quel modo,
soltanto quando sapevo che qualcosa non andava, o quando avevo una
brutta
sensazione.
“Dimmi
amore..”, mi accarezzò una guancia,
asciugando le lacrime.
“Se tu
mi ami, e mi prometterai che non mi
lascerai mai, io posso affrontare tutto..”, lo guardai negli
occhi, perdendomi
nel loro azzurro, chiaro come il cielo in quel momento.
“Io non
ti lascerò andare Mary, vuoi capirlo? Non
sarà Chloe a dividerci, ne tantomeno la mia
carriera..”, prese il mio viso tra
le mani, guardandomi intensamente.
Annuii, incapace
di rispondere, sentendo le
lacrime spingere di nuovo per poter scendere.
Si
allontanò, avanzando fino alla porta della
camera da letto.
“Cosa
fai?”, gli chiesi.
“Partiamo
Mary. Non possiamo stare qui. Lei ha
detto a tutti dove siamo, non mi meraviglierei se avessi già
i fotografi fuori
dalla finestra..”, entrò in camera, trafficando
dentro all’armadio.
“Vuoi
andare a casa?”, domandai titubante.
“Si!”.
“Rob,
io devo andare a casa mia, ma non voglio
lasciarti da solo..”, cercai di attirare la sua attenzione.
“Mary,
io devo parlare con Chloe, e lo devo fare
subito. Non posso permettere che ci rovini la vita..”, si
fermò voltandosi
verso di me, “affronterò questa cosa da solo.
Sperando che i giornalisti non ti
rovinino la vita nel frattempo..”.
Abbassò
lo sguardo, dopo avermi accarezzato una
guancia.
Potevo sentire la
sua preoccupazione, e
soprattutto il suo odio verso quello che Chloe ci stava facendo.
“Partiamo
allora..io non ti lascio da solo”, lo
aiutai a sistemare le cose in valigia, iniziando a pensare a cosa
sarebbe
successo.
Sicuramente tutti
i giornali, ormai, stavano
parlando di questa storia.
“Non
puoi venire con me Mary, non voglio che ti
mettano in mezzo, più di quanto non abbiano già
fatto..”, buttò una maglietta
in malo modo dentro la valigia, sospirando.
Mi avvicinai,
abbracciandolo per infondergli un
po’ della tranquillità che cercavo di mantenere.
“Robert,
come puoi soltanto pensare che io non sia
al tuo fianco, in una situazione del genere? Ricordati che siamo in due
adesso..io e te, il resto non conta”, lo baciai, lasciandomi
trasportare dal
suo profumo di uomo.
Quando si
allontanò per riprendere fiato, vidi una
luce diversa nei suoi occhi.
Si
spostò verso il letto, levando le valigie da
sopra di esso.
Osservavo ogni
suo movimento, incantata dalla sua
bellezza e dalla sua semplicità.
Quando si
voltò verso di me, iniziò ad
accarezzarmi la spalla, scendendo fino al braccio, ed arrivando al
fianco,
facendomi rabbrividire.
“Nessuno
ci dividerà Rob..nessuno”, mi avvicinai
audace, accarezzandogli i pettorali evidenti anche da sopra la
maglietta.
Sentivo il suo
respiro tra i miei capelli, farsi
sempre più corto.
Alzò
il mio viso con un dito, baciandomi con
passione e trasporto, alzando il vestito che mi ero messa.
Sentire le sue
mani sulle mie cosce, mi fece
rabbrividire, ed avanzai verso il suo corpo, stringendolo a me.
Lentamente gli
sfilai la maglietta bianca,
chiedendomi come fosse possibile restare incantati per così
tanto tempo sulla
sua perfezione.
Accarezzai ogni
centimetro della sua pelle, del
suo corpo, facendolo restare senza fiato, quando con una spinta, lo
feci
sdraiare sul letto.
Indietreggiò,
prendendomi per i fianchi e
facendomi sedere sopra di lui.
Sfilò
il mio vestito, occupandosi del resto, con
una foga ed un desiderio che non pensavo nemmeno io di poter avere.
Senza esitare lo
amai, lo amai con tutta me
stessa, per infondergli tutto il mio appoggio, tutta la mia devozione,
per
fargli capire che non lo avrei mai lasciato da solo, che sarei sempre
stata al
suo fianco. Sempre.
Quando, dopo
essere arrivata al culmine insieme a
lui, mi sdraiai sul suo petto, sentii il suo cuore battere
all’impazzata e
sorrisi.
“Mary”,
mi chiamò con il fiato ancora corto.
“Si?”,
alzai un po’ la testa, sentendolo ancora
dentro di me.
“Ti
amo”, mi diede un buffetto sul naso, facendomi
arricciare le labbra.
“Anche
io”, gli diedi un bacio a fior di labbra,
accarezzandole per qualche secondo.
“Io,
ecco..insomma..volevo chiederti una cosa,
anche se so che potrebbe essere affrettata..”, si
guardò intorno arrossendo.
“Uh, il
signor Pattinson che arrossisce..”, lo
canzonai appoggiando il mento sul suo petto.
“Eh si,
anche io sono umano..”, mi fece il
solletico sui fianchi, facendomi spostare al suo fianco.
“Pensavo
che fossi un vampiro eterno..bello e
perfetto”, ammisi sbuffando, “ho sbagliato persona
allora.
Feci per alzarmi
dal letto, ma le sue braccia mi
fermarono, facendomi ristendere accanto a lui.
Si
sdraiò sopra di me, bloccandomi ogni via di
scampo, e la cosa non mi dispiaceva, quando ero tra le sue braccia mi
sentivo
protetta, al sicuro.
“Dove
pensi di scappare?”, mi chiese ammiccando.
“Beh,
se la metti su questo piano. Da nessuna
parte..”, sorrisi abbracciandolo.
Restammo in
silenzio, a guardarci negli occhi per
un’infinità di tempo.
“Cosa
volevi chiedermi?”.
“Vedi,
a Londra sarà tutto diverso. Io non ci sarò
per molto tempo, potrei anche stare fuori casa per”,
alzò gli occhi pensieroso,
“un mese, o di più”.
Mi rattristii,
parlare di quelle cose non mi
piaceva affatto, anche se erano d’obbligo, con un attore.
“Lo
so..ma sono pronta ad affrontare tutto questo,
con te”, accarezzai la sua guancia.
“Io
vorrei tornare a casa e poter sentire il tuo
profumo. Vorrei trovarti subito al mio fianco”, la
profondità del suo sguardo
era incredibilmente forte, quasi tanto da spiazzarmi.
“Robert,
cosa vuoi dire? Io ci sarò sempre al tuo
ritorno. Mi troverai ogni volta, amore”, avvicinai il suo
viso al mio per
poterlo baciare.
“Vieni
a vivere con me Mary, a Londra, nella mia
casa..”, rimasi senza parole davanti alla sua richiesta, non
me lo aspettavo di
certo. Tutto mi sarei aspettata ma non una richiesta simile.
“Robert,
stai scherzando? Io? Da te?”, ero
incredula, felice ma sorpresa.
“Non
vuoi?”.
“Certo
che voglio, che domande sono..soltanto. Non
me lo aspettavo, ecco..”, mi morsi il labbro. Si aspettava
comunque una
risposta, non potevo evitare il discorso.
Se da un lato
desideravo più di ogni altra cosa al
mondo vivere con lui, dall’altro mi sembrava una cosa troppo
affrettata.
Il dormitorio,
Claire, Andrew. Non ero ancora
pronta per lasciare tutto.
“Ci
devo pensare..”, lo guardai negli occhi,
“prometto che ci penserò, e grazie per averci
pensato..grazie”, lo baciai con
trasporto.
Mi strinse forte,
posizionandosi sopra al mio
corpo.
“Io non
voglio metterti in condizione di scegliere
Mary, lo so che tu hai la tua vita ed io non sono arrivato con
l’intento di
rivoluzionarla..però ti amo, e questo cambia un
po’ le prospettive”, sorrise
sghembo facendomi rabbrividire.
“Lo so
Rob, infatti io sono felice della tua
proposta. Devo solo sentirmi un po’ più sicura. Al
momento la mia vita ha già
avuto parecchi cambiamenti”, gli accarezzai una guancia, per
fargli capire
qualche cambiamento mi avesse resa più felice,
“voglio godermi questo periodo
tranquillo..visto quello che ci aspetta al nostro ritorno”.
Si
spostò, mettendosi seduto sul bordo del letto.
Era pensieroso,
stava riflettendo su qualcosa, lo
vedevo dal suo sguardo fisso sul pavimento.
“Rob, a
cosa stai pensando?”, domandai a bassa
voce.
“A noi
due”, si voltò, gli occhi lucidi, “tu
sei
la cosa più bella che mi sia mai capitata nella mia vita, ed
io..ed io ho paura
di rovinare tutto con la mia impulsività. Ma ti amo Mary,
questo non devi mai
più scorarlo”.
Il mio cuore
accelerò i battiti, ed il mio respiro
divenne irregolare.
Quelle parole,
uscite dalle sue labbra, mi avevano
scaldato il cuore, facendomi sentire la donna più amata del
mondo.
Quando le lacrime
iniziarono a scendere, si
avvicinò raccogliendole con le labbra, le stesse labbra che
posò sopra le mie
per donarmi un bacio intenso e pieno di sentimenti.
I
problemi erano svaniti
nel nulla, c’eravamo solo
io e lui, nella nostra bolla privata.
Fino a quando saremo riusciti a tenerla al sicuro, sarebbe andato tutto
bene.
Me lo sentivo.
***
Ahah
ragazze.
Undici
recensioni, mi sento davvero così felice!!
*gongolo*
*gongolo* *gongolo* *gongolo* *gongolo*
Sono
tornata, ho voluto lasciarvi un po’ di tempo,
per immagazzinare le varie informazioni.
Chiedo,
anzi, imploro perdono per il capitolo
precedente. Ho cercato di mettere tutta l’anima per quel
pezzo, sapendo che
tutte voi lo aspettavate da tempo.
E
sono contenta che vi sia piaciuto, in
maggioranza! Davvero..
Speravo
di dare le stesse emozioni che ho provato
io XD quei due sono tenerisshimi!
Sarà
anche merito del bellissimo periodo che sta
arrivando (me lo sento) anche se non voglio essere sbruffona e
illudermi, ma
sento che qualcosa di positivo sta per accadere.
Per
prima cosa, domani vado a firmare un contratto
per una BELLISSIMA casa *_* e per me è un PASSONE avanti, ve
lo giuro.
Inoltre,
accanto a me, ci sarà Chip, la MIA
CHIP. Capite? Ah. Come farei senza di
lei..
Ragazze,
in questo gruppo ho conosciuto delle
persone meravigliose, con le quali sto facendo maturare una bellissima
amicizia, e con altre, invece, dove è già bella
che maturata, vero?? Ah, lo
sanno bene chi sono..le mie tesore *____*
Visto
che questo è un periodo a dir poco positivo
XD ed io, lo ammetto, non ci sono affatto abituata, mi viene male a
dirvi che
tra poco arriverà una bufera per i due piccioncini.
C’è
chi già l’aveva capito XD se lo sentiva che
dietro l’angolo c’era luciferino che sogghignava, e
alle altre voglio dire di
non preoccuparsi, comunque. Le cose si risolveranno.
Appunto
perché è un bel periodo, non penso che
sarà così stravolgente XD avessi scritto
già due settimane fa, come minimo
scoppiava l’aereo dove stavano viaggiando!! Ahahah!
Via
vi saluto, e vi ringrazio TANTISSIMO!!
Sognatrice85: *_* ma
tu mi fai arrossire. Dimmi,
mi vuoi davvero vedere rossa con gli occhioni lucidi? Bene. Ci sei
riuscita XD
diciamo che quel capitolo è un capitolo importante per la
storia. Tutte lo
attendavate, chi più chi meno, quindi ero molto indecisa XD
ti confido, però,
che a me, non è piaciuto moltissimo. Ma sapere che a voi ha
trasmesso qualcosa,
ecco. Mi fa PIACERISSIMO! Grazie per i complimenti tesoro *_* sei tu
quella
fantastica!
Romina75: Ciao!
Parto subito con il dirti che, no.
Non ho finito XD sentirete ancora parlare di Mary&Rob :) questo
è il
capitolo..diciamo……………
più aspettato della storia. Oddio, non è che
tutte lo
volevano XD ma segna molto il loro legame. Dopo 40 capitoli finalmente
insieme!
È dall’inizio che sogno di scrivere questa scena,
e non perché sono amante del
sesso XD (chi non lo è) ma perché mi da molto
l’idea di uniti,
forti..indistruttibili! Con il fatto del “brutto
periodo” in arrivo, non
allarmarti..dovrebbero, e ripeto dovrebbero stare bene XD alla
prossima, grazie
mille per le cose che mi dici!!
Liselotta: Tresor,
la mela matura caduta dall’albero
a cui ho fatto riferimento sopra, sei anche tu eh XD siamo proprio
mature
ahahah! Tesoro mio…anche io, come te, voglio fare
l’amore con Rob ovunque *me
pervertita* XD e fidati, penso che usciranno delle OS ROSSE ROSSE XD su
questi
due tipini. Ahahah.. però, davvero, sono strafelice che ti
sia piaciuto il
capitolo *_* ti voglio bene tesoro. Spero di sentirti anche presto
eh!!uffa!!
Lazzari: Ah mi
sento come i gatti quando fanno le
fusa XD grazie tesoro, cosa posso dirti? Mi riempi sempre di
complimenti *___* Davvero
ti è piaciuto così tanto? Oh CHE BELLO!! Guarda,
mentre lo scrivevo cercavo di
rimanere sempre nella linea sobria (non so se hai letto Library, e
scriverla
con quel marchio ehm, mi sembrava eccessivo XD), e devo dire che
nonostante
tutto, l’idea è stata resa bene!
Dimmi un
po’, tu che scena ti immaginavi? Così magari
prendo spunto no? XD
Un bacione enorme
tesoro!!GRAZIE ANCORA!!
Frytty: Ah cara,
che ti credi. Io ero lì nella
spiaggia con loro che riprendevo tutto eh XD se no le immagini come
facevano a
scorrerti davanti? Muahmuah XD
A parte la mia
stupidaggine. Grazie mille!! Cioè,
mi state tutti riempiendo di complimenti e, probabilmente merito del
peviodo d’ovo,
GONGOLO DI FELICITA’…… *____* che
dire.. Amare Rob? Io…nooo.. u.u non ci pensare minimamente
XD un bacione
enorme!!
_Miss_: Ahahah cara,
aspetta, aspetta. Che qui non
ho nemmeno il tempo per respirare a volte XD devo abituarmi a questo
periodo
positivo..sembra stupido, ma non essendoci abituata, mi meraviglio di
non
svegliarmi sempre col broncio, oppure di trovare bello anche il cane
che
passeggia XD non è da me. Quindi devo abituarmi a questo
lato del mio
carattere!!! Yeah..prometto, però, che appena riesco ci
sentiamo, e ti farò
leggere (se scrivo ovviamente) le novità XD un bacione :***
NeverThink: Panda!!!
*__* ma quanto ti lovvo? Io? Eh?
Quanto? TANTISSIMO.
*si schiarisce la
voce* torniamo serie.
Questo capitolo,
scritto con MOOOOOLTA calma e
MOOOOLTA pazienza è pubblicato XD eh, che brava. Vedi, hai
ragione tu, si
rischia sempre di rovinare tutto, e probabilmente io l’ho
pure fatto. Non lo
so..spero solo che ti piaccia, e che non deluda le tue aspettative.
Già il
fatto che leggi le mie storie, mi riempie il cuore di gioia.
Il fatto, poi,
che ci sentiamo e che ci stiamo
conoscendo sempre di più, mi fa capire quando sei fantastica
e…….e tutto!!! Davvero…grazie
per avermi dato la possibilità di farmi conoscere da te..
*_* ti voglio bene
tesoro.. :*****
Winnie poohina: Pure
tu ti ci metti?!?!? Gongolo già
di mio, se poi pure tu scrivi certe cose..beh, mi monto la testa XDXDXD
muahmuha!!
ALE CAVOLO SEI
SPARITA!
A chi rompo le
palle io eh? Ora? A chi???? Cara. u.u
devi tornare XD subito!!!!
Ah, mon
amour..cosa farei senza di te? Niente..ihih!
Mi dai
ispirazione, e poi..scusa eh? Ma immagina
un capitolo mixato con TUTTI i tuoi modelli e TUTTE le mie
protagoniste? XD eh?
Belin, belino..che cosa non esce!hahahaah..con il tuo neurone in
calore, ed il
mio perennemente attivo XD finirebbe male..poi dovrebbero creare un
rating
PORPORA XD
Tesoro..bando
alle chance… grazie per tutto,
davvero. Per essermi stata vicina tutti questi giorni, per avermi
tirata su e
per avermi incoraggiata a fare cose che magari non avrei fatto, senza
di te! ç_ç
Ti voglio bene!!
:****
Spero
che questo capitolo
ti piaccia lo stesso XD
ho rinominato la tua AMICONA CHLOE cosa farai ora?! Ahahah..
RiceGrain: Oh, ecco.
Tu sei l’uccello del
malaugurio XD amore mio! Che dici? Mi fai
arrossire..cioè..ti piace? Davvero??
*___* *balla da sola sulla sedia*
Eh, questo chap
è il preludio di quello che
accadrà, ma l’ho detto, il peviodo d’ovo
attutisce i colpi XD ringraziamo il
cielo va!!
Carissima…..tu
mi manchi davvero tantissimo sai?
Ogni volta che
vedo Sandra Bullock
mi vieni in mente tu? E a quanto sei bella e stupenda *_*
Spero
di sentirti davvero presto..mi
manchi! Ti amo anche io!!
KeLsey: Tesoro..
*_* grazie! Cioè. Cosa posso
dire? Scoprire lettori nuovi è sempre una cosa fantastica,
se poi mi riempi
PURE TU di tutti sti complimenti, MUOIO. È poco ma sicuro
eh! tentate alla mia
salute mentale..
Beh, come dici
tu, questa è una storia originale,
almeno io l’avevo sempre vista così J poi che ormai
ce ne siano a palate di storie del genere, non mi compete. Sono felice
soprattutto perché hai detto che è simpatica,
quindi vuol dire che ho puntato
bene..ho sempre sperato che facesse anche ridere, cioè..non
proprio ridere..ma
non volevo fare sempre Amore/amicizia/lotta/sofferenza..non doveva
essere un
romanzo rosa XD..grazie tesoro, per tutto quello che hai detto..
Balenotta: Ahahah
hai ragione. L’idea che do è di
“sessodipendenza”
ma ti assicuro che non è così XD solo, ho
scoperto di cavarmela nel rating
rosso, e così ogni tanto ne approfitto XDXDXD Ah, torneranno
presto sai? Non ti
preoccupare XD già qui ho menzionato Chloina XD che tutti
amate
immagino..ahahah! Povera, d’altronde, lei che colpe ha? XD un
bacione and by the way…You
are fantastic!! XD
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Capitolo 42 *** 41 - You are my sunshine ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
You are my sunshine
Aprii gli occhi,
infastidita dal rumore della
sveglia posizionata sopra al comodino.
Mi voltai verso
il bordo del letto, per poterla
spegnere.
“Dobbiamo
alzarci..”, Rob era già sveglio, mi
circondò la vita con un braccio baciandomi
l’incavo del collo.
“Se fai
così, però, mica ti faccio scendere dal
letto”, girai la testa, per poterlo guardare negli occhi.
Mi strinse
più forte, per farmi capire che non era
affatto contrario all’idea.
“Amore,
faremo tardi. Abbiamo l’aereo alle
undici”, gli accarezzai una guancia, sorridendo.
“Va
bene!”, sorrise sghembo, scostando il lenzuolo
ed alzandosi dal letto.
Lo guardai in
ogni suo movimento. Era di una
bellezza tale da mozzare il fiato.
Sarei rimasta ore
ed ore ad osservarlo, anche da
lontano. Mi bastava poterlo guardare.
Sapere,
però, che era mio, mio e di nessun’altra,
mi dava una cerca soddisfazione, che sommata al piacere della visione,
creava
una fusione di sensazioni positive che mi faceva girare la testa.
“Perché
mi guardi?”, mi chiese osservandomi dal
riflesso nello specchio del bagno.
Sorrisi
imbarazzata, portandomi il lenzuolo sopra
la testa.
Neanche
il tempo per tirarlo giù, che sentii il
peso di Robert sul materasso, al mio fianco.
Con un dito
spostò il tessuto bianco, guardandomi
adorante.
Mi imbarazzai
ancora di più, diventando paonazza.
“Ti
faccio ancora questo effetto?”, posò un dito
sulla mia guancia, accarezzandone i contorni, “pensavo che
dopo le giornate
passate insieme qui, al mare, non ci riuscissi più. Ed
ammetto che la cosa non
mi piaceva affatto..”.
Mi
baciò delicato le labbra, strofinando la punta
del suo naso contro la mia.
Posai le mani
sulle sue spalle, abbracciandolo.
“Invece
non smetterai mai di farmi questo
effetto”, il suo profumo mi colpì in pieno,
confondendomi.
Restammo
abbracciati per qualche minuto, fino a
quando il suo telefono non iniziò a suonare.
“Vado a
rispondere”.
Decisi,
controvoglia, di alzarmi e di andare a
preparare qualcosa per fare colazione.
Volevo lasciargli
la sua privacy.
All’ingresso
c’erano già le nostre valigie, pronte
per partire.
Mi dispiaceva
lasciare quella casa, in fondo era
stata un po’ il punto per l’inizio del nostro
amore. Sicuramente gli avrei
chiesto di ritornarci, da soli.
Apparecchiai la
tavola, anche per Robert,
sedendomi sullo sgabello ed iniziando a bere il mio caffè.
“Era la
mia manager. Ha detto che lei ci aspetta
all’uscita del cancello, tra un’ora. È
pieno di fotografi..”, si passò una mano
tra i capelli nervoso.
Sapevo che aveva
un brutto rapporto con i
fotografi, era una star, ed era ovvio che non ci andasse
d’accordo. Ma sapevo
anche che la sua paura più grande, era quella di mettere me,
in qualche casino,
o di creare un qualsiasi scandalo che mi avrebbe potuto rovinare la
vita.
Io ero pronta a
tutto. Se lui era con me, avrei
scalato anche l’Everest.
Non mi
preoccupavo di certo di qualche fotografo.
Più che altro, era Chloe il mio problema più
grande al momento.
Aveva tutte le
ragioni per volerci rovinare, ma
era una questione che dovevamo risolvere privatamente, non davanti alle
telecamere. Non era giusto gridare ai cento venti la situazione che si
era
creata, non mi sembrava un comportamento maturo.
“Non ti
preoccupare”, gli accarezzai il dorso
della mano, osservandolo bere la sua tazza di caffè.
“Insomma.
Diciamo che Chloe non ci ha messo in una
bella posizione e, per quanto la mia manager abbia cercato di salvare
la
situazione, lei continua e continuerà a sputare fango su di
noi. Ed io questo
non posso permetterlo”.
“Su
questo non ti do torto, poteva benissimo
evitare..però, Rob..io sono con te. Non ti lascio”.
“Lo
so”, mi strinse la mano, “ed è grazie a
te che
trovo la forza per uscire là fuori. Solo per te”.
Mi
guardò dritta negli occhi, con una profondità
penetrante.
I suoi occhi
azzurri si accesero, scrutandomi nel
profondo.
Cercai di
ricacciare indietro le lacrime. Ormai
era un’abitudine, la sua, quella di farmi piangere.
Ma dovevo
resistere, il fatto di dovermi dividere
da lui entro poche ore, però, non mi aiutava per niente.
Finimmo di
mangiare, e velocemente andai a
preparare le ultime cose.
Short, canottiera
leggera e scarpe da ginnastica.
Pronta per
partire.
Robert
infilò i suoi occhiali e insistette per
farli mettere anche a me.
“Tieni”,
mi sistemò un cappellino sopra la testa,
infilando la mia coda nella fessura sul retro, “anche questo
ti servirà”.
Il suo sguardo
malinconico mi rattristì.
Non volevo
vederlo così giù.
“Signorsì
signore!”, misi la mano sulla fronte a
modo di saluto facendolo ridere.
Lo abbracciai,
portando il mio viso vicinissimo al
suo.
“Adoro
quando sorridi. Quindi. Non smettere mai di
farlo. D’accordo?”.
Alzai lo sguardo,
cercando di evitare la visiera
del berretto.
“Te lo
prometto. Lo farò soltanto se saprò che tu,
anche in capo al mondo, vivi per me come io vivo per te”.
Rimasi senza
parole, non mi aspettavo una risposta
del genere.
Annuii, lasciando
che le sue labbra asciugassero
una lacrima solitaria che non ero riuscita a frenare.
Ci
scambiammo un ultimo bacio, prima di uscire in
mezzo al marasma di paparazzi pronti a stamparci sulla prima pagina del
giornale.
“Andiamo”,
si mise il suo cappellino, prendendomi
per mano.
Vederlo conciato
in quel modo, dal vivo, mi fece
sorridere.
La macchina della
sua manager ci aspettava
all’uscita della casa, nella stessa posizione di quando
eravamo arrivati con il
taxi.
Riuscire a tenere
il suo passo era abbastanza
difficile, andava parecchio veloce.
Praticamente mi
tirava per il braccio come si fa
con i bambini.
Aprì
la porta, facendomi entrare.
Con
l’aiuto dell’autista, mise le valigie nel
bagagliaio e mi raggiunse nel sedile posteriore.
Il tutto ad una
velocità inumana.
“Ehi
Edward Cullen, non rischi di farti scoprire
usando la tua supervelocità in pubblico?”, lo
presi in giro guardandolo
sedersi.
Tirò
un sospiro, mettendosi comodo.
“Beh,
cara Bella. Se voglio portarti al sicuro,
dovrò pure utilizzare le mie doti migliori”, non
era giusto. L’utilizzo del
sorriso sghembo non era previsto.
“Ciao Jenny”,
Robert salutò la donna seduta sul posto del passeggero.
“Ciao
Robert”, si voltò, abbassando i suoi
occhialoni, “tu devi essere la famosa Mary”, mi
sorrise, porgendomi la mano.
“Piacere
di conoscerla”, la strinsi, sorridendo
anche io.
“Oh,
non darmi del lei. Per favore. Non lo fa
questo energumene qui”, lo guardò sfidandolo.
Robert
sbuffò.
“Non
starla a sentire. Si diverte a prendermi in
giro..”.
“Tu sei
la prima ragazza che mi presente. Lui è
come un figlio per me, ormai. Penso di conoscerti meglio di chiunque
altro, non
fa che parlare di te”, si rimise composta, dicendo
all’autista di procedere.
Mi avvicinai a
Robert, curiosa.
“No,
nemmeno Chloe l’ho portata da lei..”, non so
come faceva, ma riusciva sempre ad anticipare ogni mia domanda.
Mi
circondò le spalle con un braccio,
avvicinandomi a se per potermi baciare i capelli.
Gongolai di
soddisfazione, prima di ritrovarmi in
mezzo ai flash.
“Ma ti
accecano ogni volta”, mi lamentai portando
una mano davanti al viso.
“Ci
farai l’abitudine amore. Pensa che i vetri
sono oscurati..”.
L’abitudine,
certo. Come no.
“Allora
Robert. Torniamo a Londra, ok?”.
“Si..”.
Io avrei preso un
volo diverso, all’aeroporto ci
saremo divisi.
Lui aveva un
appuntamento con i suoi superiori, e
non doveva essere una riunione di cortesia.
Dovevano
discutere dell’articolo che Chloe aveva
fatto uscire su di noi.
Mi costava
parecchio non andare con lui, lasciarlo
da solo in mezzo a quel casino, ma dovevo tornare a casa, per stare un
po’ con
la mia famiglia.
Se avessero
saputo qualcosa dai giornali, non me
lo sarei mai perdonata.
In
più, volevo vedere Chloe. Ma questo Robert non
lo sapeva.
Ovviamente, per
farlo stare più sicuro, lo avevo
accontentato, acconsentendo a mettermi al fianco un omone alto due
metri, di
circa cento kg, pronto a difendermi da qualunque tipo di aggressore o
paparazzo.
Io,
però, nel patto, avevo anche preteso che
restasse a qualche metro da me.
Ero sì
la fidanzata del più grande attore di tutto
il mondo, però ero ancora la semplice Mary. Forse.
Robert si
avvicinò, stringendomi più forte.
“Il tuo
aereo partirà prima del mio. Voglio
assicurarmi che lo prenderai..”, mi guardò serio.
Sbuffai, sapendo
che la possibilità che io rimanessi
a terra, l’aveva colta anche lui nel mio sguardo, quando mi
aveva detto la
differenza di orario.
“Lo sai
che mi pesa molto lasciarti solo..”, posai
la mia mano sopra la sua, sul sedile, “Però hai
ragione. Devo andare dalla mia
famiglia..perché poi inizierò di nuovo
l’università. Tornerò a Londra tra un
paio di settimane, per organizzare il semestre..”.
“Lo so.
Però devi anche pensare a te stessa,
appunto..”.
Lasciai cadere il
discorso. Su quel piano, non
avremo mai trovato un equilibrio. Io volevo stare con lui, anche a
costo di
annullare me stessa. Lui non me lo avrebbe permesso.
Mi strinsi di
più sul suo petto, cercando di non
apparire debole ed immatura.
Le lacrime
volevano uscire prepotenti, ci eravamo
finalmente ritrovati e già dovevamo allontanarci.
“Robert?”,
alzai la testa, aspettando che si
voltasse.
Quando incontrai
i suoi occhi, chiari e limpidi,
la testa girò per qualche istante.
“Se non
ci fosse stato questo problema. Si,
insomma..tu non saresti partito subito, vero? Avremo avuto
più tempo per stare
insieme?”.
“Certo.
Pensi che a me faccia piacere lasciarti
andare da sola a Detroit? Si, torni a casa. Ma io volevo averti tutta
per me”,
mi sorrise, facendomi dimenticare anche il mio nome, “e in
ogni caso, presto
torneremo insieme. Non permetterò più a nessuno
di portarti via da me, a nessuno.
Mi hai capito?”.
Annuii incapace
di proferire parole.
Poteva sembrare
una minaccia ma, per me, era la
cosa più bella che potesse dire.
La sua mano si
posò sulla mia guancia,
accarezzandomi dolcemente.
Lo baciai,
cercando di imprimere nella mia mente
il suo sapore, i lineamenti del suo viso.
Tutto quello che
poteva aiutarmi a ricordarlo,
come se lo avessi avuto accanto.
“Siamo
arrivati”, la voce di Jenny ci riportò alla
realtà, costringendoci ad uscire dalla nostra bolla privata.
“Preparatevi”.
Non capii subito
il senso delle sue parole, ma non
appena riuscii a mettere piede fuori dall’auto, tutto mi fu
più chiaro.
Non riuscivo
nemmeno a guardare dove stessi
mettendo i piedi.
Flash, fotografi,
telecamere. C’era di tutto.
Robert si posizionò davanti a me, come se tentasse
in tutti i modi di proteggermi, insieme all’altra scimmia
umana.
Mi portai una mano davanti agli occhi, visto che
gli occhiali da sole non facevano il loro lavoro completamente.
“Andiamo”, Robert mi prese per mano, trascinandomi
in mezzo alla schiera di fotografi.
“Robert! È lei la tua donna? È lei la
ragazza che
hai deciso di sostituire alla famosa Chloe?”.
“È tutto vero quello che dice Chloe?”.
“Davvero è solo sesso?”.
Rimasi spiazzata da quella domanda, come poteva
pensarlo?
Come potevano pensarlo tutti loro? Da come mi
stava proteggendo, davvero si capiva una cosa simile?
No. Non era possibile.
Non riuscii a fare a meno di sentire le loro
domande.
Robert mi strattonò delicatamente, notando la mia
espressione di fronte alla domanda che avevano fatto.
L’umore si posizionò sotto le scarpe, abbattendomi
ancora di più.
Non bastava il fatto di dovermi dividere da
Robert, ci volevano anche i fotografi a peggiorare la situazione.
Quando finalmente riuscimmo a seminarli, aiutati
da quattro o cinque scimmioni, tirai un sospirone, controllando di
avere sempre
Robert a fianco.
“Tutto ok?”, mi domandò scocciato.
“Si”, sapevo che non era arrabbiato con me,
però
odiavo vederlo in quello stato.
Era anche vero, però, che dovevo farci
l’abitudine.
Se volevo stare con lui, era un prezzo da pagare.
Caro, ma niente in confronto a tutto l’amore che provavo per
lui.
“Allora Mary. Il tuo aereo parte tra una mezz’ora.
Prepariamoci”, Jenny ci fece strada.
Presi la mano di Robert e, tenendola stretta, la
seguii.
“Aspetta”, mi fece fermare, lasciando che gli
altri proseguissero qualche metro davanti a noi.
“Mary”, appoggiò le sue mani sui miei
fianchi,
avvicinandomi a lui, “non voglio più vedere quello
sguardo sul tuo viso, capito?
Non devi mai, e poi mai, ascoltare quello che dicono su di noi, su di
te o su
di me. Mai
Mary,
promettimelo! Perché se inizierai a farlo, allora
sarà tutto rovinato, finiremo
per fare il loro gioco..accontentandoli..”, c’era
tristezza nelle sue parole,
lo strinsi forte, “devi fidarti di me,
promettimi che non lascerai che le voci che ci sono in giro, rovinino
quello
che stiamo creando amore. Ti prego..”.
“Robert
te lo prometto. Non ascolterò le loro
blasfemie. Ci siamo solo io e te, ricordi?”, aveva paura, una
paura folle che
la sua carriera potesse dividerci. E come potevo dargli torto?
Chissà quante
cose i giornalisti inventavano su di lui.
Sorrisi,
meravigliandomi io stessa della sincerità
con cui riuscii a farlo.
“Ti
amo”, sussurrò sulle mie labbra.
“Anche
io”.
L’aereo
sarebbe partito a momenti, e l’unica cosa
che in realtà volevo fare, era stare accanto alla persona
che amavo.
“Ti
amo, ricordalo”, mi strinse a se,
abbracciandomi quasi togliendomi il fiato.
Non riuscii a
trattenere le lacrime, ormai mi era
impossibile.
“Robert..mi
mancherai. Promettimi che ci
sentiremo, spesso..”, affondai il viso sul suo petto,
stringendolo.
“Si
amore. Te lo prometto..devo andare, lo sai,
per noi. Non posso permettere che qualcuno metta in discussione il mio
amore
per te. Se servirà, lo urlerò anche al
mondo..”.
“Ti
amo”, lo baciai, lasciandomi trasportare dalle
emozioni che provavo in quel momento.
Quel bacio, di
casto aveva proprio poco, ma in
quell’istante non mi importava dove ci trovavamo, con chi
eravamo, c’eravamo
solo io e lui.
“Ora
dovete andare, ragazzi”, Jenny ci riscosse,
da lontano, per non intromettersi troppo.
“Vai
Mary, chiamami appena arrivi a casa”, mi
sorrise, e sapevo che lo faceva solo per me, per rendermi la partenza
meno
dolorosa.
“Si, te
lo prometto. Ah, Rob?”, lo feci fermare,
prima di andare.
“Dimmi”,
si avvicinò velocemente, per evitare le
lamentele del gruppo dietro di lui.
Sganciai la mia
catenina, che portavo sempre
legata al collo.
“Ti amo
da morire. Torno presto..questa è per te”,
gliela porsi, “la tengo da quando ero piccola. Voglio che la
tenga tu, è una
parte di me”.
Cercai di parlare
correttamente, fermata comunque
dai singhiozzi.
“Amore,
tornerai presto. Vedrai. Ed io sarò lì ad
aspettarti”, mi strinse a sé un’ultima
volta, prima di farmi andare.
“Ciao”,
lo salutai con la mano, abbozzando un
sorriso.
Mi
salutò anche lui, facendo passare due dita
sulle labbra, mandandomi un bacio.
Fece ciondolare
la catenina, portandosela al
petto.
Lo guardai
allontanarsi di spalle alla manager,
per poi passare avanti, al mio turno.
Quando percorsi
il mio gate, sapevo di lasciare in
quell’aeroporto una parte del mio cuore.
Parte,
che sarei corsa a
riprendere nel più breve
tempo possibile.
***
Capitolo
dedicato a Jenny.
La
vacca più vaccosa che io abbia mai conosciuto, ma che riesce
sempre
a farmi sorridere.
Si
sposa, lo sapete?
AAAH
ora lo sapete tutti!
Muahmuah,
e chi è la testimone? Ovvio, io. La Milka
;)
Ti
Voglio Bene.
***
Allora.
Come iniziare.
Bene, prima di
tutto, chiedendovi scusa.
Ho ricominciato a
tardare negli aggiornamenti.
Però,
questa volta ho un valido motivo XD
Sono nel pieno
del trasloco, per la mia casetta! Quindi sono davvero
stanca in settimana, già che nel week end non mi riposo per
niente.
Diciamo che
questo capitolo l’ho modificato un paio di volte.
Eh si,
perché volevo farlo moolto più tenero. Solo che
più di così non
ci riesco xD
Magari
è venuto forse troppo mieloso, ho provato a rendere Robert
un
pochino più tenero.
Non che prima non
mi piacesse eh, però ora dovevo mettere parecchio in
evidenza la loro unione, il loro amore.
Dovete sapere che
Mary per me, è come una figlia ormai, quindi mi sento
davvero protettiva nei suoi confronti XD
Via, non vi
annoio con le mie chance, che poi non leggete più le mie
cosette!
Subito dopo
averlo ricontrollato, mi è venuta in mente la cansone "You
are my sunshine"..per questo ho chiamato così il capitolo,
penso si addica molto al testo. *_*
Uh,
l’estate quando arriva? Qui a Genova, si alternano delle
giornate
calde, da stare da Dio, ad altre in cui persino i pinguini si lamentano
xD UFF!
Un bacione a
tutti! :******
P.S. ore 11.40: mi
è stato riferito da NeverThink che ha
“passato” la
prima simulazione della prova d’esame. Un applauso per la
nostra “quasi” diplomata
XD
Lazzari: Lorena, mi farai
morire un giorno o l’altro. I tuoi commenti
mi fanno ridere, piangere (di felicità), arrabbiare insieme
a te XD perché pure
io, cara, odio Chloe ahahah. Eh, pensa che all’inizio, ma
inizio, inizio eh,
volevo fare che Chloe diventasse la protagonista xD meno male che non
l’ho
fatto! Tutte la odiate ihih! Beh, che dire.
Robert in questo
capitolo non è premuroso, noooooo. Di più!
L’ho
voluto fare io così, però. Perché mi
sembrava corretto, visto il
fatto che comunque Mary non sa niente, fondamentalmente, del suo mondo,
quindi
Robert cerca di tenerla allo scuro da parecchi lati nascosti XD
Tesoro, spero che
questo sdolcinamento ti piaccia tanto quanto è
piaciuto a me scriverlo! :***
Un abbraccio
forte, forte..
Frytty: Oh *__*
Oh *__* Oh *__* “sei bravissima è inutile
che io stia qui a ripetertelo” cioè,
tu sei un angelo
adorabile. Oh *__* Che dolce..davvero! Mi sono commossa, mannaccia a
te! xD
Questo
capitolo
ha tirato fuori la vena dolSe che tengo accanto a quella roSSa xD
eheh..beh,
grazie davvero per quello che mi hai scritto. Robert ti piace? Ne sono
davvero
felice, e anche lui ringrazia eh. xD è felice di piacervi
muahmuah! Un bacione!
_Miss_:
TeSSoro, anche tu. Vuoi vedermi stesa per terra a rotolarmi dalla
felicità? Bene,
vieni a Genova allora XD siete fantastiche, tutte quante. Mi riempite
di
complimenti, BAH che nemmeno merito a volte! E non dire di no..questo
capitolo,
tutto sommato, dovrebbe stare negli standard xD spero di non aver
esagerato con
lo zucchero, però sono così dolci qui *__* che
vorrei davvero essere Chloe! *sbav*
anche io sono stata felicissima di conoscerti ;) ricambio ogni tuo
pensiero
cara..un bacione enorme!
NeverThink:
Ok, non mi uccidere per l’appuntino sopra eh XD *_* ogni
volta che leggo le
cose che mi scrivi, mi si riempie il cuore. Hai mai provato la
sensazione? Quando
senti una vampata al centro del petto, e l’emozione crescere
a dismisura? Bene.
Dovresti provarla se non l’hai fatto. È
bellissima.. *_*
Beh,
il
fatto che tu sia dipendente dalle mie storie è buffo.
Perché io dipendo dalle
tue XD
Yaya!
Ormai
sono drogata dei tuoi personaggi ihih..
Tesoro,
ringrazio te per le cose che mi dici, e per avermi dato la
possibilità di farmi
conoscere. Non è facile per me, e sono felice che anche tu
abbia fatto i tuoi
passi verso di me T_T glacie..
Ti
Voglio Bene pandino..
KelSey:
Ehi :) ciao! Beh, non ci siamo sentite ç_ç ma
anche io spero di poterlo fare
presto, presto! Mmmh, sono romanticoni eh XD ci metto la mia vena dolSe
dolSe
apposta XD e pensare che io odio le smancerie, bah! Chissà
da chi hanno preso
questi due figliocci!
Carissima,
la bufera arriverà, ma spero per
prima che loro abbiano la forza per superarla XD e non ti dico altro
muahmauh..
:**** baci!
Liselotta:
CariSSima! Che dire? Se non che ti adoro! Eh, questo capitolo
è SuccheroSo, XD
chissà se ti piacerà anche questo Bah! XD
picciula, London me e toi! Oooooh fly!
xD che bello, non vedo davvero l’ora, così poi
andiamo a cercare Mary&Rob
XD con Mary ci parlo io tranquilla XD un bacione tesoro!
RiceGrain:
ormai ho perso le speranze XD ho deciso, mi comprerò una web
cam..così magari
possiamo vederci ç____ç è un
casino..mamma mia! Anche tu mi manchi un sacco
ç_ç
ç_ç ç_ç
Beh,
la
tragedia l’avevi prevista, da brava Alice. Secondo te cosa
succederà?
Questo
chap
è pieno di miele xD di quelli che piacciono a TE! tesoro, un
bacione enorme!
Ti
Voglio
Bene, <3 <3 <3 <3
Sognatrice85:
Detto da te, cara, non è un complimento..ma qualcosa di
più. Tu, che mi fai
sognare con i tuoi personaggi e con le tue storie *_* sapere che le mie
cose ti
piacciono, mi rende di un felice che non hai idea….
ç_ç un bacione enorme!
Balenotta:
Ahahah fantastica, l’AMMAZZO XD anche io XD fantastica
davvero..mi hai fatto
morire dal ridere! Sembravo scema davanti al pc ahahah! Beh, che dire.
Qui si
riscoprono mielosi e SuccheroSi al 100% altro che barrette al
cioccolato XD qui
ho usato l’intera fabbrica XD baciotti!
Kyni:
O.O
ma tu, tu..tu oddio..ma mi fai morire così! Cosa mi dici??
Sei matta?? Ohi, O.O
glacie, non so cosa dire, davvero..in poche parole, mi hai fatto
saltare alcuni
battiti..mamma mia. Sapere che vi piace la storia, che vi immedesimante
e che
vi trasmette delle emozioni, non ha prezzo.. un bacio enorme, grazie
ancora per
quello che fai, anche solo leggendo.. :********
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Capitolo 43 *** 42 - Confession ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Confession
Per fortuna,
nell’aereo mi trovavo accanto ad una donna molto
riservata, che, nonostante avesse visto le lacrime scorrere sulle mie
guance,
non mi chiese niente.
Si
limitò ad un “va tutto bene”, e notando
la mia espressione penosa,
mi sorrise impegnandosi a fare altro.
Robert. Ecco il
motivo per cui stavo piangendo.
L’aereo
sarebbe decollato tra qualche ora, ed io non sapevo ancora come
affrontare mia madre.
Prima di tutto,
dovevo spiegarle il perché Andrew non fosse insieme a
me, e come mai, Chloe non fosse rientrata il mio stesso giorno.
Inoltre, se
casualmente avessero visto l’intervista che era uscita in
quei giorni, non so con che coraggio mi sarei ripresentata a casa.
Robert, dove
sei.
Avevo bisogno di
lui, di sentirmi protetta, confortata. Avevo bisogno
di qualcuno che mi dicesse che andava tutto bene, che presto le cose si
sarebbero sistemate da sole.
Vedevo tutto
nero, senza un buco di luce per capire con chiarezza
quello che mi era successo e che continuava a succedere.
Mi asciugai le
guance, cercando di ritrovare un minimo di dignità, e di
ritornare composta.
Chiusi gli occhi,
cercando di rilassarmi, e ben presto il sonno arrivò,
permettendo al mio cervello di staccare la spina per qualche ora.
“Eccoci
arrivati signorina”, la voce del tassista mi
avvisò che ormai
ci trovavamo di fronte a casa mia.
“Grazie”.
Per tutto il
viaggio nell’auto, avevo cercato di non pensare a quello
che mi aspettava.
Gli diedi le sue
banconote, facendomi aiutare con il bagaglio.
Era ancora
pomeriggio, ed il sole era alto. Rivedere casa mia, però,
dopo
tutto quel tempo passato fuori, mi diede una sensazione di calore che
riuscì a
farmi stare meglio.
“Casa
dolce casa”.
“Come?”,
mi chiese l’uomo.
“Niente,
niente..”, sorrisi, salutandolo.
I miei non
sapevano del mio ritorno. Secondo loro, sarei ritornata la
settimana successiva.
Ed invece.
Sorpresa.
La vacanza
rovinata da Chloe, perfetto.
Presi
un profondo respiro, avvicinandomi alla porta.
Per tutto il
viaggio, da quando avevo staccato gli occhi da quelli di
Robert, avevo iniziato a prendere in considerazione l’idea
che i miei genitori
sapessero tutto e che, quindi, fossi spacciata. Mi avrebbero giudicata?
Cosa mi
avrebbero detto in tal caso?
“Mary?”,
la voce di mia madre mi fece voltare, bloccando il fiume in
piena dei miei pensieri.
Le sorrisi
automaticamente, vedendola appoggiare le borse della spesa
per terra e venirmi incontro correndo.
“Mamma!”,
la abbracciai, tenendola stretta.
“Oh
tesoro. Cosa ci fai a casa? Che bello rivederti..”, mi
strinse
forte, baciandomi i capelli.
“Ciao
mamma. Sono tornata prima, non sei contenta?”.
“Certo
amore. Vedrai papà appena ti vede. Vai vestita
così?”, il suo
segugio di mamma superprotettiva non smetteva mai di stare
all’erta.
Scoppiai a
ridere, aiutandola a portare dentro casa tutta la roba.
“Vado a
portare in camera le valigie. Torno subito”.
Salii in camera
mia, restando incantata dallo stupore che provai
nell’entrarci.
Mi sembravano
passati anni da quando ci ero entrata prima di partire,
eppure erano passate appena due settimane.
Forse anche la
festa di mia madre, appena mi aveva visto, mi aveva
fatto perdere un po’ la ragione.
D’altronde
anche per lei era come se fossi stata via per anni. Mmmh,
per i genitori era sempre così, quindi inutile pensarci.
Lasciai la
valigia sul letto, stiracchiando le spalle.
“Tesoro,
va tutto bene?”.
Ritornai eretta,
spaventandomi per la presenza di mia madre.
“Mamma,
non farlo più..”, mi portai una mano sul cuore,
sbattendo gli
occhi, la sua risata non aiutava, “cosa ridi, potevo
morire”.
“Allora?
Come mai hai il viso così sciupato? È successo
qualcosa?”.
“No,
perché?”, mentire non era mai stato il mio forte,
soprattutto con
mia madre. Diceva sempre che ero un libro aperto, e non potevo darle
torto.
“Sicura?
Vieni a bere qualcosa, così mi racconti tutto quello che hai
fatto”, uscì dalla stanza.
Mi dondolai un
po’ sui piedi, decidendomi a raccontarle tutto,
certamente, usando un po’ di tatto.
Scesi le scale
con assoluta lentezza, iniziando a tremare come una
foglia.
Dovevo trovare il
coraggio per spiegare tutto nel modo più chiaro e
semplice, in modo tale da non essere fraintesa.
“Sai
mamma, mi
sono innamorata mesi fa di una star, eh già. Poi,
però tale uomo si è messo con
Chloe, la mia migliore amica. Adesso, gli ho fregato il ragazzo. Almeno
così
pensa lei, e fondamentalmente, mamma, non ha tutti i torti eh, dato che è andata
su un giornale a spifferare
tutto nei minimi dettagli”.
“..giusto?”,
alzai lo sguardo su mia madre intenta a preparare una
tazza di caffè.
Boccheggiai per
trovare una risposta ad una domanda che non avevo
sentito.
“Mary,
mi stavi ascoltando?”.
“Scusa,
è che sono molto stanca per via del viaggio..”,
abbassai lo
sguardo, fissandomi le mani.
“Andrew?
È tornato a casa sua?”, mi domandò
interessata.
Andrew.
Già.
Andrew
era ritornato a casa durante il pomeriggio, sul tardi, dicendo che
sarebbe
partito.
“Sei
sicuro? Andrew..ti prego..”, temevo che fosse offeso,
arrabbiato. Ne avrebbe
avuto tutti i diritti, ma non ero nelle condizioni migliori per reggere
un
confronto anche con lui.
“Mary,
non ti preoccupare!”, mi prese il viso tra le mani e mi
fissò intensamente, “io
voglio andare a casa, non perché non voglia più
stare con te, o perché io sia
addirittura arrabbiato con te. Voglio tornare a casa, perché
voglio passare del
tempo con la mia famiglia!”.
“Andrew,
se sei arrabbiato con me, io lo capisco benissimo. Chloe ha fatto bene
a dirmi
quelle cose. Ma, ti prego, se anche tu lo pensi, dimmelo!”.
“Non
dire sciocchezze Mary. Io sono felicissimo per te adesso. Hai raggiunto
il tuo
obiettivo. Spero solo che Robert non ci vieti di essere
amici..”, mi sorrise
accarezzandomi una guancia.
“No,
non dire assurdità Andrew. Non ti perderei per nessun motivo
al mondo”.
“Bene,
era quello che volevo sentire”, stava per prendere le sue
valigie per uscire,
ma lo fermai.
“Andrew?”,
si voltò sorridente, come sempre,
“Grazie..davvero, di tutto..”, mi avvicinai e
lo abbracciai.
“Non
mi devi ringraziare! Ti voglio bene!”, mi strinse a se,
facendo cadere i
bagagli.
“Anche
io!”.
Mi mancava,
eccome se mi mancava.
Era stata la mia
spalla, il mio migliore amico, il mio ragazzo
immaginario, per tanto tempo, ed avevo una paura folle che le cose
fossero
cambiate.
Forse, non tanto
per la presenza di Robert nella mia vita, bensì per il
mio comportamento.
Quale ragazza
avrebbe sfruttato così il suo migliore amico? Sapendo per
giunta, che lui era innamorato di me?
Lo avrei
chiamato, non potevo permettermi di perderlo. Nonostante mi
avesse rassicurato che tra noi era tutto come prima, senza cambiamenti,
la
paura continuava ad esserci.
E
tutto perché con Chloe le cose non erano andate come mi
aspettavo.
Di nuovo. Per me,
la colpa della mia sofferenza era di Chloe.
Mi sbagliavo, ne
ero certa, ma la rabbia nei suoi confronti per aver
compromesso la carriera di Robert.
Mia madre mi
aveva fatto capire in tutti i modi il suo interesse per Andrew.
Mi aveva detto fin da subito che le piaceva e che, secondo lei,
potevamo avere
un ottimo futuro.
Chissà
come l’avrebbe presa? Chissà cosa avrebbe pensato
quando le
avrei raccontato la verità, cioè che sua figlia
aveva inscenato una relazione
con il suo migliore amico, per far ingelosire il fidanzato della sua
migliore
amica.
Che casino.
Come risposta mi
uscì una smorfia mal fatta ed un “si”
appena
sussurrato.
“Mary,
dimmi se va tutto bene”.
“Si,
mamma. Non ti preoccupare..”.
Che bugiarda
deprimente, nemmeno un bambino mi avrebbe creduto.
Mi
guardò scettica, alzando un sopracciglio.
“Mary,
sei mia figlia. Lo capisco quando c’è qualcosa che
non va. Se
non me ne vuoi parlare, va bene. Però non mentire, si vede
che c’è qualcosa che
non va. Lo vedo dai tuoi occhi”.
Istintivamente
spostai lo sguardo fuori dalla finestra, per evitare
appunto che iniziasse a leggere tutto dentro di essi.
Come potevo
spiegarle tutto il casino che ero riuscita a combinare?
Dove sarebbe
finita la piccola Mary che loro pensavano ancora di
vedere?
Li avrei
sconvolti, mettendogli di fronte la verità, e tutto questo,
solo per colpa di una ragazza che credevo amica, e che pensavo non
fosse capace
di fare delle cose del genere.
Ormai, tutto
quello che di negativo mi succedeva, per me, era colpa
sua.
Probabilmente
sbagliavo, e me ne rendevo conto, in fondo ero stata io
quella che aveva sempre sbagliato tutto e che l’aveva
tradita. Ma, rendere
noti, dei sentimenti e degli avvenimenti ai giornali, che era meglio
tenere per
noi stessi, non mi era proprio andato giù.
Oltretutto, se
pensava di danneggiare solo me, la “rovina coppie”,
si
era sbagliata di grosso. Io non avevo subito niente di così
grave, se
paragonato a quello che stava passando in quel momento Robert.
Robert.
Subito
i miei pensieri si concentrarono sulla sua figura, sulle sue
parole prima di partire.
Amore, tornerai
presto. Vedrai. Ed io sarò lì ad aspettarti.
La voglia di
scappare da lui e di dimenticare tutto il resto era così
forte, che per un attimo mi balenò per la mente
l’idea di scappare.
Poi,
però, la figura snella e slanciata di mia madre mi
riportò al
presente, facendomi capire che ormai ero grande, e che non potevo
più scappare
dal presente. Dovevo affrontare i miei problemi, prima che questi mi
sovrastassero.
Quando ero
piccola, scappavo tra le braccia di mio padre, quando a
scuola qualche compagno non si comportava bene. Per me, era e
rimarrà il mio
eroe. Adesso non potevo più farlo. Ero grande.
Mi voltai verso
di lei, ancora in attesa di un mio cenno di risposta.
Mi concentrai,
guardandola negli occhi, per farle capire che ero
sincera, e che non le avrei mai mentito, nemmeno se lo avessi voluto.
“Sai
mamma, una volta ho letto che spesso ci si imbatte
nel nostro destino, proprio lungo la strada per evitarlo”.
“Cosa
intendi dire, tesoro?”, la sua espressione se prima
era incuriosita, in quel momento era sicuramente confusa.
“Che..diciamo.
Ho evitato il mio..ma mi sono accorta che
non puoi evitare una parte di te stessa”, mia madre mi
guardò con aria perplessa,
“prima o poi ritorna, ed è più
difficile poterlo evitare. Perché non hai più
quella lucidità che ti aveva accompagnata per tutto il tempo
nel quale
scappavi..”.
“Continuo
a non capire. Mary, cosa succede?”, si sedette
su una sedia accanto a me, prendendomi una mano.
I
suoi occhi erano accesi, come i miei, e le rughe sopra
alla fronte corrugata, mi fecero tenerezza.
Volevo
accarezzarle e fare in modo che sparissero, per
ritrovare di nuovo nel suo viso quell’espressione che, negli
anni della mia
adolescenza, riusciva sempre a farmi sorridere e a darmi quella carica
che mi
serviva.
Chiusi
gli occhi, lentamente e presi un respiro profondo.
Poi
li riaprii guardandola rassegnata.
“Mamma..ti
ricordi di Robert?”.
***
E fu così, che
nella sorpresa più sorpresosa di tutte XD
pubblicò..
AHAHAH!
Ragazze, non sono
matta, è che nemmeno io sono abituata a postare
così presto! *_*
Ma ora che sto
meglio (in tutto) voglio tornare alla carica..e ci sarò!! LO
GIURO!!
Prima di tutto,
però, dovete ringraziare Never Think se questo capitolo vede
la luce del sole
oggi!
Senza di lei, ve
lo
giuro, non avrei proprio saputo come fare!
Quindi un
HIPPIPURRA’ A NEVER
THINK XD
Ok, è
Venerdì ed io
sto svarionando alla grande..
Scusatemi,
davvero!!
Buon week end a
tutte voi <3 <3
Un bacione enorme
:***
Lampra:
Oddio,
grazie mille! Davvero..cioè..non mi aspettavo nulla di
simile *_* sono davvero
felice che tu abbia detto certe cose, fa sempre piacere, per una
persona che
scrive, leggere queste cose..Spero di non annoiarti con il seguito
della storia
;) un bacio!
Never
Think: Cosa
fare? Eh? Senza di te, questo capitolo non c’era. E lo sai!
Inutile che fai
quella faccia eh. La vedo, cosa pensi?? No. Non devi nemmeno pensare
che non è
vero e che tu non c’entri! OHI! Vengo e ti picchio eh! Senza
la tua manina d’oro,
non avrei fatto niente..sarei ancora qui, davanti al pc..con la testa
tra le
mani e la pagina bianca xD tesoruccio! Oh ma come son felice di averti
conosciuta, non ne hai idea yaya!! <3 <3 <3 oltre
tutto..sei
fantastica, e mi lasci sempre dei commenti da far mancare il fiato!
Dici che
sono io questa storia eh.. *_* tu vuoi vedermi piangere..eh si. Ti
manderò una
foto con le mie lacrime prrrrr :P sai benissimo cosa
succederà..e vedrai che
anche per il prossimo xD avrò bisogno della tua manna
tesoro! Un bacione enorme
panda.. Ti Voglio Bene :****
RiceGrain:
Tesoro
mio ç___________ç mi manchi!! Desidero vederti,
abbracciarti, stritolarti e
tante altre coSe coccoloSe!! Sisisi!! Eh, Mary è Mary.. xD
è la mia bambina,
cosa farei io senza di lei! Ormai sono così affezionata a
questa coppia..sono
come figli, tutti e due..anche se Rob mi spiace, perché non
posso fare un
incesto ahahah! Tesoro..la web cam sarà il prossimo
acquisto..ahahah..sai
quante cavolate spareremo nel giro di una chat?? Ahahah! Da morirci XD
tesoro..spero di sentirti presto..mi manchi ç_ç
Ti amo!
Liselotta:
E la
Lisa è a farsi la doccia, e
io le posto il capitolo XD ahahah! Miele xD diciamo che questo
è meno miele, ma
fa vedere di più il rapporto genitori/figli xD ti voglio
bene chicas..tanto
tanto!! <3 <3
_Miss_:
Grazie
tesoro..sei fantastica! Non so cosa altro aggiungere..perchè
anche solo con
poche parole, riesci a tirarmi su! Mi fai anche piangere da quante cose
belle
scrivi ç_ç un bacione enorme!
Frytty:
*_____________________________* oddeo..mi vuoi morta….morta
felice,
ovviamente..ma morta! Tesoro………..ma
tutti i complimenti che mi fai..lo sai io
come gongolo?? Mamma mia..mi fate alzare tre metri da
terra….con la nuvoletta
soFFice soFFice..Questo Rob, si, l’ho proprio voluto fare
così xD tutto
ScoccoloSo, e tenero tenero…Mary deve essere accudita e
trattata da
principeSSa, la mia Mary XD come tutte noi, ovviamente..grazie per i
pensieri che
mi fai, e per tutte le cose belle che mi dici..un bacione enorme!
Ginevrapotter:
Ah
ora che so che sei Roby, ho un punteggio in più? ;)
scherzo..sono felice,
davvero, che la storia ti piaccia..ci metto sempre me stessa nei
capitoli, e
sono felice che poi ai lettori rimanga impresso tutto! *__* non ti
preoccupare
per le recensioni..capita a tutti sai..ed io sono la prima a capire che
le
persone hanno anche altri impegni! Quindi, leggi e commenta quando
vuoi..io
sono qui a gongolare ogni volta! :*****
Lazzari:
Lory
*_____* anche tu..mi farai morire prima o poi..siete così
dolSi…che mi viene
voglia di prendervi e di spupaSSarvi tutte!! *__* Allora..spero che
questo
capitolo, ti abbia chiarito la situazione dei genitori/figli..anche se
non
sappiamo ancora come la prenderà la mamma XD vi ho lasciati
un po’ con il
finale qui..però diciamo che non ci metterò
molto..ho già tutto in
testa..quindi medito di postare anche più spesso <3
ora sono tornata in
carreggiata!! Un bacione!!
Nessie93:
Grazie
*__* sono felice che ti abbia trasmesso tutte queste cose..davvero..e
spero che
anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento ^^ un bacio!
|
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Capitolo 44 *** 43 - La donna della sua vita ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
La donna della sua
vita
“Mamma,
spero che tu, comunque, non mi giudichi per quello
che ho fatto. Se sono pentita di una cosa, è soltanto quella
di non aver preso
le decisioni che dovevo prendere quando era ora di farlo. Sono stata
sciocca e
stupida, ma se tornassi indietro, non lo rifarei. Non ripasserei tutti
quei
mesi senza di lui”.
L’avevo
detto, lo avevo fatto. Con quale forza, questo non
lo sapevo.
Fermai
un singhiozzo, prima che riuscisse ad uscire.
“Mary,
non potrei mai giudicarti, per esserti innamorata. Mai”, si
avvicinò, passando accanto al tavolo.
Mi
abbracciò, cingendomi le spalle e avvicinandomi al suo petto.
“Grazie
mamma”, la strinsi forte, affondando nel suo profumo. Il
profumo di mamma, di quei profumi che rimango impressi nella memoria.
“Tesoro?”,
fummo interrotte dall’entrata di mio padre in casa.
Si
allontanò piano piano, continuando ad accarezzarmi i capelli.
Mi sorrise,
facendomi capire che il suo appoggio non sarebbe mai
mancato.
“Oh,
Mary?”, mi voltai verso di lui, con un sorriso a trentadue
denti.
“Papà!”,
gli saltai praticamente in braccio, stringendolo forte.
“Che
bello riaverti a casa!”, mi riposò a terra,
guardandomi
attentamente.
“Signorina,
saresti andata in giro a Miami in queste condizioni?”,
domandò con un finto broncio severo.
Scoppiai a
ridere, girandomi verso mia madre.
“Oh,
George, non vedi come è bella la nostra bambina?”,
lo rimproverò
bonariamente la mamma.
“Appunto
per questo non dovrebbe andare in giro vestita in questo
modo!”, alzò le braccia, avvicinandosi a lei per
baciarla.
Robert.
Chissà
se anche noi avremo vissuto delle scene così, come
dire..familiari.
“Non
dovresti essere sotto il sole adesso tesoro?”, mi
domandò mio
padre prendendosi del caffè.
“Oh,
beh..”, cercai l’aiuto di mamma, che non
tardò ad arrivare.
“Deve
preparare il semestre George, così è tornata
prima.
Tanto i suoi
amici tornavano tutti a casa”, mi fece l’occhiolino
ed io le sorrisi grata.
Lo sguardo di mio
padre si abbassò, mostrando tutta la sua tristezza.
“Beh,
papà. Parto tra due settimane, non domani. Su!”,
cercai di
ravvivarlo saltellando per la cucina.
“Certo
che ci mancava proprio la tua solarità. Questa casa, senza
di
te, è vuota..”, gli occhi diventarono lucidi,
cercando di fare uscire alcune
lacrime che non riuscii a frenare.
I miei genitori
iniziarono a parlare sulla giornata lavorativa di mio
padre, ed io ne approfittai per congedarmi in camera mia e chiamare,
finalmente, Robert.
Mi chiusi la
porta alle spalle perché, nonostante mamma sapesse tutto,
ritenevo più opportuno tenere per me, alcuni dettagli
così intimi. E quella
telefonata, per me, era qualcosa di personale, perché era la
prima, dopo il
nostro riavvicinamento.
Stupida?
Probabile.
Composi
il numero, segretamente nascosto nella rubrica, ed attesi
impaziente una sua risposta.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
Una strana
sensazione di angoscia iniziò a salire, arrivando fino alla
gola dove ormai non sentivo più aria.
Cinque squilli.
Sei squilli.
Quando rassegnata
avvicinai la mano al telefono per interrompere la
chiamata, ecco la voce del mio angelo.
“Pronto
Mary?”, domando con il fiatone.
“Si,
ciao Rob”, la voce emozionata come quella di una bambina.
“Va
tutto bene?”, gli domandai sentendolo respirare
affannosamente.
“Si,
scusa. Ero in bagno a fare una doccia e sentendo il telefono
suonare, sono corso per rispondere. Immaginavo fossi tu..”.
Doccia. Doccia.
Doccia.
Chissà
come mai, solo quella parola si era impressa nella mia testa.
Robert
più doccia. Devastante.
Scacciai i vari
pensieri poco casti che erano sorti a causa della
situazione, e cercai di riprendere un certo contegno.
“Mary,
ci sei?”.
“Si..si,
scusa. Mi dispiace, non pensavo di disturbarti”, guardai il
mio riflesso attraverso lo specchio. Le guance rosse, gli occhi lucidi,
facevo
fatica a riconoscermi io stessa.
“Tu non
disturbi mai..”, la sua voce calda mi scaldò il
cuore.
“Beh,
come è andato il viaggio?”.
“Solito,
ora sono in Hotel. Tra poco devo andare dalla Summit”, non
potei non notare il suo tono preoccupato.
“Robert,
lo sai. Non dovevi andare per forza da solo. Io sarei venuta
con te, anche stando in disparte..”.
“No
Mary. Ti ho già messa in un bel casino, senza nemmeno
volerlo.
Figuriamoci se di mia spontanea volontà, ti mando in bocca
ai leoni. E
comunque, non penso che saranno così tanto duri..in fondo
lavoro, sono sempre
puntuale. Non saprei proprio cosa potrebbero farmi..”, di
nuovo il tono
preoccupato non riuscì a farmi calmare.
“Robert,
lo sento che non sei tranquillo. E la cosa che mi fa più
arrabbiare, è che io sono lontana da te, e non posso stare
li con te per
confortarti”.
Mi passai una
mano tra i capelli sciolti, notando dallo specchio la mia
smorfia felice, per l’aver scoperto l’ennesimo
vizio che Robert mi aveva
attaccato.
Adoravo tutto di
lui, e il prendere spunto dalle sue azioni quotidiane
non era di certo per me un peso, anzi, tutto il contrario.
“Tesoro,
ti ho detto di non preoccuparti”, tesoro.
Se avessi avuto
le ali, mi sarei alzata dal pavimento di almeno tre
metri.
“Mi
prometti, però, che nonappena uscirai da là, mi
chiamerai?”.
“Si, te
lo prometto”, fece una pausa, molto probabilmente per cercare
le parole giuste; conoscendolo era in imbarazzo, “mi manchi,
lo sai?”.
Il cuore aveva
preso una folle corsa per i fatti suoi, ignorando il mio
bisogno di fermarmi per respirare.
“Anche
tu..e se solo –“.
“No.
Presto, molto presto ci
rivedremo. Non temere Mary, te l’ho detto. Non ti libererai
molto facilmente di
me”.
“E non
mi dispiace affatto, sappilo”, lo sentii ridere, e non
riuscii a
non seguirlo.
“Sei..sei
fantastico quando sorridi..anche da qui, lo posso sentire”.
“Ti
amo”, due paroline, due semplici parole, per far fermare il
mio
cuore.
“Anche
io..”.
No, no. Non
piangere. No, no.
“Ehi,
Mary. Amore..non essere triste, ti prego..”, smettila,
asciugai in fretta le lacrime che erano scese, respirando
regolarmente.
“No,
cioè..ti prometto che andrà meglio. Giuro. Solo
che ora vorrei
averti qui, devo abituarmi alla sensazione di distacco..devi solo darmi
tempo.
Prometto di farcela”, probabilmente lo promisi più
a me stessa.
“Io mi
fido di te, e lo so che ce la farai. Perché se stai bene tu,
sto
bene io. Sappilo”.
“Non
puoi farmi questo però”, sorrisi, ringraziandolo
per l’aiuto che
mi stava dando, senza nemmeno saperlo, “se il tuo umore
dipende dal mio, dovrò
per forza stare bene”.
“Appunto,
quindi fai un sorriso, e pensa che io sia li”.
Un sorriso
uscì spontaneo, ed anche la sua immagine al mio fianco..no, la sua immagine no. Con
l’accappatoio, o
forse, addirittura con l’asciugamano legato in vita. No. No.
Picchiettai una
mano sulla fronte, non era il momento per fare certi
pensieri.
“Il tuo
viaggio come è andato?”, mi domandò
interessato.
“Bene,
ho dormito un po’..”, ed
ho pianto tutto il viaggio, ma a te non piacerebbe saperlo.
“E il
ritorno a casa? I tuoi come hanno reagito?”.
“Beh,
sono felici..poi mamma ha capito qualcosa..e, insomma..le ho
raccontato tutto”.
Seguì
un piccolo silenzio, fatto di sospiri.
“Ma ha
accettato la cosa, dice che mi capisce e che non potrà mai
venirmi contro..per essermi, innamorata..si..per questo”, mi
affrettai ad aggiungere.
“Ah,
quindi ti sei innamorata?”, mi domandò furbo.
“Oh,
direi di..si..si, credo di si”, annuii alla mia immagine
riflessa,
“anzi, ne sono quasi sicura”, confermai.
“E chi
sarebbe il fortunato?”, ressi il suo gioco, sorridendo.
“Un
attore famoso, non penso che tu lo conosca”.
“Beh,
prova, magari hai fortuna”.
Immaginalo con il
suo sorriso sghembo, e quell’espressione da angelo
provocatore, non giovava alla mia sanità mentale.
“Robert
Pattinson”, ammisi.
“Beh,
lo conosco di fama. Dicono che anche lui abbia trovato la donna
della sua vita”, mi bloccai, restando con lo sguardo fisso
sul pavimento.
Notando il mio
silenzio, Robert si schiarì la gola, riportandomi alla
telefonata.
“Ah
si?”, sussurrai.
“Si”,
ammise convinto.
“E..e
come fa..ad esserne così convinto..”, annaspai in
cerca d’aria,
sedendomi sul letto.
“Perché
la ragazza che ha conosciuto mesi fa, è cresciuta,
diventando
una donna stupenda. Poi, soprattutto perché in lei, sa sempre di trovare
quell’appoggio di cui ha bisogno per
vivere, per andare avanti, perché senza di lei,
non saprebbe cosa fare, in ogni momento della sua giornata.
Perché solo lei riesce a
capirlo, come nessuno ha
mai fatto e solo lei riesce a
vedere
qualcosa di più in lui, di una semplice persona famosa con
un nome importante.
Perché solo lei lo
completa,
facendolo sentire un uomo vero, senza timori. Perché la ama
come non ha mai
amato nessuna donna, prima di lei,
e
perché non riuscirebbe ad immaginarsi una vita senza la sua
personalità:
solare, piena di vita, dolce, piena d’amore. Capisci
perché non può più vivere
senza di lei? Capisci
perché ormai
non vuole più farla scappare da lui? Anche se..mi ha
confidato, di avere una
paura pazzesca di perderla, per il suo lavoro..per la sua vita
frenetica e
sempre impegnata, e per la sua stupidaggine..”, la voce,
credo, si affievolì
durante il discorso, per l’emozione, o per la paura di
essersi esposto troppo.
Questo non lo so.
Sapevo solo di
essermi completamente immersa nella sua testa, nei suoi
pensieri. E mentirei, dicendo che non fossi felice che lui me lo avesse
permesso, di avere avuto la possibilità di entrare nel suo
mondo privato.
“Io,
Robert..io..non so cosa dire..io..”, tra i singhiozzi
nascosti e
le lacrime salate, le parole mi morirono in bocca.
Vorrei dirti
tante cose, vorrei farti capire che anche tu, per me, ormai sei come
aria.
Che da quando ti
ho incontrato la prima volta, non ho fatto altro che pensare a te, ai
tuoi
occhi, alle tue labbra.
Che ormai senza
di te, lo so, ne sono certa, morirei.
Ma non ci
riesco, ora sono totalmente assorta dalle tue parole, dai tuoi pensieri.
E vorrei averti,
qui, con me, per poterti abbracciare e farti capire quanto amore io
tenga
dentro per te, solo per te, amore mio.
“Non..non
devi dire niente..solo..io volevo che tu sapessi, tutto..voglio
che tu sappia quello che io provo per te”.
“Ti
amo, di un amore che non si può spiegare a parole Rob. Non
ci
riesco, non come te. vorrei averti qui. Dio solo sa quanto bisogno ho
di
stringerti”.
“Presto
Mary, presto ci rivedremo. Ora..ora però devo andare amore.
Devo finire di prepararmi per la riunione. Riposati, mi
raccomando..dopo ti
richiamo, se riesco ad uscire vivo”, rise, rise di gusto.
“Non ci
scherzare, ti rivoglio intero!”, replicai seria.
“Non ti
preoccupare, vedrai che andrà tutto bene. A dopo
allora..”.
“Si, a
dopo..”.
“Ti
amo”.
“Anche
io Rob..ciao”.
“Ciao”,
non avevo mai sentito un ciao
così caloroso.
Mi destai dal mio
stato di trance provvisorio, e mi diressi nel bagno
per farmi una doccia.
Doccia. Robert.
Doccia. Asciugamano.
Mi picchiettai la
fronte con il palmo della mano, notando come lui, nel
giro di qualche mese fosse riuscito a darmi alla testa in quel modo.
Passai di fianco
alla camera degli ospiti, dove Andrew aveva passato la
notte.
Non fu facile
ammettere a me stessa che, in quella stanza, ero comunque
cosciente di quello che avevo fatto. Nonostante fosse stato un errore,
certo,
non di quelli che ti rovinano la vita, ma di quelli di cui ti accorgi
che
qualcosa non era andato, che era meglio se non fosse mai accaduto.
Eppure, non
riuscii a pentirmi per quello che era successo.
Dentro di me,
sapevo che nonostante tutto quello che era successo,
Robert sarebbe stato l’unica persona in grado di sconvolgermi
così
positivamente la vita.
Lo amavo, e
questa era l’unica certezza che avevo.
Entrai nel box
doccia, lasciando che l’acqua calda distendesse i nervi
del collo, troppo tesi.
Mi lasciai andare
a quella meravigliosa carezza che l’acqua riusciva a
farmi con un solo pensiero in testa.
Dicono che anche
lui abbia trovato la donna della sua vita.
***
Al
fratellino della mia vaccona preferita.
Un
bacione picciulo!
E
un
abbraccio alla neo-mamma che si è dedicata a lui
completamente!
:***
Tadan!
*aprelebraccia*
Eccomi qua!
Sono già
tornata, visto? Sono stata
straveloce questa volta.
Eh si,
perché
ormai mi sento carica ragazze! E l’ispirazione prende da sola
l’iniziativa, ed
io cosa posso fare, se non accontentarla? XD
Ho preferito
evitare il discorso mamma/figlia, e concentrarmi sui sentimenti,
piuttosto che
sui dialoghi. Tanto immaginiamo tutti cosa si siano dette madre e
figlia.. *.*
suvvia XD
Sabato, poi,
sono entrata in casa. In casa mia e
non potete immagine quanto sia bello *_*
Per questo ho
voluto scrivere oggi.
Eh beh, è
venuto
fuori più mieloso del precedente, ma non posso farci proprio
niente. Perché,
mamma mia.
Con il mio
ragazzo anche è un periodo d’oro. Cioè,
lo coccolerei tutto il giorno XD per
questo uso BoB e Mary, almeno scarico un po’ di Scoccole!
Io vi ringrazio,
davvero.
Ho notato che le
recensioni sono aumentate, parecchio. Ed io non posso che dirvi GRAZIE,
perché
senza di voi, gran parte del mio lavoro, non risulterebbe
così importante, per
me almeno.
Voi mi date la
carica giusta. Quindi, per favore. Commentate in tante,
così, almeno, posso
sapere cosa ne pensate, e cosa devo migliorare nel caso.
Sono aperta a
qualunque commento, davvero.
Non sono
così
permalosa da offendermi. Credo ù.ù
XD davvero, vi
ringrazio per l’appoggio che mi date.
Oh, ma quanto
ciarlo..meglio smettere va XD
Un bacione a
tutte voi.
:****
Fritty: Eh
tesoro, anche a me manca BoB, però, qui..l’ho
fatto rientrare, anche se non
fisicamente. Spero che la presenza “telefonica” del
nostro amore lovvoso
soddisfi comunque la tua mancanza, come io ho soddisfatto la mia :*
è pieno di
miele XD non mi sono frenata! Ahahah! Un bacione giganteSco anche a te!
Liselotta:
Miele! Miele! Altro che! Miele allo stato puro. Come sta la mano
tesoro?? ç_ç
piccola lei, con la mano disastrata! La prossima volta, ricordati che
brucia
XDXDXDXD secondo me, rispondendo al mio capitolo, te la sei tirata.
“ora scrivo
cn una mano sola è
sono alcuanto moscia! mi sto facendo le unghie” sisi, te la sei tirata XD ora scrivi
con una mano sola comunque!
Baciotti baciottosi anche a te chica!
NeverThink: Guarda, sto giusto
parlando con te XD tu mi farai piangere, oh si. Ma non solo piantini
– come
quelli che faccio sempre – ma una vera crisi! O.O ma ti pare
di scrivere certe
cose? Allora..te l’ho già detto nella tua
recensione, al capitolo di Rachel.
Bene, anche il tuo stile si evolve – anche se non so quanto
ancora, visto che
per me sei al massimo – perciò per me sei
PERFETTA! Parlando di Mary – che poi
si sente esclusa XD – non sai quanto io apprezzi i tuoi
pensieri, si, perché
sono certa che quello che dici è quello che pensi davvero, e
non solo per farmi
felice. Quindi, in teoria, se fa schifo il capitolo, dovresti dirmelo
XD in
teoria..comunque non ti credere. Il grazie te lo meriti tutto..anche
ora, che
hai letto, mi hai fatta sentire davvero bene..sapere che ho il tuo
appoggio
beh, è come Mary con Rob, e Rob con Mary..sanno di contare sull’altro.
Quindi sappi che io ci
sono! E ci sarò sempre..Ti
voglio bene.
Cris91: questo capitolo diciamo
che è arrivato da solo ^^ quindi spero che ti piaccia come
è piaciuto a
me..grazie tesoro per la recensione..non sai quanto mi faccia piacere
vedere le
vostre reazioni :** un bacio!
Romina75: Mmmh scusa di cosa??
Bah, scherzi? Io adoro parlare!! Sisi. E poi anche io ho una cugina di
15 anni
più grande di me ^^ che significa?? Ah..peccato proprio,
anche perché il mio
ragazzo mi trucida xD ma non si sa mai eh..prendiamo in considerazione
l’idea
ihih! Beh, il 30/12 è una data NON comune :) ed è
fantastico che anche tu sia
nata lo stesso giorno! Mi fa sempre piacere sapere di non essere
l’unica ;)
spero che questo capitolo non sia troppo pesante, anche se potrebbe
eh..non lo
nego. Non mi sono trattenuta affatto..anzi, ho anche messo
più di quanto di
solito metta. Per le recensioni, non ti preoccupare davvero. Anche io
ho avuto
un bel casino, infatti non aggiornavo praticamente più..ma
ora sono tornata in
carreggiata..e conto di aggiornare mooooolto prima..come in questi
giorni!
Buona settimana ;) e mi fa davvero piacere sapere che questa storia ti
piaccia
dall’inizio..yaya! un bacione!
Nessie93: Uh..ho evitato il
dialogo – che magari volevi :( - ma come ho scritto sopra, ho
preferito dare
spazio ai sentimenti..e poi BoB mi mancava XD quindi non ho resistito e
l’ho
messo..di nuovo..non riesco a stare senza di lui. Mi piace questa cosa
che “c’è
sempre” anche quando è lontano, spero che dia la
stessa idea anche a te. Mary
lo avrà sempre accanto! Un bacione!
Ginevrapotter: *.* *.* *.*
glacie..cioè..grazie per i complimenti, e per il fatto che
tu abbia commentato
*.* davvero..io adoro quando lo fate, cioè..non i
complimenti, ma quando mi
fate capire che il capitolo vi è piaciuto..davvero! io
golgolo..cici! e
comunque, nonostante non abbia messo il dialogo mamma/figlia..spero che
ti
piaccia lo stesso ^^ un bacio
Lazzari: Carissima :) eccolo
Rob..anche io non sono mica riuscita a farlo stare lontano per molto XD
non ci
riesco proprio! Ho bisogno che Mary lo senta vicino..sempre! beh, sono
perfida,
hai ragione XD ma io non lo faccio apposta..sono i capitoli che si
scrivono
così da soli..si animano di vita propria XDXD tesoro..grazie
per i complimenti
che mi fai sempre..appena ho letto “Bravissima
Ketty un altro incredibile capitolo” sono sbattuta
per terra xD un bacione
enorme carissima!
_Miss_: Tesoro..questo è
più
lampo dell’altro..non ti dico di farci l’abitudine,
perché non ne ho nemmeno io
la certezza..ma..chi lo sa ^^ tesoro..grazie per l’appoggio,
davvero..dimmi
cosa ne pensi di questo :*** un kissone enorme!!
RiceGrain: Fatto tornare
amore..ho letto la tua ultima recensione e ho pensato
“cavolo, allora non manca
solo a me..aspetta va” ed ho iniziato a scrivere xD lo sai
poi io come sono
fatta!!se inizio, non la smetto più, infatti è
venuto anche lunghino..ma meglio
no? Sei più felice! Ti voglio bene scricciolo!! Sabato nella
casa eh xD sono
coSì Felice!!AAAAAAh un bacione enorme!!
|
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Capitolo 45 *** 44 - L'amore resiste a tutto, forse. ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
L'amore resiste a
tutto, forse.
“Vai a letto
Mary..”, aprii gli occhi lentamente, focalizzando il viso
di mia madre dolce come sempre.
Mi guardai
intorno, ricordandomi soltanto di essermi messa, dopo cena,
a guardare la televisione sul divano.
“Mmmh,
mi sono addormentata..”, biascicai sbadigliando.
“Si,
vai su. Se no qui ti verrà mal di schiena”.
Mia madre prese
in mano il telecomando, spegnendo la televisione.
“Buonanotte”,
mi salutò salendo le scale.
“’Notte
mamma”, aprii gli occhi un paio di volte, portandomi le dita
sulla tempia per far smettere il ronzio che si era acceso appena mi ero
svegliata.
Inutile.
Sbuffai, stirando
le gambe e allungando le braccia sopra la testa.
Le dieci e
mezza.
Guardai
l’orologio con una cerca ansia, Robert non aveva ancora
chiamato.
Il cellulare era
rimasto accanto a me, sopra al divano, per poterlo
sentire nel caso avesse chiamato.
Nessuna chiamata
persa, nessun messaggio.
Che le cose
fossero andate peggio di quanto immaginassimo? No, speravo
proprio di no.
Portai le mani
sul viso, strofinando gli occhi. Ero stanca, ma non di
una stanchezza fisica, bensì mentale.
Avevo bisogno di
staccare la spina da tutto. La vacanza doveva servire
a quello, certo.
Eppure ero
riuscita ad incasinarmi la vita di più in spiaggia che a
casa.
Decisi di
chiamarlo.
E se non volesse
sentirmi? E se avesse dell’altro da fare?
Con il telefono
in mano, iniziai a picchiettare l’unghia sullo schermo
scuro.
Ero indecisa.
Volevo sentirlo, per capire come stava, ma una parte di
me capiva che se avesse voluto avvertirmi, lo avrebbe fatto lui stesso
ore
prima.
“Rob..chiama”,
mi ritrovai persino a parlare da sola. Patetica.
Mi alzai, andando
in cucina per prendere un bicchiere d’acqua.
Di andare a
letto, proprio non se ne parlava. Nonostante fossi
distrutta dal viaggio, sapevo che non sarei riuscita a chiudere gli
occhi,
finché non avessi sentito Robert.
Mi appoggiai al
ripiano della cucina, bevendo piccoli sorsi d’acqua.
Fuori il viale
era illuminato dai lampioni, ma le strade erano deserte.
Chloe doveva
essere a casa, per forza.
Il giorno dopo,
avrei deciso che cosa fare. Al momento avevo ben altre
cose a cui pensare.
Lavai lentamente
il bicchiere, giusto per prendere tempo.
Sapevo che se
fossi tornata in sala, avrei preso il telefono
chiamandolo.
Quando,
però, anche il bicchiere risultò pulito e
brillante, non mi era
rimasto più niente per temporeggiare.
Sbuffando
ritornai sul divano, riprendendo il telefono in mano.
Ora lo chiamo.
Si, lo faccio.
Composi il numero
che ormai sapevo a memoria.
Tu.
Tu.
Tu.
Tu.
“Il cliente da lei chiamato..”,
riattaccai, gettandolo sui cuscini.
Mi presi la testa
tra le mani, iniziando a pensare al peggio.
Alzai lo sguardo
verso l’orologio appeso al centro della parete. Le
lancette seguivano il loro corso lente e silenziose, scandendo il tempo
e
facendomi notare che Robert ancora non aveva chiamato.
Quanto poteva
durare una riunione? Io non me ne intendevo, ma di certo
non tutte quelle ore.
Ripresi il
telefono, questa volta con più foga, e ricomposi il numero.
Tu.
Tu.
Tu.
“Pronto?”,
non era la sua voce.
Corrugai la
fronte, chiedendomi come mai il suo telefono non era tra le
sue mani.
“Pronto,
Robert?”, domandai cercando di non svegliare i miei.
“No,
sono Kellan. Chi sei?”.
Kellan? E che
cavolo ci faceva Kellan con il suo cellulare?
“Sono
Mary”, non dissi altro, anche perché non ero
dell’umore adatto.
E poi
chissà se si ricordava di me.
Di sottofondo
alla sua voce, sentivo della musica.
E la cosa era
ancora più strana. Cosa ci faceva in un bar, o in qualunque
altro posto con della musica? Perché
non
mi aveva chiamato?
“Oh
ciao Mary. Vedi, ora Robert..è..un..tantino
impegnato”, bene.
“E cosa
sta facendo di così importante?”, il senso di
fastidio stava
salendo nel frattempo.
“Ehm..diciamo
che ora non può venire a rispondere. Anzi..aspetta che lo
chiamo. Quelle due ragazze non lo lasciano nemmeno respirare”.
Ragazze.
Ragazze. Ragazze.
Respirare.
Respirare. Respirare.
La vista mi si
annebbiò per qualche istante, facendomi vedere tutto
rosso.
Respira Mary.
Respira.
Bene, era in un
pub, con i suoi amici e anche due ragazze. Perfetto.
Mentre io, come
una cretina, ero a casa a crogiolarmi nelle mie
preoccupazioni.
“Ah si?
Con due ragazze?”, gli domandai seria.
“Si,
aspetta che te lo chiamo. Devo dirgli che sei Mary?”, mi
domandò
con la voce alta, cercando di sovrastare il rumore della chitarra.
“No,
lascia perdere. Digli che vado a dormire. Ah, Kellan. Per la
precisione, io sono la sua ragazza”.
Acida, ecco cosa
ero.
“Ah”,
riuscii ad immaginarlo con la sua aria da saputello, tutto teso
per cercare di rimediare alla gaff, “senti, davvero te lo
chiamo. Ti spiego -”.
“No,
digli che ci risentiremo. Ciao”.
Riattaccai,
continuando però a tenere il telefono tra le mani.
Lo appoggiai sul
tavolo di marmo, restando ad osservarlo.
Stronzo.
Ecco
cos’era. Perché sapeva quanto io ci tenessi a
sapere come erano
andate le cose, e non doveva permettersi di prendersi gioco di me in
quel modo.
Feci per alzarmi,
ma la vibrazione sul tavolo mi fece risedere.
“E
così ora mi chiami eh? Bene”.
Lentamente, molto
lentamente risposi al telefono con nonchalance.
“Si?”,
domandai sapendo già chi fosse.
“Mary?
Mary sono Robert”, lo so.
“Ah
ciao Rob. Dimmi”.
“Kellan
è un idiota. Ha detto una balla. Non siamo in un locale
Mary”,
rimasi perplessa di fronte alle sue parole.
“Ah
no? E la musica di sottofondo?”.
“Siamo
a casa mia..è venuto qui per parlarmi, e ha deciso di
provare la
mia libreria musicale”, sembrava seriamente preoccupato.
“Mary,
davvero..ha fatto un casino. Scusa. Gli ho detto di passarmi il
telefono, ma ha detto che hai riattaccato”, la voce tenera,
tenera non
attaccava, non quella sera.
“Robert,
cosa dovevo fare? Io sono qui, da oggi pomeriggio che mi
preoccupo per te e per la tua carriera. Poi, vengo a sapere che te ne
sei stato
in giro con gli amici, invece di chiamarmi. Ah, e non dimentichiamo le
due
ragazze che non ti lasciavano respirare”.
“Scusa
amore. Avrei dovuto prendere subito il telefono..scusa. Mi
perdoni?”.
“Mmmh”.
“Kellan
sei un idiota..”, lo sentii urlare.
Sorrisi,
ringraziando il cielo che lui non potesse vedermi.
“Perché, che ho fatto?..è
Mary scemo. Ora è arrabbiata, sei proprio un deficiente. Te
e i tuoi stupidi
scherzi..Mary? Quella di prima?..No,
scemo. È quella Mary.
La mia Mary..Oh
merda. Dille che le chiedo scusa..”.
Mia, lei
è la
mia Mary.
“Ehi..hai
sentito? Ti chiede scusa. Ti giuro che sono da solo. E non
vorrei nessun’altra qui che non sia tu”.
Il cuore
iniziò a battere furioso dentro al mio petto, facendomi
sobbalzare per il rumore che sentivo nelle orecchie.
“Si, ho
sentito. Non so se lo perdono..e non so se perdono te per non
avermi chiamato..”, abbassai lo sguardo da cane bastonato.
“Ehi,
piccola. Qui sono le tre del mattino, mica potevo disturbarti a
quest’ora..”.
“E qui
sono le dieci di sera Rob”, risposi diretta.
“Ah.
Kellan allora lo vedi che sei scemo? Scusa, ma è stato lui a
dirmi
che da voi era più tardi..scusa..”.
“Già
non lo sopporto questo Kellan”, sapevo invece che era una
persona
fantastica, me ne aveva sempre parlato. E sapevo anche che
l’astio non sarebbe
durato nemmeno un’ora.
“Lo so,
hai ragione. Ti avrei chiamata domani mattina”, la dolcezza
che
usò mi lasciò frastornata per qualche attimo.
“Allora,
già che siamo al telefono, direi di sputare il rospo
no?”,
iniziai ad agitarmi sul divano, tamburellando un dito sul cuscino che
tenevo in
mezzo alle gambe.
“Si,
bene. Ne sono uscito indenne. Come ti dicevo, non mi hanno
mangiato e non mi hanno dato in pasto ai leoni”,
scherzò ridendo, “però non
hanno avuto una bella reazione. Diciamo che non è
un’ottima pubblicità per il
film, quella che Chloe mi ha fatto”.
“Quindi?”.
“Quindi
mi hanno detto una cosa che tanto, lo so, nemmeno la farò.
Non
posso farcela”, mi stava facendo innervosire. Se voleva farmi
scoppiare per
l’esasperazione, ci stava riuscendo alla grande.
“Robert,
cosa ti hanno chiesto?”.
“Di
evitare la tua presenza, per il film, si intende..”.
“Oh..Rob..”,
una lacrima scese scappando al mio autocontrollo, “mi..mi
dispiace..”.
“Mary,
di cosa devi dispiacerti? Non è di certo colpa tua. Non
farmi arrabbiare”.
“Ma
Robert, se io non mi fossi messa in mezzo, puntandomi, tra te e
Chloe adesso non sarebbe successo niente, lei non avrebbe agito
così
d’impulso”.
“Smettila.
Non sono cose che voglio sentirti dire, ok? Non è colpa tua.
Punto”, si stava innervosendo, lo si capiva dal tono della
sua voce, “se è
scoppiato tutto questo casino, non è colpa nostra
ma di Chloe e lo sai bene. Lei, ha agito senza pensare alle
conseguenze che
poteva recare a noi, a te e a me. Capito?”.
“S..si”,
balbettai portandomi le ginocchia contro il petto.
Seguì
un silenzio imbarazzante, nel quale io tentavo inutilmente di
reprimere alcuni singhiozzi, e lui continuava a sospirare.
Non lo potevo
vedere, ma di sicuro si stava passando la mano tra i
capelli ribelli.
“Robert..scusa.
Non volevo farti arrabbiare, scusa”.
“No,
scusami tu. Sono stato troppo duro. Solo che non riesco a capire
come mai vuoi sempre prenderti tutte le colpe. Tu, ora, non
c’entri proprio
niente. Anzi..sono io che ti ho messo in questo guaio, ok?”,
si addolcì, dosando
bene le parole, “io, con il mio lavoro ti ho creato questi
casini. Ed è proprio
quello che non volevo, rovinarti la vita. È di questo che ti
parlavo al mare
Mary..ma..ormai io non posso più stare senza di te, capisci?
Sono egoista,
perché pur sapendo che stare con me, ti crea questi
problemi, non riesco a
rinunciare a te”.
“Nemmeno
io”, risposi velocemente, “e non sopporterei una
decisione del
genere. Ti prego. Non lo pensare nemmeno..”, mi asciugai le
lacrime con il
dorso della mano.
“Si,
hai ragione. Basta..”.
“Non ti
hanno detto altro..”.
“Si, mi
hanno spiegato che presto ci sarà comunque
un’altra intervista
nella quale non sanno cosa Chloe potrebbe dire. Devo parlarle
assolutamente.
Non so se venire a Detroit, oppure aspettare che torni a
Londra”.
Ci
parlerò io.
Credo.
“Non so
che cosa le sia passato per la testa”, l’articolo
ritornò nella
mia mente, facendomi alterare.
Robert Pattinson
lascia la sua ragazza.
Chloe parla ai
giornali, dicendo “Mary è solo sesso. Non ci
sarà mai quello che c’è stato tra
di noi”.
Meschina e
bugiarda.
Lo sapeva anche
lei che quello che ci legava andava ben oltre il sesso.
Respirai a fondo,
cercando di ritrovare la calma.
“..non
credi?”, sentii la voce di Robert attraverso il telefono.
“Scusa,
puoi ripetere..”, domandai imbarazzata.
“Ti
chiedevo, quando torni..quando avevi intenzione di ritornare a
Londra”.
“Beh,
tra una settimana, più o
meno..credo..perchè?”.
“Perché
mi manchi, sciocca..”, sussurrò con la sua voce
calda.
Rabbrividii
immaginando il colore dei suoi occhi farsi più chiaro, e il
suo sorriso sghembo.
“Anche
tu mi manchi..ma sono felice che non si sia compromessa la tua
carriera, in fondo, è la cosa più
importante”, constatai annuendo.
“No
Mary, non è la cosa più importante. La nostra
storia, per me, è la
cosa più importante ora come ora. E farò di tutto
per impedire che il mio
lavoro e le chiacchiere della gente, rovinino tutto. Ti
amo..”.
“Anche
io ti amo, e..niente..sono felice di averti..per
me..si..insomma”, arrossii di colpo, non trovando
più le parole, non riuscivo
ad articolare nemmeno la frase.
Robert rise, di
quella sua risata dolce e profonda.
“Sono
io il più fortunato tra i due..Robert
vieni?”..è Kellan..devo
andare..”.
“Vai,
tranquillo. Io ora vado a letto..”, mi stropicciai
l’occhio
sinistro, sorridendo.
“Sicura?”,
mi domandò preoccupato.
“Certo.
Mi raccomando, digli di tenere a bada le due ragazze”,
scherzai
alzandomi.
“Certo,
sarà fatto! Buona notte, allora..”.
“Buona
notte..”, il sorriso non intendeva abbandonare il mio viso.
“Ti amo
Rob..”, quasi lo sussurrai, temendo di essere sentita persino
dai muri di casa mia.
“Anche
io, fai sogni d’oro”.
“Grazie..anche
tu. Ciao”.
“Ciao”.
Riattaccai,
rimanendo immobile davanti alla porta di camera mia,
continuando a pensare alle sue parole.
Sapevo che quella
notte non avrei dormito, ne ero certa.
Da un lato, le
parole della Summit continuavano a tormentarmi, e
dall’altro, l’incontro con Chloe mi avrebbe reso
estremamente nervosa. Dovevo
pensare a cosa dirle, come comportarmi nel caso avesse iniziato ad
aggredirmi
con le sue parole.
C’erano
tante cose su cui dovevo riflettere, ma una cosa certa c’era:
il
sentimento tra me e Robert non era in pericolo.
L’amore resiste
a tutto, forse.
***
“Guarda come
gongolo, guarda come gongolo cooooooon voi”.
Ok, piccola
uscita di testa.
Bene, bene.
Son tornata
*sfregolemani*
Devo dire che,
questa storia, ora come ora, mi sta dando un sacco di soddisfazioni.
Primo
perché mi
piace quello che scrivo, certo, sono sempre un po’ incerta,
però diciamo che il
succo delle cose che voglio trasmettere, ci sono XD
Secondo,
perché
di nuovo, come i primi tempi – quando ho iniziato a scrivere
questa storia –
l’ispirazione viene da sola. Senza che io la comandi, mi fa
scrivere più di un
capitolo a volta. E questo significa soltanto che sono tornata quella
di una volta
– finalmente.
Lasciatemelo
dire:
IO ADORO KELLAN XD
Cosa dire di Voi invece, carissime?
Siete sempre con
me, non mi abbandonate mai, nonostante i miei capitoli possano essere
talvolta
noiosi, e altre volte troppo strani!
Grazie, vi posso
solo ringraziare per il vostro appoggio che spero non manchi mai.
:***********
Lampra: Oh si
che sei perdonata ^^ figurati! Ihih! Eh, questo non è
proprio mielooooso, però
diciamo che sto andando avanti per la strada giusta! :*** Baciotti!
Cris91: *.*
fantastica! Ahahah, sono morta dalle risate con “cazzo che bellooo” XD devo
dire che hai espresso in modo davvero
originale la tua opinione ;))))) Eh la Summit
tornerà, tranquilla..che questo era solo
un assaggino!! Basta…non dico altro XD un bacione!!
Frytty: Ma che stupidaggini??
*.* sapere che vi state “innamorando” del mio BoB
non può farmi che
piacere..davvero! Vuol dire che esprimo bene le emozioni che
voglio..sisi! e
sono contenta che la dichiarazione vi sia entrata dentro
ç_ç la vorrei anche io
XD ahahah! Speriamo che il mio ragazzo non legga questo commento
buahbuah!!
Grazie mille per tutto carissima!! Un bacione enorme anche a toi!!!!
Liselotta: Ahahah addirittura
glucosio? XD allora i diabetici sono proprio spacciati! Un bacio
tesoro..dobbiamo poi parlare XD ti voglio bene!
*sudafreddo*
NeverThink: ho sempre paura di
non scrivere le cose adatte..anche se ormai siamo arrivate ad un punto
in cui
persino al telefono svarioniamo alla grande XD quindi,
perché mi preoccupo? Ma
certo..perchè non voglio deluderti!!
“Perciò ti
saluto, dicendomi
semplicemente che io sono qui e che ti voglio bene, anche se ti consoco
da
poco. Perchè sei unica. E certe persone non passano
inosservate.” Portate
dell’ossigeno, sono svenuta! Sei matta a scrivere certe
cose..altro che
Succhero..mmmh..cosa posso dirti? Che ti voglio bene e lo sai
già..che anche TU
migliori ad ogni capitolo, ma hai una testa così dura, che
una noce di cocco ti
fa un baffo proprio!! Dici che miglioro, ma anche io non trovo tutti
questi
miglioramenti eh XD anche per me sono come sempre..tesoro..hai visto la Summit
ç_ç che Vacca la Chloe
oh..ma vedrai, tornerà
presto ç_ç tu lo sai bene!!!aaaaah lotta sul
fango XD un bacione tesoro!
TiVuBi!
Romina75: *.* *.* *.* mi sciolgo
io, sulla tastiera, se mi scrivi certe cose. Seriamente. Davvero ti ho
trasmesso tutto ciò? O.O davvero, davvero? Oddio..
*gongologongologongolo* non
so cosa dire, cioè..sono felice! Sul serio..quello che hai
scritto tu, è
esattamente quello che i protagonisti hanno provato, senza ombra di
dubbio..io
mi sono sciolta al posto di Mary, immaginando un Robert o qualunque
altro
ragazzo pronunciare quelle determinate parole..quindi..grazie, grazie
di tutto!
Un bacione!
Nessie93: *.* beh, spero davvero
di farti provare certe sensazioni anche in futuro. Sisi! La scelta di
non
mettere la spiegazione figlia/madre è appunto, come dici tu,
per evitare una
ripetizione
dell’accaduto..cioè..d’altronde,
leggendo tutta la storia, la
lettrice dovrebbe già sapere a memoria quello che succede..e
figurati se io la
vado a tormentare con un riassunto delle puntate precedenti XD eh..mica
sono
così sadica! Beh, BoB l’ho creato con tanto
Succhero..tanto tanto..e ne vado
fiera! È il mio BoB personale..anche io vorrei avere delle
telefonate del
genere *sospira* ma mi accontento del mio boy mieloso quando serve e
normale
quasi sempre XD un bacio tesoro! fammi sapere cosa ne pensi anche di
questo! ;)
_Miss_:
ç_____________ç
Tesoro..cioè..hai straragione per Grecia..hai
straragione..ma non l’ho
dimenticata eh..davvero! solo che in questo periodo sento Mary
più vicina!
Ecco..solo questo..eh..lo scontro arriverà ben presto, non
ti preoccupare. Un
passo alla volta e tutto si sistema. Credo XD un bacione!
Ginevrapotter: Grazie Roby!! :)
sono felice di averti trasmesso tutto quello che intendevo! Si, e sono
contenta
che il capitolo ti sia piaciuto :**** spero che anche questo sia tra i
tuoi
preferiti..ora la storia si complica..cosa succederà? Mah xD
baci!
Sognatrice85:
*correarecensirelatua* Eccomi XD sono tornata da un Tour su Dreaming
ihih! Devo
commentare..davvero!! *.* belli loro! Allora..tesoro..Mary
l’ho fatta si,
fragile, ma fidati..quando vuole sa tirare fuori le unghie, infatti a
breve ne
succederanno di tutti i colori XD un bacione, e spero di non averti
delusa!
Anche io tengo molto al tuo parere..baciotti!
|
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Capitolo 46 *** 45 - White flag ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
White flag
(Dido - White Flag)
La
mattina, come di consueto, mi alzai abbastanza presto, cercando di
non fare rumore.
Mio padre dormiva
ancora, mentre mia madre doveva essere uscita per
fare la spesa.
Mi stiracchiai
davanti alla porta del bagno, sbadigliando.
Quando lo sguardo
si posò sul mio riflesso, nello specchio del bagno,
mi meravigliai della persona che vi trovai.
Ero diversa,
più distesa. I lineamenti del viso erano leggermente
cambiati, e le gote erano più rosse, rispetto al normale.
Che avessi la
febbre? No. Ero fredda.
Portai una mano
sulla fronte, trovando subito la risposta.
Il primo
pensiero, come ogni mattina, andava alla causa del mio
cambiamento.
Robert.
Già,
era stato lui a farmi diventare così strana,
l’amore che provavo
per lui era la soluzione.
Scesi in cucina,
notando felicemente che la giornata era piena di sole.
Mentre versavo il
latte nella tazza, il pensiero di Chloe arrivò
lentamente, silenzioso ma potente.
Dovevo parlarci,
anche senza l’approvazione di Robert.
Lui non avrebbe
capito. Di certo, per Chloe, era meglio se parlava
prima con me. Robert era troppo arrabbiato, sia per la nostra storia,
che per
la sua carriera.
Sorseggiai il mio
cappuccino sedendomi sulla sedia di vimini nel
porticato di fronte a casa mia, volevo gustarmi i primi raggi del sole
sul
prato, e l’aria calda delle ultime mattine d’estate.
L’amore
rende davvero folli, lo so ancora adesso.
Chiusi gli occhi,
ascoltando il cinguettio degli uccellini sui rami
degli alberi, distendendo le gambe.
Aprii gli occhi
sentendo il rumore di alcuni passi provenire
dall’ingresso del vialetto.
Quando alzai la
testa, per vedere se si trattava del postino, rimasi
perplessa e basita.
Una Chloe,
tutt’altro che arrabbiata, mi guardava, a pochi passi da me.
Mi misi in
posizione eretta, appoggiando la schiena alla sedia.
Si
avvicinò lentamente, non staccando il contatto visivo. Non
avevo
paura, semplicemente non mi aspettavo di trovarla lì,
davanti a casa mia.
“Ciao”.
Sentire la sua
voce, così vicina, mi fece rabbrividire.
Non avevo
dimenticato quello che aveva fatto, ma rivederla mi fece un
effetto strano. Mi era mancata, si, mi era mancata.
“Ciao”,
riuscii a rispondere, dopo qualche minuto di tentennamento.
“Ti
domanderai che cosa ci faccio qui, non è vero?”,
sorrise, e la cosa
mi meravigliò ancora di più.
“Già”,
ammisi guardando le mie mani.
“Beh,
Mary. Non ti nascondo che sono parecchio arrabbiata, offesa,
delusa. Ma sono cose di cui parleremo dopo. Quello che voglio dirti
è..beh..insomma, ho esagerato. Lo ammetto”.
Alzai di scatto
la testa, fissandola incredula.
Erano davvero sue
quelle parole?
Probabilmente,
notando la mia espressione, capì che non le avrei
creduto tanto facilmente, perché subito riprese a spiegarsi.
“Vedi
Mary. Il fatto che tu mi abbia rubato il fidanzato”, no, aspetta, così non va bene.
“No,
Chloe. Aspetta”, mi alzai, per poter essere alla sua stessa
altezza.
“Primo, io non
ti ho rubato nessun fidanzato”, la sua occhiata scettica
mi fece inacidire il doppio, “e secondo, non ci sono scuse algesto che hai
fatto. Lo sai che hai quasi mandato in frantumi la sua carriera?
Eh?”, ero
arrabbiata, e l’istinto di protezione verso Robert, si stava
facendo spazio tra
tutto il resto.
“Ve lo
siete cercato. Io non volevo di certo toccare lui. Lo amo
ancora..nonostante tutto”.
Non so cosa mi
fermò, dal tirargli uno schiaffo. Probabilmente il mio
orgoglio.
Presi un lungo
respiro, dovevo mantenere la calma.
“Chloe,
ti pare il caso di venire a casa mia, per dirmi che ami ancora
il mio ragazzo?”, se voleva la guerra, io avevo
già formato il mio attacco.
“Si,
certo. Ora lo chiami anche così. Mary, da quanto gli avevi
messo gli
occhi addosso eh? Forse da quando ti abbiamo presentato il suo amico?
Non ti è
piaciuto? E tu hai ben pensato di prendere il mio. Ci hai messo gli
occhi
sopra, e così hai fatto di tutto per portarmelo via. Ma si
sa Mary, la carne è
debole. È ovvio che ha scelto te, sei più bella,
lo ammetto. Ma non credo che
reggerete molto. Noi avevamo un rapporto molto più stabile,
e sicuramente meno
giornalisti contro”, riprese fiato, ed io non riuscii nemmeno
a respirare,
dallo stupore e dalla delusione che quelle parole mi provocarono.
“Vedi
Mary, hai un bel fisico, e immagino che abbiate già fatto
tutto
quello che c’era da fare..bene, vedrai che le cose non
dureranno molto. Mi
amava, e sono certa mi ami ancora adesso. Non devo fare altro che
aspettare, e
fidati, lo farò. Sono troppo innamorata per permettermi di
mollare. E non
importa se sei tu la mia rivale, io lo rivoglio. E farò di
tutto per
riprendermelo”.
“Anche
rovinargli la carriera?”, sputai acida.
“No. Te
l’ho già detto, non era mia intenzione. Infatti
voglio
chiedergli scusa..”.
Non ti
avvicinare a lui.
“Non
penso voglia vederti, per sentire le tue scuse. Dovete chiarirvi
Chloe, ma lui è molto arrabbiato”.
“Lo so,
lo conosco”.
“Ma
cosa dici? Pensi di conoscerlo perché siete stati insieme?
Chloe,
te l’ho detto al mare. È dall’Italia che
siamo legati. Basta, finiscila”.
Ero scoppiata, ma
non potevo resistere, non dopo che Chloe aveva messo
in dubbio il nostro amore.
“Tzè”,
alzò lo sguardo verso il cielo, “certe persone,
rimangono legate
anche dopo anni. E siamo io e lui. Capisco che la popolarità
ed il suo nome, ti
abbiano attirato. Ma ha bisogno di una donna, non di una
ragazzina”.
“Stai
dicendo che io non sono una donna? Chloe, hai la mia stessa
età.
Tu a ventidue anni pensi di essere una donna? E ti saper prendere
decisioni
giuste? Bene, complimenti. Soprattutto dopo la tua uscita in
tv”.
“Beh,
stai certa che sono più matura io di te. Io non ti avrei mai
fatto una cosa del genere Mary, mai”, la voce le
tremò per qualche istante, ma
subito si ricompose, stirandosi la maglia, “io ti volevo
bene, ti reputavo una
mia sorella. E tu..tu mi hai tradita”.
Colpita e
affondata.
Mi
conosceva troppo bene, sapeva dove doveva andare a parare per
ferirmi, e lo stava facendo con una semplicità da farmi
quasi paura.
Non le risposi,
mi limitai a mettere da parte lo sguardo omicida, e a
tirare fuori l’espressione che ormai avevo da qualche giorno,
triste e
mortificata.
Ormai mi ero
rassegnata all’idea di ricucire i nostri rapporti, ma non
pensavo che saremo arrivate a certi punti.
“Chloe,
mi dispiace. Ho sbagliato tutto, lo so. Ma la mia colpa più
grande, è stata quella di averti mentito. Io ho sempre amato
Robert, e lo amo
da morire anche adesso..avremo dovuto stare insieme da molto prima
Chloe, e mi
dispiace che di tutti i nostri errori, proprio tu ne abbia dovuto
soffrire”,
ammisi tirando fuori tutta la malinconia che in quei giorni mi aveva
accompagnata.
La guardai negli
occhi, ritrovando la Chloe che mi aiutava con
i compiti da piccola,
che mi faceva i capelli, che mi ascoltava quando avevo qualche
problema, e gli
occhi si velarono di lacrime. Lacrime, però, che trattenni
immediatamente,
notando lo sguardo di Chloe tornare freddo e distaccato come prima.
“Non ci
casco. Non più”, disse semplicemente, voltandosi.
“Dove
vai?”, le domandai stupidamente.
“A
casa. E non voglio più vederti Mary. Mai
più”, parole taglienti, di
ghiaccio, che mi perforarono da parte a parte.
“Chloe,
è un addio?”, le domandai fredda, raggiungendola
in fondo al
vialetto.
“Si,
penso proprio di si. Ci rivedremo, lo so..ma per Robert. Sappi che
io lo amo, e non lo lascerò scappare”, fece un
passo in avanti, ma si voltò,
guardandomi negli occhi.
“Io ero
felice Mary, e tu lo sai quanto io abbia sofferto nella mia
vita. Tu, hai rovinato tutto. Sei un’egoista insensibile, che
pensa soltanto a
se stessa. Non pensavo fossi diventata così, ti ricordavo
diversa. Mi hai
rovinato la vita per i tuoi fini subdoli. Ti odio, e spero davvero che
tu non
soffra mai, quanto ho sofferto io”, mi guardò
dall’alto al basso, rigirandosi
velocemente.
La osservai
mentre lenta, passeggiando per la strada, ritornava a casa
sua.
Rimasi immobile,
ferma dove mi trovavo, ignorando il fatto di essere
con una canotta ed un paio di short da notte.
“Mary,
va tutto bene?”, sentii la voce di mia madre in lontananza.
“Ehi,
voltati. Mary, guardami”.
Capii di trovarmi
ancora fuori, seduta sulla sedia dalla quale avevo
visto arrivare Chloe.
Avevo la testa
appoggiata ad una mano.
Il braccio sul
bracciolo della sedia di vimini.
Lo sguardo, ne
ero certa, passivo e lontano.
Si, avrei
preferito essere lontana, anni luce. Magari con Robert.
Si, magari.
Le parole di
Chloe riecheggiavano ancora nella mia mente, come se
qualcuno stesse urlando proprio vicino al mio orecchio.
“Mary?”,
mi ricordai della presenza di mia madre. Chissà da quanto
tempo mi stava chiamando.
Alzai il capo,
raggiungendo il suo viso.
“Dimmi”,
risposi atona, tenendo la mano nella stessa posizione.
“Che
succede? Perché sei in giardino?”, mi
domandò scrutandomi.
“Fa
caldo. È una bella giornata..”, ammisi, facendo
sventolare la mano,
presentando il panorama.
“Mary,
sicura di stare bene?”, domandò per
l’ennesima volta.
“Si
mamma. Sto bene”, ripetei scocciata, “vado di
sopra, chiamami se
hai bisogno”.
Non la guardai
nemmeno in viso, entrai in casa salendo le scale.
Raggiunta camera
mia, la guardai per qualche minuto.
Non mi ero
nemmeno accorta che mio padre era uscito, magari mi aveva
anche salutato, ma io proprio, non l’avevo sentito.
Presi la spazzola
e cominciai a spazzolarmi i capelli. Ero stanca, come
se quella mattina avessi corso più del solito.
Appoggiai le mani
sul comò, guardandomi allo specchio.
Cazzo.
Mi madre aveva
ragione.
Il mio sguardo
era totalmente diverso, da quando mi ero svegliata.
Gli occhi freddi
ed impassibili, il volto pallido, nonostante
l’abbronzatura e le labbra rivolte in un broncio da far
concorrenza ad un mulo.
Io ero
felice
Mary, e tu lo sai quanto io abbia sofferto nella mia vita.
Si che lo sapevo,
me lo ripeteva ogni volta.
Il fatto che suo
padre si fosse ammalato da giovane, e che quindi, lei
e sua madre si erano dovuti prendere cura di lui e di suo fratello, era
sempre
in primo piano.
Non che ne fossi
dispiaciuta, se me ne parlava, anzi. Spesso, quasi
sempre, andavo da lei ad aiutarla nelle faccende domestiche, per
lasciarle un
po’ di spazio.
O, quante volte
avevo tenuto suo fratello, permettendole di uscire con
i ragazzi? Quante?
Tante, eppure le
aveva dimenticate tutte.
Tu, hai rovinato
tutto. Sei un’egoista insensibile, che pensa soltanto a se
stessa.
Ero
un’egoista. Ormai lo avevo sentito dire tante volte, che una
più o
una meno, non mi guastavano di certo.
Ma, anche se
fuori, la mia corazza era uscita, facendomi sembrare una
matta psicopatica, dentro di me stavo soffrendo come un cane.
Piangevo, ma non
me ne rendevo conto.
Mi portai una
mano sulla bocca, per mascherare i singhiozzi.
Non volevo che
mia madre sentisse e si preoccupasse.
Ero egoista,
aveva ragione Chloe.
Io non ti avrei
mai fatto una cosa del genere Mary, mai.
E io invece le
avevo portato via tutto, come diceva lei.
Tutto.
Mi appoggiai con
le ginocchia sul pavimento, abbracciandomi stretta,
temendo di scoppiare in mille pezzi.
Pezzi che non
sarei riuscita a rimettere a posto da sola.
Piansi, per
parecchio tempo.
Finché
non finii le lacrime, ormai stanche di scivolare sulle mie
guancie.
Mi risollevai da
terra, appoggiandomi al letto.
Il riflesso del
mio viso, faceva orrore. Spostai subito lo sguardo, per
non scoppiare di nuovo.
Senza pensare e
senza sentire niente, mi diressi in bagno.
Dopo la doccia,
riuscii a ritrovare parte della mia integrità mentale e
fisica.
Mi ero lasciata
andare al dolore e alla sofferenza, ma le cose dovevano
cambiare.
Chloe aveva detto
delle cose orribili, delle cattiverie enormi, ed io
non avevo fatto niente per impedirglielo. Ma tutto sarebbe cambiato,
tutto.
Scesi
in cucina, trovando mia madre intenta nel preparare il pranzo.
“Posso
aiutare?”, le chiesi sorridendo.
Mi
guardò dall’alto al basso, trattenendo un sorriso.
“Come
siamo di buon umore”, mi disse allegra.
Le sorrisi,
rassicurandola.
Non dovevo averle
fatto un’ottima impressione, prima.
Scendendo avevo
notato mio padre, fuori in giardino, ma di solito lui
lavorava a quell’ora.
“Ehi
mamma. Come mai papà è tornato così
preso?”, domandai osservandola
tagliare una carota.
“Beh,
ha detto che doveva fare una cosa a casa. Non lo so..non lo ha
detto nemmeno a me..”, rispose guardando la pasta.
Mi appoggiai al
ripiano della cucina, prendendo il mano una mela.
La osservai,
rigirandomela tra le mani.
“Ciao
caro”, capii che mio padre era entrato, dal saluto di mia
madre.
Alzai lo sguardo,
trovando il suo, più teso, però, rispetto alla
sera
prima.
Problemi a lavoro
forse, ma non ne aveva mai fatto parola, almeno con
me.
“Ciao”,
rispose semplicemente, appoggiando la sua valigetta su una
sedia.
“Devo
parlarti Mary”, mi disse guardandomi.
Corrugai la
fronte, non capendo il motivo del suo tono.
Guardai,
così, mia madre, sperando di trovare qualche risposta, ma
lei
scrollò le spalle mimando un “non ne so
niente”.
“Va
bene papà. Spara”, sorrisi, facendo ridere anche
mia madre.
Peccato, però, che lui non cambiò minimamente
espressione.
“Stamattina,
in ufficio è venuta Chloe”.
La mela mi cadde
dalle mani, facendo un tonfo udibile solo dalle mie
orecchie, che avevano preso a fischiare troppo forte per poterle
sopportare.
Merda.
***
Allora.
Sono cattiva? Si,
sono cattiva. XD
E voi?
Voi non sapete
quanto mi rendete felice con i vostri commenti *.* sono
sempre più succosi, ed io mi sciolgo nel leggerli.
Io..io..non so
davvero come ringraziarvi.
Ed ecco.
Sono parecchio
scema, perché io non mi accorgo mai delle cose
più
futili della vita XD perché sono troppo impegnata a
crogiolarmi nei miei
castelli mentali – per non essere volgari – e
quindi non mi rendo conto delle
bellissime persone che ho intorno.
Certo, lo so che
sono fantastiche, ma davvero. Sono pessima.
Io vi amo tutte,
dalla prima all’ultima. E anche se non ho instaurato
con tutte voi un rapporto forte e profondo, io sono affezionata a tutte.
Ma in particola,
le persone di cui sto parlando lo sanno chi sono.
Quindi..grazie,
insomma. Di darmi sempre il vostro appoggio, di non
lasciarmi mai *.*
Su EFP ho
conosciuto delle persone fantastiche.
Non ho altro da
dire.
*siasciugalelacrime*
Dicevamo.
XD
Salutiamo la Chloe,
che da oggi, finirà al cimitero grazie ad alcune di voi.
Bene, fate ciao
con la manina.
braviSSime.
Che dire.
Sono stata
stronFissima, come direbbe House, in questo capitolo.
Cosa gli
dirà ora il padre?? Mamma mia. xD
Chi lo sa?
Mmmh, si
accettano scommesse.
Un bacione
enorme!!
Romina75: Romy ti
prego non mi uccidere. Approvo a pieno il tuo
discorso, se si amano, riusciranno a resistere anche in continenti
diversi,
però sai..Chloe è parecchio agguerrita. Lo hai
notato da questo capitolo, non
si darà pace, finchè non li vedrà
divisi. Questo è sicuro ç_ç Ho usato
Kell
appunto perché lo adoro. xD è troppo
tenero..dai..via, aspetto la prossima
lettura, sperando di sopravvivere alle vostre tirate di orecchie! Un
bacione
Liselotta:
Tesoro!! quanti vecchietti hai messo sotto? XD eh, anche io
adoro Kell, però dai..è stato simpatico. Ora cosa
ne pensi di questo capitolo?
Sono stata parecchio acida eh XD da farvela odiare proprio Chloe XD un
bacio
chica..ti voglio bene!!
Cris91: Ahahah mi
hai fatto morire con il tuo commento XD Grande..
anche io vorrei uccidere la Summit muahmuah..lo
facciamo insieme?? :) beh, Kellan è stato
un punto fondamentale..diciamo che non è di lui che ci
dobbiamo preoccupare, lo
avrai ben notato da questo capitolo no? Ora cosa
succederà..mah XD a te la
fantasia di continuare nella tua mente cara..baciotti!
_Miss_: Grazie
tesoro per i complimenti, spero che però tu non cambi
idea, leggendo questo XD Se prima non odiavi Chloe, ora è
impossibile non farlo
ahhaha! Come è andata la corsa dei carri? È tutto
finito? Raccontami..susu..baciottone!!
Ginevrapotter:
Ciao Roby! Beh, che dire.. *.* sono felice che
Rob&Mary ti piacciano..sai, li ho cresciuti io XD quindi sono
proprio
orgogliosa della coppietta che hanno formato muahmuah..citando la tua
frase “mary deve parlare con
chloe e
non si sà che putiferio arriva venti del nord
aiutoooooo” hai proprio ragione
XD altro che venti del nord..qui c’è stato uno
tsunami di entità enormi..di
nome Chloe XDXD un bacione!
Lazzari:
Certo scemotta che ti perdono *.* “spero che anche il padre
la prenda bene
quando lo saprà” ahahah chissà XD cosa
ne pensi?? Giuro..non mi ricordavo che
lo avevi citato..ci sta benissimo!! Eh tesoro..haimè, Chloe
non lo
capisce..anzi, Mary si incaFFa ancora di più quando si mette
in dubbio il suo
amore per Rob..così non arrivano da nessuna parte
haimè. Anzi, Chloe
qui..diciamo che sta sull’anima anche a me XD come faccio a
non perdonarti eh?
che sei sempre così fedele..cioè, ci sei sempre..
ç_ç ed io sono così
felice..Bravissima io….certo..sisi..ahah.. xD gli occhiali
Lory..gli occhiali
ti servono xD un bacione enorme..e grazie di leggere sempre i miei
scleri!
:****
Nessie93:
*_______________* oddio!!!!! Ma lo hai scritto a me? Dici a me che sono
brava a
trasmettervi emozioni..è la cosa più bella che tu
potessi dirmi.. *_* beh, come
hai potuto notare, meglio il titolo nascosto, che questo capitolo XD
è
parecchio acida la situazione..chissà ora cosa succede..mmmh
XD un bacio
NeverThink:
Io con te..non so davvero cosa dire. Sul serio. Mi scrivi sempre tutte
queste
cose dolci, sincere..ed io mi commuovo ogni santa volta..dici che
miglioro, ma
non so dove tu lo veda XD bah! L’altro giorno mi hai detto
che io leggo le tue
cose, beh..Mary la leggi solo tu in anteprima..e sono così
felice dei tuoi
consigli, delle tue approvazioni. Diciamo che appena mi dici che
qualcosa non
va, mi mobilito subito per sistemare tutto. Si, perché
è importante per me il
tuo parere..mi sento più sicura! Ciarle a parte..ho un
sonno..mi è venuto ora
ora..tu non ci sei, sei a fare filosofia. Ed io attenderò
con ansia la fine del
tuo studio, per ciattellare un po’ come sempre. Questo
capitolo, che tu ormai
hai già letto xD è parecchio acido, so
già cosa ne pensi..quindi, attendo
soltanto il tuo arrivo. Un bacio. Ti voglio bene anche io e ti adoro
immensamente!
*_*
RiceGrain:
hai visto fiore della mia vita??? *___* hai visto chi è
tornato? Chloe alla
riscossa. Tipo le mucche XD altro che..questa è una VACCA XD
amore mio bello,
certo che ti perdono. Come farei senza di te eh! La prima effeppippiana
conosciuta..
ç____ç e la prima che mi è entrata nel
cuore..ahh… *sospira* non vedo l’ora di
avere la
Web..altro
che discorsi..xD tesoro bello, spero che continuerai a rivolgermi la
parola XD
anche dopo questo scempioXD ti voglio bene piciula.. un abbraccio
caloroso da
Genova, dove sta diluviando da stamane..
Frytty:
In gita a Praga eh? mmmh. *___* Ci porti pure me???
Uffa..perchè non mi hai
avvisata??? Eh????anche io Praga XD Anche io adoro te, nonostante sia
andata a
Praga senza avvisarmi ù.ù XD carissima..ti
ringrazio con tutto il cuore,
davvero, per quello che mi scrivi ogni volta..anzi, ormai
leggerò solo
quelle..dopo questo capitolo mi vorrai morta. Ci sarà una
taglia sulla mia
testa XD un bacione enorme!!
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Capitolo 47 *** 46 - We'll make ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
We'll make
Merda.
Merda.
Merda.
Iniziai a sudare
freddo, nonostante in casa ci fosse la solita corrente
causata dalle finestre aperte.
Potevo benissimo
immaginare il mio volto in fiamme, completamente
rosso, e coperto da una maschera di terrore.
“Stamattina,
in
ufficio è venuta Chloe”.
Quella mattina
Chloe era andata da mio padre. Fin qui ci arrivavo.
Per dirgli cosa?
Che cosa voleva
da lui?
“Devo
parlarti
Mary”.
Cazzo.
No. No. No.
Non poteva
avergli detto tutto, non lei, non nel suo modo.
Dovevo essere io
a parlare con lui, per spiegargli tutta la faccenda,
proprio come avevo fatto con mia madre. Cavolo.
Mi voltai verso
di lei, che era il riflesso del mio viso.
Ci guardammo
negli occhi, consapevoli che ormai non potevamo più
fingere.
Chissà
cosa stava pensando mio padre. Chissà Chloe che cosa doveva
avergli detto.
Mi ripresi,
cercando di ritrovare un minimo di controllo necessario in
certe situazioni.
Raccolsi la mela,
riponendola nella cesta della frutta.
“Mary”,
mio padre mi richiamò, facendomi voltare di scatto.
“S..si,
ci sono”, mi portai una ciocca di capelli dietro
l’orecchio,
sospirando, “ci sono e parleremo. Però, ti prego
papà. Non mi giudicare”.
Alzai lo sguardo
verso il suo viso, notando la sua negazione.
“Come
posso? Sei mia figlia. Non ti giudicherei mai, non dopo le affermazioni
di Chloe. Quella che mi ha descritto non è la mia bambina.
Soprattutto Chloe
parla da ragazza tradita. Da te e da quel Robert”.
Mi si strinse il
cuore.
Sentire il suo
nome, pronunciato dalle labbra di mio padre, mi provocò
una certa fitta all’altezza dello stomaco. Non
perché lo aveva nominato con
orrore, bensì, con educazione e rispetto.
“Come..”.
“Come
faccio a saperlo?”, mi domandò avvicinandosi.
Volevo arretrare,
volevo scomparire.
“Perché,
a differenza di tua madre, sono molto più pettegolo io. Mi
basta semplicemente ascoltare le chiacchiere tra le ragazze che
lavorano nel
mio ufficio, per stare aggiornato su tutti i gossip”.
Era ironico, ma
il suo sguardo era comunque serio e teso.
“Quindi
sapevi tutto?”, domandai allarmata.
Sapeva tutto, e
non mi aveva mai detto niente. Perché?
“Si,
sapevo tutto. Ma tua madre no. Sapevo che sarebbe stato meglio per
voi due, donne..sapere tutto tra di voi..”, si
passò una mano tra i capelli e
non mi fu difficile ricondurre tale gesto ad una determinata persona.
“Oh”,
riuscii soltanto a dire.
Mia madre si era
rimessa a lavare le verdure, come se quello potesse
bastare per tagliare la tensione.
“Vedi
Mary, quando ho visto arrivare Chloe, questa mattina, ho subito
immaginato che cosa avesse da dirmi. Quindi, mentre parlava, ho ben
tenuto in
considerazione il lato vendicativo della faccenda”, prese un
bicchiere,
riempiendolo con dell’acqua.
“Ha
iniziato parlandomi del vostro viaggio in Italia. Ed io ho
ricondotto tutto all’apertura della lettera, qui in casa. Eri
già diversa. Già
allora..”, mio padre che si stava mettendo nei panni di uno
psicologo, tutto
ciò era ridicolo.
“Quando
però, ha tirato in ballo il tradimento, non ci ho
più
visto..Mary, ti chiedo scusa”, abbassò lo sguardo
e sia io, che mia madre, lo
guardammo con uno sguardo preoccupato.
“Tu..tu
ti scusi?”, domandai meravigliata.
“Si,
perché se prima, il tuo rapporto con Chloe poteva risanarsi.
Mi
dispiace Mary, ma se toccano la mia famiglia, io divento una
iena..”, mia madre
trattenne a stento una risata, coprendosi con una mano.
Io non ci stavo
ancora capendo una mazza.
“Cioè?”.
“Beh,
ha iniziato a dirmi che lei ti riteneva un’amica, che pensava
di
potersi fidare di te. Che l’hai tradita, insieme a Robert.
Che lei stava male,
e che comunque dovremo mettersi nei suoi panni. Io ci ho provato, ma
non ci
sono riuscito.
Così
le ho domandato come mai ha deciso di andare in televisione, per
dire la sua versione. Poteva chiarire con voi, visto che nessuno sapeva
della
tua esistenza. Le ho spiegato che poteva evitare, perché sei
mia figlia ed io
non voglio che i giornali parlino di te come una poco di buono.
Lei
così, mi ha detto di non aver riflettuto prima di agire. Che
le
dispiace per Robert. Bene.
Li sono
scoppiato”.
Sbattei le
palpebre almeno una decina di volte al secondo. Ero
incredula.
Mia madre ormai
non si tratteneva nemmeno più.
“Mary,
non potevo permettere che gettasse altro fango su di te..tua
madre mi ha accennato qualcosa in questi giorni. Dicendomi quello che
tu hai
fatto per Chloe agli inizi..evitando persino di incontrare questo
Robert. Ma è
palese tesoro, quel ragazzo ti ama”, ero stata rapita dagli
alieni, ed in quel
momento stavo nel loro pianeta con dei cloni dei miei genitori.
Non era possibile.
“Non
essere sconvolta, ti prego. Io ti devo parlare è vero, ma di
altro..voglio farti capire che io ti appoggio, che noi”,
prese mia madre per
mano, guardandomi, “ti siamo vicini”.
Gli occhi
iniziarono ad inumidirsi, colpa dell’emozione di trovarmi in
un mondo alieno, sicuramente.
“Quindi
voi..tu..lei”, ormai non sapevo nemmeno più cosa
dire.
“Ti
devo parlare del lato burocratico della situazione. Nel mio ufficio
abbiamo un legale molto affermato, che, ne sono certo, potrebbe
lavorare per
noi. Non possiamo sottovalutare la pubblicità negativa che
avrai, non perché io
ci creda, siamo chiari. Però i giornalisti sono pronti a
tutti e noi dobbiamo
difenderci. Non metto in dubbio che Robert sappia cosa fare, ma noi ti
tuteleremo. Ok?”.
Incredula.
Sbalordita.
Senza parole.
“Avevi
paura?”, mi domandò mia madre, tornata seria.
Annuii,
appoggiandomi al mobiletto della credenza.
“Vedete,
i giornali non mi hanno descritta come la santarellina della
situazione, anzi. E il fatto che io abbia tradito Chloe, me lo
rinfaccio ancora
io stessa, adesso. E sono pentita, non di aver fatto tutto questo, ma
di non
aver seguito il mio cuore subito, solo di questo”, alzai
lentamente lo sguardo,
trovandoli commossi e sorridenti.
Alieni. Non avevo
altre spiegazioni.
Mia madre si
avvicinò, abbracciandomi.
“Si,
si. Ho fatto proprio bene a farla andare via, penso che Chloe si
sia davvero pentita di essere venuta da me. Oltre tutto, immaginava che
tu non
mi avessi detto niente, ma le ho fatto credere che invece ero al
corrente di
tutto. Dovrò ringraziare quelle galline che lavorano per
me”.
“George”,
lo rimproverò mia madre tirandogli uno schiaffo nella spalla.
Sorrisi,
ringraziando il cielo di avere quei due alieni come genitori.
“Papà,
io avrei voluto dirtelo..ma volevo trovare il momento ed il modo
migliore. Capisci che con mamma..”, intrecciai le dita delle
mani, come una
bambina piccola.
“Si lo
so. Non ti devi preoccupare. Ti conosco bene, e so che non ci
hai mai nascosto niente, se non per il tuo bene e per il
nostro..quindi, non ti
preoccupare”.
Fui io la prima
ad avvicinarmi per abbracciarlo.
Sentire le sue
braccia strette intorno alle mie spalle, mi fece sentire
protetta, sicura.
Certo, erano
altre le braccia che bramavo, ma per il momento, potevano
anche bastare.
Durante il
pranzo, nessuno riprese il discorso, e fui immensamente grata
a tutti e due.
Ero
già abbastanza sconvolta, ci mancava anche riprendere a
parlare di
certe cose. Sarei scoppiata.
Ma, il fatto di
averli tutti e due dalla mia parte, mi metteva una
sicurezza addosso, difficile da spiegare. Era come se tutto e tutti non
potessero
toccarmi, come se fossi riuscita a trovare quella forza che mi mancava
per
combattere il mondo.
Si, ormai ne ero
sicura, sarei riuscita ad uscire indenne da quella
situazione ed avrei fatto in modo che anche Robert ne uscisse senza
ripercussioni.
Era del suo
lavoro che mi preoccupavo. Non volevo rovinare la sua
carriera.
E non potevo
negare il fatto che se fosse mai successo, la colpa
sarebbe anche stata mia.
Quando decisi di
lasciarmi andare e di farmi trasportare dal sentimento
che mi legava a lui, avevo messo in conto parecchie cose, tra cui Chloe
ovviamente e la sua carriera.
Sapevo che lei si
sarebbe imbufalita, ma non avrei mai immaginato che
potesse arrivare a tanto.
Così,
come potrei anche sbagliarmi sul futuro di Robert. Potrebbe
andargli bene, senza eccessive pieghe negative.
Ero stata molto
egoista, rinunciando alle mie difese e dandomi
completamente all’amore che provavo nei confronti di Robert,
eppure, tornassi
indietro rifarei tutto, dal primo all’ultimo sbaglio, se
così si possono chiamare
gli errori d’amore.
Io volevo fare
parte di quel futuro. Sempre.
Così
come volevo che lui facesse parte del mio.
“Vado a
correre dopo”, li avvisai, sparecchiando la tavola.
“Va
bene, torna presto però”, si raccomandò
mia madre.
Mio padre
tornò a lavoro, e finalmente ritrovai il sorriso che per
anni
mi aveva fatto battere il cuore.
È proprio
vero, ogni ragazza cerca il proprio ragazzo, equiparandolo
sempre al proprio padre. Mio padre era l’uomo più
bello del mondo, e nemmeno
Robert sarebbe riuscito a prendere il suo posto. Mai.
Verso
il pomeriggio tardi, dopo una sana corsa intorno al vicinato, mi
sdraiai sull’amaca appesa in giardino.
Volevo un
po’ di relax, di solitudine.
Ne avevo passate
troppe in quel periodo, e la mia testa necessitava di
riposo.
Tra poco sarebbe
ricominciata l’università, con tutti i problemi
annessi.
Avrei rivisto
Andrew, e la cosa mi agitata un po’.
Mi aveva promesso
che tra di noi le cose sarebbero rimaste sempre
invariate.
Avevo deciso di
chiamarlo, eppure non lo avevo ancora fatto.
Con il mio i-pod
attaccato alle orecchie, iniziai a dondolarmi,
rinfrescandomi con il fruscio leggero del vento estivo.
Iniziai a
divagare con la fantasia, immaginando Robert accanto a me,
sussurrarmi parole dolci, come solo lui sapeva fare.
Mi posizionai
più comoda, sentendo il sonno arrivare lento e pesante.
Lo immaginai
sorridere sghembo, con quell’espressione ammaliatrice.
Sentii anche le
sue labbra posarsi sulla mia guancia, mentre il vento
aveva ormai smesso di soffiare.
Sentire la punta
del suo naso, percorrere i lineamenti del mio viso,
era una cosa assolutamente sublime.
Da mandare in
estasi.
Sollevai le
braccia, affondando le dita tra i suoi setosi capelli
spettinati, massaggiandogli la tempia.
Immaginare certe
cose, era decisamente da fuori di testa, ma avendo dei
genitori alieni, questo forse era un effetto collaterale da non
sottovalutare.
Allucinazioni.
Aprii gli occhi, per
ritornare sul mondo reale, ed evitare altri sbalzi
di umore a causa della presenza immaginaria di Robert, quando il fiato
mi si
mozzò in gola.
***
"A colei, che
domani coronerà il suo
sogno.
Ti adoro Chip."
"E a te, che
ormai sei finita nella mia lista bianca, e non ne esci più.
Sopporti tutto di
me,
dici che io aiuto
te, ma non sai che è il contrario.
Ti voglio bene
<3
"
Cioè ragazze
12
recensioni *_*
Non potete capire
la gioia che provo nel vedere quanto questa storia stia avendo successo.
Davvero………
ç_ç
Sono felicissima.
Mettete da parte
le
asce che come avete potuto notare XD Mary se l’è
cavata!!
Io stimo suo
padre
ù.ù XD
Tralasciando che
sono STRAnervosa per domani.
JENNY SI
SPOSA…..
Ed io, da brava testimone, non riesco nemmeno a star calma O.O
Come posso
aiutare
lei.
ù.ù
confido nella
buona sorte. Magari, vedendo lei agitata, io riuscirò a
calmarmi. MAH.
Speriamo XD
Qui in tempo fa
anguscia ç_ç mamma mia..deprime in una maniera
assurda…
Non ne posso
più di
sta pioggia, odio girare con l’ombrello in
mano..tzè.
Oltre tutto, a
Genova, come penso un po’ ovunque, basta un po’ di
pioggia e il caos inizia a
regnare!!!! UFF!!
Via, ho postato,
perché
questo week end non ci sono – motivi PIU che validi
– e anche se la connessione
è arrivata XD io son troppo nemica di certe cose..e devo
ancora farla
funzionare XD
Tesore mie, sono
così felice di conoscervi… *sospira*
Un bacione a
tutte
voi.. *_*
Liselotta: Lisa,
ieri sera poi sono svarionata su Londra XD scusa!! Io direi che, dopo
questo
capitolo, ho acquisito punti dai..non mi dovresti più
picchiare XD tesoro, un
bacione enorme..prega per me domani XD ti voglio bene!
Frytty:
Stupendo??
Addirittura XD grazie tesoro!! beh ù.ù Chloe
è Chloe XD la strega
cattiva..poveretta! *_* ooooh, spero di non averti turbata con sta cosa
dell’amicizia..cioè,
io credo fermamente negli amici, e non farei mai una cosa del
genere..sappi che
uso Chloe, ma io non farei mai quello che fai lei eh!! *_* Tesoro
ç_ç tutto
troppo bello?? Miglioro?? Ma che spari eh?? Sei matta..poi io gongolo e
non
smetto mica più!! *sistrofinalemaniinmodomalefico* Rob..MAH
chissà quando torna
XD anche io, come te sono in astinenza robertiana..e non
c’è bisogno di
aggiungere altro..arriva ai conti da sola XD :**** Oddio, ma davvero
è successo
ciò?? Che schifo XD scusa eh..ahahah, ma mi immagino la
faccia e poi il resto
della classe che seguiva l’esempio del tipo alla finestra..mi
vengono i brividi
solo a pensarci XD mamma mia! tesoro..cosa posso fare? Ti ringrazio di
cuore,
davvero per i complimenti che mi fai e che sono sicura di non
meritare..ma
grazie davvero piciula! Ci sentiamo alla prossima eh..non sparire XD un
bacione
enorme!!
Lazzari: Ahahahah
tesoro..sono scoppiata a ridere con le lacrime leggendo la tua
recensione..davvero xD vuoi la sua testa? Metterò una taglia
su di quella,
fidati XD cosi il divertimento sale alle stelle per te!! noooo
addirittura te l’ho
fatta più antipatica del manico di scopa – alias
Kristen???? Allora ho fatto
proprio un buon lavoro.. visto che per me lei è il massimo
dell’antipatia ù.ù
brava brava *patpat* ho postato presto dai..così non ti ho
lasciata con l’ansia
appesa..vedi che poi il padre è un genio XD lo stimo
troppo..dai..fa tanto il
papà di American Pie XD daidaidai..ahahah..tesoro..grazie
per i complimenti che
mi fai ogni volta ç_ç sei fantastica..un
bacione.. :***
_Elisewin_:
inizio,
prima di tutto, dicendoti GRAZIE per la tua recensione. Ti ho
già mandato una
mail, ringraziandoti a dovere. Ma lo farò anche qui,
perché davvero, sei
riuscita a colpirmi. Non tanto per la lunghezza che è,
lasciamelo dire,
grandiosa XD ma soprattutto per quello che hai scritto. Sei riuscita a
comprendere il carattere dei miei personaggi, proprio come io intendo
farveli
vedere. Davvero..non mi era mai successo..voglio dire, si, le altre si
sono
accorte con il passare del tempo che comunque Mary è fatta
in un certo modo,
così come Chloe, e Robert e via dicendo..però tu
sei riuscita a cogliere le
cose fondamentali di ognuno di loro! “Non è mai
bello
scoprire qualsiasi cosa spiacevole comprenda un'amicizia.”
Quando ho letto
questa tua frase, all’inizio
mi sono
domandata “ehi, ma non è che qui la gente vede
solo i lati negativi? Perché se
così fosse stato, avrei assolutamente fallito nel mio
intento..invece, poi, mi
hai fatto capire tutto..non capivo se eri Pro o contro Mary XD
beh..devo dire
che Mary sia la preferita in tutto..nonostante anche lei abbia fatto i
suoi
errori. Sono felice che nessuno le abbia dato contro..anche io ho
provato
parecchia angoscia nello scrivere i precedenti capitoli,
perché sai, io conto
molto nell’amicizia e dare questo esempio non è
che fosse mai stato nelle mie
intenzioni. Però, come tu hai notato alla perfezione, ho
voluto rendere noto,
che Mary si è sempre fatta in quattro per non far soffrire
l’amica..quindi,
diciamo che la colpa è al 50%. Ti dico, ha resistito molto,
infatti hai sentito
il dolore che ha provato durante la storia..ma alla fine non ce
l’ha fatta..è
fatta di carne, ha un cuore, come tutte noi. E l’amore ha
vinto.. Robert poi,
non era mica disposto a lasciarla andare! Eh..figurati. testardo
com’è.. “E' da
apprezzare Chloe e se solo sapessi cosa ha dovuto fare Mary prima di
vivere con
l'amore che prova per Rob...è da apprezzare.”
Cioè..qui sono proprio rimasta a
bocca aperta ed ho pensato “allora il mio obiettivo
l’ho raggiunto..la storia è
apparsa per come volevo apparisse..wow”..io ti ringrazio
davvero per tutte le
parole che hai dedicato alla mia storia, non sarò mai
abbastanza brava quanto
te, a rendere noto tutto il mio apprezzamento..sappi però,
che l’Happy end
arriverà..tranquilla *-* come hai già potuto
notare..il padre è un sant’uomo..e
quindi..beh.. XD a te la parola..
Romina75:
Ahahah grande..anche io avrei fatto così XD ma Mary
è molto più masochista e
preferisce prendere i colpi..ma vedrai..quando tutto meno se lo
aspettano,
tirerà fuori gli artigli una volta per tutte..sai, una
è buona e cara..ma
quando poi gli tocchi le sue cose, è la fine..muahmuah!! hai
ragione però, se
lei davvero amasse Rob e volesse bene a Mary, come dice..allora avrebbe
dovuto
capire e lasciarla stare..vederli felici doveva essere la cosa
più bella..anche
se soffriva..ahahah la viulenza XD grande..un bacione!!
Cris91:
ahahah davvero sei preoccupata?? No dai..in questo capitolo ti ho
calmata no? Susu..
ù.ù non temere..ahahah no tesoro..non voglio
avere nessuno sulla coscienza..e
come puoi notare, io stimo molto il padre di Mary XD yeah..ci pensa lui
a
tutelare la figlia ahahah e Chloe via con la coda tra le gambe XD un
bacio!!
Nessie93:
Eh, hai davvero ragione. Sta esagerando..e non posso darti torto..anche
io
spero che soffra in meno possibile. Ma spero che tu capisca che
comunque Chloe
si sta tirando la zappa nei piedi da sola. Pensa che facendo
così riavrà
BoB..il problema è che, finchè
tratterà male Mary, Rob sarà sempre
più
incazzato con lei..eh..tocca la sua metà..figurati! XD un
bacione!
Ginevrapotter:
*____* seguivi Streghe?? Cioè..I <3 U!!
Oh..Streghe..bei tempi..LEO SBAV.. XD
vabè..la smetto!! XD degna dei gialli io?? Ahahahah
tesoro..hai bevuto vero?? Ahahah..non
puoi dire certe baggianate XD il mistero sisi..Streghe ci ha dato alla
testa XD
ma potrei pensare a qualche os su di loro..sisi *sospira* spero che in
questo
capitolo, le candele siano servite XD un bacione!!
_Miss_:
Tesoro..mi dispiace per i carri ç_ç
l’importante è che si siano divertiti e che
non si siano fatti male eh!! E poi tu stai sempre male?? XD tesoro..dai
su..un
po’ di vita :*** eh..hai visto no cosa si sono detti? XD il
padre è un genio,
lo ripeto.. XD mi piace da matti!! Ahaha un bacione tesoro!!
Lampra:
Cara..devi imparare che io vi lascio sempre sul più bello XD
se no come faccio
a farvi tornare al capitolo dopo eh? mica tornate a leggere altrimenti
:) beh,
ora vi ho lasciati con un altro dubbio..immaginazione o
realtà? Mmmh..baciotto!
NeverThink:
Ciao carissima..allora, il fatto che tu mi riempia continuamente di
complimenti, non fa bene alla mia salute mentale. Giuro, poi mi monto
la testa
e non so se fa tanto bene XD in ogni caso, sono felice che tu abbia
deciso di dedicarti
a questa storia. Quando i miei scrittori preferiti, decidono di leggere
le mie
storie e se ne appassionano, per me è una gioia immensa. *-*
non so, poi tu,
che ormai sei diventata essenziale, mi riempi il cuore di gioia.
Ti ho
già detto, spesso, che senza di te ormai le giornate sono
vuote. Senza un tuo
sms, senza msn impazzisco! Infatti, se non ci sei te, spesso stacco XD
tanto..
Ti voglio
bene, anche se penso che queste siano parole al vento.
Perché per me, è inutile
dirle ogni volta, basta provarle. E ormai mi sei entrata dentro, sei
speciale..
*-*
via, poi mi emoziono, e sono già abbastanza agitata per i
fatti miei -.-
uccidimi.
Non posso
arrivare a domani in questo stato. Che faccio quando
succederà a me?? Muoio..
*respira*
La storia
beh, anche tu, riesci sempre a sorprendermi. Temevo che la sfuriata di
Chloe
restasse troppo pallosa, troppo impulsiva, invece ho notato con piacere
che l’avete
presa bene, cioè..vorreste ucciderla, ed è quello
che volevo XD non che la
uccidiate eh..sia chiaro, ma il fatto che Mary risulti innocente in un
certo
senso. Lei non ha fatto niente, se non seguire il suo cuore, dopo
averci
rinunciato per un sacco di tempo.. *-* viva l’amore..ti mando
un bacio enorme..a
te e al libro di matematica.. *_*
Ti voglio
bene,
Panda
in via di estinzione ;)
RiceGrain:
Amore, ci speravo che recensissi..aspettavo te in un certo senso ^^ oggi, appunto,
posto..perchè domani sono
via.. ç_ç l’agitazione mi fa venire un
mal di pancia.. ç___ç da
lacrimoni..cappero! “oooh ciccia fly down” grande
XD sono scoppiata a ridere
come una matta! La tua recensione mi ha davvero rallegrato
l’umore XD amore mio
bello! Diciamo che Chloe non ti è mai stata simpatica
eh..già all’inizio volevi
eclissarla XD ahahah! Piciula..anche tu mi manchi tantissimo..e fidati
appena
la sottoscritta risolverà dei piccoli problemi tecnici XD
con il pc, allora
sarà fatta..altro che festini XD i vicini verranno a suonar
per il baccano
delle risate!
Ti amo
mio dolce confetto..
Un bacione
enorme
Love,
love!!
|
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Capitolo 48 *** 47 - Boyfriend ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Boyfriend
L’azzurro
intenso del suo sguardo, mescolato con la luce del sole che,
lentamente, stava calando dietro ai monti, mi fece capire di essere in
un
sogno, in un bellissimo sogno.
Stavo dormendo, e
la sua presenza era dovuta al fatto che mi mancava.
Era il mio ragazzo, era normale sognarlo.
Non volevo
nemmeno sbattere le palpebre, per il timore di vederlo
sparire, da un momento all’altro.
Volevo godere
della sua presenza ancora per un po’, accarezzare i suoi
capelli, e perdermi nel suo sguardo per l’eternità.
Deglutii, quando
si formò sulle sue labbra il sorriso sghembo che
più
amavo.
Il cuore
iniziò a battere frenetico, facendomi perdere la
concentrazione. Non mi ricordavo nemmeno come si respirava.
Non voglio
svegliarmi mai più.
“Amore,
senti. Lo so che qui fuori si sta benissimo, ma non posso stare
troppo all’aperto. Non voglio che inizino a domandare
autografi o fotografie”.
La sua voce, oh,
come la ricordavo bene.
Rimasi un
po’ spiazzata dalla sua affermazione, se fosse stato un
sogno, non avrebbe dovuto preoccuparsi di farsi vedere dalla gente.
Solo io
potevo godere della sua presenza.
“Sei
reale?”, domandai più a me stessa che a lui.
Come risposta
scoppiò in una fragorosa risata, che mi scaldò il
cuore.
“Certo
che lo sono. Sono qui con te, mi stai anche accarezzando i
capelli”, socchiuse gli occhi, facendomi capire che gli
faceva piacere ricevere
certe attenzioni.
“Oh”,
sono una stupida,
“allora cosa aspetti? Baciami..”, sorrisi, non
riuscendo però, ancora a capire
come fosse riuscito ad arrivare fino a me.
Posò
delicatamente le sue labbra sulle mie, massaggiandole con cura.
Prese il mio viso
tra le mani, accarezzandomi le guance. Iniziai a
prendere fuoco, quando il bacio si fece più profondo,
facendomi perdere ogni
facoltà mentale.
Protestai, quando
si allontanò guardandomi teneramente, non volevo
smettere quella dolce tortura.
“Ehi,
entriamo dai..”, infilò un braccio sotto le mie
gambe,
sollevandomi.
“Che
fai?”, domandai sentendomi sollevata tra le sue braccia.
“Porto
nel castello la mia principessa, che domande”, ammise
sfacciato.
Sorrisi, quelle
piccole attenzioni non me le aveva mai dedicate
nessuno.
Appoggiai il viso
nell’incavo del suo collo, assaporando il suo profumo
di uomo.
Quando
entrò in casa, mi adagiò sul divano, sedendosi
accanto a me,
circondandomi la vita con un braccio.
“Cosa
ci fai qui?”, gli domandai baciandogli una guancia.
“Come cosa ci
faccio qui? Solo questo riesci a dire trovandomi accanto
a te? Ed io che mi aspettavo chissà quale
saluto..”, si finseoffeso,
incrociando le braccia, “eh, mi sono
sbagliato. Se vuoi posso ripartire”, si voltò con
non curanza, guardandomi
interrogativo.
“Sei
matto? No”, quasi lo urlai, “solo..non pensavo che
arrivassi.
Cioè. Ci siamo sentiti ieri sera..ecco..”.
“Avevo
solo l’appuntamento con la Summit,
a Londra. Non devo ancora girare nessun
film, inizierò a settembre..quindi non devi
preoccuparti..”, si avvicinò
pericolosamente alle mie labbra, accarezzandole con il pollice.
“Mi sei
mancato così tanto”, ridussi le distanze,
baciandolo con
passione.
Mi staccai di
colpo, spalancando gli occhi.
“Che
maleducata. Non ti ho nemmeno offerto qualcosa..”, mi portai
una
mano sulla fronte, picchiettandola.
“Che
stupida..”, mi abbracciò facendomi accoccolare sul
suo petto.
Lo accarezzai,
godendomi la sua presenza che avevo bramato da quando
ero salita su quell’aereo.
“Grazie
per essere tornato da me..”, sussurrai.
“Non
devi nemmeno ringraziarmi. Se sono qui, è perché
mi mancavi, e non
ce la facevo più a stare a Londra con le mani in
mano..”.
Lo strinsi
più forte, socchiudendo gli occhi.
“Dai,
vieni che ti do qualcosa”, lo feci alzare, avviandomi in
cucina.
“Preferisci
qualcosa in particolare?”, gli domandai mentre si guardava
intorno.
“No,
no. Fai te”, rispose concentrandosi sul frigo.
“Lo
sai? Sono cose moderne. Contengono gli alimenti che servono per
vivere, li conservano freschi”, lo presi in giro sorridendo,
“si chiama
frigorifero”.
“C’è
un biglietto per te”, disse atono allontanandosi.
Mi avvicinai,
osservandolo mentre si voltava verso la finestra.
“Sei a
correre. Io esco.
Papà
ha chiamato dicendo che per
l’avvocato
non ci sono
problemi.
Un bacio, la
mamma”
Cavolo.
Mi voltai verso
di lui, avvicinandomi ed abbracciandolo da dietro.
“Ehi”.
“Perché
hai bisogno di un avvocato?”, mi domandò fingendo
di non essere
preoccupato.
Ma lo vedevo dai
suoi atteggiamenti, dal suo non riuscire a stare
immobile in un punto, che era agitato.
“Per
Chloe. Mamma è papà sanno tutto, e
papà ha pensato che magari,
dopo tutto quello che hanno detto, potrei averne bisogno..”,
spiegai
velocemente.
“Chloe?
Cosa centra ancora?”, mi chiese voltandosi.
“Beh,
lei è andata da mio padre..per spiegargli a modo suo cosa è
successo..”.
“Cosa
ha fatto?”.
“Si
beh, ma papà non le crede. Già aveva visto tutto
nei
giornali..quindi ha capito che era solo gelosa. Beh..”.
“Mary,
cos’altro mi nascondi?”.
Abbassai lo
sguardo, ma lui fu più veloce, alzandolo con un dito.
“Lei
è venuta qui. Io avevo intenzione di andargli a
parlare”, stava
per ribattere ma lo fermai con una mano, “aspetta. Volevo
andare, solo per
dirle quello che pensavo. Ma lei è stata più
veloce di me..”.
“In che
senso?”.
“Si
è presentata davanti a casa mia, dicendomi quello che
pensava..ecco, non sono cose da ripetere, preferirei
evitare”, mi spostai,
riempiendo un bicchiere con del succo di frutta.
“Ne
vuoi?”, lui lo prese, sorseggiandone qualche goccio.
Non parlava,
stava in silenzio ad osservare il liquido dentro al
bicchiere.
“Perché
non parli?”, gli domandai agitata.
“Perché
non può continuare a rovinarci la vita in questo modo. Deve
capire che io amo te, basta, e non può continuare ad
insinuarsi nelle nostre
vite come se niente fosse. Oltre tutto, non permetterei a nessuno di
trattarti
male”.
“Non ti
preoccupare, ci ha pensato mio padre”, sorrisi ripensando
alle
sue parole, “ha detto che Chloe si deve essere pentita di
essere andata da lui,
perché lui non è stato molto clemente”.
“Come
invece sei stata tu, immagino..”, non risposi.
“Appunto.
Ci parlo io..”.
“Beh,
con te voleva parlare in effetti. Se vuoi andare da lei, sai dove
abita..”, una morsa allo stomaco mi fece fare una smorfia.
“Ehi”,
si avvicinò, abbracciandomi i fianchi, “Mary, non
devi temere
nulla. Io amo te, te e solo te. Capito? Se vado da lei, è
soltanto per farle
capire che deve smetterla di assillarci..ok?”.
Mi tranquillizzai
un po’, annuendo ed abbracciandolo.
“Vieni
con me?”, mi domandò dopo qualche attimo di
silenzio.
“Non
posso. Chloe non vuole più vedermi, me lo ha detto chiaro e
tondo”.
“Mmmh,
ma io ti voglio con me. Preferisci dare retta a lei, o a me che
sono il tuo fidanzato?”.
Fidanzato.
Fidanzato. Fidanzato.
Boccheggiai in
cerca d’aria. Lo sapeva che dicendomi quelle cose sarei
andata fuori di testa.
“Oh
beh, Rob..non voglio creare più casini di quanti
già non abbia
fatto”, nascosi il volto sotto il suo mento.
“Ehi,
ehi, ehi. Non voglio mai più sentirti dire che sei stata tu
a
creare dei casini. Che casini sarebbero poi? Vuoi dirmi che la nostra
storia è
un casino?”.
“No.
Non ho assolutamente detto questo”.
“Allora
basta. Voglio solo risolvere il pasticcio che Chloe ha
combinato, perché se qualcuno ha combinato dei casini,
quella è lei”.
Annuii.
“Andiamo
ora?”, mi domandò scostandosi.
“Non lo
so Rob..aspetta”, mi avvicinai al frigo, prendendo un post-it.
“Scrivo
a mia madre, dicendole che torniamo presto. Ceni qui, no?”,
mi
voltai verso di lui.
“Non..cioè..”,
si passò una mano tra i capelli.
“Cosa
fai il timido Pattinson?”, sorrisi beffarda.
“No.
Cosa dici..solo che non voglio disturbare. In fondo non mi
conoscono”.
“Mmmh,
mio padre ti conosce bene. È un pettegolo”,
scoppiammo a ridere.
Appiccicai il
foglietto giallo al frigo, prendendo un respiro profondo.
“Sappi,
che se non dovessi uscire indenne da questo scontro, ti ho
amato con tutta me stessa”, portai una mano sul petto,
fingendomi addolorata.
“Scema,
andiamo”, mi spinse delicatamente verso la porta di ingresso.
Quando la
richiusi alle mie spalle, iniziai a non essere più tanto
sicura di volerci andare.
“Sicuro
che vuoi che venga? È una cosa vostra..magari ti aspetto
fuori”.
“No, tu
entri con me. Sei o non sei la mia ragazza? Come posso farle
capire quanto ti amo se tu non sei presente? Vedrai..appena ci
vedrà insieme,
capirà che non può fare niente per
dividerci”, mi prese per mani, infilandosi i
suoi occhiali da sole.
“Rob”,
lo chiamai facendolo voltare, “temo che darai di
più
nell’occhio, se metti gli occhiali senza il
sole..”, cercai di trattenere un
sorriso, invano.
Non mi diede
ascolto, continuando a camminare.
Il sorriso che
gli spuntò sulle labbra, però, mi
lasciò incantata.
Ero a Detroit,
vicino a casa mia.
Stavo camminando
a fianco di una delle celebrità più importanti
del
mondo giovanile, di tutti i tempi. Ma soprattutto, era il mio ragazzo.
Bene Mary,
bentornata sul mondo alieno.
“No
Rob. Mi rifiuto”, punta i piedi a qualche metro di distanza
dalla
porta di casa di Chloe, “non ce la faccio”.
Mi prese il viso
tra le mani, guardandomi intensamente.
“Sono
io che non ce la faccio senza di te, lo capisci?”, mi
domandò
accarezzandomi le guance.
Mi morsi il
labbro inferiore, maledicendomi per il mio scarso coraggio.
“Scusa
amore, lo so..però è difficile rivederla, dopo
tutto quello che
mi ha detto”.
“Lo so.
Però ti chiedo solo di accompagnarmi. Lei non
riuscirà a
mandarti via, se sono io a volerti con me. Primo, perché se
vai via tu, vado
via io, e secondo perché te l’ho detto prima,
chiunque noterebbe la nostra
alchimia. Giusto un cieco non ci riuscirebbe..”.
Di nuovo, le sue
parole ebbero l’effetto di un calmante.
Presi un respiro
di incoraggiamento, posando le mani sulle sue ancora
sul mio viso.
Annuii
flebilmente, provando a non tremare dall’ansia.
“Vengo,
per te, sappilo”.
Si
avvicinò lentamente alle mie labbra, posandoci sopra un
lieve bacio.
Quando si
staccò, lo guardai negli occhi, restando imbambolata di
fronte al loro colore cristallino.
Come si potevano
avere degli occhi così belli? Così sinceri e
profondi?
“Andiamo”,
mi prese per mano, aspettando una mia reazione.
Lentamente, molto
lentamente, ritrovai la capacità motoria che per un
secondo avevo accantonato nella mia testa, per non muovermi da quel
posto.
Iniziai,
però, ad agitarmi nel momento in cui il dito di Robert si
posò
sul campanello.
Pregai in tutte
le lingue del mondo che in casa ci fosse solo Chloe.
Se sua madre ci
avesse visti, mano nella mano, non mi avrebbe mai
lasciata uscire viva da quella casa.
“Non ti
agitare, ok?”, Robert si voltò verso di me,
guardandomi con
attenzione.
Giusto poco prima
di vedere la porta aprirsi.
Staccai la mia
mano dalla sua, nel momento in cui mi accorsi che si
trattava della madre di Chloe. Ovviamente, quel giorno, non era il mio
giorno
fortunato.
Mi sforzai di
sorridere: non sapevo quanto Chloe le avesse raccontato,
ma poteva anche fingere che tutto filasse liscio come l’olio,
solo per poterci
umiliare ancora di più.
Però, come al
solito, successe una cosa che non mi sarei mai immaginata
potesse accadere.
***
“Alla mia mamma,
che mi ama
incondizionatamente.
Ti voglio bene.”
CIAO!
Sono tornata..
Il matrimonio,
si. Parliamo
di lui.
Beh, è
stato
bellissimo. Mi sono emozionata davvero come una scema nel momento del
Si ç_ç
Ho immaginato
anche
me, in quel giorno..e non vi dico.. -.- patetica XD
Beh, la sposa era
bellissima. Ma attendo lei, per le foto..sisi..
Era molto
semplice,
ma davvero delicata!!
E poi, ha messo
la
mia collana *-* cioè..quello era il tocco di classe eh
ù.ù mica altro XDXDXD
Via, sono davvero
felice per loro..si.
Spero solo che
vada
tutto bene, e che durino per tutta la vita (fa molto reverendo Camden)
XD
Il capitolo, vi
lascio sempre sul più bello. Ma non temete, è
già mezzo pronto XD non
attenderete molto!!
BOB IS BACK!
Siete felici? In
molte
avete capito che non era un sogno, ma spero di avervi fatto comunque
una bella
sorpresa *_*
Un bacione enorme
a
tutte voi, dolcezze!
Love, love.
<3
RiceGrain: Tesoro
mio bello. Gli auguri glie li ho fatti non appena sono arrivata :) beh,
che
dire..si era proprio BoB XD secondo te, io sono capace di lasciarlo in
disparte
per due capitoli di seguito?? No, almeno al terzo deve assolutamente
ricomparire XD un po’ come fa la Summit,
senza BoB Twilight mica avrebbe avuto sto successone
XD come film, intendo..ed io non posso non mettere la perla
d’oro in mezzo alla
storia ahahah! Amore mio..sei stata davvero la prima xD era un
sacco..si vede
che ti sei riposata un po’ per lo studio..come sta andando?
La sera, ora,
dovrei esserci un pochino di più..dovrei -.- spero.. XD se
non mi addormento
prima..allora..per il discorso del padre di Chloe, lo ribadisco, LO
STIMO XD l’ho
fatto davvero New Age, non trovi?? XD e mi piace un sacco
sisi..perchè comunque
ci voleva qualcuno che tirasse fuori le palle oltre a
BoB……..e vedrai nel
prossimo capitolo cosa succederà mmmmh xD chissà
che cosa ha combinato la madre
di Chloe, tale madre tale figlia? Mmmh, vedremo..amore mio..ti lascio,
e ti
aspetto con ansia su msn xD un bacione picciula..ti amo tanto!! *-*
_Miss_:
Allora..io
e te dobbiamo parlare ù.ù lo so che mi stai
maledicendo, perché sto portando
avanti questa storia, e Grecia la lascio lì, con la testa
che scoppia senza
sapere cosa fare ç____ç ma amore..te lo
giuro…non la voglio lasciare lì,
così..ma non ho davvero ispirazione..Mary arriva come un
turbine, e non posso
non buttare giù tutto..rischio di tornare di nuovo senza
idee per nessuna
storia..magari, più avanti, riuscirò a scrivere
ancora..ma ti prometto che mi
ci dedicherò!! Ma
non mi odiare per
questo, te ne prego!! T_T ho questo pallino in testa che tutte le volte
mi dici
di tutto mentalmente..e non avresti torto..ma sono davvero un caso
disperato!! Scusami
ancora tanto.. tornando sobria, più o meno, si, il padre di
Mary è un grande..l’ho
detto..lo vorrei io XD eh..ora vediamo però cosa ha
combinato la madre di
quella testa di palla…mmmh..un bacione tesoro..e scusa
ancora!!
Liselotta: dici
che
solo i tuoi? Penso metà dei genitori del mondo di EFP XD
eh..si, trovare la
figlia sputtanata in tv xD non deve essere una cosa tanto bella!! Ma il
padre è
davvero un grande..mamma mia!! mi fa morire.. xD l’ho
scritturato proprio bene!
Hai visto..BoB è tornato..cosa ci faceva se no a Londra, con
Kell..meglio li
sisi xD che poi quello scimmione chissà cosa gli fa
combinare ahahah..bene
amore..ci vediamo il 2 hai visto?? *-* ed io non vedo
l’ora..muahmuah..ti
voglio bene tata..un bacione enorme!!
Romina75: Eh
si..un
sogno non era per niente XD non puoi pensare che io lasci BoB fuori
dalla scena
per troppo tempo..non esiste ù.ù è
già stato fin troppo lontano dal set. È tornato
XD che dire…sisi, suo padre non è per le cose
tipo thè, biscotti e
marmellata..lui è da pane e nutella in bicicletta xD non so
se mi
spiego..ahahah..il fatto che Chloe si sia pentita, fidati..lo vedremo
nel
prossimo chap..ihih..chissà cosa combina ora la madre di
Chloe..sarà agguerrita
come il padre di Mary oppure no? Mmmh..forse tale madre tale
figlia..guarda non
saprei XD un bacio!!
Frytty: Oh ma tu mi
vuoi vedere morta..sisi, ormai l’ho capito..vuoi togliermi
dalla scena ç_ç
mamma mia..se mi dici tutte queste cose ogni volta, poi mi monto
davvero la
testa..mamma saura!! GRAZIE!! Cioè..allora..ci sono!! Mi
ricompongo..hai
ragione, non si origliano i discorsi, ma io lo faccio di continuo
sull’autobus,
nella metro xD tanto poi ci spettegolo da sola facendomi castelli
ahahah..non
hai idea di quante cose si imparano ù.ù in ogni
caso..eh si..BoB is back XD io
non ce la faccio a farlo stare fuori per troppo tempo XD viva BoB e
tutti i
suoi allegati!! Muhamuha……
carissima….che dirti….spero che questo capitolo
non
sia troppo scontato, ma vedrai…nel prossimo ci
sarà da ridere xD chissà cosa
farà la madre di Chloe..boh..magari una figura di pappa
colossale..via, non
spoilero più niente!! XD un bacione..e grazie ancora per
tutti i tuoi
complimenti *-* sei puschiosissima….un abbraccio!! Ah..il
matrimonio è andato
benissimo *___* un altro bacione, magari nell’altra guancia
che poi ti faccio
male XD
Lazzari: Ahahahah
Lory mi fai morire ogni volta xD ti fai i discorsi da sola..ed il bello
è che
ci azzecchi sempre ahahahahahaAHAHAHAHAH..ma come fai?? Si, tesoro..
BoB is
back XD temevi che lo avrei lasciato in balia di Kell ed Ashley,
suvvia..non
sono così sadica ù.ù ahahaha..che
dire..il padre è davvero un grande, si..e
Chloe ha proprio fatto male i conti fin dal principio..ora vedrai, cosa
non succederà
in casa sua..vedrai te… xD speriamo solo che la madre di
Chloe non rompa troppo
le palle..mmmh, secondo te, carissima veggente che parli da sola, cosa
succederà nel prossimo capitolo? XD aspetto con ansia..a
volte mi dai anche l’ispirazione
XD un bacione ed un abbraccio forte forte..
Cris91: Ahahah ti
ho fatto preoccupare?? XD fantastico..allora il mio intento
è andato bene :)
beh, BoB è tornato, anche perché
l’audience se no calava XD ma sai che bello? Sei
sdraiata, li, abbacchiata sull’amaca..apri gli occhi e ti
trovi i due fari
azzurri di Pattinson..cioè.. O.O io muoio
all’istante..come minimo XD Mary
ormai è abituata ai collassi, glie ne ho fatti prendere
tanti povera stella XD
tesoro..voglio poi vedere questo monumento a George XD ahahah..un
bacione!
Nessie93: Grazie
tesoro per gli auguri..il matrimonio è andato benissimo *-*
glacie..bon..che
dire..hai ragione, ha dei genitori davvero modello..ma non
perché li ho voluti
fare tipo beautiful, dove tutto va dritto..ma perché
poveretta..è tutta la
storia che soffre e sta male..almeno ora, evitiamo di andargli tutti
contro..no? e Rob si..si arrabbierà parecchio..lo vedrai nel
prossimo capitolo
;) anche perché la madre di Chloe, non si sa cosa
farà..mmmh..chi lo sa XD qui
in tempo si rimette ogni tanto, poi torna giù il mondo
ç_ç non ne posso più..è
un martirio stare in ufficio..un bacione carissima..
Ginevrapotter:
*gongola*
cinque minuti di pausa per me xD tesoro!!!!! sai che mi hai fatto
venire voglia
di rivedere Streghe XD sisi..eh..appena ho tempo devo assolutamente
rivederle
tutte… ç_ç quelli si che erano
telefilm..mica quelli di ora -.- oddio..ora mi è
pure venuta voglia di Dowson’s Creek xD ora ora..mamma mia!!
basta!! Su.. ù.ù voglio
dirti, prima di tutto, che apprezzo davvero molto tutte le cose belle
che mi
dici..e non solo perché sono belle, ed ovviamente ci sto
bene..ma perché riesci
a capire quello che voglio trasmettere..la famiglia di Mary, fidati..ha
anche
lei i suoi problemi, non è la famiglia Cuore, che vive
felice e contenta tutta
la vita..la cosa che ho voluto mettere in evidenza, è il
loro rapporto..unito e
solido..in fondo, Mary soffre dal secondo capitolo della storia XD
quindi, mi
sembrava corretto metterci un po’ di cose belle e felici (fa
molto
superchicche) anche per lei! Cara..la saluto XD e vado a cimentarmi
nella “signora
in giallo”, ah, tu che mi hai conosciuta, morirai nel
prossimo episodio xD come
succede sempre.. xD quando qualcuno incontra Jessica muore XD che
uccello del
malaugurio che è quella donna ahahah..un bacione tesoro!! e
grazie ancora per
tutto..
*siasciugailsudore*
NeverThink:
premetto, ancora prima di offenderti e di picchiarti per le boiate che
dici
quotidianamente che MI SEI MANCATA PANDA T_T mamma mia!! ok, ora posso
iniziare.. ù.ù smettila di dire cose idiote, e tu
sai a cosa mi riferisco..sei
una persona fantastica, smettila…io ti voglio bene,
così come sei..punto!! sono
felice *-* di riuscire a farti staccare la spina, soprattutto
quest’anno che
per te è più faticoso..mi piace fungere da tisana
XD sisi, ù.ù lo so che sei l’amante
di George…la madre non sa niente, non ti preoccupare!! XD in
fondo hai
ragione..Chloe è sempre stata seconda in tutto, nonostante
Mary si sia sempre
messa da parte per alcune cose (vedi BoB), e quindi, ora che
è scoppiata la
miccia, vedi come si comporta..il fatto è davvero che non so
come fare senza di
te!! anche se non hai letto per intero questo capitolo..so che posso
contare su
di te..se fa schifo me lo dici, altrimenti sei sempre sincera! *-* poi,
comunque, ho notato che in molti amate la sua famiglia..beh..voglio
chiarire il
fatto che non l’ho fatta alla famiglia Cuore..anche loro
hanno problemi
eh..soltanto che, Mary, povera stella, soffre dal secondo capitolo XD e
non mi
sembrava il caso, adesso che vede un po’ di sereno,
schiacciare la sua felicità
con una mano..eh..se pure i genitori fossero stati contrari,
fidati..avrebbe
mollato BoB senza pensarci..la conosco ù.ù devi
dirmi dove miglioro..sisi..devi
farmi capire dove..perchè finchè anche tu, non ti
renderai conto che sei brava
e che anche tu migliori, io non mi ci convinco..tzè.. *_* oh
tesoro..ma io ci
sono sempre..anche dopo questo periodo, io ci sarò sempre..e
comunque! Non voglio
più sentirti dire che tanto poi mi stufo ><
poi mi arrabbio davvero!! Anche
io, stavolta, ho esagerato nel risponderti XD ma ci stava!!
“E mi
manchi.
(Recensione modificata il 09/05/2010 -
06:52 pm)”
Cioè..
*_______________* sono morta…
Ti voglio bene
panda..
Tanto.
Un bacio e un
abbraccio.
Stai su, non
voglio vederti triste.
:******
|
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Capitolo 49 *** 48 - Don't touch ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Don't touch
“Robert,
caro. Accomodati”, la guardai, staccando lo sguardo dal suo
viso, solo per osservare quello di Robert che era sconvolto quanto il
mio.
“Quanto
tempo”, lui rispose con un semplice sorriso, probabilmente
nemmeno forzato.
Non mi diede
fastidio, in fondo era stato in quella casa per un po’ di
tempo. Era ovvio che reputasse la famiglia di Chloe anche un
po’ sua.
Anche io, con i
miei ex fidanzati, tenevo ancora un buon rapporto.
Mi meravigliai
dello sguardo che mi lanciò la madre di Chloe, un misto
tra lo scettico e l’esuberante.
“Mary,
vieni”, lasciò la porta aperta ed io, timidamente,
me la
richiusi alle spalle.
Immediatamente mi
pentii di essere entrata, volevo scappare, correre
via e non voltarmi mai indietro.
Rimasi in
silenzio anche quando ci fece accomodare sul divano, un
divano che io conoscevo molto bene.
Quante volte io e
Chloe ci eravamo addormentate sopra di esso,
guardando un film strappalacrime.
Oppure un horror,
con la ciotola dei popcorn che tutte le volte cadeva
per terra, facendoci prendere dei colpi allucinanti.
Sorrisi dentro me
stessa, non potevo permettermi di esprimere alcun
tipo di emozione, non davanti a loro per lo meno.
“Robert,
a cosa devo la tua
visita?”, domandò Susan. Era chiaro che in quella
casa io ero di troppo. Lo
stava dimostrando fin troppo bene.
“Beh,
vorrei parlare con Chloe”, intrecciò le sue dita,
giocandoci.
Era nervoso, ma
lo ringraziai mentalmente per non aver tentato di
riprendere la mia mano.
La mia codardia
era riuscita a bloccarmi nuovamente, non riuscivo
nemmeno a stargli accanto come avrei dovuto.
Lui stava facendo
tutto quel casino, si stava mettendo in gioco, per
difendere la nostra storia, non la sua. Eppure io non avevo nemmeno il
coraggio
per parlare.
Ero caduta in un
muto silenzio, ma dentro di me, avrei voluto urlare
contro quella donna che mi stava evitando di proposito, così
come faceva la
figlia.
“Immagino,
invece, come mai tu sei qui, Mary”, si rivolse a me, come se
fossi stata un cane, che disturba facendo rumore in giardino.
Sbattei le
palpebre, domandandomi se la domanda fosse davvero per me,
il cane di casa.
Ingoiai
l’amaro, per evitare di cadere nella maleducazione e le
risposi
cortesemente.
“Accompagno
Robert”. Non dissi altro, non meritava altro.
“Bene,
Chloe è di sopra, ora ve la chiamo. Sono felice, Rob, che tu
abbia cambiato idea..”.
Mi si
gelò il sangue.
Arpia. Donna
sadica e senza cuore.
Ma lo vedeva che
c’ero io? Nessuno si chiedeva cosa sentissimo io e
Robert?
Tutti si
preoccupavano di Chloe, povera donzella ferita. Ma di me, di
Rob, nessuno si chiedeva se quello che ci succedeva intorno ci stesse
ferendo?
“Co..n..”,
Robert non riuscì a finire nemmeno una sillaba.
“Non ti
preoccupare, sono affari tra te e mia figlia”,
mi guardò facendomi capire con
trasparenza che la mia presenza in quella
stanza era di troppo.
Quando
salì l’ultimo gradino della scala, iniziai a
respirare
regolarmente.
“Cazzo,
non può andare così. Non deve”, era
più nervoso di prima.
“Non ti
preoccupare. Ci sono abituata. Ora parlaci, poi andiamocene”,
risposi atona, fissando il pavimento.
Cercò
la mia mano. Accarezzai la sua per qualche secondo, appena sentii
dei rumori provenire dalle scale, mi staccai di nuovo.
Strinsi i denti e
gli occhi, per non piangere.
Non volevo
stargli così lontana, volevo assolutamente ed
incondizionatamente stargli accanto, abbracciarlo, stringerlo ed
accarezzargli
i capelli, per vederlo più rilassato.
Chloe scese le
scale frettolosamente, quasi rischiando di scivolare.
Quando mi vide,
però, si bloccò istintivamente, cambiando
espressione.
Se
prima era felice e curiosa, ora era davvero tesa ed incazzata.
“Che ci
fa lei qui?”,
domandò
dietro di se.
Si ricomincia.
Feci roteare gli
occhi, chiedendomi se eravamo delle persone adulte,
oppure se ci trovavamo in un asilo nido.
“Ha
accompagnato Robert. Si vede che vuole appoggiare la sua scelta di
tornare con te”, sua madre era sempre stata una donna piena
di carisma, capace
di far cambiare idea alla gente, senza nemmeno farle rendere conto.
Ma in quel
preciso momento, immaginai di poterla prendere per le spalle
e di strattonarla urlandole nelle orecchie che si sbagliava, che non
era
assolutamente come lei voleva far credere.
“No
signora, non sono qui per questo”.
Guardai Robert,
sperando che la sua pazienza reggesse per altri venti
minuti almeno.
“Rob,
devo..devo parlarti, si. Ma da soli”, non si voltò
verso di me,
ma le vedevo le freccette contro il mio viso.
“No,
lei rimane. È con me, e
resta con me”.
Scandì
così bene l’ultima parola che rabbrividii io
stessa di fronte a
tale intensità.
“Io..io
non ce la voglio in casa mia Rob. Ha rovinato tutto..tutti i
nostri piani, tutti i nostri sogni..capisci?”, era sul punto
di scoppiare in
una crisi di nervi.
Una parte di me,
voleva aiutarla, abbracciandola. Ma l’altra non aveva
ancora scordato quella mattina.
“Chloe,
mi dispiace per quello che hai passato. Ma sappi che non
perdonerò il tuo gesto, perché hai messo a
rischio tutto quello a cui io tenevo
di più”.
“E a
me? A me non ci pensi? Mi hai preso in giro Rob? Quando venivi a
letto con me, e mi sussurravi che mi amavi mi prendevi in
giro?”.
Merda, merda,
merda.
Non dovevo
piangere, no. Era il suo scopo.
Era come sua
madre, voleva farmi credere cosa che non esistevano.
Provai ad
isolarmi, cercando di mantenere la calma.
Silenzio, solo i
singhiozzi di Chloe si potevano sentire.
La madre, come
me, stava in silenzio, appoggiando la figlia da lontano.
Di
nuovo, avrei voluto picchiarla per la sua finta compassione.
Dove era quando
la figlia soffriva? Dove era?
Presi un respiro
profondo, e a Robert non sfuggì.
“No,
Chloe. È vero, ti ho amata, ma in modo diverso, da come
amo..”.
“Zitto.
Zitto. Non puoi dire che ami lei. Non puoi”, si
avvicinò,
puntandomi un dito contro, d’istinto mi allontanai, facendomi
piccola, piccola
contro lo schienale del divano, “lei non può
essere niente per te. Tu hai
scelto me.
Perché,
se è come dite, non l’hai presa in Italia eh?
Perché non te la
sei presa subito? Mary è più bella di me,
è vero. Ma cosa ti può dare oltre al
fisico?”.
Calma.
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.
“Chloe,
non ti permetto di parlare così di lei, smettila”.
Non voleva
arrabbiarsi, ma le nocche bianche, presumevano il contrario.
“Robert,
per cortesia, guarda in faccia la realtà. Mary non
è come
Chloe. Chloe ti ha dato se stessa, ti abbiamo accolto nella nostra
casa, io e
mio marito, come se fossi un figlio. Non ho mai visto Chloe
così innamorata. Tu
non puoi farle questo. Io sono certa che tra qualche mese, ti stuferai
di
Mary..”.
Stavo per perdere
la pazienza.
Robert
cercò di ricomporsi, trovando, probabilmente le parole
giuste
per iniziare un discorso.
“Non potete
capire”, appoggiò i gomiti sulle sue ginocchia,
prendendosi
la testa tra le mani, “Io ho amato Mary dalla prima volta in
cui l’ho vista, in
Italia. Se non le ho confessato tutto subito era perché lei
non era pronta, me
lo aveva detto. Mi aveva detto che non voleva fare soffrire la sua
migliore
amica, che non voleva farle questo torto, sapeva che io ti
piacevo..”, guardò
Chloe, poi me, alternando, “quando siete arrivate a Londra,
io non sapevo
dell’arrivo di Mary, Ashley mi aveva detto che solo tu,
Chloe, eri arrivata..io
amavo già Mary, ma ero arrabbiato con lei, per un
fraintendimento che avevamo
avuto in Italia. Ma l’amavo, Dio sel’amavo”,
si passò una mano tra i capelli.
Io ero incantata
dalle sue parole, dalle sue labbra.
Chloe nel
frattempo si era seduta, smettendo di singhiozzare.
“Quando
poi, mi hai detto che saremo usciti insieme, sono impazzito. Ho
sperato di non ricadere in quel tunnel, di non impazzire di nuovo, ma
non ce
l’ho fatta..l’ho rivista, e tutto è
riaffiorato”, mi prese la mano,
accarezzandola.
Ero davvero in
balia dei suoi occhi, non riuscivo a muovermi.
C’eravamo
solo io e lui in quella stanza, nessuna arpia, nessuna Chloe
che ostacolava il nostro amore. Nessuno. Io e lui.
“Chloe,
mi dispiace. Io non volevo farti soffrire. Ma tu sei riuscita a
farmi conoscere un universo parallelo, diverso, dove potevo non
soffrire per
lei. Era come vivere senza però respirare..non so come
spiegartelo”.
Attese una
reazione da parte dei presenti, che però non
arrivò.
Prese un respiro
profondo, guardando tutte e tre.
“Chloe,
devi anche capire che, se io e Mary non ci siamo messi insieme
prima, lo abbiamo fatto per te. Lei, più che altro.
Tu non sai quanto
lei abbia sofferto per non vedere piangere te, per
non distruggere i tuoi sogni. Lei non ha mai tentato di sedurmi, come
dici tu,
e come hai detto ai giornalisti. Ero io..quello..che..la cercava,
quello che la
voleva. Lei ha sempre declinato ogni mio gesto di affetto. Non voleva
rovinare
la tua vita, e perderti..è per questo che penso che tu stia
esagerando.
Io non ti voglio
male, ti ho amata, a modo mio, ma l’ho fatto.
Però,
non è giusto che tu, ora, devi distruggere la mia, la nostra
felicità, lo
capisci?”.
La
guardò con compassione, vedendola piangere di nuovo.
“Io non
voglio perderti Rob..”, biascicò, alzandosi.
Si
andò a posare sul divano, accanto a Robert.
L’antenna
della gelosia si accese, facendomi drizzare la schiena.
Susan se ne
accorse, facendo spuntare un sorriso beffardo sul suo viso.
L’avrei
presa a schiaffi. Tanti violenti schiaffi.
“Chloe,
mi spiace..ma non puoi fare così”, lei gli si
avvicinò,
abbracciandolo.
Mi allontanai un
po’, per permettergli di abbracciarla.
Quando lo fece
notai subito lo sguardo rapito di sua madre, e le
lacrime di Chloe bagnargli il colletto della camicia.
Lo
attirò a se, ed io strinsi i denti, per non scaraventarla
contro il
muro. Nemmeno un po’ di ritegno aveva mantenuto.
Robert si
voltò guardandomi. Doveva aver visto qualcosa di strano nel
mio sguardo, perché subito, gentilmente, la fece spostare.
Mi sentii in
colpa, non ero nessuno per vietargli certe cose.
Certo, ero la sua
ragazza.
Ma in quel
momento, era tutto diverso.
Stava dicendo
addio a Chloe, e se io fossi stata nella sua stessa
situazione, avrei voluto abbracciarlo anche io, un’ultima
volta.
“Chloe,
devi smettere di andare in tv a dire a tutti i nostri problemi.
Ok?”, lo disse in un misto tra serietà e
delicatezza.
“Per
te..”, rispose lei, “ma Rob, non puoi fare questo.
Non con lei,
che ritenevo la mia migliore amica..cavolo”,
scoppiò in lacrime di nuovo,
riavventandosi su di lui.
“Ora
basta Chloe”, non so come mi uscì
un’esclamazione del genere.
Forse,
ripetendolo da minuti interminabili nella mai testa, ormai era
ovvio dirlo anche ad alta voce.
Subito mi portai
una mano sulle labbra, capendo di aver rotto il
silenzio che si era creato.
Cavolo.
“Come
scusa?”, Chloe si allontanò, guardandomi scettica
insieme a sua
madre.
“Insomma.
Non puoi avventarti così su di lui”.
“Ah,
ora sei gelosa? Lo sai. Hai capito cosa si prova? Eh? Lo vedi come
mi sento io, quando vi vedo insieme? Ma a te non import..”.
“Chloe”,
Robert alzò la voce, alzandosi dal divano.
Mi alzai anche
io, avvicinandomi al suo corpo.
Un suo braccio mi
circondò un fianco, facendomi rabbrividire.
“Chloe,
smettila. Smettila. Perché ormai, tutto quello che mi dici,
mi
scivola addosso. Smettila, perché Robert non
tornerà da te, non così. Basta.
Sei patetica”, sputai tutto il veleno che tenevo dentro da
mesi, senza tregua,
“non puoi venire da me, a farmi la predica, se poi, rovini la
vita alla gente
che dicevi di amare. Hai rotto, finiscila”.
“Mary,
calmati amore..su..”, Robert strinse la presa sui miei
fianchi,
accarezzandomi una guancia rossa, ma facendomi tornare tranquilla.
Regolarizzai il
respiro, trovando un po’ di serenità.
Quella casa mi
stava angosciando, dovevo uscire.
“Esci
da casa mia”, la madre di Chloe si alzò dal
divano,
avvicinandosi, “esci immediatamente da casa mia”.
“No
Susan. Tua figlia esagera, e lo sai..”, le dissi con un tono
più
pacato.
“Chloe,
ci vediamo”.
Con una mano
indicò la porta di casa, guardandomi severa.
Robert
iniziò ad andare verso la sua direzione, posando una mano
sulla
maniglia.
“Mary,
andiamo”.
Lo raggiunsi, ma
Chloe mi fermò per un braccio, rischiando quasi di
farmi cadere.
“Questa
me la paghi Mary, fosse l’ultima cosa che faccio. Me la
paghi”.
Successe tutto
velocemente, senza darmi il tempo di capire quello che
mi accadeva intorno.
“Non.La.Toccare”,
Robert si era avvicinato, fissando Chloe rabbioso ed
indicando la sua mano stretta, un po’ troppo forte, sul mio
braccio.
Chloe era
stupita, interdetta, forse non si aspettava una reazione del
genere da parte sua.
“Non la
toccare Chloe, non toccarla”, strinse i denti, allentando la
presa che Chloe ancora esercitava.
La
fissò per tutto il tempo, fulminandola ad ogni battito di
ciglia.
Mi
tirò verso di se, tenendomi stretta.
“Usciamo”,
risuonò più come un ordine, ma obbedii subito.
Una volta fuori,
Robert, prima di chiudere la porta guardò Chloe negli
occhi, fulminandola.
“Se ti
avvicini a lei, o se ancora le rovini la vita, io te lo giuro
Chloe che quello che tu hai fatto a me, con l’intervista,
sarà solo un breve
assaggio di quello che farò io. È la mia
ragazza. Non devi toccarla”.
Detto
ciò, mi prese per mano, tirandomi verso il marciapiede.
***
Allora Ragazze..
Questo
è un
capitolo parecchio strano, cioè, a me piace soprattutto la
parte finale, quando
Robert mette in chiaro quali siano i suoi
territori.
E ve lo giuro,
nel
farlo così serio e arrabbiato, mi ha fatto venire certe
scene Lemon in mente XD
che non vi dico..
Beh,
c’è da dire
che anche Mary ha tirato fuori il suo carattere eh! diciamo che, in
poche
parole, ha detto quello che tutte pensiamo, cioè che Chloe
sta un po’
esagerando. Facendo la vittima non va da nessuna parte..
Bene, dopo aver
psicanalizzato i miei pazienti – buahbuah – mi
ritiro a miglior situazione,
dormendo magari!!
Macchè
ç___ç c’ho
un sonno che non vi dico, ma devo stare in ufficio, e forse oggi mi
tocca anche
la posta.
Mi ripeto da
questa
mattina “dai che è Venerdì, dai,
dai”, eppure mica serve a tanto T_T
Vi ringrazio,
tutte
quante, perché state aumentando.
Anche le
recensioni
aumentano, quindi magari è un merito della storia, oppure
davvero sto
migliorando come dite..certo, per me è difficile notarlo.
Ovviamente
dall’inizio
della storia lo noto anche io il cambiamento, ma di più non
vedo!
Per il resto,
cosa
vi posso dire? Questa storia, che fino a qualche settimana fa avrei
chiuso
seduta stante – con i lacrimoni agli occhi – ora
è la mia fonte maggiore di
ispirazione. Davvero *_*
Ho un sacco di
idee..e spero davvero di portarle a termine, senza annoiarvi!
Ragazze, non
posso
salutarvi una per una, perché ho ancora del lavoro
arretrato, ma vi prego,
continuate a commentare, perché mi rendete così
felice *_* che non avete idea.
Ringrazio davvero
tutte voi, piciule!
Frytty;
Cris91;
Romina75;
_Miss_;
Liselotta;
RiceGrain;
Lampra;
_Elisewin_;
Nessie93;
Neverthink;
Ginevrapotter;
Lazzari;
Sognatrice85;
Doddola93
<3
Grazie di tutto.
|
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Capitolo 50 *** 49 - Presentazioni ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Presentazioni
Quando
arrivammo davanti a casa mia, il mio cuore non aveva ancora
smesso di battere furiosamente.
Robert si
fermò all’improvviso in mezzo al marciapiede,
prendendomi
alla sprovvista.
Mi
attirò verso di se, stringendomi forte contro il suo petto.
Inizialmente
rimasi un po’ perplessa dal suo gesto, poi, però,
capii
che anche lui aveva attraversato il mio stesso momento in casa di Chloe.
Lo sentii
prendere un respiro profondo, accarezzandomi i capelli.
Appoggiai le mie
mani sulla sua schiena, accarezzandolo.
Non volevo
vederlo ridotto in quello stato, non per colpa di Chloe. Aveva
esagerato, me ne rendevo conto, ma non potevo nemmeno permettermi di
dirle
tutto quello che pensavo veramente, sarei passata dalla parte del
torto, solo
per la poca educazione che avrei usato. Per lei, e per sua madre.
Odiose tutte
e due.
“Ehi”,
mi spostai un po’, cercando di poterlo guardare negli occhi.
Era fermo, non
accennava a guardarmi.
“Rob?”,
continuava a stringermi, abbassando sempre di più la testa
contro il mio collo.
“Non
voglio più vederla..”, non lo avevo mai visto in
quello stato,
mai, “..mai più. Non trovo aggettivi per
descriverla. Mary, ti prego..non
lasciarmi mai..”.
Mi si strinse il
cuore sentendolo dire certe cose.
Mi avvicinai di
più, abbracciandolo più stretto che potevo.
“No che
non ti lascio. Non lo farò mai, stai tranquillo. Rob, non la
vedremo più..davvero. Non voglio più vederti in
questo stato..”.
Se
l’avessi avuta tra le mani, l’avrei picchiata.
Respirò
più lentamente, calmandosi un po’.
“Mary,
quello
che ha detto”, con i pollici delineò la forma
delle mie
guancie, diventate rosse sotto il suo tocco delicato, “Sono
tuttecattiverie.
Lo sai che non è vero, che sei una ragazza dolcissima, e che
sei fantastica.
Che sei la ragazza che mi ha fatto innamorare..”, prese il
mio visto tra le sue
mani, accarezzandolo, “ed io non voglio più che
lei ti rovini la vita. Non lo
meriti, non dopo tutto quello che hai fatto per lei..”.
Avvicinò
le sue labbra alle mie, baciandole con delicatezza.
Quando posai le
mie mani sulle sue, il bacio si fece più profondo,
facendomi perdere ogni concezione.
Le sue labbra si
incastravano perfettamente sulle mie, senza bisogno di
fare alcun movimento.
Il suo sapore di
uomo, di forte, mi fece annebbiare completamente i
sensi, ritrovandomi ad avvinghiarmi alle sue spalle.
Le sue mani si
posarono sui miei fianchi, cercando di sorpassare lo
strato di tessuto della maglietta,
per
accarezzarmi.
Rabbrividii al
suo tocco, che mi sfiorava con delicatezza ma anche con
decisione.
Se il suo era un
modo per delineare il territorio, ero pronta anche a
murarmi intorno ad un muro, pur di averlo con me.
Lo sentii
respirare appena, sulle mie labbra, mentre il mio petto aveva
preso a muoversi irregolarmente.
“Ehi..ehi..stop”,
rimase con gli occhi chiusi, posando la sua fronte
sulla mia.
I respiri erano
affannati, veloci, ed il mio cuore batteva troppo
forte.
Sorrisi come una
bambina, sulle sue labbra.
“Non
siamo allenati Pattinson”, scherzai accarezzandogli la
spalla.
“Vedrai,
abbiamo tempo per allenarci”, ammiccò,
avvicinandomi a lui.
Fremetti sentendo
le sue parole, era ovvio che non aspettavo altro, io
e lui, di nuovo una cosa sola.
Scossi la testa,
cercando di scacciare quei pensieri poco casti dalla
mia mente.
“Entriamo
in casa?”, domandai accarezzandogli gli zigomi, per cambiare
discorso.
“Si”.
Si
sistemò la giacca, prendendomi per mano.
“Mmmh,
quindi ora dovrei conoscere la tua famiglia, giusto?”,
domandò
con una certa preoccupazione nella voce.
“Non
dirmi che hai paura”, ammisi ridendo.
“No,
però..sai. Sei la loro bambina, ed io sono il bad boy che
viene
per rovinarti”, con le dita disegnò delle
virgolette nell’aria, facendomi
ridere.
“Ehi,
non ti preoccupare Pattinson. Basterà recitare la parte di
Edward
Cullen, e vedrai che mia madre crollerà ai tuoi
piedi”, gli feci l’occhiolino,
avvicinandomi per circondargli la vita.
“Con te
non devo fingere, ed è la cosa più bella che mi
sia capitata.
Con te non recito, fidati..sei l’unica che riesce a vedere il
vero Robert,
oltre ai miei ovviamente”, mi passò una mano tra i
capelli, scompigliandoli.
“Ehi,
smettila”, scappai verso la porta di casa, evitando di farmi
prendere.
Guardai
l’orologio appeso in sala, e mi accorsi che effettivamente
era
un po’ tardino.
“Mamma,
siamo a casa..”, urlai per farmi sentire.
“Si,
Mary, siamo in cucina..”.
“Siamo..siamo..”,
Robert si stava agitando, facendomi ridere come una
matta.
“Smettila,
dai..non ti devi preoccupare.. mio padre già ti
adora”, lo
baciai delicatamente sulle labbra, abbracciandolo.
“Ok
dai..”, fece finta di prepararsi per un match di rugby,
passandosi
le mani sulle ginocchia e respirando velocemente, “sono
pronto”, rise di gusto,
scaldandomi il cuore.
Sollevai gli
occhi al soffitto, domandandomi come facesse ad essere
così pauroso.
Quando arrivammo
davanti all’arco che portava in cucina, vidi i miei
genitori voltarsi contemporaneamente.
Non era un mondo
alieno? Cosa poteva succedere di male?
“Ciao”,
li salutai con un cenno del capo.
“Buona
sera”, Robert mi raggiunse, affiancandomi.
La distanza che
teneva era ridicola, dovetti impegnarmi parecchio per
non scoppiare a ridere come una matta.
“Ciao
Robert”, disse mia madre avvicinandosi, “Io sono
Margaret, la
madre di Mary”.
Gli porse la
mano, e Robert si affrettò subito a stringerla.
“Piacere
signora”.
Che tenero.
“Io
sono George, piacere”.
Anche mio padre
si avvicinò, e Robert, cautamente, strinse anche la sua
mano.
Probabilmente i
due uomini si stavano scambiando qualche parola
mentale, che ovviamente noi povere donne non potevamo sapere.
Ero felice, tanto
felice.
“Piacere
signor Dowson”.
“Oh ti
prego, dacci del tu, a me e a mia moglie. Siamo così vecchi
tesoro?”, si rivolse a me, sfoggiando il suo sorriso
migliore. Mio padre era
unico.
“Oh
no. Rob, ti prego. Poi gli vengono i complessi..”, lo presi
in
giro, posando una mano sulla spalla di mia madre, “e poi lei
lo deve
sopportare”.
“Va
bene..”, Robert sorrise, passandosi una mano tra i capelli.
“Dai,
sediamoci che è pronto”, mia madre ci fece cenno
di avvicinarci
al tavolo.
Robert era
davvero emozionato, non voleva darlo a vedere, ma ormai lo
conoscevo troppo bene.
Ci sedemmo,
iniziando a rompere il ghiaccio parlando di cose che non
comprendevano la recitazione e la televisione.
Per questo
ringraziai i miei genitori, per la loro delicatezza.
Era ovvio che
Robert non volesse parlare di lavoro, non nell’ambito
privato, per lo meno.
Mi scoprii
davvero interessata al baseball, sentendo Robert e mio padre
parlarne con passione.
E sinceramente,
non pensavo nemmeno che lui avesse il tempo, oltre al
lavoro come attore, di dedicarsi a certi hobby.
Quando arrivammo
al dolce, preparato con cura da mia madre, mio padre
iniziò a domandare a Robert qualcosa sul suo lavoro,
restando comunque molto
lontano dalle cose personali.
Ogni tanto gli
stringevo la mano, per rassicurarlo. Le cose stavano
andando benissimo, quindi non doveva assolutamente preoccuparsi.
Robert sembrava
contento di parlarne, gli domandava più che altro che
cosa facessero tutto il giorno, come riuscissero a gestire le scene.
Mio padre aveva
sempre avuto un debole per quelle cose, e non mi stupii
di trovarlo gongolante di fronte ai discorsi di Robert.
“Hai
fatto colpo”, gli sussurrai vicino all’orecchio
mentre aiutavo mia
madre a ripulire il tavolo.
Lui mi sorrise,
stringendomi la mano.
“Hai
visto quante cose hanno in comune lui e papà?”,
domandai a mia
madre passandole i piatti.
Mi voltai verso
di loro, vedendoli intenti a discutere su un tipo di
macchina sportiva.
“Si,
è normale..lo sai meglio di me che sono uomini e attori o
meno,
hanno di solito le stesse passioni”, era felice anche lei, lo
vedevo dalla luce
dei suoi occhi.
“Mi
piace sai? Davvero. È proprio un bravo ragazzo..e anche
bello”,
ammiccò guardandolo con la coda dell’occhio.
“Mamma”,
mi lamentai ridendo.
“Basta
che sei felice Mary, il resto non conta..”, rimasi un
po’
colpita.
Se questo era un
mondo alieno, non volevo più tornare nel mondo
terreste. Mai più.
“Mary,
noi tra poco dobbiamo andare dalla zia. Ci ha chiamato,
dicendoci che siamo degli sprovveduti che non ci facciamo mai
vedere”, scherzò
mio padre.
“Oh, ed
immagino che invece voi ci siate andati giusto, giusto la settimana
scorsa”, constatai dallo sguardo di mia madre.
Robert ci
guardava incuriosito, e perplesso.
“Vedi,
la zia non ha la memoria molto attiva ormai, quindi pensa sempre
che i parenti si scordino di lei. Invece mamma e papà ci
vanno ogni settimana”,
sorrisi, ricordandomi l’ultima volta che mi aveva vista.
Dovevo partire
per l’università, e lei mi aveva raccomandato di
non
trovare uomo in Europa. Se avesse saputo i risvolti della situazione,
non ne
sarebbe stata felice.
Mi persi gli
altri scambi di parole tra i miei e Rob, intenta ad
osservarlo così rilassato e a suo agio in quella situazione.
“Mary,
noi andiamo allora. Ah Robert”, mia madre tornò
indietro,
lasciando andare mio padre.
“Stasera
dormi da noi?”, gli domandò con lo sguardo tenero.
Ah, mia madre era
peggio di me, quando ci si metteva.
“No,
non preoccupatevi. Ho preso una stanza in hotel. Non voglio
disturbare”.
“Ma che
disturbo e disturbo, su, chiama e disdici. Ci sono un sacco di
camere di sopra..”.
Andai nel panico.
La camera dove aveva dormito Andrew, oddio.
“Ah
tesoro”, mia madre si avvicinò, “la
camera azzurra, la sta
rimettendo apposto tuo padre, quindi magari fallo dormire in quella
verde,
ok?”, mi fece l’occhiolino, salutandoci.
Mia madre era
fantastica, l’ho sempre detto.
Quella camera,
era quella dove aveva dormito Andrew.
Sospirai
sollevata, per il salvataggio di mia madre che ovviamente,
doveva già aver preparato tutto.
“C’è
qualcosa che devi dirmi?”, mi domandò Robert.
“No,
perché? Cioè..volevo sapere come ti eri trovato.
Insomma..”.
Non avevo mai
portato un ragazzo in casa, non così formalmente per lo
meno.
“Si,
molto. I tuoi genitori sono fantastici. Andrebbero d’accordo
con i
miei, che ovviamente ti farò conoscere non appena arriveremo
a Londra”, mi
sollevò il mento, per guardarmi negli occhi.
I suoi genitori,
in fondo cosa poteva succedere di grave?
“Non ti
devi preoccupare amore, sono come i tuoi. Normalissime
persone..che già ti adorano..gli ho parlato tanto di te,
anche quando stavo con
Chloe, mia madre aveva già capito tutto..”,
sorrise sghembo, pensando a
qualcosa che solamente lui poteva sapere.
“Ti
amo”, mi avvicinai alle sue labbra, prendendogli il viso tra
le
mani.
“Anche
io”, strofinò la punta del suo naso contro la mia,
facendomi
rabbrividire.
Il bacio non
durò molto, Robert si staccò, guardandomi
malizioso.
“Allora,
questa camera dove dovrei dormire?”.
“Ehi,
ma tu non avevi nemmeno prenotato”, lo spintonai, sorridendo.
“Ehm,
no, vabè. Avrei richiamato senz’altro quella
cortese ragazza che
ha chiesto i miei dati personali”.
Lo guardai truce,
minacciandolo con lo sguardo.
“Vieni
te la faccio vedere”.
Lo presi per
mano, evitando accuratamente di guardarlo negli occhi.
Lo accompagnai su per le
scale, mostrandogli prima il resto della casa.
“E
questa è la sua camera, Mr Pattinson”, feci un
inchino, restando
seria, con difficoltà.
“Mmmh,
ma io avevo chiesto una singola”, si lamentò
triste.
Rimasi un
po’ disorientata, non capendo dove volesse andare a parere.
“Vede
signorina, ora, che mi avete dato una doppia, che oltretutto
nemmeno volevo, dovrete restare con me per
usufruire al meglio delle comodità che essa
da..sbaglio?”, si avvicinò
lentamente, facendo battere il mio cuore sempre più forte.
“In
effetti ha ragione, se vuole però, le chiamo le signorine
che si
occupano di certe cose”, sorrisi perfida, facendo per uscire.
“No.
No”, mi prese per i fianchi, facendo scontrare la mia schiena
contro il suo petto.
“Ormai
ho deciso quale ragazza voglio con me, quindi, non si accettano
scambi..”, scostò i capelli che sciolti,
ricadevano sulla mia spalla, per
potersi avvicinare con le labbra al mio collo.
Annaspai in cerca
d’aria, quando le sue labbra sfiorarono la spalla,
che aveva scoperto togliendo la spallina della canottiera.
“Ma,
signore..non sono di certo un’esperta..”, ormai
avevo perso ogni
logica.
Il solo fatto di
averlo così vicino, faceva sorgere nella mia mente
delle scene da censurare.
“Non si
preoccupi, mi hanno detto che lei sa, come far impazzire un
uomo..”, mi provocò.
Si
avvicinò alla porta, chiudendola.
Quando,
lentamente, fece girare la chiave nella serratura, una
scintilla di eccitazione attraversò il mio sguardo,
facendomi perdere la
cognizione del tempo, e dello spazio.
Eravamo
io e lui, da
soli. Il resto poteva anche andare avanti da solo.
***
Ok, ragazze belle.
Non sono
dell’umore giusto, ma posto lo stesso, visto che
l’ispirazione,
ed il mio umore non viaggiano nello stesso binario, per fortuna!
Ho trovato una
gattina, piccina piccina, avrà due mesi.
Ieri sera
l’abbiamo portata subito dal veterinario, perché
quando mamma
l’ha portata in casa, aveva tutti gli occhietti rossi rossi.
Povera stella..
Ho pianto tanto,
che non avete idea.
Temevo mi morisse
tra le mani, ed io per gli animali sono peggio che
per gli umani..
Quindi corri
subito dal veterinario, falla visitare..
Eh, diciamo che
mi ha un po’ rassicurato..ma un pochino proprio..
Ha detto che la
congiuntivite è parecchio avanzata, quindi bisogna
vedere se non ha attaccato la cornea.. ç_ç
Per il resto
è sotto antibiotici, ha preso tanta acqua picciulina..
E le goccine per
gli occhietti glie le diamo sempre..
Questa mattina
*.* stellina della mamma, è salita sulle mie gambe,
arrampicandosi sul mio pigiama *impazzisceditenereSSa*
-- PREGATE PER
NOI --
Non potete
immaginare quanto bene le voglia!!
Via..
ù.ù non posso assillarvi sempre con i miei
pensieri!
C’è
un gruppo di dolciSSime ragaSSe da salutare :**
Piccolo quesito
prima.
Vorreste una
scena, fatta come si deve xD con i caFFi e mazzi, oppure
salto la scena da soli..e vi do solo un assaggino? Ditemi voi..per me
non ci
sono problemi..
Liselotta: Eh
tesoro, Chloe è dovuta diventare perfida se no era tutto
monotono qui dentro. Vi ho dato una bella scossa dai..anche io tesoro
non vedo
l’ora che sia il due..dimmi dimmi, preferiresti una bella
scenetta romantica
tra questi due ragaSSoni? Un bacione tesoro..ti voglio bene!
Cris91: Eh cara
non posso dirti se tornerà oppure no, ti tranquillizzo,
però, dicendoti che Robert ha fatto un buon lavoro :) si, la
fine piace
particolarmente anche a me! Sarà che io adoro i ragazzi un
po’ possessivi. Certo,
senza esagerare..e Rob è perfetto appunto! :) ma non avevamo
dubbi! Un bacio!
Sognatrice85:
Mmmh, ti ha terrorizzata? Davvero? Cioè..non volevo dare
questo effetto..davvero! però sono felice che ti sia
piaciuto comunque. Il suo
comportamento è dettato dal fatto che comunque, sono
settimane che Chloe gli
rovina la vita, mirando alla sua ragazza..diciamo che secondo Robert
– discorso
contorto, ma fila – ha impiegato un sacco di tempo per
riuscire ad avere la sua
Mary, e ora non vuole proprio mettere tutto a rischio per Chloe..
capisci? E poi,
così protettivo, mi fa venire in mente certe scene che sono
da rouge proprio :)
grazie mille per il tuo appoggio, sapere che tu, che per me scrivi cose
fantastiche, leggi e commenti i miei schizzi..brrr..rabbrividisco ^^
grazie
Marghe..un bacione!
_Elisewin_:
allora Watson, vediamo cosa la sua mente diabolica ha
elaborato xD cioè..mi hai fatta morire, sul serio..non ci
sono parole per la
mia faccia da pesce lesso!! Sei riuscita a riconoscere la madre di
Chloe,
proprio come l’ho vista io. Cioè..non è
una donna cattiva nell’animo, sia
chiaro..ma ha vissuto una vita, che non le permette di essere buona e
gentile..certo, questa non è una scusa al suo
comportamento..però hai capito a
pieno che persona abbiamo di fronte..e non mi meraviglio!! Ahahah Rob
si, l’ho
voluto fare proprio protettivo..Mary ne sente il bisogno, e poi questo
lato di
BoB è tremendamente secsi! xD beh, vedi..Mary non ha
esagerato nel parlare, perché
le hanno insegnato una buonissima educazione..e a differenza della
famiglia di
Chloe, preferisce non cadere nel ridicolo e mantenere la sua
dignità..è
parecchio riservata..molto riservata xD quindi mentre BoB è
un camionista, lei
si limita a schiaffeggiare con la manina monca ahahah! Beh,
però, vedrai che
non è finita..cioè, Mary ne ha tante in sospeso,
che non le dimentica, non ti
preoccupare! L’abbraccio me lo prendo tutto, anzi..te ne
restituisco un altro
pieno di ringraziamenti per le tue bellissime parole! Grazie mille..un
bacione!
Frytty: *.*
oh..gongolo sul serio..mamma mia! sei sempre così
dolce..Glacie! e poi..beh..non sei mica l’unica ad averci
fatto pensieri sconci
xD infatti..secondo te, il prossimo capitolo..da dove ne viene?? Da un
Bobby
sempre più secsi..mamma mia!! non si può..non si
può ù.ù beh, che dire..miglioro?
mmmh, vediamo xD tu, di sicuro..sei fantastica..e non ci sono dubbi,
per il
resto..sorvoliamo xD un bacione!
Ginevrapotter: ”a
parte
i miei soliti scleri il capitolo e da
leggere tutt sulla poltrona rossa d acinema a con il fiato in gola ahh
che
agghiacciante” O.O
cioè..davvero? no davvero..grazie..cioè..non me
lo aveva mai detto nessuno
ahahah! Via..farò in modo che Chloe sparisca xD sisi..no, a
parte gli
scherzi..vedrai, che per un po’ non si farà
viva..Robert ha fatto un ottimo
lavoro, senza dubbio..se pensava di poterlo riavere in questo modo, si
è
proprio sbagliata -.- ma di brutto! Che dire, questo capitolo
è un po’
cosi..cioè..c’è la presentazione ok, ma
altrimenti è un po’ piatto..ora vediamo
se fare piatto anche il secondo xD oppure farlo ad onde, come
sarà il battito
nel mio cuore!!
Ahahah! Un bacione
Romina75:
Ahahaha quando ho letto del “tirarle il collo come alle
galline” non mi reggevo
nella sedia, te lo giuro..ahahah! eh si BoB ha un certo potere sulla
stampa,
quindi potrebbe anche dire che il cielo è viola, e da oggi
il cielo sarò viola
ù.ù anche per noi fans, ovviamente! XD beh, spero
che questo non ti disgusti
troppo..è piattino, ma il prossimo FORSE sarà un
po’ più succulento!! Ihih..un
bacio!
Sweet_Charlie:
Ciao Charlie!!!! Cioè *____* sei dolcissima, fantastica e
blablabla XD sei
tutto! Ah, certo..ora ho un po’ di autostima da rimettere
sotto i piedi, che tu
hai fatto un ottimo lavoro..mi hai strappato un bel sorriso a 32 denti!
Ahahah..talento
io? Beh, si certo..ho visto Italia’s got Talent io eh
ù.ù mica roba da poco xD
oddio..di sicuro so cosa si prova quando leggi una storia, ed i
capitoli
sembrano sempre pochi..quindi, se davvero ti faccio questo
effetto..gongolo
come una matta! Il fatto che la mia storia possa piacere ad un tale
livello, mi
riempie di gioia e di orgoglio. Perché è
cresciuta lentamente come una bambina,
ed infatti Mary è un po’ come la mia
bimba..perciò.. ù.ù la smetto..che poi
non
mi parli più perché sono logorroica! Ti ho
mandato una mail, non so se l’hai
ricevuta..anche a me piacerebbe conoscerti, mi fa sempre piacere fare
nuove
conoscenze. Dal mondo di EFP poi, particolarmente.. guarda, non dirlo a
nessuno, ma sono proprio fiera del pezzo finale dello scorso
capitolo..cioè..non so nemmeno io come mi sia venuta, ma mi
piace da matti! Sisi!
Robert un mix di possessività, sensualità,
dolcezza..cioè..non si incontrano in
ogni angolo della strada ragaFFi così!! :) spero di sentirti
presto, e nel
frattempo ti mando un abbraccio forte forte da Genova ;) un bacione!
_Miss_:
tesoro!! come stai? Spero davvero di esserti utile, sia parlando che
leggendo..magari ti passi un po’ il tempo :( mi dispiace
tanto che tu stia
male..ma vedrai..ora con il sole, e la bella stagione, ti sentirai
meglio! Si,
ne sono certa!! Sei forte tu eh, mica una pappamolle tzè
:*** Robert is…very……ah..very
tutto! ù.ù Chloe e mammata, non capiscono una
ceppa, te lo dico io..la madre
crudelia demon, e la figlia crudelina demonina.. xD diciamo
però che BoB ha
fatto il suo lavoro..quindi per un po’, dovremo
quetare..DOVREMO! XD
suvvia..spero che questo ti piaccia comunque..come dici tu, cerco
sempre di
seguire i punti fondamentali di ogni possibile storia
d’amore..perciò ;) viva l’amore!
Un bacione tesoro..guarisci presto!!
Lampra:
Oh tesoro *.* grazie mille! Hai scritto delle cose davvero belle!!
Robert è
secsisssssssimo in questa veste..altro che tranquillo Eddy, qui abbiamo
incaSSoso Bobby xD ma ci piace!! *tirasuilpollice* è un bel
mix, si..un po’
elaborato..ma la sua dolcezza ti colpisce ancora prima della sua
protezione..mi
piace *.* via..la smetto..Chloe e mamma..beh..hanno fatto la loro porca
figura..ed ora se la tengono..scusa eh! eh..xD un bacione..alla
prossima!!
Doddola93:
Oh DoD, tu riesci in poche righe, a farmi perdere ogni neurone sano,
che ancora
popola la mia povera testa! Sei fantastica tesoro..eh si, BoB
incaSSoso, è WOW,
WAW, WEW, e altre vocali che non posso
mettere….perchè se no scoppio xD Chloe
la ami vero? Eh, si..si vede xD come la amo io diciamo..dai, andiamo da
Pattz e
gli chiediamo un autografo in cambio della morte della madre e di Chloe
ahahah..tesoro..un bacione enorme!!
Nessie93:
Eh invece ti do pienamente ragione, non ti devi scusare. Anche io, ho
pensato
le tue stesse cose mentre scrivevo. Perché poi succede una
cosa strana, io sono
“scrittrice” – ma davvero giusto per il
termine -.- - e lettrice..mi immagino
cosa può pensare la ragazza che legge..e così
anche io faccio i vostri stessi
pensieri. Quindi lotto con il mio me che scrive e che fa Chloe e la
madre così
Stlonze, e il mio me che legge che vorrebbe ucciderle!
Haimè, vince sempre
quella che scrive UFFA! Vedrai però, che Robert ha fatto un
ottimo
lavoro..vedrai..un bacio!
RiceGrain:
Ah tesoro..ti amo anche io! Sopra ogni logica <3 beh, che
dire..confermo
tutto quello che hai detto. La madre di Chloe, come la figlia, non sa
bene cosa
deve fare nella vita, allora si diverte a rompere le palle alla povera
gente che
si fa i fatti suoi -.- BoB che lasciamo stare…..mi escono
delle rouge se penso
al suo sguardo arrabbiato e teso, mentre difende la SUA
donna..mmmh..evitiamo! tesoro..ora
stai meglio no? Non fami preoccupare eh!! suvvia
ù.ù ti dico..se hai letto
sopra, saprai che non ho dormito stanotte, preoccupata per Panda, la
gattina. Quindi
ora mi si stanno chiudendo gli occhi..te lo giuro..non connetto..ti amo
tesoro
mio..e ormai manca proprio pochino! Ti mando un abbraccio enorme!!
GiuliV:
ti ho mandato una mail..per ringraziarti..sei stata dolcissima e
fantastica nel
recensire ogni singolo capitolo..cioè..grazie..non mi era
mai successo..mi ha
fatto davvero piacere *.* eh si..lo sguardo, diciamo non è
così da assassino xD
ma della serie “tocca chi amo, e ti rovino”,
via..un BoB così innamorato dove
lo troviamo eh?? uffa..magari averlo sotto casa.. :) un bacione..ci
sentiamo
presto!
NeverThink:
Ma sei
fantastica tu! Non io..la tua originalità mi lascia sempre
di stucco, cioè. Non
avevo mai visto delle recensioni così dettagliate ;) Arpia
poi, ahahah, tra lei
e la madre lo sono davvero – aspetta, le ho create io. Oh
cappio – dicevo..
*sischiariscelagola* che beh, su Rob ci sono diverse teorie, ma quelle
che
conosco di più, sono possibili da dire solo in privato
ù.ù Mary, mmmh, ninfa
eh? beh, Robert la pensa esattamente come te, cara commentatrice ;)
beh, poi
ogni riferimento, giustamente, è puramente casuale sisi.
Certo. ù.ù chiariamo
una cosetta piccina picciò, devi smetterla di dirmi certe
cose, che poi io mi
monto la testa, e non vabbbbbbene! Tzè, e poi dici a me,
cose che dovresti dire
a te stessa..però, devo ammettere, che il capitolo
è piaciuto anche a me. Il fatto
di aver messo un BoB così affiatato, mi ha davvero commossa
ç_ç eh si, perché ormai
ragazzi così, non se ne trovano mica in giro..eh.. *sospira*
Mel,
mi farai
morire un giorno o l’altro.
Prima
mi dedichi
certe storie, poi scrivi certe cose..beh, se mi vuoi vedere morta,
basta dirlo
U.U
AAAAH
ti voglio un
bene invece, mamma mia!
Nella
parte finale,
mi sono sciolta io, quindi vi capisco benissimo!
Spero
che tu ti
possa rimettere presto, davvero, così torni a rompere le
balls senza male al
pansino :****
Bedda
lei, che
recensisce sempre, e che ascolta ogni mio delirio!
Vedrò
di postare
presto, cosa dici? Ci sto con i tempi? XD
Ti
voglio bene Mel.
Un
abbraccio per i
dolorini influenzali.
Tua
Kate.
|
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Capitolo 51 *** 50 - Meravigliosa creatura ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
Meravigliosa creatura
“E
questa informazione personale, chi glie l’avrebbe
data?”, domandai
restando al suo gioco.
“Una
persona fidata”, rispose avvicinandosi.
Lentamente, mi
fece indietreggiare facendomi toccare il muro con la
schiena.
“E cosa
le avrebbe detto?”.
Appoggiò
le mani ai lati del mio viso, facendo schioccare la lingua sul
palato.
“Per
esempio, che solo guardandola negli occhi, un uomo perde il lume
della ragione”, sorrise sghembo, facendomi mancare
l’aria.
Decisione Mary,
non farlo vincere.
Abbassai lo
sguardo, automaticamente.
“Beh,
allora sarebbe meglio che lei non li guardi. Altrimenti potrebbe
rischiare di perderla anche lei”.
“Correrò
il rischio”, con un dito risollevò il mio viso,
respirando
sulle mie labbra.
“Lei
è la creatura più bella che io abbia mai visto,
in tutta la mia
vita”, i suoi occhi erano sinceri, e fu proprio quella
sincerità a farmi
acquistare fiducia in me stessa.
Sollevai le mani,
posandole sul suo petto, coperto soltanto da una
camicia.
Delicatamente lo
accarezzai, beandomi di quel contatto che avevo
bramato da tanto tempo.
“Sei
bellissimo”, sussurrai alzando gli occhi per incontrare i
suoi.
Si illuminarono,
sorridendomi.
Piano piano,
anche le sue labbra mi sorrisero, di un sorriso dolce e
delicato che raggiunsi velocemente, baciandolo.
Le sue labbra si
posarono delicate sulle mie, e le mie mani finirono
subito trai i suoi morbidi capelli.
Il bacio divenne
più audace, meno timido e riservato, facendomi
diventare calde le gote e alterando i battiti del mio cuore.
Il corpo di
Robert mi schiacciò delicatamente contro il muro, e le sue
mani furono sui miei fianchi, alzando la maglietta.
Quando inizia a
sbottonare la sua camicia, spostò il viso sul mio
collo, baciandolo con bramosia.
“Dio
Mary, quanto mi sei mancata”, gli accarezzai la schiena e la
testa,
portando indietro la mia, permettendogli di bacarmi la spalla.
“Anche
tu amore”, sospirai, quando una sua mano si posò
sul mio seno
coperto, chiudendo gli occhi per godere di quel momento.
Il bacino di
Robert spingeva contro il mio, e la mia pazienza stava per
terminare.
Lo avevo
desiderato tanto, che quei minuti, passati ad apprezzarci, mi
parvero giorni, anni.
Quando osservai
il suo petto scolpito dagli addominali, per poco
svenni, riuscendo a riacquisire lucidità spostando lo
sguardo.
“E
questi?”, domandai accarezzando con un dito la forma della
sua V.
Robert si
piegò sotto il mio tocco, respirando velocemente.
“Mmmh,
sono di Edward?”, gli domandai abbassandomi per poterlo
guardare.
Lo accarezzai di
nuovo, ricevendo in cambio una spinta più forte del suo
bacino.
“Mi fai
impazzire”, disse tra l’esasperato e
l’eccitato guardandomi le
labbra.
Velocemente mi
sganciò i pantaloni, e la stessa cosa feci io, tornando
a baciarlo con passione.
“Sei
bella amore mio, sei bellissima”, ansimò sulle mie
labbra, quando
con più coraggio accarezzai la sua intimità.
Senza nemmeno
accorgermene, mi ritrovai completamente nuda davanti al
suo sguardo eccitato e bramoso di un contatto.
Lo sollevai,
facendo in modo che i nostri occhi potessero incontrarsi.
“Ti
amo”, dissi scandendo bene le parole.
“Anche
io”, annuì, avvicinandosi a me.
Eravamo nudi,
nella camera degli ospiti, in casa mia.
Ma eravamo sempre
io e lui, sempre insieme.
Lo potevo
sentire, potevo sentire il suo desiderio esplodere insieme al
mio, e per questo motivo, alzai una gamba, abbracciando la sua anca.
Mi
sollevò da terra, facendo in modo che anche
l’altra gamba lo
abbracciasse.
Mi strinse forte
a sé, affondando il visto tra i miei capelli.
Persi il conto di
quanti “ti amo” mi sussurrò in quel
momento.
Ero troppo
impegnata a godere delle sue spinte, e dei suoi sospiri
contro il mio orecchio, per capire che cosa stessimo dicendo.
Probabilmente
anche io dissi qualcosa, ma veramente, quella volta, fu
ancora meglio della prima.
Si
allontanò un po’ dal mio collo, guardandomi con
gli occhi scuri,
quel blu notte, capace di mandarmi su di giri.
Riuscendo a
tenermi in braccio, senza alcun minimo sforzo.
Mi
posò sul letto, e rabbrividii per il contatto con le
lenzuola
fresche.
Subito si
sdraiò sopra di me, cercando di non pesarmi appoggiandosi
sulle sue braccia.
“Ti
amo, e dopo tutto quello che abbiamo passato, voglio godermi della
tua presenza, della nostra storia come mai prima
d’ora..”, abbassò la testa,
sorridendo, “e voglio averti con me, saperti mia, sempre
Mary, sempre..”.
Rientrò
dentro di me, facendomi mancare il respiro.
Inarcai il
bacino, sospirando il suo nome più volte contro le sue
labbra.
“Ti
amo anche io, capito? E
non
ti lascerò mai Robert,
mai”, sospirai, prendendo il suo viso tra le mani,
“e voglio essere tua sempre,
in ogni momento, per sempre..”.
Le sue spinte
aumentarono, facendomi perdere completamente la ragione.
Lentamente, si
accasciò sopra al mio petto, baciandolo con dolcezza.
Dopo aver ripreso
il fiato necessario, prese il lenzuolo, coprendoci
entrambi, restando sopra al mio petto.
“Sei
così perfetta”, accarezzò con un dito
la mia pancia, facendomi
sorridere, “che a volte ho paura che tu sia un
sogno..”.
Sorrisi di
più, sentendolo dire certe stupidaggini. Era così
dolce,
così dannatamente tenero, che era impossibile pensare che il
sogno fossi io.
Gli accarezzai i
capelli, tenendo gli occhi chiusi.
“E se
non fosse un sogno? Se io fossi reale? Potresti stufarti di me,
amore..”, scherzai, scendendo a sfiorare le sue spalle.
“Non
potrei mai stufarmi di te, mai. Questa è l’unica
certezza che ho”,
alzò il viso, puntando gli occhi nei miei.
“A
volte, sei così sincero, così..non so nemmeno io
come definirti, che
mi fai paura. Ho paura di essere io quella che sogna..di essere io
quella che
immagina di avere un uomo come te al suo fianco”, rimasi
incantata dal colore
chiaro che era tornato a regnare nei suoi occhi.
Aiutandosi con le
sue braccia, arrivò fino all’altezza del mio viso,
baciandomi il mento.
“Mmmh..non
dire stupidaggini. Lo sai cosa a cosa sto pensando?”, mi
domandò spostando una ciocca di capelli che mi era finita
sulla fronte.
“A
cosa?”, gli accarezzai una guancia, sentendo le lacrime
pungermi gli
occhi.
Non erano lacrime
tristi e amare, erano di gioia, di pura e semplice
gioia.
“Al
giorno che ti ho vista camminare verso di me, davanti
all’università. Dovevamo uscire con Chloe e
quel..Mike..”, fece una smorfia al
temine della frase.
“Non ti
piaceva eh?”, sorrisi teneramente.
“No”,
un’altra smorfia, accompagnata da un sorriso, “non
ti levava gli
occhi di dosso. Non mi piaceva..”.
“Rob,
in fondo, quella sera..ah..”, alzai la testa, guardando il
soffitto, “quella sera è stato tutto
così complicato”.
“Lo
so amore”, prese il mio viso tra le mani accarezzandolo,
“ora non
sarà più così. Ora voglio gridare al
mondo quanto io ami questa donna, capito?
Nessuno mi impedirà di stare con te, nessuno. E se qualcuno
proverà a mettersi
in mezzo..ne pagherà le conseguenze”.
“Lo
sai, che quella sera però, quando sei tornato indietro, mi
hai
riempito il cuore di gioia?”, una lacrima scese solitaria
sulla mia guancia,
l’emozione, nel ricordare quei momenti passati, era ancora
forte.
“Ehi,
non devi piangere eh. No amore mio..no”, la
asciugò con le
labbra, baciandomi.
“Non
piango perché sono triste, ma perché ripensarci
ora, fa un certo
effetto”, sorrisi, rassicurandolo.
Lo abbracciai,
accarezzandogli la schiena.
“Ti
peso?”, mi domandò preoccupato alzando il suo
petto.
“No.”,
risposi immediatamente, “adoro sentirti così
vicino”.
Mi sorrise,
facendomi sciogliere sulle lenzuola.
“Quella
sera, quando sono tornato indietro, sono stato un coglione a
lasciarti da sola..uno stupido idiota”, scosse la testa,
“io lo sapevo perché
piangevi, era tutta la sera che ti vedevo strana. Eri bellissima, come
sempre,
e rivederti aveva acceso in me una strana fiamma..però,
orgoglioso come sono,
ero geloso del fratello di Chloe..sono scemo eh?”, mi
domandò ridendo.
“Un
pochino. Ma ti amo anche per questo”, lo baciai, stringendolo.
“Non ho
nemmeno aperto la porta centrale del dormitorio. Sono corso subito
indietro, maledicendomi per averti lasciata sola in quelle condizioni.
Io, da
esuberante quale sono, lo sapevo che solo io potevo farti stare bene,
in quel
momento..e non so perché non sono rimasto..non me lo
perdonerò mai..”.
“Ma sei
tornato, no? A me basta questo..”.
Ci guardammo
negli occhi per degli attimi infiniti.
“Robert,
vorrei che tu capissi, che sei importante per me, e che
nonostante io non riesca sempre a dimostrarti il mio amore, io ci sono.
Ho
passato un periodo da dimenticare, pensando a te come ad una persona
impossibile da raggiungere. E pensare che all’inizio nemmeno
mi piacevi”, feci
una smorfia, guardandolo sorridere, “volevo soltanto dare la
possibilità a
Chloe di vivere il suo sogno, e quindi l’ho
assecondata..purtroppo..ti ho incontrato”,
gli feci il solletico, cercando di farlo ridere di nuovo.
“Quindi
è un peccato”, si finse offeso, spostandosi di
lato.
“Certo,
voglio dire, ho sofferto così tanto per te, Robert
Pattinson..”, mi appoggiai al suo petto, lasciando che il suo
braccio mi
circondasse le spalle, “ma rifarei tutto, se questo
significherebbe averti al
mio fianco ora”.
“Mmmh,
così va meglio”, mi accarezzò una
guancia, guardandomi adorante.
“Però,
il modo in cui mi hai trattata all’inizio, non ti fa passare
per
l’uomo inglese che sei”, scherzai, appoggiando il
mento sul suo petto.
“Vedi
Mary, quando fai la vita che faccio io, non ti puoi fidare di
nessuno che non sia nella tua stessa situazione. Purtroppo, e anche per
fortuna, le fans esistono, e ci amano. Ovviamente amano la parte che
più gli
piace di noi, non ci conoscono bene, e quindi non possono sapere quanto
alcuni
di noi possano sentirsi oppressi da tutto il loro interessamento. Io
sono
passato da un attore di provincia, ad uno di fama mondiale, senza
nemmeno
cercarlo! E ovviamente, le ragazze hanno iniziato a guardare il lato
economico
della mia compagnia..quando sei arrivata tu, mi sei piaciuta subito, ma
non
potevo fidarmi di te, eri una fan ai miei occhi..per fortuna mi sono
dovuto
ricredere”, prese il mio viso tra le mani, baciandomi con
passione.
“Rob”,
lo guardai, fingendo di non provare interesse per la domanda che
stavo per porgli, “secondo te Chloe ci lascerà in
pace?”.
“Non lo
so, ma l’ho avvisata..io ho molto più potere, dal
punto di
vista mediatico. E sono certo che qualunque cosa io dica, i media ci
crederebbero subito. Mi dispiace per lei, perché non era
così, una volta..”.
Abbassai lo
sguardo, spostandomi per potermi sdraiare nell’altra parte
di letto.
“Ehi”,
si mise seduto, guardandomi, “va tutto bene?”.
“No,
non voglio che torni a darci fastidio. Soprattutto perché
è una
donna innamorata..e le donne innamorate sono capaci di fare qualunque
cosa”.
“Non le
permetterò di distruggere quello che stiamo costruendo. Noi
partiremo tra poco, e ricominceremo la nostra vita a Londra. Io
dovrò partire,
sarà difficile, ma Mary io ti amo, e questa per me
è l’unica cosa che conta”.
Mi voltai con lo
sguardo sognante, sorridendogli con il cuore.
“Lo so, anche
per me è l’unica cosa che conta. E se anche dovrai
partire..io ti aspetterò”.
***
Questo capitolo
è per Mel,
non ci sono
spesso,
e quando ci sono
non faccio il mio dovere di buona amica.
Scusa, ma anche
se sono imperfetta ed ho mille difetti,
io ci sono.
Ti voglio bene.
È
anche per Chip,
anche con lei,
non mi sono comportata bene.
Ho davvero mille
difetti, eppure voi continuate a volermi bene.
Chiedo scusa
anche a te, se spesso sono stata assente,
ma, banalmente,
ti dico che io ci sono
e che ti voglio
bene Chip.
Per la Ale,
che non sta passando un bel periodo,
ma nonostante
tutto, cerca di andare avanti.
Ti sono vicina
Winnie, e non ti lascio sola.
Un bacio.
Per il 2 Giugno, dove
ritroverò parte del mio cuore.
Perché
ormai Voi, ragazze di EFP
mi siete entrate
dentro, come aria, e senza di voi
le mie giornate
sono vuote.
Vi amo, indiscutibilmente.
Dopo questi
monologhi da vecchia bacucca, passo a salutare tutte voi, che ormai
fate parte
del gruppo di EFP dal quale non riesco più a staccarmi.
Voi che leggete
le
mie storie, ridendo, piangendo, emozionandovi con me.
Non
saprò mai
ringraziarvi a dovere, mai.
La storia sta
iniziando a diventare lunghina, lo avrete notato.
Sta avendo
più
successo ora, che in un anno di vita -.- ma sono felice
così, finalmente è
uscita la vera Mary.
Non so, se
darò un
taglio, oppure se la continuerò.
Non ho mai
sopportato quelle storie di ventimila capitoli.
Eppure, la mia fa
proprio parte di quelle ventimila .-.
Anche
perché, come
gran parte di voi mi ha fatto notare, i miglioramenti si notano da
adesso, e
tornassi indietro, non farei dei capitoli così corti.
Bensì li farei durare di
più, per permettere alla storia di non arrivare a cinquanta
capitoli.
Vedrò
cosa posso
fare, anche perché per questa storia, la fantasia sta
galoppando, e non me la
sento di andare contro la fortuna.
Perché
poi non
posso lamentarmi dei periodi in cui non ho ispirazione, se non la
ascolto
quando arriva.
Questo capitolo
era
il tanto temuto, per me. Perché alcune di voi non amano il
rosso, altre lo
adorano, ed io sono tra quelle che non riescono a farne a meno.
Mi sono accorta
anche io che non potevo fare una cosa oscena, vista la delicatezza e la
purezza
dei personaggi.
Però,
non sono
capace a distaccarmi dalle scene rosse, perciò, non
è venuto proprio come
pensavo.
Voglio comunque
farvi sapere che non volevo turbare nessuno (come mi fa notare la mia
sorellona
XD che faccio davvero pena, visto che sono una ninfomane accanita
ahahah!)
Vi ringrazio di
nuovo tutte quante,
Voi che leggete
senza commentare,
Voi che invece mi
fate sapere cosa ne pensate..
Voi che mi
sorreggete in tutti i sensi.
Un abbraccio.
Sognatrice85:
Ciao
Marghe, tu sei la prima che devo ringraziare..segui Mary da quando era
una
bambina :) e mi sei sempre stata vicina nella storia..ti devo davvero
dire
Grazie, perché avere delle lettrici così di
fiducia, non è da tutti! Questo capitolo
è uscito macchiato di arancione, qualche spruzzo di rosso,
spero ti piaccia :)
un bacione Marghe, grazie di tutto..
Cris91: La
gattina
sta benissimo, grazie :D e Rob anche, è qui vicino a me che
vi saluta XD bah,
grazie dei complimenti tesoro, non sai quanto mi facciano piacere! Hai
visto
Rob un po’ in tutti i casi no? Questo è il caso
erotico .-. xD povera me, non
sono mica tanto normale. Spero ti sia piaciuto, anche con i dettagli
poco
consoni ahahah! Baci
Liselotta: Amore,
mi manchi tanto.. Diciamo che ho tentato di mischiare la carineria,
alla
passione! Non è il solito uomo che si fuma la sigaretta
appena ha finito XD ma
nemmeno quello che ti dice amoruccio, tesoruccio.. ho fatto toccare un
argomento che a me ha fatto piacere andarlo a rileggere..spero anche a
te
tesoro..ti voglio bene, un bacio.
Frytty: E invece
tu
migliori *puntaipiediperterra* oh! Ahahah, i gattini piccoli sono belli
si, ma
quando si riprendono, mamma mia ti smontano casa tesoro! :) ti giuro
che la
mia, riesce a giocare anche con a busta della spesa, si fa gli agguati
da
sola..roba da matti! Dicevamo..io, miglioro, questo me lo avete fatto
capire in
tutte le lingue, quindi l’ho accettato, e l’ho
anche notato..si, non tanto, ma
dall’inizio lo ammetto anche io. Diciamo che non me la sono
sentita, di fare
una cosa hot dog ma in compenso, ogni tanto mi sono lasciata andare XD
se vuoi
leggere qualcosa di rosso, mio, c’è Library,
famosa per il fantastico Matt. Non
so se la hai già letta, ma se vuoi darti alla pazza gioia,
beh..quella è Rosso
Porpora! Che dire, Rob mi piace, è cosi dolce,
così tenero..riesce a tirare
fuori il meglio di Mary.. *-* e tu, tu che mi riempi di complimenti?
Bah, poi
dici a me! Cosa ne dici? Sommiamo i commenti a tutte le nostre storie,
che ci
facciamo a vicenda, e facciamo un libro? XD secondo me verrebbe
più lungo del
Signore degli Anelli ahahahha! Tesoro, un bacione enorme, grazie di
tutto..
Romina75: Ah
romy,
mi farai morire XD dividiamo la spesa per il killer eh, non ti
preoccupare. Ti aiuto
io! Guarda, Chloe all’inizio, non doveva uscire
così cattiva..solo che, con il
passare dei miei periodi neri, lei è stata parecchio
scossa..e quindi mi sono
rifatta su di lei, scaricando le mie ansie..solo che ora ne
è uscito un mostro
rovina coppie. Un po’ mi dispiace, perché non era
il personaggio che avevo in
testa inizialmente, ma ora che ci ho fatto l’abitudine, ho
capito che senza
questo suo cambiamento radicale, non saremo a questo punto della
storia. Per il
ritrovo con i genitori, ho preso spunto dalla mia prima volta con i
miei
suoceri ;) un’ansia quel giorno. Conoscevo la madre, ma suo
padre, se ci penso….ora
sono come due genitori..tzè XD un bacione!
Sweet_Charlie: Oh
tesoro! :) certo che potevi votarla, ma non ce n’era
bisogno..le votazioni sono
comunque all’ultimo girone, ed io non sono passata. Ma poco
male XD eh, le
mail, guarda, sono riuscita a respirare oggi per postare..poi zero!
Devo risponderti,
e lo farò, PROMESSO! Sei così dolce, mi ricordi
me, alla tua età.. *-* eh, bei
tempi..che dire, ringrazio anche te, perché nonostante tu
sia arrivata da poco,
per me è come se ci fossi da sempre..e sono felice di
coinvolgerti in quello
che scrivo. Poi, beh, c’è il fatto che anche io
sono pazza come te, e non c’è
da mettere in dubbio che BoB sia adorato anche da me! Questo capitolo
è un po’
piccante, ma fidati..ho fatto di peggio XD bah, evitiamo questi
discorsi..un
bacione, ci sentiamo presto Charlie..
Nessie93: Grazie
*-* grazie per tutto quello che mi scrivi, per quello che fai anche
solo
leggendo il capitolo..questo è un po’ rosso, ma
non troppo..non ho voluto
esagerare, primo per non uscire dal rating, secondo per non sconvolgere
nessuno
XD baci
_Miss_:
*_________*
mamma mia, grazie tesoro! Grazie davvero!! Lo so cosa pensi, anche se
non so
come tu faccia, ma ti adoro, grazie, grazie, grazie..fai salire la mia
autostima di qualche tacchetta *-* eh, questo capitolo è un
po’ Library XD ma
non potevo esagerare, Mary è così pura..no, non
potevo.. xD spero comunque che
ti piaccia..un bacione enorme!
Lampra: Ok XD
queste censuriamole..spero che tu non le abbia viste, leggendomi nel
pensiero
ahahah..non hai idea, di quanto la mia mente abbia vagato, mentre
cercavo di
contenermi ahahah! Territori ancora sconosciuti per la NaSa..
ahahah! Che dire..grazie,
per i complimenti, e per il tempo che dedichi alla mia storia *-*
aspetto il
tuo prossimo commento :D sono curiosa..un bacione!
RiceGrain: A te,
mia cara, dedico anche a te il capitolo..ma per te, è una
cosa personale. Mi sei
entrata dentro prima di tutte le altre, e hai sempre avuto, come lo
avrai
sempre, un posto speciale nel mio cuore..amore..mi manchi
così tanto..se penso
che la prossima settimana ti stringerò, oddio..
ç_ç meglio non pensarci, o l’avvocato
mi prenderà per pazza, che scoppio a piangere in
ufficio..amore mio..vedi, non
sono stata capace di frenare la mano rossa XD per Chloe amore, non ti
preoccupare, per un po’ starà li dove sta XD
stasera, se mi connetto, ti mando
le foto del mostriciattolo peloso..la mia patatina! Ti voglio bene
Ele..tantissimo, davvero <3
NeverThink: sono
imperdonabile, mi picchierei da sola, se solo potessi -.- davvero,
faccio schifo.
Mel, tesoro..stai attraversando un periodo con i fiocchi, ed io non ci
sono
nemmeno *mestupida* cercherò di fare di meglio, lo prometto,
non sono perfetta :(
e ora si inizia a notare..spero solo che tu abbia un pochino di
pazienza..sul
serio. Il capitolo, non lo hai letto, ma spero lo stesso di non aver
provocato
in te, una sorta di antipatia .-. Library non è mai stata
tra le tue preferite :)
e per questo ho cercato di frenare l’entusiasmo.. ti voglio
bene, tanto
tanto..un abbraccio..
GiuliV: Eh BoB fa
colpo un po’ su tutti.. la madre lo sappiamo su cosa XD
infatti glie lo ha
anche detto ahahah..beh, che dire..grazie..di leggere, di
commentare..di
seguirmi.. *-* grazie..e spero che il capitolo sia di tuo gradimento :)
un
bacio..
Lazzari: Certo che
ti perdono Lory, figurati!!Grazie, grazie per le bellissime parole che
mi dici,
grazie *-* non so cosa farei senza di voi, sarei davvero persa!!
Cioè..non so
nemmeno io come sia uscito questo di capitolo, ma spero che tu lo abbia
letto
con la stessa passione..mi sono trattenuta, te lo dico,
perché se leggi
Library, la mia storia originale rossa, beh..è tutta
un’altra cosa XD buona
giornata tesoro..un bacione!
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Capitolo 52 *** 51 - L'oblio ***
36 capitolo
∞
The wishes
of our heart ∞
L'oblio
“Cosa
ne dici se ci rivestiamo?”, mi domandò Robert
accarezzandomi la
schiena.
“Si, va
bene. Posso restare qui, con te, stanotte?”, domandai cauta.
“Sei
sicura che i tuoi genitori non protesteranno?”.
“No,
basta essere vestiti da capo a piedi”, mi voltai guardandolo.
“Ok,
farò il bravo”, mi baciò una spalla,
passando un dito sul mio
ventre, “forse”.
Rabbrividii al
contatto con le sue labbra calde, ma cercai di non dare
libero sfogo alle sensazioni che il solo suo tocco riusciva a darmi.
Mi misi seduta
sul bordo del letto, iniziando a vestirmi.
“Domani
cosa facciamo?”, mi domandò un Robert con i soli
jeans addosso,
e la camicia tra le mani.
Rimasi incantata
per qualche secondo, ritornando in me stessa, soltanto
dopo aver visto il suo sorriso sghembo.
“Ehm,
io dovrei preparare il piano universitario..”, feci una
smorfia,
ripensandoci.
“Allora
ti farò compagnia”, constatò lui.
“Ma non
voglio che ti annoi, magari vuoi girare la città. Non
sarò di
certo io a bloccarti in casa”.
“Mmmh,
sei proprio testarda allora! Voglio stare con te, quindi resto
qui, dove sei tu!”.
Si
avvicinò baciandomi a fior di labbra, mentre con una mano mi
accarezzò i capelli.
“Va
bene, va bene”, mi alzai, scrollando le mani in aria,
“come vuole
lei, capo”.
Lo sentii
sghignazzare, mentre ormai, mi stavo già chiudendo in bagno.
Mi infilai il
pigiama e, dopo aver salutato i miei, mi diressi nella
camera di Robert.
Bussai
delicatamente contro la porta, temendo fosse già a letto.
“Vieni
pure”.
Sgusciai dentro,
ammirandolo.
Era
sdraiato sul letto, con il lenzuolo che gli copriva le gambe.
Aveva solo un
paio di pantaloni da tuta addosso, e la maglia era
appoggiata sulla sedia accanto al letto.
Anche al mare
dormiva così, solo che di solito, non portava nemmeno i
pantaloni.
Arrossii
immaginandolo in certe occasioni, e ringraziando il buio, mi
infilai sotto le coperte con lui.
Alzò
un braccio, rispondendo ad una mia muta richiesta, e mi appoggiai
immediatamente sul suo petto.
“Quando
torneremo a Londra?”, mi domandò giocando con una
ciocca dei
miei capelli.
“Penso
che io rientrerò tra un paio di settimane, devo comunque
confermare la stanza al dormitorio”.
Non mi rispose,
continuando ad accarezzarmi la nuca.
“Tu,
quando tornerai?”, gli chiesi.
“Quando
torni tu. Io non ho impegni, fino a fine settembre. Poi
dovrò
girare Eclipse..”.
“Giusto,
quindi partirai per Vancouver?”, domandai con una nota di
tristezza nella voce.
“Si..”.
Silenzio.
Non mi aveva
risposto in un modo molto convincente, sembrava quasi
volesse liquidare il discorso.
“Rob,
tutto bene?”, gli domandai voltandomi verso il suo viso.
I suoi occhi
erano spenti, come se lui stesso fosse stato spento da
qualche cosa.
Scrollò
la testa, stringendomi più forte.
“Ehi,
che succede?”, mi misi il ginocchio, abbracciandolo.
“Hai
detto che a Londra dovrai confermare la stanza, al
dormitorio”, cavolo.
Non gli risposi.
Mi maledissi
mentalmente, per non avergli parlato della mia decisione
di tornare al dormitorio.
“Io
vorrei tornare a casa e poter sentire il tuo profumo. Vorrei trovarti
subito al
mio fianco”, la profondità del suo sguardo era
incredibilmente forte, quasi
tanto da spiazzarmi.
“Robert,
cosa vuoi dire? Io ci sarò sempre al tuo ritorno. Mi
troverai ogni volta,
amore”, avvicinai il suo viso al mio per poterlo baciare.
“Vieni a
vivere
con me Mary, a Londra, nella..”.
Sua casa.
Me lo aveva
chiesto, al mare, ed io gli avevo promesso di pensarci.
Quello che non
sapeva, era che io ci avevo già pensato, diverse volte.
“Rob..”,
abbassai lo sguardo, temendo ferirlo. Ma ormai avevo già
causato il danno, quindi era inutile nascondersi.
“Lo
immaginavo sai? Però non volevo pensarci..”, mi
disse sconsolato.
“No,
non pensare male. Io..insomma Robert, sai che a Londra, per me,
è
stato facile rifarmi una vita..e..”.
“Mi
dispiace”, mi disse sincero, ed io alzai subito la testa,
guardandolo sconvolta.
“E di
cosa?”.
“Di
averti messa in soggezione ora, di averti fatta sentire in colpa, di
essere sempre troppo impulsivo. Il fatto è che sei la prima
ragazza, con la
quale provo certi sentimenti..e mi lascio prendere troppo la mano..non
avrei
dovuto chiederti di venire da me, scusa”.
“Ma non
ti devi scusare!”.
“Si
invece. Io lo so che ti sei fatta una vita dentro quel dormitorio,
hai i tuoi amici, hai..Andrew..”, fece una smorfia, non
mascherando la sua
gelosia.
Sorrisi, felice
di vederlo così, per me.
“Robert, ti
prego. Tu non hai sbagliato niente, anzi, sono stata
felicissima di sentirti dire certe cose. Però, come hai
detto tu, io ho degliamici,
una vita. Non che con te non sarebbe la stessa cosa, ma sarei sempre
sola
amore, e non riuscirei a stare in una casa che sa di te, senza di
te..mi
capisci?”.
“Si”,
annuì, guardandomi con gli occhioni da cucciolo.
“Cosa
ne dici, se aspettiamo un po’, poi, nonappena potrai stare un
po’
a Londra, iniziassimo a stare insieme? Eh?”, gli sorrisi,
sperando di alleviare
il suo malumore.
“Si,
hai ragione..”, mi prese per i fianchi, facendomi appoggiare
al
suo petto.
Il suo cuore
batteva regolare, e sotto le mie carezze, aumentava il
ritmo.
“Desidero
più di ogni altra cosa, avere una vita con te. Vivere
insieme..però, diamoci del tempo. Abbiamo raggiunto un
bellissimo traguardo io
e te, e non voglio rovinare tutto, facendo le cose troppo di
fretta”, aspettai
una sua risposta, che non tardò ad arrivare.
Al buio non
potevo vedere la sua espressione, ma sapevo che in fondo,
ci pativa.
“Hai
ragione. È già tanto se siamo riusciti a trovare
un po’ di pace.
Prometto che aspetteremo il momento giusto, e poi inizieremo una vita
insieme,
io e te. Poi, hai ragione, sono doppiamente egoista, perché
sarei sempre fuori
casa..e tu saresti sempre sola”.
Mi strinse forse,
sospirando.
“Ti ho
già detto che la lontananza per me non è un
problema
irrisolvibile. Anzi, ci farà bene..poi io ti
verrò a trovare..quando potrò..”.
“Si
amore..ti amo”, sussurrò accarezzandomi i capelli.
“Anche
io”, strofinai la guancia sul suo petto, accoccolandomi di
più
al suo corpo.
“Buona
notte”, gli diedi un bacio sul collo, facendolo rabbrividire.
“Buona
notte Mary”, mi strinse più forte, mettendosi
comodo sopra il
materasso.
Chiusi gli occhi,
immaginandomi in una casa, con lui, magari anche con
dei bambini che trotterellavano per il giardino. Subito scossi la
testa,
dandomi della stupida per i pensieri troppo veloci che la mia mente
stava
facendo; dovevo andare con calma, altrimenti avrei fatto del male a
tutti e
due.
Quando la mattina
aprii gli occhi, guardai subito la sveglia, vista la
posizione in cui mi trovavo.
Erano le otto del
mattino, e il silenzio padroneggiava nella casa.
Sentii subito il
corpo di Robert dietro il mio, abbracciato ai miei
fianchi.
Mi misi comoda,
stretta tra le sue braccia, cercando di sentire quel
calore che solo lui riusciva ad emanare.
Mi voltai
lentamente, per non svegliarlo, e rimase beata dalla sua
espressione rilassata.
Sembrava un
angelo, le sue labbra appena dischiuse, erano piegate in un
piccolo sorriso, mentre il suo viso non dava nessun segno di tensione,
era
tranquillo, proprio come amavo vederlo.
I capelli erano
così spettinati, che sembravano addirittura il doppio,
ma amavo anche quelli, indubbiamente.
Poter affondare
le mani tra quella cascata di capelli ramati,
sentendone la morbidezza e il loro profumo, non aveva prezzo.
Portai una mano
all’altezza del suo viso, per accarezzarne i contorni.
Lo
avrei fatto per tutta la mia vita, se i piani universitari non mi
avessero chiamato con tutta quella urgenza. Così, facendo
molta attenzione, mi
alzai dal letto, voltandomi per accertarmi di non averlo svegliato.
Scesi al piano di
sotto, richiudendo la porta della sua camera.
Prima,
però, diedi un’ultima occhiata al suo viso disteso
e sereno, era
così bello, che mi doleva il cuore non osservarlo
più.
Quando arrivai in
cucina, salutai mia madre che, molto silenziosamente,
si stava dedicando alle faccende culinarie.
“Buon
giorno mamma”, la salutai, prendendo una tazza di
caffè.
“Buon
giorno tesoro”, era strana, non si era nemmeno voltata.
“Tutto
bene?”, le domandai addentando una ciambella.
“Si,
certo”, sospirò, “coma mai sveglia
così presto?”, mi chiese
indifferente.
“Devo
preparare i piani per l’università”,
sbuffai, immaginando già il
lavoro che mi aspettava, “e non ne ho voglia”.
“Su,
pensa che sei all’inizio. Tra qualche anno cosa farai,
eh?”.
“Hai
ragione”, continuai a mangiare, terminando la mia colazione.
Andai in bagno,
per lavarmi il viso.
Mi osservai allo
specchio e ritrovai la Mary che per tanti mesi
mi era mancata, solare,
energica, piena di vita.
Ormai stava
andando tutto bene, non potevo lamentarmi.
Ma si sa, meglio
non dirlo mai ad alta voce, infatti mi limitai a
pensare alla bolla di felicità che io e Robert eravamo
riusciti a crearci.
Avrebbe dovuto
girare dei film, stare fuori casa per molti mesi, ma
questo non ci avrebbe impedito di stare insieme.
Saremo stati
sempre uniti, anche contro i problemi che sarebbero sorti
con il tempo.
Ci
amavamo, e niente di avrebbe impedito di vivere il nostro amore.
Scesi di nuovo in
cucina, dove trovai mia madre intenta ad osservare
qualcosa fuori dalla finestra.
“Mamma,
sei sicura che vada tutto bene?”, le domandai con una nota di
preoccupazione nella frase.
“Mary,
ci sono cose, nella vita, che non si possono programmare”, si
voltò verso di me, con un giornale tra le mani,
“ti chiedo solo di non
crollare, di non smettere di essere la Mary
che conosco, ti prego”.
“Mamma,
così però mi fai preoccupare”.
Iniziai ad
allarmarmi, seriamente.
Si
avvicinò al tavolo, prendendo un giornale di gossip tra le
mani.
“Tieni,
leggi”, si voltò di scatto, come se si fosse
appena bruciata.
La guardai
perplessa ed impaurita, non l’avevo mai vista in quello
stato.
Spostai
l’attenzione sul pezzo di carta che tenevo tra le mani,
osservando i titoli di copertina.
Quello che lessi
mi lasciò completamente spiazzata, come se
all’improvviso, nel terreno, si fosse creato un vortice
capace di risucchiarmi
al suo interno.
Sprofondai in un
limbo senza luce, senza speranza, senza Robert.
Feci cadere per
terra il giornale, finendo a terra anche io, con le
ginocchia sul pavimento.
Sentii il mio
nome uscire dalle labbra di mia madre, come un urlo di
disperazione, e così era.
Ero disperata, ero
completamente terrorizzata.
Scoop del mese
“Sono
incinta di un uomo che non mi ama più.”
Così
Chloe Sallivan racconta della sua storia con il vampiro più
sexy
del mondo.
***
OMG.
Sono seriamente
triste, triste, triste.
Sto mettendo la
parola fine, a questa storia ç_ç
Alla mia
bambina……
Si, ok. Ho
già tutta la trama della prossima storia in
testa…tutta….però
sarà difficile.
Racconterà
dei temi un po’ particolari, come avrete ben notato dalla
fine di questo ultimo capitolo.
Bene, mi dispiace
se non vi ho avvisate prima.
Di solito si
dovrebbe fare, ma questa volta è stata proprio una cosa
improvvisa..
Un’idea,
un’illuminazione che è arrivata
all’improvviso..
Non so come
potervi spiegare..
Diciamo che non
sapevo nemmeno io se farla finire, oppure se
continuare.
Ovviamente, ho
deciso per la prima. Tanto sarebbe risultata solo
noiosa.
Infondo le cose
principali, inerenti al tema della storia, erano già
successe, quindi..
Vi lascio con
l’amaro in bocca, è vero..e vi chiedo perdono xD
Ma abbiate
fiducia in me, quando vi dico che le idee ci sono!!
_Miss_ diglielo
tu XD dai…
Ragazze…..vi
voglio un bene che nemmeno potete immaginare..cioè..
Mi avete davvero
accompagnata per tutto questo lungo viaggio ç_ç
Ed io non so
nemmeno come fare per ringraziarvi a dovere..sono una
frana in queste cose!
A chi
è arrivato prima, a chi dopo.
A chi mi segue
dal prologo di questa avventura, a chi invece, ha deciso
di seguirmi quando la storia era già iniziata.
Vi ringrazio, per
essermi state sempre accanto.
Nei momenti bui,
e in quelli belli.
Nei momenti in
cui l’ispirazione era sotto i piedi, e quando invece mi
buttavo a capofitto sulla storia..
GRAZIE, DAVVERO
DI TUTTO.
Siete un pubblico
fantastico, delle ragazze eccezionali.
E vi rispetto e
vi adoro indiscutibilmente tutte allo stesso modo.
Siete il mio
mondo, la mia famiglia.
Ormai senza di
voi, non saprei più come andare avanti.
E dopo questa
patetica, noiosa, fine, vi dico davvero grazie, e
vedrete, ci risentiremo presto *-*
Ah, ecco.. xD non
è mica la fine eh!!
Torneremo, io e
Mary, torneremo a rompere le scatole a tutte voi!!!
Un abbraccio
calorosissimo..
|
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