∞ The wishes of our heart ∞

di Piccola Ketty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** 1 - Il lungo viaggio ***
Capitolo 3: *** 2 - Volterra ***
Capitolo 4: *** 3 - Trasgredire alle regole ***
Capitolo 5: *** 4 - Lui ***
Capitolo 6: *** 5 - Disastro ***
Capitolo 7: *** 6 - Ossessione ***
Capitolo 8: *** 7 - Delirio ***
Capitolo 9: *** 8 - Solo noi ***
Capitolo 10: *** 9 - Dance ***
Capitolo 11: *** 10 - L'addio ***
Capitolo 12: *** 11 - Londra ***
Capitolo 13: *** 12 - Claire ***
Capitolo 14: *** 13 - L'incubo ***
Capitolo 15: *** 14 - Una dura prova ***
Capitolo 16: *** 15 - Ci sono io ***
Capitolo 17: *** 16 - Ritrovarsi ***
Capitolo 18: *** 17 - Odio ***
Capitolo 19: *** 18 - Preoccupazione ***
Capitolo 20: *** 19 - L'errore ***
Capitolo 21: *** 20 - La festa ***
Capitolo 22: *** 21 - Bugie ***
Capitolo 23: *** 22 - Angeli Custodi ***
Capitolo 24: *** 23 - Pasticcio ***
Capitolo 25: *** 24 - Volo ***
Capitolo 26: *** 25 - Dettagli ***
Capitolo 27: *** 26 - Sentimenti ***
Capitolo 28: *** 27 - Atterraggio ***
Capitolo 29: *** 28 - Ritorno a casa ***
Capitolo 30: *** 29 - Il Sogno ***
Capitolo 31: *** 30 - Giro turistico ***
Capitolo 32: *** 31 - Miami ***
Capitolo 33: *** 32 - Realtà o Immaginazione? ***
Capitolo 34: *** 33 - Una cosa sola ***
Capitolo 35: *** 34 - Disperazione ***
Capitolo 36: *** 35 - Alba ***
Capitolo 37: *** 36 - Quotidianità ***
Capitolo 38: *** 37 - Sono tua ***
Capitolo 39: *** 38 - Un peso nell'anima ***
Capitolo 40: *** 39 - You are beautiful ***
Capitolo 41: *** 40 - First Obstacles ***
Capitolo 42: *** 41 - You are my sunshine ***
Capitolo 43: *** 42 - Confession ***
Capitolo 44: *** 43 - La donna della sua vita ***
Capitolo 45: *** 44 - L'amore resiste a tutto, forse. ***
Capitolo 46: *** 45 - White flag ***
Capitolo 47: *** 46 - We'll make ***
Capitolo 48: *** 47 - Boyfriend ***
Capitolo 49: *** 48 - Don't touch ***
Capitolo 50: *** 49 - Presentazioni ***
Capitolo 51: *** 50 - Meravigliosa creatura ***
Capitolo 52: *** 51 - L'oblio ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


primo

∞ The wishes of our heart ∞
Prefazione


Era strano.
Tutto quello che mi stava succedendo era strano, impossibile.
Tutte quelle emozioni racchiuse in un corpo come il mio.
Mi ero convinta che sicuramente non avrei reagito come Chloe alla sua vista, non mi importava molto di
lui anche se riconoscevo la sua bellezza.
Tutte le mie convinzioni crollarono in quel momento.
Lui era li. Di fronte a me.
Chi ero io per portarle via un sogno così grande.
Lo aveva sognato per così tanto tempo.
Dovevo scegliere.
Ed era questa la cosa più dolorosa.
Avrei preferito la pena più dura da sopportare, ma quella scelta avrebbe cambiato tutto, avrebbe cambiato me.
Vivere ed essere felici? Oppure lasciar vivere ed essere infelici per sempre?


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Capitolo 2
*** 1 - Il lungo viaggio ***


secondo

∞ The wishes of our heart ∞
Il lungo viaggio


“Su sbrigati…e dai, Mary muoviti!”. Urlava Chloe dalla cucina.
“Si arrivo, aspetta un attimo!”, non riuscivo a trovare i biglietti dell’aereo. L’aereo che avremmo dovuto prendere tra meno di due ore per Volterra, il posto dove si sarebbero tenute le riprese di New Moon.
Sapevo benissimo che Chloe non mi avrebbe mai perdonata per una simile dimenticanza; ci teneva molto a quella gita e di sicuro mi sarei sentita morire se l’avessi privata di tale gioia.
“Allora? Pensi che aspetteranno noi?”, adesso sembrava irritata.
“No..scusa. ma non trovo una cosa.”, era meglio non specificare cosa.
“Posso darti una mano?”, era insistente. Ormai dovevo avvisarla dell’inconveniente.
“I bigl…”, mi bloccai. Per fortuna ero riuscita a scorgerli nella busta prima di terminare la frase.
“Cosa?”, disse lei. Adesso eravamo pronte, pronte per un lungo viaggio!
“Niente, ora siamo pronte! Pronta per partire?”, domandai già a conoscenza della risposta.
“Sono agitata.”, mi confessò lei. “Non so nulla! Non mi è mai capitata una cosa del genere. E devo ringraziare te se ho questa fortuna!!”.
Mi abbracciò. Ero contenta di averla fatta felice.
Era una bella ragazza, era alta e slanciata. Aveva il viso rotondo, con i ciuffi dei capelli lunghi biondi che le scendevano davanti agli occhi. Gli occhi avevano un colore misto tra il verde e il marrone. Io ero poco più bassa di lei ma più magra. I miei capelli erano neri ma non potevo lamentarmi dei miei occhi, azzurri come il mare. Non mi ero mai lamentata, a differenza di molte mie coetanee, del mio peso. Mi sentivo giusta, proporzionata. Ci somigliavamo molto, sia per i modi di fare che per le espressioni che avevamo. Spesso ci avevano scambiate per sorelle. Non ci dispiaceva affatto.
L’unica cosa che ci differenziava erano gli hobby.
Io non ero una grande appassionata di libri. Soprattutto le collezioni; non ci trovavo nulla di interessante nel leggere una storia, sugli stessi personaggi che si prolungava a vita! Mi ero comunque fatta convincere da alcune mie amiche a leggere un certo libro chiamato Twilight. All’inizio mi sembrava simile a molti libri già letti e già scritti, poi non so come, aveva iniziato a catturare maggiormente la mia attenzione. Così da costringermi a comprare anche gli altri tre libri. Ecco qui che la mia coerenza era svanita nel nulla: io che odiavo le saghe ne avevo appena presa una!
Era stata Chloe la prima a parlarmi di quel libro; ne parlava come se fosse l’unica cosa rimasta sulla terra. Era proprio presa.
Quando poi uscì il film, fu un vero inferno. Mi costrinse, anche se un po’ di interesse lo avevo, ad andare con lei a guardarlo al cinema.

Molto, molto carino; tanto da fare il secondo film. Ecco, qui iniziavano i guai!
Chloe mi teneva aggiornata su qualunque novità, dalle riprese, agli attori scelti per il cast ecc…
Comprai il dvd, ovviamente per lei c’era sempre il vantaggio di avere due possibilità per la vincita del concorso che permetteva di assistere alle riprese di New Moon.
Non avrei mai pensato che, proprio io, la ragazza meno interessata del mondo, avrei vinto. Invece ricevetti la risposta dal sito che si occupava del concorso, con la risposta affermativa.
All’inizio Chloe era perplessa, sapevo che ci era rimasta male.
“Sono strafelice per te..”, mi diceva lei. Ma era evidente il rammarico che provava. E anche io mi sentivo un po’ in colpa, d'altronde era lei la più interessata delle due.
Così per rimediare, visto che il premio prevedeva due biglietti, decisi di invitarla. Il giorno in cui le chiesi di venire rimarrà impresso nella mia mente per sempre.
“Senti Chloe, volevo farti una domanda.”, le chiesi un giorno tornando da scuola.
“Dimmi, sono tutta orecchie!”, mi rispose tranquillamente.
“Sei impegnata l’ultima settimana di maggio?”. Speravo che capisse subito, non ero brava a fare sorprese.
“Per quale motivo?”, era strana. “No…..Dai! Stai scherzando?”, fece due conti con le dita ed un’esplosione di felicità uscì dai suoi occhi. “Non mi stai prendendo in giro vero?!”
“E perché dovrei?”, ero contenta di averla resa felice.
“Oh io pensavo che avevi già chiesto a tua cugina!”, mi rispose. Anche mia cugina era interessata, ma le avevo spiegato che preferivo portare Chloe, visto il dispiacere.
“No, ho preferito chiedere a te! Ci divertiremo vedrai.”, ne ero sicura!
“Oh oh, divertire è dir poco. Mio Dio! Ma sai che bello poter vedere gli attori in carne ed ossa??”, ormai era impossibile frenarla, sprizzava gioia da tutti i pori.
Da quel giorno mi aveva assillato, haimè, con preparativi, liste, discorsi su quello che potevamo fare.
Fui distolta dai miei pensieri quando Chloe mi passò una mano davanti al viso.
Ora eravamo davvero pronte, e ad essere sincera ero agitata anche io.
Scesi di corsa le scale, la valigia pesava abbastanza da farmi barcollare ad ogni scalino.
C’era un sole bollente fuori, pur essendo in piena primavera sembrava ferragosto.
Infilai le valigie nella Ford Focus SW di mio padre e dopo aver salutato i miei mi misi alla guida verso l’aeroporto.
“Dici che ci saranno tante persone?”, mi chiese Chloe.
“Beh di sicuro non sono l’unica ad aver ricevuto il premio. Se così fosse sarebbe bello!”, risposi. Meno persone uguale meno casino.
“Meno male che non c’è traffico, altrimenti non arriveremo più”, mi disse Chloe guardando la strada quasi deserta davanti a noi.
“Si..siamo quasi arrivate”.
“Dove la lasci la macchina allora?”.
“La parcheggio fuori dall’aeroporto e poi viene papà a prenderla”.
“Non sono molto contenti i tuoi vero?”, Chloe era preoccupata.
“Beh non hanno mai visto tutto questo grande interesse verso questo progetto, e per loro è strano che lasci tutto per andare a Volterra.”

Chloe accese lo stereo, continuando a saltare da una stazione all’altra.
“Fermati per favore!”, le dissi ridendo.
Lei sorridendo lasciò la prima stazione radio. Trasmettevano la canzone dei Mychemical Romance, Teenagers, carina.
Il cartello che indicava la direzione per l’aeroporto di Detroit fu un vero miraggio. Guidare non era la mia passione, non mi rilassavo per niente, soprattutto dopo le raccomandazioni di mio padre che non era sempre propenso a lasciarmi la Station di famiglia.
Arrivate all’aeroporto ci dirigemmo verso il check in per far passare le nostre valigie. Dopo aver passato il metal detector avremmo aspettato ancora un’ora buona prima di imbarcarci.
“Io sono già agitata!”, Chloe interruppe il silenzio.
“Beh è normale, già il volo. Poi la destinazione”, cercai di confortarla. “Comunque vedrai che andrà tutto bene e una volta che arriveremo sarà entusiasmante”.
“Mi ripeti l’itinerario?”.
“Quando arriviamo dobbiamo prendere una navetta che ci aspetta fuori dall’aeroporto che ci porterà nell’hotel dove soggiorneremo per la settimana di permanenza. Poi bisogna vedere cosa ci diranno una volta arrivate!”.
“Quindi vedrai che già la sera quando arriviamo non vedremo nulla, uffa!”.
“Sei più triste per il set o per l’attore?”, la provocai ridendo.
“Beh voglio proprio vedere come reagirai dopo che lo vedrai in faccia, in carne ed ossa!”.
In effetti non ci avevo mai pensato. Non avevo tutto questo interesse per Robert Pattinson, il protagonista del film che saremo andati a spiare.
L’attesa fu breve per fortuna, e il volo fu poco stressante. Dormimmo quasi tutto il tempo.
Arrivate all’aeroporto di Firenze andò tutto come previsto.
Uscita dal grande edificio mi meravigliai del paesaggio che ci aveva accolte.
A Detroit non c’era molto verde, se non nelle vie alberate dove ai lati vi erano solo case. Questo mondo era completamente diverso, verde, strade senza traffico ingombrante; il posto perfetto.
Prendemmo la navetta, eravamo molte ragazze tutte emozionate. Non mi meravigliai molto per il fatto che di ragazzi non vi era nemmeno l’ombra, quale persona del sesso maschile sana di mente sarebbe venuta a questa gita? Risi.
Vicino all’aeroporto le strade erano simili a Detroit, con la differenza che in questa città erano isolate.
Non ci fermammo a vedere la città di Firenze, proseguimmo per delle strade di campagna che ci avrebbero portate a Volterra.
La lettere che avevo ricevuto come conferma sottolineava il luogo di arrivo: “Volterra, città conservatrice di un notevole centro storico, situata nella provincia di Pisa nella regione Toscana.”
Ero rimasta colpita dalla piccola descrizione del paese. Non avevo mai visitato un posto simile, se non nelle cartine o nelle immagini delle riviste.
C’erano alberi verdi ovunque, e i campi erano pieni di colori. Il sole stava sparendo e la stanchezza iniziava a farsi sentire.
Quando la navetta si fermò davanti all’hotel poche di noi erano ancora sveglie.
Il silenzio del tragitto fu interrotto dai brusii delle ragazze che svegliavano le proprie amiche; anche Chloe si era addormentata.
“Chloe, svegliati. Siamo arrivate”, cercai di svegliarla.
“Eh? Come? Siamo già a Volterra?”, era spaesata.
“Si siamo davanti all’hotel, dai alzati che andiamo!”.

……………………………………

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Capitolo 3
*** 2 - Volterra ***


terzo capitolo

∞ The wishes of our heart ∞
Volterra




Scendemmo tutte dalla navetta e prendemmo i nostri bagagli.

Cercai di memorizzare i volti delle ragazze che mi circondavano, per rendere la permanenza meno pesante. Sarebbe stata dura stare con queste ragazze senza rivolgersi la parola.
“Si si ho preso tutto”.
“Si tranquilla..”.
Queste erano le frasi più ripetute.
C’erano un sacco di persone che provenivano da posti diversi. C’era due ragazze asiatiche che dimostravano più o meno diciassette, diciotto anni. Anche loro avevano un viso stanco e pieno di sonno.
Ripensai alle parole di mia madre prima di partire per questa meta.
“Mi raccomando, andate in una nazione molto lontana da casa. Li le cose non cambiano, state attente e non rivolgete la parola a nessuno! Mi raccomando. E chiamate.”, si era raccomandata sin dal primo giorno. Risi dei miei pensieri.
“Come mai ridi? Cosa ti diverte?”, mi chiese incuriosita Chloe.
“Niente..”.
L’hotel si chiamava “Albergo Il Rondò” con tre stelle. Era una bella struttura sul roseo, per quello che riuscivo a vedere di sera. Prima del cancello c’era un vialetto asfaltato attorniato da erba e fiori. Sopra la porta finestra dell’ingresso c’era un grosso balcone bianco con le luci che riflettevano i colori della luna. Bellissimo.
Nel biglietto che avevo ricevuto non c’era una grande descrizione del posto, era decisamente caratterizzato dalla storia del paese. Era molto, come dire, antico.
L’interno dell’hotel era in stile medievale ed era caratterizzato dai colori rosso e bianco.
C’erano dei grandi divani antichi con le decorazioni del colore dell’oro con dei tavolini in legno, dove sopra vi erano poste delle lampade, sembravano comodi; in fondo si riusciva a vedere l’ascensore. Ce n’era uno solo, però sembrava spazioso.
Entrando alla nostra destra c’era la reception, anch’essa bianca, dove dietro al bancone ci aspettavano sorridenti due ragazze. Dimostravano a malapena venticinque anni, erano carine, vestite di rosso scuro, come le hostess degli aerei.
Ci avvicinammo per farci registrare.
Eravamo dodici persone in totale, non ci avremmo messo molto.
Quando fu il nostro turno guardai la ragazza più giovane che fissava un punto nel vuoto.
Sicuramente si era incantata a fissare il ferma carte, perché quando schiarii la gola si girò dopo qualche secondo, con il viso ancora assorto.
“Buonasera”, salutai.
“Oh scusate, siete insieme al gruppo?”. Rispose lei.
“Si, tutte e due”.
“Mi date i vostri documenti per favore?”, ci chiese gentilmente.
Prese i nostri nominativi e successivamente ci consegnò le chiavi delle camere nelle quali avremo soggiornato.
Visto che eravamo un gruppo numeroso salimmo poche per volta per salire ai nostri piani. Con noi erano salite anche altre quattro ragazze.
“Piacere ragazze”, porsi la mia mano verso di loro per presentarmi.
“Oh ciao! Piacere. Io sono Diana”, rispose la più piccola. “Loro sono Aline, Lena e Zoe.”.
Mentre le indicava cercavo di memorizzare i loro volti, per ricordarmele anche la mattina dopo.
“Io sono Mary e lei è la mia amica Chloe”.

“Siete venute da molto lontano?”, chiese Chloe.
“No veniamo da un paesino della Svizzera.”, rispose Zoe.
“Voi?”, chiese Aline.
“Veniamo da Detroit, abbiamo fatto un po’ di ore di viaggio”, disse ridendo Chloe.
“Noi stiamo immaginando queste giornate da non sapete quanto tempo, siamo emozionate! Vedere Edward in carne ed ossa…oddio!”
Sembravano davvero emozionate. Io rimasi un po’ in disparte e lasciai che Chloe sfogasse tutta la sua felicità.
Anche se in fondo anche io ero contenta di poterlo vedere, era pur sempre un bel ragazzo. Eccome.
Le salutammo e ci dirigemmo verso la nostra camera. La numero 412.
Appena aprii la serratura con la tessera magnetica accesi la luce e aiutai Chloe a portare dentro le valigie.
La stanza era nel suo piccolo molto carina. Era con i controsoffitti in legno, e le pareti divise da due tonalità. La parte sotto era di un bianco panna, mentre la parte sopra, divisa da una linea di legno bianca, era di un rosa pesco.
C’era una finestra di fronte a noi e in mezzo alla stanza c’erano i letti di tela blu: erano coperti da una trapunta bianca e da una coperta pesante nel caso avessimo avuto freddo. In fondo ai letti, nella parete opposta c’erano la porta del bagno e due sedie.
Sistemammo le nostre cose nell’armadio e ci sdraiammo nei letti stremate.
“Certo che ancora non ci credo..cioè siamo qui!”, Chloe ruppe il silenzio.
“Si hai ragione, non pensavo fosse così emozionante!”, le risposi.
“Domani riusciremo a vedere qualcosa secondo te? Non vorrei che ci fanno stare una settimana qui e poi ci fanno vedere poche cose”.
“Penso che ci porteranno a vedere il set, poi speriamo che girino qualche scena”.
“Già speriamo!”.
Silenzio. Poi lo stomaco di Chloe iniziò a farsi sentire.
“Oh scusa!”. Disse lei imbarazzata. “Ho un po’ fame”, concluse ridendo.
“La ragazza ha detto che alle otto servivano la cena. Sono le sette e mezza. Vuoi scendere a vedere?”.
“Dai andiamo!”.
Chiudemmo così la camera e ci dirigemmo verso la sala da pranzo.

Era tutto molto antico. Anche i tavoli erano di un legno molto scuro, quello che si vede difficilmente nelle case della famiglie di oggi.
Per fortuna non eravamo le prime. Ci sedemmo insieme alle altre ragazze, parlando del più e del meno.
“Ragazze spero proprio di poterlo vedere domani..sarebbe fantastico!”, disse Zoe.
“Oh si sarebbe meraviglioso!”, risposero le altre in coro.
Effettivamente la voglia di vedere tutti quegli attori era salita anche a me, ero stata contagiata. Ma non volevo montarmi troppo la testa. Magari avremo semplicemente visto il set.
Dopo vari discorsi insieme alle ragazze ci dirigemmo tutte nelle nostre stanze, stanche morte.
Entrata nella stanza misi in ordine gli indumenti che avevo indossato per il viaggio e mi misi comoda nel mio letto accendendo la televisione.
“Tu non sei molto elettrizzata vero?”, mi chiese Chloe con un po’ di tristezza.
“Beh diciamo che non sono al vostro livello. Ma non è detto che io non sia emozionata. Anche io, nonostante tutto, vedo degli attori in carne ed ossa!”, risposi lanciandole un cuscino per farle capire che andava tutto bene.
“Beh..domani a che ora dovremo alzarci?”.
“Credo che metteremo la sveglia alle sette. Almeno non arriveremo in ritardo!”.
“Uh Mary..non hai idea di come mi senta in questo momento. Sembro matta!”, le luccicavano gli occhi. “Se mi dovesse mai rivolgere la parola, oddio! Impazzirei!”.
“Su ora non iniziare ad agitarti. Ci sarò io li vicino a te!”.
“E chi mi dice che anche tu non inizierai ad urlare?”, disse. “….Oddio!!Guarda li!!!”, indicava la televisione, ora sembrava davvero matta.
“Dimmi cosa succede?!”, non riuscivo a capire che cosa stesse succedendo. Tra le sue urla e i suoi movimenti non riuscivo a capire niente.
“FERMA!”, le urlai. Ormai era impazzita. “Dimmi!”
“Guarda li?nella tv! C’è Rob!!Oddio…è bellissimo..ed è nell’aeroporto dove siamo scesi noi!!”. Ecco uno dei tanti motivi per cui io non sarei impazzita come lei.
Iniziai a ridere. Poi mi avventai su di lei ed iniziai a farle il solletico.
“Ok ok…ti prego!la smetto!”, continuava a contorcersi sotto di me. Mi divertivo un sacco.
“Ok..la prossima volta non farmi prendere uno spavento del genere eh!”, le raccomandai.
“Va bene, scusa!”, stava iniziando a respirare regolarmente.
Scoppiamo tutte e due a ridere. Smettemmo soltanto quando, stanche, ci sdraiammo nei nostri letti e ci lasciammo andare ad un sonno profondo.

…………………………………..

Angolo scrittice
 
Fatemi sapere se è di vostro gusto…così la continuo…ho già degli altri capitoli un po’ scritti da riguardare..lasciate i commenti se vi piace..se no la lascio li o la termino prima..

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Capitolo 4
*** 3 - Trasgredire alle regole ***


terzo capitolo

∞ The wishes of our heart ∞
Trasgredire alle regole




La sveglia del cellulare suonò alle sette spaccate.
“Mmmmh..!”, Chloe si era appena alzata dal letto.
“Buon giorno!”, la salutai con un sorriso a trentadue denti.
“Buon giorno, a cosa devo questo buon umore?”, mi chiese.
“Ho dormito divinamente”.
“Aspetta!”, sembrava preoccupata, “Stiamo davvero per vedere le riprese di New Moon??”.
“Si mia cara!”.
“Ahhhhhh!!non so cosa mettermi!!!!”.
Sorrisi, era la solita Chloe.
Impiegò più tempo del previsto per scegliere i vestiti. Io mi vestii molto semplice maglietta e jeans, per stare più comoda. Chissà quanto tempo avremo dovuto aspettare in piedi.
Dopo aver fatto colazione ci dirigemmo verso il centro, verso il posto che avrebbe accolto milioni di fan.
Girammo per delle stradine strette, molto antiche ma anche molto accoglienti.
Una volta arrivate in piazza ci dividemmo; io e Chloe rimanemmo unite mentre il resto del gruppo se ne andò verso il centro della piazza.
“Mi sembra di essere ad un concerto, guarda quanta gente”, constatò Chloe.
“E pensa che sono soltanto le otto e mezza del mattino!”, esclamai io.
Camminavamo lentamente in mezzo alla folla di ragazzine intrepidi. Cercavo sempre la mano di Chloe per paura di perderla, non sarebbe stato facile ritrovarla li in mezzo.
Nessuno ci aveva detto che cosa sarebbe successo, eravamo in balia del vento.
Notai che dal lato sinistro della piazza c’era meno gente, spinta da non so quale istinto mi avviai verso quella direzione.
“Dove vai?”, mi chiese Chloe.
“Vado la!”, le risposi indicando il punto che avevo avvistato.
“Arrivo!”, mi rispose.
Quando fui più vicina mi guardai intorno. Come mai in mezzo a tutta quella folla proprio questo posto doveva essere vuoto?
Da quanto ero riuscita a capire, la piazza aveva una grossa fontana al centro, e tutto intorno vi erano delle mura che la circondavano. Poco lontano da dove ci trovavamo noi c’era un’entrata, una specie di fessura tra quelle alte mura.
C’erano guardie del corpo ovunque, in qualunque angolo, tranne nel punto dove ci trovavamo io e Chloe.

“Cosa stai guardando?”, mi chiese confusa.
“Non ti domandi come mai ci sono guardie ovunque e qui niente?”.
“Beh perché qui non può passare nessuno”, rispose.
Effettivamente c’era semplicemente un cancello, che portava al cortile di una casa. Da li nessuno poteva passare.
Mi guardai intorno. E dopo qualche minuto capii tutto.
“Ma certo!”.
“Cosa?”, Chloe era sconcertata.
“Guarda dietro alla casa!non noti qualcosa di strano?”, le chiesi con il sorriso stampato in faccia.
“Beh è una casa, grande, con il giardino e…?”, non capiva.
“Chloe guarda bene! Dietro la casa deve esserci qualcosa no?così come dovrebbe esserci qualcosa ai suoi lati. Ecco. Se non ci sono case o edifici intorno a lei. Cosa c’è?”.
“Non ti seguo!”, non ci arrivava. Eppure era così ovvio.
“Allora! La vedi quella porta? L’unica in tutta la piazza!”, insistetti.
“Si!”.
“Quella porta deve portare da qualche parte no?”.
“Si ma noi non possiamo andarci, non abbiamo i pass! Si va direttamente nel set.”.
“Ecco. Anche la casa qui di fronte a te si trova vicina al set.”, conclusi vincente.
“Aspetta…”, forse iniziava a capire. “Dici che da queste finestre si può vedere tutto in anteprima??”, iniziava davvero a comprendere.
“Beh esatto”.
“Ma è privata. Non possiamo entrare”.
“Beh anche se non possiamo non significa che non vogliamo”, risposi facendole l’occhiolino.
“Finiremo nei guai”, mi disse ridendo.
“Se fai la spia! Dai andiamo”.
Mi guardai bene intorno per evitare che ci vedessero o che qualche altra ragazza potesse capire quello che avevamo capito noi.
Aprii il cancello della casa abbandonata e mi infilai nel vialetto che portava all’entrata.
“Pensavo che potevamo scavalcare quella ringhiera”. Dissi mentre indicavo la ringhiera che confinava con il retro della piazza.
“Si va bene!”.
Arrivata davanti alla ringhiera guardai attraverso per capire se la mia idea era fondata. Cercavo di intravedere qualunque movimento.
“Tu vedi qualcosa?”, chiesi a Chloe.
“Uh guarda la, guarda! Ci sono delle persone. Magari fanno parte del Set”, mi rispose.
“Si forse. Dai andiamo a vedere”.
“E se ci beccano?”, mi chiese impaurita Chloe.
“Hai ragione. Allora torniamo in piazza e aspettiamo che passi una settimana per vedere Rob.”
“Mmmmh…sei insopportabile..riesci sempre a convincermi! Per lui questo ed altro.”
La invitai a fare quello che facevo io. Mi ero messa in piedi sul muretto, con l’intento di scavalcare la ringhiera.
Mi feci un po’ male nello scendere, ma pensai subito ad aiutare Chloe che non si sentiva affatto sicura.

Quando ci sistemammo, ci nascondemmo dietro a dei cespugli.
“Allora, sei pronta?”, chiesi.
“Si super spie in missione!”, mi rispose ridendo.
Mi misi in ordine i capelli lisci che ormai andavano dove volevano a causa del vento che era salito.
Ci dirigemmo verso le persone che avevamo visto prima senza farci vedere. Non avevano l’aria di essere del posto, forse aveva ragione Chloe, facevano parte del set.
Iniziavo ad elettrizzarmi.
“Secondo te dovremo andare più in fondo?”, chiese Chloe.
“Certo se no perché saremo qui?”, conclusi io.
Le feci segno di fare silenzio e mi incamminai verso il gruppetto.
Notai subito che oltre a loro c’era anche un sacco di gente che camminava avanti e indietro.
Alla nostra destra invece c’era la famosa porta che conduceva alla piazza.
Presi per mano Chloe e iniziai andai oltre il gruppetto, verso dei tendoni che si vedevano in lontananza.
“Si si Mary, è il set!!”, Chloe non stava più nella pelle. “Finirò mai di ringraziarti per questo immenso regalo??”, mi abbracciò.
“Oh tranquilla..piuttosto vediamo cosa possiamo fare per vedere meglio.”
“Attenta..!”. Ma non feci in tempo e mi scontrai contro un ragazzo, avrà avuto si e no venticinque anni.
“Mi scusi tanto!”, dissi.
“Prego, voi siete?”. Ecco questo non doveva chiederlo.
“Ecco... noi siamo…”, non sapevo cosa dire, cosa fare. Ero nel panico.
All’improvviso mi sentii strattonare.
“Oh eccovi, pensavo di non trovarvi più.”, sentii dire all’improvviso. “Hanno bisogno di voi laggiù!”. Un uomo sulla trentina ci stava indicando, ma non riuscivo a capire che cosa volesse.
Chloe mi guardava impaurita e io non potei fare altro se non stringerle le mani. Saremo finite in guai grossi, avremo rischiato di non vedere più nulla, e mi sarei sentita amaramente in colpa se Chloe avesse perso il resto della “vacanza”.
“Sono con te Micael?”, chiese il ragazzo più giovane.
“Si si sono le indossatrici.”, rispose il più vecchio. Continuavo a non capire niente. Indossatrici? Noi?
“Sta dicendo a noi?”, mi sussurrò Chloe.
“Penso di si!”, risposi. Ma non ne ero tanto sicura.
L’ansia mi si leggeva negli occhi.
“Si, si sono loro!”, continuava l’uomo. “Siete in ritardo!”, ci rimproverò.
“Ci scusi, c’è molta confusione qui fuori”. Dissi indicando la piazza.
“Sei matta?”, Chloe mi tirò un pizzicotto.
“Stai al gioco Chloe!”.
“Mmmh…si c’è molta confusione”, rispose anche Chloe.
“Dai venite, che c’è tanto lavoro da fare prima di iniziare a girare!”.
Girare? Lavoro? No, no! Non aveva capito che noi non sapevamo fare niente!
Nonostante tutto, eravamo dentro senza problemi.
Chissà cosa sarebbe successo, bisognava solo scoprirlo.
L’uomo ci fece cenno di seguirlo e noi fummo subito dietro di lui. Non sapevamo a che cosa stavamo andando incontro, di sicuro era qualcosa di nuovo e di eccitante.

“E adesso che cosa facciamo?”, mi chiese preoccupata Chloe.
“Niente, ci divertiamo.”, le risposi con un sorriso.
Ammetto di essere sempre stata più coraggiosa di lei.
Ci condusse in una stanza piena di vestiti, appesi a delle aste, in ordine di colore.
“Aspettatemi qui, vado a chiamare le assistenti.”, ci disse l’uomo.
“Pure le assistenti adesso? Mary non è che ci stiamo cacciando in dei guai grossi?”.
“Smettila. Siamo dentro no? Questo è quello che importa.”
“Si ma speriamo almeno di non uscire subito.”
Fummo interrotte dall’arrivo dell’uomo e delle assistenti.
“Allora Miriam tu trucchi lei e Angela tu trucchi l’altra. Poi torno e vediamo i vestiti”, disse l’uomo.
“Si Micael!”, risposero le ragazze.
Ci fecero sedere davanti agli specchi e iniziarono la loro opera.
Non avevo ancora ben capito cosa volessero fare, ma avevo intenzione di chiederlo in un modo o nell’altro. Aspettai, per capire se erano italiane oppure americane.
“Uh deve sempre dare ordini, non sa che siamo nello stesso piano?”, disse una delle due ragazze, che per mia fortuna non era italiana.
A quel punto iniziai a porre le mie domande.
“Ciao..Io mi chiamo Mary e lei è la mia amica Chloe.”, dissi presentandoci.
Chloe non sembrava molto contenta della mia idea, infatti mi guardò subito con un’aria poco tranquilla, ma cercai di rassicurarla facendole l’occhiolino.
Le ragazze si guardarono, e poi si presentarono anche loro. Si chiamavano Miriam e Angela. La prima era bassa, castana con gli occhi scuri mentre l’altra era più magra e più alta, bionda e con gli occhi scuri.
Iniziammo a parlare del più e del meno, ma non riuscii a capire che cosa avremo dovuto fare.
Dopo due ore eravamo truccate vestite e pettinate. Micael ci aveva fatto mettere due vestiti della Naf Naf, a me uno rosa con i fiori, mentre a Chloe uno azzurro.
“Adesso che siete pronte potete venire con me”. Ci disse Micael.
Adesso avremo capito cosa avremo dovuto fare.
All’improvviso senza motivo mi sentii spingere, non capivo cosa stesse succedendo. Un carrello pieno di vestiti mi venne addosso e senza fermarsi mi trascinò via.

“Mi scusi..mi scusi ma dovre….dovrei tornare la!MI SCUSI!”, alzai la voce sperando che il tizio che guidava in carrello si fermasse.
“Ah scusa. Non ti avevo vista”, disse semplicemente.
Purtroppo però Chloe e Micael erano già andati più avanti di me, e in mezzo a tutta quella gente non riuscivo a vederli.
Andai nel panico più totale. Non solo ero in un posto in cui non dovevo stare, ero ferma in mezzo alla piazzetta senza sapere cosa fare.
C’erano due porte vicino a me, decisi di entrare in una di esse e di aspettare che qualcuno venisse a cercarmi. Forse Micael sarebbe tornato indietro.
Entrai in una delle due porte. Mi ritrovai dentro ad un salotto, dove vi erano due divani e un tavolino. Decisi di sedermi, avrei aspettato comoda.
Passarono cinque minuti ma niente, non si vedeva nessuno. Ne passarono dieci, venti, trenta e ancora niente.
Allora decisi di alzarmi e di uscire, di sicuro Chloe era nel panico più di me.
Appena mi alzai però la porta si aprì ed entrò un ragazzo.

………………………………………………
 
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia..anche se non mi hanno messo tra i preferiti o tra i seguiti...anche se non hanno recensito =) per me, che sono alle prime armi, è un buon risultato comunque!!

Grazie quindi a Bella95, a miky 483 e a noemi91 per aver messo questa storia tra i preferiti!

A l y s s a:
Ciau...grazie mille per la recensione..cmq l'incontro avverrà tra breve..speriamo di continuare bene! =) a presto..
Nessie93:
Ciaoo!Si esiste il concorso..ma purtroppo non ho vinto ^^..era con i dvd...beh ormai sono partiti..aspetteremo l'uscita del film!vedremo un po' questi ragazzi cosa combineranno =) spero di incuriosirti ancora!

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Capitolo 5
*** 4 - Lui ***


quarto capitolo


∞ The wishes of our heart ∞
Lui



Era alto e di spalle aveva il fisico ben messo. I capelli spettinati, probabilmente dal vento.

Rimasi ferma..ad aspettare.

Quando il ragazzo, dopo essersi girato, incrociò il mio sguardo si fermò.

“E tu?”, mi chiese in italiano.

“Ehm..”, cercai di ricordare qualche lezione di italiano. “Sono Mary. Tu?”, chiesi.

“Io sono Alan. Cosa ci fai qui?”, mi chiese.

Non parlo bene l’italiano!”, cercai di farmi capire, ma vedevo nel suo viso un’espressione di curiosità.

“Ah sei straniera!”, oddio cosa aveva detto??

“Non ti capisco…”, mi arresi.

“Allora, cosa ci fai qui?”, il suo inglese sembrava migliore di quanto pensassi.

“Sono Mary, e sono qui con una mia amica, facciamo le indossatrici..”, cercai di arrancare una scusa plausibile. Chissà dov’era Chloe. “..mi sono ritrovata qui da sola e non sapendo cosa fare ho aspettato che arrivasse qualcuno.”

“Beh sei nel mio camerino”, disse ridendo, “Se vuoi ti accompagno dalla tua amica”, sembrava simpatico.

“Davvero? Mi faresti un enorme favore.”, finalmente.

Uscimmo dal suo camerino e ci avviammo verso il centro della piazza.

“Così fai l’indossatrice eh?”, mi chiese.

“Oh…si…”, arrancai.

“Non ti ho mai vista qui in giro però! È difficile non notarti”, mi sorrise.

“Oh perché ho iniziato a lavorare solo oggi”.

“Capito, beh deve essere fastidioso mettere e togliere vestiti fino a che il regista non è contento. Io non reggerei due secondi”.

Ecco allora cosa avremmo dovuto fare. Certo non avrei retto nemmeno io.

“Beh però ci si rende utili”, dissi, “come hai detto che ti chiami?”.

“Alan, Alan Capelli”, mi porse la mano per stringerla.

“Ah ecco”.

“Se hai un camerino devi essere qualcuno di importante”, oh cavolo..avevo pensato davvero ad alta voce??

Rise. Almeno non si offese.

“Si, sono la controfigura italiana di Robert!”

“Oh, non noto questa somiglianza”, di nuovo cavolo! “Scusa, a volte non rifletto prima di parlare…”, ormai ero rossa dalla vergogna.

“Non ti preoccupare. Hai ragione, anche io non trovo tutta questa somiglianza! Quando mi hanno chiamato per il provino ero partito già scoraggiato. Poi invece mi hanno preso. Strano si!”, mi rispose.

“Beh vedrai che poi faranno in modo che siate uguali”, dissi ridendo.

“Allora, la tua amica dovrebbe essere in quel tendone laggiù!”, mi disse indicando una tenda bianca.

“Oh va benissimo, grazie mille!”

“Figurati, è stato un piacere. A presto!”, e mi salutò andando via.

Quando entrai nel tendone in mezzo al casino notai subito Chloe, che appena mi vide mi saltò in braccio.

“Oh tesoro! Come sono contenta di vederti”, mi disse.

“Anche io!”, la strinsi.

“Ho capito a che cosa serviamo”, mi disse ridendo. “Dobbiamo provare dei vestiti e se al regista piacciono allora li teniamo, così le attrici possono metterli in una scena. Se no…”.

“Se no dobbiamo cambiarci”, conclusi.

“Già ma tu come fai a saperlo?”.

“Ho incontrato la controfigura italiana di Robert”.

“Oddio…ci assomiglia?”.

“No per niente! Tu cosa hai fatto qui?”.

“Micael ha fatto vedere il vestito al regista e lui ha detto che va bene. Penso che anche quello che indossi tu vada bene”.

Micael ci venne incontro e dopo avermi chiesto che fine avessi fatto ci fece uscire con lui.

“Adesso bisogna vedere se vanno bene alle ragazze”. Disse.

Oh no! Stavamo andando dalle ragazze? Dalle star? Bene. Mi sarei sotterrata piuttosto.

Si raccomandò di non fare scenate, perché non ne erano felici. Di me non si sarebbe dovuto preoccupare..ma non avrei giurato la stessa cosa per Chloe. Risi dei miei pensieri.

Quando arrivammo di fronte ad un ennesimo tendone fece entrare prima Chloe.

Io rimasi fuori ad aspettare.

Con il vento che si era alzato iniziai a sbattere i denti, il vestito era molto scollato e molto corto, quindi non ero coperta per niente.

Mi strusciai le mani nelle braccia per riscaldare almeno quelle, quando all’improvviso mi sentii toccare da qualcosa, e un secondo dopo mi ritrovai con una giacca nelle spalle.

Non capendo mi girai di scatto per vedere chi fosse stato, ma nel girarmi rimasi di stucco.

Mi ero convinta che sicuramente non avrei reagito come Chloe alla sua vista, non mi importava molto di lui anche se riconoscevo la sua bellezza. Tutte le mie convinzioni crollarono in quel momento.

Lui era li. Di fronte a me. E mi aveva dato la sua giacca.

Feci un respiro profondo e lo guardai negli occhi.

C’era silenzio, nessuno dei due parlava. Semplicemente ci guardavamo negli occhi.

Va bene, lo ammetto. Era proprio bello.

Poi all’improvviso se ne andò lasciandomi lì con la sua giacca sulle spalle.

“Gr..Grazie…”, sussurrai quando ormai era troppo lontano per potermi sentire.

Appena mi ripresi dallo shock uscirono Chloe e Micael. Appena in tempo per evitare la catastrofe più grande dell’universo. Se Chloe lo avesse visto sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale.

“Di chi è la giacca?” , mi chiese lei.

“Di un ragazzo che è passato. Ha notato che avevo freddo e me l’ha data.”

Entrai anche io per far vedere il vestito. Una volta dentro notai le due attrici, Nikki Reed e Ashley Greene sedute in un divano che ridevano e scherzavano.

Mi guardarono e dopo aver squadrato prima me e poi il vestito decisero che sarebbe andato bene, anche solo per un’apparizione per le strade di Volterra.

Erano davvero belle, si notava la differenza tra me e loro. Io ero una semplice ragazza mentre loro, beh loro erano delle star. Anche se questo non permetteva a nessuna delle due di guardarmi dalla punta dei capelli alla punta dei piedi. Per quanto fossero belle e intriganti mi infastidivano con i loro sguardi.

Inoltre, non sapevo se loro erano a conoscenza del fatto che essendo americana potevo benissimo capire quello che si stavano dicendo.

“Si guarda. Ci sta guardando come fossimo alieni”, rise la mora.

“Oh dobbiamo essere proprio strane eh!”, rispose l’altra ridendo.

Mi schiarii la gola. “C’è qualcosa che non va?”, domandai.

Le vidi cambiare espressione, inizialmente sorprese e successivamente consapevoli del fatto che potevo capirle.

“Oh allora siamo connazionali.”, disse la bionda sorridendo.

Si alzarono per presentarsi.

Non capivo il significato di quel gesto ma lo apprezzai.

Micael fece entrare anche Chloe per permetterle di conoscerle.

“Ciao! Io sono Ashley” disse la mora.

“Io sono Nikki, piacere”, la seguì la bionda.

Dopo esserci presentate dissero a Micael di uscire pure, noi rimanemmo dentro con loro.

Certo era difficile da credere, noi due comuni mortali in un tendone con due star, a parlare del più e del meno.

Arrivò l’ora di pranzo e io feci capire a Chloe che era ora di uscire per andare a mangiare qualcosa. Ma nel momento in cui stavo trascinando Chloe con me fuori dalla tenda le ragazze ci bloccarono.

“Dove andate?”, ci chiesero incuriosite.

Non pensavo di dover chiedere il permesso per uscire.

“Volevamo andare a mangiare qualcosa, è da questa mattina che non tocchiamo cibo”, dissi.

“Oh allora venite con noi!”, disse la bionda.

“No non vorrem…”, mi interruppe Chloe. “Va benissimo, vi ringraziamo”, concluse.

“Ok allora andiamo”.

Uscimmo dal tendone e io e Chloe iniziammo a seguire le due ragazze.

“Come mai hai accettato?”, chiesi silenziosamente a Chloe.

“Sei matta? Quando ci ricapita più un’opportunità così?”, mi rispose, “E poi potremo vedere anche gli altri”, concluse sorridendo.

Era sempre la solita.

Ci infilammo in un bar dentro la piazza, molto riservato.

Iniziammo a parlare del più e del meno, loro ci spiegavano cosa si provava ad essere così popolari e di come invidiassero le nostre vite. Noi potevamo fare qualunque cosa senza dover chiedere il permesso, mentre loro erano molto frenate dal loro lavoro.

Mentre stavo per tirare un altro morso al mio panino sentii un colpo al fianco. Chloe aveva la faccia sconvolta, sembrava che avesse visto un fantasma.

Effettivamente c’ero andata poco lontano, visto che dalla porta entrarono gli altri attori.

Erano tutti molto affascinanti, mi sembrava strano essere in mezzo a quella gente; non perché fossi sconvolta o perché avessi pregato di esserci, ma semplicemente perché non notavo nessuna differenza tra loro e noi. Loro erano semplicemente più tenuti. Più belli.

Alla televisione sembrano tutti diversi da noi, più importanti, più “con la puzza sotto il naso”, mentre lì davanti a me erano tutti uguali, eravamo sullo stesso piano. Non mostravano nessun segno di superiorità.

Tornai alla realtà.

“Ciao ragazze”, salutò uno dei ragazzi.

Non potrei giurare di sapere con precisione chi fossero perché non me ne intendevo molto, ma tra tutti quelli che c’erano ero riuscita a riconoscere senza problemi Lui.

Provavo ancora quella sensazione strana, la stessa che avevo provato quando lo avevo visto poco prima.

Non aprì bocca, continuò a guardarci. Prima me poi Chloe, poi lei..poi me.

Le ragazze ci presentarono ai ragazzi, sicure che tanto li avremo già conosciuti.

“Lui è Jackson, lui Kellan e l’altro beh, dovreste sapere chi è”, disse con un pizzico di malizia.

“Ehm…”, Chloe era imbarazzata, non sapeva se stringergli la mano.

Io pregai che Robert non decidesse di riprendersi la giacca proprio in quel momento. Chloe mi avrebbe fatto a pezzi.

“Ciao”, ci risposero i ragazzi. Lui continuava a non parlare, a non guardarci.

Ok era davvero strano tutto questo.

Notai che Chloe si stava per mettere a piangere dall’emozione e decisi di parlare per metterla a suo agio.

“Beh,”, non sapevo cosa dire, “Avete molto lavoro da fare oggi?”, si certo chiediamo pure questo. Pensai ironicamente.

“Eh si..Rob e Kris devono girare molte scene, mentre io sarò solo in alcune di queste. Loro invece”, disse Ashley indicando i suoi amici, “Staranno a guardare”.

“Oh capisco. Beh deve essere interessante anche solo guardare”, ammisi.

“Noi siamo venute qui apposta con un gruppo di fan”, finalmente Chloe si era calmata ed era riuscita ad aprir bocca.

“Davvero?”, chiese Nikki.

“Si siamo arrivate ieri, e non ci saremo mai immaginate di vedervi”, continuò Chloe.

“Beh potete venire a vederli!”, disse Kellan.

“Ci farebbe piacere, ma non so se possiamo”, dissi con un finto velo di tristezza.

Non lo facevo apposta, ma tutto quello che stava succedendo non accendeva in me quella lampadina che mi permetteva di fare i salti mortali. Per me era una cosa strana solo per l’ambiente. Di sicuro, però, a Chloe avrebbe fatto piacere. Lei sicuramente non lo mostrava ma avrebbe urlato dalla gioia.

“Oh se ce lo propongono magari possiamo, dai Mary”, supplicò Chloe.

“Ok ok!”, lo sguardo si incrociò di nuovo con quello di Robert. Lo distolsi per evitare di fissarlo negli occhi.

“Allora andiamo!”, era di nuovo Kellan.

Finii di mangiare il mio panino, come al solito ero l’ultima, e seguimmo le star!

Uscimmo dalla piazza e io mi accorsi di avere ancora addosso i vestiti del cast.

“Come facciamo con questi vestiti?”, domandai agli altri indicando il vestito.

“Beh ti sta molto bene potresti tenerlo..”, mi disse Kellan facendomi l’occhiolino.

Arrossii e continuai a camminare con la sua giacca ancora sulle spalle.

Usciti dalla piazza ci trovammo di fronte ad un mondo diverso. Telecamere ovunque pronte a riprendere ogni istante.

Persone che andavano avanti e indietro senza sosta, e le luci, appese in ogni angolo.

Di sicuro ci avranno impiegato settimane per sistemare tutto.

“Ok noi andiamo a prepararci, voi state pure qui e..buona visione!”, mi disse Ashley.

Robert non aveva aperto bocca nemmeno per salutarci, forse era infastidito dalla nostra presenza. Ne parlai con Chloe che sembrò accorgersene solo in quel momento.

“Non avevo fatto caso a questo particolare”,  mi disse.

“Secondo te gli diamo fastidio?”

“No non credo, se no ci avrebbe detto di andare via.”

“Si forse hai ragione, ma mi sembra strano, non ha detto una parola da quando ci ha viste”.

“Non pensavo fossi interessata a queste cose”, rise.

“Beh forse ho un’amica che mi contagia”, risposi facendole l’occhiolino.

“Allora da dove avete detto che venite?”, ci chiese Kellan.

“Da Detroit..”, risposi.

“Beh bella città, ci sono stato per fare qualche pubblicità!”

“Davvero?”, chiese Chloe.

“Avete mai assistito a delle riprese?”, ci chiese Jackson.

“Se assistere alle riprese natalizie della famiglia rientra nella categoria, allora migliaia di volte!”, risposi ridendo.

Si misero tutti a ridere.

“Deve essere una bella emozione, molte ragazze ucciderebbero per essere qui ora al posto nostro”, disse Chloe.

La discussione continuò per un po’ su quell’argomento e io mi concentrai sul posto.

Di certo era un bel paesaggio per delle riprese di un film così importante.

Cercai di immedesimarmi nel produttore, doveva avere una grossa responsabilità verso i fan. Dover conciliare, libro e film non doveva essere cosa da niente.

Tornai alla realtà quando Chloe mi disse di girarmi, le riprese sarebbero cominciate.

Girarono per un paio d’ore, durante le quali parlammo del più e del meno con Kellan e i suoi amici.

Ogni tanto facevano qualche pausa, poi ritornavano a girare le stesse scene, per avere più materiale a disposizione.

Una settimana così ed avrei potuto scrivere un libro al mio ritorno.

In tutto quel tempo non ero riuscita a non guardare Robert. Chloe aveva ragione, mi aveva sempre assillato sul discorso “Rober bellissimo”, ma non le avevo dato peso. In quel momento però dovevo ammettere che aveva ragione; con il trucco aveva l’aria ancora più minacciosa ma nello stesso tempo sexy e travolgente.

Sembravo una ragazzina di dodici anni alle prese con gli ormoni. Dovevo calmarmi, non era da me comportarmi in quel modo. Poi dovevo pensare a tenere a bada gli ormoni di Chloe. Una delle due doveva rimanere lucida. Decisi di non pensarci più e di non guardarlo più.

Lei si perse nei discorsi con Kellan e gli altri per tutto il tempo. Sarebbe stato duro salutarli per poi tornare alla vita di tutti i giorni.

Chissà se Chloe se lo era chiesto. Meglio non iniziare l’argomento.

Dopo mezz’ora fummo raggiunti da Ashley che iniziò a raccontare quello che aveva fatto, pur avendola vista.

Robert non c’era, e nemmeno Kristen; Ashley ci aveva detto che erano stanchi e che preferivano tornare in stanza per riposarsi. Continuavo a pensare che eravamo un perso per lui.

Si erano già fatte le cinque del pomeriggio. Sentii vibrare il telefono nella tasca dei Jeans, era mia madre.

Le risposi e le raccontai della giornata, ovviamente non tutti i particolari. Penso che non sarebbe stata contenta del fatto che io e Chloe avevamo trasgredito a delle regole precise.

Dopo aver salutato mia madre tornai a parlare con i ragazzi. Che nel frattempo si erano incamminati.

“Allora ragazze”, disse Kellan, “dove alloggiate?”.

Questa domanda proprio non doveva farla. Vidi Chloe abbassare lo sguardo, aveva capito che era ora di salutarsi per sempre.

“Siamo al Rondò..non so se avete presente!”, risposi.

“Ehm..no…non siamo molto esperti.”, rise Ashley.

Ci portarono i un vicoletto dove non ci avrebbe visto nessuno.

Da li saremmo potute andare via senza dare nell’occhio.

“Ma i vestiti? Come facciamo?”, chiese Chloe con le lacrime agli occhi.

“Tranquille, non preoccupatevi. Ne abbiamo in abbondanza”, ci rassicurò Ashley.

“Va bene..allora..ecco…”, iniziai io.

“…Ecco ci salutiamo qui”, concluse Chloe.

Anche se non ero emozionata come Chloe, un po’ ero dispiaciuta del distacco. In fondo mi ero trovata bene.

“Va bene ragazze. È stato un piacere conoscervi…”, ci disse Kellan.

Ci salutammo tutti quanti, e raccomandammo loro di salutarci anche gli altri, anche se probabilmente non l’avrebbero mai fatto.

Io e Chloe senza guardarci indietro ci incamminammo verso il nostro Hotel, speranzose di trovarlo alla svelta.

 

……………………………………………………


Grazie di nuovo alle persone che hanno messo la storia tra i preferiti. Potrò aggiornare poco..perchè la maturità mi tiene mooolto occupata ^^
Baciii spero che vi piaccia...

Nessie93: Beh per ora accontentiamoci del trailer =) cmq se la son cavata bene dai..diciamo che sono state fortunate =) a presto...

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Capitolo 6
*** 5 - Disastro ***


quinto capitolo


∞ The wishes of our heart ∞
Disastro



“Beh come prima giornata non è stata male, no?”, iniziò a parlare Chloe.

“No no..!”.

“Però c’è qualcosa che non va vero?”

“Il fatto è che probabilmente non li rivedremo più, e non voglio che tu ci stia male”, le risposi mettendo il broncio.

“Beh sono sicura che porterò questa giornata nel cuore per sempre. Ho avuto molto più di quello che mi aspettassi. Sono contenta comunque”, rideva.

“Davvero? Per tutto il tempo mi sono chiesta che cosa sarebbe successo una volta che ci saremo salutati. Speravo che tu la prendessi bene..infatti”.

“Si tranquilla..devo ringraziare te se sono stata così bene oggi. Fosse stato per me saremmo rimaste con le altre tutto il tempo.”

“Sono contenta di averti reso felice.”

Vedevo che c’era comunque qualcosa che non andava. Infatti, dopo essermi fermata per abbracciarla, lei si mise nella mia spalla e iniziò a piangere.

“Oh mi spiace, non volevo..”, si scusò Chloe.

“Tranquilla, immaginavo che prima o poi sarebbe successo”, la consolai.

“E’ che sono stata così bene..”

“Dai, andiamo in hotel..e vediamo di passare una bella serata.”, le sorrisi.

“Hai ragione. Abbiamo ancora tanti giorni da passare qui. Dobbiamo divertirci!”, si era calmata.

“Esatto!”

“Scusa per la giacca, l’ho bagnata tutta”, mi disse con il broncio.

Oh cavolo. Non mi ero accorta di avere ancora la sua giacca addosso.

In più mi ero ricordata che io e lei avevamo lasciato i nostri vestiti nel tendone.

“Oh merda Chloe. I nostri vestiti sono nel tendone, come facciamo?”, le chiesi.

“Cavolo. Non ne ho idea. Magari ce li mandano in hotel. Loro sanno dove alloggiamo.”

“Lo spero.”

Ci mettemmo una mezz’ora buona per trovare l’hotel, fu un’impresa difficile.

Quando rientrammo eravamo sole. Ancora non era arrivato nessuno, o forse c’erano delle altre ragazze, chiuse in camera.

Erano le sei e non sapevamo ancora cosa fare la sera.

“Sai cosa potremo fare?”, chiesi.

“Cosa?”, domandò Chloe.

“Nel tornare indietro ho visto un negozio che noleggia biciclette. Potremo andare a farci un giro!”, le dissi strizzando l’occhio.

“Bella idea. Torniamo ai vecchi tempi”, rispose felice Chloe.

Di solito, in estate, visto che io e lei abitavamo vicine, andavamo spesso a farci delle gite in bici. Ci divertivamo.

Ci cambiammo, misi la giacca nell’armadio insieme ai vestiti. Ero indecisa se dire a Chloe di chi era, almeno avrebbe avuto un suo oggetto. Dovevo decidere. Per il momento non le avrei detto niente.

Ci vestimmo comode e andammo verso il negozio che avevo visto poco prima.

“Aspetta, per mangiare?”, mi chiese Chloe.

“Uh hai ragione, torno indietro e dico se possiamo saltare.”

Tornai nell’hotel e chiesi se potevamo mangiare fuori. Mi dissero che non c’erano problemi e mi diedero una chiave per poter entrare anche dopo l’orario di chiusura. Sicuramente saremo tornate prima.

Tornai da Chloe che nel frattempo aveva raggiunto il negozio.

“Ci parli tu vero?”, mi disse Chloe ridendo.

“Oh no, sei tu che avevi bei voti in italiano.”, le dissi alzando le mani.

“Nono, ti prego!”, mi supplicò.

“Va bene, va bene!”, mi arresi.

Entrammo nel negozio, dove c’erano bici ovunque. Dentro quelle in esposizione, fuori quelle da noleggiare.

C’era un bancone enorme, dove sopra vi erano dei caschi e degli accessori per le bici.

Dietro ad esso c’era una signora, avrà avuto all’incirca cinquant’anni.

Ci salutò con un sorriso, al quale rispondemmo io e Chloe.

“Buona sera”, ci disse lei in italiano.

Buona sera”, cercai di dire.

“Ditemi tutto”.

Vorremo…”, mmmh come si dice affittare, “affittare due bici”, pregai che avesse capito.

“Ah siete straniere”, parlava inglese? Salve.

“Esatto!”, risposi sorridendo.

“Volete due bici da noleggiare?”, ci chiese.

“Si esatto!”, dicemmo insieme.

Fortunatamente la donna ci aiutò nell’intento e poco dopo ci ritrovammo a scegliere le bici.

Io scelsi una mountain bike nera, mentre Chloe la prese blu.

Iniziammo a pedalare verso la piazza dove eravamo state nel pomeriggio. Sicuramente ci sarebbe stata ancora tanta gente accalcata. Così decidemmo di deviare, verso dei vicoli interni alla città.

“Allora? Ti senti meglio?”, mi avvicinai a Chloe.

“Oh si, con il vento nel viso poi va molto meglio!”, mi rispose ridendo.

Andare in bici mi aveva sempre messa di buon umore, inoltre quelle strade erano molto accoglienti. Piccole e sottili ma allo stesso tempo piene di storia.

I muri erano bianchi, così come lo erano le pietre incastrate nella strada.

Iniziammo a chiacchierare del più e del meno.

Ero contenta di vederla sorridere dopo la tristezza di poco prima.

“Guarda laggiù!”, mi disse indicando con il viso un bivio.

“Tu vai a sinistra e io a destra?”, le chiesi.

“Si ci rivediamo quando si incontrano le strade”. Mi rispose.

“Va bene. Chi arriva prima aspetta”, le sorrisi.

“Ok!”

Pedalai verso il vicolo più stretto, che si divideva in due strade.

Ai lati vi erano terrazzi e scalinate che portavano negli appartamenti posti ai lati della strada.

Mi sentivo libera, tranquilla. Senza pensieri.

All’improvviso però, poco più avanti sbucò un gruppo di ragazze, cercai di evitarle. Le avrei prese in pieno.

“Attenzione!”, urlai. Ma loro non si spostarono.

Nel frenare girai il manubrio della bici e andai a finire contro ad un ragazzo.

Lasciai il manubrio e mi accasciai a terra. Mi faceva male la schiena. Per fortuna la donna del negozio ci aveva munite di caschi e ginocchiere, altrimenti mi sarei fatta davvero male.

Appena ebbi le forze di alzarmi aprii gli occhi e controllai che tutto andasse bene nel mio corpo.

Iniziai a muovere le braccia, lentamente, poi la testa e il collo. Sembrava tutto apposto.

Dopo essermi assicurata della mia integrità fisica, mi ricordai dello scontro contro quel povero ragazzo.

Alzai lo sguardo verso il gruppetto di ragazze che poco prima mi aveva tagliato la strada, e le guardai con odio.

Quello che mi si presentò davanti agli occhi fu uno spettacolo raccapricciante.

Le ragazze avevano uno sguardo misto tra la paura e la sorpresa.

Non capivo. Continuavano a guardami come se fossi un alieno.

Poi i loro occhi si posarono dietro di me.

Fu in quel momento che tentai di girare la testa, per guardare dietro di me.

Quello che vidi fu peggio dello sguardo fulminante delle ragazze.

Non ci potevo credere. Con tutte le persone con le quali potevo scontrarmi, proprio lui.

Era ancora appoggiato con una mano sul marciapiede, massaggiandosi le tempie con la mano libera.

Pregai di non avergli fatto troppo male. Io, nonostante tutto, ero ancora intera. Poteva andarmi peggio.

Abbassai lo sguardo mortificata.

Dalla visiera del mio casco vidi i suoi piedi muoversi. Si stava alzando.

Iniziai ad agitarmi. E se non fosse riuscito ad alzarsi?

Avevo anche un bel gruppo di testimoni pazze di lui a provare la mia colpevolezza.

“Ahhh…”, fu la prima affermazione che sentii uscire dalle sue labbra da quando l’avevo visto la prima volta.

Ormai era in piedi.

“Sc…scusa..”, balbettai. Non riuscivo nemmeno a parlare.

Con mia enorme sorpresa mi porse la sua mano. Forse mi stavo preoccupando troppo.

Guardai le ragazze, paralizzate, e afferrai la mano per alzarmi.

Quando mi ritrovai di fronte a lui, a pochi centimetri, alzai lo sguardo.

I suoi occhi erano di un azzurro cielo. Limpidi. Mi fissavano increduli.

I suoi capelli erano più scompigliati di qualche ora prima, durante le riprese.

“Mi dispiace, non volevo colpirti.”, mi scusai.

Il suo viso fu attraversato da diverse espressioni.

Potei giurare di aver visto, sorpresa, tristezza e poi…oh no…rabbia?

“Solo colpirmi?”, iniziò a parlare, “Mi hai preso in pieno. Mi sei saltata addosso!”, ora era scocciato.

“Io volevo ev…”, ma non mi fece finire la frase.

“Si tu volevi buttarti addosso a me. Adesso voi fan siete arrivate anche a farmi del male per toccarmi?!”, non era una domanda.

Mi sentivo mortificata.

“No, non è come pensi”, continuai.

“Ah no! Per favore”, era furioso adesso.

Davvero pensava che io avessi deviato le ragazze per poterlo toccare?

Era matto.

“Si certo, tu sei quella che oggi era nel set”, sentii un sussulto da parte delle ragazze che stavano assistendo con stupore a quella scena.

“Prima mi assilli nel set, poi non contenta del fatto che non ti ho considerata mi vieni addosso?”, disse.

“Ma sei matto?”, probabilmente alzai la voce perché dalle ragazze arrivò un altro sussulto.

“Io? Tu piuttosto”, ora stava esagerando.

Non so se si comportava così per fare il figo davanti alle ragazze, o forse lo faceva perché era davvero arrabbiato, qualunque fosse il motivo non ero di certo disposta a farmi umiliare così davanti a loro da lui.

“Guarda, non hai capito niente. Lasciamo stare”. Cercai di chiudere la discussione.

Ero già diretta a prendere la bici ancora intatta, quando mi sentii prendere per il polso.

“Aia…”, biascicai.

“Non si chiede nemmeno scusa adesso?”, mi domandò con un filo di acidità.

“Mi scusi”. Non so perché, ma gli diedi del lei.

Spero avesse capito che doveva finirla li.

Quando mi abbassai per prendere la bici sentii una fitta al ginocchio.

Mi appoggiai ad un muretto, per respirare.

“Ti sei fatta tanto male?”, mi chiese una delle ragazze.

Non sapevo se urlare di tutto anche a lei oppure se rispondere.

“Non lo so”, dissi acida.

Si avvicinò e mi fece notare il sangue che usciva dal ginocchio.

Probabilmente era quello il motivo.

Intanto lui se ne stava già andando. Che maleducato.

Va bene che gli ero andata addosso, ma almeno un minimo di interesse per la mia salute.

Dovevo proprio averlo fatto arrabbiare.

Lo ignorai e dopo aver ringraziato la ragazza con un gesto della mano presi la mia bici e mi diressi a piedi verso il punto in cui mi sarei dovuta vedere con Chloe.

Ormai camminavo passo, passo con Robert.

Non ci rivolgevamo la parola.

Le ragazze avevano rinunciato all’impresa di avere un autografo e se ne erano andate. Mi dispiaceva per loro, in fondo non volevano fare niente di male.

“Ti sei fatta male allora?”, la sua voce ruppe il silenzio, più acida di prima.

“No..non credo. Solo una sbucciatura.”, risposi.

“Mmmh”, fu l’ultima cosa che disse prima di far calere nuovamente il silenzio.

“Tu?”, chiesi.

“Solo la botta”, me la faceva pesare già a sufficienza.

Continuammo a camminare. Ogni tanto mi fermavo per riposare il ginocchio e stranamente lui mi aspettava. Guardando il mio ginocchio sempre più nero.

“Non dovresti andare a farti vedere?”, suonava più come un ordine.

“No, non mi sono fatta niente. Davvero!”

La strada si stava unendo a quella che aveva preso Chloe.

Dovevo prepararmi al peggio.

Quello che vidi quando girai l’angolo mi spiazzò. Rimasi a bocca aperta.

Insieme a Chloe c’era il gruppetto delle ragazze che prima aveva assistito alla mia discussione con lui. Cosa volevano ancora?

“Oddio! Finalmente!”, mi venne incontro Chloe.

Non feci in tempo a spostarmi, mi abbracciò e mi strinse a se.

“Chloe così mi strozzi”.

“Scusa. Mi sono preoccupata, non arrivavi più.”, era preoccupata, “queste ragazze mi hanno chiesto se ero con una ragazza in bici. Allora mi sono preoccupata, e dopo che mi hanno avvisata mi sono allarmata.”, concluse.

“Si, sono andata addosso a lui.”, dissi indicando con una smorfia Robert.

Per poco Chloe non ebbe un attacco di panico. Reagì esattamente come le altre ragazze.

Prima sguardo impaurito rivolto a lui. Poi di sorpresa rivolto a me.

“Anche tu eri con lei oggi?”, gli chiese Robert.

“S..si!”, rispose Chloe.

“Allora devo dire che tu sei più furba della tua amica. Almeno hai avuto un po’ di contegno”, ecco che ricominciava.

Ormai aveva esagerato. Non riuscivo più a trattenere la rabbia.

“Ma cosa ci fai ancora qui? Vattene no!”, stavo urlando.

Dovevo aver usato un tono abbastanza convincente perché, dopo avermi fulminato con i suoi occhi azzurri, si girò e se ne andò.


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Beh ringrazio tutte come sempre per aver letto il capitolo...tra poco finisce la scuola eh!Sapete ho una vena di tristessa mannaggia!! =( sono tlitte..non rivedrò a settembre i banchi di scuola...i compagni..non si faranno più le cavolate per i piani...quindi ragazze...per quelle che hanno ancora qualche anno da passare alle superiori: DIVERTITEVI E GODETEVI OGNI MOMENTO..BELLO E BRUTTO!!
Baci

Nessie93:  Beh diciamo che non sono state proprio ricontattate =) ha proprio sfortuna la nostra Mary!Una volta finita la maturità mi ci dedico a pieno...poi ora ho comprato The Sims 3  e sono presa anche da quello =) tutto ora esce..baci alla prossima!spero ti sia piaciuto.
SweetCherry: Ciau..beh il comportamento di Rob in qst capitolo dovrebbe capirsi...ma vedrai che nei prossimi le idee si chiariranno! Sono contenta che ti piaccia..baci

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Capitolo 7
*** 6 - Ossessione ***


sesto capitolo


∞ The wishes of our heart ∞
Ossessione 



Chloe doveva essere molto dispiaciuta dell’accaduto, perché per tutto il tragitto per tornare all’Hotel non disse una parola.

Solo quando tornammo in camera e io mi fui fasciata il ginocchio iniziò a parlare.

“Mi spieghi come hai fatto?”, la sua sembrava l’inizio di una critica.

“Te l’ho spiegato. All’improvviso sono sbucate quelle ragazzine, e io non ho fatto in tempo per evitarle. Così ho girato il manubrio della bici e sono finita addosso a lui”, spiegai per l’ennesima volta.

“E gli hai chiesto scusa almeno?”

“Certo. Cosa pensi che sia una cafona? Gli ho chiesto scusa, ma lui non ne ha voluto sapere. Continuava a rispondermi male. Ha persino pensato che gli fossi andata addosso apposta.”, ironizzai.

Chloe mi guardò male. Capii che anche lei la pensava come lui.

“Oh no. Non starai pensando anche tu che io l’abbia fatto apposta vero?”, aprii gli occhi.

“Beh, certo che è proprio una casualità rara eh.”, mi disse abbozzando un sorriso.

“Su, lo sai l’interesse che ho io per lui. È pari a zero.”

Lei mi abbracciò e mi chiese scusa per la predica. Capii che la discussione si era chiusa li.

“Ora però non potremo più uscire”, mi disse.

“Perché?”, domandai.

“Beh con il tuo ginocchio messo così!”, disse indicando la mia fasciatura.

“Non dobbiamo restare chiuse qui per questo!”

“Allora stasera che si fa?”

“Potremo andare a bere qualcosa con le altre ragazze. Cosa ne pensi?”

“Non è una brutta idea”, rispose.

Quando tornammo all’Hotel le ragazze mi chiesero che cosa avessi combinato. Dopo aver raccontato, in parte, la verità andammo a mangiare.

Non potevo di certo dir loro che mi ero scontrata con Robert Pattinson. Le conseguenze erano due: o mi uccidevano o mi avrebbero creduta una pazza.

Cenammo con un piatto di minestra e una fetta di carne. Io non toccai altro. Probabilmente l’incontro del pomeriggio mi aveva chiuso lo stomaco.

Continuavo a pensare al suo sguardo. Le mie paure sul fatto che lui non ci sopportasse erano fondate, già dal mattino avrebbe preferito non incontrarci.

Infilai l’ultima forchettata di carne e proposi alle ragazze di andare a fare un giro per il paese.

La richiesta fu accolta immediatamente senza pensarci troppo, così ci avviammo verso le camere per cambiarci.

Chloe era di nuovo indecisa su cosa indossare. Alla fine optò per un vestito marrone e delle ballerine nere.

Io misi un paio di pantaloni neri poco sopra il ginocchio, per evitare di toccare la sbucciatura, e una canottiera bianca con un copri spalle nero.

Uscimmo dall’Hotel e ci incamminammo verso il centro.

Le luci erano accese e già c’era vita in giro.

C’erano un sacco di ragazzi fuori dai bar che ridevano a scherzavano. Molte famiglie stavano passeggiando insieme ai figli.

Ormai il sole stava scomparendo lasciando il posto ad un cielo rosso sfumato di azzurro.

Era proprio un bello spettacolo. Tirai fuori la macchina fotografica e inizia a fare un sacco di scatti.

Fotografai prima il paesaggio, poi le ragazze.

Verso le nove e mezza decidemmo di entrare in un locale molto affollato. C’era un gruppo che suonava, così ci sedemmo e ordinammo da bere.

“Chloe vado un attimo in bagno, vuoi venire?”, chiesi a Chloe.

“No, ti scoccia?”

“No, no..tranquilla”, risposi.

Chiesi al barista quale fosse la porta per il bagno e mi disse che sarei dovuta uscire dal locale, perché la porta era sul retro.

Così uscii e girai l’angolo per trovare il bagno.

Era un vicolo illuminato dalle finestre del locale. Non fu difficile trovare la porta.

Quando entrai notai con piacere di essere l’unica.

Mi sbrigai e mi guardai allo specchio.

In quel momento entrò una ragazza accompagnata da un’amica che le teneva la porta chiusa.

Iniziarono a parlare, ma dedussi che non si erano accorte di me, perché l’argomento era molto delicato.

“Hai visto Chiara che bello che è?”, disse quella dentro al bagno.

“Si, e poi dal vivo è ancora più sexy”, rispose quella fuori.

Non ci misi molto a capire di chi parlassero.

“Hai visto che mi ha sorriso?”

“Si, e se non era per le guardie mi avvicinavo sai!”, erano davvero eccitate.

“Beh di sicuro saprei come fargli passare la serata”, non capii tutto quello che dissero perché parlavano italiano. Ma di sicuro non avevano pensieri casti. Eppure avranno avuto un po’ di anni in meno di me. Pazzesco.

Quando feci per uscire dal bagno mi fermai ad osservare quattro occhi che mi stavano perforando la schiena.

Le guardai corrugando la fronte, per capire che cosa avessi di strano.

Poi feci mente locale, erano le ragazze del gruppetto di quel pomeriggio. Certo, o erano loro o ci assomigliavano parecchio.

“Guarda è quella di oggi. Quella che ci ha provato con Rob!”, sussurrò una.

“Si si. Poverina. Deve esserci rimasta male. Prima si fa del male fisico per toccarlo poi lui la manda via. Beh non può pretendere che uno come lui si fili una come lei!”

“Si poi lui le ha detto di tutto. Certe parole non si dicono nemmeno ai cani, meno male che era già andata via!”

“Oh poverina!”, e risero entrambe di gusto.

Allora lui aveva continuato ad offendermi anche quando me ne ero andata. Perfetto.

Le avrei uccise se solo avessi potuto.

Le guardai male nuovamente e uscii dal bagno sbattendo la porta.

Decisi di prendere la mia roba e di andare via da quel posto.

Dovevo stare da sola. Una passeggiata mi avrebbe fatto bene.

“Dove vai?”, mi chiese Chloe.

“Devo uscire. Mi manca l’aria. Ci vediamo in Hotel. Scusa”, furono le uniche cose che riuscii a dire.

Uscii in fretta per evitare che le ragazze mi vedessero piangere.

Camminai più veloce fino a raggiungere una via che faceva intravedere il paesaggio delle colline.

Iniziai a singhiozzare. Non era da me. Ma quel giorno ero stata davvero umiliata a sufficienza.

Camminavo, guardando il paesaggio e ripensando alla giornata.

Mi sentivo male, al solo pensiero che tutte quelle ragazze si fossero fatte un’idea completamente sbagliata di me. Ma la cosa peggiore era essere umiliata da una persona come lui, che non valeva niente.

Lui che non mi conosceva affatto e non poteva sapere come ero fatta, lui che pensava di essere un dio e di poter giudicare chiunque.

Fui distolta dai miei pensieri quando mi scontrai contro qualcosa.

Chiesi immediatamente scusa, per evitare altri casini.

“Ciao, tu sei quella di oggi!”, disse la voce.

Alzai lo sguardo per capire chi fosse. Era il ragazzo che avevo incontrato nel camerino.

Dovevo avere ancora le lacrime nelle guance perché mi guardò con pena.

“Che succede?”, mi chiese.

“Oh..niente tranquillo!”, risposi.

“Oh se non ne vuoi parlare ti capisco, nemmeno mi conosci!”, e mi sorrise.

Gli sorrisi di risposta.

“Sei da sola?”, mi chiese guardandosi in giro.

“Si, le mie amiche sono in un locale. Tu anche sei solo?”

“Si, volevo vedere questo posto. Mi piace!”

“Si è bello..”, dissi guardando il panorama.

“Vuoi fare un giro? Così la guardiamo insieme.”, mi propose.

“Si, va bene!”, non ci vidi nulla di male.

Iniziammo a camminare. Mi chiese della mia vita in America, che lavoro facevo, come ero.

“Oh non lavoro ancora. Tra poco inizierò il college.”

“Ma quanti anni hai?”

“Diciannove!”

“Ah te ne davo un po’ di più!”, mi disse ridendo.

“Lo prendo come un complimento!”, risposi.

“Si si, scusa non volevo offenderti!”, si scusò.

“Oh non ti preoccupare, me lo dicono spesso!”, sorrisi.

Parlammo del più e del meno. Gli chiesi qualcosa di più sulla sua vita, del suo lavoro e dei suoi progetti futuri.

Si fece tardi così mi accompagnò all’Hotel.

“Spero di rivederti presto”, mi disse.

“Mi ha fatto piacere camminare questa sera!”, gli risposi.

In effetti era riuscito a farmi pensare ad altro.

Lo salutai e salii in camera.

Chloe era già arrivata.

“Allora? Mi hai fatto preoccupare!”, mi rimproverò.

“Scusa, ma davvero, avevo bisogno di stare da sola.”

“Mmmh..va bene!”

“Ho rivisto la controfigura di Edward stasera, abbiamo fatto un giro”, le dissi.

“Ah meno male che volevi stare da sola!”, mise il muso.

“Ma l’ho incontrato per caso, non avevamo un appuntamento”, replicai.

“Beh di cosa avete parlato?”

“Del più e del meno”

“Lui sa quello che è successo oggi?”

“No e non penso che lo verrà a sapere. A proposito, è proprio per questo che sono uscita dal locale”

Aprì gli occhioni verdi e mi fissò.

“Non è come pensi”, mi affrettai a dire, “non sono emozionata, ma arrabbiata. In bagno c’erano delle ragazze che hanno visto la scena oggi. E hanno detto che Robert non ha detto cose molto carine su di me, anche quando siamo venute via.”

“Ma dai! Lui?”

“Già lui..”

“Beh ora non ci pensare, ormai è passato”

“Vabè..domani cosa facciamo?”, cambiai discorso.

“Con le ragazze torniamo in piazza! Resteremo li, non possiamo tornare nel set.”, mi disse sconsolata.

Mi venne un idea.

“Invece si!”

“E come?”, mi chiese.

“Io conosco, diciamo, la controfigura”, dissi sorridendo.

Volevo rimediare alla brutta figura che avevo fatto fare a Chloe.

“Dici che allora possiamo tornarci? Magari senza sembrare delle spie”, rideva.

“Esatto!”

“Allora come facciamo?”, era felice.

“Domani mattina lo cerchiamo, semplice!”, dissi, “Ci alziamo prima così non c’è casino”, conclusi.

“Perfetto, a domani allora”

Ci addormentammo. Io chiusi gli occhi nella speranza di concretizzare i miei pensieri. Volevo che Chloe si divertisse il più possibile. Io, di sicuro ero nella sua lista nera, almeno potevo sperare che lei non ci entrasse.

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Allora!!Probabilmente a molti non importerà della mia vita ^^ ma volevo scrivere (perchè è una liberazione) che sono riuscita a recuperare le ultime materie...dovrei essere ammessa,  senza strane sorprese non si sa mai, all'esame senza debiti!EVVAI!!ancora 15 giorni poi la tortura è finita..per adesso niente panico..spero di non farmelo venire dopo =) saluto tutti e ringrazio quelle che mi hanno messo tra i letti o tra i preferiti! GRAZIE!! A PRESTO!!

Nessie93: Eh speriamo va! =) ti ringrazio per la recensione! =) baci a presto!

FukoChanEh pure io con il mio carattere l'avrei fatto =) ringrazio anche te per la recensione!! baci!

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Capitolo 8
*** 7 - Delirio ***


ottavo capitolo


∞ The wishes of our heart ∞
Delirio 


Ci alzammo alle sei in punto, per essere tra le prime ad arrivare in piazza.

Ormai quello era diventato il nostro centro del paese.

Quando ci trovammo di fronte alla piazza c’erano già un paio di gruppetti di ragazze che sbadigliava.

Cercai di avvicinarmi, senza dare troppo nell’occhio, alla porta dove c’erano tutte le guardie.

“Scusi?”, domandai ad una di esse.

Per risposta mi diede un’occhiata e poi tornò nella sua posizione.

“Scusi?”, ripetei.

“Dica”, finalmente mi rispose.

Intanto Chloe si era avvicinata.

“Vorrei sapere se Alan è già dentro”, chiesi con tranquillità.

“Chi scusa?”

“La controfigura dell’attore principale”, precisai. Possibile che non lo conoscesse?

“E perché lo cerca?”, mi chiese scocciato.

“Perché dovevamo vederci”

Si mise a ridere.

“Non ci trovo niente di divertente!”, ero irritata.

“Io lo chiamo ma se non è vero passi dei guai lo sai?”, mi disse.

“Si lo so. Ma è vero!”

“Che nome devo dire?”, mi chiese.

Lo guardai male.

“Non penserai mica che lo faccio venire qui?”, rise di nuovo.

“Mary. Dica Mary”.

Si allontanò facendo un cenno al suo collega che si mise di fronte a noi.

Tornò poco dopo facendoci cenno di seguirlo.

Ci portò davanti al camerino di Alan, lo conoscevo bene, ci ero finita dentro!

Bussò e ci lasciò li di fronte da sole.

“Adesso?”, mi chiese Chloe.

“Adesso te lo presento!”, le risposi con un sorriso.

Alan aprì la porta e per poco non ebbi un infarto. Per un secondo avrei giurato di aver visto Robert.

Lui se ne accorse e mi sorrise.

“Cavoli il trucco fa magie!”, lo salutai ridendo.

“Buon giorno anche a te!”, mi rispose.

“Alan lei è la mia migliore amica Chloe, Chloe lui è Alan!”, li presentai.

“Piacere Alan!”

“Piacere mio!”

“Oggi girate quindi? Se sei truccato.”, gli chiesi.

“Si esatto, tra poco siamo in scena”, disse, “venite con me?”.

“Beh ci farebbe piacere!”, rispondemmo io e Chloe.

Nel frattempo chiacchierammo del film, e della scena che dovevano girare quel giorno. Si trattava della scena all’interno del palazzo, insieme ai Volturi.

Uscimmo dal suo camerino e lo seguimmo verso l’entrata del set.

Avrebbero girato le scene in una cantina adibita appositamente per il film.

Alan fu così gentile da farci fare un giro panoramico prima dell’inizio delle riprese.

Chloe era al settimo cielo, io ero estasiata da quel posto. Impossibile da descrivere.

“E’ davvero tutto bellissimo Alan!”, disse Chloe con un filo di voce.

“Io dovrò schiantarmi contro questo muro”, ci disse Alan toccando una parete.

“Tutti effetti speciali spero!”, risi nervosamente io.

“Si, certo. Io farò solo finta di andarci addosso! Mica sono masochista!”, rise.

“Ora però dobbiamo uscire. Tra poco si gira”.

Uscimmo dalla cantina, il sole era già spuntato in alto, tra le colline.

L’orologio della torre suonava le sette e mezza del mattino.

Alan ci fece cenno di aspettarlo sedute su una panchina, e si allontanò.

Quando tornò era accompagnato da Ashley e da Kristen.

Ashley ci riconobbe subito e ci venne incontro per salutarci.

“Ciao ragazze!”, ci sorrise abbracciandoci. Non mi aspettavo tanto affetto.

“Ciao!”, si limitò Kristen.

“E così siete riuscite di nuovo ad intrufolarvi?”, sentii Kellan dietro di loro. Non l’avevo visto arrivare.

“No, oggi siamo entrate legalmente!”, rise Chloe.

“Sono con me!”, gli disse Alan.

“Ah, e così hanno ammaliato anche te!”, scherzo Kellan.

Gli facemmo la linguaccia tutte insieme.

“Oggi girate una scena al chiuso!”, gli dissi io.

“Si, sarà divertente!”, mi rispose Ashley.

“Robert non è ancora arrivato?”, chiese Kellan.

Sentendo quel nome aprii maggiormente gli occhi. Speravo non mi vedesse, ma era impossibile. Mi avrebbe insultato di nuovo, oppure non avrebbe osato davanti ai suoi amici?

“No, questa mattina non c’era a fare colazione. Deve essere sceso in ritardo. Ieri sera avrà fatto colpo!”, sorrise Ashley.

Il regista arrivò e accompagnò gli attori a vedere il set dove avrebbero dovuto girare.

Scendemmo le scale e dopo esserci sistemate in due sedie rimanemmo ad ascoltare quello che il regista doveva dire ai ragazzi.

“Dov’è Rob?”, chiese il regista.

“Arriva, tranquillo”, rispose Kellan.

Cinque minuti dopo sentimmo dei passi per le scale. Robert sbucò dall’angolo salutando tutti.

Non si era ancora accorto che c’eravamo anche noi.

Poi Kellan ci indicò con lo sguardo e Robert si girò.

Prima guardò Chloe, poi me. Purtroppo la sua ira non si era calmata. Aveva lo stesso sguardo omicida del giorno prima.

Fece per aprir bocca, ma si fermò e dopo avermi fulminata si girò, dandoci le spalle.

“Avevi proprio ragione, è proprio nero!”, mi sussurrò Chloe.

“Lo so”, dissi.

Girarono per due ore buone senza mai fare pause.

Ogni tanto quando il regista parlava con le assistenti gli attori venivano a parlare con noi, ma Robert non si avvicinò mai. Qualche volta girava lo sguardo verso di me per fulminarmi.

Verso le dieci il regista lasciò mezz’ora di pausa a tutti per mettere qualcosa sotto i denti.

“Venite a mangiare qualcosa?”, ci chiese Alan.

“Si volentieri”, rispose Chloe.

Io rimasi dietro al gruppo, per vedere il set. Quando uscii li trovai davanti alla porta della cantina ad aspettarmi.

“Robert dove vai?”, chiese Ashley.

Se ne stava andando, e sapevo il motivo.

“Vado a mangiare!”, rispose. Non lo avevo ancora sentito parlare con quel tono pacato.

“Vieni con noi scusa!”, lo intimò Kellan.

“Preferisco da solo che con certa gente!”, disse irritato indicando me con lo sguardo.

Tutti se ne resero conto così chiesero spiegazioni.

Cercai di spiegare loro l’accaduto ma Robert mi bloccò e iniziò a parlare urlando. Sapevo che la versione raccontata da lui sarebbe stata molto peggio di quella reale.

Mi odiava a morte!

“Questa qui”, iniziò indicandomi, “non si è limitata a chiedermi un autografo. Bensì mi è saltata addosso ieri pomeriggio!”.

“Non è vero e lo sai!”, cercai di dire.

“Ah no? Ma se mi hai centrato in pieno con la bici!”, continuò.

“Non l’ho fatto di proposito!”, mi ero avvicinata per guardarlo negli occhi.

Intanto i ragazzi cercavano di capirci qualcosa. Potevo sentire Chloe che spiegava loro cosa era successo. Sentivo i loro sguardi posarsi prima su di me poi su di lui.

“Smettila di dire cavolate! Almeno ammetti i tuoi errori! In più sei tornata per assillarmi!”

“Non sono venuta per te, primo. Secondo ti ho anche chiesto scusa e terzo abbassa la voce perché io non ti ho fatto niente!”, finii con quella poca voce che mi era rimasta.

“Non ti sei nemmeno scomodata nel chiedermi scusa!”, continuava a urlare.

“Si invece! Ma si vede che eri troppo impegnato a fare il figo, deridendomi davanti alle ragazze, per sentirmi!”, adesso ero proprio nera.

Ci fu un attimo di silenzio. Robert mi guardava con uno sguardo minaccioso, di chi vorrebbe la tua testa su un piatto d’argento. Non riusciva a parlare. Era rosso e si portava continuamente le mani nei capelli.

“Adesso smettetela!”, ci fermò Ashley.

Cercò di dividerci per evitare che la discussione diventasse più animata di quanto già non fosse.

“Rob è possibile che tu sia così testardo?”, gli disse Ashley.

“Io testardo? Voi che la fate entrare!”, esclamò lui.

“Ma smettila! Non capisci che lei non l’ha fatto apposta? Non è nemmeno una tua fan!”, concluse Kellan.

Lui mi fissò, forse aspettava che parlassi. Ma le parole non riuscivano ad uscire dalla mia bocca. Ero pietrificata.

Chloe mi scosse, ma io non diedi il minimo cenno di movimento.

“Mary! Respira avanti!”, urlò Chloe impaurita!

“Mary avanti!”, la seguirono a ruota Kellan, Alan e Ashley.

Continuavo a fissare Robert. Stetti zitta e ferma fino a quando non mi accorsi che delle lacrime stavano scendendo dalle mie guance.

“No dai non fare così!”, m dissero.

Quando finalmente ripresi a respirare, cercai di indicare Robert.

“Io…non…l’ho…fatto…apposta….”, biascicai.

“Dovresti crederle…”, protestò Alan.

“Perché? Chi mi dice che non stia mettendo su un teatrino!”, lo zittì Robert.

“Perché ieri sera quando l’ho incontrata per strada era nella stessa condizione. E ora immagino il perché!”, disse Alan.

Già, la sera prima avevo avuto la stessa reazione dopo aver sentito le ragazze nel bagno.

A lui non era sfuggito.

“Vabè..adesso voglio mangiare!”, disse Robert.

Per tutto il resto della giornata non feci nient’altro, se non guardare passivamente le riprese e annuire ogni tanto a qualche domanda.

“Dovresti smetterla di mortificarti per lui! È un idiota!”, continuava a dirmi Ashley.

“Non è per quello…è che mi dispiace che qualcuno mi giudichi senza conoscermi. Io non volevo..davvero!”, furono le prime parole che dissi dopo la discussione.

“Dovresti parlarci adesso”, mi intimò Alan.

“No no..non voglio..preferisco evitare altri litigi! Se non mi sopporta amen..basta che non mi deride davanti alle altre persone!”

“Perché l’ha già fatto?”, chiese Kellan.

“Si ieri al gruppetto di ragazze. Quando Alan mi ha vista piangere ero appena uscita dal locale dove avevo sentito due ragazze parlare di me. Dicevano che Robert non aveva usato degli aggettivi gentili per descrivermi davanti a loro.”, a quel ricordo mi rattristai.

“No! Scherzi!”, dissero in coro.

“No..giuro!”

Cercarono di consolarmi. L’impresa fu difficile ma dopo qualche ora Alan ci riaccompagnò all’hotel e le cose migliorarono.

“Allora? Come ti senti?”, mi chiese Alan.

Chloe ci lasciò soli. Pensando che lui potesse aiutarmi.

“Meglio grazie”, risposi.

“Non ti devi preoccupare davvero!”, mi consolò.

Non capivo perché essere trattata in quel modo mi procurasse tanto dolore. Eppure non riuscivo a smettere di tormentarmi.

Forse perché già per me Robert era un attore che aveva acquisito notorietà solo grazie ad un film, e ora che si comportava in quel modo nei miei confronti la sua reputazione per me era finita sotto i piedi.

Forse perché essere giudicata da lui proprio non mi andava giù. Chi era lui per permettersi di farlo?

Tornai alla realtà ascoltando Alan.

“Allora? Cosa ne pensi?”, mi chiese. Ma io non avevo sentito niente.

Lo guardai perplessa.

“Di cosa?”, chiesi.

“Di venire stasera con noi a ballare. Ovviamente è invitata anche Chloe”, dovette ripetere.

“Mmmh…non so se sono dell’umore giusto per ballare!”.

“Dai vedrai che ti svaghi!”, disse, “Non dirmi di no!”, terminò facendo gli occhi dolci.

“Ne parlo a Chloe. Poi ti faccio sapere”

Gli diedi il mio numero di cellulare, senza preoccuparmi di prendere il suo. Avevo proprio la testa da un’altra parte.

Salii nella mia camera, salutando con un cenno del viso le ragazze nell’ascensore.

Quando entrai Chloe era appena uscita dalla doccia.

“Allora? Di cosa avete parlato?”, mi chiese.

“Mi ha chiesto se stasera vogliamo andare a ballare con loro”, le dissi.

“Fantastico! È proprio quello che ti servirebbe sai!”

“Si l’ha detto anche lui. Ma non so se me la sento. Tu però vai se vuoi. Io davvero questa sera passo!”

“No dai..vieni..ci divertiamo!”, mi implorò.

“Tra poco chiamerà Alan..gli dico che tu vai ma che io rimango qui. Davvero!”

“Come preferisci..ti farebbe bene lo sai!”

“Semmai facciamo un’altra sera!”, continuai, “Poi ci sarà anche lui. Non voglio vederlo!”

“Ma tanto lui ci sarà sempre!”

“Dai..stasera potresti conoscerlo meglio..e se vengo io di sicuro non sarà dell’umore adatto per parlare..vi rovinerei la serata! Andate voi!”

“Magari ci scappa il bacio..”, mi sorrise maliziosa Chloe.

“Si magari..”, le sorrisi.

“Sai Mary..devo ringraziare te per questa opportunità, mi dispiace tanto per quello che è successo tra voi..ma davvero..sento che tra me e lui c’è feeling..spero di parlargli questa sera”, mi abbracciò.

Il discorso terminò li. Chloe sarebbe andata con loro a ballare. Io sarei rimasta in camera per riposarmi un po’.

Quando chiamò Alan fu una battaglia convincere anche lui.

Ma alla fine cedette come Chloe.

Alle nove passarono a prenderla e io li salutai per poi tornare nella mia camera.

Mi cambiai e mi infilai qualcosa di più comodo per stare sdraiata sul letto.

Chiamai mia madre per tranquillizzarla, fingendo che tutto andasse bene.

Che tutto procedesse nella norma.

Ma invece non era così.

Stavo male.

C’era un’intervista di Robert alla tv, fui tentata di cambiare canale, ma non so che cosa mi bloccò dal pigiare i tasti del telecomando.

Fui rapita di nuovo da quegli occhi, azzurri come il mare.

Quegli occhi che non mi avrebbero mai guardata come in quel momento, ma solo con odio e disprezzo, per cosa poi? Per niente. Perché era troppo ostinato per capire che non ero una maniaca.

Che ci tenevo a poterlo conoscere.

All’inizio non pensavo potesse essere possibile.

Ma dopo l’incontro con lui fuori dal capannone.

Quegli sguardi mi avevano fatto cambiare idea. Mi sarebbe piaciuto perdermi in quell’azzurro intenso, poterci vedere riflessi i suoi desideri.

Ma mi odiava.

Il pensiero che mi aveva tormentato per tutta la nottata passata ora era riaffiorato.

Robert non era più un attore per me, bensì un ragazzo, che mi sarebbe piaciuto scoprirlo. Invece no.

Eravamo divisi dal suo odio nei miei confronti.

Delle lacrime solcarono le mie guancie. Decisi di cambiare canale.

Non lo conoscevo eppure potevo provare delle sensazione del genere, così profonde.

Verso le undici decisi di mettermi a letto.

Una bella dormita mi avrebbe aiutata.

Mentre stavo per addormentarmi un rumore attirò la mia attenzione.

Qualcuno stava bussando alla porta della mia stanza.

 

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Nessie93: Ciau!!Beh anche io ho pensato di far prendere Alan e Mary..vediamo un po' cosa succederà nel prossimo capitolo =) spero che questo ti sia piaciuto =) baci

Ringrazio tutte quello che mi hanno aggiunto tra le seguite o tra le preferite...davvero!!Grazie mille a tutte!!
A presto!!

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Capitolo 9
*** 8 - Solo noi ***


ottavo capitolo


∞ The wishes of our heart ∞
Solo noi


Accesi la luce, per capire se stavano davvero bussando alla mia porta.

Si, stavano bussando. Mi alzai e aprii la porta, sbadigliando.

Tra tutte le cose che potevano succedermi quella sera, successe proprio la più imprevista.

Nel mio viso comparvero una catena di emozioni.

Rabbia. Curiosità. Stupore. Poi di nuovo rabbia.

Lo guardai male, non capivo cosa volesse.

“Non mi fai entrare?”, mi chiese con tutta la tranquillità possibile.

Dove era finita la rabbia? Tutto l’odio che provava per me?

Era vestito con una camicia nera e un paio di jeans scuri. Portava un cappellino e un paio di occhiali da sole, che in quel momento teneva in mano per potermi guardare negli occhi.

Ero stupita, come mai era venuto da me?

Ci fissammo negli occhi per qualche minuto, poi decisi di farlo entrare. Doveva dirmi il motivo della sua visita inaspettata.

Gli feci cenno di entrare e di sedersi.

Lui si sedette nel letto di Chloe, quello ancora fatto.

Io mi sedetti nel mio rivolta verso di lui, per ascoltarlo.

Avevo le parole bloccate in gola, non riuscivo nemmeno a sussurrarle.

Lui continuava a guardarmi. Mi dava fastidio.

“Cosa c’è?”, chiesi con tutta la freddezza che avevo.

“Sono venuto…per…chiederti….scusa…”, fece fatica a dire quelle parole.

“Ah..come mai?”, fu l’unica cosa che riuscii a dire dopo lo stupore.

“Perché mi sono comportato come un’idiota”

Quelle parole mi sembravano risuonare lontane. Non potevano provenire da lui.

“Idiota?”, chiesi.

“Si. Ti ho trattata malissimo, per cosa poi?”.

Oddio. Aveva capito che non era mia intenzione investirlo.

“Beh..capisco..”, continuavo ad essere fredda. Cercai di non guardarlo negli occhi.

“Non dici altro?”, continuò, “Per favore..urla piuttosto, mi dispiace se oggi ti ho ridotta in quello stato. Non volevo”.

Ora stava esagerando. Avevo impiegato ore ed ore per evitare di pensare alla giornata, per evitare di star male.

Non riuscii a trattenere la rabbia che si sfogò con un pianto convulsivo.

Singhiozzavo e tremavo. Non mi era mai successo.

Lo vidi alzarsi dal letto e sedersi vicino a me.

A quel punto lo guardai negli occhi.

Quando mi calmai iniziai a parlare.

“Perché solo ora? Perché non prima?”, chiesi.

“Perché dovevo capire un po’ di cose. All’inizio pensavo che tu fossi la classica fan che tenta di abbordarmi. Ma, poi, mi sono accorto che io non ti interesso,”, a quelle parole sussultai. Non ci avrei giurato. “Tu non mi muori dietro, non mi chiedi di fare foto ogni secondo. E nemmeno Chloe, siete diverse! Ma all’inizio non capivo.”

“Cosa dovevi capire? Te l’ho detto in tutti i modi possibili che io non volevo farti del male. Ma mi hai deriso davanti a tutti, piuttosto che credermi”, abbassai lo sguardo e feci una smorfia di dolore.

Mi prese il mento e mi tirò su il viso, in modo che potessi guardarlo.

“Io mi ricordo bene di te sai..”, sussultai nuovamente, “..hai la mia giacca”, mi disse dolcemente facendo il suo sorriso sghembo.

“Già..è nell’armadio. Prendila.”, ero tornata di nuovo fredda.

“Ti prego. Non essere così dura. So di meritarlo, ma davvero..scusa.”

Era sempre più vicino. Mi stavo perdendo nei suoi occhi.

Potevo vedere i miei riflessi nei suoi.

“Mi hanno colpito subito i tuoi occhi..quel giorno fuori dal tendone. Con quel vestito, mmmh..”, fece un sorriso malizioso e spostò lo sguardo per terra per poi riportarlo nei miei occhi. “eri bellissima. Ti guardavo nel bar, con gli altri. Cercavo di studiarti. Poi però mi sei venuta addosso, e da li ho temuto che tu fossi come tutte le altre. Superficiale. Ti chiedo scusa.”

“Sono contenta che tu l’abbia capito..”, dissi.

“Mi dispiace se ti ho fatta star male”, era sincero. “Tu mi attrai Mary.”

Avevo capito male. Non poteva aver detto quelle cose davvero.

Lo guardai negli occhi più profondamente.

Lo vedevo avvicinarsi a me, più si avvicinava più mi attirava a se, sembrava una calamita. Non riuscivo a fermarmi.

Quelle labbra, quel viso, quelle mani.

Avvicinai la mia mano alla sua guancia titubante.

Lo sfiorai e sentii un brivido scuotermi.

Le nostre labbra si sfiorarono una volta, due volte, tre volte.

Lui si allontanò e mi guardò.

“Scusa.”

“Scusa”, ripetei accennando un sorriso.

Lo sfiorai di nuovo e lui mi baciò.

Prima delicatamente, poi più appassionatamente.

Sentivo il suo calore invadermi.

Le nostre labbra combaciavano perfettamente.

Capivo cosa provava Bella quando baciava il suo Edward.

Ma lui non era mio.

Mi staccai all’improvviso.

Lui si accorse della mia titubanza.

“Che succede?”, mi sussurrò all’orecchio.

“Non possiamo..non dobbiamo..tu non dovresti essere qui!”, aprii gli occhi per cercare la lucidità che lui mi aveva fatto perdere.

Mi guardò con uno sguardo incerto, non capiva.

“Perché? Non ti piaccio? È questo che intendi?”, mi chiese abbassando lo sguardo.

“No..cioè, tu mi attrai, anche tanto..ma non possiamo! Stasera non dovevi essere con gli altri a ballare?”

“Si..volevo parlarti infatti, ma quando Alan mi ha detto che non saresti arrivata sono venuto via..ed eccomi!”, continuava a darmi baci nel collo e a sussurrarmi nell’orecchio.

“Davvero..non hai visto Chloe?”, chiesi.

“Si certo..abbiamo anche parlato..è molto simpatica..”

“Beh..solo?”

“Mary..smettila di dire assurdità..sarò anche l’attore più amato del momento”, disse ridendo, “Ma non mi faccio attrarre da tutte le ragazze che incontro”.

“Io..io non posso fare questo a Chloe..”, dissi con un filo di voce.

“Ma non stiamo facendo niente di male!”

“Si invece..lei vorrebbe abbracciarti, lei vorrebbe baciarti..lei dovrebbe..io no!”, conclusi.

Lui mi fissò negli occhi. E con tutta l’eleganza di questo mondo si avvicinò e abbracciandomi mi baciò di nuovo.

Non mi sarei staccata per nessun motivo al mondo. Stavo bene tra le sue braccia.

Ma non potevo fare questo alla mia migliore amica.

Le avevo sempre ripetuto che io ero andata a Volterra per lei, per il suo sogno.

Io non avevo nessuna intenzione di affezionarmi a lui. Avevo sempre sperato che succedesse a lei.

Chi ero io per portarle via il suo sogno?

Mi staccai da quel caldo abbraccio, e fissandolo negli occhi gli dissi le ultime parole.

“No. Non voglio!”, dissi cercando di essere decisa.

“Non è vero..”, mi disse stringendo gli occhi.

“Si. È vero! È meglio per tutti e due. Vedrai che lei è molto meglio di me!”

“Mi stai dicendo che dovrei pensare a Chloe in questo momento?”

“Esatto..ti prego! Lei ci tiene tanto..io mi farò ben volentieri da parte..e se la conoscerai meglio magari..ti chiedo solo di darle una possibilità!”

“Ma lei non è te!”, disse.

“Scordati di questa serata per favore..è stata una debolezza. Un….un errore…”, dissi meno convinta.

“Non lo stai dicendo sul serio”, disse alzandosi dal letto e passandosi entrambe le mani tra i suoi capelli dorati.

“Si invece..un errore..ripartiamo da zero..amici va più che bene Robert!”, conclusi avvicinandomi alla porta.

Lui non disse altro. Con lo sguardo basso si avvicinò, cercai di indietreggiare ma fu impossibile. Mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte, baciandomi la fronte.

“Ci vediamo domani..Mary..”, mi disse prima di uscire.

“Buona notte Rob..”, lo salutai.

Chiusi la porta e tornai a letto, più confusa di prima.

Come poteva essere successo? In così poco tempo. Era possibile provare qualcosa per una persona senza conoscerla?

Cercavo di capire se ero solo diventata una sua fan nel giro di due giorni, oppure quello sguardo aveva scatenato qualcosa dentro di me.

Ripensai ai baci che ci eravamo dati poco prima. Era davvero tenero.

L’impressione che mi aveva dato all’inizio era davvero inutile..ora c’era il suo lato migliore davanti ai miei occhi. La sua dolcezza, i suoi occhi nei quali potevo vedere tutto.

Ma dovevo smettere di pensare a lui, ero ancora in tempo per evitare che il sentimento diventasse qualcosa di importante. Dovevo farlo per Chloe.

L’avrei aiutata nella sua impresa, fosse caduto il mondo!

Mi addormentai verso mezzanotte, ma fui svegliata dalla poca delicatezza di Chloe.

“Oh scusa. Non volevo svegliarti!”, era agitata. Rideva.

“Mmmh..sei ubriaca?”, le chiesi.

“No..sono solo contenta! Stasera Rob mi ha parlato..”, sussultai nel sentire il suo nome.

“Cosa vi siete detti?”, chiesi.

“Di tutto e di più..mi ha fatto più volte il suo sorriso sghembo..tra un po’ non gli salto addosso! Poi si è avvicinato per parlarmi nell’orecchio perché la musica era troppo alta..poi però è dovuto andare via per un impegno della massima urgenza..”, disse tutto d’un fiato.

Deglutii, la cosa della massima importanza ero sicuramente io. Lei non doveva sapere della visita di Robert.

“Poi?”, domandai curiosa.

“Poi ho ballato..cos’altro dovevo fare! Tu invece?”

“Io?”, ero terrorizzata..cosa le avrei detto?

“Cosa hai fatto qui?”

“Niente..ho guardato un film..poi mi sono addormentata!”, mentii.

“Beh..la prossima volta vieni con noi..ci si diverte!”, disse, “Domani ci hanno invitato di nuovo nel set!”

“Bene..ora dormo..notte Chloe”, la salutai girandomi.

“Notte..”, non feci in tempo a sentire altro..mi addormentai sognando Robert.

 ...........O...o...O...........

Mmmmh..non sono molto convinta di me stessa...non sono nemmeno un po' agitata per sto esame...speriamo di levarcelo presto...che dire...sono sempre più felice di entrare e vedere che sempre più persone leggono la storia...e che sempre più persone mi mettono tra i preferiti o tra i seguiti...GRAZIE DAVVERO DI CUORE!!

ilachan89yamapi: Beh sono proprio contenta che la storia ti piaccia..spero che questo capitolo ti sia piaciuto!BaCi

Nessie93: Eh noi sappiamo come mai non riusciamo ad immaginarlo..un viso cosi angelico =) piaciuto questo capitolo? spero di si...beh..questo è il mio preferito ;) BaCi

Ringrazio anche quello che mi hanno messo tra i preferiti o tra le seguite!!

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Capitolo 10
*** 9 - Dance ***


Nono capitolo


∞ The wishes of our heart ∞
Dance 



La mattina, quando mi svegliai, pregai di aver sognato tutto..di essermi immaginata Robert entrare nella mia stanza..i suoi baci, le sue carezze.

Cercai di convincermi e mi alzai.

Strattonai Chloe, per svegliarla.

Erano le sette e mezza, non ci saremmo più dovute alzare alle sei per essere le prime. Ormai avevamo un posto riservato.

Nel pensarci feci riaffiorare i ricordi della sera prima, così decisi di farmi una doccia per farmi scivolare tutto.

Il getto dell’acqua calda riuscii a rilassarmi per pochi minuti, ma terminata la doccia tornai a pensare a lui.

Non dovevo farmi coinvolgere così tanto; in fondo gli avevo detto di lasciarmi stare e di provare a conoscere Chloe.

Temevo che un loro avvicinamento potesse darmi fastidio.

“No. Non mi darà fastidio!”, dissi convincendomi davanti allo specchio.

“Con chi parli Mary?”, mi chiese Chloe sbadigliando.

“Niente. Tranquilla!”

Uscii dal bagno lasciandole il campo libero per una doccia.

Aprii l’armadio per vestirmi, ma quello che vidi mi lasciò ancora più spiazzata.

La sua giacca era ancora li.

Allora era vero. Mi ero immaginata tutto, i suoi baci, le sue carezze.

No, non era possibile. Lui era stato in questa camera la sera prima, lo sapevo.

Aspettai Chloe e insieme uscimmo dalla camera.

Probabilmente le ragazze che erano con noi avranno pensato che eravamo delle associali, non stavamo mai con loro, giusto per l’ora di cena e per fare colazione ogni tanto.

Già, noi non potevamo portarle con noi nel set.

Quando arrivammo davanti alla guardia che stava davanti all’ingresso, non riconobbi la stessa del giorno prima. Era cambiata, magari era più socievole.

“Dite”, ci chiese. Si forse era più simpatico.

“Siamo Chloe e Mary!”, rispose Chloe. Da quando aveva conosciuto Alan aveva acquistato più fiducia in se stessa.

“Ok, entrate pure!”, ci rispose la guardia.

“Scusa, ma Alan ieri sera mi ha detto cosa dovevamo fare..”, mi disse sorridendomi.

“Oh figurati. Bravissima!”, la rassicurai, “magari ti hanno anche detto dove dobbiamo andare una volta dentro?”, le chiesi.

“Si, dal camerino di Alan. Poi lui ci porterà dagli altri!”

Ok. Altri uguale Robert. Ottimo.

Seguii Chloe fino alla porta del camerino di Alan.

Volevamo bussare ma non facemmo in tempo, perché Alan era già pronto davanti a noi.

“Buon giorno belle donzelle!”, ci salutò.

“Buon giorno Alan!”, rispondemmo all’unisono io e Chloe.

 “Avete dormito bene?”, ci chiese Alan fissandomi.

“Si, certo! E tu?”, gli dissi ricambiando lo sguardo.

“Si anche..”

“Dove ci porti oggi?”, chiese Chloe.

“Dobbiamo girare di nuovo delle scene nella cantina.”

“Ah..quindi di nuovo in quel buco..bene!”, sorrise Chloe.

“Come mai sei silenziosa questa mattina?”, chiese Alan rivolgendosi a me.

“Niente..sono solo un po’ stanca.”, risposi.

“Mmmmh..hai avuto visite ne stanotte..”, sussultai, “La sera leoni..”, rise.

Mi stavo preoccupando. Quanto sapeva Alan di me e di Robert?

“Ma va! Ha dormito tutta la notte sta pigrona!”, rispose al mio posto Chloe.

“Ah ci credo!”, concluse Alan.

Tirai un sospiro di sollievo. Nessuno sapeva niente, tranne me e Robert, appunto.

“Gli altri quando arrivano?”, chiese Chloe.

“Tranquilla che il tuo Robert è già la che ci aspetta!”, gli rispose Alan sorridendo.

“Ah e così ha rivelato anche a te la sua ossessione!”, sorrisi insieme a lui.

“Si, ieri sera ho cercato di farli parlare il più possibile!”, disse Alan abbracciando Chloe.

Lei gli rispose con un bacio nella guancia.

Quando girammo l’angolo per entrare nella cantina lo vidi.

Mi bastò incrociare il suo sguardo per capire che la sera prima non era stato un sogno.

Indossava un paio di pantaloni blu scuro, con una camicia bianca sbottonata.

“Ciao ragazzi!”, Alan salutò i suoi colleghi.

“Ciao!”, risposero loro.

C’erano tutti.

Li guardai tutti, uno ad uno per rispondere ai loro sorrisi, poi mi fermai.

Quando i miei occhi si incrociarono con quelli di Robert il tempo si fermò, l’azzurro intenso dei suoi si immerse nell’azzurro chiaro dei miei.

Iniziai a sentire le farfalle allo stomaco, una strana sensazione di volerlo accarezzare, di volerlo abbracciare.

Distolsi lo sguardo per paura di fare davvero quello che pensavo.

Non dovevo farlo per Chloe. Cosa ero disposta a fare pur di vederla felice?

Questo ed altro.

“Ciao Rob!”, lo salutò Chloe.

Io annuii semplicemente.

Girarono la scena per tutta la mattina, poi per la pausa pranzo andammo a mangiare in un ristorante vicino al set.

“Ma ci vedranno!”, disse preoccupata Chloe.

“Tranquilla. È un posto molto discreto!”, le fece l’occhiolino Kellan.

Io non spiccicai parola per tutto il pomeriggio, e nemmeno Robert.

Ci limitavamo a guardarci ogni tanto, quel poco che bastava per disorientarmi.

Poi Chloe gli si avvicinò per chiacchierare.

Potei giusto sentire un “Ciao come va”, poi iniziai a pensare ad altro.

Tra pochi giorni saremmo tornate a casa, dove tutto sarebbe tornato come prima. Niente più Robert, niente più attori famosi con il quale passare le giornate.

Sarei riuscita a tornare me stessa, senza lui perennemente nella testa.

“Allora Mary, stasera verrai con noi a ballare?”, mi chiese Alan.

“Dai, ti prego, ti prego, ti prego!!”, cantilenarono Ashley e Nikki.

“Va bene..per questa sera va bene!”, sorrisi, per quanto mi era possibile.

Decisi di accettare per due motivi, primo dovevo liberare la testa da tutti i pensieri che avevo, secondo non mi avrebbero lasciata da sola anche quella sera.

Poi se lui fosse tornato nella mia stanza, non so se avrei avuto la forza di buttarlo fuori.

Il pomeriggio passò veloce, e una volta in camera mi feci una bella doccia rilassante.

“Sbrigati che tra poco andiamo!”, mi urlò Chloe dalla porta.

Mi sciacquai e mi misi un asciugamano per asciugarmi.

Una volta fuori pensai a cosa mettermi quella sera.

“Secondo me quel vestito ti starebbe d’incanto!”, mi disse Chloe come se mi avesse letto nella mente.

“Perfetto!”, le sorrisi.

Mi misi il vestito suggerito da Chloe. Era nero con le spalline corte che scoprivano le spalle. Era corto, arrivava giusto a metà coscia.

Lasciai i capelli sciolti, ondulati andavano più che bene.

Un filo di trucco ed ero pronta per scatenarmi.

Avevo intenzione di divertirmi.

“Ok andiamo!”, mi disse Chloe.

“Andiamo!”

Quando fummo sotto l’hotel aspettammo qualche minuto prima di vedere arrivare la macchina.

Andammo in un locale poco fuori Volterra, una discoteca molto frequentata.

C’era una fila lunga metri e metri, mi chiesi come avremmo fatto.

Ma non mi ricordai che ero in compagnia di celebrità, quindi era come avere le chiavi del paradiso!

Il buttafuori ci fece segno di entrare dal retro, e così facemmo, trovandoci in un mondo completamente diverso.

Ero già stata in discoteca, ma non ero abituata a tutto quel rumore.

Le ragazze si ambientarono facilmente, anche Chloe.

Per fortuna Robert non c’era, almeno mi sarei divertita senza problemi.

Mi sedetti in un divanetto insieme agli altri, e quando Kellan mi chiese di ballare accettai più che volentieri.

Mi strusciai a lui un paio di volte, senza malizia ovviamente. Era un caro amico ma nulla di più.

Ridevamo come due scemi, imitandoci nei gesti più buffi.

“Ah si? Così io mi muovo così? Guarda questo!”, e imitai il suo giro vita.

Ballammo per una mezz’ora buona, intanto vidi Chloe impegnata con Ashley e Nikki a ballare intorno ad Alan.

Le salutai con un sorriso e loro fecero altrettanto.

La gola iniziava a reclamare liquidi, così dissi a Kellan che sarei andata a bere qualcosa.

Al banco ordinai un mojito.

C’erano un sacco di ragazze e di ragazzi intenti a corteggiarsi.

Ripensai al bacio di Robert ma subito me ne pentii, perché sentii una morsa allo stomaco. Mi mancava.

Come era possibile che quel ragazzo fosse riuscito a coinvolgermi così tanto in così poco tempo?

Finii il mio drink e mi andai a sedere nel divanetto dove c’erano gli altri.

Chloe si stava divertendo con Kellan, Nikki ballava con Alan e Ashley stava parlando con Jackson.

Erano tutti tranquilli, si stavano divertendo. Io ero l’unica seduta, con le gambe incrociate, in tutta la pista.

Avevo promesso a me stessa di divertirmi, invece lui era riuscito a rovinare tutti i miei piani.

Mi tornò una morsa allo stomaco pensandoci, così decisi di uscire.

Spinsi la porta antincendio e presi una boccata di aria fresca.

Era mezzanotte e mezza, fuori faceva ancora caldo, tirava solo un venticello primaverile.

Mi appoggiai al muro e iniziai a guardare le luci di una città vicina.

Poi mi voltai e vidi qualcuno appoggiato alla macchina.

Eccolo. Era arrivato.

Stava fermo, appoggiato alla macchina con le braccia conserte a fissarmi.

Decisi di avvicinarmi, per chiedergli cosa fosse successo.

Più mi avvicinavo più mi sentivo sciogliere, temevo che le gambe mi avrebbero abbandonata.

Quando gli fui davanti lo fissai negli occhi, e le farfalle iniziarono a ballare nel mio stomaco.

“Cosa ci fai qui tutto solo?”, chiesi.

“Potrei farti la stessa domanda!”, rispose con il suo sorriso sghembo.

“Avevo bisogno di aria!”, spiegai, “Tu?”.

“Speravo che uscissi..”, rimasi di stucco, “vieni a fare un giro?”.

Forse non aveva capito le parole che gli avevo detto nella stanza d’albergo.

“Non lo so..dentro ci sono gli altri, c’è Chloe!”, sottolineai il suo nome, in modo che capisse.

“Ah ho capito..senti..solo come amici, non sei costretta. Giuro che non tenterò di baciarti!”, rise.

Come potevo dire di no a quegli occhi, che anche di notte riuscivano ad illuminare tutto.

“Va bene!”, tentai di sorridere.

Entrai in macchina e mi lasciai scivolare sul sedile.

La macchina profumava di lavanda, ma non era niente in confronto al suo profumo.

Quando entrò anche lui l’aria cambiò, e tutto prese il suo odore, magnifico.

Sublime.

“Allora..come mai non sei venuto a ballare?”, chiesi.

“Domani pariamo.”, rispose freddo.

Mi sentii cadere. Guardai fuori dal finestrino per trattenere le lacrime che tentavano di uscire.

Non dovevo crollare.

“Anche noi..”, ammisi.

La sera dopo saremo dovute partire anche noi, per tornare alla nostra vita.

“Volevo passare del tempo con te!”, mi disse.

“Mi fa piacere”, dissi guardandolo.

Aveva l’espressione tesa, il sorriso sghembo aveva lasciato il suo viso lasciando spazio ad una smorfia di tristezza. La mascella tesa.

Era bellissimo anche così.

Lui si girò e vedendomi fissarlo mi sorrise e mi prese la mano, tenendola stretta.

“Sai, Chloe è davvero una brava ragazza..”, iniziò, “Ma non riesco a legarmi a lei! Non ora almeno..”

“Perché?”, chiesi sicura della risposta.

“Beh, la motivazione è seduta affianco a me adesso”, mi sciolsi.

“Sai che non è possibile vero? Non può esserci qualcosa!”, rattristii.

“Dipende, come puoi dirlo se non ci abbiamo provato?”

“Perché..siamo diversi..”

“Ti preoccupa la mia popolarità? A me non interessa per niente invece”

“Non è solo per il fatto che tu sei un attore e io una ragazza normale..no..siamo diversi come persone! Tu sei..oddio..sei fantastico! Guardami..non potrei mai immaginarmi con uno come te!”, eccole..arrivavano le lacrime.

“Ti sottovaluti Mary!”, il mio nome uscì dalle sue labbra come musica.

Calò il silenzio.

Si fermò davanti ad una spiaggia.

Il mare era illuminato dalla luce della luna.

Era tutto bellissimo, lui era bellissimo.

Avevo deciso di vivere tutto sul momento, senza pensare alle conseguenze.

Comunque fossero andate le cose, il giorno dopo sarei tornata a casa.

Non volevo rimpianti.

 

………………………………………………….

Allora!!!Mamma mia questo esame mi fa morire...spero che finisca presto almeno ho più tempo per me!! W I RAGIONIERI!!
Spero che questo capitolo sia piaciuto come quello di prima!!Mi piace questa storia..più va avanti più le idee arrivano da sole.
Ringrazio sempre chi ha letto anche senza commentare, chi mi aggiunto da poco tra le preferite e tra le seguite...GRAZIE!

_Sandy_
: Grazie..sono contenta che ti piaccia!!Spero che questo capitolo ti piaccia! =) baci
Nessie93: Grazie per l'esame.. =) cmq direi che è un po' banale..ma dirò a Chloe di farci un pensierino =) A presto..baci
ilachan89yamapi: Oh sono contenta che sia piaciuto anche a te!!Eh..però sai..Chloe ha un carattere molto chiuso..Mary non vorrebbe rovinare tutto..cmq vedremo quello che succede =) a presto..baci

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Capitolo 11
*** 10 - L'addio ***


decimo capitolo


∞ The wishes of our heart ∞
L’addio




Ci sedemmo sulla sabbia e iniziammo a parlare, di tutto.

Mi parlò della sua famiglia, gli mancavano molto, soprattutto i suoi nipoti che lo facevano impazzire ogni volta che lo vedevano.

Mi chiese della mia vita.

Gli raccontai dei miei genitori, delle mie aspettative nella vita.

“Saresti una brava attrice, hai il fisico della modella!”, mi disse prendendomi in giro.

“Guarda che poi mi monto la testa!”, gli sorrisi.

Gli dissi delle varie domande che avevo inviato ai College di tutto il mondo. Qualcuno mi avrebbe pure accettata.

Quando gli dissi Oxford per poco non morì.

“Stai scherzando?”, mi disse.

La presi male, pensava che fossi così scema?

“No.”, risposi fredda.

“Scusa, scusa..ma davvero Oxford è il massimo!”

“E quindi io non potrei..”, non mi fece finire.

“Ma no..no! Dico che se ti prendono sarebbe fantastico!”

“Già..lo sarebbe!”, dissi fissando la luna.

Continuammo a parlare fino alle quattro del mattino.

Il tempo era volato troppo in fretta.

“Hai visto che ore sono?”, gli chiesi.

“Si, che problema c’è!”, disse, “ho l’aereo oggi pomeriggio!”, fece l’occhiolino.

“Beh, dovrò dirti addio poi..non ci rivedremo più! Anzi io continuerò a vederti..!”, dissi.

“Già, ma la televisione mi ingrassa!”, cercava di sdrammatizzare.

Sorrisi. Mi sarebbe mancato.

“Tu poi diventerai un medico..mi farò curare da te!”, mi prendeva in giro.

“Beh quando sarò di fama mondiale, probabile!”

“Ora dovrei rientrare. Già Chloe mi ucciderà!”, continuai.

“Hai ragione!”, mi disse avviandosi verso la macchina.

Tornammo indietro, per tutto il viaggio non aprimmo bocca. Rimasi a fissarlo per tutto il viaggio, volevo ricordarmi tutto di lui!

Lui si girava ogni tanto stringendomi la mano che teneva sulle mie gambe.

Arrivati davanti all’hotel iniziai a capire veramente quello che sarebbe successo.

Lui sarebbe partito, per sempre, non l’avrei più rivisto.

Avevo cercato di non pensarci per tutta la notte, ma ora ere inevitabile.

“Allora..”, iniziò lui.

“Allora..”, continuai io.

Di nuovo silenzio, ci guardavamo senza parlare. Bastavano gli sguardi.

Si avvicinò e mi diede un bacio delicato vicino al labbro inferiore.

Rabbrividii.

Chiusi gli occhi per bearmi di quella situazione.

Posai la mano sui suoi capelli accarezzandolo.

Con l’altra gli tenevo la guancia.

Un altro bacio sul mento, un altro sul collo.

Ormai ero in iperventilazione. Facevo fatica a respirare.

Le farfalle volevano uscire e volare via.

Piagai la testa, aprendo gli occhi.

Lo ritrovai a fissarmi, con gli occhi chiusi a fessura, come volesse leggermi dentro.

Mi feci avanti.

Con il mio naso delineai i contorni del suo, mordendomi il labbro per l’incertezza.

Lui chiuse gli occhi, e io non resistendo più feci per staccarmi.

Lui non me lo permise e mi baciò, un bacio intenso, voluto.

Con la lingua disegnò i contorni delle mie labbra per poi tornare a baciarmi.

Di sicuro non mi sarei mai dimenticata di quel bacio.

Lui si staccò e mise la sua fronte sulla mia, accarezzandomi le guance.

Dovevo andare. Lo sapevo.

Non volevo dirgli addio, ma era inevitabile.

Appena aprii la bocca però mi fermò con il suo dito.

“Shhh, non dire niente!”, mi sussurrò così piano che feci fatica a sentirlo.

“Ok”, risposi, “Ora vado..”, conclusi amaramente.

Mi diede un altro bacio e mi venne ad aprire la portiera.

Quando fui in piedi di fronte a lui, mi prese per la vita e mi diede altri baci nel collo.

Rabbrividii a quel contatto.

Mi avvinghiai al suo collo e con il naso disegnai il profilo del suo collo.

Era perfetto, tutto di lui era fantastico.

Mi diede un altro bacio, più passionale, sapendo che sarebbe stato l’ultimo.

Mi staccai e guardandolo negli occhi lo salutai.

“Addio Rob”, trattenevo le lacrime a fatica.

“Ciao piccola..”, fu l’unica cosa che disse prima di stringermi la mano nella sua e vedermi andare via.

Entrai in hotel e mi girai.

Lui era ancora li, appoggiato alla macchina che mi fissava.

Lo guardai un’ultima vota per poi incamminarmi verso la mia camera.

Sentii le ruote della macchina strisciare nell’asfalto e capii che era partito.

“Addio..”, ripetei a me stessa.

Feci scendere una lacrima, una soltanto e aprii la porta della camera.

Chloe dormiva beata nel suo letto.

Prima di andare nella spiaggia le avevo mandato un messaggio per avvisarla che stavo bene.

Mi avrebbe riempito di domande, dovevo inventarmi qualcosa.

Mi feci una doccia calda.

Tentai di rilassarmi ma fu tutto inutile.

In quel momento desiderai con tutta me stessa di tornare a casa il prima possibile.

Mi misi a letto, sperando di dormire almeno due ore.

Quando mi svegliai Chloe dormiva ancora, erano le due del pomeriggio.

La svegliai.

“Chloe, sveglia, sono le due!”

“Mmmh, così tardi?”, mi chiese.

“Si.”

“Dove sei stata ieri sera?”, mi chiese appena capii dove si trovava.

“Con un ragazzo, l’ho conosciuto in discoteca, abbiamo chiacchierato poi mi ha riportato in hotel!”, fu l’unica scusa a cui pensai.

Un fondo di verità c’era.

“Ah, capito..noi siamo stati in discoteca fino alle tre”, disse triste, “Poi sono dovuti andare perché oggi partono..”

“Dai..anche noi, almeno sarà meno doloroso!”, le dissi cercando di consolarla.

“Mi mancheranno..ma mi dispiace non aver salutato Robert! Mi sarebbe piaciuto vederlo..”

Sussultai.

“Beh, te lo saluteranno loro vedrai!”, le sorrisi.

“Già spero..Ashley mi ha lasciato il suo numero..quando le ho dato il mio mi ha promesso che avrebbe tentato di darlo a lui..pensa che scema!”

“Beh chi lo sa!”, dissi con un velo di gelosia.

Gelosa? E di cosa poi..

“Ha chiamato Bryan oggi..ti cercava!”, mi disse.

Già il fratello di Chloe.

Quel ragazzo era fantastico.

“Ah si cosa dice?”

“Che gli manchi un sacco!”

Mi voleva bene come se fossi sua sorella, tanto quanto Chloe.

Io e lei eravamo cresciute insieme a lui.

Avevo perso il conto delle volte che eravamo rimaste a casa per fare da baby-sitters.

“Anche lui mi manca tantissimo! Senza di lui le giornate sono spente!”, dissi.

Portava allegria ovunque andasse. Anche mia madre ne era innamorata.

“Ha detto che è stato davvero bene con te prima di partire!”, continuò Chloe.

Prima di partire avevo organizzato insieme a Chloe una festa a sorpresa per i suoi undici anni, non li dimostrava per niente.

Eravamo stati benissimo quel giorno.

“Eh..senza di noi è perso il tuo fratellino!”, conclusi facendo l’occhiolino.

“Si siamo uguali per lui!”

“Già solo che una è nera e l’altra è bionda!”, ridemmo.

Continuammo a preparare le nostre valigie.

Era quasi ora di partire, c’era fermento tra le ragazze nella Hall.

Iniziarono a parlare delle loro giornate e a loro si unì anche Chloe.

Io ero troppo stanca per intrattenere una discussione.

Riuscii comunque a sentire le loro storie.

Una ragazza era riuscita a farsi fare un autografo da Robert, mentre altre erano riuscite a vedere gli attori mentre salutavano da lontano.

Chloe non stava più nella pelle, voleva raccontare a tutte quello che era successo a noi, ma le avevo ripetuto più volte che era meglio non farlo.

Ci avrebbero prese per matte.

Quando la navetta arrivò erano all’incirca le cinque del pomeriggio.

L’aereo per tornare a casa sarebbe partito per le otto di sera, avevamo tutto il tempo che volevamo.

Ripercorremmo quella strada che una settimana prima ci aveva portato verso quell’avventura, alla luce del sole era tutto diverso.

I campi erano pieni di fiori colorati, gli alberi che costeggiavano la strada erano fioriti e maestosi.

Arrivati all’aeroporto prendemmo le nostre valigie e aspettammo sedute che chiamassero il nostro volo.

Erano tutte tristi, il vociferare che inizialmente era partito dalla hall dell’albergo ora si era trasformato in un silenzio troppo rumoroso.

Nessuno parlava, ogni tanto si scambiavano qualche domanda, qualche appunto ma nulla di più.

Molte di quelle ragazze si erano affezionate, e il pensiero di non rivedere più le loro nuove amiche le faceva star male. Si notava.

Io e Chloe purtroppo, ma anche per fortuna, eravamo sempre state per i fatti nostri, giravamo da sole.

Avevamo qualche rapporto con loro solo all’ora di cena e la mattina per fare colazione.

Il resto della giornata non vedevamo nessuno.

Solo loro. Le persone che avrei portato nel cuore, quelle persone che mi avevano fatto scoprire sensazioni nuove, e lui il ragazzo più bello che io avessi mai visto.

Tornai alla realtà guardando Chloe.

Leggeva una rivista che aveva comprato in un negozio all’interno dell’aeroporto.

Parlava delle riprese di New Moon, degli attori e delle fan.

“Chissà se si ricorderanno di noi..”, sentii Chloe sussurrare.

“Secondo me si..come noi ricorderemo loro!”, le sorrisi.

“Tu ti sei divertita?”, mi chiese.

“Si, mi sono dovuta ricredere!”

“Meno male!”, disse, “ora capisci tutto il mio interesse?”, concluse ridendo.

“Beh quello ancora no! Però sarò curiosa di vedere il film quando uscirà!”, ammisi.

“Allora andremo a vederlo insieme!”

“Certo!”

Chiamarono il nostro aereo e tutte insieme ci dirigemmo verso la strada di casa.

Il volo durò parecchie ore, ma dormimmo per la maggior parte del tempo.

Quando eravamo quasi a destinazione svegliai Chloe per farle vedere la nostra città dall’alto! Era già giorno, e la città si vedeva divinamente.

“Certo che Detroit sarà anche incasinata..”, iniziò lei.

“Ma è pur sempre casa nostra!”, terminai la sua frase!

Scoppiammo a ridere tutte e due, mentre il resto dei passeggeri ci guardò male invitandoci a fare silenzio.

Quando l’aereo atterrò mi sentii finalmente a casa.

Mio padre ci aspettava fuori, ma non mi sarei mai immaginata di vedere anche mia madre.

“Oh Mary!”, mi disse lei.

“Tesoro!”, sentii il padre di Chloe salutarla!

Abbracciai i miei genitori, mi erano mancati molto. Anche se ormai avevo diciannove anni erano comunque i miei pilastri.

Salutammo Chloe e la sua famiglia, e ci avviammo verso casa.

Quando aprii la porta sentii un brivido invadermi il corpo.

Ispirai l’aria a pieni polmoni, come se non avessi respirato per tutto il tempo lontana da casa.

Quando i miei genitori si avvicinarono tempestivamente guardandomi agitati, mi accorsi che delle lacrime iniziavano a solcarmi il viso.

“Tesoro cosa succede?”, mi chiese mio padre cingendomi le spalle.

“È che mi siete mancati così tanto!”, ammisi abbracciandoli stretti.

“Oh tesoro, ci sei mancata tantissimo anche tu. Questa casa era vuota senza di te!”, mi disse mia madre.

Mi aiutarono a portare in camera mia la valigia, poi andarono a preparare il pranzo. Ero stanchissima ma non volevo dormire, volevo godermi quegli attimi.

Mi feci una doccia e poi iniziai a disfare la valigia ma fui interrotta da mia madre che mi chiamava per pranzare.

Scesi velocemente le scale e mi unii con i miei genitori a tavola.

Gli raccontai più o meno tutto, evitando i particolari più caldi.

Loro si meravigliarono e dopo avermi fatto un po’ di paternale mi sorrisero, felici della mia solarità.

Dopo aver aiutato mia madre in cucina andai nel divano insieme mio padre per guardare la televisione, ma non feci in tempo perché quando mi appoggiai al cuscino mi addormentai.

Sognai Robert. Eravamo in un bosco, era vestito come il suo personaggio Edward e mi seguiva.

Sentivo freddo, ma non avevo paura, nonostante i suoi occhi fossero rossi come il fuoco.

Continuavo a camminare e lui mi seguiva, fino a quando non mi svegliai.

Quando aprii gli occhi era già buio, erano le sette di sera.

Mia madre era in cucina e mio padre era nel giardino a tagliare l’erba.

Constatai di essere davvero a casa e ne fui contenta.

Dopo cena chiamai Chloe.

“Allora? Come ci si sente a casa?”, mi chiese lei.

“Divinamente!”, scandii la parola.

“Hai dormito eh! Ho chiamato oggi ma tua madre mi ha detto che riposavi come un angelo sul divano!”

“Si sono proprio crollata!”, ammisi.

Dopo aver parlato per un’ora buona ci salutammo e io me ne andai a letto. Distrutta.

La mattina fu traumatico svegliarsi, non per dolori fisici, ma avevo sognato di nuovo Robert.

Era proprio lui, non impersonava nessuno.

Eravamo io e lui, sulla spiaggia a guardare il tramonto.

Stavamo per baciarci, quando il sole iniziò a picchiettare sul mare.

Lo so è strano, infatti quando aprii gli occhi avevo il sole negli occhi.

Mi alzai e andai di sotto per fare colazione.

Quando raggiunsi la cucina notai negli occhi dei miei genitori qualcosa di diverso.

Mi guardavano impazienti.

“Ho fatto qualcosa?”, domandai.

“No tesoro..buon giorno!”, mi disse mio padre.

Mi sedetti e iniziai a mangiare.

Sentivo i loro occhi puntati su di me.

“Non capisco! Cosa succede..perché mi guardate così?”

“È arrivata questa per te tesoro”, disse mia madre porgendomi una busta.

Sicuramente era la lettera di un college, ma non avrei immaginato fosse proprio quel college.

Quando vidi il timbro quasi non svenni.

Mi ero alzata per prendere la busta ma mi ritrovai di nuovo seduta con mio padre affianco.

“Tesoro, stai tranquilla! Comunque vada noi siamo qui!”, mi consolò.

Presi un respiro profondo e l’aprii.

Lessi velocemente l’introduzione per arrivare alla verità.

 

“Signorina Mary Allen Dowson,

 la informiamo che la sua domanda di ammissione

al College di Oxford

è stata accettata.

I suoi corsi inizieranno a settembre presso il nostro istituto.

Sarebbe lieta la sua presenza dalla prossima settimana per la registrazione.

Cordiali saluti.”

………………………………………………….

Buongiorno a tutte!! L'ansia per l'esame inizia a farsi sentire...non vedo l'ora che sia tutto finito =)

Un ringraziamento alle ragazze che mi hanno aggiunto da poco...siamo arrivati a 16 preferiti..e 9 seguiti!!GRAZIE MILLE!! =) =) =) =)

Nessie93: Non pensi che così sarebbe troppo facile =) complichiamo le cose va...baci!

ilachan89yamapi: eh anche io fossi in lei sarei in dubbio..ma Mary non vuole rimpianti giusto? e noi non glieli facciamo avere =) baci..

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Capitolo 12
*** 11 - Londra ***


undicesimo capitolo


∞ The wishes of our heart ∞

Londra

Per poco non ebbi un infarto.

“Un..un bicch…ier..d’ac…qua…”, non riuscivo nemmeno a parlare.

“Cara vuole dell’acqua”, mi aiutò mio padre.

Nemmeno lui era riuscito a leggere il risultato, appena letta l’avevo premuta contro il petto.

“Tesoro, su..dicci come è andata!”, mi implorarono i miei genitori.

Dopo aver bevuto un sorso d’acqua parlai.

“Mi hanno ammessa”, dissi con un filo di voce.

Non ci credevo.

I miei genitori esplosero di felicità, mi abbracciarono e mi dissero le solite frasi.

“Era ovvio tesoro, sei perfetta!”

Oppure.

“Tesoro. Te lo sei proprio meritato!”

Cercai di capire cosa fosse successo.

Ero tornata a casa.

Ero stata ammessa alla facoltà di medicina di Oxford.

Tutto questo non era vero. Era impossibile.

Dovevo organizzare tutto, la lettera diceva che volevano la mia presenza già dalla settimana dopo.

Dovevo trovare una camera nel dormitorio, poi iscrivermi, vedere i corsi.

Presi fiato.

No. Non era possibile.

“Tiratemi un pizzicotto per favore!”, chiesi ai miei.

“Lo so sembra impossibile, ma è così Mary! Ti hanno presa!”, esultò mio padre.

“Cara, sono così fiera di te!”, lo seguii mia madre.

Finii la mia colazione più felice che mai.

Non vedevo l’ora di partire, il college era il mio sogno più grande, Oxford non era mai stato nei miei progetti; sapevo che era troppo per me.

Ricordavo ancora il giorno in cui compilai la domanda di iscrizione.

 

“Mary dai..muoviti! vieni a scrivere!”, mia madre aveva insistito tanto.

Almeno ci avrei provato.

“Si arrivo!”

“Dai, scrivi così oggi la spediamo!”, mi disse lei tutta eccitata.

“Mamma non capisco il perché di tanta fretta. Devo ancora dare gli esami.”, le dissi.

“Beh hai idea di quanti ragazzi richiedano l’iscrizione? Dobbiamo fare in fretta! Se no non ci saranno più posti.”, mi spiegò.

“Ne parli come se fosse scontato il fatto che ci andrò”, ammisi.

“È comunque un’alternativa Mary! Almeno potrai dire ci ho provato”, cercò di imitarmi mia madre.

Scoppiammo a ridere.

Compilai la lettera e glie la diedi.

“Adesso basta solo spedirla e aspettare!”, mi disse.

“Aspettare cosa?”, Chloe era entrata in cucina.

“Oxford cara Chloe!”, le spiegò fiera mia madre.

Io la guardai per farle capire di annuire, facendola contenta.

“Oh certo, ottimo!”, disse Chloe.

“E tu hai fatto domanda?”, le chiesi.

“Io? Io che vado ad Oxford? Dico. Sei impazzita!”, rispose ridendo.

“Come provo io puoi farlo pure tu!”

“Non ci riuscirei mai.”

“Non sottovalutarti Chloe!”, la riprese mia madre.

“Vedremo..”, finì Chloe.

 

Da quel giorno non avevamo più parlato di Oxford, forse perché a me sarebbe dispiaciuti, forse perché i miei preferivano non assillarmi.

Fatto sta che in quel momento le cose erano cambiate.

Sarei andata a Londra, da sola.

Ripensare al passato mi fece venire in mente Chloe.

Dovevo chiamarla per dirle la novità.

Presi in telefono e composi il numero.

“Pronto?”, disse.

“Ciao Chloe, sono Mary!”

“Oh ciao..”

“Tutto bene? Hai una voce strana!”

“Si..tutto bene!”

“C’è una novità enorme!”, le dissi eccitata.

Me ne stavo rendendo conto finalmente.

“Dimmi tutto! Anche io ne ho una bella fresca..non ci crederai mai!”

“Ho ricevuto la lettera da Oxford Chloe!”, dissi.

“E?”

“E mi hanno presa!”, urlai di gioia.

“ODDIO MARY!!”, dovetti staccare il telefono dall’orecchio, “è fantastico”, continuò.

“Ancora non ci credo!”

“Dai..allora ci divertiremo!”

Pensai alle sue parole. Ci. Non che mi dispiacesse, anzi averla con me sarebbe stato magnifico. Ma. Quindi aveva ricevuto una lettera anche lei!

“Oh Chloe è magnifico! Hanno preso anche te??”, le chiesi impaziente.

“Beh..si ma non proprio ad Oxford!”, rispose triste.

“E dove?”

“Al London College Of Communication!”

“Beh ma quindi siamo vicine!”, le dissi felice.

“Si, siamo ad un’ora e mezza di distanza più e meno!”

“Non potevamo chiedere di più!”, le dissi speranzosa.

“Esatto!”

Dopo aver parlato del viaggio e dei preparativi la salutai per raccontarlo a mia madre.

Lei fu molto fiera di Chloe, era come una seconda figlia per lei.

Speravo davvero di averla vicina, nonostante gli studi ci portassero verso strade diverse. Ero felicissima.

Era ancora difficile rendersi conto della novità, ma mi sarei ritrovata nella grande Londra, ad Oxford.

La settimana passò in fretta.

I miei genitori avevano insistito per accompagnarmi, e non me la sentivo di deluderli.

Mi volevano vedere per tutto il tempo possibile, poi sarei rimasta fuori casa per un sacco di tempo.

Avevo controllato le pause che l’Università permetteva, sarei tornata a casa ogni volta fosse stato possibile, insieme a Chloe.

Prendemmo l’aereo e partimmo per l’Inghilterra.

Nel giro di un mese avevo visitato due stati.

Fantastico.

Prima di partire avevo salutato tutti i miei amici più cari, promettendo di farmi sentire.

Mi ero vista con Chloe per organizzare un po’ di cose, per i primi tempi sarebbe stato difficile vedersi, dovevo ambientarmi, e anche lei doveva farlo.

Poi era iniziato il vero periodo di crisi.

E se non fossi all’altezza? Pensavo.

No. Lo sarei stata. Se mi avevano ammesso voleva dire che avevo i requisiti giusti.

Poi non sarei stata l’unica nuova arrivata. Mi consolai.

 

Dopo il lungo viaggio, usciti dall’aeroporto, prendemmo un taxi che ci portò davanti al campus di Oxford.

Per telefono una gentile signora, mi aveva detto di recarmi li al mio arrivo, per registrarmi e per avere una camera.

Quando entrai nel grande edificio per poco non cascai dall’emozione.

Era tutto perfetto, sembrava di essere in un altro mondo.

Sembrava uno di quei grandi hotel a cinque stelle, dove solo ai ricchi è permesso entrare.

Per fortuna la mia borsa di studio mi aveva permesso un alloggio così affascinante.

Andammo verso un bancone, dove dietro vi erano delle signore con il viso sorridente.

“Salve!”, ci salutarono.

“Buon giorno”, disse mia madre.

Io e mio padre ci limitammo ad un sorriso. Eravamo uguali io e lui, timidi e impacciati.

“Dovete fare una registrazione?”, ci chiese una donna guardando il mio bagaglio.

Io le sorrisi e mia madre annuì.

“Venite che prendiamo i dati”.

Una signora ci disse di seguirla in un ufficio.

Lì iniziarono a farmi delle domande.

“Sei solo tu?”, mi chiesero.

“Si, solo io!”, risposi.

“Bene, dovreste darci la lettera che vi ha inviato la scuola.”

Le porsi la lettera e loro iniziarono a scrivere i dati nel computer.

Terminato il “colloquio”, mi diedero la chiave di una camera. La 512 e ci invitarono a prendere l’ascensore.

“Sono molti piani, dovrai imparare ad usarlo!”, mi sorrisero.

Iniziavo bene.

La stanza si trovava al decimo piano, un po’ alto.

“Se qualcuno soffre di vertigini non potrebbe mai venire qui!”, disse mio padre.

Non aveva tutti i torti.

“Caro la nostra Mary non soffre di vertigini, e poi penso che in base alle necessità diano anche quelle ai piani più bassi!”, rispose mia madre.

Io ero impegnata a leggere i numeri fuori dalle stanze.

508..509..510..511..ed eccola..512.

Feci un respiro profondo e infilai la chiave nella serratura color oro.

Quando aprii la porta rimasi di stucco.

I miei genitori fecero un sospiro meravigliati.

Era bellissima.

Le pareti erano color pesca e il pavimento era ricoperto di legno, molto chiaro che si intonava perfettamente con la parete.

Nella parete a nord, di fronte alla porta di entrata, c’era una grossa finestra, proprio al centro della parete; sotto di essa una grande scrivania con una lampada sopra.

A destra della scrivania c’era una libreria con qualche libro, vicino ad essa c’era una poltrona, sembrava molto comoda.

Nella parte a est della c’erano due letti singoli, anche se dalle dimensioni non ci avrei giurato; divisi da due comodini con delle lampade appoggiate sopra.

Dalla porta a sinistra c’era una televisione di ultima generazione.

Ci trattano bene. Pensai.

Vicino alla porta del bagno c’era un armadio molto ampio che di sicuro avrei dovuto dividere con la mia compagna di stanza.

Entrai ed appoggiai la valigia a terra, ero impietrita da tanta bellezza.

Era addirittura più grossa di camera mia.

Il bagno era un misto tra l’azzurro e il rosa, fantastico anche quello. C’erano sia la vasca che la doccia, due lavandini in marmo rosa con uno specchio molto strano.

“Beh almeno non ti lasciamo in una catapecchia!”, sdrammatizzò mia madre.

Mancava poco alla loro partenza, non potevano fermarsi oltre.

Mi sarebbero mancati da morire.

“Posso accompagnarvi!”, piagnucolai prima di vederli uscire.

Li seguii.

“No tesoro, noi siamo in due, se ci perdiamo sappiamo tornare a casa! Ma tu..”, iniziò mia madre.

“Tu non riusciresti a tornare al dormitorio cara!”, concluse mio padre.

Iniziai a piangere, non volevo che andassero via.

Volevo tenerli con me.

“Posso nascondervi nell’armadio”, dissi tra le lacrime.

Mia madre mi abbracciò e piangendo mi disse di stare tranquilla.

Mio padre fece la stessa cosa, e dopo avermi stretta mi raccomandò di stare attenta.

“Attenta, non andare in giro di notte da sola. E chiama ogni giorno! Almeno all’inizio!”, disse.

“Mi raccomando. Sii prudente e studia tesoro!”, disse mia madre.

Li salutai e li guardai allontanarsi nel loro taxi.

Li avrei rivisti dopo mesi.

Mi guardai intorno e rientrai per sistemare le mie cose.

“Signorina!”, mi urlò una segretaria.

Impaurita mi girai.

“Scusi se l’ho spaventata,”, continuò lei, “Ma le devo dare i fogli per l’iscrizione al corso!”, terminò porgendomi dei fogli.

La ringraziai e mi diressi verso la mia stanza.

Al momento sarei rimasta sola.

Misi nell’armadio i miei vestiti e mi feci una doccia.

Pensavo al mio futuro, cosa avrei fatto?

Ero in una città che non conoscevo, da sola. La cosa che mi consolava era che a pochi chilometri di distanza c’era Chloe, che probabilmente si sentiva sola come me.

Quando finii di asciugarmi erano le sette di sera, e il mio stomaco iniziò a brontolare.

Decisi di rischiare e di uscire per mangiare qualcosa.

Chiamai Chloe e le chiesi come era andato il viaggio, se si trovava bene.

“Beh mi manca già casa, ma ho una compagna di stanza molto socievole! Tu?”, mi disse.

“Io per ora sono sola. Ma avendo due letti, tra poco qualcuno arriverà! Spero..”.

“Ma si..non ti preoccupare! Poi ci sono io! Destino ha voluto che fossimo vicine!”.

La salutai e uscii dalla stanza.

Fino all’iscrizione a scuola non potevo mangiare nella mensa del dormitorio.

All’Università ci avrebbero dato dei buoni.

Camminai per non so quanto tempo prima di trovare un bar.

Mangiai un panino e mi incamminai verso il dormitorio. Speravo di ricordare la strada.

Dopo un’ora buona rientrai, stanca morta mi diressi verso la mia stanza e mi addormentai.

 

………………………………………..

 

SIIII HO FINITO!!SONO PASSATA CON 70...

Certo speravo di più ma basta uscire!! =) =)

Ringrazio tutte le persone che mi hanno appoggiata!!

Ciao a tutte!!Come state?Scusate sono proprio sparita..ma non avevo proprio tempo per pubblicare un nuovo capitolo..ora invece sono COMPLETAMENTE libera!!Tutto il giorno =) ah che sensazione bellissima!!

Ringrazio tutte le new entry che mi hanno messa nei preferiti!!Fa davvero troppo piacere!!

usagi89: Grazie mille per gli auguri!!E' andato tutto bene per fortuna!Certo un patire!!Comunque tranquilla che quei DUE si rincontreranno..per un motivo o per l'altro...Sono davvero contenta che ti piaccia...a presto..

ilachan89yamapi: =) siamo tutti contenti!! =) a presto..

Nessie93: Eh sono davvero incasinate è vero =) ma vedrai che andrà tutto bene...forse =) a presto...

RiceGrain: Mio Dio...non fare queste sorprese qui =) quando ho visto il tuo commento mi si sono illuminati gli occhi!! =) Beh allora è reciproca la cosa..io adoro a tua FF e tu la mia =) perfetto no?Eh sei la prima che mi scrive certe cosa *.* GRAZIE MILLE!!facciamo un patto...aggiorna la tua FF e io aggiorno la mia ;) spero di risentirti presto!!BaCiCi (Mi fa effetto rispondere dalla mia FF e non commentando la tua =) =) =) =)) :*

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Capitolo 13
*** 12 - Claire ***


Dodicesimocapitolo


∞ The wishes of our heart ∞

Claire

La sveglia suonò presto, volevo essere puntuale.

Mi vestii in modo elegante, senza esagerare, e andai verso l’Università.

Non dovetti nemmeno prendere un taxi, era vicino.

A piedi ci impiegai un quarto d’ora.

Ed eccomi.

Di fronte al mio futuro. Con il cuore che batteva fortissimo.

Feci un respiro profondo e salii le scale che portavano all’ingresso.

Quando entrai mi persi ad osservare l’atrio.

Solo quello era grande come un centro commerciale.

Avrei avuto bisogno di una cartina.

Mi presentai alla segretaria che avevo davanti.

“Buon giorno. Sono Mary Dowson”.

“Buon giorno”, mi disse senza guardarmi, “ha bisogno?”

“Si, dovrei iscrivermi!”, constatai.

“Ha con se il modulo cara?”, alzò lo sguardo e sembrò più accogliente.

Le porsi i fogli che avevo ricevuto la sera prima, annuendo.

Bene Mary Allen Dowson, benvenuta a Oxford! Sei già interessata a qualche corso?”, mi chiese dolcemente.

“Si, medicina!”, risposi decisa.

“Oh, che bello! Non sono molti i giovani d’oggi che decidono di studiare medicina! Brava!”, disse, “da quello che vedo hai anche un ottimo curriculum da studentessa!”.

Non sapevo cosa rispondere.

Se mi avevano accettata li, dovevo averlo per forza.

Mi diede i miei orari e mi disse come arrivare alla mia facoltà.

Quel posto era immenso, mi sarei persa per forza.

Per mia fortuna c’erano cartelli ovunque, sembrava una mini città.

Mi fermai ad osservare un cartello che indicava: “Medicina” a destra e “Medicina professionale” a sinistra.

Ero ad un bivio, dove dovevo andare?

Ci riflettei un momento, poi andai verso sinistra.

Feci due passi e ci ripensai.

Medicina mi attirava di più, così cambiai direzione.

Nel frattempo mi accorsi di un ragazzo che mi guardava divertito.

Lo guardai per capire il motivo di tanto divertimento.

Rideva per me? Che maleducato.

Lo guardai male e me ne andai.

Lui mi rincorse e si presentò.

“Scusa, scusa. Non volevo ridere di te! Sono Andrew McLine!”, mi porse la mano.

“Piacere, Mary Dowson.”, risposi.

“Sei di medicina?”, mi chiese.

“Si si nota?”, domandai.

“Si..anche io il primo giorno mi sono fatto fregare dal cartello! Come te!”

“Quindi ho sbagliato direzione?”

“No tu poi hai preso quella giusta!”, mi disse ridendo.

“Bene allora! Tu sei da tanto qui?”, chiesi mentre avevamo già iniziato a camminare.

“Si, ho già dato tre esami il semestre scorso.”

“Bravo..io sono appena all’inizio!”

“Beh vedrai che ci metterai poco ad ambientarti.”

“Lo spero..”

“Da dove vieni?”, mi chiese.

“Da Detroit, tu?”

“Bello. Io da Bristol!”

“Allora sei vicino!”

“Si più o meno..più di te sicuramente!”, mi sorrise.

Ricambiai il sorriso.

“Se vuoi posso aiutarti ad ambientarti!”, mi disse.

“Saresti molto gentile!”

Mi fece vedere le diverse aule nelle quali si tenevano le lezioni del primo anno, indicandomi i professori.

Girammo parecchio quella mattina, per fortuna non avevo lezioni fino alla settimana dopo.

Come primo giorno non era andato male.

Mi fece sedere con i suoi amici al tavolo del bar.

“Ragazzi questa è Mary. È nuova!”, mi presentò.

Sorrisi a tutti cercando di ricordare i loro nomi.

“Io sono Miriam, lei è Sophia e lui..”, disse una ragazza.

“Io sono Phil!”, la interruppe il ragazzo.

Avevano dei volti molto anonimi. Non si assomigliavano molto, ma avrei giurato che venivano tutti dall’Inghilterra.

Infatti molti provenivano dal nord dell’Inghilterra mentre altri addirittura da Londra.

Erano persone molto simpatiche, mi ci trovai bene nel parlarci.

“Allora dove alloggi?”, mi chiese Andrew quando i suoi amici ci salutarono.

“Nel dormitorio di Oxford!”, risposi.

“Anche io!”, e ritornò con uno dei suoi sorrisi ammaglianti.

Tornammo indietro insieme.

Piano, piano iniziavo a conoscere gente nuova. Mi sarei trovata bene, ne ero sicura.

La mattina dopo mi sveglia prima del solito, mi feci una doccia e andai all’Università.

Per la strada incontrai Andrew e facemmo la strada insieme.

“Oggi hai il primo giorno di lezione?”, mi chiese.

“Più o meno. Inizio la prossima settimana, ma voglio rendermi conto di come funziona!”

“Fai bene! A pranzo vieni con noi?”

“Si certo!”. Annuii.

Era un ragazzo alto, con il fisico ben scolpito. Mi aveva parlato della sua carriera da sportivo, adorava il rugby, lo aveva praticato per dieci anni.

Il mento molto solcato, il sorriso sempre su quelle labbra.

Aveva i capelli neri, con qualche riflesso rame; gli occhi verdi, profondi.

Era davvero un bel ragazzo.

Mentre lo osservavo notavo i movimenti che faceva spesso con le mani, era davvero simpatico.

Quando arrivammo nell’edificio mi accompagnò fino al mio corridoio e mi salutò.

Mi incamminai verso l’aula dove si tenevano le lezioni di biologia, volevo vedere il professore.

Passai gran parte della mattina a “spiare” le lezioni. Non potevo stare dentro perché non ero ancora registrata nei registri, ma dalla porta si poteva sentire molto.

“Cosa fai spii?”, mi girai di scatto e vidi Miriam.

Bella come sempre.

“Ciao!”, la salutai.

“Ciao, ti stai ambientando?”, mi chiese.

“Si, si..più o meno!”, sorrisi.

Lei mi sorrise e notai i suoi denti bianchissimi.

Era poco più bassa di me, aveva i capelli biondi, quasi quanto Chloe, portati dietro ad una coda di cavallo.

Gli occhi erano verdi, profondi anche i suoi.

Iniziai a pensare che era proprio una caratteristica inglese avere gli occhi profondi.

“Beh, ora vado a lezione! Andrew mi ha detto che pranzi con noi..ci vediamo dopo!”, mi salutò con un altro dei suoi sorrisi.

All’ora di pranzo raggiunsi gli altri al tavolo del bar.

“Ciao Mary!”, mi salutarono in coro.

Dopo vari discorsi sullo studio iniziarono a farmi domande sulla mia vita.

“Allora Mary, parlaci un po’ di te!”, mi incoraggiò Sophia.

“Beh, cosa volete sapere?”, chiesi imbarazzata.

Andrew arrivò in mio aiuto.

“Beh, i tuoi genitori sono rimasti a casa?”, mi chiese.

“Oh, si. Mi mancano molto. Non potevano rimanere qui con me. Lavorano!”

“Non sei mai venuta in Inghilterra?”, mi chiesero.

“No, questa è la prima volta!”

“Deve essere brutto essere da sola però!”

“Beh, ho avuto la fortuna di capitare nello stesso stato della mia migliore amica. Anche lei è qui. In un’altra università però!”

“Ah si? Come si chiama?”

“Chloe. La conosco da quando eravamo piccole”.

“Allora sei stata fortunata! Noi qui ci siamo ambientati subito, ma perché siamo del posto”.

“Immagino, beati voi! Io devo solo aspettare un po’ di tempo”.

Quel pomeriggio decisi di chiamare Chloe, per uscire.

“Ciao Chloe”.

“Oh Mary, come stai?”, mi chiese.

“Sto bene! Tu? Ti va di uscire oggi?”.

“Beh, dovrei farcela. Dovrò capire bene che strada fare”, disse ridendo.

“Se vuoi prendo un taxi e vengo io da te!”, proposi.

“No no. Tranquilla! Tanto prima o poi mi dovrò muovere!”.

Non vedevo l’ora di vederla.

Passammo il pomeriggio in giro per negozi, era da tanto tempo che non facevamo shopping insieme.

Purtroppo il tempo a nostra disposizione terminò troppo in fretta. Lei doveva cenare nel dormitorio e aveva degli orari fissi.

Io per fortuna avevo due ore di tempo per decidere.

“Allora ci rivediamo presto! Mi raccomando!”, dissi con il magone.

“Si Mary”, era disperata quanto me, “non ti preoccupare!”.

La salutai e tornai al dormitorio.

Chiesi informazioni per mangiare e la segretaria mi spiegò per bene quello che dovevo fare.

Allora. Prendere le scale, girare a destra e avrei trovato la mensa.

Poi dovevo dare il buono che mi avevano consegnato nella segreteria dell’Università, infine, cosa più appetitosa, mangiare!

Riuscii a trovare la mensa per mia fortuna, alla prima, mi guardai intorno per cercare qualche viso conosciuto ma non trovai nessuno.

Allora mi diressi verso un ragazzo e chiesi informazioni.

“Scusa, dove devo lasciare il buono per mangiare?”, chiesi gentilmente.

“Vieni”, mi disse, “dai pure a me!”, che gentile.

“Adesso?”, gli chiesi, “Scusa ma sono nuova!”, mi scusai. Ero imbarazzatissima.

“Tranquilla”, mi consolò, “succede a tutti!”, un altro sorriso. Quello era inglese.

Mi feci spiegare anche da lui cosa dovevo fare, sperai che non si conoscesse con la segretaria; se fosse uscito che avevo chiesto a tutti e due le stesse cose mi avrebbero presa per matta!

“Grazie mille!”, lo ringraziai.

“Figurati”, mi sorrise.

Presi qualcosa al self service e mi sedetti in un tavolo appartato.

La mensa era molto spaziosa, con delle file di banchi rettangolari bianchi.

C’erano almeno sei sedie per tavolo, alcuni erano pieni, altri completamente vuoti.

Appena si entrava a destra c’era il banchetto del self service.

Iniziai a mangiare, guardandomi intorno.

“Ciao Mary!”, la voce di Andrew mi fece sobbalzare.

“Scusa non volevo spaventarti!”, mi disse ridendo.

Iniziai a tossire, mi era andato di traverso un pezzo di carne.

“Non farlo più!”, lo rimproverai ridendo.

“Mi perdoni?”, si era seduto di fronte a me.

“Beh, non posso mentire! Sono contenta di non essere sola!”.

“Io vengo sempre a quest’ora!”.

“Bene, lo terrò a mente!”, mi contagiò con il suo sorriso.

Parlammo per tutto il tempo della sua lezione e della mia spiata. Risi di gusto per tutta la sera.

Poi mi accompagnò alla mia stanza e mi diede la buona notte.

Quando entrai mi accorsi che era davvero presto.

Accesi la tv e raggelai.

C’era un servizio su Robert Pattinson.

Ritornai con la mente alla sera prima di partire per l’Italia.

Mi sedetti sul letto e lo guardai, prima non ci avevo mai fatto caso, ma quando veniva intervistato ero molto seducente. Il suo sorriso sghembo lo accompagnava ovunque.

Stavo diventando come Chloe? No.

Non l’avrei permesso.

Spensi la tv e mi sdraiai.

I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che bussò alla mia porta.

Aprii e vidi un elfo docile e piccino che mi fissava.

“Si?”, chiesi.

“Ehm..Ciao..io sono Claire”, mi rispose il folletto.

“Si..dimmi!”, intanto la invitai dentro e notai le valigie.

Ah, capito. Era la mia compagna di stanza! Finalmente.

“Sono..”, non la feci finire.

“Sei la mia compagna di stanza!”, saltellai per tutta la stanza.

Lei meravigliata entrò con le sue valigie e mi fissò.

“Si, scusa. Non sono matta. Sono felice che ci sia qualcun altro qui!”

“Tranquilla. Sono felice di non essere sola!”

Veniva dall’Italia ma aveva una padronanza dell’inglese spettacolare.

“Si lo studio da molti anni a livello professionale!”, mi aveva detto.

Parlammo per tutta la sera, poi stremate ci addormentammo.

……………………………………..

ilachan89yamapi: Grazie..sono contenta che i capitoli ti piacciano..spero ti piacierà anche questo!Eh si..è bella Londra..peccato che io e l'inglese siamo due mondi diversi! =) Baci..A presto!!

RiceGrain: Oh che onore avere una tua recensione... =) ti adoro!Continuo con il chiedertelo..l'esame? Mi pareva che ne avessi uno il 13..fammi sapere..spero che questo capitolo ti piaccia!!Ora che ho aggiornato io sta a te eh! =) un bacione...

Nessie93: Ah ah..io e i miei misteri =) buah buah..prometto che non sarò più tanto misteriosa..guarda da questo capitolo in poi ce ne saranno alcuni magari "noiosi" ma poi arriva la frittata!! =) baci..a presto!

Ringrazio come sempre tutte quelle che mi hanno messo su preferiti e su i seguiti!! GRAZIE MILLE!

Buona estate a tutti...non è che ora scappo eh...penso che anche al mare mi metterò a scrivere...ho troppe idee per la testa =) le devo buttare giù!!

BACIONI A TUTTE!!

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Capitolo 14
*** 13 - L'incubo ***


13 capitolo


∞ The wishes of our heart ∞

L’incubo



Passarono diversi mesi.

Riuscii a passare solo le vacanze di Natale a casa, Chloe partì dopo di me, quindi non riuscimmo nemmeno ad incontrarci.

L’Università prendeva molto tempo sia a me che a lei, era raro potersi sentire, figuriamoci vedersi.

Faceva abbastanza freddo fuori, era febbraio e io ero riuscita a dare due esami.

Non che fosse una cosa negativa, ma speravo di darne di più.

Con Claire era nata una bella amicizia, avevamo molte cose in comune.

Lei studiava giurisprudenza, i nostri orari erano molto simili.

Anche Andrew l’aveva aiutata a inserirsi nel nostro gruppo. Ormai lo potevo definire nostro visto che passavamo le giornate insieme.

Da quando ero arrivata in Inghilterra la mia vita era cambiata in modo positivo, farmi nuovi amici, conoscere persone nuove, aveva aiutato la mia personalità.

Non ero più chiusa, timida. Adesso riuscivo a parlare con tutti senza problemi.

Ricordo ancora il primo esame che detti.

Non ero molto sicura, ma Chloe mi aveva incoraggiato insieme a Claire.

Quando scoprii di essere passata con il massimo dei voti nemmeno ci credevo.

Da quel giorno acquisii più sicurezza anche nelle mie capacità di studio.

Chloe aveva dato due esami generici e uno di specialistica.

Si impegnava molto, e nonostante non fosse mai stata un genio, era riuscita a prendere il massimo.

La vita procedeva perfettamente.

Si, la mia famiglia, un tassello importante della mia vita, mi mancava molto; ma nell’ultimo periodo anche i miei genitori erano riusciti a conciliare le loro vacanze per venirmi a trovare. Ero felicissima.

 

Quella mattina faceva più freddo del solito, mi coprii molto. Minacciava un bel temporale.

Dopo le lezioni avrei passato del tempo con Claire in biblioteca.

Mentre mi stavo avviando al bar per pranzare con gli altri mi squillò il telefono.

“Mary?”, era Chloe.

“Ciao. Dimmi!”.

“Ecco. Devo parlarti di una cosa importante!”.

“Dimmi”, ero preoccupata.

“Beh, possiamo vederci?”.

“Oggi non riesco. Ma tu dimmi di cosa si tratta!”.

“Ecco. È successa una cosa impossibile!”.

“Chloe. Dimmi!”, ero tesa.

“Ecco. Robert”, quel nome mi fece mancare il respiro.

“Si?”, chiesi titubante.

“Vedi, noi…noi ecco…ci frequentiamo!”, disse sprizzante di felicità.

“Come?”, non ci potevo credere.

“Lo so. Non ci credevo nemmeno io Mary! Capisci? Grazie ad Ashley che gli ha fatto cambiare idea, lui ha deciso di darci un’opportunità. Non è fantastico?”.

“Oh si Chloe. È magnifico!”, mentii.

Come era possibile che avesse cambiato idea.

Mi sembrava convinto quando nella mia stanza mi disse che Chloe non era me.

Cosa era cambiato?

Non che io volessi Robert, solo non volevo che lui la prendesse in giro.

Ma come potevo dire a Chloe che, in Italia, c’era stato qualcosa tra me e lui.

Non avrebbe mai capito.

Io avevo rinunciato per lei, era vero. Ma speravo che almeno non fosse nato niente tra loro. E se lui l’avesse presa in giro? Si sarebbe mai ripresa lei, che lo amava ancora prima di conoscerlo?

Tornai al presente quando Chloe richiamò la mia attenzione.

“Si scusa Chloe. Davvero sono felice!”.

“Beh..ora vediamo come va. Volevo che fossi la prima a saperlo. Nemmeno Ashley lo sa!”, disse.

“Beh..grazie! Ora devo andare Chloe. Mi fa davvero piacere. Visto che se lotti le cose le ottieni?”.

“A presto!”, e mi salutò.

In sei mesi era riuscito a cambiare idea.

Ero felice per loro.

Di sicuro la mia non era gelosia. Vero?

Solo paura di vederla soffrire. Giusto?

Non potevo essere gelosa, gelosa di un ragazzo che nemmeno era stato mio.

C’era stato solo un semplice ed innocente bacio.

Eppure ricordavo benissimo le sensazioni che aveva scaturito in me.

Dovevo vedere Chloe e capire cosa stava succedendo.

Dopo pranzo tornai in Università e frequentai distratta i vari corsi.

“Che succede?”, mi chiese preoccupato Andrew.

“Come?”, chiesi distratta.

“Appunto, è tutta la mattina che sei distratta!”.

“Scusami, solo un paio di problemi!”, mentii.

“Spero non sia nulla di grave!”, mi disse.

“No, no. Tranquillo. Cose che si risolvono!”, sorrisi.

Certo, si risolvono. Quando? Come?

Oltre tutto non avevo ancora pensato al fatto che prima o poi Chloe avrebbe desiderato fare un’uscita tutti insieme.

Come mi sarei comportata?

Cosa sarebbe successo se i miei dubbi sulla gelosia fossero stati fondati?

Per l’ennesima volta, come in Italia, dovevo proteggere Chloe.

Qualunque cosa fosse successa, io dovevo stare da parte.

“Allora oggi ci vediamo per studiare?”, Andrew richiamò la mia attenzione.

“Si certamente!”, risposi.

Ci vedevamo spesso nell’ultimo mese, solo per studiare, anche se i nostri amici ormai pensavano che tra noi ci fosse del tenero.

Mi aiutava nelle materie nelle quali mi sentivo più debole.

Certo era un bellissimo ragazzo, con il quale mi trovavo benissimo; ma non avevo mai pensato a lui se non come ad un amico.

Era stato la mia ancora di salvezza i primi tempi, e ora era davvero speciale per me.

Terminate le lezioni ci incamminammo verso il dormitorio.

“Allora quando mi riporti a fare il giro turistico di Londra?”, gli chiesi sorridendo.

“Mmmh, vediamo. Presto!”, sorrise.

“Oggi allora facciamo biologia?”, chiesi.

“Si, se vuoi fare quella facciamola pure!”.

“Solo se ti va!”.

“Certo! Con te mi va di fare tutto”, rispose fissando le sue scarpe.

Feci un sorriso e chiusi il discorso.

Per quanto pensassi a lui come un amico speciale, non volevo che fraintendesse i miei sentimenti.

Posai la mia borsa sul letto.

Claire non era ancora rientrata.

Mi feci una doccia, per rilassarmi.

Il getto dell’acqua calda mi rilassò abbastanza da permettermi un tuffo nella biologia specialistica.

Mi vestii e raggiunsi Andrew in biblioteca.

“Ciao!”, lo salutai.

“Ciao!”, mi rispose sorridendo, “Allora, sei pronta?”.

“Mmmh..domanda di riserva?”.

Studiammo per due ore piene, cercando di memorizzare più informazioni possibili.

Quando guardai l’orologio chiusi i libri e sbattei la testa contro il tavolo, catturando l’attenzione di tutti.

Mi intimarono il silenzio e io scoppiai in una risata silenziosa insieme a Andrew.

Lo fissavo negli occhi che sprizzavano felicità, quegli occhioni enormi.

Ma non erano i suoi, quelli azzurri, nei quali mi potevo immergere.

Scossi la testa per levare quei pensieri.

Per fortuna Andrew mi trascinò fuori dalla biblioteca.

“Allora, ceniamo fuori?”, mi chiese.

“Cos’è un invito?”, gli chiesi sorridendo.

Speravo in una risposta negativa.

“No, solo mi va di stare un po’ fuori. Poi anche tu stai sempre sui libri!”, disse serio, “hai vent’anni santo cielo! Se non ti diverti ora quando lo fai?”, terminò con un sorriso a trentadue denti.

“Hai ragione!”, puntualizzai, “Andiamo al cinema!”.

Lo avevo di sicuro sconvolto perché mi guardò con un’aria di meraviglia, ma alla fine accettò.

Optammo per un comico.

Terminato lo spettacolo prendemmo due panini e ci sedemmo in una panchina, iniziando a parlare.

“Sai, devo dirti che tu mi piaci molto Mary!”, iniziò lui.

Ecco. Ora il danno era fatto.

Deglutii e aspettai il continuo del suo discorso.

“Ma non come pensi. O almeno non per adesso!”, sorrise vedendomi tesa.

“Cioè?”, chiesi titubante.

“Ecco. Sei interessante, con te mi trovo benissimo. Davvero! Sei speciale, riesci a capirmi subito!”, continuavo a non capire.

Vedendo la mia espressione continuò.

“Non mi capita spesso di incontrare persone come te, con le quali posso parlare di tutto senza dover dosare i gesti o le parole!”.

“Beh, è la stessa cosa per me. Tu sei stato la mia ancora di salvezza i primi tempi, e ora sei davvero speciale per me!”, ammisi.

“Sono contento che sia reciproca!”, mi confessò timido.

“Si, certo non posso dire che sei come Chloe, ma poco ci manca!”, gli schioccai un bacio nella guancia in segno d’affetto.

Continuammo a parlare del più e del meno per tutta la sera, fino a quando si fece ora di tornare a “casa”.

Ormai quel dormitorio era diventato la mia casa a tutti gli effetti.

Quando entrai nella mia camera cercai di fare piano, Claire era già a letto.

Non riuscivamo mai ad incontrarci per parlare un po’, avevamo degli orari troppo diversi.

Sapevo molte cose su di lei, in sei mesi eravamo riuscite a conoscerci bene. Avevamo una convivenza molto serena.

Mi addormentai senza troppa fatica, stravolta.

Avevo deciso, quella notte, che la mattina seguente avrei chiamato Chloe per vederla.

Dovevo chiarire con lei questa situazione.

 

Ci demmo appuntamento in un bar poco distante da entrambe, per evitare di fare troppa strada.

Quando la vidi la abbracciai stretta. Non la vedevo da un po’ di tempo, eppure eravamo tanto vicine.

“Cosa ci impedisce di vederci più spesso Mary?”, mi chiese lei disperata.

“Lo studio Chloe, solo quel grande nemico!”, le risposi dispiaciuta.

“Ci eravamo promesse di vederci sempre..invece ci vediamo meno di prima! Sei andata a casa?”, mi chiese.

“Si, il mese scorso. Ho approfittato delle vacanze di papà per conciliare gli impegni, tu?”.

“Saranno due mesi che non vedo i miei. Questa università mi sta distruggendo!”, era davvero stanca.

Aveva il viso spento, gli occhi avevano una patina di tristezza.

“Chloe sembri tanto stanca!”, le dissi preoccupata.

“Lo sono Mary. Non chiudo occhio da troppo tempo. Non faccio una dormita come si deve da un sacco. Studio e studio!”.

“Così però non va!”.

“Lo so. Anche mia madre me lo dice. Ma non posso rimanere indietro”, gesticolava, “Inizio a pensare che ho sbagliato ad accettare”.

“Ma non dire sciocchezze”, quasi urlai, “lo sai benissimo anche tu che hai fatto benissimo! È il tuo futuro!”.

“Ora il mio futuro e un’altra cosa!”, mi disse abbozzando un sorriso.

“Cioè?”.

“Rob...”, disse con amore.

“Oddio Chloe è peggio di quanto pensassi. Te ne sei innamorata?”, chiesi consapevole della risposta.

Risposta che mi avrebbe ferita molto.

“Si. Lo ero già prima!”, confessò.

“Ma non l’avevi mai visto prima Chloe”.

“E’ così dolce, amorevole, tenero, romantico..”.

“Si eccetera eccetera”, la bloccai.

“Non mi avevi detto tu che dovevo rischiare?”.

“Non fino a questo punto. Lui?”.

“Lui cosa?”.

“Che cosa prova per te..”, mi morsi la lingua.

“Dice che sta bene con me”, era arrossita.

“Da quanto vi frequentate?”.

“Un mese più o meno..”, giocava con il bicchiere, “non te ne ho parlato prima perché temevo la tua reazione!”.

“Ci credo. Sono furiosa. Non sai in cosa ti sei imbarcata! Lui potrebbe non provare mai quello che provi tu!”

“Perché dici questo? Tu non sai quello che proviamo! So che lo dici perché mi vuoi bene. Però, per favore, te ne ho parlato perché vorrei appoggio da parte tua!”, mi guardava con le lacrime agli occhi.

Avevo esagerato.

“Scusa! Scusa Chloe. Sono stata troppo dura!”, cercai di scusarmi.

“Non ti devi scusare, è normale! Ci tieni a me. Ma davvero, non ti devi preoccupare. Vada come vada non ho rimpianti!”, ora stava sorridendo.

“Come è successo? Cioè come vi siete rivisti?”, le chiesi.

“Ashley gli ha parlato di me per tutto questo tempo, sapendo la cotta che avevo per lui. Lui deve essersi convinto a darci una possibilità, perché un giorno Ashley mi ha chiamato e mi ha detto che doveva vedermi. C’ero rimasta male perché non la sentivo da quando eravamo partite dall’Italia”, sussultai e lei se ne accorse, “Tutto ok?”.

“Si. Continua pure!”, la invitai.

“Beh quando mi sono presentata all’appuntamento per poco non svengo. Lui era li, bellissimo come sempre. Oddio mi sento una scema a dirlo, ma pensavo fosse un miraggio! Poi lo guardavo mentre si avvicinava. Mi ha salutato e dopo l’imbarazzo iniziale abbiamo iniziato a parlare. Fantastico non trovi?”, terminò il suo discorso tutta emozionata.

“Si, molto! Molte ragazze vorrebbero essere al tuo posto!”, le sorrisi facendole l’occhiolino.

“E adesso a che punto siete?”, continuai.

“Beh ecco. Nessuno dei due ha specificato la situazione, però un bacio c’è stato. Ed è stato il più bello di tutta la mia vita! Te lo giuro!”.

Mi sentii cadere. Una morsa allo stomaco mi provocò un dolore immenso.

Strinsi la sedia sulla quale ero seduta e strinsi i denti.

“Mary che ti succede?”, mi chiese preoccupata Chloe.

“Niente, mi succede spesso!”, ancora credeva alle mie bugie, visto che si calmò subito.

Non sapevo il perché di quel dolore, ma dopo un sorso d’acqua riuscii a calmarlo.

Avrei dovuto cercare un dottore.

Salutai Chloe che si raccomandò di farmi controllare.

Quando tornai al dormitorio ricevetti un messaggio.

 

“Mi piacerebbe passare qualche giornata con te e Rob.

 Insieme.

Potresti portare un ragazzo che conosci.

Mi renderesti felice.

 A presto Chloe.”

 

Non poteva farmi questo.

Il mio incubo peggiore era diventato realtà.

 ………………………………………………………..

Ringrazio come sempre tutte le persone che hanno messo la storia tra i preferiti!Davvero..grazie..è molto importante sapere che c’è sempre gente nuova che apprezza quello che scrivo..
Qui a Genova fa un caldo assurdo, umido e appiccicoso.
Al mare è impossibile andare perché il tempo fa cahare..come dicono in toscana!
A prestissimooooo!
Un bacio a tutteeeee!!

ilachan89yamapi: Eh allora non sono l’unica =) beh anche io volevo farlo..a settembre mi informo..Anche io adoro Londra!Sarà uno dei primi viaggi che farò appena imparerò un po’ di inglese!!Eh pazienza..bisogna avere pazienza =) A presto!!Spero che questo capitolo ti piaccia..

Nessie93: Eheh..io temevo che questo capitolo davvero fosse noioso..meno male allora che mi sono sbagliata! =) potrei prenderti come suggeritrice..hai un sacco di idee sul finale! Beh..vedremo come si evolverà la storia ;) Spero che anche questo capitolo sia stato “delucidante” =) A presto..baci!

RiceGrain: Eh..come sempre rimango a bocca aperta quando vedo la tua recensione..non perché sia strano..ma perché ormai mi sono affezionata!penserai che sono un’idiota.. =) lo penso spesso anche io di me!
Comunque ho notato che sei “sparita” per un po’..hai fatto vacanza? Beh..spero vada tutto bene eh!
Sono felicissima che ti piaccia la storia, perché la tua mi fa impazzire =) spero che l’aggiornerai presto!sei a debito di due aggiornamenti :P beh..ti adoro, ma penso che ormai sia sott’inteso! Sei la mia Slp - stacca la spina! =) e penso che rimarrai tale!davvero..mi sono affezionata SoB!!
A presto..spero che questo capitolo abbia aumentato il tuo interesse…Bacioni!!

 Questa storia è tra le preferite di...

1 - bella95
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..........................................................................

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Capitolo 15
*** 14 - Una dura prova ***


14 capitolo


∞ The wishes of our heart ∞

Una dura prova


La mattina seguente all’Università fu più difficile del solito.

Ero distrutta, la notte non ero riuscita a chiudere occhio.

Il messaggio di Chloe mi aveva terrorizzato. Avrei dovuto rivedere Robert.

Come ci saremo comportati?

Come mai non aveva chiesto notizie di me a Chloe o ad Ashley?

Perché non si era più fatto sentire?

Probabilmente avevo commesso un grosso errore assecondando il mio cuore in Italia.

A lui non importava niente di me; e forse non gli importava nulla nemmeno di Chloe.

Quel giorno Andrew non c’era, era andato dalla sua famiglia e si sarebbe fermato tutto il week end.

Così pranzai con gli altri ragazzi e poi tornai alla mia stanza.

Quando entrai notai che la borsa di Claire era ancora sul letto.

“Claire?”, la chiamai per vedere se c’era.

“Si sono nella doccia!”, mi rispose.

“Ok, volevo sapere se c’eri!”.

Mi sdraiai nel letto, sperando di riuscire a dormire.

Era difficile godersi a pieno un week end, tra lo studio e la stanchezza erano rare le volte in cui riuscivo a dedicare del tempo agli amici.

Quei pochi giorni liberi li passavo con Andrew, era l’unico, oltre a Chloe che purtroppo non vedevo spesso, a farmi svagare.

E lui era partito.

Chiamare Chloe era impossibile, ne avrebbe approfittato e mi avrebbe chiesto di uscire con Rob.

Claire, potevo chiedere a lei.

Quando uscì dalla doccia ne approfittai.

“Ehi, Claire. Ti va di andare a fare un giro?”, le chiesi speranzosa.

“Mmmh, proprio oggi?”, ecco.

“Si..”.

“Devo studiare con delle compagne di corso. Mi dispiace! Poi dormo da un’amica”.

“Non ti preoccupare!”, le sorrisi per nascondere la delusione.

Non era colpa sua, non sapevo comunque cosa fare.

Optai per una bella dormita, almeno non avrei pensato a niente.

Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal sonno.

 

Verso le sei di sera fui svegliata dal telefono.

Andai a controllare ed avevo tre chiamate, tutte di Chloe.

Cavolo.

La richiamai per non farla preoccupare.

“Chloe, dimmi. Dormivo!”, la rassicurai.

“Ah, scusa! Tanto non ti preoccupare che sto venendo la!”, bene.

“Come?”.

“Si, vestiti. Che usciamo!”, mi disse.

“Ah, dove andiamo?”.

“Abbiamo prenotato un ristorante, poi andiamo al cinema!”.

“..Abbiamo?”, chiesi titubante, ormai era fatta.

“Si, io e Rob!”, cavolo.

“Ma non vengo per fare la terza in comodo!”, tentai in tutti i modi di trovare una scusa plausibile.

“Ma tu non ti preoccupare. Che ho pensato anche a quello! Ci vediamo dopo. Vestiti bene!”.

Riattaccò, lasciandomi nel dubbio.

Ero nel panico.

Non sapevo cosa dovevo fare, dove dovevo andare.

Mi guardai allo specchio e mi accorsi di non essere di certo presentabile.

Feci una doccia veloce e mi vestii in fretta.

Non sapevo dove erano ma di certo stavano per arrivare.

Mi misi un paio di jeans chiari con una camicetta nera.

Ero semplice, non volevo dare nell’occhio.

Uscii e scesi la rampa di scale a piedi per fare prima.

Quando uscii dal dormitorio rabbrividii, non per il freddo, ma per la macchina che era parcheggiata a lato della strada.

Quando vidi Chloe uscirne chiusi gli occhi e presi aria per dare ossigeno ai polmoni che sembravano impazziti.

Corse verso di me con dei tacchi vertiginosi e mi sentii impotente con le mie ballerine.

“Mary!”.

“Chloe”, risposi all’abbraccio con meno entusiasmo. Non le sfuggì.

“Tutto bene?”, mi chiese.

“Si, si”.

“Vieni che te lo presento di nuovo!”, mi disse tirandomi per un braccio.

Sembravo una bambina, avrei tanto voluto inchiodarmi all’asfalto come i bambini di fronte ad una vetrina di giocattoli.

I secondi sembravano ore.

La macchina, vicinissima, sembrava lontana chilometri.

Tirai un sospiro e aprii gli occhi che avevo prontamente tenuto chiusi.

“Mary, Robert! Robert, Mary!”, disse tutta emozionata.

Iniziai a fissare le sue scarpe sportive, alzai lentamente lo sguardo e lui era li.

Li davanti a me.

Cercai di non guardarlo negli occhi.

Il suo viso, le sue mani, i suoi occhi, la sua bocca.

Tutto di lui era..magnifico.

Osservai tutto di lui.

Era vestito con un paio di jeans scuri con una camicia bianca che faceva intravedere il petto.

I capelli erano spettinati come sempre; desideravo sfiorarli, giocarci come avevo fatto tanto tempo prima.

Quando mi sentii pronta lo guardai negli occhi, mossa sbagliata, perché rimasi incantata dal loro colore.

Più chiaro di quanto ricordassi.

Quegli occhi meravigliosi mi guardavano, mi squadravano..non potevo fare a meno di quel contatto visivo.

Desideravo piangere, correre via. Ma dovevo rimanere li.

“C....Ciao”, riuscii a biascicare incantata.

“Ciao.”, disse duro.

Come mai tanta freddezza?

Prese le mani di Chloe e le diede un bacio nella guancia.

Di nuovo la morsa allo stomaco del giorno prima. Questa volta più forte.

Gli occhi si bagnarono di lacrime che riuscii a trattenere.

Nascosi il dolore e sorrisi.

Erano davvero una bella coppia.

“Siete molto carini insieme!”, dissi non staccando gli occhi da lui.

Continuava a fissarmi, forse in segno di sfida.

Sfida per cosa?

Distolsi lo sguardo, non riuscivo a tenerlo.

Decisi di guardare Chloe che era persa negli occhi di lui, ormai era irrecuperabile.

C’era un silenzio pesante, difficile da sostenere. Decisi così di spezzarlo.

“Allora, dove si va?”, chiesi evitando lo sguardo di Robert.

“Poi vedrai!”, mi fece l’occhiolino Chloe.

Salimmo in macchina e ci avviammo verso il ristorante, o almeno questo sapevo.

Dopo qualche minuto ci fermammo e rimanemmo fermi nonostante la strada fosse libera.

“Che succede?”, domandai curiosa.

“Aspettiamo una persona!”, rispose Chloe ridendo.

“Mmmh..chi?”.

“Poi lo vedrai!”, mi rimproverò ridendo.

Sembravo una bambina curiosa.

Dallo specchietto della macchina riuscivo a vedere gli occhi di Robert persi nel vuoto.

Non aveva aperto bocca se non per dirmi quel freddo ciao, forse Chloe ci era abituata.

Io, invece, quei silenzi non li sopportavo.

Decisi di pensare ad altro.

Spostai la mia curiosità sulla persona che sarebbe dovuta arrivare.

Robert scese dalla macchina e si incamminò verso un portone.

“Vedrai che ti piacerà!”, Chloe ruppe il silenzio.

“Vedremo..”.

Quando tornò in macchina Robert non era solo.

Era con un ragazzo, forse della nostra età, biondo e alto.

Riuscivo a vedere poco a causa del buio.

Quando entrarono nell’abitacolo portarono con loro l’aria fresca esterna.

Robert si rimise alla guida e partimmo.

“Mary lui è Mike, Mike lei è la famosa Mary! Quella di cui ti ho parlato!”, ci presentò Chloe.

Famosa? Lei gli aveva parlato di me?

Non capivo più niente.

Lo guardai meravigliata e gli porsi la mano.

“Ciao! Sei più carina rispetto a quello che mi aveva detto Chloe!”, mi sorrise Mike.

“Oh…grazie..”, arrossii, non sapevo cosa dire.

Posai istintivamente lo sguardo sullo specchietto e vidi lo sguardo di Robert fisso su di me.

Mi guardava con gli occhi chiusi a fessura. Appena si accorse che lo stavo guardando distolse lo sguardo.

Guardai Mike, dalla luce che emanavano i lampioni potevo notare gli occhi verdi, e il viso scolpito con le mascelle accentuate.

Mi fissava e sorrideva, mi dava fastidio sentirmi osservata.

Mi girai due o tre volte facendogli notare, con dei sorrisetti falsi, il fastidio che sentivo; ma niente da fare.

Iniziai a pensare che Chloe lo avesse fatto apposta.

Che avesse invitato Mike per farci stare insieme?

Speravo proprio di no.

“Allora Mary..racconta qualcosa a Mike!”, mi incitò Chloe.

La fulminai con lo sguardo, delusa dal fatto che lei non potesse vedermi.

“Beh, penso che tu gli abbia già detto tutto!”, dissi acida.

Quella situazione mi stava infastidendo parecchio.

Mike iniziò a raccontarmi la sua vita, alla fine era anche simpatico; peccato ci fosse lui a rovinare tutto.

Cercavo costantemente il suo sguardo dallo specchietto, ma non lo vidi mai.

Ormai mi ero convinta che in Italia ero stata una sciocca, ero stata una stupida a pensare che anche lui potesse essere interessato a me.

Mi sentivo come su un binario, che andava verso il nulla, verso il vuoto.

 

Arrivammo di fronte al ristorante e Robert lasciò le chiavi della sua auto ad un ragazzo che la andò a parcheggiare.

“Deve essere molto chic questo posto!”, pensai ad alta voce.

“Il caro Rob non si risparmia mai!”, ammise Mike toccando la spalla dell’amico.

“Allora vi conoscete da tanto?”, chiesi a Chloe quando fummo sole.

“No, una sera sono uscita con Rob e i suoi amici e l’ho visto. Dato che non mi hai mai parlato di ragazzi ho pensato che Mike ti potesse piacere”, colpita. Peccato che Mike non mi piacesse per niente.

“Beh, è simpatico ma nulla di più!”, ammisi.

“Dai, ora entriamo e divertiamoci. Poi vedremo!”.

Entrammo dentro e io mi accorsi di non essere molto adeguata alla situazione.

“Certo che potevate avvisare. Non mi vestivo in questo modo”, feci notare.

“Beh siamo tutti vestiti così!”, mi rispose Mike.

Robert si accostò con Chloe e iniziarono e parlare tra di loro.

O parlava con lei o con Mike, quando anche io entravo nei discorsi subito se ne andava.

A tavola non fu poi tanto diverso.

Ridemmo e scherzammo per gran parte del tempo, qualche volta scherzò anche con me stranamente.

Forse era solo l’impatto, il primo momento. Poi si era sciolto o forse ero io a volerlo pensare.

Dopo aver cenato tra Mike e Rob iniziò la lite per pagare la cena. Io e Chloe decidemmo di uscire per evitare casini.

“Allora? L’hai rivalutato?”, mi chiese Chloe.

“No. Cioè, è simpatico, ma nulla di più!”, le risposi sincera.

“C’è qualcun altro?”, mi chiese maliziosa.

“No, solo un caro amico dell’Università. Mi ha aiutato molto!”.

“Oh capisco. Potevi farlo venire allora!”.

“Primo non mi hai dato preavviso, ti ricordo. Secondo è partito per andare dai suoi!”, mi rattristii.

Fummo interrotti dai ragazzi che usciti dal ristorante ci raggiunsero.

“Ho vinto!”, disse Robert ridendo, fissando Mike.

“La prossima volta vedrai!”, ribadì l’amico ridendo.

“Ora andiamo al cinema?”, chiese Chloe guardando Rob.

“Si”, lui rispose con tutta la dolcezza di questo mondo.

I ricordi si impadronirono di me.

 

Arrivati davanti all’hotel iniziai a capire veramente quello che sarebbe successo.

Lui sarebbe partito, per sempre, non l’avrei più rivisto.

Avevo cercato di non pensarci per tutta la notte, ma ora era inevitabile.

“Allora..”, iniziò lui.

“Allora..”, continuai io.

Di nuovo silenzio, ci guardavamo senza parlare. Bastavano gli sguardi.

Si avvicinò e mi diede un bacio delicato vicino al labbro inferiore.

Rabbrividii.

Chiusi gli occhi per bearmi di quella situazione.

Posai la mano sui suoi capelli accarezzandolo.

Con l’altra gli tenevo la guancia.

Un altro bacio sul mento, un altro sul collo.

Ormai ero in iperventilazione. Facevo fatica a respirare.

Le farfalle volevano uscire e volare via.

Piegai la testa, aprendo gli occhi.

Lo ritrovai a fissarmi, con gli occhi chiusi a fessura, come volesse leggermi dentro.

Mi feci avanti.

Con il mio naso delineai i contorni del suo, mordendomi il labbro per l’incertezza.

Lui chiuse gli occhi, e io non resistendo più feci per staccarmi.

Lui non me lo permise e mi baciò, un bacio intenso, voluto.

 

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Mamma mia ragazze!che caldo che fa...sto bene solo dopo una bella doccia!ma mica si può fare a tutte le ore eh!Santo cielo!Che dire..spero che questo capitolo sia piaciuto così come gli altri!La storia inizia a piacermi ^^ non che prima mi facesse schifo!Comunque, ringrazio come sempre le new che mi hanno messo tra i preferiti o tra i seguiti!grazie mille è sempre un piacere ^^ ora ho iniziato anche un'altra FF...mi ha ispirato non so che cosa..quindi se vi fa pena posso capire..ma la posterò comunque!mi piace rendervi partecipe delle mie idee!

Poi ho una lotta personale con le zanzare, che odio oltretutto!Mi seguono ovunque!ho il sangue dolce, haimè!Ma che palle...la sera son sempre in agguato, appena ne vedo una poooom con la scopa!Eh..mi spiace..di solito mi sento in colpa se uccido qualche insetto (che odio), ma le zanzare non sono insetti...sono MOSTRI!!

BACIONI A PRESTISSIMOOO!!

RiceGrain: Ma ciaoooo!!Beh effettivamente Mary non è che sia tutta sta fortunata =) beh..se non c'è un po' di pepe la storia è monotona!Su..sono contenta che questa storia ti piaccia..ecc.ecc... ^^ guarda..penso di aver scritto talmente tanto nella recensione della tua storia che ora non so cosa dire!SLP ovviamente...ti adoro straovviamente!beh..che dire!viva l'estate....(è la prima cosa a cui ho pensato!). Di dove sei?Io sono di Genova..ah..che afa!!un bacione..a presto!

Satyricon: Ah..sono contenta che la storia appassioni qualcuno! =) poi se questo qualcuno l'apprezza è ancora più bello..spero di aver stuzzicato la tua curiosità anche con questo capitolo!A presto..baci!

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Capitolo 16
*** 15 - Ci sono io ***


15 capitolo


∞ The wishes of our heart ∞

Ci sono io



Ritornai alla realtà quando Chloe mi scosse per dirmi di entrare in macchina.

Quel ricordo aveva acceso qualcosa dentro di me.

Non riuscivo, non volevo staccare gli occhi dai suoi.

Volevo tornare indietro per dirgli quanto era stato importante per me passare del tempo con lui.

Spiegargli che, per quanto il tempo fosse stato poco, io avevo provato dei veri sentimenti per lui.

Ma non potevo tornare indietro, oltretutto adesso il suo cuore era di Chloe, o lo sarebbe diventato con il tempo.

Io ero di troppo.

Mi girai verso Mike che era impegnato a tenere un discorso con Chloe sull’Università.

Probabilmente frequentavano gli stessi corsi.

Io continuavo a cercare il suo sguardo, desideravo vederlo intensamente.

Robert…mi manchi…, pensai.

Quasi come mi avesse sentito spostò il suo sguardo sul mio.

Lo guardai con tutta la dolcezza che avevo, sospirai e mi beai di quell’ennesimo contatto visivo.

Lui alternava lo sguardo tra la strada e i miei occhi.

Non resistetti, una lacrima scese sulla mia guancia. Non feci in tempo a nasconderla, lui con uno sguardo che conoscevo bene spostò la testa fuori dal finestrino, era uno sguardo di dolore.

Appoggiai la testa al finestrino, dovevo calmarmi.

Respirai profondamente e mi calmai.

Quando arrivammo davanti al cinema e Robert parcheggiò fummo i primi a scendere.

Chloe cercava i biglietti e Mike la aiutava.

Quando scesi dalla macchina mi trovai a pochi centimetri dal suo viso bellissimo.

D’istinto alzai la mano per accarezzarlo, ma mi bloccai immediatamente capendo che avrei commesso un errore.

Però i nostri occhi non ostentavano a staccarsi.

Fece una cosa che mai mi sarei immaginata.

Con la sua mano delicata mi sfiorò la guancia, delineando con il pollice i contorni degli occhi; proprio in quella guancia dove poco prima era scesa una lacrima.

Fece per avvicinarsi, ma la portiera si aprì e subito si staccò, allontanandosi da me.

“Su ragazzi! Andiamo che inizia il film!”, disse sprintosa Chloe.

Io, ancora scossa da quel contatto, respirai e li seguii.

Naturalmente Chloe aveva scelto un comico, era da lei, non sopportava i romantici.

Meglio così, quella sera nemmeno io li avrei sopportati.

Ci sedemmo, io vicina a Chloe terminavo la fila.

Per fortuna Mike aveva capito che non aveva terreno fertile, e si era seduto dall’altra parte dei seggiolini.

Continuavo a pensare al contatto avuto poco prima.

Me ne vergognavo come una ladra.

Chloe, lei, la mia migliore amica che ci era sempre stata nei momenti di bisogno.

Io, che la stavo tradendo spudoratamente.

Io, che desideravo il suo ragazzo.

Io, che non poteva fare a meno in quel momento di cercarlo.

Non resistetti, a metà film uscii dalla sala. Dovevo prendere una boccata d’aria fresca.

Naturalmente Chloe mi seguì.

“Tutto bene Mary?”, mi chiese giustamente preoccupata.

“Si..cioè no..boh..avevo bisogno di aria..tutto qui!”, non ero stata molto convincente.

“È da quando siamo partiti che stai così! Sei sicura che vada tutto bene? Forse Mike!”.

“No non lui..”, avevo parlato troppo. Mi fermai troppo tardi.

“Oh..Robert?”, mi chiese fissandomi, “perché?”.

“Niente..non è lui..”, poco convincente.

“Forse ho capito..”, oddio, “non avete ancora chiarito la vostra situazione. In Italia, dopo quel litigio non vi siete chiariti!”, continuò tranquilla.

Oh come ti sbagliavi Chloe.

“Già..”, meglio farglielo credere comunque.

“Beh, però dovreste chiarirvi. Non potete continuare così!”, mi disse.

“Beh per ora è meglio non forzare le cose. Diamo tempo al tempo. Ora prendo un taxi, me li saluti tu?”.

“Ma dai, non puoi andare via..”, mi supplicò.

“Tranquilla..vedrai che poi passa!”.

 “Sei sicura? Ti riaccompagniamo noi..anzi vado a dirlo a Rob!”, e ora cosa avrei detto?

“No davvero, tranquilla. Chiamo un taxi”, cercai di convincerla.

“Tu un taxi a quest’ora?”, mi disse Mike che nel frattempo era uscito con Robert, “Vengo con te!”, continuò.

“No.”, disse netto Robert, tanto che tutti ci girammo verso di lui, “Ti accompagno io!”, terminò la frase fulminando Mike con lo sguardo.

“Io posso andare a piedi con Mike, tanto è qui vicino!”, Chloe era impazzita.

“Ma non preoccupatevi, cosa volete che mi succeda! Vi avviso quando arrivo!”, dissi imbarazzata.

“No, hanno ragione. Non puoi andare da sola a quest’ora.”, Robert era sempre più serio e deciso.

“Davvero Mary, non ci sono problemi!”, terminò Chloe.

Non riuscii a ribattere perché Chloe e Mike mi fecero cenno di star zitta.

Li salutai e nel “ciao” di Mike sentii una nota di rammarico, mi dispiaceva ma non poteva attirare la mia attenzione se nei dintorni c’era lui.

Salutai Chloe con un abbraccio sgridandola per quello che stava facendo.

Poi vidi Chloe sorridere a Robert e un’altra fitta mi colpì in pieno petto, questa volta.

Si sorrisero senza baciarsi, ma c’era intesa tra loro, si vedeva. Ero comunque contenta per lei, anche se mi stavo rendendo conto dei miei sentimenti.

Lanciai un ultimo sguardo verso i ragazzi che si stavano incamminando verso il loro dormitorio, e mi avviai verso il posto dove Robert aveva parcheggiato.

Sentivo che quello sarebbe stato il viaggio più lungo di tutta la mia vita.

Feci dei respiri profondi senza farmi notare da lui.

C’era silenzio, nessuno dei due apriva bocca.

Lui con le mani in tasca e il viso rivolto verso il vuoto; io poco diversa, mani nelle tasche della giacca e sguardo basso, tremante.

“Hai freddo?”, all’improvviso ruppe il silenzio.

Sbattei le palpebre per rendermi conto della situazione.

“No”, risposi titubante.

 Un altro ricordo si impadronì della mia sofferente mente.

 

Con il vento che si era alzato iniziai a sbattere i denti, il vestito era molto scollato e molto corto, quindi non ero coperta per niente.

Mi strusciai le mani nelle braccia per riscaldare almeno quelle, quando all’improvviso mi sentii toccare da qualcosa, e un secondo dopo mi ritrovai con una giacca nelle spalle.

Non capendo mi girai di scatto per vedere chi fosse stato, ma nel girarmi rimasi di stucco.

Mi ero convinta che sicuramente non avrei reagito come Chloe alla sua vista, non mi importava molto di lui anche se riconoscevo la sua bellezza. Tutte le mie convinzioni crollarono in quel momento.

Lui era li. Di fronte a me. E mi aveva dato la sua giacca.

Feci un respiro profondo e lo guardai negli occhi.

C’era silenzio, nessuno dei due parlava. Semplicemente ci guardavamo negli occhi.

 

“Sicura?”, la sua domanda mi fece tornare alla realtà.

“Si, davvero..sto bene!”, bugiarda.

Arrivammo alla macchina e per poco le gambe non mi cedettero.

Per fortuna entrai senza problemi nell’abitacolo.

Ero tesa come non mai, avevo paura che qualcosa andasse storto, o semplicemente temevo che non sarebbe successo niente.

Scema. Mi ripetevo.

È il ragazzo di Chloe, smettila.

Ma ogni volta che mi giravo, di nascosto, verso di lui, tutte le mie certezze vacillavano.

Il viaggio sarebbe durato poco, ma per me sarebbe passata una vita intera.

Gentilmente prima di mettere in moto accese il riscaldamento, non dovevo averlo convinto con la storia del “no, no sto bene!”.

Tirai un sospiro e cercai di rilassarmi, invano.

“Allora..come va lo studio?”, mi chiese lasciandomi a bocca aperta.

Non sapevo cosa fare. Quella domanda mi aveva lasciata di stucco.

Lui che si preoccupa dei miei studi?

“Beh..è dura. Ma ce la sto mettendo tutta!”, cercai di essere convincente, ma il balbettio non mi aiutò.

“Bene..”.

“Bene..”, terminò lì un altro discorso.

Cosa dovevo fare? Cosa?

Ero nel panico più totale.

Tutto mi ritornò alla memoria, tutti i momenti passati insieme in Italia.

Ok, ormai era inutile nascondere quello che avevo provato e quello che provavo ora.

Io, lì in quel momento, avrei desiderato sfiorare il suo viso.

Io desideravo toccarlo, parlargli senza problemi, senza timore di un rifiuto da parte sua.

Altre lacrime scesero dalle mie guance, questa volta non riuscii a fermarle. Erano troppe.

Girai la testa verso il finestrino, per evitare che se ne accorgesse.

“Quanti esami hai dato?”, proprio ora doveva parlare.

Non risposi, avevo i singhiozzi pronti per uscire. Se avessi risposto sarei scoppiata.

Sentivo i suoi occhi puntati addosso.

“Quanti esami hai dato quest’anno?”, ripeté dopo essersi schiarito la voce.

Di nuovo non risposi, ormai ero sull’orlo di una crisi di pianto.

Non sopportavo più quella situazione, volevo scendere, dimenticarmi di lui.

“Mary?”, mi chiamò.

Temevo che quella fu la goccia, perché in quel momento i singhiozzi iniziarono a uscire fuori.

“Mary? Stai bene?”, il mio nome dalla sua bocca usciva così delicato.

Fermò la macchina, per quanto potei capire. La mia vista ormai era annebbiata.

Mi stringevo le spalle con le braccia.

“Ma tu stai piangendo! Mary rispondimi!”, ora aveva un tono preoccupato, serio.

Sentii le sue mani sulle mie spalle, tentare di spostarmi, di farmi girare.

Ma peggiorò solo la situazione. Non mi muovevo e piangevo più forte.

Mi misi le mani davanti agli occhi. Ero disperata.

Scese dalla macchina e aprì la mia portiera.

“Vieni fuori!”, mi disse dolcemente.

Mi lasciai trascinare fuori dall’abitacolo, senza opporre resistenza. Ormai non serviva a niente.

“Mary mi vuoi dire cosa ti succede?”, mi sorreggeva le spalle.

Cercò di avvicinarsi ma con tutta l’aria che avevo nei polmoni gli urlai contro.

“Lasciami.”, che cosa stavo facendo?

Cercai di divincolarmi e iniziai a camminare verso un parco.

Non feci nemmeno dieci passi, bloccò il mio polso e con uno strattone mi fece girare prendendomi tra le sue braccia.

Mi strinse così forte che quasi non riuscivo a respirare, ma mi trovato come a casa tra le sue braccia.

Appoggiai dolcemente il mio viso sul suo petto, piangendo, sfogandomi.

“Piangi, piangi piccola..piangi..!”, ormai ero arrivata all’estremo. Sentivo le forze abbandonarmi.

“R..Ro…Rob…”, furono le uniche cose che riuscii a dire tra i singhiozzi.

“Shh..non ti preoccupare..ci sono io..”, era così dolce, così delicato.

Restammo in silenzio. Io tra le sue braccia, lui accarezzandomi i capelli cercava di calmarmi.

Le sue mani si posarono su una mia guancia umida per colpa delle lacrime, sussultai e lui se ne accorse, perché mi guardò con gli occhi pieni di sentimento e iniziò a baciarmi la fronte.

Avrei desiderato fermare quel momento.

Restare con lui per sempre.

Dopo qualche minuto, almeno mi parve, mi calmai e iniziai a respirare in modo meno agitato.

Anche se ormai avevo smesso di piangere continuavo a stringerlo, avevo paura che se ne andasse, che mi lasciasse di nuovo.

Di nuovo? No, lui non mi aveva lasciata. Come si può lasciare una persona se nemmeno la si è avuta?

Delle lacrime scesero di nuovo sul mio volto, questa volta non mi permise di rimanere in silenzio.

E come prima, usciti dalla macchina, seguì la scia delle mie lacrime e le fermò.

“Mary..”, il mio nome gli uscì quasi come un tormento.

“Scusa..”, riuscì a rispondere.

“E di cosa ti scusi?”, era serio, “di cosa dimmi!”.

“Sono una bambina..non ho saputo trattenermi”, era vero.

“Smettila, non sei una bambina, sei…”, e non terminò la frase, mostrando una piega di dolore.

Non lo costrinsi a rivelarmi quello che per lui ero, meglio non peggiorare la mia situazione.

“Non sei costretto a rimanere qui..grazie!”.

“Lo so. Sono rimasto perché lo voglio!”, quelle parole mi fecero male, più male di una coltellata.

Chloe. Chloe. Chloe.

Mi ripetevo il suo nome così tante volte e così convinta che alla fine lo pronunciai ad alta voce.

“C..Chloe..”.

“Cosa c’entra Chloe?”, mi chiese Rob.

“Niente..”, cercai di evitare il discorso.

“Mary..stai male..è per lei?”, ora sembrava scocciato.

“No, ti prego, non ti arrabbiare”, dissi guardandolo negli occhi.

“No. Non mi arrabbio,”, mi rispose abbracciandomi più stretta, “come potrei..”.

La situazione stava peggiorando.

Io ero tra le sue braccia, ne ero felicissima, ma dovevo pensare che Rob non era un ragazzo libero.

Era il ragazzo, o qualunque cosa fossero, della mia migliore amica.

“Ok. Ora sto meglio. Possiamo andare.”, dissi fredda.

Lui mi guardò sconcertato, mi ero staccata da lui e mi stavo dirigendo verso la macchina.

“Non mi vuoi dire come mai stai male?”, disse con voce dolce.

“Non è niente di importante”, sei solo tu, “tranquillo!”.

Mi posizionai comoda sul sedile, dopo qualche minuto mi addormentai.

I suoni iniziarono a farsi più confusi, gli occhi ormai erano chiusi.

Non riuscii a sentire più niente, crollai.

 

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Ringrazio come sempre tutte voi per seguire la mia FF...un grazie alle new entry che hanno messo la storia tra i preferiti..o tra i seguiti! Fa davvero tanto piacere!!

RiceGrain: Ho notato che iniziano così! Sono personali =) Siena!bella! immagino che anche la si scoppi dal caldo! Io aspetto ancora che aggiorni eh!! Comunque..si Mary ha pure il mio appoggio..ma l'ho detto..la storia mi inizia a piacere da qui..davvero! mi appassiona..e se lo dico io che l'ho scritta ^^ Un bacione..spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto..oggi ho aggiornato tutte e due..per dare una buona domenica =) A presto...ah..ps. Ti adoro!!

Satyricon: Eh..vedremo se ci vuole stare oppure no!La storia si fa interessante ^^ spero che questo capitolo ti sia piaciuto...a presto! BaCi

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Capitolo 17
*** 16 - Ritrovarsi ***


16 sedicesimo capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Ritrovarsi

Sentii due braccia possenti prendermi in braccio. Ero ancora troppo confusa per capire cosa mi stava succedendo.

Quando aprii leggermente gli occhi mi ritrovai tra le braccia di Robert, avevo il viso appoggiato al suo petto.

“Mmmh..”, biascicai.

“In che camera sei?”, mi sussurrò piano.

Doveva essere tardi, non c’era nessuno in giro.

“5..512..”, risposi insonnolita.

Mi accoccolai al suo petto, e sentii le sue labbra sfiorarmi i capelli delicatamente.

“Ti posso appoggiare? Ti reggi in piedi?”.

“Si..”, ero imbarazzata.

Mi posò delicatamente. Nel frattempo mi ero accorta di trovarmi davanti alla mia porta, cercai le chiavi.

Quando aprii la porta mi ritrovai di fronte ad una verità amara.

Avevo bisogno di qualcuno con cui sfogarmi, ma Claire non c’era, nemmeno Andrew.

Ero sola.

“No..”, sussurrai storcendo la bocca.

“Cosa?”, mi chiese.

“Oh, niente..”, mi corressi.

“Ma non hai una compagna di stanza?”, mi chiese curioso.

“Si. Ma è fuori..”, risposi sbuffando.

“Quindi non c’è nessuno con te stasera?”.

“Mmmh..”.

“Capito..”, mi guardò, “Vado..”, si guardava le scarpe.

“Grazie..”, sapevo che tanto avrei pianto tutta la notte.

Mi guardò con quegli occhi grandi, pieni di significato, un significato che non riuscivo a capire.

Si avvicinò, avevo già gli occhi lucidi.

Tentò di sfiorarmi la guancia, io automaticamente piegai la testa nella direzione della sua mano, per toccarla; ma lui non si spinse oltre.

Se ne andò, lasciandomi sola nella mia stanza.

Quando mi assicurai che la porta fosse chiusa mi accasciai a terra.

“Non te ne andare..”, sussurrai, tanto piano che nemmeno io riuscivo a capire quello che dicevo.

Mi appoggiai con la schiena al letto e mi presi la testa tra le ginocchia, iniziando a piangere.

Cercai di addormentarmi, invano.

Il mio unico pensiero era lui.

Perché poi?

Perché continuavo a cercarlo tra i miei pensieri.

Lacrime amare e bugiarde scendevano tra le mie guancie.

Più cercavo la risposta a quella reazione, più questa arrivava da sola.

Io ero gelosa di lui.

Ma non una gelosia intesa come paura di vedere soffrire Chloe.

Io provavo qualcosa per Robert, qualcosa di forte, che mi riduceva in quello stato.

Vederlo con Chloe era stata una vera pugnalata.

Ma non potevo fare questo a lei, lei che mi aveva parlato di lui tante volte.

Continuavo a piangere e il tempo non passava.

Erano passati pochi minuti, la sveglia segnala l’una e mezza.

Ero distrutta.

Poi il mio cuore perse un battito, la paura iniziò a impossessarsi di me.

Chi poteva aver bussato a quell’ora della notte?

Mi alzai stravolta, mi appoggiai al letto di Claire e piegai la maniglia della porta.

Quando vidi chi era il mio cuore iniziò a battere all’impazzata, temevo potesse uscire dal mio petto.

Vi misi una mano sopra per tentare di calmarlo. Le lacrime iniziarono a sgorgare senza tregua e in meno di un secondo mi ritrovai di nuovo stretta tra le sue braccia.

Lo strinsi forte, temendo potesse scomparire.

“Non potevo andarmene, sapendo che stavi male..per me..”, mi sussurrò all’orecchio.

Mi aveva colpita.

Lo strinsi e nascosi il mio volto nel suo petto.

Ora che anche lui era consapevole di quello che stava succedendo non ero più sola.

“Scusa..”, riuscivo solo a dire quella parola.

“Shhh..”, mi accarezzò la testa per calmarmi.

Mi fece allontanare per guardami negli occhi.

Lo fissavo, come lui fissava me.

Ora non potevo più scappare, quanto avrei desiderato baciarlo in quel momento.

Sfiorare le sue labbra.

Alzai una mano verso il suo viso.

Era la prima volta che lo toccavo quella sera, ed ero tremendamente impacciata.

Posai il palmo della mia mano sulla sua guancia e lui chiuse gli occhi piegando la testa.

Tentai di accarezzarlo, molto delicatamente. Vedevo la mia mano tremare, non so se per il pianto o per l’agitazione.

Ero agitata per un suo rifiuto.

Chiusi gli occhi e mi beai di quel contatto.

Lui prese la mia mano e la strinse, portandola sul suo cuore.

“Senti?”, mi chiese nel buio della stanza.

“Si..”, batteva forte quanto il mio.

Presi la sua mano e senza dire nulla la posai sul mio petto facendogli sentire il mio battito.

Le nostre fronti si unirono, mi abbracciò e mi strinse forte cingendomi le spalle.

Portai il mio viso sotto il suo collo, per sentirne il profumo.

Sapeva di lavanda, come in Italia.

Era così dolce, così tenero.

“Rob..”, sussurrai.

Lui come risposta mi accarezzò il volto e mi aiutò a sdraiarmi nel letto.

“Non te ne andare..ti prego..”, questa volta lo sussurrai troppo forte.

“No, non me ne vado..”.

Si sdraiò vicino a me abbracciandomi.

Mi accarezzava i capelli, e io mi beavo di quel momento.

Volevo imprimerlo nella mia mente.

“Dormi piccola..dormi..”, iniziò a sussurrarmi una melodia.

Ero distrutta.

Lo abbracciai e dopo avergli dato un bacio nel petto mi addormentai.

La notte lo sognai.

 

La mattina quando aprii gli occhi fu tremendo.

La testa scoppiava e gli occhi erano gonfi, riuscivo a sentirlo anche senza guardami allo specchio.

Alzai la testa e lo vidi.

Sembrava un angelo, non se ne era andato per tutta la notte. Era rimasto li per me.

Avevo il suo braccio intorno alla mia vita, ci eravamo addormentati vestiti.

Cercai di fotografare nella mia mente quell’immagine fantastica.

Aveva il volto rilassato illuminato dalla luce fioca che entrava dalla tapparella.

I capelli sempre scompigliati sul cuscino.

Quelle labbra, a forma di petalo.

La tentazione fu troppo forte, con un dito ne disegnai i contorni, cercando di non svegliarlo.

Quando aprì gli occhi avevo ancora un dito sulle sue labbra.

Iniziai a diventare rossa dalla vergogna.

Non feci in tempo ad aprire bocca per scusarmi, perché lui mi fece cenno di non parlare.

I suoi occhi erano di un azzurro intenso, così perfetti che mi girava la testa nel guardarli.

Appoggiai il mio viso sul suo petto, nella stessa posizione della notte prima.

Mi accarezzava i capelli, in silenzio. Un silenzio pieno di significato.

Tentai di alzarmi, ma mi prese il polso e non me lo permise.

Mi girai per guardarlo negli occhi e quello che vidi mi fece rimanere di stucco.

Aveva la stessa espressione della notte in cui ci demmo il primo bacio, quello vero, pieno di significato.

Alternavo lo sguardo tra i suoi occhi.

Di nuovo i miei divennero lucidi, non volevo piangere, ma la situazione non era a mio favore.

Lo vidi lento avvicinarsi, piano, e delicato posare le sue labbra sulle mie.

Se avesse potuto il mio cuore sarebbe scoppiato, trattenni il respiro e a occhi chiusi avvicinai il mio viso al suo.

Le nostre labbra combaciavano perfettamente come la prima volta.

Non era cambiato nulla.

Era un bacio delicato, a fior di labbra. Avevamo tutti e due il timore di sbagliare qualcosa, temevamo la reazione dell’altro.

Ma non ci fu nessuna reazione, solo la passione nella quale sfociò quel bacio.

Gli presi il volto tra le mani e lo bacia con più decisione, lui fece lo stesso e mi cinse la vita con le sue braccia possenti.

Mi fece sdraiare vicina a lui, senza mai staccare le nostre labbra.

Era come se volessimo recuperare il tempo perso.

Era magnifico, una sensazione impossibile da descrivere.

Gli accarezzai i capelli e lo sentii più vicino che mai.

Delle lacrime scesero dai miei occhi, lui staccandosi dalle mie labbra le raccolse baciandole.

Lo accarezzai, non c’era angolo in quel viso perfetto che io non avessi accarezzato.

Tutto di lui doveva rimanermi impresso.

“Mary..”, i suoi occhi brillavano.

“Robert..”, più lo guardavo più capivo di essere stata una scema.

“Quanto mi sei mancata..”, nascose il suo viso nel mio seno.

“Anche tu..”, lo accarezzai come si fa con i bambini, per consolarli, “Sei sparito..poi..Chloe..”, continuai ricordandomi di lei.

Le stavo facendo un torto orribile.

“Tu..il tuo ragazzo..”, mi corresse lui tornando a guardarmi negli occhi.

“Io cosa?”, adesso ero più sveglia, non abbagliata dal suo sguardo.

“Si..Bryan!”, nei suoi occhi vedevo gelosia, rancore, rabbia.

“Oh..capisco!”, mi uscì una risata.

“Cosa ci trovi di divertente? Vi ho sentito a te e Chloe. Ero venuto per salutarvi..per salutare te..e stavate parlando di lui..”, la rabbia saliva, glie lo leggevo negli occhi, “Sono andato via, mi sono sentito preso in giro capisci?”.

“Robert..”, cercai di dirgli con comprensione, “se tu fossi rimasto avresti capito..”.

“Tu non mi hai cercata più solo per questo?”, chiesi.

“No..mi stavo affezionando molto a te..poi si..sapere che avevi un ragazzo mi ha fatto salire la rabbia, la gelosia..”, era bellissimo.

“E Chloe?”, chiesi con una nota di tristezza nella voce.

“Ashley..aveva insistito tanto..volevo provare..non sapevo che anche tu fossi a Londra..speravo di dimenticarti..”, abbassò lo sguardo.

“Tu? Tu mi hai pensata per tutto questo tempo?”, chiesi sorpresa.

“Si..”, mi rispose fissando il pavimento.

“Robert..sei..”, non terminai la frase perché non trovavo le parole.

Mi guardò curioso.

“Chloe non ti ha detto di avere un fratello?”, gli chiesi.

“Si..”, mi rispose guardandomi confuso.

“E come si chiama?”.

“Bryan..”, mi guardò e poi capì, “Stavi con suo fratello? O stai..”, era più duro di prima.

Si stava alzando dal letto.

Lo bloccai e lo fissai negli occhi.

“Robert, suo fratello ha dodici anni..siamo cresciuti tutti insieme. È un fratello per me. Se ascoltavi anche il resto del discorso forse capivi. Io non ho avuto nessun ragazzo. Ho pensato a te tutto questo tempo..”, presi fiato.

Lo vidi cambiare espressione, dalla sorpresa alla curiosità, dalla rabbia alla convinzione.

Dopo qualche secondo me lo ritrovai sopra, le sue labbra sulle mie, più passionali che mai.

“Scusa..scusa..”, mi sussurrava tra un bacio e un altro.

Mi strinsi a lui per fargli capire che non c’era niente da perdonare.

I baci divennero sempre più lunghi, sempre più passionali.

Le nostre labbra bruciavano al loro contatto.

Sentii le sue mani sotto la mia maglietta, sapevo come si sarebbe evoluta la situazione, non temevo nulla. Non ora che lo avevo tutto per me.

Le sue mani lasciarono delle scie di fuoco sulla mia pelle, tremavo al suo contatto.

Mi guardò negli occhi e capii che ero stata un’idiota, una stupida.

Lui era sempre stato li per me, solo per me.

Si poteva risparmiare tanta sofferenza, ma non c’è niente di più bello nel ritrovare la persona che si ama.

Sfiorai la sua schiena e sentii un brivido di piacere invaderlo.

Cercai di sfilarli la maglietta, sapevo che la visione del suo petto mi avrebbe probabilmente uccisa, tentai comunque, volevo morire felice.

Quello che vidi era una vera meraviglia, tutte le locandine non gli rendevano affatto giustizia.

Il suo petto con i muscoli scolpiti era perfetto, solo sfiorarlo mi dava piacere.

Gli baciai il collo e la spalla incrociando le mie gambe intorno alla sua vita.

Eravamo seduti nel letto. Lui giocava con il mio reggiseno.

Era tutto perfetto.

All’improvviso la serratura della porta iniziò a girare.

Mi voltai di scatto per capire.

Passai la maglia a Robert che se la infilò a tempo record e mi sistemai i capelli.

Ero impresentabile comunque, ma almeno ero più calma, meno rossa.

Ci alzammo dal letto proprio nel momento in cui la porta si aprì.

Presi il primo libro che avevo sotto gli occhi.

“Oh Claire..ciao!”, sempre al momento giusto.

Lei ci guardò un po’ incuriosita, sicuramente aveva frainteso.

Oddio..più che frainteso aveva capito bene.

“Ciao..”, disse incerta.

“Robert è passato per portare questo libro a un suo amico..”, guardai Robert che nel frattempo era rimasto di sasso.

“Si..esatto..piacere sono..”, non lo lasciò finire perché appena realizzò il tutto Claire scoppio in un sorriso enorme.

“Tu! Tu sei Robert Pattinson! Oddio!”, esclamò tutta felice, “come fate a conoscervi?”, chiese guardandoci.

“Una storia lunga..”, risposi sconcertata.

“Oh..posso chiederti un autografo? Verrai di nuovo?”, tutte quelle domande le uscivano velocissime.

Non capivo dove trovava il tempo di formularle.

Robert mi guardò implorando aiuto.

Gli passai un foglio e una penna, per accontentarla.

Gli sorrisi e lui iniziò a scrivere la dedica.

“Per Claire, con effetto Robert!”, ripeté ad alta voce quello che aveva scritto.

“Oddio sai il mio nome? Certo..te l’avrà detto Mary!”, concluse sorridendo.

Andò in bagno per farsi una doccia e io tirai un sospiro di sollievo.

Robert si avvicinò dopo essersi assicurato che eravamo soli.

“Non mi avevi detto che era così vivace”, mi sussurrò all’orecchio dopo avermi abbracciato.

“Già..non pensavo lo fosse..”, gli sorrisi baciandolo.

Mi ritrovai tra il muro e il suo petto.

Intrecciai le mie mani tra i suoi capelli baciandolo passionale.

“Dove eravamo rimasti?”, mi chiese malizioso.

Aveva gli occhi lucidi. Ci desideravamo entrambi.

“Mmmh…fammi pensare…Claire è in bagno, e potrebbe uscire da un momento all’altro…opterei di farti andare…”, gli dissi tra un bacio e un altro.

“Un’altra alternativa?”, mi chiese triste.

“Beh..anche io devo farmi una doccia..”, gli sorrisi.

“Ti posso aiutare..”, se continuava così non sarebbe finita bene.

“La prossima volta!”, gli dissi.

“Va bene..”, mi baciò accarezzandomi.

“Robert..c’è un problema però..”, gli ricordai tornando alla realtà.

“Chloe..”, aveva capito bene.

“Cosa pensi di dirle?”, gli chiesi.

“Tra noi non c’è nulla, c’è stato solo un bacio..ma non le ho mai fatto intendere altro!”, mi spiegò.

“Lo so, ma lei si è illusa..”, gli dissi malinconica, “e io sono una stronza..stavo per andare a letto con il ragazzo che ama..che razza di amica sono?”, le lacrime stavano per scendere.

“Noi stiamo solo seguendo i nostri sentimenti Mary! Non decidiamo noi di chi innamorarci..”, mi disse asciugandomi il volto dalle lacrime.

“Ma si potrebbe evitare..di far soffrire altre persone..Robert..io adoro Chloe, e mi sembra di tradirla..”.

“Lo immagino..ma Mary, preferisci che io stia con lei mentre penso a te? Staremo male tutti e tre..io tengo molto a te Mary..ti..”, ma non terminò la frase.

Claire uscì dal bagno, ci staccammo in tempo.

“Volevo salutarti..”, si giustificò Robert.

“Oh grazie mille!”, sorrideva felice.

E ci salutammo con un sorriso stampato nel volto, un po’ amareggiati per Chloe.


…………………………………………..

Allora  mie care!!Questo capitolo è fantastico..cioè non lo dico per vantarmi sia chiaro..lo dico per mio parere personale..quando lo rileggo mi vengono i brividi..anche nello scriverlo è stato davvero tremendamente bello!si può dire che mi sembra quello venuto meglio..sarà il colpo di scena..boh!però mi trasmette molto..spero di aver trasmesso qualcosa anche a voi mie care!!

Ringrazio come sempre le super girl che hanno messo la storia tra i preferiti e tra i seguiti!!E...ooh!!ooh!!..siamo arrivati a 5 recensioni..un record fino ad adesso per questa storia ^^

Ilachan89yamapi: Ohoh..beh direi che Rob lo sa! ^^ spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Baci a presto!!

Usagi89: Uh grazie mille! Beh come hai potuto leggere ecco il capitolo doc! ^^ spero che ti sia piaciuto! Grazie mille per la recensione!!A presto!!

RiceGrain: Devo risponderti? ^^Diciamo che tu l'hai letto in anteprima, quindi l'avrai letto (se l'hai riletto) con poco entusiasmo..però è bello!Me lo dico da sola..mi piace!!Grazie mille per i complimenti che mi fai sempre..non penso di meritarli tutti ^^ A presto! Un abbraccio!!

Nessie93: Ahah..saresti una suggeritrice fantastica! ^^ vedramo come andrà alla fine..eheh! spero che il capitolo sia stato di tuo gradimento ^^ a presto..baci

Satyricon: Grazie milleee!!davvero.. ^^ avere il vostro appoggio è fondamentale! a prestooo!! Un bacio

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Capitolo 18
*** 17 - Odio ***





∞ The wishes of our heart ∞

Odio

Mi feci una doccia, un po’ per rilassarmi, un po’ per scappare da Claire che era pronta per un interrogatorio.

Decisi poi di uscire. Un po’ d’aria mi avrebbe fatto bene.

Chiamai Chloe per rassicurarla e le proposi di uscire.

Mi sentivo in colpa, volevo parlarle.

Quando ci incontrammo mi strinse forte, tanto forte da farmi mancare il respiro.

“Mi strozzi..”, mugolai.

“Scusa, ma ieri sera mi sono preoccupata!”, si scusò.

Ci sedemmo su una panchina in un parco, osservando la gente che passava.

“Allora?”, mi chiese.

“Cosa?”.

“Cosa mi racconti..”, intrecciò le mani, “Con quel tuo compagno di Università!”.

“Andrew?”.

“Si lui..come vanno le cose?”.

“Non c’è nulla tra noi..solo una bella amicizia. Abbiamo già chiarito la nostra situazione..”.

“Beh ma Mary hai vent’anni..se non ti diverti ora?”.

“Lo so..”, dissi abbassando lo sguardo.

“Io sono felicissima per esempio..”, disse guardando il cielo, “Ho la mia migliore amica vicina, l’Università va benissimo, ho un ragazzo d’oro..!”, sussultai.

“Come?”, chiesi preoccupata.

“Si Robert..”, mi rispose come se fosse la cosa più normale di questo mondo.

“Ah..ecco..beh..ma non mi sembrate una coppia..”, tentai di approfondire il discorso.

“Mary..è un ragazzo. È timido, vedrai che presto capirà di provare qualcosa!”, mi disse sorridendo.

“Sai mi sento così fortunata..all’inizio pensavo che non gli interessassi per niente..poi invece..il mio sogno si è realizzato..”.

“Ecco..di questo volevo parlarti..”, le dissi imbarazzata.

“Sai Mary..non lascerei a nessuno la possibilità di rovinarmi questo momento..non come è successo in passato..”, mi disse con un velo di tristezza.

Giusto, mi ricordavo.

Qualche anno prima la sua storia era finita perché una ragazza era riuscita a portargli via il suo fidanzato.

Era caduta in un brutto periodo di depressione.

Le immagini mi si catapultarono addosso, una dietro l’altra.

Mi sentii tremendamente in colpa.

“Giusto..non lasciare a nessuno quella possibilità!”, dissi abbracciandola.

“Tu cosa volevi dirmi?”, no..non era il caso.

“Che appunto..spero che tu possa essere felice. Te lo meriti..!”, le dissi stringendola.

“Ma cosa ho fatto per meritare un’amica come te?”, mi schioccò un bacio nella guancia.

“Oh..sono io che devo ringraziare il cielo!”.

Passammo il resto della mattinata insieme.

Poi io tornai al dormitori per mangiare.

Quando arrivai con il mio vassoio notai da lontano un cespuglio di capelli che conoscevo bene.

“Andrew!”, urlai, facendo girare tutta la mensa.

“Mary!”, mi rispose lui.

Posai il vassoio e l’abbracciai stretto.

“Oh Andrew. Mi sei mancato! Mi hai lasciata qui da sola!”, lo rimproverai scherzando.

“Eh ora sono qui!”, mi disse accarezzandomi i capelli.

Un gesto che poco prima era stato fatto da un’altra persona.

“Come è andata a casa?”, gli chiesi dopo che ci fummo messi seduti.

“Tutto bene. I miei hanno detto che non vedono l’ora di conoscerti”, disse ridendo, “Verranno qui tra qualche settimana! Voglio presentarti. Sei quella con cui ho legato di più!”.

Lo guardai incerta.

“Tranquilla, sanno che siamo amici e basta!”, mi sorrise.

“Ok..tranquillo!”, mentii.

“Te cosa hai fatto qui?”, mi chiese.

Per poco non mi andò di traverso il panino che avevo messo in bocca.

“Niente di che..sono uscita con Chloe..”, gli dissi ammettendo in parte la verità.

“Oh poi la vorrei conoscere!”, mi disse.

“Si sono sicura che vi piacerete! Siete molto simili!”, gli dissi.

Quando terminai il mio pranzo portai il vassoio nel tavolo e mi incamminai verso l’uscita salutando Andrew.

“Mary aspetta..”, mi sentii chiamare.

“Ti aspetta fuori!”, mi sorrise Claire.

“Chi?”, chiesi stupita.

“Robert!”, disse innocente, “mi ha detto di avvisarti”.

“Oh grazie!”, la salutai vedendola di fretta.

Dovevo chiarire con lui. Fargli capire che non avevamo futuro. Che era impossibile per noi avere una storia, non potevo fare questo a Chloe.

Mi avviai verso l’uscita e lo vidi, più bello che mai.

Aveva una maglia a maniche corte bianca con una camicia sopra, e un paio di jeans semplici.

Sarebbe stata una dura prova per me, per noi.

Ma dovevo essere convincente.

“Ciao..”, lo salutai con un bacio nella guancia.

“Hey..”, mi prese le guancie e mi diede un bacio a fior di labbra.

“Rob possono vederci..”, sorrisi stupita.

“Non mi importa. Il mondo deve sapere che sono felice!”, mi disse guardandomi negli occhi.

Così rendeva tutto più difficile.

Ora iniziava la prova. Il mio massacro.

Avevo letto i libri che interpretava, New Moon era quello che si addiceva di più alla situazione.

Rinunciavo al mio amore per salvare un’altra vita. Non la sua.

Sapevo che se fosse andato con Chloe sarebbero stati felici comunque, anche se per un breve periodo, almeno avrebbe realizzato il suo sogno.

Alla fine magari avrebbe capito da sola che non erano adatti per stare insieme, ma l’avrebbe capito con il tempo. Non per causa mia.

Io invece, avrei perso in ogni caso la persona che amavo, non sarebbe più tornato indietro. Non dopo quello che gli stavo per dire.

“Rob..dobbiamo parlare..”, lo guardai dritta negli occhi.

“È successo qualcosa?”, mi chiese preoccupato.

“Si..ma dobbiamo parlarne subito”, gli dissi fredda.

Non so dove trovai il coraggio.

“Vedi..ecco..io non sono sicura di provare qualcosa per te..”, gli dissi tutto d’un fiato, senza guardarlo negli occhi.

“Scusa?”, mi chiese scettico, “Non capisco..”.

“Non sono sicura di provare quello che provi tu..”,

“E quindi?”, ora si era staccato. Era appoggiato alla macchina.

“Non voglio iniziare una storia se non sono sicura dei miei sentimenti!”, una pugnalata mi arrivò dritta al cuore quando vidi di sfuggita i suoi occhi spegnersi.

“Non è possibile..lo fai per Chloe? È così Mary?”, come aveva fatto a capire?

“No.”, dissi cercando di essere convincente, “io non provo comunque quello che prova lei..”, dissi.

“Non pensare che se fai così io andrò da lei..ti sbagli..”, mi disse convinto, “io non rinuncio a te!”, ora era serio.

Tremendamente serio.

“Io non ti voglio Robert..”, eccola l’altra pugnalata.

In pieno petto.

“Non è vero..questa mattina, questa notte..sei stata bene quanto me.”, ora si stava arrabbiando.

“Beh, Robert guarda in faccia la realtà, sei un ragazzo famoso, bello..quale ragazza non vorrebbe venire a letto con te?”, eh? Che stavo dicendo. Ero impazzita. Non rispondevo più di me stessa.

Questa doveva averlo proprio sconvolto perché ci mise un po’ di tempo per rispondere.

“Stai scherzando spero..!”, ora era davvero al culmine.

“No..venire a letto con te sarebbe stato bello..non lo metto in dubbio..ma sarebbe stato sesso..senza sentimento..”, lo vidi trattenere a stento le mani.

Sapevo che non le avrebbe mai alzate contro di me.

Ma temevo per la sua incolumità.

Robert, perdonami.

“Addio Robert..”, trattenni il respiro per evitare di piangere.

“Guardami negli occhi e dimmi che non provi niente, niente di niente..che mi hai usato e basta! Dillo Mary, dillo!”, era durissimo. Mai visto così arrabbiato e deluso.

Lo fissai negli occhi, rimasi abbagliata, erano accecati dalla rabbia.

Mi guardava con uno sguardo di odio e di tristezza pura.

“Non provo niente Rob..è inutile..!”, gli dissi dura, “Ti sei illuso..”, basta. Il mio cuore si era fermato.

“Mary…”, il suo era un richiamo, una richiesta di aiuto.

Lo guardai abbassarsi verso il marciapiedi mettendosi le mani tra i capelli.

Era disperato, tanto quanto me.

Io sarei durata ancora per poco.

Volevo abbracciarlo, dirgli che era uno scherzo, che lo amavo.

Ma l’unica cosa che feci fu di girarmi e percorrere le rampe della scala che mi portavano a casa.

Sperai di non dovermi voltare. Le lacrime erano già scese.

“Ti amo Robert..”, fu l’unica cosa che riuscii a sussurrare prima di sentire le ruote della sua auto sgommare.

Mi voltai e lui non c’era più.

Rimasi immobile a fissare il punto in cui lo avevo lasciato.

Si sentiva tradito da me.

Illuso.

“Chloe..lo affido a te..”, sussurrai al vento.

Passarono diverse ore e io rimasi li, per tutto il tempo a fissare il vuoto.

Quando Andrew venne a prendermi dovevo essere in uno stato pietoso.

“Mary! Santo cielo! Mary!”, mi disse scuotendomi.

“Rispondimi!”, mi implorava.

Per risposta lo guardai, gli occhi gonfi dalle troppe lacrime versate.

I pugni stretti per la rabbia del mio gesto.

La mente che ripeteva un solo nome. Robert.

Mi fece salire le scale e mi accompagnò in camera.

Non volevo entrarci.

Troppi ricordi.

Opposi resistenza, non volevo entrare.

Fu costretto a portarmi nella sua camera.

Mi diede del thè e mi fece sedere sul suo letto.

“Mary, che ti è successo?”, mi chiese disperato.

“Andrew..sono..oddio..”, non riuscivo nemmeno a spiegare come che mi sentivo.

“Mary..”, forse era l’unico capace di capirmi.

“Andrew..non sono una buona amica..ne una brava ragazza!”.

“Ma cosa dici?”.

Gli spiegai tutta la storia, sorseggiando il mio thè.

Lui annuiva e a volte cercava di rispondere ma io lo fermavo, dovevo raccontare tutto.

“Capisci? Glie l’ho portato via..”, il groppo era sempre li.

“Ma non dire sciocchezze, non l’hai fatto apposta..”

“Ma l’ho fatto..”, dissi rassegnata.

“Ma ora?”, mi chiese.

“Cosa? Ora non c’è più..”, tremai.

“Mary cosa hai fatto?”, mi chiese preoccupato.

“Gli ho detto delle cose orribili..mi odia..odio puro!”.

“Vieni qui..”, tra le sue braccia mi sentivo al sicuro.

Poteva capirmi.

Non mi aveva giudicata.

“Mary..pensi troppo agli altri prima di pensare a te stessa..”, mi rimproverò.

“Lo so..ma Chloe merita di essere felice!”.

“E tu?”.

“Lo sarò se lo sarà lei..”.

“Non è vero..Robert ti rendeva felice..”.

“Ti prego non nominarlo più..”.

“Scusa..però adesso soffrite in due..”, mi disse, “non hai pensato che magari il tuo sacrificio non è servito a niente? Pensi che ora lui sia scappato da lei?”, mi chiese, “No, Mary..ora lui sta male come te..!”, si rispose da solo.

“Oddio Andrew..voglio solo che lei sia felice..”, le lacrime uscirono di nuovo.

“Ora hai bisogno di dormire. Domani devi prepararti per studiare.”.

“Ok..grazie per avermi ascoltato..”, lo ringraziai guardandolo negli occhi.

“Passerà tutto..non ti preoccupare..”, mi strinse e mi riaccompagnò nella mia stanza.

Restai al buio. Mi spogliai e mi misi a letto.

Ero stravolta, crollai subito.

Almeno non ebbi il tempo per pensare.

…………………………………………..

Ciao a tutte!! Come state?? Io finalmente sono riuscita ad aggiornare..non ci credo! Ho fatto i salti mortali per avere tutti i programmi ^^ finalmente!!

Almeno soddisfo la curiosità di alcune di voi..anche se dopo la lettura mi ucciderete..beh..sapete che ho una vena un po' melodrammatica..su su!

Non uccidetemi ^^ eheh!! Vado al mareeeeeeee!!!

Ilachan89yamapi: Eh penso che il problema di Chloe sia un altro! La nostra Mary è molto altruista..ahah!Spero che anche questo ti sia piaciuto..non uccidermi XD Baci a presto!

Cullengio: Ma ciau!! Grazie per i complimenti! Sono contenta di averti tra le fan ahah ^^ Certo...c'è la possibilità che dopo questo capitolo tu ritragga tutto.. Spero di no!! Baci

Nessie93: Ahia..temo che la tua richiesta non sia stata soddisfatta..diciamo che in quanto a felicità i nostri protagonisti sono un po' a corto.. ^^ Beh..grazie..spero cmq che anche gli altri capitoli siano scritti bene ^^ non solo quello precedente..vabè! alla prossima! Baci..

MikkiCullen: Ciao..beh..grazie anche a te per i complimenti! Questo come è scritto? XD come trama non ne parliamo..ahah!!mooolto triste..a presto!! Bacici

RiceGrain: Oh mia adorata..tu sai già abbastanza tutto ^^ quindi non dovresti essere troppo sorpresa..magari rileggendo ti viene la voglia di uccidermi!! xD Ormai non so più cosa scriverti..visto che sei già bella che aggiornata su tutto! ^^ A prestissimoo!! E mi raccomando, saluta "Edward" da parte mia ^^ ^^ Un bacione enorme!

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Capitolo 19
*** 18 - Preoccupazione ***





∞ The wishes of our heart ∞

Preoccupazione

La mattina fu traumatica.

Mi svegliai con un mal di testa pesantissimo, senza lui di fianco.

Non avevo più lacrime da versare, anche dormendo ero riuscita a piangere.

Mi feci una doccia per cercare di tornare in parte me stessa.

Una parte di me l’avevo lasciata a lui.

Chissà come stava. Cercai di pensare ad altro ma tutto mi riportava a lui.

Dopo la doccia presi le mie cose e uscii di corsa.

Non volevo stare in quella stanza.

All’Università fu un vero problema seguire le spiegazioni.

Per fortuna vedevo Andrew nei cambi d’ora che mi consolava.

“Mary ora devi pensare a studiare, capito?”, mi disse.

“Si, si..”, risposi senza emozione.

“Mary davvero, non puoi farti condizionare adesso che ti mancano pochi esami! Ti sei data da fare..”.

Aveva ragione. Dovevo tirarmi su, se no ne avrebbe risentito lo studio. Era l’unica cosa positiva che mi era rimasta.

“Oggi vengo da te, così studiamo!”, mi disse prima di salutarmi.

Faceva così tanto per me.

Gli volevo bene, era molto importante averlo vicino ora che Chloe non poteva sapere della mia sofferenza.

Finite le lezioni mi avviai verso la mia stanza. Il telefono iniziò a suonare.

..numero privato..cavolo. Se era lui?

Rispondi. Mi dicevo.

“Pronto?”, chiesi titubante.

“Mary sono Chloe!”, ah.

“Dimmi Chloe, perché mi chiami con numero privato?”.

“Sono ad una cabina. Mi si è scaricato il telefono.”.

“Dimmi..”.

“Dopo che Rob ti ha portata a casa..”, per poco non caddi per le scale sentendo il suo nome.

“Eh..”, la incitai a continuare.

“Cosa è successo?”, mi chiese preoccupata.

Che avesse capito tutto?

Forse lui glie ne aveva parlato. Pregai il contrario.

“Niente, mi ha accompagnata poi è andato via..”, bugiarda.

“Perché non l’ho più sentito. Non mi risponde nemmeno al cellulare”, era proprio preoccupata.

“Beh vai da lui..”, risposi nervosa.

Non ero la persona giusta per parlare di lui.

“Scusa..volevo solo sapere se avevi notizie. Anche i suoi amici non l’hanno più sentito!”, cavolo Rob, cosa hai combinato?

“No scusa..sono un po’ tesa per gli esami. Comunque se dovessi avere notizie ti avviso. Hai provato ad andare da lui?”.

“No, oggi volevo andare..”, mi disse, “Vieni con me?”.

Io?

“Io?”, chiesi più a me stessa che a lei.

“Si, tu!”.

“Non lo so Chloe, devo studiare!”, le dissi.

“Ma si tratta solo di qualche ora..ti prego!”, mi implorò.

“Ok ma porto un mio amico..non si sa mai..”, Andrew era perfetto.

“Si si..va bene!”.

Ora bastava chiedere a lui.

Aspettai che mi raggiungesse per incamminarci verso le stanze.

“Come mai ancora qui?”, mi chiese.

“Ha chiamato Chloe..mi ha chiesto se avevo notizie di Robert!”.

“E tu?”.

“Le ho detto che non sapevo niente..”.

“E poi?”.

“È molto preoccupata, non si fa sentire da due giorni. Nemmeno gli amici hanno notizie!”, respirai, “mi ha chiesto se vado con lei a casa sua..”.

“Mary!”, mi rimproverò capendo che avevo accettato.

“Vieni?”, gli chiesi quasi in ginocchio.

“Io?”, era sorpreso, “che c’entro?”.

“Beh potresti farmi da spalla..potrei crollare e sei l’unico che mi può aiutare…”.

“Va bene..andiamo a vedere!”.

“Grazie”, lo abbracciai.

Nel pomeriggio incontrammo Chloe.

Li presentai.

“Chloe lui è Andrew, Andrew lei è Chloe!”, sorrisi a tutti e due.

Aspettavo da tanto tempo il loro incontro.

Si guardarono e si strinsero la mano. I miei due angeli di terra.

“Allora dove è che dobbiamo andare?”, chiese Andrew anticipandomi.

“Venite, ho chiamato un taxi”, disse Chloe.

La seguimmo e dopo aver preso il taxi ci fermammo davanti al suo portone.

Il mio cuore perse alcuni battiti, tanto che strinsi la mano di Andrew e Chloe non se lo fece sfuggire.

Salimmo le scale che portavano al portone e Chloe spinse il campanello.

Pregai che non ci fosse nessuno in casa, sarebbe stato troppo doloroso.

“Se non risponde ho le chiavi..”, disse Chloe agitata.

“Come hai le chiavi?”, chiesi sorpresa.

“Si so dove sono quelle di scorta”.

“Ah..”.

Suonò un’altra volta. Nessuna risposta.

“Bene, io apro. Ora inizio a preoccuparmi!”.

Assecondai Chloe, era troppo agitata.

Io non ero da meno, ma cercavo di mascherarla.

Quando prese le chiavi le tremavano le mani.

“Mary..non ci riesco..e se fosse successo qualcosa?”, stava per piangere.

“Ma no..scemetta! Dai a me”, presi le chiavi e aprii la porta.

La casa era vuota a prima vista.

Chloe mi disse di controllare il piano di sopra mentre lei e Andrew dovevano controllare il piano di sotto.

Preferii lasciare Andrew con lei.

Salii le scale e mi trovai di fronte tre porte.

Aprii la prima ed era un bagno, vuoto.

Tentai con la seconda ed era una camera, con un letto singolo, vuota anch’essa.

Quando aprii l’ultima porta rimasi di sasso.

Lui era nel letto, sdraiato con le braccia intorno al volto.

La barba non tenuta era cresciuta quel tanto che bastava per renderlo unico.

Dal movimento del corpo dormiva.

Mi avvicinai e mi misi seduta nel letto.

“Cosa ci fai qui?”, era sveglio, più duro che mai.

“Siamo tutti preoccupati. Non rispondi!”, ammisi.

“Cosa te ne frega”, oddio Rob..non capisci niente.

“Si che mi interessa. Chloe era morta di paura!”, gli dissi rimproverandolo.

“Chloe, Chloe..dov’è?”, mi chiese alzandosi.

L’immagine che vidi mi fece accapponare la pelle.

Sotto gli occhi, quegli occhi spenti, aveva delle occhiaie molto marcate.

Era sciupato.

“Chloe!”, urlai, “l’ho trovato!”, dissi guardandolo negli occhi.

Feci per alzarmi, quando Robert mi prese per il polso e mi fece sedere di nuovo nel letto.

“È tutto vero quello che mi hai detto?”, mi chiese costringendomi a fissarlo, “dimmelo!”.

Non feci in tempo a rispondere che Chloe balzò dentro la stanza piangendo.

“Oh Rob, mi hai fatto tanto preoccupare!”, gli si avvicinò con cautela abbracciandolo.

“Scusa..”, si giustificò.

Ero contenta nel vederli insieme. Almeno il mio sacrificio non era stato inutile.

Li guardai e poi feci la cosa che cambiò completamente la mia vita e quella di Robert.

Abbracciai Andrew. Era un gesto di affetto, come ad un fratello.

Ma Robert non la vide allo stesso modo, e Chloe contribuì a farglielo credere.

Mi girai verso di loro e l’unica cosa che vidi furono gli occhi di Robert dritti su Andrew, accecati dalla gelosia.

“Chloe, noi andiamo. Visto che sta bene..”, cercai di movimentare la situazione.

“Si, grazie ragazzi. Scusate se vi ho disturbato!”, ci sorrise.

L’abbracciai e dopo aver guardato Robert negli occhi uscii da quella casa, sicura di non rivederla mai più, né lei né il proprietario.

“Come stai?”, mi chiese Andrew.

“Insomma..temo che abbia frainteso!”.

“Chi?”.

“Robert..penso che abbia capito che io e te stiamo insieme..”, dissi delusa.

“Beh non volevi allontanarlo?”, mi chiese.

“Si, ma i suoi occhi su di te..oddio sembrava volesse ucciderti!”, dissi sorpresa.

“Ti ama..è normale che sia geloso di chiunque ti si avvicini.”.

“No, non mi ama..vedrai che presto o tardi capirà che Chloe può renderlo felice. Ora devono solo farsi una loro vita!”, lo abbracciai facendo scendere quelle poche lacrime che tenevo nascoste.

Tornammo al dormitorio e iniziammo a studiare.

Passarono un paio d’ore e per fortuna ero riuscita a staccare la spina dai miei problemi per dedicarmi ai libri.

“Beh ti sei impegnata parecchio! Brava!”, mi sorrise Andrew.

“Con un maestro come te!”, gli dissi sorridente.

Lo fissai negli occhi, erano più chiari del solito, un verde smeraldo.

“Grazie davvero per oggi..”, abbassai lo sguardo.

“Lo sai che io ci sono! Sempre”, sottolineò.

“Ora sarà meglio andare a mangiare, se no non ci faranno più entrare!”, sorrisi malinconica.

Ero sicura di non riuscire a dimenticare gli occhi di Robert. Ma se questo significava avvicinarlo a Chloe, allora potevo anche accettarlo.

Cenammo insieme, parlando del più e del meno.

Andrew era molto bravo ad evitare certi discorsi, con lui riuscivo davvero a staccare la spina.

Poco dopo mi arrivò un messaggio di Chloe.

“Ci ringrazia, ha detto che Robert sta meglio! Era solo influenzato..”, e chi se la beve.

“Beh, fatto con piacere!”, mi sorrise e incominciò a spettegolare sulle coppie della mensa.

“Sai che potrebbero scambiare anche noi come una coppia e prenderci in giro?”, gli sorrisi maliziosa.

“Oh, ma noi sappiamo di non esserlo, e poi saremo sempre meno rumorosi dei miei vicini!”, mi sussurrò.

Scoppiai a ridere.

“Stai scherzando?”.

“No, no. Si sono organizzati e dormono insieme qualche sera a settimana, e giuro non si chiude occhio!”, finì mimando la scena.

Per poco non mi strozzai con il sorso d’acqua che avevo bevuto.

“Oddio, ce n’è di gente matta!”, esclamai dopo essermi ripresa.

Finimmo di cenare e lo invitai da me e da Claire per vedere la televisione.

“Dai tanto è presto, un salto lo faccio!”, mi rispose sorridente.

Lo feci entrare e notai che Claire era uscita.

Perfetto, speravo solo che nessuno fraintendesse.

Quel letto mi provocava ancora qualche emozione nel vederlo, lui sdraiato vicino a me, con i suoi capelli arruffati.

“Oh Andrew..”, crollai in un pianto infantile.

Mi abbracciò e mi lasciò sfogare.

“Mi manca così tanto..”, ammisi.

“Lo so. Vedrai che prima o poi le cose si sistemeranno!”, mi consolò.

Dopo che mi calmai guardammo un po’ di televisione e ci addormentammo.

Fu verso le undici e mezza, quando Claire rientrò in camera che mi svegliai.

“Andrew, svegliati. Ci siamo addormentati!”, lo svegliai.

Quando si alzò non aveva una bella cera, salutò con un cenno del capo e si dileguò.

“Sei proprio fortunata ad avere un ragazzo così!”, mi disse Claire.

“Oh no. Non è il mio ragazzo. È il mio migliore amico!”, la corressi.

“Davvero? Non si direbbe!”, beh allora Robert aveva capito bene. Tutti avevano frainteso la nostra situazione.

Decisi di rinviare il discorso alla mattina seguente e mi lasciai andare ad un sonno profondo.

Sognai Robert e fu tremendo.

…………………………………………

Ma ciao a tutte! Che caldo che fa..vi sto scrivendo dalla casetta al mare..certo non è come nei film! Ma si sta più freschi sicuramente! Ormai il termometro si rifiuta di tenere la temperatura..scoppia dal caldo anche lui!! ^^ XD

Dovrò essere stretta perchè tra poco devo scendere per pucciarmi nell'acqua! ^^ Ringrazio le new entry che hanno messo la storia tra i seguiti! siamo a 18 eh! ^^ andate così!

Ilachan89yamapi: Ah ah..penserai che sono sadica..ma odio i lieti fine subito! Mi piace un po' di suspance! =) a presto..

Satyricon: Ah io cosa posso fare? Mi dirai se non faccio qualcosa io chi lo fa ahah! =) sei un amore..troppi complimenti! Sono davvero contenta che questa storia ti prenda..beh soffrire soffrono di sicuro..non so chi più dei due! un bacione a presto!

Xx_scritrice88_xX: Beh sono contenta cmq che tu abbia scritto qualcosa ^^ fa sempre piacere leggere i commenti delle lettrici..Si effettivamente lei ha dato per scontato che Robert ora possa essere disposto a iniziare una storia con Chloe..speriamo che succeda..se no i sacrifici di Mary non sono valsi a niente!!Aggiorna di nuovo se vuoi..a presto!

mikkicullen: ^^ visto ora aggiorno più velocemente avendo più tempo e il materiale per farlo..ahah!! mi sono organizzata bene..se no per tutto agosto vi lasciavo a bocca asciutta!Piaciuto questo capitolo? a presto..baci...

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Capitolo 20
*** 19 - L'errore ***


19 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

L'errore

La mattina fu un trauma.

Claire mi disse che mi ero agitata per tutta la notte.

Avevo sognato Robert, era stato tremendo, lui mi chiamava, mi voleva ma io avevo i piedi incastrati e non potevo correre da lui.

Che sogni stupidi.

Quella mattina ricevetti una chiamata di Chloe.

“Mary..senti..”, mi disse.

“Dimmi”.

“Ecco. Tra poco è il mio compleanno. Volevo chiederti se avevi voglia di andare a mangiare una pizza.”, mi chiese.

“Certamente!”, non feci in tempo a ricordarmi con chi sarei dovuta andare.

“Bene, ci saranno tutti! Vuoi portare anche il tuo rag..amico?”.

“Chloe lo sai. È un amico!”, la incalzai.

“Beh comunque anche Robert ha detto che siete una bella coppia!”, perfetto.

“Beh, non succederà! Poi informami sul posto e tutto il resto!”.

La salutai e mi incamminai verso l’Università, sperando di riuscire a concentrarmi.

Ormai erano passate tre settimane da quando era successo il casino con Robert.

Adesso riuscivo a completare la giornata senza piangere.

Per quel che sapevo adesso frequentava Chloe, si vedevano spesso e c’era stato più di qualche bacio. Trovavo comunque una qualche scusa per evitare che Chloe approfondisse i particolari, troppo doloroso ancora.

Se non fosse stato per Claire quella mattina..meglio non pensarci.

La settimana prima avevo dato un esame, era andato molto bene. Aspettavo i risultati finali per dare l’ultimo esame del semestre.

Andrew era sempre presente, mi dimostrava sempre di più l’affetto che aveva nei miei confronti.

Mentre tutti continuavano a pensare a me e a lui come ad una coppia, io ero sicura di quello che provavamo. Avevamo chiarito la situazione più di una volta.

Quella mattina la passai con gli amici dell’Università.

Quando incontrai Andrew decisi di parlargli di Chloe.

“Ci ha invitati al suo compleanno..”, gli dissi.

“Davvero? Anche io?”, mi chiese stupito.

“Si..non so se per amicizia o perché pensa che tra me e te ci sia qualcosa! Non riesco a convincerla del contrario!”, ammisi scocciata.

“Beh verrò, almeno se avrai bisogno di appoggio sai di contare su di me!”.

“Ci saranno un po’ di persone famose, il cast di New Moon penso..al completo!”, gli confessai.

“Come mi devo comportare?”, rise, “mordono?”.

Scoppiai a ridere.

Passammo il pomeriggio insieme, ci aspettava un week end molto lungo.

Comprai un vestito da mettere la sera della festa.

Era rosa senza maniche, stretto nel seno e poi proseguiva largo un po’ più alto del ginocchio.

Me ne vergognavo un po’ ma a parere di Andrew ero uno schianto. Mi fidai del suo giudizio.

Tornammo al dormitorio e dopo averlo salutato tornai in camera.

Claire era intenta a provarsi qualche vestito.

“Dove vai di bello?”, le chiesi.

“Esco con un ragazzo”, mi sorrise.

“Un ragazzo fortunato direi!”, e le feci l’occhiolino.

“Mary..tu non pensi mai all’amore?”, questa domanda a brucia pelo non me l’aspettavo.

“Beh..certo che ci penso! Però devi aspettare che arrivi da solo”, le spiegai.

“Beh, con Matt è tutto speciale!”, arrossì.

“Questo Matt allora è fortunato se ha trovato te!”, l’abbracciai e le augurai una bella serata.

Sarei rimasta sola. Perfetto odiavo rimanere sola.

Decisi di andare a chiamare Andrew.

Il suo compagno di stanza mi informò che era insieme ad una ragazza, così decisi di non disturbarlo oltre.

Andai in camera mia e mi misi a guardare un po’ di televisione.

C’erano tanti servizi, uno in particolare.

Sul notiziario locale, parlava di Robert.

“Robert Pattinson ha trovato la ragazza dei suoi sogni. Ma non rinunciate care ragazze!”, già il titolo lasciava a desiderare.

Sapendo di chi si trattasse spensi la tv e mi misi a leggere.

Il libro parlava di una storia d’amore nei tempi di guerra, la moglie rimasta sola ed incinta decise di trovare lavoro per mantenere lei e il loro bambino.

Il bambino cresceva e chiedeva sempre più spesso del padre.

Non riuscii a terminare la mia lettura perché mi addormentai con il libro in mano.

Mi svegliai verso le tre del mattino.

Claire era già a letto, chissà come le era andata la serata.

Avevo gli occhi aperti, non riuscivo a riprendere sonno.

Decisi così di andare a fare un giro.

Richiusi piano la porta e mi incamminai per i corridoi.

C’era un silenzio piacevole, purtroppo però la mia mente poteva lavorare senza problemi. Preferivo i ronzii pomeridiani. Almeno evitavano brutti pensieri.

Andai, non so perché, davanti alla stanza di Andrew e bussai piano.

“Andrew”, dissi sussurrando.

Venne ad aprire dopo qualche minuto.

Era in pantaloncini, diventai subito rossa ma non potei fare a meno di osservarlo.

Aveva le braccia muscolose appoggiate al muro, il petto scolpito abbronzato. Sembrava una statua greca.

Probabilmente si accorse della mia espressione, schiarì la voce e io mi voltai subito.

“Scusa..”, sussurrai.

“Che ci fai qui?”, mi chiese, sbadigliando.

“Non riuscivo a dormire..”, sorrisi.

Guardò dentro la sua stanza e poi tornò a fissarmi.

“Sono le tre del mattino Mary!”, mi rimproverò dolcemente.

“Lo so..ho saputo che eri con una ragazza!”, gli feci l’occhiolino.

“Entra..”, mi disse rassegnato.

Sorrisi ed entrai soddisfatta.

“Andiamo in bagno, lo so non è fantastico ma se lo sveglio mi uccide!”, mi disse indicando con un cenno del capo il suo compagno di stanza che stava russando.

“Beh almeno è pulito!”, ammisi.

“Io non sono una persona sporca!”, mugolò.

Sorrisi e mi sedetti sul pavimento ghiacciato.

Solo in quel momento mi accorsi di avere addosso solo i pantaloncini del pigiama e una canottiera. Diventai bordeaux e iniziai a fissare il pavimento.

“Che c’è?”, mi chiese tranquillo.

“Niente..come è andata con quella ragazza?”, gli chiesi.

“Bene, nulla di emozionante..è un po’ che la conosco. Ci siamo quasi baciati ma quando ho iniziato a sfiorarle la schiena innocentemente lei mi ha detto che doveva andare..”, mi disse gesticolando come sempre.

“Beh l’avrai presa in un convento!”, gli sorrisi.

“Tu come stai?”, mi chiese.

“Meglio..sono un po’ preoccupata per il compleanno. Ma a quanto ho capito anche i giornali parlano della loro storia..”, abbassai lo sguardo.

“E non ne sei contenta? Per Chloe intendo..”.

“Si per lei si..ma a me piace ancora Robert..”, ammisi.

“Lo so. Ma dovresti cercare di divertirti, di distrarti!”.

Aveva ragione, dovevo andare avanti, riuscire a vivere la mia vita.

In quel momento uno strano desiderio mi attraversò la testa.

Più guardavo Andrew più desideravo sfiorare le sue labbra, probabilmente era la situazione in cui eravamo a rendere le cose più facili.

Forse erano le voci della gente intorno che mi avevano condizionata, fatto sta che mi alzai e non risposi più delle mie azioni.

Lo guardai negli occhi, era sorpreso, mi ero alzata di scatto senza dire una parola.

Mi fissavo i piedi rimasti scalzi e avanzavo verso di lui seduto sulla tazza.

Non era il luogo più adatto ma una strana voglia si impossessò di me.

Gli presi il volto tra le mani e lo fissai intensamente.

Mi sedetti sulle sue gambe abbracciandolo con le mie.

Quando lo ebbi a poca distanza lo fissai e mi avvicinai.

Gli diedi un bacio leggero, delicato.

Quando lo guardai di nuovo vidi nel suo volto un’espressione di sorpresa.

“Cosa?”, ma non lo feci finire.

Lo baciai un’altra volta.

Questa volta un bacio vero, profondo.

Inizialmente lo sentii rigido, impacciato; poi iniziò a prendere confidenza con la situazione e anche lui iniziò a baciarmi.

Gli sfiorai il collo e lo sentii rabbrividire.

Lo guardai negli occhi e capii subito quello che volevo.

Mi avvicinai con il corpo al suo e lo strinsi a me baciandolo.

Lui mi prese in braccio senza problemi e mi appoggiò sul lavandino.

Incrociai le mie gambe intorno alla sua vita e lo avvicinai a me.

I nostri respiri si fecero più affannosi, più pensanti.

Aveva il mio stesso desiderio, chissà da quanto tempo lo frenava.

Quando tutti e due ci rendemmo conto della situazione decidemmo di fermarci.

Mi ritrovai avvinghiata a lui, nel suo letto.

Lui era accanto a me, mi cingeva la vita con il suo braccio possente.

Quell’immagine mi ricordò un’altra persona.

Era impossibile, avevo passato la notte con il mio migliore amico, rovinando la nostra amicizia; e ora l’unica persona a cui riuscivo a pensare era Robert?

Era stato tutto inutile.

Mi alzai dal letto cercando di non svegliare nessuno.

La mattina sarebbe stato troppo imbarazzante guardarsi.

Mi diressi verso la mia camera e mi feci una doccia per levarmi di dosso tutta la disperazione che avevo.

Andrew era fantastico, il ragazzo giusto, lo sapevo. Ma io ero innamorata, innamorata di una persona che apparteneva alla mia migliore amica.

Ero sicura di non aver fatto sesso con Andrew, ma avevo comunque commesso un grosso errore baciandolo, lasciando che si illudesse.

Sapevo che, anche se mi aveva assicurato il contrario, lui provava qualcosa.

E ne avevo approfittato.

Che amica ero?

 …………………………………………..

Ciao a tutte ragazzuole!Sono tornata ieri dalle vacanze..uffa..proprio non ne avevo voglia..si stava così bene al mere..grrr..per chi mi conosce sa cosa intendo per "tornare a casa"! =(

Vabè non parliamo del mio stressatissimo stato d'animo..parliamo di voi!!Cosa mi raccontate? La storia sta procedendo bene!! Giuro ^^ eheh!!

In questo capitolo alcune di voi rimarranno spiazzate..quindi parte il toto scommesse XD secondo voi Mary come si comporterà?

Questa volta ho ricevuto molte belle recensioni che mi hanno letteralmente mandato al settimo cielo!!

Grazie mille a tutte davvero..non so cosa farei senza di voi!!

Con questo capitolo voglio mandare un In Bocca Al Lupo alla nostra RiceGrain, per il suo prossimo esame universitario, che mi sorregge sempre e che è diventata una grande amica!

Un bacione a tutte voi!!Vi voglio bene!! LoL..

Satyricon: Eh soffrono un sacco è vero..ma in base al mio stato d'animo li faccio penare oppure li rendo felice..non uccidermi ti prego XD Un bacione!

Xx_scritrice88_xX: Hai tutte le ragioni del mondo! Mary è molto martire, ma lo fa perchè tiene davvero molto alla sua migliore amica, e visto che ha già avuto problemi con dei ragazzi preferisce renderla felice! Ti prometto che nel corso della storia Mary si renderà conto che fingere ormai è inutile ^^ e si darà da fare!!Un bacione spero che questo capitolo non ti faccia passare la voglia di leggere eheh!!

Violetdreamy: Sei nuova giusto? Recensisci per la prima volta da me! XD Che bello..continua pure eheh!!Mi fa proprio piacere che questa storia ti prenda a tal punto =) sul serio..sono davvero contenta!Certo che posterò presto!Così potrete dirmi cosa ne pensate!Un bacione..alla prossima!

Chicchi: Ciao anche a te ^^ Sono contenta che ti piaccia..si! =) allora non scrivo poi così male XD..anche a me si spezza il cuoricino pensandoli così sofferenti..ma vedrai che le cose si metteranno meglio..Speriamo XD Baci

Lisettola: Oh ma buon giorno! XD Come la va? Una vita che non ci sentiamo..si si eheh!! E' inutile rispondere a te XD penso che quello che hai scritto sia reciproco..anche la tua mi piace molto..aspetto il tuo post!!!Un bacione!!

RiceGrain: Ma chi è questa ragazza per rendermi così felice ^^ ^^ ^^!Sul serio..aspetto sempre di trovare la tua recensione..è molto importante per me..questo l'ho dedicato a te..e penso che in settimana te ne dedicherò altri..per il tuo esame =) ancora in bocca al lupo bella!!Studia, studia!!Un bacione enorme..saluta il bellissimo Edward che ti osserva studiare =)


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Capitolo 21
*** 20 - La festa ***


20 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

La festa

Guardai la sveglia, segnava le sei e mezza.

Scesi a fare colazione, era prestissimo ma non ero l’unica.

Molti ragazzi si svegliavano presto per studiare.

Quando raggiunsi la mensa notai che il compagno di Andrew era già al suo tavolo.

Mi guardai intorno e lo vidi, bello si ma con un volto diverso.

Quando incrociò il mio sguardo mi fece cenno di seguirlo.

Presi il mio vassoio e mi sedetti vicino a lui.

“Buon giorno..”, mi sorrise.

“Buon giorno..”, risposi.

“Come va?”, mi chiese tranquillo. Sembrava che non fosse successo niente.

Forse aspettava che iniziassi io il discorso.

“Bene..”, sospirai, “Tu?”.

“Bene..”, continuai a sorseggiare il mio caffè.

“Senti..per stanotte..”, adesso era lui che ne parlava.

“Si..?”, domandai.

“Beh..lo so che per te non significa quello che significa per me..però mi è piaciuto!”, mi sorrise.

“Si..cioè..anche a me..però lo sai..”, ammisi.

“Si..l’hai nominato parecchie volte stanotte..”, disse fissando il suo cappuccino.

No. Potevo combinare qualunque cosa, ma questa no.

Avevo nominato Robert dopo averlo baciato.

Mi sentivo una merda.

“Scusa”, dissi con le lacrime agli occhi.

“Non ti devi scusare..è normale!”, era sincero, “facciamo finta che non è successo niente..teniamo solo i bei ricordi!”.

“Ok..”, respirai, “Grazie..”.

“Lo sai cosa c’è stasera?”, mi ricordò.

“No..cavolo! Non sono pronta..”.

“Vai a farti una bella dormita..vedrai che poi andrà bene!”.

“Va bene..”.

Terminai la mia colazione e mi andai a preparare psicologicamente alla serata.

Saremo andati in un locale molto alla moda, quindi avevo fatto bene a comprare il vestito.

Ora ero incerta se andarci con Andrew, dopo quello che era successo.

Mi sdraiai nel letto, sperando di prendere sonno. Non avevo passato una notte molto tranquilla.

Mi rigiravo nel letto, non riuscivo a tenere gli occhi chiusi.

Decisi di chiamare Chloe.

“Ciao Mary”, mi salutò.

“Ciao..come stai?”.

“Oh mai stata meglio! Tu?”.

Mai stata peggio.

“Bene..ho dato un altro esame..tutto ok!”, bugiarda.

“Stasera allora hai capito dove venire? Gli altri non vedono l’ora di vederti!”, mi disse tutta emozionata.

I suoi vent’anni. Mi sembrava ieri che giocavamo nel giardino di casa mia.

Eppure era cresciuta insieme a me, sapevo tutto di lei.

Era la sorella che non avevo mai avuto.

Eppure ero stata sul punto di farle del male, di renderle la vita un inferno.

Come avevo potuto?

Di certo non potevo definirmi la sua grande amica. Un’amica che desiderava il suo ragazzo.

“Si, si..so tutto!”, dissi sbadigliando.

“Dai torna a letto!”, e ci salutammo.

Riuscii a prendere sonno.

Dormii forse troppo perché quando riaprii gli occhi era tutto buio.

Guardai la sveglia e segnava le cinque del pomeriggio.

Santo cielo, avevo dormito tutto il giorno.

Mi alzai veloce, troppo veloce, la testa iniziò a girare e dovetti sedermi di nuovo.

Lentamente raggiunsi il bagno e mi infilai sotto il getto dell’acqua calda, rilassante.

Con Andrew avevamo appuntamento alle sette, dovevamo arrivare al ristorante alle sette e mezza. Avevo ancora abbastanza tempo.

Dopo essermi asciugata i capelli decisi di farli mossi, per renderli più vivaci e voluminosi.

Tentai di infilarmi il vestito senza rovinare i capelli appena fatti. L’impresa richiese qualche minuto ma ne valse la pena.

Andrew bussò alla porta.

Quando aprii la sua espressione fu di vero stupore.

“Sto così male?”, chiesi innocentemente.

“No..no anzi..”, balbettò.

“Mi trucco e sono pronta..”.

Mi truccai per l’occasione e dopo essermi spruzzata un po’ di profumo uscii dal bagno saltellando.

“Allora?”, chiesi.

“Sei perfetta!”, sorrise.

“Esagerato!”.

Mi misi le scarpe e uscimmo.

“Certo che il tacco non aiuta la mia scoordinazione!”, mi lamentai.

“Non potevi venire in scarpe da ginnastica?”, disse sarcastico Andrew.

“Simpatico! Stasera deve essere tutto perfetto!”, conclusi.

Prendemmo il taxi e raggiungemmo il posto.

Era pieno di luci all’esterno, era impossibile non notarlo.

Facciamo sul serio..pensai.

Scesi dal taxi e mi avviai verso la porta d’entrata.

Più che una porta sembrava un portone d’oro.

Quando entrai venni abbagliata dai mille flash, probabilmente una finzione per rendere più realistica la cosa.

“Buona sera..avete prenotato?”, chiese il cameriere.

“Si siamo qui per una festa di compleanno!”, spiegai intrecciando le mani.

“Ah, ok. Venite con me!”, e ci fece segno di seguirlo.

Mi assicurai di avere a fianco Andrew e seguii il cameriere.

Ci portò in una sala, con tre tavoli rotondi messi in triangolo. In fondo alla sala c’era una palco con delle luci che puntavano il resto della sala.

Ai lati c’erano due tavolini, pieni di regali.

“Il regalo!”, urlai.

“Ce l’ho io..”, mi sorrise Andrew.

Cosa avrei fatto senza di lui?

Quando il cameriere ci lasciò da soli vidi avvicinarsi un gruppo di persone che inizialmente non avevo riconosciuto.

Quando capii chi erano un sorriso si stampò sul mio viso.

“Ragazzi!”, urlai dalla gioia.

“Mary!”, mi vennero incontro loro.

Li abbracciai tutti.

Mi fecero i complimenti per come ero quella sera.

Dicevano che facevo invidia a Nikki. Mi sorpresi.

C’erano Ashley sempre più dolce e carina, Nikki fantastica nel suo tubino nero, Jackson che aveva sempre il viso sorpreso e Kellan sempre più bello nel suo smoking. Ci raggiunsero anche Kristen e il suo ragazzo.

Eravamo al completo, mancava solo la festeggiata.

“Chloe?”, chiesi impaziente.

“Arriva, la festeggiata è sempre in ritardo!”, ammise Kellan.

“Ragazzi lui è Andrew, Andrew loro sono..”, non mi lasciarono il tempo di presentarli che iniziarono loro.

Sulle note di una canzone da discoteca fece ingresso la festeggiata insieme a lui.

Mano nella mano, vicini come una vera coppia. Erano perfetti.

Sorrisi e vidi Andrew sorridere insieme a me.

“Mary!”, mi corse incontro Chloe.

Robert si limitò ad un’occhiata, non potevo aspettarmi di più.

Andrew mi venne vicino capendo il mio stato d’animo.

Chloe salutò tutti e iniziò a raccontare la sua vita a Londra, mentre noi ci mettevamo seduti.

Come mia solita fortuna mi capitarono davanti proprio Chloe, e Robert.

“Tutto bene?”, mi chiese all’orecchio Andrew.

“Si..”, sussurrai poco convinta.

Robert non si faceva scappare niente, nemmeno una mia mossa.

Controllava tutto, se per caso sfioravo Andrew o lui si avvicinava per parlarmi Robert era sempre pronto per lanciarmi qualche occhiata.

Quel comportamento non aiutava la mia situazione.

Per fortuna la cena durò poco, non sopportavo più i suoi occhi addosso, non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi. Rischiavo di scoppiare a piangere.

“Mary, non hai mangiato niente!”, mi rimproverarono le ragazze.

“Tranquille..sono apposto!”, mentii.

Mi si era chiusa la bocca dello stomaco.

“Robert mi sta urtando..”, sussurrai nell’orecchio di Andrew.

“Lo vedo..non si lascia scappare nessun tuo movimento!”, questo confermò quello che notavo.

“Vieni alzati, andiamo a ballare con gli altri..”.

Andrew mi fece alzare e mi portò al centro della sala.

C’era un lento, molto romantico.

“Vorrei ballarlo con lui..Andrew sono disperata!”, piagnucolai.

“Ehi..no eh! Non voglio che ti abbatti così!”, mi incoraggiò.

“Mary, balla con Robert..io voglio conoscere Andrew!”, oddio. Non avevo capito bene.

“No Andrew non mi abbandonare..no..”, sussurrai.

“Mary..”, non poté opporre resistenza. Robert era già di fronte a me.

Ero imbarazzatissima, tutto pensavo potesse succedere, ma non quello.

“Tremi.”, disse freddo Robert.

“No..”, la voce mi tradì.

“Siete una bella coppia..”, non mi guardava negli occhi.

“Già..”, sgranò gli occhi e mi fissò.

“Tu e Chloe..si ecco..State bene!”, dissi più fredda che mai.

“Questo volevi, e questo ti ho dato!”, mi disse acido.

“Se lo stai facendo perché te l’ho chiesto io..”, ma non riuscii a terminare la frase.

“Lo faccio perché mi piace..”, la terminò lui per me.

Una morsa allo stomaco mi fece piegare in due.

Mi aggrappai a Robert che mi fece sedere.

“Cos’hai?”, ora era preoccupato.

“Niente..”, mentii.

Andrew che aveva assistito a tutta la scena corse verso di me.

“Che è successo?”, chiese a Robert.

“Si è accasciata all’improvviso..”, ammise Robert.

“Dovresti stare attento a quello che dici Robert..certe cose feriscono peggio delle pugnalate!”, disse Andrew fulminandolo con lo sguardo.

“Tranquillo..è passata..!”, ora stavo meglio.

“Mary..vuoi venire in bagno?”, mi chiese Ashley.

“Si..grazie..”.

Arrivata in bagno non resistetti a lungo.

Raccontai tutto ad Ashley, la ritenevo una buona amica.

Lei mi abbracciò e mi consolò.

“Mary..hai fatto tutto questo per lei..è fortunata!”, mi disse.

“Ma se stavo per portarle via tutto!”, ammisi.

“No..volevi solo essere felice, non è un reato. Temo però che ora sia tu a pagarne le conseguenze. Lo ami?”.

“Si..”, sussurrai.

“Ma Ashley…non deve saperlo..mai!”, mi raccomandai.

“Mai..”, mi promise.

Tornammo nella sala e continuammo con i festeggiamenti.

 …………………………………………..

Allora ragazzuole!!Scusate per il ritardo..ormai posterò a rilento, perchè ho trovato un lavoro e mi occupa troppo tempo..devo abituarmi agli orari!faccio sostituzione per maternità in uno studio legale..non male..visto che la ragazza torna a gennaio 2011!faccio curriculum ed esperienza XD =( spero comunque di non deludervi!
Ringrazio tutte le persone che fanno visita per leggere la storia..un bacione alle personcine dolci dolci che l'hanno messa su preferiti o sulle seguite!! T_T siete tenerissime...

Penso che questi capitoli li dedicherò alle mia scrittrice ;) vi adoro tutte..ma lei è speciale..la mia RiceGrain non può mai mancare..
Adoro questa ragazza, davvero..senza di lei molti dei miei pomeriggi sarebbero vuoti e alcuni capitoli non avrebbero senso..penso sempre "Evvai arrivo a casa e la sento.."...è dolcissima.. T_T mi piace, mi piace, mi piace!!
Quindi guai a chi me la tocca XD dovrà passare sul corpo di Mary..(si si prima sul suo..eheh)
TI VOGLIO BENE PAZZA!!

E ora a voi stelline!!!

Satyricon: Sei sempre così dolce!!Non merito tutti i tuoi "Bellissimi" XD sei fantastica..spero di non aver deluso le tue aspettative.. XD comunque siamo ancora indietro di parecchio..ne devono succedere di cose buah buah!!BACI

Lisettola: Ma ciauuu!!!allora? Il lavoro? purtroppo ci possiamo sentire poco.. T_T ti becco stasera alla notte bianca? Non vieni all'MTV day? Sei fantastica..entrerei nel pc per abbracciarti XD sono onorata del grado che ho ricevuto! "Consigliera" preferita addirittura XD BACIONIIIII

Xx_scritrice88_xX: Ahah hai troppo ragione..questa di carattere proprio zero..ma ti prometto e ti assicuro che nel corso della storia Mary avrà più carattere! XD un bacione enorme!!

mikkicullen: ehi!!Figurati..basta sapere che la leggi e che ti piace!!Grazie mille per le tue parole!un bacione

RiceGrain: cosa devo fare con te?ormai non ho più parole davvero!! =) ci sentiamo talmente spesso che ti dico sempre tutto..spero di sentirti a breve..ho un sacco di cose da raccontarti!!Un bacione, ti voglio bene!!

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Capitolo 22
*** 21 - Bugie ***


21 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Bugie


Tutti ballavano tranquilli, si divertivano. Io avevo solo un nome impresso.

“Va meglio?”, mi chiese Andrew.

“Si..tutto bene!”, ammisi.

Ballammo per un po’, poi arrivò la torta.

Le luci si spensero per far arrivare le candeline.

Restammo al buio per qualche minuto.

Ronzavano voci, erano tutti eccitati.

All’improvviso mi sentii prendere per la vita.

Qualcuno mi cinse le spalle e appoggiò la sua fronte alla mia.

Non ebbi il coraggio di capire chi era, potevo immaginarlo.

“Stai meglio?”, mi sussurrò una voce calda, dolce, melodiosa.

“Si, non ti preoccupare”, lo rassicurai.

“Scusa..”, mi disse.

“No..scusa..”, lo incalzai ma non riuscii a finire la frase.

Continuò a stringermi fino a quando terminò la canzone.

Si allontanò e rimasi sola, con me stessa.

 “Ti amo..”, sussurrai.

Le luci si accesero, non mi ero nemmeno accorta della torta che nel frattempo era entrata.

Rimasi in disparte e raccontai tutto ad Ashley.

“Mary..vi amate..perché continuate a soffrire?”, mi disse.

“Chloe..guardala come è felice!”, dissi indicandola.

“Già..ma Robert sarà felice? Secondo me no..”, ammise.

“La loro storia prenderà la piega che vogliono fargli prendere”.

“Ok..”, mi lasciò sola a guardare il vuoto.

Andrew mi raggiunse.

Dopo aver raccontato tutto anche a lui mi appoggiai al suo petto e rimasi così per qualche minuto.

“Non ce la faccio..!”, constatai.

“Beh..solo stasera. Poi vedrai che l’Università ti aiuterà!”.

“Capisci..io desidero che la loro storia finisca..santo cielo..sono un mostro!”.

“Non sei un mostro, sei solo innamorata”, mi accarezzò i capelli.

Da lontano notai Robert con lo sguardo rivolto verso di noi.

Aveva una smorfia di dolore sul volto, era possibile stare così male?

Dovevo evitare di farmi vedere, sia per me che per lui.

Lui non poteva pensare a Chloe se c’ero anche io.

Passai un po’ di tempo con Chloe, era bellissima.

Parlammo dell’Università, dei nostri genitori, della nostra vita.

“Beh..l’altra notte..”, cercai di trattenere il dolore provocato dall’ennesima fitta.

“Bene..sono felice per voi..”, mentii.

“No, non quello che pensi..ancora non abbiamo fatto niente. Però abbiamo dormito insieme. È bellissimo quando si sveglia!”, era felice.

“Sono contenta..”, non riuscivo nemmeno a starle vicina.

Per la testa iniziò a balenarmi un’idea che avrebbe messo in chiaro molte cose.

“Sai..io ho una storia con Andrew!”, decisi così di mentire, lo feci per me, per lei e per Robert.

“Stai scherzando? Dai..”, era più felice di me.

“Si, da qualche giorno”, dovevo inventarmi tutto sul momento.

“Allora avevo ragione!”, mi disse spintonandomi.

“Evidentemente si!”, sorrisi, un sorriso falso ma che illuminò il suo volto.

Quando i ragazzi richiamarono l’attenzione di Chloe per scartare i regali mi avvicinai a Andrew.

“Ho detto una mezza bugia..”, confessai.

“Cosa?”, mi chiese.

“Che io e te abbiamo una storia..”, lo guardai implorando il perdono.

“Ma..sei matta! Pensi che abbia cambiato le cose?”, non era arrabbiato.

“Non lo so. Ma almeno ho messo fine al sentimento che può provare Robert. Vedrai che mi dimenticherà più in fretta pensando che anche io l’ho dimenticato!”.

“Sei contorta!”, mi disse scompigliandomi i capelli.

Gli sorrisi e mi avvicinai agli altri per vedere i regali.

Terminata anche quella fase Chloe decise di andare a ballare.

Non ero dell’umore giusto, quindi le andai a parlare.

“Senti Chloe, io sono molto stanca, non sono stata tanto bene in questo periodo..”, mentii.

“Oh, non vieni con noi?”, mi chiese triste.

“No, preferisco tornare nella mia stanza..scusa!”, la guardai negli occhi.

“Va bene, quando starai meglio ci rivedremo e andremo a ballare io e te! Come ai vecchi tempi!”, abbozzò un sorriso. Non so se fosse vero o falso, ma mi riempì il cuore di gioia.

Salutai il resto degli invitati stringendo, stranamente, la mano di Robert.

Ashley mi fece notare la sua preoccupazione, ma bastò un’occhiata per farle capire che non ce n’era bisogno.

Nikki mi raccomandò, insieme a Kellan di farmi sentire più spesso.

Ci scambiammo così i numeri di telefono promettendo di sentirci.

Raggiunsi Andrew che dopo un saluto generale era andato a chiamare un taxi.

“Allora? Stai meglio?”, mi chiese cingendomi le spalle.

“Ora che sono fuori direi proprio di si. Mi dispiace per Chloe, ma non me la sentivo di rimanere con loro!”, gli occhi diventarono lucidi, ma con un sospiro riuscii a trattenerle.

“Non ti preoccupare, loro capiranno!”, era sempre positivo, saggio.

Il taxi arrivò dopo una decina di minuti, dopo essere saliti ci dirigemmo verso il dormitorio.

Quando fummo davanti alla mia stanza sentii le braccia di Andrew intorno alla vita.

Mi appoggiai a lui e lo abbracciai sprofondando nel suo petto.

Feci scendere qualche lacrima, senza sforzarmi.

Non so per quanto tempo rimanemmo così, abbracciati in mezzo al corridoio, ma sicuramente una volta sciolto l’abbraccio mi sentii molto meglio.

Lo salutai e mi chiusi alle spalle la porta della mia stanza.

Claire non era rientrata, probabilmente era fuori con il solito ragazzo con il quale era uscita qualche sera prima.

Mi infilai sotto la doccia, per liberare la mente e rilassare i muscoli tesi.

Come era possibile ridursi in quello stato per amore?

Che poi non si poteva nemmeno definire amore, un sentimento che era nato per caso, e che era cresciuto senza farsi sentire.

Un giorno poi, è scoppiato in un turbine di emozioni, ed era da quel giorno che io stavo male.

Tuttavia i giornali parlavano molto bene della loro storia, ero felice per loro, per lei che aveva coronato il suo sogno.

Forse sarebbe stato più facile dimenticarlo, visto che non vi era stato nulla se non un bacio.

Se la storia fosse andata troppo avanti ero sicura che il mio cuore non avrebbe sopportato tutta quella situazione.

Mi conoscevo, quando mi innamoravo davvero davo tutta me stessa per la persona che amavo.

Adesso dovevo concentrarmi esclusivamente sullo studio, mi mancavano pochi esami, poi sarebbero iniziate le vacanze estive; due mesi da passare insieme alla mia famiglia, tutti insieme come ai vecchi tempi.

Ovviamente la doccia non riuscì a destarmi dai miei pensieri, che erano più forti di prima.

Mi asciugai molto lentamente, poi mi misi nel letto per leggere qualche pagina del libro che avevo iniziato.

Mi addormentai subito.

Mi svegliai solo quando sentii Claire chiudere la porta del bagno, ne approfittai per posare il libro sul comodino e girarmi dall’altra parte.

 …………………………………………..

Ma quanto vi voglio bene da uno a dieci???cento mila!!ragazze siete aumentate a dismisura nell'ultimo periodo =) non avete idea del piacere che si prova!!

Come sempre dedico questo capitolo alla mia Ele..sperando che il suo esame possa andare come tutti gli altri..cioè divinamente!! ^^

I love U!

Questo capitolo è un po' corto..è vero..però davvero..già a me non piace, ma dicono che sia bello ed emozionante, lascio a voi la parola!!Un bacione a tutte..

scusate per la schifezza estetica ma sono le 23.29 e io sono alla mia prima settimana di lavoro XD sono a pezzi!!mi rifarò nelle prossime!!

Smac: Ciao!!Sei nuova? E già arrivi con tutti questi complimenti!! XD Sei adorabile!Beh non sei l'unica effettivamente che pensa questo della loro amicizia..beh..posso comunque dirti che nel corso della storia lei acquisterà carattere!Fidati!!Un bacione..grazie per tutti i tuoi compliementi..spero che anche questo ti possa piacere!!

Satyricon: Grazie mille!!Hai visto che ora che mi abituo certo di postare prima =) davvero sei fantastica..grazie!!Questo è stato di tuo gradimento? =) un bacione enorme!

Streetspirit: Oddio...*.* smack!!smack!!Che tesoro!!davvero hai pianto?oddio..non so se essere felice oppure no..cioè sono contenta di esprimervi tutte queste emozioni.. =) davvero..grazie per le tue lodi..spero di non deluderti!!un baciooooo!!

SweetCherry: Eh vedremo un po' cosa riusciremo a fare =) un bacione!!!

RiceGrain: Che devo dire di te..ormai penso che ti chiederò la mano XD Sei fantastica......mamma mia!!quante dichiarazioni!!ho deciso..un giorno verrò a trovarti..non posso non vederti!!Se ora ti adoro, ti ammiro, ti voglio un bene dell'anima, appena ti vedo scoppierà cupido =) Un bacione..e grazie di sopportarmi sempre e ti appoggiare sempre i miei scarabocchi!!I love U!

Xx_scritrice88_xX: Ah ah..ho capito ormai che Chloe non è la tua preferita XD beh..avete ragione voi tutte..senza farlo apposta nel corso della storia le ho allontanate..mi spiace un po' perchè tutto è nato da loro..cioè se Chloe non ci fosse stata Mary non sarebbe mai partita per l'Italia..ma avete ragione..vedrai che presto Mary si riscatterà..non posso prometterti che lo farà nel senso che vuoi tu..ma qlc cambierà! =) un bacione!!

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Capitolo 23
*** 22 - Angeli Custodi ***


22 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Angeli Custodi



I giorni passavano, seguiti dalle settimane, che sembravano troppo brevi.

Mi concentravo soprattutto sui miei esami, per tenere la mente occupata.

“Stai troppo sui libri!”, mi rimproverava sempre Andrew.

Non potevo farci niente, mi ero prefissa di uscire dal primo semestre con un certo numero di esami. E così doveva essere.

Anche i miei genitori erano preoccupati.

Erano venuti a trovarmi in quel periodo e non mi avevano visto molto in forma.

Mia madre dava la colpa al cibo della mensa, voleva riportarmi a casa.

Mio padre invece se da un lato era orgoglioso di sua figlia, dall’altro lasciava intravedere tutta la sua preoccupazione.

“Se vai avanti così non arriverai sana alla laurea tesoro!”, mi disse una sera a cena fuori.

“Si papà, lo so. Ma prometto che quando terminerò questo semestre le cose miglioreranno!”, cercavo di mantenere la calma, anche se dentro di me sarei voluta scoppiare.

“Beh, ricordati che nelle vacanze estive vieni a casa!”, mi ricordò mia madre.

“Si. Non vedo l’ora!”, ed era proprio così.

“Chloe?”, mi chiese mio padre.

“Oh si cara. Mi è parso di vederla in televisione, pensa che scema che sono! Con un attore!”, disse mia madre scoppiando in una rumorosa risata.

“Beh, lei sta con un attore!”, puntualizzai facendoli rimanere di sasso.

“Come?”, chiese serio mio padre, tossendo per l’acque che gli era andata di traverso. Per lui era come una seconda figlia, e sapere che stava con un attore non doveva essere stato molto bello.

“Si, da un mese mi pare!”, cercai di sembrare più tranquilla possibile.

“E come mai non ci hai detto nulla prima?”, chiese preoccupata mia madre.

E ora come glie lo dico.

“Sai, la loro storia non era molto…ehm…salda all’inizio! Ora che sono fissi, ecco..direi che si può dire!”, il mio tentativo di rimanere tranquilla svanì all’istante.

“Ah, e come si trova?”, chiese mio padre.

“Bene…si..bene penso!”, non potevo saperlo. Erano settimane che non la sentivo.

La discussione, per fortuna, prese una piega diversa.

Parlare di loro non mi era facile.

La serata proseguì tranquilla.

Il giorno dopo dovetti salutarli, mancavano due settimane alle vacanze, dovevo prepararmi per bene.

“Ciao cara, salutaci Andrew!”, mi disse facendomi l’occhiolino mia madre.

Lei era come Chloe, aveva frainteso subito nonostante le mie raccomandazioni e le mie spiegazioni.

Comunque la farsa doveva andare avanti, quindi meglio fargli pensare quello che volevano.

Guardai il taxi allontanarsi, salutandoli con la mano.

Li avrei rivisti dopo poco tempo, ma mi mancavano sempre, i miei angeli custodi.

Entrai nella struttura che avrei chiamato casa ancora per poco tempo, poi sarei andata nella mia vera casa per due mesi.

Ancora non ci credevo. Potevo staccare la spina, non vedere più nessuno, soprattutto lui.

Erano passate due settimane dal compleanno di Chloe, e io continuavo a pensare a lui.

Certo i crampi allo stomaco erano sempre più lievi, ma il dolore nel pensarlo con un’altra donna era tremendo, anche se questa donna era Chloe.

Lei mi parlava spesso della loro storia, inconscia delle conseguenze che quelle parole avevano su di me.

Cercavo sempre di limitare i particolari intimi, quelli proprio non li potevo sentire.

I miei pensieri furono interrotti dall’arrivo di Andrew nella mensa.

Nel frattempo mi ero seduta e avevo iniziato a mordere un panino.

“Sei nervosa?”, mi chiese Andrew dopo avermi schioccato un bacio nella guancia.

“No!”, troppo veloce. Mi ero tradita.

“Si certo! Come no!”, infatti.

“Beh, tra poco ho l’ultimo esame, poi iniziano le vacanze! Questo esame lo vedo più difficile degli altri!”, respirai dopo aver detto tutto d’un fiato.

“Guarda che è normale. Io sono al secondo semestre e fidati, non ti abitui mai!”, cercò di consolarmi, ma inutilmente.

“So io cosa ti ci vuole!”, mi disse all’improvviso.

“Si, anche io. Studiare!”, lo fermai.

“No, scema! Andiamo al cinema! Dai!”, mi propose facendo gli occhi languidi.

“Va bene. Però scegli tu il film! Io non sono molto brava!”, lo avvisai.

“Si lo so. L’ultima volta siamo andati a vedere un film del dopo guerra!”, mi prese in giro.

“Cosa ne sapevo che era così vecchio!”, sorrisi fingendomi offesa.

Posammo i nostri vassoi e uscimmo.

Era fantastica l’espressione che Andrew utilizzava per chiamare i taxi.

Lo prendevo sempre in giro.

Salimmo sul primo taxi che si fermò davanti a noi e ci avviammo verso il cinema.

Quando scesi dall’abitacolo per poco non inciampai nel marciapiede guardando i poster attaccati fuori dal cinema.

“Dai. Non ci pensare. Ci saranno altri film!”, mi consolò Andrew.

Non ci potevo credere.

Non riuscivo nemmeno a parlare. Le parole mi si bloccavano nella gola. Respiravo a fatica.

“Ma..”, fu l’unico monosillabo che riuscii a dire.

Mi perseguitava.

C’era un poster di Robert, che immortalava una scena del film che stava per uscire.

Era bello da mozzare il fiato, non c’era nulla da dire.

“Beh devi solo resistere mentre compro i biglietti. Dentro magari non c’è!”, mi disse Andrew allontanando pensieri poco casti dalla mia testa.

Decisi di seguirlo e di non farmi rovinare la serata.

Scelse un film horror, tanto per cambiare genere.

Non mi attiravano molto, ma magari potevano distogliermi dal pensare a lui.

“Ti piace?”, mi chiese una volta seduti.

“Oh si..certo!”, mentii.

“Non dire bugie. C’era poca scelta, un romantico non mi sembrava il caso. Un sentimentale tanto meno!”, mi disse dandomi un buffetto sulla fronte.

“Hai ragione!”.

Iniziò la pubblicità dei film in uscita e l’unica parola che uscì dalle mie labbra fu “merda”.

“Come?”, mi chiese Andrew.

“Merda!”, ripetei più forte.

Come non detto, arrivò la pubblicità del film di Robert.

Mi misi le mani davanti agli occhi e sentii la fronte di Andrew sulla mia spalla.

“Ti prego spegnilo!”, chiesi implorante, “la sua voce è tremenda!”, sembravo malata.

“Dai, Mary. Ti prego!”, mi implorò.

“Oddio!”, chiusi gli occhi e mi tappai le orecchie.

“Ho sbagliato a portarti qui!”, stava per alzarsi ma lo bloccai e lo feci risedere.

“Stai qui! Passa!”, cercai di convincerlo.

Infatti la pubblicità non durò molto, giusto qualche minuto, che a me sembrarono una vita.

Mi calmai e iniziai a respirare tranquillamente.

“Va meglio?”, mi chiese.

“Si!”, gli sorrisi.

Il film mi terrorizzò nel vero senso della parola.

Non ero abituata a vedere quel genere, quindi ogni scena era un sussulto.

Andrew si girava spesso ridendo, diceva che lo divertivo.

Contento lui.

Quando uscimmo presi una boccata d’aria, per calmare i battiti del cuore.

“Tu..”, dissi puntandogli il dito contro, “mi vuoi morta! Non è così?”, gli chiesi.

Lui come risposta scoppiò in una risata più forte, facendo girare tutti i ragazzi che erano usciti dal cinema.

“Eri fantastica! Davvero. Mi hai fatto morire dal ridere!”, non accennava a smettere.

“Smettila! Mi prendi pure in giro!”, sputai.

Non sapevo se continuare a fingere di essere arrabbiata o scoppiare a ridere insieme a lui.

“Ma dici sul serio? Dai non puoi esserti spaventata per una cosa del genere!”, sorrise.

Almeno si era calmato.

“Perché? Soprattutto alla fine, quando muore…”, non finii di parlare perché mi mise una mano davanti alla bocca.

Mimai un perché.

“Non puoi raccontare la fine!”, e scoppiò di nuovo a ridere.

Ero furiosa, o almeno davo l’idea di esserlo.

Piantai i piedi per terra come i bambini e lo fissai furente.

“Andrew. Smettila!”, urlai.

Lui si fermò di colpo e mi fissò.

“Sei davvero arrabbiata?”, mi chiese avvicinandosi.

“Si!”.

“Dai..scusa! Ma sei troppo buffa!”, sorrise.

“Non migliori la tua situazione!”, lo ammonii.

Sembrò credere alla mia sfuriata perché si rattristì.

“Scusa..”, biascicò.

“No, non ti posso perdonare. Hai esagerato!”, mentii.

Mi guardò.

“Ora prendo un taxi, e torno a casa. Da sola!”, sottolineai la parola “sola”.

Si mise le mani nelle tasche dei pantaloni e annuì.

“Scusa ho esagerato…”, e continuò con le sue scuse, ma ormai non lo ascoltavo più. Stavo per scoppiare a ridere.

Alla fine cedetti.

Mi piegai in due, soprattutto guardando la sua espressione.

Lo vidi cambiare espressione. Dal pentito, all’arrabbiato.

Dovetti impiegare più tempo del previsto per fargli capire che era tutto a posto.

Quando scendemmo dal taxi per tornare a casa, era ancora furioso!

“Dai, ti sei calmato?”, gli chiesi facendo gli occhi dolci.

“Mmmh..”, non era una risposta. Misi un finto broncio.

“Hai iniziato tu eh!”, intanto ci incamminammo verso le nostre stanze.

“Si, va bene. Hai ragione! Ma eri davvero buffa!”, mi sorrise e dopo avermi dato un bacio sulla fronte si congedò nella sua stanza.

“Buona notte Andrew..”, lo salutai guardandolo andare via.

“Notte Mary..”.

Quando entrai nella mia stanza notai che Claire dormiva ancora.

Vidi dei libri sparsi sul mio letto, mi ero scordata di riordinare. Il pensiero dell’esame se fece spazio nella mia mente, portandomi alla preoccupazione e all’agitazione.

La mattina più importante dell’anno universitario arrivò.

Andrew mi accompagnò per cercare di farmi stare tranquilla, ma era difficile.

Temevo di bloccarmi, di non riuscire a parlare, di interrompere un discorso.

Era l’ultimo esame del semestre, se proprio ci pensavo era una cosa da niente. Sarebbero arrivate prove più dure, d'altronde per diventare un medico bisognava impegnarsi molto.

Ma l’ansia non voleva andarsene.

Iniziai a respirare lentamente, mettendo in atto le tecniche che di solito si usano per gli attacchi di panico. Niente, nemmeno quelle riuscirono a tranquillizzarmi.

Eravamo fuori dall’aula, l’appello era già stato fanno. Visto che avevo ancora una decina di alunni davanti decisi di uscire per prendere una boccata d’aria.

“Devi calmarti..seriamente!”, Andrew mi scuoteva per farmi riprendere lucidità.

“Sono tranquilla”, la voce tremante mi tradì.

“Si, sicuramente! Cosa devo fare per farti tornare te stessa? Non puoi entrare così!”.

“Basta che le metti le mani intorno alle tempie! Vedrai che si calma..”, solo lei sapeva cosa mi calmava. La sua voce fece spuntare sul mio volto un sorriso enorme.

“Mamma!”, urlai spostandomi per vederla.

“Tesoro!”, c’erano tutti e due. Mio padre aveva gli occhi lucidi.

“Non potevamo mancare oggi!”, mia madre rispose ad una domanda a cui avevo solo pensato.

“Ma siete venuti la settimana scorsa!”, gli dissi guardandoli negli occhi e trattenendo le lacrime.

“Si, ma pensi che noi oggi saremo potuti rimanere a casa?”, mio padre non ammetteva repliche.

“Poi c’è anche un’altra sorpresa!”, mia madre si spostò e Chloe sbucò dalle spalle di mio padre.

Il sorriso sul mio volto fu sostituito da un velo di tristezza.

Per quanto le volessi bene, la sua storia con lui, mi faceva ancora male.

Sarebbe passato del tempo, avrei superato tutto. Almeno così speravo.

“Non sei contenta di vedermi?”, mi disse lei guardando la mia faccia.

“Si, certo!”, risposi avvicinandomi per abbracciarla.

Lei aveva già terminato con gli esami per quel semestre, purtroppo ero troppo presa dai miei studi per andare a vederla.

“Sono venuta per aiutarti, non voglio che entri in queste condizioni”, mi rimproverò accarezzandomi.

Sorrisi imbarazzata e tirai un sospiro di sollievo. Per quanto vederla mi faceva male, era comunque la mia migliore amica. Niente avrebbe cancellato questo.

“Grazie a tutti per essere qui! Le persone importanti della mia vita sono qui..”, dissi guardandoli tutti.

Strinsi la mano di Andrew e sorridendo a tutti entrai nell’aula dove avrei sostenuto l’ultimo esame del semestre.

Avrei avuto un’estate completamente all’insegna del riposo e del divertimento.

Mary Allen Dowson”, il mio nome venne pronunciato dai commissari d’esame.

Rabbrividii e mi avvicinai alla cattedra sedendomi di fronte ai professori.

Le domande non erano troppo difficili, dovevo aspettarmelo, tanta preoccupazione per niente.

Spesso cercavo il volto dei miei genitori, per avere un supporto da parte loro.

I loro sorrisi mi aiutavano molto.

“Hai visto?”, Chloe mi venne incontro mentre uscivo dall’aula con il fiato ancora corto.

“È andato tutto bene!”, Andrew mi baciò una guancia e arrossendo ci dirigemmo verso l’uscita dell’Università.

“Ci sarebbe un’altra persona che vorrebbe salutarti..”, Chloe si avvicinò sussurrandomi qualcosa all’orecchio.

Deglutii, sperando di aver capito male.

“Mamma, papà vado nella mia stanza per prendere le mie cose. Posso partire già stasera!”, sorrisi e li salutai sperando di restare abbastanza calma.

“Chi sarebbe?”, le chiesi quando i miei furono a debita distanza.

“Dai che lo sai! Anche se non vi siete più chiariti lui ci tiene a te!”, ecco, lo sapevo. Dovevo scappare subito. Invece c’era qualcosa che mi tratteneva, che mi bloccava e mi impediva di scappare.

“Ti prego..sono molto stanca. Preferirei andare a preparare la valigia..”, arrancai una scusa plausibile.

“Dai..tanto è già fuori! Non è voluto entrare perché ormai deve stare attendo a non farsi vedere!”, mi rispose con non curanza. Per lei era una cosa normale.

“Solo un saluto. Poi scappo..tu quando parti?”, le chiesi curiosa. Non ne avevamo mai parlare.

“Io non vengo subito..passo un po’ di tempo con Robert”, una pugnalata nel petto mi avrebbe fatto meno male, “ma verrò tra qualche settimana!”, mi sorrise non sapendo quello che aveva scatenato con le sue parole.

La loro storia doveva essere importante per fargli passare così tanto tempo insieme.

Chissà se anche io avrei potuto passare del tempo con lui, se la nostra storia avesse avuto una possibilità, un futuro.

Cancellai immediatamente quei pensieri dalla mia testa.

Andrew ci seguì. Per loro eravamo una coppia, o qualcosa di simile.

Gli strinsi la mano, prima di uscire dalla grande porta vetrata.

Lui mi guardò, non aveva sentito la conversazione tra me e Chloe, ma appena vide la persona appoggiata alla macchina parcheggiata a lato della strada capì immediatamente e ricambiò la stretta.

…………………………………………..

Siete state fantastiche anche questa volta! Mi state supportando in tante..e per me questo vuol dire tanto!!Stiamo raggiungendo dei picchi di lettura fantastici XD continuate così!Anche stasera sarò breve..ormai sto lavoro mi sta prendendo un sacco di tempo!!

Questo capitolo è un po' sciapo..ma nella storia ci vogliono questi capitoli, se no non potrei arrivare a quelli succosi XD

Ringrazio RiceGrain che mi ha proposto di fare una FF con lei..E' UN ONORE!!TE LO GIURO!!TI AMOOO!! E Liselotta..che *.* tessorro mi metterà, spero XD, in una sua prossima FF!Che dire..sono l'attrice più ricercata dopo il nostro angelo XD ahah!!

Un bacione a tutte le mie stelline!!Vi voglio bene!!

RiceGrain: che dire!Sei su msn =) e ti sto dicendo tutto quello che ti devo dire!!Che ti amo, e che ti sposerò XD beh..il nostro Rob non è strageloso di più!!Se lo mangerebbe..avevo anche pensato di fargli fare a botte con Andrew, poi però sarebbe stato tutto troppo scontato..Chloe se la dava subito..facciamole fare la parte dell'idiota ancora per un po' XD

Satyricon: Ahaha Robert è ultramegasupergeloso di Andrew ahahh!!beh..d'altronde se il loro rapporto fosse rimasto come all'inizio penso che Chloe se la sarebbe data.. XD ma è accecata dall'amore!!!un bacioneee

Xx_scritrice88_xX: Ah arriverà...non presto ma arriverà!!=) grazie di seguirmi nonostante sia una pazza masochista che gioca con Mary XD un bacio!!

Sognatrice85: grazie mille tesoro!!Che bello sentirsi dire certe cose..siete tutte dolcissime!!continua pure a commentare..mi aiutano molto le vostre idee!!un bacio!

Streetspirit: *.* T_T T_T Sei dolcissima!!Oddio.........davvero.....non so come esprimerti tutto il mio ammoree!!!! Grassie!Davvero..comuneque penso di no..anche se avevo un'idea in mente..che però non dico xD cmq lei è ignara di tutto..lo so fa la parte della stupida, ma purtroppo è cosi!!Un bacione..e grazie ancora per i tuoi bellissimi complimenti!!

Violetdreamy: Ahahah se poi lo immaginiamo alla Tom Welling XD lo vorrei anchei io..Rob la casa a destra e Tom la casa a sinistra XD un bacione!!

Smac: Ah non so se dirti che hai ragione oppure no..Robert potrebbe averla presa male..ma vedremo come andrà prossimamente! XD un bacione enorme!!

Mikkicullen: Eh hai ragione in tutto...lui sta con lei, perchè...beh più avanti si leggerà uffa!!non fatemi fare spoiler XD che poi capite troppo..siete troppo sveglie XD un bacione!!

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Capitolo 24
*** 23 - Pasticcio ***


23 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Pasticcio

Indossava un paio di jeans scuri, con una maglia chiara che faceva intravedere i suoi pettorali.

Portava un paio di occhiali da sole ed un berretto, per camuffare la sua immagine.

Ormai era troppo famoso per uscire tranquillamente.

Chloe gli corse incontro abbracciandolo, si diedero un bacio a fior di labbra.

Un’altra coltellata, sentii la presa di Andrew farsi più forse.

Respirai e mi avvicinai nascondendo il mio dolore dietro ad un finto sorriso.

“Ciao!”, mi salutò come se fossimo stati amici di vecchia data.

Sembrava che non fosse mai successo niente.

“Ciao!”, ricambiai il saluto con educazione.

“Allora hai finito per adesso?”, mi chiese cingendo le spalle Chloe con un braccio.

“Sembrerebbe di si..!”, risposi tentando di non scoppiare a piangere.

“Bene! Allora adesso ti godrai le tue meritate vacanze! Le passerete insieme?”, chiese guardando prima me, poi Andrew. Era un colpo basso, sapeva che non mi piaceva parlare di queste cose.

“Si, certo!”, Andrew rispose al mio posto. Rimasi impietrita.

Lo guardai cercando di capire.

“Passerò qualche giorno da lei. Nulla di più. Sai la nostra storia non è ancora così importante come la vostra!”, scandii bene l’ultima parola provocando dei brividi nella mia schiena.

Robert capì che si trattava di una frecciatina bella e buona, e non impiegò più di due secondi per rispondere a tono.

“Allora saremo curiosi di vedervi alla luce del sole..”, mi fissò per un attimo, giusto il tempo per incenerirmi, “passerò anche io qualche giorno da Chloe! Speriamo di vederci..”, ora era davvero una scusa.

“Non credo. Se tu passerai del tempo qui con lei, lui verrà..questa..settimana!”, non so nemmeno io perché lo dissi.

“Anche io..”, Chloe lo guardò accigliata.

“Si, è una sorpresa. Voglio conoscere i tuoi!”, gli sorrise baciandola.

Lei non potette resistere, iniziò a sorridere e a pensare al viaggio.

“Potremmo partire insieme!”, saltellò a destra e a sinistra, tenendomi per un braccio.

“Certo..”, il mio entusiasmo scemò immediatamente. In quel momento non volevo nemmeno partire per vedere casa mia, volevo solo scappare.

“Allora a stasera. Ci vediamo all’aeroporto!”, il suo sguardo faceva capire che si trattava di una sfida. Voleva mettermi alla prova? Cosa voleva ancora da me?

“Oh Mary..non sai quanto sono felice..chiamo mia madre e le dico che arriviamo entro la mattinata di domani..”, mi diede un bacio e entrò nella macchina di Robert, che già la stava aspettando.

Quando mi fui assicurata che la macchina di Robert fosse già dietro l’angolo, mi voltai verso Andrew furente.

“Come? Cosa?”, non sapevo nemmeno cosa dirgli. Aveva creato un casino enorme.

“Scusa. Ma non sopportavo che continuasse a beffeggiarsi!”, il suo sguardo era innocente.

“Ma lo sai che cosa hai combinato? Hai innescato una bomba..ci faremo male tutti!”.

“No. Non è vero. I tuoi hanno sempre pensato che tra me e te ci fosse qualcosa, gli farà piacere se passo del tempo da te!”, sorrideva come un bambino.

“Oddio. I miei!”, mi misi una mano sulla fronte, “dovrò dirgli tutto! Cioè che tu vieni, mio padre andrà in paranoia! Non ho mai portato un ragazzo a casa!”.

“Mai?”, mi chiese fissandomi stupito.

“Mai”, non ci vedevo niente di strano.

“Allora andiamo ad avvisarli. Così facciamo un passo avanti! Vedrai che una settimana passerà in fretta!”.

“Sei così tranquillo! I tuoi?”, ero agitatissima.

“Non sarà un problema per loro, tranquilla!”.

“Sei matto! Spero che tutto vada bene!”.

Finii di preparare la mia valigia cercando di non pensare a quello che sarebbe successo qualche ora dopo.

Chiamai mia madre, con la voce tremante.

“Mamma?”, non riuscivo nemmeno a parlare.

“Mary, tesoro? Stai bene?”, mi chiese preoccupata.

“Si, cioè. C’è un cambiamento per la partenza di stasera!”, chiusi gli occhi e incrociai le dita.

“Non parti più? Noi ti vorremmo a casa!”.

“No, no..”.

“Quindi?”.

“Ecco..Andrew. Potrebbe venire qualche giorno da noi?”, avevo lanciato la bomba. Dovevo solo sperare che non scoppiasse troppo forte.

“Andrew?”, mia madre rispose proprio come mi aspettavo.

“Si, lui! Sai..siamo molto amici..ecco..”, cosa gli avrei raccontato?

“Oh, era ora tesoro. Io e tuo padre ci chiedevamo quando avresti avuto intenzione di presentarcelo ufficialmente!”, la sentii sollevata, era incredibile.

“No, non è come pensi. Cioè gli voglio bene, ma niente di più. Davvero!”.

“Si, va bene tesoro! Fallo venire pure. A tuo padre piace quel ragazzo!”.

Perfetto. Mi ero messa in una situazione da cui era impossibile uscirne.

Presi le mie valigie e dopo aver salutato Claire uscì da quella stanza.

All’uscita di quella che per sei interi mesi era stata la mia casa, c’era Andrew, con i suoi occhiali da sole e le sue valigie.

“Ciao!”, il suo entusiasmo non era svanito.

“Ciao..”, risposi con meno enfasi.

“Allora? Sei pronta?”, mi chiese sorridendo.

Lo guardai fulminandolo con lo sguardo. Quello poteva bastare come risposta.

“Non farla così tragica. Sono solo sette giorni!”.

Mi voltai nuovamente per incenerirlo.

“Smettiamola di parlare e andiamo. I miei ci aspettano!”.

“Per quanto ancora mi terrai il broncio? Dobbiamo fingere bene!”, sorrideva.

“Per te è tutto così facile? Dobbiamo fingerci fidanzati!”, ormai avevo perso la pazienza, “per di più davanti ai miei!”.

“Dai. Lo faccio perché non voglio darla vinta a lui!”.

“Io glie l’avrei data vinta comunque! Non sarà facile. Ci starà sempre intorno vedrai. In più non hai pensato al dolore che posso provare io nel vederli sempre appiccicati?”, nel frattempo eravamo saliti sul taxi per andare all’aeroporto.

Fuori il sole era sparito, lasciando spazio alle nubi.

Dopo due ore sarebbe partito il nostro aereo. Sarebbe stato il viaggio più lungo di tutta la mia vita.

Andrew mi guardò per assicurarsi che non perdessi del tutto la lucidità.

Scendemmo dal taxi ed entrammo nel grande aeroporto di Londra.

Quando raggiungemmo la sala d’attesa notammo i miei genitori parlare con un ragazzo.

Mi avvicinai e capii che quel ragazzo era lui.

Stavano ridendo e scherzando, come vecchi amici.

Mi sentivo fuori luogo.

“Ciao!”, Andrew mi raggiunse e salutò.

Io feci un semplice cenno con la mano. Ero troppo tesa.

“Chloe?”, chiesi.

“È in bagno”, Robert rispose subito ma evitai il suo sguardo.

Era già visibile la mia tensione, se mi fossi concessa di guardarlo negli occhi avrebbe capito tutto.

Come era possibile fingere di amare qualcuno? Soprattutto se la persona che si ama veramente è a pochi metri da te?

“Eccomi. Mi cercavate?”, Chloe arrivò raggiante.

“Ciao!”, l’abbracciai fingendo di essere tranquilla.

“Allora sei pronta per passare un’estate con noi?”, mi chiese lei.

“Beh una settimana!”, sorrisi sperando che la mia risata non sembrasse troppo falsa.

“Oh cara! Robert passerà con noi tutta l’estate. Film a parte ovvio!”, sorrise abbracciando il suo ragazzo. Quel ragazzo.

Ingoiai l’amaro che era salito e respirai.

“Bene!”, annuii.

Mia madre mi chiese di accompagnarla a comprare delle riviste, ma sapevo che era una scusa.

“Quel Robert mi piace molto..”, mi disse appena fummo sole.

Aveva ragione.

“Già..”, cercai di mantenermi distaccata fingendo interesse per alcuni titoli di giornale.

“Certo che un attore. Diciamo che si è messa in un bel guaio!”, sembrava sincera, respirai per mantenere la calma.

“Si, ovviamente! Però conta, che la vita è sua!”, cercai di essere il più evasiva possibile.

“Meno male che tu hai trovato un così caro ragazzo. Si vede proprio che per te prova qualcosa..”, certo è il mio migliore amico, “spero che l’estate non smonti il vostro futuro!”.

Iniziavo a perdere la pazienza, adoravo mia madre, ma quando faceva certi discorsi proprio mi era impossibile non perdere la pazienza.

“Già..”, furono le mie uniche sillabe.

“Potreste fare un bel viaggio insieme voi quattro!”, queste idee dove le teneva nascoste?

“Poi chiederò..”, mi feci prendere dal panico. Già sarebbe stato difficile sopportare la presenza di Robert per un settimana. Figuriamoci per una vacanza intera.

Avrebbe comportato la conseguenza di vederlo tutti i giorni, invece che soltanto durante alcune ore, durante le quali doveva assicurarsi che fossi affezionata a Andrew.

Arrivai ad un’amara conclusione.

Avrei dovuto fingere fino in fondo. Un conto era abbracciarlo e stargli accanto. Ma baciarlo. Quello non ero sicura di riuscire a farlo.

“Ora andiamo mamma. Se no penseranno che ci siamo perse!”, sorrisi e le cinsi le spalle per spingerla verso gli altri.

Erano tutti li, mio padre che scherzava allegramente con Chloe ed Andrew e Robert che cingeva i fianchi di Chloe ascoltando la loro conversazione.

Quando ci videro terminarono e loro discorsi con un sorriso beffardo sul volto.

“Eh, non pensavo fossi così tenera da piccola!”, Andrew mi si avvicinò mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Come?”, chiesi dubbiosa.

“Si, tuo padre ci ha raccontato di quando piangevi nel cuore della notte perché volevo stare con loro..”, Chloe rispose al suo posto.

“Oddio..”, che umiliazione. Fulminai mio padre con lo sguardo e misi il broncio.

“Come sei carina quando fai così!”, Andrew non perse tempo e mi fece tornare il sorriso.

Sentivo gli occhi di Robert addosso. Ma non potevo accertarmene, mi avrebbe vista.

“Mi sta guardando?”, chiesi silenziosa a Andrew mentre ci avvicinavamo agli sportelli dell’aereo.

“Si..è tutto il tempo che ti guarda, sembra che voglia metterti alla prova!”.

“Lo so. Me ne sono accorta. Ricorda che ci hai messo tu in questo pasticcio!”.

“Tu hai detto a Chloe che avevamo una storia eh!”.

Colpita.

Annuii e feci cadere il discorso.

Speravo che almeno nell’aereo sarebbe stato meno pesante. Non sapevo ancora quello che sarebbe successo.

 …………………………………………..

Ciao ragazze!stasera vado di fretta...mi dispiace ma non riesco a rispondere a tutte...

vi prometto che la prossima volta vi risponderò...grazie mille per i vostri commenti!!I love U!!

Riesco a postare di rado..e quando lo faccio sono in ultra fretta..spero di non deludere le vostre aspettative!!

BACI

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Capitolo 25
*** 24 - Volo ***


24 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Volo

Quando raggiunsi il mio posto arrivai all’angusta verità.

Il mio vicino era lui.

“Chloe vuoi fare cambio? Così stai vicina a lui..”, cercai di scamparmela.

“No, diciamo che l’ho fatto apposta!”, la guardai strabuzzando gli occhi.

“Cosa hai fatto?”.

“Calmati. Se dobbiamo passare del tempo tutti insieme sarà il caso che voi due chiariate la vostra situazione! Mi fido di te. Sono sicura che vi capirete!”, si certo. Si fidava. Non doveva.

“Non importa!”.

“Per me si. Non voglio che vi parliate solo perché siete costretti. Potete diventare amici!”.

Amici. Che parola.

Sbuffando mi diressi nuovamente verso il mio posto.

Lui era girato di spalle. Osservava il panorama oltre l’aeroporto.

Mi sedetti e ispirai lentamente, per non farmi notare.

Vidi il resto del gruppo una fila dopo la nostra.

Andrew mi mandò un sorriso di incoraggiamento. Ma non servì a niente.

Misi le mani sulle gambe e fissai il poggia testa del sedile di fronte al mio.

Eravamo solo io e lui. Potevo sfiorarlo, toccarlo. Ma non dovevo.

Chiusi gli occhi e lentamente mi girai verso di lui, per guardare dal finestrino, almeno quello era l’intento.

“Oh..”, furono le uniche parole che disse.

“Già..”, annuii.

“Come mai qui? Pensavo ci fosse Chloe”, la sua freddezza mi colpì.

“Mi spiace. Ci sono io!”, risposi altrettanto dura.

“Se non ti va bene chiamo la hostess e mi faccio spostare..”, questa frase mi uscì con un po’ meno convinzione.

“No..No..”, la sua voce tremò, “Va bene lo stesso..”.

Rimpiansi subito quello che feci. Lo guardai negli occhi.

Lo sbaglio più grosso che potessi fare.

Nei suoi occhi non vi lessi, rabbia, odio. Ma soltanto felicità.

Era normale doveva per forza essere felice vicino a Chloe.

Mi rattristii e cercai di iniziare un discorso per occuparmi la mente.

“Allora..”, vediamo, “come vanno le cose con il lavoro?”, gli chiesi fingendomi meno interessata di quanto in realtà non fossi.

Ero stata parecchio tempo senza sapere niente su di lui. Volevo parlarci. Mi mancava molto.

“Bene, comunque..”, lo vidi tentennare, “non sei costretta ad iniziare un discorso con me! Lo so che è stata Chloe ad insistere, ma davvero non ce n’è bisogno!”, in quel momento era tranquillo. Doveva levarsi il peso evidentemente.

“Beh, Chloe mi ha chiesto di parlarti è vero..però lo faccio volentieri..per lei siamo ancora in conflitto dall’….Italia..”, sentivo il dolore uscire piano piano.

“Si, me ne parla spesso. Vorrebbe che diventassimo amici..”, notai un mezzo sorriso di amarezza sul suo volto. Ma non era lo stesso che amavo.

“Si..vorrebbe!”, precisai.

Lo vidi assorto nei suoi pensieri, così decisi di non disturbarlo ulteriormente.

“Il viaggio sarà lungo..”, mi disse all’improvviso, “sarà meglio cercare un modo per andare d’accordo..anche se il problema non è quello..”, non finì la frase.

Lo fissai di nuovo negli occhi, mi ci immersi completamente.

Dovevo fermarmi, il muro che mi ero creata in quel periodo per resistere al dolore stava per frantumarsi.

Però mi mancava, tutto di me stessa esprimeva l’amore che provavo per lui.

Né Andrew, né nessun’altro sarebbe stato capace di guarire la ferita che quella storia mi aveva provocato.

Lui era suo adesso. Suo, solo suo.

Trattenni a fatica le lacrime che volevano uscire.

Sarebbe stato il viaggio più lungo di tutta la mia vita.

Mi alzai e mi diressi verso il bagno. Dovevo stare da sola.

Quando entrai scoppiai a piangere, non riuscivo più a trattenermi.

Non so per quanto tempo restai seduta a fissare il vuoto, sentii Chloe chiamarmi dietro alla porta, così mi ricomposi ed uscii.

“Tutto bene?”, mi chiese squadrandomi.

“Si, solo un po’ di agitazione..sai..il volo!”, mentii.

“Come va con Robert?”, mi chiese speranzosa.

“Beh, Chloe. Non hai mai pensato che probabilmente non siamo compatibili?”.
“Ma ci terrei molto. Entrambi sapete quanto io tenga a voi, per favore!”.

Sbuffai e sollevai gli occhi al cielo.

“Grazie!”, ora era felice.

Mi sedetti al mio posto e guardai fuori dal finestrino.

“Bel panorama..”, disse l’uomo a fianco della mia fila.

Era un uomo sulla trentina, mi fissava sorridendo.

Annuii imbarazzata, non volevo certamente iniziare un discorso, almeno non con lui.

“Dove va?”, mi chiese continuando a fissarmi.

“Detroit”, risposi cercando di fargli capire che non avevo intenzione di dialogare.

“Io anche. Beh, è molto giovane. Studia?”, guardai Robert e annuii.

Lui intanto si era appoggiato con la testa verso il mio sedile, pochi centimetri e l’avrei sfiorato.

“È il suo ragazzo?”, mi chiese nuovamente l’estraneo.

Io non risposi, rimasi a guardarlo sorridendo. Aveva gli occhi chiusi, ma notai un mezzo sorriso sulle sue labbra, mi accorsi che l’uomo mi aveva parlato.

“Come?”.

“Dico. È il suo ragazzo?”, ripeté. Ecco perché il sorriso.

“Ehm..”, arrossii, “no!”.

“Ah, bene!”, mi disse sorridendo.

Cercai di guardare altrove e rimasi stupita da Robert.

“Però il suo ragazzo è seduto più avanti!”, rispose tranquillamente a quell’uomo fulminandolo.

Lo guardai stupita. Non mi aspettavo un atteggiamento del genere.

L’uomo distolse i suoi occhi dai miei e si mise a leggere un rivista.

“Grazie..”, sussurrai a Robert.

“Prego, era troppo insistente..ma come biasimarlo!”, di nuovo non capii il senso delle sue parole. Sfoggiò il sorriso che tanto adoravo.

Cercai di impiegare il tempo.

“Ti va di parlare un po’?”, gli chiesi sperando che funzionasse.

“Quello che vuoi..”, non mi guardò, fissava un punto indefinito di fronte a se.

“Con Chloe?”, cercai di mostrarmi poco interessata, invece bruciavo dalla voglia di ricevere una risposta negativa. Che so, un “Va male, mi manchi..”.

Che cosa ti aspetti? L’hai fatto soffrire. Ora basta. Erano i miei unici pensieri.

“Tutto bene..”, evidentemente non voleva parlarne, decisi di cambiare argomento.

“Il lavoro? Cioè immagino che tu non possa dirmi tutto, però non so..stai girando qualche film?”, ero davvero patetica.

Il suo sguardo era un misto tra la compassione e lo stupore.

“Si, direi di si..però è una cosa ancora da decidere. Non siamo sicuri! Comunque girerò il continuo del film che ho girato in Italia..”.

“Twilight..”.

“Sì quello..”.

Ricadde il silenzio e non feci niente per romperlo. Non volevo sembrare troppo insistente.

Continuai a fissare il sedile di fronte al mio, cercando di immaginare come sarebbero andati quei giorni con lui. Immediatamente evitai di pensarci, non volevo farmi più male di quanto già non mi stessi facendo.

Diedi un’occhiata verso Andrew, stava parlando con Chloe e con mia madre.

Eravamo gli unici, io e Robert, ad essere così lontani dal gruppo. Strana combinazione.

Lanciai uno sguardo verso Robert e lo vidi immerso nei suoi pensieri voltato verso il finestrino.

Le nuvole iniziavano ad essere più scure, il sole stava tramontando.

“Cari passeggeri siete pregati di spegnere le luci, trasmetteremo un film per rendere la vostra permanenza più confortevole. Per ogni richiesta chiamateci pure. Buon proseguimento dal personale di volo”, sentii la hostess dagli altoparlanti.

Spegnemmo tutti le luci e il buio si fece spazio all’interno dell’aereo, illuminato solo dalla poca luce che il sole ancora riusciva a trasmettere.

Il film era un romantico, proprio quello di cui non avevo bisogno.

“L’hai già visto?”, mi chiese Robert con le cuffie in mano.

“No, ma non mi interessa..”, notò solo in quel momento che non avevo preso le cuffie.

“Ah..ok..poi semmai…te lo..racconto..”, probabilmente il suo tentativo di essere amichevole sfumò appena pensò di parlare.

Annuii e lo lasciai al suo film.

Guardai i primi fotogrammi, poi gli occhi iniziarono a socchiudersi.

Ero con Robert, potevo riconoscerlo, anche se era di spalle. La sua chioma folta era irriconoscibile.

Eravamo in una spiaggia. Gli occhi mi bruciavano, vedevo tutto sfocato. Solo lui era nitido e perfetto.

“Sai..”, lo sentii sospirare accanto a me, “Non mi sembra vero..”.

Non capivo. L’avevo lasciato a guardare un film, che fossimo scesi dall’aereo e che io non me ne fossi accorta?

“Cosa?”, chiesi curiosa.

Il suo sorriso mi lasciò spiazzata. Non era come quello che ricordavo in aereo. Era sereno, perfetto, il suo sorriso.

Rimasi incantata ad ascoltarlo.

“Beh, tu sei qui. Perfetta. Per me!”, si avvicinò a me e le sue mani si portarono sul mio viso. Era incredibile come il suo palmo combaciasse perfettamente con la mia guancia.

Lo guardai negli occhi e mi immersi finalmente nel suo azzurro.

“Io..”, cercai di parlare, ma non me lo permise.

“Shh”, sussurrò avvicinandosi, “Ora siamo qui e niente e nessuno potrà mai dividerci. Mai, Mary. Mai! Ti amo, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata”, quelle parole erano miele per le mie orecchie.

Sentii delle lacrime solcarmi il viso, lui le raccolse e le sue labbra toccarono le mie.

Mi sentii sprofondare. Il bacio era così delicato, così dolce che non riuscii nemmeno a capire niente, ero ammaliata dal suo profumo.

“Ti amo anche io..”, sussurrai sulle sue labbra.

Le lacrime continuavano a scendere, ma non me ne badai. Restai abbracciata a lui, conscia che nessuno ci avrebbe più divisi.

Eravamo destinati a stare insieme. Era tutto scritto.

“Mary..”, la sua voce si fece all’improvviso preoccupata e cupa.

Lo guardai negli occhi e vidi una luce diversa, tesa.

Aprii lentamente gli occhi ritrovandomelo a pochi centimetri dal mio volto.

“Che succede?”, gli chiesi ancora addormentata.

“Ti lamentavi nel sonno!”, il suo sguardo era più teso rispetto a quello del sogno.

Il sogno. Oddio. Ecco a cosa alludeva. Chissà cosa avevo detto.

“Scusa..”, riuscii solo a dire.

Mi accorsi delle lacrime che mi avevano bagnato la maglia.

Il sogno. No, non poteva essere un sogno.

Mi guardai intorno, niente mare, niente sabbia, niente sole.

Solo persone che dormivano, era tardi. Il film era già finito. Dovevo essermi addormentata presto.

Eravamo solo io e lui, al buio, illuminati solo dalla luce della notte.

Non c’era stato nessun bacio, niente parole dolci. Lui era sempre stato li, a pensare a Chloe.

Dio, che stupida. La consapevolezza di aver sognato mi provocò un dolore immenso.

Gli occhi si fecero umidi, e automaticamente mi portai una mano sulla fronte.

“Che idiota..”, balbettai tra me.

Lui non rispondeva, era lì fermo a guardarmi.

“Ho fatto un incubo, scusa..”, la voce mi tremava. Stavo per crollare, le lacrime avevano iniziato a scendere nuovamente.

“Ah”, la sua freddezza mi colpì in pieno petto.

Lo guardai dubbiosa.

“Un incubo hai detto?”, le sue labbra si incresparono e i suoi occhi si chiusero in una fessura.

“S..Si!”, precisai non capendo niente.

“Bene!”.

“Che c’è?”.

“Sapevo di esserti indifferente, ma addirittura un incubo”, sussurrava per non farsi sentire dal resto dei passeggeri, ma la rabbia si poteva sentire benissimo, “Immagino che quando sogni quello là”, indicava Andrew, “non piangi..”.

“Oh..beh..non è come pensi..non ho sognato te!”, sarei anche potuta sembrare convincente, se la voce non avesse iniziato a mancare.

Il suo sguardo mi trafisse.

“A no?”.

“No!”, risposi troppo velocemente. Mossa sbagliata.

“Cosa te lo fa pensare?”, chiesi poco decisa.

“Hai..nominato spesso, il mio nome..”, merda.

 …………………………………………..

Mio dio ragazze..questa sera è un parto postare!!giuro..mi si è già spento il pc due volte..non vuole proprio che posto MAry..ma io lo frego xD e posto lo stesso...

Questa storia inzia a piacere a molte..mi fa proprio piacere la cosa..davvero!anche se le recensioni inziano a scarseggiare eh!!!

un bacio a tutte le persone che hannomesso questa storia tra i preferiti e tra i seguiti...a quelli che leggono e non recensiscono o che leggono e poi non la seguono..GRAZIE COMUNQUE!

RiceGrain: ciao bellissima! Guarda..per il postare strapresto non riesco T.T sobbb!!però si..arriva eh xD e scommetto che più avanti va più ti piace XD un bacione enorme!I <3 U!!

Sognatrice85: Ah...hai visto che boom xD altro che sipario..ora come se la cava?mmmmh..vediamo un po' XDun bacione!

Chicchi: Grazie :* comunque il chiarimento è lontano..cioè..vediamo xD per ora ti posso dire che questi capitoli vi piaceranno molto..oddio..spero xD baciiii!

Xx_scrittrice88_xX: diciamo..che adesso deve vedere in faccia la realtà..deve dire tutto a Rob oppure no?mmmhhh.vedremo!!Un bacione!

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Capitolo 26
*** 25 - Dettagli ***


25 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Dettagli

Restai senza parole, non potevo aver fatto una cosa del genere.

Mi era successo solo una volta di nominarlo nel sonno, proprio quando non avrei dovuto.

Scacciai quei pensieri dalla testa, per concentrarmi su quello che avevo appena sentito.

Il sogno, effettivamente, riguardava lui, quindi era logico che avessi nominato il suo nome.

La cosa sbagliata era che lui era lì e che aveva ascoltato tutto.

“Quante volte?”, chiesi arrendendomi davanti all’evidenza che ormai non mi avrebbe mai creduta.

“Ho perso il conto..”, le sue labbra si inarcarono tentando un sorriso, ma era ancora arrabbiato.

“Mi..mi dispiace!”, non sapevo cos’altro dire.

“Incubo..”, lo sentii dire tra sé, girandosi verso l’oblò.

Quanto ancora potevo andare avanti senza dirgli la verità? Fingendo?

Non avrei resistito ancora per molto, vicina ad Andrew fingendo di amarlo.

Un conto era raccontare in giro di avere una storia con lui, ma con Robert e Chloe sarebbe stato diverso, ci avrebbero visti molto spesso.

Come potevo abbracciarlo, baciarlo se per lui provavo solo una forte amicizia.

Avendo Robert davanti avevo capito che quell’amicizia altro non poteva essere se non amore fraterno. Non si sarebbe mai trasformata in un sentimento forte come quello che provavo per Rob. Mai.

Respirai a fondo prima di parlare, dovevo regolare la voce, ma soprattutto le frasi da usare.

Non doveva fraintendere o peggio, pensare che lo stessi prendendo in giro.

“Senti..”, avevo già iniziato male.

Si voltò a guardarmi negli occhi, e il mio autocontrollo iniziò a bacillare.

“Dimmi..”, vedendomi in difficoltà mi invitò a proseguire.

“Ti devo pregare di non fraintendermi o di pensare che io stia delirando. Ok?”, incrociai le dita mettendomi comoda.

Mi guardò sconcertato ma poi annuì appoggiando la testa al sedile.

“Allora. Sai bene che io ti ho amato..”, dovetti fermarmi per impedire alle lacrime di uscire.

“Mary se stai cercando di parlare di noi due, per favore. Sei già stata abbastanza chiara tempo fa!”, era una maschera di dolore quella che vedevo sul suo volto.

Per colpa mia.

“Ecco..diciamo..che non sono stata del tutto sincera con te..”, chiusi gli occhi per evitare di vedere qualunque tipo di reazione da parte sua.

“Spiegati meglio!”, era duro.

“Robert, io non ho mai smesso di amarti!”, abbassai lo sguardo per non doverlo guardare.

Non rispondeva più, preoccupata lo guardai e lo vidi imbambolato a fissarmi.

Era fermo, mi fissava come se avesse visto un fantasma.

Non pensavo che avrebbe reagito in quel modo, forse sarebbe stato meglio fare finta di niente, per sempre.

Ormai, però, non potevo più tornare indietro.

“Stai scherzando?”, quando ormai avevo rinunciato a sentirlo parlare, lo sentii biascicare queste parole.

“No, ma vorrei, vista la tua reazione..”.

“Cosa ti aspettavi scusa? Tu mi hai praticamente detto che sei stata con me solo perché sono un bel ragazzo e perché sono famoso. Come pensi che mi sia sentito io? Tradito. Io ti amavo, e probabilmente ti amo ancora adesso..”, il discorso più lungo che gli avevo sentito fare da quando ci eravamo rivisti.

“Scusa..scusa..”, non mi ero nemmeno accorta che nel frattempo le lacrime avevano iniziato a scendere. Mi portai automaticamente le mani sul volto, per nascondermi. Ero una codarda.

Portai le ginocchia vicino al petto singhiozzando.

“Merda..”, fu l’unica cosa che riuscii a sentire prima di ritrovarmi tra le sue braccia.

Mi cullava, ma non me lo meritavo, anzi avrebbe dovuto insultarmi, ecco quello che meritavo.

Mi raggomitolai sul suo petto.

Le sue mani erano sulle mie, cercava di levarle dalla posizione in cui erano.

“Per favore Mary..”, era dolce in quel momento, dovevo fargli proprio pena, “leva queste mani, fatti vedere..”.

“Cosa vuoi vedere?”, mi costrinsi a levarle e a guardarlo negli occhi.

“Sono un mostro!”, mi guardai e mi indicai.

“Cosa stai dicendo?”.

“Ti ho fatto soffrire..mi dispiace..faccio soffrire tutti quelli che conosco..”, altre lacrime scesero senza tregua.

“E Andrew?”, immaginavo che mi avrebbe chiesto di lui. Dovevo comunque mantenere la copertura.

“Per lui non proverò mai quello che provo per te..”, ormai mi ero sciolta nell’azzurro dei suoi occhi che riuscivano a brillare anche al buio.

“Perché mi hai lasciato?”, quella domanda riaprì lo squarcio che per tutto quel tempo avevo tentato di chiudere.

“Perché non potevo far soffrire Chloe. Le stavo rubando tutto..”.

“Tu mi hai lasciato per Chloe? Avevo ragione allora..ma non mi hai dato ascolto. Io te l’avevo detto che rapporto avevo con lei..solo una bella amicizia. Bastava chiarire solo la situazione, ma ora….”, il fatto che lasciò la frase a metà non mi piacque.

“Ma ora?”, lo invitai a continuare.

“Adesso le cose sono cambiate..per quanto io ti ami, e continuerò a farlo Mary, posso giurartelo..”.

“Allora Rob? Che problema c’è? Ci amiamo..”, ormai non me ne importava più niente degli altri, di Chloe. Volevo pensare solo a me stessa. Alla mia felicità. Alla nostra.

“Io con lei ho trovato un equilibrio. Capisci? Quando tu mi hai lasciato..”, spostò lo sguardo fuori dal finestrino stringendomi. Continuai a guardarlo.

“Io sono caduto in una sorta di depressione. Vivevo nel mio mondo. Mary tu sei stata la prima ragazza per cui io abbia provato una cosa così forte. Non mi era mai successo. Quando mi hai detto quelle cose non volevo crederci. Non volevo pensare di essermi illuso per tutto quel tempo. Poi ho incontrato Chloe casualmente un pomeriggio, e lei ha iniziato a preoccuparsi per me. I miei amici continuavano a dirmi di lasciarti perdere, ma io continuavo ad aspettare una tua chiamata, l’ho sperato fino all’ultimo..”, il dolore nel petto si stava amplificando, potevo sentirlo anche al cuore.

“Così ti sei dedicato a lei..era questo che volevo..”, parlai ad alta voce, senza accorgermene. Sarei mai riuscita a convivere con quel dolore, che ormai, ne ero certa, non mi avrebbe più abbandonato?

“Mary, sei stata una stupida! Io ti ho aspettata. Non avrei mai rinunciato a te, per niente al mondo. Mai!”.

“Ti prego..continua..”, ero proprio masochista.

“Io..io..la amo, a modo mio, ma la amo..lei mi ha tirato fuori da quel tunnel, e io le devo molto. Vi somigliate tanto, forse è questo che mi ha sempre trattenuto dall’andarmene, in qualche modo ti avevo accanto..con lei ho trovato un equilibrio..”, mi accarezzò una guancia e dei brividi mi attraversarono la schiena.

Ci guardammo negli occhi per un tempo che mi sembrò un’eternità.

“Rob..”, ormai ansimavo, lo desideravo, e non mi importava di chi fosse.

“Dimmi..”, la sua voce mi fece sciogliere, ero ancora tra le sue braccia. Non dava segno di volermi lasciare.

“Vorrei baciarti..”, fissavo le sue labbra rosse.

Mi morsi un labbro capendo di aver osato troppo.

“Fallo!”, fu l’unica cosa che disse prima di avvicinarsi, annullando la distanza tra di noi.

Le sue labbra si muovevano frenetiche sulle mie, combaciavano alla perfezione.

Fu un bacio violento inizialmente, come se le nostre labbra avessero aspettato quel momento per tutta la vita e adesso non sapevano più come comportarsi.

Quando la sua lingue si fece spazio dentro la mia bocca non capii più niente.

Mi alzai e mi misi in ginocchio sopra di lui che mi cinse i fianchi con le sue possenti mani.

Non volevo staccarmi, temevo che mi sarei risvegliata da chissà quale meraviglioso sogno.

“Mary..”, lo sentivo ansimare sotto di me, “Posso?”.

Le sue mani si muovevano sulla mia schiena cercando un varco per accarezzarmi.

“Si..”, ormai non avevo più fiato. Non mi sarei tirata indietro, per niente al mondo.

Essere sfiorata da lui faceva parte dei miei desideri più celati, dei miei sogni.

“Ti amo..”, quelle parole mi fecero rabbrividire, mi allontanai per prendere fiato.

Non staccavo gli occhi dai suoi, era bellissimo. Gli occhi erano finalmente pieni di luce, mi guardava come se non mi avesse mai visto. Probabilmente il mio sguardo era paragonabile a quello di un’umana che guarda un dio greco. Era perfetto.

Cercò le mie guance e mi fece avvicinare a lui per potermi baciare di nuovo.

“Ora non c’è Claire..”, le sue parole mi fecero ripensare alla notte passata insieme a Londra, arrossii. Ma fortunatamente ero già rossa per l’eccitazione.

“Oh Rob..”, ormai ero drogata del suo profumo, iniziai a lasciargli leggeri baci sul collo, sulla spalla lasciata scoperta dalla camicia, ovunque.

Lo sentii rabbrividire quando le mie mani esplorarono i suoi pettorali.

Cercavo di sfiorare ogni parte del suo petto, delle sue spalle. Volevo un bel ricordo di quel momento.

Le sue mani trovarono il varco e le sentii calde sulla mia pelle.

Inarcai la schiena presa da una scossa che mi avvicinò di più a lui.

I nostri respiri ormai erano irregolari, l’eccitazione si toccava con le dita.

Robert iniziò a torturarmi l’orecchio, ormai ero in balia dei suoi movimenti.

Ero come un satellite che gira intorno al suo pianeta privato, un pianeta solo mio.

Mi staccai da lui, notando il suo sguardo contrariato.

Sul suo volto era stampato un sorriso provocante, di quelli che dovrebbero essere banditi.

“Che c’è?”, mi chiese con la voce tremante. Intanto non smetteva di accarezzarmi e di baciarmi il collo.

Cercando di raggiungere un po’ di lucidità che il suo contatto mi impediva di avere, provai a spiegargli che non eravamo soli.

“Robert..ecco, vedi..non siamo soli..”, tremai alla fine della frase, la sua mano si era posata su un mio seno.

Spinsi il bacino verso di lui, un gesto automatico dopo la sua mossa.

Sentivo la sua eccitazione spingere sotto le mie gambe. Se non fosse stato per il luogo avrei di sicuro aumentato quella vicinanza.

“Non penso me ne freghi molto..”, il suo respiro era debole, bloccato dall’eccitazione, quanto il mio, “Mary, ti ho desiderata fin dal primo giorno in cui i nostri occhi si sono incrociati”, era lui a fissarmi in quel momento, cercava di resistere al contatto, “facciamo l’amore..ora, solo io e te..”.

Quelle parole mi annebbiarono i sensi, non capii più niente.

Avvicinai il mio petto al suo corpo, lo volevo.

La sua eccitazione si poteva sentire anche da lontano, ingordo varcava ogni soglia del mio corpo.

“Robert davvero..c’è gente..c’è…”, cercai di mantenermi nel pronunciare quel nome, “Chloe!”.

Dovevo aver detto la parola magica, perché subito si fermò per guardarmi.

E non era uno sguardo d’amore.

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Oh ragazzuole mie care!!Che chappettino che vi posto..spero che vi possa trasmettere quello che ha trasmesso a me! XD
Finalmente capirete come mai Rob sta ancora con Chloe..credo si chiami gratidudine e affezzione..un bacio!
Beh che dire..mi spiace che queste recensioni scarseggino..prima eravate molto più presenti..certo mi fa piacere che leggiate comuneque..però se non mi dite cosa ne pensate io non posso sapere se vado bene oppure no!!Eh..dai su!!Un pochiti di commentiti in più!!
Ringrazio comunque le persone che hanno messo la storia tra i preferiti o tra i seguiti..e quelli che leggono e non recensiscono haimè XD grazie lo stesso di leggere!!

Liselotta: Oh my chica!che dire..ormai ci sentiamo talmente spesso che non ho più nulla da dirti qui xD hai visto ne che sogno..pensa che anche io li ho fatti ahahah!!ah non ho badato a specificare il titolo..facciamo twilight xD xD un bacione enorme!!

Sognatrice85:  Ah son contenta che ti facciano impazzire..pensa un po' quello che fanno a me xD beh..che dire..ora son guai!!ahahah!!Un besos!!

Mikkicullen: Figurati..davvero!il commento è per un fatto personale, di soddisfazione..tranquilla!eh si..Chloe senza farlo apposta ha acceso la miccia..spero che questo Chap sia stato di tuo gradimento xD bacii!!

RiceGrain: Ahahah..mon amour!!vita mia xD come stai?beh..i tuoi commenti mi arrivano in ogni caso dall'alto xD beh..questo capitolo ti piace.ma secondo me di più il prossimo xD un bacione enorme!!

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Capitolo 27
*** 26 - Sentimenti ***


26 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Sentimenti

Dovevo aver detto la parola magica, perché subito si fermò per guardarmi.

E non era uno sguardo d’amore.

“Lo vedi allora? Per te esiste solo lei! Perché devi rovinare tutto?”, era irritato, aveva cambiato espressione.

“Cosa stai dicendo?”, sbattei le palpebre per rendermi conto della situazione che si era creata.

Eravamo passati dalla passione alla rabbia.

Mi spostai per rimettermi seduta nel mio posto. Mi ricomposi cercando di trovare la lucidità adatta per reggere quel discorso.

“Chloe, Chloe..basta Mary!”, gesticolava, e non era un buon segno.

Cercavo inutilmente di parlare, ma le parole mi si bloccavano in gola.

Ingoiai il dolore e mordendomi il labbro respirai.

“Tu stai con lei Robert! Lo capisci che se combiniamo qualcosa è..è..un tradimento!”, quella parola non mi piaceva, ma era l’unico modo per spiegare cosa sarebbe successo.

“Io inizio a pensare che a te di me non ti importa niente. Sei troppo impegnata a rendere felice la vita di Chloe. Mi chiedo una cosa!”, prese aria e mi fissò rabbioso negli occhi, “Perché continui a farmi del male?”.

Quella domanda mi lasciò spiazzata. Io fargli del male?

“Io cosa scusa?”.

“Si, tu prima arrivi, dici di amarmi, che mi desideri. Poi mi lasci al mio dolore e te ne vai nominando sempre Chloe! Almeno evita di venire a dirmi che mi ami!”.

“Ma io ti amo!”, quasi urlai. Mi tappai la bocca con la mano per calmarmi, “come puoi solo pensare che io non ti ami?”.

“Non lo penso, lo vedo..anche adesso. Se veramente mi avessi amato non ti saresti fermata. Tu dici di desiderarmi ma non è vero!”, ormai stava raggiungendo l’idiozia, “io ti desidero da morire, non capisci? Tutto di te mi attira, ti voglio, ti vorrei fare mia, mia soltanto! Poter toccare e baciare ogni parte del tuo corpo. Sentirti mia soltanto per una notte..invece di pensare che sei sua”, quasi sputò l’ultima parola. Doveva costargli molto parlare di quelle cose, vista la voce tremante. Rimasi senza parole davanti al suo discorso. Mi voleva. Mi desiderava.

“Oh Robert..anche io provo le tue stesse cose! Ho sognato spesso di fare l’amore con te!”.

“Smettila di mentire!”, si girò verso il finestrino.

Cercai di farlo voltare verso di me, per guardarlo negli occhi.

Quando fui sicura di poterlo fissare intensamente parlai.

“Robert..io non sono sua, non in quel senso almeno. Non abbiamo mai oltrepassato quel confine. Non potrei dire la stessa cosa di te e di Chloe..”, strinsi i denti per non vomitare.

Non rispose e questo bastò per farmi capire che non mi sbagliavo.

Anche se Chloe limitava i suoi racconti, avevo capito che erano arrivati a quei punti, anche senza esplicite parole.

“Mi chiedo. Dici di amarla, a modo tuo certo. Ma di amarla..perchè mi dici queste cose?”.

“Quando ti vedo perdo ogni certezza. Mi perdo, capisci? Mi fai perdere la lucidità, non capisco più niente! Appena sei di fronte a me desidererei solo urlare a tutti quello che provo per te, invece di nascondermi.

È passato tanto tempo, Mary. Molte cose sono cambiate. Ma non l’amore che provo per te..la passione che mi lega al tuo ricordo non è mai svanita..”.

Lo abbracciai, stringendolo e cullandolo come si fa con i bambini.

Gli accarezzavo i capelli, osservandoli mentre si muovevano sotto il mio tocco.

“Robert, anche tu mi fai lo stesso effetto..perchè dobbiamo soffrire così?”.

“Tu ci hai messo in questa situazione..”, non era duro, stava semplicemente dicendo la verità.

“Hai ragione. Se avessi pensato a me stessa invece di cercare di rendere migliore la vita degli altri, a quest’ora io e te staremmo insieme..”, affondai il viso nei suoi capelli assaporandone il profumo.

“Già. Sarebbe stato un bel futuro..”.

Restammo in silenzio. Era un silenzio angosciante, difficile da mantenere; ma non avevo scuse. Non sapevo cosa poter dire per risolvere la situazione.

Fino a qualche minuto prima ero al settimo cielo, adesso invece ero a terra e avevo portato lui con me.

Avevamo passato dei momenti stupendi, potevo ripensarci senza colpa.

Chloe era la mia migliore amica, era vero, ma non potevo ostinarmi a non ascoltare il mio cuore.

Sarei stata un’incosciente.

“Mary?”, fu lui il primo a rompere il silenzio.

“Dimmi..”, abbassai lo sguardo per poterlo guardare.

Eravamo rimasti fermi, abbracciati, immobili.

Era sdraiato sulle mie ginocchia, io continuavo ad accarezzargli i capelli.

“Pensavo..che prima, vedi..”.

“Facciamo finta che non sia successo niente?”, era una domanda, è vero. Ma speravo in una reazione diversa da parte sua.

“Si”, chiusi gli occhi consapevole che per l’ennesima volta avevo rinunciato ai miei desideri senza lottare.

“Si..”, gli risposi con poca voce, non avevo più lacrime da versare.

“Però..”, una vocina nella mia testa mi ripeteva che dovevo combattere, resistere, “in questo aereo siamo io e te, non Robert e Mary..ti prego, finchè non scendiamo. Stiamo uniti..”, mi avvicinai di più per potergli baciare il naso.

“Non ci vedo nulla di male..”, era ritornato il sorriso provocatorio. Se avesse fatto un’intervista con quello sguardo le giornaliste sarebbero morte d’infarto.

Respirai per cercare di non impazzire e di saltargli addosso.

Aveva il potere di annebbiarmi i sensi, di farmi dimenticare di tutto. Gioia, dolore. Quando ero con lui non sentivo niente se non la forte passione che mi attirava a se.

Lo vidi alzarsi, seduto sul suo sedile, avvicinarsi e prendermi il volto tra le sue mani.

“È inutile che ci ostiniamo a stare lontani, ma io e te saremo sempre legati..sempre..”, mentre finiva la frase lo guardai negli occhi, quegli occhi azzurro oceano che si avvicinavano sempre di più.

Iniziò a strofinare il suo naso sul mio collo.

Lasciava scie di fuoco con il suo respiro, chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare da quelle emozioni che non riuscivo nemmeno a contenere.

“Mi fai impazzire”, quelle parole dette da lui avevano un significato troppo importante per me.

Portai le mie mani sui suoi fianchi stringendolo stretto.

Lo sentii mugolare di piacere quando iniziai ad accarezzargli l’interno coscia.

Appoggiò la fronte sulla mia spalla piegandosi dal piacere.

“Tutto bene?”, sfoderai tutto il mio lato seduttivo.

“Mmmh..”, fu l’unica risposta da parte sua tra un respiro e l’altro.

Si rimise composto e continuò da dove aveva terminato.

Con le mani mi avvicinai alla sua eccitazione senza fermarmi, proseguii sul suo petto e notai con piacere il suo disappunto.

Le sue mani nel frattempo avevano alzato la mia maglietta e si erano fatte spazio tra i miei seni.

Avrei desiderato avventarmi su di lui, facendogli provare quello che lui stava facendo provare a me.

Continuammo così per un’infinità di minuti, le nostre labbra non cessavano di scontrarsi, avide le une delle altre.

“Ringrazia che siamo in un aereo..”.

“Perché dovrei ringraziare?”, non capivo il senso della sua affermazione.

“Potrei farti mia anche subito..ho desiderato troppo questo momento..”, mi prese il volto tra le mani e facendomi sedere sopra di lui iniziò a spingere con il suo bacino.

Non staccava le labbra dalle mie, le nostre lingue erano incandescenti.

I nostri ansimi dovevano essere contenuti, la gente poteva svegliarsi.

Ma era impossibile frenare tutte quelle emozioni.

D’istinto iniziai anche io a spingere contro il suo, provocando scosse di piacere ad entrambi.

Massaggiai la sue eccitazione baciandogli il collo, le sue mani erano ferme sulle mie natiche.

“St..stop..”, la sua voce mi arrivò con qualche secondo di ritardo.

“Perché?”, chiesi continuando a baciarlo.

“Perché? Mi chiedi il perché?”, non riusciva nemmeno a parlare tra l’ansimare e i miei baci, “Sei tu che mi hai detto che siamo in un aereo, se vuoi posso benissimo fregarmene..”.

Il suo sguardo malizioso mi fece capire tutto.

“Oh capisco..”, sorrisi allontanandomi quel poco per poterlo guardare negli occhi, “Scusa..”.

“Non ti devi scusare..sei tremendamente bella..adoro il tuo corpo e ti amo..penso che in questi casi non ci vogliano scuse..”, i baci avevano iniziato ad essere romantici. Dolci, passionali.

“Ti amo..non scordarlo mai..”, sussurrai quelle parole vicino alle sue labbra.

“Anche io..sempre!”, lo abbracciai nascondendo la testa nel suo petto, accarezzandolo.

“Manca ancora qualche ora all’arrivo..come ci comporteremo?”, la sua domanda mi fece tornare alla realtà.

Una parte di me si era convinta che quello che era successo era una cosa normale, che non stavamo infrangendo nessuna regola.

Speravo davvero che una volta scesi da quell’aereo io e lui saremmo potuti stare insieme, come era giusto che fosse.

“Beh..forse dovremmo iniziare a parlare..come..due amici!”, era la soluzione più sensata.

“Per me è molto difficile esserti amico..non mi era mai successo. Con le mie ex di solito riuscivo a mantenere dei rapporti decenti, ma con te..non lo so..quando ti vedo mi crolla il mondo addosso. Sapere che non posso avvicinarmi, che non posso toccarti..sapere che lui può toccarti, abbracciarti, sfiorarti senza problemi, mi uccide..”.

“Per favore..non farti del male parlando di queste cose..”, nel frattempo mi beai delle sue carezze.

“Come faccio a non pensarci?”, aveva smesso di coccolarmi, lo sentivo teso, “Questo viaggio, in questo aereo mi ha fatto capire un sacco di cose..io pensavo di riuscire a stare senza di te, pur amandoti..”.

Le lacrime stavano per scivolare tra le mie guancie, cercai di trattenerle per quanto mi fosse possibile.

“Ma..?”, gli chiesi incitandolo a proseguire.

“Ma ti amo sciocca. Ti amo come non ho mai amato nessuna prima d’ora..”.

Le sue labbra si posarono sulle mie, trasmettendomi tutto l’amore e tutto l’affetto che sentiva.

Mi sentii troppo piccola, troppo fragile per riuscire a contenere tutte quelle sensazioni. Mi staccai e lo fissai negli occhi.

“Robert ti prego. Non scordare mai, mai quello che sto per dirti! Io ti amo. Ti amo Rob! Ti amo cavolo..”, scoppiai in un pianto liberatorio. Non ne potevo più.

“Ti prego non piangere..no..Mary..”, cercava di spostare le mie mani dal mio volto, ma le tenevo ben ferme per non farmi vedere.

Singhiozzavo, non me ne rendevo nemmeno conto.

“Mi fa male vederti così..amore..ti prego..”, sentirmi chiamare in quel modo non fece altro che alimentare la mia sofferenza, la mia agonia.

“Oh Rob..come faccio senza di te? Cosa sto facendo a Chloe? Tu non immagini come io mi senta combattuta..ho bisogno di te..”.

“Io ci sono! Mary posso mollare tutto in ogni momento per te..”.

“Noo!”, quasi urlai, “Ti prego..lascia che le cose vadano come devono andare..”.

“E come dovrebbero andare?”, mi chiese accarezzandomi una guancia.

“Non lo so..penso ad Andrew..”, quel nome fece uscire una smorfia tra le sue bellissime labbra, “Chloe..mi sento una merda. Perché io l’ho spinta da te..io ho sbagliato a non dirle subito i miei sentimenti per te..”.

“Magari lei se ne sarebbe dovuta accorgere..lei tiene molto a te..però Chloe..non potrà mai essere quello che tu sei per me..”.

“Basta parlare di queste cose..dobbiamo solo resistere queste due settimane..poi ognuno farà la sua vita..”.

“Allora io sarò libero di poterti cercare..di poterti avere tutta per me..dovesse costarmi un pugno da Andrew..non lascerò che lui ti stia accanto per molto..”.

“Cosa stai dicendo?”, mi stava preoccupando.

“Non penso che il tuo amico, là, sarebbe contento di vedermi portargli via la ragazza..”, mi fece un occhiolino e io non potei fare a meno di ridere.

Se solo avesse saputo la verità si sarebbe risparmiato mille problemi.

“Piccola..sarebbe ora di dormire..sei stanca morta..”, mi fece sdraiare sul mio sedile e si avvicinò al mio viso.

Molto vicino, troppo vicino. Decisi di annullare totalmente le distanze.

“Ti amo..”, sussurrai quasi temendo di rovinare quel momento.

“Da sempre..”, le sue parole sarebbero rimaste incise nel mio cuore per sempre.

Avrei tanto desiderato di addormentarmi sul suo petto, ma sapevo che era impossibile.

Non provai nemmeno a chiederglielo, gli sarebbe costato molto rifiutare.

Così mi lasciai cullare dalle note di morfeo, sperando che quelle due settimane passassero velocemente.

........................................................................

Buona Domenica  a tutte voi ragazze! Spero di rendervi la giornata meno noiosa con questo aggiornamento xD io sono depressa perchè domani devo andare a lavorare..ormai i week end passano troppo veloci! XD

Ah questo Chap piacerà a molte di voi penso xD sisisi!Soprattutto i Team Rob..quelle che non possono vedere Chloe ahahah!!

Ragazze siamo arrivate a 1821 visite al primo capitolo xD WAW!!GRAZIEEE!!!

Poi devo assolutamente dire che...waw..waw...dall'ultimo capitolo i preferiti sono aumentati vorticosamente xD da 32 che erano prima del 25 capitolo ora sono 40 ahahah!! VI ADORO!!! *.* :* Sono troppo contenta che questa FF sia diventata così seguita..vi dico che all'inizio non pensavo..invece T.T grazie millissime!!!A TUTTE!!!

Sognatrice85: No non diciamo mai..ti ricordo che questo è un Happy Ending XD non disperare...questo capitolo immagino che abbia alimentato le tue speranze xD un bacione!

LittleCullen: Ahahah..non penso di avere capito benissimo quello che è successo..ma ti consiglio di non leggere più i commenti alla fine ahahahah!!Un bacionissimo dalla ragazza più pazza xD

Smac: Ahaha...non sei la prima che mi dice che Andrew e Chloe starebbero bene insieme..eheh..ma per ora lui mi serve per altri obiettivi xD spero che anche questo ti abbia lasciato senza parole!Grazie mille per tutto...Smac xD 

Mikkicullen: Ah...ho aggiornato prima del solito xD così capivate tutto!Questo capitolo è molto ricco xD eheh..spero che abbia risposto ad un po' delle tue domande!!BACI

Liselotta: Ah..se mangi tanto poi è normale che sei piena xD guarda..se quello di prima ti ha mandato il cuore a mille questo? Ti Voglio Bene!!!BACII

Winnie Poohina: Ahahah..ho commentato anche nelle tue storie xD la cosa di Beautiful mi piace un sacco sisisisi!!è davvero tlitte un Lob motto..uffi!! XD Cosa ne pensi di questo chappettino eh? Te garba? ^^ Grazie mille..sono tutte cose che io penso delle tue storie! Semplicemente Fantastiche xD a presto..bacioni!

Usagi89: Bene..sono stracontenta di aver trasmesso queste emozioni, era proprio quello che volevo xD anche con questo..spero di aver azzeccato i tempi e i modi in cui si appassionano come si deve...un bacione!

Ilachan89yamapi: Grazie =) davvero..sono contenta che questa FF abbia riscosso tutta questa fama..davvero..un bacione enorme!!

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Capitolo 28
*** 27 - Atterraggio ***


27 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Atterraggio

La luce del giorno entrò violenta dal finestrino oscurato, procurandomi un leggero fastidio.

Prima di aprire gli occhi cercai di ricordare dove fossi, e soprattutto cercai di ricordare se quello che era successo quella notte fosse vero oppure no.

Aprii lentamente gli occhi, cercando di abituarmi alla luce che si propagava sull’aereo.

Non sapevo che ore fossero, non sapevo nemmeno per quanto tempo il mio cervello era stato in grado di non pensare.

Girai istintivamente la testa, sperando di trovarlo al mio fianco.

Dormiva. Meraviglioso e perfetto, il mio dio greco dormiva, trasportato dai sogni.

Sperai che almeno i suoi fossero più felici e positivi.

Quella notte non avevo sognato nulla, o se lo avevo fatto non ne ricordavo nemmeno un po’.

Restai incantata per qualche minuto ad osservarlo.

Volevo che ogni immagine di lui, anche la più insignificante, mi rimanesse impressa.

Le labbra erano inclinate in un mezzo sorriso, sghembo anche nel sonno; le mani erano intrecciate sulle gambe, quelle mani che adoravo stringere, mani da pianista. Le sopracciglia corrugate, forse il sogno non era poi tanto positivo, la tentazione di accarezzarlo e di vederlo più sereno mi distruggeva.

I capelli, quelli erano impossibili da descrivere. Erano perfetti anche da spettinati, completamente in disordine, ma era una sua caratteristica che lo distingueva da tutti gli altri.

Lo amavo, per la sua semplicità. Mi ero innamorata di lui non solo per la sua bellezza, ma perché era una persona magnifica, dentro portava con se tanta dolcezza e tanto amore; doveva solo trovare il modo giusto per farlo uscire.

Avrei tanto voluto essere io la donna, la persona che lo avrebbe aiutato a farlo, ma sapevo che era impossibile.

Mi guardai intorno, dormivano ancora tutti. Quando vidi l’ora non mi meravigliai, erano le cinque e mezza. Il sole era già pieno e caldo.

Mi avvicinai a Robert per poterlo accarezzare.

Lentamente avvicinai la mia mano alla sua guancia, tremavo, ma volevo a tutti i costi poterlo sfiorare prima di raggiungere il suolo.

Sospirai e accarezzai la sua pelle liscia come seta, con le dita iniziai a disegnare figure immaginarie sulle sue labbra. Tutto molto delicatamente, per evitare che si svegliasse.

“Ti amo..e non smetterò mai di farlo”, gli sussurrai quelle parole all’orecchio, conscia che tanto non mi avrebbe sentita.

Quando capii che il tempo a mia disposizione era terminato mi allontanai e mi posizionai comoda sul mio sedile.

Saremmo arrivati entro breve tempo, i passeggeri si sarebbero svegliati e il caos sarebbe tornato a regnare sull’aereo.

Odiavo la confusione, ma era l’unico modo per tornare a casa.

Già, la mia casa; con i miei genitori, le mie cose. Finalmente avrei passato del tempo con la mia famiglia.

Guardai nella direzione di Andrew. Anche loro dormivano ancora, chissà a cosa pensava, sapendo che ero seduta vicina a Robert.

Andrew era interessato a me, me lo aveva già spiegato, non so se per il mio corpo o se per la mia persona. A me bastava semplicemente averlo come amico, e probabilmente bastava anche a lui.

D’altro canto non so se lo avrei mai perdonato fino in fondo per avermi messo in un guaio del genere.

Fingere di passare con me le vacanze, insieme a Chloe che pensava addirittura che io e lui avessimo una relazione salda e sicura.

Come avrei fatto a nascondere che non provavo assolutamente nessuna attrazione per Andrew? Come una coppia normale, avremmo dovuto come minimo baciarci, abbracciarci. Non si poteva fingere.

Subito arrivai ad un’altra conclusione. Non eravamo l’unica coppia, se così ci si poteva definire.

Robert e Chloe si sarebbero baciati spesso, d’altronde loro erano una vera coppia, non come noi, non dovevano limitarsi o vergognarsi di sfiorarsi.

Sarei riuscita a sopportare tutte quelle visioni? Avrei resistito alla voglia di scappare, di piangere; avrei sopportato tutte le fitte che, il vederli insieme, mi causavano?

Dovevo farcela, si trattava di due settimane. In casa avremmo smesso di fingere, forse davanti ai miei qualche abbraccio e qualche parola carina, ma falsa, l’avrei detta; probabilmente sapendo che sono timida i miei genitori avrebbero dato la colpa a quel lato del mio carattere per la nostra riservatezza.

Invece davanti a Robert sarebbe stata molto dura, potevo vedere benissimo la gelosia nei suoi occhi.

Non avrei mai scordato il suo sguardo quella notte quando aveva anche solo pensato che io e Andrew avremo potuto fare l’amore.

Cosa avrei dovuto fare io allora? Chloe mi aveva spiegato molto dettagliatamente le loro notti insieme, fino a quando stremata dal dolore non le avevo chiesto, scherzando, di limitare i dettagli, schifata.

La realtà era che avrei desiderato essere io al posto suo, avere Robert per me, tutto per me. Sentirci completi per tutta la notte, risvegliarmi al mattino e trovarlo al mio fianco.

Erano tutti desideri che non avrei mai potuto realizzare.

Le possibilità che io e lui potessimo stare insieme erano molto remote.

Per prima cosa, io e lui saremmo stati insieme se, e solo se, si fossero lasciati definitivamente.

Anche in questo caso vi erano diverse probabilità, tutte impossibili.

Chloe poteva lasciare Rob, ma la vedevo troppo innamorata per commettere un gesto simile. Non lo avrebbe mai lasciato, mai.

Come non l’avrei fatto io d’altronde.

Robert, certamente, poteva lasciare lei. Questa forse era la possibilità più certa. Non lo vedevo innamorato, diceva di amare me, non lei. Mi maledii per averli fatti mettere insieme, ero una povera scema.

Ma anche nel caso in cui Rob l’avesse lasciata, io non avrei mai accettato di iniziare una storia con lui, mai.

Vedere Chloe soffrire per lui, mi avrebbe di certo distrutta.

Non potevo darle il colpo di grazia mettendomi con il ragazzo che aveva amato e che amava nonostante l’avesse lasciata.

Dopo tutti questi pensieri arrivai alla conclusione che, nonostante fossi distrutta, non poteva esserci un futuro tra di noi.

Mi voltai verso di lui e sorrisi amaramente.

Ero davvero stata così stupida da permettere al mio altruismo di dividerci?

Ero stata ad un passo dal poterlo avere, tutto per me, e io avevo indietreggiato intimorita.

L’unica soluzione probabilmente era parlare con Chloe e raccontarle tutto.

Magari tralasciando la notte appena passata, se veramente mi voleva bene avrebbe capito. Giusto? Lo speravo.

Non avevo altra scelta, gran parte della mia sofferenza era collegata ai miei sensi di colpa verso di lei.

Se le avessi parlato magari, con un po’ di tempo, avrebbe accettato il fatto che io, la sua migliore amica, mirava a portarle via il ragazzo.

Ero una stronza, in tutti i sensi.

Anche se Robert continuava a dirmi di lasciare stare, mi sentivo male soltanto pensando a quello che avrei potuto provocare con la mia voglia pazza di lui.

 

Alcuni passeggeri si destarono dal loro sonno e iniziarono a creare brusii di sottofondo alla musica che riuscivo a sentire dalle cuffie del mio vicino di posto.

Robert si era appena svegliato, così come Andrew e Chloe.

Li vedevo molto affiatati, capaci di essere amici senza problemi. Cosa che io e Rob non saremo mai potuti essere. Come si può voler solo bene alla unica fonte di vita?

Chloe mi sorrise e Andrew la seguì a ruota, ma appena videro il mio sguardo capirono che non ero in vena di simpatie.

Mi voltai verso Robert e probabilmente i due capirono cose diverse.

Chloe sicuramente avrà capito che tra me e Robert ci fosse stata l’ennesima litigata; Andrew che a differenza di lei, sapeva tutto, capii la verità.

Ero distrutta, fisicamente e mentalmente. Avevo bisogno di un bagno caldo e di casa mia, con i miei parenti.

“Tutto bene? Hai la faccia sconvolta!”, Robert premurosamente vide il mio stato.

“Si..cioè..no..insomma! Dopo questa notte ho riflettuto..”, vidi una luce nuova accendersi nei suoi occhi, ma si spense subito appena gli feci capire quello a cui ero arrivata, “vedi..devo parlare con Chloe. Sarà lei poi a decidere cosa voler fare della nostra amicizia..”.

“Bene..e di me e te? Cosa le dirai?”, la luce era scomparsa, sostituita dalla preoccupazione.

“Beh, Robert. Devi vedere la realtà..”.

“Tu ami lui?”, di nuovo lo nominò con disprezzo.

Non mi diede il tempo di aprire bocca.

“Allora è tutto diverso..”.

“No, no..Robert dopo questa notte ancora metti in dubbio i miei sentimenti?”, lo guardavo incredula. Era proprio testardo.

“Scusa..è che non mi sono svegliato molto bene. Se penso che dovrò passare due settimane vedendoti abbracciata a quello la..”.

“Cosa dovrei dire io? Che ti vedo sempre con Chloe!”.

“Ripeto..ci hai messo tu in questa situazione Mary..e devi fare tu qualcosa!”.

Era la verità. Io avevo combinato il guaio, e ora io dovevo risolverlo.

 

L’aereo atterrò tranquillamente e ad uno ad uno iniziammo a scendere.

“Allora bel volo?”, mi chiese Chloe andando ad abbracciare Robert.

“Mi sei mancato..”, si baciarono e mi sentii subito male.

Andrew mi si avvicinò offrendosi di portarmi la borsa.

“Tranquillo..”.

“Va tutto bene? Che è successo?”.

“Uno scambio di opinioni..”, dal mio sguardo capii immediatamente che glie ne avrei parlato dopo.

Iniziammo subito la nostra recita abbracciandoci. Era un gesto comune, tra due amici. Non volevo pensare ai baci per il momento.

Probabilmente anche lui si stava ponendo la stessa domanda, come avremmo gestito la cosa?

Dovevamo parlarne subito.

“Allora io proporrei di andare a casa. Poi stasera ci vediamo e decidiamo dove passare queste due settimane!”, la voce di Chloe risuonò in tutto il corridoio per arrivare all’aeroporto.

“Come scusa? Non stiamo a Detroit?”, la mia domanda doveva essere divertente perché la vidi piagarsi in due dalle risate.

“E tu pensi che dopo tutto questo tempo, io vengo a casa e sto tre mesi chiusa in città? Poi scusa, abbiamo i nostri ragazzi. Portiamoli al mare! Ci divertiamo..dai non farla lunga!”, era pazza. Pensava davvero che io avrei resistito due settimane con Andrew e Robert nello stesso posto?

Annuii contrariata e continuai a camminare.

Robert la guardava come se sapesse già da tempo quello che aveva in mente.

Andrew era meravigliato quanto me.

Raggiungemmo i miei genitori che si erano già avviati per prendere le valigie.

Pensandoci bene era stata mia madre, prima di partire a pensare ad un viaggio per noi quattro.

Presi Chloe da parte prendendola per un braccio.

“Mia madre ti ha messo in testa l’idea del viaggio?”, dovevo essere stata troppo dura, cercai di correggermi, “Scusa, ma questa cosa mi mette in agitazione..”.

Sorrisi.

“Beh in effetti si. Però non ci vedo niente di male!”, scrollai le spalle e tornammo dagli altri.

Avrei parlato sicuramente con mia madre.

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Oddeo! Picchiatemi se volete, lo capisco benissimo!! Io odio quando ritardano o quando mi fanno aspettare un'eternità..e mi dispiace farvi passare questo! Ma davvero è stata una settimana infernale..uso il pc solo a lavoro e a casa la sera non ho più tempo di far niente. Ieri sera poi, ho visto il mio dottore preferito e giù lacrime!! Ma potevano far uscire Katner di scena in un modo un po' meno tragico? O.o voglio dire..proprio un suicidio..che tema del piffero eh! Ora pazzia a parte, perchè non penso che tutte voi guardiate dottor House xD Voglio dirvi che questo capitolo non è dei migliori, lo ammetto. Ma vi prometto che il meglio deve ancora arrivare e le mie Loves lo sanno bene e potranno confermarvelo xD 

Non riesco purtroppo a salutarvi tutte come vorrei, tra poco è pronta la cena! =( però vi voglio ringraziare di cuore! State aumentando sempre di più e io mi sto davvero emozionando! Non mi monto la testa sia chiaro, ma se siete così numerose, vuol dire che allora son blava =) BASI!! Siamo arrivati a 40 preferiti e a 26 seguiti!! I preferiti sono davvero aumentati vorticosamente dagli ultimi chappettini xD SIIII!!

Un bacione a tutte voi...dalla Ketty!!!! Vi voglio bene!!



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Capitolo 29
*** 28 - Ritorno a casa ***


28 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Ritorno a casa

Quando io e i miei salutammo Robert e Chloe, ormai era già mattina inoltrata.

Prendemmo la macchina che mio padre aveva parcheggiato fuori dall’aeroporto e tornammo a casa.

Il viaggio di ritorno fu molto rilassante, con Andrew, nonostante dovessimo fingere di stare insieme, potevo essere me stessa.

Fortunatamente i miei genitori non erano troppo all’antica, ma sicuramente lo avrebbero fatto dormire nella stanza degli ospiti.

“Allora tesoro? Sei contenta di tornare a casa?”, mia madre abbassò il volume della radio.

“Si mamma, non vedevo l’ora!”.

Chissà cosa avrebbero pensato i miei genitori di me, se gli avessi raccontato la verità.

Avrebbero dato per scontato che la loro bambina come diceva mio padre, non era più tanto brava e buona; anzi, che era crudele e cattiva.

Andrew ormai sapeva tutto di me e della mia storia, non avevo segreti con lui. Sapeva anche che ero pazzamente innamorata di un ragazzo che stava con la mia migliore amica, per di più anche lui innamorato di me.

Per Andrew ero stata una scema fin dall’inizio, secondo lui avrei dovuto pensare di più a me stessa.

Aveva ragione.

Quando entrai in casa la prima cosa che feci fu stendermi sul divano, mi era mancato molto stare sdraiata a guardare la televisione con i miei seduti sull’altro sofà.

“Vieni Andrew, ti faccio fare il giro della casa!”, mia madre si offrì molto gentilmente di accompagnare Andrew.

“Mary perché non lo accompagni tu?”, mio padre non aveva perso il suo solito tempismo.

 

“Allora? Cosa è successo in aereo?”, quando fummo soli iniziò l’interrogatorio.

“Abbiamo parlato..”.

“E poi?”.

“Beh, ci siamo ripetuti più volte che ci amiamo e cose del genere..”, mi sentivo ancora male nel ripensare a quella notte, “Però non gli ho detto che fingiamo, soprattutto gli ho detto di stare con Chloe, vada come vada la loro storia deve finire per mano loro. Non per colpa mia!”.

“A volte mi chiedo dove hai la testa!”.

“Io? Tu che ti sei autoinvitato in vacanza? Non che mi dispiaccia ovvio, ma lo sai che ora dovremmo fingere di stare insieme 24 ore su 24? Come faremo? Un conto sono gli abbracci. Ma i baci? La passione??”, per fortuna i miei erano usciti per fare la spesa altrimenti oltre al vicinato mi avrebbero sentito anche loro.

“Hai ragione! Perfettamente ragione! Ma in quel momento non so a che cosa stessi pensando. Poi non dobbiamo baciarci in bocca. Basterà farglielo sembrare! Vicino alla guancia se stiamo abbracciati penseranno che ce lo diamo sulle labbra! Stai tranquilla, che un modo lo troviamo!”.

Sembrava così sicuro di se, io invece avevo una brutta sensazione. Come se qualcosa dovesse andare storto.

 

Quella sera vennero a casa mia Chloe e Robert.

Quella pazza aveva deciso di prendere una casa a Miami per quelle due settimane e andarci tutti insieme.

Era per la privacy di Robert, che aveva deciso di prenderne una privata sulla spiaggia.

Quando le dissi dei soldi, lei mi rispose semplicemente che era stato Robert ad offrirsi di pagare gran parte delle spese, visto che era a causa sua che non potevamo stare troppo in mezzo alla gente.

Purtroppo, quando Chloe mise sul tavolo la sua idea, c’erano anche i miei genitori, che non persero occasione per ricordare il famoso regalo di ammissione all’Università, senza contare poi il doppio regalo per il superamento dell’ultimo esame del semestre.

Quindi per loro non c’erano problemi, anzi, non volevano nemmeno che disfassi le valigie.

Andrew annuiva semplicemente. Sapeva che aveva combinato lui questo casino, non voleva peggiorare ulteriormente le cose.

Mi lasciai convincere, cercando di non pensare a quello che di li a poco sarebbe accaduto.

Ero spacciata, anche se avessi obiettato, avrebbero trovato il modo per farmi cambiare idea. Oltretutto Miami non l’avevo mai visitata, magari mi sarei anche divertita.

“Oh Mary vedrai. Dicono che Miami sia la città dei giovani, li si vive di notte!!”, Chloe era eccitata, sembrava impazzita.

“Io di notte dormo Chloe!”, la guardai male, sperando che il mio disappunto potesse pesare in qualche modo.

“Beh dormiamo di giorno!”, il suo sorriso non scese di un millimetro.

Non volevo rovinarle l’umore, quindi mi limitai ad annuire e a far finta di niente.

Mi sarei fatta trascinare ovunque, l’importante era mantenere il segreto. Se fosse scoppiato qualche casino, di sicuro qualche cosa sarebbe arrivata a galla. Non volevo immaginare da che parte sarebbe stato Robert in uno scontro tra me e Chloe.

 

Quando Chloe e Rob tornarono a casa io preparai il letto ad Andrew.

“Posso farcela da solo eh!”, mi guardava appoggiato alla porta.

“Devo far vedere a mia madre che mi occupo del mio ragazzo!”, sorrisi all’idea, “se no potrebbe pensare di aver allevato una figlia scansafatiche!”, gli feci l’occhiolino e continuai con il mio lavoro.

“Mi dispiace, cioè..per tutto..”, aveva cambiato voce.

“Cosa c’entri scusa?”, smisi di occuparmi della camera e mi voltai verso di lui.

Aveva lo sguardo rivolto verso il basso. Brutto segno. Mi avvicinai.

“Beh, in questo periodo per quanto ti sia stato vicino non è che ti abbia aiutato molto!”.

“Non dire sciocchezze..senza di te probabilmente sarei crollata immediatamente! Non devi pensarle certe cose!”, lo abbracciai e mi sentii stringere.

Restammo così per qualche minuto.

“Oh scusate!”, mia madre arrivò all’improvviso dalle scale, “Volevo portare questi ad Andrew!”, alzò un paio di cuscini.

“Tranquilla mamma!”, le sorridemmo e ci staccammo.

“Buona notte ragazzi!”, i miei se ne andarono a letto e io ne approfittai per farmi una doccia.

Non fu una buona idea, restare sola non aiutava la mia testa a liberarsi dai pensieri.

Infatti, appena uscita mi diressi verso la camera di Andrew.

Robert era il primo ragazzo che era riuscito a rapire il mio cuore in quel modo, nessun’altro era mai riuscito a farmi soffrire in quel modo.

Andrew era il mio migliore amico, anche se ormai non potevo più trattarlo come tale davanti agli altri.

Anche se mi aveva tirato in quella faccenda, non riuscivo ad essere arrabbiata con lui.

Sarebbe stato ancora più pesante sopportare il dolore nel vedere Chloe e Robert da sola, senza nessuno che potesse capirmi.

Un giorno, con un po’ più di calma, avrei dovuto riflettere anche sulla mia amicizia con Chloe.

Robert aveva ragione in aereo. Se lei mi fosse stata davvero amica, probabilmente si sarebbe accorta molto prima dell’effetto che lui aveva su di me.

Invece, nonostante la sera del cinema, quando rividi Robert per la prima volta dopo tanto tempo, fossi stata male, lei non sembrava essersene accorta.

Questo mi fece riflettere.

Aprii lentamente la porta della camera degli ospiti per non fare rumore.

Rimasi immobile, con la maniglia ancora stretta tra le mani.

Andrew era davanti all’armadio, portava soltanto un paio di boxer.

Probabilmente in quel momento furono gli ormoni a tenermi ferma davanti alla fessura della porta, perché non riuscii nemmeno a muovere un muscolo.

Ero incantata, o per meglio dire, imbambolata, davanti a cotanta bellezza.

Difficilmente avevo visto un corpo come il suo.

Perfetto, in ogni suo lineamento. Le braccia muscolose tese verso le ante dell’armadio, i pettorali ben evidenziati facevano invidia ad un modello. E quegli addominali, non avrei mai smesso di accarezzarli.

Mi diedi un colpo sulla testa, i miei pensieri non erano di certo casti, dovevo andarmene prima che la situazione mi sfuggisse di mano.

Già all’università avevo fatto l’errore di baciarlo, non dovevo ripeterlo.

Però, nessuno mi vietava di dare un’occhiatina, ero comunque una ragazza. Una ragazza a cui piacciono i ragazzi; se poi i ragazzi avevano il fisico di Andrew, beh..

Andrew si spostò di qualche millimetro, quel tanto che bastava per farmi intravedere la sporgenza nei suoi boxer.

Sentii le farfalle allo stomaco, e una sensazione più stuzzicante all’altezza delle cosce.

Non puoi desiderare il tuo migliore amico. Mary!

La mia testa ragionava da sola, era come se non la sentissi. In quel momento solo il mio corpo riusciva a capirmi.

Le gambe volevano camminare nella direzione di Andrew e io non opposi resistenza.

Sapevo di sbagliare, ma in quel momento riuscivo solo a pensare al mio desiderio.

Robert faceva sesso, o l’amore, nemmeno io sapevo dargli un nome, con Chloe. Io non potevo divertirmi con il mio “ragazzo”?

Sapevo che tanto me ne sarei pentita, ma da quel giorno avrei vissuto al momento.

Carpe diem.

“Carpe diem..”, sussurrai a me stessa.

 

Aprii lentamente la porta, cercando di non fare rumore.

Andrew non mi aveva ancora sentita, quindi decisi di avvicinarmi lentamente senza farmi sentire.

Quando gli fui praticamente dietro, lo abbracciai e subito si mosse, preso alla sprovvista.

“Mary..che fai?”, aveva notato il mio abbigliamento, e guardando i suoi boxer capì subito che non era l’abbigliamento giusto per una chiacchierata.

Avevo solo un asciugamano addosso, molto corto, lasciando libere le gambe.

Non gli risposi, lo abbracciai, accarezzando i suoi addominali scolpiti e iniziai a baciargli le spalle e la schiena.

Piccoli e seducenti baci che non facevano altro che aumentare il mio desiderio.

“Mary?”, la voce spezzata dall’eccitazione tradiva l’intenzione di Andrew di allontanarmi.

Di nuovo non risposi, mi avvicinai con le mani all’elastico dei boxer accarezzandolo.

“Che…fa…i?”, aveva le mani appoggiate alle ante dell’armadio e a sentire dalla sua voce e dai suoi gemiti di sicuro non gli dispiaceva.

“Mmmmh..”, le mie mani si avvicinarono alla sua erezione, che ormai era in bella mostra.

Quando la sfiorai Andrew si piegò e mi allontanò.

“Che stai facendo?”, mi guardò con uno sguardo affamato, identico al mio.

“Non si capisce?”, tenevo il mio asciugamano pronta per levarlo.

“Non dovremmo..cioè..noi..”, era ancora eccitato, e ne approfittai per avvicinarmi.

“Oh si che possiamo..nessuno ci vieta di divertirci..Andrew!”, pronunciai il suo nome con tutta la sensualità che avevo e con le mani iniziai a massaggiargli i pettorali.

“Mi vuoi?”, gli chiesi baciandogli il collo.

“Mary..”, lo presi con un sì, dal momento che anche lui iniziò ad accarezzarmi le spalle.

“Te ne pentirai?”, la sua bocca era tremendamente vicina alla mia.

“No!”, questa volta ne ero sicura. Non me ne sarei pentita, lo desideravo veramente.

Non mi rispose, mi prese in braccio permettendomi di allacciare le mie gambe alla sua vita.

Il contatto della mia intimità completamente nuda, con la sua erezione mi fece sussultare e provare una sensazione assolutamente inebriante.

Inarcai la schiena presa dal piacere e annullai la distanza tra le nostre labbra.

Erano perfette, pronte per darmi piacere.

Portai le mie mani sui suoi capelli e lo avvicinai di più, appoggiandomi completamente al suo petto.

Mi fece sedere sopra ad un mobile, non feci nemmeno caso a quale potesse essere e iniziò a baciarmi le spalle e le braccia.

Non staccava gli occhi dai miei. L’eccitazione era palpabile nell’aria, non avremmo resistito molto.

Gli preso il viso tra le mani e lo portai vicino al mio.

Con la lingue disegnai dei cerchi immaginari sulle sue labbra, notando con piacere la sua eccitazione.

Mi fece scivolare verso di lui, facendo sfiorare le nostre intimità.

Di nuovo una scossa e da lì, non capii più niente.

Andai ad accarezzargli l’erezione, sentendola dura e grossa.

Gli levai i boxer capendo che ormai iniziavano ad essere di troppo.

Quando Andrew capì che addosso avevo solo l’asciugamano approfondì i baci sul mio collo che divennero quasi dei morsi e con la mano andò a stuzzicare il mio interno cosce.

Un gemito mi uscì spontaneo e il sorriso di Andrew mi contagiò.

Mi allontanai un po’, per guardarlo negli occhi e lentamente, sempre fissandolo, mi levai l’asciugamano, facendolo scivolare per terra.

Lo sguardo di Andrew non si staccava dal mio, anche se potevo vederlo benissimo il suo desiderio di esplorare il mio corpo.

Sorrisi maliziosa e tornai a giocare con la sua erezione.

Lui non perse tempo e dopo essere rimasto fermo a guardarmi, avvicinò i nostri bacini, facendoli quasi combaciare.

“Mary..io non riesco a fermarmi, capisci? Sono un uomo..e tu..beh..guardati..”, la sua voce era roca, rotta dalla voglia di me.

“Perché devi fermarti?”, riposi tra i baci.

Gli accarezzai le spalle e allacciai le gambe dietro la sua schiena.

“No..Mary..così no..non voglio che poi tu te ne penta..”, sembrava volesse restare serio. Ma era inutile.

“Andrew. Ti. Voglio.”, queste furono le ultime parole che riuscii a dire prima di sentirmi completamente sovrastata da delle emozioni mai provate prima.

Avevo avuto altri ragazzi, con i quali mi ero spinta fino alla fine. Ma quello che Andrew mi stava facendo provare in quel momento, non aveva paragoni.

Mi morsi un labbro per cercare di mascherare i gemiti di piacere, ma era quasi impossibile.

Ogni spinta, ogni carezza sul mio corpo fatta dalle sue mani era un qualcosa di unico.

Sapevo che era solo sesso. Due ragazzi che si desiderano fisicamente, ma sapevo anche che non ce ne saremo pentiti.

“Andrew..”, i gemiti iniziarono ad essere sempre più forti e sempre più veloci.

Inarcai la schiena, sorretta dalle sue braccia e toccai il suo petto, aumentando il piacere.

“Mary..”, anche lui era quasi al culmine.

Sentii una sensazione di calore provenire dal basso ventre e dei gemiti che non riuscii a trattenere e muovendo il mio bacino al ritmo delle spinte di Andrew arrivai al culmine del piacere.

Andrew continuava a spingere e avvicinandomi gli baciai il collo stringendo la sua schiena.

“Mary..Mary..”, lo sentivo, anche lui era al culmine.

Due spinte e mi ritrovai di nuovo in balia di un altro orgasmo, più forte di quello precedente.

Quando anche Andrew raggiunse il piacere, si appoggiò alla mia spalla ansimando.

I nostri respiri erano irregolari e pesanti.

“Sei..fantastico..”, riuscii semplicemente a dire accarezzandolo.

Sorrise e posò dei teneri baci sul mio collo, sulla guancia, sulla fronte. Fino ad arrivare alle labbra, dove il bacio divenne più passionale.

“Sei bellissima..”, disse tra i baci.

Continuai ad accarezzarlo, appoggiando la testa sulla sua spalla.

Lentamente scese a prendere il mio asciugamano e me lo mise sulle spalle per coprirmi.

“Mary?”, mi chiamò alzandomi il mento con una mano.

Lo guardai negli occhi, ancora pieni di passione.

“Sei sicura di quello che hai fatto, vero?”, ora lo sguardo era più triste, meno solare.

“Si Andrew..non me ne pentirò mai!”, lo avvicinai a me e gli diedi un altro bacio, meno casto dei precedenti.

Rimasi seduta sul mobile, che avrei ricordato molto felicemente, ad osservarlo mentre si rivestiva.

“Cosa c’è?”, mi chiese quando si accorse che lo stavo osservando.

“Niente..ti guardo..non posso?”, sorrisi e mi misi in piedi.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai stretto.

“Non capisco il tuo comportamento..ma ti voglio bene..ed è stato..fantastico prima!”, era imbarazzato, lo si capiva dalle gote rosse.

“Sei stato formidabile, non ho mai provato..oddio..”, mi passai una mano tra i capelli.

Gesto sbagliato. Robert.

Cercai di pensare ad altro.

“Devi farti una doccia?”, fu la prima cosa a cui pensai.

“Ehm..si..”, sorrise e si allontanò per prendersi il cambio.

“Allora ti aspetto di là, in camera mia..se dormo non ti preoccupare..fai come se fossi a casa tua!”, gli diedi un bacio a fior di labbra e mi diressi verso la mia camera.

Ripensando all’avvenimento appena passato, mi venivano ancora i brividi.

Non dovevo illudermi però, né tantomeno illudere lui.

Era sesso, solo sesso. Mi piaceva il suo corpo, il mio piaceva a lui, era evidente tutto ciò.

Ma ci volevamo solo un gran bene.

Cercai di immaginare come sarebbe stato emozionante, avere lui quella sera.

Di sicuro in quel momento era con Chloe, magari si stavano anche divertendo.

Io mi ero divertita, sì. Non ero pentita, lo sentivo.

Ripensandoci, il desiderio non era calato. Anzi, il corpo di Andrew mi attirava molto, molto più del dovuto.

Mi vestii in fretta, per potermi sdraiare nel letto.

Quando riuscii finalmente a toccare il cuscino mi sentii molto meglio, come se i problemi e le angosce fossero passate, svanite, per qualche secondo.

Rimasi a fissare il soffitto per qualche minuto, prima di voltarmi verso il comodino.

Il cellulare aveva preso a vibrare. Un messaggio.

Lo aprii senza troppa enfasi, non ero una ragazza che lo usava molto. Preferivo chiamare.

 
“Ti penso sempre”

 
Sulle mie labbra si andò a depositare un sorriso, un sorriso vero, nato dal cuore.

Non so per quanto tempo rimasi a fissare il telefono, il tempo giusto per capire che senza di lui, ormai, la mia vita non aveva più senso.

........................................................................

Ecco ora mi metto in un angolino per ripararmi dalle vostre recensioni =D ah..questo capitolo può piacere ad ALCUNE DI VOI...ma non posso promettere che tutte siate d'accordo con me..ecco..posso promettere a tutte quelle che in questo momento sono già pronte dietro la mia schiena con un COLTELLO in mano =D che beh..diciamo che è un momento in cui gli ormoni sono un po' bizzarri..ma come tutte le cose bizzarre prima o poi FINISCE!!
Beh penso di avervi dato un grosso aiuto xD
Su..siate clementi con me.....PLEASEEE!!! *__*
Ero particolarmente accaldata quando ho scritto questo chap xD momento pre ciclo ovviamente eheheh!!Quindi..dopo accurate ricerche...beh...ho constatato che comunque in rosso DICONO che io scriva decentemente..quindi sempre dopo queste belle interviste alle lettrici più vicine, ho capito che piace questo capitolo..quindi ho deciso di postarlo..ma sono stata li li per levarlo eh xD a costo di dover riscrivere tutto il resto!!
Mie care...vi chiedo scusa se non sono più presente come prima..ma lavorando non ho più tutto questo tempo..scusate davvero!!Ma spero di appassionarvi lo stesso con le mie cosette!!
Ah..per chi legge anche le mie altre storie, vi voglio dire che "You believe in me" non è che l'ho abbandonata...chiariamo..soltanto sono un po' indietro con quella..ho sempre delle illuminazioni su questa e sull'altra di Grecia..quella prometto di postarla il prima possibile care!!
Ora un abbraccio a tutte voi!
ATTENZIONE!! Devo assolutamente ringraziare e ripeto
RINGRAZIARE tutte le donzelle e i dozelli non so.. xD che leggono la storia..non ci crederete (magari a voi succede spesso xD ma per me è una cosa nuova) siamo arrivati a 1998 letture di The wishes of our heart..........oddeo!!!Mi emoziono ç_ç 44 preferiti e 27 seguiti!!VI AMO!!!
Ho comprato il cd di New Moon delle soundtracks..ed è bellissimo davvero!!Perfette..tutte le canzoni mi fanno pensare ad un momento preciso del libro...e ragazze....NON VEDO L'ORA CHE ESCA STO BENEDETTO FILM =D mamma mia!!!
Ora davvero vi lascio che vi ho già rotto abbastanza xD BACIOTTI!!

Liselotta: Tesoro mio! Tu eri tra le cavie di lettura xD quindi sei preparata a questa batosta!! Sei a Lucca in questo momento..oppure devi partire xD non lo so! Spero solo che tu ti diverta tanto tanto tanto!!! L'autografo te lo rilascio solo davanti al mio agente =D ahahah!!Che matte!!A presto amoruccio!!LOVE!!

Winnie Poohina: Ciao cara!!!Ma che gioia che sei..addirittura tra gli autori preferiti..mica me lo merito sai xD tu scrivi decisamente meglio di me!!Fidati!!non so nemmeno io come facciate a seguire tutta sta roba ahah!! =D Spero di non aver deluso le tue aspettative..se continuerai a leggere capirai..prometto xD un bacione!!Aspetto i tuoi aggiornamenti!!

Sognatrice85: Ah io il seguito l'ho messo..il problema è sapere se ti piace! Non è da tutti leggere queste cose!! =( Spero di non aver deluso nemmeno le tue aspettative..se non vi piace..vedrò un po' di cambiare..magari modificando la storia..vedrò quanti ascolti farà questo chap xD un bacione!!!

Violetdreamy: Ciao!!Beh..eccolo..spero ti piaccia..davvero =) un bacione!

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Capitolo 30
*** 29 - Il Sogno ***


29 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Il Sogno

Andrew entrò in camera mia silenziosamente. Ero quasi nel mondo dei sogni, ma lo sentii perfettamente.

Mi diede un bacio sulla fronte e mi coprì con la coperta.

Quando spense la luce, riuscii finalmente a prendere sonno.

Venni svegliata da una luce chiara e leggera, che entrava dalla tapparella.

Mi rigirai nel letto per evitare il fastidio e quando aprii gli occhi notai che la stanza in cui mi trovavo era completamente diversa dalla mia.

Mi misi seduta sul letto, per guardarmi intorno.

Il letto era posizionato al centro della stanza, c’erano colori molto chiari, i mobili erano di un panna tenue e delicato, e la moquette sembrava soffice, comoda.

Il letto nel quale mi trovavo era matrimoniale, primo segno che c’era qualcosa che non andava. Il mio letto era singolo.

Con lo sguardo cercai una sveglia, o qualcosa che potesse ricordami l’orario.

Niente, c’erano tanti soprammobili, molto carini, porte, finestre.

Mi alzai e mi diressi verso la prima porta che avevo visto.

Portava in un bagno, molto moderno, di quelli che si possono permettere solo le star.

Richiusi la porta e andai verso la finestra.

Sentivo un rumore di sottofondo molto leggero, uno strusciare continuo; ma non era fastidioso, anzi sarei rimasta per ore ad ascoltarlo.

Con mia grande sorpresa capii che il rumore nient’altro non era che il mare.

Le onde si scagliavano contro il bagnasciuga, lente e tranquille.

Il sole illuminava le gocce d’acqua che si allontanavano dal mare, per depositarsi nella sabbia asciutta.

La spiaggia era deserta, sembrava quella dei film, che fanno vedere nelle isole.

Mi destai da quel meraviglioso panorama e tornai verso il centro della stanza.

Non avevo fatto caso al mio abbigliamento.

Indossavo un completo intimo molto raffinato, oserei dire, e una vestina ancora più complicata.

Decisi di non soffermarmi troppo su quei particolari e continuai la mia esplorazione.

Aprii la seconda ed ultima porta che si trovava nella stanza e mi trovai di fronte ad una sala enorme. Mai vista.

Al centro esatto si trovavano tre divani bianchi, in perfetto ordine e di fronte ad essi vi era un televisore, anch’esso, da star.

Sbattei le palpebre più volte, probabilmente stavo sognando.

Dietro ai divani si trovava la cucina, divisa dalla sala soltanto da un pianale all’americana, dove ci si poteva fare colazione, seduti su degli sgabelli.

Inutile dire che quella casa poteva fare invidia a chiunque. Era la casa dei sogni di ogni persona.

Camminai verso i divani, quando rimasi pietrificata di fronte alla visuale che si presentava alla mia destra.

Un’enorme porta finestra, anzi due probabilmente, dava sull’enorme giardino, costernato di mattonelle bianche, che portava alla spiaggia.

Si poteva vedere l’orizzonte anche rimando seduti sul divano.

Chiusi lentamente la bocca, che si era aperta per lo stupore, ed uscii per godermi a piano quella meraviglia.

Il sole non era ancora alto nel cielo, segno che non era ancora pomeriggio.

Riscaldava, ma non esageratamente, anzi, era molto piacevole rimanere fermi ad osservare il mare, sotto quei raggi.

Fuori, nello spazio ricoperto di mattonelle c’era un tavolino, moderno anch’esso attorno al quale c’erano delle sedie di vimini.

Sembravano molto comode.

C’era anche un dondolo, accompagnato da qualche tavolino e da qualche sdraio messa lì in mezzo.

Rimasi incantata davanti a tanta eleganza e lentamente mi diressi verso il bagnasciuga.

Il mio abbigliamento non sarebbe passato inosservato, ma non sentivo nessun’altro rumore, se non quello delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga.

Soffiava una brezza leggera, il vento mi sfiorava la pelle delicatamente, come se temesse di rompermi.

Sentivo il profumo del sale, la sabbia sotto i piedi nudi e la brezza marina sulla pelle.

Guardai verso l’orizzonte. Dei gabbiani stavano volando liberi nel cielo, alla ricerca di qualche pesce da poter mangiare.

Provavo una sensazione fantastica, di pienezza e di completezza.

Mi sentivo in pace con me stessa, non avvertivo il benché minimo fastidio per i miei problemi.

Si erano finalmente dissolti.

Sentii dei rumori in lontananza, non erano uccelli, e nemmeno il vento; erano persone.

Mi voltai nella direzione dalla quale sentivo le voci e mi diressi da quella parte lentamente.

La casa, vista da fuori, era enorme. Era ad un piano solo, ma poteva benissimo accogliere due famiglie sistemate.

In lontananza notai due figure sfocate, si muovevano velocemente, quindi mi era impossibile capire chi fossero.

Sempre più lentamente mi avvicinai, fino a quando non capii esattamente chi fossero i due individui.

Rimasi sconcertata dalla chiarezza della situazione. Come ero arrivata fino a loro?

Cosa ci facevano in quella casa, insieme a me?

Non dovevano avermi sentita, continuavano la loro animata discussione senza considerarmi.

Eppure intorno a me c’era solo sabbia, era impossibile non notare una figura che si avvicina.

Mi avvicinai ulteriormente e i ronzii lontani divennero parole, frasi, discorsi.

“Senti Chloe..non posso lo sai..”, Robert aveva la voce roca, come se non riuscisse a parlare.

Chissà cosa non poteva fare.. pensai.

“Già..tu mi lasci, e non puoi nemmeno dirmi il perché!”, Chloe stava per perdere la pazienza. Aveva il viso completamente arrossato e gli occhi gonfi per le lacrime che ancora le solcavano le guance.

Lasci? Lasci? Come?. Ragionavo come una macchinetta.

“Te l’ho detto. Non siamo compatibili, cioè..io sono stato molto bene con te..”, prese una pausa fissando l’oceano, “ma non ti amo come tu ami me, Chloe..”.

“Rob, come puoi mettere fine a tutto? A tutto quello che abbiamo costruito?”, Chloe aveva la voce completamente satura di dolore.

Il mio cuore stava soffrendo nel vederla ridotta in quella condizione.

“Chloe..mi dispiace..ma..ti prego guardami!”, le spostò lo sguardo con una mano, al suo tocco Chloe sussultò.

“Robert..io ti amo..”, lo disse con un’intensità che feci quasi fatica a sorreggere.

Mi sentivo di troppo in quella situazione. Oltre tutto loro non potevano sentirmi, né vedermi.

Era come se io fossi un fantasma, probabilmente sarebbero stati meglio entrambi se io non fossi mai esistita. Era forse questo il significato di tutto quello che stava succedendo in quel sogno?

Io dovevo capire di essere di troppo?

Beh direi che aveva colpito nel segno, ne ero più che convinta ormai.

“Ti prego Robert..non mi lasciare..”, fu come ricevere una pugnalata in pieno petto.

Potevo sentire benissimo il coltello rigirarsi al mio interno.

Qualcuno si stava divertendo nel vedermi soffrire.

Mi sentivo come quella lasciata, sentivo le emozioni di Chloe.

Si, ecco. Sentivo proprio le sue emozioni. Era come se io e lei fossimo una cosa sola.

“Chloe, ti prego..non fare così!”, le si avvicinò per tentare di accarezzarla, ma si bloccò non appena le fu vicino.

Le lacrime iniziarono a scendere anche dai miei occhi, quella scena era terribile, impossibile da sopportare.

“Robert. Non la lasciare!”, quasi urlai per far si che mi sentissero, ma fu come parlare al vento.

Già, anche quello era sparito. Sentivo solo le loro voci e le emozioni di Chloe.

“Robert, mi dici almeno..perché..”, ormai si era rassegnata. Lo sentivo anche io.

“No, no..non perdere la speranza! Chloe….”, testarda come sempre. Non riuscivo a darmi pace.

“C’è forse un’altra? Un’altra donna? Dimmelo Robert..da quanto va avanti questa cosa…”, ora si stava arrabbiando.

Questo cambio di emozioni mi faceva sentire male, non riuscivo a capire più niente.

Il silenzio di Robert faceva capire che fosse vera l’affermazione di Chloe.

Magari, pensai, in questo sogno Robert non la lascia per me. Dio. Ti prego. Fà che sia così.

“Quindi è vero? C’è un’altra?”, Chloe gli prese le braccia e lo strattonò.

“Si!”, la risposta di Robert fu netta e decisa. Iniziarono a tremarmi le gambe.

Mi avvicinai a lui per cercare di farmi vedere, per farmi sentire.

“No, no, no..non dirle niente! Robert ti prego..”, le lacrime e i singhiozzi mi bloccavano le parole.

“Chi?”, se gli sguardi avessero potuto uccidere, Robert sarebbe morto. Chloe aveva tanto odio dentro, da poter far esplodere il mondo.

“È complicato Chloe. Non capiresti..”, ormai Robert si era rassegnato. Avrebbe dovuto dire la verità.

“Zitto..dimmi chi è che ti porti a letto!”, ecco la furia, non la fermavano più ormai, “da quanto va avanti?”.

“Da prima che ti conoscessi..”, Robert non riuscì a terminare il discorso.

“Cosa?”, non sapevo più cosa fare. Volevo svegliarmi, era un incubo.

“Fammi continuare. Per favore..”, tentò di calmarla, con scarso successo, “la conosco da molto tempo..mi sono innamorato subito..Chloe davvero..non potresti capire..”.

“Io capisco benissimo invece. Tu mi hai usata, non so nemmeno io per che cosa, e nel frattempo avevi un’altra!”, una risata amara uscì dalle sue labbra. Avrei voluto abbracciarla, dirle che io ero lì, ma io sarei stata la meno adatta.

Sentire le sue emozioni era ancora più straziante.

“No, no..io non sto con lei..cioè..non ha mai voluto..lei ha preferito che io scegliessi te..”, sentivo che la bomba sarebbe esplosa. Mi sentivo uno straccio, da un lato dovevo prendermi le mie responsabilità, ma dall’altro temevo per la reazione di Chloe.

“Cosa?!”, non riuscivo a capire cosa stesse provando Chloe.

“Si..lei non ha mai accettato che io e lei potessimo..insomma..non voleva vederti soffrire..ma io Chloe, ho tentato, ho provato ad amarti..ma lei..lei è il centro del mio universo..non riesco più a vivere senza..”, accompagnò quella parole da tanto dolore e tanta tristezza.

Ero combattuta, e addolorata. Vederlo soffrire in quel modo, mi provocava solo delle ferite più grandi. Lo amavo, e saperlo in difficoltà mi distruggeva.

“Rob..”, sussurrai inutilmente.

“Mary…?”, il dolore di Chloe mi fece voltare immediatamente. Era più forte, più grande delle sensazioni che aveva provato prima.

“Chloe..!”, anche in quel caso chiamarla fu inutile, ma avevo il presentimento che potesse crollare da un momento all’altro.

“Come?”, Robert non aveva capito. Ma io avevo capito benissimo.

“Mary..”, di nuovo sentii uno squarcio nel cuore, enorme.

Avrei urlato, se il dolore non mi avesse impedito di respirare.

“Si..”, sussurrò quelle parole, aumentando solo il suo dolore.

Chloe si accasciò a terra, sorretta soltanto dalle ginocchia.

“Robert..Robert fa qualcosa! Diamine!”, sentivo il cuore di Chloe sempre più basso, come un ronzio.

“Robert!”, era inutile, non mi avrebbe mai sentito.

Ero davanti alla scena più angosciante di tutta la mia vita.

La mia migliore amica stava soffrendo a causa mia, il ragazzo che amavo stava male per me. E io ero lì, incapace di fare qualunque cosa.

Era terribile, stare lì ferma e non poter far niente, stare lì a guardare passivamente.

Il dolore di Chloe si fece enorme, non riuscivo più a tenerlo.

Sentivo l’aria mancare piano, piano. Non riuscivo più a respirare.

Mi portai una mano alla gola, cercando aria, aria che non arrivava.

Sentivo le forze abbandonarmi lentamente, mi lasciai andare nel vuoto, nel silenzio.

Non sentii più niente, il silenzio e l’oscurità mi avvolgevano.

Stavo precipitando, la sensazione era quella, ma nello stesso tempo potevo sentire il mio corpo morire.

Mi svegliai all’improvviso nella mia camera, in cerca d’aria, ricoperta da una patina di sudore.

Gli occhi sbarrati dalla paura e la mano sempre verso la gola.

“Mary..Mary stai bene?”, cercai di riprendermi e di ritrovare me stessa.

Mi guardai intorno ancora spaventata. C’erano i miei genitori ai lati del letto, mentre Andrew era seduto accanto a me e mi teneva la mano.

“Non respiravi più! Ci hai fatto prendere un colpo! Mary, hai fatto un incubo..”, lo sapevo bene, ma sentirlo dalla bocca di Andrew mi fece rilassare.

Lo abbracciai e iniziai a piangere, un pianto liberatorio. Quelle lacrime accompagnarono quelle che già avevo versato durante il sogno.

Un sogno che non avrei mai dimenticato. Mai.

........................................................................

Ciao a tutte ragazze!!!
Vi devo chiedere scusa, per il mio ritardo, ma dovrete farci l'abitudine. Purtroppo non potrò aggiornare spesso..anzi...il week end e basta...se riesco qualche volta potrò farlo anche in settimana. Se volete offendermi fate pure xD ne avete tutti i diritti.
Oggi non riesco a ringraziarvi tutte singolarmente.
Ma ci tengo a dirvi che abbiamo raggiunto 2097 visite al primo chap...e sono orgogliosa di NOI!!
GRAZIE!
UN BACIONE
Ketty

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Capitolo 31
*** 30 - Giro turistico ***


30 caitolo9



∞ The wishes of our heart ∞

Giro turistico


La mattina dopo, alzarsi dal letto fu più difficile del solito.

Non avevo più chiuso occhio, avevo alternato le ore sveglia tra la mia camera e il bagno.

Un senso di nausea mi aveva accompagnata per tutta la notte.

Se chiudevo gli occhi, mi ritrovavo di fronte a quel sogno, così reale, così vero da farmi venire la pelle d’oca.

Non avevo raccontato ad Andrew che tipo di sogno avessi fatto, di certo aveva capito che non si trattava di un incubo normale. Sapeva che in fondo Robert c’entrava, ma non voleva ammetterlo, almeno davanti a me, per paura di peggiorare la mia situazione.

Stare tutta la notte sveglia mi aveva aiutata a riflettere, non sapendo cos’altro fare.

Molto probabilmente, voleva solo mettermi di fronte alla verità dei fatti: io ero di troppo.

Pensavo di averlo capito, stando a Londra; ma in quell’aereo, permettere ai miei sentimenti di fuoriuscire, senza fermarli, non mi aveva portato altro che dolore.

Ero convinta che quel sogno fosse una conseguenza delle mie azioni, di quello che avevo combinato con Robert durante il viaggio di ritorno.

Inoltre, sull’aereo il mio pensiero fisso era stato lui, voglio lui, invece non ho mai pensato a quello che sarebbe successo se io avessi acconsentito alla nostra storia.

Robert avrebbe dovuto lasciare Chloe, in un modo o nell’altro.

In quel sogno avevo proprio aperto gli occhi.

Ero arrivata addirittura a pensare che Chloe non fosse una buona amica, perché non si era accorta delle mie condizioni in presenza di Robert. Io, io avevo pensato una cosa del genere. Io che ero stata la prima a tradirla, che avevo sperato di avere il suo ragazzo.

Che idiota.

Avrebbe sofferto come un cane. In quel sogno vederla in quello stato, avevo sentito benissimo la differenza del suo stato d’animo quando pensava che Robert avesse un’altra, e quando aveva scoperto che quell’altra ero io.

Prima aveva un odio, una sofferenza paragonabili ad una rinuncia ad un’arresa.

Invece quando aveva scoperto che la ragazza che Robert portava nel cuore ero io, stava quasi per morire.

Lei si fidava di me, ciecamente, e io invece, ero solo stata capace di portargli via l’amore.

Ma d’altronde, cosa potevo farci io se Robert aveva questa sua idea di noi due?

Anche io l’amavo, tanto, fino allo sfinimento. Ma sapevo benissimo che tra di noi non ci sarebbe stato mai futuro.

Eppure, una voce nella mia testa continuava a ripetermi che se Robert si era illuso fino a quel punto, illudendo anche me, era stata colpa mia.

Io lo avevo attirato a me, non curandomi dei sentimenti di Chloe.

Io avevo lasciato che la storia prendesse questa piega.

Io non mi ero fermata, in Italia, quando avrei dovuto.

Io, sempre e solo io.

“Posso?”, Andrew mi destò dai miei pensieri entrando nella stanza.

Ormai era già dentro, era inutile rispondere.

“Mio dio Mary..che cosa hai fatto?”, mi osservava preoccupato, “non hai dormito vero? Sei stata male?”, si avvicinò per guardarmi meglio.

“Già..”, la gola faceva ancora male.

“Oggi andiamo a fare un giro, così ti svaghi un po’! Ci siamo preoccupati molto sai..questa notte..”, si mise seduto sul mio letto.

“Mi dispiace..non pensavo..sai non comando i miei sogni..”, la mia acidità era dovuta al fatto che, molto probabilmente, volevo scappare, nascondermi da qualche parte e non tornare più.

Vidi il volto di Andrew incupirsi, si stava per alzare ma lo fermai.

“Scusa..non volevo essere dura..”, abbassai lo sguardo per non dover reggere il suo.

“Tranquilla. So che per te non è un bel periodo, passerà!”, sorrise e un po’ di serenità arrivò anche a me.

“Quindi cosa si fa?”, gli chiesi alzandomi dal letto.

“Quello che vuoi..non sono mai stato a Detroit!”.

“Oh, allora andiamo in giro!”, mi diressi verso il bagno, una doccia era proprio quello che ci voleva.

Appoggiai la testa alle mattonelle, per permettere al getto d’acqua di picchiarmi direttamente sulla schiena.

Era molto rilassante.

Dovevo assolutamente trovare una soluzione. Come flash mi tornarono in mente le immagini di me ed Andrew insieme, in camera sua.

Stranamente, non ne ero ancora pentita, avevo ragione quindi; mi era piaciuto.

Uscii dalla doccia ancora tesa, ma leggermente più serena.

Raggiunsi la mia famiglia, già riunita insieme ad Andrew per la colazione e mi sedetti con loro.

“Buon giorno Mary..ti senti meglio?”, mio padre non perse tempo.

“Si, papà. Ora sto meglio. Deve essere stato un incubo..”, sorrisi per tranquillizzarlo.

“Mi pare strano tesoro, però, che tu abbia nominato spesso Robert e Chloe..”, mia madre mi lasciò di stucco.

Non sapevo cosa rispondere.

“Beh, essendo Chloe la sua migliore amica, avrà paura che soffra..vero Mary?”, per fortuna Andrew riusciva sempre a tirarmi fuori dai pasticci, a volte.

“Già..ho sognato che la faceva soffrire..credo..”, sorseggiai il mio caffè e sperai che il discorso crollasse li.

Fortunatamente a nessuno venne in mente di approfondire l’argomento, così ebbi la possibilità di mangiare in pace.

Andrew aveva un ottimo ascendente sui miei genitori, mi sarebbe stato utile nel caso non avessero creduto a me.

Andai in camera mia per vestirmi, dopo, avrei accompagnato Andrew a fare un giro della città.

Aprii l’armadio e cercando un paio di jeans inciampai in un brutto ricordo.

 

Quando arrivammo di fronte ad un ennesimo tendone fece entrare prima Chloe.

Io rimasi fuori ad aspettare.

Con il vento che si era alzato iniziai a sbattere i denti, il vestito era molto scollato e molto corto, quindi non ero coperta per niente.

Mi strusciai le mani nelle braccia per riscaldare almeno quelle, quando all’improvviso mi sentii toccare da qualcosa, e un secondo dopo mi ritrovai con una giacca nelle spalle.

Non capendo mi girai di scatto per vedere chi fosse stato, ma nel girarmi rimasi di stucco.

Mi ero convinta che sicuramente non avrei reagito come Chloe alla sua vista, non mi importava molto di lui anche se riconoscevo la sua bellezza. Tutte le mie convinzioni crollarono in quel momento.

Lui era li. Di fronte a me. E mi aveva dato la sua giacca.

Feci un respiro profondo e lo guardai negli occhi.

C’era silenzio, nessuno dei due parlava. Semplicemente ci guardavamo negli occhi.

Va bene, lo ammetto. Era proprio bello.

Poi all’improvviso se ne andò lasciandomi lì con la sua giacca sulle spalle.

“Gr..Grazie…”, sussurrai quando ormai era troppo lontano per potermi sentire.

 

Mi accasciai a terra portandomi la testa tra le ginocchia.

Avevo la sua giacca in mano, la tenevo come fosse oro.

“Ehi..”, Andrew vedendomi in quella posizione entrò in camera mia sedendosi per terra con me.

Iniziai a singhiozzare, stranamente, pensavo che ormai non avessi più lacrime da versare.

“Non ce la posso fare..”, dissi tra i singhiozzi.

“Shh, Mary..ce la farai..”, mi accarezzò i capelli appoggiando la sua testa sulla mia.

“No, invece..”, decisi di raccontargli del sonno, “questa notte è stato orribile. Ho sognato che la lasciava, capisci? Lui lasciava lei..per me! E lei moriva dal dolore Andrew..lo sentivo..potevo sentire le sue emozioni..Andrew..”.

Mi aveva ascoltato guardandomi negli occhi.

“Mary..non succederà, cioè. Non così almeno..vedrai che una soluzione la troveremo!”, non lo avremo fatto, lo sapevo.

“Questa è la sua giacca..”, dissi guardandola con amore, “me l’ha messa sulle spalle al nostro primo incontro casuale, quando ormai i nostri occhi non potevano più fare a meno gli uni degli altri..”.

“La tieni ancora..”, la sua non era una domanda.

“Si. Non ho più avuto modo di ridargliela, penso che ormai la terrò come un bel ricordo e niente di più!”, sorrisi amaramente. Era la verità.

“Insomma. Non devi farmi da guida oggi?”, cercò di rompere quel silenzio che ormai era diventato troppo pesante.

“Si..hai ragione. Scusa se ogni volta ti assillo con i miei problemi!”, lo guardai e gli diedi un bacio sulla guancia.

Rimasi in quella posizione per qualche secondo, poi, quando lui si voltò, le nostre labbra si sfiorarono e un’altra scossa mi attraversò la schiena.

“Mary, Mary, Mary..”, mi disse sulle mie labbra, “cosa devo fare per farti capire che io ci sarò sempre?”.

Sorrisi e approfondii quel bacio, prendendogli il viso tra le mie mani.

 

Vestita, pronta e carica.

Ecco come dovevo essere. Carica.

Era facile a dirsi, ma troppo complesso nel farsi.

Salutai i miei genitori e con Andrew mi incamminai verso la strada.

“Mi dici perché andiamo a piedi?”, mi chiese storcendo il naso.

“Beh, primo adoro camminare, secondo, vuoi dirmi che un ragazzo allenato come te, ha paura di camminare tutto il giorno?”, sorrisi pizzicandogli un fianco.

“No, cioè..beh..diciamo che sono fuori allenamento!”, mi disse abbracciandomi.

“Non mi pareva che ieri sera fossi poco allenato..”, lo provocai maliziosamente.

Come risposta ebbi uno spintone che per poco, se non avessi afferrato la sua mano, non mi mandava per la strada.

Mi ero preoccupata per niente. Potevamo benissimo sembrare una coppia.

Una coppia molto tranquilla, non di quelle che non si staccano nemmeno un secondo.

Lo portai in giro per il centro, facendogli vedere i grattaceli più importanti tra cui il Guardian Building e il Fisher Building.

Quando gli proposi di andare all’Eastern Market non lo trovai molto convinto.

D’altronde a quale ragazzo piace camminare tra le vie più affollate della città per lo shopping.

Con molta pazienza riuscii a convincerlo e per l’occasione decisi di comprare qualche vestito che, dietro parere suo, potevo mettere al mare.

“Sono stremato! Mai più fare shopping con una ragazza!”, Andrew si buttò sul divano distrutto per la giornata.

“Beh, almeno ti sei comprato qualche camicia!”, gli feci la linguaccia e andai a controllare la segreteria.

I miei non erano in casa, non ne ero sicura ma, molto probabilmente, volevano lasciarci i nostri spazi.

Schiacciai il tasto per l’ascolto e mi sedetti sulla sedia accanto al mobile.

“Ciao a tutti! Mary non so dove tu sia finita, ma è tutto il giorno che ti cerco. Cellulare spento, in casa non risponde nessuno. Ti sei fatta rapire dagli alieni? Vabè..io e Rob abbiamo deciso”, che partirete soli? Lo sperai con tutta me stessa, nel frattempo Andrew si era avvicinato, “che partiremo domani sera! Fammi sapere qualcosa! Baci!”.

Il messaggio terminò, lasciandomi con la bocca praticamente aperta dalla sorpresa.

“Come?”, domandai più al telefono che a Andrew.

“Domani sera eh?”.

“No, no. Cioè. No!”, iniziai ad agitare le braccia alzandomi.

“Non ti agitare adesso!”, Andrew mi prese per la vita e tentò di calmarmi, con poco successo.

“Domani sera. Io non ho nemmeno avuto il tempo per capire dove sono, e loro vogliono partire domani sera?!”, la furia che era in me stava uscendo lentamente.

“Basta chiamarla e dirle di posticipare la partenza, no?”, mi chiese Andrew innocentemente.

“Ma avranno affittato la casa, prenotato tutto! Oddio! Lo sapevo che quel viaggio non dovevamo farlo!”, mi portai le mani sul volto e mi risedetti sulla sedia.

Non mi ero preparata abbastanza psicologicamente per quel viaggio, a dire il vero non ci avevo proprio più pensato.

“Si, Chloe. Ecco, potremo mica posticipare la partenza?”, sentii Andrew parlare al telefono. Alzai lo sguardo fulminandolo.

“Ah, capisco..si perché ecco..ehm..io non stavo molto bene!”.

“Dici?”, iniziavo a spazientirmi.

“Ok, allora a domani..”, e riattaccò il telefono tranquillamente.

“Mi dispiace. Nemmeno con la scusa che stavo male ha abboccato..si parte e basta..vuole che ti diverti!”.

“Divertirmi un cazzo Andrew! Per me quello sarà l’inferno!”, scoppiai a piangere come una deficiente.

Mi lasciai abbracciare da lui e lentamente iniziai a calmarmi.

Dovevo preparare la valigia, anzi, dovevo solo richiuderla.

........................................................................

Pardonnez-moi!!Pardonnez-moi!! Sono imperdonabile davvero...
Faccio ritardi enormi, posto come una lumaca!ma mi dispiace davvero..io mi arrabbio più di voi se qualcuno non posta come vorre...e vi capisco che mi volete mandare al rogo :) Ma davvero....non ho più tempo!!Per niente!!!!
Il week end mi ritaglio quelche minuto solo per me, e lo dedico a voi mie care!
Mamma mia..lavorare è pesantissimo..non oso immaginare a quando avrò una famiglia mia!!Sarà impossibile...uff!!
Devo dire però, che la fretta mi aiuta..l'immagine è venuta particolarmente bene a mio parere xD che modesta!!
Per qualche giorno le visite sono rimaste a 2222 ahahah.... xD fantastico!!

Liselotta: My dearling!!Come tu estas?? (non so cosa ho scritto xD) manca davvero poco ormai all'ora X!!Ah........adoro anche io le tue storie XD spero che questo capitolo ti piaccia come gli altri..e perdona l'attesa..sono una cattiva eterna!!!Love!!

RiceGrain: Si effettivamente è un po' che non mi caghi..si sei davvero pessima -.-"" BASTA CRETINATE!!Ma che vai a dire..sei fantastica punto. OH! :) aspetterò di darti la bella sorpresa con la storia nuova che voglio pubblicare ahhahaha...è QUASI finita..purtroppo la mia vena di scrittrice ha preso il sopravvento ahahah!!Bacioni!!

Lazzari: Ciauuu!!penso sia la prima volta che trovo una tua recensione..mi fa piacere :) davvero...beh grazie per i complimenti!!sono in ritardo lo so..ma guarda..cerco di darvi comunque il meglio!! :) non posso anticipare niente..ma sono per l'happy Ending...ricordalo!! :* baci!

Sognatrice85: Tresor!!Che sadica xD peggio di me..addirittura sperare in un dilemma del genere ahahah!!Fantastica.....collega cara...adoro le tue storie basta!!non riesco a dire altro..e sapere che anche tu adori le mie...beh...penso di non trovare le parole giuste!!Un bacione!!Mmmh..facciamo un patto...se tu fai soffrire i tuoi personaggi..........buah buah...ci penserò io a Mary xD vediamo un po'!!BACIONI!!

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Capitolo 32
*** 31 - Miami ***


31 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞
Miami



No. No. No. Ripeto no.

Non è possibile che la mia vita vada in questo modo.

Riprenditi, alzati, vattene. Ora.

Ero talmente disperata, che mi ero ritrovata davanti ad uno specchio ad insultarmi con il pensiero.

“Allora..sei pronta? Sono venuta a ripescarti, sono ore che sei chiusa in bagno!”, Chloe era entrata dalla porta scorrevole venendomi incontro.

“Si, sono pronta..scusate!”, mi voltai ma non mi permise di uscire.

“Senti, Mary. Io ti conosco, lo vedo che c’è qualcosa che non va”, mi fissava intensamente, sperando di capire chissà quale strano aneddoto, “all’inizio pensavo che fosse solo colpa dell’Università. Anche io ho passato un brutto periodo, ma l’ho superato, grazie a Rober”.

Cerca di voltarmi per non pensarci, ma più cercavo di cambiare argomento nella mia testa più il volto di Robert appariva nitido e perfetto.

“Mary”, Chloe mi richiamò facendomi voltare, “non mi sbagliavo quindi. Tu hai qualcosa che non va! Lo vedo. Lo sento! Vorrei solo sapere perché non me ne parli!”.

“Chloe, io sto benissimo. Molto probabilmente è la stanchezza dello studio che si ripercuote sul mio stato d’animo!”, le sorrisi sperando di tranquillizzarla.

“Non ci credo. Ma la cosa che mi fa più male, è che tu non me ne parli!”, mi guardava afflitta. Come potevo raccontarle la verità? Ormai non potevo nemmeno più ritenermi la sua migliore amica, le avevo nascosto un segreto troppo grande.

“Non ti devi preoccupare. Non ho nulla! Seriamente. Voglio solo andare a prendere quell’aereo e scappare a Miami. Vieni con me?”, le chiesi fingendo di essere al settimo cielo. Nell’ultimo periodo la mia dote di bugiarda stava facendo progressi.

“Certo!”, stava tornando la solita Chloe, bastava poco.

Uscimmo dal bagno e io, crudelmente, diedi un’ultima occhiata alla mia immagine riflessa nello specchio. Mi facevo schifo.

Raggiungemmo i ragazzi che, nel frattempo, avevano già passato i bagagli al check in.

“Era ora! Pensavamo che tu fossi caduta!”, Andrew non perse tempo.

Gli feci la linguaccia e cercai lo sguardo di Robert.

Idiota.

Era abbracciato a Chloe, le stava baciando il collo e lei si stava praticamente sciogliendo davanti a tutti.

“Evitiamo queste effusioni d’amore?”, mi meravigliai della mia uscita. Di solito sarei scappata a gambe levate nel primo angolo buio ed avrei iniziato a piangere disperatamente.

Stavo impazzendo, e quelli erano i primi sintomi.

Chloe si voltò sorridendo con le gote rosse, Robert mi trafisse con lo sguardo.

Sorrisi e mi voltai verso Andrew.

Vuole sfidarmi? Allora sfidiamolo.

Mi avvicinai al mio “ragazzo” e lo abbracciai teneramente.

Prima, come sempre, lo sentii freddo, poi si addolcì e mi circondò la vita con le sue mani.

Alzai lo sguardo, era troppo alto, per poterlo guardare negli occhi e lui, dolcemente strusciò il suo naso contro il mio.

“Sei bella quando fingi..”, mi disse sorridendo.

“Non sto fingendo..e se mi stessi affezionando a te? Andrew?”, le mie labbra richiedevano il contatto con le sue, non ero molto lontana.

“Non so di cosa tu stia parlando Mary..ma per quanto mi riguarda, ti aiuterò nella tua impresa..assecondando i tuoi divertimenti personali..”, sorrise maliziosamente e sentii le mie guance andare a fuoco.

Gli diedi un bacio a fior di labbra, che ben presto diventò un bacio meno casto.

“Ehi voi due! Poi dite a noi!”, Chloe si era avvicinata con le braccia conserte.

“Scusate..ma ogni tanto ci vuole..”, Andrew rispose al mio posto. Io ero impegnata a decifrate lo sguardo di Pattinson. Un misto tra la rabbia e la gelosia, un mix che adoravo, che mi eccitava immensamente.

Gli sorrisi e facendo schioccare la lingua sul palato mi avvicinai a lui.

“Allora..sei pronto per andare nella città delle mille follie? Mr Pattinson?”, gli chiesi ammiccando con lo sguardo.

“Oh certo..tanto quanto lei Miss Mary..”, fece passare la lingua sulle labbra, un gesto molto, molto eccitante.

Rimasi ferma ad osservarlo finché non sentimmo la chiamata del nostro volo.

“Ah ora non mi freghi”, raggiunsi Chloe prendendola sotto braccio, “mi lasci andare vicina al mio ragazzo!”, alzai leggermente la voce, sperando di farmi sentire da lui.

“Va bene, va bene!”, rispose Chloe agitando le mani, “mi fa piacere, comunque, che voi due abbiate trovato un equilibrio!”, sussurrò le ultime parole per non farsi sentire.

“Lo so..”.

Il viaggio durò meno del previsto, dormii per quasi tutta la durata del volo, sulla spalla di Andrew.

“Svegliati bella addormentata..siamo arrivati!”, la sua voce mi arrivava ovattata. Ero troppo stanca.

“Mmmh..più tardi!”, risposi tappandogli la bocca con un dito.

“Ti devo portare di peso?”, anche ad occhi chiusi potei sentire la sua risata.

Aprii gli occhi svogliatamente e mi stiracchiai.

Guardai fuori dal finestrino e rimasi a bocca aperta.

“O mio Dio!”, Miami era bellissima, perfetta, fantastica.

“Già..è bellissima!”, mi aveva tolto le parole di bocca.

 

“Noi passeremo due settimane in questo paradiso?”, chiesi scioccata a Chloe una volta raggiunta la sala d’attesa dell’aeroporto.

“Si! E tu che non volevi partire!”, mi rispose mettendosi il cappellino sulla folta chioma bionda.

Come aveva fatto a capire che non volevo partire. Non mi sembrava di avergliene mai parlato.

“Beh, non ti sei mai dimostrata troppo eccitata all’idea di fare una vacanza! Quindi ho pensato che magari non eri così emozionata. Ma sapevo che quando i tuoi occhi avrebbero incontrato queste meraviglie avresti subito cambiato idea!”, doveva aver notato la mia espressione perplessa.

Le sorrisi e la aiutai a infilare la coda nel buco del cappello.

Mi voltai per cercare Andrew e lo vidi parlare “amichevolmente” con Robert.

C’era qualcosa che non andava. Andrew e Robert amici? Loro due?

Li guardai attentamente, eppure sembravano sereni, oserei dire che Robert accennasse pure un sorriso. Ma non ne ero così certa.

Quando ci raggiunsero chiamammo due taxi e ci facemmo accompagnare alla casa che Robert aveva affittato per l’occasione.

Quando fui sicura di essere sola con Andrew nell’auto cercai delle risposte alle mie domande.

“Quindi tu e Rob siete amici?”, sputai l’ultima parola cercando di essere il più garbata possibile.

Mi sorrise e spostò lo sguardo per guardare la strada fuori dal finestrino.

“Perché mi eviti? Ho fatto qualcosa che non va?”.

“No, non tu almeno. Cioè. Robert!”, lui? Che cosa si erano detti?

“Cioè..spiegati!”.

“Beh, lo hai visto anche tu. Fa l’amico..si..dire l’amico! Eppure c’è qualcosa che non mi convince. So benissimo che sta facendo tutto questo per farmi capire che è lui quello superiore..vuole provocarmi e lo sta facendo molto bene! Non posso di certo insultarlo oppure dirgli qualcosa se lui mi tratta bene..”, continuava a non guardarmi.

“Non capisco Andrew. Perché dovresti dirgli di tutto?”, mi guardai le mani, che ormai stavo torturando dalla partenza.

“Beh, quello che ti sta facendo..direi che può bastare..”.

“Come? Lui sta facendo qualcosa a me? Io. Piuttosto sto facendo qualcosa a lui!”, presi il suo mento tra le mani e lo faci voltare verso di me, “sono io quella che sta combinando i casini qui in mezzo..non lui!”.

“Potrebbe lasciare la sua ragazza, se è così ostinato a volerti. Me lo sta dimostrando in tutti i modi. Ti vuole. Ma non capisco perché continua a stare con Chloe!”.

“Io, io gli ho chiesto di lasciare andare le cose normalmente. Non voglio essere la causa della loro rottura!”.

“Non saresti tu la causa. Semplicemente il fatto che lui si sta prendendo gioco di entrambe! Se io fossi così innamorato di una ragazza, non mi permetterei mai di stare con un’altra nel modo in cui ci sta lui! Soprattutto se la ragazza di cui sono innamorato è la sua migliore amica!”.

“Mi ha spiegato anche questo in aereo..cioè..lui a modo suo la ama. Lei lo ha aiutato ad uscire da un brutto periodo..quando..beh..quando io l’ho lasciato..se si può dire lasciato, visto che nemmeno stavamo insieme!”.

“Ma non può amarla Mary. Qui le cose sono ben diverse. O ama lei, e quindi prende in giro te. O ama te, come dice di fare, e prende in giro lei. E in entrambi i casi non si comporta bene!”, spostò di nuovo lo sguardo.

“Io cosa ho fatto? Perché ora non mi guardi?”, mi spostai io per poterlo guardare negli occhi.

“Io..vedi..odio vederti soffrire, soprattutto per colpa sua! Lui potrebbe averti anche subito, saresti disposta ad aprirgli il tuo cuore anche ora. Non riesce a capire l’opportunità che ha e che sta sprecando..”, abbassò gli occhi e io, codarda, non lo fermai.

Si stava innamorando di me. Io stavo facendo soffrire anche lui. Eppure, continuava a starmi accanto.

“Andrew, io ti chiedo scusa..davvero..”, avevo la voce rotta dalle lacrime che volevano uscire, ma che, con forza, cercavo di trattenere.

“Tu non mi devi nessuna scusa!”.

“Si. Ti ho fatto entrare in questo guaio, sapendo quello che tu potevi provare..non pensavo però che tu potessi affezionarti così tanto..se lo avessi saputo avrei detto immediatamente la verità!”, sospirai e appoggiai la testa allo schienale del sedile, “come vedi qui l’unico mostro sono io..”.

“Smettila..smettila di dire certe cose! Io mi sono voluto infilare in questo guaio, e io voglio restarci! Capito?”, lo guardai e mi persi nel verde dei suoi occhi.

“Mary, senti. È vero. Io provo per te qualcosa che va al di là dell’amicizia, sicuramente. Ma so anche quello che tu provi per lui, quindi non sto di certo a pensare che tu possa pensare a me! Ma voglio comunque aiutarti..e se aiutarti implica starti accanto in quel senso, lo faccio, anche se posso sembrare masochista! Quando abbiamo..beh..a casa tua..è stato bellissimo..non pensavo che potesse essere così eccitante..ma so che si ferma lì, basta! A me basta questo!”, non mi ero accorta delle lacrime che intanto scendevano silenziose.

Avevo ascoltato tutto in silenzio, pensando a quello che poteva provare lui.

“Mi dispiace..”, riuscii a dire solo questo. Un semplice “mi dispiace”.

Mi abbracciò e mi fece appoggiare la fronte sulla sua spalla. Restammo in silenzio per tutto il resto del viaggio.

 

Il viaggio era stato strano. Ero provata per il discorso che avevamo fatto, ma anche emozionata per quello che i miei occhi guardavano.

Miami era la città che viveva di notte, ma anche di giorno era bellissima. C’era gente ovunque, solo la strada, a volte, era libera.

Palme, spiaggia, discoteche. Tutto bellissimo e perfetto.

Magari mi sarei divertita comunque, dovevo soltanto isolare il pensiero di averlo accanto sempre, ventiquattrore su ventiquattro.

Il taxi svoltò in una stradina secondaria, passando da un cancello enorme.

“Stiamo arrivando?”, chiesi all’autista.

“Si!”, chissà quante persone aveva trasportato. Quante ne doveva sapere.

La strada era costeggiata da lampioni, e da basse ringhiere che contenevano fiori dagli svariati colori.

Il paesaggio attorno a me era spettacolare, quasi mi mancava il fiato.

Il taxi rallentò quando da dietro una palma si poté scorgere la casa, nella quale, pensavo, saremo dovuti andare.

Quando, però, capii che il taxi non si sarebbe fermato rimasi perplessa.

“Non è questa la casa?”, era enorme.

“No signorina, quella laggiù. Questa deve essere del guardiano!”, del cosa? Casa mia con il giardino compreso era la metà di quella casa. E l’autista mi voleva dire, che la casa nella quale avremo soggiornato era più grossa? Mi appoggiai al sedile e rimasi con la bocca spalancata.

Andrew era sorpreso quanto me, alternava “Uh” a “Waw” oppure “Fico”.

“Eccoci!”, finalmente l’auto si fermò e potemmo scendere.

Il taxi di Chloe e Robert arrivò subito dopo di noi.

Quando riuscii a sgranchire le gambe mi guardai intorno.

Mare, spiaggia, acqua, sabbia, sole, caldo. Per poco non piansi dall’emozione.

“Eccoci arrivati nel paradiso dei nostri sogni!”, Robert aprì le braccia indicando il panorama intorno a noi.

Era davvero il posto dei miei sogni.

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Ormai è inutile chiedervi scusa ragazze....avete tutte le ragioni del mondo per odiarmi!Sto cercando di finire anche l'altra FF, quella più corta..la posterò a breve, senza immagini e senza niente di che..così potro postarla anche da lavoro.
Oggi presa dalla disperazione, perchè io vi giuro mi sento troppo una cacchetta quando vi faccio aspettare così tanto, ho provato ad usare degli altri Programmi...macchè....
1- non riesco ad usarli..
2- non mi piacciono..
3- come photoshop nu ghe ne come si dice qui a Genova xD
Ora...non riesco a salutarvi come vorrei...voglio portarmi avanti con le FanFiction..
La prossima volta parlerò di New Moon..che mi ha delusa un po'!!Ma vabe!!
Un bacione a tutte voi!! Lisa...<3

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Capitolo 33
*** 32 - Realtà o Immaginazione? ***


32 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞
Realtà o Immaginazione?




Però, guardandolo attentamente, quel posto io l’avevo già visto. Non riuscivo, però, a ricordare dove.

“Allora Mary, sei contenta?”, Robert mi fece tornare alla realtà.

“Oh..mmmh..certo! Se pensiamo che hai fatto tutto questo per la tua privacy..mi dispiace molto..penso di parlare a nome di tutti!”.

“Di cosa?”, mi chiese curioso.

“Del fatto che tu non puoi uscire con tutti gli altri. Ma hai dovuto prendere una casa così. Magari se eri con i tuoi “colleghi” avresti fatto una vacanza diversa!”, Andrew rispose al mio posto e io e Chloe annuimmo.

“Ah..”, si passò una mano tra i capelli, “beh..non vi preoccupate per me! Io sto bene anche in solitudine, cioè, tra amici!”.

Marcò bene l’ultima parola. Era possibile che ogni volta che cercavamo di avere un dialogo civile, lui trovasse sempre il modo per tirare delle frecciatine?

Sbuffai e imitai Chloe, che nel frattempo aveva ammucchiato i bagagli per poterli trasportare più facilmente.

I taxi erano ripartiti, e, in quel momento, eravamo ufficialmente in vacanza.

Prendemmo le nostre valigie e ci avviammo verso l’entrata della casa, che solo Robert conosceva.

“Sei già stato qui?”, gli chiese Andrew.

“No, ma mi hanno spiegato molto bene come orientarmi!”, gli sorrise e aumentò il passo.

Continuavo a pensare a dove avessi già visto quel posto, ero certa al cento per cento di esserci già stata.

Quando riuscii a vedere la casa per intero una lampadina si accese nella mia testa.

Era quella del sogno che avevo fatto, o per lo meno era identica.

Cercai di non farmi suggestionare dalla somiglianza e lentamente entrai insieme agli altri.

Ci fu un fischio di ammirazione da parte dei ragazzi mentre io e Chloe eravamo rimaste immobili con la bocca spalancata.

Lei, per lo stupore e la contentezza, io per l’angoscia.

Quel posto era sempre più uguale a quello del mio sogno. Se fuori poteva essere una coincidenza, come si spiegavano gli arredi e i mobili identici?

Non poteva essere lo stesso posto, come potevo sapere dove saremo andati? C’era qualcosa di strano.

I divani, bianchi, perfetti e bellissimi. Enormi come quelli del sogno.

La cucina, enorme e bellissima anch’essa, era identica a quella del sogno.

Le porte che davano alle camere erano nelle stesse posizioni. Iniziai a preoccuparmi.

La fronte era impregnata di sudore. Se quella era la casa del sogno, sarebbe dovuto accadere il peggio.

Il respiro iniziò a essere sempre più corto, appoggiai le valigie per terra e mi andai ad appoggiare al divano temendo di crollare.

“Ehi..tutto bene!”, notando il mio stato si avvicinarono.

Non risposi, ero impegnata a ricordare come si respirava.

“Mary, per favore dì qualcosa! Robert per favore vai a prendere dell’acqua!”, Chloe si sedette vicina a me e iniziò a farmi aria con le mani, “Mary dimmi qualcosa!”.

Andrew mi prese le mani e baciandole mi fissò negli occhi.

“Tieni..”, Robert era pallido come uno straccio. Non riusciva nemmeno a passarmi l’acqua.

“Aspettate. Dov’è la camera? La porto a letto..”, Andrew mi prese in braccio e io non opposi resistenza, sentivo le gambe molli e sapevo che non sarei riuscita a fare due passi.

Chiusi gli occhi, non volevo guadare in faccia la realtà. Quella casa era quella del sogno.

 

“Mary..Mary..”, la voce di Andrew era bassa.

“Dimmi..”, biascicai.

“Stai meglio?”, la testa mi scoppiava, ma nel complesso stavo bene. No. Col cavolo che stavo bene. Stavo malissimo, ma non fisicamente. Era un dolore che non si poteva alleviare con le medicine.

“Ti sei addormentata..”.

“Che ore sono?”, non volevo aprire gli occhi.

“Sono le sei di sera..”, avevo dormito sei ore di fila. Oddio.

“Oddio..scusate..vi ho fatto preoccupare..”, mi voltai verso Andrew che era disteso nel letto accanto a me.

“Gli altri dove sono?”, chiesi guardandomi intorno.

Sentii una pugnalata allo stomaco quando mi accorsi che la camera nella quale mi trovavo era la stessa del sogno, mi ero risvegliata nello stesso letto.

Chiusi gli occhi ed Andrew si accorse della smorfia di dolore che feci.

“Mi vuoi dire che ti succede?”, me lo chiese quasi implorandomi. Doveva essere molto preoccupato.

Non ricevendo risposte rispose alla mia domanda.

“Sono stati qui fino alle quattro più o meno..poi c’era da fare la spesa..loro sono andati. Io sono rimasto qui con te!”, si voltò e rimase immobile accanto a me.

“Scusa..hai ragione. Non posso andare avanti così! Devo voltare pagine!”, mi avvicinai appoggiando il viso sul suo petto.

“Vuoi raccontarmi?”.

“Si..”, presi fiato e iniziai a raccontargli il motivo della mia sofferenza.

“Ricordi il sogno che ho fatto?”, aspettai una sua risposta e continuai, “beh..avevo sognato di essere in una casa, trovavo Robert e Chloe..si stavano lasciando capisci? Loro due..per me! Sentivo benissimo il dolore di Chloe, soffriva da morire!”, sentii una sua mano posarsi sui miei capelli.

“La casa. Quella casa. È identica a questa Andrew! Te lo giuro è identica!”, mi sollevai su un braccio per poterlo guardare negli occhi.

“Magari ti sbagli Mary..sai quante case si somigliano?”.

“Negli arredi? Nella posizione dei mobili? Andrew no. Non può essere!”.

“Allora come ti spieghi il fatto che l’hai sognata. Non ci sei mai stata!”.

“Lo so. È per questo che sto male, non capisco il collegamento che la casa ha con il mio sogno!! Non vorrei..”, abbassai lo sguardo.

“Non vorresti cosa?”, mi fece alzare la testa per fissarmi negli occhi.

“E se fosse un modo per dirmi quello che accadrà? Per avvertirmi!? Oddio Andrew..se la lascia..qui..”, di nuovo il respiro si stava facendo corto e il mio cuore iniziò a battere troppo forte.

“Mary prima di tutto calmati! Non è possibile una cosa del genere! Smettila. Ti stai facendo dei problemi per niente. Capito? Basta, finiscila! Vuoi sempre incolparti di tutto, ma non è sempre colpa tua lo sai? Se Robert lascia Chloe fa bene. Punto. Meglio che continui ad illuderla? Mary vivi la tua vita!”, non l’avevo mai visto così alterato. Ero rimasta spiazzata.

“Andrew..”, sussurrai guardandolo con le lacrime agli occhi.

“Scusa Mary..”, mi abbracciò ma io rimasi ferma come una statua.

“Andrew..da quanto ti tieni dentro queste cose?”, non ero impaurita dal suo atteggiamento. Ero semplicemente dispiaciuta, perché lui mi ascoltava sempre, in ogni momento. Ma io mi ero mai chiesta come stesse lui? In quel periodo? No. Mai.

“Non importa..non dovevo alzare la voce. Scusa. Ma è la verità Mary..devi vivere la tua vita. Lo so che lo ami e che soffri. Ma devi capire che ogni persona ha i propri sentimenti. Lui hai i suoi e tu hai i tuoi. Se la lascia perché vuole te, non è colpa tua. Non decidiamo noi di chi innamorarci..”, iniziai ad essere più sciolta, mi abbandonai al suo abbraccio.

Anche Robert  mi aveva detto le stesse parole in aereo “non decidiamo noi di chi innamorarci..”. Avevano ragione.

Dovevo iniziare a vivere, a respirare.

Dovevo godermi quella vacanza, fosse stata l’ultima cosa che avessi fatto.

 

Rimasi ancora un po’ a letto, insieme ad Andrew. Quando arrivarono Chloe e Robert con la spesa, mi alzai e li andai ad aiutare.

“Tu stai ferma li sul divano, che ci pensiamo noi!”, con Chloe non potevo fare niente.

“Stai meglio?”, Robert si sforzò di restare impassibile ma glie lo leggevo negli occhi che era preoccupato.

“Si..si grazie..”.

Uscii dalla casa e mi avvicinai al bagnasciuga. Era tutto così uguale al sogno, eppure, potevo anche aver avuto solo un attimo di confusione. Probabilmente ero così accecata dalla preoccupazione che ero arrivata al punto di immaginarmi le cose.

Pazzesco. Ero matta.

Respirai un po’ di aria marina e mi sedetti sulla sabbia.

Il sole era ancora acceso, nonostante fossero le sette. Il tramonto era ancora lontano.

“Bello vero?”, la voce di Robert mi fece sussultare.

Mi voltai per guardarlo mentre si sedeva accanto a me.

“Già!”, era riferito più a lui che al panorama.

Lui sorrise e iniziò a giocare con alcuni granelli di sabbia.

“Stai davvero meglio? Non è come quella sera..al cinema..”, ripensarci mi fece chiudere lo stomaco in una morsa.

“No. Sto davvero meglio..solo un mancamento!”, sorrisi.

“Bene..anche Chloe è parecchio preoccupata!”.

“Nah..con lei parlerò dopo!”, feci per alzarmi ma lui mi bloccò tenendomi un polso.

“Mary”, mi guardò fisso negli occhi, “cosa siamo? Amanti, amici..spiegami. Perché non lo capisco!”.

Oddio. Non avevo mai pensato ad una domanda del genere.

Mi morsi un labbro, conscia ormai, che le mie guance avevano preso fuoco.

“Allora?”, voleva una risposta che nemmeno io sapevo darmi.

“Amici Rob..siamo amici, credo..”, lo vidi indietreggiare, lasciandomi il polso.

“Amici? Solo amici? Dopo tutto quello che ci siamo detti in aereo, per te siamo solo. Amici?”, ora era lui che si stava alzando. Mi guardava dall’alto.

“Chiarisciti le idee Mary..perché io le mie le ho ben chiare!”, detto ciò se ne andò lasciandomi lì, seduta sulla sabbia.

Dovetti impiegare qualche minuto prima di attutire i colpi che le sue parole mi avevano inflitto.

Lui aveva le idee chiare. Io no.

Rientrai in casa e notai con piacere che Chloe si era già messa ai fornelli.

“Allora! Si mangia?”, Robert andò verso di lei cingendole i fianchi.

Se avessi potuto cambiare colore lo avrei fatto di sicuro.

Quelle mani, su di lei, dovevano essere su di me.

Andai a cercare Andrew.

Era in camera nostra a disfare le sue valigie, io mi sarei lasciata quel lavoraccio dopo cena.

“Tutto bene?”, gli chiesi sedendomi sul letto.

“Certo..stasera dormiamo insieme o vuoi che mi prendo un materassino?”.

“Scherzi?”, mi alzai per andarlo ad abbracciare, “siamo una coppia o no?”.

“Non prendermi in giro..dico davvero! Ti lascio il letto!”, sorrise accarezzandomi una guancia.

Avvicinai le mie labbra alle sue senza però, sentire niente. Niente di niente.

Prima di arrivare in quella casa riuscivo almeno a farmi trasportare da lui, adesso, non lo sentivo più.

Lentamente fingendo di stare bene,  mi allontanai e tornai in cucina, dove trovai una Chloe avvinghiata ad un Robert molto accaldato.

Mi schiarii la voce scocciata e invidiosa, sperando di attirare l’attenzione.

Il mio piano funzionò e molto velocemente, dopo essersi scusati, tornarono ai loro affari.

Mi sdraiai nel divano accendendo la tv, aspettando che fosse pronto per aiutare Chloe.

 

La serata proseguì tranquilla, tra false risate e falsi discorsi. Solo Chloe era all’oscuro della verità, tutti noi invece sapevamo perfettamente come era la situazione. Finta e ipocrita.

“Dovremo fare un bagno di sera, poi!”, propose Andrew tenendomi la mano.

Lo sguardo di Robert si alternava tra le nostre mani strette e i miei occhi.

Ormai era diventata una sfida, una serie di provocazioni lanciate per far ingelosire l’altro.

Non so per quanto saremo andati avanti, fino a quando uno dei due non fosse scoppiato probabilmente.

Terminata la cena restammo fino a tardi a guardare le stelle. Quel posto era fantastico, un paradiso naturale.

Io e Rob non ci eravamo tolti gli occhi di dosso nemmeno per un secondo. Questa cosa mi lusingava molto, ma mi urtava parecchio, perché non potevamo permetterci altro.

Iniziavo a sentirmi sempre meno in colpa per Chloe; probabilmente perché adesso avevo capito cosa volevo davvero. E lo avrei ottenuto, un giorno.

“Buona notte ragazzi!”, Chloe iniziò ad avviarsi verso la sua camera.

“Buona notte!”, rispondemmo io ed Andrew.

Anche lui si avviò verso la nostra camera e io mi ritrovai nuovamente sola con Rob.

“Quindi dormite insieme?”, mi chiese cercando di contenere la rabbia, ma era impossibile non notare la sua collera.

“Come voi due d’altronde!”, risposi ammiccando, sperando di far nascere qualcosa oltre la rabbia, qualcosa come la gelosia, quella che io non riuscivo a mascherare.

“Che succede Robert?”, gli chiesi avvicinandomi pericolosamente alle sue labbra.

Lo vidi avvicinarsi, sentivo il suo alito fresco sulla labbra.

Trattenersi era un vero e proprio sacrificio. Chiusi gli occhi per immaginare di averle sul mio corpo, sulle mie di labbra.

Portò la sua mano vicina ad un mio fianco, accarezzando la pelle rimasta scoperta dalla canottiera.

Un brivido mi attraversò la schiena e mi fece avvicinare al suo petto.

C’era elettricità, c’era chimica, c’era voglia di essere una cosa sola.

Quando le nostre labbra furono quasi attaccate, si spostò velocemente.

Lo guardai basita. Immobile di fronte a lui.

“Ecco cosa succede..questo succede tra noi. Tutte le volte Mary..tira tira la corda si spezza. Ricordalo!”, detto questo fece per andarsene ma lo bloccai prima che potesse entrare in casa.

“Non capisci? Ormai è diventata una sfida Rob. Noi ci stiamo solo provocando e stiamo usando loro come pedine..”, continuavo a tenergli il braccio.

“Vedi Mary..la differenza è che io lo faccio perché ti voglio, ti desidero, ti amo. Tu perché lo fai?”.

Levai immediatamente la mano dal suo braccio portandola all’altezza del cuore. Quelle parole mi avevano ferita.

“Cosa ti succede Rob?”, avevo le lacrime agli occhi.

“Ti amo, Cristo Santo Mary..ti amo..non voglio più aspettare..non voglio più frenarmi. Andrew rischia parecchio, se continua a toccarti..Cavolo! Sono geloso marcio!”, si passò ripetutamente una mano tra i capelli, segno che era imbestialito.

“Oh Rob..anche io sono gelosa di Chloe..ma aspetto..resto calma..”, mi calmai appena lo vidi meno teso.

“Hai ragione..scusa!”, si dileguò dietro la porta a vetri e io rimasi ferma in mezzo alla spiaggia da sola con i miei pensieri.

Se continuavamo in quel modo, qualcuno si sarebbe fatto parecchio male.

Decisi di liberare la mente e di andare a letto, nonostante non sentissi assolutamente il bisogno di dormire.

Quando entrai in camera Andrew era già sul letto con le luci spente.

“Allora sei sicura che vuoi che dorma nel letto?”, sobbalzai quando lo sentii parlare. Pensavo dormisse.

“Si..si certo!”, non ci trovavo niente di male. Bastava restare nei propri lati e tutto sarebbe filato liscio.

Ormai ero troppo presa, anche fisicamente, da Robert. Non riuscivo a sentire più niente nemmeno sfiorando Andrew. Ormai ero un caso perso.

Mi sdraiai voltandomi verso di lui ma stando ben attenta a non avvicinarmi troppo. Non volevo illuderlo e nemmeno fargli pensare che quello che c’era stato a casa nostra poteva avere un seguito. Era stato fantastico, era vero, ma non sarebbe accaduto mai più.

I miei desideri erano legati solo ad una persona, quella stessa persona che in quel momento, molto probabilmente, stava facendo sesso con Chloe.

Strinsi i denti e i pugni per evitare di urlare, sperando che Andrew non si accorgesse di nulla. Per mia fortuna, voltandomi, notai con piacere che era già nel mondo dei sogni.

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Ciao a tutte!!Finalmente posso postare senza problemi..guardate!!Mi sento in colpa in una maniera assurda per lasciarvi così tanto tempo a bocca asciutta..ormai vi siete anche stufate di commentare i miei capitoli, e non avete tutti i torti :(
Un bacione a tutte voi che mi seguite!

Sognatrice85: Beh..spero di averti chiarito la situazione :) grazie di seguirmi sempre e di commentare le mie cappellate :* un bacione!

Liselotta: Tesoro..quando vedo i commenti ai capitoli, so già che scritto o non scritto c'è il tuo..so che leggi sempre le mie cose..e ti sono grata per questo! Ti voglio tanto bene!!

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Capitolo 34
*** 33 - Una cosa sola ***





∞ The wishes of our heart ∞
Una cosa sola



Era passata una settimana, e tutto sembrava andare liscio come l’olio.

Anche le conversazioni che avevamo durante la giornata sembravano più sincere; forse iniziavamo ad abituarci alla presenza dell’altro. Tutti quanti.

Quello che aveva qualche difficoltà in più era Robert, o comunque rendeva le cose difficili alla sottoscritta.

Oltre a baciare continuamente Chloe davanti a me, aveva deciso di farmi impazzire, mettendosi degli indumenti che sarebbero stati da abolire.

Il desiderio di avvicinarmi e di fare l’amore con lui cresceva ogni giorno di più.

Era difficile contenersi, fortunatamente le docce fredde aiutavano.

Quella mattina faceva particolarmente caldo. Si stava bene soltanto nell’acqua, appena ci si appoggiava sull’asciugamano l’aria iniziava a essere troppo pesante.

Nel complesso, era la vacanza migliore che io avessi mai fatto.

La casa era completamente a nostra disposizione. Tanto per cambiare, Robert aveva ingaggiato un’impresa di pulizie, per venire ogni due giorni a pulire.

Gli avevamo spiegato che era eccessivo, ma lui si ostinava a ripetere che una vacanza doveva essere di assoluto relax.

Dopo aver fatto colazione, mi recai in bagno per cambiarmi e per andare a prendere il sole.

Ero riuscita ad abbronzarmi in modo uniforme, adoravo quel velo scuro che mi ricopriva la pelle. E sicuramente lo adorava anche Robert, non mi erano sfuggiti i suoi sguardi, che si soffermavano specialmente sulle mie curve.

Quando arrivai sulla spiaggia, Chloe ed Andrew erano già sdraiati sui loro lettini.

“Buon giorno!”, mi dissero in coro.

Avevano instaurato un ottima amicizia, se Andrew ci avesse provato con lei saremo stati in due a ringraziarlo.

Risi da sola, sembrando una cretina e mi posizionai sul mio lettino.

Avevo un costume bianco, che metteva in risalto l’abbronzatura.

Con lo sguardo vagai per la spiaggia senza trovarlo. Quando mi soffermai sul mare lo trovai, perfetto, sublime, un Dio.

Lentamente mi sdraiai sul lettino, senza spostare lo sguardo dal corpo di Robert immerso solo fino all’elastico del costume.

Quegli addominali scolpiti, quella pelle abbronzata al punto giusto, quei capelli quasi bagnati che faceva muovere ripetutamente.

Sentii subito un formicolio in fondo allo stomaco, che ben presto si spostò su tutto il mio corpo.

Dio solo sa quanto ho dovuto resistere per non correre verso di lui e farlo mio, lì, sul mare.

Robert si accorse della mia presenza e del mio sguardo sul suo corpo, e un sorrisino soddisfatto comparì sul suo volto.

Un sorriso da mozzare il fiato, di quelli che ti invitano sotto le coperte e ti fanno passare la notte più bella della tua vita.

Si passò una mano tra i capelli e le onde fecero intravedere la perfetta v attaccata all’elastico del costume. Presi aria per evitare di aprire bocca e di fare versi poco casti.

Si passò la lingua sulle labbra e, giuro, iniziai a pensare di correre nell’acqua e di togliergli dal viso quel sorriso da infarto.

I suoi occhi non volevano staccarsi dai miei e sicuramente nel mio volto era presente un’espressione di dolore. Dolore perché non potevo averlo, perché non potevo sentire le sue mani sul mio corpo, la sua bocca sulla mia.

Decisi, pericolosamente, di andare in acqua per spegnere quel fuoco che lui aveva acceso.

Non era la prima volta, ma quella era molto più potente.

Mi avvicinai al bagnasciuga molto lentamente, muovendomi in modo sensuale, o almeno speravo di sembrarlo.

Sempre molto lentamente, mi aggiustai il costume continuando a fissarlo.

Se gli occhi potevano spogliare, sarei già rimasta senza niente addosso.

Anche lui, adesso, rischiava di esplodere. Lo vedevo dalla sporgenza che improvvisamente era apparsa dal suo costume.

Con i piedi entrai nell’acqua. Il fondale era ricoperto di sabbia, sublime per i piedi.

Mi avvicinai a lui, che non si era mosso di un millimetro, e iniziai a bagnarmi la pancia e il seno.

Sorrise osservando attentamente il movimento delle mie mani, senza perdere nemmeno un passaggio.

“Tutto bene Pattinson? Si direbbe che nonostante l’acqua, lei sia..come dire..accaldato!”, continuai a bagnarmi le spalle e il collo.

“Che maleducato..nemmeno risponde!”.

“Tu. Vieni con me!”, mi prese per il polso e mi portò gentilmente fuori dall’acqua.

Andò a prendere l’asciugamano e mi fece segno di seguirlo.

Il desiderio era tanto e la voglia di toccarlo ancora di più.

Mi avvicinai agli altri titubante, sperando che non notassero le mie guancie rosse come il fuoco.

“Vado in bagno. Volete qualcosa da bere?”, chiesi in modo innocente.

In bagno ci dovevo andare davvero, per fare cosa poi lo sapevo io.

Andrew subito cercò Robert con lo sguardo e non trovandolo capì immediatamente quali erano le mie intenzioni. Mi lanciò uno sguardo preoccupato ma accompagnato da un sorriso.

“Si..dell’acqua..grazie Mary!”, Chloe continuò a prendere la sua tintarella.

Decisi di non guardarla, né di risponderle. Quello che avrei potuto fare in quella casa, in quel momento, non le avrebbe di certo fatto del bene.

Mi avviai in casa quasi correndo, sentivo la sabbia sotto i piedi diventare sempre più fresca.

Quando entrai nella grande sala lo cercai immediatamente ma non lo trovai.

Improvvisamente due mani si posarono sui miei fianchi trascinandomi all’indietro.

Mi scontrai contro qualcosa di duro, solo all’apparenza però. Potevo sentire le forme perfette dei suoi addominali, del suo petto, della sua erezione.

“Rob..”, ansimavo, probabilmente perché le sue mani non riuscivano a stare ferme.

Mi voltai e feci scontrare le mie labbra contro le sue.

Subito sentii la sua lingua cercare uno spazio e non lo feci aspettare oltre.

Tra i baci che ci eravamo dati, quello era il meno casto in assoluto.

Presi la sua testa tra le mani e gli accarezzi i capelli stringendoli.

Lui mi prese per le natiche e facendomi allacciare le gambe intorno alla sua vita mi portò in un’altra stanza.

Non avevo ancora staccato le mie labbra dalle sue, e nemmeno lui era intenzionato a farlo.

Mi portò nel suo letto, nel loro letto. Decisi di non pormi troppi problemi sul fatto che in quel letto avevano consumato anche loro, ero lì, con lui; quello bastava.

Quando staccai le mie gambe dalla sua vita, si distese sopra di me iniziando a baciarmi il collo e il seno.

Portai le mani sulla sue spalle e, quando i suoi baci arrivarono fino all’ombelico, inarcai la schiena colpita da un piacere improvviso.

Le sue mani si posarono sui miei seni e con la poca forza e la pochissima lucidità che mi era rimasta lo feci sdraiare accanto a me e mi posizionai sopra di lui.

Quando mi sedetti sulla sua erezione dovetti fermarmi per prendere fiato.

Sentivo benissimo quanto pulsava e quanto bisogno aveva di uscire.

Con le mani accarezzai ogni parte del suo corpo, tutto. Non lascia nemmeno un lembo di pelle.

Posai dei baci sulla sua pancia e un altro brivido di piacere mi percosse quando lo sentii gemere.

Tornai sul suo volto leccandogli il collo e le spalle, mentre con la mano scendevo sulle sue cosce.

“Mary..”, la sua voce era rotta dal desiderio e dal piacere.

“Dimmi Rob..”, tornai a baciare le sue labbra perfette.

Quando alzai il costume per poter toccare quella bellezza lo sentii trattenere il respiro.

Lo guardai e gli sorrisi passandomi la lingua sulle labbra.

Iniziai a massaggiarlo con delicatezza, temendo di fargli male. Un male che, ne ero certa, lo avrebbe fatto ansimare dal piacere.

Portò una mano sul mio seno e con l’altra raggiunse il pezzo inferiore del costume, ormai fradicio.

Quando iniziò a stuzzicarmi strinsi i denti e abbassai la testa per resistere all’impulso di strappare tutto.

Nel momento esatto in cui mi sentii penetrare dalle sue dita decisi che era arrivato il momento di smetterla con i giochetti.

Lo guardai negli occhi e velocemente gli sfilai il costume, mentre lui cercava di fare la stessa cosa con il mio.

“Odio i tuoi costumi..anche se ti stanno divinamente!”, mi sussurrò all’orecchio quando, non so come, mi ritrovai sotto di lui.

“Rob?”.

“Dimmi amore..”, amore. Mi aveva chiamata amore. Non so perché, come una scema, iniziai a lacrimare.

“Scusa..ho..ho fatto qualcosa che non va?”, si spostò quel tanto che bastava per farmi respirare e per potermi guardare.

“No..no..sono una scema! Ti amo!”, lo baciai prendendo il suo viso tra le mani, anche lui fece la stessa cosa accarezzandomi i capelli.

“Ti amo anche io..tanto..davvero tanto!”, mi fissò per qualche secondo, come per chiedere la mia approvazione.

Avvicinai i miei fianchi ai suoi e capì immediatamente che non ci sarebbero stati ostacoli.

Aprii le gambe allacciandole intorno alla sua vita, aspettando intrepida il momento in cui i nostri corpi si sarebbero fusi in un’unica cosa.

 

All’improvviso, prima che potessi perdermi nell’abisso del piacere, una luce mi accecò.

Strizzai gli occhi per capire che cosa stesse succedendo.

Quando li riaprii mi accorsi di non essere sola.

Di fronte a me c’era Robert chinato verso il mio viso.

“Che c’è?”, gli chiesi scocciata.

“Mugugnavi nel sonno..”, sonno? Sonno?

“Sonno? Dormivo?”, mi alzai di scatto per capire dove fossi. Ero nel divano, con una coperta addosso. Mi ero addormentata.

“Si, dormivi. Sono venuto a bere e ti ho sentita mugugnare..”, sorrideva compiaciuto, “Si può sapere cosa sognavi?”.

Arrossi immediatamente e ringraziai il buio della notte.

“Niente..niente di importante!”, anzi. Vitale.

“Bene. Ti conviene andare a letto..Andrew ti aspetterà!”, si alzò lentamente con il bicchiere ancora in mano.

“Non penso..Rob..devo parlarti..di nuovo..!”, mi alzai fino a ritrovare il suo volto di fronte al mio.

“Ti ascolto!”, il suo sguardo era illuminato solo dalla luce della luna che filtrava dal vetro della portafinestra.

“Siediti..”, mi abbassai per sedermi.

Quando lo ebbi accanto, gli presi la mano tenendola stretta tra le mie.

“Mary, così mi preoccupi!”, mi disse con tono teso.

“Niente di preoccupante. Davvero. Voglio solo essere completamente sincera con te!”, presi un respiro profondo, “sperando che tu non mi odi..dopo..”.

“Come potrei odiarti Mary..non potrei mai!”, accarezzò con il dito il mio braccio e rabbrividii.

“Dimmi pure..di me ti puoi fidare..”, parlava con una dolcezza nella voce, che feci quasi fatica a trovare le parole.

Non sapevo che reazione potesse alle mie parole. Sapevo solo che dovevo essere sincera, ormai non serviva più a niente mentire.

“Vedi..si tratta di me e di Andrew..”, alzai lo sguardo per poter incontrare il suo.

Non aveva cambiato espressione, era sempre preoccupato. Ma mostrava più interesse per la conversazione.

“Si?”, mi fermai troppo a pensare. Richiamò l’attenzione.

“Ecco. Non è facile da spiegare, non sono cose facili da dire..soprattutto nella nostra situazione!”, non staccavo gli occhi dai suoi che al contrario, cercavano di guardare altrove.

“Vi sposate? Sei incinta?”, parlò veloce, ma riuscii comunque a sentire le cavolate che aveva sparato.

“Sei matto?”, alzai troppo la voce e lo ripetei più basso.

“Scusa..ma dal tuo atteggiamento mi fai pensare questo!”, mi accarezzo una guancia lasciando una scia di fuoco che, speravo, avrebbe colmato con un bel bacio.

“Io e lui, non siamo quello che pensi..”, chiusi gli occhi per non guardare quello che sarebbe potuto succedere.

“Cioè?”, allora era testardo.

“Io e lui. Non stiamo insieme”, scandii bene le parole, in modo che potesse assimilarle completamente.

“Stai scherzando? Vi baciate. Lui..ti..oddio!”, portò una mano sui capelli cercando di dire qualcosa che non usciva dalle sue labbra.

“Lo so..hai ragione. Ci siamo baciati, ci siamo affezionati. Ma non nel modo che pensi tu. Lui mi sta solo aiutando. È una copertura..tu mi provocavi quel giorno fuori dall’università e..”, ma non mi fece finire.

“Cioè tu vuoi dire che avete inventato tutto perché io ho iniziato a dire che stavate insieme? E invece non è così? Tu baci lui che non è niente..io pensavo che non volevi stare con me perché eri impegnata Mary. Cosa devo pensare? Anche se non stai con lui non mi vuoi..”, abbassò la testa prendendosela tra le mani.

“No..no..Rob, niente di tutto questo! Non pensare queste cose! Io lo faccio per Mary. Sarei già tra le tue braccia se non ci fosse lei. Se lei non fosse la..mia migliore amica, io non mi farei scrupoli sapendo quello che provi per me!”.

“Non capisco Mary..perchè mi vieni a dire queste cose? Così non fai che aumentare la mia gelosia e la mia rabbia..”.

Lo guardai dubbiosa e lui continuò il discorso per farmi capire.

“Io sono geloso marcio di Andrew. Lui può toccarti, baciarti, può fare quello che vuole in assoluta libertà. Io non posso, non me lo permetti! Tu pensi che io e Chloe stiamo consumando? Come dici tu..ma ti sbagli! Non oso toccarla. Non dopo quello che è successo in aereo. Io ti penso continuamente Mary”, mi prese il volto tra le mani e sentii chiaramente le lacrime rigarmi le guance, “ti amo capisci? E non ho mai provato una cosa così forte per nessun’altra. Nessun’altra mi fa provare le emozioni che mi fai provare tu. È dall’Italia che ti penso, che ti desidero, che voglio tenerti stretta a me. Non capisci?”.

“Oddio Rob..tu non puoi capire quello che io provo per te. È difficile anche per me da sopportare questa situazione. Ti amo, ti amo più di me stessa. Ma lo sai qual è il problema…”, il problema. Avevo definito Chloe un problema. Ormai non c’era più scampo.

“Lo so..”, fissò il pavimento per qualche secondo poi tornò a fissarmi negli occhi, “io..io non so se essere contento o dispiaciuto del fatto che non hai una storia con lui..”.

“Perché dovresti essere dispiaciuto?”.

“Perché mi hai mentito..”.

Restai in silenzio, aveva ragione. Gli avevo mentito su una cosa enorme.

“Ora capisco se sei arrabbiato, se mi odi. Lo capisco. Sappi solo che l’ho fatto..oddio non lo so nemmeno io perché l’ho fatto..”, mi appoggiai allo schienale del divano a fissare il soffitto scuro.

“Piccola scema!”, lo sentii sorridere e una parte di me sorrise insieme a lui. Nonostante avessi dei sensi di colpa grossi come una casa riusciva ancora a contagiarmi con la sua solarità.

Mi voltai verso di lui e trovai il suo viso molto, troppo vicino al mio.

I suoi occhi mi guardavano come se cercassero di entrarmi dentro, di capirmi davvero.

Posai una mano sulla sua guancia e la tenni lì, senza muovermi.

Potevo sentire la barba non curata da qualche giorno, osai portando il pollice sulle sue labbra accarezzandole.

Lui posò la sua mano sopra la mia e piegò il viso per farla combaciare alla perfezione.

“Ti amo Robert!”, lo dissi senza pensarci. Senza esitazioni.

“Ti amo anche io Mary!”, si avvicinò facendo sfiorare i nostri nasi.

Chiusi gli occhi e rimasi ferma per assaporare il sapore del suo alito fresco che mi inebriava i sensi.

Sentii le sue labbra sulle mie, ma non erano pesanti, al contrario, erano delicate, appoggiate.

Avvicinai il suo viso al mio e accompagnai i movimenti delle sue labbra con le mia.

Era un bacio speciale, un bacio che segnava l’inizio di una nuova, diversa, verità.

Lo amavo con tutta me stessa. Non mi importava che fosse famoso, che fosse il ragazzo della mia migliore amica; io lo amavo, semplicemente e incondizionatamente.

Mi fece sdraiare nel divano e immediatamente si posizionò sopra di me, cingendomi i fianchi con una mano.

Lo circondai con una gamba, ma non era un gesto malizioso il nostro, era un modo per stare vicini, per amarci in modo più profondo.

“Mary..vorrei..si..vorrei che questa situazione smetta di farci soffrire..voglio che io e te iniziamo a vivere, insieme. Perché è questo che voglio. Stare con te!”, gli accarezza il viso, fissando quegli occhi bellissimi che riuscivano a guardarmi dentro, a capire ogni cosa del mio essere.

“Anche io Robert. Non so cosa dovremo fare, o cosa ci aspetterà domani. So solo che ti amo, e che sono stufa di nasconderlo. Voglio urlarlo al mondo!”, sorrise e non potei fare a meno di baciare quelle labbra terribilmente attraenti.

“Mary..permettimi solo di poterti stare accanto. Solo questo. Al resto penserò io..mi dispiace per Chloe, so quanto tu tanga a lei. E non credere che io non soffra per lei. Da quando siamo arrivati qui, non faccio altro che torturarmi per quello che le farò passare! Ma non posso continuare a non ascoltare il mio cuore. L’ho fatto per troppo tempo!”, posò un bacio sulla mia fronte, creando delle scie di fuoco fino all’orecchio, “Io ti amo!”, lo sussurrò con una profondità tale, da farmi mancare il respiro.

“Lo so..so quello che provi per Chloe, e te lo giuro, se tornassi indietro, in Italia, direi tutta la verità a Chloe. Tutto. A costo di farla soffrire. Adesso non saremo in questa situazione. Mentendo, sperando di farla felice, ho portato alla sofferenza tutti e tre!”, chiusi gli occhi assaporando un altro bacio.

“Vedrai, domani sarà tutto diverso..”.

Aprii gli occhi alzandomi dal divano.

“Robert, qualunque cosa succeda, Chloe, ecco…non voglio…non so come dirlo..”, portai le mani davanti al viso vergognandomi dei miei pensieri.

“Non vuoi che sappia che sei tu, la ragazza della mia vita?”, si alzò e mi fece spostare le mani dal volto, stringendole tra le sue, “ma lo saprà un giorno. Io non voglio più nascondermi. Voglio amarti alla luce del sole!”.

“Mi faccio schifo, non so nemmeno come farò a guardarla negli occhi!”, cercai il suo viso nel buio, illuminato solo dalla luce della luna.

Mi avvicinai al suo corpo e lo strinsi forte, come se quella potesse essere l’ultima volta.

“Ora però torna a letto. Domani mattina troveremo una soluzione!”, presi un respiro profondo e accarezzandogli il volto mi avvicinai alle sue labbra per sfiorarle di nuovo.

Non mi sarebbero mai bastati i suoi baci, le sue carezze. Il suo amore. Ne avrei voluto sempre di più.

“Buona notte”, sussurrò le ultime parole con trasporto, baciandomi il lobo dell’orecchio.

Sorridendo, lo guardai mentre silenziosamente si avviava verso la sua camera.

“Buona notte”, risposi quando ormai la porta era già chiusa.

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Buona sera! Eh..che periodino eh..son di uno stanco che non avete idea..meno male che c'è un po' di ponte..se no sarebbe da spararsi!

Non volevo lasciarvi troppo a secco..quindi posto ;)

Winnie Poohina: Hai ragione sai..non ti preoccupare! Non sono mica arrabbiata, lo so che spesso capita di scorsardi! Non ti preoccupare! In effetti Mary ci si è consolata bene con Andrew eh xD che dici! Spero che questo capitolo possa far nascere in te qualche speranza ;) Un bacione!

Lazzari: Allora, ciau! Partiamo dalle prime domande. Praticamente la casa è come quella nel sogno, non ho approfondito, ma si collega bene con quello che succederà ;) Robert lo dicevo nel capitolo, dell'aereo, lui a modo suo la ama, per questo non la lascia. Ma in questo capitolo si spiegheranno un bel po' di cose, come avrai notato.. Guarda, il fatto che stia ancora con lei è per un pure fatto di egoismo da parte di Mary, lei in qualche modo lo costringe a non lasciarla no? e poi come ti ho detto dato che lui è affezionato a lei, ci sta..ma vedrai che le cose si sistemeranno!!Ho spoilerato abbastanza xD un bacione!!

Smac: Eh avete tutte ragione xD non uccidetemi. Da questo capitolo dovrebbero essersi chiarite un po' di cose no? Tu cosa ne pensi? dimmi pure.. :) Beh..il fatto che Andrew la pensi così, è un'idea pure mia XD fossi al posto di Mary già me ne sarei andata gelosa come sono..XD un bacione!

Liselotta: Tresor..Grazie di sopportarmi ogni volta, come fai non lo so xD spero che questo possa farti nascere qualche brividabadibido xD un bacione mio tesoro!!

Sognatrice85: Infatto diciamo che è scoppiato xD carissima..grazie di leggere ogni volta quello che la mia mente contorta partorisce xD Un kissone anche a te!!

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Capitolo 35
*** 34 - Disperazione ***





∞ The wishes of our heart ∞
Disperazione



La mattina dopo, quando capii di trovarmi nel mio letto, pensai di aver sognato tutto.

I discorsi tra me e lui potevano essere solo frutto della mia immaginazione. Eppure, qualcosa dentro di me, continuava a ripetermi che dovevo crederci, che un futuro tra di noi poteva ancora esserci. Un futuro che avrebbe spezzato i sogni di qualcuno che amavo, e questo mi rendeva assolutamente e terribilmente fragile. Mi sentivo una vera stronza.

Restai nel letto ad occhi chiusi per pensare, per restare qualche secondo sola con me stessa; quando iniziai a sentire dei mugolii provenire dal lato di Andrew.

Incuriosita mi voltai e quello che scoprii mi lasciò senza parole.

Una Chloe, che non avevo mai visto, con il volto distrutto dal dolore. Gli occhi gonfi e rossi ricoperti di lacrime, era messa in posizione fetale verso il mio lato. Con gli occhi socchiusi e la coperta tra le mani.

Immediatamente capii cosa fosse successo mentre dormivo.

Robert l’aveva lasciata. Non c’era altro motivo, se no, per il quale avrebbe potuto soffrire così tanto. Gli avevo detto che volevo essere io a parlare con lei. Non mi aveva ascoltata. Ormai, non sapevo più cosa fare.

Senza parlare mi avvicinai a lei e la abbracciai, sentendola subito stretta al mio petto.

Ero la persona meno adatta per quel tipo di aiuto, ma in quel momento mi sentivo in dovere, magari portata dai sensi di colpa, di aiutarla e di confortarla.

Che ipocrita.

Le accarezzai i capelli ripetendole di stare calma.

Lei si sarà sicuramente chiesta come mai io l’abbia abbracciata senza chiederle niente. Si sarà anche data delle risposte da sola, risposte che non osai ostacolare.

Se avesse potuto si sarebbe messa ad urlare, ad imprecare contro qualcuno o qualcosa.

Le avrei voluto dire che quel qualcuno, al quale doveva riversare tutto il suo odio, ero proprio io. Io, la sua amica, la persona di cui lei si fidava di più in questo momento così toccante.

Quando iniziai a sentirla più calma, forse stravolta dalla stanchezza, decisi di aprire l’argomento.

Respirai e guardando fuori dalla finestra iniziai a cercare le parole giuste.

“Chloe?”, ancora non avevo formulato un discorso compiuto.

Non mi rispose ma in compenso continuò a piangere, più forte di prima.

“Chloe per favore. Dimmi cosa è successo!”, come se non lo avessi saputo.

Mi facevo proprio schifo.

Se avessi potuto, avrei aperto un varco nel pavimento e mi ci sarei chiusa sotto.

“Va via..lui..va via..”, biascicò qualche parola in modo confuso.

“Chi va via Chloe?”, feci peso sul suo corpo per farla spostare e per poterla guardare negli occhi.

“Lui! Quello stronzo!”, per quanto fosse imprigionata dalle lacrime, riuscì comunque ad urlare, “anche se lo amo da morire!”.

Iniziai la recita.

“Lui? Chi? Chloe?”, falsa. Falsa. Falsa.

“Robert!”, si portò le mani sulla fronte e cercò di calmarsi, respirando regolarmente, “Mi ha lasciata!”.

Notando il mio silenzio e la mia finta espressione sorpresa continuò.

“Mi ha lasciata. Ma sai cosa mi ha detto? Lo sai?”.

La osservai con un maschera di dolore sul volto, era diversa, diversa dalla solita Chloe.

Il sogno che avevo fatto, era niente in confronto al dolore che manifestava lì, nella realtà.

Continuai a fissarla, aspettando la sua risposta.

“Mi ha detto che mi ha sempre voluto bene, che me ne vuole anche adesso. Ma che in questo momento il suo cuore non è pronto per una storia come questa!”, ora l’espressione di dolore era stata sostituita da una maschera di rabbia, di disprezzo.

Si mise seduta sulle coperte e asciugandosi frettolosamente gli occhi, continuò a parlare.

“Come se non lo sapessi. Come se fossi scema! Lo so benissimo che ha un’altra! Lo noterebbe chiunque!”.

Mi pietrificai all’istante, mettendomi seduta come lei.

“Avrà trovato qualche puttanella dello spettacolo. Qualche ragazza più bella, più intelligente di me, una povera ragazza di campagna! Non sono famosa, non sono un’attrice, ne una modella. L’avrei dovuto sapere fin dall’inizio!”, le lacrime continuavano a scendere nonostante i singhiozzi si fossero dissolti.

“Chloe, non è vero. Non ti sottovalutare. Io non so perché lui abbia fatto tutto questo! Ma sono sicura che, se è come pensi tu, questa ragazza non deve essere molto meglio di te!”, sperai di rimanere sul vago, per non insospettirla.

“Come fai a dirlo? Magari stavano già insieme alle mie spalle e io come una cretina a parargli il culo, sempre! Chissà quante volte hanno riso alla faccia mia!”, riniziò a piangere.

“Chloe, mi dispiace..”, abbassai lo sguardo per paura di incontrare il suo.

“Non ti devi dispiacere..mi avevi avvertita che era una storia difficile, complicata. Io mi ci sono buttata lo stesso..Mary..potresti farmi un favore?”, alzai il viso per incontrare i suoi occhi.

“Dimmi..”, non avevo idea di cosa volesse chiedermi.

“Parla con lui..non ti chiedo di convincerlo a farlo tornare indietro. Sarei un’idiota! Ma almeno vorrei sapere perché. Magari a te, dice qualcosa..”, mi guardò supplicandomi.

“Non lo so Chloe. Forse sarebbe meglio che se ne andasse. Che tutti tornassimo a casa..”, iniziai a giocare con il bordo della mia camicia da notte per tenere il cervello occupato.

Pensare di vedere Robert in quel momento, dopo quello che era successo, non era una buona idea.

“Ti prego Mary..non ti costa niente..poi ce ne andremo!”, sentivo i suoi occhi puntati addosso.

Senza dire altro mi alzai dal letto e uscii dalla camera.

Sapeva che avevo accettato, infatti non disse altro ma si rimise sotto le coperte a fissare il vuoto.

Quando mi chiusi la porta alle spalle, presi un bel respiro e notando Andrew seduto in cucina lo raggiunsi.

“Ciao..”, sussurrai.

“Perché parli piano?”, mi chiese mangiando un pezzo di brioche.

“Perché Chloe è di là in camera..sai cosa è successo?”, mi preparai la colazione.

“Lo immagino. Questa mattina mi sono svegliato presto per andare a correre, e quando sono uscito stavano già litigando..”.

Guardai l’orologio per la prima volta da quando mi ero svegliata. Erano le nove.

Lo guardai senza parlare.

“Si, vado a correre. Non c’è nulla di male!”, sorrise e diede un altro morso alla sua colazione.

“L’ha lasciata”, dirlo faceva più male che pensarlo.

“Oh”, fu il suo unico commento.

“Già. Lei è distrutta. Viene a chiedere aiuto a me, Andrew. Capisci? A me!”, sbattei la tazza contro il marmo del mobile, furente.

“È normale, lei si fida di te. E tu fondamentalmente, almeno all’apparenza, non ha fatto niente!”, il suo tono mi fece capire che, nonostante tutto, la colpa era la mia.

“Lo so che io sono la causa di tutto. Se potessi te lo giuro, tornerei indietro risparmiando a tutti questo inutile dolore! Ma non posso!”.

“Lo so. Infatti non sto dicendo che era colpa tua. Ti ho sempre detto che prima o poi dovevi scontrarti con la verità dei fatti. E questa ora è arrivata! È normale che l’abbia lasciata, anche se non mi sembravano nemmeno una coppia. Non si comportavano come tale! Lui non la ama. È inutile!”, prese fiato e iniziò a bere il suo caffè.

Portai la tazza vicino alle labbra e sorseggiai il mio cappuccino.

Chiusi gli occhi e mi posizionai su uno sgabello di fianco a lui.

“Sai, mi ha anche chiesto di parlarci. Io dovrei parlare con Robert. Stiamo raggiungendo l’idiozia!”, guardai fuori, verso il mare.

“Dopo che hanno litigato, lui è uscito. Ma non so dove sia andato. Vai a parlargli. Magari lo calmi. Chloe non gli ha detto delle belle cose questa mattina. Ovviamente!”, terminò la frase con tono sarcastico.

Lei aveva tutte le ragioni del mondo per insultarlo. Non potevo giudicare nessuno.

Io ero la prima che andava crocifissa per i propri errori.

Avrei raccontato tutto a Chloe, quando la bufera sarebbe finita.

In quel momento era troppo fragile, non avrebbe capito o comunque avrebbe reagito condizionata dalla rabbia.

“Andrò a cercarlo..”, parlai più a me stessa.

“Sto io con Chloe..vai..”, Andrew appoggiava ogni mia decisione. Forse era più pazzo di Chloe a starmi vicino.

“Mi raccomando..qualunque cosa. Chiamami..”, lui annuii e io tornai in camera per cambiarmi.

Chloe si era addormentata, doveva essere stravolta.

Abbassai le tapparelle per darle più ombra e più riposo.

Mi vestii con le prime cose che mi capitarono tra le mani e uscii a cercarlo.

 

Non sapevo dove andare, dove potesse essere.

Era un posto sconosciuto per me, quanto per lui.

Poteva anche aver preso un taxi ed essere scappato lontano, da tutto e da tutti.

Oppure poteva essere vicino.

Mi fermai presa dall’angoscia.

“Vado a cercarlo. Sì. Ma dove!”, iniziai a parlare da sola. Primo sintomo di pazzia.

Mi tolsi le scarpe e decisi di incamminarmi con i piedi a bagno lungo la costa.

Anche se non lo avessi trovato, avrei comunque camminato un po’.

Dovevo schiarirmi le idee.

Lo stavo cercando. E se lo avessi trovato? Cosa avrei fatto in quel momento? Cosa gli avrei detto?

Dovevo proteggere la mia amica? Ma quale proteggere. Ormai l’avevo tradita, pensare al suo bene in questo momento era soltanto da ipocriti. Sarebbe stato solo un gesto dettato dal senso di colpa.

Cosa dovevo fare allora? Abbracciarlo? Stringerlo? Dirgli che adesso potevamo stare insieme? No. Non sarei sicuramente riuscita a dirgli certe cose.

Primo, perché anche se era un fatto malato, mi sentivo male per Chloe. E, anche se poteva sembrare strano, le volevo bene, e stavo male quanto lei.

Secondo, perché iniziare ora una storia con Robert, avrebbe comportato un vero e proprio disastro.

Si era appena lasciato con Chloe. Che figura avremo fatto se ci fossimo fatti vedere insieme? Chloe mi avrebbe uccisa e la stampa avrebbe trovato lo scoop dell’anno.

“Robert Pattinson che passa dalle bionde alle more senza tempo”.

C’era solo un problema. Lui dov’era?

Non poteva essere andato lontano. La sua roba era ancora in casa.

Avrebbe avuto il coraggio di scappare e di andare via lasciando tutto in casa? Lasciando tutti senza risposte?

Non lo sapevo.

Nel frattempo continuai a camminare, perdendomi nel panorama che mi si prospettava davanti.

Iniziai a pensare di stare vagando a vuoto. C’era un’altra percentuale di possibilità che avesse preso un taxi e che si fosse diretto verso la città.

A quel punto era impossibile trovarlo.

Avevo camminato per un’ora buona. Stufa di cercare il niente, mi voltai e ritornai in casa.

Non ero pronta per un confronto con Chloe. Prima di fare la passeggiata sulla spiaggia, ero convinta di volerle parlare, di spiegarle come erano andate le cose fin dal principio.

Sapevo quali sarebbero state le conseguenze del mio gesto.

Mi avrebbe di sicuro uccisa con una miriade di insulti, meritandomeli totalmente.

Robert l’aveva già perso, quindi non sarebbe stata una grossa differenza per lui.

Aveva fatto la sua scelta, anche se gli avevo chiesto del tempo.

Bisognava preparare Chloe alla notizia, non sbatterle in faccia il fatto che non l’avesse mai amata e che un’altra donna, omettendone il nome, aveva un posto sicuro nel suo cuore.

Donna che non era lei.

Adesso non sapevo proprio più cosa fare. Non ero più sicura di niente.

Ero in uno stato confusionale terribile.

Avrei voluto scavare una fossa e buttarmici dentro per poi non tornare mai più.

Se ripensavo all’Italia, al nostro primo incontro, riuscivo ancora a percepire i brividi lungo la schiena.

Ma, nonostante tutto, non ero pentita di quello che era successo, avrei rifatto tutto, indipendentemente dalle conseguenze a cui avrebbero portato i miei comportamenti.

Dal bacio nella camera d’albergo, dalla notte passata insieme prima di partire dall’Italia. Il primo incontro al cinema, dopo mesi di assoluti silenzi.

Tutto, avrei ricommesso gli stessi errori, se poi, fossi riuscita ad ottenere quello che volevo.

Volevo soltanto un po’ di felicità, con la persona che amavo.

Per tutto il tempo che avevo avuto a disposizione avevo pensato solo al bene di Chloe, a non far soffrire gli altri. Non mi accorgevo, però, che tutti i miei sforzi risultavano inutili, perché ero riuscita a far soffrire tutti.

Quando arrivai alla casa, mi guardai intorno, sperando di trovare una traccia dell’arrivo di Robert.

Niente. Era tutto come lo avevo lasciato.

Mi preparai psicologicamente ad una sfuriata da parte di Chloe, che nel frattempo, sperai si fosse sfogata con Andrew.

Quando aprii la porta finestra notai subito una valigia appoggiata al divano.

Era la valigia di Chloe.

Voleva andarsene? Partire?

Non potevo darle torto, nemmeno io sarei rimasta in quella casa.

Vagai con lo sguardo per la sala, sentendo, però, delle voci provenire dalla camera di Chloe.

Mi avvicinai per farmi vedere.

“No. Non capisci? Loro….oddio!!”, la voce di Chloe risultava più disperata di quando l’avevo lasciata.

Subito non feci caso alle parole che aveva usato, ma quando ripeté con disprezzo “loro”, capii che si riferiva a noi. A me e a Robert.

Aveva scoperto tutto.

Come, non lo sapevo.

Andrew non poteva essere stato. Non lo avrebbe mai fatto.

Iniziai ad avvertire il respiro affannato e le gambe deboli. Mi appoggiai ad un mobile per non cadere e portai una mano sulla fronte per cercare di fermare il ronzio che aveva iniziato a battersi nella mia testa.

“Ah giusto te cercavo!”, non mi ero nemmeno accorta che lei fosse uscita dalla stanza e che mi stava fissando.

......................................................................

Ciao a tutte!

Mi metterò in un angolino piccolo piccolo, perchè so benissimo di aver fatto un ritardo disastroso!! Mi dispiace tantissimo, davvero. Ma ho avuto un periodo nerissimo, che molto probabilmente durerà ancora per un po'!

Ma sono certa, anzi sicura, che durante queste vacanze riuscirò a farmi perdonare! Davvero..

Penso di riuscire a portarmi avanti con i capitoli in modo tale, da riuscire ad aggiornare più velocemente anche quando tornerò a lavorare!!

Non odiatemi ve ne prego! Sto bene soltanto quando scrivo, oppure quando leggo le storie su EFP..

Ma ho notato che, nonostante io vi trascuri in un  modo vergognoso ç_ç, i preferiti e i seguiti sono saliti di un bel numero..GRAZIE!

Vi saluto, augurandovi di passare un bellissimo Natale, insieme alla vostra famiglia e alle persone che amate!

BUON NATELE A TUTTI!!

Lazzari: Grazie mille Lorena *__* i tuoi complimenti mi fanno sempre arrossire!! Per quanto riguarda il capitolo, pensa un po' quanto ho sudato io ad immaginare la scena xD ahahah!! Sper che anche questo ti piaccia, e mi raccomando, passa delle belle feste, così poi sei bella pimpante per i mie capitoli!! Un bacione enorme!! Tanti, ma tanti, tanti auguri!! :*

Winnie Poohina: Ah tesoro!! :) Fa caldo eh..poi con questo freddo ha fatto proprio piacere..guarda..spero di riuscire ad aggiornare più velocemente!! ;) aspetto le tue con ansia!! Un bacione!! Tantissimi auguri Ale! 

Liselotta: :) Picciula..ormai cosa ti dico nelle recensioni..niente..perchè ci sentiamo talmente tanto spesso che qui esaurisco le discussioni ;) Grazie di essere sempre presente..anche se vi trascuro tanto tanto tanto!! Un bacione enorme!! Gli auguri te li faccio domani xD 

Smac: Ehi!! :) Vediamo se anche in questo ti aspettavi qualcosa..secondo te cosa accadrà dopo? Mmmmh.. :) cosa faresti tu? quante domande..non vedo l'ora di leggere le tue risposte!! Un bacione!! Tanti auguri di Buon Natale!!

RiceGrain: Oddio.....quando ti ho vista tra le recensioni mi sono sentita male ;) era da tanto tempo che non venivi a far visita alla tua famiglia acquisita eh!! Vergogna :* Ehi..ora non hai più letto nulla tu eh..quindi ti sorprendo di nuovo ;) buah buah..che maligna!! Un bacione..anche a te gli auguri in diretta :*

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Capitolo 36
*** 35 - Alba ***





∞ The wishes of our heart ∞
Alba



Non risposi e appoggiai entrambe le mani sul mobile per rafforzare la tenuta.

“È inutile che fai finta di stare male sai! Non ci casco più. Ora non ho nemmeno più lacrime da versare. Ho solo odio, odio puro da riversarvi contro! Mi avete presa in giro!”, fece una pausa lunga una vita per avvicinarsi, “Quante volte vi siete divertiti alle mie spalle eh? Quante? Quante Mary?”, il suo tono era salito ed era molto vicina.

Non risposi nuovamente, la gola era secca e gli occhi iniziavano a pungere.

“Rispondi! Quante volte siete andati a letto insieme ridendo di me? Della povera stupida che lo aspettava e che non sospettava niente?”, la voce tremava, stava per piangere, “Sai Mary perché non sospettavo niente? Perché tu eri mia amica. La mia migliore amica! Come hai potuto farmi questo eh? Come? Io che mi sono sempre fidata di te. Ti ho sempre raccontato tutto! E invece, mi porti via l’unica cosa che di bello mi era accaduta. Stronza!”, detto questo si spostò ma non capii dove fosse andata.

Ero ancora appoggiata al mobile, con gli occhi chiusi.

Sentii Andrew chiamarmi e prendermi di peso facendomi appoggiare al divano.

Riuscii a riacquistare un po’ di calma, iniziando a piangere.

“Mi..mi dispiace..”, fissavo il pavimento.

“Non cerco scuse..non voglio nemmeno sentire la tua voce!”, la sua durezza fungeva da benzina sul mio dolore.

“Mi faccio schifo da sola..Chloe..lascia che ti spieghi..”, mi voltai verso di lei, “non è come pensi..”.

Stava finendo di farsi la valigia.

Quando formulò le mie parole, si fermò e lentamente si voltò a guardarmi.

“Vuoi dirmi che ho frainteso tutto? Che le foto sono un montaggio?”, era calma, troppo calma.

“Le foto?”, chiesi ad Andrew.

“Si sull’aereo..”, oh cazzo.

Mi portai una mano sulla fronte, sentendo il sudore arrivare precipitosamente.

Mi portò il giornale dove erano stampate in prima pagine le foto di Robert con una fanciulla.

Doveva essere stato un passeggero dell’aereo, un fottutissimo testa di cazzo, che aveva rovinato tutto.

Non avrei mai pensato che sarebbe successa una cosa del genere.

Chiusi gli occhi allontanando il giornale e appoggiando la testa sulla spalla di Andrew.

“Tu pure la difendi? Hai appena scoperto che ti ha tradito. Non so come fai..”, immaginai che si riferisse a lui.

“Vedi..io e lei non stiamo insieme..”, parlava con un tono calmo, pacato, “è stata tutta una farsa, per…”.

“Come?! Vuoi dirmi che anche tu sei implicato in tutto questo? Tu sapevi quello che  mi stava facendo e non mi hai mai detto niente? Hai lasciato che lei continuasse con la sua schifosa storia?”, era tornata la furia di prima.

Visto che ormai la discussione era andata su altri orizzonti, portai le mani sulle orecchie e cercai di isolare ogni suono.

Robert, Robert, dove sei? Robert..

Pensai e ripensai al suo volto, sperando di calmarmi; ma non funzionò.

“Che sta succedendo qui dentro?”, una voce, in mezzo al rumore che avevo isolato, mi fece tornare alla realtà.

Alzai lo sguardo e lo vidi.

Aveva uno sguardo diverso da quello di sempre, spento.

Guardava Chloe ed Andrew che nel frattempo si erano alzati e avevano iniziato un’animata discussione.

Mi ero isolata molto bene per non accorgermi di niente.

Subito lo sguardo di Chloe si posò sulla mia figura; se gli sguardi potessero uccidere, io sarei morta in quell’istante.

Trattenni il respiro quando capii il perché mi guardava così male.

Poi si spostò su Robert, insultandolo con tutte le parole che potesse conoscere.

Non avevo notato gli occhi di Robert fissi su di me.

Mi guardava con amore, con disperazione.

“Cosa è successo?”, lo chiese a me, senza curarsi dei discorsi di Chloe, ma io non seppi rispondere.

Chloe si avvicinò a lui, richiamando la sua attenzione, spintonandolo e continuando ad urlargli di tutto. Robert era concentrato su di me, mentre Andrew cercava di allontanare Chloe.

Io, al contrario, mi chiusi nella mia bolla, portando le gambe al petto e iniziando a singhiozzare.

Robert fu subito accanto a me per stringermi.

Chloe ed Andrew erano si erano messi a discutere tra di loro, riuscivo a sentire Andrew dirle di moderare il tono della voce, e lei che continuava ad urlare.

“Che è successo Mary?”, mi richiese sussurrandomi le parole all’orecchio.

“Ha scoperto tutto..”, mi meravigliai della mia calma.

“Come?”, spostai lo sguardo sulla rivista e attesi che anche lui si accorgesse della copertina.

“Cazzo!”, corrugò le labbra e con un pugno fece volare per terra la rivista.

“Cosa ti ha detto?”, la sua voce era spezzata dalla rabbia.

“Meglio non dirlo..troppe cose..”, ormai ero impassibile, non mi importava più di niente e di nessuno. Sarebbe finito prima o poi. Avrei aspettato la calma dopo la tempesta.

“Non doveva permettersi..”, ah così la colpa, per lui, era di Chloe.

“Oh si che poteva. Anzi. Doveva e deve essere incazzata con me, con noi. L’abbiamo fatta soffrire..”, lo guardai e mi pietrificai davanti al suo sguardo spento e pieno di disprezzo.

“Non devi essere arrabbiato con lei, ha tutti i diritti di essere così!”.

Non riuscì a rispondermi, Chloe ci interruppe.

“Adesso non avete nemmeno un po’ di pudore? Anche davanti a me?”, la discussione era ricominciata. Mi riposizionai seduta e aspettai il secondo set di insulti.

“Smettila Chloe! Se te la devi prendere con qualcuno, prenditela con me! Non con lei!”, Robert parlò con un tono completamente opposto alla calma.

“Certo che sono incazzata anche con te. Siete due…..meglio evitare!”, non piangeva più, ora c’era davvero da preoccuparsi.

“Senti sono io che ti ho presa in giro ok? Non lei. Sono stato io a dirle di non dirti niente..”, impiegai pochi secondi prima di capire che cosa avesse detto.

Si stava prendendo la colpa di tutto? Non poteva. Non doveva, soprattutto.

“No, no!”, mi alzai di scatto, “che cosa stai dicendo? La colpa non è tua. Chloe”, mi voltai verso di lei, stringendo la mano di Robert, “io, io sono stata la prima a capire tutto. In Italia..”.

“Come? Dall’Italia va avanti tutto questo?”, se non ci fosse stato Andrew, me la sarei ritrovata contro.

“Fammi finire!”, iniziai anche io ad alzare la voce. Non ne potevo più.

“Senti. La prima volta che l’ho visto, ho provato subito qualcosa ok? Non potevo farci niente Chloe! Ci siamo conosciuti, e nessuno dei due poteva immaginare che la cosa andasse così oltre. Quando l’ho rivisto a Londra, è ricominciato tutto. Dolore, sentimento. Tutto è riaffiorato..”, presi una pausa facendole capire di stare zitta, “io, gli ho chiesto di non dirti niente, di lasciare che le cose andassero come dovevano andare. Abbiamo provato a stare lontani, ma non possiamo. Non ce la facciamo..ho sbagliato Chloe. Sono una stronza, tutto quello che ti pare..ma non posso farci niente..dovevo dirti tutto subito, ecco qual è stato lo sbaglio più grande. Mi dispiace. So che mi odi, e mi odierai per sempre..non volevo..farti soffrire..”.

Finì il discorso sentendomi più leggera. Era una sensazione strana, nonostante i sensi di colpa sempre presenti e potenti.

“Non ho parole per descrivervi..davvero..mi fate proprio schifo..”, la sua voce non era la stessa di sempre.

“In ogni caso Chloe, come mai non ti sei mai accorta di niente? Mai?”, se doveva andare male, tanto valeva farlo in grande stile.

“Come? Ora pensi pure che sia colpa mia? Perché non me ne sono resa conto subito? Stai scherzando?”, aveva una strana calma, “lui è sempre stato tranquillo. Come mai non è stato con te? Se ti ama come dice, come mai ha continuato a stare con me? A venire a letto con me?”, colpita e affondata.

Non sapevo più cosa rispondere. In fondo aveva ragione. Nonostante io gli avessi detto di lasciare che le cose andassero avanti da sole, lui poteva benissimo lasciarla.

Ero nella confusione più totale.

“Vedi allora, che il vostro amore non è così grande Mary! Prende in giro anche te cara!”, stava per prendere le valigie quando si voltò verso di me e con disprezzo pronunciò la frase che avrebbe fatto scoppiare il casino più grande del secolo.

“Ah, però brava eh! Mi complimento con te Mary..non stai con Andrew, ma non hai perso tempo ad andarci a letto appena scesi dall’aereo..brava!”, lanciò un’ultima occhiata a Robert e uscì lasciandoci soli.

Andrew la seguì, dopo essersi assicurato della mia sicurezza mentale e fisica.

Robert era rimasto immobile dopo l’affermazione di Chloe.

Io anche, non sapendo come lui avrebbe reagito.

Mi portai le mani sul viso e provai a capire qualcosa, a immaginare come sarebbero andate le cose da lì a pochi secondi.

“Tu sei andata a letto con lui?”, Robert parlò, rompendo il silenzio.

Era sempre immobile, di fronte alla vetrata.

“Si..”, ormai era inutile mentire, o trovare altre parole.

“Mi avevi detto di no..che non ci eri mai andata..”, non sembrava arrabbiato. Ma si sa, la calma prima della tempesta c’è sempre.

“Non sapevo nemmeno io che sarebbe andata a finire così. È stata una cosa improvvisa..lo so, ho sbagliato. Ma tu sei andato a letto con Chloe un’infinità di volte..”.

“È diverso..mi avevi detto che non ci avresti fatto niente..”, si voltò verso di me e in quel momento capì che non era calmo, anzi. Era troppo arrabbiato, il viso era completamente teso.

“Senti, io non posso essere giudicata da te, adesso, per questa cosa! Io potevo fare quello che volevo ok? Tu. Dimmi, tu perché non hai mai lasciato Chloe come diceva lei?”, sapevo che stavo esagerando, ma ormai andavano risolte tutte le questioni.

Se il nostro era amore vero, doveva andare tutto bene. O almeno lo speravo.

“Te l’ho spiegato. A modo mio l’amavo. Questo però, prima di parlare con te sull’aereo. Dopo, non ho più capito niente. Avevo in mente solo te..ho portato avanti questa cosa per troppo tempo è vero..tu ed Andrew però..”.

“Cosa Robert? Cosa?”, avevo alzato la voce.

“Ci sei andata a letto? Senza provare niente? Come hai fatto?”, anche lui aveva iniziato ad alzarla.

“Mi stai dando della puttana eh? Dimmi! Pensi che io sia una facile che va a letto con il primo che incontra?”, aspettai una sua risposta, che non arrivò, “mi stai davvero dando della puttana?”, la voce isterica non aiutava il mio tentativo di voler rimanere calma.

“No, che diamine Mary, no! Non l’ho mai pensato e mai lo penserò..”, cercò di avvicinarsi, ma io mi allontanai.

“Robert”, parlai con le lacrime agli occhi, “perché non l’hai mai lasciata? Nonostante io ti abbia chiesto di non farlo, perché non l’hai lasciata?”.

“Mary, cosa stai dicendo..”, provò di nuovo a venirmi incontro, ma io nuovamente mi scostai.

“Rob..io volevo solo che tu mi dedicassi un po’ del tuo tempo, del tuo amore..sei rimasto con lei..ci penso solo ora..se mi amavi come dicevi, perché non hai scelto me, subito..Robert..io non ti volevo lasciare all’Università..io aspettavo solo che tu mi dicessi che ero una scema, che mi amavi e che avresti fatto di tutto per stare con me..”, fissavo il pavimento restando ferma.

“Mary, non capisco..ora mi vieni a dire queste cose..dopo tutto quello che mi hai detto. Molte volte sono stato sul punto di lasciarla, ma ogni volta c’eri tu che mi ricordavi di non farlo..Mary..pensi che io non ti ami, perché sono rimasto con lei?”, si spostò verso di me, ma indietreggiai fino a trovarmi alle spalle con il muro.

Si avvicinò ulteriormente, appoggiando le mani contro la parete.

“Pensi davvero che io non ti ami Mary?”, annuii di nuovo.

“Sbagli. Io ti amo, da impazzire..e ora che finalmente possiamo stare insieme, non ti lascio andare via..a costo di tenerti chiusa in questa casa, con me..”, appoggiò la sua guancia contro la mia fronte.

“Robert..perché siamo arrivati a questo punto? È stata colpa mia lo so, avrei dovuto dire tutto a Chloe, quando ero ancora in tempo..invece..mi dispiace..davvero..”, spostai la testa in modo da poterla appoggiare sulla sua spalla.

“Basta Mary, basta..ora devi smetterla di piangere e di incolparti..tutto si risolverà..ti prego..vivi la tua vita..vivila con…me!”, le sue parole mi entrarono dentro come delle frecce lanciate a tutta velocità.

Presi il suo viso tra le mani e senza attendere oltre lo baciai.

Era un bacio pieno di disperazione, di angoscia. Le lacrime iniziarono a scendere e lui, prontamente, le raccolse tutte con le sue bellissime e morbide labbra.

“Non voglio più vederti piangere..ok?”, non risposi, continuai a cercare le sue labbra.

“Amore..”, quella parola non fece che aumentare il pianto, che lentamente si stava trasformando in uno sfogo di liberazione. La tristezza e l’angoscia di quelle settimane, stava lasciando lo spazio alla felicità.

Posai la mano sul suo petto, all’altezza del cuore. Lo sentivo battere forte, e un sorriso si dipinse sul mio viso quando capii che il motivo di tanta agitazione era dovuto a me. Non era agitazione, era felicità. Era felice, e se lui era felice, lo ero anche io.

Lo amavo, lo avevo sempre amato, sempre. Probabilmente non eravamo pronti per stare insieme quando ne avevamo avuto la possibilità, ma ora, eravamo solo io e lui.

“Rob?”, lo guardai per chiedere conferma.

“Si?”, mi accarezzò una guancia. Non ci eravamo ancora spostati dalla parete. Continuava ad abbracciarmi.

“Ora, quindi..possiamo stare insieme?”, nel dirlo iniziai a convincermene.

“Non lo so Mary..”, si scostò di qualche passo e iniziò a mancarmi l’aria.

Lo guardai allontanarsi e dirigersi verso la porta vetrata, osservando il cielo.

“Cosa intendi?”, le parole mi morirono in gola.

Non poteva tirarsi indietro adesso, in quel momento. Potevamo essere felici finalmente, non poteva rovinare tutto.

“Robert rispondimi!”, mi avvicinai con cautela temendo di farlo scappare.

“Perché vedi Mary..stare con me comporta delle costrizioni..”, si voltò per guardarmi negli occhi.

“Cioè?”, continuavo a non capire; se il problema per lui erano il suo mondo, la sua popolarità, per me non erano un problema.

Mi sarei adeguata alla sua vita, d'altronde nelle coppie bisogna anche fare qualche sacrificio.

“Io, per esempio, non voglio assolutamente che ti rovinino la vita. L’ho visto con Chloe, non l’hanno lasciata vivere per un mese, fino a quando non si sono stufati, e qualche altra star ha deciso di prendere il primo posto nei giornali di gossip..”, abbassò lo sguardo osservando le nostre mani strette tra di noi.

“Robert, spero tu stia scherzando. Per me non sono problemi, anzi..mi abituerò alla tua vita. Farò dei sacrifici. Ma non puoi vietarmi di amarti solo perché sei famoso!”, risi silenziosamente, sperando di avergli alleggerito il problema.

“Dici sul serio? Guarda che è pesante questa vita?”, si avvicinò baciandomi la punta del naso.

“Correrò il rischio di trovarmi di fronte qualche fan, o qualche paparazzo..e poi voglio urlarlo a tutti quanto io ami questo ragazzo!”, posai le mani sulle sue spalle abbracciandolo.

“Poi..vedi..sono un tipo molto, molto, molto geloso..”, strofinò il naso contro la mia guancia baciandola.

“Mmmh..si..beh..mi abituerò anche a questo. In fondo, sono io quella che dovrebbe essere più gelosa. Io non vivo in mezzo a migliaia di vip!”, strinsi la presa baciandolo a fior di labbra.

Non avevamo mai passato un momento così felice, sereno, senza problemi.

Era la prima volta che riuscivo a concedermi completamente a lui, senza altri pensieri per la testa. Potevo sentire il cuore battere fortissimo, per lui.

“Quindi vuole davvero buttarsi in questa folle avventura signorina Dowson?”, mi fece appoggiare alla vetrata della porta finestra, baciandomi il collo e accarezzandomi la schiena.

Tra l’incoscienza e l’emozione, come una bambina, riuscì a rispondere balbettando.

“Certame..nte signor..Pa..ttinson”, portai le mani sui suoi capelli, accarezzandoli dolcemente.

Quando riuscì a ritrovare me stessa, dopo la tortura appena subita, lo feci allontanare, non lasciando la presa sui suoi capelli.

“Io ti amo Robert! Tu sei famoso, io..spero..diventerò un dottore..Questo non cambia le cose! Capito? Non voglio più sentirti dire certe cose!”, lo guardai dritto negli occhi.

“Si, non potevi dirmi parole più belle..”, finalmente il bacio tanto aspettato arrivò, più lento che mai.

Appoggiò le sue labbra sulle mie, attendendo una mia reazione.

Dischiusi le labbra per approfondire il bacio.

Quando mi prese il volto tra le mani, stringendomi capii che senza di lui la mia vita non avrebbe avuto più senso.

......................................................................

Ehi ragazze..BUON ANNO A TUTTE VOI (Anche se in anticipo)

Questa volta  non ho fatto molto ritardo vero?? Spero proprio di no.

Ringrazio tutte le ragazze che si sono interessate al mio stato d'animo, e vi rispondo dicendovi che sono arrivata al culmine. Inizio a non sopportare più niente..mi fa bene solo scrivere.

Pensare che oggi è pure il mio compleanno, eppure io non ho assolutamente voglia nè di uscire, nè di fare qualunque tipo di festeggiamento :(

Spero solo che questi capitoli possano piacervi, è l'unica consolazione..magari, a me, fa anguscia questo capitolo..non è venuto come volevo! Però i gusti son gusti..lascio a voi i commenti!! ^^

In questo periodo sopporto solo una persone, che penso mi odi per tutte le volte in cui le ho rotto le palle. Ma è la verità, le voglio un mondo di bene..e senza di lei non so cosa avrei fatto. 

Chip, ti voglio bene!

Vi lascio alle risposte alle recensioni, ho notato che i preferiti e i seguiti sono aumentati ^^ sono proprio felice di questo.

Su facebook c'è un gruppo, creato dalla mia carissima Alessandra. Non ho idea di come mettere i link, sono impedita ^^ ma si chiama "scrittrici e scrittori su EFP" - ho conosciuto un sacco di persone grandiose! Ve lo consiglio proprio!!

Winnie Poohina: Ah te lo immaginavi un modo del genere per scoprirlo? Son stata meschina lo so. Ma da Andrew queste cose non ci se le aspetta proorio, quindi mi sembrava brutto fargli fare la parte del cattivo, è sempre stato così buono "in tutti i sensi" ^^. Robert, beh. Era sparito per un po', quindi non me la sentivo nemmeno di dare a lui la patata bollente. Solo che qui qualcuno doveva smuovere le acque! Quindi non so se odiare il tipo del giornale che ha fatto le foto in aereo, oppure no ^^ Vedi tu! Beh, hai visto che ora sono felici e contenti!! Contenta anche tu ^^ Il tuo gruppo su Face sta facendo progressi eh! Grazie a te ci siamo conosciute in parecchie!! Grazie!! Sarai in viaggio, magari non riesci a leggere! Quindi ti auguro qui un Buon Anno e un Felice Anno 2010!! Ti voglio bene!

Liselotta: Tesoro! Ma ti sei presa l'influenza!! Ma dai..e slittiamo di un sabato, basta che ci vediamo, aspetterò un'altra settimana! Tranquilla!! Eh sei contenta dei questa rimpatriata? ^^ diciamo che Chloe è stata molto cruda..ma ci voleva..Robby ha tirato un po' fuori le palline!! Ehi..riprenditi picciula! Che se no chi sta male il prim dell'anno sta male tutto l'anno eh!! Un bacione enorme (da lontano ^^ che son debole) Ti voglio bene!

Sognatrice85: Non ho capito il fatto dell'esser scappata! Mmmh..intendi il fatto che è uscita per cercare Rob? Chloe comunque l'ha scoperto quando era sola con Andrew, diciamo che con lui si è già abbastanza sfogata..Che dire..ora siamo all'Happy ending, ma non è finito qui eh..nono..ci sono ancora TANTE cose che voglio fargli fare..figurati..vi ho tenuto una trentina di capitoli con il fiato alla gola, quindi! Ora non faccio la cattiva ^^ vi delizierò delle mie perle..uhh..immagina!! Eheh..comunque te la immaginavi la cosa dei giornali? ^^ Un bacione!!

Lazzari: Ehi! Eccolo!! Spero che non abbia deluso le tue aspettative, magari ti aspettavi più sangue ;) No, seriamente..Andrew guarda..non volevo farlo diventare una testina di cavolo proprio ora..e Robert hai ragione tu, lo avrebbe fatto subito, invece di uscire a farsi i fatti suoi!! ^^ Mary povera si è presa una vera e propria strigliata..ma Robertino ha tirato un po' fuori le palline no? Magari fa un po' pena questo capitolo..oddio..sono in depressione mode.. ^^ lascio a te la parola! Baci!

RiceGrain: Ah bella è tornata anche qui lei..bella!! Finalmente..mi mancavano un sacco le tue paroline!! Davvero tanto! Eh devo dire che mi sei propri mancata TU! :*  hai già letto queste cose ^^ quindi è inutile anche solo chiederti se sei sorpresa ^^ Un bacione enorme..spero di sentirti PRESTO PRESTO!

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Capitolo 37
*** 36 - Quotidianità ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞
Quotidianità



Ero impegnata ad organizzare la cena.

Andrew era ritornato a casa durante il pomeriggio, sul tardi, dicendo che sarebbe partito.

“Sei sicuro? Andrew..ti prego..”, temevo che fosse offeso, arrabbiato. Ne avrebbe avuto tutti i diritti, ma non ero nelle condizioni migliori per reggere un confronto anche con lui.

“Mary, non ti preoccupare!”, mi prese il viso tra le mani e mi fissò intensamente, “io voglio andare a casa, non perché non voglia più stare con te, o perché io sia addirittura arrabbiato con te. Voglio tornare a casa, perché voglio passare del tempo con la mia famiglia!”.

“Andrew, se sei arrabbiato con me, io lo capisco benissimo. Chloe ha fatto bene a dirmi quelle cose. Ma, ti prego, se anche tu lo pensi, dimmelo!”.

“Non dire sciocchezze Mary. Io sono felicissimo per te adesso. Hai raggiunto il tuo obiettivo. Spero solo che Robert non ci vieti di essere amici..”, mi sorrise accarezzandomi una guancia.

“No, non dire assurdità Andrew. Non ti perderei per nessun motivo al mondo”.

“Bene, era quello che volevo sentire”, stava per prendere le sue valigie per uscire, ma lo fermai.

“Andrew?”, si voltò sorridente, come sempre, “Grazie..davvero, di tutto..”, mi avvicinai e lo abbracciai.

“Non mi devi ringraziare! Ti voglio bene!”, mi strinse a se, facendo cadere i bagagli.

“Anche io!”.

Se ne era andato, non so se la sua famiglia fosse una scusa, oppure era davvero quello il motivo, sapevo solo che io e Robert eravamo soli.

Mentre stavo finendo di condire l’insalata sentii due braccia circondarmi la vita.

“Ehi, sento un buon profumino..”, Robert si era appena svegliato.

Eravamo rimasti abbracciati per tutto il pomeriggio, e lui stremato si era addormentato sul divano.

“Era ora che ti alzassi, dormiglione..”, mi voltai per baciarlo.

Mi era mancato. Era come se tutto il tempo che avevamo passato insieme, nonostante ci fosse stata Chloe, lo avessimo trascorso senza rendercene conto.

Da quel momento, in quella casa, eravamo insieme, totalmente. Senza barriere.

E finalmente potevo vivere la mia vita senza dover temere di essere scoperta, senza dovermi limitare.

Mi sorrise, senza rispondere.

Quando finimmo di cenare decisi che era arrivato il momento di parlare, di chiarire tutto.

“Rob?”, gli chiesi appoggiata a lui sul divano.

La televisione era accesa, ma nessuno dei due la stava seguendo.

“A che pensi?”, domandai curiosa. Era molto concentrato.

“A quello che ci ha scattato le foto..”, mi rispose giocando con i miei capelli.

“Già..non siamo stati abbastanza attenti..”, ripensai a Chloe, e non mi fece molto bene.

“Si, ma in un qualche strano modo, ci ha anche aiutati a vivere Mary..non credi? Senza quelle foto, sarebbe stato tutto più difficile..io ero uscito stamattina..perché dopo aver lasciato Chloe, volevo pensare..capire..riuscire a spiegarle che eri tu la persona che io amavo..ma quando sono arrivato lei lo aveva già capito. Diciamo che in un certo senso, quelle foto mi hanno semplificato la cosa..”, sorrise, con il suo solito sorriso sghembo.

“Però..mi sento in colpa..davvero. Temo che questa cosa me la porterò per parecchio!”.

“Lo so..anche io. Ma la affronteremo insieme. Io e te!”, mi baciò a fior di labbra accarezzandomi il braccio.

“Di questo volevo parlare Robert..”.

“Dimmi..ti ascolto!”, si mise in una posizione più comoda, per seguirmi meglio.

“Vedi..io vorrei sapere cosa siamo..non so..come..”, mi rigirai le dita, non trovando le parole giuste.

“Ti aiuto io”, mi prese il volto tra le mani, “tu ora sei la mia ragazza, sei mia, e io sono tuo. Basta costrizioni, basta muri tra di noi, basta tutto Mary. Io ti amo, e ora che posso viverti a pieno, lo voglio fare, ogni giorno. Ho aspettato per tanto tempo questo momento. E ora non me lo lascio sfuggire!”, strofinò il suo naso contro il mio.

“Robert..ti amo. Tanto..non hai idea!”, lo abbracciai lasciandomi cullare dalle sue braccia.

Mi lasciai coccolare, stretta tra le sue braccia mentre, passivamente, guardavamo la televisione.

“Domani andrò in città per fare un po’ di spesa..”, intanto un’idea iniziava a balenarmi per la testa, ma dovevo essere sola.

Quale modo migliore se non andare in città?

Sorrisi beffarda, sapendo che sarebbe stato costretto a rimanere in casa, anche se la cosa mi dispiaceva parecchio.

“Vengo con te!”, mi voltai verso di lui con un’espressione interrogativa.

“Come? In città? Ma ti vedranno?”, dovevo pensare immediatamente ad un modo per non farlo venire.

Pensa. Pensa. Pensa Mary!

“Quindi?”, mi guardava ancora più stupito, come se quello che avessi detto fosse stato ovvio e scontato.

“Non voglio che sappiano che siamo qui..”, presi una pausa per organizzare un discorso che comprendesse una scusa abbastanza accettabile, “poi se sanno dove siamo, non ci faranno più vivere..e io voglio godermi questi giorni con te..”, lo guardai con gli occhi teneri, sperando di intenerirlo.

“Ma da sola?”, si mise seduto sul divano, per guardarmi meglio, prendendomi le mani tra le sue.

“Si, prometto che non prenderò molto! Giuro! Poi ci sono i taxi!”, lasciai le sue mani per metterle a modo di preghiera.

“Perché ci tieni così tanto? Possiamo chiedere alle donne delle pulizie di farlo..”, mi fece avvicinare a lui tenendomi per i fianchi.

“Oh, su. Sono cose che si fanno tutti i giorni! Ora non è che perché sono la fidanzata..”, mi ferma un secondo per metabolizzare la parola che avevo detto con tanta semplicità, lui notando la mia espressione sorrise, “dicevo, ora non è che perché sono la tua ragazza devo smettere di fare tutto!”, gli feci l’occhiolino sperando di averlo convinto.

“Va bene. L’importante è che non mi lasci da solo. Voglio che torni presto..”, fece combaciare le nostre labbra dandomi un bacio da lasciare senza fiato.

Mi staccai giusto il tempo per respirare guardandolo negli occhi.

“Non voglio privarmi della tua presenza nemmeno un secondo. Solo per le cose necessarie..come quella!”, gli accarezzai una guancia baciandolo a fior di labbra.

“Allora va bene..”, mi fece sedere sulle sue gambe continuando a coccolarmi.

Avevo in mente un piano ben congeniato. Tenevo queste idee dentro da parecchio tempo, da quando l’avevo rivisto a Londra, e finalmente potevo metterle in atto.

Sorrisi accoccolandomi sul suo petto, sentendo gli occhi farsi pesanti.

“Andiamo a letto Rob?”, bella domanda. In quale letto?

“Si..dove?”, leggendomi nel pensiero mi prese in braccio e si mise in piedi di fronte alle porte.

“Diciamo, che..preferisco la mia!”, lo guardai sorridendo di sbieco, “almeno noi non ci siamo nemmeno toccati!”, risposi facendo finta che non mi importasse niente della sua storia, ma dentro morivo dalla gelosia.

“Vada per la tua..”, aprì la porta e mi depositò sul letto.

Sapevo che avremo fatto entrambi uno sforzo enorme nello stare “lontani”, ma sapevo anche che lui rispettava i miei tempi, così come io rispettavo i suoi.

Mi cambiai velocemente, osservandolo mentre si toglieva i pantaloni della tuta.

Nel pomeriggio avevamo portato tutta la sua roba nel mio armadio, adoravo sentire il suo profumo tra i miei vestiti.

Attesi qualche minuto poi lo guardai terrorizzata.

“Pensi di venire a dormire con quelli?”, domandai indicando i boxer.

“Si..perché?”, sembrava innocente, anche se sapeva benissimo l’effetto che mi faceva.

“Niente..va bene!”, velocemente mi infilai sotto le coperte e attesi il suo arrivo.

Quando anche lui si mise comodo, mi appoggiai al suo petto baciandolo.

“Mary?”, chiese con la voce roca, “senti..mi va bene aspettare, voglio aspettare anche io..”, se avesse saputo la mia idea non l’avrebbe detto, “ma per favore, sono un uomo, tu sei la mia ragazza, bella, strabella..”, sempre con la voce più roca si stava allontanando di qualche millimetro, “capisci che non so quanto io possa resistere. Già ti metti questi stracci”, indicò la mia camicia da notte, sottile e trasparente, “e pretendere che io non ti salti addosso soprattutto baciandomi, come stai facendo, non è un po’ troppo?”.

Lo guardai intenerita dal suo discorso, anche perché se lo avessi preso in parola in poco tempo sarei crollata.

“Hai ragione!”, risposi baciandolo a stampo, “scusa!”.

“Niente scuse..solo..ecco..vieni qui!”, mi fece appoggiare al suo petto e abbracciandomi iniziò ad accarezzarmi la spalla.

“Buona notte..”, sussurrai ormai addormentata.

“Buona notte amore..”, sentii un bacio sui capelli e poi il nulla.

Mi svegliai infastidita da alcuni raggi di sole che passavano tra i buchi della tapparella.

Sbattei più volte le palpebre per abituarmi alla semioscurità della stanza.

Durante la notte avevo fatto diversi sogni, tutti diversi e tutti assolutamente impossibili da capire.

Quando riuscii ad aprire completamente gli occhi, assonnata, mi guardai intorno.

Inizialmente non notai nessun cambiamento, tranne per la posizione.

Ero rivolta verso la porta della camera, mentre la sera prima mi ero addormentata verso la finestra.

Pensai più intensamente e come un fiume in piena tutte le immagini del giorno prima mi si presentarono davanti al viso.

Era come se nella mia mente avessi resettato l’episodio della discussione.

Mi voltai velocemente, ricordandomi di essere finalmente insieme a Robert.

Rimasi spiazzata nel trovare il materasso vuoto, il cuscino posizionato dietro la mia schiena.

Mi alzai tenendo il peso sui gomiti, girovagando per la stanza.

Svogliatamente mi alzai dal letto ed iniziai a cercarlo.

Nel bagno di lui non c’era traccia.

Il respiro iniziò a farsi irregolare, mettendomi in agitazione.

Quando aprii la porta della camera impiegai qualche secondo per abituare gli occhi alla luce che entrava da ogni lato delle pareti.

Sbadigliai sonoramente, portandomi davanti alla porta finestra.

Osservai il panorama, il sole era abbastanza alto sul mare, e le onde leggere si infrangevano sul bagnasciuga.

Fu in quel momento che lo vidi.

Era in piedi davanti al mare, dando le spalle alla casa, intento ad osservare chissà quale particolare.

Addosso aveva soltanto i pantaloni di una tuta, quindi potevo ammirare tutta la bellezza delle sue spalle abbronzate.

Aprii la finestra, appoggiando i piedi sulle piastrelle all’esterno della casa.

Lentamente mi avvicinai alla sua figura, provando piacere quando i piedi affondavano sulla sabbia ancora fresca.

Quando gli fui abbastanza vicina, lo circondai con le mie braccia sentendolo sussultare.

“Ehi..”, si voltò sorridendomi.

“Buon giorno..”, gli baciai una spalla appoggiando il mio viso sulla sua schiena.

“Buon giorno!”, strinse le mie mani piegando un po’ la testa, sfiorandomi con i capelli.

“Lo sai?”, continuava ad osservare un punto in mezzo al mare, “adoro questo momento..adoro tutto quello che ti riguarda. Passare con te questi momenti di quotidianità, mi rende l’uomo più felice del mondo!”, annuì delle sue stesse parole.

“È da tanto che sei sveglio?”, gli chiesi con la voce rotta dall’emozione. Sperai non si accorgesse troppo del mio cambiamento anche se, ne ero certa, sapeva di avermi fatto piacere.

E per me non era solo un fatto di piacere, mi aveva proprio riempito il cuore di gioia.

“No, non volevo svegliarti però..dormivi così bene!”, si voltò, finalmente, abbracciandomi.

Gli diedi un bacio sulla punta del naso stringendolo forte.

“Anche io amo questa sensazione di..pace e di serenità..”, fece incontrare le nostre labbra dandomi un bacio leggero, delicato.

“Ti amo..”, sussurrò sulle mie labbra, facendomi mancare il respiro.

Mi sarei mai stancata di sentirmelo dire? No. Mai.

......................................................................

Ciao a tutte voi!

Come avete passato le vacanze? E' da un sacco che non posto, ma ho trovato la soluzione giusta ^^ Almeno temporanea.

Ero davvero in dubbio, non sapevo come fare! Volevo continuare a postare come sempre, cioè facendo le immagini per dare un po' più di estetica alla storia! Ma, visto che a casa il pc lo uso poco e niente per mancanza di tempo, non riuscivo mai a dedicarmi alle immagini, e quindi a postare!

Mi dispiaceva, però, non farvi leggere la storia, nonostante il capitolo fosse già lì, bello pronto.

Allora ho deciso di postare ugualmente, anche senza immagini (cosa che non mi è riuscita, infatti ho usato Paint..spero che vada bene comunque ;)), e poi appena ho tempo da dedicare al mio caro ed amato Photoshop, preparerò le immagini! Sisi!

Così accontento voi, e sono contenta io!

Ovviamente senza immagini non potevo lasciarvi! XD per ora andranno bene queste eheh!!

Un bacione a tutte voi..non posso salutarvi una per una, perchè sono a lavoro T.T anche in questo caso..troverò del tempo!!Lo prometto!!Mi organizzerò meglio la prossima volta, rispondendovi una per volta, e mettendo da parte le risposte ^^
Un salutone enorme a tutte le carissime amice che mi seguono...

Ricordo, come sempre, il gruppo su Facebook, il cui link si trova nel capitolo precedente...

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Capitolo 38
*** 37 - Sono tua ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞
Sono tua



Ritornai in casa, lasciando Robert in balia dei suoi pensieri.

La sera prima, mentre stavo per addormentarmi tra le sue braccia, mi chiedevo che cosa pensasse lui degli avvenimenti che erano successi in quei giorni.

Era tutto cambiato.

Tutto era diverso adesso.

Non sapevo cosa mi aspettava una volta tornata a casa.

Avevo già chiamato mia madre, per avvisarla che Chloe sarebbe tornata prima, mentre io sarei rimasta li, evitando di dire con chi sarei rimasta.

Per quanto Chloe potesse odiarmi, speravo che tutti quegli anni insieme, significassero qualcosa per lei, e che quindi evitasse di dire in giro cose personali, che riguardavano solo noi.

Al momento, non volevo, né avevo le forze per pensare ad un confronto.

Se mi fossi messa a pensare a certe cose, non mi sarei goduta quei giorni insieme a Robert.

E chissà se, una volta tornati alla vita di tutti i giorni, avrei potuto passare del tempo con lui, come potevo passarlo li.

Mi voltai di nuovo verso di lui, ancora convinta di vivere un sogno.

Era sempre in piedi, ad osservare il mare.

Sorrisi inconsapevolmente. Era tenero, dolce e romantico. Cosa potevo volere di più?

Avevo passato intere giornate ad immaginarmi al suo fianco.

Eppure, i miei pensieri non gli rendevano giustizia. Mi sentivo leggera, era come se riuscissi a camminare ad un metro dal terreno.

Mi preparai la colazione, versando del caffè anche per Robert che, nel frattempo, era rientrato in casa.

“Cosa facciamo oggi?”, mi chiese addentando un muffin.

“Non lo so..”, volevo andare in città. Ma non volevo staccarmi da lui.

“Non volevi andare a fare compere? Vorrei accompagnarti..”, lo guardai scettica. Ne avevamo già parlato.

“Io non voglio camminare per strada coprendoti!”, scherzai dandogli una spinta.

“Io non voglio restare qui da solo. Rimani allora..”, si avvicinò pericolosamente.

Per poco non mi rovesciai addosso il caffè, osservando i suoi occhi.

“Allontanati, cospiratore di ragazze indifese!”, lo minacciai con il cucchiaino.

“Ah..ah..se no cosa mi fai?”, sbattei le palpebre un paio di volte, evitando di respirare.

“Ti affogo!”, ormai mi era rimasta poca lucidità.

“Davvero? Quindi pensi che la ragazza indifesa, riesca ad affogare il giovane cospiratore?”, ammiccò accarezzandomi una spalla.

Annuii semplicemente, provando a ritornare alla mia colazione.

“Vedremo..”, disse semplicemente allontanandosi.

Mi voltai verso di lui, guardandolo di sottecchi.

Chissà che cosa aveva in mente.

Lavai le poche tazze, pensando ai componenti della vacanza che se ne erano andati.

Andrew mi mancava, e nonostante tutto, anche Chloe.

“A cosa pensi?”, mi chiese Robert sedendosi su uno sgabello del piano cucina.

“Ad Andrew..”, notando la sua espressione imbronciata proseguii velocemente, “e a Chloe”.

Abbassò lo sguardo, concentrandosi sulle sue mani.

“A te non manca Chloe?”, gli chiesi sperando di ricevere una risposta sincera.

“Sinceramente?”.

“Si”.

“Un po’..”, tornai a pulire le tazze, sperando che non si notasse la delusione nel mio volto.

“Ma non per quello che pensi tu!”, lo sentivo più vicino.

“E perché quindi?”.

“Perché a modo mio l’ho amata. Ma non era amore vero..non è come quello che provo per te”, calcò molto sull’ultima parola.

Sorrisi timidamente, sapendo che non c’era nulla di male nel fatto che Chloe potesse mancargli, ero semplicemente gelosa.

Questo, era dato dal fatto che ancora non riuscivo a capacitarmi di stare insieme a lui.

“E a te non manca Andrew?”, quella domanda non me l’aspettavo.

Rimasi perplessa, e ci pensai, forse troppo.

“Mmmh?”, voleva una risposta.

Mi asciugai le mani, e mi voltai verso di lui, rimanendo appoggiata al ripiano della cucina.

“Si, un po’..gli voglio molto bene”, ammisi annuendo.

“Mary, è da quando sono andati via, ieri, che volevo farti una domanda. Prometti di essere sincera con me?”, lo avevo praticamente di fronte, le sue mani erano appoggiate ai lati dei miei fianchi, sul mobile.

“Si, certo!”, appoggiai una mano sul suo petto, sentendo il suo cuore battere forte.

“Con Andrew..quando avete, diciamo”, annuii facendogli capire che non doveva continuare, non volevo di certo metterlo in difficoltà, “cosa hai provato?”, rimasi immobile con la bocca socchiusa.

“Perché me lo stai chiedendo?”, non sapevo se essere furiosa oppure curiosa per una domanda del genere, “io non ti ho mai chiesto cosa hai provato andando a letto con Chloe!”, risposi stizzita.

“Non volevo farti arrabbiare, ero solo curioso..cioè. Mi da alquanto fastidio, il fatto che voi due abbiate fatto qualcosa, soprattutto perché mi avevi promesso che non ti eri concessa..”, non lo lasciai terminare.

“Te l’ho già detto..è stato un momento di debolezza. Nessuno dei due lo aveva programmato. Robert, cavolo! Tu eri chissà dove, con lei..come potevo sentirmi io?”, gli domandai esasperata.

“Non sto dicendo che non dovevi. Non eri mia, in nessun modo, anche se lo sai benissimo, quello che ci lega, non è nato solo ieri..siamo legati da quando ci siamo incontrati la prima volta..”, avvicinò le sue labbra alla mia guancia, baciandola.

Piegai la testa, per poterlo baciare, ma non me lo permise.

Appoggiò le sue mani sui miei fianchi, e facendo peso sulle sue gambe, mi fece alzare per farmi sedere sul ripiano della cucina.

“Che stai facendo?”, gli domandai guardandolo dubbiosa.

“Shh..”, il suo viso era all’altezza del mio in quel momento.

Il ripiano non era alto, quindi le sue mani si posarono tranquillamente sui miei fianchi.

Quando riuscii a guardarlo negli occhi, notai che non avevano più il solito colore chiaro, come il mare. Erano più scuri.

Sbattei le palpebre, sperando di avere le allucinazioni.

Posò le sue labbra sulla mia spalla, tracciando delle linee di fuoco.

Iniziavo a sentire caldo, molto caldo. Automaticamente portai le mie mani sulle sue spalle, attirandolo verso di me.

“Dimmi, Mary..”, sussurrò vicino al mio orecchio.

Chiusi gli occhi, per cercare di godermi al massimo quel momento.

“Si, Rob?”, la mia voce era rauca, ma pure sempre meno della sua.

Le sue mani scesero fino alle mie ginocchia, scoperte dalla camicia da notte.

Sentii un brivido partire dal basso ventre, quando una di esse si spostò sulla mia coscia.

Aprii leggermente le gambe, aiutata dalla determinazione di Robert.

Quando anche l’altra mano si posò sull’altra coscia, accarezzandole, non capii quasi più niente.

Piegai la testa, appoggiandomi al suo petto.

“Andrew ti faceva sentire così?”, mi chiese sicuro di se stesso.

Mi schiarii la voce, sperando di parlare, ma non riuscii a dire niente, se non qualche gemito, che non controllato, riusciva ad uscire dalle mie labbra.

“Faceva così?”, spostò il bordo della veste, accarezzando l’inguine.

“Rob..”, quasi lo urlai.

“O forse così?”, un suo dito andò ad accarezzare la stoffa dei miei slip, ormai fradici.

“Mary? Faceva così? Ti piaceva?”, con la lingua iniziò a torturarmi il lobo dell’orecchio, soffiando di tanto in tanto.

Se prima potevo avere un po’ di lucidità, ormai, ero partita.

“No. N..no!”, mi piegai posando il viso nell’incavo del suo collo.

Dettava lui le regole di quel gioco, non potevo fare niente.

Pendevo dalle sue gesta.

“Magari, poteva fare così..”.

Una mano iniziò ad avanzare sui miei fianchi, facendo salire la sottile stoffa che mi ricopriva, raggiungendo un seno.

Il respiro corto, e spezzato, iniziava a mancare del tutto.

L’altra mano, quella che gli avrei tagliato, si intrufolò sotto le mutande facendomi rabbrividire.

Per il momento, riuscivo a malapena a trattenere i gemiti che lui, prontamente bloccava con un bacio.

“Mary, la sai una cosa?”, mi chiese baciandomi le labbra, “Ti amo, e niente e nessuno potrà più averti..solo io. Sei mia”, la sua determinazione mi eccitò ancora di più se possibile.

Mi morsi il labbro, e prendendo un po’ di forze, gli presi il viso tra le mani.

“Sono tua, solo tua. Voglio essere solo tua Rob!”, lo guardai dritto negli occhi, ormai blu scuro.

Rimasi senza fiato, quando sentii le sue dita penetrarmi.

“Roob..”, mi appoggiai con forza alle sue spalle, legando le gambe intorno alla sua vita.

Lo baciai con foga e, ad ogni spinta, cercavo di spingere il bacino contro il suo.

Sentivo perfettamente la sua erezione spingere contro la mia coscia.

Portai una mano ad accarezzarla, e nel momento in cui vi posai sopra una mano, anche il suo corpo venne scosso da fremiti.

Si fermò un secondo, per riprendere in mano il gioco, e continuò il suo perfido ma estasiante movimento.

“Mary, stai giocando con il fuoco..”, si schiarii la gola, preso dal piacere.

Non risposi, sentivo l’orgasmo vicino, e non volevo godere solo io di quel momento.

Lentamente gli sfilai i pantaloni, aiutandomi con l’uso dei piedi.

Quando però, capii il mio intento mi fermò.

“No, non ora..”, disse semplicemente.

Ero ancora troppo presa dal movimento delle sue dita, per riuscire a controbattere.

Portai la testa all’indietro, scossa dai brividi che l’orgasmo mi stava dando.

Le sue labbra si posarono sul mio collo, baciandolo ed accarezzandolo.

“Ti amo..”, riuscii a sentire quando il culmine mi fece fremere.

Mi appoggiai al suo petto, baciandolo ed abbracciandolo.

Dei brividi mi facevano ancora scuotere, ma la sue braccia riuscirono a calmarmi.

Lo guardai negli occhi, vedendo sempre lo stesso colore.

Era eccitato, ma non voleva che io lo toccassi.

Solo in quel momento mi capacitai della cosa che era appena successo.

Ci eravamo avvicinati, in un senso completamente diverso da quello a cui eravamo abituati.

L’unico contatto che avevamo avuto, era stato in aereo, ma non poteva essere di certo paragonato a qualche minuto fa.

Mi aveva portata in paradiso, nel nostro paradiso.

Se, per il momento, non voleva che anche io lo portassi con me, dovevo capirne il motivo.

Volevo sentire anche il suo piacere, mi sarei sentita semplicemente al settimo cielo, in quel momento.

“Waw..”, riuscii a dire riprese le mie capacità mentali.

Sorrise sghembo, con quell’espressione che voleva significare milioni di cose.

Tra cui, quello a cui avevo appena pensato.

Lo volevo, Dio se lo volevo. Lo avevo desiderato tanto.

“No Rob..”, mi guardò non capendo il motivo della mia uscita, “Andrew non è lontanamente paragonabile a te..”, lo baciai.

Il suo sorriso si allargò, mi avvicinò al suo corpo stringendomi stretta.

Se lui, con soltanto un dito, era riuscito a portarmi all’apice, non osavo immaginare dove mi avrebbe portata approfondendo il rapporto.

Le farfalle nello stomaco iniziarono a volare libere, felici anche loro di essere insieme a lui.

......................................................................

RiceGrain: Quell’immagine sarà quella sostitutiva ad ogni capitolo nuovo ;* Tesoro, spero di non averti delusa con questo capitolo. Ho voluto osare nuovamente, sperando in un risultato positivo ^^ eh, Robert e Mary sono la coppia dell’anno ihih! Beata lei va.. J Picciula!! Ho cercato di postare velocemente, ma il problema è stato sia il tempo, che l’ispirazione. Chissà dove si era nascosta quella birbantella!! J l’importante è che sia in parte tornata dai..aspetto di vedere cosa tu e Ale mi combinerete con il povero Rob, e il manico di scopa :*** baci tesoro!

_Miss_: Ma sei dolcissima!! Mi fai sempre tutti sti complimenti… J via, spero di non aver deluso nessuno..guarda, quando scrivo in rosso ho sempre l’ansia o di abbondare, o di essere tirchia!! Uff..baci!!

Liselotta: Guarda la foto, bisogna picchiare il mio uomo!! Sisi!! Non c’ha mai tempo, per collegare quel nuovo super mega ultra cazzi di cellulare che si ritrova -.- vedrai che a Viareggio porto la macchina fotografica, così faccio proprio l’album, oh! Avremo la nausea di foto xD Tesoro..tu sei stata l’unica ad aver letto il chap, e ad avermi dato la tua opinione!! Se mi picchiano ti vengo a cercare xD :*** Ti voglio bene!!

Winnie Poohina: Allora qui il mirino spoilerino ti ha presa in pieno eh!! J Ma io ti ho fregata, e in questo chapettin non ho messo la sua idea, anzi, penso che la abbandonerà, sai..uno che ti si presenta sempre così, al diavolo il centro, il baricentro e chicchessia!! XD o no??? Ah Ale, viva la frase del giorno!! Aspetto anche questa eh!!
Vedrai te dove mi vendico per Tom, non te lo aspetti nemmeno xD xD ihihihih!! Buah buah!!
Bacioni tesoro!! :*****

Lazzari: Lorena, ciauuu!! Che bello leggere le tue recensioni, sono sempre solari e poi positive ahahaha ;) beh, spero di non averti lasciata troppo sulle spine, inoltre questo capitolo, in base ai gusti, può pure piacere! Quindi spero di essermi fatta perdonare..l’unico problema, questa volta, è stato il tradimento della mia ispirazione! Chissà che cavolo ha combinato per ben due settimane..giuro era sparita nel nulla ç_ç cattiva cattiva!!
Ora è tornata, per tutte le storie (doveva farsi perdonare), e spero che rimanga il più possibile!!
Bacioni tesoro!! :***

Sognatrice85: Ah, la tua curiosità non verrà placata, temo che le farò prendere una strada diversa ç_ç mi dispiace..però diciamo che sarà mooolto simile a quello che volevo fare ihih!! Baci!

Doddola93: ç_ç Dod!! Mi farai morire tra le lacrime!! SEI DOLCISSIMA! Tesoro!! Sono davvero troppo contenta che la storia ti piaccia, tu che scrivi le tue opere, io davvero, sono contentissima di poter condividere con te le mie cose *_* piccola!! Uhh..sono emozionatissima!!
Che dire, mi hai riempita di complimenti, nonché di felicità! Quindi, oddio!! Ti adoro!!
ç_ç ç_ç ç_ç resterò a piangere ancora un pochino! Spero che il capitolo ti abbia soddisfatta xD
BACIONI!!

Violetdreamy: Eh, purtroppo non andrà in città, ma quello di cui aveva bisogno, non le servirà più.. xD le farò fare le stesse cose che avevo in mente dopo il centro..solo che non dovrà necessariamente recarsi lì ihihih!! Baci!

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Capitolo 39
*** 38 - Un peso nell'anima ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Un peso nell'anima



Restammo abbracciati per parecchio tempo, lasciandoci cullare dal silenzio e dai nostri sospiri.

Nonostante l’inizio della mattinata, molto promettente, sentivo dentro di me, un senso di disagio che non riuscivo a spiegarmi.

“Vuoi venire a fare un bagno?”, mi chiese Robert continuando ad accarezzarmi la schiena.

“Si..”, lo strinsi più forte, lasciandolo andare per potermi cambiare.

Quando mi chiusi in camera, il senso di tristezza e malinconia aumentò a dismisura costringendomi a sedermi sul letto per pensare.

Dovevo capire che cosa mi rendesse così irrequieta.

Io e Robert finalmente eravamo felici, insieme, senza nessuno che ci vietasse di amarci.

Chloe forse poteva essere un motivo valido, eppure anche pensando a lei, il mio umore non peggiorava.

Restava un senso di vuoto, è vero. Io e lei eravamo sempre state amiche e in quel momento, non averla con me era un dolore molto forte.

Magari si aspettava che la seguissi in aeroporto, e non che ci andasse Andrew.

Ma proprio non riuscivo a muovermi quel giorno, ero rimasta sconvolta dai suoi insulti, che naturalmente meritavo in pieno.

Giocherellai con il bordo del copriletto, sorridendo amaramente.

Potevo reclutarmi sola? No, in quel momento no.

Robert era con me, e mi aveva promesso che ci sarebbe stato sempre, anche una volta tornati alla vita di tutti i giorno.

Andrew era lontano, giusto, ma pur sempre accanto a me, nel bene e nel male me lo aveva promesso, anche lui.

Eppure quel senso di vuoto continuava a torturarmi.

Mi alzai per vestirmi, altrimenti Robert si sarebbe preoccupato, e sicuramente non era mia intenzione.

Robert. Robert. Robert.

Avevo passato così tanto tempo ad idearlo ed ora che poteva essere mio, mi sentivo così male.

Idiota.

Allacciai il costume dietro il collo, ed uscii dalla stanza.

Robert era già sul bagnasciuga, di nuovo immerso nei suoi pensieri.

Forse anche lui stava male, eppure non me ne parlava.

Sciocca, nemmeno tu glie ne parli.

Mi avvicinai lentamente, cercando di non disturbarlo.

La sabbia calda si muoveva sotto ai miei passi, e la brezza che arrivava dalle onde mi scompigliava i capelli.

Abbassai la testa, portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, giocando con la sabbia tra le dita dei piedi.

“Sei magnifica..”, alzai lo sguardo trovando Robert vicino al mio viso, con gli occhi aperti pieni di stupore.

Lo guardai imbarazzata, domandandomi se quella mattina non avesse davvero bevuto qualcosa, per stare in quello stato.

“Rob va tutto bene?”, prese il mio viso tra le mani, avvicinandosi velocemente.

Quando sentii le sue labbra calde sfiorare le mie, mi lasciai completamente andare, appoggiando le mie mani sopra le sue.

Le emozioni erano intensificate, riuscivo a sentire lo stomaco contorcersi e le farfalle liberarsi lentamente.

Solo lui poteva farmi un effetto del genere, perché solo lui aveva il mio cuore tra le sue mani.

Quando si allontanò per poter riprendere fiato, continuò a fissarmi negli occhi.

Risi, felice del suo gesto, ma pur sempre curiosa.

“Scusa, è che sei fantastica Mary. Davvero..”, si spostò un po’, prendendomi per i fianchi.

Lo invitai a continuare il suo discorso, sempre più curiosa.

“Vedi, ho passato gran parte delle mie giornate, circondato da ragazze bellissime, da attrici famose. Eppure, nessuna riesce a farmi provare quello che tu, con soltanto un movimento, riesci a fare..cioè. Mary, stavi camminando sulla sabbia..con il vento che ti scompigliava i capelli..eppure, non lo so. Potrebbe essere una cavolata, lo so..ma io ho sentito una tale energia esplodermi dentro, non appena mi sono voltato, che ho dovuto liberarla. E solo stando con te riesco a farlo..tu Mary, oh. Tu mi farai impazzire..”, si avvicinò di nuovo, baciandomi con passione.

Ero rimasta spiazzata dal suo discorso.

Mi allontanai, sbattendo le palpebre.

“È per questo motivo che è da questa mattina che sei così silenzioso?”, gli chiesi sconvolta.

“Si amore”, mi bloccai, sentendo di nuovo quella parola uscire dalle sue labbra con la sua splendida voce.

“Ripetilo”, gli dissi semplicemente abbracciandolo, facendo scontrare il mio naso conto il suo.

“Amore?”.

“Si..”, lo baciai, lasciandomi completamente andare.

Quanto ero stata stupida, a pensare che lui potesse stare male.

In quel momento, sentendolo così vicino, capii che anche i miei dubbi, le mie paure, erano semplicemente degli scheletri che mi ostinavo a tenere rinchiusi nell’armadio.

Quando sarebbe stato il momento, avremo affrontato tutto, io a lui.

“Amore”, ormai lo ripeteva da minuti, se non da ore, ma il tempo con lui era diverso, passava in modo completamente opposto alla realtà. Vivevamo in un mondo tutto nostro.

“Mi piace..davvero..ha un qualcosa di speciale”, intrecciai le mie mani con le sue, giocando.

“Beh, se è così che devo fare per renderti felice, non mi dispiace nemmeno..”, strofinò il suo viso sulla mia guancia, facendomi il solletico con la barbetta incolta.

Eravamo sdraiati sul lettino, ed io ero appoggiata sul suo petto.

Disegnai i contorni dei suoi addominali, rimanendone incantata.

“Capisco come mai tutte quelle ragazzine ti muoiono dietro, sai?”, mi voltai per poterlo guardare negli occhi di un azzurro profondo, grazie al sole che quel giorno splendeva sereno.

“E come mai?”, mi chiese orgoglioso.

“Beh, perché non sei niente male Pattinson”, sorrisi, lasciando pure che le mie guance diventassero rosse, ormai per lui non era una novità.

“Mi piace quando diventi rossa per..me”, si avvicinò, allungandosi per raggiungere il mio viso.

Mi diede un lieve bacio sulle labbra, accarezzandomi una spalla.

La temperatura doveva essere salita, oppure i miei ormoni avevano deciso di dare un party per inaugurare il posto.

“Allora, questo bagno?”, mi allontanai, lasciandolo a bocca semiaperta per lo stupore.

Annuì semplicemente, lasciandomi andare per farmi avvicinare all’acqua.

Quando sentii i piedi bagnarsi, rabbrividii appena, giocando con gli schizzi d’acqua che si scagliavano leggeri contro le mie caviglie.

Mi voltai verso Robert, che mi osservava intento giocando con l’asciugamano sul quale era sdraiato.

“Vieni?”, gli chiesi facendogli segno con la mano di avvicinarsi.

Non fece niente, continuò ad osservarmi con il suo sorriso sghembo, davanti al quale era impossibile non sciogliersi.

Si alzò lentamente, e solo in quel momento lo osservai in tutto il suo splendore.

I raggi del sole lo colpivano completamente, rendendo i suoi capelli ancora più chiari.

Lentamente, facendomi soffrire dentro, si avvicinò, allungando le braccia sopra la sua testa, per stiracchiarsi.

Fu come una frustata nella schiena. Le sue spalle si allargarono, non nascondendo la loro muscolatura.

Gli addominali più evidenti, quei pettorali da infarto, quella vita perfetta.

E quel viso, angelico e demoniaco allo stesso tempo.

Angelico, perché non avevo mai visto un ragazzo così bello, così dolce, così perfetto; ma demoniaco perché dietro di esso, si nascondeva una faccia da schiaffi, pronta in ogni momento a farti qualche scherzo.

Cosa che non mancò di fare.

Senza lasciarmi il tempo di scappare, perché avevo già capito il suo intento, si precipitò verso di me, prendendomi sulla sua spalla.

“Rooob!”, urlai inutilmente.

Ormai si stava già incamminando verso l’acqua.

“Ti prego, no. No, no, no!”, iniziai a colpirgli la schiena, stando sempre attenta a non fargli troppo male.

“Non volevi farti un bagno?”, mi chiese innocente, con quella voce da chi ormai, sa già la fine che ti farà fare.

Sbuffai, cercando di farmi sentire.

“Su, tesoro. Non vuoi fare un bagno con me?”, con un salto si infilò dentro l’acqua, bagnandomi completamente.

Mi lasciò andare, soltanto quando si fu accertato che non annegassi.

Quando riuscii ad uscire dall’acqua con metà del corpo, mi spostai i capelli dal viso, cercando il suo viso, per poterlo prendere a schiaffi.

Quando non lo vidi mi preoccupai.

Lo cercai a destra e a sinistra, eppure non riuscivo a vederlo nemmeno sotto l’acqua.

“Rob?”, lo chiamai.

Mi tranquillizzai quando due braccia mi presero i fianchi, facendo scontrare la mia schiena contro il suo petto.

“Eccomi..”, mi sussurrò all’orecchio.

Rabbrividii, sentendo il mio stomaco sussultare per la sua tonalità roca.

“Non farmi questi scherzi..”, con una mano gli accarezzai una guancia, restando sempre di spalle.

Iniziò ad accarezzarmi la spalla con le dita, soffiando sul mio collo, mentre l’altra mano era intrecciata con la mia sul mio ventre.

“Se no?”, si avvicinò di più, continuando a depositare piccoli baci infuocati dietro al mio orecchio, “che mi fai?”, con quella voce, gli avrei fatto di tutto.

Portai la mano libera dietro la sua testa, accarezzandogli i capelli scompigliati e bagnati.

“Non lo so, ci devo pensare..”, mormorai a bocca asciutta, godendomi le sue piccole attenzioni.

Prendendomi alla sprovvista, mi prese in braccio, e sentendo le gambe sospese, mi attaccai al suo collo.

“Pazzo”, sorrisi baciandogli una guancia.

“Hai gli occhi ancora più verdi sai?”, mi disse guardandomi.

“E tu più azzurri..”, potevo specchiarmi nel loro colore, tenue e chiaro, era una meraviglia. Non mi sarei mai stancata di rimanere ad osservarli, mai.

Strofinò il suo naso contro il mio, sorridendomi sulle labbra.

Lo baciai prendendo il suo viso tra le mani, prima fu un bacio casto, uno sfioramento di labbra soltanto, quando poi lui capii che non resistevo più, passando la lingua sulle mi labbra, si fece più spinto, più audace.

Se avessimo potuto prendere fuoco, sarebbe successo a breve, anche sopra all’acqua, per l’elettricità che i nostri corpi emanavano.

Mi lasciò andare le gambe, facendomi tornare nell’acqua. Rabbrividii quando le mie gambe, quasi asciutte ritrovarono il contatto con l’acqua fredda.

Mi strinse più forte contro il suo petto, riscaldandomi all’istante, senza staccare il contatto con le nostre labbra.

Le sue si fecero più bramose, andando a scoprire anche le mie guance accaldate e il mio collo completamente in balia del suo volere.

Abbracciai le sue spalle, sentendo il desiderio di averlo ancora più vicino, di poterlo sentire anche sotto le mie mani, per scoprire che non si trattava di un sogno, che era tutto reale.

“Ti amo”, lo disse vicino al mio orecchio, con la voce roca, rotta dall’eccitazione e con l’affanno, dovuto al mio stesso desiderio.

“Anche io”, mi riappropriai delle sue labbra, con più bramosia.

Mi sollevò dall’acqua facendo in modo che le mie gambe cingessero la sua anca.

Lo strinsi a me, temendo che potesse scappare, e come un fulmine a ciel sereno, iniziai a sentire un dolore terribile all’altezza del petto.

Iniziai a piangere, in silenzio, continuando a baciarlo e ad accarezzagli le guance, tenendolo stretto a me.

“Che succede Mary?”, la sua voce preoccupata mi fece risvegliare, e scostandomi ripresi a piangere, più forte di prima.

“Robert..io sto male..”, singhiozzai capendo il perché del mio dolore, poche ore prima.

“Che succede?”, asciugò le mie lacrime con le dita, baciandomi le labbra salate.

Eravamo ancora stretti, io in braccio a lui.

“Io..ho paura che questo sia solo un sogno. Ti ho aspettato per così tanto tempo..che ora..io..Rob..non voglio perderti. Non voglio risvegliarmi”, nascosi il viso nell’incavo del suo collo, abbracciandolo.

“Oh amore..non succederà mai, te lo assicuro. Io sono qui, ehi. Mi vedi?”, mi fece scostare un po’ per permettermi di guardarlo negli occhi.

Annuii alla sua domanda, sentendomi una bambina idiota.

“Non è un sogno Mary. Ti amo, e te lo giuro su quello che ho di più caro al mondo, che non lascerò che niente e nessuno possano dividerci. Mai. Io non me ne vado amore..non ti lascio sola..questo è tutto reale”, mi strinse a se, ed io ricominciai a piangere, questa volta di gioia.

Ridevo e piangevo, lasciandomi calmare dalle sue carezze e dalle sue parole sussurrate.

Mi allontanai, appoggiando la mia fronte contro la sua.

“Per sempre?”, gli chiesi avvicinandomi alle sue labbra.

“Per sempre”, eliminò la piccola distanza tra di esse, baciandomi di nuovo con passione.

Ora che sapevo che non si trattava di un sogno, e che era tutto reale, riuscivo a sentirmi più leggera, più libera di poterlo amare come meritava.

La passione e il desiderio che io, con i miei timori ero riuscita ad allontanare, erano tornati come un uragano, facendoci riavvicinare più di prima.

“Ti amo, ti amo, ti amo”, cantilenò sulla mie labbra accarezzandomi la schiena.

Sorrisi, felice, come una bambina. Era mio, e questo nessuno lo avrebbe cambiato. Mai.

..............................................................

Potrei gongolare di felicità. Sisi potrei proprio.
Non avete idea, della felicità che ho provato questa mattina, quando mi sono messa davanti al pc, ed ho iniziato a scrivere, come ai vecchi tempi.
Ho tirato giù due capitoli freschi freschi di Mary *__*

E poi niente. Il resto va un po’ così. Ho un pochini di problemini, che sto cercando di affrontare egregiamente, senza ferirmi troppo.
Infatti ringrazio TUTTE LE RAGAZZE CHE MI STANNO ACCANTO!
ç_ç Siete fantastiche! GRAZIE!
Ora passiamo ai ringraziamenti!! Sisisi..preparatevi che la prossima volta, la storia sarà very cool, and hot xD parlando di Hot Dog!!

Ci tenevo, se riesco nell’intento di usare sto coso, a mettere il link del gruppo su facebook, siamo tante ragazze!! Unitevi anche voi, se non lo avete già fatto!!! *__*

Lazzari: Oh, no, nulla di tutto quello che pensi tesoro..per fortuna :) anche perché se no lo picchiavo io il tipino li, eh..c’ho messo 40 capitoli per farli felici e contenti, lui non può rovinarmi tutto eh no!! Beh, questo capitolo è un po’ un preannuncio di quello che sarà il prossimo muahmuah.. ahhaha! Spero che ti piaccia *__* grazie per tutte le belle cose che mi dici!!Sisisi!! Un bacione tesoro :****

Winnie Poohina: Ah tesoro..il prossimo sarà un Hot Dog con le penne, ma non esagererò troppo! Promesso..non voglio che la gente rimanga folgorata..Non farà scalpore come Matt xD ma vedrai che ti piacerà..ovvio, sarà simile al tuo “guardami la schiena Adam” xD ahahah..
Tesoro..non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi aiutata anche tu, ad evitare il tunnel nero *__* Ti voglio bene..fammi sapere cosa ne pensi di questo chap :) Baciottoni baciottosi!!

Ricegrain: Aggiornato, non presto, anzi..TARDISSIMO xD ma spero comunque che ti piaccia pure questo..vedrai come riparto in quarta ora.. xD come ai vecchi tempi (ecco, magari se non me la gufo è meglio, te cosa ne dici xD) Tesoro..spero di sentirti presto..eh..suvvia!!Un baciottone!!!! :****

Sognatrice85: *__* *__* GRAZIE!!cioè..sono ancora con gli occhioni enormi, per il piacere che mi hai dato..cioè..glassie!! *___* Spero che questo non cali la tua gratitudine muahmuah xD un bacione!!!

Balenotta: *__* cosa devo dire?! Perché devo dire qualcosa. Ma mi hai tolto pure i pensieri…SONO STRAFELICE che ti piaccia..davvero..e quello che hai scritto mi riempie di orgoglio per questa storia..ho avuto un bel blocco, altro che blocco dello scrittore, qui volevo proprio mandar a monte..poi invece, questa mattina PUFF è tornata l’ispirazione..sai, io e lei, siamo un po’ in lite..dice che la tradisco, ma son belinate xD è lei che tradisce me, ho pure le prove eh..cosa vuole di più!Non la sbatto fuori di casa, perché abbiamo dei figli, appunto le mie FF XD se no sai dove la manderei..ok..la smetto..scusa xD ma sono very happy per quello che mi hai scritto!! Baci!!!

_Miss_: Eh la invidio pure io xD ogni capitolo che passa, ci muoio dietro..hahahah!! Diciamo che questo è un po’ un assaggino del prossimo dai..ihih..spero di riavere queste botte di adrenalina scrittevole (che termini del piffero) al più presto xD un bacione!!

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Capitolo 40
*** 39 - You are beautiful ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

You are Beautiful



Lo guardai negli occhi, mentre ancora le nostre labbra si sfioravano dolci e complici.

Sorrisi involontariamente, con lui mi succedeva spesso, mi sentivo felice all’improvviso ed ora ne ero sicura, sarebbe successo ancora di più, visto che ero riuscita finalmente a liberarmi di quel peso, di quel dolore che non voleva andare via.

Ed ancora una volta, era stato lui ad aiutarmi a guarire, era stato lui ad aiutarmi a ritrovare la luce, senza di lui, non sarei nemmeno riuscita ad arrivare a quel momento.

Sarei impazzita molto prima, sapendolo con altre donne. Se non fosse stato per la sua pazienza, per il suo continuo rimproverarmi di voler mollare tutto, non mi sarei nemmeno aspettata che un giorno, chi l’avrebbe mai detto, mi sarei ritrovata da sola in un isola, con lui.

“Perché sorridi?”, la sua curiosità mi fece tornare alla realtà.

“Perché sono felice..”, lo abbracciai, rabbrividendo per il vento, che nonostante fosse caldo, si era alzato.

Lentamente si immerse nell’acqua per farmi bagnare, e sbattendo i denti come una bambina, riuscii a ritrovare un po’ di sollievo. Le sue braccia erano comunque intorno ai miei fianchi, e le mie erano ancora aggrappate alle sue spalle, come le mie gambe, incrociate dietro la sua schiena.

Era una posizione alquanto tentatrice, per non parlare dei suoi occhi, accesi dalla stessa luce che, ne ero sicura, fosse anche nei miei.

“Hai freddo?”, mi chiese con fare provocante.

“No”, risposi velocemente. Non volevo uscire dall’acqua, stavo così bene abbracciata a lui.

Lentamente ricominciò a baciarmi la spalla, passandovi ogni tanto la punta della lingua.

Alcuni mugolii non riuscii a trattenerli, infatti, il suo petto iniziò a muoversi, segno che stava ridendo.

Sapeva l’effetto che riusciva a suscitare su di me, come su ogni qualunque altra ragazza sul pianeta, e di questo, secondo me, ne approfittava.

Di certo, io non mi tiravo indietro. Adoravo quel tipo di attenzioni.

Spostai la testa di lato, permettendogli maggiore facilità per potermi baciare il collo.

Grazie all’acqua, che riusciva a tenermi a galla, lasciò la mia schiena sapendo che avrei continuato a tenermi a lui da sola, per posare una mano sul mio fianco.

Salii lentamente, disegnando piccoli cerchi man mano che saliva, fino ad arrivare al collo.

“Mary?”, mi chiamò, anche se io, ormai, ero già sul punto di impazzire.

“Si..”, la voce roca che uscì dalle mie lebbra dovette bastargli come risposta, perché non parlò più, andando a posare la mano dietro al mio collo, sull’elastico del mio costume.

Mi spostò delicatamente i capelli da un lato, iniziando a tirare un laccetto dell’elastico.

Mi guardò negli occhi, cercando di capire le mie intenzioni, ed io non potei fare a meno di annuire, baciandolo di nuovo con passione.

Strinsi di più le gambe intorno al suo corpo, e riuscii benissimo a sentire il suo desiderio, forte quanto il mio.

Quando il laccetto si sganciò, lentamente lo fece scivolare sul mio collo, lasciando che da solo andasse a scoprire i miei seni.

Robert mi guardò estasiato, quasi come se non avesse mai visto niente di simile in vita sua.

Presi il suo volto tra le mani, mentre lui sganciava anche l’elastico sulla schiena, e lo baciai, senza regole, senza trattenermi, semplicemente mettendo tutta la voglia che avevo di lui.

Si staccò per poter riprendere fiato, non staccando gli occhi dai miei.

“Ti ho già detto che sei bellissima?”, mi chiese baciandomi il collo, scendendo sempre di più.

“Si, un paio di volte”, lo assecondai, inarcando la schiena, quando sentii le sue labbra più audaci.

“Non bastano”, ritornò sul mio viso, baciandone ogni superficie.

Sentii l’acqua mancarmi sotto le gambe, e il suo corpo muoversi per uscire.

Si fermò sul bagnasciuga, inginocchiandosi.

“Ti farai male, sciocco..”, lo rimproverai immaginando il suo dolore.

“Pesi come una piuma, Mary. Cosa vuoi che mi faccio..”, sorrise sghembo, e la poca lucidità che ero riuscita a mantenere, se ne andò velocemente.

Mi adagiò sulla sabbia bagnata, facendo attenzione a non pesarmi troppo.

Resse il suo corpo con i gomiti, continuando a baciarmi e ad accarezzarmi il viso.

Le mie gambe erano intrecciate alle sue, e le mie mani vagavano sulla schiena, facendomi impazzire ad ogni tocco.

Volevo accarezzare ogni lembo della sua pelle, poterlo marcare con il mio profumo, così come lui stava facendo con me.

Volevo che tutte sapessero che lui era mio, e che non sarebbe più stato di nessun’altra.

Iniziai ad inarcare la schiena, chiedendo un maggiore contatto.

Robert capì e con la sua solita lentezza estenuante, iniziò a baciare il mio petto, scendendo fino all’ombelico, giocandoci.

Sospirai e gemetti quando le sue mani iniziarono a liberarmi dal pezzo inferiore del costume.

Mi morsi un labbro, cercando di trattenermi, ma era impossibile, le immagini della mattina, erano ancora vivide davanti ai miei occhi, ed i miei ormoni non avevano di certo dimenticato le sue carezze.

Avevo gli occhi chiusi, ma potei giurare che il suo sguardo mi accarezzò il corpo più volte, senza tralasciare alcuna parte.

Quando li riaprii lo vidi di nuovo a pochi centimetri dal mio viso, bellissimo da mozzare il fiato.

“Rob”, soffiai mentre le sue labbra si impossessavano delle mie, “ti amo”, riuscii a dire quasi senza respiro.

“Anche io Mary, da morire”, con la mani andò a stuzzicare la mia intimità, facendomi sospirare più volte.

Iniziò a mordicchiarmi l’orecchio, il collo, la spalla, tutto più volte, strappandomi gemiti di puro piacere.

Infilai la mia mano tra i nostri corpi, andando a sfiorare quello che aveva di più sensibile.

Il suo ringhio mi fece aprire gli occhi, e sorridere riconoscendo l’effetto che anche io, avevo su di lui.

Appoggiò la sua fronte sulla mia testa, immobile, mentre mi occupavo di levargli il costume e di massaggiargli il petto con le labbra.

“Mary, io così impazzisco però”, prendendomi per le spalle, mi fece ritornare alla sua altezza. Ora eravamo completamente nudi, uno di fronte all’altra ed io, non riuscii a non guardare la perfezione del suo corpo.

Sembrava un Dio, sceso in terra. La sua pelle era leggermente abbronzata, e la sua V che scendeva sino all’anca, mi aveva quasi ipnotizzata.

Mi sorrise, ed io mi vergognai, per la faccia da pesce lesso che dovevo avere in quel momento.

Risi insieme a lui, quando insieme cademmo sulla sabbia, sbilanciandoci.

“Non riesci nemmeno a stare in ginocchio?”, mi chiese provocante.

“Certo, con un peso come il tuo”, scherzai accarezzandogli una guancia.

“Allora scusa, mi sposto..”, disse serio, guardandomi di sfuggita.

“No!”, quasi lo urlai, non sentire più il suo corpo sopra il mio, mi avrebbe fatto sentire nuda. Non che non lo fossi già, ma con lui mi sentivo completa.

Si voltò per guardarmi, e non riuscì a trattenere un sorriso.

“Robert..ho aspettato questo momento da sempre..e ora non ti lascio andare via!”, lo feci tornare sopra di me, allargando le gambe per poterlo accogliere.

“È da quando ti ho vista con quel vestitino in Italia, che non smetto di pensare a te..qui..ora..”, arrossì e la tenerezza che mi fece in quel momento, mi diede la carica giusta.

“Voglio fare l’amore Mary. Con te. Ora”, lo disse con una serietà, ma con una dolcezza che a stento riuscii a trattenere le lacrime per la gioia.

“Anche io. Si, anche io!”, lo baciai più volte sulle labbra, abbracciandolo.

Mi strinse a sé e lentamente si avvicinò al mio basso ventre.

Non riuscii a non pensare al sogno che avevo fatto, soltanto qualche giorno prima.

Ma ora non era un sogno, finalmente avrei scoperto tutto di lui, saremo stati una cosa sola.

Quando lo sentii dentro di me, fermo per riuscire a far abituare il mio corpo alla sua presenza, trattenni il respiro.

Guardarlo negli occhi, e sapere che lui era dentro di me, completamente, mi fece esplodere dalla felicità, tanto da mozzarmi il respiro.

Mi baciò, mentre lento e deciso iniziava a muoversi.

Eravamo da soli, in una spiaggia completamente nostra, perciò, non mi trattenni affatto.

Dire che era perfetto era una minimizzazione, era divino.

Le spinte iniziarono ad aumentare quando capì che ormai ero pronta, e il suo viso andò a posarsi sul mio collo.

Con le mani lo stringevo a me, più che potevo, accarezzandolo.

“Ti amo..”, mi accorsi solo in quel momento, che alcune lacrime mi stavano rigando il viso.

Anche lui capì che erano di gioia, infatti, non smise di ripetermelo ad ogni spinta.

Si allungò sulle braccia, per riuscire a dar più piacere ad entrambi.

Sentivo il piacere invadere il mio corpo ad ogni battito del mio cuore, e la voglia di lui, non finiva di arrivarmi dritta al cervello.

I suoi gemiti erano sempre più forti, e spesso li confondevo con i miei.

Quando capii che stava per arrivare al culmine, lo avvicinai a me, guardandolo negli occhi.

“Sono solo tua Rob..”, riuscii a dire tra gli ansimi.

Mi baciò, continuando a spingere con desiderio.

Quando arrivò all’apice dell’orgasmo, facendoci arrivare anche me, si appoggiò leggero sul mio corpo, con la testa sul mio petto.

Sorrisi, sentendomi ancora piena di carica, portata dall’elettricità del momento.

Eravamo stati finalmente una cosa sola, io e lui, lui ed io.

Si allungò fino a raggiungere le mie labbra, che subito unì con le sue.

“È stato magnifico..Dio Mary. Quanto ti amo”, si appoggiò su un lato, permettendomi di abbracciarlo.

Lo guardai innamorata persa, capendo che, ormai, quel ragazzo era diventato l’unico centro del mio universo.

Appoggiai il mio viso sul suo petto, accarezzandogli gli addominali.

Eravamo sdraiati sul bagnasciuga, bagnati ogni tanto da alcune onde.

Restammo in quella posizione per parecchio tempo, parlando di ogni cosa ci passasse per la mente.

Il sole ci riscaldava e l’acqua ci permetteva di rilassarci.

“Non lo avevo mai fatto sulla spiaggia, lo sai?”, gli dissi in un momento di assoluta estasi.

“Nemmeno io..ma voglio iniziare a prendere il vizio!”, rispose ammiccante.

Mi voltai per guardarlo negli occhi, e non scherzava. Nemmeno io mi sarei mai stancata di lui, mai.

“Signor Pattinson. Che cosa dice!”, lo rimproverai accarezzandogli la punta del naso.

“Beh, signorina Dowson, si guardi. E poi mi dica se devo o no perdere il vizio di desiderarla così tanto..”, ritornò sopra di me baciandomi.

“Sei insaziabile!”, gli dissi mentre sentivo di nuovo la sua eccitazione premere contro la mia.

“Mmmh, mmmh”, mi mordicchiò il collo, strappandomi alcuni gemiti che non gli rimasero indifferenti.

“Poi sarei io l’insaziabile. Mi vuoi dire che vorresti stare a guardare la tv?”, mi chiese provocante.

“Beh, semmai più tardi eh? Per ora ho di meglio da fare..”, gli feci l’occhiolino, facendolo spostare sotto di me.

“Beh, così è tutta un’altra prospettiva!”, mi disse mentre mi osservava sopra di lui.

Gli tirai uno schiaffo sul petto, facendolo semplicemente sorridere di più.

Con le braccia mi attirò verso di lui, baciandomi.

Quando lo sentii di nuovo dentro di me, le scariche di elettricità arrivarono più forti di prima, ed il suo profumo mi annebbiò i sensi.

Poterlo vedere in balia dei miei movimenti, completamente rilassato sotto di me, mi dava una carica mai avuta prima.

Era ancora più bello, ed io non riuscii a fare a meno di gemere, quando l’orgasmo si fece sentire nuovamente.

Più lo guardavo, più me ne innamoravo.

Quando anche lui arrivò all’orgasmo, mi fermai lentamente, baciandolo di nuovo.

Sospirò, attirandomi su di lui.

“Sei bellissimo..”, gli dissi accarezzandolo.

“Anche adesso?”, mi chiese facendomi una faccia buffa.

Risi di gusto, facendo ridere anche lui.

“Si, in ogni momento..per me sei bellissimo!”.

“Ora, cara bellissima ragazza. Il bellissimo ragazzo avrebbe fame. Cosa ne dice di fare una piccolissima”, e sottolineò il piccolissima con due dita della mano, “pausa, per mangiare qualcosa?”.

“Certo, ma che sia piccola piccola!”, lo canzonai alzandomi.

Presi l’asciugamano, legandomelo sul seno, avviandomi verso la casa.

“Dove pensi di andare?”, mi chiese prendendomi un polso per fermarmi.

“In casa?”.

Mi sollevò le ginocchia, prendendomi in braccio.

“Ora possiamo andare a casa!”, mi disse sorridendo.

Scossi la testa, sorridendo insieme a lui.

Lo sapevo, lo sapevo che prima o poi la felicità arrivava per tutti.

Per noi, era appena iniziata.

***
Si mette in un angolino, in attesa dei vostri commenti.
Scusate se non rispondo a tutte singolarmente, ma è un periodino con i fiocchi!
Bacio
:****

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Capitolo 41
*** 40 - First Obstacles ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

First Obstacles



“Lo sai cosa penso?”, mi chiese Robert mentre stavo facendo zapping con il telecomando.
“A cosa?”.
“Che magari potresti annoiarti qui, da sola, con me. Magari vorresti uscire..”.
Mi voltai per osservarlo bene, era sdraiato sul divano, con la testa appoggiata al cuscino che usavo io per dormire, diceva che il profumo lo rilassava.
Mi osservava curioso di sapere una risposta.
“Fammi pensare..”, mi avvicinai al suo viso, sedendomi sopra di lui, “sono in una casa, che chiamarla in questo modo è riduttivo! Sono con un attore famoso”, mi avvicinai alle sue labbra soffiandoci sopra, “che oltre tutto mi soddisfa in ogni richiesta..mi spieghi cosa ci faccio io fuori?”.
Mi baciò, tenendomi il viso stretto tra le sue mani.
“Cosa ho fatto di bello per meritare te?”, mi chiese con gli occhi dolci.
“Me lo chiedo io, di te!”.
“Quindi sei sicura che non senti la mancanza di una vita, diciamo..libera?”, sembrava preoccupato. Sapevo che quella era la sua spina nel fianco, che non si sarebbe dato pace finché non mi avesse vista felice. Ma io lo ero, e non capivo come fare per riuscire a dimostrarglielo.
“A me va bene così Rob. Ho te, e questo mi basta!”, gli accarezzai una guancia.
Si lasciò coccolare per qualche minuto, fino a quando non sentimmo il suo telefono squillare.
“Scusa, l’ho acceso prima..non si sa mai..”, probabilmente notò la mia sorpresa nel sentirlo suonare.
Non lo aveva acceso da quando eravamo arrivati lì.
Lo prese in mano e notando il nome sul display mi fece cenno di aspettare, chiudendosi fuori.
Lo osservavo seduta sul divano.
Gesticolava animatamente, ma non riuscivo a sentire niente, inoltre mi ero imposta di non ascoltare, non era giusto nei suoi confronti.
Alzai il volume della televisione, per evitare di interessarmi troppo a lui.
Appoggiai la testa contro lo schienale del divano chiudendo gli occhi, per cercare di rilassarmi.
Quando Robert rientrò in casa, aveva uno sguardo che definirlo arrabbiato, era un eufemismo.
Corrugai la fronte, per cercare di capire che cosa potesse essere successo.
“Era la mia manager!”, mi disse secco, passandosi una mano tra i capelli.
“E quindi?”, domandai inconsciamente, provando ad immaginare cosa potesse avergli detto di così terribile.
“Chloe..”, mi rispose semplicemente ed io rabbrividii, sentendo il sangue nelle vene congelarsi.
“Che cosa centra lei?!”, domandai quasi irritata.
Per quanto le volessi bene, ed accettassi ogni cosa che mi aveva detto, non le avrei permesso di portarmi via Robert. Mai.
“Ha fatto un’intervista con un giornale di Londra, e..diciamo che..non è stata molto attenta a quello che diceva. Anzi..ha detto cose che magari poteva tenere per se..”, rispose brusco, gesticolando nervoso.
“Robert”, mi alzai andandogli incontro, “che cosa ha detto?”.
Presi il suo viso tra le mani, costringendolo a voltarsi verso di me.
“Su di me, niente..”, mi guardò negli occhi, profondamente, ed io capii subito a cosa si riferiva.
“Posso immaginare..ma non devi riscaldarti così. E poi alla tua manager che cosa interessa quello che lei dice o non dice di me?”.
“Diciamo che..se su di te ha detto cose che..permettimi..potrei ucciderla per questo, e non lo faccio solo perché è una donna. Su di noi ha detto cose ancora peggiori..”.
Si passò una mano sul viso, con l’intento di spazzare via quella maschera di tristezza che ormai si era posata su di esso.
“Cosa?”.
Leggevo il terrore nei suoi occhi.
Si lasciò andare ad un sospiro liberatorio, come se un grosso macigno lo avesse appena coperto.
“Che sei una seduttrice di uomini, che mi hai sedotto, portandomi via da lei. Che..diciamo, io mi sono lasciato andare alla carne..solo per questo..ma tra di noi non c’è sentimento..ed ha tirato in ballo le foto in aereo. Dicendo che tu..hai un bel fisico..e che io..io…sto con te solo per sesso..”, abbassò lo sguardo, sospirando.
Ero rimasta allibita dalle sue affermazioni, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, non da lei.
Sapevo di averla ferita, ma colpirmi in quel modo, non avrebbe portato a niente; soltanto alla mia sofferenza, ed in effetti, era quello che lei voleva.
Colpire me.
“Non è giusto però, che metta di mezzo anche te..”, ammisi con le lacrime agli occhi.
“Mary non c’entra questo. Per me, non doveva nemmeno osare mettersi in mezzo. Era una cosa che dovevamo chiarire insieme..e basta! Io non permetto a nessuno di insultare la mia ragazza. A nessuno, capito?”, mi rispose severo.
Mi portai le mani davanti agli occhi, disperata.
“Mary, io non voglio che tu rischi la tua reputazione per me. Non permetterò a nessuno di farti del male, a nessuno..”, mi abbracciò cullandomi fino a quando i miei singhiozzi, che nel frattempo erano aumentati, si calmassero.
“Robert..”, non lo chiamavo mai in quel modo, soltanto quando sapevo che qualcosa non andava, o quando avevo una brutta sensazione.
“Dimmi amore..”, mi accarezzò una guancia, asciugando le lacrime.
“Se tu mi ami, e mi prometterai che non mi lascerai mai, io posso affrontare tutto..”, lo guardai negli occhi, perdendomi nel loro azzurro, chiaro come il cielo in quel momento.
“Io non ti lascerò andare Mary, vuoi capirlo? Non sarà Chloe a dividerci, ne tantomeno la mia carriera..”, prese il mio viso tra le mani, guardandomi intensamente.
Annuii, incapace di rispondere, sentendo le lacrime spingere di nuovo per poter scendere.
Si allontanò, avanzando fino alla porta della camera da letto.
“Cosa fai?”, gli chiesi.
“Partiamo Mary. Non possiamo stare qui. Lei ha detto a tutti dove siamo, non mi meraviglierei se avessi già i fotografi fuori dalla finestra..”, entrò in camera, trafficando dentro all’armadio.
“Vuoi andare a casa?”, domandai titubante.
“Si!”.
“Rob, io devo andare a casa mia, ma non voglio lasciarti da solo..”, cercai di attirare la sua attenzione.
“Mary, io devo parlare con Chloe, e lo devo fare subito. Non posso permettere che ci rovini la vita..”, si fermò voltandosi verso di me, “affronterò questa cosa da solo. Sperando che i giornalisti non ti rovinino la vita nel frattempo..”.
Abbassò lo sguardo, dopo avermi accarezzato una guancia.
Potevo sentire la sua preoccupazione, e soprattutto il suo odio verso quello che Chloe ci stava facendo.
“Partiamo allora..io non ti lascio da solo”, lo aiutai a sistemare le cose in valigia, iniziando a pensare a cosa sarebbe successo.
Sicuramente tutti i giornali, ormai, stavano parlando di questa storia.
“Non puoi venire con me Mary, non voglio che ti mettano in mezzo, più di quanto non abbiano già fatto..”, buttò una maglietta in malo modo dentro la valigia, sospirando.
Mi avvicinai, abbracciandolo per infondergli un po’ della tranquillità che cercavo di mantenere.
“Robert, come puoi soltanto pensare che io non sia al tuo fianco, in una situazione del genere? Ricordati che siamo in due adesso..io e te, il resto non conta”, lo baciai, lasciandomi trasportare dal suo profumo di uomo.
Quando si allontanò per riprendere fiato, vidi una luce diversa nei suoi occhi.
Si spostò verso il letto, levando le valigie da sopra di esso.
Osservavo ogni suo movimento, incantata dalla sua bellezza e dalla sua semplicità.
Quando si voltò verso di me, iniziò ad accarezzarmi la spalla, scendendo fino al braccio, ed arrivando al fianco, facendomi rabbrividire.
“Nessuno ci dividerà Rob..nessuno”, mi avvicinai audace, accarezzandogli i pettorali evidenti anche da sopra la maglietta.
Sentivo il suo respiro tra i miei capelli, farsi sempre più corto.
Alzò il mio viso con un dito, baciandomi con passione e trasporto, alzando il vestito che mi ero messa.
Sentire le sue mani sulle mie cosce, mi fece rabbrividire, ed avanzai verso il suo corpo, stringendolo a me.
Lentamente gli sfilai la maglietta bianca, chiedendomi come fosse possibile restare incantati per così tanto tempo sulla sua perfezione.
Accarezzai ogni centimetro della sua pelle, del suo corpo, facendolo restare senza fiato, quando con una spinta, lo feci sdraiare sul letto.
Indietreggiò, prendendomi per i fianchi e facendomi sedere sopra di lui.
Sfilò il mio vestito, occupandosi del resto, con una foga ed un desiderio che non pensavo nemmeno io di poter avere.
Senza esitare lo amai, lo amai con tutta me stessa, per infondergli tutto il mio appoggio, tutta la mia devozione, per fargli capire che non lo avrei mai lasciato da solo, che sarei sempre stata al suo fianco. Sempre.
Quando, dopo essere arrivata al culmine insieme a lui, mi sdraiai sul suo petto, sentii il suo cuore battere all’impazzata e sorrisi.
“Mary”, mi chiamò con il fiato ancora corto.
“Si?”, alzai un po’ la testa, sentendolo ancora dentro di me.
“Ti amo”, mi diede un buffetto sul naso, facendomi arricciare le labbra.
“Anche io”, gli diedi un bacio a fior di labbra, accarezzandole per qualche secondo.
“Io, ecco..insomma..volevo chiederti una cosa, anche se so che potrebbe essere affrettata..”, si guardò intorno arrossendo.
“Uh, il signor Pattinson che arrossisce..”, lo canzonai appoggiando il mento sul suo petto.
“Eh si, anche io sono umano..”, mi fece il solletico sui fianchi, facendomi spostare al suo fianco.
“Pensavo che fossi un vampiro eterno..bello e perfetto”, ammisi sbuffando, “ho sbagliato persona allora.
Feci per alzarmi dal letto, ma le sue braccia mi fermarono, facendomi ristendere accanto a lui.
Si sdraiò sopra di me, bloccandomi ogni via di scampo, e la cosa non mi dispiaceva, quando ero tra le sue braccia mi sentivo protetta, al sicuro.
“Dove pensi di scappare?”, mi chiese ammiccando.
“Beh, se la metti su questo piano. Da nessuna parte..”, sorrisi abbracciandolo.
Restammo in silenzio, a guardarci negli occhi per un’infinità di tempo.
“Cosa volevi chiedermi?”.
“Vedi, a Londra sarà tutto diverso. Io non ci sarò per molto tempo, potrei anche stare fuori casa per”, alzò gli occhi pensieroso, “un mese, o di più”.
Mi rattristii, parlare di quelle cose non mi piaceva affatto, anche se erano d’obbligo, con un attore.
“Lo so..ma sono pronta ad affrontare tutto questo, con te”, accarezzai la sua guancia.
“Io vorrei tornare a casa e poter sentire il tuo profumo. Vorrei trovarti subito al mio fianco”, la profondità del suo sguardo era incredibilmente forte, quasi tanto da spiazzarmi.
“Robert, cosa vuoi dire? Io ci sarò sempre al tuo ritorno. Mi troverai ogni volta, amore”, avvicinai il suo viso al mio per poterlo baciare.
“Vieni a vivere con me Mary, a Londra, nella mia casa..”, rimasi senza parole davanti alla sua richiesta, non me lo aspettavo di certo. Tutto mi sarei aspettata ma non una richiesta simile.
“Robert, stai scherzando? Io? Da te?”, ero incredula, felice ma sorpresa.
“Non vuoi?”.
“Certo che voglio, che domande sono..soltanto. Non me lo aspettavo, ecco..”, mi morsi il labbro. Si aspettava comunque una risposta, non potevo evitare il discorso.
Se da un lato desideravo più di ogni altra cosa al mondo vivere con lui, dall’altro mi sembrava una cosa troppo affrettata.
Il dormitorio, Claire, Andrew. Non ero ancora pronta per lasciare tutto.
“Ci devo pensare..”, lo guardai negli occhi, “prometto che ci penserò, e grazie per averci pensato..grazie”, lo baciai con trasporto.
Mi strinse forte, posizionandosi sopra al mio corpo.
“Io non voglio metterti in condizione di scegliere Mary, lo so che tu hai la tua vita ed io non sono arrivato con l’intento di rivoluzionarla..però ti amo, e questo cambia un po’ le prospettive”, sorrise sghembo facendomi rabbrividire.
“Lo so Rob, infatti io sono felice della tua proposta. Devo solo sentirmi un po’ più sicura. Al momento la mia vita ha già avuto parecchi cambiamenti”, gli accarezzai una guancia, per fargli capire qualche cambiamento mi avesse resa più felice, “voglio godermi questo periodo tranquillo..visto quello che ci aspetta al nostro ritorno”.
Si spostò, mettendosi seduto sul bordo del letto.
Era pensieroso, stava riflettendo su qualcosa, lo vedevo dal suo sguardo fisso sul pavimento.
“Rob, a cosa stai pensando?”, domandai a bassa voce.
“A noi due”, si voltò, gli occhi lucidi, “tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata nella mia vita, ed io..ed io ho paura di rovinare tutto con la mia impulsività. Ma ti amo Mary, questo non devi mai più scorarlo”.
Il mio cuore accelerò i battiti, ed il mio respiro divenne irregolare.
Quelle parole, uscite dalle sue labbra, mi avevano scaldato il cuore, facendomi sentire la donna più amata del mondo.
Quando le lacrime iniziarono a scendere, si avvicinò raccogliendole con le labbra, le stesse labbra che posò sopra le mie per donarmi un bacio intenso e pieno di sentimenti.
I problemi erano svaniti nel nulla, c’eravamo solo io e lui, nella nostra bolla privata. Fino a quando saremo riusciti a tenerla al sicuro, sarebbe andato tutto bene. Me lo sentivo.

***

Ahah ragazze.
Undici recensioni, mi sento davvero così felice!!
*gongolo* *gongolo* *gongolo* *gongolo* *gongolo*
Sono tornata, ho voluto lasciarvi un po’ di tempo, per immagazzinare le varie informazioni.
Chiedo, anzi, imploro perdono per il capitolo precedente. Ho cercato di mettere tutta l’anima per quel pezzo, sapendo che tutte voi lo aspettavate da tempo.
E sono contenta che vi sia piaciuto, in maggioranza! Davvero..
Speravo di dare le stesse emozioni che ho provato io XD quei due sono tenerisshimi!
Sarà anche merito del bellissimo periodo che sta arrivando (me lo sento) anche se non voglio essere sbruffona e illudermi, ma sento che qualcosa di positivo sta per accadere.
Per prima cosa, domani vado a firmare un contratto per una BELLISSIMA casa *_* e per me è un PASSONE avanti, ve lo giuro.
Inoltre, accanto a me, ci sarà Chip, la MIA CHIP. Capite? Ah. Come farei senza di lei..
Ragazze, in questo gruppo ho conosciuto delle persone meravigliose, con le quali sto facendo maturare una bellissima amicizia, e con altre, invece, dove è già bella che maturata, vero?? Ah, lo sanno bene chi sono..le mie tesore *____*
Visto che questo è un periodo a dir poco positivo XD ed io, lo ammetto, non ci sono affatto abituata, mi viene male a dirvi che tra poco arriverà una bufera per i due piccioncini.
C’è chi già l’aveva capito XD se lo sentiva che dietro l’angolo c’era luciferino che sogghignava, e alle altre voglio dire di non preoccuparsi, comunque. Le cose si risolveranno.
Appunto perché è un bel periodo, non penso che sarà così stravolgente XD avessi scritto già due settimane fa, come minimo scoppiava l’aereo dove stavano viaggiando!! Ahahah!
Via vi saluto, e vi ringrazio TANTISSIMO!!

Sognatrice85: *_* ma tu mi fai arrossire. Dimmi, mi vuoi davvero vedere rossa con gli occhioni lucidi? Bene. Ci sei riuscita XD diciamo che quel capitolo è un capitolo importante per la storia. Tutte lo attendavate, chi più chi meno, quindi ero molto indecisa XD ti confido, però, che a me, non è piaciuto moltissimo. Ma sapere che a voi ha trasmesso qualcosa, ecco. Mi fa PIACERISSIMO! Grazie per i complimenti tesoro *_* sei tu quella fantastica!

Romina75: Ciao! Parto subito con il dirti che, no. Non ho finito XD sentirete ancora parlare di Mary&Rob :) questo è il capitolo..diciamo…………… più aspettato della storia. Oddio, non è che tutte lo volevano XD ma segna molto il loro legame. Dopo 40 capitoli finalmente insieme! È dall’inizio che sogno di scrivere questa scena, e non perché sono amante del sesso XD (chi non lo è) ma perché mi da molto l’idea di uniti, forti..indistruttibili! Con il fatto del “brutto periodo” in arrivo, non allarmarti..dovrebbero, e ripeto dovrebbero stare bene XD alla prossima, grazie mille per le cose che mi dici!!

Liselotta: Tresor, la mela matura caduta dall’albero a cui ho fatto riferimento sopra, sei anche tu eh XD siamo proprio mature ahahah! Tesoro mio…anche io, come te, voglio fare l’amore con Rob ovunque *me pervertita* XD e fidati, penso che usciranno delle OS ROSSE ROSSE XD su questi due tipini. Ahahah.. però, davvero, sono strafelice che ti sia piaciuto il capitolo *_* ti voglio bene tesoro. Spero di sentirti anche presto eh!!uffa!!


Lazzari: Ah mi sento come i gatti quando fanno le fusa XD grazie tesoro, cosa posso dirti? Mi riempi sempre di complimenti *___* Davvero ti è piaciuto così tanto? Oh CHE BELLO!! Guarda, mentre lo scrivevo cercavo di rimanere sempre nella linea sobria (non so se hai letto Library, e scriverla con quel marchio ehm, mi sembrava eccessivo XD), e devo dire che nonostante tutto, l’idea è stata resa bene!
Dimmi un po’, tu che scena ti immaginavi? Così magari prendo spunto no? XD
Un bacione enorme tesoro!!GRAZIE ANCORA!!

Frytty: Ah cara, che ti credi. Io ero lì nella spiaggia con loro che riprendevo tutto eh XD se no le immagini come facevano a scorrerti davanti? Muahmuah XD
A parte la mia stupidaggine. Grazie mille!! Cioè, mi state tutti riempiendo di complimenti e, probabilmente merito del peviodo d’ovo, GONGOLO DI FELICITA’…… *____* che dire.. Amare Rob? Io…nooo.. u.u non ci pensare minimamente XD un bacione enorme!!

_Miss_: Ahahah cara, aspetta, aspetta. Che qui non ho nemmeno il tempo per respirare a volte XD devo abituarmi a questo periodo positivo..sembra stupido, ma non essendoci abituata, mi meraviglio di non svegliarmi sempre col broncio, oppure di trovare bello anche il cane che passeggia XD non è da me. Quindi devo abituarmi a questo lato del mio carattere!!! Yeah..prometto, però, che appena riesco ci sentiamo, e ti farò leggere (se scrivo ovviamente) le novità XD un bacione :***

NeverThink: Panda!!! *__* ma quanto ti lovvo? Io? Eh? Quanto? TANTISSIMO.
*si schiarisce la voce* torniamo serie.
Questo capitolo, scritto con MOOOOOLTA calma e MOOOOLTA pazienza è pubblicato XD eh, che brava. Vedi, hai ragione tu, si rischia sempre di rovinare tutto, e probabilmente io l’ho pure fatto. Non lo so..spero solo che ti piaccia, e che non deluda le tue aspettative. Già il fatto che leggi le mie storie, mi riempie il cuore di gioia.
Il fatto, poi, che ci sentiamo e che ci stiamo conoscendo sempre di più, mi fa capire quando sei fantastica e…….e tutto!!! Davvero…grazie per avermi dato la possibilità di farmi conoscere da te.. *_* ti voglio bene tesoro.. :*****

Winnie poohina: Pure tu ti ci metti?!?!? Gongolo già di mio, se poi pure tu scrivi certe cose..beh, mi monto la testa XDXDXD muahmuha!!
ALE CAVOLO SEI SPARITA!
A chi rompo le palle io eh? Ora? A chi???? Cara. u.u devi tornare XD subito!!!!
Ah, mon amour..cosa farei senza di te? Niente..ihih!
Mi dai ispirazione, e poi..scusa eh? Ma immagina un capitolo mixato con TUTTI i tuoi modelli e TUTTE le mie protagoniste? XD eh? Belin, belino..che cosa non esce!hahahaah..con il tuo neurone in calore, ed il mio perennemente attivo XD finirebbe male..poi dovrebbero creare un rating PORPORA XD
Tesoro..bando alle chance… grazie per tutto, davvero. Per essermi stata vicina tutti questi giorni, per avermi tirata su e per avermi incoraggiata a fare cose che magari non avrei fatto, senza di te! ç_ç
Ti voglio bene!! :****
Spero che questo capitolo ti piaccia lo stesso XD ho rinominato la tua AMICONA CHLOE cosa farai ora?! Ahahah..

RiceGrain: Oh, ecco. Tu sei l’uccello del malaugurio XD amore mio! Che dici? Mi fai arrossire..cioè..ti piace? Davvero?? *___* *balla da sola sulla sedia*
Eh, questo chap è il preludio di quello che accadrà, ma l’ho detto, il peviodo d’ovo attutisce i colpi XD ringraziamo il cielo va!!
Carissima…..tu mi manchi davvero tantissimo sai?
Ogni volta che vedo Sandra Bullock mi vieni in mente tu? E a quanto sei bella e stupenda *_*
Spero di sentirti davvero presto..mi manchi! Ti amo anche io!!

KeLsey: Tesoro.. *_* grazie! Cioè. Cosa posso dire? Scoprire lettori nuovi è sempre una cosa fantastica, se poi mi riempi PURE TU di tutti sti complimenti, MUOIO. È poco ma sicuro eh! tentate alla mia salute mentale..
Beh, come dici tu, questa è una storia originale, almeno io l’avevo sempre vista così J poi che ormai ce ne siano a palate di storie del genere, non mi compete. Sono felice soprattutto perché hai detto che è simpatica, quindi vuol dire che ho puntato bene..ho sempre sperato che facesse anche ridere, cioè..non proprio ridere..ma non volevo fare sempre Amore/amicizia/lotta/sofferenza..non doveva essere un romanzo rosa XD..grazie tesoro, per tutto quello che hai detto..

Balenotta: Ahahah hai ragione. L’idea che do è di “sessodipendenza” ma ti assicuro che non è così XD solo, ho scoperto di cavarmela nel rating rosso, e così ogni tanto ne approfitto XDXDXD Ah, torneranno presto sai? Non ti preoccupare XD già qui ho menzionato Chloina XD che tutti amate immagino..ahahah! Povera, d’altronde, lei che colpe ha? XD un bacione and by the way…You are fantastic!! XD

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Capitolo 42
*** 41 - You are my sunshine ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

You are my sunshine




Aprii gli occhi, infastidita dal rumore della sveglia posizionata sopra al comodino.
Mi voltai verso il bordo del letto, per poterla spegnere.
“Dobbiamo alzarci..”, Rob era già sveglio, mi circondò la vita con un braccio baciandomi l’incavo del collo.
“Se fai così, però, mica ti faccio scendere dal letto”, girai la testa, per poterlo guardare negli occhi.
Mi strinse più forte, per farmi capire che non era affatto contrario all’idea.
“Amore, faremo tardi. Abbiamo l’aereo alle undici”, gli accarezzai una guancia, sorridendo.
“Va bene!”, sorrise sghembo, scostando il lenzuolo ed alzandosi dal letto.
Lo guardai in ogni suo movimento. Era di una bellezza tale da mozzare il fiato.
Sarei rimasta ore ed ore ad osservarlo, anche da lontano. Mi bastava poterlo guardare.
Sapere, però, che era mio, mio e di nessun’altra, mi dava una cerca soddisfazione, che sommata al piacere della visione, creava una fusione di sensazioni positive che mi faceva girare la testa.
“Perché mi guardi?”, mi chiese osservandomi dal riflesso nello specchio del bagno.
Sorrisi imbarazzata, portandomi il lenzuolo sopra la testa.

Neanche il tempo per tirarlo giù, che sentii il peso di Robert sul materasso, al mio fianco.
Con un dito spostò il tessuto bianco, guardandomi adorante.
Mi imbarazzai ancora di più, diventando paonazza.
“Ti faccio ancora questo effetto?”, posò un dito sulla mia guancia, accarezzandone i contorni, “pensavo che dopo le giornate passate insieme qui, al mare, non ci riuscissi più. Ed ammetto che la cosa non mi piaceva affatto..”.
Mi baciò delicato le labbra, strofinando la punta del suo naso contro la mia.
Posai le mani sulle sue spalle, abbracciandolo.
“Invece non smetterai mai di farmi questo effetto”, il suo profumo mi colpì in pieno, confondendomi.
Restammo abbracciati per qualche minuto, fino a quando il suo telefono non iniziò a suonare.
“Vado a rispondere”.
Decisi, controvoglia, di alzarmi e di andare a preparare qualcosa per fare colazione.
Volevo lasciargli la sua privacy.
All’ingresso c’erano già le nostre valigie, pronte per partire.
Mi dispiaceva lasciare quella casa, in fondo era stata un po’ il punto per l’inizio del nostro amore. Sicuramente gli avrei chiesto di ritornarci, da soli.
Apparecchiai la tavola, anche per Robert, sedendomi sullo sgabello ed iniziando a bere il mio caffè.
“Era la mia manager. Ha detto che lei ci aspetta all’uscita del cancello, tra un’ora. È pieno di fotografi..”, si passò una mano tra i capelli nervoso.
Sapevo che aveva un brutto rapporto con i fotografi, era una star, ed era ovvio che non ci andasse d’accordo. Ma sapevo anche che la sua paura più grande, era quella di mettere me, in qualche casino, o di creare un qualsiasi scandalo che mi avrebbe potuto rovinare la vita.
Io ero pronta a tutto. Se lui era con me, avrei scalato anche l’Everest.
Non mi preoccupavo di certo di qualche fotografo. Più che altro, era Chloe il mio problema più grande al momento.
Aveva tutte le ragioni per volerci rovinare, ma era una questione che dovevamo risolvere privatamente, non davanti alle telecamere. Non era giusto gridare ai cento venti la situazione che si era creata, non mi sembrava un comportamento maturo.
“Non ti preoccupare”, gli accarezzai il dorso della mano, osservandolo bere la sua tazza di caffè.
“Insomma. Diciamo che Chloe non ci ha messo in una bella posizione e, per quanto la mia manager abbia cercato di salvare la situazione, lei continua e continuerà a sputare fango su di noi. Ed io questo non posso permetterlo”.
“Su questo non ti do torto, poteva benissimo evitare..però, Rob..io sono con te. Non ti lascio”.
“Lo so”, mi strinse la mano, “ed è grazie a te che trovo la forza per uscire là fuori. Solo per te”.
Mi guardò dritta negli occhi, con una profondità penetrante.
I suoi occhi azzurri si accesero, scrutandomi nel profondo.
Cercai di ricacciare indietro le lacrime. Ormai era un’abitudine, la sua, quella di farmi piangere.
Ma dovevo resistere, il fatto di dovermi dividere da lui entro poche ore, però, non mi aiutava per niente.
Finimmo di mangiare, e velocemente andai a preparare le ultime cose.

Short, canottiera leggera e scarpe da ginnastica.
Pronta per partire.
Robert infilò i suoi occhiali e insistette per farli mettere anche a me.
“Tieni”, mi sistemò un cappellino sopra la testa, infilando la mia coda nella fessura sul retro, “anche questo ti servirà”.
Il suo sguardo malinconico mi rattristì.
Non volevo vederlo così giù.
“Signorsì signore!”, misi la mano sulla fronte a modo di saluto facendolo ridere.
Lo abbracciai, portando il mio viso vicinissimo al suo.
“Adoro quando sorridi. Quindi. Non smettere mai di farlo. D’accordo?”.
Alzai lo sguardo, cercando di evitare la visiera del berretto.
“Te lo prometto. Lo farò soltanto se saprò che tu, anche in capo al mondo, vivi per me come io vivo per te”.
Rimasi senza parole, non mi aspettavo una risposta del genere.
Annuii, lasciando che le sue labbra asciugassero una lacrima solitaria che non ero riuscita a frenare.

Ci scambiammo un ultimo bacio, prima di uscire in mezzo al marasma di paparazzi pronti a stamparci sulla prima pagina del giornale.
“Andiamo”, si mise il suo cappellino, prendendomi per mano.
Vederlo conciato in quel modo, dal vivo, mi fece sorridere.
La macchina della sua manager ci aspettava all’uscita della casa, nella stessa posizione di quando eravamo arrivati con il taxi.
Riuscire a tenere il suo passo era abbastanza difficile, andava parecchio veloce.
Praticamente mi tirava per il braccio come si fa con i bambini.
Aprì la porta, facendomi entrare.
Con l’aiuto dell’autista, mise le valigie nel bagagliaio e mi raggiunse nel sedile posteriore.
Il tutto ad una velocità inumana.
“Ehi Edward Cullen, non rischi di farti scoprire usando la tua supervelocità in pubblico?”, lo presi in giro guardandolo sedersi.
Tirò un sospiro, mettendosi comodo.
“Beh, cara Bella. Se voglio portarti al sicuro, dovrò pure utilizzare le mie doti migliori”, non era giusto. L’utilizzo del sorriso sghembo non era previsto.
“Ciao Jenny”, Robert salutò la donna seduta sul posto del passeggero.
“Ciao Robert”, si voltò, abbassando i suoi occhialoni, “tu devi essere la famosa Mary”, mi sorrise, porgendomi la mano.
“Piacere di conoscerla”, la strinsi, sorridendo anche io.
“Oh, non darmi del lei. Per favore. Non lo fa questo energumene qui”, lo guardò sfidandolo.
Robert sbuffò.
“Non starla a sentire. Si diverte a prendermi in giro..”.
“Tu sei la prima ragazza che mi presente. Lui è come un figlio per me, ormai. Penso di conoscerti meglio di chiunque altro, non fa che parlare di te”, si rimise composta, dicendo all’autista di procedere.
Mi avvicinai a Robert, curiosa.
“No, nemmeno Chloe l’ho portata da lei..”, non so come faceva, ma riusciva sempre ad anticipare ogni mia domanda.
Mi circondò le spalle con un braccio, avvicinandomi a se per potermi baciare i capelli.
Gongolai di soddisfazione, prima di ritrovarmi in mezzo ai flash.
“Ma ti accecano ogni volta”, mi lamentai portando una mano davanti al viso.
“Ci farai l’abitudine amore. Pensa che i vetri sono oscurati..”.
L’abitudine, certo. Come no.
“Allora Robert. Torniamo a Londra, ok?”.

“Si..”.
Io avrei preso un volo diverso, all’aeroporto ci saremo divisi.
Lui aveva un appuntamento con i suoi superiori, e non doveva essere una riunione di cortesia.
Dovevano discutere dell’articolo che Chloe aveva fatto uscire su di noi.
Mi costava parecchio non andare con lui, lasciarlo da solo in mezzo a quel casino, ma dovevo tornare a casa, per stare un po’ con la mia famiglia.
Se avessero saputo qualcosa dai giornali, non me lo sarei mai perdonata.
In più, volevo vedere Chloe. Ma questo Robert non lo sapeva.
Ovviamente, per farlo stare più sicuro, lo avevo accontentato, acconsentendo a mettermi al fianco un omone alto due metri, di circa cento kg, pronto a difendermi da qualunque tipo di aggressore o paparazzo.
Io, però, nel patto, avevo anche preteso che restasse a qualche metro da me.
Ero sì la fidanzata del più grande attore di tutto il mondo, però ero ancora la semplice Mary. Forse.
Robert si avvicinò, stringendomi più forte.
“Il tuo aereo partirà prima del mio. Voglio assicurarmi che lo prenderai..”, mi guardò serio.
Sbuffai, sapendo che la possibilità che io rimanessi a terra, l’aveva colta anche lui nel mio sguardo, quando mi aveva detto la differenza di orario.
“Lo sai che mi pesa molto lasciarti solo..”, posai la mia mano sopra la sua, sul sedile, “Però hai ragione. Devo andare dalla mia famiglia..perché poi inizierò di nuovo l’università. Tornerò a Londra tra un paio di settimane, per organizzare il semestre..”.
“Lo so. Però devi anche pensare a te stessa, appunto..”.
Lasciai cadere il discorso. Su quel piano, non avremo mai trovato un equilibrio. Io volevo stare con lui, anche a costo di annullare me stessa. Lui non me lo avrebbe permesso.
Mi strinsi di più sul suo petto, cercando di non apparire debole ed immatura.
Le lacrime volevano uscire prepotenti, ci eravamo finalmente ritrovati e già dovevamo allontanarci.
“Robert?”, alzai la testa, aspettando che si voltasse.
Quando incontrai i suoi occhi, chiari e limpidi, la testa girò per qualche istante.
“Se non ci fosse stato questo problema. Si, insomma..tu non saresti partito subito, vero? Avremo avuto più tempo per stare insieme?”.
“Certo. Pensi che a me faccia piacere lasciarti andare da sola a Detroit? Si, torni a casa. Ma io volevo averti tutta per me”, mi sorrise, facendomi dimenticare anche il mio nome, “e in ogni caso, presto torneremo insieme. Non permetterò più a nessuno di portarti via da me, a nessuno. Mi hai capito?”.
Annuii incapace di proferire parole.
Poteva sembrare una minaccia ma, per me, era la cosa più bella che potesse dire.
La sua mano si posò sulla mia guancia, accarezzandomi dolcemente.
Lo baciai, cercando di imprimere nella mia mente il suo sapore, i lineamenti del suo viso.
Tutto quello che poteva aiutarmi a ricordarlo, come se lo avessi avuto accanto.
“Siamo arrivati”, la voce di Jenny ci riportò alla realtà, costringendoci ad uscire dalla nostra bolla privata.
“Preparatevi”.
Non capii subito il senso delle sue parole, ma non appena riuscii a mettere piede fuori dall’auto, tutto mi fu più chiaro.
Non riuscivo nemmeno a guardare dove stessi mettendo i piedi.

Flash, fotografi, telecamere. C’era di tutto.
Robert si posizionò davanti a me, come se tentasse in tutti i modi di proteggermi, insieme all’altra scimmia umana.
Mi portai una mano davanti agli occhi, visto che gli occhiali da sole non facevano il loro lavoro completamente.
“Andiamo”, Robert mi prese per mano, trascinandomi in mezzo alla schiera di fotografi.
“Robert! È lei la tua donna? È lei la ragazza che hai deciso di sostituire alla famosa Chloe?”.
“È tutto vero quello che dice Chloe?”.
“Davvero è solo sesso?”.
Rimasi spiazzata da quella domanda, come poteva pensarlo?
Come potevano pensarlo tutti loro? Da come mi stava proteggendo, davvero si capiva una cosa simile?
No. Non era possibile.
Non riuscii a fare a meno di sentire le loro domande.
Robert mi strattonò delicatamente, notando la mia espressione di fronte alla domanda che avevano fatto.
L’umore si posizionò sotto le scarpe, abbattendomi ancora di più.
Non bastava il fatto di dovermi dividere da Robert, ci volevano anche i fotografi a peggiorare la situazione.
Quando finalmente riuscimmo a seminarli, aiutati da quattro o cinque scimmioni, tirai un sospirone, controllando di avere sempre Robert a fianco.
“Tutto ok?”, mi domandò scocciato.
“Si”, sapevo che non era arrabbiato con me, però odiavo vederlo in quello stato.
Era anche vero, però, che dovevo farci l’abitudine.
Se volevo stare con lui, era un prezzo da pagare. Caro, ma niente in confronto a tutto l’amore che provavo per lui.
“Allora Mary. Il tuo aereo parte tra una mezz’ora. Prepariamoci”, Jenny ci fece strada.
Presi la mano di Robert e, tenendola stretta, la seguii.
“Aspetta”, mi fece fermare, lasciando che gli altri proseguissero qualche metro davanti a noi.
“Mary”, appoggiò le sue mani sui miei fianchi, avvicinandomi a lui, “non voglio più vedere quello sguardo sul tuo viso, capito? Non devi mai, e poi mai, ascoltare quello che dicono su di noi, su di te o su di me. Mai Mary, promettimelo! Perché se inizierai a farlo, allora sarà tutto rovinato, finiremo per fare il loro gioco..accontentandoli..”, c’era tristezza nelle sue parole, lo strinsi forte, “devi fidarti di me, promettimi che non lascerai che le voci che ci sono in giro, rovinino quello che stiamo creando amore. Ti prego..”.

“Robert te lo prometto. Non ascolterò le loro blasfemie. Ci siamo solo io e te, ricordi?”, aveva paura, una paura folle che la sua carriera potesse dividerci. E come potevo dargli torto? Chissà quante cose i giornalisti inventavano su di lui.
Sorrisi, meravigliandomi io stessa della sincerità con cui riuscii a farlo.
“Ti amo”, sussurrò sulle mie labbra.
“Anche io”.

L’aereo sarebbe partito a momenti, e l’unica cosa che in realtà volevo fare, era stare accanto alla persona che amavo.
“Ti amo, ricordalo”, mi strinse a se, abbracciandomi quasi togliendomi il fiato.
Non riuscii a trattenere le lacrime, ormai mi era impossibile.
“Robert..mi mancherai. Promettimi che ci sentiremo, spesso..”, affondai il viso sul suo petto, stringendolo.
“Si amore. Te lo prometto..devo andare, lo sai, per noi. Non posso permettere che qualcuno metta in discussione il mio amore per te. Se servirà, lo urlerò anche al mondo..”.
“Ti amo”, lo baciai, lasciandomi trasportare dalle emozioni che provavo in quel momento.
Quel bacio, di casto aveva proprio poco, ma in quell’istante non mi importava dove ci trovavamo, con chi eravamo, c’eravamo solo io e lui.

“Ora dovete andare, ragazzi”, Jenny ci riscosse, da lontano, per non intromettersi troppo.
“Vai Mary, chiamami appena arrivi a casa”, mi sorrise, e sapevo che lo faceva solo per me, per rendermi la partenza meno dolorosa.
“Si, te lo prometto. Ah, Rob?”, lo feci fermare, prima di andare.
“Dimmi”, si avvicinò velocemente, per evitare le lamentele del gruppo dietro di lui.
Sganciai la mia catenina, che portavo sempre legata al collo.
“Ti amo da morire. Torno presto..questa è per te”, gliela porsi, “la tengo da quando ero piccola. Voglio che la tenga tu, è una parte di me”.
Cercai di parlare correttamente, fermata comunque dai singhiozzi.
“Amore, tornerai presto. Vedrai. Ed io sarò lì ad aspettarti”, mi strinse a sé un’ultima volta, prima di farmi andare.
“Ciao”, lo salutai con la mano, abbozzando un sorriso.
Mi salutò anche lui, facendo passare due dita sulle labbra, mandandomi un bacio.
Fece ciondolare la catenina, portandosela al petto.
Lo guardai allontanarsi di spalle alla manager, per poi passare avanti, al mio turno.
Quando percorsi il mio gate, sapevo di lasciare in quell’aeroporto una parte del mio cuore.
Parte, che sarei corsa a riprendere nel più breve tempo possibile.

***

Capitolo dedicato a Jenny.
La vacca più vaccosa che io abbia mai conosciuto, ma che riesce sempre a farmi sorridere.
Si sposa, lo sapete?
AAAH ora lo sapete tutti!
Muahmuah, e chi è la testimone? Ovvio, io. La Milka ;)
Ti Voglio Bene.


***

Allora.
Come iniziare.
Bene, prima di tutto, chiedendovi scusa.
Ho ricominciato a tardare negli aggiornamenti.
Però, questa volta ho un valido motivo XD
Sono nel pieno del trasloco, per la mia casetta! Quindi sono davvero stanca in settimana, già che nel week end non mi riposo per niente.
Diciamo che questo capitolo l’ho modificato un paio di volte.
Eh si, perché volevo farlo moolto più tenero. Solo che più di così non ci riesco xD
Magari è venuto forse troppo mieloso, ho provato a rendere Robert un pochino più tenero.
Non che prima non mi piacesse eh, però ora dovevo mettere parecchio in evidenza la loro unione, il loro amore.
Dovete sapere che Mary per me, è come una figlia ormai, quindi mi sento davvero protettiva nei suoi confronti XD
Via, non vi annoio con le mie chance, che poi non leggete più le mie cosette!
Subito dopo averlo ricontrollato, mi è venuta in mente la cansone "You are my sunshine"..per questo ho chiamato così il capitolo, penso si addica molto al testo. *_*
Uh, l’estate quando arriva? Qui a Genova, si alternano delle giornate calde, da stare da Dio, ad altre in cui persino i pinguini si lamentano xD UFF!
Un bacione a tutti! :******


P.S. ore 11.40: mi è stato riferito da NeverThink che ha “passato” la prima simulazione della prova d’esame. Un applauso per la nostra “quasi” diplomata XD

Lazzari: Lorena, mi farai morire un giorno o l’altro. I tuoi commenti mi fanno ridere, piangere (di felicità), arrabbiare insieme a te XD perché pure io, cara, odio Chloe ahahah. Eh, pensa che all’inizio, ma inizio, inizio eh, volevo fare che Chloe diventasse la protagonista xD meno male che non l’ho fatto! Tutte la odiate ihih! Beh, che dire.
Robert in questo capitolo non è premuroso, noooooo. Di più!
L’ho voluto fare io così, però. Perché mi sembrava corretto, visto il fatto che comunque Mary non sa niente, fondamentalmente, del suo mondo, quindi Robert cerca di tenerla allo scuro da parecchi lati nascosti XD
Tesoro, spero che questo sdolcinamento ti piaccia tanto quanto è piaciuto a me scriverlo! :***
Un abbraccio forte, forte..

Frytty: Oh *__* Oh *__* Oh *__* sei bravissima è inutile che io stia qui a ripetertelo” cioè, tu sei un angelo adorabile. Oh *__* Che dolce..davvero! Mi sono commossa, mannaccia a te! xD
Questo capitolo ha tirato fuori la vena dolSe che tengo accanto a quella roSSa xD eheh..beh, grazie davvero per quello che mi hai scritto. Robert ti piace? Ne sono davvero felice, e anche lui ringrazia eh. xD è felice di piacervi muahmuah! Un bacione!

_Miss_: TeSSoro, anche tu. Vuoi vedermi stesa per terra a rotolarmi dalla felicità? Bene, vieni a Genova allora XD siete fantastiche, tutte quante. Mi riempite di complimenti, BAH che nemmeno merito a volte! E non dire di no..questo capitolo, tutto sommato, dovrebbe stare negli standard xD spero di non aver esagerato con lo zucchero, però sono così dolci qui *__* che vorrei davvero essere Chloe! *sbav* anche io sono stata felicissima di conoscerti ;) ricambio ogni tuo pensiero cara..un bacione enorme!

NeverThink: Ok, non mi uccidere per l’appuntino sopra eh XD *_* ogni volta che leggo le cose che mi scrivi, mi si riempie il cuore. Hai mai provato la sensazione? Quando senti una vampata al centro del petto, e l’emozione crescere a dismisura? Bene. Dovresti provarla se non l’hai fatto. È bellissima.. *_*
Beh, il fatto che tu sia dipendente dalle mie storie è buffo. Perché io dipendo dalle tue XD
Yaya! Ormai sono drogata dei tuoi personaggi ihih..
Tesoro, ringrazio te per le cose che mi dici, e per avermi dato la possibilità di farmi conoscere. Non è facile per me, e sono felice che anche tu abbia fatto i tuoi passi verso di me T_T glacie..
Ti Voglio Bene pandino..

KelSey: Ehi :) ciao! Beh, non ci siamo sentite ç_ç ma anche io spero di poterlo fare presto, presto! Mmmh, sono romanticoni eh XD ci metto la mia vena dolSe dolSe apposta XD e pensare che io odio le smancerie, bah! Chissà da chi hanno preso questi due figliocci!
Carissima, la bufera arriverà, ma spero per prima che loro abbiano la forza per superarla XD e non ti dico altro muahmauh.. :**** baci!

Liselotta: CariSSima! Che dire? Se non che ti adoro! Eh, questo capitolo è SuccheroSo, XD chissà se ti piacerà anche questo Bah! XD picciula, London me e toi! Oooooh fly! xD che bello, non vedo davvero l’ora, così poi andiamo a cercare Mary&Rob XD con Mary ci parlo io tranquilla XD un bacione tesoro!

RiceGrain: ormai ho perso le speranze XD ho deciso, mi comprerò una web cam..così magari possiamo vederci ç____ç è un casino..mamma mia! Anche tu mi manchi un sacco ç_ç ç_ç ç_ç
Beh, la tragedia l’avevi prevista, da brava Alice. Secondo te cosa succederà?
Questo chap è pieno di miele xD di quelli che piacciono a TE! tesoro, un bacione enorme!
Ti Voglio Bene, <3 <3 <3 <3

Sognatrice85: Detto da te, cara, non è un complimento..ma qualcosa di più. Tu, che mi fai sognare con i tuoi personaggi e con le tue storie *_* sapere che le mie cose ti piacciono, mi rende di un felice che non hai idea…. ç_ç un bacione enorme!

Balenotta: Ahahah fantastica, l’AMMAZZO XD anche io XD fantastica davvero..mi hai fatto morire dal ridere! Sembravo scema davanti al pc ahahah! Beh, che dire. Qui si riscoprono mielosi e SuccheroSi al 100% altro che barrette al cioccolato XD qui ho usato l’intera fabbrica XD baciotti!

Kyni: O.O ma tu, tu..tu oddio..ma mi fai morire così! Cosa mi dici?? Sei matta?? Ohi, O.O glacie, non so cosa dire, davvero..in poche parole, mi hai fatto saltare alcuni battiti..mamma mia. Sapere che vi piace la storia, che vi immedesimante e che vi trasmette delle emozioni, non ha prezzo.. un bacio enorme, grazie ancora per quello che fai, anche solo leggendo.. :********

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Capitolo 43
*** 42 - Confession ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Confession




Per fortuna, nell’aereo mi trovavo accanto ad una donna molto riservata, che, nonostante avesse visto le lacrime scorrere sulle mie guance, non mi chiese niente.
Si limitò ad un “va tutto bene”, e notando la mia espressione penosa, mi sorrise impegnandosi a fare altro.
Robert. Ecco il motivo per cui stavo piangendo.
L’aereo sarebbe decollato tra qualche ora, ed io non sapevo ancora come affrontare mia madre.
Prima di tutto, dovevo spiegarle il perché Andrew non fosse insieme a me, e come mai, Chloe non fosse rientrata il mio stesso giorno.
Inoltre, se casualmente avessero visto l’intervista che era uscita in quei giorni, non so con che coraggio mi sarei ripresentata a casa.
Robert, dove sei.
Avevo bisogno di lui, di sentirmi protetta, confortata. Avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse che andava tutto bene, che presto le cose si sarebbero sistemate da sole.
Vedevo tutto nero, senza un buco di luce per capire con chiarezza quello che mi era successo e che continuava a succedere.
Mi asciugai le guance, cercando di ritrovare un minimo di dignità, e di ritornare composta.
Chiusi gli occhi, cercando di rilassarmi, e ben presto il sonno arrivò, permettendo al mio cervello di staccare la spina per qualche ora.
 
“Eccoci arrivati signorina”, la voce del tassista mi avvisò che ormai ci trovavamo di fronte a casa mia.
“Grazie”.
Per tutto il viaggio nell’auto, avevo cercato di non pensare a quello che mi aspettava.
Gli diedi le sue banconote, facendomi aiutare con il bagaglio.
Era ancora pomeriggio, ed il sole era alto. Rivedere casa mia, però, dopo tutto quel tempo passato fuori, mi diede una sensazione di calore che riuscì a farmi stare meglio.
“Casa dolce casa”.
“Come?”, mi chiese l’uomo.
“Niente, niente..”, sorrisi, salutandolo.
I miei non sapevano del mio ritorno. Secondo loro, sarei ritornata la settimana successiva.
Ed invece. Sorpresa.
La vacanza rovinata da Chloe, perfetto.

Presi un profondo respiro, avvicinandomi alla porta.
Per tutto il viaggio, da quando avevo staccato gli occhi da quelli di Robert, avevo iniziato a prendere in considerazione l’idea che i miei genitori sapessero tutto e che, quindi, fossi spacciata. Mi avrebbero giudicata? Cosa mi avrebbero detto in tal caso?
“Mary?”, la voce di mia madre mi fece voltare, bloccando il fiume in piena dei miei pensieri.
Le sorrisi automaticamente, vedendola appoggiare le borse della spesa per terra e venirmi incontro correndo.
“Mamma!”, la abbracciai, tenendola stretta.
“Oh tesoro. Cosa ci fai a casa? Che bello rivederti..”, mi strinse forte, baciandomi i capelli.
“Ciao mamma. Sono tornata prima, non sei contenta?”.
“Certo amore. Vedrai papà appena ti vede. Vai vestita così?”, il suo segugio di mamma superprotettiva non smetteva mai di stare all’erta.
Scoppiai a ridere, aiutandola a portare dentro casa tutta la roba.
“Vado a portare in camera le valigie. Torno subito”.
Salii in camera mia, restando incantata dallo stupore che provai nell’entrarci.
Mi sembravano passati anni da quando ci ero entrata prima di partire, eppure erano passate appena due settimane.
Forse anche la festa di mia madre, appena mi aveva visto, mi aveva fatto perdere un po’ la ragione.
D’altronde anche per lei era come se fossi stata via per anni. Mmmh, per i genitori era sempre così, quindi inutile pensarci.
Lasciai la valigia sul letto, stiracchiando le spalle.
“Tesoro, va tutto bene?”.
Ritornai eretta, spaventandomi per la presenza di mia madre.
“Mamma, non farlo più..”, mi portai una mano sul cuore, sbattendo gli occhi, la sua risata non aiutava, “cosa ridi, potevo morire”.
“Allora? Come mai hai il viso così sciupato? È successo qualcosa?”.
“No, perché?”, mentire non era mai stato il mio forte, soprattutto con mia madre. Diceva sempre che ero un libro aperto, e non potevo darle torto.
“Sicura? Vieni a bere qualcosa, così mi racconti tutto quello che hai fatto”, uscì dalla stanza.
Mi dondolai un po’ sui piedi, decidendomi a raccontarle tutto, certamente, usando un po’ di tatto.
Scesi le scale con assoluta lentezza, iniziando a tremare come una foglia.
Dovevo trovare il coraggio per spiegare tutto nel modo più chiaro e semplice, in modo tale da non essere fraintesa.
“Sai mamma, mi sono innamorata mesi fa di una star, eh già. Poi, però tale uomo si è messo con Chloe, la mia migliore amica. Adesso, gli ho fregato il ragazzo. Almeno così pensa lei, e fondamentalmente, mamma, non ha tutti i torti eh,  dato che è andata su un giornale a spifferare tutto nei minimi dettagli”.
“..giusto?”, alzai lo sguardo su mia madre intenta a preparare una tazza di caffè.
Boccheggiai per trovare una risposta ad una domanda che non avevo sentito.
“Mary, mi stavi ascoltando?”.
“Scusa, è che sono molto stanca per via del viaggio..”, abbassai lo sguardo, fissandomi le mani.
“Andrew? È tornato a casa sua?”, mi domandò interessata.
Andrew. Già.

 
Andrew era ritornato a casa durante il pomeriggio, sul tardi, dicendo che sarebbe partito.
“Sei sicuro? Andrew..ti prego..”, temevo che fosse offeso, arrabbiato. Ne avrebbe avuto tutti i diritti, ma non ero nelle condizioni migliori per reggere un confronto anche con lui.
“Mary, non ti preoccupare!”, mi prese il viso tra le mani e mi fissò intensamente, “io voglio andare a casa, non perché non voglia più stare con te, o perché io sia addirittura arrabbiato con te. Voglio tornare a casa, perché voglio passare del tempo con la mia famiglia!”.
“Andrew, se sei arrabbiato con me, io lo capisco benissimo. Chloe ha fatto bene a dirmi quelle cose. Ma, ti prego, se anche tu lo pensi, dimmelo!”.
“Non dire sciocchezze Mary. Io sono felicissimo per te adesso. Hai raggiunto il tuo obiettivo. Spero solo che Robert non ci vieti di essere amici..”, mi sorrise accarezzandomi una guancia.
“No, non dire assurdità Andrew. Non ti perderei per nessun motivo al mondo”.
“Bene, era quello che volevo sentire”, stava per prendere le sue valigie per uscire, ma lo fermai.
“Andrew?”, si voltò sorridente, come sempre, “Grazie..davvero, di tutto..”, mi avvicinai e lo abbracciai.
“Non mi devi ringraziare! Ti voglio bene!”, mi strinse a se, facendo cadere i bagagli.
“Anche io!”.
 
Mi mancava, eccome se mi mancava.
Era stata la mia spalla, il mio migliore amico, il mio ragazzo immaginario, per tanto tempo, ed avevo una paura folle che le cose fossero cambiate.
Forse, non tanto per la presenza di Robert nella mia vita, bensì per il mio comportamento.
Quale ragazza avrebbe sfruttato così il suo migliore amico? Sapendo per giunta, che lui era innamorato di me?
Lo avrei chiamato, non potevo permettermi di perderlo. Nonostante mi avesse rassicurato che tra noi era tutto come prima, senza cambiamenti, la paura continuava ad esserci.

E tutto perché con Chloe le cose non erano andate come mi aspettavo.
Di nuovo. Per me, la colpa della mia sofferenza era di Chloe.
Mi sbagliavo, ne ero certa, ma la rabbia nei suoi confronti per aver compromesso la carriera di Robert.
Mia madre mi aveva fatto capire in tutti i modi il suo interesse per Andrew. Mi aveva detto fin da subito che le piaceva e che, secondo lei, potevamo avere un ottimo futuro.
Chissà come l’avrebbe presa? Chissà cosa avrebbe pensato quando le avrei raccontato la verità, cioè che sua figlia aveva inscenato una relazione con il suo migliore amico, per far ingelosire il fidanzato della sua migliore amica.
Che casino.
Come risposta mi uscì una smorfia mal fatta ed un “si” appena sussurrato.
“Mary, dimmi se va tutto bene”.
“Si, mamma. Non ti preoccupare..”.
Che bugiarda deprimente, nemmeno un bambino mi avrebbe creduto.
Mi guardò scettica, alzando un sopracciglio.
“Mary, sei mia figlia. Lo capisco quando c’è qualcosa che non va. Se non me ne vuoi parlare, va bene. Però non mentire, si vede che c’è qualcosa che non va. Lo vedo dai tuoi occhi”.
Istintivamente spostai lo sguardo fuori dalla finestra, per evitare appunto che iniziasse a leggere tutto dentro di essi.
Come potevo spiegarle tutto il casino che ero riuscita a combinare?
Dove sarebbe finita la piccola Mary che loro pensavano ancora di vedere?
Li avrei sconvolti, mettendogli di fronte la verità, e tutto questo, solo per colpa di una ragazza che credevo amica, e che pensavo non fosse capace di fare delle cose del genere.
Ormai, tutto quello che di negativo mi succedeva, per me, era colpa sua.
Probabilmente sbagliavo, e me ne rendevo conto, in fondo ero stata io quella che aveva sempre sbagliato tutto e che l’aveva tradita. Ma, rendere noti, dei sentimenti e degli avvenimenti ai giornali, che era meglio tenere per noi stessi, non mi era proprio andato giù.
Oltretutto, se pensava di danneggiare solo me, la “rovina coppie”, si era sbagliata di grosso. Io non avevo subito niente di così grave, se paragonato a quello che stava passando in quel momento Robert.
Robert.

Subito i miei pensieri si concentrarono sulla sua figura, sulle sue parole prima di partire.
Amore, tornerai presto. Vedrai. Ed io sarò lì ad aspettarti.
La voglia di scappare da lui e di dimenticare tutto il resto era così forte, che per un attimo mi balenò per la mente l’idea di scappare.
Poi, però, la figura snella e slanciata di mia madre mi riportò al presente, facendomi capire che ormai ero grande, e che non potevo più scappare dal presente. Dovevo affrontare i miei problemi, prima che questi mi sovrastassero.
Quando ero piccola, scappavo tra le braccia di mio padre, quando a scuola qualche compagno non si comportava bene. Per me, era e rimarrà il mio eroe. Adesso non potevo più farlo. Ero grande.
Mi voltai verso di lei, ancora in attesa di un mio cenno di risposta.
Mi concentrai, guardandola negli occhi, per farle capire che ero sincera, e che non le avrei mai mentito, nemmeno se lo avessi voluto.
“Sai mamma, una volta ho letto che spesso ci si imbatte nel nostro destino, proprio lungo la strada per evitarlo”.
“Cosa intendi dire, tesoro?”, la sua espressione se prima era incuriosita, in quel momento era sicuramente confusa.
“Che..diciamo. Ho evitato il mio..ma mi sono accorta che non puoi evitare una parte di te stessa”, mia madre mi guardò con aria perplessa, “prima o poi ritorna, ed è più difficile poterlo evitare. Perché non hai più quella lucidità che ti aveva accompagnata per tutto il tempo nel quale scappavi..”.
“Continuo a non capire. Mary, cosa succede?”, si sedette su una sedia accanto a me, prendendomi una mano.
I suoi occhi erano accesi, come i miei, e le rughe sopra alla fronte corrugata, mi fecero tenerezza.
Volevo accarezzarle e fare in modo che sparissero, per ritrovare di nuovo nel suo viso quell’espressione che, negli anni della mia adolescenza, riusciva sempre a farmi sorridere e a darmi quella carica che mi serviva.
Chiusi gli occhi, lentamente e presi un respiro profondo.
Poi li riaprii guardandola rassegnata.
“Mamma..ti ricordi di Robert?”.


***

E fu così, che nella sorpresa più sorpresosa di tutte XD pubblicò..
AHAHAH!
Ragazze, non sono matta, è che nemmeno io sono abituata a postare così presto! *_*
Ma ora che sto meglio (in tutto) voglio tornare alla carica..e ci sarò!! LO GIURO!!
Prima di tutto, però, dovete ringraziare Never Think se questo capitolo vede la luce del sole oggi!
Senza di lei, ve lo giuro, non avrei proprio saputo come fare!
Quindi un HIPPIPURRA’ A NEVER THINK XD
Ok, è Venerdì ed io sto svarionando alla grande..
Scusatemi, davvero!!
Buon week end a tutte voi <3 <3
Un bacione enorme
:***
 
Lampra: Oddio, grazie mille! Davvero..cioè..non mi aspettavo nulla di simile *_* sono davvero felice che tu abbia detto certe cose, fa sempre piacere, per una persona che scrive, leggere queste cose..Spero di non annoiarti con il seguito della storia ;) un bacio!
 
Never Think: Cosa fare? Eh? Senza di te, questo capitolo non c’era. E lo sai! Inutile che fai quella faccia eh. La vedo, cosa pensi?? No. Non devi nemmeno pensare che non è vero e che tu non c’entri! OHI! Vengo e ti picchio eh! Senza la tua manina d’oro, non avrei fatto niente..sarei ancora qui, davanti al pc..con la testa tra le mani e la pagina bianca xD tesoruccio! Oh ma come son felice di averti conosciuta, non ne hai idea yaya!! <3 <3 <3 oltre tutto..sei fantastica, e mi lasci sempre dei commenti da far mancare il fiato! Dici che sono io questa storia eh.. *_* tu vuoi vedermi piangere..eh si. Ti manderò una foto con le mie lacrime prrrrr :P sai benissimo cosa succederà..e vedrai che anche per il prossimo xD avrò bisogno della tua manna tesoro! Un bacione enorme panda.. Ti Voglio Bene :****
 
RiceGrain: Tesoro mio ç___________ç mi manchi!! Desidero vederti, abbracciarti, stritolarti e tante altre coSe coccoloSe!! Sisisi!! Eh, Mary è Mary.. xD è la mia bambina, cosa farei io senza di lei! Ormai sono così affezionata a questa coppia..sono come figli, tutti e due..anche se Rob mi spiace, perché non posso fare un incesto ahahah! Tesoro..la web cam sarà il prossimo acquisto..ahahah..sai quante cavolate spareremo nel giro di una chat?? Ahahah! Da morirci XD tesoro..spero di sentirti presto..mi manchi ç_ç Ti amo!
 
Liselotta: E la Lisa è a farsi la doccia, e io le posto il capitolo XD ahahah! Miele xD diciamo che questo è meno miele, ma fa vedere di più il rapporto genitori/figli xD ti voglio bene chicas..tanto tanto!! <3 <3
 
_Miss_: Grazie tesoro..sei fantastica! Non so cosa altro aggiungere..perchè anche solo con poche parole, riesci a tirarmi su! Mi fai anche piangere da quante cose belle scrivi ç_ç un bacione enorme!
 
Frytty: *_____________________________* oddeo..mi vuoi morta….morta felice, ovviamente..ma morta! Tesoro………..ma tutti i complimenti che mi fai..lo sai io come gongolo?? Mamma mia..mi fate alzare tre metri da terra….con la nuvoletta soFFice soFFice..Questo Rob, si, l’ho proprio voluto fare così xD tutto ScoccoloSo, e tenero tenero…Mary deve essere accudita e trattata da principeSSa, la mia Mary XD come tutte noi, ovviamente..grazie per i pensieri che mi fai, e per tutte le cose belle che mi dici..un bacione enorme!
 
Ginevrapotter: Ah ora che so che sei Roby, ho un punteggio in più? ;) scherzo..sono felice, davvero, che la storia ti piaccia..ci metto sempre me stessa nei capitoli, e sono felice che poi ai lettori rimanga impresso tutto! *__* non ti preoccupare per le recensioni..capita a tutti sai..ed io sono la prima a capire che le persone hanno anche altri impegni! Quindi, leggi e commenta quando vuoi..io sono qui a gongolare ogni volta! :*****
 
Lazzari: Lory *_____* anche tu..mi farai morire prima o poi..siete così dolSi…che mi viene voglia di prendervi e di spupaSSarvi tutte!! *__* Allora..spero che questo capitolo, ti abbia chiarito la situazione dei genitori/figli..anche se non sappiamo ancora come la prenderà la mamma XD vi ho lasciati un po’ con il finale qui..però diciamo che non ci metterò molto..ho già tutto in testa..quindi medito di postare anche più spesso <3 ora sono tornata in carreggiata!! Un bacione!!
 
Nessie93: Grazie *__* sono felice che ti abbia trasmesso tutte queste cose..davvero..e spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento ^^ un bacio!

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Capitolo 44
*** 43 - La donna della sua vita ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

La donna della sua vita




“Mamma, spero che tu, comunque, non mi giudichi per quello che ho fatto. Se sono pentita di una cosa, è soltanto quella di non aver preso le decisioni che dovevo prendere quando era ora di farlo. Sono stata sciocca e stupida, ma se tornassi indietro, non lo rifarei. Non ripasserei tutti quei mesi senza di lui”.
L’avevo detto, lo avevo fatto. Con quale forza, questo non lo sapevo.

Fermai un singhiozzo, prima che riuscisse ad uscire.
“Mary, non potrei mai giudicarti, per esserti innamorata. Mai”, si avvicinò, passando accanto al tavolo.
Mi abbracciò, cingendomi le spalle e avvicinandomi al suo petto.
“Grazie mamma”, la strinsi forte, affondando nel suo profumo. Il profumo di mamma, di quei profumi che rimango impressi nella memoria.
“Tesoro?”, fummo interrotte dall’entrata di mio padre in casa.
Si allontanò piano piano, continuando ad accarezzarmi i capelli.
Mi sorrise, facendomi capire che il suo appoggio non sarebbe mai mancato.
“Oh, Mary?”, mi voltai verso di lui, con un sorriso a trentadue denti.
“Papà!”, gli saltai praticamente in braccio, stringendolo forte.
“Che bello riaverti a casa!”, mi riposò a terra, guardandomi attentamente.
“Signorina, saresti andata in giro a Miami in queste condizioni?”, domandò con un finto broncio severo.
Scoppiai a ridere, girandomi verso mia madre.
“Oh, George, non vedi come è bella la nostra bambina?”, lo rimproverò bonariamente la mamma.
“Appunto per questo non dovrebbe andare in giro vestita in questo modo!”, alzò le braccia, avvicinandosi a lei per baciarla.
Robert.
Chissà se anche noi avremo vissuto delle scene così, come dire..familiari.
“Non dovresti essere sotto il sole adesso tesoro?”, mi domandò mio padre prendendosi del caffè.
“Oh, beh..”, cercai l’aiuto di mamma, che non tardò ad arrivare.
“Deve preparare il semestre George, così è tornata prima. Tanto i suoi amici tornavano tutti a casa”, mi fece l’occhiolino ed io le sorrisi grata.
Lo sguardo di mio padre si abbassò, mostrando tutta la sua tristezza.
“Beh, papà. Parto tra due settimane, non domani. Su!”, cercai di ravvivarlo saltellando per la cucina.
“Certo che ci mancava proprio la tua solarità. Questa casa, senza di te, è vuota..”, gli occhi diventarono lucidi, cercando di fare uscire alcune lacrime che non riuscii a frenare.
I miei genitori iniziarono a parlare sulla giornata lavorativa di mio padre, ed io ne approfittai per congedarmi in camera mia e chiamare, finalmente, Robert.

Mi chiusi la porta alle spalle perché, nonostante mamma sapesse tutto, ritenevo più opportuno tenere per me, alcuni dettagli così intimi. E quella telefonata, per me, era qualcosa di personale, perché era la prima, dopo il nostro riavvicinamento.
Stupida? Probabile.

Composi il numero, segretamente nascosto nella rubrica, ed attesi impaziente una sua risposta.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
Una strana sensazione di angoscia iniziò a salire, arrivando fino alla gola dove ormai non sentivo più aria.
Cinque squilli.
Sei squilli.
Quando rassegnata avvicinai la mano al telefono per interrompere la chiamata, ecco la voce del mio angelo.
“Pronto Mary?”, domando con il fiatone.
“Si, ciao Rob”, la voce emozionata come quella di una bambina.
“Va tutto bene?”, gli domandai sentendolo respirare affannosamente.
“Si, scusa. Ero in bagno a fare una doccia e sentendo il telefono suonare, sono corso per rispondere. Immaginavo fossi tu..”.
Doccia. Doccia. Doccia.
Chissà come mai, solo quella parola si era impressa nella mia testa.
Robert più doccia. Devastante.
Scacciai i vari pensieri poco casti che erano sorti a causa della situazione, e cercai di riprendere un certo contegno.
“Mary, ci sei?”.
“Si..si, scusa. Mi dispiace, non pensavo di disturbarti”, guardai il mio riflesso attraverso lo specchio. Le guance rosse, gli occhi lucidi, facevo fatica a riconoscermi io stessa.
“Tu non disturbi mai..”, la sua voce calda mi scaldò il cuore.
“Beh, come è andato il viaggio?”.
“Solito, ora sono in Hotel. Tra poco devo andare dalla Summit”, non potei non notare il suo tono preoccupato.
“Robert, lo sai. Non dovevi andare per forza da solo. Io sarei venuta con te, anche stando in disparte..”.
“No Mary. Ti ho già messa in un bel casino, senza nemmeno volerlo. Figuriamoci se di mia spontanea volontà, ti mando in bocca ai leoni. E comunque, non penso che saranno così tanto duri..in fondo lavoro, sono sempre puntuale. Non saprei proprio cosa potrebbero farmi..”, di nuovo il tono preoccupato non riuscì a farmi calmare.

“Robert, lo sento che non sei tranquillo. E la cosa che mi fa più arrabbiare, è che io sono lontana da te, e non posso stare li con te per confortarti”.
Mi passai una mano tra i capelli sciolti, notando dallo specchio la mia smorfia felice, per l’aver scoperto l’ennesimo vizio che Robert mi aveva attaccato.
Adoravo tutto di lui, e il prendere spunto dalle sue azioni quotidiane non era di certo per me un peso, anzi, tutto il contrario.
“Tesoro, ti ho detto di non preoccuparti”, tesoro.
Se avessi avuto le ali, mi sarei alzata dal pavimento di almeno tre metri.
“Mi prometti, però, che nonappena uscirai da là, mi chiamerai?”.
“Si, te lo prometto”, fece una pausa, molto probabilmente per cercare le parole giuste; conoscendolo era in imbarazzo, “mi manchi, lo sai?”.
Il cuore aveva preso una folle corsa per i fatti suoi, ignorando il mio bisogno di fermarmi per respirare.
“Anche tu..e se solo –“.
“No. Presto, molto presto ci rivedremo. Non temere Mary, te l’ho detto. Non ti libererai molto facilmente di me”.
“E non mi dispiace affatto, sappilo”, lo sentii ridere, e non riuscii a non seguirlo.
“Sei..sei fantastico quando sorridi..anche da qui, lo posso sentire”.
“Ti amo”, due paroline, due semplici parole, per far fermare il mio cuore.
“Anche io..”.
No, no. Non piangere. No, no.
“Ehi, Mary. Amore..non essere triste, ti prego..”, smettila, asciugai in fretta le lacrime che erano scese, respirando regolarmente.
“No, cioè..ti prometto che andrà meglio. Giuro. Solo che ora vorrei averti qui, devo abituarmi alla sensazione di distacco..devi solo darmi tempo. Prometto di farcela”, probabilmente lo promisi più a me stessa.
“Io mi fido di te, e lo so che ce la farai. Perché se stai bene tu, sto bene io. Sappilo”.
“Non puoi farmi questo però”, sorrisi, ringraziandolo per l’aiuto che mi stava dando, senza nemmeno saperlo, “se il tuo umore dipende dal mio, dovrò per forza stare bene”.
“Appunto, quindi fai un sorriso, e pensa che io sia li”.
Un sorriso uscì spontaneo, ed anche la sua immagine al mio fianco..no, la sua immagine no. Con l’accappatoio, o forse, addirittura con l’asciugamano legato in vita. No. No.
Picchiettai una mano sulla fronte, non era il momento per fare certi pensieri.
“Il tuo viaggio come è andato?”, mi domandò interessato.
“Bene, ho dormito un po’..”, ed ho pianto tutto il viaggio, ma a te non piacerebbe saperlo.
“E il ritorno a casa? I tuoi come hanno reagito?”.
“Beh, sono felici..poi mamma ha capito qualcosa..e, insomma..le ho raccontato tutto”.
Seguì un piccolo silenzio, fatto di sospiri.
“Ma ha accettato la cosa, dice che mi capisce e che non potrà mai venirmi contro..per essermi, innamorata..si..per questo”, mi affrettai ad aggiungere.
“Ah, quindi ti sei innamorata?”, mi domandò furbo.
“Oh, direi di..si..si, credo di si”, annuii alla mia immagine riflessa, “anzi, ne sono quasi sicura”, confermai.
“E chi sarebbe il fortunato?”, ressi il suo gioco, sorridendo.
“Un attore famoso, non penso che tu lo conosca”.
“Beh, prova, magari hai fortuna”.
Immaginalo con il suo sorriso sghembo, e quell’espressione da angelo provocatore, non giovava alla mia sanità mentale.
“Robert Pattinson”, ammisi.
“Beh, lo conosco di fama. Dicono che anche lui abbia trovato la donna della sua vita”, mi bloccai, restando con lo sguardo fisso sul pavimento.
Notando il mio silenzio, Robert si schiarì la gola, riportandomi alla telefonata.

“Ah si?”, sussurrai.
“Si”, ammise convinto.
“E..e come fa..ad esserne così convinto..”, annaspai in cerca d’aria, sedendomi sul letto.
“Perché la ragazza che ha conosciuto mesi fa, è cresciuta, diventando una donna stupenda. Poi, soprattutto perché in lei, sa sempre di trovare quell’appoggio di cui ha bisogno per vivere, per andare avanti, perché senza di lei, non saprebbe cosa fare, in ogni momento della sua giornata. Perché solo lei riesce a capirlo, come nessuno ha mai fatto e solo lei riesce a vedere qualcosa di più in lui, di una semplice persona famosa con un nome importante. Perché solo lei lo completa, facendolo sentire un uomo vero, senza timori. Perché la ama come non ha mai amato nessuna donna, prima di lei, e perché non riuscirebbe ad immaginarsi una vita senza la sua personalità: solare, piena di vita, dolce, piena d’amore. Capisci perché non può più vivere senza di lei? Capisci perché ormai non vuole più farla scappare da lui? Anche se..mi ha confidato, di avere una paura pazzesca di perderla, per il suo lavoro..per la sua vita frenetica e sempre impegnata, e per la sua stupidaggine..”, la voce, credo, si affievolì durante il discorso, per l’emozione, o per la paura di essersi esposto troppo. Questo non lo so.
Sapevo solo di essermi completamente immersa nella sua testa, nei suoi pensieri. E mentirei, dicendo che non fossi felice che lui me lo avesse permesso, di avere avuto la possibilità di entrare nel suo mondo privato.
“Io, Robert..io..non so cosa dire..io..”, tra i singhiozzi nascosti e le lacrime salate, le parole mi morirono in bocca.
Vorrei dirti tante cose, vorrei farti capire che anche tu, per me, ormai sei come aria.
Che da quando ti ho incontrato la prima volta, non ho fatto altro che pensare a te, ai tuoi occhi, alle tue labbra.
Che ormai senza di te, lo so, ne sono certa, morirei.
Ma non ci riesco, ora sono totalmente assorta dalle tue parole, dai tuoi pensieri.
E vorrei averti, qui, con me, per poterti abbracciare e farti capire quanto amore io tenga dentro per te, solo per te, amore mio.
“Non..non devi dire niente..solo..io volevo che tu sapessi, tutto..voglio che tu sappia quello che io provo per te”.
“Ti amo, di un amore che non si può spiegare a parole Rob. Non ci riesco, non come te. vorrei averti qui. Dio solo sa quanto bisogno ho di stringerti”.
“Presto Mary, presto ci rivedremo. Ora..ora però devo andare amore. Devo finire di prepararmi per la riunione. Riposati, mi raccomando..dopo ti richiamo, se riesco ad uscire vivo”, rise, rise di gusto.
“Non ci scherzare, ti rivoglio intero!”, replicai seria.
“Non ti preoccupare, vedrai che andrà tutto bene. A dopo allora..”.
“Si, a dopo..”.
“Ti amo”.

“Anche io Rob..ciao”.
“Ciao”, non avevo mai sentito un ciao così caloroso.
Mi destai dal mio stato di trance provvisorio, e mi diressi nel bagno per farmi una doccia.
Doccia. Robert. Doccia. Asciugamano.
Mi picchiettai la fronte con il palmo della mano, notando come lui, nel giro di qualche mese fosse riuscito a darmi alla testa in quel modo.
Passai di fianco alla camera degli ospiti, dove Andrew aveva passato la notte.
Non fu facile ammettere a me stessa che, in quella stanza, ero comunque cosciente di quello che avevo fatto. Nonostante fosse stato un errore, certo, non di quelli che ti rovinano la vita, ma di quelli di cui ti accorgi che qualcosa non era andato, che era meglio se non fosse mai accaduto.
Eppure, non riuscii a pentirmi per quello che era successo.
Dentro di me, sapevo che nonostante tutto quello che era successo, Robert sarebbe stato l’unica persona in grado di sconvolgermi così positivamente la vita.
Lo amavo, e questa era l’unica certezza che avevo.
Entrai nel box doccia, lasciando che l’acqua calda distendesse i nervi del collo, troppo tesi.
Mi lasciai andare a quella meravigliosa carezza che l’acqua riusciva a farmi con un solo pensiero in testa.
Dicono che anche lui abbia trovato la donna della sua vita.

***

Al fratellino della mia vaccona preferita.
Un bacione picciulo!
E un abbraccio alla neo-mamma che si è dedicata a lui completamente!
:***


Tadan! *aprelebraccia*
Eccomi qua!
Sono già tornata, visto? Sono stata straveloce questa volta.
Eh si, perché ormai mi sento carica ragazze! E l’ispirazione prende da sola l’iniziativa, ed io cosa posso fare, se non accontentarla? XD
Ho preferito evitare il discorso mamma/figlia, e concentrarmi sui sentimenti, piuttosto che sui dialoghi. Tanto immaginiamo tutti cosa si siano dette madre e figlia.. *.* suvvia XD
Sabato, poi, sono entrata in casa. In casa mia e non potete immagine quanto sia bello *_*
Per questo ho voluto scrivere oggi.
Eh beh, è venuto fuori più mieloso del precedente, ma non posso farci proprio niente. Perché, mamma mia.
Con il mio ragazzo anche è un periodo d’oro. Cioè, lo coccolerei tutto il giorno XD per questo uso BoB e Mary, almeno scarico un po’ di Scoccole!
Io vi ringrazio, davvero.
Ho notato che le recensioni sono aumentate, parecchio. Ed io non posso che dirvi GRAZIE, perché senza di voi, gran parte del mio lavoro, non risulterebbe così importante, per me almeno.
Voi mi date la carica giusta. Quindi, per favore. Commentate in tante, così, almeno, posso sapere cosa ne pensate, e cosa devo migliorare nel caso.
Sono aperta a qualunque commento, davvero.
Non sono così permalosa da offendermi. Credo ù.ù
XD davvero, vi ringrazio per l’appoggio che mi date.
Oh, ma quanto ciarlo..meglio smettere va XD
Un bacione a tutte voi.
:****


Fritty: Eh tesoro, anche a me manca BoB, però, qui..l’ho fatto rientrare, anche se non fisicamente. Spero che la presenza “telefonica” del nostro amore lovvoso soddisfi comunque la tua mancanza, come io ho soddisfatto la mia :* è pieno di miele XD non mi sono frenata! Ahahah! Un bacione giganteSco anche a te!

Liselotta: Miele! Miele! Altro che! Miele allo stato puro. Come sta la mano tesoro?? ç_ç piccola lei, con la mano disastrata! La prossima volta, ricordati che brucia XDXDXDXD secondo me, rispondendo al mio capitolo, te la sei tirata. “ora scrivo cn una mano sola è sono alcuanto moscia! mi sto facendo le unghie” sisi, te la sei tirata XD ora scrivi con una mano sola comunque! Baciotti baciottosi anche a te chica!

NeverThink: Guarda, sto giusto parlando con te XD tu mi farai piangere, oh si. Ma non solo piantini – come quelli che faccio sempre – ma una vera crisi! O.O ma ti pare di scrivere certe cose? Allora..te l’ho già detto nella tua recensione, al capitolo di Rachel. Bene, anche il tuo stile si evolve – anche se non so quanto ancora, visto che per me sei al massimo – perciò per me sei PERFETTA! Parlando di Mary – che poi si sente esclusa XD – non sai quanto io apprezzi i tuoi pensieri, si, perché sono certa che quello che dici è quello che pensi davvero, e non solo per farmi felice. Quindi, in teoria, se fa schifo il capitolo, dovresti dirmelo XD in teoria..comunque non ti credere. Il grazie te lo meriti tutto..anche ora, che hai letto, mi hai fatta sentire davvero bene..sapere che ho il tuo appoggio beh, è come Mary con Rob, e Rob con Mary..sanno di contare sull’altro. Quindi sappi che io ci sono! E ci sarò sempre..Ti voglio bene.

Cris91: questo capitolo diciamo che è arrivato da solo ^^ quindi spero che ti piaccia come è piaciuto a me..grazie tesoro per la recensione..non sai quanto mi faccia piacere vedere le vostre reazioni :** un bacio!

Romina75: Mmmh scusa di cosa?? Bah, scherzi? Io adoro parlare!! Sisi. E poi anche io ho una cugina di 15 anni più grande di me ^^ che significa?? Ah..peccato proprio, anche perché il mio ragazzo mi trucida xD ma non si sa mai eh..prendiamo in considerazione l’idea ihih! Beh, il 30/12 è una data NON comune :) ed è fantastico che anche tu sia nata lo stesso giorno! Mi fa sempre piacere sapere di non essere l’unica ;) spero che questo capitolo non sia troppo pesante, anche se potrebbe eh..non lo nego. Non mi sono trattenuta affatto..anzi, ho anche messo più di quanto di solito metta. Per le recensioni, non ti preoccupare davvero. Anche io ho avuto un bel casino, infatti non aggiornavo praticamente più..ma ora sono tornata in carreggiata..e conto di aggiornare mooooolto prima..come in questi giorni! Buona settimana ;) e mi fa davvero piacere sapere che questa storia ti piaccia dall’inizio..yaya! un bacione!

Nessie93: Uh..ho evitato il dialogo – che magari volevi :( - ma come ho scritto sopra, ho preferito dare spazio ai sentimenti..e poi BoB mi mancava XD quindi non ho resistito e l’ho messo..di nuovo..non riesco a stare senza di lui. Mi piace questa cosa che “c’è sempre” anche quando è lontano, spero che dia la stessa idea anche a te. Mary lo avrà sempre accanto! Un bacione!

Ginevrapotter: *.* *.* *.* glacie..cioè..grazie per i complimenti, e per il fatto che tu abbia commentato *.* davvero..io adoro quando lo fate, cioè..non i complimenti, ma quando mi fate capire che il capitolo vi è piaciuto..davvero! io golgolo..cici! e comunque, nonostante non abbia messo il dialogo mamma/figlia..spero che ti piaccia lo stesso ^^ un bacio

Lazzari: Carissima :) eccolo Rob..anche io non sono mica riuscita a farlo stare lontano per molto XD non ci riesco proprio! Ho bisogno che Mary lo senta vicino..sempre! beh, sono perfida, hai ragione XD ma io non lo faccio apposta..sono i capitoli che si scrivono così da soli..si animano di vita propria XDXD tesoro..grazie per i complimenti che mi fai sempre..appena ho letto “Bravissima Ketty un altro incredibile capitolo” sono sbattuta per terra xD un bacione enorme carissima!

_Miss_: Tesoro..questo è più lampo dell’altro..non ti dico di farci l’abitudine, perché non ne ho nemmeno io la certezza..ma..chi lo sa ^^ tesoro..grazie per l’appoggio, davvero..dimmi cosa ne pensi di questo :*** un kissone enorme!!

RiceGrain: Fatto tornare amore..ho letto la tua ultima recensione e ho pensato “cavolo, allora non manca solo a me..aspetta va” ed ho iniziato a scrivere xD lo sai poi io come sono fatta!!se inizio, non la smetto più, infatti è venuto anche lunghino..ma meglio no? Sei più felice! Ti voglio bene scricciolo!! Sabato nella casa eh xD sono coSì Felice!!AAAAAAh un bacione enorme!!

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Capitolo 45
*** 44 - L'amore resiste a tutto, forse. ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

L'amore resiste a tutto, forse.




“Vai a letto Mary..”, aprii gli occhi lentamente, focalizzando il viso di mia madre dolce come sempre.
Mi guardai intorno, ricordandomi soltanto di essermi messa, dopo cena, a guardare la televisione sul divano.
“Mmmh, mi sono addormentata..”, biascicai sbadigliando.
“Si, vai su. Se no qui ti verrà mal di schiena”.
Mia madre prese in mano il telecomando, spegnendo la televisione.
“Buonanotte”, mi salutò salendo le scale.
“’Notte mamma”, aprii gli occhi un paio di volte, portandomi le dita sulla tempia per far smettere il ronzio che si era acceso appena mi ero svegliata.
Inutile.
Sbuffai, stirando le gambe e allungando le braccia sopra la testa.
Le dieci e mezza.
Guardai l’orologio con una cerca ansia, Robert non aveva ancora chiamato.
Il cellulare era rimasto accanto a me, sopra al divano, per poterlo sentire nel caso avesse chiamato.
Nessuna chiamata persa, nessun messaggio.
Che le cose fossero andate peggio di quanto immaginassimo? No, speravo proprio di no.
Portai le mani sul viso, strofinando gli occhi. Ero stanca, ma non di una stanchezza fisica, bensì mentale.
Avevo bisogno di staccare la spina da tutto. La vacanza doveva servire a quello, certo.
Eppure ero riuscita ad incasinarmi la vita di più in spiaggia che a casa.
Decisi di chiamarlo.
E se non volesse sentirmi? E se avesse dell’altro da fare?
Con il telefono in mano, iniziai a picchiettare l’unghia sullo schermo scuro.
Ero indecisa. Volevo sentirlo, per capire come stava, ma una parte di me capiva che se avesse voluto avvertirmi, lo avrebbe fatto lui stesso ore prima.
“Rob..chiama”, mi ritrovai persino a parlare da sola. Patetica.
Mi alzai, andando in cucina per prendere un bicchiere d’acqua.
Di andare a letto, proprio non se ne parlava. Nonostante fossi distrutta dal viaggio, sapevo che non sarei riuscita a chiudere gli occhi, finché non avessi sentito Robert.
Mi appoggiai al ripiano della cucina, bevendo piccoli sorsi d’acqua.
Fuori il viale era illuminato dai lampioni, ma le strade erano deserte.
Chloe doveva essere a casa, per forza.
Il giorno dopo, avrei deciso che cosa fare. Al momento avevo ben altre cose a cui pensare.
Lavai lentamente il bicchiere, giusto per prendere tempo.
Sapevo che se fossi tornata in sala, avrei preso il telefono chiamandolo.

Quando, però, anche il bicchiere risultò pulito e brillante, non mi era rimasto più niente per temporeggiare.
Sbuffando ritornai sul divano, riprendendo il telefono in mano.
Ora lo chiamo. Si, lo faccio.
Composi il numero che ormai sapevo a memoria.
Tu.
Tu.
Tu.
Tu.
Il cliente da lei chiamato..”, riattaccai, gettandolo sui cuscini.
Mi presi la testa tra le mani, iniziando a pensare al peggio.
Alzai lo sguardo verso l’orologio appeso al centro della parete. Le lancette seguivano il loro corso lente e silenziose, scandendo il tempo e facendomi notare che Robert ancora non aveva chiamato.
Quanto poteva durare una riunione? Io non me ne intendevo, ma di certo non tutte quelle ore.
Ripresi il telefono, questa volta con più foga, e ricomposi il numero.
Tu.
Tu.
Tu.
“Pronto?”, non era la sua voce.
Corrugai la fronte, chiedendomi come mai il suo telefono non era tra le sue mani.
“Pronto, Robert?”, domandai cercando di non svegliare i miei.
“No, sono Kellan. Chi sei?”.
Kellan? E che cavolo ci faceva Kellan con il suo cellulare?
“Sono Mary”, non dissi altro, anche perché non ero dell’umore adatto.
E poi chissà se si ricordava di me.
Di sottofondo alla sua voce, sentivo della musica.
E la cosa era ancora più strana. Cosa ci faceva in un bar, o in qualunque altro posto con della musica? Perché  non mi aveva chiamato?
“Oh ciao Mary. Vedi, ora Robert..è..un..tantino impegnato”, bene.
“E cosa sta facendo di così importante?”, il senso di fastidio stava salendo nel frattempo.

“Ehm..diciamo che ora non può venire a rispondere. Anzi..aspetta che lo chiamo. Quelle due ragazze non lo lasciano nemmeno respirare”.
Ragazze. Ragazze. Ragazze.
Respirare. Respirare. Respirare.
La vista mi si annebbiò per qualche istante, facendomi vedere tutto rosso.
Respira Mary. Respira.
Bene, era in un pub, con i suoi amici e anche due ragazze. Perfetto.
Mentre io, come una cretina, ero a casa a crogiolarmi nelle mie preoccupazioni.
“Ah si? Con due ragazze?”, gli domandai seria.
“Si, aspetta che te lo chiamo. Devo dirgli che sei Mary?”, mi domandò con la voce alta, cercando di sovrastare il rumore della chitarra.
“No, lascia perdere. Digli che vado a dormire. Ah, Kellan. Per la precisione, io sono la sua ragazza”.
Acida, ecco cosa ero.
“Ah”, riuscii ad immaginarlo con la sua aria da saputello, tutto teso per cercare di rimediare alla gaff, “senti, davvero te lo chiamo. Ti spiego -”.
“No, digli che ci risentiremo. Ciao”.
Riattaccai, continuando però a tenere il telefono tra le mani.
Lo appoggiai sul tavolo di marmo, restando ad osservarlo.
Stronzo.
Ecco cos’era. Perché sapeva quanto io ci tenessi a sapere come erano andate le cose, e non doveva permettersi di prendersi gioco di me in quel modo.
Feci per alzarmi, ma la vibrazione sul tavolo mi fece risedere.
“E così ora mi chiami eh? Bene”.
Lentamente, molto lentamente risposi al telefono con nonchalance.
“Si?”, domandai sapendo già chi fosse.
“Mary? Mary sono Robert”, lo so.
“Ah ciao Rob. Dimmi”.
“Kellan è un idiota. Ha detto una balla. Non siamo in un locale Mary”, rimasi perplessa di fronte alle sue parole.

“Ah no? E la musica di sottofondo?”.
“Siamo a casa mia..è venuto qui per parlarmi, e ha deciso di provare la mia libreria musicale”, sembrava seriamente preoccupato.
“Mary, davvero..ha fatto un casino. Scusa. Gli ho detto di passarmi il telefono, ma ha detto che hai riattaccato”, la voce tenera, tenera non attaccava, non quella sera.
“Robert, cosa dovevo fare? Io sono qui, da oggi pomeriggio che mi preoccupo per te e per la tua carriera. Poi, vengo a sapere che te ne sei stato in giro con gli amici, invece di chiamarmi. Ah, e non dimentichiamo le due ragazze che non ti lasciavano respirare”.
“Scusa amore. Avrei dovuto prendere subito il telefono..scusa. Mi perdoni?”.
“Mmmh”.
“Kellan sei un idiota..”, lo sentii urlare.
Sorrisi, ringraziando il cielo che lui non potesse vedermi.
Perché, che ho fatto?..è Mary scemo. Ora è arrabbiata, sei proprio un deficiente. Te e i tuoi stupidi scherzi..Mary? Quella di prima?..No, scemo. È quella Mary. La mia Mary..Oh merda. Dille che le chiedo scusa..”.
Mia, lei è la mia Mary.
“Ehi..hai sentito? Ti chiede scusa. Ti giuro che sono da solo. E non vorrei nessun’altra qui che non sia tu”.
Il cuore iniziò a battere furioso dentro al mio petto, facendomi sobbalzare per il rumore che sentivo nelle orecchie.
“Si, ho sentito. Non so se lo perdono..e non so se perdono te per non avermi chiamato..”, abbassai lo sguardo da cane bastonato.
“Ehi, piccola. Qui sono le tre del mattino, mica potevo disturbarti a quest’ora..”.
“E qui sono le dieci di sera Rob”, risposi diretta.
“Ah. Kellan allora lo vedi che sei scemo? Scusa, ma è stato lui a dirmi che da voi era più tardi..scusa..”.
“Già non lo sopporto questo Kellan”, sapevo invece che era una persona fantastica, me ne aveva sempre parlato. E sapevo anche che l’astio non sarebbe durato nemmeno un’ora.
“Lo so, hai ragione. Ti avrei chiamata domani mattina”, la dolcezza che usò mi lasciò frastornata per qualche attimo.
“Allora, già che siamo al telefono, direi di sputare il rospo no?”, iniziai ad agitarmi sul divano, tamburellando un dito sul cuscino che tenevo in mezzo alle gambe.
“Si, bene. Ne sono uscito indenne. Come ti dicevo, non mi hanno mangiato e non mi hanno dato in pasto ai leoni”, scherzò ridendo, “però non hanno avuto una bella reazione. Diciamo che non è un’ottima pubblicità per il film, quella che Chloe mi ha fatto”.
“Quindi?”.
“Quindi mi hanno detto una cosa che tanto, lo so, nemmeno la farò. Non posso farcela”, mi stava facendo innervosire. Se voleva farmi scoppiare per l’esasperazione, ci stava riuscendo alla grande.
“Robert, cosa ti hanno chiesto?”.
“Di evitare la tua presenza, per il film, si intende..”.
“Oh..Rob..”, una lacrima scese scappando al mio autocontrollo, “mi..mi dispiace..”.
“Mary, di cosa devi dispiacerti? Non è di certo colpa tua. Non farmi arrabbiare”.
“Ma Robert, se io non mi fossi messa in mezzo, puntandomi, tra te e Chloe adesso non sarebbe successo niente, lei non avrebbe agito così d’impulso”.

“Smettila. Non sono cose che voglio sentirti dire, ok? Non è colpa tua. Punto”, si stava innervosendo, lo si capiva dal tono della sua voce, “se è scoppiato tutto questo casino, non è colpa nostra ma di Chloe e lo sai bene. Lei, ha agito senza pensare alle conseguenze che poteva recare a noi, a te e a me. Capito?”.
“S..si”, balbettai portandomi le ginocchia contro il petto.
Seguì un silenzio imbarazzante, nel quale io tentavo inutilmente di reprimere alcuni singhiozzi, e lui continuava a sospirare.
Non lo potevo vedere, ma di sicuro si stava passando la mano tra i capelli ribelli.
“Robert..scusa. Non volevo farti arrabbiare, scusa”.
“No, scusami tu. Sono stato troppo duro. Solo che non riesco a capire come mai vuoi sempre prenderti tutte le colpe. Tu, ora, non c’entri proprio niente. Anzi..sono io che ti ho messo in questo guaio, ok?”, si addolcì, dosando bene le parole, “io, con il mio lavoro ti ho creato questi casini. Ed è proprio quello che non volevo, rovinarti la vita. È di questo che ti parlavo al mare Mary..ma..ormai io non posso più stare senza di te, capisci? Sono egoista, perché pur sapendo che stare con me, ti crea questi problemi, non riesco a rinunciare a te”.
“Nemmeno io”, risposi velocemente, “e non sopporterei una decisione del genere. Ti prego. Non lo pensare nemmeno..”, mi asciugai le lacrime con il dorso della mano.
“Si, hai ragione. Basta..”.
“Non ti hanno detto altro..”.
“Si, mi hanno spiegato che presto ci sarà comunque un’altra intervista nella quale non sanno cosa Chloe potrebbe dire. Devo parlarle assolutamente. Non so se venire a Detroit, oppure aspettare che torni a Londra”.
Ci parlerò io. Credo.
“Non so che cosa le sia passato per la testa”, l’articolo ritornò nella mia mente, facendomi alterare.
Robert Pattinson lascia la sua ragazza.
Chloe parla ai giornali, dicendo “Mary è solo sesso. Non ci sarà mai quello che c’è stato tra di noi”.
Meschina e bugiarda.
Lo sapeva anche lei che quello che ci legava andava ben oltre il sesso.
Respirai a fondo, cercando di ritrovare la calma.
“..non credi?”, sentii la voce di Robert attraverso il telefono.
“Scusa, puoi ripetere..”, domandai imbarazzata.
“Ti chiedevo, quando torni..quando avevi intenzione di ritornare a Londra”.
“Beh, tra una settimana, più o meno..credo..perchè?”.
“Perché mi manchi, sciocca..”, sussurrò con la sua voce calda.

Rabbrividii immaginando il colore dei suoi occhi farsi più chiaro, e il suo sorriso sghembo.
“Anche tu mi manchi..ma sono felice che non si sia compromessa la tua carriera, in fondo, è la cosa più importante”, constatai annuendo.
“No Mary, non è la cosa più importante. La nostra storia, per me, è la cosa più importante ora come ora. E farò di tutto per impedire che il mio lavoro e le chiacchiere della gente, rovinino tutto. Ti amo..”.
“Anche io ti amo, e..niente..sono felice di averti..per me..si..insomma”, arrossii di colpo, non trovando più le parole, non riuscivo ad articolare nemmeno la frase.
Robert rise, di quella sua risata dolce e profonda.
“Sono io il più fortunato tra i due..Robert vieni?”..è Kellan..devo andare..”.
“Vai, tranquillo. Io ora vado a letto..”, mi stropicciai l’occhio sinistro, sorridendo.
“Sicura?”, mi domandò preoccupato.
“Certo. Mi raccomando, digli di tenere a bada le due ragazze”, scherzai alzandomi.
“Certo, sarà fatto! Buona notte, allora..”.
“Buona notte..”, il sorriso non intendeva abbandonare il mio viso.
“Ti amo Rob..”, quasi lo sussurrai, temendo di essere sentita persino dai muri di casa mia.
“Anche io, fai sogni d’oro”.
“Grazie..anche tu. Ciao”.
“Ciao”.
Riattaccai, rimanendo immobile davanti alla porta di camera mia, continuando a pensare alle sue parole.
Sapevo che quella notte non avrei dormito, ne ero certa.
Da un lato, le parole della Summit continuavano a tormentarmi, e dall’altro, l’incontro con Chloe mi avrebbe reso estremamente nervosa. Dovevo pensare a cosa dirle, come comportarmi nel caso avesse iniziato ad aggredirmi con le sue parole.
C’erano tante cose su cui dovevo riflettere, ma una cosa certa c’era: il sentimento tra me e Robert non era in pericolo.
L’amore resiste a tutto, forse.

***

“Guarda come gongolo, guarda come gongolo cooooooon voi”.
Ok, piccola uscita di testa.
Bene, bene.
Son tornata *sfregolemani*
Devo dire che, questa storia, ora come ora, mi sta dando un sacco di soddisfazioni.
Primo perché mi piace quello che scrivo, certo, sono sempre un po’ incerta, però diciamo che il succo delle cose che voglio trasmettere, ci sono XD
Secondo, perché di nuovo, come i primi tempi – quando ho iniziato a scrivere questa storia – l’ispirazione viene da sola. Senza che io la comandi, mi fa scrivere più di un capitolo a volta. E questo significa soltanto che sono tornata quella di una volta – finalmente.

 
Lasciatemelo dire: IO ADORO KELLAN XD
 
Cosa dire di Voi invece, carissime?
Siete sempre con me, non mi abbandonate mai, nonostante i miei capitoli possano essere talvolta noiosi, e altre volte troppo strani!
Grazie, vi posso solo ringraziare per il vostro appoggio che spero non manchi mai.
:***********
 
Lampra: Oh si che sei perdonata ^^ figurati! Ihih! Eh, questo non è proprio mielooooso, però diciamo che sto andando avanti per la strada giusta! :*** Baciotti!
 
Cris91: *.* fantastica! Ahahah, sono morta dalle risate con “cazzo che bellooo” XD devo dire che hai espresso in modo davvero originale la tua opinione ;))))) Eh la Summit tornerà, tranquilla..che questo era solo un assaggino!! Basta…non dico altro XD un bacione!!
 
Frytty: Ma che stupidaggini?? *.* sapere che vi state “innamorando” del mio BoB non può farmi che piacere..davvero! Vuol dire che esprimo bene le emozioni che voglio..sisi! e sono contenta che la dichiarazione vi sia entrata dentro ç_ç la vorrei anche io XD ahahah! Speriamo che il mio ragazzo non legga questo commento buahbuah!! Grazie mille per tutto carissima!! Un bacione enorme anche a toi!!!!
 
Liselotta: Ahahah addirittura glucosio? XD allora i diabetici sono proprio spacciati! Un bacio tesoro..dobbiamo poi parlare XD ti voglio bene!
 
*sudafreddo*
 
NeverThink: ho sempre paura di non scrivere le cose adatte..anche se ormai siamo arrivate ad un punto in cui persino al telefono svarioniamo alla grande XD quindi, perché mi preoccupo? Ma certo..perchè non voglio deluderti!!
“Perciò ti saluto, dicendomi semplicemente che io sono qui e che ti voglio bene, anche se ti consoco da poco. Perchè sei unica. E certe persone non passano inosservate.” Portate dell’ossigeno, sono svenuta! Sei matta a scrivere certe cose..altro che Succhero..mmmh..cosa posso dirti? Che ti voglio bene e lo sai già..che anche TU migliori ad ogni capitolo, ma hai una testa così dura, che una noce di cocco ti fa un baffo proprio!! Dici che miglioro, ma anche io non trovo tutti questi miglioramenti eh XD anche per me sono come sempre..tesoro..hai visto la Summit ç_ç che Vacca la Chloe oh..ma vedrai, tornerà presto ç_ç tu lo sai bene!!!aaaaah lotta sul fango XD un bacione tesoro! TiVuBi!

 
Romina75: *.* *.* *.* mi sciolgo io, sulla tastiera, se mi scrivi certe cose. Seriamente. Davvero ti ho trasmesso tutto ciò? O.O davvero, davvero? Oddio.. *gongologongologongolo* non so cosa dire, cioè..sono felice! Sul serio..quello che hai scritto tu, è esattamente quello che i protagonisti hanno provato, senza ombra di dubbio..io mi sono sciolta al posto di Mary, immaginando un Robert o qualunque altro ragazzo pronunciare quelle determinate parole..quindi..grazie, grazie di tutto! Un bacione!
 
Nessie93: *.* beh, spero davvero di farti provare certe sensazioni anche in futuro. Sisi! La scelta di non mettere la spiegazione figlia/madre è appunto, come dici tu, per evitare una ripetizione dell’accaduto..cioè..d’altronde, leggendo tutta la storia, la lettrice dovrebbe già sapere a memoria quello che succede..e figurati se io la vado a tormentare con un riassunto delle puntate precedenti XD eh..mica sono così sadica! Beh, BoB l’ho creato con tanto Succhero..tanto tanto..e ne vado fiera! È il mio BoB personale..anche io vorrei avere delle telefonate del genere *sospira* ma mi accontento del mio boy mieloso quando serve e normale quasi sempre XD un bacio tesoro! fammi sapere cosa ne pensi anche di questo! ;)
 
_Miss_: ç_____________ç Tesoro..cioè..hai straragione per Grecia..hai straragione..ma non l’ho dimenticata eh..davvero! solo che in questo periodo sento Mary più vicina! Ecco..solo questo..eh..lo scontro arriverà ben presto, non ti preoccupare. Un passo alla volta e tutto si sistema. Credo XD un bacione!
 
Ginevrapotter: Grazie Roby!! :) sono felice di averti trasmesso tutto quello che intendevo! Si, e sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto :**** spero che anche questo sia tra i tuoi preferiti..ora la storia si complica..cosa succederà? Mah xD baci!
 
Sognatrice85: *correarecensirelatua* Eccomi XD sono tornata da un Tour su Dreaming ihih! Devo commentare..davvero!! *.* belli loro! Allora..tesoro..Mary l’ho fatta si, fragile, ma fidati..quando vuole sa tirare fuori le unghie, infatti a breve ne succederanno di tutti i colori XD un bacione, e spero di non averti delusa! Anche io tengo molto al tuo parere..baciotti!

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Capitolo 46
*** 45 - White flag ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

White flag




(Dido - White Flag)

La mattina, come di consueto, mi alzai abbastanza presto, cercando di non fare rumore.
Mio padre dormiva ancora, mentre mia madre doveva essere uscita per fare la spesa.
Mi stiracchiai davanti alla porta del bagno, sbadigliando.
Quando lo sguardo si posò sul mio riflesso, nello specchio del bagno, mi meravigliai della persona che vi trovai.
Ero diversa, più distesa. I lineamenti del viso erano leggermente cambiati, e le gote erano più rosse, rispetto al normale.
Che avessi la febbre? No. Ero fredda.
Portai una mano sulla fronte, trovando subito la risposta.
Il primo pensiero, come ogni mattina, andava alla causa del mio cambiamento.
Robert.
Già, era stato lui a farmi diventare così strana, l’amore che provavo per lui era la soluzione.
Scesi in cucina, notando felicemente che la giornata era piena di sole.
Mentre versavo il latte nella tazza, il pensiero di Chloe arrivò lentamente, silenzioso ma potente.
Dovevo parlarci, anche senza l’approvazione di Robert.
Lui non avrebbe capito. Di certo, per Chloe, era meglio se parlava prima con me. Robert era troppo arrabbiato, sia per la nostra storia, che per la sua carriera.
Sorseggiai il mio cappuccino sedendomi sulla sedia di vimini nel porticato di fronte a casa mia, volevo gustarmi i primi raggi del sole sul prato, e l’aria calda delle ultime mattine d’estate.
L’amore rende davvero folli, lo so ancora adesso.
Chiusi gli occhi, ascoltando il cinguettio degli uccellini sui rami degli alberi, distendendo le gambe.
Aprii gli occhi sentendo il rumore di alcuni passi provenire dall’ingresso del vialetto.
Quando alzai la testa, per vedere se si trattava del postino, rimasi perplessa e basita.
Una Chloe, tutt’altro che arrabbiata, mi guardava, a pochi passi da me.
Mi misi in posizione eretta, appoggiando la schiena alla sedia.
Si avvicinò lentamente, non staccando il contatto visivo. Non avevo paura, semplicemente non mi aspettavo di trovarla lì, davanti a casa mia.
“Ciao”.
Sentire la sua voce, così vicina, mi fece rabbrividire.
Non avevo dimenticato quello che aveva fatto, ma rivederla mi fece un effetto strano. Mi era mancata, si, mi era mancata.
“Ciao”, riuscii a rispondere, dopo qualche minuto di tentennamento.
“Ti domanderai che cosa ci faccio qui, non è vero?”, sorrise, e la cosa mi meravigliò ancora di più.
“Già”, ammisi guardando le mie mani.
“Beh, Mary. Non ti nascondo che sono parecchio arrabbiata, offesa, delusa. Ma sono cose di cui parleremo dopo. Quello che voglio dirti è..beh..insomma, ho esagerato. Lo ammetto”.
Alzai di scatto la testa, fissandola incredula.
Erano davvero sue quelle parole?
Probabilmente, notando la mia espressione, capì che non le avrei creduto tanto facilmente, perché subito riprese a spiegarsi.
“Vedi Mary. Il fatto che tu mi abbia rubato il fidanzato”, no, aspetta, così non va bene.
“No, Chloe. Aspetta”, mi alzai, per poter essere alla sua stessa altezza.
“Primo, io non ti ho rubato nessun fidanzato”, la sua occhiata scettica mi fece inacidire il doppio, “e secondo, non ci sono scuse algesto che hai fatto. Lo sai che hai quasi mandato in frantumi la sua carriera? Eh?”, ero arrabbiata, e l’istinto di protezione verso Robert, si stava facendo spazio tra tutto il resto.
“Ve lo siete cercato. Io non volevo di certo toccare lui. Lo amo ancora..nonostante tutto”.
Non so cosa mi fermò, dal tirargli uno schiaffo. Probabilmente il mio orgoglio.
Presi un lungo respiro, dovevo mantenere la calma.
“Chloe, ti pare il caso di venire a casa mia, per dirmi che ami ancora il mio ragazzo?”, se voleva la guerra, io avevo già formato il mio attacco.
“Si, certo. Ora lo chiami anche così. Mary, da quanto gli avevi messo gli occhi addosso eh? Forse da quando ti abbiamo presentato il suo amico? Non ti è piaciuto? E tu hai ben pensato di prendere il mio. Ci hai messo gli occhi sopra, e così hai fatto di tutto per portarmelo via. Ma si sa Mary, la carne è debole. È ovvio che ha scelto te, sei più bella, lo ammetto. Ma non credo che reggerete molto. Noi avevamo un rapporto molto più stabile, e sicuramente meno giornalisti contro”, riprese fiato, ed io non riuscii nemmeno a respirare, dallo stupore e dalla delusione che quelle parole mi provocarono.
“Vedi Mary, hai un bel fisico, e immagino che abbiate già fatto tutto quello che c’era da fare..bene, vedrai che le cose non dureranno molto. Mi amava, e sono certa mi ami ancora adesso. Non devo fare altro che aspettare, e fidati, lo farò. Sono troppo innamorata per permettermi di mollare. E non importa se sei tu la mia rivale, io lo rivoglio. E farò di tutto per riprendermelo”.
“Anche rovinargli la carriera?”, sputai acida.
“No. Te l’ho già detto, non era mia intenzione. Infatti voglio chiedergli scusa..”.
Non ti avvicinare a lui.
“Non penso voglia vederti, per sentire le tue scuse. Dovete chiarirvi Chloe, ma lui è molto arrabbiato”.
“Lo so, lo conosco”.
“Ma cosa dici? Pensi di conoscerlo perché siete stati insieme? Chloe, te l’ho detto al mare. È dall’Italia che siamo legati. Basta, finiscila”.
Ero scoppiata, ma non potevo resistere, non dopo che Chloe aveva messo in dubbio il nostro amore.
“Tzè”, alzò lo sguardo verso il cielo, “certe persone, rimangono legate anche dopo anni. E siamo io e lui. Capisco che la popolarità ed il suo nome, ti abbiano attirato. Ma ha bisogno di una donna, non di una ragazzina”.
“Stai dicendo che io non sono una donna? Chloe, hai la mia stessa età. Tu a ventidue anni pensi di essere una donna? E ti saper prendere decisioni giuste? Bene, complimenti. Soprattutto dopo la tua uscita in tv”.
“Beh, stai certa che sono più matura io di te. Io non ti avrei mai fatto una cosa del genere Mary, mai”, la voce le tremò per qualche istante, ma subito si ricompose, stirandosi la maglia, “io ti volevo bene, ti reputavo una mia sorella. E tu..tu mi hai tradita”.
Colpita e affondata.

Mi conosceva troppo bene, sapeva dove doveva andare a parare per ferirmi, e lo stava facendo con una semplicità da farmi quasi paura.
Non le risposi, mi limitai a mettere da parte lo sguardo omicida, e a tirare fuori l’espressione che ormai avevo da qualche giorno, triste e mortificata.
Ormai mi ero rassegnata all’idea di ricucire i nostri rapporti, ma non pensavo che saremo arrivate a certi punti.
“Chloe, mi dispiace. Ho sbagliato tutto, lo so. Ma la mia colpa più grande, è stata quella di averti mentito. Io ho sempre amato Robert, e lo amo da morire anche adesso..avremo dovuto stare insieme da molto prima Chloe, e mi dispiace che di tutti i nostri errori, proprio tu ne abbia dovuto soffrire”, ammisi tirando fuori tutta la malinconia che in quei giorni mi aveva accompagnata.
La guardai negli occhi, ritrovando la Chloe che mi aiutava con i compiti da piccola, che mi faceva i capelli, che mi ascoltava quando avevo qualche problema, e gli occhi si velarono di lacrime. Lacrime, però, che trattenni immediatamente, notando lo sguardo di Chloe tornare freddo e distaccato come prima.
“Non ci casco. Non più”, disse semplicemente, voltandosi.
“Dove vai?”, le domandai stupidamente.
“A casa. E non voglio più vederti Mary. Mai più”, parole taglienti, di ghiaccio, che mi perforarono da parte a parte.
“Chloe, è un addio?”, le domandai fredda, raggiungendola in fondo al vialetto.
“Si, penso proprio di si. Ci rivedremo, lo so..ma per Robert. Sappi che io lo amo, e non lo lascerò scappare”, fece un passo in avanti, ma si voltò, guardandomi negli occhi.
“Io ero felice Mary, e tu lo sai quanto io abbia sofferto nella mia vita. Tu, hai rovinato tutto. Sei un’egoista insensibile, che pensa soltanto a se stessa. Non pensavo fossi diventata così, ti ricordavo diversa. Mi hai rovinato la vita per i tuoi fini subdoli. Ti odio, e spero davvero che tu non soffra mai, quanto ho sofferto io”, mi guardò dall’alto al basso, rigirandosi velocemente.
La osservai mentre lenta, passeggiando per la strada, ritornava a casa sua.
Rimasi immobile, ferma dove mi trovavo, ignorando il fatto di essere con una canotta ed un paio di short da notte.

 
“Mary, va tutto bene?”, sentii la voce di mia madre in lontananza.
“Ehi, voltati. Mary, guardami”.
Capii di trovarmi ancora fuori, seduta sulla sedia dalla quale avevo visto arrivare Chloe.
Avevo la testa appoggiata ad una mano.
Il braccio sul bracciolo della sedia di vimini.
Lo sguardo, ne ero certa, passivo e lontano.
Si, avrei preferito essere lontana, anni luce. Magari con Robert.
Si, magari.
Le parole di Chloe riecheggiavano ancora nella mia mente, come se qualcuno stesse urlando proprio vicino al mio orecchio.
“Mary?”, mi ricordai della presenza di mia madre. Chissà da quanto tempo mi stava chiamando.
Alzai il capo, raggiungendo il suo viso.
“Dimmi”, risposi atona, tenendo la mano nella stessa posizione.
“Che succede? Perché sei in giardino?”, mi domandò scrutandomi.
“Fa caldo. È una bella giornata..”, ammisi, facendo sventolare la mano, presentando il panorama.
“Mary, sicura di stare bene?”, domandò per l’ennesima volta.
“Si mamma. Sto bene”, ripetei scocciata, “vado di sopra, chiamami se hai bisogno”.
Non la guardai nemmeno in viso, entrai in casa salendo le scale.
Raggiunta camera mia, la guardai per qualche minuto.
Non mi ero nemmeno accorta che mio padre era uscito, magari mi aveva anche salutato, ma io proprio, non l’avevo sentito.
Presi la spazzola e cominciai a spazzolarmi i capelli. Ero stanca, come se quella mattina avessi corso più del solito.
Appoggiai le mani sul comò, guardandomi allo specchio.
Cazzo.
Mi madre aveva ragione.
Il mio sguardo era totalmente diverso, da quando mi ero svegliata.
Gli occhi freddi ed impassibili, il volto pallido, nonostante l’abbronzatura e le labbra rivolte in un broncio da far concorrenza ad un mulo.

Io ero felice Mary, e tu lo sai quanto io abbia sofferto nella mia vita.
Si che lo sapevo, me lo ripeteva ogni volta.
Il fatto che suo padre si fosse ammalato da giovane, e che quindi, lei e sua madre si erano dovuti prendere cura di lui e di suo fratello, era sempre in primo piano.
Non che ne fossi dispiaciuta, se me ne parlava, anzi. Spesso, quasi sempre, andavo da lei ad aiutarla nelle faccende domestiche, per lasciarle un po’ di spazio.
O, quante volte avevo tenuto suo fratello, permettendole di uscire con i ragazzi? Quante?
Tante, eppure le aveva dimenticate tutte.       
Tu, hai rovinato tutto. Sei un’egoista insensibile, che pensa soltanto a se stessa.
Ero un’egoista. Ormai lo avevo sentito dire tante volte, che una più o una meno, non mi guastavano di certo.
Ma, anche se fuori, la mia corazza era uscita, facendomi sembrare una matta psicopatica, dentro di me stavo soffrendo come un cane.
Piangevo, ma non me ne rendevo conto.
Mi portai una mano sulla bocca, per mascherare i singhiozzi.
Non volevo che mia madre sentisse e si preoccupasse.
Ero egoista, aveva ragione Chloe.
Io non ti avrei mai fatto una cosa del genere Mary, mai.
E io invece le avevo portato via tutto, come diceva lei.
Tutto.
Mi appoggiai con le ginocchia sul pavimento, abbracciandomi stretta, temendo di scoppiare in mille pezzi.
Pezzi che non sarei riuscita a rimettere a posto da sola.
Piansi, per parecchio tempo.
Finché non finii le lacrime, ormai stanche di scivolare sulle mie guancie.
Mi risollevai da terra, appoggiandomi al letto.
Il riflesso del mio viso, faceva orrore. Spostai subito lo sguardo, per non scoppiare di nuovo.
Senza pensare e senza sentire niente, mi diressi in bagno.
 
Dopo la doccia, riuscii a ritrovare parte della mia integrità mentale e fisica.
Mi ero lasciata andare al dolore e alla sofferenza, ma le cose dovevano cambiare.
Chloe aveva detto delle cose orribili, delle cattiverie enormi, ed io non avevo fatto niente per impedirglielo. Ma tutto sarebbe cambiato, tutto.

Scesi in cucina, trovando mia madre intenta nel preparare il pranzo.
“Posso aiutare?”, le chiesi sorridendo.
Mi guardò dall’alto al basso, trattenendo un sorriso.
“Come siamo di buon umore”, mi disse allegra.
Le sorrisi, rassicurandola.
Non dovevo averle fatto un’ottima impressione, prima.
Scendendo avevo notato mio padre, fuori in giardino, ma di solito lui lavorava a quell’ora.
“Ehi mamma. Come mai papà è tornato così preso?”, domandai osservandola tagliare una carota.
“Beh, ha detto che doveva fare una cosa a casa. Non lo so..non lo ha detto nemmeno a me..”, rispose guardando la pasta.
Mi appoggiai al ripiano della cucina, prendendo il mano una mela.
La osservai, rigirandomela tra le mani.
“Ciao caro”, capii che mio padre era entrato, dal saluto di mia madre.
Alzai lo sguardo, trovando il suo, più teso, però, rispetto alla sera prima.
Problemi a lavoro forse, ma non ne aveva mai fatto parola, almeno con me.
“Ciao”, rispose semplicemente, appoggiando la sua valigetta su una sedia.
“Devo parlarti Mary”, mi disse guardandomi.
Corrugai la fronte, non capendo il motivo del suo tono.
Guardai, così, mia madre, sperando di trovare qualche risposta, ma lei scrollò le spalle mimando un “non ne so niente”.
“Va bene papà. Spara”, sorrisi, facendo ridere anche mia madre. Peccato, però, che lui non cambiò minimamente espressione.
“Stamattina, in ufficio è venuta Chloe”.
La mela mi cadde dalle mani, facendo un tonfo udibile solo dalle mie orecchie, che avevano preso a fischiare troppo forte per poterle sopportare.
Merda.


***

Allora.
Sono cattiva? Si, sono cattiva. XD
E voi?
Voi non sapete quanto mi rendete felice con i vostri commenti *.* sono sempre più succosi, ed io mi sciolgo nel leggerli.
Io..io..non so davvero come ringraziarvi.
Ed ecco.
Sono parecchio scema, perché io non mi accorgo mai delle cose più futili della vita XD perché sono troppo impegnata a crogiolarmi nei miei castelli mentali – per non essere volgari – e quindi non mi rendo conto delle bellissime persone che ho intorno.
Certo, lo so che sono fantastiche, ma davvero. Sono pessima.
Io vi amo tutte, dalla prima all’ultima. E anche se non ho instaurato con tutte voi un rapporto forte e profondo, io sono affezionata a tutte.
Ma in particola, le persone di cui sto parlando lo sanno chi sono.
Quindi..grazie, insomma. Di darmi sempre il vostro appoggio, di non lasciarmi mai *.*
Su EFP ho conosciuto delle persone fantastiche.
Non ho altro da dire.
*siasciugalelacrime*
Dicevamo.
XD
Salutiamo la Chloe, che da oggi, finirà al cimitero grazie ad alcune di voi.
Bene, fate ciao con la manina.
braviSSime.
Che dire.
Sono stata stronFissima, come direbbe House, in questo capitolo.
Cosa gli dirà ora il padre?? Mamma mia. xD
Chi lo sa?
Mmmh, si accettano scommesse.
 
Un bacione enorme!!
 
Romina75: Romy ti prego non mi uccidere. Approvo a pieno il tuo discorso, se si amano, riusciranno a resistere anche in continenti diversi, però sai..Chloe è parecchio agguerrita. Lo hai notato da questo capitolo, non si darà pace, finchè non li vedrà divisi. Questo è sicuro ç_ç Ho usato Kell appunto perché lo adoro. xD è troppo tenero..dai..via, aspetto la prossima lettura, sperando di sopravvivere alle vostre tirate di orecchie! Un bacione
 
Liselotta: Tesoro!! quanti vecchietti hai messo sotto? XD eh, anche io adoro Kell, però dai..è stato simpatico. Ora cosa ne pensi di questo capitolo? Sono stata parecchio acida eh XD da farvela odiare proprio Chloe XD un bacio chica..ti voglio bene!!
 
Cris91: Ahahah mi hai fatto morire con il tuo commento XD Grande.. anche io vorrei uccidere la Summit muahmuah..lo facciamo insieme?? :) beh, Kellan è stato un punto fondamentale..diciamo che non è di lui che ci dobbiamo preoccupare, lo avrai ben notato da questo capitolo no? Ora cosa succederà..mah XD a te la fantasia di continuare nella tua mente cara..baciotti!
 
_Miss_: Grazie tesoro per i complimenti, spero che però tu non cambi idea, leggendo questo XD Se prima non odiavi Chloe, ora è impossibile non farlo ahhaha! Come è andata la corsa dei carri? È tutto finito? Raccontami..susu..baciottone!!
 
Ginevrapotter: Ciao Roby! Beh, che dire.. *.* sono felice che Rob&Mary ti piacciano..sai, li ho cresciuti io XD quindi sono proprio orgogliosa della coppietta che hanno formato muahmuah..citando la tua frase “mary deve parlare con chloe e non si sà che putiferio arriva venti del nord aiutoooooo” hai proprio ragione XD altro che venti del nord..qui c’è stato uno tsunami di entità enormi..di nome Chloe XDXD un bacione!
 
Lazzari: Certo scemotta che ti perdono *.* “spero che anche il padre la prenda bene quando lo saprà” ahahah chissà XD cosa ne pensi?? Giuro..non mi ricordavo che lo avevi citato..ci sta benissimo!! Eh tesoro..haimè, Chloe non lo capisce..anzi, Mary si incaFFa ancora di più quando si mette in dubbio il suo amore per Rob..così non arrivano da nessuna parte haimè. Anzi, Chloe qui..diciamo che sta sull’anima anche a me XD come faccio a non perdonarti eh? che sei sempre così fedele..cioè, ci sei sempre.. ç_ç ed io sono così felice..Bravissima io….certo..sisi..ahah.. xD gli occhiali Lory..gli occhiali ti servono xD un bacione enorme..e grazie di leggere sempre i miei scleri! :****
 
Nessie93: *_______________* oddio!!!!! Ma lo hai scritto a me? Dici a me che sono brava a trasmettervi emozioni..è la cosa più bella che tu potessi dirmi.. *_* beh, come hai potuto notare, meglio il titolo nascosto, che questo capitolo XD è parecchio acida la situazione..chissà ora cosa succede..mmmh XD un bacio
 
NeverThink: Io con te..non so davvero cosa dire. Sul serio. Mi scrivi sempre tutte queste cose dolci, sincere..ed io mi commuovo ogni santa volta..dici che miglioro, ma non so dove tu lo veda XD bah! L’altro giorno mi hai detto che io leggo le tue cose, beh..Mary la leggi solo tu in anteprima..e sono così felice dei tuoi consigli, delle tue approvazioni. Diciamo che appena mi dici che qualcosa non va, mi mobilito subito per sistemare tutto. Si, perché è importante per me il tuo parere..mi sento più sicura! Ciarle a parte..ho un sonno..mi è venuto ora ora..tu non ci sei, sei a fare filosofia. Ed io attenderò con ansia la fine del tuo studio, per ciattellare un po’ come sempre. Questo capitolo, che tu ormai hai già letto xD è parecchio acido, so già cosa ne pensi..quindi, attendo soltanto il tuo arrivo. Un bacio. Ti voglio bene anche io e ti adoro immensamente! *_*
 
RiceGrain: hai visto fiore della mia vita??? *___* hai visto chi è tornato? Chloe alla riscossa. Tipo le mucche XD altro che..questa è una VACCA XD amore mio bello, certo che ti perdono. Come farei senza di te eh! La prima effeppippiana conosciuta.. ç____ç e la prima che mi è entrata nel cuore..ahh… *sospira* non vedo l’ora di avere la Web..altro che discorsi..xD tesoro bello, spero che continuerai a rivolgermi la parola XD anche dopo questo scempioXD ti voglio bene piciula.. un abbraccio caloroso da Genova, dove sta diluviando da stamane..
 
Frytty: In gita a Praga eh? mmmh. *___* Ci porti pure me??? Uffa..perchè non mi hai avvisata??? Eh????anche io Praga XD Anche io adoro te, nonostante sia andata a Praga senza avvisarmi ù.ù XD carissima..ti ringrazio con tutto il cuore, davvero, per quello che mi scrivi ogni volta..anzi, ormai leggerò solo quelle..dopo questo capitolo mi vorrai morta. Ci sarà una taglia sulla mia testa XD un bacione enorme!!

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Capitolo 47
*** 46 - We'll make ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

We'll make




Merda.
Merda.
Merda.
Iniziai a sudare freddo, nonostante in casa ci fosse la solita corrente causata dalle finestre aperte.
Potevo benissimo immaginare il mio volto in fiamme, completamente rosso, e coperto da una maschera di terrore.
“Stamattina, in ufficio è venuta Chloe”.
Quella mattina Chloe era andata da mio padre. Fin qui ci arrivavo.
Per dirgli cosa?
Che cosa voleva da lui?
“Devo parlarti Mary”.
Cazzo.
No. No. No.
Non poteva avergli detto tutto, non lei, non nel suo modo.
Dovevo essere io a parlare con lui, per spiegargli tutta la faccenda, proprio come avevo fatto con mia madre. Cavolo.
Mi voltai verso di lei, che era il riflesso del mio viso.
Ci guardammo negli occhi, consapevoli che ormai non potevamo più fingere.
Chissà cosa stava pensando mio padre. Chissà Chloe che cosa doveva avergli detto.
Mi ripresi, cercando di ritrovare un minimo di controllo necessario in certe situazioni.
Raccolsi la mela, riponendola nella cesta della frutta.
“Mary”, mio padre mi richiamò, facendomi voltare di scatto.
“S..si, ci sono”, mi portai una ciocca di capelli dietro l’orecchio, sospirando, “ci sono e parleremo. Però, ti prego papà. Non mi giudicare”.
Alzai lo sguardo verso il suo viso, notando la sua negazione.
“Come posso? Sei mia figlia. Non ti giudicherei mai, non dopo le affermazioni di Chloe. Quella che mi ha descritto non è la mia bambina. Soprattutto Chloe parla da ragazza tradita. Da te e da quel Robert”.
Mi si strinse il cuore.
Sentire il suo nome, pronunciato dalle labbra di mio padre, mi provocò una certa fitta all’altezza dello stomaco. Non perché lo aveva nominato con orrore, bensì, con educazione e rispetto.
“Come..”.
“Come faccio a saperlo?”, mi domandò avvicinandosi.
Volevo arretrare, volevo scomparire.

“Perché, a differenza di tua madre, sono molto più pettegolo io. Mi basta semplicemente ascoltare le chiacchiere tra le ragazze che lavorano nel mio ufficio, per stare aggiornato su tutti i gossip”.
Era ironico, ma il suo sguardo era comunque serio e teso.
“Quindi sapevi tutto?”, domandai allarmata.
Sapeva tutto, e non mi aveva mai detto niente. Perché?
“Si, sapevo tutto. Ma tua madre no. Sapevo che sarebbe stato meglio per voi due, donne..sapere tutto tra di voi..”, si passò una mano tra i capelli e non mi fu difficile ricondurre tale gesto ad una determinata persona.
“Oh”, riuscii soltanto a dire.
Mia madre si era rimessa a lavare le verdure, come se quello potesse bastare per tagliare la tensione.
“Vedi Mary, quando ho visto arrivare Chloe, questa mattina, ho subito immaginato che cosa avesse da dirmi. Quindi, mentre parlava, ho ben tenuto in considerazione il lato vendicativo della faccenda”, prese un bicchiere, riempiendolo con dell’acqua.
“Ha iniziato parlandomi del vostro viaggio in Italia. Ed io ho ricondotto tutto all’apertura della lettera, qui in casa. Eri già diversa. Già allora..”, mio padre che si stava mettendo nei panni di uno psicologo, tutto ciò era ridicolo.
“Quando però, ha tirato in ballo il tradimento, non ci ho più visto..Mary, ti chiedo scusa”, abbassò lo sguardo e sia io, che mia madre, lo guardammo con uno sguardo preoccupato.
“Tu..tu ti scusi?”, domandai meravigliata.
“Si, perché se prima, il tuo rapporto con Chloe poteva risanarsi. Mi dispiace Mary, ma se toccano la mia famiglia, io divento una iena..”, mia madre trattenne a stento una risata, coprendosi con una mano.
Io non ci stavo ancora capendo una mazza.
“Cioè?”.
“Beh, ha iniziato a dirmi che lei ti riteneva un’amica, che pensava di potersi fidare di te. Che l’hai tradita, insieme a Robert. Che lei stava male, e che comunque dovremo mettersi nei suoi panni. Io ci ho provato, ma non ci sono riuscito.
Così le ho domandato come mai ha deciso di andare in televisione, per dire la sua versione. Poteva chiarire con voi, visto che nessuno sapeva della tua esistenza. Le ho spiegato che poteva evitare, perché sei mia figlia ed io non voglio che i giornali parlino di te come una poco di buono.
Lei così, mi ha detto di non aver riflettuto prima di agire. Che le dispiace per Robert. Bene.
Li sono scoppiato”.
Sbattei le palpebre almeno una decina di volte al secondo. Ero incredula.
Mia madre ormai non si tratteneva nemmeno più.
“Mary, non potevo permettere che gettasse altro fango su di te..tua madre mi ha accennato qualcosa in questi giorni. Dicendomi quello che tu hai fatto per Chloe agli inizi..evitando persino di incontrare questo Robert. Ma è palese tesoro, quel ragazzo ti ama”, ero stata rapita dagli alieni, ed in quel momento stavo nel loro pianeta con dei cloni dei miei genitori.
Non era possibile.

“Non essere sconvolta, ti prego. Io ti devo parlare è vero, ma di altro..voglio farti capire che io ti appoggio, che noi”, prese mia madre per mano, guardandomi, “ti siamo vicini”.
Gli occhi iniziarono ad inumidirsi, colpa dell’emozione di trovarmi in un mondo alieno, sicuramente.
“Quindi voi..tu..lei”, ormai non sapevo nemmeno più cosa dire.
“Ti devo parlare del lato burocratico della situazione. Nel mio ufficio abbiamo un legale molto affermato, che, ne sono certo, potrebbe lavorare per noi. Non possiamo sottovalutare la pubblicità negativa che avrai, non perché io ci creda, siamo chiari. Però i giornalisti sono pronti a tutti e noi dobbiamo difenderci. Non metto in dubbio che Robert sappia cosa fare, ma noi ti tuteleremo. Ok?”.
Incredula.
Sbalordita.
Senza parole.
“Avevi paura?”, mi domandò mia madre, tornata seria.
Annuii, appoggiandomi al mobiletto della credenza.
“Vedete, i giornali non mi hanno descritta come la santarellina della situazione, anzi. E il fatto che io abbia tradito Chloe, me lo rinfaccio ancora io stessa, adesso. E sono pentita, non di aver fatto tutto questo, ma di non aver seguito il mio cuore subito, solo di questo”, alzai lentamente lo sguardo, trovandoli commossi e sorridenti.
Alieni. Non avevo altre spiegazioni.
Mia madre si avvicinò, abbracciandomi.
“Si, si. Ho fatto proprio bene a farla andare via, penso che Chloe si sia davvero pentita di essere venuta da me. Oltre tutto, immaginava che tu non mi avessi detto niente, ma le ho fatto credere che invece ero al corrente di tutto. Dovrò ringraziare quelle galline che lavorano per me”.
“George”, lo rimproverò mia madre tirandogli uno schiaffo nella spalla.
Sorrisi, ringraziando il cielo di avere quei due alieni come genitori.
“Papà, io avrei voluto dirtelo..ma volevo trovare il momento ed il modo migliore. Capisci che con mamma..”, intrecciai le dita delle mani, come una bambina piccola.
“Si lo so. Non ti devi preoccupare. Ti conosco bene, e so che non ci hai mai nascosto niente, se non per il tuo bene e per il nostro..quindi, non ti preoccupare”.
Fui io la prima ad avvicinarmi per abbracciarlo.
Sentire le sue braccia strette intorno alle mie spalle, mi fece sentire protetta, sicura.
Certo, erano altre le braccia che bramavo, ma per il momento, potevano anche bastare.

 
Durante il pranzo, nessuno riprese il discorso, e fui immensamente grata a tutti e due.
Ero già abbastanza sconvolta, ci mancava anche riprendere a parlare di certe cose. Sarei scoppiata.
Ma, il fatto di averli tutti e due dalla mia parte, mi metteva una sicurezza addosso, difficile da spiegare. Era come se tutto e tutti non potessero toccarmi, come se fossi riuscita a trovare quella forza che mi mancava per combattere il mondo.
Si, ormai ne ero sicura, sarei riuscita ad uscire indenne da quella situazione ed avrei fatto in modo che anche Robert ne uscisse senza ripercussioni.
Era del suo lavoro che mi preoccupavo. Non volevo rovinare la sua carriera.
E non potevo negare il fatto che se fosse mai successo, la colpa sarebbe anche stata mia.
Quando decisi di lasciarmi andare e di farmi trasportare dal sentimento che mi legava a lui, avevo messo in conto parecchie cose, tra cui Chloe ovviamente e la sua carriera.
Sapevo che lei si sarebbe imbufalita, ma non avrei mai immaginato che potesse arrivare a tanto.
Così, come potrei anche sbagliarmi sul futuro di Robert. Potrebbe andargli bene, senza eccessive pieghe negative.
Ero stata molto egoista, rinunciando alle mie difese e dandomi completamente all’amore che provavo nei confronti di Robert, eppure, tornassi indietro rifarei tutto, dal primo all’ultimo sbaglio, se così si possono chiamare gli errori d’amore.
Io volevo fare parte di quel futuro. Sempre.
Così come volevo che lui facesse parte del mio.
“Vado a correre dopo”, li avvisai, sparecchiando la tavola.
“Va bene, torna presto però”, si raccomandò mia madre.
Mio padre tornò a lavoro, e finalmente ritrovai il sorriso che per anni mi aveva fatto battere il cuore.
È proprio vero, ogni ragazza cerca il proprio ragazzo, equiparandolo sempre al proprio padre. Mio padre era l’uomo più bello del mondo, e nemmeno Robert sarebbe riuscito a prendere il suo posto. Mai.
   
Verso il pomeriggio tardi, dopo una sana corsa intorno al vicinato, mi sdraiai sull’amaca appesa in giardino.
Volevo un po’ di relax, di solitudine.
Ne avevo passate troppe in quel periodo, e la mia testa necessitava di riposo.
Tra poco sarebbe ricominciata l’università, con tutti i problemi annessi.
Avrei rivisto Andrew, e la cosa mi agitata un po’.
Mi aveva promesso che tra di noi le cose sarebbero rimaste sempre invariate.
Avevo deciso di chiamarlo, eppure non lo avevo ancora fatto.
Con il mio i-pod attaccato alle orecchie, iniziai a dondolarmi, rinfrescandomi con il fruscio leggero del vento estivo.
Iniziai a divagare con la fantasia, immaginando Robert accanto a me, sussurrarmi parole dolci, come solo lui sapeva fare.
Mi posizionai più comoda, sentendo il sonno arrivare lento e pesante.
Lo immaginai sorridere sghembo, con quell’espressione ammaliatrice.
Sentii anche le sue labbra posarsi sulla mia guancia, mentre il vento aveva ormai smesso di soffiare.
Sentire la punta del suo naso, percorrere i lineamenti del mio viso, era una cosa assolutamente sublime.
Da mandare in estasi.
Sollevai le braccia, affondando le dita tra i suoi setosi capelli spettinati, massaggiandogli la tempia.
Immaginare certe cose, era decisamente da fuori di testa, ma avendo dei genitori alieni, questo forse era un effetto collaterale da non sottovalutare. Allucinazioni.
Aprii gli occhi, per ritornare sul mondo reale, ed evitare altri sbalzi di umore a causa della presenza immaginaria di Robert, quando il fiato mi si mozzò in gola.


***

"A colei, che domani coronerà il suo sogno.
Ti adoro Chip."

"E a te, che ormai sei finita nella mia lista bianca, e non ne esci più.
Sopporti tutto di me,
dici che io aiuto te, ma non sai che è il contrario.
Ti voglio bene <3
"


Cioè ragazze 12 recensioni *_*
Non potete capire la gioia che provo nel vedere quanto questa storia stia avendo successo.
Davvero……… ç_ç
Sono felicissima.
Mettete da parte le asce che come avete potuto notare XD Mary se l’è cavata!!
Io stimo suo padre ù.ù XD
Tralasciando che sono STRAnervosa per domani.
JENNY SI SPOSA….. Ed io, da brava testimone, non riesco nemmeno a star calma O.O
Come posso aiutare lei.
ù.ù confido nella buona sorte. Magari, vedendo lei agitata, io riuscirò a calmarmi. MAH.
Speriamo XD
Qui in tempo fa anguscia ç_ç mamma mia..deprime in una maniera assurda…
Non ne posso più di sta pioggia, odio girare con l’ombrello in mano..tzè.
Oltre tutto, a Genova, come penso un po’ ovunque, basta un po’ di pioggia e il caos inizia a regnare!!!! UFF!!
Via, ho postato, perché questo week end non ci sono – motivi PIU che validi – e anche se la connessione è arrivata XD io son troppo nemica di certe cose..e devo ancora farla funzionare XD
Tesore mie, sono così felice di conoscervi… *sospira*
Un bacione a tutte voi.. *_*
 
 
Liselotta: Lisa, ieri sera poi sono svarionata su Londra XD scusa!! Io direi che, dopo questo capitolo, ho acquisito punti dai..non mi dovresti più picchiare XD tesoro, un bacione enorme..prega per me domani XD ti voglio bene!
 
Frytty: Stupendo?? Addirittura XD grazie tesoro!! beh ù.ù Chloe è Chloe XD la strega cattiva..poveretta! *_* ooooh, spero di non averti turbata con sta cosa dell’amicizia..cioè, io credo fermamente negli amici, e non farei mai una cosa del genere..sappi che uso Chloe, ma io non farei mai quello che fai lei eh!! *_* Tesoro ç_ç tutto troppo bello?? Miglioro?? Ma che spari eh?? Sei matta..poi io gongolo e non smetto mica più!! *sistrofinalemaniinmodomalefico* Rob..MAH chissà quando torna XD anche io, come te sono in astinenza robertiana..e non c’è bisogno di aggiungere altro..arriva ai conti da sola XD :**** Oddio, ma davvero è successo ciò?? Che schifo XD scusa eh..ahahah, ma mi immagino la faccia e poi il resto della classe che seguiva l’esempio del tipo alla finestra..mi vengono i brividi solo a pensarci XD mamma mia! tesoro..cosa posso fare? Ti ringrazio di cuore, davvero per i complimenti che mi fai e che sono sicura di non meritare..ma grazie davvero piciula! Ci sentiamo alla prossima eh..non sparire XD un bacione enorme!!
 
Lazzari: Ahahahah tesoro..sono scoppiata a ridere con le lacrime leggendo la tua recensione..davvero xD vuoi la sua testa? Metterò una taglia su di quella, fidati XD cosi il divertimento sale alle stelle per te!! noooo addirittura te l’ho fatta più antipatica del manico di scopa – alias Kristen???? Allora ho fatto proprio un buon lavoro.. visto che per me lei è il massimo dell’antipatia ù.ù brava brava *patpat* ho postato presto dai..così non ti ho lasciata con l’ansia appesa..vedi che poi il padre è un genio XD lo stimo troppo..dai..fa tanto il papà di American Pie XD daidaidai..ahahah..tesoro..grazie per i complimenti che mi fai ogni volta ç_ç sei fantastica..un bacione.. :***
 
_Elisewin_: inizio, prima di tutto, dicendoti GRAZIE per la tua recensione. Ti ho già mandato una mail, ringraziandoti a dovere. Ma lo farò anche qui, perché davvero, sei riuscita a colpirmi. Non tanto per la lunghezza che è, lasciamelo dire, grandiosa XD ma soprattutto per quello che hai scritto. Sei riuscita a comprendere il carattere dei miei personaggi, proprio come io intendo farveli vedere. Davvero..non mi era mai successo..voglio dire, si, le altre si sono accorte con il passare del tempo che comunque Mary è fatta in un certo modo, così come Chloe, e Robert e via dicendo..però tu sei riuscita a cogliere le cose fondamentali di ognuno di loro! “Non è mai bello scoprire qualsiasi cosa spiacevole comprenda un'amicizia.” Quando ho letto questa tua frase, all’inizio  mi sono domandata “ehi, ma non è che qui la gente vede solo i lati negativi? Perché se così fosse stato, avrei assolutamente fallito nel mio intento..invece, poi, mi hai fatto capire tutto..non capivo se eri Pro o contro Mary XD beh..devo dire che Mary sia la preferita in tutto..nonostante anche lei abbia fatto i suoi errori. Sono felice che nessuno le abbia dato contro..anche io ho provato parecchia angoscia nello scrivere i precedenti capitoli, perché sai, io conto molto nell’amicizia e dare questo esempio non è che fosse mai stato nelle mie intenzioni. Però, come tu hai notato alla perfezione, ho voluto rendere noto, che Mary si è sempre fatta in quattro per non far soffrire l’amica..quindi, diciamo che la colpa è al 50%. Ti dico, ha resistito molto, infatti hai sentito il dolore che ha provato durante la storia..ma alla fine non ce l’ha fatta..è fatta di carne, ha un cuore, come tutte noi. E l’amore ha vinto.. Robert poi, non era mica disposto a lasciarla andare! Eh..figurati. testardo com’è.. “E' da apprezzare Chloe e se solo sapessi cosa ha dovuto fare Mary prima di vivere con l'amore che prova per Rob...è da apprezzare.” Cioè..qui sono proprio rimasta a bocca aperta ed ho pensato “allora il mio obiettivo l’ho raggiunto..la storia è apparsa per come volevo apparisse..wow”..io ti ringrazio davvero per tutte le parole che hai dedicato alla mia storia, non sarò mai abbastanza brava quanto te, a rendere noto tutto il mio apprezzamento..sappi però, che l’Happy end arriverà..tranquilla *-* come hai già potuto notare..il padre è un sant’uomo..e quindi..beh.. XD a te la parola..
 
Romina75: Ahahah grande..anche io avrei fatto così XD ma Mary è molto più masochista e preferisce prendere i colpi..ma vedrai..quando tutto meno se lo aspettano, tirerà fuori gli artigli una volta per tutte..sai, una è buona e cara..ma quando poi gli tocchi le sue cose, è la fine..muahmuah!! hai ragione però, se lei davvero amasse Rob e volesse bene a Mary, come dice..allora avrebbe dovuto capire e lasciarla stare..vederli felici doveva essere la cosa più bella..anche se soffriva..ahahah la viulenza XD grande..un bacione!!
 
Cris91: ahahah davvero sei preoccupata?? No dai..in questo capitolo ti ho calmata no? Susu.. ù.ù non temere..ahahah no tesoro..non voglio avere nessuno sulla coscienza..e come puoi notare, io stimo molto il padre di Mary XD yeah..ci pensa lui a tutelare la figlia ahahah e Chloe via con la coda tra le gambe XD un bacio!!
 
Nessie93: Eh, hai davvero ragione. Sta esagerando..e non posso darti torto..anche io spero che soffra in meno possibile. Ma spero che tu capisca che comunque Chloe si sta tirando la zappa nei piedi da sola. Pensa che facendo così riavrà BoB..il problema è che, finchè tratterà male Mary, Rob sarà sempre più incazzato con lei..eh..tocca la sua metà..figurati! XD un bacione!
 
Ginevrapotter: *____* seguivi Streghe?? Cioè..I <3 U!! Oh..Streghe..bei tempi..LEO SBAV.. XD vabè..la smetto!! XD degna dei gialli io?? Ahahahah tesoro..hai bevuto vero?? Ahahah..non puoi dire certe baggianate XD il mistero sisi..Streghe ci ha dato alla testa XD ma potrei pensare a qualche os su di loro..sisi *sospira* spero che in questo capitolo, le candele siano servite XD un bacione!!
 
_Miss_: Tesoro..mi dispiace per i carri ç_ç l’importante è che si siano divertiti e che non si siano fatti male eh!! E poi tu stai sempre male?? XD tesoro..dai su..un po’ di vita :*** eh..hai visto no cosa si sono detti? XD il padre è un genio, lo ripeto.. XD mi piace da matti!! Ahaha un bacione tesoro!!
 
Lampra: Cara..devi imparare che io vi lascio sempre sul più bello XD se no come faccio a farvi tornare al capitolo dopo eh? mica tornate a leggere altrimenti :) beh, ora vi ho lasciati con un altro dubbio..immaginazione o realtà? Mmmh..baciotto!
 
NeverThink: Ciao carissima..allora, il fatto che tu mi riempia continuamente di complimenti, non fa bene alla mia salute mentale. Giuro, poi mi monto la testa e non so se fa tanto bene XD in ogni caso, sono felice che tu abbia deciso di dedicarti a questa storia. Quando i miei scrittori preferiti, decidono di leggere le mie storie e se ne appassionano, per me è una gioia immensa. *-* non so, poi tu, che ormai sei diventata essenziale, mi riempi il cuore di gioia.
Ti ho già detto, spesso, che senza di te ormai le giornate sono vuote. Senza un tuo sms, senza msn impazzisco! Infatti, se non ci sei te, spesso stacco XD tanto..
Ti voglio bene, anche se penso che queste siano parole al vento. Perché per me, è inutile dirle ogni volta, basta provarle. E ormai mi sei entrata dentro, sei speciale..
*-* via, poi mi emoziono, e sono già abbastanza agitata per i fatti miei -.- uccidimi.
Non posso arrivare a domani in questo stato. Che faccio quando succederà a me?? Muoio.. *respira*
La storia beh, anche tu, riesci sempre a sorprendermi. Temevo che la sfuriata di Chloe restasse troppo pallosa, troppo impulsiva, invece ho notato con piacere che l’avete presa bene, cioè..vorreste ucciderla, ed è quello che volevo XD non che la uccidiate eh..sia chiaro, ma il fatto che Mary risulti innocente in un certo senso. Lei non ha fatto niente, se non seguire il suo cuore, dopo averci rinunciato per un sacco di tempo.. *-* viva l’amore..ti mando un bacio enorme..a te e al libro di matematica.. *_*
Ti voglio bene,
Panda in via di estinzione ;)
 
RiceGrain: Amore, ci speravo che recensissi..aspettavo te in un certo senso  ^^ oggi, appunto, posto..perchè domani sono via.. ç_ç l’agitazione mi fa venire un mal di pancia.. ç___ç da lacrimoni..cappero! “oooh ciccia fly down” grande XD sono scoppiata a ridere come una matta! La tua recensione mi ha davvero rallegrato l’umore XD amore mio bello! Diciamo che Chloe non ti è mai stata simpatica eh..già all’inizio volevi eclissarla XD ahahah! Piciula..anche tu mi manchi tantissimo..e fidati appena la sottoscritta risolverà dei piccoli problemi tecnici XD con il pc, allora sarà fatta..altro che festini XD i vicini verranno a suonar per il baccano delle risate!
Ti amo mio dolce confetto..
Un bacione enorme
Love, love!!

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Capitolo 48
*** 47 - Boyfriend ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Boyfriend




L’azzurro intenso del suo sguardo, mescolato con la luce del sole che, lentamente, stava calando dietro ai monti, mi fece capire di essere in un sogno, in un bellissimo sogno.
Stavo dormendo, e la sua presenza era dovuta al fatto che mi mancava. Era il mio ragazzo, era normale sognarlo.
Non volevo nemmeno sbattere le palpebre, per il timore di vederlo sparire, da un momento all’altro.
Volevo godere della sua presenza ancora per un po’, accarezzare i suoi capelli, e perdermi nel suo sguardo per l’eternità.
Deglutii, quando si formò sulle sue labbra il sorriso sghembo che più amavo.
Il cuore iniziò a battere frenetico, facendomi perdere la concentrazione. Non mi ricordavo nemmeno come si respirava.
Non voglio svegliarmi mai più.
“Amore, senti. Lo so che qui fuori si sta benissimo, ma non posso stare troppo all’aperto. Non voglio che inizino a domandare autografi o fotografie”.
La sua voce, oh, come la ricordavo bene.
Rimasi un po’ spiazzata dalla sua affermazione, se fosse stato un sogno, non avrebbe dovuto preoccuparsi di farsi vedere dalla gente. Solo io potevo godere della sua presenza.
“Sei reale?”, domandai più a me stessa che a  lui.
Come risposta scoppiò in una fragorosa risata, che mi scaldò il cuore.
“Certo che lo sono. Sono qui con te, mi stai anche accarezzando i capelli”, socchiuse gli occhi, facendomi capire che gli faceva piacere ricevere certe attenzioni.
“Oh”, sono una stupida, “allora cosa aspetti? Baciami..”, sorrisi, non riuscendo però, ancora a capire come fosse riuscito ad arrivare fino a me.
Posò delicatamente le sue labbra sulle mie, massaggiandole con cura.
Prese il mio viso tra le mani, accarezzandomi le guance. Iniziai a prendere fuoco, quando il bacio si fece più profondo, facendomi perdere ogni facoltà mentale.
Protestai, quando si allontanò guardandomi teneramente, non volevo smettere quella dolce tortura.
“Ehi, entriamo dai..”, infilò un braccio sotto le mie gambe, sollevandomi.
“Che fai?”, domandai sentendomi sollevata tra le sue braccia.
“Porto nel castello la mia principessa, che domande”, ammise sfacciato.
Sorrisi, quelle piccole attenzioni non me le aveva mai dedicate nessuno.
Appoggiai il viso nell’incavo del suo collo, assaporando il suo profumo di uomo.
Quando entrò in casa, mi adagiò sul divano, sedendosi accanto a me, circondandomi la vita con un braccio.
“Cosa ci fai qui?”, gli domandai baciandogli una guancia.
“Come cosa ci faccio qui? Solo questo riesci a dire trovandomi accanto a te? Ed io che mi aspettavo chissà quale saluto..”, si finseoffeso, incrociando le braccia, “eh,  mi sono sbagliato. Se vuoi posso ripartire”, si voltò con non curanza, guardandomi interrogativo.
“Sei matto? No”, quasi lo urlai, “solo..non pensavo che arrivassi. Cioè. Ci siamo sentiti ieri sera..ecco..”.
“Avevo solo l’appuntamento con la Summit, a Londra. Non devo ancora girare nessun film, inizierò a settembre..quindi non devi preoccuparti..”, si avvicinò pericolosamente alle mie labbra, accarezzandole con il pollice.
“Mi sei mancato così tanto”, ridussi le distanze, baciandolo con passione.
Mi staccai di colpo, spalancando gli occhi.
“Che maleducata. Non ti ho nemmeno offerto qualcosa..”, mi portai una mano sulla fronte, picchiettandola.
“Che stupida..”, mi abbracciò facendomi accoccolare sul suo petto.
Lo accarezzai, godendomi la sua presenza che avevo bramato da quando ero salita su quell’aereo.
“Grazie per essere tornato da me..”, sussurrai.
“Non devi nemmeno ringraziarmi. Se sono qui, è perché mi mancavi, e non ce la facevo più a stare a Londra con le mani in mano..”.
Lo strinsi più forte, socchiudendo gli occhi.
“Dai, vieni che ti do qualcosa”, lo feci alzare, avviandomi in cucina.
“Preferisci qualcosa in particolare?”, gli domandai mentre si guardava intorno.
“No, no. Fai te”, rispose concentrandosi sul frigo.
“Lo sai? Sono cose moderne. Contengono gli alimenti che servono per vivere, li conservano freschi”, lo presi in giro sorridendo, “si chiama frigorifero”.
“C’è un biglietto per te”, disse atono allontanandosi.
Mi avvicinai, osservandolo mentre si voltava verso la finestra.
“Sei a correre. Io esco.
Papà ha chiamato dicendo che per l’avvocato
non ci sono problemi.
Un bacio, la mamma”
Cavolo.
Mi voltai verso di lui, avvicinandomi ed abbracciandolo da dietro.
“Ehi”.
“Perché hai bisogno di un avvocato?”, mi domandò fingendo di non essere preoccupato.
Ma lo vedevo dai suoi atteggiamenti, dal suo non riuscire a stare immobile in un punto, che era agitato.
“Per Chloe. Mamma è papà sanno tutto, e papà ha pensato che magari, dopo tutto quello che hanno detto, potrei averne bisogno..”, spiegai velocemente.
“Chloe? Cosa centra ancora?”, mi chiese voltandosi.
“Beh, lei è andata da mio padre..per spiegargli a modo suo cosa è successo..”.
“Cosa ha fatto?”.
“Si beh, ma papà non le crede. Già aveva visto tutto nei giornali..quindi ha capito che era solo gelosa. Beh..”.
“Mary, cos’altro mi nascondi?”.
Abbassai lo sguardo, ma lui fu più veloce, alzandolo con un dito.

“Lei è venuta qui. Io avevo intenzione di andargli a parlare”, stava per ribattere ma lo fermai con una mano, “aspetta. Volevo andare, solo per dirle quello che pensavo. Ma lei è stata più veloce di me..”.
“In che senso?”.
“Si è presentata davanti a casa mia, dicendomi quello che pensava..ecco, non sono cose da ripetere, preferirei evitare”, mi spostai, riempiendo un bicchiere con del succo di frutta.
“Ne vuoi?”, lui lo prese, sorseggiandone qualche goccio.
Non parlava, stava in silenzio ad osservare il liquido dentro al bicchiere.
“Perché non parli?”, gli domandai agitata.
“Perché non può continuare a rovinarci la vita in questo modo. Deve capire che io amo te, basta, e non può continuare ad insinuarsi nelle nostre vite come se niente fosse. Oltre tutto, non permetterei a nessuno di trattarti male”.
“Non ti preoccupare, ci ha pensato mio padre”, sorrisi ripensando alle sue parole, “ha detto che Chloe si deve essere pentita di essere andata da lui, perché lui non è stato molto clemente”.
“Come invece sei stata tu, immagino..”, non risposi.
“Appunto. Ci parlo io..”.
“Beh, con te voleva parlare in effetti. Se vuoi andare da lei, sai dove abita..”, una morsa allo stomaco mi fece fare una smorfia.
“Ehi”, si avvicinò, abbracciandomi i fianchi, “Mary, non devi temere nulla. Io amo te, te e solo te. Capito? Se vado da lei, è soltanto per farle capire che deve smetterla di assillarci..ok?”.
Mi tranquillizzai un po’, annuendo ed abbracciandolo.
“Vieni con me?”, mi domandò dopo qualche attimo di silenzio.
“Non posso. Chloe non vuole più vedermi, me lo ha detto chiaro e tondo”.
“Mmmh, ma io ti voglio con me. Preferisci dare retta a lei, o a me che sono il tuo fidanzato?”.
Fidanzato. Fidanzato. Fidanzato.
Boccheggiai in cerca d’aria. Lo sapeva che dicendomi quelle cose sarei andata fuori di testa.
“Oh beh, Rob..non voglio creare più casini di quanti già non abbia fatto”, nascosi il volto sotto il suo mento.
“Ehi, ehi, ehi. Non voglio mai più sentirti dire che sei stata tu a creare dei casini. Che casini sarebbero poi? Vuoi dirmi che la nostra storia è un casino?”.
“No. Non ho assolutamente detto questo”.
“Allora basta. Voglio solo risolvere il pasticcio che Chloe ha combinato, perché se qualcuno ha combinato dei casini, quella è lei”.
Annuii.
“Andiamo ora?”, mi domandò scostandosi.
“Non lo so Rob..aspetta”, mi avvicinai al frigo, prendendo un post-it.
“Scrivo a mia madre, dicendole che torniamo presto. Ceni qui, no?”, mi voltai verso di lui.
“Non..cioè..”, si passò una mano tra i capelli.
“Cosa fai il timido Pattinson?”, sorrisi beffarda.
“No. Cosa dici..solo che non voglio disturbare. In fondo non mi conoscono”.
“Mmmh, mio padre ti conosce bene. È un pettegolo”, scoppiammo a ridere.
Appiccicai il foglietto giallo al frigo, prendendo un respiro profondo.
“Sappi, che se non dovessi uscire indenne da questo scontro, ti ho amato con tutta me stessa”, portai una mano sul petto, fingendomi addolorata.
“Scema, andiamo”, mi spinse delicatamente verso la porta di ingresso.
Quando la richiusi alle mie spalle, iniziai a non essere più tanto sicura di volerci andare.
“Sicuro che vuoi che venga? È una cosa vostra..magari ti aspetto fuori”.
“No, tu entri con me. Sei o non sei la mia ragazza? Come posso farle capire quanto ti amo se tu non sei presente? Vedrai..appena ci vedrà insieme, capirà che non può fare niente per dividerci”, mi prese per mani, infilandosi i suoi occhiali da sole.
“Rob”, lo chiamai facendolo voltare, “temo che darai di più nell’occhio, se metti gli occhiali senza il sole..”, cercai di trattenere un sorriso, invano.
Non mi diede ascolto, continuando a camminare.
Il sorriso che gli spuntò sulle labbra, però, mi lasciò incantata.
Ero a Detroit, vicino a casa mia.
Stavo camminando a fianco di una delle celebrità più importanti del mondo giovanile, di tutti i tempi. Ma soprattutto, era il mio ragazzo.
Bene Mary, bentornata sul mondo alieno.

 
“No Rob. Mi rifiuto”, punta i piedi a qualche metro di distanza dalla porta di casa di Chloe, “non ce la faccio”.
Mi prese il viso tra le mani, guardandomi intensamente.
“Sono io che non ce la faccio senza di te, lo capisci?”, mi domandò accarezzandomi le guance.
Mi morsi il labbro inferiore, maledicendomi per il mio scarso coraggio.
“Scusa amore, lo so..però è difficile rivederla, dopo tutto quello che mi ha detto”.
“Lo so. Però ti chiedo solo di accompagnarmi. Lei non riuscirà a mandarti via, se sono io a volerti con me. Primo, perché se vai via tu, vado via io, e secondo perché te l’ho detto prima, chiunque noterebbe la nostra alchimia. Giusto un cieco non ci riuscirebbe..”.
Di nuovo, le sue parole ebbero l’effetto di un calmante.
Presi un respiro di incoraggiamento, posando le mani sulle sue ancora sul mio viso.
Annuii flebilmente, provando a non tremare dall’ansia.
“Vengo, per te, sappilo”.
Si avvicinò lentamente alle mie labbra, posandoci sopra un lieve bacio.
Quando si staccò, lo guardai negli occhi, restando imbambolata di fronte al loro colore cristallino.
Come si potevano avere degli occhi così belli? Così sinceri e profondi?
“Andiamo”, mi prese per mano, aspettando una mia reazione.
Lentamente, molto lentamente, ritrovai la capacità motoria che per un secondo avevo accantonato nella mia testa, per non muovermi da quel posto.
Iniziai, però, ad agitarmi nel momento in cui il dito di Robert si posò sul campanello.
Pregai in tutte le lingue del mondo che in casa ci fosse solo Chloe.
Se sua madre ci avesse visti, mano nella mano, non mi avrebbe mai lasciata uscire viva da quella casa.
“Non ti agitare, ok?”, Robert si voltò verso di me, guardandomi con attenzione.
Giusto poco prima di vedere la porta aprirsi.
Staccai la mia mano dalla sua, nel momento in cui mi accorsi che si trattava della madre di Chloe. Ovviamente, quel giorno, non era il mio giorno fortunato.
Mi sforzai di sorridere: non sapevo quanto Chloe le avesse raccontato, ma poteva anche fingere che tutto filasse liscio come l’olio, solo per poterci umiliare ancora di più.
Però, come al solito, successe una cosa che non mi sarei mai immaginata potesse accadere.

***
“Alla mia mamma,
che mi ama incondizionatamente.
Ti voglio bene.”


CIAO!
Sono tornata..
Il matrimonio, si. Parliamo di lui.
Beh, è stato bellissimo. Mi sono emozionata davvero come una scema nel momento del Si ç_ç
Ho immaginato anche me, in quel giorno..e non vi dico.. -.- patetica XD
Beh, la sposa era bellissima. Ma attendo lei, per le foto..sisi..
Era molto semplice, ma davvero delicata!!
E poi, ha messo la mia collana *-* cioè..quello era il tocco di classe eh ù.ù mica altro XDXDXD
Via, sono davvero felice per loro..si.
Spero solo che vada tutto bene, e che durino per tutta la vita (fa molto reverendo Camden) XD
Il capitolo, vi lascio sempre sul più bello. Ma non temete, è già mezzo pronto XD non attenderete molto!!
BOB IS BACK!
Siete felici? In molte avete capito che non era un sogno, ma spero di avervi fatto comunque una bella sorpresa *_*
Un bacione enorme a tutte voi, dolcezze!

 
Love, love.
<3
 
 
RiceGrain: Tesoro mio bello. Gli auguri glie li ho fatti non appena sono arrivata :) beh, che dire..si era proprio BoB XD secondo te, io sono capace di lasciarlo in disparte per due capitoli di seguito?? No, almeno al terzo deve assolutamente ricomparire XD un po’ come fa la Summit, senza BoB Twilight mica avrebbe avuto sto successone XD come film, intendo..ed io non posso non mettere la perla d’oro in mezzo alla storia ahahah! Amore mio..sei stata davvero la prima xD era un sacco..si vede che ti sei riposata un po’ per lo studio..come sta andando? La sera, ora, dovrei esserci un pochino di più..dovrei -.- spero.. XD se non mi addormento prima..allora..per il discorso del padre di Chloe, lo ribadisco, LO STIMO XD l’ho fatto davvero New Age, non trovi?? XD e mi piace un sacco sisi..perchè comunque ci voleva qualcuno che tirasse fuori le palle oltre a BoB……..e vedrai nel prossimo capitolo cosa succederà mmmmh xD chissà che cosa ha combinato la madre di Chloe, tale madre tale figlia? Mmmh, vedremo..amore mio..ti lascio, e ti aspetto con ansia su msn xD un bacione picciula..ti amo tanto!! *-*
 
_Miss_: Allora..io e te dobbiamo parlare ù.ù lo so che mi stai maledicendo, perché sto portando avanti questa storia, e Grecia la lascio lì, con la testa che scoppia senza sapere cosa fare ç____ç ma amore..te lo giuro…non la voglio lasciare lì, così..ma non ho davvero ispirazione..Mary arriva come un turbine, e non posso non buttare giù tutto..rischio di tornare di nuovo senza idee per nessuna storia..magari, più avanti, riuscirò a scrivere ancora..ma ti prometto che mi ci dedicherò!!  Ma non mi odiare per questo, te ne prego!! T_T ho questo pallino in testa che tutte le volte mi dici di tutto mentalmente..e non avresti torto..ma sono davvero un caso disperato!! Scusami ancora tanto.. tornando sobria, più o meno, si, il padre di Mary è un grande..l’ho detto..lo vorrei io XD eh..ora vediamo però cosa ha combinato la madre di quella testa di palla…mmmh..un bacione tesoro..e scusa ancora!!
 
Liselotta: dici che solo i tuoi? Penso metà dei genitori del mondo di EFP XD eh..si, trovare la figlia sputtanata in tv xD non deve essere una cosa tanto bella!! Ma il padre è davvero un grande..mamma mia!! mi fa morire.. xD l’ho scritturato proprio bene! Hai visto..BoB è tornato..cosa ci faceva se no a Londra, con Kell..meglio li sisi xD che poi quello scimmione chissà cosa gli fa combinare ahahah..bene amore..ci vediamo il 2 hai visto?? *-* ed io non vedo l’ora..muahmuah..ti voglio bene tata..un bacione enorme!!
 
Romina75: Eh si..un sogno non era per niente XD non puoi pensare che io lasci BoB fuori dalla scena per troppo tempo..non esiste ù.ù è già stato fin troppo lontano dal set. È tornato XD che dire…sisi, suo padre non è per le cose tipo thè, biscotti e marmellata..lui è da pane e nutella in bicicletta xD non so se mi spiego..ahahah..il fatto che Chloe si sia pentita, fidati..lo vedremo nel prossimo chap..ihih..chissà cosa combina ora la madre di Chloe..sarà agguerrita come il padre di Mary oppure no? Mmmh..forse tale madre tale figlia..guarda non saprei XD un bacio!!

 
Frytty: Oh ma tu mi vuoi vedere morta..sisi, ormai l’ho capito..vuoi togliermi dalla scena ç_ç mamma mia..se mi dici tutte queste cose ogni volta, poi mi monto davvero la testa..mamma saura!! GRAZIE!! Cioè..allora..ci sono!! Mi ricompongo..hai ragione, non si origliano i discorsi, ma io lo faccio di continuo sull’autobus, nella metro xD tanto poi ci spettegolo da sola facendomi castelli ahahah..non hai idea di quante cose si imparano ù.ù in ogni caso..eh si..BoB is back XD io non ce la faccio a farlo stare fuori per troppo tempo XD viva BoB e tutti i suoi allegati!! Muhamuha…… carissima….che dirti….spero che questo capitolo non sia troppo scontato, ma vedrai…nel prossimo ci sarà da ridere xD chissà cosa farà la madre di Chloe..boh..magari una figura di pappa colossale..via, non spoilero più niente!! XD un bacione..e grazie ancora per tutti i tuoi complimenti *-* sei puschiosissima….un abbraccio!! Ah..il matrimonio è andato benissimo *___* un altro bacione, magari nell’altra guancia che poi ti faccio male XD
 
Lazzari: Ahahahah Lory mi fai morire ogni volta xD ti fai i discorsi da sola..ed il bello è che ci azzecchi sempre ahahahahahaAHAHAHAHAH..ma come fai?? Si, tesoro.. BoB is back XD temevi che lo avrei lasciato in balia di Kell ed Ashley, suvvia..non sono così sadica ù.ù ahahaha..che dire..il padre è davvero un grande, si..e Chloe ha proprio fatto male i conti fin dal principio..ora vedrai, cosa non succederà in casa sua..vedrai te… xD speriamo solo che la madre di Chloe non rompa troppo le palle..mmmh, secondo te, carissima veggente che parli da sola, cosa succederà nel prossimo capitolo? XD aspetto con ansia..a volte mi dai anche l’ispirazione XD un bacione ed un abbraccio forte forte..
 
Cris91: Ahahah ti ho fatto preoccupare?? XD fantastico..allora il mio intento è andato bene :) beh, BoB è tornato, anche perché l’audience se no calava XD ma sai che bello? Sei sdraiata, li, abbacchiata sull’amaca..apri gli occhi e ti trovi i due fari azzurri di Pattinson..cioè.. O.O io muoio all’istante..come minimo XD Mary ormai è abituata ai collassi, glie ne ho fatti prendere tanti povera stella XD tesoro..voglio poi vedere questo monumento a George XD ahahah..un bacione!
 
Nessie93: Grazie tesoro per gli auguri..il matrimonio è andato benissimo *-* glacie..bon..che dire..hai ragione, ha dei genitori davvero modello..ma non perché li ho voluti fare tipo beautiful, dove tutto va dritto..ma perché poveretta..è tutta la storia che soffre e sta male..almeno ora, evitiamo di andargli tutti contro..no? e Rob si..si arrabbierà parecchio..lo vedrai nel prossimo capitolo ;) anche perché la madre di Chloe, non si sa cosa farà..mmmh..chi lo sa XD qui in tempo si rimette ogni tanto, poi torna giù il mondo ç_ç non ne posso più..è un martirio stare in ufficio..un bacione carissima..
 
Ginevrapotter: *gongola* cinque minuti di pausa per me xD tesoro!!!!! sai che mi hai fatto venire voglia di rivedere Streghe XD sisi..eh..appena ho tempo devo assolutamente rivederle tutte… ç_ç quelli si che erano telefilm..mica quelli di ora -.- oddio..ora mi è pure venuta voglia di Dowson’s Creek xD ora ora..mamma mia!! basta!! Su.. ù.ù voglio dirti, prima di tutto, che apprezzo davvero molto tutte le cose belle che mi dici..e non solo perché sono belle, ed ovviamente ci sto bene..ma perché riesci a capire quello che voglio trasmettere..la famiglia di Mary, fidati..ha anche lei i suoi problemi, non è la famiglia Cuore, che vive felice e contenta tutta la vita..la cosa che ho voluto mettere in evidenza, è il loro rapporto..unito e solido..in fondo, Mary soffre dal secondo capitolo della storia XD quindi, mi sembrava corretto metterci un po’ di cose belle e felici (fa molto superchicche) anche per lei! Cara..la saluto XD e vado a cimentarmi nella “signora in giallo”, ah, tu che mi hai conosciuta, morirai nel prossimo episodio xD come succede sempre.. xD quando qualcuno incontra Jessica muore XD che uccello del malaugurio che è quella donna ahahah..un bacione tesoro!! e grazie ancora per tutto..

 
*siasciugailsudore*
 
NeverThink: premetto, ancora prima di offenderti e di picchiarti per le boiate che dici quotidianamente che MI SEI MANCATA PANDA T_T mamma mia!! ok, ora posso iniziare.. ù.ù smettila di dire cose idiote, e tu sai a cosa mi riferisco..sei una persona fantastica, smettila…io ti voglio bene, così come sei..punto!! sono felice *-* di riuscire a farti staccare la spina, soprattutto quest’anno che per te è più faticoso..mi piace fungere da tisana XD sisi, ù.ù lo so che sei l’amante di George…la madre non sa niente, non ti preoccupare!! XD in fondo hai ragione..Chloe è sempre stata seconda in tutto, nonostante Mary si sia sempre messa da parte per alcune cose (vedi BoB), e quindi, ora che è scoppiata la miccia, vedi come si comporta..il fatto è davvero che non so come fare senza di te!! anche se non hai letto per intero questo capitolo..so che posso contare su di te..se fa schifo me lo dici, altrimenti sei sempre sincera! *-* poi, comunque, ho notato che in molti amate la sua famiglia..beh..voglio chiarire il fatto che non l’ho fatta alla famiglia Cuore..anche loro hanno problemi eh..soltanto che, Mary, povera stella, soffre dal secondo capitolo XD e non mi sembrava il caso, adesso che vede un po’ di sereno, schiacciare la sua felicità con una mano..eh..se pure i genitori fossero stati contrari, fidati..avrebbe mollato BoB senza pensarci..la conosco ù.ù devi dirmi dove miglioro..sisi..devi farmi capire dove..perchè finchè anche tu, non ti renderai conto che sei brava e che anche tu migliori, io non mi ci convinco..tzè.. *_* oh tesoro..ma io ci sono sempre..anche dopo questo periodo, io ci sarò sempre..e comunque! Non voglio più sentirti dire che tanto poi mi stufo >< poi mi arrabbio davvero!! Anche io, stavolta, ho esagerato nel risponderti XD ma ci stava!!
 
“E mi manchi.
(Recensione modificata il 09/05/2010 - 06:52 pm)”

 
Cioè.. *_______________* sono morta…
Ti voglio bene panda..
Tanto.
Un bacio e un abbraccio.
Stai su, non voglio vederti triste.
:******

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Capitolo 49
*** 48 - Don't touch ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Don't touch




“Robert, caro. Accomodati”, la guardai, staccando lo sguardo dal suo viso, solo per osservare quello di Robert che era sconvolto quanto il mio.
“Quanto tempo”, lui rispose con un semplice sorriso, probabilmente nemmeno forzato.
Non mi diede fastidio, in fondo era stato in quella casa per un po’ di tempo. Era ovvio che reputasse la famiglia di Chloe anche un po’ sua.
Anche io, con i miei ex fidanzati, tenevo ancora un buon rapporto.
Mi meravigliai dello sguardo che mi lanciò la madre di Chloe, un misto tra lo scettico e l’esuberante.
“Mary, vieni”, lasciò la porta aperta ed io, timidamente, me la richiusi alle spalle.
Immediatamente mi pentii di essere entrata, volevo scappare, correre via e non voltarmi mai indietro.
Rimasi in silenzio anche quando ci fece accomodare sul divano, un divano che io conoscevo molto bene.
Quante volte io e Chloe ci eravamo addormentate sopra di esso, guardando un film strappalacrime.
Oppure un horror, con la ciotola dei popcorn che tutte le volte cadeva per terra, facendoci prendere dei colpi allucinanti.
Sorrisi dentro me stessa, non potevo permettermi di esprimere alcun tipo di emozione, non davanti a loro per lo meno.
“Robert, a cosa devo la tua visita?”, domandò Susan. Era chiaro che in quella casa io ero di troppo. Lo stava dimostrando fin troppo bene.
“Beh, vorrei parlare con Chloe”, intrecciò le sue dita, giocandoci.
Era nervoso, ma lo ringraziai mentalmente per non aver tentato di riprendere la mia mano.
La mia codardia era riuscita a bloccarmi nuovamente, non riuscivo nemmeno a stargli accanto come avrei dovuto.
Lui stava facendo tutto quel casino, si stava mettendo in gioco, per difendere la nostra storia, non la sua. Eppure io non avevo nemmeno il coraggio per parlare.
Ero caduta in un muto silenzio, ma dentro di me, avrei voluto urlare contro quella donna che mi stava evitando di proposito, così come faceva la figlia.

“Immagino, invece, come mai tu sei qui, Mary”, si rivolse a me, come se fossi stata un cane, che disturba facendo rumore in giardino.
Sbattei le palpebre, domandandomi se la domanda fosse davvero per me, il cane di casa.
Ingoiai l’amaro, per evitare di cadere nella maleducazione e le risposi cortesemente.
“Accompagno Robert”. Non dissi altro, non meritava altro.
“Bene, Chloe è di sopra, ora ve la chiamo. Sono felice, Rob, che tu abbia cambiato idea..”.
Mi si gelò il sangue.
Arpia. Donna sadica e senza cuore.
Ma lo vedeva che c’ero io? Nessuno si chiedeva cosa sentissimo io e Robert?
Tutti si preoccupavano di Chloe, povera donzella ferita. Ma di me, di Rob, nessuno si chiedeva se quello che ci succedeva intorno ci stesse ferendo?
“Co..n..”, Robert non riuscì a finire nemmeno una sillaba.
“Non ti preoccupare, sono affari tra te e mia figlia”, mi guardò facendomi capire con  trasparenza che la mia presenza in quella stanza era di troppo.
Quando salì l’ultimo gradino della scala, iniziai a respirare regolarmente.
“Cazzo, non può andare così. Non deve”, era più nervoso di prima.
“Non ti preoccupare. Ci sono abituata. Ora parlaci, poi andiamocene”, risposi atona, fissando il pavimento.
Cercò la mia mano. Accarezzai la sua per qualche secondo, appena sentii dei rumori provenire dalle scale, mi staccai di nuovo.
Strinsi i denti e gli occhi, per non piangere.
Non volevo stargli così lontana, volevo assolutamente ed incondizionatamente stargli accanto, abbracciarlo, stringerlo ed accarezzargli i capelli, per vederlo più rilassato.
Chloe scese le scale frettolosamente, quasi rischiando di scivolare.
Quando mi vide, però, si bloccò istintivamente, cambiando espressione.

Se prima era felice e curiosa, ora era davvero tesa ed incazzata.
“Che ci fa lei qui?”, domandò dietro di se.
Si ricomincia.
Feci roteare gli occhi, chiedendomi se eravamo delle persone adulte, oppure se ci trovavamo in un asilo nido.
“Ha accompagnato Robert. Si vede che vuole appoggiare la sua scelta di tornare con te”, sua madre era sempre stata una donna piena di carisma, capace di far cambiare idea alla gente, senza nemmeno farle rendere conto.
Ma in quel preciso momento, immaginai di poterla prendere per le spalle e di strattonarla urlandole nelle orecchie che si sbagliava, che non era assolutamente come lei voleva far credere.
“No signora, non sono qui per questo”.
Guardai Robert, sperando che la sua pazienza reggesse per altri venti minuti almeno.
“Rob, devo..devo parlarti, si. Ma da soli”, non si voltò verso di me, ma le vedevo le freccette contro il mio viso.
“No, lei rimane. È con me, e resta con me”.
Scandì così bene l’ultima parola che rabbrividii io stessa di fronte a tale intensità.
“Io..io non ce la voglio in casa mia Rob. Ha rovinato tutto..tutti i nostri piani, tutti i nostri sogni..capisci?”, era sul punto di scoppiare in una crisi di nervi.
Una parte di me, voleva aiutarla, abbracciandola. Ma l’altra non aveva ancora scordato quella mattina.
“Chloe, mi dispiace per quello che hai passato. Ma sappi che non perdonerò il tuo gesto, perché hai messo a rischio tutto quello a cui io tenevo di più”.
“E a me? A me non ci pensi? Mi hai preso in giro Rob? Quando venivi a letto con me, e mi sussurravi che mi amavi mi prendevi in giro?”.
Merda, merda, merda.
Non dovevo piangere, no. Era il suo scopo.
Era come sua madre, voleva farmi credere cosa che non esistevano.
Provai ad isolarmi, cercando di mantenere la calma.
Silenzio, solo i singhiozzi di Chloe si potevano sentire.
La madre, come me, stava in silenzio, appoggiando la figlia da lontano.

Di nuovo, avrei voluto picchiarla per la sua finta compassione.
Dove era quando la figlia soffriva? Dove era?
Presi un respiro profondo, e a Robert non sfuggì.
“No, Chloe. È vero, ti ho amata, ma in modo diverso, da come amo..”.
“Zitto. Zitto. Non puoi dire che ami lei. Non puoi”, si avvicinò, puntandomi un dito contro, d’istinto mi allontanai, facendomi piccola, piccola contro lo schienale del divano, “lei non può essere niente per te. Tu hai scelto me.
Perché, se è come dite, non l’hai presa in Italia eh? Perché non te la sei presa subito? Mary è più bella di me, è vero. Ma cosa ti può dare oltre al fisico?”.
Calma.
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.
“Chloe, non ti permetto di parlare così di lei, smettila”.
Non voleva arrabbiarsi, ma le nocche bianche, presumevano il contrario.
“Robert, per cortesia, guarda in faccia la realtà. Mary non è come Chloe. Chloe ti ha dato se stessa, ti abbiamo accolto nella nostra casa, io e mio marito, come se fossi un figlio. Non ho mai visto Chloe così innamorata. Tu non puoi farle questo. Io sono certa che tra qualche mese, ti stuferai di Mary..”.
Stavo per perdere la pazienza.
Robert cercò di ricomporsi, trovando, probabilmente le parole giuste per iniziare un discorso.
“Non potete capire”, appoggiò i gomiti sulle sue ginocchia, prendendosi la testa tra le mani, “Io ho amato Mary dalla prima volta in cui l’ho vista, in Italia. Se non le ho confessato tutto subito era perché lei non era pronta, me lo aveva detto. Mi aveva detto che non voleva fare soffrire la sua migliore amica, che non voleva farle questo torto, sapeva che io ti piacevo..”, guardò Chloe, poi me, alternando, “quando siete arrivate a Londra, io non sapevo dell’arrivo di Mary, Ashley mi aveva detto che solo tu, Chloe, eri arrivata..io amavo già Mary, ma ero arrabbiato con lei, per un fraintendimento che avevamo avuto in Italia. Ma l’amavo, Dio sel’amavo”, si passò una mano tra i capelli.
Io ero incantata dalle sue parole, dalle sue labbra.
Chloe nel frattempo si era seduta, smettendo di singhiozzare.
“Quando poi, mi hai detto che saremo usciti insieme, sono impazzito. Ho sperato di non ricadere in quel tunnel, di non impazzire di nuovo, ma non ce l’ho fatta..l’ho rivista, e tutto è riaffiorato”, mi prese la mano, accarezzandola.
Ero davvero in balia dei suoi occhi, non riuscivo a muovermi.
C’eravamo solo io e lui in quella stanza, nessuna arpia, nessuna Chloe che ostacolava il nostro amore. Nessuno. Io e lui.
“Chloe, mi dispiace. Io non volevo farti soffrire. Ma tu sei riuscita a farmi conoscere un universo parallelo, diverso, dove potevo non soffrire per lei. Era come vivere senza però respirare..non so come spiegartelo”.
Attese una reazione da parte dei presenti, che però non arrivò.
Prese un respiro profondo, guardando tutte e tre.
“Chloe, devi anche capire che, se io e Mary non ci siamo messi insieme prima, lo abbiamo fatto per te. Lei, più che altro.
Tu non sai quanto lei abbia sofferto per non vedere piangere te, per non distruggere i tuoi sogni. Lei non ha mai tentato di sedurmi, come dici tu, e come hai detto ai giornalisti. Ero io..quello..che..la cercava, quello che la voleva. Lei ha sempre declinato ogni mio gesto di affetto. Non voleva rovinare la tua vita, e perderti..è per questo che penso che tu stia esagerando.
Io non ti voglio male, ti ho amata, a modo mio, ma l’ho fatto. Però, non è giusto che tu, ora, devi distruggere la mia, la nostra felicità, lo capisci?”.
La guardò con compassione, vedendola piangere di nuovo.
“Io non voglio perderti Rob..”, biascicò, alzandosi.
Si andò a posare sul divano, accanto a Robert.
L’antenna della gelosia si accese, facendomi drizzare la schiena.
Susan se ne accorse, facendo spuntare un sorriso beffardo sul suo viso.
L’avrei presa a schiaffi. Tanti violenti schiaffi.

“Chloe, mi spiace..ma non puoi fare così”, lei gli si avvicinò, abbracciandolo.
Mi allontanai un po’, per permettergli di abbracciarla.
Quando lo fece notai subito lo sguardo rapito di sua madre, e le lacrime di Chloe bagnargli il colletto della camicia.
Lo attirò a se, ed io strinsi i denti, per non scaraventarla contro il muro. Nemmeno un po’ di ritegno aveva mantenuto.
Robert si voltò guardandomi. Doveva aver visto qualcosa di strano nel mio sguardo, perché subito, gentilmente, la fece spostare.
Mi sentii in colpa, non ero nessuno per vietargli certe cose.
Certo, ero la sua ragazza.
Ma in quel momento, era tutto diverso.
Stava dicendo addio a Chloe, e se io fossi stata nella sua stessa situazione, avrei voluto abbracciarlo anche io, un’ultima volta.
“Chloe, devi smettere di andare in tv a dire a tutti i nostri problemi. Ok?”, lo disse in un misto tra serietà e delicatezza.
“Per te..”, rispose lei, “ma Rob, non puoi fare questo. Non con lei, che ritenevo la mia migliore amica..cavolo”, scoppiò in lacrime di nuovo, riavventandosi su di lui.
“Ora basta Chloe”, non so come mi uscì un’esclamazione del genere.
Forse, ripetendolo da minuti interminabili nella mai testa, ormai era ovvio dirlo anche ad alta voce.
Subito mi portai una mano sulle labbra, capendo di aver rotto il silenzio che si era creato.
Cavolo.
“Come scusa?”, Chloe si allontanò, guardandomi scettica insieme a sua madre.
“Insomma. Non puoi avventarti così su di lui”.
“Ah, ora sei gelosa? Lo sai. Hai capito cosa si prova? Eh? Lo vedi come mi sento io, quando vi vedo insieme? Ma a te non import..”.
“Chloe”, Robert alzò la voce, alzandosi dal divano.
Mi alzai anche io, avvicinandomi al suo corpo.
Un suo braccio mi circondò un fianco, facendomi rabbrividire.

“Chloe, smettila. Smettila. Perché ormai, tutto quello che mi dici, mi scivola addosso. Smettila, perché Robert non tornerà da te, non così. Basta. Sei patetica”, sputai tutto il veleno che tenevo dentro da mesi, senza tregua, “non puoi venire da me, a farmi la predica, se poi, rovini la vita alla gente che dicevi di amare. Hai rotto, finiscila”.
“Mary, calmati amore..su..”, Robert strinse la presa sui miei fianchi, accarezzandomi una guancia rossa, ma facendomi tornare tranquilla.
Regolarizzai il respiro, trovando un po’ di serenità.
Quella casa mi stava angosciando, dovevo uscire.
“Esci da casa mia”, la madre di Chloe si alzò dal divano, avvicinandosi, “esci immediatamente da casa mia”.
“No Susan. Tua figlia esagera, e lo sai..”, le dissi con un tono più pacato.
“Chloe, ci vediamo”.
Con una mano indicò la porta di casa, guardandomi severa.
Robert iniziò ad andare verso la sua direzione, posando una mano sulla maniglia.
“Mary, andiamo”.
Lo raggiunsi, ma Chloe mi fermò per un braccio, rischiando quasi di farmi cadere.
“Questa me la paghi Mary, fosse l’ultima cosa che faccio. Me la paghi”.
Successe tutto velocemente, senza darmi il tempo di capire quello che mi accadeva intorno.
“Non.La.Toccare”, Robert si era avvicinato, fissando Chloe rabbioso ed indicando la sua mano stretta, un po’ troppo forte, sul mio braccio.
Chloe era stupita, interdetta, forse non si aspettava una reazione del genere da parte sua.
“Non la toccare Chloe, non toccarla”, strinse i denti, allentando la presa che Chloe ancora esercitava.
La fissò per tutto il tempo, fulminandola ad ogni battito di ciglia.
Mi tirò verso di se, tenendomi stretta.
“Usciamo”, risuonò più come un ordine, ma obbedii subito.
Una volta fuori, Robert, prima di chiudere la porta guardò Chloe negli occhi, fulminandola.
“Se ti avvicini a lei, o se ancora le rovini la vita, io te lo giuro Chloe che quello che tu hai fatto a me, con l’intervista, sarà solo un breve assaggio di quello che farò io. È la mia ragazza. Non devi toccarla”.
Detto ciò, mi prese per mano, tirandomi verso il marciapiede.


***

Allora Ragazze..
Questo è un capitolo parecchio strano, cioè, a me piace soprattutto la parte finale, quando Robert mette in chiaro quali siano i suoi territori.
E ve lo giuro, nel farlo così serio e arrabbiato, mi ha fatto venire certe scene Lemon in mente XD che non vi dico..
Beh, c’è da dire che anche Mary ha tirato fuori il suo carattere eh! diciamo che, in poche parole, ha detto quello che tutte pensiamo, cioè che Chloe sta un po’ esagerando. Facendo la vittima non va da nessuna parte..
Bene, dopo aver psicanalizzato i miei pazienti – buahbuah – mi ritiro a miglior situazione, dormendo magari!!
Macchè ç___ç c’ho un sonno che non vi dico, ma devo stare in ufficio, e forse oggi mi tocca anche la posta.
Mi ripeto da questa mattina “dai che è Venerdì, dai, dai”, eppure mica serve a tanto T_T
Vi ringrazio, tutte quante, perché state aumentando.
Anche le recensioni aumentano, quindi magari è un merito della storia, oppure davvero sto migliorando come dite..certo, per me è difficile notarlo.
Ovviamente dall’inizio della storia lo noto anche io il cambiamento, ma di più non vedo!
Per il resto, cosa vi posso dire? Questa storia, che fino a qualche settimana fa avrei chiuso seduta stante – con i lacrimoni agli occhi – ora è la mia fonte maggiore di ispirazione. Davvero *_*
Ho un sacco di idee..e spero davvero di portarle a termine, senza annoiarvi!
Ragazze, non posso salutarvi una per una, perché ho ancora del lavoro arretrato, ma vi prego, continuate a commentare, perché mi rendete così felice *_* che non avete idea.
Ringrazio davvero tutte voi, piciule!
 
Frytty;
Cris91;
Romina75;
_Miss_;
Liselotta;
RiceGrain;
Lampra;
_Elisewin_;
Nessie93;
Neverthink;
Ginevrapotter;
Lazzari;
Sognatrice85;
Doddola93 <3
 
Grazie di tutto.

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Capitolo 50
*** 49 - Presentazioni ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Presentazioni




Quando arrivammo davanti a casa mia, il mio cuore non aveva ancora smesso di battere furiosamente.
Robert si fermò all’improvviso in mezzo al marciapiede, prendendomi alla sprovvista.
Mi attirò verso di se, stringendomi forte contro il suo petto.
Inizialmente rimasi un po’ perplessa dal suo gesto, poi, però, capii che anche lui aveva attraversato il mio stesso momento in casa di Chloe.
Lo sentii prendere un respiro profondo, accarezzandomi i capelli.
Appoggiai le mie mani sulla sua schiena, accarezzandolo.
Non volevo vederlo ridotto in quello stato, non per colpa di Chloe. Aveva esagerato, me ne rendevo conto, ma non potevo nemmeno permettermi di dirle tutto quello che pensavo veramente, sarei passata dalla parte del torto, solo per la poca educazione che avrei usato. Per lei, e per sua madre. Odiose tutte e due.
“Ehi”, mi spostai un po’, cercando di poterlo guardare negli occhi.
Era fermo, non accennava a guardarmi.
“Rob?”, continuava a stringermi, abbassando sempre di più la testa contro il mio collo.
“Non voglio più vederla..”, non lo avevo mai visto in quello stato, mai, “..mai più. Non trovo aggettivi per descriverla. Mary, ti prego..non lasciarmi mai..”.
Mi si strinse il cuore sentendolo dire certe cose.
Mi avvicinai di più, abbracciandolo più stretto che potevo.
“No che non ti lascio. Non lo farò mai, stai tranquillo. Rob, non la vedremo più..davvero. Non voglio più vederti in questo stato..”.
Se l’avessi avuta tra le mani, l’avrei picchiata.
Respirò più lentamente, calmandosi un po’.
“Mary, quello che ha detto”, con i pollici delineò la forma delle mie guancie, diventate rosse sotto il suo tocco delicato, “Sono tuttecattiverie. Lo sai che non è vero, che sei una ragazza dolcissima, e che sei fantastica. Che sei la ragazza che mi ha fatto innamorare..”, prese il mio visto tra le sue mani, accarezzandolo, “ed io non voglio più che lei ti rovini la vita. Non lo meriti, non dopo tutto quello che hai fatto per lei..”.
Avvicinò le sue labbra alle mie, baciandole con delicatezza.
Quando posai le mie mani sulle sue, il bacio si fece più profondo, facendomi perdere ogni concezione.
Le sue labbra si incastravano perfettamente sulle mie, senza bisogno di fare alcun movimento.
Il suo sapore di uomo, di forte, mi fece annebbiare completamente i sensi, ritrovandomi ad avvinghiarmi alle sue spalle.
Le sue mani si posarono sui miei fianchi, cercando di sorpassare lo strato di tessuto della maglietta, per accarezzarmi.
Rabbrividii al suo tocco, che mi sfiorava con delicatezza ma anche con decisione.
Se il suo era un modo per delineare il territorio, ero pronta anche a murarmi intorno ad un muro, pur di averlo con me.
Lo sentii respirare appena, sulle mie labbra, mentre il mio petto aveva preso a muoversi irregolarmente.
“Ehi..ehi..stop”, rimase con gli occhi chiusi, posando la sua fronte sulla mia.
I respiri erano affannati, veloci, ed il mio cuore batteva troppo forte.
Sorrisi come una bambina, sulle sue labbra.
“Non siamo allenati Pattinson”, scherzai accarezzandogli la spalla.
“Vedrai, abbiamo tempo per allenarci”, ammiccò, avvicinandomi a lui.
Fremetti sentendo le sue parole, era ovvio che non aspettavo altro, io e lui, di nuovo una cosa sola.
Scossi la testa, cercando di scacciare quei pensieri poco casti dalla mia mente.
“Entriamo in casa?”, domandai accarezzandogli gli zigomi, per cambiare discorso.
“Si”.
Si sistemò la giacca, prendendomi per mano.
“Mmmh, quindi ora dovrei conoscere la tua famiglia, giusto?”, domandò con una certa preoccupazione nella voce.
“Non dirmi che hai paura”, ammisi ridendo.
“No, però..sai. Sei la loro bambina, ed io sono il bad boy che viene per rovinarti”, con le dita disegnò delle virgolette nell’aria, facendomi ridere.
“Ehi, non ti preoccupare Pattinson. Basterà recitare la parte di Edward Cullen, e vedrai che mia madre crollerà ai tuoi piedi”, gli feci l’occhiolino, avvicinandomi per circondargli la vita.
“Con te non devo fingere, ed è la cosa più bella che mi sia capitata. Con te non recito, fidati..sei l’unica che riesce a vedere il vero Robert, oltre ai miei ovviamente”, mi passò una mano tra i capelli, scompigliandoli.
“Ehi, smettila”, scappai verso la porta di casa, evitando di farmi prendere.
Guardai l’orologio appeso in sala, e mi accorsi che effettivamente era un po’ tardino.
“Mamma, siamo a casa..”, urlai per farmi sentire.
“Si, Mary, siamo in cucina..”.
“Siamo..siamo..”, Robert si stava agitando, facendomi ridere come una matta.
“Smettila, dai..non ti devi preoccupare.. mio padre già ti adora”, lo baciai delicatamente sulle labbra, abbracciandolo.
“Ok dai..”, fece finta di prepararsi per un match di rugby, passandosi le mani sulle ginocchia e respirando velocemente, “sono pronto”, rise di gusto, scaldandomi il cuore.
Sollevai gli occhi al soffitto, domandandomi come facesse ad essere così pauroso.
Quando arrivammo davanti all’arco che portava in cucina, vidi i miei genitori voltarsi contemporaneamente.
Non era un mondo alieno? Cosa poteva succedere di male?
“Ciao”, li salutai con un cenno del capo.
“Buona sera”, Robert mi raggiunse, affiancandomi.
La distanza che teneva era ridicola, dovetti impegnarmi parecchio per non scoppiare a ridere come una matta.
“Ciao Robert”, disse mia madre avvicinandosi, “Io sono Margaret, la madre di Mary”.
Gli porse la mano, e Robert si affrettò subito a stringerla.
“Piacere signora”.
Che tenero.
“Io sono George, piacere”.
Anche mio padre si avvicinò, e Robert, cautamente, strinse anche la sua mano.
Probabilmente i due uomini si stavano scambiando qualche parola mentale, che ovviamente noi povere donne non potevamo sapere.
Ero felice, tanto felice.
“Piacere signor Dowson”.
“Oh ti prego, dacci del tu, a me e a mia moglie. Siamo così vecchi tesoro?”, si rivolse a me, sfoggiando il suo sorriso migliore. Mio padre era unico.

“Oh no. Rob, ti prego. Poi gli vengono i complessi..”, lo presi in giro, posando una mano sulla spalla di mia madre, “e poi lei lo deve sopportare”.
“Va bene..”, Robert sorrise, passandosi una mano tra i capelli.
“Dai, sediamoci che è pronto”, mia madre ci fece cenno di avvicinarci al tavolo.
Robert era davvero emozionato, non voleva darlo a vedere, ma ormai lo conoscevo troppo bene.
Ci sedemmo, iniziando a rompere il ghiaccio parlando di cose che non comprendevano la recitazione e la televisione.
Per questo ringraziai i miei genitori, per la loro delicatezza.
Era ovvio che Robert non volesse parlare di lavoro, non nell’ambito privato, per lo meno.
Mi scoprii davvero interessata al baseball, sentendo Robert e mio padre parlarne con passione.
E sinceramente, non pensavo nemmeno che lui avesse il tempo, oltre al lavoro come attore, di dedicarsi a certi hobby.
Quando arrivammo al dolce, preparato con cura da mia madre, mio padre iniziò a domandare a Robert qualcosa sul suo lavoro, restando comunque molto lontano dalle cose personali.
Ogni tanto gli stringevo la mano, per rassicurarlo. Le cose stavano andando benissimo, quindi non doveva assolutamente preoccuparsi.
Robert sembrava contento di parlarne, gli domandava più che altro che cosa facessero tutto il giorno, come riuscissero a gestire le scene.
Mio padre aveva sempre avuto un debole per quelle cose, e non mi stupii di trovarlo gongolante di fronte ai discorsi di Robert.
“Hai fatto colpo”, gli sussurrai vicino all’orecchio mentre aiutavo mia madre a ripulire il tavolo.
Lui mi sorrise, stringendomi la mano.
“Hai visto quante cose hanno in comune lui e papà?”, domandai a mia madre passandole i piatti.
Mi voltai verso di loro, vedendoli intenti a discutere su un tipo di macchina sportiva.
“Si, è normale..lo sai meglio di me che sono uomini e attori o meno, hanno di solito le stesse passioni”, era felice anche lei, lo vedevo dalla luce dei suoi occhi.
“Mi piace sai? Davvero. È proprio un bravo ragazzo..e anche bello”, ammiccò guardandolo con la coda dell’occhio.
“Mamma”, mi lamentai ridendo.
“Basta che sei felice Mary, il resto non conta..”, rimasi un po’ colpita.
Se questo era un mondo alieno, non volevo più tornare nel mondo terreste. Mai più.

“Mary, noi tra poco dobbiamo andare dalla zia. Ci ha chiamato, dicendoci che siamo degli sprovveduti che non ci facciamo mai vedere”, scherzò mio padre.
“Oh, ed immagino che invece voi ci siate andati giusto, giusto la settimana scorsa”, constatai dallo sguardo di mia madre.
Robert ci guardava incuriosito, e perplesso.
“Vedi, la zia non ha la memoria molto attiva ormai, quindi pensa sempre che i parenti si scordino di lei. Invece mamma e papà ci vanno ogni settimana”, sorrisi, ricordandomi l’ultima volta che mi aveva vista.
Dovevo partire per l’università, e lei mi aveva raccomandato di non trovare uomo in Europa. Se avesse saputo i risvolti della situazione, non ne sarebbe stata felice.
Mi persi gli altri scambi di parole tra i miei e Rob, intenta ad osservarlo così rilassato e a suo agio in quella situazione.
“Mary, noi andiamo allora. Ah Robert”, mia madre tornò indietro, lasciando andare mio padre.
“Stasera dormi da noi?”, gli domandò con lo sguardo tenero.
Ah, mia madre era peggio di me, quando ci si metteva.
“No, non preoccupatevi. Ho preso una stanza in hotel. Non voglio disturbare”.
“Ma che disturbo e disturbo, su, chiama e disdici. Ci sono un sacco di camere di sopra..”.
Andai nel panico. La camera dove aveva dormito Andrew, oddio.
“Ah tesoro”, mia madre si avvicinò, “la camera azzurra, la sta rimettendo apposto tuo padre, quindi magari fallo dormire in quella verde, ok?”, mi fece l’occhiolino, salutandoci.
Mia madre era fantastica, l’ho sempre detto.
Quella camera, era quella dove aveva dormito Andrew.
Sospirai sollevata, per il salvataggio di mia madre che ovviamente, doveva già aver preparato tutto.
“C’è qualcosa che devi dirmi?”, mi domandò Robert.
“No, perché? Cioè..volevo sapere come ti eri trovato. Insomma..”.
Non avevo mai portato un ragazzo in casa, non così formalmente per lo meno.
“Si, molto. I tuoi genitori sono fantastici. Andrebbero d’accordo con i miei, che ovviamente ti farò conoscere non appena arriveremo a Londra”, mi sollevò il mento, per guardarmi negli occhi.
I suoi genitori, in fondo cosa poteva succedere di grave?
“Non ti devi preoccupare amore, sono come i tuoi. Normalissime persone..che già ti adorano..gli ho parlato tanto di te, anche quando stavo con Chloe, mia madre aveva già capito tutto..”, sorrise sghembo, pensando a qualcosa che solamente lui poteva sapere.
“Ti amo”, mi avvicinai alle sue labbra, prendendogli il viso tra le mani.

“Anche io”, strofinò la punta del suo naso contro la mia, facendomi rabbrividire.
Il bacio non durò molto, Robert si staccò, guardandomi malizioso.
“Allora, questa camera dove dovrei dormire?”.
“Ehi, ma tu non avevi nemmeno prenotato”, lo spintonai, sorridendo.
“Ehm, no, vabè. Avrei richiamato senz’altro quella cortese ragazza che ha chiesto i miei dati personali”.
Lo guardai truce, minacciandolo con lo sguardo.
“Vieni te la faccio vedere”.
Lo presi per mano, evitando accuratamente di guardarlo negli occhi.
Lo accompagnai su per le scale, mostrandogli prima il resto della casa.
“E questa è la sua camera, Mr Pattinson”, feci un inchino, restando seria, con difficoltà.
“Mmmh, ma io avevo chiesto una singola”, si lamentò triste.
Rimasi un po’ disorientata, non capendo dove volesse andare a parere.
“Vede signorina, ora, che mi avete dato una doppia, che oltretutto nemmeno volevo, dovrete restare con me per usufruire al meglio delle comodità che essa da..sbaglio?”, si avvicinò lentamente, facendo battere il mio cuore sempre più forte.
“In effetti ha ragione, se vuole però, le chiamo le signorine che si occupano di certe cose”, sorrisi perfida, facendo per uscire.
“No. No”, mi prese per i fianchi, facendo scontrare la mia schiena contro il suo petto.
“Ormai ho deciso quale ragazza voglio con me, quindi, non si accettano scambi..”, scostò i capelli che sciolti, ricadevano sulla mia spalla, per potersi avvicinare con le labbra al mio collo.
Annaspai in cerca d’aria, quando le sue labbra sfiorarono la spalla, che aveva scoperto togliendo la spallina della canottiera.
“Ma, signore..non sono di certo un’esperta..”, ormai avevo perso ogni logica.
Il solo fatto di averlo così vicino, faceva sorgere nella mia mente delle scene da censurare.
“Non si preoccupi, mi hanno detto che lei sa, come far impazzire un uomo..”, mi provocò.
Si avvicinò alla porta, chiudendola.
Quando, lentamente, fece girare la chiave nella serratura, una scintilla di eccitazione attraversò il mio sguardo, facendomi perdere la cognizione del tempo, e dello spazio.
Eravamo io e lui, da soli. Il resto poteva anche andare avanti da solo.

***

Ok, ragazze belle.
Non sono dell’umore giusto, ma posto lo stesso, visto che l’ispirazione, ed il mio umore non viaggiano nello stesso binario, per fortuna!
Ho trovato una gattina, piccina piccina, avrà due mesi.
Ieri sera l’abbiamo portata subito dal veterinario, perché quando mamma l’ha portata in casa, aveva tutti gli occhietti rossi rossi. Povera stella..
Ho pianto tanto, che non avete idea.
Temevo mi morisse tra le mani, ed io per gli animali sono peggio che per gli umani..
Quindi corri subito dal veterinario, falla visitare..
Eh, diciamo che mi ha un po’ rassicurato..ma un pochino proprio..
Ha detto che la congiuntivite è parecchio avanzata, quindi bisogna vedere se non ha attaccato la cornea.. ç_ç
Per il resto è sotto antibiotici, ha preso tanta acqua picciulina..
E le goccine per gli occhietti glie le diamo sempre..
Questa mattina *.* stellina della mamma, è salita sulle mie gambe, arrampicandosi sul mio pigiama *impazzisceditenereSSa*
-- PREGATE PER NOI --
Non potete immaginare quanto bene le voglia!!
Via.. ù.ù non posso assillarvi sempre con i miei pensieri!
C’è un gruppo di dolciSSime ragaSSe da salutare :**

Piccolo quesito prima.
Vorreste una scena, fatta come si deve xD con i caFFi e mazzi, oppure salto la scena da soli..e vi do solo un assaggino? Ditemi voi..per me non ci sono problemi..

Liselotta: Eh tesoro, Chloe è dovuta diventare perfida se no era tutto monotono qui dentro. Vi ho dato una bella scossa dai..anche io tesoro non vedo l’ora che sia il due..dimmi dimmi, preferiresti una bella scenetta romantica tra questi due ragaSSoni? Un bacione tesoro..ti voglio bene!

Cris91: Eh cara non posso dirti se tornerà oppure no, ti tranquillizzo, però, dicendoti che Robert ha fatto un buon lavoro :) si, la fine piace particolarmente anche a me! Sarà che io adoro i ragazzi un po’ possessivi. Certo, senza esagerare..e Rob è perfetto appunto! :) ma non avevamo dubbi! Un bacio!

Sognatrice85: Mmmh, ti ha terrorizzata? Davvero? Cioè..non volevo dare questo effetto..davvero! però sono felice che ti sia piaciuto comunque. Il suo comportamento è dettato dal fatto che comunque, sono settimane che Chloe gli rovina la vita, mirando alla sua ragazza..diciamo che secondo Robert – discorso contorto, ma fila – ha impiegato un sacco di tempo per riuscire ad avere la sua Mary, e ora non vuole proprio mettere tutto a rischio per Chloe.. capisci? E poi, così protettivo, mi fa venire in mente certe scene che sono da rouge proprio :) grazie mille per il tuo appoggio, sapere che tu, che per me scrivi cose fantastiche, leggi e commenti i miei schizzi..brrr..rabbrividisco ^^ grazie Marghe..un bacione!

_Elisewin_: allora Watson, vediamo cosa la sua mente diabolica ha elaborato xD cioè..mi hai fatta morire, sul serio..non ci sono parole per la mia faccia da pesce lesso!! Sei riuscita a riconoscere la madre di Chloe, proprio come l’ho vista io. Cioè..non è una donna cattiva nell’animo, sia chiaro..ma ha vissuto una vita, che non le permette di essere buona e gentile..certo, questa non è una scusa al suo comportamento..però hai capito a pieno che persona abbiamo di fronte..e non mi meraviglio!! Ahahah Rob si, l’ho voluto fare proprio protettivo..Mary ne sente il bisogno, e poi questo lato di BoB è tremendamente secsi! xD beh, vedi..Mary non ha esagerato nel parlare, perché le hanno insegnato una buonissima educazione..e a differenza della famiglia di Chloe, preferisce non cadere nel ridicolo e mantenere la sua dignità..è parecchio riservata..molto riservata xD quindi mentre BoB è un camionista, lei si limita a schiaffeggiare con la manina monca ahahah! Beh, però, vedrai che non è finita..cioè, Mary ne ha tante in sospeso, che non le dimentica, non ti preoccupare! L’abbraccio me lo prendo tutto, anzi..te ne restituisco un altro pieno di ringraziamenti per le tue bellissime parole! Grazie mille..un bacione!

Frytty: *.* oh..gongolo sul serio..mamma mia! sei sempre così dolce..Glacie! e poi..beh..non sei mica l’unica ad averci fatto pensieri sconci xD infatti..secondo te, il prossimo capitolo..da dove ne viene?? Da un Bobby sempre più secsi..mamma mia!! non si può..non si può ù.ù beh, che dire..miglioro? mmmh, vediamo xD tu, di sicuro..sei fantastica..e non ci sono dubbi, per il resto..sorvoliamo xD un bacione!

Ginevrapotter: ”a parte i miei soliti scleri il capitolo e da leggere tutt sulla poltrona rossa d acinema a con il fiato in gola ahh che agghiacciante” O.O cioè..davvero? no davvero..grazie..cioè..non me lo aveva mai detto nessuno ahahah! Via..farò in modo che Chloe sparisca xD sisi..no, a parte gli scherzi..vedrai, che per un po’ non si farà viva..Robert ha fatto un ottimo lavoro, senza dubbio..se pensava di poterlo riavere in questo modo, si è proprio sbagliata -.- ma di brutto! Che dire, questo capitolo è un po’ cosi..cioè..c’è la presentazione ok, ma altrimenti è un po’ piatto..ora vediamo se fare piatto anche il secondo xD oppure farlo ad onde, come sarà il battito nel mio cuore!! Ahahah! Un bacione

Romina75: Ahahaha quando ho letto del “tirarle il collo come alle galline” non mi reggevo nella sedia, te lo giuro..ahahah! eh si BoB ha un certo potere sulla stampa, quindi potrebbe anche dire che il cielo è viola, e da oggi il cielo sarò viola ù.ù anche per noi fans, ovviamente! XD beh, spero che questo non ti disgusti troppo..è piattino, ma il prossimo FORSE sarà un po’ più succulento!! Ihih..un bacio!

Sweet_Charlie: Ciao Charlie!!!! Cioè *____* sei dolcissima, fantastica e blablabla XD sei tutto! Ah, certo..ora ho un po’ di autostima da rimettere sotto i piedi, che tu hai fatto un ottimo lavoro..mi hai strappato un bel sorriso a 32 denti! Ahahah..talento io? Beh, si certo..ho visto Italia’s got Talent io eh ù.ù mica roba da poco xD oddio..di sicuro so cosa si prova quando leggi una storia, ed i capitoli sembrano sempre pochi..quindi, se davvero ti faccio questo effetto..gongolo come una matta! Il fatto che la mia storia possa piacere ad un tale livello, mi riempie di gioia e di orgoglio. Perché è cresciuta lentamente come una bambina, ed infatti Mary è un po’ come la mia bimba..perciò.. ù.ù la smetto..che poi non mi parli più perché sono logorroica! Ti ho mandato una mail, non so se l’hai ricevuta..anche a me piacerebbe conoscerti, mi fa sempre piacere fare nuove conoscenze. Dal mondo di EFP poi, particolarmente.. guarda, non dirlo a nessuno, ma sono proprio fiera del pezzo finale dello scorso capitolo..cioè..non so nemmeno io come mi sia venuta, ma mi piace da matti! Sisi! Robert un mix di possessività, sensualità, dolcezza..cioè..non si incontrano in ogni angolo della strada ragaFFi così!! :) spero di sentirti presto, e nel frattempo ti mando un abbraccio forte forte da Genova ;) un bacione!

_Miss_: tesoro!! come stai? Spero davvero di esserti utile, sia parlando che leggendo..magari ti passi un po’ il tempo :( mi dispiace tanto che tu stia male..ma vedrai..ora con il sole, e la bella stagione, ti sentirai meglio! Si, ne sono certa!! Sei forte tu eh, mica una pappamolle tzè :*** Robert is…very……ah..very tutto! ù.ù Chloe e mammata, non capiscono una ceppa, te lo dico io..la madre crudelia demon, e la figlia crudelina demonina.. xD diciamo però che BoB ha fatto il suo lavoro..quindi per un po’, dovremo quetare..DOVREMO! XD suvvia..spero che questo ti piaccia comunque..come dici tu, cerco sempre di seguire i punti fondamentali di ogni possibile storia d’amore..perciò ;) viva l’amore! Un bacione tesoro..guarisci presto!!

Lampra: Oh tesoro *.* grazie mille! Hai scritto delle cose davvero belle!! Robert è secsisssssssimo in questa veste..altro che tranquillo Eddy, qui abbiamo incaSSoso Bobby xD ma ci piace!! *tirasuilpollice* è un bel mix, si..un po’ elaborato..ma la sua dolcezza ti colpisce ancora prima della sua protezione..mi piace *.* via..la smetto..Chloe e mamma..beh..hanno fatto la loro porca figura..ed ora se la tengono..scusa eh! eh..xD un bacione..alla prossima!!

Doddola93: Oh DoD, tu riesci in poche righe, a farmi perdere ogni neurone sano, che ancora popola la mia povera testa! Sei fantastica tesoro..eh si, BoB incaSSoso, è WOW, WAW, WEW, e altre vocali che non posso mettere….perchè se no scoppio xD Chloe la ami vero? Eh, si..si vede xD come la amo io diciamo..dai, andiamo da Pattz e gli chiediamo un autografo in cambio della morte della madre e di Chloe ahahah..tesoro..un bacione enorme!!

Nessie93: Eh invece ti do pienamente ragione, non ti devi scusare. Anche io, ho pensato le tue stesse cose mentre scrivevo. Perché poi succede una cosa strana, io sono “scrittrice” – ma davvero giusto per il termine -.- - e lettrice..mi immagino cosa può pensare la ragazza che legge..e così anche io faccio i vostri stessi pensieri. Quindi lotto con il mio me che scrive e che fa Chloe e la madre così Stlonze, e il mio me che legge che vorrebbe ucciderle! Haimè, vince sempre quella che scrive UFFA! Vedrai però, che Robert ha fatto un ottimo lavoro..vedrai..un bacio!

RiceGrain: Ah tesoro..ti amo anche io! Sopra ogni logica <3 beh, che dire..confermo tutto quello che hai detto. La madre di Chloe, come la figlia, non sa bene cosa deve fare nella vita, allora si diverte a rompere le palle alla povera gente che si fa i fatti suoi -.- BoB che lasciamo stare…..mi escono delle rouge se penso al suo sguardo arrabbiato e teso, mentre difende la SUA donna..mmmh..evitiamo! tesoro..ora stai meglio no? Non fami preoccupare eh!! suvvia ù.ù ti dico..se hai letto sopra, saprai che non ho dormito stanotte, preoccupata per Panda, la gattina. Quindi ora mi si stanno chiudendo gli occhi..te lo giuro..non connetto..ti amo tesoro mio..e ormai manca proprio pochino! Ti mando un abbraccio enorme!!

GiuliV: ti ho mandato una mail..per ringraziarti..sei stata dolcissima e fantastica nel recensire ogni singolo capitolo..cioè..grazie..non mi era mai successo..mi ha fatto davvero piacere *.* eh si..lo sguardo, diciamo non è così da assassino xD ma della serie “tocca chi amo, e ti rovino”, via..un BoB così innamorato dove lo troviamo eh?? uffa..magari averlo sotto casa.. :) un bacione..ci sentiamo presto!

NeverThink: Ma sei fantastica tu! Non io..la tua originalità mi lascia sempre di stucco, cioè. Non avevo mai visto delle recensioni così dettagliate ;) Arpia poi, ahahah, tra lei e la madre lo sono davvero – aspetta, le ho create io. Oh cappio – dicevo.. *sischiariscelagola* che beh, su Rob ci sono diverse teorie, ma quelle che conosco di più, sono possibili da dire solo in privato ù.ù Mary, mmmh, ninfa eh? beh, Robert la pensa esattamente come te, cara commentatrice ;) beh, poi ogni riferimento, giustamente, è puramente casuale sisi. Certo. ù.ù chiariamo una cosetta piccina picciò, devi smetterla di dirmi certe cose, che poi io mi monto la testa, e non vabbbbbbene! Tzè, e poi dici a me, cose che dovresti dire a te stessa..però, devo ammettere, che il capitolo è piaciuto anche a me. Il fatto di aver messo un BoB così affiatato, mi ha davvero commossa ç_ç eh si, perché ormai ragazzi così, non se ne trovano mica in giro..eh.. *sospira*
Mel, mi farai morire un giorno o l’altro.
Prima mi dedichi certe storie, poi scrivi certe cose..beh, se mi vuoi vedere morta, basta dirlo U.U
AAAAH ti voglio un bene invece, mamma mia!
Nella parte finale, mi sono sciolta io, quindi vi capisco benissimo!
Spero che tu ti possa rimettere presto, davvero, così torni a rompere le balls senza male al pansino :****
Bedda lei, che recensisce sempre, e che ascolta ogni mio delirio!
Vedrò di postare presto, cosa dici? Ci sto con i tempi? XD
Ti voglio bene Mel.
Un abbraccio per i dolorini influenzali.
 
Tua
Kate.

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Capitolo 51
*** 50 - Meravigliosa creatura ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

Meravigliosa creatura




“E questa informazione personale, chi glie l’avrebbe data?”, domandai restando al suo gioco.
“Una persona fidata”, rispose avvicinandosi.
Lentamente, mi fece indietreggiare facendomi toccare il muro con la schiena.
“E cosa le avrebbe detto?”.
Appoggiò le mani ai lati del mio viso, facendo schioccare la lingua sul palato.
“Per esempio, che solo guardandola negli occhi, un uomo perde il lume della ragione”, sorrise sghembo, facendomi mancare l’aria.
Decisione Mary, non farlo vincere.
Abbassai lo sguardo, automaticamente.
“Beh, allora sarebbe meglio che lei non li guardi. Altrimenti potrebbe rischiare di perderla anche lei”.

“Correrò il rischio”, con un dito risollevò il mio viso, respirando sulle mie labbra.
“Lei è la creatura più bella che io abbia mai visto, in tutta la mia vita”, i suoi occhi erano sinceri, e fu proprio quella sincerità a farmi acquistare fiducia in me stessa.
Sollevai le mani, posandole sul suo petto, coperto soltanto da una camicia.
Delicatamente lo accarezzai, beandomi di quel contatto che avevo bramato da tanto tempo.
“Sei bellissimo”, sussurrai alzando gli occhi per incontrare i suoi.
Si illuminarono, sorridendomi.
Piano piano, anche le sue labbra mi sorrisero, di un sorriso dolce e delicato che raggiunsi velocemente, baciandolo.
Le sue labbra si posarono delicate sulle mie, e le mie mani finirono subito trai i suoi morbidi capelli.
Il bacio divenne più audace, meno timido e riservato, facendomi diventare calde le gote e alterando i battiti del mio cuore.
Il corpo di Robert mi schiacciò delicatamente contro il muro, e le sue mani furono sui miei fianchi, alzando la maglietta.
Quando inizia a sbottonare la sua camicia, spostò il viso sul mio collo, baciandolo con bramosia.
“Dio Mary, quanto mi sei mancata”, gli accarezzai la schiena e la testa, portando indietro la mia, permettendogli di bacarmi la spalla.
“Anche tu amore”, sospirai, quando una sua mano si posò sul mio seno coperto, chiudendo gli occhi per godere di quel momento.
Il bacino di Robert spingeva contro il mio, e la mia pazienza stava per terminare.
Lo avevo desiderato tanto, che quei minuti, passati ad apprezzarci, mi parvero giorni, anni.
Quando osservai il suo petto scolpito dagli addominali, per poco svenni, riuscendo a riacquisire lucidità spostando lo sguardo.
“E questi?”, domandai accarezzando con un dito la forma della sua V.
Robert si piegò sotto il mio tocco, respirando velocemente.
“Mmmh, sono di Edward?”, gli domandai abbassandomi per poterlo guardare.
Lo accarezzai di nuovo, ricevendo in cambio una spinta più forte del suo bacino.
“Mi fai impazzire”, disse tra l’esasperato e l’eccitato guardandomi le labbra.
Velocemente mi sganciò i pantaloni, e la stessa cosa feci io, tornando a baciarlo con passione.

“Sei bella amore mio, sei bellissima”, ansimò sulle mie labbra, quando con più coraggio accarezzai la sua intimità.
Senza nemmeno accorgermene, mi ritrovai completamente nuda davanti al suo sguardo eccitato e bramoso di un contatto.
Lo sollevai, facendo in modo che i nostri occhi potessero incontrarsi.
“Ti amo”, dissi scandendo bene le parole.
“Anche io”, annuì, avvicinandosi a me.
Eravamo nudi, nella camera degli ospiti, in casa mia.
Ma eravamo sempre io e lui, sempre insieme.
Lo potevo sentire, potevo sentire il suo desiderio esplodere insieme al mio, e per questo motivo, alzai una gamba, abbracciando la sua anca.
Mi sollevò da terra, facendo in modo che anche l’altra gamba lo abbracciasse.
Mi strinse forte a sé, affondando il visto tra i miei capelli.
Persi il conto di quanti “ti amo” mi sussurrò in quel momento.
Ero troppo impegnata a godere delle sue spinte, e dei suoi sospiri contro il mio orecchio, per capire che cosa stessimo dicendo.
Probabilmente anche io dissi qualcosa, ma veramente, quella volta, fu ancora meglio della prima.
Si allontanò un po’ dal mio collo, guardandomi con gli occhi scuri, quel blu notte, capace di mandarmi su di giri.
Riuscendo a tenermi in braccio, senza alcun minimo sforzo.
Mi posò sul letto, e rabbrividii per il contatto con le lenzuola fresche.
Subito si sdraiò sopra di me, cercando di non pesarmi appoggiandosi sulle sue braccia.
“Ti amo, e dopo tutto quello che abbiamo passato, voglio godermi della tua presenza, della nostra storia come mai prima d’ora..”, abbassò la testa, sorridendo, “e voglio averti con me, saperti mia, sempre Mary, sempre..”.
Rientrò dentro di me, facendomi mancare il respiro.
Inarcai il bacino, sospirando il suo nome più volte contro le sue labbra.

“Ti amo anche io, capito?  E non ti lascerò mai Robert, mai”, sospirai, prendendo il suo viso tra le mani, “e voglio essere tua sempre, in ogni momento, per sempre..”.
Le sue spinte aumentarono, facendomi perdere completamente la ragione.
Lentamente, si accasciò sopra al mio petto, baciandolo con dolcezza.
Dopo aver ripreso il fiato necessario, prese il lenzuolo, coprendoci entrambi, restando sopra al mio petto.
“Sei così perfetta”, accarezzò con un dito la mia pancia, facendomi sorridere, “che a volte ho paura che tu sia un sogno..”.
Sorrisi di più, sentendolo dire certe stupidaggini. Era così dolce, così dannatamente tenero, che era impossibile pensare che il sogno fossi io.
Gli accarezzai i capelli, tenendo gli occhi chiusi.
“E se non fosse un sogno? Se io fossi reale? Potresti stufarti di me, amore..”, scherzai, scendendo a sfiorare le sue spalle.
“Non potrei mai stufarmi di te, mai. Questa è l’unica certezza che ho”, alzò il viso, puntando gli occhi nei miei.
“A volte, sei così sincero, così..non so nemmeno io come definirti, che mi fai paura. Ho paura di essere io quella che sogna..di essere io quella che immagina di avere un uomo come te al suo fianco”, rimasi incantata dal colore chiaro che era tornato a regnare nei suoi occhi.
Aiutandosi con le sue braccia, arrivò fino all’altezza del mio viso, baciandomi il mento.
“Mmmh..non dire stupidaggini. Lo sai cosa a cosa sto pensando?”, mi domandò spostando una ciocca di capelli che mi era finita sulla fronte.
“A cosa?”, gli accarezzai una guancia, sentendo le lacrime pungermi gli occhi.
Non erano lacrime tristi e amare, erano di gioia, di pura e semplice gioia.
“Al giorno che ti ho vista camminare verso di me, davanti all’università. Dovevamo uscire con Chloe e quel..Mike..”, fece una smorfia al temine della frase.
“Non ti piaceva eh?”, sorrisi teneramente.
“No”, un’altra smorfia, accompagnata da un sorriso, “non ti levava gli occhi di dosso. Non mi piaceva..”.
“Rob, in fondo, quella sera..ah..”, alzai la testa, guardando il soffitto, “quella sera è stato tutto così complicato”.

“Lo so amore”, prese il mio viso tra le mani accarezzandolo, “ora non sarà più così. Ora voglio gridare al mondo quanto io ami questa donna, capito? Nessuno mi impedirà di stare con te, nessuno. E se qualcuno proverà a mettersi in mezzo..ne pagherà le conseguenze”.
“Lo sai, che quella sera però, quando sei tornato indietro, mi hai riempito il cuore di gioia?”, una lacrima scese solitaria sulla mia guancia, l’emozione, nel ricordare quei momenti passati, era ancora forte.
“Ehi, non devi piangere eh. No amore mio..no”, la asciugò con le labbra, baciandomi.
“Non piango perché sono triste, ma perché ripensarci ora, fa un certo effetto”, sorrisi, rassicurandolo.
Lo abbracciai, accarezzandogli la schiena.
“Ti peso?”, mi domandò preoccupato alzando il suo petto.
“No.”, risposi immediatamente, “adoro sentirti così vicino”.
Mi sorrise, facendomi sciogliere sulle lenzuola.
“Quella sera, quando sono tornato indietro, sono stato un coglione a lasciarti da sola..uno stupido idiota”, scosse la testa, “io lo sapevo perché piangevi, era tutta la sera che ti vedevo strana. Eri bellissima, come sempre, e rivederti aveva acceso in me una strana fiamma..però, orgoglioso come sono, ero geloso del fratello di Chloe..sono scemo eh?”, mi domandò ridendo.
“Un pochino. Ma ti amo anche per questo”, lo baciai, stringendolo.
“Non ho nemmeno aperto la porta centrale del dormitorio. Sono corso subito indietro, maledicendomi per averti lasciata sola in quelle condizioni. Io, da esuberante quale sono, lo sapevo che solo io potevo farti stare bene, in quel momento..e non so perché non sono rimasto..non me lo perdonerò mai..”.
“Ma sei tornato, no? A me basta questo..”.
Ci guardammo negli occhi per degli attimi infiniti.
“Robert, vorrei che tu capissi, che sei importante per me, e che nonostante io non riesca sempre a dimostrarti il mio amore, io ci sono. Ho passato un periodo da dimenticare, pensando a te come ad una persona impossibile da raggiungere. E pensare che all’inizio nemmeno mi piacevi”, feci una smorfia, guardandolo sorridere, “volevo soltanto dare la possibilità a Chloe di vivere il suo sogno, e quindi l’ho assecondata..purtroppo..ti ho incontrato”, gli feci il solletico, cercando di farlo ridere di nuovo.

“Quindi è un peccato”, si finse offeso, spostandosi di lato.
“Certo, voglio dire, ho sofferto così tanto per te, Robert Pattinson..”, mi appoggiai al suo petto, lasciando che il suo braccio mi circondasse le spalle, “ma rifarei tutto, se questo significherebbe averti al mio fianco ora”.
“Mmmh, così va meglio”, mi accarezzò una guancia, guardandomi adorante.
“Però, il modo in cui mi hai trattata all’inizio, non ti fa passare per l’uomo inglese che sei”, scherzai, appoggiando il mento sul suo petto.
“Vedi Mary, quando fai la vita che faccio io, non ti puoi fidare di nessuno che non sia nella tua stessa situazione. Purtroppo, e anche per fortuna, le fans esistono, e ci amano. Ovviamente amano la parte che più gli piace di noi, non ci conoscono bene, e quindi non possono sapere quanto alcuni di noi possano sentirsi oppressi da tutto il loro interessamento. Io sono passato da un attore di provincia, ad uno di fama mondiale, senza nemmeno cercarlo! E ovviamente, le ragazze hanno iniziato a guardare il lato economico della mia compagnia..quando sei arrivata tu, mi sei piaciuta subito, ma non potevo fidarmi di te, eri una fan ai miei occhi..per fortuna mi sono dovuto ricredere”, prese il mio viso tra le mani, baciandomi con passione.
“Rob”, lo guardai, fingendo di non provare interesse per la domanda che stavo per porgli, “secondo te Chloe ci lascerà in pace?”.
“Non lo so, ma l’ho avvisata..io ho molto più potere, dal punto di vista mediatico. E sono certo che qualunque cosa io dica, i media ci crederebbero subito. Mi dispiace per lei, perché non era così, una volta..”.
Abbassai lo sguardo, spostandomi per potermi sdraiare nell’altra parte di letto.
“Ehi”, si mise seduto, guardandomi, “va tutto bene?”.
“No, non voglio che torni a darci fastidio. Soprattutto perché è una donna innamorata..e le donne innamorate sono capaci di fare qualunque cosa”.
“Non le permetterò di distruggere quello che stiamo costruendo. Noi partiremo tra poco, e ricominceremo la nostra vita a Londra. Io dovrò partire, sarà difficile, ma Mary io ti amo, e questa per me è l’unica cosa che conta”.
Mi voltai con lo sguardo sognante, sorridendogli con il cuore.
“Lo so, anche per me è l’unica cosa che conta. E se anche dovrai partire..io ti aspetterò”.

***
Questo capitolo è per Mel,
non ci sono spesso,
e quando ci sono non faccio il mio dovere di buona amica.
Scusa, ma anche se sono imperfetta ed ho mille difetti,
io ci sono.
Ti voglio bene.
 
È anche per Chip,
anche con lei, non mi sono comportata bene.
Ho davvero mille difetti, eppure voi continuate a volermi bene.
Chiedo scusa anche a te, se spesso sono stata assente,
ma, banalmente, ti dico che io ci sono
e che ti voglio bene Chip.
 
Per la Ale, che non sta passando un bel periodo,
ma nonostante tutto, cerca di andare avanti.
Ti sono vicina Winnie, e non ti lascio sola.
Un bacio.
 
Per il 2 Giugno, dove ritroverò parte del mio cuore.
Perché ormai Voi, ragazze di EFP
mi siete entrate dentro, come aria, e senza di voi
le mie giornate sono vuote.
Vi amo, indiscutibilmente.




Dopo questi monologhi da vecchia bacucca, passo a salutare tutte voi, che ormai fate parte del gruppo di EFP dal quale non riesco più a staccarmi.
Voi che leggete le mie storie, ridendo, piangendo, emozionandovi con me.
Non saprò mai ringraziarvi a dovere, mai.
La storia sta iniziando a diventare lunghina, lo avrete notato.
Sta avendo più successo ora, che in un anno di vita -.- ma sono felice così, finalmente è uscita la vera Mary.
Non so, se darò un taglio, oppure se la continuerò.
Non ho mai sopportato quelle storie di ventimila capitoli.
Eppure, la mia fa proprio parte di quelle ventimila .-.
Anche perché, come gran parte di voi mi ha fatto notare, i miglioramenti si notano da adesso, e tornassi indietro, non farei dei capitoli così corti. Bensì li farei durare di più, per permettere alla storia di non arrivare a cinquanta capitoli.
Vedrò cosa posso fare, anche perché per questa storia, la fantasia sta galoppando, e non me la sento di andare contro la fortuna.
Perché poi non posso lamentarmi dei periodi in cui non ho ispirazione, se non la ascolto quando arriva.
Questo capitolo era il tanto temuto, per me. Perché alcune di voi non amano il rosso, altre lo adorano, ed io sono tra quelle che non riescono a farne a meno.
Mi sono accorta anche io che non potevo fare una cosa oscena, vista la delicatezza e la purezza dei personaggi.
Però, non sono capace a distaccarmi dalle scene rosse, perciò, non è venuto proprio come pensavo.
Voglio comunque farvi sapere che non volevo turbare nessuno (come mi fa notare la mia sorellona XD che faccio davvero pena, visto che sono una ninfomane accanita ahahah!)
Vi ringrazio di nuovo tutte quante,
Voi che leggete senza commentare,
Voi che invece mi fate sapere cosa ne pensate..
Voi che mi sorreggete in tutti i sensi.

Un abbraccio.
 
 
Sognatrice85: Ciao Marghe, tu sei la prima che devo ringraziare..segui Mary da quando era una bambina :) e mi sei sempre stata vicina nella storia..ti devo davvero dire Grazie, perché avere delle lettrici così di fiducia, non è da tutti! Questo capitolo è uscito macchiato di arancione, qualche spruzzo di rosso, spero ti piaccia :) un bacione Marghe, grazie di tutto..
 
Cris91: La gattina sta benissimo, grazie :D e Rob anche, è qui vicino a me che vi saluta XD bah, grazie dei complimenti tesoro, non sai quanto mi facciano piacere! Hai visto Rob un po’ in tutti i casi no? Questo è il caso erotico .-. xD povera me, non sono mica tanto normale. Spero ti sia piaciuto, anche con i dettagli poco consoni ahahah! Baci
 
Liselotta: Amore, mi manchi tanto.. Diciamo che ho tentato di mischiare la carineria, alla passione! Non è il solito uomo che si fuma la sigaretta appena ha finito XD ma nemmeno quello che ti dice amoruccio, tesoruccio.. ho fatto toccare un argomento che a me ha fatto piacere andarlo a rileggere..spero anche a te tesoro..ti voglio bene, un bacio.
 
Frytty: E invece tu migliori *puntaipiediperterra* oh! Ahahah, i gattini piccoli sono belli si, ma quando si riprendono, mamma mia ti smontano casa tesoro! :) ti giuro che la mia, riesce a giocare anche con a busta della spesa, si fa gli agguati da sola..roba da matti! Dicevamo..io, miglioro, questo me lo avete fatto capire in tutte le lingue, quindi l’ho accettato, e l’ho anche notato..si, non tanto, ma dall’inizio lo ammetto anche io. Diciamo che non me la sono sentita, di fare una cosa hot dog ma in compenso, ogni tanto mi sono lasciata andare XD se vuoi leggere qualcosa di rosso, mio, c’è Library, famosa per il fantastico Matt. Non so se la hai già letta, ma se vuoi darti alla pazza gioia, beh..quella è Rosso Porpora! Che dire, Rob mi piace, è cosi dolce, così tenero..riesce a tirare fuori il meglio di Mary.. *-* e tu, tu che mi riempi di complimenti? Bah, poi dici a me! Cosa ne dici? Sommiamo i commenti a tutte le nostre storie, che ci facciamo a vicenda, e facciamo un libro? XD secondo me verrebbe più lungo del Signore degli Anelli ahahahha! Tesoro, un bacione enorme, grazie di tutto..
 
Romina75: Ah romy, mi farai morire XD dividiamo la spesa per il killer eh, non ti preoccupare. Ti aiuto io! Guarda, Chloe all’inizio, non doveva uscire così cattiva..solo che, con il passare dei miei periodi neri, lei è stata parecchio scossa..e quindi mi sono rifatta su di lei, scaricando le mie ansie..solo che ora ne è uscito un mostro rovina coppie. Un po’ mi dispiace, perché non era il personaggio che avevo in testa inizialmente, ma ora che ci ho fatto l’abitudine, ho capito che senza questo suo cambiamento radicale, non saremo a questo punto della storia. Per il ritrovo con i genitori, ho preso spunto dalla mia prima volta con i miei suoceri ;) un’ansia quel giorno. Conoscevo la madre, ma suo padre, se ci penso….ora sono come due genitori..tzè XD un bacione!
 
Sweet_Charlie: Oh tesoro! :) certo che potevi votarla, ma non ce n’era bisogno..le votazioni sono comunque all’ultimo girone, ed io non sono passata. Ma poco male XD eh, le mail, guarda, sono riuscita a respirare oggi per postare..poi zero! Devo risponderti, e lo farò, PROMESSO! Sei così dolce, mi ricordi me, alla tua età.. *-* eh, bei tempi..che dire, ringrazio anche te, perché nonostante tu sia arrivata da poco, per me è come se ci fossi da sempre..e sono felice di coinvolgerti in quello che scrivo. Poi, beh, c’è il fatto che anche io sono pazza come te, e non c’è da mettere in dubbio che BoB sia adorato anche da me! Questo capitolo è un po’ piccante, ma fidati..ho fatto di peggio XD bah, evitiamo questi discorsi..un bacione, ci sentiamo presto Charlie..
 
Nessie93: Grazie *-* grazie per tutto quello che mi scrivi, per quello che fai anche solo leggendo il capitolo..questo è un po’ rosso, ma non troppo..non ho voluto esagerare, primo per non uscire dal rating, secondo per non sconvolgere nessuno XD baci
 
_Miss_: *_________* mamma mia, grazie tesoro! Grazie davvero!! Lo so cosa pensi, anche se non so come tu faccia, ma ti adoro, grazie, grazie, grazie..fai salire la mia autostima di qualche tacchetta *-* eh, questo capitolo è un po’ Library XD ma non potevo esagerare, Mary è così pura..no, non potevo.. xD spero comunque che ti piaccia..un bacione enorme!
 
Lampra: Ok XD queste censuriamole..spero che tu non le abbia viste, leggendomi nel pensiero ahahah..non hai idea, di quanto la mia mente abbia vagato, mentre cercavo di contenermi ahahah! Territori ancora sconosciuti per la NaSa.. ahahah! Che dire..grazie, per i complimenti, e per il tempo che dedichi alla mia storia *-* aspetto il tuo prossimo commento :D sono curiosa..un bacione!
 
RiceGrain: A te, mia cara, dedico anche a te il capitolo..ma per te, è una cosa personale. Mi sei entrata dentro prima di tutte le altre, e hai sempre avuto, come lo avrai sempre, un posto speciale nel mio cuore..amore..mi manchi così tanto..se penso che la prossima settimana ti stringerò, oddio.. ç_ç meglio non pensarci, o l’avvocato mi prenderà per pazza, che scoppio a piangere in ufficio..amore mio..vedi, non sono stata capace di frenare la mano rossa XD per Chloe amore, non ti preoccupare, per un po’ starà li dove sta XD stasera, se mi connetto, ti mando le foto del mostriciattolo peloso..la mia patatina! Ti voglio bene Ele..tantissimo, davvero <3
 
NeverThink: sono imperdonabile, mi picchierei da sola, se solo potessi -.- davvero, faccio schifo. Mel, tesoro..stai attraversando un periodo con i fiocchi, ed io non ci sono nemmeno *mestupida* cercherò di fare di meglio, lo prometto, non sono perfetta :( e ora si inizia a notare..spero solo che tu abbia un pochino di pazienza..sul serio. Il capitolo, non lo hai letto, ma spero lo stesso di non aver provocato in te, una sorta di antipatia .-. Library non è mai stata tra le tue preferite :) e per questo ho cercato di frenare l’entusiasmo.. ti voglio bene, tanto tanto..un abbraccio..
 
GiuliV: Eh BoB fa colpo un po’ su tutti.. la madre lo sappiamo su cosa XD infatti glie lo ha anche detto ahahah..beh, che dire..grazie..di leggere, di commentare..di seguirmi.. *-* grazie..e spero che il capitolo sia di tuo gradimento :) un bacio..
 
Lazzari: Certo che ti perdono Lory, figurati!!Grazie, grazie per le bellissime parole che mi dici, grazie *-* non so cosa farei senza di voi, sarei davvero persa!! Cioè..non so nemmeno io come sia uscito questo di capitolo, ma spero che tu lo abbia letto con la stessa passione..mi sono trattenuta, te lo dico, perché se leggi Library, la mia storia originale rossa, beh..è tutta un’altra cosa XD buona giornata tesoro..un bacione!

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Capitolo 52
*** 51 - L'oblio ***


36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

L'oblio




“Cosa ne dici se ci rivestiamo?”, mi domandò Robert accarezzandomi la schiena.
“Si, va bene. Posso restare qui, con te, stanotte?”, domandai cauta.
“Sei sicura che i tuoi genitori non protesteranno?”.
“No, basta essere vestiti da capo a piedi”, mi voltai guardandolo.
“Ok, farò il bravo”, mi baciò una spalla, passando un dito sul mio ventre, “forse”.
Rabbrividii al contatto con le sue labbra calde, ma cercai di non dare libero sfogo alle sensazioni che il solo suo tocco riusciva a darmi.
Mi misi seduta sul bordo del letto, iniziando a vestirmi.
“Domani cosa facciamo?”, mi domandò un Robert con i soli jeans addosso, e la camicia tra le mani.
Rimasi incantata per qualche secondo, ritornando in me stessa, soltanto dopo aver visto il suo sorriso sghembo.
“Ehm, io dovrei preparare il piano universitario..”, feci una smorfia, ripensandoci.
“Allora ti farò compagnia”, constatò lui.
“Ma non voglio che ti annoi, magari vuoi girare la città. Non sarò di certo io a bloccarti in casa”.
“Mmmh, sei proprio testarda allora! Voglio stare con te, quindi resto qui, dove sei tu!”.
Si avvicinò baciandomi a fior di labbra, mentre con una mano mi accarezzò i capelli.
“Va bene, va bene”, mi alzai, scrollando le mani in aria, “come vuole lei, capo”.
Lo sentii sghignazzare, mentre ormai, mi stavo già chiudendo in bagno.
 
Mi infilai il pigiama e, dopo aver salutato i miei, mi diressi nella camera di Robert.
Bussai delicatamente contro la porta, temendo fosse già a letto.
“Vieni pure”.
Sgusciai dentro, ammirandolo.

Era sdraiato sul letto, con il lenzuolo che gli copriva le gambe.
Aveva solo un paio di pantaloni da tuta addosso, e la maglia era appoggiata sulla sedia accanto al letto.
Anche al mare dormiva così, solo che di solito, non portava nemmeno i pantaloni.
Arrossii immaginandolo in certe occasioni, e ringraziando il buio, mi infilai sotto le coperte con lui.
Alzò un braccio, rispondendo ad una mia muta richiesta, e mi appoggiai immediatamente sul suo petto.
“Quando torneremo a Londra?”, mi domandò giocando con una ciocca dei miei capelli.
“Penso che io rientrerò tra un paio di settimane, devo comunque confermare la stanza al dormitorio”.
Non mi rispose, continuando ad accarezzarmi la nuca.
“Tu, quando tornerai?”, gli chiesi.
“Quando torni tu. Io non ho impegni, fino a fine settembre. Poi dovrò girare Eclipse..”.
“Giusto, quindi partirai per Vancouver?”, domandai con una nota di tristezza nella voce.
“Si..”.
Silenzio.
Non mi aveva risposto in un modo molto convincente, sembrava quasi volesse liquidare il discorso.
“Rob, tutto bene?”, gli domandai voltandomi verso il suo viso.
I suoi occhi erano spenti, come se lui stesso fosse stato spento da qualche cosa.
Scrollò la testa, stringendomi più forte.
“Ehi, che succede?”, mi misi il ginocchio, abbracciandolo.
“Hai detto che a Londra dovrai confermare la stanza, al dormitorio”, cavolo.
Non gli risposi.
Mi maledissi mentalmente, per non avergli parlato della mia decisione di tornare al dormitorio.

 
“Io vorrei tornare a casa e poter sentire il tuo profumo. Vorrei trovarti subito al mio fianco”, la profondità del suo sguardo era incredibilmente forte, quasi tanto da spiazzarmi.
“Robert, cosa vuoi dire? Io ci sarò sempre al tuo ritorno. Mi troverai ogni volta, amore”, avvicinai il suo viso al mio per poterlo baciare.
“Vieni a vivere con me Mary, a Londra, nella..”.
 
Sua casa.
Me lo aveva chiesto, al mare, ed io gli avevo promesso di pensarci.
Quello che non sapeva, era che io ci avevo già pensato, diverse volte.
“Rob..”, abbassai lo sguardo, temendo ferirlo. Ma ormai avevo già causato il danno, quindi era inutile nascondersi.
“Lo immaginavo sai? Però non volevo pensarci..”, mi disse sconsolato.
“No, non pensare male. Io..insomma Robert, sai che a Londra, per me, è stato facile rifarmi una vita..e..”.
“Mi dispiace”, mi disse sincero, ed io alzai subito la testa, guardandolo sconvolta.
“E di cosa?”.
“Di averti messa in soggezione ora, di averti fatta sentire in colpa, di essere sempre troppo impulsivo. Il fatto è che sei la prima ragazza, con la quale provo certi sentimenti..e mi lascio prendere troppo la mano..non avrei dovuto chiederti di venire da me, scusa”.
“Ma non ti devi scusare!”.
“Si invece. Io lo so che ti sei fatta una vita dentro quel dormitorio, hai i tuoi amici, hai..Andrew..”, fece una smorfia, non mascherando la sua gelosia.
Sorrisi, felice di vederlo così, per me.
“Robert, ti prego. Tu non hai sbagliato niente, anzi, sono stata felicissima di sentirti dire certe cose. Però, come hai detto tu, io ho degliamici, una vita. Non che con te non sarebbe la stessa cosa, ma sarei sempre sola amore, e non riuscirei a stare in una casa che sa di te, senza di te..mi capisci?”.
“Si”, annuì, guardandomi con gli occhioni da cucciolo.
“Cosa ne dici, se aspettiamo un po’, poi, nonappena potrai stare un po’ a Londra, iniziassimo a stare insieme? Eh?”, gli sorrisi, sperando di alleviare il suo malumore.
“Si, hai ragione..”, mi prese per i fianchi, facendomi appoggiare al suo petto.
Il suo cuore batteva regolare, e sotto le mie carezze, aumentava il ritmo.
“Desidero più di ogni altra cosa, avere una vita con te. Vivere insieme..però, diamoci del tempo. Abbiamo raggiunto un bellissimo traguardo io e te, e non voglio rovinare tutto, facendo le cose troppo di fretta”, aspettai una sua risposta, che non tardò ad arrivare.
Al buio non potevo vedere la sua espressione, ma sapevo che in fondo, ci pativa.
“Hai ragione. È già tanto se siamo riusciti a trovare un po’ di pace. Prometto che aspetteremo il momento giusto, e poi inizieremo una vita insieme, io e te. Poi, hai ragione, sono doppiamente egoista, perché sarei sempre fuori casa..e tu saresti sempre sola”.
Mi strinse forse, sospirando.
“Ti ho già detto che la lontananza per me non è un problema irrisolvibile. Anzi, ci farà bene..poi io ti verrò a trovare..quando potrò..”.
“Si amore..ti amo”, sussurrò accarezzandomi i capelli.
“Anche io”, strofinai la guancia sul suo petto, accoccolandomi di più al suo corpo.
“Buona notte”, gli diedi un bacio sul collo, facendolo rabbrividire.

“Buona notte Mary”, mi strinse più forte, mettendosi comodo sopra il materasso.
Chiusi gli occhi, immaginandomi in una casa, con lui, magari anche con dei bambini che trotterellavano per il giardino. Subito scossi la testa, dandomi della stupida per i pensieri troppo veloci che la mia mente stava facendo; dovevo andare con calma, altrimenti avrei fatto del male a tutti e due.
 
Quando la mattina aprii gli occhi, guardai subito la sveglia, vista la posizione in cui mi trovavo.
Erano le otto del mattino, e il silenzio padroneggiava nella casa.
Sentii subito il corpo di Robert dietro il mio, abbracciato ai miei fianchi.
Mi misi comoda, stretta tra le sue braccia, cercando di sentire quel calore che solo lui riusciva ad emanare.
Mi voltai lentamente, per non svegliarlo, e rimase beata dalla sua espressione rilassata.
Sembrava un angelo, le sue labbra appena dischiuse, erano piegate in un piccolo sorriso, mentre il suo viso non dava nessun segno di tensione, era tranquillo, proprio come amavo vederlo.
I capelli erano così spettinati, che sembravano addirittura il doppio, ma amavo anche quelli, indubbiamente.
Poter affondare le mani tra quella cascata di capelli ramati, sentendone la morbidezza e il loro profumo, non aveva prezzo.
Portai una mano all’altezza del suo viso, per accarezzarne i contorni.

Lo avrei fatto per tutta la mia vita, se i piani universitari non mi avessero chiamato con tutta quella urgenza. Così, facendo molta attenzione, mi alzai dal letto, voltandomi per accertarmi di non averlo svegliato.
Scesi al piano di sotto, richiudendo la porta della sua camera.
Prima, però, diedi un’ultima occhiata al suo viso disteso e sereno, era così bello, che mi doleva il cuore non osservarlo più.
Quando arrivai in cucina, salutai mia madre che, molto silenziosamente, si stava dedicando alle faccende culinarie.
“Buon giorno mamma”, la salutai, prendendo una tazza di caffè.
“Buon giorno tesoro”, era strana, non si era nemmeno voltata.
“Tutto bene?”, le domandai addentando una ciambella.
“Si, certo”, sospirò, “coma mai sveglia così presto?”, mi chiese indifferente.
“Devo preparare i piani per l’università”, sbuffai, immaginando già il lavoro che mi aspettava, “e non ne ho voglia”.
“Su, pensa che sei all’inizio. Tra qualche anno cosa farai, eh?”.
“Hai ragione”, continuai a mangiare, terminando la mia colazione.
Andai in bagno, per lavarmi il viso.
Mi osservai allo specchio e ritrovai la Mary che per tanti mesi mi era mancata, solare, energica, piena di vita.
Ormai stava andando tutto bene, non potevo lamentarmi.
Ma si sa, meglio non dirlo mai ad alta voce, infatti mi limitai a pensare alla bolla di felicità che io e Robert eravamo riusciti a crearci.
Avrebbe dovuto girare dei film, stare fuori casa per molti mesi, ma questo non ci avrebbe impedito di stare insieme.
Saremo stati sempre uniti, anche contro i problemi che sarebbero sorti con il tempo.

Ci amavamo, e niente di avrebbe impedito di vivere il nostro amore.
Scesi di nuovo in cucina, dove trovai mia madre intenta ad osservare qualcosa fuori dalla finestra.
“Mamma, sei sicura che vada tutto bene?”, le domandai con una nota di preoccupazione nella frase.
“Mary, ci sono cose, nella vita, che non si possono programmare”, si voltò verso di me, con un giornale tra le mani, “ti chiedo solo di non crollare, di non smettere di essere la Mary che conosco, ti prego”.
“Mamma, così però mi fai preoccupare”.
Iniziai ad allarmarmi, seriamente.
Si avvicinò al tavolo, prendendo un giornale di gossip tra le mani.
“Tieni, leggi”, si voltò di scatto, come se si fosse appena bruciata.
La guardai perplessa ed impaurita, non l’avevo mai vista in quello stato.
Spostai l’attenzione sul pezzo di carta che tenevo tra le mani, osservando i titoli di copertina.
Quello che lessi mi lasciò completamente spiazzata, come se all’improvviso, nel terreno, si fosse creato un vortice capace di risucchiarmi al suo interno.
Sprofondai in un limbo senza luce, senza speranza, senza Robert.
Feci cadere per terra il giornale, finendo a terra anche io, con le ginocchia sul pavimento.
Sentii il mio nome uscire dalle labbra di mia madre, come un urlo di disperazione, e così era.
Ero disperata, ero completamente terrorizzata.


Scoop del mese
“Sono incinta di un uomo che non mi ama più.”
Così Chloe Sallivan racconta della sua storia con il vampiro più sexy del mondo.

***

OMG.
Sono seriamente triste, triste, triste.
Sto mettendo la parola fine, a questa storia ç_ç
Alla mia bambina……
Si, ok. Ho già tutta la trama della prossima storia in testa…tutta….però sarà difficile.
Racconterà dei temi un po’ particolari, come avrete ben notato dalla fine di questo ultimo capitolo.
Bene, mi dispiace se non vi ho avvisate prima.
Di solito si dovrebbe fare, ma questa volta è stata proprio una cosa improvvisa..
Un’idea, un’illuminazione che è arrivata all’improvviso..
Non so come potervi spiegare..
Diciamo che non sapevo nemmeno io se farla finire, oppure se continuare.
Ovviamente, ho deciso per la prima. Tanto sarebbe risultata solo noiosa.
Infondo le cose principali, inerenti al tema della storia, erano già successe, quindi..
Vi lascio con l’amaro in bocca, è vero..e vi chiedo perdono xD
Ma abbiate fiducia in me, quando vi dico che le idee ci sono!!
_Miss_ diglielo tu XD dai…
Ragazze…..vi voglio un bene che nemmeno potete immaginare..cioè..
Mi avete davvero accompagnata per tutto questo lungo viaggio ç_ç
Ed io non so nemmeno come fare per ringraziarvi a dovere..sono una frana in queste cose!
A chi è arrivato prima, a chi dopo.
A chi mi segue dal prologo di questa avventura, a chi invece, ha deciso di seguirmi quando la storia era già iniziata.
Vi ringrazio, per essermi state sempre accanto.
Nei momenti bui, e in quelli belli.
Nei momenti in cui l’ispirazione era sotto i piedi, e quando invece mi buttavo a capofitto sulla storia..
GRAZIE, DAVVERO DI TUTTO.
Siete un pubblico fantastico, delle ragazze eccezionali.
E vi rispetto e vi adoro indiscutibilmente tutte allo stesso modo.
Siete il mio mondo, la mia famiglia.
Ormai senza di voi, non saprei più come andare avanti.
E dopo questa patetica, noiosa, fine, vi dico davvero grazie, e vedrete, ci risentiremo presto *-*
Ah, ecco.. xD non è mica la fine eh!!
Torneremo, io e Mary, torneremo a rompere le scatole a tutte voi!!!
Un abbraccio calorosissimo..

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