Minacce dal passato, dal presente e dal futuro

di DalamarF16
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Here I Am ***
Capitolo 2: *** Oh, oh We Have A Problem ***
Capitolo 3: *** Well...It Could Be Worse ***
Capitolo 4: *** What's Up With Me? ***
Capitolo 5: *** A New Power Reveals The Thruth ***
Capitolo 6: *** Arghhhh!!!! ***
Capitolo 7: *** Lost In Time ***
Capitolo 8: *** Menace Across Past And Future ***
Capitolo 9: *** In The Past.... ***
Capitolo 10: *** Back To The Future ***
Capitolo 11: *** Back In The Past ***
Capitolo 12: *** And That's The End ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Here I Am ***


Here I am

 

-Chriss!! Andiamo, svegliati!- la voce di mia madre mi risuona nelle orecchie. Anche oggi non ho sentito la sveglia, e per di più a dire la verità non ho nemmeno voglia di alzarmi

-Chris! Muoviti non far impazzire tua madre come al solito- ed ecco mio padre. Se non rispondo al quarto richiamo, interviene lui, dopodichè mio fratello comincerà ad orbitare nella mia stanza cominciando a gridarmi nelle orecchie. Sarà meglio che mi alzi. A volte rimpiango di aver cambiato il futuro...ma soltanto a volte.

Mi chiamo Chris, Chris Halliwell, e sono uno stregone...o meglio, metà stregone e metà angelo bianco. La mia famiglia era stata distrutta dal male, ma tornando indietro nel tempo a quando mio fratello era ancora piccolo, ho cambiato il futuro, impedendogli di diventare il malvagio che aveva sterminato la mia famiglia.

Finalmente mi decido al alzarmi dal letto, mio fratello non tarderà ad arrivare e vorrei evitarlo...almeno oggi. Doccia veloce, niente barba perchè non ne ho voglia e mi rimetto a letto. Tempo dieci secondi ecco un turbinio di luci e nuvolette azzurre e mio fratello compare sul mio letto, ma prima che abbia il tempo di pronunciare una sola sillaba gli faccio volare un calzino in bocca, poi via! Scappo giù ridendo prima che mi acchiappi, naturalmente anche io orbitando. Riappaio preciso preciso sulla sedia della cucina, ancora col sorriso sulle labbra.

-Christopher Halliwell! Ti conviene correre perchè se ti prendo questa volta non la passi liscia!- sento la voce di mio fratello che mi rimprovera dal piano di sopra, e in risposta scoppio di nuovo a ridere

-Cosa hai combinato, Chris?- mi chiede mia madre con un tono a metà tra il sorriso e il rimprovero. Ormai è abituata. Da quando sono tornato dal passato e Wyatt è tornato buono, tutto va per il meglio, e tra me e lui c'è un sano rapporto litigioso tra fratelli

-Di nuovo il calzino?- ipotizza mio padre, e non trattengo la risata

-Così impara a orbitare nella mia stanza urlando di prima mattina-

Anche Leo non riesce a trattenere il sorriso. A differenza di mamma e Wyatt, o delle mie zie Phoebe e Paige, che sanno solo che ho cambiato il futuro, papà, in quanto angelo bianco anziano, ricorda e sa tutto, così tra noi il rapporto è decisamente cambiato, diventando da ostile a una complicità di chi condivide un segreto ed sperienze passate terribili; in fondo, nel passato sono morto davanti ai suoi occhi.

Sarà il caso che vi parli un po' di me, della mia famiglia, e di tutto questa intrigata storia di passato, presente e futuro. La farò breve, giusto per non annoiarvi troppo.

Sono il figlio di Piper e Leo, mamma è una strega, papà un angelo bianco, ed ecco spiegata la ragione della mia doppia natura magica. Ora le streghe sapete tutti cosa sono, vi dirò solo che lei è una delle tre sorelle del trio, insieme alle mie zie, e che lavorano al servizio del bene, o meglio, lavoravano, visto che ora che siamo grandi, quando non siamo impegnati a farci i dispetti, pensiamo io e mio fratello alla lotta ai demoni.

Gli angeli bianchi sono bè...angeli, di aspetto assolutamente umano, che vengono mandati a proteggere e aiutare le streghe. Tra i loro poteri ci sono quello di orbitare e quello di guarire, ma io questo potere, almeno per ora, non lo possiedo...forse perchè sono angelo a metà, o forse perchè gran parte dei poteri li ha ereditati Wyatt. Poi ci sono gli anziani, come papà. Loro si occupano della “burocrazia”, affidano gli angeli bianchi alle loro protette. La loro vita è fatta di regole, sarà per questo che lui non va molto d'accordo con gli altri anziani. Lui è la reincarnazione dell'infrangimento delle regole, e io e mio fratello ne siamo la prova vivente. L'amore tra strega e angelo bianco è proibita, figuriamoci poi tra una strega e un anziano! Eppure loro ce l'hanno fatta, si sono sposati e io sono nato quando Leo era già un anziano...il fatto che ce l'ho spinto io a diventarlo non ha molta importanza tutto sommato, no?

Sì, sì lo so, vi sta venendo mal di testa e non ci capite più niente. Sappiate solo questo: nel mio primo futuro, Wyatt era malvagio, così sono tornato nel passato per salvarlo, solo che...bè ho combinato qualche casino, ma in qualche modo dovevo diventare l'angelo bianco del trio, e l'unico modo era far diventare mio padre un anziano, e se contiamo che all'epoca lo detestavo perchè con me era stato un padre molto assente, la cosa non mi costò un gran chè!

Comunque, tra pericoli, avventure, ma anche affetto e risate, alla fine sono riuscito a salvare Wyatt; nel passato sono morto, ma poiché il futuro è stato cambiato, mi sono trovato vivo e vegeto nel mio tempo, e, cosa ancora più importante, avevo di nuovo una famiglia!

Ora scommetto che avete un gran mal di testa. Le cose sono un po' confusionarie è vero, e se ci ripenso, anche a me sembra tutto assurdo, ma questa è la verità, e ora sono finalmente felice!

-Sveglia fratellino! È ora di muoversi e andare a scuola!- . La voce di Wyatt mi riporta al presente. Giusto dimenticavo...ho 19 anni e sto per diplomarmi, mio fratello ne ha 21 e si è appena diplomato...e non perde mai occasione di prendermi in giro. Spero non diventi mio insegnante alla scuola di magia, o chi lo sopporta più!

Trangugio il più velocemente possibile la colazione e con ancora il pane imburrato in mano orbito alla scuola di magia. Questa volta sì che sono in ritardo!

-Di nuovo in ritardo, Chris?-

-Scusami tanto zia Paige, giuro che è l'ultima volta-

-Questa te l'ho già sentita dire-

Ma ormai so che i suoi rimproveri sono assolutamente bonari. Infatti alla vista del mio sorriso di scusa, abbinata al mio visino che per l'occasione assume l'espressione da “dai ti prego perdonami”, anche il suo volto si apre in un sorriso. Anche stavolta mi ha perdonato. L'ho passata liscia. E decisamente questa è una cosa che Wyatt mi invidia. Coi suoi lineamenti marcati non riesce certo a intenerire quanto faccio io, specialmente se mi rado!

-Ciao occhi verdi, la zietta te l'ha fatta passare liscia anche oggi eh? Fossi in lei starei attento...non vorrei procurarmi la vendetta dei miei studenti-

Mi volto all'istante e affronto il proprietario di quella voce, uno sbruffone poco dotato ma che grazie al suo aspetto fisico riesce a intimidire chiunque...o quasi.

-Azzardati a toccare mia zia e ti ridurrò in uno stato tale che non farai paura nemmeno a un neonato- è la mia risposta decisa, e questa volta la mia espressione è tutt'altro che dolce.

Ma prima che chiunque di noi possa fare qualcosa, una figura vestita di nero appare dal nulla. In un nanosecondo la mia mente registra la presenza di una balestra nelle sue mani, ma è già troppo tardi e la freccia mi colpisce la spalla nonostante il mio tentativo di abbassarmi.

Accidenti. Un angelo nero. Le sue frecce sono letali per chi ha sangue di angelo bianco nelle vene, come me, mio fratello, e mia zia Paige. Anche lei è nata dall'amore tra una strega ed il suo angelo bianco. La spalla fa malissimo, sento il veleno che comincia a espandersi nel mio corpo, mentre un'improvvisa debolezza mi fa vacillare. Devo assolutamente tornare a casa!

Cerco di orbitare, ma appena ci provo, mi indebolisco ancora di più e crollo a terra. Sento il panico dei miei compagni, che non sanno che fare.

-Papà! Wyatt!- chiamo. Una prerogativa di noi angeli bianchi, interi o a metà, è che chiunque ci chiama, noi lo sentiamo, indipendentemente da dove ci troviamo in quell'istante. E infatti dopo pochi minuti compare mio fratello. Mi prende una mano e mi orbita a casa il più rapidamente possibile. Ora sono nel mio letto

-Resisti Chris. Devo toglierti la freccia- con un gesto deciso strappa via l'arma dalla mia spalla, strappandomi un urlo di dolore, anche se ormai sono talmente debole che quello che voleva essere un grido è in realtà un gemito -tranquillo. Ci penso io a te-. Sento subito una sensazione di caldo e pace che parte dalla mia spalla e mi attraversa il corpo, facendo sparire tutto il veleno in circolo. Sospiro di sollievo e gli sorrido. -ora sta tranquillo qui. Riposati. Presto starai meglio-

Come se non mi fossi mai preso una freccia di angelo nero...ma lui questo non lo sa, perchè tutto ciò è avvenuto nel passato, dove avevo un vero e proprio abbonamento con gli angeli neri. Sì da quel punto di vista sono un po' sfigato, lo ammetto. Comunque annuisco e accenno un sorriso.

-Grazie, Wyatt-

Lui mi strizza l'occhio e sogghigna.

-Hai solo trovato il modo di farti coccolare da tutti per un po'- risponde e di rimando gli lancio un cuscino, che però va a schiantarsi contro la porta chiusa della mia camera. Troppo tardi. Era già orbitato via. Sorrido e chiudo gli occhi.

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Capitolo 2
*** Oh, oh We Have A Problem ***


ATTENZIONE1!!! mis ono accorta che nel primo capitolo si erano cancellati tutti i dialoghi, per cui l'ho modificato, vi invito a rileggerlo, e vi chiedo scusa per l'inconveniente!!!

grazie a tutti quelli che hanno letto e commentato!

 

oh-oh... we have a problem!

 

Mio fratello ha di nuovo quei capelli lunghi, ricci e quello sguardo minaccioso che credevo di aver eliminato per sempre dalla sua e dalla mia vita. Mamma è davanti a lui, a terra. Lo guarda con gli occhi spaventati

-Wyatt...- sussurra angosciata

-Wyatt! Lasciala stare...- lo imploro e cerco di muovermi, ma due dei suoi demoni mi tengono ben fermo, e i miei tentativi di divincolarmi sono completamente inutili -Wyatt, ti prego...-

-Stai zitto Chris- la voce è di una ragazza, si chiama Bianca. E un tempo l'amavo. Prima che passasse dalla parte di mio fratello. Sta solo cercando di salvarmi, lo so, ma questo mi fa infuriare

-Christopher- la voce di mia madre mi entra nella testa, bloccandomi. È piena di dolore, ma decisa -continua a combattere al posto mio-. Sono le sue ultime parole. Dalle mani di Wyatt parte una saetta, e di mamma non resta che un leggero odore di carne bruciata.

-Noooooooooooooooooo!-

 

-Noooooooooooooooooo!-

la voce di Leo mi riporta alla realtà. È tutto a posto. Sono nella mia camera, al sicuro. I ricordi della mia nuova vita tornano alla mente e scacciano l'incubo. Papà mi sta abbracciando, e capisco che è la sua magia che sta mandando via la mia paura. Mi stacco e mi passo una mano sulla fronte, bagnata di sudore freddo. Sto ancora tremando, ma sento che sto recuperando il controllo di me.

-Sto bene, papà. Grazie di avermi svegliato-

-Vuoi parlarne?-

Scuoto la testa. Voglio solo scacciare quelle immagini dalla mia mente prima che penetrino dentro di me, sconvolgendomi la giornata. Papà capisce e mi da una pacca sulla spalla. -Stai meglio?-

-Sì. La zia Paige sta bene? L'angelo nero cercava lei?-

-Non lo sappiamo, comunque se ne è andato dopo averti colpito. Siete tutti al sicuro. Stiamo cercando di capire cosa vuole da noi. Da te-

-L'obiettivo ero io?-

-Gli altri anziani pensano di sì. E anche io, sinceramente. Ma non dirlo a tua madre,d'accordo? Parlane con chi vuoi ma non con lei-

-Nemmeno io voglio farla preoccupare, ma non lasciatemi fuori. Voglio sapere cosa sta succedendo-

-Va bene. Ricomponiti e scendi, d'accordo?-

Annuisco e mi sdraio di nuovo a letto mentre papà mi lascia solo. Respiro profondamente, gli occhi bene aperti. Non oso ancora chiuderli per paura di rivedere nella mia mente quella scena. Era da qualche mese ormai che non avevo più di questi incubi. L'ultima volta mi era successo due mesi dopo il mio ritorno al mio tempo, quando ero ancora sconvolto da quello che avevo fatto. Mi decido e mi alzo. Una sciacquata veloce al viso e sono di nuovo me stesso. Finalmente scendo di sotto

-Sto bene>ì- dico appena vedo mia madre e le mie zie che mi guardano preoccupate. Loro sorridono e scuotono la testa. Sono sempre il solito, stanno pensando. Avverto lo sguardo di mio fratello su di me. Non sa niente del suo passato alternativo, ma dormendo nella stanza accanto alla mia spesso e volentieri veniva a svegliarmi quando avevo gli incubi, e ha riconosciuto il mio sguardo post-incubo, uno sguardo da “cucciolino che ha perduto la mamma nel bosco” come ama definirlo lui prendendomi in giro. Incrocio il suo sguardo e annuisco con un sorriso; non voglio che si preoccupi troppo per me. A dire il vero non voglio essere costretto a raccontargli tutto.

Lui di rimando mi strizza l'occhio, mentre entrambi ci avviciniamo ai nostri genitori e al libro delle ombre

-Zia tutto bene alla scuola di magia?-

-A parte un alunno trafitto da una freccia di angelo nero tutto a posto. Non preoccuparti Chris. È stato un incidente ma non ci saranno conseguenze sulla scuola-

-A parte il fatto che per un po' girerò anche io nella scuola-

-Cosa?- esclamo -non se ne parla! Non ti voglio di nuovo tra i piedi, Wyatt-

-Così hanno deciso gli anziani- interviene mio padre pacato -so che per te sarà ancor più rognoso, Chris, ma gli anziani vogliono che se succede di nuovo voi due interveniate. Siete gli unici a esserne in grado-

-Grazie Leo- commenta zia Phoebe

-Non volevo, scusa-

-Scherzavo- lo rassicura. La adoro. Sul serio. È divertentissima, quando vuole, senza contare che è stata la prima a scoprire chi ero nel passato e ad aiutarmi. Dopo avermi insultato per bene per aver fatto separare mamma e papà facendolo diventare un anziano.

-Quello che volevo dire, è che non vogliono troppa gente estranea nella scuola, e Wyatt e Chris insieme sono più forti anche di voi tre, senza contare che potrà entrare nella scuola con la scusa del corso da professore-

-Non direte sul serio vero?!- questo sì che è peggio dei miei incubi! Mio fratello come insegnante? Voglio morire!

-Che c'è, fratellino? Non ti va l'idea di avermi per insegnante?-

-Basta voi due!- interviene decisa mamma, e tutti sanno che quando ha quel tono, non è il caso di rispondere o continuare a discutere tra noi. Ci zittiamo entrambi

-D'accordo- dico alla fine -a patto che questa volta l'angelo nero manchi il bersaglio, se no potrò fare ben poco-

-Terremo gli occhi aperti, Chris, non preoccuparti- mi rassicura zia Paige. La cosa non mi piace; se è vero che stanno cercando me, sto praticamente facendo da esca, ma è l'unico modo per stanare quell'angelo nero e capire perchè mi vuole uccidere.

-Ok, allora. Piper e Phoebe, voi preparate una pozione preventiva- decide papà. -Paige, torna alla scuola di magia. Chris e Wyatt, voi due cercate qualcosa nel libro delle ombre, o nel libro di storia. Scoprite se ci sono già stati casi analoghi in passato-

-E tu?-

-Vado dagli anziani- mamma lo anticipa sul tempo. Lui sorride e orbita.

Forse vi state chiedendo perchè noi non abbiamo un angelo bianco. La risposta è semplice: il nostro angelo bianco è papà. Certo lui è un anziano e in teoria non dovrebbe avere un ruolo attivo, ma ho già detto che non è un amante delle regole.

Io e Wyatt saliamo di sopra

-Credevo non avessi più quegli incubi-

-E' stato un caso. Forse ero solo scombussolato>

-Non è il momento per le angosce Chris. Devi stare molto attento-

-Lo so, Wyatt, ci tengo alla vita. Ora cerchiamo quello che ha chiesto papà. Almeno capire cosa cavolo sta succedendo-

Wyatt annuisce e va a prendere il libro delle ombre. Da parte mia, so già cosa cercare, spero solo di sbagliarmi. Sono sicuro che la prof di storia avesse detto qualcosa in proposito di angeli neri e angeli bianchi. Non ci metto molto a trovare la pagina. Ed è proprio quello che temevo. E ora che faccio?

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Capitolo 3
*** Well...It Could Be Worse ***


PERSONAL SPACE

Ciao! Volevo prendermi due righe solo per ringraziare chi sta leggendo questa fanfic e soprattutto chi la commentata

grazie mille per i vostri commenti, sono contenta che la stiate apprezzando!!

Sentitevi liberi di commentare anche in negativo, le critiche sono sempre bene accette ^__^


buona lettura!!!


Well, it could be worse....

 

-Papà! Papà!-

-Chris! Che ci fai quassù?-

-Papà abbiamo un problema!-

-Ok, ok. Ora datti una calmata. Vieni, andiamo via da qui. Siamo al centro dell'attenzione-

Ricordate quando ho parlato degli anziani e delle loro regole? Bene, ne ho appena infranta un'altra orbitando nel bel mezzo di una delle loro riunioni supersegrete. Tutto sommato adoro questo posto. Oltre all'aria assolutamente pacifica che si respira qui, siamo nel bel mezzo delle nuvole, è tutto bianco e sembra di stare in mezzo a una porzione di zucchero filato, o nel cartone animato “pollon”. Non ci sono vere e proprie costruzioni, ma piuttosto delle colonne stile antica Grecia che delimitano una zona più ampia dove si riuniscono gli angeli bianchi e una più piccola, dove invece si tengono le riunioni degli anziani, dove mi sono appena materializzato. Il tutto condito con delle panchine in pietra, molto spartane ma tutto sommato confortevoli.

Intorno è tutto azzurro, come un cielo sereno. Qui è perennemente così anche quando piove o è nuvoloso, e non fa mai freddo. L'unica pecca è che da qui non si vede la terra, ma a volte, quando è sereno sereno, si possono scorgere gli oceani, e lo spettacolo merita. Anche se non sono molte le volte in cui ci si può godere lo spettacolo, poiché gli angeli bianchi sono convocati solo in caso di emergenza, e gli angeli bianchi a metà, per di più giovani come lo sono io, vengono chiamati ancora meno.

C'è però una postazione da dove gli anziani possono sorvegliare, e nel caso giudicare, l'operato delle streghe, quelle del trio in particolare, essendo le più potenti e le più importante, le elette. Ovviamente non le sorvegliano ogni singolo momento, ma può capitare. A quel luogo gli angeli bianchi possono accedere solo nel caso in cui non riescano a sentire la presenza delle loro protette sulla terra

Ad ogni modo io sono in un posto dove non dovrei assolutamente stare, ma per l'agitazione ho sbagliato di qualche metro la destinazione.

Papà mi porta via dalla zona proibita, sedendosi con me su una delle panchine di pietra.

-Chris sei impazzito? Che ti è preso, orbitare lì dentro!-

-Scusa, io non volevo, ma sono troppo agitato e devo aver sbagliato posto per sbaglio. Mi dispiace. Passerai dei guai?-

-Spiegherò loro che sei terrorizzato e non volevi, non preoccuparti, la tua paura si sente a chilometri. Ora dimmi che succede. Hai trovato qualcosa?-

-Un precedente. Gli angeli neri hanno dato la caccia a un angelo bianco nel '700-

-Non è né il primo né l'unico caso nella storia-

-No papà. Questo angelo bianco...era tornato indietro nel tempo per cambiare la storia!-

Papà mi guarda negli occhi, finalmente capisce. -E' solo un'ipotesi, naturalmente, ma...-

-Tu resti qui. Fino a quando tutto questo non sarà finito-

-Scordatelo! Non ci resto qui io! Voglio fare qualcosa-

-E allora cosa sei venuto qui a fare?-

-Cosa faccio? Cosa dico a Wyatt? Non posso certo dirgli che questo è un probabile movente, né che lui era malvagio e ha ucciso la mamma in un futuro alternativo. O che ha cercato di uccidere anche me. Papà aiutami!-

-Shh, ora stai calmo, d'accordo? Andrà tutto bene. Prendi tempo per ora. Ne parliamo stasera al nostro posto. Nel frattempo ci penso su-

In qualche modo la sua voce mi rassicura. Mi entra nella testa e calma i miei nervi tesi. Non è magia, è soltanto il suo modo di fare. Il nostro posto è il grande ponte rosso di San Francisco, lo è diventato nel mio viaggio per il passato.

-Ora va a casa. Non far preoccupare Wyatt, e non litigate. Ah, dimenticavo. Stai lontano da tua zia Phoebe, non vorrei che avesse una qualche premonizione o sentisse quello che hai scoperto- giusto, mi stavo quasi dimenticando che Phoebe è un'empatica. E dire che ho visto di persona i problemi creati dallo sviluppo del suo potere appena gli è stato affidato!

-D'accordo, grazie. Chiedi scusa agli anziani da parte mia-

-Fa in modo che non si ripeta. Prima di orbitare fai due respiri, calmati, ma soprattutto concentrati su quello che stai facendo-

Annuisco serio mentre già il mio corpo si sta smaterializzando in mille puntini di luce azzurra.

 

-Finalmente! Ma dove sei stato?-

-Dovevo consultarmi con papà su una cosa. È tutto ok, tranquillo-

-Coraggio, abbiamo 2000 anni di storia da spulciare fratellino-

Alzo gli occhi al cielo, fingendomi esasperato. Mi alzo e prendo il mio quaderno per gli appunti e penna, dopodichè mi sdraio sul letto a pancia in giù, col libro di storia aperto alla prima pagina appoggiato sul cuscino. Se devo prendere tempo, tanto vale che stia il più zitto possibile e finga di cercare qualcosa. Le ore passano lente. Wyatt è sdraiato accanto a me, col volto rivolto verso i piedi del letto. Io mi sto occupando del medioevo, lui del sesto e del settimo secolo. Entrambi teniamo le ginocchia piegate ad angolo retto, i piedi verso l'alto, in modo da non darci fastidio a vicenda. Ogni tanto dalla cucina salgono i rumori di piccole esplosioni. A quanto pare mamma e zia Phoebe stanno avendo qualche problema con la pozione.

Parliamo poco, intenti come siamo nella lettura.

-Credo che odierò storia d'ora in poi- sbotto a un certo punto -e' snervante tutto ciò!-

-E allora la prossima volta non cacciarti nei guai. Per colpa tua mi tocca tornare pure a scuola!-

-Come se ti dispiacesse rivedere la signorina Archer- lo rimbecco all'istante. La signorina Archer è una studentessa di livello superiore, a cui solo pochi eletti possono accedere, che per guadagnarsi il suo posto nella scuola lavora alla biblioteca. Nell'ultimo anno di scuola Wyatt passava tutto il suo tempo libero là dentro, nella speranza di parlarci.

-Taci ragazzino-. Sogghigno mentre torno a concentrarmi sulla lettura. Non che mi stia impegnando più di tanto, ma qualcosa devo pur scrivere nell'eventualità di dover portare avanti la finzione. Nello stesso tempo non vedo l'ora di sentire il familiare scampanellio di papà che mi chiama. Non mi piace mentire a casa.

-Ehi Chris! Ma si può sapere che hai? Mi stai facendo venire mal di testa!- è zia Phoebe che sta sulla porta con un vassoio di biscotti e due tazzoni, uno pieno di latte caldo, l'altro di caffè.

-Scusami. Sono solo un po' agitato. Sai, hanno cercato di uccidermi-

-Un po' agitato è dir poco ragazzo mio. Piper vi manda questi intanto che lavorate-

-Come va la pozione?- chiede Wyatt

-Così, così. Ma non temete. Troveremo la soluzione entro domani mattina. Chris sei sicuro di voler già rientrare?-

-Sì, zia. Non serve a niente chiudermi in casa. Poi sarò più al sicuro là che qua-

-Zia Paige ha eretto anche la barriera difensiva. Non dovrebbe esserci pericolo. In ogni caso io sarò là per quello no?-

-Avete ragione. Vi lascio al vostro lavoro-

Mi lancio sul tazzone di latte caldo prima che si raffreddi del tutto. Wyatt si avventa invece sui biscotti, e all'improvviso mi ricordo che con tutto quello che è successo ho dimenticato di pranzare, e finalmente sento anche i brontolii del mio stomaco.

-Ehi lasciamene un po'! Ho fame!- protesto mentre mi siedo a gambe incrociate per riuscire a leggere pur mangiando.

Finalmente sento il richiamo di papà. Era ora! -Devo andare. Papà mi chiama-

-Vengo con te?-

-No, tranquillo. Con lui sarò al sicuro, credo-

In pochi secondi sono nel punto più alto della struttura del ponte. Mi siedo come al mio solito con le gambe rannicchiate contro il petto. Papà non è ancora arrivato. Sollevo il volto verso il cielo, chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalla brezza fresca. Non ho paura di cadere di sotto. In ogni caso posso sempre orbitare se dovessi cadere.

-Ehi sveglia!- la voce di papà mi fa aprire gli occhi.

-Ciao. Avuto problemi?-

-Ho dovuto promettere di punirti togliendoti il potere di orbitare fino a domani sera-

-Cosa?! Papà andiamo! Che succede se mi attaccano?-

-Mi dispiace, Chris- mi tocca sulla fronte. Non sento dolore né altro...ma so che se dovessi cadere nel vuoto adesso, sì che mi farei male!

-Vabbè. Allora?-

-Diciamo loro la verità, o almeno una parte-

-Non posso! Ho giurato di non farne mai parola con nessuno! E poi non abbiamo ancora la certezza che sia per quello!-

-E il tuo incubo di oggi? Era del passato vero?-

-Questo...-

-Vero?-

Alla fine annuisco, ma questo non cambia le cose. Non voglio dire niente a Wyatt se non è necessario. Non voglio che soffra. Lo conosco bene, e so quanto per lui sia dolorosa l'idea di far soffrire gli altri, figuriamoci se gli dico che era il re di tutto il male!

Restiamo per un po' in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri. Io da parte mia sto anche pensando al fatto che ora sono molto più vulnerabile. L'unico potere attivo che mi è rimasto è quello della telecinesi, ma non sono arrabbiato con Leo. So bene che non è colpa sua.

-Andiamo a casa, vuoi?- mi dice dopo un po' -non diremo niente finchè non saremo sicuri. Ma se fai ancora di quei sogni me lo devi dire. Te lo ordino come anziano e come tuo angelo bianco-

L'ha fatto. Mi ha incastrato. Posso disobbedire a mio padre, ma se non voglio altre conseguenze non posso disobbedirgli se agisce come mio superiore. Ci manca solo che mi tolgano tutti i poteri attivi, poi sono a posto

-D'accordo- sospiro, perchè non ho altra scelta. -torniamo a casa-

 

Mi sveglio di soprassalto, tutto sudato. Non ricordo cosa stavo sognando, ma sicuramente era uno di quegli incubi. Tuttavia è molto strano. Di solito quei sogni mi restano bene impressi nella mente, pronti a terrorizzarmi ogni volta che richiudo gli occhi, impedendomi di dormire per il resto della notte.

La sveglia segna le 6 del mattino. Non ho più sonno. Sono completamente sveglio. Il cielo comincia ad albeggiare. Decido di alzarmi a fare colazione. Indosso pantaloni grigi con tasche laterali e una t-shirt bianca a maniche lunghe, coperta da una felpa col cappuccio, anch'essa grigia. Cerco di fare più piano che posso, ma papà è seduto sulla poltrona, ben sveglio

-Che ci fai sveglio, papà?-

-Veglio su di te-

-Non lo fai da quando avevo 4 anni!-

-Hai avuto un incubo, vero? Cosa hai sognato?-

Sospiro e mi siedo sul divano

-Non lo so, nè cosa ho sognato, né se riguardava il passato. Mi sono svegliato di soprassalto tutto sudato, ma non ricordo niente del sogno. È la verità. Te lo giuro-

-Ti credo, figliolo. Non hai interesse a mentirmi-

-Già...-

-Stai attento, Chris, mi raccomando. Non voglio che rischi-

-Voglio continuare a vivere, papà. Non ho cambiato il passato per farmi ammazzare-

-Dico sul serio, specialmente ora che non puoi orbitare-

-Devi per forza ricordarmi che dipendo da Wyatt in tutto e per tutto? È già abbastanza frustrante per me avere nemmeno un quarto dei poteri che a lui-

-Chris, non sei debole. Hai salvato il futuro praticamente da solo, o mi sbaglio?-

Non rispondo. Mi alzo e vado a fare colazione. La verità è che mi sento davvero inferiore a Wyatt, ma non voglio preoccupare ulteriormente papà con questa storia. E anche io devo sforzarmi di non farmi distrarre dalle mie paure. Devo restare concentrato o non avrò scampo se quell'angelo nero torna ad attaccare.

-Vado a scuola. Non mi va di arrivare tardi e far vedere a tutti che sono riuscito a farmi punire dagli anziani. E' già abbastanza frustrante essere il nipote della preside-

Leo mi sorride. Non ripete di stare attento. Sa che lo farò.

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Capitolo 4
*** What's Up With Me? ***


what's up with me?

 

La scuola è deserta. Non c'è nemmeno la zia Paige, sicuramente ancora a casa con lo zio a dormire, come farei certamente anche io se qualcosa non mi avesse svegliato.

Tutto è silenzio attorno a me. Entro piano nell'aula, comunque sono in guardia contro eventuali attacchi. Poso lo zaino e torno nell'atrio principale. Voglio essere vicino all'entrata in caso di guai.

Mi siedo su una vecchia sedia e mi guardo intorno. La scuola sembra molto piccola, vista da fuori, in realtà al suo interno vi sono corridoi lunghissimi, che contengono un'infinità di aule. C'è la nursery per i neonati e via a proseguire fino al livello superiore, una cosa paragonabile al dottorato in università. Io spero di arrivarci. I miei voti finora sono sempre stati ottimi, nonostante debba sempre fare i conti con l'eredità che mi pesa sulle spalle, senza contare i talenti di mio fratello. Per questo sono stato felice quando si è diplomato. Se facevo bene, comunque Wyatt aveva fatto meglio, e se facevo male, non ero all'altezza della fama della mia famiglia.

Cammino lungo gli antichi corridoi pieni di libri e scaffali fino a fermarmi di fronte a un punto preciso. Prendo una scala e vado a spostare la fila di libri più in alto, scoprendo un libro ben mimetizzato con la parete. Ce l'ha messo la Piper del passato, perchè avessi un ricordo di loro. Mi siedo per terra e lo apro alla pagina 226, la data del mio compleanno. La foto mi appare davanti. Siamo io, mamma, papà, le zie e il piccolo Wyatt, il giorno del suo primo compleanno. La giro e leggo per l'ennesima volte le parole che mi sono state scritte.

Grazie di tutto, figliolo. Ti voglio bene. Papà

Sei stato il regalo più bello che potessi mai farmi. È stato bello averti con noi. Sii prudente. Mamma

Sei stato un pessimo angelo bianco. Ma sei il mio nipote preferito. Zia Paige

Paige ha ragione. Decisamente un angelo bianco nevrotico. Non ti azzardare a piangere ora! Ti voglio bene Chris. Zia Phoebe

E invece mi ritrovo con gli occhi rossi e un velo di lacrime che mi offusca la vista. Chiudo gli occhi e mi abbandono a un pianto liberatore che trattengo ormai da troppo tempo, da quando sono tornato al futuro. Ben presto mi ricompongo e rimetto il tutto a posto, assicurandomi che sia ben nascosto alla vista degli studenti. Vado in bagno e mi sciacquo il viso. Appena in tempo.

-Chris! Sei qui? Sono io. Zia Paige-

Nonostante tutto sono in guardia, alcuni angeli bianchi possono prendere le sembianze di chiunque, e non so bene che ora sia. Esco dal bagno, ma mi tengo a una distanza di sicurezza. Lei mi orbita accanto. Sbirluccichio azzurro. Sorrido.

-Scusa zia-

-Hai fatto bene. Che ci fai qui da solo a quest'ora? Vuoi rimediare ai ritardi tuoi e di tuo fratello in un giorno?-

-Non posso orbitare fino a questa sera-

-Che cosa?-

In poche parole le spiego tutto mentre insieme camminiamo verso il suo ufficio. Come immaginavo è indignata, ma nemmeno lei può niente contro il volere degli anziani

-Ammazzerò tuo padre un giorno o l'altro! Non può averlo fatto!-

Non rispondo. Il calduccio accogliente e la morbida sedia della zia mi hanno fatto tornare il sonno, pian piano, mentre lei parla, e senza nemmeno accorgermene entro nel mondo dei sogni.

 

Mi sento scuotere e riapro gli occhi di malavoglia con un gemito di disappunto.

-Sveglia Chris. Le lezioni stanno per cominciare. Dai vai in aula- per tutta risposta mi rannicchio tutto sulla sedia e nascondo il viso tra le braccia. -Chris, coraggio dai!-

Ma non c'è verso. Ho davvero molto sonno. -D'accordo, continua pure a dormire se vuoi. Ti sveglio per la terza ora. Compito in classe di storia-

 

Puntuale la zia mi sveglia per la verifica di storia. Argomento: il medioevo. La comparsa degli angeli bianchi e delle loro controparti, gli angeli neri. Quasi mi viene da ridere, ma mi concentro e riporto alla mente tutto quello che ho letto ieri..ma all'improvviso il foglio sparisce. Mi ritrovo nella soffitta della casa. È tutto buio. Mi sento la testa pesante e dolori in tutto il corpo. Ho le braccia in alto. Cerco di abbassarle ma sono incatenate al muro. Mi guardo intorno. La finestra non solo sembra bloccata, ma è anche oscurata. Non entra un filo di luce. Quando i miei occhi si abituano all'oscurità riesco a distinguere l'antico arredamento. Ma ogni cosa è stata svuotata. Naturamente non mi ha sottovalutato. È stato prudente come sempre. Cerco qualcosa con cui liberarmi, ma non riesco a concentrarmi a sufficienza. Mi ha drogato. O forse una pozione. Ad ogni modo non riesco usare la telecinesi, e nemmeno ad orbitare. Sento freddo. Ad un tratto la porta si apre, la luce è tenue, appena una candela, ma basta ad accecarmi.

-Chris, ti ho portato da mangiare- di nuovo Bianca.

-Vattene- sussurro

-Chris, ascoltami. Ti prego. Cedi. Continuerà a torturarti fino a ucciderti altrimenti. Vuoi fare la fine di tua madre?-

-Sta ZITTA! Non azzardarti nemmeno a nominarla mia madre!- urlo agitandomi. Bianca mi mette una mano sulla bocca

-Basta Chris- e mi bacia. Io mi tiro indietro. Lei riprova ma continuo a rifiutarla. Non posso più stare con chi mi ha tradito. Lei si alza, improvvisamente furiosa, e dalle sue mani parte una palla di fuoco che mi colpisce al petto.

 

Mi risveglio all'improvviso, gridando.

-Calmo Chris. È tutto ok- la voce di Wyatt. Questo sì che mi terrorizza. Cerco disperatamente di orbitare. Non riuscendoci cerco di scappare, ma lui è veloce e mi prende al volo, stringendomi forte. -Sono io, scemo! Calmati-

Mi costringe a guardarlo negli occhi. Sono preoccupati e un po' impauriti. Capelli corti. E il “mio” Wyatt. Mi rilasso all'improvviso tra le braccia di mio fratello maggiore. Ho il respiro affannato e i capelli appiccicati sulla fronte, ma sono al sicuro. Wyatt mi aiuta a sedermi

-Dove...dove siamo?- riesco a balbettare appena riprendo il controllo delle mie corde vocali

-In infermeria. Ti sei addormentato durante il compito e non riuscivamo a svegliarti. Stai bene?- annuisco mentre prendo l'acqua che mi sta porgendo. Bevo avidamente. Ho la gola secca. -Un altro incubo? Stai ricominciando ad averne?-

-Non sempre. Ogni tanto-

-Se ti chiedo cosa hai sognato mi darai una risposta?- scuoto la testa, deciso. Non mi va di parlarne, non a lui per lo meno. Ma anche il pensiero di dirlo a papà non mi attira per nulla -Va bene, fratellino ora stenditi e sta tranquillo. Calmati, stai tremando-

Rimango in infermeria fino alla fine delle lezioni. Wyatt è sempre accanto a me, anche se non ne ho più davvero bisogno, ora che mi sono calmato. Il compito comunque è andato bene, per fortuna avevo scritto abbastanza per la sufficienza prima di addormentarmi. Non ci sono angeli neri in giro, ma ce lo aspettavamo. Nessuno sarebbe così idiota da attaccare due giorni di fila, con la sorveglianza al massimo, per di più in una scuola di magia.

Finalmente a metà pomeriggio posso tornare a casa, e finalmente posso andare a cercare papà. So dove trovarlo, ma non ci posso arrivare da solo. Non posso mettermi a scalare il ponte!

In più sento uno strano dolore sordo al petto, e quando vado a farmi una doccia, mi accorgo che nel punto dove Bianca nel sogno mi ha colpito, ho il segno di una bruciatura. Devo assolutamente parlare con Leo.

Finalmente alle quattro del pomeriggio riesco di nuovo a orbitare, e posso rifugiarmi nel mio posto preferito.

-Papà! Ho bisogno di te... ti prego!-

-Che succede Chris?-

-Ho avuto un altro incubo. Stamattina, durante il compito di storia-

-Cosa hai sognato?-

Faccio un respirone profondo, poi comincio a raccontare. Alla fine sollevo la maglietta e gli mostro il segno lasciatomi -Sicuro che è il punto dove ti ha colpito?-

-Sì, in più non riuscivano a svegliarmi; di solito a Wyatt bastano due scossoni per riportarmi alla realtà-

-Non mi piace, figliolo. Stai in guardia mi raccomando. Stanotte dormirò con te-

-E mamma?-

-Le racconterò dei tuoi incubi. Capirà, vedrai- Mi stringe forte a sé e mi da un bacio sui capelli. Da quando sono tornato e si è reso conto di essere stato un pessimo padre con me mi sta vicino ogni volta che può. Lo apprezzo molto, specialmente perchè non ho nessuno con cui parlare o condividere le mie paure. Non mi stacco dall'abbraccio -Non temere, scopriremo che ti è successo- mi rassicura mentre la sua mano scorre all'altezza della ferita lasciatami dall'incubo. In un attimo il dolore se ne va, così come ogni segno visibile sulla mia pelle.

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Capitolo 5
*** A New Power Reveals The Thruth ***


PERSONAL SPACE: Grazie metaipod per le recensioni ^_^ e a tutti quelli che leggono anche se non recensiscono ^__^

 

A new power reveals the truth.

Appena torniamo a casa, mamma ci sorride e ci viene incontro, poi mi guarda bene, e i suoi occhi si fanno preoccupati. Evidentemente sono un libro aperto per lei.
-Che ti è successo, Chris? Stai bene?-
-Ho avuto un incubo oggi, a scuola, ma sì sto bene. Non preoccuparti-
-Proprio non me lo vuoi dire cosa hai cambiato? Vorrei sapere cosa ti angoscia così tanto- dice mentre mi accarezza dolcemente il viso. Scuoto la testa
-Non posso dirtelo, mamma. Correrei il rischio di rovinare tutto-
Lei allora guarda papà, che però scuote la testa.
-Lo sai che non posso, tesoro-
-Se qualcosa sta spaventando mio figlio, esigo saperlo! Sono sua madre!- Leo fa un respiro profondo, mentre cerca in sé stesso la forza per non perdere la pazienza con mamma, che non se lo merita proprio. Da parte mia non riesco a fare, né dire nulla. Ogni volta che mamma affronta questo argomento, mi sale il groppone in gola. Certo ora sta bene, ed è qui con me, ma non potrò mai dimenticare il giorno della sua morte, quando avevo appena quattordici anni.
-Piper, ti abbiamo già spiegato che qualunque cosa Chris abbia fatto, ora è tutto a posto. Non chiederci niente, per favore-
-Mamma- intervengo prima che litighino -per favore. Ti prometto che andrà tutto bene, sul serio. Fidati di me, per favore-
Lei sospira, non è contenta, e io mi sento un verme a mentirle così, ma per il momento non posso fare altro. La stringo forte a me, mentre caccio via l'angoscia.
-D'accordo, ma sta attento. State attenti. Tutti e due-
-Certo mamma-
-Va a riposarti ora, coraggio-
Sorrido e salgo di corsa le scale fino alla soffitta. Tecnicamente è il luogo dove teniamo il libro delle ombre, ma lassù c'è anche un angolino dove mi piace rifugiarmi. Ormai ci sto solo se mi rannicchio in modo da occupare il minor spazio possibile, ma lo adoro lo stesso. È nell'angolo più buio della stanza, tra due bauli e un vecchio armadio dove a volte mettiamo le pozioni avanzate.
Come al solito mi siedo. Non penso a niente di preciso, lascio semplicemente vagare la mente. Improvvisamente sento chiaramente quello che sta pensando Wyatt, un pensiero decisamente poco pudico riguardo la signorina Archer. Mi ritraggo, con una smorfia, ma nello stesso tempo mi viene da ridere.
In quel momento mio fratello fa irruzione in soffitta. Ci guardiamo
-Ti leggo nella mente!- esclamiamo all'unisono
-Cosa?- di nuovo all'unisono
-Ok, ok. Fermo lì! Basta parlare assieme. Vuoi dire che tu leggi nella mia mente, e io nella tua? Cos'è? Una presa in giro?-
-Non lo so...ero qui, non stavo pensando a niente e all'improvviso...ah non posso continuare, sei disgustoso!- rispondo con una smorfia
-Tu invece mi hai fatto venire il mal di testa. Chi cavolo è quella ragazza? E che fine ha fatto mamma?-
Lo guardo e sbianco completamente. Non avevo ancora pensato a questo risvolto. È inutile continuare a mantenere il segreto con Wyatt, comunque lo scoprirà
-Scoprire che cosa?-
-Ma la smetti?!- rispondo con una punta di acidità -Sei irritante, sul serio!-
-E tu smetti di pensare- mi rimbecca lui. Poi mi porge la mano -Alzati da quel buco, coraggio. Che succede? Cosa devi dirmi?-
Tenendolo per mano ci orbito entrambi nel corridoio della scuola di magia, da cui si sentono solo i rumori dei bambini della nursery. -Che ci facciamo qui?- Continuo a non rispondere, perchè se mi fermassi adesso, probabilmente poi non avrei più il coraggio di dire nulla. Sposto i libri e faccio arrivare il mio prezioso volume tra le mie braccia. Mi siedo a terra e faccio cenno a Wyatt di fare lo stesso. -Che cos'è?-
-Questo è il motivo dei miei incubi-
-Un vecchio libro?-
-Pagina 226-
-Scusa?-
-Pagina 226- ripeto deciso. Ma ho le mani che sudano. Mostrargli la foto è stato facile. Il difficile viene ora.
Lui mi guarda di sottecchi, quasi preoccupato, però fa quello che gli dico. Si ritrova tra le mani quella “vecchia” foto. La guarda attentamente, quasi non capisce. Poi si riconosce. Mi guarda.
-Ora sono confuso- ammette
rispondo
poi volta la foto e legge le frasi che mi sono state scritte dai nostri genitori; sorride poi torna serio.
Ci siamo.
-Io venivo da un futuro tutt'altro che luminoso. Eri...eri malvagio, Wyatt. Sei diventato cattivo, non ti importava più di niente e nessuno. Bianca era la mia ragazza, mi aveva spinto lei a tornare indietro nel tempo per salvarti, per salvare il nostro futuro. Poi l'hai cambiata. È venuta a cercarmi e mi ha tolto i poteri. E alla fine è morta per salvarmi e rimandarmi di nuovo nel passato-
dico tutto questo con voce sommessa, con lo sguardo fisso perso nel vuoto, come se stessi raccontando di un'altra persona, mentre immagini della mia vecchia vita mi tornano in mente.
Ora è lui a sbiancare
-E...E la mamma? Il papà...e le zie?-
Mi volto verso di lui, col groppo in gola, gli occhi già lucidi. Non riesco a parlare, non riesco a dirglielo. Ma non riesce a controllare il suo nuovo potere, specialmente ora che io sono in preda a emozioni tanto forti.
Lo abbraccio stretto, come mai ho fatto in tutta la mia vita. Lo sento che singhiozza, mentre i suoi pensieri mi rimbombano nella mente senza che io riesca a fermarli
-Va tutto bene ora, Wyatt. Ti abbiamo salvato, quello era un altra vita, che non esiste più. Stiamo tutti bene-
-Ma tu...tu ricordi tutto... e i tuoi incubi...è colpa mia... solo colpa mia...-
-Basta Wyatt. I miei incubi non c'entrano ora. L'importante è che tu sappia che va tutto bene. Mi dispiace...io non volevo dirtelo...ma preferivo dirtelo io, piuttosto che fartelo scoprire di botto. Adesso basta però-
Non parliamo per un po', restiamo semplicemente abbracciati, il libro e la foto abbandonati ai nostri piedi. In qualche modo riesco a chiudere la mente al torrente di emozioni che è in questo momento mio fratello.
-Mi dispiace. Spero di non averti fatto del male-
-Fortunatamente per me, hai sempre tenuto conto del fatto che ero tuo fratello. Ma non eri tu. Non ce l'avrò mai con te per le mie esperienze passate-
-Chi altri lo sa?-
-Solo papà. E così deve rimanere, d'accordo?-
-D'accordo-
Sentiamo dei passi provenire dalla hall. I controlli! Ci scambiamo uno sguardo e orbitiamo via appena in tempo. Per fortuna. Se no sì che sarebbero stati guai per noi! Nella fretta porto con me libro e foto. Ora non ho più bisogno di nasconderlo fuori casa.

Siamo in camera mia, ormai è quasi ora di dormire, domani c'è scuola. Riuscirò a fare una giornata normale? La foto ora è sulla mia scrivania, in una cornice che Wyatt ha rimediato non so dove.
A questo punto gli rivelo anche il motivo per cui quell'angelo nero mi stava cercando, almeno probabilmente. Lui mi ascolta attento, non è il momento adatto per prendermi in giro o scherzare. Nel frattempo ci alleniamo anche a chiuderci la mente a vicenda. Per un motivo di privacy, prima di tutto, ma anche per non impazzire definitivamente!
Papà entra nella mia camera, vede la foto, e guarda prima me, poi Wyatt.
-Abbiamo un nuovo potere- annuncio in risposta
-Attivo?- chiede lui
-Ci leggiamo nella mente. E così mi ha raccontato tutto. Mi dispiace. Scusa-
-Non devi scusarti. Era un'altra vita, che non ho vissuto. Chris, la zia Phoebe ti manda questa pozione, per aiutarti a riposare-
-Grazie- prendo in mano la tazza e la appoggio alle labbra -bleah! Che schifo!!- il sapore è terribile, come di una macedonia andata a male da circa un mese, però mi faccio forza e la bevo tutta. Voglio dormire questa notte. Senza incubi.
-Ho parlato con la mamma. Resterò accanto a te questa notte-
-Papà, ci penso io a Chris. Non preoccuparti, vai a dormire tranquillo. Ci resto io con lui-
-Ehi non sono un neonato!- protesto sentendomi messo in disparte; la verità è che non voglio preoccupare nessuno con i miei stupidi incubi
-Non sono stupidi! Ti terrorizzano- in risposta sigillo la mia mente. 19 anni, e mi tocca dormire con la balia!

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Capitolo 6
*** Arghhhh!!!! ***


Arghhh!!!

E' mattina. Stranamente mi sveglio al suono della sveglia. Mio fratello non c'è più, probabilmente è già sceso, o, sentendo che dormivo tranquillo, ha collegato la sua mente con la mia ed è andato a stendersi qualche ora. Tutto è filato via liscio, e non ho avuto incubi. Decisamente grazie, zia Phoebe.
Mi faccio una doccia veloce e mi rado, mi cambio e scendo in cucina. Appena finite le scale, mi accorgo che c'è qualcosa di strano. Ho infatti calpestato un giocattolo per bambini. Ma che diavolo succede? Espando la mente e cerco quella di mio fratello. La sento, anche se un po' distante da me. Questo mi tranquillizza. Probabilmente sta dormendo e il collegamento è disturbato dalla dimensione dei sogni
-Mamma. Papà. Stanotte è andata bene non ho avuto in...-
Non finisco la frase. Mamma è arrivata in salotto, ma è più giovane. Anche lei mi guarda strabiliata. Ci guardiamo per un lungo momento, entrambi stupiti e confusi allo stesso tempo.
-Mamma....- riesco a dire alla fine con un filo di voce
-Chris...ma cosa?...come?-

-Chris, ehi svegliati! Coraggio! Farai tardi a scuola!-

-Wyatt- mormoro
-Cosa?- dice mia madre

-Chris! Ehi mi stai mettendo paura adesso. Non fare il coglione. Basta giocare. Svegliati!-

-Sto...dormendo?-

-Chris...-

La voce di mio fratello si fa distante. Mamma mi guarda preoccupata. Non posso darle torto
-Sono in un sogno?- domando con voce quasi assente.
-Chris. Ti prego. Mi stai spaventando-
Mi scuoto e le vado incontro. L'abbraccio. Ho bisogno di calmarmi, di capire cosa diavolo sta succedendo. Sento il suo cuore che batte, il calore del suo abbraccio. Chiudo gli occhi e la stringo forte. -Chris... dimmi qualcosa ti prego-
-Sei...sei reale?- d'accordo. Non è la cosa migliore da dire, ma sono davvero spaventato. Non so cosa è successo.
-Certo che sono reale. E anche tu. Guarda- mi volto e vedo un portale spazio temporale.
-Non...non l'ho aperto io...-

-Papa' AIUTO!- sento la voce di Wyatt nella mia mente, ora è sul serio preoccupato. Il Wyatt del futuro, insomma, quello che ieri si è addormentato con me.
-Che succede, figliolo?-
-E' Chris. Non si sveglia. Le ho già provate tutte-
-Lo senti?-
-Cosa?-
-Nella tua mente. Lo senti?-
-Avverto la sua presenza, ma è molto lontana-


-Wyatt... papà...-
-L'hanno aperto loro?-
-Eh? No... stanno cercando di svegliarmi. Nel futuro. Li sento, attraverso la mente di Wyatt-
-Ok, d'accordo. Sediamoci ora, vuoi?- mi prende per mano e mi guida nel salotto. È esattamente come lo ricordo io, nel passato. Il copridivano è a prova di neonati, e tutti gli oggetti delicati che ora popolano la nostra casa, sono stati prudentemente messi via. -Cosa succede? In che senso senti nella mente di Wyatt?-
-Abbiamo sviluppato un nuovo potere. Riusciamo a leggerci nella mente. Ma non capisco. Non dovrei avere i miei poteri, non ho pronunciato la formula... non so nemmeno come ci sono finito qui. Posso avere un bicchiere d'acqua per favore?-
-Certamente- in quel momento sento il pianto di un bambino. So istintivamente che sono io. Sorrido. -Ti do l'acqua e vado a vedere cosa vuole-
-Va da lui. L'acqua posso prenderla anche da solo, non preoccuparti- lei sorride. Sale le scale mentre io vado in cucina. Appoggio entrambe le mani sul tavolo e chiudo gli occhi. Escludo qualunque altra cosa, concentrandomi solo ed esclusivamente su Wyatt. C'è un filo molto sottile che ci lega. Non so bene come fare, ma provo a rafforzare questo legame
“Wyatt!”
“Chris?!”
“Sì”
“Mai stato più felice di sentirti, fratellino”
“Che succede? Perchè sono nel passato?”
“Cosa?”
Ma il filo si sta assottigliando clamorosamente, e io mi ritrovo solo, sudato e con il respiro affannato. Evidentemente mi sono spinto quasi oltre il mio limite per cercare il contatto.
-Chris! Sei vivo!- è zia Phoebe. Mi corre incontro e mi abbraccia forte. Sono felice di vederla, ricambio l'abbraccio. Lo so che può sembrare strana la sua reazione, prima di stupirsi del fatto che sono di nuovo qui, dal futuro, è felice di vedermi, ma lei è fatta così -Ehi che ti succede? Stai male? Sei tutto sudato-
-Ho solo fatto un esperimento. Tranquilla-
-Ci sei mancato tanto. Temevamo di averti perso-
-Non mi avete perso. Il futuro è cambiato, e io sono vivo- in tutto questo non mi lascia le mani.
-Cosa ci fai qui?-
-Vorrei saperlo. Non so nemmeno come ci sono arrivato. Piper dice, o meglio, c'è il residuo del portale, ma io non ricordo di averlo attraversato. In più, io sono in una specie di sonno iperprofondo nel mio tempo. Non riescono a svegliarmi-
Mentre parlo ho svuotato una bottiglia d'acqua, nel tentativo di arrestare l'affanno che mi ha lasciato la comunicazione con Wyatt. In un angolo della mia mente, sento che sta cercando di riprendere i contatti, ma sono troppo esausto per cercare di mettermi in contatto con lui. Prendo un'altra bottiglia e la bevo quasi tutta in un sorso
-Ehi ma ti sei trasformato in un cammello? Quanta sete!- per tutta risposta apro il lavandino e mi ci Butto sotto con tutta la testa. Sono terribilmente accaldato. -Chris! Ma che hai fatto?-
-Scusa. Colpa dell'esperimento-
-Esperimento?-
-Sì, ho cercato di usare il mio nuovo potere per mettermi in contatto con la mente di Wyatt, quello del futuro ovviamente, e parlargli-
-Sei diventato empatico?-
-Non esattamente. Ci leggiamo nel pensiero a vicenda. L'abbiamo scoperto giusto ieri, ci siamo un po' allenati a svilupparlo. Oggi ho provato a parlargli e ha funzionato, ma evidentemente essendo “lontani” la cosa mi ha stremato-
-Vi sentite anche se siete in tempi diversi?-
-Suppongo dipenda dal fatto che il mio corpo è ancora là. Comunque diciamo che sento la sua presenza, ma molto lontana-
-Phoebe? Con chi parli? Una nuova fiam...Chris!-
-Ciao zia- altra zia, altro abbraccio. Mi accorgo che mi sono mancate, che mi manca la mia vita da loro angelo bianco, ma non sono assolutamente pentito di essere tornato nel mio tempo, anche se c'è stato un periodo in cui avrei voluto restare per sempre con loro e con il piccolo Wyatt.
-Che ci fai qui?-
-Non lo sa- è Phoebe a rispondere
-Sei nei guai?- annuisco, mentre arriva mamma con in braccio il piccolo Chris, cioè me.
-Ehi piccolo, guarda quanto sarai bello da grande- lo vezzeggia zia Paige mentre mamma mi da il piccolo in braccio. Che strana sensazione! Prendere in braccio mio fratello era una cosa, ma prendere me stesso...WOW! Sorrido mentre il piccolo me mi guarda negli occhi. Non sono ancora verdi come lo sono i miei, ma ci sta già lavorando sopra. Sorrido e gli faccio il solletico nel punto in cui so bene lo farò ridere come un matto. -Ehi! Perchè tu lo fai ridere e io no?-
-Perchè tu non sai dove soffro il solletico-
-Allora Chris, che ti succede?- cara, vecchia mamma. Subito al punto, come sempre.
Racconto tutto fin dal principio, da quando sono stato attaccato dall'angelo nero, e dello strano incubo in cui Bianca mi ha ferito con quella palla di fuoco. E di come mi sia svegliato oggi, o meglio, non svegliato, in questo tempo.
-A proposito, ci sono ancora in giro dei miei vestiti?- chiedo
-Sì certo, li ho messi al P3, sai...tuo padre...ci stava tanto male-
-Posso andare a prenderli? Non mi sento molto a mio agio in pigiama-
-Ovviamente. Ma se vedi Morris, dattela a gambe. Tu sei ufficialmente morto, ricordi?-
Mi volto un ultima volta verso di loro.
-Posso, posso restare con voi?-
-E sono domande da fare?! Ti abbiamo tenuto con noi quando non sapevamo chi fossi, figurati se non lo facciamo ora!-
Annuisco e orbito al P3, il locale di mamma e zia Phoebe. È ancora chiuso, non aprirà che tra qualche ora. Mi godo il silenzio e ne approfitto ora che ho un attimo di calma per chiudere la mia mente a Wyatt. Faccio in modo che continui a sentire che sono vivo, ma che non riesca a contattarmi. Non voglio che si stanchi inutilmente. La mia roba è stipata nel locale dove inizialmente mi avevano dato alloggio le sorelle, giusto per non lasciarmi sotto un ponte. Indosso un paio di jeans, una t-shirt grigia con le maniche lunghe rosse, la mia felpa verde col cappuccio, e solo per non rischiare prendo il mio giubbino di jeans, poi orbito di nuovo a casa.

-Ma cosa.... CHRIS!- papà quasi mi soffoca con il suo abbraccio, e, lo ammetto, mi spiazza non poco. Lo stringo forte. So quanto deve essere stata dura per lui vedermi scomparire nel nulla, senza sapere più niente di me. Restiamo abbracciati a lungo. Di tutte le persone che ho incontrato finora, lui mi sembra la più reale, la più sicura. L'unico che può mettere le cose a posto e aiutarmi a capire. Forse perchè è stato l'ultimo a rimanermi accanto, a cercare di salvarmi fino all'ultimo, o forse, perchè ha salvato il mio futuro. Sento che comincia a piangere, e piango anch'io. Con la coda dell'occhio vedo che ci lasciano soli, ma non è qui che vogliamo stare. Lo orbito sul “nostro” ponte rosso.
-Papà, sto bene...il...il futuro è salvo- dico appena riesco a calmarmi
-Mi dispiace...ho lasciato che ti uccidesse...non ti ho riportato a casa-
-Papà, quando hai ucciso Gideon, io sono tornato a casa, nel futuro. Un futuro bellissimo, con una famiglia bellissima....è un padre che è sempre con me- Finalmente si calma e sorride. -e grazie per quella foto. È stato....un gesto meraviglioso-
-Sono contento ti sia piaciuta. Cosa ci fai qui?-
-Temo di essere nei guai. Guai grossi. Vedi, io sono qui, ma sono anche là. Il mio corpo è addormentato. Non riescono a svegliarmi-
-Vado a parlare subito con gli anziani. Questa volta ti ci rimando a casa. Per davvero. Promesso-
-So che lo farai-

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Capitolo 7
*** Lost In Time ***


PERSONAL SPACE: di nuovo grazie a tutti i lettori e a chi recensisce ^__^

 

Lost in time...

-Cosa vuol dire “non si sveglia”? Che gli succede?- la voce di mia madre. È tutto molto lontano, come se stessi guardando un vecchio film su una televisione mal sintonizzata. Solo che non è un film. Sto guardando i miei genitori, le mie zie, nel futuro. Non vedo Wyatt. Ma allora perchè vedo tutto ciò? Poi mi accorgo che vedo tutto attraverso i suoi occhi. Mi hanno steso sul divano, coprendomi con una coperta.
-Non lo so, mamma. Sono rimasto accanto a lui tutta notte. Dormiva tranquillo. Non si è mai nemmeno mosso nel sonno. Poi questa mattina...non sono riuscito a svegliarlo-
-E me lo dici solo ora?!-
-Non volevamo preoccuparti, Piper-
-Però sta bene. Lo sento. È lontano, eppure oggi abbiamo comunicato-
-Avete già imparato a usare così bene i vostri poteri? Sono stupito-
-Lui ha imparato. Sai che impara in fretta-
-Ora non c'è tempo per i complimenti- interviene mamma, sbrigativa -Dov'è? È bloccato in qualche altra dimensione?-
-A quanto pare è nel passato. Non è riuscito a dirmi altro-
-Non mi stupisce. Deve essere stato stancante-
-Abbastanza- risponde Wyatt. Abbastanza?!? mi ha lasciato completamente senza forze -Ho cercato di rimettermi in contatto, ma non ci sono riuscito. A un certo punto ha chiuso la mente. Forse vuole aspettare quando è riposato per dirmi di più-
-Spero non sia stata colpa della mia pozione- povera zia, è davvero mortificata. Vorrei poterle dire che non è stata colpa sua, ne sono certo. Che qualcos'altro è successo. Qualcuno non mi vuole tra i piedi, sono sicuro.
-Prima l'angelo nero, poi gli incubi. Ora questo. Sarà collegato?-
-Non lo so, Paige, ma ne parlerò con gli altri anziani- si avvicina a mamma e la abbraccia teneramente -Lo riporterò a casa, in qualche modo. Te lo prometto amore. Riavremo il nostro Chris. Wyatt, se vi parlate vieni a dirmelo, ovunque io sia. Anche se sono in riunione. Chris ha la priorità su tutto, che a loro piaccia o meno. Chiaro?-
-Naturalmente-


Devo mettermi in contatto. Ora. A qualunque costo
“WYATT!” Lo grido più forte che posso, nella mia mente. “WYATT!”




“Wyatt, mi senti?”
“Certo fratellino. Stai bene?”
“Sì, non preoccuparti. Riportatemi a casa, per favore”
“Troveremo il modo, piccolo. Sei al sicuro?”
“Sì, sono a casa. Papà è a parlare con gli anziani, le zie e mamma stanno guardando nel libro delle ombre...”
“Qui stiamo cercando di capire cosa ti è successo...ehi...che succede?” che succede...succede che sono stanco morto e ormai fatico a tenere la concentrazione.
“Mi sto...indebolendo...di' alla zia...che non è colpa sua...”
Mi sforzo di mantenermi attaccato a Wyatt con tutte le mie forze, ma mi spingo troppo oltre, e all'improvviso non sento né vedo più nulla.

Mi risveglio sul pavimento, con una bolla di luce azzurrina intorno a me. Mi alzo a sedere, lottando contro il mal di testa.
-Wyatt, ehi che succede?-
-Ragazzo del futuro- una voce attira la mia attenzione.
Mi volto di scatto, mettendomi d'istinto di fronte a mio fratello per proteggerlo. Non ho bisogno di dire a Wyatt di tenere alta la barriera. So che lo farà, specialmente se sente la diffidenza di chi si fida. Un uomo è in piedi al centro del salotto. Sta pestando il giocattolo preferito del piccolo, ma non si degna di spostarlo, o togliere il piede. -E così...la colpa è tua...ho perso il mio miglior alleato. Per colpa tua...- fa una pausa ad effetto. Sa maledettamente come farmi inquietare. Scavo nella mia memoria, ma non so proprio chi sia. Il cuore mi batte all'impazzata, ma mi sforzo di mantenermi calmo... fosse facile! Wyatt mi guarda, come a chiedermi cosa fare, ma poi forse nota che sto sudando, e incredibilmente, aumenta la forza della sua difesa.
-Non lo avrai. Mi hai capito? Non avrai mio fratello-
-Tu dici, ragazzino? Guarda chi ho qui-
Si sposta, e vedo che ha preso in ostaggio papà. Sta sanguinando e sembra soffrire per le ferite. Perchè non si guarisce? Perchè può essere ferito? A meno che.... -Esatto, mio caro... ho reso tuo padre umano. E se non mi consegni Wyatt....- ma non riesce a finire la frase perchè viene fatto saltare in aria dalla mamma. Si riforma, sogghigna e se ne va -Non finisce qui- promette mentre svanisce.

Wyatt lascia cadere la barriera che ci ha protetti e inizia a piangere. È abituato a sentire la presenza di suo padre, esattamente come lo sono io, e non sentirlo più lo spaventa. È una cosa difficile da spiegare. È qualcosa che va oltre il legame genitore-figlio. Ovunque noi siamo, qualunque cosa facciamo, è come se un angolo della nostra mente fosse collegato con l'essenza di nostro padre. Una specie di spia che ci avverte se sta bene, o se gli sta succedendo qualcosa. Lo prendo in braccio e lo cullo dolcemente.
-Wyatt, è qui papà, guarda. Sta bene- poi lo guardo -Stai bene, vero?- lui annuisce mentre lo prende in braccio e lo riempie di baci
-Il mio piccolo eroe-
-Ci ha salvati tutti quanti- sussurro, poi mi volto -Grazie, mamma- in cambio ricevo uno schiaffo.
-Se devi fare degli esperimenti non farli mentre stai badando ai tuoi fratelli- mi rimprovera. Abbasso lo sguardo. Ha ragione, ma non potevo sprecare l'occasione. Io voglio tornare a casa.
-Piper, non trattarlo così. Vuole tornare a casa- interviene zia Phoebe in mia difesa. Evidentemente essendo lei empatica, i miei sentimenti sono arrivati dritti a lei.
-Ha messo a rischio i bambini! I miei figli!-
Papà mi dà Wyatt.
-Va via- mi sussurra, poi si alza.-Lascia stare Chris- dice rivolto a mamma. Io non mi muovo, non voglio che litighino per colpa mia -Va- mi ripete, questa volta in un tono che non ammette repliche.
-No. La mamma ha ragione. Sono stato un idiota. Me lo merito-
Wyatt mi prende la mano e indica papà, le sue ferite.

-Dotoe- dice -Io dotoe papà- capisco quello che vuole. Mi avvicino a mio padre, lo faccio sedere sul divano. Stendo la mano sulle sue ferite, e sento l'energia curativa del piccolo scorrere in me. La dirigo vero la mia mano, e da li verso papà. Le sue ferite cominciano piano piano a guarire. Faccio fatica, non mi sono ancora ripreso, ma mi sforzo di continuare finchè, dopo aver finito, svengo di nuovo.

-Era Chris? Ti ha chiamato?- mamma sta guardando Wyatt con gli occhi lucidi. La vedo che sposta il suo sguardo sul mio corpo. Sto sudando, esattamente come mi stava succedendo nel passato. Quello che mi succede si ripercuote anche sul mio corpo nel futuro, evidentemente.
-Sì. Zia Phoebe, vuole che ti dica che non è stata colpa della tua pozione-
La vedo che si avvicina al mio corpo e mi prende una mano.
-Christopher, non so se mi puoi sentire. Tieni duro, ti riporteremo a casa. Non puoi lasciarci. Non puoi, mi hai capito?- la sua voce si incrina. Mi accarezza la fronte, scostandomi i capelli bagnati
-Zia...- lo dico nella mia mente, ma anche le mie labbra si schiudono, pronunciando quella stessa parola. Penso intensamente di ricambiare la stretta della sua mano nella mia. Il mio corpo reagisce, posso sentire il nostro contatto.
-Chris...- le labbra di Phoebe si muovono, ma non riesce a far uscire il suono.
-Fratellino- interviene Wyatt -Forse stai dormendo, o forse sei svenuto, ma sei con noi. Ti sento. Non mollare, mi hai capito? Non mollare-
-Torna da noi, Chris. Ti prego- è la mamma
-Farò il possibile- penso intensamente, più intensamente che posso. E per la terza volta, il mio corpo mi obbedisce, anche se la mia voce è flebile.


-Mamma!- all'improvviso sono seduto. Lei è li con me. Ma è la mamma del passato. La vedo attraverso le lacrime che mi offuscano la vista. Mi stringe forte a sé, mentre cerco di calmarmi.
-Cosa succede, Chris?-
-N...niente. Sto bene...sto bene. Mamma...mi dispiace tanto, mi dispiace tanto...-
-Va bene, va bene. Stai tranquillo. Non sono più arrabbiata. Però non voglio più vederti così. Sei spaventato, lo capisco. Ma ora abbiamo bisogno del vecchio Chris. Il Chris che combatteva la sua paura e la nostra. Rivogliamo il nostro angelo bianco-
La guardo negli occhi, annuisco.
-Sono...sono riuscito a comunicare. Attraverso il mio corpo. Ma ero svenuto, vero?-
-Sì, sei svenuto appena hai finito di curare papà. Abbiamo chiamato un'ambulanza, il dottore ha detto che sembravi esausto- zia Paige mi porge un bicchiere d'acqua.
-Lo ero. Prima di svenire la prima volta, stavo parlando con Wyatt-
-Novità-
-Nessuna. Anche loro stanno cercando di capire chi mi vuole fuori dai piedi>
-O chi ti vuole qui. Per riportare il futuro al male- interviene papà, sedendosi accanto a me -Quel demone voleva costringerti a fare qualcosa. Erano già un paio d'ore che mi teneva in ostaggio. Mi ha intercettato quando stavo orbitando lassù e l'ho sentito parlare-
-Ma cosa c'entrano quegli incubi?-
-Ti hanno indebolito, no?- annuisco. Effettivamente quando mi risvegliavo, era come se avessi davvero subito quello che sognavo, anche se a parte l'ultima volta, non ho mai avuto segni fisici.
-Forse, indebolendoti, sono riusciti a dividerti dal tuo corpo-
-Che...che succede se dovessero distruggere il suo corpo, nel futuro?-
-Rimarrebbe bloccato tra la vita e la morte. Per sempre-
-Potrebbe essere questo il loro piano- dico, calmo. Le parole di mamma mi hanno scosso. Ha ragione. Non devo farmi prendere dal panico o dallo sconforto. Mi mancano i miei, ma i miei sono anche qui. Non devo mai dimenticarlo. -Però ora dobbiamo trovare il modo di ridarti i poteri. Paige, ricordi l'incantesimo che avevi creato per me? Potremmo modificarlo per lui-
-Vado-
-Questo è il Chris che mi piace!-  esclama zia Phoebe -dai, vieni. Cerchiamo quello che vi ha attaccato nel libro delle ombre, magari c'è qualcosa-
-Non in questo tempo. Ho sfogliato quel libro migliaia di volte durante l'anno scorso, ma non c'è. Ormai lo conosco a memoria- resto zitto per un po', immerso nei miei pensieri in cerca di un'idea. Alla fine ho un flash. -Papà, pensi sia possibile che io riesca a mandare una mia immagine mentale al Wyatt del futuro?-
-Tu puoi fare qualunque cosa. È ora che te ne renda conto-
-Devi solo provare. Coraggio. Siamo qua noi a proteggerti se dovesse servire-
Chiudo gli occhi e sgombro la mente, alla ricerca di quel filo che mi lega a mio fratello. Lo prendo, lo rinforzo più che posso, poi prendo l'immagine di quel demone. Gliela mando con tutta la mia forza. Dopo questo non so se avrò la forza di parlargli, e voglio assicurarmi che il messaggio arrivi il più nitido possibile.
“AHIA!” sento la sua protesta nella mia mente, e so per istinto che l'ha detto anche vocalmente
“Wyatt, zitto e ascoltami. Non resisterò ancora a lungo. Cerca questo demone nel libro delle ombre, o dovunque ti venga in mente. Devi trovarlo. Oggi ha cercato di portarti via, qui nel passato. Vuole farti tornare cattivo”
“Papà ha perso i poteri”
“Lo so, glieli ridaremo. Promesso”
“Come posso contattarti?”
“Svuota la mente e cercami”
“Non andartene fratellino!”
“Dì alla mamma... che non mollerò mai...”
Lascio il contatto prima di svenire.
-Acqua...- balbetto. Papà mi porge la bottiglia. Mi attacco a canna, incurante di tutto quello che mi hanno insegnato. In pochi minuti è vuota
-Stai bene?-
-Immagine trasmessa- rispondo -Dobbiamo ridarti i poteri. Anche nel futuro sei umano, e quindi vulnerabile-
-Ho l'incantesimo!- esclama Paige in quel momento. Le tre sorelle si avvicinano l'una all'altra per leggere dal foglietto su cui la zia ha scritto la formula. Io incrocio le dita perchè funzioni.
-Che la magia delle streghe
ascolti il nostro potere.
Questo angelo dai bianchi albori
a noi ora riporti-
Papà orbita e riappare nello stesso punto due secondo dopo

-Bravissime!- grido ridendo e rilassandomi un poco. Prendo Wyatt e lo lancio in aria, prendendolo al volo. Lui ride come un pazzo. È felice. Sente di nuovo il suo papà con lui.

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Capitolo 8
*** Menace Across Past And Future ***


PERSONAL SPACE: grazie a tutti voi che leggete e commentate, non smetterò mai di farlo anche a costo di sembrare ripetitiva!!

Alchimista non preoccpuarti ^_^ So bene come sono le ultime settimane di scuola...un incubo puro!

menace across past and future

“Chris! Chris!”
“Ti sento”
“Cavolo, sono a pezzi”
“Lo so. Ti aiuto a tenere il contatto. Lavorando in due forse dureremo di più e ci stancheremo meno”
“Mi sento svenire”
“Resisti Wyatt. Ci sono io” prendo il contatto e lo tengo, lasciando a lui qualche momento per recuperare le forze. “ce l'ho. Parla”
“Mamma vuole che ti chieda se l'altro giorno eri tu. Se eri cosciente”
“A volte vi vedo, quando sono molto debole, oppure nel sonno, o svenuto, come l'altro giorno. Vi vedo attraverso i tuoi occhi. L'altro giorno ho tanto desiderato stringere la mano della zia, e rassicurarvi, ed è successo”
“Mi sentivo la testa pesante in effetti. Sei ingombrante sai?” rido, mi mancavano le sue prese in giro
“Mi mancate, tutti voi. Voglio che glielo dici” comincio a sentirmi debole “Wyatt... aiutami” sento la sua forza venire in aiuto alla mia. “cosa avete scoperto? Papà ha di nuovo i suoi poteri vero?”
“Sì, sta bene. Comunque. È un demone viaggiatore, è stato scoperto quando noi avevamo circa 13 anni, ecco perchè non c'è nel vostro libro. È in grado di viaggiare tra le dimensioni e nel tempo”
“E' di livello superiore?”
“Lo è diventato. Forse è allora che sono diventato cattivo” scavo nella mia memoria. Sì, io avevo poco più di dieci anni quando Wyatt ha cominciato a cambiare
“Ha cominciato a corromperti. E io a prenderle da te sempre più spesso...” mi mordo la lingua, a volte riesco a dire veramente le cose più sbagliate “scusami...non volevo ferirti”
“Va tutto bene, Chris” mi tranquillizza e sento che è sereno. Il collegamento è ancora saldo. Siamo in due a sostenerlo “cosa avete scoperto?”
“Non sappiamo se vuole uccidermi, rapirti e renderti malvagio, o distruggere il mio corpo per intrappolarmi tra vita e morte per sempre, ma siamo sicuri abbastanza sul rapirti e renderti malvagio”
“Chris, promettimi che se divento cattivo e non riesci a salvarmi... promettimi di uccidermi, prima che possa far male a qualcuno di voi”
“Wyatt, non lo permetterò. Ti salverò. Di nuovo. Lo giuro”
“Non ce la faccio più a tenerlo. Sto per svenire” lo so, lo avverto già da qualche minuto che lui è allo stremo, io stranamente mi sento solo leggermente affannato, forse perchè non ho creato io il contatto diretto. Lo lascio andare e torno alla realtà.

Mi stanno guardando come se fossi un mostro.
-Ok statemi a sentire. Se devo comunicare con mio fratello devo isolarmi dal mondo, se no non c'è la faccio. Perciò fatemi il favore di non guardarmi così ok?-
-Ci stavamo preoccupando. Sei così da molto tempo- mi spiega la mamma, mentre mi riempie di nuovo il piatto di pasta. Wyatt mi ha chiamato nel bel mezzo della cena -state sviluppando il vostro potere?-
-Diciamo che prima ero solo io a tenere vivo il collegamento. Lui non riusciva. Ora ha imparato anche lui, così, essendo in due...-
-Lo sforzo è la metà- completa Phoebe al posto mio -che hanno scoperto?-
-E' un demone che è in grado di viaggiare attraverso le dimensioni e il tempo. Lo scoprirete fa circa 10 anni, più o meno, quando diventerà un demone superiore-
-Per cui viene dal futuro?-
-Esatto. È stato lui a spingere Wyatt a diventare malvagio, sfruttando il suo passato. Ma Wyatt non c'è l'ha più quel passato, per cui non ha più il suo più potente alleato-
-Ed è venuto qui per prenderselo? Ma allora perchè portare qui te? Si è soltanto complicato la vita-
-forse tu sei l'ostaggio- ipotizza papà. Mando giù a fatica il boccone che sto masticando
-Cosa?-
-Forse lui vuole ricattare il Wyatt del futuro. Siete molto uniti?-
-Bè, litighiamo spesso e ci facciamo un sacco di dispetti, però sì, contiamo sempre l'uno sull'altro prima che su chiunque altro-
-E se lui questo lo sa; sa anche che farà il possibile per riportarti indietro- completa Phoebe al posto di papà -per cui è probabile che lo costringa a passare al male pur di riportarti a casa-
La verità mi colpisce come un pugno. Certo. È questo che vuole. Io sono una pedina nelle sue mani. L'attacco serviva solo a distrarmi. Mi alzo dalla sedia, sconvolto. Orbito via, sul Golden Gate Bridge. Voglio stare solo per un po'. Mi siedo a gambe incrociate, il mento appoggiato sulle mani. Guardo dall'alto lo skyline mozzafiato di San Francisco, che di notte è un turbinio di luci. Sembra quasi un presepio, un presepio moderno, con auto al posto di cavalli e cammelli e impiegati, giovani e tutta la feccia della città al posto di pastori e re Magi.
“Stupido! Stupido, stupido, stupido, stupido!”
“Non ho mai avuto dubbi in proposito, fratellino”
La voce di Wyatt mi raggiunge come una secchiata d'acqua fresca dopo un mese nel deserto. Il contatto è talmente forte che è come se fossimo uno di fronte all'altro. Certo, il nostro potere deriva dalle nostre emozioni. Come ho potuto dimenticarlo? Lui è in ansia, io in preda alla rabbia e al panico. Improvvisamente siamo in uno spazio completamente nero e vuoto, uno di fronte all'altro. Non so chi prende l'iniziativa, ma all'improvviso ci stiamo abbracciando. “Sono felice di vederti. Cosa succede?”
“Vuole te, Wyatt. Mi ha spedito nel passato per ricattarti! È sempre solo te che ha voluto”
“Ok, Chris, niente paura. Non mi avrà. Ti porterò indietro, ma non mi avrà”
All'improvviso un vento ci spazza via. Il contatto si interrompe e io mi ritrovo sul ponte, in balia di un tornado. Non riesco a tenere l'equilibrio e cado. Accidenti. Non posso orbitare, mi vedrebbero tutti. Allungo le mani, mentre disperatamente cerco di aggrapparmi ai tralicci. Il vento mi spazza via, mentre colpisco violentemente con la schiena contro le palizzate. Il dolore mi acceca.

Il mio corpo si inclina, sussulta e si agita. Un urlo di dolore mi sfugge dalle labbra, mentre i lividi compaiono per magia, così come multiple fratture causatemi dalla caduta di svariati metri
-Che succede? Che gli stanno facendo?- papà viene accanto a me mentre interroga Wyatt.
All'improvviso mi sento trascinare verso il mio corpo. Esco dalla mente di Wyatt e...


...e mi ritrovo tra le braccia sue e di papà
-ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!- il dolore è allucinante. Mi aggrappo con le unghie alla sua camicia, arrivando fino a penetrargli nella pelle
-Sta calmo, Chris. Sta calmo-
-Papà, sta soffrendo. È ferito. Guariscilo finchè è in sé, ti prego, mi sta facendo scoppiare la testa-
Papà pone le sue mani sul mio petto, e subito sento le ossa che si risaldano, i lividi e le ferite guarire. Mi calmo all'istante, ma subito sento la debolezza del mio corpo, ormai fermo da parecchi giorni.
-Chris?-
-Wyatt... papà-
-Cosa è successo?-
-Qualcuno...mi ha scatenato contro...un tornado. Mentre...stavamo parlando...credo...credo di essere precipitato-
-Mamma! Mamma!- Piper viene di corsa, mi stringe forte forte a sé. Io ricambio come posso, ma mi sento molto debole. Forse sto rinvenendo nel passato, e rimango attaccato al futuro con tutte le mie forze
-Wyatt...non....cedere-
-Non lasciarci ancora!- mi implora mamma
-Mamma...tornerò...-

Sono nel fiume, che mi sta trascinando via. Ho bevuto un po', tossisco, ingoiando altra acqua, mentre disperatamente cerco di tornare a galla. È tutto nero intorno a me, ma alla fine sento il contatto di una mia mano con l'aria e con un calcio riesco a riemergere. Tossisco, nel tentativo di buttare fuori l'acqua dai polmoni e farci entrare aria. Il mio corpo è sano, grazie a papà, ma io rischio seriamente di annegare, o di morire assiderato. Il freddo mi sta già entrando nelle ossa. Il tornado sembra essersi calmato. Evidentemente non era naturale. Mirava a me. Finalmente riprendo a respirare, dopo aver vomitato la cena, oltre che l'acqua. Non vorrei farlo, ma mi immergo per non farmi vedere e orbito a casa. Cado nel salotto, inzuppando completamente il tappeto antico preferito da mamma.
-Chris!- Paige corre subito da me, buttandomi addosso la copertina di Wyatt che stava giusto piegando dopo averla stirata. Me la avvolge intorno al corpo, sfregandomi con tutte le sue forze per scaldarmi -Leo! Piper!- mi lascia alle loro cure mentre orbita via.
Mi stringo forte in quella coperta troppo piccola, sto tremando tutto. Sento papà che mi abbraccia e mi rannicchio contro di lui. Mi prende in braccio e mi posa sul divano, mentre manda mamma a prendere coperte più pesanti per coprirmi.
Papà mi spoglia, lasciandomi soltanto i boxer. Tremo violentemente tanto ho freddo e tanto me la sono passata brutta. Papà continua a stringermi, poi sento il caldo delle coperte e mi tranquillizzo. Sono al sicuro, ma fa tanto freddo...
-Cosa è successo, Chris?-
-Wyatt....ponte....tornado... freddo- le mie sono parole sconnesse, quasi deliranti. Batto i denti e non riesco a parlare
-Va bene, ne parliamo dopo, ora scaldati. Ci siamo noi-
Sento a malapena il ritorno di zia Paige e le parole che si scambia con papà.
-Gli ho preso dei vestiti asciutti. Come sta?-
-Stiamo cercando di farlo scaldare. È sveglio, ma sto cercando di farlo riposare un po' prima di chiedergli qualcosa. Se è successo quello che penso, è fortunato ad essersela cavata con un tuffo nell'oceano-
-Vi lascio soli. Aiutalo a vestirsi-
Con l'aiuto di papà riesco a rivestirmi. Paige ha preso le cose più calde che ha trovato. Mi riavvolgo nella coperta e mi rannicchio sul divano.

-Dovresti sdraiarti- mi dice dolcemente -Sei ferito?-
Scuoto la testa.
-Mi....mi hai già guarito. Nel futuro. Quando ho perso i sensi, mi sono risvegliato nel mio tempo. Il mio corpo aveva le stesse fratture che mi sono fatto nella caduta. E mi hai guarito-

-Cosa è successo?-

-Non lo so. Parlavo con Wyatt, il legame era molto forte, siamo riusciti a vederci. Ha sentito il mio stato d'animo e mi ha cercato. Poi tutto si è interrotto. Sul ponte è arrivato un vento, come un tornado, e sono caduto. Quando ho ripreso i sensi stavo quasi affogando, ma sono riuscito a orbitare. Non so quanto sono rimasto là sotto, ma ho preso un sacco di freddo-
-E' stata una fortuna che ti sia ripreso nel futuro, o non saresti qui a raccontarlo ora-
-Già...-

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Capitolo 9
*** In The Past.... ***


In The Past...

“Chris! Chris stai bene? Chris!”
“Wyatt! Che succede?”
“Non ti ho più sentito per un po', nemmeno lo tua presenza. Credevo fossi morto”
“Sto bene, grazie a papà. Ho rischiato di annegare nell'oceano, ma me la sono cavata in qualche modo”
“Ok”

Il contatto si interrompe e io torno al presente
-Sei irritante sai?- la solita zia Phoebe -Ti parlo e a un certo punto sparisci-
-Scusa, ma a quanto pare devo essere rimasto là sotto più a lungo di quanto pensassi. Wyatt non sentiva più la mia presenza. Credeva fossi morto-
Mamma mi stringe forte la mano, si è davvero spaventata vedendomi in quello stato. Ormai sono quasi completamente asciutto, e non ho più nemmeno tanto freddo, complice una tisana provvidenziale alla frutta di mia zia Paige.
Prendo in braccio il piccolo Wyatt, che mi guarda con gli occhioni spalancati. Un cenno con la testa e intorno a noi si forma la sua bolla protettiva azzurra. Gli sorrido. È il suo modo di dirmi: ti proteggo io -Grazie, piccolo eroe-. Gli accarezzo la fronte mentre lui ritira la barriera. Mi mette le braccine intorno al collo e si appoggia con la testa alla mia spalla
-Gli sei mancato tanto, sai? Gli piaceva quando lo facevi giocare-
-Anche lui mi manca, sempre. Almeno lui non mi prende in giro e non mi fa i dispetti- lo stringo dolcemente a me e lo cullo come facevo quando badavo a lui per farlo dormire.
Ad un tratto si alza di scatto e guarda in alto, verso la soffitta, poi crea la sua barriera -Ehi piccolo, che succede?- ma appena finisco la frase sentiamo un rumore sordo provenire dal piano superiore della casa.
-Chris, sta con Wyatt. Paige, porta via il piccolo Chris-
-Potrebbe servire il potere del trio-
-Lo prendo io Chris, papà- stringo Wyatt e orbito nella stanza da letto dove il piccolo me stava dormendo. Ma il rumore ha svegliato anche lui, che è steso nel lettino che mi guarda a occhi spalancati. Per istinto, Wyatt estende la bolla anche a lui. -Wyatt, lasciami andare, ti prego- lui mi guarda, vede i miei occhi sicuri e riduce la bolla. Mi metto davanti a loro, pronto a combattere. Qualcuno sta scendendo le scale. Mi sposto, silenzioso come un gatto, evitando accuratamente le assi del pavimento che scricchiolano. Lo sconosciuto mi passa davanti e non mi vede. Come un fulmine, lo afferro coi miei poteri e lo sollevo fino al soffitto.
-Chris! Sono io! Sono Wyatt!-
-Ah, davvero? Dimostramelo- la fiducia nel prossimo non rientra nelle mie qualità, specialmente quando questo prossimo non dovrebbe essere dove sta ora.
Una foto cade ai miei piedi. L'ha lanciata lui. È Quella foto. Lo porto giù e lo stringo forte
-Mai stato più felice di vederti, fratellino-
-E' tutto a posto. È Wyatt- grido per calmare gli animi. Poi vado nella camera da letto. Wyatt non sente più la minaccia. Ha visto tutto, e ha ritirato la bolla. Lo prendo in braccio -Bravo piccolino-
-E'...voglio dire...siamo noi?-
Annuisco con un sorriso di fronte all'incredulità di mio fratello. Gli passo Wyatt
-Coraggio, prendilo-
Gli tremano le braccia mentre solleva il bambino in braccio. Wyatt lo guarda curioso e interessato, ma non piange. Sente di essere al sicuro. -E' strano, vero?-
Il Wyatt del futuro annuisce; da parte mia prendo Chris
-Non ti fa senso?-
-Prima sì...ora la trovo una cosa straordinaria. Ma dopo averti cambiato i pannolini penso di poter prendere in braccio me stesso da piccolo- il piccolo mi guarda -Andiamo giù, finiranno per preoccuparsi-
-Aspetta! Mi hai sul serio cambiato i pannolini?-
-Assolutamente...e lasciatelo dire... sei tossico!- schivo abilmente lo schiaffo che tenta di darmi in risposta, mentre Wyatt, quello piccolo, crea intorno a me la barriera. Scoppio a ridere di fronte all'espressione incredula di mio fratello. -Papà, mamma, zie...lui è Wyatt, quello del mio tempo-
Mamma si porta le mani alla bocca, papà non sa cosa dire. La prima a riprendersi è zia Phoebe, come al solito
-Complimenti, ragazzi. Ne avete sfornati due su due... non fossi mio nipote ci proverei con te-
Noi scoppiamo a ridere, io per il divertimento, Wyatt per nascondere l'imbarazzo. L'ho detto che mia zia è unica nel suo genere, no? È il suo turno di prendersi gli abbracci di tutta la famiglia.
-Wyatt, ma cosa ci fai qui?- chiedo quando ci siamo sistemati, dopo aver messo a letto i piccoli
-Gli anziani hanno deciso così. Papà non voleva, e nemmeno mamma. Erano furiosi. Per non perdere i contatti con te, ma mi ci hanno mandato a forza. Credono che senza me in giro, quel demone si farà vivo per attaccare il tuo corpo-
-Cosa?!- esclama Paige -ma cos'hanno nella testa? Criceti morti?! Invecchiando peggiorano?-
-Ci siete comunque voi a difenderlo- spiega Wyatt -ma sinceramente, non sono contento nemmeno io di essere qui-
-Però è anche vero che se tu sei qui, non trovandoti lui verrà a prendere me. E ci trova entrambi. Siamo più forti in due che da soli. In più abbiamo il potere del trio-
-Non mi va di lasciarti là da solo e inerme!-
-Sta tranquillo, Wyatt, sono sicuro che gli anziani hanno pensato anche a questo. Se non ci pensano loro, ci penserò io, cioè il me del futuro- interviene Leo per placare l'ira di mio fratello.
-Mi sta venendo mal di testa- ci informa Phoebe
-Siamo in due zia, fidati. Nel giro di due giorni ho scoperto che mio fratello non solo ha viaggiato nel tempo, ma che ero malvagio, e ora che mi ha anche cambiato i pannolini!-
Mi viene da ridere. Avevo proprio bisogno di loro due. Per alleviare la tensione accumulata.
-E ti ha anche fatto da baby-sitter- precisa Paige -ora io mi ritrovo con entrambi a cui badare. Siete due belle pesti!-
-Bè ma di Chris già lo sapevamo- sorride zia Phoebe
-Sempre il solito, a far disperare il mondo-
-Oh ma la smetti? Pensa per te!- dico dandogli una spinta
-Ehi, ehi ehi! Le mani a posto!- esclama Piper
Io e Wyatt ridiamo di gusto, poi ci calmiamo. È il caso di andare a dormire. È tardi e siamo tutti esausti. Noi grandi ci dividiamo il divano, stiamo un po' stretti, ma ne abbiamo passate di peggio.
-Chris- mi sussurra -Sei sveglio?-
-Sì. Non riesco a dormire-
-Stai bene?-
-Ho avuto molta paura. Sono precipitato in balia del vento per 500 metri senza poter orbitare. Mi avrebbero visto tutti. Subito dopo che mi sono ripreso ho rischiato di annegare o morire assiderato. Davvero. Se non ci foste stati tu e papà sarei morto, ora. Non è una cosa facile da superare-
-Non ti ho lasciato un attimo. Avevo paura di perdere il contatto con te, di perderti per sempre-
-Grazie di tutto, Wyatt. Grazie-
Mi mette un braccio attorno alle spalle e mi scompiglia i capelli
-Non pensarci più ora, il peggio deve ancora venire. Cerca di dormire, almeno tu, ok?-

Quando apro gli occhi il mattino dopo, il sole è già alto, sta illuminando tutto il salotto nonostante la tapparella abbassata.
-Buongiorno, dormiglione- è zia Paige, che mi vede sveglio mentre passa davanti al divano diretta in cucina -E' quasi mezzogiorno, lo sai?- Mi stiracchio come un gatto prima di risponderle -Dormito bene?- mi chiede. Annuisco
-Wyatt?-
-E' con i tuoi. Stanno cercando un modo di attirare allo scoperto quel demone. Prima lo troviamo, prima sarete al sicuro....e...prima potrete tornare nel vostro tempo- ma esita nel dire quest'ultima frase. Tuttavia non commento. Sarei un ipocrita a dirle che non vorrei andarmene, perchè la cosa che più desidero è tornare nel mio tempo, però so che lei mi perderà. Mi riavrà neonato, e non è esattamente la stessa cosa.
-E prima i vostri Chris e Wyatt saranno al sicuro- termino io mentre mi alzo. Mi cambio velocemente. Non ho più freddo come la sera prima, e i miei vestiti si sono asciugati. In compenso il solo pensiero di tornare sul Golden Gate Bridge al momento mi terrorizza. Salgo di sopra, in soffitta -Posso?-
-Certo, figliolo-
-Alla buon'ora!-
-Potevi svegliarmi se proprio mi volevi a tutti i costi-
-Dormivi tanto bene. Sembravi un bambino-
-Ti ci faccio tornare bambino se non la pianti-
-Ma basta!- esclama mamma, già esasperata. Noi ci sorridiamo. Abbiamo qualche giorno di stress da smaltire, il nostro rapporto ne sta semplicemente prendendo atto -Giusto per informazione...-
-A volte siamo anche peggio- Wyatt risponde prima che mamma possa finire la frase
-Ah bene...- poi ci porge il libro delle ombre -Provate questo-
-Non lo farete voi col potere del trio?-
-Questa è la vostra battaglia, Wyatt. Noi vi saremo accanto, ma tocca a voi ora. Siete voi la nuova generazione- papà ci guarda entrambi -Coraggio. Non abbiate paura-
-Sono pronti i cristalli?-
-Certo. Stai forse dimenticando che vi abbiamo insegnato tutto noi?- Wyatt si volta mentre le zie entrano nel locale.
-Papà, porta via i piccoli. Portali lassù o alla scuola di magia. Saranno molto più al sicuro che qui-
-Non volete salutarli?-
-Ci sarà tempo dopo-
Papà orbita. Gli diamo il tempo di sparire. Ci scambiamo un ultimo sguardo portafortuna, come sempre prima di un incantesimo particolarmente pericoloso. Facciamo un respiro e recitiamo la formula. Non accade niente, ma all'improvviso sentiamo papà gridare di dolore.
Ci precipitiamo da lui. È a terra, con una freccia di angelo nero in petto.
-Wyatt, pensaci tu!-
Scavalco il corpo di papà con un salto, e mi precipito dietro il demone che tiene in pugno i bambini
-Chris! Zia Paige, guariscilo. Chris! Aspetta!-
Il demone orbita, ma orbito anche io, attaccandomi alla sua scia. Non posso permettere che prenda Wyatt!
Non penso affatto che così facendo sto cadendo nella sua trappola. Orbito quasi nel suo stesso istante, ma quel quasi mi frega. Finisco in una gabbia di energia di cristalli, simile a quella dove noi volevamo imprigionare il demone. Cerco di liberarmi, ma qualunque cosa faccia mi si ritorce contro. In due altre gabbie, abbastanza vicine da poterle vedere, ci sono i piccoli. Chris piange disperato. Ha soltanto pochi mesi e non capisce. Wyatt non piange. Si guarda intorno, un po' spaurito. Mi sento terribilmente impotente.
-Lasciali stare ti prego...- l'unica cosa che posso fare è supplicarlo, prendere tempo mentre cerco di farmi venire un'idea per uscire da lì.

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Capitolo 10
*** Back To The Future ***


PERSONAL SPACE: ho superato le 100 visite!!! grazie a tutti!!!! 

Grazie anche a Metipod, Angeliscascerra e Alchimista per i commenti, siete genitilissimi/e!!!

back to the future…

Il piccolo Chris continua a piangere. Strilla con tutto il fiato che ha in corpo. Sentirlo mi fa male al cuore. Tutto per la mia stupidità. Wyatt si è seduto per terra. Ogni tanto mi chiama, allunga le mani verso di me. Conosce quella gabbia, sa che gli fa male se la tocca, perciò ne resta ben distante.
-Wyatt, piccolo…sta tranquillo- ma col neonato che piange, anche lui comincia a capire di essere nei guai. Gli spuntano due lacrimoni. -Wyatt. Non piangere, non piangere piccolo-
Il demone si avvicina alla mia gabbia. Lui può entrare. Mette dentro la mano e afferra la mia camicia, tirandomi verso le scariche di energia. Ci finisco contro e rimbalzo indietro con un grido di dolore.
-Stai zitto, ragazzo del futuro-
-Per favore! Lasciami calmare il piccolo. Non farò niente di stupido, o impulsivo. Lo giuro- e sono sincero. L'ultima cosa che voglio è che venga fatto del male ai bambini
-Prima o poi si stancherà. Ora mettiti tranquillo, o nessuno di voi uscirà vivo di qui-
Sospiro, esasperato. Mi siedo a terra, tutto rannicchiato perché non ho molto spazio a disposizione. Mi porto le ginocchia al petto e vi nascondo il viso, per nascondere la trance. Forse sono negli inferi, o forse solo sottoterra, ma riesco a sentire ancora mio fratello. Il contatto ora è davvero forte, quasi quanto lo era la sera che abbiamo scoperto di poterci sentire a vicenda. Chiaro. Ora non ci sono 20 anni a dividerci. Gli mando un’immagine mentale di dove mi trovo, così come avevo fatto con quella del demone. Rimpiango di non essermi tenuto addosso i vestiti caldi che mi ha portato la zia. È piuttosto umido, e comincio a sentire freddo. Guardo i bambini. Spero siano ben coperti.
Finalmente mi guardo intorno con calma. Non ho paura. So che non mi ucciderà. Vuole arrivare a mio fratello. Stessa cosa per i bambini. Gli servono solo per tenere tranquillo me. Mi vuoi docile? D’accordo. Sono in una caverna, o qualcosa che le assomiglia. L’illuminazione è scarsa, è tutta in penombra. Ci sono solo due torce accese. Il demone si sta facendo i fatti suoi, ma so per istinto che mi sta tenendo d’occhio. Almeno, è quello che farei io al posto suo. È in una delle zone più buie e sembra stia creando qualcosa. Registro tutto nella mia mente. Conto di mandare più informazioni possibili a Wyatt, magari questa notte, fingendo di dormire. Già, ma quando saprò se è notte? Qui non ci sono finestre...
Stipati in un angolo ci sono resti di scheletri e ossa. Resti di animali e umani a quanto posso vedere. Accanto c’è quello che sembra un piccolo angolo cucina, con una buca predisposta per il falò, e quella che sembra un’attrezzatura medioevale per cucinare. Non vedo armi in giro. È un demone, ma non è stupido, evidentemente.
Chris ha smesso di piangere, ormai stremato e senza più voce né fiato e si è addormentato.
-Allora, ragazzo del futuro…che ne dici di tornare nel futuro che hai tanto faticato per scongiurare?-
Il demone si avvicina a Wyatt. Ora capisco. Non voleva il Wyatt del futuro. Vuole il Wyatt piccolo, per allevarlo come vuole lui. Nel male
-NO!- so perfettamente che è inutile, ma cerco di uscire dalla prigione di energia. Vengo puntualmente rigettato indietro. Il demone si avvicina a mio fratello. Pronuncia alcune parole in una lingua sconosciuta. Dentro di me, nella mia testa, qualcosa si spezza. E so che tutti i sacrifici fatti sono stati vani. Cado sulle ginocchia, distrutto dal dolore. Riesco solo a piangere, sussurrando disperato il nome di mio fratello.

All’improvviso mi ritrovo davanti a casa. Ma è diverso. Totalmente diverso. Il cielo è grigio, le strade sono crepate. Una bambina sta piangendo disperata sul corpo di una persona. Istintivamente mi avvicino a lei.
-Piccola…- la stringo forte a me. È la madre che stava vegliando. È morta, e riconosco il segno lasciato dalle palle di fuoco di mio fratello. -Piccola, adesso vai in casa- le dico cercando di non far tremare la mia voce -Vai in casa e nasconditi sotto il letto… tappati le orecchie e non ti muovere per nessuna ragione. Mi hai capito?- lei mi guarda. È confusa e spaventata, ma annuisce. Mi conosce. Sa che sono il ragazzo che abita di fronte a lei e che è tanto gentile con la sua mamma.
-Perché tuo fratello è tanto cattivo, se tu sei tanto buono?- mi chiede. È una domanda innocente di una bambina di quattro anni, ma non so darle una risposta
-Vedrai, un giorno sarà buono anche lui. Te lo prometto- ma è più un tentativo di convincere me che di convincere lei…
Mi assicuro che la piccola entri in casa, prima di farmi coraggio e varcare la porta di casa mia. È di nuovo il museo che Wyatt teneva intatto per ricordare al mondo il potere che lo aveva generato. Tuttavia, il salotto è quasi distrutto, come se si fosse appena combattuta una grande battaglia. Sento singhiozzare. Il mio corpo si paralizza, quando riconosco che è papà. Tuttavia mi faccio forza. Devo farlo. Le ganmbe mi tremano, ma stranamente i miei occhi sono asciutti, e non mi sto trattenendo. Almeno per ora, non mi viene da piangere. Sono assolutamente calmissimo.
Papà è inginocchiato a terra…stesa davanti a lui c’è mamma. Il mio corpo è ovviamente sparito dal divano, poiché ne sono rientrato in possesso. Noto questo per rimandare il più possibile quello che già so, ma non voglio riconoscere, a nessun costo. Alla fine mi faccio coraggio. Mi lascio cadere accanto a papà e lo stringo forte.
-Mi dispiace tanto, papà….mi dispiace…non ho potuto fare niente- inizio a piangere anche io alla vista delle lacrime di dolore di papà. Sento che arriva anche il mio, prorompente come un'alluvione. Vivere una volta la morte della propria madre è terribile, ma viverlo due volte, ti strazia il cuore.
-Fa quello che vuoi…ma riporta tutto a posto…ti pre…- il suo corpo si dissolve nel nulla. disintegrato.
-Ops. Scusa fratellino…stavate dicendo qualcosa di importante?-
Non riesco nemmeno a reagire tanto è il dolore. Ancora peggio è sentire il suo trionfo nella mia mente. Cerco di chiuderla, di non sentire niente, perché mi sta uccidendo questa sua gioia. Ma alla mia volontà si oppone la sua.
-Sei debole, piccolo Christopher, fattene una ragione- finalmente mi volto. Non voglio combattere contro di lui. Non voglio ucciderlo, anche se l’ho giurato al Wyatt buono. Ha ripreso l’aspetto che aveva nel primo futuro. Capelli lunghi e ricci. Occhi freddi come il ghiaccio che trasmettono odio e indifferenza.
-PERCHE’ L’HAI FATTO?!?!?! PERCHE’!- è la sola cosa che riesco a gridare. Finalmente il mio dolore viene fuori. Ho gli occhi pieni di lacrime, ma a trapelare, è soprattutto la mia rabbia. Non posso credere che, nonostante tutto, abbia avuto il coraggio di uccidere la propria famiglia.
-Era un anziano. Poteva ostacolarmi- la sua indifferenza è dolorosa. -Non ostacolarmi, e ti lascerò vivere-
-Meglio morire- ed è vero. In questo momento non voglio vivere. Non voglio vivere in un mondo dove la mia famiglia è morta, e mio fratello è cattivo. Tuttavia, per puro istinto di sopravvivenza, quando lui scaglia la sfera di energia, io mi abbasso e la schivo. Questo mi da la forza di reagire. Posso ancora salvare mio fratello. Lo sento. Comincio a deviare le sue palle o a schivarle con agilità. Lui mi afferra con la telecinesi. Io orbito via da lui, per riapparire poco lontano. Non posso continuare a lungo. Ormai anche quello che restava del salotto è a pezzi. Il divano è spezzato in due. L’antico orologio a pendolo in mille pezzi, e il tappeto preferito di mamma è carbonizzato. Devo assolutamente farmi venire in mente qualcosa. e in fretta. Ma lui ci pensa prima di me.
-Magie bianche e nere, ascoltate il mio volere. I poteri a costui togliete, tranne quello che ci lega la mente!-
Oh-Oh. Ora non ho più i miei poteri. Posso contare solo sulla casa e sulla mia agilità. L’unico potere che ho conservato è quello che collega le nostre menti. Da bravo egocentrico, ci tiene a rendermi partecipe del suo trionfo fino in fondo. Mi afferra con la telecinesi e mi lancia contro la veranda. L’impatto col vetro mi toglie il fiato, ma soprattutto mi riempie di ferite
-Non te lo dirò ancora, Chris. Arrenditi!-
Non rispondo. Fingo di essere svenuto. Lo scruto con la coda dell’occhio. Come lui si volta, io mi nascondo dietro quel che resta di una delle poltrone. Puntualmente la fa saltare in aria. Per un pelo evito il grosso delle schegge saltando via all’ultimo. Mi sento sollevare da terra. Dritto contro il muro. Ahi. Queste si che son botte che fanno male. Una scarica di rabbia mi invade la mente.
Forse non sono proprio in sua balia. Forse c’è qualcosa che può farlo tornare buono.
Mi metto a sedere a fatica, con la schiena contro il muro e tutto il corpo dolorante. Devo prendere tempo. Piano piano, pezzetto per pezzetto, richiamo alla mente i migliori ricordi che ho di lui, di mamma, papà, le zie, e perfino i piccoli Christopher e Wyatt. Lui ora sta celebrando il suo trionfo. Vuole dimostrarmi che lui è più forte, che io ora sono un comune mortale, senza poteri, e che può uccidermi con un solo gesto. Per questo sta lanciando sfere su tutta la parte dietro di me, mancandomi di proposito, a volte di molto, a volte di talmente pochi centimetri che sento il calore dell'energia che sprigionano.
-Arrenditi!- mi grida mentre continua. La parete non resisterà a lungo. Ancora un paio di ricordi. Mi concentro. Devo agire in fretta. Prima che se ne accorga, rafforzo il contatto e lo sommergo di immagini e ricordi. È difficile, stancante, ma traggo forza dalle mie emozioni, rabbia, dolore e paura. E amore.
Il suo quinto compleanno. Il primo che io ricordi. La vittoria della gara di magia a scuola, la prima volta che abbiamo davvero cooperato come fratelli. Le prime volte che mi ha aiutato a orbitare, e quando io ho aiutato lui a controllare la telecinesi. I giochi con la mamma e papà al parco. Le zie. I dispetti e le prese in giro. Il primo contatto mentale. La sua paura quando credeva di avermi perso. L’emozione di aver preso in braccio sé stesso.
Il muro cede e mi crolla addosso. Il contatto mentale si interrompe, nello stesso momento in cui si spezza la mia spina dorsale. Grido di dolore, e non posso più muovermi. Non mi resta che sperare.

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Capitolo 11
*** Back In The Past ***


back in the past

-Chris!- la voce di Wyatt è rotta dai singhiozzi -Chris, ti prego. Dimmi che sei vivo. Ti prego. Almeno tu. Ti scongiuro-
-W…Wyatt…- sono troppo debole. È tutto quello che riesco a dire. Sento che sta spostando via con la telecinesi le pietre dal mio corpo. -Wyatt- lo guido con la mia voce. A quanto sembra, il muro era uno di quelli portanti, e mi è caduta addosso mezza casa. Sento che cerca la mia mente. Afferro quel debole legame. Lo attiro a me. Sento le pietre che si spostano, ora con molta più delicatezza. Comincia a mancarmi l’aria; sono completamente seppellito, ma tengo duro, continuando ad guidarlo verso di me. Finalmente un raggio di luce. Mi ha trovato. Lascio il contatto. Svengo.

Mi riprendo con un sussulto. Sto bene, di nuovo. Splende il sole, ma la città è distrutta. Mi metto a sedere, liberandomi dalle ultime macerie. Cavolo. La casa è quasi totalmente crollata. Un bel guaio. E io sono fortunato a esserne uscito vivo. Molto fortunato. Mi guardo in giro.
Cerco Wyatt. È seduto a terra, in mezzo a quel che resta della cucina, la schiena appoggiata contro il frigo ormai rovesciato e le braccia attorno alle ginocchia. Un po’ malfermo sulle gambe vado da lui. Sta piangendo come un bambino.
-Wyatt…-
-Vattene via, Chris… ti…prego-
Per tutta risposta mi siedo accanto a lui. Cerco di abbracciarlo, ma lui mi respinge. Per il momento lascio perdere. -Vattene…- mi ripete. Ora la voce è un po’ più ferma, ma so che è scosso. Lo avverto. Sta ancora piangendo.
-Wyatt. Non abbiamo molto tempo per sistemare le cose. Ma non voglio metterti fretta. Prenditi un po’ di tempo. Ma non chiedermi di andarmene. Finchè non sistemiamo le cose nel passato siamo soltanto io e te. E io non ti lascio-
Non mi risponde. Restiamo lì, cercando di riprenderci dallo scontro. Vorrei fare qualcosa per lui, ma non so come agire. Resto in guardia. Non ho i miei poteri, ma non voglio che i demoni ci sorprendano.
La bambina che ho soccorso prima esce cauta di casa. Si guarda intorno smarrita. Poi mi vede e mi viene incontro. Rallenta quando vede Wyatt. Le faccio cenno di avvicinarsi, azzardando un sorriso che non mi esce per niente spontaneo, ma è sincero.
Lei mi guarda, poi tocca Wyatt sulla spalla. Lui alza la testa. Ha gli occhi rossi per il pianto.
-Sei…sei buono adesso?- gli chiede lei tremando un po’. Lui la guarda come se non capisse la sua lingua. Lei resta interdetta un attimo
-E’ buono- le rispondo io.
-Allora…allora salvate la mia mamma? Per favore…-
Wyatt scoppia di nuovo in lacrime. Questa volta si getta contro il mio petto, quasi mi spaventa tanto il suo corpo è scosso dai singhiozzi. Sento tutto il rimorso che prova, mi sta invadendo la mente. La bambina arretra, spaventata. Io le faccio cenno di non aver paura, di avvicinarsi e abbracciarlo. -per favore. Salva la mia mamma, se puoi. Ti prego- gli sussurra. Io li stringo entrambi, facendomi carico del dolore di mio fratello.
Ad un tratto sento qualcos’altro provenire da lui. Lo guardo negli occhi. Mi sta guardando. È deciso.
-Facciamola finita, Chris. Eliminiamo quel demone una volta per tutte- dice alzandosi in piedi e tirandomi su quasi di peso.
-Sono assolutamente d’accordo. Ma devo riprendermi i poteri-
-Per il potere che mi è stato conferito, ciò che io ho tolto, ora voglio sia restituito-
-Grazie. Sistemiamo casa, ok? Lei non ha un posto dove stare. In casa nostra sarà al sicuro-
-Sì, sono d’accordo- Wyatt si abbassa a guardare negli occhi la piccola. -Ascoltami. Ora vedrai qualcosa di straordinario, ma devi promettere solennemente che non dirai nulla a nessuno-
Lei annuisce e io penso che i bambini possono essere anche straordinari. Lei non ci conosce, lui ha appena ammazzato sua madre, ma si fida ciecamente. Evidentemente il loro cuore percepisce molto più del nostro. E senza magia. Sussurro nell’orecchio l’incantesimo che ho composto. Lo ripetiamo insieme ad alta voce. Le rovine cominciano a vorticare attorno a noi. Ci abbracciamo e ci abbassiamo, facendo scudo alla bambina coi nostri corpi. Immaginate un lego che si costruisce da solo. E immaginate di vedere tutto questo con l'avanzamento veloce. I mattoni tornano al loro posto, uno dopo l'altro; i vetri, frantumati, si ricompongono delle finestre, e ogni oggetto, suppellettile, pianta, piastrella appartenente alla casa va a sistemarsi esattamente dove era prima, come se nulla fosse accaduto
-Bel lavoro, Chris. Come nuova-
-E adesso andiamo a riprenderci la nostra famiglia-
-E come?-
-Semplice. Quel demone è ancora nel passato. Non è così stupido da tornare nel presente. Perciò mano al libro delle ombre. Dobbiamo tornare indietro-
Corriamo insieme in soffitta. Io comincio a preparare le pozioni più potenti che conosco, facendomi in quattro per gestirne tre per volta durante la cottura. Wyatt invece si sta concentrando sul libro delle ombre, alla ricerca dell’incantesimo che ci permetta di tornare indietro mantenendo i nostri poteri.
-Scusatemi- la voce timida della bimba ci riporta alla realtà -Io…cosa posso fare?-
Lascio per un attimo le pozioni e la prendo per mano, portandola nel mio angolo, che è stato ricostruito intatto.
-Resta qui. Qualunque cosa succeda non muoverti. Qui sarai al sicuro. Mio fratello sta mettendo dei cristalli per proteggerti, ma non devi muoverti, intesi?-
Lei annuisce di nuovo. Penso abbia paura, ma capisce che non è il momento per darlo a vedere, ora.
Torno a occuparmi delle pozioni. Wyatt ha trovato l’incantesimo e ha sistemato i cristalli di protezione. Si avvicina al rifugio della bambina.
-Ascolta. Adesso ci vedrai sparire. Tu resti qui fino a quando non torniamo, qualunque cosa accada. Ok? Me lo dici come ti chiami?-
-Marie-
-Wyatt. Sono pronto-
-Andiamo-
-Ascolta questa parola potente, e la speranza nella mia mente. Riportami da dove provengo, nel medesimo luogo e tempo-
Il portale si apre. Ci voltiamo un’ultima volta verso Marie. Le faccio l’occhiolino e un sorriso. Lei ci saluta con la mano. Tempo due secondi e siamo in soffitta, ma nel passato.
Vengo sommerso dalle braccia di mamma e papà, mentre Wyatt viene imprigionato nelle sfere di energia.
-No! Ferme!- grido liberandomi dal loro abbraccio. -E’ il nostro Wyatt. È buono. Non so come, ma l’ho riportato da noi-
-Ci ha quasi ucciso- papà è furioso. Non l’ho mai visto così. Mi metto di fronte a mio fratello, per difenderlo. Con un calcio lo libero dalla prigione. Lui mi scosta, dolcemente ma in modo deciso. Io mi rimetto di fronte a lui e gli faccio da scudo.
-Papà lascialo stare. Ti prego. Non prendertela con lui. Sai che non è colpa sua
-Chris. Sta zitto- papà è livido di rabbia. Erano anni che non lo vedevo in questo stato. -Spostati-
-No-
-Spostati-
-Ho detto no!-
-Chris. Per favore…-
-Non se ne parla, mamma. Non lascerò che gli facciate del male. Mai- rispondo -E ora smettiamola. Possibile che non capite che abbiamo poco tempo? Se si accorge che Wyatt è tornato buono ci ucciderà. Ucciderà i piccoli!. I vostri figli rischiano di morire e voi volete punire vostro figlio? Non è già abbastanza il dolore che abbiamo patito tutti quanti?!-
Termino quasi gridando. Sono furioso. Prendo la mano di Wyatt, e lo guardo negli occhi. Lui annuisce. Apre la bocca. Le parole gli escono appena sussurrate, scosse dai singhiozzi
-Vi chiedo scusa. Per tutto quello che vi ho fatto…- le gambe non lo reggono. Cade a terra e comincia a piangere. Non mi abbasso a consolarlo, anche se vorrei tanto. Guardo i miei genitori, quasi con aria di sfida. Le mie zie non si intromettono, ma leggo in entrambe la voglia di abbracciarlo e consolarlo. Alla fine papà si abbassa. Gli mette una mano sotto il mento e lo costringe a guardarlo negli occhi. Sto fremendo. Wyatt ha paura, lo sento chiaramente, ma non osa muoversi. Inaspettatamente papà gli asciuga le lacrime.
-Tuo fratello ha ragione. Abbiamo già sofferto abbastanza, tutti quanti- io e mamma ci guardiamo e li abbracciamo tutti e due. Anche le zie si aggiungono.
-Non male per essere il piccolo di famiglia- mi apostrofa zia Phoebe. Il suo modo di farmi i complimenti

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Capitolo 12
*** And That's The End ***


Capitolo 12 – and that’s the end

-Adesso facciamo fuori quel demone una volta per tutte. Rivogliamo la nostra famiglia- Wyatt ha di nuovo quella luce decisa negli occhi che mi piace tanto. La luce di chi ha appena avuto un’idea.
-Cosa hai in mente?-
-Io torno da lui-
-Cosa? Non se ne parla-
-Zia, è l’unico modo. Se lui crede che sono ancora dalla sua parte, non avrà motivo di diffidare di me. Specialmente se gli porto l’unico ancora in grado di fermarmi. Direttamente dal futuro- chiaramente sta alludendo a me.
-No scordatelo. Non userai Chris come ostaggio- papà si mette davanti a me -Porta me. Io non invecchio. Sarò uguale anche nel futuro-
-C’è un problema. Ti ha ucciso- rispondo io per evitare l’imbarazzo a mio fratello. -Siamo rimasti solo io e lui-
-Ma…-
-Papà, ascoltami. Non mi accadrà niente. Torneremo sani e salvi. Te lo prometto-
-A costo di morire. Ti rimanderò Chris. Te lo giuro papà- promette Wyatt
-Dovete tornare entrambi. Ho già perso un figlio una volta. Non voglio ripetere l’esperienza. Perciò, Wyatt, vedi di tornare da me-
Lui annuisce, poi mi guarda. Io annuisco. Mi lancia via, una due, tre volte. In diverse parti della casa. Ruzzolo giù per le scale, ferendomi un po’ ovunque.
-Ahia-
-Scusa, ma così è più realistico. Ora i tuoi poteri- Ho lo stomaco in subbuglio, e le mani che tremano. Ma ovviamente non può lasciarmeli. La zia mi dà in mano un bigliettino. È l’incantesimo che aveva creato per me tempo addietro, per riprendermi i poteri. Lo nascondo nella manica della camicia, pronto a estrarlo al momento opportuno.
-Magie bianche e nere, ascoltate il mio volere. I poteri a costui togliete, eccetto quello che lega la nostra mente- fa una pausa. Pensa un attimo -Che le corde del potere, rendano questo angelo impotente. Che di orbitare gli sia interdetto, e le sue mani siano in ghetto-
Sento la mia natura di angelo bianco abbandonarmi, mentre le mani mi si legano dietro la schiena con delle corde magiche, impossibili da sciogliere -Lo ricordi il controincantesimo?- mi chiede preoccupato. Annuisco. Ho la gola secca e non riesco a parlare. Malgrado tutto sono terrorizzato. Mi sento nudo e indifeso senza i miei poteri. Sto tremando. Wyatt mi scioglie. -Ehi, Chris. Stai bene? Se non te la senti troviamo un altro modo-
-Non c’è un altro modo. Ma sbrighiamoci, prima che mi faccia prendere dal panico-
-Prima il controincantesimo. Recitalo-
-Che ciò che è legato ora si sciolga, ciò che a terra deve restare, fa che ora possa orbitare-
Papà mi fa indossare una felpa più pesante e mi consegna una pistola piuttosto vecchia, che nasconde nei miei pantaloni.
-Era la mia di servizio. Non servirà a molto, lo so. Ma se ti serve, non esitare a usarla- mi dice mentre Wyatt pronuncia l’incantesimo che mi lega le mani.
-Fratellino. Per qualunque cosa sei autorizzato a invadermi la mente. È l’unico potere che ti è rimasto. Usalo-
-Certo-
Wyatt mi afferra un braccio e mi orbita via. Riappariamo nella mia vecchia prigione. Un ultimo sguardo, poi cambia totalmente espressione. Devo ammettere che è un buon attore. Sembra davvero cattivo. Arrivati in prossimità delle gabbie mi dà una spinta con tutta la sua forza. Cerco di mantenere l’equilibrio ma cado a terra, assorbendo tutto il colpo sulla spalla.
-Ahi- gemo cercando di rialzarmi. Mi dà un calcio che mi ributta a terra. Questa volta ci resto. Finzione a parte, ho male sul serio.
-Eccolo, maestro. Tolto di mezzo lui, non ci sarà più nessuno della famiglia a ostacolarci. L’ho inseguito fin nel futuro. Ho ucciso Leo davanti ai suoi occhi. L’ultimo anziano rimasto. Poverino. Era distrutto dal dolore. È stato facile sopraffarlo. Ho pensato che volessi torturarlo prima di ucciderlo-
-E hai fatto bene, Wyatt-
Mi sento sollevare. In pochi secondi appaiono delle catene,a cui mio fratello mi imprigiona. Ci scambiamo uno sguardo
“scusa Chris”
“Fa qualunque cosa ti dica. Non esitare mai”
Sposto lo sguardo sui piccoli. Wyatt si è alzato in piedi e guarda interessato. Lui ovviamente è ancora cattivo. Dietro di lui, nella stessa gabbia, c’è il piccolo Chris. Ovviamente è ancora vivo, se no io non sarei qui, ma sembra svenuto.
“Farò in modo che tutto questo finisca presto, fratellino. Te lo giuro”
“Non rischiare” gli raccomando. Il demone si avvicina a me. Cerco di dargli un calcio, sostenendomi alle catene che mi imprigionano i polsi, ma lui sta a distanza di sicurezza. Wyatt mi colpisce. Io mi calmo all’istante. Una scarica di energia mi trafigge. Non è mortale, ma sufficiente a farmi gridare di dolore.
Le torture si susseguono. Wyatt fa tutto quello che gli viene detto, ma le cose peggiori è costretto a guardarle. Io gli chiudo la mente, per evitare di fargli sentire quanto sto soffrendo.
“Wyatt. Alla prossima serie di torture lancia le pozioni. Reciteremo l’incantesimo subito dopo. Non posso resistere a lungo”
“Ok”
Siamo così vicini che il mio torturatore non si accorge che ci stiamo parlando. Non abbiamo bisogno di andare in trance.
Comincio a implorare di smetterla, che sono stanco. La tattica funziona. Il demone si esalta. I colpi si susseguono, sempre più potenti. Io subisco, impotente. Ormai le mie grida sono più che sincere e non riesco a comunicare tanto sto soffrendo. Wyatt lo intuisce e getta tutte le pozioni addosso al mio carceriere.
-Magia, magia, che di noi due amica tu sia. Alla vita riporta la giusta via, a questo demone dell’inferno spalanca la via!- lo pronunciamo insieme, io con un filo di voce. Lui non ha tempo di accorgersi di nulla. esplode in mille pezzi. Una decina di sottoposti compaiono davanti a noi, ma Wyatt non esita. Ci mette poco a sterminarli.
Con un incantesimo mi libera dalle catene. Non mi reggo più in piedi. Gli cado addosso. Lui mi guarisce e mentre mi riprendo libera i piccoli. Wyatt crea la bolla e prende il fratellino come ostaggio, mentre un coltello gli si forma tra le mani.
-Chris. E ora?-
-Imprigionalo. Poi pensiamo al da farsi-
In un’ora l’incantesimo è pronto. Siamo stremati ma dobbiamo liberare Wyatt dal male.
-Dei e dee di ogni luogo è tempo, dal male liberate questo pulcino, restituitegli l’innocenza del bambino. Che la luce segua d’ora in poi e il male combatta insieme a noi-
Un alone azzurro e bianco si forma attorno a Wyatt. E quando si dissolve, il coltello è sparito. È fatta. È finita. Liberiamo i bambini. Io prendo Wyatt, mio fratello, Chris.
-Fratellino. Riprenditi i poteri-

_____________

PERSONAL SPACE: ebbene siamo quasi alla fine...il prossimo sarà l'ultimo capitolo, per fortuna o per sfortuna, come volete vederla....

di nuovo grazie a chi ha letto e recensito!!!

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


PERSONAL SPACE: Ebbene siamo giunti alla fine di questa fanfic su streghe, fanfic che ha un seguito che pubblicherò appena avrò tempo di sistemarla dagli ORRRORI ortografici che ci stanno in mezzo...

cavolate a parte, volevo ringraziare Angelicascerra, Metaipod e Alchimista per le loro sempre presenti recensioni.

Grazie davvero siete state/i gentilissime/i!!!

Grazie anche a tutti quelli che comunque la leggono e l'hanno letta per essere arrivati fin qui ^__^

Niente, vi lascio al capitolo. Buona lettura!

 

Epilogo.

Il portale è pronto per essere aperto. Né io né Wyatt abbiamo molta fretta. Entrambi abbiamo paura. Paura di essere soli nel futuro. Di non avere più una famiglia. Ma anche se è difficile dobbiamo farci coraggio. Non lo sapremo mai se non andiamo. In più abbiamo Marie a cui badare.
Salutiamo tutti.
-Scusatemi ancora. Per tutto quello che vi ho fatto- ripete Wyatt per l’ennesima volta
-Figliolo. Basta. È finita e sei buono. È questo che conta- lo ferma Leo -Non pensarci più-
io intanto sono tra le braccia di zia Paige e zia Phoebe
-E’ stato bello riaverti con noi. Anche se per poco-
-Grazie. È stato bello rivedervi-
-Ma se la vedi tutti i giorni-
-Sì solo perché tu mi fai fare perennemente tardi a scuola-
Paige ci abbraccia entrambi contemporaneamente.
-Siete incorreggibili- dice ridendo.
Ci sciogliamo. Lascio Wyatt alle sue cure e mi sposto verso mamma e papà. Li abbraccio e mi godo il momento. Non so cosa troverò nel futuro, ma se questa è l’ultima volta che posso vederli, voglio conservare questo momento per la vita.
Prendo in braccio il piccolo me, e gli do un bacino sulla fronte. Wyatt crea una bolla attorno a noi e mi si attacca stretto stretto. Sento la commozione sentire dentro di me. Non voglio lasciare questo piccolino. Di malavoglia lo stacco. Lui inizia a piangere. Lo cullo finchè si calma. Lo convinco a lasciare andare la barriera.
-Non tormentare troppo tuo fratello- gli dico con un sorriso mentre lo do in braccio a papà -Fa il bravo-
Anche Wyatt li saluta.
-E tu- dice rivolto a sé stesso -Attento ai calzini volanti- rido.
-Ehi, Wyatt- lo richiama Paige mentre stiamo per varcare il portale -Non tormentare Chris! Ricordati che il mio preferito è lui!- gli dice ridendo. In tutta risposta comincia a farmi il solletico.
-Ci vediamo nel futuro- ci saluta mamma.

Marie ci corre incontro e ci abbraccia. Il sole splende, e la città è completamente ricostruita. Sentiamo dei rumori provenire da sotto. Wyatt la prende in braccio e insieme scendiamo.
-Chris! Wyatt!- Phoebe ci corre incontro e ci stringe forte.
-Cosa avete combinato? Siete distrutti!- la mamma ci abbraccia. Quasi la strangoliamo tanto siamo felici di vederla viva. Idem con papà.
-Marie! Dove sei? Marie!-
-MAMMA!!- la piccola corre fuori come un fulmine. Io e Wyatt le corriamo dietro e la fermiamo prima che voli in strada senza guardare. Non l’abbiamo salvata per farla morire in un incidente. La aiutiamo ad attraversare e la riconsegnamo alla madre, che non ricorda niente di quello che è successo -Grazie. Grazie tante. Tu non sei cattivo come sembri-
-Ma Marie! Che dici! Wyatt non è mai stato cattivo- la riprende sua madre.
Io le strizzo l’occhio, rammentandole il nostro piccolo segreto. Poi rientriamo in casa.
È tutto di nuovo ok. Abbiamo la nostra famiglia. Wyatt dovrà convivere per sempre con la consapevolezza di quello che ha fatto. Ma ce la farà. È forte. E poi ci sono io a proteggerlo e sostenerlo.

Qualche giorno dopo, papà orbita nella nostra camera.
-16 giugno- dice, e sparisce. Io e Wyatt ci guardiamo. È la data di compleanno di mio fratello. Poi mi viene in mente. Andiamo alla scuola di magia. Solito posto, solito libro. Lo apro a pagina 616. questa volta c’è una lettera
“Ciao ragazzi. Spero che lì sia tutto a posto, ma so che non ce lo potrete dire. Ma sapremo se leggerete questa lettera, e ci basterà, perché almeno Leo è vivo. Wyatt, sono orgogliosa di te. Chris, non so più cosa dirti…mi sembra di averti già detto tutto. A Wyatt manchi tanto. Non litigate troppo, mi raccomando. Vi voglio bene piccoli miei. Mamma”
“Sono orgoglioso di entrambi. Sono fiero di essere vostro padre. Non so bene cosa dirvi, avete dimostrato di sapere già tutto quello che dovete sapere. Spero che non dobbiate più soffrire così tanto. Vi voglio bene, ma già lo sapete. Papà”
“Dio quanto mi mancate. Grazie di tutto. Vi voglio bene. Chris non combinare troppi guai. E tu, Wyatt, bada a lui. Phoebe”
“Oh no, tocca già a me. E non so cosa dire…non vedo l’ora di avervi alla scuola di magia, anche se ho idea che mi provocherete più danni che altro. Wyatt. Sii forte e cerca di superare quello che hai fatto. È passato ormai, e non tornerà più. Sei in gamba. Chris. Resti il piccolino di casa. Non farti mettere sotto da tuo fratello. Mi manchi. È più divertente sgridarti per i guai che combini che cambiarti i pannolini puzzolenti. Vi voglio bene. Paige”

Prendiamo la lettera e la mettiamo nella cornice, ben nascosta dietro la foto, che ho ritrovato alla pagina della data del mio compleanno. Nel susseguirsi di eventi credevo di averla perduta.

E’ mattina. Ho la mia prima lezione con mio fratello come professore. Per lui è la prima volta. Per me, un incubo che si avvera. Esco dalla mia camera inseguendolo come al solito. Con un cenno della mano chiudo la porta.

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