Il ritorno del male dopo la tregua

di gatta1290
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PREMESSA ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 - DOMINO CITY 10 ANNI DOPO LA BATTAGLIA CERIMONIALE ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 - LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 - RIVELAZIONI SUL NEMICO ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 - INQUIETANTI RIVELAZIONI ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 - LA VERITA' DI ATEM ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 - VERSO IL COVO DEL NEMICO ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 7 - IL COVO DEL DEMONE E ALTRE RIVELAZIONI SUL PASSATO ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 8 - LA TRASFORMAZIONE ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9 - L'ATTACCO ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 10 - SCOPERTA DEL METODO PER FAR TORNARE NORMALE I DEMONI ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 11 - LA FINE DEL MONDO ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 12 - LA SALVEZZA ***



Capitolo 1
*** PREMESSA ***


salve a tutti.
so già che qualcuno quando ha visto il titolo ha detto "ma questa storia l'ho già letta!" si è vero caro lettore che ora tu stai leggendo queste righe.Questa storia è già stata pubblicata.
Però ora la volevo ripubblicare mettendola a posto perchè il lettore abbia una lettura più scorrevole!
bene dopo questa premessa vi lascio alla lettura del capitolo seguente!
Buona lettura!

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 - DOMINO CITY 10 ANNI DOPO LA BATTAGLIA CERIMONIALE ***


CAPITOLO 1 .:DOMINO CITY 10 ANNI DOPO LA BATTAGLIA CERIMONIALE:.



Domino City.
Cittadina urbana.
Metropoli.
Grandi strade prese d’assalto dalle macchine. Tante, troppe macchine.
Piccoli vicoli dove vivevano gli animali randagi.
Un gatto uscii dalla sua tana che era una scatola che aveva abbandonato qualcuno.
Si stiracchiò tirando le sue zampette e cominciò a lavarsi.
Ad un tratto apparve un buco che turbò la quiete del gatto e che lo fece scappare.
Prima piccolo. Poi grande.
Da questo buco ne uscì un ragazzo.
Cappelli raccolti in un berretto. Giacca bordò che copriva il suo corpo e non faceva intravedere niente. Pantaloni neri attillati.
Questo ragazzo si inviò verso l’uscita del vicolo e si diresse verso una destinazione ignota.
Il buco che prima si era formato sparì nel nulla lasciando però delle bruciature sul pavimento.


Un ragazzo se ne stava sul letto in camera sua assorto nei suoi pensieri.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto che mirava verso il soffitto bianco.
Erano passati circa dieci anni da quando avevo visto per l’ultima volta Atem, era passato così tanto tempo?
Sembrava proprio di sì.
Come vola il tempo a volte!
Il ragazzo mingherlino e timido che ero, ora non esisteva più, sono solo un ragazzo normale.
Strano dire la parola normale dopo che si ha passato 3 anni o più insieme a uno spirito di 3000 anni fa nel proprio corpo. Molto strano davvero. Ora sono diventato un ragazzo maturo che frequenta l’università con i suoi migliori amici.
Mi ricordo quando mio nonno mi aveva detto che erano venuti a farli visita alcuni ragazzini dell’accademia di Seto Kaiba per cercarmi, ma purtroppo ero via.
Mi disse che uno di loro si chiamava Jaden Yuki e che gli altri due lo nominavano come il prossimo re dei giochi del Duel Monsters.
Il duel Monsters!
Da quanto tempo era che non facevo un duello? Forse Troppo!
Lo ammetto! Mi sono un po’ allontanato da questo gioco, forse perché ora ci si sfida solo come duellanti senza avere su di se la responsabilità si salvare il mondo e perciò non è più come un tempo. Ora è solo per divertimento.
Si è cambiato molto da quando te ne sei andato, ma sono felice per te!
Ora avrai tutti i tuoi parenti, amici insieme a te e riposerai in pace!
Quello che cercavi da qualche tempo e che finalmente hai trovato!

Suonò il campanello.
Mi alzai e andai ad aprire.
Joey:ciao Yugi! Pronto per la serata?
Yugi:certo! E gli altri?
Joey:li ho appena sentiti e mi hanno riferito che arrivano fra poco.
Yugi:certo. Intanto entra!
Ci adagiammo in salotto e accesi la tv.
Mio nonno era in cucina.
In quel momento stavano trasmettendo il telegiornale.
“salve a tutti dal Tg della sera. Apriamo con questa notizia. Stamattina c’è stato uno strano fenomeno che potrebbe far pensare agli alieni e che potrebbe collegarsi a tutti gli avvistamenti di ufo. Guardiamo il servizio.”
Parte il video. “sono stati trovati stamattina alle 11 dei strani segni di bruciatura sul pavimento di un vicolo. Gli abitanti del quartiere non si sono accorti di nulla ma tutto fa pensare a un ultimo avvistamento di alieni…”
Joey:si certo gli alieni!
Yugi:sarà stato di certo qualcuno che ha fatto uno scherzo!
Joey:bè certo!
Nonno dalla cucina:ah gli alieni! Cosa non si inventano per far notizia questi telegiornali!
Suonò di nuovo il campanello
Stavolta andò Joey ad aprire e trovò davanti a sé Tea e Tristan.
Finalmente erano arrivati. Ora potevamo andare all’appuntamento.
Tea:ciao Yugi ciao Joey!
Joey:ciao ragazzi!
Tristan:sei pronto per la serata Yugi?
Yugi:si.
Tea:ma certo che è pronto. Non credi Yugi?
Joey:certo che lo è! Cavolo sarà un secolo che non esci più!
Tristan:un secolo no ma un decimo di centenario si! È da quando se n’è andato il faraone che non esci più! Solo poche volte!
Tea:si solo perché suo nonno è peggiorato!
Joey:ma devi sempre mettere i puntini sulle i tu?
Tea:ragazzi state tranquilli! Ora usciamo.
Tristan:Vieni Yugi ho prenotato un posto da sballo!

La serata trascorse tranquilla. Tra risate e allegria.
Non mi ricordavo più da quanto era che non uscivo più. Si avevo fatto qualche uscita ma in questi tempi rimanevo a casa per via di mio nonno.
Sono riuscito a stargli vicino e non fargli fare troppi sforzi e intanto studiavo. Ora era arrivata la fine! Mi sarei diplomato e poi. E poi?
Non avevo progetti per il futuro ma forse me lo sarei costruito più avanti.

Passò la serata. Era ora di tornare a casa.
Yugi:grazie mille della serata ragazzi! Mi sono proprio divertito!
Joey:ma prego caro Yugi!
Li salutai e andai. Sapevo che loro continuavano la serata andando in discoteca ma io avevo promesso a mio nonno di tornare a casa appena era finita la serata.

Arrivai. Accessi la luce.
Vidi che mio nonno si era appisolato sul divano in soggiorno.
Yugi:nonno ma che ci fai ancora alzato? - Chiesi mentre lo scuotevo per svegliarlo.
Nonno:ero preoccupato per te
Yugi:non dovresti essere ancora in piedi a quest’ora.
Ricorda che il medico ha detto che devi stare a letto durante la notte!
Nonno:si lo so ma non riesco a dormire se mio nipote, il mio unico nipote è in giro!
Yugi:si lo so nonno. Vieni di sopra e andiamo a letto!

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 - LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA ***


CAPITOLO 2 – LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA



Arrivò il giorno.
E quindi voleva dire andare all’università.
Mi preparai e uscii.
Mio nonno era ancora a letto e quindi dovetti fare piano per non svegliarlo.
Ci riuscii.

Arrivai davanti al cancello e li trovai sempre loro. I miei amici che avevo lasciato la sera prima. Ma ne mancava come al solito uno. Joey. E come al solito arrivò di corsa tutto ansimante.
Joey:ciao ragazzi!
Tristan:che è successo stamattina? Non hai sentito la sveglia?
Joey:per tua informazione ieri sera mi sono messo la sveglia e ha suonato. Solo che quando sono sceso giù la padrona del condominio mi ha detto che oggi quando torno mi deve parlare e così mi ha tenuto per qualche secondo prezioso.
Tea:se se sempre a dare le scuse agli altri! dì che non hai sentito la sveglia nemmeno stamattina

Suonò la campanella e tutti entrarono.

Arrivò la ricreazione e i ragazzi si trovarono al solito posto.
Stavano parlando del ballo di fine anno che si doveva svolgere fra qualche giorno. Tutti stavano ascoltando ma Yugi aveva spostato lo sguardo verso un suo compagno di classe. Manuel.
Biondo di cappelli, occhi azzurri come il cielo, fisico atletico. Insomma un bel ragazzo.
Stava chiedendo a Mary Anne sicuramente se veniva al ballo con lui.
Gli altri ragazzi vedendo che non ascoltavo guardarono anche loro.
Joey:certo che Manuel è proprio fortunato!
Mi girai verso Joey. Le sue parole mi avevano fatto uscire dal mondo in cui ero sprofondato.
Yugi:come scusa? Mi ero perso.
Joey:dicevo Manuel è fortunato ad avere un corpo del genere, non sembra di questo mondo. Poi è un gran casanova
Si avvicinò a noi.
Tea:ciao Manu, come è andata oggi?
Manuel:bene dai. Sono riuscito a chiedere a Mary Anne di venire con me al ballo
Joey:beato te. Io ho provato chissà quante volte a chiederlo. Uffi non è giusto!
Yugi:bè puoi riprovare con altre. Provare non costa niente.
Joey:e tu con chi vieni?
Yugi:ah bè. Io penso di venire da solo.
Joey:ma dai. Invita qualcuno.
Yugi:non me la sento… io
Sentii dei passi. Ci girammo.
Vedemmo che stava arrivando Tea che stava portando Tristan in una posa da statua.
Joey:che è successo?
Tea:chiedilo a lui. Ammesso che si riprenda.
Era congelato.
Gli si avvicinò Joey.
Joey:eh Tristan. Sai come sono le donne. Ti danno sempre il due di picche. Di sicuro sarà per la prossima volta!
Tristan si sciolse.
Tristan:per tua informazione ho chiesto alla ragazza più popolare dell’università. Ovvero Miho!
Joey:cosa?
Tristan:ho provato e mi ha detto si!
Joey:no. Non è possibile…
Yugi:vedrai che potrai riprovarci! Manca ancora un po’!
Joey:mi sa che faccio prima a venire da solo.
Tea:se vuoi vengo io con te!
Joey:davvero??? Grazie grazie!
Tristan:però ricordati che dopo scuola andiamo in centro a prendere lo smoking! E così passiamo da Yugi e poi da te.
Joey:certo. Sperando che i vicini non cominciano a fare lamentele.
Tristan:ma no vedrai che saremo bravi stavolta!
Joey:quante volte ho sentito sta frase e ho dovuto rinunciare a metà paghetta e trovarmi un lavoro part time solo per racimolare soldi per l’affitto!
Tristan:vedrai che stavolta non succederà!
Joey:se fosse la volta buona
Suonò la campanella. Tutti i ragazzi ritornarono in classe.

La giornata passò velocemente. Tutti poi tornarono a casa.

Yugi stava mettendo un po’ a posto la casa. Suonò il campanello alla porta. Il ragazzo andò ad aprire.
Tea:ciao Yugi!
Yugi:ciao Tea! E gli altri?
Tea:se non mi ricordo male stamattina Joey aveva detto che veniva tardi perché doveva parlare con la proprietaria del condominio e Tristan ci raggiunge fra un istante
Tristan:ciao ragazzi!
Yugi:un istante proprio fulmineo!
Tea:possiamo entare?
Yugi:ma certo!
Chiusi la porta. D’un tratto sentii qualcuno che aveva battuto contro la porta.
Provai ad aprire.
Yugi:oddio scusa Joey!
Joey:tranquillo Yugi non è niente! Stavo guardando il cellulare e pensavo che mi avessi visto! Ohi
Tristan:bene e ora che c’è anche Joey possiamo andare!
Joey:si il sottoscritto c’è anche se un po’ dolorante!
Yugi:come è andata con la padrona?
Joey:ah quello! Si beh.
Tea:non dirmi che ti ha cacciato?
Joey:no dovevo solo parlare con lei per via dell’affitto
Tristan:e cosa avete deciso?
Joey:se devo pagare metà affitto con il nuovo ragazzo che è appena arrivato. Dice che è una specie di vendetta per tutte le volte che abbiamo fatto casino.
Yugi:e chi è questo ragazzo?
Joey:sa solo come si chiama e che si è registrato proprio il giorno dell’avvistamento degli ufo
Tristan:ma dai proprio quel giorno?
Joey:si e mi ha detto se lo posso tenere d’occhio. Io gli ho detto di si e così me l’o ha descritto
Tea:e com’è questo ragazzo?
Joey:uno che si tiene i cappelli sotto a un berretto che dovrebbero essere lunghi, fisico atletico e che porta un strano braccialetto a forma di targhetta. Lo si vede poco che gira.
Tristan:strano tipo. Chissà se riusciremmo a vederlo quando veniamo da te stasera!
Joey:chissà

Uscirono e passarono il pomeriggio a girare per negozi.
Dopo un bel po’ trovarono i vestiti giusti per la serata. Uno smoking nero con papillon per tristan e Yugi e invece una camicia grigia per Joey corredati da pantaloni neri.
Come promesso andarono nel condominio dove abitava Joey per depositare i loro vestiti e prepararsi per la festa di stanotte.
Arrivarono e trovarono la padrona di casa fuori.
Lucy:ciao Joey. Tutto bene?
Joey:ehi tutto bene?
Lucy:anche stasera i tuoi amici qui? Dovrei dirvi di non fare baccano. L’ultima volta mi sono arrivate tante di quelle lamentele che avrei potuto scriverci un libro!
Joey:eheh stà tranquilla stavolta faremo i bravi
Lucy:lo spero guarda. Altrimenti ti caccio!
Joey:ok ok
Tristan:è per caso uscito il ragazzo misterioso?
Lucy:si qualche ora fa. Comunque si chiama Michael.
Joey:come fai a saperlo?
Lucy:ha scritto sul contratto il nome quando ha firmato e ho visto da lì. Prima non voleva nemmeno dirmelo ma poi me lo ha detto
Tristan:bè è proprio un bel nome Michael.
Lucy:si vero. Allora trovato la ragazza per il ballo Joey?
Joey:ho provato a chiedere a tutte ma mi sa che dovrò andarci senza accompagnatore
Tea:ma guarda che ci siamo noi. Ci divertiremo
Joey:si lo so. Sempre uniti.
Mentre stava parlando si avvicinò all’ingresso una persona. Mi girai. Cavolo sembrava una persona che conoscevo.
Lucy:signor Michael bentornato
Joey:finalmente ci si vede. Ciao Michael!
Non rispose. Ci stava guardando con una strana aria interrogativa
Tristan:ciao bello! Piacere io sono Tristan.
Michael:io Michael
Yugi:piacere di conoscerti Michael
Michael:io non tanto. Scusate ma devo andare.
Tristan:che gentile quel tipo!
Joey:ma si dai. Vedrai che lo vedremo poco.
Entrarono in casa e sistemarono le loro cose. La serata passò molto in fretta.
E anche i giorni passarono.
Arrivò il giorno della festa.
Tutti si ritrovarono. Festeggiarono.
Si scatenarono in balli.
Andarono in una discoteca a passare la serata.
Insomma si divertirono tantissimo.
Tanto che si dimenticarono di quello che era successo nei giorni precedenti e del misterioso Michael.
A fine serata Yugi, Joey, Tristan e Tea si lasciarono e ognuno tornò a casa per la propria strada.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 - RIVELAZIONI SUL NEMICO ***


CAPITOLO 3 – RIVELAZIONI SUL NEMICO



Si era risvegliata di nuovo la natura. Il sole era già alto.
Joey si svegliò.
Si trovò sul materasso che aveva posto sul pavimento.
Aprii un occhio e vide disordine.
Joey:adesso mi tocca pure pulire! Nuovo giorno nuove pulizie. Uff!
Provò a girarsi dall’altra parte ma ritrovò lo stesso disordine.
Joey:ok oggi è meglio se metto a posto! Meglio se mi alzo.

Cominciò a mettere un po’ a posto. Tirò via le bottiglie che si era scolato con gli amici, le briciole,… e per fargli un po’ di compagnia aveva acceso la televisione. Se per compagnia voleva dire sentire il telegiornale della mattina con di sicuro delle “belle” notizie era quello.
La sigla del telegiornale.
Tv:buongiorno a tutti!
Joey:ciao
Tv:apriamo questo telegiornale con un fatto di cronaca.
Stamattina sono stati trovati nel parco sotto degli alberi tre persone. Tutte e tre presentavano tre buchi sul collo. In queste ore si sta procedendo all’identificazione dei due corpi che pare difficile perché coperti di fanghiglia. Solo uno è stato identificato per ora.
Si tratta di Tea Gardner, 27 anni, studentessa all’università di Domino ultimo anno. Ora è stata portata in un ospedale per riuscire a salvarla.
Cambiamo pagina. Qualche giorno fa si è svolto il ballo di fine anno per i studenti dell’università.
Joey rimase di sasso. Qualcuno aveva violentato Tea!
Proprio ieri sera. Lo sapevo che dovevo accompagnarla! Presi il telefono e cominciai a digitare il numero di Yugi. Volevo sapere se alla fine l’aveva accompagnata. Un trillo. Secondo trillo.
???:pronto?
Joey:pronto lei è il nonno?
Nonno:si. Oh ciao Joey. Come va?
Joey:io bene grazie. Posso parlare con Yugi?
Nonno:certo un attimo che te lo chiamo!... Yugi c’è Joey al telefono!
Anche se era in un età avanzata aveva ancora fiato! Mi aveva quasi rotto il timpano!
Yugi:si?
Joey:ciao Yugi. Ti faccio una semplice domanda. Pronto?
Yugi:ma che è hai trovato lavoro a un quiz a premi?
Joey:no sono una piccola domandina. Hai guardato il telegiornale per caso?
Yugi:se rispondo cosa vinco?
Joey:niente.
Yugi:e allora non rispondo.
Joey:Yugi!
Yugi:ok ok si lo stavo guardando.
Joey:e hai sentito chi è uno delle vittime?
Yugi:si.
Joey:ma tu ieri non l’avevi accompagnata?
Yugi:si per un pezzo. Ma però poi ha voluto a tutti i costi andare da sola!
Joey:cavolo! Se l’avessimo accompagnata lei sarebbe ancora viva!
Yugi:ma non hanno detto che è morta!
Joey:si lo so. Ma però l’hanno portata in ospedale per analisi.
Yugi:andiamo a trovarla.
Joey:ok ci troviamo da me fra qualche minuto! Io intanto rintraccio gli altri.
Yugi:ok a dopo!

I due amici si ritrovarono davanti al condominio. Joey ovviamente era intento a parlare con la padrona.
Yugi:ciao Joey!
Joey:Yugi!
Yugi:sei riuscito a rintracciare Tristan?
Joey:si e dovrebbe arrivare far poco. Mi ha detto che doveva fare una cosa ma che si liberava.
Lucy:come mai tutti qui?
Joey:dobbiamo andare tutti all’ospedale per un amica
Lucy:la ragazza che hanno trovato stamattina?
Yugi:esatto
Lucy:potevate accompagnarla!
Joey: è quello che volevamo! Yugi l’ha accompagnata per qualche minuto ma poi ha voluto andare da sola!
Yugi:ho provato a dirgli che era meglio in due ma non mi ha dato ascolto
Arrivò Tristan tutto ansimante.
Joey:ehi che è successo?
Tristan:niente scusate e che ho dovuto sbrigare faccende.
Joey:bene dai salite che prendo una cosa e andiamo

Salirono le scale.
I due ragazzi erano davanti a Joey. Yugi però era giusto un pelino indietro.

Ma cosa sta succedendo? Sembra quasi che si stiano ripetendo le stesse minacce al mondo come dieci anni fa.
Ma è impossibile! Dopo che il faraone è scomparso tutto è tornato normale.
No sarà stato uno scemo ubriaco che voleva far del male a Tea.

Finalmente arrivarono al piano. Girarono per mezzo corridoio e si trovarono davanti al numero 414.
Joey:scusate per il disordine! Fate come foste a casa vostra!
Aprii la porta. Si vide che c’era giusto qualche cosa in disordine. Sembrava quasi una vignetta dei giochi dell’enigmistica di trovare le cose che non centravano nella casella. E li tutto era fuoriposto.
Yugi:ma non dovevi mettere a posto?
Joey:diciamo che ho perso tutta la mattinata a chiamarvi e non ho avuto tempo
Michael:usi sempre questa scusa per non pulire?
Era apparso Michael sulla soglia.
Cappelli sempre raggomitolati in un berretto, canotta di sicuro per il caldo mattutino, braccialetto arrotolato sul polso, pantaloni corti e solita indifferenza.
Joey:per tua informazione io faccio ogni giorno la pulizia!
Michael:certo tutti tranne ieri! Lucy ha aperto il tuo armadio e se non si fosse spostata sarebbe stata seppellita dalle tue robe!
Joey:ma che fai? Mi controlli?
Michael:no passavo di qui per fare un giretto ieri e ho assistito alla scena. Se quello è il tuo modo di pulire dovresti brevettarlo! Forse farai fortuna.
Tristan:ma sei passato di qui per farti due risate o cosa?
Michael:guarda volevo farmi due passi.
Joey:bè puoi lasciarci? Dobbiamo andare all’ospedale!
Michael:chi si è fatto di male di voi due che ha aperto l’armadio di Joey?
Tristan:ma no dobbiamo andare a trovare una nostra amica!
Michael:chi? La tipa con i cappelli marroni?
Yugi:si proprio lei. Sai ieri sera è stata morsa da qualcuno!
Joey:diciamo violentata che è meglio! Ma tanto che ne parliamo con te? Tanto non la conosci!
Michael:si lo so. Ma però posso dirvi chi è stato. Per caso ero lì ieri sera.
Joey:e allora potevi salvarla! Perché non l’hai fatto?
Michael:perché era meglio che non mi mettevo in mezzo o facevo la fine di mio padre. Sai mi sono trasferito qui perché mi volevo sentire più sicuro ma vedo che è sempre la stessa storia.
Yugi:ma che è successo?

Mi guardò come se volesse studiarmi prima di rispondere alla mia domanda. Forse voleva vedere la mia reazione in anteprima. Oh chi lo sa? Non riesco a leggere nella mente delle persone.

Michael:diciamo che ero tornato a casa in ritardo, perché ero andato a fare un po’… di festa. Sono entrato in casa e ho visto che i muri erano imbrattati di un colore rosso. Ho chiamato i miei genitori e non ottenendo nessuna risposta sono corso di sopra e mi trovai davanti a uno spettacolo terribile.
Joey:cioè?
Michael:hai presente una scena da film horror dove ci sono corpi insanguinati?
Joey provò a pensarci. Le immagini che gli vennero in mente lo fecero rabbrividire come se fosse passato un po’ di vento nelle sue ossa.
Joey:brr cosa raggelante!
Yugi:ma questo chi è?
Michael:un demone. Vuole le persone che vogliono avere in più qualcosa dalla vita e le trasforma come suoi schiavi!
Tristan:ma non è possibile che Tea si sia fatta convincere
Michael:usa anche delle strane tecniche per accaparrarsi la fiducia. Non solo quello del salto in avanti nella vita.
Silenzio.
Michael:vi và se stasera andiamo dove è stata trovata la vostra amica insieme?
Joey:si!
Yugi:ma non sarà pericoloso?
Joey:ma dai Yugi non è un demone quello che ha violentato Tea! È solo un ubriaco! Dai retta a me!

Dopo questo Michael si allontanò e si diresse verso la sua stanza e poi scomparve. I tre ragazzi andarono in ospedale a trovare la loro amica. Sotto un strano siero.
Il siero del peccato.
Della voglia di essere superiore agli altri.
Della perdita di coscienza.

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 - INQUIETANTI RIVELAZIONI ***


CAPITOLO 4 – INQUIETANTI RIVELAZIONI



Calò la sera.
Ormai da alcuni giorni le strade erano buie.
Solo pochi lampioni.
Era pure calata un po’ di nebbia.
Il tempo giusto per andare nel luogo del delitto.
Ero giù che aspettavo. Ero giusto arrivato in anticipo. Dovevo aspettare.
Potevo sprecare un po’ di tempo guardando fuori.
Vidi persone che correvano. Di sicuro a mettersi in casa.
Dopo l’ultima notizia avevano tutti paura.
Arrivò qualcuno. Era Yugi.
Yugi:sera Joey! Ci sei solo tu?
Joey:si. Gli altri stanno arrivando. Sono pure andato a chiamare Michael quando sono sceso. Ma mi ha detto che aveva una cosa da fare.
Yugi:e cosa?
Joey:non lo so. Il bello e che nessuno sa cosa combina nella stanza visto che ci rimane 24 ore su 24!
Yugi:e adesso però si è aperto a noi!
Joey:si è unito anzi si è aggiunto solo per cose personali. Vedrai che poi ritornerà come prima.
Indifferente e estraneo.
Yugi:io non credo. Vedrai che diventerà un nostro amico.
Joey:sei sempre così buono con tutti. Vedi sempre il buono di una persona.
Yugi:si. E poi questo Michael mi sembra di averlo già conosciuto. E sai a chi mi riferisco!
Joey:dici il faraone? Ma è impossibile! Lo sai che ora riposa in pace. Poi tutti noi lo abbiamo visto oltrepassare quella porta.
Yugi:si è vero.
Joey:poi magari è solo perché ti manca che lo vedi dappertutto!
Yugi:si forse hai ragione
Tristan:ciao ragazzi!
Joey:finalmente!
Tristan:ma dai ho impiegato poco! Intanto Michael dov’è?
Joey:ancora nella sua stanza di sicuro! Ci sono passato qualche minuto fa e ha detto che arriva.
Tristan:che dici di salire e di chiamarlo?
Joey:si così gli apriamo pure la porta e lo vediamo magari senza quel berretto!
Tristan:si dai saliamo!
Cominciarono a salire le scale.
Solo i nostri passi echeggiavano nella struttura. Era l’unica cosa che si sentiva.
Il resto era silenzio.
Arrivarono al piano. La porta di Michael era socchiusa. Ci avvicinammo.
Ad un tratto ne uscii Michael.
Michael:non ti avevo detto di aspettarmi giù?
Joey:volevamo solo vedere dove eri finito!
Michael:sono qui. Contento? Ora andiamo.
Noi rimanemmo lì un po’ e poi seguimmo Michael che ormai era partito.
Joey:aspettaci!
Furono le ultime parole che si sentirono.

Camminavamo fra le strade. Lampioni accesi.
Strade vuote.
Noi eravamo lì che passeggiavamo.
Joey:ci vuole ancora molto?
Provai a chiedere. Ormai era da un bel pezzo che andavamo avanti.
Michael:no manca poco. Dobbiamo inoltrarci nel parco ora.
Camminammo ancora un po’. Arrivammo al parco in centro città.
Michael:ecco. Questo è il posto.
Joey:ci credo! Non ho mai visto il parco così lugubre!
Tristan:perché lo vedi sempre di giorno!
Ci fermammo.
Non sapevo con chi dovevamo avere a che fare. Pensavo a un ubriaco della notte.
Se era lui potevamo catturarlo e poi portarlo in cella. E magari ricevere una bellissima taglia!
Io provai ad andare avanti.
Joey:solo una cosa. Abbiamo un piano?
Tristan:sembra di no.
Joey:io direi di provare vicino a dei locali frequentati dalle ragazze!
Tristan:cosa te lo fa pensare?
Joey:solo perché prende di mira le ragazze.
Tristan:quanto vorrei essere come lui! Mi piacerebbe essere un dongiovanni! Tutti sono meglio di me. Anche Manuel!
Yugi:ma dai che sei un dongiovanni anche così
Michael:ecco ascolta la voce della verità e state un po’ zitti. Vorrei sfruttare l’effetto sorpresa e salvare la vittima.
???:e se le vittime siete voi?
La voce veniva dagli alberi.
Joey:ma chi?
Risate.
Tristan:vieni fuori!

Scese dal suo nascondiglio e si fece vedere.
Un ragazzo biondo, occhi color rubino simili al sangue e fisico atletico.
Joey:non è possibile. Manuel? Sei tu l’ubriaco che uccide le persone?
Manuel:ubriaco è dire una parola grossa. Però ci vai vicino con “uccide le persone”.
Tristan:non è possibile che sia tu. Di sicuro il tipo ci ha teso una trappola e ha mandato te per distrarci. Vero?
Manuel:mi dispiace ma sono io. Ora dovrei distruggervi visto che mi avete scoperto. Oppure posso trarre qualche vantaggio. Oppure un alleato.
Il suo sguardo rubino si poggiò su tutti noi. Era agghiacciante.
Manuel:uno di voi dovrebbe stare dalla mia parte.
Il suo sguardo andò su Michael.
Manuel:per stasera ho già fatto delle vittime ma ora ne potrei farne un’altra. Mentre vi osservavo qualcuno ha parlato di un suo desiderio personale.
Continuava a girare intorno.
I suoi occhi erano ancora fissati su di noi.
Manuel:per esempio tu Tristan. Vorresti essere un casanova?
Tristan:si.
Adesso le sue attenzioni erano su Tristan.
Manuel:essere attraente verso le ragazze, essere il più popolare.
Tristan:si.
Joey:Tristan! Svegliati! Non lo potrai essere mai!
Manuel:invece lo potrai essere. Dimmi di si e diventerai il casanova del ventunesimo secolo!
Michael:non lo fare! Ti vuole solo come dannato!
Manuel:zitto tu!
Mise la mano verso Michael. Ci fu uno spostamento d’aria che spostò Michael all’indietro fino a farlo sbattere.
La massa d’aria aveva agito come un lungo coltello e aveva tagliato il braccialetto che teneva al polso.
Questo era stato buttato in avanti.
Il corpo di Michael aveva preso un duro colpo.
Manuel:allora. Qual è la tua risposta?
Tristan:si. Lo voglio
Manuel:allora suggelliamo il patto così.
Si avvicinò al suo collo. Cominciò a mordicchiarlo per poi sprofondare i canini nella carne.
Quando ebbe finito cadde a terra.
Manuel:ci rivediamo ragazzi. Per stasera ho finito!
Detto questo sparii.

Joey:Tristan! No!
Joey si era buttato sul corpo di Tristan disperato.
Yugi invece aveva raccolto il braccialetto di Michael.
Michael si era avvicinato a loro due.
Yugi lo prese e vide che non era un braccialetto dei militari come aveva sempre pensato, ma era un cartiglio.
Davanti c’erano dei geroglifici. Gli sembrava di riconoscerli. Si erano quelli del faraone.
Provò a girarlo.
Lo smile sorridente! Allora questo era davvero il cartiglio del faraone.
Provò a guardarlo. Ora non aveva più il berretto.
I cappelli si erano sciolti.
Erano neri con qualche ciocca bionda.
Ora mi è famigliare.
Yugi:Joey avevo ragione! Guarda.
Joey provò a girarsi.
Joey:ma allora è davvero Atem!
Ad un tratto il suo corpo emise una luce nera.
Sembrava che si stesse trasformando ma però scappò.
Andò via nelle tenebre

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 - LA VERITA' DI ATEM ***


CAPITOLO 5 – LA VERITA’ DI ATEM



Dopo che fu scappato non rimanemmo molto in quel luogo.
Ora forse avevamo capito che razza di nemico avevamo di fronte.
Sta tornando di nuovo come una volta.
Se sei davvero tu Atem perché non c’è l’hai detto?
Torni tu e c’è ancora il mondo da salvare.
Ma non ti avevo liberato 10 anni fa?

Arrivò la mattina.
Il sole prese il posto delle tenebre e della nebbia che aveva invaso la città.
Ora la città appariva meno spettrale da come era stanotte.
Che abbiamo fatto?
Niente di che. Dopo che è sparito Atem sono andato nell’appartamento di Joey a dormire.
Avevo paura a girare da solo dopo quell’incontro e dopo che Tristan ha ceduto la sua vita.
Domino non era più la città tranquilla.
Un spiraglio di sole entrò dalla finestra. Aprii gli occhi.
Certo in quella stanza c’era solo un letto e io lo stavo dividendo con Joey.
Anzi lo dividevo! Ora mi trovo per terra! Possibile che si deve sempre muovere!
Sentii che si stava svegliando
Joey:buongiorno..
Yugi:buongiorno mica tanto visto che ho dormito sul pavimento..
Joey:colpa tua se cadi dal letto…
Yugi:colpa tua che di notte dai spintoni alla gente per farla cadere sul pavimento…
Mi alzai…
Mi accorsi che avevo qualcosa attaccato al polso.
Era il cartiglio di Atem. Mi ero dimenticato di averlo legato.
Stamattina volevo andare nel suo appartamento a chiedere una spiegazione per quello che era successo ieri.
Non l’avevo dimenticato.
Come non avevo dimenticato quei anni a condividere il mio corpo con lui e quella ultima battaglia che avevo combattuto e vinto.
Ora dopo 10 anni il passato sembra ritornare

Ci avvicinammo alla porta.
Bussammo..
Nessuna risposta.
Sembrava che dentro non ci fosse nessuno.
Forse se n’era andato.
Riprovai.
Joey:forse sarà uscito.
Atem:andatevene
Yugi:ti prego facci entrare vorremmo parlare con te!
Atem:andatevene.
Yugi:ti prego… Atem!
Silenzio.
Joey si avvicinò alla porta. Si parò davanti.
Joey:senti Atem, Michael o come vuoi che ti chiamiamo. Noi siamo stati amici se ti ricordi e ti abbiamo seguito per tutto il cammino che dovevi fare.
Ancora silenzio.
Nessuno più parlava.
Di colpo la porta si aprì.
Era buia.
Provammo ad entrare lentamente.
Assomigliava a una grotta buia senza lampade che possano illuminarla.
Yugi:Atem… ci sei?
Atem:si ci sono
Si accese la luce e la porta venne chiusa.
Atem:e dico che non dovrei nemmeno farmi vedere con voi. Rischio grosso.
Yugi:e perché?
Provai a chiedere.
Atem:perché sapete chi sono e così si attiverebbe la mia maledizione.
Joey:ma stai scherzando vero? Non possono esistere queste cose!
Yugi:maledizione?
Atem guardò i due ragazzi davanti a lui.
Pensò che forse era meglio spiegare come stavano le cose.
Atem:ecco.. per spiegare questa situazione dovrei spiegarvi cosa è successo dopo aver varcato quella soglia
Joey:la tua anima ha riposato in pace e visto che c’è questo mostro i dei ti hanno voluto farti venire qui nel mondo dei vivi per sconfiggerlo. Non è così?
Atem:non proprio così. Dopo che ho lasciato questo mondo sono stato sottoposto al giudizio dell’anima.
Joey:che sicuramente ha emesso risultato positivo
Atem:sbagliato. Hanno riscontrato che il mio cuore pesava più della piuma e perciò era il cuore di un malvagio.
Yugi:ma avevi già superato quella fase. Non ti ricordi?
Atem:si ma però non è bastato. Così i dei mi hanno lanciato questa maledizione. Se qualcuno che mi conosce e dice il mio nome reale io assumo la forma di un demone. Come il vostro amico.
Yugi:e per quello che ti sei registrato sotto nome falso?
Atem:si. Non volevo che mi riconosceste e che mi facevate scattare la trasformazione.
Joey:una piccola curiosità. Ma tu hai detto che ti sei trasferito a causa dei demoni che hanno ucciso tuo padre?
Atem:esatto.
Joey:si ma se sei anche tu un demone dovresti essere stato tu a ucciderlo!
Atem:io come ho detto ero fuori con degli amici e sono rincasato tardi. In pratica ha fatto la stessa fine di Tristan.
Joey:e visto che tu conosci quei demoni e che tu lo sia dovresti sapere tutto!
Atem:il fatto che io sia un demone non è che dica che io e loro siamo uguali.
Joey:si ma saprei qualcosa.
Atem:si una.
Joey:ecco vedi!
Atem:che trasforma la persona in un zombie e che usano come loro servitori. E per dire come una volta, vorrebbero dominare il mondo
Joey:magari sai anche dove si nasconde?
Atem:scusa un attimo ma io adesso sono diventato l’enciclopedia umana sui demoni?
Joey:anche si!
Atem:uff… il suo covo dovrebbe essere nel parco fuori Domino
Joey:bene e visto che sappiamo molte cose su questo nemico si può fare come 10 anni fa! Andiamo a combattere il nemico che minaccia la pace!

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 - VERSO IL COVO DEL NEMICO ***


CAPITOLO 6 - VERSO IL COVO DEL NEMICO

Adesso sapevamo un po’ di cose.
Sapevamo chi era il ragazzo con cui eravamo amici, e ora sappiamo tutta la verità su di lui.
Abbiamo anche scoperto che Atem non era passato a miglior vita ma era rimasto sulla terra in un altro mondo come maledetto e ora era tornato qui per regolare dei conti.

Era ormai sera.
Eravamo rimasti tutto il giorno insieme ad Atem e lui ci aveva un po’ raccontato quello che aveva fatto prima di arrivare qui e raccontato una seconda volta, come in un campeggio, la storia di suo padre e come lo aveva trovato quella sera.
“e per questo sei venuto qui?”
“si”
“bè se il nostro amico è davvero un demone o giù di li. Chissà quante stragi avrà fatto!”
“dovremmo andare a stanarlo! Combattere i cattivi come facevamo un tempo!”
Incredibile come i fatti del passato si ripetono sempre nel futuro!
“e quindi anche Tristan è entrato a far parte di un esercito!”
“si esatto”
“e visto che sappiamo quale è il suo indirizzo possiamo andarlo a stanare no?”
Negli occhi di Joey stava brillando una luce sinistra. Una luce che era ansiosa di stanare il demone e finalmente farlo fuori.
Si e magari nella sua mente aveva immagini di lui con il demone per terra e lui circondato da ragazze che lo adorano.
Tipico di Joey!
“a cosa stai pensando Atem?”
Mi interrupe i miei pensieri la voce di Yugi.
“niente niente. Che dicevate?”
“di andare dal nostro amico e fargliela pagare”
“noi sappiamo il suo indirizzo e quindi possiamo coglierlo in fragrante!”
“ok andiamo”

Arrivammo a una casa in mezzo al centro.
Era una casa carina.
Ci avvicinammo.
Il cancello parve chiuso ma grazie a un appoggia mento del braccio di Joey su quel cancello apparentemente chiuso riuscimmo ad entrare.
“uao meglio di mister muscolo!”
“si certo. Ma con il vero avresti perso!”
Ci avvicinammo di più all’entrata ed entrammo.
La casa pareva disabitata da molto tempo, anzi sembrava che non ci abitasse nessuno
“solo a me sembra diversa la casa dall’ultima volta che l’abbiamo visitata?”
Domandò Joey
“stranamente non solo a te!”
Ad un certo punto si sentii una brezza che sembrava provenisse da una fessura.
“non so voi ma a me dà i brividi!” disse Joey
Ad un certo punto scatto qualcosa e su di loro cadde una rete che li intrappolò.
“sei nostro prigioniero finalmente demone dei miei stivali!”
Ma chi erano questi?
La luce si accese e dalle tenebre uscirono due ragazzi.
“non è possibile sei tu Atem?”
“Mirco! Luca! Siete voi! Incredibile trovarvi qui!”
“possiamo dire lo stesso!”
Uno di loro si aspettava che ora si trasformasse.
Ma non fu così.
“ma scusa una cosa? Non ci avevi raccontato che se si pronuncia il tuo vero nome ti trasformi?” chiese Joey
“si ma non so perché con loro stranamente non è così”
“aspetta ora vi liberiamo”
“ma cosa ci fate voi qui?”
“cercavamo il demone e una persona ci ha detto che di solito veniva qui e ci siamo appostati per catturarlo ma purtroppo abbiamo preso voi”
“anche noi lo pensavamo. Visto che lo conosciamo” disse Yugi
“ma voi chi siete?”
“scusate avevo dimenticato le buone maniere per qualche secondo. Quello simile a me è Yugi e l’altro Joey. Anche loro sono coinvolti perché due ragazzi sono stati presi dal demone”
“quindi altri sostenitori. Almeno potremo aiutarci a vicenda” disse Luca
“si vero”rispose
“però dove si trova? Voi ne avete idea?”chiese Joey
“purtroppo no. La nostra scelta era caduta qui perché è qui dove abitava…” disse Yugi
“però potremmo anche cercare nei posti dove attaccava le vittime”
“e dove sarebbero?”
“ti ricordi i tg dove dicevano? Tutti i colpi erano nei dintorni del parco centrale della città”
“è vero!”
“allora andiamo!”
I ragazzi uscirono dall’abitazione e si incamminarono verso il parco.
Come l’ultima volta era spettrale e quando erano arrivati era scesa una nebbiolina intensa.
“sarà facile che ci perdiamo!”
“probabile. Ma cerchiamo di stare tutti vicini per quel che si può!”
“si io sono vicinooooo…”
“cosa succede?” chiesero in coro
“sembra che Joey sia caduto!”
“ma dove?”
FINE CAPITOLO


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Salve a tutti.
Mi scuso per il ritardo ma sapete quando si hanno mille cose da tenere a bada si fa fatica a scrivere. Ma comunque sono riuscita ad aggiornare!
Inanzitutto volevo ringraziare chi legge questa mia storia una seconda volta! grazie!
Poi volevo avvertire che il secondo capitolo sarà un pò sull'horror quindi dal prossimo avrà il bollino rosso..
Detto questo vi saluto e al prossimo capitolo!

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 7 - IL COVO DEL DEMONE E ALTRE RIVELAZIONI SUL PASSATO ***


CAPITOLO 7 – IL COVO DEL DEMONE E ALTRE RIVELAZIONI SUL PASSATO

 

Finalmente il tunnel finì.

Arrivammo in un strano ambiente.

Forse in una stanza degna di un film horror.

Buio. Sacchetti appesi con delle gambe che uscivano fuori.

Sembravano.. anzi erano corpi sanguinanti.

Forse persone che avevano venduto la propria anima come i nostri due amici.

 

Proseguii nella stanza.

Ad un certo punto vidi due sacchi con un corpo che mi pareva di riconoscere.

Provai ad avvicinarmi.

Avevano un po’ di sangue che colava.

Sembrava fresco. Mi sembrava di sentirlo.

Ma cosa faccio adesso? Odoro il sangue? Non sono mica un vampiro!

Vidi un braccialetto.

Quell’oggetto mi era famigliare.

Poi la mia mente focalizzò l’oggetto e mi diede il risultato: quel corpo era Tea!

Non era possibile!

E dove si trovava Tristan? Dovevo cercarlo

 

Joey:dove vai Yugi?

Yugi:voglio vedere una cosa!

 

Andai avanti spingendo i sacchi che mi venivano addosso.

Gli altri mi imitarono e mi vennero dietro. Tutti tranne Atem che non si mosse dal suo posto.

Sembrava che si fosse messo dietro per guardare tutti quei sacchi appesi e cercare quelli che gli interessavano.

 

Joey:Yugi aspettaci!

Yugi corse fino a che non si trovò davanti un altro sacco.

Riconobbe che era Tristan. Dopotutto chi era quello che aveva un look alla Elvis Presley? Solo lui!

Gli altri arrivarono e lo videro.

Joey:ma cos’è questo?

Luca:questa è la fine che fanno le persone che i demoni attraggono..

Joey:come?

Mirco:vedi questa stanza? Ora siamo nel covo del demone. Nel covo del vostro amico!

Luca:vedi tutti questi sacchi? Contengono corpi tagliati. Corpi di persone che si sono lasciate andare ai peccati che il demone ha voluto fargli provare. E il demone poi ha succhiato la linfa vitale a loro.

Joey:ma qui ci sono anche i genitori di Atem allora.

Disse.

 Luca e Mirco lo guardarono e poi distolsero lo sguardo andando a vedere Atem, che era sempre rimasto all’uscita del cunicolo da dove era caduti.

Luca:no. Loro sono da un'altra parte. Non sono qui.

Joey:ma cosa è successo esattamente? Perché Atem non c’è l’ha voluto dire.

Mirco:è terribile come storia. Lui stesso ha aspettato molto prima di raccontarcela.

Luca:si è tenuto tutto dentro. Ma per fortuna dopo un po’ si è fidato di noi e ci ha raccontato.

Joey:sapete anche della maledizione?

Mirco:si anche quella. Quando c’è l’ha rivelato abbiamo pensato subito che fosse stato lui. Anche perché prima sapevamo che non frequentava una bella compagnia.

Joey:Sarebbe?

Luca:frequentava una gang di banditi dove uccidere e sfottere il prossimo era il pane quotidiano. Un  giorno dopo che ero stato picchiato mi avvicinai a lui.

Joey:ma non avevi paura che ti facesse male?

Luca:no. Perché era solo e volevo dargli conforto. Avevo sentito che i suoi non se la passavano bene e perciò avevano molti debiti anche a causa sua. Ma in quel periodo scoprii che era successo anche altro.

 

FLASHBACK

L’ennesima volta che avevo ricevuto randelli.

Adesso non potevo tornare a casa conciato così.

Mi avvicinai a un bar e vidi che fuori c’era una persona.

La riconobbi subito. Era uno di quelli che mi aveva picchiato

Luca:che succede?

Non rispose.

Luca:forza dai rispondimi.

Atem:perché ti ostini a parlarmi? Dopotutto ho alzato le mani su di te

Luca:perché voglio darti conforto.

Atem:dovresti andartene via. Ho detto tante cose cattive su di te eppure ti ostini a parlarmi?

Luca:bè volevo solo aiutarti

Atem:nessuno mi può aiutare

Vidi che dai suoi occhi scendeva giù qualche lacrima.

Luca:prova a sfogarti con me

Rimase in silenzio

Luca:se vuoi parlare. Altrimenti fa niente. Solo posso chiederti una cosa? I tuoi come stanno?

Ricominciò a scendergli ancora qualche lacrima. Forse avevo sbagliato argomento

Luca:scusami..

Atem:no scusami te. E che i miei non ci sono più e tornare a casa mi fa male.

Luca:cosa è successo? Vuoi raccontarmi?

Atem:ecco.. una sera ero rincasato tardi per via del gruppo che frequento. Sapevo che mio padre era di sopra e con lui mia madre. Però appena entrai in casa vidi sulle pareti del sangue. Mi misi a correre al piano superiore per vedere se erano ancora vivi.

Fece una pausa. E poi riprese

Atem:appena entrai nella stanza vidi che mia madre era sdraiata a terra con intorno una pozza di sangue. Mio padre invece era sul letto con il petto squarciato. Io chiamai un ambulanza ma non ci fu niente da fare.

Luca:cavoli. Mi dispiace!

Non sapevo più che dire. Questa storia struggente mi aveva lacerato il petto.

Luca:che ne dici di venire a casa mia?

Dissi per cercare di aiutarlo. Sapevo che con Mirco l’avrei aiutato a uscirne.

E da quel giorno diventammo grandi amici.

FINE FLASHBACK

 

Joey:che storia triste.

Mirco:eh già. Non avevo idea che avesse visto in faccia la morte.

 

Ad un tratto le porte si chiusero.

Joey:cosa?

???:siete miei prigionieri. Preparatevi a lasciare questo mondo!

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 8 - LA TRASFORMAZIONE ***


CAPITOLO 8

LA TRASFORMAZIONE

 

La porta si era chiusa di scatto dietro di loro.

Erano divisi.

Per la paura cominciarono a battere sulla porta.

Dall’altra parte la risposta.

Poi basta.

 

Ad un tratto apparse davanti a loro una persona.

Colui che erano venuti a cercare ora era davanti a loro.

Il loro amico.

La bestia che aveva ucciso tutte quelle persone.

Manuel:siete arrivati alla fine!

Rimasero meravigliati.

Perché ora veniva allo scoperto?

E poi cosa voleva da noi?

Manuel:finalmente siete arrivati – riprese – vi aspettavo prima!

Joey:cosa vuoi da noi?

Manuel:mi avete aiutato nel mio piano. Siete stati davvero gentili.

Scese dal balconcino da dove era apparso e venne vicino a noi.

Aveva uno sguardo minaccioso.

Sembrava che avesse qualcosa in mente. Ma quello che mi premeva era:che cosa?

Si avvicinò.

Da vicino si notavano alcuni dettagli che nell’ombra della notte non si vedevano: tipo dei canini affilati.

Facevano paura.

Manuel:vi devo proprio ringraziare!

Joey sferrò un pugno indirizzato al suo viso, ma si spostò.

Manuel:vorrei rimanere qui con voi ma purtroppo ho un impegno! Mi dispiace!

Joey:lurido bastardo!

Joey riprovò di nuovo ma la sua mano venne fermata.

Manuel:scusatemi ma ora ho fretta!

In un attimo sparì davanti ai loro occhi.

Rimasero fermi.

 

Mi trovavo bloccato.

Continuavo a battere sulla porta sperando che mi sentissero.

Era già da qualche minuto che non mi rispondevano più ai miei battiti.

Nessuno mi sentiva.

Cominciai a essere preso dal panico.

Mi fermai.

Mi girai e mi adagiai sulla porta facendomi scivolare fino al pavimento.

Mi strinsi le gambe al petto.

C’era troppo buio in quel posto.

C’era qualche spiraglio di luce ma non bastava per mandar via le tenebre.

Per la seconda volta avevo paura.

Una sensazione che avevo già provato.

Mi sentivo assalito dalle tenebre.

Provai a farmi forza.

Mi alzai.

Girai per vedere se c’era qualche via d’uscita.

Passavo anche fra i cadaveri appesi.

Facevano impressione.

Sentivo la plastica che li avvolgeva, la quale a volte era bucata e sentivo la pelle fredda cadaverica sul mio braccio.

Ad un tratto sentii una voce.

Mi girai.

Nessuno.

???:ti va di fare un gioco?

Ma chi era?

Continuai a girare per la stanza.

Controllavo ogni angolo di quel luogo.

Anche se era buio cercavo di fare come i gatti. cercando il misterioso personaggio.

Mi fermai.

Mi cominciava a girare la testa.

Indietreggiai verso la porta.

Continuai finché non mi trovai qualcuno dietro di me.

Mi girai e mi trovai davanti colui che eravamo venuti a cercare.

Il demone che in quei giorni ha distrutto la vita di molte persone.

Sorrise.

Manuel:finalmente ci troviamo da soli.. Michael.

Quella pausa mi fece preoccupare.

Manuel:ti rifaccio la domanda di prima. Ti va di fare un gioco? Tranquillo non ti chiedo di darmi la tua vita per far diventare più forte il mio esercito.

Allora cosa vuoi da me?

Manuel:fai bene a essere preoccupato. Ti chiedo un'altra cosa. Svelami come puoi trasformarti in demone.

Atem:come fai a sapere della mia maledizione?

Si sedette su un tavolo che era li vicino.

Mi guardò con quei suoi occhi rossi e mi rispose alla mia domanda.

Manuel:bè quando mi sei venuto a cercare la prima volta con i tuoi amici ho notato che non ti eri fatto riconoscere subito con la tua vera identità. Solo dopo che il tuo amico ha detto il tuo vero nome ho notato un cambiamento in te.

Silenzio.

Manuel:non mi prendere per stupido. Lo so che Michael non è il tuo vero nome.

Si avvicinò a me.

Manuel:questo è il gioco che ti propongo. tu mi dici come posso attivare la tua maledizione e..

Atem:cosa?

Manuel:io non faccio cenare le mie bestiole. Sono già sul posto e sono pronti a mangiare al mio segnale.

Rimasi zitto.

Perché voleva da me questo?

Forse immaginava che non avrei lasciato Yugi, Joey, Mirko e Luca in balia di quei mostri che aveva schierato.

Mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo.

Il tempo in cui dovevamo salvare il mondo.

Oddio ora si ripresentava la stessa cosa.

Ora dovevo prendere una decisione.

 

Manuel:devo dirti che il tempo sta per scadere? Tic tac tic tac

Nella mia testa c’era confusione.

Manuel:i miei ragni stanno per perdere la pazienza. Ti consiglio di prendere una decisione. I ragni non sono animali che vogliono aspettare quando hanno l’acquolina.

Avevo preso una decisione.

Atem:va bene.

Manuel:bene sapevo che noi due potevamo raggiungere un accordo. Dimmi adesso.

Mi mise un braccio sulle spalle.

Atem:la mia maledizione si attiva quando qualcuno pronuncia il mio nome. Ma però adesso libera i miei amici.

Manuel:sono un demone di parola. I tuoi amici verranno liberati appena mi dici il tuo vero nome.

Atem:non l’hai sentito quella sera?

Manuel:purtroppo quella volta sono fuggito e non ho fatto in tempo.

Atem:io lo dico ma poi prometti che li lasci liberi?

Manuel:sono un demone di parola.

Atem:ok allora il mio nome segreto è Atem.

Manuel:grazie. Ora mantengo la parola.

Si avvicinò a una parete e tirò in giù una leva.

Atem:cosa fai?

Manuel: ti ho promesso che li liberavo no?

Atem:si ma non così. Non so nemmeno cosa hai fatto

Manuel:dovevi pensarci prima di decidere.

 

Stavano girando per la stanza.

Si sentiva che sopra di loro c’era qualcosa.

Sembravano pipistrelli.

Ci stringemmo tutti in un punto al centro della stanza.

Ad un tratto ci sentimmo la terra mancare sotto i piedi.

Cademmo nel buio fino ad arrivare in un posto umido.

Ci alzammo e uscimmo dal tunnel.

Eravamo a Domino.

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 9 - L'ATTACCO ***


CAPITOLO 9 – L’ATTACCO

 

Calò la sera su Domino e calarono anche le tenebre.

E insieme alle tenebre calarono anche dei strani esseri sull’edificio più importante della città.

Stavano tranquilli ad aspettare.

Sotto di loro la frenesia della gente.

Tutte le emittenti televisive e corpi speciali per la sicurezza si erano installati sotto.

Partivano dirette dei telegiornali che riprendevano la scena.

 

A casa Muto erano tutti davanti alla televisione come ogni sera.

Yugi, Joey, Luca e Mirco erano tornati a casa da poco da un quartiere di Domino.

La tv era accesa e faceva vedere le immagini di questa attesa.

Un attesa lunga.

Tutti aspettavano qualcosa.

Entrò nella stanza il nonno, rimase a guardare i due nuovi arrivati e si chiedeva se questa casa, la sua, era diventata ormai un albergo!

Certo ogni occasione era buona per ospitare qualcuno!

Poi spostò lo sguardo verso lo schermo e disse che per lui era solo una trovata pubblicitaria.

“nonno quelli sono demoni!” esordì il nipote

“Yugi per me gli unici demoni che esistono sono quelli di Duel Monsters. Quella sarà solo una trovata pubblicitaria di Kaiba per un nuovo torneo!”

Proprio in quel momento il presentatore parlò. Quei strani demoni ora si stavano come preparando a un attacco.

Tutti erano paralizzati.

Scesero dall’edificio e andarono in mezzo alla gente a creare disordini.

La polizia non riusciva a tenergli testa.

La gente si spostava velocemente da quel posto.

I demoni li seguivano.

Entravano nelle case vicino.

Sfasciavano tutto.

Prendevano le persone e le uccidevano.

 

D’un tratto si sentirono dei vetri che si infrangevano nella casa.

E un boato.

Arrivò in soggiorno un demone e prese il nonno.

Corremmo fuori casa e ci portammo dietro il nonno.

Era ferito ma riusciva a camminare per fortuna.

Lo affidai a un’ambulanza che passava di lì e poi scappammo.

Stavamo andando verso il bosco ma un demone ci sbarrò la strada.

Ma aspetta un attimo lei è..

“Lucia sei tu?”

A sentire quel nome il demone si ritrasformò in umano.

Mirco andò a soccorrere la sua amica che aveva riconosciuto.

“Lucia! Ma come?”

La ragazza aprì gli occhi e lo guardò negli occhi

“Mirco sei davvero tu?”

“si sono io!”

“ma come? Lei si è tornata normale?”

“oh Mirco dove sono? L’ultima cosa che mi ricordo e che ero in città con voi. E Manuel”

“stai tranquilla ora andiamo al sicuro”

Mirco prese in braccio la ragazza e la portò in un casolare. Tutti noi lo seguimmo.

Dentro eravamo tranquilli.

Per fortuna la zona che avevamo raggiunto non era stata ancora presa d’assalto.

“stai bene?”

“si Mirco”

“è da un pezzo che non ci vediamo eh. Quale modo migliore questo?”

“si è vero. Mi era sembrato di vedere anche Atem in queste ore..”

“ma ti ricordi quello che è successo?”

“un po’ sfuocato. Mi ricordo solo di quel giorno”

“quindi se Manuel è riuscito a farsi dire come fare per attivare la sua maledizione, vuol dire che ora è sotto il suo controllo!”

Qualcuno bussava alla porta.

“forza aprite per favore!”

“che succede amico?”

“stanno arrivando! Mi serve riparo!”

“meglio se andiamo via da qui!”

“meglio!”

Aprirono la porta di scatto e uscirono.

“ma non dovevate farmi entrare?”

“ma sei matto? Quelli sfasciano tutto!”

Ricominciammo a correre verso la periferia.

Li forse potevamo trovare riparo in una casa abbandonata.

Infatti fu la nostra fortuna.

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Ma Salve a tutti! chiedo venia per questo tremendo ritardo di aggiornamento di questa storia, ma purtroppo ho avuto alcuni problemi che mi hanno tenuto lontana dalle pagine di word per scrivere. Poi due giorni fà mi hanno tolto internet e me lo hanno appena rimesso, in questi due giorni mi sono messa a scrivere e con questo voglio dire che pubblicherò gli ultimi capitoli di questa storia ogni settimana!

al prossimo aggiornamento!

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 10 - SCOPERTA DEL METODO PER FAR TORNARE NORMALE I DEMONI ***


CAPITOLO 10 – SCOPERTA DEL METODO PER FAR TORNARE NORMALE I DEMONI

 

Eravamo scappati in periferia.

Molto lontano dal centro.

Forse in un punto dove sarebbero arrivati fra qualche giorno visto la loro lentezza.

Eravamo tutti esausti per la corsa e non avevamo capito che c’era qualcun altro.

“di solito quando si entra in una casa abbandonata non si bussa?”

“scusate signore ma eravamo in fuga e non abbiamo avuto l’accuratezza di bussare per la paura!”

Quella parte della casa era illuminata e si intravedeva un anziano seduto.

“da cosa state scappando ragazzi?”

“ma io la conosco! Lei per caso e il padre di Atem?”

“si sono io ragazzo. Tu sei invece uno dei due amici che ha preso a frequentare dopo quei bulli?”

“si sono io. Ma allora lei non è morto!”

“no quel demone mi aveva stordito per un bel po’ e mi ha portato in questo casolare”

“e voi altri chi siete?”

“io sono Yugi e lui è il mio amico Joey..”

“ah o capito chi siete voi due. Mio figlio mi ha molto parlato di voi e di come è riuscito a recuperare la sua memoria. Ma fatemi fare una domanda: non eravate in quattro?”

“Tea e Tristan sono stai resi schiavi dal demone.”

“e Atem dov’è?”

“pensiamo che sia nel gruppo dei demoni. A Lucia pare di averlo visto”

“quindi la maledizione è stata attivata”

“ma non c’è un rimedio?”

“c’è ne sarebbe uno ma è difficile.”

“diteci tutto!”

“bisogna che si ricordi chi è. Quando di è demoni si è senza ricordi, senza emozioni. L’unica cosa a cui pensi è uccidere una persona”

“parlate come se fosse successo a voi!”

“infatti è successo. Per poco perché poi Manuel mi ha scartato e mi ha portato qui”

“bene ora che sappiamo come fare dobbiamo metterci in azione!”

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Con natale arriva anche questo nuovo capitolo! Ne approfitto per augurarvi un felice natale e buone feste a tutti voi e alle vostre famiglie!

Alla prossima

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 11 - LA FINE DEL MONDO ***


CAPITOLO 11 – LA FINE DEL MONDO

 

Il mondo era devastato dai demoni.

Migliaia di persone tentate dal diavolo che riducono a cenere o carne putrefatta i propri simili.

Bisognava chiedersi il perché alcune persone volevano rinunciare alla propria umanità per il mondo.

Ma poi erano solo delle pedine.

 

Nel nascondiglio c’era frenesia.

Cercavano di ideare un piano per salvare il mondo.

Dopotutto non erano nuovi a questa cosa.

 

Fuori alcuni demoni che stavano torturando una persona.

Questi si fermarono e cominciarono a girovagare intorno al casolare.

Avvertirono la presenza di qualcuno.

Si misero davanti alla porta e la buttarono giù.

“ma non si può mai avere un po’ di privacy per pensare a un piano strategico?” – urlò Joey

“possibile che non si possa mai pensare a un piano in santa pace e che voi dovete sempre venire a cercarci?”

I due demoni si guardarono per un attimo e poi rivolsero lo sguardo verso di loro, ma erano spariti.

“bella l’idea di distrarli Joey!”

“lo so sono un attore nato”

“certo come no Wheller!”

“seto!”

“no sono la suora orsolina!”

“ciao suora orsolina travestita da Seto!”

“tenetemi perché altrimenti lo faccio a fette!”

“Seto vuoi venire con noi?”

“vediamo. Mi hanno preso la mia azienda e la mia casa da un milione di dollari è stata distrutta e perciò mi tocca venire con voi”

“sei proprio mister gentilezza eh Seto!”

“noi due non ci conosciamo e perciò niente socialismi ragazzino!”

“giovani. Che ne dite di darmi una mano?”

“arriviamo subito!”

Andammo sotto un ponte nei dintorni della periferia di Domino.

Era ancora una zona strategicamente riparata.

Almeno per ora.

Eravamo vicino a un centro.

Sui palazzi c’erano delle tv. Su queste venne mandato un messaggio.

“sono Manuel il re dei demoni. Voi creature deboli state in guardia perché arriverò fin lì per spazzarsi via. Ma sono buono e vi concedo una scelta..”

“grande. E ora che si inventa”

“se volete che le zone della periferia rimangano tali e che cadete subito sotto il mio impero dovete darmi il presidente della Kaiba Corporation: Seto Kaiba oppure il suo amato fratellino qui presente farà una brutta fine! Scegliete. Avete tempo 8 ore!”

“benissimo adesso sono pure ricercato!”

“perché dici così?”

“eh bè cosa ti fa pensare che la gente non mi voglia cercare per concludere un patto pacifista perché non succeda niente alla propria zona?”

“allora dobbiamo andare a salvarli noi!”

 

“bene e ora abbiamo preso questa azienda.”

“deve essere di spicco nella città”

“si è molto anche. Hai controllato il nostro pacco?”

“si. Sta bene anche se continua a urlare”

“cercate di farlo smettere o farà in modo che Kaiba si precipiti subito da lui!”

“sarà fatto!”

Detto questo si dileguò nell’oscurità.

“non credo che dovresti sottovalutare Seto Kaiba”

Disse un ragazzo nella penombra.

“tu dici Atem?”

“si anche perché farebbe di tutto per salvare suo fratello. Me ne sono accorto tempo fa quando ero solo uno spirito. Quando c’è di mezzo suo fratello Seto può tutto”

“certo e tutto quello che mi hai detto mi e servito per riuscire a impadronirmi di questa azienda”

“si”

“e ora è il momento di metterti in stand by”

“cosa vuole fare?”

“tu ora non mi servi più”

Mise una mano sulla fronte del ragazzo e gli fece perdere conoscenza.

Poi chiamò uno dei suoi servi e gli comandò di portarlo nelle segrete vicino a Mokuba.

“sei sicuro che non ci serva più?” – gli domandò il servo

“ci servirà per la cattura dei suoi amici. Stanno venendo verso di noi”

 

Avevamo lasciato il ponte dove ci eravamo riparati.

Li avevamo lasciato il padre di Atem ma lui poi se ne andò dicendo che non dovevamo dire al nostro amico che lui esisteva ancora.

Passammo la periferia e arrivammo davanti al grattacielo dell’azienda più famosa.

“certo che è proprio una bella via”

“la prossima volta scegli tu la via migliore!”

Dalle fognature poi salirono e arrivarono in un magazzino.

Dentro c’erano parecchi uomini che erano stati ripudiati da Manuel e che ora giacevano sul pavimento.

Fra tutte le persone Yugi ne riconobbe due: Tea e Tristan.

Gli vennero le lacrime agli occhi.

Come era possibile farsi fregare per ottenere l’immortalità?

Lui aveva sempre creduto che i suoi due amici erano delle persone giuste.

Joey gli venne dietro e cercò di confortarlo.

“Yugi stai tranquillo. Vedrai che quando finirà questa storia loro ritorneranno con noi vivi!”

“si ma però non capisco come hanno fatto a farsi giocare da quell’idiota!”

Joey abbracciò Yugi e nel frattempo diede un occhiata alla stanza cercando il faraone.

Per fortuna non si trovava lì.

“dai ora andiamo a stanare quel furfante!”

“si!” – disse Yugi prendendo la forza di continuare

Salirono vari piani fino a raggiungere quello dove si trovava Manuel.

“vi aspettavo”

“ridammi Mokuba maledetto!”

“Seto ma tiri sempre alle conclusioni affrettate tu?”

“voglio solo mio fratello!”

“e noi i nostri due amici!”

“e noi due il faraone!”

“ma guarda chi c’è. Luca. Mirco. È da tempo che non ci si vede. Da quando avete tolto Atem dalla cattiva strada”

“dove si trova mio fratello?”

“che bravi samaritani”

“ehi dico a te! Dove si trova mio fratello?”

Manuel interrupe il suo colloquio con Mirco e Luca e diede tutta l’attenzione a Seto che sembrava voler arrivare al punto

“tuo fratello? Ti faccio questa proposta..”

“non scendo a patti con te!”

“aspetta di sentire quello che ho da dire. Tuo fratello è nascosto in una delle segrete di questo grattacielo e trovarlo non sarà facile. Stessa roba per Atem” – disse rivolgendosi agli altri

“ma voglio fare un patto con te. Io li libero ma in cambio mi devi fare la password per il tuo progetto segreto. Quello del nuovo campo di battaglia.”

“nemmeno per sogno”

“allora non saprete mai e poi mai dove sono. Guardie! Portateli via!”

Entrarono dei demoni e li portarono in un luogo strano a Seto.

Un luogo che non aveva mai conosciuto.

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Ed ecco qui il nuovo capitolo all'inizio del nuovo anno! Volevo augurare a tutti voi che leggete questa storia un buon anno ricco di sorprese!

Buon 2011!

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 12 - LA SALVEZZA ***


CAPITOLO 12 – VERSO LA SALVEZZA

Seto, Yugi, Joey, Luca e Mirco si trovavano nelle segrete della Kaiba Corporation.
Stavano cercando un modo per uscire da quel postaccio tutti insieme, tranne Kaiba che se ne stava tranquillo nel suo posto ad aspettare.
“perché sei così silenzioso Kaiba?”
“mah secondo te perché?”
“non è che hai un piano per caso?”
“esatto Mirco. Hai proprio indovinato”
“Seto Kaiba che risponde in modo garbato? Dimmi quando hanno fatto la tua sostituzione!”
“mai Wheller! Ho giusto un coltellino svizzero che ci può aiutare per aprire la porta”
“uao Seto Kaiba in versione Arsenio Lupin! Ditemi che non è vero!”
“io ti faccio realizzare un bel tatuaggio sul tuo braccio se non chiudi quella bocca!”
Detto questo Seto si avvicinò alla porta e dopo vari tentativi riuscì ad aprirla.
Si avvicinò Joey per congratularsi ma Seto non gli diede importanza.
“e adesso come facciamo a distruggere un demone?”
“possiamo brandire una spada di metallo e infilarla nel suo cuore”
“ma sbaglio io o era con i vampiri?”
“anche per i demoni. Mi sono informato e ho visto che questa serve anche per i demoni”
“si va bè sappiamo come fare. Ma l’arma?”
“nel mio ufficio c’è una spada d’argento. Possiamo usare quella”
“bene e ora che abbiamo un piano io vado!”
“Joey fermati!”
Proprio in quel momento suonarono le sirene di allarme.
L’esercito stava mandando i rinforzi per combattere quella gente.
“l’esercito sta arrivando qui! Joey!”
Joey non riusciva a sentirli. Correva a perdifiato fino al punto più alto dell’edificio: il tetto. E gli altri gli correvano dietro.

Ad un certo punto Yugi si tolse da loro e andò nell’ufficio e disse che si incontravano dopo.
Facendo gli ultimi scalini Joey sentì le risate del demone.
Arrivò fino in cima e vide Manuel che assisteva al massacro.
Prese una tavoletta di legno che sporgeva e gli corse incontro.
Manuel paro quel colpo e tutti gli altri fino a che non distrusse la tavoletta con un colpo secco, meglio di un maestro di karate.
“ma non è possibile! È dura questa tavoletta!”
“la tua testa lo è ancora di più! Si può sapere perché sei corso qui disarmato?”
“grazie dei complimenti Kaiba! Mi rendi felice! Secondo te perché?”
“perché la tua zucca vuota non ci ha lasciato fare un piano d’attacco!”
“ma senti una cosa! Sta per succedere la fine del mondo e tu vuoi metterti lì dieci minuti a studiare un piano d’attacco? Ma sei fuori?”
“no sono più dentro di te!”
“ehm scusate ma io adesso dovrei farvi smettere!”
Tese la mano e da questa si scatenò un onda che li scaraventò entrambi addosso al muro.
“adesso vediamo chi vuole morire per primo!”
Si avvicinò verso i due che erano stesi a terra.
“forza ditemi voi. Sono buono oggi e vi faccio scegliere!”

D’un tratto fece il suo ingresso in scena Yugi con una spada in mano.
Si scaraventò verso il demone che si spostò.
“un ragazzo debole come te con un affare del genere? Mi fai solo ridere”
Yugi cominciò a muovere la spada verso di lui.
Ma ogni volta lo sfiorava, poi con un abile mossa il demone lo disarmò e lo mise a terra.
“c’è molto coraggio dentro di te piccolo Yugi. L’avevo capito dai ricordi di Atem. Ma ora sei al capolinea!”
Luca e Mirco che erano rimasti in disparte si mossero sul campo di battaglia e presero la spada per poi infilarla nel petto del demone.
Egli urlò e finì a terra e si dissolse.
Le nubi che avevano tenuto il sole coperto si aprirono.
I soldati che erano stai chiamati ebbero una facile vittoria contro i demoni rimasti.

Tutti loro scesero in ufficio di Seto e si fecero dire da uno dei servi minacciandoli, dove si trovavano Mokuba e Atem.
Dopo che ottennero le informazioni scesero nelle segrete, aprirono la cella di Mokuba e il padrone della Kaiba Corporation si sciolse in un abbraccio.
Anche gli altri due, Tristan e Tea avevano ripreso conoscenza e si stavano avvicinando.
“certo che però ora non posso più essere un attrattiva per le ragazze”
“ah bè non lo eri prima e figuriamoci durante questa tua maledizione!”
“ehi guarda che io sono meglio di te”
“ma figuriamoci! Non eri nemmeno attraente prima. Io invece lo sono rimasto”
Tristano lo prese sottobraccio e cominciò a grattargli la testa e gli altri vedendo la scena si misero a ridere.
“allora chi è il migliore?”
“certamente non tu!”

Un ragazzo in un stanzino poco lontano dove si stava svolgendo la scena riprese i sensi.
Si guardò attorno e si alzò per cercare di uscire di lì.
Per fortuna non doveva scassinare la porta perché era mezza aperta.
Uscì fuori e vide la scenetta.
Dapprima rimase fermo ma poi si avvicinò a loro.
Luca e Mirco gli corsero incontro per primi abbracciandolo, poi fu il turno di Joey che nel frattempo si era staccato dalla morsa di Tristan che lo seguì insieme a Tea.
Poi fu il turno di Yugi che lo abbracciò forte e si mise a piangere.
“perché piangi Yugi?”
“perché adesso sei salvo”
“Yugi piangi sempre però. Tempo fa perché stavo lasciando questo mondo e adesso perché mi vedi qui sano e salvo?”
“non posso farci niente! È più forte di me”
“oh Yugi!”  e lo abbracciò.
“sai Yugi. Ora voglio cercare di togliere questa maledizione. Voglio tornare quello che ero un tempo”
“noi ti aiuteremo!”

THE END

E con questo capitolo finisce la storia.. ma la saga non è ancora finita visto che ho deciso di riscrivere anche il sequel e finirlo visto che l'avevo lasciato in sospeso..
Vi lascio al sequel che pubblicherò (spero) a breve.
Grazie a tutti per aver letto e/o recensito questa storia!

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