Il ricordo che ho di te

di Miki loves Yuu
(/viewuser.php?uid=73159)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'orecchino ***
Capitolo 2: *** Perdersi ***
Capitolo 3: *** E' parte di noi ***



Capitolo 1
*** L'orecchino ***


Nick Autore: Miki loves Yuu
Titolo: Il ricordo che ho di te
Fandom: Originale
Personaggi: Andrea e Stefania
Momenti scelti: Passato, Presente, Futuro
Prompt scelto: Orecchino
Genere: Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: /
Trama: Sembra strano, ma a volte per sentirci più legati ad una persona ci scambiamo con essa degli oggetti, che finiscono inevitabilmente per legare a questo dei ricordi ed ogni volta che vedrai quell’oggetto non potrai fare a meno di ricordarti di quella persona speciale e dei ricordi legati a questa.
NdA: L'ho fatta betare, ma sono state cambiate solo alcune frasi per scorrevolezza o gusto... sono proprio pochissime e magari cambia solo la posizione delle parole da me usate in precedenza, niente di più.


Il ricordo che ho di te


Capitolo 1 – L’orecchino
La sveglia suona incessantemente nella camera di Andrea, segnando le 7:00 di mattina. Il ragazzo svogliato e ancora assonnato la spegne e si mette seduto per non rischiare di riaddormentarsi. Tutto vorrebbe tranne che doversi svegliare così presto di sabato in una bella mattina di metà maggio, ma purtroppo per lui la scuola lo attende. Ritrovata un po’ di lucidità si alza e scende in cucina dove trova sua madre che gli ha già preparato la colazione. Ogni mattina è lei la prima ad alzarsi in famiglia per assicurarsi che il figlio cominci la giornata nei migliori dei modi.
Quando va a vestirsi ha già perso più tempo del previsto e ne perde ulteriore a decidere che cosa indossare quel giorno. Ma si sa, per un ragazzo di 16 anni l’apparenza è molto importante perché crede che da quello dipenda anche il suo essere accettato nel gruppo.
Esce di casa correndo, è in un ritardo spaventoso e sa che Stefania, la sua amica d’infanzia che abita qualche casa più in là sulla via, è già fuori che lo aspetta sul vialetto. E’ da quando vanno all’asilo che i due si recano a scuola insieme, inizialmente accompagnati dalle loro madri e poi via via da soli man mano che crescevano.
<< Era ora! – esclama stizzita lei quando lo vede in lontananza – Credevo che avessi deciso di disertare senza avvisare! >>
<< Ma dai, sono solo 15 minuti… ed i 15 minuti di ritardo sono d’obbligo! >> si difende lui.
<< Sì, come no… convinto tu…! Io sapevo che erano i 5 minuti – lo riprende lei mentre si avviano alla fermata – un giorno di questi mi farai perdere la corriera. >>
<< Ma va! Se ritardassi di più ti avviserei , in fondo io posso andare su anche in scooter. >> ribatte Andrea.
Già, i suoi genitori gli hanno regalato lo scooter per il suo compleanno che è stato all’inizio del mese e come ogni anno le due famiglie lo hanno festeggiato insieme, perché destino vuole che la ragazza sia nata solo 4 giorni dopo di lui.
<< Lo spero proprio! >> conclude lei al loro piccolo battibecco.
Da bambini sono sempre andati d’amore e d’accordo, ma con l’arrivo dell’adolescenza hanno cominciato a discutere sempre più frequentemente e spesso per futilità.
Arrivano alla fermata giusto in tempo per salire sul mezzo pubblico e dirigersi a scuola, qui, nonostante frequentino lo stesso istituto, sono finiti in due classi diverse. In un primo momento sono stati spiazzati entrambi da questa novità, perché il destino aveva fino ad allora voluto tenerli legati anche a scuola, ma con l’arrivo alle superiori tutto sembrava cambiare. Si sono trovati ad arrivare in classe e a non conoscere nessuno realmente e quindi hanno coltivato amicizie diverse, che poi hanno unito in un unico grande gruppo. Ma questo non è stato un grosso cambiamento, il vero cambiamento è stato il modo in cui Andrea ha cominciato a vedere la sua amica di sempre. Ogni volta che si trova in sua compagnia diventa agitato, senza contare che gli sviluppi che ha avuto Stefania negli ultimi anni gli piacciono più del dovuto, ma non è l’unico a pensarla in quel modo. Molti dei ragazzi della scuola le si avvicinano spesso non con le più buone intenzioni nel chiederle di uscire e lui si è ritrovato a provare una gelosia che mai avrebbe pensato, tanto da arrivare a tenerle lontano tutti appena si avvicinano.
Ormai è da giorni che gli balena in mente l’idea di trovare qualcosa che li leghi per sempre, probabilmente la sua è un’idea folle ed infantile visto che non sarà certo un oggetto a legare la loro amicizia per sempre.
<< Hey Andrè! >> lo saluta Marco entrando in classe e distogliendolo dai suoi pensieri.
<< Hoy Marco. >> ricambia lui un po’ svogliato.
<< Ci credi che Enrico ieri pomeriggio si è deciso!? >> inizia l’amico contendo di avere una novità di cui parlare.
<< A fare che? >>
<< Ma dov’è che vivi tu? Sarà già due settimane, se non di più che ne parla… vabbé, sei un caso disperato ultimamente, la tua attenzione va solo a Stefania ormai! >>
<< Ma che cavolo dici! Non è assolutamente vero! >>
<< Si ok, come vuoi tu – risponde Marco poco convinto ma ormai rassegnato al fatto che Andrea non si sarebbe mai deciso a confessare di essere interessato alla ragazza – comunque era da un po’ che Enrico voleva farsi l’orecchino, ma suo padre non gli dava il premesso, però sembra che ieri pomeriggio prima di uscire ci abbia litigato ed alla fine ha deciso di farsi il buco con o senza il suo consenso. >>
Ed ecco che in quel momento trovò quale sarebbe stato l’oggetto perfetto per legarli, in fondo lui il buco all’orecchio ce l’ha già dalle medie, gli manca soltanto trovare un paio di orecchini adatti per entrambi.
<< Ciao ragazzi. >> li saluta Enrico in tono abbattuto entrando in classe.
<< Marco mi stava raccontando e temevo che saremmo dovuti venire a trovarti al tuo funerale. >> scherza Andrea.
<< Lascia stare và che poco c’è mancato. >>
<< Che è successo? >> chiede Marco curioso come una pettegola.
Prima di parlare e raccontare tutto agli amici, Enrico prende un bel respiro che lascia uscire sconfortato.
<< Non me l’ha fatto togliere, ma sono in castigo fino al prossimo millennio… >>
<< Ti è andata bene fratello – interviene Andrea mettendo un braccio attorno alle spalle dell’amico – mancano solo sette messi a quello nuovo. >> conclude divertito ed i tre scoppiano a ridere.
Arriva il professore in classe ed i tre amici si sistemano ai loro posti per cominciare la giornata scolastica. Andrea però non è per niente concentrato sulle lezioni, ma sta organizzando tutto nei minimi dettagli per andare a prendere gli orecchini.
Quando suona la campanella che segna la fine di quella mattina il ragazzo è impaziente di tornare a casa, come da suo piano i tempi che ha sono molto ristretti. Deve uscire subito dopo pranzo per recarsi in centro e fare il suo acquisto che darà più tardi a Stefania. Certo potrebbe aspettare una settimana e fare tutto con calma, ma si è impuntato che deve essere quello il giorno perché loro hanno 16 anni ed oggi è il 16 maggio.
E poi magari dicono delle ragazze che sono fissate con le date.
In qualche modo riesce a fare tutto ed all’orario stabilito, stranamente puntuale per i suoi canoni, è già al punto di ritrovo che aspetta che arrivino.
Il pomeriggio passa tranquillo e in allegria con gli amici che ogni tanto lo scherniscono per la sua strana puntualità, ma ormai è ora di salutarsi e di tornare ognuno a casa propria e per lui è arrivato il momento di consegnare il regalo.
I due stanno camminando dalla fermata dell’autobus verso casa, Andrea è agitato, ma sa che se non lo fa ora non troverà più il coraggio.
<< Sai – inizia un po’ titubante – è da un paio di giorni che avevo un’idea bizzarra che mi passava per la testa… >>
<< Strano… >> lo beffeggia lei senza perdere l’occasione.
<< Spiritosa… – risponde seccato – sto dicendo seriamente! >>
<< Dai forza! Sputa il rospo e non starci a girare troppo in torno. >> conclude un po’ acida.
“E’ sempre la solita” pensa il ragazzo.
Ogni tanto Stefania ha la tendenza a sembrare estremamente permalosa quando usa un tono acido per arrivare subito al dunque senza girare troppo attorno agli argomenti.
<< Beh insomma, pensavo che siamo amici ormai da 16 anni, al fatto che per me sei una delle persone a cui tengo di più… così ho avuto l’idea di farci un regalo per questo legame. >> e così dicendo estrae una busta che le porge.
Lei, un po’ titubante all’inizio per questo regalo inaspettato, non esita ad aprire il regalo e vi trova un paio di orecchini in oro bianco, larghi e piatti di forma circolare. Sopra c’è stampato un fiore di Iris stilizzato e su uno dei due orecchini, al centro della stampa, brilla un piccolo diamante.
<< E’ bellissimo Andrea, veramente! >> commenta allegra Stefania abbracciando forte il suo amico.
I due ragazzi indossano così un orecchino a testa, ignari che il fiore di Iris significa “ardente passione”.

Continua...


Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Perdersi ***


Capitolo 2 – Perdersi
<< Fino a che ora hai lezione oggi? >> chiede Andrea all’amica mentre salgono sul treno per raggiungere l’università.
Gli anni sono passati, i due ragazzi sono cresciuti ed hanno ormai 20 anni. Tra alti e bassi continuano ancora ad essere grandissimi amici e a testimoniare questo c’è che entrambi indossano ancora il loro orecchino.
<< Fino alle 16, tu? >> domanda a sua volta Stefania.
<< Io finisco alle 13 – risponde lui – allora in caso ci sentiamo più tardi. >>
<< Stefy, sono qui! >> chiama Sara per attirare l’attenzione dell’amica, la ragazza è la sua migliore amica e l’ha conosciuta alle superiori. E’ stato quasi amore a prima vista tra di loro, hanno sentito un fortissimo legame fin dal primo “ciao” e da allora la cosa non ha fatto che crescere, proprio come se si conoscessero da una vita.
<< Ok, allora ci sentiamo dopo. >> risponde Stefania all’amico mentre si siede sul posto che le è stato tenuto.
<< Hey Sara, hai per caso visto gli altri? >> chiede Andrea.
<< Sì, dovrebbero aver trovato posto nella carrozza dopo. >> lo informa lei.
Mentre il ragazzo si allontana l’amica ha la sensazione di percepire che non gli vada molto a genio di trovarsi in una carrozza diversa rispetto a quella di lei.
Spesso i due ragazzi hanno modo di litigare e la maggior parte delle loro discussioni è incentrata sull’invasività di Andrea nelle storie d’amore di Stefania. Sì, perché l’amico sembra aver deciso di impedirle ogni qualsiasi relazione con persone del sesso opposto, tanto da allontanare tutti al primo semplice “ciao”. La ragazza non riesce però ancora a capire il perché di questo atteggiamento da parte di Andrea, in fondo lui non si nega mai nessuna delle occasioni che gli si presentano, siano queste a scopo affettivo o di altro genere.
Spesso si chiede se tutto questo dipenda da una questione di gelosia, ma subito ritorna sui suoi pensieri perché tale ipotesi è da escludersi quasi a priori appunto per il fatto che non si è mai lasciato scappare nessuna occasione. Cosa ben diversa per lei invece, che si è presa una cotta con i fiocchi da anni per il suo migliore amico che non fa che vederla come una sorella.
In suo favore ha comunque da dire che non esagera mai con le intromissioni, per lo più si limita ad arrivare mentre qualcuno si presenta o cerca di intrattenere una conversazione, oppure impedisce ancora prima gli avvicinamenti distraendola o facendola allontanare. Certo non sono piacevoli nemmeno tali comportamenti, si è sempre trovata in imbarazzo con uno qualsiasi di questi, ma non ha mai osato spingersi oltre e di questo ne è felice, non sa come reagirebbe in caso contrario.
Con l’entrata all’università però si è fatta promettere da Andrea che le cose sarebbero cambiate e spera che ad aiutarla ci sia il fatto che frequentano corsi diversi, anche se dello stesso ramo, in sedi diverse. Già, perché lei studia architettura nell’edificio H3 mentre lui ingegneria al C2 e le occasioni di incontrarsi sono molto rare.
Fortunatamente o sfortunatamente, le cose all’università funzionano in modo diverso e volente o nolente sei costretto a fare amicizia, sì perché, il più delle volte, i docenti richiedono agli alunni di lavorare in gruppi da 3 o 4 persone per dei progetti e questo implica che non può lavorare solamente con Sara.
Arrivate all’ateneo le due amiche si avviano al bar della loro sede per incontrarsi con alcuni compagni di corso e altri amici delle superiori.
<< Ciao ragazze, siamo qui! >> le chiama Jennifer dal tavolo appena le vede.
<< Hey ciao. >> ricambiano le due prima di salutarla con i soliti baci sulle guance.
Jennifer è una loro vecchia amica delle superiori che, a differenza di loro, frequenta il corso di economia.
Mentre stanno bevendo i loro caffè con cornetto passa per il bar Luca, anche lui un ragazzo che ha frequentato il loro stesso liceo e che ora studia alla stessa università, e le saluta con un cenno della mano.
<< Certo che non la smette di guardarti con interesse. >> dice Jenny a Stefania dopo che il ragazzo se ne è andato.
Sara all’uscita dell’amica rischia quasi di soffocarsi nel bere il suo latte macchiato.
<< Ma che stai dicendo? – chiede dubbiosa la ragazza – Non è mai stato interessato a me. >>
<< Ma cosa ti salta in mente? Lo sapevano tutti che era cotto di te – continua lei noncurante dei segnali di fumo che le sta facendo Sara per farle tenere la bocca chiusa - e si stava pure facendo avanti una volta, solo che poi è arrivato Andrea a mettersi in mezzo con qualche minaccia. >>
Ogni tentativo di Sara nel cercare di far tacere l’amica è stato inutile e non può fare altro che abbassare la testa verso il tavolo in segno di disperazione.
<< Che cosa!? Che cos’è questa storia? >> chiede Stefania in tono adirato.
<< Ahi… mi sa che ho appena cappellato… >> constata Jennifer capendo la sua gaffe.
Sara non può fare altro che assentire con un movimento della testa.
<< Ora mi racconti tutto quanto. >> incalza Stefania fissando Jenny.
L’amica le racconta così di come Luca ha cercato di farsi avanti, che questo le aveva fatto recapitare un bigliettino dove le chiedeva di uscire, ma che purtroppo è finito erroneamente tra le mani di Andrea che ha fatto si che non le giungesse. Sfortunatamente però la storia non si ferma a questo e le racconta di come poi l’amico è andato da questo povero ragazzo e di come lo ha minacciato che non doveva più nemmeno provarci ad avvicinarla.
A queste parole Stefania non ci vede più dalla rabbia, aveva tollerato tutto, ma questo è troppo. Per quanto non sarebbe mai stato nelle sue intenzioni accettare quell’invito, questo ha superato ogni limite da lei sopportabile.
<< Anche tu sapevi di questa storia? >> chiede a Sara.
<< Sì – confessa la ragazza – ma sono venuta a saperlo solo qualche settimana fa. >>
<< E non mi hai detto niente comunque? >>
Purtroppo Sara sa che l’amica ha ragione, ma ha cercato di agire nel migliore dei modi.
<< Vedi ho pensato che ora comunque era tardi per rimediare alla cosa, mi rendo conto che però avrei dovuto dirtelo appena l’ho saputo… ma capiscimi anche tu, la cosa non era facile da raccontare… questa volta ha oltrepassato il segno su tutta la linea! >>
Stefania ripensa alle parole dell’amica e si accorge che probabilmente agirebbe nella stessa maniera.
<< Hai ragione, scusa, non deve essere stato facile, ma questa volta Andrea me la paga! >>
La ragazza lascia passare tutta la giornata di lezione e nel mentre pensa a cosa dire all’amico quello stesso pomeriggio.
E’ appena salita sull’autobus che dalla stazione la riporta verso casa quando manda un messaggio ad Andrea.
S: [Sei a casa in questo momento?]
A: [Sì, perché?] risponde lui dopo poco.
S: [Niente, passo a casa tua, tra poco sarò lì, sono già sull’autobus.]
Quando arriva a casa dell’amico è più inviperita che mai. << Ciao, sei solo a casa? >> lo assale appena apre la porta. << Sì, ma che è successo? >> chiede lui facendola entrare e chiudendo la porta.
<< Hai il coraggio di chiedermi che cosa è successo? – il tono di voce di lei è molto alterato – Ti dice niente il nome Luca? >>
A quel nome Andrea ha quasi un sussulto, se lo ricorda bene perché ha sempre sperato che Stefania non venisse mai a conoscenza di quel fatto.
<< Ecco… - inizia titubante – lascia che ti spieghi… >>
<< Cosa vuoi che ci sia da spiegare Andrea!? Sono arcistufa di questo tuo comportamento, la devi smettere con questa cosa, io non sono un oggetto di tua proprietà! >> dice lei alzando la voce.
<< Io lo facevo per te! – si difende lui – Perché tu non ti mettessi con un cretino! >>
Basta ormai questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso per lei, lo ha sempre perdonato non solo per il fatto che sono amici d’infanzia, ma anche per i sentimenti che orma lei prova per lui. Purtroppo ora si è resa conto che per il suo bene lo deve far uscire dalla sua vita o non si permetterà mai di essere felice.
<< NON HO BISOGNO CHE MI CERCHI TU IL RAGAZZO GIUSTO O DI UNA TUA APPROVAZIONE PER STARE CON UNO!!! APRI BENE LE ORECCHIE PERCHE’ NON TE LO RIPETERO’ UN’ALTRA VOLTA, LA NOSTRA AMICIZIA FINISCE QUI ED IO NON VOGLIO VEDERTI MAI PIU’!!! ED INOLTRE NON HO PIU’ BISOGNO DI QUESTO!>>
Così dicendo Stefania si porta le mani ad un orecchio e si toglie l’orecchino che le ha regalato lui anni prima in segno della loro amicizia, lo appoggia sul mobile d’ingresso ed esce di casa sbattendo la porta.

Continua...


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** E' parte di noi ***


Capitolo 3 – E' parte di noi
Driiiin...!!! Driiinnn…!!!
Andrea sale velocemente le scale per rispondere al cellulare.
<< Hey micina, buongiorno! Hai dormito bene? >>
<< Mh – risponde una voce ancora assonnata – non mi posso lamentare! >>
<< Ahahah… io non so come fai a dormire fino a certe ore!? >>
<< E’ un’arte la mia – risponde lei orgogliosa – e poi lo sai che è più forte di me, non ce la faccio proprio ad andare a dormire presto! >>
Andrea sorride alle parole della sua ragazza per giustificarsi, in realtà sa benissimo che è capace di dormire fino alle 13, di sabato e domenica, anche se la sera prima non è andata a dormire all’alba.
<< Vaaaa bene, come vuoi tu, l’importante è che tu sia pronta per questa sera. >>
<< Certo amore, sarò tutta bella per te. >>
<< Sei sempre stupenda e lo sai. >> ribatte lui sicuro di averla fatta arrossire.
<< Ora ti devo salutare – dice lei in tono triste – mi chiamano per pranzo. >>
<< Ok, a più tardi amore. >>
<< Bacio. >>
<< Bacio. >> conclude lui aspettando poi che sia lei a chiudere la chiamata come sempre.
Poco dopo viene chiamato pure lui per pranzo e subito dopo esce con la macchina per portarla a lavare, vuole che per questa sera sia tutto perfetto. Certo, essendo oggi il 16 gennaio non è propriamente il giorno migliore per lavare la macchina a causa del freddo, ma per festeggiare il nuovo anniversario con Stefania ha deciso di fare le cose in grande.
Da quella loro famosa lite a causa del comportamento di lui sono ormai passati 4 anni ed hanno fatto pace, ma per arrivare a ciò la strada è stata lunga. La ragazza infatti non ha voluto parlare con lui per diversi mesi, parecchi, tanto che si è arrivati all’anno dopo. Per riuscire a parlare con lei si è inventato le situazioni più disparate, fino a quando si è trovato a dover chiedere aiuto a Sara ed insieme a lei ha organizzato una cena dove ha confessato a Stefania di essere innamorato di lei. Da lì in poi i due amici hanno avuto modo di chiarire diverse cose, fino a quando non sono diventati una coppia ufficiale.
E’ appena salito in macchina, una Peugeot 206 nera, per ritornare a casa quando gli squilla il cellulare. Sul display legge “Gunny” e questo vuol dire che è il suo amico Stefano, nonché bassista del gruppo in cui suona con gli amici.
<< Dimmi! >> dice all’amico quando risponde al telefono.
<< Hey Veon – questo è il soprannome con cui lo chiamano da un po’ di anni i suoi amici – questa sera allora esci con la Stefy? >>
<< Sì, voi che fate? >> chiede lui.
<< Noi pensiamo di andare al Rock Club a sentire nuovamente quel gruppo cover band degli Iron Maiden. >> lo informa Stefano.
<< Ah son bravi quelli si. >>
<< Già, merita proprio risentirli questi. >>
<< Bon… allora buona serata e salutami gli altri. >>
<< Certo e buona serata pure a voi. >>
<< Grazie, ciao. >>
<< Ciao. >>
Non fa in tempo a rimettere via il telefonino che questo suona nuovamente e questa volta a chiamarlo è Marco.
<< Pronto? >>
<< Hey, allora hai preparato tutto per questa sera? >> chiede l’amico.
Marco è l’unico ad essere a conoscenza di quello che ha intenzione di fare questa sera per l’anniversario.
<< Sì, è tutto pensato nei minimi dettagli. >> risponde lui.
<< Bene, volevo semplicemente augurarti buona fortuna. >> spiega.
<< Grazie. >>
<< Allora ciao. >>
<< Ciao. >> chiude lo sportello del cellulare e spera che non chiami più nessuno ora.
Ritorna a casa e si veste velocemente, come al suo solito non può fare a meno di essere un po’ in ritardo, ed esce di casa per andare a prendere la sua ragazza.
Ad aprirgli la porta è proprio Stefania, bella come non mai in abiti eleganti e quel po’ di tacco che la slancia, lui le porge un piccolo mazzo di fiori composto da 3 rose rosse, ognuna delle quali rappresenta uno degli anni che sono stati insieme.
Arrivano al ristorante dove, a metà serata, le fa portare un mazzo di fiori molto più bello con un biglietto:

Amore mio,
               ormai sono 3 anni che stiamo insieme ed io non faccio che amarti ogni giorno di più, sei il mio sogno!

                                                                                                                         Ti Amo, tuo Andrea.”


<< Amore, ti amo ogni giorno di più pure io. >> risponde lei sporgendosi sul tavolo per dargli un bacio.
Hanno finito la cena da un po’, ma sono ancora al ristorante perché le sorprese che ha in serbo per lei il ragazzo non sono ancora finite.
<< Come sai e come ho cercato di dimostrarti questa sera – inizia lui – il mio amore per te non ha fine. >>
Si alza dalla sedia sotto gli occhi un po’ confusi di Stefania e le si inginocchia di fronte alla sedia proprio in mezzo al ristorante sotto gli occhi di tutti.
<< Ed è proprio per questo motivo – continua cercando qualcosa nella tasca interna della giacca che indossa – che voglio chiederti se, mi vuoi sposare? Perché io so che non potrò mai amare nessun’altra come amo te e che per nessun’altra potrò mai provare la stessa ardente passione, quindi voglio passare il resto della mia vita con te. >> conclude aprendo la piccola scatolina di velluto blu che ha estratto.
All’interno di essa fa bella mostra un bellissimo anello di fidanzamento, semplice proprio come piace a lei, con diversi diamantini, nessun solitario che sa non piacerle.
Stefania ha gli occhi lucidi dalla commozione e dalla felicità ed inoltre la sua attenzione viene catturata dalla presenza di una coppia di orecchini in oro bianco con un fiore di Iris stampato sopra, li conosce bene e fanno affiorare in lei tanti ricordi. Non capisce il perché della presenza degli orecchini e fa scorrere gli occhi dal suo amato, ancora inginocchiato ai suoi piedi, alla scatolina che tiene in mano ed al suo contenuto.
<< Sì, lo voglio si, con tutta me stessa. >> riesce a rispondere con la voce piena di commozione.
Andrea, felice come un bambino al quale hanno regalato la scatola dei lego che tanto voleva, estrae l’anello dalla sua custodia e lo infila all’anulare sinistro di quella che ora è a tutti gli effetti la sua fidanzata. Si alza nuovamente in piedi, fa alzare anche lei e la bacia con passione stringendola forte davanti a tutta la sala che applaude i due promessi sposi.
<< Mi spieghi perché ci sono anche i due orecchini? >> domanda lei quando si staccano dal bacio.
Il ragazzo sorride a quella domanda che si aspettava.
<< Sono parte di noi! – inizia a spiegare lui – devi sapere che qualche giorno fa ho scoperto che il significato del fiore di Iris è “ardente passione”, che è proprio adatta a noi per quello che da diversi anni proviamo l’uno per l’altra e che ci ha unito con la possibilità di vivere un grande amore. >>
Ed è così che per suggellare maggiormente la loro promessa di matrimonio, Andrea e Stefania, hanno ricominciato ad indossare ognuno il proprio orecchino.


The End



Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=515262