- Sono pronto, Tenten, attaccami!

- D'accordo Neji, arrivo!

Tenten scatenò la sua pioggia di armi contro Neji, il quale fronteggiò l'attacco nelle tre fasi consuete del suo allenamento: nella prima si limitò a scansare gli attacchi di Tenten spostandosi alla massima velocità, nella seconda passò a respingere i colpi al mittente ( senza pericolo ovviamente, dal momento che Tenten ricorreva a uno scudo per proteggersi ), e nella terza Neji concentrò il suo Chackra per bloccare a mezz'aria le lame dirette contro di lui. alla fine non un coltello o qualsiasi altra arma lo aveva raggiunto.

- Cavoli Neji - esclamò Tenten con ammirazione. - Sei eccezionale!

- Grazie, anche tu sei migliorata, i tuoi attacchi sono veloci e precisi... un ottimo allenamento!

- Che ne dici di una pausa ?

- Sei stanca ?

- Un po', ma se preferisci continuare...

- No, non c'è fretta - la tranquillizzò Neji. - Riposati pure qualche minuto, riprenderemo più tardi!

Senza farsi pregare, Tenten afferrò il suo capiente zaino di provviste e tirò fuori un involto pieno di nikuman e dolcetti al sesamo.

- Ne vuoi uno anche tu, Neji ?

- Grazie, con molto piacere! Neji addentò un dolcetto ed annuì soddisfatto. - Mmm, veramente ottimo!

Tenten arrossì lusingata. Dopo aver consumato i panini e sorseggiato un buon té, i due rimasero seduti a conversare per qualche minuto.

- Neji...

- Hm ?!?

- Ecco so bene che, malgrado sia migliorata, non posso dire di essere al tuo livello! Mi stavo appunto chiedendo perché nonostante tutto tu preferisca allenarti con me invece di dedicarti all'uso delle Tecniche Superiori...

Neji si alzò in piedi, facendosi scuro in volto.

- Ricordi il motto che ci siamo imposti quando eravamo bambini: "Oggi siamo più forti di ieri"...

- "E domani saremo più forti di oggi!" - rispose Tenten con nostalgia.

- Precisamente, ci siamo sempre impegnati al massimo negli allenamenti, con decisione e determinazione senza mai risparmiarci!

- E' vero ma...

- Non devi assolutamente pensare di non essere al mio livello, al contrario, devi sempre combattere al massimo delle tue possibilità come hai sempre fatto! - Neji si fece ancora più serio in volto. - Da quando abbiamo cominciato ad allenarci insieme, ho sempre ammirato la tua tenacia e la tua volontà, Non potrei davvero pensare a una Compagna d'Armi migliore!

 Tenten era stupita e confusa da quelle parole. Certo l'ammirazione di Neji era confortante per lei ma... essere considerata solo come una "Compagna d'Armi"... questo pensiero, chissà perché, la faceva sentire un po' a disagio.

- Che c'è, ho detto qualcosa che non va ?!?

- N-NO, AFFATTO !!! - si affrettò a rispondere Tenten. - Solo, per un attimo mi sono commossa, è bello sentire che hai tutta questa considerazione di me!

- Bene allora, che ne dici, riprendiamo l'allenamento ?

- Certo!

"In fondo", pensò Tenten, "è come se mi avesse detto che occupo un posto importante nel suo cuore, mi impegnerò sempre al massimo per non deluderlo!"

( continua )

Il Maestro Gai teneva in riga i suoi tre cadetti in attesa di ordini.

- Bene, ragazzi miei, vi è stata assegnata una missione di classe B! Immagino sappiate cosa comporti, dovrete stare molto attenti...

Rock Lee strinse i pugni, visibilmente in preda all'eccitazione.

- Ci dimostreremo all'altezza, Maestro Gai!
- Bene, sono contento del tuo entusiasmo Rock Lee, tuttavia mi auguro che non dimenticherai la prudenza! Per questo mi affido a Neji come caposquadra, non sarà una passeggiata!
- Stia tranquillo, Maestro - esclamò Neji. - Mi assumo la piena responsabilità per i miei compagni, ognuno di noi si atterrà alle disposizioni!
- Molto bene, allora, andate dall'Hokage a ricevere quanto necessario per la missione!

Camminando di buon passo, i tre si diressero nell'ufficio del Quinto Hokage. Tsunade era dietro la sua scrivania e fece cenno a Neji di farsi avanti e ricevere il rotolo con le istruzioni per la missione. Si trattava di una faccenda estremamente delicata e la sua squadra era stata ritenuta come la più adatta a svolgere tale incarico.

- Sono certa che farete del vostro meglio - commentò l'Hokage. - Abbiate fiducia nelle vostre capacità e ricordate gli insegnamenti di Gai!

I tre ragazzi chinarono rispettosamente il capo in cenno di assenso e si voltarono per andarsene.

- Aspetta Tenten - esclamò improvvisamente Tsunade. - Prima che te ne vada, avrei bisogno di parlarti in privato!

La ragazza obbedì, anche se un po' perplessa.

- Fai pure con calma - disse Neji. - Ti aspettiamo nel cortile!
- D'accordo!

Neji e Rock Lee uscirono dalla stanza mentre Tenten rimase immobile sull'attenti ad ascoltare ciò che l'Hokage voleva dirle.

- Dimmi Tenten, come procedono gli allenamenti di Neji ?
- Bene, direi, perché me lo chiede ?!?
- Non hai notato niente di strano, qualcosa di insolito ? Pensaci bene, è importante!

Tenten era chiaramente sconcertata da quella domanda, tuttavia si affrettò a rispondere.

- Non m'è sembrato, cioé, la sua tecnica è sempre impeccabile e i suoi movimenti non danno modo di pensare che ci sia qualcosa che non vada!

Tsunade sospirò.

- Dal momento che sei la sua compagna di allenamenti e la persona più vicina a lui, voglio metterti a parte di un problema che lo riguarda!
- Di che si tratta ?
- Suppongo tu abbia notato il modo in cui Neji massaggia nervosamente il braccio sinistro dopo ogni attività fisica...

Tenten ebbe un lampo. Effettivamente, durante ogni pausa di recupero, Neji aveva l'abitudine di massaggiare il proprio braccio come se volesse cercare di alleviare un qualche dolore.

- Durante lo scontro con i ninja del Villaggio del Suono, Neji ha riportato gravi ferite, una in particolare ha danneggiato in modo critico i suoi tendini!
- Ma...
- Per fortuna siamo riusciti a evitare che perdesse l'uso del braccio, tuttavia ha perso all'incirca il 50% della sua mobilità originaria!

Tenten rimase sconvolta.

- Per questo ti prego di fargli da supporto costante e, in caso di necessità, assicurati che non accada niente di irreparabile!
- Va... Va bene...

Uscendo dall'ufficio dell'Hokage, Tenten si sentì come se le sue rivelazioni l'avessero appena svuotata. Com'era possibile ? Neji, il suo amico Neji, con il quale aveva sempre condiviso le fatiche dell'allenamento fin da quando erano piccoli... Perché non le aveva mai detto niente delle sue condizioni ?!?
Neji e Rock lee aspettavano giù nel cortile, quando videro arrivare Tenten capirono subito dalla sua espressione che qualcosa non andava.

- Tutto bene ? - chiese preoccupato Rock Lee.
- Io... Sì, certo! - Tenten osservò Neji come se fosse un fantasma.
- Bene, andate a prepararvi - esclamò il ragazzo. - Partiremo questa notte per il Villaggio di Hokizuune! - così dicendo, si allontanò senza volgere uno sguardo.

- Neji, aspetta!

Tenten era corsa dietro all'amico per potergli parlare lontano dalle orecchie di Rock Lee.

- Perché non mi hai detto niente ?!?

Neji si fermò senza battere ciglio.

- Ci siamo allenati duramente per anni, abbiamo condiviso tutto insieme... Perché non me lo hai detto ?!?

Non c'era rabbia e nemmeno rancore nella voce di Tenten, solo una profonda tristezza. Improvvisamente Neji si voltò a guardarla sfoderando uno dei suoi kunai.

- Che significa ?

Senza darle il tempo di reagire, Neji le mise in mano il coltello e strinse forte le sue dita sull'impugnatura.

- Sapendo quello che ti ha appena detto l'Hokage - esclamò. - Pensi di riuscire a scagliarmi contro questo coltello, come se niente fosse ?!?

Tenten si morse le labbra.

- Non fraintendermi Tenten, so benissimo che tu non faresti mai niente che possa nuocermi, ma per vincere le proprie battaglie bisogna essere lucidi!
- E' per questo dunque... che non puoi fidarti di me...

Neji l'afferrò per le spalle.

- Ti affiderei la mia vita - le disse. - Non ho detto a nessuno delle mie condizioni, non hai motivo di sentirti esclusa, semplicemente non volevo che questa faccenda ti inducesse ad assumere un comportamento diverso nei miei confronti... Temevo che se te ne avessi parlato non saresti più stata in grado di combattere con me al massimo delle tue forze e questo non potevo permetterlo assolutamente!
- Ma...
- Tu sei mia amica Tenten, e sei la persona più cara che ho al mondo! Posso perdere una sfida, posso accettare anche di perdere l'uso del braccio... Ma non posso accettare di perdere la tua amicizia! Sapere di averti al mio fianco mi ha aiutato anche nei momenti più difficili, perché so che posso sempre contare su di te...
- Puoi fidarti di me - rispose Tenten asciugandosi in fretta le lacrime. - Ti starò sempre accanto Neji, te lo prometto!

Neji sorrise.

- Grazie, amica mia!

( continua )

Lasciarono il Villaggio della Foglia subito dopo il tramonto, la missione era già di per sé abbastanza pericolosa senza che fosse il caso di attirare l'attenzione di occhi indesiderati.
Neji, Rock Lee e Tenten avevano deciso coprire la distanza che li separava dal villaggio di Hokizuune nascondendosi fra gli alberi e l'oscurità della notte era per loro un prezioso alleato. Saltando di ramo in ramo, avevano già percorso più della metà del tragitto, perciò ritennero opportuno giungere al villaggio sufficientemente riposati per affrontare la successiva missione.

- Raggiungeremo Hokizuune all'alba - annunciò Neji, facendo segno ai suoi amici di fermarsi per la notte. - Appena lì dovremo cercare un uomo di nome Sato Okaaru, è il capo del villaggio, colui che ha richiesto il nostro intervento!
- In cosa consisterà dunque la nostra missione ? - domandò Tenten.
- Hokizuune è sotto la costante minaccia di una banda di ninja fuorilegge - spiegò Neji. - Si tratta di un gruppo di rinnegati provenienti da diversi villaggi, spinti dall'interesse reciproco e dall'avidità! Il loro capo, Harashi, ha stabilito delle pesanti condizioni: il 70% su ogni guadagno di ogni abitante per lasciare tranquillo il paese, chi non accetta viene assassinato!
- E' terribile - osservò Rock Lee. - E questo Harashi vive anche lui al villaggio oppure è nascosto nelle vicinanze ?
- Harashi è uno stratega - continuò Neji. - ha sistemato il grosso del suo gruppo fuori dal villaggio e le sue sentinelle sorvegliano la situazione, pronte a riferire eventuali informazioni tramite l'uso di corvi ammaestrati!
- Ammaestratori di Corvi ?!?
- Cerchiamo di dormire un po' adesso, ci aspetta una dura giornata...

L'indomani Neji e gli altri raggiunsero Hokizuune, entrando a piedi come semplici viandanti. Rimasero ovviamente colpiti dall'aspetto miserabile del villaggio, i pochi abitanti in giro avevano le facce smunte con lo sguardo incollato al terreno. Alcuni bambini giocavano a rincorrersi lungo la strada, uno di questi inciampò contro la gamba di Neji e cominciò a piangere. Tenten lo aiutò a rialzarsi con un sorriso e il bambino la ringraziò frettolosamente prima di tornare a raggiungere i suoi amici.

- Lo hai spaventato, sai - fece notare maliziosamente a Neji.
- Hmph!

Poco dopo raggiunsero la dimora del capovillaggio, Sato Okaaru in persona si fece avanti ad accoglierli.

- Nobili ninja del Villaggio della Foglia, sono onorato di conoscervi!
- L'onore è nostro - rispose Neji chinando il capo, subito imitato dagli altri.
- Avete incontrato molte difficoltà lungo la strada ?
- No, abbiamo viaggiato senza incidenti - lo rassicurò Neji. - Abbiamo appena avuto modo di dare un'occhiata in giro, a quanto pare la situazione non è cambiata...
- Purtroppo - sospirò Okaaru. - Gli esattori di Harashi vengono qui ogni due settimane con una lista dettagliata di crediti da riscuotere, ma ultimamente i viaggiatori sono sempre più rari e i commercianti navigano in cattive acque!
- Avete provato ad avvertire le Autorità ?
- Abbiamo trovato i cadaveri delle guardie appena fuori dal villaggio, con dei pugnali da lancio conficcati nella schiena e orribilmente straziati dai corvi... La stessa fine è stata riservata anche a tutti coloro che si sono rifiutati di subire il ricatto, sono già morte troppe persone, non possiamo andare avanti così!
- Abbiamo bisogno di conoscere l'esatta posizione di Harashi e dei suoi uomini, potete darci qualche informazione in merito ?
- Venite con me, farò meglio a spiegarvelo con calma!

Okaaru fece accomodare Neji, Tenten e Rock Lee e gli offrì da bere del buon té fumante, dopodiché tirò fuori una grossa mappa della zona e spiegò chiaramente la situazione ai tre ragazzi.

- Come potete vedere, il villaggio di Hokizuune è circondato dalla foresta per circa due terzi del territorio. L'intero perimetro fu costruito disboscando una radura, pertanto ogni posto è ottimo per nascondersi, tuttavia - Okaaru tracciò una linea rossa attorno al villaggio, evidenziando una sezione circolare abbastanza sottile. - Sono quasi certo che gli uomini di Harashi si trovano entro questo raggio di azione... I loro corvi sono stati visti aggirarsi spesso da queste parti, dubito che siano accampati più lontano!
- Allora cominceremo subito le nostre ricerche in questo settore, grazie per la vostra collaborazione!
- Buona fortuna, vi auguro di portare a termine con successo il vostro incarico!

Neji e gli altri salutarono rispettosamente il signor Okaaru, dopodiché si incamminarono fino all'ingresso del villaggio.

- Dunque, se ho capito bene, queste carogne non devono essere accampate molto lontano - esclamò Rock Lee.
- No, certamente - puntualizzò Neji. - Anzi, sono sicuro che non dovremo aspettare molto per incontrare i nostri nemici...
- Ne sei sicuro ?!?
- Ho dato un'occhiata in giro con il Byakugan: è pieno di sentinelle qui intorno, è impensabile che non abbiano già rivelato la nostra posizione!
- Dovremo stare in guardia, allora - ammonì Tenten.

Prima che potesse ricevere risposta, uno svolazzare di piume nere si fece sentire sopra le loro teste e un gruppo di individui incappucciati comparve davanti ai loro occhi. Uno di loro sollevò il braccio e un corvo vi si posò immediatamente.

( continua )

- Bene bene, che cosa abbiamo qui - fece l'uomo con il corvo appollaiato sul braccio. - Tre ragazzini imprudenti, non sapete che è pericoloso uscire da soli ? Potreste fare dei brutti incontri...
- Siete uomini di Harashi ? - tagliò corto Rock Lee.
- Se stai parlando del SIGNOR Harashi, moccioso, ebbene siamo i suoi fedeli collaboratori!
- Come può un volgare assassino definirsi un Signore ?!? - La voce di Rock Lee era piena di collera. - Non è altro che un miserabile!
- Attento, ragazzino! Ho ucciso vermiciattoli come te per molto meno...

Tenten afferrò la spalla di Rock Lee, facendogli cenno di calmarsi.

- Avete fatto presto ad arrivare - notò Neji. - Immagino che il vostro padrone non debba essere poi molto lontano, vero ?!?
- Non fare domande di cui potresti pentirti, ragazzo, l'ignoranza permette di vivere più a lungo!

Gli uomini di Harashi sfoderarono le proprie armi, Neji e gli altri fecero lo stesso, un'istante dopo si lanciarono all'attacco. Durante quel primo scontro, Neji ebbe modo di accorgersi del loro trucco insolito ma efficace.

- Dannazione - gridò. - Tenten, cerca di mirare ai corvi, li hanno addestrati a volare davanti a sé per nascondere le loro mosse!
- Va bene, Neji, ho capito!

Senza perdere tempo, Tenten ricorse immediatamente alla Tecnica dei Draghi Gemelli. I corvi caddero repentinamente uno dopo l'altro, sotto una pioggia incredibile di armi da lancio, gli uomini di Harashi rimasero sconcertati.

- Li abbiamo sottovalutati, questi ragazzi sono stati addestrati bene...

Neji si preparò a sferrare il suo attacco micidiale, allorché un cucciolo balzò all'improvviso fuori dal villaggio inseguito da una ragazzina che gridava disperatamente.

- Fermo, Masamaru, torna indietro!

Il cane abbaiò violentemente contro i ninja di Harashi, lasciando Neji per un attimo sconcertato. Uno dei ninja, vedendo la sua esitazione, afferrò velocemente il cucciolo e gli puntò il kunai alla gola.

- Gettate le armi - ordinò. - O questo cucciolo sarà il prossimo a morire!
- No, vi prego - strillò la ragazza disperata. - Masamaru, lasciatelo andare, vi supplico!

Neji strinse i denti rabbiosamente.

- Tenten! Rock Lee! Restate fermi dove siete!

Obbedendo malvolentieri all'ordine di Neji, i due ragazzi interruppero le ostilità e si precipitarono al suo fianco.

- Avete ammazzato i nostri corvi - esclamò il ninja stizzìto. - Pertanto sarà il villaggio a pagare per la vostra sfrontatezza!

Velocemente lanciò in aria il cucciolo terrorizzato e lo colpì al volo con il kunai facendolo guaìre di dolore, sotto lo sguardo impietrito dei ragazzi.

- Masamaru !!!

La ragazza istintivamente si lanciò verso il cucciolo ma Tenten le impedì di allontanarsi stringendola per la vita. Neji e Rock Lee osservarono quella scena crudele senza emettere una parola. In particolare Rock Lee, con il pianto disperato della ragazza e il dolore di quel cucciolo innocente nelle orecchie, sentì montare dentro di lui un irresistibile odio. Prima che Neji potesse fare o dire qualcosa per fermarlo, Rock Lee aveva già scatenato la furia micidiale del suo Colpo del Loto Frontale. Sorpresi dall'incredibile velocità dei suoi attacchi, i ninja di Harashi cercarono di arrestare la sua incontenibile follìa ma il ragazzo si muoveva con tale rapidità da risultare praticamente inarrestabile. I colpi violenti e decisi di Rock Lee si abbattevano impietosi sugli avversari, facendoli stramazzare a terra uno dopo l'altro.

- Fermati Rock Lee! - urlò Neji. Pur sapendo che l'amico non era in grado di sentirlo, completamente perso nella sua cieca rabbia verso quegli uomini spregevoli.

Un paio di coltelli riuscirono a beccarlo di striscio e un altro si conficcò profondamente nella sua spalla destra, tuttavia Rock Lee era insensibile a qualunque cosa all'infuori del morso lancinante che gli attanagliava lo stomaco. Alla fine i ninja capirono che era il momento di battere in ritirata e, lasciando indietro i compagni caduti, se la diedero a gambe.
Rock Lee respirò affannosamente. Una volta svanito l'effetto delle sue scariche di adrenalina, il corpo del ragazzo si accasciò al suolo come un burattino a cui fossero stati improvvisamente tagliati i fili.

- Rock Lee!

Tenten lasciò andare la ragazza per correre in aiuto dell'amico ferito. Anche Neji si precipitò al suo fianco, dopo essersi assicurato che i nemici si fossero effettivamente allontanati.

- Masamaru, ti prego non morire! - La ragazza si chinò sul corpo del suo cucciolo ferito il quale, malgrado il coltello conficcato nella schiena, dava ancora deboli segni di vita.

Anche Rock Lee era vivo, malgrado avesse perso i sensi a causa dello sforzo. Neji capì che era inutile inseguire i fuggiaschi, perché comunque sarebbero tornati al villaggio con dei rinforzi, era dunque il caso di avvertire Okaaru di quanto accaduto e preparare le difese.

( continua )

La ragazza, il cui nome era Keiko, stringendosi al petto il suo piccolo Masamaru ringraziò i suoi soccorritori offrendosi di prestare le cure mediche necessarie al loro amico ferito. Neji e Tenten accettarono con gratitudine e, caricandosi Rock Lee sulle spalle, seguirono Keiko fino a casa sua.

- Come sta il tuo cucciolo ? - Domandò Tenten preoccupata.
- Grazie al cielo se la caverà!

Appena arrivati, Neji e Tenten aiutarono Rock Lee a stendersi sul letto mentre Keiko preparò acqua e bende per pulire e medicare le sue ferite e quelle del piccolo Masamaru.

- Sarà meglio che io vada a parlare con Okaaru - suggerì Neji. - Mi raccomando Tenten, prenditi cura di Rock Lee nel frattempo!
- Sta tranquillo, Neji!

Tornato a casa del capovillaggio, Neji spiegò a Okaaru quanto era successo e del pericolo imminente da parte di Harashi e dei suoi uomini.

- Sarebbe il caso di cominciare a preparare le difese - fece notare Neji.
- Certo, se non fosse che gli uomini del villaggio non sono in grado di difendersi... Quando Harashi giunse al villaggio la prima volta si limitò a ridurci all'impotenza, se invece adesso ha intenzione di vendicarsi ci sterminerà tutti!
- Più o meno quanti uomini conta nel suo gruppo ?
- Circa una trentina, direi, ma potrebbero essere anche molti di più...
- Dite agli abitanti di chiudersi a chiave, in particolare di nascondere le donne e i bambini, io e i miei compagni ci occuperemo di riservare la giusta accoglienza ad Harashi e ai suoi uomini!

Neji si affrettò dunque a raggiungere Tenten e Rock Lee ma, quando giunse davanti alla casa di Keiko, trovò l'abitazione con il tetto in fiamme e Tenten stava combattendo contro cinque avversari armati di Kusarigama (*). In un attimo Neji accorse in suo aiuto e insieme sbaragliarono gli avversari in pochi secondi.

- Stai bene ? - le domandò Neji.
- Non preoccuparti per me, Keiko e Rock Lee sono ancora là dentro!
- D'accordo, resta qui, vado io!

Entrando nell'abitazione, Neji intravide in mezzo al fumo Rock Lee che cercava di proteggere col suo corpo l'esile figura di Keiko a sua volta china sul corpo del piccolo Masamaru. Facendo cenno all'amico, Neji aiutò i due a rialzarsi e a correre verso la porta aperta.

- Appena in tempo - fece Rock Lee.
- Quando sono arrivati ?
- Circa alcuni minuti fa - spiegò Tenten. - Erano l'avanguardia, stavano cercando noi!
- Dobbiamo prepararci al peggio, allora... Rock Lee, te la senti di combattere ?
- E me lo chiedi ?!?
- Bene, ascolta Keiko - disse poi Neji, rivolgendosi alla ragazza. - Recati immediatamente dal capovillaggio con Masamaru e non voltarti indietro per nessun motivo, mi sono spiegato ?
- Sì, ho capito...
- Bene, va ora!

Senza farselo ripetere, Keiko corse via stringendo forte a sé il suo cucciolo.

- Restatemi vicino - ammonì Neji. - Ben presto qui diventerà molto più caldo!

Prima ancora che terminasse la frase, ecco apparire un turbine svolazzante di piume nere, subito si ritrovarono circondati. Un uomo, probabilmente il capo, si fece avanti sguainando la spada.

- Siete testimoni della mia vendetta - gridò. - Nessuno degli abitanti di questo misero villaggio resterà vivo oggi!

( continua )

(*)"Kusarigama" = N.B. nome con il quale viene chiamata la "Falce con Catena" che si vede usare spesso nei film e nei cartoni animati giapponesi.

Non c'erano dubbi sull'identità dell'uomo. Harashi aveva l'aspetto di un vero e proprio carnefice, con i capelli rossi e scarni e una profonda cicatrice che gli attraversava il viso partendo dall'estremità più alta della fronte e scendendo diagonalmente sulla guancia sinistra.

- A quanto pare non sono stato abbastanza chiaro con questi bifolchi - esclamò rabbiosamente Harashi. - Eppure li avevo avvertiti quando presi possesso di questo villaggio che, se avessero osato ribellarsi, li avrei sterminati tutti dal primo all'ultimo!
- Accomodati pure, Harashi - lo stuzzicò Neji. - Però, prima dovrai vedertela con i ninja del Villaggio della Foglia!
- Così, dunque ?!? Avrei dovuto immaginare che quei vigliacchi avrebbero assoldato qualcuno da mandarmi contro... Bene, spero almeno che vi dimostrerete migliori delle guardie giunte qui la scorsa settimana!

I corvi si lanciarono all'attacco e, subito dopo, le catene si abbatterono su Neji e i suoi compagni.

- Tecnica delle 64 chiusure!
- Tecnica dei Draghi Gemelli!
- Tecnica del Loto Frontale!

I tre giovani ninja, facendo ricorso alle rispettive tecniche, risposero all'attacco. Stavolta dovevano fronteggiare molti più avversari ma dovevano stare soprattutto attenti ai corvi che celavano i movimenti dei loro padroni con l'improvviso volteggiare dei loro attacchi in picchiata.

- La vostra resistenza è ammirevole, ma vi servirà a poco!

Harashi aveva subito individuato la superiorità tecnica di Neji rispetto agli altri e si fece avanti brandendo alta la sua katana.

- Byakugan!

Neji si affrettò ad individuare i colpi portati dal nemico, separandoli dalle scie mimetiche lasciate dai corvi. Dopodiché, facendo ricorso alla Tecnica del Pugno Gentile, cercò di mirare ai punti vitali di Harashi. Tuttavia il rinnegato non era uno sprovveduto ed aveva esperienza sufficiente per rispondere all'allungo ridotto di Neji tenendosi fuori dalla portata dei suoi colpi micidiali.

- Sei meglio di quanto pensassi, ragazzino - esclamò Harashi con un sorriso. - Ma non è così facile eliminarmi!

Frattanto Tenten e Rock Lee avevano appena sgominato il grosso dei loro avversari, oltre a loro, a Neji e ad Harashi rimanevano in piedi solamente sei uomini.

- Maledizione, annientateli! - urlò Harashi, dandosela a gambe.
- Oh no, tu non vai da nessuna parte - esclamò Neji, lanciandosi all'inseguimento.
- Neji, aspetta! - urlò Tenten.
- Vai pure con lui, Tenten - esclamò Rock Lee. - Di questi qui me ne occupo io!
- Sei sicuro ?
- Fidati!

Scambiandosi uno sguardo di intesa, Tenten si lanciò dietro Neji mentre Rock Lee raccolse le sue ultime energie per eseguire una spazzata finale e decisiva.
Mentre correva, Tenten non poteva fare a meno di preoccuparsi per Neji. Era un pensiero sciocco, sapeva bene che Neji era forte, tuttavia da quando era venuta a conoscenza della grave condizione del suo braccio sinistro temeva seriamente che ciò potesse gravargli in combattimento. Stava ancora pensandoci quando, ad un tratto, scorse Neji e Harashi fermi sul crinale di un dirupo pronti a darsi battaglia.

- Sei fastidioso come una mosca, ragazzo!
- Abbandonare i propri compagni è un gesto fin troppo spregevole... anche per un furfante come te!
- Hmph - Harashi sputò con disprezzo. - Posso sempre rifarmi un'altra banda, il mondo è pieno di rinnegati disposti a tutto per del denaro!
- Infame! - Neji preparò il suo attacco.

Tenten si precipitò al suo fianco con l'arma in pugno.

- Stanne fuori, Tenten, lui è mio!
- Ma che stai dicendo, Neji ?!?

Harashi ebbe uno scintillìo negli occhi.

- Sei morta ragazzina, preparati! - gridò Harashi, gettandosi su Tenten.

La ragazza si ritrovò completamente impreparata ma riuscì ugualmente a parare l'attacco. A causa dell'impatto però venne sbalzata all'indietro con tale violenza che scivolò sull'orlo del crinale e cadde, riuscendo a salvarsi per un soffio, conficcando il suo kunai nella parete di roccia.

- Adesso tocca a te - strillò Harashi, scagliandosi su Neji.
- Palmo d'Aria! - esclamò Neji, concentrando il Chakra nel palmo delle mani.

L'onda d'urto prodotta da Neji fu sufficiente a scaraventare in aria il ninja. A quel punto Neji lo investì con il suo colpo micidiale, uccidendolo all'istante.

- Tenten! - gridò Neji affacciandosi al crinale.

Tenten cominciava a sentire il braccio intorpidito, stava quasi per precipitare quando le dita di Neji si chiusero saldamente attorno al suo polso.

- Coraggio, dammi l'altra mano!

Tenten alzò la testa inorridita. Per soccorrerla, Neji aveva usato proprio il suo braccio sinistro e immediatamente le parve di sentire il suono agghiacciante del suo tendine che si spezzava.

- Tenten, muoviti!

Improvvisamente si riscosse e afferrò il braccio di Neji con tutte e due le mani, tuttavìa non le sfuggì la smorfia di dolore sul volto del ragazzo. Appena l'ebbe tratta in salvo, Neji si sedette un attimo a riprendere fiato.

- Neji, il tuo braccio...
- Va bene così, non preoccuparti!
- E' tutta colpa mia - si disperò Tenten. - Volevo esserti d'aiuto e invece...
- Ssst - malgrado il dolore, Neji le rivolse un sorriso rassicurante. - Te l'ho già detto, preferisco mille volte perdere un braccio piuttosto che perdere te!
- Oh, Neji...

Tenten non poté fare a meno di abbracciarlo in preda alle lacrime.

Più tardi tornarono al villaggio. Rock Lee aveva sconfitto gli ultimi avversari senza problemi e il signor Okaaru li stava aspettando, assieme alla giovane Keiko e al piccolo Masamaru che scodinzolava tra le braccia della sua padroncina.

- Grazie al cielo, ce l'avete fatta!

Era ormai giunto il momento di ripartire.

- Non potremo mai ringraziarvi abbastanza, sarete sempre i benvenuti nel nostro villaggio!
- Abbiamo fatto solo il nostro dovere - esclamò Neji.
- Non avremmo potuto agire diversamente - fece eco Rock Lee, stringendo in braccio Masamaru che lo leccò affettuosamente sotto lo sguardo divertito di Keiko e di Tenten.
- Arrivederci!

Così, dopo che gli abitanti ebbero salutato cordialmente la loro partenza, Neji e gli altri si incamminarono per ritornare al Villaggio della Foglia.

( continua )

- Ho commesso un imperdonabile errore!

Mantenere la calma era alquanto difficile per Tenten, mentre spiegava all'Hokage la gravità di quanto era successo.

- Avrei dovuto vigilare sulle condizioni di Neji, invece sono riuscita solo ad aggravare ulteriormente la sua situazione!

Tsunade la rimproverò con lo sguardo.

- Ritengo che tu non possa sentirti colpevole per il modo in cui ha agito un tuo compagno in una situazione di pericolo...
- Ma è successo per colpa di una mia distrazione - esclamò Tenten, sbattendo i pugni sul tavolo. - Se io non fossi scivolata, Neji non sarebbe dovuto intervenire in mio soccorso a rischio della propria incolumità!
- E credi veramente che l'averti sorretta abbia potuto aggravare la lesione del suo braccio sinistro ?!?

Tenten ammutolì di colpo. Tsunade si alzò in piedi, dandole le spalle, e si diresse verso la finestra.

- Purtroppo mi rendo conto che ho sbagliato a parlartene, non credevo che metterti a parte delle condizioni di Neji ti avrebbe sconvolta così emotivamente, credevo che saresti stata in grado di valutare il problema in modo più razionale!
- Che intendete dire ?
- Malgrado le difficoltà, Neji Hyuga NON è affatto un invalido! Tu che lo conosci meglio di tutti, dovresti ormai esserti resa conto della sua forza di volontà!

Malgrado lo stupore, Tenten dovette ammettere che l'Hokage aveva ragione: Neji non era tipo da lasciarsi andare così facilmente.
Tsunade proseguì.

- Correggimi se sbaglio, prima che te ne parlassi, NON ti aveva mai sfiorato il pensiero che il braccio di Neji fosse menomato ?
- N... no...
- E perché invece adesso pensi che sia diverso ?

Tenten non disse nulla.

- Tu non hai idea a che genere di sacrifici si sia sottoposto, i medici volevano proibirgli tassativamente di rientrare in servizio... Così lui ha sostenuto innumerevoli test per dimostrare le effettive conseguenze del suo "handicap", lasciando di stucco gli esaminatori!

Tenten si morse il pollice per la vergogna, Tsunade si voltò a guardarla con un sorriso comprensivo.

- Farò finta che questo colloquio non ci sia stato - disse. - Dimentica quanto ti ho detto e comportati con Neji come se tutto fosse normale, quel ragazzo non merita di sentirsi umiliato!
- Va bene, la ringrazio!

Più tardi, Tenten incontrò Neji che usciva dall'ambulatorio.

- Ciao!

Improvvisamente si accorse che aveva il braccio legato al collo.

- Niente di grave - esclamò il ragazzo, notando la sua espressione preoccupata. - E' solo un leggero stiramento, fra tre giorni tornerà a posto!
- Ah, capisco...

Tenten non aveva il coraggio di approfondire, ma si sforzò di apparire tranquilla.

- Ti va di fare un pezzo di strada insieme ? - le chiese Neji. - Avrei bisogno di parlarti, se sei d'accordo!
- Sì, certo...

I due camminarono fianco a fianco per alcuni minuti. Tenten aspettava che fosse Neji ad attaccare discorso, perché non sapeva bene che cosa dire, ma il ragazzo non disse una parola finché non arrivarono in prossimità del fiume.

- Incredibile, non trovi - sorrise Neji.
- Che cosa ?
- Malgrado il villaggio sia cambiato in tutto questo tempo, quest'angolo è rimasto uguale...

Così dicendo, Neji si chinò a raccogliere qualcosa da terra.

- Guarda questo per esempio, lo riconosci ?

Tenten si accinse ad esaminare l'oggetto. Era un pezzo di ferro, ormai sporco e arrugginito, con un'estremità arrotondata e l'altra sottile e appuntita.

- Non ci posso credere - esclamò. - Da bambini ci allenavamo proprio in questo posto, non riesco a crederci, dopo tutti questi anni...
- E quante volte ce le siamo date di santa ragione perché non rispettavamo i turni ?
- TU non rispettavi i turni - precisò Tenten. - E mi buttavi per terra ogni volta!
- E' vero - ammise Neji. - Però se ti facevi male, ti chiedevo scusa e ti portavo a casa sulle spalle!
- Già - sorrise lei. - E anche ora, se sono in difficoltà, sei sempre pronto a darmi una mano!
- E così sarà per sempre - aggiunse Neji. - Ce lo siamo promesso, ricordi ?

Neji tirò fuori un piccolo YinYang di legno attaccato ad una cordicella, sul retro vi erano incise queste parole:
"Il giorno segue la notte, la luce segue le tenebre e finché i primi non muteranno ci seguiremo sempre l'un l'altra!"

- Lo hai conservato per tutto questo tempo ?
- Non me lo sono mai tolto - spiegò Neji. - Me lo avevi regalato il giorno dopo che ci siamo salvati dall'attacco dei lupi nella foresta!

Tenten ricordava quell'episodio: un branco di lupi li aveva circondati e loro, invece di scappare, combatterono l'uno guardando le spalle dell'altra e viceversa. Da quel momento in poi furono inseparabili e quel ciondolo recava inciso il simbolo della loro amicizia.

- Tenten, io...
- Sì ?
- Ecco, io... io volevo dire che ho tanti bei ricordi legati a questo posto, ed è ancora più bello il fatto che possa condividerli con te!
- Oh, capisco...
- Voglio che tu sappia che, qualunque cosa succeda in futuro, non cambierà mai niente tra noi! Io starò sempre al tuo fianco, e tu ?!?
- Anch'io, certo!

Entrambi rimasero a fissarsi negli occhi per qualche minuto, felici di aver ritrovato quell'immagine del passato tanto importante, cosa riservasse loro il futuro non aveva importanza perché sapevano che lo avrebbero affrontato insieme.

( continua )

- Tecnica dei Draghi Gemelli!

Tenten scagliò tutti i suoi colpi contro Neji, il quale si limitò a scansarli col minimo dei movimenti.

- Non ci siamo, Tenten, sai essere più veloce di così!
- Va bene, riproviamo!

Di nuovo Tenten rovesciò la sua pioggia letale ma anche stavolta Neji scosse la testa. Il ragazzo afferrò al volo uno dei kunai di Tenten e, scivolando furtivamente alle sue spalle, glielo premette contro dalla parte dell'impugnatura.

- Si può sapere che ti succede oggi ?!? Non ti riconosco...

Tenten cercò di riprendere fiato.

- Mi... mi dispiace, Neji - ansimò. - Ce la sto mettendo tutta, davvero!
- Allora per favore spiegami come mai il tuo kunai viaggia verso le sagome di legno almeno al doppio della tua velocità di oggi - sbottò Neji, aggrottando le sopracciglia. - Non stai lanciando come al solito, che ti sta succedendo ?!?
- Io... non lo so!
- Hai lo sguardo confuso, non sei concentrata... ed è la prima volta comunque che ti vedo mancare il bersaglio di proposito!
- NON L'HO MANCATO DI PROPOSITO !!!
- E allora dammi una spiegazione!

Tenten avrebbe voluto rispondere ma non sapeva cosa dire. Effettivamente non era da lei lanciare colpi a casaccio, tuttavìa sentirsi accusare di farlo deliberatamente era insopportabile.

- Non vedo cosa ci sia da spiegare - esclamò Tenten, alzando la voce. - Sono almeno quattro ore che ci alleniamo, sono stanca e ho sbagliato... NON SONO UNA MACCHINA, SONO UN ESSERE UMANO!
- Non alzare la voce con me... e soprattutto non inventare scuse!
- E tu che diritto credi di avere per parlarmi così ?!?

Lo schiaffo di Neji fu come un lampo. Tenten si ritrovò a massaggiarsi la guancia dolorante senza nemmeno rendersene conto.

- Se hai qualche problema di cui non vuoi parlarmene apertamente sono affari tuoi - la voce di Neji era carica di rimprovero. - Anche quando sei in fin di vita riesci a usare la "Tsuindoragon"(*) alla perfezione, mi prendi per scemo ?!?

Le parole di Neji le bruciavano più dello schiaffo. Era la prima volta che si sentiva rimproverare così duramente e, a pensarci bene, non sapeva nemmeno perché stessero litigando.

- Scusami...
- No, sei tu che devi scusarmi, ho esagerato!
- Beh, suppongo di essermelo meritato - sorrise Tenten amaramente.
- Non volevo farti del male - cominciò Neji. - Solo vorrei capire che ti sta succedendo, non è da te cercare simili giustificazioni... se c'è qualcosa che non va puoi parlarmene chiaramente!

Tenten sospirò.

- Il fatto è che tu sei troppo forte, Neji! Mi mette soggezione pensare a quello che ti aspetti da me, ho paura di sbagliare, di commettere degli errori... insomma, non ce la faccio a concentrarmi, è come se qualcosa mi bloccasse!
- E' questo l'unico motivo ?
- Te lo giuro, Neji - lo sguardo di Tenten non mentiva. - Darei qualunque cosa per poter avere anche solo metà della tua forza!
- D'accordo Tenten, ho capito - esclamò Neji, offrendole la mano per aiutarla a rialzarsi. - Forse credo di avere la soluzione, vieni con me!

Senza aggiungere una parola, si diressero entrambi nuovamente al centro del campo di addestramento.

( continua )

(*)"Tsuindoragon" = Nome con cui viene originariamente chiamata la "Tecnica dei Draghi Gemelli" - vedi wikipedia!

I fantocci di legno del campo di addestramento erano ampiamente segnati dall'uso e dalle tacche lasciate dalle armi da lancio. Neji si diresse ad uno di questi bersagli e cominciò a tracciarvi sopra alcuni segni.

- Tempo fa - disse a Tenten. - Stavo riflettendo su una nuova tecnica capace di combinare il potere distruttivo dei nostri attacchi in una mossa letale definitiva!
- Sul serio ?!?
- Certo, anche se mi resi subito conto dell'impossibilità di apprendere l'uso della "Rokujuyon Sho"(*) senza l'ausilio del Byakugan... Tuttavia provai ugualmente a figurarmi lo schema dei tuoi colpi volti a chiudere esattamente i punti di fuga del Chakra, anzi più ci pensavo più mi convinsi della sua inarrestabilità!
- Ma...
- Aspetta, fammi finire! E' vero tecnicamente il Byakugan non può essere acquisito, e senza è impossibile "vedere" gli esatti punti da colpire, tuttavia esiste un modo che ci permetterà di attuare questa nuova tecnica... Ma sarà meglio procedere con ordine!

Ciò detto, Neji finì di tracciare delle sottilissime tacche sul bersaglio.

- I 361 punti di fuga del Chakra - spiegò Neji. - Sono posti in corrispondenza dei vasi sanguigni che attraversano il corpo dunque, in sostanza, rappresentano il tracciato vitale di ogni essere umano! Anche se col Byakugan è possibile "vederli" non è facile distinguerli perché sono molto sottili...
- Allora cosa dovrei fare ? - domandò Tenten.
- Prima di passare a illustrarti quello che avevo in mente, devi essere in grado di colpire ESATTAMENTE un bersaglio talmente piccolo da risultare quasi invisibile a occhio nudo! Se riuscirai a colpire tutte queste 64 tacche senza mancarne nemmeno una, passeremo alla seconda fase...
- D'accordo, ho capito!

Tenten si concentrò al massimo. Stavolta era fermamente decisa a non deludere Neji, oltretutto era curiosa di sapere che cosa aveva in mente l'amico per realizzare una "fusione" tra le loro rispettive tecniche.
Il primo tentativo di Tenten andò quasi a vuoto, il secondo andò leggermente meglio, al terzo tentativo i kunai sfiorarono di poco il centro delle tacche.

- Eppure devo riuscirci - pensò Tenten, sentendo rinnovata la sua solita determinazione.

Questa volta Tenten chiuse gli occhi e visualizzò mentalmente il bersaglio. Dopodiché lanciò i coltelli istintivamente e, questa volta, con uno schianto secco li conficcò esattamente al centro delle sottilissime strisce tracciate da Neji.

- Molto bene - commentò Neji.
- E adesso ?
- Adesso viene la parte più difficile...

Neji si parò davanti a Tenten.

- Adesso sei in grado di colpire materialmente anche un bersaglio incredibilmente sottile ma, perché questa tecnica funzioni, è necessario agire come se fossimo una sola persona!
- Come nel Gioco di Squadra ?
- Sostanzialmente sì ma più complesso: una tecnica che saremo in grado di eseguire solamente noi due. Io ti indicherò mentalmente i punti da colpire, servendomi della Tecnica della Condivisione del Chakra, e tu sferrerai l'attacco! In questo modo, daremo origine alla "Rokujuyon Sho Na Tsuindoragon"(**)...
- Ma è fantastico - esclamò Tenten.
- Non sarà facile, ma abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci!

( continua )

N.B.
(*) = Tecnica delle 64 Chiusure
(**) = Tecnica delle 64 Chiusure dei Draghi Gemelli

Dosuroku Yabuki era veramente un giovane perditempo. Sovente, quando le consegne a domicilio erano particolarmente fuori mano, gli capitava di prendersela comoda... ovviamente scatenando le ire del proprietario del ristorante il quale, alla fine di ogni giornata, non mancava di rimproverarlo.
Tuttavia quella sera Dosuroku si era attardato veramente più del solito, era uscito a consegnare un'ordinazione di ramen almeno sei ore addietro e non era ancora tornato.

- Chissà dove si sarà cacciato quello sfaticato - pensò il padrone, imprecando tra sé e sé. - Ah, ma questa volta non la passa liscia!

Stanco e spazientito, il padrone uscì dal negozio e percorse la strada che, uscendo dal villaggio, attraversava la foresta. Era convinto che Dosuroku si fosse attardato lì da qualche parte, per poter schiacciare un pisolino in santa pace, e questo pensiero lo mandò in bestia.

- Se lo becco che sta dormendo, questa volta gli massaggio la schiena col manico della ramazza!

Poco più avanti scorse una figura in piedi a lato della strada e, accelerando il passo, si diresse in quella direzione. Man mano che si avvicinava infatti riconobbe l'inconfondibile sagoma del suo garzone.

- Dosuroku, brutto fannullone che non sei altro! - sbottò con una voce da fare accapponare la pelle. - Hai idea di che ore sono ?!? Se non fili subito al ristorante, io ti...

Le parole gli si strozzarono in gola nel vedere quell'orrendo spettacolo.
Con gli occhi sbarrati fissi verso l'alto, il corpo di Dosuroku era inchiodato ad un albero da almeno una dozzina di pugnali conficcati nel petto. Il volto gonfio e dilaniato da ferite spaventose era contratto in una smorfia raccapricciante e gocciolava sangue denso e scuro dalla bocca spalancata.
Lasciandosi cadere a terra per il terrore, il padrone lanciò un urlo che si perse nell'aria fredda della notte.



- E' la quinta vittima che è stata ritrovata questa settimana - la voce di Tsunade rispecchiava la gravità della situazione. - Sicuramente si tratta di un pazzo omicìda che va assolutamente fermato prima che uccida qualcun'altro!

Neji, Tenten e Rock Lee annuirono in silenzio.

- Questa è una missione della massima priorità: trovate quell'assassino e fermatelo, ad ogni costo, non sono ammessi fallimenti!
- Certo !!!
- Molto bene, vista la natura dell'incarico, verrete affiancati da...
- Salve, eccomi qua!

Ammutoliti, i tre videro entrare Naruto che sorrideva da un orecchio all'altro.

- Questo è uno scherzo! - esclamò Tenten.
- E' assurdo! - fece eco Rock Lee.
- Lavorare in squadra con un simile buffone ?!? - Neji era scioccato.

Naruto strinse la testa nelle spalle, stringendo gli occhi ad ogni commento.

- Accidenti, che entusiasmo!

Tsunade tossicchiò imbarazzata.

- Capisco il vostro disappunto tuttavia mi permetto di ricordarvi che, aldilà della sua esuberanza, le abilità di Naruto in battaglia possono rivelarsi una preziosa risorsa!
- E sia - esclamò Neji, seppure a malincuore.

Uscendo dall'ufficio dell'Hokage, seguiti da Naruto, Neji e gli altri discuterono sul da farsi.

- Ho sentito che gli omicidi si sono verificati tutti nella stessa zona, tra la foresta e il lato nord del villaggio - fece notare Rock Lee. - Potremmo cominciare a piantonare quella zona, che ne dite ?
- Penso che Rock Lee abbia ragione - si disse d'accordo Tenten. - Tu che ne pensi, Neji ?
- E se ci fermassimo a mangiare qualcosa prima ? - propose Naruto.

Ai tre cascarono le braccia.

- Come puoi pensare sempre a mangiare ?!? - sbraitò Tenten furibonda.
- Eh, calma! Era così, tanto per dire...
- Lascia perdere, Tenten - intervenne Neji. - Portiamolo al ristorante, così almeno dopo non romperà più le scatole perché ha fame!
- GRANDE - Naruto abbracciò Neji affettuosamente. - Sei il migliore come caposquadra, l'ho sempre detto!

Neji rabbrividì.

- Non ti azzardare più a toccarmi, squinternato !!!
- Accidenti, che carattere, ti ho solo fatto un complimento...

Più tardi, quando uscirono dal locale, Naruto aveva il ventre sazio e l'espressione soddisfatta.

- Adesso sì che siamo pieni di forze!
- A giudicare da come ti sei ingozzato, in questo momento sei solamente PIENO...
- Sarà meglio appostarci fuori del villaggio - propose Tenten.
- D'accordo, muoviamoci!

Il sole scomparì dietro l'orizzonte e l'oscurità avvolse il Villaggio della Foglia nel suo manto silenzioso. Neji e gli altri si divisero in due gruppi, lui e Naruto avrebbero sorvegliato il lato destro della strada tra il villaggio e la foresta, Tenten e Rock Lee invece si sarebbero occupati del lato sinistro.

- Uaaahhh - sbadigliò Naruto dopo appena un'ora di appostamento.
- Vuoi fare silenzio - lo rimproverò Neji.
- Che ci posso fare se ho sonno ?!?
- Non riesco a capire come l'Hokage abbia potuto metterci in squadra con un simile incapace...

Improvvisamente Neji sentì il segnale convenuto da parte di Tenten.

- Ci siamo!
- Era ora!

In men che non si dica, si ritrovarono a fianco dei loro compagni.

- Che novità ci sono ?
- C'è qualcosa che si muove da questa parte, faremo meglio a tenere gli occhi aperti...
- E' una parola - esclamò Naruto assonnato.
- Zitto, sciocco!

Improvvisamente si accorsero di un frusciò sopra le loro teste. Ebbero appena il tempo di alzare lo sguardo per evitare l'ombra di una katana che si abbattè su di loro. Scattando di lato, Neji si mise in guardia pronto a identificare l'assalitore.

- Byakugan!

Gli occhi di Neji scrutarono la zona circostante in cerca di elementi che rivelassero la posizione del nemico. Con sorpresa vide che si trattava di una figura esile vestita di scuro che, a giudicare dal modo in cui brandiva la propria arma, doveva essere il tipo che cercavano.

- Chi sei, maledetto ?

l'uomo alzò lentamente lo sguardo e a Neji parve di scorrere uno scintillìo malefico e un sorriso crudele.

- Non credo che a un cadavere possa giovare saperlo ma, se proprio ci tieni, ti dirò che l'ultima cosa che vedrai in questa vita sarà la Danza Mortale di Kirana!

( continua )

- Neji, spostati!

Naruto fece appena in tempo ad avvertire l'amico che già si stava lanciando sul nemico, purtroppo Kirana non si fece sorprendere e in men che non si dica scaraventò a terra Naruto con un semplice spostamento d'aria.

- Naruto! - gridò Neji. - Dannazione!

Subito Tenten e Rock Lee furono al fianco di Neji per dargli man forte, tuttavia Kirana sorrise in modo ancora più raccapricciante.

- Quattro vittime in un colpo solo, proprio quello che ci voleva! - così dicendo, tirò fuori delle lame affilatissime da dietro le spalle e cominciò a brandirle minacciosamente davanti a sé.

Fortunatamente Naruto recuperò i sensi immediatamente, ma Kirana se ne avvide e gli scaraventò addosso una raffica di shuriken.

- Ehi, che razza di...

Naruto riuscì a schivare la pioggia letale per un soffio.

- Tecnica della Moltiplicazione!

Le copie di Naruto si lanciarono all'attacco, Neji e Rock Lee fecero altrettanto stringendo l'avversario dai due lati, mentre Tenten iniziò a bersagliarlo con tutte le armi che aveva a disposizione.

- Poveri sciocchi - Kirana rinfoderò la katana e cominciò a ruotare su sé stesso.

Mentre ruotava, dalla sua sagoma in movimento iniziarono a vorticare innumerevoli lame affilatissime che si abbatterono sulle copie di Naruto facendole scomparire una dopo l'altra e costringendo Neji e Rock Lee a chiudersi in difesa. Anche Tenten ebbe il suo bel daffare per controbattere quei lanci micidiali con la velocità dei suoi riflessi.

- Hmph - esclamò Kirana con disappunto. - Siete ancora in piedi ?!? Che seccatura...
- Così non va, dobbiamo cambiare tattica!
- Hai qualche idea, Neji ?
- Per ora nessuna, teniamoci a distanza e seguiamo i suoi movimenti, dovrà pur avere un punto debole!

Senza ascoltare le parole di Neji, Naruto si lanciò nuovamente all'attacco. Stavolta però Kirana aveva pronte le sue lame per il combattimento ravvicinato e, con movimento fulmineo, colpì Naruto di striscio.

- Gh! - Naruto gemette per l'improvvisa fitta di dolore al fianco.
- Vuoi smetterla di agire impulsivamente per una volta ?!? - lo rimproverò Neji. - Abbiamo di fronte un mostro abituato a uccidere, cerca di riflettere prima di agire!
- Bravi, riflettete pure quanto volete - sorrise Kirana. - Così non dovrò fare altro che "squartarvi" come agnellini!
- Non mi piace questo tizio, mi mette i brividi! - sentenziò Rock Lee.
- Hai ragione - osservò Neji. - C'è qualcosa di inquietante nel suo aspetto, come di uno sciacallo quando si avventa sulle carogne...
- Che facciamo Neji ? - domandò Tenten da sopra un albero.
- Coprimi, provo a neutralizzare il suo attacco!

Senza farselo ripetere, Tenten ricominciò a scagliare le sue armi, tuttavia Kirana sembrava non curarsene e le scansò senza alcuna difficoltà. Naruto cercava disperatamente di colpirlo restando fuori dalla portata delle sue lame, mentre Neji utilizzando il Byakugan cercò di registrare mentalmente le sue mosse per trovare un punto morto nella guardia dell'avversario. Il movimento rotatorio che Kirana imprimeva al suo corpo era una specie di danza calcolata e velocissima, dove ogni singolo gesto sembrava studiato per uccidere sull'istante chiunque fosse tanto audace da venirgli troppo vicino. Allo stesso tempo era difficile riuscire a colpirlo perché non smetteva un solo attimo di girare.

- Stasera sono particolarmente affamato, voglio più sangue! - gridò Kirana.
- Naruto, Rock Lee, al mio segnale attacchiamolo insieme: uno, due...

Ancora una volta i tre provarono a sferrare un attacco combinato e, ancora una volta, si ritrovarono scaraventati a terra con delle profonde ferite su braccia e gambe.

- Adesso ne ho abbastanza! - Naruto sentì montare in lui una profonda collera. Improvvisamente Neji avvertì il flusso del Chakra della Volpe a Nove Code sprigionarsi da Naruto. Subito Naruto si scagliò su Kirana con tale rapidità che, questa volta, l'assassino non riuscì a sopraffarlo.

- E' incredibile - esclamò Rock Lee.
- E' pericoloso - osservò Neji. - Se Naruto dovesse perdere il controllo, saranno guai seri... Occorre neutralizzare Kirana adesso che è concentrato solo su di lui!

Neji alzò lo sguardo verso Tenten.

- Pensi di riuscire a centrarlo, adesso che ha smesso di girare come prima ?
- Non saprei, ho paura di colpire Naruto!
- D'accordo, ho capito - rivolgendosi poi a Rock Lee. - Avviciniamoci di soppiatto e stendiamo quel verme con un doppio calcio incrociato!
- D'accordo!

Naruto era scatenato, i suoi movimenti erano istintivi e furibondi e la sua velocità impressionante, Kirana non si avvide di Neji e Rock Lee finché non li notò muoversi repentinamente alle sue spalle. A quel punto, decise di liberare il suo Chakra e fece vorticare nuovamente le sue pericolose lame in un micidiale attacco roteante. Neji, Rock Lee e Naruto stavolta furono investiti in pieno da una tempesta tagliente che li scaraventò a terra in una pozza di sangue. Vedendo la scena, Tenten scese velocemente dalla sua posizione per aiutare gli amici in difficoltà, ma Kirana le scagliò contro una delle sue lame. Tenten avvertì un dolore lancinante alla spalla e si rese conto che la lama l'aveva colpita in pieno inchiodandole il braccio al tronco di un albero. Kirana si leccò le labbra soddisfatto.

- Fine dei giochi - esclamò. - E' ora di morire!

Alzandosi faticosamente, Neji vide Tenten in difficoltà. Accanto a lui Naruto e Rock Lee stavano sforzandosi di rialzarsi in piedi, fortunatamente Naruto era tornato in sé. Entrambi videro Tenten che, malgrado la ferita, cercò di colpire Kirana al volto con il suo kunai. Kirana scansò il colpo spostando leggermente la testa e continuò ad avanzare, pronto a tagliarle la gola.

- Presto, dobbiamo fermarlo!
- Naruto, ce la fai a scagliare il tuo Rasengan ?!?
- Certo, posso provare...
- Bene - facendo poi segno a Rock Lee. - Muoviamoci, cerchiamo di attirare la sua attenzione... Mi raccomando, Naruto, è tutto nelle tue mani stavolta!

Così, mentre Naruto si concentrava per dare forma al micidiale Rasengan, Neji e Rock Lee si gettarono addosso a Kirana per cercare di allontanarlo da Tenten.

- Ancora tra i piedi - borbottò l'assassino tra i denti. - Ma quante volte vi devo uccidere ?!?

Subito Rock Lee sferrò un calcio violentissimo alla figura, ma l'avversario parò il colpo con l'avambraccio, Neji invece tentò di investirlo con un Palmo d'Aria. Entrambi gli attacchi andarono a vuoto e questa volta sembrava davvero finita.

- RA-SEN-GAN !!!

La potentissima sfera di Chakra andò ad abbattersi in pieno sul petto di Kirana, il quale venne letteralmente sbalzato all'indietro privo di sensi. Tenten intanto era riuscita a liberarsi, malgrado la profonda ferita al braccio, e si diresse verso i compagni sfiniti.

- Tutto bene ?
- E' stata dura - mormorò Neji. - Molto dura...
- A chi lo dici - Rock Lee era senza fiato.

Le lame di Kirana avevano lasciato loro ferite profondissime su tutto il corpo, specialmente Neji che si premeva la mano contro il petto per tentare in qualche modo di contenere l'emorragìa.

- Beh, alla fine ce l'abbiamo fatta! - commentò Naruto, prima di lasciarsi crollare a terra sfinito con la sua espressione soddisfatta dipinta sul volto.

- Mph - sorrise Neji. - Almeno adesso per un po' starà zitto!
- Già - commentarono Tenten e Rock Lee. - Però bisogna ammettere che è stato davvero in gamba!

( continua )

Il combattimento contro Kirana si rivelò più duro del previsto. L'assassino venne imprigionato e sottoposto al Sigillo della Memoria da parte degli anziani, i quali successivamente lo avrebbero lasciato a vegetare in cella.
Tuttavia Neji e il suo gruppo, a parte Tenten che se l'era cavata con una semplice ferita al braccio, furono ricoverati in ospedale per tre settimane. Durante questo tempo, Neji e Rock Lee maledirono il fatto di non potersi muovere perché Naruto russava in modo allucinante.

- Io lo strozzo - esclamò Neji, spazientito.

Ogni giorno Tenten veniva a trovarli, portando con sé dei pasticcini di riso.

- Come va ?
- Se non ci mettono in una stanza SENZA questa specie di segherìa a pieno ritmo, finisce che ci suicidiamo!!!

Naruto si rigirò dormendo come se niente fosse.

- Ihih - Tenten non poté trattenere un sorrisetto. - Coraggio, consolatevi con un dolcetto!
- Grazie Tenten!
- Mmmm, buhonisshimi - esclamò Rock Lee a bocca piena.
- Ti hanno detto quando ci dimetteranno ? - domandò Neji.
- Eravate conciati piuttosto male, ma i medici dicono che ve la caverete con altri dieci giorni di riposo!
- ALTRI DIECI GIORNI QUI CON NARUTO ?!?

Naruto ricominciò a russare.

- No basta, mi sento già meglio, sono guarito!

Uscendo nel corridoio in pigiama, Rock Lee si imbatté negli infermieri creando un tafferuglio indescrivibile prima che fosse possibile fermarlo.

- Povero Rock Lee, in fondo lo capisco - esclamò Tenten.
- Se fossi stata anche tu in questa stanza negli ultimi giorni, scapperesti a gambe levate anche tu - lo sguardo di Neji si posò sul braccio fasciato di Tenten. - Come va la tua ferita ?
- Molto meglio, grazie - sorrise Tenten. - Se non fosse stato per voi, non me la sarei cavata...
- Tu avresti fatto lo stesso - osservò Neji.

Tenten fissò l'amico negli occhi. Meno di una settimana fa lo aveva visto quasi in fin di vita, adesso ringraziava il cielo di averlo davanti a lei calmo e tranquillo come se nulla fosse accaduto.

- Tenten, tu non mangi - esclamò a un tratto Neji, notando che l'amica non aveva ancora toccato cibo.
- Eh, sì... scusa, ero sovrappensiero!

Tenten allungò la mano per prendere un dolcetto e, così facendo, sfiorò appena le dita di Neji. Non sapeva perché, ma sentì che era arrossita, anche Neji sembrava imbarazzato. Sentendosi a disagio, Tenten fece per alzarsi ma Neji l'afferrò dolcemente per il polso. La ragazza sentì battere forte il cuore, avrebbe voluto dire qualcosa ma non le uscirono le parole. Neji sembrava colpito da quella sua espressione, non l'aveva mai notata prima, e non poté fare a meno di accorgersi quanto lei fosse affascinante. Tenten si accostò a lui pian piano, finché le loro labbra quasi si sfiorarono, e entrambi chiusero gli occhi...

- Aaah, potevate almeno avvisarmi che c'erano i pasticcini, egoisti che non siete altro!

La voce di Naruto fece scattare di soprassalto Neji e Tenten che, pallidi in volto, non ebbero il coraggio di replicare.

- Non avevate mica intenzione di mangiarveli tutti, vero ?!?
- N...no, certo che no - si affrettò a rispondere Tenten.
- Il fatto è che... dormivi così beatamente che abbiamo preferito non svegliarti - spiegò Neji.
- Sì, esatto, proprio così...
- Uhm - Naruto strizzò gli occhi, poco convinto. - Voi due non me la raccontate giusta... QUESTI li prendo io!

In quel momento entrò Rock Lee, scortato da due robusti infermieri, i quali lo "incatenarono" al letto.

- Lasciatemi, vi ho detto che sto bene, voglio andarmene da qui!
- Ehi, Rock Lee, perché ti agiti tanto - esclamò Naruto sorridendo. - Guarda qua, lo vuoi un pasticcino ?
- AAARRRGHHH !!!

( continua )

Il giorno che Neji, Naruto e Rock Lee furono dimessi dall'ospedale coincise curiosamente con una data un po' particolare, di lì a domani infatti si sarebbe svolto il grande Ballo Annuale di Primavera e nessuno di loro aveva ancora invitato una ragazza per l'occasione.

- Potrei chiedere alla mia dolce Sakura di uscire con me - sospirò beatamente Rock Lee.
- CHE COSA - esclamò Naruto furibondo. - Chi è che vorresti invitare tu ?!?

Senza dire una parola, Neji si allontanò lasciando che quei due si azzuffassero furiosamente. Intanto non potè fare a meno di pensare che sarebbe stato bello invitare Tenten anche se, per chissà quale motivo, gli dava fastidio l'idea che QUALCUNO potesse averla già invitata.

- Forse - pensò. - Dovrei almeno chiederglielo... Sì, dovrei fare così!

Tenten era seduta, sola e in disparte, ad osservare i ragazzi mentre corteggiavano le ragazze che avrebbero invitato al ballo. Fin da quando era piccola aveva sempre anteposto gli allenamenti ai ragazzi, e così facendo si era creata la fama di avere un carattere fin troppo "aggressivo"... Certo fisicamente non era niente male tuttavìa, temendo di sentirsi rispondere che il Ballo altro non era che una cosa frivola e insulsa, nessuno aveva OSATO invitarla.

- In fondo, non posso certo lamentarmi - pensò Tenten. - Non posso certo competere con quelle stupide oche... Chissà quante di loro avranno già "tormentato" Neji per poter andare con lui al ballo!

Tenten sospirò. Il pensiero di Neji, il SUO Neji, tra le braccia di qualche smorfiosa la faceva stare ancora peggio. Sapeva che Neji era sempre stato molto corteggiato, per via del suo aspetto forte e lo sguardo deciso... Anche lei ammirava quel suo fascino così particolare ma, essendo anzitutto la sua Compagna di Squadra ( un ruolo che, a differenza di altre, prendeva molto sul serio ), non aveva mai avuto il coraggio di dirglielo apertamente.

- Eppure - pensò. - Mi piacerebbe tanto andare con lui alla festa...

Quasi rimase scioccata quando vide CHI si era appena seduto al suo fianco in quel preciso momento.

- Ciao Tenten - esclamò Neji, con un sorriso.
- C...ciao!

Tenten cercò in tutti i modi di sembrare tranquilla, ma aveva una gran paura che Neji potesse accorgersi che era arrossita. D'altro canto, anche Neji era talmente imbarazzato da temere che gli tremasse la voce.

- Devo dirglielo - pensò Neji.
- Devo dirglielo - pensò Tenten.
- Senti...

Entrambi si voltarono nello stesso momento, rossi in volto come dei peperoni.

- Ehm...
- Beh, ecco - Neji inghiottì e si fece coraggio. - Pensavi di andare alla festa domani ?
- Sì, cioé ecco...
- Ecco, mi chiedevo se... Per caso, non ti andrebbe di venirci con me ?

Tenten non riuscì a credere alle proprie orecchie.

- Certo, se ti hanno già invitata, non importa! Capisco che...
- Oh no - rispose Tenten immediatamente. - No, anzi, mi farebbe molto piacere!
- Sul serio ?!?
- Sul serio, Neji!
- Beh, ma è... fantastico! Passo a prenderti domani allora, d'accordo ?
- D'accordo!

Entrambi si sentirono più sollevati... Tuttavìa, subito dopo essersi salutati, si resero conto di un terribile problema.

- OH NO, ACCIDENTI, COSA DIAVOLO METTERO' DOMANI ALLA FESTA ?!?

( continua )

Procurarsi un abito adatto per la festa fu una vera e propria Corsa contro il Tempo. Neji riuscì a trovare all'ultimo minuto solo un abito da sera all'occidentale con il collo inamidato, sentendo la cravatta stringergli il collo quanto il cappio di un condannato a morte; mentre Tenten invece cercò in tutti i modi di riadattare un vestito tradizionale cinese che sua madre indossava da ragazza, anche se provandolo si sentì un po' in imbarazzo per via di quello spacco laterale sulla gonna e coi piedi indolenziti a causa dei tacchi alti.

- Povero me - pensò Neji.
- Povera me - pensò Tenten.

Quando Neji andò a prendere Tenten per portarla alla festa era talmente nervoso che non sembrava neanche più lui.

- Calma, calma... CALMA !!! Ok, d'accordo, sono calmo!

Stringendo nervosamente in mano il "classico" mazzolino di fiori, Neji bussò alla porta. Come Tenten venne ad aprire, Neji restò a guardarla per un istante. Le labbra scintillavano di rosso ciliegia, così come pure il colore del suo vestito, il volto illuminato da un magnifico paio di orecchini a mezzaluna e... accidenti, se era fantastica!

- Ciao - esclamò lei imbarazzata.
- C...ciao - rispose Neji.
- Sei molto elegante, sai ?
- Gr... grazie, anche tu stai molto bene!

Non sapendo bene come scegliere le parole, Neji offrì a Tenten il suo regalo che la ragazza accettò con gratitudine, dopodiché si avviarono insieme alla piazza del villaggio dove si sarebbe tenuta la festa.
C'erano proprio tutti: Naruto e Rock Lee erano seduti in disparte, insieme a Choji che si stava rimpinzando come suo solito; Shikamaru era a fianco di Temari, del Villaggio della Sabbia, ma non sembrava troppo contento; Ino e Sakura avevano praticamente "costretto" Shino e Kiba pur di avere un accompagnatore a testa; Hinata era ovviamente nascosta dietro il tavolo del buffet a sbirciare Naruto; Kakashi leggeva il suo libro in un angolo, sotto lo sguardo ammirato di alcune ragazze presenti; perfino Tsunade aveva portato Jiraya come accompagnatore e, con evidente disappunto da parte di quest'ultimo, gli aveva TOSATO la capigliatura...

- Pare che ci sarà un bel po' di confusione - osservò Neji.
- Andiamo Neji, cerca di divertirti anche tu stasera!

Tenten lo trascinò per un braccio in mezzo alle danze, Neji dapprima fu riluttante ma, vedendo l'espressione di gioia negli occhi di Tenten, non potè fare a meno di sentirsi contento anche lui. I festeggiamenti durarono fino a notte fonda, dopo qualche ora la maggior parte dei presenti era intontita dai fumi dell'alcool o rintanata da qualche parte a schiacciare un pisolino. Oramai il divertimento era terminato e la piazza era tornata ad essere silenziosa, sotto un manto nero illuminato di stelle.

- E' stato bello, non trovi ? - domandò Tenten, sedendosi accanto a Neji.
- Direi di sì - esclamò Neji, con un sorriso.
- E' bello vederti sorridere ogni tanto!
- Hm, certo non posso dire di essere uno che sorride spesso... Ma sono felice di essere qui, stasera!
- Neji...
- Voglio essere sincero con te, non credevo che avresti accettato il mio invito!
- Perché ?
- E' questo il punto: non lo so, so solo che avevo una gran paura che tu rifiutassi!

Tenten abbassò lo sguardo.

- Io invece desideravo solo che tu lo facessi!
- Sul serio ?

Tenten appoggiò la testa sulla sua spalla.

- Mi è quasi mancato il respiro quando me lo hai chiesto, ero convinta di interessarti solamente come compagna di squadra, niente di più...

Neji le cinse dolcemente le spalle.

- Sei molto bella Tenten - disse. - Non stasera, SEMPRE, ogni giorno!
- Lo pensi davvero ?
- Sarei un pazzo se pensassi il contrario - Neji si fece ancora più serio guardandola negli occhi, quegli occhi color nocciola così intensi e profondi.

Da quando il bacio fu inventato, la storia insegna che le parole sono inutili, l'Amore parla un linguaggio silenzioso con una parola dolcissima che arriva dritta al cuore.

( continua )

Gli allenamenti di Neji ripresero costantemente, ormai le ferite infertegli da Kirana erano completamente guarite, tuttavìa il dolore al braccio sinistro cominciò a tormentarlo sempre più di frequente. Grazie alle cure dell'Hokage, aveva impresso un Sigillo in grado di alleviare il dolore attingendo energia direttamente dal suo Chakra. Tenten sapeva bene quanto fosse faticoso per Neji sottoporsi a quel genere di sforzi ma, per rispetto nei suoi confronti, fece finta di niente limitandosi a seguirlo e impegnandosi al massimo come lui si aspettava.
Tempo dopo l'Hokage li mandò a chiamare per assegnare loro una nuova missione.

- Sono giunte strane voci riguardo la foresta a nordovest del Villaggio della Foglia - spiegò Tsunade. - Pare che coloro che si avventurano da quelle parti cadano vittima di qualche strano incantesimo!
- Che tipo di incantesimo ?
- E' appunto quello che dobbiamo scoprire, vi recherete sul posto a indagare, raccomando a tutti voi la massima prudenza!
- D'accordo!

Seguendo le indicazioni dell'Hokage, Neji, Tenten e Rock Lee si recarono sul posto. Nella zona regnava un'insolito silenzio, come se ogni traccia di vita fosse scomparsa dalla circolazione.

- Tutto questo silenzio non è normale - pensò Neji.
- Che fine avranno fatto gli animali di qui ?
- Neji, Tenten, venite a vedere, presto !!!

Rock Lee fece cenno ai suoi amici di avvicinarsi.

- Guardate - esclamò, indicando qualcosa ai suoi piedi. Davanti ai loro occhi apparve una coppia di uccellini e, poco più in là, videro anche uno scoiattolo... solo che erano di PIETRA, grigi e immobili come sassi scolpiti in forma animale.

- Secondo voi che cosa può significare ?
- Non ne ho la minima idea, ma questa storia puzza...

Procedendo cautamente, i tre rimasero stupiti dal singolare fenomeno che avevano appena visto. Più avanti sbucarono in una radura dove tutt'intorno erano disposte delle statue raffiguranti esseri umani, con delle espressioni afflitte e addolorate.

- E' impressionante - mormorò Tenten.
- Guardate bene il volto di queste statue, sembrano vive...
- Infatti lo erano... prima di incontrare me, almeno!

Sorpresi, Neji e gli altri si voltarono a scoprire la provenienza di quella voce. Ritto in piedi davanti a loro vi era un individuo gigantesco con i capelli lunghi e arruffati, attorcigliati in modo da sembrare quasi dei serpenti.

- E tu chi saresti ? - domandò Neji.
- Il mio nome è Kurage - esclamò l'uomo. - Sono un collezionista!
- Che genere di collezionista ?
- Oh, molto particolare... vedete, io colleziono esseri viventi! Ma siccome accudirli e dar loro da mangiare è una gran seccatura, ho escogitato un sistema molto efficace per CONSERVARLI !!!

Rock Lee rabbrividì.

- Vuoi dire che queste statue un tempo erano vive ?!?
- Precisamente - sogghignò Kurage. - Grazie ai miei poteri, adesso sono dei pregevoli capolavori... e anche voi tra poco farete loro compagnia!
- Attenti!

Neji balzò in posizione di difesa, attivando il Byakugan, immediatamente gli apparve l'immagine del sinistro Kurage avvolta da un insolito chakra fumoso che scaturiva fuori dagli occhi. Come il suo chakra si propagava, gli insetti che ne venivano a contatto diventavano rigidi come pezzi di marmo.

- E' spaventoso - mormorò Neji, incredulo. - Come può essere in grado di fare una cosa del genere ?!?
- Aaah! - Rock Lee urlò, lanciandosi all'attacco.
- No, Rock Lee, fermati!

Purtroppo l'avvertimento di Neji giunse in ritardo. Kurage puntò il suo micidiale sguardo verso Rock Lee e quest'ultimo rimase congelato, esattamente come tutte le altre figure grigie e immobili presenti in quella radura.

- Rock Lee! - esclamò Tenten inorridita.
- Quant'è carino, con quella mano tesa - commentò Kurage, divertito. - Penso che lo userò come portaoggetti!
- Neji, hai visto che cosa ha fatto ?!?
- Purtroppo! A quanto ho capito, la fonte dei poteri di Kurage risiede negli occhi, chiunque incroci direttamente il suo sguardo è spacciato...
- Come possiamo attaccarlo allora ?
- E' questo il problema, se ci avviciniamo troppo faremo la stessa fine del povero Lee...
- Allora sarà sufficiente non guardarlo negli occhi!

Detto questo, Tenten tirò fuori una striscia di stoffa e se la legò stretta sugli occhi, dopodiché si lanciò all'attacco.

- Povera sciocca - esclamò Kurage, investendola col suo chakra.

La benda di Tenten si strappò, tuttavia la ragazza fu abbastanza svelta da proteggersi gli occhi con la mano per evitare di incrociare lo sguardo pietrificante del suo avversario. Purtroppo Kurage disponeva di altre armi, oltre al suo micidiale sguardo, e Tenten venne sbalzata all'indietro da una pioggia di shuriken.

- Tenten! - urlò Neji.
- E' tutto inutile - sorrise Kurage. - Non esiste protezione che possa frapporsi tra me e gli occhi della mia vittima.

Tenten si rialzò in piedi faticosamente. Se non era in grado di riparare i suoi occhi dal chakra di Kurage, come poteva avvicinarsi a lui e attaccarlo...
Improvvisamente gli balenò in testa l'unica possibile soluzione, anche se disperata, e sorrise amaramente al pensiero di ciò che stava per fare.

- Neji, è arrivato il momento di usare la nostra tecnica speciale!
- Ma che stai dicendo, Tenten ?
- Il nostro attacco combinato, ricordi ? Sarai tu a dirigere i miei colpi!
- Sei impazzita, non puoi avvicinarti a lui, tu...

A Neji mancò il fiato quando capì quello che Tenten aveva in mente. La ragazza lo guardò tristemente e, prima che Neji potesse fare o dire qualcosa per fermarla, si cavò gli occhi con le dita.
Gocce di sangue caddero fluide dal suo volto, come se fossero lacrime, tuttavìa la sua espressione era fredda e determinata come non mai.

- Adesso è il tuo turno, Neji - esclamò Tenten. - Devi essere tu a indicarmi i sessantaquattro punti da colpire!

Malgrado fosse sconvolto, Neji capì che non c'era tempo da perdere. Subito si portò alle spalle di Tenten e, ricorrendo alla Tecnica della Condivisione che avevano provato in allenamento, l'immagine del Byakugan si proiettò nella mente di Tenten.
Kurage era spaventato: davanti a lui c'era la ragazza ma adesso era completamente immune al suo potere, e il suo amico era dietro di lei pronto a guidarla... Non poteva fermare entrambi contemporaneamente.
Tenten srotolò la pergamena e si preparò a scagliare i suoi Draghi Gemelli. Neji le comunicò mentalmente i bersagli da colpire, cosicché i suoi coltelli si abbatterono con precisione mortale nei punti critici dell'avversario. Kurage emise un gemito soffocato, gli ultimi due kunai di Tenten gli si conficcarono negli occhi e lui cadde a terra privo di vita.
Nello stesso momento, Rock Lee e tutte le altre vittime pietrificate tornarono a muoversi, come se nulla fosse accaduto. Tenten si accasciò sulle ginocchia, immobile e priva di forze.

- TENTEEEN !!!

Neji corse accanto a lei, sconvolto. Insieme avevano sconfitto l'avversario... ma a quale prezzo! Tenten era viva ma incapace di vedere, forse per sempre.

( continua )

Neji e Rock Lee aspettavano con ansia l'esito dell'intervento. Tenten arrivò all'ospedale in condizioni critiche e i ninja del team medico disperavano di poterla salvare.

- Se solo mi fossi accorto del pericolo - mormorò Rock Lee. - E' terribile quello che è successo!
- Non credevo che Tenten fosse determinata fino a questo punto - Neji aveva lo sguardo fisso sul pavimento. - Pur di sconfiggere quel mostro di Kurage, non ha esitato a ferirsi agli occhi per non cadere vittima del suo potere!
- Avrei dovuto farlo io al suo posto...
- Non dirlo neanche per scherzo - sbottò Neji. - Sai che cosa significa non essere piu' in grado di recuperare l'uso della vista ?!? Per lei sarebbe peggio della morte!

In quel momento la luce rossa si spense e, pochi attimi dopo, il dottore uscì fuori dalla sala operatoria.

- Allora dottore - domandò Neji. - Come sta ?
- L'intervento è andato bene, nonostante abbia perso molto sangue, fisicamente si riprenderà in fretta! Tuttavìa...
- Cosa ?
- E' inutile nasconderlo, la lesione provocata alla retina era molto grave... Anche se la ferita si rimarginerà, difficilmente i suoi occhi torneranno a vedere!

Sia Neji che Rock Lee si sentirono come fulminati nel comprendere le parole del medico. Rock Lee uscì di corsa dall'ospedale come una furia, scaricando la sua rabbia prendendo a pugni un albero. Neji invece rimase per qualche secondo incapace di reagire.

- Posso... posso vederla ?
- E' ancora sotto sedativo, mi raccomando!

Neji assentì col capo ed entrò nella stanza in punta di piedi. Tenten era distesa a letto, immobile con gli occhi bendati, ignara di tutto. Senza dire una parola, Neji si avvicinò a lei mentre le parole del dottore gli rimbombavano nella testa: "difficilmente i suoi occhi torneranno a vedere!"

- Andrà tutto bene, amica mia - sussurrò Neji. - Non dovrai affrontare questo inferno da sola, te lo prometto!

Per tutto il tempo in cui Tenten dovette stare in ospedale, Neji restò al suo fianco come un amico premuroso. Man mano che trascorrevano i giorni e lei riacquistava le forze, lui seguiva costantemente i suoi progressi mostrandosi affàbile come non mai. Di solito Neji non era un gran chiacchierone ma, pur di vederla contenta, rispondeva con pazienza a tutte le sue domande, descrivendole anche i particolari più insignificanti. Certo era che, averlo accanto in un momento così difficile, era per lei motivo di grande conforto.
Una mattina, svegliandosi, Neji si accorse con sorpresa che il letto di Tenten era vuoto.

- Dove sarà andata - esclamò, precipitandosi in corridoio.

Fortunatamente, affacciandosi fuori dalla finestra, la vide. Tenten era scesa a passeggiare in giardino e il suo bastone batteva leggermente sui sassolini disseminati lungo il vialetto.

- Buongiorno Neji - lo salutò Tenten, riconoscendo il passo dell'amico alle sue spalle.
- Vedo che stai meglio oggi!
- Avevo voglia di prendere un po' d'aria...
- Cerca di non affaticarti però, vieni, sediamoci un momento!

Così dicendo, aiutò Tenten ad avvicinarsi a una panchina ed entrambi si sedettero.

- C'è il sole oggi, vero ?
- Sì, è una bella giornata!
- Lo immaginavo - sorrise leggermente Tenten.
- Il dottore dice che presto lascerai l'ospedale!

Tenten non disse niente.

- Chi entrerà a far parte della squadra al mio posto ?
- Come - Neji era stupito da quella domanda. - N... nessuno, che domande ? Tu fai ancora parte del Team Gai...
- Neji, per favore - lo interruppe Tenten. - Sappiamo bene entrambi che nessuno mi darà il permesso di tornare in azione!

Il ragazzo tacque.

- Lo sai - proseguì Tenten. - finalmente credo di aver capito quello che ha provato Rock Lee quando ha rischiato di rimanere paralizzato... Immagino che anche lui abbia vissuto dei brutti momenti!
- Rock Lee è guarito - esclamò Neji improvvisamente. - E guarirai anche tu, su questo non ci piove!
- Neji, ti prego...

Ma Neji si rifiutò di ascoltarla. Prima che potesse ribattere, la prese per un braccio e le disse di seguirlo. Insieme raggiunsero il cortile sul retro dell'ospedale, qui Neji le mise il suo kunai tra le mani.

- Qualche tempo fa - disse. - ti allenavi a colpire le sagome di legno con gli occhi bendati e, anche così, la tua mira era infallibile!
- Oh, Neji, no! Ti prego, io non me la sento...
- Non c'è nessun problema - continuò Neji. - Fisicamente il dottore dice che stai bene, e il bersaglio è ad appena dieci metri dritto davanti a te, devi solo concentrarti e tirare!

Tenten respirò profondamente e si accinse a prendere la mira. Era nervosa, Neji lo sapeva ma voleva ugualmente che facesse almeno un tentativo. L'ultima volta che Tenten aveva provato quell'esercizio con gli occhi bendati era calma e le sue mani erano salde come acciaio, ora invece le dita tremavano vistosamente. Come previsto, il kunai le scivolò all'ultimo momento e, con un tonfo sordo, rimbalzò contro il muro di pietra a un metro dal bersaglio.

- Lo sapevo - si disperò Tenten. - Ormai non sono più in grado di lanciare come si deve, è finita...

Neji si inginocchiò davanti a lei, afferrandola per le spalle.

- Ora calmati - esclamò. - Ricordati che, grazie a te, Rock Lee e almeno una trentina di persone oggi sono in grado di muoversi, parlare e respirare... Grazie a te, solamente grazie a te!
- Io...
- Tu hai dimostrato più coraggio di chiunque altro, hai sacrificato te stessa pur di vincere... E HAI VINTO, non dimenticarlo!

Calde lacrime scorrevano lungo le guance di Tenten. La ragazza affondò il volto sul petto di Neji. Anche Neji piangeva ma le sue erano lacrime di rabbia e impotenza.

- Ti ho fatto una promessa, Tenten - disse lui. - E farò di tutto per mantenerla, affinché tu possa tornare quella di un tempo... Solo, ti chiedo di avere fiducia in me!
- Oh, Neji...

Neji abbracciò forte Tenten, come se volesse proteggerla da ogni male. Nel calore di quell'abbraccio, la ragazza pregò di potersi svegliare da quelle tenebre, lo desiderò con tutta sé stessa.

( continua )

I primi giorni fuori dall'ospedale furono i peggiori per Tenten, tristezza e sconforto ebbero la meglio sugli altri suoi sensi. Sovente la notte si svegliava di soprassalto e l'oscurità perenne che l'avvolgeva la faceva sprofondare ancora di più nell'angoscia. Di giorno invece i suoi peggiori nemici erano la paura e l'esitazione, incespicava quasi ad ogni passo e sentiva sempre meno la voglia di rialzarsi. Furono Neji e Rock Lee a darle la forza sufficiente ad andare avanti, insieme le fecero capire che erano ancora una squadra... e una squadra vive con i suoi compagni e per i suoi compagni!
Anche Neji era ossessionato da un pensiero fisso: restituire la vista a Tenten, questo era diventato il suo unico scopo.

- Mi dispiace, Neji - esclamò Tsunade, scuotendo il capo tristemente. - Purtroppo nessuna arte medica è in grado di restituire la vista a Tenten, temo che dovrai rassegnarti...
- AL DIAVOLO - sbottò Neji. - Esistono tecniche ninja capaci perfino di riportare in vita i morti! Vorrebbe farmi credere che non esiste almeno una possibilità di curare i suoi occhi ?!?

Tsunade lo fissò severamente.

- A parte il fatto che non è da te perdere la calma in questo modo, ci tengo a ricordarti che, in quanto Hokage, dovrei punire la tua mancanza di rispetto... Capisco il tuo stato d'animo, per cui farò finta di niente, tuttavìa cerca ugualmente di controllarti!

Neji si morse le labbra per il disappunto.

- Ha... ragione, mi scusi - proruppe, abbassando il capo.
- Tornando alla questione che hai esposto, saprai anche tu che un ninja medico è capace di trasferire l'occhio di un moribondo nel corpo di un'altra persona: per esempio Kakashi ha ottenuto in questo modo lo Sharingan, in quanto ultimo dono del suo amico morente... Hai dunque intenzione di ammazzare qualcuno pur di procurare degli occhi a Tenten ?!?
- Con il dovuto rispetto, Hokage, vi ho semplicemente chiesto se è possibile "curare" i suoi occhi... Tra i tanti rimedi che esistono in Giappone, dovrebbe essercene almeno uno in grado di operare un miracolo!

Tsunade sospirò.

- Forse - esclamò, dopo una breve pausa di silenzio. - Tanti anni fa, all'epoca del Primo Hokage, pare che esistesse una sorgente le cui acque erano capaci di sanare gli esseri umani da qualsiasi tipo di ferita!
- Sul serio ?
- Purtroppo non lo so con certezza, è solo una leggenda che il Terzo Hokage mi raccontò durante il mio addestramento... Ma, ammesso che la leggenda sia vera, tale fonte dovrebbe trovarsi sulla cima del Monte Kiseki!
- Se esiste, la cercherò!
- E' mio dovere ricordarti che, in questo momento, il Monte Kiseki è pericolosamente vicino al territorio sotto il controllo di Orochimaru...
- Tenten è un membro ufficiale del Team Gai - esclamò Neji, deciso. - Il nostro Credo ci insegna che i propri compagni vengono prima di tutto, se uno si trova in difficoltà l'altro ha il dovere di assisterlo a rischio della propria incolumità, a meno che... - Neji pronunciò l'ultima parte con grande difficoltà. - L'Hokage stesso non lo sollevi dal proprio incarico!
- Precisamente - osservò Tsunade. - Accetti dunque di piegarti alla mia autorità per sapere se ti è concesso imbarcarti in questa missione oppure no ?

Neji tacque, scegliendo con attenzione le parole da pronunciare.

- Come Ninja, devo obbedire agli ordini - esclamò. - Accetterò di buon grado qualunque sua decisione, anche se si trattasse di sollevarmi dall'incarico come Chunin!
- Saresti disposto a tanto ?
- Sì, assolutamente!

Tsunade non disse nulla, si limitò ad osservare lo sguardo impenetrabile del ragazzo. Neji Hyuga era un discepolo promettente, estremamente orgoglioso e deciso a tutto pur di riscattare la sua posizione umiliante nei confronti della casàta capostipite. Eppure quello stesso Neji Hyuga si dichiarava oggi pronto a rinunciare alla carriera pur di osservare il dovere nei confronti della squadra che, era noto, aveva sempre visto con distacco.

- Dalle tue parole, noto con piacere che sei maturato molto rispetto ai tempi dell'Esame per la selezione dei Chunin - osservò Tsunade. - Il Neji Hyuga di allora non avrebbe mai affermato di andare contro i propri interessi, tantomeno avrebbe deciso deliberatamente di aiutare qualcuno all'infuori di sé stesso!

Neji rimase immobile, aspettando solo la risposta dell'Hokage.

- D'accordo - esclamò alla fine Tsunade. - Hai il mio benestare per raggiungere il Monte Kiseki, ma verrai affiancato da Rock Lee e da Shikamaru e sarà quest'ultimo a guidare la missione!
- Accetto!
- Molto bene, ti manderò a chiamare appena sarà tutto pronto, puoi andare ora!

( continua )

Tenten era seduta all'ombra di un albero, aspettando pazientemente il ritorno di Neji. Il ragazzo tornò a prenderla infatti e, anche se le parole dell'Hokage gli avevano acceso una piccola speranza, si guardò bene dall'illudere l'amica prima di aver verificato con i propri occhi la veridicità della leggenda.

- Come ti senti oggi, Tenten ?
- Meglio, grazie!

Silenzio.

- L'Hokage ha detto... Ci è stata assegnata un'altra missione, io e Rock Lee dobbiamo partire oggi!
- Oh, capisco - fece Tenten con un sussulto.
- Non ci vedremo per qualche giorno!
- Non importa, quando tornerai avremo modo di rifarci!

Neji la osservò. Avrebbe voluto spiegarle il vero motivo di quella missione, ma se si fosse trattato di una semplice leggenda, se avesse fallito, se non avesse più fatto ritorno... Era necessario illuderla con una falsa speranza ?
Neji strinse la mano attorno al ciondolo che teneva sotto la camicia, quello era il primo regalo che aveva ricevuto da Tenten quando erano bambini, l'oggetto che aveva più caro al mondo. Mentre le dita scorrevano le parole incise sopra, gli tornò alla mente l'immagine di Tenten che sorrideva con gli occhioni spalancati.

- Neji... Neji ?!?
- Come ?
- Come mai sei così silenzioso ? Non è la prima volta che ci salutiamo!
- No, certo! Stavo... pensando!
- A che cosa ?

Neji staccò la cordicella dal collo e mise il ciondolo nelle mani di Tenten.

- Ad una cara amica, che un giorno mi fece dono di una cosa molto importante...
- Che cosa ?
- Il suo affetto!

Tenten riconobbe al tatto lo Yin Yang che aveva regalato a Neji tanto tempo fa, e una lacrima di commozione cominciò a scenderle da sotto le bende.

- Adesso devo andare Tenten, ma tornerò presto e questo ti terrà compagnia!
- Neji, io...
- Ssst - sussurrò Neji, baciandola sulla fronte. - "Il giorno segue la notte, la luce segue le tenebre"...
- "E finché i primi non muteranno ci seguiremo sempre l'un l'altro!"

Tenten sorrise.

- Mi raccomando, non perderlo - scherzò Neji.
- Certo, sciocco!

Mentre Neji si allontanava, Tenten strinse forte a sé il ciondolo, come a voler sentire ancora il calore delle sue mani tra le proprie.

- "Finché i primi non muteranno ci seguiremo sempre l'un l'altro" - mormorò Tenten. - "Per sempre"...

( continua )

Nota dell’Autore:

Dedico questo capitolo con tutto l’affetto possibile alle utenti:

-         nejixten

-         ragazza_innamorata

-         tenny_93

-         Alhia

-         x Saretta x

Mi scuso per gli eventuali disagi tecnici, dovuti ad una lenta comprensione dei termini dell’utilizzo di questo servizio, spero sinceramente che mi perdonerete eventuali mancanze…

Ringrazio tutti coloro che seguono e seguiranno questa storia e quelle che verranno in seguito, grazie a tutti per le recensioni !!!

Con Affetto

DADO

- Cercare una sorgente magica, che forse NON esiste, sfiorando pericolosamente il regno di Orochimaru...
- Eppure Shikamaru - osservò Neji. - Mi sembravi piuttosto compiaciuto all'idea di comandare questa spedizione!
- Già, a proposito - Shikamaru si voltò a guardare lui e Rock Lee, impassibile come sempre. - Preferisco sia tu a gestire questa operazione!
- Come ?

Shikamaru si grattò il retro dell'orecchio.

- Suvvìa, rifletti, voi due fate parte dello stesso Team e comunque tu sei più motivato di chiunque altro nel portare a termine questa missione con successo!
- Ma... l'Hokage ha affidato il comando a te!
- Ufficialmente sarà così - spiegò Shikamaru. - In pratica, chi di noi tre andrà a riferire all'Hokage come sono stati EFFETTIVAMENTE ripartiti i ruoli ?
- Io non so cosa dire...
- Non c'è niente da dire, ultimamente il tuo gruppo ha svolto numerose missioni e affrontato con successo incarichi estremamente difficili, credo sia meglio affidarsi alla tua esperienza se vogliamo avere una qualche possibilità di uscirne fuori indenni!

Neji annuì. Shikamaru aveva tanti difetti ma non era uno stupido, se riteneva Neji in grado di condurre la missione sicuramente aveva fiducia nella sua capacità di giudizio.
Senza perdere altro tempo, i tre percorsero la strada che li separava dal Monte Kiseki, stando bene attenti a non destare l'attenzione degli uomini di Orochimaru che si aggiravano da quelle parti.
Il Monte Kiseki, conosciuto anche come "Monte dei Miracoli", era un luogo desolato e pieno di insidie. Molti avevano perso addirittura la vita in mezzo a quelle rocce, tuttavìa la voce sulla sorgente che sgorgava dalla sua cima rappresentava l'unica possibilità di restituire la vista a Tenten, Neji era determinato a scoprire in tutti i modi se la leggenda era vera.
Nel tardo pomeriggio avvistarono la montagna, era proprio una scarpinata mica da ridere, tuttavìa si armarono di coraggio e proseguirono.

- "Monte dei Miracoli" - ansimò Shikamaru. - Sarà un miracolo se raggiungeremo la cima!
- Bah, sfaticato - commentò Rock Lee. - Il Maestro Gai direbbe che si tratta di "sano allenamento"...
- Qualcosa mi dice che tu sarai il degno successore del tuo maestro!
- Dici sul serio ?
- Non ne ho il minimo dubbio!

Rock Lee strinse il pugno, commosso da tale affermazione.

- A un pazzo non può che succedere un altro pazzo - borbottò Shikamaru tra sé e sé.

Neji teneva il passo del gruppo, senza mostrare il minimo segno di affaticamento o di stanchezza. Nonostante il terreno irregolare e le rocce che rendevano ancora più difficile il cammino, continuava imperterrito a scrutare la zona con il Byakugan. Dentro di sé sperava di individuare da un momento all'altro la fantomatica sorgente ma, fino a quel momento, nessuno di loro era ancora riuscito a scorgere un solo zampillo d'acqua in mezzo a quelle pietre secche e aride.

- Qui l'unica acqua che abbia mai bagnato queste rocce è la pioggia - sbuffò Shikamaru. - Ammesso che non abbia avuto altri impegni...
- Tieni gli occhi aperti, invece di dire idiozìe!
- Andiamo, Neji! Cosa speri di trovare quassù, a parte la polvere ?!?

Neji afferrò Shikamaru per il bavero della giacca, e così violentemente che il ragazzo quasi si sentì strozzare.

- Ascoltami bene - Esclamò Neji rabbiosamente. - Che la sorgente esista oppure no, è il motivo per cui ci siamo messi in viaggio!
- Va bene, calmati...
- Non sono venuto qui per "ammirare il panorama", mi servono occhi aperti e orecchie spalancate!
- Va bene, calmati... Mi stai strozzando!

Neji mollò la presa.

- Spero di essere stato chiaro, non costringermi a diventare VIOLENTO!
- D'accordo, d'accordo, ho capito!
- Neji - Rock Lee era stupefatto. - Si può sapere che diavolo ti prende ?
- Chiudi il becco e cammina!
- Forse l'Hokage non aveva tutti i torti - pensò Shikamaru. - Il pensiero di Tenten lo ha sconvolto, è completamente diverso dal Neji "Uomo di Ghiaccio" Hyuga di qualche tempo fa...

Da quel momento in poi, nessuno aprì più bocca. Inerpicandosi su per il sentiero che conduceva in vetta, speravano di trovare ciò che cercavano. Ma la domanda che Rock Lee e Shikamaru si ponevano preoccupati era COME AVREBBE REAGITO Neji se la fantomatica fonte non fosse esistita ?
Ad un tratto Neji avvertì qualcosa di strano e si fermò di colpo.

- Che c'è ? - domandò Shikamaru.
- Non siamo soli qui intorno...

Prima che potesse aggiungere altro, uno shuriken si levò improvvisamente in volo da dietro le rocce. Subito ne seguirono altri e i tre furono costretti a cercare riparo allo scoperto tra i sassi che affioravano dal terreno.

- Non credete di essere stati un tantino imprudenti nel venire fin qui da soli ?!?

Quella voce era fin troppo familiare, infatti subito dopo apparve il viso sorridente del malvagio Kabuto. Era affiancato da un nutrito gruppo di guerrieri di Orochimaru, lo sguardo divertito attraverso le sottili lenti cerchiate.

- Qualcosa mi dice che non siete venuti per una semplice gita in montagna!

( continua )
 

Neji e gli altri si guardarono attorno, gli uomini di Kabuto li avevano praticamente circondati.

- Avete intenzione di raccontarmi perché siete venuti qui, o devo tirare a indovinare ?
- Che ne dici, Hyuga - bisbigliò Shikamaru. - Gli diciamo la verita, oppure usiamo il "trucchetto" che usa sempre Naruto per scappare dal ristorante senza pagare ?!?

Neji restò concentrato sulla situazione. Non poteva permettersi errori, era in gioco qualcosa di molto importante. Tuttavia Kabuto non lo mollò d'occhio per un istante.

- Se non fosse che ci conosciamo già - sorrise malignamente Kabuto. - Potrei anche credere che stavate semplicemente facendo una passeggiata... Tuttavìa, qualcosa mi dice che la vostra presenza qui ha in qualche modo a che fare con l'Acqua Sacra riservata esclusivamente al Maestro Orochimaru!

Neji sussultò. Contro Kabuto purtroppo non poteva "giocare d'astuzia", quel verme era troppo scaltro, l'unica soluzione era tenerlo occupato e permettere agli altri di proseguire fino in vetta.

- Ascoltate - esclamò, rivolto ai suoi compagni. - Da qui alla sorgente non dovrebbe mancare molto ormai, altrimenti Kabuto non sarebbe saltato fuori a intercettarci, e gli avversari sono in tutto dieci...
- Che cosa hai in mente, Neji ?
- Tu e Rock Lee cercate di raggiungere la cima più in fretta che potete - disse rivolto a Shikamaru. - Io cercherò di tenerli occupati il più possibile!
- Non dirai sul serio ?!?
- Dico sul serio - Neji attese il momento più adatto per dare il segnale. - Andate... ORA!

Con un balzo velocissimo, Rock Lee e Shikamaru lasciarono Neji alle prese con Kabuto e i suoi uomini. Un paio di loro tentò di fermarli: il primo fu neutralizzato subito dal calcio rotante di Lee mentre il secondo, dopo essere stato "bloccato" da Shikamaru, ricevette un altro violento colpo da Lee sulla base del collo che lo uccise all'istante. Così, dopo essersi sistemati lo zaino in spalla, scambiarono uno sguardo d'intesa con Neji e proseguirono il cammino.

- Lasciateli andare - ordinò Kabuto. - Ci occuperemo di loro più tardi, prima voglio regolare i conti con questo arrogante moccioso degli Hyuga!
- Mph - sorrise Neji. - Non chiedo di meglio!

Kabuto e i suoi uomini si misero in guardia, Neji restò immobile aspettando il loro attacco. Improvvisamente un paio di kunai saettarono verso di lui, tuttavìa Neji li afferrò con le dita e li rispedì al mittente. Con un tonfo secco, altri due uomini di Kabuto caddero riversi a terra con le loro stesse armi conficcate nel petto.

- Maledetto - ringhiò Kabuto.
- Ti conviene impegnarti, Kabuto lo provocò Neji. - Anche se dubito che la tua abilità possa farti sembrare diverso da quel VERME che sei!

Kabuto schiumò di rabbia ma, riprendendosi di colpo, si aggiustò gli occhiali e cambiò completamente espressione.

- Ho sentito cose interessanti sul tuo conto, Hyuga - cominciò. - Pare che il "Grande Genio" degli Hyuga in realtà sia solo un fedele cagnolino asservìto alla casàta capostipite...

Neji ebbe un sussulto.

- Eh sì, dev'essere triste per un ninja così fiero e orgoglioso, obbedire agli ordini di qualcuno che si disprezza!
- S... sta zitto - esclamò Neji con un filo di voce.
- Dicono anche - continuò Kabuto, implacabile. - Che tuo padre Hizashi, prima di essere mandato a morte al posto di suo fratello, implorava pietà... implorava, capisci ?!? Come un cane!
- BASTA !!!

Kabuto sorrise, le sue parole avevano sortito l'effetto desiderato. Completamente privo infatti del suo sangue freddo, Neji Hyuga era ora come un fuoco d'artificio, destinato a spegnersi dopo una vivida fiamma.
Il chakra di Neji era carico di rabbia, addirittura palpabile, quanto il ruggito pesante di un drago che si prepara a vomitare fuoco dalle fauci. Non soltanto Kabuto, terribili pensieri si affacciarono nella sua mente: antichi ricordi, vecchi rancori che credeva morti e sepolti e, più vivido di tutti, il volto di Tenten con gli occhi vuoti e privi di luce...

- Conosci l'inferno, vero Kabuto ? Immagino che Orochimaru te lo abbia mostrato... Bene, perché è NIENTE rispetto a quello che proverai oggi!

( continua )

- Divertente - esclamò Kabuto. - Il "cagnolino" che cerca di sembrare un lupo feroce... Implorerai pietà come tuo padre!
- In questo caso, tu non lo saprai... perché sarai già morto!
- Basta con le sciocchezze, uccidetelo!

Kabuto non dovette nemmeno finire di pronunciare l'ordine che i suoi cinque ninja rimasti si scagliarono tutti insieme, senza ovviamente accorgersi che lo Yin Yang ai piedi del ragazzo brillava di una luce sinistra... e che tutti e cinque erano già morti nello stesso momento in cui gli si avvicinarono.

- Tecnica delle 128 Chiusure!

Questo era il Colpo Mortale di Neji, una versione modificata del suo attacco più efficace che non lasciava scampo. Colpiti nei principali organi vitali attraversati dal chakra, i nemici caddero uno dopo l'altro con un'espressione di sorpresa congelata sul volto anche dopo aver toccato il suolo.

- Ti ho visto!

Kabuto aveva fatto in tempo a individuare l'angolo morto dei movimenti di Neji e, con mossa veloce e fulminea, gli conficcò il kunai nel fianco mentre l'ultimo dei suoi uomini cadeva a terra morto.

- Come vedi, Hyuga - commentò Kabuto. - L'inferno inghiottirà soltanto te!

Neji tacque, un rivolo di sangue cominciò a scorrergli lungo l'angolo della bocca.

- In fondo, dovresti ringraziarmi - osservò Kabuto ironicamente. - Stai per rincontrare il tuo paparino... Sarà felice di sapere che, fino alla fine, ti sei comportato da "bravo cagnolino" per far contento il padrone!

Neji chinò il capo, immobile, il coprifronte scivolò a terra mentre la lama di Kabuto entrò ancora più profondamente nel suo addome.

- Addio Hyuga - sorrise Kabuto. - Che tu possa riposare in pace... All'inferno!

Tuttavìa il sorriso di Kabuto si trasformò in una smorfia di sorpresa quando si accorse che il kunai era incastrato nel corpo di Hyuga e, per quanto provasse a tirare, non riusciva più ad estrarlo.
La mano di Neji si chiuse attorno al suo polso, come muovendosi al rallentatore, lo sguardo sempre chino e invisibile sotto i capelli che gli ricadevano sugli occhi.

- Hai finito di dire scemenze, Kabuto - esclamò Neji, con un tono di voce da fare gelare il sangue. - Ti avevo promesso qualcosa di peggiore dell'inferno... ECCOLA!

Kabuto rimase paralizzato dal terrore. Neji alzò improvvisamente la testa, fissandolo col Byakugan e, prima che potesse fare o dire qualcosa, lo Hyuga pose il palmo della mano contro il suo petto e lo investì con tutto il chakra che gli era rimasto in corpo.
Kabuto indietreggiò barcollando. L'ondata improvvisa di chakra aveva toccato i suoi centri nervosi, provocandogli gravissime lesioni interne.
Neji restò immobile, tenendosi il fianco ferito. Kabuto provò a maledirlo ma le parole rimasero soffocate da un rivolo di sangue che gli investì la bocca col suo sapore intenso e acre.

- Me... Me la pagherai, Hyuga - esclamò. - Ti assicuro che me la pagherai!

Consapevole della sconfitta, Kabuto pose a terra le mani e scomparve in una nuvola di fumo.
Non appena scomparve, Neji sentì le ginocchia cedere di colpo e il suo corpo cadde riverso in avanti con un tonfo sordo.

- Padre - mormorò. - N... non è ancora... il momento!

Girandosi faticosamente sulla schiena, Neji tossì violentemente e il suo sguardo si posò tra le nuvole sopra di lui.

- Ten...ten - esclamò, prima di chiudere gli occhi e sprofondare nell'oblìo.

Quando si risvegliò, vide i volti preoccupati di Rock Lee e Shikamaru chini sopra di lui. Quest'ultimo si sforzava di fargli bere qualcosa dalla sua borraccia.

- Che... che cos'è ?
- Coraggio, bevi - esclamò Shikamaru. - Non c'è modo migliore per sapere se quest'acqua funziona, visto come sei ridotto!

Neji sentì il prezioso liquido inumidirgli le labbra e, dopo aver inghiottito, sentì che il dolore che attanagliava ogni singola parte del suo corpo andava via via scomparendo. Improvvisamente fu in grado di mettersi a sedere e, con sommo stupore, notò che la ferita infertagli da Kabuto si era completamente rimarginata. Anche il sigillo curativo sul braccio era sparito e, per la prima volta, sentiva scorrere in lui il vigore di un tempo.

- E'... incredibile!
- Incredibile davvero - osservò Shikamaru.
- Allora Tenten potrà finalmente guarire - esclamò eccitato Rock Lee.

Neji osservò il cielo con un'espressione insolita dipinta sul volto.

- Sì!

( continua )

Neji e Rock Lee tornarono al Villaggio della Foglia convinti di essersi svegliati da un incubo. Il pensiero che, di lì a poco, Tenten sarebbe finalmente tornata a vedere come prima li riempiva di una gioia indescrivibile.
Tenten era seduta in mezzo a Konohamaru e ai suoi amichetti, i quali osservavano con ammirazione la ragazza lanciare il coltello in direzione del loro piccolo bersaglio di legno e fare centro senza neanche vederlo.

- Eccezionale - esclamò Udon.
- Strabiliante - fece Moegi.
- Tre urrà per Tenten, HIP HIP...
- URRA' !!!

In quel momento arrivarono Neji e Rock Lee i quali, vedendo l'amica nuovamente in grado di lanciare con la stessa sicurezza di una volta, trattennero il fiato per un istante. Tenten fece per lanciare nuovamente il coltello, quando un movimento alle sue spalle la fece sussultare. Il coltello andò a piantarsi ai piedi del bersaglio e lei si voltò improvisamente.

- Neji - esclamò. - Sei tu ?
- Sì Tenten, sono io...
- Siamo tornati in questo momento - sogghignò Rock Lee.

Neji le si avvicinò.

- Ti vedo in forma!
- Grazie a te - sorrise Tenten, mostrando il ciondolo che le aveva affidato Neji prima di partire. - Ho deciso di non arrendermi, e Konohamaru e i suoi amici si sono gentilmente offerti di aiutarmi con gli allenamenti!

Konohamaru e gli altri sorrisero imbarazzati.

- Gentile da parte loro - osservò Neji.
- Tu invece dove sei stato tutto questo tempo ?
- E' una lunga storia... Ma, abbi pazienza, adesso è importante che tu beva questo - disse, porgendole la borraccia.
- Perché ? - domandò stupita Tenten.
- E' l'Acqua Magica del Monte Kiseki - spiegò Rock Lee. - Si tratta di una potentissima medicina in grado di guarire da qualunque ferita, anche la più grave, io e Neji siamo andati apposta a cercarla per far sì che tu potessi recuperare la vista!
- Davvero avete fatto questo per me - Tenten era stupefatta. - Era questa la missione di cui non volevate parlarmi ?
- Perdonaci - esclamò subito Neji. - Non sapevamo se la leggenda che ci ha raccontato l'Hokage fosse vera, dovevamo esserne sicuri!
- E... siete sicuri che quest'acqua mi ridarà la vista ?
- CERTAMENTE - fece Rock Lee eccitato. - Avresti dovuto vedere come ha guarito Neji quando... MPHHH

Neji tappò la bocca di Rock Lee prima che terminasse la frase, tuttavìa Tenten aveva afferrato il senso.

- Ti sei ferito per colpa mia...
- Sì, ecco... Non ci pensare adesso! Hai sentito anche tu, l'Acqua Magica mi ha completamente ristabilito, perfino il mio braccio è tornato quello di un tempo!
- Sul serio ?!?
- Te lo giuro, Ten - esclamò Neji con un sorriso. - Ora, per favore, bevi quest'acqua... e tutto quanto è successo sarà solo un "brutto ricordo!"

Tenten rabbrividì. Certo la cecità improvvisa le aveva causato grandi sofferenze e momenti terribili... ma, se tutto fosse tornato come prima, anche Neji avrebbe cambiato atteggiamento nei suoi confronti ? Tutto quello che c'era stato tra loro... tutto quello che si erano detti... Sarebbe tutto sparito forse dietro al ricordo di un momento difficile e nient'altro ?!? No, Tenten preferiva restare cieca ma vicino a Neji piuttosto che tornare a vederlo freddo e distante!

- Mi dispiace Neji, non posso...
- Cosa ?
- Non posso!

Senza alcuna spiegazione, Tenten corse via disperatamente, lasciando tutti di stucco. Neji la inseguì e, una volta raggiunta, l'afferrò per le spalle senza capire perché fosse in preda a quei singhiozzi.

- Tenten, io non capisco - esclamò Neji, stupito e confuso dal suo comportamento. - Dopo tutto quello che hai sofferto, perché non vuoi tornare a vedere ?
- Perché non voglio perderti, stupido che non sei altro!
- Io... continuo a non capire...
- Quando ho perso la vista, ho ricevuto qualcosa in cambio - esclamò Tenten, sforzandosi di trattenere le lacrime. - Riesci a immaginare cosa significa riuscire finalmente ad avere quello che si è sempre sognato... solo per vederlo nuovamente allontanarsi ?!?
- Ma... di che cosa stai parlando ?
- DI TE, STUPIDO, SEMPRE E SOLAMENTE DI TE! MA E' POSSIBILE CHE TU NON LO CAPISCA ?!?

Neji si sentì come investito da una doccia gelata.

- Ogni volta che ci allenavamo insieme - continuò Tenten. - Ogni combattimento, ogni colpo, ogni ferita... Avrei benedetto il cielo pur di stare un momento tra le tue braccia! Sei sempre chiuso, distaccato, ogni tanto mi rivolgi una parola gentile e il giorno dopo è tutto come prima...

Neji l'ascoltò in silenzio. Per la prima volta in vita sua, cominciò a capire ciò di cui avrebbe dovuto accorgersi tanto tempo fa.

- Per la prima volta, ti sei preso cura di me ogni giorno, standomi vicino e confortandomi... E NON VOGLIO RICOMINCIARE TUTTO DACCAPO CON TE, NON VOGLIO GUARDARTI ATTRAVERSO UN BINOCOLO PER TUTTA LA VITA !!!
- E non vorresti invece guardarmi adesso negli occhi, per potermi dire in faccia tutto quello che ti stai tenendo dentro ?

Tenten tacque. Neji le porse nuovamente la borraccia e, dopo un attimo di esitazione, lei prese il contenitore dalle sue mani e bevve. Subito dopo, sciolse la benda attorno agli occhi e aprì leggermente le palpebre. Il suo sguardo era ancora offuscato ma l'immagine di Neji che le sorrideva diventò improvvisamente più nitida, fino a che fu in grado di scorgere nuovamente ogni suo lineamento.

- Neji...

La mano di Tenten cominciò a sfiorargli la guancia, tremando visibilmente. Neji le accarezzò le dita dolcemente, senza smettere di fissarla.

- Anch'io sono stato cieco - esclamò Neji sottovoce. - Avevo accanto a me il bene più prezioso del mondo e fino a questo momento non sono stato capace di vederlo...
- Ssst - Tenten gli poggiò un dito sulle labbra. - Avremo tempo per recuperare, vero ?

Neji non rispose, era troppo impegnato ad abbracciarla adesso.

( continua )

Nota dell'Autore:

Mamma mia, che recensioni generose che leggo, soprattutto l'ultima di nejixten ( ^_^ )... Devo perciò dire che scrivere questo episodio mi ha fatto SCIVOLARE verso la vera e propria passione ( XD lo dice anche il titolo no! )... Dopo essermi riletto tutti e 22 i capitoli sinora scritti ( Marò, ma li ho scritti davvero io ? O__O ), devo dire di essere proprio soddisfatto: volevo una storia avventurosa, romantica e divertente... e mi sembra di esserci riuscito fino a questo punto, o NO ?!? Devo comunque ringraziare autrici del calibro di: ragazza_innamorata; nejixten; Tenny_93 e tante altre ( grazie ragazze, siete FANTASTICHE e rimanete le DOMINATRICI INCONTRASTATE di questa simpatica attività ), le loro storie mi hanno fornito parecchi spunti, perciò vi garantisco che... NON FINISCE QUI ( eh eh,SPERAVATE di cavarvela con un "bacetto finale", eh ?... NEIN INVECE - IO ESSERE TORTURATORE SADIKO TETESKO, JA !!! ) - ho in mente ancora TAAANTE piccole sorpresine: momenti comici, momenti drammatici e LOVE-SOFT... Perciò, fino a che non leggerò tra le recensioni "BASTAAA, SOSPENDI QUESTA TELENOVELAAA" ecc., vi garantisco che la storia andrà avanti e MOLTO !!! ^___^

P.S.

Se avete qualche idea, consiglio o suggerimento, DITE PURE: scrivere fanfiction è un piacere dell'autore... MA ANCHE CHI LEGGE HA DIRITTO AD ESSERE SODDISFATTO, GIUSTO ?!? Bacioni

DADO

Kabuto si presentò davanti ad Orochimaru in condizioni pietose, il maestro lo osservò con disprezzo mentre entrava nella sua stanza.

- Kabuto, confido che giustificherai il tuo aspetto penoso... con motivi di profondo valore!

Kabuto s'inginocchiò.

- Maestro Orochimaru...

Prima che potesse aggiungere una parola, la lingua di Orochimaru scattò dritta verso il suo volto, facendogli volare via gli occhiali e lasciando un profondo segno rosso sulla sua guancia.

- Le scuse di un ninja sono riprovevoli - sussurrò Orochimaru. - Da quando gli uomini del Villaggio della Foglia ci hanno sconfitti durante l'ultima battaglia, non ho fatto altro che sentire scuse patetiche e vergognose... Detesto gli incapaci, mi fanno venire il voltastomaco!

Kabuto ebbe un sussulto.

- Comunque - proseguì Orochimaru. - Sono curioso di sapere CHI ti abbia ridotto in quello stato, potrebbe rivelarsi utile saperlo...

Senza farsi pregare, Kabuto iniziò a raccontare dell'episodio verificatosi sul Monte Kiseki: l'imboscata tesa a quei tre ragazzini; la reazione tempestiva dello Hyuga; il ferimento di quest'ultimo e la sua incredibile reazione finale...

- Notevole - esclamò Orochimaru. - Devo ammettere che sono sorpreso,fino ad oggi ho sempre creduto che le abilità di Itachi e Sasuke fossero particolarmente degne di nota ma, dal tuo racconto, si direbbe che le capacità dello Hyuga sono a un livello tecnico superiore... E' un vero peccato che quel ragazzo si trovi dalla parte sbagliata, potrei ricavarne un'arma invincibile!
- Mio signore...
- Mhm ?!?
- Dimentica che Neji Hyuga appartiene alla casàta cadetta della famiglia, e che pertanto il sigillo imposto sulla sua fronte gli impedirebbe comunque di rivoltarsi contro i membri della casàta principale...

Orochimaru lo fissò con disprezzo.

- Sicché tu ritieni che un semplice sigillo sia in grado di mettermi i bastoni tra le ruote, vero Kabuto ?!?
- No, io... io non volevo dire, io...
- TACI - tagliò corto Orochimaru, con un violento ceno della mano. - Piegare la volontà delle persone per "utilizzarle" a mio vantaggio è sempre stato il mio passatempo preferito - riflettè. - Tu procura di attirare qui il ragazzo - esclamò poi, rivolgendosi a Kabuto. - A "plasmare" nuovamente la sua volontà ci penserò io...

Nello stesso momento, Neji si svegliò di soprassalto.

( continua )

Quella notte il Team Gai si era accampato sotto le stelle. Rock Lee e Tenten dormivano profondamente nei sacchi a pelo e anche Neji, prima di svegliarsi con il respiro affannoso e il battito accelerato.

- Neji - esclamò la voce assonnata di Tenten. - Che ti prende ?
- N...niente - rispose Neji. - Mi dispiace di averti svegliata!
- Mh, fa niente... Hai fatto un brutto sogno ?
- No affatto, torna pure a dormire, non preoccuparti!
- AAH-HUM... Va bene - fece Tenten con uno sbadiglio, prima di assopirsi nuovamente.
- Un "brutto sogno" - pensò Neji tra sé e sé. - Un incubo piuttosto...

Il mattino seguente il Team Gai si rimise in cammino per la consueta Marcia di Addestramento, una delle tante trovate del loro maestro, si trattava di un'escursione della durata di un minimo di dieci giorni nella foresta con zaino carico sulle spalle per 16/18 ore consecutive... Ovviamente solo Rock Lee riusciva ad essere pieno di energia al mattino.

- Forza, sfaticati - gridò rivolto a Neji e Tenten che "arrancàvano" alle sue spalle.
- Perché non chiudi la bocca, invece di rompere le scatole - sbraitò Tenten.
- E va bene, ma l'ultimo che arriva paga pegno! - rispose lui, con uno scatto improvviso.
- Grrr - fece Tenten, furibonda. - Rock Lee, uno di questi giorni...

Ma non poté completare la frase perché, complice un sassolino per terra e il peso dello zaino, perse l'equilibrio e cadde in avanti. Fortunatamente Neji l'afferrò appena in tempo.

- Tutto bene ?
- Sì, grazie Neji...
- Non te la prendere troppo con quello squinternato!
- ALLORA, VI DATE UNA MOSSA ?!? - urlò Rock Lee sopra di loro.

Neji e Tenten si guardarono sconsolatamente negli occhi, sospirando, dopodiché si rimisero in marcia.
Una volta raggiunta la cima di una collina si fermarono per mangiare, tuttavìa Rock Lee fu l'unico a non togliersi lo zaino di dosso.

- Non potresti sfilartelo ALMENO per mangiare - osservò Tenten seccata.
- Il Maestro Gai dice che portare lo zaino tutto il giorno serve a irrobustire le gambe e i lombi!
- BAH - Neji preferì non aggiungere altro.

Dopo aver mangiato, i tre si accinsero a riprendere la marcia. Tuttavìa c'era qualcosa nell'aria che rendeva Neji stranamente inquieto.

- C'è qualcosa che non va ? - chiese Tenten, osservando la sua espressione preoccupata.

Neji non rispose. Si limitò ad attivare il Byakugan e a guardarsi intorno per trovare la risposta al suo disagio. Venti shuriken affilati sbucarono all'improvviso da dietro agli alberi, schizzando velocemente verso di loro.

- Giù!

Neji fece appena in tempo a lanciare quell'avvertimento che Tenten e Rock Lee si buttarono a terra. Subito i tre si misero in guardia per affrontare gli avversari, tuttavìa Rock Lee rifiutò testardamente di sganciarsi lo zaino dalle spalle.

- Prendeteli!

A quell'urlo, proveniente da dietro i cespugli, seguì l'attacco di venti uomini incappucciati che si gettarono contro il Team Gai con furia omicìda. Neji, Tenten e Rock Lee si diedero subito da fare per sostenere lo scontro ma, quando uno dei kunai avversari tranciò di netto lo zaino di Rock Lee, quest'ultimo scivolò a terra rivelando il suo contenuto... PIETRE!

- AAAHHH - Rock Lee urlò disperato. - CHE COSA AVETE FATTO, MALEDETTI, AVETE ROVINATO IL MIO ALLENAMENTO !!!

Neji e Tenten lo osservarono increduli.

- Hai... Hai fatto tutta la strada, di corsa, con un carico di pietre sulle spalle ?!?
- Me lo aveva suggerito il Maestro Gai, e ora... AAARRRGGGHHH, che rabbia!

Gli avversari erano sbigottiti, nessuno gli aveva detto che avrebbero avuto a che fare con un pazzo furioso. Tuttavìa, prima che potessero riprendersi dallo stupore, Rock Lee scatenò la furia del suo Vento della Foglia e abbatté i suoi colpi violentissimi sugli assalitori, tramortendoli uno dopo l'altro.

- Per colpa vostra, non potrò terminare l'allenamento, ve la farò pagare caraaaaaaaa!

I pugni e i calci del ragazzo erano veloci e precisi e i ninja nemici, completamente impreparati al suo attacco, si ritrovarono incapaci di reagire. Mentre Rock Lee mollava una scarica di pugni contro un avversario già steso al suolo privo di sensi, uno dei nemici ancora in piedi scivolò alle spalle di Tenten per pugnalarla alle spalle. Neji lo vide e, spostando di lato Tenten, alzò il braccio per intercettare la lama la quale attraversò il suo avambraccio fino a graffiargli il petto con la punta acuminata. Accusando il colpo, Neji fece leva sul fianco e scaraventò di lato l'avversario per finirlo. Tuttavìa questi si sottrasse all'ultimo momento al micidiale flusso di chakra di Neji e, facendo segno ai suoi compagni rimasti in piedi di seguirlo, si diede alla fuga.

- Missione compiuta, abbiamo svolto l'incarico che ci è stato affidato!

Così come erano apparsi, scomparvero altrettanto rapidamente. Neji cadde su un ginocchio, tenendosi il braccio ferito. Tenten e Rock Lee furono subito al suo fianco per aiutarlo.

- Accidenti - esclamò Rock Lee. - Ti ha trapassato il braccio da parte a parte!
- Non è grave - spiegò Neji. - E' una ferita pulita e, per fortuna, non ha toccato l'osso...
- Tuttavìa dobbiamo bendarla immediatamente - tagliò corto Tenten, strappando un lembo di stoffa dalla sua camicia rosa.

In breve sotto lo sguardo imbarazzato di Neji, Tenten si affrettò a fasciargli la ferita sanguinante, al che il ragazzo sorrise di gratitudine.

- Grazie Tenten!
- Figurati, per così poco!
- Che facciamo adesso, torniamo indietro ? - chiese Rock Lee preoccupato.
- Dovremo avvertire il Maestro Gai, se quei rinnegati sono nelle vicinanze una squadra scelta dovrebbe riuscire a rintracciarli...
- E l'allenamento ?!?

Neji sospirò.

- Rock Lee - cominciò. - Dal momento che sono ferito, e in nome della nostra "grande amicizia", puoi portare il mio zaino se lo ritieni sufficientemente pesante...
- DAVVERO, POSSO ?!?
- In alternativa - intervenne Tenten, strizzando l'occhio. - Puoi portare anche il mio...

Rock Lee aveva gli occhi colmi di gratitudine.

- Grazie, siete i migliori amici che si possano desiderare, andiamo allora!

Senza perdere tempo, Rock Lee si caricò in spalla entrambi gli zaini degli amici e si incamminò lungo la strada urlando di gioia.

- Mi sento un po' in colpa - esclamò Tenten con un sorriso.
- Contento lui - tagliò corto Neji. - Vieni, andiamo a casa.

Mentre si rialzava tuttavìa, Neji avvertì una strana fitta al petto. Immediatamente notò la piccola chiazza rossa e, sbottonandosi la camicia, rimase scioccato da ciò che la punta di quel kunai gli aveva inciso sulla pelle.

- Il... il segno di... Orochimaru!

( continua )
 

Nota dell'Autore:

Saluto affettuosamente le utenti saku_93 e Hikari_Uchiha ( XD grazie per le vostre recensioni ), non faccio anticipazioni, vi dico solo: "abbiate pazienza e vedrete"...

P.S.

@ ragazza_innamorata: dato che dici sempre di essere ASSETATA DI SANGUE HYUGA (^__^), immagino sarai contenta di leggere cosa succederà a Neji nei prossimi capitoli, CIAO !!!

DADO  

- Hmmm - mormorò Tsunade pensierosa, osservando il diabolico segno sul petto di Neji. - E dici che, dopo averti colpito, sono scomparsi ?
- Precisamente - rispose Neji. - Come se il loro unico scopo fosse quello di "marchiarmi" con questo...
- Ho capito, rivestiti!

Neji si riabbottonò la camicia mentre Tsunade si sedette nuovamente alla sua scrivania, con un'espressione preoccupata in volto.

- E' abbastanza evidente che si tratta di un piano di Orochimaru, mi domando solo cosa abbia in mente...
- Esiste un modo per rimuovere questo segno ? - domandò Neji preoccupato.
- Purtroppo - spiegò Tsunade. - Il "Marchio Nero" di Orochimaru funziona un po' come il sigillo posto sulla tua fronte, il principio è lo stesso: piegare la volontà tramite un insostenibile dolore fisico!
- E non è possibile porvi un altro sigillo, come è stato fatto per Sasuke ?

Tsunade tacque un momento.

- Certo, può darsi che la tua forza di volontà unita a un sigillo restrittìvo sia in grado di permetterti di opporre una qualche resistenza... Ma se la tua capacità di sopportazione del dolore non fosse sufficiente, potresti anche smarrire del tutto la ragione e diventare completamente pazzo!

Neji masticò amaro.

- Ma per quale motivo Orochimaru si sarebbe interessato a me, quando entrambi gli Uchiha sono ai suoi ordini ?!?
- Questo posso solo immaginarlo, purtroppo - rifletté Tsunade. - E' possibile che il tuo Byakugan possa fargli gola quanto e forse più del solo Sharingan!
- E non c'è modo di fermarlo ?
- Possiamo fare un tentativo - esclamò Tsunade. - Come ti ho detto, posso provare a sigillare il marchio di Orochimaru... ma se tu non fossi in grado di sopportare anche il più lancinante dei dolori quando questo si attiverà sarà tutto inutile!
- Che tipo di dolore ?

Tsunade sbarrò gli occhi. Neji sentì bruciare la propria mano, come se avesse appena stretto un carbone ardente. Gridò e urlò disperatamente ma il dolore aumentò d'intensità, attanagliàndoli le carni, più supplicava affinche smettesse più il dolore continuava a tormentarlo in modo tale da sentirsi spaccare il cranio. Ad un tratto la soglia del dolore fu tale che Neji sguainò il coltello, pronto a staccarsi la mano, purché smettesse di bruciare. Fu a quel punto che Tsunade, afferrandogli il polso, fece cessare l'effetto della sua ipnosi.

- Questo... questo era...
- Questo era NIENTE, Neji - sussurrò Tsunade. - Se il "Marchio Nero" dovesse veramente attivarsi, sentiresti di peggio, te lo assicuro...

Neji non disse nulla, era sconvolto e aveva la fronte imperlata di sudore freddo.

- L'Arte del Sigillo è stata raffinata per secoli prima di raggiungere gli attuali risultati - disse Tsunade. - In particolare, ispirandosi ai sistemi di tortura occidentali del medioevo che contemplavano il "dolore" come efficace arma di persuasione, è stato possibile mettere a punto tecniche, quali il Sigillo degli Hyuga, in grado di infliggere un dolore pari a quello dei tizzoni ardenti semplicemente intervenendo sui principali centri nervosi del corpo!

Neji respirò affannosamente, ancora sconvolto al pensiero di ciò che aveva appena provato.

- Se eri arrivato al punto di tagliarti il braccio - continuò Tsunade. - Cosa avresti fatto se il dolore si fosse scatenato nel tuo petto o nella testa ?
- Io... non lo so...
- Il Sigillo è un'arma di controllo terribile Neji! Se vuoi che sia in grado di applicarti una protezione, dovrai superare prove che ti sembreranno... peggiori di qualsiasi inferno!
- "Obbedienza o Dolore" - pensò Neji. - Ho forse altra scelta ?
- No, direi di no...

( continua )

Nota dell'Autore:

@ nejixten - Eh eh, non ti preoccupare, tanto LA STORIA NON SCAPPA è sempre qui pronta per essere letta e ri-letta ( però non mi dispiacerebbe qualche commento ai capitoli precedenti, XD giusto per sapere )... Per quanto riguarda la tua domanda: il segno impresso a Neji è una VARIANTE del siglillo posto sulla sua fronte - il principio è quello di PIEGARE LA VOLONTA' tramite un indescrivibile dolore fisico attraverso il Sistema Nervoso - in pratica, da adesso in poi Neji arriverà a provare un dolore pari FORSE all'estrazione simultanea di tutti i denti !!!

Ciao, al prossimo capitolo!

Riuscire ad applicare il Sigillo Restrittivo su Neji non fu facile. Malgrado tutta la sua innàta abilità, Tsunade dovette faticare molto per circoscrivere il Marchio Nero di Orochimaru con una difesa altrettanto potente, alimentata dal chakra del ragazzo. Una volta aveva fatto ricorso a un simile espediente per trasmettere energia al suo braccio sinistro per via di una grave lesione al tendine, ora invece si trattava di far sì che la volontà dello Hyuga opponesse una efficace barriera mentale contro il più lancinante dei dolori che il marchio di Orochimaru gli avrebbe provocato per costringerlo a piegarsi. Tuttavìa Neji insistette, molte volte fu sul punto di cedere ma, concentrando i suoi pensieri sulla propria determinazione, riuscì a resistere. Alla fine Tsunade alzò il capo soddisfatta.

- Bene, Neji - esclamò. - D'ora in avanti, la tua saldezza interiore dipenderà esclusivamente dalla tua volontà, se stringerai i denti ce la farai!
- La ringrazio, Hokage - rispose Neji, allacciandosi la camicia.

Tsunade notò a un tratto il piccolo Yin Yang sullo sgabello.

- E' tuo questo ? - chiese. - "Il giorno segue la notte, la luce segue le tenebre e finché i primi non muteranno ci seguiremo sempre l'un l'altra!" - sorrise, leggendo a voce alta i caratteri incisi sul retro del ciondolo.

Neji si fece improvvisamente rosso in viso.

- E' il dono di qualche bella ragazza ? - domandò Tsunade con fare malizioso.
- Sì... NO, cioé... è di un'amica e...
- Certo, certo, capisco! - tagliò corto lei, restituendoglielo.

Neji abbassò lo sguardo, nascondendo il ciondolo sotto la camicia, dopodiché salutò l'Hokage chinando il capo rispettosamente e uscì senza dire una parola.

- Hm - Tsunade non poté fare a meno di emettere un risolino. - Certo che i ragazzi sono veramente strani, così decisi e determinati di fronte alle avversità... ma quando si tratta dei loro sentimenti diventano così insicuri!

Subito tornò a concentrarsi sui suoi documenti, tuttavìa un'ombra continuava a preoccuparla.

- Eppure - pensò. - Non sono tranquilla... Se Orochimaru vuole a tutti i costi quel ragazzo, deve avere qualche cosa in mente e vorrei tanto sapere cosa!

Neji tornò mestamente verso casa, con gli occhi incollati al suolo, tanto che non si avvide della mano che gli batté affettuosamente sulla spalla.

- Ehilà - esclamò Tenten con un sorriso. - Accidenti, che muso lungo! Che cosa c'è che non va ?

Neji la guardò preoccupato. Cosa poteva dirle ? La verità ? Certo, in qualsiasi altro caso lo avrebbe fatto, ma come poteva spiegarle quello che gli stava accadendo... Poteva forse essere tanto egoista da starle vicino a tutti i costi, rischiando di metterla in pericolo da un momento all'altro ?!? No, non poteva...

- Neji...Neji... "Terra chiama Neji", ci senti ?

Neji indurì improvvisamente lo sguardo.

- Non dovresti essere ad allenarti in questo momento - esclamò lui in tono arrabbiato.
- Sì ma... veramente aspettavo te e...
- Oggi ho da fare e, comunque, non c'è scritto da nessuna parte che dobbiamo PER FORZA allenarci insieme!
- No, certo, ma...
- Sei ancora qui ?

Tenten rimase di sasso.

- Neji, se c'è qualcosa che non va, possiamo parlarne...
- Non ce n'è bisogno, VA TUTTO BENISSIMO - sbottò Neji. - Perché non mi lasci in pace ?!?
- Io... Va bene, scusa, come vuoi...

Senza nemmeno voltarsi indietro, Tenten fuggì via in lacrime mentre Neji rimase immobile a guardarla mentre si allontanava.

- Perdonami Tenten - mormorò Neji sottovoce. - Lo faccio perché ti amo più di ogni altra cosa al mondo...

In quel momento, pensò, anche il dolore del Marchio Nero era niente in confronto a quello che stava provando.

( continua )

Nota dell'Autore:

@ nejixten e tenny_93 - Eh, è dura qui rispondere alle vostre domande SENZA fare anticipazioni... XD come vedete, NO Neji non se la sente di dire niente a Tenten, ANZI cerca il più possibile di tenerla a distanza tornando a fare il "duro" per scoraggiarla; lo zio di Neji ( BRAVISSIMA PERSONA ) sarà utile quasi quanto Orochimaru stesso; e Tenten... Beh, ora sto dicendo un po' troppo, andiamo avanti... AH, DIMENTICAVO, nel prossimo capitolo appare Ino !!! ^___^

Tenten arrivò in riva al fiume con gli occhi gonfi di pianto. Che cosa era successo a Neji, perché si comportava così ?!? Lo sguardo freddo che le aveva rivolto le faceva più male delle parole stesse.

- Perché - esclamò, battendo il pugno sul tronco di un albero. - PERCHE' ?!?

Improvvisamente da sopra l'albero le giunse in risposta una voce familiare.

- Dimmi, ti ha fatto qualcosa di male quest'albero ?

Tenten alzò gli occhi.

- Ino - esclamò. - Che diavolo ci fai qui ?
- Nulla di particolare - rispose lei, scendendo a terra con un balzo. - Tu piuttosto... Fammi indovinare, hai litigato con un ragazzo moro, bello e TERRIBILMENTE SPIETATO... ho indovinato ?
- Non... non sono affari che ti riguardano...
- OH, MACCERTOCHENNO !!! - rispose lei, cingendola per le spalle affinché non si allontanasse. - Però parlarne con un'amica "leale" e "sincera" può fare comodo in certi casi... Dunque, SIEDITI e raccontami tutto!

Malgrado l'iniziale diffidenza, Tenten fece presto a "vuotare il sacco". Ino ascoltò attentamente, scuotendo la testa ad ogni parola.

- Gli uomini - esclamò. - Sono tutti un branco di mascalzoni, non vale la pena di soffrire per loro!
- Sono preoccupata per Neji, non è da lui comportarsi così... NON CON ME ALMENO, oggi però era... diverso!
- UHM, "diverso", eh ?!?
- Sì... come se a parlare non fosse lui, ecco!
- Uhm... Uhm... UHMMM !!!

Ino rimuginò tra sé e sé, dopodiché tirò fuori una copia spiegazzata di "Kunoichi Moderna", il titolo sulla copertina riportava scritto "TENTEN RODRIGUEZ SI SPOSA, TUTTI I PARTICOLARI A PAG.3"...

- Stamattina - spiegò Ino. - Ho trovato un test INFALLIBILE per le coppie in crisi... Eccolo qui!
- Ma sei sicura che...
- Ssst, tu rispondi solo alle domande! "Il vostro LUI è Musone & Malinconico" ?
- Sì...
- "Freddo & Distaccato" ?
- Sì...
- "Distante & Scostante" ?
- Sì...
- "Cambiamento repentino di Umore & Personalità" ?
- Oggi, all'improvviso...
- "Adduce giustificazioni per scansare eventuali impegni" ?
- Non saprei, dovevamo allenarci ma...
- Ha detto NO, giusto ?!?
- Sì, ma...
- Allora la risposta è affermativa, andiamo avanti! "Mancanza di Appetito" ?
- Ma cosa vuoi che ne sappia ?!?
- No, scusa, per sbaglio sono andata alla pagina accanto... "Sguardo Lànguido & Dilatazione irregolare delle Pupille" ?
- Ino, Neji ha il Byakugan...
- Ah, giusto! Dunque, tiriamo le somme, uhm...
- Allora ?
- "Profilo C: il vostro LUI, improvvisamente e apparentemente senza motivo insensibile... eccetera eccetera... Potrebbe mostrare tutti i sintomi di una fulmìnea e pericolosa RELAZIONE EXTRACONIUGALE !
- Assurdo - esclamò Tenten scocciata. - E io, scema, che ti do' anche retta...
- Guarda che lo conferma la famosa sessuologa TANIA KUNAI, una vera autorità in questo campo!
- Neji non ha un'altra!
- Ne sei sicura ?
- Sì!
- Sicurasicura ??
- Sì...
- Sicurasicurasicura ?!?
- INO, FALLA FINITA O TI STROZZO !!!

( continua )

Nota dell'Autore:

Lo so, esageratamente DEMENZIALE questo capitolo, ma quello precedente era TROPPO TRISTE per i miei gusti ( /__\ ), XD dovevo tirarmi sù...

DADO

- Che cosa hai detto, Neji ?

La voce di Hiashi Hyuga era severa come sempre e non prometteva nulla di buono.

- Esattamente quello che ho detto - rispose Neji, deciso. - Non intendo più riconoscere, per alcun motivo, la superiorità della casàta capostipite!
- SEI IMPAZZITO ?!?
- Al contrario, non sono mai stato così serio!
- Attento Neji - lo ammonì suo zio. - Posso perdonare la tua insolenza ma non sono disposto a tollerare oltre la tua insubordinazione!
- Allora dovrà ricorrere al potere del sigillo... Perché non ho alcuna intenzione di ritornare sulle mie parole!
- Sfrontato!

Hiashi Hyuga era fuori di sé dalla rabbia per l'inspiegabile comportamento del nipote. Senza perdere tempo, attivò immediatamente gli effetti del sigillo maledetto sulla fronte di Neji, il quale subito cominciò a gemere per il dolore improvviso.
Fu come se mille aghi incandescenti gli fossero stati piantati dentro tutti insieme, il suo corpo tremò visibilmente a causa delle convulsioni, tuttavìa Neji mantenne lo sguardo fisso verso lo zio. Lo aveva deliberatamente provocato per costringerlo ad attivare il tremendo potere del sigillo, perché era l'unico modo che aveva per testare la sua resistenza nei confronti del "Marchio Nero" impressogli dagli uomini di Orochimaru.

- Sei veramente convinto di quello che hai appena detto, Neji ?
- A...Asso...lutamen...te!
- Allora, mi dispiace per te!

Nuove ondate di dolore assalirono Neji, sempre più forti. Il simbolo sulla sua fronte bruciava e le vene del collo pulsavano violentemente fin quasi a scoppiare, era come se i suoi muscoli fossero sul punto di staccarsi dalle ossa da un momento all'altro.
Neji urlò, il sangue cominciò a sprizzargli fuori dalla bocca assieme a conati di vomito.

- Te lo ripeto ancora, Neji, vuoi VERAMENTE ribellarti alla Legge della nostra famiglia ?

Neji non rispose, aveva la bocca piena di sangue acido. Di nuovo il supplìzio che si era imposto riprese, con violenza ancora maggiore. D'un tratto sentì le ossa delle braccia e delle gambe scricchiolare e il sangue premere sulle tempie, come se la testa stesse per esplodere. Accucciato sulle ginocchia, con le mani strette sul petto, cercò in tutti i modi di resistere.

- Perché, Neji ?

Hiashi Hyuga non capiva il perché di questo comportamento assurdo. Il Sigillo Maledetto veniva imposto ai membri della casàta cadetta proprio perché il dolore era tale da indùrli all'obbedienza... Allora "perché" Neji insisteva nel sopportare un simile tormento ?

- Non può trattarsi di semplice orgoglio - pensò Hiashi. - Ci deve essere sotto qualcosa ma non ho modo di saperlo... a meno che Neji non si decida a spiegarmelo!

Stavolta l'urlo di Neji fu udito distintamente da Hanabi e Hinata, che si affacciarono terrorizzate davanti alle porte delle loro rispettive stanze. La tremenda pressione del sangue nelle dita di Neji fu tale da fargli schizzare via le unghie. Adesso Neji non era più nemmeno in grado di appoggiarsi sulle mani, sembrava un animale da macello che avesse appena subito un'amputazione.
Hiashi era inorridito. Mai aveva visto qualcuno subire gli effetti del Sigillo fino a quel punto, il volto del nipote era una ragnatela di sangue e capillari rotti e il corpo che si contorceva sul pavimento. Eppure Neji continuava ostinatamente a tenere le labbra serrate, l'unico pensiero che si faceva strada nella sua mente era l'incessante dolore che gli attanagliava le membra.
All'improvviso il sangue cominciò a uscirgli dalle ferite con tale violenza che, Hiashi ne era sicuro, sarebbe certamente morto dissanguato.

- No basta, è assurdo! - gridò Hiashi. - Vuoi forse morire ?!?
- Ne...Nessuno può... piegare la mia... mente!

Prima che accadesse l'irreparabile, Hiashi interruppe gli effetti del Sigillo Maledetto e Neji rimase sul pavimento ansimante.

- A motivo del tuo assurdo comportamento Neji, non riesco a trovare nessuna spiegazione - Hiashi Hyuga era sorpreso quanto sconvolto. - Opporre una resistenza così ostinata al Sigillo Maledetto equivale a una morte atroce! Chi mai può accettare di sopportare una cosa simile di sua volontà ?!?

Neji non rispose.

- Neji, se non vuoi dirmi ciò che ti passa per la testa, di certo non ricorrerò al Sigillo per costringerti a farlo... Ma ti proibisco di allontanarti da questa casa fino a quando non mi avrai fornito una spiegazione convincente!

Detto questo, Hiashi Hyuga uscì fuori, lasciando il nipote privo di sensi sul pavimento della stanza.
Più tardi Hiashi pensò alle parole dette da Neji prima di perdere i sensi. "Nessuno può piegare la mia mente"... Perché aveva detto "mente" ? Se si fosse trattato di semplice orgoglio, avrebbe parlato di "volontà"...

- Troppe cose non quadrano - rifletté Hiashi. - Ne parlerò con l'Hokage, non vedo altra soluzione!

( continua )

- Il... Il "Marchio Nero" ?!?

Hiashi Hyuga non poteva credere alle proprie orecchie.

- Proprio così - confermò Tsunade. - Ignoro ancora il perché ma, sta di fatto che il giovane Neji è il prossimo potenziale bersaglio di Orochimaru!

***

Tenten era seduta all'ombra di una panchina, giocherellando con un kunai per passare il tempo. Neji non si era fatto vedere agli allenamenti e lei non aveva più avuto modo di parlargli dall'altra sera.

- Neji - sospirò. - Che cosa ti è accaduto ?

Improvvisamente, alzando gli occhi dall'altra parte del cortile, vide lo zio di Neji che si dirigeva verso l'ufficio dell'Hokage.

- Forse - pensò. - Potrà dirmi qualcosa su Neji!

Senza farsi notare, Tenten scivolò alle sue spalle dopodiché, non appena Hiashi Hyuga entrò nella stanza, si avvicinò alla porta per origliare i loro discorsi.

***

- Dunque è questo il motivo del suo assurdo comportamento di ieri sera!
- Temo proprio di sì - fece Tsunade. - Posso immaginare perché lo abbia fatto, ma ritengo che questo sia solo L'INIZIO del problema...
- E' terribile - esclamò Hiashi sconvolto. - Se solo avessi immaginato... in questo modo ho rischiato di ucciderlo, povero ragazzo!

Tenten ebbe un sussulto.

- N...Non può essere! Non stanno parlando di Neji, no...

Tsunade tenne lo sguardo abbassato, immersa nei propri pensieri.

- L'unico modo che aveva per comprendere il tremendo potere del "marchio Nero" - continuò lei. - Era di SPERIMENTARE sulla propria pelle gli effetti di un Sigillo altrettanto efficace...
- Ma perché sottoporsi a un simile tormento ?!? Nessun essere umano può sopportare un dolore in grado di attaccare direttamente i Centri Nervosi...
- Purtroppo non c'è altra scelta - spiegò Tsunade. - Il Sigillo Restrittìvo che ho applicato a Neji per contenere gli effetti del Marchio Nero di Orochimaru entrerà in funzione quando necessario tuttavìa, per evitare di restare soggiogàto, alla fine dipenderà tutto dalla sua capacità di reagire all'insostenibile impulso del dolore!
- Che cosa suggerisce di fare ?
- Non bisogna perderlo di vista, neanche per un momento, occorre sorvegliarlo giorno e notte! Non possiamo permettere che si verifichi nuovamente la tragedia di Sasuke Uchiha...

Tenten restò immobile, le spalle contro la porta. Neji, vittima del Marchio Nero di Orochimaru... E per giunta l'altra notte aveva anche rischiato di morire! Improvvisamente il rumore della serratura la fece sobbalzare, subito si nascose dietro una colonna e attese che Hiashi si allontanasse. Poco dopo scese nuovamente in cortile, pallida in viso e con lo sguardo assente. Qui incrociò Rock Lee che, non appena la vide, alzò il braccio salutandola affettuosamente.

- Ehi Tenten, come stai ?

La ragazza non rispose. Sotto lo sguardo perplesso dell'amico, si allontanò lentamente senza dire una parola.

( continua )

Nota dell'Autore:

Momenti difficili adesso, sempre più difficili... Un saluto speciale alle mie FEDELISSIME ( _nejixten_ & tenny_93 ) GRAZIE RAGAZZE, ALLA PROSSIMA !!!

DADO

Tenten si sentiva triste e vuota. Sapeva che c'era qualcosa che non andava, ma non poteva certo immaginare che dietro allo strano comportamento di Neji potesse esserci l'ombra di Orochimaru...
Poi di colpo ripensò a quello che aveva detto Hiashi riguardo l'altra sera e si figurò mentalmente l'immagine di Neji a letto, in preda a dolori terribili.

- Basta così - esclamò ad un tratto. - Succeda quel che succeda, devo sapere come sta!

Senza perdere tempo, Tenten si recò di corsa alla villa degli Hyuga. Venne ad aprirle Hinata, ancora visibilmente sconvolta dagli eventi accaduti la sera precedente.

- Neji è in casa ? - domandò Tenten.
- Beh, sì ma...
- Ma... che cosa ?
- Non è in grado di ricevere visite, in questo momento...
- Per quale motivo ?
- Non è... Ecco, non si sente molto bene e...
- E "per favore" non venirmi a raccontare scemenze!

Hinata sospirò.

- Sai già quello che è successo, vero ?
- Voglio vederlo, ADESSO!
- D'accordo, entra, per fortuna papà non è ancora tornato...

Hinata accompagnò Tenten lungo il corridoio.

- Come sta adesso ?
- Purtroppo io e Hanabi abbiamo potuto vederlo solo stamattina, mentre dormiva! Ha perso molto sangue e versa in condizioni spaventose...

Tremando visibilmente, Tenten entrò nella stanza di Neji seguita da Hinata. Neji era a letto che dormiva profondamente, il volto pallido e solcato da sottili segni violacei.

- Neji...
- Ssst - sussurrò Hinata. - Credimi, è meglio lasciarlo dormire per ora!
- Hai... ragione, scusa - fece Tenten, asciugandosi gli occhi con il dorso dell'indice.
- Ascolta - continuò Hinata. - Io NON ho visto niente, papà ha proibito a tutti di vedere Neji senza il suo permesso dunque possiamo stare tranquilli, se decidi di andare a casa comunque è meglio che esci dalla finestra!
- Ti ringrazio...
- Figurati, anch'io sono innamora... CIOE', so cosa significa e... Beh, ecco... Vi lascio soli, eh!

Tenten si inginocchiò accanto a Neji, in silenzio. Mentre gli scostava i capelli dal viso, sentì una morsa al petto. Rimase a osservarlo senza dire una parola, pregando che il leggero movimento del petto sotto le lenzuola riprendesse regolarmente.
Qualche ora più tardi, Neji aprì finalmente gli occhi. Impiegò qualche istante per rendersi conto di dove fosse e, con stupore, si accorse che Tenten era accanto a lui.

- Te...Tenten ?
- Sì, sono io!
- Che... Che ci fai qui ?
- Dovevo vederti...
- Sei pazza! Non dovresti trovarti qui e...
- So tutto - esclamò. - Per favore, smettila adesso!

Neji tacque.

- Come lo hai scoperto ?
- Ho ascoltato i discorsi fra tuo zio e l'Hokage...
- A maggior ragione, starmi vicino potrebbe essere pericoloso - esclamò Neji. - Mi dispiace Tenten, io... non credo che riuscirò a resistere a questo marchio!
- Dunque è per questo che hai provocato tuo zio, era una specie di "prova", giusto ?!?
- Io volevo... Dovevo provare almeno a RESISTERE!
- E ce l'hai fatta!
- No... Mio zio ha interrotto il Sigillo, Orochimaru invece NON si fermerebbe!
- Ma tu non hai intenzione di arrenderti, giusto ?
- Non è nella mia natura farlo, mi conosci!
- Certo che ti conosco - mormorò Tenten. - Per questo so che Orochimaru non otterrà MAI quello che vuole...
- Tenten, ti prego - la interruppe Neji. - Se rimanessi accanto a te, potrei anche arrivare a farti del male... E NON DEVE succedere!
- E pensi che saperti in queste condizioni mi faccia stare bene, hai idea di quello che ho provato quando ho saputo ciò che ti era successo ?!?
- Io...
- Ora stammi bene a sentire, NEJI HYUGA, non ho nessuna intenzione di lasciarti decidere al mio posto... Perciò, che ti piaccia o no, affronteremo insieme anche questa difficoltà! E SE TI AZZARDI A DIRE DI NO UN'ALTRA VOLTA, IL MARCHIO NERO SARA' L'ULTIMO DEI TUOI PROBLEMI, MI SONO SPIEGATA ?!?
- Hmph - sorrise Neji debolmente. - D'accordo, come vuoi!
- Bene, adesso cerca di riposare - esclamò lei, sistemandogli le coperte.
- Tenten...
- Sì ?
- Grazie!

( continua )

Nota dell'Autore:

Lo so, il titolo dell'episodio forse non è un granché ma... a mezzanotte passata e STANCO DA FARE SCHIFO, non ho trovato niente di meglio dell'ultima parola, ve lo ripeto un'altra volta: Suggerite, Suggerite, SUGGERITEEE !!! XD

P.S.

Prossimo episodio - OKKIO, TORNA KABUTO !

Le ferite del corpo guariscono e, anche se quelle dell'anima restano, Neji dimostrò molta più determinazione di quanto lui stesso potesse immaginare. Dopo una settimana era nuovamente in piedi e il decimo giorno era già in grado di riprendere gli allenamenti. Vedendolo ormai ripreso completamente, suo zio Hiashi lo mandò a chiamare.

- Voleva vedermi, zio ?
- Accomodati Neji, vorrei farti alcune domande!

Neji si sedette, entrambi si fissarono negli occhi senza dire una parola, dopodiché suo zio interruppe il silenzio.

- Perché non me ne hai parlato subito, invece di recitare quell'assurda sceneggiata ?
- Se gliene avessi parlato, non avrebbe mai acconsentito a quello che avevo in mente...
- NATURALMENTE - lo sguardo di Hiashi si fece ancora più severo. - Neji, posso sforzarmi di capire le tue ragioni ma... Un Sigillo Maledetto NON è una prova di forza! Quando se ne subisce l'effetto, il corpo è destinato a cedere sotto un processo distruttivo capace di condurre inevitabilmente al collasso... Continuando ostinatamente a resistere a quel dolore, si ottiene solo una morte lenta e atroce!

Hiashi Hyuga si alzò in piedi, tacendo un attimo prima di proseguire.

- Anche Sasuke Uchiha ha sperimentato su di sé il tormento del Sigillo Maledetto di Orochimaru e inevitabilmente...
- C'è solo un particolare che vi prego di tenere a mente, zio - lo interruppe Neji. - Io NON SONO Sasuke!

La conversazione terminò in quel momento. Più tardi Neji si recò al campo di addestramento, dove Tenten e Rock Lee lo stavano già aspettando.

- Finalmente!
- Perché ci hai messo tanto ?
- Niente di particolare - spiegò Neji. - Solo... una "seccatura" che mi ha fatto perdere tempo!
- Allora possiamo allenarci insieme adesso ?
- Certo!

Senza farselo ripetere, Rock Lee sferrò subito i suoi calci migliori addosso a Neji, il quale subito parò l'attacco con gli avambracci sorprendendosi del ritrovato vigore. Tenten indirizzò una pioggia di kunai verso entrambi, tuttavìa Neji li scansò prontamente e Rock Lee arrivò addirittura ad afferrarne uno coi denti. Tutti e tre erano concentratissimi ma, lo si capiva dalla loro espressione, erano anche immensamente felici di allenarsi di nuovo insieme. Come ultimo esercizio, Tenten scagliò i suoi coltelli verso Rock Lee che li respinse velocemente a Neji, il quale li conficcò tutti nel bersaglio in fondo al campo.

- Finalmente il Team Gai è di nuovo in azione! - esultò Rock Lee.
- "Più Forti di Ieri" - fece eco Tenten.

Improvvisamente i tre si voltarono di soprassalto al cupo suono di un applauso alle loro spalle. Davanti ai loro occhi sconcertati, Kabuto li stava osservando col suo insopportabile sorriso dipinto sul volto.

- Bravi - esclamò. - E' un piacere vedere che avete tutta questa energia fin dal mattino... Perché, vedete - fece, aggiustandosi gli occhiali. - Dubito persino che riuscirete a reggervi in piedi tra poco!

( continua )

Nota dell’Autore:

Chiedo scusa per il ritardo nel postare il 31° capitolo stamattina (avrei voluto fare prima ma XD)… In giornata cercherò di andare avanti comunque

P.S. x _nejixten_:

quando ho cominciato questa serie, non credevo che sarebbe piaciuta così tanto ( XD che ci crediate o no, il mio unico rapporto con NARUTO è stato qualche episodio sparso della prima serie e INNUMEREVOLI ORE SU WIKIPEDIA per raccogliere più informazioni possibili sul character dei personaggi )… Ho voluto cercare di rimanere più vicino possibile al contesto originale della storia per rendere omaggio ai fan più affezionati della serie ( per esempio: Naruto, Rock Lee, Tsunade e tutti quei personaggi che finora sono comparsi solo occasionalmente mantengono il più possibile intatti i loro parametri ORIGINALI )… Tuttavia per i due protagonisti di questa fanfic, vale a dire Neji e Tenten, non è facile mantenere fedele il loro profilo – essendo una Love-Fic amatoriale, è facile dipingerli in modo un po’ troppo “sdolcinato” - Se siete dei PERFEZIONISTI che amate i lavori di fantasia ma con regole precise, vi prego di parlare liberamente: esprimete le vostre idee, consigli, opinioni, suggerimenti, ecc…

OK, scusate lo sproloquio, arrivederci al prossimo capitolo !!!

Con Affetto

DADO

- Kabuto, maledetto!
- Suvvìa Neji, non rendermi le cose più complicate - esclamò Kabuto, grattandosi l'orecchio. - Dimostrami che sei un bravo "cagnolino" obbediente... e i tuoi compagni ci guadagneranno in salute!
- Ti ho già sconfittò una volta, Kabuto - replicò Neji deciso. - E sono pronto a farlo nuovamente!
- Hmph, che sciocco...

Kabuto scostò di lato l'ampio mantello che aveva addosso. Neji, Tenten e Rock Lee si misero in guardia ma... non appena Kabuto puntò la sua mano in direzione di Neji, quest'ultimo capì.
Kabuto aveva impresso sul palmo destro lo stesso identico simbolo presente sul petto dello Hyuga, il "Marchio Nero".

- Non perdiamo tempo - esclamò Kabuto. - Sai già perché sono qui, dunque fai il bravo "cagnetto" Hyuga e seguimi senza fare tante storie!
- Bastardo - mormorò Neji a denti stretti.

Purtroppo, malgrado l'orgoglio, Neji avvertì chiaramente il dolore ormai familiare che cominciava a farsi strada dentro di lui.

- Rock Lee muoviti, attacchiamolo insieme!
- D'accordo Tenten, sono pronto!

Tenten e Rock Lee si scagliarono velocemente addosso a Kabuto, il quale sbuffò seccato e li travolse con un'ondata di chakra. Rock Lee finì addosso al bersaglio di legno, mentre Tenten rimase immobile dopo essere stata scaraventata a terra per circa un metro.

- Detesto le intromissioni - osservò Kabuto sprezzante. - Torniamo a noi Hyuga, ne hai avuto abbastanza... o devo continuare ?
- Gh...

Neji strinse i denti, il dolore era forte ma questa volta si era attivata la protezione restrittìva di Tsunade e adesso lui era in grado di fronteggiare il nemico con la forza della volontà unita a quella del suo chakra.

- Ti dirò - continuò Kabuto. - Quando il Maestro Orochimaru ha insistito affinché ti riportassi da lui VIVO, ho promesso che avrei fatto il possibile per accontentarlo...

Neji abbassò la guardia per un istante.

- ...Ho mentito! - sorrise Kabuto, concentrando ancora di più gli effetti del sigillo.

Neji urlò disperatamente. Il marchio sul petto bruciava come carbone incandescente sulla pelle, eppure qualcosa continuava a dirgli di non arrendersi. Non sapendo nemmeno da dove era ancora in grado di trarre energia, si attaccò disperatamente al desiderio di lottare contro quel dolore che lo assaliva.

- Devo dire che sono sorpreso - esclamò Kabuto. - Chiunque al tuo posto avrebbe già implorato pietà... Meglio così, sarà più divertente vederti andare all'altro mondo!

Improvvisamente una catena si avvolse attorno al braccio di Kabuto. Tenten era di nuovo in piedi e reggeva l'altra estremità, pronta per un nuovo attacco.

- Coraggio Rock Lee, è tutto tuo!

Il piede di Rock Lee sfrecciò velocissimo verso la faccia di Kabuto, il quale tuttavìa riuscì a evitarlo per un soffio. Di nuovo Rock Lee provò a colpirlo, ma Kabuto riuscì ad anticiparlo di una frazione di secondo e gli piantò il pugno in mezzo allo stomaco.

- Rock Lee, NO!

Preoccupata per l'amico, Tenten abbassò la guardia. Questa sua distrazione permise a Kabuto di liberare il braccio dalla catena e rispedirla al mittente.

- Sono stufo di questi giochetti!
- Tenten... Rock Lee...

Neji riusciva a malapena a muoversi, ciononostante voleva a tutti i costi intervenire in aiuto dei propri amici.

- Se solo riuscissi... a muovermi...

Improvvisamente una coppia di kunai sfrecciò ai piedi di Kabuto, costringendolo in questo modo a interrompere l'azione del Marchio Nero, lasciando Neji nuovamente libero di muoversi.

- Pare che siamo arrivati in tempo - disse una voce familiare.
- Coraggio Neji, sorridi... E' arrivata la cavallerìa!

Neji scosse la testa, incrèdulo. Sakura e Naruto erano appena giunti in loro soccorso.

( continua )

Nota dell'Autore:

@ _nejixten_: hai presente "BEAUTIFUL" ?!? Beh, temo che la lunghezza ti annoierà, mi dispiace... ^___^

- Naruto, Sakura - esclamò Neji. - Che diavolo ci fate qui ?
- Ma che bel modo di ringraziare - replicò Naruto.
- Abbiamo ricevuto l'ordine di tenerti d'occhio - spiegò Sakura. - Tsunade era sicura che Orochimaru non avrebbe tardato nel fare la sua prossima mossa... e aveva ragione!

Kabuto si aggiustò nuovamente gli occhiali.

- Che intenzioni hai, Kabuto ?
- Oh, le migliori sicuramente... Per me!

Così dicendo, Kabuto fendette l'aria davanti a sé e la trasformò in una lama affilata che andò a colpire il punto in cui un attimo prima si trovavano i tre ragazzi.

- Avete un piano ? - si informò Neji.
- Sappiamo come neutralizzare il Marchio - rispose Sakura. - Ma è più facile a dirsi che a farsi...

Prima che potesse aggiungere qualcosa, Kabuto scagliò altre lame di vento con grande velocità. Tenten e Rock Lee intanto si erano nuovamente ripresi.

- Neji, stai bene ?
- Sì Tenten, non preoccuparti - rispose lo Hyuga, cercando di rimanere fuori dalla portata dell'avversario.

Kabuto non permetteva a nessuno di avvicinarglisi, ma allo stesso tempo era troppo lontano da Neji per poter attivare il Sigillo. Sakura e Naruto tentarono di accorciare le distanze ma la difesa di Kabuto era impenetrabile.

- Tecnica della Moltiplicazione del Corpo!

Una trentina di copie di Naruto attaccarono tutte insieme. Kabuto le fece sparire una ad una, intanto Sakura gli si era già avvicinata con il kunai pronto a colpire ma andò completamente a vuoto.

- Prendi questo - urlò Tenten, lanciando ancora una volta la sua catena.
- HYAAA !!! - fece Rock Lee in un ennesimo impeto di rabbia.

Kabuto schivò agilmente i colpi di Lee dopodiché, con un movimento calcolato, strattonò violentemente la pesante catena di Tenten. Quest'ultima fu trascinata violentemente a terra mentre Kabuto già scendeva minaccioso verso di lei come un falco in picchiata.

- Meno una!

Un attimo prima di colpire Tenten, un lampo bianco guizzò tra lei e Kabuto. Era Neji...

- Non ti... azzardare a... toccarla!
- Neji...
- Commovente - sogghignò Kabuto. - Ma hai commesso un grave errore stavolta!

Purtroppo aveva ragione. Kabuto attivò nuovamente il Sigillo e Neji crollò a terra sulle ginocchia per il dolore.

- Resisti Neji!

Naruto e Rock Lee si lanciarono insieme su Kabuto, tuttavìa questi fece in tempo a respingerli con una sferzàta tagliente che li investì in pieno.

- Aaahhh !!!

Anche Sakura provò a colpirlo ma, usando la sua mano libera, Kabuto le afferrò violentemente il polso e la scaraventò a terra accanto a Tenten.

- Mi piacerebbe dire "veloce e indolore", Hyuga ma... perché mentirti ?!?

Neji urlò in modo straziante, il Marchio Nero pulsò di luce verdastra sul suo petto e le ferite su braccia e gambe si riaprirono a causa dell'afflusso eccessivo di sangue. Tenten lo osservò sconvolta.

- Neji, NO !!!
- C'è... solo un modo per... fermarlo...
- Sakura!

Tenten si voltò di scatto. Sakura tentava disperatamente di rialzarsi ma aveva la spalla indolenzita a causa della caduta.

- Il...Il simbolo sulla mano di Kabuto... Se si riesce a colpirlo, il Marchio Nero perderà tutta la sua efficacia!
- Ne sei sicura ?
- Solo la persona che ha imposto il Marchio Nero può esercitare materialmente il suo potere... Tieni, prendi questo!

Sakura mise in mano a Tenten il suo kunai, sulla lama vi era stata applicata un'iscrizione runica.

- Se... Sei l'unica in grado di colpirlo, non... Non devi sbagliare!

Tenten annuì. Senza perdere tempo, afferrò saldamente l'impugnatura del coltello e la scagliò decisa verso il palmo della mano aperta di Kabuto.

- I...Impossibile!

Kabuto sgranò gli occhi quando vide la sua mano squarciata e il Sigillo distrutto. Immediatamente Neji si accasciò al suolo, mentre Naruto e Rock Lee si rialzarono faticosamente per fronteggiare ancora una volta l'avversario.

- Che altri trucchetti hai in serbo, Kabuto ?
- Avanti, facciamola finita - esclamò Rock Lee tenendo alto il palmo della mano davanti a sé.

Kabuto esitò. Aveva fallito il suo incarico e indugiare oltre era inutile e pericoloso. L'unica alternativa era la fuga... Anche se sapeva perfettamente che tipo di accoglienza gli avrebbe riservato Orochimaru.

- Dove scappi, maledetto ?!?

Ma le parole di Naruto si persero nell'aria, Kabuto era già scomparso e Neji era a terra privo di sensi.

- Neji... NEJI !!!

Tenten corse verso di lui. Fortunatamente lo Hyuga stava bene, il Marchio Nero era scomparso e lui riaprì quasi subito gli occhi.

- Te... Tenten - esclamò con un filo di voce.
- Come ti senti ?
- Bene, credo! Non... Non sento più dolore!
- E' andato tutto bene - osservò Sakura. - Ora che il Marchio Nero è scomparso, non corri più alcun pericolo!
- Che ne dite, andiamo a festeggiare con un bel piatto di ramen ? - chiese Naruto.
- Ci sto - fece Rock Lee. - Anzi, l'ultimo che arriva... PAGA PER TUTTI !!!
- Ehi, fermati!
- Hmph - sorrise Sakura. - Quei due non cambieranno mai!

Neji si alzò a fatica, aiutato da Tenten.

- Che ne dite - osservò Neji con un sorriso insolito. - Dividiamo in tre il ristorante ?
- NEJI HYUGA - strillarono insieme Tenten e Sakura. - Dovrebbe vergognarsi, non si fa pagare il conto alle signore!
- Va bene, va bene, calma... Stavo solo scherzando!
- Uhm...

le due ragazze fecero per un attimo una faccia imbronciatissima, subito però scoppiarono a ridere a crepapelle e si avviarono al ristorante lasciando indietro un rassegnatissimo Genio degli Hyuga in procinto di spalancare il borsellino.

( continua )

Nota dell'Autore:

@ _nejixten_ Ma che hai capito ?!? XD mi riferivo al NUMERO DEGLI EPISODI ( oddìo, una trama come quella che hai riassunto in due parole di recensione farebbe scoppiare il cervello ANCHE AL GENIO DEGLI HYUGA... figuriamoci ad un povero imbranato come me ^___^ Comunque, tranquilla - finché vedrò commenti positivi su questa storia continuerò ad aggiungere nuovi capitoli e nuove avventure... Speriamo solo che i protagonisti NON vengano a lamentarsi per i continui contrattempi e... N...NEJI, TE... TENTEN CHE SIGNIFICA QUELLO SGUARDO COSI' MINACCIOSO ?!? AHIO, NO... PIETA' !!! Va bene, va bene, ho capito... STRINGO (bugìa!!!^__O)... Ciao a tutti, al prossimo capitolo!

DADO

- "La Forza della Gio-vi-nez-za"...
- "Non sentirà mai la stan-chez-za"...
- "Non spegnerà mai la pu-rez-za"...
- "Di tutta la tua si-cu-rez-za!"

Rock Lee e il Maestro Gai stavano ormai "cantando" la stessa insopportabile nènia da almeno sei ore e, a giudicare da quanto erano allegri e pimpanti, sarebbero sicuramente andati avanti ancora a lungo. Neji e Tenten erano volutamente rimasti indietro, nella speranza di NON essere coinvolti nel coro.

- Ehi Neji, Tenten - esclamò a un tratto il maestro. - Forza, perché non fate la seconda voce ?!?

Speranza vana, purtroppo...

Ogni volta succedeva così. Complice una bella giornata di sole e...

- "Ragazzi miei, perché non impiegare le vostre giovani energie in una bella escursione in montagna ?!?
- "Oh sì Maestro Gai, la prego!"...

Risultato: ben 16/18 ore di marcia con zaino sulle spalle e... CANZONI !!!

- Chi glielo dice ? - domandò Tenten.
- Sarebbe fiato sprecato - notò Neji esasperato.

D'un tratto, Lee e il maestro presero una rincorsa ai piedi di una salita piuttosto ripida e... sfrecciarono come saette in cima.

- Ma come fanno ?!?
- Non sono umani, non c'è altra spiegazione!
- UFFAAA, non so chi mi trattenga dal...

Tenten non si avvide di una radice "dispettosa" che la fece inciampare malamente.

- Ti sei fatta male, Tenten ?
- Ahio - fece Tenten, con una smorfia.
- Hai la caviglia gonfia, potrebbe essere una storta...
- Accidenti, non ci voleva!

Gai e Rock Lee erano già giunti in cima dove, senza alcun dubbio, avevano già cominciato le loro flessioni sui soli indici.

- Beh, non puoi certo camminare in queste condizioni!
- Non credo ma... EHI!!! Ch...che stai facendo ?!?

Senza dire una parola, Neji si chinò per permettere a Tenten di montargli in spalla.

- Beh, non posso mica aspettare che quei due si DEGNINO di scendere per darti una mano!
- Va bene, ma...
- Avanti, non preoccuparti!

Timidamente, Tenten gli mise le braccia attorno al collo e Neji la sollevò senza sforzo apparente.

- P... Però non voglio che ti affatichi e...
- Nessun problema, ANZI, è un "dolce peso!"

Tenten arrossì. Neji fece tutta la salita senza dire una parola portando Tenten sulle spalle la quale, dentro di sé, non mancò di rivolgere mute benedizioni ad ogni tipo di radice, pianta e... arbusto esistente. Quando giunsero in cima, FINALMENTE Gai e Rock Lee si avvidero di ciò che era accaduto.

- Tenten accidenti, cosa ti è successo ?
- Non è niente - spiegò lei. - Sono solo inciampata...
- Hmmm, la caviglia è piuttosto gonfia... Per fortuna ho quello che ci vuole - così dicendo, Gai si mise a rovistare nello zaino. - TA-DAH! Pomata Rigenerante by "Foglia Verde", niente di meglio contro: piccoli infortùni, strappi muscolari, reumatismi e calvìzie... Lo dice anche la pubblicità!
- Lei sì che ha sempre la soluzione a tutto, Maestro!

A parte l'eccesso di preoccupazione, la caviglia di Tenten NON era poi così grave, tuttavìa il maestro le fece una robusta fasciatura e le proibì categoricamente di sforzare il piede.

- Bene Lee - esclamò Gai. - Finiamo il nostro allenamento e andiamo tutti a dormire!
- Va bene, Maestro!

La serata si svolse abbastanza tranquilla. Tenten si accinse a sistemarsi nel sacco a pelo, mentre Gai e Rock Lee dormivano già della grossa.

- Hai bisogno di una mano ?
- No, grazie Neji - rispose lei. - Apprezzo la tua premura ma non sono COSI' invalida!
- Hai ragione, scusa - sorrise lui.
- Tu non vai a dormire ?
- Preferisco stare sveglio ancora un po', era da parecchio che non dormivamo all'aperto...
- Già, hai ragione!

Entrambi si sedettero al centro della radura, osservando il cielo sopra di loro.

- Ti piace guardare le stelle, Neji ?
- Hm... No, non particolarmente...
- Io invece le adoro - sospirò Tenten, con lo sguardo per aria.

Neji la osservò con la sua solita espressione assente.

- Tutto sommato - osservò Tenten. - Non è stata poi una cattiva idea questa gita!
- No, direi proprio di no...
- "Jiao, Kang, Di, Fang, Xin, Wei, Ji" - mormorò Tenten, scandendo i nomi delle varie costellazioni, secondo l'oroscopo cinese. - E' incredibile come si vedono bene stanotte!
- E' vero - esclamò Neji. - Tuttavìa io preferisco queste due piccole stelline luccicanti!
- Come ?!?

Solo voltandosi Tenten capì che Neji si riferiva ai suoi occhi castani che, illuminati dalla luna, erano ancora più belli del solito.

( continua )

Nota dell'Autore:

@ tenny_93 - "perché ho scelto la coppia nejiten eh ?!? Hmm... per rispondere alla tua domanda devo fare nuovamente un passo indietro. Ricordo, per chi ancora non lo sapesse, che dei particolari minuziosi della serie "Naruto" non so praticamente NIENTE !!! XD ho cominciato a seguire questa serie animata SALTUARIAMENTE parecchio tempo fa - in particolare ricordo UN EPISODIO in cui Naruto veniva affiancato alla squadra Neji/Tenten/Rock Lee e ricordo che c'era di mezzo anche del curry PICCANTISSIMO... Ora, in quell'occasione e successivamente rimasi colpito dal particolare rapporto fra i membri della squadra ( compreso l'eccentrico Maestro Gai Maito )... Leggendo poi il forum di Ragazza_Innamorata e i riferimenti legati  a questi personaggi ho come dire ISOLATO mentalmente Neji & Tenten come la "Coppia Perfetta": LEI decisa, determinata e molto femminile... LUI serio, riservato e virtualmente invincibile... Compatibilità di Carattere: OK (soprattutto visto che sono L'ESATTO OPPOSTO della coppia Lee/Gai) - Dovendo elencare i motivi che mi fanno apprezzare questa coppia più delle altre, direi che sicuramente: 1 ) L'aspetto e i caratteri giocano fortemente a loro favore ( Neji è un ragazzo chiuso e riservato e una ragazza decisa e NON FRIVOLA come Tenten è sicuramente più vicina al suo modo di vedere le cose rispetto a quanto possano esserlo ad esempio la "romantica" Hinata, "l'isterica" Sakura, "l'estroversa" Ino, ecc.)... 2 ) L'INTESA tra i due raggiunge livelli troppo evidenti nel rapporto comico/demenziale assieme a Rock Lee e al Maestro Gai ( MICIDIALE ), inoltre c'è da dire che, anche in questo capitolo questi ultimi sono caratteristi fenomenali... 3 ) I tratti di Tenten, anche secondo l'autore che l'ha disegnata, si avvicinano molto a quelli della RAGAZZA IDEALE ( personalmente sono d'accordo con questa opinione ), mentre Neji  è una specie di contenitore chiuso, capace di estrarre poco per volta sentimenti ed emozioni ( per lui ) nuove e imprevedibili... Questo e altro che ora non so esprimere bene a parole, secondo me, conferisce tutto il fascino di questa COPPIA... XD scusate se mi sono dilungato in questo modo ^___^ Baci & Abbracci, alla prossima !!!

DADO

- Insomma, in sostanza dovremmo fare da bàlia a una mocciosa viziata - esclamò Tenten, sbuffando seccamente.
- Se vogliamo metterla in questo modo... Beh, sì!
- Ma perché non viene mandato qualcun altro ?
- Perché tutte le altre squadre sono occupate al momento - tagliò corto il maestro Gai. - C'è poco da protestare: la giovane erede al trono di Shigure è sotto costante minaccia da parte di alcuni dignitari di corte, che hanno assoldato un misterioso individuo per eliminarla. L'Hokage ha già acconsentito alla richiesta di aiuto, proveniente dal Signore di quella provincia... Non ci possiamo tirare indietro!
- Va bene ma...
- Coraggio Tenten, sarà divertente - esclamò Rock Lee.
- Hm - fece Neji. - E' una missione come un'altra!
- Oooh - Tenten gettò le braccia, rassegnata.

Quello stesso giorno il Team Gai si mise in cammino per raggiungere Amemachi, la capitale del Regno di Shigure. Una volta entrati in città però, rimasero coinvolti in un piccolo tafferuglio lungo la via principale del mercato.

- Largo, LARGO - strillava un omone gigantesco, facendo schioccare la frusta. - Fate largo alla principessa Minmin, futura Regina di Shigure!

L'uomo faceva da battistrada ad un veicolo da trasporto nobiliare, sorretto da quattro uomini a mo' di portantina. Tuttavìa il passeggero era praticamente invisibile, nascosto com'era dalle tende che lasciavano intravedere solamente la sua ombra.

- Ho detto LARGO - urlò ancora il gigante.

Un povero vecchietto indugiava in mezzo alla strada, per cercare di convincere il suo asino a muoversi. Tuttavìa l'animale rifiutava testardamente di spostarsi di un centimetro e teneva gli zoccoli saldamente puntati a terra.

- Levati dai piedi, miserabile!
- Abbiate pazienza signore, io...

Ma prima che il vecchio potesse terminare di scusarsi, la pesante frusta di cuoio borchiato lo aveva già scaraventato a terra.

- Questo per insegnarti il rispetto - esclamò il gigante. - E ora...

Costui tacque, qualcuno aveva osato bloccare la sua temibile frusta.

- Non vedi che non riesce a muoversi ? Smettila di fare il prepotente - esclamò Rock Lee.
- Sta bene, signore ? - domandò Tenten al vecchio, aiutandolo a rialzarsi.
- Come osate VOI ?!?

Il gigante aveva le fiamme agli occhi. Subito provò a colpire Lee con una manàta, ma per il ragazzo fu facile afferrargli il polso e scaraventarlo a terra usando il suo stesso impeto.

- Questo per insegnarti l'educazione - sogghignò Rock Lee.
- Bastardo - esclamò il gigante, furibondo.
- Basta così Otakuro, torniamo subito a palazzo - strillò una voce femminile molto acuta, proveniente dall'interno della portantìna. - Dirò alle guardie di intervenire subito per arrestare questi insolenti!

Obbedendo alle sue parole, il gigante si rialzò, raccolse la frusta e diede agli altri il segnale per il dietrofront.

- Aspetta - esclamò Tenten. - Anche se sei una principessa, ciò non ti da il diritto di comportarti così! Che male ti aveva fatto quest'uomo per essere ridotto in questo stato ?
- Non intendo rivolgere la parola a dei viaggiatori maleducati - rispose la principessa, senza minimamente affacciarsi fuori. - Io sono la Principessa di Shigure e posso fare ciò che voglio... In marcia adesso!
- Che persona insopportabile - esclamò Tenten, non appena si furono allontanati. - E' incredibile che a "Sua Maestà" sia negato qualche scapacciòne per un simile comportamento!
- Ti conviene calmarti, Tenten - osservò Neji. - Ricordati che si tratta pur sempre della persona che dovremo proteggere...
- E' proprio questo che mi manda in bestia!

Ad ogni modo, Tenten si calmò. Aiutarono il vecchietto per quanto possibile e, dopo averlo salutato cordialmente, ripresero il cammino. Appena arrivati alla reggia, le guardie gli intimarono immediatamente di fermarsi.

- Altolà! Chi siete ?
- Siamo ninja del Villaggio della Foglia - esclamò Neji. - Giunti qui su richiesta del vostro Signore, ecco qui le nostre credenziali - così dicendo, Neji porse loro il rotolo affidatogli dall'Hokage.

Il soldato lesse il documento, dopodiché fece segno ai suoi uomini di condurre i forestieri all'interno del palazzo. Neji, Tenten e Rock Lee furono scortati attraverso un giardino immenso, dopodiché gli fu chiesto di accomodarsi in una grande stanza rettangolare. Poco dopo giunse il signore in persona ad accoglierli.

- Benvenuti, onorevoli Ninja della Foglia, è un onore incontrarvi!

Keisuke Tsumoto, Quinto Sovrano di Shigure, era un uomo sorridente ma dall'aspetto particolarmente viscido e sgradevole. Era vestito in modo elegante, ma senza ornamenti, e aveva un'espressione negli occhi che non prometteva niente di buono.

- Sono contento che abbiate accettato la mia richiesta - esclamò Tsumoto. - Capirete che, per un padre, la sicurezza della propria figlia viene prima di tutto!
- Abbiamo già avuto modo di incontrare la vostra "deliziosa" figlia oggi - osservò Tenten, ironicamente.

Tsumoto sorrise.

- E' una ragazza vivace, me ne rendo conto, tuttavìa spero che permetterete ugualmente di presentarvela - fece Tsumoto, rivolgendosi alle sue spalle. - Minmin, tesoro, vieni a conoscere le tue nuove Guardie del Corpo!

La porta scorrevole si aprì, lasciando intravedere per la prima volta la principessa di Amemachi, Minmin Tsumoto.

- N...non può essere - mormorò Rock Lee.
- Non ci credo - fece eco Neji.
- E'... assurdo!

Anche Tsumoto stesso impallidì quando, osservando con più attenzione, si rese conto di una cosa incredibile. Ad eccezione del trucco e del kimono, la principessa Minmin era la COPIA ESATTA di Tenten, perfino nell'acconciatura.

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Hikari_Uchiha... Beh, ecco vedi, lo "Scontro con Orochimaru" è un boccone troppo ghiotto che preferisco RISERVARMI PIU' AVANTI, quando avremo superato i 5000 capitoli ( minimo )... Il fatto è che VOGLIO DIVERTIRMI nel costruire situazioni sempre nuove e, arrivando subito a Orochimaru  mi sarei dovuto interrompere entro altri 3/4 capitoli ( /___\ )... Inoltre, devo essere sincero, so troppo poco del personaggio OROCHIMARU per renderlo attualmente "credibile"...

Armatevi di pazienza, ragazze, l'avventura è ancora lunga, il prossimo episodio s'intitola: PRINCIPESSA TENTEN !!! ^___^

DADO

- Vi prego, ditemi che è uno scherzo...
- Padre, che significa questo ?!?
- CALMA - fece Tsumoto, ponendo fine a quello stato di confusione generale.

A quanto pareva, era innegabile che Tenten e Minmin erano come due gocce d'acqua. Un fatto del tutto imprevisto ma che fece subito balenare un pensiero al sovrano, a giudicare dal suo sguardo.

- Signor Tsumoto - esclamò Neji, riprendendosi dalla sorpresa. - Per quale motivo avete chiesto l'aiuto dei Ninja della Foglia ?
- Semplice - rispose. - Da qualche tempo la mia bambina si sente osservata dentro e fuori del palazzo! Le guardie la sorvegliano giorno e notte, tuttavìa lei è sicura di aver intravisto più volte un'ombra misteriosa acquattarsi nei pressi delle sue stanze...
- Un'ombra ?!?
- Ed esami accurati hanno rivelato la presenza di impronte nel giardino, proprio sotto le sue finestre...
- Ma come fate ad essere certi che si tratti di un assassino ?
- PERCHE' E' L'UNICA SPIEGAZIONE POSSIBILE - sbottò Tsumoto. - La mia "adorabile" Minimin, essendo figlia unica, è sicuramente sotto le mire di qualche nobile invidioso... Sicuramente uno di loro avrà assoldato un sicario per uccidere la mia bambina e diventare futuro sovrano di Shigure!
- Con il dovuto rispetto - fece notare Neji. - Queste sono semplici supposizioni... Avete un valido motivo per sospettare di qualcuno in particolare ?
- OSATE METTERE IN DUBBIO LA PAROLA DI MIO PADRE ?!? - tuonò la principessa, furibonda. - Chi mai oserebbe mettere piede entro la reggia di Amemachi, se non fosse animato da brutte intenzioni ?
- Per quanto ho avuto modo di vedere oggi - intervenne Tenten. - Immagino che parecchi abitanti di qui nutrano diverso rancore nei confronti di tale "principessa"...
- Co... Come osi ?!? PADRE, fa qualcosa!
- Suvvìa, bella di papà, non farci caso - tagliò corto Tsumoto. - Sono sicuro che si tratta di un malinteso... VERO ?

Prima che Tenten potesse rispondere, Rock Lee e Neji le tapparono la bocca appena in tempo.

- Eh, certamente - fece Neji. - La nostra amica intendeva dire che lo "splendore" e la "virtù" di Vostra Maestà sono indubbiamente tali da poter suscitare delle invidie...
- Già, proprio così - fece eco Rock Lee.
- Hmmmphhh !!!

Tsumoto scosse la testa, in cenno di assenso.

- Bene, lo immaginavo! Cambiando argomento, vista la particolare situazione, avrei una piccola idea da sottoporvi...

Tsumoto espose brevemente e in modo chiaro i particolari dell'idea che gli era appena venuta in mente, tuttavìa mentre parlava sia Tenten che la principessa sgranarono tanto d'occhi.

- E' una cosa ridicola - osservò la principessa. - Nessuno potrebbe mai pensare che questa volgare ragazzina sia una principessa... E' troppo rozza!
- C... Come hai detto ?!?
- Tenten, per favore, calmati - mormorò Rock Lee.
- Vuoi farci giustiziare, per caso ?!? Cerca di riflettere - fece Neji tra i denti.

Tsumoto tossicchiò leggermente.

- Come dicevo, non sarà così difficile come sembra: basterà che la vostra compagna si faccia vedere in giro il più possibile per indurre il malintenzionato allo scoperto! In questo modo mia figlia non correrà inutili rischi e, essendo noi gli unici a conoscenza di tale stratagemma, il vostro incarico sarà più semplice!
- Effettivamente, il ragionamento non fa una piega - osservò Neji.
- E' vero Tenten, tu e la principessa siete praticamente identiche... Beh, quasi!
- Minmin, tesoro, accompagna questa ragazza e provvedi tu al necessario!
- Va bene, padre!

Non appena Tenten e la principessa si furono allontanate, Tsumoto fece servire tre tazze di té fumante. Neji e Rock Lee accettarono con gratitudine, nonostante fossero un po' a disagio a causa delle urla di rabbia che, di lì a poco, si udirono distintamente provenire dalla stanza accanto.
Poco dopo, la principessa e Tenten fecero nuovamente ritorno.

- Non dite... una sola... parola - ammonì Tenten a denti stretti.

Neji e Rock Lee rimasero senza fiato nel vedere le due fanciulle, una di fianco all'altra, con indosso un kimono da cerimonia ed entrambe truccate alla perfezione.

- ECCELLENTE - commentò Tsumoto. - Sono certo che funzionerà!

( continua )

Indossare i panni di una principessa è facile, il difficile è convincere gli altri che la principessa in questione stia SOTTO quei panni... Una vera impresa, anche per un tipetto deciso come Tenten. La giovane kunoichi, oltre a indossare vesti ampie e scomode, dovette imparare tutta una serie di regole sotto la guida di un'insegnante rigida e implacabile: la principessa Minmin, appunto.

- Vuoi cercare di assumere un portamento più dignitoso - esclamò la principessa stizzìta. - Ho visto cavalli delle scuderìe reali muoversi in modo più aggraziàto...
- Grrr!
- Non incurvare le spalle, stai dritta, non abbassare lo sguardo, tieni gli occhi chiusi mentre cammini...

Tenten inciampò.

- Ma non così... Che incapace!
- BASTAAA !!!
- Sei un caso disperato... Nessuno crederà che tu sia una principessa, se non ti sforzi di comportarti come tale!
- Invece di rimproverarmi ogni cinque secondi, mi spieghi come fai a muoverti con addosso questo COSO ?!? E' scomodissimo - osservò Tenten, cercando inutilmente di armeggiare con i legacci del kimono.
- Una VERA principessa si distingue fin dalla nascita per: grazia, eleganza, gusto e cultura... Ma è evidente che queste doti vanno troppo OLTRE i limiti di una volgare ragazzina ignorante!
- La "volgare ragazzina ignorante" - esclamò Tenten infastidita. - E' costretta a prestarsi a questa sceneggiata per salvarti la pelle da un potenziale assassino! Potresti almeno mostrare un briciolo di riconoscenza, invece di comportarti in questo modo spocchiòso e arrogante...
- Hmph - fece la principessa. - Dovresti sentirti onorata invece di poter "godere" della mia compagnia, che è già un privilegio di per sé!
- Che nervi - mormorò Tenten tra sé. - Se solo sapessi chi è che vuole ucciderla, probabilmente gli DAREI UNA MANO...

Frattanto Neji e Rock Lee erano stati affiancati al Corpo di Guardia all'esterno del palazzo. Secondo i piani, Tenten sarebbe uscita in pubblico come "principessa", mentre quest'ultima sarebbe rimasta chiusa nelle sue stanze dove solamente Tenten vi avrebbe avuto accesso per i prossimi giorni. Durante le manifestazioni pubbliche, Tenten sarebbe stata scortata da un numero essenziale di soldati, giusto per rendere più credibile la messinscena, mentre Neji, Rock Lee e il resto delle guardie avrebbero tenuto d'occhio gli alloggi reali, pronti ad intervenire in caso di bisogno.

- Chissà come se la sta cavando Tenten - esclamò Neji preoccupato.
- Dubito che se la stia passando bene - osservò Rock Lee. - Non vorrei proprio trovarmi al suo posto!
- Urgh - d'un tratto Neji si figurò mentalmente Rock Lee vestito da donna. - Buddha misericordioso, ti prego, allontana da me questa immagine TERRIFICANTE...

Come previsto dai due amici, Tenten era alquanto in difficoltà. Ogni sforzo che faceva per sembrare più aggraziata risultava peggio del passo barcollànte di un orso addomesticato. La principessa non faceva altro che rimproverarla e lei era sempre sul punto di cedere ai propri nervi.

- Principessa Minmin - esclamò ad un tratto la voce di un servitore da dietro la porta.
- Sì ?
- Vostro padre vi prega di onorare la Sala delle Udienze della vostra presenza!
- Oh no, l'avevo dimenticato - mormorò Minmin sottovoce.
- Che cosa ?
- Una volta alla settimana, mio padre amministra la giustizia per i rappresentanti del popolo... E la principessa ovviamente è tenuta a presenziarvi!
- E allora, dov'è il problema ?
- Non ci arrivi ?!? In questo momento la principessa sei tu... Anche se rabbrividisco al solo pensiero... Se si accorgono di qualcosa, saranno guai!
- Adesso calmati - esclamò Tenten. - Dimmi solo come devo comportarmi e cosa devo fare...
- Niente, non devi fare assolutamente NULLA, devi semplicemente fare Atto di Presenza! E' necessaria la "compostezza" e tu non sei neanche in grado di camminare come si deve...
- Rilassati - la tranquillizzò Tenten. - Farò la "Bella Statuina!" in fondo è praticamente quello che fai tu, no ?!?
- Ti conosco da appena due giorni - mormorò la principessa stizzìta. - Eppure già non ti sopporto!
- Ti assicuro che la cosa è perfettamente reciproca!

Senza aggiungere una parola, Tenten seguì il servitore nella grande Sala delle Udienze. Qui Re Tsumoto era seduto davanti a un folto gruppo di: artigiani, mercanti, bottegai, ecc. tutti inginocchiati con rispetto in attesa di essere ascoltati. Tenten salutò i presenti con un inchino e si sedette accanto al sovrano.

- Maestà - esclamò uno degli uomini inginocchiati. - A nome degli artigiani di Amemachi, chiedo umilmente la vostra clemenza!
- Molto bene, Oguchi Sameburo, parlate pure!
- Verrò subito al punto, la nostra corporazione ha subìto ingenti perdite economiche nelle ultime settimane e investimenti sbagliati hanno aggravato la situazione! So che si tratta di una richiesta difficile da accettare ma...
- Se è l'ennesimo tentativo per ottenere una riduzione sulle tasse, allora perdete il vostro tempo, farete bene piuttosto a pagare entro i termini stabiliti se non volete altre noie!
- Ma...
- Avanti il prossimo!
- Ma Maestà... Cioé, "Padre" - intervenne Tenten, incapace di trattenersi.
- Che cosa c'è, figlia mia ?
- C'è che è assurdo pretendere che questi uomini possano pagare quello che semplicemente non possiedono, è assurdo!

Tutti nella sala la fissarono sbalorditi.

- Figlia mia, questi sono discorsi da adulti e non mi sembra il caso che tu...
- Io dico solo - insistette Tenten - Che pretendere il pagamento delle tasse da uomini impossibilitati a pagare sia una vera assurdità! Basterebbe invece concedere una proroga e intanto metterli in condizione di incrementare la propria attività, in questo modo avrebbero tutto il tempo per rifarsi delle perdite subìte e, facendo gli investimenti giusti, il ricavato aumenterebbe in percentuale anche per ciò che spetta al tesoro reale!

Il re rimase a bocca aperta poiché, era costretto ad ammetterlo, l'osservazione non faceva una piega. Obbligando gli artigiani a pagare entro i termini stabiliti, quegli uomini sarebbero caduti in miseria nel giro di poche settimane e, alla stagione successiva, si sarebbe sentito l'ammanco. Invece grazie al suggerimento proposto da Tenten, nel giro di un paio di mesi, sarebbe stato possibile concludere i conti con un grosso guadagno per via degli interessi.

- De... Devo ammettere che la tua idea è buona, figlia mia... E sia, Oguchi!
- Signore ?
- Avete due mesi di tempo da adesso per riassestare le vostre finanze, cercate di non deludere la mia fiducia!
- Certamente, mio Signore, grazie... E grazie anche a voi, principessa!

Seguì un mormorìo di sbalordimento e ammirazione nella sala, che fu però interrotto ad un cenno del re, dopodiché le udienze ripresero regolarmente.

- In fondo - pensò Tenten. - Non è così difficile fare la principessa!

( continua )

- CHE COSA ?!?

L'urlo della principessa probabilmente era così forte da aver fatto il giro del palazzo.

- Suvvìa, calmati - rispose Tenten. - Non vedo dove sia il problema se, una volta tanto, "Vostra Altezza" ha dimostrato di saper usare il cervello...
- Stupida che non sei altro - proseguì la principessa, in preda alla collera. - Ti sei messa a "parlare" e "ragionare" davanti a tutta quella gente... e quel che è peggio, hai addirittura OSATO contestare una decisione di mio padre!
- Eppure non sembrava contrariato, ANZI...
- Si può sapere che ti è saltato in mente di dare aria a quella boccaccia ? Sei una "principessa", le principesse NON pensano!
- Vorresti farmi credere che sei contenta di passare per un'emerita OCA imbecille ?!?

La principessa si morse la lingua a quell'osservazione.

- Non ho mai detto che mi piaccia, tuttavìa le regole vanno rispettate!

Tenten si lasciò cadere sul letto con le braccia alzate.

- Oooh, ma come fai a non ribellarti a questa situazione ?
- Non pretendo che tu lo capisca - mormorò la principessa in risposta. - Del resto, quando sei nata e cresciuta all'interno di una famiglia reale, tutti si aspettano che ti comporti in modo tale...
- Intendi dire "altezzoso", "arrogante" e "insopportabile" ?
- Tu invece pensi di sapere tutto, eh ?!? Ma guardati, sei tutto ciò che una principessa NON dovrebbe essere: indomàbile, aggressiva e selvatica... Mi stupisce il fatto che, nel vostro villaggio, tu possa essere addirittura definita una ragazza!
- Ascoltami bene, io...

Ma prima di poter dire qualcosa, Tenten rivolse la propria attenzione verso la finestra. Qualcuno le stava osservando.

- Aaah! - urlò Minmin terrorizzata.

Senza perdere un attimo, Tenten si lanciò all'inseguimento di colui che, fino a un attimo prima, le aveva spiate di nascosto. Una sagoma avvolta nell'ombra cercava frettolosamente di guadagnare la fuga, saltando oltre il muro di cinta. In un attimo Tenten gli fu addosso.

- Fermo dove sei, mascalzone!

L'ombra si voltò ad affrontarla. Era una figura esile, più o meno della sua età, con i capelli legati e due occhi vividi e penetranti.

- Che significa questo - esclamò il figuro. - Chi sei tu che ti vesti come la principessa ?!?
- E tu perché ci stavi osservando di nascosto ?
- Non sono affari tuoi - rispose l'altro, attaccandola.

Tenten fu colta alla sprovvista. Fosse stata in grado di muoversi liberamente, avrebbe evitato quel debole attacco... Ma il kimono la impacciava e le impediva di ricorrere alla sua solita agilità.

- Maledizione - mormorò Tenten a denti stretti.

Con mossa veloce e fulminea, Tenten strappò i bordi del kimono così da poter muovere le gambe. L'individuo rimase sorpreso dalla sua reazione e, prima che potesse reagire, il calcio di Tenten si abbatté su di lui con precisione. In quel mentre cadde a ridosso di una lanterna che gli illuminò il volto.

- Sutamaru, sei tu! - urlò la principessa alle spalle di Tenten, riconoscendo improvvisamente il volto del giovane.

In quel mentre, arrivarono anche Neji e Rock Lee.

- Tutto bene Tenten ?
- Sì, tutto a posto! Cerchiamo piuttosto di chiarire la faccenda con questo...
- Al diavolo - esclamò il ragazzo, scappando.
- Ehi!
- NO - strillò ancora la principessa, mettendosi davanti ai tre ninja con le braccia spalancate. - Per favore, lasciatelo andare...
- Sei impazzita ?!?
- Togliti di mezzo!
- Vi prego - insistette la principessa. - Ora sarebbe troppo lungo da spiegare ma... Vi supplico, lasciatelo andare!

Subito giunsero anche le guardie, attirate dalla confusione.

- Principessa, state bene ?
- S... sì - balbettò la principessa in risposta. - Ho... avuto un'allucinazione, credevo di aver visto qualcuno fuori dalla finestra ma... Anche i Ninja della Foglia non hanno notato nessuno, vero ?!?

Sorpresi di tale comportamento, Neji, Tenten e Rock Lee fecero comunque cenno di assenso, confermando così le parole della principessa. Soddisfatte, le guardie chinarono il capo in segno di scusa e tornarono al proprio posto.

- Ti spiacerebbe spiegarci - domandò Tenten. - Chi era quel ragazzo e perché ci hai chiesto di lasciarlo andare ?
- Perché - mormorò la principessa. - Sutamaru era... Lui E' il mio fidanzato!

( continua )

- Ci conosciamo fin da bambini - spiegò la principessa. - Suo padre era il Primo Ministro qui a corte, io e Sutamaru abbiamo sempre giocato insieme e, col tempo, ci siamo accorti di volerci bene reciprocamente, ed eravamo arrivati anche al punto di parlare di nozze! Finché...

Tacque, un'ombra le passò sul viso mentre si sforzava di proseguire.

- Purtroppo il padre di Sutamaru, Genzo Samejima, fu accusato dal Cancelliere Senjiro di tradimento e, non potendo in alcun modo difendersi, fu condannato a morte e Sutamaru venne allontanato dalla corte! Da allora sono passati sette anni e non avevo più saputo niente di lui... fino ad oggi!
- Sei sicura che si trattasse di lui ? Dopo tutti questi anni, potresti esserti anche sbagliata - fece notare Tenten.
- Ho riconosciuto i suoi occhi, il suo sguardo è inconfondibile, sono sicura che si trattava proprio di Sutamaru!

I tre ninja non proferirono parola, la situazione sembrava complicarsi. Se Sutamaru in qualche modo nutriva rancore per la morte del padre, poteva anche covare nell'animo il desiderio di vendicarsi... Anche se l'ipotesi non reggeva molto, visto che la stessa Minmin non lo riteneva assolutamente capace di fare del male.

- Di cosa fu accusato esattamente il padre di Sutamaru ? - si informò Neji.
- Non lo so esattamente - rispose la principessa. - Senjiro dichiarò davanti a mio padre di aver visto Samejima intascare illecitamente denaro dal tesoro reale, e le prove da lui fornite avvalorarono le accuse!
- Ti sembra possibile che il padre del tuo Sutamaru fosse capace di una cosa del genere ?
- Io... Avevo appena otto anni allora, qualunque cosa avessi detto non sarebbe servito a niente! Quando suo padre venne incolpato, Sutamaru e io fummo "costretti" a separarci...

Minmin tacque, il ricordo era troppo doloroso per lei. Più tardi, Tenten l'accompagnò di nuovo in camera sua.

- Immagino che mi starai giudicando un'insensibile vigliacca, giusto ? - sorrise Minmin amaramente.
- Oh, ho pensato talmente tante cose di te che preferisco non ripeterle... Credo piuttosto che tu abbia avuto una vita difficile, che ti ha fatta crescere in modo sbagliato...
- DIFFICILE ? Ad appena otto anni mi sono vista portare via l'amore e tutto il mio mondo! Anche tu avrai un amico importante, immagino... Che faresti se ti impedissero anche solo di vederlo per il resto della tua vita ?!?

Tenten ebbe un sussulto. In fondo lei aveva sempre i suoi amici su cui contare, Minmin invece era rimasta vittima di una prigione dorata dove poteva contare solo su sé stessa...

- Ti invidio, sai - continuò la principessa. - Tu sì che puoi "veramente" fare quello che vuoi, hai una gran forza!
- Anche tu sei forte, credimi... Uff, mi piacerebbe proprio sapere come fai a muoverti con questo addosso, è DISUMANO - sbuffò Tenten, accennando al maledetto kimono.
- Hmph - sorrise la principessa. - Questione di abitudine, credo... Comunque ti dona, sai!

Entrambe scoppiarono a ridere di cuore.

- Senti...
- Sì, dimmi!
- Quel ninja alto, con gli occhi chiarissimi... è per caso il tuo ragazzo ?
- COSA ?!? No, niente affatto... Neji e io siamo solo amici!
- Non devi sentirti in imbarazzo, anche io e Sutamaru ERAVAMO solo amici - osservò la principessa con un risolìno.
- Tu gli vuoi ancora bene, vero ?
- Oh sì - sospirò Minmin.

Tenten la osservò attentamente. Era completamente diversa adesso dall'antipatica mocciosa viziata che aveva conosciuto. Il suo sguardo era triste ma gentile e, ormai dimenticati tutti i rancori, sentiva di provare per lei una gran tenerezza.

- Eppure, c'è qualcosa che non mi convince - borbottò Tenten.
- Come dici ?
- Stando al tuo racconto, è stato questo Senjiro ad accusare il padre di Sutamaru, giusto ?
- Sì! E allora ?
- Esattamente, che tipo è questo Senjiro ?
- Un individuo spregevole - fece la principessa. - Tempo fa, il padre di Sutamaru aveva aperto un'inchiesta contro di lui perché si sospettava che fosse implicato in affari loschi con dei noti criminali...
- E non ti sembra strano che PROPRIO LUI sia invece riuscito ad accusarlo di tradimento ?
- Che vuoi dire ?
- E' solo una supposizione ma... Rifletti: se il padre di Sutamaru era innocente e Senjiro colpevole, quest'ultimo avrebbe avuto ogni interesse per cercare di toglierlo di mezzo!
- E' vero, ma...
- Io la vedo così - continuò Tenten. - Senjiro è coinvolto in affari loschi ma il padre di Sutamaru rappresenta uno scomodo ostacolo! Dunque Senjiro riesce a farlo accusare al posto suo e, una volta tolto di mezzo lui, è nuovamente libero di architettare qualche sporca manovra!
- Allora Sutamaru...
- Già, Sutamaru potrebbe aver scoperto qualcosa e, preoccupato dal fatto che anche tu potessi rimanere vittima degli sporchi piani di Senjiro, è probabile che abbia deciso di intervenire di persona!
- Ma è pericoloso, potrebbero catturarlo e ucciderlo da un momento all'altro!
- E in questo modo la verità morirebbe con lui - concluse Tenten. - Purtroppo questa è solo un'idea, ci servono prove...
- E come pensi di ottenerle ?
- Ho già una mezza idea... Ne parlerò anche con Neji e Rock Lee ma, per essere sicuri che funzioni, dobbiamo collaborare!
- Conta pure su di me!

Tenten sorrise.

- La prima cosa da fare è trovare Sutamaru prima che lo trovi qualcun altro dopodiche, se ho indovinato, getteremo una bella trappola per costringere Senjiro a smascherarsi!

( continua )

Nota dell'Autore:

A tutte le amiche del NEJITEN-FAN-CLUB... ^___^ oltre a ringraziarvi delle recensioni ( sempre gradite e apprezzatissime ), vorrei mettervi a parte di una mia piccola scoperta: ieri sera cercavo un AMV ( ovviamente su nejiten ) da poter adattare a UNA CERTA CANZONE... Neanche a farlo apposta, ecco che mi imbatto su questo link: http://www.youtube.com/watch?v=azcKBncBCqU Quello che dovete fare è semplicemente TOGLIERE L'AUDIO e osservare le immagini con la canzone di Max Pezzali "SEI FANTASTICA"

P.S. io mi sono messo a piangere - SEMBRA FATTA SU MISURA !!!

Avete mai provato a tendere una trappola a un ragazzo innamorato ? Eppure non è una cosa difficile, anzi... Far cadere il povero Sutamaru in un tranello fu persino troppo facile.
Tenten era uscita presto in giardino quella mattina ed era convinta che, mostrandosi sola e senza scorta, Sutamaru non avrebbe tardato a farsi vivo. Improvvisamente un fruscìo alle sue spalle confermò la sua intuizione.

- Tu - esclamò Sutamaru, sbucando fuori dai cespugli. - Voglio sapere chi sei!
- Ti stavo aspettando, Sutamaru - esclamò Tenten, per nulla sorpresa. - Anch'io ho delle domande importanti da farti...
- Spero tu stia scherzando - sbottò Sutamaru, sguainando la spada. - Per quanto ne so, ti stai facendo passare per la principessa Minmin... Ma tu NON SEI Minmin perciò, per l'ultima volta, dimmi chi sei ?!?

Tenten chiuse di colpo il parasole e, utilizzando il manico a mò di bastone, disarmò il braccio del ragazzo.

- Sicuramente NON il tipo di ragazza da prendere tanto alla leggera - rispose Tenten con una smorfia.
- Dannazione!

Sutamaru cercò di scappare, ma non aveva fatto i conti con Neji e Rock Lee che lo immobilizzarono in quattro e quattr'otto.

- Confido che adesso sarai molto più disposto a collaborare, non è vero - osservò Tenten, ironicamente.
- E per quale motivo dovrei farlo ?!?
- Perché sono amici miei!

Improvvisamente la principessa uscì allo scoperto, fissando Sutamaru con occhi tristi e supplicanti.

- Mi... Minmin, sei veramente tu ?

La principessa fece cenno di assenso col capo e Sutamaru continuò a fissarla incredulo.

- Dunque - tossicchiò Tenten. - Come dicevo prima, ho alcune domande da rivolgerti...

Senza perdere tempo Tenten spiegò la situazione a Sutamaru, così come lei e Minmin ne avevano parlato la sera prima, e ascoltò con attenzione il racconto di quest'ultimo.

- Così tuo padre era davvero innocente - esclamò Tenten, non appena il ragazzo ebbe terminato.
- Naturalmente - sbottò Sutamaru. - Quel verme di Senjiro lo ha incolpato di ciò che aveva fatto lui stesso!
- Puoi provarlo, in qualche modo ?
- Certo, liberatemi il braccio!

Rock Lee sciolse i nodi che tenevano legato Sutamaru, dopodiché il ragazzo tirò fuori un rotolo di pergamena.

- La prova di quanto ho appena detto è in questo documento!
- Che cos'è ?
- La registrazione delle transazioni illecite avvenute tra Senjiro e il capo di una nota organizzazione criminale, in fondo al documento c'è la sua firma!

Tenten lesse. Effettivamente il foglio riportava con precisione tutta una serie di pagamenti effettuati dal Cancelliere di Corte al capo dell'organizzazione.

- Come hai ottenuto questo ?
- Ho impiegato tre anni per avvicinarmi all'organizzazione, senza destare sospetti - spiegò lui. - Sono riuscito a mettere le mani sul documento per pura combinazione e, quando ho letto la firma su quel foglio, non ho avuto più dubbi sul motivo per cui mio padre era stato incolpato di tradimento!
- Perché non hai mostrato subito il documento al re ?
- E come ?!? Dopo la morte di mio padre sono stato costretto ad allontanarmi dalla reggia... Se mi fossi fatto vedere apertamente, mi avrebbero arrestato senza nemmeno ascoltarmi... Inoltre ero preoccupato per Minmin, volevo assicurarmi che Senjiro non la facesse aggredire durante la notte!
- Allora per questo ti nascondevi nel giardino ?
- Perdonami Minmin, non avrei mai dovuto lasciarti!
- Tu non hai colpa, sono io che ho sbagliato, sarei dovuta venire via con te tanto tempo fa...
- D'accordo, abbiamo chiarito questo punto - tagliò corto Tenten. - Ora viene la parte più difficile, ovvero mettere Senjiro con le spalle al muro!

                                                                                                                                        ***

Yanimichi Senjiro era un uomo dall'aspetto particolarmente sgradevole, alto, magro, con gli occhi simili a due fessure e un lungo paio di baffi spioventi alla mongola.

- E dunque, mio onoLevole SignoLe - esclamò Senjiro, rivolgendosi al re davanti a tutta la corte. - E' con gLande amaLezza e LincLescimento che mi vedo costLetto a LipeteLe ciò di cui l'avevo avveLtita a suo tempo!
- Ti riferisci agli ammanchi nei conti del tesoro ? In effetti non riesco ancora a spiegarmelo...
- Se VostLa Maestà mi peLmette, Litengo che i Lesponsabili siano senza ombLa di dubbio i contestatoLi del mio incaLico! Ho giusto pLovveduto affinché venga fatta chiaLezza e...
- Non ascoltatelo !!!

Improvvisamente cadde il silenzio. La principessa entrò nella stanza senza farsi annunciare, e le sue parole gettarono tutti nella confusione.

- Figlia mia - intervenne Tsumoto. - Spero che sarai in grado di giustificare la tua intrusione!
- Il Cancelliere Senjiro non è altri che uno spietato criminale! Questo documento, firmato di suo pugno, è la prova che ha sottratto ingenti somme di denaro dal tesoro reale per stipulare accordi con alcuni dei più illustri criminali locali!

Senjiro rimase sconvolto dall'accusa.

- Lidicolo! Maestà, non voLLete cLedele a queste sciocche fantasie...
- Questa - osservò Tsumoto. - E' una transazione in piena regola: si tratta di versamenti effettuati al noto criminale Renji Kaniseki, e la firma accanto a quella del capoclan è indiscutibilmente la vostra... Yanimichi Senjiro!

Un mormorìo di stupore si levò nella stanza. Senjiro impallidì, il volto severo di Tsumoto lo fissava come se volesse incenerirlo.

- Arrestatelo!

Subito le guardie si avventarono sul cancelliere, ma l'uomo non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Con un gesto disperato, estrasse un pugnale che puntò immediatamente alla gola della principessa, tenendola ferma per un braccio.

- IndietLo, state indietLo... AltLimenti le taglio la gola.

Non osando attaccare, le guardie restarono immobili con le spade sguainate. Senjiro scomparve dietro l'arcata, tenendo la principessa come ostaggio, poi avvertì un movimento alle sue spalle.

- Lasciala, ignobile farabutto!

Sutamaru era davanti a lui, con la spada sguainata pronta a colpire.

- Il... Il figlio di Samejima ?!?
- Proprio io, maledetto, preparati!
- Hm - sorrise Senjiro. - Pensi di spaventaLmi, non voLLai veLamente metteLe in peLicolo la tua caLa pLincipessina, veLo ?!?
- Sei sicuro invece di non aver preso l'ostaggio sbagliato - esclamò una voce alle sue spalle.

Neji e Rock Lee comparvero all'improvviso assieme a Minmin, la quale fissò severamente Senjiro ormai chiaramente sconvolto.

- Ma... come è possibile ? AlloLa...
- Allora, hai sbagliato "principessa", verme!

Tenten afferrò il polso con cui Senjiro teneva il pugnale, disarmandolo con un movimento agile e sciolto, dopodiché il muso del rinnegato andò a incontrare il violento pugno di Sutamaru che si avventò su di lui tramortendolo.

- Ben fatto - esclamò Tenten.
- Dovere - osservò Sutamaru.

Più tardi tutto venne chiarito. Senjiro fu arrestato e rinchiuso assieme ai suoi complici, mentre il nome di Sutamaru fu riabilitato con tutti gli onori da Tsumoto in persona. Il sovrano stesso acconsentì affinché fossero avviati i preparativi per le nozze tra sua figlia e il coraggioso giovane.

- Non potremo mai ringraziarvi abbastanza - esclamò Minmin con le lacrime agli occhi.
- Vi dobbiamo la nostra felicità, non lo dimenticheremo!

Finalmente a suo agio nei propri panni, Tenten e gli altri si accinsero a salutare la principessa e il suo futuro marito.

- Sappiamo che dovete ripartire ma ci renderebbe immensamente felici vedervi assistere alle nostre nozze...
- Voi siete felici - esclamò Tenten con un sorriso. - E questo ci basta!
- Tuttavìa abbiamo dei regali per voi, soprattutto per te, coraggiosa Tenten!

Così dicendo, Minmin estrasse un prezioso medaglione d'oro con il simbolo della famiglia reale e lo sistemò al collo di Tenten.

- Questo è per dimostrarti tutta la mia gratitudine - sorrise Minmin.
- E questo in segno della mia - esclamò Sutamaru, scoccandole un veloce bacio sulla guancia.
- Hmph - sbuffò Neji seccato.
- Vi ringrazio, io... Io non so davvero cosa dire!
- Allora non dire nulla - tagliò corto la principessa. - E comunque ricorda: "Quando si è Principessa per un giorno, si è Principessa per tutta la Vita!"

Dopo essersi dunque scambiati saluti e ringraziamenti, Tenten e gli altri si incamminarono verso casa.

- Secondo te, cosa avrà voluto dire la principessa con quella frase - chiese Rock Lee a Neji.
- Ve lo dico io, SFATICATI - esclamò d'un tratto Tenten, facendoli sobbalzare. - Durante questa missione, voi due avete poltrìto mentre io ho fatto tutta la fatica... Perciò adesso sarete voi a portare il mio zaino fino a casa, CHIARO ?!?
- AGLI ORDINI !!! - risposero i due, terrorizzati.

Tenten sorrise.

- Dopotutto Minmin non aveva tutti i torti! "Quando si è Principessa per un giorno, si è Principessa per tutta la Vita"...

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Hikari_Uchiha: ti chiedo scusa XD hai ragione, effettivamente questa parte è stata più lunga e noiosa del previsto... A quando il ritorno di Orochimaru ?!? UHMM, direi che, a tale proposito, è il momento di scoprire che fine ha fatto Kabuto... D'ACCORDO, ti regalerò un'altra apparizione del tuo OROCIOK, contenta ?!? ^___^

Ciao!

Un corpo penzolava immobile, sospeso per i piedi, davanti alla fossa di Orochimaru, tuttavìa il veleno che i piccoli serpenti gli avevano iniettato a morsi lo aveva reso praticamente insensibile a tutto. Di tanto in tanto, Orochimaru in persona andava a verificare le condizioni del prigioniero e non poteva fare a meno di scuotere la testa soddisfatto. Alla tenue luce delle torce che illuminava l'imboccatura della fossa, si distinguevano appena i lineamenti contratti di Kabuto Yakushi.

- Riesci a sentirmi, Kabuto ? - chiese Orochimaru in un sussurro.

Kabuto aprì gli occhi, il suo corpo era quasi del tutto paralizzato, ma il lampo fugace nei suoi occhi dimostrava che aveva inteso la domanda.

- Sono già venti giorni che sei qui - fischiò Orochimaru. - Come vola il tempo...

Kabuto non rispose.

- Lo sai, potrei anche ritenermi soddisfatto, in fondo anch'io sono capace di "perdonare"... Certo, ammetto che il tuo comportamento mi ha fatto LEGGERMENTE arrabbiare ma... dimentichiamo!

Con un guìzzo rapido della lingua, Orochimaru afferrò l'estremità della pesante catena cui era assicurato Kabuto e, con un tonfo secco, fece cadere il suo corpo inerte sul freddo pavimento della stanza.

- Dimenticherò il tuo fallimento, Kabuto, così come lascerò correre anche il fatto che hai disobbedito ai miei ordini riguardo il rapimento di Neji Hyuga...

Sentendo quel nome, gli occhi di Kabuto mandarono un lieve scintillìo di odio.

- Dopotutto - continuò Orochimaru. - Grazie alle tue informazioni, ho potuto scoprire molte cose interessanti su quel ragazzo: il suo orgoglio, il carattere e... un dolcissimo punto debole!
- M...Ma... Maestro Orochimaru ?!?
- Sì Kabuto, hai capito bene - sorrise Orochimaru. - Grazie alle immagini del tuo scontro con Neji e i suoi compagni, mi sono accorto di un particolare che potrà tornarci molto utile... Se lo sfruttiamo nel modo opportuno!

Più tardi, Orochimaru fece sì che Kabuto potesse alzarsi e seguirlo nei sotterranei del palazzo. Qui entrambi giunsero davanti a un enorme portale di ferro, dietro quest'ultimo vi era l'accesso a una palude stagnante e melmosa, circondata da un'oscurità innaturale probabilmente dovuta alla sinistra presenza del chakra di Manda che aleggiàva nell'aria.

- Stai attento a dove metti i piedi - lo ammonì Orochimaru. - Queste paludi sono uno degli ingressi che conducono all'Oltretomba... Cadere qui dentro equivarrebbe a un biglietto di sola andata per l'inferno!
- Allora perché siamo venuti qui, Maestro ?
- Perché il chakra demonìaco che aleggia in questa palude è indispensabile per plasmàre il "materiale" di cui abbiamo bisogno!

Così dicendo, Orochimaru e Kabuto raggiunsero una specie di altare rettangolare situato ai piedi di due alberi dall'aspetto scheletrico, pieno di serpenti striscianti di varie specie e misure. Orochimaru ne afferrò uno per la coda e, dopo averne accarezzato a lungo il corpo sottile e squamoso, lo lasciò cadere nel fango ai suoi piedi. Kabuto fissò incrèdulo lo strano rituale che il suo padrone stava operando.

- "Manda wa" - disse lentamente Orochimaru. - "Idai na seishin wa, kono f¨­mu anata no musuko-san kara watashi no ishi" watashi no koe o kiku"...

Non appena ebbe finito di pronunciare la sua formula, qualcosa uscì fuori dalla palude assumendo l'aspetto di un'esile figura femminile dai capelli scuri.

- Grazie a questa piccola amica - esclamò Orochimaru soddisfatto. - Il Piccolo Genio degli Hyuga cadrà sicuramente in trappola! Ci penserà lei a portarlo da noi... Vero, cara ?

La ragazza davanti a Orochimaru aveva un viso dolce e innocente e i capelli raccolti in due buffi chignon ma, non appena aprì gli occhi dalle pupille gialle e serpentine, sorrise rivelando un paio di denti sottili e affilati.

( continua )

- Co... come hai detto ?
- Hai capito benissimo!
- "Insensibile"... IO ?!?
- Oh, ce ne sono anche altre di definizioni, se è per questo - aggiunse Tenten, elencando sulla punta delle dita. - Freddo, distaccato, musone, scorbutico... e potrei andare ancora avanti!

Neji serrò i denti.

- E' inutile che fai quella faccia - esclamò lei. - Eravamo d'accordo da almeno una settimana...
- Proprio tu, ti permetti di farmi la morale - sbottò il ragazzo. - CHI è arrivata in ritardo l'ultima volta, lasciandomi fermo ad aspettare quasi due ore sotto l'acqua ?!?
- Cafone - fece Tenten a denti stretti. - Pensi di cavartela così, cambiando semplicemente discorso ?
- Sei stata tu a cominciare!
- Allora sai che ti dico, "Signor Genio degli Hyuga", prenditi tutta la boria e l'arroganza di tutti gli illustri antenati della tua famiglia... E VAI AL DIAVOLO !!!

Così dicendo, Tenten gli urlò in faccia tutto il suo disprezzo e se ne andò.

- BAH - esclamò Neji, seccato. - Che stupida...

Tutto era cominciato a causa di un innocuo appuntamento che, GUARDA CASO, coincideva proprio con l'annuale cerimonia della famiglia Hyuga in memoria dei propri defunti. Ovviamente Neji era tenuto a presenziarvi ma, sentendosi dire che preferiva la polvere e l'incenso di quattro mummie rinsecchìte alla sua compagnia, Tenten era andata su tutte le furie.

- Non mi ha nemmeno lasciato finire di parlare - pensò Neji. - Crede davvero che preferisca il cerimoniale di famiglia al nostro appuntamento... E' proprio una baka!

                                                                                                                                      ***

Frattanto, mentre Tenten si recava furibonda a casa per affogare la propria rabbia in mezzo a scatole di cioccolatini, CONTEMPORANEAMENTE stava anche recandosi al campo di allenamento.

- Ciao Tenten - esclamò Ino, salutandola cordialmente.

Tuttavia non ricevette risposta, Tenten continuò dritto come se non l'avesse nemmeno sentita.

- Che strana espressione - pensò Ino. - Sembrava quasi in trance...

Neji era in mezzo al campo, visibilmente nervoso, che si allenava a sferrare i suoi pugni nell'aria con un secco rumore.

- Ti alleni sempre molto, vedo - esclamò una voce alle sue spalle.

Neji alzò gli occhi e vide Tenten che gli sorrideva.

- Mi sembrava che avessimo già terminato la nostra discussione - esclamò Neji tagliente.
- Andiamo, non essere sempre così nervoso...
- Io sono CALMISSIMO, tu piuttosto dovresti fare qualcosa per controllare il tuo temperamento!
- E' vero, hai ragione!
- Esattamente, e... Come hai detto ?!?

Tenten non rispose. Si limitò ad avvicinarsi a lui e ad abbracciarlo.

- T... Tenten, sei sicura di sentirti bene ?!?
- Mai stata meglio... "tesoro!"

                                                                                                                                      ***

Nel frattempo Ino incrociò Tenten sulla strada.

- T... Tenten ?!?
- Sì, che cosa c'è, Ino ?
- Ma... tu... un momento fa eri diretta al campo degli allenamenti, e ora...
- Ino te l'ho detto di non esagerare col saké, ti fa strani scherzi!
- Ma no... un momento! Tu prima eri di là, cioé no DI QUA e... Oooh, accidenti non ci capisco più niente!
- Ti spiacerebbe spiegarmi di che accidenti stai parlando ?

Tenten era perplessa.

- Poco fa - spiegò Ino. - Ti ho vista dirigerti al campo degli allenamenti... Ti ho anche salutata ma non mi hai risposto!
- Impossibile - esclamò Tenten. - Vengo ora dai giardini e stavo tornando a casa, da tutt'altra parte...
- Allora non so che dirti, so solo che era IDENTICA a te e ti posso assicurare che NON me la sono sognata!
- Quanto tempo fa, più o meno ?
- Circa dieci minuti e... EHI, aspetta!

Preoccupata che ci fosse sotto qualcosa di losco, Tenten si mise a correre più in fretta che poté. Giunta al campo degli allenamenti non trovò nessuno ma, alzando gli occhi, vide in lontananza Neji che... stava passeggiando con LEI ?!?

- E' assurdo - pensò Tenten. - Neji, aspetta!

Purtroppo il ragazzo era troppo lontano per sentirla. Anche se non riusciva a capacitarsi del cambiamento repentìno di Tenten durante i pochi minuti in cui si erano lasciati in malo modo, adesso la seguiva docilmente passo passo. I due arrivarono nei pressi della Foresta della Morte, al che Neji si fermò sconcertato.

- Per quale motivo mi hai portato qui, Tenten ?
- Non ti preoccupare - rispose lei con voce leggera. - Avevo solo voglia di stare un po' da sola con te!

la ragazza si strinse affettuosamente tra le braccia di Neji, accarezzandogli la nuca con fare seducente. Neji la osservava come "ipnotizzato", il suo sguardo si posò sulle labbra invitanti di lei e... proprio mentre stava per cedere a quel richiamo invitante, una voce lo fece voltare di scatto.

- Neji fermati, è un trucco!
- Tenten ?!? Ma cosa...

Improvvisamente Neji fu paralizzato dall'orrore. Gli occhi di colei che stava abbracciando non erano più quelli di Tenten, bensì due occhi freddi di un rettile che scintillavano malignamente.

- Neji - urlò disperatamente Tenten alle sue spalle. - Non sono io, è una trappola!

Tuttavìa, prima che il ragazzo potesse fare o dire qualcosa, la creatura che lo stringeva emise un sìbilo acutissimo e affondò i denti nella sua gola.

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Hikari_Uchiha: spero che questo episodio ti sia piaciuto più del precedente... Come ti ho già detto, è ancora presto per un confronto DIRETTO con Orochimaru ( questo è un semplice intermezzo ), tuttavìa ti posso dire che sono in programma nuove avventure e uno o due personaggi nuovi - uno di questi sarà... AH, UN MOMENTO, qui c'è una situazione drammatica da portare a termine - Comunque TRANQUILLIZZATEVI, Orochimaru NON vuole uccidere Neji, il veleno del serpente "paralizza" soltanto...

Per Tenten il tempo si fermò nell'attimo in cui i denti di quello schifoso ibrìdo con le sue sembianze scesero sul collo di Neji. Il ragazzo rimase immobile mentre un sottile rivolo di sangue scendeva lungo la sua gola. Le braccia di quella creatura lo avvinghiavano come fossero spire e, pur di non mollare la preda, continuò a mordere con maggiore intensità.

- Finalmente - disse una voce, proveniente dall'interno della ragazza/serpente. - A quanto pare, anche il Grande Genio degli Hyuga è sensibile alle moìne di una bella ragazza... Anche se forse questa era un tantino "pericolosa!"
- O...Orochimaru - esclamò Neji, con un filo di voce.
- In persona - continuò la voce. - Comunque non preoccuparti, il veleno di questo serpente NON è mortale, si limiterà a paralizzare le tue cellule nervose per il tempo necessario!
- Ma... Maledetto!
- NEJI !!!

Tenten urlò disperatamente. Non riusciva a credere che fosse successo veramente, tuttavìa si fece coraggio per cercare di liberare Neji da quell'abbraccio mortale. La ragazza/serpente cominciò a trasformarsi, fino a rivelarsi per ciò che era realmente: una creatura demonìaca sotto il controllo del perfido Orochimaru.

- Muori, essere schifoso - strillò Tenten, cercando di colpire la bestia con i suoi kunai.

Tuttavìa esitava nei suoi attacchi per timore di colpire Neji, il quale sembrava una marionetta con i fili arrotolati intorno.

- Cosa pensi di fare, sciocca ragazzina - tuonò la voce di Orochimaru attraverso il serpente. - Questa è l'ultima volta che tu e i tuoi amici vi intromettete nei miei affari!

Fendendo l'aria con la coda, simile a una frusta, il demone scaraventò Tenten al suolo. Neji era caduto in una specie di trance e sembrava ormai completamente in balìa del nemico.

- E' giunta l'ora di muoverci, piccolo Hyuga - sibilò il serpente.

Improvvisamente però il demone avvertì l'incredibile potenza di un chakra fortissimo sprigionarsi dal corpo inerte di Neji e, prima di riuscire a capacitarsene, si ritrovò schiacciato dalla sua pressione spaventosa.

- Che... Che significa questo ?!?
- Hmpf!

Un sorriso ironico comparve sulle labbra di Neji e il suo chakra intanto continuava incredibilmente ad aumentare, come un vulcano sul punto di esplodere.

- Dovresti essere paralizzato, ormai - esclamò il demone incrèdulo. - Da dove ti viene allora tutta questa forza ?!?
- Sono caduto come uno sciocco nella tua trappola, lo ammetto - osservò Neji con rinnovato vigore. - Tuttavìa devi avermi sottovalutato parecchio se pensavi veramente di neutralizzarmi con questa specie di "anestètico camuffato"...
- Che intendi dire ?
- Da almeno cinque generazioni, le abilità che si tramandano nella Famiglia Hyuga insegnano ad adoperare la mente come Antidoto Universale contro qualsiasi tipo di veleno!
- Che cosa ?!?

Un lampo di sorpresa attraversò le pupille spalancate del serpente il quale mollò subito la presa tuttavìa, non appena le sue spire si allentarono dal Neji, si accorse che il corpo di quest'ultimo era avvolto da un incredibile flusso di chakra che si concentrava direttamente nel pugno pronto a colpire.

- Questo è il mio "ringraziamento speciale" per il tuo padrone - esclamò Neji sottovoce. - Gustatelo per bene!

Il pugno di Neji sembrava senza forza, ma riversò tutto il suo chakra nel petto della creatura squarciandolo. La creatura ruggì di dolore mentre il sangue e l'icore uscivano a fiotti dalla ferita e, contorcendosi su sé stessa, cominciò a sciogliersi e a deformarsi fino a scomparire del tutto.

- Ci... rivedremo - gridò la voce di Orochimaru, poco prima che il serpente sparisse del tutto.

Tenten era ancora a terra, priva di sensi. Neji si avvicinò a lei faticosamente, cercando di farla rinvenire.

- Stai bene, Tenten ?

Un lieve movimento delle sopracciglia, seguito dal lento aprirsi delle palpebre, fu il segno inequivocabile che si stava riprendendo.

- Neji...
- Va tutto bene, non preoccuparti!
- Quella "cosa" è...
- Sistemata - spiegò Neji, indicando il mucchietto di poltiglia informe.
- Che accidenti era ?
- Un trucco ben architettato, non c'è che dire - osservò Neji. - A quanto pare Orochimaru vuole ricorrere a qualsiasi mezzo per impossessarsi del Byakugan...
- E' terribile!
- Vieni, andiamo a casa ora - concluse Neji, aiutandola a rialzarsi.

Lasciandosi alle spalle i resti ancora fumanti del mostro, Neji e Tenten tornarono a casa sostenendosi a vicenda.

- Fossi in te mi preoccuperei - esclamò Tenten con un sorriso malizioso.
- Che intendi dire ?
- Semplice, se non riesci a vedere la differenza che passa tra me e un serpente... forse è il caso che tu ti faccia visitare da un bravo oculista!
- Molto divertente - fece Neji seccato. - In effetti avrei dovuto notare che eri stranamente più "formòsa" del solito!
- CO... COME ?!?
- Beh sai, quando una ragazza comincia letteralmente a "strusciàrsi" addosso, certi particolari si notano...

Tenten arrossì.

- Stupido!
- Andiamo Tenten, stavo scherzando! Perché dovrei accontentarmi di una "copia"... quando ho la fortuna di avere accanto l'originale ?

( continua )

Nota dell'Autore:

OK, scusate se vi ho fatto aspettare... Problemi Tecnici con le mie sorelle per l'utilizzo del computer ( ^___^ )... Cambiando discorso, mi è stato richiesto Orochimaru e spero di aver soddisfatto le aspettatìve! Se avete altre richieste, dite pure... MA PER LA CONCLUSIONE, HAI VOGLIA ASPETTARE !!!

DADO

- Vi ripeto che l'ho visto !!!
- Certo Ino, certo...
- Aveva gli occhi iniettati di sangue, le dita adunche, il volto pallidissimo, i capelli ritti e...
- E "quante volte" hai letto quel libro sui vampiri che ti hanno regalato a Natale ?!?

Sakura, Tenten e Ino stavano chiacchierando tranquillamente. A un certo punto Ino spostò la conversazione su un fatto “agghiacciante” che, a sentir lei, era accaduto alcune notti fa. Tuttavìa le due ragazze sorrisero alle chiacchiere farneticanti della loro amica e, dopo essersi fatte un'allegra risata corale, salutarono Ino e si avviarono verso casa.

- Ve lo ripeto, non è uno scherzo, l'ho visto veramente!

Poco dopo, Sakura e Tenten si misero a discutere sulla storiella raccontata da Ino.

- Te lo immagini - esclamò Tenten con una smorfia. - "Un mostruoso individuo che va in giro succhiando sangue"...
- Già - sorrise Sakura. - Da quando Ino si è appassionata di letteratura occidentale, si è fissata con quella storia di... COMESICHIAMA... "Dracula!"
- Ti ricordi quando Shikamaru si dimenticò di farsi la barba perché gli costava troppa fatica ? Beh, quella volta Ino andò a raccontare a mezzo villaggio che si trattava di un LUPO MANNARO…
- Ah ah, e quando invece si avventò sul “fantasma” di casa Yamaguchi… per scoprire che si trattava solo della moglie che ritirava il lenzuolo per fare il bucato ?!?

Le due kunoichi scoppiarono a ridere a crepapelle, mentre percorrevano la strada buia e poco illuminata. Improvvisamente un movimento alle loro spalle le fece voltare di scatto.

- Hai sentito ?
- Secondo te che cos’era ?

Entrambe non videro assolutamente nulla e continuarono a camminare come se niente fosse. Ad un tratto però scorsero una sagoma davanti a loro, una figura alta e robusta avvolta in un manto nero.

- E quello cos’è ?

Tenten e Sakura si fermarono di colpo. La figura si avvicinò allargando il mantello e…

- UAAAHHH !!!

L’urlo di terrore lanciato da Tenten e Sakura era dovuto al fatto che davanti a loro vi era l’immagine spaventosa di un uomo dal colorito biancastro, con occhi rossi come sangue e i due denti superiori lunghi e appuntiti. L’uomo si avventò su di loro con le braccia protese in avanti, ma le due furono svelte a riprendersi e se la diedero a gambe levate prima che questi potesse raggiungerle.

- Un mostro - urlarono disperate. - Aiuto, salvateci!

Rifacendo a ritroso tutta la strada che avevano appena percorso, si scontrarono contro qualcosa di particolarmente duro che le fece finire gambe all’aria… la testa di Ino.

- Ahio - esclamò Ino, massaggiandosi la testa. - Che cavolo vi prende, si può sapere ?!?
- Il mostro… IL MOSTRO !!!
- Lo abbiamo visto!
- Ma se avevate appena finito di dire che NON ci credevate…

Un verso che non aveva assolutamente nulla di umano le fece trasalìre tutte e tre. Il vampiro stava guadagnando terreno con grandi falcate.

- AAAHHH - urlarono nuovamente.

Senza nemmeno voltarsi indietro, presero una tale corsa che non si fermarono prima di aver raggiunto ognuna casa propria . Subito dopo essere entrate come delle furie e aver sbarrato la porta con il catenaccio, andarono a nascondersi sotto il letto battendo i denti.
Chi o cosa era quella orribile apparizione e cosa stava succedendo al Villaggio della Foglia ?

( continua )

Nota dell'Autore:

@ _nejixten_: XD le tue recensioni per me sono come il "pane quotidiano", è buffissimo se provo a immaginare la faccia che corrisponde a tutti quegli URLETTI SCRITTI ( ^___^ )... Tornando alla storia, devo ammettere che la tua idea sui Vampiri non era male - quando ho letto la tua recensione, non so perché, mi è venuta subito in mente Ino vestita da sacerdotessa, intenta ad agitare lo "scacciademoni" alla maniera dei monaci taoisti, scintoisti, ecc. ( quella roba lì, insomma ) - NON PERDETEVI LA SECONDA PARTE, XD quel poveraccio di Neji dovrà prestarsi a...

Il giorno dopo, Sakura Tenten e Ino si ritrovarono a discutere sul da farsi. L’orribile figura era apparsa a tutte e tre dunque, a meno che non si trattasse di “allucinazione collettiva”, doveva essere reale. Insieme a Ino, e ai consigli del suo libro in materia di vampiri, decisero di studiare una contromisura da mettere a punto nel caso il vampiro si fosse fatto rivedere.

- Secondo il libro - spiegò Ino. - I vampiri dormono durante il giorno, quindi ora dovremmo stare tranquille…
- Ma siamo sicure che si trattava davvero di un vampiro ?
- Se non lo era, certo gli assomigliava parecchio!
- Come facciamo a scoprire di che si tratta ?!?
- A questo proposito - continuò Ino, tirando fuori un volume grosso il doppio del precedente. - Ho deciso di mettere in pratica i consigli di un esperto del paranormale, il professor Kyuketsuki, questo testo spiega essenzialmente come far fronte a qualunque entità soprannaturale!

Ino lesse a voce alta il volume. Secondo il professor Kyuketsuki, i vampiri sono yurei (*) che prendono possesso di corpi di carne e ossa ma, a differenza degli zombie, si tratta di creature di livello superiore con capacità fuori del comune. Sempre secondo il professore, un vampiro è in grado di: volare, vedere al buio, generare illusioni, ipnotizzare gli avversari, ecc… tuttavia per mantenere i suoi poteri, è costretto a bere il sangue delle proprie vittime.

- Mi vengono i brividi solo a pensarci - fece Sakura.
- Il tuo professore dice niente riguardo a come sconfiggerli ? - domandò Tenten.
- Oh, più o meno i soliti sistemi: collane d’aglio, decapitazione, paletti di legno nel cuore… cose così, insomma!
- Resta il fatto che non sappiamo dove si nasconde, dunque occorre attirarlo in qualche modo…
- Sì ma - Sakura era alquanto intimorita. - Mica starete dicendo che una di noi deve fare da esca ?!?
- Forse no - osservò Ino. - Qui dice che i vampiri sono molto “territoriali” e non sopportano l’intrusione di yurei di categoria inferiore nella loro Zona di Caccia!
- E dove lo troviamo uno yurei disposto ad aiutarci ?!?

Le tre ragazze rifletterono per un momento, dopodichè si guardarono negli occhi come per dire “ma certo!”

                                                                                                                                      ***

- Potrei sapere COME e PERCHE’ mi sono fatto coinvolgere in questa buffonata ?!? - esclamò Neji, continuando a chiedersi in che modo quelle tre lo avessero convinto a mettersi addosso un camicione bianco da spettro.
- Primo: sei l’unico che conosciamo ad avere l’aspetto adatto… Secondo: usando il Byakugan, dovresti essere in grado di capire subito se si tratta di un vampiro vero oppure no!

Neji sbuffò rassegnato.

- E sia - esclamò. - Ma se vi azzardate a raccontare in giro questa cosa vi ammazzo!
- Nooo, certo che no, ma come ti viene in mente - risposero loro, incrociando le dita dietro la schiena.

Quella notte era tutto pronto per gettare l’esca al vampiro. Ino, Tenten e Sakura si appostarono ai margini di una strada poco illuminata, mentre lo “Spettro/Neji” fece la sua terrificante apparizione.

- Se non sapessi che si tratta di Neji travestito - osservò Ino. - Probabilmente scapperei a gambe levate.

Neji era immobile, pronto a fare da esca, anche se dubitava seriamente che sarebbe successo qualcosa… Tuttavia aveva dato la sua parola e non poteva tirarsi indietro adesso. Improvvisamente qualcosa attirò la sua attenzione, un movimento insolito e un rumore inquietante poco distanti. Subito si affrettò a vedere di che si trattava usando il Byakugan e… Anche se stentava a crederci, capì subito che ciò che gli si parava davanti non era un trucco.

- Che diavolo è quel coso ?

A un esame attento col Byakugan, ciò che Neji stava guardando era senza dubbio un corpo umano fatto di carne e ossa, ma inspiegabilmente non avvertiva né la presenza di vita o di chakra provenire da esso. La figura gli venne addosso, Neji cercò di cogliere i suoi movimenti ma si trattava di un essere incredibilmente veloce e, impacciato com’era da quel ridicolo lenzuolo che Ino e le altre gli avevano fatto indossare, riuscì a malapena a evitarlo.
In quel momento le tre kunoichi balzarono fuori dai loro nascondigli.

- Allora Neji - domandò Sakura. - sei riuscito a vedere di che si tratta ?
- Qualunque cosa sia, non è un’illusione… e ha una velocità assolutamente fuori del comune!
- Altolà, demone - strillò Ino, tenendo alta davanti a se una corona di teste d’aglio intrecciate.

Per un attimo il vampirò esitò, incerto sul da farsi, dopodiché cacciò un urlo raccapricciante e si avventò su di loro. Neji si strappò di dosso il camicione bianco e il gruppo si separò circondando l’avversario su quattro lati.

- N… Non funziona - esclamò Ino scioccata.
- E adesso che facciamo ?

Il vampiro si avventò prima su Sakura, cercando di azzannarla, la ragazza riuscì a evitarlo e gli lanciò addosso una serie di sigilli. Tuttavia il vampiro sembrava non accusare minimamente alcun fastidio.

- Tecnica dei Draghi Gemelli Modificata!

Per l’occasione, Tenten aveva aggiunto al suo arsenale una serie di paletti di legno appuntiti a mano che scagliò con precisione e, pur avendolo centrato, si accorse con disappunto che era ancora in piedi.

- Ma che accidenti è ?!?
- Se si tratta di un vampiro, questa roba dovrebbe fare effetto su di lui, non capisco…
- Smettetela di dire sciocchezze - osservò Neji seccato. - Sappiamo che non si tratta di un essere vivente, altrimenti a quest’ora sarebbe già morto, ma invece di dar retta a quelle stupide storie sui vampiri, fareste meglio a concentrarvi sui punti deboli che riuscite a notare!

Le ragazze annuirono. Neji aveva ragione, non potevano dare per scontato che si trattasse di un “vampiro” solo perché ne aveva l’aspetto, subito decisero di cambiare tattica.

- Cercate di tenerlo occupato - esclamò Neji. - Voglio provare a verificare una cosa!

Mentre Tenten e le altre cercavano di sopraffàrlo con le loro tecniche di offesa, Neji decise di dare un’altra occhiata al “vampiro”.

- Byakugan!

Subito gli apparve quello che aveva avuto modo di appurare pochi istanti prima: carne, ossa e muscoli… anche se in principale stadio di decomposizione. Ciò che inizialmente lo aveva distratto era che da quel corpo non proveniva la minima traccia di chakra tuttavia, osservandolo meglio, si rese conto che le estremità di quel cadavere erano assicurate a dei sottilissimi fili di chakra… In sostanza dunque si trattava di una semplice marionetta che “qualcuno” stava manovrando a distanza.

- Palmo d’Aria!

Concentrando il chakra nel palmo della sua mano aperta, Neji fendette l’aria in modo da recidere il collegamento che permetteva a quel cadavere di muoversi. Una volta tranciati i fili di chakra, il corpo si accasciò su sé stesso e rimase immobile.

- Ecco qua il vostro vampiro - esclamò Neji ironicamente. - Un macabro scherzo di qualche buontempone…

- Bello scherzo - commentò Tenten. - Mettere paura ai passanti nel cuore della notte!
- Grrr, se metto le mani addosso a quel disgraziato che…

Ma prima che Sakura potesse finire la sua minaccia, un’ombra sgattaiolò fuori dal suo nascondiglio a pochi metri da loro. Visto che il suo giochetto era stato scoperto Kikuchi, uno degli allievi più indisciplinati di Kankuro del Villaggio della Sabbia, pensò bene di tagliare la corda.

- Fermati, mascalzone - urlarono le kunoichi infuriate, lanciandosi all’inseguimento.
- Hmph - sorrise Neji divertito. - Sarà meglio non specificare il ruolo che ho avuto in questa storia…

(*) Yurei = secondo la tradizione giapponese gli yurei, ovvero i fantasmi, hanno l’aspetto di creature evanescenti dal corpo bianco e con capelli neri lunghissimi…

( continua )

Nota dell'Autore:

@ Lady Of Evil Nanto86:
ti assicuro che capisco perfettamente cosa intendi dire e ti ringrazio anzi per avermi fatto notare tutta queste serie di incongruenze - Per correttezza anzi, vorrei sottolineare il fatto che trovo la tua recensione in piena regola: critica, motivata ed estremamente dettagliata - Torno a ripetere che, per scrivere questa fanfic, ho provato a capire qualcosa della serie “Naruto” attraverso wikipedia ma, per esempio, non avevo realizzato che Konoha fosse collocata in un contesto spaziotemporale completamente estraneo a quello tradizionale. Per quanto riguarda invece Rock Lee, probabilmente non c’entra nulla ma, il Maestro Gai che fa scommesse assurde ( tipo camminare sulle mani per tutta Konoha ) con Kakashi e Rock Lee che gli va dietro perché “ammira” la forza e l’orgoglio del suo maestro mi sembrano elementi volti a convertire l’Alter Ego BRUCE LEE in una specie di “macchietta”, ti faccio presente che il Rock Lee di questa storia è sempre un guerriero tenace e determinato e comunque le scene comico/demenziali compaiono anche nella serie televisiva ( le pietre nello zaino comunque era inteso durante l’allenamento, interrotto bruscamente da un attacco improvviso, da qui dunque la rabbia del ragazzo che si è visto interrompere )… Passiamo avanti, è vero il rapporto Neji/Tenten è estremamente OUT rispetto ai parametri dell’originale, purtroppo temo di essermi lasciato fin troppo trasportare ma, visto che sono in programma ancora molti capitoli, posso provare a rimediare correggendo almeno un po’ il tiro delle frasi troppo sdolcinate ( per quanto riguarda invece la trappola di Orochimaru, ti faccio presente che non si trattava di una tecnica della sostituzione, bensì di un essere vivente con l’aspetto di Tenten studiato apposta per ingannare l’interessato attraverso l’uso di un’Arte Oscura come spiegato nel 41° capitolo )… Ad ogni modo ti ringrazio sinceramente per esserti espressa senza troppi giri di parole e arrivando subito al punto, lo apprezzo molto, grazie davvero!

@ Hikari_Uchiha:
Sicuramente Orochimaru catturerà Neji, è inevitabile, ma come ti ho detto ci sarà da pazientare parecchio perché gli episodi in programma sono ancora molti…

@ _nejixten_:
Ti ringrazio per il tuo appoggio incondizionato, tuttavia le critiche costruttive NON sono insulti e se una persona scrive una storia deve saper accettare anche le note negative per spingersi a migliorare…

Saluti a Tutti !!!
DADO

Quella notte Neji proprio non riusciva a dormire tranquillo, i pensieri che gli affollavano la mente erano troppi e continuavano a tormentarlo senza tregua. I ricordi più dolorosi del suo passato sembravano essersi mescolati in una specie di incubo che gli artigliava la mente senza tregua. Vide la sua infanzia, il breve periodo trascorso con suo padre, la morte di quest’ultimo, l’odio provato, il dolore, le umiliazioni, gli allenamenti, le sfide e… cosa più angosciante di tutte, ripercorse uno dopo l’altro i volti dei nemici sconfitti che lo fissavano con orbite vuote come se volessero accusarlo. La presenza di quelle figure intorno a lui e il sigillo che scottava sulla sua fronte gli fecero provare insieme dolore e paura, tuttavia era un’altra la causa principale del suo tormento. Fin dalla più tenera età aveva sempre nascosto i propri sentimenti dietro una maschera di ghiaccio impenetrabile, privo di quella maschera si sentiva vulnerabile perché temeva che i suoi nemici potessero farsi forti delle sue debolezze. Nel sonno Neji sudava, probabilmente a causa della febbre, immagini ancora più terrificanti presero forma nella sua mente: vide i ragni di Kidomaru superare le sue difese di chakra e avventarsi su di lui, Harashi l’ammaestratore di corvi, Kirana l’assassino calare su di lui la propria arma, Kurage con il suo micidiale chakra “pietrificante”, Kabuto e Orochimaru quest’ultimo, trasformato in un gigantesco serpente, affondargli le zanne dritte nella sua gola… In quell’istante Neji si svegliò.

- Che… Che cosa mi sta succedendo ?

Neji respirò affannosamente per alcuni minuti. Per quale motivo continuava a fare sempre gli stessi incubi, a cosa era dovuta questa sua insicurezza ? Ultimamente era cambiato, il suo carattere si era decisamente molto più “addolcito” rispetto ai tempi dell’Accademia… Non era più il riservato e taciturno Genio degli Hyuga, freddo e distaccato, e ciò lo spaventava.

- Una volta - pensò. - Me ne sarei sicuramente infischiato di questi sogni, eppure adesso è… diverso! E’ come se di colpo avessi perso tutta la fiducia in me stesso, ma perché ?!?

                                                                                                                                      ***

Neji decise di non parlare con nessuno dei suoi problemi, nemmeno con i suoi compagni di squadra, Tenten e Rock Lee, che pure lo avrebbero consigliato volentieri. Sentiva che era sbagliato, che se voleva avere anche una sola possibilità di recuperare la forza e la sicurezza e tornare a essere il ninja di un tempo doveva assolutamente cavarsela da solo.

- Ciao Neji - lo salutò Tenten.
- Ti va di allenarti oggi ? - chiese Rock Lee, in evidente segno di sfida.
- Non oggi, Rock Lee, ho altri programmi!

Sotto lo sguardo perplesso di Rock Lee e di Tenten, Neji si diresse verso la sua solita radura nei pressi del campo di addestramento, il posto conservava ancora le tracce lasciate dai suoi colpi fin da quando era ragazzo. Qui Neji sentiva chiaramente parte di ciò che sperava di ritrovare: ciò che lo aveva fatto crescere, maturare e diventare sempre più forte. Senza perdere tempo, cominciò i suoi esercizi di riscaldamento. Si avvicinò all’albero più grande, quello con la corteccia segnata da innumerevoli fori, e sorrise pensando a come aveva prodotto tutti quei fori concentrando il proprio chakra nel dito. Subito premette l’indice contro una parte del tronco ancora integra e, con facilità impressionante, notò come quest’ultimo penetrava al suo interno come un coltello nel burro. Soddisfatto, si diresse al centro della radura e si concentrò al massimo per accumulare il chakra nel palmo delle mani e sviluppare la forza d’urto necessaria a portare il colpo.
Intanto Tenten lo osservava in silenzio, tanto era concentrato nel suo allenamento che non voleva disturbarlo in alcun modo. Anche se non poteva certo immaginare cosa lo stesse turbando in quel momento, aveva ormai imparato a riconoscere la sua inquietudine. Per un po’ lo osservò nascosta dietro un albero poi, temendo che potesse in qualche modo innervosirsi per la sua presenza, tornò ad occuparsi del suo allenamento assieme a Rock Lee.

- Era da un po’ di tempo che non lo vedevo così - osservò lei. - Speriamo che non sia niente di grave!

Neji andò avanti ad allenarsi per diverse ore. La fronte imperlata di sudore a causa dello sforzo e il corpo provato dalla fatica di mantenere il chakra sul palmo della sua mano aperta, tuttavia continuò imperterrito a sferrare i suoi colpi. Era ormai tardo pomeriggio quando la stanchezza iniziò a farsi sentire, così decise di riprendere fiato all’ombra del suo albero preferito e, accoccolandosi su di un ramo, chiuse gli occhi cercando di riposare un po’.
Anche Tenten si era appisolata già da qualche minuto, solamente Rock Lee sembrava avere la forza inesauribile per continuare fino all’infinito. La ragazza si era sistemata sul ramo adiacente a quello dove si trovava Neji, tuttavìa Neji si guardò bene dallo svegliarla. Più tardi Tenten aprì gli occhi, Neji era lì immobile accanto a lei, sistemò meglio la schiena contro il tronco e rifletté se era il caso di parlargli o meno.

- Dev’essergli successo qualcosa, ne sono sicura - osservò lei tra sé e sé. - Era da parecchio tempo che non lo vedevo più così scuro in viso…

Poco dopo anche Neji si svegliò.

- Scusami, ti ho svegliato ?
- No tranquilla, il fatto è che dormo molto poco ultimamente…
- Per questo sei di cattivo umore ?
- Più o meno!
- Per caso… ti va di parlarne ?

Neji la osservò serio.

- Preferirei di no - rispose. - E’ complicato da spiegare ma… è una faccenda che devo risolvere personalmente!
- Capisco, però…
- Posso chiederti un favore, Tenten ?
- Certo, dimmi!
- Non chiedermi nulla, almeno per il momento…

Gli occhi di Neji erano tristi ma anche determinati. Tenten capì che non era il caso di insistere, perciò assentì. Neji la ringraziò per la sua comprensione e, scrollandosi nelle spalle, tornò a riprendere l’allenamento da dove lo aveva interrotto.

( continua )

Nota dell’Autore:

@ _nejixten_:
scusa se ci metto così tanto ad aggiornare ma… il fatto è che sto studiando l’intreccio dei prossimi capitoli per preparare l’ingresso di un nuovo personaggio femminile all’interno della storia e per poterlo introdurre ho bisogno di riportare Neji il più vicino possibile alle sue origini ( diciamo che questo è uno dei tanti momenti di crisi che attraverserà la coppia, niente di grave comunque, solo una fase )…
@ Imperfect_angel:
onoratissimo di essere stato aggiunto tra i tuoi preferiti, spero ( mi auguro ) che continuerai a seguire con interesse questa storia e quelle successive, grazie ancora! ^___^

DADO

Da cinque giorni ormai Neji aveva deciso di sottoporsi ad un costante allenamento individuale, volto soprattutto ad intensificare il flusso del chakra, eppure ogni giorno scuoteva la testa insoddisfatto. Anche se la tecnica e l’esecuzione erano perfette, i suoi colpi mancavano di convinzione. I suoi incubi avevano cominciato ad assillàrlo anche da sveglio, malgràdo cercasse di reagire con l’impegno e la costanza si stava autoconvincendo di essere in qualche modo più debole di prima… Solo il pensiero era inaccettabile per lui, l’unico modo che aveva per sfuggire a questa assurda idea era continuare ad allenarsi.
Malgrado fosse difficile capire cosa gli stesse passando per la testa, Tenten aveva intuìto che dietro questo suo comportamento vi era qualcosa di particolare che lo turbava. Anche se ricordava il suo atteggiamento chiuso e riservato dei primi tempi, non lo aveva mai visto così: giorno e notte si sforzava di intensificare il controllo del suo chakra portandolo oltre il limite estremo, era sempre teso e nervoso, si riposava soltanto quando era sfinito e il suo sonno era breve e agitato… Le aveva pregato di non chiedergli nulla, ed era appunto quello che stava facendo, ma la rattristava vederlo ridursi così senza capirne il motivo.
Intanto Neji continuava a darsi da fare per migliorare la sua tecnica che, malgrado i suoi dubbi, era già incredibilmente potente. L’aura di chakra che emanava dal suo corpo era talmente densa che sembrava quasi palpabile, il Byakugan fisso sul bersaglio da colpire e… l’energia scaturìta dal palmo della sua mano che andava a colpire il tronco, talmente intensa da lasciarlo senza fiato.

- A… Ancora non… non va bene - fece Neji, ansimando.

Stanco e provato dalla fatica, Neji si appoggiò ad un albero per riprendere fiato. Alzò gli occhi e vide una mano che si faceva avanti porgendogli un asciugamano.

- Grazie Tenten - rispose semplicemente.

La ragazza non disse nulla, si limitò a fissarlo scuotendo il capo come per dire “uomini, chi li capisce”… Dopo essersi asciugato il sudore, Neji tornò nuovamente ad allenarsi come se niente fosse.

- Se continua così - osservò Tenten sottovoce. - prima o poi finirà per ammalarsi!

Il rumore prodotto dal palmo di Neji, mentre fendeva l’aria col chakra, era interrotto soltanto a tratti dal suo respiro affannoso.

- Neji… Perché devi essere sempre così testardo ? - pensò Tenten. - Eppure credevo che fossi cambiato!

Sul finire della settimana, dato che l’albero stava ormai per sbriciolarsi sotto i colpi del chakra, Neji decise che era il momento di verificare i suoi progressi.

- Ho capito bene, Neji ? - domandò severa Tsunade.
- Precisamente - rispose lui, con maggiore fermezza. - Le sto chiedendo di poter sostenere la prova dello Scontro Reale!

Tsunade incrociò le braccia, riflettendo su tale richiesta. Lo Scontro Reale era una prova incredibilmente rischiosa, anche per i jonin di alto livello, perché consisteva nell’affrontare contemporaneamente nove avversari scelti e selezionati secondo l’abilità dello sfidante. Si trattava a tutti gli effetti di una prova ad alto rischio che, a causa delle sue particolari condizioni, in più di un’occasione aveva addirittura portato a conseguenze drammatiche, tanto che erano ormai pochissimi i ninja che richiedevano deliberatamente di poterla sostenere. Ovviamente Neji era convinto che superare una prova in condizioni di battaglia reali sarebbe stato il modo migliore per rendersi conto della sua vera forza.

- Devo ammettere - esclamò Tsunade, dopo una lunga pausa di silenzio. - Che la tua richiesta mi lascia alquanto sorpresa tuttavìa non ho alcun motivo per contestarla e, a quanto mi risulta, le tue condizioni fisiche sono ottimali…
- Dunque ?
- D’accordo Neji, come desideri, farò in modo che tu possa sostenere la prova domani a mezzogiorno!
- La ringrazio!

La notizia passò velocemente sulla bocca di tutti al villaggio, l’ultimo Scontro Reale si era svolto almeno quarant’anni addietro e, in quella occasione, lo sfidante che aveva sostenuto tale prova era deceduto a causa delle ferite riportate. Neji percepiva chiaramente i commenti e lo sguardo di disapprovazione di tutti coloro che, mentre camminava per strada, lo guardavano come se fosse pazzo. Tuttavìa nei suoi occhi era tornato l’antico sguardo di una volta, freddo e determinato, era pronto per affrontare la sua vera autentica battaglia contro sé stesso e le sue paure.
Improvvisamente però si ritrovò costretto a fermarsi, Tenten era davanti a lui e lo fissava con un misto di rabbia e preoccupazione.
Neji ricambiò il suo sguardo per un istante, prima di oltrepassarla e continuare dritto davanti a sé.

- Potresti almeno dirmi qualcosa - fece Tenten con rabbia.
- Non c’è niente da dire - esclamò Neji gelido.
- E pensi di cavartela così - strillò lei, furibonda.

Neji si arrestò.

- Neji - continuò Tenten. - Ci conosciamo da troppo tempo, ho capito ormai che quando ti metti in testa una cosa non c’è verso di farti cambiare idea... Ma quello che hai in mente di fare è un autentico SUICIDIO !!!
- Hmph - Neji sorrise. - Se sei venuta qui solo per dirmi questo, stai sprecando tempo…
- Neji, ti prego - lo supplicò lei. - Almeno abbi il coraggio di spiegarmi quello che ti sta succedendo!

Neji si voltò, impassibile.

- Perché ti comporti così ? Prima almeno c’erano delle ragioni che potevo sforzarmi di comprendere… Ma questa proprio non la capisco, perché vuoi buttare via la tua vita in questo modo assurdo ?!?
- Quella che vive, Tenten, è solo una parte di me - rispose Neji. - Devo scoprire se anche il resto di me stesso è vivo oppure no…

Tenten non aggiunse altro, si limitò ad abbassare lo sguardo per non far vedere le lacrime che gli riempivano gli occhi. Neji si allontanò in silenzio ma, Tenten non poteva vederlo, anche gli occhi di ghiaccio del Genio degli Hyuga non avevano dimenticato il calore delle lacrime.

( continua )

Nota dell’Autore:

ANTICIPAZIONI PER _nejixten_:
- riguardo la prossima “new entry”, puoi pure dormire sonni tranquilli – sarà come vedere un Konoamaru al FEMMINILE invaghìta di Neji invece che di Naruto – più avanti i dettagli…
- NON ci sono storie di “promesse” tra famiglie o altro, solo il classico TRIANGOLO: Lui, Lei e la “Terza Incomoda”…
- Anche il recupero della MASCHERA DI GHIACCIO di Neji è solo momentaneo, infatti…
ACCIDENTI, CAPISCO L’IMPAZIENZA MA… ME LO DATE IL TEMPO DI SCRIVERE LE COSE PER BENE, UFFA !!! ^___^
P.S.
Bacioni a tutte, vi voglio bene!

DADO

Il giorno dopo Shizune accompagnò Neji nella sala ove si sarebbe svolta la prova, qui Neji venne messo a parte dei dettagli. I suoi avversari erano tutti shinobi scelti accuratamente a gruppi di tre, dal Villaggio della Foglia, da quello della Sabbia e da quello della Nebbia. Anche disponendo dell’abilità innata del Byakugan, combattere contemporaneamente contro nove avversari esperti nell’uso di tecniche completamente diverse una dall’altra costituiva un’impresa che andava ben oltre le capacità di un ninja. Neji era consapevole del fatto che i suoi avversari probabilmente conoscessero perfettamente le sue tecniche di offesa volte a chiudere i punti di fuga del chakra, di conseguenza avrebbero sicuramente cercato di neutralizzare i suoi colpi sulla breve distanza, non solo: avrebbero adoperato tutte le arti magiche e illusorie più disparate, giocando sulla velocità e mettendo a dura prova anche l’ampio raggio visivo del Byakugan.

- Comincerete a combattere non appena la sabbia di questa clessidra sarà terminata - spiegò Shizune, posizionando il piccolo segnatempo ai piedi dei contendenti schierati. - Conoscete le regole: la sfida sarà della durata di appena dieci minuti, lo sfidante deve mettere fuori combattimento tutti gli avversari entro questo tempo altrimenti avrà fallito la prova, ogni contendente può fare ricorso alle proprie rispettive tecniche di combattimento senza limiti e restrizioni e… vi ricordo che sono ammessi anche i colpi letali!

Shizune scandì l’ultima frase con un certo disagio tuttavìa, quand’ebbe finito di ricordare i termini dello scontro, chinò mestamente il capo e uscì dalla stanza.
Neji si trovava adesso circondato da avversari, pronti a scagliarglisi addosso di lì a poco, ciononostante era concentratissimo, sapeva che la minima esitazione avrebbe potuto costargli cara. Nove paia di occhi fissavano la sabbia che scendeva fitta, solo Neji teneva invece lo sguardo puntato sui ninja schierati pronto a cogliere ogni loro movimento improvviso. Sarebbe stato lui solo contro tutti, pertanto doveva prestare la massima attenzione in nove direzioni contemporaneamente anche se, pur disponendo di un campo visivo di circa 360° grazie al Byakugan, una volta iniziato lo scontro non sarebbe stato comunque facile tenere d’occhio le loro singole mosse. Man mano che la sabbia scendeva all’interno del contenitore trasparente l’atmosfera diventava sempre più tesa, una lieve goccia di sudore cominciò a colare lungo la fronte di Neji fino alla sua guancia. Attimo di grande tensione nel momento in cui la goccia si staccò dal suo volto e gli ultimi granelli scesero molto più velocemente, nell’attimo in cui questa toccò il suolo anche l’ultimo granello di sabbia raggiunse il fondo della clessidra… La prova era iniziata!
Nove saette sfrecciarono dritte su Neji, il quale restò immobile fino all’ultimo. Nel momento in cui i kunai si conficcarono in profondità nel suo corpo, gli shinobi si accorsero con stupore che si trattava di una sostituzione.

- Dov’è andato ?!?

Qualcuno ebbe appena il tempo di formulare questa domanda che subito vide il Genio degli Hyuga calargli addosso, con la velocità di un falco in picchiata. Le dita di Neji colpirono velocemente e in rotazione gli avversari, scoprendo però all’ultimo momento che si trattava di semplici copie. Gli originali avevano fatto ricorso alla dissimulazione per avere il tempo di preparare le loro tecniche speciali. I ninja del Villaggio della Nebbia avevano riunito il loro chakra per generare il Drago d’Acqua, quelli della Sabbia avevano sollevato una fitta cortina di polvere per nascondere la provenienza dei loro attacchi e i restanti della Foglia attaccarono direttamente servendosi della Moltiplicazione per impedirgli di sottrarsi agli altri.

- Riescono a collaborare insieme - osservò Neji velocemente. - Meglio non abbassare la guardia!

L’unico vantaggio che Neji poteva trarre da quell’attacco combinato era che gli avversari non potevano muoversi alla stessa velocità. Le copie prodotte non costituivano un problema per il suo Attacco a Rotazione e non vi era coltre di sabbia abbastanza fitta per contrastare il Byakugan, ma il Drago d’Acqua rimaneva la tecnica più insidiosa. Quest’ultimo si abbatté ruggendo fragorosamente nel punto dove Neji si trovava un attimo prima, questi lo evitò per un soffio e si lanciò al contrattacco. Le copie scomparvero una dopo l’altra sotto l’impeto dei suoi colpi, i ninjia della Sabbia cercarono di prenderlo di sorpresa ma lui riuscì a scorgere perfettamente la provenienza dei loro attacchi e li respinse con una sferzàta di chakra. Proprio mentre era sul punto di neutralizzarli con la Tecnica delle 64 Chiusure, il Drago d’Acqua puntò nuovamente verso di lui cercando di inghiottirlo. Neji balzò di lato ma non ebbe il tempo di rialzarsi che gli avversari ripresero ad attaccarlo su tutti i fronti contemporaneamente.

- Tecnica della Rotazione Suprema!

Neji riuscì ad attivare la sua protezione impenetrabile appena in tempo, ruotando velocemente su sé stesso liberò istantaneamente gran parte del suo chakra per generare la sua formidabile barriera difensiva. Il Drago d’Acqua s’infranse contro lo scudo di chakra e così pure tutto ciò che i nemici gli scagliarono addosso, adesso però era visibilmente provato a causa della velocità dell’attacco e gli avversari gli furono subito addosso. Di nuovo cercò di distinguere le loro mosse, questa volta per contrattaccare, ma si accorse troppo tardi di essere caduto in trappola. Ciò che intendevano gli avversari era attirarlo nell’occhio del ciclone per investirlo contemporaneamente con la Tecnica dell’Assorbimento del chakra, in men che non si dica era ormai caduto nella gabbia del loro chakra congiunto. Fu l’ultima cosa che riuscì a vedere, prima di perdere i sensi…

                                                                                                                                     ***

Aprendo gli occhi lentamente, Neji si rese conto di trovarsi in un grande spazio vuoto.

- Come sono finito qui - domandò a voce alta.

Nessuno rispose.
Provò ad alzarsi e a guardarsi intorno ma, a quanto sembrava, nemmeno il Byakugan era in grado di localizzare qualcosa in tutto quel vuoto che lo circondava. Improvvisamente si fecero avanti ombre e figure indistinte, immagini del suo subconscio probabilmente, creature della sua mente che cercavano di afferrarlo.

- Non può essere un altro dei miei incubi - pensò.

Le immagini presero dunque la forma dei suoi tanto temuti mostri notturni: vide le sei braccia di Kidomaru lanciargli contro i suoi micidiali fili setosi, Orochimaru e Kabuto che sorridevano malignamente e poi ancora tutti gli altri nemici incontrati in passato, ognuno col proprio ghigno stampato sul volto.

- Che cosa volete da me… Andate via! - urlò Neji, cercando di scacciare quelle ombre.
- Povero “cagnolino” Hyuga - fece la voce insopportabile di Kabuto. - Ti sei reso conto che senza i tuoi compagni non sei NIENTE… Non puoi pensare di vincere una battaglia da solo, sei debole!
- Che mi dici, Hyuga - sibilò Orochimaru. - Ti è piaciuto il “bacio” della mia creatura, vero ? A giudicare da come tremavi sotto il suo abbraccio, ho avuto l’impressione che ti piacesse…
- Sento la tua paura, Neji - rise Kidomaru diabolicamente. - I miei ragni si nutrono di paura… e per loro tu sei un boccone prelibato, ah ah ah!
- AH AH AH !!!

Le risate di scherno gli risuonavano in testa come un martello.

- Basta, andate via, lasciatemi in pace!

Subito le immagini cambiarono. Adesso non erano più quelle terrificanti e paurose dei suoi incubi, bensì i volti sorridenti e amichevoli di Naruto, Sakura, Rock Lee, Tenten, Choji, Ino, Shikamaru… e tutti gli altri.

- Ehi, Neji ! - esclamò Naruto, con la sua solita espressione allegra. - Su con la vita, amico! Non ti farai mica mettere sotto da questi pagliacci, vero ?
- N… Naruto ?!?
- Coraggio Neji - fece eco Rock Lee. - Tu sei più forte di me e certamente MOLTO più forte di loro, concentrati e fagli sentire tutta la forza inarrestabile della Giovinezza!
- Rock Lee, io…
- Non vorrai mica dirmi che ti arrendi così facilmente, vero - insistette Naruto. - Dài, non ci credo! Quando ci siamo affrontati, non eri così rassegnato… Mi sa che ti ho “pestato” un po’ troppo forte quella volta, eh ? Dì la verità…
- Piantala di dire scemenze, Naruto - sbottò Sakura, dandogli un violento pugno in testa.
- AHIA perché, che ho detto di male ?!?
- Ascolta Neji, la forza di un ninja non è solo una questione di potenza e abilità - osservò Shikamaru. - C’è un’altra cosa che in combattimento può fare la differenza tra la vita e la morte… La volontà!
- Esatto Neji - aggiunse Ino. - La volontà di proteggere qualcosa o qualcuno a tutti i costi…
- Per questo ci alleniamo per diventare ogni giorno più forti - esclamò Tenten. - Perché vogliamo proteggere i nostri amici e le persone care!
- Tenten…
- E’ per questo che non ci siamo mai arresi davanti alle difficoltà - proseguì Tenten. - Le abbiamo sempre affrontate insieme, ricordi ? Le affronteremo insieme anche questa volta!
- Ricordati che siamo una squadra - sorrise Rock Lee, tenendo alto il pollice davanti a sé. - E una squadra non abbandona mai un suo compagno!
- Proprio così, Neji - fece Naruto eccitato, stringendo i pugni. - Adesso va e fagliela vedere a quegli sbruffoni!
- Ti ricordi di questo, no ? - domandò Tenten tirando fuori l’ormai familiare ciondolo dell’amicizia.

Tenten lanciò lo Yin Yang verso la mano aperta di Neji, il quale cercò di afferrarlo al volo. Mancandolo però per un soffio, questi finì per cadere ai suoi piedi con uno squillante suono argentino…

                                                                                                                                      ***

Il suono prodotto dal ciondolo, mentre cadeva fuori dalla tasca di Neji, fu sufficiente a farlo riprendere. Era ancora sotto l’effetto della Gabbia Infernale, la tecnica con la quale i nemici lo stavano privando del chakra. Lo scontro non era ancora finito, Neji ora sentiva una nuova carica di energia invadergli il corpo, il desiderio di vincere unito alla volontà di vincere a tutti i costi. All’interno di quella prigione di chakra era in grado di muoversi liberamente, tutto quello che doveva fare era sfruttare la capacità di assorbimento della gabbia che lo imprigionava liberando istantaneamente tutto il chakra che gli era rimasto in un attacco decisivo. La Tecnica che i nemici stavano esercitando su di lui non era assolutamente in grado di sopportare una simile pressione di energia, perciò la reazione di Neji giunse inaspettata, non immaginavano certo che avesse ancora tutto quel chakra dentro di sé. Una volta libero da quella tecnica di intrappolamento, Neji attaccò velocissimo dato che i suoi avversari erano tutti stretti intorno a lui. Facendo appello a tutte le sue energie residue, eseguì la Tecnica delle 64 Chiusure alla perfezione e gli avversari caddero tramortiti uno dopo l’altro.

- Tempo scaduto!

La voce di Shizune giunse in perfetta sincronìa con il momento in cui l’ultimo degli avversari di Neji cadde immobile al suolo, la prova era stata superata con pieno successo. Neji raccolse da terra il ciondolo che gli era caduto e, sorridendo leggermente, lo sollevò in alto con gratitudine.

- Grazie, amici miei - esclamò sottovoce. - Grazie Tenten…

Tornando verso casa, Neji decise di fermarsi al campo di addestramento. Tenten e Rock Lee erano ancora lì, malgrado fosse già sera, e si allenavano duramente. Ad un tratto Tenten alzò gli occhi e vide Neji dall’altra parte del campo che li osservava immobile.

- Neji - gridò, correndogli incontro.

Anche Rock Lee si avvicinò di corsa all’amico per chiedergli come stava. L’aspetto di Neji non era certamente dei migliori ma la sua espressione calma e tranquilla non lasciava dubbi sull’esito della prova.

- E’ andato tutto bene ?
- Sì - rispose Neji, mettendosi a sedere.
- Cavoli, ci hai fatto preoccupare lo sai - lo rimproverò Rock Lee. - Se ti fosse successo qualcosa, mi sarebbe toccato sopportare il caratteraccio di Tenten tutto da solo…
- Ch… Che cosa hai detto ?!?
- Ops!
- Grrr, se ti acchiappo…

Neji sorrise, aveva tratto un’importante lezione da quella esperienza. Aveva finalmente capito che i sentimenti e le emozioni costituivano di fatto la sua forza più grande, la sua debolezza stava nel fatto di non averlo compreso prima. Accanto a lui c’erano degli amici sinceri e leali, non era solo.

- Tutto sommato - pensò. - non è poi tanto male “sorridere”…

( continua )

RIASSUNTO DEI CAPITOLI PRECEDENTI:
A seguito di tanti piccoli episodi, momenti comici e situazioni drammatiche, Neji e Tenten capiscono di provare qualcosa di più che semplice amicizia, tanto che il ragazzo arriva addirittura a cambiare molti tratti del suo carattere solitamente chiuso e riservato diventando completamente un’altra persona. Tuttavìa i fantasmi del passato cominciano a tormentarlo durante il sonno con incubi spaventosi, al punto che Neji si convince di aver perso la forza e la sicurezza che lo avevano reso il Genio degli Hyuga, freddo e invincibile. Per dimostrare a sé stesso di non aver perso la grande superiorità tecnica che lo ha sempre contraddistinto, decide di affrontare un pericoloso esame ninja, noto come Scontro Reale, durante il quale rischia di essere sconfitto. Mentre è privo di sensi, si fanno avanti i mostri del suo inconscio seguiti però dalle immagini di Naruto e degli altri che gli ricordano l’importanza dell’amicizia e lo spingono a rialzarsi e a reagire. Neji trova così la volontà di vincere in nome di coloro che ama e, facendo ricorso a tutte le sue energie, supera trionfalmente la prova. Dentro di sé Neji è ormai consapevole di non poter nuovamente nascondere i propri sentimenti dietro una maschera di ghiaccio ma, per non sembrare ramollìto di fronte agli altri, decide di continuare a fare il “duro” solo in apparenza…
Un nuovo personaggio fa il suo ingresso PROPRIO in questo episodio, il suo nome è Rin!

                                                                                                                                              ***

La notizia che Neji Hyuga era riuscito a superare con successo la prova dello Scontro Reale finì sulla bocca di tutti al Villaggio della Foglia, qualcuno cominciò anche a dire che sarebbe potuto diventare lui il prossimo Hokage. In mezzo a tante chiacchiere comunque era sorta una vera e propria “ammirazione” per il Genio degli Hyuga, considerato ora da tutti il più forte guerriero nei dintorni, soprattutto tra le allieve dell’Accademia Ninja. Una di queste, una ragazzina sugli undici anni di nome Rin, si era messa addirittura in testa di diventare la fidanzata ufficiale del grande Neji Hyuga, oltre che sua futura moglie. Dotata di un fisico agile e mingherlino e di un caratterino tutto pepe, Rin assomigliava per certi versi al piccolo Konoamaru ma era molto più smaliziata e praticamente incontenibile. Quel giorno aveva appunto deciso di fare la conoscenza del suo “futuro marito”…
Al campo di addestramento intanto, gli allievi del maestro Gai Maito si stavano dando da fare in previsione della prossima missione che sarebbe stata assegnata loro di lì a poco. Nonostante Neji avesse ripreso il consueto atteggiamento di un tempo, cercava ugualmente di comportarsi in modo gradevole, soprattutto con Tenten.

- Sei… migliorata!
- Immagino che questo sia un complimento - sorrise Tenten ironica.
- Sì… No, cioè…
- Rilassati Neji, stavo scherzando!

Neji tacque, visibilmente nervoso.

- Certo che ce ne vuole di pazienza con te - osservò Tenten, poggiando la testa tra le mani con uno sbuffo. - Va bene che ci sono abituata ma, almeno quando siamo soli, potresti sforzarti di dire qualcosa di diverso… Fino a qualche tempo fa, non sembrava così difficile per te…
- E’ proprio questo il punto - sentenziò Neji. - Quando certe cose sono TROPPO evidenti, possono diventare un problema!
- Ti riferisci a Orochimaru ?
- Mi riferisco a chiunque - tagliò corto lui. - Non posso permettermi di cadere in un errore così banale come l’ultima volta!
- Stai forse dicendo che innamorarti di me è stato “un errore” ?

Neji riflettè attentamente, prima di dire qualcosa di cui si sarebbe pentito.

- Non fraintendermi - disse calmo. - Sei la cosa migliore che mi sia capitata in tutta la vita, sei… importante, molto “importante!”
- Allora qual è il problema ?
- Il problema è che non voglio perderti! Se l’unico modo che ho per non mettere in pericolo nessuno è quello di stare in silenzio allora… lasciamo le cose come stanno, almeno per il momento!

Tenten abbassò lo sguardo, senza dire una parola.

- Ehi, andiamo - fece Neji. - Non ho mica detto che non ci dobbiamo più vedere…
- Infatti è peggio: dici di volermi bene ma nessuno deve saperlo!
- Lo sappiamo noi - obiettò Neji.

Proprio in quel momento, guizzando fuori dagli alberi, una ragazzina piombò “letteralmente” in braccio a Neji.

- E questa da dove salta fuori - esclamò Tenten.

Tenendo le braccia strette attorno al collo di un imbarazzatissimo Neji, la ragazzina voltò il capo verso Tenten con uno sguardo alquanto minaccioso.

- Sparisci - mormorò la nuova arrivata. - Non toccarlo che me lo consumi!
- Cos… Neji, conosci questa mocciosa ?
- Primo: NON sono una “mocciosa”, ho quasi undici anni… Secondo: per tua informazione, sono la sua futura moglie!

Davanti a questa affermazione, Neji divenne pallido come un lenzuolo mentre Tenten al contrario diventò rossa come un gambero.

- NEJI HYUGA - ringhiò Tenten. - Spero tu abbia una spiegazione!
- T… Ti giuro che NON la conosco, non so nemmeno chi sia…
- Ops, è vero dimenticavo - esclamò la ragazzina, mostrando un palmo di lingua. - Mi chiamo Rin… sei contento di conoscermi, “amore” ?
- Ehi, mocciosa - sbottò Tenten, sollevandola per la collottola. - Non pensi di essere un po’ troppo giovane per stare con un ragazzo grande ?

Rin la guardò torva, con la coda dell’occhio.

- Sempre meglio essere giovane, piuttosto che una “vecchia zitella acida”…
- Co… COME HAI DETTO ?!?
- Non serve prendersela tanto, non è certamente colpa mia se sei costretta a pettinarti in quel modo ridicolo per nascondere i capelli bianchi…

L’espressione di Tenten era inequivocabile, praticamente aveva scritta in fronte la parola OMICIDIO a chiare lettere.

- Ehm, senti “piccolina” - provò a dire Neji, cercando di risolvere la situazione.
- Non sono “piccola!” Mi chiamo Rin, e tra un po’ farò undici anni…
- Fossi in te NON ci conterei troppo - sottolineò Tenten, con occhi di fuoco.
- Ehm, ascolta Rin… Io credo che tu abbia sbagliato persona!
- Tu sei Neji Hyuga, giusto ?
- Sì ma…
- Allora non c’è nessun errore… “tesoro!” - tagliò corto lei, abbracciandolo nuovamente.
- Tenten… NO, per favore, calmati!

In men che non si dica, Tenten tirò fuori il rotolo del suo arsenale.

- Tecnica dei Draghi Gemelli Moltiplicata !!!

Si trattava di una scena assai poco decorosa per un temuto jonin del clan degli Hyuga ma, sotto la pioggia micidiale scagliata da Tenten e con la pestifera marmocchia incollata addosso, al povero Neji non restò altro che battere in ritirata.

( continua )

Nota dell'Autore:

Chiedo scusa a tutte per il ritardo, ho avuto dei problemi abbastanza seri in famiglia - probabilmente anzi dovrò rallentare il ritmo di aggiornamento da ora in avanti - mi appello alla vostra clemenza e comprensione e... per favore comunicatemi tramite recensione il vostro parere sul personaggio di Rin che, da oggi in poi, sarà un elemento FISSO della storia! Di nuovo grazie e... scusatemi

DADO

Dopo essere scampato a morte sicura, affrontando la prova dello Scontro Reale, il povero Neji non avrebbe mai pensato di trovarsi un giorno contemporaneamente vittima di una fidanzata gelosa, armata e pericolosa e di un’ammiratrice che sembrava appena scappata da un asilo dell’infanzia.
Tuttavìa le brutte sorprese erano appena cominciate…

- Miei giovani allievi - esclamò la voce del Maestro Gai. - Ho due importanti notizie da comunicarvi: la prima è che l’Hokage mi ha assegnato una lunga e difficile missione nel cuore delle regioni settentrionali, mi sarà affidata la guida di un altro reparto perciò non ci vedremo per qualche tempo…

Rock Lee trattenne a stento le lacrime, era triste ma allo stesso tempo orgoglioso del suo maestro.

- Durante la mia assenza - proseguì Gai. - Neji assumerà le mie veci alla guida del team, in quanto è l’unico tra voi ad avere l’esperienza necessaria!
- Stia tranquillo, Maestro!
- Bene! La seconda notizia…

Mentre parlava, si fece avanti la folta chioma rossiccia e lo sguardo sbarazzino tutto lentiggini della giovane ammiratrice di Neji.

- Rin - esclamò Neji incredulo.
- Che diavolo ci fa ancora qui - si informò subito Tenten.

Gai tossicchiò nervosamente.

- Bene, come vi stavo appunto dicendo, la seconda notizia è che l’Hokage in persona ha deciso di aggiungere una ventata di “giovanile entusiasmo” al nostro gruppo!
- Prego ?
- In parole povere, ci sta dicendo che la marmocchia entrerà a far parte della nostra squadra - spiegò Neji.
- Ehm, la giovane Rin si è talmente “distinta” all’Accademia che, nonostante la sua tenera età, i suoi insegnanti la ritengono pronta per fare esperienza sul campo!

Ovviamente Gai decise di tacere il fatto che, per il benessere dell’Accademia Ninja, gli insegnanti di Rin avevano praticamente SUPPLICATO l’Hokage di assegnarla ad una squadra col solo scopo di togliersela dai piedi.

- Bene, Rin - fece Gai. - Mi pare di capire che conosci già Neji e Tenten, dunque non avrai difficoltà ad ambientarti…

Prima ancora che finisse di parlare, Rin buttò le braccia al collo di Neji per l’ennesima volta.

- Amore - strillò. - Sei contento ? D’ora in poi faremo coppia fissa tu e io…
- La vuoi smettere, mocciosa - la rimproverò Tenten con un’occhiataccia.
- Scusa “nonnina”, hai detto qualcosa ?
- No… Non… “Nonnina” a chi ?!?
- Guarda che “alla tua età” fa male arrabbiarsi tanto - continuò Rin impertèrrita. - Ho sempre immaginato che il grande Neji Hyuga fosse un ragazzo altruìsta e generoso, ma da qui a fare addirittura ASSISTENZA ALLE PERSONE ANZIANE…
- Ehi, adesso stai esagerando - sbottò Tenten furibonda. - Se non la pianti immediatamente…
- Che cosa mi fai - sorrise Rin. - Mi rincorri col bastone ?
- Mocciosa strafottente…
- Vecchiaccia guastafeste…
- Ehm, ragazze - intervenne Rock Lee. - Posso consigliare una tregua ? In fondo adesso siamo compagni e…
- Zitto tu - lo aggredì Rin.
- Non t’impicciare - fece eco Tenten.
- Lascia perdere, Rock Lee. - suggerì Neji, afferrando l’amico per una spalla. - Dammi retta, è un modo sicuro per vivere a lungo!

Tenten e Rin continuarono a fissarsi, quasi volessero incenerirsi con lo sguardo.

- Hai proprio bisogno di una lezione coi fiocchi - esclamò Tenten, tirando fuori il suo rotolo delle armi.
- Stavo per dirti esattamente la stessa cosa - rispose Rin, estraendone a sua volta uno simile.
- Tecnica dei Draghi Gemelli !!!
- Tecnica del Ruggito del Drago !!!

Le armi di Tenten si scontrarono in volo con la pioggia di carta-bombe scagliate da Rin, in un boato devastante di esplosioni, e la lotta proseguì con effetti altrettanto pirotecnici.

- Magnifico - esclamò Gai eccitato. - Che splendida dimostrazione di energia e vigore… Questa è la “Forza della Giovinezza!”
- Ehm, non per contraddirla, Maestro - osservò Rock Lee. - Ma non sarebbe il caso di intervenire, prima che si facciano male seriamente ?

L’espressione allegra e sorridente di Gai si congelò all’istante, mentre una goccia di sudore freddo cominciò a scendergli lungo la fronte.

- Beh - fece il maestro. - Mi sono attardato anche troppo, è meglio che cominci a partire… Neji, affido tutto a te, mi raccomando!

Neji sospirò. L’arrivo di quella pestifera ragazzina era proprio una bella patata bollente, perfino il Maestro Gai aveva capito che era meglio darsela a gambe senza perdere tempo, tuttavìa adesso che era lui il responsabile del team aveva ANCHE il dovere di farsi rispettare.

- Juken - esclamò. - Sferzàta del Chakra!

Concentrando il proprio chakra, Neji creò un vuoto d’aria attorno a Tenten e Rin, cosicché entrambe si ritrovarono subito costrette a cessare le ostilità.

- Ora statemi a sentire, voi due - esclamò Neji severo. - Ho già capito che mi aspettano tempi duri con questo incarico, tuttavìa se c’è una cosa su cui NON intendo assolutamente passare sopra è la disciplina!

La voce di Neji era calma ma dal tono deciso. Rin e Tenten, abbandonate le ostilità, si misero immediatamente sull’attenti assieme a Rock Lee.

- In quanto a te - continuò poi, rivolto a Rin. - Sarà meglio che impari da subito a rispettare i tuoi compagni e ad andare d’accordo con loro…
- Devo proprio ?
- Se vuoi far parte di questa squadra, sì!
- Va bene, tutto quello che vuoi… Tesoro!
- Ah no, adesso basta… Tecnica della Sostituzione!

Nel momento che le braccia di Rin si chiusero attorno all’oggetto dei suoi desideri, la ragazzina si accorse di avere appena afferrato un pezzo di legno.

- Un’altra cosa - aggiunse Neji. - Cerca di mantenere un comportamento appropriato con i tuoi superiori! Sono stato chiaro ?
- Chiarissimo, uffa…
- Molto bene, allora - fece lui soddisfatto. - Tornate ad allenarvi SERIAMENTE adesso, e niente liti personali, marsh!

Messo in riga dalla voce ferma di Neji, il Team Gai aveva adesso una nuova insolita formazione: Rock Lee, Tenten e la piccola Rin… e qualcosa lasciava supporre che quest’ultima avesse in serbo ancora parecchie sorprese.

( continua )

Nota dell'Autore:

- COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: fino al 2 luglio cercherò di aggiornare la storia per quanto mi sarà possibile, dopodiché ci rivedremo a settembre con ( almeno mi auguro! ) maggiore interesse e minori problemi...

- NEW ENTRY: la giovane Rin è leggermente ispirata al personaggio di Rynn, tratto dal videogioco DRAKAN ( vedi wikipedia )... Dovendo cercare un'improbabile "antagonista" per Tenten, quale migliore soluzione di una ragazza che usa praticamente le sue stesse tecniche ( probabilmente in futuro Tenten adotterà i rotoli esplosivi al suo armamentario proprio grazie al contatto avuto con questo personaggio )... Certo, al momento manca di spessore ed è alquanto azzardata come scelta ma... VABBE' CHISSENEFREGA, ho scritto questa storia unicamente per divertirmi ( e credetemi, in questo momento ho proprio bisogno di ridere - sia chiaro, niente di grave per carità, solo alcuni problemi come nella maggior parte delle famiglie del mondo )... Fatemi comunque sapere le vostre impressioni, consigli, suggerimenti, ecc. Se vi diverte leggere questa storia, per me è la maggiore soddisfazione...

Saluti !!! ^___^

DADO

Neji non poteva saperlo, anche se chiunque lo avrebbe intuito, ma disciplinare il carattere focoso di Rin era un’impresa cui i severissimi professori dell’Accademia Ninja avevano già rinunciato da tempo. La ragazzina, oltre ad essere dotata di un formidabile chakra, era incredibilmente testarda e ostinata. Inizialmente Tsunade aveva pensato di affiancarla al team di Asuma o a quello di Kurenai ma, resasi subito conto del suo particolare temperamento, era sicura che gli allenamenti intensivi cui erano continuamente sottoposti gli allievi di Gai le avrebbero tolto perfino la forza di respirare. Forse era stata troppo ottimista…

- Centonovantadue… Centonovantatré… Centonovantaquattro…
- Duecentoquarantacinque… Duecentoquarantasei… Duecentoquarantasette…
- Trecentodiciotto… Trecentodiciannove… Trecentoventi…

Sembrava che Rin si fosse ambientata subito ai carichi di allenamento del Team Gai. Infatti per quanto riguardava impegno e determinazione era perfettamente alla pari con Rock Lee e Tenten, tanto che il nuovo gruppo mostrava già una certa sintonìa dopo neanche una settimana. Sotto la guida di un severissimo Neji Hyuga, sembrava andare tutto per il verso giusto… in apparenza però, poiché Rin e Tenten avevano sviluppato una reciproca antipatia.

- Squadra Gai a rapporto - gridò Neji ad allenamento finito.

Rock Lee e Tenten si alzarono obbedienti, anche se il piede di Rin “casualmente” si ritrovò tra le caviglie di Tenten facendola inciampare.

- Ops, scusami tanto…
- Grrr, maledetta marmocchia, come se non sapessi che lo hai fatto apposta!
- Oh no, te lo giuro - rispose Rin con sguardo innocente, incrociando però le dita dietro la schiena.
- Uff - sospirò Rock Lee. - Era almeno mezz’ora che non litigavano, non poteva durare…

A cinque giorni di distanza dal loro primo “accesissimo” scontro, le due kunoichi avevano forse riposto al fresco le armi… ma certamente NON i loro bollenti spiriti.

- Mi piacerebbe proprio sapere cosa mi trattenga dal darti una sonora sculacciata!
- Beh, come si dice, a volte i “reumatismi” giocano brutti scherzi!
- Ancora con questa storia ?!? Io ti…

Da quando Neji aveva messo a punto la Tecnica della Sferzàta di Chakra, non avrebbe mai pensato di doverla utilizzare così spesso per sedàre le risse. Rispetto al Palmo d’Aria la potenza era assai ridotta ma, in presenza di quel soffio gelido che si parava davanti come una sorta di parete ventosa, anche i soggetti più irascibili venivano richiamati all’ordine.

- Ultimamente ho questo strano problema con le orecchie - spiegò Neji calmo, sfregandosi il lobo con l’indice. - Non ricordo se ve l’ho già detto ma… sarebbe cosa MOLTO gradita non peggiorare la situazione!
- Hmph - Tenten incrociò le braccia seccata.
- Come vuoi, amore - sorrise Rin. - Del resto con le vecchiette ci vuole pazienza…
- Vuoi smetterla una buona volta di chiamarmi “vecchia” - sbottò Tenten infuriata. - Neji e io abbiamo la stessa età!
- Sééé, ti piacerebbe - fece Rin sogghignando.
- Ma io IO ti…
- Oooh - sospirò Neji con rassegnazione.

Non c’era niente da fare, malgrado fosse più grande e matura rispetto a Rin, Tenten si lasciava facilmente condizionare dal suo atteggiamento sfacciato. E la situazione andò avanti come una specie di altalena, ognuna delle due aveva in mente di rendere la vita impossibile all’altra: un giorno dal rotolo di Tenten uscivano bisce e lucertole, il giorno dopo invece Rin cercava di lavarsi la faccia dalla fanghìglia appiccicosa che qualcuno le aveva schizzato addosso, e quello dopo ancora se Tenten si trovava con la schiena cosparsa di strani insetti Rin doveva correre per evitare uno sciame di vespe infuriate… Ma accadde di peggio quando, in mezzo a questa serie di dispetti, si ritrovò coinvolto suo malgràdo anche il povero Neji. Tenten aveva avuto l’idea di collegare una serie di kunai affilatissimi ad uno spago collegato con la porta del bagno mentre Rin invece aveva scelto di posizionare una carta-bomba sul pavimento della medesima stanza, purtroppo fu il Genio degli Hyuga a sperimentare di persona l’efficacia delle trappole. Nello stesso momento in cui Neji entrò nel bagno vide arrivargli contro una pioggia di coltelli che riuscì ad evitare solo grazie al Byakugan, cosicché si conficcarono tutti alle sue spalle, tuttavìa scoprì troppo tardi cosa c’era sulla piastrella dove aveva poggiato il piede. Subito dopo l’esplosione e il fumo, uscì fuori barcollàndo come un ubriaco.

- Co…Così non… può continua…re - disse prima di svenire.

Non appena riprese i sensi, Neji pensò che esistesse un unico modo per risolvere la faccenda, anche se l’idea stessa gli ripugnava un po’, doveva ricorrere ai “giovanili” sistemi del Maestro Gai.

- Ascoltatemi bene - esclamò davanti a tutti i membri della squadra. - Dal momento che il mio incarico come vostro supervisore durerà a tempo indeterminato e poiché nel frattempo gradirei rimanere VIVO, malgrado gli sforzi di qualcuno…

Nel vedere il suo sguardo severo e le tracce di ustioni varie sul volto e le braccia, Rin e Tenten arrossirono con fare colpevole.

- Ho deciso di sottoporvi una delle prove che il Maestro Gai considera fondamentali per testare l’affiatamento di gruppo… “sperando che abbia ragione” - pensò. - In base all’esito della prova, deciderò se sia il caso o meno di informare l’Hokage sulla vostra condotta!

Il mattino seguente Neji illustrò quello che aveva in mente, una specie di escursione nella foresta. Neji e Rock Lee avrebbero costituito una squadra mentre Rin e Tenten avrebbero costituito l’altra, ciascun membro di ognuna delle squadre avrebbe potuto decidere se fare o meno da supporto all’altro durante lo svolgimento della prova.

- Mi rifiuto categoricamente di fare coppia con questa mocciosa - sbraitò Tenten.
- Idem dicasi per me - sentenziò Rin. - Sono troppo giovane per fare coppia con questa vecchia mummia!

Prima che Tenten potesse rispondere a tono, Neji si affrettò a ricordare a entrambe la situazione.

- Ovviamente siete libere di fare come credete - precisò Neji. - Tuttavia sono sicuro che troverete il percorso abbastanza difficile di per sé!

Come pronosticàto da Neji, le due kunoichi ebbero il loro bel daffare per addentrarsi in quella parte della foresta. Lasciando perdere la vegetazione piuttosto fitta e i vari ostacoli, ciascuna di loro si era intestardìta nel fare tutto per conto proprio raddoppiando così le difficoltà.
Giunte in prossimità di un pantano, Rin si bloccò.

- Accidenti - esclamò. - Questa non ci voleva…
- Qualche problema, “microbo” - domandò Tenten con fare ironico.
- Sparisci, befana!
- D’accordo, resta pure a farti una bella cura di fanghi allora - replicò Tenten, saltando sull’albero più vicino e superando l’ostacolo procedendo velocemente di ramo in ramo.

Ovviamente Rin non aveva ancora sviluppato tutta l’agilità della compagna più esperta, così dovette rassegnarsi a superare quel tratto affondando nel fango puzzolente fino alla cintola.
Più avanti però fu Tenten a trovarsi in difficoltà, la vegetazione era troppo fitta per proseguire agilmente. Quando Rin raggiunse finalmente Tenten, quest’ultima era impegnata ad aprirsi un varco a colpi di spada.

- Ciao, “antenata” - l’apostrofò Rin.
- Ringrazia il cielo che ho le mani occupate - sussurrò Tenten tra i denti.
- Sisì… Comunque, mentre tu stai qui a faticare, io preferisco avviarmi!

Così dicendo, Rin lanciò una serie di kunai esplosivi contro i rovi e i cespugli creando così un passaggio appena sufficiente per permetterle di passare oltre.

- Continua pure a sudare che fa bene alla linea, attenta agli acciacchi però!
- ODIOSA !!!

E anche quel piccolo contrattempo si risolse con fatica e arrabbiature varie, quando Tenten riuscì a raggiungere la marmocchia si era già fatto buio e occorreva prepararsi per la notte. Certo sarebbe stato logico organizzarsi per dividere i turni di guardia ma… figurarsi, testarde com’erano, il risultato fu che entrambe dormirono poco e male.
E nei giorni seguenti l’assenza del gioco di squadra si fece presto sentire, ambedue erano ormai stanche, sporche e arrabbiate… anche la forza necessaria per litigare scomparve presto, così arrivarono alla “fredda cortesia” del silenzio reciproco. Tuttavia il terzo giorno la situazione prese una piega insolita: giunte nei pressi di un fiume per riempire le borracce, Rin non si accorse che uno scorpione le stava praticamente addosso pronto a colpirla. Senza perdere nemmeno un istante, Tenten aveva già mirato, lanciato e inchiodato l’aracnide sul tronco di un albero vicino.

- Sei impazzita per caso - gridò Rin, non appena la lama del kunai le passò accanto di colpo.
- Oh, scusami tanto se ti ho appena salvato la pelle!

Guardando ciò che indicava Tenten, Rin comprese ma… troppo orgogliosa per formulare ringraziamenti troppo “complessi”, le uscì appena un brontolìo sommesso.

- Potevi almeno avvertirmi, però…
- Prego, per carità - fece Tenten ironica. - Non ti sciupare a ringraziarmi!
- Che dovrei fare, buttarti le braccia al collo forse ?!?
- Ci mancherebbe, come minimo avrei paura di beccarmi un’infezione…
- Strega petulànte!
- Mocciosa ingrata!

Subito dopo però entrambe rifletterono in silenzio. Erano partite subito con il piede sbagliato e la reciproca antipatia aveva fatto dimenticare loro i doveri e le responsabilità dell’essere un ninja, peggio avevano sprecato il loro tempo per farsi dispetti a vicenda invece di collaborare come una vera squadra.

- Scusami - mormorò Rin sottovoce.
- Anche tu, ho esagerato - fu la risposta di Tenten
- Che ne dici di una tregua… Senza rancore ?
- Senza rancore!
- Qua la mano, “vecchietta” !!!
- Qua la mano, “piccola peste” !!!

Entrambe si strinsero la mano con forza ma senza violenza, sembrava che finalmente le avversità avessero operato il tanto sospirato “miracolo”. La strada che le separava da Neji e Rock Lee era ancora parecchia ma, lavorando insieme e senza ostacolarsi a vicenda, da lì in poi procedettero in maniera più spedita.
Quando finalmente si ricongiunsero con i loro compagni, questi erano fermi ad aspettarle a pochi metri dall’uscita della foresta.

- Finalmente - osservò Neji.
- Com’è andata ? - s’informò Rock Lee.
- Beh che dire, se una certa “vecchietta” non mi avesse rallentata…
- E se una certa “mocciosa” non mi avesse intralciata…

Neji squadrò entrambe con occhi severi, senza dire una parola.

- Ma tutto sommato - si affrettarono ad aggiungere le due. - E’ stata una piacevole esperienza!
- Meglio così - concluse Neji. - Dirò all’Hokage che il Team Gai è nuovamente pronto per essere impiegato in qualche missione!
- Oh sì sì SI’ - gridò Rin a gran voce. - Finalmente avrò l’occasione di stare insieme al mio adorato Neji e…
- Il “tuo adorato Neji” - ripeté Tenten. - Voglio sperare tu stia scherzando!
- Perché, hai qualcosa in contrario ?!?
- Oh, puoi scommetterci, io e i miei rotoli ne avremmo parecchie da dire in proposito!
- Che combinazione, stavo proprio per dire la stessa cosa!

Neji scosse il capo tristemente.

- Perché proprio a me devono capitare certe situazioni - pensò il Genio degli Hyuga, mentre le due ragazze andavano avanti a discutere.

( continua )

Nota dell'Autore:

Dedico questo capitolo principalmente alla mia amica Imperfect_angel ( la PRIMA ad avermi aggiunto tra i suoi autori preferiti ^___^ ), grazie amica mia !!!

Saluto affettuosamente le FEDELISSIME: _nejixten_, tenny_93 e Hikari Uchiha, grazie ragazze vi voglio bene !!! XD scusatemi se vi ho fatto aspettare per questo capitolo ma, un po' per problemi vari e un po' perché ho voluto rivedere la storia nei particolari ( P.S. premetto che ci saranno degli elementi nuovi più avanti, non dico altro! ), ci ho messo un po' per decidermi... Ricordo che fino al 2 luglio proverò ad aggiornare ulteriormente la storia, dopodiché do' appuntamento a tutti a settembre sempre qui con CUORE DI NINJA, sperando che continuerete a seguirla con simpatìa, divertimento, apprezzamento e... Beh, se trovate degli errori ( character personaggi, OOC esagerati, ecc. ) siate pazienti, sto cercando di DOCUMENTARMI MEGLIO XD sono appena all'episodio 62 della seconda serie e mi ci vorrà parecchio per consultare attentamente le biografie dei personaggi su wikipedia - tra l'altro mi sono accorto che il medico ninja che ha trapiantato lo Sharingan a Kakashi GUARDA CASO si chiama anche lei Rin... Uhm, voi che ne dite, vale la pena di scriverci sopra qualcosa più avanti ?!? - vabbuò, Buone Vacanze a tutti, ciao!

DADO

Il giorno in cui Neji venne promosso da caposquadra a jonin responsabile del Team Gai, suo zio Hiashi gli fece un regalo davvero inaspettato. La spada di Tensai Hyuga, capostipite della famiglia nonché fondatore dell’arte del Juken, pendeva ora al fianco del ragazzo. Quell’arma leggendaria non era più stata toccata per oltre cinque generazioni, ora invece apparteneva a Neji il quale avrebbe dovuto dimostrarsi degno di portarla. Si trattava di un’arma dalla lama lunga e sottile, il cui splendore risiedeva soprattutto nell’impugnatura finemente lavorata, e sul fodero recava inciso il simbolo del clan con accanto riportata la seguente frase: “due occhi per vedere una mano per colpire, dove nasce il suo potere è il mistero da scoprire”…

- Questa frase sibillina - spiegò Hiashi. - Ci ha accompagnato per secoli, molti ne hanno addirittura perso la memoria ma, il suo significato è l’essenza stessa del Juken!
- Perché volete che l’abbia io, zio ?
- Perché ritengo che tu sia l’unico in grado di farne buon uso - rispose Hiashi, socchiudendo gli occhi.

Neji osservò il fodero in silenzio, con un misto di reverenza e stupore.

- Hai raggiunto un livello eccellente - proseguì Hiashi. - Sei riuscito a superare la prova dello Scontro Reale e sei diventato jonin nonché sostituto del tuo maestro, credo che tu abbia le doti sufficienti per padroneggiare lo stile che ha dato origine al Juken!

Più tardi Neji stava ancora pensando alle parole dello zio ma doveva muoversi, l’Hokage lo aveva convocato per assegnare a lui e alla sua squadra una nuova missione.

- Bene, Neji - esclamò Tsunade soddisfatta. - A quanto pare, sei riuscito a domare quella piccola peste che è stata assegnata alla vostra squadra!
- Diciamo che, in qualche modo, è riuscita a “integrarsi” - spiegò Neji.
- Pensavo di affidarvi una missione di livello C, considerata l’età e l’inesperienza di Rin, tuttavìa mi servono le vostre abilità di gruppo per supportare un incarico specifico di livello B…
- Di che si tratta ?
- Ci è giunto un rapporto riguardo alcuni viaggiatori che sono rimasti intrappolati in una gola, venti chilometri a sud del villaggio, i banditi che li hanno aggrediti corrispondono alla descrizione di questo gruppo di ricercati!

Così dicendo, Tsunade mostrò a Neji il rapporto. La descrizione corrispondeva a quella della banda di Sanzo Murasame, un noto brigante non particolarmente pericoloso ma terribilmente spietato.

- Capisco, dovrebbe essere relativamente semplice inviare una squadra di soccorso!
- Se riuscirete a tenere a freno l’esuberanza di Rin, non dovreste avere problemi!
- Però anche il Team 7 in questo momento è disponibile…
- Dammi retta, Neji - tagliò corto Tsunade. - Dovendo mettere a confronto l’ottusità di Naruto con quella di Rin, sarò più tranquilla se affido la missione alla vostra squadra!
- Capisco cosa intende dire - fece Neji con una smorfia.

Subito dopo Neji andò a informare i suoi compagni. Rin e Tenten stavano discutendo per l’ennesima volta ma, non appena lo videro arrivare, smisero di colpo.

- Ciao Neji!
- Buongiorno, “amoruccio mio” - lo salutò Rin civettuola. - Come stai ?
- ALT - esclamò Neji, bloccando sul nascere la reazione rabbiosa di Tenten. - Abbiamo un incarico di livello B da svolgere!
- Addirittura di livello B - osservò Tenten un po’ stupita. - Non sarà un po’ rischioso portarci dietro la mocciosa ?
- Ha parlato la “vecchia mummia” - rispose Rin con una boccaccia.

Neji tossì.

- Secondo l’Hokage la nostra squadra è la più adatta a svolgere questo incarico, vado a chiamare anche Rock Lee dopodichè partiamo!
- Aspetta Neji, ti accompagno - fece Tenten.

Strada facendo, Tenten si accorse della spada che pendeva al fianco di Neji.

- Questa sì che è una sorpresa, da quando ti porti dietro una katana ?
- Si tratta di un cimelio di famiglia - spiegò Neji.
- Davvero - esclamò lei. - Strano, pensavo che la tecnica segreta del vostro clan non contemplasse l’uso di armi!
- Lo pensavo anch’io, infatti!
- Beh, se ti serve una mano per allenarti, io…
- Ti ringrazio - sorrise Neji. - Ma la tecnica che devo mettere a punto è un tantino diversa!
- Che intendi dire ?
- Beh…

Prima che potesse rispondere, la sua attenzione fu catturata da una figura vestita di verde che si allenava in cima a un palo facendo flessioni sulle sole dita.

- Rock Lee - strillò Tenten.
- Che diavolo ci fai lassù ?
- Ehilà, ciao Neji, ciao Tenten - li salutò il ragazzo agitando la mano libera.
- Dai Rock Lee, scendi - esclamò Neji. - Abbiamo una missione di livello B da svolgere e…
- Sul serio ?!?

Dimenticando completamente a che altezza si trovava, Rock Lee perse la concentrazione sulle dita e scivolò dal palo, tuttavìa si rigirò in fretta pronto per atterrare con un classico balzo in punta di piedi.

- Attenta Tenten, spostati - gridò Neji, non appena si rese conto che il piede di Rock Lee stava finendo dritto sulla sua testa.

La kunoichi restò bloccata dalla sorpresa ma, per fortuna, Neji l’afferrò per le spalle appena in tempo. Dal canto suo Rock Lee, una volta atterrato, si rialzò in piedi come se niente fosse.

- Stai bene - domandò Neji a Tenten, stringendola ancora fra le braccia.

La ragazza fece cenno di sì con la testa, imbarazzatissima. Anche Neji arrossì visibilmente ma, prima ancora che potesse fare o dire qualcosa, la rossa chioma ribelle di Rin spuntò in mezzo a loro come per magia.

- Che riflessi, “tesoro”, sei formidabile!
- E tu da dove accidenti sbuchi ? - esclamò Tenten.
- Zitta tu - fece Rin, stringendo gli occhi.
- Allora - intervenne Rock Lee. - Quando partiamo ?
- Immediatamente - rispose Neji. - Prima ci muoviamo, meglio è…

Così dicendo, lui e Rock Lee si avviarono lasciando indietro Tenten e Rin ad incenerirsi con lo sguardo.

( continua )

Nota dell'Autore:

Visto che me lo chiedete, non posso fare a meno di rispondere XD - dato che la fiction E' UNA Neji/Ten, mi pare chiaro che tipo di rapporto ci sia tra i due... Il ruolo di Rin nella vicenda al momento è solo un intermezzo comico, più avanti acquisirà maggiore importanza... Purtroppo non posso dirvi altro perché la storia andrà avanti ancora per le lunghe e devo lavorare contemporaneamente alla serie KONOHA WEST CITY che, mi pare di capire, sta ottenendo un buon gradimento... Saluti ^___^

DADO

Il Passo del Cinghiale Selvaggio era la via più breve ma anche la più pericolosa per giungere al Villaggio della Foglia da sud, purtroppo il gruppo di mercanti che passò di lì quel giorno ebbe modo di accorgersene a proprie spese. Appena le rocce poste lungo le estremità della gola rotolarono a bloccare entrambi gli accessi, si ritrovarono intrappolati senza possibilità di scampo. Tuttavìa, almeno per il momento, erano in una posizione di stallo: i banditi non avevano tenuto conto che alcuni di loro fossero armati e, fino a che non avessero finito le frecce, non potevano scendere allo scoperto.
Sanzo, il capo dei banditi, era un uomo abbastanza furbo da non rischiare inutilmente. I mercanti non avevano via di scampo, se solo avessero messo fuori il naso dal loro riparo, gli uomini di Sanzo li avrebbero massacrati senza pietà. D’altro canto, quei farabutti non dovevano fare altro che aspettare e il tempo non mancava certo loro…

- Sono in trappola, Sanzo!
- Perfetto - esclamò. - Adesso non ci resta che attendere che finiscano le frecce, dopodichè sarà un gioco da ragazzi scendere a prenderli…

Intanto Neji e la sua squadra, saltando di ramo in ramo, erano diretti a sud proprio per prestare il loro soccorso ai mercanti in difficoltà. La serietà della missione era tale che Tenten e Rin dimenticarono perfino di litigare durante il tragitto.

- Sappiamo che gli uomini di Sanzo non sono molti, se ci muoveremo con cautela, dovremmo essere in grado di risolvere la faccenda con un attacco a sorpresa.
- Riesci a vedere la loro posizione, Neji ?
- Byakugan!

L’immagine apparve chiaramente nello spettro ottico di Neji, il quale cominciò a ispezionare la zona circostante nel raggio di alcuni chilometri.

- Li ho trovati - esclamò. - Sono accampati lungo un crinale, a meno di due chilometri da qui!
- Possiamo accelerare il passo, allora ?
- Calma - ammonì Neji. - Prima dobbiamo elaborare un piano d’azione, se li mettiamo in allarme, potrebbero tentare qualche gesto disperato…
- Tranquillo, tesoruccio - fece Rin. - Quando avrò finito con loro, non ricorderanno neppure cosa li ha colpiti…
- Piano con l’entusiasmo, mocciosa - replicò Tenten, afferrandola per la collottola. - Guarda che non si tratta di un gioco!
- Lo so, lo so… Uffa!

Con passo leggero e veloce, Neji e gli altri raggiunsero l’accampamento di Sanzo e rimasero fermi su un albero a studiare la situazione.

- Quanti sono, Neji ?
- Quindici in tutto, contando anche il loro capo…
- Non dovrebbe essere difficile sistemarli, allora - osservò Tenten.
- Lasciate fare a me - intervenne Rin. - Con la mia tecnica esplosiva, li metterò tutti fuori combattimento in men che non si dica…
- Aspetta - la ammonì Neji. - La zona qui intorno tutta una parete di rocce e sassi… Se facciamo saltare qualcos’altro, rischiamo di seppellire i mercanti là sotto!
- Acc… Non ci avevo pensato…
- Ci divideremo in due squadre: Rin, tu e Rock Lee resterete indietro e interverrete in caso di necessità! Tenten, tu vieni con me!
- Perché “lei” ?!? - protestò Rin.
- Niente discussioni, la vostra tecnica di lotta è troppo irruenta, un errore e rischiamo di far crollare tonnellate di roccia!
- Non è giusto - insistette Rin cocciuta. - Io sono molto più in gamba e…
- E allora dimostralo! Se quei farabutti tentano di scappare, fate in modo che non vadano lontano!

Rin si morse la lingua. Andare contro gli ordini del suo capitano era una scelta poco saggia, una parola in più e il suo adorato “Nejiuccio” l’avrebbe esclusa dalla missione.

- Va bene - rispose infine rassegnata.
- Perfetto allora, andate a prepararvi!

Mentre Rock Lee e Rin si appostavano poco più indietro, Neji e Tenten si avvicinarono di soppiatto ai banditi senza metterli in allarme. Sanzo e i suoi non sospettavano di niente, erano convinti che nessuno avrebbe osato sferrare un attacco massiccio in quella situazione per non nuocere in alcun modo ai mercanti. I banditi si erano sparpagliati lungo tutto il crinale per non lasciare alcuna via di fuga alle prede, troppo sicuri di loro stessi per guardarsi alle spalle, cosicché i due ninja non incontrarono problemi.

- Hmph - fece Neji. - Sono troppo intenti a guardare sotto di loro per accorgersi di noi!
- Che stupidi - commentò Tenten.

Veloci e inesorabili, i loro colpi tramortirono i nemici più vicini. Nessuno si accorse di nulla finché, avvertendo un leggero spostamento d’aria alle sue spalle, uno dei banditi si voltò verso di loro. Il malcapitato ebbe appena il tempo di lanciare un grido strozzato che Neji lo mise a tacere con un colpo secco alla base del collo, tuttavìa fu sufficiente perché qualcun altro alzasse la testa e desse l’allarme agli altri rimasti in piedi.

- Che diavolo succede ?
- Devono essere venuti in soccorso dei mercanti, Sanzo!
- Dannazione, non ci voleva - esclamò il capo a denti stretti. - Andava tutto così bene…

Nonostante si fossero accorti di loro, Neji e Tenten li avevano ormai messi fuori combattimento quasi tutti... Rimanevano in piedi solamente Sanzo e cinque dei suoi scagnozzi i quali, dopo un attimo di incertezza, si lanciarono all’attacco.

- Uccideteli - urlò Sanzo.

Subito tre dei banditi si lanciarono addosso ai due ninja, purtroppo però impararono a loro spese con chi avevano a che fare. I primi due vennero atterrati dalla vorticosa Tecnica Rotante di Neji, mentre Tenten inchiodò l’ultimo a un albero con una pioggia di kunai.

- Fermi dove siete - li intimò Sanzo.

I due ragazzi si resero improvvisamente conto di quello che il bandito teneva in mano e gli scoccarono un’occhiata di rabbia impotente. A dispetto di quanto ritenuto all’inizio, Sanzo non era affatto uno sprovveduto, le frane che avevano chiuso entrambe le uscite dalla vallata erano solo alcune delle trappole piazzate dai banditi… Seguendo con lo sguardo la corda che quel farabutto stringeva in mano, era possibile notare come questa fosse collegata ad un marchingegno pronto a riversare nella gola una cascata di massi giganteschi non appena recisa.

- Complimenti, siete stati abili a coglierci alla sprovvista… Ora però gettate le armi e arrendetevi, altrimenti “qualcuno” laggiù si farà molto male!
- Maledetto - esclamò Tenten.
- Fai come dice, Tenten - ordinò Neji. - La nostra missione è garantire l’incolumità dei mercanti, non possiamo rischiare!
- Sei intelligente, ragazzo e… Mh ?!?

Sanzo strinse gli occhi.

- Dove ho già visto la tua faccia ?
- Se ci fossimo incontrati prima, me ne ricorderei - rispose Neji. - Non per infierire ma, anche la tua è una faccia che non si dimentica facilmente!
- Fai meno lo spiritoso, altrimenti quelli là sotto faranno la stessa fine dei topi nella trappola!

Neji strinse i denti.

- Non ti conviene ucciderli…
- Perché, credi forse che mi farei scrupoli ? A me interessa solo il denaro che trasportano… e quello posso tranquillamente recuperarlo più tardi!
- Dannato bastardo!

Tenten scagliò rapidamente due kunai in direzione di Sanzo. Il primo lo ferì alla mano mentre il secondo si conficcò nella corda, piantandola saldamente nell’albero alle spalle del bandito.

- Piccola vipera…
- Ha, e ora che altri trucchi hai in serbo ?
- Mpf - sorrise Sanzo diabolicamente. - Adesso!

Approfittando del fatto che nessuno più badava a loro, gli uomini di Sanzo fecero cadere una rete addosso ai due ninja. Grazie al Byakugan Neji riuscì ad evitarla, tuttavia non fece in tempo ad avvertire Tenten che restò intrappolata.

- No, Tenten!
- Non dimenticarlo, ragazzo, ho io il coltello dalla parte del manico! Ora, se non vuoi che alla tua amica succeda qualcosa di spiacevole…

In quel momento, una figura vestita di verde comparve fulminea sul luogo dello scontro.

- Grande Vento della Foglia!

Con velocità e precisione, Rock Lee distrusse le maglie della rete in cui era prigioniera Tenten. Subito dopo i due banditi superstiti videro cadere addosso una spaventosa serie di carta-bombe e, con un boato assordante, finirono entrambi fuori combattimento.

- Che… Che significa ? - Domandò Sanzo incredulo.
- Non sei l’unico capace di giocare un tiro mancino - osservò Neji beffardo. - Adesso ti conviene arrenderti…
- Mai - Sanzo scattò all’indietro, afferrando nuovamente la corda. - Vi avevo avvertito!

Nello stesso momento in cui la corda fu recisa, Tenten l’afferrò al volo con una kusarigama. Rin scivolò sotto di lei e, avvolgendo l’altra estremità della catena attorno a un albero, riuscì a salvare la situazione.

Per te è finita, Sanzo!

Prima che il rinnegato potesse reagire, Neji lo investì col suo micidiale Juken e per lui non ci fu scampo. Sanzo cadde a terra senza un lamento e alcuni fogli scivolarono fuori dalla sua giacca, sparpagliandosi in giro.

- Uff - sospirò Tenten, mentre alcune pietre minuscole scivolarono tra i massi in bilico nella gola sottostante. - Un attimo più tardi e sarebbe stata una frittata…
- Già - osservò Rin con disprezzo. - Se fossi andata io con Neji, tutto questo non sarebbe successo!
- Che intendi dire, mocciosa ?
- Hai anche il coraggio di chiederlo, “imbranata” come sei ?
- Grrr, io ti…
- Smettetela, voi due - tagliò corto Neji. - Andiamo a sgombrare la strada per permettere a quei poveracci di uscire, piuttosto!
- N… Neji…
- Hm, che c’è Rock Lee ?
- D… Dai un’occhiata a questo…

Con un’espressione di raggelato stupore, Rock Lee teneva in mano uno dei fogli caduti dal corpo esanime di Sanzo. Incuriositi, gli altri si mossero a vedere cosa mai potesse averlo tanto sconvolto.

- N… Non può essere - esclamò Tenten con un filo di voce.
- E’… uno scherzo ?!?

Neji ricordò immediatamente le parole dette prima da Sanzo. Davanti ai suoi occhi increduli, il foglio che Rock Lee teneva in mano altro non era che un avviso di taglia con la sua foto e il suo nome: “Neji Hyuga - Ricercato - Taglia 20.000.000 di Ryo”.

( continua )

Nota dell'Autore:

rieccomi qua, vi sono mancato ?!? ^___^ Spero di sì... Comunque, bando ai convenevoli, anticipazioni: 1) per la NUOVA TECNICA DI SPADA di Neji dovrete aspettare, è prevista per le situazioni estreme! 2) come avrete facilmente intuito, quel mascalzone di Sanzo non era l'unico a sapere di questa taglia sulla testa di Neji, ANZI di sciacalli come e peggio di lui ne salteranno fuori parecchi... 3) ultimamente il tono della nejiten è calato ma... RIMEDIEREMO ( XD con Rin tra i piedi è un po' difficile ricreare l'intimità necessaria! )... 4) mi rendo conto che aspettare il seguito è snervante ma, cercate di pazientare PLEASE !!!

Bacioni a: _nejixten_; Hikari_Uchiha; Imperfect_angel; tenny_93 e a tutto il NEJITEN FAN CLUB !!!

DADO

I confini del Paese del Fuoco vengono presidiati giorno e notte dai ninja dislocati nei vari punti di controllo. Questi hanno il compito di segnalare ogni problema tramite rapporto e, in casi estremi, di dare l'allarme. Generalmente però il loro incarico è abbastanza tranquillo, cosicché nessuno presta particolare attenzione ai rari viaggiatori isolati che di tanto in tanto si fanno vivi.
Quella mattina infatti prometteva niente di più del solito trantran quotidiano: ispezioni di merci, perquisizioni di carri, eccetera... Nessuno avrebbe mai pensato di preoccuparsi eccessivamente di un innocuo vecchietto che, camminando di buon passo, si avviava tranquillo lungo la strada.

- Alt!

Obbedendo al segnale, il vecchietto si fermò sollevando la testa e rivelando un volto sorridente e inquietante allo stesso tempo. I lunghi capelli grigi spioventi ai lati della testa erano scarni a causa di una lunga cicatrice che, scendendo diagonalmente dalla fronte alla guancia, gli solcava l'occhio sinistro al posto del quale vi era incastonata una biglia di acciaio.

- C'è qualche problema, per caso ? - domandò l'uomo con voce sottile.
- Niente di particolare, si tratta di un semplice controllo...
- Dobbiamo accertarci che nessun individuo sospetto attraversi la frontiera!
- Capisco...
- Se non le dispiace, vorremmo assicurarci che lei non trasporti nulla di strano!
- Non ho niente in contrario, anzi - rispose il vecchio, estraendo qualcosa da sotto il mantello. - Credo che questo le appartenga...

Il ninja inorridì vedendo ciò che il vecchio teneva in mano: un braccio mozzato, gocciolànte sangue ancora caldo. Istintivamente abbassò lo sguardo e impallidì rendendosi conto che, al posto dell'arto, gli era rimasto un moncherino sanguinolento. Prima che potesse urlare, il vecchio fece svolazzare rapidamente l'ampio mantello scuro e la testa del ninja rotolò a terra con un'espressione di orrore dipinta sugli occhi sbarrati.

- Ma cosa...
- Che accidenti...

Nello stesso momento in cui gli altri due si resero conto della morte del loro compagno, il vecchio aprì il mantello rivelando due terrificanti protesi di metallo, una per ogni mano, con delle dita lunghe e affilate come rasoi. Entrambi si ritrovarono completamente impreparati, l'uomo continuava a sorridere con fare innocente tenendo gli arti sollevati dinanzi a sé.

- Sapete cosa succede a una foglia quando attraversa la lama ? - domandò.

Con un agile balzo felino, stese in avanti i suoi temibili artigli, dilaniando i corpi degli avversari e facendoli a pezzi con un'unica terribile mossa.

-... Quello che succede a qualunque altra cosa - concluse, osservando il sangue gocciolàre a terra.

Altrove, in un altro posto di controllo, due tizi misteriosi stavano spiegando ai ninja di guardia che fermarli non era stata affatto una buona idea...

- Accidenti, che facce che avete - sogghignò un uomo grasso e tarchiato, mostrando ciò che nascondeva sotto il mantello. - Sembra quasi che non abbiate mai visto dei fuochi artificiali...

I ninja fissarono increduli la quantità di esplosivo che l'uomo aveva addosso... Se malauguratamente avesse preso fuoco tutta assieme, sarebbe stata sufficiente per distruggere ogni cosa nel raggio di chilometri.

- Ecco, date un'occhiata a questo - esclamò quello, lanciando loro contro un grosso tubo di ferro con una miccia accesa. - Sono sicuro che vi piacerà da morire!

Nell'attimo in cui la miccia esplose, il tubo emanò una luce accecante, liberando in aria una pioggia di fiamme e scintille.

- Quello con le stelline è uno dei miei preferiti...
- Sei sempre il solito - lo rimproverò il tizio al suo fianco, un individuo alto con un fisico longilineo. - Mai una volta che tu riesca a fare un lavoro pulito!

Distogliendo lo sguardo dai cadaveri carbonizzati dei compagni, gli shinobi superstiti si misero in guardia. Lo spilungone, per nulla impressionato, si lanciò in aria spalancando le braccia. Subito fece scattare un congegno metallico dal polso che rilasciò una sottile cordicella d'acciaio, il filo si avvolse attorno al collo del nemico più vicino, spezzandoglielo di netto e uccidendolo all'istante. Un momento dopo, l'uomo liberò il filo tranciando il capo della sua vittima e riavvolse meccanicamente l'arma.

- Rapido e indolore - esclamò. - Non per niente mi chiamano Misericordia!

Sentendo quel nome, i ninja riconobbero immediatamente uno dei cacciatori di taglie più spietati in circolazione. Lui e il suo compagno, Castigo, contavano almeno ottanta teste barrate sul loro registro-riscossioni e, cosa più importante, nessuno ricordava che una sola preda fosse stata consegnata da loro viva.
Subito si misero a correre per dare l'allarme, lasciandosi alle spalle i due assassini, ma non avevano fatto i conti con il terzo...
Immediatamente un individuo ben piantato uscì dai cespugli. Aveva lunghi capelli scuri e due occhi rossi che brillavano in modo sinistro sulla faccia avvolta da una soffice pelùria. Gli sventurati emisero un grido soffocato mentre, dalle braccia tese dell'uomo, una pioggia di aghi avvelenati gli si conficcò nel petto. Qualche istante dopo, si accasciarono al suolo privi di vita.

- Ridicolo - esclamò l'uomo con una smorfia di disgusto. - Far sorvegliare i confini a simili incapaci... E poi ci si stupisce se il tasso della criminalità è in continuo aumento!
- Hai proprio ragione - esclamò il grasso Castigo, avvicinandosi. - Per fortuna che ci siamo noi a ripulire le strade...
- Bah - sbuffò Misericordia, sferrando un leggero calcio ad uno dei cadaveri. - Patetici da vivi e ancora più inutili da morti... Neanche una miserabile taglia, che schifo!
- Bando alle ciance - tagliò corto il sinistro individuo, gli occhi che scintillavano come braci incandescenti. - A quest'ora Sparviero avrà già oltrepassato il confine nord... Aspetteremo che ci raggiunga nel punto concordato, dopodiché cominceremo a dare la caccia a questo moccioso imberbe!

Così dicendo, tirò fuori da sotto il mantello l'avviso di taglia con la foto di Neji e lo inchiodò a un albero cosicché fosse ben visibile.

                                                                                                                                          ***

- Uhm, certo, non ci vuole molto a capire chi possa aver messo in giro questo - rifletté Tsunade, osservando la foto che aveva tra le mani.
- Orochimaru - mormorò Tenten.

Neji non disse niente, si limitò a scuotere il capo con un mormorìo di assenso e le braccia conserte.

- La situazione è piuttosto seria - commentò Tsunade. - Un avviso del genere richiamerà certamente numerosi tagliagole... La tua presenza al villaggio potrebbe attirare visite indesiderate!
- Una cosa è certa - fece Rock Lee. - Su questa foto sei venuto malissimo... Ahio!

Massaggiandosi lo stinco dolorante, Rock Lee incrociò lo sguardo furibondo di Rin.

- Piantala di dire scemenze - lo rimproverò lei.

Tsunade tossicchiò leggermente.

- Comunque - esclamò. - Farti restare al villaggio non è prudente, sarà meglio fare in modo che tu sia irreperibile per un po' di tempo!
- Sono d'accordo - dichiarò Neji. - Individui come Sanzo non costituiscono un problema ma, per venti milioni di ryo, potrebbero farsi vivi avversari ben più pericolosi...
- Giusta osservazione - concordò Tsunade. - Perciò, se non hai particolari obiezioni, ti assegnerò un incarico di livello C... Così da tenerti lontano per un po', che ne pensi ?
- Praticamente mi sta suggerendo una specie di vacanza, giusto ?
- In un certo senso - sorrise Tsunade, porgendogli il rotolo con le istruzioni. - Eccoti il programma di soggiorno, buon viaggio!
- Un momento - intervenne Tenten. - Intende dire forse che Neji dovrà agire da solo ?!?
- Precisamente - spiegò Tsunade. - Non vi è motivo di mandarvi tutti insieme: Neji se la sbrigherà benissimo da solo, si tratta unicamente di un diversivo per rendere più difficile seguire le sue tracce nei prossimi giorni!
- Ma se qualcuno riuscisse comunque a rintracciarlo, potrebbe...
- Ho già deciso - tagliò corto Tsunade. - La vostra squadra può essere molto più utile altrove, per questo ho scelto una missione di livello così basso!
- Ma Neji è il capo del nostro gruppo - protestò Rin energicamente. - Non possiamo privarci di lui per...

Tsunade le lanciò un'occhiata di rimprovero, allorché Neji ritenne opportuno intervenire.

- Certo, non vi posso lasciare senza prima darvi le opportune raccomandazioni! Giusto Rin ?

Con la mano di Neji premuta contro la bocca, Rin poté emettere solo un mugolìo soffocato agitando le braccia.

- Con permesso, prima di mettermi in viaggio, sarà bene dare opportune istruzioni a questi "bravi ragazzi ubbidienti"...

( continua )

Nota dell'Autore:

Eccomi qua, dopo più di un mese di assenza... Scusatemi se avete dovuto attendere così tanto il seguito, cercherò di recuperare il tempo perso con una serie di eventi "stuzzicanti"...
Grazie per essere passati a leggere gli aggiornamenti e BUON RIENTRO A TUTTI !!!

DADO

Naturalmente, poco dopo Neji fece una bella ramanzina a tutti e tre.

- Una taglia di venti milioni sulla mia testa... Dovessero darne a me cento solo per sopportarvi, sarebbero ancora troppo pochi!

Se Neji fosse preoccupato o meno per la faccenda di sicuro non lo dava a vedere, l'unica cosa certa era il suo solito cipiglio da capitano brontolone.

- Vediamo di mettere le cose in chiaro: NON sto andando in gita di piacere! L'Hokage e io riteniamo opportuno che non mi faccia vedere in giro per qualche tempo, almeno finché non appureremo che genere di pericolo può rappresentare il livello medio dei cacciatori di taglie interessati alla mia testa... Intanto sarò occupato in qualche missione qua e la, tanto per restare in movimento e mai fisso in un posto, spero che farete i bravi nel frattempo!
- Sta tranquillo, Neji - esclamò Rock Lee. - Se qualcuno oserà farsi vivo, gli daremo il fatto suo!
- Zitto tu - fece Rin, mollandogli un cazzotto.

Neji si accigliò vistosamente.

- Tenten!
- Sì ?
- Affido a te il comando della squadra, se ci saranno novità, attenetevi alle istruzioni dell'Hokage...
- Uffa - sbottò Rin. - Perché sempre lei ?!?
- Perché, al contrario di voi, lei è l'unica ad usare la testa "oltre" le mani!

La particolare enfasi con la quale Neji sottolineò quell'osservazione mise a tacere sia Rin che Rock Lee, con un certo imbarazzo. Più tardi Neji si allontanò per andare a preparare le sue cose e Tenten lo seguì.

- Siamo d'accordo, allora - esclamò Neji, assicurandosi la spada alla cintura. - Tieni a bada quelle due teste calde, mi raccomando!

Tenten non rispose.

- C'è qualcosa che non va ?

Prima che potesse fare o dire qualcosa, Tenten lo abbracciò istintivamente, nascondendo il volto contro il suo petto, allorché Neji arrossì non poco.

- Tenten...
- Lo so, scusami - rispose lei, cercando di ricomporsi. - E' solo che non mi va giù l'idea di non poterti accompagnare... Nelle situazioni difficili ci copriamo sempre le spalle a vicenda, è il nostro spirito di gruppo!
- Andiamo, non essere sciocca! Hai sentito anche tu l'Hokage, si tratta solo di prendere tempo, di studiare bene la situazione...
- Ma perché tenerci fuori ?!?
- Perché la taglia è sulla mia testa, non sulla vostra - replicò Neji brusco. - Non ha senso mobilitare un'intera squadra quando lo scopo principale consiste nel non dare nell'occhio, da solo avrò maggiori possibilità di muovermi in incognito!

Tenten strinse i pugni. Non era stupida, lo capiva benissimo, ma era inquieta al pensiero di saperlo solo contro nemici ignoti in grado di trasformare quella tranquilla missione in una tragedia. Neji avvertì la sua preoccupazione e, cingendola per le spalle, la baciò sulle labbra con fare rassicurante. Tenten chiuse gli occhi, abbracciandolo a sua volta, e per un attimo, dimenticò i suoi dubbi.

- Cerca solo di essere prudente - concluse lei in un sussurro.

Neji le diede un altro bacio, dopodiché la salutò affettuosamente e si mise in cammino.

                                                                                                                                         ***

All'ingresso del villaggio Neji fece applicare il consueto sigillo sul rotolo contenente le istruzioni, dopodiché si avviò per la missione. Circa un quarto d'ora più tardi, uno dei due ninja di guardia dovette assentarsi per... impellenti necessità.

- Torno subito!
- Sì sì... Vedi di non cascarci dentro, piuttosto!
- Simpatico...

Non appena il primo si fu allontanato, il secondo sbadigliò di noia. In quel momento però si sentì afferrare da una mano robusta e, in un attimo, si ritrovò immobilizzato, con una sottile lama affilata a un centimetro dalla sua gola.

- Che diavolo...
- Zitto, non fare niente di cui ti potresti pentire!

Il guardiano sussultò. Tre paia di occhi lo fissavano dall'alto con aria poco rassicurante, e uno di loro aveva una sfera lucente di metallo al posto della pupilla.

- Chi siete... Che cosa volete ?
- Non si vede - sghignazzò il più basso dei tre. - Siamo solo onesti uomini di affari in viaggio per lavoro!
- Cretino - lo rimproverò il più alto sottovoce. - Stiamo cercando questo ragazzo, è uno del villaggio - proseguì poi, sbattendo l'avviso di taglia in faccia al malcapitato. - Dov'è ?
- Uff, accidenti alla cucina di mia moglie! Non... Ehi, ma che significa ?!?

Tornato prima del previsto, il secondo custode si ritrovò davanti una scena inaspettata: tre loschi figuri che tenevano a terra il suo compagno, minacciando di tagliargli la gola.

- Che state facendo, chi siete ?
- Tienilo fermo - mormorò il terzo membro del gruppo. - Di questo qui me ne occupo io!

Rapido come un fulmine, il misterioso individuo balzò in direzione dello shinobi. Il poveretto non ebbe il tempo di seguire il suo movimento con gli occhi che la caròtide gli era già stata recisa assieme alle corde vocali e, con un grido strozzato, crollò a terra in una pozza di sangue.

- Povero villaggio, che bei sorveglianti!
- E adesso, torniamo a noi... Dove si trova Neji Hyuga ?

Il guardiano strinse i denti.

- Non vi rendete conto in che pasticcio vi siete andati a cacciare... Non appena i jonin del villaggio si accorgeranno di quello che avete fatto, vi uccideranno in un attimo!
- Risposta sbagliata - sibilò lo spilungone, cambiando velocemente l'impugnatura sul coltello per tagliargli la gola più facilmente.
- Aspetta!

In quel momento comparve anche il quarto uomo, un individuo il cui aspetto ricordava più un ibrido che un essere umano. I suoi occhi, rossi come il sangue, brillavano malignamente sul volto coperto da una soffice pelùria nerastra che, fondendosi con i lunghi capelli scuri, sembrava uno spaventoso ragno cacciatore.

- La risposta che ci serve ce la darà lo stesso, non ho intenzione di perdere tempo a cercare in questo sputo di villaggio...

Così dicendo, sollevò la mano dalle dita lunghe e sottili e si avvicinò al malcapitato.

- Apritegli la bocca - ordinò.

L'uomo ebbe una forte sensazione di paura mista a disgusto, vedendo il sinistro individuo sollevarsi l'unghia appuntita per lasciare gocciolare nella sua bocca un liquido denso e scuro dal colore violàceo.

- Quando ero ancora un dottore - spiegò. - Usavo questa sostanza per drogare le cavie e annullare la loro volontà... Nel tempo però ho perfezionato la ricetta, adesso è un perfetto Siero della Verità istantaneo!

Il ninja gemette. La sostanza ingerita aveva cominciato ad agire direttamente sul suo sistema nervoso, provocandogli spasmi e fitte insostenibili.

- Te lo ripeto ancora... Dov'è Neji Hyuga ?!?
- Ah... Aaah...

Il cuore del poveretto cominciò a battere sempre più forte. Il battito accelerato, pompando il sangue senza controllo, aveva gonfiato vistosamente i vasi sanguigni fino a spaccare buona parte dei capillàri... I polmoni erano sul punto di spaccarsi e la mente era talmente offuscata dal dolore che, frugando nei propri pensieri, cercava disperatamente un modo per porre fine a quel tormento.
Alla fine si arrese e cominciò ad articolare poche parole sconnesse, in risposta a quella domanda.

- Partito... Missione... Villaggio di... Hokizune... Aaagh!
- Perfetto, grazie - sussurrò lo spilungone, mollando la presa e lasciandolo a terra in preda alle convulsioni.
- Ops, ho dimenticato di dirtelo - fece l'uomo dagli occhi rossi, sorridendo malignamente. - Quando il cervello non possiede più informazioni utili da trasmettere, diventa impossibile contrastare l'effetto del veleno... La morte avviene per collasso entro un paio di minuti!
- Aaarrrgh!!!

Gli occhi del guardiano si sbarrarono per il terrore, mentre un fiotto di sangue schizzò fuori dalla sua gola.

- Andiamo adesso, non abbiamo più niente da fare qui!
- Seguiamo le tracce dell'obiettivo ?
- Certo! Quant'è vero che mi chiamo Kumo Ryukiji, lo prenderemo!

Così com'erano venuti, i quattro scomparvero in un attimo, lasciandosi dietro un cadavere con la gola squarciata e un uomo agonizzànte sul punto di morire. Come previsto dal mostruoso individuo, il movimento incontrollabile del petto indicava ormai un imminente collasso. L'uomo cercò di gridare senza riuscirci, la sua mano si mosse febbrilmente cercando di tracciare qualcosa sul terreno sporco di sangue, poi... più nulla.

                                                                                                                                        ***

- Al diavolo Rin, vuoi smetterla di prendermi a pugni!
- Prova a dire un'altra parola contro il mio Neji, e vedrai...
- Ma ho semplicemente detto che la foto su quell'annuncio è ridicola, che c'è di male ?
- Insisti ?!?
- Basta adesso - intervenne Tenten. - Il fatto che Neji non sia qui non vuol dire che potete fare quello che vi pare! Dobbiamo attendere istruzioni e...

Rin le lanciò un'occhiataccia.

- Qualcosa che non va, mocciosa ?
- Non darti troppe arie, "nonna"... Sarai anche brava a combattere ma come capo non ti ci vedo proprio!
- Questo è un problema tuo - tagliò corto Tenten. - Neji mi ha affidato il comando, quindi vedi di portarmi rispetto!
- Sééé, come no... Andiamo vecchietta, prendimi se ci riesci!
- Torna qui, piccola peste!!!

Furibonda per la pernacchia insolente che Rin le aveva rivolto prima di darsela a gambe, Tenten la inseguì lungo le strade e i tetti di Konoha. Rock Lee, prendendola con filosofìa, la definì una "amichevole" dimostrazione di giovanile allenamento e si affrettò a seguirle.

- Corri vecchietta, fa bene alla linea!
- Se ti acchiappo...
- E' questo lo Spirito della Giovinezza che unisce i cuori e fortifica gli animi... Aspettatemi!!!

Correndo a perdifiato, Rin si diresse verso l'entrata del villaggio. Aveva appena girato l'angolo quando, fermandosi di scatto, per poco non cacciò un urlo.

- Finalmente, ti ho pres...

Tenten non riuscì a finire la frase. Davanti ai cadaveri straziati e coperti di sangue dei due ninja di guardia, provò un misto di panico e di orrore. In quel mentre giunse anche Rock Lee.

- Ma... Che è successo qui ?!?
- E' orribile - gemette Rin, trattenendo a stento un conàto di vomito.

Tenten non disse niente, il suo sguardo si posò sulla mano destra dello shinobi riverso sulla schiena con gli occhi sbarrati. Il dito dello sventurato poggiava su quello che aveva tutta l'aria di essere il suo ultimo messaggio, scritto col sangue. Le lettere formavano una sola parola: "Kumo"...

- "Ragno" - mormorò tenten sottovoce.

( continua )

Nota dell'Autore:

Eccoci qua, finalmente insieme a tanto penare dietro scene di azione, comicità e drammaticità, ecco un "pizzico" di sano romanticismo ( Sigh! Quanto sono carini insieme quei due ^__^ )... Voi che ne dite, avrò esagerato ?!? O__O Boh! Veniamo ai saluti:

@ Hikari_Uchiha - grazie per avermi fatto presente la tua nuova storia, ho cominciato a leggerla con molto piacere, purtroppo leggo molto lentamente perché devo riordinare tutti i blocchi di appunti di questo mese e cominciare ad aggiornare tutte quelle storie rimaste in sospeso... Comunque ti faccio di nuovo tutti i miei complimenti, è veramente molto interessante ( solo qualche "sfumatura" di pignolerìa: "bunker" si scrive con "k" non con "ch"; e altre piccole scemenze del genere che presumo dovute ad innocue sviste )... Grazie ancora per tutto, continua a scrivere e fammi sapere che ne pensi, ciao !!!

DADO

Tsunade ascoltò preoccupata quando Tenten e gli altri le riferirono l'accaduto: due shinobi uccisi barbaramente alle porte del Villaggio e nessuna traccia, a parte il misterioso messaggio scritto col sangue... Alla fine scrollò il capo gravemente.

- Siete assolutamente certi che il nome che avete letto fosse proprio "Kumo", vero ?

I tre annuìrono.

- Purtroppo lo temevo - fece Tsunade sottovoce. - Ho ricevuto adesso un rapporto dalle pattuglie di sorveglianza sul confine nordoccidentale: a quanto pare, i ninja di guardia sono stati massacrati... Alcuni di loro avevano questi conficcati nel petto!

Così dicendo, Tsunade sollevò un sottile dardo acuminato affinché potessero vederlo.

- Che cos'è ? - domandò Tenten.
- Un'arma terribile, creata per uccidere... Su questo semplice dardo è stato applicato un veleno in grado di uccidere dieci uomini!
- Ma è terribile - esclamò Rin.
- E quanto è successo poco fa, purtroppo è la conferma dei miei sospetti...
- Che intende dire, Tsunade Sama ?

Tsunade tirò un lungo sospiro prima di rispondere.

- "Kumo" è, o meglio era, il nome di un famoso ninja medico del Villaggio della Nebbia! In realtà si chiama Ryukiji Kumo, conosciuto altrimenti come "Tarantola", è oggi a capo di un gruppo di cacciatori di taglie ed è uno dei più spietati assassini in circolazione!
- Ma come può un ninja medico aver creato un'arma come quella ?!?
- Perché è un rinnegato - spiegò Tsunade. - Anni fa venne processato perché conduceva esperimenti coi veleni sui pazienti... Era convinto che i genin potessero adoperarli efficacemente in missione o negli scontri ravvicinati, ma i suoi superiori non approvarono il suo modo di agire e lo condannarono all'esilio!
- Avrebbero dovuto ucciderlo - osservò Rin.
Purtroppo, per quanto sia terribile ammetterlo, molti dei progressi che sono stati fatti nella ricerca medica sugli antidoti ai veleni e alle sostanze tossicologiche derivano esclusivamente dal risultato dei suoi studi... Centinaia di shinobi devono la vita alle sue ricerche! Per questo non è stato condannato alla pena capitale, tuttavìa il desiderio di vendetta lo ha trasformato in un killer spietato e senza scrupoli!

Tenten si morse il labbro con orrore e disgusto.

- Avete detto che è il capo di una banda di cacciatori di taglie, giusto ?
- Si fanno chiamare "i giustizieri": Sparviero, Castigo e Misericordia... Tutti avversari di livello S, esperti nell'arte dell'assassinio e assolutamente privi di pietà!
- Potrebbero essere sulle tracce di Neji, allora - strillò Rin, in preda al panico.
- Non è escluso - sottolineò Tsunade. - Sul rotolo che Neji ha presentato all'ingresso vi era riportata la sua destinazione... Se Kumo ha usato uno dei suoi veleni per estorcere le informazioni che gli servivano, ho paura che la copertura sia già saltata!

Tenten sbatté nervosamente il pugno sul tavolo.

- Dovete darci il permesso di raggiungerlo, non possiamo attendere oltre!

Tsunade la osservò con cipiglio severo.

- Forse non hai capito quanto ho detto - esclamò. - Si tratta di avversari fuori della vostra portata! Manderò una squadra di Jonin e... Vi proibisco categoricamente di prendere qualsiasi iniziativa!
- Ma...
- Niente ma, è tutto! Potete andare adesso!

Tenten strinse il pugno con rassegnazione. Chinò il capo con rispetto e uscì dalla stanza, subito seguita da Rin e Rock Lee.
Una volta nel corridoio, i tre si fermarono a discutere.

- E' assurdo - fece Rock Lee. - Tsunade non può pretendere che ce ne stiamo con le mani in mano!
- Calmati, Rock Lee - lo ammonì Tenten. - Purtroppo, anche volendo disobbedire agli ordini, non sappiamo dove si trova Neji in questo momento... Tsunade non ci ha detto qual'è la sua destinazione e dubito che ce lo dirà!
- Maledizione!
- Ciò non significa che ce ne staremo tranquilli ad aspettare! Potremmo metterci alle calcagna della Squadra di Soccorso e... Ma dov'è Rin ?!?
- Non lo so, era qui un momento fa...

Ritornando sui propri passi, Tenten e Rock Lee videro la ragazzina accucciata in un angolo.

- Rin - esclamò Rock Lee. - Si può sapere che cosa...
- Ssst - rispose lei, irritata. - Fate silenzio, stupidi, sto cercando di ascoltare!

Tenten poggiò una mano sulla bocca di Rock Lee per zittirlo e si accovacciò accanto a Rin. Nelle sue mani, la piccola kunoichi teneva un auricolare dal quale si udivano distintamente delle voci.

- E dunque - mormorò Tsunade. - Vi ho fatti chiamare per affidarvi una delicata missione di soccorso...

Tenten spalancò gli occhi sorpresa.

- Ma come diavolo hai...
- Ho nascosto una cimice prima che ci sbattesse fuori!
- Bravissima!
- Grazie - sorrise lei compiaciuta. - Ora però lasciami sentire!

Tsunade stava parlando con i Jonin incaricati per la missione. Con un pizzico di fortuna, forse ascoltando la conversazione avrebbero scoperto dove Neji era stato mandato.

- Tempo fa, il villaggio di Hokizune richiese l'intervento dei Ninja della Foglia per risolvere alcuni problemi con una banda di fuorilegge(*) - disse Tsunade. - Furono incaricati Neji e la sua squadra per quella missione perciò, avendo ricevuto una nuova richiesta di soccorso dal capovillaggio, ho pensato che Neji non avrebbe incontrato problemi in quella zona...
- Dunque Neji si trova là adesso!
- Aspetta - mormorò Rin sottovoce.
- Purtroppo - continuò Tsunade. - La situazione è la seguente: Kumo e la sua banda sono sulle tracce di Neji, perciò è necessario che voi vi rechiate subito sul posto per fornirgli tutta l'assistenza necessaria!
- Non si preoccupi, Tsunade Sama!
- Abbiamo già avuto a che fare con "i Giustizieri" in passato!

Improvvisamente cadde il silenzio.

- Che stanno dicendo ?
- Non lo so, non si sente niente...

- Ricordo bene - riprese Tsunade. - Fu in quella occasione che due shinobi persero la vita e altrettanti, a causa delle mutilazioni, furono costretti all'immobilità... Raccomando pertanto la massima prudenza, partite non appena vi sarete opportunamente preparati altrimenti, invece di soccorrere lo Hyuga, rischiate di fare la stessa fine delle guardie del Villaggio!

Con un brusco movimento, Rin avvertì che i Jonin stavano per uscire e fece cenno agli altri di allontanarsi.

- Andiamo, abbiamo sentito abbastanza!

Poco dopo si ritrovarono nel cortile del palazzo dell'Hokage per decidere il da farsi.

- Adesso perlomeno sappiamo dove si trova Neji!
- Allora che aspettiamo, partiamo subito, no ?
- Non possiamo aspettare, i Jonin si metteranno in viaggio quando potrebbe essere ormai troppo tardi...
- Tu cosa ne pensi, Tenten ?

Tenten rifletté un momento. Dovevano andare a salvare Neji, certo, ma non potevano partire così allo sbaraglio: se avessero fallito, nessuno di loro avrebbe più fatto ritorno...

- Allora ? - chiese Rin spazientita.
- Neji ha bisogno del nostro aiuto - tagliò corto Tenten. - Andiamo!

( continua )

(*) = Vedi capitolo 3 "Gli Ammaestratori di Corvi"

Nota dell'Autore:

Un saluto a tutti, scusate per il ritardo con cui arrivano gli aggiornamenti, spero che la storia vi soddisfi! Nel prossimo capitolo, vedremo come se la caveranno i nostri eroi contro i terribili "Giustizieri", anche perché Neji dovrà... ^___^ Alla prossima!

DADO

La missione di Neji in sé non era niente di difficile, in altre circostanze sarebbe stata classificata come Livello D, comunque era un ottimo modo per non starsene con le mani in mano. All'origine del problema vi era uno stupido contadino del luogo che, per fare dispetto al suo vicino, liberò nel campo di quest'ultimo alcuni tori inferociti... La situazione però assunse una brutta piega perché, prive di ogni controllo, le bestie si avventarono sul villaggio riducendo in poltiglia ogni cosa. Disperato, il capovillaggio si affrettò a chiedere l'intervento dei Ninja della Foglia per risolvere la faccenda: si trattava di fermare i tori per impedire che facessero del male agli abitanti e, allo stesso tempo, non bisognava nuocere loro in alcun modo. Per un Jonin del calibro di Neji, mettere fuori combattimento sia uomini che animali non costituiva certo un problema perciò, una volta giunto a Hokizune, si diede subito da fare.
Da quando lo aveva visto l'ultima volta, il villaggio era irriconoscibile, i tori avevano fatto scempio distruggendo ogni cosa presente e costringendo sugli alberi gli abitanti rimasti sorpresi per la strada. Senza perdere altro tempo, Neji attivò il Byakugan per osservare meglio il punto debole dei tori dopodiché si mise in guardia, aspettando che gli venissero addosso. Cinque grossi bestioni sbuffanti soffiarono nella sua direzione, Neji attese immobile che facessero la prima mossa, ad un tratto uno di loro caricò furiosamente e gli si avventò addosso. Neji attese il momento giusto e... assestò un colpo tranquillante alla base delle corna. La bestia crollò tramortita e un'altra prese subito il suo posto, Neji scartò di lato e, con precisione magistrale, spedì a nanna anche questa. Innervositi, i tori rimasti muggìrono e si diedero alla fuga. Neji scandagliò la zona con il Byakugan per assicurarsi che non ce ne fossero altri, dopodiché fece cenno agli abitanti che il pericolo era passato.

- Potete scendere, adesso - esclamò. - La situazione è sotto controllo!
- Grazie ragazzo - fecero gli abitanti riconoscenti.
- Sei stato grande!

In quel mentre arrivò anche il capovillaggio, Sato Okaaru, il quale riconobbe subito Neji e lo salutò calorosamente.

- Bentornato - disse.
- Okaaru San!

Neji chinò il capo rispettosamente e gli strinse la mano, attendendo che questi facesse il quadro generale sulla situazione.

- E' stata una maledetta sciagura - spiegò Sato tra i denti. - Shingo, quello sciagurato irresponsabile, ha liberato i tori per danneggiare il vicino ma, una volta aperto il recinto, quelli hanno perso il controllo alla vista del suo fazzoletto rosso e gli si sono rivoltati contro...
- Così, immagino che lui sia scappato in direzione del villaggio e i tori lo abbiano inseguito!
- Infatti - assentì Okaaru. - Una catastrofe, nessuno sapeva più come fare per calmare le bestie e non potevamo abbatterle, sono indispensabili per il lavoro nei campi...
- In questo caso, non preoccupatevi: questi stanno dormendo tranquillamente e continueranno a ronfare della grossa mentre li trascinate nel loro recinto!
- Che il Cielo ti benedica! Ma vieni a riposare adesso, sarai stanco...
- Non si disturbi, grazie, finisco di catturare gli altri e sono subito da lei!
- D'accordo, come preferisci! Immagino che siano scappati lungo la strada, sono due giorni che circolano liberamente qua intorno...
- Non si preoccupi, lasci fare a me!

Neji salutò nuovamente Okaaru e si affrettò a raggiungere i tori, prima che combinassero altri guai. In quel momento però un simpatico cagnolino gli venne incontro facendogli le feste.

- Masamaru, a cuccia!

Neji alzò gli occhi. Subito riconobbe Keiko, la ragazza che aveva medicato Rock Lee quando questi venne ferito dagli uomini di Harashi(*), un bandito che aveva affrontato e sconfitto in passato.

- Ciao!
- Ehilà, sei tornato - sorrise lei. - Dove sono i tuoi amici ?
- Sono rimasti al Villaggio, non c'era bisogno di mobilitare tutta la squadra per radunare dei tori!
- Oh - fece lei, un po' delusa. - Peccato, mi avrebbe fatto piacere salutarli... Come sta quel simpatico ragazzo con la tuta verde, Rock Lee ?
- Stanno tutti bene - rispose Neji, accarezzando Masamaru che continuava a leccargli la mano affettuosamente.
- Anche Masamaru è contento di rivederti!
- Sì, l'ho notato...

Keiko sorrise. Neji ricordò che aveva un incarico da portare a termine.

- Sarà meglio che vada adesso - disse Neji. - Prima sistemo quegli scassatutto a quattro zampe, meglio è!

Non appena si fu allontanato, Keiko si chinò a giocare un momento con Masamaru e si avviò verso casa.

Nota dell'Autore:

Che dire... La faccenda diventa o troppo banale o troppo complicata ( scegliete voi ), al momento non posso anticiparvi nulla ma... che quella fiala NON contiene affatto camomilla non c'è certo bisogno che ve lo dica io ( XD avete letto il Capitolo 55, no ? ), Tarantola è esperto nell'uso dei veleni e questi variano il loro effetto a seconda della situazione. Posso solo dire: "Aspettate e Vedrete" !!!

DADO

P.S.

Bacioni a _nejixten_ e a Hikari_Uchiha, grazie ragazze, vi voglio bene! ^___^

- Forza, muovetevi!

Tenten, Rock Lee e Rin stavano facendo il più in fretta possibile ma, in cuor loro, avevano anche paura che fosse già troppo tardi. Neji era forte, lo sapevano, ma sarebbe stato capace di affrontare quei tizi da solo ? Già altri Jonin si erano trovati nella condizione di affrontarli in passato, eppure alcuni erano stati sconfitti o addirittura uccisi... Se anche loro tre fossero riusciti a raggiungere il loro amico, sarebbero stati in grado di affrontare nemici tanto forti ?

- Dobbiamo fare presto - esclamò Rin. - Neji, il mio povero Neji, rischia di fare una brutta fine!
- Dannata mocciosa...

Tenten masticò amaro. Non era il momento di mettersi a litigare per sciocchezze, ogni secondo poteva essere prezioso, l'importante era arrivare in tempo a Hokizune e avvertire Neji del pericolo.

Nota dell'Autore:

@ Hikari_Uchiha non hai appagato abbastanza la tua "Sete di Sangue Hyuga" ?!? XD, tranquilla, dal prossimo episodio cominciano i combattimenti veri e propri - ben quattro sfide uno contro uno - Per Rin sarà il Battesimo di Fuoco! Vuoi che Neji venga catturato ? Uhmm... Non in questo episodio, mi dispiace, più avanti forse ^___^ Facciamo un patto: tu fai finire la tua storia BENE ( o quasi... Guarda, mi accontento anche che Neji e Tenten restino vivi ) e io, una volta finito l'episodio dei cacciatori di taglie, scalo direttamente a una "prigionìa di Neji" ( tortura, sangue, ecc. ) come piace a te... Che ne dici ?

@ _nejixten_ Grazie Carmen, qui di sangue ne è previsto parecchio, nei prossimi quattro capitoli almeno... Ci saranno sfide, confronti, tecniche micidiali e... una sorpresa che mi ero riservato proprio per questa circostanza XD mi sa che te ne eri dimenticata anche tu, visto che VOLUTAMENTE non ne ho più fatto parola! Al prossimo capitolo dunque, bacioni!

DADO

La Torre di Kyukyoku si trovava a circa venti minuti di distanza dal villaggio ma il sentiero nel bosco era andato perduto tra la vegetazione, cosicché i nostri amici impiegarono un po' più di tempo per arrivare a destinazione. La vita di Keiko era in pericolo, prigioniera di quattro assassini spietati, non c'era modo di salvarla se non raggiungendo la torre prima del tramonto.

- Cosa faremo una volta arrivati ?
- Dobbiamo impedire che le facciano del male!
- Non preoccupatevi - esclamò Neji. - Lei è solamente un'esca, quelle canaglie vogliono il sottoscritto... Ebbene lo avranno!
- Intendi consegnarti a loro ?!? - fece Tenten inorridita.
- No, la ucciderebbero anche se mi arrendessi senza opporre resistenza... Da quello che mi avete detto, ho capito che la loro tattica consiste nell'uccidere gli individui scomodi e, una volta assolto il suo ruolo, non avranno più motivo per tenerla in vita!
- Maledetti - Rock Lee era fuori di sé dalla rabbia.
- Comunque sia, dobbiamo agire con prudenza, ricordatevi che si tratta di avversari estremamente pericolosi!

Poco più tardi, i Ninja della Foglia giunsero a destinazione. Intorno al luogo aleggiava una calma innaturale, la torre sembrava deserta, ma Neji riusciva chiaramente a percepire la presenza di una malvagia fonte di chakra provenire dall'interno.

- Come ci comportiamo ?
- D'accordo, statemi a sentire!

Neji spiegò brevemente ai compagni il piano che aveva in mente.

- Grazie al Byakugan ho avuto modo di scoprire alcune cose fondamentali: innanzitutto ho visto che Keiko è ancora viva...
- Sei sicuro ?
- Ci sono quattro sorgenti di chakra all'interno dell'edificio e avverto anche una presenza più debole all'ultimo piano!
- Meno male...
- Tuttavìa - proseguì Neji. - Hanno lasciato un uomo di guardia su ogni piano della torre, mi pare evidente perciò che dovremo affrontarli tutti per poter salire a liberare la nostra amica!
- Intendi affrontarli direttamente ?

Neji tacque un momento.

- Sia chiaro, in altre circostanze vi avrei obbligato immediatamente a tornare al Villaggio della Foglia... Dal momento che siete qui però, so bene che è inutile cercare di dissuadervi!

Tenten e gli altri annuìrono.

- Il piano è questo: loro sono in quattro e noi anche, teoricamente dunque abbiamo una possibilità di affrontare quattro combattimenti separati... Tenendo impegnato ciascuno dei nemici, daremo così ai nostri compagni il tempo di salire al piano superiore!
- Quante possibilità abbiamo, secondo te ?

Neji sospirò.

- Questo non so dirvelo, una cosa però è certa: se falliamo, Keiko è morta... Pensateci bene!

Tenten e gli altri chinarono lo sguardo al pensiero di cosa li attendeva, fu Rock Lee a rompere il silenzio.

- Ehi, andiamo - esclamò. - Ve lo siete scordato forse, noi siamo il Team Gai !!!
- Già - rispose Rin. - Figuriamoci se accetto di farmi sconfiggere da quelli!
- Non importa quanto siano forti - fece eco Tenten. - La sconfitta non è una possibilità!

Neji sorrise amaramente. La paura c'era ma lo spirito era quello giusto, si trattava di vincere... o morire.

- Molto bene - concluse. - Andiamo!

Nota dell'Autore:

@ Hikari_Uchiha - amica mia, la tua storia è fin troppo appassionante... Sarà che sono troppo sensibile, ma vorrei che finisse ugualmente bene ( XD che ci posso fare se sono un tenerone ^___^ )... Ciao ciao!

@ _nejixten_ - Ti do un indizio: torna al Capitolo 52 e capirai ( ^__^ )... XD vado subito a leggere la tua schifez... EHM la tua fiction ( XD Dài che sei brava - "Ma perché nessuno lo voleva fare con lui?!" è semplicemente COSMICA, l'avrò letta almeno venti volte XD troppo divertente! )... Ciao Carmen, un bacio a presto!

DADO

Raggiungere il secondo piano non fu difficile, ciò che preoccupava Neji era CHI avrebbero trovato a sorvegliarlo. I tre ninja corsero veloci su per le scale, fino a che non raggiunsero il piano superiore. Qui l'ambiente era completamente diverso: si trattava di uno spazio completamente aperto, il vento fischiava da una serie di colonne disposte tutt'intorno a mò di portico, doveva trattarsi della Stanza del Vento.

- Benvenuto - esclamò una voce.

Neji e gli altri si guardarono intorno, subito il secondo Giustiziere uscì dall'ombra del portico e si fece avanti. Il suo volto era quello di un anziano individuo sulla cinquantina, con i capelli che ricadevano lungo le spalle come bianchi fili setosi e una biglia di acciaio luccicante al posto dell'occhio.

- Eppure Tarantola era stato molto chiaro in quel messaggio - esclamò l'uomo con voce pacata e tranquilla. - Ti aveva raccomandato di venire solo...
- Ma smettila! Credi davvero che sarei venuto qui con l'intenzione di arrendermi ?
- Diciamo che ci speravo - sospirò l'uomo. - Sai com'è, il tuo corpo vale venti milioni solo se tutto intero! Se per disgrazia dovessimo consegnarti "mutilato", il nostro cliente potrebbe fare storie, tirare sul prezzo... Sai come vanno queste cose, no ?

Neji non batté ciglio.

- Se credi di impressionarmi con queste sciocchezze, sei cascato male!
- Mpf - sorrise l'uomo. - In fondo me lo aspettavo... Nessuno offre venti milioni di Ryo per niente! Molto bene, allora - concluse, allargando il mantello e sfoderando le orrende protesi affilate che aveva al posto delle mani. - Cominciamo!
- Attenti - raccomandò Neji agli altri. - Cercate di concentrarvi sul suo sguardo, dimenticate il mantello... O vi farà a pezzi!

Tenten e Rock Lee annuìrono. L'uomo si lanciò contro di loro ad una velocità incredibile per uno della sua età, le sue lame sferzàrono l'aria a un centimetro dai loro volti, lasciandoli completamente di stucco.

- Te lo ripeto un'altra volta, Hyuga - esclamò. - Questo era solo un avvertimento: quando lo Sparviero parte all'attacco, i suoi artigli lacerano ogni cosa al minimo contatto... Non costringermi ad affettarti, sarebbe seccante doverlo spiegare a Tarantola!

Neji lo osservò con una smorfia. Se era capace di muoversi a quella velocità, non c'era da stupirsi che avesse ammazzato tutta quella gente.

- Allora - Sparviero ripeté la domanda. - Hai intenzione di arrenderti senza fare storie... Oppure no ?

Prima che Neji potesse rispondere, una mano gli si parò davanti.

- Rock Lee ?!?
- Lascia che sia io ad occuparmene, Neji!
- Sei impazzito - esclamò Tenten. - Hai visto cos'è capace di fare ?

Rock Lee sorrise, mettendosi in guardia.

- Sì è veloce, lo ammetto, ma io non sono certo da meno!
- Rock Lee...
- Al diavolo, Neji! Ti sei dimenticato del piano che abbiamo concordato ?!?

Neji si morse il labbro. Rock Lee si limitò a sorridere debolmente, senza staccare gli occhi dall'avversario.

- Non preoccupatevi per me... Tu e Tenten proseguite al piano superiore e andate a salvare Keiko!
- Spero tu sappia quello che stai facendo - mormorò Neji con un filo di voce. - Andiamo Tenten, muoviamoci!
- Va bene... Arrivo!

Seppure malvolentieri, Neji e Tenten ripresero la loro corsa verso la cima della torre, lasciando Rock Lee alle prese con l'inquietante Sparviero. I due rimasero a fissarsi senza battere ciglio, ad un tratto Sparviero abbassò leggermente le lame e si abbandonò a un leggero sospiro.

- Peccato - esclamò. - Sei così giovane, è un peccato che tu abbia tutta questa voglia di morire...
- Hai finito ? - domandò Rock Lee, impassibile. - Attaccami quando e come vuoi, sono pronto!
- Sbagliato - lo corresse Sparviero. - Tu sei già morto!

L'attacco del Giustiziere fu rapido e inesorabile, Rock Lee fece in tempo a intravedere solo una debolissima scìa luccicante con la coda dell'occhio. Il suo corpo, avvertendo l'imminente minaccia, scattò istintivamente all'indietro e, così facendo evitò un colpo che lo avrebbe sicuramente diviso a metà... Tuttavìa la lama affilatissima gli lacerò la tuta all'altezza del petto, lasciandogli un profondo solco sanguinante.

- Ma... Maledizione - imprecò Rock Lee, tenendosi la ferita. - Non pensavo che fosse... Così veloce...

Sparviero sollevò gli artigli acuminati con un'espressione indifferente.

- Ti confesso una cosa, ragazzo - fece Sparviero sottovoce. - Sei un avversario che rispetto: giovane, impulsivo e un tantino avventato forse... Ma ti rispetto!

Rock Lee trattenne a stento un gemito di dolore, la ferita gli faceva male ma non voleva dargli soddisfazione. Sparviero rimase a osservarlo lì in ginocchio, senza infierire, quasi stesse valutando se finirlo o meno. Tuttavìa rimase stupito nel vedere che il ragazzo si stava già rialzando.

- Notevole - sorrise. - Hai ancora voglia di combattere... Un'altro al posto tuo avrebbe già cominciato a piagnucolare, un atteggiamento disgustoso!
- Se hai finito di parlare, sarà meglio che tu ti dia da fare, odio quelli che parlano troppo!

Sparviero non raccolse la provocazione, si limitò a ruotare le lame e scattò in avanti. Stavolta però Rock Lee comprese meglio il suo allungo e la sua difesa si rivelò molto più efficace. I colpi dell'avversario cozzavano contro i rinforzi protettivi sui polsi e sulle caviglie anche se, a lungo andare, era sempre l'altro in vantaggio con una velocità di gran lunga superiore.
Rock Lee continuò ostinatamente a chiudersi in difesa, schivando per quanto possibile gli attacchi e, a volte, riuscendo anche a sferrare qualche risposta. Sparviero non poté fare a meno di stupirsi della sua resistenza, mai prima d'ora aveva trovato qualcuno in grado di ridurre l'affondo delle sue lame taglienti. Mentre combatteva anzi sembrava quasi assorto in qualche pensiero, come se la sua mente stesse viaggiando altrove, in qualche ricordo lontano...

Nota dell'Autore:

E due... ne restano ancora altrettanti, poi finalmente vedremo cosa succederà. Veniamo alle recensioni...

@ _nejixten_ Dài, non te la prendere ^__^ La colpa è mia che ci metto troppo ad aggiornare... Non è possibile seguire una storia di queste dimensioni senza "dimenticare" qualcosa strada facendo...

@ Hikari_Uchiha - ti piace torturare SOLO Neji... o è un desiderio naturale "torturare" anche i poveri vecchi, delicati e sensibili come il sottoscritto ?!? XD Scherzi a parte, forse sono stato un po' troppo invadente in fatto di suggerimenti ( in fin dei conti si tratta di una tua storia ), solo che... è più forte di  me: vedere Neji e Tenten feriti PSICOLOGICAMENTE ( e anche "sessualmente" XD ) mi fa troppo male... Intendiamoci, senza nulla togliere alla tua storia, che è stupenda ( proprio adesso sto leggendo il 19° capitolo )... Come ti ho promesso, una volta finita la saga dei Giustizieri, inserirò un capitolo dove Neji sarà torturato a sangue... XD se hai qualche preferenza sul TIPO DI TORTURA, dì pure ( eventualmente posso sempre ispirarmi ai tuoi ritrovati - l'idea della piastra arroventata non è male, mi ha fatto venire i brividi eh sì! )... OK allora, alla prossima!

DADO 

- Secondo te, Rin e Rock Lee se la caveranno ?

Neji non rispose. Era preoccupato anche lui, certo, ma non potevano permettersi distrazioni. Nello stesso momento in cui misero piede nella Torre di Kyukyoku, sapevano bene a quali rischi andavano incontro... I quattro Giustizieri: Tarantola, Misericordia, Sparviero e Castigo avevano rapito Keiko allo scopo di costringere Neji a consegnarsi nelle loro mani. Tuttavìa lo Hyuga sapeva benissimo che, anche se si fosse consegnato spontaneamente, la ragazza sarebbe morta comunque. Sia Rin che Rock Lee si erano fermati ai piani sottostanti, per combattere i due Giustizieri di guardia, in quel momento invece lui e Tenten erano in corsa per raggiungere il terzo piano della torre.

- Cosa troveremo, una volta arrivati in cima ?
- Non lo so - rispose Neji. - In ogni caso, sai quello che dobbiamo fare!
- Sì ma...
- Niente ma: uno di noi si ferma a combattere, l'altro procede, questo è il piano!

Tenten non disse nulla, si limitò ad annuìre e continuò a correre.
Poco dopo raggiunsero il terzo piano, qui ogni cosa era immersa nel silenzio e nell'oscurità, non un solo filo di luce illuminava la stanza.

- Riesci a vedere qualcosa ?
- Byakugan!

Subito gli occhi di Neji separarono l'ambiente dall'oscurità, permettendogli così di distinguere chiaramente lo spazio e la rampa di scale successiva.

- L'uscita si trova davanti a noi, seguimi!

Tenten fece per seguire Neji, quando un movimento improvviso alle sue spalle la fece voltare d'istinto. Malgrado non fosse in grado di vederlo, il suo udito sviluppato in anni e anni di allenamento era in grado di riconoscere subito il rumore di un'arma da taglio nel momento in cui fende l'aria. Subito si scansò dalla traiettoria e l'oggetto affilato la mancò per un soffio.

Chi sei ? Fatti vedere!

Messo in allarme, Neji fu subito a fianco della compagna scrutando in giro con il Byakugan. Riuscì a stento a vedere una sagoma umana che si muoveva assai rapidamente, per giunta senza fare alcun rumore.

- Riesci a vederlo ? - domandò Tenten.
- A malapena, è troppo veloce, persino per il Byakugan...

Tenten strinse i denti.

- Almeno gli altri due avevano il coraggio di farsi avanti... Vieni fuori, vigliacco!

Nessuna risposta.
Neji continuò imperterrito a cercare di seguire i veloci spostamenti dell'avversario, servendosi del Byakugan. Ad un tratto lo vide fermarsi a poca distanza da Tenten.

- E' proprio davanti a te, colpiscilo!

Senza farselo ripetere, Tenten fece scivolare in mano una mezza dozzina di kunai e li scagliò simultaneamente nel punto indicato da Neji, purtroppo sentì solo il rumore dei coltelli che si conficcarono nel pavimento.

- Dannazione!

Improvvisamente un filo metallico schizzò fuori dall'oscurità, cercando di colpire Tenten. Tuttavìa la kunoichi, con un agile balzo all'indietro, riuscì a evitare di essere presa al laccio.

- A quanto pare - osservò Neji. - Su questo piano bisogna combattere in totale assenza di luce! Dev'essere qui che in passato si esercitavano a sviluppare i propri sensi...

Non ebbe neanche finito di pronunciare la frase che subito fu costretto ad evitare un altro attacco. Il misterioso avversario utilizzava quella corda di acciaio come una frusta, spostandosi velocemente nel buio e attaccando da angolazioni diverse, lo stesso Neji aveva qualche difficoltà ad anticiparlo.
Tenten si guardò intorno, cercando invano di cogliere qualcosa che gli permettesse di localizzare il nemico, ma quel filo micidiale rischiò nuovamente di colpirla.

- Noi non riusciamo a vederlo... Ma lui sembra vederci benissimo invece!
- Non ti distrarre, Tenten - la ammonì Neji. - Cerca di concentrarti!

Cercando di lasciar perdere la collera, Tenten analizzò la situazione: aveva di fronte un avversario "invisibile", specializzato in attacchi di sorpresa, e in quelle condizioni partiva alquanto svantaggiàta. Neji ? Certo, lui avrebbe potuto aiutarla grazie al Byakugan... No, impossibile! Combattendo insieme avrebbero anche potuto vincere, ma nessuno dei due sarebbe poi stato in grado di affrontare il combattimento successivo.

- Neji - esclamò lei. - Riesci a vedere l'uscita ?
- Certo!
- Perfetto, allora procedi!
- Ma...
- Niente "ma", seguiamo il piano e andiamo avanti... Giusto ?!?

Neji annuì mestamente.

- Giusto...
- D'accordo dunque, vai!

Senza esitare oltre, Neji si lanciò verso la scala che si stagliava nitida entro il suo spettro ottico. Tenten gli coprì le spalle ma, finché lui non ebbe oltrepassato la botola di accesso al piano superiore, non accadde nulla.

- Siamo rimasti io e te, ragazzina - sibilò una voce nel buio.

Rapida e decisa, Tenten scagliò il kunai nella direzione da cui le sembrava provenisse il suono.

- Hai paura di mostrarti, per caso ?
- Non sono così stupido - rispose l'altro. - L'oscurità mi si addice di più...

Tenten evitò un altro attacco, indietreggiando di scatto, e poi un altro e un altro ancora... Non capiva per quale motivo ma i colpi dell'avversario sembravano voler indirizzarla verso il centro della stanza, solo un istante dopo capì.

- Tecnica dell'Intrappolamento!

Quattro robusti cavi si avvinghiarono ai polsi e alle caviglie di Tenten, impedendogli ogni movimento. Evidentemente il nemico aveva fatto passare le corde attraverso le colonne e l'aveva fatta indietreggiare di proposito per neutralizzarla.

- Fine del gioco - osservò l'altro, lanciando l'ultimo micidiale cavo verso la sua gola.

Tenten agì istintivamente, con braccia e gambe immobilizzate, aveva a disposizione un unico tentativo. Rapidamente fece passare il kunai che stringeva in mano all'altezza del volto e lo afferrò con i denti, dopodiché girò il capo di scatto e lasciò andare l'arma in direzione del filo che le veniva addosso. Fortunatamente il colpo andò a segno: il filo si spezzò contro la lama affilata e i cavi che la tenevano imprigionata si allentarono lasciandola libera.

- Sei veloce, ragazzina...
- Già - sorrise Tenten. - E ho anche un'ottima mira!

Così dicendo, Tenten tirò fuori uno dei suoi rotoli e scagliò una pioggia di armi nel punto in cui aveva sentito ritrarre la corda dell'avversario.

- Peccato - mormorò questi. - Evidentemente, senza l'ausilio della vista, i tuoi attacchi perdono un bel po' di efficacia...
- Insomma, chi diavolo sei tu ?!?

Un guìzzo improvviso attraverso le pareti e lo svolazzare di un mantello nell'aria... Prima che potesse rendersene conto, Tenten si trovò un braccio dietro la schiena che le teneva le mani e la punta di un sottile stiletto premuta contro la gola.

- Il mio nome è Misericordia - le sussurrò l'uomo all'orecchio. - E "misericordiosa" sarà la tua morte...
- Al tuo posto, non ci conterei!

Facendo leva sui gomiti, Tenten si liberò dalla stretta e sferrò un calcio rovesciato in avanti col tallone. Misericordia evitò il colpo, sentendolo fischiare vicino al mento, e si gettò nuovamente al riparo nel buio.
Tenten evocò un bastone dal rotolo e cominciò a maneggiarlo con grande abilità, malgrado non fosse in grado di anticiparlo, perlomeno adesso era in una posizione di stallo.

- Mi stai facendo perdere tempo, ragazzina... Non ho più voglia di giocare con te!

Senza lasciarsi minimamente impressionare, Tenten fece roteare il bastone tra le mani e si mise in guardia aspettando la prossima mossa dell'avversario.

- Devo concentrarmi solo sui suoi movimenti - pensò. - Non devo sforzarmi di guardarlo, altrimenti mi coglierà impreparata!

Misericordia partì nuovamente all'attacco. Stavolta erano sottili fendenti che laceravano l'aria cercando di colpirla. Ricordando l'allenamento fatto col Maestro Gai, Tenten riuscì a parare la maggior parte dei colpi e a rispondere con decisione. Tuttavìa si rese conto ben presto di essere palesemente in svantaggio: Misericordia era un assassino freddo e spietato e il suo modo di muoversi era piuttosto quello di un ballerino alle prese con una crudele Danza di Morte... Ben presto, si ritrovò a corto di fiato e con profondi tagli su braccia e gambe.

- Maledizione...

L'arma di Misericordia era talmente sottile da sembrare innocua eppure, ad ogni colpo andato a segno, un nuovo taglio lasciava colare un leggero flusso scarlàtto. A causa della costante perdita di sangue, Tenten si ritrovò quasi senza forze... Anche il bastone nelle sue mani sembrava sempre più pesante.

- Ti vedo affaticata, piccola - sorrise Misericordia. - Suvvìa, se fai la brava, metto subito fine alle tue sofferenze! Mi basta solamente un colpo...
- Va all'inferno!

In preda alla rabbia, Tenten raccolse le ultime energie per far roteare il bastone sopra la sua testa, ma fu un grave errore... Non aveva considerato che Misericordia non era assolutamente stanco quanto lei e, così facendo, abbassò vistosamente la guardia offrendo a costui l'occasione che aspettava di conficcarle lo stiletto nel fianco.

- Touché - esclamò. - Beati coloro che riposano in eterno, solo così troveranno la Luce...

Tenten lasciò cadere il bastone, tenendosi la ferita. Nulla era cambiato intorno a lei: l'oscurità era sempre la stessa e il dolore al fianco era così lancinante da impedirle perfino di pensare. Tremando si appoggiò contro il muro alle sue spalle, l'unico freddo contatto con la realtà, e lì rimase in preda alle convulsioni. Misericordia doveva essere lì, da qualche parte, che si godeva la scena.

- Fa male, vero piccola ?

Tenten non rispose. Il suo sguardo era quasi assente, il sangue che sgorgava copioso dalla ferita e il volto pallido... Non fosse stato per il leggero fremito delle labbra, chiunque l'avrebbe data per morta.

- Non preoccuparti - continuò Misericordia, avvicinandosi al punto da farle sentire il fiato sul collo. - Là dove andrai adesso, ti troverai in buona compagnia e...

Non riuscì a finire la frase, qualcosa gli si era insinuato con forza nelle costole all'altezza del petto.

- Sono... Contenta per te, allora...

L'uomo trasalì. Aveva appena commesso il primo errore di tutta la sua carriera di assassino, un errore che purtroppo gli fu fatale. Abbassando lo sguardo vide chiaramente il manico di un kunai spuntare dal proprio petto, Tenten lo aveva sconfitto usando i suoi stessi metodi.
Misericordia emise un grido strozzato. La mano di Tenten scivolò via, abbandonando l'impugnatura, e il Giustiziere cadde riverso in avanti dove restò completamente immobile.

- Ah - gemette lei.

Finalmente i suoi occhi si abituarono al buio, tolse la mano dalla ferita ed esaminò meglio il danno. Il fianco era lacerato appena sopra il bacino, tuttavìa non si trattava di una ferita mortale, il problema era che aveva già perso molto sangue e a stento riusciva a reggersi in piedi.

- Devo... raggiungere Neji, devo... Aiutarlo!

Tamponando in qualche modo l'emorragìa, Tenten si trascinò faticosamente verso la scala in fondo alla stanza. Se era ancora in grado di muoversi, forse poteva fare qualcosa di più che rimanere lì a morire dissanguata.

( continua )

@_nejixten_ 

Ciao Carmen, grazie! Ho corretto subito il dettaglio che mi hai fatto notare... Effettivamente scorre meglio XD Grazie per aver recensito, amica mia, buona giornata!

@ Imperfect_ angel Ti prego, ritorna... E' tanto che non leggo più una tua recensione, sigh! Mi metto a piangere poi /__\

@ Hikari_Uchiha Posso solo dire che aspetto con impazienza ( ma anche con angoscia ) di conoscere il seguito della tua storia XD SASUKEEE, brutto bastardo, non ti perdonerò mai per quello che stai per fareee !!! ^__^ Scherzi a parte, in bocca al lupo per tutto, ciao!

DADO

L'ultimo piano della torre era un'immensa sala circolare, con tutt'intorno degli arazzi strappati e scoloriti e statue dagli orrendi lineamenti grotteschi.
Neji si guardò intorno col Byakugan ma non vide alcun segno immediato di pericolo, davanti a lui c'era un uomo che lo scrutava impassibile con due occhi rossi vividi.

- Finalmente sei arrivato, Neji Hyuga!
- Lascia libera la ragazza - lo intimò Neji.
- Desolato, temo di non poterlo fare...
- Che significa ?

Tarantola non rispose, si limitò ad allungare la mano da sotto il mantello per indicare un punto alla sua sinistra. Neji osservò sgomento la povera Keiko, con lo sguardo fisso nel vuoto, che ripeteva sommessamente lo stesso incessante ritornello.

- Devo fare ciò che dice il padrone! Devo fare ciò che dice il padrone! Devo fare...

Malgrado il suo proverbiale autocontrollo, perfino Neji non fu in grado di nascondere il suo disappunto nel vedere la povera ragazza ridotta in quelle condizioni.

- Non c'è bisogno di fare quella faccia - rispose Tarantola tranquillo. - Chiunque diventa così, dopo aver assaggiato una mia ricetta... Lo imparerai presto anche tu!
- Hmph - sorrise Neji beffardamente. - Degno della sua fama... Signor Kumo Ryukiji!
- Bene, vedo che non c'è bisogno di presentazioni allora!
- Se pensa di ridurmi a una specie di "larva" usando qualcuno dei suoi intrugli, mi dispiace deluderla!
- Ne sei sicuro ?

Ora era Tarantola a sorridere e Neji non poté fare a meno di chiedersi cosa aveva in mente.

- Se devo essere sincero - proseguì l'uomo. - Temevo che i miei uomini ti avrebbero trasportato fin quassù "a pezzi", malgrado abbia spiegato loro più volte il tuo valore da vivo... Invece eccoti qui, bello vispo, Orochimaru sarà contento!
- Dunque c'è Orochimaru dietro a tutto questo ?
- Sì e no: diciamo che Orochimaru mi ha offerto un ulteriore incentìvo per occuparmene di persona... Anche se non ce n'era affatto bisogno, in fin dei conti!
- Che vuoi dire ?
- Neji, Neji - esclamò Tarantola, scrollàndo il capo e tenendo le braccia conserte. - Per essere soprannominato il "Genio degli Hyuga", devo dire che mi deludi... Cerca di frugare un po' nella tua memoria, magari facendo il classico due più due, così forse ti verrà in mente qualcosa!

Osservando il viso e gli occhi di quell'uomo, Neji provò un irresistibile brivido di repulsione. Di lui sapeva solo che era un Ninja Medico rinnegato, esperto nell'uso e nella sperimentazione dei veleni, si faceva chiamare Tarantola e aveva a che fare con Orochimaru...

- Non è possibile - esclamò Neji con un filo di voce.
- Bene, vedo che cominci a capire...

Neji sussultò. Osservando meglio gli occhi di Tarantola, gli tornò in mente di avere già incontrato solo un altro individuo con un aspetto simile.

- Kidomaru ?!?

Che stupido, come aveva fatto a non pensarci prima, eppure era così evidente... A parte l'assenza di braccia supplementari, Tarantola aveva in sé qualcosa di mostruoso esattamente come l'ormai defunto ninja del suono.

- Kidomaru si era rivelato uno dei miei "esperimenti" meglio riusciti - fece Tarantola con una smorfia. - A differenza di molti altri soggetti, lui aveva reagito bene alle sollecitazioni genetiche dell'aràcnide impiantato nel suo corpo! Se fosse sopravvissuto ancora un po', avrei avuto a disposizione materiale sufficiente per una coltura biologica di ninja superdotati... Invece a causa tua, le mie ricerche hanno subito un inconcepibile arresto e nessun altro dei soggetti da me selezionati si è rivelato tanto utile quanto il povero Kidomaru!
- Sei un essere disgustoso...
- Insultami pure quanto vuoi - Tarantola scosse appena la testa. - Qualunque cosa tu possa dire o pensare del sottoscritto, ciò non cambia il fatto che tutti i progressi che la ricerca medica ha svolto nel campo dei veleni è unicamente frutto del mio lavoro... Chi sostiene il contrario è un'ipòcrita!
- Hai ucciso centinaia di persone per esperimento e pretendi anche di avere ragione ?
- Oh, non ho bisogno di avere ragione!

Tarantola si avvicinò a Keiko, passandole la mano davanti agli occhi. La ragazza interruppe la sua cantilèna, non appena il suo cervello registrò il movimento, e restò completamente in ascolto.

- Come vedi - fece osservare lui. - L'uso corretto dei veleni rende i soggetti molto più docili e mansueti... In particolare il distillàto di Latrodectus mactans, meglio nota come Vedova Nera, ha degli effetti particolarmente rilassanti sulle cellule cerebrali, guarda tu stesso!

Neji osservò Keiko con un misto di ansia e disgusto. Vittima della sostanza che le era entrata in circolo, la ragazza pendeva unicamente dalle labbra del suo aguzzìno.

- Dimmi tesoro, chi è il tuo padrone ?
- Tu sei il mio padrone...
- E cosa devi fare per il tuo padrone ?
- Devo fare ciò che dice il padrone! Devo fare ciò che dice il padrone! Devo fare...
- Basta così!

Neji non era disposto a sopportare oltre.

- Ma come ? Proprio adesso che arriva la parte più divertente... Osserva, è molto istruttivo: la frase che sta ripetendo è in realtà la valvola di supporto, grazie alla quale...
- Ho detto BASTA !!!
- Grazie alla quale, dicevo - continuò Tarantola impertèrrito. - Produce il movimento necessario a pompare un regolare afflusso di sangue al cervello, in caso contrario... Dopo cinque minuti, il cuore continua a mantenere in vita niente più di un vegetale!

La reazione di Neji fu tanto veloce quanto prevedibile. Evitando di colpire Keiko, grazie al Byakugan, scagliò il proprio kunai dritto verso gli occhi di quell'essere ripugnante, tuttavìa questi si scansò appena in tempo.

- Sei sempre abituato a interrompere gli altri quando parlano ? - domandò Tarantola con un sogghigno. - Pensavo ti interessasse sapere dell'antidoto...
- Parla - fece Neji spazientito. - E ti concederò qualche attimo di vita in più!
- Mamma mia, che proposta allettante, lasciami rifletterci sopra per un momento...

Tarantola socchiuse gli occhi, in un'espressione assorta, subito dopo però li riaprì scuotendo gravemente il capo.

- Spiacente - disse. - Ho un incarico da portare a termine... E tu verrai con me senza discutere!

Nello stesso momento in cui terminò la frase, Neji si vide arrivare contro una pioggia di aghi avvelenati.

- Tecnica della Rotazione!

Gli aghi caddero al suolo, non appena si scontrarono con il flusso di chakra rilasciato dal jonin. Neji si limitò a guardare Tarantola con un'espressione glaciale.

- Se il veleno è l'unica arma di cui disponi, penso che Orochimaru avrebbe dovuto informarti un po' meglio sul mio conto...
- Ripeto, ne sei sicuro ?

Neji lo osservò attentamente. Contro Kidomaru aveva quasi perso la vita ma, da allora, aveva fatto notevoli progressi ed era entrato a parte di molti segreti del suo clan, tra cui l'Antidoto Universale capace di neutralizzare l'effetto di ogni tipo di tossina venefica a contatto con l'organismo.

- Non sono uno sprovveduto, Hyuga - esclamò Tarantola. - Mi sono fatto dare precise informazioni su di te, so perfettamente della tua Tecnica Immunizzante... E so anche che richiede un certo tempo per essere efficace!
- Cosa ?!?
- Sorpreso ? Eppure dovresti sapere che, come ninja medico di un certo livello, conosco perfettamente tutti i tipi di tecniche curative… Soprattutto quelle che hanno a che fare con i veleni!

Neji si sentì improvvisamente vulnerabile. Era vero, l'utilizzo di quella tecnica richiedeva un lasso di tempo da trenta secondi circa fino anche a due o tre minuti... Dipendeva tutto dal livello dell'intossicazione e dalla velocità di azione del veleno.

- Ti vedo turbato, forse dovresti riposarti un po'...
- Al diavolo!

Entrambi si misero in guardia. Non potendo più dare per scontato il proprio vantaggio sull'avversario, Neji doveva stare ben attento a non farsi colpire da Tarantola. D'altro canto, quest'ultimo non aveva alcuna intenzione di ucciderlo, solo renderlo "inoffensivo" come la povera Keiko.

Tarantola sferrò nuovamente la sua micidiale pioggia di aghi avvelenati, Neji li respinse uno dopo l’altro e passò subito al contrattacco.

- Juken!

I suoi colpi miravano ai principali canali del chakra dell’avversario, tuttavìa Tarantola non era uno sprovveduto e fu abbastanza cauto da tenersi fuori della portata del suo allungo. Neji insistette e stavolta l’altro fu costretto a saltare in aria per evitarlo.

- Tecnica dell'Acido!

Una massa liquida verdastra si sprigionò dalle mani dell'avversario, ma Neji la respinse ricorrendo alla rotazione. Tarantola si attaccò saldamente alla parete, compiendo i gesti necessari per la sua prossima tecnica, dopodiché cominciò a "fondere" il proprio chakra con il veleno.

- Spirito dell'Aràcnide - esclamò. - Soffio Paralizzante!

Neji osservò inorridito la massa fluida e impalpabile scivolargli addosso. Nel momento in cui la pelle entrò a contatto di quella sostanza, sentì con orrore i propri muscoli intorpidirsi. Subito cercò di concentrarsi ma il veleno aveva già cominciato ad agire e gli occorreva tempo per neutralizzarne l'effetto.

- Fin troppo facile - commentò Tarantola. - Evidentemente ti avevo sopravvalutato! Da bravo, ora rilassati e...

Improvvisamente Tarantola si vide costretto a scansare uno shuriken sbucato dal nulla. Subito i suoi occhi rabbiosi scrutarono in giro per capire da dove proveniva ma, prima che se ne rendesse conto, ecco la punta di una catena di ferro sfrecciare contro la sua testa.

- Lascialo... andare subito... Mostro!
- Tenten !!!

Neji non riusciva a credere ai suoi occhi. Tenten era lì che teneva l'estremità della catena con la falce attaccata e, facendo roteare la punta, si preparava a sferrare un altro attacco.

- E tu come accidenti hai fatto a salire ? - domandò Tarantola. - Ero convinto che Misericordia ti avesse già sgozzàto!
- Per ora... c'è finito lui... All'inferno!

Tenten lanciò nuovamente la sua arma, avvolgendone l'estremità attorno al braccio dell'avversario. Purtroppo, a causa delle ferite, non fu in grado di resistere alla forza micidiale di Tarantola, il quale l'afferrò e la mandò a sbattere violentemente contro il muro.

- Piccola sciocca - gridò. - Cosa credevi di fare, eh ?!?

Subito fu sopra di lei, pronto a darle il colpo di grazia, in quella però intervenne Neji.

- Palmo d'Aria!

Una volta distolta l'attenzione del nemico, Neji concentrò velocemente il chakra per contrastare la paralisi, neutralizzandone così gli effetti.
Tarantola fu spinto all'indietro dalla forza d'urto micidiale, Neji fu subito accanto a Tenten per aiutarla a rialzarsi.

- Tenten, riesci a sentirmi ?
- Neji...

In quel momento il Byakugan registrò una nuova minaccia. Stringendo Tenten al petto, Neji si sollevò in aria giusto in tempo per evitare l'ennesima pioggia di aghi, i quali si conficcarono nel pavimento.

- Stai bene, Tenten ?
- Non... preoccuparti, io...
- Aspettami qui, non ti muovere!

Adagiandole delicatamente la schiena alla parete, Neji si rialzò subito per sostenere lo scontro decisivo.

- Hai commesso un grosso errore, stavolta - esclamò.
- Povero illuso - rise Tarantola isterico. - Credi veramente di potermi sconfiggere ? Conosco bene ogni tua mossa, non c'è nulla che tu possa fare per fermarmi!

Così dicendo, Tarantola si concentrò aggrottando le sopracciglia: Il volto cominciò a deformarsi; la bocca si allargò lasciando fuoriuscìre due zanne gocciolanti di liquido verdastro; il suo corpo si gonfiò a dismisura e la pelùria su viso e mani diventò ancora più folta e scura... Un urlo terribile proruppe dalla sua gola, quando altre quattro braccia spuntarono sulla sua schiena, i suoi occhi brillarono ancora più intensamente di una luce minacciosa mentre osservavano Neji con sguardo famelico.

- Al diavolo Orochimaru e il suo denaro - proruppe Tarantola con voce cavernosa. - Questa volta ti trasformerò in nutrimento!

Neji non si scompose né indietreggiò di un passo. Le mostruose fattezze della creatura che aveva di fronte erano la prova che Kumo si era sottoposto lui stesso come cavia per i suoi esperimenti... E adesso era completamente fuori controllo.
In silenzio lo Hyuga estrasse lentamente la katana dal fodero(*). Era la prima volta che lo faceva e Tenten lo osservò con occhi sbarrati per lo stupore. La lama non era fatta di acciaio, o meglio sembrava fatta di un materiale diverso, tanto era luccicante. Neji puntò l'arma in direzione del nemico.

- Il nome di questa spada - esclamò Neji. - E' Tamashi no Ken... E' stata creata dal fondatore del mio Clan e il suo particolare potere è l'essenza stessa del Juken!

Mentre teneva la spada rivolta contro Tarantola, questi osservò incuriosito la lama brillare di una luce azzurrognola che sembrava essere chakra... Ma come poteva un oggetto inanimato emanare del chakra ?

- Ne ho abbastanza dei tuoi giochetti, Neji Hyuga... Muori!

Tarantola si lanciò all'attacco, cercando di afferrare Neji per stritolarlo, tuttavìa quest'ultimo indirizzò la punta della spada nella direzione indicata dal Byakugan. Nello stesso momento in cui questa toccò il corpo dell'avversario, il chakra in essa contenuto si scìsse in decine e decine di fili sottili che andarono a colpire inesorabilmente tutti i suoi 361 punti di fuga in un unico colpo.

- “Due occhi per vedere una mano per colpire, dove nasce il suo potere è il mistero da scoprire”...

Tenten vide il corpo mostruoso del nemico contorcersi per un attimo, prima di accasciarsi immobile sul pavimento. Neji si chinò sul cadavere per esaminarlo, finché non ne estrasse una boccetta di vetro con su scritto "antidoto".

- Questo dovrebbe neutralizzare gli effetti del veleno sulla povera Keiko...

Senza perdere tempo, stappò la boccetta e versò alcune gocce del contenuto nella bocca della ragazza, la quale continuava imperterrita a ripetere il suo ritornello, incurante di quanto fosse accaduto. Subito dopo avere ingerito il liquido, Keiko smise di parlare, i suoi occhi ripresero a brillare vividi e intensi prima che le palpebre si chiudessero in un sonno profondo.

- E' fuori pericolo, adesso - mormorò Neji.
- Sono... contenta...

Le condizioni di Tenten erano peggiorate, oramai non aveva più una sola goccia di chakra e, se si fosse addormentata in quelle condizioni, non si sarebbe mai più svegliata.

- Tenten, che ti succede ?
- Ho freddo...
- Tenten!

Neji la prese tra le braccia. Il suo viso era mortalmente pallido e il polso appena percettibile.

- Ce... Ce l'abbiamo fatta... Vero ?
- Certo che ce l'abbiamo fatta - rispose lui, dolcemente. - Se non fosse stato per te, mi avrebbe sconfitto!

Tenten sorrise.

- Tenten - esclamò Neji, tenendole la mano. - Andiamo Tenten, non lasciarti andare, reagisci!
- Non ho più... Non ho più chakra, mi sento... così stanca...

Neji capì che doveva fare subito qualcosa, qualunque cosa, subito pose le mani sul petto di Tenten e fece confluìre in lei tutto il chakra che gli era rimasto.

- Non mollare, Tenten - continuò a ripetere. - Non... mollare!

A poco a poco, i primi segni di miglioramento comparvero sul volto di Tenten, fino a che il battito tornò regolare. A causa dello shock e della velocità con cui le aveva trasmesso il proprio chakra, adesso era Neji a non avere più forze e difatti si lasciò cadere accanto a lei privo di sensi.

- Tenten, ti am...

( continua )

(*) vedi capitolo 52

Nota dell'Autore:

Dedico questo capitolo a tutte le mie amiche, in particolare a _nejixten_ ( ti voglio bene XD un bacione! ) e a Hikari_Uchiha ( XD ti diverte vedermi soffrire, vero ?!? XD sai a COSA mi riferisco!)... Ho bisogno di una breve pausa di un giorno o due... Aggiornerò non appena mi sarò riposato un po', scusatemi, alla prossima!

DADO

Buio!

Nessuno avrebbe saputo descrivere correttamente l'abisso di oscurità in cui si trovava Tenten. Era come se quel fitto velo di tenebra, che la avvolgeva in modo opprimente, le impedisse sia di muoversi sia di respirare. Nello stesso momento in cui i suoi occhi si chiusero sul volto di Neji che la osservava preoccupato, Tenten si sentì completamente svuotata e vittima di un freddo quasi glaciale. Poi d'un tratto sentì un leggero calore farsi sempre più intenso nelle sue membra intirizzite e si concentrò sul suo cuore che batteva regolarmente per tenerla in vita. Nessuna guida, nessun punto di riferimento, solo un'imperscrutabile cappa di colore nero stesa su di lei per impedirle ogni tipo di contatto col mondo. A tratti le pareva di distinguere qualche rumore, forse delle voci, non avrebbe saputo dirlo con certezza... Il tempo non esisteva più, così come non esistevano più i suoi sensi e i suoi pensieri, solo un'innaturale desiderio di sonno e pace. All'improvviso però qualcosa parve rischiarare quelle tenebre, un sottile bagliore azzurro, una luce dalla forma indistinta che cominciò a sembrarle familiare. Al centro di quella luce vi erano due puntini bianchi... Due stelle, forse ? No, erano due occhi limpidi e trasparenti che la osservavano.

- Che cos'è questa luce - pensò Tenten, dal momento che non riusciva a parlare.

Intanto l'aura azzurra intorno a quei due occhi luminosi assunse lentamente i contorni di un volto, un volto tanto bello quanto delicato, lo stesso volto che aveva visto prima di addormentarsi.

- Neji - avrebbe voluto dire.

Subito allora una voce parve sussurrarle qualcosa.

- Coraggio dormigliona, svegliati - esclamò la voce proveniente da quel volto. - Non è questo il momento di dormire, ti devi svegliare, svegliare, SVEGLIARE...

La luce diventò sempre più forte, rischiarando le tenebre con la sua intensità, e Tenten sentì un leggero dolore agli occhi mentre la luce vi penetrava dentro come la sorgente di una cascata. Un istante dopo, tutto il suo mondo divenne completamente bianco...

Nota dell'Autore:

@ Hikari_Uchiha - gli ultimi capitoli della tua fanfic si sono rivelati sul serio molto MOLTO stuzzicànti ( XD chi non lo ha ancora fatto, vada SUBITO a leggere "LOVE IN THE HELL" e lasci una recensione a questa ragazza perché ha scritto veramente una storia coi fiocchi e controfiocchi - certo, bisogna precisare che i contenuti sono esclusivamente adatti a chi è abbastanza forte di stomaco ma a parte questo! )... Complimenti a Hikari e alla sua fiction e speriamo di leggere presto il seguito ^___^

@ _nejixten_ - Come vedi, la storia qui si rilassa leggermente per dare finalmente un po' di sano spazio sentimentale ai nostri beniamini ( XD se non approfitto di qualche momento senza quella zecca di Rin tra i piedi XD )... Spero di non esser andato troppo di fuori con le parole di Neji ma... non ho resistito! Nel prossimo capitolo ci sarà un contenuto piuttosto "violento" ( in omaggio a Hikari ! ) per Neji... Diciamo pure che suo zio NON andrà troppo per il sottile...

Qualche anticipazione sui prossimi capitoli:

- incomprensioni

- chiarimenti

- sfide

- nuovi avversari

- qualche scena decisamente "fluffy" ( se non siete d'accordo, sono affari vostri! ^__^ )...

E il resto lo leggerete più avanti, ciao alla prossima !!!

DADO

- In virtù dei vostri meriti in battaglia, e tenendo conto del brillante risultato ottenuto, conferisco a Tenten e Rock Lee la promozione a "Chunin di classe A", mentre Rin sosterrà l'esame con due anni di anticipo, congratulazioni!

Tutti i Jonin presenti nell'ufficio dell'Hokage applaudirono la notizia della promozione ma, a un gesto di Tsunade, subito tornò il silenzio.

- Perfetto, potete andare ora, vi siete meritati un bel periodo di vacanze!
- Grazie, Tsunade Sama - risposero in coro i tre.

Rin e Rock Lee salutarono rispettosamente e uscirono assieme ai Jonin ma... Tenten si fermò appena sulla soglia, incapace di trattenersi oltre dal parlare con l'Hokage.

- Tsunade Sama...

Tsunade non rispose.

- Io, volevo dirle che...
- Non aggiungere altro - la zittì Tsunade. - Ho appena timbrato il rapporto di Neji sull'accaduto e suo zio Hiashi ha già preso provvedimenti in merito!
- Non è giusto - protestò Tenten. - Sa benissimo che, se abbiamo lasciato il Villaggio senza permesso, è solo colpa nostra!

Tsunade batté il palmo sul tavolo.

- Appunto per questo - esclamò. - Se i membri di una squadra infrangono le regole la colpa è del Jonin responsabile, Neji lo sa perfettamente!

Tenten si morse il labbro per la frustrazione. Tsunade si diresse verso la finestra e le diede le spalle.

- Non fraintendermi, è ammirevole che abbiate voluto aiutare il vostro compagno in un momento difficile, ma avete disobbedito a degli ordini precisi e avete anche rischiato di fare una brutta fine!
- Ma Neji non...
- Neji prende il suo ruolo con la massima serietà e ritiene sé stesso responsabile per il vostro comportamento, con tutto ciò che ne consegue!
- Allora, se abbiamo sbagliato, perché ricompensarci con una promozione ?!?
- Perché, a prescindere dal modo in cui avete agito, sconfiggere quei quattro assassini non era impresa da poco... E perché Neji stesso ha insistito sulla questione!
- Cosa ?

Tsunade sospirò.

- Siete tornati al Villaggio in condizioni gravissime, tu e Rock Lee addirittura in fin di vita: secondo Neji era il minimo riconoscimento per i vostri sforzi e, almeno in questo, sono d'accordo con lui!
- Tsunade Sama, la prego...
- Basta così ora, la questione è chiusa - Tsunade era irremovibile. - Ufficialmente Neji ha commesso uno sbaglio e riceverà la giusta punizione, questo è tutto... Puoi andare adesso!
- Va bene... Tsunade Sama!

Tenten strinse i pugni con forza ma si accinse ugualmente a uscire dall'ufficio dell'Hokage senza protestare. Tuttavìa non riusciva ad essere contenta al pensiero di ciò che Neji stava passando in quel momento.

Nota dell'Autore:

@ _nejixten_ 22-78-65-12-10 eh ?!? ^__^ Uhmmm, senti IO per scrupolo me li gioco, SE mi va bene vorrà dire che festeggieremo tutti insieme nella mia VILLA EXTRALUSSO e scriveremo tutti insieme i prossimi QUATTROMILANOVECENTOTRENTASEI capitoli fino a che non saremo "nejiten" fradici !!! XD Ciao, alla prossima!

@ Hikari_Uchiha - farò il possibile ma non credo che il risultato ti soddisferà molto... Staremo a vedere! ^__^ Ciao !!!

DADO

Era trascorsa circa mezz'ora da quando Neji e Tenten si erano allontanati dal Campo di Allenamento. Entrambi adesso erano sdraiati sull'erba e, mentre lui la cingeva amorevolmente per le spalle, lei teneva la testa poggiata contro il suo petto, lasciandosi quasi cullàre dal battito del cuore. Nessuno aprì bocca, forse per paura di rovinare l'atmosfera, tuttavìa quel silenzio era più significativo di tutte le parole del mondo e tutti e due speravano quasi di poter fermare il tempo in quel momento.
Ad un tratto Tenten sollevò la testa, andando a incontrare gli occhi limpidi di Neji che ricambiavano il suo sguardo. Neji le accarezzò la guancia dolcemente, la sua mano era morbida e calda, e Tenten la prese nella propria sentendo quel tepore sulla pelle. Lui sorrise e la baciò ancora una volta, oramai conosceva bene il sapore delle sue labbra. Lei rispose stuzzicàndolo, un po' per passione e un po' per dispetto, e si mise quasi a ridere quando lui, stufo di quel "mordi-e-scappa", le afferrò entrambe le mani per costringerla a stare ferma.

- Sei dispettosa, eh ?!?
- Dài, permaloso, lasciami - rispose lei, ridendo di cuore. - Lasciami, non lo faccio più, ah ah ah...

Neji cominciò a baciarla sul collo e lei si mise a ridere ancora più forte. Dopo però, non appena lui sollevò la testa, si liberò e cominciò a baciarlo sul serio questa volta. Insieme trascorsero così un pomeriggio di coccole, felici e spensierati come bambini, al tramonto erano ancora abbracciati e nessuno dei due sentiva il bisogno di tornare a casa.

- Sei felice Tenten ?
- Sì, tantissimo...
- Anch'io!

Neji fissò i suoi occhi color nocciola, senza volersene mai più staccare, nella sua mente c'era solo l'immagine del volto di lei che gli sorrideva felice... Un'immagine che da quel giorno in poi non avrebbe più dimenticato.

Nota dell'Autore:

Sigh! Da oggi, dopo aver letto l'ultimo aggiornamento alla fanfic di Hikari_Uchiha, entro ufficialmente in lutto ( XD io con indosso l'abito nero, tipo burqua! XD )... Credevo di essere pronto a tutto, ma NON a quello /__\ Sul serio, sto VERAMENTE soffrendo - XD posso sopportare Neji e Tenten: feriti, morti, infelici, separati, ecc... Ma QUELLO... /__\ /__\ /__\  ( musica requiem! )... Vi prego, scusatemi... Scusami soprattutto tu Hikari, sembra che ti voglia colpevolizzare ma non è così te lo giuro! - Il fatto è che sono TROPPO sensibile, è il mio carattere, cerca di comprendermi... Ciò detto, prima di andare avanti con CUORE DI NINJA, ho bisogno di riprendermi emotivamente... Grazie e scusatemi ancora per questo sfogo!

DADO

Neji era solo nel silenzio della sua stanza da diverse ore ormai. Era rimasto immobile a contemplare i frammenti del suo ciondolo come se, in un certo senso, fossero i "frammenti della sua anima".
Difficile dire ciò che provava: era confuso, la sua mente viaggiava indietro nel tempo, e tutti i suoi ricordi cominciarono ad affiorare di nuovo, uno dietro l'altro, col loro carico di emozioni...

Nota dell'Autore:

Eccomi qua, soffrivo d'insònnia e così...

Spero di essere riuscìto sufficientemente nel mio intento con questo MIX-FLASHBACK - XD volevo cercare di ricostruire l'immagine di un Neji/Bambino che solo Tenten conosce e un Neji/adulto che vive in conflitto le proprie gioie e le proprie sofferenze...

P.S.

un saluto speciale a Hikari_Uchiha ( XD spero che aggiornerai presto ), scusami se mi sono lasciato andare con l'ultima recensione, non ti volevo offendere... Sei sempre GRANDISSIMA ^___^ Un bacione, a presto!

DADO

Hiashi sentì bussare alla porta della sua stanza.

- Avanti!

Subito la porta cominciò a scorrere di lato e Ko comparve sulla soglia, chinando il capo in segno di rispetto.

- Voleva vedermi, signore ?
- Sì Ko, ho bisogno di affidarti un ulteriore incarico!

Il robusto tutore di Hinata entrò nella stanza, assicurandosi di chiudere bene la porta, e si inginocchiò davanti al suo padrone per attendere istruzioni.

- Tu sei stato incaricato da me anni fa di proteggere mia figlia Hinata e di farle da Guardia del Corpo, giusto ?
- Sì, signore...
- Bene, tuttavìa adesso mi vedo costretto ad affidarti un ulteriore incarico!
- Comandi!

Hiashi respirò a fondo, prima di proseguire.

- Voglio che tu tenga d'occhio mio nipote Neji, osservalo a distanza e sta molto attento a come si comporta... Tienimi soprattutto informato sui suoi sbalzi d'umore e sulle sue reazioni!
- Signore...

Hiashi lo mise a tacere sollevando una mano, dopodiché proseguì.

- Ultimamente Neji si sta dimostrando quasi più ribelle del mio defunto fratello Hizashi e, a parte questo, ho seri motivi per essere preoccupato...
- A cosa si riferisce, signore ?

Il capoclan degli Hyuga si mise a guardare dalla finestra, voltandogli le spalle, dopodiché chiuse gli occhi e cominciò a mormorare.

- Ricordo oggi, come se fosse ieri, la reazione di Neji quando venne a sapere della morte di suo padre! Era praticamente sconvolto...

Nota dell'Autore:

Ringrazio Hikari_Uchiha che, senza volerlo, mi ha fornito lo spunto per questo nuovo episodio ( XD Grazie, amica mia, ti voglio bene! ^__^ )...

Saluto Affettuosamente Hikari_Uchiha; _nejixten_; Tenny_93; Imperfect_Angel; sasunaru4ever, Vaius e tutti coloro che seguono e recensiscono le mie storie... Grazie a tutti !!!

DADO

- E' in ritardo - fece Rin con uno sbuffo. - Siamo qui da tre ore e ancora non si vede, uffa!

Tenten non disse nulla ma, in cuor suo, non poteva fare a meno di chiedersi se Neji fosse stato "torturato" un'altra volta da suo zio...

- Eccolo - gridò Rock Lee.

Neji arrivò correndo, aveva il fiato corto e sembrava anche piuttosto stanco.

- Ben alzato - lo salutò Rin, con una smorfia. - E dire che ci riempi sempre di prediche sulla puntualità...
- Che ti è successo, come mai così tardi ?

Neji li osservò in silenzio. Chiaramente non aveva voglia di parlare e, a parte questo, preferiva autoconvincersi lui stesso che era tutto a posto e far finta di niente...

- Ho avuto da fare... Smettetela di perdere tempo, tornate ad allenarvi piuttosto!

Sia Rin che Rock Lee obbedirono senza discutere, solo Tenten rimase un attimo a fissare Neji prima di unirsi a loro. In quel momento arrivò uno shinobi con un messaggio urgente.

- Neji Hyuga ?
- Sì, sono io!
- L'Hokage vuole vederti con la massima urgenza!
- Va bene, arrivo!

Gli altri osservarono Neji mentre si allontanava, chiedendosi quale fosse il motivo.

- Secondo voi c'è un'altra missione in vista ?
- Potrebbe essere - fece Rock Lee. - Dopotutto E da più di due settimane che siamo a riposo!
- Missione o meno, per me non ha importanza - aggiunse Rin. - Basta che ci sia il MIO Neji...

Nota dell'Autore:

chiedo scusa a tutti per eventuali disagi, farò il possibile per aggiornare quanto prima...

Saluti ^___^

DADO

- Coraggio lumaconi, muovetevi - gridò Tenten, facendo cenno agli altri di seguirla. - C'è ancora parecchia strada da qui al Villaggio di Josei!

Neji rimase in silenzio per non esplodere.

- C'è qualche problema, per caso ?!?
- Per quanto ancora dovrà durare questa buffonàta - ribatté Neji, con fare tagliente. - Probabilmente TU ti starai anche divertendo ma IO ne ho le scatole piene...

Tenten sollevò una mano e sia Rin che Rock Lee si arrestarono di colpo.

- Per caso hai detto qualcosa ?
- Hai sentito benissimo...
- Oh, certo - sorrise lei acida. - Suppongo che il Kage di Josei terrà in grande considerazione la possibilità di un gemellàggio, non appena vedrà come vengono trattate le kunoichi di Konoha...

Neji fece per replicàre ma Tenten non aveva ancora finito.

- Se tu fossi un po' meno ottuso, ti renderesti immediatamente conto che abbiamo a che fare con una politica interamente al femminile, pertanto occorre adeguarsi alle circostanze...
- Va bene, d'accordo, ma non c'è bisogno di usare quel tono!
- Ti faccio presente Mister Simpatìa che TU non sei poi molto diverso, solo ti dà fastidio che la situazione sia ribaltàta, questo è il punto!
- Il punto è che...

A Neji la frase si bloccò in punta di lingua. Tenten aveva colto nel segno, solo che gli dava fastidio ammetterlo.

- Che... Che... Ti sbagli insomma!
- Scusate - provò a dire timidamente Rock Lee.
- Cosa vuoi ?!? - risposero insieme Neji e Tenten.

Rock Lee si ritirò di scatto.

- Rock Lee voleva dire che, appena avrete finito di discutere, faremo meglio ad accamparci per la notte!

Sia Neji che Tenten osservarono il cielo. Effettivamente Rin aveva ragione, il sole era ormai al tramonto e c'erano ancora diverse miglia prima di raggiungere il Paese della Terra.

- Va bene - esclamò Tenten. - Abbiamo finito... Tiriamo fuori le coperte e prepariamoci per la notte.

Quella notte sia Rin che Rock Lee dormirono profondamente. Gli unici ad avere qualche problema erano Neji e Tenten, uno con le spalle appoggiàte al tronco di un albero nel dormiveglia e l'altra che si rigirava nervosamente nel sonno.

- Che stupida - mormorò Neji.
- Che stupido - mormorò Tenten.