Castiel's First Date

di Sweet Madness
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Suspects ***
Capitolo 2: *** Nothing But The Truth ***
Capitolo 3: *** Ambush ***
Capitolo 4: *** Stupid Plan ***
Capitolo 5: *** The Call ***
Capitolo 6: *** Dating For Dummies: Sam's Lesson ***
Capitolo 7: *** Driving 101 ***



Capitolo 1
*** Suspects ***


CFD

A/N: Ok è ufficiale ho troppo tempo libero, cosa non molto bella dato che quest’anno ho gli esami e dovrei darmi ad uno studio “matto e disperatissimo” come direbbe Leopardi, ma invece, come diremmo a Roma, “nun me pija proprio”, così eccomi qui ad occupare il mio tempo con il mio amatissimo Castiel...

Summary: Cas si comporta in modo strano ultimamente e i ragazzi causa break invernale dei programmi tv sono annoiati, immaginate cosa può succedere.

Disclaimer: Devo dire mi piacerebbe molto possedere i ragazzi (soprattutto Castiel, scusate è tardi a una certa ora comincio ad avere strani pensieri...), ma purtroppo Kripke se li tiene stretti.

Castiel’s First Date

Suspects

“Ed anche oggi abbiamo reso il mondo un posto più sicuro” disse Dean piombando con poca grazia su uno dei letti nella stanza di motel che condivideva con suo fratello.

“Sì, certo come dici tu” rispose frettolosamente Sam armeggiando con un affarino nero che teneva in mano.

“Sam, che stai facendo con...” disse avvicinandosi “un cronometro? Sai non ti serve quello per sapere che passi un’infinità di tempo in bagno quando ti fai la doccia”.

“Non è per quello Dean” ma la conversazione fu interrotta dall’arrivo di un trafelato Castiel.

“Hey Cas! Cosa succede sul fronte ‘Ricerca di D.o’?” chiese il maggiore dei Winchester.

“Una... ricerca, cos’altro dovrebbe succede?” domandò perplesso l’angelo.

“Lascia perdere, perché sei qui?” rispose l’altro sperando così di evitare un’alta estenuante conversazione di quarantacinque minuti su qualcosa di assolutamente insensato tipo il perché della forma delle patatine fritte.

“Stavo solo controllando che foste tutti interi, ora però devo andare, ciao” e così come era arrivato scomparve.

“Wow, andava proprio di fretta stasera eh?” chiese Dean a Sam che però continuava a fissare il cronometro

“È stato qui esattamente sedici secondi e trentuno decimi, c’è qualcosa sotto”

“Andiamo sei sempre esagerato, oggi andava di fretta e allora? Non è mai stato il più normale degli angeli” replicò, non a torto il maggiore dei fratelli

“Oh no, non è oggi, sono due settimane che è sempre di fretta, per me c’è sotto qualcosa, di solito ci sta continuamente tra i piedi” constatò Sam

“E va bene ci sta meno tra i piedi, magari ha finalmente capito che abbiamo bisogno della nostra privacy”

“Dean, è di Cas che stiamo parlando”

“Hai ragione, c’è qualcosa che non va, ma non preoccuparti, ho un piano!” disse il maggiore dei Winchester, negli occhi una luce sinistra che a Sam non piacque affatto.

The End

Ok, questo è il primo capitolo, ancora non so quanti ce ne saranno, per il momento spero vi sia piaciuto questo, ma il meglio deve ancora arrivare.

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Capitolo 2
*** Nothing But The Truth ***


CFD2

Nothing But The Truth

Qualche giorno dopo Dean e Sam si trovavano in un vecchio magazzino abbandonato.

“Dean sei sicuro? Non saremo un tantino esagerato?” chiese Sam.

“Senti, ormai abbiamo preparato tutto e poi in tv non c’è nulla, tutti i miei telefilm preferiti sono in pausa invernale e io mi annoio” disse Dean come per giustificarsi.

“Ok, hai ragione, facciamolo!” disse Sam tirando fuori il proprio cellulare, compose velocemente un numero e portò l’apparecchio all’orecchio.

“Hey Cas” disse dopo qualche secondo “Io e Dean siamo in un magazzino abbandonato su Freemont Road a New Orleans, ci serve il tuo aiuto per un caso”.

Appena Sam riattaccò l’angelo si materializzò di fronte ai due fratelli.

“Cosa vi serve?” disse senza troppe cerimonie, sembrava impaziente di andarsene.

Senza degnarlo di una risposta Dean tirò fuori dalla tasca un accendino e lo gettò a terra, intorno all’angelo si accese un anello di fuoco.

“Dean cosa succede?” chiese l’angelo perplesso “E fai in fretta che ho da fare”

“È proprio questo”

“Cosa?”

“Ultimamente sei sempre di fretta, perché?”

“Tutto qui? Dean sono alla ricerca di D.o, richiede tempo” disse esasperato il messaggero divino.

“Cas, non sai mentire” disse Dean scuotendo la testa con disapprovazione.

“Ed ora se non vuoi rimanere lì per sempre ci dirai la verità, nient’altro che la verità” disse Sam risoluto.

“Ragazzi, se non l’aveste notato là fuori c’è l’Apocalisse, non credo sia ragionevole lasciarmi qui”

“Siamo annoiati Cas, non vogliamo e non possiamo essere ragionevoli” rispose Dean chiudendo la mano in pugno e sventolandolo in posa epica.

“E non tentare di cambiare argomento” continuò il minore dei Winchester.

L’angelo si guardò intorno cercando di capire come agire, ormai capì di avere soltanto un’alternativa e si schiarì la voce.

“D’accordo, vi dirò la verità, ma dovete giurare sul vostro onore di non giudicarmi e di non prendermi in giro” disse puntando gli occhi prima su un fratello e poi sull’altro.

“Giuro” dissero riluttanti all’unisono.

“Ecco... vedete... ultimamente sono stato un po’ in giro per la mia ricerca e...” poi mormorò qualcosa di assolutamente incomprensibile mentre gli occhi fissavano qualcosa di apparentemente interessantissimo sulle sue scarpe.

“Come scusa?” chiese Sam

“Io... Io credo di essermi innamorato di una ragazza” disse Cas arrossendo, probabilmente per la prima volta nella sua intera esistenza.

Sam e Dean si guardarono e senza dire una parola (d’altronde avevano promesso!) scoppiarono in una fragorosa risata.

The End

Ok, ho capito che mi serviva un pausa dallo studio quando pensando a Dean che si annoia ho cominciato a snocciolare tutto quello che sapevo su Leopardi e la sua concezione della noia. Comunque spero vi piaccia questo secondo capitoletto.

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Capitolo 3
*** Ambush ***


CFD3

Ambush

Il fuoco era spento ormai da quindici minuti, ma Sam e Dean continuavano a ridere come pazzi sotto lo sguardo seccato dell’angelo.

Ci vollero altri dieci minuti prima che i due riuscissero a smettere di ridere.

“Avete finito adesso?” chiese impaziente Castiel, per tutta risposta ricevette un altro attacco di risa.

“E chi sarebbe la fortunata?” chiese Dean appena si fu ripreso definitivamente.

“Beh, non conosco il suo nome, ma so che va tutti i pomeriggi in un piccolo bar nella periferia di Boston, si siede ad un tavolo vicino alla finestra e legge per delle ore”

“Quindi è li che vai tutti i giorni?” chiese il minore dei Winchester.

Cas annuì.

“Bene, allora mi sa che abbiamo trovato l’attività di questo pomeriggio!” sentenziò Dean con un grande sorriso che non prometteva nulla di buono.

“Cosa?” chiesero in coro l’angelo e l’altro cacciatore.

“Ma sì, siamo a poche ore da Boston”

“No Dean, non se ne parla!” disse agitato Castiel.

“E perché no?”

“P-p-perché sono un angelo ed è peccato ecco perché!” rispose alterato l’altro.

“Secondo me tu hai semplicemente paura che lei ti dica di no” disse Dean “E noi” continuò indicando se stesso e Sam che sospirò rassegnato davanti a quell’inclusione forzata “Faremo in modo che ciò non accada, ti trasformeremo nell’uomo perfetto!” l’eccitazione gli riempiva la voce, sembrava un bambino che va per la prima volta al lunapark.

Sam conosceva bene quell’espressione, sapeva che nulla poteva più fermare suo fratello, ormai aveva deciso che se non avrebbe potuto guardare la tv avrebbe fatto della vita di qualcun altro, in questo caso il povero Cas, una serie televisiva. Quasi provava pena per lui.

L’angelo guardò rassegnato Dean, ormai non c’era più niente che potesse fare per fermarlo, poi a pensarci bene l’aveva visto fare molte volte nel tempo in cui era stato sulla terra, non era poi così difficile.

Non era così difficile. Questo continuava a ripetersi il bell’angelo dagli occhi blu mentre scrutava la porta con impazienza, erano le cinque e la ragazza non era ancora arrivata. Alla sua destra Dean lanciava occhiate di fuoco alla barista che ricambiava maliziosa tutte le volte che poteva, invece alla sua sinistra Sam faceva delle ricerche sul suo portatile.

Improvvisamente la porta si aprì ed insieme a qualche fiocco di neve entrò una ragazza, Castiel si irrigidì e i due cacciatori puntarono automaticamente lo sguardo sulla nuova arrivata, una giovane dai capelli castani e il sorriso gentile. Si sedette, ordinò e cominciò a leggere un libro dall’aria consumata.

Era lei.

“Dai Cas! Fatti sotto amico!” cercò di spronarlo Dean

“Eh? Cosa? No!” rispose l’angelo

“Perché no?”

“Perché no!”

“Dean, magari è un po’ troppo per Cas, non credi? In fondo per lui è la prima volta” disse Sam, da sempre il più ragionevole tra i due.

“Mmmm, forse hai ragione” e detto ciò assunse l’espressione che per Sam equivaleva ad una grande insegna al neon con su scritto in rosso brillante ‘Attenzione! Pericolo! Datevela A Gambe! Salvatevi Finché Potete!’. La terribile espressione pensosa e meditativa.

“Anche se secondo me dovresti semplicemente andare lì, sederti e parlarle” disse il maggiore dei Winchester.

“Certo, così lei lo prende per un maniaco e scappa” rispose l’altro cacciatore.

“Allora potresti cominciare a parlarle del libro che sta leggendo”

“Libro che non conosce e di cui non saprebbe che dire”

“Mmm, che ne pensi di versarle addosso qualcosa per sbaglio?”

“Certo, ottima idea, magari ci può fare amicizia mentre lei gli urla addosso per averle rovinato il vestito”

“Allora perché non trovi tu un’idea Geekboy?”

“Piantala Dean!”

I due continuavano a battibeccare, ma l’angelo ormai non li ascoltava più, continuava a guardare la ragazza, quando ad un tratto lei si girò, si accorse del suo sguardo e gli sorrise, per poi tornare al suo libro.

“Smettetela!” disse Cas irritato “O a qualcuno viene un’idea entro un minuto o ce ne andiamo”

Dopo neanche venti secondi di silenzio il volto di Dean si illuminò “Ho un’idea!”

The End

Povero Cas! Sempre messo in mezzo dai quei due, anche se credo che quello che si diverte di più sia Dean. Scusate l’epico ritardo nell’aggiornare, ma come mi sembra di aver menzionato almeno un centinaio di volte (lo so sono ripetitiva che ci posso fare?) ho la maturità, ma ora per la gioia di molti (?) sono in vacanza!

Vorrei ringraziare tutti quelli che leggono e soprattutto psawyer414, Fujiko Chan e Robigna88 per le loro recensioni.

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Capitolo 4
*** Stupid Plan ***


CFD4

Stupid Plan

“È un piano veramente stupido Dean, questa volta hai superato anche i tuoi standard” disse Sam guardando suo fratello mentre si ‘preparava’.

“Dean, secondo me Sam ha ragione, è una pazzia, senza menzionare le possibili conseguenze” sottolineò Castiel. Cominciava ad avere molta paura, sapeva per esperienza diretta che le idee di Dean la maggior parte delle volte finivano male, molto male.

“Voi proprio non riuscite a capire eh? È il piano perfetto, le donne sognano da sempre il principe azzurro che le salva e le porta via sul cavallo bianco” disse il cacciatore con una faccia che stava a sottolineare quanto fosse ovvio e quanto gli altri due fossero stupidi a non capirlo.

Quando finì di prepararsi il più grande dei Winchester non sembrava più neanche lui, aveva una barba finta sul viso, un paio di occhiali da sole ed un cappello che gli copriva tutta la testa e la fronte.

“Wow, se devi fare una stupidaggine ti ci impegni con tutto te stesso” constatò Cas, non intendeva essere un insulto, anche se forse nel più profondo del suo essere sperava che questo facesse desistere l’uomo, ma a quanto pare la proverbiale sfortuna dei Winchester quella sera aveva contagiato anche lui, perché Dean si limitò ad ignorarlo.

Improvvisamente, dal vicolo in cui erano, videro la porta del locale aprirsi e la ragazza uscire.

“Si va in scena!”

Il cacciatore si avvicinò veloce e furtivo alla giovane che nel frattempo camminava per la sua strada ignara di ciò che stava per accadere.

“Hey bellezza, bisogna chiamare il Paradiso, lassù gli manca un angelo” esclamò il ragazzo sfoggiando un sorriso abbastanza inquietante, per tutta risposta la ragazza lo guardò, sul volto dipinta un’espressione che diceva a chiare lettere ‘non ci credo che stai davvero cercando di rimorchiarmi con una frase del genere’.

La giovane continuò a camminare ignorando Dean, che dal canto suo era deciso a portare a termine la sua missione

“Dai dolcezza, non fare la difficile, vieni a fare un giro con me” disse mettendole un braccio intorno alle spalle, per Cas quello era il segnale, e così lentamente si avvicinò, ma qualcosa di imprevedibile accadde prima che potesse portarsi a meno di due metri dai due.

“Ti conviene togliere quel braccio” disse lei determinata, ma il maggiore dei Winchester non era mai stato uno che si arrendeva facilmente, aveva detto a Cas che lo avrebbe aiutato e cascasse il mondo, lui l’avrebbe fatto! E poi in fondo cosa poteva mai fargli una ragazza alta almeno dieci centimetri meno di lui e che pesava la metà?

“Non ci penso pro...” ma non finì la frase che si ritrovò scaraventato a terra.

“La prossima volta ci penserai due volte prima di importunare una ragazza! Pervertito!” e detto questo si dileguò nella notte.

Dean rimase a terra, incapace di rialzarsi finché sopra di lui vide le facce di Cas e suo fratello che ridevano di gusto

“Ti sei fatto atterrare da una ragazza!” disse tra le risate Sam, porgendogli una mano

“E io che ne sapevo che quella era cintura nera di karate?” rispose tirandosi su e portando una mano alla schiena, quella volta gli sarebbe venuto un bel livido.

“Mi sembra di ricordare che io e Sam ti avessimo detto che era una pessima idea” puntualizzò l’angelo.

Il più piccolo dei Winchester rise, era bello sapere che nonostante tutta la storia del bere sangue di demone, stare con Ruby e dare il via all’Apocalisse era ancora lui il fratello ragionevole.

“Sai che ti dico, non importa, ho già in mente un altro piano, questa volta...” ma Cas smise di ascoltarlo, al suolo notò una borsa azzurra a tracolla, si ricordò di averla vista addosso alla ragazza.

Raccolse l’oggetto “Voi intanto andate, io torno subito” e detto questo si affrettò  nella direzione in cui la giovane era sparita, dopo qualche metro la trovò seduta sul marciapiede, senza dire nulla le si avvicinò e le porse la borsa, lei lo guardò sorpresa per un attimo poi prese l’oggetto che lui le tendeva.

“Grazie, grazie mille” disse sorridendogli “ Ehi ma tu sei quello di prima al locale giusto? Che mi stavi seguendo?” chiese lei scherzando,  dalla bocca dell’angelo non uscì un singolo suono, tutto ciò che riusciva a fare era guardarla rapito. “Hey tranquillo, sto scherzando, io comunque sono Delilah, piacere di conoscerti” continuò lei tendendogli una mano

“Cas, mi chiamo Cas” disse riprendendosi e stringendo la mano della giovane, si guardarono negli occhi per quelle che all’angelo sembrarono ore, poi si riscossero e la ragazza si alzò.

“Beh grazie ancora per la borsa Cas, dopo quello che mi è successo stasera dubito che sarei riuscita a sopportare anche la perdita della mia tracolla preferita” sentendo quelle parole Castiel si sentiva in colpa, certo, era stata un’idea di Dean, ma sapeva che con un  piccolo (altro che piccolo, decisamente gigantesco) sforzo sarebbe riuscito a fargli cambiare idea.

“Mi... mi dispiace” la giovane gli sorrise

“Di cosa ti dispiace, non è stata mica colpa tua” ok, avrebbe decisamente ucciso Dean.

Con un gesto della mano Delilah si voltò e cominciò a camminare, ma dopo neanche tre passi si sentì chiamare.

“Ehm, Delilah, so che ci conosciamo da soli cinque minuti, ma ti piacerebbe uscire con me” quelle parole gli erano scivolate fuori talmente di fretta che non sapeva neanche se le avesse messe tutte nell’ordine giusto, tutto ciò che sapeva era che l’unica parola che voleva sentire in quel momento era ‘sì’.

“Certo” disse la ragazza sorridendo e porgendogli un cartoncino “È il mio biglietto da visita, dietro c’è il mio numero di telefono, chiamami, la settimana prossima sono libera”

La giovane riprese la sua strada e Castiel rimase lì a guardarla andare via.

All’improvviso un braccio gli si posò sulle spalle e alla sua destra sentì la risata di Dean.

“Questo è il mio ragazzo!”

“Non vi avevo detto intanto di andare?”

“E perderci la tua incredibile impresa? Mai!” rispose Sam, gli occhi pieni di orgoglio.

“Il nostro ragazzo sta proprio crescendo” continuò il maggiore dei Winchester

“Già, te l’avevo detto, un approccio semplice avrebbe funzionato sicuramente”

“Io continuo a pensare che se lei non fosse stata così maledettamente brava il mio piano avrebbe funzionato, comunque, ora abbiamo altro di cui occuparci” ribadì Dean, se doveva essere sincero era per metà scocciato e per metà impressionato, non si trova tutti i giorni qualcuno che può mettere Dean Winchester KO così facilmente.

“Cioè?” gli chiesero in coro l’angelo e suo fratello.

“Se non ve ne foste resi conto abbiamo una settimana per trasformare Cas da angelo imbranato a uomo perfetto” esclamò l’uomo con un ghigno.

Gli altri due sospirarono prevedendo una settimana di pura tortura, sapevano che dopo di questo l’Inferno stesso sarebbe sembrato un picnic del 4 Luglio.

“Andiamo non fate quelle facce, non vorrete mica deludere Miss Delilah Roth” disse leggendo il cartoncino che l’angelo teneva in mano.

Sì, sarebbe stata una lunga settimana.

 

A/N: Muahahahahah, quanto sono sadica, ma soprattutto quanto è sadico Dean! Poveri Cas e Sam, sempre ad assecondare Dean (anche perché se si inventa queste cose quando è annoiato figuriamoci quando è arrabbiato!).

Vorrei ringraziare di cuore tutte le persone che leggono e recensiscono, grazie mille!

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Capitolo 5
*** The Call ***


CFD5

The Call

“Secondo me dovevi attenerti alla sacra regola dei tre giorni” disse Dean mentre sfogliava una rivista sdraiato sul letto del motel.

“Dubito ci sia qualcosa di sacro in questa tua decantata regola dei tre giorni” osservò l’angelo, il cacciatore alzò gli occhi al cielo, ma non rispose.

“Già perché poi tu aspetti sempre tre giorni prima di chiamare una ragazza” puntualizzò Sam, ogni parola intrisa di sarcasmo.

“È diverso” cercò di difendersi l’altro “Noi in genere stiamo in città al massimo una settimana se perdessi anche tre giorni prima di chiamarle non farei mai sesso. Sarei un po’ come te insomma” concluse con un sorrisetto.

“Jerk” disse il minore dei Winchester scuotendo la testa.

“Ti ho sentito Bitch” rispose.

“Dean, Sam, pensate di riuscire a concentrarvi un minuto? Siete stati voi a mettermi in questa situazione e se uno di voi non fa immediatamente qualcosa per tirarmene fuori potrei non rispondere più delle mie azioni!” minacciò Cas, la sua voce si era fatta di almeno due ottave più alte, cosa che la rendeva molto più umana, ma anche molto più divertente, infatti entrambi i fratelli scoppiarono a ridere.

“Aw, che carino!” esclamò Dean tra una risata e l’altra.

“La sua prima crisi isterica” continuò Sam ridendo ancora più forte.

“Avete finito?” chiese Castiel dopo aver pazientemente aspettato per cinque minuti che i due si calmassero, entrambi i cacciatori annuirono, dei sorrisi divertiti facevano ancora mostra di se sui loro volti.

“Allora, facciamo il punto della situazione” disse il minore dei Winchester cercando di dare una mano al povero angelo che ormai sembrava aver perso ogni speranza.

“Ieri le hai chiesto di uscire, lei ha detto di sì e ti ha dato il suo numero giusto?”

“Esattamente”

“Bene, ora devi chiamarla” disse l’uomo porgendo a Cas la cornetta del telefono del motel.

“No, aspetta!” disse allarmato l’angelo allontanandosi dal telefono “La chiamo e che le dico”

“Amico, non è importante il cosa, ma il come” si intromise Dean “Devi essere misterioso e darle l’idea di essere un cattivo ragazzo, le ragazze adorano questo genere di roba”

“Non dargli ascolto, sii semplicemente te stesso, magari fai qualche battuta, alle ragazze piacciono gli uomini divertenti”

“Sì, certo, digli di essere se stesso così invece che a cena la porta direttamente al manicomio”

“Dean, ma che ne puoi sapere tu?  L’ultima volta che hai portato una ragazza ad un vero appuntamento avevi sedici anni”

“Wow, detto così sembra quasi una cosa negativa”  rispose l’uomo regalandosi un sorriso di autocompiacimento.

Per tutta risposta suo fratello roteò gli occhi.

Nel frattempo Castiel, ripetendosi quanto fosse stupido per uno dei migliori soldati del Paradiso avere paura di chiamare una semplice ragazza, prese in mano il telefono, compose il numero e attese, dopo quattro squilli si udì una voce.

“Pronto?”

Cas prese un bel respiro e... attaccò. Dean e Sam nel frattempo si erano accorti di ciò che l’angelo stava facendo e gli avevano dedicato tutta la loro attenzione.

“Mi sembra di essere ad un dannato pigiama party” commentò Dean

“Non credo di essere psicologicamente pronto” disse impassibile l’angelo, non voleva dare a quei due un nuovo motivo per prenderlo in giro.

“Andiamo Cas, è facile, io e Dean saremo qui tutto il tempo e ti daremo una mano” commentò Sam ignorando i cenni contrariati del fratello per quell’inclusione forzata.

Castiel sembrò pensarci su per un momento, poi annuì, prese di nuovo il telefono e compose il numero, questa volta inserendo il vivavoce.

“Pronto?” la voce della ragazza risuonò per tutta la stanza del motel.

L’angelo era lì, come ipnotizzato dal telefono finché il maggiore dei Winchester non gli schioccò le dita davanti al volto

“P-pronto?”

“Sì? Chi parla?” chiese la ragazza dall’altra parte del telefono con voce molto formale.

“Ehm, sono... sono Cas, non so se ti ricordi...”

“Sì, certo che mi ricordo!” esclamò la giovane, il suo tono era completamente cambiato, era molto più amichevole e allegro “Per caso eri tu prima?”

Allarmati entrambi i fratelli gli fecero segno di no con la testa.

“No! No, io non ho mai chiamato nessuno a parte Sam e Dean” a quel punto il suddetto Dean cominciò a sbattere la testa sulla superficie liscia del tavolo.

“Cos’è questo rumore?”

“Niente, soltanto Dean che prende a capocciate il tavolo” rispose l’angelo senza pensare, cosa che provocò soltanto un incremento dei colpi dati al suddetto povero tavolo.

Dall’altra parte si sentì una risata divertita “Allora Cas, a parte illuminare la mia giornata con una bella risata, perché mi hai chiamata?”

“Ehm io, ecco io, io volevo chiederti se ti andava di venire a cena con me la settimana prossima”

L’aria nella piccola stanza del motel era satura di attesa e trepidazione, i fratelli guardavano l’angelo che nel frattempo guardava speranzoso il telefono.

“Certo, ti andrebbe Venerdì sera?”

“Sì” disse incredulo Castiel mentre dai fratelli partirono dei cori dell’halleluia, cosa che provocò un’altra risata della ragazza

“Bene, allora passa a prendermi alle 7” e la ragazza dettò un indirizzo ad un incredulo angelo che non riuscì a muovere un muscolo mentre Sam scriveva freneticamente.

“Beh allora a Venerdì!” disse Delilah.

“A Venerdì” e detto questo il messaggero divino riattaccò il telefono.

“Bravo Cas, ce l’hai fatta!” disse Dean, in qualche modo fiero di lui, in fin dei conti se ora riusciva a sembrare  anche solo lontanamente un essere umano era anche merito suo.

“Già ma oggi è Domenica”

“E allora? Abbiamo cinque giorni, con i miei insegnamenti ne basteranno tre!” disse convinto il maggiore dei Winchester, poi si rivolse nuovamente all’angelo “Vedrai Cas, magari questa è la volta buona che perdi la verginità”

“Cosa? Non hai mai fatto un po’ di ‘cloud seeding’?” chiese allibito Sam

“No, una volta ho provato a portarlo in un bordello, ma ha fatto scappare la ragazza con cui era”

“Cosa? Dean l’hai portato in un bordello?”

“Ehi era la sua ultima notte sulla terra che dovevo fare?”

“No, non hai capito, intendevo l’hai portato in un bordello senza di me? O quanto l’avrei voluto vedere!”

“Mi dispiace Samantha, ma eri impegnata in una specie di ricerca spirituale o una di quelle cose che voi ragazze fate” concluse Dean con un sorrisetto maligno.

Nel frattempo Cas continuava chiedersi perché non si decideva una buona volta a vaporizzare quei due inutili umani, ormai era quasi un’ossessione.

A/N: Povero Castiel, io lo adoro, ma torturarlo è troppo divertente! Beh, fatemi sapere che ne pensate, io mi diverto moltissimo a scrivere questa fanfiction! Purtroppo però potrei diventare un po’ più lenta con gli aggiornamenti dato che il sette ricomincia la tortura (a.k.a. la scuola) Nooooo, io non ci voglio tornare!!!

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Capitolo 6
*** Dating For Dummies: Sam's Lesson ***


CFD6

A/N: Lo so, sono un essere quantomeno orribile, ma con gli esami alle porte (ormai mancano solo un paio di mesi) e impegni vari il tempo che posso dedicare alla scrittura si avvicina pericolosamente allo zero.
Spero che questo capitolo valga l’attesa (anche se ne dubito fortemente)

Dating For Dummies: Sam’s Lesson

La stanza del motel non sembrava più neanche la stessa, nelle due ore che Dean aveva detto a suo fratello ed al suo angelo custode di “togliersi dai piedi”, entrambi i letti erano stati spostati in un angolo della stanza e il tavolo rettangolare che prima era accanto alla finestra era al centro della stanza, dietro una sedia, infine attaccata ad uno dei muri c’era una grande lavagna bianca.

“Dean, cosa hai combinato?” chiese Sam guardandosi intorno per poi guardare torvo suo fratello.

“Che c’è? Ho pensato che a Cas servisse un aiuto professionale, il nostro aiuto professionale” rispose il cacciatore con un’espressione che lasciava trasparire tutto il suo orgoglio.

“Sicuro che in realtà non vuoi solo divertirti alle spalle di Cas?” replicò l’altro.

“Forse. O forse voglio solo dargli una mano. No, aspetta, voglio decisamente divertirmi alle sue spalle”

In tutto ciò Castiel si era seduto sulla sedia e fissava intento la lavagna come se potesse rivelargli chissà quali oscuri segreti. In realtà stava pensando, pensava a quella ragazza, a quanto gli piacesse e non aveva nulla a che fare con Jimmy e le sue strane reazioni, era qualcosa di più profondo, non sapeva come chiamarlo, ma sentiva che era forte.

Sam sospirò, discutere con Dean era, come al solito, assolutamente inutile, alla fine o si faceva come diceva o lui o, o beh, si faceva come diceva lui. Improvvisamente gli venne un’idea, se suo fratello voleva giocare, avrebbe giocato, ma alle sue regole.

“D’accordo, ma tu gli insegnerai a guidare” disse Sam con un sorriso compiaciuto stampato in faccia.

Dean sbiancò, sapeva dove voleva arrivare suo fratello e non gli piaceva affatto ma, anche se non lo avrebbe mai ammesso con nessuno neanche sotto feroce tortura, voleva davvero aiutare Castiel, in cuor suo pensava fosse il minimo per tutte le volte che l’angelo gli aveva salvato la vita. Ed ancora il pensiero di insegnare ad un angelo incapace a guidare un mezzo potenzialmente mortale lo tratteneva.

Dean poteva quasi vederli, sulla sua spalla sinistra un mini Dean vestito da angelo e sulla spalla destra un mini Dean vestito da diavolo.

“Andiamo Dean, sai di doverglielo” disse angelo - Dean

“Ma non gli devi proprio niente! Cos’ha mai fatto lui per te?” chiese deciso diavolo - Dean.

“Ci ha tirato fuori dall’Inferno tanto per dirne una!” rispose piccato angelo - Dean.

“Ribadisco il concetto, mai nulla di utile, può andare ovunque, ma ci ha mai portato una torta austriaca? O una ragazza asiatica *? O meglio ancora del cibo italiano? No!”

Angelo - Dean sbuffò.

“E va bene!” cedette alla fine l’uomo, dopo quello che a Sam parve un minuto buono di intenso riflettere, ma che in realtà era una lotta interiore senza esclusione di colpi.

Sam si avvicinò un po’ titubante  alla cattedra e vi si sedette dietro, era spaesato, parecchio spaesato.

Si schiarì la voce e si accorse dei due profondi occhi blu puntati su di lui “Allora Cas, cosa ti piacerebbe sapere?”

“Tutto se possibile” rispose con il suo solito tono pacato l’angelo.

“Ehm, sì, okay, tutto”

Dean da dietro la sua rivista sorrise malignamente “Sì, Sam digli tutto, non tralasciare nulla”

“Okay, allora, per prima cosa devi passarla a prendere e...” il ragazzo non riuscì a finire la frase che fu interrotto dall’altro.

“Perché?”

“In che senso perché?”

“Perché bisogna andare a prenderla?”

“Non lo so, è la regola, la passi a prendere e poi la riporti a casa” Sam sospirò, che quella sarebbe sicuramente stata la settimana più lunga della sua vita.

“La realtà è che se la riporti a casa ci sono buone probabilità che lei ti inviti ad entrare” disse Dean tradendo quasi immediatamente il suo proposito di tacere e godersi lo spettacolo.

“Per fare?” chiese l’angelo completamente confuso.

“Già fratellino, cosa si fa una volta entrati in casa di una bella ragazza?” era ufficiale, quella sarebbe stata la settimana più divertente della sua vita.

“Si cerca di conoscersi meglio” disse il cacciatore cercando di suonare convincente.

“Certo. Se sei un enorme sfigato di nome Sam, ma se sei bravo anche solo la metà di me già al primo appuntamento potresti avere l’occasione di fare un po’ di movimento” sentenziò Dean con un sorrisetto compiaciuto sulle labbra.

“Non capisco cosa intendi per movimento”

“Sesso Cas. Sesso” rispose l’uomo sbuffando. Possibile che quell’angelo fosse sempre così ottuso?

Tra sé e sé Cas sorrise malignamente (per quanto ovviamente è concesso ad una creatura celeste). Rompere le scatole ad un Winchester era sempre una distrazione bene accolta.

“Comunque” disse il minore cercando di riprendere il controllo della situazione “una volta che sei passato a prenderla la porti al ristorante, ricordati: aprile la portiera della macchina sia per farla salire che per farla scendere, apri la porta del ristorante per farla passare e scostale la sedia per farla sedere.”

“Perché, ha qualche deficit motorio?”

Le reazioni dei due fratelli a questa domanda furono quasi simultanee, Sam sbattè la testa sul tavolo per la disperazione, mentre Dean la sbattè al muro per il troppo ridere.

“No Cas, si fa per gentilezza” rispose il cacciatore con la testa ancora abbandonata sulla superficie liscia del tavolo.

“Davvero non capisco perché non lo abbiamo fatto prima” disse il maggiore dei Winchester riprendendosi dalla risata isterica che lo aveva colto appena un minuto prima.

“Allora, una volta al ristorante vi sedete al tavolo, ordinate e chiacchierate un po’, ascoltala e presta attenzione a tutto quello che dice. Ti chiederà di te, per amor del cielo non dirle la verità chiaro?”

“Chiaro”

“Più tardi inventeremo una storia convincente ed eventualmente ti faremo avere dei documenti falsi. Un’ultima cosa, sii dolce e gentile, ma anche divertente, alle ragazza piacciono gli uomini che sanno farle ridere. Beh credo sia tutto”

“Okay, ho preso nota” disse Castiel alzandosi dalla sedia e scomparendo davanti agli occhi dei due cacciatori.

“Wow, un periodo intero senza essere interrotto dalle tue battutacce Dean, quanto forte hai sbattuto la testa prima?”

“Ah, ah, divertente, in realtà riflettevo”

“Beh, questa sì che è una novità, a cosa riflettevi?”

“Riflettevo sul fatto che quando penso che tu non possa essere ancora più donna riesci sempre a sorprendermi Samantha” disse Dean con un grande ghigno sul volto.

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Capitolo 7
*** Driving 101 ***


CFD7

Okay, lo so persona orribile e blah, blah, blah, ma per favore perdonatemi, esami di maturità, non è colpa mia! Dunque, Cas sta imparando a guidare, per quanto riguarda la prima parte, è un’esperienza terribilmente autobiografica, pensate a me come a Cas e a mio padre, mia madre, i miei fratelli, i miei due istruttori di guida, i miei amici e mia zia come a Dean. Spero vi piaccia. E per l’amor del Cielo Cas è immortale voi no! Quindi non ripetere a casa, a meno che ovviamente voi non abbiate desiderio di essere ripescate dall’Inferno da un bellissimo e adorabile angelo. Okay, avvertimento sbagliate, semplicemente non fatelo, non sopporterei il senso di colpa.

Driving 101

Dean prese un respiro profondo cercando di calmare il tremore.

Era assolutamente terrorizzato, nello specchietto laterale vide l’immagine di Sam che gli restituiva un’occhiata identica alla sua, anche se suo fratello aveva almeno lo decenza di trattenersi dal tremare.

“Allora Cas, ci siamo, ora lentamente gira la chiave tenendo ben premuta la frizione” in cambio ricevette soltanto un’occhiata confusa.

“Il pedale di sinistra Cas, la tua sinistra” disse Dean maledicendosi mentalmente per aver rubato una macchina con il cambio manuale.

“Okay, credo di aver capito le basi” disse l’angelo convinto.

Il maggiore dei Winchester prese un respiro profondo, chiuse gli occhi e pregò qualsiasi entità divina a lui conosciuta in tutte le lingue che conosceva. Sarebbe stato davvero un peccato essere sopravvissuto a demoni, fantasmi, streghe, Apocalisse, suo padre, Inferno, suo fratello strafatto di sangue demoniaco, angeli corrotti, Lucifero, Bobby incavolato, suo fratello in generale per poi finire contro un albero perché uno stupido angelo non era in grado di distinguere il pedale del gas da quello del freno.

Castiel accese il motore tenendo il piede sul pedale che Dean gli aveva indicato.

“Wow Cas, non te la cavi male” disse Sam non senza un bel po’ di sollievo, se c’era qualcosa di cui era convinto era l’incapacità degli angeli nel capire le cose umane, ma in fin dei conti l’angelo ribelle era già stato diverse volte fonte di sorpresa.

“Ok, ora ingrana la prima” esclamò Dean “e rilascia piano la frizione mentre dai un po’ di gas” continuò l’uomo.

Cas lasciò completamente la frizione, la macchina si spense e Dean sospirò.

“Cas, sai il significato della parola ‘mentre’?” chiese il cacciatore irritato, sarebbe stata una lunga lezione.

“Mentre: congiunzione subordinativa temporale, nel tempo in cui, nel momento in cui, quando, per tutto il tempo in cui, sino a quando. Congiunzione coordinativa avversativa, quando, invece. Letterario, momento. Mentre, while, pendant que,  mientras, während, ad asher...”

“D’accordo Cas, abbiamo capito, conosci il significato della parola” disse Sam interrompendo l’amico, sapeva per esperienza personale che lasciare che l’angelo cominciasse a parlare a ruota libera era deleterio per tutti, soprattutto per lui, che poi doveva sorbirsi anche suo fratello che brontolava di “stupidi messaggeri divini che non sapevano chiudere il becco”.

“Okay, riproviamo”

Questa volta Cas riuscì a far partire la macchina e lentamente, molto lentamente fece il giro del parcheggio.

“D’accordo, ora che sai come farla partire dobbiamo anche fare in modo arriviate al ristorante prima della prossima eclissi”

“Credo di riuscire a farcela per il prossimo 20 Marzo 2015 Dean” rispose Castiel suscitando una fragorosa risata di Sam e un’occhiata al cielo del maggiore dei fratelli.

“Quindi secondo te dovrei aumentare la velocità, d’accordo, ma ricordati che l’avrai voluto tu” disse Cas con un sorriso che più che enigmatico lo faceva assomigliare all’Enigmista. Almeno secondo il modesto parere di Sam, ma ormai si sa, è raro che il minore dei fratelli Winchester abbia torto.

“Sì, come no, qualunque cosa mi faccia andare più veloce di una tartaruga appena nata per me va bene”

L’angelo sorrise di nuovo, questa volta in modo decisamente maligno

“Bene, allacciatevi le cinture” Sam non se lo fece ripetere due volte, mentre Dean si rilassò sul sedile.

Il piede dell’uomo si posò pesantemente sull’acceleratore e la macchina schizzò per il parcheggio come se sotto ci fossero stati piazzati due razzi a propulsione, i due cacciatori cacciarono entrambi un urlo che di mascolino aveva molto poco e, anche se nessuno dei due lo avrebbe mia ammesso neanche sotto tortura, erano spaventati a morte.

“CAS, RALLENTA! DANNAZIONE CAS! FERMA QUESTA FOTTUTA MACCHINA!” gridò il maggiore dei Winchester con tutto il fiato che aveva in corpo.

L’angelo sembrava non sentire, con un movimento fluido del volante uscì dal parcheggio e percorse per qualche metro una strada fortunatamente deserta fino ad immettersi in una stretta stradina laterale che finiva in un vicolo cieco chiuso da un muro dall’aria terribilmente solida.

“Cas, ti prego rallenta” supplicò Sam mentre veniva sballottato da una parte all’altra del sedile posteriore.

“Cas, ferma immediatamente la macchina!”

L’auto continuava a sfrecciare verso il muro, che da parte sua non accennava a spostarsi o a scomparire magicamente poco prima dell’impatto.

Quando ormai mancavano appena un paio di metri all’impatto e i due cacciatori avevano iniziato a piangere la propria imminente morte, Castiel virò energicamente e, con un’inversione a u da manuale, riprese la strada appena percorsa, rientro nello spazio vuoto da cui erano partiti e con un movimento fluido parcheggiò perfettamente la vecchia Ford.

Dean alzò gli occhi, il respiro corto e pensieri da pazzo omicida, incontrò un paio di fari blu che lo sbeffeggiavano silenziosamente.

“Goditi l’ultima settimana della tua vita” sibilò il cacciatore.

Sam, nel frattempo, forse per lo scampato pericolo o forse per il panico misto a rabbia, misto a qualcosa che assomigliava pericolosamente all’orgoglio nello sguardo di suo fratello, scoppiò in una risata liberatoria trascinando con se anche gli altri due.

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