In the name of love di Robix (/viewuser.php?uid=566)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La promessa ***
Capitolo 2: *** "Fuori di qui!" ***
Capitolo 3: *** Reazioni esagerate ***
Capitolo 4: *** Rinuncia volontaria ***
Capitolo 5: *** Draco Domini ***
Capitolo 6: *** “Veritaserum o domini?” ***
Capitolo 7: *** Secondo bacio!! ***
Capitolo 8: *** Le bugie hanno le gambe corte ***
Capitolo 9: *** Perdonati ***
Capitolo 10: *** Una sciocca imprudenza ***
Capitolo 11: *** Il verdetto ***
Capitolo 12: *** Appena in tempo! ***
Capitolo 13: *** "Dormi con me!" ***
Capitolo 14: *** Minacce ***
Capitolo 15: *** Massaggi e incubi ***
Capitolo 16: *** Esami di sbarramento ***
Capitolo 17: *** Partita a scacchi magici ***
Capitolo 18: *** Qualche burrobirra di troppo ***
Capitolo 19: *** "Ridillo!" ***
Capitolo 20: *** Salvataggio in estremis ***
Capitolo 21: *** Bugie che fanno male ***
Capitolo 22: *** Dolce risveglio ***
Capitolo 23: *** Qualcosa di cui vergognarsi ***
Capitolo 24: *** “Perdono? Stai scherzando?” ***
Capitolo 25: *** "Non resisto!" ***
Capitolo 26: *** Operazione sciroppo ***
Capitolo 27: *** La lista ***
Capitolo 28: *** Inaspettata coalizione ***
Capitolo 29: *** Bell'idea venire a Parigi! ***
Capitolo 30: *** Tra l'incudine e il martello ***
Capitolo 31: *** La sfida ***
Capitolo 32: *** Dalla padella alla brace ***
Capitolo 33: *** Renard ***
Capitolo 34: *** Les Bains Douches ***
Capitolo 35: *** Le petit Bijoux ***
Capitolo 36: *** "Me ne torno a casa!" ***
Capitolo 37: *** Pace fatta! ***
Capitolo 38: *** Hogwarts vs Beauxbatons ***
Capitolo 39: *** L'espulsione ***
Capitolo 40: *** Hogwarts dolce Hogwarts ***
Capitolo 41: *** Pessima idea Sirius! ***
Capitolo 42: *** La vendetta si compie ***
Capitolo 43: *** 15 dicembre: una data da ricordare ***
Capitolo 1 *** La promessa ***
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Capitolo 1°: La promessa
“King’s Cross, primo settembre, come ogni anno mi appresto ad attraversare
il passaggio segreto che porta al binario nove e tre quarti e come ogni anno
mia madre gentilmente mi accompagna… ho sempre apprezzato che lo facesse,
è sempre così impegnata, due maledetti lavori per poter tirare
avanti, ma ha sempre trovato il tempo per venire con me in questo giorno così
importante…. Sempre! Ormai esiste un tacito rito tra noi due, colazione
insieme da Orlando’s a Notting Hill e di corsa in metropolitana per raggiungere
la stazione… con il baule è sempre stata un’impresa titanica
ma un taxi non abbiamo mai potuto permettercelo… Dio mi sembra ieri, che
per la prima volta dopo aver ricevuto la lettera di Silente, ho attraversato
la barriera spingendo con quanta più forza potevo il mio carrello, spaesato
e impaurito mi accingevo a frequentare la migliore scuola di magia e stregoneria
di tutta Inghilterra, e oggi come allora mia madre è al mio fianco sorridente”
“Remus tesoro tutto bene?”
“Benissimo mamma, ti ringrazio di essere venuta anche quest’anno!”
“Non sarei mancata per nulla al mondo lo sai!” rispose lei accarezzandomi
una guancia.
“Lo so!” risposi io ricambiando il sorriso continuando a spingere
il carrello “Una donna minuta mia madre, che la si può sollevare
con una mano tanto è leggera, due occhi ambrati che esprimono una dolcezza
infinita e un viso dai lineamenti delicati, che mi ricorda quello di un angelo
anche se anni di sacrifici lo hanno reso stanco e segnato. I lunghi capelli
castani raccolti confusamente e legati con un semplice fermaglio rovinato a
causa dell’usura mi ricordano quanto io ami e sia grato a questa piccola
donna, tanto grande ai miei occhi che neanche se lo immagina, un vero gigante
anche quando per tutti è solo una donnina stanca e trasandata. Un giorno
la ripagherò di tutti i sacrifici che ha fatto e sta facendo per permettermi
di studiare, un giorno le darò ciò che le spetta... sarà
bello vederla riposarsi e godersi la vita come dovrebbe essere.
“A cosa stai pensando?” mi chiede dolcemente, mi conosce non posso
nasconderle nulla.
“A te!”
“A me? E perché mai Remus tesoro?”
“Mamma, so che non te lo dico spesso ma… voglio ringraziarti per
tutti i sacrifici che fai per me, non sai quanto io ti sia grato e…”
“Amore, per te e tuo fratello farei di tutto, non devi ringraziarmi…
sono molto orgogliosa di voi tesoro, siete ottimi studenti e questa per me è
la ricompensa migliore! Vorrei tanto che vostro padre fosse qui per vedervi,
sarebbe molto fiero di entrambi, specialmente di te! Forse tanto quanto lo sono
io, anzi sicuramente di più!”
“La guardo e non posso fare a meno di sorriderle riconoscente. Uno scriciolo
mia madre, ma di una forza incredibile, dopo la morte di mio padre fu lei a
crescere da sola me e mio fratello, due bambini di soli sei e nove anni, non
ci ha mai fatto mancare nulla, certo non abbiamo mai navigato nell’oro
ma abbiamo sempre avuto un tetto sopra la testa, degno di poter essere chiamato
casa, un pasto caldo cucinato per noi amorevolmente, vestiti puliti e tanto
amore. Senza contare che mi ha sostenuto e aiutato molto con il mio problema,
senza di lei non ce l’avrei mai fatta, non ha permesso che mi commiserassi
ma mi ha insegnato a convivere con ciò che mi accadde quella maledetta
notte. Haylin Palmer Lupin è la donna più importante della mia
vita. La guardo ancora e dolcemente la bacio su una guancia mentre insieme attraversiamo
la barriera trovandoci di fronte all’Hogwarts Express, che brillante come
ogni anno, è già pronto per condurre i numerosi studenti in quella
che per quasi dieci mesi sarà la loro casa. “Eccoci qua!”
esclamò felice vedendo molti dei miei compagni di corso.
“Puntuali come sempre!” mi risponde mia madre guardandosi intorno
e notando che numerosi genitori avevano accompagnato i loro figli al treno…
proprio come lei, che mi ci ha scortato ogni anno fin da ragazzino, oggi compreso
che ragazzino non lo sono più… anche oggi che sono un diciassettenne,
che si appresta a frequentare il suo ultimo anno ad Hogwarts.
“REMUS!” sento urlare, è James che si avvicina sorridente.
“James, ciao, come stai? cielo ma questi capelli proprio non riesci a
domarli?”
“Che ci posso fare? Ormai è il mio marchio di fabbrica!”
risponde facendo spallucce e aggiungendo gentilmente “Buongiorno signora
Lupin, come sta?”
“Caro James, benissimo grazie, e tu? A vederti direi che le vacanze ti
hanno fatto molto bene, ma quanto sei cresciuto?”
“Parecchio!” rispose il moro che imbarazzato sorrise e sentendo
la donna complimentarsi per la prestanza fisica, disse “Sa il Quidditch!”
“Ma dove sono i vostri amici?”
“Oh Sirius sarà imboscato da qualche parte… oh mi scusi cioè…
lui sarà…”
“Tranquillo James, sono stata giovane anch’io e so cosa vuol dire
fare strage di cuori!” ribattè con un sorriso dolcissimo Haylin.
“Bhè in effetti Sirius è davvero incredibile, gli muoiono
tutte dietro!”
“Senti chi parla!” esclamò Moony spintonandolo.
“Non sono ai suoi livelli!” cercò di mentire il bel Potter
che in quanto a conquiste non aveva nulla di cui invidiare all’amico.
“Ma smettila Potter, tra te e Black non so chi se ne è fat…
cioè siete sicuramente i più ambiti, insieme a quel simpaticone
di Malfoy!” aggiunse il licantropo arrossendo.
“Ragazzi io devo scappare, il lavoro mi chiama, vi lascio comunque in
buona compagnia, mi raccomando fate i bravi e… Remus, fammi sapere come
sta andando e per favore, sii gentile scrivele!”
“Lo farò mamma, te lo prometto…” rispose il figlio
imbarazzato.
“Scrivere a chi?” chiese James pettegolo.
La signora Lupin strizzò l’occhio al moretto e tacque.
“Un’amica!” rispose l’altro tagliando corto.
“Un’amica chi?” richiese curioso il cercatore euforico di
aver scoperto questa fantomatica ragazza di Remus.
“Un’amica punto!”
Haylin sorrise dell’imbarazzo del figlio, dopo averlo baciato e abbracciato
fece lo stesso e salutò James scappando di corsa mentre urlava “Salutatemi
Sirius e Peter!”
“Lo faremo! Ciao!” ribattè il caposcuola mentre la vedeva
scomparire dietro la barriera.
“Gentile come sempre tua madre!”
“Già! Le voglio molto bene!” rispose Moony voltandosi poi
a guardare l’amico non appena la donna sparì al di là del
passaggio.
“Hey bello non dirmi che tu… che hai…?”
“No, ma diciamo che ho riscoperto una bella amicizia, è una ragazza
che conosco da sempre, siamo praticamente cresciuti insieme e quest’estate
abbiamo passato parecchio tempo insieme!”
“Come si chiama?”
“Joyce! Frequenta Beauxbatons! Ho promesso che le avrei scritto... anche
se… bhè insomma io…” balbettò tremendamente
imbarazzato il nuovo caposcuola dei Grifondoro “Al diavolo, si vedrà!”
“E bravo il nostro Remus!” esclamò il cercatore afferrandolo
al collo senza curarsi troppo di lasciarlo respirare.
“Ough…Jam… smett… mi stai… soff…do, James!”
ansimò per la stretta l’altro che finalmente riuscì a liberarsi
chiedendo “E tu che mi dici? Come va con Lily?”
Il sorriso canzonatorio di Potter svanì immediatamente e facendosi serio
tendente al triste anche se cercava di nasconderlo, rispose “Bhè,
direi che stiamo attraversando una fase di… di… pausa riflessiva!”
“Che hai combinato stavolta? Possibile che dobbiate sempre discutere?”
“E’ che lei se la prende troppo, sai come siamo io e Sirius quando
ci mettiamo in testa di combinare qualcosa?”
“Certo che lo so e ci sono sempre guai in agguato quando lo fate!”
“Ecco diciamo che non ha apprezzato molto lo scherzetto che abbiamo fatto
a Snivellus a Diagon Alley l’altra settimana, mi ha accusato di essere
un bambino arrogante e dopo avermi tirato la cinquina del secolo, di cui ancora
sento lo stampo…” disse massaggiandosi la guancia destra “Se
ne è andata… è da allora che non la sento e non la vedo”
finì di spiegare sconsolato il moro.
“Dovete lasciarlo in pace, che vi ha fatto Severus, non è così
male!”
“E’ un serpeverde Remus, dovresti sapere che i serpeverde…”
“Sono studenti uguali agli altri!” finì per lui il bel licantropo
che in quanto a bellezza non aveva nulla da invidiare ai suoi due migliori amici.
“Parli sul serio?” chiese James stupito “Non farti sentire
da Sirius o gli piglia un colpo!”
“Sirius è uno sciocco quando fa questi ragionamenti e poi scusami,
come fai a dire queste cose? Lily Evans, la tua Lily, la ragazza per la quale
ti butteresti nel fuoco e che ami da morire da…” esitò un
istante per fermarsi a guardare l’orologio dell’amico “Direi
ben sette anni, tra cinque minuti, anche lei è una serpeverde!”
“E’ diverso, Lily è speciale!” mormorò imbarazzato
James cominciando a guardarsi le scarpe che mai come in quel momento erano state
così belle.
“Già una serpeverde dannatamente speciale, lo so che è proprio
questo che ti affascina in lei, perché ti ostini a dire che quelli della
sua casa non ti piacciono?”
“Da quando sei diventato così saggio Moony?” domandò
Ramoso guardandolo compiaciuto.
“Da quando ho a che fare con te e con quello scellerato di Sirius, qualcuno
deve pur tenere a bada il vostro caratteraccio!” rispose ridacchiando
l’amico.
“Ciò non toglie che Snivellus e Malfoy non meritano il nostro rispetto!”
disse James deciso.
“Chiunque merita rispetto James, se lo pretendi lo devi anche dare!”
ribattè Remus sorridendogli e battendogli una pacca sulle spalle “Comunque
non mi sembra il caso di parlarne ora, è un discorso che deve sentire
anche Paddy, a proposito... ma dov’è?” domandò Moony
guardandosi in giro.
“A quest’ora sarà con una delle gemelle Bishop!”
Remus ridacchiò, scosse la testa e chiese “Che ne dici di salire
sul treno o non troveremo nessun posto libero?”
“Ottima idea, guarda sta arrivando anche Peter!”
“Hey Pete, come stai?” domandò il lupacchiotto vedendolo
avvicinarsi.
“Mai stato meglio!” rispose l’altro con un sorriso a quarantanove
denti.
“Che hai fatto?” domandò Potter felice di vederlo così
contento.
“Vi ricordate Carolyn, quella biondina di Tassorosso?”
“Chi la Wade?”
“Sì, bhè diciamo che quest’estate abbiamo avuto degli
incontri ravvicinati e… si insomma… noi, bhè noi direi che
stiamo insieme!”
“GIURA?” urlò James estasiato da quella notizia abbracciandolo,
Peter era sempre stato un po’ appiccicoso, specialmente con lui, e saperlo
felicemente accoppiato non poteva che renderlo contento per l’amico ma
soprattutto per se stesso. Niente più nottate insonni per consolarlo,
niente più imbarazzanti uscite a tre con lui a reggere la candela o rinunce
dell’ultimo minuto per non lasciarlo solo. Peter aveva finalmente una
ragazza.
Minus annuì e rosso come un peperone abbozzò un timido sorriso
e trascinò il suo baule sul treno. Gli amici si guardarono e scoppiarono
a ridere, l’imbarazzo del compagno di stanza faceva tenerezza, così
lo aiutarono e fecero altrettanto occupando il primo scompartimento vuoto.
Una volta sistemati tutti i bagagli i tre si sedettero accaldati per lo sforzo
sui sedili e sorrisero soddisfatti, stava per iniziare il loro ultimo anno ad
Hogwarts ed era impossibile non pensare a quanto si sarebbero divertiti. Non
che gli altri anni non fosse successo ma tutti sapevano che quell’anno
sarebbe stato speciale per più motivi.
“Ragazzi, perdonatemi ma voglio andare a cercare…”
“Carolyn!” esclamarono in coro James e Remus che videro l’amico
diventare bordeaux e uscire dallo scompartimento.
“Perché invece tu non vai a cercare Lily?” domandò
Moony all’altro che fece per ribattere un secco no, ma cambiando idea
nel vedere lo sguardo di monito dell’amico annuì e rispose “Torno
subito!”
“Ti aspetto!”
James uscì dallo scompartimento e sparì, proprio in quell’istante
il treno cominciò a muoversi, Moony guardò preoccupato fuori dal
finestrino, cercava Sirius con lo sguardo ma non lo trovava, possibile che fosse
così impegnato da non accorgersi che l’espresso per Hogwarts stava
partendo?
“Dimmi tu, se tutti gli anni deve sempre…?” si chiese ad alta
voce il caposcuola che sentì una voce alle sue spalle dire “Buongiorno
Moony, felice di vederti!”
“Buongiorno a te Paddy!” rispose l’amico voltandosi “Era
ora, ma dov’eri finito? che… che cavolo hai fatto?” chiese
vedendolo appoggiato alla porta dello scompartimento completamente sporco sul
viso di quello che a prima vista poteva sembrare sangue.
“Oh bhè sai com’è, un paio di persone erano parecchio
felici di vedermi… così io non… perché deluderle!”
spiegò il moro aprendosi in un sorriso raggiante che entrò, sistemò
il suo baule e chiuse la porta dietro di sé.
“Tieni pulisciti, Casanova!”
“Grazie!” rispose Sirius afferrando il fazzoletto che l’amico
gli aveva gentilmente passato mentre gli si sedeva accanto.
Una volta pulito, l’erede di casa Black aveva se fosse mai stato possibile,
raddoppiato la sua bellezza. Remus notò che come James, e d’altronde
anche lui, Paddy era cresciuto parecchio durante l’estate, si era alzato
almeno di una spanna e la sua corporatura si era modellata ancora di più.
I lucenti capelli corvini, che sembravano sottili fili di seta nera, gli arrivavano
quasi a metà schiena, i suoi occhi blu risaltavano più che mai
e come sempre indossava vestiti di primissima qualità che gli donavano
un’aria elegante e molto signorile.
Moony non potè non pensare che Sirius fosse davvero un bel ragazzo, come
stupirsi se aveva tutte le ragazze della scuola ai suoi piedi, oltre ad appartenere
ad una delle famiglie purosangue più potenti e famose di tutto il mondo
magico era anche simpatico e maledettamente attraente, solo una cieca non si
sarebbe accorta di lui.
“Chi era stavolta?” chiese Remus sorridendogli senza stupirsi più
di tanto di quei pensieri.
“Chi?” domandò innocentemente l’altro.
“Quella o meglio quelle che ti sei fatto?”
“Oh dunque, sono arrivato e Deborah Carlyle mi è praticamente saltata
addosso, poi ho salutato la Bishop e Teresa Duncan di Corvonero e infine ho
scambiato due chiacchiere con Pam…”
“Pam? E chi sarebbe?”
“Pamela Bullock, serpeverde!” rispose sornione il moretto.
“Ma non eri quello che detestava i serpeverde?”
“Uomini, mio caro Moony, le ragazze serpeverdi sono le migliori di tutta
la scuola, sono così passionali e… come dire… disinibite!”
“Oh capisco... sei incredibile Paddy, non sei ancora arrivato a scuola
e ti sei già fatto quattro ragazze, ma come fai?”
“Fatto? Baciate, piuttosto ho sognato o mi è sembrato di vedere
Peter avvinghiato a quella biondina di Tassorosso… come si chiama?”
“Carolyn Wade, niente sogni, Peter e lei stanno insieme!”
“Non ci credo, e bravo Peter, chi l’avrebbe mai detto… ma
dov’è?”
“Indovina?”
“Giusto, deve recuperare il tempo perso...” ridacchiò Felpato
che un attimo dopo chiese “E James?”
“In questo momento direi in ginocchio da Lily a chiederle perdono, avete
fatto un bel casino a Diagon Alley, ma che diavolo vi prende certe volte?”
“Snivellus e Malfoy riescono a scatenare il peggio di me!” rispose
imbarazzato Sirius che chiese “E tu che mi dici Moony, conquiste?”
L’amico scosse la testa e fece per rispondere ma un’altra voce lo
anticipò dicendo “Oh il caro Remus ha spezzato il cuore ad una
bella francesina!”
“J, come stai?” domandò il suo migliore amico alzandosi per
abbracciarlo.
“Bene, credo di aver chiarito con Lily… ciao rubacuori con chi diavolo
ti sei infrattato questa volta?”
“Storia lunga te la dico dopo, piuttosto questa novità di Moony
m’interessa di più, racconta un po’!” disse risedendosi
accanto al bel caposcuola che paonazzo continuò a scuotere la testa.
“Bah lui sostiene che…” iniziò a dire Potter che venne
però interrotto dall’amico che disse “C’è poco
da spiegare perché non è successo nulla, siamo solo amici”
“Si inizia sempre così, prima si è amici e poi…”
sussurrò Sirius strizzandogli l’occhio.
“Non lo sai Moony che non è possibile essere amici di una donna?”
aggiunse ramoso sorridendogli.
“Ma smettetela scemi, Joyce non…”
“Joyce, bel nome!” esclamò il cacciatore dei grifoni incrociando
le braccia e lanciando uno sguardo d’intesa a James che rincarò
“Di un po’ Moony, amici quanto, te la sei già…”
“No, ragazzi, non me la sono fatta se è quello che volete sapere,
ci siamo solo… solo… baciati!” rispose con un filo di voce
Remus che ormai rasentava un fantastico colore purpureo.
“Baciati come?” domandò Sirius malizioso.
“Cosa vuol dire come? Come si baciano due persone?” chiese a sua
volta l’interrogato allibito.
“Oh caro mio, ci sono parecchi modi sai, il timido casto bacio da toccata
e fuga, il contatto più lungo ma sempre piuttosto censurato o l’approfondimento
appassionato in cui dopo esservi mordicchiati sensualmente a vicenda le labbra,
la tua e la sua lingua si stuzzicano e si provocano senza ritegno, lo stesso
che toglie il fiato e accende la passione più travolgente?”
Il bel lupacchiotto divenne se possibile ancora più viola e schiarendosi
la voce rispose “Bhè… ecco noi… Abbiamo iniziato con
il primo e dopo un tentativo doveroso con il secondo… direi che ci siamo
concentrati maggiormente sul terzo modo”
James e Sirius scoppiarono in grida di giubilo e si complimentarono con l’amico
che aggiunse “Finitela, mi state facendo vergognare come un cane!”
“Andiamo Remus, di cosa ti vergogni?” chiese Paddy “E’
una bella cosa se hai trovato la ragazza giusta per te!”
“Già, tu che dicevi che nessuna ti avrebbe mai amato per quello
che sei!” rincarò Potter che continuò “Di un po’
lei sa?”
“Sì!”
“Fantastico allora!”
“Ragazzi non saprei, Joyce mi piace però non provo per lei qualcosa
che credo sia amore, è strano, ma mi sembrava di baciare mia cugina…”
“Da quando baci tua cugina?” domandò Paddy sorpreso.
“Scemo, non bacio mia cugina, anche perché ho solo cugini maschi!”
“Oh… bhè da quando ti piace baciare tuo cugino?” richiese
malizioso il moro.
“Finiscila, era un modo per farvi capire che non credo di voler continuare
questa relazione… senza contare che lei sta a Beauxbatons e riuscirei
a vederla solo a Natale quando andrò a casa… chi ce la fa ad aspettare
fino ad allora!”
“Bhè Moony Joyce o non Joyce, sai che quest’anno c’è
la scommessa da chiudere!” esclamò James sorridente.
“Quale scommessa?” domandò il caposcuola sorpreso.
“Dobbiamo avere tutti una ragazza per il ballo di fine anno!”
“Già!” rincarò Paddy “Abbiamo una promessa da
mantenere o te lo sei scordato?”
“Capirai che fatica per voi due! Tutto il popolo femminile di Hogwarts
vi cade ai piedi, non avete che da scegliere!”
“Mettila così non puoi farti battere da Peter… se l’ha
trovata lui devi riuscirci anche tu!”
“Dio mio, è vero anche Peter è accoppiato… cielo prevedo
un anno di uscite ad Hogsmeade in solitaria!” commentò Moony portandosi
una mano in fronte.
“Ma smettila che ti muore dietro metà scuola!” esclamò
convinto Sirius dandogli una gomitata.
“No caro, quello sei tu, comunque ti ringrazio, vedrò di darmi
una svegliata lo stesso!” disse Remus alzandosi.
“Dove vai?” chiese Paddy deluso di vederlo andare via.
“I doveri di caposcuola mi attendono, tornerò tra poco!”
“Ah già dimenticavo che sei il nuovo caposcuola di Grifondoro!”
sorrise l’amico.
“Lo dici come se fosse una sciagura!”
“No, è solo che mi chiedevo… non è che poi…
ci punirai vero? Non è che ci toglierai punti o ci controllerai per…”
“Farvi rispettare le regole? Non lo so, vedrò!” rispose soddisfatto
Lupin che salutando aprì la porta dello scompartimento.
“Ciao!” dissero in coro i due amici che lo videro uscire per poi
ritornare sui suoi passi pochi attimi dopo e dire “Posso lasciarvi soli
per pochi minuti, non darete fuoco al treno?”
“Certo che puoi!” risposero sorridenti i due moretti.
“Sicuri?”
“Si mamma, te lo promettiamo, niente giochini stupidi!” ribattè
James sbattendo gli occhioni.
“Lo giuro papà, mi comporterò bene!” aggiunse Sirius
mandandogli un bacio con la mano.
“Se farete i bravi bambini, vi porterò un regalo!” rispose
loro sarcasticamente l’amico che dopo aver sorriso richiuse lo sportello
dello scompartimento lasciandoli da soli. Le loro risate lo accompagnarono sino
a metà treno. Adorava quei due ragazzi, li considerava al pari di due
fratelli, avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro, anche chiudere un occhio dinanzi
alle loro bravate.
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Capitolo 2 *** "Fuori di qui!" ***
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Capitolo 2°: “Fuori di qui!”
Mezz’ora dopo Moony fu di ritorno, ma quando entrò nello scompartimento
si trovò dinanzi una scena alquanto imbarazzante. Avvinghiati sui sedili
c’erano solo Sirius e Martha Coen, grifondoro del sesto anno, impegnati
piacevolmente in una discussione ravvicinata.
“Oh scusate!” disse il ragazzo che fece per andarsene ma venne bloccato
dalle parole dell’amico che disse “No aspetta Remus, Martha stava
andando, era solo venuta a dirmi una cosa… vero?”
La ragazza sorrise maliziosa, diede un ultimo bacio al moro e uscì dicendo
“Ciao Lupin, lieta di rivederti!”
“Ciao Martha, il piacere è tutto mio!” rispose l’altro
che dopo averla fatta passare entrò e chiuse la porta dietro di sé.
“Sei incredibile! Ma… dov’è James?”
“In bagno!”
“E lei quando è arrivata?”
“Cinque minuti fa, forse dieci…” sorrise Paddy “Ho perso
il conto!”
“Sei senza speranza!” sorrise a sua volta Moony che si sedette e
aprì la lista dei suoi incarichi per quell’anno.
“Che roba è?” Chiese Sirius avvicinandosi e sporgendosi a
controllare che c’era scritto sulla pergamena.
“I miei turni di ronda, gli impegni e gli accoppiamenti” rispose
Lupin il quale, convinto che Martha avesse lasciato un ricordino sull’amico,
venne rapito dall’odore sensuale che emanava la sua pelle… sapeva
di muschio bianco una fragranza che adorava e che risvegliava in lui dolci ricordi
visto che era solito farne uso anche suo padre.
“Accoppiamenti?”
“Si, ho incontrato gli altri caposcuola, così ci siamo divisi le
cose da fare, in alcuni casi si lavora a coppie!” spiegò Remus
ridestandosi da quei piacevoli pensieri.
“Chi sono?” chiese Sirius curioso.
“Debbie Drucker per Tassorosso, Lily Evans per Serpeverde e Tom Kaletta
per Corvonero”
“Meglio, per un attimo ho temuto per te che fosse Lucius Malfoy il caposcuola
per serpeverde!” esclamò il moro sinceramente.
“Già, per fortuna non ce lo avrò tra i piedi!”
“Ma come, non eri quello che vuole essere amico di tutti?” domandò
Paddy spintonandolo.
“Non voglio essere suo amico, Malfoy non è certo una di quelle
persone che mi piacerebbe annoverare tra le mie amicizie, ma come tutti merita
rispetto e io non ho intenzione di negarglielo, mi limiterò ad evitarlo!”
“Ma lui non lo fa con te, non ti rispetta, perché dovresti farlo
tu?” sbottò duro il ragazzo.
“Perché io sono superiore e non mi abbasso a comportarmi in modo
stupido e meschino come fa lui! Proprio perché sono diverso non mi piego
ai suoi giochini”
“Ma come fai?”
“Mi è stato insegnato che ignorare qualcuno è la peggior
vendetta che possa essere perpetrata. Tutti vogliamo essere considerati e apprezzati
e quando questo ti viene tolto ti assicuro che ferisce molto di più che
mille insulti” rispose calmo Remus che credeva fermamente nella frase
che aveva appena detto, non pensava esistesse nulla di peggio che fingere di
non vedere un’altra persona.
“E’ uno stronzo e un giorno di questi gli spaccherò quel
visino ben curato!” ribattè Sirius deciso.
“E ti metterai nei guai!”
“Almeno mi sarò tolto una grande soddisfazione!”
“E’ il ragazzo di tua cugina, dovresti essere più comprensivo!”
“Comprensivo? Moony ma che stai dicendo? Tra lui e quel bastardo di Snivellus
non so chi mi irrita di più, se potessi li prenderei entrambi a schiaffi”
“Devi smetterla di prendertela con Severus, sai meglio di me che è
una pedina di Lucius e poi finiscila di lasciarti provocare, non capisci che
gioca facile, sa come farti arrabbiare e tu ci caschi sempre!”
“Non lo sopporto e tu non dovresti essere così disponibile a giustificarlo,
ti sei forse dimenticato come ti ha trattato? Come…?”
“Paddy, non voglio litigare con te su questa cosa, Malfoy non merita così
tanto potere da obbligarci a litigare per lui, perché sprecare energie
e discutere di quel borioso pallone gonfiato, ci sono così tante cose
interessanti di cui potremmo parlare!?”
“Ma come puoi far finta di nulla? Come puoi legittimare il suo comportamento?”
“Non lo giustifico affatto, lo ignoro è diverso! Non gli consento
di ferirmi, tutto qui!”
“Bhè io non ce la faccio!” esclamò il bel cacciatore
alzandosi “Spiacente ma quel suo ghigno soddisfatto è insopportabile!”
“C’è riuscito ancora è strabiliante!” disse
svelto Moony “Dovrò complimentarmi con lui!”
“Chi? Cosa?”
“Lucius, è bravissimo a farti perdere il controllo, guardati solo
parlare di lui ti manda fuori di testa… concordi con me che questa cosa
va gestita o finirà col cacciarti nei guai?”
Ci fu un attimo di silenzio che consentì a Sirius di capire ciò
che l’amico cercava di dirgli.
Lentamente si risedette al suo fianco e abbozzando un sorriso consapevole disse
“Hai ragione, è solo che vorrei che per una volta provasse ciò
che fa provare agli altri”
“Non spetta a te occupartene, non temere, prima o poi, Malfoy pagherà
per le sue cattiverie!”
“Sì ma…”
“Niente ma Paddy, finiamola di parlare di lui, non credi che abbiamo sprecato
già abbastanza tempo?”
“Ma sì hai ragione!” sorrise Black che guardando Remus malizioso
asserì “Torniamo a te e all’argomento Joyce!”
“No ti prego ancora? Ma perché, ti ho già detto tutto!”
balbettò il lupacchiotto che improvvisamente perse la decisione di pochi
attimi prima. Parlare di certe cose con Sirius lo metteva sempre in imbarazzo.
“Di cosa hai paura Remus? Temi che possa scoprire qualche tuo segreto?”
“Segreto, capirai, sai già tutto di me, qualsiasi cosa che meriti
di essere saputa tu la conosci già!”
“Appunto, non dirmi che c’è qualcosa che non so?” domandò
malizioso mentre il blu dei suoi occhi si perdeva nel color nocciola di Remus.
“Nulla davvero!”
“Dimmelo!”
“Cosa vuoi che ti dica? A parte che mi vergogno come un ladro per non
avere ancora una ragazza, che la felicità di Peter mi ha depresso e che
ho la certezza che non riuscirò a mantenere la promessa, direi che sei
al corrente di tutto ciò che mi riguardi!”
“Quest’anno è il nostro anno” sussurrò Sirius
all’orecchio dell’amico.
“Il mio vorrai dire, tu hai già dato più volte!” ribatté
Moony sempre più imbarazzato.
“Il nostro!” ripeté sorridente il bel malandrino “Quest’anno
sarà diverso, farò finalmente l’amore e non solo sesso!”
“Bhè a me basterebbe incominciare a fare sesso!” sussurrò
Remus mentre Sirius esplose in una sonora risata.
“Tu ridi ma non hai di questi problemi, puoi avere chi vuoi, io invece
sento che impazzirò se non darò libero sfogo ai miei ormoni impazziti,
se non mi muovo qui finisce che muoio vergine!” aggiunse il bel licantropo
a testa bassa mentre decisamente a disagio continuava a fissarsi le scarpe.
“Esagerato! Hai diciassette anni, non ne hai quaranta e comunque non rido
di te Moony, ma con te, sei troppo tenero quando sei così imbarazzato…
non ti preoccupare, troverai la persona giusta, quella che ti ruberà
il cuore e che amerai e sarà bellissimo farlo la prima volta, ti sentirai
come in paradiso, ne sono sicuro”
“Parli per esperienza immagino!” sorrise l’altro.
“No, non mi sono mai innamorato veramente, posso dirti tutto quello che
vuoi sul fare sesso ma assolutamente nulla sul fare l’amore, non so cosa
si provi veramente a farlo con la persona che si ama!”
Remus fissò l’amico per qualche istante che sembrò eterno
poi spostando lo sguardo anche se controvoglia aggiunse “Allora questo
sarà il nostro anno, ci innamoreremo e lo faremo come si deve per la
prima volta con la persona che amiamo!”
Paddy annuì e gli porse la mano dicendo “Prometto che quando m’innamorerò
te lo dirò immediatamente!”
“D’accordo ci stò, farò lo stesso!” rispose
l’amico stringendogliela.
“Ti dico che stavano parlando di te!” esclamò Astor Zabini
mettendosi comodo.
“Quando?” domandarono due occhi di ghiaccio.
“Poco fa, sono andato in bagno e li ho sentiti!”
“Chi erano?”
“Lupin lo straccione e Black!”
“Spero per loro che non abbiano detto nulla di cui pentirsi!”
L’espressione di Astor fugò ogni dubbio dalla mente di Malfoy che
cattivo sibilò “Me la pagheranno!”
“Lucius, per favore, possibile che tu e Sirius non riusciate a…”
“Narcissa, non è colpa mia se tuo cugino è un maledettissimo
Grifondoro, che per giunta si accompagna ad amici che sarebbe meglio evitare
visto da quale famiglia provengono”
“Sai che Sirius è sempre stato un anticonformista!” rispose
gentilmente la bella ragazza “A lui non è mai importato il ceto
sociale o la ricchezza, sceglie i suoi amici in modo diverso!”
“Sembrerebbe quasi che tu lo voglia difendere!” esclamò secco
il biondino.
“Gli voglio bene, non condivido le sue scelte, ma non per questo lo condanno!”
“Sei strana mia cara, passare le vacanze con lui ti ha cambiata!”
“Pensala come vuoi Lucius, mi conosci sai che non sono così facilmente
influenzabile”
“Mezzosangue e pezzenti, questi sono i suoi amici!” sbottò
duro il serpeverde.
“E allora? Non ti ha mai chiesto di condividere le sue amicizie, ma tu
fai di tutto per provocarlo… ignoratevi, vivrete meglio entrambi!”
“Purtroppo non posso…” sibilò il ragazzo “Diventerà
mio malgrado parte della famiglia un giorno e non posso ignorare questa sua
vena palesata ad infrangere tutto ciò in cui crediamo”
Narcissa inspirò profondamente, sapeva che era del tutto inutile convincere
Lucius del contrario quando si metteva in testa qualcosa, così senza
più aggiungere altro sollevò il suo libro e ricominciò
a leggere.
“Voglio sapere cos’hanno detto!” sussurrò Malfoy a
Astor che sotto voce cominciò a raccontargli ciò che aveva udito.
“Così Lupin si crede superiore al sottoscritto?”
“Sì ha detto che non vale la pena perdere tempo con te, che non
si abbassa ai tuoi giochini!”
“Come osa quel pezzente, non è degno neanche di pulirmi le scarpe!”
“Si ma non è tutto devi sapere che il caro Remus…”
continuò a raccontare Zabini all’orecchio del suo capitano che
illuminato da cotanta rivelazione ribattè con una perfida luce negli
occhi facendosi schioccare le dita “Imparerà a sue spese che nessuno
può sfidare Malfoy e poter credere di vincere”
“Che hai in mente?”
“Lo vedrai amico mio!” rispose l’altro giusto un attimo prima
che Steven McNair e Bellatrix Black entrassero nello scompartimento dicendo
“Hey ragazzi, vi siete persi una scena fantastica… la Evans che
insulta Potter e lo caccia dallo scompartimento”
“Giura? Ma quando?” domandò Narcissa destandosi dalla sua
lettura.
“Poco fa, stava beatamente parlando con Severus di un incantesimo di pozioni
quando Potter, che non credevo fosse così geloso, ha cominciato a sbraitare
come un ossesso contro di lui” spiegò Steven ridacchiando.
“Lei gli ha chiesto di non urlare ma lui ha afferrato Severus gridando
“Giù quelle luride mani da lei!”
“Perché, che stava facendo Sev?” domandò scioccato
Lucius che conosceva i sentimenti dell’amico per Lily ma mai avrebbe pensato
che riuscisse a dichiararsi.
“Nulla, è questo il bello erano solo seduti accanto, lui le stava
correggendo una pozione e lei lo stava ringraziando”
“E Potter è impazzito all’improvviso?” domandò
Astor confuso.
“No Potter è arrivato mentre Lily stava abbracciando Severus per
ringraziarlo!”
“Che tempismo!” esclamò Narcissa che lanciò uno sguardo
felice al suo ragazzo che contraccambiando aggiunse “Cosa gli ha detto?”
“Testuali parole…” rispose Bellatrix imitando la voce di Lily
“JAMES COME TI PERMETTI? SCUSATI IMMEDIATAMENTE!”
“E lui?”
“NEANCHE MORTO!” imitò McNair inscenando con la Black il
diverbio a cui avevano da poco assistito.
“POSSIBILE CHE TU NON TI SAPPIA COMPORTARE?”
“SNIVELLUS, SPARISCI SE NON VUOI CHE…” disse Steven afferrando
per il colletto Zabini che all’occorrenza era diventato Piton.
“SE NON VUOLE COSA? QUI L’UNICO FUORI LUOGO MI SEMBRI SOLO TU!”
recitò scattando in piedi la bella sorella mora di Narcissa ormai presa
dalla parte interponendosi tra i due.
“LILY MA…”
“VATTENE JAMES!” gridò la serpeverde puntando il dito ad
indicare la porta.
“COSA?” balbettò Steven.
“HO DETTO SPARISCI E NON FARTI RIVEDERE SINO A QUANDO NON SARAI CRESCIUTO
UN PO’ SIGNOR POTTER!” finì Bellatrix incrociando le braccia
e voltandosi a dare la schiena al compagno di recitazione che imitando perfettamente
lo sguardo allibito del grifondoro fece finta di uscire dallo scompartimento
con la coda tra le gambe.
Una sonora risata esplose nello scompartimento dei serpeverde che soddisfatti
della reazione avuta dalla Evans applaudirono compiaciuti e si complimentarono
con i due compagni per la sublime rappresentazione.
James era così furioso che per poco non scardinò la porta del
suo scompartimento. La aprì tanto bruscamente che Remus e Sirius, colti
alla sprovvista, sobbalzarono per lo spavento.
“Hey bello, vuoi farci morire d’infarto?” domandò Paddy
portandosi una mano al cuore.
“Che è successo James?” chiese invece Moony notando la vena
che prepotente pulsava sulla sua tempia.
“Quel gran figlio di… BASTARDO!” urlò l’altro
lasciandosi cadere sul sedile di fronte ai due amici che allibiti lo guardarono
senza capire.
Il moretto raccontò l’accaduto e le reazioni furono ovviamente
molte diverse mentre Sirius imprecava insulti irripetibili a ripetizione contro
Piton e tutti i serpeverde che divertiti se la ridevano felici, Remus cercò
di far ragionare il bel cercatore che forse aveva effettivamente esagerato nel
reagire in quel modo.
“Moony, non tutti siamo come te, che riusciamo a controllarci… lo
so di aver sbagliato ma vederla abbracciata a lui mi ha mandato fuori di testa!”
“James, Lily è pazza di te, queste scenate sono fuori luogo lo
capisci?”
“Saranno fuori luogo per te forse… ma non per me!”
“J dovevi spaccargli la faccia!” esclamò Sirius deciso “Io
l’avrei fatto!”
“Non avevamo dubbi!” lo freddò Remus che guardando Potter
chiese invece “Di cosa hai paura che ti lasci per mettersi con Severus?
Andiamo sii serio Lily ti ama non…”
“E tu come fai a dirlo con certezza? Scusami non voglio sembrarti maleducato
ma come fai a giudicarmi? Non ce l’hai una ragazza, non sai che si prova
a vederla abbracciare un altro?” sbottò il moro pentendosi un attimo
dopo di aver detto quelle cose.
Remus deglutì lentamente e si alzò mentre Sirius cercava di rimediare
all’offesa dell’amico con un “Non diceva sul serio Moony,
siediti!”
“Moony scusami, non so che mi sia preso, non volevo offenderti, me la
sono presa con te quando invece l’unico con cui prendersela è Piton!”
“Sbagliato James, neanche lui centra, sei tu che devi imparare che esiste
l’amicizia tra uomo e donna, che si può volere bene ad una persona
senza per forza volerci andare a letto insieme!” e con quelle parole uscì
lasciando i due amici da soli.
“Merda!” pensò Lupin allontanandosi dallo scompartimento
a grandi passi “Sono davvero l’ultimo che può dare consigli
su questioni di cuore… ma che mi è saltato in mente!?”
Senza accorgersi il ragazzo andò a sbattere contro qualcuno che cadde
a terra rovinosamente.
“Oh Dio scusami… ti sei fatta male?” domandò il Grifondoro
gentilmente aiutandola ad alzarsi.
“No, ma che cavolo avevi per andare così di corsa?”
“Mi dispiace ero soprappensiero, sicura che non ti ho fatto male?”
“Mi verrà un bel livido ma… pazienza!” sorrise dolcemente
una moretta dagli occhi blu che il ragazzo riconobbe subito.
“Cristal ciao, sono davvero mortificato…”
“Remus, ti trovo bene, un po’ agitato ma decisamente in forma!”
commentò la bella serpeverde alzandosi finalmente da terra.
“Gra.. grazie!” balbettò il caposcuola “Dove stavi
andando?” chiese per cambiare discorso.
“A prendere degli altri fazzolettini, c’è Lily che piange
come una fontana in quello scompartimento, tutta colpa del tuo amico…
certo che Potter sa essere un vero stupido!”
“Ti assicuro che la ama moltissimo è solo un po’ impulsivo…
posso fare qualcosa?”
“Magari se provassi a parlarle tu?”
“Forse è meglio di no… io non saprei che dirle…”
“Andiamo Remus!” lo pregò Cristal saltandogli al collo “Per
favore?” richiese a meno di una spanna dal suo viso.
Il bel caposcuola sentì le proprie guance bruciare per l’imbarazzo,
averla così vicina lo metteva a disagio, sperò che non se ne fosse
accorta e annuendo la seguì nello scompartimento inconsapevole che un
paio d’occhi nascosti avessero assistito a tutta la scena.
“Re… Rem… Remus!” balbettò Lily vedendolo entrare
dalla porta.
“Lily, Dio mio ma…”
“Ja… James… lui ha… ha…”
“Lo so, mi ha raccontato quello che è successo, mi dispiace tanto!”
“Perché fa così?” chiese tra i singhiozzi la bella
rossa.
“Perché è uno sciocco innamorato e delle volte non ragiona!”
Un lamentoso ululato della caposcuola convinse Moony a sedersi accanto a lei
e ad abbracciarla.
“Non è vero che mi ama…” balbettò la Evans “Altrimenti
non si comporterebbe così!”
“Ti ama tantissimo sciocchina, è proprio per questo che si comporta
così, è geloso marcio di chiunque ti si avvicini e purtroppo deve
ancora imparare a controllarsi… per te farebbe di tutto, inconsapevole
che delle volte esagera!”
“Mi sono spaventata, dovevi vedere con che odio guardava Severus!”
“Parlagli Lily, ti assicuro che è mortificato è solo che
ha molta paura di perderti!”
“Perdermi? Ma io… non lo lascerei mai!”
“Questo lo so io, lo sai tu, ma lui come dire… non ne ha la certezza!”
“Non crederà che lo voglia lasciare per… per… per Severus?”
Lupin annuì e le sorrise “Sciocco lo so, ma che vuoi noi uomini
delle volte ci fasciamo la testa prima di rompercela!”
“Non posso crederci!”
“Lo giuro, è terrorizzato di vederti sparire, non so bene per quale
motivo si è fissato con Piton, forse perché non riesce a credere
nella vostra amicizia, fatto stà che delle volte parte per la tangente
e reagisce in modo un po’ impulsivo”
Lily fece un piccolo sorriso e Remus ne approfittò “Oh finalmente,
ti ho mai detto che sei più bella quando ridi?”
“No, ma fa sempre piacere sentirselo dire!” rispose la ragazza abbracciandolo.
“Senti James ti ama davvero, chiarisci con lui e perdonalo, ti assicuro
che è molto dispiaciuto per quanto è accaduto!”
“Gli parlerò dopo il banchetto!” sussurrò la rossa
all’orecchio del bel caposcuola che la strinse a sé e annuì
soddisfatto di quella risposta “Tu però lascialo ancora un po’
nel suo brodo, a pensare a quanto è stato stupido, non dirgli della nostra
chiacchierata!”
“Se è ciò che vuoi lo farò!”
“Si per favore!”
“E’ meglio che vada!” disse il Grifondoro alzandosi che, salutate
Cristal e Jennifer ancora rapite dalle belle parole del ragazzo, uscì
lasciando le tre amiche da sole.
“Lupin, da quando fai il buon samaritano e consoli i serpeverde?”
chiese trascicata una voce alle sue spalle.
“Malfoy, buongiorno, sono sempre disponibile se un amico ha bisogno di
me!”
“Noto con disgusto che i tuoi abiti sono sempre più logori, accidenti
ma tua madre non riesce a dartene degli altri?”
Remus sentì un brivido di rabbia salirgli per la colonna vertebrale ma
non volle cedere alla provocazione così si limitò a sorridere
e rispose “Stò bene con questi Lucius, vedo però che tu
ne hai di nuovi, complimenti ti stanno bene!” e detto questo si voltò
per andarsene ma il biondo non voleva rinunciare tanto presto al suo divertimento
così urlò “Lupin, come ci si sente ad essere l’unico
essere di sesso maschile di questa scuola ancora vergine?”
Moony accusò il colpo, si voltò lentamente verso il serpeverde
che cattivo lo stava guardando con disprezzo misto a pietà in attesa
di un suo commento e cercando di nascondere come meglio poteva la sua vergogna
disse “Bene grazie, ho sempre pensato che dovesse essere qualcosa di bello
da condividere con una persona speciale, ma immagino che di questo tu sia concorde
visto che stai con Narcissa Black da tre anni ormai!”
Lucius non poteva crederci, quel ragazzo era imperturbabile, non la spuntava
nel provocarlo, come diavolo ci riusciva? Tentò un’ultima volta
di metterlo in imbarazzo dicendo “Povero Lupin, nessuno ti vuole perché
sei un povero pezzente senza padre e con una madre trasandata di cui vergognarsi…
ti capisco, ma abbi fede una che te la molla per pietà la troverai anche
tu…” aggiunse Malfoy che facendo un esplicito gesto con la mano
concluse l’insulto dicendo “Per ora continua pure ad ammazzarti
di solitari, ma non troppi… sai come si dice… non vorrei mi diventassi
cieco!”
Moony a fatica riuscì a contenere la voglia di saltare addosso al serpeverde
e massacrarlo di botte, non gli importava che insultasse lui ma sua madre non
doveva neanche nominarla, fece un passo in direzione del serpeverde ma prima
che potesse ribattere qualsiasi cosa una voce alle sue spalle esclamò
dura “Chiedigli immediatamente scusa, lurido, viscido, bastardo!”
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Capitolo 3 *** Reazioni esagerate ***
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Capitolo 3°: Reazioni esagerate
“Black, vieni a difendere la tua ragazza?” chiese sarcastico Lucius
“Cosa vuoi insinuare brutto pezzo di m…”
“Sirius andiamo!” esclamò secco Moony afferrandolo ad un
braccio “Non ne vale la pena!”
“Si vai Siriuccio, la tua ragazza ha bisogno di sfogare i suoi istinti,
magari puoi dargli una mano” lo provocò il serpeverde calcando
il tono sull’ultima parola e ridendo maliziosamente si allontanò
altezzoso.
“Cosa? Ma io lo ammazzo, brut..” insorse Paddy che fece per rincorrerlo
ma si vide bloccare la strada dall’amico che domandò “Che
vuoi fare? Lascia perdere!”
“Moony, l’hai sentito ha detto che tu… che io… che noi…”
“Cosa importa sappiamo che non è vero, non farti provocare, fottitene!”
“Se permetti mi girano quando mi si da del… del…”
“Non riesci neanche a dirlo, ti darebbe così fastidio?”
“No, che centra è che non mi va che si dica questo di me in giro,
tutto qui!” mentì il moretto a cui solo l’idea faceva ribollire
il sangue.
“Andiamo Paddy se anche fosse che male ci sarebbe?”
“Scu… scusa?” balbettò il moretto.
Vedendo il suo sguardo sconvolto Moony aggiunse “Non pensarci, chi vuoi
che creda a questa bugia? Con la tua reputazione solo un pazzo crederebbe che
tu sia gay!”
A quelle parole Sirius sbiancò, solo sentirselo dire provocò in
lui una reazione violenta e inaspettata, afferrò l’amico per la
camicia e lo spinse contro il finestrino del corridoio bruscamente dicendogli
“Nessuno deve osare dubitare delle mie scelte sessuali, nessuno…
nemmeno tu Moony!”
“Ma io… non… Paddy che diavolo stai dicendo? Lo so benissimo
che…”
“Allora non dire cose di cui potresti pentirti!” e così dicendo
mollò la presa e si allontanò seccato.
Remus si lasciò cadere sino a terra e rimase così, perso con lo
sguardo a fissare un punto indefinito davanti a se chiedendosi perché
il suo amico avesse reagito così violentemente. Era la prima volta che
lo vedeva così arrabbiato con lui, non era mai successo prima di quel
momento e la sensazione che aveva provato non l’aveva gradita affatto…
per non parlare della reazione in sé che lo aveva lasciato alquanto basito.
Non aveva mai pensato che Sirius Black potesse essere gay, neanche per scherzo,
tutto di lui diceva il contrario e urlava che quella fosse una stupida menzogna…
ma perché la cosa gli dava così fastidio? Remus non aveva nulla
contro le coppie omosessuali, anzi da quando aveva scoperto che suo cugino Ralph
era felicemente fidanzato con il suo vicino di casa Marc, aveva nettamente rivalutato
la cosa. All’improvviso però i suoi pensieri tornarono alla strana
reazione avuta da Sirius, cosa lo aveva turbato di più, che Malfoy avesse
insinuato che lo fosse o che lui gli avesse fatto capire che non era una cosa
così tragica… doveva assolutamente chiarire, così si alzò
e si diresse verso il loro scompartimento.
“Lily cara, mi complimento con te, ho saputo dell’appropriata reazione
avuta con Potter!” esclamò Lucius entrando nello scompartimento
della Evans che sorridente lo fissò e rispose “Quando è
necessario non le mando certo a dire caro Lucius, comunque non sono alla ricerca
del benestare di nessuno, men che meno del tuo!”
“Ciò non toglie che sia stato piacevole sapere che hai strapazzato
Potter come meritava, spero che la cosa si ripeta presto!”
“Se hai qualche problema con lui risolvitelo da te, non osare coinvolgermi
nella vostra guerra”
Malfoy rise e volse lo sguardo su Cristal che imbambolata a fissarlo certo non
nascondeva l’ascendente che il bel biondo aveva su di lei.
“Button, ti ho vista parlare con Lupin prima, che vi siete detti?”
“Niente d’importante, due chiacchiere veloci” balbettò
la ragazza che arrossì quando lui le sorrise malizioso chiedendole “Non
ti sarai presa una cotta per lui?”
Cristal sussultò, a dire la verità Remus non le dispiaceva, era
una ragazzo gentile e ben educato ma Lucius aveva rubato il suo cuore da sempre,
sapeva di non avere la ben che minima speranza con lui con Narcissa con cui
competere ma che male c’era a sognare un po’ ogni tanto “No…
ma che dici, siamo solo amici!” disse imbarazzata nel vederlo avvicinarsi.
“Sei molto carina Cristal, ci rimarrei male a sapere che non cogli delle
buone occasioni!”
“Co… cosa?” chiese stupita la ragazza.
“Lupin è una brava persona a differenza di Black, pertanto se è
il mio consenso che aspettavi, sappi che mi farebbe piacere saperti insieme
a lui!”
La Button, si ammutolì all’istante, così come Lily che non
poteva credere alle proprie orecchie, Malfoy stava facendo dei complimenti ad
un Grifondoro…”
“Ma io... io non…”
A quel punto Lucius le si avvicinò di più e dopo averle posato
un bacio sulla guancia le sussurrò in modo che sentisse solo lei “Voglio
parlarti a quattr’occhi, vieni stasera a mezzanotte nell’aula di
astronomia!” e detto questo se ne andò.
“Sirius, ti prego parliamo di quello che è successo!” esclamò
Moony entrando nello scompartimento e vedendo l’amico ancora imbronciato
assorto nei suoi pensieri.
“Lascia perdere Remus, mi spiace per come ho reagito è che Malfoy
riesce a farmi perdere il controllo!”
“Che diavolo mi sono perso?” chiese James guardandoli e notando
l’imbarazzo tra i due.
“Niente d’importante!” tagliò corto Paddy che guardando
fuori dalla finestra riconobbe il paesaggio scozzese.
“James, senti ho…” cercò di dire Lupin ma fu interrotto
da Potter che invece disse “Moony, perdonami per prima, sono davvero dispiaciuto
per come ti ho trattato!”
“Tranquillo non me la sono presa, volevo solo dirti che ho parlato con
Lily, era parecchio giù ma credo che possiate fare pace!”
“Davvero?” domandò ansioso l’amico che quando lo vide
annuire e sorridere balzò in piedi e lo abbracciò, in quel preciso
istante Malfoy e McNair aprirono la porta commentando sarcastici “Black
ti fai soffiare la ragazza così, non è da te!”
Quella fu la goccia che fece traboccare l’ormai stracolmo vaso emozionale
di Sirius che schizzò in piedi, neanche avesse avuto il fuoco sotto al
sedile, e si scagliò contro Malfoy cominciando a colpirlo con tutta la
forza che aveva in corpo. James dal canto suo stava litigando con McNair per
una battuta infelice sulla discussione avuta con Lily mezz’ora prima e
non si accorse della ferocia con cui il suo migliore amico si era lanciato sul
biondino. Solo Remus sembrò cogliere la gravità di quella reazione
e tentò di separarli, ovviamente senza riuscirci, anzi nel cercare di
dividerli venne colpito da Sirius al viso che anche se involontariamente gli
centrò un occhio e gli spaccò un labbro facendolo andare a sbattere
violentemente contro la porta dello scompartimento. Moony si accasciò
dolorante e solo allora, dopo che approfittandone anche Malfoy lo colpì
tirandogli un calcio nel costato, i due si separarono.
“Moony!” esclamò Black preoccupato vedendolo sanguinante
steso a terra.
“Remus!” aggiunse James chinandosi a soccorrerlo “Che diavolo
gli hai fatto Malfoy?”
“Non sono stato io Potter, è stato lui!” asserì duro
puntando il dito contro Sirius che ha quelle parole s’inginocchiò
sull’amico per assicurarsi che stesse bene.
“Paddy?” domandò sorpreso James.
“Devo averlo colpito per sbaglio, io non… non lo avrei mai fatto,
mi conosci!”
“Aiutami a sdraiarlo sui sedili” sussurrò il moretto che
mandando a quel paese Malfoy e McNair corse in testa al treno per recuperare
la cassetta del pronto soccorso.
Ridacchiando i due serpeverde si allontanarono soddisfatti e lasciarono i due
amici da soli.
“Mi dispiace Moony, non volevo colpirti!”
“Lo spero!” ansimò il caposcuola tamponandosi il labbro con
la camicia.
“Non crederai che…”
“Lascia perdere, dimmi solo perché hai reagito in quel modo?”
lo freddò il caposcuola.
Il moro abbassò lo sguardo dispiaciuto poi sussurrò un debole
“Non lo so, ho sentito una rabbia fortissima salirmi in corpo, non sono
riuscito a controllarmi!”
“Sirius, oggi è toccato a me e mi può star bene, ma se al
mio posto ci fosse stata una ragazza…”
“Non so che dire io… sono mortificato!”
“Devi smetterla di cader nei suoi trucchetti, possibile che non capisci
che lo fa apposta per provocarti, pensa che io sia gay? Chi se ne frega! Non
ho bisogno che tu mi difenda ne tanto meno devo rendere conto a lui della mia
vita sessuale, perchè te la prendi così tanto?”
“Non voglio che lui pensi questo di te!”
“Non vuoi che lo pensi di me o non vuoi che lo pensi di te?” chiese
Remus di rimando lasciando l’amico senza parole “Perché a
me non me ne potrebbe fregare di meno, ma per quanto ti riguarda forse non è
così!”
“Io… non…” balbettò Sirius che fu però
interrotto da James che come una furia rientrò nello scompartimento con
tutto l’occorrente per medicare il bel caposcuola.
“Come va?” chiese premuroso.
“Bene J, nulla di cui preoccuparsi!” lo rassicurò l‘amico
“Un pugno non ha mai ucciso nessuno”
“Guarda qui, hai un bel taglio sul labbro, senza contare che ti sta diventando
l’occhio nero”
“Ripeto, è tutto ok, ciò che invece non va è la vostra
reazione!”
“Moony ti promettiamo che cercheremo di controllarci” rispose James
concordando che la reazione di entrambi forse era stata un po’ esagerata.
L’amico li guardò entrambi, sapeva che erano dispiaciuti ma doveva
pur prendere dei provvedimenti per quanto accaduto così anche se controvoglia
disse “Tolgo trenta punti a testa per aver aggredito dei compagni”
“Co…cosa? Remus ma c’eri, hai visto che ci hanno provocati?”
esclamò scioccato Potter.
“Infatti ne toglierò altrettanti a loro, ma ciò non toglie
che la cosa sia meno grave!”
“Mi dispiace tanto Moony, non sai quanto… non volevo deluderti!”
mormorò Sirius prima di uscire dallo scompartimento e allontanarsi.
“Paddy aspetta…” urlò James senza riuscire a fermarlo
“Dio ma cosa cazzo sta succedendo? Io litigo con Lily, tu con lui, ci
manca che Peter arrivi disperato e abbiamo fatto bingo!”
“James, l’hai visto anche tu, perché ha reagito così?
Non è da lui!”
“Non lo so, non capisco, proverò a parlarci più tardi!”
“Se non impara a gestire la sua rabbia, finirà nei guai…
non sembrava neanche lui prima, mi ha fatto paura!”
“Mi dispiace, non l’ho visto ero troppo impegnato a mettere le mani
in faccia a McNair, arrogante pezzo di merda, hai sentito cosa mi ha detto quello
stronzo?”
“James… per favore ma ti senti?”
“Scusa Moony, di certo sono il meno indicato per fare la predica a Sirius,
sono uguale a lui, ho qualche difficoltà a gestire le mie emozioni”
“Accidenti J, questa cosa non passerà inosservata, ad Hogwarts
lo sapranno già… spero solo che non decidano di prendere provvedimenti
estremi, sai che Silente odia la violenza!”
“Andiamo una scazzottata non è così grave… vedrai
verremo puniti ma finirà lì. Temi che puniscano anche te?”
chiese seriamente Potter.
“James non me ne frega niente che puniscano me, mi preoccupo per voi!”
“Andrà bene Moony, non ti preoccupare, piuttosto forse è
meglio cambiarsi, guarda fuori, tra poco saremo ad Hogsmeade!”
Il caposcuola annuì ed iniziò a svestirsi mentre l’altro
fece altrettanto. Sirius tornò proprio nel momento in cui entrambi i
suoi amici erano in boxer e si stavano infilando la camicia. Lo sguardo del
giovane indugiò sul corpo di James che scolpito da anni di allenamenti
di Quidditch non aveva nulla da invidiare se paragonato al suo, ciò che
però lo stupì fu notare che sebbene Remus non facesse parte della
squadra, era comunque muscoloso quel tanto che bastava a rendere la sua corporatura
ben proporzionata. Senza accorgersene Sirius si ritrovò ad ammirare i
lineamenti gentili dell’amico e a pensare quanto fosse bello, com’era
possibile che non avesse una ragazza?
“Tutto bene?” chiese James vedendolo.
“Hey Paddy io volevo…” cercò di dire Remus ma il moro
lo anticipò dicendo “Sì scusate, avevo bisogno di una boccata
d’aria! Perdonatemi!” rispose abbozzando un sorriso mentre svelto
si cambiò e si unì a loro per una partita a scacchi magici.
Moony non volle insistere percepiva chiaramente che qualcosa turbava il suo
amico ma quello non era ne il momento ne il luogo adatto per indagare oltre,
non voleva metterlo in imbarazzo, così sorvolò e si concentrò
sulla partita.
Due ore dopo tutti gli studenti di Hogwarts erano seduti ai loro tavoli nella
sala grande pronti per iniziare il banchetto di benvenuto. Terminato lo smistamento
e cessati gli annunci di rito di Silente i tavoli si riempirono di ogni ben
di Dio e la festa potè cominciare. L’occhio destro di Remus aveva
assunto un fantastico colore violaceo tendente al blu, il labbro spaccato era
un po’ gonfio ma meno peggio di quel che si era pensato, faceva solo male
quando aprendosi in un sorriso il bel caposcuola cercava di minimizzare l’accaduto
che ovviamente non era passato inosservato specialmente alla McGranitt “Signor
Lupin, devo parlarle venga con me!” esclamò secca la donna facendogli
cenno di seguirla.
“Certo professoressa!” rispose il ragazzo alzandosi e lanciando
uno sguardo alquanto esplicito a James e Sirius che se possibile si sentirono
ancora più in colpa.
“Ma che ha fatto?” domandò Peter ancora all’oscuro
di tutto.
“Un incidente!” rispose Potter.
“E’ colpa mia!” aggiunse Sirius sconsolato “Stavo litigando
con Malfoy e l’ho colpito accidentalmente!”
“HAI PICCHIATO REMUS?” domandò Minus con un tono di voce
un po’ troppo alto che ovviamente attirò su di se più di
uno sguardo indagatore.
“Vuoi mettere i manifesti?” chiese James “Te l’ha detto
che non l’ha fatto apposta, che cavolo urli?”
“Scusatemi è che mi avete scioccato!”
Il bel Black fissò sconsolato il suo piatto, non aveva fame, si sentiva
tremendamente in colpa, non tanto per aver colpito senza volerlo uno dei suoi
migliori amici quanto per la reazione esagerata avuta nel sentirlo parlare di
omosessualità. Lo aveva aggredito e sbattuto contro il finestrino del
treno… e lì non era stato casuale, lo aveva desiderato e lo aveva
fatto.
“Che diavolo mi è preso, Remus è come un fratello per me,
non gli farei mai del male, mai!” si chiese mentre perso nei suoi pensieri
si stava accanendo senza pietà contro le verdure bollite che si era servito
un istante prima.
“Paddy tutto bene?” domandò James notando la sua faccia.
“Benissimo J perché me lo chiedi?”
“Mi sembri strano e…”
“Cosa credi che gli stia dicendo la McGranitt?”
“Non saprei, forse lo sta interrogando sull’accaduto… vedrai
se la caverà con un ammonimento!”
“Speriamo non vorrei che lo punissero!” sussurrò il cacciatore
sospirando.
“I puniti saremo noi, non temere!” asserì convinto Potter
proprio mentre la vicepreside e Remus rientravano in sala. La professoressa
raggiunse il tavolo della sua casa e severa disse “La casa di Grifondoro
del settimo anno è in punizione, non potrete andare ad Hogsmeade il prossimo
mese, non ho mai tollerato gli atti di violenza, e non inizierò a farlo
adesso… pertanto perché capiate che quando si commettono delle
azioni stupide bisogna anche assumersi le proprie responsabilità, vi
esorto a sostenervi a vicenda e condividere nel bene e nel male le scelte dei
vostri compagni…” L’intero settimo anno dei Grifondoro lanciò
sguardi delusi e seccati ai due malandrini che imbarazzati si scusarono per
la punizione generale sino a quando la McGranitt non aggiunse “Signor
Lupin…” Remus annuì e avvicinandosi a Simon Kar disse “Simon
da questo momento prendi il mio posto come caposcuola, sino a revoca dell’ordine
se mai avverrà pertanto puoi trasferirti nella mia stanza io tornerò
nel dormitorio maschile!” e detto questo si staccò la spilla e
la porse all’amico che incredulo si limitò ad annuire e la fissò
al suo mantello.
“Ma non è giusto!” esclamò furente Sirius sbattendo
la mano sul tavolo “Remus merita quella nomina, perché punisce
lui, non ha fatto nulla!”
“Signor Black lei e il signor Potter siete già parecchio nei guai,
le consiglio di moderare il tono e raffreddare i suoi bollenti spiriti, quanto
al signor Lupin una cosa l’ha fatta… non vi ha impedito di commettere
quella sciocchezza pertanto si sieda ed eviti di criticare le scelte mie e del
professor Silente”
Il ragazzo si risedette, non aveva il coraggio di guardare Moony in faccia,
tremante di rabbia strinse forte i pugni e anche se controvoglia tacque. La
McGranitt tornò al suo tavolo e la cena riprese il normale corso.
“Rem, mi dispiace tanto!” disse James tristemente.
“Non ti preoccupare, non importa! Stò bene”
“No che non va bene, per colpa mia ti hanno revocato la nomina!”
aggiunse Felpato che ancora non lo guardava negli occhi “Come fai a dire
che non importa? Sapevamo quanto ci tenessi”
“Sirius guardami per favore!” esclamò il licantropo ma nessuno
sollevò lo sguardo “Paddy guardami!” ripetè dolcemente
ma ancora il moro non lo guardò “Ti ho chiesto per favore di guardarmi,
credo di meritarmelo!” rincarò deciso Lupin che finalmente si perse
nel blu degli occhi dell’amico “Non sentirti in colpa, è
successo pazienza, ciò che veramente mi preme è che capiate quanto
certe azioni non portino soluzioni, bensì solo guai!”
“Mi dispiace Moony… credimi sono affranto da quanto accaduto!”
mormorò Black il cui tono faceva chiaramente intuire quanto stesse dicendo
la verità “Parlerò con Silente, vedrai che ti restituiranno
la spilla e…”
“Non ce n’è bisogno, davvero…”
“Ma ci tenevi così tanto… tu eri euforico per la nomina”
mormorò sconsolato il moro abbassando nuovamente lo sguardo.
“Sirius, non voglio che questa cosa mi rovini quest’ultimo anno,
ormai è andata inutile rimuginarci sopra!” esclamò Lupin
catturando nuovamente lo sguardo dell’amico per poi aggiungere.
“Davvero?” chiese Felpato in un sussurro.
“Mangia zuccone!” fu la risposta dell’amico che si aprì
in un sorriso che sapeva di perdono e tolse al bel cacciatore un macigno dal
cuore facendogli sospirare un titubante “Sicuro?”
“Ho detto mangia super zuccone!” ripetè Moony facendo altrettanto.
Quel semplice gesto bastò all’erede di casa Black per sentirsi
meglio e finalmente convincerlo ad addentare l’unica carotina bollita
che non aveva ancora massacrato.
“Sapete cosa mi ruga di più?” domandò Moony entrando
nel dormitorio e buttando il mantello sul suo letto.
“No!” risposero in coro gli amici.
Il ragazzo tacque per qualche secondo poi fingendosi serio esclamò “Dover
sopportare per un altro anno le vostre brutte facce, senza contare i rumori
molesti con cui Peter ci delizia la notte, i discorsi incomprensibili di James
e il sonnambulismo mirato di Paddy, che guarda caso finisce sempre per sbattere
contro qualcosa di mio!”
“Co… cosa?” balbettò Peter incredulo.
“Avrei avuto la mia camera e invece eccomi di nuovo qui a dover dividere
questo buco con voi tre!”
“Stai scherzando?” domandarono in coro James e Sirius sbigottiti
da quelle parole.
L’amico li fissò uno per uno e poi scoppiando a ridere asserì
“Sì scemi, sono felice di essere qui con voi! Me la sarei menata
a starmene laggiù da solo, mi sareste mancati!”
La rivalsa degli amici non si fece attendere, fingendosi risentiti lo afferrarono
e di peso lo sbattereno sul suo letto cominciando a fargli il solletico, Moony
non lo sopportava, Peter gli reggeva le braccia mentre James le gambe e Sirius
lo stava torturando senza tregua.
“Basta, ti prego… Paddy, bastaaaa!” urlò l’ex
caposcuola con le lacrime agli occhi “Non ce la faccio più…
ba… Paddy... ahhh bastardo… smetti!”
“Ti piace prenderti gioco di noi…” ansimò il moro intento
a solleticare l’amico “Prenditi le tue responsabilità!”
“Basta, Sirius... ti prego bastaaaa… ahhhh… Siriusssss!”
gridò in preda a convulsioni d’ilarità il bel lupacchiotto
che finalmente, dopo un’interminabile quarto d’ora, lo sentì
allentare la presa “Dio, il cuore mi batte da morire!” sussurrò
la vittima a fatica a causa del fiatone.
“Anche a me!” ribattè il bel Black che solo in quel momento
notò la posizione in cui erano finiti… James e Peter, dopo aver
rischiato di beccarsi un paio di schiaffoni e calci nello stomaco, si erano
allontanati, Remus sdraiato supino, a cui era stato strappato il gilet, slacciata
in parte la camicia e allentata la cravatta, giaceva ansimante con le braccia
sugli occhi, mentre Paddy a cavalcioni su di lui non riusciva a staccargli gli
occhi di dosso. Quella fu come una doccia fredda per Sirius che all’improvviso
fece uno scatto di lato e liberò l’amico dal suo peso balbettando
un imbarazzatissimo “Scu… scusa!” per poi fiondarsi svelto
in bagno e rimanerci per ben un’ora.
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Capitolo 4 *** Rinuncia volontaria ***
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Capitolo 4°: Rinuncia volontaria
“Perché siamo qui?”
“Perché così possiamo parlare senza che orecchie indiscrete
sentano!”
“Lucius ma…”
“Cristal, tesoro rilassati nessuno ci scoprirà!”
“Ma che dirà Narcissa se dovesse scoprirlo?” domandò
in un sussurrò la ragazza che lo vide avvicinarsi sorridente.
“Tranquilla, Narcissa non ha nulla da temere, non stiamo facendo niente,
solo parlando, giusto?”
La serpeverde annuì e imbarazzata nel vederlo così vicino chiese
“Di cosa volevi parlarmi?”
Lui le accarezzò una guancia, ben conscio che quel gesto l’avrebbe
mandata in estasi e rispose “Cosa pensi di Remus Lupin?”
“Co… come? Cosa centra ora Remus?”
“Dimmelo ti prego, ho bisogno di saperlo, prima di chiederti un favore!”
“Bhè lui è gentile ed educato, un buon amico… ma perchè
lo vuoi sapere?”
“Vedi cara Cristal, Lupin mi piace, è un pezzente ma trovo che
sia passabile tra tutti i Grifondoro presenti in questa scuola… è
Black che non tollero ne sopporto, benchè sia un purosangue e un eletto,
visto da quale famiglia proviene, continua a mettermi i bastoni tra le ruote”
“Cielo guardati, possibile che dobbiate sempre litigare!” esclamò
la ragazza che d’istinto sollevò una mano per accarezzargli la
guancia graffiata e livida.
Bloccandogliela al volo Lucius continuò “Black si pentirà
di avermi messo le mani addosso”
“Non potete chiarirvi e…”
“NO!”
“Ma cosa centro io? Perché mi hai chiesto di venire qui?”
Malfoy sorrise e suadente asserì “Lupin e Black sono molto amici,
ho pensato che forse potresti aiutarmi?”
“Per fare cosa?”
“Un piccolo favore… poca cosa per una bella ragazza come te!”
sussurrò passandole una mano tra i lungi capelli corvini.
“Quale?” balbettò la bella moretta che sentì un brivido
percorrerle la schiena.
“Fai amicizia con Remus, lascia che lui ti corteggi e che si innamori
di te, ricambia pure il suo amore e sii felice… al resto penserò
io!”
“Ma io… non, non voglio prenderlo in giro… non lo amo non…”
“Ma tu hai detto che ti piace, che stai bene con lui? O mi mentivi?”
le domandò Malfoy accarezzandole la guancia e avvicinando pericolosamente
le sue labbra a quelle di lei.
“No, Remus è una persona piacevole da frequentare ma non…”
“Cosa?” chiese Lucius zittendola con un bacio “In fondo ti
ho chiesto solo un piccolo favore!” aggiunse leccandole le labbra sensualmente.
“Oh Lucius…” ansimò Cristal rapita da quel contatto
che aveva sognato per anni “Io… non vuoi fargli del male vero?”
“No, assolutamente, te l’ho già spiegato è Black il
mio obiettivo, non Lupin! Vi romperò un po’ le scatole, ma solo
per provocare Sirius… sarete la mia esca!”
“Ma Remus capirà, è un ragazzo intelligente!”
“Tesoro, un uomo innamorato non vede aldilà del proprio naso, inebria
i suoi sensi, confondilo con la tua bellezza, risveglia la sua passione e cadrà
ai tuoi piedi! Arriverà anche a dubitare della lealtà dei suoi
amici per te!”
“Ma io non… non so se riuscirò a…”
“Sarai bravissima… ne sono sicuro” le sussurrò a fior
di labbra il biondino “So che se vuoi puoi essere molto sensuale! Guarda
che effetto hai su di me!”
“Co… cosa? Ma Lucius tu… Narcissa… io…”
“Essere fidanzati non significa non provare più emozioni, tu sei
molto brava a risvegliare certe voglie!” le sussurrò lui all’orecchio
cominciando a leccarle e mordicchiarle il lobo.
“Oh Dio… smettila Lucius… ti prego, ti…”
“Che c’è? Non è questo che vuoi?”
“Sì, cioè no… Narcissa è una mia amica io non
potrei mai… non…” mentì spudoratamente Cristal che
cercava con tutte le sue forze di resistere al tremendo impulso di saltare addosso
al loro cercatore e perdere il controllo”
“E sia…” rispose freddamente Malfoy fingendosi risentito allontanandosi
di scatto dalla ragazza che non riuscì a nascondere la sua delusione
e balbettò un imbarazzato “Va… va bene, allora lo farò,
diventerò sua amica e…”
“Sei sicura?”
“Si, si lo farò… per te!” mormorò la Button
arrossendo violentemente.
“Sarai ricompensata!” ansimò il biondo baciandola appassionatamente
un’ultima volta “Inutile dirti che questo è il nostro piccolo
segreto…” le disse mordendole il labbro inferiore “Mi aggiornerai
ogni settimana e ci troveremo qui, stesso posto, stessa ora, stesso giorno!”
La ragazza annuì, lo amava da sempre, per lui avrebbe fatto qualsiasi
cosa, anche innamorarsi di un altro se glielo avesse chiesto, anche mentire…
Lucius sorrise soddisfatto era stato fin troppo facile convincerla a fare ciò
che voleva, stupida ragazzetta, non sapeva neanche quanto gli sarebbe stata
utile.
Quando Sirius uscì finalmente dal bagno Peter russava già senza
ritegno spaparanzato a pelle di leopardo sul suo letto, James invece se la rideva
sdraiato accanto a Moony semi nascosti dalle tende del letto a baldacchino di
quest’ultimo, scorgendoli Paddy sentì una morsa allo stomaco, per
la prima volta in vita sua fu geloso di vederli così affiatati a ridere
insieme. Senza sapere bene il perché si sentisse così e vergognandosene
tremendamente, silenziosamente e senza che i due amici si accorgessero di lui,
sgattaiolò nel suo letto e rimase in ascolto religioso di ciò
che si stavano dicendo.
“Dovevi vedere la sua faccia?” ridacchiò Potter.
“Terrore puro immagino?”
“Peggio, se non fossi stato così incazzato mi sarei messo a ridere,
era una maschera di gesso, credevo gli sarebbe venuto un infarto!”
“Povero Piton, delle volte mi fa pena sai… credo che Lily sia davvero
la sua unica vera amica!”
“Questo non mi consola Moony, amo Lily, non sopporterei di perderla!”
“ E non la perderai scemotto, non hai visto come ti guardava stasera?
Ti mangia con gli occhi!”
“Sei sicuro?”
“Ma dove hai gli occhi James… Lily ti ama da impazzire, come fai
a dubitarne?”
“Sai delle volte ho paura di non essere abbastanza per lei, è così
in gamba, così bella, così intelligente e determinata che ho sempre
l’ansia di non meritarla, di deluderla, ho il terrore che un giorno mi
dica che vuole di più, che si merita di più e che mi lasci!”
“James, togliti dalla testa questa sciocchezza, non ho mai visto una coppia
che si completi come voi due, vi invidio sai…”
“Scusa?” chiese sorpreso l’amico mentre Sirius nel suo letto
sussultava a quella affermazione.
“Vorrei trovare anch’io una persona che mi capisca così bene,
con la quale condividere ogni più piccolo segreto e sulla quale poter
contare sempre. Tu e Lily siete in sintonia perfetta, litigate certo ma vi amate
perché apprezzate anche i vostri difetti… delle volte mi fermo
a guardarvi e sorrido perché in voi vedo l’amore con la “A”
maiuscola, si vede che siete fatti l’una per l’altro”
“Diamine Moony, ti ringrazio!”
“E di cosa tu e Sirius siete i miei migliori amici, vi voglio molto bene,
sapervi felici mi riempie il cuore di gioia!”
Paddy chiuse gli occhi e strinse forte le lenzuola a sentire quelle parole.
“Anche noi te ne vogliamo molto, è che delle volte sei così
sfuggente, così riservato… perché?”
Remus fece un lungo respiro poi guardando l’amico negli occhi rispose
“Prima di conoscere voi, credevo che non esistesse l’amicizia, pensavo
che per sopravvivere ed essere felice bastasse non dar modo agli altri di ferirmi,
di colpirmi, ho imparato ad ignorare gli insulti e a contare solo su me stesso…
è per questo che delle volte non chiedo aiuto o vi sembro riservato…
è solo una sorta di autodifesa che pian piano sto imparando a lasciare
andare”
“Sei sempre così saggio e giusto, ma come fai? Come riesci a non
lasciarti coinvolgere emotivamente, io non ci riesco!”
“Neanche Sirius se è per quello… siete proprio uguali in
questo”
James ridacchiò sonoramente mentre il moro nascosto sorrise.
“Io non credo di essere tanto diverso da voi è solo che non voglio
che la rabbia prenda il sopravvento su di me. Non più almeno!”
Lo sguardo di James fu talmente eloquente che Moony continuò dicendo
“Non ve l’ho mai detto ma quando…” sussurrò il
ragazzo obbligando Paddy a tendere l’orecchio per poter sentire meglio
“Quando mio padre morì, quella maledetta notte che fummo attaccati
dal lupo mannaro e io fui morso, la prima reazione che ebbi quando mi ripresi
dallo shock e tornai a casa da San Mungo, fu quella di distruggere tutto ciò
che mi capitò per le mani, ero furioso, arrabbiato con il mondo, con
quella bestia maledetta per aver distrutto la mia vita in una notte, con mio
padre per essere morto e averci lasciati da soli, con mia madre che quella sera
decise di mandarmi con lui a prendere della legna, con mio fratello perché
non era stato morso al posto mio, con i medici per non aver trovato una cura
che mi facesse tornare il Remus di prima e sopratutto con me stesso per essere
diventato un mostro, non più qualcuno ma qualcosa di cui avere paura
e temere”
“Moony…” sussurrò Sirius.
“Distrussi tutto J, la mia camera, quella di mio fratello, la stanza dei
miei, il salotto, la cucina, spaccai tutto quello che c’era a disposizione
da poter distruggere, sedie, tavolo, soprammobili, cuscini, letto, qualsiasi
cosa mi capitasse per le mani… scardinai persino la porta di casa e tre
finestre, sembravo impazzito, tutta l’ira, il rancore, l’odio e
la rabbia che sentivo esplodermi dentro si trasformarono in una furia cieca
che non guardava in faccia a niente e nessuno. Mi fermai solo quando accidentalmente
colpii mia madre e la ferii ad un braccio, spingendola le feci infrangere la
porta a vetri che dava sul balcone, la sfondò e si tagliò…
in quel momento capii, non ero poi tanto diverso da prima, compresi che il vero
mostro era sempre stato dentro di me, sempre pronto a prendere il sopravvento,
giurai a me stesso che non gli avrei mai più permesso di impadronirsi
di me e della mia vita. Avevo sette anni, solo sette anni ma guidato dall’astio
e dalla collera sembravo un uomo adulto tanta era stata la forza con cui avevo
distrutto casa mia”
“Dio Remus, mi dispiace non sapevo io…”
“E’ per questo che non voglio che tu e Sirius vi lasciate coinvolgere
da un idiota come Malfoy, non dovete permettergli di guidare la vostra vita,
reagendo gli date potere, lo autorizzate a ferirvi e a farvi del male, non è
così importante da meritare tante energie e tempo da parte vostra”
“Come hai ragione!” mormorò James annuendo “E’
solo che delle volte è così difficile restare calmi, ha una faccia
da…”
“Schiaffi, lo so! Se oggi non fosse arrivato Sirius forse una sberla gliel’avrei
tirata anch’io!”
“Davvero? Detto da te ha dell’incredibile!”
“Ha insultato mia madre!”
“BASTARDO!” gridò Sirius mentalmente pensando al freddo serpeverde
dagli occhi di ghiaccio.
“Giura?”
Moony annuì e spiegò “Può dire quello che vuole di
me ma deve lasciare stare mia madre, le devo tutto, è la donna più
importante della mia vita!”
“A parte Joyce!” ridacchiò James dandogli una gomitata.
“Ti prego, Joyce è solo un’amica… piacerebbe a Paddy,
bionda, occhi verdi, belle gambe, seno più che discreto… quasi
quasi gliela presento!”
“Senti ma che è successo fra voi oggi? Ho visto un po’ di
tensione?” domandò Potter facendo gelare il moretto sempre in ascolto.
“Non te lo so dire, credo di averlo offeso, senza volerlo devo aver detto
qualcosa che non gli è piaciuto!”
“Cosa?”
“Non saprei di preciso, ricordo che gli ho fatto notare che Lucius lo
provocava e che dava troppo peso alle sue parole!”
“Grazie Moony!” pensò Sirius nel sentire che l’amico
non stava rivelando nulla di quanto successo fra loro, rimaneva sul vago, stava
rispettando la sua privacy.
“In effetti oggi ha avuto una reazione esagerata, gliene parlerò
perché non è assolutamente da lui comportarsi così!”
“Si metterà nei guai J, deve capire che spaccare la faccia a tutti
quelli che lo stuzzicano un po’ non è la soluzione!”
“Credo che si sia pentito amaramente, era molto dispiaciuto che ti avessero
tolto la nomina di caposcuola!”
“Non me ne frega un cazzo di quella nomina, mi frega di lui, non voglio
che venga espulso, Malfoy è capace di ogni cosa pur di vedere punire
noi grifondono… deve stare attento a come si comporta, tanto più
ora che la McGranitt e Silente sono sul piede di guerra”
Sirius si lasciò nuovamente cadere sul cuscino, si portò una mano
al cuore per cercare di rallentare la sua folle corsa mentre una lacrima scivolò
dai suoi occhi chiusi “Perdonami Remus, ti ho deluso, ti prometto che
non lo farò più!”
“A proposito ma è morto in bagno?” chiese James alzandosi.
“E’ vero, non gli sarà successo qualcosa?” domandò
preoccupato Remus seguendolo.
“Eccolo, noi preoccupati e lui se la dorme bellamente!” indicò
James credendolo addormentato nel suo letto.
“Ma quando è tornato?”
“Non lo so non mi sono accorto!”
“Stavamo parlando e non ce ne siamo resi conti”
“Che dici lo svegliamo?” propose il bel Potter sornione.
“No, lasciamolo dormire… se è crollato doveva proprio essere
stanco… ci vendicheremo domattina!”
“Lo dico sempre che sei troppo buono, Paddy al tuo posto ti era già
saltato addosso!” ribattè l’altro che si buttò sul
suo letto e ringraziato l’amico per la bella chiacchierata, gli augurò
la buonanotte e chiuse le sue tende.
Remus rimase ancora qualche attimo a fissare Sirius dormire, sorrise nel vederlo
così calmo e rilassato dopodiché se ne tornò a letto inconsapevole
che il moretto che si fingeva addormentato a fatica si stava trattenendo dall’alzarsi
e correre ad abbracciarlo.
“MUOVITI PETER, SEI CADUTO NEL CESSO?!” urlò James come
un’aquila.
“NON SCAPPA SOLO A TE BELLO!” rincarò Sirius picchiando sulla
porta deciso.
“Arrivo… non rompetemi!” rispose la voce di Minus aldilà
della porta “Ho quasi finito!”
“QUASI? MA SE SEI LI DENTRO DA PIU’ DI MEZZ’ORA… SE
NON ESCI SUBITO GIURO CHE SFONDO QUESTA PORTA!” gridò Potter che
aveva cominciato a saltellare per cercare di trattenersi dall’espletare
funzioni fisiologiche sul pavimento.
“PETER, JAMES STA PISCIANDO SUL TUO LETTO!” esclamò Sirius
senza mezzi termini che sentì scattare la serratura del bagno un istante
dopo e vide il compagno di camera uscirne freneticamente urlando “BASTARDO,
NON LO FARE!”
“Togliti idiota, ancora un secondo e ti ritrovavi una piscina!”
disse il bel Potter che lo spintonò e si fiondò in bagno.
“Buongiorno!” esclamò Moony... ma come ogni giorno nessuno
lo degnò di uno sguardo, Sirius stava picchiando Peter sul letto e James
finalmente riusciva a fare la tanto agognata pipì, il lupacchiotto si
guardò intorno e sorrise, gli anni passavano ma nulla cambiava, a parte
loro che stavano crescendo. Svelto si alzò e corse a dare man forte a
Sirius pensando “Siamo proprio tornati ad Hogwarts!”
Mezz’ora dopo i quattro malandrini facevano il loro trionfale ingresso
in sala grande sotto lo sguardo compiaciuto di gran parte delle ragazze presenti.
Peter si defilò alla velocità della luce e corse da Carolyn, James
fece altrettanto dopo che Lily gli si era avvicinata e aveva chiesto di potergli
parlare, solo Sirius e Remus si sedettero a fare colazione.
“Come va l’occhio?” chiese il moro gentilmente.
“Bene, da blu siamo passati al verde marcio ma non fa male!”
“Mi dispiace!”
“Lo so!” rispose Moony sorridendogli.
“Senti, per ieri io…”
“Paddy, smettila di scusarti non ce n’è bisogno davvero!
Guarda non mi fa male!” lo interruppe Moony toccandosi l’occhio
a dimostrazione che non doleva.
“No, non hai capito, volevo chiederti scusa per l’altra cosa, per
quando… si bhè per quando ti ho buttato contro al finestrino del
treno, mi dispiace tanto Remus, non so perché l’ho fatto…
non sono contro gli omosessuali è solo che… bho sentirmelo dire
mi ha fatto uno strano effetto!” confessò tutto d’un fiato
il cacciatore.
“Non dubito che tu sia gay Sirius, non l’ho neanche mai pensato
ma se anche tu lo fossi ti vorrei bene lo stesso!”
“Si ma non lo sono!” precisò il moro arrossendo.
“Lo so scemo, smettila di preoccuparti di questa cosa… che cavolo
di ansia ti viene, vogliamo solo contare quelle sedute al nostro tavolo o non
pago preferisci aggiungere anche gli altri tavoli?”
“No… bastano queste!” sorrise l'amico.
“Ecco appunto, quindi smettila di cadermi in paranoia per queste stronzate!”
“Cosa abbiamo la prima ora?”
“Trasfigurazione!”
“Con?”
“Indovina?”
“No ti prego, non loro!” mugugnò schifato Black.
“Ebbene si, i tuoi preferiti, pertanto mangia avrai bisogno di zuccheri,
il tuo cervello dovrà essere scattante e concentrato sulla lezione, non
su quale soddisfacente modo potresti inventare per vendicarti di Malfoy!”
“Touchè Moony, si vede così tanto?”
“Sì e dovresti proprio darci un taglio!”
“Lo farò, ma non per me, non ho paura delle punizioni, lo farò
perché me lo chiedi tu!” sussurrò l’amico strizzandogli
l’occhio.
“Meglio che niente!” ribattè l’altro sorridendo.
Sirius fece per rispondere ma una voce richiamò l’attenzione del
suo amico “Remus, ciao!”
“Cristal ciao, come stai?”
“Bene e tu? Volevo sapere come stavi, Lily mi ha detto della rissa, così…”
“Oh tutto ok, grazie sei gentile a preoccupartene, ma perché non
ti siedi con noi? Hai già fatto colazione?”
“Sì grazie, stavo andando in classe mi chiedevo se tu… se
ti andava di accompagnarmi?”
Una vampata di calore colorò le guance del malandrino che imbarazzato
rispose “Si… certo, arrivo! Paddy io…”
“Tranquillo vai e approfittane!” sussurrò Sirius strizzandogli
l’occhio senza farsi vedere “Ci vediamo in classe”
Moony annuì e si alzò, afferrò la borsa con i libri e uscì
dalla sala grande a fianco della Button che quella mattina era molto carina,
fasciata nella divisa scolastica.
Paddy non fece in tempo ad afferrare una brioche e portarsela alla bocca che
una più che conosciuta voce lo obbligò a voltarsi “Solo
Black? Dov’è la tua ragazza?”
“Fottiti Malfoy!” fu la risposta poco gentile del Grifondoro.
“Come siamo nervosi, non sarà a causa di un amore non corrisposto?”
“Ma si può sapere che vuoi da me? Non hai niente di meglio da fare
che rompere le palle al sottoscritto?”
“Ti capisco, dev’essere dura innamorarsi del proprio amico e non
poterglielo dire… chissà che strazio vederlo flirtare con un’altra!”
Sirius scattò in piedi attirando non pochi sguardi su di se, compreso
quello di Silente che gli fece chiaramente intuire che era molto meglio per
lui risedersi e non fare nulla di ciò che aveva pensato di fare. A fatica
il moro si risedette mentre Malfoy seguito da Piton, Zabini e McNair uscì
dalla sala con un ghigno soddisfatto sul volto.
“Stai calmo, non pensare a quello stronzo, non è successo nulla!”
continuava a ripetersi Sirius per cercare di mettere in atto una sorta di mantra
che fungeva da training autogeno “Respira Sirius, due bei respiri profondi…
e ti sentirai meglio!” continuava a dirsi con scarsi risultati, il pensiero
volava sempre al come fargliela pagare.
“Ho promesso a Moony che non avrei fatto più a botte e che non
mi sarei fatto provocare, diciamo che come primo round Malfoy ha piazzato un
paio di assist niente male ma la guerra la vincerò io… devo restare
calmo, devo rilassarmi, pensare che fuori c’è una splendida giornata
e non rimuginare a quel pallone gonfiato, saccente, arrogante, pezzo di m…”
“Signor Black vorrei parlarle prima di andare in classe!” esclamò
la McGranit interrompendo appena in tempo gli insulti mentali che Sirius stava
scagliando contro Lucius e la sua gang “Mi segua per favore”
Il ragazzo annuì e seguì la donna in un’aula vuota appena
fuori dalla sala grande. Convinto di sentirla iniziare a rimproverarlo per poi
partire con una filippica degna del miglior cazziatone mai ricevuto, rimase
alquanto basito quando invece la udì dire “Arrogante lo so, ma
pur sempre un suo compagno!”
“Scusi?” chiese Paddy ancora sorpreso.
“Voglio, anzi le consiglio caldamente di stare alla larga dal signor Malfoy,
i suoi modi sono del tutto inappropriati e purtroppo spesso fuori luogo. Sa
essere molto cattivo e non vorrei la coinvolgesse in qualche dubbia situazione
che potesse metterla in cattiva luce agli occhi del consiglio scolastico”
“Continua a provocarmi professoressa, io…”
“Lo so, il signor Lupin mi ha spiegato ieri sera… ciò non
toglie che è suo dovere non reagire, e non mi riferisco al bene del signor
Malfoy bensì al tuo!” esclamò la donna dandogli per la prima
volta del tu.
Sirius annuì poi facendosi coraggio osò chiedere “Professoressa,
vorrei chiederle, se possibile, di restituire la spilla di caposcuola a Remus,
merita quella nomina e non trovo giusto che venga punito per qualcosa che non
ha commesso. La vostra punizione, se mi consente, è stata eccessiva e
spero che riconsidererete tale provvedimento”
La McGranitt guardò il giovane e tacque per un istante che al cacciatore
sembrò non finire mai, solo quando temeva che l’avrebbe sentita
sbottare per rimproverarlo di tanta sfacciataggine, la sentì invece rispondere
“Ciò che dirò ti stupirà ma ti assicuro che si tratta
della verità. Devi essere molto fiero di avere un amico come Remus Lupin…”
“Lo sono, è proprio per questo che…”
“Lasciami finire per favore!” rincarò secca la vicepreside
zittendolo per poi aggiungere “Il tuo amico ha rinunciato di sua spontanea
volontà alla nomina che gli era stata data”
“Cosa? Ma perchè?” balbettò sconvolto Sirius.
“Non conosco di preciso il motivo, ha preferito non dircelo, ma di sicuro
lo ha fatto per stare più vicino a te e al signor Potter, tiene molto
a voi e condividendo lo stesso dormitorio poteva di certo, passami il termine,
controllarvi meglio. Non vuole che vi cacciate nei guai”
“Non lo sapevo, io credevo che…”
“Credeva male signor Black, il professor Silente è un uomo giusto
e corretto, non punirebbe mai uno studente senza che ce ne sia motivo e benché
lei mi ritenga capace di tanto non lo farei neanch’io senza una motivazione
più che plausibile”
“Le chiedo scusa per la mia reazione di ieri… le prometto che non
ricapiterà” sussurrò il moretto dispiaciuto.
“Non prometta ciò che non può mantenere, comunque scuse
accettate, ora andiamo, non voglio arrivare tardi alla mia lezione!”
Sirius annuì e ancora scioccato della scelta dell’amico, seguì
la professoressa e si diresse a lezione.
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Capitolo 5 *** Draco Domini ***
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Capirolo 5°: “Draco Domini”
“Che hai fatto? Hai una faccia?” domandò James vedendo il suo
migliore amico sedergli accanto con un’espressione che la diceva lunga.
“Nulla!”
“Paddy ti conosco che è successo?”
“Ho parlato con la McGranitt e…”
“Ci ha punito! Prevedibile che dobbiamo fare?” chiese sbuffando Potter.
“No, lei mi ha messo in guardia da Malfoy e poi mi ha detto che…”
sussurrò l’altro che da quando era entrato non aveva spostato un
secondo lo sguardo da Remus che, seduto accanto a Cristal due banchi più
in là, le sorrideva gentilmente.
“Che…?” chiese curioso il suo capitano sgomitandolo.
“Moony ha rinunciato alla carica di caposcuola volontariamente!”
“COSA?” urlò James attirando lo sguardo furioso della professoressa
e quello sorpreso dei compagni “Scu… scusi!” balbettò
il ragazzo facendosi piccolo piccolo.
“Scherzi?” richiese al compagno di banco in un sussurro che scuotendo
la testa aggiunse “Ha chiesto lui di essere rimosso dall’incarico!”
“Non posso crederci, ma perché? Ci teneva così tanto?”
“La McGranitt non conosce il vero motivo ma suppone che l’abbia fatto
per noi, per starci vicino e impedirci di metterci nei guai!”
“Questa poi, non siamo mica due bambini da tenere sott’occhio?”
rispose un po’ seccato il cercatore dei grifoni che facendo spallucce poi
rettificò “Oh bhè, forse un po’ immaturi lo siamo...
e a pensarci bene, qualcuno che ci controlli serve davvero… sai che ti dico,
che se questa cosa deve succedere, decisamente preferisco che sia lui a farlo!”
“Ti rendi conto?” esclamò Sirius che perso nei suoi pensieri
sembrava non aver udito una sola parola dell’amico “Ha rinunciato
a qualcosa a cui teneva tantissimo per noi… sono sconvolto!” aggiunse
aprendosi in un dolce sorriso “Nessuno glielo ha chiesto ma lui lo ha fatto,
non trovi che sia stato un segno tangibile di quanto ci voglia bene?” chiese
poi arrossendo lievemente in viso.
“Non ne ho mai dubitato… perché tu sì?”
“No mai, è che non sono abituato ad una dimostrazione tanto palese
di affetto nei miei confronti da qualcuno che non sia tu!”
James si voltò a guardare il loro amico seduto poco distante da loro e
sorrise dell’imbarazzo che vide dipingersi sul suo viso quando Cristal gli
prese una mano e la strinse riconoscente.
“Credi che si innamorerà di lei?” domandò a bruciapelo
Paddy facendosi più serio di quanto già non fosse in quel momento.
“Non lo so, lei non è male!” rispose James guardandoli “E’
gentile, carina e sembra essere sinceramente interessata a lui”
“Ma sì perché no, la Button è sempre stata una serpeverde
atipica, sono sicuro che saprà amare Remus come merita!” mormorò
Sirius concentrandosi finalmente sulla lezione.
“E brava la nostra Cristal, sta facendo un ottimo lavoro… Lupin
sarà cotto a puntino in meno di una settimana” pensò Malfoy
sorridendo compiaciuto fra sé “E allora si che inizierò
a divertirmi sul serio!”
“A cosa pensi?” chiese Zabini guardando il sorriso soddisfatto dell’amico.
“Niente di che sono felice!”
“Ti conosco Lucius, stai escogitando qualcosa, dimmi solo chi e perché?”
Il biondo sorrise, adorava Astor e la sua perspicacia, la sua acutezza era una
dote impagabile senza contare che essendo il suo migliore amico, erano cresciuti
insieme ed era praticamente impossibile nascondergli qualcosa, sollevando un
sopraciglio e cercando di sembrare il più innocente possibile rispose
“Di cosa stai parlando?”
L’amico ricambiò il sorriso e sussurrò deciso “Dimmi,
cos’hai promesso alla Button per quel piccolo favore? Oppure le hai già
dato un anticipo della ricompensa?”
“Cosa ti fa pensare che…?”
“Andiamo Lucius, conosco i tuoi metodi, quella ragazza ti muore dietro
da sette anni e tu lo sai, la stai usando per ferire Lupin o è solo una
ripicca contro Black?”
“Black non è sempre al centro dei miei pensieri Astor, delle volte
mi piace cambiare il mio obiettivo… diciamo che gentilmente Cristal ha
acconsentito ad aiutarmi ad irretire il pezzente”
“Come l’hai convinta?” chiese sarcastico l’amico trattenendo
a fatica una risatina.
“Diciamo che l’ho motivata, gli argomenti che ho usato la interessavano
parecchio!”
“Immagino! Spera solo che Narcissa non lo venga a sapere o povero te caro
mio!”
Malfoy annuì, sapeva quanto la sua bella ragazza odiasse queste cose,
non tanto le avances di circostanza che il biondo riservava alle sue pedine
quanto l’essere tenuta all’oscuro dei suoi piani “Confido
che non glielo dirai!” asserì Lucius.
“Sarò una tomba!” ribattè l’altro portandosi
una mano alla bocca e fingendo di chiuderla come fosse una zip.
“Quanto credi che ci metterà Lupin a capitolare?”
“Dipende da quanto convincente sarà la Button, sapendo che gli
ormoni del Grifondoro sono a caccia direi che non arriva a sabato, se fossi
in lei agirei presto e in modo alquanto esplicito”
“Dovremmo aiutarla a creare l’atmosfera adatta… che ne dici
di una festa nei sotterranei, potrebbe invitarlo e…”
“Non verrà mai senza i suoi amici!”
“La Evans potrebbe invitare Potter e Narcissa il suo caro cuginetto, Minus,
si imbucherà con loro di sicuro…”
“Tentar non nuoce ma non credo che accetteranno…”
“Oh si che lo faranno, per il loro amico questo ed altro!” rispose
Malfoy convinto.
La lezione finì e la classe si svuotò velocemente. Gli studenti
si divisero, i serpeverde a lezione di erbologia mentre i grifondoro ad incantesimi.
Prima di andarsene Cristal si avvicinò a Remus e sensualmente gli sussurrò
all’orecchio destro “Grazie per avermi aiutata, l’ho apprezzato
molto!” e detto questo gli sfiorò la guancia con un casto bacio
scappando diretta alla serra numero sette.
“Terra chiama Remus il rubacuori, pronto c’è nessuno?”
lo schernì James avvicinandosi non appena fu solo.
“Smettila!” mormorò l’ex caposcuola che divenne di
un bel color carminio cangiante.
“Moony, non conoscevo questo tuo lato da corteggiatore, mi stupisci!”
esclamò Sirius contribuendo a far diventare le guance del lupacchiotto
ancora più rosse.
“Ragazzi vi prego… io non ho fatto nulla, sta facendo tutto lei!”
“Ma ti piace?” chiese Potter malizioso.
“Bhè diciamo che non mi è indifferente… solo che…”
“Solo che, solo che…” ripetè Sirius “Lasciati
andare, vedrai che ti piacerà ancora di più!”
“Dici?”
“Dico!”
“E’ che io… non so come, sì bhè più o
meno anche se… cioè cosa… bhè avete capito no!?”
“No!” risposero in coro i due amici che lo videro sollevare gli
occhi al cielo e sussurrare “Andiamo, pronto? Remus chiama storditi…
vi devo fare un disegnino?” lo sguardo basito di James e Paddy la diceva
lunga, seccato da tanta poca perspicacia Moony esclamò “Non ho
esperienza, non so cosa dirle, come comportarmi, come corteggiarla… e
se poi…?”
“Ahhhh chissà che pensavo!” ansimò Sirius portandosi
una mano al cuore.
“Che vuol dire chissà che pensavo?” chiese l’amico
allibito che tutto si aspettava fuorché quella risposta.
“Se è qualche consiglio che ti serve, il qui presente signor Black,
il corteggiatore folle, saprà darti tutte le dritte che vuoi, vero Paddy?”
asserì James indicando alla sua destra un più che imbarazzato
Sirius.
“Si, si certo… che ti serve? Che vuoi sapere?”
“Che mi serve? E che ne so… siete voi gli esperti, ditemelo voi!”
Felpato e ramoso si guardarono per un istante, sorrisero dell’innocente
affermazione dell’amico e poi scoppiarono a ridere fragorosamente, lo
abbracciarono calorosamente e concordando che fosse meglio parlarne più
tardi si diressero a tutta velocità verso l’aula d’incantesimi,
dove la lezione era ormai iniziata da dieci minuti.
Quella mattina le ore volarono, senza quasi accorgersene i ragazzi si ritrovarono
di nuovo ad affollare la sala grande. Un vociare allegro si alzava dai tavoli
delle quattro case, ormai a ranghi serrati e pronti per iniziare a pranzare.
Peter, neanche a dirlo, si fiondò da Carolyn senza quasi salutare gli
amici che ridacchiando lo congedarono con un “Attento che rischi che ti
cadano le labbra!”
Un gesto poco carino del malandrino fece loro intuire che non aveva apprezzato
la battuta.
“Accidenti come siamo permalosi!” escamò Potter che solo
allora, voltandosi a cercare con lo sguardo la sua bella ragazza, notò
Severus Piton spostare una ciocca di capelli dal viso di Lily. Un gesto semplice
ma che sul Grifondoro ebbe l’effetto di una pugnalata. Dire che il sorriso
di poco prima gli si pietrificò sul volto fu dire poco, il cercatore
sentì il sangue gelarsi nelle sue vene, il respiro smorzarsi, la rabbia
accendersi e una voglia sfrenata di scaraventarsi sul serpeverde per soffocarlo
con le sue stesse mani.
Remus non ci mise molto a capire cosa stava per accadere e svelto afferrò
l’amico ad un braccio e lo obbligò a sedersi.
“Lasciami Moony, ti giuro che non gli farò niente…”
grugnì furente James che aggiunse “A parte forse sfracellargli
la faccia sul tavolo dopo avergli spaccato tutte le dita delle mani!”
“Non ha fatto nulla, cerca di controllarti… pensa a come reagirebbe
Lily se andassi a quel tavolo a farle una scenata!”
“Ma io non ce l’ho con lei, io voglio uccidere lui… semplice!”
“J per favore, prova a vedere la cosa da un punto di vista diverso, le
ha solo spostato i capelli che stavano cadendo nel piatto!”
“L’equazione è lampante, Snivellus sfiora Lily, Snivellus
muore!”
Sirius arrivò proprio in quel momento e si sedette accanto a Moony e
di fronte a James il quale lo fulminò con lo sguardo e disse “Spostati,
non vedo lo stronzo con te davanti!”
“Mi sono perso qualcosa?” chiese il moro pulendosi da una sbavatura
di rossetto che una corvonero tutta pepe gli aveva lasciato a lato della bocca.
Potter tacque e chiuse gli occhi cercando di fare uno sforzo sovraumano per
restare calmo, Remus invece guardò Paddy e chiese malcelando un tono
un po’ troppo curioso “Chi era?”
“Chi?” domandò a sua volta l’altro ragazzo.
“Quella che ti ha succhiato la faccia e a guardarti bene… anche
il collo!”
Sirius guardò basito l’amico e rispose scherzando “Non te
lo dico!”
“Figurati, scommetto che non lo sai neanche!” ribattè senza
neanche accorgersene stupendo ancor di più il bel cacciatore che intuito
che Remus non stesse scherzando asserì “Mary Gant, corvonero, sesto
anno… ora mi spieghi perché sei così incazzato?”
Moony sembrò liberarsi dall’inaspettata gelosia acuta che lo aveva
travolto e imbarazzato balbettò “Non sono incazzato… piuttosto
sono… sono…”
“GELOSO!” esclamò duro James.
“Scu… scusa?” chiese Paddy che sbiancò a quelle parole
ma mai quanto Remus che credette di svenire dalla vergogna.
“SONO GELOSO MARCIO, ECCO LA VERITA’… NON SOPPORTO CHE LUI
LE STIA VICINO FIGURIAMOCI CHE LA TOCCHI!”
I due malandrini rilasciarono il respiro che senza accorgersi avevano trattenuto
e contemporaneamente dissero “Ahhhh!”
“Moony, ti prego dimmi che lei non prova niente per lui, assicurami che
non lo desidera, giurami che sono solo io quello che vuole al suo fianco, quello
che ama?”
L’amico annuì sorridendogli gentilmente ma invece di vederlo rilassarsi
lo sentì dire “Allora perché mi sento così male?”
“J ma stai scherzando vero?” domandò Sirius che ringraziò
l’amico e tutti i santi che conosceva per aver interrotto il minuto più
imbarazzante della sua vita, o almeno così pensava sino a quel momento.
“No che non scherzo, io la amo così tanto che… che…
impazzisco a vedere certe cose!”
“Le ha solo spostato una ciocca di capelli, non l’ha baciata in
mezzo alla sala, ti prego non esagerare, stai diventando paranoico!” minimizzò
Paddy servendosi del pasticcio di verdure.
Lo sguardo di puro odio che Potter lanciò al suo migliore amico fu alquanto
esplicito, non aveva gradito quel semplice gesto e ancor meno l’atteggiamento
sminuente di Sirius “Ne riparleremo quando capiterà a te!”
ribattè serafico l’altro.
Remus percepì la tensione e disse “James, Lily ti ama, su questo
non ci piove, credo che però si meriti da parte tua un po’ più
di fiducia. Essere così intransigente non gioverà al vostro rapporto,
anzi rischi solo di incrinarlo”
L’amico sbuffò e abbassò lo sguardo senza replicare.
Sirius annuì e aggiunse “E poi scusa ma Snivellus è quanto
di più ripugnante esista in questa scuola, Lily ha sempre avuto buon
gusto, non mi risulta che le siano mai piaciuti gli untuosi, repressi sessualmente
come Piton?”
Potter fece una risatina e si scambiò un gesto d’intesa con l’amico
a suggellare quell’affermazione, dopodiché sollevò lo sguardo
e si perse nei fantastici occhi verdi di Lily che dal suo tavolo lo stava osservando
sorridente. La salutò con la mano e ricambiò il sorriso sillabandole
un “Mi manchi!”. Lei arrossì e si voltò a parlare
con Cristal.
“Ho deciso!” esclamò James deciso.
“Cosa?” chiese Paddy afferrando il suo bicchiere per sorseggiare
del succo di zucca.
“Le chiedo di sposarmi!”
La reazione di Sirius fu immediata, il succo gli andò di traverso, obbligandolo
a tossire e ovviamente a sputacchiare il liquido dolciastro ovunque, Remus dal
canto suo perse la parola per qualche istante ma si riprese quasi subito chiedendo
“Giuramelo J, davvero vorresti fare questa pazzia?”
“Si, bhè… credi che stia esagerando?”
“Ma, forse… non credi di essere un po’ troppo giovane?”
“No, io non vedo l’ora di poterla avere al mio fianco, addormentarmi
con lei accanto e risvegliandomi trovarla lì… insomma ormai sono
quasi quattro anni che stiamo insieme e sento che non potrei mai amare nessuna
altra come amo lei”
Il bel Black si era ammutolito, non riusciva a proferire verbo, il suo migliore
amico, James Christopher Potter, lo stesso che lo aveva aiutato ad ideare con
Moony la mappa del malandrino, l’unico che capisse la sottile arte dell’infrangere
le regole per il gusto di farlo e il solo con il quale poteva condividere una
sfrenata e carnale passione per il Quidditch… voleva sposarsi a soli diciottanni…
non poteva crederci!
“Paddy che mi dici? Pensi che stia sbagliando?”
“Sì!” avrebbe voluto urlargli ma vedendo i suoi occhi brillare
come mai prima in vita sua dolcemente chiese “La ami?”
“Certo che la amo, più della mia stessa vita!” rispose sinceramente
il cercatore.
“Allora sposatela e siate felici!”
James annuì, Moony si commosse e Sirius sorrise aggiungendo “Sei
l’unico per il momento che può dire d’aver trovato l’amore
vero!”
“Chi può dirlo!” esclamò Potter che guardando Moony
rincarò “Conosco qualcuno che promette bene, pare si stia innamorando
di una moretta di serpeverde”
“Innamorando!” pensò Sirius il quale sentì uno strano
contorcimento allo stomaco a pensare a Remus innamorato di qualcuno.
“Non esageriamo!” balbettò il lupacchiotto che vide un bellissimo
barbagianni nero planargli accanto e porgere la zampina a cui era stata legata
una pergamena.
“E’ per me?” domandò gentilmente il ragazzo accarezzando
la testolina dell’animale e passandogli un pezzetto di pane per ringraziarlo
“Grazie!” disse aprendo la lettera a lui indirizzata.
“Caro Remus,
mi piacerebbe molto che tu mi accompagnassi ad una festa che ci sarà
stasera nei sotterranei.
Spero tanto che saper di dover venire nella mia sala comune non ti crei problemi.
Ti prego vieni, Cristal”
“Oh cavolo!” balbettò Moony imbarazzatissimo “Come
diavolo faccio?”
“A fare cosa?” domandò Sirius.
“Tieni, leggi!” rispose l’altro passandogli la missiva.
“Una festa dai serpeverde… mi puzza la cosa, a voi no?” chiese
Paddy.
“Abbastanza!” rincarò James leggendo a sua volta.
“Le dico di no, allora?”
“Scherzi? Mai dire di no ad una donna… ricorda, ogni lasciata è
persa!” asserì convinto il bel Black che aggiunse “Vedremo
d’imbucarci anche noi!”
“Così non sarai solo!” finì per l’amico James
sorridente.
“Non ce ne sarà bisogno!” esclamò Lily che sedendosi
accanto al suo ragazzo disse “Se volete potete venirci tutti, non è
riservata solo ai serpeverde!”
“Figurati, e che direbbe il caro Lucius Malfoy se ci vedesse entrare nel
suo regno?” domandò sarcastico Sirius che sentì una voce
ben conosciuta rispondere alle sue spalle “Tranquillo, sarà abbastanza
impegnato per non accorgersene!”
“Lady, come stai?” domandò il moro voltandosi e dedicandole
un dolce sorriso.
“Bene Sir, mi farebbe davvero piacere che venissi, è tanto che
non trascorriamo del tempo insieme!”
“Non lo so, sai anche tu che è meglio starci alla larga!”
“Andiamo, non è ora che deponiate entrambi l’ascia di guerra?”
“Io non…”
“Potter viene, Lupin anche, non vorrai dirmi che il famoso Sirius Black
ha paura di venire nella sala comune dei serpeverde?”
“Secondo te?” chiese il cugino sollevando un sopraciglio.
“Appunto, allora sii puntuale, ti aspetto!”
“Sei tremenda, ti perdono solo perché sei mia cugina!”
Narcissa fece un lieve inchino, salutò Lily e dopo aver baciato Sirius
su di una guancia tornò al suo tavolo.
“Allora è deciso, verrete?”
Paddy guardò James che a sua volta fece lo stesso con Remus il quale
si limitò a diventare bordeaux e ad annuire.
“E voi?” chiese la bella rossa guardando i due moretti che all’unisono
risposero “Ci saremo, Moony non può mancare!”
“Ottimo allora, ci si vede stasera!” e detto questo baciò
maliziosamente James e felice ritornò tra i ragazzi della sua casa.
“Siamo sicuri che sia una buona idea?” domandò il lupacchiotto.
“Perché no? Tranquillo, ci divertiremo!” cercò di
rassicurarlo Potter che in cuor suo sapeva che andare nella tana del lupo non
avrebbe contribuito a rendere la vita a lui e Sirius meno agitata.
Le nove arrivarono presto e i quattro malandrini si diressero verso i sotterranei
come quattro diretti al patibolo.
“Ragazzi sentite, non è che abbia molta voglia di venire, vi dispiacerebbe
tanto se non venissi?” chiese con un filo di voce Minus sperando in una
risposta negativa.
“Voglia di andare saltaci addosso!” asserì Sirius che aggiunse
“Ma no, vai pure dalla tua Carolyn, Moony lo scortiamo noi… approfittane
almeno tu che puoi declinare!” il moro non aveva ancora finito che Peter
urlò un “Scusami Moony!” e corse via felice.
“Ragazzi se vi pesa così tanto, possiamo anche dire che non stavo
bene e…”
“No, tu ci andrai a costo di starmene seduto accanto a Malfoy tutta sera!”
esclamò James “Cosa mai potrà succedere, è una festa
Dio santo, ci saranno le ragazze, non possono escogitare nulla di pericoloso,
non hanno le palle per farlo con loro li presenti”
“E’ solo che non mi sento molto a mio agio, vorrei andarmene!”
“Pensa a Cristal e al bacio che le darai tra poco!” esclamò
Paddy.
“Quale bacio?”
“Sveglia Remus, non dirmi che non vuoi baciarla? Le feste sono sempre
un’ottima occasione per lasciarsi coinvolgere in tipiche effusioni da
coppia.
“Ma noi non siamo una coppia e poi a dirvi la verità io…”
“Smettila, sappiamo che ti piace, stai calmo e andrà tutto bene!”
“Ragazzi non avete cap…”
“Eccoci arrivati!” disse James indicando il ritratto di un famoso
mago del passato famoso per le sue abilità in pozioni.
“Quale ha detto che era la parola d’ordine Lily?” domandò
Sirius che fece una faccia schifata quando vide il ritratto sorridergli malizioso
e fargli l’occhiolino.
“Draco Domini” rispose l’amico e finalmente il mago parlò
“Imbucati vedo… qual buon vento vi porta da queste parti signori?!”
“Non siamo imbucati, siamo stati invitati!” rispose a tono Sirius
alquanto seccato.
“Sir Black mi fa specie non vedere uno della sua famiglia in questa casa,
ma che vuole c’è sempre una mela marcia, anche tra i migliori!”
“Si come no, ti sposti che vorremmo entrare… o dobbiamo fare notte
qui fuori!”
“Sicuri che volete entrare?”
“Che palle questo!” sbuffò Paddy che si allontanò
dal quadro e lasciò che una persona meno suscettibile portasse avanti
la discussione al posto suo.
“Si per favore, ci aspettano!” rispose gentilmente Remus.
“Chi se è lecito saperlo?” domandò il ritratto malfidente.
“No che non è lecito, rompic…” insorse Paddy mentre
James lo trascinava poco lontano.
“Nervoso il tuo amico!”
“Cristal Button, Narcissa Black e Lily Evans ci aspettano, saresti così
gentile da farci passare?”
“Tre ragazze, credevo… va bhè vi renderete conto da soli…
prego accomodatevi, ma non dite che non vi avevo avvertito!”
Moony non volle indagare su quell’infelice affermazione, chiamò
gli amici e varcò il passaggio che nel mentre si era aperto.
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Capitolo 6 *** “Veritaserum o domini?” ***
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Ne approffitto in modo da beccare anche tutti coloro che leggono ma non commentano:
BUON NATALE e FELICISSIMO ANNO NUOVO a tutti
voi e ai vostri cari. Spero di cuore che possiate trascorrere questi giorni
in totale serenità e gioia. Vi auguro davvero che nel 2005 possiate realizzare
tutto ciò che più desiderate. Un bacio Roberta ^__^
Capitolo 6°: “Veritaserum o domini?”
“Ben arrivati!” esclamò una voce femminile vedendoli entrare
“Vi aspettavamo!”
“Ciao Lady, sei bellissima!”
“Anche tu!” rispose Narcissa abbracciando il cugino.
“Ma chi è lo stronzo all’entrata?” chiese svelto Sirius
mentre James e Remus cominciarono a guardarsi in giro per cercare una faccia
conosciuta.
“Nathaniev Karishov, alchimista famoso, celebre per le sue complicate
pozioni!” rispose sorridendo la biondina.
“Simpatico come un calcio nelle palle!” ribattè il moro che
le sentì dire “Prego accomodatevi, fate come se foste a casa vostra!”
“Non esageriamo!” pensò Moony tremendamente a disagio di
essere lì.
“Lily e Cristal sono laggiù vicino al camino, se invece volete
qualcosa da bere o da mangiare trovate tutto su dei tavoli alla vostra destra!”
“Grazie!” esclamarono i tre ragazzi contemporaneamente che finalmente
cominciavano ad abituarsi alla penombra della sala comune.
“Non vedo ragazze Lady, cos’è hanno snobbato la vostra festa?”
“Arriveranno non preoccuparti, si stanno facendo belle per te!”
ridacchiò l’elegante mezza veela.
“James, finalmente!” esclamò Lily correndogli incontro per
abbracciarlo.
“Ciao amore, come sei bella!”
“Grazie, anche tu non sei niente male…”
“Dio ma perché siamo a questa stupida festa invece di approfittarne
e stare un po’ da soli?” domandò il cercatore a bruciapelo.
“Davvero lo vorresti?”
“Scherzi, se potessi mi smaterializzerei con te ovunque, ma lontano da
qui!”
La ragazza sorrise e lo baciò appassionatamente poi maliziosa gli sussurrò
a fior di labbra “Vieni con me, conosco un posto perfetto!”
“Ora? Ma dove?”
“Fidati per una volta signor Potter!”
“Ma Sirius e Remus… non…”
“Tranquillo staranno benissimo di cosa hai paura? Sono grandi e vaccinati,
nessuno li mangerà!”
James ricambiò il sorriso e rispose “Allora scappiamo bella tentatrice,
sono qui da cinque minuti e già voglio andarmene!”
“Ai suoi ordini mio signore!” rispose Lily che lo afferrò
ad una mano e lo trascinò via sotto lo sguardo basito dei due amici che
lo invidiarono tremendamente.
“Ma dove va?” chiese Moony all’amico che facendo spallucce
rispose “Non lo so e per giunta lo invidio da matti, vorrei sparire anch’io…
Anche se la domanda giusta è quando torna? Se la cosa si fa lunga dovremo
restare qui ad aspettarlo… Dio ma perché sono venuto?”
“Paddy filiamo, James è con Lily, starà bene… qui
non mi piace, non mi sento a mio agio!” esclamò l’ex caposcuola
che percepiva qualcosa di strano… non capiva bene cosa ma un sottile presentimento
si fece strada in lui sinuoso.
“Non ti spiace?” chiese Sirius speranzoso di sentirlo rispondere
di no.
“Assolutamente no!” sorrise Remus il quale però non riuscì
a fare neanche un passo perché una voce femminile alle sue spalle lo
indusse a voltarsi “Remus, ciao, che bello vederti!”
“Cristal, ciao… grazie dell’invito, anche se…”
ma la ragazza non lo lasciò finire, afferrò la mano del giovane
grifondoro e lo tirò sino a raggiungere il divano dove ce lo spinse sopra
gentilmente per poi sedercisi accanto.
Sirius rise nel vedere quella scena, l’imbarazzo del suo amico era chiaramente
visibile e gli conferiva un’aria molto tenera in quel momento… sempre
ridacchiando, accompagnato da Narcissa, si avvicinò al tavolo delle bevande
e si stappò una burrobirra, se la portò alla bocca ma prima che
potesse deglutirne un solo sorso notò qualcosa che gli fece gelare il
sangue, Astor Zabini e Angus Flitt si stavano baciando. Il bel Black impallidì,
indietreggiò di un passo e chiese in un sussurro alla bella cugina “Da
quando Flitt e Zabini sono… cioè no, si…?”
“Se non ti conoscessi bene direi che sei imbarazzato!” esclamò
lei sorridendogli.
“Bhè ecco io non credevo che… oh Dio ma anche Morgan e Nott
si stanno baciando… cos’è un’epidemia a serpeverde?
E’ qualcosa che mangiate?” chiese imbarazzatissimo il moretto.
“Sirius, le coppie omosessuali sono normali quanto le coppie etero, non
dirmi che sei diventato classista in questa cosa? Proprio tu che non lo sei
mai stato in nulla!”
“No, è solo che m’imbarazza vedere due uomini che…
si bhè che…” balbettò l’altro.
“Non ci credo sei arrossito, esiste qualcosa che ti ha fatto arrossire,
questa cosa ha del miracoloso!”
“Non prendermi in giro Lady, mi sento a disagio davvero, forse è
meglio che vada!”
“Ma finiscila, guarda il tuo amico si sta divertendo, non vorrai lasciarlo
qui da solo?”
“No certo è solo che…”
“Black, buonasera!” esclamò malizioso Zabini avvicinandosi
“Che c’è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?”
“Zabini!” si limitò a sussurrare il grifondoro che sorseggiò
la sua burrobirra per allontanare l’imbarazzo.
“Mhhhh… molto sexy questa cosa che hai appena fatto!” ansimò
il serpeverde senza nascondere quanto fosse compiaciuto di aver visto il bel
moretto appoggiare le sue labbra sensuali al collo della bottiglia.
“Scusa?”
“Ho detto che hai fatto una cosa molto sexy Black, era un complimento
se non l’hai capito… non un insulto!”
“Cerchi rogne Zabini?” chiese duro Sirius.
“No perché?”
“Perché non mi va di essere abbordato da te… se permetti
non sei il mio genere, perciò smamma se non vuoi ritrovarti i denti nel
bicchiere!”
“Genere, come sei limitato Sirius, neanche tu sei sempre il mio genere…
anch’io ho rapporti eterosessuali ma quando mi va vivo nuove esperienze!”
“Bravo vivile con qualcun altro!” ribattè deciso il cacciatore
che sorridente lo vide allontanarsi mentre sussurrava “Peccato!”
“Devo andarmene, o qui finisce male!” pensò il Grifondoro
“Ci manca solo Malfoy e poi…” ma neanche avesse recitato un
incantesimo di appello la melliflua voce del biondino lo raggiunse “Black,
lieto di vederti!”
“Il piacere è solo tuo!” rispose serafico il rivale.
“Notavo che ti stavi intrattenendo con Astor… fai bene in mancanza
d’altro!”
“Che vuoi dire?” chiese secco il moro voltandosi di scatto.
“Bhè Lupin è già impegnato, fai bene a spassartela
con qualcun altro!”
“Senti, non sono venuto per litigare, pertanto fammi un favore, lasciami
in pace, ignoriamoci vuoi?”
Lucius sembrò pensarci su poi maligno sorrise e rispose “Naaaa
è più divertente stuzzicarti un po’!”
“Perché lo fai? Trovi tanto esilarante l’idea di rompere
le palle al prossimo?”
“Da matti, dovresti vedere la tua faccia in questo momento è impagabile!
Sfottere te è quasi meglio che vincere la coppa delle case!”
“Ho promesso che non ti avrei toccato ma se non la finisci di provocarmi
sarà una gioia infrangere la promessa…”
“Che paura!” sussurrò Malfoy facendogli l’occhiolino
mentre s’avvicinava pericolosamente.
“Malfoy allontanati!”
“Di cosa hai paura di non riuscire a resistere al mio fascino e temi di
saltarmi addosso?”
“Bello piuttosto che toccare te mi faccio Mirtilla Malcontenta!”
“Che simpatica visione, ma dimmi, perché non il Barone Sanguinario?”
“Che ti sei fumato Lucius?”
“Sei in imbarazzo… non sai quanto questa cosa mi faccia godere?”
“Tra poco vedrai me godere, sarà fantastico toglierti quel ghigno
beffardo dalla faccia!”
“Vuoi che ti chiami Astor, lui è molto bravo ad insegnare ai novellini!”
Sirius cercava in ogni modo di non reagire alle provocazioni, ma con Malfoy
super intenzionato a farlo infuriare, era impresa assai ardua.
“Facciamo un giochino vuoi?” chiese malizioso il biondo.
“Scordatelo!”
“Suvvia, non dirmi che non hai mai giocato a “veritaserum o domini”?”
“Non faccio questi giochini, spiacente!”
“Ti piacerà!” fu l’ultima cosa che Malfoy esclamò
prima di attirare l’attenzione dell’intera sala e annunciare il
tanto osannato gioco.
I compagni di casa sorrisero e applaudirono entusiasti, Remus non capì
tanta felicità, gli bastò però intravedere il viso incupito
di Sirius per capire che qualcosa non andava.
“Cristal vuoi scusarmi un secondo?” chiese alla moretta seduta accanto
a se.
“Certo ma dove vai?”
“Torno subito, devo dire una cosa a Paddy, vado e torno promesso!”
si scusò Moony che sgattaiolò svelto dall’amico che a fatica
ormai si tratteneva dal saltare addosso a Malfoy.
“Portami via o non rispondo di me!” sussurrò il moro a Remus
che chiese “Che ti ha detto?”
“Nulla è più ciò che ha fatto… andiamocene
o giuro che lo prendo a sberle!”
“Ok, avviso Cristal!” fu la risposta decisa dell’altro che
capita l’antifona fece per andare dalla ragazza seduta sul divano ma venne
bloccato da Zabini che domandò “Dove credete d’andare, il
bello inizia ora!”
“Purtroppo impegni precedenti ci impediscono di restare ma tranquillo,
se ci tieni, la prossima volta torniamo!” rispose Moony che si pietrificò
quando lo sentì rispondere “Certo che ci tengo, due chiappe sode
come quelle di Black non le avevo mai viste… Dio come vorrei farmelo!”
“Scu… scusa?”
“Ho detto che mi scoperei a morte il tuo amico, ma so che è roba
tua quindi tranquillo non lo toccherò con un dito, a meno che non sia
tu a mollare il colpo con lui”
“Guarda che ti sbagli, noi siamo solo amici…” balbettò
il Grifondoro che immediatamente pensò “Oh cielo ecco perché
è così arrabbiato devono averci provato con lui… Dio adesso
esplode!”
“Solo amici è… ma per favore a chi la racconti! Ammetti che
vi piacciono i…”
“No, hai capito male… non vedi con chi stò seduto? E poi
scusa non conosci la reputazione di Sirius, credo si sia fatto più ragazze
lui che tutti voi messi insieme!”
“Che centra anch’io mi sono fatto parecchie ragazze, ciò
non toglie che mi piacciano anche i ragazzi!” sussurrò maliziosamente
il serpeverde accarezzando con la mano la guancia dell’altro ragazzo che
vide con la coda dell’occhio Lucius avvicinarsi a Sirius.
“Che vuoi Malfoy?”
“Gioca o sputtanerò il tuo amichetto!”
“Tu sei pazzo!”
“Dirò a tutti che è ancora vergine… credi che gioverà
al suo rapporto con la Button?”
“Sei un bastardo, perché vuoi farmi giocare per forza?”
“Per umiliarti è ovvio!” esclamò l’altro.
“Non giocherò!” s’impuntò Black.
“Allora se permetti, devo fare un annuncio!” asserì Malfoy
voltandosi per tornare a centro sala.
“Sei uno stronzo, una vera merda, ci godi a veder soffrire gli altri?
Che ti ha fatto Remus, è la persona più corretta che io conosca,
perché vuoi fargli del male?”
“Perché è tuo amico, mi sembra palese!”
“Me la pagherai Lucius, su ciò che ho di più caro, se fai
soffrire Remus, ti giuro che soffrirai almeno il doppio!”
“Brrrr mi fai sempre più paura… allora vuoi che lo sputtani
o giochi?”
Sirius strinse convulsamente i pugni, tanto da farsi diventare le nocche bianche.
Avrebbe voluto scaraventarli ripetutamente sul faccino curato del biondo davanti
a lui, ma preferì inghiottire un po’ d’orgoglio e disse “Se
solo ti azzardi a…”
“Lo prendo come un sì!” lo freddò il serpeverde interrompendolo
e urlando più forte “SIGNORI IL GIOCO PUO’ INIZIARE, VI RICORDO
CHE L’UNICA REGOLA E’ CHE NON CI DEVONO ESSERE REGOLE, PERTANTO
CHI SI CANDIDA PER GIOCARE E’ BENE CHE SAPPIA CHE NON E’ CONSENTITO
RIFIUTARSI DI NON UBBIDIRE AD UN COMANDO!”
Otto serpeverde fecero un passo avanti divertiti, tra di loro c’erano
Narcissa, Cristal e anche Zabini che lanciò uno sguardo compiaciuto a
Sirius il quale invece, se i suoi occhi avessero potuto scagliare fuoco, lo
avrebbero incenerito.
“SONO FELICE CHE SIRIUS BLACK E IL SUO AMICO REMUS LUPIN ABBIANO ACCETTATO
DI GIOCARE CON NOI, FATEGLI UN BEL APPLAUSO PER INCORAGGIARLI”
“Bastardo, io dovevo giocare non Moony!”
“Spiacente, non si era fatto nessun accordo!” lo freddò il
cercatore.
“TE LO FACCIO VEDERE IO L’ACCORDO GRAN FIGLIO DI…” ma
Paddy non raggiunse mai il serpeverde perché Remus s’interpose
fra loro dicendo “Giocherò, non c’è problema!”
“Ottimo chiarite queste scaramucce tra innamorati possiamo continuare,
la bacchetta di Cristal girerà, quando si fermerà le due estremità
segneranno i due prescelti. La punta indicherà colui che si sottometterà
al volere dell’altro, possiamo chiamarla la vittima, l’impugnatura
invece avrà prescelto il carnefice, colui o colei che darà l’ordine.
Tutto chiaro?”
I diretti interessati annuirono tutti tranne Sirius e Remus che controvoglia
poco dopo fecero altrettanto “Bene partiamo!” esclamò Lucius
facendo roteare a mezz’aria la bacchetta che dopo vorticosi giri si fermò
indicando Narcissa come carnefice e Lucius come vittima.
“Partiamo bene!” esclamò il biondo voltandosi a guardare
la sua bella fidanzata che divertita chiese
“Amore… veritaserum o domini?”
“Domini mia cara lo sai, preferisco essere obbligato a fare qualcosa,
piuttosto che dire qualcosa!”
“Ottimo allora voglio che tu venga qua, che t’inginocchi ai miei
piedi e dopo esserti prostato che ti alzi e mi baci con passione!”
Lucius sorrise compiaciuto, amava Narcissa e il suo modo di comandare, era la
compagna ideale per lui, fiera, determinata e bellissima. Il ragazzo fece come
gli era stato ordinato e suggellò con un bacio che avrebbe fatto resuscitare
anche un morto quel comando.
Soddisfatta la ragazza sorrise e con un colpo di bacchetta fece ripartire l’altra.
“Oh caspita, vedi la ruota gira!” disse Lucius che ora era stato
prescelto per essere il carnefice mentre Cristal la sua vittima.
“Vediamo un po’… Button, veritaserum o domini?”
“Domini!” rispose la ragazza.
Il serpeverde sorrise e disse “Devi andare da Black e dedicargli un po’
di attenzioni particolari, che so bacialo, leccalo, schiaffeggialo, vedi un
po’ tu che fare… lascio a te l’iniziativa, qualsiasi cosa
sia però deve durare almeno trenta secondi”
“Sei un stronzo!” urlò Sirius “E’ impegnata o
te lo sei scordato!”
“Come sei malizioso e presuntuoso aggiungerei… guarda che potrebbe
venire li e prenderti a calci nelle palle… e poi è un gioco, sono
sicuro che Remus non se la prenderà, vero?” chiese innocentemente
il biondo tradendo però una certa soddisfazione nella voce.
“Certo che no!” rispose Moony che vide la mora avvicinarsi a Sirius
e cominciare a slacciargli i pantaloni.
“Che diavolo fai?” chiese il moro allibito facendo un passo all’indietro.
“Meglio vergognarsi un po’ che prenderle non credi?” sussurrò
lei cercando di non farsi sentire.
“Giù le mani, sei la ragazza del mio amico!”
“Non sono la ragazza di nessuno e comunque è meglio non sfidare
la furia di Lucius, sarebbe peggio credimi!”
“Ma…” balbettò imbarazzato il Grifondoro che lanciò
uno sguardo dispiaciuto a Moony il quale per rassicurarlo che fosse tutto ok
gli sorrise complice.
All’improvviso i Jeans di Sirius caddero a terra rivelando due gambe scolpite
e un paio di boxer neri aderenti, Cristal fece un inchino, diede una pacca sul
sedere al moro che in quel momento era parecchio fuori dalla sua zona comfort
e torno al suo posto mentre tutti i serpeverde se la ridevano come pazzi.
Remus sapeva che Sirius non avrebbe resistito a lungo, temeva che lo avrebbe
visto scagliarsi contro Malfoy da un secondo all’altro, il biondo stava
pian piano logorando quel poco di self control che il bel Black stava cercando
di mantenere con non poche difficoltà, ma per fortuna la bacchetta riportò
un po’ di serenità nell’animo tormentato del cacciatore che
si vide indicare come carnefice e vide di nuovo Cristal come vittima.
“Domini!” rispose lei alla domanda di rito. A Sirius balenò
svelta nella mente l’idea di avere la sua rivincita e ordinò “Cristal
sii così cortese d’avvicinarti a Lucius e tirargli con quanta più
forza possibile due sonori ceffoni grazie!”
La ragazza non potè far altro che ubbidire, si avvicinò lenta
alla persona che amava e benchè con tutto il suo cuore non avrebbe mai
fatto del male al suo idolo decisa mollò due sberle da guinness dei primati
al capitano dei serpeverde il quale furente lanciò uno sguardo di sfida
a Black che mentre se la rideva soddisfatto esclamò “Fantastico,
avrei voluto dartele io da anni, ma lei è stata perfetta!”
Remus si portò una mano sul viso, sapeva che Lucius non avrebbe incassato
silenziosamente la lezione anzi se possibile, avrebbe restituito pan per focaccia
raddoppiando la cattiveria… e infatti così fu, l’occasione
giunse quando il carnefice biondo potè riscuotere la sua vendetta sulla
vittima che tanto agognava.
“Veritaserum o domini?”
“Domini!” rispose Sirius.
“Sono buono, ti concedo la possibilità di scegliere!”
“Cosa?”
“Chi baciare!” esclamò sorridente Lucius.
Remus era certo che la bomba sarebbe esplosa a breve e infatti immancabile il
sorriso di Malfoy si trasformò in un ghigno beffardo mentre diceva “Scegli
caro Sirius, un bel bacio ad Astor, a Nott o al tuo amichetto Lupin”
“Scordatelo!”
“Scegli!” ripetè il serpeverde freddo “Hai accettato
le regole, non puoi non ubbidire ad un ordine del tuo carnefice!”
“No, non mi obbligherai a baciare un ragazzo!”
“Scommetti?”
“Quello che vuoi stronzetto!”
“Di cosa hai paura? Che ti piaccia troppo?”
“Ma fottiti!”
“Ah ho capito… temi che si scopra che in realtà sei innamorato
del tuo compagno di casa!”
“Storia vecchia Malfoy, non ti accorgi che sei ripetitivo?” cercò
di dire Sirius mentre mentalmente continuava a ripetersi “Pensa alla promessa,
pensa a tutto fuorché alla sua faccia da schiaffi che vorresti prendere
a scarpate!”
“Se sei tranquillo perché non lo baci allora?” chiese provocatorio
il futuro mangiamorte.
“Perché non mi va!”
“Bugiardo, hai solo tanta paura di farlo!” esclamò secco
Lucius.
“Non ho paura, ma non vedo perché dovrei farlo?”
“Perché te lo ordino!”
Paddy guardò il cercatore avversario con disprezzo ed esclamò
“Ciò che ordini tu Malfoy, conta come la farina, doppio zero!”
“Cagasotto che non sei altro!” asserì l’altro fulminandolo
con gli occhi.
“Sei patetico!” sibilò il moro alzandosi.
“Dove credi di andare?” domandò duro Lucius che non ottenne
risposta ma vide il suo rivale avvicinarsi a Moony e sussurrargli “Mi
dispiace!” dopodiché chinarsi leggermente ed eliminare la distanza
che separava le proprie labbra da quelle dell’amico. Un contatto dolce,
casto e veloce ma travolgente quanto inaspettato. Remus non capì più
nulla, si limitò ad annuire e a tacere. Il suo migliore amico lo stava
baciando, avrebbe dovuto ripugnarlo invece, contro ogni previsione, gli piaceva.
“Contento?” chiese Sirius guardando Malfoy che a sua volta domandò
“Piaciuto?”
“Non lo saprai mai!” fu la risposta del cacciatore dei grifoni che
vide la bacchetta roteare ancora e con gran gioia di Lucius, fermarsi su Zabini
che chiese alla sua vittima Lupin “Veritaserum o domini?”
“Non ho nulla di cui vergognarmi, direi veritaserum!” esclamò
il grifondoro che non voleva dar modo ai serpeverde di credere che potesse nascondere
qualcosa.
“Sei sicuro?” chiese cattivo Malfoy.
“Certo, cosa mai potrò nascondere, ho solo diciassette anni, non
ho ancora avuto il tempo per fare qualcosa e poi vergognarmene!” esclamò
il lupacchiotto che vide il suo migliore amico impallidire.
“Bene bene, allora tieni bevi questa!” disse Astor passando una
boccetta ambrata al malandrino.
“Cos’è?”
“Veritaserum!”
“Scordati che berrà quella cosa!” insorse duro Sirius.
“Ha scelto lui questa penitenza, ora deve rispettarla!”
“Non fate gli stronzi!” esplose il moro “Remus è una
persona onesta, chiedetegli quello che volete vi dirà la verità!”
“Ma per favore e secondo te noi ci crediamo… Black, che diavolo
vuoi, hai paura che il tuo amichetto possa dire cose compromettenti?”
chiese cattivo Lucius afferrando il siero della verità e passandolo al
Grifondoro che bloccò il suo compagno, già partito in quarta per
cambiare i connotati al serpeverde, dicendo “Andrà bene, non ho
nulla di cui temere… stai tranquillo Paddy!”
“Remus non lo fare non devi dimostrare nulla!”
“Lo so ma è un gioco… allora giochiamo!” aggiunse Moony
che in un sol sorso inghiottì il siero.
“Finalmente! Quante scene… perché non ci mettiamo comodi?”
propose Zabini indicando i divani a ridosso del camino. Una volta seduti i partecipanti
furono circondati da tutti i serpeverde presenti alla festa in religioso silenzio
attendevano la prima domanda di Astor.
“Allora Lupin, dimmi… è vero che sei ancora vergine?”
Un ohhhhhh sorpreso si alzò dalla piccola folla presente, Sirius strinse
i pugni e si alzò di scatto dal divano ma la voce gentile di Remus lo
bloccò dicendo “Siediti Paddy, non ha chiesto niente di così
tragico!” poi voltandosi verso il serpeverde rispose “Sì
è vero!”
Astor rincarò la dose con l’intento di farlo vergognare e chiese
“Raccontaci un po’ come riesci a resistere all’esplosione
ormonale che stai vivendo? Siamo curiosi di saperlo!”
Moony sorrise e prontamente disse “Dunque, non avendo ancora trovato una
persona speciale con cui condividere qualcosa di così bello e importante,
direi nel tipico modo che ogni ragazzo della mia età può decidere
di usare, parecchio di questo…” disse facendo un gesto esplicito.
Sirius era fuori di sé, non voleva che l’amico si sputtanasse così,
si sentiva morire al posto suo, deciso esclamò “Direi che abbiamo
finito!”
“No, non direi proprio!” ribattè Malfoy che lanciando uno
sguardo d’intesa all’amico lo sentì chiedere “Quante
Lupin?”
“Quante cosa?”
“Quante te ne fai?” chiese sarcastico Zabini che fece esplodere
in una sonora risata l’intera sala comune dei serpeverde.
“Non credete di esagerare?” domandò furente Sirius che guardando
Lucius sibilò “Ti diverti bastardo?”
“Non tanto Black, se devo essere sincero, non tanto!”
“Fottiti Malfoy, tu e i tuoi giochini di m…”
Remus stupì tutti compreso il suo amico quando serafico interruppe il
diverbio dei due ragazzi esclamando “Caro Astor, siamo coetanei, pertanto
dovresti ben conoscere le esigenze di un diciassettenne in piena rivoluzione
sessuale, sono certo che avrai avuto modo di toccare con mano ciò di
cui stiamo parlando…” esclamò calcando sull’ultima
frase. Risatine e commenti di ogni tipo serpeggiarono tra i presenti “E
non dire di no, che tanto non ci crede nessuno se dici di non essertele mai
fatte… è più che normale la cosa pertanto, senza vergogna,
posso giurare che mi accontento di farmene una al giorno, delle volte anche
due!”
Lo sguardo di tutti i serpeverde di sesso maschile coinvolti nel gioco oscillò
tra il deluso andante per non essere riusciti a mettere in imbarazzo il grifondoro
e il rabbioso crescente perché nonostante tutto era riuscito ad ottenere
applausi compiaciuti da parecchie delle ragazze presenti in sala… vai
a vedere il fascino del bell’inesperto, fatto stà che punto sul
vivo e messo alle strette Astor fece una domanda che gelò il sangue a
più di una persona “Lupin, visto che sei così felice e spiritoso
perché non mi racconti com’è morto tuo padre?”
Il sorriso sul volto del bel Grifondoro si spense immediatamente e mentre in
panico balbettò un timoroso “Co… cosa?” Sirius insorse
gridando “ORA BASTA! SIETE DEI BASTARDI INSENSIBILI, NON VI PERMETTERO’
DI TRATTARLO COSI’!”
“ASTOR!” gridarono all’unisono Narcissa e Cristal contrariate
“STAI ESAGERANDO!”
“Siediti Black e voi tacete, non siete voi che dovete rispondere!”
li freddò Lucius.
“IO TI SPACCO LA FACCIA!” urlò Paddy gettandosi contro il
biondino che felice di vedere in difficoltà Lupin non riuscì a
schivare in tempo il suo nemico che fuori di sé lo gettò a terra
ma senza riuscire a colpirlo perché Remus lo afferrò appena in
tempo trascinandolo lontano.
“LASCIAMI VOGLIO FARGLIELA PAGARE!” urlò Felpato.
“Calmati!” fu l’unica parola di Moony che a fatica riusciva
a trattenere il moretto.
“COME HAI OSATO?” Tuonò Malfoy rialzandosi aiutato da Severus
Piton che seccato dal trambusto era sceso a vedere che stava accadendo.
“SEI UN BASTARDO SENZA CUORE!” gridò più forte Sirius
sempre trattenuto dall’amico “TU E TUTTI I TUOI AMICI!”
“Paddy calmati, per favore!” gli sussurrò Moony all’orecchio
destro “E’ tutto ok!”
“NO CHE NON E’ OK! NON E’ OK UN CAZZO!” gridò
il giovane grifondoro.
“Credimi, stò bene!” ribadì l’amico anche se
in realtà avrebbe voluto scappare e abbandonarsi ad un pianto liberatorio
“No, che non stai bene!” ripetè l’altro calmandosi
leggermente che lo vide voltarsi verso i serpeverde e dire “E’ l’ultima
domanda a cui rispondo sappiatelo!”
“Basta che ti muovi!” ribattè acido Zabini che si guadagnò
uno sguardo furibondo da parte di Narcissa Black e uno anche peggiore da Parte
di Cristal e Sirius.
“Mio pa.. padre è stato… stato…” sussurrò
il ragazzo mentre una singola lacrima solcò la sua guancia “Sbranato…
da un lupo mannaro, avevo sette anni ed è capitato davanti ai miei occhi…
è stato orribile!”
Un silenzio tombale cadde nella sala comune dei serpeverde che ammutoliti non
ebbero più il coraggio di proferire una sola parola, solo Remus ruppe
quel mutismo forzato e chiese “Ti basta o devo raccontarti la scena nei
particolari?”
Nessuno rispose e il Grifondoro invece di lasciarsi cadere nuovamente sul divano
di pelle nera aggiunse “Se ora volete scusarmi vorrei tornare alla torre
est, grazie dell’invito!” e detto questo se ne andò seguito
da un Black che imprecava senza ritegno contro i grigioverdi vestiti.
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Capitolo 7 *** Secondo bacio!! ***
Untitled Document
Capitolo 7°: Secondo bacio
Le imprecazioni di Sirius non accennavano a diminuire anzi sembravano aumentare,
il moretto era fuori di se dall’ira, avrebbe certamente fatto una sciocchezza
se solo avesse potuto tornare indietro, a suo dire Malfoy era andato oltre il
lecito consentito e doveva pagare. Remus condivideva quel pensiero ma non voleva
dirlo all’amico per non alimentare la sua rabbia già fin troppo
accesa di suo.
“Sono così incazzato che… che… Dio santo che stronzo!”
esclamò Paddy secco.
“Lascia stare non ne vale la pena!” provò a dire Moony che
recitata la parola d’ordine varcò il buco che portava nella loro
sala comune.
“LASCIA STARE? COSA VUOL DIRE LASCIA STARE?” ringhiò l’altro con un tono tra l’incredulo e il risentito “DIO REMUS, NON DIRMI
CHE NON TI HA DATO FASTIDIO COME TI HANNO TRATTATO?” esplose poi attirando
più di uno sguardo confuso e curioso su di loro.
“Certo che mi ha dato fastidio, le palle girano forse più a me,
non credi?” questo è quello che Moony pensò e che avrebbe
voluto rispondergli ma invece lo zittì con un serafico “Buonanotte
Sirius, ci si vede domani!” e senza più nulla aggiungere velocemente
salì in camera con l’intento di eclissarsi dietro le tende del
suo letto a baldacchino. “Certo che mi rode!” si disse fra sé
il bel licantropo “Non sai quanto!” esclamò infine ad alta
voce cominciando a spogliarsi. Nessuno meglio di lui poteva sapere come si sentisse
in quel momento, era stato ferito e aveva solo voglia di piangere ma non voleva
parlarne in quel momento e non in sala comune, Sirius era talmente furente che
anziché consolarlo se l’era presa anche con lui.
“ZITTI, NON UNA SOLA PAROLA!” sbottò Paddy il quale, non
dando modo a nessuno dei presenti, che basiti avevano assistito a quella breve discussione tra i due, di fare domande, come una furia salì le scale ed
entrò nel dormitorio. Si diresse in bagno e cercò di calmarsi,
perché era così arrabbiato? Non sopportava vedere Remus soffrire
ecco la verità, adorava quel ragazzo e desiderava solo il meglio per
lui. All’improvviso l’immagine di quanto accaduto poco prima gli
tornò vivida alla memoria facendolo arrossire e attenuando la sua rabbia… lo aveva baciato,
le loro bocche si erano sfiorate ed era stata una sensazione strana ma…
bellissima! Lì per lì non ci aveva fatto più di tanto caso
ma, ora che ci pensava, ricordava perfettamente quanto morbide fossero le labbra
dell’amico, quanto la sua pelle profumasse di sandalo e di come la cosa
non lo avesse minimamente turbato.
“Che sciocco che sono, è Moony, è uno dei miei migliori
amici, è ovvio che non mi turbi baciarlo… gli voglio bene come
ad un fratello!” si disse il moretto che solo in quel momento realizzò
quanto fosse stato insensibile e molto poco gentile. Decise che si sarebbe scusato…
ma quando? “Domattina!” pensò “No, forse è meglio
adesso! Perché rimandare!”
Più veloce della luce si lavò, indossò la t-shirt che usava
come pigiama e in boxer silenziosamente si avvicinò al letto dell’amico,
fu allora che sentì dei singhiozzi sommessi al di là delle tende
di velluto bordeaux.
“Moony tutto ok?” domandò scostando una delle cortine.
“Sì!” fu la risposta poco convinta dell’altro che solo
in quel momento rivelò due occhi gonfi a causa del pianto.
“Moony… che ti succede?”
“Niente, solo un piccolo sfogo!” mugugnò l’altro asciugandosi
il volto rigato di lacrime.
“Mi dispiace tanto, non volevo prendermela con te... perdonami!”
asserì il moro sedendosi sul letto.
“E’ ok Paddy... non ti preoccupare!” balbettò Remus
“Ricordare quella notte mi ha solo fatto ripensare a quanto mi manca mio
padre... tutto qui!” spiegò immagonato il ragazzo.
Sirius non ribattè nulla, spontaneamente abbracciò l’amico
e lo strinse forte a sé, gesto che il bel lupacchiotto gradì molto
e nel quale si abbandonò scoppiando nuovamente a piangere.
“Avrei dovuto impedirglielo, scusa!” gli sussurrò dolcemente
Sirius all’orecchio mentre cercava di consolarlo.
“Non è colpa tua, anche se mi vergognavo tremendamente ho cercato
di non lasciarmi ferire dalle loro domande, è solo che… quando…
quando mi hanno chiesto di lui io… io…”
“Dio Moony quanto mi dispiace, non immagini come mi sentivo male in quel
momento, questa stupida serata, volevo che fosse speciale per te, per Cristal
e invece…”
Remus si sdraiò di nuovo e portandosi una mano sul viso disse “Sai
Paddy, Cristal è carina ma non credo che io e lei… si bhè…
hai capito no? Non voglio che succeda con lei la prima volta!”
L’amico annuì e si sdraiò accanto all’altro appoggiandosi
al cuscino “Sei sicuro? Non è che ti sei offeso per quello che
è successo?”
“Cioè?!” asserì incerto Remus che non aveva compreso
a cosa si stesse riferendo il cacciatore.
“Ti assicuro che non avrei mai e poi mai…”
“Paddy, di cosa stai parlando?”
Imbarazzato il moro rispose “Quando mi ha slacciato i jeans avrei voluto
sprofondare, non tanto per essere rimasto in mutande, mi dispiaceva per te!”
“Oh quello…” sorrise debolmente l’ex caposcuola “Tranquillo,
non me la sono presa, sapevo che non dipendeva da te!”
“E’ che lei… cioè io… avrei potuto dirle di…
ma sai com’è…” farfugliò Felpato.
Ci fu un attimo di imbarazzante silenzio poi Remus disse “Ti ringrazio
per avermi difeso, ero felice di sapere che eri lì al mio fianco!”
“Non ho mantenuto la promessa!” sussurrò dispiaciuto Sirius
che aggiunse “Ma Malfoy aveva veramente esagerato!”
“Sei stato bravo, credevo l’avresti ucciso quando ti ha ordinato
di baciare Astor Zabini!”
“Ci ho pensato a dirti la verità ma finire ad Azkaban per aver
lanciato una maledizione senza perdono su di un compagno di scuola mi sembrava
eccessivo” rispose il moro che non aveva ancora collegato che comunque
lui, quel bacio, lo aveva poi dato.
“Chi l’avrebbe detto che Zabini fosse gay?” esclamò
Paddy all’improvviso “Non si direbbe a vederlo!”
“Credo sia bisex!” asserì sereno l’ex caposcuola.
“Dunque gli piace farlo con entrambi i sessi… cielo ma come fa?”
sospirò Paddy guardando il soffitto del letto a baldacchino dell’amico.
“Oh bhè dunque, esistono i fiori e le api e…” iniziò
a dire Moony prendendolo in giro e scoppiando a ridere sonoramente.
“Smettila, so come funziona tra uomo e donna mi chiedevo come possa funzionare
altrettanto bene tra due uomini?”
“Chiederemo ad Astor!” asserì sarcastico l’altro che
sbadigliando disse “Di sicuro, dev’essere bello se piace a così
tante persone”
“Dici? A me sembra così strano e così anormale…”
“Cosa?” mormorò Remus mentre il tono di voce si faceva sempre
più basso.
“Baciare un uomo e… oh Dio!” esclamò arrossendo all’improvviso
“A proposito di bacio, Moony scu… scusami per stasera io, non volevo,
cioè ero fuori di me e ho preferito baciare te piuttosto che avvicinarmi
a quei viscidi bastardi… se ti ho imbarazzato o se… bhè hai
capito no? Scusami davvero!” sussurrò Sirius voltandosi a guardare
il licantropo che però non aveva udito una sola parola perché
era crollato addormentato.
“Moony…? Remus…?” chiamò il moro ma senza ottenere
risposta “Buonanotte!” sussurrò il bel Black che quasi senza
accorgersene si ritrovò a fissare il volto dell’amico, aveva dei
lineamenti così gentili e la sua pelle era delicata come quella di un
bambino. Un ciuffo di capelli gli ricadeva sugli occhi e il suo respiro cadenzato
denotava quanto fosse ormai rilassato. Sirius non sembrava avere la ben che
minima intenzione di andarsene, stava benissimo in quel momento e guardare Remus
dormire lo rendeva felice. Improvvisamente però, come riportato alla
brusca realtà, si rese conto di essere sdraiato accanto al suo migliore
amico a meno di una spanna dal suo viso e da quelle labbra morbide che prima
aveva assaggiato. Imbarazzato per quella situazione, ringraziò che l’altro
stesse dormendo e scivolò fuori dalle tende per tornare nel proprio letto.
“COME HAI POTUTO?” urlò Narcissa furiosa contro Zabini “LUPIN
NON MERITAVA UN TALE TRATTAMENTO!”
“Amore Astor non poteva sapere che…” tentò di sminuire
Malfoy che venne per contro messo a tacere immediatamente “SI INVECE,
TUTTI SANNO CHE REMUS HA PERSO IL PADRE IN CIRCOSTANZE TRAGICHE, IO, TU, COSI’
COME IL RESTO DI QUESTA SCUOLA, ASTOR COMPRESO!”
“Tesoro mio, non immaginavamo che…”
“SMETTILA, SAPEVATE CHE FARE QUELLA DOMANDA LO AVREBBE FERITO! VI RODEVA
VEDERE CHE NON SI ERA LASCIATO IMBARAZZARE DALLE VOSTRE STUPIDE PROVOCAZIONI”
“Mia cara, ti assicuro che non c’era cattiveria, volevamo solo divertirci
un po’”
“Siete due bambini immaturi, non si scherza su cose tanto importanti!”
“NARCISSA NON TI PERMETTO DI PARLARMI COSÌ!” sbottò
Lucius risentito.
“E io non ti permetto di offendere persone che non se lo meritano!”
ribattè lei decisa “Si può sapere cosa ti sta succedendo,
non ti riconosco più!”
“Sono quello di sempre, prendere o lasciare!” esclamò arrogante
Malfoy.
“Non stò scherzando Lucius, stasera hai esagerato e lo sai anche
tu, Lupin non meritava di essere trattato così… si può sapere
perché l’hai fatto?”
“Ma io non ho fatto nulla!” sbottò seccato lui che indicò
l’amico a dire “Vorrei ricordarti che è stato Astor!”
“Non trattarmi come una scema, so benissimo che avete escogitato tutta
questa stupida festa per provocare Sirius e umiliare Remus… anche se non
ho capito bene il motivo”
“Remus? Da quando lo chiami per nome?”
“Da quando educatamente mi saluta!”
“Devo preoccuparmi?” chiese acido il biondo “Per caso t’interessa
quel pezzente?”
“Stai scherzando vero?”
“Cos’è vuoi fare un giro tra i bassi fondi? Non hai che da
chiedere mia cara!” aggiunse sarcastico il suo ragazzo che ferito nell’orgoglio
reagì nel peggiore dei modi.
“Bada a te Lucius, non sono io quella che di nascosto esce la sera dal
dormitorio …”
“Scusa?” domandò lui fingendosi stupito anche se dentro,
l’idea che potesse aver scoperto il suo giochino con Cristal lo terrorizzava.
“Hai capito benissimo, non fare l’innocentino con me, ti conosco,
so che stai tramando qualcosa, spero per te che mentirmi ne valga la pena”
e detto questo la bella mezza veela se ne andò lasciandolo solo a chiedersi
com’era stato possibile che le cose fossero degenerate così velocemente.
Sirius si girava e rigirava nel letto, non riusciva a prendere sonno “Che
diavolo mi succede? Non mi sono mai sentito così prima d’ora, non
nei confronti di Moony almeno… Dio santo, stasera era così…
così… bello!” pensò il giovane a cui si strinse lo
stomaco in una morsa al solo pensiero dell’amico “Non capisco che
cosa mi stia succedendo, Malfoy deve avermi drogato, chissà che c’era
in quella burrobirra? Remus è il mio migliore amico, insieme a James
sono come fratelli per me… Dio ma allora perché, perché
diavolo continuo a pensare a quel maledettissimo bacio?” si chiese il
moretto che stufo di contare le venature del legno sul soffitto del suo letto
a baldacchino decise di scendere in sala comune e sgranchirsi un po’ le
gambe.
“Inflamare!” recitò accendendo il fuoco nel camino che cominciò
a scoppiettare e a diffondere un piacevole calore nella stanza… benché
fosse ancora settembre, alle due di notte e in mutande non faceva poi così
caldo. Sirius si sedette sul divano e perso nei suoi pensieri guardò
le fiamme dorate ardere allegre. Quaranta minuti dopo una voce lo riportò
alla realtà “Paddy che diavolo fai lì?” chiese Peter
vedendolo.
“Pete ciao, non riuscivo a dormire… ma dov’eri?”
“Bhè sai con Carolyn siamo andati alla torre di astronomia e un
bacio tira l’altro… si insomma s’è fatto un po’
tardi!”
“E bravo Peter… sono felice per te!” esclamò Sirius
ritornando serio poco dopo.
“Che succede, non è da te non riuscire a dormire, ti preoccupa
qualcosa?”
“No, sono solo sveglio come un grillo, non ti preoccupare!” mentì
l’altro sorridendo, tutto voleva fare fuorché parlare con Peter
del suo bacio.
“Senti, volevo chiederti una cosa?” balbettò imbarazzato
Minus.
“Dimmi, tanto non ho nulla da fare!” rispose il malandrino facendogli
cenno di sedersi.
“E’ una cosa un po’ delicata, non vorrei che… bhè
sai… si dunque… insomma non vorrei che Moony si offendesse ma…
ti giuro che è la verità!” riuscì finalmente a dire
Minus.
“Cosa Peter, non ho capito a cosa ti riferisci!”
“Stasera ho visto Cristal e Malfoy alla torre di Astronomia!”
“COSA?” urlò Sirius portandosi una mano alla bocca un secondo
dopo.
“Zitto, vuoi svegliare tutti?” lo ammonì l’amico.
“Scusa mi è scappato, ma sei sicuro?”
“Sicurissimo, sono arrivati intorno alle due e un quarto, non si sono
accorti di noi e hanno cominciato a parlare fitto tra loro!”
“Che si sono detti?”
“Non lo so, non sentivo bene, ho capito che lei era molto dispiaciuta
per qualcosa che è successa stasera alla festa, lui le ha detto di non
preoccuparsi e di continuare…”
“Continuare che?”
“Non lo so!”
“E poi?”
“E poi è successo l’impensabile…” sospirò
nervoso l’altro.
“Cosa?”
“Si sono baciati!” spiattellò titubante e timoroso di vedere,
ma soprattutto sentire, Black iniziare ad insultare Lucius e tutti i serpeverde.
“Giura?” chiese sbalordito Sirius stupendolo “Non è
possibile, Malfoy è uno stronzo di prima categoria ma non tradirebbe
mai Narcissa, credo che la ami davvero!”
“Lo credevo anch’io ma le sue labbra erano incollate a quelle della
Button e ti assicuro che non era un casto bacio da amici!”
“Che vuoi dire che…?”
“Si, voglio dire proprio quello… sinceramente non penso sia innamorato
di lei, comunque la sta usando per qualche suo trucchetto!”
Il moretto inspirò profondamente quando la mente volò a Moony.
“Già, anch’io ho pensato la stessa cosa, che si fa lo diciamo
a Remus oppure no?”
“Se lei lo sta solo prendendo in giro, merita di saperlo… sarebbe
peggio se dovesse innamorarsene e scoprirlo dopo, bisognerebbe però scoprire
se c’è Malfoy dietro a tutto questo!”
“Cosa pensi di fare?”
“Domani parlerò con Narcissa, magari lei sa qualcosa… per
il momento non diciamogli nulla, un giorno in più non gli rovinerà
la vita!”
“Va bene Sirius, come vuoi tu!”
“Buonanotte Peter!”
“Non vieni?”
“No, resto qui ancora un po’ grazie!”
“Ciao allora!” disse il compagno di stanza che salì svelto
le scale e andò a letto.
L’indomani fu Moony a svegliare Sirius che in una posizione scomodissima
aveva dormito, quel poco che era riuscito all’incirca due ore, sul divano.
“Paddy, sveglia, Paddy sono le sette!” sussurrò gentilmente
il lupacchiotto che svegliandosi e non avendolo trovato si era preoccupato ed
era sceso a cercarlo.
“Ancora cinque minuti!” farfugliò Black.
“Sirius alzati non sei in camera, tra poco scenderanno tutti e tu sei
qui in mutande!” gli disse scuotendolo dolcemente.
“Smettila, lasciami dormire… non ti è bastato stanotte…
se vuoi dopo lo rifacciamo ma adesso voglio… dormire!” mugugnò
il moro addormentandosi di nuovo.
“Fa… fatto? Cosa? Sirius che diavolo dici? Alzati muoviti!”
ripetè nuovamente Remus che all’improvviso si sentì tirare
verso il basso dall’amico il quale, sempre mezzo addormentato e ad occhi
chiusi, probabilmente stava sognando di essere a letto con qualcuna delle sue
innumerevoli ragazze, fece qualcosa che lasciò il bel licantropo senza
fiato… lo baciò. Questa volta però il contatto non fu casto
come quello della sera prima, questa volta la lingua del cacciatore giocherellò
maliziosa con le sensuali labbra di Moony per poi farsi strada nella sua bocca
e intraprendere una discussione neanche troppo animata con quella dell’altro
malandrino che pietrificato non riuscì a non cedere e ricambiò
con passione.
“Dio che stò facendo, stò baciando Sirius?” pensò
il lupacchiotto sempre più estasiato dalla bravura dell’altro ragazzo
“Dio se bacia bene… ma che diavolo penso?” si disse staccandosi
controvoglia dalle labbra impertinenti dell’amico che come se niente fosse
accaduto continuò a sonnecchiare beato sul divano. Remus guardò
per pochi istanti Sirius, si portò una mano alle labbra e imbarazzato
da quanto appena accaduto, scappò di corsa in camera loro.
Mezz’ora dopo risatine compiaciute destarono finalmente il bel cacciatore
che scattò seduto all’istante accorgendosi solo in quel momento
che in t-shirt e boxer si era addormentato davanti al fuoco.
“Oh Dio, che ore sono?” chiese imbarazzato alzandosi.
“Black sono le sette e mezza, ma che hai fatto?”
“Un po’ d’insonnia ieri sera!” balbettò scappando
verso i dormitori mentre commenti parecchio maliziosi accompagnarono la sua
fuga.
“Merda, ma come ho fatto ad addormentarmi sul divano?” si chiese
aprendo la porta della sua stanza e scontrandosi con qualcuno che invece stava
uscendo “Oh scusa, Moony, ti ho fatto male?” chiese imbarazzato
il moro che, inconsapevole del bacio di poco prima, si vergognava ancora dei
pensieri della sera precedente.
“Sirius, ciao, ma dov’eri?” chiese Remus imbarazzato tanto
quanto l’amico che non sapeva se dirgli o meno quello che era accaduto
tra loro non meno di mezz’ora prima.
“Ho dormito di sotto… che figura di merda mi hanno svegliato delle
ragazze del quarto anno, guarda com’ero conciato!”
“Avranno apprezzato!” aggiunse Lupin guardandolo finalmente negli
occhi.
“Già, si bhè mi faccio una doccia e vi raggiungo…”
tagliò corto il moro che oltre a non riuscire a sostenere lo sguardo
penetrante dell’amico, sentiva crescere dentro di se il desiderio incontrollabile
di abbracciare e peggio ancora baciare il bel caposcuola che dal canto suo ringraziò
tutti i santi che conosceva per non essere arrossito.
“Si ciao!” rispose Moony vedendolo scappare in bagno.
SIRIUS POV
“Non è possibile non mi sta accadendo quello che penso!”
si disse Sirius buttandosi sotto la doccia “Non può essere, non
a me, non a Sirius Black…” pensò mentre l’acqua scendeva
a lambirgli il corpo scolpito “Non posso, non posso innamorarmi di Remus,
è un ragazzo… è uno dei miei migliori amici!” sussurrò
impercettibilmente mentre quelle semplici parole si scolpirono a fuoco nella
sua mente.
REMUS POV
“Mio Dio, questa cosa deve finire immediatamente così com’è
iniziata, non voglio perdere la sua amicizia, se scopre quello che è
successo stamattina mi odierà e io non voglio perderlo… io…
oh Paddy, chi l’avrebbe detto che mi sarei innamorato proprio di te! Innamorato?
Ma che stò dicendo? Lui è sempre così gentile e io gli
sono grato… tutto qui, non è amore è riconoscenza!”
cercò di convincersi Moony che scuotendo la testa si disse “Sono
un po’ confuso, forse è meglio se vado a fare una sana colazione…
tutto sarà diverso, lo sento. A stomaco pieno si ragiona meglio!”
e pensato questo a passo spedito si avviò in sala grande.
Un quarto d’ora dopo, il moretto fece il suo ingresso nel grande salone
ma con suo immenso disappunto notò che Remus sedeva accanto a Cristal
e rideva felice. Per la prima volta in vita sua capì cosa significasse
provare gelosia per qualcuno, per la prima volta gli venne l’istinto di
picchiare una ragazza.
Con fare deciso si avvicinò al tavolo dei serpeverde, doveva assolutamente
parlare con Narcissa e scoprire se la Button stava prendendo in giro Remus oppure
no, non voleva vederlo soffrire, di certo non gli avrebbe mai dichiarato ciò
che sentiva ma di sicuro non avrebbe permesso che si prendessero gioco di lui…
tanto più ora che sapeva di provare per quel ragazzo qualcosa di più
della semplice amicizia.
“Lady devo parlarti puoi dedicarmi cinque minuti?” chiese gentilmente
senza degnare nessun altro di uno sguardo.
“Certo!” rispose lei alzandosi.
“Black, devi proprio rompere le palle adesso? Non vedi che stavamo chiarendo
una questione!” sibilò cattivo Lucius che però non ottenne
risposta e si dovette accontentare di vedere la propria ragazza allontanarsi
con il cugino.
“Che succede?” domandò la bella bionda vedendolo preoccupato.
“Non qui, vieni seguimi!” rispose il moro facendole strada fino
alla vecchia aula di Storia del magia.
“Che cosa è successo?”
“Devo sapere che intenzioni ha la Button?”
“Perché? A me sembra sincera, era molto dispiaciuta per ieri sera…
tra l’altro dispiace molto anche a me credimi!”
“Lo so, non ti preoccupare è solo che non mi fido molto di lei!”
“Perché lo pensi?”
“Così…” rispose vago il cugino che si guadagnò
uno sguardo indagatorio dalla serpeverde che chiese “Cosa vuoi dirmi Sirius,
ti conosco, forza spara!”
“Che ha in mente Lucius, cosa vuole da Remus?”
“Perché me lo chiedi, temi che stia escogitando qualcosa?”
Il ragazzo annuì.
“Perché? Che prove hai?”
“Ecco, vedi io sono sicuro che si stia servendo della Button per ferire
Remus, ma non ne sono certo al cento per cento!”
“Cristal? Ma che centra lei… ti sbagli, Lucius non…”
ma la bella ragazza s’interruppe chiedendo “Li hai visti insieme?”
Un attimo di silenzio di troppo e Narcissa esplose “DIMMELO SIRIUS, VOGLIO
SAPERE SE LUCIUS MI TRADISCE CON QUELLA SCIACQUETTA!”
“Non credo, ma di sicuro ha un forte ascendente su di lei, li ha visti
Peter alla torre di Astonomia e…”
“Quando?”
“Ieri notte, alle due e un quarto!”
“Cosa facevano?” domandò secca la cugina.
“Parlavano!”
“E basta?”
“Sì… credo!”
“CREDI O NE SEI SICURO?”
“Si baciavano!” sussurrò il moretto timoroso di vederla uscire
dall’aula come una furia.
“Co… cosa? Ma.. ne sei sicuro?”
“Si, li ha visti Peter, era lì nascosto con la sua ragazza!”
“BASTARDO!” gridò la bionda che sbattè un pugno su
di un banco sollevando una nuvoletta di polvere.
“Narcissa, ho bisogno di sapere se è tutta una farsa, non voglio
che Moony soffra!” disse con tono accorato il grifondoro.
“Come ha potuto?” balbettò lei ferita.
“Senti non ti ho detto questa cosa per farvi lasciare te lo giuro, nonostante
non sopporti il tuo ragazzo, non credo che lui la ami, la starà sicuramente
usando per un secondo fine… è un pallone gonfiato ma non rischierebbe
mai di perderti!”
“Come ti sbagli Sirius… mentendomi ed escludendomi dalla sua vita
ha chiaramente dimostrato che non sono poi così importante per lui…”
“Sono sicuro che Cristal è solo una pedina!”
“Pedina o no, doveva dirmelo!”
“Lady, parlagli magari è solo un malinteso, Lucius ti ama, non
ti lascerebbe mai!”
“Infatti sono io che lascio lui!”
“Narcissa ma…”
“Non ti preoccupare scoprirò ciò che t’interessa,
ciao a dopo!” e detto questo uscì decisa dall’aula lasciandolo
solo a pensare se avesse fatto la cosa giusta.
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Capitolo 8 *** Le bugie hanno le gambe corte ***
Untitled Document
Capitolo 8°: Le bugie hanno le gambe corte
Sirius tornò al tavolo dei grifondoro anche se con lo sguardo cercava
quello della sua bella cugina, la quale riuscendo a gestire perfettamente la
sua rabbia, non disse una sola parola a Lucius che scontroso ebbe anche il coraggio
di chiederle “Che voleva Black?”
“Cose nostre!” rispose lei.
“Cose che posso conoscere oppure no?”
“La seconda caro Lucius, non sempre tu condividi con me i tuoi segreti,
non vedo perché dovrei farlo io con te!”
“Narcissa, si può sapere che ti è preso, ieri sera quella
scenata assurda e oggi questo… cosa ti ho fatto?”
“Nulla, continua pure a mangiare!”
“NULLA? MA SE SEI ACIDA CHE NON TI SI PUO’ PARLARE INSIEME!”
“Allora non farlo!” lo freddò la bionda decisa prima di afferrare
i suoi libri e allontanarsi.
“Hey Sirius tutto bene?” chiese Cristal sorridente.
“Sì!” rispose freddo il ragazzo servendosi del caffelatte.
“Sicuro?”
“Sì!” ripetè lui afferrando seccato una brioche.
“E’ solo che ti vedo pensieroso e…”
“Forse non mi va di parlarne con te!” la interruppe il cacciatore
con un tono che la diceva lunga su quanto non amasse la presenza della mora.
“Scu… scusa!” balbettò lei mentre Remus diceva “Paddy,
ma che hai? Non è stato carino come…”
“Non mi va di essere carino con una serpeverde!”
“Sirius ma…”
“Possono cambiare abito ma restano sempre delle serpi viscide, false e
striscianti”
“SIRIUS!” gridò Moony deciso “Chiedile scusa!”
“Perché dovrei?”
“Ma che ti è preso, sei impazzito?” domandò l’ex
caposcuola cercando di mantenere il tono di voce ad un livello accettabile.
“Che ti ho fatto?” singhiozzò la ragazza che immaginava a
cosa poteva essere dovuta tanta freddezza, consapevole che prima o poi qualcuno
l’avrebbe scoperta si sentì tremendamente colpevole.
“Non provarci con me Button, so che stai mentendo e lo proverò!
Voglio troppo bene a Remus per vederlo soffrire” le sussurrò il
malandrino che per tutta risposta si vide schiaffeggiare.
“ORA BASTA!” esclamò Moony guardando l’amico furente
“Che le hai detto?”
“Niente di che, ma siamo permalosi vedo!” rispose il moro massaggiandosi
la guancia “Ci ho preso vero Button?”
“Cristal cosa…?” provò a chiedere Lupin dispiaciuto.
“Lascia stare Remus, il tuo amico non sa quel che dice… ciao ci
vediamo!”
“Ciao ma… aspetta non andartene!” tentò di dirle ma
svelta la ragazza tornò al suo tavolo “Vieni con me!” sibilò
furioso Moony che afferrò Sirius per la divisa e lo trascinò fuori
dalla sala seguito a ruota da James e Peter che basiti non avevano avuto modo
di dire una sola parola.
“CHE TI E’ PRESO, SI PUO’ SAPERE!”
“Non mi fido di lei, di come ti sta trattando!” spiegò Black.
“SEI STATO UN CAFONE DI MERDA, LE DEVI DELLE SCUSE!”
“Credimi, mente!”
“Che succede si può sapere?” domandò James confuso.
“E come mi starebbe trattando sentiamo?” chiese arrabbiato il licantropo
incrociando le braccia e portandosele al petto.
“Ti sta prendendo in giro, non è la ragazza giusta per te!”
rispose a tono Black
“Da quando ti arroghi il diritto di giudicare chi è giusto per
me?”
“Da quando non riesci a notarlo da te!”
“Fanculo Sirius, ma chi ti credi di essere? Io non mi sono mai permesso
di giudicare tutte quelle che ti sei scopato… MAI… e pretendo che
tu faccia lo stesso!”
“Possibile che non ti accorgi che sta con te per un secondo fine, l’hai
vista ieri sera cos’ha fatto? Come fai ad essere così cieco?”
“Ragazzi calmatevi, sicuramente c’è una spiegazione e…”
“JAMES NON T’IMMISCHIARE E’ UNA COSA TRA ME E LUI…”
gridò Remus fuori di sé “COSA TI RODE CHE ANCH’IO
FINALMENTE ABBIA UNA RAGAZZA? COS’E’ PER CASO TI HO TOLTO UN PO’
DI POPOLARITA’? O E’ SOLO PERCHE’ TE LA VUOI FARE TU?”
Quelle parole ferirono Sirius più di un pugno in piena faccia, Remus
non gli credeva, cosa poteva andare peggio?
“Sei fuori strada Moony, sai che non è così, lei non è
sincera e finirà con il ferirti… c’è di mezzo Malfoy
ne sono sicuro!”
“MI FAI PENA!” gridò il lupacchiotto che strattonando la
presa di Peter al braccio aggiunse “STAMMI LONTANO SIRIUS, SEI STATO UNA
DELUSIONE IMMENSA!” e detto questo scappò alla torre.
Ci fu un breve istante di silenzio durante il quale sia James che Peter si guardarono
almeno un milione di volte increduli.
“Si può sapere che diamine ti è preso?” chiese Potter
allibito dal comportamento del suo migliore amico.
“E’ una stronza e lo farà soffrire!”
“Ma se è così carina, come puoi dirlo?”
“Ho le mie buone ragioni!”
“Ci ha provato con te?” chiese a bruciapelo James.
“No!”
“E allora che c’è?”
“La stronza si fa Malfoy la sera e flirta con Moony di giorno, ti sembra
un comportamento corretto?”
“Li hai visti?”
“Io no, ma qualcuno di fiducia sì!”
“Perché non glielo hai detto allora?”
“Perché non volevo che soffrisse per lei!”
“Invece così soffre per te, pensa che bello!” esclamò
sarcastico il cercatore “Devi chiarire Paddy, Remus era veramente arrabbiato!”
“L’ho visto grazie c’ero anch’io!”
“Ehmmm scusami Sirius, cosa non ti era chiaro del piano “Per il
momento non glielo diciamo?” domandò Peter ancora scioccato dall’accaduto.
“Tu sapevi?” chiese James.
“Sì, li ho beccati io alla torre ieri sera!”
“E perché non hai detto niente?”
“Perché quello era il patto, dico bene?” chiese Minus lanciando
uno sguardo torvo a Black che annuì “Non si era detto, scopriamo
se è vero e poi glielo diciamo?”
“Sì, sì, sì, scusatemi ma quando l’ho vista
al nostro tavolo fare la scema con lui sono andato fuori di testa!”
“Bel casino Paddy!” esclamò Peter tornando in sala perché
chiamato da Carolyn che curiosa voleva sapere che cosa fosse successo.
“Se non ti conoscessi bene, direi che hai avuto un attacco di gelosia!”
asserì seriamente Potter senza spostare lo sguardo da quello blu mare
dell’amico.
“Sono solo preoccupato per lui!” ribattè l’altro.
“Solo?”
“Sì James, niente di più!”
“Muoviti, vai a parlargli o rovinerai tutto!”
“Dopo!”
“No adesso, ti sei comportato da stronzo ed è giusto che ti scusi…
a meno che tu non voglia perdere l’amicizia di Remus?”
“Che dici J? Tu e lui siete i miei più cari amici!”
“Appunto, quindi sbrigati e cerca di essere convincente!”
Il bel Black annuì e senza indugiare oltre corse alla torre dei Grifondoro.
Sapeva di aver esagerato e conosceva anche il perché. Il comportamento
di Cristal lo aveva deluso ma James aveva centrato in pieno il punto, lui era
impazzito a vederli così affiatati al tavolo, era maledettamente geloso.
Non sopportava che qualcuno lo sfiorasse o gli sussurrasse parole carine all’orecchio,
Moony era una creatura forte ma al tempo stesso estremamente fragile e lui non
avrebbe mai permesso che lo facessero soffrire.
Perso nei suoi pensieri il moretto varcò il ritratto della signora grassa
e salì le scale che portavano ai dormitori quattro gradini alla volta.
Quando entrò in camera lo vide appoggiato al davanzale della finestra
con le braccia e la testa china a guardare per terra.
“Moony mi dis…” provò a dire ma l’amico non gli
consentì di finire la frase perchè urlò “COME HAI
OSATO, ARROGANTE PEZZO DI MERDA? PROPRIO TU, IL MIO MIGLIORE AMICO, COME HAI
POTUTO COMPORTARTI COSI’?”
“Credimi, mi dispiace per il modo ma…”
“MA COSA? TI RENDI CONTO DI COME L’HAI TRATTATA? E’ STATO
UMILIANTE, E’ STATO CATTIVO E CRUDELE!”
“E’ d’accordo con Malfoy, te lo giuro…” sussurrò
Sirius avvicinandosi “Non ti ama davvero, ti sta solo prendendo in giro”
“MALFOY E’ DIVENTATO LA TUA CONDANNA, LO ODI TALMENTE TANTO CHE
SEI DIVENTATO COME LUI… UNO STRONZO INSENSIBILE!”
Remus, ho sbagliato e ti chiedo scusa ma devi ascoltarmi, Peter ha…”
“NON E’ A ME CHE DEVI CHIEDERE SCUSA! NON L’HAI ANCORA CAPITO?
NON HAI OFFESO ME, NON HAI INSULTATO ME…”
“Mi scuserò se è questo che vuoi!”
“NON DEVI DARMI IL CONTENTINO SIRIUS, NON HO BISOGNO CHE TU FACCIA LE
COSE PER COMPIACERMI… FORTUNATAMENTE HO ABBASTANZA AUTOSTIMA DA SOPPORTARE
I RIFIUTI E LE DELUSIONI” sbraitò Lupin secco.
“Non mettermi in bocca parole che non penso, le chiederò davvero
scusa, ma ti scongiuro cerca di capire perché ho reagito così,
io non voglio che tu soffra”
“DAVVERO? ALLORA NON DOVEVI FARE QUELLO CHE HAI FATTO!”
“Remus non volevo deluderti, io ero solo… preoccupato per te, non
voglio che ti prendano in giro!”
“Non riesci proprio a fidarti di me!”
“Certo che mi fido di te è di Malfoy e Cristal che non mi fido!”
“MI RITIENI COSÌ STUPIDO, PENSI CHE SIA UN POVERO SCEMO CHE NON
SA BADARE A SE STESSO VERO? MI SPIACE DELUDERTI MA NON HO BISOGNO DELLA BALIA!”
“Lo so, non volevo dire questo… Moony credimi io…”
“Sai cosa voglio io invece?” chiese duro Lupin guardando l’amico
negli occhi che scosse lentamente la testa sconsolato “Voglio che tu te
ne vada e che mi lasci in pace!”
“Aspetta io…”
“Vattene Sirius… è meglio credimi!”
“Moony per favore… domani c’è la luna piena e io volevo…”
balbettò il moro pietrificato da quelle parole.
“LA LUNA PIENA NON E’ COSA CHE TI RIGUARDI, NON PIU’!”
sbottò l’altro.
“Ma che stai dicendo? Mi dispiace va bene, mi dispiace da morire, ho esagerato
ma ti prego non estrometterti dalla tua vita, Remus io volevo solo aiutarti!”
“VATTENE CAZZO!” urlò più forte l’ex caposcuola
che lo spintonò e si chiuse in bagno.
“Moony, esci, ti prego parliamone…”
“NON TI VOGLIO TRA I PIEDI, PERCIÒ SPARISCI, FAMMI QUESTO FAVORE…
LASCIAMI STARE!” si sentì urlare aldilà della porta da un
Remus certamente in lacrime.
“NARCISSA FERMATI, ASPETTA!” gridò Lucius con il fiatone
vedendola salire le scale che portavano ai dormitori femminili.
“Ho da fare!” fu la risposta secca di lei che continuò a
camminare.
“SI PUO’ SAPERE PERCHE’ CE L’HAI TANTO CON ME?”
“Ti sbagli!”
“Non sono uno stupido, lo vedo che sei furente per qualcosa!” ansimò
il biondo che dopo averla raggiunta le si parò davanti.
“Coda di paglia Lucius caro? Chi ti dice che ce l’ho con te!?”
chiese Narcissa fulminandolo con lo sguardo.
“Sei strana e mi tratti con indifferenza senza contare che prima mi hai
risposto malissimo!”
“Domande stupide meritano risposte stupide!” rispose serafica la
bionda che aggiunse “E ora scusami ma devo finire la mia ricerca per la
McGranitt” lo freddò mentre con eleganza lo superò diretta
verso la sua stanza.
“Dimmelo forza cosa ti ha detto Black!” sbottò rabbioso Malfoy.
“Chi ti dice che stavamo parlando di te?” domandò lei di
spalle continuando lentamente a camminare.
“Ti sei allontanata con lui e quando sei tornata eri di pessimo umore,
voglio sapere quello che ti ha detto di me!”
“Non sei al centro dei suoi pensieri Lucius, credimi abbiamo parlato d’altro!”
rispose imperturbabile la sorella di Bellatrix che sapeva come farlo arrabbiare.
“Sei sicura?” chiese dubbioso l’erede di casa Malfoy.
“Perché c’è qualcosa che mi nascondi che dovrei sapere?”
chiese maliziosa la bella serpeverde voltandosi a fissarlo la quale era riuscita
ad entrare in argomento senza essere troppo diretta. Conoscendo Lucius, non
sarebbe stato opportuno affrontarlo di petto.
“Che significa?”
“Hai capito non farmelo ridere, c’è qualcosa che devi dirmi!?”
“Te l’ha detto lui vero?” esclamò il ragazzo afferrandola
ad un braccio.
“Te lo ripeto no, ma a sentirti forse avrebbe dovuto!” ribattè
secca la ragazza strattonando la presa.
“Non è successo nulla, te lo giuro… l’ho solo usata
per arrivare a Lupin e…”
“Usata chi?” chiese fredda Narcissa.
“Cristal Button, ha una cotta per me e le ho chiesto di farmi un favore…
tutto qui!” spiegò il biondo.
“Quale favore?”
“Niente di che… una sciocchezza!”
“QUALE FAVORE?” ripetè duramente la ragazza.
“Sedurre Lupin! Portarlo in paradiso e poi…”
“Perché?”
Il biondo esitò un istante poi, sollecitato nuovamente dalla sua bella
ragazza, rispose “Mi conosci non mi va quando mi si sfida e…”
“Ma lui non l’ha fatto!”
“Oh si invece, ha detto che non vale la pena mettersi a discutere con
il sottoscritto, che non sarebbe mai sceso al mio livello… volevo vedere
fino a che punto è in grado di resistere senza reagire alle provocazioni…”
“Sei un bambino Lucius, dovresti proprio crescere!”
“Non permetto a nessuno di offendermi, men che meno a quel pezzente che
non è neanche degno di pulire la terra dove cammino… non avrebbe
dovuto provocarmi” rispose risentito il ragazzo che guardò Narcissa
tradendo la paura di averla persa.
La biondina di casa Black non disse nulla, silenziosa aprì la porta della
sua stanza e fece per chiuderla ma lui la fermò dicendo “Se vuoi
che smetta lo farò, non sopporto l’idea di perderti per una sciocchezza
del genere, so che ti piace Lupin come persona, non continuerò se è
questo che desideri, ma ti scongiuro non roviniamo tutto per questa cosa senza
importanza”
“Immagino che Cristal abbia accettato?!”
“Si certo, ma se tu…”
“E cosa le hai promesso come ricompensa?”
“Nulla io…”
“Andiamo Lucius ti conosco so quanto sai essere convincente!”
“Narcissa ti giuro che la Button non conta nulla per me, è una
sciocca, mi serviva era perfetta, amica di Remus, gentile, carina quanto basta…
mi è bastato farle credere che…”
“L’hai baciata?”
“Co… cosa?” balbettò per la prima volta il giovane
Malfoy.
“Ti ho chiesto se l’hai baciata?” ripetè decisa la
bionda mezza veela senza distogliere lo sguardo da quello di lui.
“Sì!”
L’espressione della Black non era mai stata tanto fredda, Lucius sapeva
di averla ferita, stupidamente non aveva calcolato quanto il suo piano avrebbe
potuto ritorcerglisi contro. Dandosi mentalmente dell’idiota sussurrò
“Mi dispiace Narcissa, ti giuro che sei solo tu la persona che amo e che
voglio al mio fianco, lei non conta nulla, lei è niente, solo tu conti
per me!”
“Ti è piaciuto Lucius?” domandò delusa lei.
“No, no, davvero credimi, per niente!”
“Non hai capito, ti ho chiesto se ti è piaciuto prenderti gioco
di una persona che per te invece provava dei sentimenti sinceri?”
“Amore, non ti ferirei mai lo sai, ti amo, ti amo da impazzire io non
mi prenderei mai gioco di quello che provi per me!”
“La cosa è discutibile, vedendo come ti comporti, ma comunque non
parlavo di me, ma di lei!” esclamò dura Narcissa indicando alle
spalle del biondo che voltandosi vide Cristal Button in lacrime, doveva aver
sentito ogni singola parola del serpeverde che svelto fece per voltarsi nuovamente
verso la sua ragazza ma si vide chiudere in faccia la porta della stanza.
“SEI… SEI UN BAST… BASTARDO!” singhiozzò la bella
moretta “AVEVI DETTO CHE…”
“Button non so cosa ti sia messa in mente ma mi sembrava di essere stato
chiaro!”
“TU, TU AVEVI DETTO CHE…”
“Non ti amo va bene, mi servivi, è Narcissa che voglio, spiacente
che tu abbia pensato…”
“Sei un gran bastardo, sapevo benissimo di non avere storia con te, sapevo
che mi stavi usando ma mi andava bene così… pur di avere la tua
attenzione, io…” singhiozzò Cristal che come una furia poi
urlò “MA TU MI HAI MENTITO, AVEVI DETTO CHE ERA BLACK IL TUO OBIETTIVO!
NON REMUS, LUI NON MERITA QUESTO!”
“Non devo rendere conto a te di chi voglio punire Button, sei pregata
di fare ciò che ti è stato chiesto di fare, punto e basta!”
“Black sa, oggi me l’ha detto, ha capito tutto…” disse
soddisfatta la ragazza che aggiunse prima di andarsene “Spiacente ma dovrai
continuare senza di me!”
“BUTTON FERMATI!” urlò Lucius ma lei era già scappata
poi all’improvviso capì, Narcissa e Black dovevano aver parlato
di questo… una rabbia incontrollabile lo attraversò, Sirius aveva
detto alla cugina ciò che aveva scoperto e le conseguenze erano state
appunto quelle che aveva appena vissuto. Furente giurò a se stesso che
il grifondoro avrebbe pagato un tale affronto e svelto si diresse verso la sua
camera dove un Zabini preoccupato lo stava aspettando.
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Capitolo 9 *** Perdonati ***
Capitolo 9°: Perdonati
Le nove arrivarono fin troppo presto e le lezioni iniziarono implacabili, inconsapevoli
dei turbamenti degli studenti che si apprestavano, chi triste, chi furioso,
a prendervi parte.
Serpeverde e Grifonforo quella mattina avevano due ore di pozioni insieme, mai
situazione più imbarazzante si venne a creare.
Quando Sirius varcò l’aula del professor Kimble aveva un’espressione
sul volto che parlava per lui. Sconsolato si diresse al suo banco e perso nei
suoi pensieri vi si sedette pesantemente. Malfoy aveva seguito l’entrata
del moro con malcelato risentimento, a fatica era riuscito ad imporsi di restare
seduto e non gettarsi addosso al suo rivale, il quale meditabondo sembrava disperso
in chissà quale galassia parallela. Il biondo era furente, lo riteneva
il solo responsabile del suo litigio con Narcissa, avrebbe voluto avvicinarsi
e schiaffeggiarlo con violenza ma fortunatamente Astor lo distrasse dicendogli
“Guarda chi c’è!”
Narcissa Black e Lily Evans entrarono in aula sorridenti. Vedendole Lucius sussultò,
l’ira di poco prima si affievolì e fu rimpiazzata dal rimorso che
in quel momento lo avvolse prepotente. Sapeva che dare la colpa a Sirius non
sarebbe servito, se non a placare la sua voglia di vendetta, l’unico vero
artefice di tanto trambusto era solo lui, ne era ben conscio ma orgoglioso non
voleva ammetterlo. Le due ragazze si separarono, la bionda si andò a
sedere accanto al cugino, scatenando nel suo ragazzo un impulso omicida, mentre
la rossa prese posto accanto a Cristal che tristemente sedeva a testa bassa
due banchi più avanti.
“Che hai?” chiese la serpeverde vedendo lo sguardo triste del bel
cugino.
“Ho litigato con Remus, e tu?” rispose lui stupendosi di averla
vista sedersi lì, non che non lo apprezzasse ma solitamente la bella
biondina sedeva accanto a Malfoy.
“Ho litigato con Lucius!”
“Fantastico, siamo messi bene!” sussurrò il moro guardandola
“Non gli avrai detto di…” chiese lui indicando la Button che
sussurrando si stava confidando con Lily.
“Non ce n’è stato bisogno, me l’ha detto lui, l’ha
ammesso da solo!”
“Mi dispiace non era mia intenzione vedervi litigare, volevo solo sapere
se stavano prendendo in giro Moony”
“Lo so, non ti preoccupare… piuttosto, avevi ragione, Lucius ha
usato la Button, per ferire Lupin! Devi avvisarlo e dirgli di non crederle”
Sirius strinse i pugni e annuì poi asserì disperato “Ci
ho provato, ma non mi crede!”
In quel preciso istante James accompagnato da Peter e da Remus fecero il loro
ingresso in aula andandosi a sedere proprio alle spalle di Sirius che si voltò
immediatamente a salutare. Potter e Minus ricambiarono Lupin non lo degnò
neanche di uno sguardo.
“Ma che è successo fra voi?” chiese la bella cuginetta in
un sussurro mentre il professore Kimble svelto chiuse la porta e iniziò
la lezione.
Black raccontò quanto accaduto in sala grande e il litigio alla torre
dopodiché domandò “Che faccio ora? So di essermi comportato
male è solo che…”
“Sei innamorato di lui, vero?”
“Co… cosa? Ma no, io non… che dici, gli voglio bene come ad
un fratello… io non…”
“Sirius, a me puoi dire la verità, non ti giudicherò per
questo… ti conosco so quanto tu sia una persona di cuore, ma la reazione
che hai avuto è tipica di chi vede soffrire la persona che ama!”
Il cacciatore tacque poi come se gli avessero tolto un enorme macigno dal cuore
bisbigliò “Oh Lady, non so che mi stia succedendo, è tutto
così strano da un giorno con l’altro mi sono trovato a provare
sentimenti diversi nei suoi confronti, io…” sussurrò il grifondoro
“Voglio solo che lui sia felice, lo desidero con tutto il mio cuore, non
so se questo è amore ma di certo non è solo amicizia!”
Narcissa sorrise posando un delicato bacio sulla guancia del cugino che imbarazzato
arrossì. Senza che se ne accorgessero più di un paio d’occhi
erano posati su di loro e assistettero a quella dimostrazione di affetto…
Remus a quella scena sentì lo stomaco contorcersi, sapeva quanto Sirius
adorasse Narcissa, lei era l’unica della numerosa famiglia Black con cui
andasse d’accordo, che non lo giudicava ne cercava di cambiarlo, certe
volte aveva persino invidiato il loro rapporto. Era ben conscio di quanto fossero
legati ma nonostante questo non potè esimersi dal provare un guizzo di
gelosia.
“Idiota!” pensò il lupacchiotto che pallido più del
solito per l’avvicinarsi della luna piena era ancora molto arrabbiato
con l’amico “Riesci a farmi sentire colpevole anche quando di colpe
non ne ho… accidenti a te Sirius e ai tuoi maledettissimi occhi da cucciolo
bastonato!” si disse cominciando a scrivere sulla sua pergamena gli ingredienti
della pozione che da lì a qualche minuto avrebbe dovuto preparare.
“Tutto ok?” chiese James guardandolo.
“Si J, tutto a posto, sono solo un po’ stanco… sai stasera
c’è la luna piena, non mi sento un granchè bene!”
“Lo so, verremo come al solito!”
“No, stasera preferirei di no…”
“Moony, non vogliamo che resti da solo…”
“Preferisco di no James, stasera sarà più dura del solito
e non vi voglio lì, sareste in pericolo e non lo sopporterei”
“Che vuoi dire?” chiese pallido l’amico.
“Sono parecchio teso e potrei non gestire bene la mia rabbia quindi…
insomma lo sai anche tu, statemi alla larga è meglio!”
“D’accordo!” esclamò svelto Minus che aggiunse “James
non mi guardare così, sai che ho paura quando Moony si trasforma, se
lo dice lui di stargli alla larga che è meglio…”
“Peter, Remus non è pericoloso prenderà la pozione di Madama
Chips, sarà come sempre, che diavolo dici?”
“Ragazzi finitela, per una volta posso anche stare da solo!”
I tre si zittirono fingendo di scrivere qualcosa poi in un sussurro Potter bisbigliò
“Andiamo puoi essere arrabbiato quanto vuoi con Sirius ma sai che lo ha
fatto solo perché tiene tremendamente a te!”
“E’ che da lui… accidenti da lui non me lo sarei mai aspettato!
E’ migliore di Malfoy perché si abbassa al suo livello?”
“Perché è maledettamente impulsivo e delle volte non riesce
a gestire questa sua chiamiamola esuberanza”
“Non è più un bambino James, deve imparare che si deve portare
rispetto agli altri, non basta pretenderlo!”
“Lo sa anche lui Moony, non credere che non sia dispiaciuto, guardalo
non lo avevo visto così triste neanche quando ha spaccato la sua scopa…
Perdonalo o comunque dagli modo di rimediare”
L’ex caposcuola annuì e si concentrò di nuovo sulla lezione.
L’ennesimo sguardo torvo da parte del professor Kimble gli fece intuire
che forse quello non era ne il luogo ne il momento per parlare di certe cose.
Il Grifondoro guardò la Button seduta due file più avanti a lui
e scosse la testa pensando “Sei uno sciocco Sirius, di cosa hai paura
che mi possa innamorare di una come Cristal? L’avevo già capito
che non è veramente interessata a me, ma la tua reazione… Dio quanta
cattiveria nelle tue parole, quanto odio… perché l’hai fatto?”
si chiese Remus tristemente. Quell’atteggiamento lo aveva ferito tantissimo,
da lui, dal ragazzo che aveva capito di amare non si sarebbe mai aspettato un
comportamento tanto cattivo, anche se spinto da buoni propositi.
“Dio ma non lo capisci che sei solo tu quello che voglio? Le tue labbra,
le tue mani, il tuo sorriso… tutto di te mi piace possibile che non te
ne accorgi che quando ti sono vicino il mio cuore batte più forte e il
respiro si ferma? So che saremo sempre e solo amici, non mi basta ma me lo farò
bastare, però tu devi imparare che non sono più un bambino e che
posso cavarmela da solo” rimuginò il bel grifondoro mentre si accingeva
a preparare gli ingredienti che il docente di pozioni aveva scritto ordinatamente
sulla lavagna.
“Perdonarti Paddy…? James mi chiede di farlo ma non sa che in realtà,
in parte l’ho già fatto, tengo a te talmente tanto che l’idea
di perderti mi fa impazzire di dolore, ciò non toglie però che
non posso e non voglio cedere così presto, devi capire che non puoi trattare
le persone in questo modo e passarla liscia come se niente fosse” si disse
per l’ultima volta Lupin prima di concentrarsi seriamente sulla preparazione
della sua pozione.
Ma Remus non era il solo che stava pensando al bel Black, seduto due file di
banchi alla destra del cacciatore dei grifoni, c’era Lucius Malfoy che
nel vedere Narcissa avvicinarsi a baciarlo quasi ebbe un ictus dovuto all’ira
che prepotente lo aveva travolto.
“Me la pagherai Sirius, lo giuro sul ciò che ho di più caro,
fosse l’ultima cosa che faccio, mi hai tolto l’unica persona per
la quale valeva la pena amare… soffrirai talmente tanto che m’implorerai
di smettere, anzi no, soffrirai perchè vedrai soffrire… conoscerai
lo stesso dolore che stò provando io, ovvero cosa significa perdere qualcuno
a cui vuoi bene!”
“Lucius, tutto bene?” domandò Zabini vedendo che all’amico
pulsava freneticamente la vena sulla tempia sinistra.
“Sì, ma tu smetti di chiedermelo!”
“Parla con Narcissa vedrai che capirà!”
“L’ho persa Astor e non ci posso fare niente!”
“Finiscila di dire stronzate, ti ama, siete fatti per stare insieme, dovete
solo chiarire!”
Lo sguardo del biondo indugiò sulla sua bella ragazza spostandosi un
secondo dopo sul moro seduto accanto a lei, improvvisamente sentì di
nuovo il rancore farsi strada in lui e sussurrò “Voglio che tu
mi faccia un favore Astor…”
“Cosa?”
Lucius si chinò sulla pergamena intonsa che aveva alla sua destra e scrisse
un messaggio all’amico che dopo averlo letto annuì e lo distrusse
per non lasciare tracce.
“Capisci Lily, io sono stata una stupida, non volevo farlo soffrire, mi
sono lasciata…”
“Cristal, Malfoy sa essere perfido, non guarda in faccia a nessuno credimi,
parla con Remus e spiegagli la situazione, capirà è in gamba!”
“Questa mattina ha litigato con Sirius, sono così dispiaciuta,
non avrei mai voluto che…”
“Lo so, sii sincera e vedrai che ti perdonerà!”
“Narcissa lei aveva uno sguardo così… così…
Dio che scema, come ho potuto credere che l’avrebbe lasciata per me, sono
una stupida, io…”
“Sei solo innamorata, hai sbagliato ma Narcissa sa quanto Lucius possa
essere convincente”
“Sono così mortificata, non volevo farla soffrire…”
“Mi ha rassicurata, voleva che ti dicessi che era dispiaciuta per come
ti aveva trattata Malfoy, certo la cosa le ha dato molto fastidio ma non è
arrabbiata con te”
“Davvero?”
“Te lo giuro!”
Cristal si voltò a guardare la bella biondina serpeverde ma il suo sguardo
incrociò quello di Sirius che, benché avesse ripromesso sia a
se stesso che al ragazzo che amava che si sarebbe scusato, la fulminò
freddamente.
Lei sillabò un “Mi dispiace” e tornò ala sua pozione.
Il moro dal canto suo sussurrò un po’ troppo ad alta voce un “Stronza!”
che ovviamente venne udito anche dal Professor Kimble il quale chiese “Signor
Black a chi era riferito un così colorito complimento?”
“A nessuno signore io… mi scusi!”
“No che non la scuso, tolgo venti punti alla sua casa…” esclamò
il docente che vedendo Malfoy ridere soddisfatto e fare un gesto poco carino
aggiunse “E finita la lezione si fermerà a pulire l’aula
insieme al signor Malfoy!”
“Cosa?” sbottarono insieme i due ragazzi alzandosi.
“Non può!” urlò Sirius.
“PERCHE’?” insorse Lucius.
“Certo che posso, l’ho appena fatto e signor Malfoy, deve evitare
di ridere delle punizioni dei suoi compagni così come eviti di gesticolare
volgarmente… a meno che non ci tenga a venir punito anche lei!”
“Non ci posso credere!” esclamò il grifondoro portandosi
una mano al viso.
“Signore ma…” cercò di dire il serpeverde che venne
messo a tacere da Kimble che disse “Avete capito bene, qui, insieme, a
pulire e ora sedetevi e continuate il vostro compito!”
I due giovani si sedettero seccati e fecero come gli era stato ordinato senza
proferire più nulla e non peggiorare la loro situazione già abbastanza
precaria.
Le due ore volarono e come preannunciato i due rivali si ritrovarono insieme
al docente a lezione finita.
“Inutile dirvi che quest’aula devi splendere e che farlo picchiandovi
non sarà cosa accettata, pertanto prima finite prima potrete tornare
alle vostre occupazioni”
“Signore noi vorremmo che lei restasse!”
“Spiacente signor Black, ho una lezione, voi fortunatamente avete la prossima
ora libera, ma non temete ho già avvisato la professoressa McGranitt,
passerà a controllarvi di tanto in tanto!”
“Fantastico!” mugugnò Lucius cominciando a raccogliere le
carte cadute a terra.
“Buon lavoro!” esclamò il professore uscendo.
“Grazie!” risposero all’unisono i due ragazzi che dopo essersi
guardati in cagnesco iniziarono a pulire.
“Dio J non ce la farà… lo conosci Lucius riesce sempre a
provocarlo!” disse Remus preoccupato.
“Non ci voleva!” rispose l’amico dandogli una tacita conferma
che condivideva.
“Che si fa?” chiese Lupin barcollando.
“Tu devi andare, resterò io ad aspettarlo!” rispose l’altro
afferrandolo al volo “Devi prendere la pozione e andare alla stamberga
strillante, non puoi rischiare che…”
“Lo so, è solo che vorrei restare, vorrei dirgli di non preoccuparsi
che non sono più arrabbiato con lui e che…”
“Moony, vai, Peter ti accompagnerà da Madama Chips, se riusciamo
verremo più tardi!”
“James io… lui non…”
“Lo so, stai sereno!”
Il ragazzo annuì e sorretto da Minus salì le scale che portavano
all’infermeria.
“Sirius ti prego contieni la tua rabbia!” pensò Potter, ma
prima che potesse fare un singolo passo in direzione della porta il grido di
Malfoy echeggiò nell’aula di pozioni “SEI UN BASTARDO BLACK!”
“Merda!” disse James aprendola e vedendo i due con la bacchetta
sguainata puntarsela vicendevolmente al petto.
“Sirius, Lucius, abbassate le bacchette!”
“Vattene James, non ti riguarda, è tra me e Malfoy!” lo freddò
il moro.
“Paddy per favore non fare stronzate, posala!”
“CI GODI A SAPERE CHE NARCISSA MI HA LASCIATO, VERO?” gridò
il cercatore avversario.
“Che tu ci creda o no, ti assicuro che è l’ultimo dei miei
pensieri! Non volevo che…”
“BUGIARDO!” urlò il biondo a cui a causa dell’ira tremò
la mano vistosamente “LE HAI DETTO DI CRISTAL!”
“Allora è vero? Ammetti di aver architettato quella pagliacciata
solo per ferire Remus!”
“Dovevi farti i fatti tuoi Black, la Button era solo una pedina, sai quanto
amo Narcissa perché gliel’hai detto?”
“Perché le voglio bene e tu, bastardo, non la meriti!”
“PAGHERAI, LO GIURO!” sbraitò il serpeverde avvicinandosi
minaccioso.
“Ora basta!” gridò James interponendosi tra i due ragazzi
“Sarete espulsi, posate quelle bacchette!”
“TOGLITI POTTER O CE NE SARA’ ANCHE PER TE!”
“JAMES LEVATI, QUELLO STRONZO HA FINITO DI FARE DEL MALE A TUTTI!”
“Sirius che cazzo ti prende, la promessa che hai fatto a Moony che fine
ha fatto? sii superiore, non lasciarti provocare, forza andiamocene!”
“NO!” ribattè secco il bel Black.
“Ricordati cosa ti dico Black, Lupin pagherà, per colpa tua soffrirà
talmente tanto che non lo crederà possibile e l’unico che incolperà
sarai tu!”
“NON OSARE AVVICINARTI A LUI BASTARDO!” gridò fuori di sé
Sirius.
“L’hai voluto tu!” fu la risposta serafica di Malfoy.
“PERCHE’ LURIDO BASTARDO? COSA VUOI DA LUI?”
“Solo togliermi delle soddisfazioni!”
“MA IO TI AMMAZ…” urlò il moro che si scagliò
contro il suo nemico come una furia ma venne fortunatamente bloccato da Potter
che lo sbattè contro il uro sussurrandogli “Smettila, ti stai condannando
da solo, se lo sfiori ti sbatteranno fuori, è questo che vuoi?”
“L’hai sentito? Vuole far del male a Moony, non posso permetterglielo!”
“Ritorna in te Sirius, stai andando oltre le righe, Malfoy non è
così potente e Remus sa difendersi da solo da tipi come lui, smettila
di trattarlo come un bambino o qualcosa da tenere sotto una campana di vetro!”
“Ma J, lui… io…” balbettò il moro che abbassò
lo sguardo e annuì.
“Ma che bel quadretto!” esclamò sarcastico Lucius “E
io che credevo che ad averti rubato il cuore fosse stato Lupin, mi devo ricredere,
è Potter la tua anima gemella!”
“Fottiti Malfoy!” rispose duro James che non potè aggiungere
altro perché una voce molto conosciuta dal serpeverde s’intromise
nella discussione dicendo “Lucius che diavolo dici?”
“VATTENE, E’ TRA ME E LUI!” rispose freddo il ragazzo indicando
Black perdendo però la sua cattiveria di poco prima.
“Per favore datti una calmata, Sirius non mi ha detto nulla, l’ho
scoperto da me”
“Si come no!”
“Non credi di esserti reso ridicolo abbastanza? Devi continuare?”
Lucius incassò il colpo e tacque, abbassò la bacchetta e si voltò
di spalle.
James e Sirius erano allibiti, incredibile l’ascendente che Narcissa aveva
sul biondino.
“Perché sei qui?” chiese con tono più pacato il cercatore
dei grigio verdi vestiti.
“Volevo parlare con te!”
“Per dirmi cosa, che sono uno stronzo e che vuoi lasciarmi? No grazie,
quello lo so già!” ribattè acido lui che voltandosi di scatto
la vide però scuotere la testa e rispondere “Volevo chiarire e
dirti che anche se mi avevi delusa…” iniziò a dire la bella
mezza veela che però fu interrotta dal suo ragazzo che disse “Lo
so, mi dispiace cosa devo fare inginocchiarmi ai tuoi piedi e chiederti perdono?
E’ questo che vuoi?” chiese il biondo gettandosi in ginocchio mentre
Black e Potter erano sempre più increduli da quanto stavano vedendo “Mi
dispiace Narcissa, perdonami, ti amo da morire, so di aver sbagliato ma credimi
tutto questo non ha nulla a che vedere con l’amore che provo per te…”
“LASCIAMI FINIRE DI PARLARE PER FAVORE!” lo freddò lei aggiungendo
“Mi hai delusa certo, e anche molto, ma questo non mi impedisce di amarti
ancora, non voglio lasciarti Lucius ma dovrai riguadagnarti la mia fiducia,
questo è sicuro!”
“Gli dona strisciare a terra!” pensò Black che fece per lanciare
la medesima battuta infelice sul suo nemico ma fu fermato da James che sussurrò
“Finiscila, non è questo il momento di fare commenti… useremo
questa chicca servitaci su di una piatto d’argento un’altra volta!”
Sirius annuì e con un colpo di bacchetta ripulì parte dell’aula
dopodiché asserì “L’altra metà spetta a te
Malfoy, buon lavoro!” e senza dire nient’altro uscì seguito
dal suo migliore amico.
Il biondo non ribattè, si alzò e guardò la sua ragazza.
“Finisci il tuo lavoro Lucius, ci vediamo in sala comune!”
“Aspetta, ti prego amore io… volevo solo dirti che sono veramente
dispiaciuto, scusami per come ti ho trattata, non accadrà più
te lo giuro!”
“Lo so e sinceramente lo spero, ma voglio che ti scusi non solo con me,
anche con Cristal!”
“Lo farò!”
“Lucius, voglio anche che lasci Lupin in pace, Sirius tiene molto a lui”
“Questo non posso promettertelo…”
“Andiamo, se sei superiore come dici di essere, dimostramelo!”
“Black non doveva…”
“E infatti non lo ha fatto, non sono stupida amore, uno più uno
fa sempre due… so che non mi crederai, ma Sirius mi ha chiesto di perdonarti,
sapeva che non amavi la Button ma che la stavi usando, non ha dubitato un secondo
del tuo amore per me, mi ha parlato solo per chiedermi che intenzioni avevi
con Remus, era molto preoccupato che volessi fargli del male!”
“Amore, delle volte possiamo dire anche senza farlo apertamente, scommetto
quello che vuoi che era felice nel vederti così adirata nei miei confronti!
Vedere che mi lasci lo renderebbe estremamente felice”
Narcissa scosse la testa e rispose “Pensa, la persona che più odi
ha speso delle parole di fiducia nei tuoi confronti”
“Non è possibile!”
“Credimi, non ti stò mentendo!”
“E perché mai lo avrebbe fatto, lui non mi sopporta?”
“Non lo so, fatto sta che lo ha fatto… e ti assicuro che era sincero!”
“Questo suo essere tanto protettivo nei confronti di Lupin è quasi
stomachevole!”
“Andiamo Lucius, tu non lo saresti nei miei confronti?”
“Che centra ma io ti amo, tu sei la mia rag… oh cavolo non dirmi
che… che tuo cugino e Lupin, che loro… si bhè loro stanno
insieme?”
“No, è un amore non corrisposto a quanto pare o comunque non ancora
dichiarato, pertanto per favore, evita di perpetrare la tua vendetta! Lasciagli
almeno il tempo di chiarire i loro sentimenti!”
Un sorriso soddisfatto si aprì sul volto del biondo che abbracciò
la sua bella ragazza e le disse “Perché me l’hai detto, sai
che prima o poi lo userò contro di lui?”
“Diciamo uno pari per esserti inginocchiato davanti a loro! Potrete giocarvela
ad armi pari!”
“Ti amo!”
“Anch’io!”
Un bacio appassionato siglò pace fatta tra i due serpeverde che pulirono
la metà dell’aula lasciata dai due grifondoro e uscirono abbracciati
diretti a lezione di Trasfigurazione.
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Capitolo 10 *** Una sciocca imprudenza ***
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Capitolo 10°: Una sciocca imprudenza
Le ore passarono più che velocemente, scandendo l’ansia di Sirius
che non essendo riuscito a vedere ma soprattutto a parlare con Moony, fremeva
perché tutto finisse per poter correre a chiarire con l’amico.
Complice furono anche una ramanzina da parte della McGranitt che gli rubò
il tempo libero a sua disposizione all’ora di pranzo con appello insindacabile
all’ora di cena alla presenza del professor Silente ed estenuanti allenamenti
di Quidditch che continuarono più del dovuto quella sera.
“Stava male, ma quanto?” domandò Paddy a James che tediato
dalle stesse domande, all’alba delle dieci di sera afferrò l’amico
e lo chiuse in camera chiedendogli “Forza ora me lo dici!”
“Co… cosa?”
“Che diavolo ti sta succedendo?”
“Sono solo preoccupato per lui!”
“Paddy tu non sei solo preoccupato, tu mi stai strappando la carne di
dosso tanto sei diventato asfissiante, se ora non mi dici che cavolo hai giuro
che ti faccio bere il veritaserum”
“Io… è solo che… che…”
“TI SEI INNAMORATO DI LUI! DILLO DIO SANTO, COSA CI VUOLE?”
La faccia allibita di Black fece intuire a Potter che forse era stato un po’
troppo brusco e cambiando tono aggiunse “Sirius, non sono stupido, non
ti sei mai comportato così, dimmelo se mi stò sbagliando ma io
credo che i tuoi sentimenti per Remus vadano aldilà della semplice amicizia”
L’amico annuì ma non disse null’altro, si limitò a
diventare bordeaux e ad abbassare lo sguardo.
“Che c’è? Cosa ti preoccupa?”
“Ti faccio schifo J? Ti vergogni di me?” chiese a bruciapelo il
moretto senza sollevare lo sguardo.
“Cosa ? Stai scherzando vero?”
Nessuna risposta.
“Paddy come puoi credere che io…”
Il bel Black scosse la testa ma tacque ancora.
“Guardami Sirius… ho detto guardami!” disse seriamente James
che vide finalmente il ragazzo di fronte a sè sollevare i suoi splendidi
occhi blu, velati dal magone per fissarlo.
“Ti voglio bene Paddy, non m’interessa di chi ti sei innamorato,
non m’importa se sei bisex, men che meno se l’uomo che ami è
Moony, anzi ne sono felice trovo che insieme siate perfetti… non credere
neanche per un istante che la mia stima o il mio rispetto nei tuoi confronti
possa mutare per questo motivo”
“E’ solo che mi sento così strano, non credevo che potesse
fare così male amare veramente qualcuno, non credevo che mi sarei innamorato
proprio di Remus… è solo che quando gli sono vicino non capisco
più nulla e l’unica cosa a cui penso è abbracciarlo e stringerlo
a me dolcemente”
“Cielo devo abituarmi all’immagine di te avvinghiato a lui!”
“J per favore…” sussurrò l’altro imbarazzato.
“Scherzo scemo, se deve succedere con Moony va bene, cosa cambia? Se dev’essere
con lui che il tuo cuore troverà finalmente pace non posso che esserne
felice”
“Tanto non succederà!” esclamò Sirius sconsolato “Moony
non è gay, non mi ama e io non voglio perdere la sua amicizia per questa
cosa!”
“Non fasciarti la testa prima del tempo, stasera c’è la luna
piena, domani gli parlerai e… Sirius dove corri?”
“Non voglio che resti da solo, non stasera!”
“No aspetta, mi ha chiesto di non andare per questa volta, ha paura di
non riuscire a gestire le sue emozioni, rispettiamo il suo volere, lasciamolo
da solo!”
“Tu puoi anche non venire James, io voglio stargli vicino”
“Paddy è pericoloso, aspetta!” ma il moro era già
uscito di corsa per raggiungere il ragazzo che amava nella stamberga strillante.
“Mi dispiace tanto signor Lupin, non capisco come sia potuto succedere,
la pozione tranquillante è finita, il professor Kimble ne sta preparando
dell’altra ma non la finirà in tempo per somministrargliela, stasera
dovrà fare senza!”
“Non si preoccupi Madama, non aspetto visite, piuttosto si accerti che
tutto sia ben chiuso, sa non vorrei ferire accidentalmente qualcuno o peggio
ancora…” ma il giovane non finì la frase, si voltò
solamente ad osservare la stanza che l’avrebbe ospitato quella notte.
“Non tema, uscita io, non entrerà nessun altro, tornerò
domani mattina per controllarla, avrà sicuramente delle ferite ma farò
in modo di rimetterla in sesto quanto prima.
“Grazie!” sussurrò il giovane ben poco sollevato all’idea
di ciò che lo aspettava.
“Ha bisogno di qualcosa?” chiese gentilmente la donna.
“Che la luna esplodesse!” sussurrò il giovane che poco dopo
disse “No, scusi… grazie, va bene così, davvero, starò
bene!”
“D’accordo, sono le ventidue e trenta, ancora un’oretta e
mezza!” disse Madama Chips accarezzando dolcemente il viso del ragazzo
che rispose “E poi fuochi d’artificio!”
“Arrivederla!”
“A domani!” disse Remus vedendola sparire e sentendola chiudere
la porta a più mandate.
“Bene, eccoci qua… altro giro altro regalo!” sbuffò
il grifondoro che aggiunse “Che palle, mi massacrerò… Dio
come vorrei che fossero qui” neanche avesse recitato un incantesimo d’appello,
l’ex caposcuola vide la serratura della porta scattare e questa aprirsi
cigolando, all’improvviso fecero capolino James e Sirius sorridenti.
“Ragazzi… ma che…?” balbettò il giovane a cui
il cuore cominciò a battere fortissimo.
“Ciao Moony, non si è pensato di passare a farti un salutino!”
“E’ bello vedervi è… aspettate oh no, dovete andarvene,
non ho preso la pozione stasera, Madama Chips l’aveva finita, è
pericoloso per voi restare qui!”
“Tranquillo ci trasformeremo, come animagus non puoi farci del male!”
disse Black facendo un passo avanti.
“Si invece, stasera non sarò sedato, stasera tutta la mia natura
di Lupo Mannaro sarà libera di esprimersi, vi prego ragazzi andatevene!”
asserì il lupacchiotto cominciando ad agitarsi.
“Moony ma…”
“VIA, ANDATE VIA!”
“Remus manca ancora un’ora e passa, stai tranquillo!” ripetè
Sirius sorridendogli.
“Voglio che ve ne andiate, non potrei sopportare di farvi del male!”
“Ti prometto che trascinerò Paddy via di qui quando ce lo chiederai!”
disse svelto James vedendo che le cose stavano degenerando “Lo giuro!”
“Promesso?” chiese timoroso il bel ex caposcuola che vedendoli annuire
entrambi tirò un sospiro di sollievo e si lasciò cadere sul letto
portandosi una mano al cuore.
James fece un cenno al suo migliore amico che, pietrificato al suolo non si
era più mosso di un centimetro, di avvicinarsi e iniziare un minimo di
discorso sensato.
Sirius scosse leggermente la testa e non si mosse, James decise che doveva aiutare
l’impacciato amico a rompere il ghiaccio e svelto disse “Moony faccio
un salto da mielandia a prendere qualcosina da mangiare, torno subito!”
“Ma quando?” chiese Sirius terrorizzato di restare da solo con l’oggetto
dei suoi desideri.
“Tra due giorni Paddy… ora è ovvio, tranquilli vado e torno,
mi ringrazierete!”
“J aspetta!” urlò Remus vedendolo schizzare fuori dalla porta.
Un silenzio innaturale cadde tra i due ragazzi che imbarazzati non dissero nulla
per cinque minuti buoni. Fu il moretto che stufo di quel mutismo angosciante
disse “Perdonami Remus, non volevo deluderti, so di avere esagerato e
ti chiedo scusa, ti prometto che non succederà più!”
“Non ti preoccupare Paddy, è passata, ho esagerato anch’io…”
rispose l’altro perdendosi negli occhi blu mare dell’amico “Sono
stato molto duro con te... mi dispiace!”
“Non ti devi scusare, sono stato insensibile e… bhè perché
ricordartelo!”
“Perdonato!” sussurrò Remus in un modo tanto dolce che Sirius
a fatica riuscì a trattenersi dal saltargli addosso e baciarlo con passione
ma non gli impedì di arrossire.
“Senti com’è andata con Malfoy?”
“Quando?”
“La punizione, ero preoccupato che potessi spaccargli la faccia!”
spiegò il licantropo che si sedette sul letto, l’avvicinarsi della
luna piena cominciava a farsi sentire.
“Stai bene?”
“Sì, non ti preoccupare… è la luna, implacabile richiede
il suo tributo!”
Sirius si sedette accanto all’amico e dolcemente disse “Ti ho mai
detto quanto io ti ammiri e ti stimi?”
“No! Anche se, si bhè… me l’hai fatto capire!”
rispose in un sussurro Remus che credette di morire nel vederlo avvicinarsi
così tanto.
“Avrei dovuto dirtelo più spesso!” sussurrò Black
“Quando si tiene a qualcuno e non glielo si dice è come incartare
uno splendido regalo e non donarlo!”
“Bhè… ti ringrazio, io non so che dire!”
“No, sono io che ti ringrazio, perché mi sei vicino e so che posso
contare sempre su di te”
“Paddy se il mio migliore amico, il tuo bene mi sta molto a cuore!”
balbettò Lupin che senza accorgersene si era avvicinato al viso dell’altro
malandrino.
“La McGranitt mi ha detto che sei stato tu a voler rinunciare alla nomina
di caposcuola, perché l’hai fatto? Ti meritavi quella nomina, ci
tenevi così tanto!”
Remus fece un profondo respiro poi alzandosi disse “Tengo di più
a te e a James, sapervi da soli e in balia del vostro caratteraccio mi faceva
stare male, ho pensato che da soli magari, sareste stati più vulnerabili…
non m’importa essere caposcuola, uno può esserlo anche senza spilletta
no?”
“Moony io non so che dire, non sai quanto io apprezzi quello che hai fatto…”
disse il moro alzandosi per raggiungerlo “Mi sento in colpa, hai dovuto
rinunciare a qualcosa d’importante per te a causa mia e…”
“Sirius credimi, sono più felice così, sapere che…”
ma Remus non finì la frase perché si accasciò al suolo
ansimante.
“Che hai? Moony?” gridò l’amico avvicinandosi.
“Che ore sono?” ansimò Lupin.
“Le ventitre e quaranta!”
“Vat…tene, scap…pa”
“Non ti voglio lasciare da solo!”
“SIRIUS, TI PRE…GO, NON VO… VOGLIO FARTI DEL MALE… E
SE RESTI MI SARA’ IMPOSSIBILE NON… FARTENE!” Urlò il
giovane con una voce gutturale che sembrava provenire dall’inferno.
“NO, NO, CAZZO NO!”
“ESCIIII!” gridò Remus cominciando a contorcersi a terra
come in preda alle convulsioni, mentre i suoi vestiti iniziavano a tirare e
stringere il suo corpo che lentamente aveva cominciato a mutare.
“Dio santo… no perché… perché?” si chiese
il moro che pietrificato non riusciva a fare neanche un passo in direzione della
porta per scappare.
Un urlo agghiacciante rimbombò in tutta la stamberga strillante, James
che aveva tardato apposta per lasciare ai due amici il tempo di chiarirsi e
magari chissà dichiararsi, nell’udirlo corse come un forsennato
su per le scale e aprì di scatto la porta della stanza, Remus si era
ormai trasformato per metà sotto gli occhi impietriti di Sirius che impotente
aveva assistito con le lacrime agli occhi la mutazione del ragazzo che amava.
“VIENI VIA!” aveva urlato Potter afferrandolo “VIA PRESTO,
NON CI RICONOSCEREBBE”
“Ma… James lui non…” balbettò Sirius dando le
spalle al licantropo che steso a terra continuava ad emettere suoni sempre più
mostruosi.
“ATTENTO!” gridò il cercatore cercando di avvisare l’amico
che non riuscì a scansarsi in tempo e venne colpito alla schiena da una
zampata del Lupo Mannaro ormai quasi completamente trasformato.
“PETRIFICUS TOTALIS!” gridò Potter che immobilizzò
ciò che restava di Remus. Sapeva che questi incantesimi avevano una durata
limitata su creature come i Lupi Mannari ma ringraziò che fosse durato
a sufficienza per afferrare Sirius e trascinarlo fuori dalla stanza. Posato
il malandrino a terra, richiuse a più mandate dietro di loro ciò
che li separava da quell’essere mostruoso, che non aveva ormai più
nulla del loro caro amico. Non passò neanche un secondo che qualcosa
di orribile si scagliò contro la pesante porta di quercia facendola tremare
spaventosamente.
“Merda, dobbiamo andarcene, Sirius ce la fai?” ma l’amico
non rispose, aveva perso conoscenza a causa dei tagli sulla sua schiena che
sanguinavano copiosamente.
“Wingardium Leviosa!” sussurrò il bel Potter che afferrato
l’amico, che incosciente svolazzava a mezz’aria, corse a perdifiato
giù per scale e dentro il tunnel che li avrebbe riportati al platano
picchiatore.
I ruggiti e gli ululati raccapriccianti che James sentiva tanto vicini, si fecero
lentamente più attutiti, sino a sparire completamente una volta usciti
all’aria aperta. Il ragazzo si ritrovò a ringraziare tutti gli
angeli che conosceva per essere riuscito a portare in salvo Sirius che certamente
sarebbe morto sbranato se avesse tardato ancora qualche secondo. “Dio
Paddy, che cosa stupida abbiamo fatto!” sussurrò James prendendolo
in spalla e correndo come poteva farlo con sessanta chili di muscoli sulle spalle
verso il castello e l’infermeria.
“COS’E’ SUCCESSO?” tuonò Madama Chips quando
in compagnia del Professor Silente, vide i due ragazzi entrare.
“James, ma cosa…?” domandò il preside preoccupato nel
vedere Black svenuto e sanguinante.
“Glielo spiegò dopo!” ansmò il ragazzo che dopo aver
deposto l’amico su di un letto, si accasciò a terra stremato.
“Signor Potter, dove siete stati?” chiese dura l’infermiera
lacerando con un colpo di bacchetta la camicia a Sirius che supino e svenuto,
sembrava morto.
“Da Remus!” sussurrò il giovane a debito di ossigeno.
“COSA?” urlò la donna mentre Silente lo guardò torvo.
“Lo so, abbiamo fatto una cosa stupida, ma non volevamo lasciarlo solo…
all’improvviso si è trasformato e a colpito Sirius alla schiena!”
“L’ha morso?” chiese severo il preside che tirò un
sospiro di sollievo quando vide Potter scuotere la testa.
“SIETE STATI DEGLI INCOSCENTI, IL SIGNOR LUPIN NON AVEVA POTUTO PRENDERE
LA POZIONE CALMANTE, SAPETE COSA AVETE RISCHIATO?”
“Sì, ci dispiace, è che Paddy ci teneva a chiarire con Remus
e io…”
“James, dovrò prendere dei seri provvedimenti lo sai?”
“Cosa significa signore? Noi non volevamo…”
“Il signor Lupin è stato accettato in questa scuola perché
le sue trasformazioni potevano essere tenute sotto controllo e pertanto non
creare problemi, con il vostro gesto avete messo in discussione questo equilibrio!”
“No, signore… Moony voleva che ce ne andassimo, non è colpa
sua, la prego non lo mandi via, non… non per uno stupido sbaglio commesso
da me e da Sirius”
Il preside non disse nulla, si limitò a guardare uno dei suoi studenti
preferiti e a trasmettergli tutta la sua delusione per un gesto tanto irresponsabile.
“Mi dispiace signore, non volevamo… le giuro che non pensavamo di
creare così tanto scompiglio”
“C’è una frase famosa di Aristotele caro James che dice “Non
bisogna dar retta a coloro che consigliano all'uomo, perchè è
mortale, di limitarsi a pensare a cose umane e mortali; anzi, al contrario,
per quanto è possibile, bisogna comportarsi da immortali, e far di tutto
per vivere secondo la parte più nobile che c'è in noi” ciò
non significa che bisogna comportarsi da stupidi ne rischiare più del
dovuto! Questa sera avete commesso un’imprudenza imperdonabile, non solo
avete messo a repentaglio la vostra vita ma anche quella di altre persone, pensa
a cosa sarebbe potuto succedere se Remus fosse riuscito a uscire da quella stanza?”
Il ragazzo annuì, non aveva mai visto il preside così arrabbiato
con lui e sapeva perfettamente che questo non prometteva nulla di buono. Dispiaciuto
perché consapevole di averla fatta grossa quella volta, si voltò
a guardare l’amico che ancora incosciente giaceva immobile sul letto dell’infermeria
mentre Madama Chips medicava i brutti tagli sulla sua schiena.
L’indomani Sirius fu medicato di prima mattina e dimesso per poter fare
colazione. La schiena gli doleva tremendamente ma le urla d’aquila di
Madama Chips che lo sgridavano erano più fastidiose da sopportare. Dopo
aver chiesto ripetutamente perdono il giovane si avviò a passo spedito
verso la sala grande dove il suo migliore amico già lo stava aspettando
con una faccia che preannunciava bufera.
“Ciao!” disse Paddy sedendosi e trattenendo a fatica un gemito di
dolore.
“Ciao!” rispose l’altro sconsolato.
“Che c’è?”
“C’è che Silente è furente, ieri sera in infermeria
c’era anche lui e non ti dico…”
“No, cos’ha detto?”
“Lo vuoi veramente sapere?” domandò Potter portandosi una
mano sul viso.
“Siamo espulsi?” chiese in un sussurro il cacciatore che impallidì
come mai era successo prima in vita sua.
“No, peggio!” fu la risposta serafica dell’amico che lo gettò
ancora di più nel panico.
“Cosa J, dimmelo ti prego?”
“Remus, vogliono espellere lui!”
Una badilata in faccia avrebbe fatto meno male, Sirius sentì le gambe
diventargli molli e la vista appannarsi, l’idea di sapere Remus fuori
da quella scuola lo gettò completamente nel panico, non poteva permetterlo,
non se lo meritava, era solo colpa loro se il bel licantropo si trovava in quella
situazione… ma che fare?
“Non può essere, non possono farlo…” balbettò
il moretto che disperato si portò le mani sul viso.
“Certo che possono, Silente ha detto che abbiamo rotto un equilibrio perfetto,
che non solo abbiamo messo in pericolo la nostra vita ma anche quella di altri
innocenti… senza contare che ti ha ferito, per loro è diventato
un pericolo”
“Dio, ma è solo cola mia, io sono rimasto lì come un imbecille,
Moony non centra, lui ce l’aveva detto di andarcene…”
“Credi che non gliel’abbia detto? Certo che l’ho fatto, ma…”
“Dobbiamo parlare con Silente, spiegargli che…”
“Tranquillo, tra poco potrai dirgli tutto quello che vuoi, tra mezz’ora
siamo in colloquio dal preside!”
La faccia del bel Black mutò completamente espressione, da risentita
e vogliosa di battersi divenne preoccupata e timorosa perdendo in un attimo
tutta la spavalderia di qualche istante prima.
“Ho avuto la tua stessa reazione, pertanto mangia, avremo bisogno di energie!”
Felpato annuì e servendosi del caffelatte, non disse più una parola.
“Come ti senti Remus?” chiese una voce gentile che destò
il giovane.
“Ahhh, così così… ma che… che ore sono?”
domandò Lupin sollevandosi a fatica da terra dove aveva finito per dormire.
“Le otto!” rispose una voce consociuta.
“Preside è lei ma che…?”
“Tranquillo, sono venuto con Madama Chips a vedere come stavi, mi sembra
che ci sia stata parecchia maretta ieri sera?!”
“Sì, purtroppo la pozione calmante era finita!” rispose gemendo
il ragazzo mentre l’infermiera lo medicava dai tagli che si era autoinflitto.
“Non è andata poi così male, vedo che non sei troppo conciato…
credevo peggio sinceramente!”
“Oh Dio signore, a dirle la verità, mi sembra che mi sia passato
sopra uno schiacciasassi” sorrise il grifondoro che chiese “Tutto
bene? Perché è qui?”
L’anziano professore sorrise e rispose “Remus, so che ieri sera
qualcuno è venuto a trovarti, voglio sapere se ti ricordi cosa è
successo?”
“No, signore!” mentì il ragazzo che non voleva tradire gli
amici.
“Sei sicuro?”
“Ce… certo!” asserì poco convinto Moony che di dire
bugie non era mai stato capace.
“So per certo che James e Sirius sono stati qui, sei proprio sicuro di
non averli visti?”
Il ragazzo deglutì e poi ammise “Ricordo solo che stavo parlando
con Paddy e all’improvviso mi sono accasciato al suolo, so che se ne sono
andati, avevamo fatto un patto, sarebbero rimasti solo pochi minuti per farmi
un salutino… ma perché me lo chiede, è successo qualcosa?”
“Nulla a cui non si possa porre rimedio fortunatamente, ma avrebbe potuto
andare molto peggio, immaginai cosa sarebbe potuto accadere se accidentalmente
tu fossi riuscito ad uscire da questa stanza?”
Remus annuì tristemente.
“Avete violato le regole e dovete assumervi le vostre responsabilità!”
“Oh signore la prego non li mandi via, l’hanno fatto solo per starmi
vicino, le prometto che non succederà più, sono impulsivi ma sono
dei bravi ragazzi, i migliori amici che si possa avere, se deve punire qualcuno
punisca me, non avrei dovuto permettergli di restare!”
“Ognuno ha le sue colpe caro Remus, tu per avergli permesso di rimanere
e loro per essere stati tanto sciocchi da venire quaggiù!”
“Sono io il mostro, io non merito di restare tra voi! L’anello debole,
l’essere vulnerabile!” aggiunse in modo accorato il giovane che
vide il preside scuotere lentamente la testa e dire “Caro Remus, quando
siamo bambini siamo soliti credere che crescendo non saremo più vulnerabili,
ma crescere è accettare la propria vulnerabilità, vivere è
essere vulnerabili!”
“Cosa significa signore…? io non capisco”
“Significa che non sei più mostro di tutti noi, ragazzo mio, significa
che essere impauriti è un tuo diritto, che odiare la tua condizione è
più che normale, ma non per questo devi sentirti in colpa o immolarti
per imprudenze non commesse da te”
“Ma loro… sono le persone che amo di più dopo la mia famiglia…
non potrei sopportare di vederli espellere a causa mia!”
“Questa sera conoscerete la mia decisione, fino ad allora voglio, anzi
pretendo che restiate fuori dai guai! Sarete sospesi, ma ciò non significa
che potete cacciarvi in qualche situazione che potrebbe peggiorare la vostra
condizione”
“Glielo prometto signore!” sussurrò il grifondoro che si
sentì chiedere da Madama Chips “Come va?”
“Meglio grazie, mi sento un po’ debole ma stò bene!”
“Ottimo allora, direi che puoi andare alla torre per lavarti e cambiarti!”
“E poi di corsa a fare colazione, le lezioni inizieranno tra quarantacinque
minuti, hai tutto il tempo per farti una doccia, infilarti dei vestiti puliti
e scendere a mangiare qualcosa”
“Ma signore ha appena detto che… se siamo sospesi?”
“Sarete obbligati a seguirle lo stesso le lezioni! Ma questa cosa finirà
sul vostro curriculum scolastico e influirà sui vostri voti di fine anno!”
Moony annuì e seguì i due professori sino al castello, inconsapevole
che i suoi migliori amici stavano per essere portati nell’ufficio del
preside a chiarire quanto accaduto la sera prima.
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Capitolo 11 *** Il verdetto ***
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“Signor Potter, signor Black seguitemi!” disse seria la McGranitt
che li guidò sino all’ufficio di Silente per poi dileguarsi.
“Pronto?” chiese James.
“Più o meno!” rispose l’altro che bussò e a precisa
autorizzazione del preside entrò seguito dall’amico.
“Buongiorno!” disse il professore facendo cenno ai due ragazzi di
sedersi.
“Buondì signore!” risposero in coro i due malandrini.
“Vedo con piacere che stai meglio Sirius!”
“Sì, grazie”
“Sorprendente se pensi a quanto sei stato fortunato!”
“Già… a tal proposito volevo…”
“Tacere e ascoltare, almeno fino a quando non avrò finito!”
lo freddò il preside che vide entrambi annuire e abbassare lo sguardo.
“Siete stati degli irresponsabili e stupidamente avete messo in pericolo
la vostra vita, quella di Remus, quella di tutti gli studenti e insegnanti di
questa scuola, senza contare tutti coloro che vivono ad Hogsmeade… cosa
avete fatto lo so, ora spiegatemi il perché e siate convincenti perché
al momento i vostri bauli sono già stati preparati!”
James chiuse gli occhi mentre Sirius deglutì a fatica, entrambi sapevano
che l’azione commessa non aveva giustificazioni ciò nonostante sapevano
anche che se fosse ricapitato, per Remus, l’avrebbero rifatto.
“Stò aspettando!” disse Silente serio.
“E’ tutta colpa mia!” esclamò Sirius precedendo l’amico
che basito rimase in silenzio ad ascoltarlo “Volevo vedere Remus, chiarire
con lui un litigio avuto ieri sera e non ho pensato alle conseguenze di quel gesto,
James ha cercato di impedirmi di andare ma cocciuto ho voluto andarci comunque…
mi dispiace signore, so di avere sbagliato e sono pentito ma in tutta onestà
devo anche dirle che per quel ragazzo, lo rifarei!”
“Paddy, che diavoli dici?” sussurrò Potter scioccato.
“Apprezzo la sincerità signor Black ma non mi basta, non si rischia
la propria vita per andare a salutare un amico!”
James fece per rispondere ma il preside lo bloccò con la mano e senza distogliere
lo sguardo da Sirius aspettò silenzioso che continuasse “Io signore…
è solo che… vede ecco io…” balbettò imbarazzato
“Non so come spiegarglielo ma…”
“Facciamo così, pensaci e quando vorrai dirmelo, sarò qui…
per il momento siete sospesi e in attesa di sapere se potrete restare oppure andarvene”
“Ma signore, James non…”
“James era con te, ringrazialo, altrimenti a quest’ora saresti morto!”
“Lo so, è solo che non voglio che paghi per un mio capriccio…”
“E’ di questo che si tratta allora, di un capriccio? Credevo che ci
fosse qualcosa di più sotto!”
“Cosa intende?” chiese Sirius dispiaciuto.
“Signor Black, l’unico motivo per cui potrei giustificare un tale
comportamento è…” ma il preside non riuscì a finire
perché il bel cacciatore disse tutto d’un fiato “Lo amo signore,
più della mia stessa vita, non volevo che restasse da solo, non sapevo
che non avesse preso la pozione calmante e quando si è trasformato mi sentivo
talmente impotente nel vederlo soffrire così che non sono riuscito a fare
neanche un passo!”
Potter annuì e silenziosamente guardò l’amico che sempre a
testa bassa in segno di totale prostrazione cominciò a scuotere la testa
e a dire “Mi dispiace tanto, la prego, non mandi via Remus, lui merita di
finire la scuola, non… sono pronto a pagare e ad andarmene se lo riterrà
opportuno, ma la scongiuro Moony deve restare, ha già sofferto troppo per
questa maledetta condanna che lo affligge…”
Ci fu un attimo di silenzio durante il quale solo i singhiozzi di Sirius rimbombarono
nell’ufficio del preside, il quale lasciò che il ragazzo si sfogasse
e poi disse “Andate, stasera saprete quali provvedimenti saranno presi nei
vostri confronti, sino ad allora siate cortesi… restate fuori dai guai!”
I due ragazzi annuirono, si alzarono e uscirono per tornare in sala grande.
“Come va?” chiese Potter all’amico.
“Di merda va… se lo espulgono sarà solo colpa mia!”
“Non è vero e tu lo sai, era felice di vederci lì”
“Dio J che facciamo se lo sbattono fuori? Cosa farà?”
“Non accadrà, Silente è giusto, non punirà Remus,
sa che non ha colpa!”
“Credi che…?”
“Sì, credo che saremo espulsi, non so te ma la cosa mi ruga parecchio…
nonostante tutto siamo dei buoni studenti, è un vero peccato sprecare
tutto in questo modo!”
“Mi dispiace James, è solo…”
“Finiscila per favore, eravamo in due, io non mi sono ribellato, potevo
farlo ma non l’ho fatto… pertanto sono colpevole quanto te e se
dovremo pagare lo faremo insieme!”
Il malandrino lo guardò riconoscente senza dire una parola ed insieme
entrarono in sala sotto lo sguardo preoccupato di Remus che immaginava dove
potevano essere rimasti sino a quel momento.
“Ciao!” sussurrò il ragazzo inconsapevole delle ferite che
Sirius aveva riportato.
“Ciao!” risposero in coro i due amici che si sedettero senza aggiungere
altro.
“Sospesi?” domandò in un sussurro.
“Sì, e tu?”
“Anche! Siamo obbligati a seguire le lezioni e questa punizione finirà
sulla nostra fedina scolastica”
“Ottimo!” esclamò James seccato.
“Ragazzi mi dispiace tanto io…”
“Non ti scusare Moony è solo colpa nostra, saremmo dovuti andare
via prima!” lo interruppe Sirius senza però guardarlo negli occhi.
“Paddy che dici, eravate li per me, avrei dovuto proibirvi di restare,
sono io quello che merita di essere punito, solo io!”
“Credimi, non è così!”
Ma prima che il bel licantropo potesse dire null’altro Peter piombò
sui suoi amici urlando “Allora come va?” e dando una pacca alla
schiena di Sirius che non potè evitare di gemere di dolore.
“Ti ho appena toccato!” esclamò Minus dispiaciuto “Non
sei un po’ esagerato?”
“Non… non è nulla Pete, lascia perdere!” ansimò
il moretto che vide Remus spalancare gli occhi e balbettare “Che hai fatto?”
“Ho sbattuto stamattina, sono caduto dal letto!” inventò
prontamente il moro che sorrise e cercò di soffocare le grida che spontanee
volevano uscire dalla sua bocca a causa delle fitte alla schiena.
“Sicuro?”
“Sicurissimo!”
“Ragazzi sentite, che ne dite Sabato ad Hogsmeade di…”
“Non possiamo!” rispose sconsolato Potter “Dimentichi la rissa
sul treno, ci è proibito venirci, siamo in punizione!”
“Si che me lo ricordo, ma tua hai il tuo mantello e non dirmi che…?”
“Si Peter stavolta non verremo, se dovessero scoprirci verremmo sicuramente
sbattuti fuori… non questa volta!”
“Oh peccato, volevo organizzare qualcosa di carino con Carolyn e le sue
amiche… va bhè sarà per la prossima volta! Tu che mi dici
Moony, verrai?”
“Bhè ecco… io… sì direi che se non ho impegni,
vengo di sicuro!”
“Ottimo, scappo… ciao a dopo!”
“Ciao!” esclamarono in coro i tre malandrini che una volta nuovamente
soli commentarono “Sempre se saremo ancora in questa scuola sabato!”
“Ma si che ci saremo!” asserì James cercando di convincere
più che altro se stesso.
“Perché fasciarsi la testa prima di rompersela!” esclamò
Moony che un istante dopo si alzò e raggiunse Cristal che timidamente
lo aveva chiamato.
“Posso parlarti?” chiese la serpeverde imbarazzata.
“Certo vieni, usciamo di qui!” rispose lui che gentilmente le fece
strada poco fuori dal salone “Cosa volevi dirmi?”
“Oh Remus, mi dispiace così tanto per quello che è successo,
devi sapere che Sirius, lui…” balbettò la mora abbassando
lo sguardo imbarazzata.
“Lo so ha esagerato e me ne rammarico, non è da lui comportarsi
così, si scuserà con te, me lo ha promesso!”
“No, non deve… io meritavo tutte quelle cattiverie… aveva
ragione, in un certo senso ti ho mentito, io ero d’accordo con Malfoy,
avrei dovuto sedurti e poi… lui avrebbe usato questa cosa contro Sirius…”
singhiozzò la ragazza “O almeno questo doveva essere il piano,
invece eri tu quello che voleva ferire… non sai quanto mi dispiaccia,
il mio comportamento non ha scusanti!”
“Cristal ma che stai dicendo?”
“Ti stò dicendo che non sono innamorata di te, lo sono di Malfoy
e acciecata da questo mio stupido sentimento mi sono lasciata convincere a giocare
con i tuoi sentimenti, sono… sono… mortificata credimi!”
“Sai, in un certo senso lo avevo capito… tra l’altro se non
lo avessi fatto tu, stasera ti avrei parlato io, neanch’io sono innamorato
di te, ho capito di amare un’altra persona e mi sembrava giusto dirtelo!”
“Perdonami!” sussurrò la Button dispiaciuta “Sei un
buon amico, non voglio perdere la tua amicizia!”
“E non la perderai stai tranquilla!” rispose il Grifondoro abbracciandola
e accorgendosi solo in quel momento che James e Sirius erano a pochi passi da
loro in attesa che finissero di parlare.
“Senti che ne dici di ricominciare tutto da capo?” propose il bel
licantropo.
“Volentieri!” sorrise la ragazza.
“Stasera avevamo una ricerca da fare insieme se non sbaglio?”
“Giusto!”
“Se ti va l’invito è sempre valido!”
“Mi piacerebbe molto, grazie!”
“Ottimo allora alle nove in biblioteca?”
“Ci sarò!”
“A dopo!”
“Ciao!” sussurrò Cristal dandogli un dolce bacio sulla guancia
e scappando un istante dopo a lezione.
“Tutto bene?” chiese James.
“Benissimo, abbiamo chiarito un paio di cosette!”
“Dopo mi scuserò!” bisbigliò Sirius guardando altrove.
“Sarebbe carino, anche se mi ha confessato che avevi ragione… pertanto
spetta a te io non ti obbligherò a farlo se tu non vorrai!” sorrise
Moony che gli diede una pacca sulla schiena e raccolse i suoi libri da terra.
Il bel Black divenne se possibile più pallido di un morto, benché
fosse stato leggero, il contatto della mano di Remus con la sua schiena lacerata
gli fece provare un dolore talmente forte che quasi svenne, anzi dovette appoggiarsi
al muro li vicino per non cadere a terra. Moony per fortuna non si accorse di
nulla e cominciò a salire i gradini che conducevano all’aula del
professor Vitious, solo James sembrò realizzare che il suo migliore amico
aveva sopportato l’inverosimile per non esplodere in un urlo di dolore.
L’aula era ancora chiusa, pertanto gli studenti si ritrovarono ad affollare
il corridoio antistante la stanza. Ancora una volta serpeverde e grifondoro
condividevano la medesima lezione e ancora una volta Malfoy e Black ebbero da
ridere su qualcosa.
“Spostati sfigato, non vedi che occupi il passaggio!” sibilò
duro Lucius spintonando un grifondoro che si era chinato a raccogliere un libro
caduto.
“L’educazione non è proprio il tuo forte, vero Malfoy?”
chiese Sirius deciso.
“Non rompere Black, torna dai tuoi amichetti” Ribattè il
biondo che calcando sull’ultima parola guardò di traverso Remus
che sostava pochi passi più in là.
“Guarda che non sei Dio, porta rispetto buffone!”
“A chi a te?” chiese il serpeverde ridacchiando sarcastico “Non
farmi ridere!”
“Ah già dimenticavo, tu porti rispetto solo a Narcissa!”
replicò il moro sorridendo malignamente.
“Come tu lo porti a Lupin… siamo pari!” esclamò Lucius
strizzandogli l’occhio.
“Che vuoi dire?” chiese irritato il cacciatore che fece un passo
in direzione del suo nemico.
“Pensaci vedrai che ci arrivi da solo!” fu la risposta enigmatica
di Malfoy che aggiunse spintonandolo contro il muro “Ed ora togliti, devo
passare!”
Non appena la schiena ferita di Sirius toccò il muro grezzo del primo
piano il ragazzo gridò di dolore e si accasciò a terra. A tutti
sembrò una reazione fin esagerata, Malfoy non lo aveva colpito così
forte da giustificare un urlo del genere. Solo James si chinò e chiese
“Come stai?”
“Dio J, mi vien da svenire dal male!” fu la risposta dell’amico
mentre Potter lanciando un’occhiata di puro odio al serpeverde asserì
“Sei un bastardo, dovevi proprio spingerlo?”
“Potter, ti giuro che non l’ho spinto così forte, sta facendo
le scene, non vedi… vuole far credere che lo abbia ferito ma non è
così!” rispose a tono Malfoy che per dimostrare la sua verità
diede una pacca con la scarpa al fondoschiena di Sirius che scattò in
piedi all’istante, maledicendosi mentalmente per l’impeto e rivelando
due occhi lucidi a causa del magone.
“Che ti prende Black, siamo diventate delle signorine frignone?”
“Fottiti Malfoy!” fu la risposta del moro che a fatica si sedette
sulle scale li vicino.
“Che diavolo ti è successo?” domandò Moony pietrificato
da tale reazione.
“Niente!” disse svelto Paddy che si tolse lentamente il mantello
in quanto lo sentiva premere sulle ferite.
“Oh Dio!” balbettò Remus indicando l’amico “Che
è successo?”
James e Sirius lo guardarono allibiti poi capirono, la camicia di Paddy presentava
sulla schiena delle strisce rossastre che poco ci volle ad intuire che fosse
sangue.
“Oh queste… non farci caso, è che sono caduto e mi sono tagliato…”
“Cosa è accaduto ieri sera?” chiese in panico il lupacchiotto.
“Cosa vuoi che sia accaduto, niente!” disse Sirius cercando di sminuire
la cosa.
“James, cosa ho fatto?” richiese Moony ignorando la risposta del
ragazzo che amava.
“Nulla!” ripetè Sirius.
“Perché Silente è così arrabbiato? E’ successo
qualcosa vero, ditemi cosa?”
“Moony niente di che credimi!” provò a dire il moretto che
si sentì sibilare a una spanna dal viso “Vi voglio entrambi alla
torre tra cinque minuti!” e detto questo si avvicinò al professor
Vitious e a Silente che stranamente lo aveva accompagnato sino a lezione, i
quali annuirono e fecero cenno ai tre di andarsene.
“Negare!” esclamò Black a Potter che alzò gli occhi
al cielo e seguì i due compagni senza proferire verbo sino alla loro
stanza.
“NON PRENDETEMI PER IL CULO, DITEMI COSA HO FATTO!” urlò
Lupin fuori di sé.
“Te l’ho già detto, non è successo niente!”
“MENTI, FAMMI VEDERE LA SCHIENA!”
“Ho solo preso una botta tornando al castello! Mi sono ferito, ho graffiato
la schiena, niente di più!”
“Davvero? Allora togliti la camicia e fammi vedere!”
“Smettila Remus, perché devi fare così?”
“PERCHÉ MI STAI RACCONTANDO PALLE!” sbottò l’altro.
“Fagli vedere la schiena Sirius!” esclamò all’improvviso
il capitano dei Grifoni serio.
“James ma che dici?”
“Fagliela vedere!”
Moony rimase immobile ad osservare l’amico che lentamente e con non poche
imprecazioni si slacciò la camicia e dopo essersi sfasciato il costato
si voltò.
“Oh Dio!” fu l’unica cosa che l’ex caposcuola disse
prima di lasciarsi cadere a terra. Cinque tagli, di cui quattro più profondi, laceravano la schiena del moro attraversandola dalla scapola sinistra sino quasi all'altezza del rene destro.
“Stò bene Remus, è stata solo colpa mia!” cercò
di consolarlo il ferito.
“Quando è successo?” balbettò l'altro.
“Non ricordo!” mentì Paddy che lo sentì chiedere più
forte “Quando?”
“Alle undici e quaranta!” rispose James.
“Ero già trasformato?”
“In parte!” continuò Potter.
“Madama Chips gli ha somministrato il siero?”
“Credo di sì, non ti preoccupare!” disse Sirius sorridendo.
“CREDI O SEI CERTO?” chiese allarmato il giovane grifondoro.
“Si, te lo assicuro ero presente!” rispose per l’amico James
che aggiunse “Non temere!”
“NON TEMERE? COME FAI A DIRMI DI STARE CALMO? SAPETE PERFETTAMENTE COSA
SIGNIFICHI ESSERE FERITI DA UN LICANTROPO, POTEVA MORIRE O PEGGIO VIVERE PER
SEMPRE COME ME!”
“Moony credimi, stò benissimo, non è stata colpa tua, sono
io che stupidamente non me ne sono andato!”
“Ci sono quarantotto ore di incubazione, se il mio sangue e la mia saliva
sono venuti a contatto con la tua ferita, tu… tu…” sussurrò terrorizzato Lupin.
“Vi prego manteniamo la calma, i Lupi Mannari trasmettono la loro malattia
solo se mordono la vittima, una volta completamente trasformati, tu non lo eri
e poi non hai morso Sirius, l’hai solo ferito con una zampata alla schiena”
spiegò James vedendo gli animi accendersi di preoccupazione.
“Come ho fatto? Dio non me lo ricordo neanche!” chiese singhiozzando
il malandrino “Come ho potuto farti questo?”
“Non è successo niente d’irreparabile, ho solo qualche graffio
sulla schiena, non facciamola diventare più grave di quello che in realtà
è…”
“Solo qualche graffio?”
“Si qualche insignificante graffietto, che rompe più di quanto
in realtà sia pericoloso!”
“Po… potevo ucciderti Sirius e l’avrei fatto se James non
fosse arrivato in tempo!”
“Andiamo non dire sciocchezze!” sussurrò il moretto che si
accucciò davanti a lui e gli sorrise gentilmente “Guardami stò
benissimo, purtroppo per te mi avrai ancora tra i piedi!”
Il licantropo scosse la testa e balbettò “Dovete starmi alla larga,
sono pericoloso… io non merito la vostra amicizia!”
“Che dici…”
“Silente ha paura che possa ferire qualcun altro, ecco perché…
ha ragione, sono un pericolo ambulante, deve espellermi o…”
“Smettila, ti prego non parlare così, sai che ti vogliamo bene…”
gridò Sirius spaventato di sentirgli dire quelle cose.
“Devo andarmene, non posso restare a Hogwarts!” mormorò il
malandrino alzandosi.
“Che stai dicendo Moony?” chiese James abbracciandolo “Siamo
amici, non ti lasceremo mai fare una cosa del genere!”
“Ma J… io…”
“Tu non sei diverso da noi, mettitelo bene in testa, stupido che non sei
altro, non ce la faremmo mai senza di te!”
L’ex caposcuola sollevò lo sguardo e si perse in quello del ragazzo
che amava il quale con la voce rotta dal magone, disse “Non dirlo neanche
per scherzo Moony… neanche per scherzo!”
Remus scoppiò a piangere come un bambino, aveva sempre saputo che poteva
contare su quei due ragazzi ma mai, come in quel momento, aveva sentito forte
il legame che li univa, un qualcosa d’indissolubile che neanche il tempo
avrebbe spezzato.
Rimasero così per una decina di minuti stretti a rassicurarsi a vicenda
che sarebbe andato tutto bene e che la loro amicizia non si sarebbe mai spezzata
neanche per una cosa tanto grave.
La sera arrivò e con la cena anche la decisione di Silente e della commissione
scolastica. Agitati non era la parola opportuna, non rendeva abbastanza giustizia,
per descrivere lo stato d’animo dei tre grifondoro che sotto lo sguardo
basito di tutta la scuola, furono chiamati al tavolo dei professori i quali seri
li guardarono per pochi istanti che però sembrarono eterni. La McGranitt
si alzò, afferrò una pergamena sigillata con il marchio di Hogwarts
e seria lesse facendosi ben sentire da ogni singolo studente presente in sala
“Signor Black, signor Potter e signor Lupin, per la vostra stupida dimostrazione
d’immaturità che non solo a messo a repentaglio la vostra vita
ma anche quella dei vostri compagni e di altri innocenti, siamo costretti ma
concordi che sia necessario prendere seri provvedimenti nei vostri confronti…”
a quelle parole la sala sussultò, solo al tavolo dei serpeverde qualcuno
sorrideva felice, “E’ bene che impariate, e che sia d’esempio
ad ogni studente di questa scuola, che quando si commettono azioni avventate,
è doveroso nonché obbligatorio pagarne il prezzo e assumersi le
proprie responsabilità…”
“Siamo fottuti!” sussurrò James che con la coda dell’occhio
vide la sua Lily portarsi una mano sulla bocca e trattenere il respiro preoccupata.
“Mio padre mi ammazza!” pensò Sirius sospirando.
“Signore ti prego, fa che non li espulgano a causa mia!” pregò
invece Moony che trasalì nel sentire la McGranitt continuare “La
suddetta commissione scolastica, composta dal professor Silente e da tutto il
corpo docente ha pertanto deciso che…” l’intera sala trattenne
il respiro “A partire da domani sino a data da destinarsi, non vi sarà
più permesso di andare a Hogsmeade durante i weekend consentiti, non
vi sarà possibile partecipare agli allenamenti di Quidditch ne tanto
meno alle partite, non vi sarà possibile riguadagnarvi la nomina di caposcuola
o prefetto e godere dei relativi privilegi semmai ne eravate stati insigniti,
riceverete doppia razione di compiti da qui sino alla fine dell’anno e
sarete obbligati a sostenere un esame in tutte le materie per aggiudicarvi il
diritto di continuare a rimanere in questa scuola. E’ sottinteso che se
non passerete anche solo uno di tali esami di sbarramento sarete automaticamente
espulsi da Hogwarts senza possibilità di appello”
Un ohhhhhh scioccato esplose dai quattro tavoli all’unisono, mentre i
tre ragazzi giudicati che avevano temuto il peggio tirarono un sospiro di sollievo.
La punizione era certo pesante, niente Hogsmeade, niente privilegi di nomina,
niente Quidditch, compiti extra ed esami di sbarramento da superare obbligatoriamente
ma nulla era paragonabile all’espulsione, qualsiasi cosa se paragonata
a quella assumeva un connotato positivo. I tre grifondoro si guardarono e ringraziando
mentalmente tutti i santi che conoscevano, non dissero nulla, annuirono e tornarono
al loro posto.
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Capitolo 12 *** Appena in tempo! ***
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Capitolo 12°: Appena in tempo
Lily si precipitò al tavolo dei grifondoro non appena il preside diede
il permesso di iniziare a mangiare, era allibita ma James sapeva che l’avrebbe
sentita esplodere da li a un secondo, così decise che prevenire era meglio
che curare e svelto disse “Non te l’ho detto per non farti preoccupare,
non volevo venissi coinvolta!”
“Ma… ma… James che diavolo avete fatto per meritare una punizione
simile?” chiese la ragazza che non sapeva se aggredirlo e insultarlo o
se abbracciarlo e consolarlo.
Il moretto tentennò, non voleva dirlo davanti a tutti per rispetto dell’amico
così le bisbigliò “Te lo dico dopo amore, qui non è
possibile!”
“James se ti avessero espluso io… non so cosa avrei fatto!”
balbettò cercando di frenare il suo cuore che, da quando la professoressa
di trasfigurazione aveva cominciato a parlare, non aveva smesso un secondo di
battere incessantemente.
“Ma non è successo, quindi niente paura!” sussurrò
il bel Potter baciandola dolcemente davanti all’intero tavolo dei Grifoni
che in parte sospirò geloso di lui e in parte sbuffò invidioso
di lei.
“Sirius che c’è?” chiese Remus vedendo l’amico
tramortito sul tavolo.
L’altro non parlò, si limitò a scuotere la testa e a sospirare.
“Lo so dovremo studiare parecchio ma sono sicuro che gli esami non siano
poi così difficili, ci prepareremo insieme, vedrai non temere non…”
“Non sono quelli che mi preoccupano!” mugugnò il moro affranto.
“E cosa allora?” chiese confuso il lupacchiotto che lo fissò
interdetto.
Paddy si sollevò e avvicinandosi lentamente all’orecchio dell’amico
sussurrò “Non…potrò… giocare a… Quidditch!
Capisci? Addio coppa del Quidditch, addio massacro dei Serpeverde, addio soddisfazione
di vedere Malfoy in ginocchio a piangere, addio a…”
“Ragazzine adoranti sugli spalti!” aggiunse Moony che non sapeva
se prenderlo sul serio oppure no.
Fu allora che il bel Black si rese conto di trovarsi pericolosamente vicino
alle labbra sensuali dell’amico che aprendosi in un dolcissimo sorriso
lo stavano invitando senza neanche accorgersi all’assaggio.
“Già!” balbettò Sirius che si allontanò svelto
e cominciò a servirsi la zuppa di verdure che all’improvviso era
apparsa sul tavolo.
“Adesso mi spiegate!” sibilò risentito Peter avvicinandosi
ai tre maladrini che lo guardarono e in coro risposero “Forse è
meglio dopo!”
“No, adesso!” insistettè il giovane che si guadagnò
uno sguardo omicida da parte di Black e una gomitata da Potter, solo Moony annuì
e disse “Scusaci Peter, se non ti abbiamo detto nulla prima, ma abbiamo
preferito non coinvolgerti, temevamo che Silente punisse anche te… è
giusto che tu sappia, ieri sera J e Paddy sono venuti a trovarmi tu sai dove…”
sussurrò il ragazzo che continuò “Io stupidamente non li
ho mandati via, è successo quello che è successo e Sirius è
stato ferito alla schiena, James è riuscito a portarlo via giusto in
tempo…” sussurrò il Licantropo che piano aggiunse “Bhè
il resto lo conosci già!”
“Siete dei pazzi incoscienti!” mormorò l’amico che
guardò i suoi compagni e disse “Ho avuto così paura che
vi sbattessero fuori… non fatemi più prendere questi spaventi,
accidenti a voi!”
“Dobbiamo passare gli esami!” asserì James che colto da coccolite
acuta non aveva smesso un secondo di farsi sbaciucchiare dolcemente dalla sua
Lily che dal canto suo aveva deciso di massacrarlo più tardi in privato.
“Ce la faremo, basta prepararsi a dovere!” ribattè Moony
sorridente “Vi aiuterò io!”
“Remus sarà un ottimo maestro, e se vi serve una mano contate anche
su di me!” aggiunse la Evans.
“A bhè, ora che lo so! Mi sento molto meglio” sussurrò
malizioso Potter che baciò per l’ennesima volta la bella rossa
seduta accanto a lui.
“Ragazzi dateci un taglio, la McGranitt ha già lanciato parecchie
occhiate assassine verso di voi… non credo sia saggio peggiorare una situazione
già tanto precaria!” disse sarcastico Black che non fece in tempo
a voltarsi verso Lupin che una biondina tutto pepe di corvonero gli si era attaccata
addosso modello Koala e cercava in ogni modo di catturare le sue labbra.
“Mi dispiace così tanto, Remus caro!” esclamò Lisa
Sandman avvicinandosi pericolosamente.
“Li… Lisa, ti ringrazio ma… ma…” balbettò
il castano biondo che indietreggiando cadde addosso a Sirius che tra il seccato
e l’imbarazzato disse “Sandman, potresti allontanarti?”
“Che vuoi Black, sei geloso?”
“No, è solo che Moony mi sta massacrando qualcosa a me molto caro…
e visto che la colpa è solo tua, vedi di finirla, grazie!” spiegò
Paddy che non stava gradendo affatto il gomito invadente del suo amico che implacabile
stava spingendo dolorosamente su zone poco visibili.
“Oh scusa…” disse l’altro spostandosi mentre la ragazza
se ne tornò delusa al suo tavolo.
“Ma vi pare possibile, ma chi era quella pazza?” chiese Sirius massaggiandosi
i gioielli di famiglia.
“Brutta sensazione è Paddy, di solito non ti tirano gomitate da
quelle parti!” esclamò James malizioso facendogli l’occhiolino.
“Spiritoso!” rispose l’altro facendo un sorrisetto di circostanza
mentre il suo migliore amico, Lily e Remus scoppiarono a ridere contagiandolo
ben presto e obbligadolo ad unirsi a loro.
La cena volò, i tre malandrini e Lily ridacchiarono per tutto il tempo,
brindando con il succo di zucca, solo Peter non si unì a loro perché
latitante, ormai pranzava e cenava al tavolo dei Tassorosso, Carolyn era peggio
di una sanguisuga, ma sembrava che al grifondoro non importasse.
“Che si fa?” chiese James.
“Tu vieni con me, dobbiamo parlare di questa cosa!” rispose a tono
la Evans che perse il suo buonumore all’improvviso.
Potter capì che era meglio non provocare la propria compagna e annuendo
la seguì senza dire nient’altro.
“Io devo vedermi in biblioteca con Cristal… ci si vede tra un’ora
alla torre!” disse Remus svelto che salutò Sirius e si allontanò
con la serpeverde diretto in biblioteca.
“Ottimo e io?” si chiese Black che voltandosi vide un paio di Serpeverde
fargli gli occhi dolci, per la prima volta però non provò l’impulso
irrefrenabile di avvicinarsi e corteggiarle, ciò che provò guardandole
civettare maliziose, fu un gran senso di solitudine che solo Moony sarebbe riuscito
a colmare. Possibile che lo desiderasse così tanto? Come avrebbe mai
potuto dirglielo? Ma soprattutto che avrebbero detto gli altri?
“Ma chi se ne frega!” pensò Sirius incamminandosi verso la
torre “Se solo avessi la certezza che Remus non mi riderebbe in faccia
gli direi cosa provo stasera stessa! E poi lo bacerei fino a sfinirlo…
dovrà implorarmi di farlo respirare, catturerei quelle labbra carnose
e sensuali e non smetterei di baciarle sino a domani, quella sua pelle liscia
mi manda in delirio e quel suo…” ma il moretto s’interruppe
stupendosi di se stesso, imbarazzato arrossì e ringraziando mentalmente
che nessuno dei suoi amici avesse assistito a quella scena, cercò di
scacciare quei pensieri arditi dalla sua mente e a gran passo si diresse alla
torre dei grifondoro.
L’ora di Remus in realtà diventarono due e mezza, all’alba
delle ventitre e trenta, Sirius cominciò a preoccuparsi. Peter e James
erano tornati giusto per un salutino sparendo rispettivamente poco dopo, uno
diretto da Carolyn nella sala comune dei Tassorosso l’altro dalla Evans,
la quale magnanima si era offerta di dare ripetizioni private al Grifondoro
e lo aveva invitato a passare la serata nella sua bella stanza di caposcuola.
Il moretto aveva accettato felice ed era tornato da Paddy solo per avvisarlo
e per recuperare i vestiti che avrebbe indossato la mattina dopo.
“Ma dove diavolo è?” si chiese Black che ormai solo da più
di due ore aveva creato un solco nel pavimento a furia di andare avanti e indietro
“Che cavolo deve fare, per stare via così tanto?” pensò
mentre un guizzo di gelosia lo attraversava “Perché deve sempre
essere così gentile, dico io? Cristal lo ha preso per il culo e lui che
fa… la perdona e va a studiare con lei in biblioteca… è incredibile!”
sbuffò il bel moro mentre sempre più ansioso di non veder tornare
l’amico sembrava una fiera in gabbia.
“Adesso vado a cercarlo!” disse ad alta voce crocchiando le dita
“No, forse è meglio di no… che se per sbaglio poi li becco
in atteggiamenti parecchio amichevoli… potrei morirne!” si disse
sedendosi sconsolato sul suo letto e portandosi le mani sul viso.
“Non può essere, sono Sirius Black, uno dei ragazzi più
ambiti di questa scuola, sono un amante premuroso e passionale, ho una fila
lunga quanto la muraglia cinese di spasimanti tra cui scegliere…”
si disse cercando di convincersi e scacciare dalla mente l’ovvia verità
“Mi sono fatto tre quarti di Hogwarts e nessuna si è mai lamentata…
mi è anche piaciuto parecchio… allora perché non riesco
a togliermelo dalla testa? Perchè proprio a me doveva capitare d’innamorarmi
del mio amico?” si domandò chiudendo gli occhi e portandosi una
mano sul cuore “Perché poi proprio di Moony? Uno dei miei migliori
amici!” asserì sconsolato pensando al bel lupacchiotto e a quanto
tenesse a lui e alla sua amicizia “Già è abbastanza traumatico
scoprire di essere bisex, figuriamoci poi se l’oggetto dei miei desideri
è una delle persone a me più care in assoluto e con le quali ho
condiviso praticamente tutto! Bhè… tutto tutto…” pensò
arrossendo furiosamente.
“Cielo, questa cosa mi logorerà, come diavolo faccio a stargli
accanto e fare finta di nulla? Come posso impedire al mio cuore di battere più
velocemente, ogni volta che lui mi è vicino io non capisco più
nulla, come vorrei che fosse un sentimento ricambiato, delle volte vorrei che
tutto sparisse e che rimanessimo solo io e Remus!”
Il rintocco della mezzanotte destò Sirius dai suoi pensieri facendolo
balzare in piedi all’improvviso “Ma è tardissimo!”
esclamò preoccupato “Non sarà successo qualcosa? Mi odierà
lo so ma io non resisto devo andare a cercarlo!” e detto questo, indossò
il suo mantello ed uscì di corsa dalla stanza.
“Remus sei stato un tesoro, non so che avrei fatto se non mi avessi aiutata
con questo saggio!” disse la Button cominciando a riporre i suoi libri
nella borsa.
“Figurati, è servito anche a me non credere, visto che devo sostenere
gli esami di sbarramento ripassare non mi fa certo male!”
La ragazza annuì poi chiese “Ma cos’è successo?”
“Bhè… vedi io Sirius e James abbiamo violato le regole della
scuola, siamo usciti di notte e siamo andati nella foresta proibita, siamo stati
inseguiti da un lupo mannaro…” mentì il giovane.
“Mio Dio, vi ha ferito?”
“No, solo che puoi immaginare quanto sia stato pericoloso!”
“Avete rischiato tantissimo, ora capisco perché la McGranitt era
così furente… perdonami ma tutti i torti non li ha!”
“Concordo, è stata un’azione stupida e immatura, ed è
giusto che ci prendiamo le nostre responsabilità!”
“Sono felice che non ti abbiano espulso, quando vi ho vistio in piedi
di fronte al loro tavolo, ho pensato al peggio!”
“A chi lo dici!” sorrise il Grifondoro che aggiunse “Metto
a posto questi libri, poi se ti va ti accompagno”
Cristal annuì e lo vide sparire dietro la sezione proibita… non
fece però in tempo a voltarsi per afferrare la sua borsa che, impedendole
di gridare, due braccia l’afferrarono e la trascinarono poco distante
lontano da occhi indiscreti.
“Zitta o giuro che te ne pentirai!”
Tremante la serpeverde fece cenno di sì con la testa e l’incappucciato
allentò la presa dulla sua bocca “Co… co… cosa vu…
vuoi da me?” balbettò spaventata lei.
“Voglio che tu te ne vada, devo fare due chiacchere con il tuo amico!”
“No, Remus… ma che vuoi da lui?”
“Non sono cose che ti riguardino stupida ficcanaso, diciamo che ho voglia
di divertirmi un po’!”
Una lacrima scese a rigare il volto della moretta che annuendo e fingendosi
d’accordo tornò al tavolo trovandoci già il grifondoro sorridente
“Ma dov’eri sparita?”
“Scusami Remus, io…”
“Ma che c’è? Stai bene?” domandò il giovane
allarmato.
“SCAPPA REMUS!” gridò Cristal “SCAPPA!”
“Cosa? Ma che…” ma il ragazzo non fece in tempo a dire nient’altro
che un incantesimo lo colpì scaraventandolo a tre metri di distanza.
“SIETE DEI BASTARDI, NON FATEGLI DEL MALE!” urlò la ragazza
correndo a soccorrere l’ex caposcuola.
“Vattene!” esclamò dura la persona incappucciata che fece
cenno a due complici di afferrare la ragazza e allontanarla dal Grifondoro che
ripresosi dal brutto volo disse “Lasciatela, che cosa volete fare? Siete
impazziti!”
“Solo due chiacchere con te Lupin, ma lei deve sparire!”
“Si può sapere cosa vuoi da me?”
L’altro sorrise malignamente ma non rispose, Remus immaginava chi potesse
essere ma non volle dirlo con Cristal ancora lì, la quale non aveva alcuna
intenzione di abbandonare l’amico in balia di quei tre bastardi “AIUTO!”
urlò “AIUT…” riprovò a dire ma un sonoro schiaffo
la zittì immediatamente facendola cadere a terra.
“NON OSARE TOCCARLA!” Sbraitò Remus infuriato spintonando
i tre e chinandosi ad aiutare l’amica che lo rassicurò di stare
bene.
“COSA SIETE DELLE BESTIE CHE PICCHIATE LE RAGAZZE? NON RIPROVATECI!”
“Altrimenti? Che fai?” chiese sarcastico uno dei tre.
“Ne prenderò tante ma di sicuro non resterò fermo a guardare…
siete solo dei codardi, perché non vi togliete quei cappucci?”
“Perché così è più divertente!”
“Avete paura che possiamo denunciarvi al consiglio, ecco qual è
il vero motivo… non avete neanche le palle di picchiare qualcuno e farlo
a viso aperto!”
“Vattene Button!” esclamò cattivo il più alto dei
tre.
“NO!” rispose lei decisa.
“Scusa?”
“Ho detto di no, gran pezzo di merda!”
“Peccato l’hai voluto tu”
“NO, aspetta!” gridò Remus che voltandosi verso l’amica
sussurrò “Vai via, non voglio che ti facciano del male, è
con me che ce l’hanno, preferisco saperti al sicuro!”
“Ma… Remus non posso lasciarti qui da solo, ti faranno del male…
non…”
“Ti prego Cristal, vai via, andrà bene… so già chi
è!”
“Cosa?”
“Sì, non ti preoccupare!”
“Ma…”
”ALLORA?” intimò uno dei tre ragazzi puntando la sua bacchetta
sulla mora.
“Se ne sta andando, stai calmo!” rispose Moony che l’abbracciò
e sveltò sussurrò “Chiama qualcuno!”
Cristal ricambiò l’abbraccio, si avvicinò alla porta e disse
“Se gli fate del male pagherete, lo giuro!” dopodiché scappò
via diretta a più non posso verso la torre dei grifondoro.
“Finalmente soli Lupin!” esclamò soddisfatto l’incappucciato
più alto che si avvicinò alla sua vittima e aggiunse “Non
vedevo l’ora!”
“Cosa vuoi da me Astor?”
“Bravo, come hai fatto?”
“Non ci vuole un genio, chi altri picchierebbe una persona della propria
casa se non voi serpeverde?”
“Bada a come parli pezzente!” disse il moro afferrando il Grifondoro
per la camicia e tirandolo a sé.
“Giù le mani bastardo!” rispose a tono Moony che strattonò
la presa e lo spintonò lontano.
“Mi rammarica questo tuo atteggiamento Lupin, perché devi sapere
che nonostante tutto non mi dispiaci affatto!”
“Lieto di saperlo ma questo non ti da il diritto di mettermi le mani addosso!”
“Oh si invece, io mi prendo sempre ciò che mi piace!”
“Non il sottoscritto!”
“Credi?” domandò Zabini che con un colpo di bacchetta bloccò
il grifondoro contro uno scaffale della biblioteca e gli si avvicinò
minaccioso.
“Si può sapere che cazzo vuoi da me?” gridò l’incatenato
che cominciava a preoccuparsi veramente delle avances del serpeverde.
“TE!” rispose malizioso il moro che eliminò la distanza che
lo separava dalla sua preda e lo baciò.
Remus strinse le labbra per non cedere a quel contatto forzato e voltò
il viso per cercare di sfuggirgli ma per tutta risposta Zabini gli morse il
labbro inferiore sino a farlo sanguinare. Un gemito di dolore del grifondoro
risuonò in tutta la biblioteca.
“Bugiardo! lo so che ti piace, lo so che vuoi che io ti baci…”
sussurrò posando un’ulteriore bacio sulle labbra di Remus che schifato
non aveva più detto una parola “Lo so che vuoi che ti accarezzi!”
aggiunse facendo scivolare la sua mano sul viso dell’altro, poi sul collo
e infine sotto la camicia per raggiungere il petto scolpito del Grifondoro.
“Smettila!” disse Moony che non potendo muovere le braccia era completamente
in balia del serpeverde “Ti… ti prego no!” lo implorò
nel sentirlo slacciargli il pantaloni che lentamente scivolarono sino alle caviglie
lasciandolo in boxer.
Zabini sorrise soddisfatto e perfido ansimò “Lo so che vuoi che
ti tocchi!”
“Astor, ti scongiuro, smettila io non… non voglio… non…
perché mi vuoi fare questo? Perché?”
“Perché non avresti dovuto mettermi in imbarazzo l’altra
sera… e poi perché ti trovo maledettamente sensuale!”
“Non mi piaci, io non… non sono come te… io… per favore,
te lo chiedo con il cuore, non farmi questo!”
“Se fosse Black al mio posto scommetto che lo lasceresti fare!”
mormorò il serpeverde cominciando a sfiorare l’interno coscia del
ragazzo che sempre più imbarazzato e profondamente umiliato si limitò
a scuotere la testa “Facciamo così, fai finta che sia lui!”
sussurrò leccandogli malizioso le labbra scendendo poi sul collo “Fingi
che sia Sirius a toccarti, immagina che sia lui ad eccitarti, grida pure il
suo nome se vuoi!” ansimò mentre la sua mano cominciava a stimolare
l’eccitazione del Grifondoro che pian piano sembrò reagire a quel
contatto violato.
“SMETTILA!” singhiozzò Remus a cui lacrime disperate cominciarono
a rigare il viso “TI PREGO, TI SCONGIURO… FERMATI” balbettò
nuovamente scoppiando a piangere quando Zabini iniziò ad abbassargli
i boxer.
“Non mentirmi Lupin, tu non vuoi farlo ma il tuo corpo sta chiaramente
dicendo che gradisce molto queste attenzioni particolari, perché non
soddisfarlo appieno?” domandò euforico il moro continuando a giocare
con l’erezione, ormai più che visibile, di Moony.
“No, non lo fare, non puoi…” supplicò disperato l’ex
caposcuola che purtroppo aveva perso la sua bacchetta quando era stato scaraventato
a tre metri di distanza.
“Oh si che posso, scusa sei qui davanti a me, mezzo nudo e pronto per
godere… sarebbe un delitto perdere l’occasione di sentirti urlare
di piacere!”
Lo sguardo di puro terrore di Remus, quando con un colpo di bacchetta Astor
gli strappò camicia e gilet lasciandolo a torso nudo, descriveva perfettamente
cosa stesse provando in quel momento… non solo si sentiva ferito e umiliato
mel profondo, si vergognava tremendamente che anche senza volerlo, il suo corpo
aveva reagito alle poco gentili carezze del serpeverde, ma soprattutto si sentiva
impotente, doveva per forza subire quella violenza, un qualcosa che aveva sognato
e ssperato di condividere con la persona che amava, gli stava per essere portato
via nel peggiore dei modi perché succube della voglia di vendetta di
un diciassettenne malvagio.
Zabini afferrò le natiche del grifondoro e lo tirò a sé,
i loro volti a meno di una spanna l’uno dall’altro, cattivo lo fissò
per un istante che sembrò eterno, godeva del dolore dipinto sul suo viso
ma al tempo stesso era come rapito dalla bellezza e sensualità che emanava…
con un perfido ghigno disse “Ti piacerà, te lo prometto!”
e senza attendere alcuna risposta iniziò ad inginocchiarsi scendendo
a baciargli prima il petto, poi gli addominali, poi le anche e quando goloso
e desideroso di più si avvicinò al membro del suo rivale che in
lacrime aveva ormai chiuso gli occhi rassegnato accadde qualcosa di miracoloso,
il serpeverde dovette fermarsi perchè si sentì chimare da uno
dei due compagni a guardia della biblioteca che disse “Astor, credo stia
arrivando qualcuno, è meglio filare!”
“Sei sicuro?” chiese il cacciatore seccato da quell’interruzione.
“Sì! Non vorrei fosse qualche caposcuola di ronda o peggio ancora
qualche professore!”
“Arrivo, solo un momento!”
“No, finiscila, te lo scoperai un’altra volta… dobbiamo squagliare
o ci prenderanno, non ho la ben che minima intenzione di essere espulso per
aver coperto te che soddisfavi una tua fantasia erotica”
“Ci rivedremo Lupin e la prossima volta non mi scapperai!” esclamò
Zabini alzandosi di scatto deluso tanto quanto furente rubando un ultimo bacio
al grifondoro che una volta libero si accasciò in lacrime a terra.
Tremante e in lacrime Remus cercò di rivestirsi con i vestiti che non
erano stati distrutti, sollevò i suoi boxer e i pantaloni appena in tempo
perché trafelato e agitatissimo Sirius fece il suo ingresso in biblioteca.
Silenziosamente l’ex caposcuola si sedette a terra e si rannicchiò
afferrandosi le gambe e nascondendo il viso, si vergognava tantissimo, non voleva
che Paddy lo vedesse in quello stato, non voleva che pensasse che gli era piaciuto,
disperato non rispose ai richiami dell’amico.
“Moony sei qui?” chiese il cacciatore preoccupato di non vederlo
e allarmato di aver trovato libri e bacchetta a terra. Nessuno rispose.
“Moony… stai bene?” richiese cominciando a cercarlo tra gli
scaffali.
Remus avrebbe voluto sprofondare per il forte imbarazzo che stava provando in
quel momento, affranto si lasciò scappare un singhiozzo che condusse
Sirius da lui “Oh Dio… Moony che hai fatto?” domandò
Black avvicinandosi.
“Nien… te Sirius, lasciami solo… ti… ti pre…go!”
balbettò l’amico con la voce rotta dai singulti.
“Remus guardami, ti scongiuro, dimmi che stai bene?” richiese Sirius
che solo in quell’istante notò i vestiti lacerati dell’altro.
“Chi… chi ti ha fatto questo?”
Solo allora Moony sollevò lo sguardo e mormorò un flebile “Nessuno!
Stò bene!”
L’erede di casa Black sentì prepotente la rabbia invaderlo, qualcuno
aveva osato ferire la persona che amava, riuscendoci perfettamente. Arrabbiato
domandò “Dimmi chi è stato Moony, dimmelo e ti giuro che
la pagheranno?”
L’amico scosse la testa e si alzò, rivelando il petto in parte
graffiato e segni sul collo chiaramente interpretabili.
“CHI E’ STATO?” urlò l’altro malandrino fuori
di sé “E’ MALFOY VERO? BASTARDO PEZZO DI MERDA, LO SO CHE
E’ STATO LUI, AH MA QUESTA ME LA PAGA, LO GIURO, QUESTA VOLTA NON LA PASSERA’
LISCIA…”
“Non è stato lui!” mormorò Lupin incamminandosi verso
i suoi libri e quelli di Cristal ancora sparsi per la biblioteca iniziando a
raccoglierli.
“PERCHE’ LO DIFENDI? GUARDA CHE TI HA FATTO!”
“Sirius, per favore, ti giuro che non è stato lui!”
“ALLORA CHI?” gridò il moretto in preda ad una crisi isterica.
“Non è importante!” esclamò Moony che raccolse la
sua bacchetta infilandosela in una tasca dei pantaloni.
“PER ME LO E’ ECCOME, NON VOGLIO CHE TI FACCIANO DEL MALE, NON DEVONO
OSARE, COME HANNO POTUTO?” sibilò risentito il bel Black.
“PER FAVORE!” esclamò tristemente Remus, che aveva tanto
sperato in un abbraccio e non in un cazziatone “NON HO BISOGNO DI QUESTO,
NON ORA E SOPRATTUTTO NON DA TE… VOGLIO SOLO TORNARE ALLA TORRE E DIMENTICARE!”
aggiunse scoppiando di nuovo a piangere.
Sirius senza pensare lo abbracciò calorosamente e gli sussurrò
“Perdonami, sono il solito stupido!” lasciando che l’amico
ricambiasse la stretta e abbandonato tra le sue braccia finalmente si sfogasse.
“Portami via Paddy, ti prego!” rabbrividì Lupin che lo vide
slacciarsi il mantello e coprirlo premurosamente.
“Andiamo!”
Moony annuì e recuperati tutti i libri piano s’incamminò
verso la torre.
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Capitolo 13 *** "Dormi con me!" ***
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Capitolo 13°: “Dormi con me?”
Una volta giunti nel loro dormitorio, Remus e Sirius si guardarono per qualche
istante poi il lupacchiotto disse “Vado a farmi una doccia!”
“Tranquillo, non scappo!” rispose Black riservandogli un sorriso
affettuoso.
“Gra… grazie!” balbettò l’altro sparendo in bagno
e uscendone lavato e profumato mezz’oretta dopo.
“Moony senti…”
“Preferirei non parlarne Paddy, sono molto stanco… vorrei dormire…”
“Va bene, non ne parleremo se non vorrai” disse dolcemente l’amico
che annuì e si sdraiò sul proprio letto augurandogli poco dopo
la buonanotte.
Remus ricambiò e svelto s’infilò sotto le coperte chiudendo
velocemente le tende del suo letto a baldacchino nascondendosi alla vista del
compagno di camera il quale invece, rimase in silenzio ad osservarle. Avrebbe
voluto alzarsi, andare da lui, consolarlo e dirgli che qualsiasi cosa fosse
successa non sarebbe mai più ricapitata, perché lui non l’avrebbe
permesso. Lo amava, ora lo sapeva con certezza, vederlo così indifeso
e disperato, seduto a terra in quel buio corridoio della biblioteca, gli aveva
stretto il cuore in una morsa soffocante.
Sirius non poteva sapere, ne immaginare che aldilà delle vellutate cortine
bordeaux, la persona che tanto avrebbe voluto stringere tra le sue braccia,
stava piangendo e sfogando il suo dolore il più silenziosamente possibile.
Nulla lo avrebbe aiutato di più che sentirsi consolare e abbracciare
da Sirius, ma come dirglielo, come raccontargli che quella maledetta sera aveva
rischiato di subire violenza da un altro studente? Come fargli capire che mentre
il suo corpo reagiva positivamente agli stimoli, dentro si sentiva morire? Si
vergognava indicibilmente, solo ripensare alle mani di Zabini sul suo corpo
tremava ancora di paura mista a repulsione. Cosa avrebbe detto il bel malandrino
se avesse saputo? Come poteva fare in modo che gli credesse? Non voleva perdere
il suo rispetto ne la sua stima, lo amava, non avrebbe sopportato di metterlo
nei guai nuovamente… chissà quale reazione avrebbe avuto a sapere
una cosa del genere… ma in quel momento aveva così bisogno di lui
che avrebbe voluto gridare, chiamarlo, chiedergli di restare con lui quella
notte, sentirsi abbracciare e vegliare invece decise di tenersi tutto dentro
e tacere.
Black dal canto suo, benché si sforzasse di dormire, proprio non gli
riusciva, l’immagine di Remus, con i vestiti strappati e rannicchiato
a terra non voleva abbandonare la sua mente e prepotente continuava a riaffiorare
“Cosa gli avranno fatto?” si chiese portandosi una mano sulla fronte
“Dio, speriamo niente di brutto… lui ha detto che era tutto a posto
però stava piangendo… Moony perché non ti vuoi confidare
con me? Perché devi tenerti tutto dentro?” con quel pensiero che
gli frullava in testa il cacciatore si alzò e silenzioso si avvicinò
al letto dell’amico, voleva solo dare una sbirciatina, magari vederlo
dormire tranquillo lo avrebbe aiutato a prendere sonno… lentamente sollevò
una mano pronto a scostare le tende che lo separavano dal bel licantropo quando,
un singulto soffocato lo bloccò. Sirius tese l’orecchio, non poteva
essere, possibile che Moony stesse ancora piangendo? Un altro singhiozzo strozzato
lo raggiunse, seguito da un altro e un altro ancora… Una tristezza infinita
lo assalì facendogli consapevolizzare un’amara verità, la
situazione era più grave di quanto Remus non volesse ammettere, il moro
strinse i pugni, non sapeva se aprire le tende e consolare l’amico o rispettare
la sua scelta di restare da solo. Un’ulteriore singulto smorzato del malandrino
aldilà dei tendaggi convinse Sirius a fare qualcosa, non poteva ma soprattutto
non voleva sentirlo soffrire così, si fece coraggio pensando che al massimo
si sarebbe preso un vaff sonoro e lentamente scostò una delle tende.
Remus era rannicchiato su se stesso, in posizione fetale, era distrutto, il
viso rigato di lacrime che copiose continuavano a scendere nonostante avesse
gli occhi chiusi e i muscoli facciali contriti in una smorfia di dolore. Sirius
rabbrividì, senza che l’altro se ne accorgesse gli si avvicinò
e una volta inginocchiato a poca distanza dal suo viso sussurrò dolcemente
“Moony…”
Quella semplice parola fu la goccia che fece traboccare il vaso emozionale di
Lupin il quale si sentì autorizzato ad abbandonarsi ad un pianto disperato.
“Dio Rem…” ma il malandrino non riuscì a dire altro
perché l’amico gli si gettò al collo e lo abbracciò
in cerca di conforto. Sirius non si fece pregare e ricambiò la stretta,
lo strinse a se e mentre il licantropo continuava a piangere a dirotto lui cercò
di consolarlo accarezzandogli la testa e sussurrandogli parole gentili per calmarlo.
“Si… Sir…Sirius” mormorò Moony “Per...ché,
perchè ha… ha vol…uto farmi… questo?” balbettò
Remus “Pe… pe… perché?”
“Moony, cosa ti hanno fatto? Ti prego dimmelo?”
“No… non voglio che tu vada da loro… ti cacce…rai nei
guai!” sussurrò con la voce rotta dal pianto.
“Ti giuro che non andrò!” disse Sirius stringendolo ancora
più forte a sé.
Ma Remus scoppiò nuovamente a piangere senza freni tanto che Sirius decise
che forse non era il momento di parlare di quella cosa, sempre senza lasciarlo
lo fece stendere nuovamente a letto e si sdraiò acanto a lui. Se non
fosse stata una situazione tanto delicata, avrebbe esultato di gioia per quella
semplice operazione, era a letto con il suo Moony, non come avrebbe voluto ma
era già un passo avanti.
“Sirius…” bisbigliò l’amico che non aveva smesso
un secondo di guardarlo e di stringergli la mano “Perché sei venuto
a controllarmi?”
“Ero preoccupato per te! In biblioteca piangevi e non hai voluto dirmi
perché…”
“Ho paura…” mormorò l’amico.
“Di cosa?” chiese Sirius che dolcemente gli accarezzò una
guancia senza quasi accorgersene.
Moony chiuse gli occhi e assaporò quel contatto, sentiva un calore immenso
e lo stomaco in subbuglio, sapere che la persona che amava era li accanto a
lui lo stava mandando in delirio. Il bel licantropo fece un profondo respiro
e rispose “Ho paura che tu perda la stima che hai per me…”
“Moony non potrei mai perdere la stima che ho per te, io ti…”
ma il cacciatore si fermò, avrebbe voluto dire quella parolina tanto
semplice ma tanto potente, ma la paura di rovinare tutto lo bloccò, così
arrampicandosi sui vetri concluse “Ti stimo tantissimo, tu e James siete
le persone a cui voglio più bene in assoluto…” ma Moony non
lo lasciò finire e aggiunse “So che ti deluderò e me ne
vergogno così tanto”
“Vergogna? Ma Remus che stai dicendo?”
I due ragazzi si guardarono per qualche istante, le loro iridi si perserono
l’una nell’altra raggiungendo in un secondo i loro cuori, entrambi
non si erano resi conto che i loro volti distavano solo un paio di spanne e
che un semplice movimento in avanti da parte di uno dei due avrebbe permesso
alle loro labbra di sfiorarsi.
“Tu non mi deluderai mai!” rincarò Sirius che avrebbe tanto
voluto ripetergli quella frase a fior di labbra.
“Stasera l’ho fatto, ma credimi non avrei mai voluto… io…
lui…” balbettò l’altro.
“Moony, qualsiasi cosa sia successa, me la puoi raccontare, ti prometto
che non mi vedrai esplodere o andare in escandescenza! Dimmi cosa ti hanno fatto
ti scongiuro… come posso aiutarti se non me lo dici?”
“Lui mi… mi… ha bloccato contro uno scaffale e… e ha
iniziato a spogliarmi…”
“COSA?” chiese Sirius incredulo.
“Io non volevo, ma non potevo muovermi, cercava in ogni modo di mettermi
in imbarazzo e… perdonami!”
“Remus, non ce l’ho con te, che vai pensando, sono solo sconvolto
io… mai avrei pensato che sarebbero arrivati a tanto, spogliare una persona
e farla morire d’imbarazzo e di freddo!” asserì innocentemente
il cacciatore che vedendo lo sguardo impietrito dell’amico domandò
“Cosa? Non dirmi che…”
“Mi ha toccato Sirius…” sussurrò Moony chiudendo gli
occhi mentre una lacrima scivolava sulla sua guancia “Mi… mi ha
fatto… eccitare e… anche se lo pregavo di smettere, di lasciarmi
stare… ha continuato e stava per… per…”
“Oh Dio Moony, no... non dirmi che…? Non avrà…”
chiese ansimando per l’agitazione il bel moretto.
Il licantropo scosse la testa e aggiunse “Non ha potuto… perché
sei arrivato tu!”
Sentire quella risposta fu come vincere la lotteria per Black che in un impeto
di felicità abbracciò l’amico e stringendolo forte a sé
gli sussurrò “Moony mi dispiace così tanto per quello che
hai dovuto passare, ma sono strafelice di essere arrivato in tempo e ancor di
più che quella merda non ti abbia… si bhè che… Dio
tu meriti di vivere certi momenti solo con la persona che amerai…”
“Grazie Sirius, se non fossi arrivato… il tuo arrivo è stato
provvidenziale! Ma come sapevi che…?” chiese a sua volta Moony che
confortato dalla stretta di Black non aveva la minima intenzione di allontanarsi.
“Cristal, è corsa alla torre e ci siamo incontrati sulle scale,
io stavo venendo a cercarti… mi disse che eri in biblioteca e che ti stavano
picchiando… ho corso a più non posso per venire da te pregando
che non fosse troppo tardi… quando ti ho visto seduto a terra e in lacrime
mi si è gelato il sangue, ma poi tu non volevi parlarne e io…”
spiegò Felpato scostandosi lievemente per guardarlo negli occhi “Io
ho rispettato il tuo volere anche se, a dirti la verità, avrei spaccato
volentieri la faccia a qualcuno!”
“Giurami Sirius che non…”
“Dimmi chi è?”
“No, siamo già abbastanza nei guai non voglio che peggiori la tua
situazione!”
“Moony ti giuro che…” provò a mentire il moro.
“Non giurare, lo so che non manterresti la promessa!” esclamò
facendo un mezzo sorriso Remus. Sirius credette di morire, in quel momento il
ragazzo che amava era bello più che mai, desiderava tanto baciarlo ma
sapeva che non sarebbe stata l’idea del secolo così, senza sembrare
scontento di quell’abbraccio che invece avrebbe voluto durasse in eterno,
si scansò e imbarazzato disse “Senti, perché non dormi un
po’… James e Peter resteranno fuori tutta la notte, vedrai che domani
mattina ti sentirai meglio!” e così dicendo fece per alzarsi ma
la mano dell’amico lo trattenne “Resta ti prego, so che ti chiedo
una cosa un po’ strana, ma vorrei tanto che dormissi qui con me stanotte!”
Sirius non disse nulla, ringraziando mentalmente tutti i santi che conosceva,
si limitò ad annuire e a scivolare sotto le coperte, che fino a quel
momento non erano state toccate.
“Grazie!” mormorò un po’ imbarazzato Moony che dal
canto suo non poteva essere più felice, avere Sirius nel suo letto era
un sogno che diventava realtà.
“Prego!” risose l’altro che disse “Che dici dormiamo?”
“Perché che vorresti fare?” chiese sorpreso Lupin.
Il viola fu un colore che Paddy sfiorò alla velocità della luce,
scusandosi precisò “No, io intendevo, se avevi sonno o se volevi
parlare?”
Remus ridacchiò e lo spintonò dolcemente dicendo “Mi farebbe
piacere chacchierare con te, di cosa vuoi parlare?”
“Ma non saprei, hai qualche preferenza?”
“Vediamo…” pensò Lupin che senza neanche accorgersi
lasciò che la sua mano sfiorasse il petto scolpito dell’amico,
il quale dal canto suo stava apprezzando parecchio quel tocco gentile.
“Ti sei innamorato?” chiese a bruciapelo il lupacchiotto convinto
di sentirlo rispondere di no.
“Ecco… io… credo proprio di si!” rispose Sirius guardandolo.
“Davvero? E chi è?”
“Oh bhè… preferirei aspettare a dirtelo, almeno fino a quando
non avrò la certezza che i miei sentimenti sono corrisposti!”
“Dimmi almeno la casa di appartenenza?”
“No, smettila!” rispose Paddy fingendosi offeso.
“E dai… dimmelo… per favore…” sussurrò
Remus facendo gli occhi dolci e avvicinandosi.
“E’ inutile che sbatti i tuoi begl’occhioni caro mio, ho detto
che non te lo dico!”
“Antipatico!” esclamò Moony voltandosi a dargli la schiena.
“E tu invece?” gli sussurrò sensualmente Sirius all’orecchio
avvicinandosi e cingendogli la vita.
Remus credette di morire per l’emozione, aveva sognato quella posizione
più di una volta, essere abbracciato da Sirius mentre erano a letto insieme,
perso nei suoi pensieri l’ex caposcuola rispose con voce trasognata “Sì!”
“Ah…” esclamò deluso Black che cercò di rimediare
dicendo “Bhè sono felice, e chi è?”
“Quando mi dirai di chi sei innamorato tu, ti dirò di chi lo sono
io!” rispose Remus senza però voltarsi a guardarlo.
“E’ un impegno serio signor Moony, sicuro di volerlo rispettare?”
sussurrò nuovamente il moro.
“Certo che sì e tu?”
“Che domande!” esclamò Paddy porgendogli la mano.
“E sia dunque!” ribattè l’altro stringendogliela come
poteva farlo di spalle per poi aggiungere “Apprezzo molto quello che stai
facendo per me!”
“Non dirlo neanche per scherzo… quante volte tu sei stato vicino
al sottoscritto, mi sembra il minimo!”
Fu allora che Remus si voltò e si ritrovò pericolosamente vicino
alle labbra del cacciatore il quale non riuscì a staccare lo sguardo
da quelle dell’amico.
“Forse è meglio se dormiamo!” disse Moony poco convinto.
“Già!” rispose Sirius senza spostarsi di un millimetro “Domani
abbiamo una giornata pesante”
“Pozioni, storia della magia e…” ansimò il bel licantropo
che tutto voleva fare fuorché dormire.
“Trasfigurazione!” finì per lui Paddy, che maledicendosi
per non avergli detto quello che provava, si scostò poco più in
là e gli augurò la buona notte.
“Buona notte!” rispose Lupin che si obbligò a spegnere la
candela che l’amico aveva acceso poco prima e a chiudere gli occhi.
Black rimase mezz’ora buona a fissare il soffitto del letto a baldacchino,
l’emozione di trovarsi lì era più forte della stanchezza
che lentamente stava cercando di prendere il sopravvento su di lui… cosa
che a Remus invece scaturì l’effetto contrario, sentendosi protetto
si addormentò quasi subito e altrettanto velocemente senza accorgersene
si avvicinò all’uomo dei suoi sogni sino ad abbracciarlo. Sirius
divenne un pezzo di legno e credette di svenire, quando sentì Moony sormontare
con la propria gamba una delle sue e posare la mano sul suo petto. La vicinanza
del licantropo gli stava facendo un effetto alquanto inusuale, si stava eccitando,
imbarazzato cercò di divincolarsi riuscendo però solo a peggiorare
la situazione rendendola più imbarazzante.
“Dio santo, che faccio?” pensò il moretto che ora si trovava
a meno di cinque centimetri dalla bocca di Remus, poteva sentire il suo alito
caldo e rilassato solleticargli il mento ma peggio ancora poteva perdersi nel
suo odore sensuale che avrebbe riconosciuto anche in mezzo a mille.
“Se lo bacio, lo sveglio… ma se non lo bacio, impazzisco!”
si disse il cacciatore accorciando di un altro centimetro la distanza che lo
separava dal suo frutto proibito. Fortunatamente per lui però, che avrebbe
finito col meditare su quel gesto ardito sino all’indomani, qualcuno risolse
il duo dubbio amletico e spostandosi lievemente eliminò quei pochi centimetri
galeotti. Le labbra di Remus sfiorarono quelle di Sirius che dolcemente cominciò
a muoverle e, contrariamente a quello che aveva pensato, il bel lupacchiotto
benché stesse dormendo, ricambiò quel contatto baciandolo a sua
volta con molta passione. Il moro sentì il proprio cuore esplodere di
gioia, mai nessuna ragazza era riuscita a farglielo palpitare così forte,
mai nessuna era riuscita a fargli tremare le gambe come stava accadendo in quel
preciso istante e mai nemmeno una volta aveva sentito un contorcimento tanto
piacevole allo stomaco.
“Moony, quanto vorrei che fossi sveglio!” pensò Sirius che
a debito di ossigeno dovette anche se controvoglia staccarsi dal ragazzo che
amava e che inconsapevole, lo aveva deliziato e coinvolto nel bacio più
sensuale e travolgente che avesse mai dato e ricevuto.
“E’ meglio fermarsi qui… altrimenti non rispondo di me!”
si disse Sirius che fece in modo di allontanarsi quel tanto che bastava da Remus
che beato continuò a dormire.
Addormentarsi fu la cosa più ardua di quella notte ma finalmente all’alba
delle quattro anche il bel Black cedette alle lusinghe di Morfeo.
L’indomani entrambi i ragazzi si trovarono in una situazione alquanto
ambigua, abbracciati, erano finiti nuovamente a pochi centimetri dalle rispettive
labbra, la cosa buffa fu che si svegliarono insieme e aprendo gli occhi capirono
che muoversi avrebbe creato un momento ancora più imbarazzante, così
decisero di parlarsi da quella distanza. Fu Sirius a rompere il ghiaccio e a
chiedere “Come stai?”
“Bene e tu?”
“Benissimo!” rispose in sussurro l’altro.
“Davvero?”
“Si perchè dovrei mentirti!”
“Senti Paddy io…”
“Cosa?”
“So che ti da fastidio parlare di certe cose ma… ecco vorrei dirti
qualcosa che mi sta parecchio a cuore e…”
“Ti ascolto!” asserì gentilmente l’altro ragazzo che
però sentendo aprirsi la porta della stanza balzò fuori dalle
coperte come neanche si fosse smaterializzato. Moony interpretò quel
gesto nel modo sbagliato, ovvero “Non voglio che mi vedano a letto con
te!” invece di “Non voglio metterti in imbarazzo, pertanto esco
così non faranno battute e non ti chiederanno di ieri sera!”
“Hey siete lì?” domandò James aprendo le tende.
“Già!” rispose Sirius sorridendo rilassato.
“Che fai svegli il bel addormentato?”
“Naaa era già sveglio, stavamo chiacchierando!”
“Ciao J, ti vedo di buon umore!” esclamò Remus cercando di
nascondere la sua delusione.
“Bella serata ragazzi e la vostra?”
“Niente di che!” disse svelto Paddy.
“Una noia!” rincarò Moony deciso.
“Che fate non vi vestite? Vi ricordo che arrivare in ritardo non gioverebbe
alla nostra già alquanto precaria stuazione.
“Parole sante!” dissero in coro i due malandrini che si alzarono
e si diressero in bagno insieme.
“Scusa per prima io…” provò a spiegare Sirius ma Remus
lo interruppe dicendo “Tranquillo ho capito!”
“No, non credo!”
“Paddy davvero, non sono arrabbiato… senti te la fai la doccia?”
“Si, vuoi farla pima tu?”
“No vai pure, io intanto mi lavo i denti e preparo il cambio”
“Remus, credimi io…”
“Paddy, sbrigati, siamo già in ritardo!” lo freddò
l’amico che uscì dal bagno per andare a recuperare le sue cose.
Sirius entrò nella doccia e dispiaciuto si lavò in fretta e furia,
aveva capito che Moony aveva frainteso il suo gesto ma come poteva fargli capire
che quella notte era stata la più bella della sua vita? Voleva gridarglielo,
urlargli che lo amava, fargli capire che dormire abbracciato a lui era stato
più bello ed emozionante che vincere la coppa del Quidditch ma soprattutto
avrebbe voluto dar retta al suo istinto e trascinarlo con sè sotto la
doccia per poi sfinirlo di baci e non solo. Sovrappensiero uscì dalla
doccia e afferrato un asciugamano se lo legò in vita, fece due passi
e afferrandone un altro iniziò ad asciugarsi i lunghi capelli corvini
che bagnati gocciolavano sul suo corpo scolpito e tonico. Il moretto continuò
con questa operazione per cinque minuti senza accorgersi che un paio di occhi
nocciola lo stavano osservando rapiti, Remus era entrato in bagno proprio nel
momento in cui il moro era uscito dalla doccia, scioccato dalla visione celestiale
del corpo perfetto di Sirius che bagnato era ancora più intrigante, non
era riuscito a formulare una sola sillaba. Solo dopo che il suo cuore decise
di rallentare il battito impazzito, il licantropo balbettò un imbarazzato
“Hai finito?”
“Oh Dio!” esclamò Black sussultando per lo spavento “Moony,
si… scusa stavo pensando, mi sono spaventato!”
“Posso?” richiese l’altro sfuggendo lo sguardo del cacciatore
che rattristato nel vederlo così indifferente asserì all’improvviso
“Stanotte è stato molto bello dormire accanto a te! Si bhè…
volevo che… che tu lo sapessi!”
Remus lo fissò basito, in quel momento il grifondoro era bellissimo,
i suoi occhi blu mare risaltavano in modo impressionante, le sue labbra sensuali
erano un richiamo irresistibile senza contare che le gocce che scivolavano sul
suo corpo ancora umido erano un insulto al suo self control.
Cercando di mantenere la calma e scacciando a fatica dalla propria mente la
voglia irrefrenabile di scagliarsi sul moro e baciarlo fino a sentirlo chiedere
pietà, l’ex caposcuola annuì e prima di entrare in doccia
si limitò a balbettare un timido “Anche per me!”
“Dico sul serio Remus, non mi è pesato affatto!” rincarò
Black attraverso il vetro appoggiandovi sopra il palmo della sua mano.
“Credevo che…” mormorò il bel licantropo confuso.
“No, te lo giuro… non volevo che facessero battute su di te e ti
chiedessero qualcosa di ieri sera… tutto qui!”
“Ho capito Paddy… grazie!” ribattè l’amico che
avvicinò il proprio palmo nello stesso punto di dove l’aveva accostato
il moro il quale rimase in silenzio qualche secondo e poi uscì per rivestirsi.
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Capitolo 14 *** Minacce ***
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Capitolo 14°: Minacce
“Tutto bene?” chiese James.
“Bene sì!”
“Sicuro?”
“Sicurissimo, perché me lo chiedi?”
“Perché sei strano… a dir la verità sei strano da
parecchio!”
“J ti giuro che…”
“Non giurare Paddy, ti conosco, dimmi piuttosto da quanto va avanti?”
“Va avanti che…?” domandò fingendosi stupito l’altro.
“Va bhè, potevamo risparmiarci questa farsa ma se vuoi giocare?
Giochiamo! Da quanto Paddy sei innamorato?” chiese a bruciapelo il suo
migliore amico.
“Innamorato? E di chi? Non farmi ridere!” mentì neanche tanto
bene il bel Black.
“E me lo chiedi, dovresti saperlo!” rispose James che aggiunse “Ti
ricordo che l’hai già ammesso!”
“J credimi se fossi innamorato di qualcuno te lo direi!”
“Ah davvero allora che balla hai detto a Silente?”
“L’ho fatto per non farci espellere…” disse Paddy arrampicandosi sui vetri .
“Bugiardo!” replicò sorridendo il suo capitano.
“Perché dubiti di me?” chiese fingendosi risentito il moro
che finì di vestirsi infilando la cravatta senza però stringerla.
“Perché tu sei innamorato… non so da quanto, ma so di chi!”
Sirius guardò James cercando di sostenere lo sguardo senza arrossire,
cosa che non gli riuscì quando l’amico esclamò “Moony,
lo sa?”
“Co… cosa?” balbettò il cacciatore.
“Che sei follemente, irrimediabilmente e sfrenatamente innamorato di lui!”
Black deglutì imbarazzato e conscio che negare l’evidenza sarebbe
stato del tutto inutile, scosse tristemente la testa per poi sedersi sul letto.
James si sedette accanto a lui e mettendogli un braccio intorno alle spalle chiese
“Perché non glielo dici?”
“Perché mi vergogno, J e se poi mi ride in faccia? Se mi dice che
mi vuole solo come amico? Non sopporterei di rovinare la nostra amicizia per
questa cosa… preferisco non rischiare!”
“Sono convinto che la sua risposta potrebbe stupirti!”
“Si come no… senti lasciamo perdere e per favore tieniti questa
cosa per te, non mi va che si sappia!”
“Sarò una tomba!”
“Neanche a Peter per il momento, già è difficile accettare
di essere bisex, non potrei reggere il suo sguardo allucinato!”
“A lily posso dirlo?”
“James! Per favore!”
“D’accordo quante scene… ho capito non lo dico!”
Sirius lanciò un ultimo sguardo implorante e quando Remus uscì
dal bagno cambiò svelto discorso.
“Colazione?” chiese imbarazzato il moro battendo le mani.
I due amici lo guardarono chiedendosi che diavolo gli fosse preso, ma senza
porsi troppe domande lo seguirono sino in sala grande. Moony aveva ancora qualche
segno sul viso, precisamente un’abrasione sul labbro inferiore e un succhiotto
sul collo, doni della brutta esperienza vissuta la sera prima, ma mentendo riuscì
a camuffarli come ricordini di un’amante focosa. Solo Sirius sapeva la
verità e una volta seduto al loro tavolo lanciò uno sguardo furente
a quello dei serpeverde.
“Qualsiasi cosa tu stia pensando non dire o fare nulla!” sussurrò
Lupin preoccupato.
“Prima o poi scoprirò chi ha osato trattarti in quel modo e ti
assicuro che rimpiangerà di essere nato!” sibilò l’amico
seriamente.
“Sirius davvero, lasciamo perdere!”
Prima che Black potesse rispondere Malfoy, Flitt, Goyle, McNair e Zabini entrarono
in sala grande e lanciarono uno sguardo schifato ai malandrini. Remus credette
di morire quando Astor, senza farsi vedere da nessun altro, prima gli strizzò
l’occhio e poi sorrise soddisfatto del suo disagio. Il grifone cercò
di non dare troppo a vedere la sua tensione per non aizzare ancora di più
l’odio di Sirius che dal canto suo non nascondeva minimamente i suoi sentimenti.
“Peccato che non potrete giocare a Quidditch, avreste perso comunque,
ma così sarà davvero una pacchia!” esclamò pungente
Lucius che aggiunse “Ah dimenticavo in bocca al lupo per gli esami di
sbarramento!” e ridacchiando se ne andò seguito dai compagni che
si limitarono a ridere delle sue frecciatine.
“Stronzo!” borbottò Sirius “Dovrebbero punire anche
lui per tutte le cattiverie che dice!”
“Capiterà non temere!” disse Remus sorridendogli.
“Si come no, accadrà il giorno del poi, nel mese del mai, durante
l’anno del forse!” sbuffò il moro che aggiunse “Spiegami
perché non usano un metro, una misura? Perché non trattano lui
come invece sembrano così solerti a trattare noi!”
“Paddy non…”
“Non cosa Moony, è un dato di fatto, Malfoy si comporta anche peggio
di noi, ma sembra che nessuno se ne accorga, può fare quello che vuole
che comunque non viene punito, noi invece rischiamo di venir espulsi, spiegami
perché?”
“Glielo spiego io signor Black!” esclamò dura la voce della
McGranitt che avvicinandosi al gruppo dei malandrini continuò “Purtroppo
la sua irruenza e la poca abilità a gestire le sue emozioni, la rendono
più vulnerabile e facilmente provocabile, pertanto più soggetto
ad infrangere le regole e a venir punito… a differenza del signor Malfoy
che riesce a nascondere meglio i suoi pensieri e di conseguenza a gestire più
maliziosamente le sue azioni. Ciò non giustifica i comportamenti di nessuno,
deprecabili in entrambi i casi, ma come avrà intuito siamo obbligati
a punire ciò che vediamo, non ciò che immaginiamo!”
“Mi sta dicendo che mi basta diventare più smaliziato e non verrei
più punito?” chiese il moro a cui quella spiegazione non era andata
affatto giù.
“No, le stò dicendo d’imparare a non lasciarsi provocare
e vedrà che non verrà più punito!”
“Ciò non toglie che lui sia un bastardo e che voi ve ne freghiate…”
“Sirius!” esclamarono in coro James e Remus che allibiti si voltarono
verso la professoressa di trasfigurazione che scuotendo la testa asserì
delusa “Ecco la riprova di quanto le ho appena spiegato, ora dovrà
scontare una punizione per aver mancato di rispetto ad un compagno e ad un suo
professore, sono obbligata a punirla, non lo avrei fatto se si fosse tenuto
per lei quell’inutile e sciocco commento! Non crederà veramente
che il professor Silente e io facciamo delle preferenze?”
“Delle volte!” sussurrò Sirius ormai senza freno.
“Mi delude molto questa sua risposta…” esclamò la donna
che prima di andarsene aggiunse “Avremo comunque modo di parlarne più
tardi, la aspetto nel mio uffico stasera alle nove, avremo occasione di trascorrere
una felice serata insieme!”
“Non mancherò!” rispose Black annuendo.
“Le conviene!” esclamò la donna che si allontanò decisa.
“Bravo Paddy, ti ci voleva proprio questa genialata!” esclamò
seccato James “Possibile che non riesci a trattenere quella linguaccia?”
“Dimmi che non la pensi come me?”
“Certo che la penso come te, ma almeno sono abbastanza furbo da non dirlo
alla McGranitt!”
“A me non va di raccontare palle!”
“Non si tratta di raccontare palle, stiamo parlando di buon senso è
diverso!” sbottò Moony che pietrificò l’amico con
lo sguardo “La McGranitt ha ragione, non riesci a controllarti, non hai
un freno, è come se ciò che pensi non avesse la ben che minima
limitazione… che diavolo hai al posto del cervello, della ghiaia che ti
drena tutto fuori senza controllo?”
“E’ questo che pensi di me Remus? Mi ritieni un idiota che non ragiona?”
“Non ho detto questo, non mettermi in bocca parole che non penso e che
non ho detto. Stò cercando di farti capire che quando ti comporti in
modo così impulsivo passi per quello che non sei”
“Sono fatto così non ci posso fare nulla!”
“Si invece, per fortuna le persone crescono, maturano e cambiano!”
asserì deciso il lupacchiotto che si alzò dal tavolo, salutò
e s’incamminò fuori dal salone.
“Moony… aspetta!” disse Potter cecando di fermare l’amico
che fece un cenno di saluto con la mano e uscì “Che cosa volevi
dimostrare?” chiese poi James voltandosi a guardare Sirius.
“Nulla, è che mi da fastidio che quel… quel… fetente
non venga mai punito!”
“Intelligente considerando che Lucius se la sta ridendo a crepapelle mentre
il ragazzo che ami è a dir poco furente con te… forse hai valutato
male la cosa!”
Paddy annuì e non ribattè.
“IDIOTA!” disse Remus tirando un calcio ad un sasso in riva al lago
che profondò nelle scure acque con un tonfo sordo “Possibile che
sia così difficile pensare alle conseguenze prima di sfogarsi d’impulso?
Accidenti Sirius, perché non capisci? Perché non riesci a darti
una calmata?” si chiese il bel licantropo che tristemente si sedette su
di una panchina e rimase in silenzio ad osservare, senza un punto fisso, di fronte
a sé “Come fai a non capire che se ti dico certe cose, è
solo perché ti voglio bene e non voglio che ti metta nei guai…”
sussurrò Moony scuotendo la testa ed esplodendo poco dopo con un altro
“COGLIONE!” che sgorgò spontaneo dalla sensuale bocca del
Grifondoro mentre ripensava all’infelice domanda che il ragazzo che amava
gli aveva appena fatto “Mi ritieni un idiota che non ragiona?” ripetè
Lupin scimmiottando la voce dell’altro mentre alzandosi in piedi stizzito
urlò al lago “No, stupido cretino, ritengo tu sia la creatura più
fantastica che abbia mai conosciuto, sempre disponibile, di gran cuore, la più
sensuale, divertente e intelligente e la sola che riesce a farmi sentire speciale!”
“Caspita non sapevo di averti fatto quest’effetto!” esclamò
una voce alle spalle di Remus che lo fece sussultare.
“Vattene!” intimò il ragazzo che dopo essersi voltato vide
chi aveva parlato.
“Suvvia Lupin, abbiamo condiviso dei bei momenti!”
“Non ti avvicinare, stai lontano da me!” aggiunse indietreggiando
il Grifondoro che cercò senza riuscirci molto bene di non tradire la
propria apprensione.
“Ti ho vsto litigare con i tuoi amichetti e andartene… ero preoccupato
che potessi fare una sciocchezza!” sibilò il serpeverde facendo
un passo in direzione dell’altro che duro urlò “CHE DIAVOLO
VUOI DA ME, BASTARDO? NON TI E’ BASTATO UMILIARMI IN QUEL MODO IERI SERA,
VUOI CONTINUARE?”
“A dire la verità, volevo punirti, non umiliarti, ma mi rallegro
del fatto che sono riuscito a farlo… ciò che un po’ mi urta
è non aver potuto finire ciò che avevo iniziato, ti assicuro che
sarebbe stato molto più piacevole per entrambi”
“Stai lontano da me Astor, o giuro che… che… ti denuncerò
al consiglio, ti espelleranno se scoprono cosa hai tentato di farmi!”
“E credi che ti crederanno? Non essere ridicolo!” rise il moro ormai
a un metro dalla sua preda.
“Perché non dovrebbero?”
“Te lo spiego subito perché… mettiti nei panni della McGranitt
o di Silente e dimmi cosa penseresti se uno studente andasse da loro confessando
di essere gay…”
“Ma non è vero!” insorse Remus che si sentì freddare
da Zabini che aggiunse “Smettila di mentire a te stesso, lo sei e non
negarlo, non te ne devi vergognare!”
“Non mi vergogno di niente, lurido bastardo, eccetto di quello che hai
cercato di obbligarmi a subire!”
“Appunto, credi davvero che ti basterà ammettere la tua omosessualità
e dire di aver ricevuto attenzioni che non erano quelle del ragazzo di cui sei
innamorato… chi ti crederebbe? ma soprattutto vorranno sapere invece chi
è la persona che ami, pensi che Black avrà piacere di essere sputtanato
da te in questo modo? Credi che sopporterà l’onta di venir additato
come un frocetto quando sappiamo benissimo che non lo è?”
“Tu sei pazzo!” esclamò Moony cercando di andarsene ma venne
afferrato dal serpeverde che voltandolo cattivo disse “Non credere che
resterò a guardare mentre mi rovini la vita, dirò che sei stato
tu a volerlo, che mi hai provocato e che ti ho solo dato ciò che tanto
desideravi… nessuno saprà chi di noi due sta mentendo o comunque
il dubbio rimarrà per sempre, so essere parecchio convincente te lo assicuro!
Senza contare che spiffererò a Black che è lui quello che sogni
la notte e che brami di possedere! Chissà che dirà? Non vuoi perdere
la sua amicizia vero?”
“Mi… mi fai schifo!” balbettò con li occhi umidi il
Grifondoro che invece si sentì rispondere “Peccato! Perché
tu mi piaci da morire!” e detto questo gli rubò un altro bacio.
La reazione di Moony non si fece attendere, stavolta era libero e non avrebbe
mai permesso che lo obbligasse contro il suo volere a subire tali violenze,
con tutta la forza che aveva in corpo spintonò il serpeverde all’indietro
e tremante urlò “NON SONO UNA TUA PROPRIETÀ, NON OSARE MAI
PIÙ TOCCARMI O GIURO CHE… CHE TI… TI…”
“Cosa?” chiese sarcastico Astor accarezzandogli il viso “Non
riesci neanche a dirlo… pensaci, potrebbe piacerti immensamente, t’insegnerei
tante cosine estremamente eccitanti, volendo potresti poi usarle con Sirius”
“Fottiti Zabini!” esclamò disgustato l’ex caposcuola
scansandosi.
“E’ una proposta Lupin?” chiese impertinente l’altro
incamminandosi verso il castello ridacchiando “Lo terrò presente!”
gridò sparendo alla vista del grifondoro che incredulo si lasciò
cadere a terra e iniziò a piangere.
“Dove diavolo sarà? Tra poco iniziano le lezioni e per giunta
abbiamo Pozioni!” domandò preoccupato Black non vedendo l’amico
da nessuna parte.
“Eccolo!” rispose James vedendo Lupin varcare il grosso cancello
“Ma che ha fatto?”
“Moony, che hai?” chiese Sirius avicinandosi “Tutto bene?”
“Bene ragazzi, andiamo siamo in ritardo!”
“Sei sicuro?”
“Sicurissimo!”
“Moony ma…?”
“J ho detto che stò bene, muoviamoci!”
“Non è vero, ma rispettiamo il tuo volere! Se non vuoi dircelo,
va bene, ma non mentirci… ti conosciamo, lo capiamo quando c’è
qualcosa che non va!” rispose il bel Potter che s’incamminò
verso i sotterranei seguito dagli altri malandrini.
La lezione sembrò volare per Remus che non voleva affrontare i suoi due
amici, sembrò invece durare in eterno per Sirius che non vedeva l’ora
di chiarire con il ragazzo che amava e un secolo per James che percepiva che
a turbare Lupin fosse ben altra causa rispetto alla litigata avuta con Paddy.
Quando il suono della campana decretò la fine di Pozioni Moony sospirò
e voltandosi verso gli amici disse “Sono solo un po’ teso per gli
esami di sbarramento, non voglio andarmene e neanche vedere uno di voi due venir
espulso… pertanto cercate di capirmi!”
James sembrò credere a questa spiegazione, cosa che invece Sirius non
fece, ripromettendosi che gli avrebbe fatto dire la verità non appena
possibile… opportunità che si venne a creare quando andando a lezione
di erbologia Remus si accorse di aver dimenticato nei sotterranei il compito
per la professoressa Sprite.
Recuperato il suo saggio, trafelato il giovane corse per i corridoi per raggiungere
la serra numero sette quando si sentì afferrare e trascinare in una classe
vuota. La reazione fu fin troppo chiara a Sirius che sentendolo urlare “NO
NON VOGLIO, LASCIAMI, TI PREGO NOOO!” capì che Moony doveva aver
rincontrato il suo assalitore di ieri sera.
“Che è successo?” chiese Paddy guardandolo preoccupato.
“Si… Sirius, Dio mi… mi hai fatto venire un colpo!”
balbettò Lupin ansimante e portandosi una mano sul cuore.
“Moony che è successo, l’hai rivisto? Ti ha fatto ancora
del male?”
Quella domanda fu come aprire un rubinetto di emozioni perché il bel
licantropo si lasciò cadere a terra scoppiando a piangere disperato “Non…
non so che fare… ha detto che dirà che l’ho volevo, che l’ho
provocato che… Dio Paddy…” singhiozzò Remus “Perché
non mi lascia in pace?”
“Dimmi chi è Moony, ti prego dimmelo!”
“No, non voglio coinvolgerti in questa cosa…!” rispose l’altro
scosso dai singulti.
Il bel Black abbracciò l’amico e cercò di rincuorarlo, non
sopportava di vederlo in quello stato e ancor di più non tollerava sapere
che qualcuno che non fosse lui tentasse di mettergli le mani addosso, cercando
di trattenere la sua rabbia sussurrò dolcemente “Vuoi andare a
lezione o preferisci saltarla?”
“Vo… vorrei saltarla, ma non possia…mo lo sai, siamo sotto
osservazione!” mormorò l’amico che avrebbe voluto restare
abbracciato a lui per sempre, lasciarsi inebriare dall’odore travolgente
della sua pelle e farsi riscaldare il cuore dal calore che il corpo di Sirius
emanava.
“D’accordo allora, asciugati gli occhi e…” ma Black
non continuò perché perso nello sguardo dell’altro si sentì
morire le parole in gola, il desiderio di eliminare la distanza che lo separava
dalle labbra dell’amico era fortissimo, ma sapeva che non sarebbe stato
giusto, che Moony non lo avrebbe apprezzato così sorrise e staccandosi
aggiunse “Ti preferisco quando non piangi!”
Lupin dal canto suo si era trattenuto a fatica dal baciare appassionatamente
il moretto, ma memore di ciò che gli aveva subdolamente detto Zabini,
preferì non rovinare un’amicizia a cui teneva tantissimo “Paddy
io… mi dispiace tanto per stamattina, non volevo farti credere che ti
considero uno stupido... è solo che…”
“Lo so, perdonami tu, ammetto di essere stato uno sciocco!”
“La McGranitt, lei è imparziale lo sai…”
“Lo so, ero solo arrabbiato per quello che ti era capitato e… pazienza
pagherò per la mia stupidità!”
“Parlale dille che…” ma Remus si bloccò, dire la verità
implicava rivelare ciò che era successo a lui.
“Non le dirò nulla Moony, non voglio che ti mettano in imbarazzo,
stai tranquillo!”
“Ma se non glielo dirai, lei penserà che…”
“Troverò il modo di farmi credere!” ribattè l’altro
che recitò un’incantesimo anti magone risistemando il bel viso
di Remus gonfio a causa del pianto.
“Gra… grazie!”
“Prego, che dici andiamo?”
L’amico annuì e insieme i due ragazzi corsero a lezione ignari
che qualcuno, nascosto nell’ombra, aveva assistito a tutta la scena.
Le nove di sera arrivarono fin troppo prsto, Sirius salutò gli amici
che lo avevano scortato sino a destinazione e come un condannato si dirige verso
la forca, entrò nell’ufficio della McGranitt che severa si limitò
a dire un freddo “Ben arrivato, si sieda!”
Il ragazzo ubbidì e non proferì parola.
“Che c’è signor Black, ha perso la sua loquacità tutto
d’un tratto?”
“Io… veramente… vorrei chiederle scusa e…”
“Scuse non accettate signor Black, deve imparare a pensare prima di agire!”
“Lo so mi perdoni è solo che… ero molto arrabbiato!”
“L’ho visto e di grazia per quale motivo?”
“Ecco, si dunque…”
“Non vedo quale sia il problema, o me lo dice o sarò costretta
a punirla!”
Il moretto annuì poi sospirando disse “Non posso, una persona a
me molto cara dovrebbe a sua volta dare delle spiegazioni e io non voglio, mi
punisca pure ma la prego non mi chieda ulteriori chiarimenti… non avrebbero
comunque valenza scusante per come mi sono comportato!”
La McGranitt annuì, non lo disse ma aveva apprezzato la fedeltà
dimostrata dal giovane, seria comunque disse “Le sarà proibito
di giocare a Quidditch fino a che rimarrà qui, non potrà più
salire sulla scopa in questa scuola, eccetto per addestrare un sostituto che
la possa rimpiazzare fino alla fine dell’anno!”
Sirius sgranò gli occhi, voleva protestare ma invece fece un cenno d’assenso
con la testa e abbassò lo sguardo.
“Il signor Potter invece è sospeso fin dopo gli esami che per vostra
conoscenza si terranno sabato prossimo!”
“D’accordo!” disse il ragazzo la cui mente volò alla
fantastica sensazione che provava ogni volta che montava la sua scopa e si librava
in aria. Come avrebbe fatto a resistere? Poi pensò a Moony e il dolore
di quella decisione si attenuò fin quasi a sparire, per lui avrebbe rinunciato
a qualsiasi cosa.
“Perfetto allora, ora possiamo parlare della persona che ha aggredito
il signor Lupin!” esclamò la professoressa pietrificandolo.
“Scu… scusi?” chiese il Grifondoro incredulo.
“Se devo usare un metro e una misura, signor Black, devo venire a conoscenza
delle cose… come le avevo già annunciato, pertanto cominci pure
a raccontarmi che è successo, le assicuro che il signor Lupin non lo
verrà a sapere!”
“Ma… ma come ha fatto a…?”
“Il professor Silente ha assistito ad una vostra chiacchierata, non ha
voluto intervenire ma ha chiesto a me di farlo per lui, dunque… sono tutta
orecchie!”
“Io… non posso, ho promesso… ho giurato a Moony che non avrei
raccontato nulla, non mi obblighi la prego!”
“Se tiene al suo amico e so che è così, e vuole che un’ingiustizia
venga punita, le conviene raccontarmi cosa è accaduto!”
Sirius sospirò ma la risposta che diede fu la stessa “Non posso,
so che lui non vuole!”
“Giustizia privata, non mi dica che è questo ciò a cui amibisce?”
“Sì, cioè no… oddio ni, vorrei prenderlo e sbatterlo
al muro per quello che ha osato fargli ma ho promesso che non l’avrei
fatto… “
“Dunque lei sa chi è stato?”
“No, Remus non me lo ha detto, so solo, anzi a dirle la verità
non ne ho la certezza matematica ma poco ci manca, che sia stato un serpeverde!”
“E cosa glielo fa dire?”
“Cristal è corsa da me e…”
“La signorina Button?”
“Sì, cioè no… merda! Oh scusi… la prego smettiamo
di parlare di questa cosa!”
“Ora capisco perché tutta quella rabbia immotivata!”
“Non è stata lei, lei ha solo cercato di avvisarmi che lo stavano
picchiando!”
“PICCHIANDO? QUANDO, DOVE?” urlò la professoressa scioccata.
Sirius si portò le mani sul viso e scosse la testa poi disse “Basta,
non le dirò più nulla!”
“Signor Black, stiamo parlando di un’aggressione all’interno
della scuola ai danni di un suo compagno per opera di un altro studente, è
suo dovere dirmi quello che sa!”
“Gliel’ho detto, hanno aggredito Remus in biblioteca e…”
“Biblioteca? Ma…”
“Quando sono arrivato se ne era andato!”
“Chi?”
“NON LO SO!” gridò il grifondoro deciso “SE LO SAPESSI
LE ASSICURO CHE LO AVREBBE GIA’ CAPITO, VEDREBBE QUALCUNO STRISCIARE PERCHE’
NON POTREBBE PIU’ CAMMINARE CON LE SUE GAMBE!”
“Cosa dice? Non esageri non si risponde alla violenza con altra violenza!”
“Dipende dal tipo di violenza, non crede?”
“Cosa vuole dirmi?”
“Nulla, sappia solo che Remus è spaventato e molto fragile, è
stato umiliato e obbligato a subire cose che le farebbero accapponare la pelle…
non gliele racconterò perché non voglio che lui si senta in imbarazzo,
ma mi creda spezzare le gambe a quel bastardo è davvero il minimo!”
“Non vorrà dirmi che…”
Il ragazzo tacque.
Minerva McGranitt si alzò di scatto dicendo “Signor Black, mi guardi
e mi giuri quello che ho appena capito, sono accuse molto forti, se non dovessero
essere vere, metterebbe nei guai una persona innocente! Mi giuri che il signor
Lupin ha subito una violenza sessuale”
“Non ho detto questo!” rispose Sirius senza smentire.
“Non ci sono riusciti ma ci hanno provato?” rincarò la donna.
“Non posso dirglielo!”
“Bhè in tal caso si metta nei miei panni, non posso crederle, perché
dovrei poi… ha sempre dimostrato di odiare i serpeverde, chi mi dice che
non sta mentendo!”
“Glielo giuro! Non mentirei mai su qualcosa che riguarda Remus!”
disse accorato il cacciatore.
“Perché mai? Chi mi dice che non sta mentendo anche ora?”
“Perché… perché… lo amo!” rispose in un
sussurrò il giovane abbassando nuovamente lo sguardo.
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Capitolo 15 *** Massaggi e incubi ***
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Capitolo 15°: Massaggi e incubi
La vicepreside ebbe una reazione che, se Sirius non fosse stato tanto affranto
e perso nei suoi pensieri, avrebbe giudicato curiosa e alquanto inusuale. Non
urlò, non strabuzzò gli occhi, non si scandalizzò, non
inspirò colpita, ne maledisse Merlino, non arrossì imbarazzata
e non commentò con uno sdegnato “Questa poi!”, semplicemente
si risedette e non aggiunse altro, guardò il diciassettenne seduto di
fronte a lei e vide una piccola lacrima scivolare giù dai suoi occhi
chiusi.
“Non c’è nulla di cui vergognarsi!” disse la donna
vedendolo scuotere la testa.
“Sì invece, lui non mi ama e non so cosa fare…” balbettò
Paddy sconsolato.
“Devi essere sincero con lui e rivelargli i tuoi sentimenti!” disse
la docente dandogli per la seconda volta del tu.
“Ma come posso? E se poi perdo la sua amicizia? Non lo sopporterei!”
mugugnò Felpato tirando su con il naso.
“Delle volte crediamo impossibili certe situazioni, ma ti assicuro che
niente è impossibile!” replicò la donna che gli porse un
fazzoletto candido.
“Remus non è gay…” sussurrò il giovane afferrandolo
guardandola finalmente negli occhi.
“Anche tu non mi sembravi bisex!” ribattè lei sorridendogli
gentilmente.
“Già, ma…”
“Dammi retta Sirius, parla con Remus e digli che lo ami, tutto sarà
più facile!”
“Lei crede?” sussurrò il cacciatore asciugandosi gli occhi.
“Certo!”
“Non lo so! E se poi…?”
“Chi non osa nulla, non speri in nulla!” esclamò gentilmente
la McGranitt citando Johann Christoph Friedrich von Schiller, famoso poeta,
storico e drammaturgo tedesco babbano, per poi aggiungere “Mi saprai dire…
ora torna al tuo dormitorio, la punizione rimane ma da domani potrai cominciare
ad allenare chi vuoi!”
Il ragazzo annuì e dopo aver salutato tornò alla torre dai suoi
amici che vedendolo un po’ abbacchiato lo subissarono di domande.
“Stai bene?” domandò Remus.
“Ti ha cazziato?” aggiunse James.
“Allora che dovrai fare?” chiese Lily che era venuta a trovare il
suo ragazzo.
“Niente Quidditch!” rispose lui.
“Ah meno male, avevo pensato…” ma James non potè finire
la frase che Paddy si spiegò meglio ghiacciandolo “Fino a quando
resterò ad Hogwarts!”
“COSA? MA COME FAREMO SENZA DI TE?” insorse l’amico.
“Devo infatti addestrare qualcuno… è l’unico caso in
cui mi permettono di cavalcare ancora una scopa!”
“Mi dispiace!” sussurrò la Evans.
“Non posso crederci!” disse Moony rattristandosi e lasciandosi cadere
sul letto.
“E non è tutto, gli esami di sbarramento sono sabato!”
“COSA?” rigridò Potter sempre più allibito.
“MA MANCANO SOLO DUE GIORNI!” rincarò Lily.
“Lo so!” replicò tristemente Black.
Remus si alzò e serio disse “Va bene, che ne dite di ripassare
il più possibile, abbiamo quarantotto ore a disposizione, di giorno no
ma la sera possiamo studiare insieme! Lily se ti va puoi darci una mano?”
I tre amici annuirono e afferrati i loro libri iniziarono un ripasso generale
di tutte le materie.
“No, no James, la pozione rigenerante non va fatta bollire, solo scaldare!”
disse la rossa scuotendo la testa.
“E’ vero merda!” rispose il moro “E’ la pozione
polisucco che va fatta bollire…”
“Per due giorni!” aggiunse Lupin “E mai farla il primo giovedì
del mese!” finì Sirius che si lasciò cadere sul letto stremato.
“Sentite che ne dite di una piccola pausa?” chiese Lily “Dieci
minuti e ricominciamo!”
“Pausa bagno!” specificò James che si alzò e corse
alla toilette.
“Pausa ristoro!” aggiunse Sirius che balzò in piedi e afferrò
uno dei dolcetti che aveva recuperato nelle cucine un’ora prima.
“Pausa per sgranchirsi!” disse Moony sollevandosi e facendo un paio
di piegamenti e torsioni.
“State andando bene, la vostra preparazione è buona, qualche piccola
lacuna ma nulla che non possa essere colmata!” esclamò l’amica
avvicinandosi ai due ragazzi in piedi.
“Speriamo!” rispose Paddy.
“Lo credo anch’io!” ribattè Remus sorridendo “Dobbiamo
solo crederci!”
“Andrà bene!” rincarò James unendosi al trio e dicendo
“Che dite di ricominciare?”
I ragazzi annuirono e si sedettero tutti sul letto di Moony, sede scelta tre
ore prima come luogo di studio continuando per altre tre ore il loro ripasso.
Solo alle quattro del mattino caddero tutti addormentati, Lily sul petto di
James che appoggiato alla gamba destra di Sirius sembrava non dare troppo peso
alla posizione scomoda in cui si era andato a ficcare. Il moro dal canto suo,
sdraiato su di un lato, era crollato e senza accorgersene aveva afferrato il
braccio di Remus che addormentandosi lo aveva abbracciato. L’indomani
i due fidanzati furono i primi a svegliarsi, incriccati ma felici di com’era
andata la serata si sorrisero e si baciarono dolcemente. Lily si sollevò
e stropicciandosi gli occhi rimase basita nel vedere gli altri malandrini, balbettando
disse “Ja… James, da quando Remus e Sirius stanno… insieme?”
Il moro sgranò gli occhi e chiese “Che dici, non stanno in…sieme!”
rispose zittendosi nel vederli abbracciati e benchè addormentati, felici.
“Dio come sono belli!” escamò la Evans “Non sapevo
che…”
“Non lo sanno neanche loro, ignorano i loro veri sentimenti, ma guardali,
se solo si potessero vedere in questo momento!”
“Dobbiamo fare qualcosa!”
“Cosa?”
“Facciamo passare gli esami, poi studieremo un piano per lasciarli da
soli…” propose la rossa sorridendo maliziosamente.
“Bella e geniale, ma come farei senza di te?”
“Già come faresti?” domandò lei baciandolo appassionatamente.
“Non lo so proprio… anzi già che siamo in argomento vorrei
dirti, anzi chiederti una cosa…” balbettò il bel Potter arrossendo
come un peperone.
“Cosa?” chiese innocentemente Lily.
“Mi sposeresti signorina Evans?”
“Co… come? Non stai scherzando vero?”
“No, assolutamente non potrei mai su di una cosa così importante!”
“James io… io…” mormorò la ragazza che presa
alla sprovvista rimase un po’ interdetta.
Il ragazzo continuò dicendole “Ti amo Lily, voglio sposarti e restare
con te sempre, creare una famiglia e amarti come meriti, svegliarmi con te accanto
ogni mattina e addormentarmi con te stretta nelle mie braccia ogni sera”
“Dio James… si, certo che ti sposo, si, si, si!” disse la
bella rossa abbracciandolo mentre due piccole lacrime le bragnarono le guance.
James ricambiò la stretta e chiese sensualmente “Che dici svegliamo
i due piccioncini o andiamo a farci una doccia io e te!”
La serpeverde sorrise maliziosa e rispose “La seconda è ovvio!”
Potter e la Evans si alzarono sparendo in bagno mentre Sirius e Remus continuarono
a dormire abbracciati.
Dieci minuti dopo anche i begli occhi di Lupin si aprirono e realizzarono che
il corpo caldo che stava abbracciando apparteneva a Sirius, il quale ancora
addormentato si girò ritrovandosi a pochi centimetri dal viso dell’amico.
“Dio come è bello!” pensò il Licantropo che non resistette,
chiuse i suoi occhi e baciò delicatamente le labbra dell’altro
il quale improvvisamente si svegliò, realizzò che ancora una volta
le labbra sensuali che lo stavano appagando erano del ragazzo che amava, ma
convinto che Moony fosse ancora addormentato e che stesse sognando ricambiò
in modo più appassionato.
“Oh Dio!” gemettè Remus sentendo la lingua del moro farsi
strada nella sua bocca sino a raggiungere la propria che desiderosa di quel
contatto si lasciò stuzzicare e contribuì a rendere la cosa più
intrigante.
“Amore…” sussurrò impercettibilmente Sirius che sentendo
le risate di James e Lily interruppe quel piacevole risveglio che però
toccò l’apice dell’imbarazzo quando entrambi i ragazzi fecero
finta di svegliarsi e si ritrovarono nuovamente a fissarsi nelle iridi.
“Mo… Moony, buongiorno!” balbettò Sirius come se il
bacio di poco prima non fosse mai stato dato sentendosi colpevole di averglielo
rubato.
“Ciao Paddy, che fai qui?” chiese stupidamente il lupacchiotto sbadigliando,
speranzoso che il bel cacciatore non accennasse al loro piccolo contatto di
labbra.
“Lo studio, ieri sera… ricordi?”
“Ah già, che sciocco… sta diventando un vizio dormire insieme!”
“Ti dispiace?” chiese Black senza spostarsi di un millimetro.
“No!” rispose Lupin sorridendogli dolcemente “E a te?”
“No, infatti… ecco Remus senti, io vorrei…” ma l’arrivo
inopportuno di Peter bloccò il poco coraggio che il moro aveva raccimolato
e lo indusse a spostarsi per alzarsi.
“Hey ragazzi come va?” chiese il quarto malandrino sorridente.
“Bene Pete, ma dov’eri finito?” chiese il castano biondo alzandosi
e maledicendo il tempismo a dir poco perfetto del compagno di stanza.
“Da Carolyn…” rispose il ragazzo che chiese “Che avete
fatto che siete vestiti?”
“Studiato!” rispose Sirius afferrando dei vestiti puliti e il cambio
intimo iniziando poi a spogliarsi.
“Ah ah ah studiato, non farmi ridere Paddy, tu studiare?”
Il moro lo fulminò più per il suo arrivo intempestivo che per
la battuta infelice poi esclamò “Ti ricordo che abbiamo dei merdosissimi
esami di sbarramento da passare o te lo sei scordato?”
“Scu… scusa Sirius, io l’avevo dimenticato!” balbettò
Minus che si fece piccolo piccolo e non disse più nulla.
“Non ti preoccupare Peter, siamo solo un po’ tesi, Paddy non ce
l’ha con te!” esclamò Remus vedendo che ci era rimasto male
mentre recuperava i suoi indumenti.
“Si Peter, scusami!” rincarò Black.
In quel preciso istante James e Lily uscirono da bagno avvinghiati in un bacio
appassionato, si erano lavati e rivestiti ed erano decisamente felici. Salutarono
Peter e rimandando gli amici a più tardi uscirono per andare a fare colazione.
“Che ci fa la Evans qui?”
“Ci ha aiutati!” spiegò Moony che vide Sirius entrare in
bagno per farsi una doccia.
“Davvero? Racconta un po’!” asserì il malandrino buttandosi
sul letto ben deciso a non andarsene.
Remus sospirò, e cominciò a raccontare, fortunatamente dieci minuti
dopo Sirius gli cedette il bagno e potè defilarsi senza sembrare maleducato.
Mezz’ora più tardi i tre si unirono a James e Lily che ridacchiando
stavano chiacchierando fra loro al tavolo dei Grifondoro.
Remus evitò apposta di guardare al tavolo dei serpeverde perché
entrando scorse Zabini seduto a parlare con Malfoy, anzi per non lasciarsi minimamente
turbare si sedette dando le spalle al tavolo dei grigioverdi e iniziò
a servirsi la colazione. Come d’abitudine Peter si defilò e andò
dalla sua ragazza mentre Sirius venne aggredito da un paio di corvonero che
civettando gli si buttarono al collo. Moony avrebbe voluto alzarsi e prenderle
entrambe a schiaffi con scenata di gelosia annessa ma concordando che la cosa
sarebbe sembrata esagerata e fuori luogo, decise di affogare il suo rammarico
su di un povero pezzo di brioche che impotente subì le sue forchettate
stizzite.
“Tutto bene Rem?” chiese James vedendo la scena.
“Bene sì perché?”
“La tua brioche sta chiedendo pietà!” spiegò Lily
sorridendo.
“Oh è che non mi va di mangiarla, così ci giochicchio un
po’!”
“Più che giocarci sembra che la vuoi eliminare… sicuro di
stare bene?”
“Certo J, smettila di chiedermelo!”
“Se lo dici tu!” esclamò l’amico che lanciando un’occhiata
alla sua ragazza fece spallucce confuso.
Lei gli sorrise e con la testa indicò pochi metri più in là
dove un Sirius per la prima volta a disagio da tanta manifestazione d’affetto,
cercava in ogni modo di sganciarsi dalle due sanguisughe e raggiungere gli amici.
Potter sorrise e capì, Remus era geloso marcio, non sopportava di vedere
Sirius fare il cretino con delle ragazze “Che tenero!” pensò
il cercatore mentre sorseggiava il suo thè.
Dieci minuti più tardi il bel moretto riuscì a mollare le piattole
e a sedersi “Dio che fatica, non mi mollavano più!”
“Abbiamo visto Paddy, è che piaci troppo!” esclamò
James apposta per vedere la reazione di Remus.
“Ma smettila scemo, quelle non mi piacciono neanche!”
A quelle parole Moony sembrò illuminarsi, riacquistò il sorriso
e finalmente sollevò lo sguardo dalla sua tazza, che mai come in quel
momento era stata tanto bella.
Lily e James scoppiarono a ridere, avevano seguito attentamente tutta la scena
e l’avevano trovata deliziosa. I due loro amici si erano cercati vicendevolmente
con lo sguardo, senza però riuscire a incontrarsi. Il più imbarazzato
era stato sicuramente Sirius che insofferente non vedeva l’ora di sedersi
accanto a Moony che dal canto suo, nel sentire le risatine delle due oche all’assalto,
divenne sempre più taciturno.
“Che avete da ridere?” chiese il moro allibito.
“Oh nulla!” boffonchiò Potter strizzandogli l’occhio.
“Ditecelo dai!” asserì Remus guardando Lily che rispose “Una
battuta di prima, scusateci!”
Accompagnati dalle risate dei due amici Black e Lupin finirono di fare colazione
ignari che tanta ilarità fosse dedicata a loro.
Le lezioni volarono e i quattro decisero di ritrovarsi nuovamente alla torre,
James e Sirius sarebbero arrivati un po’ dopo perché obbligati
ad addestrare la squadra, Remus poteva però iniziare a ripassare con
Lily che fu ben contenta di dargli una mano. Alle dieci in punto i due giocatori
entrarono nel dormitoro, erano conciati da buttare via, stanchi morti e feriti.
“Che avete fatto?” chiese la rossa preoccupata.
“Io ho preso solo una botta afferrando il boccino ma Paddy ha preso un
bolide sulla spalla, credo sia lussata!”
“Vai da Madama Chips!” esclamò allarmato Moony.
“Sono già andato, me l’ha messa a posto ma dice che avendo
un paio di nervi accavallati mi farà comunque male!”
“Non ti ha dato nulla?” chiese Lily.
“Solo un unguento per fare un massaggio!” rispose James per l’amico
che gemette di dolore nel togliersi la divisa sporca.
“Aspetta ti aiuto!” asserì premuroso Remus che lo aiutò
a spogliarsi e poi chiese “Ce la fai a lavarti?”
“Si grazie, arrivo subito, iniziate pure senza di me!” disse il
moro che a differenza di James non si era potuto fare la doccia negli spogliatoi
perché era stato immediatamente portato in infermeria.
Dopo mezz’ora d’imprecazioni Sirius uscì dal bagno, indossava
i pantaloni del suo pigiama e una t-shirt bianca, si scusò con Lily per
la mise ma non sarebbe mai riuscito a rivestirsi.
“Tranquillo, anzi se volete mettervi il pigiama anche voi!” disse
indicando James e Moony che scossero la testa sorridendo.
“Iniziamo allora!” esclamò la bella serpeverde afferrando
il libro “Chi mi dice le proprietà curative della Mimbletus Mimbletonia?”
“Sirius e il massaggio?” chiese James facendo segno alla propria
ragazza di aspettare un secondo.
“Dopo J, studiamo ora!”
“L’hai sentita la Chips, ha detto di farlo subito!”
“Ho capito ma…”
“Te lo faccio io!” disse Moony “Ho già ripassato con
Lily questa parte, così tu e James potete concentrarvi sulle domande!”
Potter annuì euforico per lo slancio avuto dall’amico, Sirius disse
un timido “Grazie!” pensando invece che non si sarebbe mai concentrato
nel sentire le mani di Remus sul suo corpo.
Massaggio e ripasso inziarono insieme e la scena fu davvero esilarante, almeno
per la Evans che si stava godendo le facce imbarazzate di Black e quelle concentrate
di James.
“Ottimo Sirius, ora dimmi come possiamo riconoscere un ungaro spinato?”
“Si dunque… l’Ungaro Spinato viiiiive in… ahhh, Dio
Moony!” ansimò il giovane che vide le stelle quando l’amico
massaggiò un particolare punto della sua spalla.
“Lo so Paddy, ma devi resistere!”
“Li fa malissiiii….mo, ah Dio… Moony!”
“Sirius se preferisci smetto ma…”
“NO!” urlò il moro che imbarazzato per essere stato così
sincero aggiunse sussurrando, diviso tra il dolore e il piacere che le mani
di Lupin gli stavano facendo provare “Cioè si, o meglio no, ma
ti pre…go fai piaaaaano… stò impazzendo!”
“Sei bravo Moony, chi ti ha insegnato a fare massaggi?” chiese Lily
che sorrise nel vedere Sirius mordersi il labbro inferiore non certo per il
male bensì per le piacevoli sensazioni che il lupacchiotto stava scatenando
in lui.
“Mia madre, quando mio fratello si fece male, dovetti imparare a fargli
i massaggi al posto suo… sapete lei lavorava e lui ne aveva bisogno!”
“Sei… sei bravissimo!” sussurrò Sirius che oramai non
sentiva più alcun dolore visto che Remus era riuscito a togliere l’accavallamento
dei nervi e ora si stava concentrando sul dare sollievo a tutta la schiena dell’amico
che estasiato non riuscì a trattenere un gemito di piacere.
Potter scoppiò a ridere come un pazzo mentre Black divenne di un bel
colore purpureo. Lily si complimentò ancora con Lupin il quale dal canto
suo si era eccitato tantissimo nello sfiorare la schiena nuda della persona
che amava e ringraziò tutti i santi che conosceva che stava ancora indossando
i pantaloni della divisa che prontamente avevano nascosto la sua eccitazione.
“Co…come va?” chiese l’ex caposcuola.
“Molto meglio grazie!” mormorò Sirius sdraiandosi sul letto
soddisfatto e aggiungendo “Diamine potrei addormentarmi dopo un massaggio
tanto rilassante!”
“Ma non puoi!” esclamò la Evans che li riportò tutti
al vero motivo per cui si trovavano lì. Il giorno dopo sarebbe stato
sabato, ma loro dovevano sostenere gli esami, di dormire non ce n’era
il tempo.
Remus però disse una cosa che tutti trovarono sensata “All’una
smettiamo, tanto quello che sappiamo, sappiamo! Abbiamo anche bisogno di dormire
o domani saremo tutti degli zombie ambulanti!”
Fu così che in quelle due ore ripassarono il più possibile ma
puntuali decisero di coricarsi. Lily e James si eclissarono dietro le tende
del letto a baldacchino di quest’ultimo mentre Sirius tornò nel
proprio letto anche se in realtà aveva meditato a lungo sul restare dov’era
e fingersi addormentato. Remus si stese e dispiaciuto di non potersi addormentare
accanto al moretto ci mise un secolo a prendere sonno, intorno alle due mezza
quando il respiro cadenzato degli amici gli confermò che fossero tutti
addormentati decise di alzarsi e andare da Sirius, aveva bisogno di lui, del
suo odore, di un suo bacio. Come in catalessi rimase a fissare il moretto dormire
beatamente, fissò il suo petto scolpito alzarsi e abbassarsi lentamente
e quelle labbra maledettamente sensuali immobili pronte per essere baciate.
La luna che filtrava dalla finestra illuminava il suo viso rendendolo ancor
più bello, se mai fosse stato possibile. Lupin si diede dello sciocco,
sapeva che Sirius non lo avrebbe mai amato come avrebbe voluto, e che era stupido
anche solo sperarci, ma tutto di lui gli piaceva, il suo sorriso scanzonato,
i suoi capelli setosi, il suo corpo tonico, il suo carattere gentile, persino
la sua impulsività… adorava tutto di quel moretto che gli aveva
rubato il cuore. Ma come farglielo capire senza ferirlo, senza rischiare di
perderlo? Perché quella era la sua paura più grande, perdere il
rispetto di Sirius e rovinare la loro amicizia. Diede un’ultima occhiata
al malandrino e svelto tornò a letto, abbandonandosi finalmente ad un
sonno ristoratore.
Intorno alle cinque il bel cacciatore dei grifoni si alzò per andare
in bagno, assonnato si diresse barcollando verso la toilette, riuscì
incredibilmente a fare ciò che madre natura impellentemente richiedeva
tenendo perfettamente gli occhi semi chiusi, come non si sa, e sempre mezzo
addormentato tornò verso il suo letto. Fu all’altezza delle tende
di Remus che sentì dei lamenti che improvvisamente catturarono la sua
attenzione svegliandolo all’istante. Il moro ci mise un secondo a capire
che Moony stava sognando qualcosa di poco piacevole, perché gli inconfondibili
gemiti di paura diventavano man mano più forti. Il ragazzo decise di
avvicinarsi all’amico per cercare di calmarlo, silenziosamente si avvicinò
richiudendo le tende dietro di sé e sedendosi accanto al bel licantropo
che scattava come scosso da convulsioni mormorando “No, ti prego…
no… lasciami!”
“Moony calmati!” sussurrò Sirius dolcemente ma i lamenti
dell’altro continuarono “Noo… aiuto…”
“Moony, shhhh… tranquillo… è tutto ok!” risussurrò
Paddy accarezzadogli la fronte.
“Perché… perché mi… fai questo?” balbettò
sempre più agitato il licantropo.
“Remus, va tutto bene… non c’è nessuno… non…”
ma Black non riuscì a finire perché l’amico balzò
a sedere ansimante dopo aver gridato un sonoro “NOOO!”
I due giovani si trovarono a meno di una spanna di distanza dai loro visi, entrambi
avrebbero voluto eliminare quella distanza, ma entrambi si fecero pare mentali
inaudite e decisero di non farlo. Remus, singhiozzò e balbettò
un imbarazzato “Scu… scusa, ti ho svegliato!”
“No affatto, ero sveglio perché sono andato in bagno, tornando
ti ho sentito lamentarti così…”
“Io… stavo sognando… Dio era un incubo!” bisbigliò
il giovane portandosi le mani sul viso e aggiungendo “Mi vergogno da morire!”
“Non devi… non hai fatto nulla!”
“Paddy, io gli ho permesso di…”
“Moony ascoltami…” disse il moro afferrandogli il viso tra
le mani e sollevandoglielo perché i loro sguardi s’incontrassero
“Hai subito un tentativo di violenza sessuale, è una cosa terribile,
non facile da superare, di cui però non devi incolparti… nessuno
deve obbligare qualcun altro a fare ciò che non vuole e tu non volevi”
“Paddy ho paura che… che ci riprovi!”
“Dimmi chi è Moony, dimmelo ti prego!”
Il ragazzo scosse la testa e cercò di abbassare lo sguardo ma Sirius
lo stupì abbracciandolo e sussurrandogli “Non gli permetterò
di farti del male, scoprirò chi è stato e gliela farò pagare,
tengo troppo a te, voglio che tu sia felice!”
“Sirius non voglio che ti metti nei guai, per favore restane fuori!”
mormorò Remus senza allontanarsi dalla stretta dell’altro.
“Ti prometto che seguirò le regole, farò in modo che venga
punito!”
“Paddy, non credere che io non apprezzi il tuo interessamento ma…
preferisco che questa storia non…”
“La McGranitt lo sa!” sussurrò Sirius che sentì immediatamente
l’amico staccarsi dal suo abbraccio e chiedere “Non posso credere
che tu gliel’abbia detto! Avevi… promesso!””
“Non l’ho fatto, siamo stati beccati da Silente stamattina quando
siamo entrati nell’aula vuota a parlare, non è uno sciocco ha fatto
uno più uno, sanno che sei stato aggredito!”
“Oh no… no… che faccio?”
“Moony, non devi vergognarti, è quella bestia che non merita di
essere chiamato persona!”
“Se scopre che… se… Dio lui mentirà, dirà che
lo volevo, dirà che…”
“Non lo saprà, la McGranitt sa essere discreta!”
Lupin scoppiò a piangere nascondendosi sotto le coperte e rannicchiandosi
come un bambino piccolo sgridato dalla mamma, in quel momento era vulnerabile,
Sirius avrebbe voluto dirgli che lo amava e che insieme avrebbero affrontato
questa cosa, ma come sempre ritenne quello il momento meno opportuno e si limitò
a scivolare sotto le coperte dell’amico e ad abbracciarlo dolcemente.
Remus pianse per altri dieci minuti ma poi, coccolato dal tepore del corpo del
bel Black, si addormentò nuovamente.
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Capitolo 16 *** Esami di sbarramento ***
Capitolo 16°: Esami di sbarramento
“Si accomodi signor Potter, possiamo iniziare con Pozioni!”
Il moro si avvicinò al tavolo della commissione e annuì.
“Ci descriva come e quando è bene preparare la pozione scudo?”
Il grifondoro iniziò a raccontare tutto ciò che sapeva sulla pozione in questione, fortunatamente l'aveva ripassata con Lily giusto la sera prima!
“Bene… mi dica dove può trovare un bezoar?”
James rispose senza problemi passando su cenno affermativo del professore alla professoressa McGranitt che gli fece trasfigurare quasi tutti gli oggetti contenuti in sala grande. Il giovane mago dimostrò una buona padronanza della materia e fu congedato e spedito dal professor Vitious che si fece enunciare tutti gli incantesimi di appello che conosceva, seguiti a ruota da quelli anti intrusione e da quelli di pietrificazione.
James seppe rispondere perfettamente, incantesimi era sempre stata una delle sue materie preferite, così come Difesa contro le arti oscure, Astronomia, Cura delle creature magiche e Aritmanzia, l'unica materia dove si arrampicò sui vetri fu Divinazione ma per fortuna non era considerata materia fondamentale per rimanere in quella scuola. Erbologia gli rubò l'ultimo sforzo e quando la professoressa Sprite si complimentò con lui, tirò un enorme sospiro di sollievo.
“Signor Potter, la pregherei di entrare in quella stanza e di rimanerci!” disse la McGranitt indicando una porta alla sua destra.
“Ma professoressa, posso solo uscire a augurare in bocca al lupo ai miei amici?”
“No, i suoi amici non sapranno com'è andato il suo esame così come lei non saprà com'è andato il loro… forza ora si sbrighi, dobbiamo esaminare ancora due persone!”
James dispiaciuto entrò nella piccola stanza e richiuse dietro di sé la porta trovandosi di fronte a Silente che felicemente spaparanzato su di una poltrona, stava ammirando gli esami senza essere visto strafogandosi di cioccorane.
“Professore ma…”
“Oh caro James siediti, ottima prestazione, ora se non sbaglio c'è Sirius, dico bene?”
“Si credo di sì ma… che ci fa lei qui!”
“Volevo vedere come ve la sareste cavata… direi niente male!” rispose il vecchio preside strizzandogli l'occhio il quale aveva reso un'intera parete della stanza trasparente per solo coloro che guardavano dall'interno verso l'esterno.
“Signore io... volevo scusarmi per… sappiamo di aver esagerato e ce ne dispiace molto!”
“Ne parleremo dopo, quando anche Sirius verrà mandato qui… ora siediti e gustati una cioccorana!” ribattè gentilmente il preside che con un colpo di bacchetta trasformò la comoda poltrona in un accogliente divano. James si sedette proprio nel momento in cui il suo migliore amico veniva chiamato dinanzi la commissione.
“Occhiaie! Che ha fatto?” domandò Silente al cercatore.
“Non saprei professore, ieri sera abbiamo smesso di ripassare all'una proprio per dormire e arrivare rilassati agli esami… non glielo so proprio spiegare!”
“Guardandolo si direbbe che non abbia dormito poi molto!” esclamò Silente sollevando un sopraciglio.
“Oh le assicuro che non ha incontrato nessuna ragazza se è questo che pensa!”
“No, penso invece che abbia vegliato il sonno di qualcun altro!”
“SCUSI?” domandò James scioccato “E di chi?”
“Ho una mezza idea ma vorrei che me lo dicesse lui… ah ecco inizia!”
James non poteva immaginare che l'amico avesse vegliato il sonno di Remus sino alle sette e trenta quella mattina. Senza più chiudere occhio, era rimasto accanto al lupacchiotto stringendolo e accarezzandolo teneramente, ogni tanto gli sussurrava una parola dolce o lo baciava premuroso. Solo alle prime luci del mattino e poco prima che i compagni di stanza si svegliassero era scivolato fuori dal letto di Lupin per tornare nel proprio e fingere di svegliarsi dieci minuti più tardi.
“Mi dica signor Black, in quanti modi possiamo utilizzare la polvere di unicorno nel preparare pozioni?”
“Facile!” esclamò Silente sentendo la domanda mentre James rincarò “La sa!”
Sirius rispose senza difficoltà e si destreggiò senza problemi anche quando gli fu richiesto di preparare una delle misture che aveva elencato.
“Grande Paddy!” esultò Potter quando l'amico riuscì a trasfigurare senza alcuna esitazione due sedie e un tavolo in due splendide fenici e un unicorno. La McGranitt applaudì tornando immediatamente seria e cedendo la parola alla professoressa Sprite che volle vedere come il giovane riusciva a rinvasare un'orchidea carnivora. Black rischiò di venir morso solo un paio di volte, il che risultò essere un'ottima prestazione vista la poca disponibilità della pianta in questione.
“Cielo, credevo gli avrebbe staccato una mano a morsi!” disse James sospirando.
“Ah si brutta cosa, era capitato anche a mia zia Clotilde!” ribattè Silente come se niente fosse mentre il moro aldilà del vetro si apprestava a rispondere alle domande di Astronomia.
Sirius fece un po' di confusione con un paio di pianeti ma per il resto l'interrogazione potè dirsi soddisfacente… Ancora meglio invece furono gli esami d'Incantesimi e di Difesa contro le arti oscure, durante i quali Sirius diede il meglio di sé, ricevendo i complimenti della professoressa Morgan e del professor Vitious. Cura delle Creature magiche e Divinazione per contro non erano certo le materie preferite del bel cacciatore che si arrabattò come meglio potè ma alla fine riuscì a strappare una sufficienza.
“Signor Black, ha fatto le ore piccole ieri sera?” chiese la McGranitt decretando la fine della valutazione.
“Bhè non proprio… io non riuscivo a dormire… sa l'agitazione!”
“Capisco!” esclamò la donna che gli indicò la porta e lo pregò di entrarvi.
“Mente!” esclamò James “Sirius, non ha problemi d'insonnia, riesce a dormire anche quando è molto preoccupato… che diavolo dice?”
“Forse qualcosa o qualcuno lo preoccupa più del dovuto!” sussurrò Silente che vide aprire la porta e il moretto entrare.
“Pro… professore, J, ma che…?”
“Bell'esame Paddy!”
“Grazie, ma…”
“Siediti Sirius, dobbiamo vederne ancora uno!”
“Remus è tesissimo!” sussurrò il moro all'amico che gli fece spazio sul divano consentendogli di sedersi.
“Moony è bravissimo, non ha nulla di cui temere!” asserì Potter che era più che certo che l'amico avrebbe fatto un'ottima figura, tra tutti loro era il più preparato.
“Zitti per favore!” li ammonì il preside che si voltò a guardare Remus Lupin avanzare a testa bassa sino dinanzi alla commissione.
“Signor Lupin si sente bene?” chiese la McGranitt vedendolo pallido come mai prima.
“Sì, grazie!” balbettò il giovane senza guardarla.
“Ne è certo?”
“Sicu… curissimo!”
“Va bene iniziamo allora, mi parli degli animagus?”
Remus cercò di aprire bocca ma nessun suono uscì, era talmente imbarazzato, che l'ansia che la McGranitt potesse chiedergli della sua aggressione lo aveva mandato completamente in palla.
“Ma la sa, sa perfettamente cosa rispondere!” disse Sirius balzando in piedi.
“Siediti ragazzo!” ripetè Silente che, preoccupato tanto quanto i suoi due alunni, continuò a fissare il grifondoro tacere.
“Signor Lupin, non mi sembra una domanda tanto complicata… è sicuro di sentirsi bene?”
“Ecco… io… veramente non… si, mi scusi sono solo un po' agitato!”
“Mi faccia vedere allora come trasfigura questa brocca e questo bicchiere”
“In cosa?” domandò il giovane avvicinandosi ed estraendo la sua bacchetta.
“Quello che vuole!” disse Minerva che aveva capito che qualcosa turbava il suo alunno migliore.
Remus deglutì, sollevò la bacchetta ma un tremore innaturale alla mano, del quale si stupì anche lui, gli impedì di poter compiere l'incantesimo.
“Ma che gli succede?” domandò allarmato James “Moony è il miglior alunno di questa scuola in trasfigurazione!”
“Io… non… mi dispiace… non ci… riesco!” balbettò il ragazzo nella cui mente rimbombavano le parole cattive di Zabini “Abbiamo condiviso dei bei momenti…” non è vero, non è vero” pensò l'ex caposcuola che ormai perso nei suoi pensieri non stava più capendo dove si trovasse e cosa stesse facendo lì “Ti denuncerò al consiglio, ti espelleranno se scoprono cosa hai tentato di farmi! - “E credi che ti crederanno? Non essere ridicolo!” non mi crederà nessuno, perseranno che lo volevo” si disse il ragazzo mentre una lacrima scivolò sul suo viso e impietose le parole di Astor continuavano a trapanargli la mente “Mettiti nei panni della McGranitt o di Silente e dimmi cosa penseresti se uno studente andasse da loro confessando di essere gay…non ti basterà ammettere la tua omosessualità e dire di aver ricevuto attenzioni che non erano quelle del ragazzo di cui sei innamorato… chi ti crederebbe? ma soprattutto vorranno sapere invece chi è la persona che ami, pensi che Black avrà piacere di essere sputtanato da te in questo modo? Credi che sopporterà l'onta di venir additato come un frocetto quando sappiamo benissimo che non lo è?”
“Paddy perdonami, non voglio che ci vada di mezzo tu!” mormorò il grifondoro che spaesato lasciò cadere la sua bacchetta a terra mentre un'ultima frase gli diede il colpo di grazia “Non credere che resterò a guardare mentre mi rovini la vita, dirò che sei stato tu a volerlo, che mi hai provocato e che ti ho solo dato ciò che tanto desideravi… nessuno saprà chi di noi due sta mentendo o comunque il dubbio rimarrà per sempre, so essere parecchio convincente te lo assicuro! Senza contare che spiffererò a Black che è lui quello che sogni la notte e che brami di possedere! Chissà che dirà? Non vuoi perdere la sua amicizia vero?”
“MOONY!” urlò Sirius vedendolo “No, ti prego nooo!” singhiozzò immagonato “Non mollare, non dargliela vinta!”
Silente e James guardarono l'altro ragazzo basiti, di certo lui sapeva qualcosa che loro ignoravano, il comportamento di Lupin era alquanto strano per essere ritenuto normale, un ragazzo con ottimi voti in tutte le materie non diventa improvvisamente il peggiore di tutta la scuola.
“Signor Lup… oh cielo!” esclamò la McGranitt vedendolo barcollare e cadere all'indietro.
“REMUS!” gridarono in coro i due amici mentre con un colpo di bacchetta il preside rese attraversabile il muro che stavano osservando.
“Come sta?” chiese l'uomo avvicinandosi.
“E' svenuto!” rispose la professoressa Sprite.
“Questo è un presagio!” esclamò Sibilla Cooman che si guadagnò uno sguardo furente da parte della McGranitt che invece disse “Povero ragazzo, lo stress dev'essere stato troppo!”
“Lo portiamo in infermeria?” domandò James preoccupato.
“No, sono certo che si riprenderà, lasciatelo respirare… allontanatevi tutti!” ordinò il preside che sventolò sotto il naso dell'alunno la sua bacchetta dalla quale uscì un'odore delicato ma al tempo stesso penetrante. Remus riaprì gli occhi qualche attimo dopo, cercò di alzarsi ma un giramento di testa lo spinse di nuovo a terra.
“Come ti senti?” domandò Silente sorridendogli.
“Be… bene signore, ma che mi è successo?”
“Dunque stavi sostenendo l'esame e sei svenuto!”
“Svenuto? Ma…”
“Dio che paura!” esclamarono Sirius e James all'unisono.
“Ragazzi ma…”
“Moony, stai lì e calmati… che è meglio!” spiegò Potter che portata una mano al cuore aveva cercato di rallentarne la folle corsa.
“Mi avete bocciato signore? E' per questo che sono svenuto?” chiese timidamente il grifondoro.
“Assolutamente no, l'esame non l'hai proprio iniziato, non so cosa ti sia successo ma eri come paralizzato!”
Lupin si guardò intorno, vide la McGranitt e capì.
“Sono mortificato io non…”
“Non si preoccupi signor Lupin, potrà risostenere la sua prova non appena si sentirà meglio!” disse gentilmente la professoressa di trasfigurazione che mai e poi mai avrebbe bocciato il suo miglior alunno.
“Professoressa io…” balbettò l'ex caposcuola mentre una lacrima scivolava sul suo bel viso.
“Moony…” sussurrò Sirius che in quel momento avrebbe tanto voluto abbracciarlo e dirgli di non preoccuparsi.
“Per favore potete lasciarmi solo con il ragazzo per dieci minuti?”
Tutti annuirono.
“Minerva aspetta, vorrei che rimanessi e anche voi due!” esclamò il preside indicando i due malandrini che si bloccarono all'istante annuendo.
“Ce la fai ad alzarti?” chiese gentilmente il preside quando tutti eccetto chi poteva rimanere furono usciti dalla sala.
“Sì signore!”
“Bene, in piedi allora!” esclamò l'uomo aiutandolo ad alzarsi.
“Io… sono mortificato, perdonatemi non…”
“Minerva, vorrei che dicessi a Remus cosa sai di quello che gli è accaduto?” disse il preside freddando l'alunno e i suoi due amici.
La professoressa dolcemente raccontò che sapeva che aveva subito un'aggressione a sfondo sessuale, che non conosceva chi fosse stato l'artefice di un atto tanto ignobile ma che avrebbe preso sicuramente dei provvedimenti.
James spalancò la mascella allibito, Sirius chiuse gli occhi dispiaciuto. Remus annuì e scoppiò a piangere balbettando che quella persona avrebbe raccontato in giro delle bugie se si fosse saputa questa cosa e lui non voleva mettere nei guai nessuno.
“Chi metteresti nei guai?” chiese Silente premuroso.
“Non… posso dirglielo signore, ma qualcuno che so non vorrebbe essere trascinato in uno scandalo del genere!”
“Come fai a dirlo?”
“Signore mi creda, conosco quella persona, so che tiene molto alla sua reputazione e… non lo ferirei mai!” sussurrò Moony senza guardare Sirius che sempre più rammaricato di quanto accaduto all'amico sentiva crescere in se la voglia di appendere al muro qualsiasi serpeverde.
“Caro Remus, posso assicurarti che ne io, ne gli altri professori, ne tanto meno i tuoi amici dubiteremmo mai delle tue parole, pertanto stai tranquillo se mai qualcuno dovesse raccontare menzogne su di te o su qualcuno a te caro, saremo i primi a non credergli”
Il lupacchiotto annuì e asciugandosi le lacrime guardò la professoressa e disse “Vorrei che questa storia non si sapesse, preferirei dimenticare!”
“Ma… Signor Lupin, questa persona dev'essere punita!”
“No, non voglio!”
“COSA?” urlò Sirius all'improvviso “Non vuoi punirla, dopo tutto il male che ti ha fatto!”
“Paddy, voglio solo evitarlo, non…” ma il giovane si accorse di essersi tradito e aver ammesso che fosse un uomo il suo assalitore.
“CHI E' QUESTO BASTARDO?” Gridò James furente “DICCELO MOONY!”
“Ragazzi per favore non…”
“Va bene!” asserì secca la McGranitt interrompendo quella discussione “Rispetterò il tuo volere ma sappi che se dovessi cambiare idea sarò ben lieta, insieme al professor Silente di prendere dei provvedimenti!”
“Grazie!” rispose Remus che timidamente chiese “Potrei dare l'esame ora?”
“Certo che puoi!” rispose il preside che richiamati i professori diede il via alla verifica che neanche a dirlo fu praticamente perfetta in ogni materia.
I tre amici furono congedati, non rischiavano più di dover lasciare Hogwarts ma fu loro fatto notare che questo non era sinonimo di nuove scorribande. A Sirius non fu tolta l'esclusione dalla squadra, James invece fu riammesso.
“Mi dispiace Paddy!” esclamò il cercatore.
“Pazienza, vi guarderò dagli spalti!”
“Remus senti…”
“J, preferirei non parlare di quella cosa e… bhè per favore, se puoi tenertela per te, mi faresti una cortesia!”
“Certo ma sei sicuro di stare bene?”
“Si grazie!” rispose l'amico che scusandosi si congedò dagli amici e corse alla torre est.
“Non sta bene per niente!” esplose Sirius “Stanotte ha avuto un incubo e piangeva come un bambino!”
“E' per questo che hai le occhiaie, non hai dormito per stargli accanto!”
“L'avresti fatto anche tu!”
“Sì è vero, ma sono felice che l'abbia fatto tu… dovresti proprio dirglielo sai?”
“Cosa, che lo amo da impazzire e vederlo soffrire così mi spezza il cuore in due? Grazie, ci penserò!” esclamò sarcastico il moretto che si appoggiò al muro e sospirò profondamente.
“Vai da lui, ti terrò Peter fuori dai piedi!” suggerì Potter.
“J perché illudersi, Remus non mi ama, non voglio confidarmi con lui e vedere la nostra amicizia andare in frantumi, preferisco stargli accanto nell'ombra!”
“Sei proprio cieco, ma non te ne accorgi che è pazzo di te? Di chi credi che stesse parlando la dentro, sei tu quello che non vuole coinvolgere, quello stronzo deve avergli detto qualcosa su di te… Moony ti ama, ma è disposto a rinunciare a te pur di non vederti soffrire!”
“Sei sicuro?”
“Paddy, sono o no il tuo migliore amico?”
“Che centra?”
“Ti fidi di me?”
“Si ma che…”
“Bene allora vai alla torre e parla con Moony!”
“Non ci riesco io… non saprei che dirgli!”
“Prova con un “Ti amo” replicò dolcemente il cercatore.
“Oh caspita che rivelazione!” esclamò sarcastico Zabini spuntando all'improvviso da dietro una colonna “Non sapevo che voi due…” disse strizzando l'occhio ai due amici.
“Sparisci serpe!” intimò Black che di avere a che fare con i suoi nemici non aveva proprio voglia.
“Possibile che tu debba sempre essere così simpatico?”
“Non hai capito Zabini, ha detto di levarti dalle palle!” rincarò James.
“Promossi o bocciati?”
“Promossi, contento?”
“A dire la verità no, eccetto forse per Lupin, va bhè ciao sfigati!” ribattè il moro andandosene ma venne bloccato da Sirius che cattivo chiese voltandolo di scatto “Cosa hai detto?”
“Ho detto che avrei preferito vedervi sbattere fuori da Hogwarts, ma non si può aver tutto dalla vita!” rispose a tono il serpeverde strattonando la presa.
“Dopo…” sibilò furente Sirius.
“Cosa?” chiese innocentemente Astor.
“Cos'hai detto su Moony?”
“E chi è Moony?”
“REMUS, COS'HAI DETTO SU REMUS?” urlò il moro ormai prossimo a mettergli le mani addosso.
“Ho detto che mi sarebbe spiaciuto se se ne fosse andato! E' l'unico grifondoro abbastanza piacevole… Che c'è sei geloso?”
“Zabini, stai alla larga da lui!”
“Altrimenti?”
“Non ne ho ancora la certezza…” ansimò il grifone “Ma se scopro che sei stato tu ad aggredirlo in biblioteca l'altra sera giuro che te la farò pagare amaramente!”
“Black, tu vaneggi… mollami o ti faccio espellere!” sibilò impertinente l'altro che si allontanò senza voltarsi.
“Credi sia stato lui?” domandò James.
“Sì!”
“Magari Malfoy?”
“No, Lucius è uno stronzo ma non si abbasserebbe mai a tanto, Zabini invece ne sarebbe capace!”
“Vai da Moony, dammi retta… parlagli!”
Sirius annuì e dopo aver salutato corse alla torre Est.
Salì di gran carica i gradini che portavano ai loro dormitori e quando entrò in camera non vi trovò nessuno, Remus non c'era o almeno era momentaneamente sparito, deluso si avvicinò al letto dell'amico e vide una lettera sulle lenzuola. Curioso l'afferrò, lasciandola ricadere poco dopo sulle coperte dandosi del deficiente, non poteva leggere la sua posta, non sarebbe stato corretto, ma la curiosità di sapere chi gli aveva scritto era più forte del buonsenso, così la prese e lesse…
“Caro Remus,
sapessi quanto mi manchi…
Qui i giorni passano lenti e solitari, scanditi solo dai numerosi compiti e dalle interrogazioni che si fanno sempre più impegnative. Vorrei tanto rivederti, mi manca tutto di te, il tuo dolce sorriso, la tua gentilezza, il tuo modo premuroso di prenderti cura di coloro a cui vuoi bene, senza contare che pagherei pur di stringeri nuovamente, baciarti e perdermi nei tuoi fantastici occhi nocciola.
Non sai che gioia è stata vedere la tua lettera, credevo che non mi avresti scritto, invece l'hai fatto… grazie! Le mie amiche sono rimaste folgorate dalla foto che mi hai inviato, vogliono conoscere tutte quel tuo amico moro dai capelli lunghi… come si chiama, Sirius dico bene? Perché a Natale non lo inviti a Parigi? So che Haylin ha accettato l'invito dei miei genitori, potresti venire da me con il tuo amico, vedrai ci divertiremo un sacco e avremo finalmente modo di stare un po' insieme! Spero tanto che accetterai, starti lontano è un'agonia tremenda… tua Joyce”
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Capitolo 17 *** Partita a scacchi magici ***
Capitolo 17°: Partita a scacchi magici
Sirius era basito, chi diavolo era questa sciacquetta che importunava il suo
Moony? Joyce, Joyce aveva già sentito quel nome, ma quando? “Sul
treno ma certo… ecco dove!” si disse il giovane che sentì
scattare la porta del bagno e come un fulmine ripose la missima là dove
l’aveva trovata e fece finta di entrare in quel preciso istante esclamando
un angelico “Ciao!”
“Ahhh!” urlò Remus vedendolo “Dio Paddy, vuoi farmi
venire un infarto?”
“Scusami!”
“Cielo…”
“Siamo un po’ tesi o sbaglio?”
“Un pochino, avevi bisogno?” domandò il lupacchiotto ributtandosi
sul letto e nascondendo con non chalance la lettera ricevuta.
“Perché la nasconde?” si chiese disperato il moro che invece
asserì “Che ne dici di una passeggiata nel parco… c’è
una bella giornata!”
“No grazie non mi va, voglio restare un po’ solo!”
“Andiamo Moony, non puoi farti rinchiudere in camera, esci, divertiti,
dobbiamo festeggiare, abbiamo passato gli esami di sbarramento!”
“Paddy davvero, non sono in vena e poi… devo studiare!”
La faccia delusa di Sirius era più che esplicita, si avvicinò
al giaciglio dell’amico e sussurrò “Non hai bisogno di studiare,
sai già tutto! Molla il colpo per mezz’oretta”
“Sai che non è così e poi…”
“Remus ma…”
“Devo rispondere ad una lettera!” esclamò svelto l’altro
freddandolo.
“Di chi?” chiese Sirius pregando che non gli mentisse.
“Mia madre!” rispose il malandrino inconsapevole che il suo amico
avesse letto la sua corrispondenza.
“Tua madre?” domandò il moro come se fosse la cosa più
strana del mondo.
“Si mia madre, perché?”
Black non sopportava sentirlo mentire in quel modo, così decise di stare
un po’ al gioco e chiese facendosi serio “Che ti dice?”
“Oh bhè, niente di che… il solito!”
“Cioè?”
Remus si maledisse mentalmente per avergli raccontato una balla ma ormai doveva
sostenerla “Che sta bene, che gli manco, che a Natale forse andiamo a
Parigi!”
“Ma dai che bello!" sospirò "Ci sono stato è una
città molto romantica… ideale per andarci con chi si ama!”
aggiunse Black deluso più che mai che Moony gli stesse mentendo.
“Davvero?” domandò trasognato il licantropo che desiderava
tantissimo andarci con lui.
“Sì!” rispose freddo il cacciatore che aggiunse tristemente
“Così Natale non lo passerai con noi?”
“Ecco io non… non lo so, nulla è già deciso!”
“Capisco, bhè senti io vado, ci si vede!”
“Paddy aspetta… io volevo… scusarmi!”
“Per cosa?” chiese l’amico sorpreso.
“Per… stanotte!”
“Non hai fatto nulla!”
“Si invece, ti ho tenuto sveglio, vero? Guarda che occhiaie che hai!”
“Mi faceva piacere, non ti preoccupare!” rispose dolcemente l'amico
che fece per andarsene per la seconda volta bloccandosi però un istante
dopo.
“Lo apprezzo molto!” sussurrò il bel ex caposcuola “So
di essere un po’ noioso con questa storia!”
“No che non lo sei, avrei anch’io degli incubi se avessero tentato
di… abusare di me!” sussurrò Sirius riavvicinandosi timoroso
che quella parola potesse scatenare nell’amico una reazione sbagliata.
“Fa paura solo sentirlo pronunciare quel verbo, vero?” chiese il
lupacchiotto abbassando lo sguardo.
“Moony, devi denunciare chi è stato… o vivrai sempre nell’angoscia
che possa rifarlo!”
“E’ solo che io… non riesco a scordarmi di lui e delle sue
mani!”
“Appunto, non permettergli di farti questo… Zabini non merita il
tuo perdono!” disse il moro che provò a sondare se i suoi sospetti
fossero fondati.
“Cosa centra Zabini?” chiese invece l’altro che aveva perso
un battito nel sentire Sirius pronunciare il nome del suo assalitore riuscendo
miracolosamente a non darlo a vedere.
“Scusa, ho sentito che faceva dei commenti strani su di te, ho pensato
che fosse stato lui a…”
“No Paddy, togliti questa idea stupida dalla testa e stai lontano dai
serpeverde, entriamo in contrasto con loro per delle stupidate, meglio non gettare
altra benzina sul fuoco!”
“D’accordo scusami!”
“E’ meglio se vai… James ti starà aspettando!”
disse Remus che invece avrebbe tanto voluto che restasse con lui.
“A dir la verità, J è impegnato con Lily e Peter è
imboscato con Carolyn, pertanto se non ti da noia, potrei restare e farti compagnia!”
“Se a te va, a me piacerebbe!” sorrise Lupin.
“Perfetto allora, che vuoi fare?” domandò il moro slacciandosi
sensualmente la coda nella quale aveva raccolto i bei capelli corvini e buttandosi
sul suo letto.
“Non lo so, che ne dici di una partita a scacchi magici?” propose
il bel licantropo.
“Smettila che poi perdi!”
“Non è vero!”
“Moony, perdi sempre quando giochiamo!”
“Diciamo che non è il mio gioco, però m’impegno…”
“Si a perdere!” ridacchiò Sirius.
“E’ perché non sono motivato a vincere, tutto qui!”
“Davvero? Allora sentiamo cosa potrebbe motivarti a battermi?”
“Cosa? Bho…”
“Dai pensaci, io la mia ricompensa l’ho già trovata!”
disse malizioso il moretto.
“Quale ricompensa?”
“Se vinco io, dovrai raccontarmi di Joyce come si deve… se vinci
tu, bhè scegli un po’ cosa vuoi che faccia per te!”
“Devi baciarmi fino a farmi implorare pietà!” pensò
Moony che invece disse “D’accordo, se vinco io, mi racconterai di
chi sei innamorato!”
“Ma non lo sono!” mentì Sirius guardando altrove.
“Si invece, me l’hai detto l’altra sera, che aspettavi a rivelarmi
il suo nome per vedere se ti corrispondeva… bhè, se vinco io, caro
mio, mi dici chi è!” sorrise soddisfatto l’altro.
“Tu, Dio santo, sei tu, solo tu Moony, ti amo alla follia, talmente tanto
che non lo credevo possibile!” pensò Sirius che pallido e un po’
imbarazzato annuì ed estrasse la scacchiera magica da sotto il suo letto.
La prima partita durò appena dieci minuti, Sirius gongolante di aver
stracciato il suo lupacchiotto sorrise malizioso e schiarendosi la voce esclamò
“Dunque… parlami un po’ di Joyce, quando la rivedi?”
“A Natale!” rispose rosso come un peperone Remus “Andrò
a Parigi, i suoi genitori hanno invitato mia madre e bhè… sai quanto
ci tenga che festeggi con lei”
“Così finalmente a Natale scoprirai le gioie del sesso?”
sorrise Sirius cercando di nascondere come meglio poteva il suo disappunto.
“Non lo so Paddy, lei è proprio cotta, io invece non… è
carina, molto, ma a me non piace!”
“Diglielo!” suggerì il moro che avrebbe voluto urlare dalla
contentezza.
“Non voglio dirglielo così, voglio farlo di persona, è per
questo che pensavo di andare a Parigi, anche per chiarire questa cosa!”
“Parigi…” sospirò Black “Che bella città!
Vedrai ti piacerà, tu che sei un romanticone!”
“Non sono un romanticone!” sbuffò Lupin fingendosi offeso.
“Si che lo sei, mister sospiro estasiato nel vedere una coppia innamorata…
Parigi è la tua città, misteriosa e riservata, proprio come te!”
Remus arrossì furiosamente, quelle parole lo avevano profondamente emozionato,
come faceva Sirius a conoscerlo così bene? Riusciva a capirlo perfettamente,
come se potesse leggere nella sua mente… guardandolo giochicchiare con
i pezzi della scacchiera provò ad immaginarsi quanto sarebbe stato bello
passeggiare con lui sur le quais de la Seine o rimbambirsi in un piccolo bistrot
nei pressi di Sacre Coeur, trasognante si ritrovò a sospirare felice.
“Che c’è?” domandò Paddy vedendo la sua espressione
beata.
Imbarazzato il castano balbettò “Bhè forse un po’
romantico lo sono… ma che ci posso fare se mi piacciono certe cose?”
“Nulla, sei fantastico così!” ribattè Sirius senza
pensarci ma rendendosi conto troppo tardi di essersi lasciato andare ad un apprezzamento
un po’ troppo lanciato.
Cadde un silenzio innaturale tra i due che sembrò durare in eterno, silenzio
che fu interrotto da Black che ridacchiando disse “Bhè, tutto sto
casino per dire ad una donna che non la vuoi! Se vuoi vengo io a dirglielo per
te?”
“Davvero? Verresti con me a Parigi?” chiese illuminandosi il licantropo.
“Scherzi? Certo che verrei, adoro quella città, è tra le
mie preferite!”
“Aggiudicato allora, si parte il ventitre e si resterà una settimana!”
“Vuoi davvero che venga?” chiese sorpreso Black.
“Assolutamente! se a te non pesa e se i tuoi non ti fanno storie!”
“Certo che me ne faranno, ma chi se ne frega!” disse svelto Sirius
guardandolo e aprendosi poco dopo in un fantastico sorriso che avrebbe fatto
resuscitare anche un morto.
“Ottimo, allora è deciso… così conoscerai Joyce, potrai
sedurla e togliermela dai piedi!”
“Veramente carino, mollarmi i tuoi scarti!” disse sarcastico il
moro.
“Ti piacerà vedrai! Belle gambe, seno niente male, occhi chiari…
insomma il tuo tipo!”
“Sei tu il mio tipo! Perché non lo capisci?” pensò
Sirius che invece gli disse “No, grazie… preferisco stare con te!”
Moony sorrise ed euforico chiese “Senti me la dai una rivincita?”
“Perché vuoi farti del male?”
“Perché so che posso vincere!”
“Ma non è vero, perchè ti vuoi illudere?”
“Andiamo Paddy… se vinco io mi dici di chi sei innamorato e se vinci
tu… ti dico a che casa appartiene quello che mi ha aggredito!”
“Va bene!” esclamò Sirius porgendogli la mano, un’occasione
del genere non poteva perdersela. Dopo mezz’ora la partita sembrava in
una fase di stallo, per la prima volta Remus era riuscito a mettere in difficoltà
Sirius, che però aveva recuperato egregiamente.
“Niente male Moony, niente male davvero… possibile che ti interessi
così tanto sapere di chi mi sono innamorato?” gli chiese senza
sollevare lo sguardo dalla scacchiera continuando a scrutare i pezzi che animati
tentavano di suggerire mosse più o meno fattibili.
“Diciamo che tengo molto alla tua felicità e mi voglio accertare
che tu sia ben corrisposto” rispose l’amico facendo altrettanto.
“Ben corrisposto…? ti posso già dire che non è così!”
“Come fai a dirlo, mai dire mai! Cavallo in B5!” esclamò
l’ex caposcuola sorridendo felice. La sua pedina si mosse e andò
a scalciare l’alfiere del moro che capitombolò giù dal letto.
“Che modi!” grugnì Sirius “Se è così
che la metti, prendi questa, regina in H2"
“Sììììì!” esultò Moony
cominciando a saltare per tutta la camera mentre ridendo urlava “Cavallo
in B7, scacco!”
“SCACCO? Ma… ma… non è possibile, ci dev’essere
un errore?” balbettò in panico l’amico che già si
vedeva costretto a dire la verità.
“Assolutamente no carino, guarda quella scacchiera e dimmi cosa vedi?”
indicò Remus avvicinandosi.
“Il tuo cavallo mi impedisce di spostare la mia regina, poco male farò
così… torre in H2!” Il pezzo su ordine del cacciatore si
mosse e travolse rovinosamente il cavallo del bel licantropo che deluso si risedette
sul letto sbuffando “Uffa, non vale… c’ero quasi!”
“Non ti crucciare Moony, sono troppo bravo!”
“Lo vedo!” rispose infastidito l’altro.
“Non fare così… sei più carino quando ridi!”
lo schernì Sirius che lo vide sorridere malizioso e chiedere “Dai
dimmelo lo stesso!”
“No, le regole sono regole, se perdo te lo dico… se vinco invece…”
“Falso pignolo che non sei altro… e va bene, la partita non è
ancora finita, avanti gioca!”
“Guarda che tocca a te!” sorrise Sirius.
“Ah! allora dico… regina in…”
“Non lo fare!” sussurrò il moro.
“Perché no?”
“Fidati è meglio non toccarla la regina da lì!”
“Smettila, vuoi confondermi!”
“No, te lo giuro… se sposti la regina vincerò!”
“Come?”
“Così!” rispose Sirius sporgendosi in avanti e simulando
tutte le possibili mosse che avrebbe fatto se Moony avesse spostato la sua regina,
in ogni caso era scacco matto.
“Cavolo! Cosa muovo allora?”
“Bhè potresti difendere un po’ meglio quel povero re in balia
di un destino crudele…” lo schernì Felpato.
“Spiritoso, pensa al tuo di re!” ribattè Remus sfilandosi
il maglione.
Sirius rimase in silenzio ad ammirare quel semplice gesto che fatto dal suo
amico era estremamente sensuale e gli stava provocando una certa reazione…
“Dio, quanto vorrei saltargli addosso e strappargli la camicia a morsi!”
pensò chiudendo gli occhi e sospirando.
Fu proprio in quel momento che Moony si accorse che il pezzo più importante
della squadra dell’avversario in realtà aveva un lato scoperto.
Raggiante ordinò “Alfiere in C5!” e restò ad ammirare
il suo pezzo bianco trascinare via la regina avversaria per finire lanciandola
fuori dalla scacchiera.
“MERDA!” esclamò Sirius in panico “Non l’avevo
visto!”
“Spiacente!” sorrise il suo rivale.
“Torre in… no non posso, allora cavallo in… no, poi mi scopro
di qua… oh cavolo! Re in H1!” recitò alla fine facendo spostare
al sicuro il suo prezioso pezzo.
“Sirius, di chi ti sei innamorato?” chiese malizioso Remus.
“Smettila, non ho ancora perso… non te lo dico!”
“Guarda la mia regina… secondo te che cosa le ordinerò di
fare tra meno di un nanosecondo?” chiese sarcastico il licantropo indicando
la scacchiera.
“Oh no… ti prego Moony, non lo fare, non…”
“Regina in…” ma il ragazzo non potè finire la frase
perché Sirius gli tappò la bocca con la sua mano saltandogli addosso.
“Ah ah ah… smet…tila Paddy, soff…oco!” biascicò
l’amico.
“Non lo fare per favore!”
“Abbiamo fatto una promessa devi mantenerla!”
“Non posso, io…”
“Di cosa hai paura che ti prenda in giro?” chiese gentilmente Remus
notando che la cosa preoccupava molto il moro.
“Peggio, ho paura che non vorrai più guardarmi in faccia, ne parlarmi!”
sussurrò l’altro.
“Ma che dici Paddy, non potrei mai, lo sai!”
“Ti assicuro che appena saprai mi… mi… odierai!”
“Esagerato! Vediamo un po’… non sarà mica Bellatrix
o Narcissa?”
“Figurati, non ho mica parlato d’incesto! Per chi mi hai preso?”
“Insomma, non si sa mai… almeno dimmi di che casa è, ti risparmio
il nome ma almeno la casa!”
“Grifondoro!” mugugnò Sirius viola come un peperone.
“Cosa?”
“Grifondoro!” ripetè il malandrino in un sussurrò.
“Non ho capito!”
“G.R.I.F.O.N.D.O.R.O” scandì bene Sirius rendendosi conto
solo in quel momento che era ancora sopra Remus e a poco meno di due spanne
dal suo viso.
“Grifondoro? allora la conosco?”
“Direi di sì!” balbettò Black spostandosi.
Remus passò in rassegna tutte le grifondoro di cui si ricordava ma nessuna
gli sembrava adatta all’amico, senza farsi sgamare cercò di nascondere
il suo dispiacere e chiese “E dimmi, cosa provi quando state insieme?”
“Cosa non provo, è meglio chiedere… quando mi è accanto,
non capisco più nulla, mi sembra di stare in paradiso. Il mio cuore batte
fortissimo e delle volte mi manca persino il fiato!” rispose tutto d’un
fiato il malandrino che ovviamente stava parlando di lui… ma come farglielo
capire?
“E’ bella?”
“Bello Moony, Bello!” gli disse mentalmente esclamando invece “Molto!”
“Avete già fatto l’amore?”
“No, anche se mi piacerebbe tanto!” ansimò Black viola in
viso per l’emozione.
“Perché non ti dichiari?”
“Bella domanda? Ecco io… non voglio perdere la sua amicizia!”
“Ma scemo, che vai pensando? Solo una povera pazza ti rifiuterebbe…”
“Oppure un pazzo intelligente!” sussurrò Sirius arrossendo
ancora di più se mai fosse stato possibile.
“Intelligente non direi, se ti snobba!”
Sirius guardò l’amico stupito, non capiva bene se Remus aveva finto
di non capire o se non aveva colto la sottigliezza dell’aggettivo usato
al maschile, propendeva più per la seconda ipotesi però…
certezza che fosse così, arrivò quando il licantropo gli chiese
“Dimmi almeno di che anno è?”
“Chi?”
“Come chi, la ragazza che ti piace!”
Sirius chiuse gli occhi e facendosi coraggio rispose “Del Settimo, ma
non è una ragazza, è un ragazzo!”
“Scusa?” balbettò Remus che accusò il colpo come se
fosse stato preso a sportellate in faccia “E’ innamorato di un uomo,
Dio che rabbia, avrei potuto essere io invece chissà chi è questo
stronzo!” pensò mettendosi seduto e rabbuiandosi “Co... cosa
hai detto?”
“Moony, so che la cosa può sembrarti strana e credimi lo è
anche per me… in realtà ho scoperto di essere bisex e… si
bhè, mi sono innamorato ma la cosa buffa… oh Dio buffa, diciamo
particolare… è che sono innamorato di…”
“Heylà, che fate?” domandò Peter piombando in camera
seguito da James che scusandosi con Paddy fece spallucce e sospirò.
“Niente!” rispose tristemente Lupin “E voi?”
“Cercavamo voi due!” rispose Minus che aggiunse “Wow, scacchi
magici chi ha vinto!”
“Sirius!” esclamò Moony alzandosi.
“Bravo Paddy, ti va di fare una partita con me?”
“No Peter, scusami… ragazzi scusate potete lasciarmi da solo dieci
minuti con Remus, devo dirgli una cosa importante!”
“Bhè che c’è di così importante che noi non
possiamo sentire?” esclamò offeso Peter.
“E’ che… vi prego!”
“Andiamo Pete, lasciamoli soli!”
“Che palle, però…” mugugnò il quarto malandrino
decisamente risentito per quella richiesta.
“No aspettate, ragazzi!” provò a dire Lupin che vide James
trascinare Minus fuori dalla camera e richiudere dietro di se la porta.
“Perché li hai mandati via?”
“Perché volevo finire di dirti una cosa!”
“Mi hai detto abbastanza Sirius, ho capito, sei innamorato di un ragazzo…
non c’è problema per me, anche mio cugino è gay… cioè,
sono felice per voi due, davvero, ma non c’era motivo di mandarli via!”
“Si invece!”
“Oh Dio, cosa devi dirmi Paddy che ti sei innamorato di James? Ti prego
tutti ma non lui, è un amore impossibile, sai che ama Lily da morire
e che…”
“No, non di James..:”
“Non dirmi che è Peter?” domandò Remus sbiancando.
“Figurati!”
“Oh no… Malfoy?” balbettò poi.
“Da quando quell’imbecille è un Grifondoro?”
“Ah è vero… va bhè senti… chiunque sia è
un’idiota se non ti vuole! Spero che non ci perderai il sonno per lui!”
Sirius si avvicinò di più dimezzando la distanza che lo separava
dal ragazzo che amava e sussurrò “Moony, sei tu, sono innamorato
di te!”
“Co… cosa?” ribalbettò il lupacchiotto portandosi una
mano al cuore.
“Senti so che…”
“Cosa hai detto?” richiese ansimante.
“Ho detto che ti amo, ma non voglio che questo rovini la nostra amicizia,
ti prego io…” ma Sirius non riuscì a finire perché
venne atterrato da Moony che gettandogli le braccia al collo lo baciò
appassionatamente. Il moro credette di essere morto, sentire le labbra del ragazzo
che amava a contatto con le proprie e godersi le loro lingue sfiorarsi sensualmente
lo stava mandando in estasi… ma la cosa migliore era che non stavano sognando,
erano entrambi svegli e ben consci di ciò che stavano facendo. Loro volevano
baciarsi.
“Rem… Remus, io credevo che…”
“Dio Paddy, ero geloso, geloso marcio, quando mi hai detto che ti eri
innamorato ho creduto di impaz…” ma questa volta fu il turno dell’ex
caposcuola di non riuscire a finire ciò che voleva dire perché
Sirius lo tirò a sé e iniziò maliziosamente a leccargli
le labbra, a mordicchiargliele per poi succhiarle in modo provocante.
“Dio quante volte ho sognato che mi baciassi così” ansimò
Moony.
“Sapessi io!” ribattè il moro spingendolo contro una delle
colonne del letto a baldacchino facendogli perdere completamente il controllo…
Questo è quello che Sirius avrebbe voluto dirgli e soprattutto ciò
che aveva sognato che succedesse subito dopo, invece una volta che si trovò
a pochi passi dall’amico, il cuore gli urlò che non era quello
il momento adatto e il suo coraggio sparì all’istante, imbarazzato
riuscì solamente a chiedere “Sei arrabbiato? Ti ho deluso?”
“No Paddy, se tu sei felice, lo sono anch’io!” mentì
spudoratamente Remus che sfiduciato giurò a se stesso che avrebbe scoperto
chi era questo deficiente che osava rifiutare uno come Sirius.
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Capitolo 18 *** Qualche burrobirra di troppo ***
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Capitolo 18°: Qualche burrobirra di troppo
“Gliel’hai detto?” domandò James curioso.
“Cosa?” chiese Sirius assordato dalla musica a tutto volume.
“TI HO CHIESTO SE GLIEL’HAI DETTO?”
“Ah… Più o meno!” rispose l’amico facendo un
gesto esplicito.
“Che vuol dire più o meno? O si o no!” domandò James
trascinando Paddy in un angolo della sala comune dei corvonero dove si riusciva
minimamente a parlare.
“Gli ho confessato di essere innamorato di un ragazzo ma senza specificare
che quel ragazzo era lui!”
“COSA? MA CE LA FAI? CHISSA’ CHE AVRA’ PENSATO?” urlò
il cercatore, fortunatamente per loro nessuno se ne accorse.
“Mi sentivo tremendamente a disagio e… Dio che situazione!”
mormorò Sirius portandosi una mano sul viso.
“Vuoi che glielo dica io?” chiese Potter indicandosi.
“Come?”
“Che palle…” sospirò James alzando gli occhi al cielo
“HO DETTO, VUOI CHE GLIELO DICA IO?” ripetè il moretto scandendo
bene le parole.
“No, no, ti prego, devo farlo io è che non so come!” rispose
imbarazzato il bel Black che tra una battuta e l’altra dispensava sorrisi
sbadati alle sue ammiratrici.
“Senti stasera mi sembra il momento adatto, lo inviti a bere qualcosa
e glielo dici!”
“Qui? Con sto casino?”
“Sirius sveglia, prendi due burrobirre e vi defilate! Dio santo, quando
dovevi corteggiare qualcuno il modo lo trovavi sempre!”
“Si ma con lui è diverso, lui non è una scopata e via! Non
voglio rovinare il momento, voglio che tutto sia perfetto!”
“E lo sarà, ma smettila di farti menate! Più aspetti, più
sarà peggio!” disse Potter mettendo un braccio sulla spalla dell’amico
che annuì e arrossendo pensò “Chi l’avrebbe mai detto,
io Sirius Black imbarazzato come un ragazzino alle prime armi!”
“Moony viene alla festa vero?” chiese James riportandolo alla realtà.
“Penso di sì!”
“Pensi o ne sei sicuro?”
“Non sono riuscito a chiederglielo, dopo la nostra chiacchierata è
sparito e non l’ho più visto!”
“Fantastico Paddy, perché non gli dici che ti stai per sposare
con un altro così semplifichi le cose?”
“James, non infierire anche tu… ti prometto che glielo dico stasera!”
“Sempre se viene!” sbuffò Potter che non si capacitava della
titubanza del suo migliore amico.
“Lo spero!” ribattè il cacciatore che richiamato da Christine
Bishop si allontanò dall’amico e cercò di distrarsi un po’.
In quel preciso istante Remus Lupin fece il suo ingresso nella sala comune dei
Corvonero e più di un commento compiaciuto si levò da tutto il
popolo femminile presente. C’era qualcosa di diverso in lui, anche se
non sembrava essersi curato più del solito, visto che indossava un paio
di jeans sbiaditi che anticipavano di qualche anno la moda della vita bassa.
Essendo un pò troppo larghi, questi scivolavano sensualmente sui suoi
fianchi e diedero adito a tutti di pensare che fossero stati creati apposta
per l’occasione. La realtà era ben diversa, quelli erano gli unici
Jeans che Moony possedeva, se ne vergognava anche un po’, ma piuttosto
che recarsi alla festa in mutande concordò che la scelta da fare era
alquanto scontata. Li aveva indossati e abbinati ad una camicia nera che era
solito mettere durante le feste ad Hogwarts… senza neanche accorgersene,
così conciato, il Grifondoro splendeva di luce propria. Vedendolo James
lanciò uno sguardo scioccato alla sua Lily la quale, annuendo deliziata,
gli si avvicinò e lo abbracciò chiedendogli “Che hai fatto,
sei bellissimo?!”
“Niente di che Lily, ho deciso che stasera voglio divertirmi!” rispose
l’ex caposcuola arrossendo.
“Ti stan mangiando tutte con gli occhi… decisamente farai conquiste!”
“Buono a sapersi!” rispose il ragazzo che si portò una mano
sulla testa e rise per scacciare l’imbarazzo.
“Chi ti ha regalato questa catenina?” chiese la rossa notando il
sottile filo di pelle nera che avvolgeva il suo collo dal quale pendeva il piccolo
volto di un lupo stilizzato.
“Oh questa… è stata Joyce!”
“Joyce? E chi è?”
“Un’amica!” rispose sempre più imbarazzato Remus.
“Amica… e basta?”
“Diciamo che lei vorrebbe di più ma io…” sussurrò
Moony che finalmente notò Sirius sul lato opposto della sala sorridere
alla Bishop “Bhè io… forse sono uno sciocco, ma non voglio
illuderla!” aggiunse il bel licantropo spostando lo sguardo di nuovo sulla
sua amica.
“Che c’è Remus, tutto a posto?”
“A postissimo! Che ne dici se beviamo qualcosa?” tagliò corto
lui.
“Perché no!” rispose la bella serpeverde che si diresse,
seguita dall’amico, verso il bar che era stato allestito per l’occasione.
“Sei sola?”
“No James è qui in giro e Sirius è…”
“Si l’ho visto!” mormorò il grifone che chiese tradendo
un po’ d’apprensione nella voce “Serpeverde?”
“Narcissa e Lucius, Cristal, Bellatrix e McNair”
“Nessun altro?”
“No, perché?”
“Così, tanto per sapere!” mentì Lupin che non voleva
ritrovarsi Zabini tra i piedi.
“A cosa brindiamo?” domandò Lily porgendogli una burrobirra.
“Alla stupidità umana!”
“Scusa?” ridacchiò la Evans senza dare troppo peso a quell’affermazione.
“No hai ragione, troppo banale, brindiamo all’amore non corrisposto!”
“Moony ma che dici?” chiese questa volta Lily notando che l’amico
non stava affatto scherzando.
“Sono un coglione, ma devo farmene una ragione!” sussurrò
il grifondoro sorridendole tristemente.
“Vuoi parlarne?”
“E che c’è da dire? E’ la storia più vecchia
del mondo, sono innamorato di una persona che ama qualcun altro” sospirò
e aggiunse “Amore non corrisposto, forse il più doloroso di tutti
gli amori!”
La rossa capì al volo a chi si stava riferendo l’amico, avrebbe
voluto dirgli chiaro e tondo come stavano veramente le cose, ma aveva promesso
a James di non farlo, così si limitò a dire “Sai che stasera
sei veramente uno schianto! Scommetto che cadrà ai tuoi piedi vedendoti!”
“Grazie sei un tesoro, ma non serve che mi aduli, stò bene davvero,
voglio solo rilassarmi, divertirmi, prndermi la sbronza del secolo e non pensare
a niente fino a domani mattina!”
“Dico sul serio Moony, ti trovo davvero molto provocante, non ti stò
adulando!”
“Che dire? Grazie!” ripetè il Licantropo imbarazzato “Peccato
che l’unica persona che vorrei se ne accorgesse non mi fila neanche di
striscio! Ma chi se ne frega, brindiamo e sbattiamocene di tutto e tutti!”
propose il ragazzo porgendo la sua bottiglia perché venisse “brindata”
“Sai Remus, non sempre le cose sono come appaiono!” rispose l’amica
tintinnando la sua bottiglia con quella dell'altro e iniziando a sorseggiarla
“Infatti dovresti…” ma la rossa non continuò, Remus
aveva scolato l’intera bottiglietta e ne stava già ordinando un’altra.
“Dicevi?” chiese lui cominciando a bere la seconda burrobirra.
“Quanto ti vuoi divertire stasera Moony?” chiese allarmata la serpeverde
che vide Sirius guardare nella loro direzione e illuminarsi.
“Parecchio! Perché?”
“Bhe credo che se continui di sto passo tra meno di mezz’ora sarai
completamente ubriaco!”
“Dici?”
“Dico!” asserì la serpeverde vedendogli posare sul bancone
la seconda bottiglietta completamente vuota.
“Bhè, quello è lo scopo o no?”
“Buonasera!” esclamò James spuntando alle spalle dei due
ragazzi seduti sugli sgabelli del bar “Come va?”
“Benissimo!” esclamò Remus passandogli una burrobirra e facendo
cin cin con la propria.
“Moony, senti forse è il caso di rallentare” provò
a dire Lily che fece cenno a Paddy di sbrigarsi a mollare quella sanguisuga
della Bishop.
“Remus ciao!” esclamò Cristal avvicinandosi sorridente.
“Cris, ciao, come stai?” replicò dandole un tenero bacio
sulla guancia.
“Bene, e tu? Non ti ho più chiesto come…”
“Oh quella cosa, tutto a posto tranquilla!”
“Davvero?”
“Giuro! Posso offrirti qualcosa?”
“Grazie volentieri, che bevi?”
“Direi la mia terza burrobirra!” rispose il Grifondoro che cominciava
a sentirsi piuttosto allegro.
“Buona anche per me allora!” sorrise la Button aggiungendo contenta
“Sirius ciao!”
“Cristal, Moony… come siamo diversi!” asserì il moro
anche se avrebbe voluto dire affascinante e maledettamente sensuale.
“Hey bello!” esclamò James scambiando con lui un tipico gesto
d’intesa.
“Ciao J, Lily!”
“Sirius!” rispose la rossa sorridendo sovrastando la voce di Remus
che in un sussurro replicò senza guardarlo in faccia “Ciao Paddy!”
“Che fate?”
“Brindiamo!” esclamò Lupin sollevando l’ormai quasi
terminata terza bottiglietta di burrobirra.
“A cosa?” chiese il malandrino regalandogli un dolce sorriso che
gli fece mancare il respiro.
“A co… cosa?” balbettò il lupacchiotto che guardando
Cristal richiese “A cosa Cris?”
“A quanto sei bello stasera!” rispose maliziosa lei “Su chi
devi fare colpo?”
Remus divenne di un bel colore purpureo, tendente al viola e scuotendo la testa
rispose “Su nessuno credimi!”
“Bugiardo! Chi stai aspettando? Chi ti ha rubato il cuore?” domandò
spintonandolo la bella mora.
“La mia principessa!” mentì il licantropo sorridendo che
invece pensò “Sto coglione che hai di fianco… ma che vuoi
lui è troppo preso per accorgersene!”
Cristal rise di gusto e lo abbracciò sussurrandogli “Ti voglio
bene Remus, davvero tanto e perdonami per come sono andate le cose tra di noi!”
“Perdonata!” ribattè lui dandole un secondo bacio sulla guancia
che pietrificò Sirius aggiungendo poco dopo “Senti che ne dici
di sederci da qualche parte? Così per chiacchierare un po’ da soli?”
“Andiamo laggiù vicino al camino?” propose la bella serpeverde
indicando il divano di pelle nera.
“Perfetto!” esclamò il ragazzo che afferrate quattro burrobirre
si alzò e dopo aver salutato, si defilò abbracciato alla Button.
“Ditemi che non sono tutte per lui quelle burrobirre?” domandò
Paddy ai due amici che preoccupati spiegarono lo strano comportamento del bel
lupacchiotto.
“Sì, è tutta colpa tua!” esclamò James togliendogli
ogni dubbio.
“Lo so, non serve che me lo ricordi!”
“Ragazzi sono preoccupata, si è già scolato tre bottiglie
e se beve anche quelle…”
“Che si fa?” chiese Sirius.
“Io distraggo Cristal, tu vai a parlare con lui!” ordinò
Lily decisa.
“Non vuole parlarmi, non hai visto che appena ha potuto se ne è
andato?”
“Tu hai creato sto casino, tu lo risolvi!” sibilò la rossa
che partì alla carica dell’amica serpeverde. Peccato che una volta
giunta a destino restò pietrificata dalla scena che le si parò
davanti, Remus stava baciando appassionatamente la Button che sembrava apprezzare
particolarmente quel contatto di labbra. Vederlo era molto eccitante, probabilmente
a causa dell’elevato tasso alcolico in circolo nel suo sangue il grifondoro
era maledettamente disinibito, il che lo rendeva ancora più sensuale
e provocante.
La Evans tornò dai due malandrini bianca come uno straccio e ammutolita.
“Bhè?” chiese James “Che fanno?”
“Si baciano!” rispose serafica lei scatenando l’urlo di Sirius
“COSA?”
“E sono talmente sensuali che mi hanno scioccata!”
“Non posso crederci… ma…”
“Guarda se non mi credi?” indicò la Evans che si sedette
accanto al suo ragazzo e bevve parte della sua burrobirra per riprendersi.
“Lily, ti prego… non è in sè, potrebbe fare qualche
stronzata e pentirsene domani! Chiama Cristal, così vado a parlargli!”
implorò Sirius.
“Paddy forse non mi sono spiegata bene, non sono su questo pianeta, Remus
è lanciatissimo e… oh no, dove vanno?” esclamò la
rossa vedendoli alzarsi.
“Merda!” sussurrò Black che seguito da James corse al capezzale
dell’amico il quale decisamente ormai fuori di sé disse come poteva
riuscirci in quel momento qualcuno che si era scolato la bellezza di sette burrobirre
nel giro di venti minuti “Ragaz… zzi, vado con lei… ich, torno
subito!”
“Moony perché invece non vieni con noi!” propose Potter afferrandolo
al volo.
“No ich… grazie… lei è più carina di voi ich!”
“Cristal, scusalo, è che stasera…”
“Sirius, portalo alla torre e chiarite!” ribattè la mora.
“Scusa?”
“Avete litigato per caso?”
“No, Cristal… ich… non sono arrabbiato con lui… ich…
ce l’ho con quell’altro… come si fa dico io ich…”
biascicò Lupin quasi a peso morto su James.
“Mentre mi baciava continuava a mormorare qualcosa… ma non capivo,
poi ha detto due o tre volte il tuo nome…”
“Perdonalo Cristal, è un po’ sottosopra stasera!” rincarò
James che fece cenno a Sirius di aiutarlo e insieme si voltarono per uscire
dalla sala comune dei corvonero. Sulla porta però trovarono Zabini il
quale, compiaciuto di vedere la sua vittima offuscata dai fumi dell’alcool,
s’avvicinò e sussurrò “Che gli avete fatto a sto poveretto?”
“Smamma Astor, non sono cose che ti riguardino!” disse secco Sirius
che vide Remus sollevare la testa, fissare il moro negli occhi e dire prima
di perdere conoscenza “Spiacente bello ich… ma stasera sono già
impegnato! Niente ich… giochini strani!”
Potter e Black si voltarono a guardare il serpeverde con odio, non ci voleva
un genio per capire che forse era proprio lui l’assalitore di Moony, il
serpeverde rise cattivo e se ne andò senza degnarli di uno sguardo.
“Bastardo, me la paga!” sussurrò Paddy che fuori dalla sala
comune dei corvonero rassicurò il suo migliore amico, il quale ritornò
alla festa, e caricandosi Remus in spalla lo portò sino al loro dormitorio.
“Moony, sveglia… forza devi vomitare o starai di merda!” gli
disse schiaffeggiandolo leggermente per farlo riprendere.
“Vattene… lasciami stare… vai dal tuo bello!” mugugnò
l’altro.
“Quale bello? Forza tirati su!”
“Nooo… lascia…mi solo, tor… ich…na da lui!”
“Andiamo poche storie!” disse gentilmente Black scuotendolo delicatamente
“E’ qui che voglio stare, con te, non esiste nessun bello!”
“Noooo, via… vogl…io dorm… ich…” si lagnò
l’altro che non aveva sentito una sola parola di ciò che gli era
appena stato detto cominciando a strisciare per poter raggiungere il suo letto.
“Ho detto alzati!” ripetè Sirius aumentando il tono di voce
che afferrò una pozione che avrebbe aiutato il licantropo a liberarsi
e lo trascinò in bagno.
“No… ich… no… Pad…” balbettò Remus
cadendogli tra le braccia.
“Dio come puzzi d’alcool!” esclamò il moro sorreggendolo.
“Lo so ich… tu invece ich… sai di ich… buono!”
sorrise in modo ebete Moony che si lasciò cadere a terra.
“Moony, merda, dai non fare così” ansimò Black che
chinandosi per risollevarlo si trovò pericolosamente vicino alle labbra
dell’amico il quale, ebbro da far schifo, si sporse in avanti, eliminò
la distanta tra loro e lo baciò.
Un contatto veloce ma intenso che lasciò entrambi i ragazzi senza parole
per qualche secondo.
L’imbarazzo fu rotto da Lupin che esclamò “Pad… oh
Dio… vom…” ma il grifone non potè finire la frase perché
senza nemmeno trangugiare la tanto odiata pozione, vomitò anche l’anima
centrando la tazza del water per pura fortuna.
In quei minuti interminabili Black realizzò che Remus era troppo ubriaco
per ricordarsi di quanto avvenuto poco prima e che decisamente non ne era veramente
consapevole o desideroso, si sa che sotto i fumi dell’alcool si fanno
o dicono cose stupide, così si limitò a chiedere “Come va?”
“Fottiti!” fu la risposta dello sbronzo che fu travolto da una nuova
ondata di rigurgiti che durarono un altro quarto d’ora abbondante.
“Davvero una genialata bere così tanto… che volevi fare annegare
i tuoi dispiaceri nell’alcool?”
“Se anche fosse? A te che te ne frega?” biascicò Moony dimentico
del gesto esplicito di pochi attimi prima.
“Me ne frega Moony, ti voglio bene, non puoi conciarti così!”
ribattè Sirius porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Ma senti da che pulpito la predica!” mugugnò Lupin che seccato
sibilò “Faccio da me, grazie!” mentre a fatica si rimise
in piedi.
“Guardati Dio santo, ma che ti è preso?”
“Ho già un madre Sirius, sei pregato di non rompermi le palle!”
ansimò Remus barcollando pericolosamente.
“Attento!”
Ma il monito di Paddy servì a ben poco perché l’altro malandrino,
a causa di un giramento di testa improvviso, cadde all’indietro schivando
per un pelo lo spigolo del box doccia finendo rovinosamente a terra.
“Cazzo, ti sei fatto male?” chiese preoccupato Felpato.
“No, e ora levati!” mentì Moony che aveva picchiato l’osso
sacro contro le fredde piastrelle del pavimento ma non voleva lamentarsi davanti
a Sirius, il quale si spostò e disse “Si bravo, fai pure da solo,
così magari cadi di nuovo!”
Un gesto poco carino di Remus gli fece intuire che la situazione era peggiore
di quello che pensasse, l’amico era furente con lui, come poteva dirgli
che lo amava? Non gli avrebbe mai creduto!
Moony arrancò fino al lavandino per ripulirsi il viso sporco dei residui
dei suoi pasti, si lavò i denti e con un equilibrio alquanto precario
tornò in camera cadendo stremato sul proprio letto.
Nonostante avesse rigurgitato anche il tacchino mangiato a Natale due anni prima,
Moony si sentiva ancora intontito, il mondo intorno a lui vorticava paurosamente
e le immagini era piuttosto sfuocate.
Capiva e non capiva, i suoni erano a volte attutiti a volte amplificati, gli
sembrava di avere la testa immersa in una vasca da bagno, senza contare che
ogni tanto lo stimolo di vomitare di nuovo si faceva maledettamente sentire.
“Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?” chiese Sirius sentendolo
lamentarsi.
“Nooo… voglio che te ne torni alla festa e che mi lasci morire in
pace!” gemette l’altro premendosi un tempia che implacabile aveva
cominciato a pulsare con ferocia.
“Esagerato, non potrei mai lo sai!”
“Levati dalle palle Sirius!” fu la risposta poco gentile di Remus
che si voltò su di un lato dandogli le spalle.
“ACCIDENTI MOONY, SI PUO’ SAPERE CHE CAZZO TI HO FATTO?” sbottò
l’amico.
“Cosa urli deficiente… Niente non mi hai fatto niente, contento?
ora te ne vai per favore? Vuoi lasciarmi in pace?”
“NO!” rispose secco Black avvicinandosi “Non ti lascio qui
da solo in queste condizioni!”
“Stò benissimo e non ho bisogno della balia!” farfugliò
Remus che dopo essersi messo a sedere di scatto dovette risdraiarsi a causa
di un capogiro tremendo.
“Andiamo in infermeria forza!” sussurrò Sirius “Sei
conciato da far schifo, magari Madama Chips ha una pozione anti sbornia!”
“Non l’hai ancora capito vero? Io voglio stare male, voglio sentirmi
di merda e soprattutto voglio restare da solo!”
“Ma perché?”
“CAZZI MIEI!” rispose freddo Lupin.
“E’ per quello che ti ho raccontato oggi?”
Un attimo d’indecisione dovuta alla sorpresa scaturita da quella domanda
poi Moony asserì meglio che potè, viste le sue condizioni “Sirius,
sii clemente, capisco un quarto di quello che mi stai dicendo, ho un mal di
testa talmente forte che vorrei staccarmela, non ho voglia di parlare con te
e voglio stare solo… ti bastano come giustificazioni per lasciarmi in
pace?”
“Moony senti, quello che ti ho detto oggi è in parte vero, vedi
la persona di cui sono inn…”
“Non m’interessa Paddy, fatti chi vuoi e sii felice, ma per favore
vattene!” sussurrò seccato.
“Remus non hai capito…”
“Per favore!” sibilò duro il licantropo alzandosi e aggrappandosi
ad una delle colonne del suo letto a baldacchino per recuperare un po’
di equilibrio.
“Occhio!” sussurrò preoccupato Sirius vedendolo staccarsi
e barcollare diretto alla porta con il chiaro intento di sbatterlo fuori.
“Mollami Paddy, stasera non ti soppor…” aggiunse il compagno
di camera che inciampò sul tappeto e cadde nuovamente a terra. Questa
volta però non fu fortunato come in bagno, lo spigolo del baule di Peter
lo colpì in pieno zigomo facendolo svenire per l’intenso dolore
provato.
“MOONY!” urlò Black soccorrendolo “Coglione avariato,
guarda che ti sei fatto!” rincarò prendendolo in braccio e adagiandolo
sul letto dopodiché come una furia corse in infermeria a chiamare Madama
Chips.
Dopo che la donna ebbe medicato lo zigomo ferito del Grifondoro e rimproverato
Sirius per averlo fatto bere così tanto, lasciò un’ampolla
ambrata contenente l’anti sbornia per l’indomani e se ne andò.
Il moro non replicò, sapeva che se Remus era in quelle condizioni dipendeva
unicamente da lui e dalla sua stupida menzogna… colpevole si avvicinò
al ragazzo che amava, lo spogliò, gli infilò il pigiama e coprendolo
con le coperte rimase a guardarlo in silenzio, anche malconcio era bellissimo.
Incapace di stargli lontano, si sdraiò accanto a lui e dopo averlo abbracciato
cominciò a sussurrargli parole dolci, che se solo fosse stato sveglio,
avrebbe sicuramente apprezzato parecchio. Senza accorgersene Sirius si addormentò
accanto all’amico ancora vestito.
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Capitolo 19 *** "Ridillo!" ***
Untitled Document
Capitolo 19°: “Ridillo!”
L’indomani fu Moony a svegliarsi per primo, implacabili i raggi solari
che filtrarono dalle finestre si puntarono direttamente sul suo bel viso. Maledicendosi
per non aver chiuso le tende la sera prima, a tentoni afferrò la sua
bacchetta e recitò un assonnato “cortine serro” ritrovandosi
poco dopo in una dolce penombra che gradì molto.
All’improvviso però si rese conto di non essere completamente libero
nei movimenti, qualcosa o qualcuno premeva alle sue spalle rendendogli difficile
voltarsi.
“Ma che cavolo succede?” si chiese il lupacchiotto che gemette di
dolore sentendo lo zigomo tirarsi.
“Ah che male… madonna che mal di testa, ma che ho fatto ieri sera?”
pensò cominciando a girarsi lentamente verso il peso che capì
essere una persona che lo stava abbracciando.
“Ma chi è?” si chiese Lupin che, avendo la vista ancora un
po’ appannanata a causa del sonno, non si era assolutamente reso conto
che fosse Sirius.
“Perdonami… Moony!” sussurrò Black nel dormiveglia
pietrificando l’altro che cominciò ad agitarsi per l’emozione
di trovarsi di nuovo a letto con la persona che amava.
“Che ci fa qui? E’ vestito, io invece sono in pigiama” pensò
il bel licantropo “Deve avermi svestito lui, chissà com’ero
conciato? E’ sempre così premuroso nei miei confronti… perché
lo fa? Forse gli faccio pena!” si domandò rattristandosi. Ma prima
che la sua mente potesse lasciarsi trascinare in pensieri poco positivi, Sirius
si mosse e si avvicinò di più, il viso si attaccò a quello
dell’amico, la mano sinistra scivolò sul suo petto e una gamba
sormontò quella di Moony che imbarazzato cercò di fare del training
autogeno per non lasciare che i propri ormoni impazziti avessero il sopravvento.
“Calma Remus, Sirius è a letto con te, ti sta abbracciando, ma
tu ricorda che non ti ama… è in realtà follemente innamorato
di un altro e baciarlo a tradimento, di certo non gioverebbe alla vostra amicizia”
pensò cercando di non lasciarsi stordire dal fantastico profumo di muschio
bianco che emanava la delicata pelle del moro accanto a sé.
“Il suo odore mi fa impazzire, se sapesse che effetto mi fa sentirlo”
pensò Moony rabbrividendo avvicinandosi quel poco che bastò per
fargli annusare per l’ennesima volta la levigata pelle del collo dell’altro
“Cielo!” ansimò deglutendo nervosamente mentre, allontanandosi,
inconsapevole si inumidì lentamente le labbra.
“E’ maledettamente bello anche quando dorme, accidenti a lui, ma
come fa?” si chiese mentalmente soffermandosi ad ammirare i lineamenti
del giovane accanto a se i quali, più marcati rispetto agli anni precedenti,
mantenevano pur sempre un’eleganza e una dolcezza intrinseca. Remus non
potè fare a meno di chiudere gli occhi e pensare a quanto era cresciuto
il suo amico durante quell’estate, solo adesso se ne rendeva veramente
conto, Sirius aveva ormai abbandonato l’aria da adolescente scanzonato,
si era alzato quasi di una spanna e mezza, il suo corpo era cambiato andando
a definire una figura più slanciata e muscoli più definiti, persino
la sua voce era mutata, si era fatta più profonda… inutile negarlo
il bel Black, il ragazzo scavezzacollo che Moony aveva imparato a conoscere,,
stimare, nonché ad amare, si stava avviando prepotentemente a diventare
un uomo. Un sospiro compiaciuto all’idea, uscì dalla bocca semichiusa
di Lupin che non potè non sorridere nell’immaginarsi il suo amico
in versione adulta. La sua attenzione però fu riportata alla realtà,
quando un mugugno gli fece intuire che l’oggetto dei suoi desideri si
stava svegliando.
Che fare però, restare immobile? o Baciarlo?
Spostarsi? o forse Baciarlo?
Avvicinarsi di più? o magari Baciarlo?
Interrogarlo su quanto accaduto la sera prima? oppure definitivamente e inequivocabilmente
Baciarlo?
Remus concordò che benché il suo cuore gli ordinasse intensamente
di saltare addosso a Paddy e sfinirlo di baci, cosa migliore e decisamente più
saggia, era ascoltare ciò che la sua mente suggeriva a gran voce…
far finta di nulla e limitarsi a sembrare una statua di sale.
Lentamente Sirius aprì i suoi occhi liberando quelle profonde e tanto
ammaglianti iridi blu che Moony conosceva bene e spaesato cercò di mettere
a fuoco dove si trovasse. Una volta collegato il cervello e ripristinato il
trasporto neuronale capì che, il corpo caldo che sentiva dannatamente
vicino al prorio, era quello di Remus il quale, imbarazzato tanto quanto lui,
disse “Ciao… Paddy!”
“Moony… Ciao!” sussurrò il bel Black facendo un piccolo
sorriso.
“Di nuovo a letto insieme!” aggiunse il lupacchiotto quasi impercettibilmente
mentre pensò “Peccato che non mi ricordo come ci siamo finiti!”
Ovviamente Sirius non capì e replicò di sua iniziativa fraintendendo
lo sguardo dell’amico “Scusa, è che stavi male… così
io ho pensato…”
“Immagino di aver dato spettacolo ieri?” domandò impacciato
il licantropo.
“Naaa mi hai spaventato solo quando ti sei sfracellato contro il baule
di Peter” rispose ancora un po’ assonnato l’erede di casa
Black.
“Ba… baule?”
“Ti fa male lo zigomo?” chiese il moro.
“Da morire!”
“Spigolo - baule - Peter!” ripetè indicandolo.
“Ma come ho fatto?”
Sirius ridacchiò spostandosi leggermente per consentire all’amico
di fare altrettanto e una volta di nuovo faccia a faccia spiegò “Hai
bevuto come una spugna, ben sette burrobirre!”
“Quante? Dio non è possibile… ecco perché mi fa così
male la testa!” esclamò portandosi una mano in fronte.
“Tranquillo le hai già scaricate tutte!”
“Vomitato?”
“Per ben mezz’ora! Di un po’ ma lo mastichi il cibo quando
lo mangi?”
“Co… cosa?”
“Hai tirato su l’impossibile, alcune cose ancora intere!”
“Che schifo, ti prego!” rispose Moony disgustato.
“Dovresti masticare un pò di più… dicono che non faccia
bene inghiottire i pezzi di cibo interi!” asserì Sirius che, agitato
oltre ogni misura, si stava arrampicando sui vetri sparando cose senza senso
e alquanto fuori luogo.
Remus scosse la testa e preoccupato domandò “Ho detto cose…
cioè non avrò fatto…?”
“Bhè alla festa hai baciato Cristal che credevamo volessi succhiarle
via le tonsille”
“Nooo!”
“Sì, hai fatto non poche stragi di cuori, non eri niente male ieri
sera…” buttò lì l’altro che cambiando subito
discorso aggiunse “Senza contare che hai smerdato Zabini dicendogli che
eri già impegnato pertanto niente giochini per quella sera”
“No, non è vero? dimmi che non…”
“Sì e ti dirò, ciò che hai detto non sembrava tanto
una presa per il culo, non è che…”
“E poi?” chiese ansioso il licantropo temendo di essersi tradito
e avergli rivelato il suo amore.
“Bhè… ti ho riportato qui, tu hai vomitato, non volevi farti
aiutare, abbiamo discusso, mi hai mandato a quel paese giusto per essere fini…
insomma ti è presa questa ciuca incazzosa che non ti dico!” spiegò
Felpato gesticolando e alzando gli occhi al cielo.
“Mi dispiace io… non ricordo nulla di quello che è successo
ieri sera!” replicò Moony premendosi una tempia a causa del dolore.
“Come avresti potuto eri devastato!” sorrise il moro dolcemente
che aggiunse “Eri arrabbiatissimo con me e volevi mandarmi via, ti sei
alzato per cacciarmi e sei inciampato sul tappeto finendo contro il baule di
Pete!”
“Che mi avevi fatto?” domandò sorpreso Lupin.
“Niente, lo giuro… è che tu non mi volevi qui!”
“Qualcosa avrai combinato altrimenti…” disse Remus che all’improvviso
ricordò perché aveva cominciato a bere la sera prima, voleva dimenticare
qualcosa che lo faceva soffrire.
Sirius intuì quale pensiero lo aveva rattristato, decise che doveva chiarire
una volta per tutte, vederlo stare male a causa sua lo annientava, così
facendosi coraggio pensando “Ora o mai più!” sussurrò
“Ti fa male lo zigomo?”
“Tanto!” rispose tristemente Moony evitando lo sguardo dell’amico.
“Madama Chips dice di non toccarlo ma forse so come farti passare il male!”
aggiunse con tono dolce e per niente spavaldo come suo solito.
“Davvero? Come?” chiese innocentemente Lupin che sollevando i suoi
occhi noccola lo vide avvicinarsi e posare un delicato bacio sulla parte contusa.
Un silenzio tombale cadde tra i due ragazzi che si chiesero a turno “Non
avrò fatto la cazzata del secolo?” e “Dio mi ha baciato!
Cosa ho fatto per meritarmi questo bacio divino?” muti entrambi si guardarono
cercando di capire i pensieri dell’altro poi, a spezzare quel mutismo
forzato, fortunatamente ci pensò Remus che sussurrò “Bel
metodo!” e mentre il cuore cominciò a battergli freneticamente
nel petto aggiunse “Chi… chi te l’ha insegnato?”
Black non rispose a quella domanda, era al settimo cielo perché il ragazzo
di fronte a sé non lo aveva preso a sberle, non lo aveva insultato ne
aveva sfoderato una faccia schifata con tanto di occhi pallati per lo stupore
e il ribrezzo così, convincendosi che forse poteva avere una chance,
domandò malizioso ma non troppo “Ti fa male da qualche altra parte?”
Remus annuì e indicò con il dito la sua fronte dando inequivocabilmente
il tacito permesso a continuare con quel gioco intrigante. Sirius sentì
ogni cellula del suo corpo vibrare, brividi molto piacevoli gli attraversarono
la schiena, i muscoli si tesero e il cuore cominciò a pulsare impetuosamente,
talmente forte che poteva distintamente udirne i battiti nella sua gola “Forza
e coraggio Sirius, te la sei cercata ora portala fino in fondo!” si disse
mentre raccimolando tutto il celeberrimo ardimento grifondoro, si avvicinò
e gliela baciò.
Moony espirò il fiato che aveva trattenuto nel vedere le labbra del cacciatore
avvicinarsi per la seconda volta al suo viso e senza che il moro glielo chiedesse
indicò la tempia destra, che senza alcuna esitazione venne baciata delicatamente
seguita a ruota da quella sinistra. Poi fu la volta della palpebra destra, il
moretto si sporse, la baciò e di sua iziativa, subito dopo, fece lo stesso
con quella sinistra. Il respiro di entrambi si fece più affannoso e corto
via via che Paddy diede sollievo ad ogni punto indicatogli da Moony, la sua
bocca si posò gentilmente praticamente ovunque, zigomi, guance, naso,
orecchie, collo, mento sino a quando il dito dell’amico, tremante, non
si posò sulle proprie labbra. Sirius lo guardò per un istante
che sembrò eterno, poi avvicinandosi piano chiese “Sei sicuro?
Ti fa male anche lì?”
“Sicurissimo!” rispose l’altro che nel sentire le labbra morbide
di Paddy sfiorare le proprie prima in modo timoroso poi con sempre più
passione, credette di essere ancora addormentato e nel pieno di uno dei suoi
sogni più belli.
I due ragazzi si baciarono per dieci minuti almeno, le loro lingue s’intrecciarono
assaporandosi a vicenda, stuzzicandosi e giocando maliziosamente insieme. La
mano di Sirius scivolò sul viso di Moony che completamente rapito dai
movimenti del ragazzo che amava si lasciò accarezzare abbandonandosi
a quel tocco sensuale che lo stava mandando in estasi.
“Moony io…” disse il moretto staccandosi per riprendere fiato
“Volevo dirti che…”
“Cos’è stato questo Sirius? Pietà o una presa in giro?”
domandò l’amico che sentiva il proprio cuore battere talmente forte
che non lo avrebbe mai creduto possibile.
“No, anzi io… volevo dirti che… sei tu!” rispose Black
arrossendo.
“Cosa?” chiese l’altro confuso e ancora scioccato da quello
che era appena capitato fra loro.
“Sei tu il ragazzo di cui mi sono innamorato, quello che sogno di baciare
tutte le notti”
“Non… non…ho capito!” balbettò Lupin spalancando
i suoi fantastici occhi nocciola.
“Ho detto che sei tu quello che vorrei baciare, abbracciare e stringere
forte a me ogni volta che ti vedo… perdonami se non te l’ho detto
prima ma…”
“Ridillo!” sussurrò il bel licantropo interrompendolo.
Sirius annuì e dolcemente ripetè accennando un piccolo sorriso
“Ti amo Remus!”
“Ancora!”
“Ti amo!”
“Giuramelo!”
“Te lo giuro!”
“Non… non mi stai prendendo in giro vero?” balbettò
l’ex caposcuola con la voce rotta dall’emozione.
“No, è successo davvero… mi sono innamorato di te e spero
che la cosa sia corrisposta perché…”
“Sì, si Paddy!” esclamò il secondo malandrino saltandogli
addosso “Ti amo da morire, avevo paura a dirtelo perché non sapevo
come avresti reagito” riuscì finalmente a dire l’altro ragazzo.
Sirius lo strinse forte a sé, non poteva credere a quello che aveva appena
sentito, Remus ricambiava i suoi sentimenti, cosa poteva desiderare di più
se non baciarlo di nuovo… e così fece afferrandogli il viso tra
le mani.
“Come sei bravo!” esclamò Moony trasognato.
“Anche tu!” ribattè il moro mordendogli maliziosamente il
labbro inferiore.
“Credevo che fosse un altro, ho pensato che…”
“Lo so, scusami è solo che ho avuto paura di dirtelo” mormorò
Sirius facendolo stendere e iniziando a baciargli e mordicchiargli l’incavo
del collo.
“Dio…” ansimò Remus che aprì le braccia in segno
di totale remissione “Che bello!”
Black sorrise, vederlo abbandonarsi così era maledettamente eccitante,
per fortuna stava indossando i jeans che nascondevano e trattenevano a dovere
la sua più che arzilla eccitazione, cosa che invece al pigiama di Moony
non riusciva tanto bene. Imbarazzato il lupacchiotto disse “Scu…
scusa è che… sei così bravo che io non… cielo che
vergogna!”
“Non ti preoccupare, io ho i jeans… altrimenti sarei messo anche
peggio di te!”
“Davvero?”
L’altro annuì e divenne bordeaux quando l’ormai più
che amico Remus Lupin, fece scivolare una mano sulla sua erezione per testare
la veridicità delle sue parole.
“E’ vero!” esclamò il ragazzo “Sei eccitato!”
“Certo che lo sono, pensavi ti stessi raccontando palle?” chiese
il moro imbarazzato.
Ma Remus non rispose, sorridendo maliziosamente iniziò a slacciare la
camicia di Sirius che divenne una statua di gesso tanto si sentiva emozionato
“Così va meglio!” esclamò Moony che cominciò
a dedicare un po’ di attenzioni anche ai pantaloni del bel moretto che
estasiato dal sentire le mani sul suo corpo gemette di piacere.
“Rem… Remus, aspetta io… io non so…”
“Tranquillo Paddy, non saprei che fare, voglio solo abbracciarti e sentire
il tuo corpo contro il mio!” rispose il giovane che si sfilò la
maglia del pigiama lanciandola all’indietro.
“Streaptease privato… mhhh Dio come sei bello!” sussurrò
Sirius, ormai rimasto in boxer, accarezzando il viso del ragazzo che amava.
“Mai quanto te!” rispose Lupin mentre dolcemente gli saliva a cavalcioni
e lo abbracciava.
“Che dici, siamo un affronto alla natura?” chiese Black ricambiando
la stretta e apprezzando particolarmente il contatto delle loro erezioni benché
ancora nascoste dai loro boxer.
“Forse per qualcuno lo saremo, ma a me non importa, io ti desidero come
non mi è mai successo con nessun altro… sei tu quello che voglio,
nessunissima stupida ragazzina!”
Il moro sorrise e disse “Moony allora da oggi è ufficiale, siamo…
siamo una coppia?”
L’amico annuì e lo baciò di nuovo.
Sirius estasiato lasciò scorrere le proprie mani dalla schiena liscia
sino ai glutei scolpiti dell’altro che sussultò sentendolo accarezzarli
sensualmente.
“Paddy…”
“Cosa?” ansimò il moretto perdendosi ad ammirare i lineamenti
del suo amante.
“Che diciamo a James e a Peter?”
“Che ci amiamo, che siamo raggianti e che d’ora in avanti devono
lasciarci la camera libera più spesso!”
“Dai sii serio, credi che…?”
“Sono serissimo e no, non credo che si sconvolgeranno, ci vogliono bene,
saranno felici per noi!”
“ E se…?”
“Moony, a me non importa voglio stare con te, nessuno me lo impedirà,
neanche i miei migliori amici!” replicò seriamente Sirius.
Remus sorrise e baciò per l’ultima volta il suo bel ragazzo che
deluso di vederlo alzarsi mugugnò un dispiaciuto “Noooo dove vai?
Mi piaceva così tanto sentirti addosso!”
“Devo bere la pozione anti sbornia della Chips, ho la testa che mi fa
un male cane!” spiegò il licantropo che sensualmente afferrò
l’ampolla e deglutì in un sol sorso la verdastra mistura contenuta
all’interno facendo una faccia schifata e tossicchiando poco dopo “Dio,
ma che è… cianuro?”
Paddy rise di gusto e asserì “Così impari a prenderti quella
storta colossale!”
“Ti ricordo che è tutta colpa tua carino!” ribattè
Moony lanciando uno sguardo di rimprovero al bel cacciatore che sorridendogli
invece disse “Carino? Amore non sono carino… sono bellissimo! Stortarti
è il minimo che potessi fare per dimenticarmi”
“Ma sentitelo!”
“Perché, non è forse la verità?”
“Lo ammetto, è vero lo sei, ma non esagerare!” rispose Remus
dirigendosi in bagno.
“E ora dove vai?” urlò Black.
“Indovina?” rispose l’altro dalla stanza accanto.
“Che fai?” gridò il moro alzandosi.
“Una doccia!” sentì rispondere ridacchiando.
“Hai bisogno di una mano?” domandò angelicamente Sirius.
“Smettila!” rispose Remus con un tono divertito.
“Dico sul serio… lungi da me sedurti!” mentì spudoratamente
il moretto che si stava già incamminando verso la toilette. Un silenzio
d’attesa troppo prolungato preoccupò un po’ il moro che temette
di aver esagerato, il quale però fu rincuorato nel sentir urlare “Se
prometti di non…”
“Eccomi!” esclamò Paddy spuntando da dietro il muro facendo
sussultare Moony.
“Ma…”
“Mi dica signor Lupin, che posso fare per lei?”
“Sei incredibile? Ma facevi così con tutte le tue ragazze?”
“Più o meno, cioè no… si… o ma che centra ora?”
“Centra, non sono una delle sciacquette che ti sei fatto fino a ieri!”
esclamò deciso Remus.
“Non l’ho mai pensato” rispose altrettanto serio Sirius che
aggiunse “Con loro è sempre stato sesso e via… con te è
diverso, mi piace giocare e trovo fantastico anche solo stringerti a me…
non ti ferirei mai Moony, sarà bello fare l’amore con te ma solo
quando entrambi lo vorremo e ci sentiremo pronti!”
Il licantropo non ribattè si limitò ad accarezzare la guancia
al suo ragazzo il quale gli baciò dolcemente il palmo sussurrando “Scusa
non volevo farti credere che…”
“Non ti scusare Sirius, ho frainteso io!”
“Davvero mi dispiace, non ti forzerei mai a fare cose che non vuoi…
mai!”
“Lo so, ti giuro che non ne dubiterò più!”
Il cacciatore abbracciò il suo lupacchiotto e sussurrò un dolcissimo
“Buona doccia!” ma contrariamente a quanto aveva immaginato Moony
rispose “Amore, perché non cominci con il baciarmi… e poi
ti unisci a me per una doccia rilassante!”
Sirius sorrise e ansimò felice “Ridillo ti prego”
“Cosa?”
“Quella parolina fantastica che inizia con A e che detta dalle tue labbra
suona così maledettamente sensuale!”
“Amore!” sussurrò Moony dandogli un dolce bacio sul naso.
“Come lo dici bene!” asserì Sirius che lo spinse nella doccia
cominciando a baciarlo con passione.
Alle nove i due ragazzi scesero a fare colazione, era una splendida domenica
di settembre, quel pomeriggio ci sarebbe stata la partita di Grifondoro contro
Serpeverde e per la prima volta in sette anni Sirius non sentì la pressione
della partita imminente. Sereno si sedette a tavola, era felice, come non si
sentiva da tantissimo tempo, avrebbe voluto gridarlo al mondo intero che amava
quel bel ragazzo che sorridente si accomodò alla sua destra sussurrandogli
“Smettila di guardarmi così o arrossirò!”
“Sei così bello quando arrossisci!”
“Paddy, diamoci un taglio, cosa ci siamo detti poco fa in camera?”
“Ti amo?”
“L’altra cosa…”
“Ti voglio!”
“L’ultima cosa!”
“Parola d’ordine: discrezione!” disse Sirius sbuffando che
aggiunse poco dopo “E’ che sono così contento che neanche
Malfoy riuscirebbe a rovinarmi la giornata!”
“Buono a sapersi Black!” esclamò un voce trascicata alle
sue spalle che lo obbligò a voltarsi.
“Lucius, non sapevo ti piacesse ascoltare le conversazioni altrui?”
“Passavo!”
“Che fortuna!” ribattè sarcastico il moro che notò
il suo ragazzo fingere di non aver visto il serpeverde e sereno continuare a
leggere una copia della Gazzetta del Profeta “Posso esserti utile?”
domandò Sirius facendo un sorrisino di circostanza.
“No, a dir la verità ero passato a dirti quanto mi spiaceva non
poterti vedere in campo più tardi… non preoccuparti però,
dalla tribuna potrai lo stesso ammirarci mentre massacreremo i tuoi compagni!”
asserì acidello il cercatore avversario con l’intento di stuzzicarlo
ma per la prima volta in sette anni la reazione di Sirius fu diversa…
il bel ragazzo rise di gusto, lasciando basito il biondino che colto di sorpresa
non ribattè “Lucius, cielo… non sapevo potessi essere così
spiritoso… sai che ti dico, che vinca il migliore, se sarete voi…
va bene uguale!”
Malfoy restò pietrificato da quella risposta ma mai quanto Remus che
sollevò finalmente lo sguardo dalla sua lettura e sorrise compiaciuto.
“Cos’hai fumato Black? Ti senti bene?” domandò Lucius
sorpreso da tanta calma.
“Mai stato meglio!” rispose sorridente il moretto che senza più
degnare di uno sguardo il serpeverde cominciò a servirsi la colazione
mentre questo se ne andò incredulo di non essere riuscito a provocare
la sua vittima preferita.
“Se non dessimo scandalo ti bacerei davanti a tutti!” esclamò
Remus felice che aggiunse “Sei stato perfetto, hai avuto un comportamento
esemplare, non ti sei lasciato indispettire e… Dio Paddy sono molto fiero
di te!”
Il cacciatore sorrise imbarazzato e avvicinandosi sussurrò “Neanche
uno piccolo a fior di labbra?”
“Segnalo, lo riceverai più tardi con gli interessi!”
“L’hai detto!”
“Promesso!”
Sirius annuì e sorseggiò finalmente il suo caffelatte. James li
raggiunse pochi minuti dopo, assonnato come al solito e affamato più
che mai.
“Buongiorno!” mugugnò il cercatore che si lasciò cadere
sulla panchina e addentò una brioche immediatamente.
“Ciao J!” esclamò Remus.
“Mhuuh!” farfugliò l’amico facendo un cenno con la
testa.
“Hey Jam, ti vedo stravolto, che ha fatto ieri sera?” chiese malizioso
Sirius.
“Che ho fatto io? Che avete fatto voi? Siete spariti!” chiese a
sua volta Potter che addentò una seconda brioche.
“Oh dunque nell’ordine… vomitato, litigato, insultato, lui,
me!” disse indicando Moony che aggiunse “Te lo sei meritato!”
“Ma finiscila…” ribattè il moretto spintonandolo e
strappandogli un sorriso poco prima di aggiungere “Per finire con tuffo
carpiato sullo spigolo del baule di Peter, pronto soccorso, medicazione e sgridata
della Chips e poi finalmente nanna!”
“Però… pensavo d’aver passato una serata di merda,
ma la vostra non è stata poi meglio!”
“Perché che hai fatto?”
“Litigato!”
“Ancora, J non dirmi che centra Lily?”
“No, centra quello stronzo di Zabini!”
Remus perse il sorriso e Sirius se ne accorse.
“Che ha fatto?” domandò Paddy sempre più convinto
che Astor centrasse con l’aggressione subita dal suo ragazzo.
“Quando sono rientrato nella sala comune dei corvonero ha cominciato a
rompere le palle, faceva battutine stronze su Moony e su quello che gli aveva
detto poco prima di uscire”
“Perché che diceva?” domandò serio Sirius che aveva
perso in un nanosecondo il buonumore di poco prima.
“Ragazzi ma chi se ne frega di Zabini, fottiamocene!” provò
a dire il licantropo che sentì il suo ragazzo richiedere “Cos’ha
detto J?”
“Mi ha fatto girare le palle, continuava a ripetere che i giochini prima
o poi glieli insegnava di sicuro!”
“E tu?”
“Io l’ho appeso al muro e gli ho consiliato di non sfidare la mia
pazienza, che con le gambe e le dita spezzate non avrebbe potuto neanche più
fare colazione, figuriamoci i suoi giochini del cazzo!”
“Bella James!” esclamò Sirius sorridente.
“Non dovevi J, non ce n’era bisogno!” balbettò Moony
fortemente a disagio.
“Deve solo ringraziare che non c’ero… altrimenti due centre
non gliele levava nessuno!” asserì Paddy che guardando Remus aggiunse
“Amore, poche palle, quello ci prova, ma la voglia gliela faccio passare
in men che non si dica!”
“Sirius ti prego…”
“Mi sono perso qualcosa… Amore?” chiese Potter euforico che
vedendo gli amici arrossire e annuire esultò felice abbracciandoli un
istante dopo “Sono felicissimo per voi!”
“James magari se non metti i manifesti!” sussurrò Sirius
indicando Remus che viola aveva ricominciato a leggere la Gazzetta del Profeta
al contrario.
Il cercatore ridacchiò e girando il giornale disse “Così
è meglio credimi!”
“Gra… grazie!”
“Caro il mio Moony innamorato, che hai fatto allo zigomo? Sesso violento?”
“Smettila James, è stato vicino al letto di Peter…”
“Letto?” chiese il cercatore dei grifoni arcuando un sopraciglio
malizioso il quale vide impallidire l’ex caposcuola che balbettò
“No, era lo spigolo di Peter, cioè del baule, del… uff che
palle!” rispose il bel lupacchiotto arrossendo furiosamente per l’ennesima
volta, mentre il suo ragazzo sorrideva deliziato del suo imbarazzo, ignaro che
poco distante anche qualcun altro stava fissando il grifondoro rapito.
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Capitolo 20 *** Salvataggio in estremis ***
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Capitolo 20°: Salvataggio in estremis
“Devi farmi un favore Lucius?”
“Cosa?” chiese il biondo guardando il suo compagno di casa.
“Toglimi Black dai piedi per un paio d’ore!”
“Scusa? E come dovrei fare? non giocherà, non posso investirlo
mentre assiste alla partita dalla tribuna!”
“Devo parlare a Lupin!” esclamò l’altro.
“Che stai tramando Astor?” chiese sospettoso l’erede di casa
Malfoy.
“Niente… devo solo chiedergli scusa!” sussurrò il moro.
“PREGO? STAI SCHERZANDO?” esclamò con un tono troppo acceso
Lucius.
Zaini gli fece cenno di abbassare la voce e imbarazzato replicò “No,
è solo che… ho fatto una stronzata qualche sera fa e… si
bhè, voglio farmi perdonare!”
“Dimmi che non è vero?” chiese seriamente l’amico che
aveva intuito la gravità di quella risposta.
“Cosa?”
“Dimmi che non ti sei preso una sbandata per quel grifondoro?” bisbigliò
quasi vergognandosi di quello che aveva appena detto.
L’amico tacque, abbassò lo sguardo e confermò i sospetti
del suo capitano.
“Astor, è Remus Lupin, un pezzente, babbanofilo, senza contare
che stà con Black!” evidenziò sottovoce l’amico stizzito.
“Lo so, non c’è bisogno che me lo ricordi, è solo
che… è così maledettamente sexy, quella sua aria un po’
trasandata, quel suo sorriso dolce e sensuale, Dio sto impazzendo … devo
fare qualcosa!”
“Qualcosa, cosa?” chiese allarmato il biondino “Non vorrai…?”
“Ci sarei riuscito se quello stronzo di Black non fosse arrivato!”
“COSA?” urlò Malfoy sbattendo l’amico contro il muro
degli spogliatoi “Non avrai osato obbligarlo a…?”
“Ero arrabbiato, teso marcio, volevo fargliela pagare per come mi aveva
risposto alla festa ma ti giuro che non volevo fargli del male”
“ZABINI TI SEI RINCOGLIONITO?” gridò il biondo fulminandolo
con lo sguardo “Sai che potrebbero espellerti per questa emerita stronzata?”
aggiunse riportando il tono di voce a livelli accettabili timoroso che qualcuno
potesse sentire le sue imprecazioni.
“Sì, lo so! infatti voglio chedergli scusa, voglio dirgli che mi
piace e che non mi permetterò mai più di toccarlo!”
“Vorrei anche vedere!” sibilò duro Malfoy mollando la presa
sul suo migliore amico che tremendamente imbarazzato a malapena riusciva a guardarlo
in faccia “Se ti denuncia sei fuori cazzo! Fuori! Lo capisci? Non potrai
diplomarti, cielo Astor ma che ti ha detto la testa? O forse ragionavi con qualche
altra parte del tuo corpo?”
“Temo la seconda!” balbettò il moro che inspirando profondamente
aggiunse “Non credere che non mi vergogni di quello che ho fatto, non
c’è giorno che non mi dia del coglione, è stata una cosa
infame ma purtroppo l’ho fatta, il passato non posso cambiarlo ma il futuro
sì!”
“E come strisciando ai suoi piedi implorando pietà?” domandò
sarcastico Malfoy “Dio tu, un purosangue abbassarti a…”
“Se Remus mi denuncerà pagherò per la mia stupidità
ma… Lucius ti scongiuro aiutami, creami l’occasione per parlare
con lui, fai in modo che Black si distragga con qualcosa, devo assolutamente
parlargli, voglio chiarire!”
“Non lo so Astor, è un casino… come faccio?” replicò
Lucius scuotendo la testa.
“Andiamo, aiutami!”
“Che gli dico? Oggi l’ho praticamente insultato e lui che ha fatto,
mi ha sorriso e ha detto vinca il migliore! Ti rendi conto? Black mi ha sorriso?
Non era un ghigno, una smorfia, un nervo teso… era un sorriso vero!”
“Chissà che aveva per essere così felice?” domandò
Astor seccato.
“Non l’hai ancora capito? Deve essersi dichiarato con Lupin!”
Zabini strinse convulsamente i pugni e urlò “BASTARDO!”
“Astor, per favore, torna in te! Scordati di quel pezzente sfigato, puoi
avere tutte le ragazze nonchè tutti i ragazzi di Hogwarts, perché
proprio lui?”
“Perché proprio Narcissa, Lucius?”
“Che centra io amo Narcissa, tu non… no, dimmi che non…”
Altra pausa di conferma per poi pronunciare la diretta ammissione “Invece
si, credo di amarlo!”
“E’ peggio di quel che temessi!” esclamò Malfoy portandosi
una mano sul viso che scuotendo tristemente la testa aggiunse “Black non
lo mollerà, se poi adesso non riesco neanche più a provocarlo…”
“Ci sarà pure qualcosa che lo irriti?!”
“Forse l’unica cosa è baciarlo a tradimento!”
“Fallo!”
“Neanche morto, non chiedermi questo!”
“Ti pregooooo!”
“Astor no!”
“Lucius, in nome della nostra amicizia!”
“Non mettere in mezzo la nostra amicizia, non mi faccio Black per darti
l’occasione di provarci con Lupin…” sbottò il biondo
che vedendo la faccia delusa dell’altro continuò “Chiederò
a Narcissa di aiutarmi, lei potrebbe parlargli e distrarlo un pochino!”
“Grazie… grazie… grazie… sei un vero amico!” esultò
il moro abbracciandolo.
“Comunque, sappi che sono totalmente contrario a questa tua… tua…
chiamiamola fase di demenza acuta, Lupin Dio mio!”
“E’ bello da morire vero? Non ti vien voglia di baciarlo quando
lo vedi?” chiese trasognato Zabini che vista la faccia schifata del biondo
aggiunse “No, forse no… va bhè lascia stare!”
“Andiamo deficiente innamorato, cambiamoci o la partita inizierà
senza di noi!”
L’amico annuì e giusto un attimo prima che i compagni di squardra
entrassero nello spogliatoio cominciò a spogliarsi.
“In bocca al lupo J, persistere fino al successo ed ad ogni costo!”
“Sirius, finiscila!” lo ammonì Remus “Non mettergli
in testa strane idee!”
“Strane idee? Moony guarda che questo è il nostro motto da anni!”
ridacchiò Potter.
“Bhè ma che vuol dire ad ogni costo?”
“Vuol dire che i colpi bassi non saranno tollerati!” rispose Sirius
“E che è autorizzato a restituire il favore!”
“Appunto!”
“Appunto che…? forse ti sei scordato di come giocano i serpeverde?”
domandò il suo ragazzo sarcastico.
“Paddy non fare il bambino dispettoso, mi fai imbufalire quando parli
così!”
“Ragazzi vado, ciao a dopo!” disse di volata James che vedendo l’aria
riscaldarsi decise di tagliare la corda.
“Bambino? Remus ma che dici?”
“Va bhè perché parlarne tanto hai sempre ragione tu!”
esclamò il licantropo mandandolo a quel paese mentalmente.
Un attimo di silenzio scese sui due ragazzi che si guardarono profondamente.
Tutto presagiva una litigata da guinness dei primati ma all’improvviso
il moretto sorrise al suo amore ed esclamò “Quanto sei bello quando
ti arrabbi!”
“Co…cosa? Bhè gra… grazie!” rispose imbarazzato
l’altro che aggiunse cercando di restare serio “Comunque non è
di questo che stavamo parlando!”
“Lo so, ma tu sei così sexy in questo momento che vorrei prenderti
e trascinarti alla torre e…”
“Cosa?” sussurrò Remus che si avvicinò al suo ragazzo
rapito da quel sorriso magnetico.
“Indovina?”
“E la partita?”
“Sai quante ne ho viste?”
“Non posso crederci che tu stia parlando sul serio!”
“Perché no, pur di restare un po’ solo con te, farei questo
ed altro!”
“Giuramelo?”
“Ma scusa…” iniziò a dire il moro che trascinato Moony
in una classe vuota e dopo averlo spinto contro il muro aggiunse a fior di labbra
dell’altro “Peter è fuori dai piedi fino alle cinque almeno,
prima sarà alla partita poi imboscato con Carolyn, James deve giocare
pertanto sarà occupato per le prossime due ore, poi doccia, poi coccole
di Lily e infine tornerà alla torre… tutto questo significa che
possiamo fare affidamento su tre ore di libertà assoluta, abbiamo il
dormitorio tutto per noi… e secondo te io mi lascio scappare l’occasione
di tormentarti di baci, di carezze, di strusciatine maliziose, di toccatine
eccitanti per andare ad una partita di quidditch che non posso neanche giocare?”
“Nooo?” chiese Moony baciandolo.
“Nooo!” rispose secco il moro che catturò nuovamente le labbra
del suo lupacchiotto ma con un livello di passione ben più alto del precedente.
“Cosa aspettiamo allora?” sussurrò Remus che sentendolo scendere
sul collo gemette di piacere e chiuse gli occhi trattenendosi a fatica da sbatterlo
sulla scrivania situata alla sua sinistra e strappargli a morsi la camicia che
indossava.
“Ti seguo!” mormorò Sirius che staccandosi a malincuore dall’incavo
del collo di Moony aspettò che uscisse per primo dalla vecchia aula e
senza dare troppo nell’occhio lo seguì incamminandosi verso la
torre dei Grifondoro. Entrambi i ragazzi cercarono di non sembrare troppo colpevoli,
benché sul viso avessero stampigliato a grandi lettere fluorescenti “Hey
guardateci, stiamo andando alla torre per imboscarci!” ma quando furono
a metà scala, certi che nessuno avrebbe impedito loro di raggiungere
il tanto agognato dormitorio, l’urlo d’aquila di un ansimante James
li pietrificò “SIRIUUSSS, FINALMENTE… DIO CHE CORSA!”
“Cos’è successo?” chiese il malandrino vedendolo tutto
rosso e affannato correre verso di lui.
“DOVE CAZZO ERI FINITO NON TI TROVAVO DA NESSUNA PARTE?”
Il moro evitò di rispondere a quella domanda indiscreta e chiese “Ma
che hai si può sapere?”
“MUOVITI, VIENI CON ME DEVI GIOCARE!” rispose afferrandolo.
“A COSA?”
“A QUIDDITCH!” urlò Potter come poteva farlo un disperato
ansante.
“Ma io non posso, mi hanno espulso dalla squadra” balbettò
l’amico.
“Lo so, la McGranitt ha revocato l’espulsione per questa volta,
Tom è caduto e si è fatto male, non potrà giocare e tu
sei l’unico che possa sostituirlo!”
“Ma veramente io…” sussurrò Black che guardò
Remus di sfuggita con la coda dell’occhio e vide che picchiettava nervoso
la punta della scarpa contro il gradino.
“PADDY COSA DICI? FORSE NON MI SONO SPIEGATO BENE, STO PARLANDO DI QUIDDITCH,
PARTITA, SERPEVERDE… NON TI HO DETTO DI ANDARE A DARE UN ESAME DI POZIONI,
NUDO CON MIRTILLA MALCONTENTA ACCANTO!
“Lo so James è solo che…”
“COSA? TI PREGO, MANCANO SOLO DIECI MINUTI, SE NON VERRAI, DOVREMO GAREGGIARE
CON UNO IN MENO… DA QUANDO FAI TUTTE QUESTE STORIE PER GIOCARE?”
“Ecco io…”
“Paddy sbrigati, vai, la squadra ha bisogno di te!” esclamò
deciso Remus che invece avvicinandosi sussurrò “Sarà altrettanto
bello venirti a vedere e coccolarti a fine partita!”
“Davvero non ti dispiace?”
“Assolutamente no!”
Sirius abbracciò il suo ragazzo e bisbigliò “Vincerò
per te!” dopodiché scappò come una furia a recuperare la
divisa e la sua scopa e corse allo stadio.
“Black, che diavolo ci fai tu qui?” chiese stupito Malfoy vedendolo
schierato in fila come i compagni in attesa che Madama Bumb fischiasse l’entrata
delle squadre.
“Sorpresa!”
“Che gioia! Si può sapere perché sei qui?”
“Tom Gillian si è fatto male e l’espulsione è stata
revocata solo per questa partita!” spiegò Paddy felice di vedere
il suo avversario rosicare.
“Figuriamoci se il cocco della McGranitt non usufruiva di un trattamento
di favore!” ribattè schifato il serpeverde che si sentì
rispondere “Che c’è Lucius? Paura di prenderle?”
“No bello, con te o senza di te in campo quel boccino sarà mio!”
“Si credici!” esclamò il moro ridacchiando e lanciando uno
sguardo esplicito al suo migliore amico che gli ricordò di restare calmo
e concentrato. Promessa che non fu per niente facile da mantenere quando il
biondo chiese “Di un po’ Black dove l’hai lasciato il tuo
ragazzo?” attirando su di loro non pochi sguardi da parte dei giocatori
di entrambe le compagini.
Sirius cercò di non dare troppo a vedere il suo imbarazzo e sarcastico
rispose “Ancora con questa storia Malfoy… sei noioso!”
“Noioso forse, ma non bugiardo come te!”
“Senti da che pulpito!” esclamò Sirius che riuscì
a recuperare il suo sangue freddo.
“Dunque amici tu e Lupin?”
“Gli voglio molto bene, lui e James sono i miei migliori amici! Non devo
giustificarmi per questo!”
Fu allora che Lucius sorrise e malizioso chiese “Se sei sincero non ti
dispiacerà se Astor ci prova con Lupin?”
“Si Black, non te la menerai se me lo faccio!” aggiunse Zabini sferzante.
Se lo sguardo di Sirius avesse potuto uccidere ci sarebbero stati due cadaveri
nella fila dei serpeverde, improvvisa una vampata di rabbia lo invase e senza
neanche accorgersene s’irrigidì.
“Che c’è Black abbiamo toccato un punto dolente?” domandò
Astor che soddisfatto si divertì a veder mutare l’espressione sicura
e scanzonata nel grifondoro in una smorfia di puro odio.
“Non osare avvicinarti a lui!” sibilò cattivo il cacciatore
che perse di bottò la sua calma tanto faticata e fregandose che gli altri
ragazzi intorno a lui potessero pensar male della sua reazione aggiunse “Se
ti avvicini a lui, giuro su Dio che ti cambio i connotati!”
“Brutta cosa la gelosia!” esclamò il serpeverde che rincarò
“Dovresti fare come me, io non sono geloso se voi due state insieme!”
“Già, tu ti prendi ciò che vuoi senza neanche chiedere il
permesso, dico bene?” asserì duro il cacciatore avversario incurante
che stava tacitamente ammettendo la sua relazione con Remus.
“Delle volte capita, ma non devo certo rendere conto a te!”
“Si invece, se questo preoccupa e fa soffrire persone a cui voglio bene!”
rispose Sirius che fece un passo avanti in direzione di Zabini il quale facendo
altrettanto disse “E’ così carino! Come può voler
stare con te?!”
“Ascoltami bene lurida viscida serpe, stai lontano da Moony, non osare
avvicinarti a lui o giuro, su ciò che ho di più caro, che sarà
l’ultima cosa che farai!”
“Che paura Black, non ti facevo così focoso!”
“Ma fottiti!” sibilò a meno di due spanne dal viso del serpeverde.
“E’ una proposta?” chiese l’altro malizioso “O
un consiglio da mettere in pratica con qualcuno di nostra conoscenza?”
Sirius fece per tirargli una centra ma James lo bloccò sussurrandogli
che non ne valeva la pena. L’amico sembrò calmarsi ma prima che
potesse dire o fare nulla Astor asserì “Non ti servirà segnare
il territorio, sarà Lupin a scegliere!”
Quelle parole travolsero il moretto che furente urlò al suo rivale “IDIOTA
REMUS HA GIA’ SCELTO!”
Quell’affermazione pietrificò le due squadre che senza volerlo
avevano assistito all’animata discussione dei due cacciatori conclusasi
con una più che esplicita confessione di Sirius Black.
Lucius strizzò l’occhio al grifondoro, applaudì e riportò
nei ranghi il suo cacciatore, felice della buona riuscita del suo piano che
aveva, come unico obiettivo, quello di provocare e far capitolare Sirius. Paddy
dal canto suo, sempre più arrabbiato, cercò di ribattere ma il
fischio di Madama Chips e l’urlo di ammonimento di James lo obbligarono
a montare in sella e librarsi in volo con gli altri.
Grifondoro contro Serpeverde era iniziata.
Nel vedere le due squadre entrare in campo lo stadio esplose festoso inconsapevole
di quello che era appena capitato nelle vicinanze degli spogliatoi. I giocatori
si posizionarono tutti tranne Zabini, che per indispettire un po’ di più
il malandrino, volò sino alla tribuna dei Grifondoro e rivolgendosi a
Remus urlò in modo che lo sentissero tutti indistintamente “Lupin
devo parlarti, voglio chiederti scusa!”
Un “ohhhhhh” sopreso salì dagli spalti dei grifoni che mai
avevano avuto l’onore di sentire un serpeverde chiedere scuasa ad un appartenente
della loro casa, ma quasi svennero quando Astor aggiunse rispondendo all’ex
caposcuola “Si che è necessario, mi dispiace molto per quello che
è successo! Mi piaci, non voglio perdere l’opportunità di
averti come amico!” e detto questo raggiunse i suoi compagni lasciando
un più che basito Remus a guardarlo incredulo.
“Cerca di calmarti!” esclamò James avvicinandosi a Sirius
che ormai era livido di rabbia.
“Ma guardalo lo stronzo, ci prova spudoratamente!”
“Lo so, lo vedo, ma ora devi mantenere la lucidità e restare concentrato
sulla partita! Vinciamo e facciamogliela pagare dopo!”
“Stai pur certo che la pagherà!” rispose secco Sirius che
si lanciò immediatamente all’inseguimento della pluffa. Black sembrava
indiavolato, era talmente arrabbiato e determinato a farla pagare ai suoi rivali
che nei primi dieci minuti di gioco segnò ben settanta punti. L’intero
stadio era in delirio, il cacciatore dei Grifoni stava dando spettacolo, il
suo gioco pulito e scattante mandava in brodo di giuggiole chiunque amasse veder
giocare il Quidditch con la Q maiuscola, era imprendibile, un susseguirsi di
scatti, picchiate, slalom mozzafiato e tiri di una potenza mai vista prima.
“Cosa si è fumato Sirius?” chiese Mary Finnegan a Minus che
voltandosi a sua volta verso Moony domandò “Accidenti, non l’ho
mai visto giocare così bene… sembra che abbia il fuoco nelle vene!
Non si sarà mica drogato?”
“Peter, sembra arrabbiato, credi sia successo qualcosa?”
“Non saprei ma qualsiasi cosa sia, ha funzionato! cielo guarda che picchiata,
fantastico!”
Sirius era, senza ombra di dubbio, il leader indiscusso della partita e sarebbe
rimasto tale se Flitt, stufo di vedersi sbeffeggiare nonché umiliare
in quel modo, non lo colpì con una gomitata al viso che gli fece perdere
l’equilibrio e la pluffa, consentendo così ai suoi avversari di
segnare una rete.
“BASTARDO!” urlò Minus deprecando il colpo basso del serpeverde
mentre Lupin sussultò nel vederlo barcollare pericolosamente.
“Tutto bene?” chiese James avvicinandosi all’amico che sanguinava
copiosamente dal sopraciglio destro il quale annuì e rispose “Sì
bene!”
“Ce la fai? Madama Bumb ha assegnato una punizione, vuoi batterla tu o
vuoi che ci pensi Adam?”
“Certo che la batto io, con molto piacere!” rispose deciso il cacciatore
che era riuscito a scaricare un po’ della sua rabbia giocando.
“Dio Peter ma è ferito!” esclamò preoccupato Remus
notando il bel viso del suo ragazzo rigato di sangue.
“Per forza quella merda di Flitt gli ha tirato una gomitata in piena faccia…
è un miracolo che non sia precipitato!”
“Pre… precipitato?” balbettò sempre più allarmato
il licantropo che rabbrividì nel visualizzare la scena.
“VAI SIRIUS, FACCI SOGNARE!” gridò Minus che esplose un secondo
dopo in un altro grido euforico esaltando la bella rete del moretto che sorridente
si voltò verso la sua tribuna per salutare.
“Tutto bene?” sillabò Remus indicando la ferita.
Il cacciatore annuì e gli regalò un dolcissimo sorriso.
“Sei sicuro?” scandì ancora il lupacchiotto che lo vide annuire
di nuovo mentre sorridente tentò di accennare una risposta verbale. Ciò
che accadde nei minuti a seguire fu agghiacciante, Remus riuscì solo
a gridare un “ATTENTO!” ma senza sortire l’effetto voluto
perché il bel cercatore fece appena in tempo a voltarsi che uno dei pesanti
bolidi di metallo lo colpì in pieno stomaco, disarcionandolo dalla sua
scopa e facendolo precipitare da un altezza di venti metri.
“Wingardium leviosa!” recitò a gran voce Lupin che estratta
la sua bacchetta alla velocità della luce riuscì a rallentare
ma non a fermare la caduta del ragazzo che amava. Un brivido di terrore attraversò
i presenti che temettero il peggio vedendo che il moro continuava a precipitare,
poi incredibilmente, dall’ultima persona che mai ci si sarebbe immaginati
che si prodigasse nell’aiutare il grifondoro, arrivò il miracolo.
Astor Zabini afferrò il malandrino a meno di due metri d’altezza,
che svenuto sarebbe sicuramente morto a causa della caduta, depositandolo a
terra poco dopo.
Madama Bumb sospese all’istante la partita e fece chiamare la Chips che
arrivò immediatamente pochi istanti dopo per soccorrere il ferito. Il
giovane cacciatore non dava segni di ripresa e questo preoccupò Remus
all’inverosimile, vederlo privo di conoscenza steso a terra non lo rassicurava
affatto, ciò che però lo gettò nello sconforto più
totale fu vederlo sparire con Madama Chips su di una barella magica apparsa
per l’occorrenza.
“Dove vai?” chiese Peter vedendolo alzarsi di scatto, ma il bel
licantropo non rispose corse a perdifiato fuori dallo stadio diretto al castello
e verso l’infermeria.
“Signor Lupin, qual buon vento la porta qui?” domandò gentilmente
la donna.
“Si… Si… Sirius!” ansimò il giovane che si accasciò
su di una sedia per riprendersi dalla corsa fatta.
“Non si preoccupi, starà benissimo anche se al momento è
un po’ malconcio!”
La faccia preoccupata di Moony convinse la Chips ad essere più specifica
“Ha quattro costole rotte, e un sopraciglio spaccato. Mi ha preoccupato
un po’ l’emorragia interna che però ho bloccato, per sicurezza
lo trattengo in osservazione, dovrà restare qui per questa notte”
“Emorragia?” balbettò in panico il licantropo che vide la
donna annuire e aggiungere “Il bolide ha provocato una fuoriuscita di
sangue, i sintomi erano evidenti anche se il signor Black aveva perso conoscenza,
pallore, polso rapido benchè poco percettibile, respirazione superficiale…
ma niente che non si potesse curare, pertanto non si allarmi il suo amico starà
bene, deve solo riposare.
Il Grifondoro annuì ma non si sentiva affatto meglio, amava quel testone
impulsivo, si voltò a guardarlo e si sentì anche peggio, sembrava
così indifeso… poi la voce di Madama Chips lo fece distogliere
dai suoi pensieri “Si accomodi signor Zabini, sono subito da lei!”
Il serpeverde sostava in piedi, con il braccio destro penzoloni e un’espressione
sofferente sul viso.
Remus sussultò nel vederlo, non sapeva se odiarlo per quello che aveva
tentato di fargli giorni prima o ringraziarlo per aver salvato il ragazzo che
amava. I due studenti si guardarono per un istante mentre la Chips disse “Bel
salvataggio signor Zabini, se non fosse stato per lei il signor Black sarebbe
morto, venga diamo un’occhiata a quel braccio!”
Astor si avvicinò e l’infermiera gli scostò la divisa facendolo
gemere per il male “Bella botta, ha anche stirato i legamenti nell’afferrare
il suo avversario, ora le farò un’iniezione per il dolore e le
fascerò il braccio per tenerlo fermo ma stasera deve assolutamente restare
immobile”
Il ragazzo annuì e udì la donna aggiungere “Torno subito,
vado a prendere delle bende, non si muova!”
Un silenzio tombale cadde tra i due ragazzi che all’unisono parlarono.
“Grazie” disse Moony evitando di guardarlo mentre Zabini rispose
“Scusa”
“Se non l’avessi afferrato, lui sarebbe…” sussurrò
il grifondoro sollevando lo sguardo verso il serpeverde che deciso ribattè
“Non l’ho fatto per Black, l’ho fatto per te! non volevo che
soffrissi!”
“Per favore evitami queste stronzate!” lo freddò Lupin.
“Davvero, non volevo che ci patissi… non per lui almeno!”
“Scusa ma mi vien un po’ difficile crederti!”
“Lo so, ma ti giuro che è così, tengo molto a te e mi dispiace
tanto per quello che…”
“Smettila, so benissimo che non è vero! se non fosse arrivato Sirius
quella sera, avresti fatto i tuoi porci comodi e te ne saresti andato lasciandomi
lì come un cane!”
“Ero arrabbiato e volevo fartela pagare, ma credimi sono pentito, sono
veramente dispiaciuto, non lo rifarei mai più!”
“Certo che no, perché non sarei così idiota da permetterti
di rifarlo, devi starmi alla larga Zabini!”
“Non mi perdonerai mai, vero?” chiese dispiaciuto il serpeverde.
“Perché tu lo faresti? Ti scorderesti di qualcuno che ha osato
anche solo tentare di abusare di te?”
“Forse no, ma credevo che tu fossi diverso da me!”
“Credevi cosa?” domandò Remus sempre più indispettito.
“Credevo che voi grifondoro deste sempre una seconda possibilità!”
“Con che coraggio osi farmi passare per lo stronzo della situazione? Forse
per te è facile dimenticare, ma io non me lo scordo che hai tentato di
violentarmi!” sibilò duro il grifone che vedendo l’altro
avvicinarsi indietreggiò di un passo e aggiunse “Stai lontano da
me, non ti avvicinare!”
“Remus perdonami, io…”
“Non osare chiamarmi per nome, lurido bastardo, non sei un mio amico che
hai il permesso di farlo!” esclamò l’ex caposcuola deciso.
“Vorrei diventarlo però!”
“Cosa? Stai scherzando vero?”
“E’ la verità, tu mi piaci molto, io… credo di…
amarti!” sussurrò imbarazzato il serpeverde avvicinandosi ulteriormente.
“Ti prego, non sai neanche cosa voglia dire la parola amore, chi ama non
farebbe mai ciò che hai osato fare tu!”
“Remus, per favore…”
“TI HO DETTO DI NON AZZARDARTI A CHIAMARMI PER NOME!” sbottò
Lupin afferrando il ragazzo per la divisa e sbattendolo violentemente e dolorosamente
contro il muro dimezzando pericolosamente la distanza fra loro.
“Perché puoi amare Sirius e me no?” mormorò Zabini.
“E me lo chiedi?” rispose Moony vicinissimo al viso del serpeverde
che invece di rispondere si sporse in avanti e posò un delicato bacio
sulle labbra del grifone che scioccato e preso alla sprovvista si allontanò
poco dopo dicendo “Stai lontano da me!” e scappò fuori dall’infermeria.
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Capitolo 21 *** Bugie che fanno male ***
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Capitolo 21°: Bugie che fanno male
Madama Chips rientrò poco dopo, aveva con se tutto il necessario per
fasciare il braccio del cacciatore e anche un’ampolla contenente un antidolorifico
che aveva preparato per il giovane.
“Ma dov’è andato il signor Lupin?” chiese vedendo che
Remus era sparito.
“Aveva da fare!”
“Capisco, forza sbrighiamoci!” sussurrò la donna che iniziò
delicatamente il bendaggio. Astor si ritrovò il braccio stretto al petto
in men che non si dica.
“Senta Madama per quanto dovrò…?” ma il ragazzo non
terminò la sua domanda perché l’infermiera, incurante di
ciò che le si stava chiedendo, si era avvicinanata a Sirius dicendo “Buongiorno,
vedo con piacere che finalmente si è risvegliato, come si sente?”
“Sta…to me…glio!” ansimò il moro che la sentì
ribattere “E’ stato molto fortunato, deve la sua vita al signor
Zabini!”
Sirius non disse null’altro si limitò a fissare il suo rivale che
a sua volta tacque.
“Vi lascio da soli qualche minuto, così potete fare due chiacchere,
torno subito!”
“No Madama, non serve davvero, resti!” urlò il serpeverde
senza successo che fece per andarsene ma fu fermato dal grifone che chiese “Per…chè
l’hai fat...to?”
Zabini sbuffò e rispose “Perché, che tu ci creda o no, non
mi andava di vederti spiacciccato sul prato!”
“Non quello!” gemette Black a causa delle costole fratturate.
Lo sguardo stupito dell’altro obbligò Paddy a chiarire “Re…mus,
per..chè l’hai ba…ciato?”
“Sei pazzo Black, che diavolo dici?”
“NON MENTIRE!” urlò Sirius maledicendosi all’istante
per quella pensata poco furba “Ti…ho…vi…sto!”
Sarebbe stato stupido mentire e negare, Black doveva aver assistito al bacio
di poco prima, magari non aveva sentito cosa si erano detti lui e Lupin, ma
il contatto di labbra di certo non se l’era perso.
“Cosa vuoi che ti dica Black, si è vero, ci siamo baciati!”
“Perché?” ansimò nuovamente il moro.
“Perché ci andava, non credi che due persone si baciano perché
ne hanno voglia?”
“Menti!” sussurrò a fatica Sirius.
“Perché dovrei? Se non avesse voluto mi avrebbe scacciato o colpito,
o no?”
Il grifondoro chiuse gli occhi e una fitta di dolore più acuta delle
altre lo attraversò, quella però proveniva dal cuore, ne dal costato
ne dal sopraciglio lacerato, quella era ancora più dolorosa e dura da
sopportare.
“Co…cosa ti ha det…to?” balbettò il moretto sdraiato
a letto.
“Che è confuso, che si sente in colpa nei tuoi confronti, che non
sa cosa fare!” mentì il rivale ma in modo talmente sicuro e convincente
che Black rabbrividì. Nessun tentennamento nella sua voce che potesse
far pensare ad una bugia.
“Non… è ve…ro!” ansimò Sirius spalancando
gli occhi allibito “Stai men…ten…do!” rincarò
scuotendo la testa.
“Senti, pensa quello che vuoi, quando lo rivedrai chiediglielo…
l’hai visto anche tu che ci siamo baciati!” rispose serenamente
l’altro come se si fosse tolto un grande peso dal cuore.
“Remus non… non ti ama!”
“Cosa ti rode Black, che possa amare un serpeverde, uno come me o che
abbia preso per il culo te?” domandò cattivo il cacciatore in piedi
ben deciso ad instillare nel ragazzo il dubbio.
“Aspetta e spe…ra!” sussurrò Paddy.
“Ho capito, ti da fastidio che possa scegliere me!”
“Remus ha già scelto, è me che vuole!” ansimò
Sirius che dovette premersi l’addome per sopportare le tremende fitte
di dolore che lo avevano scosso.
“Raccontati pure questa favoletta, ma non dire che non ti avevo avvisato!”
esclamò duro l’altro che detto questo senza più voltarsi
uscì dall’infermeria lasciando il grifone a struggersi lacerato
dal dubbio.
Alla torre dei Grifondoro Moony sembrava una preda in gabbia, continuava a
camminare avanti e indietro per la stanza insofferente. Di corsa aveva raggiunto
il dormitorio e vi si era chiuso dentro, arrabbiatissimo con se stesso per non
aver reagito come avrebbe dovuto al bacio di Astor.
“Incredibile, è riuscito a baciarmi di nuovo!” urlò
dandosi poco dopo del coglione “Perché non l’ho preso a sberle?
perché non l’ho insultato?” si chiese sedendosi sconsolato
sul letto e portandosi una mano sul viso “E’ riuscito ancora una
volta a mettermi le mani addosso… Dio che nervi!” sbottò
balzando in piedi e realizzando solo in quel momento che, scappando, aveva completamente
dimenticato che in infermeria giaceva svenuta una persona al lui molto cara.
Svelto uscì dalla camera diretto da Sirius. Quando arrivò nell’immensa
stanza dov’era ricoverato il moretto, notò con suo grande piacere,
che il ragazzo che amava si era svegliato ma che, immerso nei suoi pensieri,
non si era accorto della sua presenza.
Avvicinandosi lo udì gemere di dolore ma saperlo sveglio benché
dolorante non poteva che farlo sentire meglio.
“Paddy ciao!” sussurrò Remus dolcemente.
“Che fai qui?” ansimò l’altro ragazzo.
“Che dici? Ero preoccupato per te!”
“O per lui!” aggiunse Sirius debolmente guardandolo finalmente negli
occhi. Benché il suo sguardo fosse tanto penetrante quanto glaciale,
in quel momento sembrò ardere di rabbia.
Moony sgranò gli occhi e confuso domandò “Lui chi?”
“Non… mentirmi Re…mus, ti ho visto!”
“Paddy non capisco!”
“Vediamo se così ci riesci…” sibilò duro Black
che dovette smettere di parlare per qualche istante a causa del dolore al costato
“Ti…ho…visto, prima, con Zabini… che vi baciavate!”
“Sirius credimi, non è come sembra, stavamo discutendo e…”
cercò di spiegare Lupin.
“Da quella distanza?”
“Si da quella distanza, e ti assicuro che non avrei mai voluto che lui…”
provò ad aggiungere.
“Devi… dirmi qualc…osa Moony? Ti interessa Astor?”
“Co…Cosa? Scherzi vero?” domandò smarrito Moony che
nell’udire quelle parole sentì come se qualcuno gli stesse trafiggendo
il cuore con una lama affilita.
Il silenzio di Sirius preoccupò non poco Lupin che avvicinandosi chiese
“Come puoi pensare che lui mi piaccia?”
“Cosa dovrei pensare? Ho visto che vi baciavate!” ansimò
dolorante il moro facendo una smorfia.
“Mi sono allontanato subito e poi sono andato via e…”
“Non subito quanto avresti dovuto!” disse secco Black.
“Paddy, Zabini non è niente, credimi, l’unico che amo e che
voglio, sei solo tu!”
“Sei sicuro? Perché non sopporterei di scoprire che è lui
quello che veramente desideri al tuo fianco!” esclamò tutto d’un
fiato il ferito. Come non si sa, visto che a malapena riusciva a pronunciare
il proprio nome senza svenire dal male, forse erano state la paura di perdere
il ragazzo che amava o l’ira causata dalle parole cattive di Zabini a
donargli quelle energie inaspettate… fatto sta, che come uno schiaffo
improvviso, quella risposta aveva travolto l’ex caposcuola.
Remus sussultò e trattenne il respiro, era basito, non si capacitava,
come poteva dubitare del suo amore e credere che provasse qualcosa per la persona
che aveva tentato di abusare di lui “Sirius non puoi credere davvero che
io…?” balbettò.
“Mi ha detto che sei confuso, che ti senti in colpa e che non sai chi
scegliere” gemette il cacciatore.
“COSA?” esplose Remus “COSA HA DETTO?”
“Dovresti saperlo… gliel’hai detto tu!” asserì
scioccamente il grifone.
Zabini aveva mentito, aveva raccontato a Sirius tante bugie, solo con l’intento
di separarli, ma non era quello che feriva di più il bel licantropo,
sapere che la persona che amava dubitasse di lui era anche peggio. Una pugnalata
in pieno petto avrebbe fatto meno male, Moony si avvicinò ulteriormente
e con gli occhi colmi di lacrime appoggiò le braccia sul letto e balbettò
“E tu gli hai creduto, vero?”
Sirius scosse la testa e rispose “No, ma fa così male pensare che
sia vero!” gemette il moro.
“SI INVECE CHE GLI HAI CREDUTO… NON POTREI MAI AMARLO, MAI!”
aggiunse Moony mentre due lacrime solitarie scesero a rigargli il viso pallido.
“Perché l’hai… baciato?” chiese con la voce rotta
dal magone Black a cui perfide continuavano a tornare alla mente le parole di
Zabini.
“E’ stato lui a farlo, io gli stavo dicendo di non osare chiamarmi
per nome e lui si è sporto e mi ha baciato… ma cosa te lo dico
a fare, tanto non mi credi, vero?”
“Da qui sembrava che… che tu lo volessi quanto lui!” sussurrò
Sirius che ansimò di dolore subito dopo.
“Non sai quanto ti sbagli!”
Il moro fissò negli occhi il suo ragazzo o almeno quello che riteneva
tale sino a mezz’ora prima e stupidamente chiese “Chi me lo assicura?”
Remus sorrise tristemente e singhiozzando rispose “Io e vuoi sapere perché?”
domandò a sua volta mentre nuove lacrime scesero a rigargli il viso “Perché
non potrei mai amare qualcuno che ha cercato di violentarmi!” e detto
questo scappò via lasciando Sirius incredulo e senza parole.
Lupin corse, corse a perdifiato per i corridoi della scuola incurante di capire
dove stesse andando, le lacrime offuscavano il suo sguardo e gli facevano bruciare
gli occhi. Ma non gli importava, desiderava solo scappare da Sirius e dalla
sua sfiducia, voleva restare solo per potersi sfogare e piangere. Senza neanche
accorgersene il bel lupacchiotto si ritrovò a singhiozzare disperato
nei pressi della capanna di Hagrid, appoggiato allo steccato che delimitava
il campo di zucche del guardiacaccia.
Il mezzogigante si accorse di lui e gentilmente si avvicinò, adorava
James Potter e i suoi amici e vederne uno tanto triste gli dispiaceva “Che
succede Remus?” domandò l’omone passandogli un fazzoletto
che sembrava più un mezzo lenzuolo.
“Nien…te!” balbettò il ragazzo che afferrò il
candido foulard e vi nascose il viso all’interno.
“Che ne dici di una tazza di thè?” propose Rubeus sorridendogli
dolcemente mentre indicava la capanna a pochi passi da loro “A stomaco
caldo e davanti ad un biscotto si riesce sempre a vedere le cose in modo diverso”
“Va… va bene!” singhiozzò Moony che lo seguì
al suo interno. Aveva bisogno di una persona amica con cui sfogarsi e sapeva
che Hagrid avrebbe saputo ascoltarlo e senza ombra di dubbio avrebbe anche mantenuto
il segreto di ciò che stava per raccontargli.
I due si chiusero nella capanna con Odino che adorava farsi coccolare dai malandrini
quando venivano a fare visita al suo padrone e davanti ad una fumante tazza
di thè Lupin iniziò a raccontare cosa opprimeva il suo giovane
cuore.
“DOVE CREDE DI ANDARE?” sbottò decisa la Chips vedendo Sirius
cercare di alzarsi.
“Devo… io de…vo andare!” ansò il giovane.
“SE LO SCORDI!” urlò la donna obbligandolo a rimettere le
gambe sotto le coperte “NON PUO’ ALZARSI, HA QUATTRO COSTOLE ROTTE
SENZA CONTARE LA SUA EMORRAGIA… DOMANI MATTINA POTRA’ ANDARE DOVE
VUOLE!”
“Non capisce Madama… io devo… ho commesso un errore madornale…
devo trovare Remus!”
“Il signor Lupin non scapperà di certo, potrà parlargli
domattina!”
“Ma, io… lui… la prego!”
“Se lo scordi signor Black, è troppo pericoloso nelle sue condizioni,
e poi non arriverebbe neanche a metà scala… resti lì calmo
e non si muova!”
Sirius chiuse gli occhi e strinse convulsamente le mani stringendole fortemente
tanto da farsi diventare le nocche bianche, le parole di Remus rimbombavano
ancora nella sua testa e gli ricordavano quanto era stato sciocco e stupido
dubitare di lui e del suo amore.
“Perdonami Moony…” sussurrò il ragazzo “Perdonami
amore!”
“Forza beva questo!” disse secca la Chips passandogli un bicchiere
che conteneva la pozione ossofast. Black ubbidì e benché l’intruglio
fosse disgustoso, lo deglutì senza sputarne nessuna goccia, sapeva essere
l’unico modo per risaldare le proprie costole nel minor tempo possibile.
“Bravo! Si sentirà meglio, ma non mi faccia alterare rimanga qui
al caldo e senza muoversi”
Il bel moretto annuì tristemente e la vide tornare nel suo studio inconsapevole
che in quel preciso istante il ragazzo che amava si stava sfogando abbandonandosi
ad un pianto liberatorio.
Le ore passarono, la partita di Quidditch finì, nonostante in minoranza
i grifondoro riuscirono ad avere la meglio sui loro rivali, che nonostante la
straordinaria rimonta e vantaggio guadagnato, vennero battuti per un soffio
grazie a Potter che afferrò il boccino vincendo trecentodieci su trecento.
All’alba, si fa per dire delle sette, l’intera scuola si riversò
di nuovo al castello, chi festante, chi deluso, ma nel complesso tutti soddisfatti
per la bella prestazione di entrambe le squadre. James, Lily e Peter corsero
in infermeria per sapere qualcosa del loro amico che vedendoli chiese immediatamente
“Avete visto Moony?”
I tre scossero la testa sgranando gli occhi poi chiesero “Scusa ma è
venuto qui da te! Pensavamo di trovarlo qui!”
“E’ venuto ma… poi se n’è andato e…”
bisbigliò il moro che lanciò uno sguardo piuttosto esplicito al
suo migliore amico, il quale capì al volo che Sirius voleva parlargli
di qualcosa di urgente e così con una scusa spedì Lily e Peter
a cercare Remus e una volta solo chiese “Che è successo Paddy?”
“Ho rovinato tutto, J ho dubitato di lui e l’ho accusato di…
di non amarmi, poi è scappato e… Dio che coglione, come ho potuto
non credergli?”
“Cosa? Ma chi, non capisco… Paddy… spiegati meglio per favore!”
“Ho accusato Remus di amare Zabini!” balbettò il bel Black
che sentì Potter sbraitare “MA SEI FUORI?”
L’amico annuì e aggiunse “Come faccio ora?”
“Sirius, non ho parole… che cazzo ti ha detto la testa, sai meglio
di me quanto ti ami e… Dio ma come hai potuto dubitare di lui?”
“Ho visto che si baciavano e ho frainteso!” sussurrò il moro
gemendo di dolore.
“Si baciavano?” domandò allibito il cercatore sempre più
confuso.
“J è stato Zabini!” ansò Black.
“A fare cosa, a baciare Moony?”
“Anche, ma è stato sempre lui a… ad aggredirlo qualche sera
fa!” disse tutto d’un fiato il cacciatore trattenendo il fiato per
non soffrire a causa delle fitte al costato.
Potter sbiancò, non poteva credere alle sue orecchie, guardò il
suo migliore amico che sempre più affranto e dolorante aggiunse “E
io l’ho accusato di essere innamorato del suo assalitore… capisci?”
“Dio Paddy, dove credi che sia ora?”
“Non lo so, era sconvolto quando è scappato via” balbettò
Sirius che trattenendosi un fianco continuò “La Chips mi ha proibito
di alzarmi, dice che ho quattro costole rotte e una specie di emorragia semi
bloccata…”
“Lo vedo, stai a pezzi!”
“Trovalo James, digli che lo amo da morire, che mi dispiace tantissimo
per come l’ho trattato!”
“Lo farò, stai tranquillo però, non ti agitare o non guarirai
più!”
“Agitare? James ho una voglia di alzarmi e andare a spaccare la faccia
a quel bastardo infame che neanche te lo immagini… Astor è morto,
appena potrò muovermi di nuovo, giuro sul mio nome che gliela farò
pagare, fosse l’ultima cosa che faccio!” esclamò furente
il malato gemendo di dolore al tempo stesso.
“Ti prego, lascia perdere, risolviamo un problema alla volta, chiarire
con Moony è più importante che spaccare la faccia a Zabini, dai
retta alla Chips, non ti muovere e resta qui, vedrò di tornare con Remus!”
“J non voglio perderlo”
“Lo so Paddy, lo so!” e detto questo l’amico corse a cercare
l’altro malandrino che un po’ meno disperato di qualche ora prima
ringraziò di cuore Hagrid dicendo “Grazie mille, sei stato un amico
prezioso!”
“Parla con Sirius, chiarisci con lui, sono sicuro che ti vuole molto bene!”
“Tu credi?”
“Sì, conosco quel ragazzo, so che quando ama lo fa senza risparmiarsi,
se ha reagito così male è solo perché non vuole perderti!”
Il licantropo abbracciò il grosso uomo e tornò al castello, erano
ormai le sette e mezza, la cena stava per essere servita e sicuramente i suoi
amici lo stavano cercando. Sospetti più che fondati quando sul portone
del castello lo raggiunse la voce preoccupata di James “Moony, Dio stai
bene?”
“Bene J!”
L’amico lo abbracciò e sussurrò “Sei sicuro, Sirius
mi ha raccontato quello che…”
Quelle parole rigettarono il bel licantropo nello sconforto, come se le ultime
tre ore passate in compagnia con Hagrid non ci fossero mai state, singhiozzando
rispose “Co… come ha potuto dubitare di me?”
“E’ dispiaciutissimo, mi ha detto di cercarti e di chiederti scusa,
vuole che ti dica che ti ama e che è mortificato per come ti ha trattato!”
“Lasciamo stare J, andiamo!”
“Remus, vai a parlargli, siete splendidi insieme, non rovinate tutto a
causa di quello stronzo di Astor!”
“Adesso non mi va, voglio stare da solo”
“Moony, lo ami da morire, si vede lontano un chilometro, se ne accorgerebbe
anche un cieco!”
“Peccato che non se ne accorga anche lui!”
“Conosci Sirius, è impulsivo e delle volte…”
“NON M’INTERESSA JAMES, NON PUO’ TRATTARE COSI’ LA GENTE,
ALMENO NON QUELLA CHE DICE DI AMARE!” balbettò il lupacchiotto
che lo superò e si diresse in sala grande.
“Remus aspetta… asp… merda!” disse il bel Potter che
invece di seguirlo andò in infermeria per avvisare Sirius che lo aveva
trovato.
“Come stà?” chiese il cacciatore.
“Così così, è molto giù ed arrabbiato con
te, non è voluto venire qui!”
“L’ho perso!” sussurrò Paddy chiudendo gli occhi.
“No, non credo ma di certo non sarà facile riconquistarlo!”
Improvvisamente la tristezza dell’erede di casa Black si tramutò
in rabbia, in furore allo stato puro, i suoi occhi bruciavano di vendetta e
cattivo sibilò “E’ tutta colpa sua, è riuscito a farmi
dubitare di Moony e del suo amore, ha osato fargli del male e io stupido non
me ne sono neanche accorto, e tutto perché lo vuole per se, tutto perché
lo desidera”
“Sirius per favore, lascia perdere Zabini, pensa a rimetterti e a chiarire
con Remus!”
“James non dirmi cosa fare, non osare dirmi di stare calmo, vorrei vedere
te se quello che è successo a Moony fosse capitato a Lily!”
“Sai benissimo che se lo tocchi, verrai espulso, non devi essere tu a
prendere provvedimenti, deve essere Remus a denunciarlo!”
“Verrò espulso ma almeno gli avrò spezzato le gambe!”
“Non parli sul serio vero?”
“Tu che dici?”
“Sirius per favore, non fare stronzate!”
“Vai a cena J, ci vediamo domani!”
“Ma…”
”VAI!” esclamò secco il cacciatore che si sentiva un po’
meglio benché il costato continuasse a fargli male.
Potter si alzò e tornò in sala grande dove Remus, Peter e Lily
lo stavano aspettando.
“Come sta?” Chiese la Evans preoccupata.
“Diciamo che è un po’ arrabbiato!”
“Con chi?” chiese Minus.
“Non lo so!” rispose Potter che guardando Moony lasciò capire
all’altro che il serpeverde aveva vita veramente corta.
“Tipico!” esclamò Moony “Sa rispondere solo con la
violenza ad altra violenza!”
“Vio… violenza? Ma che dici Remus?” chiese Peter confuso.
“Lasciamo perdere!” ribattè il licantropo che aggiunse con
un filo di voce “Mi sarei stupito del contrario!”
“Non ho capito un cazzo, mi volete spieg…” ma Minus non finì
la domanda perché Lily un istante dopo domandò “Ragazzi…
avete detto che Sirius era immobile a letto vero?”
“Sì!” risposero James e Remus insieme.
“E che non poteva o meglio, non doveva alzarsi giusto?”
“Sì amore! A causa di quattro costole rotte e un’emoraggia
interna!”
“Sicuramente Madama Chips gli avrà proibito di muoversi, dico bene?”
“Esatto!”
“Strano!”
“Strano che? Lily per favore vuoi spiegarti?” intimò James
che di indovinelli non era proprio in vena.
“Se non doveva muoversi perchè gli era stato proibito di farlo
e soprattutto non poteva farlo… perché diavolo è qui?”
“COSA?” urlò Potter voltandosi in direzione dell’entrata
della sala dove però non vide nessuno.
“Dov’è?” chiese preoccupato il moretto che vide la
sua bella ragazza indicare il tavolo dei serpeverde verso il quale il suo migliore
amico ansimante si stava avvicinando a fatica reggendosi un fianco.
“Sirius!” balbettò Moony vedendolo avanzare verso Zabini.
“Oh Dio mio!” disse James portandosi una mano sul viso “Vuole
andare da…” ma il moro non fece in tempo a finire la frase perché
sentì Sirius ruggire contro il cacciatore avversario “COME HAI
OSATO?”
“Siediti Black stai dando spettacolo!” esclamò Malfoy alzadosi.
“LURIDO VERME!” rincarò il moro ignorando il nemico di sempre.
“Black, dacci un taglio!” ordinò il capitano dei grigioverde.
“Non stò parlando con te Lucius, restane fuori!” sibilò
il grifone barcollando e venendo afferrato al volo dal biondino che gli evitò
di cadere all’indietro.
“Ho detto siediti non ti reggi in piedi” sussurrò il cercatore
che lo vide diventare piuttosto pallido, in forte stato di agitazione e con
una respirazione rapida e superficiale.
“LASCIAMI! VOGLIO DIRE DUE PAROLINE AL TUO AMICO” gridò il
ragazzo che voltandosi verso Zabini urlò “NON SEI UNA PERSONA,
SEI UNA BESTIA, NON SEI NEANCHE DEGNO DI…” ma gemendo di dolore
il moro si accasciò a terra e perse conoscenza.
“SIRIUS!” gridarono all’unisono Potter e Lupin che corsero
verso l’amico.
“Lucius aiutalo!” gridò Narcissa.
“Black che diav…, aiuto, aiuto!” urlò Malfoy che vide
accorrere tutti i professori e gli amici del malandrino.
“Si sposti!” gridò la Chips “Lo sapevo, che si sarebbe
riaperta… accidenti!”
“Poppy, portalo in infermeria!” ordinò Silente che chiacchierando
con altri docenti non si era accorto delle intenzioni del grifondoro e purtroppo
aveva capito la gravità della cosa troppo tardi.
Gli studenti erano basiti, Narcissa spaventata a morte, Astor e Lucius allarmati,
James ammutolito e Remus pietrificato dalla paura. Nessuno aveva mai visto il
bel Black reagire così violentemente e men che meno lo avevano visto
stramazzare al suolo privo di conoscenza. Era preoccupantemente pallido e le
sue mani fredde e violacee “Poppy che aspetti?” chiese il preside
vedendo che l’infermiera non si era ancora smaterializzata con il ragazzo.
“Non posso Albus, se lo muovo rischia di morire!” rispose secca
la donna che aperta la camicia del giovane cominciò a recitare incantesimi
di ogni sorta sull’addome del giovane grifondoro.
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Capitolo 22 *** Dolce risveglio ***
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Captolo 22°: Dolce risveglio
“RAGAZZI TORNATE TUTTI NELLE VOSTRE SALE COMUNI, VI SARA’ SERVITA
LA CENA LA’!” ordinò il vecchio professore che fece cenno
ai caposcuola di far uscire ordinatamente tutti i loro compagni dalla sala grande.
Nel giro di dieci minuti il salone si svuotò e solo Remus, James, Narcissa
e Lucius rimasero al capezzale di Sirius che in preda a convulsioni vomitò
sangue terrorizzando tutti i presenti.
“Mio Dio!” urlò Moony scoppiando a piangere un istante dopo.
“Calmati Remus!” sussurrò James allontanandolo seguito a
ruota da Malfoy che sorreggeva una Narcissa disperata.
“Morirà J… ed è tutta colpa mia!”
“Non dire scemate, Sirius è forte, tornerà da noi…
non ti preoccupare!” disse l’amico più per convincere se
stesso che l’altro.
“Lucius, cosa… cosa gli è successo? Perché fa così?”
balbettò la bella serpeverde indicando il cugino steso a terra.
“Non lo so amore mio, ma vedrai che starà bene!” rispose
in un sussurrò il biondo che nonostante tutto non voleva vedere Black
morto.
“Forza reagisci ragazzo, non mi deludere proprio ora, andiamo!”
mormorò l’infermiera che aveva in parte stabilizzato le condizioni
del grifondoro ma non riusciva ancora ad arrestare l’emorragia interna,
che a causa dello sforzo fatto dal giovane per raggiungere la sala grande, si
era riacutizzata.
“Paddy ti prego…” balbettò Remus “Non mi lasciare!”
“Tornate nelle vostre sale comuni!” disse Silente avvicinandosi
al gruppetto di ragazzi.
“No, la prego non ci mandi via, lui…” implorò Narcissa
in lacrime.
“Signorina Black, non c’è nulla che possiate fare, vi terremo
informati, ve lo prometto!”
“Ma…”
“Andate!” ripetè il preside che fece cenno a Malfoy e Potter
di portare via i rispettivi compagni.
I quattro si allontanarono proprio nel momento in cui la Chips, Silente, la
McGranitt e Sirius si smaterializzarono altrove.
Nel loro dormitorio, James, Lily e Peter non riuscivano a calmare Remus, che
sempre più agitato e fuori di se per l’angoscia, continuava a camminare
su e giù per la stanza cone una fiera in catene.
“Moony si può sapere che hai?” chiese stupidamente Minus
che si pentì un secondo dopo di quella domanda.
“CHE CAZZO DI DOMANDE FAI PETER?” sbraitò il licantropo fulminandolo
con lo sguardo.
“Remus, non voleva… cerca di calmarti!” disse James avvicinandosi
all’amico.
“CALMARMI… E PERCHE’ MAI DOVREI FARLO? LUI STA MORENDO LO
CAPITE O FORSE NON VI E’ CHIARO?!”
“Sirius è forte vedrai che se la caverà!” aggiunse
Lily stringendo la mano al bel lupacchiotto che scoppiò a piangere a
dirotto.
“Moony, dovresti proprio calmarti, non serve disperarsi così, fai
come noi!” provò a dire Minus per rincuorarlo inconsapevole che
Lupin amasse alla follia quel moretto in infermeria e che, come tutte le persone
innamorate, quando capita qualcosa alla persona a cui tieni, non riesci proprio
ad essere calmo e rilassato ed a valutare la situazione con occhi indifferenti
e razionali.
“Peter senza offesa, ma non mi va di calmarmi…” ansimò
con la voce rotta dai singulti il compagno di stanza che aggiunse “Se
Sirius dovesse morire, io… io… impazzirei, tengo troppo a lui e…”
“Remus, anche lui tiene a te, lo sai… sono certa che non gli succederà
niente di brutto!” disse dolcemente Lily abbracciandolo di nuovo.
Sul viso confuso di Peter si dipinse un enorme punto di domanda, possibile che
i suoi due amici avessero una relazione? Possibile che tutti sapessero tranne
lui? Possibile che il ragazzo più ambito di tutta Hogwarts, nonché
quello che aveva collezionato più fidanzate in quei lunghi sette anni
fosse innamorato di Remus Lupin? Ma che soprattutto la cosa era ricambiata…
possibile? Peter sembrò risvegliarsi dalla catalessi in cui era caduto
ed ebete chiese “Ragazzi mi sono perso qualcosa?”
“Pete non è il momento!” sussurrò James indicando
con la testa Moony.
“Si che lo è… come avete fatto a non dirmi una cosa del genere?”
chiese offeso l’amico “Da quando Remus e Sirius stanno insieme?”
“Peter non volevamo tenertelo nascosto, solo che è capitato tutto
da poco e…” mormorò il bel licantropo che anche con gli occhi
gonfi di pianto rimaneva molto sexy e attraente, anzi forse lo era di più.
“Begli amici!” sbottò il piccoletto che rincarò la
dose rivolgendosi cattivo a James “E perché tu lo sapevi allora?”
“Peter dobbiamo per forza parlarne ora?” domandò Potter seccato
dall’insensibilità dell’altro malandrino.
“Certo che dobbiamo! Scusa se fossi stato tu al mio posto che cosa…”
“P.E.T.E.R finiscila!” scandì duro il moro che vide Minus
sbuffare e andarsene sbattendo la porta.
“James, forse è meglio se…”
“Lascialo perdere Lily, se non ci arriva da solo, credo sia senza speranza!”
“J, richiamalo, ho sbagliato io… dovevo dirglielo!” singhiozzò
Remus ancora abbracciato alla bella serpeverde.
“Tornerà… non ti preoccupare, piuttosto come ti senti?”
“Un po’ meglio, grazie!” rispose tirando su con il naso.
“Bello, guarda che Lily è off limits! Lo so che questa è
tutta una tattica per prenderti coccole gratis!” esclamò ridacchiando
Potter che riuscì a strappare un piccolo sorriso all’amico che
replicò “Peccato, cominciava a piacermi!”
“Si appunto, vedi di tenere le tue manine adese al tuo corpicino!”
“Signor Potter non sarai geloso?” chiese la rossa sorridendo compiaciuta.
“Amore, solo Remus può abbracciarti così, lui è l’unico
di cui mi fidi e non perché so essere perdutamente innamorato di Sirius,
ma perché so che non ti sfiorerebbe mai con un dito, è troppo
onesto per farlo!”
“E qui ti sbagli!” esclamò Moony facendo fare un casquet
a Lily che si ritrovò sdraiata sul letto del licantropo con lui che fingeva
di baciarle il collo.
“Hey hey, il gioco è bello finche è corto!” disse
James avvicinandosi ai due che ridendo gli fecero cenno di andarsene.
“MOONY!” aggiunse il moro che si finse indispettito dalla cosa ma
poi aggiunse “Senti, perché non prendi il mio mantello dell’invisibilità
e non vai da lui?”
“Me lo presti davvero?” domandò all’improvviso Lupin
aprendosi in un dolce sorriso.
“Certo, sai dov’è… prendilo!”
“Grazie James, vado e torno!” ribattè l’altro alzandosi
e abbracciandolo.
“Tranquillo, ti aspetteremo qui!”
L’ex caposcuola afferrò il prezioso mantello e corse in infermeria,
aspettò paziente nell’ombra e senza fare rumore che Silente e gli
altri professori si allontanassero dal capezzale del grifondoro e silenziosamente
si avvicinò. Sirius era tremendamente pallido, ma fortunatamente a sentire
i commenti della Chips fuori pericolo, l’emorragia era stata arrestata
e quasi totalmente riassorbita, il ragazzo avrebbe dovuto solo riposare sino
all’indomani e in pochi giorni si sarebbe completamente ripreso.
Remus si avvicinò al letto del moretto che in quel momento sembrava dormire
beato. Quella sera aveva commesso un imperdonabile errore, scendere fino in
sala grande nelle sue condizioni era stato molto pericoloso e da incoscienti,
senza contare che affrontare Zabini davanti a tutta la scuola avrebbe potuto
creargli ben altri problemi con il consiglio d’istituto. Eppure Sirius
lo aveva fatto lo stesso, se ne era fregato delle conseguenze e per la persona
che amava aveva rischiato anche la sua vita. Remus lo guardò con immenso
amore, sapeva che il moretto aveva fatto tutto quel cancanaio unicamente per
lui, non che non lo apprezzasse, anzi si sentiva onorato e lusingato da tanta
dimostrazione d’amore, ma vederlo indifeso sdraiato in quel letto, lui
che era sempre così attivo, allegro e vivace, non gli piaceva affatto!
“Paddy che hai fatto?” bisbigliò il bel licantropo che dolcemente
accarezzò il viso esangue dell’amico, che nonostante tutto quello
che aveva passato, era comunque bellissimo. Lupin sorrise fra sé, Sirius
riusciva ad essere maledettamente eccitante anche in quella situazione che di
provocante aveva ben poco.
“Non cambierai mai, sempre il solito avvenato imprudente! Ma sai che ti
dico, a me piaci anche per questo!” sussurrò Moony spostando con
delicatezza una ciocca dei lunghi capelli setosi che gli ricadeva sensualmente
sul viso, rimanendo ammagliato ad ammirarlo. Dopo minuti che sembrarono un’eternità
il lupacchiotto si sedette accanto al ragazzo che amava e si chinò per
baciarlo dolcemente sulle labbra, un piccolo casto bacio che espresse però
tutto il suo amore.
“Ti amo Sirius!” sussurrò Remus che sentì il bel cacciatore
mormorare nel sonno “Perd…na…mi a…mor…e!”
quelle semplici parole gli fecero tornare il magone e tutta la tensione accumulata
nelle ore precedenti si fece sentire come un macigno sul cuore dell’ex
caposcuola che singhiozzando sussurrò “Oh Paddy, ho avuto così
paura di perderti!” e ancora “Non lo fare mai più…
non osare mai più lasciarmi da solo!” bisbigliò Moony sdraiandosi
accanto a lui e abbracciandolo “Mai… più… amore! Non
ce la potrei fare senza di te, ho bisogno di averti vicino, perdermi nei tuoi
occhi blu mare, vedere il tuo splendido sorriso, ascoltare le tue risate e sentire
le tue forti braccia che mi stringono…” mormorò infine il
ragazzo che lasciandosi cullare dal respiro rilassato del suo compagno si addormentò
poco dopo.
La mattina seguente Madama Chips entrò nella stanza per controllare il
suo paziente, il quale già sveglio la implorò di non urlare e
di non svegliare Remus che probabilmente lo aveva vegliato tutta notte.
“Come si sente?” sussurrò l’infermiera che, anche se
non troppo d’accordo, decise di lasciar dormire il licantropo ancora un
po’.
“Benissimo!” sorrise Sirius “Se non le dispiace vorrei svegliarlo
io!”
“Va bene, in fondo sono solo le sette, vi lascio soli ancora un po’
ma non esagerate, questa è pur sempre un’infermeria!” asserì
a tono contenuto la donna che se ne tornò nel suo studio senza attendere
la risposta del ragazzo.
Black non poteva essere più felice, Remus era sdraiato accanto a lui
e lo stava abbracciando amorevolmente. Senza farsi false illusioni il moro accarezzò
il viso del suo lupacchiotto che mugugnò qualcosa ma non si svegliò,
ci riprovò ma niente, Moony non aveva la ben che minima idea di aprire
i suoi splendidi occhi nocciola.
“Amore svegliati!” sussurrò dolcemente il cacciatore che
iniziò a baciare il bel viso del licantropo che finalmente dopo cinque
minuti di baci delicati ma pur sempre sensuali si stiracchiò e aprì
i suoi occhi.
“Buongiorno!” disse Sirius sorridendogli.
“Buon…giorno!” balbettò Remus ancora assonnato.
“Sono felice che tu sia qui!”
Finalmente l’attività neuronale riprese a funzionare e Moony realizzò
che stava parlando con il ragazzo che amava, felice balzò a sedere e
chiese “Pa… Paddy Dio stai bene? Come ti senti?”
“Benissimo, ora che sei qui con me!”
“Davvero? Oh cavolo aspetta scendo…”
“No, resta… e dammi il bacio del buongiorno!” esclamò
il malato afferrandolo per un braccio e tirandolo a sé.
Remus sorrise, vedendolo così scanzonato capì che stava decisamente
meglio, si chinò verso quelle labbra che aspettavano solo di essere assaggiate
e lo baciò con tutto l’amore e la passione che poteva metterci.
Sirius ansimò di piacere tirando a se il viso di Remus approfondendo
sempre di più quel contatto che con il passare dei minuti divenne sempre
più sensuale. “Perdonami, ti amo così tanto!” sussurrò
il moro staccandosi per riprendere fiato.
“Dio Sirius, credevo non mi volessi più vedere!” ansò
il lupacchiotto baciandolo di nuovo.
“Sono stato uno sciocco amore, potrai mai…”
“Sì, sì, sì… guarisci presto, ho così
voglia di stare con te!”
“Sapessi io!” esclamò l’erede di casa Black che cominciò
ad accarezzare con la mano la schiena dell’altro provocandogli tremiti
intriganti.
“Smettila Paddy, o giuro che non rispondo di me!”
“Allora continuo!” mormorò Sirius compiaciuto di sentirlo
parlare così.
“Peggio per te!” gemette di piacere Remus che cominciò a
baciare malizioso il collo del bel cacciatore che sentì crescere in se
l’eccitazione ma non solo quella.
“Va… va bene Moony, che… che ne dici se… se ci diamo
una calmata?” balbettò in preda ai brividi di piacere che la lingua
impertinente del suo compagno riuscivano a scatenare.
“Vuoi davvero che smetta?” chiese provocante Lupin che stuzzicò
il labbro inferiore del moro che si aprì quel tanto che bastò
alla lingua dell’ altro per raggiungere la propria.
“Assolutamente no, ma tra poco Madama Chips tornerà e forse non
è il caso che trovi due diciassettenni in piena rivoluzione ormonale
amoreggiare su uno dei suoi letti” ansimò Black che ormai aveva
fatto scivolare entrambe le mani sotto la camicia del compagno e dolcemente
gli stava accarezzando la schiena nuda.
“Questa cosa che stai facendo è…è… bellissima!”
sussurrò il licantropo al’orecchio di Sirius che poco istanti dopo
se lo sentì mordere e leccare.
“Dio Moony, smettila ti prego!” mormorò Sirius che sentì
distintamente premere l’eccitazione del malandrino intento a baciargli
l’incavo del collo, sulla gamba “Sei così…così
eccitante e io vorrei tanto…”
“Cosa?” domandò provocante Remus “Dimmelo ti prego!”
“Vorrei averti nudo con me sotto le coperte!” rispose imbarazzato
Sirius che sentiva il propro cuore battere all’impazzata.
“E poi…?” chiese malizioso l’altro che non smise un
attimo di baciarlo.
“Bella domanda…” sussurrò il caciatore “A te
cosa piacerebbe che facessi?” chiese a sua volta.
Lupin lo guardò intensamente, pensò per qualche istante e poi
sorridente rispose “Tutto!”
“Tu…tto? Che vuol dire tutto?”
“Vuol dire proprio quello che immagini Paddy!”
“Davvero?”
“Sì e tu cosa vorresti che ti facessi?”
“A parte quello che hai pensato anche tu, non saprei!”
“Allora vuoi fare l’amore?” chiese secco Remus che vide il
moro diventare bordeaux e annuire.
“Buono a sapersi amore mio!” aggiunse prima di baciarlo con passione
e iniziando ad accarezzargli il pene eretto che aveva disegnato una simpatica
gobbetta da sotto le lenzuola.
“Moony ti prego, non faaa…re così, sono talmeee…nte
eccitato che non riuscirei a… Dio Remus che fai? Che…” ansimò
Sirius vedendolo far scivolare una mano sotto le coperte alla ricerca del suo
amichetto.
Cinque minuti dopo Sirius aveva i boxer calati a metà gamba e la mano
del bel licantropo stretta intorno al suo membro eccitato, la quale gentilmente
non aveva smesso un attimo di scivolare su tutta la sua lunghezza.
“Paddy ti amo!” sussurrò Moony a fior di labbra.
“Remus, se continui io… è troppo bello io…”
“Lo so amore, avanti abbandonati al piacere, lo so che è difficile
resistere!” sussurrò sensualmente il lupacchiotto che aumentò
di proposito i movimenti.
“DIO!” ansimò con voce più alta Sirius che si morse
un labbro per trattenere gemiti troppo espliciti, mai avrebbe voluto richiamare
l’attenzione dell’infermiera proprio in quel momento “Non…
non… smettere ti prego!”
“Non lo farò amore, te lo giuro!” furono le ultime parole
di Moony che malizioso scivolò sotto le coperte e sostituì la
mano con la sua bocca.
“REMUS!” gridò il moro ormai schiavo di quel piacere intenso
“RE… RE… REMUS!” ripetè con fiato corto e la
voce rotta dall’eccitazione crescente “E’ FANT… SIII
DIO… SIII SONO… MORTO… SONO IN PARADISO E NON…!”
Gemette Sirius che strinse convulsamente le lenzuola inarcando la schiena e
gettando la testa all’indietro “NON CE LA FACCIO... AMORE STO PER…
RE…MUS, DIO AMORE… OH DIO SIIII!” esclamò l’erede
dei Black che si abbandonò al piacere svuotandosi nella bocca del suo
ragazzo che fu ben felice di non lasciarsi scappare neanche una goccia di quel
dolce nettare perlaceo. Riemergendo da sotto le coperte la prima cosa che Remus
fece fu di baciare il suo amante e fargli assaporare se stesso, cosa che il
moro apprezzò particolarmente.
“Non hai idea di quanto sia stato bello!” sussurrò Sirius
ancora ansimante mentre cercava di rallentare il suo cuore.
“Ne sono felice! Ho così voglia di stare un po’ con te come
si deve… vedi di guarire in fretta signor Black!”
“Dio Remus ma dove hai imparato a…?”
“Ma smettila, non ho fatto niente di che…” rispose imbarazzato
il suo ragazzo.
“Cosa? Scherzi? Sei stato fantastico! Dai dimmelo!”
“Un giorno… forse!”
“Moony, per favore…” lo implorò il moro ma prima che
il bel licantropo potesse rispondere Madama Chips entrò interrompendo
quel momento emozionante obbligandoli a separarsi.
“Buongiorno signor Lupin! Vedo con piacere che si è svegliato”
“Buondì Madama, mi scusi per essere venuto qui stanotte…
è solo che ero preoccupato per lui e…”
“Farò finta di non averla vista, ma ora è meglio che torni
alla sua torre, si faccia una bella doccia e scenda a fare colazione, il signor
Black deve riposare!”
“Vado subito, senta ma si può tornare più tardi?”
chiese imbarazzato il bel caposcuola.
“Perché non le è bastato stare qui tutta notte’”
“Bhè ecco io… veramente… si insomma avrei piacere di…”
“Ma certo che può tornare, la sua presenza pare fare molto bene
al signor Black, dico bene?” chiese la donna guardando Sirius che annuì
viola in volto.
“Ottimo allora, ciao Paddy, a dopo!” esclamò Moony strizzandogli
l’occhio.
“Ciao Remus, a dopo, ti aspetto!” rispose il malandrino che sospirò
vedendolo uscire dall’infermeria.
“Deduco che il risveglio le è piaciuto!”
“Molto Madama, non può immaginare quanto!” ribatte il malandrino
ripensando a quanto vissuto pochi istanti prima “Magari fosse così
ogni giorno!”
Fortunatamente quella mattina era domenica e non c’erano lezioni, Remus
si fece una doccia veloce e con James e Lily scese a fare colazione. Si recò
al tavolo dei tassorosso per scusarsi con Peter, che a sua volta ammise i suoi
torti facendo altrettanto siglando immediatamente la pace, dopodichè
si sedette a godersi la meritata rifocillazione mattutina.
“Ma dove hai dormito?” domandò Potter malizioso.
“Accanto a Sirius, stamattina la Chips ci ha beccati insieme… non
vi dico!”
“Vi ha sgridati?” chiese la Evans sorridente.
“No, è stata molto comprensiva, si è limitata a dirmi “Faccio
finta di non averla vista signor Lupin!” esclamò Moony imitando
la voce dell’infermiera scatenando risate divertite nei suoi amici.
“Che si fa, possiamo andare da lui?”
“Sì, ci aspetta!”
“Ci o ti?” domandò impertinente il moro.
“Ci, sciocco…” sorrise imbarazzato Remus che aggiunse “Stamattina
è stato bellissimo svegliarsi accanto a lui!”
“Quanto sei tenero Moony, sei maledettamente sexy quando parli di Sirius
sai?” sussurrò la rossa compiaciuta ma prima che potesse aggiungere
altro venne interrotta da Narcissa che chiese “Ciao, scusate, sapete come
sta Sirius?”
“Narcissa, siediti, sta bene… non preoccuparti!” le indicò
Lily.
“L’hai visto? Madama Chips non mi ha fatto entrare stamattina!”
disse la bella bionda sedendosi accanto al licantropo che pensò “Grazie
Madama per averci concesso un po’ di privacy!” che invece disse
“Sì, l’ho visto!” rispose Remus aprendosi in un dolce
sorriso “Sono sgattaiolato lì questa notte… sta bene, perché
finita la colazione non vieni con noi a trovarlo?”
“Non vi scoccia?”
“Scherzi? Assolutamente no!” rispose Moony abbracciandola “A
Sirius farà molto piacere vederti!”
“Remus, non sai quanto mi dispiaccia per… Astor ci ha raccontato
quello che ti ha fatto e…” balbettò la serpeverde che aggiunse
“E’ rammaricato e gli dispiace veramente molto per quello che è
successo a Sirius, non credeva che…”
“Narcissa, lui gli ha mentito di proposito, gli ha detto cattiverie non
vere, era quasi riuscito a rovinare il nostro rapporto… non chiedermi
di capirlo, ne di perdonarlo, perché ora come ora vorrei solamente spaccargli
la faccia!”
“Capisco, senti è decisamente una cosa vostra, non voglio entrarci
a me preme solo che Sirius stia bene e che si rimetta!”
“Facciamo così quando andiamo da lui ti vengo a chiamare!”
“Grazie!” sorrise la bella mezza veela che salutò e tornò
al suo tavolo.
“Moony… che pensi di fare con Zabini?” domandò Lily
seria.
“Non lo so!” rispose l’altro che vedendolo entrare nel salone
perse di botto il suo buon umore.
“Dovresti denunciarlo!” aggiunse James lanciandogli uno sguardo
furente.
“Dovrei ma… non so, ci penserò!”
“Ma Remus lui ha tentato di…”
“Lo so benissimo J cosa ha tentato di fare, ma denunciarlo significherebbe
espellerlo e sinceramente non credo di volerlo veramente!”
Lily sorrise, Remus era davvero un ragazzo dal cuore d’oro… un animo
puro e nobile.
“Facciamo che a Sirius non glielo diciamo, sai come la pensa su questa
cosa, andrebbe fuori di testa a sapere che non vuoi denunciarlo!” disse
Potter sorridendogli che aggiunse “Sei troppo buono l’ho sempre
detto!”
“Non è questione di essere buoni James, è che non mi voglio
abbassare al loro livello!”
“Bhè ne avresti tutti i diritti, specialmente dopo quello che ha
cercato di fare con Sirius” esclamò l’amico che si servì
finalmente la sua colazione.
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Capitolo 23 *** Qualcosa di cui vergognarsi ***
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Capitolo 23°: Qualcosa di cui vergognarsi
“Narcissa vieni?” chiese Lily avvicinandosi alla bionda che annuendo
si alzò.
“Dove?” domandò Lucius curioso.
“Da Sirius!” rispose la sua bella fidanzata “Voglio sapere
come sta!”
Il biondo non aggiunse altro, si alzò ed esclamò “Vengo
anch’io!”
Lily e Narcissa lo guardarono stupite tanto che il serpeverde si senti in dovere
di specificare “Non lo insulterò, non lo provocherò e non
cercherò di farlo arrabbiare, voglio solo sapere come sta… tutto
qui!”
“Credevo d’aver assistito a tutto!” sussurrò la rossa
che rispose quando le fu chiesto di ripetere “Niente niente andiamo!”.
Quando i tre serpeverde uscirono dalla sala grande Remus e James spalancarono
gli occhi, non potevano crederci, all’inizio pensarono subito male, ma
quando Malfoy spergiurò che non aveva cattive intenzioni, s’incamminarono
insieme verso l’infermeria. Il gruppetto di visitatori entrò nella
stanza in cui era ricoverato Sirius proprio nel momento in cui, seduto sul letto
e a torso nudo, Madama Chips stava controllando l’addome del ragazzo che
poteva vantare in alcune parti un fantastico colore violaceo tendente al verdastro.
“Fa male?” chiese la donna spingendo in un punto ben preciso.
“Un po’!” rispose il moretto chiudendo gli occhi.
“E qui?”
“No, meno!”
“Se premo qua?”
“Sì, li sì Madama!” ansimò il giovane imprecando
a mente per il male.
“Purtroppo è la botta, ragazzo mio, ti farà male ancora
per qualche giorno, l’emorragia è stata completamente riassorbita
pertanto non corri più alcun rischio, ma quel bel blu darà una
nota alquanto singolare alla tua carnagione.
“E il verde marcio?” chiese Paddy che non aveva ancora notato i
ragazzi venuti per salutarlo.
“L’iter è questo, blu, verde marcio, giallo avariato…
dopodiché normalità!” esclamò l’infermiera
prendendolo in giro.
“Uff…” sbuffò il moro che sentì la Chips aggiungere
maliziosa prima di allontanarsi “Dovrà dire alle sue ammiratrici
che dovranno aspettare una settimana per poterla vedere ancora in forma!”
“Ma quali ammiratrici! A me basta solo una persona” ribattè
arrossendo il cacciatore che finalmente si accorse dei ragazzi in attesa a pochi
metri dal suo letto.
“Ciao!” esclamò euforico ma notato Lucius continuò
deluso “Che ci fate voi qui?”
“Oh Sirius stai bene?” domandò preoccupata Narcissa abbracciandolo.
“Benissimo Lady, davvero, non ti allarmare… ho la pellaccia dura,
dico bene Malfoy?”
“Così sembrerebbe! La prossima volta però, magari accasciati
al tuo di tavolo, è stato seccante doverti soccorrere!”
“Mi spiace averti spaventato!” rispose sorridente Sirius.
“Spaventato figurati… per te poi!” esclamò il biondo
che a modo suo aveva salutato il rivale dicendogli che era felice di vederlo
stare bene.
“Hey J, che si dice?” chiese felice il malandrino.
“Che abbiamo vinto! E che se mi fai prendere un altro colpo del genere
giuro che ti prendo a scarpate nelle palle!”
“L’immagine è chiara grazie, molto esplicativo!” scherzò
Black facendo una faccia sofferente.
Lily si limitò a baciare sulla guancia e abbracciare il bel cacciatore
che posò finalmente gli occhi sul suo ragazzo che raggiante era rimasto
un po’ in disparte per concedere spazio agli altri.
“Moony!” sussurrò Sirius.
“Paddy!” rispose l’altro ricambiando il sorriso “Come
ti senti?”
“Molto bene grazie, stamattina mi sono svegliato proprio bene!”
rispose più che felice il bel Black, malizioso quel tanto che bastò
ad imbarazzare Remus che rispose con un timido “Buono a sapersi!”
mentre l’emozione gli colorava le guance.
“Quando ti dimettono?” chiese Lily venendo in aiuto del licantropo
che non sapeva più dove guardare.
“Non prima di stasera!” esclamò la Chips entrando nella grossa
stanza.
“Noooo!” mormorò il moro deluso mentre si lasciava cadere
sconsolato all’indietro chiedendo “Non si potrebbe fare uno strappo
alla regola?”
Lo sguardo omicida dell’infermiera parlò più di mille parole
ma la risposta fu insindacabile quando aggiunse “Devo ricordarle cosa
è successo l’ultima volta che ha disubbidito ad un mio preciso
ordine di restare sdraiato in infermeria?”
Lucius ridacchiò, Narcissa anche, James e Lily lo fissarono pietosi a
dire “Bello non ti passa più!” e Moony si limitò ad
annuire concorde.
“No, è solo che… insomma è domenica e… mi piacerebbe
andare, si bhè… va bene resto!”
“Non c’erano dubbi al riguardo!” esclamò la donna che
sorridente diede al grifone un intruglio da bere e sparì nuovamente nel
suo ufficio.
“Povero… povero… povero Black tutto solo fino a stasera!”
disse ridacchiando Malfoy che salutò e uscì accompagnato da Narcissa,
la quale baciò il cugino e strizzandogli l’occhio sussurrò
facendolo diventare bordeaux “Tanto solo non rimani, vero? Mi devi raccontare
tutto!”
“Che ti ha detto?” chiese James malizioso notando il bel color porpora
che aveva colorato le guance del suo migliore amico.
“La conosci, mi prende sempre in giro!” tagliò corto l’altro
che guardò di sfuggita Moony cercando di non sembrare troppo insistente.
“Va bhè noi andiamo, ripassiamo più tardi ciao!” esclamò
Lily afferrando Potter per un braccio e trascinandolo fuori mentre questo urlava
“Ma… Lily aspettaaaa… Lilyyyy…”
Sirius ringraziò mentalmente la bella rossa per l’intuizione geniale
e guardando Remus sussurrò “Soli di nuovo!”
“Già!” sospirò il suo ragazzo.
“Mi sei mancato!” disse Black facendogli cenno di avvicinarsi.
“Esagerato sono stato via un’oretta al massimo!” sorrise Lupin
accostandosi al letto del moro.
“E’ stata un’agonia starti lontano!”
“Smettila!” mormorò l’altro arrossendo.
La mano di Sirius afferrò quella di Remus che si sentì tirare
ritrovandosi seduto accanto al suo cacciatore preferito che dolcemente bisbigliò
al suo orecchio “Questa mattina… è stato bellissimo!”
“Davvero?”
Paddy annuì deciso “Perché hai dei dubbi? credo che il mio
corpo ti abbia dimostrato ampiamente quanto apprezza le tue attenzioni!”
Remus sorrise e non replicò.
“Moony non puoi fare quello che hai fatto stamattina e imbarazzarti se
ne parliamo!”
“Scu… scusa è che sono fatto così… mi vergogno
a parlarne!”
Sirius guardò allibito il suo lupacchiotto che, a disagio e senza accorgersene,
si stava mordendo un labbro in modo molto sensuale. Il moro non si capacitava
che la stessa creatura che quella mattina gli aveva fatto raggiungere il paradiso
compiacendolo con leccatine maliziose, fosse lo stesso ragazzo che sempre più
imbarazzato stava guardando ovunque fuorché nei suoi occhi.
“Dimmi che stai scherzando?” chiese voltandogli il viso in modo
che il color nocciola si perdesse nel blu delle sue iridi.
L’amico nonché amante scosse la testa e aggiunse “Ti ho mai
parlato delle abitudini sessuali di noi lupi?”
“No, amore ma ci terrei molto a saperne di più! Da quando comunque
sei un lupo?”
“Dio che vergogna!” sussurrò il licantropo diventando bordeaux
e abbassando lo sguardo “Sai di cosa parlo”
“Moony che c’è di così strano?” domandò
Paddy preoccupato.
“Cosa sai di questo animale?” chiese Remus in un sussurro.
“A parte che i lupi quando trovano la loro anima gemella rimangono compagni
per tutta la vita... non so molto!” rispose il moretto che lo vide annuire
e lo sentì aggiungere “E’ il motivo per cui non ho mai…
si bhè, è per questo che sono ancora vergine, io aspettavo la
mia anima gemella. La parte animale che c’è in me, non avrebbe
mai potuto unirsi a qualcuno solo per adempiere ad un bisogno fisico, se scegli
un compagno o compagna che sia, rimarrà tale per la vita e io non volevo
che succedesse con una persona qualsiasi, volevo che fosse qualcuno di speciale
e…”
“E adesso l’hai scelto?” chiese dolcemente Sirius accarezzandogli
una guancia.
“Io veramente… sì, vorrei tanto che fossi tu!” sussurrò
Remus che in quel preciso istante sentì il cuore battergli all’impazzata
nel petto.
Black sorrise e annuendo disse con una tenerezza infinita “Qual è
il problema amore, pensavo che questo punto lo avessimo già chiarito?”
“Ecco si bhè, non è così semplice, io non vorrei
sembrarti un assatanato, però vedi…”
“Moony abbiamo diciassette anni è normale che il nostro self control
sia duramente sotto pressione, non ti preoccupare! Non penso affatto che tu
sia un…”
“No, non è per questo, quello è il minimo!” lo interruppe
l’altro “E’ solo che… io non sono un diciassettenne
normale!”
“Ah no?” ridacchiò Sirius adorando l’imbarazzo del
suo ragazzo che aggiunse “Dai che hai capito”
“Wow tesoro c’è forse qualcosa a cui mi devo preparare?”
chiese malizioso l’erede di casa Black.
“Paddy, per favore è già abbastanza imbarazzante parlartene,
se poi mi prendi in giro, non ci riuscirò mai!” mormorò
Lupin mettendo un broncio a dir poco accattivante.
Sirius non resistette si avvicinò e lo baciò su di una guancia
sussurrandogli “Perdonami, dai racconta!”
L’altro fece un bel sospiro e spiegò “I lupi durante il periodo
riproduttivo sono più eccitabili…”
“Periodo riproduttivo? Quale periodo ripr…?” domandò
colpito Sirius che venne interrotto e messo a tacere dal bel licantropo che
dopo averlo baciato appassionatamente continuò “Dopo il plenilunio
siamo sempre molto, diciamo ormonalmente sfasati” sussurrò baciandolo
di nuovo con maggiore trasporto “Diventiamo maledettamente intraprendendti
e non resistiamo al desiderio di ottenere ciò che vogliamo” ansimò
Remus leccando il lobo destro di Sirius in modo molto provocante finendo con
il mordicchiarlo dolcemente.
“Che… che mi vuoi dire?” ansimò il moro che chiuse
gli occhi abbandonandosi completamente al piacere provocato dalle labbra del
suo compagno il quale affamato della sua pelle lo stava torturando provocandogli
abilmente con morsetti impudenti brividi di estasi pura.
“Indovina!” mormorò sensuale l’altro.
“Non mi stai dicendo che diventi un Dio del sesso, travolto dalla passione
per poi dimenticarti tutto?” ipotizzò scioccato il cacciatore che
lo vide scuotere la testa e ribattere “Non me ne dimentico affatto, però
m’imbarazzo a morte a ripensare a quello che ho fatto!”
“E quanto dura questa sorta di calore perenne?” domandò Sirius
tra il compiaciuto e l’allibito.
“Bhè succede che con l’avvicinarsi della primavera da fine
febbraio, sino a fine maggio, questa cosa è amplificata, praticamente
quasi ogni giorno”
“Periodo riproduttivo immagino?”
“Già! mentre durante i restanti mesi dell’anno siamo più…
più…”
“Più?” sospirò il moro che pendeva letteralmente dalle
labbra del suo ragazzo.
“Più “intraprendenti” ma solamente nella settimana
che precede il plenilunio e in quella che lo segue”
“Che vuol dire intraprendenti?”
“Attivi, lanciati, provocanti, dinamici, seducenti, dominanti… Usa
l’aggettivo che vuoi anche se però non rende bene l’idea,
per spiegarti, quello che è successo stamattina è niente rispetto
a quello che avrei voluto farti… Dio è come se un desiderio incontrollabile
mi divorasse e… bhè l’hai visto no?” finì di
spiegare Moony ormai completamente viola sul viso.
“Dunque sei nel pieno della tua esplosione ormonale?” chiese felice
il bel Black.
“Sì, proprio nel pieno!” rispose imbarazzato Remus arrossendo
oltre ogni limite.
“Che durerà fino?”
“Oggi è domenica, mercoledì scorso c’è stata
la luna piena, significa che fino a mercoledì/giovedì della prossima
settimana sono molto sensibile alla tua vicinanza, non che dopo non lo sarò,
ma decisamente saprò controllarmi meglio!”
“Vuoi dirmi che…?”
“Sì Paddy, voglio dirti che mi è molto difficile contenermi
dal saltarti addosso, che se fosse per la mia voglia ti strapperei tutti i vestiti
di dosso e ti farei di tutto, che una volta iniziato non riesco a fermarmi e
che… Dio sei così bello, starti accanto e non fare nulla è
una vera tortura” ansimò il licantropo avvicinandosi alle labbra
del suo ragazzo il quale si limitò a bisbigliare un imbarazzato “Chips…
Remus c’è Madama Chips!”
“Cosa?” chiese praticamente a fior di labbra l’altro.
“Amore c’è la Chips, in piedi, di fronte a noi!”
Quelle parole gelarono il sangue nelle vene di Lupin che s’irrigidì
e come un automa si voltò abbozzando un sorriso ebete più che
imbarazzato balbettando “Madama!”
“Bel discorso signor Lupin, devo ammettere che non credevo avrebbe resistito
così tanto!”
“Io, mi scusi è solo che… non riesco a controllarmi…
cielo, non so che dire”
“Lo so, non la sto accusando, conosco benissimo come ci si sente in quei
momenti… anche mia sorella è un licantropo!”
“Davvero?” chiesero in coro i due ragazzi spalancando gli occhi.
“Davvero!” sorrise l’infermiera che aggiunse “So perfettamente
cosa vuol dire essere schiavi dei propri istinti e provare una passione irrefrenabile!”
“Mi sento a disagio, perché vorrei trattenermi, ma non ci riesco!”
“Lo so, putroppo deve imparare a conviverci ma se le interessa Patricia
prende questo!” esclamò passandogli una bottiglietta rosata che
conteneva un siero piuttosto denso “E’ un particolare sciroppo distillato
durante il plenilunio dalla passiflora e dall’angelica due piante calmanti,
due gocce diluite nell’acqua e i suoi livelli ormonali torneranno alla
normalità!”
“Gra… grazie, non sapevo esistesse!”
“Infatti pochi ne fanno uso, lo distillai io per lei, ero stufa di inseguirla
la notte quando era a “caccia”, può immaginare di cosa?”
sorrise la donna che vedendo i due ragazzi arrossire esclamò “Andiamo
se potete baciarvi, potete anche parlare di sesso, credo che siate abbastanza
adulti per farlo e parlarne seriamente!”
Sirius impallidì, discutere con la Chips della sua vita sessuale con
Moony, non era proprio quello che aveva immaginato per trascorrere il pomeriggio,
ma dovette ammettere che l’infermiera fu molto utile a due superinesperti
come loro di rapporti omossessuali.
“Dimmi che non stiamo per raccontare i fatti nostri a lei?” sussurrò
Black al suo lupacchiotto che senza farsi vedere rispose altrettanto piano “Così
sembrerebbe!”
“Moony ma…”
“Che c’è signor Black, imbarazzato?”
“Un po’ Madama, sa non capita tutti i giorni di scoprire di essere
bisex, di essere innamorati di uno dei tuoi due migliori amici e di confessarlo
all’infermiera della tua scuola… senza offesa, nulla di personale!”
disse tutto d’un fiato il moretto.
“Non si preoccupi manterrò il segreto, anche se quando state insieme
siete abbastanza evidenti!”
“Co… come evidenti? Vuole dire che si vede?” chiese Remus
di scatto.
“Signor Lupin, si vede che tenete molto l’uno all’altro, che
state bene insieme e che fra voi c’è di più di una semplice
amicizia, qualcosa che va aldilà della complicità fraterna, qualcosa
che vi lega più profondamente. Non ci vuole certo un genio per interpretare
certi sguardi o taluni sorrisi! Dico bene signor Black? Quando i suoi amici
sono venuti a farle visita i suoi occhi erano puntati su di un’unica persona…
o mi sbaglio?”
Sirius annuì e fece spallucce “E’ più forte di me,
non riesco a togliergli gli occhi di dosso!”
“Non c’è niente di male, è bello essere innamorati!
So che può risultarle strano visto che tutte le sue conquiste precedenti
non le hanno mai risvegliato certe emozioni, ma le assicuro che può solo
esserne orgoglioso!”
“Infatti lo sono!” esclamò Paddy “Tanto!”
“Allora qual è il problema?”
“Nessuno noi…” balbettò Remus diventando nuovamente
rosso mentre Sirius guardò altrove.
“Ho capito!”
“Co… cosa?”
“Ho capito!” ripetè la donna che serena chiese dolcemente
“Ragazzi miei avete già avuto dei rapporti?”
Sirius spalancò talmente velocemente gli occhi che credette che gli cadessero
fuori dalle orbite oculari, Remus invece assunse una fantastica tinta di rosso
acceso che faceva invidia ai bei tramonti estivi più intensi e con voce
strozzata ripetè fingendosi, senza riuscirvi tanto bene, sereno e rilassato
“Rapporti? Bhè… sìì!”
“Completi!” aggiunse la donna pietrificando entrambi i grifoni,
i quali, ammutolitrono all’istante e scossero lentamente la testa.
“Immagino però che vi piacerebbe?” domandò Poppy.
“Certo!” sospirò Lupin.
“Sì, è solo che non sappiamo come, cioè non come
pensa… o meglio sì ma, dunque, sa con una ragazza io, bhè
problemi non ne ho, so cosa fare come muovermi… non in quel senso, nell’altro
oh Dio… “ balbettò il moro portandosi una mano sul viso “E’
che con un ragazzo, con Moony, anche se lo amo da morire non… non so proprio
da dove cominciare!” mormorò ancora rasentando un fantastico color
prugna.
La donna sorrise dell’imbarazzo dei due ragazzi che se avessero potuto
si sarebbero sotterrati scavando il pavimento dell’infermeria con le loro
mani, si sporse bisbigliando qualcosa all’orecchio di Sirius che annuì
e ringraziò.
“E a me!” pensò Remus vedendo la donna sorridere e tornarsene
nel suo studio “Perché a me non ha detto nulla?” si chiese
voltandosi curioso a guardare il suo ragazzo che ancora paonazzo in volto si
limitò a dire “Adesso mi sento molto meglio!”
“Che ti ha detto?”
“Che al momento opportuno sapremo cosa fare!”
“Scusa? Nient’altro?”
“Che t’aspettavi che mi consigliasse le posizioni più adatte?”
“Magari!” sussurrò il lupacchiotto che aggiunse “Lo
sapevo già da me che al dunque mi sarei ingegnato!”
“Forse era un modo gentile per dirci di non preoccuparci!” sorrise
Sirius che finalmente capì che tutta la loro ansia era infondata o comunque
alquanto inopportuna.
“Sarà… ma avrei preferito avere consigli pratici che so,
quanto possiamo durare, come provocare più piacere, quale vasel…”
“MOONY, SMETTILA!” esclamò Black pallido, che sentì
il proprio cuore esplodere per l’agitazione “TIENI A FRENO LA TUA
LIBIDO PER FAVORE!”
“Scusa, senti torno più tardi! Vado a farmi un litro di sta roba”
disse l’altro alzandosi dal letto.
“No dove vai, non voglio che tu beva quell’intruglio, mi eccita
da matti sapere che potresti perdere il controllo in ogni momento è solo
che forse ho un po’ paura e… scusami tu, la reazione che ho avuto
poco fa è stata esagerata lo so, ma credimi fare l’amore con te
è ciò che desidero di più al mondo e sono terrorizzato
che sia una tragedia, ma non per colpa tua, per colpa mia!”
Il licantropo scosse la testa e ribattè “Capisci cosa intendo Sirius,
perdo il controllo, faccio e dico cose di cui poi mi vergogno terribilmente,
spero di non averti offeso poco fa, lungi da me farlo o darti l’impressione
di voler sminuire quel momento”
“No è solo che non sono ancora abituato a questo tuo lato spregiudicato,
ai miei occhi sei sempre il dolce e timido Remus! Fino a ieri ero io quello
smaliziato tra noi e tu arrossivi, ora bhè… mi sembro così
impacciato!”
“Ti amo da morire Paddy, non farei mai nulla che potesse in qualche modo
umiliarti!”
“Lo so scemotto, vieni qui!” sorrise il moro che gli fece cenno
con il dito di avvicinarsi di nuovo.
Lupin non si fece pregare e si risedette accanto al cacciatore che lo cominciò
a baciare sul collo e lo abbracciò.
“Pa… Paddy” balbettò “Quale parte del “Se
mi tocchi e mi baci così, non resisto” ti è sfuggita?”
“Nessuna!” mormorò il malandrino che rincarò “Sai
che mi piace rischiare!”
“Si ma… Dio amore, questo è un attentato al mio self control!”
ansimò il mezzo lupo.
“Lo so, vediamo quanto resisti!”
“Poco se continui così… veramente poco!” balbettò
Remus mordendosi un labbro per resistere alla tentazione di strappargli i vestiti
e cominciare a leccargli sensualmente il petto.
“E chi ti ha chiesto di resistere!” sussurrò il moro mordendogli
a sua volta il labbro inferiore.
Una luce maliziosa attraversò le iridi di Remus che esclamò “Risposta
sbagliata Paddy!” pochi istanti prima di ricatturare le labbra del suo
ragazzo in un bacio da togliere il fiato aggiungendo una volta che fu a debito
di ossigeno che lo indusse a staccarsi “Amore imparerai che è meglio
non stuzzicare un licantropo nella settimana che precede o segue il plenilunio!”
“Dio Moony ma dove hai…”
“Imparato a baciare così? Joyce ricordi?”
“Dovrò complimentarmi con quella ragazza a Natale!” furono
le utime parole di Sirius le cui labbra furono invitate a partecipare a sensuali
giochini ai quali era impossibile resistere.
“Mhnn… scusate posso disturbarvi un attimo?” chiese titubante
una voce maschile che fece sussultare i due grifondoro che smisero all’istante
di baciarsi e si girarono a vedere chi avesse parlato.
Il buon umore di Sirius svanì in un nanosecondo e cattivo sibilò
“Ringrazia Dio che non posso alzarmi!”
“Che vuoi?” chiese duro Remus.
“Scusarmi con voi!”
“Scuse non accettate ora vattene!” esclamò secco Black che
fulminò il serpeverde con lo sguardo.
“Mi dispiace davvero io… Sirius credimi non volevo che ti succedesse
questo, quanto a te…” sussurrò guardando Moony che spostò
lo sguardo e non replicò.
“Non osare parlargli, non provare ad avvicinarti a lui e non credere che
ti basti chiedere scusa per quello che gli hai fatto, lascia solo che mi riprenda
come Dio comanda e ne riparleremo…”
“Sirius smettila!” scandì deciso Moony che sollevato lo sguardo
aggiunse “Astor, ciò che hai fatto è stato a dir poco vergognoso”
“Lo so, non sai quanto io sia pentito!”
“Lasciami finire, non parlo della mia aggressione ma del tuo patetico
tentativo di separarci, non capisco bene perché tu l’abbia fatto
e sinceramente non m’interessa, ciò che voglio d’ora in poi
è che mi lasci in pace, non ti voglio come amico tantomeno tra i piedi,
continuiamo pure ad ignorarci come abbiamo sempre fatto”
“Ma… io…” provò a dire Zabini che notando lo
sguardo serio dell’ex caposcuola si sentì morire, non voleva perderlo,
non riusciva a fare a meno di lui, lo amava.
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Capitolo 24 *** “Perdono? Stai scherzando?” ***
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Capitolo 24°: “Perdono? Stai scherzando?”
“Con che coraggio osi presentarti qui?” sbottò Black furente.
“Sirius per favore!” esclamò Lupin che rincarò “L’unica
cosa che ti chiedo è di rispettare il mio volere, niente di più!”
Il serpeverde non replicò si limitò ad annuire.
“Espulso, ti meriti solo di venir sbattuto fuori!” esclamò
arrabbiato Sirius “Chiedere scusa non ti servirà a nulla!”
“Non sono venuto per quello, so benissimo che farà quello che deve,
non voglio la pietà di nessuno!” rispose a tono il serpeverde.
“Pietà? Non si tratta di pietà bensì di giustizia!”
“Non spetta comunque a te decidere!” sibilò Astor “Ma
a lui!”
“Stai pur certo che non si lascerà sfuggire quest’occasione
di fartela pagare!” ribattè il malandrino furioso.
“ASTOR, SIRIUS, NON VOGLIO PARLARE DI QUESTA COSA! FINITELA ENTRAMBI!”
”C’è poco da finire, questo stronzo non doveva neanche iniziare…
ora dovrà prendersi le responsabilità delle sue azioni!”
“Non ho mai pensato di non farlo!”
“Ottimo allora, buon viaggio!”
“Fottiti Black!”
“BASTA!” urlò il licantropo che rincarò “SIRIUS
TACI! NON HO NESSUNA INTENZIONE DI FARLO ESPELLERE!”
Il serpeverde sgranò gli occhi e fissò stupito il ragazzo che
amava.
“Cosa? Ripeti scusa, non ho capito?” sussurrò scioccato il
cacciatore dei grifoni.
“Hai capito benissimo! Astor vattene!” ordinò Remus indicando
la porta.
Il moro non replicò e uscì di corsa dall’infermeria rimanendo
però ad origliare al suo esterno cosa si dicevano i due ragazzi. L’urlo
oltremodo seccato di Sirius “SCHERZI VERO? DIMMI CHE SCHERZI?” lo
convinse che forse era meglio farsi gli affari propri e lasciarli soli, così
se ne andò.
“No affatto, non lo denuncerò!” rispose Moony serio.
“MA PERCHE’? QUEL BASTARDO HA TENTATO DI VIOLENTARTI? COME PUOI
FARGLIELA PASSARE LISCIA?”
“Così ho deciso, per favore non urlare, non voglio litigare con
te per questa cosa!”
“NON POSSO CREDERCI!” esplose Black “NON È IL MOMENTO
DI FARE I BUONISTI REMUS, NON IN QUESTO CASO!”
“Ti prego, evitami le menate di quanto sia importante fare ciò
che è giusto!”
“Cos’è merita anche lui il tuo rispetto? Dopo quello che
ha cercato di farti?”
“Non si tratta di questo, non mettermi in bocca parole che non ho detto!
E comunque sì, proprio perché sono migliore, non lo voglio far
cacciare da Hogwarts, lui probabilmente lo avrebbe fatto con me, io non voglio!”
“Non ti capisco, non ti ha preso a sberle cazzo, ha tentato di abusare
di te… o forse te lo sei scordato?” quella domanda ferì Lupin
terribilmente tanto che non riuscì più a trattenersi e sbraitò
“FANCULO SIRIUS, ME LO RICORDO BENISSIMO, NON ERI TU QUELLO NUDO IN BALIA
SUA, NON PARLARE, NON SAI COSA SI POSSA PROVARE IN CERTI MOMENTI!”
“Proprio per questo devi impedirgli di rifarlo con qualcun altro!”
“Non l’hai ancora capito vero? Non lo rifarà e vuoi sapere
perché? Perché è innamorato di me!”
“Motivo in più per farlo sparire!”
“Vuoi farlo espellere perché hai paura di lui… Ecco la verità!”
esclamò Remus deciso “Temi che possa succedere qualcosa tra noi?”
“No, ma non mi capacito come tu possa sopportare di vedertelo intorno?”
“INFATTI NON MI PIACE, MI METTE TREMENDAMENTE A DISAGIO, MA CIO’
NON TOGLIE CHE NONOSTANTE TUTTO NON VOGLIA DENUNCIARLO!”
“Sei incredibile, perché lo difendi?”
“Non lo difendo, lo ignoro è diverso!”
“Fai come vuoi!” rispose duro Paddy che incrociò le braccia
e spostò lo sguardo altrove “Sei tu quello che ha ferito, non sono
io!”
“Certo che farò come voglio, con o senza il tuo benestare!”
rispose a sua volta il lupacchiotto che tristemente uscì dall’infermeria
senza più dire una parola.
Sirius era allibito, non poteva credere alle sue orecchie ma più di tutto
era amareggiato per averlo trattato così duramente, sapeva bene che Remus
aveva sofferto parecchio per quell’avvenimento e proprio perché
lo amava non volva che soffrisse ancora. Dandosi mentalmente dello stupido per
aver rovinato in un istante i bei momenti trascorsi poco prima, cominciò
a chiedersi dove fosse finito il bel licantropo che deluso aveva ormai raggiunto
il lago.
“Lupin, che fai solo soletto senza il tuo ragazzo?” chiese cattivo
McNair avvicinandosi con Flitt, Parkinson e Goyle al seguito.
“Ragazzi, per favore, non è il momento davvero, lasciatemi perdere!”
ribattè senza degnarli di uno sguardo il grifone che sconsolato sedeva
su di una panchina e guardava fisso un punto dinanzi a sé.
“Non hai capito pezzente, se abbiamo voglia di romperti le palle, lo facciamo!”
sibilò risentito Giulius che lo sollevò di peso strattonandolo.
“Si può sapere che cazzo volete da me?” urlò il grifondoro
guadagnandosi un pugno in pieno stomaco che gli mozzò il respiro e gli
fece appannare la vista.
“Male? Peccato!” esclamò McNair iniziando a ridere con i
compagni.
“CHE DIAVOLO STATE FACENDO?” gridò una voce ben riconoscibile.
“Astor, arrivi giusto in tempo! Prego, tutto tuo!” disse Goyle coprendo
la figura di Lupin stesa a terra dolorante.
“Che gli avete fatto deficienti?” ridacchiò Zabini avvicinandosi
ignaro di chi fosse la vittima dei suoi amici.
“Niente di che… perché ti sarebbe piaciuto partecipare?”
domandò Flitt spostandosi e rivelando chi fosse la persona sdraiata a
terra.
“Rem… Lupin, qual buon vento?!” mentì il moro che guardò
sadico gli amici e chiese “Ragazzi, non è che ci lascereste un
po’ soli, devo discutere con lui di alcune cose personali!”
Goyle e MacNair annuirono e si diressero al castello seguiti da Flitt e Parkinson
che facendo commenti poco carini risero di gusto squadrando malevolmente il
grifondoro.
“Aspetta ti aiuto!” disse Astor aiutando Moony ad alzarsi.
“Non c’è bisogno grazie!” ansimò l’altro
a cui sanguinava un labbro.
“Mi dispiace loro…”
“Risparmiami le tue gentilezze Zabini, tanto non attaccano!”
“Ti fa male?” chiese guardando la ferita che non accennava a smettere
di sanguinare.
“Sì, ma non importa!”
“Tieni!” disse sfilando un fazzoletto pulito dal suo mantello e
porgendoglielo.
“Grazie!” sussurrò Remus afferrandolo e cominciando a tamponarsi
la ferita.
“Perché lo fai?” chiese poco dopo il serpeverde “Perché
non vuoi denunciarmi?”
Il grifondoro fece un lungo respiro poi rispose “A dire la verità
non lo so! Te lo meriteresti, Paddy ha ragione ma… non capisco, qualcosa
in fondo al cuore mi dice che è meglio non farlo e perdonarti!”
“Non ho mai conosciuto uno come te, sei incredibile, ma come fai? Sei
sempre così gentile e comprensivo?”
“Alcuni sostengono che io sia stupido!”
“Per me non lo sei!” sussurrò il moro che imbarazzato aggiunse
“Black è fortunato a possedere il tuo cuore, lo invidio sai?”
“Astor, amo Sirius con tutto me stesso, non lo lascerò mai a meno
che non sia lui a lasciare me!” chiarì subito l’ex caposcuola.
“Figurati, piuttosto si fa uccidere!” esclamò il cacciatore
che vedendo l’espressione poco convinta di Lupin chiese “Non crederai
che…?”
“Era molto arrabbiato!”
“Sarebbe un povero pazzo!” esclamò scuotendo la testa.
“Posso sapere perché hai cercato di violentarmi?” domandò
a bruciapelo Remus.
“Volevo punirti per avermi risposto a tono alla festa, da bravo idiota
orgoglioso, avevo accusato il colpo quando avevi commentato che anch’io
mi ero masturbato, stupidamente volevo metterti in imbarazzo e sentirti implorarmi
di non farlo… una cosa sciocca lo so e priva di sensibilità, me
ne sono reso conto solo dopo, ma ormai la frittata era fatta”
“E’ stato orribile, avevo così paura” sussurrò
con un groppo in gola Moony che aggiunse “Non volevo che un gesto tanto
bello potesse assumere un significato tanto sporco e doloroso!”
“Perdonami Remus, ero come acciecato dalla rabbia!”
“Non è così semplice, lasciami del tempo!” sussurrò
il grifone che si limitò ad annuire e ad accennare un lieve sorriso.
“Chissà che direbbe Black se ci vedesse ora?”
“Urlerebbe come un’aquila di sicuro!” esclamò sorridente
Lupin “Anzi probabilmente si scaglierebbe contro di te come una furia!”
“Come dargli torto!” mormorò il serpeverde che si aprì
a sua volta in un dolce sorriso.
“Sai Zabini, sembri diverso quando sorridi…”
“Lo prendo come un complimento!”
“Lo è!” rispose sinceramente Moony.
“Grazie allora, ma decisamente non mi avvicino neanche minimamente a te,
tu sei bellissimo quando sorridi!”
“Smettila ti prego, te l’ho già detto, amo Sirius!”
tagliò corto l’altro al quale quei complimenti mettevano a disagio.
“Scusa, è più forte di me… E’ tanto che state
insieme?”
“No è pochissimo, non me ne sono mai accorto ma probabilmente l’ho
amato dal primo momento che l’ho visto!”
“Accidenti sono arrivato tardi!”
“Pensa ho scoperto di essere gay per lui, non mi ero mai posto il problema
prima… come sai non ho ancora avuto dei rapporti sessuali benché
abbia avuto una ragazza, ma non ne avevo fatto un problema… quindi chi
l’avrebbe mai detto!”
“Molti lo scoprono per caso proprio come hai fatto tu!”
“Lo shock credo sia stato più forte per Sirius, insomma conosci
la sua reputazione, non dev’essere stato facile per lui accettare di essersi
innamorato di un suo amico!”
“Alla partita di Quidditch l’abbiamo provocato, per vedere la sua
reazione… c’è cascato come una pera cotta, ammettendo davanti
a tutti che teneva a te!”
“Ecco perché era così furente!”
“Già, ma se il risultato dev’essere quello forse è
bene che lo si provochi ad ogni partita, hai visto come ha giocato, sembrava
indiavolato! Flitt ha dovuto abbatterlo per fermarlo!”
“Gioco sporco, tipico vostro!” esclamò Remus serio.
“Non guardarmi io ero perso ad osservare te! Sono stato praticamente una
nullità in campo!”
“Se non l’avessi afferrato non…”
“L’ho fatto perchè non volevo che soffrissi! Egoista se vuoi
da parte mia, ma eri tu che volevo aiutare, non lui!”
“Se non altro sincero!”
“Ti prometto che non vi creerò più problemi!” disse
sinceramente Astor guardandolo dritto in quegli occhi ambrati che aveva imparato
ad amare.
“Lo spero, ne hai già fatti abbastanza non credi?”
“Bhè in effetti!” ridacchiò il moro contagiando il
grifone che all’improvviso chiese “E’ tanto che sai di essere
gay?”
“Una vita, avevo cinque anni quando mi sono accorto che Alfred Sinclair,
il figlio coetaneo di un amico di mio padre mi interessava particolarmente,
lo consideravo più di un semplice amico!”
“E come hai reagito?”
“All’inizio mi sono vergognato ed ho avuto paura di quello che potevano
dire o pensare gli altri, poi me ne sono fregato, in fondo non facevo del male
a nessuno, amavo solo in modo diverso!”
“Io ti ho visto frequentare un sacco di ragazze!”
“Infatti sono bisex, proprio come Sirius!”
“I tuoi lo sanno?”
“Mia madre sì!”
“E tuo padre?”
“Scherzi? Mio padre mi ucciderebbe, il figlio purosangue di un mangiamorte
non può essere gay!”
“Anche mia madre non lo sa, non so come la può prendere! Credo
che glielo dirò a Natale!”
“Le mamme sono diverse, sono sempre più comprensive, loro vogliono
comunque il nostro bene chi ami non è importante ma come lo ami, con
che intensità, quello conta… almeno questo è ciò
che mi disse la mia!”
“E’ stata molto dolce!”
“Si lo è stata!” sorrise il moro “Vedrai lo sarà
anche la tua!”
“Speriamo, il suo giudizio conta molto per me!”
Ci fu un attimo di silenzio, rotto solo dal rumore della natura che li circondava,
dopodiché gentilmente Zabini disse “Senti a proposito, mi spiace
molto per tuo padre, sai quella sera io…”
“Lascia perdere non potevi sapere!”
“Scusa lo stesso, sono stato molto maleducato!”
“Ti auguro che non ti capiti mai!”
“Cosa?”
“Veder morire una persona che ami, è qualcosa di straziante!”
“Mi dispiace! Accidenti è un miracolo che a te non abbia fatto
nulla!”
“Già, è un miracolo!” sospirò Lupin che si
guardò bene dal rivelare la verità al serpeverde.
Zabini sentì il cuore stringersi, il desiderio di abbracciare il grifondoro
e consolarlo era fortissimo, ma si trattenne dal fare qualsiasi mossa azzardata
per non peggiorare la sua situazione che di certo non era delle più rosee.
Se avesse potuto avrebbe fermato il tempo, stava così bene in quel momento,
con Remus al suo fianco, era un ragazzo davvero speciale e parlare con lui lo
faceva sentire vivo, finalmente apprezzato per quello che era! Black era molto
fortunato, eppure sembrava non capire nemmeno quanto... o forse sì!
“Remus senti, so che mi hai chiesto di lasciarti in pace ma io, vorrei
poter diventare tuo amico! so che è praticamente impossibile, ma ci terrei
tanto!” asserì facendosi coraggio.
Il grifondoro tacque per qualche secondo, ma poco dopo annuì dicendo
“Piccoli passi Astor, direi che essere qui a parlare senza scannarci è
già un grosso salto in avanti, tu che dici?”
“Dico che devo ritenermi miracolato! In primis perché Sirius non
è qui a spaccarmi la faccia, ma soprattutto perché sei così
gentile da concedermi una seconda possibilità!”
“Si, in effetti lo sei!”
I due ragazzi scoppiarono a ridere, cosa assai rara a vedersi tra un grifondoro
ed un serpeverde ma egualmente bella da ammirare, almeno per tutti fuorché
per un moretto geloso che affacciato alla finestra dell’infermeria si
stava chiedendo da mezz’ora ormai che diavolo ci facessero quei due insieme.
“Che dici rientriamo?” propose Astor.
“Vai tu, voglio stare qui ancora un po’, mi rilassa guardare questo
lago!” replicò tristemente Moony.
“Dovresti andare da lui e chiarire, non voglio che litighiate per colpa
mia!”
“Non ora, sono ancora un po’ deluso per come mi ha trattato, voglio
sbollire del tutto e poi parlargli!”
“Non dovresti aspettare, delle volte fa bene scaricarsi, non tenerti sempre
tutto dentro, rischi di esplodere!”
“E’ meglio che non mi scarichi su di lui, credimi!”
“Perché no, temi che se la possa prendere troppo?”
“Bho, Sirius è un tipo particolare, delle volte tiene il broncio
per delle stronzate clamorose!”
“Sei cotto non è vero?”
“A puntino aggiungerei!”
“E lui?”
“Fino a mezz’ora fa ti avrei risposto anche, ora non saprei!”
ribattè ancora più tristemente il grifone.
“Andiamo, lo sai che è pazzo di te, se reagisce così male
è solo perché vuole il tuo bene, come biasimarlo, lo voglio anch’io
che non sono niente per te, figuriamoci lui!”
“E’ che delle volte è così impulsivo e testone, non
mi ascolta veramente quando gli parlo!”
“Tipico di Black, ma imparerà, fidati non rischierebbe mai di perderti
e se fosse così stupido da lasciarti scappare, dimmelo, sarò più
che felice di consolarti!”
“Non avevo dubbi!” esclamò Remus ridendo.
“Bhè è la verità!” rispose Astor regalandogli
un dolce sorriso.
“E va bene!” asserì il licantropo “Andiamo ad affrontare
l’offeso geloso, minimo ci avrà visto parlare dalla finestra, apriti
cielo!”
“Se ritieni più opportuno che ci si ignori, se vuoi accontentarlo,
tutto ciò che deciderai, per me andrà bene!”
“Ma come Zabini, non volevi diventare mio amico? Guarda che ignorandomi
non ti aiuterà!”
Astor sorrise felice, si alzò ed insieme a Lupin tornò al castello.
“Sapevi che Moony non voleva denunciarlo? Perché non mi hai detto
nulla?” chiese furioso Sirius a James che serafico rispose “Giacevi
su quel letto tramortito, come avrei potuto?”
“Bhè, potevi almeno cercare di fargli cambiare idea!”
“Perché avrei dovuto, se non vuole avrà i suoi motivi, mi
limito a rispettare le sue scelte!”
“Bravo, dagli corda con questa stronzata!”
“Dimmi che non l’hai trattato di merda come stai trattando me ora?”
chiese a sua volta Potter.
“Gli ho solo detto come la pensavo!”
“Bravo, continua con questo atteggiamento da coglione, che finirai col
perderlo!”
“Non sopporto che quello stronzo la faccia franca!”
“Anch’io non lo trovo giusto, ma è Remus che deve decidere!”
“HA TENTATO DI ABUSARE DI LUI CAZZO!”
“Lo so, non c’è bisogno che me lo ricordi!”
“Zabini è una merda e deve pagare!” aggiunse convinto.
“E’ molto grave l’accusa che sta formulando signor Black,
è sicuro di quello che ha appena detto?” chiese Silente che entrato
per far visita al cacciatore aveva udito tutta la conversazione dei due ragazzi.
Sirius tacque e debolmente annuì.
“Convocherò il signor Zabini e se ammetterà quanto da lei
dichiarato sarà immediatamente espulso da questa scuola!”
Solo in quel momento Paddy provò una fitta al cuore e un po’ pentito
disse “Signore, in realtà io non so se, vede Remus non vuole denunciarlo,
non…”
“Non ammetto che certe cose accadano nella mia scuola, non ammetto che
si cerchi di nascondermele, tanto meno che rimangano impunite!”
“Ma signore io…”
Proprio in quell’istante Lupin entrò sorridente in infermeria ma
si rabbuiò immediatamente nel vedere l’espressione del preside
“Che c’è?” chiese preoccupato.
“Signor Lupin è vero che il signor Zabini ha tentato di farle violenza?”
chiese secco l’anziano professore ghiacciandolo.
“Non posso crederci ha fatto la spia, ha raccontato a Silente di Astor,
come ha potuto? Gli avevo chiesto di non entrare in questa storia!” si
chiese il bel licantropo alla velocità della luce e scioccato tanto quanto
imbarazzato balbettò “No… si… cioè non proprio…
ecco io… lui…” ma facendosi coraggio infine disse “No
signore, non lo ha fatto!”
Un silenzio glaciale cadde sui presenti che pietrificati non seppero più
che dire eccetto il preside che seccato esclamò “Signor Black,
cos’era quello di poco fa, uno sfogo di gelosia?”
“Signore io… no vede, lei ha sentito una mia conversazione con James
e…”
“Ciò non toglie che non è comunque autorizzato a mentire
sui suoi compagni di scuola, mi spiace ma sarò costretto a prendere dei
provvedimenti nei suoi confronti, non ammetto la calunnia nella mia scuola!”
“Co… cosa? Ma io… veramente!”
“Le farò sapere la mia decisione, arrivederla!” e detto questo
uscì lasciando i tre ragazzi basiti.
“Paddy” sussurrò James vedendolo sorridere sarcasticamente
e scuotere la testa.
“Sirius io…” balbettò Remus sconvolto.
“Perché Moony? Perché hai mentito per aiutarlo?”
“Non voglio che venga espulso!” ripetè il giovane che cercò
di dire qualcosa d’altro ma l’urlo del suo ragazzo lo freddò
“INVECE FAR PUNIRE ME PER CALUNNIA PUOI SOPPORTARLO!?”
“Andrò a parlare con Silente non devi…”
“Ma ti senti? Sei ridicolo… e cosa gli dirai? Che hai mentito? Che
me lo sono sognato? Che ci ha provato davvero?”
“Non lo so, qualcosa gli dirò!”
“LA VERITA’ CAZZO, DOVRESTI DIRGLI QUELLA!” sbottò
il moro fuori di sé.
“Perché hai voluto intrometterti in questa storia? Non hai resistito
hai dovuto dirglielo per forza?”
“E’ stata una coincidenza, io parlavo con James e lui è venuto
a trovarmi, accidentalmente ha sentito quello che ci dicevamo! Non l’ho
fatto apposta, credimi!”
“SE AVESSI PENSATO AI CAZZI TUOI INVECE DI PARLARE DEI MIEI CON JAMES,
FORSE TUTTO QUESTO NON SAREBBE SUCCESSO!”
“Mi scusi se mi preoccupo per lei sua maestà!” esclamò
duro Black che si sentì urlare di rimando “NESSUNO TE LO HA CHIESTO!”
“Ragazzi sentite, gli animi si stanno scaldando un po’ troppo, che
ne dite di calmarci tutti quanti e parlarne tranquilli?”
“NO!” gridarono insieme i due amanti che continuarono a dire “Probabilmente
tieni più a lui che a me!”
“Se lo credi davvero allora forse abbiamo ben poco da chiarire!”
“Non mentirmi che ci facevi al lago con lui?”
“Parlavo, cosa che con te proprio non si riesce a fare!”
“E di cosa sentiamo?”
“Di tante cose, ma perché dovrei dirtele? Tanto penseresti che
ti stò raccontando solo palle!”
“Si bravo, bravissimo vai da lui, parla pure con lui, perché non
te lo scopi anche?”
“SIRIUS!” urlò James “Che cazzo dici? Sei fuori?”
“Lascia stare J, questo dimostra quanto poco mi conosca e quanto poco
abbia rispetto o stima di me!”
“Moony non voleva dire quello che ha detto non…” ma il lupacchiotto
se ne era già andato sbattendo la porta dell’infermeria dietro
di sé.
“Sei scemo di tuo o hai studiato per diventare così?” domandò
incredulo Potter.
Ma l’amico non rispose perché calde lacrime stavano solcando il
suo bel viso arrabbiato e i singhiozzi gli impedivano di emettere alcuna parola
figuriamoci formulare frasi intere.
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Capitolo 25 *** "Non resisto!" ***
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Capitolo 25°: “Non resisto!”
Remus corse come un pazzo, era furioso con Sirius e con se stesso. Con lui
perché lo aveva cacciato in questa situazione e con se stesso per aver
mentito e aver messo nei guai il ragazzo che amava. Era disperato, doveva assolutamente
parlare con Zabini e dirgli cosa era capitato, così senza quasi accorgersi
si ritrovò davanti alla sala comune di serpeverde in attesa che questa
si aprisse per poterlo far entrare.
Con un incantesimo rese il suo viso presentabile e attese paziente, per sua
fortuna Narcissa Black uscì poco dopo “Remus che fai qui?”
“Ciao Narcissa, scusa, dovrei parkare con Zabini è urgente potresti
chiamarmelo per favore?”
“Astor, ma… non credo ci sia… o forse sì, aspetta vieni
con me!”
“No, preferirei aspettare qui, puoi chiamarmelo tu!”
“Certo, non ti muovere!”
“Narcissa?”
“Cosa?”
“Non dire che sono qui… è meglio!”
La bionda annuì e sparì oltre il quadro del mago che faceva da
salvaporta dei grigioverde vestiti. Moony si appoggiò al muro in attesa
che tornasse decidendo poco dopo di spostarsi di qualche passo più in
là per non essere così in vista.
Vicino al camino, Zabini sedeva con Malfoy e gli alri compagni di squadra per
cercare di capire cosa fosse andato storto nella partita del giorno prima. Quando
Narcissa si avvicinò, Lucius le sorrise e disse “Amore, ora non
posso, ma tra poco ti raggiungo in biblioteca!”
“Non cercavo te Lucius, ho bisogno di Astor, potrebbe allontanarsi cinque
minuti?”
Il biondo guardò l’amico che sorpreso guardò la ragazza
e chiese “Io, ma perché?”
“Devo farti vedere una cosa, è urgente! Ti ruberò solo due
minuti, promesso!”
Il ragazzo si alzò e la seguì fuori dalla sala comune pietrificandosi
quando Remus spuntò da dietro una colonna.
“Remus, che fai qui?”
“Scusa, non volevo disturarti è solo che è successo un casino
e...” mormorò il grifondoro che guardò la bella bionda e
tacque.
“Oh scusate, ciao Astor a dopo, ciao Remus, salutami Sirius!” esclamò
Narcissa dirigendosi verso la biblioteca.
“Che è successo?” chiese il moro notando l’ansia nelle
parole dell’altro.
“Sirius, lui stava parlando con James e… accidenti era arrabbiato
e stupidamente ha detto ad alta voce quello che hai cercato di farmi e…
Silente ha sentito!”
“Capisco, hai dovuto ammettere il fatto, non preoccuparti va bene così,
devo assumermi la responsabilità delle mie azioni, è giusto!”
cercò di rassicurarlo l’altro.
“No, no, ho mentito ho detto che non l’avevi fatto!”
“COSA?” urlò Zabini “Ma perché?”
“Non lo so! Mi è venuto spontaneo, non volevo che ti espellessero…
il problema è che ora Silente crede che Sirius abbia mentito e lo ha
accusato di calunnia, ha detto che lo punirà per questo, Dio essere accusati
di calunnia è una brutta cosa, se il consiglio decidesse di mandarlo
via? Se gli proibissero di diplomarsi in questa scuola e…”
“Remus, calmati, ti prego… calma!” asserì il serpeverde
che afferrò il grifondoro alle braccia e lo fissò dritto negli
occhi ambrati “Andremo da Silente e gli diremo come stanno le cose, capirà
e Black non subirà punizioni!”
“No, se andremo tu… tu…” balbettò Lupin.
“Non ti preoccupare, non ce n’è motivo!” gli sorrise
il cacciatore.
“Sì invece, ho mentito per coprire te, perché poi non lo
so neanche cazzo, senza contare che ho messo nei casini il ragazzo che amo…
mi devo preoccupare eccome!”
“No, non devi!” sussurrò il serpeverde che diede un casto
bacio sulla guancia del grifondoro e abbracciandolo aggiunse “Sistemerò
tutto, te lo prometto!”
“Bene, bene, bene, cosa vedono le mie pupille Astor, devi dirmi qualcosa?”
esclamò un’inconfondibile voce trascicata alle spalle del moretto.
“No Lucius, Lupin stava andando via!”
“Si io stavo…”
“Baciando il mio amico!” finì per lui Malfoy sorridendo malignamente.
“No Lucius, io ho baciato lui ma non ricapiterà più te lo
assicuro!”
“Hey puoi fare quello che vuoi, credevo solo che mr ex caposcuola se la
spassasse già con Black!”
“Malfoy non è come pensi, noi siamo solo amici!”
Astor spalancò gli occhi e un dolce sorriso si aprì sul suo viso,
l’aveva sentita davvero quella parola non se l’era sognata, Remus
aveva scandito “amici” e anche se l’aveva detta per giustificarsi
con Lucius, gli lasciava ben sperare che la cosa potesse avverarsi davvero.
Un’esclamazione poco gentile di Lucius lo riportò alla realtà
obbligandolo ad indossare di nuovo la sua fredda maschera strafottente e l’aria
da duro “Amici è una parola grossa Lupin, diciamo che vi sopportate
a vicenda!”
“Sì hai ragione, ci sopportiamo e neanche tanto, quindi scusami
devo andare!” asserì il grifone che fece per andarsene ma il biondo
lo spinse al muro sibilando soddisfatto “Chissà se il caro Sirius
apprezzerebbe di sapere che quando è rinchiuso in infermeria frequenti
i sotterranei e sbaciucchi i suoi nemici?”
Moony lanciò uno sguardo implorante ad Astor che capì e intervenne
dicendo “Andiamo Lucius, lascialo andare, ci siamo divertiti abbastanza,
non avevamo una riunione più importante da fare?”
Malfoy annuì e rientrò nella propria sala comune seguito da Zabini
che riuscì a sussurrare un “Scusa, mi faccio vivo io!”
Lupin annuì e scappò alla torre.
Quella stessa sera per cena Sirius fu dimesso, Madama Chips ebbe pietà,
dopo la litigata con Lupin, il grifondoro non aveva più emesso una parola,
il che aveva dello sbalorditivo anzi, quasi preoccupò l’infermiera
che magnanima lo lasciò andare. Il moretto era, se mai fosse stato possibile,
uno straccio vivente, era mortificato per come aveva trattato Remus ma non voleva
cedere e ammettere di aver esagerato.
Lupin dal canto suo si sentiva tremendamente in colpa, benché un senso
di delusione e tradimento lo avesse rattristato. Non sapeva come aiutare Sirius,
ma al tempo stesso era furente con lui per essersi intromesso in questioni tanto
delicate e per aver osato dirgli quelle cose. Quando il moro giunse in sala
grande molti sguardi si posarono su di lui che rabbuiato, si diresse al tavolo
della sua casa e si sedette accanto a James e di fronte a Peter. Remus non c’era,
così come non c’era Zabini seduto al tavolo dei serpeverde. La
cosa gli diede enormemente fastidio ma cercò di non darlo a vedere.
“Hey Paddy, ti trovo in forma!” disse come sempre nel momento peggiore
Minus.
“Lieto di saperlo Pete!” scandì freddo Black “Peccato
che io mi senta una merda!”
Il malandrino capì, stranamente, che l’aria non era delle migliori
così decise di salutare e defilarsi al tavolo dei tassorosso.
“Come stai?” sussurrò James.
“Bene, ho mandato a puttane il mio rapporto con Remus, sono stato accusato
di calunnia, probabilmente verrò espulso, cosa potrei desiderare di più?”
rispose sarcastico.
“Sirius, sono sicuro che tutto si risolverà, ma ti prego, metti
da parte il tuo orgoglio e chiedi scusa a Moony, quello che gli hai detto è
stato veramente offensivo!”
“Sai dov’è?” chiese Black tristemente.
“No, non c’era quando sono arrivato!”
“Non c’è neanche Zabini!” asserì il cacciatore
che si guadagnò uno sguardo seccato da parte del suo migliore amico che
sibilò “Finiscila, come puoi pensare che ti possa tradire con lui?”
“L’ho perso James, ne sono certo!”
“Senti dacci un tagl…” ma Potter non finì la frase
perché Lupin seguito poco dopo da Zabini fece il suo ingresso nel salone.
Solo un cenno con la testa e i due si separarono raggiungendo i loro tavoli.
Moony si sedette di fronte a James e senza alzare lo sguardo scandì un
singolo e generale “Ciao!”
“Ciao!” rispose Potter.
“Ciao!” mugugnò Sirius.
“Moony senti tutta questa storia ha del ridicolo, concorderai che avete
esagerato entrambi, ti prego sii ragionevole!” disse James dispiaciutissimo
per come erano degenerate le cose.
“J, ti assicuro che sono sereno, davvero!”
“Non si direbbe a guardarti!” ribattè l’amico.
Sirius non fiatò.
“Sto bene!” rpetè il malandrino che vide Silente fargli cenno
di raggiungere il tavolo dei professori “Scusate!” disse alzandosi
e raggiungendo il preside.
“Dove va?”
James indicò il vecchio professore ma non rispose.
“Dove se ne vanno?”
“Cosa ne so, sono qui con te!” replicò l’amico facendo
spallucce.
“Oh merda vengono qui!”
“A quanto pare!”
“Signor Black, dovrebbe gentilmente venire con noi!” chiese Silente
passando accanto al tavolo dei grifondoro. Il moro si alzò e senza dire
una parola li seguì. I tre raggiunsero la vecchia aula di storia della
magia.
“Allora signor Black sempre della stessa idea di questo pomeriggio?”
chiese severo l’uomo una volta all’interno.
“Si signore!” mormorò il ragazzo abbassando lo sguardo.
“Sa qual è la punizione per chi calunnia un compagno?” chiesecon
voce ferma l’uomo.
“No signore!” sussurrò appena il bel Black.
“L’allontanamento da Hogwarts!”
“Espulsione signore?” domandò il moro deglutendo per la tensione.
“Non proprio, con l’espulsione non potrebbe più diplomarsi
in nessuna delle scuole magiche, in questo modo frequenterebbe il suo ultimo
anno in un'altra scuola a sua scelta, ma di certo non nella mia!”
Sirius rabbrividì e si limitò ad annuire.
Remus cercò di dire qualcosa ma il preside glielo impedì aggiungendo
“Glielo richiedo signor Black, conferma quello che ha detto stamattina?”
Paddy sapeva che si stava condannando con le sue mani ma ormai non poteva più
negare, senza guardare Remus che poco distante da lui lo fissava con un’aria
supplichevole che lo pregava di dire di no, annuì e ripetè “Si
signore, non ho mentito allora e non lo farò ora!”
“Va bene, la ringrazio, apprezzo la sua sincerità può andare!”
“Do… dove?” balbettò il cacciatore.
“In sala, torni pure a mangiare!”
“Non… non capisco signore, mi è concessa l’ultima cena?”
“Più o meno, vada!”
Sirius si sentì gelare, non aveva mai visto Silente così arrabbiato,
tristemente si voltò e uscì dall’aula.
“Professore, la prego, non lo allontani dalla scuola, Sirius non ha mentito
è solo che… come faccio a spiegarglielo, quello che mi è
successo è orribile ciò nonostante io non…”
“Lo so!” esclamò il preside dolcemente “Non vuole punire
il suo assalitore!”
“Sì signore!”
“Vorrei sapere perché?”
“Ecco, credo che ci sia qualcosa di meglio in lui, non voglio negargli
l’opportunità di diplomarsi e crearsi una vita migliore, so che
è pentito e questo mi basta, mi ha già chiesto scusa e poi…
parlandogli ho capito che non è poi così male, ha sbagliato ma,
capita a tutti no?”
“Spetta solo a te Remus, se vuoi espellerlo non devi far altro che chiedermelo
e io lo farò, se invece non vuoi, lascerò cadere questa cosa e
non ne parleremo più!”
“Non voglio signore, come non voglio che Paddy venga punito, la prego
non lo mandi via, la scongiuro!” chiese Moony quasi alle lacrime.
“Non lo farò, ho voluto solo fargli capire che quando puntiamo
il dito contro qualcuno dobbiamo ricordarci delle tre dita che puntano verso
di noi!”
“Allora non vuole, cioè non lo manderà via?” balbettò
il ragazzo.
“Certo che no! Cosa sarebbe Hogwarts senza il signor Black?” ridacchiò
Silente che vide Remus annuire e su sua indicazione tornarsene nel salone. Di
nuovo solo, il preside cambiò di nuovo tono di voce ed ordinò
freddamente “Venga avanti signor Zabini!”
Il ragazzo si avvicinò, non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi,
si vergognava tremendamente di quello che aveva fatto e sapeva di essere stato
graziato dalla bontà di Lupin.
“Quello che ha tentato di fare è inammissibile, in altre circostanze
non avrei esitato un istante a cacciarla da questa scuola, ma per sua fortuna,
la persona che ha tentato di aggredire, è convinta che in lei ci sia
qualcosa per cui valga la pena darle una seconda possibilità… mi
auguro per lei che non voglia deluderla, perché non sarò così
magnanimo la prossima volta”
“Signore io… sono pentito, non può immaginare quanto!”
“Non ne dubito, non dev’essere semplice guardarsi allo specchio
ogni mattina e fingere di non vedere che l’essere vigliacco riflesso,
sei proprio tu! Fortunatamente però le è stata data l’opportunità
di rimediare al suo errore, non sprechi l’occasione!” replicò
secco fulminandolo con lo sguardo.
“Non lo farò!”
“Vedremo!” esclamò il vecchio professore che uscì
dall’aula lasciando il serpeverde all’interno.
“Paddy, che ti ha detto?” chiese preoccupato James.
“Che mi allontana dalla scuola, che potrò scegliere dove finire
di frequentare il mio ultimo anno, che posso mangiare e poi levare le tende!”
“Scherzi? Dimmi che è una battuta?” balbettò incredulo
Potter.
“Sto ridendo?” domandò il malandrino teso come una corda
di violino.
“E Moony che ha detto?”
“Niente! Non gli ha permesso di dire nulla!”
“Non posso crederci, ma questo è un incubo!”
“No purtroppo dagl’incubi ci si sveglia prima o poi!”
“Ma dov’è Moony?”
“Credo dentro, non lo so!” rispose Paddy indicando la porta quando
l’occhio gli cadde sul ragazzo che amava che poco fuori dalla sala stava
parlando con Astor Zabini.
“Questo è troppo, io vengo mandato via e quello stronzo resta qui!”
sbottò il moro alzandosi di scatto e dirigendosi a grandi falcate verso
i due ragazzi all’entrata.
“Merda!” pensò James che seguì l’amico temendo
che potesse fare qualche sciocchezza.
“Buonasera disturbo?” domandò sarcastico avvicinandosi a
Remus e Astor che lo guardarono confusi senza rispondere “Perdonatemi,
ma volevo ringraziarvi, è stato bello condividere con voi questa simpatica
sceneggiata!”
“Sirius ma che stai dicendo?” chiese Moony seccato da quell’interruzione.
“Tranquillo Remus, vi lascio soli volevo solo augurarvi ogni bene e dirvi
che vi penserò a Durmstrang!”
“Black, ti stai sbagliando, credimi!” cercò di spiegare Astor.
“Non osare parlarmi, sei riuscito a rovinare tutto! Zitto o giuro che
ti prendo a calci in culo! E credimi, ho tanta voglia di farlo!”
“Moony, che è sta storia che Sirius deve andarsene?” chiese
James allarmato.
“Non deve, non ti preoccupare!” lo rassicurò il licantropo.
“Ma lui dice che…”
“Lui, sbaglia!”
“Me ne vado Remus, almeno potrai fare quello che vuoi, con chi vuoi!”
esclamò cattivo il moretto che non fece in tempo ad aggiungere altro
che si ritrovò la mano di Lupin tatuata sulla guancia destra. Una sberla
da campionato mondiale di ceffoni, che lasciò basito il cacciatore dei
grifoni e consentì all’ex caposcuola di scappare diretto alla torre.
“Ma che sta succedendo?” domandò Potter sempre più
allibito quando ripresosi dallo shock vide il suo migliore amico inseguire Lupin
a grandi falcate mentre furente urlava “FERMATI CAZZO!”
“Faranno pace non temere!” asserì Zabini che felice e decisamente
più sollevato tornò al suo tavolo.
“FERMATI REMUS!” Gridò Sirius infuriato in una sala comune
deserta che rimbombò il suo monito.
“SONO FERMO E ORA?” chiese fuori di se Moony una volta raggiunto
il loro dormitorio.
“Sei impazzito?”
“Ma fottiti Sirius!”
“Toccami ancora e te ne pentirai!” gli intimò.
“Che paura signor Black! Cos’è una minaccia?”
“Mi hai fatto male!” asserì il moro massaggiandosi la parte
arrossata del suo viso.
“Te lo meritavi!” lo freddò Remus “Così la smetti
di dire cazzate!”
Il cacciatore grugnì qualcosa d’incomprendibile e chiese irritato
“Si può sapere che avevi da dire ancora a quello stronzo?”
“Per favore, evitami queste scene patetiche?” sbottò Lupin.
“Cos’è ti rode ammettere la verità?”
“Quale verità? Cosa vuoi sentirti dire? Qualsiasi cosa ti dicessi
non ci crederesti comunque… Sei ridicolo e neanche ti accorgi quanto!”
“Correrò il rischio, per favore dimmelo!” quasi ordinò
Black.
“Lo vuoi sapere davvero?” chiese brusco il lupacchiotto che a cenno
affermativo della testa dell’altro rispose acido “Abbiamo deciso
a che ora trovarci per scopare!”
“Co… cosa?” balbettò colpito sul vivo il cacciatore.
“Hai capito benissimo, ci siamo dati un puntello per stasera… perché,
che c’è che non va? Non mi hai forse consigliato tu di farlo?”
“SMETTILA! HO RINUNCIATO A TUTTO PER TE E TU SAI DIRMI SOLO QUESTE STRONZATE?”
“A domande stupide riceverai risposte stupide, fai domande intelligenti
e vedrai che le risposte saranno diverse!”
“NON MI FARE GIRAR LE PALLE REMUS, SONO IO QUELLO CHE DOVREBBE ESSERE
INCAZZATO NON TU, IO VENGO MANDATO VIA PER AVER DETTO LA VERITÀ, PER
AVER CERCATO DI PROTEGGERE TE!” sbraitò gesticolando.
“Povera vittima incompresa, guarda che non verrai mandato da nessunissima
parte… hai forse sentito Silente chiederti di preparare le tue cose? No,
non l’ha fatto, pertanto stai sereno!”
“Sei sicuro?” domandò il moro cambiando improvvisamente tono
e togliendosi un peso dal cuore.
“Certo, che lo sono! C’ero o te lo sei scordato?” ribattè
Moony con un timbro di voce che invece denotava ancora quanto fosse seccato
dall’atteggiamento del moro.
“Ti dispiace?” chiese Sirius quasi in un sussurro.
“Cosa? Che tu rimanga? No è ovvio, anche se tu pensi il contrario!”
“Non è vero! Non lo penso!” ribattè svelto Paddy.
“Si invece, pensi tante cagate che mi riguardano, dov’è la
novità, una più, una meno!”
“Andiamo Remus, sai che non è così! Sono dispiaciuto per
tutto quello che è successo, credimi!”
“Si come no, comunque lasciamo stare, non mi va di parlarne, sono solo
felice che questa storia sia finita!” tagliò corto l’ex caposcuola
accostandosi al proprio letto.
“Davvero lo sei?” chiese Sirius avvicinandosi, ignorando volutamente
l’ultima battutina del ragazzo che amava.
“Certo, perché dovrei mentirti? Non sarebbe stato giusto punirti
per qualcosa che non avevi fatto!” rispose il licantropo indietreggiando.
“Mi hai aiutato allora, credevo che Silente ti avesse impedito di farlo!”
“Non sono stato io! E’ stato Zabini, deve aver ammesso davanti a
Silente ciò che aveva fatto!”
“Molto nobile da parte sua!” disse sarcastico il cacciatore che
si tolse il maglione buttandolo sul letto e allentò la camicia.
“Poteva non farlo, visto che io avevo negato l’accaduto!”
“Poteva non aggredirti proprio, se è per questo!”
“Poteva, potevo, potevi… tutti potevano comportarci in modo diverso,
smettila di fare l’incazzoso!”
“Mi stai chiedendo di ringraziarlo per questo atto di gentilezza?”
“Fai quello che vuoi Sirius, basta che non mi rompi più le palle”
fu la risposta risoluta e inaspettata del lupacchiotto che aggiunse “Astor
avrebbe potuto farti allontanare, ma ha deciso di parlare con Silente e prendersi
le sue responsabilità, rischiando di venir espulso, nessuno gli deve
nulla ciò non toglie che abbia fatto una cosa degna di stima!”
“Certo che hai un bel coraggio, questo cerca di violentarti e tu che fai?
Diventi suo amico! Scusa ma sono io lo strano o la cosa suona a dir poco incredibile?”
“Suona incredibile hai ragione, ma a me sta bene così!” ribattè
Remus deciso che sentiva crescere il bisogno di sfiorare il corpo perfetto del
malandrino in piedi di fronte a se “Resisti Remus, non cedere proprio
ora!” si disse deglutendo nervosamente nel vedere il moro cominciare a
slacciarsi i pantaloni per infilarsi quelli del pigiama “Fanculo, il plenilunio,
gli ormoni sovraeccitati e lui che è così bello, Dio non ho preso
le gocce della Chips, resisterò ancora per poco!” pensò
il licantropo che si voltò e guardò fuori dalla finestra.
“Che c’è?” chiese inconsapevole il moretto il quale
a tutto stava pensando fuorché agli ormoni impazziti del suo ragazzo.
“Niente, ho sonno me ne vado a letto!”
“Sono solo le nove e mezza, sei sicuro?”
“Sicurissimo!”
“Remus per favore parliamo di questa cosa, non voglio rovinare il nostro
rapporto per…”
“Sirius è un po’ difficile parlare con uno che ti urla di
andare a scopare altrove o che dubita dei tuoi sentimenti quando gli hai fatto
chiaramente capire che sei l’essere più importante della sua vita
perdonami, ma proprio non mi riesce di far finta che le cose simpatiche che
mi hai gridato contro, non siano mai uscite dalla tua bocca! Ora come ora non
mi va di parlarne chiaro” esclamò Lupin che salì sul suo
letto e chiuse le tende deciso.
“Ero arrabbiato! Sai che non penso una parola di quello che ho detto!”
disse tristemente il moro aldilà delle cortine amaranto.
“Se non le pensavi allora non dovevi dirle!” replicò duro
il licantropo che aveva cominciato a sudare freddo a causa del desiderio che
prorompente si stava facendo strada in lui “Se non la smette di parlare
lo tiro dentro e lo zittisco a modo mio!” pensò maliziosamente
sforzandosi di sembrare normale.
“Moony mi dispiace!” sussurrò Sirius con una voce talmente
sensuale che Remus credette d’impazzire e urlò “ALLONTANATI
DA QUELLE TENDE, NON TI VOGLIO VICINO!” bugia, lo voleva eccome, lo voleva
più di ogni altra cosa al mondo… desiderava vederlo nudo, sfiorare
il suo corpo scolpito, baciarlo ovunque e amarlo tutta notte, ma mentre l’istinto
gli urlava di fregarsene e agire, il buon senso, la vocina che impersonava la
parte razionale della sua mente, continuava a frenarlo e a fargli notare che
non sarebbe stato molto carino scoparsi a morte l’erede di casa Black
senza prima aver chiarito la situazione fra loro.
“Chiarisci, parlagli subito e poi divertiti!” gli aveva consigliato
il Remus lussurioso “No, mantieni la calma, rilassati e domani a mente
lucida sistemi ogni cosa!” aveva suggerito la voce della sua coscienza.
Si ma come resistere tutta notte sapendo che a pochi metri dormiva l’essere
più sensuale che conoscesse, che non solo era desideroso quanto lui di
chiarire quello spiacevole episodio ma lo era ancor di più nell’intraprendere
una discussione a due più intima. Questi pensieri volarono nella mente
del bel licantropo alla velocità della luce, sembrò passare un
secolo, in realtà erano passati solo una manciata di silenziosi secondi
che demoralizzarono molto il moro, il quale abbassato lo sguardo, si diresse
al suo letto a baldacchino nascondendosi dietro i suoi tendaggi poco dopo.
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Capitolo 26 *** Operazione sciroppo ***
Untitled Document
Capitolo 26°: “Operazione sciroppo”
“Dove diavolo è quel maledetto sciroppo?” si chiese Lupin
che ansimante e particolarmente agitato cercava di trattenere l’impellente
desiderio di fiondarsi da Sirius per sfinirlo facendogli di tutto “Dove,
dove, DOVE DIAMINE L’HO MESSO?” urlò mentalmente portandosi
una mano tremante sul viso.
“Ok, niente panico!” mormorò l’ex caposcuola “Ho
superato esami ben peggiori, sono un licantropo, una volta al mese mi trasformo
in un essere orripilante, se riesco a gestire questa cosa posso recuperare un’ampolla
senza farmi scoprire!” si disse cercando di convincersi “L’importante
è mantenere la calma e il sangue freddo, forza Remus, pensa dove l’hai
messa, fai mente locale… dunque, stamattina mi sono svegliato da Sirius…”
ricordò il lupacchiotto che fece un sorriso compiaciuto “Ho reso
più eccitante il suo risveglio…” sussurrò leccandosi
maliziosamente le labbra “E’ stato bello, Dio quanto vorrei rifarlo!”
pensò con aria beata ma dovette darsi un pizzicotto per tornare alla
realtà “CONCENTRAZIONE REMUS! Pensa, cosa è successo dopo?”
si chiese seccato “Ah già, è arrivata la Chips… Sirius
era bellissimo… Ho fatto una figura di merda… Paddy imbarazzato
era sempre più eccitante… Madama Chips mi ha dato il distillato…
Sirius era da sbattere al muro più o meno come adesso… l’ho
messo in tasca e lui mi ha sorriso sensualmente… me ne sono andato per
tornare qui… Paddy è sdraiato nel letto accanto… ho appoggiato
la bottiglietta appena dentro… sento il profumo che emana la sua pelle…
hey ma, appena entrato certo che idiota che sono, eccolo!” si disse sbirciando
dalle proprie tende vedendo il famigerato concentrato appoggiato sulla cassapanca
situata vicino all’ingresso “Devo prenderlo o sarà praticamente
impossibile resistergli… ma come? Pensa Remus, fai qualcosa, fingi di
andartene in bagno, fallo levitare qui, striscia modello marines sino laggiù
e recupera la bottiglietta, andiamo hai il massimo dei voti in tutte le materie,
non verrai a dirmi che non riesci a prendere una stupida ampolla che si trova
a pochi metri da te?” pensò Moony ormai schiavo della sua passione
sempre più ingestibile.
Ignaro che l’oggetto dei suoi desideri stesse progettando il recupero
del secolo, Sirius disperato giaceva immobile fissando il soffitto del suo letto,
che mai come in quel momento, trovava tanto interessante “Cosa posso fare?
Inginocchiarmi ai suoi piedi e chiedergli perdono potrebbe essere una soluzione…
oppure strisciare fin laggiù, pregarlo di darmi un’altra possibilità
e giurargli che non mi comporterò mai più così, in fondo
se l’ha data a Zabini perché non darla a me?” pensò
dandosi contemporaneamente del coglione per essere stato tanto impulsivo e offensivo.
All’improvviso un tonfo sordo catturò la sua attenzione, Remus
era inciampato sui suoi stessi pantaloni ed era caduto a terra trattenendosi
a fatica dal tirare un’imprecazione galattica a causa del male provato
“Che cavolo è stato?” pensò il moro mettendosi a sedere
sul letto mentre ancora sdraiato Lupin pregò “Ti prego non farlo
uscire, ti prego, ti prego, ti prego!”
“Moony sei tu?” chiese il malandrino ma l’altro non rispose,
immobile quanto una statua di sale trattenne invece il respiro speranzoso che
il suo ragazzo, rassegnato, si risdraiasse. Così sembrò, ma quando
carponi il bel lupacchiotto raggiunse la bottiglietta del distillato una voce
sorpresa chiese “Che diavolo fai per terra?”
“Cercavo la mia bacchetta!” rispose svelto il focoso lupacchiotto.
“E a che ti serve, se stai andando a letto?” domandò Sirius
curioso.
“Che ti frega? Torna a dormire!” provò a freddarlo.
“Vuoi che ti aiuti a trovarla?” chiese innocentemente il moro che
cercava ogni pretesto per poter restare un po’ con il ragazzo che amava.
Remus a quel punto si alzò e sbuffando si voltò a fissarlo…
sarebbe stato molto meglio che non lo avesse fatto, il suo cuore si fermò
per poi ripartire ad una velocità impensabile, Sirius, il SUO Sirius
indossava solo un paio di boxer neri aderenti ed una T-shirt bianca, i pantaloni
del pigiama che poco prima nascondevano quelle coscie tornite erano spariti,
doveva averli tolti in seguito.
“No grazie! Hai ragione tu, a pensarci bene… non mi serve!”
balbettò Lupin sforzandosi di non fissare le gambe atletiche del suo
ragazzo.
“Sicuro?” domandò il moro avvicinandosi.
“Sirius, lascia perdere, non sono cose che ti riguardino!” aggiunse
l’altro nascondendo dietro la schiena la vitale pozione calma bollori,
anche se ormai dubitava che potesse servirgli a qualcosa dato che si trovavano
a meno di un metro di distanza.
“Senti, visto che sei sveglio anche tu, volevo chiederti se…”
“Non ora, non mi sembra il caso!” mormorò l’ex caposcuola
che mai come in quel preciso momento, schiavo dei suoi istinti, si sentì
più lupo che uomo “Voglio dormire!” aggiunse mentendo spudoratamente
mentre, continuando a fissare un punto indefinito sopra l’orecchio del
moretto, s’incamminò verso il suo letto tenendo sempre ben nascosto
il distillato dietro la schiena.
“Andiamo Moony, scusami, perdonami, cosa devo fare? Vuoi che mi metta
in ginocchio? lo farò!” esclamò Sirius buttandosi ai piedi
del licantropo che vedendolo pericolosamente vicino e ad altezza giusta pronto
per qualche giochino perverso, indietreggiò più voglioso che imbarazzato
e disse “Alzati, non c’è biosogno che…”
“Sì invece!” asserì Black strisciando sulle ginocchia
e avvicinandosi.
“No Sirius, alzati davvero non devi, non voglio che… ti prego smetti
di comportarti così! Non ce la faccio, non riesco se continui a fare
così” balbettò a fatica Remus che rimase rapito ad osservare
quanto Paddy fosse maledettamente sexy in quella posizione con lo sguardo da
cucciolo ferito che lo implorava di coccolarlo un po’.
“Non riesci a fare cosa?” chiese il cacciatore osservandolo.
“Non riesco a… a… raggiungere il mio letto e… e…
dormire!” inventò il lupacchiotto neanche tanto bene il quale,
aprendo le braccia disperato, non sapeva più che cosa dire o fare per
levarsi da quella situazione alquanto spiacevole per un verso, ma altamente
provocante dall’altro.
Fu allora che Paddy vide il siero denso da diluire nell’acqua che Madama
Chips gli aveva dato e finalmente capì, si alzò e sorrise senza
aggiungere nulla. Sapere che Remus provava per lui gli stessi sentimenti di
quella mattina e che a fatica si stava trattenendo dal dimostrargli quanto,
lo rassicurò ma soprattutto lo lusingò a tal punto che malizioso
sussurrò “D’accordo scusa, allora buona notte Moony, dormi
bene e fai sogni d’oro!” poi lentamente eliminò la distanza
che li separava e posando un casto bacio sulla guancia del licantropo bisbigliò
“Se puoi perdonami!”
Quel semplice gesto ebbe un effetto devastante sul già fragile equilibrio
emotivo del giovane il quale cominciò a tremare e quando il moro fece
per allontanarsi da lui, gli afferrò il viso e lo baciò con passione.
Non era un bacio qualunque era IL BACIO, Sirius rabbrividì di piacere
mentre la lingua spudorata di Remus giocherellava con la propria, gemette estasiato
quando le mani di lui scivolarono sulla sua schiena nuda sino a raggiungere
i suoi glutei scolpiti e mormorò il nome del suo aguzzino quando questo
senza smettere di percorrere chilometri sulla sua pelle lo spinse sino al proprio
letto e lasciò che vi si adagiasse lentamente sdraiandocisi sopra poco
dopo.
Tutta quella fatica per resistergli e poi era bastato un sorriso e un piccolo
bacetto innocente sulla guancia per farlo capitolare… Moony s’avvicinò
e gli sussurrò a fior di labbra “Non ho sonno amore, per niente!”
“Lo vedo e sinceramente lo sento anche!” replicò felice Sirius
che apprezzò tantissimo sentire l’eccitazione di Remus premergli
sulla gamba.
“Oh… si bhè, ti ho spiegato vero che questi sono giorni un
po’ particolari per il sottoscritto!”
“Sei stato chiarissimo!” asserì sorridente Black che poteva
chiaramente scorgere il desiderio pulsare dallo sguardo del bel licantropo.
Ci fu un attimo di silenzio durante il quale il blu e il nocciola non smisero
un istante di perdersi l’uno nell’altro, Remus si inumidì
le labbra e Sirius deglutì nervosamente, finalmente erano soli ed entrambi
parecchio eccitati ma nessuno dei due trovava la forza d’animo di chiarire
quanto successo, chissà quale sarebbe stata la reazione. Passò
solo un minuto ma ai due malandrini sembrò un’ora, i visi vicinissimi,
i respiri affannosi e una voglia irrefrenabile di sfiorarsi e andare ben oltre
li stava divorando… fu allora che stufo di quell’imbarazzante mutismo,
il moro raccimolò tutto il coraggio che gli restava e disse “Mi
dispiace tanto, non volevo immischiarmi nelle tue cose, è solo che ti
amo così tanto che…”
“Shhhh!” ansimò Moony posandogli un dito sulle labbra “Prima
che io inizi a farti impazzire di piacere voglio dirti che ti amo da morire
e che Astor non conta niente per me… ci sei solo tu, ci sei stato sempre
e solo tu!”
“Lo so, scusami se ne ho dubitato!” sussurrò Sirius accarezzando
la guancia di Remus che dopo avergli baciato il palmo bisbigliò “Non
voglio che ti scusi, è anche colpa mia se è successo tutto questo
casino!”
“Sei così bello! Non puoi immaginare quanto sia felice di condividere
con te questo momento! Resterei abbracciato a te per sempre!” balbettò
il cacciatore emozionato “Sempre se anche tu lo vuoi?”
“Scherzi? Stavo impazzendo, averti così vicino senza poter toccare
questo tuo corpo pronto al peccato!” ansimò il lupo eccitato che
accarezzandogli un fianco scese a baciargli l’incavo del collo e domandò
“Che ne dici se la passiamo insieme stanotte?”
“Passiamo nel senso di dormiamo o passiamo… passiamo?” chiese
il bel Black parecchio imbarazzato a salivazione quasi azzerata.
“Tu che dici?” domandò a sua volta l’amico baciandogli
la punta del naso e aggiungendo “A me piacerebbe molto fosse la seconda
ipotesi”
“Magari!” ansimò Sirius che vide il bel licantropo spostare
le coperte per farlo accomodare sotto, chiudere bene le tende e scivolare al
suo fianco sinuosamente.
“E’ solo che io non…”
“Amore, posso baciarti?”
“Certo che puoi, perché me lo chiedi?”
“Ovunque?” domandò malizioso Remus.
“Bhè direi di sì!” rispose un po’ preoccupato
il moro che però fu ben felice di scoprire cosa intendesse per ovunque
l’altro malandrino.
“Che… che fai?” ansimò Black vedendo volare la propria
T-Shirt oltre le cortine amaranto.
“Ti spoglio e ti bacio!” rispose dolcemente Lupin scendendo a mordicchiargli
il capezzolo destro.
“Oh Dio…” gemette Sirius sentendolo stringere quel tanto che
bastava a far diventare turgido il piccolo bottoncino rosa “E’…
E’…”
“Bello lo so!” sussurrò l’amante sensualmente “Che
ne dici di questo?” domandò spostandosi voglioso verso il gemello
sinistro succhiandolo affamato “Cielo… Moony… Oh siii!”
ansimò Paddy che, vergognandosi, si morse un labbro per non emettere
gemiti troppo rumorosi ad orecchie indiscrete.
“Silencio!” recitò Lupin afferrando la bacchetta appoggiata
sul suo comodino mentre Sirius deluso reclamò le sue attenzioni chiedendo
“Che fai? Ti sembra questo il momento di fare incantesimi?”
“Ora puoi gridare quanto vuoi!” esclamò sornione Remus buttando
la bacchetta dove l’aveva presa poco prima, gettandosi di nuovo sul moro
che estasiato dall’intraprendenza del suo ragazzo si stava godendo a pieno
quel momento di coccole eccitantissime.
“Che c’è? Perché mi guardi così?” chiese
il licantropo notando lo sguardo compiaciuto dell’altro.
“Niente, è solo che sei così… disinibito, non sono
abituato a vederti così lanciato!”
“Ti dispiace?” domandò Moony temendo una risposta affermativa.
“No affatto, anzi… mi eccita da morire questa tua insolita disinvoltura!
Sei fantastico, sei bello da togliere il fiato, molto sensuale e tremendamente
provocante”
“Lieto che ti faccia piacere, che ne dici se continuiamo quello che stavamo
facendo poco fa?” propose malizioso il lupacchiotto che senza aspettare
una risposta si chinò e iniziò a percorrere con la punta della
lingua il profilo dei pettorali del cacciatore per poi allargarsi a l’intero
torace sino a raggiungere l’ombelico che, torturato a dovere, portò
Sirius a gridare il nome del suo vessatore in modo talmente voluttuoso da stupire
anche se stesso.
“Accidenti Paddy, se gridi così adesso tra poco cosa farai?”
ansò Moony.
“E’… E’ colpa tua, mi stai… facendo impazzire!”
boccheggiò l’altro che rosso in viso chiese “Perché
che intenzioni hai?”
Il sorriso malandrino di Remus rispose per lui, mentre le sue mani lentamente
abbassarono i boxer del suo innamorato il quale, già in estasi solo al
pensiero di quello che sarebbe capitato a breve, chiuse gli occhi e non replicò
a quel gesto.
Le mani del lupacchiotto iniziarono a sfiorare l’interno coscia dell’erede
di casa Black, andando a toccargli fuggevolmente ma in modo più che premeditato
parti assai sensibili e sempre più vicine al suo vero obiettivo, il tutto
mentre la sua bocca avida di un contatto con la pelle liscia e profumata di
Sirius scivolava lungo gli addominali scolpiti di lui, scatenandogli brividi
incontrollabili di compiacimento.
Un gemito di puro piacere, di appagamento totale, di gioia all’ennesima
potenza uscì dalla bella e sensuale bocca semiaperta del moro, che nel
sentire le labbra del suo ragazzo chiudersi sul suo membro eccitato, strinse
convulsamente le lenzuola e inarcò la schiena allargando un po’
le gambe per consentirgli di muoversi più liberamente.
“Moo…ny Dio…” ansimò Sirius mentre con una lentezza
esasperante Remus continuava a baciare, succhiare e leccare l’intera lunghezza
della sua eccitazione senza mai smettere di massaggiargli delicatamente i testicoli
“E’ fant…astico, sei brav…iss…imo…ahhhh
Dio non… non smettere… ti scongiuro!” balbettò il moro
travolto dalla passione più bruciante. L’intensità delle
attenzioni che Remus stava dedicando al suo ragazzo aumentò, a dimostrazione
che non aveva alcuna intenzione d’interrompere ciò che stava tanto
abilmente facendo. La punta della sua lingua seppe come portare al limite il
moretto il quale, quando il malandrino afferrò deciso il suo pene e lo
succhiò voglioso credette di morire a causa del desiderio sfrenato di
qualcosa di più.
“Non… Ahhhh, sì Mooo..ny… DIO MIO!” furono gli
unici gemiti che Sirius, completamente schiavo di quella dolce tortura, fu in
grado di esclamare in quanto l’ondata di estasi suprema lo travolse poco
dopo facendogli gridare il nome del ragazzo che amava a pieni polmoni.
“Sìììì?” chiese malizioso il licantropo
strisciando nuovamente verso le labbra umide del suo ragazzo che rosso in viso
respirava affannosamente “Deduco che ti sia piaciuto?”
Paddy non rispose, afferrò la nuca dell’altro e lo tirò
a sé per coinvolgerlo in un bacio appassionato durante il quale potè
assaporare se stesso, solo quando fu a debito di ossigeno, si allontanò
e replicò un più che soddisfatto “Molto!”
Moony si tuffò nuovamente sulle belle labbra del suo ragazzo il quale
finalmente, non più in balia delle attenzioni particolari dell’altro,
riuscì a muovere le mani e iniziò lentamente a spogliare il bel
lupacchiotto che fu più che felice di lasciarglielo fare. Casacca del
pigiama e pantaloni volarono presto fuori dalle tende così come i boxer
grigi che stava indossando. Sirius restò per qualche secondo imbambolato
a fissarlo, era bello da svenire, il corpo tonico anche se non troppo muscoloso
lo rendeva maledettamente eccitante, il suo sorriso provocante e i suoi occhi
brillanti lo invitavano a bramare di più… lo voleva, lo desiderava
più di ogni altra cosa, era inebriato dal odore speziato della sua pelle,
come una droga smaniava di sentire ancora le sue mani e la sua bocca sul suo
corpo, non aveva mai provato emozioni tanto forti con nessuna delle ragazze
con cui era stato e di giochini più o meno erotici ne aveva fatti parecchi,
ma mai niente era paragonabile a ciò che stava provando in quel preciso
istante.
“Ti voglio come non ho mai voluto nessuno!” sussurrò il moro
arrossendo imbarazzato.
“Dimostramelo!” fu l’unica parola che uscì dalla bocca
di Lupin che lo tirò a se e lo baciò di nuovo.
Per Sirius quello fu il tacito permesso ad osare di più, le parole di
Madama Chips rimbombavano ancora nella sua mente “Quando sarà necessario,
saprà come fare… sia solo delicato!” e come se l’avesse
fatto da sempre cominciò ad accarezzare il corpo di Remus in modo talmente
sensuale da strappargli più di un gemito di piacere.
Stupendosi della propria disinvoltura, Sirius continuò a strusciarsi,
a baciare, leccare e mordicchiare ogni centimetro del corpo del licantropo che
sempre più eccitato iniziò a bramare ben altre attenzioni…
che per sua gioia non tardarono ad arrivare. Infatti dopo che la lingua del
cacciatore finì di stuzzicare la sua eccitazione quel tanto che era bastato
a farsì che alcune gocce di piacere fuoriuscissero dal membro eccitato
sottoposto a tortura e si unissero alla sua saliva, Moony ansimò travolto
dall’estasi quando, dopo aver leccato malizioso le dita del suo ragazzo
questo con una sensualità oltre ogni limite decise che era arrivato il
momento di condividere ben altre emozioni. Facendo scivolare le dita sul corpo
fremente di Remus, il bel cacciatore raggiunse l’apertura del suo licantropo,
che eccitato riuscì solo a sussurrare un voglioso “Paddy…”
e fece in modo di lubrificarla a dovere, mentre delicatamente iniziava a penetrarla.
Moony come normale che accadesse s’irrigidì “Cerca di abbandonarti”
si disse mentalmente anche se per ovvie ragioni era più facile a dirsi,
ma un po’ meno a farsi “Si…rius io… Dio!” balbettò
imbarazzato quando vide il ragazzo che amava chinarsi su di lui e bisbigliare
un dolcissimo “Rilassati amore, sarà la cosa più bella della
nostra vita!”
“Lo so, vorrei ma… non ci riesco” ansimò Lupin che
si sentì rispondere “Si che ci riesci, guarda!”
“Dio Paddy, sìììì…” gemette Moony
sentendo la mano destra di Black afferrare decisa il suo pene e iniziare a stimolarlo.
Concentrare l’attenzione di Remus da un’altra parte fece pian piano
rilassare i suoi muscoli anali che quasi naturalmente consentirono a Sirius
di poter infilare un dito al suo interno “DIO SIRIUS!” urlò
Moony all’improvviso.
“Cosa amore?” domandò l’altro un po’ agitato,
timoroso di avergli fatto male.
“Oh Dio… Dio santo!”
“Vuoi che esca? Vuoi che smetta?” domandò dolcemente il bel
Black che non aveva smesso un secondo di accarezzargli l’erezione.
“No, pro… prova a muoverti!” aggiunse il grifone ansimante.
Sirius fece come gli era stato chiesto andando a lubrificare con l’aiuto
di un po’ di saliva i movimenti della sua mano, Remus chiuse gli occhi
e si morse un labbro… gettando nel panico il suo amante che non sapeva
se la cosa gli stava piacendo oppure no. Ma un gemito inconfondibile di puro
godimento lo rincuorò autorizzandolo a continuare… e così
fu, pian piano Moony si abituò sempre di più a quell’intrusione
e ben presto le dita del moretto diventarono due.
Lupin era in estasi, il ragazzo che amava lo stava accarezzando sempre più
intensamente mentre contemporaneamente andava a stimolare un particolare punto
al suo interno che gli procurava un piacere immenso… come poteva resistergli
ancora per molto? “Non ce la faccio più!” ansimò guardando
Sirius che nelle medesime condizioni annuì e rispose “Posso?”
“Certo che puoi!” gemette il lupacchiotto.
“Sei sicuro?”
“Sicurissimo!”
Un lamento uscì dalle belle labbra di Remus quando sentì Paddy
estrarre le dita ma che fu presto rimpiazzato da un urlo agghiacciante quando,
seppur con la massima delicatezza e aiutato da uno speciale incantesimo lubrificante,
il moro le sostituì con qualcosa di ben diverso.
“AHHHHH!” gridò il malandrino a cui si mozzò il respiro
per il dolore provato. Black era pietrificato, l’urlo di Moony lo aveva
spiazzato, non sapeva che fare, sospettava che le prime volte potessero essere
dolorose ma mai avrebbe immaginato così tanto. In panico restò
immobile, per lasciare al ragazzo che amava il tempo di potersi abituare a lui,
i minuti passarono ma Remus sembrava non volerne sapere di fargli un cenno per
continuare, anzi con sua somma disperazione vide due lacrime scivolare sul suo
bel viso.
“Aspetta esco!” balbettò Sirius fortemente dispiaciuto.
“No, aspetta ancora un attimo!” sussurrò l’altro che
aprì i suoi occhi e aggiunse “Sapevo che la prima volta mi avrebbe
fatto male… continua ti prego!”
“Remus ma io, non voglio che tu…”
“Continua!” ansimò Lupin accarezzandogli una guancia.
Sirius allora si mosse e il lupacchiotto sussultò, uscì un poco
per poi riaffondare in lui un istante dopo, Remus strinse i denti, il moro ripetè
quest’azione un altro paio di volte e il suo amante provò il medesimo
dolore.
“Basta Remus, stai soffrendo troppo, non voglio!” esclamò
Paddy angosciato di vederlo in quello stato.
“Sirius, non farò mai l’amore con te allora… non preoccuparti,
tra poco passerà, tu continua sono certo che il dolore verrà presto
sostituito dal piacere!” ansimò il licantropo.
“Sei sicuro, perché io…”
“Si amore mio, ti prego continua!”
Quel gesto tanto bello si stava trasformando in un calvario… Black che
per fortuna aveva lubrificato più che bene l’apertura di Moony
scivolò ancora dentro di lui, la sensazione vista dal suo punto di vista
era fantastica, un caldo avvolgente lo circondava e più spingeva più
cresceva in lui la voglia di rifarlo.
“Remus… è… è…”
“Bel…lo!” ansimò l’ex caposcuola che finalmente
cominciò ad apprezzare l’intrusione del moretto il quale felice
chiese “Ti piace davvero?”
“Si Paddy… mi piace, mi piace tanto!” rispose il licantropo
che sollevò un po’ il bacino per meglio consentire a Sirius di
penetrarlo.
“Oh Dio!” gemette il moro che senza accorgersene aveva intensificato
le spinte e di conseguenza anche il piacere per entrambi “E’ fantastico…
è bellissimo… oh amore mio…” balbettò affondando
nuovamente in lui mentre questo gli cingeva con le gambe la schiena e lui gli
accarezzava l’eccitazione.
“Continua Paddy, non ti fermare!” gridò Remus che si stava
avvicinando veramente al piacere.
“Cer…to che conti…nuo!” ansimò il cacciatore
con voce rotta dall’emozione il quale, si spinse per l’ennesima
volta dentro il ragazzo che amava stimolando per l’ennesima volta un punto
ben preciso. La reazione di Remus fu immediata e travolgente, venne abbandonandosi
all’estasi sussurrando “Si… Sirius, ti amo!” Sentendo
lui contrarsi e raggiungere l’apice del godimento il bel Black non resistette
e lo imitò svuotandosi al suo interno con un’intensità come
mai gli era successo prima di quel momento. Ansimante si accasciò sul
licantropo e a fatica replicò “Anch’io, anc…anch’io
tantissimo!”
I due ragazzi rimasero così, uno abbracciato all’altro per qualche
minuto in religioso silenzio dei loro affanni e dei loro cuori che battevano
all’unisono e sembrava volessero urlarsi a vicenda quanto era stato bello
e travolgente.
Solo dopo che entrambi riuscirono a rientrare in possesso delle loro emozioni
e dei loro corpi Sirius lentamente uscì da Remus che sorridente gli disse
“Per fortuna non sapevi che fare!”
“Non so neanche come ci sono riuscito… era come se avessi sempre
saputo cosa fare e come farla!” sussurrò emozionato.
“Paddy ti rendi conto, abbiamo fatto l’amore, io e te, per la prima
volta… ed è stato fantastico!”
“Mi spiace solo che tu abbia sofferto così tanto!” balbettò
il moro imbarazzato.
“Credo sia normale sai, le prime volte… vorrà dire che dovremo
fare più pratica!” rispose sorridendogli mentre lo accarezzava
sensualmente.
“Sempre a tua disposizione amore!” replicò Sirius che aggiunse
“E poi magari la prossima volta sarò io a urlare!”
Moony trasalì, guardò il suo amante e chiese “Vuoi dirmi
che… che ti piacerebbe essere anche passivo?”
“Non lo so, te lo saprò dire dopo che avrò provato!”
rispose sereno l’altro “Ma credo che qualsiasi cosa fatta con te,
attivo o passivo, non possa che piacermi parecchio!”
Il lupacchiotto sorrise e lo baciò poi domandò “Che ne dici
di farci una doccia?”
“Perché no? Vuoi fartela prima tu?” chiese innocentemente
Sirius che non aveva colto la malizia di quella domanda “No!” rispose
Moony.
“Allora vado prima io!” asserì il malandrino che si sentì
rispondere nuovamente “No, amore!”
“Allora che si fa?”
“Si fa che la facciamo insieme!” spiegò Remus sorridendo
provocante.
“Oh… che sciocco ma certo, scusa… non avevo…”
“Me ne sono accorto!” rise di gusto Lupin che lo baciò ancora
e aggiunse “Sei così sexy quando sei imbarazzato!”
“Tu invece lo sei sempre!” ribattè il malandrino aprendosi
in un dolce sorriso.
Remus ricambiò e facendo un cenno con la testa chiese “Si va?”
Il moro annuì e seguì il ragazzo che amava sino in bagno dove
per la gioia di entrambi l’esperienza di poco prima venne bissata sotto
la doccia che picchiettando i loro corpi contribuì a rendere tutto più
eccitante ed intrigante.
Solo all’alba dell’una e un quarto i due ragazzi, lavati e profumati
tornarono in camera, con un colpo di bacchetta ripulirono le lenzuola e rifecero
il letto sfatto dalla troppa passione e insieme vi si coricarono all’interno.
Remus si accoccolò accanto a Sirius che lo abbracciò dolcemente
e lo coccolò sino a quando non si addormentò tra le sue braccia,
restò immobile a fissarlo, era bello come un angelo, fragile e forte
al contempo, era il suo sole, la sua linfa vitale. Il moro sorrise, felice come
mai lo era stato prima in vita sua, finalmente aveva amato ed era stato riamato,
che sensazione stupenda, si sentiva leggero, volendo avrebbe potuto camminare
ad un metro d’altezza, mai si era sentito tanto unito a qualcuno, Remus
lo completava, lo rendeva migliore… e lui lo sapeva.
Ancora una volta si soffermò ad osservare i lineamenti delicati del suo
lupacchiotto e ancora una volta si sorprese di quanto fosse dolce e bello “Quanto
ti amo Moony, giurami che non ci lasceremo mai!?” sussurrò dandogli
l’ennesimo bacio sulla fronte. Lupin per tutta risposta si strinse ancor
di più a Paddy che compiaciuto ricambiò la stretta. Solo allo
scoccare delle due, con un sorriso felice sul volto che la diceva lunga, Sirius
si lasciò cullare dal respiro regolare di Remus sino nelle braccia di
Morfeo.
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Capitolo 27 *** La lista ***
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Capitolo 27°: La lista
La mattina seguente, il risveglio fu tra i più imbarazzanti delle loro
giovani vite. James coalizzato con Peter decise di destare i due amici con il
peggior scherzo che si potesse fare loro… mandò a chiamare la McGranitt
dicendole che i due ragazzi stavano male se poteva correre a vedere cosa fosse
successo.
La vicepreside accorse preoccupata e davanti alla porta del dormitorio disse
“Signor Potter, perché questa porta è chiusa?”
“Non saprei professoressa!” rispose il giovane con la faccia più
angelica che riuscì a fare, in realtà era già entrato per
accertarsi che i due amici fossero presentabili, dopodiché aveva richiuso
la stanza con un incantesimo.
“Si sposti!” ordinò la donna che recitati un paio di incantesimi
fece scattare la serratura ed entrò preoccupata nella camera.
“Signor Black, signor Lupin state bene?” chiese gentilmente mentre
dietro di lei James e Peter si trattenevano a fatica dal buttarsi a terra dal
ridere.
“Ragazzi tutto ben…?” iniziò a chiedere ma le parole
le morirono in gola nel momento in cui i suoi occhi si posarono sui due corpi
abbracciati che in boxer e t-shirt bianca dividevano il medesimo letto. Una
vampata di calore colorò le guance solitamente eangui della professoressa
che fissò incredula Potter e Minus che fingendosi stupiti spalancarono
la bocca e sussurrarono “Forse è meglio uscire professoressa!”
“Forse è meglio svegliarli e chiedere spiegazioni signor Potter!”
esclamò la McGranitt che si schiarì la voce e con un tono prossimo
a quello di una Banshee inferocita urlò “SIGNOR LUPIN, SVEGLIA!!
SIGNOR BLACK COSA FA NEL LETTO DEL SIGNOR LUPIN?”
L’urlo destò i due ragazzi che saltarono fuori dal letto in un
nanosecondo, realizzando solo in quel momento che le grida provenivano dalla
professoressa di trasfigurazione che seccata chiese “Allora, cosa avete
da spiegarmi? Che diavolo ci faceva a letto con il suo compagno?”
“Noi… cioè io… ecco vede…” balbettò
Sirius che vide il suo migliore amico e Peter ridacchiare soffocati “Vede
in realtà… Moony lui… stava poco bene e… abbiamo chiacchierato
e…”
“Chiacchierato? Ma non stava male?” domandò la McGranitt
furente.
“Pr… prima, dopo si è sentito meglio!” mentì
il moro che imbarazzato oltre ogni modo cercava di allungare la maglietta che
lasciava ben pocco all’immaginazione.
“Se stava meglio perché è rimasto in quel letto?”
chiese dura la donna che di farsi prendere in giro proprio non le andava.
“Ha… ha avuto una ricaduta…” balbettò il cacciatore
che aggiunse “Le giuro che non…”
“Non menta per favore! Immagino che la ricaduta l’abbia avuta su
di lei visti gl’inconfondibili segni rossi che ha sul collo?”
In automatico Sirius si portò una mano sulla parte incriminata e si morse
nervosamente il labbro inferiore senza più dire una parola. James e Peter
ormai incapaci di trattenere le risate, era attaccati alle colonne del letto
a baldacchino di Sirius che sempre più a disagio sussurrò un secco
“Smettetela bastardi!”
“Signor Lupin..?” domandò la donna voltandosi verso il licantropo
che viola in viso cercava di annuire senza sembrare troppo accondiscendente.
“Si cosa? Si, è stato male? Si, ha chiacchierato? Si, si è
divertito a succhiare il collo del suo amico? Cosa di preciso?”
“Ecco io… mi dispiace non volevamo dare scandalo… noi ecco
vede, si bhè noi… ci amiamo e… ci scusi!” balbettò
Remus che sempre più imbarazzato abbassò lo sguardo e tacque.
Alla parola ci amiamo Sirius si lasciò cadere sul letto e si portò
le mani sul viso, moriva dalla vergogna, non solo era stato beccato a letto
con un ragazzo ma aveva anche indirettamente ammesso di provare qualcosa per
lui… cosa c’era di peggio? Niente si rispose, ma si sbagliava, infatti
la McGranitt esclamò “Da Silente tra mezz’ora… vestiti
decentemente per favore!” dopodiché uscì sbattendo la porta.
“Dio Paddy dovresti… vedere la… tua faccia!” disse James
che ormai si rotolava a terra dal troppo ridere.
“Spiritoso J, scommetto che è opera tuo bastardo… guarda
che hai combinato?” insorse l’amico che non riuscì però
a fare più di tanto l’offeso perché il viso paonazzo e ansimante
dell’amico lo contagiò e lo fece ridere di gusto di tutta la situazione.
“L’abbiamo scioccata!” esclamò Moony sorridente che
aggiunse “Ragazzi ricordatemi che vi devo un favore!”
“Si ricordatelo anche a me!” rincarò Sirius che si voltò
a guardare il suo ragazzo sorridendogli dolcemente.
“BUONGIORNO RAGAZZI!” esclamarono in coro Potter e Minus che senza
smettere di ridacchiare salutarono e scesero a fare colazione.
“Che figura di merda!” disse il bel Black buttadosi sul letto a
ics.
“Davvero tremenda!” mormorò Moony saltandogli addosso e cominciando
a baciargli sensualmente il collo.
“Re… Remus che fai?”
“Ti… bacio!”
“Lo so, lo vedo ma dobbiamo andare da Silente o te lo sei scordato?”
“Cinque minuti e poi ci prepariamo!”
“Moony finiscila, lo sai che se iniziamo cinque minuti non ci basteranno
mai…” mormorò Sirius allontanando il viso del malandrino.
Il licantropo fece un faccia delusa ma molto sexy che fece sorridere il suo
ragazzo che disse “Tra un paio di giorni quando i tuoi bollenti spiriti
si saranno placati, ti racconterò tutto quello che hai fatto e pretenderò
che tu lo rifaccia ancora!”
“E io lo farò!” sorrise Remus.
“No, tu ti vergognerai come un cane, ma sarà bello ugualmente stuzzicarti
e vedere come reagirai” aggiunse il moro che si alzò e cominciò
a vestirsi. Moony fece altrettanto e insieme si diressero nel’ufficio
del preside.
“Avanti!” intimò Silente che con un gesto della mano fece
accomodare i due ragazzi i quali ammutoliti non fiatarono.
“Vi ho fatto venire perché…” ma l’uomo fu interrotto
da Sirius che disse “Signore, non stavamo facendo nulla di male, noi stavamo
solo dormendo, abbracciati certo… ma solo dormendo!”
Il professore fece una faccia stupita, il che convinse Black ad aggiungere mentre
le sue gote si tingevano di rosso “Lo ametto signore,ho un debole per
Moony ma…”
“Paddy lascialo parlare, non credo che…”
“Fammi finire, voglio che capisca” sussurrò di rimando Sirius
che aggiunse “Capisce signore, Moony e io avevamo chiacchierato e ci siamo
addormentati insieme nello stesso letto e…”
“Ieri?” domandò il vecchio professore che cominciava a capire.
“Sì, bhè quando la professoressa McGranitt è entrata
noi… insomma eravamo stretti in un abbraccio, ma ha frainteso vede…”
“Discrezione signor Black, non si preoccupi sarà la nostra parola
d’ordine!”
“Davvero? Bhè sa, al momento vorremmo che la cosa restasse, come
dire riservata e la prego, non ci punisca non abbiamo fatto nulla di male!”
Il preside guardò Remus che scuotendo la testa balbettò “Lo
scusi signore, stava dicendo?”
Silente sorrise, non stava minimamente pensando a quella faccenda che Minerva
gli aveva raccontato di sfuggita scoppiando a ridere giusto un quarto d’ora
prima, ma vedendo il giovane grifondoro tanto preoccupato disse “Sono
felice che vogliate condividere con me cose tanto riservate ma a dire il vero,
volevo solo dirvi che…”
“Non ci ha convocati per la McGranitt signore?” chiese Sirius cominciando
ad intuire che forse era stato un po’ troppo precipitoso.
“No, vi ho convocati per dirvi che ho bisogno di entrambi per una faccenda
abbastanza delicata, vedete abbiamo stretto un gemellaggio con un’altra
scuola di Magia e Stregoneria, ci sarà una sorta di scambio culturale,
alcuni loro studenti verranno da noi e resteranno sino alle vacanze di Natale”
“Ma mancano quasi due mesi?” disse Remus facendo un rapido calcolo
mentale.
Sirius aveva assunto un fantastico color prugna e dandosi mentalmente dell’imbecille
chiacchierone scosse la testa e chiese “Non capisco signore, cosa dovremmo
fare?”
“Remus dovrà selezionare una ventina di nostri studenti, sette
saranno scelti da me e dagli altri docenti per essere mandati a Parigi, mentre
tu allenerai a Quidditch i sette che verranno qui!”
“Pa… Parigi Signore?” balbettò Lupin che capì
al volo che la scuola in questione non poteva che essere Beauxbatons “Ma
chi dovrei scegliere? Di che case?”
“Questa decisione la lascio a te ragazzo mio, mi fido del tuo giudizio!”
“Allenare?” chiese Sirius a cui si era dipinto un sorriso soddisfatto
sul volto “Davvero posso professore?”
“Certo!” rispose l’uomo che guardando uno strano orologio
costituito da pianeti e stelle fluttuanti esclamò “Cielo com’è
tardi, ragazzi perdonatemi devo sentirmi con Madame Maxime… ah dimenticavo
Remus, ho bisogno della lista per domani al massimo, i nostri ospiti arriveranno
mercoledì e per tale giorno dovremo avere la nostra delegazione pronta
per partire… se vuoi puoi inserirti, sei un ottimo studente non avrai
problemi”
“Ma professore oggi è lunedì… non… come…
Io?”
“Ce la farai, chiedi pure aiuto agli altri professori se ti serve, a colazione
darò l’annuncio del tuo incarico! Ed ora perdonatemi ma devo chiedervi
di andare!”
Sirius balzò in piedi felice, non vedeva l’ora di iniziare gli
allenamenti, Moony per contro stava maledicendo quel mandato che sapeva per
certo gli avrebbe causato non pochi casini.
“Perché quella faccia, sarà una figata!”
“Per te forse, ma non per me… appena si saprà verrò
subissato da studenti vogliosi di partire… Dio ma perché io?”
si chiese il bel licantropo che si sentì afferrare e trascinare in una
classe vuota “Potremmo andare io e te… che ne dici, due mesi insieme
a Parigi?”
“Sarebbe bello, ma Silente non l’hai sentito, tu sei obbligato a
rimanere ad Hogwarts devi allenare la loro squadra… e io di partire senza
di te proprio non ne ho voglia!”
“Peccato! Vorrà dire che ci accontenteremo delle vacanze di Natale!”
sussurrò Paddy a fior di labbra del suo ragazzo che lo tirò a
se e approfondì quel contatto.
I due ragazzi entrarono poco dopo in sala grande e si sedettero al loro tavolo,
tre paia d’occhi si posarono sfacciati su di loro che finsero di non vederli.
“Cosa J?” domandò Sirius guardandolo.
“Tutto bene da Silente Paddy?” ridacchiò l’amico.
“Bene grazie!”
“Sicuro?” chiese malizioso l’altro.
“Sicurissimo, anzi ricordami che ti devo un favore…”
James e Peter scoppiarono a ridere mentre Lily si limitò a sorridere.
Fu allora che il moro cacciatore si prese la sua rivincita raccontando del suo
compito e facendo morire d’invidia Potter che esclamò “Giuramelo,
non posso crederci!”
“Giuro!”
“E tu Remus? Che dovrai fare?” domandò la bella rossa poco
dopo.
Il licantropo raccontò della sua incombenza e prima che potesse dire
come la pensava la serpeverde commentò “Bella patata Moony, non
vorrei essere al tuo posto, hai già qualche idea?”
“Assolutamente no, anzi a te piacerebbe andare?”
“A dirti la verità, no! preferisco restare qui, ma credo che a
Narcissa e Cristal piacerebbe molto!”
“Davvero? Bhè potrei intanto metterle nella lista!” esclamò
Lupin che fece apparrire una pergamena e una penna d’oca cominciando a
scrivervi i nomi.
“Buongiorno!” esclamò una voce alle sue spalle che lo indusse
a girarsi.
“Ciao Astor!” disse Moony gentilmente.
“Black, Potter, Minus, Buongiorno… ciao Lily!”
“Zabini!” esclamarono in un coretto annoiato i tre grifondoro mentre
la bella rossa rispose “Ciao Astor, perché non ti siedi?”
Lo sguardo omicida di Sirius parlò più di mille insulti obbligando
il serpeverde a reclinare l’invito e a chiedere “Senti Remus, dovrei
parl…”
“Astor, ti piacerebbe andare a Parigi?” gli chiese all’improvviso
Lupin.
“Scusa?” balbettò il moro.
“Parigi, ti andrebbe di fare uno scambio culturale?”
“Ma veramente io… non saprei, ecco forse sì, ma quando?”
“Si parte mercoledì!”
“Perché vieni anche tu?”
Sirius guardò malamente il serpeverde che si corresse immediatamente
e domandò “Cioè perché chi va?”
“Devo stilare una lista di studenti meritevoli che potrebbero andare,
il gruppo definitivo che andrà lo sceglieranno i professori, se ti va
ti inserisco?”
“Ci penso d’accordo?” replicò il moretto che salutò
e si diresse al proprio tavolo.
Moony fece un cenno con la testa e scrisse il nome di Zabini sulla pergamena.
Dieci minuti di pace durante la quale i ragazzi cominciarono a fare colazione
e si scatenò il delirio più totale, dopo che Silente ebbe annunciato
l’incarico affidato a Remus, il grifondoro venne preso letteralmente d’assalto
e gli fu impedito di finire la colazione.
“Per favore lasciatelo mangiare!” sbottò Sirius.
“Black non rompere se tu non ci vuoi andare non è colpa nostra!”
esclamarono Carolyn Wade e una compagna di casa.
“Si ha ragone, perché non te ne vai che parliamo con Remus un po’!”
asserì Pamela Bullock di Serpeverde accompagnata dalle gemelle Bishop
entrambe di Corvonero.
“Ragazze ho inserito i vostri nomi non preoccupatevi, non c’è
bisogno di…”
“Si invece Lupin caro!” disse maliziosa Carolyn accarezzandogli
la guancia destra e scatenando le ire di Peter che seccato dall’atteggiamento
della sua ragazza si voltò verso i compagni di camera sibilando “Remus
sta esagerando!”
“Che centra Moony? Sono loro che gli stanno massacrando le palle”
domandò Sirius che si voltò verso James e sussurrò “Ma
guardale, pur di partire venderebbero la loro madre!”
“Hai notato la singolarità della cosa, sono tutte tue ex ragazze!”
“Si l’ho notato e allora?”
“Eccetto Carolyn… se lo stanno coccolando come coccolerebbero te!”
“J dove vuoi arrivare?”
“Niente, mi fa sorridere la cosa, tutto qui… chi credi che manderanno
da noi?”
“E che ne so!”
“Moony partirà?”
“Lui mi ha detto di no!”
“Mhhh temo che alla fine ci andrà!”
“No… no, non può, non senza di me, non…” balbettò
il cacciatore che voltandosi a guardare il suo ragazzo subissato di attenzioni
non desiderate, provò un guizzo di gelosia.
“A proprosito, stamattina mi sembrava che voi due…”
“Già parliamo di stamattina, sei stato una vera merda”
“Scusami non ho resistito, eri troppo carino!”
“CARINO?” esplose l’amico attirano su di se più di
uno sguardo indagatore “Carino?” ripetè cercando di contenere
il tono sibilando infine deciso “Ero in paradiso e tu mi hai gettato all’inferno
all’improvviso”
“Scusa, dai raccontami!”
“Scordatelo!”
“E dai, com’è andata?”
Sirius serafico rispose “Bene!”
“Bene e basta?”
“Sì!”
James sorrise e Black fece altrettanto. Impossibile restare arrabbiati ripensando
a quella notte.
“E’ stato fantastico J, intenso, sensuale, eccitante… molto
eccitante” ripetè il cacciatore arrossendo furiosamente.
“Non dirmi che… voi due…?”
L’amico annuì e sussurrò “Non urlare per favore!”
“Com’è stato?”
“James finiscila, non mi va di parlarne ora e qui!” balbettò
Black che gettò un’altra occhiata a Remus, il quale gli sorrise
stremato.
“Non trovi che sia bellissimo?” domandò Sirius al suo migliore
amico.
Potter mise una mano sulla spalla dell’amico e annuì sussurrando
“Sono felice per voi Paddy, ma più tardi voglio tutti i particolari!”
L’altro malandrino fece per rispondere ma l’arrivo di Lucius Malfoy
lo distrasse.
“Lupin, la Evans mi ha detto che hai inserito Narcissa, bhè scordatelo,
lei non andrà da nessuna parte senza il sottoscritto!”
“Se ti fa piacere Malfoy, posso inserirti?”
“No, non mi fa piacere, quindi togli anche lei!”
“Sei sicuro che non voglia, perché prima è passata e mi
ha ringraziato per…”
“SICURISSIMO!”
“Allora dille di venirmelo a dire personalmente!” esclamò
Moony duro.
“Come osi pezzente?” sibilò cattivo Lucius afferrandolo per
la divisa e sollevandolo di peso.
“GIU’ LE MANI MALFOY!” sbottò Black balzando in piedi.
“Sirius non t’immischiare!” lo freddò Remus che strattonò
la presa del serpevede e aggiunse “Non ho problemi a toglierla dalla lista
dei potenziali partecipanti, ma solo se sarà lei a chiedermelo, ed ora
scusami ma devo andare!”
Commenti delusi si sollevarono dal gruppetto di ragazze che non avevano smesso
un secondo di tediare il povero grifondoro che senza null’aggiungere uscì
dalla sala grande seguito dagli amici.
“Cielo che calvario, non ne posso più!” esclamò deciso.
“Moony, spero tu finisca in fretta!” disse James dandogli una pacca
comprensiva sulla schiena “Oppure ti massacreranno!”
Remus sorrise a Potter e disse “Grazie J, senti scusami, devo dire una
cosa a Sirius, ti raggiungiamo tra poco in classe!”
“Capito piccioncini, a dopo!” esclamò il cercatore che salutò
e si defilò lasciandoli soli.
Lupin non esitò un istante afferrò Black per la divisa e lo trascinò
nell’aula vuota alla loro sinistra, lo sbattè al muro e lo baciò
con passione “Non ce la facevo più!” ansimò a fior
di labbra dell’altro che ricambiò quella inaspettata ma molto gradita
dimostrazione d’affetto.
“Non partirai, vero amore?” chiese Black mordendogli sensualmente
il labbro inferiore.
“Non vorrei, ma forse devo!” rispose dispiaciuto il grifone.
“Voglio venire con te allora, dirò a Silente di incaricare James
di allenare la squadra!” sussurrò il moretto tuffandosi nel suo
collo iniziando a torturarlo.
“Davvero lo faresti?” gemette di piacere il lupacchiotto.
“Moony, non ci resisto senza di te due mesi… impazzirei!”
“Non dirlo a me io non resisto due minuti!” ansimò l’altro
ragazzo che iniziò ad accarezzare la shiena di Sirius che emise un chiaro
suono di apprezzamento prima di aggiungere “Senza contare che se viene
anche Zabini mi verrebbe una crisi isterica a saperti solo con lui nella città
più romantica che esista al mondo!”
Remus non replicò subito, si limitò a baciare appassionatamente
il suo ragazzo e poi disse “Credevo di averti dimostrato stanotte quanto
lui non conti nulla?!”
“Forse ho bisogno di una rinfrescata!”
“Ora?” chiese malizioso il lupachiotto.
“Mi piacerebbe, ma siamo già in ritardo per la lezione della professoressa
Spite!” Sussurrò il bel Black allontanandosi dalle labbra infuocate
di Moony.
“Minuto più minuto meno!” bisbigliò l’ex caposcuola
sorridendo.
“Dio Remus, tu così ligio al dovere, allo studio, alle regole…
ti massacrerò appena sarai tornato in te!”
“Ma io sono in me!” disse sensualmente l’altro che si sentì
afferrare ad una mano e tirare fuori dalla classe e di corsa a lezione di erbologia.
Le lezioni trascorsero veloci, specialmente per Sirius che tra un assalto e
l’altro riuscì anche a farle seguire al suo focoso fidanzato il
quale non perdeva occasione, non appena soli, per saltargli addosso e dimostrargli
quanto lo amasse. Fortunatamente le continue interruzioni dovute a studenti
speranzosi di poter partire per Parigi, aiutarono il moro a tenere a bada un
Remus ancora troppo ormonalmente instabile.
A cena Lupin aveva completato una lista con ben venti nomi di sudenti provenienti
dalle quattro case, l’avrebbe consegnata a Silente che avrebbe scelto
i fortunati prescelti. Il corpo docente era sempre più convinto che quella
fosse la soluzione migliore specialmente dopo che il povero grifondoro ricevette
minacce e promesse scandalose da più di uno studente.
Rileggendo la pergamena fece per avvicinarsi al tavolo dei professori quando
Malfoy tirando Narcissa per un braccio gli si parò davanti dicendo “Avanti
diglielo!”
“No Lucius, non lo farò! Voglio andare, non mi capiterà
mai più l’occasione di poter studiare all’estero, a Parigi
per giunta, pertanto finiscila!”
“Narcissa credevo che avessimo chiarito questa cosa, non mi va di farti
andare da sola e poi…”
“E poi cosa? Credi che voglia andare a Beauxbatons per tradirti…
no, voglio andarci perché trovo sia un’esperienza fantastica da
poter fare, perciò levati, tanto non dirò a Remus di togliere
il mio nome!”
“Scusatemi io devo…”
“Fermo dove sei Lupin!” sbottò Malfoy che stringendo i pugni
rabbioso sussurrò “Scrivi anche il mio nome!”
“Scusa?” Domandò il grifone sorpreso.
“Non la lasciò andare da sola con tutti quei francesini che ci
proveranno spudoratamente… quindi muoviti scrivi anche il mio nome, perché
se va lei, andrò anch’io!”
“Per favore!” Esclamò Remus serio.
“Per favore!” ripetè il serpeverde che dovette ingoiare l’orgoglio
e fare quello che gli era stato chiesto.
Moony sorrise e scrisse il nome di Lucius sulla pergamena che un attimo dopo
consegnò a Silente, il quale ringraziò e lo congedò. Il
grifondoro tornò al suo tavolo e si risedette iniziando a servirsi alcune
delle deliziose pietanze che erano apparse magicamente. Il preside e gli altri
professori invece visionarono la lista e scelsero gli studenti che sarebbero
partiti. Solo a fine cena quando la curiosità e la tensione erano arrivate
ad un livello insostenibile il preside si alzò catturando tutte le attenzioni
su di sè e sulla pergamena che reggeva in mano. La sala si ammutolì
“Incredibile, se avessi saputo che bastava tanto poco per farvi zittire
in così poco tempo, avrei organizzato più spesso questi scambi
culturali” ridacchiò “Poco male, ora saprete chi fra voi
partirà, prego le persone che verranno chiamate di raggiungermi al tavolo
dei professori!”
Nessuno fiatò e il preside con un colpo di bacchetta incantò la
sottile lista che vibrando a mezz’aria cominciò ad elencare i nomi
dei ragazzi scelti: Narcissa Black, Timothy Spal, Astor Zabini, Carolyn Wade,
Peter Minus, Jhoanna Crom e ovviamente per ringraziarlo dell’ottimo lavoro
Remus Lupin.
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Capitolo 28 *** Inaspettata coalizione ***
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Capitolo 28°: Inaspettata coalizione
“Non… non è possibile, non mi ha chiamato!” balbettò
Sirius impallidendo “James, Moony partirà senza di me!” aggiunse
mentre stupito Peter asserì “Ha chiamato me… incredibile!”
“Rifiuta!” sibilò Lucius furente di non essere stato scelto.
“Scordatelo!” rispose Narcissa dirigendosi verso il tavolo dei professori
raggiante più che mai.
“Oh no, Paddy mi disp…” provò a dire Lupin che sentendosi
chiamare per la seconda volta corse da Silente.
Preside e docenti si complimentarono con gli studenti e li congedarono chiedendo
solo all’ex caposcuola di restare per chiarire alcune cose con lui, in quanto
sarebbe diventato il referente del fortunoso gruppo.
L’intera scuola tornò nei propri dormitori e solo dopo mezz’ora
Remus varcò la porta della sua camera.
“Ciao!” Urlò Peter saltandogli al collo “Grazie, grazie,
grazie… non sapevo avessi inserito il mio nome nella lista, Dio con Carolyn
a Parigi, ti rendi conto che bello?”
“Sì Peter me ne rendo conto” rispose il licantropo che avrebbe
tanto voluto andarci con il ragazzo che amava “Ho pensato che ti avrebbe
fatto piacere” aggiunse per poi chiedere “Dov’è Sirius,
lo sai?”
“In bagno, ma è meglio che non entri, è fuori di sè,
sta parlando con James e prima li ho sentiti litigare!”
“Immagino, ma devo parlargli comunque”
“Scappo da Carolyn in bocca al lupo!”
“Ah spiritoso!” sussurrò Remus bussando alla porta del bagno.
Un grugnito seguito da un “avanti” di James lo autorizzarono ad entrare.
“Ciao Moony!” sussurrò Potter.
“Ciao J, senti posso restare da solo con Paddy per favore?”
“Certo, faccio un salto da Lily, Sirius per favore non…” provò
a dire l’amico che si sentì freddare con un secco “VAI JAMES!”
“Mi dispiace!” sussurrò Remus non appena soli. Sirius non rispose
si limitò a fare un lungo sospiro che però la diceva più
che lunga.
“Sirius credimi ho chiesto a Silente di restare ma…”
“Immagino che abbia rifiutato?”
“Si, vuole che sia il suo referente a Beauxbatons, ti giuro che non…”
“Non giurare Remus, sapevi che saresti dovuto andare comunque” sibilò
Sirius.
“Sai che preferirei restare qui con te, cosa posso fare?”
“PORCA TROIA REMUS, TE NE VAI DUE MESI A PARIGI CON ZABINI… CAZZO!”
sbottò il moretto che non potè più trattenersi dal dire ciò
che pensava “COSA DOVREI FARE SECONDO TE, ABBRACCIARTI E DIRTI BUON VIAGGIO?”
“No, mi basterebbe che ti fidassi un po’ di me!” Rispose un
po’ seccato l’altro.
“NON SEI TU IN DISCUSSIONE, E’ DI LUI CHE NON MI FIDO AFFATTO!”
urlò più forte Black che aggiunse però con tono diverso “Potrà
starti accanto ogni giorno mentre io sarò qui, Parigi è bellissima
e voi…”
“Paddy ma…”
“Sono geloso marcio, solo l’idea che possa partire con te mi manda
fuori di testa” balbettò tristemente il bel cacciatore.
“Sirius, non accadrà nulla tra me e Astor, sei tu che amo!”
sussurrò Moony avvicinandosi al suo ragazzo che si lasciò abbracciare
e nascondendo il viso nel petto dell’altro disse “Non ce la faccio
a stare senza di te due mesi! Impazzirò molto prima!”
“Oh amore sei così dolce! Non sai quanto vorrei restare qui con te,
purtroppo non posso!”
“Voglio sentirti accanto la notte e svegliarmi con il tuo viso vicino, abbracciarti,
baciarti, sapere che quando sono giù mi basta guardare il tuo sorriso per
stare meglio, ti amo Remus, non voglio lasciarti andare da solo, come farai con
la luna piena? E se ti capitasse qualcosa?”
“Starò bene Sirius non ti preoccupare!”
“Fai presto a dirlo, mi sento tremendamente in ansia già adesso,
figurati domani quando ti vedrò sparire!”
“Ti scriverò ogni giorno e vedrai che questi mesi passeranno più
velocemente di quello che credevamo… è brutto anche per me amore,
ma sapere quanto sarà bello rivederci mi solleva e mi rincuora” disse
dolcemente Lupin baciandogli la fronte.
“Rivedrai Joyce vero?” chiese il bel moretto che finalmente guardò
il suo ragazzo negli occhi.
“Credo di sì, ma non dirmi che sei geloso anche di lei?”
“No, certo che no… oh bhè… forse un pochino… è
solo che… Sì, lo sono! Sono geloso di chiunque ti si avvicini, anche
stamattina con tutte quelle ragazze che ti tampinavano io…”
Moony non lo lasciò finire, eliminò la distanza che li separava
e lo baciò con passione. Un contatto che durò ben cinque minuti
e al quale Sirius si abbandonò completamente.
“Le parlerò e le dirò che sono innamorato di una persona molto
speciale, dalla quale non ho nessunissima intenzione di separarmi e per la quale
farei veramente di tutto. L’unico in grado di farmi sciogliere con il suo
sguardo color del mare e il solo che mi ha rubato il cuore da tanto tempo”
Sirius annuì e sussurrò “E l’unico che ti ama da morire,
che morirebbe per te e che neanche la morte potrà mai portarti via!”
“Che dici Paddy?” chiese sorpreso Lupin.
“Parlo sul serio Remus, il mio amore per te è talmente forte che
ho la certezza che ti amerò anche dopo la morte, te lo giuro!”
“Sirius, qualcosa mi dice che hai voglia di coccole, che ne dici se ce ne
andiamo di là e…”
“Non mi credi vero?” sussurrò il moro con gli occhi lucidi.
“Si che ti credo, ma manca ancora tanto tempo, ne riparleremo quando entrambi
avremo novantanni e abbracciati a letto rideremo di questi giorni!”
“Sempre insieme allora?”
“Certo, perché ne dubitavi? Ti toccherà sopportarmi per un
bel po’!” ridacchiò Moony che afferrandolo per una mano lo
condusse sino al suo letto, lo spogliò sensualmente, fece altrettanto e
insieme scivolarono sotto le coperte ignari che una scena analoga si stesse svolgendo
anche nei sotterranei.
“Lucius, ti consiglio di non…”
“Astor, evitami i tuoi consigli, Narcissa starà via due mesi, sessanta
maledettissimi giorni, durante i quali io impazzirò a saperla lontana e
in balia di tutto il popolo maschile di Beauxbatons in piena rivoluzione ormonale!”
“La proteggerò io, non preoccuparti!”
“Senza offesa Astor, ma con te che ci proverai con Lupin, mi vien un po’
difficile credere che saprai prenderti cura di lei come si deve!” rispose
Malfoy.
“Grazie per la fiducia… e comunque non voglio provarci con Remus,
ora che siamo diventati amici non voglio rovinare tutto!”
“Si va bhè… ciò non toglie che lei se ne andrà
domani e io resterò qui!” sbottò furioso il biondo dando un
calcio al baule di Goyle.
“Perché non vai da lei e le parli? Non sei stato molto carino al
tavolo!”
“Ero arrabbiato!” sbuffò il biondo.
“Appunto, vai a chiederle scusa, non vorrai che se ne vada pensando che
non la ami!”
“Certo che la amo!”
“Allora muoviti!” esclamò Zabini indicando la porta della loro
camera.
Lucius esitò un istante poi uscì diretto ai dormitori femminili
a cui però non arrivò mai perché sulle scale si scontrò
con una persona che veniva dalla parte opposta.
“Attento a dove vai idiota!” sbottò Malfoy che rendendosi conto
con chi si era scontrato aggiunse aiutandola ad alzarsi “Narcissa, scu…
scusa, stai bene?”
“Più o meno!” rispose lei “Ma dove correvi così
di corsa?”
“Da te!” rispose imbarazzato il giovane “Volevo, si bhè
volevo chiederti scusa!”
La bionda sapeva quanto costasse al suo bel ed orgoslioso fidanzato dire quelle
cose, pertanto le apprezzò anche di più, sorrise e gli accarezzò
una guancia sentendosi chiedere “E tu che ci facevi qui?”
“Volevo parlarti, non mi andava di partire senza aver chiarito con te! Sai
che sei molto importante per me e…” ma lui non la lasciò finire,
l’abbracciò dolcemente e la strinse a se sussurrandole un sensualissimo
“Ti amo mia principessa, ti aspetterò!”
“Oh Lucius, vorrei tanto che tu venissi con me, ma questa è un’occasione
che non voglio sprecare” balbettò la ragazza che dispiaciuta di lasciarlo
da solo non voleva però perdere l’opportunità di trascorrere
due mesi in una scuola straniera.
“Lo so, è che mi mancherai tanto e poi… diciamo che non mi
fido molto dei francesi che so già, non potranno resistere alla tua bellezza!”
“Geloso amore mio?”
“Chi, io?” cercò di mentire il bel Malfoy che all’improvviso
confessò “Da morire, sei così bella Narcissa che… Dio
se scopro che solo uno ha osato sforarti con un dito io gli farò rimpiangere
di essere nato”
“Vieni qui!” sussurrò la bella mezza veela che lo baciò
sensualmente tirandolo a sé. Lucius non si fece pregare e ricambiò
con quanto amore possibile il bacio della ragazza che continuò a stuzzicarlo
come solo lei sapeva fare conducendolo pian piano verso un punto di non ritorno.
“Che fai amore? Sai che quando fai così, mi mandi fuori di testa”
Balbettò il serpeverde in estasi.
“Lo so!” replicò Narcissa che chiese “Vuoi che smetta?”
“No, voglio che resti con me stanotte, sempre se a te va?”
La bella bionda annuì e domandò “Dove?”
“Sono un Malfoy amore mio, sai che siamo dei privilegiati, seguimi!”
le sussurrò all’orecchio prendendola per mano e conducendola vicino
ad un ritratto che su preciso ordine si spostò rivelando una stanza segreta
elegantemente arredata.
“Lucius ma… non sapevo che esistesse una camera del genere!”
“Neanch’io, me l’ha detto mio padre una settimana fa, ti piace?”
“Molto” iniziò a dire la ragazza che però si sentì
afferrare e prendere in braccio dal cercatore che dolcemente la fece stendere
sul letto a baldacchino situato nel centro della stanza cominciando a baciarla
molto sensualmente.
La nottata che Lucius e Narcissa trascorsero insieme se la sarebbero ricordata
per anni, si amarono e coccolarono come mai prima di quel momento, dimostrandosi
a vicenda quanto fossero importanti l’uno per l’altra. Solo alle prime
luci dell’alba i due ragazzi crollarono addormentati, lasciandosi tentare
dalle insidie di Morfeo che fu ben felice di abbracciarli in un sonno ristoratore.
Le otto del giorno dopo arrivarono fin troppo in fretta sia per Sirius Black che
per Lucius Malfoy entrambi di pessimo umore nonostante l’eccitante nottata.
I due ragazzi videro sparire i rispettivi compagni senza poter far nulla per fermarli
ed entrambi anche se cercarono di non darlo a vedere si sentirono tremendamente
soli. Un’unica persona si accorse della loro malinconia inespressa ma tacque
e proseguì a mangiare. Non passarono neanche dieci minuti che all’improvviso
nell’immensa sala apparvero i ragazzi francesi mandati da Madame Maxime
che furono accolti da Silente e dall’intero corpo docente con i dovuti onori.
“Diamine ma quanti sono?” chiese James guardandoli.
“Troppi!” rispose Sirius senza guardare.
“No Paddy, dico sul serio guarda…” disse Potter contandoli “Sono
dieci!”
“Ma che mi frega, Moony è partito e non lo vedrò per due mesi,
Dio che palle!” sbuffò il moro sollevando finalmente lo sguardo sui
nuovi arrivati. Medesima scena avvenne al tavolo dei serpeverde dove un biondino
sconsolato guardava i ragazzi appena materializzati alquanto schifato.
“A vederli mi viene un nervoso che li schianterei tutti quanti” mormorò
Black alzandosi.
“Dove vai?”
“Esco, ho bisogno di un po’ d’aria!”
“Paddy, cerca di fartene una ragione altrimenti non ti passa più!”
sussurrò Potter che lo vide annuire e uscire dalla sala grande mentre un
solo pensiero gli attraversava la mente “Chissà che starà
facendo Remus?” ignaro che a chilometri di distanza il suo bel lupacchiotto
stava ricevendo un benvenuto molto particolare.
“Bienvenus!” esclamò Madame Maxime “Nous somes tres
heureux de faire votre connaissance!” aggiunse ma lo sguardo basito degli
studenti anglosassoni le ricordò che di parlar francese forse non era
proprio il caso “Oh pardonnez-moi! Discevo benvenuti, Silonte mi ha detto
che sareste arrivati osgi… chi è Monsieur Lupin?”
“C’este moi Madame!”
“Oh mais c’est merveilleux parlez-vous français!”
“Un petit peux, mais je prefère parler anglais si pour vous ça
va?”
“Mais oui mon cher pas de problèmes… avete viasgiato bene?”
“Si grazie, le presento i miei compagni, sono tutti molto felici dell’opportunità
ricevuta!” rispose il ragazzo indicando i compagni che fecero un inchino
e salutarono.
“E’ un piascere anche per noi mes chères, vi presento la
vostra referonte… pour ces mois, ops pardonnez-moi pour i mesi che resterete
içi, elle s’appelle Joyce Montand!”
“Joyce, ciao!” esclamò stupito Moony vedendola.
“Remus, che bello vederti!” rispose la ragazza sbucando da dietro
la preside.
“Mais vous êtes amis, c’est merveilleux!”
“Oui Madame, depuis longtemps!” asserì Joyce
“Siamo cresciuti insieme!” rispose Lupin sorridendo all’amica
che ricambiò e salutò gli altri ragazzi dicendo “Seguitemi,
vi mostro i vostri alloggi!”
“Non sapevo parlassi francese!” sussurrò Astor all’orecchio
del grifondoro che facendo spallucce replicò “In pochi lo sanno,
per anni ho avuto come vicini di casa la famiglia di Joyce, frequentandoli ho
imparato a parlare francese!”
“Bhè che dire… sei ancora più sexy quando parli francese!”
“Astor smettila!”
“E’ la verità scusa, comunque tranquillo non voglio distruggere
ciò che ho tanto faticato a creare!” sorrise il moro “Sarò
disciplinato lo prometto!”
“Bravo!” esclamò Remus ricambiando il sorriso.
“Piuttosto, quella ti mangia con gli occhi ma…”
“Bhè diciamo che c’è stata una storia fra noi!”
“Finita?” chiese malizioso il serpeverde.
“Non proprio, ecco devo parlarle, non sa che io, si bhè che sono…”
“Oh cielo, ci sarà da ridere, Black lo sa?”
“Si e la cosa non gli garba affatto!”
“Immagino, scommetto che saperti in balia della tua ex non sia piacevole?
Senza contare che io sono qui e lui no!”
“Le devo parlare solo che non so come!”
Zabini ridacchiò silenziosamente per non far intuire alla bella Montand
che parlavano di lei dopodiché sussurrò “Questa non voglio
proprio perdermela!”
“Finiscila, cerca invece di aiutarmi, consigliami, che posso dirle?”
bisbigliò Remus alzando gli occhi al cielo.
“Bhè potresti iniziare con… tesoro sei carina ma vedi a me
piacciono alti, mori, muscolosi al punto giusto e con gli occhi blu come il
cielo!”
“Spiritoso!”
“Non è colpa mia se io e Sirius siamo uguali, non mi riferivo a
me!”
“Lo so!” rispose sorridendo il lupacchiotto che mise in imbarazzo
Astor che mormorò “Ops scusa, comunque dico sul serio, dille la
verità, che ti sei follemente innamorato del tuo migliore amico!”
“Sarà durissima, non voglio ferire i suoi sentimenti, siamo amici
da anni e bhè… credo che lei mi ami davvero!”
“Ma cosa c’è stato fra voi? Avete…?”
“No, solo tanti baci appassionati e qualche coccola un po’ spinta
ma niente di più!”
“E’ vero dimenticavo che sei vergine!”
“Lo dici come se fosse qualcosa di cui vergognarsi!” sospirò
il grifone che aggiunse “E comunque lo sono se prendiamo come riferimento
il sesso con una donna ma…”
“Giura?” esclamò sorpreso il cacciatore attirando non pochi
sguardi su di sé che ignorò bellamente.
“Tu e Black?”
Moony divenne di un bel color peperone e annuì sussurrando “Puoi
controllare quel megafono che ti ritrovi al posto della bocca? E se non ti dispiace
possiamo cambiare discorso?”
“No, voglio sapere tutto… come, dove e quando?” sibilò
curioso l’altro.
“Scordatelo!” balbettò “Non te lo dirò mai!”
“Tanto me lo dici!” esclamò raggiante il moretto che gli
mise una mano sulla spalla e continuò a seguire la francesina che li
scortò sino alla loro camera. I compagni di viaggio si stupirono non
poco a vedere tanto affiatamento tra i due, in fondo erano pur sempre un serpeverde
e un grifondoro… solo Narcissa sorrise felice per Zabini che sembrava
aver trovato un vero amico, qualcuno con cui confidarsi e sul quale poter contare.
Ragionamento un po’ più malizioso lo fece invece Peter a cui l’ardito
abbraccio del serpeverde non piacque affatto.
Mezz’ora dopo tutti i ragazzi furono condotti negli alloggi che li avrebbero
ospitati per i prossimi due mesi. Narcissa divideva una bella stanza con arazzi
sontuosi alle pareti con Carolyn e Jhoanna mentre Timothy, Astor, Peter e Remus
furono sistemati in una camera accanto. I letti erano sempre a baldacchino ma
l’arredamento in perfetto stile luigi XIV. Narcissa sospirò deliziata,
Beauxbatons era situata all’interno della reggia di Versailles e tutto
in quella scuola le ricordava il Re Sole e la magnificenza francese dell’epoca.
La bella serpeverde sapeva tutto di quella che divenne la più grande
residenza reale d'Europa, eccitata guardò le compagne di stanza e disse
“Non ci credo, vi rendete conto? E’ tutto fantastico qui!”
Carolyn e Jhoanna annuirono, benché il loro interesse fosse meno culturale
e sorridenti iniziarono a disfare i loro bauli.
“Ti ringrazio Joyce!” disse gentilmente Lupin sulla porta mentre
gli amici iniziavano a sistemarsi.
“Come stai?” chiese arrossendo la bella biondina.
“Bene, non credevo che mi avrebbero scelto… e tu?”
“Benissimo, non sai quanto sia felice di vederti, quando ho saputo che
saresti venuto ho rinunciato a partire!”
“Co… cosa? Dovevi venire a Hogwarts?”
“Si, ma appena mi hanno comunicato i nomi dei ragazzi inglesi prescelti
mi è quasi preso un infarto… insomma io avevo accettato per venire
da te e tu stavi venendo qui… sarebbe stato il colmo no?”
“Già proprio il colmo!” sussurrò Remus sempre più
a disagio.
“Mi sei mancato così tanto!” balbettò lei abbracciandolo.
“A… an… anche tu!” replicò Moony che lanciò
uno sguardo allarmato a Zabini che ridacchiò del suo imbarazzo “Se…
senti Joyce, dovrei dirti una cosa imp…” provò a dire lui
ma venne zittito dalla ragazza la quale sussurrò provocante prima di
baciarlo appassionatamente “Si anch’io, ti amo!”
Il bacio fu imprevisto e parecchio sensuale tanto che quando la francesina si
staccò e scappò via, un applauso si levò dai compagni di
stanza che si complimentarono con il grifondoro per la repentina conquista.
“Raga… ragazzi non è come pensate, vi prego io… non…”
balbettò il licantropo che imabarazzatissimo si sdraiò sul suo
letto e fece un profondo respiro mentre Astor piegato in due dal ridere gli
urlò “Auguri!”
“Che si fotta la Francia, che si fotta questo maledettissimo scambio
culturale, che palle!” urlò Sirius dando un calcio al tronco di
uno degli alberi che costeggiavano il lago “Dio che nervi… PERCHE’
DIO SANTO, DIMMI PERCHE’ DIAMINE ABBIAMO PARTECIPATO A QUESTA PAGLIACCIATA
CON BEAUXBATONS? CHE PER GIUNTA MI STANNO ANCHE SULLE PALLE STI FRANCESI CON
LA PUZZA SOTTO IL NASO!” gridò convinto di essere solo.
“Nervoso Black?” domandò una voce famigliare alle sue spalle
che lo indusse a voltarsi e a stupirsi nel vedere Lucius a pochi metri da lui.
“Malfoy, non sono in vena di battutine, ne tanto meno di prese per il
culo, ho i nervi a fior di pelle, pertanto lasciami in pace, sii cortese almeno
per oggi!” ribattè Sirius deciso allontanandosi.
“Per una volta sono d’accordo con te!”
“Per cosa?”
“Per questo stupido scambio culturale, vuoi la risposta alla tua domanda
di prima?”
“La so già grazie!” rispose serafico il moro che si sentì
invece rispondere “Perché dovevano rompere le palle a me e a te!”
“Vedo che anche a te non è andata giù non essere stato scelto!”
“Figurati sai che me ne frega…” mentì il biondo che
visto lo sguardo poco convinto del grifondoro aggiunse “Sopravvivo benissimo
anche senza!”
“Si lo vedo, magari il travaso di bile fattelo venire quando me ne sarò
andato, altrimenti mi tocca anche portarti in infermeria!” asserì
sarcastico il moretto sedendosi in riva al lago.
Il serpeverde non replicò si sedette accanto al nemico di sempre e dopo
cinque minuti di totale silenzio confessò “Volevo andare solo perché
lasciare Narcissa in balia di quei mangia crêpes a tradimento mi da alquanto
fastidio! Stò impazzendo!”
Sirius annuì e rispose senza pensarci troppo “A chi lo dici, in
quella scuola non solo c’è Zabini, c’è anche la ex
di Remus!”
“Allora è ufficiale?” esclamò Malfoy sorridente “Il
tuo cuoricino batte per monsieur Lupin?”
Black si diede mentalmente del coglione per essere stato tanto ciarliero, ma
ormai la frittata era fatta e di tenere il suo amore nascosto a vita proprio
non ne aveva voglia, non se ne vergognava affatto pertanto perché non
ammetterlo subito con l’ultima persona a cui avrebbe mai pensato di dirlo
“Si Lucius, sono innamorato di Remus, hai qualche problema in merito?”
rispose sicuro e per niente imbarazzato.
“No affatto, non me ne può fregar di meno di chi ti scopi, è
solo tua cugina che m’interessa!”
“Fantastico appurato che la mia vita sessuale non è affar tuo,
come del resto non lo è per me la tua, come pensi che potremmo fare per
andare da loro?”
“Scusa, vorresti partire?”
“Io non ci resisto qui due mesi, non so te ma sto malissimo, mi si è
chiuso lo stomaco e solo a pensare che starà via così a lungo
mi mette una depressione addosso che non ti dico! Senza contare che se solo
immagino quella mettergli anche solo un dito addosso mi si contorce lo…”
“Grazie, l’immagine di bellimbusti che ci provano con Nascissa mi
è più che chiara nella mente, sii cortese ed evita per favore
di rafforzarmela!” sibilò cattivo il biondo che con quell’uscita
ammise, anche se indirettamente, che provava le stesse sensazioni dell’altro.
“Io andrò a Parigi!” esclamò Sirius guardando il lago.
“Si ma come facciamo, inginocchiarci ai piedi di Silente non servirebbe…
o si?” domandò il serpeverde.
“Andiamo?” domandò Black “Non mi sembra di aver parlato
al plurale!”
“Bello, se mandano te, manderanno anche me, quello è poco ma sicuro…
parola di Malfoy!”
“Non credo!” replicò il grifone che vedendo partire in quarta
il serpeverde aggiunse fermandolo prima che gli imprecasse contro qualche insulto
“Non credo che pregare il preside servirebbe a qualcosa, magari la McGranitt!”
“Figurati quella vecchia zitella, neanche se la paghiamo ci manderebbe!”
“Si, hai ragione, tempo sprecato!”
“No dico li hai visti? Bonjour di qui, Bonjour di là, li prenderei
tutti a sberle, ma poi quanti cavolo sono?!” inveì Lucius intollerante
al massimo “Credo proprio che un paio li schianterò accidentalmente
stasera!”
Black rise e per la prima volta si trovò concorde con il serpeverde che
scoppiò a ridere poco dopo, ma all’improvviso il grifondoro fu
folgorato da una rivelazione alquanto ovvia ma che scaturì in lui il
colpo di genio “Quanti sono Lucius?” chiese sornione.
“Una decina perché?”
“Di noi chi è partito?”
“Che domande fai?”
“Dai non li ricordo tutti, se permetti pensavo solo a Moony!”
“Perché lo chiami Moony?” chiese curioso il biondino.
“Segreto!” rispose Sirius che richiese “Allora?”
“Dunque Narcissa e Astor di serpeverde, Carolyn Wade di tassoresso, Lupin
e Minus per Grifondoro, Timothy e Jhoanna Crom per Corvonero… sempre se
non ricordo male!”
“No ricordi bene, contali un po’!” gongolò Sirius sempre
più felice e con un sorrisetto che la diceva lunga.
“Sette perché?” chiese Lucius che colpito da illuminazione
improvvisa esclamò euforico “Aspetta, ma loro sono dieci!”
“Esatto, tre più di noi, se ce la giochiamo bene potremmo convincere
Silente a farci partire!”
Una risata tra il compiaciuto e il sadico uscì dalla bocca del bel serpeverde
che alzandosi di scatto aggiunse “Cosa aspettiamo? Muoviamoci, Parigi
ci aspetta!”
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Capitolo 29 *** Bell'idea venire a Parigi! ***
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apitolo 29°: Bell’idea venire a Parigi!
“Astor che faccio? E’ un casino… non voglio che mi sbaciucchi
ogni volta che mi vede!”
“Se vuoi ti sbaciucchio un po’ io, così capisce subito che
non c’è storia!”
“Per favore sii serio!”
“Sono serissimo, non credi che potrebbe essere la soluzione giusta? Metterla
davanti ad un fatto compiuto?”
“No, non ci provare Zabini, non ti bacerò!” esclamò
il grifone incrociando le braccia e dirigendosi verso la “Gallerie des
Glaces” (La Galleria degli specchi) corrispettivo d’oltre manica
per la sala grande ad Hogwarts.
“Fai come vuoi era solo un’idea!” sbuffò il serpeverde
che sorrise vedendo avvicinarsi l’innamorata incriminata.
“Bonjour Remus!” esclamò sdolcinata lei.
“Ciao Joyce, non so se ti ho presentato Astor Zabini!” rispose il
lupacchiotto indicando l’amico.
“No, ciao è un piacere… tutti gli amici di Remi sono anche
amici miei!” esclamò felice la ragazza porgendo la mano al moretto
che facendole il baciamano disse calcando sul nomignolo del grifondoro “Il
piacere è tutto mio, Remi è molto fortunato a possedere il tuo
cuore!”
“Gra… grazie!” balbettò Joyce che per cambiare discorso
chiese “Allora vi piace qui?”
“Sì molto, da queste finestre si gode una vista magnifica!”
rispose Remus che cercava di non fissarla negli occhi.
“Già si vede tutta la parte centrale dei giardini, sapevo vi sarebbe
piaciuta, se vi interessa laggiù…” disse indicando alla sua
sinistra “C’è il campo da Quidditch!”
“Oh grazie, ci andremo di sicuro!” ringraziò il serpeverde
curioso di vederlo.
“Tenete vi ho prepararto una piantina della scuola, così potrete
trovare tutto ciò che vi serve senza problemi… me compresa!”
aggiunse lanciando un’occhiata alquanto esplicita a Lupin che arrossì
ma tagliò corto dicendo “Scusaci Joyce, ci vediamo dopo dobbiamo
recuperare i nostri compagni!”
“D’accordo ciao, vi aspetto a lezione di erbologia più tardi!”
“E’ stato un piacere!” urlò Astor mentre un Moony furente
lo trascinava via tirandolo per la divisa.
“REMI? COME DIAVOLO TI E’ SALTATO IN MENTE DI CHIAMARMI COSI’?”
“Non sono stato io, è stata lei… lo trovo adorabile!”
“Astor, ti spacco la faccia, vediamo se dopo mi troverai ancora adorabile?”
sibilò Remus convinto.
“Andiamo permaloso, sto scherzando… se siamo ai nomignoli stai messo
davvero male!”
“Muoviti troviamo gli altri e andiamo a lezione!”
Il serpeverde annuì e seguì il povero licantropo che rimpiangeva
come non mai di non essere a Hogwarts tra le braccia di Sirius.
Il tentativo di Malfoy e Black di convincere la McGranitt fallì miseramente
quando si sentirono rispondere “Spiacente ragazzi ma i tre partecipanti
aggiuntivi sono già stati scelti, si tratta di Gym Duan di tassorosso,
Cristen Bishop di Corvonero e Augustus Flitt per serpeverde… non prendetevela
avrete altre occasioni per distinguervi!”
“Bishop!” esclamò Sirius
“Flitt!” sibilò Lucius che lesto chiese “Quando dovrebbero
partire?”
“Tra una settimana, perché?”
“Ma professoressa, Flitt non può!” spiegò Malfoy serio
stupendosi della sua abilità di inventare balle tanto credibili e così
velocemente.
“Come non può?” domandò la vicepreside sorpresa “Ma
se mi ha confermato…”
“So per certo che deve andare con il padre ad una riunione di famiglia
molto importante! Temo se lo sia dimenticato!”
“Ne è sicuro signor Malfoy?” chiese l’insegnante poco
convinta della cosa.
“Sicurissimo!” rispose deciso il biondino che avrebbe saputo come
convincere l’amico di cedergli il suo posto.
“Se le cose stanno così dovremo scegliere qualcun altro…”
“Professoressa se mi permette le ricordo che a me farebbe molto piacere
andare!” asserì Lucius con una faccia d’angelo difficilmente
riconducibile a lui che stupì docente e alunno contemporaneamente.
“Terrò presente la cosa signor Malfoy ora se vuole scusarmi!”
Sirius fissò il serpeverde che raggiante disse “E vai… Flitt
lo sistemo io!”
“Non avevo dubbi!” sussurrò Black che aggiunse “La
Bishop non mi cederà mai il suo posto… tanto più ora che
me la sono fatta e non l’ho più cagata neanche di striscio!”
“Mi dispiace bello, ti saluterò Lupin!” esclamò Malfoy
che con un gesto della mano si allontanò sorridente.
Il cacciatore dei Grifoni sospirò deluso, invidiava da morire Lucius
in quel momento ma che poteva fare, non avrebbe mai pregato Cristen di cedergli
il suo posto… o si? Disperato com’era stava valutando quella ridicola
ipotesi. All’improvviso però una voce conosciuta lo riportò
alla realtà “Signor Black, perché quella faccia mogia?”
domandò Silente che casualmente si trovò a passare di lì.
“Oh niente signore!” mentì il ragazzo.
“Suvvia Sirius ti conosco troppo bene, cosa ti rammarica?”
“Remus signore, sento tremendamente la sua mancanza e vorrei tanto partire
per andare da lui… so però che avete già scelto gli altri
tre ragazzi che partiranno, perciò non mi resta che rassegnarmi!”
“Ho appena saputo che il signor Flitt non potrà partecipare, perché
non prendi il suo posto?” propose il preside.
Sirius avrebbe voluto esultare ma sapeva che anche Malfoy moriva dalla voglia
di rivedere Narcissa così, incredibilmente anche solo a pensarsi, scosse
la testa e replicò “Ho saputo che Lucius prenderà il suo
posto, e sinceramente so che anche lui sente molto la mancanza di Narcissa,
pertanto non vorrei rubargli il posto!”
“Ne sei sicuro?” chiese perplesso il preside che non aveva mai immaginato
un giorno di sentire Black prendere le difese di Malfoy.
“A dirle la verità no, ma partire così mi dispiacerebbe!”
“Capisco, allora non vedo proprio via di soluzione, a dopo ragazzo mio!”
“A dopo signore!” sussurrò Paddy che cominciò a darsi
dell’imbecille da solo e s’incamminò per raggiungere la lezione
di incantesimi.
“Perché l’hai fatto?” chiese Malfoy sbucando da dietro
una colonna facendolo sussultare.
“Ahhh! Cosa?” domandò Sirius sorpreso “Dio Malfoy mi
vuoi far venire un infarto?”
“Ti ho chiesto perché l’hai fatto? Potevi partire al mio
posto e non hai accettato… perché?”
“Che fai mi spii?”
“Passavo!” sibilò il biondino seguendolo per andare a lezione.
“Benché non ci stimiamo, non mi andava di fotterti l’unica
possibilità di raggiungere Narcissa, non sono così merda!”
“Te l’avrei fatta pagare Black, parola mia!”
“Senti, non provocarmi, sono ancora in tempo sai?”
“Piano con le minacce grifondoro dei miei stivali… se sei fesso
non è colpa mia, voi e il vostro buon cuore, correttezza sempre e comunque…
peggio per te!”
“Buono a sapersi Lucius, la prossima volta non sarò così
gentile!” esclamò seccato Sirius che ora si diede davvero del coglione
e si maledisse per essere stato tanto corretto.
I due si separarono e iniziarono la lezione di incantesimi guardandosi in cagnesco.
La prima settimana sembrò non passare mai, i giorni trascorsero con una
lentezza tale che parevano andare al rallentatore, Sirius stava impazzendo,
sentire le risatine compiaciute ed euforiche della Bishop e sapere che Lucius
sarebbe partito e lui no, aveva notevolmente peggiorato il suo umore che con
il passare dei giorni lo aveva gettato in un insolito mutismo tendente al depresso.
La cosa ovviamente non passò inosservata specialmente a James e Silente
che sapevano cosa turbasse l’animo del giovane grifondoro.
“Paddy, sono passati solo cinque giorni, se fai così finirai con
l’ammalarti, guardati sei uno straccio!”
“J, ridimmelo quanto sono stato stronzo a non prendere il posto di Lucius,
mi sarà venuto un embolo, un ictus, ma cosa mi ha detto il cervello?
Ho rinunciato a due mesi a Parigi con Remus per far felice quel pallone gonfiato
di Malfoy… DIO CHE PIRLA!” sbottò buttando la testa sul tavolo
affranto.
James non sapeva neanche come consolarlo, si limitò pertanto a dargli
una pacca amichevole sulle spalle e a tacere. Fu proprio in quel istante che
Silente si alzò e annunciò “Ragazzi devo con rammarico rendere
noto a tutti voi che la signorina Bishop purtroppo domani non potrà partire
per Parigi, sfortunatamente ha contratto una rara forma di allergia che le impedisce
di smettere di starnutire, Madama Chips sostiene che guarirà in una settimana,
che la cosa non è infettiva, ma temo che dovrà comunque rinunciare
al suo scambio culturale”
“Sirius hai sentito?” domandò James felice ma l’amico
ormai perso nei suoi pensieri non aveva sentito una sola parola.
“Pertanto ho il piacere di informare il signor Sirius Black, che partirà
al posto della signorina Bishop!”
“SIRIUS!” gridò James balzando in piedi mentre l’amico
chiedeva seccato “COSA?”
“PARTI PER PARIGI AL POSTO DELLA BISHOP… MA CE LE HAI LE ORECCHIE?”
“Scherzi?” balbettò il malandrino.
“No, guarda Silente, non vedi che ti sta chiamando!”
“Oh DIO GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!” esultò il moro che
corse dal preside ad accertarsi che non stesse sognando.
“Complimenti signor Black!” esclamò la McGranitt “Il
professor Silente mi ha spiegato il suo nobile gesto, come vede abbiamo pensato
di premiarla!”
“Non so che dire a parte grazie!”
“Divertiti ragazzo mio, ma ricorda che sei pur sempre li per studiare!”
asserì Silente strizzandogli l’occhio.
Sirius fece un sorriso a quarantanove denti, annuì e come se fosse rinato
in quel momento tornò al suo tavolo dove i compagni si complimentarono
con lui.
Ignaro che presto avrebbe rivisto il suo ragazzo, Remus Lupin riusciva a malapena
a schivare gli assalti di Joyce che, giorno dopo giorno, si facevano più
pressanti. La bella biondina organizzava agguati di ogni genere e faceva di
tutto pur di rimanere sola con il sensuale grifondoro che insieme a Zabini stava
riscuotendo non poco successo tra il popolo femminile di Beauxbatons. Situazione
analoga la stava vivendo Narcissa che nei momenti in cui non si avvinghiava
ad Astor o Remus, un minuto si e uno no riceveva complimenti e palesi dimostrazioni
di come i francesi non disdegnassero affatto il fascino anglosassone. La bella
mezza veela dispensava cortesi rifiuti a tutti per non rovinare la sua permanenza
nella scuola ma cominciò a seccarsi di tanta sfacciataggine e di quegli
atteggiamenti espliciti arrivando perfino a rimpiangere la presenza di Lucius
“Se fosse qui li schianterebbe uno per uno!” sibilò nervosa
a Zabini che le sorrise e replicò “Se vuoi lo faccio io, gli ho
promesso che ti avrei difesa!”
“No grazie so fare da me!”
“In effetti mi sembra che te la stia cavando più che bene!”
continuò il serpeverde che invece guardando Lupin aggiunse “Non
come lui che ormai è vittima della francesina!”
Narcissa guardò Moony che scosse la testa per poi annuire sconsolato
e scoppiò a ridere di gusto “Cielo Remus, possibile che tu non
riesca a dirglielo?”
“Ci ho provato, ma non mi ascolta… non so più che fare, vorrei
che Sirius fosse qui così glielo farei dire da lui!”
“Anch’io vorrei che Lucius fosse qui, almeno potrei concentrarmi
sullo studio invece di preoccuparmi di chi ci proverà oggi!”
“Basta lagnarvi innamorati disperati, guardate che bella giornata c’è
fuori, perché non andiamo a farci una passeggiata nei lussuosi giardini
di Versailles?” propose Astor per distrarli un po’.
“Io non posso, devo finire una ricerca sui roghi del settecento, ma se
volete vi raggiungo più tardi al campo da Quidditch, non avete gli allenamenti?”
“No, è vero! Dio che strazio, me l’ero dimenticato!”
sbottò Lupin buttando la testa sul tavolo “Vi rendete conto che
ha fatto Joyce, ha messo me nella squadra? Io che non ho mai giocato a Quidditch
in vita mia… no dico, ditemi voi se ce la fa?”
“Sarà bello vederti giocare ancora, ieri non sei andato poi così
male!” lo schernì Zabini.
“Spiritoso, ho rischiato di morire tre volte, due a causa di un bolide
e la terza perché sono scivolato da solo dalla scopa!”
“Sirius sarebbe fiero di te!”
“No, Srius si vergognerebbe di me!” esclamò ridendo il licantropo
che rincarò “Mi rinfaccerebbe la cosa per anni, se solo mi vedesse!”
Astor rise di gusto e contagiò l’amico e la bella bionda che fecero
altrettanto.
Con somma gioia di Malfoy e Black l’indomani arrivò prestissimo
e puntualissimi i due ragazzi accompagnati da Duan si recarono in sala grande
pronti a partire. Silente fece loro le canoniche raccomandazioni e i tre si
smaterializzarono poco dopo. Il loro arrivo a Beauxbatons non fu preannunciato
tanto che nessuno dei compagni inglesi sapeva che sarebbero arrivati e infatti
nessuno era presente ad accoglierli.
“Iniziam bene!” ringhiò Lucius non vedendo Narcissa ma notando
parecchi ragazzotti piuttosto piacenti che si aggiravano per la scuola.
“Di che ti preoccupi, non lo sai che Lady ti adora?” domandò
Sirius.
“Mi prude la bacchetta!” fu l’unica risposta del biondo che
si sentì chiedere “Di un po’ ma tu parli francese?”
“Si, mio padre spesso mi ci ha portato in vacanza, lo parlo e lo capisco
correntemente e infatti…” sibilò con lo sguardo che sputava
fuoco “Quello stronzo ha appena fatto un commento su Narcissa!”
“Bello spero?” chiese Black.
“Fin troppo!” rispose il serpeverde che aggiunse “Adesso lo
faccio starnutire!”
“Ma che dici?” disse Paddy bloccandolo appena in tempo dallo scagliare
l’incantesimo sul povero francesino “Hey aspetta un attimo, non
sarai stato tu a… oh cavolo la Bishop non…?”
“Sorpresa! Dovresti ringraziarmi, se non era per me, a quest’ora
te ne stavi a Hogwarts tutto triste!”
“Non ci posso credere tu…? Ma perché?”
“Uno pari Black, ti dovevo un favore… ora però mantieni le
distanze!” esclamò secco Lucius che vide avvicinarsi una bella
ragazza bionda che disse “Bonjour e bienvenus!”
“Merci ma chère, excusez-moi ou est-ce que je peux trouver Narcissa
Black?”
“Parli molto bene francese!”
“E tu inglese!” rispose Malfoy che ripetè la domanda di poco
prima.
“Non saprei, l’ho vista prima a quel tavolo con Remus e Astor”
“Remus!” esclamò Sirius che svelto chiese “Sai dove
posso trovarlo?”
“Che ore sono?” chiese la biondina che guardato l’orologio
rispose “Oh senza ombra di dubbio al campo da Quidditch! Si sta allenando!”
“QUIDDITCH?” esclamarono in coro i tre nuovi arrivati “Come
allenando? Remus non è mai salito su di una scopa in vita sua?”
“Ah ah ah Lupin su una scopa, cielo non voglio perdermi questa scena!”
rise Lucius.
“Non posso crederci!” balbettò Black scioccato.
“E’ nella squadra, si è fatto male un ragazzo e io l’ho
convinto a giocare… è bravissimo!”
“Ma stiamo parlando dello stesso Remus, tutto libri e nient’altro?”
“Si proprio lui!” sorrise la francesina.
“Ragazzi, scusate ho visto Carolyn, ci si vede!” disse Gym notando
la compagna di casa.
“Ciao!” lo salutarono i tre rimasti.
“Sentite se vi va, vi ci porto, non è distante?”
“Grazie, te ne sarei grato!” rispose Paddy sorridente che non vedeva
l’ora di riabbracciare il suo lupacchiotto.
“Seguitemi!” esclamò la ragazza che fece strada e fuori dalla
scuola chiese “Come vi chiamate?”
“Malfoy, Lucius Malfoy e lui è Sirius Black!”
“Black, sei parente di Narcissa?”
“Sì, è mia cugina… e tu come ti chiami?”
“Sono Joyce Montand, molto piacere!”
Sirius impallidì, realizzò all’istante che quella sventola
bionda, belle tette, belle gambe e bel sedere era la sua rivale in amore.
“Il piacere è tutto nostro!” sussurrò Lucius facendo
un po’ lo svenevole.
“Scusate posso farvi una domanda? E’ un po’ personale ma…?”
“Certo!” esclamò il moro che cercava di trovarle un difetto
ma senza riuscirci.
“Conoscete bene Remus?”
“Io no, ma lui sì!” esclamò Lucius sarcastico.
“Davvero?” chiese lei voltandosi a guardare il malandrino che rispose
“Bhè, dividiamo lo stesso dormitorio, perché?”
“Hey aspetta un attimo, ora che ti guardo… ma certo tu sei molto
amico di Remus, ho una vostra fotografia, allora puoi rispondermi, sai per caso
se… se ha una ragazza a Hogwarts?” domandò a bruciapelo la
bionda pietrificandolo.
“Co… co… cosa? No, non credo, io veramente non… non
lo so!” rispose fortemente a disagio il moretto che lanciò uno
sguardo di puro odio a Malfoy che a stento si tratteneva dal ridere “Perché?”
“Sai noi quest’estate eravamo insieme, ma da quando è tornato
a scuola e soprattutto da quando è arrivato, sembra che mi eviti…
insomma sono la sua ragazza possibile che non voglia stare con me?”
“Ragazza? Bhè… si in effetti…” balbettò
il grifondoro che invece pensò “Perché cazzo non gliel’ha
ancora detto? Accidenti Remus!”
“Auguri!” esclamò Lucius divertito da tutta quella situazione
“Lupin è un ragazzo d’oro!”
“Smettila!” sibilò Sirius che subì una paresi facciale
nel sentire Joyce dire “L’ho baciato e sembrava essergli piaciuto
ma…”
“Baciato? Ma quando?” chiese Paddy di getto.
“Quando è arrivato e quando ho potuto farlo se stavamo soli…
c’è sempre quel suo amico tra i piedi… come si chiama? Ah
sì Astor!”
“Bhè certo che sciocco, state insieme giusto?” finse una
risata il grifone sempre più nervoso che mentalmente si chiese se fosse
il caso di ringraziare o pestare Zabini non appena lo avrebbe visto.
“Sì, anche se non sembrerebbe a vederci!”
“L’avete fatto?” chiese impertinente Malfoy con l’intento
di far venire un infarto a Sirius.
“LUCIUS MA CHE DICI?” sbottò l’altro mentre la Montand
arrossiva assumendo tutte le intonazioni del viola.
“No, a dire il vero no… non ancora!” rispose lei.
“Certo che no bella!” pensò furente Black che invece disse
“Scusalo, non sa quel che dice!”
“A me piacerebbe molto!”
“Ci credo!” sussurrò Sirius che più forte asserì
poco convinto “Se dev’essere, sarà!”
“Lo pensi davvero?”
“NO, no, assolutamente NO!” si disse il moro che a lei sorridendo
rispose un falsissimo “Certo!”
“Eccoci siamo arrivati!” esclamò Joyce indicando il maestoso
campo.
“Wow, però niente male!” esclamò Lucius al quale però
venne un travaso di bile quando con la coda dell’occhio notò la
sua Narcissa, intenta ad osservare gli allenamenti, tampinata da due moretti
“Scusatemi, ho da fare!” aggiunse deciso mentre avvicinandosi recitò
un incantesimo simile all’imperius, ma non vietato, che obbligò
i due ad allontanarsi.
“Finalmente!” pensò la bionda che si risedette e tornò
a fissare il cielo dove Astor magistralmente si destreggiava con la pluffa e
Remus a malapena riusciva a stare sopra la scopa. All’improvviso due mani
le chiusero gli occhi e una bocca spudorata le baciò il collo. La reazione
di Narcissa fu alquanto violenta sferrò un paio di gomitate ben assestate
nello stomaco del poveretto che dolorante si accasciò a terra rivelando
la sua identità “LUCIUS, CHE FAI TU QUI?”
“Ciao… a…mo…re… Dio… che do…lore!”
ansimò il ragazzo che fu presto soccorso dalle amorevoli cure di lei
che dopo averlo abbracciato e baciato appassionatamente sussurrò “Oh
Dio che bello vederti, non sai che calvario, scusa credevo fossi uno di loro…
perdonami!”
“Uno di loro?” chiese con sguardo omicida il biondo serpeverde “Loro
chi?”
“Ciao ma quando sei arrivato?”
“Poco fa…” rispose il biondo che richiese invece con tono
più acceso “Loro chi?”
“Malfoy, quanto mi sei mancato!” sussurrò a fior di labbra
del suo ragazzo Narcissa che conscia di non aver fatto un’uscita brillante
cercò di distrarlo con sensuali baci mozzafiato.
“Eccolo!” pensò Sirius vedendo Moony aggrappato come meglio
poteva alla sua scopa “Quant’è bello signore… non farlo
cadere ti prego, che stanotte mi serve intero!”
“Guardalo!” sospirò Joyce “Non è bellissimo!”
“Sì che lo è, ma tu non devi guardarlo!” pensò
il moro che rispose cercando di gestire la sua gelosia “Non se la cava
malaccio! Pensavo peggio!”
“Dopo avrà bisogno di un bel massaggio, è sempre massacrato
quando finisce gli allenamenti!”
“Che gli farò IO ovviamente!” gridò Sirius mentalmente
mentre con un sorriso forzato replicava “Che gentile che sei!”
“Remus adora quando gli faccio i massaggi, non si è mai rifiutato
di farsene fare uno… anche perché so essere parecchio convincente!”
aggiunse maliziosa.
“La prendo a sberle! No non posso è una ragazza innamorata, devo
capirla… io la uccido, la schianto, la trasformo in uno schiopodo sparacoda,
la…” ma all’improvviso un urlo inquietante del licantropo
ridestò Sirius dai suoi pensieri poco carini che preoccupato, vedendolo
cadere dalla scopa, gridò a sua volta “MOONYYYY!”
Fortunatamente ci pensò Astor Zabini a salvare il giovane grifondoro
che afferrato al volo maledisse il giorno in cui aveva accettato quella tortura.
Il serpeverde lo depose delicatamente a terra, chiedendogli se stesse bene,
l’altro annuì anche se una ferita al sopraciglio destro sanguinava
copiosamente “Sicuro?” domandò Astor.
“Certo tranquillo… piuttosto hai gridato tu Moony?”
“Cosa? Moo… che?”
“Moony, il mio soprannome!”
“No, la botta è stata peggio di quel che credevo, senti forse è
meglio cambiarci e andare a far vedere quel taglio, non mi piace per niente!”
“D’accordo!” replicò Lupin che vedendo correre Joyce
in campo alzò gli occhi al cielo e chiese “Dio, cosa ho fatto di
male per meritarmi questo?”
La bionda gli saltò addosso e singhiozzando lo subissò di domande
sulla sua salute “Sto bene, Joy, davvero non ti preoccupare, è
stato uno stupido bolide… tranquilla non c’è bisogno di piangere,
smettila ti prego non… Joyce… Joyce?” Ma la francesina non
aveva alcuna voglia di mollare la presa, rimase stretta a quello che credeva
il suo ragazzo e solo dopo dieci minuti di pianto preoccupata sussurrò
“Mi… mi hai… fatto spaventare!”
“Mi dispiace io… non volevo credimi!”
“Remus, che paura!”
“Va tutto bene, davvero!” aggiunse Lupin dolcemente accarezzandole
una guancia senza notare che il ragazzo che amava si trovasse a pochi metri
da lui.
“Sicuro?”
“Sicurissimo!” sorrise il licantropo che non fece in tempo ad aggiungere
altro che si sentì afferrare il viso e baciare appassionatamente per
un paio di minuti abbondanti.
“Meno male, non sai che spavento, anche il tuo amico si è preoccupato
a morte!” esclamò la bionda una volta sazia delle labbra del bel
inglese.
“Quale amico?” chiese il licantropo stupito.
“Lui!” indicò Joyce spostandosi e rivelando la figura di
Sirius che immobile aveva assistito a tutta la scena senza dire una parola.
“Si… Sirius!” balbettò Lupin “Ciao ma che…
non ci posso credere!”
“Neanch’io Moony!” rispose serafico il moro che si sforzava
di non imprecare in quattordici lingue per ciò a cui aveva appena assistito.
“Ma allora eri tu, tu hai urlato poco fa?”
“Sai com’è ti ho visto cadere, bhè come stai?”
chiese freddo l’altro “Non sapevo giocassi a Quidditch!”
“Bene sto bene, Dio… che bello vederti!” esclamò Remus
facendo un passo avanti.
“Sei ferito!” Sussurrò il moro che fece per toccare il viso
del suo ragazzo ma vedendo lo sguardo interrogativo della biondina abbassò
il braccio e aggiunse “Dovresti andare in infermeria!”
“SIRIUS CHE GIOIA!” esultò il lupacchiotto abbracciandolo
ma con sua grande delusione non si sentì ricambiare come avrebbe voluto
“Che c’è?” sussurrò.
“E me lo chiedi?” rispose Black allontanandosi delicatamente.
“Paddy io…”
“Tranquillo capisco…” bisbigliò aggiungendo in modo
che lo sentissero tutti “Ciao Astor, bella presa!”
“Ciao Sirius, come stai?”
“Stato meglio, ci si vede ragazzi, vi lascio ai vostri allenamenti!”
rispose il grifone che senza voltarsi se ne tornò verso la reggia.
“Musone il tuo amico, carino però!” esclamò Joyce
che felice abbracciò di nuovo Remus e corse a raggiungere un già
provato Sirius che sentendosi chiamare maledì il giorno in cui aveva
deciso di venire a Parigi.
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Capitolo 30 *** Tra l'incudine e il martello ***
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Capitolo 30°: Tra l’incudine e il martello
“Era… era… Sirius” balbettò Moony.
“Si e decisamente se questo non è amore, proprio non so cosa lo
sia!” esclamò Zabini facendo un lungo sospiro “E’ venuto
qui per te… devo ammettere che guadagna un milione di punti tutti in una
volta!”
“Ti rendi conto, crede che mi piaccia Joyce!”
“Chissà perché? Fammi pensare…” disse il cacciatore
fingendosi meditabondo “Forse perché è arrivato proprio
nel momento in cui lei simpaticamente ti stava srotolando due metri di lingua
nella bocca e tu gentilmente ricambiavi il favore?” domandò sarcastico
il serpeverde.
“Spiritoso Astor, sai benissimo che non me ne frega un cazzo di lei! E
poi io non srotolavo un bel niente!”
“Io lo so, ma vallo a spiegare a lui ora! Sempre se ci riesci!”
“Oh Dio… l’ho lasciato andare … sono un folle, con lei
per giunta!”
“Bentornato su questa terra Remus!” lo schernì il serpeverde
che aggiunse “Fossi in te correrei a cercarlo!”
Il grifondoro non disse nient’altro e incurante che la ferita al sopraciglio
continuasse a sanguinare cominciò a correre verso la scuola, trafelato
raggiunse la "La galleria degli specchi" ma di Sirius non c’era
traccia, purtroppo però incontrò Madame Maxime che notando la
ferita, allarmata lo bloccò dicendo “Monsieur Lupin, mais qu’est-ce
qui c’est passè? Vous saignez!”
“Si, ma non è grave è un taglietto! Sa il Quidditch…
sport duro!”
“Andote immediatement a la infirmerie!”
“Dopo!”
“No, maintenaint! Allez vite!”
“Ma…”
“Niente ma monsieur Lupin, allez vite vite!”
Il grifone sbuffò ma decise di andare a farsi medicare, operazione che
gli rubò un’altra mezz’oretta durante la quale non smise
un secondo di darsi dell’imbecille ritardato, dell’insensibile coglione
nonché dello stolto insensato. Quando finalmente Madame Blanchard decise
di congedarlo Remus corse nuovamente a perdifiato verso la galleria degli specchi,
sperava finalmente di trovarci Sirius, ma niente da fare. Uscendo si scontrò
con Malfoy che sorridente chiese “Chi si vede… dov’è
Black?”
“Lucius, che ci fai qui?”
“Io e Sirius avevamo un obiettivo comune… tranquillo non sei tu!”
sibilò il biondo che con quella risposta rammaricò il licantropo
ancora di più, il quale tristemente rispose “Non lo so lo sto cercando,
l’hai visto?”
“Bhè a dirti la verità, sì! Era nella “Salle
du Trône” di Luigi XIV in compagnia di una bionda niente male…
aspetta come si chiama, ah si Joyce!”
Remus rabbrividì e dopo aver fatto un cenno con la testa si diresse a
gran passo verso l’enorme biblioteca scolastica detta anche “Salon
de la guerre”.
“Nome appropriato!” pensò Moony nel vedere Sirius seduto
ad un tavolo che, trattenendosi a fatica dall’inveire contro la curiosa
ragazza, rispondeva ad una specie di terzo grado condotto da Joyce sul suo conto.
“Da quanto siete amici?”
“Che centra con andiamo in biblioteca a studiare un pò?”
domandò a sua volta Paddy.
“Ti prego dimmelo, vorrei conoscere gli amici di Remus!”
“Da sei, anzi no, direi sette anni!” sospirò il moro “Una
vita, anche se mi sembra ieri che ci siamo visti per la prima volta!”
“Era bello come lo è ora? Sai ho vissuto in Francia per cinque
anni e sinceramente non me lo ricordo benissimo a quell’età!”
“Si, lui è sempre stato un bel ragazzo… crescendo però
è decisamente migliorato!”
“Ha tante spasimanti a Hogwarts?”
“Ascolta, queste cose te le deve dire lui… perché le chiedi
a me?” chiese scocciato il cacciatore.
“Che ti costa, dimmele per favore! Sono curiosa tutto qui, lui è
così riservato, non dice mai nulla”
“Forse perché non vuole dirle… comunque diciamo che non passa
indifferente!”
“Ma se vogliamo che la nostra storia fuzioni dobbiamo parlare, dobbiamo
sapere tutto l’uno dell’altra, non credi?”
“La vostra storia va avanti da tanto?” domandò a sua volta
Paddy con un filo di voce.
La ragazza ci pensò un pò su poi rispose “Non te lo saprei
dire, per quanto mi riguarda da cinque mesi ormai… quest’estate
è stata bellissima, poi non so cosa sia accaduto, da quando è
tornato a scuola è cambiato qualcosa!”
“Joyce non vorrei sembrarti scortese ma preferirei non parlare di queste
cose” abbozzò il moro.
“Ti ha mai parlato di me?” chiese agitata la bionda senza minimamente
ascoltare ciò che Sirius le aveva appena detto.
“Scu…sa?”
“Tu sapevi di me?”
“No, cioè sì… a dire la verità sì!”
rettificò il moretto che non sapeva che fare, in fondo quella ragazza
gli piaceva, era gentile e si vedeva lontano un chilometro che fosse perdutamente
innamorata di Moony.
“E cosa ti ha detto?”
“Che siete cresciuti insieme e che ti è molto affezionato!”
“Affezionato quanto?”
“Non lo so… credo tanto, perché non lo chiedi a lui?”
“L’ho già fatto ma non vuole dirmelo!” sospirò
affranta lei.
“Perché dovrei sapere ciò che pensa di te?”
“Perché mi sembrate molto amici, uniti, ti racconterà sicuramente
i suoi segreti?”
“Si più o meno… è che… Dio che strazio!”
sussurrò Black che si portò una mano sul viso e inspirò
profondamente.
“Prima l’hai chiamto Moony… so perché, me l’ha
spiegato da dove arriva quel soprannome!”
“Davvero?” chiese Sirius che aveva sempre pensato che i malandrini
fossero i soli a conoscenza del significato dei loro nomignoli.
“Sai io so molti suoi segreti!” sussurrò la Montand che arrossì
“Se non si fidasse di me non me li avrebbe mai raccontati, non credi?!”
“Concordo!” rispose tra il geloso e l’annoiato il bel cacciatore
che aggiunse “Deve volerti molto bene se l’ha fatto!”
“I miei sono molto amici di sua madre, le sono stati vicini dopo che il
signor Lupin è… bhè dopo che lui se ne è andato!”
“Haylin è speciale!” sussurrò Black facendo un piccolo
sorriso che illuminò il malandrino nascosto “Remus ha preso molto
da sua madre!”
“Più di quanto immagini!” ribattè Joyce che con quell’affermazione
lasciò intendere che lei fosse a conoscenza di qualcosa che lui non sapeva.
La cosa non piacque per niente a Sirius che cercando di non risponderle male
disse “Senti senza offesa ma vorrei leggere questo libro, ti spiace se
mi eclisso per un po’? Ci vediamo più tardi!”
“Sai leggere in francese? Bravo!”
“Si, ecco un po’, non tantissimo ma…” mentì spudoratamente
il grifondoro che non sapeva più cosa dirle per scrollarsela di dosso.
“A dopo allora!” esclamò la bionda alzandosi.
“Ciao!” rispose Sirius che una volta solo buttò il volume
sul tavolo e chiudendo gli occhi disse ad alta voce “Non ci capisco un
cazzo, cosa vuoi che legga?”
Remus decise che finalmente poteva avvicinarsi, lentamente raggiunse il suo
ragazzo che sconsolato sedeva su di una bella poltrona vicino al camino e sussurrò
“Ciao Sirius!”
“Da quanto sei lì?” domandò il moro senza voltarsi.
“Da un po’, perché?”
“Perché potevi uscire prima e rispondere tu alle sue belle domande!”
sbottò Black duro.
“Mi dispiace Paddy, ho provato a parlarle ma non mi ascolta, ti giuro
che…”
“Lascia perdere Remus, sono stato un idiota, non sarei dovuto venire,
domani me ne torno ad Hogwarts, così potrai goderti la vacanza come preferisci!”
“Che dici, io non voglio che tu vada via!”
“Peccato perché io invece voglio andarmene, e anche in fretta!”
sibilò il moro alzandosi guardando finalmente negli occhi il bel licantropo
che dispiaciuto asserì “Non andartene, ti prego, ti giuro che le
parlerò stasera!”
“Fai come vuoi, non m’interessa!”
“Sirius ti prego non crederai che quel bacio…”
“Non lo so, dimmelo tu a cosa devo credere? Forse che hai voglia di provare
il sesso etero? Ne hai tutto il diritto Remus, non sarò certo io ad impedirtelo!”
“Non è così e lo sai!”
“Non lo so più, è questo il problema, ho solo voglia di
sparire!”
“Credimi non è come pensi!” mormorò Lupin che notò
la bibliotecaria lanciare sguardi seccati per il loro tono di voce il quale,
benché cercassero di contenerlo, era pur sempre troppo elevato.
“Non posso proibirti di avere la tua storia con lei, ne hai il diritto
proprio come ho fatto io, è solo che… fa male pensarci!”
“STAI SCHERZANDO VERO?!” sbottò il licantropo “NON
PUOI CREDERE CHE VOGLIA FARMELA?”
“S’IL VOUS PLAIT! SILENCE!” intimò dura l’alter
ego di Madama Pince.
Sirius tacque pochi istanti, non a causa del monito ricevuto bensì perché
in parte concorde a quanto Moony aveva appena detto. Titubanza che bastò
a confermare tacitamente quella domanda e che lo spinse a chiedere in un bisbiglio
“Dimmelo tu Moony, a cosa vuoi che creda?”
“A noi!” sussurrò Lupin a cui gli occhi divennero lucidi
“Chiedi ad Astor se non ti fidi… ne parlavo con lui ogni santo giorno
di quanto mi mancassi e di quanto ti amo!”
“Come no, correrò sicuramente da lui!” esclamò sarcastico
il malandrino il quale, nonostante cercasse di sedare il più possibile
il suo tono di voce ben conscio che quello non fosse il luogo più adatto
per lasciarsi andare, perse definitivamente le staffe e chiese stizzito “Cosa
dovrei chiedergli? Scusa Zabini è vero che Remus è innamorato
di me e non gli frega nulla di quella ragazza anche se la bacia appassionatamente?”
“Non l’ho baciata, è lei che ha baciato me!” replicò
l’ex caposcuola che si sentì un po’ offeso da quelle accuse.
“In effetti ti ho visto scansarla seccato!” sibilò duro Black.
“Paddy guardami negli occhi e dimmi che pensi davvero che io sia innamorato
di Joyce? Ti scongiuro, guardami e fallo!”
Fu allora che Paddy sollevò lo sguardo e fissando lo splendido color
nocciola delle iridi di Remus rispose “Non so se la ami, ma di sicuro
vi lega qualcosa di molto profondo con cui probabilmente io non posso competere,
in fondo noi ci conosciamo da solo sette anni mentre tu e lei… bhè
voi siete cresciuti insieme. Ma sai qual è la cosa buffa?” domandò
quasi in un sussurro lasciando trasparire tutta la sua tristezza “E’
che lei mi piace, non vorrei vederla stare male a causa tua tantomeno mia e
prima avrei voluto dirglielo, volevo urlarle che ti amo e che tu sei mio, ma
poi mi son detto che non ne avevo il diritto perché forse mio non lo
sei mai stato e non lo sarai mai… Dio che situazione di merda!”
Remus però non replicò con uno scatto afferrò il malandrino
e dopo averlo trascinato dietro uno scaffale che li nascondeva agli occhi indagatori
della bibliotecaria lo abbracciò. Sirius si sforzò di non ricambiare
e dolcemente lo sentì sussurrare al suo orecchio “Mi dispiace molto,
ho sperato che tu venissi, ho pregato di vederti arrivare e sognato di poterti
abbracciare, mi mancavi così tanto che delle volte persino il respiro
mi si bloccava mentre pensavo a te. E’ vero Joyce è stata una presenza
importante della mia infanzia, non posso negarlo, un’amica sincera, forse
l’unica a parte James e te, ma credimi Sirius non la amo, le voglio molto
bene, la considero al pari di una sorella ma non provo per lei neanche lontanamente
ciò che invece provo per te. Le emozioni che mi fai vivere tu, anche
solo standoti accanto, non sono minimamente paragonabili a quelle che sento
quando sono con Joyce. Con te tutto diventa perfetto, sento che solo tu riesci
a completarmi, solo tu conosci veramente il mio cuore, i miei desideri e le
mie paure, Joyce conosce solo una parte di Remus Lupin tu riesci a leggere me
stesso come forse neanch’io riesco a fare… e questo un po’
mi spaventa ma dall’altra parte mi rende felice perché significa
che il tuo amore è sincero e non legato ad un’immagine che ti sei
fatto di me. Ti amo Sirius, con tutto il cuore, con tutta l’anima, non
voglio perderti, non…” ma il licantropo non riuscì a finire
la frase perché finalmente le forti braccia di Sirius lo strinsero a
sé in un abbraccio che sapeva di perdono e di amore ritrovato.
“Perdonami io…”
“Shhh!” sussurrò il moro dandogli un dolce bacio a fior di
labbra mentre si nascondeva ancora di più dietro a grossi e polverosi
scaffali “Stavo impazzendo ad Hogwarts, senza di te era come se mi mancasse
una parte essenziale per vivere… perdona tu la mia reazione è che
quando l’ho vista baciarti io… per giunta è bellissima, fosse
stata una racchia non mi avrebbe pesato così tanto, ma diamine sembra
Miss Mondo Magico” sussurrò imbarazzato Sirius.
Moony sorrise e lo baciò di nuovo questa volta però con più
trasporto e passione tanto che il bel cacciatore ansimò il nome del compagno
e staccandosi asserì “Accidenti, ma non sei più sotto l’influsso
dei tuoi ormoni impazziti, che diavolo…”
“Sei tu che mi fai impazzire Sirius, sei tu che mi accendi e mi travolgi
con la tua sensualità e la tua bellezza, non riesco a resisterti”
ma le labbra del bel lupacchiotto furono messe a tacere ancora una volta da
Black che bramava quel momento da dieci giorni ormai. Passi poco distanti fecero
staccare i due ragazzi che concordarono che abbandonarsi ad effusioni più
che esplicite nella biblioteca di Beauxbatons non fosse particolarmente saggio,
così sorridenti decisero di rimandare certe dimostrazioni d'affetto a
dopo, nella riservatezza della loro stanza e di andarsene a cercare i compagni
di corso.
“Cosa facciamo con Joyce?” chiese il cacciatore dolcemente mentre
si avviavano di gran passo verso la galleria degli specchi.
“Devo parlarle stasera!”
Il moro annuì ma aggiunse “Cerca di essere…”
“Lo farò Paddy, non ho nessuna intenzione di perdere la sua amicizia,
spero solo che non soffra troppo!”
L’espressione crucciata e un sospiro preoccupato resero il bel Black ancora
più sexy, tanto che Remus si avvicinò quel tanto che bastò
a sussurrare senza sembrare troppo sospetto “Smettila di fare il broncio
o giuro su Dio che ti sbatto al muro e ti bacio qui davanti a tutti!”
“Davvero lo faresti?”
“Mi stai provocando amore?”
“No, è che un giorno vorrei viverla questa scena, la trovo molto
eccitante!”
“Se vuoi ti accontento subito!” esclamò il licantropo che
afferrato l’amico per la divisa fece per voltarlo ma l’inconfondibile
voce di una francesina di sua conoscenza lo bloccò “Ciao, vi stavo
cercando, sentite che ne dite di una visita di Parigi domani? Io, Beatrice e
voi due?”
“Ecco… noi veramente… non sappiamo se…” balbettò
Remus che si stupì non poco nel sentire il suo ragazzo rispondere “Volentieri,
solo però se ci farai da Cicerone!”
“Andata grazie!” esclamò la biondina che diede un bacio sulla
guancia a Sirius, uno più passionale sulla bocca a Remus e scappò
via felice.
“Ti sei fatto baciare ancora!” ringhiò il moro “Sei
incredibile!”
“Senti c’eri, l’hai vista, vedi come fa, passa, si butta nel
mezzo e riparte come una furia… non riesco mai a fermarla e a farci due
chiacchiere!”
“Si si come no, cammina!” sbuffò il moretto che vide Narcissa
e Lucius e si avvicinò.
“Ciao Lady, come stai?” domandò il cugino.
“Io benissimo e tu?” rispose lei abbracciandolo.
“Diciamo che potrebbe andare meglio… ma va bene così, l’alternativa
sarebbe stata rimanere ad Hogwarts!”
“Ringraziami!” sussurrò Malfoy che si guadagnò uno
sguardo di fuoco dal Grifondoro che sussurrò “Nessuno ti ha chiesto
di prodigarti Lucius!”
“Vero ma anche a te nessuno aveva chiesto di fare il buon samaritano…
e a me non piace avere debiti in giro con nessuno, figuriamoci con te!”
rispose sarcastico il biondino che vide un ragazzo castano, molto bello avvicinarsi
a Narcissa e porgerle un biglietto. Una saetta d’odio attraversò
i suoi occhi, brandì la bacchetta ma Lupin lo bloccò in tempo
dicendogli “Non lo farei se fossi in te, è caposcuola e Narcissa
gli aveva chiesto il titolo di un libro per una ricerca… non vorrai fare
la figura del pagliaccio geloso?”
“Pagliaccio a chi Lupin?” sibilò offeso Lucius che poco dopo
vedendo che il giovane non stava facendo nulla di arrischiato chiese “Sei
sicuro? Non le sta un po’ troppo vicino?”
“Ti prego Malfoy, mantieni la calma, la tua bella si sa difendere da sola
credimi!” replicò Zabini al suo orecchio strizzandogli l’occhio.
“Proprio te cercavo… non dovevi difenderla?” domandò
secco il biondo.
“Non ce n’è stato bisogno!” rispose l’amico sorridendogli
“Se l’è cavata egregiamente senza che dovessi intervenire!”
“Bada che se scopro che non sei intervenuto perché impegnato in
altre attività… sei finito!” sussurrò il cercatore
lanciando uno sguardo a Remus che poco distante stava chiacchierando con Sirius
il quale fortunatamente non udì quell’infelice battuta.
“Lucius, credimi Narcissa sa cosa vuole e soprattutto cosa non vuole!”
Il biondo non replicò guardò la sua bella ragazza e sospirò
un insolito “Dio quant’è bella! Più di quanto non
lo sia mai stata prima!”
“Comunque ciao… si anche a me fa piacere vederti e… no grazie
non mi sono offeso!” esclamò il moro fingendosi risentito per il
trattamento appena ricevuto.
“Smettila Astor, piuttosto che si fa in questa scuola di francesotti?”
“Oh bhè tanto di questo poco di quello…” ridacchiò
il serpeverde che aggiunse “Molto poco di quello!”
“Sii serio per favore, dove dormi e con chi soprattutto?”
“Minus, Spal e Lupin, secondo piano ala ovest della reggia!”
“CON CHI?” urlò Lucius scioccato “Scherzi?”
“No, non scherza, tu Gym e Sirius dormirete nella camera accanto!”
ribattè Remus sentendolo.
“Assolutamente no, io voglio dormire con Astor e…”
“Allora vieni al mio posto andrò io con Sirius!” propose
Moony felice.
“Scordatelo per avere Minus e Spal tra i piedi?!”
“Allora Astor verrà da te e Sirius verrà da noi!”
“Ti piacerebbe vero Lupin?” ringhiò il serpeverde malizioso.
“Senti, deciditi, sei tu che stai facendo tante storie… pensi che
una camera mi impedisca di andare da lui? Ah ridicolo che sei, per favore non
farmi ridere, e poi di cosa ti lamenti Peter è sempre via perché
dorme con Carolyn, Tym sta tacchinando Jhoanna all’inverosimile e credo
che tra poco perderemo anche lui… avresti una camera da quattro persone
per due!”
“Bella mossa Lupin facciamo invece che Narcissa viene da me e Sirius e
Gym da te!”
“Ma sei fuori dovremmo dormire in sei in una camera perché sua
maestà vuole la stanza privata… scordatelo!”
“Come hai appena detto che Tym e Peter son sempre via?”
“Si ma…”
“Malfoy finiscila, le camere restano come sono, Remus, Astor, Peter e
Tym in una e io, tu e Gym nell’altra… fine delle discussioni!”
esclamò Sirius che aggiunse “Se resisto io, puoi farlo anche tu!”
Il serpeverde fece per ribattere ma il ritorno della sua bella ragazza glielo
impedì.
“Che c’è?” chiese lei vedendo l’aria alquanto
tesa.
“Nulla, problemi di camere!” sorrise sarcastico il cugino.
“Oh capisco, Peter si è praticamente trasferito da noi e ora anche
Tym si fa vivo più spesso… vorrà dire amore che io verrò
da te ogni tanto!” asserì lei schioccandogli un bacio sulle labbra
e scappando in biblioteca a recuperare il suo libro.
“Sentito?”
“Non siamo sordi!” rispose a tono Black che aggiunse “Ciò
non toglie che la camera tutta per te non l’avrai lo stesso!”
“Andiamo grifondoro ottuso, mettiti nei miei panni… stasera almeno
levati dalle palle?!”
“Anche se me ne vado c’è sempre Gym?”
“Mi avete chiamato?” chiese il castano di tassorosso che sorridente
si avvicinò al gruppetto anglosassone.
“Gym ti spiacerebbe dormire in camera con Lupin e gli altri stasera?”
domandò Malfoy con un tono stranamente gentile.
“No affatto, se c’è posto!” rispose il tassorosso facendo
spallucce.
“Ottimo allora, buona serata!” esclamò il serpeverde che
senza lasciare tempo a nessun altro di dire una parola sgusciò via soddisfatto.
“E’ incredibile ha vinto di nuovo lui!” commentò Sirius
scuotendo la testa.
“Lo conosci, Lucius ottiene sempre ciò che vuole!” ridacchiò
Zabini che rincarò “Siete sicuri che Peter e Tym dormano fuori?
Altrimenti non ci staremo mai!”
“Così sembrerebbe!” rispose Moony che spintonò Sirius
quando lo sentì proporre “Ci si stringerà!”
Fortunatamente Minus e Spal si dileguarono come previsto e lo fecero anche più
volentieri sapendo che Narcissa non ci sarebbe stata quella sera…. consentendo
ai ragazzi rimasti di poter comandamente sistemarsi ciascuno in un letto. Dal
canto suo Lucius era al settimo cielo, era riuscito a liberarsi di Black e Duan
e Narcissa avrebbe trascorso l’intera notte con lui, cosa poteva desiderare
di più? Desideroso che tutto fosse perfetto, fece in modo di creare un’atmosfera
molto romantica con candele e incensi che profumarono l’ambiente di un’essenza
molto delicata ma al tempo stesso intrigante. La bella biondina rimase senza
parole quando lui la fece entrare ad occhi chiusi e dopo averla baciata sensualmente
le disse “Ora puoi aprirli!”
Una dozzina di rose rosse che il serpeverde aveva recuperato non si sa bene
come ne dove, erano state adagiate sul suo letto, a centro camera aveva fatto
allestire, da un paio di elfi domestici, un tavolino con della frutta fresca
e dei dolcetti misti che quella sera avevano particolarmente gradito a cena
mentre una caraffa di succo di zucca che magicamente rimaneva fresco al punto
giusto, era appoggiato poco distante. Narcissa sorrise compiaciuta e sentì
il suo ragazzo dire “Perdona la semplicità di tutto ciò,
avrei voluto recuperare dello champagne e del caviale ma qui non potevo fare
di meglio e poi…” ma lei lo interruppe sussurrandogli a fior di
labbra “E’ tutto perfetto amore mio!” Lucius non si fece pregare,
ne attendere un secondo di più, la baciò dolcemente e diede inizio
alla loro bella serata.
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Capitolo 31 *** La sfida ***
Untitled Document
Capitolo 31°: La sfida
Quando Sirius fu ben certo che Astor e Gym stessero dormendo pesantemente,
i mugugni nel sonno del serpeverde erano niente a confronto del russare di Duan,
sgattaiolò fuori dal suo letto e svelto raggiunse l’oggetto dei
suoi desideri, il quale perfidamente, fece finta di dormire quando il moro scostò
le tende del suo letto a baldacchino e sorridente si avvicnò.
“Non ci credo, dorme!” sussurrò Paddy deluso.
Nel sentirlo a stento Remus trattenne una sonora risata.
“Moony… hey pss… Moony dormi?” bisbigliò Black
agitando una mano davanti al viso del licantropo che immobile quanto una statua
di marmo non proferì verbo ne si mosse.
“Merda ho aspettato troppo, si è addormentato!” pensò
il grifone che sconsolato si voltò e fece per andarsene ma si sentì
afferrare ad un polso e tirare verso il basso.
“Dove credi di andare bel moretto!” sussurrò Remus a fior
di labbra dell’altro che fingendosi offeso rispose “Credevo dormissi!”
“Scherzetto!” ribattè Lupin mordendogli il labbro inferiore.
Sirius sorrise e mettendosi comodo a cavalcioni del suo ragazzo chiuse le tende,
recitò un incantesimo d’insonorizzazione che circoscrisse al loro
letto e malizioso si chinò sul viso di Remus e chiese “Stavamo
dicendo?”
Il lupacchiotto non aggiunse altro lo tirò a se e iniziò a baciarlo
sensualmente, gesto che Sirius gradì parecchio ricambiando senza alcun
indugio il favore.
L’indomani a Versaille, più di una faccia soddisfatta si aggirava
per i fastosi saloni e i lunghi corridoi. Lucius era a dir poco raggiante, aveva
trascorso una delle più belle notti d’amore che avesse mai condiviso
con Narcissa che lo aveva fatto decisamente impazzire di piacere, Sirius dal
canto suo sorrideva ebete e sembrava essere su di un pianeta parallelo…
la nottata con Moony era stata molto intrigante forse resa ancora più
eccitante dal rischio di venir scoperti da due compagni di scuola, i quali ignari
che i due grifondoro avessero fatto l’amore per ben due volte quella notte,
continuarono a chiedersi che diavolo avesse il bel Black da essere così
felice.
“Passata bene la notte sfigato?” chiese Malfoy sedendosi a tavola
per fare colazione certo di veder rosicare il cacciatore avversario.
“Benissimo Lucius e tu?” domandò a sua volta il moro.
“Decisamente meglio di te!”
“Oh questo è da vedere!” sussurrò Sirius strizzandogli
l’occhio.
“Non ci credo… non… ma come… pervertito, non eravate
neanche soli!” esclamò il biondo poco prima che Zabini, Duan e
Lupin si sedessero accanto a loro.
“Incantesimo d’insonorizzazione!” mormorò Black che
addentò soddisfatto la sua brioche e sorrise al serpeverde che per la
prima volta in sette anni, dopo aver scosso la testa, ricambiò il sorriso.
“Buondì Lucius!” dissero Astor, Remus e Gym vedendolo.
“Buongiorno!” rispose Malfoy ai tre nuovi arrivati.
“Narcissa?”
“Sta arrivando… dite un pò come funziona qua?”
“Devi andare al buffet e servirti di quello che vuoi, per avere caffè,
thè o altre bevande basta che le chiedi qui al tavolo e appariranno”
rispose Moony gentilmente.
“Servirmi? Ma questi sono pazzi!” sbuffò il biondo seccato.
“Andiamo Lucius, fai uno sforzo, alza le tue chiappette eleganti e arriva
fino al buffet che è li ad aspettarti! Ci sono tante cosine buone sai?”
lo schernì Sirius che si guadagnò un gesto poco fine ma che ottenne
di vederlo raggiungere l’immensa tavola imbandita.
“Questa passerà alla storia, Malfoy che si serve da mangiare, perdonatemi
ma valeva la pena venire qua solo per assistere a questa scena!” disse
Gym Duan sorridente.
“Posso affermare d’aver visto veramente tutto!” esclamò
Astor ridacchiando.
Black scoppiò a ridere e quando il biondo si risedette chiese “E’
stato così difficile?”
“Fottiti!” fu la risposta cortese del serpeverde che sorridendogli
sarcasticamente ordinò “Caffè, nero e amaro!” una
tazza fumante apparve davanti al suo piatto pochi istanti dopo.
Qualche minuto dopo i ragazzi furono raggiunti dal resto della combricola anglosassone
che in quanto a felicità non era certo da meno… la nottata doveva
essere stata parecchio movimentata anche per loro. Narcissa si sedette accanto
al suo angelo biondo e lo baciò con passione decretando ufficialmente
a tutto il popolo maschile presente in sala che era uscita dal mercato, numerosi
sospiri e commenti dispiaciuti serpeggiarono per la sala, altrettanti però
uscirono dalle bocche delle belle francesine che avevano adocchiato subito il
bel Malfoy.
“E questo per cos’era?” chiese Lucius sorpreso.
“Amore, non lo sai che in campo nemico è sempre bene segnare il
territorio!” esclamò Narcissa che lanciò uno sguardo assassino
ad un paio di ragazze a dire “Giù le mani perchè lui è
mio!”
“Ahhhh allora forse è meglio bissare!” ribattè lui
che la baciò nuovamente e aggiunse “Così tanto perchè
sia chiaro a tutti che sei off limits!”
“Vi prego!” disse Sirius fingendosi schifato “Contenetevi!”
“Guarda che puoi farlo anche tu!” replicò la cuginetta strizzandogli
l’occhio e facendolo diventare rosso come un peperone. Fortunatamente
nessuno eccetto il diretto interessato aveva sentito quel commento, il quale
fece per risponderle ma l’arrivo di Joyce lo interruppe “Ciao Sirius,
ti presento Beatrice è la mia compagna di camera!”
“Ciao Joyce, piacere!” disse il moretto stringendo la mano alla
rossa che maliziosa ricambiò e commentò “Mon Dieu, il est
merveilleux!”
“Che ha detto?” chiese Paddy a Malfoy che ridendo rispose “Ha
detto che fai schifo!”
“Non è vero… ha detto che sei bellissimo!” esclamò
Joyce che vide finalmente Remus terminare di parlare con Gym e voltarsi nella
loro direzione. Non esitò un istante lo baciò a tradimento davanti
a tutti e sorridente gli sussurrò a fior di labbra “Buongiorno
amore!” dopodiché scappò al suo tavolo con l’amica.
“Buongiorno amore!” lo schernì Malfoy addentando la sua fetta
biscottata.
“Buongiorno amore!” ripetè Astor ridendo.
“Ah simpatici!” Sussurrò Remus imbarazzato.
“Buongiorno amore!” ridisse Duan sensualmente mandandogli un bacio
con la mano.
“Gym anche tu…”
“Buongiorno amore!” dissero per l’ennesima volta Narcissa,
Carolyn e Peter sbattendo gli occhioni sospirando innamorati.
“Finitela!” mugugnò il grifone scuotendo la testa sempre
più imbarazzato.
“Buongiorno amore!” canticchiò Timothy accompagnato da Jhoanna
che intonò una musichina romantica.
“Avete finito?” chiese il licantropo ormai viola in viso che si
voltò a guardare il suo ragazzo il quale a sua volta fingendosi seccato,
anche se sotto sotto gli rodeva davvero, esclamò “Buongiorno amore!”
Una fragorosa risata esplose al tavolo anglosassone, che attirò non pochi
sguardi nella loro direzione, specialmente quelli dell’intera squadra
di Quidditch che meno sopportava la venuta degli studenti stranieri e che aveva
fatto più storie per cedere loro il campo per potersi allenare.
“Che hanno da guardare quelli?” chiese Lucius notando gli sguardi
poco gentili.
“Lascia perdere sono gli stronzetti che non ci vogliono qui!” spiegò
Astor.
“Se cercano rogne non hanno che da chiedere!”
“Malfoy, non siamo qui per litigare!” asserì Remus che aggiunse
“Freghiamocene di loro!”
“Non mi gratto se non mi prude Lupin, ma non devono provocarmi e sicuramente
lo faranno!”
“Sii superiore, lasciali nella loro ignoranza!”
“Scherzi…? Pensa che soddisfazione spaccargli la faccia!”
Remus guardò Sirius che a quelle parole sorrise capendo come lui e Malfoy
per certi versi erano davvero uguali.
“Che ti avevo detto… eccoli!” indicò il biondo che
vide il capitano e due battitori avvicinarsi.
Dopo qualche minuto di discussione in francese che solo Remus e Narcissa capirono
Lucius rispose “Alors ça va, samedi a quinze heures, faites-vous
trouvez pour le match!”
Il capitano annuì e se ne andò.
“Perchè?” chiese Moony seccato.
“Cosa?” domandò Sirius.
“Rispondimi Lucius, perchè hai accettato?”
“Perchè non mi faccio intimidire da nessuno, men che meno da una
banda di francesi sfigati che osano sfidare me a Quidditch!”
“Sfida? Quale sfida?” chiese in panico Peter.
“Sabato alle tre abbiamo una partita contro i supercampioni di sto…”
“Lucius, per favore!” lo interruppe Narcissa giusto in tempo.
“Ma… ma chi? Io non so giocare!”
“Siamo una squadra no… allora per Dio lottiamo!” sbottò
il biondo.
“Lucius non vorrei deluderti ma a parte me, te, Astor, Gym e Jhoanna nessun
altro ha mai giocato a Quidditch… chi pensi di far entrare in campo come
secondo battitore?”
“Timothy!”
“COSA?” urlò il ragazzo che sbiancò “No io non…
ragazzi non… davvero cadrei!”
“Allora Minus!” indicò il serpeverde.
“Scordatelo, io non voglio ammazzarmi!”
“Mi fate pena, non possiamo rinunciare!” sbottò Lucius.
“Potevamo non accettare però!” esclamò seccato Remus.
“Io o Gym possiamo fare il battitore!” disse Astor “Ma ci
vuole qualcuno che sostituisca lui in porta e me in attacco”
“Vado io!” disse Sirius.
“No tu sei un ottimo cacciatore, non puoi andare in porta, chi segna poi!”
esclamò Malfoy “Anche tu Astor, servi come cacciatore”
“Andrò io!” esclamò Narcissa “Se mi coprite
potrei cavarmela”
“Amore ma…”
“Niente ma Lucius, l’hai detto tu che siamo una squadra… allora
giochiamo!”
“Se Remus fa il terzo siamo a posto!” aggiunse Zabini “Lucius
cercatore, Narcissa in porta, Gym e Jhoanna come battitori, Sirius, io e…”
“No, troppo pericoloso!” esclamò Black “Lady non può
stare in porta e Remus rischia troppo in attacco, non possiamo farli giocare!”
esclamò il moretto che preoccupato che succedesse qualcosa al ragazzo
che amava bocciò immediatamente l’idea dei compagni.
“E come pensi di fare sentiamo?” chiese seccato Lucius pentendosi
di avergli fatto un complimento davanti a tutti poco prima.
“Diremo che non se ne fa nulla, chi se ne fotte di quei quattro pagliacci!”
mentì Paddy che bramava tanto quanto Lucius di dimostrare qualcosa a
quegli arroganti che si credevano tanto superiori a loro.
“Se qui c’è un pagliaccio quello sei tu, non faremo la figura
dei codardi perchè tu ti caghi addosso e hai paura che il tuo…”
“Bada a come parli Malfoy!” scandì duro Sirius interrompendolo
“Dovresti essere tu a preoccuparti per Narcissa invece la vuoi far giocare!”
“Non voglio, ma so che giocherebbe comunque anche se non volessi, lei
ci tiene a difendere l’onore di Hogwarts… quanto a te perchè
non lo chiediamo a Lupin che vuol fare?” sibilò duro il serpeverde
che contemporaneamente a Black si voltò verso Remus che sospirando disse
“Siete dei bambini lo sapete vero?” Nessuno dei due rispose.
“Avere me in campo è come avere un giocatore in meno, lo sai Lucius,
mi hai visto giocare?”
“Meglio un’incapace che comunque rompe le palle agli avversari,
piuttosto che nessuno!” ribattè l’altro.
“Onore, credi davvero che se non giochiamo Hogwarts perderebbe l’onore?”
“Sì!”
“Ti prego non farmi ridere!” replicò Moony che fece per aggiungere
qualcosa ma Joyce lo distrasse dicendo “Remus, è vero che giocherete
contro Michel e la sua squadra?”
“Forse!”
“Scherzi vero? Sai che tipi sono, scorretti e violenti, te l’ho
detto di star loro lontano!”
“Stiamo decidendo che fare!”
“Non date retta a quello che dicono, non fatevi provocare!” aggiunse
la biondina sedendosi.
“Perché che dicono?” domandò Sirius.
“Niente, lascia stare!”
“Diccelo!” intimò duro Gym che la fulminò con lo sguardo.
“Stanno dicendo in giro che certamente vi tirerete indietro, che non avete
le palle per affrontarli!”
“SENTITO!” sbottò Malfoy inviperito.
“Vi consiglio di lasciar stare sono dei veri stronzi!” aggiunse
Joyce.
“MAI!” sbraitò Lucius.
“FIGURATI!” aggiunsero Astor e Gym
“SPETTA E SPERA!” Asserì fredda Jhoanna all’unisono
con Sirius che esclamò all’improvviso “NEANCHE MORTO!”
il quale proprio non resistette oltre a fingersi il superiore che non ci tiene
a fargliela pagare.
“Ragazzi non capite loro… Remus digli qualcosa…” tentò
di dire la bella francesina.
Gli amici lo guardarono in attesa di una risposta, esclusi Thimoty e Peter era
palese che senza di lui non si sarebbe potuto giocare. Il ragazzo ricambiò
lo sguardo, poi rispose “Joyce fammi un favore vai a dire a quei simpaticoni
che Hogwarts non si tira mai indietro, lotta sempre per ciò in cui crede
e per ciò che è giusto!” affermazione che fece esultare
tutti i suoi compagni di viaggio.
“Sicuri d’aver fatto la scelta giusta?” chiese preoccupata
Joyce che si lasciò cadere sconsolata nella poltroncina accanto a quella
di Remus mentre Beatrice seguita da un Sirius particolarmente bello quel pomeriggio
si accomodavano nei due sedili di fronte.
“Certo!” sorrise Moony “Sirius, Lucius e gli altri sono ottimi
giocatori, sapremo tener loro testa e magari… perché no, anche
vincere!”
“Ho paura per te Remi!” sussurrò Joyce accarezzando dolcemente
la guancia del licantropo che imbarazzato rispose “Non ce n’è
bisogno e per favore… smettila di chamarmi così, sai che non lo
sopporto!”
La biondina sorrise, gli fece la linguaccia e poi sussurrò all’orecchio
del ragazzo “Che ne dici, al tuo amico potrebbe piacere Beatrice?”
“Non… non credo Sirius, bhè lui è… si ecco è
un po’ difficile di gusti!” Mugugnò Remus che non gradì
particolarmente vedere il suo ragazzo conversare amabilmente con la francesina
che gli sedeva accanto.
“A me sembrano una bella coppia!”
“A me no!” rispose secco Moony che rendendosi conto di aver esagerato
continuò “Scusami, non volevo risponderti male, è solo che…”
ma il discorso del lupacchioto venne interrotto dalla bella rossa che esclamò
timorosa a voce più alta “Non sapete di cosa sono capaci!”
la quale guardò Paddy in attesa di un suo commento che non tardò
ad arrivare “Perché fasciarsi la testa prima del tempo… si
vedrà, piuttosto dove ci state portanto belle signore?”
Beatrice arrossì, Joyce sospirò deliziata da tanta galanteria
e Moony lo fulminò con lo sguardo mentre pensava “Cascamorto irrecuperabile…
non ha veramente ritegno!”
“Amerete Parigi c’é qualcosa di speciale in questa città!”
Esclamò Joyce “Non so spiegarvi bene cosa sia ma…”
“Forse è la luce impressa dai pittori che l'hanno ritratta, la
magia contenuta nei capolavori racchiusi nei suoi musei o forse sono le fragranze
che si sentono in giro camminandoci a piedi, che sanno di tentazioni, di venti
del nord, di reminescenze e deja-vu, può darsi che sia l’essenza
della sua leggenda, ogni pietra, ogni vicolo trasduda storia, che ti fanno pensare,
che ti fanno alzare gli occhi e ti ammutoliscono per la loro bellezza facendoti
chiedere com’è possibile che esistano edifici religiosi tanto splendidi
e maestosi…” disse Sirius chiudendo gli occhi e cercando di riportare
alla mente tutte le sensazioni e le emozioni che aveva provato quando l’aveva
visitata anni prima con la sua famiglia.
“Sei già stato a Parigi?” domandò Beatrice colpita
da quelle parole.
“Si, con i miei un paio d’anni fa durante le vacanze estive, trovo
sia fantastica, oltre ad essere la capitale più elegante del mondo, trovo
che sia anche la più romantica, chiunque si dica innamorato dovrebbe
venirci con la persona che ama!” Rispose il moretto che di sfuggita lanciò
uno sguardo d’intesa a Remus il quale sentì il cuore esplodere
di gioia.
“Concordo!” sospirò Joyce abbracciando Moony che imbarazzato,
scansandosi dolcemente dalla presa della ragazza alla quale però il suo
gesto non passò iosservato, chiese “Wow, cosa visitiamo per primo?”
“Un saltino sur les Champs-Elysees, L'Arc de Triomphe, Place de la Concorde,
sosta doverosa alla Tour Eiffel per ammirare la nostra Parigi dall’alto,
per poi fiondarci a Notre Dame e Sacre Coeur e far felice Sirius, il Panthéon
è un must a voi amanti della storia”
“Però non sembra male!” Esclamò Paddy che si sentì
dire “Non abbiamo mica finito… se abbiamo tempo vi porterei a vedere
anche il cimitero di Pére-Lachaise giusto per fare un salutino a Chopin,
Jim Morrison, Amedeo Modigliani…”
“Cimitero? Ma…” balbettò Moony.
“Portiamoli a Montmartre, non possono perderselo, è il mio quartiere
preferito, con le sue vie rese celebri da pittori prima e fotografi dopo”
“Allora dobbiamo andare anche nel quartiere di Marais, al tramonto però,
quando la luce tinge i giardini di atmosfere d'oro” sospirò Joyce.
“A me piacerebbe vedere il Louvre e il Musée d'Orsay” propose
Remus che sentì Sirius sussurrare “Ecco il secchione che c’è
in lui emergere prepotente!”
“Ti ho sentito!” borbottò il licantropo che lo vide sorridergli
dolcemente e continuare a chiacchierare con la rossa.
“Quanto sei bello amore, non resisto, ho così voglia di baciarti
davanti a loro… ti prego signore fa che Joyce capisca, fa che mi lasci
in pace, non voglio ferirla ma Sirius è… è… Sirius,
nessuno può competere con lui!
“REMUS!” gridò la bionda che finalmente riuscì a distrarlo
dai suoi pensieri.
“Cosa?!”
“Ma dov’eri, ti chiamavo e tu non…”
“Scusa ero sovrappensiero!”
“Remus, vorrei parlarti, ti dispiace se usciamo due minuti dallo scompartimento?”
“No certo, andiamo!” rispose lui raggiungendola in corridoio mentre
lo sguardo di Paddy li seguiva ansioso.
“Dimmi?” domandò Moony consapevole che quello era il punto
di non ritorno.
“Che ti è successo Remus? Sei distante, freddo e delle volte credo
che ti dia fastidio avermi accanto?
“Ma no che dici, non mi dai mai fastidio!” balbettò lui a
disagio.
“Giurami che è come prima, giuramelo!”
Il ragazzo inspirò profondamente e ribattè “Non posso!”
“Co… cosa? Che vuol dire?”
“Non posso dirti ciò che vuoi sentire, perché non è
la verità!”
La ragazza deglutì lentamente e dopo essersi fatta coraggio domandò
“E’ vero allora, tu non… non… C’è qualcun
altro?”
“Joy mi dispiace tanto, so che mi ami e che vorresti che la cosa fosse
ricambiata ma…”
“Si mi piacerebbe, è chiedere troppo? Cosa c’è in
me che non va?” ribattè lei decisa mentre gli occhi le si velarono
di lacrime.
“Nulla tesoro, tu sei fantastica, bella, intelligente, spiritosa, è
solo che… sono io… vedi…” le disse abbracciandola.
“Non hai neanche il coraggio di dirmelo!” singhiozzò Joyce
appoggiando il viso sulla spalla del grifone che sentendosi tremendamente in
colpa non disse nulla ma la strinse ancora di più a sè. Solo dopo
cinque minuti in cui la biondina si abbandonò ad un pianto liberatorio
Remus le sussurrò un dolcissimo “Perdonami, non avrei mai voluto
farti soffrire”
“Non mentire Remus, l’ho capito, non sono stupida, avrei solo voluto
che me lo dicessi prima!” balbettò immagonata lei.
“Credimi non c’è nulla di premeditato, mi conosci non potrei
mai prendermi gioco di qualcuno, specialmente se quel qualcuno sei tu! E’
solo che non volevo perderti e ho avuto paura di parlartene, so di aver sbagliato,
ma ti voglio molto bene e non volevo che la nostra amicizia finisse per questa
cosa… mi dispiace tanto piccola, purtroppo non si sceglie chi amare, succede
e non resta che lasciarsi travolgere da questo sentimento… vedi io…
si bhè io sono legato a qualcuno che…”
“Ami?” finì per Moony la ragazza che tirando su con il naso
aggiunse “Accidenti vorrei conoscerla!”
“Ecco sì vedi… in realtà non è…”
“Sei felice?” domandò titubante interrompendolo.
Remus inspirò profondamente poi rispose “Molto!”
Joyce annuì , si asciugò gli occhi sulla manica della camicetta
e si soffiò il naso nel fazzolettino candido che il bel licantropo le
aveva gentilmente passato “Gra… grazie!”
“Prego!”
“Come quando eravamo piccoli, io piango, tu mi consoli!” sussurrò
la francesina.
“Vero, anche se allora non ero io a farti piangere… credimi tengo
molto a te, alla tua amicizia, sei una presenza importantissima nella mia vita,
non potei mai fare a meno di te e solo l’idea che tu non voglia più
vedermi mi fa stare male…”
“Anch’io non voglio perderti Remus!” esclamò Joyce
gettandogli le braccia al collo “Ti voglio troppo bene per portarti rancore
e fare la preziosa!”
“Mi perdoni allora?” chiese dolcemente lui sorridendole.
“Sì, scemo… non ci voleva un genio per capire che non era
più come a luglio e ad agosto!”
“In effetti, diciamo che ero un po’ più espansivo quest’estate!”
“Molto più espansivo signor Lupin, vorrei ricordarti cosa mi hai
fatto quella sera durante il falò in spiaggia!”
“Oh già avevo dimenticato!” rispose Moony arrossendo furiosamente.
“Era fantastico, cosa ti ha fermato? Avremmo potuto fare l’amore
quella notte invece tu…”
“Non credere che non mi sarebbe piaciuto, anzi lo desideravo tanto…
è solo che come sai noi “Lupi” scegliamo un unico compagno
di vita e io non volevo farlo con te senza essere sicuro che saremmo rimasti
insieme per sempre… volevo che fosse speciale anche per te, non volevo
rubarti un momento così bello solo per soddisfare un istinto!”
“Peccato però, avemmo potuto divertirci parecchio insieme!”
aggiunge maliziosa lei che col senno di poi, ne avrebbe approfittato di sicuro
se solo avesse saputo che non avrebbe più avuto l’occasione di
fare sesso con lui.
“JOYCE!” esplose Moony fingendosi scandalizzato “Che dici?”
“Andiamo licantropo dei miei stivali, non dirmi che non ti piacerebbe
fare sesso con me! Guarda che sono brava!”
“Non ne dubito, comunque no grazie!”
“Nooo?” richiese dubbiosa la ragazza che incrociò le braccia
e lo guardò storto.
Remus sbuffò poi ribattè “Certo che mi piacerebbe, anzi
no… cioè sì… oh cavolo, la verità è
che se non fossi impegnato la risposta sarebbe assolutamente sì, ma visto
che frequento una persona con cui sto bene, e che non ho intenzione di tradire,
il mio responso è decisamente no!”
“Posso sempre provare ad irretirti!” esclamò provocante lei
avvicinandosi.
“Smettila, no che non puoi!” sorrise Moony afferrandole le braccia
che avevano iniziato a giocare con i suoi capelli.
“Non posso sperare neanche nell’ultimo bacio?”
“Joyce… per favore!”
“Ti prego, uno piccolo, innocente, casto e morigerato!”
“Ma finiscila, i tuoi baci sono tutto fuorché casti, innocenti
e morigerati!”
“Lo so!” Sorrise birichina lei che aggiunse “L’ultimo
almeno me lo devi!”
“Non ti devo un bel niente!”
“Si invece per come mi hai trattata me lo devi!”
“Cosa? Ma… non puoi non…” balbettò Remus che
stremato vedendola fare gli occhi tristi asserì ”Che stress…
e va bene, l’ultimo però!”
Lupin fece appena in tempo a finire la frase che sentì le labbra della
ragazza catturare le proprie in quello che tutto era fuorché un casto
bacio. La francesina ci sapeva fare parecchio e il bel lupacchiotto si fece
coinvolgere in una discussione a due parecchio intensa e sensuale… solo
lo schiarirsi di voce del controllore, che seccato chiese loro i biglietti per
obliterarli, li riportò alla realtà.
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Capitolo 32 *** Dalla padella alla brace ***
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Capitolo 32°: Dalla padella alla brace
Vedendoli rientrare Sirius capì al volo che i due avevano parlato della
loro situazione. Anche se Joyce aveva recitato un incantesimo anti magone e
sistemato il trucco, si vedeva che aveva pianto e che si stava sforzando di
non lasciar trasparire la sua delusione e la tristezza. Anche Remus non sembrava
sollevato, sapeva di averla ferita e conoscendolo Paddy poteva immaginare cosa
stesse frullando nella sua testolina di ragazzo per bene, che mai e poi mai,
avrebbe ferito qualcuno a lui caro.
Quando il treno arrivò alla Gare de Lyon e i quattro scesero dalla loro
carrozza, Beatrice afferrò l’amica e urlando un “Torniamo
subito” si dileguò con lei un istante dopo. Paddy ne approfittò
per parlare al suo ragazzo che taciturno si era seduto pesantemente su di una
panchina li vicino.
“Tutto bene?”
“No, l’ho fatta piangere e l’ho ferita, mi sarei preso a sberle
da solo!”
“Capisco, senti… se vuoi, cioè se preferisci… puoi
tornare con lei!” disse a fatica il moro fissandosi sconsolato le scarpe.
“Che dici Sirius?” Esclamò secco il licantropo che sprofondando
nel blu dei suoi occhi aggiunse “Sai che non è assolutamente ciò
che desidero, è solo che le voglio bene e mi dispiace che…”
“Ti amo Remus, se pensi che possa servire sono disposto a rinunciare a
te… solo finchè resteremo qui sia ben inteso!” disse seriamente
il moretto che ammutolì l’amico per qualche secondo il quale, una
volta ripresosi dallo shock ribattè “No, non credo che servirebbe
e vuoi sapere perché? Perché quando mi capiterà di baciarla,
quando le mie mani sfioreranno il suo corpo, quando le mie braccia la stringeranno
e quando farò l’amore con lei, anziché godermi quel momento
mi ritroverò a pensare quanto vorrei che ci fossi tu al suo posto, immaginerò
di baciare, stringere e abbracciare te… non sarebbe giusto non credi?”
Sirius non replicò si sporse in avanti e benchè avesse tanto voluto
baciare il suo ragazzo si limitò a stringerlo forte a sé dimostrandogli
quanto avesse apprezzato quelle parole.
“Ti amo Paddy, non rinuncerei mai e poi mai a te!”
I due si staccarono e pochi secondi dopo le due fanciulle li raggiunsero sorridenti.
Joyce doveva aver messo al corrente l’amica di quanto accaduto, visto
che questa aveva lanciato uno sguardo assassino a Moony il quale, sospirando,
chiese “Dove andiamo?”
“Champs-Elysées!” rispose la biondina che afferrato Sirius
sottobraccio s’incamminò verso l’uscita della stazione.
“Tutto ok?” le chiese il bel Black in un sussurro dopo che proseguendo
con la visita della città aveva notato un po’ di freddezza da parte
della ragazza nei confronti di Remus.
Joyce lo guardò, afferrò la sua mano, urlò a Moony e Beatrice
seduti poco distanti “Torniamo subito, voglio fargli vedere una cosa!”
e lo trascinò dentro Notre Dame.
“Immagino che la risposta sia No!” esclamò Paddy ansimante
che non potè aggiungere altro perché Joyce lo abbracciò
stretto e scoppiò a piangere tra le sue braccia.
“Merda!” pensò il moro “Cosa le dico ora?”
“Non… non mi ama, Remus è innamorato di un’altra e…
bhè ci siamo lasciati!” singhiozzò lei.
“Mi dispiace!” sussurrò lui sinceramente dispiaciuto di vederla
soffrire così.
“Perché? Sirius cosa c’è in me che non va? Cos’ha
lei più di me?”
Quel “lei” turbò non poco il bel cacciatore che realizzò
che Moony non le aveva detto di essere gay e di amare lui, imbarazzato per la
situazione, il moro rispose “Niente Joyce, lei non ha nulla più
di te, è un po’ diversa la situazione, ecco vedi…”
“La conosci?”
“Sì, diciamo di sì!”
“E che tipo è?”
“Oh dunque, simpatica…” mugugnò lui sempre più
a disagio.
“Bionda?”
“No mora!” rispose quasi d’istinto il grifondoro che si diede
mentalmente del coglione.
“Occhi?”
“Ma che importa… ciò che conta è che nonostante tutto
Remus ti vuole molto bene!”
“Si però non vuole stare con me, non mi ama e vuole scopare con
qualcun altro!” replicò secca la Montand che si portò una
mano alla bocca ricordandosi che si trovavano in una chiesa.
“Joyce, credimi, Remus è mortificato, lo conosco, so che avrebbe
preferito morire piuttosto che veder soffrire qualcuno a cui tiene… cerca
di perdonarlo”
“Ma io l’ho già perdonato, voglio riconquistarlo… è
diverso!” esclamò serena la biondina pietrificando il bel Black,
il quale spalancando gli occhi domandò “Scusa?”
“E tu mi aiuterai!”
“COSA?” chiese stavolta strabuzzandoli.
“Lo farò ingelosire con te, vedrai che cederà, lo conosco…
magari è solo un po’ confuso!”
“Non credo!” provò a dire Paddy ma lo sguardo determinato
di Joyce gli impedì di aggiungere altro.
“Devi solo stare al gioco!”
“Mi spiace ma non lo farò! Dovete sbrigarvela fra voi, non voglio
entrarci!” asserì Sirius che furente con Moony per non aver detto
tutta la verità cercò in qualche modo di risolvere quel gran casino.
“Per favore Sirius, sei il suo migliore amico, se avrà anche la
minima reazione stizzita allora capirò che mi ama ancora… ti prego
aiutami!” lo implorò Joyce con gli occhi da cucciolo ferito.
“Certo che l’avrà la reazione… ma non per quello che
credi” si disse il cacciatore che rispose “Non coinvolgermi Joyce,
non voglio!”
“Ti pregooooo?” mugugnò lei saltandogli al collo imbarazzandolo.
“Per favore, non mettermi in questa situazione io…” ma prima
che Sirius potesse finire la sua frase la ragazza tutto pepe lo freddò
dicendo “Mi spiace ormai ho deciso, voglio Moony e lo avrò!”
e detto quello uscì dalla bella cattedrale lasciando il moretto basito.
“Ma dove eravate finiti?” chiese Remus vedendoli arrivare.
“Cose nostre, vero Sirius!” rispose mielosa la francesina che accarezzò
sensualmente la guancia del ragazzo alla sua destra e lo baciò sulla
guancia. La reazione dell’altro malandrino sembrò piatta in realtà
dentro stava per esplodere, lo shock di quel gesto gli aveva impedito di reagire
come avrebbe voluto ma era certo, purtroppo, che ci sarebbero state altre occasioni
per farlo.
Beatrice decretò la prossima tappa e il tour potè ripartire. Durante
il tragitto Sirius lanciò occhiate di fuoco al suo ragazzo che più
volte chiese “Che c’è?” sino a quando, finalmente,
Paddy riuscì a sibilare senza essere sentito “Ottimo piano Remus,
quando pensavi di dirle che sei gay e che io sono il tuo ragazzo?”
“Una cosa alla volta, non credi che per oggi abbia subito più di
un duro colpo?”
“Vuole riconquistarti, pensa che tu sia confuso… e indovina con
chi vuole farti ingelosire?”
“No!”
“Sì, il sottoscritto! Preparati bello, perché sono cazzi
da oggi in poi!”
“Merda!” mugugnò Moony che sussurrò “Ti ha baciato?”
“Non ancora, ma vedendo la luce nei suoi occhi temo che non voglia fare
solo quello!”
“Co… cosa? Non crederai che lei… che tu… che voi?”
“Non guardarmi così, non sono io che ho creato questo casino caro
mio! Ti conviene risolverlo e anche in fretta!” bisbigliò Paddy
che vedendo tornare le loro belle accompagnatrici troncò di getto la
discussione.
“Mi è venuta un’idea fantastica!” esclamò Joyce
sorridente “Che sono certa adorerete!”
“Quale?” chiese Sirius indeciso se preoccuparsi della cosa oppure
no.
“Sono tutto orecchie!” asserì invece Remus che dubbi in merito
non ne aveva alcuno, decisamente avrebbe dovuto allarmarsi.
“Che ne dite di trascorrere la notte a Parigi?”
“Ma come facciamo con Madame Maxime? Non abbiamo il coprifuoco?!”
chiese Moony agitato forse più del dovuto.
“No problem per quello, siamo del settimo anno, ci è concesso dormire
fuori Versailles se avvisiamo per tempo indicando il luogo esatto di dove passeremo
la notte” rispose la rossa.
“Come faremo domani con le lezioni?” disse il bel Black fingendosi
preoccupato della cosa quando in realtà non poteva fregargliene di meno
di saltarne qualcuna.
“Sirius domani è domenica!” ridacchiò Joyce che aggiunse
maliziosa “Andiamo ragazzi, pensavo vi sarebbe piaciuto dormire fuori
con due belle ragazze come noi?”
La faccia basita dei due grifoni venne quasi immediatamente sostituita da un’espressione
compiaciuta e imbarazzata che celava però un senso d’impotenza
che non piacque provare a nessuno dei due.
“Dormire fuori è una figata, da solo con Moony poi sarebbe stato
il massimo! Coccolarmelo tutta sera, portarlo a mangiare in un ristorantino
carino affacciato sulla senna, passeggiare al chiar di luna insieme e poi, dulcis
in fundo, farlo impazzire di piacere tutta notte portandolo più volte
in paradiso obbligandolo ad implorarmi di smettere” pensò il moro
che invece esclamò “Bhè ma dove dormiamo? Non avete detto
che Parigi è stracolma a causa delle sfilate di moda, non troveremo un
buco neanche a pagarlo a peso d’oro!”
“Tranquillo, la zia di Beatrice ha una locanda non lontano da Montmartre,
potrebbe ospitarci senza problemi”
“Che culo!” pensò Remus che invece disse “Bhè
sembra che abbiate già pensato a tutto?” aggiungendo con voce un
po’ tremula “Non ci resta che divertirci!”
“Ben detto Moony!” replicò la bionda dandogli un dolce bacio
sulla guancia che indispettì non poco Sirius il quale chiese “Programma
della serata?”
Joyce si avvicinò maliziosa al moro, il quale lanciò uno sguardo
ora più che allarmato all’amico nonché amante, con il chiaro
intento di fargli capire che il piano della bella bionda era partito di gran
carica in quel preciso istante… anzi, a vederla come sensualmente lo stava
accarezzando, era pressoché decollato.
“Ho deciso, caro Sirius…” disse sorridendo in modo accattivante
“Che ti porterò a mangiare da Renard, è un locale molto
carino, cucina etnica dicono molto afrodisiaca, dopodiché…”
continuò con voce suadente “Potremmo fare un salto al Les Bains
Douches, è la discoteca più in voga di tutta Parigi in questo
momento, si entra solo accoppiati e si mormora che sia frequentato da modelle
e dalla popolazione più “in” della città. Piace tanto
perché pare ci siano salette private nelle quali è possibile scomparire
anche per tutta la sera”
“Ah ma dai?” balbettò il moro decisamente imbarazzato dal
comportamento della focosa francesina.
“E dulcis in fundo…” sussurrò lei accarezzandogli il
petto facendosi però udire dal vero oggetto delle sue avances “Potremmo
tornare alla locanda, usare la fantastica sauna della zia di Beatrice per liberarci
da tutte le tossine, approfittare di un massaggio rilassante e andarcene finalmente
a nanna!”
Moony pallido come un cencio, quasi più di quando la luna piena richiedeva
il suo tributo, deglutì a fatica e cercando di togliere il bel Black
dall’imbarazzo senza lasciar trasparire la rabbia generata da proposte
tanto spudorate, esclamò “Vale solo per Sirius questo trattamento
o anche per Beatrice e me?”
“Ovvio caro Remus, che vale anche per te! Sono certa che Bea saprà
come farti impazzire!” ribattè perfida Joyce che convinta che il
licantropo stesse capitolando perché geloso di lei e non perché
piuttosto che vedere il suo ragazzo tra le sue braccia si sarebbe fatto scuoiare
vivo, maliziosa aggiunse “Che c’è Remi, ti vedo seccato?
Non sarai geloso?”
“SI CHE LO SONO, MA NON DI TE, DI LUI ACCIDENTI!! NON TI LASCERO’
METTERE LE TUE GRINFIE SU QUEL CORPO STATUARIO, NEANCHE MORTO!” urlò
a gran voce nella sua mente Lupin che sorridendo replicò “Ma che
vai a pensare, è solo che hai descritto tutto così bene che volevo
vederti all’opera!”
Paddy strabuzzò gli occhi, che diavolo stava facendo Moony, flirtava
con Joyce? E che cazzo, no, no e poi ancora no, non gli avrebbe permesso di
stare al suo gioco, non esisteva proprio che glielo avrebbe lasciato, neanche
per un minuto figuriamoci una notte intera
“Ottimo allora, appurato che tu non sei geloso e che io stasera farò
divertire parecchio Sirius, direi che possiamo continuare con la nostra visita…
magari se vi va potremmo anche comprarci dei vestiti per stasera?”
“Idea divina!” esclamò Beatrice che afferrò l’amica
sottobraccio urlando un sonoro “Seguitemi so io dove andare a fre un po’
di shopping, tutte cosine molto trendy!”
Remus e Sirius si guardarono disperati e seguirono le due ragazze che ridacchiando
li scortarono sino ad un negozietto nascosto allo sguardo inesperto di un turista
casuale.
“Ma petite, comment ça va?” chiese una donnina sui cinquantanni
vedendo entrare la rossa seguita a ruota dai suoi amici “Quelle jois te
voir!”
“Mireille, pardonne moi mais tu sais l’école, mes parents,
je n’ai jamais le temps pour venir içi!”
“Pas des problémes mon bijoux, mais mon dieu quels beaux garçons!”
Beatrice presentò Remus e Sirius alla signora, la quale conoscendo già
Joyce, dedicò tutte le sue attenzioni ai due bei ragazzi senza rispiarmare
loro apprezzamenti parecchio imbarazzanti ma che, fortunatamente, Moony fu il
solo a capire. Paddy gentilmente continuò a sorriderle e a fare di sì
con la testa senza minimamente intuire che l’arzilla proprietaria aveva
fatto commenti molto maliziosi sul suo bel fondoschiena. Dieci minuti dopo i
quattro ragazzi finirono dentro a stretti camerini per uscirne poco dopo vestiti
con abiti babbani alla moda.
Remus rimase colpito, non era abituato a fare shopping, tanto meno a spendere
dei soldi per comprare vestiti che non fossero strettamente necessari o di cui
non fosse veramente bisognoso, ma quando si guardò allo specchio dovette
ammettere che nonostante la signora Mireille avesse un gusto particolare, ciò
che vide riflesso non gli dispiacque affatto, nel complesso era più che
accettabile. Il bel licantropo indossava un paio di pantaloni in tessuto armanturato,
color canapa grigio. La vita sagomata, più bassa sul davanti faceva risaltare
la vestibilità asciutta del capo. Una taschina era stata applicata sulla
gamba sinistra e altre tasche con la zip, erano state applicate sulle ginocchia
per dare l’effetto toppa. Neanche a dirlo il bel sedere di Moony risaltava
perfettamente con indosso quei pantaloni. A dare però il tocco di grazia
sulla maglia aderente in cotone a coste larga blu scura con scollo a V, fu la
giacca in twill pesante grigio scuro lavato, allacciata a tre bottoni con gomito
lievemente sagomato che sul retro aveva la particolarità di avere due
spacchetti che potevano all’occorrenza essere chiusi con dei bottoncini
automatici. Sirius quasi svenne a vedere il suo ragazzo vestito così,
era ancora più bello del solito e gli dava un’aria da bel tenebroso
che lo eccitò tremendamente.
“Stai benissimo!” sussurrò il moro sbirciandolo nascosto
dalla tenda del camerino mentre Joyce e l’amica ridacchiavano dai camerini
vicini.
“Dici? E’solo che non so se, insomma non ho bisogno di questi vestiti…
e poi…”
“Moony, ti prego prendili, cosa ti frena il prezzo? Non preoccuparti,
li pagherò io, stai troppo bene per non acquistarli!”
“Sirius non voglio che mi compri dei vestiti!” ribattè tristemente
il lupacchiotto abbassando lo sguardo.
“E’ un regalo, ti prego accettalo!” mormorò il bel
Black che preoccupato d’aver offeso il ragazzo che amava uscì dal
camerino rivelandosi in tutta la sua bellezza.
“Dio santo!” esclamò Remus spalancando la bocca nel vederlo
“Sirius, sei… sei… stupendo!”
Il moro sorrise, in effetti in quanto a bellezza non era decisamente da meno
del suo licantropo, Mireille lo aveva pregato d’indossare un paio di pantaloni
in demin color indaco vintage, che sembravano essere stati cuciti per fasciare
perfettamente le gambe tornite del bel cacciatore. Una maglia di cotone a scollo
a v, con lavorazione rasata a costa piatta su base blu con riga intarsiata e
a contrasto di colore beije sia sul petto che sulle maniche si abbinava perfettamente
al pantalone e faceva risaltare in modo assai piacevole le spalle e i pettorali
del ragazzo. Ciliegina sulla torta lo diede un giubbetto di pelle nera effetto
lavato, con colletto a listino e automatico laterale.
Remus non riuscì a contenersi si avvicinò al suo ragazzo, lo spinse
all’indietro sino a farlo rientrare nel camerino e dopo aver tirato la
tenda, in modo da avere un po’ di privacy lo baciò con passione
spingendolo contro la parete opposta. Sirius non poteva parlare visto che a
malapena riusciva a respirare. Le labbra bramose di Moony non gli concedevano
la benché minima pausa. Desiderose di far propria la bocca dell’altro
continuavano a travolgerlo con una passione che il bel Black apprezzò
particolarmente.
“Ti voglio!” sussurrò il lupacchiotto succhiando maliziosamente
il labbro inferiore del moretto che facendo un piccolo sorriso chiese “Qui?”
“Si qui, non sai che tortura è starti lontano, fingere che…”
ansimò Remus che si vide zittire dall’altro che ricambiando il
gioco di lingua che aveva intrapreso poco prima bisbigliò “Sei
un incosciente, sono nel camerino qui a fianco, se ci vedono?”
“Chi se ne fotte!” fu la risposta poco preoccupata di Lupin che
scivolò lungo il petto di Sirius il quale rabbrividì di piacere
nel sentire le mani del suo amante scendere sino a raggiungere la zip dei propri
jeans.
“Che fai Re… mus, ti prego non… non… oh si amore…
mi pia…ce da morire quando mi tocchi!” cercò di sussurrare
il moro che a fatica riuscì a contenere dei gemiti di puro godimento.
“Ti piace?”
“Che domande mi fai? Certo che mi piace, ho una voglia di prenderti e
sbatterti al muro che non ne hai un’idea! Mi eccita da morire quando prendi
l’iniziativa!”
Moony si avvicinò all’orecchio del suo ragazzo e senza smettere
di accarezzargli l’eccitazione ansimò sensualmente “Non voglio
che ti sfiori…”
“Oh Dio!” ansò deliziato il moro.
“Non voglio che ti tocchi…” aggiunse rincarando l’intensità
delle sue carezze.
“Oh mamma!” gemette Black mordendosi un labbro per trattenersi.
“Non voglio che ti baci…”
“Oh Moony sììì” balbettò Sirius catapultato
ormai verso il paradiso.
“E assolutamente non voglio che ti scopi!” rincarò il licantropo
mordendo provocante il lobo del suo ragazzo che per dare il colpo di grazia
al bel moro decretò “Sei mio Paddy e di nessun altro!”
“Solo tuo amoo…re, però ora smee..tti per… favore!”
implorò il cacciatore sentendo che Joyce e Beatrice erano uscite dai
loro camerini.
“Sicuro?” chiese il licantropo.
“No, assolutamente no, ma se continui, io… non credo che…”
“Amore promettimi che non starai al suo gioco, promettimi che…”
“Siiirius, fatti vedere!” esclamò Joyce interrompendo Remus
il quale non pago aggiunse a fior di labbra dell’altro “Vorrei tanto
inginocchiarmi e far un salutino al nostro amico ma sono sicuro che i tuoi urletti
compiaciuti darebbero un po’ nell’occhio”
Il moro si riallacciò i pantaloni, sorrise e imbarazzato rispose alla
bionda in attesa “Arrivo!” invece si sporse e regalò un tenero
bacio al suo lupacchiotto sussurrandogli “Sarà una gioia stanotte
strapparti a morsi questi vestiti!” detto questo uscì dal camerino
e fu accolto con un boato entusiasta.
Medesimo trattamento fu riservato a Moony, il quale ringraziando che i camerini
fossero costituiti da una struttura di metallo cinta da tendaggi vari, potè
passare in quello accanto a lui riservato uscendone sereno poco dopo.
Beatrice dovette ammettere che l’amica riusciva a mantenere un sangue
freddo non indifferente. A lei che il bel licantropo non interessava, mancò
il respiro vedendolo, poteva solo immaginare a cosa stesse pensando l’altra
Stupendosi di come riusciva a gestire la tempesta ormonale che stava infuriando
dentro di lei, la rossa cercò di venirle incontro e asserì “Remus
niente male”
“Si ma la vera bomba sexy è lui!” incredibilmente disse Joyce
voltandosi invece con fare suadente verso Sirius che imbarazzato vedendola avvicinarsi
guardò altrove e replicò “Non esageriamo!”
“Non mi hai detto se ti piaccio?” gli chiese lei accarezzandogli
i lunghi capelli corvini.
“Stai molto bene, questo vestitino è davero molto…”
“Sensuale?”
“Bhè ecco…”
“Provocante?”
“Un po’!” mormorò lui.
“Procace?”
“Direi di sì!” rispose Sirius a cui lo sguardo indugiò
sulla generosa scollatura che lasciava poco all’immaginazione.
“Eccitante?”
Paddy stavolta non rispose perché vedendo la faccia del suo ragazzo contrita
in una smorfia di rabbia, cambiò discorso e chiese “Che si fa,
si paga? Così leviamo le tende!”
“Che fretta hai signor Black, imbarazzato se qualcuno ci prova un po’?”
domandò Joyce che all’improvviso gli gettò le braccia al
collo e lo baciò.
Remus quasi svenne, fece una faccia talmente furente che anche un cecio se ne
sarebbe accorto, peccato che il suo disappunto venne ampiamente frainteso e
mal interpretato.
Sirius si staccò alla velocità della luce indietreggiando, la
biondina gli strizzò l’occhio e chiamata madame Mireille si diresse
con l’amica alla cassa lasciando i due ragazzi ammutoliti. Una volta soli,
Paddy provò a dire “Mi dispiace, io…”
“Lo so!” lo freddò il lupacchiotto “Ma mi rode uguale,
perciò non dire una parola!”
“Moony non penserai che io… che mi piaccia…?”
“No, so solo che stanotte ti lego al letto e se osa solo avvicinarsi,
giuro che la schianto!”
“Remus ti prego perchè non glielo diciamo? Terminiamo questa tortura!”
propose il moro stremato dai continui assalti della francesina.
“E come? Trovami un modo gentile che non la ferisca, è impossibile!”
“Amore, fa parte del gioco della vita, delle volte ci si innamora e non
si è corrisposti invece delle altre, scopriamo che la nostra anima gemella
è sempre stata accanto a noi e magicamente siamo un tutt’uno!”
Lupin guardò malizioso il suo ragazzo e dolcemente chiese “Parli
per esperienza personale signor Black?”
“Certo che sì!”
“E di grazia, sei per caso innamorato e non corrisposto o innamorato e
felicemente ricambiato?” chiese il bel licantropo avvicinandosi pericolosamente
alle sue labbra.
“Direi la seconda, piccolo impertinente sbruffone” rispose Sirius
impossessandosi voglioso delle labbra di Remus il quale non gli consentì
di approfondire qel contatto perché sentendo le voci di Joyce e Beatrice
avvicinarsi si scansò bruscamente.
“Merda!” asserì Paddy perdendo l’equilibrio finendo
quasi a terra.
“Scusa” sussurrò l’altro mentre le due ragazze entravano
nella stanza facendogli cenno che potevano andarsene, avendo provveduto loro
a pagare quanto acquistato.
“Tutto bene?” domandò la biondina vedendoli impacciati.
“Benissimo!” rispose Moony di scatto.
“Bene sì certo!” replicò Sirius seccato per essere
stato lasciato a bocca asciutta.
“Sicuro Remi tesoro?” chiese la ragazza accarezzandogli la guancia.
“Dove si va?” domandò a sua volta lui facendo finta di non
notare lo sguardo assassino del suo ragazzo.
“Da Renard!” esclamò Joyce che seguita dall’amica precedette
i due grifoni fuori dal negozio
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Capitolo 33 *** Renard ***
Capitolo 33°: Renard
“Cosa prendete?” chiese Beatrice.
“Niente di esageratamente speziato!” rispose Sirius che non amava i cibi troppo saporiti.
“Vi consiglio i bocconcini di seitan al curry, sono deliziosi!”
“Buono per me, adoro il curry!” replicò Moony che sentì Paddy aggiungere “Perché no, è tanto che non ne mangio! E' una delle poche spezie che mi piacciono”
“Scommetto che il peperoncino è un'altra!” domandò Beatrice maliziosa.
“Dipende” rispose il cacciatore sorridendole “Mischiato con il cioccolato non mi dispiace affatto!”
“Neanche a me!” fu la risposta della ragazza che ricambiò il sorriso.
“Ottima scelta ragazzi!” esclamò Joyce sorridente interrompendo quel simpatico siparietto tra Sirius e l'amica fingendosi un po' seccatata dalla cosa “Aggiungerei anche una schiacciata grecale come antipasto e del gelato di soya con salsa calda di lamponi per finire, un buon vinello e la nostra cena afrodisiaca può avere inizio”
“Sembra tutto delizioso” disse Remus che si segnò mentalmente quelle pietanze per riordinarle da solo con il suo Paddy “Ma com'è fatta la grecale?” domandò subito dopo.
“Pomodoro fresco, rucola e pezzetti di feta greca!” rispose Beatrice che voltandosi verso Sirius sussurrò “Ti piacerà!”
Il moro fece un piccolo sorriso e alzandosi disse “Scusate vado in bagno a lavarmi le mani”
“Vengo anch'io!” asserì Remus seguendolo mentre Joyce soddisfatta rispose “Noi intanto ordiniamo!”
Sirius entrò nella toilette maschile e tirando un pugno alla porta di uno dei bagni esplose “Non ce la faccio Moony, sono stufo delle loro avances e mi sta in culo che il fine di tutto questo sia solo quello di avere te”
“Mi dispiace per prima”
“Remus non m'interessa di aver perso un bacio, mi urta non potertene dare quando mi va, mi fa incazzare sapere che lei ti vuole e che io devo fingere che non m'importi. Sai qual è la novità? M'importa eccome e non starò a guardare mentre cerca di sedurti sotto il mio naso”
“Non dirmelo, stò impazzendo, ogni sorriso, ogni sguardo malizioso, ogni carezza che ti da, mi fa andare fuori di testa”
“Non mi va di stare al suo gioco, cosa faccio se va oltre?”
“Dobbiamo dirglielo!” esclamò Moony realizzando che Joyce era pronta a tutto pur di riaverlo.
“Buongiorno, da quando tanta saggezza?”
“Smettila dai, il sarcasmo non aiuta!” disse l'altro avvicinandosi e chiedendo “Come glielo diciamo? E soprattutto quando?”
“A questo punto il come non è prioritario, è il quando che conta” rispose Sirius spostandogli una ciocca di capelli dal viso.
“Paddy non voglio che soffra!” disse sconsolato il bel licantropo appoggiando la fronte al petto del suo ragazzo.
“Per una volta Remus, pensa prima a te!” sussurrò Paddy baciandogli la testa.
“Ma come faccio, non voglio ferirla!”
“Va bene però se soffro io, è questo che vuoi dirmi?” chiese Sirius allontanandolo per poi incrociare le braccia e appoggiarsi al muro del bagno.
“Amore no, lo sai!”
“Non so più nulla Moony, di la ci sono due pazze che ci vogliono portare a letto e io non ci stò a scoparmi una che neanche conosco per fare un favore a Joyce. Nonostante lei mi piaccia, non ho nessuna intenzione di lasciare che decida della tua vita, soprattutto se questo influisce con la mia”
“Va bene, ceniamo e glielo diciamo”
Ci fu un attimo di silenzio poi il cacciatore chiese “Promesso?”
“Promesso, in fondo è una cosa bella devo solo dirle che ti amo”
“Vieni qui!” sussurrò Sirius facendogli cenno con la mano di avvicinarsi.
“Scusa per tutto questo casino!” disse Remus fissandolo negli occhi color del mare.
“Sei bellissimo stasera, vorrei rapirti e portarti alla locanda, coccolarti e amarti tutta notte” sussurrò il moro a fior di labbra dell'altro aggiungendo “Invece devo stare qui a difendermi da Joyce e dalla sua amichetta… se questa non è una dimostrazione d'amore, dimmi tu cosa lo è?”
“Grazie, so quanto ti pesi tutta questa situazione, ti prometto che saprò farmi perdonare” ansimò Remus mordicchiandogli sensualmente il labbro inferiore.
“Ci conto!” fu la risposta di Sirius che seguendo l'esempio di lupin, lavò finalmente le mani e tornò dalle due francesine.
“Ben tornati, credevamo foste affogati”
“C'era coda!” mentì Sirius.
“Che profumino!”
“Appena in tempo! Hanno giusto portato la grecale”
“Sembra buona!” rincarò Remus sedendosi.
“Molto assaggia!” disse Joyce afferrando una fetta e imboccandolo.
“La uccido!” pensò Paddy vedendo la scena.
“La uccide!” si disse Moony ringraziandola per la gentilezza.
“Non mi scappi tesoro!” pensò lei mentre Beatrice, sempre più convinta che l'amica avesse stoffa da vendere come seduttrice, la fissò ammirata.
“Buona vero Sirius?” chiese poi fissando l'altro ragazzo.
“Molto!”
“La pasta è integrale!”
“Deliziosa non credevo!”
“Aspetta…”
“Cosa?”
“Hai un pezzetto di pomodoro!”
“Dove?” chiese il moro afferrando il tovagliolo per pulirsi ma le labbra della biondina furono più celeri e lo anticiparono “Qui!” disse succhiandogli via il pezzettino rosso che sostava a lato della bocca approfittandone per rubargli un bacio.
“MERDAAAAAA!” urlò mentalmente Remus che sentì insorgere la carogna della rabbia “CAZZO, NON PUO' FARE COSI'… ACCIDENTI!”
“Gra… grazie!” disse imbarazzato il bel Black ringraziando il cielo che la cameriera portò loro il primo che avevano ordinato.
“Prego!” fu la risposta che la diceva lunga di lei.
“Pensa Remus, quale insano nonché masochistico desiderio di sofferenza può spingerti ad accettare una situazione simile? Due splendide ragazze stanno facendo tutto il possibile per provocare la persona che ami, la quale, magnanimamente si sta sottoponendo a questa atroce tortura solo perché tu gliel'hai chiesto… COME CAZZO FAI A SOPPORTARE CHE LO GUARDINO? CHE LO TOCCHINO? CHE LO BACINO? Dio Remus svegliati, Sirius è tuo, solo tuo e di nessun altro, solo tu puoi far scivolare le mani su quel corpo pronto al peccato, solo tu puoi guardarlo languido e farlo arrossire, solo tu puoi impossessarti di quelle labbra di miele, succhiargliele, mordicchiargliele e farlo gemere di piacere, non Joyce figuriamoci Beatrice” si disse il bel licantropo che oltremodo seccato si lasciò sfuggire uno sbuffo spazientito quando l'amica d'infanzia imboccò Paddy con i bocconcini di Seitan al curry.
“Che c'è Remi?” chiese soddisfatta la biondina certa che il suo piano stesse funzionando.
“C'è che mi sono…” partì in quarta lui ben deciso a dirle la verità forse nel modo meno opportuno “Shhhhh!” sussurrò lei posandogli un dito sulle labbra “Ho capito!” aggiunse quando tentò di dirle “C'è una cosa importante che devo di…” ma interrompendolo di nuovo s'impossessò delle sue labbra improvvisamente e dopo averlo baciato con molta sensualità e passione gli disse “Non essere geloso, rimani sempre tu il mio preferito”
“Joy io…”
“Me lo dici dopo!” lo freddò strizzandogli l'occhio e passandogli la sua coppa di gelato alla soya.
Lupin non aveva il coraggio di sollevare lo sguardo e guardare Sirius che sapeva per certo non aver gradito quel simpatico bacio rubato. Il moro dal canto suo, manifestando una calma impeccabile degna del migliore istruttore di training autogeno, decise di non dare a vedere quanto gli rodesse che la bella francesina avesse baciato il suo Remus e sorridendo anche se amaramente disse “Davvero delizioso questo gelato” pensando invece “Solo un coglione si comporterebbe come sto facendo io, solo un cretino permetterebbe che qualcun altro baciasse il proprio ragazzo davanti ai propri occhi, solo un fesso resterebbe a guardare mentre la bionda se lo spupazza ben bene… appurato che non sono ne un coglione, ne un fesso ne tanto meno un cretino, perché diavolo non lotto per ciò che è mio? Bambina se è la guerra che vuoi, hai trovato pane per i tuoi denti. Lo amo da sempre anche se ho trovato il coraggio di dirglielo da poco e ora che lui finalmente mi ricambia, dopo tutti i casini che abbiamo vissuto, dopo Astor, dopo il rischio d'espulsione, dopo che è stato mandato qui e io che ho fatto di tutto per raggiungerlo… non posso permettere che me lo porti via, non posso permetterti di rovinare tutto”
Con questi pensieri Sirius sembrò ridestarsi da quell'atipica rassegnazione in cui era caduto, non era certo da lui subire passivamente e come Moony aveva temuto, decise di reagire a suo modo dicendo maliziosamente “Proprio buono questo gelato, fa venire strane idee”
“Quali?” domandò Beatrice pendendo dalle sue labbra che provocanti continuavano ad aprirsi e chiudersi sensualmente su quel cucchiaino che scatenava più di un senso d'invidia.
“Amore ti prego non lo fare!” pensò Remus implorandolo con lo sguardo di non continuare. Conoscendolo poteva ben immaginarsi cosa stesse architettando.
“Immagina…” disse invece il moro che continuò “Di essere a letto con la persona che ami, voi due, lenzuola di seta, candele ad illuminare in modo soffuso il vostro nido d'amore e incensi delicatamente profumati a rendere l'atmosfera più intrigante”
“Oh mamma” rispose Beatrice che chiuse gli occhi e fece un profondo respiro.
“Riesci a percepire le emozioni di trovarti lì?” chiese il bel Black abbassando sensualmente il tono di voce “Dovresti riuscire a percepire i brividi di piacere che solo l'anticipazione di ciò che potrebbe accadere fra voi può farti provare”
“Paddy forse non…” provò a dire Moony che sentendolo parlare in quel modo si stava eccitando tremendamente. E Sirius lo sapeva, era ben conscio che questo suo modo di fare lo intrigava da morire e lo faceva impazzire, come del resto il bel licantropo sapeva che l'erede di casa Black lo stava facendo apposta. Si era chiesto quanto sarebbe riuscito a resistere e ora aveva la certezza che la risposta fosse “Non così tanto”
“Dicevi?” chiese Joyce colpita da quel racconto ignorando completamente il tentativo del lupacchiotto di dare un freno al racconto di Sirius.
Il bel Black sorrise e continuò “Immaginate di avere l'oggetto dei vostri desideri sdraiato accanto a voi, uno dei sottili lenzuoli di seta a coprirgli la nudità, il petto glabro a portata della vostra mano, ma soprattutto delle vostre labbra”
Un sospiro compiaciuto si levò dalle due amiche che senza accorgersene erano rimaste ad ascoltare il moretto in religioso silenzio e con il cucchiaino sollevato a mezz'aria. Entrambe avevano visualizzato perfettamente quanto appena descritto dal cacciatore anglosassone il quale, ormai deciso a prendersi la propria rivincità, continuò “Il desiderio di fare vostro ogni centimetro di quel corpo scolpito si fa prepotentemente strada in voi, vi brucia, vi consuma, lui lo sa e non vuole aspettare, voi lo sapete e non bramate altro”
“Certo che non desidero altro, Paddy perché mi fai questo? Signore dammi la forza di non alzarmi e non sbatterlo sul tavolo, ti prego impediscimi di strappargli a morsi la maglia e i jeans che indossa tanto sublimamente, proibiscimi di farmelo qui davanti a tutti, sii buono abbi pietà di me… fammi resistere!” pensò Remus sempre più arzillo nella zona sud del suo corpo.
“Tutto bene Moony?” chiese pefido il suo ragazzo sorridendo malizioso.
“Benissimo, era parecchio che non ti sentivo raccontare certe cose” rispose altrettanto suadente il lupacchiotto che non voleva dargli la soddisfazione di farsi vedere troppo desideroso di mettere in pratica ciò che stava tanto dettagliatamente raccontando.
“Continuo allora?”
“Se vuoi?” domandò Lupin cercando di fargli capire che forse era molto meglio di no.
“Assolutamente devi!” esclamò Beatrice che sorseggiò il suo vino e facendosi aria con la mano ammise “Non ho mai sentito un racconto tanto eccitante come questo”
“Per così poco? Chissà allora se dovessi parlarti delle mie fantasie erotiche?” chiese di proprosito Black facendo spalancare gli occhi alle due francesine e andare di traverso a Moony ciò che aveva iniziato a bere.
“Per quelle abbiamo tempo più tardi!” asserì Joyce che dando una pacca sulla schiena al ragazzo che amava gli sussurrò maliziosa “M'interessano però di più le tue!”
Remus annuì continuando a tossire per altri cinque minuti e quando finalmente riuscì a riprendere il controllo della propria respirazione, commentò “Mamma che serata!”
“Fantastica!” quasi gridò Beatrice già su di giri per i tre bicchieri di vino bevuti.
“Decisamente promette bene!” rincarò la sua amica strizzando l'occhio a Sirius che lo prese come un tacito permesso a continuare il suo racconto.
“Ditemi, cosa vi piace che vi venga fatto quando siete a letto con la persona che amate?” domandò Paddy suadentemente.
“Coccole!” rispose la biondina.
“Massaggi!” aggiunse la rossa.
“Tutto!” sussurrò Lupin che a sua volta chiese “E a te?”
“A me…” ansimò il moro che dopo aver sorseggiato parte del vino dal suo calice si leccò provocante le labbra e rispose “Piace da impazzire quando ad esempio, mi trovo nudo in uno splendido letto a baldacchino e un sottile lenzuolo di seta nera mi copre. Sono lì sdraiato in attesa che le mani della persona che amo mi sfiorino impazienti di scoprirmi, la desidero talmente tanto che il cuore mi batte all'impazzata nel petto. Sono felice, mi godo e mi beo della sua vicinanza, perché finalmente siamo soli ed entrambi maledettamente decisi a rendere quell'incontro speciale”
“Caz… scusa e co… cosa suc…cede poi?” balbettò Beatrice con la gola arsa dall'emozione.
Un guizzo di soddisfazione brillò negli splendidi zaffiri che il moro aveva al posto degli occhi e senza indugiare rispose “Lentamente le sue mani scivolano sul mio corpo, ogni centimetro sfiorato pulsa di desiderio, è come se al suo passaggio lasciasse un marchio indelebile sulla mia pelle che dice “sei mio e solo mio”, non posso fare a meno di gemere di piacere perché le sensazioni che riesce a farmi provare sanno stupirmi ogni volta. Sono pazzo del suo tocco, schiavo dei suoi baci, prigioniero della sua carica erotica. Non posso fare a meno delle emozioni che riesce a farmi vivere, sa amarmi come mai mi è successo in vita mia, ne sono succube”
“Wow baby sei maledettamente sexy in questo momento” sussurrò Joyce quasi a fiordilabbra del bel moro il quale, senza concederle il bacio che tanto bramava per scioccare il suo lupo, replicò “Lo so!” e continuò a raccontare dopo che Beatrice, quasi in preda alle convulsioni e prossima al collasso da troppa adrenalina e endorfina in circolo, chiese “Ti prego dimmi che ti fa, dimmelo ti scongiuro!”
“Ormai sono certo che le sue mani siano estensioni del suo cuore, nessuno può muoverle in modo tanto dolce e premuroso” disse strappando l'ennesimo sospiro alle due ragazze e l'ennesimo sguardo implorante al suo uomo “Le sento su di me, salgono sinuose sino a raggiungere le mie, legandole alla testata del letto con due sottili sciarpine di seta. L'essere completamente in balia sua mi eccita all'inverosimile, ma quando i miei occhi vengono bendati se possibile il desiderio raggiunge livelli incommensurabili. Sento il cuore battermi freneticamente nella gabbia toracica e il mio respiro si fa sempre più affannoso e incalza a ritmo della mia eccitazione”
“Bastardo, bastardo, bastardo!” pensò Moony chiudendo gli occhi “Sta raccontando la nostra ultima notte insieme... Dio Sirius non puoi farmi questo! Vuoi farmi morire, vuoi punirmi!”
“Cerco di calmarmi ma senza riuscirci, le sue labbra stanno tracciando un'infuocata linea di passione che va dalla mia tempia sino alla giugulare. Sa che adoro questo trattamento, sa che non posso fare a meno che continui e presto imploro che mi dia di più”
“Oh si Dio, dammi di più!” sussurrò Beatrice mordendo il tovagliolo che aveva iniziato a stritolare.
“Questa me la paghi Paddy, giuro su ciò che ho di più caro” pensò il suo ragazzo maledicendo la bravura dell'altro il quale, incurante di ciò che stava risvegliando, continuò “Ho perso un senso, la vista, ma è come se gli altri quattro si fossero amplificati, specialmente l'udito e l'olfatto. Mi accorgo subito quando, afferrato il cucchiaino che si trova sul comodino adiacente al nostro bel letto, questo dolcemente viene affondato nella soffice crema bianca che magicamente è stata fatta apparire per l'occasione” sussurrò Paddy guardando Moony che spalancò le labbra rapito “Delicatamente si avvicina a me e facendomi rabbrividire di piacere, deposita parte di quel freddo, ma tanto eccitante supplizio, sui miei capezzoli nudi. Guardo eccitato e fremente nella sua direzione, dove immagino che sia questa persona anche se non la vedo, la desidero, la voglio più di ogni altra cosa al mondo, ed ecco che si china su di me e con una lentezza quasi esasperante mi lecca via quanto spalmato poco prima sino a farmi gemere di piacere e invocare il suo nome”
“Dio mio!” commentò Bea.
“Da fare!” rincarò Joyce.
“Magari!” sussurrò Remus che inavvertitamente si passò la lingua sulle labbra in modo parecchio esplicito.
“Stasera!” provocò la bionda facendo scivolare una mano sulla coscia di Moony che nell'ordine prima arrossì, poi s'irrigidì, in ogni senso, dopodichè recuperato il controllo sul proprio corpo scattò imbarazzato e balbettò un timido “Paghiamo?”
Joyce sorrise soddisfatta, fece un cenno alla cameriera che poco dopo portò loro il conto e maliziosa chiese “Sirius il tuo racconto è stato di grande ispirazione, ma devo dire che anche conoscere le tue fantasie m'intriga parecchio… sono però indecisa se precipitarmi alla locanda della zia di Bea o se fare quattro salti tutti insieme al Les Bains Douches, tu che dici?”
“Dico che ho voglia di sgranchirmi le gambe!” rispose secco il moro al quale il gioco di mano di lei non era passato inosservato e ovviamente non era stato affatto gradito “Mi sgranchisco a prenderti a calci in culo bella, giù le mani da Remus” pensò alzandosi.
“Ma forse è meglio se…” tentò di dire Lupin senza grosso successo perché le due amiche esclamarono eccitate “Ottimo, facciamo un salto in bagno e si va” e sparirono lasciandoli soli.
“Piaciuta la palpatina?” chiese acido Sirius.
“Finiscila che colpa ne ho, e poi che diavolo ti è saltato in mente di raccontare dell'altra sera? Ce l'ho talmente duro che potrei scavare il pavimento”
“Ne ho piene le palle di stare a guardare, vuole la guerra, non ha che da chiedere!” replicò Black cercando di gestire il tono di voce “Non vuoi parlarle, benissimo, ma non starò qui a guardare che...”
“E cosa avresti intenzione di fare? Farmi morire d'eccitazione? Stroncare me per liberarti di lei?”
“Lo capirà Moony, eccome se lo capirà!”
“Sirius per favore, in bagno non avevamo deciso che…”
“Era prima che ti baciasse e ti palpasse davanti ai miei occhi” sibilò il moro pagando il conto e facendo un sorriso di cortesia alla cameriera che ricambiò ammaliata da tanta bellezza.
“Paddy ma non così… mi stai facendo impazzire, ti prego, sai che non resisto se…”
“Appunto! Se non è scema come penso, ci arriverà a fare uno più uno, realizzerà che quello che ami sono io, che gli sguardi languidi sono indirizzati a me, che il desiderio che pulsa dai tuoi occhi e non solo lì, è solo per me”
“Non ci posso credere, Dio mio è un incubo. Sirius Black segna il territorio, ma cosa ho fatto di male, cosa?” domandò Moony sollevando gli occhi al cielo.
“Non chiarisci, ecco cosa!” rispose serafico l'altro che si zittì vedendo tornare le due amiche.
“Pronti?” domandò Joyce sorniona.
“Nato pronto!” rispose Paddy incamminandosi verso l'uscita.
“Che significa?” chiese interessatissima Beatrice che avrebbe fatto qualsiasi cosa per sperimentare quanto descritto dal moretto poco prima.
“Lascia perdere scherzava!” cercò di tagliar corto Remus.
“Indovina Bea” esclamò invece Joyce strizzandole l'occhio.
“Oh cielo, quel ragazzo a tutto il mio rispetto!” commentò la rossa che si vestì e uscì dal locale seguita dall'amica.
Pochi minuti dopo i quattro si trovavano già davanti all'entrata di Les Bains Douches. Una fila interminabile di persone a precederli per essere selezionati per entrare.
“Siete sicuri che è qui che vogliamo andare vero?” domandò il licantropo sospirando, non era da lui frequentare quei posti, men che meno perdere tempo in stupide code sperando di risultare passabile agli occhi del bodyguard all'entrata.
“Andiamo Remi, ti piacerà, ne sono certa!” esclamò Joyce saltandogli al collo “Appena ci vedranno ci faranno sicuramente passare!”
“Che culo!” mormorò lui che vedendo Beatrice avvicinarsi ai ragazzi che piantonavano l'entrata chiese “Dove cavolo va?”
“Bea ha molte qualità nascoste, suo padre è uno dei maghi più influenti di Parigi e si da il caso che questa discoteca sia gestita da maghi”
“Sempre più fortunati!” sussurrò Moony che insieme agli altri raggiunse la rossa la quale, strizzando loro l'occhio riuscì giusto in tempo a bisbigliare “State al gioco” che il bodyguard intimò ovviamente in francese “Due coppie, bene baciatevi e vi faccio entrare”
“Cos'ha detto?” chiese Sirius non avendo capito una sola parola.
“Dobbiamo baciarci davanti a lui e ci lascerà entrare” spiegò Joyce.
“SCUSA? STA SCHERZANDO!” inveì il moro voltandosi verso il ragazzo all'entrata il quale, arcigno, cambiando lingua aggiunse “Hai capito moro, lingua in bocca alla tua donna o qui non entri”
“Scherzi? Non ti basta che siamo insieme?”
“No bello non mi basta, cos'hai deciso, la baci o no? Non ho tempo da perdere”
L'erede di casa Black era livido di rabbia, ma piuttosto che lasciare a Joyce il piacere di ribaciare di nuovo Moony, cosa che con la coda dell'occhio aveva notato stava per fare, l'afferrò e la coinvolse nel bacio più passionale che il ragazzo della security ricordasse di aver mai visto.
“Contento?” gli chiese poi fulminandolo con lo sguardo una volta terminato lo spettacolino.
“Ci hai dato anche per il tuo amico, inglesino!” ridacchiò Michel, così si chiamava l'energumeno alla porta “Avanti passate!”
“Grazie!” rispose serafico Sirius che imprecando contro i metodi di dubbio gusto dei cugini d'oltre manica, entrò seguito dagli amici tenendo ancora per mano la biondina la quale, fraintendendo le vere motivazioni del moro, credette che il gesto di poco prima fosse stato un altro modo per far rosicare Remus.
Le Bains Douches all'interno era molto suggestiva, un'immensa sala piena di specchi alla cui estremità si ergevano due grandi scalinate di cristallo che si illuminavano quando qualcuno vi saliva e che conducevano ai prives tanto rinomati dalla Parigi bene.
Gabbie argentate illuminate da migliaia di lucine di fibra ottica, munite di un pavimento trasparente che, benchè opaco, creava quel senso di "vedo non vedo" molto eccitante, erano state sospese a mezz'aria e a turno ospitavano uomini e donne desiderosi di attirare un po' d'attenzione. Questi all'occorrenza, oltre che ballare in modo provocante e sensuale, inscenavano spogliarelli alquanto provocanti. Quando Remus sollevò lo sguardo per cercare di cogliere l'utilità di una tale pratica, la sua attenzione venne catturata da una ragazza dai folti capelli corvini che stava giusto sfoggiando una certa abilità, dando il meglio di se aiutata da una frusta e una sedia “Ma dove siamo finiti?” si chiese il bel licantropo quando, nella stia poco distante, un bel giovanotto, poco meno che trentenne, vestito in giacca e cravatta stava facendo altrettanto.
“Ma questo è il paradiso!” esclamò Beatrice indicando il luogo in cui baristi piuttosto piacenti si stavano esibendo nella preparazione di coktail acrobatici.
“O l'inferno, dipende dai punti di vista!” mormorò Moony il quale notò solo in quel momento che una ragazza alquanto procace, si era avvicinata maliziosa a Sirius che si era seduto poco distante su di un divanetto.
“Appunto, non solo devo guardarmi da Joyce e Bea ora anche le altre lo puntano… che serata di merda, speriamo che finisca presto!” pensò tristemente.
“CHE FA QUELLA?” tuonò la rossa del gruppo indicando l'oggetto dei suoi desideri “NON VORRA' PROVARCI CON IL MIO SIRIUS?” sibilò incattivita guardando l'amica che fece spallucce.
“Il mio prego e sì direi che è decisamente in manovra d'attacco” si disse Remus che invece rispose “A quanto pare non lo si può lasciare solo un minuto!”
“COME OSA?” imprecò pronta ad andare a spaccare il dolce visino della rivale che nel mentre si era seduta accanto ad un Black sorpreso che la fissò senza proferire verbo.
“Aspetta, non roviniamoci la serata, ci penso io!” disse Remus che bloccata la rossa e raggiunta la coppietta, si chinò sulla ragazza e le sussurrò qualcosa all'orecchio. Questa fissò prima Sirius poi Remus e scusandosi si alzò e si defilò. Beatrice esultò felice senza sapere cosa mai avesse potuto dirle Moony per farla desistere, ma l'obiettivo era stato raggiunto e la cosa più di tanto non le interessava. Dello stesso parere non era il moro che fissò il suo lupacchiotto e domandò “Che lei hai detto per farla scappare così?”
Lupin tacque per un istante e avvicinandosi gli sussurrò all'orecchio “Che non doveva sprecare il suo tempo e sperare di divertirsi visto che insieme, io e te, già lo facevamo parecchio!”
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Capitolo 34 *** Les Bains Douches ***
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Capitolo 34°: Les Bains Douches
“E poi sarei io a segnare il territorio?” chiese malizioso l'erede di casa Black che a quelle parole venne fulminato dal suo ragazzo che deciso replicò “Non fare lo spiritoso, di chi è stata la bell'idea di merda di venire in questo posto, spero sarai contento?”
“L'hai voluto tu, bastava solo chiarire prima!” rispose a tono Paddy regalandogli un sorriso di circostanza mentre la musica assordante copriva i suoi insulti.
“Per quanto me lo rinfaccerai?”
“Sino a quando non le avrai parlato!”
“SIRIUS CAZZO!” gridò Remus a causa della musica sempre più alta “PERCHE' NON VUOI CAPIRE?”
“CAPISCO BENISSIMO, FIN TROPPO FORSE, NON SO PER QUALE ASSURDO MOTIVO TI CAGHI A PARLARLE, MA NON VOGLIO ASPETTARE OLTRE, MI DISPIACE!” urlò a sua volta l'altro “MUOVITI A FARE UNA SCELTA”
“E' QUESTO CHE CREDI, PENSI CHE NON VOGLIA SCEGLIERE?” Domandò allibito il bel licantropo.
“DIMMELO TU A COSA DEVO CREDERE, COSA DOVREI PENSARE VEDENDO COME TI COMPORTI?”
“SIRIUS SCHERZI?”
“MAI STATO PIU' SERIO!”
“MA FOTTITI” fu la risposta alquanto seccata del licantropo che con un gesto che non lasciava dubbio alcuno, lo mandò a quel paese e se ne andò seccato.
“Remi, tutto bene?” chiese Joyce vedendolo particolarmente alterato passarle accanto.
“Benissimo, vado a prendere qualcosa da bere” rispose duro lui allontanandosi.
Un sorriso felice si dipinse sul viso della biondina, certa che il litigio fosse uno sfogo di gelosia “Sì, sì, sì grazie signore, lo sapevo mi ama, mi ama, Bea hai visto? Hanno litigato per me!”
Ma la rossa non sembrava così attenta al gioia della sua amica, era irrimediabilmente persa ad osservare i lineamenti del bel Black, al momento contriti in una smorfia di rabbia.
“Qu'est-ce que tu veux?” chiese un bel ragazzo biondo al bancone del bar.
“Cosa c'è?”
“Quoi?” urlò il barista.
“Qu'est-ce qu'il y a?” chiese incazzoso Moony che dimenticava troppo spesso di non trovarsi in Gran Bretagna.
“Sei inglese?” gli domandò l'altro cominciando a parlare la sua lingua.
Il licantropo annuì meravigliato e il biondino sorridendo si sentì in dovere di dare delle spiegazioni “Ho un cugino che vive a Londra, è per quello che parlo così bene”
“Complimenti, io non parlo altrettanto bene francese!”
“Bhè non sembri male, comunque che ti posso preparare, qualche preferenza?”
“Qualcosa di forte grazie!” rispose Moony rattristato sedendosi su uno degli sgabelli.
“Forte quanto?”
“Tanto!” replicò senza sollevare lo sguardo dal bancone che stava fissando.
Jacques sorrise e malizioso domandò “Pene d'amore?”
“Si, diciamo di sì!”
“Non te la prendere bello, qui c'è materia prima da farti dimenticare qualsiasi problema”
“Me ne sono accorto!” ribattè Lupin lasciandosi scappare un piccolo sorriso.
“Aspetta ti presento un'amica” esclamò il barista che fece per chiamare una delle ragazze appena state nella gabbia ma Remus lo bloccò “No grazie, non è il mio genere!”
“Oh capisco… bhè adesso mi piaci ancora di più sai?” asserì l'altro iniziando a preparargli uno dei cocktail acrobatici che tanto infiammavano i cuori del popolo femminile presente.
Il grifone spalancò gli occhi, non poteva crederci, il barista ci stava provando spudoratamente con lui “Meglio defilarsi” pensò il ragazzo che ne ebbe la certezza quando, passandogli un bicchiere stracolmo di un liquido azzurrognolo, il biondo strizzandogli l'occhio propose “Questo è un orgasmo double, ti farà impazzire, ma se vuoi provare quello naturale non hai che da chiedere?”
“Gra… grazie, ci penserò, ti trovo qui tanto, giusto?” balbettò Moony imbarazzatissimo.
“Certo!” sorrise il francesino che aggiunse “Comunque vacci piano, quel cocktail è una vera bomba!”
“Ah come no, un sorsetto alla volta!”
“Se ti gira la testa puoi sempre andare di sopra!” esclamò Jacques indicando le scale alle sue spalle “Ci sono luoghi in cui puoi appartarti se ti va, dimmelo, magari vengo a tenerti compagnia!”
Remus ridacchiò istericamente e salutato l'intraprendente barista tornò da Joyce e gli altri. Ciò che vide al suo arrivo però non gli piacque per niente. L'amica d'infanzia, coadiuvata da Beatrice, stava insistentemente tampinando Sirius il quale, visibilmente seccato dalla cosa, cercava di schivare gli assalti senza mancar loro di rispetto. Furente, Remus inghiottì senza pensarci più di un paio di generosi sorsi del suo cocktail. L'effetto fu immediato e alquanto devastante per il bel licantropo il quale, decisamente poco avvezzo a bere miscele sicuramente vietate di super alcolici, non aveva preventivato conseguenze tanto repentine. Un calore bruciante gli invase prima la gola, poi la trachea sino a proseguire il suo percorso nello stomaco. Remus credette di svenire, la vista gli si appannò e la testa iniziò a diventare sempre più pesante “Vacci piano? Che battuta!” si disse appoggiandosi per miracolo ad una ringhiera rovesciandosi poco di ciò che restava del cocktail sulla mano destra “Merda se picchia!” pensò cercando di fare un paio di passi.
“E' meglio che mi sieda!” si disse Moony che barcollando urtò un gruppetto di ragazzi poco distante da lui. Questi lo squadrarono schifati e indicarono una porta azzurra ad una ventina di metri da loro quando il bel licantropo, dopo essersi scusato, chiese gentilmente dove si trovasse un bagno.
“Devo sciacquarmi la faccia!” pensò Lupin a cui le immagini apparivano sempre più sfuocate e i rumori attutiti mentre s'incamminava verso la toilette “Che diavolo c'era in quel cocktail?”
“Ma dove sarà Remus, l'ho visto arrivare, ed ora è sparito!” sbuffò Joyce allontanandosi da Sirius che stanco disse “Non ti servirà fare quello che stai facendo, è veramente innamorato di un'altra persona. Devi fartene una ragione!”
“Mai!” sorrise la biondina.
“Credimi, non…”
“Non pensi che possa farcela vero?”
“Non è così, trovo tu sia molto determinata e questo ti fa onore ma ciò non toglie che dovresti rispettare le sue scelte!” provò a dirle lui, trattenendosi a fativa dall'urlarle in faccia che non glielo avrebbe mai lasciato.
“Tu mi sottovaluti Sirius, sono certa che Remus stasera capitolerà!”
“Che vai dicendo, come fai a dirlo?” chiese il moro scuotendo la testa.
“Fidati, stasera il caro signor Lupin farà l'amore con me!” esclamò lei alzandosi e dirigendosi al bar per vedere se l'oggetto dei suoi desideri fosse tornato da quelle parti.
Sirius a quelle parole strinse convulsamente le mani, Joyce non se ne accorse ma Beatrice sì. La rossa si sedette accanto al moro e disse “Scusala, anzi scusaci, qualcosa mi dice che questo essere messo in mezzo, non ti renda molto felice”
“Per niente!” rispose lui sospirando.
“Siete molto amici tu e Remus”
“Già” rispose affranto il bel Black.
“E' molto bello quello che stai facendo per lui…”
“Lui chi?” chiese sarcastico Paddy.
“Per lei, cioè volevo dire, sopportare così non è da tutti!”
“Mi chiedo perché cavolo ho accettato!” mormorò il moro che sconsolato appoggiò la testa allo schienale del divanetto e chiuse gli occhi.
“Sei un vero amico!” balbettò la ragazza avvicinandosi e cercando di non sembrare troppo diretta disse “Senti, io volevo dirti che…”
“Bea, non fraintendermi, se ti avessi conosciuta otto mesi fa, probabilmente saremmo finiti a letto a spassarcela ma, ora non è più così, sei una bellissima ragazza, molto simpatica e divertente ma sono innamorato di un'altra persona e non mi va di tradirla, io… scusami se ti ho dato modo di pensare che noi si potesse stare insieme” le disse puntando il suo sguardo dritto in quello di lei.
La bella rossa incassò, sorrise e imbarazzata rispose “No scusami tu per non aver capito che il tuo cuore appartiene già a qualcuno, è solo che sei così maledettamente perfetto”
“Non esageriamo, ti assicuro che sono tutto, fuorchè perfetto… sono ostinato, impulsivo, passionale da morire, mi accendo per niente, tendenzialmente irragionevole ed istintivo e delle volte parlo troppo. Moony mi rimprovera sempre il mio caratteraccio. Sai lui invece è così corretto, così pacato, molto rispettoso degli altri, più riflessivo, insomma più affidabile”
“Io trovo tu sia anche molto generoso e disponibile, senza contare bello da morire” ridacchiò la francesina contagiandolo.
“Grazie, ma credimi Remus è molto più generoso di me!”
“Di certo lui è per certi versi il tuo opposto, mi sa che vi completate voi due!” esclamò la ragazza che vedendolo sospirare tristemente finalmente capì e disse “Oh Dio, non dirmi che sei tu?”
“Chi? Nooo che dici, cosa poi?” balbettò il cacciatore deglutendo a disagio.
“Sei tu la persona che Remus ama!” asserì scioccata dalle sue stesse parole.
“Ma vaaa!” provò a mentire il bel Black.
“E' innamorato di te!” ripetè Bea decisa e sempre più convinta.
La faccia in flagranza di reato di Sirius parlò più di mille parole, tanto che Beatrice aggiunse “E' così vero? Cioè lui è… tu sei… voi siete” disse infine facendo un chiaro gesto d'intesa.
Paddy se possibile divenne una statua di sale e rasentando un colore prossimo al viola acceso, che riuscì però a camuffare grazie alle luci intermittenti della discoteca, rispose “Ecco dunque, sì allora, diciamo che sono bisex e che Moony, lui… dunque forse… un po' mi… anche se siamo buoni amici e… oh al diavolo, ti prego non glielo dire a Joyce, so che è la tua migliore amica, so che ti sto chiedendo molto ma deve parlarle lui”
“State insieme?”
Sirius esitò un istante poi rispose “Sì, da un mese più o meno. Provavamo le stesse cose ma non riuscivamo a dichiararci, poi finalmente è successo!”
“Eppure sembrava geloso marcio” commentò lei che tirandosi una pacca in fronte esclamò “Che sciocca, geloso certo ma non di lei vero? Lo è di te!”
Paddy annuì.
“Ma come hai fatto a sopportare tutte le avances di Joyce?”
“Cosa dovevo fare?” sbottò il moro “L'ho fatto per Remus. Lo amo, ho cercato di assecondare il suo desiderio. Non vuole farla soffrire e sinceramente neanch'io, Joyce mi piace molto, la trovo molto carina, divertente e piacevole, non voglio che soffra”
“Solo che vederla civettare con il tuo ragazzo ti ha mandato fuori di testa!”
“Si vede così tanto?” chiese abbattuto.
“A dir la verità no, non so come tu riesca a trattenerti, tanto di cappello mio caro. Ti faccio i miei complimenti io non ci riuscirei”
“Non voglio dirglielo io, voglio che sia lui a farlo. Saperlo da me la ferirebbe, ne sono certo” disse Sirius sconsolato.
La rossa fece un sorriso comprensivo e gentilmente asserì “Cercherò di aiutarti come posso, ma conosci Joyce è testarda più di un mulo. Quando si mette in testa qualcosa, non la smuove nessuno”
“Me ne sono accorto”
“Su con il morale signor Black, Remus ti ama, non cederà mai alle sue avances!” esclamò convinta Beatrice che sentendogli chiedere “Sei sicura?” a sua volta rispose “Sicurissima, perché?”
“Guarda!” indicò il moro che vide avvicinarsi barcollando Joyce e il ragazzo in questione abbracciati e visibilmente su di giri.
“Oh cavolo, che diavolo hanno fatto?”
“Non lo so dimmelo tu, è la tua città che diavolo ti danno da bere nelle vostre discoteche?”
“Più che da bere, cosa gli avranno messo dentro d'altro? Temo si sia impasticcato con qualche acido o simili”
“Scherzi Remus? Non si drogherebbe mai!” replicò Sirius allucinato solo all'idea.
“Non dico che l'abbia fatto volontariamente, dico che possono avergli messo qualche sostanza nel cocktail”
“Di ben in meglio, chi diavolo lavora al bar, uno spacciatore?”
Beatrice non riuscì a rispondere perché Moony e Joy raggiunsero i compagni.
“Che diavolo ha fatto?” chiese Sirius preoccupato.
“L'ho trovato seduto accanto alla porta del bagno, rideva da solo” rispose la biondina che si chinò per sussurrargli qualcosa all'orecchio e baciarlo su una guancia. Il licantropo scosse la testa tanto veementemente che vacillò di nuovo perdendo l'equilibrio e finendo dritto tra le braccia del suo ragazzo che impensierito era balzato in piedi per afferrarlo e impedirgli di sfracellarsi rovinosamente a terra.
“GRAZIE!” esclamò Remus travolto da un altro capogiro che lo obbligò a rimanere ben saldo nella stretta del cacciatore il quale, sempre più inquieto, suggerì “Moony perché non ti siedi, vieni!”
Lupin si aprì in un dolce sorriso quando l'amico si allontanò di poco e dopo averlo preso per mano cercò di aiutarlo a raggiungere il divanetto. Ma prima di sedercisi, con la mente sempre più offuscata dai postumi della sostanza allucinogena che aveva ingerito, l'ex caposcuola urlò “PADDY CIAO”
“Cia… ciao!” balbettò Sirius sorpreso.
“HO FATTO UN CASINO!” biascicò dopo averlo abbracciato calorosamente una seconda volta.
“Me ne sono accorto! Ma che hai fatto?” domandò l'erede di casa Black che nonostante tutto tentò d'istaurare una conversazione normale con un diciassettenne che senza ombra di dubbio in quel momento era fatto come una scimmia.
“HO BEVUTO UNA COSA, MA UNA COSA, CHE GUARDA… BUONA, FOOOORTE PERO', FORTISSSSSIMA E ADESSO MI GIRA TUUUUTTO, PENSA GIRI ANCHE TU!” sospirò regalandogli un sorriso innamorato “FERMATI, ANZI NO FERMAMI, TIENIMI STRETTO E…” aggiunse venendo però interrotto da Bea che urlò per impedirgli di continuare e rivelare nel modo più sbagliato possibile la verità a Joyce “AH AH AH MA CHE HA BEVUTO?”
“Già cosa?” rincarò Sirius ringraziandola mentalmente.
“Hey Remi, che cosa hai bevuto?” domandò maliziosa la bionda infilandogli una mano nei capelli per arricciarglieli sensualmente.
“NIENTE PIU' ORGASMI DOPPI PER ME GRAZIE!” rispose Lupin scoppiando a ridere.
“Cos'ha detto?” domandò Bea mentre l'erede di casa Black si portava una mano sul viso e scuoteva la testa.
“E' il nome del cocktail che gli hanno fatto, orgasmo double” ribattè l'amica che approfittando delle condizioni poco sane del ragazzo che amava propose “Remi, perché non saliamo in uno dei privè, così ti riprendi!”
Sirius lanciò un'occhiata complice alla rossa che svelta disse “Perché invece non andiamo da mia zia, lo facciamo ripigliare e finiamo la serata alla locanda da lei?”
“Trovo sia un'idea…” provò a dire il moro “Noiosa!” finì per lui Joyce che afferrato il bel lupacchiotto per mano sussurrò “Vieni con me Remus, ci divertiremo!”
“JOY VENGO MA… VOGLIO PADDY, LO VOGLIO ANCHE SE CONTINUA A GIRARE”
La ragazza sorrise al bel Black che si alzò e a sua volta disse “Bea vieni anche tu vero? Non vorrai restare qui da sola?”
“No certo!” rispose la rossa che s'incamminò con loro verso le scale che portavano al piano superiore.
“Hey bello, dove te ne vai?” urlò Jacques vedendolo passare.
“SU!” rispose Moony inciampando e rischiando di cadere a terra.
“Vedo che l'hai bevuto il cocktail!” esclamò il barista strizzandogli l'occhio.
“TUTTO!” replicò Lupin scoppiando a ridere.
“Piaciuto?” chiese Jacques soddisfatto della sua opera.
“MOOOOLTO!” rispose Remus che scansata Joyce fece per avvicinarsi al bancone per intavolare chissà quale discussione con il barista il quale però, dovette accontentarsi di urlargli un “Divertiti” visto che la bella bionda non aveva alcuna intenzione di mollare la presa sul licantropo in questione e lo trascinò su per la scala.
Jacques rise ma perse presto il sorriso perché l'avvicinarsi di un moretto dall'aria minacciosa lo indusse a mettersi sulla difensiva. Sirius si trattenne a fatica dallo scaraventarsi con furia sul ragazzo, aveva la vena sulla tempia destra che pulsava incessantemente e un desiderio irrefrenabile di prendere a sberle l'ossigenato che aveva di fronte. Secco e con tono che non ammetteva repliche diverse da quella che si aspettava, ovvero una piena confessione con tanto di scuse, il moro domandò “Che diavolo gli hai preparato da bere?”
“Chi sei sua madre?” ribattè acido l'altro.
“Sfortunatamente per te no!”
“Smamma bello, ho da fare!” intimò il ragazzo che poco gentilmente si voltò e gli diede le spalle.
“Sto parlando con te platinato, non vedi come l'hai ridotto, dimmi cosa gli hai dato?” chiese Paddy il quale seccato oltrmodo dal silenzio dell'altro, iniziò a tirargli delle amarene e delle olive che trovò sul bancone e che venivano solitamente usate per abbellire taluni drink. Bombardato senza tregua Jacques scontroso fu obbligato a voltarsi ma sorridendo maliziosamente rispose “Un orgasmo double lievemente alternativo!”
“L'hai drogato vero?”
“Può darsi! Aveva bisogno di divertirsi”
“Stava benone prima d'incontrare te!” sibilò furente Sirius.
“Non sembrava, era tutto triste seduto su quello sgabello, due occhioni da cucciolo che chiedevano solo di essere consolati” ribattè Jacques chiaramente con l'intento di provocarlo.
“C'è già chi consola i suoi occhioni da cucciolo!” ripetè il bel Black sbattendo le mani sul bancone.
“A quanto pare non sei tu bello!” replicò cattivo il giovane.
“Gran figlio di puttana, ringrazia Dio che sono troppo preoccupato per lui per lasciarlo da solo”
“Altrimenti? Cosa pensavi di fare bello?” chiese provocatorio l'altro che aggiunse “Me lo sarei fatto volentieri il tuo ragazzo, peccato che stò lavorando!”
L'erede di casa Black fece un profondo respiro, durante il quale gli vennero in mente le torture più atroci per causare dolore a quel pallone gonfiato, continuando a ripetersi che Moony non avrebbe apprezzato vederlo fare a botte con un francese, si limitò a rispondere “Invece è una vera fortuna che tu stia lavorando, stronzetto! Vuoi sapere perché?” sibilò Sirius afferrandogli la testa e tirandolo verso di sé “Perché non credo che con le braccia spezzate riusciresti lo stesso a preparare i tuoi cocktail, dico bene bello?” gli chiese calcando su quell'ultima parola.
Il biondo si scansò bruscamente e iniziò ad insultarlo in francese, non bisognava certo essere un interprete per immaginare quali epiteti poco amabili gli stava vomitando addosso. Senza scomporsi l'erede di casa Black sorrise e chiamato dagli amici s'allontanò facendo un gesto facilmente interpretabile in ogni lingua.
“Dove cavolo eri finito?” chiese Bea ansiosa.
“Quello è lo stronzo che ha drogato Moony, stavo piacevolmente avendo una divergenza di opinioni!”
“Non mi sembra il caso di dare libero sfogo al tuo testosterone mentre Joyce cerca di farsi il tuo ragazzo!” sbottò la rossa indicando i due che sdraiati su di un divanetto a ridosso dei privè, al momento fortunatamente tutti occupati, si stavano baciando appassionatamente.
“Oh porc… che faccio?”
“Qualunque cosa o preparati a… hey che fai?” gridò la rossa sentendosi tirare verso il medesimo divanetto.
“Baciami!” intimò Sirius.
“Cosa? Sei pazzo?”
“Andiamo, dobbiamo distrarre Remus, e questo è l'unico modo!”
“Sei sicuro?”
“BEA, VUOI BACIARMI OPPURE NO?” urlò il moro che sedendosi accanto al suo ragazzo, in quel preciso istante coinvolto in palpeggiamenti piuttosto lanciati, fece cenno alla rossa di darsi da fare e di farlo immediatamente.
Beatrice scosse la testa ma fece quanto richiesto, si sedette maliziosa a cavalcioni del moro e lo baciò con infinita sensualità. Sirius diede un colpetto alla schiena di Moony apposta ricominciando a ricambiare appassionatamente la francesina e dopo che questo si voltò e vide cosa stava succedendo accanto a sé, restò a godersi con la coda dell'occhio la sua faccia scioccata e furente. La missione “distraiamo Remus” ebbe successo, benchè il bel licantropo fosse ancora su di giri, smise immediatamente di baciare Joyce e iniziò a disturbare a sua volta il moro che fingendo di allontanarlo continuò per qualche minuto ad impossessarsi delle labbra della bella rossa.
“PADDYYYY, PADDYYYY, GUARDAMI” disse Moony che gli finì rovinosamente addosso.
“Cosa?” chiese il moro soddisfatto di essere riuscito a distrarlo.
“ANDIAMO VIA, GIRA TUTTO E TU NON…” biascicò il lpacchiotto con aria implorante.
“Ma le ragazze vogliono restare”
“ANDIAMOOOOOOOOO” si lamentò Lupin che guardata Joyce aggiunse “TI PREGO JOY, GIRA TUUTTO QUI, ANDIAMO A CASA”
La bella biondina sorrise e cercando di aiutarlo ad alzarsi si sentì dire “NO, VOGLIO PADDY”
“Scusalo, non è in sé!” disse svelto Sirius raggiante da quella richiesta il quale, afferrato il suo ragazzo, lo strinse a sé e lo aiutò a scendere dalle scale.
“Tutto bene?” domandò Bea vedendo la delusione dipinta sul viso dell'amica.
“Chiedi a quel deficiente cosa gli ha dato, serve un incantesimo per farlo riprendere!” rispose indicando il barista.
“Joy, non è meglio se…”
“Bea muoviti!”
L'amica annuì e parlato con Jacques raggiunse gli amici in luogo adatto per potersi smaterializzare.
Pochi minuti dopo il confortevole salotto della locanda della zia di Beatrice li accolse.
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Capitolo 35 *** Le petit Bijoux ***
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Capitolo 35°: Le petit Bijoux
La donna una signora minuta sulla cinquantina diede loro un caloroso benvenuto. Offrì ai quattro ragazzi qualcosa da bere e una volta placata la loro sete, specialmente quella di un certo lupacchiotto, mostrò le camere che avrebbero occupato. Due belle stanze matrimoniali, adiacenti, semplici ma deliziosamente arredate, sistuate all'ultimo piano, proprio vicino alla sauna e alle vasche idromassaggio.
“Così sarete più comodi se vorrete usarli” spiegò la donnina che domandò vedendo Remus barcollare pericolosamente “Ragazzo mio ti senti bene?”
“Non… tanto” rispose il giovane il quale, sempre più pallido, cominciava a non gestire più i conati di vomito che prepotenti si facevano strada in lui.
“Il bagno è lì se ti serve!” fece appena in tempo a dire la donna che Moony si precipitò accompagnato da Sirius a dare libero sfogo al proprio malessere.
“Cielo ma quanto ha bevuto?” chiese allarmata guardando la nipote che svelta replicò “Oh zia, non ti preoccupare, in realtà solo uno è che il barista gli ha preparato un cocktail troppo forte, starà benone”
“E' meglio che riposi!” replicò l'altra guardando la porta chiusa della toilette, da dietro cui provenivano inconfondibili versi che fugavano qualsiasi dubbio sulle condizioni assai precarie del ragazzo.
“Già” disse Bea lanciando uno sguardo a Joyce che sbuffando si voltò a guardare altrove.
“Mi dispiace Joy ma dovevo!” pensò l'amica che senza farsi vedere aveva recitato il controincantesimo per far rinsavire Remus senza che la bella biondina se ne accorgesse. Solo Sirius l'aveva sentita recitare l'incantesimo e l'aveva ringraziata con un'occhiata complice.
“Ragazze, vado, non vorrei che qualche avventore avesse bisogno di me. Non esitate a chiamarmi per qualsiasi necessità!”
“Grazie zia, non mancheremo!”
“Ciao piccola, buona notte!”
“Grazie di tutto!” esclamò la bionda sorridendole.
“Dormi bene Joyce, mi ha fatto piacere rivederti” le rispose la donna che facendo un gesto con la mano sparì dopo che la nipote le augurò a sua volta la buona notte ed entrò in camera propria seguita dall'amica.
“Come ti senti?” domandò Paddy premuroso.
“Di mer…” provò a rispondere Lupin travolto dall'ennesimo rigurgito.
“Lo vedo!” commentò il moretto reggendogli la fronte.
Una nuova ondata di vomito interruppe il discorso del bel lupacchiotto che stremato provò a dire “Non ce la fac…”
Sirius sorrise, Remus faceva una tenerezza infinita, di solito le parti erano invertite. Moony che reggeva premurosamente la testa dell'amico il quale, riverso sul water, era solito tirare su anche l'anima.
“Meglio?” chiese finalmente il moretto dopo che il suo ragazzo con un mugugno strozzato domandò “Come ho fatto a ridurmi così?”
“Un simpatico barista, al quale avrei volentieri spaccato la faccia, ha deciso di prepararti un cocktail lievemente rinforzato di alcol e droga” gli spiegò.
“Dro… droga?” balbettò incredulo “Ma io non… ti giuro che non potrei mai… oh Dio” riuscì solo a dire che un nuovo getto di vomito gli impedì di terminare ciò che aveva iniziato a farfugliare.
“Mi dispiace” mormorò Moony.
“Dispiace più a me Remus, scusami se ti ho fatto arrabbiare. Se non ti avessi provocato non saresti andato da quello stronzo e non avresti bevuto quella roba”
“Che centri? Mi servirà di lezione, mai fidarsi di un francese che ci prova”
“Ci ha provato?” ripetè il moro geloso.
“Sì!” rispose il licantropo che finalmente smise di disidratarsi e si sollevò in piedi avvicinandosi al lavandino.
“Cosa vuol dire sì? Che ti ha fatto? Che ti ha detto? Che cosa…” insorse Black seccato che con un colpo di bacchetta pulì dove il suo ragazzo aveva sporcato.
“Amore, ti spiace se ne parliamo dopo? Ho un mal di testa che non ti dico”
“Non avrà osato toccarti?” chiese Black ignorando la richiesta dell'altro.
“No Sirius, ha fatto solo allusioni e mi ha offerto le sue premurose attenzioni, tutto qui!”
“E tu?”
“E io cosa? Ero talmente imbarazzato che ho afferrato il cocktail e me la sono svignata. Solo che poi ti ho visto con Joyce addosso e non ho capito più nulla, ho bevuto quello schifo tutto di botto e dai lì non ricordo più nulla”
“Non ti posso lasciare solo due minuti!” asserì sorridendo Paddy.
“Senti chi parla? Devo ricordarti cos'hai combinato tu?”
“Guarda che non ho fatto nulla!”
“Hai baciato Bea!” esclamò secco Lupin.
“Senti senti ma non eri fuori di te? Come hai fatto a…”
“Non lo so come, sarà stata la carogna della gelosia a farmi rinsavire momentaneamente” abbozzò Remus premendosi una tempia che implacabile pulsava senza tregua.
“In effetti non credevo avrebbe funzionato!” esclamò Paddy appoggiandosi al mobile accanto.
“Quando ti ho visto ricambiare le sue avances mi sono sentito morire! E' vero che ero stordito, vedevo un po' appannato e la testa mi girava da morire, ma nel mio delirio allucinato una cosa l'ho capita, stavi baciando qualcuno e che quel qualcuno non ero io” sussurrò il bel licantropo che puliti i denti con uno degli spazzolini che la zia della rossa aveva dato loro, si voltò a guardare il proprio ragazzo in attesa di un commento.
“Era l'unico modo di farti smettere di baciare Joyce!” spiegò Sirius.
“COSA? HO… HO… BACIATO JOYCE?” balbettò Lupin scioccato.
“Sì, e anche in modo parecchio coinvolto!”
“Nooo!” si lagnò Moony.
“Sìììì! Credimi era tua la lingua nella sua gola e sempre tue le mani sul suo culo!” aggiunse il bel Black gesticolando per rendere meglio l'idea.
“Oh caz… che casino e adesso, dove sono?”
“In camera loro”
“Credi che pensi che io…?”
“Sì, è convinta che stanotte farai l'amore con lei”
“Oh merda!” sighiozzò.
“Moony, io non riesco a fingere che non m'importi. Purtroppo m'importa molto e se tu per non ferirla vuoi andare a letto con lei, ti prego diamo un taglio alla nostra storia adesso perché non…”
“CHE DIAVOLO DICI? NON VOGLIO ANDARE A LETTO CON LEI, VOGLIO VENIRE A LETTO CON TE. TI AMO SIRIUS, NON POTREI MAI FARE UNA COSA DEL GENERE!”
“Ridillo”
“Cosa?”
“Ridillo che mi ami”
“Certo che ti amo, sciocco. Sei tutto per me!”
“Davvero?” chiese sdolcinato Sirius regalandogli un sorriso innamorato.
“Che domande fai? Certo! Dopo tutto il casino fatto per averti, figurati!” puntualizzò il licantropo deciso. Franchezza che l'erede di casa Black trovò alquanto voluttuosa e provocante, tanto che avvicinandosi sussurrò “Non sai cosa ti farei in questo momento”
“Cosa?” chiese sensualmente Moony a fior di labbra del suo ragazzo il quale, desideroso quanto lui di condividere momenti un po' più intimi, stette al gioco e rispose “Bhè inizierei con lo spogliarti lentamente e poi ti…” ma con un tempismo a dir poco computerizzato, il discorso di Sirius venne interrotto dalla voce di Joyce che bussando alla porta, chiese “Hey Remi, come va?”
Il lupacchiotto s'irrigidì e non rispose.
“Perché mi chiama Remi? Lo sa che non lo sopporto!” pensò Moony scuotendo lentamente la testa.
“Dio, ma è l'ottava piaga d'Egitto!” mormorò il cacciatore sbuffando.
“Sirius, come sta?” chiese allora la bella biondina che sentì scattare la porta e vide i due giovani uscire.
“Non tanto bene!” rispose Black reggendo il suo ragazzo il quale, fingendo di stare ancora malissimo, fece un cenno melodrammatico con la mano e non aggiunse altro.
“Remi, povero cucciolo!” rispose lei accarezzandolo “Perché non vieni da me, ti faccio un massaggio e magari ti coccolo un po'”
“Ti ringrazio Joy ma voglio solo stendermi e dormire” mentì lui.
“Andiamo, solo cinque minuti”
“Joy devo dirti una cosa, io sono…”
“Bello da morire!” lo anticipò lei e prendendolo per mano lo tirò in camera propria.
“Non è questo che voleva dirti!” provò a dire Sirius che rassegnato li seguì e richiuse la porta dietro di sé.
“Ragazzi ciao, credevo che sareste andati a dormire?” domandò Bea vedendoli in quella camera.
“E' quello che stavamo tentando di fare!” sussurrò il moro che vide la biondina fare sdraiare Remus sul proprio letto e iniziare a spogliarlo.
“Merda che faccio?” si chiese disperato mentre la rossa continuava a lanciargli chiare occhiate che lo invitavano ad agire e di farlo prontamente. A toglierlo dall'impaccio ci pensò però Moony che finalmente disse “Joy ti prego, non hai capito, io non posso e non voglio, perché vedi sono innamorato di…”
“LO SO, GRAZIE! NON C'E' BISOGNO CHE ME LO RICORDI! MORA, OCCHI BLU, INGLESE, CHE DIAVOLO HA LEI PIU' DI ME?”
“Nulla! E' questo il punto piccola, questa fantomatica lei in realtà è…”
“ Non voglio saperlo !” lo freddò Joyce “ Non m'interessa !”
“Ascoltami, ti prego! E' una cosa di cui non ti ho mai parlato perché l'ho scoperta da poco. I sentimenti che provavo per una persona, si sono rivelati non essere solo una bella amicizia, bensì amore”
“Probabilmente lei è brava a risvegliare in te certe emozioni, mentre io…”
“Non lei piccola, lui!” confessò infine il lupacchiotto trattenendo il fiato.
Un silenzio innaturale cadde fra i quattro ragazzi che non dissero più una parola. Sirius stava ringraziando mentalmente tutti i santi che conosceva e trattenenedosi a fatica dall'esultare pubblicamente, si limitò a tacere ed a lasciare a Remus la parola.
“E' Sirius Joy, amo Sirius è lui il mio ragazzo, non c'è nessuna lei, non c'è mai stata nessuna ragazza. Sono gay e felice di esserlo” aggiunse.
La biondina spostò lo sguardo prima al moro che fece un timido sorriso imbarazzato, poi alla sua amica che vide annuire, poi di nuovo a Remus il quale, dolcemente, disse “Lo amo Joy, più di ogni altra cosa al mondo, più della mia stessa vita”
La reazione della ragazza non fu proprio quella che Sirius, ma soprattutto Remus, si erano aspettati. La bionda cominciò a sghignazzare, poi a ridere, infine si rotolò a terra in preda a convulsioni d'ilarità.
“Ti prego ah ah ah ah ah non è necessario mentire, Remi, che stai dicendo ah ah ah?”
“Non chiamarmi Remi, sai che non lo sopporto e comunque è vero, Sirius è il mio ragazzo e io…”
“ Finiscilaaaaaa ” quasi urlò la ragazza che con le lacrime agli occhi aggiunse “Non è necessario che mi racconti questa balla, posso sopportare che sei innamorato di un'altra, ah ah ah credimi ah ah ah che matto”
“Ma… è vero!”
“Sì sì va bene, sei gay e ami Sirius, oh Dio che ridere” commentò la ragazza che si buttò sul letto e abbracciò il bel licantropo che lanciò uno sguardo allibito a Paddy il quale fece spallucce e non proferì verbo.
“Perché non mi credi?” le chiese Lupin quando la bella biondina si sollevò ad osservarlo a meno di una spanna dal suo viso.
“Perché, ho provato a baciarti, ho visto lui baciare Bea e riconoscerei un omosessuale lontano un chilometro, o forse ti sei scordato che mio…”
“Che centra?” l'anticipò Moony.
“Sei tutto fuorchè effemminato dolce Remus”
“Joy essere gay non vuol dire indossare tacchi alti e sculettare” esclamò l'amico che vide Sirius fare un'espressione del tipo “Certo che no, io non sculetto, io non metto tacchi alti eppure sono indiscutibilmente gay”
“Ascolta Remus, se vuoi continuare con questo giochino a me sta bene, anzi perché non coinvolgiamo il caro Sirius” esclamò voltandosi verso il moro che colto di sorpresa balbettò un “Preferirei starne fuori”
“Se non ricordo male da Renard si parlava di fantasie erotiche, considerato che una delle mie è vedere due ragazzi baciarsi davanti a me, sono certa che il caro Signor Black non dovrebbe avere problemi ad esaudirla qui, ora”
“Certo che non ho problemi, perché dovrei averne?”
“Allora prego” disse Joyce convinta che il moretto avrebbe desistito a pochi millimetri dalle labbra del lupacchiotto.
Sirius non si fece pregare ne attendere più di un secondo. Malizioso strisciò sulle coperte del bel letto matrimoniale e faccia a faccia con Lupin sussurrò “Ciao, se mi consenti, dovrei baciarti”
“Se proprio devi” fu il commento sornione dell'altro.
“Il dovere mi chiama” replicò Paddy chinandosi e iniziando a mordicchiargli sensualmente il collo, per salire dolcemente sino al mento, superarlo, stuzzicare lo zigomo destro fino a raggiungere l'orecchio e succhiare malizioso il lobo, infine ridiscendere lentamente sino ad impradonirsi delle belle labbra dischiuse del licantropo che ricambiò con passione il gioco di lingua dell'erede di casa Black.
Beatrice si fece aria con la mano, quei due erano maledettamente sexy e solo quando cinque minuti abbondanti dopo i due si separarono disse “Accidenti che bacio”
“Non sapevo foste due attori tanto bravi” esclamò Joyce scioccando tutti i presenti.
“Cosa scherzi?” balbettò il moro spostandosi.
“Ma come fai a credere che stessero mentendo?” domandò la sua amica interdetta da tanta cecità.
“Non sono buffi?” le chiese indicando i due ragazzi che non potevano credere alle proprie orecchie.
“No Joyce non lo sono, sono assolutamente divini, insieme poi si completano e Dio guardali, quanto sono sensuali e provocanti, cielo come li invidio!”
“Bea come fai a non accorgerti che stanno fingendo?”
“Come puoi credere che lo stiano facendo?” chiese a sua volta l'altra ragazza che non sapeva più come fare per poter far rinsavire l'amica.
“JOY DIO COSA DEVO FARE PER FARMI CREDERE? TI SEMBRA UN BACIO FRA AMICI? QUANDO MAI SI SONO VISTI DUE RAGAZZI, BACIARSI COSI'?” insorse Remus seccato.
“Remi perdonami ma si vede lontano un chilometro che non è vero, hai baciato così anche me, o te lo sei scordato?”
Sirius scosse la testa e si lasciò cadere sul letto, neanche davanti all'evidenza, quello era davvero troppo, va bene essere un po' restii a credere alla verità, ma di fronte ad una prova tanto palese, come poteva continuare a negare i sentimenti che Moony provava per lui?
“Ma che centra, quest'estate non fa testo, allora io non sapevo che lui ricambiasse i miei sentimenti, a dire la verità non ero a conoscenza neanche dei miei” esclamò Remus distogliendolo dai suoi pensieri e facendo scoppiare nuovamente a ridere la francesina.
“Cosa dovrei fare per farmi credere?” chiese Paddy all'improvviso sollevandosi a sedere “Vuoi che me lo scopi qui davanti a te?”
“SIRIUS!” insorse Lupin sbalordito da quella proposta poco rispettosa dei sentimenti di Joyce.
“Non ne saresti capace!” lo sfidò la bionda veramente convinta che il ragazzo di fronte a lei stesse mentendo e volesse solo farle cambiare idea.
“Non provocarmi non sai la voglia che ho di stare un po' da solo con lui, ma se può servire a credergli sono disposto a farlo anche subito”
“Per favore!” disse Moony che non venne assolutamente ascoltato.
“Provaci!” intimò Joyce.
“Non hai che da chiedere!” rispose Sirius determinato come non mai.
“Inizia allora! Sono tutt'occhi!”
“Credi che abbia paura di farlo? Credi che mi imbarazzi baciarlo, accarezzarlo, spogliarlo e portarlo al culmine del piacere davanti a te? Ti assicuro che non è così. Per lui farei questo ed altro!”
“Scusatemi, potreste smetterla fi fare i bambini dell'asilo e parlare come se fossi qui e non altrove!” intervenne Moony che alzandosi dal letto aggiunse “State esagerando… entrambii!”
“L'hai istruito bene Remus, il tuo amico è un grande attore!”
“Ma quale attore?” esplose Paddy “Vuoi che ti racconti la nostra prima volta, vuoi che ti dica quanto è bravo a portarmi in paradiso? Vuoi che…”
“Si buffone bugiardo, voglio proprio vedere come fai!” replicò a tono lei.
Sirius si alzò deciso e guardò il suo ragazzo il quale furente sibilò “Siediti, con te faccio i conti dopo” dopodiché voltandosi verso l'amica d'infazia aggiunse “Joyce, ti prego ascoltami, non è questo il momento di far finta di nulla. Ti voglio bene lo sai, ma credimi… io sono gay”
“Perché non me lo hai detto prima allora?” chiese lei con il magone che le strozzava le parole in gola.
“Stupidamente ho aspettato a dirtelo perché non volevo farti soffrire, non mi sembrava mai il momento giusto, ma quando ci ho provato, tu non hai voluto ascoltarmi”
“Allora è colpa mia, tu mi prendi per il culo ed è colpa mia?” singhiozzò la biondina.
“Non ha detto questo!” intervenne Beatrice che si vide zittire da Moony che gentilmente ma deciso le disse “Bea ti prego non ho bisogno che qualcuno mi difenda, Joyce sa che non ho mai voluto prendermi gioco di lei, se vuole pensare questo è libera di farlo, non posso certo impedirglielo, ma ora non posso più mentire ne a lei, ne a me stesso, amo questo impulsivo imbecille con tutto il mio cuore e non riesco a fare a meno di lui ed è giusto che si sappia”
“ Smettila di mentirmi !” gridò lei.
“Sai che non lo stò facendo, mi conosci” replicò calmo Remus per rcontrastare le sue urla.
“Credevo di conoscerti, è diverso!” lo gelò lei voltandosi per dargli le spalle.
Il bel Lupin accusò quelle semplici parole, Sirius se ne accorse e fece per dire qualcosa ma il suo ragazzo lo bloccò con un'occhiataccia che avrebbe incenerito anche un basilisco.
“Capisco che tu sia ferita e delusa ma questo non cambierà ciò che provo per te tantomeno quello che provo per lui”
“Mi stai dicendo che è tutto vero? Che tu e lui siete amanti?” balbettò lei sentendo la mano forte di lui sulla sua spalla.
“Sì Joy, proprio quello. Sirius e io stiamo insieme, ci amiamo ed è vero che abbiamo fatto l'amore. E' stato fantastico!” le rispose voltandola amabilmente.
“Non ho dubbi” asserì lei tra il deluso e l'invidioso.
Remus capì a cosa stesse pensando e dolcemente le disse sollevandole il viso per farsi guardare “Così come sono convinto che sarebbe stato altrettanto bello se lo avessimo fatto io e te quella notte sulla spiaggia. Solo che non potevo e tu sai perché, quelli come me si uniscono una volta sola nella vita, scelgono il loro compagno e lo amano sino a quando la morte non li separa. Rubarti qualcosa di tanto bello solo per soddisfare uno sfogo fisico non sarebbe stato giusto e onesto nei tuoi confronti”
La ragazza incrociò finalmente lo sguardò del bel lupacchiotto e scuotendo la testa mormorò “Non posso crederci, non si direbbe mai”
“Dai piccola ce lo vedi il signor Black sculettare con calze a rete e tacchi a spillo?”
La francesina scosse la testa lasciandosi scappare un piccolo sorriso che Moony ricambiò.
“Remus io… mi dispiace se ti ho messo in una situazione tanto ridicola, provarci con lui, per far ingelosire te, è stato sciocco e immaturo”
“Devo ammettere che quando vuoi qualcosa, fai di tutto per averla!” sussurrò lui abbracciandola calorosamente “Ci sono stati dei momenti che hai messo sotto dura prova il mio self control, quando l'hai baciato avrei voluto ucciderti!”
“Ben ti sta per non avermelo detto prima!” replicò lei ricambiando la stretta.
“Mi perdoni?” le mormorò all'orecchio.
“Sì scemo, sei il mio migliore amico, come potrei non farlo”
“Perdoni anche quell'idiota innamorato?” bisbigliò il licantropo facendo un cenno ad indicare Sirius che seduto sul letto tristemente si guardava i piedi.
“Certo che sì. Devo ammettere che te lo sei scelto davvero figo, incredibile che tanto ben di Dio, non sia più disponibile!”
“Hey piccola, giù le mani ora che sai la verità, non ci provare!”
“Ma non lo so, tu sarai anche gay ma Sirius, mi sa che è bisex forse potrei…”
“NO!” esclamò Moony abbracciandola nuovamente.
L'amica si asciugò una piccola lacrima, annuì e si voltò verso i due rispettivi amici che muti come due tombe non avevano proferito verbo.
“Bea che ne dici di farci un idromassaggio?” propose Joyce.
“Trovo sia un'ottima idea!” rispose la rossa aprendo la porta della camera.
Le due sparirono, lasciando i ragazzi finalmente soli.
L'atmosfera nella stanza si raffreddò improvvisamente, si poteva tranquillamente affettare la tensione che vi aleggiava. L'erede di casa Black non aveva il coraggio di guardare Remus negli occhi, sapeva perfettamente di aver esagerato con Joyce ma non era riuscito a trattenersi dal farlo, consapevole che stava per travolgerlo il cazziatone del secolo, fece un lungo respiro e con un flebile sussurro disse “Mi dispiace!”
“Davvero?”
“Certo, come puoi dubitarne?” chiese alzando finalmente lo sguardo e puntandolo in quello duro del licantropo.
“Non sembrava mentre la ferivi con quelle parole!”
“In quel momento volevo solo che capisse e ci lasciasse in pace, so di aver sbagliato!”
“Come hai potuto?” domandò furioso Lupin.
“Ero stanco, lei continuava a provocarmi e non ci ho più visto”
“SIRIUS, TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE LE HAI DETTO?”
“Si, ogni singola parola!” sussurrò il moro alzandosi dal letto.
“E non hai niente da dire?”
“Cosa vuoi che ti dica Remus?” chiese a sua volta Paddy mantenendo stranamente un tono di voce pacato “Che sono stato uno stronzo? Che mi sento una merda? Si è così, sono veramente dispiaciuto di averla ferita, ma come mi sono sentito io, ci hai mai pensato?”
Un silenzio pesante ed innaturale cadde tra i due ragazzi sino a quando Sirius, togliendosi finalmente un peso dal cuore, non aggiunse “Disperato e impotente, ecco le parole esatte, sono arrivato qui e ti ho visto baciarla, poi finalmente le confessi che ami qualcun altro ma non le dici che quel qualcuno sono io, ho pensato di tutto, ho anche dubitato di noi e di quanto fosse giusto il nostro amore, mi sono anche odiato perché avrei tanto voluto che lei sparisse, ero spaventato dall'idea di perderti, tu non le parlavi ed io ero imbrigliato in questa situazione in cui dovevo fingere di non provare nulla per te. Urlarle contro che eri mio, è stata l'unica cosa che ho reputato adatta in quel momento, non dico di aver fatto bene ma, lo rifarei se fosse necessario, perché ti amo talmente tanto che non potrei vivere senza di te e solo l'idea che succeda, mi terrorizza. Condannami, criticami, ma mettiti per un istante nei miei panni e poi biasimami, se ci riesci”
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Capitolo 36 *** "Me ne torno a casa!" ***
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Capitolo 36°: “Me ne torno a casa!”
Remus chiuse gli occhi, le mani strette a pugno tremanti, che scendevano lungo i fianchi, indicavano perfettamente in quale stato d'animo si trovasse il giovane. Benché non stesse pronunciando una sola parola ogni sua cellula pareva urlare a squarciagola. Delusione, ecco la parola giusta per descrivere cosa avesse provato nei confronti del bel Black. Sapeva che Sirius non aveva avuto tutti i torti, era cosciente di essere stato parte in causa in quella violenta reazione avuta dal giovane cacciatore, ma se da un lato poteva comprendere come si era sentito, cercando di giustificare le motivazioni che lo avevano spinto ad insorgere in modo tanto diretto nei confronti della biondina, dall'altro però non riusciva a perdonargli ciò che le aveva detto pochi minuti prima. Era stato molto maleducato, aveva ferito con l'intento di farlo di proposito e lui non poteva accettarlo da Paddy, quel comportamento insensibile non lo sopportava da nessuno, men che meno dal ragazzo che amava.
Passarono una manciata di secondi che parvero un'eternità, anzi peggio sembrò che il tempo si fosse fermato ed implacabile non volesse dare loro tregua ma per contro, infierire sullo stato d'animo già provato di entrambi.
“Perché non dice nulla?” si chiese Sirius provando una tremenda fitta al cuore. Il mutismo del ragazzo di fronte a sé lo stava facendo impazzire. Sapeva che avrebbe voluto urlare di rabbia, poteva scorgergli la vena sulla tempia destra pulsare, ormai lo conosceva fin troppo bene, Remus era furente, ma non proferiva verbo… perché?
“Come può trattarmi così?” si domandò il moretto chiedendosi perché mai il suo licantropo fosse tanto solerte a perdonare tutti fuorché lui.
“Devo stare calmo!” si stava invece dicendo Remus, il quale ben conscio di essere troppo teso, taceva per non dire cose di cui poi si sarebbe sicuramente pentito “Respira e calmati, andiamo Moony, fai un bel respiro” pensò chiudendo gli occhi per poi riaprirli poco dopo.
Il silenzio però venne reputato più che esplicito da parte di Sirius il quale, sollevò lo sguardo e lentamente scosse la testa “Buonanotte Remus!” disse avvicinandosi alla porta “Dormi bene!” e detto questo uscì dalla camera senza più voltarsi indietro.
Il clack della serratura che si chiude ridestò il licantropo dal mutismo in cui si era chiuso, improvvisamente realizzò che il ragazzo che amava più di ogni altra cosa al mondo era appena uscito da quella stanza, senza aver chiarito ma cosa peggiore, lui, aveva lasciato che se ne andasse senza fare nulla per fermarlo. Ma che diavolo gli era preso? Come aveva potuto fare una cosa tanto stupida? Fanculo il suo perbenismo, il suo buon cuore e il suo essere sempre politicamente corretto. Ogni tanto bisogna reagire e Sirius lo aveva fatto a modo suo, rischiava di perderlo per una sciocchezza.
“Paddy” balbettò incamminandosi per raggiungerlo ma improvvisamente la porta della camera si riaprì e Beatrice e Joyce fecero capolino dalla stessa.
“Ciao, disturbiamo?” chiese la rossa guardando in giro per cercare il moretto.
“No, prego accomodatevi, la stanza è la vostra” rispose ansioso Moony.
“Ma dov'è Sirius?”
“E' andato nell'altra camera, noi…” replicò fermandosi dispiaciuto.
“Non dirmi che avete litigato?” chiese la francesina spalancando gli occhi.
“Bhè, a dire la verità sì, cioè io…”
“Che fai vai da lui o resti qui?” domandò Joyce speranzosa di sentirgli dire che restava.
“Joy, ho fatto una stronzata, l'ho trattato molto male, so che ti ha detto una cosa cattiva ma era esasperato dalla situazione che io non sono riuscito a gestire ed a risolvere quando avrei dovuto”
“Allora vai che aspetti?” domandò la ragazza facendogli un piccolo sorriso indicandogli la porta.
L'amico annuì e uscì svelto dalla camera per raggiungere il suo ragazzo.
La stanza adiacente a quella delle ragazze era completamente al buio, quando Remus vi entrò dovette aspettare qualche secondo perché i suoi occhi si abituassero all'oscurità.
“Sirius sei qui?” chiese l'ex caposcuola facendo un paio di passi verso il centro della camera.
Nessuno rispose.
“Paddy mi dispiace” sussurrò Lupin ma di nuovo nessuno parlò “Ti prego, parliamone!”
“Di cosa vuoi parlare?” domandò tristemente il bel Black rivelando finalmente la sua presenza.
“Di noi e di come…”
“Tutto è andato a puttane?” chiese l'altro freddandolo.
“Paddy, mi dispiace, mi conosci non sopporto la maleducazione e non tollero chi cerca di far valere le proprie ragioni facendo soffrire gratuitamente qualcun altro. Quando hai detto quelle cose, mi sono sentito morire, perché da te non me lo sarei mai aspettato un comportamento tale, ti amo così tanto che delle volte forse ti idealizzo un po' troppo. Mi dispiace, ti scongiuro non roviniamo tutto”
Un profondo sospiro precedette le parole dell'erede di casa Black che avvicinandosi disse “So di averti amareggiato e non credere che non mi dispiaccia per quanto accaduto, ma sono stanco di dovermi scusare per tutto, perché sono geloso, perché rispondo male, perché sono impulsivo, perché reagisco alle provocazioni… non sono come te Moony, questo è fuori discussione ma sono fatto così e sinceramente non mi va di cambiare, non mi va più di dovermi scusare perché ti amo troppo”
“Non ho mai messo in dubbio il tuo amore Sirius”
“Bhè perdonami se te lo dico ma delle volte non dai quest'impressione, anzi tutt'altro e sai cosa mi succede? Vuoi sapere cosa provo? Come mi sento? Una merda ecco come, se possibile mi sento ancora più male, tremendamente in colpa, in difetto nei tuoi confronti anche se forse non dovrebbe essere così. Sono stanco anche di tutto questo, sono sfinito di sentirmi inadeguato, esausto di aver paura di deluderti e farti soffrire… Remus la verità è che forse non siamo fatti per stare insieme, forse siamo troppo diversi, tu hai bisogno di qualcuno più pacato, più caratterialmente vicino a te, qualcuno che non solo non ti farebbe mai soffrire ma che saprebbe amarti come desideri che avvenga. Io sono una testa calda e…” sussurrò Sirius “Forse siamo destinati ad essere solo grandi amici”
Il bel lupacchiotto rabbrividì nel sentire quelle parole, non poteva credere che fossero appena uscite dalla bocca del moro di fronte a sé “Non stai dicendo sul serio, vero?” riuscì a dire con il cuore che ormai risiedeva in pianta stabile nella propria gola.
Paddy non fiatò limitandosi invece a guardarlo dritto negli occhi.
“Sirius, sei solo tu quello che voglio” gli disse facendo un passo avanti nella sua direzione.
“No Moony, tu desideri qualcuno che io non posso essere”
“Che stai dicendo? Ti prego non dire sciocchezze”
“Non sono mai stato così serio!” replicò l'altro ragazzo voltandosi a guardare fuori dalla finestra la fulgida stellata che splendeva in cielo.
Remus non esitò un istante, eliminò la distanza che li separava e abbracciò il suo ragazzo da dietro, dicendogli “Paddy non ho bisogno di nessuno all'infuori di te, solo tu sai come rendermi felice, mi dispiace so di avere esagerato, ti chiedo scusa, sono stato uno sciocco avrei dovuto gestire tutta la storia di Joyce in modo diverso. Ti prego perdonami e credimi amo tutto di te, anche il tuo carattere impulsivo e passionale, non ti voglio cambiare, non ho mai voluto farlo”
Sirius chiuse gli occhi, a fatica riuscì a trattenere una lacrima che a tutti i costi avrebbe voluto scivolare sul suo bel viso. Ciò che poco prima aveva detto a Remus aveva, se possibile, ferito più lui. Gli ci era voluto tutto il suo coraggio per dire quelle cose, era stanco di tenersele dentro e poi doveva sapere se fosse la verità. Benché terrorizzato che il licantropo gli rispondesse “Si hai ragione, ho bisogno di uno migliore di te, lasciamoci!” racimolando il tipico ardimento grifondoro il bel Black aveva messo il proprio cuore su di un piatto e lo aveva porto a Remus. Dannazione lo amava da morire, ma non poteva sopportare di essere proprio lui la causa del suo dolore. Proprio perché lo amava così tanto avrebbe preferito rinunciare a lui pur di non vederlo soffrire “Come diavolo siamo arrivati a questo punto?” si chiese mentalmente reprimendo un singhiozzo.
“Amore…” sussurrò Moony stringendolo ancora di più “Mi dispiace”
Sirius fece un lungo sospiro poi asserì gelando l'amante “Me ne torno a casa!”
“Co.. cosa? No, ti scongiuro ma perché?”
“E' meglio così, senza avermi tra i piedi, potrai comportanti come meglio credi, frequentare chi vuoi senza sentirti in difetto nei miei riguardi”
“Non devo frequentare nessuno che non sia tu, chi sarebbe poi? non voglio che tu vada via”
“Delle volte non sembrerebbe!”
“Che stai dicendo? Sirius, non è vero!”
Il moro fece un altro profondo respiro poi chiese “Ti vergogni di me Moony?”
“Co… cosa?” balbettò Lupin.
“Ti prego rispondimi sinceramente ho bisogno di saperlo” sussurrò il moretto appoggiando tristemente le mani sul davanzale della finestra “Quando sei come me, ti vergogni? Il mio comportamento ti mette in imbarazzo?”
“E' questo che pensi?” chiese con il magone Remus.
Paddy non rispose si limitò ad annuire sconsolato.
“Voltati Sirius, voglio che mi guardi negli occhi e che mi richieda se mi vergogno di te”
Il moro non si mosse strinse i pugni e tremò.
“Ti prego guardami Paddy e dimmi se vedi vergogna, soggezione o imbarazzo nel mio sguardo!”
L'erede di casa Black si voltò e vedendo lo sguardo umido a causa delle lacrime dell'altro tacque.
“No amore, non potrei mai vergognarmi di te come hai potuto credere una cosa simile?”
“Perché non hai mai voluto dire di noi?” chiese quasi in un sussurro Sirius.
“Credevo che non volessi, ad Hogwarts hai sempre avuto una certa reputazione, pensavo ti seccasse che si sapesse in giro che fossi bisex, che ti eri innamorato di uno dei tuoi migliori amici” spiegò il bel licantropo cercando di fargli capire che non stava mentendo anzi che da quando stava con lui era talmente felice che avrebbe voluto urlarlo al mondo intero.
“Allora perché non hai voluto dirlo subito a Joyce, perché non le hai spiegato subito di noi e dell'amore che ci lega? Perché non…” chiese il cacciatore venendo però interrotto da Moony che ripeté per l'ennesima volta abbracciandolo “Lo sai perché, non volevo che soffrisse, solo ora capisco che ho gestito malissimo la cosa, esasperando te e comunque ferendo lei ma tutto ciò non ha nulla a che vedere col fatto che ti amo, che non mi vergogno affatto di te e che sono fiero di essere il tuo ragazzo. Sirius come posso farsì che tu mi creda? Ti adoro, sono orgoglioso di averti accanto e di poter contare sul tuo amore, non posso neanche immaginare la mia vita senza di te. Le emozioni che riesci a farmi provare solamente quando mi sfiori e mi baci sono indescrivibili”
Come impossibilitate a non reagire le braccia di Sirius finalmente si chiusero intorno al corpo del ragazzo che amava, andando a ricambiare quella stretta che sapeva di perdono.
“Non lasciarmi Sirius” balbettò Remus scosso dai singulti “Ti prego, non andartene, non lasciarmi da solo”
“Non potrei mai” sussurrò l'altro baciando il collo del suo lupacchiotto che scoppiò a piangere liberando infine la tensione che aveva accumulato.
I due ragazzi si strinsero quasi a farsi mancare il respiro iniziando a baciarsi prima lentamente poi con sempre più passione, incuranti che i loro visi fossero ancora rigati di lacrime.
Le parole erano state sostituite dai sospiri e dai gemiti di piacere che nessuno dei due si stava risparmiando dall'emettere in modo assai esplicito.
“Amami!” sussurrò Remus a fior di labbra di Sirius che annuì e lo baciò nuovamente sospingendolo verso il grande letto che si trovava alla loro destra “Ti voglio come non ti ho mai voluto prima d'ora!” aggiunse iniziando a sollevare la maglia che il moro stava indossando.
“A… amo… re aspetta, recitiamo l'incantesimo insonorizzante” gemette Paddy sentendolo iniziare a succhiare malizioso il suo capezzolo destro.
“Non m'interessa lascia che ci sentano!” ansimò Moony concentrando le proprie attenzioni anche su quello sinistro.
“Re…mus siamo in una pensione, non… ohhh… non siamo gli unici avventori e non creeeedo… Dio… che la zia di Beatrice apprezzerebbe che… ohh si ti prego continua…”
“Cosa non apprezzerebbe?” domandò Moony continuando a stuzzicare i piccoli bottoncini rosa con delicati morsetti.
“Ahhh Moooony!” urlò Sirius estasiato dalle labbra spudorate del suo ragazzo che aggiunse abbassando nuovamente il tono di voce “Gli osp… disturbiamo i suoi os…piti”
“E sia!” esclamò all'improvviso il lupacchiotto che si sollevò e afferrata la bacchetta di Paddy dal comodino, recitò l'incantesimo insonorizzante e quello antintrusione dicendo “Non voglio che ti trattenga dall'urlare se ti va”
“Vieni qui!” ansimò il bel Black tirandoselo addosso e iniziando a baciargli molto maliziosamente l'incavo del collo mentre le sue mani vagavano alla scoperta dei glutei sodi del bel ex caposcuola.
“Mi piace quando mi afferri così!” sussurrò Remus mordicchiando il lobo dell'orecchio destro di Sirius il quale, stringendo la presa, rispose “Ti piacerà di più tra poco!”
“Non vedo l'ora!” ansò l'altro facendo scivolare le proprie mani sul petto ormai nudo del suo ragazzo il quale, rabbrividendo di piacere, disse “Mi piaci tanto signor Lupin”
“Sapessi tu!”
“Dico davvero Moony, forse non ti rendi conto di quanto tu sia eccitante e sensuale, hai una carica erotica che mi manda fuori di testa. Ci sono attimi in cui vorrei fermare il tempo e farsì che tutto continui in eterno”
“In eterno?” chiese provocante Remus “Potrebbe essere bello fare l'amore con te per sempre!”
“Di certo saprei come farti impazzire!” rispose il moro restando al gioco che si sentì rispondere “Allora perché non inizi!” commentò il licantropo spostando le proprie mani sulla chiusura dei pantaloni dell'altro.
“Eh no, non vale, guardati sei un po' troppo vestito per i miei gusti! Qui mi sto spogliando solo io!”
“Rimedio subito!” disse Moony allontanandosi di un passo per sfilarsi in modo parecchio suadente le scarpe e le calze che lanciate senza meta finirono sparse qua e là per la stanza, la maglia che volò sulla poltrona alla loro sinistra e i pantaloni che vennero gettati ad un metro di distanza, consentendogli così di rimanere in boxer aderenti grigio scuro “Et voilà e ora?” domandò malizioso.
“Ora sei autorizzato a venire qui ed a spogliarmi!”
“Finalmente!” urlò gettadoglisi addosso e cadendo con lui sul letto soffice che avevano alle spalle.
I jeans, le scarpe e le calze dell'erede di casa Black volarono presto a far compagnia a quelli del suo ragazzo che estasiato dal corpo tonico e ben definito di Sirius salì a cavalcioni su di lui sussurrando “Quanto sei bello! Vien voglia di mangiarti!” e detto questo gli morse la delicata pelle a ridosso della giugulare.
Paddy ansimò compiaciuto e afferrati i fianchi dell'altro lo tirò un po' verso l'alto consentendo così, alle loro eccitazioni ormai già più che arzille, di strusciarsi l'una contro l'altra e farli gemere entrambi di piacere.
“Sei felice di vedermi o hai la bacchetta nascosta in quei tuoi boxer accattivanti?” domandò Sirius sensuale.
“Indovina un po'?” replicò l'altro sollevando il sopraciglio.
Il moro sorrise e gli fece cenno di avvicinarsi dopodiché lo baciò stuzzicando il suo self control. La lingua di Paddy dipinse i contorni della bella bocca di Moony, mordicchiò e succhiò quelle labbra di miele e dopo essersi fatto pregare di dargli di più, si insinuò all'interno andando ad intraprendere un'accesa discussione con la lingua voluttuosa del bel licantropo.
“Che ne dici se togliamo questi stupidi boxer?” ansimò Sirius spostando la propria mano sul fianco di Remus che annuì e rispose “Pensavo non me lo avresti più chiesto”
“Via allora!” disse sfilandoglieli e consentendogli di fare altrettanto con i propri.
Finalmente nudi i due ragazzi si guardarono per qualche istante, sollevarono lentamente le mani iniziando a sfiorare dolcemente il corpo sinuoso e vellutato dell'altro. Si sussurrarono parole dolci sino a quando la passione più accesa, alimentata da tutte quelle toccatine maliziose che si erano scambiati, li travolse. Paddy con un colpo di reni invertì le loro posizioni, fece sdraiare il suo lupacchiotto sulle lenzuola e avido di un contatto iniziò a tracciare una linea infuocata di baci e leccatine lungo il petto di lui che non poté esimersi dall'esprimere a pieni polmoni tutto il suo gradimento.
“Dimmi cosa vuoi che ti faccia Moony?” ansimò il moro senza interrompere un istante di torturarlo piacevolmente.
“Tutto!” fu l'unica parola che Lupin riuscì a pronunciare.
“Tutto non vale come risposta, sii specifico amore!” lo provocò il cacciatore accarezzandogli l'interno coscia sensualmente.
“Toccami Sirius, fammi impazzire, voglio sentire le tue mani su di me”
“Toccarti dove e come?” gemette Black al quale, quel giochino, lo stava eccitando parecchio.
“Lo sai dove” ansimò “Ti prego, come solo tu riesci a fare, fammi sentire vivo, amato, fammi raggiungere il piacere e… fammi tuo” balbettò Remus acceso tanto quanto o forse anche di più del suo ragazzo.
Sirius non rispose, strinse il pugno sull'eccitazione di Moony che emise un sospiro liberatorio molto eccitante e riprese a baciarlo ovunque mentre la mano iniziava a muoversi su e giù con implacabile lentezza.
“Oh Dio sì… così, Paddy continua, amo… amore ancora… Dio mio!” gemette vedendolo abbassarsi a stuzzicare con bacetti provocatori i suoi addominali.
“Dillo Moony!” bisbigliò Paddy baciandogli l'interno coscia e continuando a stringere e stimolare l'intera asta dell'altro.
“Ti amo!” ansò Lupin con il fiato corto a causa dell'eccitazione sempre crescente.
“Non quello” sussurrò cattivello Sirius a pochi centimetri dal membro retto di Remus.
“Dio… Paddy ti prego!” gemette il lupacchiotto stringendo le lenzuola per cercare di frenare la sua voglia di sollevare il bacino verso l'alto “Lo sai che mi vergogno!”
“Chiedimelo Moony! ” intimò di nuovo Black lambendogli la punta con il suo alito caldo mentre inesorabile aveva iniziato ad accarezzare anche i testicoli del giovane che sempre più voglioso di sentirlo affondare su di sé, quasi in un supplica disse “Ti stai vendicando vero?”
“Un pochino lo ammetto!” replicò il moro strisciando la propria guancia sull'erezione di Moony che rabbrividì di piacere ma riuscì comunque a gemere “Perché mi torturi così? Sai che se non sono sotto l'influsso della luna piena mi vergogno a dire o fare certe cose?”
“Aumentando la sua stretta Sirius rispose “Perché sei ancora più eccitante, quando t'imbarazzi così… avanti chiedimelo, che ti costa? Forse devo dedurre che non ne hai voglia?”
Terrorizzato che quella piacevole tortura finisse, Remus senza più remore, urlò “Leccalo Paddy, succhialo, ti scongiuro fammi venire!”
Il bel cacciatore non si fece pregare, soddisfatto della sua opera di convincimento, diede il colpo di grazia al povero lupacchiotto quando, partendo dai testicoli, con la propria lingua lentamente risalì sino alla punta del membro dove lecco via una piccola stilla di piacere che vi era fuoriuscita, lambemdo il glande per qualche istante per poi scendere a succhiarlo con estrema perizia.
Moony esplose, gridò con quanto fiato aveva in gola quanto gli piacesse quel trattamento e come avrebbe gradito che venisse perpetrato sino all'infinito.
“Spiacente amore…” sussurrò Sirius fermandosi per qualche attimo “Ma ho altri progetti per te”
“Non par..la..re!” mugugnò il bel licantropo affondando la mano nei capelli corvini del suo ragazzo e spingendolo gentilmente verso il basso.
Sirius sorrise e ricominciò a stimolare con abili leccatine il pene granitico del grifone steso sotto di lui.
Un'ulteriore gemito di piacere di Remus convinse il suo aguzzino che quello che stava facendo in quel preciso istante era particolarmente piacevole.
“DIO MIO!” gridò il licantropo che non si sa come riuscì a balbettare “Gir..ati amore, vo… vo..glio darti lo stesso piaaa…cere che tu stai dan..do a me”
L'erede di casa Black ci mise un secondo a capire e acconsentì alla richiesta già pregustando cosa sarebbe accaduto da lì a pochi secondi. Non appena si fu posizionato, affamato Remus afferrò il membro eccitato del suo ragazzo e iniziò a leccarlo e a succhiarlo come, contemporaneamente, l'altro giovane stava facendo con lui. Entrambi i ragazzi credettero d'impazzire, spesse volte avevano deliziato il proprio compagno in quel modo, ma mai facendolo contemporaneamente. Nessuno dei due accennava a voler rallentare il ritmo, le carezze e le palpatine accompagnavano il gioco di labbra di entrambi. La situazione pareva non mutare mai, sino a quando Remus, leccando l'intera eccitazione si spinse un po' oltre e andò a leccare anche l'apertura del moretto il quale, estasiato, emise un gemito più forte degli altri e copiò l'ardito gesto del suo ragazzo.
Ben presto anche l'apertura del lupacchiotto fu ben lubrificata e pronta ad accogliere l'intrusione di un primo dito che avvenne all'unisono per entrambi i grifoni.
La sintonia fu perfetta, si mossero insieme andando a stimolare ed a trovare per poi pungolare quel particolare punto al loro interno che sapevano essere il loro Eden, la loro terra promessa, il luogo dove risiedeva il piacere supremo. Le dita ben presto divennero due mentre le loro labbra senza tregua continuavano a leccare e succhiare l'eccitazione dell'altro.
Quando infine il numero d'intrusioni raggiunse il tre e il ritmo della loro passione orale divenne sempre più incalzante i due ragazzi si abbandonarono contemporaneamente al piacere svuotandosi rispettivamente nella bocca del proprio compagno che fu ben lieto di accogliere quel dolce nettare.
“Dio Moony!” Ansimò Sirius ancora scosso dai brividi che l'orgasmo gli aveva fatto provare.
“Vorrei ringraziare chi ha inventato questa posizione!” esclamò l'ex caposcuola portandosi una mano al cuore per cercare di rallentarlo.
Sirius ridacchiò si voltò sino a ritrovarsi nuovamente faccia a faccia con il ragazzo che amava e gli baciò dolcemente il naso. Ansimante e accaldato, era più bello che mai.
“E' stato bello, anzi no che dico fantastico!” disse Moony baciandogli invece le labbra a schiocco.
“Sei stanco?” domandò Paddy facendo sensualmente scivolare la propria mano sul petto sudato dell'altro sino a raggiungerne il ventre.
“No perché?”
“Mi piacerebbe continuare in un altro posto!”
“Dove?” domandò eccitato il lupacchiotto.
“Sei troppo curioso signor Lupin, avanti seguimi!”
“Anche se qui si sta così bene?!”
“Fidati dove andremo staremo ancora meglio” replicò provocatorio Sirius alzandosi come mamma lo aveva fatto e avvicinandosi alla porta in tutta la sua bellezza.
“Se me lo dici così!” rispose Remus raggiungendolo e spingendolo contro la porta per baciarlo con passione. I loro corpi nudi di nuovo a contatto e di nuovo eccitati.
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Capitolo 37 *** Pace fatta! ***
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Capitolo 37°: Pace fatta
“Amore credi che sarebbe tanto disdicevole se...” provò a chiedere Moony mentre le labbra ma soprattutto le mani del suo ardito ragazzo continuavano a farsi strada e percorrere chilometri sulla sua pelle accaldata dall’eccitazione.
“Se..?” ansimò Sirius fermandosi a sfiorargli il contorno della bocca con la lingua.
“Se qualcuno ci beccasse a fare l’amore?” gemette il licantropo a quel contatto “Sarebbe.. tanto.. vergognoso?”
“Forse daremmo scandalo ma tranquillo, non ci beccherà nessuno” ansò Black rubandogli un bacio appassionato.
“Come fai a dirlo?” mugugnò Moony rapito non solo dalla bocca spudorata di lui ma anche dal calore che il corpo del moro emanava, come un richiamo irresistibile al quale era impossibile opporsi.
“Perché..” sussurrò il moro mordicchiandogli il labbro inferiore ed obbligandolo ad invocare il suo nome “Saremo discreti!” aggiunse mentre la propria mano scendeva piano a sfiorare i capezzoli dell’altro tormentandoli con abili giochini.
“Ho tanta voglia di gridare amore” balbettò Remus in preda ad un’eccitazione travolgente.
“Urlare cosa?” domandò malizioso il suo ragazzo che abbandonò il petto di Moony e si concentrò a dare attenzione agli addominali, particolarmente sensibili alle carezze ed ai grattini che magistralmente il moretto si stava impegnando a fargli.
“DIO!” si lasciò scappare Lupin.
“Schhhh, se resisti ancora cinque minuti, in bagno potrai urlare quanto vuoi!” mormorò Sirius sollevandogli il viso che era sprofondato nell’incavo del proprio collo per soffocare un gemito troppo compiaciuto.
“Muoviamoci!” ansimò Remus facendogli chiaramente intuire dal tono di voce usato che da li a pochi secondi sarebbe esploso con espliciti apprezzamenti particolarmente rumorosi.
Sirius sorrise, lo baciò dolcemente e chiese “Riesci a trattenere i tuoi istinti per pochi attimi, giusto il tempo di attraversare il corridoio e raggiungere il bagno?”
“Dipende”
“Da cosa?”
“Da quanto ci mettiamo a vestirci e ad aprire questa maledetta porta” fu la risposta del licantropo.
“E chi ha detto che dobbiamo vestirci!” replicò Black il quale, fece scattare la serratura e afferrato il suo ragazzo per mano, sgattaiolò fuori dalla camera stando ben attento che nessuno li vedesse e raggiunse l’immenso bagno situato sei porte più in là sulla sinistra.
“Non posso crederci” commentò Moony ridacchiando mentre Paddy sigillava e insonorizzava la toilette in modo che nessuno potesse entrarvi e sorprenderli “Siamo nudi, abbiamo attraversato l’intero corridoio con il rischio che qualcuno ci beccasse”
“Eccitante vero?” domandò a sua volta sensuale mentre con un colpo di bacchetta enunciò l’incantesimo appropriato per riempire la bella vasca idromassaggio e renderla abbastanza grande perché ospitasse entrambi.
“Molto!” rispose Moony avvicinandosi malizioso “E’ sempre tutto molto eccitante quello che ti riguarda amore” gli sussurrò all’orecchio destro, spostandogli una delle lunghissime e setose ciocche corvine che lo nascondevano al suo sguardo, poco prima di soffermarsi a leccarglielo con una lentezza esasperante.
Sirius sorrise e godendo dei brividi che stava provando in quel preciso istante, con molta calma, quasi al rallentatore, fece scorrere la propria mano sul braccio del suo ragazzo il quale, dopo essersi spostato leggermente, lo fissò intensamente. Nei suoi occhi c’era una luce strana, pulsante, vibrante, diversa dal solito. Non che il moro non avesse mai visto l’amore negli sguardi che Moony gli riservava, ma mai era stato tanto intenso ed emozionante.
Senza dire nulla, per paura di rovinare quel momento più che magico, Sirius con dolcezza spostò la mano dietro al collo di Remus e lo attirò verso di sè, lentamente, lasciandogli una benché remota possibilità, di allontanarsi se avesse voluto. Ovviamente il bel licantropo non batté ciglio e quando le loro labbra distarono solo un paio di centimetri, sentendo il respiro affannato dall’emozione del ragazzo che amava e il suo profumo che lo inebriava non riuscì più a controllarsi. Unì le proprie labbra con quelle del moro, assaporando ogni singolo centimetro di quella bocca carnosa che sapeva mandarlo in estasi.
“Ti amo Sirius e credo che ti amerò per sempre!” gli sussurrò con tutto l’amore che poteva trasmettergli con quelle semplici parole.
“Ridillo!” ansimò l’altro perdendosi ad ammirare i suoi occhi.
“Ti amo signor Black, niente e nessuno potrà mai farmi cambiare idea”
Paddy non gli consentì di dire altro, baciandogli sensualmente il collo lo spinse delicatamente sino alla vasca da bagno, che nel mentre si era riempita per tre quarti ed ora emanava un delicato aroma muschiato.
“Che vuoi fare?” chiese Remus che già fremeva per l’eccitazione dell’anticipazione.
“Tu cosa pensi che voglia fare?” domandò malizioso il moro.
“La.. lavarci?” propose timidamente l’altro consapevole che c’erano un milione di cose meno stupide tra cui scegliere per rispondere.
“Anche, ma prima che ne dici se ci immergiamo in questa vasca e ci coccoliamo un po’?” propose accarezzandogli una guancia mentre lo aiutava a seguirlo e ad entrare in acqua.
“Mi piacerebbe molto!”
“Sei bello Remus!” mormorò all’improvviso Sirius, folgorato dalla bellezza che il corpo bagnato del suo licantropo emanava “Ti desidero così tanto” aggiunse facendo scorrere la propria mano sul petto di lui.
“Sapessi io” fu il commento di Lupin che lo vide immergersi completamente e riemergere poco dopo con tutti i capelli gocciolanti.
“Voglio amarti Moony, voglio farti impazzire” sussurrò tirandolo a sé come a chiedergli il permesso “Tenerti stretto e dirti fino allo sfinimento che ti amo più della mia stessa vita e che quando ti penso e ti guardo, non posso fare a meno di ringraziare Dio perché posseggo il tuo amore” aggiunse facendolo voltare e appoggiandolo al proprio petto “Delle volte mi sembra di non amarti come meriti” gli sussurrò mentre cingendolo con entrambe le braccia iniziò piano ad accarezzargli l’addome immerso. Moony rabbrividì, chiuse gli occhi ed abbandonò la testa sulla spalla del suo ragazzo rilassando i muscoli che fino a quel preciso istante sembravano essersi pietrificati.
“Ti piace?” domandò il bel moro vedendo l’espressione beata sul viso del suo licantropo.
“Tanto, è bello sentire le tue mani che scivolano suadenti su di me” gli rispose mentre queste raggiungevano lentamente i suoi fianchi “Vorrei che non si fermassero mai”
“E non si fermeranno” disse Paddy scendendo a sfiorargli l’inguine.
Remus si morse sensualmente le lebbra e quando Sirius raggiunse la sua erezione gemette un più che esplicito “Oh siii”
“Si cosa, Moony?” chiese ansimando il suo ragazzo senza smettere di procurargli piacere con il suo abile gioco di mano.
“Dimmelo amore, si cosa?”
“Dio Paddy, non smettere!” quasi urlò Lupin.
“E’ così eccitante sentirti gemere, mi stai facendo impazzire” esclamò il moretto chiudendo a sua volta gli occhi rapito.
“Non smettere..” ansimò ancora Remus “Baciami, stringimi, toccami e amami come sai fare solamente tu!” balbettò in preda agli spasmi dei brividi d’estasi causati dai tocchi del bel Black.
“Non desidero altro!” riuscì solamente a dire il cacciatore che strinse maggiormente la presa sul membro del licantropo che sobbalzò e con la gamba urtò l’accensione dell’idromassaggio che partì all’istante.
“Oh cavolo che è?” chiese allarmato Moony come poteva riuscirci travolto dal piacere.
“Sono solo bolle!” rise l’altro che con la mano libera gli afferrò il viso e lo baciò con passione.
Lupin ansimò compiaciuto nella bocca del suo amante apprezzando parecchio come la lingua di lui riusciva a stuzzicarlo maliziosamente. Solo il debito d’ossigeno li obbligò a separarsi.
“Wow!” sussurrò l’ex caposcuola mordendosi eccitato il labbro inferiore “Mi piaceva da morire!” aggiunse guardandolo lascivo.
“Me ne sono accorto!” commentò Sirius il quale, senza smettere di toccarlo, sensuale domandò “Hai visto che siamo circondati da specchi ovunque?”
“E’ vero!” mormorò l’altro notando come i loro visi accaldati e metà dei loro corpi frementi venivano riflessi da diverse angolazioni sui muri che li circondavano “Molto eccitante” disse infine chiudendo nuovamente gli occhi e abbandonandosi ad un gemito estasiato.
“L’hai mai fatto in una vasca idromassaggio circondata da specchi?” chiese il moro ricominciando a tampinargli il collo con piccoli baci che portavano dritti sulla via della perdizione, sbirciando di tanto in tanto l’espressione del suo ragazzo che veniva riflessa sul grosso specchio dritto dinanzi a loro. Vedere Remus a bocca semi aperta con le mani arpionate ai bordi della bella vasca, totalmente in balia dei suoi baci eccitò Sirius all’inverosimile. Talmente tanto che il bel licantropo poté sentire l’eccitazione dell’altro premergli impaziente sulla zona lombare.
“No!” rispose a fatica ormai soggiogato dai baci sempre più impetuosi di Paddy il quale, desideroso di unirsi con il ragazzo che amava, lo issò sino a farlo salire a cavalcioni su di sé e chiese timoroso “Posso?”
“E me lo chiedi?” rispose Remus che lo sentì scivolare in sé con una spinta decisa.
“OH!” urlò il lupacchiotto anche se fu ben altra l’imprecazione mentale alla quale pensò, decisamente meno piacevole e più colorita. Il moro si mosse piano cercando di farlo abituare alla propria presenza benché l’acqua aiutò molto e fece le veci di un lubrificante naturale.
La sensazione di dolore che il licantropo sentì non appena fu penetrato, venne presto sostituita da un violento piacere che mai gli parve essere più intenso. Non riusciva a capire se dipendesse dal continuo gorgogliare dell’acqua che riusciva a stimolare ulteriormente la sua intimità o dal loro eccitamento che mai era stato tanto forte e crescente. L’unica cosa che sapeva era in realtà che poco gli importava del perché in quel preciso istante si sentisse tanto bene, era felice, come non lo era mai stato prima. Sirius lo stava amando incondizionatamente e sentirlo dentro di sé era la sensazione migliore che potesse provare. Si sentiva completo e appagato. Senza contare che guardarsi allo specchio cullato dai movimenti pelvici del suo amante, ammirandosi invocarlo di non smettere, sussultare e ascoltare entrambi gemere di piacere lo stava facendo impazzire.
“Moo..ny?” ansimò il moretto le cui spinte continuarono con la giusta cadenza.
“Co..cosa? A..ahhaamo..re co..sa?” balbettò Lupin voltando il viso per rubargli un bacio.
“E’.. è.. è bel..”
“..lissimo.. bell..issimo!” tremò poco prima di implorare di più. Senza farsi pregare il ritmo pian piano si fece sempre più incalzante e gli affondi più prolungati e vigorosi. Anche i loro gemiti crebbero con l’intensificarsi della loro passione sino a portarli a gridare all’unisono il loro godimento supremo. Remus nel momento dell’orgasmo afferrò per l’ennesima volta il viso di Sirius e lo baciò con foga mentre il proprio seme veniva disperso tra la miriade di bolle che li circondava. Il moro per contro non riuscì a resistere alle contrazioni del suo ragazzo e con un possente gemito lo imitò svuotandosi dentro di lui.
Entrambi si fissarono per attimi che sembrarono eterni, cercando di recuperare il fiato che si era fatto corto durante l’amplesso e tentando di rallentare il proprio cuore che sembrava volesse squarciar loro il petto per farsi una nuotatina.
“E’ stato..” ansimò Remus.
“Fantastico” finì per lui Black che ancora scosso dalle emozioni provate non riuscì ad aggiungere altro. Il lupacchiotto annuì e poco dopo scoppiando a ridere chiese indicando il continuo ribollire dell’acqua “Come diavolo si spegne sto coso?”
“Così!”
“Grazie, pensavo non la smettesse più!”
“Ti ha dato fastidio?”
“No, anzi in certi momenti è stato parecchio piacevole è solo che..”
“Capito, che ne dici di cambiare l’acqua e lavarci?”
“Trovo sia un’ottima idea!” rispose Moony baciando il suo bel moretto che sorrise e ricambiò.
Un colpo di bacchetta e la vasca fu di nuovo piena e con l’acqua pulita.
I due ragazzi si insaponarono a vicenda, stuzzicandosi un pochino, ma senza cedere a giochini troppo lussuriosi, a dire il vero quel bagno durò più del previsto perché spesse volte i due si videro impegnati in profonde discussioni bocca a bocca. Una buona oretta spesa tra abbracci, baci, carezze, leccatine, morsetti, pizzicottini, grattini, paleggiamenti e strusciatine varie, insomma qualsiasi cosa potesse stuzzicare la loro fantasia e mettere duramente alla prova il loro self control.
Il buon proposito di lavarsi e basta venne spazzato via nel momento in cui Sirius, aiutato Remus ad uscire dalla vasca, fece altrettanto ed iniziò ad asciugare lentamente ogni centimetro della pelle di lui. Dolcemente depositò un bacio sensuale su ogni piccola parte asciugata. Quando raggiunse l’ombelico del licantropo, malizioso commentò “Profumi di buono”
“Paddy, non avevamo deciso di…”
“Non me lo ricordo” furono le ultime parole del moretto che ormai in ginocchio presto fece cambiare idea al suo ragazzo che dovette reggersi alla porta per non stramazzare al suolo di colpo.
“Dio.. amo..re.. non.. Sir.. dai..non.. oh Dio!” fu il commento poco logico di Remus che ci mise veramente poco a raggiungere nuovamente il piacere.
Soddisfatto Black si sollevò e recitò birichino “Limpia!”
Il lupacchiotto si ritrovò pulito come pochi istanti prima ma decisamente più felice ed appagato.
“Perché l’hai fatto?” chiese abbracciandolo dopo averlo baciato con passione.
“Perché mi andava e poi dovrò pur farmi perdonare!”
“Per cosa?”
Paddy sorrise e spiegò “Tra circa dieci ore, staremo giocando a Quidditch e sicuramente io verrò provocato. Visto che non so dirti se non mi lancerò a spaccare la faccia a sti francesi dei miei stivali, ti chiedo scusa in anticipo per qualsiasi comportamento scorretto o impulsivo che mi riguarderà personalmente”
“Ma piantala sciocco” scherzò Remus dandogli un buffetto sotto al mento.
“Dico sul serio Moony, non…” balbettò Sirius lentamente.
“Scherzi?” chiese l’altro incredulo non dando troppo peso a quelle parole. Ma quando lo vide scuotere la testa imbarazzato, perse la sicurezza di poco prima e consapevolizzò che il suo ragazzo fosse più che serio sull’argomento “Paddy, ti prego promettimi che…”
“Non posso, perché se per loro sfortuna tenteranno di fare del male a te o a Narcissa io.. giuro che non rispondo di me!”
“Sono convinto che non sarà necessario, giocheranno lealmente” esclamò Moony risultando poco convincente persino a se stesso.
“Si come no, più o meno come è solito fare Lucius ad Hogwarts. Unica nota positiva è che stavolta gioca con noi e non contro di noi”
“Amore non voglio che tu faccia a botte, per favore!”
“Non farò nulla se si comporteranno bene” fu il commento del moro che senza dargli modo di ribattere aggiunse “Comunque basta pensare a questa cosa, torniamocene in camera, a qualche avventore potrebbe servire il bagno!” e detto questo lo afferrò per mano e facendo scattare la porta domandò strizzandogli l’occhio “Pronto per un’altra corsetta per il corridoio?”
“Ma scusa prendiamo due asciugamani”
“Naa così è più eccitante”
“Paddy, siamo nudi!”
“Anche prima lo eravamo mio pudico fidanzato!” lo schernì Sirius.
“Fai come vuoi ma io prendo un asciugamano” sussurrò il bel lupacchiotto avvolgendosi la candida salvietta in vita.
“Ma come siamo coraggiosi!” lo provocò l’altro uscendo dal bagno come mamma lo aveva fatto seguito poco dopo da Remus.
“Ciao!” esclamò una voce ben riconoscibile che li fece pietrificare in un primo momento, imbarazzare all’ennesima potenza immediatamente dopo e che, come previsto, fece decidere a Sirius di usare il proprio ragazzo come scudo umano.
“Ciao Beatrice” sussurrò Moony paonazzo.
“Ciao Remus, hey Sirius, avevi caldo? Bhè complimenti alla mamma, il dietro non è male chissà davanti” sussurrò maliziosa.
Il moro fece un grugnito ma non aggiunse altro.
“Noi stavamo..” mugugnò il licantropo “In bagno.. vasca.. bhè se permetti.. buonanotte”
La ragazza ridacchiò e adorando il loro imbarazzo rispose “Sono felice che abbiate fatto pace, a vedere il tuo bello, dev’essere stato anche parecchio piacevole”
“Non è come pensi, noi si stava solo.. ecco noi.. Bhè...” cercò di mentire Moony ma anche il suo asciugamano legato alla bene e meglio non lasciava alcun dubbio che avesse apprezzato l’intermezzo nella toilette.
“Quanto ben di Dio sprecato” pensò la francesina che invece disse “Tranquilli, l’invidia mi sta rosicando, vi auguro buonanotte, a domani”
I due ragazzi annuirono e indietreggiando sino alla loro stanza, stando ben attenti a non inciampare nel tappeto, vi sparirono all’interno un istante dopo. Chiusa la porta, mentre un certo moretto imprecava sull’aver deciso di girovagare con le sue grazie al vento, Remus scoppiò a ridere fragorosamente.
“Cosa ridi? Ho fatto una figura di merda!”
“Ma se ha anche elogiato il tuo bel culetto?!”
“Smettila, pensa cosa racconterà a Joyce domani?” disse sconsolato lasciandosi cadere sul letto.
“Che hai un bel sedere e che l’abbiamo fatto tutta notte, e allora?”
“Non ti dispiace?” chiese preoccupato.
“Perché dovrebbe, ormai è chiarita questa storia!”
“Sicuro?”
“Sicurissimo!” rispose Lupin che sdraiandosi accanto a lui, coprì entrambi con le lenzuola e dopo averlo baciato teneramente sussurrò “Buonanotte amore. Se non dormiamo neanche un minuto domani dubito che avremo qualche chance di vincere quella partita”
“’Notte Moony” fu la risposta dell’altro che più sollevato, si addormentò poco dopo.
L’indomani alle due in punto i quattro ragazzi erano già di ritorno a Versailles. I due grifoni, si congedarono e si diressero svelti negli spogliatoi del campo da Quidditch dove un Lucius impaziente li stava aspettando ansioso.
“Ma dove diavolo eravate finiti? Vi abbiamo cercato ovunque!” sibilò furente.
“Abbiamo fatto un giretto a Parigi” rispose Black fulminandolo.
“Non potevate rimandare il vostro giretto romantico?”
“Non potresti farti un piatto di cazzi tuoi?” chiese a sua volta il cacciatore stufo di sentirlo sbraitare dando il via ad un’accesa discussione.
“Giretto è?” domandò Astor ridacchiando avvicinandosi a Remus e vedendo le occhiaie che non potevano certo passare inosservate “Notte brava a quanto pare!” commentò imbarazzandolo.
“Finiscila e passami quella divisa” replicò l’altro mentre alle sue spalle il suo ragazzo e il biondo serpeverde quasi venivano alle mani.
“Com’è andata?” sussurrò Zabini.
“Smettila ho detto! Tanto non te lo dico”
“E dai dimmelo, prometto che non farò battutine”
“No!”
“Dai Remus, per favore!” mormorò supplichevole.
“No!”
“Ti prego, dimmi almeno se ti sei divertito?”
“Giura che non ci sfotterai?”
“Lo giuro!”
Il grifondoro sorrise e poi sussurrò “E’ stato fantastico. Abbiamo visitato la città, abbiamo cenato da un certo Renard, poi discoteca e infine siamo tornati alla locanda della zia di Beatrice, l’amica di Joyce, e qui…”
“E lììì...?” chiese curioso il moro.
“L’abbiamo fatto in un idromassaggio e.. Dio Astor è stata la nostra migliore volta insieme. Di un’intensità senza eguali!”
“Cos’è avevate litigato?”
“Sì, come fai a saperlo?”
“Le mie volte più belle sono state quelle per siglare pace fatta!”
“Bhè concordo” rise il licantropo che finito di vestirsi si voltò verso Sirius e Lucius e seccato domandò “Bambini avete finito di scannarvi? Abbiamo una partita da vincere!”
I due interpellati grugnirono qualcosa e indossarono svelti la loro divisa.
Narcissa, accompagnata da Jhoanna li raggiunse già vestita, si era cambiata con l’amica in camera. Era bellissima anche vestita in quel modo. Aveva raccolto i lunghi capelli biondi in una treccia, in modo che se ci fosse stato vento non l’avrebbero disturbata. Lucius restò senza parole quando la vide, era una visione. Le si avvicinò e dopo averla salutata, la baciò con passione. La bella mezza veela non poté non ricambiare e solo l’intervento del cugino impedì al suo ragazzo di strapparle quella divisa da dosso e dimostrarle seduta stante quanto l’aveva eccitato vederla abbigliata così.
“Se non vi dispiace, non è questo il momento di cedere alla lussuria!”
“Geloso?” chiese Malfoy acido.
“Non immagini quanto!” rispose sarcastico il moro che aggiunse “Discussioni a parte che ne dite di buttare giù una specie di strategia da seguire in partita?”
“Tu ed io copriamo Remus e direi di stare praticamente sempre in attacco!” propose Astor “Jhoanna e Gym, se la sanno cavare alla grande e potranno difendere Narcissa e Lucius”
“Ragazzi, posso cavarmela da me, voi dovete attaccare altrimenti chi diamine segnerà” disse Moony.
I due moretti lo guardarono poco convinti ma non vollero infierire. Sirius guardò Lucius e cambiando discorso esclamò “Ti prego tieni d’occhio il punteggio”
“So giocare Black, tu pensa a segnare e a fare in modo che la pluffa non raggiunga mai la nostra metà campo!” ma prima che l’altro potesse replicare il biondo si voltò verso la sua bella ragazza e in modo che sentisse solo lei le disse “Amore, preferisco perdere piuttosto che vedere il tuo bel viso tumefatto. Pertanto niente atti eroici”
“Signor Malfoy, non è da lei fare questi discorsi” ridacchiò la bella Black.
“Si ma non è neanche normale avere la propria ragazza in porta durante una partita tanto poco corretta”
“Lo credi?”
“Ne sono certo!”
“Stai attento allora!”
“Come sempre amore” le rispose baciandola per l’ennesima volta.
Gym e Jhoanna risero, sarebbe stata una partita decisamente atipica. Astor scosse la testa e quando l’arbitro venne a chiamarli s’incamminò seguito dai compagni. Per ultimo restò solo Sirius che afferrato Remus ad un braccio lo obbligò a fermarsi. Soli lo baciò con passione e sussurrò “Stai attento ti prego”
“Andrà bene amore, ma tu promettimi che non ti lascerai provocare”
“Farò del mio meglio ma tu non…”
“Ti amo!”
“Anch’io tanto! Ma tu…”
“Amore, non preoccuparti! Andiamo ci stanno aspettando” sorrise Moony.
Paddy gli diede un ultimo bacio e uscì svelto dallo spogliatoio.
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Capitolo 38 *** Hogwarts vs Beauxbatons ***
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Capitolo 38°: Hogwarts vs Beauxbatons
In fila poco prima di entrare nello stadio, Remus disse una cosa che stupì tutti i propri compagni, Malfoy compreso “Ragazzi sono molto felice di rappresentare Hogwarts con voi, dimostriamo a questi arroganti con la puzza sotto il naso che si può vincere lealmente e senza colpi bassi”
“Ben detto Remus” esclamarono Narcissa e Jhoanna applaudendo.
“Sai bene che loro faranno di tutto per provocarci” disse Astor guardandolo mentre Lucius e Sirius annuivano concordi.
“Vero, ma che dite di non scendere al loro stesso livello?”
“Sarà dura, ma possiamo provarci!” commentò Gym “Di certo non resterò a prenderle come un fesso”
Sirius tacque ma avrebbe tanto voluto dire la sua al riguardo. Per quieto viviere si trattenne e si limitò a sorridere. Zabini fece altrettanto e dopo aver udito Lupin aggiungere “Siamo inglesi, siamo famosi per il nostro fair play, dimostriamo che non sono solo chiacchere”
“Come desideri” rispose il serpeverde strizzandogli l’occhio.
All’improvviso la porta si aprì e una Joyce trafelata irruppe correndo verso la squadra inglese che nel vederla tanto agitata un po’ si allarmò.
“Joy ma che…?”
“Dovete.. stare.. attenti” ansimò col fiato corto “Sono noti.. per i loro.. colpi bassi” mugugnò distrutta dalla corsa.
Il bel discorso di Lupin cessò di sussistere ed evaporò alla velocità della luce nel momento in cui quelle parole uscirono dalle labbra della bella francesina che avvicinatasi al licantropo aggiunse “Colpiranno sicuramente te e le ragazze. Stai attento”
“Cosa significa che colpiranno lui?” chiesero all’unisono Sirius e Astor.
“E’ il vostro punto debole perché non sa volare tanto bene e Narcissa, bhè lei è comunque una ragazza tireranno colpi molto potenti, sono certi che non riuscirà a pararli”
Paddy rabbrividì di rabbia. Moony lo notò e svelto intervenne “Grazie Joyce, ma andrà bene, non ti preoccupare. E’ vero non sono un provetto giocatore ma non mi lascerò intimorire da quattro bifolchi”
“Remi non li conosci, io sì, so di cosa possono essere capaci”
“Piccola, ti prometto che starò attento ma cerca di calmarti” le disse abbracciandola dolcemente.
“E’ solo che, se ti facessero del male io.. bhè accidenti, lo sai che mi girerebbero i cinque minuti”
“Non solo a te!” commentò l’amico strizzandole l’occhio. Lei annuì e lanciò uno sguardo preoccupato a Sirius che gentilmente le disse “Tranquilla non permetteremo che nessuno si faccia male” calcando bene sulla parola nessuno.
“Dovete stare attenti specialmente a François ed a Maurice i due battitori, sono tremendi. Occhio anche a Didier, Alain e Paul quando ci si mettono sanno sferrare colpi potentissimi. Sono velocissimi come cacciatori e…”
“Perché ci stai avvisando?” domandò deciso Lucius interrompendola al quale, l’affermazione sulla sua ragazza, aveva non poco scatenato in lui una certa voglia di spaccare la faccia a qualcuno.
“Perché mi spiace che cerchino di farvi del male e poi tengo molto a Remus” sussurrò la ragazza che guardò l’amico d’infanzia e Sirius e sorrise loro.
Ci fu un attimo di completo silenzio durante il quale l’erede di casa Malfoy, i cui splendidi occhi azzurri dardeggiavano rabbiosi, meditò seriamente di recitare qualche fattura contro gli avversari “Come osano?” pensò ma dalla sua bocca uscirono ben altre parole “Ragazzi, il primo obiettivo diventa difendere Narcissa e Lupin” esclamò stupendo più di una persona “Perderemo se sarà necessario ma a loro non deve capitare nulla!”
Tutti concordi annuirono, ringraziarono la biondina ed a fischio dell’arbitro entrarono in campo, più tesi, ma decisamente più decisi a non farsi sopraffare.
“Signore aiutami tu, perché qui la vedo buia” pensò Moony mentre vibrava sulla sua scopa in formazione d’attacco con Astor alla sua sinistra e il suo ragazzo alla sua destra “Aiutami perché se non mi rompo l’osso del collo oggi, non mi ammazzerà più nulla” si disse guardando il cielo sopra di sé e pregando che qualcuno ascoltasse la sua invocazione.
“Una mano sempre attaccata alla scopa, due se non reggi la pluffa” sussurrò una voce dolce e facilmente riconoscibile “Ti voglio intero stanotte quando festeggeremo la vittoria” spiegò sorridendogli.
“Ho un po’ paura!” confessò l’altro imbarazzandosi.
“Lo so, anch’io, ma sono sicuro che se non farai cose avventate, andrà benone”
“Te lo prom… oh merda” esclamò Moony guardando dritto avanti a loro dove i tre cacciatori avversari avevano dipinte in viso espressioni che definire bellicose era assai riduttivo. Il più alto dei tre sorrise malignamente e disse “C’est un vrai dommage casser ton beaux petit nez”
“Cos’ha detto?” chiese Sirius svelto.
“Oh che.. sarà un piacere giocare insieme!” mentì il lupacchiotto il quale fingendosi rilassato rispose rivolto ai tre cugini d’oltre manica “Merci, j’aime savoir la vérité”
“Est-tu effrayé petit bijoux?”
“Pas beaucoup!” fu la risposta serafica del suo avversario che in realtà stava pensando ad un sentimento non troppo lontano dalla paura, il terrore.
“Tes amis devriez.. surtout toi”
Moony sorrise e non replicò per non dare l’occasione ai tre di godere della sua espressione.
“Cosa vuole ancora?” domandò un Black sempre meno felice di quello scambio di battute che non poteva comprendere.
“Niente di cui preoccuparsi amore. Ti ho detto che sei bellissimo oggi?” chiese a sua volta l’altro cercando di distrarlo.
Il francesino continuò ad insultare Remus e i suoi amici ben conscio di non essere capito almeno da due dei tre e Moony continuò a ribattere a tono senza però farsi provocare e lasciar trapelare la rabbia che sarebbe stata sicuramente riconosciuta.
“Che gli hai detto?” domandò Astor che nel mentre si era avvicinato “Non mi sembrano tanto gentili” aggiunse con Sirius già sul piede di guerra “Già, neanche a me!”
“Oh niente di che… quel sorrisino sarcastico gli sparirà non appena segneremo”
“Già!” commentò Lucius che dall’alto avveva sentito il battibecco tra i due “Si rimangerà ogni parola!”
Lupin chiuse gli occhi mentre all’unisono Sirius e Astor chiesero spiegazioni che non tardarono ad arrivare.
I tre cacciatori avversari risero di gusto non appena realizzarono che i loro insulti e le loro minacce erano finalmente stati riportati come tali e si misero in posizione.
“Bastardi!” imprecò Zabini che fece un gesto chiaramente interpretabile in ogni lingua.
“Astor, smettila” gli gridò Remus abbassandogli la mano non si sa nemmeno come senza sfracellarsi al suolo “Pensiamo a giocare” aggiunse riuscendo al pelo a recuperare l’assetto sulla sua scopa.
“Io a quello gli stacco le palle a morsi!” sibilò il moro.
“Non è questo il momento di fare conquiste!” esclamò di getto Lupin che gli sorrise per allentare la tensione “Ti prego è già difficile gestire Sirius, non farmi stare in pena anche per te!” gli sussurrò poco dopo.
“Se ti sfiora è morto!” ribattè il serpeverde allontanandosi e scambiandosi uno sguado d’intesa con Black che, furente almeno il triplo di quanto non palesasse il bel Zabini, non appena la pluffa venne liberata riuscì a recuperarla con un scatto senza eguali e scattò verso la porta avversaria seguito a ruota dal compagno.
“E’ iniziata!” pensò Remus schivando al pelo un bolide che gli era stato lanciato contro.
I primi dieci punti furono assegnati alla squadra anglosassone che esultò euforica.
Gli avverari non gradirono l’affronto e restituirono il favore poco dopo.
La partita proseguì a livelli parecchio sostenuti e incredibilmente, benché con praticamente due giocatori meno vista la loro esperienza pari a zero, Lucius e compagni stavano subendo un distacco di soli venti punti. Narcissa era riuscita a parare tiri incredibili, stupendo più di una persona, anche grazie a Jhoanna e Gym che indirizzavano bolidi dannatamente precisi rendendo la vita ai tre cacciatori francesi alquanto difficile.
Lucius aveva quasi afferrato il boccino per ben due volte, ma in seguito a scorrettezze che nemmeno lui si era mai abbassato a commettere, lo vide sparire entrambe le volte per un soffio.
Furente con il bamboccio che lo stava marcando a uomo, esplose in sonori improperi che la maggiorparte del pubblico francese non capì. Purtroppo per lui però l’arbitro era poliglotta e questo gli costò un minuto di fermo punitivo a bordo campo che allarmò non poco i suoi compagni visto che il boccino sarebbe stato completamente in balia del suo avversario. Fortunatamente per loro, la piccola sfera dorata si guardò dal farsi scovare nonostante Jacques, il cercatore parigino, avesse perlustrato l’intero campo come un segugio.
Distratti dal rientro di Malfoy, Sirius e Astor non si accorsero che Remus, con tanto di pluffa stretta in grembo con una mano, si era coraggiosamente diretto verso la porta avversaria. Solo l’urlo estasiato di Peter dagli spalti, li riportò alla realtà facendo realizzare loro con terrore che i due armadi che cattivi si stavano scagliando a tutta velocità contro di lui, non avevano la minima idea di rubargli la palla bensì, di farlo precipitare. Scattarono all’inseguimento dell’amico che impavido, mentre continuava a ripetersi una sorta di mantra simile a “Ce la faccio.. ce la faccio.. ce la faccio”, riuscì miracolosamente a scampare all’assalto. In effetti la cosa avvenne in modo del tutto fortuito, aveva per sbaglio urtato il manico della scopa per non perdere la presa sulla pluffa evitando così, con una virata senza precedenti, i due cacciatori che si scontrarono invece fra loro. Svelto passò la grossa sfera a Sirius che sorridente più che mai mise a segno una favolosa rete.
“Ottimo passaggio amore!” gli urlò mandandogli un bacio celato com’era solito fare quando non voleva essere visto a scuola. Remus sorrise e ricambiò. Pessimo errore se si considera la sua poca abilità a governare la scopa e la velocità ridotta di reazione. Il terzo cacciatore nel mentre lo aveva raggiunto e con la scusa di frecciargli a pochi centimetri lo urtò di proposito sbilanciandolo. Moony cadde in avanti ma riuscì ad attaccarsi alla sua comet 2000, che però perse improvvisamente quota, fermandosi solo ad un paio di metri da terra.
Per cercare di aiutare il compagno Sirius ed Astor smisero completamente di giocare e questo lasciò via libera ai loro avversari di poter attaccare senza essere minimamente ostacolati. La cosa, come previsto, risultò assai proficua per la squadra francese che segnò senza alcuna difficoltà.
Fu l’urlo titanico di Lucius il quale, sembrava dovesse sputare le tonsille da un momento all’altro, a far loro notare che se non attaccavano non avrebbero mai vinto. I due ragazzi si ripresero e dopo essersi assicurati che l’amico stesse bene si fiondarono al recupero della pluffa.
La partita non risparmiò alcun colpo basso, Didier e compagni erano molto bravi a nascondere colpi, gomitate, pugni e spintoni con la scusa di avere contatti ravvicinati per recuperare bolidi, pluffa e boccino oppure per ostacolare l’attacco dei cacciatori avversari. Dopo un’ora e mezza di gioco, quando il punteggio era di duecentoventi a centosessanta per i padroni di casa, non c’era giocatore anglosassone che non avesse ben visibile qualche segno sul viso del passeggio dei francesi. Abrasioni, labbra e sopracigli spaccati, graffi e lividi erano ormai un marchio ben distinguibile per ciascuno di loro. L’unica a non aver subito colpi diretti era stata Narcissa perché lontano dal centro nevralgico degli scontri. La cosa però sembrò non impensierire i tre attaccanti che decisi a scaraventarla giù dalla scopa intrapresero un’azione che risultò essere molto confusa anche a chi assisteva dalle tribune. I tre continuavano a tagliarsi vicendevolmente la strada e a passarsi molto rapidamente la pluffa impedendo così di capire chi fra loro avrebbe tirato. Quando Paul il più basso dei tre scagliò la grossa sfera verso l’anello più alto, Narcissa riuscì a fatica a bloccare il colpo, ma questo le fece perdere per un istante il contatto visivo coi tre che non paghi, sferrarrono un secondo colpo subito dopo. La palla schizzò contrò la bella ragazza che la vide solo pochi attimi prima che colpisse la propria spalla. La biondina fu scaraventata all’indietro e sbattè schiena e testa contro il palo alla sua sinistra. Per la seconda volta gli anelli furono salvi ma per la terza volta la pluffa venne recuperata da un francese che scagliò l’ennesimo colpo contro la bella mezza veela, stavolta però non con l’intento di segnare, bensì con il palese scopo di metterla ko definitivamente.
“NOOOO!” gridò Lucius che sbattendosene altamente del boccino si precipitò ad aiutare la ragazza che amava. La palla amaranto venne bloccata dal bel cercatore che si interpose appena in tempo e la fermò con il proprio corpo. Narcissa era ancora intontita per via della botta ma poco le ci volle per intuire che il suo ragazzo non era messo meglio. Il duro colpo all’addome lo aveva fatto barcollare e sembrava reggersi a fatica sulla scopa.
“Lucius!” sussurrò la bella Black “Come ti senti?”
“Sto bene amore e tu?” ansimò lui asciugandosi parte del sangue che gli colava vicino all’occhio destro causato da una forte gomitata ricevuta poco prima.
“Be.. bene ma guardati!”
“E’ tutto ok, adesso prendo quel boccino e poi glielo ficco su per il…”
“LUCIUS ATTENTO!” gridò Astor all’improvviso. Un bolide si stava dirigendo a tutta velocità verso di loro. L’erede di casa Malfoy riuscì a schivarlo per un pelo gettandosi di lato cadendo però dalla scopa. Fortunatamente ci pensò Sirius a recuperarlo a pochi metri da terra ed a riportarlo in sella alla sua Comet.
“Stai bene?” gli gridò.
“Si grazie!” ansimò toccandosi la spalla destra.
“Sicuro?”
“Sicurissimo!” ripetè assottigliando lo sguardo e puntandolo contro i due battitori che se la ridevano come pazzi.
“Adesso mi hanno proprio rotto i coglioni! Non hanno fatto altro che commettere scorrettezze e quello stronzo ne avesse fischiata almeno una” imprecò Black indicando l’arbitro decisamente di parte.
“A chi lo dici! Se è il gioco duro che vogliono posso tranquillamente adattarmi alle loro abitudini” sibilò maligno Malfoy.
“Spacchiamogli il culo Lucius, non per vincere ma per quello che hanno osato fare a Remus e a Lady”
Il serpeverde fece un cenno d’intesa all’eterno rivale e all’unisono si lanciarono chi al recupero della pluffa chi all’inseguimento del boccino. Moony e Narcissa capirono al volo che da quel momento in poi la partita avrebbe assunto un connotato diverso e pregarono che la cosa si risolvesse nel migliore dei modi.
Gym e Blaise gioirono nel vedere i loro due compagni decisi a non farsi più mettere i piedi in testa subendo passivamente colpi bassi senza reagire. Jhoanna dal canto suo era troppo impegnata a evitare di essere disarcionata da un colpo scorretto del cercatore francese il quale, con la scusa di acchiappare il boccino, la urtò di proposito con l’intento di farla cadere.
Il gioco sembrò rianimarsi e i ragazzi anglosassoni iniziarono a restituire, ovviamente senza farsi beccare in flagrante, alcune delle botte prese. Niente di tanto eclatante quanto quelle assestate dai loro avversari ma comunque abbastanza da risultare fastidiose.
Il punteggio dopo due ore di gioco era di duecentodieci a trecento, decisamente a sfavore della squadra ospite, che si vide ingiustamente attribuire falli inesistenti. Punizioni e rigori che aumentarono il distacco di altri quaranta punti.
“Lucius, ora o mai più!” urlò Astor vedendo che solo venti punti gli avrebbero consentito di vincere pur prendendo il boccino, in caso contrario sarebbe stata comunque la sconfitta. Il biondo non sentì perché coinvolto in un inseguimento all’ultimo sangue della preziosa pallina. L’amico sperò vivamente che si ricordasse di lanciare un occhio al tabellone prima di afferrare il dorato trofeo.
Sirius invece, certo che quello fosse l’ultimo pensiero del loro cercatore, anziché attaccare tornò in difesa per aiutare Narcissa la quale, già supportata da Jhoanna e Gym, stava facendo i salti mortali per difendere i tre anelli.
Compresa la decisione del compagno, Astor invece tentò il tutto per tutto per segnare altre reti. Remus, per quel poco che poteva contribuire decise di dargli una mano. Inutile dire che l’impegno profuso non bastò e che gli avversari la spuntarono nel difendere molto bene i propri anelli e riuscirono anche a segnare nuovamente costringendo l’intera squadra anglosassone in difesa.
“Le Pif D'or” gridò lo speaker d’oltre Manica che si stava occupando di gestire la cronaca della partita non appena il boccino volteggiò a pochi metri dalla sua tribuna. Neanche due secondi dopo Lucius e Jacques sfrecciarono rasenti alla postazione ad una velocità incredibile. I due non si stavano risparmiando spallate e insulti, ma Lucius sembrava accusare maggiormente i colpi rispetto al suo avversario.
“Si è fatto male!” sussurrò Narcissa vedendo le smorfie di dolore sul viso del suo ragazzo.
“Se non lo prende, siamo finiti!” esclamò Sirius vedendo i tre cacciatori francesi avanzare minacciosi con l’intento di segnare per l’ennesima volta.
“Ce la farà!” gridò Remus che aggiunse “Attenti!”
La pluffa superò Zabini e Black senza che riuscissero ad intercettarla, miracolosamente però fu respinta da Narcissa che con una virata da guinness dei primati, evitò che entrasse nell’anello più alto. Non le riuscì però di trattenerla e la grossa palla amaranto precipitò dritta in grembo a Lupin il quale, senza pensarci due volte, partì come una saetta verso il portiere francese che distratto, ormai dava per scontato che nessun giocatore avversario lo avrebbe più importunato.
Immediatamente i tre cacciatori partirono all’inseguimento di Remus, seguiti a ruota da Sirius e Astor. Didier fu abbattuto da un bolide scagliato da Jhoanna giusto un attimo prima che afferrasse la scopa di Moony il quale, ringraziò mentalmente la compagna e proseguì imperterrito verso gli anelli che si facevano sempre più vicini. Con lo sguardò cercò il suo ragazzo e Astor, ma nessuno dei due poteva segnare in quanto decisamente impegnati a bloccare gli altri due cacciatori dal raggiungerlo.
“Tocca a me, Dio speriamo di non sbagliare!” pensò il licantropo che ormai giunto a destino tirò come meglio poteva la pluffa cercando di mirare l’anello più alto. La cosa non gli riuscì particolarmente bene perchè dovette schivare ben due bolidi scagliati dai battitori avversari. L’anello più alto venne nettamente mancato ma, per fortuna del lupacchiotto, la pluffa finì invece in quello più basso. L’inghilterra segnò una rete che sarebbe passata alla storia un secondo prima che Lucius afferrasse, con somma soddisfazione e una picchiata vertiginosa, il boccino d’oro. Questo consentì loro di vincere di soli dieci punti.
Esultanti i ragazzi di Hogwarts atterrarono e ancora increduli si abbracciarono festanti. Non potevano crederci, avevano vinto, nonostante tutto erano riusciti a battere i padroni di casa i quali imprecando raggiunsero l’arbitro per lamentarsi. Anche dagli spalti i pochi tifosi inglesi non mancarono di esprimere tutta la loro gioia e felicità con coretti che inneggiavano ai loro amici.
L’allegria purtroppo durò assai poco in quanto il professor Charmant si avvicinò e decretò che la partita fosse nulla, in quanto non poteva essere assegnata l’ultima rete di Lupin perché realizzata dopo che il cercatore aveva afferrato la piccola pallina dorata. Pertanto a parità di punti il match risultava nullo.
“Ma non è vero!” insorse Sirius “Ha segnato prima!”
“Non potete imbrogliare in questo modo!” gridò Zabini che venne bloccato da Gym a fatica.
Remus cercò di spiegare che il tabellone aveva chiaramente riportato il punto prima del classico fischio che decreta la fine della partita quando il boccino viene afferrato ma a poco servì perché l’arbitro non volle sentire ragioni.
Malfoy maledisse tutti gli avversari per il loro subdolo tentativo di defraudarli di una vittoria più che meritata e non risparmiò insulti alquanto coloriti. Jhoanna e Narcissa si limitarono a scuotere la testa schifate, mentre Sirius e Astor a malapena si trattenevano dal saltare addosso ai giocatori avversari i quali, soddisfatti, se la ridevano maligni.
“Ragazzi, possono dire quello che vogliono” esclamò Lupin voltandosi verso gli amici che sconsolati avevano facce deluse ed amareggiate “Ma noi sappiamo che stanno mentendo, sappiamo di aver vinto”
Il sorriso del compagno convinse anche gli altri a sbattersene e tutti ricominciarono ad esultare felici sotto lo sguardo basito della squadra francese e dell’arbitro. Dopo una decina di minuti di balletti della vittoria, risate e coretti che inneggiavano ad Hogwarts ed alla loro abilità, Lucius tirò il boccino in faccia al suo antagonista diretto dicendogli “Indovina dove te lo devi infilare!” e detto questo abbracciò Narcissa complimentandosi per la bravura dimostrata.
Anche Jhoanna e Gym si abbracciarono soddisfatti della loro performance mentre Zabini e il bel Black fecero volteggiare in aria Remus complimentandosi con lui per la splendida partita. In effetti il grifondoro era stato una rivelazione, nel suo piccolo era stato fondamentale per la squadra.
“Che ne dite di andarci a fare una doccia?” propose Narcissa che non vedeva l’ora di lavarsi e trovare un angolino dove poter coccolare il suo Lucius per tutta la sera.
“Ottima idea amore!” rispose Malfoy che gridò “Hey Zab, filiamo a lavarci o ci prendiamo un colpo!”
Astor annuì e raggiunti i compagni serpeverde s’incamminò verso gli spogliatoi.
Lo stesso fecero Sirius e Gym che commentando un paio di azioni avevano seguito gli altri tre.
Jhoanna si avvicinò a Remus e disse “Sei stato davvero bravo!”
“Grazie ma credo che questa sarà la mia prima e ultima esperienza di Quidditch!” ridacchiò lui aiutandola a raccogliere la sua mazza e la scopa.
“Mai dire mai!” rispose l’amica strizzandogli l’occhio.
“Fidati, il Quidditch ed io non siamo compatibili” rise Moony che sentì commenti poco carini alle proprie spalle ma finse di non averli sentiti.
“Che stanno dicendo?” chiese Jhoanna che d’istinto cercò di voltarsi a guardare i giocatori francesi ma non lo fece perché Lupin esclamò “Non girarti e fai finta di non sentirli, stanno decisamente cercando di provocarci, ignorali”
“Remus si stanno avvicinando che facciamo?” chiese allarmata la moretta incamminandosi con l’amico.
“Non preoccuparti, continua ad ignorarli!”
“Chiamiamo gli altri!”
“Sono troppo lontani!” rispose Lupin vedendo che gli amici avevano quasi raggiunto gli spogliatoi.
“Che facciamo se ci…?” ma Jhoanna non riuscì a finire la domanda perché Remus fu voltato con uno strattone e chiaramente insultato.
“BASTARDI!” urlò la battitrice quando il grifondoro fu spintonato malamente.
“Qu’est-ce que vous voulez? Le match est terminé” chiese seccato Moony nascondendo l’amica dietro di sé per proteggerla.
“Casser ton nez!” escalmò il cacciatore sarcastico.
“S’il vous plait fichez-nous la paix!” disse Lupin facendo chiaramente intuire a Jhoanna che aveva detto loro di lasciarli in pace.
I ragazzi francesi fecero finta di pensarci su poi esclamarono “On regret mais… non!”
“Re.. Remus!” balbettò l’inglesina spaventata.
“Corri!” sussurrò il ragazzo che afferrando la sua mazza urlò “CORRI!”
Jhoanna scattò verso gli spogliatoi gridando come una pazza “AIUTO, SIRIUS, GYM AIUTOOOO!”
François e Didier scattarono per inseguirla ma Remus li bloccò dando ad entrambi un colpo con la mazza ad altezza addome, purtoppo non ci riuscì anche con Jacques che lo colpì al viso facendolo cadere a terra.
“AIUTO RAGAZZIIII!” urlò più forte Jhoanna attirando finalmente l’attenzione di Sirius che voltandosi realizzò all’istante che stava accadendo qualcosa di brutto.
“LUCIUS, ASTOR, STANNO PICCHIANDO LUPIN, CORRETE!” gridò Gym che vedendo scattare Black lo seguì a ruota poco dopo.
Nel frattempo il grifone stava cercando, come poteva, di controbattere l’assalto di cinque dei sette giocatori francesi, due si stavano limitando a guardare soddisfatti l’opera dei loro amici.
Quando Sirius e Duan raggiunsero l’amico, questo aveva il viso completamente sporco di sangue a causa di una lacerazione sopra l’occhio destro e inginocchiato si reggeva un fianco dolorante. I due non esitarono un istante si scagliarono furenti contro gli avversari senza risparmiarsi. Specialmente Black pareva animato da un intenso desiderio omicida. Atterrò uno degli assalitori che era in procinto di tirare un calcio al bel ex caposcuola, ormai stremato da una lotta impari. Zabini e Malfoy arrivarono pochi istanti dopo seguiti da Narcissa e Jhoanna. Le due ragazze soccorsero Lupin che nella concitazione potè udire chiaramente il suo ragazzo urlare “QUESTO E’ PER MOONY, PER AVER OSATO SFIORARLO” mentre sferrava una testata in pieno setto nasale ad uno dei cacciatori “E QUESTO E’ PERCHE’ MI SEI STATO SULLE PALLE FIN DALL’INIZIO!” rincarò assestando un calcio niente male nelle palle del giovane che si accasciò lamentoso. Non pago il moro si avventò contro uno dei battitori che minaccioso si stava avvicinando a Narcissa “DOVE CAZZO CREDI DI ANDARE?” gli chiese sbattendolo a terra “COSA PENSI DI FARE? NON LA DEVI NEANCHE GUARDARE!” gli gridò cominciando a colpirlo con una rabbia incontrollata.
La rissa continuò per dieci minuti buoni sino a quando Madame Maxime, il professor Charmant e altri docenti riuscirono a bloccarla. La situazione era a dir poco sconvolgente, non c’era giocatore, eccetto forse le ragazze, a non avere ferite che non sanguinassero. I giovani francesi sembravano aver avuto la peggio benché i rispettivi cugini d’oltre manica non sembravano messi meglio.
“QU’EST-CE QUI C’EST PASSE’?” tuonò la preside furente. Nessuno rispose.
“JE VEUX SAVOIR IMMEDIATEMENT QU’EST-CE QUI C’EST PASSE’ IÇI?” richiese con un tono di voce prossimo a quello di una banshee inferocita.
“Loro ci hanno attaccato!” spiegò timidamente Jhoanna indicando i giocatori avversari.
“QUOI?” urlò la donna “JE N’AI PAS COMPRIS!”
“Vous avez compris très bien Madame” ansimò Remus che guardandola negli occhi aggiunse cambiando lingua “I suoi studenti ci hanno aggrediti senza motivo, senza contare che hanno fatto annullare la partita ingiustamente. Non abbiamo iniziato noi, sono stati loro… ci siamo solo difesi!”
“Monsieur Lupin, non credo che Monsieur Silonte serà contonto de savoir de votre combat. C’est encroyable ce qui c’est passé içi!”
“Concordo, ma dovrebbe insegnare ai suoi alunni a perdere!” replicò il ragazzo mantenedo un tono pacato ed educato.
La donna non ribattè, lanciò uno sguardo furente ai suoi studenti che ovviamente negarono e mentirono spudoratamente dicendo invece di essere stati aggrediti per primi.
Lucius, Sirius ed Astor sussultarono rabbiosi a quelle parole e non riuscendo a trattenersi insorsero contro gli avversari a male parole. La cosa ovviamente non piacque, tanto che le ultime parole della preside furono “Non ammetto cette manière de parler, tornerete a Hogwarts immediatament!”
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Capitolo 39 *** L'espulsione ***
Documento senza titolo
Capitolo 39°: L’espulsione
I tre ragazzi fecero per rispondere ma Remus li fermò.
Tutti furono accompagnati in infermeria e medicati. Gym aveva un mano gonfia, sicuramente aveva rotto un paio di dita durante la lotta, senza contare il naso spaccato. Astor invece aveva riportato numerose escoriazioni al viso e come Lucius poteva vantare ben due costole incrinate e una spalla lussata. Sirius era quello forse messo meglio perché a parte un labbro lacerato, un vistoso ematoma al collo ed un paio di morsi al braccio destro poteva ritenersi quasi incolume. Remus invece le aveva prese anche per lui. Medicandolo risultò avere tre costole spaccate, un profondo taglio sopra il sopraciglio destro, il menisco del ginocchio sinistro rotto e una lieve commozione celebrale.
Ciò nonostante sembrava essere lucido e tentò di spiegare come si erano veramente svolti i fatti.
Madame Maxime risultò purtroppo parecchio sorda al riguardo, tantè che Black, Duan, Zabini e Malfoy furono caldamente invitati ad andarsene non appena possibile, ovvero non appena fossero stati dimessi.
“Se andate via voi, veniamo anche noi!” esclamò Narcissa che con sguardo altero e sdegnato fulminò i giocatori avversari sdraiati poco più in là.
“E’ incredibile!” gridò Jhoanna la quale, schifata da tanta ottusità, maledì il giorno che aveva dato il proprio nome per aderire a quello scambio culturale “Voglio tornarmene a casa, non ci resto in questa scuola di bastardi”
“Non solo hanno rubato la partita, ci hanno aggrediti e la colpa è nostra.. la cosa ha del ridicolo!” asserì Duan gemendo di dolore.
“Devono solo ringraziare che non avevo la mia bacchetta con me!” fu il commento lapidario di Lucius lasciando chiaramente ad intendere che alcuni dei loro aggressori avrebbero riportato molto più che qualche naso spaccato o costola incrinata.
“Non hanno neanche avuto le palle di attaccarci quando eravamo insieme!” commentò Astor voltandosi a guardare Sirius che ancora furente aggiunse “Sono dei luridi codardi!”
“A proposito Black, volevo ringraziarti per aver difeso Narcissa” disse Malfoy scoppiando a ridere “Mr mani lunghe riderà poco con due denti di meno!”
“Scherzi, è mia cugina, le voglio bene… se non mi fermavano a quello gli cambiavo i connotati!” Rispose il moro ricambiando il sorriso.
“Bel destro Sirius!” aggiunse la biondina che si alzò e gli posò un delicato bacio sulla guancia.
“Non dovevano osare fare una cosa del genere”
“Comunque poco male ragazzi, tra tre ore ce ne toriamo a casa!” esclamò Jhoanna che voltandosi verso Remus il quale era rimasto in silenzio fino a quel momento, chiese “Come stai? Sei stato molto coraggioso ad affrontarli da solo!”
“O molto stupido, dipende dai punti di vista” ribattè lui.
“Se non fosse stato per te, avrebbero picchiato anche me!”
“Mi devi un ballo allora” ansimò il lupacchiotto dolorante.
“Anche due!” sorrise la bella battitrice.
“Attento Black che quella ci prova!” sussurrò Malfoy strizzandogli l’occhio in modo che solo il grifondoro, seduto poco distante da lui, potesse sentirlo.
“Fottiti!” fu la risposta dell’altro che placido aggiunse “Mi sono già scaricato per oggi e poi… picchiare una ragazza non mi da la stessa soddisfazione!”
Il serpeverde scosse la testa divertito e replicò “Sì raccontala a qualcun altro, se gli saltasse addosso vedremmo Jhoanna volare giù dalla finestra!”
“Piantala scemo!” sussurrò Paddy che a quelle parole era arrossito.
Lucius scoppiò in una risata che catturò l’attenzione anche degli altri compagni “Che c’è?” chiese vedendo i loro sguardi stupiti “Non si può neanche più ridere?”
“Da solo e senza motivo?” domandò Gym curioso.
“Bhè sì, pensavo a… a… quanto sono geloso di Narcissa. Per lei farei veramente di tutto!” mentì calcando con la voce sull’ultima frase. Il cacciatore rosso oro capì che quella battutina era indirizzata a lui.
“Sei impazzito?” chiese Astor “E di grazia, dov’è la novità da cui ti scaturisce tutta questa ilarità?”
“Che c’è Zab, tu per amore non faresti di tutto?”
“Certo ma da quando ti sorprende e ti fa così ridere?”
Un’altra risatina e Lucius rincarò “Che palle che sei, sono sicuro che Sirius tutte queste menate non se le fa, vero?”
Il grifone balbettò un imbarazzato “No certo!”
“Ho capito, la botta in testa che ti ha dato il portiere ti ha rimbambito!” esclamò Zabini facendo spallucce.
“Forse, chi può dirlo!” esclamò l’amico guardando Sirius divertito.
“Più rincoglionito di così non si può, sarebbe un record!” replicò Black fulminandolo con lo sguardo facendogli chiaramente intuire di dare un taglio a quegli sguardi complici e a quelle battutine fuori luogo.
Una risata generale risuonò nell’infermeria ma fu presto smorzata da una voce alle loro spalle che asserì “Voglio che restiate, ho parlato con Madama Maxime cercando di spiegarle come sono andati i fatti. Sono un caposcuola spero che mi ascolti!”
“Joyce!” disse Remus vedendola.
“Mi dispiace così tanto!” sussurrò la ragazza avvicinandosi ai letti dov’erano sdraiati i ragazzi anglosassoni “Sapevo che sarebbe finita così!”
“Non preoccuparti, come vedi stiamo bene!” la rassicurò Sirius “Un po’ ammaccati forse, ma decisamente soddisfatti”
“Come no, ma se siete a pezzi!” balbettò lei voltandosi a guardare Lupin che le sorrise e le asciugò una lacrima che le stava inumidendo la guancia sinistra “Non è giusto che vi mandino via!”
“E’ meglio così, tanto qui non vogliamo restarci!” disse Jhoanna decisa.
“Già, chi non ci vuole non ci merita!” rincarò Narcissa dando un bacio appassionato al suo ragazzo.
“E’ tutta colpa mia, avrei dovuto avvertire prima la preside delle loro intenzioni!” tremò la biondina scoppiando a piangere.
“Ma che dici Joy, non dire ciocchezze, sai di non avere colpe” la rincuorò Moony.
“Oh Re.. Remus, co..come mi disp..iace” singhiozzò “Guarda che ti hanno fatto!”
“Stò benissimo e poi le avrò prese ma le ho anche date credimi!” scherzò lui.
“Vi mancava solo un mese e poi il vostro soggiorno sarebbe finito” mormorò la bella francesina sempre più affranta.
“Piccola, tanto noi ci si vede a Natale, non preoccuparti!”
Lei annuì poco convinta e aggiunse “Però sarebbe stato bello avervi qui ancora un po’!”
“Poco male, sarà per un’altra volta!” rispose l’amico che impallidì nel vedere Madama Maxime entrare in infermeria seguita da Silente in persona.
“Pro.. professore!” balbettò il licantropo abbassando svelto lo sguardo imbarazzato.
“Buongiorno Remus, ragazzi!” esclamò l’uomo.
Nessuno dei suoi studenti ebbe il coraggio di guardarlo negli occhi, tutti erano ben consapevoli di quanto venire alle mani fosse da lui ritenuta azione disdicevole.
“Signore noi… siamo molto dispiaciuti per l’accaduto!” balbettò Lupin con un filo di voce.
“Lo so!”
Quella risposta gelò il sangue nelle vene di tutti i presenti.
“Siamo mortificati, non ci saremmo mai permessi di recare offesa a nessuno, specialmente all’ospitalità di Madame Maxime”
“Lo so!” rincarò il vecchio docente.
“Le assicuro che nessuno di noi voleva deluderla e infangare il nome di Hogwarts!”
“Lo so!” ripetè per la terza volta il loro preside.
“Signore noi…” provò ad aggiungere il grifone ma questa volta venne interrotto dall’uomo che sorridente disse “Ho chiarito con la preside quanto accaduto, come potete ben immaginare tutti coloro che sono stati coinvolti in questa rissa dovranno tornare ad Hogwarts con me, mentre gli altri potranno proseguire e terminare il loro soggiorno culturale. Sapete che non tollero la violenza e anche se provocati, devo prendere provvedimenti al riguardo”
“Co.. cosa significa signore che resteremo?” chiese timidamente Jhoanna.
“Che non dovrete andarvene!” spiegò banalmente Silente.
“”Co.. cosa??” balbettò la moretta.
“So che mi avete capito, lei, la signorina Black, il signor Minus, la signorina Wade e il signor Spal potrete rimanere. I signori Black, Malfoy, Duan e Zabini invece torneranno ad Hogwarts con me stasera dopo cena”
“Ma signore noi veramente preferiremmo venire con voi, sa qui non ci sentiamo molto..”
“Capisco, ma perché sprecare un’ottima opportunità per imparare? Beauxbatons può offrirvi parecchio, cogliete l’occasione e non sprecatela!” spiegò l’uomo strizzandole l’occhio mentre la preside francese annuiva concorde.
“Scusi professore” intervenne Moony sorpreso “Anch’io ho fatto a botte, perché devo restare?”
“Perché sei conciato male caro Remus? Ho parlato con l’infermiera e mi ha sconsigliato categoricamente di farti affrontare un viaggio “Ripartirai quando ti sarai ristabilito!”
“Ma veramente io preferirei…”
“Restare sdraiato e saldare come si deve tutte le ossa rotte!”
Lupin capì che di discutere con Silente non c’era storia, così si limitò ad annuire e poi dispiaciuto lanciò uno sguardo più che esplicito a Sirius il quale, in silenzio, stava imprecando in quattordici lingue diverse.
I due presidi si congedarono lasciando gli studenti da soli i quali, ancora sconvolti, non proferirono parola per dieci minuti buoni. A rompere quel silenzio pesante ci pensarono Sirius e Lucius che imprecarono all’unisono un sonoro e alquanto esplicito “MA PORCA PUTTANA LADRA!”
“Io non ce la lascio Narcissa qui da sola per un altro mese!” sibilò Malfoy “Con quello che è successo poi!” aggiunse oltremodo seccato.
“Non esagerare amore!” esclamò la ragazza ormai rassegnata alla decisione del preside.
“Non esagerare? Come faccio a star tranquillo sapendo che ti proteggeranno quell’impiastro di Timothy Spal, che non perde la testa perché ce l’ha attaccata al collo e quell’idiota cagasotto di Peter Minus, un imbarazzante scherzo della natura che si spaventa della sua stessa ombra!”
“So difendermi da sola!”
“AH!” fu la risposta onomatopeica del biondo che scuro in viso incrociò le braccia e tacque.
“Merda!” fu invece l’unico commento udibile in un insieme di mormorii incomprensibili che il bel Black si lasciò scappare.
“Cosa vuol dire AH!” chiese la bella mezza veela, a cui cominciò a pulsare la vena sulla tempia destra “Mi credi tanto cretina da non saper tenere a bada quattro sfigati francesi?” tuonò offesa.
Lucius non rispose e si limitò a guardarla in modo che sottolineava l’ovvietà della sua domanda.
“NON TI PERMETTERE MALFOY, NON OSARE TRATTARMI COME UNA BAMBOLINA SCEMA DA SALVAGUARDARE. TI RICORDO CHE NON HO ALCUN PROBLEMA A FARMI RISPETTARE, CON O SENZA DI TE CHE MI FAI DA BALIA!” Urlò furibonda puntandogli il dito contro.
“Abbassa quel dito e non osare urlarmi contro!” replicò serafico lui “Se permetti mi preoccupa lasciarti qui da sola, cosa dovrei fare secondo te i salti mortali dalla gioia?”
“Smettila di trattarmi come una bambina Lucius, so badare a me stessa!”
“Non ho mai detto questo, non mettermi in bocca parole che non ho neanche lontanamente pensato”
“Allora forse faresti meglio a tacere!” lo freddò lei voltandosi a guardare altrove.
“Cos…?” partì in quarta il biondo ma venne interrotto da Lupin che esclamò “SMETTETELA DI LITIGARE, TANTO NON SERVE A NULLA. SILENTE HA GIA’ DECISO E NIENTE GLI FARA’ CAMBIARE IDEA. PERCIO’ PERCHE’ NON VI GODETE GLI ULTIMI MOMENTI CHE POTETE TRASCORRERE INSIEME, INVECE DI SPRECARLI A BATTIBECCARE STUPIDAMENTE!”
Nessuno osò fiatare eccetto Sirius il quale, ovviamente facendo riferimento a ben altra coppia, disse “La fai facile tu, mettiti nei loro panni!”
“L’ho fatto, preferirei starmene abbracciato con la persona che amo piuttosto che litigarci insieme, tu no?” replicò deciso facendogli chiaramente intendere a chi si stava riferendo.
Il moro non rispose, si alzò e stizzito entrò in bagno chiudendo dietro di sé la porta talmente forte che fece tremare più di una finestra.
“Decisamente lui vorrebbe litigare!” esclamò Jhoanna vedendolo reagire così.
“Lo capisco!” asserì Zabini incazzato tanto quanto gli amici. Per più motivi gli spiaceva tantissimo andarsene e poteva comprendere cosa stesse provando Sirius in quel preciso istante.
“Andiamo Astor, perché diavolo non crescete tutti quanti! Cosa ne possiamo? Niente e allora perché stare qui a mangiarsi il fegato per nulla?”
“Perché ci ruga da morire, ci spiace non poter finire lo scambio culturale, ci rammarica aver deluso Silente e soprattutto non vogliamo lasciarvi qui da soli, era bello condividere quest’esperienza con tutti voi!”
“Certo che era bello, ma purtroppo non continuerà pertanto perché non ci rilassiamo e ci godiamo le ultime ore che ci sono state concesse?”
“Perché al momento abbiamo le palle che ci girano come un frullatore, ecco perché!”
“Ottimo allora aspettiamo che smettano di girare!” rispose il grifone sarcastico.
Quella battuta strappò un sorrisino a Zabini che commentò con un deciso “Coglione!”
“Tanto non ce la fai a tenermi il muso finiscila!”
“Non ti sopporto quando fai così!”
“Lo so!” ridacchiò il lupacchiotto che gemette poco dopo per il dolore alle costole. Quella discussione non era stata una gran bella pensata viste le sue condizioni.
In quel preciso istante Sirius uscì dal bagno, sguardo basso e morale sotto le scarpe. Raggiunse i compagni e imbarazzato mormorò “Scusate, so di aver esagerato!”
“Tranquillo Sirius, hai espresso lo stato d’animo di tutti” disse Duan che si voltò a guardare Jhoanna e chiese “Mi daresti una mano a preparare il mio baule?”
“Certo!” rispose tristemente l’amica che lo seguì fuori dall’infermeria.
“Vado anch’io!” esclamò Astor il quale, anche se a fatica si alzò e lentamente raggiunse la porta dell’immensa stanza.
“Sicuro che ce la fai?” chiese Remus vedendolo barcollare.
“Pian pianino, non ho fretta!” rispose regalandogli un sorriso per l’interessamento dopodichè, voltandosi verso il compagno di casa, aggiunse “Perparo anche il tuo!”
“Grazie Zab” disse Malfoy che fece cenno a Narcissa di avvicinarsi e con un colpo di bacchetta spostò un paravento in modo che restassero nascosti agli occhi degli altri degenti.
L’ultima cosa che Lupin vide prima di voltarsi a guardare Sirius fu Lucius accarezzare la guancia della bella biondina e sussurrarle dolcemente qualcosa all’orecchio riuscendo a strapparle un sorriso compiaciuto.
“Paddy..” sussurrò vedendo che il moretto stava guardando ovunque fuorchè lui negli occhi.
“Paddy ti prego” gli ridisse teneramente cercando di catturare la sua attenzione.
“Amore guardami!” lo esortò infine riuscendo nel suo intento.
Quando i loro sguardi si incontrarono Moony potè notare un velo acquoso offuscare il blu zaffiro di Sirius il quale, riuscì solamente a mormorare uno sconsolato “Mi dispiace”
“Tornerò presto da te, il tempo di rimettermi in forma e poter affrontare il viaggio”
“No, non per quello.. cioè anchema..”
Il lupacchiotto lo fissò confuso e il moro aggiunse “Mi dispiace Moony, non ho saputo proteggerti, perdonami”
“Che stai dicendo amore, non è assolutamente colpa tua!”
“Sì invece, se non mi fossi allontanato con Gym, avrei potuto aiutarti e loro non..”
“Sirius, non darti colpe che non hai, nessuno di noi poteva immaginare quello che avrebbero combinato. E’ andata pazienza!”
L’erede di casa Black scosse la testa poco convinto e strinse i pugni rabbioso.
Remus gli sorrise e fece scivolare la propria mano su quella del suo ragazzo che a quel tocco un poco si rilassò.
“Visto che torni prima, vedi di non farmi ingelosire più del dovuto!” sussurrò strizzandogli l’occhio.
“Co..cosa?”
“Non fare il finto tonto caro signor Balck, sai che tutta Hogwarts ti muore dietro, preferirei non tornare e trovarti avvinghiato con una delle sorelle Bishop in qualche cantuccio oscuro o peggio ancora scoprire che non saranno le labbra di qualche bella ragazza ad intrattenerti bensì le forti braccia di qualche ragazzo intraprendente” scherzò il bel licantropo il quale, pur sapendo quanto i sentimenti del moretto fossero profondi e sinceri, volle prenderlo un po’ in giro.
“Re.. Remus non crederai che dopo quello che abbiamo passato, dopo che ho fatto di tutto per dimostrarti quanto ti amo, non penserai davvero che possa tradirti e buttare tutto all’aria con chissà chi?”
“Certo che no! Volevo solo vedere la tua faccia allucinata!” rispose sorridente riuscendo finalmente a strappargli un piccolo accenno di sorriso.
“Andiamo malmostoso, avvicinati e dammi un bacio” lo invitò Moony.
“Come farò senza di te?” ansimò Sirius dopo che le loro labbra si staccarono per consentirgli di riprendere fiato.
“Una settimana, forse due non di più!”
“Scommetto che ti faranno restare, sei l’impersonificazione del bravo ragazzo!”
“Proprio non mi conoscono allora?” bisbigliò Remus mordicchiando il labbro inferiore dell’altro il quale sorrise e lo coinvolse nell’ennesimo bacio appassionato.
“Mi mancherai da morire!”
“Lo spero!”
“Perché ne dubiti?”
“No scemo, se ti mancherò almeno un quarto di quanto tu mancherai a me, sarà una separazione decisamente poco gradita per entrambi”
“Scusa per come ho reagito prima io…”
“Mi sarei stupito del contrario amore, ti amo anche per questo tuo lato impulsivo e passionale e poi scommetto che anche Lucius e Narcissa hanno seguito il mio consiglio” ridacchiò Lupin indicando con la testa il paravento dietro a cui i due serpeverde si stavano baciando appassionatamente da almeno un quarto d’ora buono.
“Ti amo Remus, non lo scordare mai!”
“Non ho nessunissima intenzione di farlo!”
“Quando tornerai da me sarò li ad aspettarti!”
“Non vedo l’ora!” ansimò il bel lupacchiotto.
“Remus senti..” balbettò Black “Come farai qui da solo, tra una decina di giorni ci sarà la luna piena?”
“Tranquillo, Joyce mi aiuterà e poi ho con me la pozione calmante di Madama Chips”
Il moretto sospirò per niente rassicurato.
“Ho anche l’altra!” aggiunse Moony strizzandogli l’occhio.
“Quale?”
“Quella che placa i miei bollenti spiriti!”
“Oh!” fu il commento di Sirius che a tutto stava pensando fuorché a quel piccolo particolare “Oohhh!” ripetè realizzando a cosa sarebbe andato incontro il suo ragazzo.
“Non preoccuparti amore, m’imbottirò talmente tanto che l’unica voglia che avrò, sarà quella di dormire!”
“Fantastico, ora si che parto sereno e rilassato. Tu a Parigi, in piena rivoluzione ormonale con Joyce a portata di mano” sospirò sconsolato il moretto che disperato si lasciò cadere accanto all’altro affossando il viso nell’incavo del suo collo.
“Amore, vediamo se può rincuorarti sapere che visto che l’abbiamo fatto, sei tu il mio compagno”
“La tua anima gemella!” sussurrò Black con la vocina da bimbo piccolo.
“Già il solo e l’unico per tutta la vita. Come lupo non posso ignorare questo legame, non lo farei neanche come uomo ma ti assicuro che come animale non lo spezzerei per nulla al mondo. Anche se dovessi avere degli istinti non ti tradirei mai”
“Questo un pochino mi rincuora ma tu bevila lo stesso la pozione anti bollori” mugugnò baciandogli sensualmente il collo.
Remus ridacchiò e rispose “Va bene piccolo Sirius, tu però promettimi che non ti preoccuperai?”
“Perché dovrei? Il mio ragazzo, sarà a Parigi, nella città dell’amore eterno, lontano migliaia di miglia e in compagnia di una sventola da paura, che guarda caso è perdutamente innamorata di lui. Già questo dovrebbe allarmarmi ma, che vuoi, il ragazzo in qustione sarà anche ormonalmente instabile, visto che nella settimana che precede e segue la luna piena, i suoi istinti sono lievemente messi sotto pressione. Rammento lo scorso mese quando m’implorava di farlo in qualsiasi luogo fosse minimamente riparato da occhi indiscreti” commentò sarcastico Sirius.
“Smettila scemotto!” rise Remus “Sai che ormai con Joyce la questione è chiarita!”
“Anzi no ora che ci penso, me l’hai proposto anche davanti all’alloggio della professoressa McGranitt, santa donna che se solo ci avesse visti le sarebbe preso un colpo apoplettico e ci sarebbe rimasta secca!” aggiunse il bel cacciatore incurante dell’ultima affermazione del suo ragazzo il quale viola in viso negò spudoratamente.
“Oh si caro mio, le tue parole esatte sono state “Ti prego amore, facciamolo qui, ora, non resisto, ti voglio da impazzire, che si fottano tutti, al diavolo le regole e il buon senso!” recitò Black al quale, evidentemente, quella frase era rimasta parecchio impressa.
“Non me lo ricordo!” mentì Lupin imbarazzato.
“Bugiardo!” sorrise il suo amante che rubandogli un bacio sensuale rincarò “E’ impossibile scordarsi di te che mi sbatti al muro e mi strappi la camicia con un colpo secco”
“Che vergogna!” mugugnò Moony “Ti rendi conto, divento un maniaco!”
“Si e mi piaci da impazzire in quei momenti. Non che normalmente tu non mi piaccia, ma quando sei così disinibito mi mandi letteralmente fuori di testa! Fortunatamente quando tu sei così lanciato io sembro invece diventare più saggio, il che ha del miracoloso visto che nonostante tutto riusciamo ad evitare punizioni esemplari o peggio ancora, l’espulsione per atti osceni in luogo pubblico”
“Quando tornerò recupereremo il tempo perso!” sussurrò Remus all’orecchio dell’altro che si aprì in un dolce sorriso e annuendo si limitò a guardarlo innamorato.
“Credo che tu debba andare a preparare il tuo baule!”
“Non voglio, tanto dubito che mi lasceranno qui, che aspettino!” mormorò il bel moretto.
“Amore non trovo saggio far aspettare il professor Silente!”
Sirius fece un profondo respiro poi chiese “Ti è sembrato arrabbiato?”
“Di certo non sprizzava gioia!”
“Credi che ci punirà?”
“Non lo so, il preside è un uomo corretto, è anche vero che lo abbiamo messo in una posizione spiacevole, dovrà sicuramente prendere dei provvedimenti”
“Mi spiace ma deve anche capire che non potevamo fare altrimenti!” sussurrò Paddy.
“Infatti lo capisco!” disse una voce alle sue spalle che fece sobbalzare Sirius che cadde dal letto sbattendo il suo bel sedere a terra.
“Si.. signore” mugugnò il malandrino dolorante “Stavo giusto appunto andando a preparare il mio baule!” aggiunse massaggiandosi la parte lesa.
“Mi sembrava di aver sentito che un po’ di ritardo non avrebbe compromesso la tua partenza” esclamò l’uomo regalandogli un sorriso.
“Scusi!” balbettò il ragazzo “Io non volevo.. non..”
“Non importa Sirius, ci tenevo a spiegare a te, a Remus e al signor Malfoy il perché della mia decisione. Con il signor Duan e il signor Zabini ho già parlato”
“Certo!” balbettò Paddy che guardò prima il paravento poi di nuovo il preside.
“Signor Malfoy può essere così cortese da staccare momentaneamente le sue labbra da quelle della signorina Black ed unirsi a noi?” chiese gentilmente Silente.
“Scu.. scusi signore” balbettò Lucius che tutto arruffato e visibilmente accaldato spostò il paravento ed abbozzò un mezzo sorriso imbarazzato “Ero giusto.. cioè stavo.. io non.. diceva?”
Remus e Sirius scoppiarono a ridere, così come l’anziano professore e Narcissa la quale si sedette accanto al suo ragazzo e gli diede un bacio sulla guancia.
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Capitolo 40 *** Hogwarts dolce Hogwarts ***
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Capitolo 40°: Hogwarts dolce Hogwarts
“Ottimo visto che ho l’attenzione di tutti, ci terrei a dirvi due parole” disse il preside sedendosi sul letto di Remus “Innanzi tutto farvi sapere che l’intera squadra francese che vi ha attaccato, è stata punita in quanto i suoi componenti hanno confessato di essere stati loro a cominciare la rissa”
“Davvero?” chiese stupita Narcissa “Non me lo sarei mai aspettata un comportamento così corretto”
“Mi sembra alquanto strano come atto di pentimento, perché non l’hanno detto subito?” domandò Lucius sospettoso “Tu che ne dici Black?” chiese guardando Sirius che fece spallucce e rispose “Poco importa immagino, tanto siamo fuori lo stesso, giusto signore?”
“Aimè si, verrete lo stesso espulsi per aver reagito, ma ci tenevo a dirvi che anche se in modo non del tutto spontaneo, visto che sono stati caldamente pregati di bere del veritaserum, i sette giocatori avversari hanno confessato di avervi provocato, confermando le vostre versioni”
“Bhè è già qualcosa” disse Lupin.
“Se non altro sanno che non siamo dei bugiardi” mormorarono Lucius e Sirius all’unisono guardandosi.
“Questo non l’ho mai creduto” esclamò il preside cercandoli con lo sguardo uno per uno “So che siete amareggiati per quanto accaduto e so anche che vi spiace lasciare qui alcuni vostri amici, ma sarebbe un peccato precludere la possibilità di finire questo scambio anche a chi, non ha partecipato alla rissa” aggiunse il preside “Poter studiare da vicino le abitudini e la cultura di un’altra nazione è un’esperienza irripetibile e che non avrebbero modo di ripetere”
“Signore, la cosa che ci dispiace di più è averla delusa” sussurrò Sirius stupendo tutti, in primis il proprio ragazzo “Sappiamo quanto non tolleri gli scontri fisici e quanto sia contrario a palesi dimostrazioni di stupidità ed impulsività ma in quel momento, la rabbia ha avuto il sopravvento sul buon senso. Parlo specialmente per me, so di avere reagito nel peggiore dei modi, ma quando ho visto Remus riverso a terra e quattro di loro intenti a picchiarlo, non ci ho più visto. L’unica cosa che desideravo era fargliela pagare”
Ci fu un attimo di silenzio che preoccupò il grifone e compagni poi Silente rispose “Lo so e non credere che non vi capisca. Benché la violenza non si vinca con altra violenza, sono anche dell’idea che delle volte combattere per ciò che è giusto non solo sia necessario, ma anche doveroso”
“Però l’abbiamo messa in una posizione difficile” aggiunse il bel cacciatore rammaricato.
“Ci spiace se Madame Maxime si è lamentata con lei del nostro comportamento” aggiunse Malfoy sincero “Non era nostra intenzione infangare il nome di Hogwarts”
“Ne tanto meno la sua rispettabilità” rincarò Narcissa.
“Ragazzi, non sono deluso di voi, sono solo dispiaciuto per voi. Volevo che questo soggiorno potesse trascorrere nel migliore dei modi per tutti, ma a quanto pare Beauxbatons non è pronta per un’interazione culturale. Madame Maxime è d’accordo con me, non ci saranno altri scambi sino a quando non lo riterremo entrambi più che fattibile”
“Signore quando partiremo?” chiese il moretto.
“Tempo di lasciarle preparare il bagaglio caro signor Black, Hogwarts ci aspetta!”
Sirius annuì, svelto si congedò e corse a preparare il suo baule. Malfoy fece altrettanto seguito da Narcissa, voleva essere sicuro che Astor avesse preso tutte le sue cose, dimenticare qualcosa di suo in quella scuola lo avrebbe seccato alquanto. Così in infermeria restarono solo Silente e Remus Lupin.
“Come ti senti?” chiese l’uomo una volta soli.
“A pezzi, ho un dolore lancinante al costato e la testa mi pulsa da morire” rispose sinceramente lo studente.
“Immagino, dai racconti dei ragazzi francesi direi che non si sono risparmiati”
“Per niente!” sorrise il lupacchiotto.
“A tal proposito, volevo dirti che Madame Maxime ha revocato la tua espulsione. Ti permetterà di restare e finire lo stage insieme ai tuoi compagni”
“Oh capisco signore” mormorò il grifondoro da un lato felice ma dall’altro preoccupato per come avrebbe reagito Sirius una volta al corrente della cosa.
“Che c’è, non vuoi restare?”
“No, non è questo signore è solo che.. vede io.. vorrei ma.. come spiegarle”
“Se ti stai preoccupando per un certo moretto di nostra conoscenza, non devi. Sirius è un ragazzo intelligente, sa che questa è una grossa opportunità per te e sono sicuro che stringerà i denti e saprà resistere per tre settimane”
“Torniamo prima allora?” chiese sorridente il licantropo.
“Si pensavo di farvi tornare per il ballo che si terrà il quindici dicembre. Ci terrei che tutta la scuola fosse al completo quella sera. Ovviamente a loro non lo dirò, vorrei che fosse una sorpresa”
“Trovo sia una bella idea” commentò il ragazzo.
“Provvederò anche a dirgli della tua revoca di espulsione a tempo debito, non temere”
“Mi dispiace vederlo stare male, tutto qui!”
“Sono certo che James saprà come distrarlo” sorrise il preside strizzando l’occhio al suo alunno.
“Ah di questo non ne dubito signore”
“Piuttosto, stavo dimenticando, questa è arrivata per te ieri. Ho pensato che ti facesse piacere leggerla” disse l’uomo passandogli una missiva.
Il ragazzo ringraziò e dopo averla aperta sorridente esclamò “E' di mia madre, le risponderò appena mi sarà possibile. Che sciocco è vero non le avevo detto come indirizzare le lettere qui, ecco perché l’ha spedita a voi”
“Poco male, come vedi è arrivata comunque a destino!”
In quel preciso istante Madama Maxime seguita da Sirius, Gym, Astor e Lucius fece il suo ingresso in infermeria. Ciascuno dei ragazzi indossava il mantello ed aveva rimpicciolito il proprio baule pronto per affrontare il viaggio di ritorno a casa. Narcissa e Jhoanna avevano preferito salutare gli amici nei dormitori ed evitare così addii strappalacrime.
I quattro espulsi si avvicinarono al letto di Remus e lo salutarono, l’ultimo fu Sirius che senza farsi vedere riuscì a rubare un casto bacio al suo ragazzo che si limitò a strizzargli l’occhio ed a sussurrare un dolce “Ci vediamo presto”
“Direi che siamo pronti!” esclamò Silente che salutata la preside francese attivò la passaporta che li avrebbe ricondotti ad Hogwarts. Pochi istanti dopo al consueto strappo all’ombelico i cinque viaggiatori si ritrovarono nel bel mezzo della sala grande, gremita di studenti e professori ancora intenti a cenare.
Sotto lo sguardo sorpreso dei presenti, che tutto si aspettavano fuorché di rivedere i loro amici, senza proferire verbo ognuno raggiunse il proprio tavolo e la cena poté ricominciare.
“Ciao” balbettò Potter “Che diavolo ci fai tu qui?” chiese vedendo il suo migliore amico sedersi al tavolo.
“Storia lunga!” Rispose l’altro sfilandosi il mantello.
“Che hai fatto al viso e al collo?” domandò Lily vedendo le abrasioni.
“Rissa!”
“No!”
“Si”
“Dov’è Moony?” chiese la bella serpeverde.
“A Beauxbatons, è in infermeria, a lui l’hanno rimandata l’espulsione. Era conciato troppo male per poter viaggiare”
“ESPULSO? MA COME? QUANDO? PERCHE’?” insorse James scioccato.
“Che avete combinato?” domandò la Evans con tono più pacato portandosi una mano al viso.
Sirius raccontò quanto accaduto ai suoi amici, così come stavano facendo i suoi compagni di sventura ai loro tavoli, ben presto un brusio insistente si propagò per la sala e più di una persona lanciò occhiate maligne al tavolo dei ragazzi francesi.
“Accidenti mi dispiace Sir, peccato”
“Già due settimane senza Moony e per giunta c’è la luna piena”
“Saprà cavarsela” disse Lily.
“Lo so è che preferivo averlo qui, tutto qua!”
“Guarda che non si è arruolato nella legione straniera, lo rivedrai presto” commentò Potter alzando gli occhi al cielo.
“Tu non sai cosa ho dovuto passare in questi giorni, se te lo raccontassi non mi crederesti”
“Prova sono tutto orecchie”
“Te la ricordi Joyce?”
“La famosa Joyce, la vicina di Moony, quella del bacio?”
“Si lei!” sospirò Sirius.
“Che ha fatto, ci ha provato?”
Lo sguardo di fuoco del moro fece intuire a James che forse non era buona cosa scherzare su quell’argomento, così si armò di un sorriso comprensivo e disse “Che ne dici di raccontarmi com’è andata?”
La nottata passò così per i due malandrini, tra confidenze e racconti particolareggiati di quanto accaduto nel periodo in cui erano rimasti separati.
“Davvero le hai detto quella cosa?” chiese l’indomani a colazione James ripensando a quanto l’amico gli aveva raccontato la notte prima.
“Si”
“Non ti ho chiesto come l’ha presa Moony?”
“Indovina?”
“Immagino. Conoscendolo avrete litigato di brutto”
“La peggior litigata mai fatta, ma poi..” sussurrò imbarazzato il moro “Abbiamo anche fatto pace”
James sorrise vedendo l’emozione colorare le guance del suo migliore amico il quale, sospirando, aggiunse “Lo amo da morire J, nessuna delle ragazze con cui sono stato mi ha mai fatto sentire bene come quando sto con lui. E’ incredibile, quando siamo insieme tutto diventa bello, tutto assume un significato diverso. Non so come spiegarti ma Remus mi completa, riesce a capirmi, ad infondermi sicurezza. Mi fa sentire amato per quello che sono e non perché mi chiamo Black di cognome, lui mi rende migliore”
Potter annuì e sorridendo disse “Finalmente capisci come mi sento io quando sto con Lily!”
“Si, finalmente riesco a capire cosa intendevi quando mi parlavi di amore assoluto, finalmente comprendo cosa volevi dirmi con l’amare incondizionatamente. E’ così che mi sento quando sto con lui e non mi era mai capitato prima”
“Sono felice per te Paddy, che farai dirai a tutti del vostro amore o vuoi tenertelo per te”
“Appena torna me lo bacio davanti a tutti, in modo che l’intera scuola capisca che Remus J. Lupin è proprietà del sottoscritto. Non m’importa di ciò che possono pensare gli altri, lo amo, di tutto il resto non m’importa”
“Ottima scelta direi” esclamò Potter che fece per aggiungere dell’altro ma vedendo Zabini avvicinarsi sussurrò “Accidenti guai in vista”
Sirius si voltò e vide il moretto che cortesemente lo salutò.
“Ciao Astor, siediti!” disse Black stupendo il suo migliore amico.
Il serpeverde annuì poi disse “Scusate non volevo disturbarvi è solo che…” ma si fermò perché vedendo la faccia allibita di Potter, la cui mascella toccava letteralmente il tavolo, chiese “Cosa?”
“Voi due non.. si insomma siete seduti vicini e non.. da quando siete diventati amici?”
I due mori si fissarono poi facendo spallucce risposero all’unisono “A Versailles!”
“Ah bhè certo che sciocco!” commentò James ancora scioccato ma felice di non dover sedare una rissa tra i due.
“Che ti serve?” domandò Sirius voltandosi a guardare Zabini.
“E’ Lucius” sospirò il serpentello “Non ha gradito essere stato espulso e.. insomma lo conoscete, s’è messo in testa di farla pagare ai ragazzi francesi che sono qui”
“Tipico di Malfoy!” commentò Potter “Ma quando crescerà?”
“Ho provato a dissuaderlo ma non vuole sentire ragioni. Ti prego Sirius prova a parlarci tu, cerca di farlo ragionare. Silente è stato assai magnanimo con noi, ma se lo becca a fare una cosa del genere temo che non sarà altrettanto generoso”
“Cosa ti fa pensare che mi ascolterà? Lucius non ha mai dato peso a cosa pensa il sottoscritto!”
“Lo so ma a Parigi voi…”
“A Parigi avevamo un obiettivo comune, qui siamo tornati alla normalità, non gli servo più. Dubito che mi ascolterà!”
“Provaci almeno! Stasera vuole andare al campo da Quidditch e..”
“Va bene Astor, proverò a parlargli ma non sperare troppo che riesca a convincerlo!”
“Grazie” mugugnò l’altro che salutò e tornò al proprio tavolo giusto in tempo per non essere visto da Malfoy il quale, glaciale come suo solito, fece il suo ingresso in sala grande proprio qualche attimo dopo.
James e Sirius si voltarono a guardarlo e come sempre il biondino non risparmiò loro qualche frecciatina “Ciao sfigati, non trovate anche voi che l’aria di casa faccia assai bene al morale?”
“Buongiorno Lucius, vedo che sei di buon umore”
“Malfoy per te Black, non credere che qualche giorno a Beauxbatons abbia cambiato la natura del nostro rapporto” replicò tagliente il serpeverde aggiungendo “Comunque si, devo ammettere che sono particolarmente felice!”
“Per quale motivo se è lecito saperlo?” chiese James addentando la propria brioche.
“Vendetta Potter, non senti nell’aria l’odore della paura? Io sì ed è fantastico!”
“Con chi ce l’hai oggi?” Chiese il bel cercatore.
“Tranquillo non con voi, almeno non questa volta. Ho obiettivi più divertenti da perseguire!” sibilò il biondo lanciando uno sguardo furente al tavolo dei francesini.
“Lascia perdere, non sono loro che meriterebbero la nostra rabbia, che ti hanno fatto?” esclamò Sirius “Perché vuoi rischiare una punizione o peggio ancora l’espulsione per un gruppetto di sfigati che se ne andranno tra quattro settimane?”
“Perché mi va, perché ho ancora una spalla dolorante e un sopraciglio spaccato, perché non dovevano osare provocare un Malfoy, perché ci hanno rubato la partita che avevamo vinto onestamente, perché sono francesi e io odio i francesi e poi perché me ne frego di Silente e delle sue idee di fratellanza e tolleranza. Ti bastano come motivazioni Black?”
“Lucius non fare cose di cui poi potresti pentirti” disse Sirius.
“Mi stai minacciando Black?” chiese freddo il serpeverde.
“No, ti sto dando un consiglio!”
“E perché mai lo staresti facendo?”
“Perché mi dispiacerebbe che al suo ritorno, Narcissa, scoprisse che ti hanno espulso dalla scuola!” rispose a tono il grifone.
“Tranquillo Black, non sono così fesso da farmi scoprire, non sono te!” ribatté acido il biondino.
“C’è sempre una prima volta, non essere tanto fiducioso di farla sempre franca!” sussurrò il moretto alzandosi a fronteggiare il principe delle serpi.
“Non immischiarti nei miei affari Black, non ce l’ho con te, ma se oserai intrometterti non esiterò un istante a fartela pagare” sibilò Malfoy “Non mettermi alla prova”
“E tu non fare stronzate!”
“Si può sapere perché li difendi? dovresti volermi aiutare invece di rompermi le palle. Hanno picchiato a sangue il tuo ragazzo ma a quanto pare, a te, non sembra importare”
“Si che mi importa, sai benissimo anche quanto, ma non è prendendosela con questi ragazzi che mi sentirò meglio. Senza contare che questi non hanno neanche fatto nulla, perché dovrei tormentarli, a che scopo?”
“Per puro divertimento, perché devono pagare a causa dei loro compagni, perché scommetto che fra loro c’è anche qualche studente con genitori babbani. Le nostre sono famiglie purosangue tra le più potenti e rispettate, non esiste che ci facciamo trattare in questo modo da quattro francesi del cazzo”
“Ma ti senti, stai delirando, cerca di tornare in te. Sei completamente accecato dall’odio”
“Sei un debole Black, lo sei sempre stato. Non sarai mai all’altezza del cognome che porti. Stammi alla larga o sarà peggio per te!” sussurrò Lucius che altero si allontanò senza lasciare possibilità a Sirius di replicare.
“E’ impazzito!” commentò James “Non credevo fosse così accanito, ma che diavolo gli è preso?”
“Prevedo grossi guai J, che faccio?”
“Stanne fuori”
“Ma come posso, l’hai sentito anche tu. Chissà che cosa ha in mente di fare a quei poveretti?”
“Paddy, non mi sembra il caso di fare l’eroe. Conosci Lucius, finiresti con il pagare al posto suo. Fidati, vai dalla McGranitt, avvisala di quello che vuole fare Malfoy e restane fuori”
“Non faccio la spia J, mi conosci!”
“Non è questione o meno di fare la spia. In questo modo eviteresti anche a Lucius di mettersi nei guai, rischia davvero l’espulsione. Quella testa di cazzo non capisce cosa sta rischiando!”
“Stasera faccio un salto al campo da Quidditch, cercherò di parlargli ancora e se non ragionerà, deciderò che fare!” disse il malandrino iniziando finalmente a fare colazione.
Incredibilmente al gruppetto di ragazzi francesi iniziarono ad accadere piccoli incidenti che agli occhi di chiunque sembrarono del tutto accidentali, ma che Sirius e James sapevano perfettamente da chi fossero causati. Calamai frantumati nelle borse con i libri, relazioni e compiti rovinati, calderoni esplosi, ritardi a lezione inaspettati, difficoltà a cura delle creature magiche con animali solitamente innocui, insomma i poverini per tutta la giornata ebbero il loro bel da fare a cercare di restare incolumi ai vari tentativi di Malfoy di rendergli la vita impossibile.
“Ora basta!” urlò Sirius quando un ragazzo dai capelli biondi cadde rovinosamente dalle scale apparentemente a causa di una mattonella che lo aveva fatto inciampare “Stai esagerando!” sibilò quando Malfoy passò soddisfatto accanto al giovane a cui si era rotta la borsa e stava raccogliendo tutti i suoi libri sparsi sul freddo pavimento di pietra.
“Questo è solo l’inizio!” sillabò Lucius che calpestando di proposito alcune pergamene ridacchiando se ne andò.
“Scusalo!” disse Sirius aiutando il francese a raccogliere i libri e le pergamene sparsi ovunque.
“Merci” rispose l’altro.
“De rien!” rispose il moro soddisfatto di se stesso, almeno una parola l’aveva imparata stando a Versailles.
“Parles-tu français?” chiese il ragazzo stupito.
“Mi spiace non ho capito, no compris” rispose Paddy imbarazzato guardando James che fece spallucce.
“Allora possiamo parlare inglese, in fondo siamo nella tua scuola” rispose cordialmente l’altro sorridendogli.
“Accidenti parli molto bene la nostra lingua, dove l’hai imparata?” domandò Potter aiutandolo ad alzarsi.
“Mia madre è inglese”
“Oh capisco”
“Grazie per prima, proprio non l’ho visto quel gradino. Che fesso ho fatto un bel volo!” rise il francesino che poco dopo si presentò “Piacere mi chiamo Fabrice Dubois”
“Sirius Black, molto piacere e lui è James Potter. Sicuro di non esserti fatto male?” domandò il grifone.
“No tranquilli, sono abituato a prendere botte, sono un cacciatore a Beauxbatons”
“Anch’io lo sono” esclamò Sirius.
“Abbiamo qualcosa in comune allora. Potremmo fare due tiri una di queste sere?”
“Volentieri!” rispose il moro.
“Bhè ciao, grazie ancora, scappo ho lezione” sussurrò il biondo salutando con la mano e difilandosi.
“Bel tuffo carpiato” commentò James.
“Già, avrebbe potuto farsi veramente male. Lucius sta esagerando”
“Paddy, stanne fuori!” ripeté l’amico.
“Mi dispiace accidenti, è simpatico, perché prendersela con uno così?”
“Si fin troppo simpatico, quello ti stava mangiando con gli occhi!” esclamò James incamminandosi verso la serra numero sette.
“Che diavolo dici J?”
“Sveglia amico mio, quello ci stava provando, non dirmi che non te ne sei accorto?”
“No, a dire il vero non mi sembrava che lo stesse facendo”
“Allora abbiamo qualcosa in comune” ripeté Potter scimmiottando l’accento francese e sbattendo gli occhioni “Potremmo fare due tiri una di queste sere? E magari rotolarci insieme sull’erba dopo averli fatti?” aggiunse mandando un bacio all’amico.
“Smettila idiota. Non credi di esagerare?”
“Vedremo!”
La cena arrivò presto e Sirius dimenticò momentaneamente i suoi pensieri perché ricevette una lettera di Remus. Sorridente si mise a leggerla, sospirando ogni due parole. James e Lily lo guardavano allibiti, vedere il bel Black in quelle condizioni era a dir poco stupefacente.
“E’ proprio andato” disse la Evans sorridente.
“Già, chi l’avrebbe mai detto” commentò il suo ragazzo.
“Che dice?” chiese Lily curiosa.
“Che mi ama, che gli manco e che non vede l’ora di tornare ad Hogwarts” rispose il bel moro felice, ed aveva letto solo metà lettera. Ma improvvisamente la sua espressione sorridente si trasformò in una smorfia triste e depressa.
“Tutto bene?” domandò James vedendolo affranto e disperato sbattere la testa contro il tavolo.
“Nooooo” fu la risposta dell’amico.
“Paddy mi stai preoccupando” sussurrò Potter che però non aggiunse altro vedendo avvicinarsi Silente, il quale capì al volo e disse “Immagino che tu lo abbia saputo, forza e coraggio Sirius, il tempo volerà più in fretta di quanto immagini”
“Signore ma perché? Doveva farlo espellere!” mugugnò Black senza sollevare il capo dal tavolo.
“Credo invece che Madame Maxime abbia fatto la cosa giusta, Remus meritava di restare a Beauxbatons. E’ uno studente modello ed una persona dal comportamento ineccepibile. Non sarebbe stato giusto mandarlo via” rispose l’uomo che diede una pacca comprensiva alla spalla del grifone e se ne tornò al proprio tavolo.
“Perché qualcosa mi dice che Moony non tornerà quando pensavamo?”
“Che perspicacia J?” sibilò Sirius sollevando la testa “Merda, non mi passa più, speravo di rivederlo tra una decina di giorni invece dovrò aspettare un mese, capite? Un mese” sospirò tristemente “Che farò sino ad allora?”
“Bhè avrai il tuo da fare a schivare gli attacchi di.. come si chiama? Ah si Fabrice!” rispose James sorridente il quale, a differenza dell’amico, aveva notato più volte il francesino guardare in direzione del loro tavolo alla ricerca di un certo moretto.
“Ancora con questa storia, James dacci un taglio!”
L’amico non fece in tempo a replicare che un gufo atterrò davanti a Sirius e gli consegnò una lettera.
“Grazie” sussurrò il ragazzo dando un pezzetto di pane all’animale che volò via.
“E’ la tua serata!” commentò Lily.
“Sembrerebbe!”
“Di chi è?” domandò James che vedendo quanto fosse agitato il francese conosceva già la risposta a quella domanda.
“Non ci crederai mai” rispose Sirius passando la missiva alla bella rossa seduta al suo fianco.
“Fammi indovinare, mister erre moscia t’invita a fare due tiri insieme?”
L’amico annuì.
“Ah lo sapevo!”
Lily ridacchiò e sussurrò “Accidenti Sirius, devi piacergli molto, James senti qua… Sarei onorato di poter trascorrere del tempo con te. Sei stato molto gentile e avrei piacere di conoscerti meglio. Ti andrebbe di venire al campo da Quidditch per aiutarmi a provare due schemi nuovi che abbiamo studiato con i miei compagni di squadra? Non sei obbligato, ma se ti andasse lo apprezzerei molto. Un caro saluto Fabrice”
“Ma che dici amore, guarda che questo non ci sta minimamente provando” esclamò sarcastico Potter che fece una pausa sarcastica e aggiunse “Solo il caro Paddy non si è ancora accorto che il francesino gli sbava dietro”
“Ragazzi, ammetto che forse l’ho colpito ma non esageriamo!”
“Scommettiamo che prova a baciarti stasera?”
“J da quando sei così malizioso?”
“Proteggo solo ciò che è di Moony!”
“Tranquillo, non ho la minima intenzione di fare nulla di cui poi dovrei pentirmi. Ne approfitterò per tenere sotto controllo Lucius, Astor ha detto che stasera sarebbe passato al campo per combinare qualcosa”
“Combinare qualcosa?” domandò Lily alla quale vennero spiegati i piani di Malfoy “Stupido, ma che gli dice la testa. Sirius, James ha ragione cerca di non farti coinvolgere, quello è capace di combinare il danno e poi dare la colpa a te!”
“Lo so, starò attento!” e detto questo il moro si voltò e annuendo fece un cenno affermativo a Fabrice che radioso ricambiò.
“Ti prego, ma non ha ritegno” commentò Potter vedendo la reazione del francesino che ora allegramente ridacchiava con i suoi compagni.
“Smettila!” sussurrò Sirius.
“Sbatte gli occhi come una ragazzina innamorata!”
Lily rise e Sirius scosse la testa dicendo “Credimi J non devi fare il geloso per Moony, non ce n’è bisogno. Lo amo troppo, non lo tradirei mai”
“Non è di te che mi preoccupo ma di quello” rispose l’amico indicando Dubois.
“Lily ti prego, fai qualcosa, mi sta tediando con questa storia!”
L’amica ridacchiò ancora e fece spallucce. La cena continuò con i due che si stuzzicavano a vicenda con battutine sulla paranoia e sul francese in questione.
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Capitolo 41 *** Pessima idea Sirius! ***
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Capitolo 41°: “Pessima idea Sirius!”
Alle nove e mezza in punto Sirius si trovò allo stadio, Fabrice non era solo, tutti i suoi compagni erano presenti. La teoria di James venne a cadere, aveva sostenuto fino allo sfinimento che una volta arrivato al campo sarebbero stati loro due da soli, cosa che invece, con grande soddisfazione del cacciatore che glielo avrebbe rinfacciato a vita di quanto si fosse sbagliato, non accadde.
Dopo una veloce presentazione, immediatamente i ragazzi iniziarono a provare gli schemi di cui aveva parlato il francese nella sua lettera e Paddy dovette ammettere che ce n’erano alcuni molto interessanti che avrebbe potuto replicare durante qualche partita.
Le ore sembrarono volare e presto giunsero le undici e mezza. Stremati ma felici i giocatori si diressero negli spogliatoi per farsi la tanto agognata doccia calda.
L’atmosfera era molto rilassata e Sirius fece conoscenza anche con altri ragazzi che risultarono essere molto alla mano. Uno di loro aveva una predilezione per le macchine fotografiche, da quando era arrivato ad Hogwarts aveva già sviluppato almeno un centinaio di foto. Ovviamente non mancò di scattarne parecchie anche quella sera.
Nessuno di loro sembrava sospettare minimamente che Malfoy o chi per esso volesse vendicarsi anzi, a sentire i loro commenti, che Fabrice gentilmente traduceva per il moretto, erano tutti molto felici di trovarsi ad Hogwarts.
Sirius fu uno dei primi a farsi la doccia, non voleva farsi trovare mezzo nudo o ancora sotto l’acqua semmai Lucius avesse deciso di combinare qualcosa.
“Allora siamo così antipatici?” chiese Dubois stupendo il moretto che con un asciugamano in vita ed uno in testa si sorprese di quella domanda.
“No assolutamente” rispose Sirius continuando a frizionarsi la testa.
“Non sembrerebbe a vedere come vi comportate” replicò Fabrice avvicinandosi al moretto.
“Ascolta, so che ultimamente vi stanno capitando cose strane, ma credimi nessuno ce l’ha con voi”
“Bugiardo” sussurrò il biondino facendo scorrere un dito sul petto nudo di Paddy che indietreggiò di un passo.
“No davvero!” aggiunse Black.
“Bugiardo!” ripetè Fabrice dimezzando nuovamente la distanza fra loro e asciugando una goccia che era scivolata sul collo del grifone con un sorriso malizioso in viso.
“Dico sul serio, non dovete preoccuparvi!” balbettò Sirius spostandosi di lato e convincendosi che forse James non aveva poi tutti i torti.
“Ma non siamo preoccupati, vero ragazzi?” domandò il ragazzo che ricevette conferme vocali provenire dalle docce “Ci vuole ben altro per farci allarmare” disse avvicinandosi al grifone che svelto esclamò “Ascolta, mi spiace non so cosa ti sia messo in testa ma le mie intenzioni sono del tutto amichevoli”
“Anche le mie credimi!” replicò l’altro sensuale.
“Che diavolo vuoi si può sapere?” sbottò il cacciatore allontanandolo da sé.
“Non l’hai ancora capito?” chiese Dubois squadrandolo da capo a piedi.
“Si l’ho capito ma temo di doverti deludere. Stò con una persona, la amo da morire, non la tradirò con il primo che arriva, mandando tutto a puttane”
“Oh tranquille, Fabrice n’est pas jauloux et il a la bouche fermée!” esclamò il fotografo pazzo che si stava godendo tutta la scena da un pezzo, scattando di tanto in tanto qualche foto.
“Cos’ha detto?” chiese Sirius infilandosi alla velocità della luce i pantaloni, per fortuna i boxer era riuscito ad indossarli prima che quel calvario iniziasse.
“Che non sono geloso e che so mantenere i segreti!” rispose Fabrice facendo un altro passo avanti.
“Smettila, ti ho detto che non m’interessi, cosa devo farti un disegnino?” sbottò il grifone seccato da avances tanto spudorate.
“Monsieur Black credevo di piacerti, hai accettato il mio invito, era più che esplicito!”
“Ascolta c’è stato un malinteso, non avevo assolutamente compreso che tu volessi provarci, mi dispiace ma non se ne parla proprio”
“E chi vuole parlare!” esclamò il francese facendo un scatto e chiudendo il moro in un angolo degli spogliatoi.
“Non voglio picchiarti ma se non ti sposti entro tre secondi sarò costretto a farlo” sibilò duro Sirius.
“Picchiami pure, mi è sempre piaciuto il sesso violento” esclamò l’altro impossessandosi delle labbra del moro.
La reazione del bel Black fu immediata e decisamente poco cortese, una ginocchiata nelle palle di Fabrice e il biondino giaceva dolorante a terra.
“Ti avevo avvisato stronzetto, giù le mani”
“Qu’est-ce que tu as fait?” balbettò Armand che smise di scattare fotografie e si chinò a soccorrere l’amico.
“Ne vuoi anche tu?” domandò Sirius furente indossando calze e scarpe.
Le grida dei compagni attirarono anche gli altri giocatori che si trovarono davanti ad una scena decisamente poco divertente.
“Non doveva provarci!” ripetè Sirius ormai quasi vestito.
“Sie..te tut..ti ugu..ali” balbettò Fabrice il quale ancora respirava a fatica “Pri..ma fate i ca..ri..ni e poi ci at..tac..cate!”
“Ma che cazzo dici bello, sei tu quello che ha superato i limiti. Ti avevo avvisato di non toccarmi, non hai voluto ascoltarmi. Spiacente, non permetto a nessuno di mettermi le mani addosso.. o meglio solo ad uno, ma per tua sfortuna non sei tu!”
“Fottiti!” sibilò l’altro che fece cenno ad un paio di compagni di procedere.
“Non provateci!” tuonò Sirius estraendo dalla tasca dei Jeans alla velocità della luce la propria bacchetta “Ora vi vestite e vi togliete dalle palle”
Una risata sadica rimbombò negli spogliatoi, Dubois si era rialzato e fissava il moro con malcelato odio “Credi davvero che tu possa tenere a bada sei bacchette da solo? Chi ti credi di essere?” e detto questo all’unisono i sei francesi estrassero le loro armi e le puntarono sul grifone.
“Ma siete tutti così stronzi in quella scuola? Si può sapere che diavolo vi danno da mangiare?”
“Diciamo che non ci piace avere a che fare con gli sbruffoni e tu e i tuoi amici siete patetici da quanto lo siete” disse cattivo Fabrice lanciando un istante dopo uno schiantesimo. Sirius fu abile a ripararsi rispedendolo al mittente con un “Scudo repingo” colpendo uno dei battitori che si accasciò al suolo un istante dopo.
“Bravo, non credevo ci saresti riuscito!”
“Cos’è un esame di Difesa contro le Arti Oscure? Non mettermi alla prova sono il migliore del mio corso!”
Altri tre colpi partirono contemporaneamente dal portiere, dal secondo battitore e dal terzo cacciatore. I primi due vennero neutralizzati dal moretto che senza indugio recitò svelto i controincantesimi, il terzo invece, andò a segno e lo colpì ad una gamba facendolo cadere a terra. Era un incantesimo ustionante, che il grifone sedò immediatamente ma non abbastanza velocemente da evitarsi una bella scottatura alla coscia destra.
“Male?”
“Silente vi espellerà!” gemette l’altro.
“Sempre se verrà a saperlo!” esclamò Fabrice maligno il quale ordinò “In piedi monsieur Black, non abbiamo ancora finito con te!”
Prima di rialzarsi Sirius schiantò altri tre giocatori i quali, convinti che si sarebbe arreso avevano abbassato la guardia. Furente l’anglo-francese urlò “BASTARDO, FARAI LA SUA STESSA FINE!” e detto questo aprì uno degli armadietti chiusi. Lucius cadde svenuto ai piedi del grifone. Aveva un vistoso ematoma al collo e il taglio al sopraciglio, avendo ricominciato a sanguinare, aveva imbrattato il suo viso e parte del collo.
“Che cazzo gli avete fatto bastardi?” domandò vedendolo così conciato.
“Il tuo amichetto si è presentato qui stasera, voleva vendicarsi per la rissa a Versailles, abbiamo cercato di farlo ragionare ma non ha voluto ascoltarci, così siamo stati costretti a difenderci”
“Si immagino, sei contro uno, dev’essere stata un’impresa impegnativa disarmarlo?”
“Disarmarlo? E perché mai avremmo dovuto? era così gradevole vederlo cercare di scagliarci incantesimi addosso. Ci siamo divertiti un po’. Poi all’improvviso è svenuto, forse il colpo di Julian, quando lo ha sbattuto contro il muro e lo ha sollevato per il collo, è stato un po’ troppo!”
“Prega Dio che non gli sia successo niente di grave, altrimenti la pagherai” sibilò Sirius chinandosi a sentire la giugulare del serpeverde. Il battito c’era ma era molto debole “Da quant’è che è chiuso li dentro?” domandò in ansia Black.
“Oh più o meno tre ore direi!”
“Ma siete pazzi? Va portato in infermeria!” tuonò il grifondoro.
“Spiacente, se l’è cercata!” rispose Fabrice sollevando nuovamente la bacchetta sul moro il quale tagliente sibilò “Lucius aveva ragione, non meritate il nostro rispetto, siete solo dei bastardi arroganti e pensare che io volevo difendervi da lui. Quanto mi sbagliavo!”
“Le delusioni fanno parte della vita monsieur Black, come le sconfitte del resto!”
“Si la vostra però!” urlò Sirius che recitato un incantesimo di levitazione scagliò una delle panche addosso ai due francesi rimasti i quali vennero travolti in pieno cadendo a terra e perdendo le loro bacchette. In men che non si dica Paddy, recitò un altro incantesimo che impedisse ai suoi assalitori di muoversi grazie a funi invisibili che li bloccavano tutti a terra “A voi penso dopo!” sussurrò cattivo mentre strisciando la gamba ferita, si caricò Malfoy in spalla e si diresse al castello. In quegli attimi maledì di non saper ancora smaterializzarsi, le lezioni sarebbero iniziate dopo Natale.
Quando ansimante e stremato aprì il portone ringraziò mentalmente che la professoressa McGranitt fosse di turno quella sera.
“Signor Black che diavolo è successo?”
“Aiuto” sussurrò il grifone cadendo a terra “Ci hanno attaccati, Malfoy è svenuto, credo sia grave!”
“Chi? Chi è stato?”
“Fabrice Dubois e i suoi compagni, giù negli spogliatoi al campo da Quidditch!” ansimò a fatica il moretto che un istante dopo si ritrovò in infermeria da Madama Chips alla presenza della McGranitt e di un Silente parecchio seccato.
“Signore le giuro che mi sono solo difeso”
“Cosa è successo a Lucius?” domandò il preside preoccupato.
“Non lo so, so solo che lo hanno attaccato in sei, qualcuno lo ha sbattuto contro il muro e lo hanno anche sollevato per il collo. L’hanno chiuso in uno degli armadietti e ce l’hanno lasciato dentro per tre ore sino a quando non l’ho scoperto. Non so altro è tutto quello che mi hanno detto!”
“Che ci facevate laggiù con loro!” domandò la McGranitt sospettosa che i due giovani non avessero buone intenzioni.
“Io sono stato invitato per provare degli schemi di gioco, chieda a Lily e James, ho l’invito ancora in camera. Lucius non lo so, ma se tanto mi da tanto, avranno invitato anche lui!” mentì il moro per coprirlo.
“Questa cosa è inammissibile, Albus dobbiamo prendere provvedimenti!”
“Sirius voglio che tu mi dica la verità, hai colpito qualcuno di quei ragazzi?” chiese Silente.
“Si signore, solo per difendermi però. La cosa è partita perché ho rifiutato le avances del signor Dubois, il quale non l’ha presa molto bene così ha pensato di farmela pagare chiedendo man forte hai suoi compagni”
“Come avances, cosa vuoi dire?” chiese la McGranitt scioccata.
“Dico che quello la mia ginocchiata nelle palle per avermi baciato a tradimento non se la scorderà tanto presto”
“Inaudito!” esclamò la donna “Ma cosa insegnano a Beauxbatons?” sibilò contrariata.
“La ferita alla tua gamba è particolare, viene causata dal combustio!” disse il preside secco.
“Esatto, hanno recitato maledizioni illegali e hanno tentato anche di schiantarmi. Scommetto che hanno fatto lo stesso anche su Lucius visto che si vantavano di essersi divertiti un po’ con lui”
“Lo confermo” esclamò l’infermiera “Il signor Malfoy ha riportato numerose ferite dovute a maledizioni illegali, ha un forte trauma cranico e la spalla è stata nuovamente lussata. E’ un miracolo che sia vivo. Ne avrà almeno per dieci giorni!”
“Minerva ti pregherei di contattare immediatamente Madame Maxime e di spiegarle l’accaduto, non permetterò che queste persone restino nella mia scuola più del necessario”
La vicepreside annuì e si precipitò a fare ciò che gli era stato chiesto.
“Sirius saresti così cortese da dirmi dove posso trovare questi signori?”
“Ora sono tutti legati negli spogliatoi di corvonero signore.. ho usato il funex costrictor!” spiegò il giovane.
“Ottima scelta”
“Troverà le loro bacchette sulla panca all’entrata, le ho protette perché non potessero richiamarle con l’incantesimo accio”
“Davvero brillante” rincarò Silente che aggiunse “Ora riposa, ho già fatto chiamare James, sarà qui tra poco!”
“Grazie!”
“Prego!”
“Ah signore?”
“Dimmi?” chiese il preside voltandosi a guardarlo.
“Questa era una di quelle volte” sussurrò Sirius dispiaciuto.
“Esatto, come dicevo delle volte bisogna combattere per ciò che è giusto non solo perché necessario, ma anche perché è doveroso farlo”
Black annuì e tacque. Silente si congedò e andò a recuperare i ragazzi francesi.
Neanche cinque minuti dopo James entrò trafelato in infermeria modello uragano Eric.
“Si calmi signor Potter, questa non è una pista per prepararsi ai cento metri” disse Madama Chips seccata.
“Scusi” disse il ragazzo che si precipitò dall’amico.
“Ciao J”
“Che cazzo è successo?” domandò preoccupato.
“Avevi ragione!” sussurrò Sirius “Ci ha provato!”
“Cosa? Ma Paddy, guardati sei a pezzi, che diavolo ti ha fatto, ti ha legato e torturato?”
“Con me non c’è riuscito ma temo che con lui sì!” rispose il moro indicando Malfoy.
“Oh merda, cos’ha?”
Sirius spiegò quanto successo nei minimi particolari. Racconto che venne spesso e volentieri interrotto da James con “Ohhhh” stupiti, “COSA?” gridati, “Ti prego!” allibiti ed un sonoro ma deciso “BASTARDI!”
“Questo è quanto” disse l’amico “Avrei fatto meglio a darti retta, sono davvero un pollo, mi merito di essere preso per il culo a vita per questa cosa!”
“Naa mi accontenterò di farlo sino alla fine della scuola!” sorrise l’amico il quale, indicando Lucius con la testa, chiese “Si riprenderà?”
“Lo spero, non si merita tanto. Se mi avesse dato retta a quest’ora non sarebbe qui!”
“Per quanto ne hai?”
“Madama Chips dice che domani potrò già alzarmi, l’importante è mettere sulla ferita una pomata lenitiva e tenerla fasciata, in modo che non strusci e non si infetti”
“Dio quando Nick-quasi-senza-testa è venuto a chiamarmi, mi è preso un colpo. Li per li credevo fosse uno scherzo ma quando ha detto che eri ricoverato in infermeria per poco non mi viene un infarto”
Sirius sorrise all’amico e lo ringraziò per essere corso a vedere come stava poi chiese “Credi che Silente li sbatterà fuori?”
“Vorrei anche vedere che li tenesse qui, mi sembra il minimo, non dimenticare che hanno recitato incantesimi proibiti ed illegali”
“Se ci fanno bere il veritaserum com’è successo a Parigi, Lucius sarà nei guai!” sussurrò il moro per non farsi udire dall’infermiera.
“Paddy senza offesa ma dubito che il caro Malfoy potrà bere alcuna pozione”
“Speriamo che Narcissa non lo venga a sapere, altrimenti le verrà un colpo!” mormorò Black.
“Come potrebbe? a parte te, io, Silente e quegli imbecilli, nessuno sa cos’è capitato! E poi che ne sanno di chi è fidanzato con chi!”
“Giusto, perché preoccuparsi!”
“Senti ci si vede domani! Scappo a letto o col cavolo che mi alzo domattina”
“Ciao J e grazie!”
“Ciao Paddy, dormi bene” rispose James che salutò Madama Chips e tornò alla torre.
Il ragazzo chiuse gli occhi e ben presto Morfeo si prese cura di lui accompagnandolo in un sonno ristoratore.
Quando l’indomani Sirius si svegliò, Silente era già seduto accanto a lui.
“Signore, buongiorno” mormorò il moretto ancora assonnato.
“Buongiorno” rispose l’uomo gentilmente.
“Che succede?”
“Nulla ero passato a vedere come stavate tu e il signor Malfoy!”
“Che ore sono?” chiese il ragazzo stropicciandosi gli occhi e sbadigliando.
“Le otto!”
“Accidenti devo lavarmi e scendere a fare colazione o arriverò tardi a lezione!”
“Tranquillo sei esonerato per oggi, Poppy ritiene necessario tenere sotto controllo la tua ferita. Non ti dimetterà prima di stasera”
“Oh capisco” rispose Sirius mettendosi seduto “Come sta Lucius?” chiese poi voltandosi a guardare il biondino.
“E’ stato fortunato, l’hai soccorso giusto in tempo. Si riprenderà presto, anche se gli ci vorranno parecchi giorni per tornare in forma”
“Che è successo ai ragazzi francesi signore?”
“Sono stati portati qui per essere medicati, ovviamente davanti alla loro preside hanno spudoratamente negato di avere una qualsiasi colpa nell’accaduto”
“Sono disposto a bere il veritaserum se volete!” esclamò di getto Sirius “Non ho mentito”
“Lo so, infatti non sarà necessario, abbiamo fatto un controllo sulle loro bacchette e sono apparsi tutti gli incantesimi usati. E’ stato decisamente imbarazzante per loro giustificare determinati incantesimi illegali”
Il grifone sorrise ma non commentò poi chiese “Quando se ne andranno?”
“Sono già ripartiti, ieri sera, giusto il tempo di impacchettare le loro cose e sono ritornati a Beauxbatons con la loro preside. Sono rimaste solo le quattro ragazze che non avevano preso parte al missione punitiva”
“Ammetto di essere felice signore, ci speravo che li cacciasse!”
“Non avrei potuto fare altrimenti, non ammetto certi comportamenti nella mia scuola, siano questi perpetrati da miei studenti o da ospiti”
Sirius sorrise e annuì, Silente era un uomo giusto e imparziale, era felice di averlo come preside.
“Cosa? Scherzi vero? Espulsi ma quando e perché?” chiese Thimoty Spal quando Peter a colazione raccontò quanto accaduto ad Hogwarts la sera prima.
“Non lo so di preciso, so solo che sei di loro sono ritornati qui stanotte, sono stati portati in infermeria per essere medicati”
“Tu come lo sai?”
“Carolyn non si sentiva troppo bene, così l’ho accompagnata dall’infermiera per farsi dare qualcosa e con la scusa salutare Remus, lui dormiva ma poco dopo che eravamo lì è arriva Madame Maxime che furente ha ordinato a quei sei di sedersi e di non fiatare”
“Come lo sai che non capisci una parola di francese?” domandò Narcisssa.
“Servirà pur a qualcosa avere una ragazza che lo parla perfettamente” replicò Minus che continuò “Espulsi da Silente senza possibilità di replica!”
“Pan per focaccia!” esclamò Jhoanna “Chissà che hanno combinato?”
“Non saprei ma per essere mandati via, devono averla combinata grossa!”
“Speriamo non centri Lucius, dove ci sono guai, c’è sempre lui!” sussurrò la biondina.
“Bhè qualunque cosa sia stata, pare abbia funzionato!” ribattè Peter soddisfatto, non aveva digerito vedere mandare via i propri compagni.
“Ragazzi speriamo che tutto questo non ci crei casini, già non è il massimo stare qui, non vorrei ci rendessero la vita più dura di quella che già non sia” commentò Carolyn.
“Che colpa ne abbiamo noi?” chiese Thimoty ingenuamente.
“Sveglia Tym non sono certo le persone più ospitali di questa terra, stiamo in campana, tutto qui!” disse la tassorosso convinta che i guai non fossero ancora finiti.
Contrariamente a quanto la bella bionda aveva pensato nessuno li tampinò e quando una settimana dopo Remus fu dimesso quel pensiero fu accantonato nella mente di tutti i compagni, lei compresa.
Il bel licantropo era un po’ provato la luna piena si stava avvicinando ma nonostante questo era di buon umore, aveva ricevuto ben tre lettere di Sirius che lo rassicurarono sull’accaduto. La verità trapelò presto nel gruppetto anglosassone che oltremodo fieri dei loro amici, non vedevano l’ora di tornare per poterli abbracciare.
A rompere il loro buon umore ci pensò però Fabrice il quale, da quando aveva fatto ritorno a Beauxbatons, non meditò altro che farla pagare a Black e al suo amichetto biondo. L’occasione arrivò quando a colazione una mattina Armand si precipitò da lui con una notizia bomba e una busta contenente alcuni degli scatti fatti ad Hogwarts. Il biondo sorrise malignamente e sussurrò “Ora si che mi divertirò un po’!”
Quella sera Remus trovò sul proprio letto una lettera e una busta sigillata. Convinto che fosse di Sirius la aprì immediatamente e lesse…
“Ciao mi chiamo Fabrice Dubois, non ci conosciamo ma ci tenevo a dirti come sono andati realmente i fatti negli spogliatoi di Hogwarts, la sera che siamo stati espulsi.
So che ti starai chiedendo perché te lo voglio raccontare, visto che nemmeno sai chi sono, ma ritenevo giusto metterti al corrente di come vanno le cose quando tu sei lontano dalla tua scuola e dal tuo ragazzo”
“Moony che c’è?” chiesero Tym e Peter vedendo la faccia del grifondoro impallidire.
“E’ questa lettera, parla di ciò che è accaduto ad Hogwarts ma non può essere vero!” balbettò l’amico.
“Perché che dice?” chiese Minus preoccupato.
“Dice che Lucius è in coma, che per difendersi hanno risposto ai suoi attacchi e poi…”
“Poi?” intimò Spal.
“Poi niente!” esclamò Moony piegando la lettera e mettendosela in tasca”
“Che c’è nella busta?” domandò ancora Tym indicandola.
“Non lo so non si apre!” disse Remus che la prese e la posò sul proprio comodino. In effetti il grifone non aveva ancora terminato di leggere la missima e l’incantesimo che Dubois aveva messo alla busta con le foto non si era ancora sciolto.
“Che si fa, avvisiamo Narcissa?” domandò Peter.
“No, prima accertiamoci che sia vero, non spaventiamola per nulla” esclamò risoluto Lupin che invitò Spal a scrivere una lettera per suo conto a James e a chiedere delucidazioni. Il corvonero annuì e dopo aver buttato giù due righe veloci corse alla guferia espressa per spedire la missiva.
Una volta soli Moony balbettò “Pete, senti qui” e lesse…
“Sirius Black è un ragazzo molto attraente e sensuale, ammetto di esserne rimasto affascinato, non è facile resistere a certe provocazioni. Sinceramente però non credevo che la sua gentilezza nei miei confronti avesse secondi fini, anche se così è stato. So che è difficile credere ad uno sconosciuto ma fidati, non ti sto mentendo e posso provartelo. Quando avrai finito di leggere troverai delle foto nella busta che ora è sigillata, guardale e capirai.
Il tuo ragazzo mi ha deliberatamente provocato, mi voleva almeno il doppio di quanto io volessi lui. Ci siamo toccati e baciati ma quando gli ho fatto presente che non volevo iniziare una storia a distanza mi ha risposto che quella sarebbe stata solo la scopata di una sera, niente di più.
Mi scuserai, non so te, ma io non sono abituato ad essere la puttana di nessuno, così l’ho rifiutato e lui si è alterato.
Abbiamo discusso e la cosa è degenerata nella rissa che ha portato alla nostra espulsione.
So che è difficile accettare che la persona che ami sia un bastardo di tal specie ma mi auguro per te che saprai farti valere e dargli ciò che si merita.
Sinceramente Fabrice Dubois”
“Non posso crederci!” commentò Minus prendendo in mano la lettera per rileggerla “Sirius non farebbe mai una cosa del genere”
“Remus, non crederai che.. Remus che hai?” chiese il malandrino vedendo l’amico sgranare gli occhi e fissare scioccato le foto contenute nella busta, che come promesso, si era aperta non appena la missiva era stata letta completamente “Moony che c’è?” richiese Peter che lo vide alzarsi e lasciar cadere il mazzetto di foto a terra dopodiché uscire dalla camera senza proferire verbo.
Minus si chinò a raccogliere le foto e nel mentre ne vide un paio. L’unico commento che fece al riguardo fu “Oh merda!”
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Capitolo 42 *** La vendetta si compie ***
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Capitolo 42°: La vendetta si compie
“Hoy Paddy, da dove arrivi?” chiese James vedendolo entrare in sala grande per il pranzo.
“Infermeria, Lucius voleva parlarmi. Era meglio quando era tramortito e non fiatava” scherzò Black.
“Che voleva?”
“Insultarmi!”
“Cosa? Ma se gli hai salvato la vita? Che coraggio!” esclamò Lily.
“Appunto, dice che ora è in debito e la cosa lo urta parecchio!”
“Che tipo!” commentò James.
Sirius sorrise e disse “Lo conosciamo è il suo modo per dire grazie”
“Bel modo” rincarò l’amico che aggiunse “A proposito, Moony ti ha scritto perché diavolo pensavano che fosse in coma?”
“No, a dire il vero non ricevo una sua lettera da parecchio” rispose Black facendo un lungo sospiro.
“Stamattina non hanno ancora consegnato la posta, vedrai che arriverà”
“Lo spero, mi manca già da morire e non avere sue notizie neanche via posta mi strazia” mormorò il moro che udendo il tipico stridio dei gufi sollevò lo sguardo speranzoso che uno di loro si recasse al loro tavolo. E così fu.
“Hai visto, avanti aprila!” intimò Lily sorridente.
“E’ di Peter!” esclamò Paddy sorpreso “Ma che diavolo sta succedendo?”
“Cosa dice?” domandò James vedendo una seconda busta legata al dorso del gufo.
Il moretto impallidì e lesse…
“Ti prego Sirius, dimmi che non è vero.
Non posso credere che tu abbia fatto una cosa simile, rispondimi appena puoi perché non so più cosa dire a Remus per farlo calmare e farlo smettere di piangere.
Qui la situazione è veramente al limite.
Non ti dico cos’è stato gestire la luna piena con questo stato d’animo.. no comment!
Meno male che mi ha dato una mano la sua amica Joyce.
Ti scongiuro fatti sentire Peter”
“Ma che cazzo dice? Cosa avrei dovuto fare, neanche me lo scrive?” insorse Sirius sconvolto.
“Credo che la risposta alle tue domande sia qui dentro!” rispose Potter passandogli la seconda busta. All’interno i ragazzi trovarono la lettera che Fabrice aveva spedito a Moony e tutte le foto che ritraevano Sirius e il francese in posizioni e situazione equivoche.
“Oh mio Dio!” esclamò Lily vedendole.
“Paddy” mormorò James allibito.
“Credetemi, non è vero niente” sussurrò il moro “Ha mentito su tutto”
“Ti crediamo Sirius, il problema è come poter convincere Remus a migliaia di chilometri di distanza. Cazzo guarda questa foto sembra che tu sia completamente nudo e che lui ti stia sfiorando il petto”
“Lo vedo cosa sembra J, ma non è veramente quello che è successo. Non ero nudo, indossavo i miei boxer e un asciugamano e quando mi ha appena sfiorato mi sono allontanato subito”
“Lo so, non devi giustificarti con me ma concorderai anche tu che in questa pare che vi state baciando?”
“Certo, peccato che un secondo dopo il bastardo giaceva a terra grazie ad una ginocchiata nelle palle”
“Bel casino ragazzi, queste foto sono fatte maledettamente bene e sembra proprio che fra voi ci sia qualcosa” commentò Lily sfogliandole nuovamente.
“Questo è un incubo” sussurrò Black portandosi una mano sul viso “Come faccio?”
“Andiamo niente panico ora scriverai una bella lettera a Remus, spiegandogli tutto, foto per foto, vedrai che non potrà non crederti, ti ama troppo, ti conosce, sa che non lo tradiresti mai” disse James cercando di convincere più che altro se stesso.
“L’ho perso, questa volta l’ho perso davvero!”
“Non darla vinta a quello stronzo” esclamò decisa Lily “Ha mentito su tutto, non può e non deve farla franca così!”
“Direi di partire a commentare questa” disse Potter schiarendosi la voce e passandola all’amico.
“Dimmi tu, da questa angolazione sembra che stò spiando questo bastardo mentre si fa la doccia. Quando la verità è che non l’ho manco visto farsela!”
“Sinceramente non credo neanche sia tu quello in primissimo piano, è che con il vapore e l’abilità del fotografo è quasi impossibile capirlo!” esclamò la Evans convinta che aggiunse “Bastardata a parte, questo tipo ha stoffa da vendere per fare le foto. Guarda questa, lui ti asciuga il mento e tu sembri sorridere compiaciuto. Probabilmente è riuscito a cogliere l’unico istante in cui la tua smorfia disgustata poteva apparire un mezzo sorriso”
“Perché questa?” rincarò Potter “Sembra che te li stai togliendo i jeans non che te li stai mettendo!”
“Ragazzi è impossibile spiegare queste fotografie come faccio? Sono talmente curate nei minimi dettagli che risulterei patetico nel farlo!”
“Cosa vuoi fare allora rinunciare? lasciar credere a Moony che non lo ami e che hai cercato di tradirlo? Vuoi che ti lasci Sirius?” domandò James secco “No perché se non fai qualcosa, dubito che la tua storia con Remus avrà un seguito”
“Gli scriverò certo, ci mancherebbe anche altro. Spero solo che il nostro amore sia più forte dei suoi dubbi!” sussurrò Black alzandosi e allontanandosi dalla sala grande sotto lo sguardo dispiaciuto dei suoi amici.
“Avevi.. ragione tu Joy” disse Remus barcollando e cadendo rovinosamente sul suo letto “Lui ich.. non mi merita”
“Non dire stronzate, non ho mai detto questo e poi sei ubriaco!” disse l’amica.
“Lo amo e ich.. lui se ne fre.. ich ga!” aggiunse il licantropo.
“Sono sicura che Sirius non ha fatto quelle cose!”
“Ohh siii!” sussurrò Moony “Hai visto ich.. era ich.. proprio lui!”
“Certo ma conosco Fabrice, è una merda, mentirebbe anche su sua madre se avesse un tornaconto nel farlo!”
“Me ne sbat.. ich to!” singhiozzò il lupacchiotto.
“Remus, perché non ti fai una bella dormita e domattina ne riparliamo?” chiese dolcemente l’amica aiutandolo a spogliarsi per infilarlo a letto.
“No grazie, ich.. ho un’idea mi ich.. gliore!” e detto questa la tirò a sé sino a farsela cadere addosso “Baciami!”
“No, non sei in te e comunque non lo vuoi veramente. Sei solo deluso e arrabbiato”
“Ti prego” mugugnò Moony facendo gli occhi da cucciolo ferito.
“No Remus, so che te ne pentiresti ed io non voglio essere la causa dei tuoi rimorsi!”
“Niente rimorsi!” rispose lui baciandola all’improvviso con una sensualità che per un ragazzo completamente ubriaco aveva dell’incredibile. Ovviamente Joyce non era a conoscenza del piccolo, quanto mai poco provvidenziale sfasamento ormonale del suo amico, e incapace di resistergli ricambiò con passione.
“Di più” ansimò Lupin scendendo a baciarle il collo “Ne voglio ancora” ripetè come in trance succube dei suoi istinti e della rabbia accecante che stava provando ormai da giorni.
“Di cosa?” chiese l’amica tra un bacio mozzafiato e l’altro.
“Di te!” le rispose strappandole con un gesto deciso i bottoni della camicetta che stava indossando.
Joyce rimase senza parole, non poteva credere che quel ragazzo fosse il suo Remus. Era maledettamente sensuale ma c’era una freddezza nei suoi gesti, quasi meccanici e calcolati, che la spiazzavano. Era più che ovvio che in quel momento il giovane Lupin non fosse assolutamente in sé. Il suo lato animale stava prendendo il sopravvento. Era impossibile resistere a tanto impeto ed ai suoi impulsi roventi ormai incontrastabili.
“Remus smetti per favore” balbettò quando la mano di lui s’insinuò sotto la sua gonna a pieghe e raggiunse maliziosa il suo indumento intimo che con un gesto deciso cadde a terra poco dopo “Remus così non è giusto” gli disse spingendolo lontano da sé quando ormai la sua bocca aveva torturato a piacere i suoi capezzoli rosa.
“Ti voglio Joy!” sussurrò lui “Ora, qui, adesso!”
“Ma domani non mi vorrai più e io non voglio essere una scopata per dimenticare”
“Lo lascio tanto” mugugnò Moony impossessandosi nuovamente dei seni ormai turgidi di lei.
“No, lo perdonerai invece” ansimò Joyce travolta dai morsetti voraci del lupacchiotto “Perché sai che Sirius non può aver fatto quelle cose” boccheggiò “Parla con lui prima di prendere una decisione!” gli disse infine sollevandogli il viso.
“Non m’interessa!” balbettò lui avvicinandosi di nuovo.
“Si invece, perché se stanotte facessimo del sesso, perché solo di quello si tratterebbe da parte tua, domani te ne pentiresti amaramente e io ti voglio troppo bene per vederti stare male” gli mormorò lei a fiordilabbra.
“Non mi pentirò!” biascicò il lupo nel pieno dei suoi istinti.
“Si che lo farai!” ripetè lei dolcemente cercando di sollevarsi dal letto.
“No invece!” sussurrò lui che s’impossessò nuovamente delle labbra di Joyce la quale non potè esimersi dal gemere di piacere.
“Lo so che ti piace Joy” le disse tra una leccatina e un morsetto facendo scivolare la propria mano in mezzo alle sue gambe “Lascia che continui” mormorò raggiungendo la nudità di lei che al suo tocco gentile inarcò la schiena e gridò il suo nome. Remus seguitò a sfiorarla ed a giocare con lei eccitandola oltre ogni misura, tanto che ben presto Joyce fu più che pronta per accoglierlo. Quando un primo dito scivolò nell’apertura della ragazza, la bella biondina ansimò di piacere, quando un secondo andò a far compagnia al primo e insieme iniziarono a muoversi, la biondina conficcò le unghie nella schiena nuda del suo aguzzino e lo implorò di non smettere. Remus non smise, era ormai in un mondo tutto suo dove, ciò che stava accadendo sembrava lo stesse vivendo qualcun altro, lentamente portò l’amica sino a raggiungere l’orgasmo e quando la sentì tremare di piacere la baciò per suggellare quel momento.
Le lasciò il tempo di riprendere il controllo e lentamente sfilò le dita da lei, strappandole un piccolo gemito, dopodiché la spogliò del tutto e la coprì con il lenzuolo del proprio letto. Joyce era cosciente che tutto quello che stava accadendo fra loro era sbagliato e avrebbe portato solo guai ma, sebbene si sentisse tremendamente in colpa nei confronti di Sirius, non riusciva a staccare gli occhi di dosso al licantropo il quale, sensuale, gettò la propria camicia e i boxer a terra e scivolò a letto con lei.
“Ciao” le sussurrò lui ancora appannanto dai fumi dell’alcol “Come stai?”
“Ho appena avuto un orgasmo Remus, come vuoi che mi senta?”
“Vuoi averne un altro?” le chiese spudorato.
“Si mi piacerebbe, ma preferirei che tu fossi sobrio e che fossi veramente innamorato di me”
“Dammi tempo Joy!” le rispose strisciando verso di lei.
“Tempo per cosa Remus, per dimenticare Sirius o per imparare ad amare me?”
“Entrambe le cose!” rispose Moony salendole sopra e posizionandosi tra le sue gambe.
“Non può funzionare così e tu lo sai!” sussurrò lei sentendolo spingere per entrare “Non farlo, non servirebbe a niente”
La sbronza di Remus sembrò essere evaporata all’improvviso grazie alla carica adrenalinica dovuta allo sfasamento ormonale. Cosciente di ciò che stava facendo il lupacchiotto realizzò anche il vero motivo del perché lo stava facendo, voleva vendicarsi, voleva restituire il favore, voleva far soffrire Sirius tanto quanto aveva sofferto lui, voleva punirlo. Ma soprattutto realizzò che non sarebbe comunque servito, perché quel gesto non lo avrebbe fatto sentire meglio, più amato o meno disperato. Quel gesto sarebbe solo stato uno sfogo inutile e sciocco, il cui rimorso probabilmente lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.
Improvvisamente quando ormai la punta del suo membro eccitato si era fatta un po’ di strada nell’apertura ancora umida di Joyce il ragazzo si fermò, sembrò tornare in sé, non era più uno spettatore esterno. Tremante la guardò negli occhi realizzando cosa le stava facendo, si scansò da lei e dopo averle chiesto scusa, scoppiò a piangere disperato. Joyce lo lasciò piangere sino a quando non si addormentò stremato tra le sue braccia.
L’indomani quando si svegliarono Remus sussultò, mal di testa a parte, trovarsi nudo a letto con l’amica non lo rassicurò per niente.
“Se ti stai chiedendo se abbiamo fatto sesso? la risposta è quasi!” disse la bella francesina “Fortunatamente però, sei tornato in te giusto in tempo” aggiunse baciandolo dolcemente.
“Joy mi dispiace, perdonami, io..”
“Non dispiacerti Remus, quello che è successo è stato sciocco ma lo volevamo entrambi, anch’io ho la mia parte di colpa perché non ti ho fermato come avrei dovuto fare. Ma tu eri così maledettamente disinibito che..”
“Cosa abbiamo fatto?” le chiese con il cuore in gola.
“Niente di cui tu debba pentirti” rispose la biondina che proseguì e raccontò quanto accaduto rassicurandolo che la sua verginità eterosessuale era ancora intatta.
“Sono mortificato, non avrei dovuto usarti per dimenticare Sirius” balbettò Lupin lievemente sollevato di non essere stato a letto con l’amica.
“Glielo dirai?”
“Dubito che ci sarà un noi dopo quanto ha fatto ma, si glielo dirò!”
“Vorrei che cercassi di prendere in considerazione l’ipotesi che Sirius non ti abbia tradito. Remus conosco Fabrice, è un bastardo di prima categoria, falso e spergiuro”
“Perché avrebbe dovuto mentire?”
“Non lo so, ma sicuramente dev’essere successo qualcosa ad Hogwarts che lo ha fatto infuriare. E’ una persona molto vendicativa”
“Quelle foto, sono così…”
“Reali? Lo so, Armand è un vero esperto con la macchina, ma non dimenticare che è proprio la capacità di catturare attimi che sembrano inarrestabili che fa la bravura di un fotografo. In questo lui è maestro!”
“Mi stai dicendo che è tutta una montatura?”
“Si, ti sto dicendo che quest’ipotesi non è del tutto da scartare. Sono giorni che cerco di fartelo capire ma tu non hai mai voluto ascoltarmi”
“Il mio cuore mi dice che è tutto falso ma la mia mente continua ad urlarmi che non può essere tutta una sceneggiata” sussurrò il grifone.
“Ascolta il tuo cuore, non ha mai sbagliato a quanto mi risulta!” replicò Joyce abbracciandolo e venendo ricambiata.
I due ragazzi si fecero una doccia veloce e scesero a colazione, il tavolo anglosassone era in festa.
“A cosa si deve tanto buon umore?” domandò Remus abbozzando un sorriso dopo giorni venendo subissato un istante dopo da abbracci e pacche da parte degli amici.
“Due ottime notizie Moony” esclamò Peter “La prima è che domani ce ne torniamo a casa, Silente ci fa tornare prima per festeggiare il quindici dicembre ad Hogwarts e la seconda, forse più importante, è che è arrivata questa per te da parte di Sirius” e detto questo gli porse la missiva appena giunta.
Con mano tremante il lupacchiotto afferrò la lettera, ringraziò gli amici per il loro sostegno di quei giorni e uscì nei giardini innevati di Versailles a leggerla.
Emozionato si sedette su una panchina e dopo aver recitato un incantesimo che gli consentisse di stare all’aperto senza morire di freddo, srotolò la pergamena e lesse…
“Posso solo immaginare cosa starai pensando.
In questo momento il tuo cuore sarà a pezzi e la tua mente ti starà urlando di odiarmi con tutte le tue forze. Non posso biasimarti Moony, ho guardato e riguardato quelle foto, fino allo sfinimento, cercando di trovare anche un solo particolare che ne evidenziasse la loro falsità, ma non ci sono riuscito. Nulla che tradisse il loro mandante, niente che potesse scagionarmi ai tuoi occhi.
La mia prima reazione nel vederle è stata d’incredulità mista a risentimento, continuavo a ripetermi - Non può credere che io abbia fatto una cosa del genere? Non Remus, lui mi conosce.
Poi però ripensandoci a mente più lucida mi sono chiesto - Pensa Sirius, se su quelle foto ci fosse lui, tu vedendole, cosa penseresti?
La risposta che mi sono dato non mi è piaciuta. Mi ha fatto talmente male che credevo mi si spezzasse il cuore dal dolore. Purtroppo dev’essere la stessa che devi esserti dato tu, perché altrimenti non saresti tanto disperato.
Cosa posso dirti amore se non.. ti prego credi a noi, credi al nostro amore, credi che ti amo talmente tanto che delle volte mi sembra che mi manchi persino l’aria a pensare a quanto insieme siamo felici e ci completiamo. Credi alla mia lealtà, sei il dono più bello che la vita potesse concedermi e per nulla al mondo rinuncerei a te, ai tuoi sorrisi, ai tuoi abbracci, ai tuoi baci. Sei l’unico Moony che riesce a farmi sentire speciale anche solo con uno sguardo e il solo che riesce a capirmi senza che io dica nulla. Con te divento migliore perché tu mi rendi tale.
Ti mentirei se ti dicessi che non ho paura di perderti, ne ho tanta, ne ho sempre avuta tanta.
Non te l’ho mai detto ma le prime volte che dormivamo insieme restavo ore a fissarti dormire, per paura di svegliarmi al mattino e non trovarti più.
Mi dicevo - Non sei abbastanza per lui, non sei in grado di amarlo come merita, lo farai soffrire..
Poi però mi bastava guardarti risposare beato tra le mie braccia e quei pensieri svanivano.
Vorrei tanto che fosse una di quelle sere, ma tu non sei qui amore, non sei tra le mie braccia, ti trovi a migliaia di miglia di distanza e questa lettera è ciò che mi resta per far svanire certi brutti pensieri che so essersi insinuati nella tua testa e purtroppo anche nel tuo cuore.
Ora, come mai mi era successo prima, ho il timore di non essere in grado di farti capire quanto io tenga a te e quanto ti ami, quanto morirei per te e pur di vederti felice sarei disposto a rinunciare a tutto ciò che posseggo.
Sei la mia vita Remus, il mio sole, il primo a cui rivolgo il mio pensiero al mattino e l’ultimo a cui penso ogni sera, senza di te mi sento vuoto e tremendamente solo.
Ti prego Moony, puoi dubitare delle mie promesse per essere meno impulsivo o meno propenso ad infrangere le regole o della mia rinnovata volontà ad essere immune alle provocazioni, ma ti scongiuro, non dubitare mai dell’amore che provo per te, perché quello non potrà mai cessare di essere in quanto tu ormai sei parte di me.
Tuo Sirius”
Remus finì di leggere, si appoggiò allo schienale della panchina su cui si era seduto incurante che il mantello gli si sarebbe riempito di candida neve e chiuse gli occhi. Tra le mani stringeva ancora il foglio che aveva appena letto.
Ogni parola si era impressa a fuoco nella sua mente tantè che avrebbe potuto recitarne l’intero contenuto senza commettere il ben che minimo errore.
Mentalmente rivide la bella ed elegante calligrafia di Sirius risplendere grazie all’inchiostro color topazio che aveva usato, lo stesso con cui spesso si tingeva le mani nel fare i compiti e il medesimo che suo padre si era raccomandato spesse volte di non sprecare per futili scribacchiate senza senso, come era solito definire i loro adempimenti scolastici o le lettere che il moro spediva a casa per dare sue notizie.
Moony sospirò profondamente e continuò a restare ad occhi chiusi. Non aveva ancora voglia di tornare al caldo, tra le spesse mura della scuola. Voleva pensare e per poterlo fare aveva bisogno di restare da solo e quale posto migliore di quello?
All’improvviso una folata gelida di vento lo fece sussultare. Non di freddo bensì di ricordi e sensazioni. Lentamente si portò la pergamena al viso ed inspirò, la carta aveva perso il suo tipico odore ma al contrario, con immensa gioia di Remus, era pregna dell’odore del ragazzo che amava. Lo sentiva distintamente, come se fosse stato li accanto a lui. Quel profumo muschiato che lo aveva sempre inebriato e di cui era follemente succube, un aroma impossibile da dimenticare. Quell’odore che caratterizzava un unico solo essere, il suo Sirius.
Lacrime silenziose scesero a bagnargli le guance arrossate per il freddo dicembrino andando a formare piccole gocce che stinsero la missiva in alcune parti.
Remus non fece nulla per impedirgli di cadere, lasciò che scorressero copiose sulle proprie gote sino a quando non ce ne fu più nemmeno una. Immobile aspettò paziente che il suo dolore scomparisse insieme alle proprie lacrime rimanendo con la lettera appena ricevuta stretta al petto.
“Ti ha risposto?” domandò James vedendo l’amico seduto sul davanzale della finestra della loro camera intento a guardare fuori con lo sguardo perso nel vuoto.
Sirius scosse la testa e non disse nulla.
“Sono sicuro che presto lo farà”
“Se avesse voluto farlo, starei già leggendo la sua risposta” sussurrò sconsolato il moro.
“Vedrai che..”
“L’ho perso J, è inutile che m’illuda che tutto tornerà come prima” lo interruppe con una voce strozzata dal magone “Ormai è finita!”
“Oh Paddy, mi dispiace così tanto” sussurrò Potter che non sapeva veramente cosa dire per farlo sentire meglio.
“La cosa che mi fa stare più male è sapere che questa volta, dopo tutte quelle in cui ho rischiato di perderlo per la mia impulsività, la mia testardaggine o la mia stupidità, questa.. è l’unica dove non ho assolutamente un briciolo di responsabilità. Ironia della sorte, vengo lasciato per non aver commesso il crimine vostro onore” mormorò il cacciatore mentre una lacrima colma di dolore scese a rigargli il bel viso.
“Parlerò anch’io con Moony, vedrai che riusciremo a convincerlo” disse James gentilmente.
“Non servirebbe J” singhiozzò “Remus non si fida più di me, potrà anche perdonarmi ma gli resterà sempre il dubbio che io l’abbia tradito. E sai meglio di me che quando in un rapporto viene a mancare la fiducia, tutto finisce con l’andare a puttane”
“Non voglio sentirti parlare così”
“E cosa dovrei dirti? tranquillo sono sicuro che tutto si sistemerà. Non ce la faccio, ho il cuore spezzato e non riesco a pensare ad altro che a lui ed allo sguardo carico d’odio che mi riserverà vedendomi” insorse Paddy scoppiando a piangere.
Potter abbracciò il suo migliore amico il quale, si abbandonò in quella stretta continuando a sfogare la propria disperazione. Sirius era sempre stato un ragazzo forte, sempre pronto a reagire alle difficoltà e deciso a non farsi sopraffare dagli eventi. Ma per la prima volta da quando lo conosceva, non lo aveva mai visto tanto indifeso e rassegnato. Stava soffrendo indicibilmente e lui non sopportava vederlo in quella situazione.
“Sai che si fa Paddy? Adesso ci cambiamo, ci facciamo belli e scendiamo in sala grande. C’è una cena sontuosa che ci aspetta e una festa ancora migliore ad attenderci”
“Non.. me.. la.. sento” balbettò l’amico tirando su con il naso.
“Ti è sempre piaciuto festeggiare il quindici dicembre e quest’anno non faremo eccezioni” replicò Potter sorridente.
“J non sono in vena”
“Si invece, non lascerò il mio migliore amico a struggersi tutta sera in questa camera. Lo porterò di sotto con me e cercherò di farlo sorridere e divertire. Perché questo è quello che si merita”
“Ti rovinerò la festa, Lily non si merita di..”
“Lily è d’accordo con me, se non mi credi chiediglielo” rispose James indicando la sua bella ragazza la quale, rimasta in silenzio ed in disparte sino a quel momento, sorridente annuì.
Sirius guardò entrambi gli amici riconoscente, si alzò e senza dire nulla si chiuse in bagno per farsi una doccia e tornare presentabile.
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Capitolo 43 *** 15 dicembre: una data da ricordare ***
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Capitolo 43°: 15 dicembre: una data da ricordare
Alle sette e mezza spaccate, tutti e tre fecero il loro ingresso nel grande salone, che per l’occasione era stato addobbato splendidamente e disposto in modo assai singolare. Le lunghe tavolate delle quattro case avevano lasciato il posto a caratteristici tavoli rotondi da dodici persone massimo. Silente aveva deciso che per quella sera non ci sarebbero state suddivisioni di nessun genere tantè che James, Sirius e Lily, si ritrovarono al medesimo tavolo di Gym Duan, Astor Zabini e Lucius Malfoy. Vedendoli il moro fece per fare dietrofront ma James sorridente lo fermò sussurrandogli “Andrà bene! Cosa c’è di meglio che stuzzicare un po’ Lucius per ravvivare la serata?”
“’sera!” disse il malandrino con una voce proveniente dall’oltre tomba.
“Buonasera” replicò Malfoy mesto tanto quanto.
“Ciao!” esclamarono Gym e Astor più pimpanti.
“Bell’idea” esclamò Lily accomodandosi dopo aver salutato.
“Già diversa” rincarò Potter facendo altrettanto.
“Meravigliosa” fu il commento sarcastico tendente al disperato di Lucius che guardato Black seduto alla sua destra, domandò “Non trovi?”
“Si decisamente un’ideona da ripetere” esclamò sarcastico l’altro chiedendo indicando i sei posti vuoti “Chi manca?”
“Non si sa” rispose Zabini che gli sorrise comprensivo. Era venuto a sapere del casino con Remus e gli dispiaceva vederlo soffrire tanto.
“Ok, che ne dite del toto scommesse?” propose Gym già stufo di quell’aria da funerale “Io dico che ad allietare la nostra serata verranno le gemelle Bishop!”
“Ti piacerebbe?” ridacchiò James.
“Parecchio!” rispose l’altro “Ma mi accontenterei anche di Debbie Drucker, Pamela Bullock, Stephanie Duncan, Susan Shame e si perché no, anche quella rossina tutto pepe di tassorosso, come si chiama? Ah certo Michelle Sinclair”
Gli altri commensali risero eccetto Lily che commentò “Uomini, tutti uguali!”
“Bel casino Duan” esclamò Lucius “Tra me e Black ce le siamo fatte tutte almeno una volta quelle ragazze, non sarebbero a loro agio tutte insieme a questo tavolo!”
“Confermo!” disse Sirius regalando il primo sorriso abbozzato agli altri ragazzi presenti.
Una nuova ondata di risate invase il tavolo che presto si animò di discorsi decisamente maschili e assai poco femminili.
“Capito!” esclamò Lily all’ennesima battuta sul bel culo di Samantha Ryan “Vi lascio soli a sbollire i vostri ormoni, ci si vede tra poco!” E detto questo sparì a salutare un paio di amiche.
“Credevo non se ne andasse più!” mormorò Zabini.
“ASTOR!” insorse Potter fingendosi seccato.
Sirius rise di gusto e James non potè che esserne felice.
“Carina l’idea del bar!” esclamò Duan indicando un lungo bancone dove una decina di elfi domestici si stavano esibendo nella preparazione di mirabolanti cocktail acrobatici.
“Già, anche la musica non è male. Scommetto che finita la cena si scatenerà!” asserì Zabini iniziando a lanciare occhiatine maliziose due tavoli più in là.
“Sentite vado a prendermi una burrobirra, volete qualcosa?” domandò Sirius alzandosi.
“No grazie, siamo a posto” esclamaro James e Gym mentre Astor si limitò a fare un cenno negativo con la testa.
“Aspetta vengo con te!” disse invece Malfoy alzandosi e seguendolo.
I due ragazzi si sedettero sugli sgabelli posti sotto al bancone ed ordinarono le loro bevande. Due secondi dopo, queste apparvero calde al punto giusto. Silenziosi iniziarono a sorseggiarle.
“Ho saputo” disse piano Lucius poco dopo.
“Le buone notizie volano!” esclamò Black continuando a fissare le venature di legno del bancone.
“Non ci crederai ma... non volevo che finisse così!” sussurrò l’altro tracannando un altro sorso di burrobirra.
Sirius annuì e non replicò.
“Desideravo solo romperti un po’ le palle. Era a quelli che volevo ardentemente spaccare il culo!” disse il biondo con un mezzo sorriso.
“Dovevo darti retta e aiutarti a farlo. Forse con le dita spezzate non avrebbe potuto scrivere quelle cose” ribattè il grifone.
“Grazie per non avermi tradito. Ho saputo quello che hai detto a Silente e alla McGranitt sul perché mi trovassi lì” sussurrò Malfoy riconoscente anche se poco dopo aggiunse per non smentirsi “Sei proprio un Grifondoro, avevi l’occasione per fottermi e non l’hai fatto. Sai vero che io non mi farò scappare un’occasione simile se mai mi capiterà?”
“Non avevo dubbi” rispose Sirius sorridendo e scuotendo la testa “Anche se a dirti la verità ora come ora è l’ultimo dei miei problemi”
Ci fu una piccola pausa durante la quale solo il suono della loro bevanda deglutita aleggiava poi il cercatore disse “L’ho sentito negli spogliatoi fare commenti su di te e sul tuo culo, aveva una teoria tutta sua di quello che ci avrebbe fatto. Se può servire posso dire a Lupin che..”
“Lascia stare Lucius, dubito che Moony potrà mai credermi, non hai visto quelle foto erano molto realistiche. Apprezzo il gesto ma, no grazie” rispose il moretto finendo la sua burrobirra e ordinandone un’altra.
“Erano tanto incriminanti?”
“Non puoi immaginare!” sospirò Black “Passa alla torre quando sei depresso, te le mostrerò per tirarti su di morale”
“Sono depresso ora Black, mi manca Narcissa da morire” sussurrò il biondino.
“Di che ti lamenti, tra meno di una settimana sarà qui, potrai riabbracciarla, io invece non potrò fare nemmeno quello. Remus mi eviterà quanto la peste”
“Non credi di esagerare?” chiese una voce alle loro spalle.
I due si voltarono di scatto e videro una bella biondina sorridere ad entrambi “Buonasera Sirius, ciao amore mio, come state?” chiese Narcissa bella più che mai.
“Oh Dio grazie!” rispose Lucius abbracciandola e baciandola con passione “Ma quando sei arrivata, non sapevamo che…”
“Lo so Silente ha voluto fare una sorpresa a tutti”
“Ciao Lady, felice di vederti!” disse il moretto ricambiando la stretta dopo che un più che euforico Malfoy gli permise di farlo.
“Ciao piccolo, ti vedo un po’ giù” replicò lei accarezzandogli una guancia.
“Stato meglio” le sorrise lui che non aveva ancora guardato al proprio tavolo per paura di vederci seduto Remus.
“Non temere, andrà bene!” gli sussurrò all’orecchio baciandolo dolcemente.
“Mi piacerebbe!” bisbigliò Paddy stringendola forte a sé.
“Che ne dici torniamo al tavolo?” propose Narcissa.
“Ma veramente vorrei restare ancora un pò qui.. ecco io non.. si forse è meglio se..”
“Sirius, non puoi evitarlo, vai da lui, guardalo negli occhi e digli che lo ami”
“Ho paura che mi dica che è finita” balbettò il bel grifone con un groppo alla gola.
“Non essere così sicuro di ciò che accadrà!” rispose la bella mezza veela afferrandolo per mano e trascinandolo giù dallo sgabello.
“Non c’è!” esclamò Sirius sollevando lo sguardo e vedendo che il suo ragazzo non era seduto al loro tavolo.
“Non ti preoccupare, arriverà presto” disse Malfoy notando dove fosse.
“Dove sarà?” chiese il moro in panico che Moony non volesse incontrarlo.
“Sta parlando con Silente” rispose il serpeverde indicando un bel ragazzo che di spalle parlava fitto con il preside. Indossava i Jeans che avevano comprato a Parigi quel giorno con Beatrice e Joyce, abbinati alla camicia nera che tanto adorava vedergli addosso. Aveva la mano destra fasciata ma nel complesso era decisamente in forma. Nel vederlo Sirius sentì il proprio cuore perdere un colpo. Così vicino ma così lontano.
Agitato che neanche la sua prima volta lo era stato così tanto, si risedette al proprio posto dopo aver salutato tutti gli altri ragazzi, in particolare Peter, ringraziandolo per quello che aveva cercato di fare. James gli sorrise e strizzandogli l’occhio cercò di infondergli forza e coraggio. Coraggio che il moro pensava di possedere essendo stato smistato nella casa di Godric Grifondoro. Ma quando vide Moony con la coda dell’occhio salutare il preside e incamminarsi per raggiungerli, la tensione ebbe il sopravvento, tutto il suo ardimento evaporò all’istante ed alzandosi di scatto balbettò un tesissimo “Scusate torno subito” e si allontanò.
Remus però fu più veloce, lo raggiunse e posandogli una mano sulla spalla riuscì a fermarlo dicendogli “Che fai scappi e non mi saluti neanche?”
L’altro non parlò si limitò a scuotere lentamente la testa senza però voltarsi a fissarlo negli occhi.
“Sirius vorrei che ti voltassi e che mi guardassi” intimò gentilmente il malandrino “Per favore” aggiunse dopo che il moro sembrò essersi pietrificato in quella posizione.
Quando il blu e l’ambra s’incontrarono, entrambi i giovani sentirono brividi scorrere lungo la loro colonna vertebrale. Restarono così a fissarsi per una manciata di secondi anche se parvero un’eternità.
Fu Lupin il primo a parlare e a chiedere “Stavi andando via?”
“No, volevo solo prendere una boccata d’aria” mentì Black che avrebbe tanto voluto essere riuscito a scappare prima.
“Mi piacerebbe raccontarti una storia, ma se devi andare”
“No, dimmi!” balbettò il moro che si stava aspettando il cazziatone del secolo con tanto di abbandono in diretta in piena sala grande.
“E’ la storia di due persone che si amavano tanto..” iniziò a dire Remus vedendo Sirius chiudere gli occhi “Due anime gemelle”
“Cosa gli è successo?” chiese Paddy in un sussurro sollevando le palpebre che sino a quell’istante avevano nascosto il suo magone.
“Hanno sofferto e si sono perse!” rispose il licantropo mentre lo vide annuire tristemente e lasciare che una lacrima scivolasse dalla trama delle sue ciglia.
“Peccato” balbettò Sirius asciugandosi la lacrima “Speravo potessero..”
“Ritrovarsi?” chiese Lupin anticipandolo.
Il bel cacciatore annuì poi senza distogliere lo sguardo da quello di lui e senza aspettare che l’altro replicasse sussurrò “Mi dispiace tanto Remus, non puoi immaginare quanto ma, non posso ammettere ciò che non ho fatto”
“Ridimmelo Sirius” mormorò Lupin facendo un passo avanti “Ti prego, ho bisogno di sentirtelo dire”
“Cosa? Che ti amo e che non è vero niente? Che quel bastardo si è inventato tutto perché l’ho rifiutato?” chiese il moro tutto d’un fiato.
Moony annuì.
“Posso anche ripetertelo in eterno Remus, ma tu mi crederai mai?” domandò l’altro ragazzo facendo un passo nella sua direzione “Potrai mai fidarti ancora di me?”
“Tu che dici?” gli chiese il lupacchiotto accarezzandogli la guancia con la mano ferita.
“Vorrei tanto che fosse così ma temo che purtroppo non lo farai” ribattè Black chiudendo nuovamente gli occhi e cercando di godere del calore pulsante che emanava la mano dell’altro.
“Quando ho visto quelle foto” mormorò “Ho sentito il mondo crollarmi addosso” confessò.
“Lo immagino”
“Mi sono sentito così male che ho sperato anche di morire per smettere di soffrire”
“Mi dispiace tanto”
“Ero così deluso, furente con te ma anche con me stesso per averti permesso di ferirmi che il mio unico scopo era quello di punirti e restituirti il favore”
“Ma io.. non ho fatto nulla!” disse flebile il cacciatore conscio che era la sua parola contro quella del francese.
“Sirius l’altra notte mi sono ubriacato” disse in un sussurro Moony guardandolo “E l’ho passata con Joyce”
“Co.. cosa?” balbettò Black tremante spalancando di colpo gli occhi.
“Ero fuori di me dalla rabbia e dal dolore e non avevo preso le gocce calmanti, quelle che assopiscono i miei istinti”
“Siete andati a letto insieme, l’avete fatto?” domandò il moro trattenendo a stento le lacrime.
“No, ma ci siamo andati molto vicini”
“Cosa ti ha fermato?” chiese Sirius disperato da quella confessione.
“Il motivo per cui lo stavo facendo” sospirò Lupin “Si trattava di un modo per sfogare la mia rabbia non certo una dimostrazione d’amore, provavo rancore non complicità, ero spinto dall’odio e dalla voglia di dimenticare ciò che mi faceva soffrire, non dal desiderio di condividere un momento importante con la persona che amavo”
“Capisco!” sussurrò deluso il moretto che aveva sperato di sentirgli dire “Perché ti amo e non avrei mai potuto”
“Ho fatto una scelta!”
“Certo che l’hai fatta e mi sembra più che palese quale sia” balbettò affranto il moro. Il momento tanto temuto era arrivato, faceva ancora più male di quanto avesse immaginato, non riusciva a sopportarlo.
“Sirius aspetta” disse Remus vedendolo andarsene.
“Cosa vuoi che ti dica Moony, che sono felice? No, non lo sono anche se mi rincuora sapere che non siete stati a letto insieme. Vuoi che mi faccia una ragione di tutta questa storia? Col tempo chissà, di certo al momento sono troppo amareggiato e disperato per poterlo fare. Ma non ti biasimo Remus, purtroppo so perfettamente che questo è il tributo che devo pagare per non essere riuscito ad amarti come meritavi, per non essere riuscito a farti capire quanto tu fossi importante per me. Nessun Fabrice e nessuna Joyce avrebbero mai potuto insinuarsi fra di noi se solo io fossi stato più abile a dimostrarti il mio amore. Che sciocco, ho pensato che una lettera potesse fartelo capire ma forse mi sono sbagliato” mormorò immagonato il moretto, indietreggiando di qualche altro passo.
“Sirius, non hai capito, io ti ho creduto, so che non l’hai fatto!” esclamò deciso l’ex caposcuola bloccandolo dallo scappare.
“Cosa hai detto?” chiese il cacciatore voltandosi a guardarlo mentre il suo cuore aveva iniziato a battere all’impazzata nel suo petto.
“Ti credo amore, ho letto questa” disse estraendo dalla tasca dei jeans la famosa lettera “E tutti i brutti pensieri che si erano insinuati in me sono svaniti” mormorò emozionato citando le parole usate da Black.
“Non mi stai mentendo vero?”
“No Sirius, e posso provartelo” sussurrò poco dopo slacciandosi la fasciatura alla mano “Guarda” disse mostrandogli le nocche tumefatte e lacerate.
“Cos’hai fatto?” domandò Paddy avvicinandosi nuovamente e prendendo delicatamente la mano del suo amore tra le sue.
L’altro abbozzò un sorriso e gemendo per il male rispose imbarazzato “L’ho picchiato!”
“Tu a botte? Ma con chi?” chiese stupito il moro.
“Fabrice Dubois!”
“Scherzi?”
“No, guarda che mi sono fatto!” rispose Moony indicando la propria mano dolorante.
“Ma quando?” ridacchiò Sirius.
“Prima di partire”
“Davvero? E dove?”
“Nella loro sala grande, mi sono avvicinato e l’ho ringraziato. Lui non mi ha lasciato finire di parlare, si è alzato e tronfio mi ha interrotto dicendo “Finalmente hai aperto gli occhi”
“E tu?”
“Io ho avuto un self control invidiabile. Ho annuito e ho replicato che fortunatamente ci vedevo benissimo visto che riuscivo a riconoscere un bugiardo bastardo quando ne incontravo uno, ma che sfortunatamente non ero altrettanto bravo a gestire le mie emozioni quando scoprivo che lo stesso essere infame ci aveva provato con il mio ragazzo. Dopodichè gli ho tirato un destro niente male”
“Non ci posso credere!” fu il commento di Paddy “Ma non ti hanno detto niente?”
“Oh si Madame Maxime ha osato blaterare qualcosa sulla maturità e la decenza ed io le ho risposto che da persona matura mi auto espellevo da quella scuola!”
“Giura?” chiese Sirius basito dal racconto.
“Chiedi a Peter e agli altri ragazzi se non mi credi, ancora mi fanno la hola per la prestazione” rispose Remus indicando l’altro malandrino e il resto dei compagni di viaggio.
“Forse dopo lo farò, mio piccolo boxeur” sussurrò Black accarezzandogli il viso “Ora vorrei solo sapere se posso baciarti e dimostrare a questa sala curiosa di chi io sia perdutamente innamorato?”
Ci fu un solo istante di silenzio poi Remus annuì dicendo “Ma non siamo sotto il vischio!”
“Ma chi se ne frega!” esclamò Paddy eliminando la distanza che li separava impossessandosi della bocca dell’altro con ardore. Quando le labbra del moro toccarono le sue, Lupin credette di morire dalla gioia. Non aveva desiderato altro da quando lo aveva visto chiaccherare con Malfoy al bancone del bar. Desideroso di quel contatto ricambiò con eguale intensità e passione.
Un fragoroso applauso si alzò dal loro tavolo che benchè fingesse di non curarsi di loro, in realtà non li aveva persi di vista un istante. Applausi, grida e fischi compiaciuti che presto contagiarono l’intera sala che, in parte delusa e allibita per l’ufficiale uscita di scena di due bei ragazzi e in parte felice per il loro amore, non potè esimersi dal dimostrare il proprio apprezzamento per una scena tanto inaspettata quanto romantica.
I due ragazzi si baciarono appassionatamente, incuranti degli sguardi altrui, sino a quando la professoressa McGranitt non li distolse dalla loro occupazione esclamando un sonoro “Signor Black, signor Lupin, capisco che non vi vediate da parecchio tempo ma sareste così cortesi da sedervi? Tutti noi vorremmo continuare a mangiare!” Imbarazzati i due grifoni annuirono, abbozzando delle scuse, si misero seduti e la cena potè finalmente iniziare.
Il banchetto fu delizioso, così come la festa che ne seguì. Tutti si divertirono molto specialmente due grifoni che sembravano non riuscire a staccare le loro labbra.
“Amore sbaglio o siamo nel pieno della settimana che segue la luna piena?” chiese Sirius tra un bacio appassionato e l’altro.
“Già!” rispose malizioso Remus “E vuoi sapere un segreto?” domandò baciandogli sensuale il collo.
“Quale?” ansimò il moretto estasiato da tanta intraprendenza.
“Ho scordato a Parigi le gocce calma bollori di Madama Chips!”
“Nooo, davvero? Che disdetta!” sussurrò Black sorridendogli lascivo.
Moony scoppiò a ridere e si alzò dalle gambe del suo ragazzo che deluso chiese “Dove vai?”
“Sai la rissa, il viaggio, sono un po’ stanco!”
“Accidenti bhè allora mi tocca metterti a nanna ed augurarti la buona notte!” fu il commento provocatorio del cacciatore.
“Si dovresti proprio!” replicò l’altro che sorridente s’incamminò per raggiungere quanto prima la torre dei grifondoro.
Sirius non si fece pregare, si defilò dopo aver fatto un cenno a James che capì e gli sorrise e raggiunse il proprio ragazzo sulle scale che conducevano alla torre. I due iniziarono a baciarsi e a toccarsi per tutto il tragitto sino alla torre, ed una volta arrivati davanti alla signora grassa, già fin troppo eccitati, persero qualsiasi ritegno e cominciarono anche a spogliarsi.
Il bel licantropo non era poi così stanco, visto che sostenne un tour de force amatorio senza precedenti, con performances sorprendenti e con grade gioia di Paddy che apprezzò particolarmente diventare il suo giochino sessuale preferito. Decisamente quel quindici dicembre divenne una data che, per più motivi, non avrebbero mai più scordato.
“Come sto?” chiese emozionato Sirius.
“Sei bellissimo”
“Sicuro, cioè non vorrei…”
“Amore vai benissimo, calmati!”
“Si certo calmarmi, come no!” mormorò fra sé il moro davanti al portone della bella casa della famiglia di Joyce, nel quartiere di St. Germain de Pres, a Parigi.
“Perché sei così nervoso?”
“Come perché? Moony, qui ci sarà Joyce e la sua famiglia, senza contare tua madre” balbettò il moro.
“Da quando hai smesso di chiamarla Haylin?”
“Da quanto tu le hai detto di essere gay e di avere un ragazzo, che guarda caso sono io” rispose istericamente Sirius.
“Non dovevo?”
“Certo che sì è solo che.. Dio Moony perché non capisci, sono un po’ nervoso perché non voglio fare brutta figura”
“Non potresti farla neanche se ti presentassi in mutande a questa porta” gli sussurrò il lupacchiotto a fior di labbra “Sei perfetto!” aggiunse baciandolo. Proprio in quell’istante la porta di casa si aprì e la signora Montand sorrise dandogli il benvenuto.
“Ciao Paulette, buon Natale!”
“Che piacere Remus, quanto sei cresciuto, buon Natale anche a te caro” esclamò la donna abbracciandolo “E tu devi essere Sirius? Joyce ci ha parlato molto di te, prego accomodati!”
“Buongiorno signora, grazie dell’invito!” balbettò il bel Black paonazzo in volto per essere stato beccato in flagrante.
La donna sorrise e urlò “HAYLIN SONO ARRIVATI I TUOI RAGAZZI!”
La signora Lupin, accompagnata da Joyce e Beatrice, si precipitò a dare il benvenuto ai due nuovi arrivati.
“Mamma, ciao come stai?”
“Bene tesoro mio e tu?” rispose lei abbracciandolo calorosamente.
“Benissimo!” esclamò lui guardando Sirius che un metro più in là salutava le due francesine che non vedeva da un pezzo.
“E’ un po’ agitato o sbaglio?” chiese Haylin all’orecchio del figlio.
“Un po’? E’ una corda di violino, ha paura di deluderti e fare qualche figuraccia!” rispose Remus che subito dopo sospirando chiese “Non è ancora più bello quando è imbarazzato?”
“Molto!” rispose sua madre stringendolo e andando a salvare il moretto dalle grinfie delle due fanciulle le quali, per niente dispiaciute, si gettarono tra le braccia del lupacchiotto.
“Ciao Sirius, ben arrivato!” Disse Haylin prendendogli il mantello e posandolo sul relativo sostegno.
“Buongiorno signora!” balbettò lui “Buon Natale e grazie di avermi invitato”
“E’ un piacere tesoro, ma ti prego non perdiamo le belle abitudini, continua a chimarmi Haylin. Signora mi sa di vecchio e tu non vuoi darmi della vecchia, vero?”
“No, assolutamente io non mi permetterei mai” mormorò viola in viso il ragazzo che si sentì abbracciare e sussurrare “Scherzo sciocco! Eri il mio preferito anche prima, ora che so che rendi felice il mio Remus, mi piaci ancora di più”
Sirius si sentì togliere un peso dal cuore e ricambiò l’abbraccio dicendo “Di questo non preoccuparti Haylin, lo amo da morire”
“Lo so, si vede!” rispose lei strizzandogli l’occhio e tornando in cucina dicendo “Ah Remus tesoro, Roman ti manda i suoi saluti, ma il master che sta seguendo non gli ha permesso di raggiungerci a Parigi”
“Peccato!” rispose il grifone, ci teneva ad abbracciare suo fratello.
“A proposito Remi, Julian arriverà tra poco, mi ha detto di dirti di non scappare” aggiunse l’amica strizzandogli l’occhio.
Moony sorrise e scosse la testa, Joyce scoppiò a ridere di gusto seguita a ruota da Beatrice mentre Sirius chiese “Chi è Julian?”
“Mio fratello!” rispose la biondina “Il mio BEL fratello!” rincarò sottolineando con il tono di voce l’aggettivo.
“Smettila!” sussurrò Remus.
“Non dire di no!”
“E chi dice niente, ma tu smettila!”
“Oh no Bea, ti prego non dirmi che lo desidera ancora? Che Joy non si è rassegnata e vuole riprovarci?” domandò in un sussurro e travolto dal panico il moretto.
“No Sirius, assolutamente. Non è lei la Montand da cui devi guardarti, credimi”
“Ah meno male!” replicò Paddy di primo acchito, ma una volta consapevolizzata l’affermazione smarrito chiese “Che vuol dire? Da chi invece dovrei guardarmi?”
“Da suo fratello Julian, è gay dichiarato da sempre, ha una predilezione per il tuo ragazzo da ancora prima e non ti dico quando ha saputo di Remus, bhè auguri!” spiegò la francesina dandogli una pacca comprensiva sulla spalla.
Sirius impallidì, sentì le gambe tremargli e la vista appannarsi.
L’unico pensiero che gli attraversò la mente fu “Non è possibile, non un’altra volta, ma cos’ho fatto di male?”
In quel preciso istante la porta di casa si aprì entrarono due bei ragazzi, uno biondissimo, alto un metro e novanta, occhi verde prato e un sorriso accattivante e l’altro castano chiaro della medesima corporatura. Quando Sirius sentì pronunciare “Remus ciao, Dio ma come stai? E’ un po’ che non ti fai vedere, ti trovo bene! Fatti abbracciare!” e il suo ragazzo rispondere “Ciao Julian, sto benissimo grazie e tu?” non capì più nulla, l’unica cosa che riuscì a fare fu avvicinarsi, stringere la mano al biondo, dire “Ciao molto piacere sono Sirius” dopodichè baciare appassionatamente il suo Moony.
“Accidenti, complimenti, lui comunque è Roger il mio ragazzo” disse il maggiore dei fratelli Montand sorridendo “Te lo sei scelto focoso, bravo!” aggiunse rivolto all’amico che sorrise compiaciuto ed esclamò “Piacere Roger”
“Pia.. pia.. cere!” balbettò il moretto conscio di aver fatto una figura di merda senza precedenti.
“Ci si vede di là, vado a salutare i miei” disse Julian il quale, salutate Joyce e Beatrice, si eclissò in salotto seguito dal proprio ragazzo.
Le due ragazze lo seguirono ridacchiando e mormorando un soddisfatto “C’è cascato hai visto?”
Remus invece si voltò verso Sirius che viola in viso continuava a guardarsi le scarpe imbarazzatissimo e gli sussurrò “Bel modo per segnare il territorio amore”
“Scusa io.. lui.. ho creduto che.. Dio voglio morire!”
“Tranquillo non è successo nulla!”
“Oh bhè proprio nulla non direi, sono qui da meno di venti minuti ed ho già fatto un paio di figure niente male. Vorrei poter scavare una fossa nel pavimento e sotterrarmici dentro” balbettò il moro.
“Ma smettila e baciami invece!” sussurrò Remus tirandolo di nuovo a sé “Quello di poco fa non è stato niente male!”
“Ai tuoi ordini!” mormorò il bel Black che iniziò a deliziare le labbra del suo ragazzo di morsetti sensuali sino a travolgerlo in un bacio appassionato. Fu proprio nel pieno di quella passionale dimostrazione d’affetto, quando non solo la lingua ma anche le mani dei due ragazzi sembravano non darsi tregua, che François Montand li raggiunse dicendo “E’ pronto ragazzi venite!”
“Grazie” rispose Remus sorridendo e ricambiando il saluto mentre il suo ragazzo cercava in ogni modo di diventare invisibile.
“Dimmi che non è successo di nuovo?” chiese disperato nascondendo il viso nell’incavo del collo dell’altro.
“Direi di sì!” ridacchiò Moony.
Sirius fece un profondo respiro e annuì.
“Mettila così sei stato battezzato da tutta la famiglia, ora puoi rilassarti!”
“Grazie amore, ora si che mi sento meglio!” esclamò il bel cacciatore guardandolo “Potevi dirmelo subito che l’iter da seguire era questo!” gli sussurrò seguendolo in salotto dove un applauso li accolse non appena entrati.
Sirius ci mise dieci minuti a dimenticarsi delle precedenti figure di merda e ad entrare perfettamente in sintonia con tutti i presenti, Julian in primis, con cui si coalizzò per tormentare Remus sino allo sfinimento per abbandono. I festeggiamenti proseguirono per tutto il giorno e anche per tutte le vacanze di Natale che trascorsero in quella casa.
Quello fu il Natale più bello che i due grifoni trascorsero insieme, forse perché a Parigi, forse perché il primo come coppia o forse semplicemente perché avendo trovato l’anima gemella e amandosi, tutto risultò indimenticabile.
FINE
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