Vampire diaries- Katherine come back

di mileybest
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** punita ***
Capitolo 3: *** Uccidimi,Katherine ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


-Jeremy,sei di sopra?- Chiedo a mio fratello, un rumore indistinto proveniente dalla cucina mi distrae. Scuoto la testa,ora chi sarà? Di sorprese ne ho avute abbastanza per oggi.

Mi avvicino alla cucina e quando varco la soia...per poco il mio cuore non smette di battere.

-No,John!- Urlo, correndo e mettendomi a terra,accanto al corpo inerme del mio ritrovato padre. -John,mio Dio, che cosa...- non è possibile, quello che credevo fosse mio zio sta morendo...se non è già morto. Che cosa gli è capitato? No, non...non può morire, non deve morire. -Jenna! Jenna chiama un ambulanza presto!- Urlo a mia zia,lei viene di tutta fretta e vedendo me distesa sul pavimento con il volto rigato di lacrime,vicino a Jonh, sembra stia per svenire. Non c'è tempo per svenire, bisogna aiutarlo. Ma come cazzo è successo? Chi può averlo ucciso?

Ok, so che probabilmente è l'uomo più stronzo che si possa incontrare nella vita, so che non merita un emerito cazzo da me,ma guardando il sangue che fuoriesce dal suo stomaco...provo una sensazione di angoscia e desidero che lui viva,è...strana,troppo strana,ma daltronde è mio padre.

-Elena l'ambulanza sta...- mia zia non finisce la frase, qualcuno la colpisce da dietro e con una velocità sovrumana viene verso di me e mi allontana dal corpo di John.

Apro gli occhi di scatto e...rivedo i miei stessi occhi color cioccolato,seguiti poi dai miei stessi capelli e labbra. L'unica differenza è lo sguardo meschino che mi rivolge il mio aggressore,quando tento di trattenere un urlo.

-Katherine...-

La vampira,che tempo fa ha fatto innamorare Stefan e Damon per poi lasciarli al loro destino, mostra un ghigno e continua a tenermi ferma per la gola.

Lancio un occhiata a Jenna, priva di sensi sul pavimento, a John e di nuovo a lei.

La situazione è decisamente bizzarra e seppur dovrei aver paura, sono più che altro sconvolta, sapevo che era identica a me, l'ho vista anche in una fotografia antica a casa di Stefan, ma vederla di persona è tutt'altra cosa.

-Allora i fratelli salvatore ti hanno parlato di me,Elena- il sorrisino di trionfo non scompare dal suo viso nemmeno per un istante.

-Che...che cosa hai fatto a...-

-Jonh? Jenna? Oh, sono talmente noiosi come mortali...tu invece...tu meriti decisamente una fine migliore di loro-

Sbarro gli occhi sentendo questa frase, no, non voglio morire,anche se desidero con tutto il cuore rivedere mamma e papà, loro non vorrebbero la mia fine, e devo proteggere Jeremy, lui non sopporterebbe un altra morte,anche se ora mi detesta.

Con le braccia mi appoggio alla sua mano che stringe sulla mia gola,impedendomi di respirare,ma niente, sono solo un umana e lei è troppo forte.

Un momento..forse c'è un modo per fuggire da questo incubo.

-Ho...ho della verbena addosso, non puoi bere il mio sangue senza soffrire anche tu e non puoi manipolare la mia mente..-dico con voce roca, i polmoni cominciano a chiedere aria.

-Oh,ma guarda un pò...e se facessi questo?- Con la mano libera, stacca dal mio collo la colana regalatomi da Stefan. -Ora come la mettiamo, nipotina?- Scoppia una risata malvagia. Nipotina...lei dovrebbe essere una vecchia mia parente,Katherine Pierce...siamo imparentate in un legame di sangue che non potrà mai cambiare.

E lei vuole uccidere il suo stesso sangue? Stronza...non ha rispetto per niente e nessuno, è colpa sua se Stefan soffre cosi tanto, è colpa sua se Damon è un mostro senza pietà, è colpa sua se Isobel è una vampira piena di disprezzo perfino per suo marito. La mia vita è una tortura per colpa sua.

-Stronza- mormoro, a secco di ossigeno, devo respirare,ma il suo braccio è ancora stretto sul mio collo.

La sua faccia cambia fino a diventare quella di un mostro...l'ultima cosa che vedo sono i suoi canini appuntiti che mi rivolgono un sorriso disgustoso...



Quando mi risveglio mi sembra di non ricordare nulla del giorno prima,fino a quando non mi accorgo di essere in una cantina, con le mani legate fra loro. Mi volto dalla parte opposta,sperando di vedere qualche cosa che possa aiutarmi,un dolore atroce al collo,però, mi fa tornare con la testa a terra. Che dolore, è come se mi avessero punto milioni di aghi.

-Deliziosa- una voce familiare mi fa gelare il sangue nelle vene-davvero Elena, il tuo sangue è uno dei più buoni che abbia mai assaggiato- Katherine si avvicina a me e con mi fa mettere seduta, un capogiro mi fanno venir sù un conato di vomito-

-Dove..dove sono...- sussurro.

-Non ha importanza,quello che devi tenere a mente ora è che rimarrai qui fino a quando non porterò a termine quello che ho iniziato 147 anni fa-

-Stefan...Stefan mi salverà-

-Ne sei certa? Non riuscirà a trovarti,nè lui nè Damon,ma non preoccuparti, ho in serbo qualcosina per te-

Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi,identici ai miei.

-Non riuscirai a vincere,Katherine. Non te lo permetterò-

Lei sorride malignamente.

-Sei mia ora,Elena. E non hai niente per difenderti, posso farti qualsiasi cosa,quando e come voglio, e presto morirai,non puoi fare niente per fermarmi-

-Non riuscirai a mettermi in una tomba!-

-E chi ha mai detto di farti diventare un cadavere? Ho solo detto che morirai,a tempo debito..-si guarda l'orologio-oh ma guarda, ora dovresti svegliarti per andare a scuola, meglio non tardare-

Oh no, ho capito cosa vuole fare...vuole fingere di essere me, siamo identiche,nessuno noterà la differenza.

Stringo i denti, una fitta di dolore si fa sentire nella parte in cui i suoi canini si sono nutriti di me. La ferita che hanno lasciato,deve essere ancora aperta. E brucia.

Stefan, lui capirà che in realtà lei non sono io, lui ama me e quando scoprirà la verità,verrà a prendermi.

E Damon...Damon è innamorato ancora di Katherine, dovrà distinguerla da me.

Chiudo gli occhi,sperando che il dolore finisca presto.

Spero solo che quest'incubo finisca presto.







-Damon,tutto bene?- Domando a mio fratello,che da quando ha fatto ritorno alla pensione ieri sera, è rimasto sul divano immobile,senza battere ciglio e senza spiccare parola.

-Non va mai tutto bene,fratellino-sussurra lui, afferrando una bottoglia di vodka e inziando a scolarsela.

Sospiro. Spero che non si cacci nei guai, le parole di Bonnie mi ronzano ancora in testa,lo ucciderà se farà qualcosa di storto, nonostante tutto quello che ha provocato non mi piacerebbe non averlo intorno di tanto in tanto. è pur sempre mio fratello.

Qualcuno bussa alla porta,veloce vado ad aprire e sorrido vedendo il magnifico sorriso dell'amore della mia vita comparirmi davanti.

-Ciao amore mio,sei pronto per andare a scuola?- Mi domanda lei con ancora il sorriso splendente in volto e uno strano luccichio negli occhi.





Non ho la più pallida idea di come mi sia uscito, quando ho rivisto la scena dell'ultimo episodio founders'day ho pensato ad una possibile seconda stagione,e questo è quello che è venuto fuori. Allora premetto con il dire che il personaggio di Katherine lo ritengo particolarmente interessante,anche se niente e nessuno batterà il mio personaggio assoluto preferito ossia Elena. Vi informo anche che sono una fan sfegatata della coppia Stelena e Dannie(DamonxBonnie),anche se in questo periodo trovo carina anche la coppia Delena,non so ancora quale sceglierò, ci dovrò pensare su. Fatemi sapere cosa ne pensate e se vale la pena continuarla. Baci.







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Capitolo 2
*** punita ***


No, tutto questo non può accadere a me. Io che vivrò in eterno, io che fino a poco tempo fa volevo rovinare la vita a mio fratello,io che non riesco a smettere di pensare a lei da ieri sera.

Non ci credo, l'ho baciata e lei...ha ricambiato il bacio,c'era qualcosa di strano, come se non stesse succedendo davvero,come se non l'avessi baciata sul serio,eppure è successo,ho dato un eccitante bacio,non portato a termine a causa di Jenna,ad Elena.

Per tutta la notte sono rimasto sul divano a pensare a cosa avrei fatto con lei il giorno seguente, una parte del mio cuore si era ricucita al pensiero che lei sarebbe diventata la mia eterna,consolazione? Compagna? Non lo so...infatti l'altra parte del mio organo spento da anni continua a ripetere costantemente il nome della vampira che credevo volesse passare l'eternità con me, che desideravo amare fino alla fine dei tempi. Sono simili, praticamente parenti. Ogni volta che guardo Elena penso che sia la creatura più affascinante sul pianeta,ma Katherine...Katherine è la sola donna che sia riuscita a farmi sentire vivo,fino a quando non ho scoperto la verità. Lei mi ha usato e buttato via,non ha mai voluto il mio amore, non mi ha mai amato,si nutriva di me e mio fratello, passava le notti in compagnia di Stefan e io senza rendermene conto mi facevo comandare a bacchetta.

Elena non farebbe mai una cosa simile, lei è diversa,migliore della sua antenata. Elena tiene a me e forse,chissà, prova qualcosa di più per il sottoscritto.

Ed è quello che voglio scoprire, ecco perchè mi trovo in giro per il corridoio del liceo di Mistyc Falls,ho bisogno di una spiegazione. Stamattina ha salutato Stefan ed è andata via come se niente fosse,senza nemmeno guardare nella mia direzione. Non voglio ripetere la stessa storia, non voglio soffrire ancora per una semplice ragazzina, se pensa di giocare con entrambi i fratelli sta commettendo un grosso errore.

Suona la campanella, riconosco Elena nella folla di studenti che sta andando a prendere una boccata d'aria dopo le noiose ore di lezioni inutili.

La afferro per un braccio e correndo,senza esitazione, la porto in un aula deserta.

Lei si lascia condurre e quando chiudo la porta ha nel suo volto un sorriso tra il felice e lo stupito.

-Damon-

-A che gioco stai giocando,Elena?- La sua espressione...non è quella della solita adolescente americana, c'è qualcosa...qualcosa di più profondo e...oscuro. Scuoto la testa, che diavolo sto pensando?

-Non so a che ti riferisci-

-Lo sai benissimo invece...sbaglio o ieri sera ci siamo baciati? E tu ti presenti alla pensione come se niente fosse e te ne vai con Stefan-

-Stefan è il mio fidanzato,Damon-

Trattengo con tutte le mie forze di trattenere un ringhio. Non voglio mostare il mio lato da mostro a lei, anche se lei pensa o almeno credeva fossi solo un demone venuto a rovinarle la vita.

-Elena...ieri ho sentito qualcosa di speciale tra noi, non so bene cosa,ma ero felice e quando ti ho visto,oggi,andartene via con mio fratello sono rimasto colpito,ti stai comportando...-

-Come Katherine?- Domanda lei, ora seria in volto. Si avvicina a me e poggia lei sue mani sulle mie spalle, sospiro.-Io non sono Katherine,non ti farò del male,come ha fatto lei. Non sei l'unico che ieri ha provato un sentimento di benessere-

-Elena...-

-Non dire niente- mi poggia una mano sul cuore,muto da più di un secolo. Averla vicino...ammirare il suo bel viso di una bellezza devastante...non riesco a capire perchè arrivato qui volevo ucciderla,una creatura meravigliosa come lei non merita di morire. Dovrebbe vivere per sempre,con un uomo che sappia amarla come merita,e forse quell'uomo posso essere io. Potrei far diventare Elena la mia principessa delle tenebre,potremmo fare grandi cose insieme,potrei...potrei finalmente dimenticare Katherine Pierce. Perchè lei non sarà mai la vampira che mi ha spezzato il cuore. -Damon...-sussurra lei,prima di sfiorare le sue labbra calde sulle mie,trascinandomi un bacio più intenso della sera precendente,ma ugualmente bellissimo. Un bacio che credevo di non donare più a nessuno e che,adesso, donerò solo a lei.

-Riuscirò a farti innamorare di me,Elena- le dico accarezzandole i capelli. Lei sorride,mentre i suoi occhi color mogano mostrano un sentimento di vittoria.



Si,il mio piano sta riuscendo alla grande. Presto i fratelli Salvatore non saranno tanto contenti di essersi innamorati di Elena e avermi dimenticato. Katherine Pierce non è una vampira che si dimentica tanto facilmente.

-Elena!- La voce di Stefan mi distrae e lo vedo correre verso di me.

-Ehi,ti stavo cercando- dice quando mi è vicino. Guardo attentamente i suoi occhi, mi hanno sempre affascinato. Cosi verdi,sembrano degli smeraldi veri e propri. Anche quelli di Damon sonostupendi, due zaffiri di prima categoria. Non si discute sul fatto che i Salvatore sono i ragazzi più belli che una donna possa vedere nella vita,ma le loro attenzioni ora sono tutte sulla mia cara Elena, questo è un torto per la mia persona. Capiranno cosa vuol dire dimenticarsi di me.

Vedo Damon in lontananza e ghignando mentalmente, metto le braccia dietro il collo di Stefan e attacco le mie labbra sulle sue.

I baci dei due fratelli mi sono mancati, sono diversi ma comunque appassionati entrambi. Stefan è un tipo che un semplice sfioramento di labbra passa a qualcosa di molto più passionale, Damon è il tipo che bacia facendoti perdere la sensazione di realtà.

Possibile che,però, si siano scordati di me cosi in fretta? Non si accorgono che in realtà non sono Elena? Patetici.

Quando mi stacco sorrido perdendomi negli occhi di Stefan.

-Che volevi dirmi?- Non sospetta niente, chissà cosa direbbe se sapesse che lo sto tratendo,o meglio, Elena lo sta tradendo con Damon.

-John...mi dispiace dirtelo in questo modo,ma...Alaric mi ha detto che...John è in ospedale ed è grave, mi dipiace tanto Elena-

Mi ero quasi dimenticata di John. Quando sono tornata a casa di Elena ho manipolato la mente di sua zia dicendo che è svenuta per lo spavento di aver visto John sanguinante sul pavimento. Deve averlo portato all'ospedale.

Avrei dovuto ucciderlo,o forse no.

-John...mio...-

-Non capisco, Jenna ha detto ad Alaric di averlo trovato in cucina con un coltello nello stomaco e con le dita della mano staccate-

-Forse voleva suicidarsi- dico mimando una voce addolorata,che noia. Abbraccio Stefan, lui mi accarezza la schiena.

-Ti prometto che andrà tutto bene- ghigno nascondendo il viso nel suo petto. Dolce e premuroso,proprio come nel 1864,credo che mi divertirò a rivivere il passato.



La porta si apre sonoramente e purtroppo non è qualcuno venuto a salvarmi. Sospiro di desolazione.

-Hai fame,Elena?- Mi domanda la vampira con una finta premura. Non le rispondo.

Stefan...Stefan capirà, e verrà a salvarmi.

-Hai fame?- Mi richiede lei, ancora una volta non le concedo di ascoltare la mia voce.

Passa un minuto e sento un forte dolore sulla guancia e con la testa a terra.

Gemo, mi ha tirato uno schiaffo.

-Devi rispondermi quando ti chiedo qualcosa- mi dice lei afferrandomi per i capelli e rimettendomi seduta. La fisso piena di disprezzo. Non ha nessuna pietà, è la vampira più spaventosa che abbia mai visto,non mi sorprende che i fratelli Salvatore,o almeno uno di loro,l'abbiano dimenticata cosi facilmente. Perfida e viziata.

-Che cosa vuoi da me? Ti stai divertendo a fingere di essere un umana,ma presto Damon...Stefan...loro capiranno tutto e morirai-

-Sei sicura? Eppure oggi il tuo prezioso Stefan non ha rifiutato i miei baci e non ha esitato a confortarmi quando ho scoperto che John è in coma-

La guardo incredula, John...mio padre è in coma? Per colpa sua! Se lui muore non avrò più neanche un parente autentico.

-Sei proprio una...-Katherine mi tappa la bocca,infilandomi uno spicchio di mela per zittirmi.

-No,no, non offendere,Elena. O potrei non essere tanto cortese,visto? Ti ho portato una mela,fattela bastare fino a domani. Non ho tempo per nutrirti-

-Perchè fai tutto questo? Cosa ci trovi di tanto divertente?- Domando alla vampira ultracentenaria,dopo aver ingoiato il frutto.

-Questo è affar mio...non ti nascondo,però, che averti come giocattolino non mi faccia piacere...dimmi un pò, ti hanno mai morso Stefan e Damon?-

-No- rispondo finendo di mangiare la mela.

Loro non si sono mai permessi di nutrirsi di me,Stefan in un certo senso si,ma sono stata io a dirgli di farlo,sarebbe morto se non si fosse nutrito del mio sangue.

Invece Katherine non ha esitato a conficcarmi i canini nel collo e non posso scappare,potrebbe rifarlo in qualunque momento. La ferita che mi ha provocato il suo morso,per lo meno è quasi sparita.

-Non sanno cosa si perdono, hai cambiato Damon è diventato troppo umano per i miei gusti e da quanto ho capito lui prova qualcosa per te-

Mi giro dall'altra parte.

Anche io l'ho capito. Ricordo le parole di Isobel, mi risuonano nella testa ogni volta che incrocio lo sguardo di ghiaccio di Damon.

Perchè è innamorato di te

E non capisco perchè continuo a pensarci, a pensare a lui, ai suoi occhi azzurri,al giorno in cui abbiamo ballato insieme...Damon è stupendo,è bellissimo...però Stefan...io lo amo e amerò per sempre solo lui.

-Damon desidera solo stare con te- dico a Katherine e stranamente queste parole mi provocano un sentimento strano,dispiacere. Lo stesso dispiacere di quando Stefan aveva detto che se ne sarebbe andato. -E tu l'hai solo usato-

-Vacci piano con le parole,nipotina,altrimenti non sarò tanto clemente-

-Non mi importa! Damon ti amava e tu l'hai trattato da schifo!- Il pensiero della sofferenza di Damon mi provoca una rabbia incontrollabile-Bastarda-

Sentendo l'ultima parola il viso di Katherine diventa quello di un animale.

-Non ti permettere di parlarmi cosi,non sai rispettare le regole e chi non le rispetta deve essere punito- e tutto accade in un attimo.

Mi ritrovo ad urlare di dolore sentendo i canini appunti di Katherine bucarmi la pelle.





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Capitolo 3
*** Uccidimi,Katherine ***


-Elena, che ti prende?- Domando alla mia amica,che seduta ad uno dei tavoli fuori dalla mensa non fa che osservare il suo piatto,quasi vuoto. È da un po’ che la vedo distante,strana. E non permette a nessuno di toccarla o abbracciarla, ci sono rimasta male quando l’altro giorno mi ha scostato brutalmente quando mi ero avvicinata per salutarla con un bacio sulla guancia. Non vuole alcun tipo di contatto. Se non quello di Stefan. E forse Damon, l’altro giorno lui l’aveva abbracciata mentre era in ospedale per controllare come stava John. Non so che pensare.

La mia migliore amica alza lo sguardo dal piatto e punta i suoi occhi di cioccolato nei miei.

-Che dici,Emi…Bonnie?- Davvero,davvero,strana. Non si è fatta consolare nemmeno da Caroline. Insomma io e lei siamo le sue migliori amiche, ci conosciamo fin dalle elementari, che diavolo le sta succedendo?

-Capisco che stai male a causa di John,ma…diamine Elena, so che in questi ultimi giorni non sono stata l’amica che meriti, ma vorrei farmi perdonare,mi dispiace di averti ingannata per quell’incantesimo,ma sono qui e sarò sempre qui a darti una mano,lo sai vero?-

Lei si guarda intorno, il colore dei suoi occhi da cerbiatto da color mogano diventano quasi neri,non avevo mai notato che cambiavano colore,fino ad ora. Dopo ritorna ad osservare me, con un sorriso…non sono sicura che sia di gratitudine,sembra ironico più che altro.

-Certo,lo so-

E cosi finisce la conversazione. Rimaniamo in silenzio fino al suono della campanella,ricominciano le lezioni. Guardo la mia amica andare via di corsa,senza un ciao, un ci vediamo dopo,niente di niente. Qui ci vuole una spiegazione, non è solo per John che si comporta cosi,c’è qualcos’altro, e costi quel che costi me lo farò dire, da Elena o da qualsiasi altro.

 

Tossisco, una settimana, è passata una settimana dal rapimento di Katherine e nessuno si è accorto che lei non sono io, nemmeno Stefan e nemmeno Damon. Ma devo mantenere le speranze, devo tener duro, prima o poi capiranno l’imbroglio da parte di Katherine e la uccideranno.

Tento per la centesima volta di strappare la fune con cui sono legate entrambe le mani,ma niente, ennesimo tentativo fallito. La vampira me le ha legate fin troppo bene.

Per fortuna non si è più nutrita di me,o almeno credo. Non ho verbena addosso, potrebbe bere il mio sangue e farmelo dimenticare in un istante,ma di sicuro non l’ha fatto, le piace vedermi soffrire, non si divertirebbe facendomi dimenticare il dolore.

Mi manca il mondo esterno, se dovrò passare il resto della vita rinchiusa qui con la paura di morire tanto vale suicidarsi,ma se lo facessi Stefan e Damon non capirebbero mai che in realtà la loro vecchia fiamma li sta prendendo in giro.

-Come te la passi,Elena?- Oh no, ritorna il mio incubo peggiore.

La vampira indentica a me con un sorriso mi mostra le zanne pronte ad attaccare,vuole mettermi paura.

-Per..per quanto tempo dovrò stare qui?-

-Se ti rispondessi per sempre?-

Sono tentata di dirle fottiti,ma mi trattengo. Mi costa ammetterlo,ma è più forte di me e non voglio che si cibi del mio sangue ancora.

Sospiro,se avessi le mani libere le conficcherei un paletto nel cuore senza battere ciglio.

-Non ti piace stare con la tua famiglia,piccola umana?-

-Tu non sei la mia famiglia! Io non sono una tua discendente, io non sono..non sono te,io sono una Gilbert-

Katherine sorride e mi viene ad asciugare una lacrima che cade sulla guancia.

-Questo è quello che vuoi credere,ti convinci di questa idiozia per non affrontare la realtà-

-Quale realtà?-

-Io e te ci somigliamo più di quanto tu creda, non solo esteriormente-

-Non è vero- sussurro,lei rigira fra due dita una ciocca dei miei capelli,ancora con quel sorriso da prendere a schiaffi.

-Sei sicura?...Eppure prima che i tuoi genitori adottivi morissero, tu eri perfida,viziata,egoista,avevi tutti i ragazzi ai tuoi piedi,eri semplicemente una…Pierce-

Chiudo gli occhi, ripercorro i momenti in cui i miei erano ancora vivi e di conseguenza io ero la reginetta del liceo.

Prendevo in giro gli sfigati di turno,insieme a Caroline.

 

-Guarda quella li, ma dico come diavolo si è vestita? Perdente-

-Hai proprio ragione Caroline, spero che non si presenti al ballo,a tutti verrebbe un infarto-

La ragazza, seduta al tavolo davanti a noi, si gira con le lacrime agli occhi che le bagnano gli occhiali da papera e corre via,scatenando le risate mie e dei miei amici.

 

Facevo in modo che tutti mi obbedissero, minacciandoli o offrendogli possibilità inesistenti.

 

-Ascoltami bene,se tu farai tutti i miei compiti, magari potrai diventare una delle nuovi cheerleader-

-Davvero? Sarò una cheerleader signorina Gilbert?-

-Puoi starne certa-

Quando consegno i miei quaderni alla secchiona ricoperta di brufoli arriva Bonnie,sorridendo divertita.

-Davvero quella li diverrà una del nostro gruppo?-

-Certo che no, ma andiamo, l’hai vista bene?-

 

Snobbavo tutti i ragazzi indegni di starmi a fianco, nei momenti in cui litigavo con Matt.

 

-Ele..Elena, verresti a bere qualcosa con me? Oppure andiamo da qualche parte?-

-Stai scherzando? Ma ti sei visto? Fai schifo, nemmeno se fossi l’unico ragazzo rimasto sul pianeta uscirei con te,sparisci secchione-

 

E questa vita da perfetta reginetta è durata fin da quando ero bambina. Io,Bonnie Caroline comandavamo su tutti e al liceo eravamo le ragazze che tutti i maschi volevano e tutte le ragazze desideravano come amiche.

Ma non era la vita giusta per me,il destino mel’ha spazzata via in un soffio.

 

-Io non ero e non sarò mai come te- rispondo a Katherine.

-Perché ti ostini a mentire? Ti si legge in faccia che vorresti tornare ad essere quel tipo di persona,ma sai anche che se ritorni ad esserlo qualcuno farà una brutta fine,proprio come è già successo.-

-Smettila, non voglio ascoltarti- dico girandomi dall’altra parte,ma la mia antenata mi afferra per il collo e mi fa incontrare i suoi occhi maligni di nuovo.

-Invece ascolterai. Tu sei cambiata non perché lo volessi,cara Elena. Sei cambiata perché non riuscivi e non riesci tutt’ora a sopportare il senso di colpa che ti attanaglia l’anima,questo sentimento che ti ha portato alla depressione e ti ha fatto morire dentro,ecco il motivo per cui non sei più la perfida ragazzina viziata. La ragione per cui ora sei la dolce e gentile Elena Gilbert è perché sai che è stata colpa tua se i tuoi genitori sono morti!- Mi sbatte la verità in faccia come una pugnalata dritta nel cuore.

Il suo sguardo ora non è più ironico, è freddo,concentrato e terribilmente serio. Crede fermamente in quello che ha detto. Sa che è vero,ma non è cosi…io…io non sono cattiva, non voglio essere cattiva.

-Bugiarda! Non è vero, io non sono una Pierce, non sono te! Non sarei mai cosi crudele, i miei genitori non…non…-

-Nemmeno tu credi in quello che dici per difenderti. Sai che è questa la verità, hai smesso di essere una reginetta perfetta appena hai capito che se non fosse stato per il tuo carattere di merda tua madre e tuo padre sarebbero ancora vivi,ma non sei cambiata per loro,lo hai fatto per te! Per smettere di soffrire e pensare al dolore per la consapevolezza della tua colpa-

 

Un singhiozzo mi arriva dritto in gola. Ricordo bene quella sera. C’era una festa,probabilmente la migliore di tutto l’anno ed ero ostinata ad andarci,a qualunque costo non sarei mancata. I miei,però, non volevano,non li ho ascoltati e sono andata via con Bonnie.

-Coraggio,sbrigati a partire! Se i miei scoprono che sono uscita mi ammazzano-

-Sei sicura che non ti abbiano visto?-

-Credono che sia in camera dormire-

Bonnie parte a tutta birra in direzione della festa,io osservando il cielo sorrido vittoriosa, sto andando al party e i miei genitori non ne sono al corrente.

Passano le ore e Bonnie,Caroline,Matt,Tyler, tutti non fanno altro che bere fino a diventare ubriachi fradici,io non sono da meno.

Bonnie dice che rimarrà a dormire qui,non può guidare in questo stato,ma io non posso rimanere, devo tornare a casa, o i miei mi uccidono.

Ma nessuno è disposto a darmi un passaggio,sono nella merda come me.

Afferro il celullare,la testa mi fa un male tremendo,ma riesco a comporre il numero di mia madre e la supplico di venirmi a prendere.

Mezz’ora dopo sono in macchina a sorbirmi la ramanzina dei miei con un grande mal di testa e con la voglia di vomitare.

-A casa ti aspetta una bella punizione signorina, guarda come sei conciata-

-Mi dispiace,credevo di tenere a bada la situazione,o forse no-

La mamma sospira passandomi una salvietta bagnata,trovata nel cassetto della macchina, sugli occhi,rossi come il fuoco.

E in un attimo accade l’inferno,mentre mia madre mi sta per dire “sei in punizione” papà non si accorge di un camion che sta arrivando di corsa.

-Papà! Attento!- Urlo istericamente, ma riesco solo a sentire uno schianto,il dolore alla testa che aumenta a dismisura,la mano di mia madre afferrare la mia e il rumore dell’acqua che comincia ad entrare in auto…

 

Sarei dovuta morire io,non loro. Io meritavo la morte,solo io. Invece Stefan ha confessato che mio padre ha detto di salvare prima me,morendo.

Non meritavo di essere salvata,la mia vita doveva finire in quel momento, per la mia stupidità.

Le lacrime cominciano a scendere copiose,da quanto tempo non piangevo per loro? Troppo,erano la mia famiglia e li ho delusi e poi li ho uccisi. Sono io la causa della loro fine, sono un assassina. E non riesco ad accettarlo.

-Smettila! Non puoi accusarmi,non puoi! Basta parlare di loro, falla finita! Se vuoi uccidermi, uccidimi ma smettila di parlare-

-Che cosa hai detto?-

Fisso Katherine negli occhi,cosi somiglianti ai miei. Tento inutilmente di trattenere le lacrime. E l’unica cosa a cui penso è la ferita nel cuore che credevo si fosse cicatrizzata riaprirsi riprendendo a sanguinare. Non posso continuare a soffire, non voglio più piangere,non voglio più pensare ai Gilbert.

Non so come,forse è il corpo scombussolato dall’adrenalina,forse non era cosi difficile come pensavo,ma mi ritrovo con le mani libere e invece di usarle per alzarmi e fuggire, mi ritrovo a cercare di colpire la vampira, che mi sta guardando con un espressione neutra osservando le mie lacrime amare uscire dagli occhi,afferrandola per il giacchetto oppure tirandole qualche schiaffo,con un unico obbiettivo in mente. Farla arrabbiare,farmi dare retta.

-Uccidimi,Katherine-

 

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