...Deathly Love... di Tappina_5_S (/viewuser.php?uid=72090)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio. ***
Capitolo 2: *** Scommessa ***
Capitolo 3: *** Sneak in... ***
Capitolo 4: *** Patti & Decisioni ***
Capitolo 5: *** Coltelli...e ladri. ***
Capitolo 6: *** L'oscurità della notte. ***
Capitolo 7: *** Kiss & Note ***
Capitolo 8: *** Perchè?... ***
Capitolo 9: *** Pigiama Party ***
Capitolo 10: *** Hurry up and Save me... ***
Capitolo 11: *** Domande...e dubbi. ***
Capitolo 12: *** Cena col killer. ***
Capitolo 13: *** Lampi nella notte... ***
Capitolo 14: *** Una rosa per sorridere ***
Capitolo 15: *** Nel buio... ***
Capitolo 16: *** Riposo forzato. ***
Capitolo 17: *** Una nuova certezza ***
Capitolo 18: *** Il segreto del padre... ***
Capitolo 19: *** Rabbia...Amore...qualcosa sta cambiando... ***
Capitolo 20: *** Il Ballo... ***
Capitolo 21: *** Kiss in the dark... ***
Capitolo 22: *** Una trappola d'amore... ***
Capitolo 23: *** ...lui era l'altro... ***
Capitolo 24: *** ...deathly love... ***
Capitolo 1 *** Un nuovo inizio. ***
love
Salve a tutti!
Premettendo
che l'idea e l'ispirazione di questa ff vanno direttamente ai video e
la serie di Nishitaa1 (potete trovare i suoi video su youtube) Ho
cercato di portare i video a una storia e ho cambiato e aggiunto parti
e dettagli come i nomi o i dialoghi e inventato di mia fantasia. Spero
tanto che vi piaccia. Tutti i diritti di Deathly Love vanno a Nishitaa1
(1°video Deatlhy love più di 6000 e l'ultimo più di
10000) KISS a tutti ;-)
Primo giorno nella nuova scuola.
Con lo sguardo assente saluto mia madre
che se ne sta andando con la sua macchina bianca panna, pronta per la
sua prima giornata di lavoro all'ospedale.
Siamo a metà novembre e il semestre è
già iniziato.
Guardo l'edificio grigio cenere che mi
trovavo davanti sperando tanto che quello sarebbe stato un nuovo
inizio, un nuovo e fresco inizio.
Ne avevo bisogno.
Per dimenticare tutto quello che era
successo, anche se sapevo bene che sarebbe stato impossibile, ma
almeno dovevo provarci.
Salii i gradini lentamente cercando di
orientarmi in mezzo a quella folla di ragazzi che mi passava accanto.
Mi fermai in un angolo meno affollata
subito all'ingresso e tirai fuori il foglio che mia madre mi aveva
dato.
Alla prima ora avrei avuto scienze.
Stanza 26.
Girovagai smarrita per i corridoi,
prima o poi avrei trovato la stanza giusta no?
Dopo circa dieci minuti in cui avevo
perso completamente anche quel briciolo di senso dell'orientamento
che avevo, mi fermai appoggiandomi al muro.
Quasi mi girava la testa.
Respirai piano cercando di sorridere ai
ragazzi che passavano davanti a me guardandomi con uno sguardo misto
tra il preoccupato e lo scettico.
"Tutto bene? Ti serve una mano?"
Sobbalzai, accorgendomi che in piedi
alla mia sinistra si trovava una ragazza dai capelli biondi chiari,
quasi bianchi, gli occhi verdi giada e un sorriso aperto e
disponibile.
"Ehm...si vede così tanto che mi
sono praticamente persa?" chiesi imbarazzata.
"...si...comunque mi fa piacere
darti un aiuto" poi sorridendo distese la sua mano "ciao!
io sono Alice!"
"Ciao! Io mi chiamo Sam"
Le strinsi la mano cercando di
ricambiare il suo sorriso.
Ma sorridere a comando non è facile.
"Beh, vieni, ti mostro la scuola"
Mi fece fare un giro veloce mentre
parlavamo del più e del meno cercando di conoscerci.
"E questo è il laboratorio di
scienze"
Scossi la testa pensando che
assomigliava in modo impressionante a quello della mia vecchia
scuola.
"Carino"
Lei storse un po il naso mordendosi il
labbro.
"Si sarebbe carino se tutti i
giorni non scappassero le rane dalle teche" io risi sentendomi a
mio agio.
"Non contando il fatto che non è
carino andarci quando devi fare la dissezione"
Storsi la bocca ricordandomi
all'improvviso perchè odiavo i laboratori di scienze.
"Che lezione hai per prima?"
Io con uno scatto un po impacciato
afferrai il foglio che avevo nella tasca dello zaino.
"Biologia"
"Allora auguri con la
professoressa Madison"
"Perchè?"
"Dicono che sia molto stretta con
i voti e che faccia compiti a sorpresa, però questo è quello che mi
hanno detto, io non ho lei come professoressa"
"Ah no? In che classe vai?"
"4°D" poi rivolse gli occhi
verso il cielo in modo pensieroso "tu invece dovresti essere in
4°B, giusto?"
"Si"
"Beh stanno per iniziare le
lezioni, vieni ti faccio vedere la tua classe"
Camminammo spedite per il corridoio
accorgendoci che lo stesso facevano anche li altri studenti.
Mentre cercavo di aumentare il passo
per stare dietro alle sicure falcate di Alice, andai a sbattere
contro qualcuno.
Sentii un dolore alla spalla e di
scatto alzai la testa per scusarmi.
Incontrai i suoi occhi.
Occhi scuri, indecifrabili, il suo
sguardo era sicuro, ma aveva qualcosa di inquietante.
Mi sentii gelare il sangue nelle vene.
Rimasi immobile senza riuscire a
spiccicare parola.
Mi fulminò all'istante.
Il suo viso era pallido e affusolato,
aveva le labbra carnose e il naso dritto.
Aveva i capelli riccioli mori e
candidi.
Non seppi dire cosa, ma c'era qualcosa
di quel ragazzo che mi attirava e mi inquietava allo stesso tempo.
Rimasi ferma a fissare la sua camminata
decisa.
"Lui meglio starli lontani"
Sobbalzai notando Alice alla mia
destra, ma ignorai completamente la sua affermazione.
"Come si chiama?" chiesi con
tono interessato e forse troppo curioso.
"Come si chiama??"
ripete lei con un tono impaurito e furtivo come se ci fosse qualcosa
di male in ciò che avevo chiesto.
Ma io continuai a fissarla in cerca di
una risposta.
Lei scosse il capo abbassando la voce.
"Si chiama Nick"poi con un
passo si avvicinò a me e mi guardò fissa nei miei occhi scuri "ed
è pericoloso"
"Definisci persicoloso" dissi
con aria circospetta.
Lei sospirò incrociando i fianchi e
mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore.
"E' sempre stato strano fin da
quando si trasferì qui circa sei anni fa"
Io ascoltavo attenta.
"Diciamo che anni fa, un ragazzo
lo fece arrabbiare, non ricordo esattamente cosa, ma gli fece uno
scherzo pesante e il giorno dopo quello stesso ragazzo è sparito."
Finì il discorso guardandomi fissa
negli occhi.
"E allora, insomma, ci credi sul
serio?" chiesi quasi ridendo.
Lei rise nervosamente guardandomi
comprensiva.
"Quel ragazzo non è stato mai più
trovato"
Il suo tono era glaciale e
maledettamente serio.
"E tu pensi sia stato lui?"
chiesi scettica.
"Tutti sappiamo che è
stato lui, in casa sua hanno trovato coltelli e pistole, è per
questo che Nick se ne sta sempre per i fatti suoi, lui è pericoloso"
Un brivido mi percorse la schiena.
Possibile che un ragazzo di circa
diciasette anni potesse fare una cosa del genere? Insomma, era solo
un ragazzo e queste sono cose da...assassini o killer, insomma
non è concepibile!
Ma il tono e l'atteggaimento di Alice
mi fecero capire che di certo non stava scherzando.
Proseguimmo silenziose fino alla fine
del corridoio dove si trovava la mia aula.
"Beh allora ci vediamo alla
ricreazione, ok?" disse sorridendo nuovamente.
Non capivo perchè si prendeva tanta
briga di fare da amica alla nuova venuta, ma mi faceva piacere.
"Certo"
E così dopo il nostro saluto entrai in
classe dove la professoressa Madison mi accolse frettolosamente.
"Cerca di seguire la lezione per
quanto sai signorina Knight" Poi guardandomi visto che ero
ancora impalata accanto alla sua cattedra continuò "Puoi
andarti a sedere accanto al signor Jonas"
Io guardai l'anarchia generale della
classe, disorientata.
Con decisione la professoressa parlò
(anzi urlò) riportando tutti i ragazzi in riga.
"Ragazzi lei è la signorina
Knight. Signor Jonas può alzare la mano"
In fondo alla classe nell'angolo
sinistro una mano pallida si alzo con decisione.
La professoressa mi sorrise mentre
andavo a sedermi accanto a...oh no è lui!
Per la durata delle successive tre noiosissime ore prima della
ricreazione cercai di seguire la lezione per mettermi in pari; ma la
cosa mi restò molto difficile visto che non riuscivo a non pensare a
ciò che Alice mi aveva detto prima sul mio nuovo compagno di banco.
Io stavo in bilico sulla sedia, dalla
parte opposta di dove si trovava lui.
A complicare le cose c'era il fatto che
da quando mi ero seduta con la coda dell'occhio mi ero accorta che
Nick mi fissava, così feci finta di niente immaginando che sarebbe
durato qualche secondo soltanto, invece non mi staccò più gli occhi
di dosso.
Avevo una paura che non mi sarei mai
aspettata.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Scommessa ***
love
Ringrazio le persone che hanno aggiunto questa ff tra le preferite e le seguite.
CHIBI AKI: Già, a pensarci
bene forse ricorda vagamente twilight ma...sono contenta che ti
interessi, ma devo confessarti che NISHITAA1 non è una mia
amica, ho solo visto i suoi video su youtube. Grazie mille, spero che
tu continui a seguirmi!KISS:-)
MARY__TIGRO:Bhe Nick un po
ispira questo lato killeresco (hihi XD) e con il continuare lo
scoprirai meglio...spero tu mi continui a seguire perchè io ho
scoperto le tue ff e sono fantastiche!...KISS;-)
ADA12:Grazie, mi fa piacere che
come inizio ti piaccia, anche perchè è piuttosto noioso
come partenza...comunque grazie e spero di trovarti al prox chap!KISS
^_^
MAGGIE__LULLABY:Eh ma secondo te
come faccio a fare Nick (il povero piccolo Nicky) cattivo?!...vedrai il
suo cambiamento durante la storia e grazie mille per i
complimenti!!KISS 8-)
La campanella suonò facendomi sobbalzare da quanto ero tesa.
Lui si alzò in piedi come la maggior parte dei ragazzi e uscì di classe.
In classe con me erano rimaste solo altre due ragazze quando mi sentii chiamare dalla voce squillante di Alice.
"Ciao!" Io uscii di classe salutandola.
Insieme ci avviammo al bar interno della scuola dove c'erano anche dei tavolini.
Lungo tutto il tragitto Alice parlava fitta su un certo Taylor con una sua compagna.
Dopo che lei ebbe comprato una brioche ci sedemmo ad un tavolino vuoto.
"Come mai così silenziosa? Come sono andate le prime ore?"
"Bene...direi..." lei alzò
gli occhi curiosa "Insomma, la professoressa Madison in fondo non
è così cattiva, diciamo che ti mette un po soggezione"
poi non riuscii a trattenermi "...come il mio compagno di banco"
"Chi è?" chiese poco interessata.
"Nick"
Alice sbatte gli occhi due volte sorpresa strozzandosi con un boccone di brioche.
"Sul serio?!"
Io annuii.
"Di certo non ti invidio"
Poi sobbalzai quando una voce acuta parlò alle mie spalle.
"Ehi Alice!"
"Emily!"
Le due si abbracciarono e poi si sedettero accanto a me.
"Emily lei è Sam" poi con un gesto teatrale indicò me e poi lei.
"Sam questa è la mia migliore amica Emily"
Sorrisi a una ragazza con i capelli biondi scuri e gli occhi color nocciola.
Aveva la pelle abbronzata e aveva un'aria mister Perfetta, ma molto alla mano e gentile.
"Già ed è in classe con uno dei ragazzi più belli della scuola!" disse Alice con gli occhi scintillanti
"Diciamo che però Taylor se la tira un po troppo" Alice roteò gli occhi
"Ma che ti lamenti, poi ci credo, insomma te esci già con uno"replicò.
"Dimentichi che tu sei già
uscita con Taylor...e se non ricordò non fu una grande
esperienza!" Emily ammiccò con lo sguardo all'amica.
"Colpa delle due sorelline perfettine!"
Emily si girò verso di me per spiegarmi.
"In classe mia oltre a Taylor di cui stavamo parlando ci sono anche Paris e Destinee Monroe"
"E chi sono?"
Alice si avvicinò a me e roteò gli occhi mentre con un dito indicava dietro le sue spalle.
Due ragazze con i capelli biondi,
truccate, vestite alla moda e seguite da un codazzo di due o tre
ragazze si fermarono davanti a Emily.
"Oh guarda chi c'è!" le due
si sorrisero beffarde "Cerca di non cadere per terra come stamani,
dovresti farti prestare un po di senso dell'equilibrio" disse quella
più alta con i capelli riccioli.
"Pensa per te Destinee che stamani non hai neppure fatta ginnastica"
Ma le due se ne erano già andate a testa alta ridacchiando.
Paris però aveva dato una gomitata alla sorella e si era fermata un attimo a squadrarmi.
Poco dopo la vidi sussurrare qualcosa all'orecchio di Destinne e poi se ne andarono via a braccetto sorridendo maliziose.
"Purtroppo loro due sono in classe
mia. Destinee è quella più alta che ha 17anni, come noi,
mentre quell'altra è Paris che anche se ha 16 anni pur di stare
con la sorella è entrata un anno prima a scuola."
Alice si avvicinò a me "Anche da loro devi stare lotana"
"Si e anche da Nick" esclamò Emily.
Alice annuì dicendo che me lo aveva già detto.
Quando la campanella finalmente
annunciò la fine delle lezioni erano le tre e mezzo e uscii di
scuola incontrando Emily che iniziò a parlare spedita dei grandi
magazzini che avevano appena aperto fuori città.
"Ciao Nuova!" mi apostrofò una voce alle mie spalle.
Detesto dirlo, ma sapevo esattamente di chi era quella voce.
"Ciao!E comunque mi chiamo Sam" risposi acida squadrando Paris e Destinee che si tenevano a braccetto.
"Ciao" disse una Emily poco convinta "Cosa volete?"
"Bhe la tua amichetta è nuova e vogliamo solo darle il nostro benvenuto"
Emily si mise le mani sui fianchi minacciosamente.
"G-grazie" mormorai io poco convinta
avendo capito dalla faccia della mia amica che le due sorelle erano
venute non solo per un semplice benvenuto.
"Bhe visto che sei nuova devi accettare la nostra sfida"
Eccoci, lo sapevo, solite scocciature.
"No, grazie"
Mi incamminai con Emily quando Paris mi si piazzò davanti seguita dalla sorella.
"Una scommessa"
"Smettila Paris!" interviene Alice piazzandosi alla mia sinistra.
"Guarda chi c'è" le due si fecero spallucce mentre le mie due amiche si lanciavano uno sguardo allarmato.
"Sam non ha bisogno che voi due le rompiate le scatole appena arrivata!"
Ci incamminammo tutte e tre quando la voce di Paris mi congelò all'istante.
"Se non accetti, diremo all'intera scuola come mai ti sei trasferita"
Sento il mio passato piombarmi addosso con una tale violenza da mozzarmi il fiato.
Chiudo gli occhi per scacciare via tutte le immagini che mi sono tornate alla mente.
Vedo con la coda dell'occhio le mie due amiche lanciarsi uno sguardo preoccupato.
Poi mi giro sapendo che devo affrontare le due sorelle.
Non ho altra scelta.
"Come fate a saperlo?" mormoro
cercando di sembrare forte e spavalda ma sento il tremito nella mia
voce far capire che sono assalita dalla paura.
"Noi sappiamo tutto di tutti" poi continuò
"O accetti la scommessa o entro domani tutti sapranno la verità"
Sapevo che le persone mi avrebbero
guardata male, mi avrebbero evitata, forse mi avrebbero guardata
con sguardi di compassione, ma quello che a me importava è che
io stessa non riuscivo ad accettare la verità e se tutti lo
fossero venuti a sapere non so se sarei riuscita a reggere il fardello
di ciò che era succeso.
Cercai di alzare la testa per guardare Paris nei suoi occhi color ambra.
Sapevo che non avevo altra scelta.
"Cosa devo fare?"chiesi in un tono fermo ma rassegnato.
Le due si guardano soddisfatte.
"Dovrai entrare di nascosto in casa di Nick Jonas"
Sentii le mie due amiche sobbalzare e spalancare gli occhi mentre si facevano scure in volto.
"Come puoi dirle una cosa del genere?!" esclamò arrabbiata Alice.
"Lei lo farà" rispose Paris.
"Ti prego Sam, ripensaci" Alice mi guardò con sguardo implorante scuotendo la testa.
"No, e poi che sarà mai" esclamai ma vidi che nessuno sembrava d'accordo con le mie parole.
"Vogliamo una prova del fatto che tu sia stata in casa sua"
"Che prova?"
"Una foto"
"Hai tre giorni di tempo"
E così come erano venute se ne andarono lasciando me e le altre due ragazze immobili all'uscita di scuola.
Attraversammo la strada che si
trovava davanti all'uscita e ci sedemmo su una delle panchine che si
trovavano lì di fronte nel piccolo giardino al centro della
piazza.
"Quando hai intenzione di andarci?" mi chiese Alice.
"Non lo so ma prima lo faccio, prima mi tolgo il pensiero"
"Allora vacci ora e noi verremmo con te"
Io scossi la testa rincuorata.
"Grazie, ma avete già fatto
abbastanza per me, mi potete accompagnare, così mi dite
qual'è la sua casa, ma poi vado da sola. So che vi fa paura"
Così in un silenzio surreale interrotto solo da il chiacchericcio nervoso di Emily camminammo fino alla casa di Nick.
Era un ragazzo normale con una cattiva reputazione e probabilmente qualche problema personale.
In fondo era un normale ragazzo come
tutti e forse era solo una stupida superstizione quella storia che
tutti i ragazzi credevano vera.
"Questa è la sua casa" mi disse Emily in un tono preoccupato.
"Ragazze tranquille, andrà tutto bene!" Sorrisi davvero convinta.
"Va bene, ma appena hai finito facci uno squillo ok?"
"Certo!"
"Emily te hai da fare ora?" chiese Alice.
"No, perchè?"
"Potremmo stare nei paraggi, così tanto per starle vicine"
Le due annuirono e si incamminarono
lungo il marciapiede dalla parte opposta della strada mentre
continuavano a guardarmi preoccupate sorridendomi incoraggianti.
Era una strada normale, ne troppo elegante, ne troppo malfamata.
Silenziosa, anzi forse troppo silenziosa.
Non era molto distante da casa mia, a piedi ci avrei messo circa venti minuti.
Feci un respiro profondo e ritrovai
l'autoconvinzione che ero riuscita ad aquistare quella mattina stessa
durante le ore di scuola.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Sneak in... ***
Deathly Love
HO
INTENZIONE DI POSTARE UNA VOLTA ALLA SETTIMANA, PROBABILMENTE I PRIMI
GIORNI (Lunedì, Martedì). Grazie ancora per tutti quelli
che continuano a seguire con pazienza questa ff. KISS
CRISTAL__ROSE:Ciao!
Grazie, mi fa piacere che ti incuriosica e spero che continui a farlo!
Un KISS e dimmi cosa ne pensi di questo chap! XD
STELLALILLY:Come ho detto a Lilian Malfoy, nella storia originale i
fratelli non ci sono, ma io ho deciso di metterli perchè
è strano che non ci siano!!Spero che anche questo chap ti
piaccia! KISS e grazie...:D
LILIAN MALFOY: Prima di tutto è una AU, quindi la band non
esiste e i Jonas si trovano in situazioni completamente differeti dalla
realtà di gruppo famoso...comunque ho deciso di mettere Joe e
Kevin, non potevo non metterli anche se nella storia originale loro non
c'erano. KISS e grazie mi fa piacere che ti piaccia ;-)
MARY__TIGRO:Ciao!Mi fa piacere ti sia piaciuto il chap e spero ti piaccia anche questo!!! KISS e thank's :->
MAGGIE_LULLABY:Wow!!1Non avrei mai creduto che potesse piacere
così tanto e ne sono felicissimissima!!!!Bella scusa quella dei
compiti...ma...ehm...come dire, non avrà il tempo di
spiegare...(leggi il capitolo...XD) Destinee e Paris purtroppo sanno
davvero tutto di tutti e per sapere di più sul perchè Sam
si è trasferita mi sa che dovrai aspettare.Dimmi che ne pensi di
questo chap!KISS XD
NES95:Guarda chi c'è! Mi fa piacere ti piaccia questa ff e ti
capisco...biologia mi fa andare fuori di testa (più del
solitoXD) Comunque spero tanto di rivederti al prox capitolo! Grazie
mille!KISS ^_^
CHIBI ABI:Wow!Davvero ti piace così tanto?!Mi fa un sacco
piacere e posso farti una domanda...come mai ti chiami CHIBI AKI? Che
vuol dire?Grazie ancora KISS:-)
Il cancelletto sulla strada era accostato, ma non chiuso.
Lentamente lo aprii ed entrai nel piccolo e sconclusionato giardino che circondava la casa.
Di soppiatto raggiunsi l'angolo dell'abitazione e iniziai a perlustrare
il lato est con fare circospetto sperando che lui in quel momento non
fosse dentro.
Che fortuna!
La finestra laterale era socchiusa.
Le detti una spinta verso l'alto e con molta fatica riuscii ad aprirla.
Possibile fosse così pesante?!
Mi issai dentro cercando di fare il meno rumore possibile.
Come misi piede sul pavimento in legno del salotto mi resi conto che forse qualcosa di strano nel Jonas c'era.
Alzai il piede destro che avevo appoggiato su qualcosa che aveva fatto un rumore sinistro.
Un pezzo di vetro.
Sul pavimento pezzi di vetro rotto erano sparsi ovunque, sul divano e
sul tavolino bottiglie vuote (soprattutto alcolici) erano sparsi e
rovesciati dappertutto.
Sulla poltrona c'era una scatola di pizza mezza piena.
L'aria aveva un odore pungente di muschio.
Ogni passo che facevo in quella casa mi sentivo avvampare da una strana sensazione nauseabonda e di inquietudine.
La luce soffusa mi permetteva di vedere tutto, anche se non molto distintamente.
Appoggiai una mano sullo stipite della porta e iniziai a camminare nel corridoio.
Le pareti erano di un colore giallo consunto.
Mi sentivo il cuore stranamente agitato e mi toccai la tasca dei miei adorati Jeans neri sentendo il cellulare.
Prima avrei fatto la foto, prima sarei uscita da quel posto.
All'improvviso una mano gelata mi afferrò il braccio.
Con uno strattone mi ritrovai in una stanza buia.
La presa sul mio braccio aumentava e una mano mi tappò la bocca.
Cercai di guardarmi in torno ma prima che ci riuscissi, qualcuno mi spinse forte contro il muro.
"Che stai facendo?" mi chiede una voce bassa e sinuosa ma terrificante.
La voce di Nick.
Sentii la paura accanirsi contro i miei muscoli.
Avevo gli occhi spalancati.
Cercai di spingerlo via, di allontanarlo, ma era troppo forte.
Sentii la mano sulla mia bocca scivolare e cercai di parlare.
"N-niente, non sto facendo niente...t-toglimi le tue mani di dosso
schifoso!" cercai di essere forte ma nella mia voce si sentiva una
sfumatura di terrore.
"Io starei zitta se fossi in te, io non sono così gentile sai!" disse avvicinando il suo volto al mio.
"E perchè mi dovrebbe importare?"
"Perchè, come ho detto, non sono così gentile e posso
fare cose che tu neanche immagini" il suo tono era diventato minaccioso
ma non gli credevo veramente dopotutto era solo un ragazzo.
"Come cosa? Non puoi farmi niente. Lasciami solo andare, non ti ho fatto niente"
Sorrise malizioso.
"Oh davvero, e tu come lo chiami allora questo?"
"Questo, cosa?"
"Questo intrufolarsi nelle case delle altre persone"
Non sapevo cosa dire, in fondo aveva ragione.
"Allora, sai una cosa, dammi una ragione perchè non dovrei ucciderti" mi chiese con fare divertito.
"Perchè per omicidio si rischiano da 25 a 50 anni di carcere...anche tutta la vita"
Risposi a tono, non prendendolo seriamente.
"E se nessuno lo scoprisse?"
Cosa?
La paura mi attanagliò le viscere.
"D-di che stai parlando? N-non stai seriamente pensando d-di uccidermi...vero?"
No...non...poteva essere vero...
"Lo vedremo"
Sorrise nell'oscurità della stanza.
Si portò una mano sotto la giacca ed estrasse un pugnale.
Io mi sentii presa dal panico, un urlo stridulo mi uscii dalla bocca, magari qualcuno mi avrebbe sentita.
Mi coprì la bocca scuotendo la testa mentre un sorriso sinistro gli si dipingeva sul volto.
I miei muscoli erano rigidi e il cuore aveva iniziato a battere all'impazzata.
Provai ad urlare ma la sua mano bloccava qualsiasi suono.
"Shhh" mi sussurrò sfiorandomi l'orecchio con le labbra "Sarò veloce"
Con uno scatto mi alzò la maglia fin sopra lo stomaco, la sua
mano fredda mi fece rabbrividire mentre la lama del coltello mi
sfiorava delicatamente la pelle.
Sentii un panico profondo impossessarsi del mio corpo e una paura matta farmi salire le lacrime agli occhi.
Chiusi gli occhi cercando di pensare ad una soluzione...
Ma la paura mi offuscava i pensieri.
Con un ultimo sforzo presi aria dai polmoni e provai ad urlare
più forte che potessi, ma la sua mano mi tappava ancora la bocca.
Rise.
"Tra poco sarà tutto finito" disse con una freddezza ingenuamente disarmante.
Improvvisamente in uno scatto di lucidità mi ricordai del telefono che avevo in tasca.
Lo afferrai, lo portai davanti alla sua faccia e pigiai il tasto della
macchina fotografica e un flash bianco acceccò Nick che cadde
all'indietro sul pavimento.
Con il cuore in gola ne approfittai per liberarmi dalla sua stretta e scappare da quell'inferno di casa.
Cercai l'uscita.
Entrai nel salotto, scivolai su qualche pezzo di vetro e in un salto caddi fuori dalla finestra.
Sentivo i pensieri annebbiati e il cuore battere all'impazzata.
Le gambe si muovevano da sole mentre io guardavo persa cercando di tornarmene a casa.
Continuai a correre cercando di ritrovare lucidità.
I muscoli mi dolevano e il respiro era affannato.
Svoltai l'angolo e andai a sbattere contro qualcuno che parlava.
L'asfalto ruvido mi sfregò la mano e mi alzai impaurita.
"Sam, tutto bene?" chiese Emily preoccupata.
"Sembra che tu abbia visto un fantasma!" esclamò Alice.
"N-nick...l-lui...io...è...c-come..."
Alice mi afferrò per le spalle.
"Sam, calmati" disse spaventata ma capace di tener ferma la situazione.
"Sam, andiamo a casa, tua e calmati, così riuscirai a dirci tutto"
Aprii la porta di casa e filai di corsa in cucina seguita da Emily a Alice.
Aprii il frigo e afferrai la bottiglia dell'acqua.
Tutte e tre bevemmo un bicchiere mentre io decisi di trangugiarmi quasi tutta la bottiglia.
Poi più rilassata e finalmente padrona del mio corpo mi
appoggiai alla lavastoviglie e iniziai a raccontare alle due ragazze
cosa era successo.
Non riusci a decifrare le loro emozioni fino alla fine quando le
vidi sbattere più volte le palpebre e ricominciare a respirare
regolarmente.
"Forse è meglio che ora tu gli stia il più lontano pssibile" riflettè pensierosa Alice.
Io annui, sperando però con tutto il cuore di non doverlo mai più rivedere...ma sapevo che non era possibile.
"Bhe c'era da aspettarselo da Nick" disse Emily sbalordendomi "in fondo
è proprio questo il motivo per il quale tutti gli stanno lotani"
Mi maledissi per non aver creduto realmente a quello che Alice mi aveva
detto riguardo al Jonas, eppure nonostante quello che avevo passato non
ce lo vedevo come...oddio non mi riesce neanche pensarl...assassino.
"Hai fatto la foto?" mi chiese Alice.
Io mi ricordai improvvisamente della prova che le due sorelle Monroe mi
avevano chiesto e presi il cellullare facendo vedere alla altre la foto
che avevo scattato per liberarmi da Nick.
"Wow...questa è la sua faccia...e l'espressione non è proprio rassicurante..."
"Già" convenne una Emily di poche parole.
Un ragazzo che vive da solo in una casa dove sembra esserci passato un tornado.
Loro mi chiesero dove era mia madre e io gli dissi che lavorava
all'opedale come infermiera e i suoi orari erano molto rigidi e
cambiavano continuamente quindi naturalmente in questo momento era
ancora al lavoro.
Il pomeriggio, dopo aver deciso che le ragazze sarebbero rimaste con
me, dicendo che non avevano niente da fare, ma mi ero accorta che lo
facevano solo per darmi forza e farmi tornare il cuore a battere
regolarmente dopo quello che era successo.
In fondo lo apprezzavo.
Così il tempo passò piacevolmente mentre imparavamo a conoscerci meglio e scoprivamo di andare d'accordo insieme.
Ascoltammo musica, aprimmo scatoloni e rimettemmo a posto oggetti su oggetti.
Fu un pomeriggio allegro e spensierato come non ne vivevo da tanti.
Un clacson di una macchina ci fece sobbalzare.
"E' mia madre, le avevo promesso che sarei andata con lei a vedere il
saggio di mia sorella" Emily ci salutò frettolosamente mentre
usciva dalla porta bianca di casa mia.
Corse in macchina con sua madre e ci salutò con la mano.
Alice si girò a mi fissò.
"Perchè ti sei trasferita?"
Io mi sentii colta alla sprovvista e chinai il capo.
Sentii un groppo in gola e la voglia di essere capace di dirlo a qualcuno.
Ma ancora non ero pronta e per mia fortuna Alice lo capì.
"Non ti preoccupare, non ti sto obbligando, ma quando ne avrai voglia o bisogno di parlarne con qualcuno. Conta pure su di me!"
Mi sorrise come nemmeno la mia vecchia migliore amica mi aveva mai fatto.
Ne fui molto grata.
Sorrisi essedo certa che anche se l'avevo conosciuta il giorno stesso, Alice sarebbe stata una buona amica.
Poco prima dell'ora di cena il cellullare di Alice squillò e sua
madre le intimò di tornare a casa, così dopo avermi
salutato e aver fissato di trovarci la mattina dopo alla panchina
davanti a scuola se ne andò.
Mi misi a setacciare il frigo in cerca di qualcosa di commestibile da mangiare.
Trovai delle lasagne surgelate e le misi in forno a riscaldare, poi preparai un'insalata veloce e apparecchiai.
Appena le levai dal forno sentii la porta di casa sbattere.
"Ciao tesoro! Sono tornata!"
Mia madre entrò in cucina dopo essersi levata cappotto e borsa e annusò l'aria.
"Che buon profumino!"
Si avvicinò e mi dette un bacio.
Sul suo bel viso vedevo delle occhiae violacee contornarle gli occhi, ma lei era ugualmente felice e sorridente.
Questa è la mia mamma.
Ha i capelli di un castano chiaro, quasi biondo e gli occhi azzurri vispi e curiosi.
Il fisico asciutto, le mani affusolate e la pelle leggermente abbronzata che profumava sempre di un odore di cocco.
Non mi assomigliava molto in realtà.
Io ho capelli mossi castani lunghi fino sotto le spalle, occhi scuri quasi neri e la pelle pallida.
Non sono alta e non ho un fisico atletico.
Sono piuttosto equilibrata.
Mia madre sostiene che profumo di pesca e albicocca.
Mangiammo serenamente mentre in sottofondo il gracchiare monotono della televisione ci faceva compagnia.
Ci raccontammo i nostri rispettivi primi giorni di scuola e lavoro...tralasciando però qualche dettaglio...
La sera vedemmo un film e andai a letto sognando per la prima volta qualcosa di diverso.
Qualcosa che non era un sogno...anche se avrebbe dovuto esserlo....
Un assassino.
Un ragazzo.
Un mistero.
Un sogno che non avrei mai dimenticato e che mi fece svegliare con il sorriso sulle labbra.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Patti & Decisioni ***
love
RYNA91:Wow
grazie per i complimenti! e spero che tu continui a seguirmi e
recensirmi...in effetti Nick cattivo è strano...molto...ma poi
vedrai un po come si evolve il suo personaggio. Grazie ;-) KISS
CHIBI AKI: Tu. Si dico proprio a te! Ma cos'è mi vuoi far gasare
con tutti i complimenti che mi hai fatto??? Insomma scrittice,
regista...wow...insomma...GRAZIE MILLE!! (oddio, avresti dovuto vedermi
quando ho latto la tua recensione e quelle di tutti, sembtravo una
bambina che ha appena visto una vasca di nutella...;-)...bona...)
attendo una tua recensione piccolo-autunno! KISS
MARY__TIGRO:Già...ma
guarda cosa succede in questi chep! A pensarci sembra quasi che i ruoli
si siano ribaltati eh?? Non ti svelo altro e lascio tutto alla tua
lettura!:-)KISS
MAGGIE__LULLABY:Shhhh!!Ma
che partita di cervello?! Hai prorpio capito bene (e azzeccato alla
grande!!) Sam sogna Nick...ma non fa un incubo...anzi direi un
bellissimissimo sogno! E' già il tuo intuito è
sorprendente, ma vedi di non intuire troppo o svelerai tutto prima che
accada XD KISS
STELLALILLY:Ecco un nuovo chap! Spero vivamente che ti piaccia e tu recesisca ancora!!KISS 8-)
LILIAN
MALFOY:GRAZIE!!! Ma quanti complimenti...spero che la storia continui a
piacerti e dimmi che ne pensi di questo nuovo chap! ;-) KISS
NES95:Ciao!!!Grazie
mille per i complimenti e mi fa piacere che la storia ti piaccia!!!
Inoltre non vedo l'ora di sapere che ne pensi di questo nuovo chap
perchè non ne ero tanto sicura!...fammi sapere presto!!KISS :-D
CRISTAL__ROSE:Davvero
sei andata su youtube a cercarlo?!? Spero tanto che ti sia piaciuto
(anche come gli attori che li interpretano) sono curiosa di sapere che
ne pensi di questo nuovo chap!!Wow thanks ancora! :-) KISS
GRAZIE ANCORA TANTISSIMO A TUTTE VOI CHE MI SEGUITE, RECENSITE!!!
A RICHIESTA HO DECISO DI AGGIUNGERE GLI ALTRI DUE jonas.
In questo capitolo un piccolo accenno a JOE...nel prossimo arriva KEVIN!!
grazie e KISSONI a tutte! :-)
La mattina mi svegliai riposata.
Mi
lavai e vestii in un batter d'occhio...cosa inusuale conoscendomi.
Scesi
in cucina dove mia madre aveva preparato una colazione con i fiocchi.
C'erano
biscotti, latte, thè, una fetta di torta, fette biscottate e
marmellata.
Mi
accompagnò lei in macchina a scuola e mi disse che sarebbe tornata
tardi anche stasera, ma non me ne preoccupavo perchè in quei pochi
giorni stavo riuscendo a recuperare il nostro rapporto molto
lentamente, ma era già qualcosa.
Io
scesi sorridendo.
Ero
riuscita a ritrovare il buon umore, cosa non da poco.
Alla
panchina trovai Alice che mi aspettava con Emily.
"Ciao"
le salutai velocemente e poi tutte insieme entrammo a scuola.
"Cos'hai
alla prim'ora?" chiesi ad Emily.
"Storia,
uffa proprio non la sopporto!" fece una faccia da disperata che
fece scoppiare a ridere sia me che Alice.
"Mentre
io ho Arte." poi Alice guardò Emily "con la professoressa
più pazza che esista" tutte e due scoppiarono a ridere mentre
io facevo una faccia curiosa.
"In
effetti, non è una persona con tutte le rotelle a posto" mi
spiegò Alice.
La
mattina era passata bene, c'era un'aria tranquilla e spensierata, ma
sembrava quasi che faccessero di tutto per occupare ogni momento
libero o di silenzio che si creava.
Forse
cercavano di non farmi pensare a ciò che era successo.
Ma
era tecnicamente impossibile.
"Uffa,
storia mi aspetta!" poi Emily si interruppe di colpo "Joe!"
ci fece l'occhiolino mentre si avvicinava ad un ragazzo alto e moro
con gli occhi verdi che mi osservava penetrante.
Lui si illuminò appena la vide e si abbracciarono come due amici che si conoscono da una vita.
Io
sorrisi nel vederli e insieme ad Alice ci allontanammo dirigendoci
verso classe mia, mentre lei mi spiegava che Joe ed Emily si
conoscevano da quando erano piccoli, ma lui era diventato il migliore
amico del Jonas, sembravano fratelli e stavano sempre insieme ma
qualcosa tra loro si incrinò...e così, un giorno, senza
preavviso, se ne era andato...
Si diceva che fosse a causa di Nick.
Si diceva anche che avesse lasciato il paese andando chi sa dove per scappare da Nick.
Ma nessuno sapeva qualche di queste storie fosse realmente vera.
Fatto sta che ora era tornato e con Nick non si erano neanche rivolti la parola.
Arrivai
davanti all'aula ma la mia nuova amica mi bloccò per un braccio.
"Aspetta...adesso
sai che la storia sul Jonas non è solo una barzelletta" poi si
dette un'occhiata in torno furtiva "quindi stai attenta..."
Mi sedetti in
classe dopo aver salutato Alice che mi aveva consigliato di stargli
lontano.
Facile a dirsi,
ma lui era il mio compagno di banco.
Sorrisi e mi
sedetti al mio posto dove per il nervosismo iniziai a parlare con la
ragazza dai capelli rossi chiamata Ginger.
Era molto
simpatica e parlare con lei mi faceva allentare la tenzione.
Sentii qualcuno
spostare la sedia accanto al mio banco proprio mentre la
professoressa entrava in classe e non ebbi il coraggio di girarmi.
Guardai fissa i
colori estivi del vestito della mia prof di Inglese.
Iniziavano quasi
a diventare interessanti.
Sospirai quando
finalmente suonò la prima campanella e mi accorsi che ero riuscita a
non scmbiargli neanche una parola, forse sarebbe stato più facile
del previsto evitarlo.
"Ti sei
divertita ieri?" mi chiese una voce sottile e maliziosa al mio
orecchio.
Io saltai mentre
un brivido ghiacciato mi percorreva furiosamente la schiena.
Come non detto,
non posso far finta che non esista.
Per mia fortuna
il professore di Biologia entrò in classe e vidi con la coda
dell'occhio che Nick si era risitemato sulla sedia.
Io spostai la mia
sedia al limite del banco opposto a quello di ridere.
Lo vidi abbassare
il capo e sorridere.
Rideva della mia
reazione forse?
Le due ore
successive scoprii di essermi particolarmente appassionata alla
cellula.
La cara vecchia
cellula riuscì a farmi evitare Nick per tutta la durata della
lezione.
Appena la
campanella della ricreazione suonò io scattai fuori di classe, in un
modo o nell'altro sarei riuscita ad evitarlo.
Ma per mia
sfortuna la campanella dell'inizio suonò troppo presto e dovetti
tornare in classe lasciando Alice a malincuore.
"Credo che
tu abbia già visto il mio lato buono"
Io sobbalzai
vedendo Nick a due centimetri dal mio orecchio.
Il suo lato
buono?!?...alllora spero di non avere mai l'opportunità di vedere
quello cattivo...
In un balzo
spostai la sedia allontanandomi da lui.
"L-lasciami
in pace..." gli risposi.
Lui sorrise
chinando il capo, poi lo rialzò e mi guardò dritto negli occhi.
"Mi spiace,
ma non posso"e mentre diceva ciò mi passò un dito sulla
guancia facendomi rabbrividire al contatto con la sua pelle fredda.
"Forse
potremmo farlo di nuovo, che ne dici?"
Io spostai la
testa ma il suo sguardo agghiacciante non mi voleva lasciare libera.
Alzai la mano.
"Si
signorina Knight?" mi chiese il professore.
"Posso
andare in bagno?"
"Certo, vai
pure"
Mi alzai
frenetica mentre sentito la voce cantilenante del professore
continuare la lezione.
Andai in bagno e
mi appoggiai al lavandino.
Aprii l'acqua
fredda e mi lavai la faccia, una rinfrescata era quello di cui avevo
bisogno.
In quel momento
mi vennero in mente una frase, un attimo e poi io che mi lavavo
frenetica per cercare di dimenticare.
Buffo come le
cose succedono tutte le volte allo stesso modo.
Quelle immagini
mi avevano fatto venire in mente il motivo per cui mi ero trasferita.
Il mio segreto.
Il mio maledetto
e opprimente segreto.
In quel momento
sentii una voce fuori dalla porta del bagno.
"Quella
ragazza in bagno non è così male"
Una voce profonda
e sinuosa, una voce che non avevo mai sentito.
Chiusi gli occhi
cercando di scacciare via tutta la tristezza e la paura che il mio
passato mi procurava.
Alzai la testa e
mi asciugai il volto, era pronta a tornare in classe.
"C-che ci
fai qui?" sobbalzai trovandomi davanti il corpo immobile e la
faccia di Nick intenta a osservarmi.
"Volevo solo
vederti"
Fece un passo
avvicinandosi pericolosamente a me.
Io mi sentii in
trappola.
Feci un passo in
dietro trovandomi con le spalle al muro e vidi nei suoi occhi il
luccichio che avevo visto il giorno prima mentre mi aveva beccata
mentre mi ero intrufolata in casa sua.
Aprii la bocca
pronta ad urlare.
Ero in una
scuola, qualsiasi cosa sarebbe successa qualcuno mi avrebbe dovuto
sentire...per forza...
Ma non ebbi il
tempo di urlare che la mano fredda del Jonas mi tappò la bocca.
"Pensavo che
l'avessimo già superata questa parte"poi alzò un lato della
bocca facendo un sorriso sghembo "quindi non urlare"
Sentii il mio
corpo fremere e alzai le mani appoggiandole contro il suo petto.
Lo spinsi via
mentre sentivo i suoi muscoli contrarsi sotto la sua maglia nera.
Corsi in un
attimo alla porta, pronta ad andarmene.
Ma quando misi la
mano sulla maniglia per aprirla e mi accorsi di un'altra mano che
l'aveva già afferrata.
Con uno scatto
fece girare la serratura chiudendo la porta a chiave.
Mi sentii
spaventata.
Che diavolo stava
facendo?
Vidi il suo
sorriso malizioso allargarsi sul suo bel viso e allo stesso tempo
sentii i miei muscoli irrigidirsi mentre mi spingeva contro la porta.
La mia schiena
aderiva perfettamente alla porta e con un passo lui si avvicinò
sfiorandomi.
Sentii la paura
in ogni muscolo, eppure il contatto con il suo corpo mi attraeva...
"T-ti prego,
lasciami...non ti ho fatto niente"
Rise e sentii il
suo fiato caldo sfiorarmi la pelle
"Ma sono io
che ho intenzione di fare qualcosa a te"
In un attimo mi
resi conto del panico che mi faceva provare Nick e immediatamente
tutte le immagine del mio fardello, le parole, la tristezza, il peso
del mio segreto mi sovrastarono nuovamente, mentre sentivo
rimbombarmi nelle orecchie una frase.
Quella frase.
Non avevo il
coraggio di affrontare nuovamente tutte quelle emozioni.
Non sarei
riuscita a sopportarle un'altra volta.
"Sai una
cosa?" un sorriso rassegnato mi si dipinse sul volto pensando
alla mia misera vita e al mio patetico tentativo di ricominciare, in
un nuovo posto, con nuove amiche
"Se hai
intenzione di uccidermi, perchè non lo fai" poi alzai la testa
fissandolo nei suoi occhi incantatori
"Ora"
Vidi il suo
sguardo bloccarsi nel mio e non sapevo quello che ci avrebbe potuto
leggere.
Tristezza.
Rassegnatezza. Paura. Nessuna voglia di andare avanti fingendo di
apprezzare questa misera vita.
Mi sentii
rinvigorita dalla scossa di adrenalina della mia decisione avventata.
"Non ho
niente per cui vivere davvero" sospirai pensando a tutto il
tempo in cui io e mia madre non ci eravamo quasi scambiate parola,
fino al trasferimento
"Sai, mi
faresti un favore"
Ma lui era
immobile e non reagiva.
Come poteva non
capire, non vedere che è ciò che voglio davvero!
"Che
diavolo stai aspettando!...Uccidimi!"
Ma lui si era
pietrificato.
Proprio ora che
poteva fare qualcosa di utile ed ero riuscita a trovare una
soluzione, avevo preso una decisione.
"Ti prego!
Fallo!!"
Chiusi gli occhi
ma non sentii niente.
Nick fece un
passo in dietro lasciandomi libera.
No!
Non adesso...ora
che ero riuscita a decidere qualcosa...
Ora che avevo
avuto il coraggio...
Lui guardandomi
scosse la testa, poi in uno scattò aprii la porta e se ne andò.
...
Mi sentivo il
fiato corto e non riuscivo a bloccare le sensazioni che ora rispetto
a qualsiasi altro momento erano riuscite a prendere possesso di me.
Sentivo freddo e
vedevo offuscato.
Sentivo le
lacrime agli occhi, ma forse era quella la cosa giusta da fare, forse
in assoluto e assurdamente era quella la soluzione più facile per
evitare tutto.
Scattai in piedi.
Uscii dal bagno e
mi guardai in torno compulsivamente.
Percorsi
silenziosamente due corridoi, poi vidi uno sgabuzzino, dove i bidelli
tenevano di tutto, dai disinfettanti ai rifornimenti per il bar.
Ecco.
Una scatola
socchiusa era riempita di posate sciupate o rotte.
Presi un
coltello.
Non sapevo cosa
stessi facendo e neanche volevo saperlo.
Lo portai
all'altezza del viso e lo osservai.
In uno scatto
qualcuno lo afferrò.
Mi girai pronta a
qualsiasi scusa sarebbe stata necessaria inventare.
"No"
Lui non me lo
aspettavo.
Nick mi guardava,
anzi mi osservava...
"Se non lo
farai tu, lo farò io"esclamai convinta.
Cercai di
strapparglielo di mano, ma lui lo alzò portandolo ad un'altezza per
me irraggiungibile.
Lui guardando i
miei patetici tentativi rise.
"Sarebbe
questo il tuo piano, vorresti ucciderti da sola?...qui?"
Io incrociai le
braccia al petto.
Poteva anche
impedirmelo qui a scuola, ma quando sarei stata da sola, nessuno
avrebbe potuto.
"Non sarà
qui...ma tanto ho un sacco di coltelli a casa"
Gli girai le
spalle e me ne andai.
Girai per un
minuto spaesata.
Era pur sempre la
prima settimana che ero lì e il senso dell'orientamento era
difficile da trovare soprattutto in un momento come quello.
La ricreazione
passò insolitamente silenziosa mentre le mie due amiche parlavano
freneticamente.
Io non ce la
facevo.
Non riuscivo a
guardarle in faccia.
Non riuscivo a
capire cosa mi erea successo quella mattina, da dove venisse fuori
tutta quella voglia di finire la mia vita.
Forse, anzi,
sicuramente non era certo la cosa migliore da fare: la più facile,
ma non quella giusta.
Mi alzai con la
scusa di andare al bagno e andai sulle scale anticendio, della porta
di emergenza della scuola.
Rimasi un po lì
a schiarirmi le idee poi presi un bel respiro e rientrai.
Ma non feci in
tempo a tornare al bar dalle mie amiche che un braccio abbronzato e
robusto mi bloccò la strada.
"Ehi, non mi
sembra di averti già vista" poi sorrise ammiccante "o
sbaglio?"
I capelli corti
scurissimi, le ciglia folte e delineate, la pelle bronzea e le labbra
carnose.
Davvero un bel
tipo.
Ma quello non era
certo il momento e il suo sorriso così sicuro egoista non mi
convinceva affatto.
"Sono nuova"
"Ti va di
uscire con me?"
Io mi fermai
guardandolo bene.
"Ti ho
appena conosciuto e non so niente di te...quindi NO"
Quel tipo non mi
tranquillizzava affatto.
Mi scostai di
lato e continuai a camminare.
Ma una presa
calda mi afferrò il braccio con forza.
"E dai"
poi sorrise passandosi la lingua sulle labbra "tutte le ragazze
morirebbero pur di uscire con me"
Io incrociai le
braccia. "Tutte le ragazze?"
"Si"
"Bhe, allora
vuol dire che io non sono una di loro"
Ma lui non era
convinto.
"Perchè
no?"il suo tono si fece più aspro.
"Sono appena
arrivata e voglio concentrarmi sulla scuola e poi come ti ho già
detto non so niente di te"
Sorrisi
orgogliosa e a testa alta.
Ma a quanto pare
non la prese bene.
"Te ne
pentirai" disse a bassa voce, minacciosamente.
Davanti a me in
fondo al corridoio vidi le mie amiche guardarmi stupite.
Così io mi
scansai e mi diressi verso di loro.
"Ma sai chi
è???"
"Chi?"
chiesi io stupefatta dalla loro contentezza dopo averle raggiunte.
"E' Taylor,
quello in classe con Emily...quello carino"
Storsi la bocca.
"A me non
piace"
"Cosa???"
"No, non mi
sembra affidabile, insomma non esco certo con il primo che capita"
"Ti ha
chiesto du uscire?!?"
Le mie due amiche
saltavano come due bambini davanti ad un lecca-lecca.
"Si ma non
ho accettato"
E mentre
continuavano a parlarmi di Taylor e di come avevo buttato via la
fortunatissima offerta che mi aveva fatto, dietro di me, nascosti
contro il muro per non farsi vedere e sentire da altre persone, due
ragazzi parlavano sottovoce...
"Ho bisogno
che tu faccia qualcosa per me"
"Cosa?"
"Un compito
facile, niente di speciale, ma devi eseguirlo alla lettera"
"Dimmi"
"Accetti?"
"Accetto"
"Il compenso
e i dettagli sulla tua libertà di azione?"
"Come al
solito"
"Perfetto"
poi Taylor sorrise maliziosamente "Ascoltami attentamente"
Con un occhiata
indicò Sam e con una precisione maniacale diede le istruzioni sul
suo piano.
"Quando
inizio?"
"Ora,
inizia tranquillamente...più leggero...poi procedi seriamente"
E
così con un' espressione soddisfatta se ne andò verso il gruppo di
soliti ragazzi che lo aspettavano al suo tavolo.
D'altronde lui Taylor Black poteva
avere tutto e lei non avrebbe fatto eccezione.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Coltelli...e ladri. ***
love
MARY__TIGRO:WOW...ahah...spero
che le parole ti tornino e in questo capitolo penso che tu possa
parlare, perchè è più tranquillo!KISS
MAGGIE_LULLABY: E' già. Nick cattivo-cattivo non credo che esesita...comunque Taylor vedremo quello che combina! KISS :-)
LILIAN MALFOY:Anche te sei
andata a sbirciare eh?! Non ci credo che ti piaccia sul serio e grazie
tantissimo per i complimenti...(ops...stò arrosendo!^_^)KISS
NES95:Ehi eccoti!! Allora che ne
dici di questo capitolo...(che finalmente leggi interamente)?? Oddio
sono così contenta che piaccia a qualcuno! KISS ci si sente! ;-)
RYNA91:Ehi grazie infinite!
Anche te sei andata su internet a sbirciare!?!? Comunque apparte la
NELENA , questa storia mi piaceva già moltissimo e sono contenta
di riuscire a riscriverla facendola piacere:-D!!KISS grazie
ANNINA94:Ehi ehi silenzio! Ti
avverto che hai intuito bene su Nick!!...ma non mi fare rivelare
altro...comunque guarda che se mi mandi Nick apro subito la porta!!
Nick??ahahXD KISS e grazie :-)
Nick stava rimettendo a posto dopo aver suddiviso in pile i fogli che aveva sparsi sulla scrivania di camera sua.
Si bloccò.
Aveva sentito dei passi.
"Ciao" disse ancor prima che qualcuno si avvicinasse all'ingresso della stanza.
"Ciao"
Si girò per vedere un ragazzo alto più o meno quanto lui,
capelli ricci scompigliati scuri e uno sguardo verde smeraldo.
"Perchè te ne sei andato da scuola due ore prima?"
Odiava il fatto che Kevin seguisse l'università accanto al suo liceo, in questo modo lui non era mai libero.
Suo fratello non accettava quello che faceva e Nick non vedeva l'ora
che partisse nuovamente per uno dei suoi viaggi di
praticantatocosì se ne sarebbe stato un po in pace.
Suo fratello era l'unica persona con cui viveva.
Non erano uguali.
Suo fratello, Kevin, aveva cercato di farsi una vita...una vera vita.
Senza seguire le orme indelebili di suo padre, come Nicholas faceva e aveva sempre fatto.
"Avevo da fare" rispose gelido.
"Dovresti dare più importanza alla tua istruzione, sai che un giorno potresti smettere di fare quello che fai"
"Lo so" lo interruppe velocemente il fratello più piccolo.
Sapeva benissimo dove voleva andare a parare con quel discorso.
E ormai ne avevano parlato talmetne tante volte che gli dava la nausea.
"Il fatto che tu sia cambiato, non vuol dire per forza che anch'io lo voglia"
Con un tonfo posò i fogli alla sinistra di un grosso libro nero.
Si girò e fisso il fratello negli occhi vedendo la solita
speranza che gli illuminava lo sguardo cercare di contagiare anche lui.
Il fatto di essere fratello di Nicholas Jonas, non era certo una buona reputazione, ma Kevin non se ne preoccupava.
Lui non aveva quasi mai avuto un vero amico e quei pochi che adesso
riuscivano a stargli vicino senza il terrore del fratellino erano pur
sempre spiazzati quando c'era Nick nei suoi paraggi.
Ma Kevin non lo faceva pesare a Nick.
Voleva solo aiutarlo.
Nicholas si chinò a raccogliere una fodera di un pugnale e la ripose sul fondo dell'armadio.
Afferrò la giacca di pelle nera appoggiata sul letto e se la mise.
"Esci?" chiese Kevin
"Si"
"Dove vai?"
Nick si girò scocciato mordendosi un labbro.
"Faccio un giro"
Il più grande scosse la testa sospettoso.
"Vorrei solo che tu stessi attento"
"Lo sono sempre"
Il più grande allargò gli occhi e inclinò il capo.
"Non mi sembra che l'altra sera quando sei tornato con quello squarcio
sulla schiena, tu fossi stato attento" poi continuò vedendo che
non gli rispondeva "ed è solo fortuna se stò studiando
medicina e faccio tutti questi praticantati, sennò non so quanto
camperesti"
Nick scosse la testa e scese al piano di sotto dirigendosi verso la porta.
"Non voglio fare altri bendaggi miracolosi o dover pagare un altro vetro rotto o roba simile"
Nick non si voltò neanche.
"Non ce ne sarà bisogno" detto questo uscì sbattendosi la porta alle spalle.
Entrai in casa stanca...stanchissima e confusa.
Alice mi aveva vista strana e voleva rimanere con me, ma ero riuscita a
farle cambiare idea e mi aveva fatto promettere che mi sarei fatta una
tisana, bagno caldo e sarei andata a letto a riposare.
Ne avevo bisogno.
Davvero bisogno.
Accesi la tv, preparai l'acqua calda per la tisana e mi misi sul divano
a saltare da un canale all'altro per trovare qualcosa di decente.
Sentii il rumore del bollitore e schizzai in cucina.
Preparai tazza, biscotti e un piattino dove ci avrei messo un pezzo di
torta che mia madre aveva preparato quella mattina stessa.
Alrii il cassetto per prendere un coltello per tagliarla e mi bloccai.
Ma che diavolo?!
"Ma che cavolo??...dove sono finiti i coltelli?!?"
Ma...che storie sono queste?!
Aprii altri cassetti e notai che era tutto a posto, in perfetto ordine,
ma di quello che avevo bisogno io non c'era neanche una piccola traccia.
Possibile che mia madre li avesse spostati?
Si e per metterli dove, e poi perché mai avrebbe dovuto?!
Qui la cosa non mi era chiara...
Mi girai per tornare in salotto a setacciarlo per cercare qualcosa di tagliente che avrebbe fatto al caso mio.
Nick mi si piazzò davanti.
Il cuore mi balzò in gola.
Feci un salto indietro.
Non feci in tempo ad urlare che qualcuno mi tappò la bocca.
"Ci siamo già passati due volte, direi che possiamo anche smetterla"
"M-ma che diavolo ci fai qui?!C-come..."poi ripensai ai coltelli
"Tu...ma che diavolo credi di fare?...Dove sono i miei coltelli?!?"
"Li ho presi io"
"Ridameli!"
"Perché?"
Quel gioco iniziava davvero a scocciarmi.
"Perché, come si dice, ne ho bisogno!"
"Per fare cosa?"
"Cosa ci devo fare secondo te??Sto cercando di farmi un panino!"
Lui sorrise portandosi una mano sotto la giacca nera.
"Poi lo rivoglio in dietro"
...c-cosa?Ma che diavolo gli stava saltando in testa a quel ragazzo?!
Afferrai con uno scatto il manico nero e pulii l'arnese sotto l'acqua, poi mi bloccai vedendo sul mio polso un livido.
Magari me l'ero fatta quando ero andata a sbattere mentre tornavo a casa.
Improvvisamente Nick mi afferrò il coltello che tenevo e me lo tolse di mano.
Io mi girai indispettita accorgendomi che mi teneva stretto il polso e dalla parte opposta stringeva saldamente il coltello.
"Jonas, ne ho abbastanza!"
Con una mano lo spinsi via sempre più inquietata dal suo atteggiamento.
Lui mi spostò di lato con una mano, poi afferrò il pane e ne tagliò due fette.
"Adesso non ti serve più"
Con un gesto rapido afferrò un canovaccio e ripulì la
lama del coltello, poi se lo rimise in una tasca interna della sua
giacca di pelle.
"Ma i coltelli mi servono!Non puoi prenderli te e poi quando mia madre lo scoprirà andrà fuori di testa"
Già me la immaginavo, paranoica come era le sarebbe venuto un colpo scoprire che qualcuno aveva rubato in casa nostra.
"Ma tanto tua madre non è quasi mai a casa"
"Questo non...come lo sai?!?!?"
Feci un passo in dietro colta alla sprovvista.
"So molte cose su di te"
"Tipo?"...questo ragazzo sarebbe dovuto essere inquietante...ma non riusciva a farmi tanta paura come avrebbe dovuto.
Il mio sguardo si fermò intrappolato nel scrutare i lineamenti
sinuosi dei suoi muscoli che si intravedevano sotto la maglia attillata
nera sotto la giacca aperta.
Aveva un paio di jeans scuri e all-star nere, gli mancavano gli occhiali e sarebbe sembrato man in black.
"Non hai bisogno di saperlo"
Poi mentre guardavo la finestra alle spalle di Nick persa in
ragionamenti che mi facevano diventare paranoica nei confronti del mio
vicino di banco mi venne in mente una cosa...
"Come sei entrato in casa mia?!?"
Lui sorrise alzando un lato della bocca, maliziosamente.
"Ho forzato la serratura"
Pure!!
"Come hai fatto?"
"Ho i miei metodi"
...era riuscito ad entrare in casa mia senza problemi, questo voleva dire che non potevo stare tranquilla...mai...
Eppure dopo quello che era successo la mattina non riuscivo a vederlo così pericoloso.
...certo era inquietante...ma non pericoloso...
"Mi stai perseguitando??"
Il suo sorriso sghembo si fece di nuovo largo sulle sue labbra.
"Perché me lo chiedi?"
"Perché non è così?...e poi a me piace la mia privacy"
"Pensa quello che ti pare...ma io prendo questi"
Con uno scatto mi mostrò nuovamente ciò che aveva usato per tagliare il pane.
"Ma non puoi!Io ne ho bisogno!"
Nick fece velocemente un passo verso di me e mi fissò negli occhi.
Vidi il suo sguardo serio scrutarmi e poi cadere in basso e le sue dita mi sfiorarono il polso.
"Li riavrai in dietro"
Le sue dita si muovevano lente e sinuose sul mio polso, ma quando
iniziarono a salirmi sul braccio e cominciai a sentire i brividi
percorrermi la schiena mi affrettai ad allontanarlo e poi incrociai le
braccia al petto.
"Stai attenta Knight"
Io inclinai leggermente il capo "Perché?"
Non ne fui sicura, ma lo vidi sorridere amaramente.
"Ricordi ieri?"
Mi immobilizzai...era una minaccia?
Il telefono iniziò a squillare facendomi sobbalzare.
Ma io rimasi immobile a fissare il ragazzo che si era intrufolato in casa mia, aveva rubato i miei coltelli e mi stava davanti.
"Non rispondi?"
Scossi la testa, ma prima che riuscissi a fare qualcosa, con un
movimento rapidissimo Nicholas afferrò il cellulare dalla tasca
dei miei Jeans chiari scoloriti e rispose.
"Pronto"
Io spalancai gli occhi e mi misi a saltare cercando di afferrare il mio
telefono che però Nick teneva ad un'altezza per me
irraggiungibile.
Mi aggrappai al suo braccio ma lui non cedeva.
"Jonas!!Dammelo!!"
Lui spostò i suoi occhi scuri su di me.
"Come vuoi"
Con lentezza, troppa lentezza me lo avvicinò, appena fu alla mia
portata io scattai in avanti e con precisione, tenendolo saldo in mano,
riagganciai.
Lui si passò una mano tra i suoi candidi ricci non capendo.
"Perché hai riattaccato?"
Io mi sentivo avvampare dall'attrazione che mi portava a non avere abbastanza paura di lui.
Sentivo la testa affollarsi di pensieri e volevo solo che lui se ne andasse, mi lasciasse sola.
"Vattene!!Lasciami in pace!"
Chiusi gli occhi e con le mani tremanti appoggiate contro il suo petto lo spinsi via.
Non seppi da dove fosse uscito, sapevo solo che appena riaprii gli occhi, lui era sparito...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** L'oscurità della notte. ***
love
CHIBI AKI:o
mamma!!!Ma che sei pazza?! Mi fai diventare bordeaux da quanti
complimenti mi fai...sei sicura che per caso non hai sbagliato
persona...non è che stai sbagliando a leggere??Cioè...sai
quanto mi fogano le tue recensioni e poi le rileggo anche tre volte di
seguito!hihiXD (sono un po fumata!;-p) W Nick MIB!!!O santissimi noi!,
ma mi hai paragonata a Stephenie Meyer?!?! Comunque prova a vedere
Taylor come Jacob di twilight (approposito io voglio sposarmi Jacob e
Nick!!XD)...KISSONI la smetto e ti lascio a questo chap! :-D
NES95:Thank
you so much!! Sono contentissima che tu continui a seguirmi e che ti
sia piaciuto! non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di qusto.
KISSETTONI :-)
MAGGIE__LULLABY:Woww!!
Fermati con tutti i complimenti o non riesco più a riprendermi,
comunque ti avevo aggiunto su facebook anche prima di sapere che eri
te...me lo sentivo :-D!! comunque Nick è fantastico ed è
un poco protettivo verso Sam, staremo a vedere come questa cosa si
evolve! KISS :-)
RYNA91:Davvero
ma com'è KEV!! E' troppo bravo-bravissimo...studia pure medicina
ed è la salvezza di Nick!!...per il resto capirai quello che
intende quando dice a Nick " Smettere di fare la vita che fa" il nostro Nick segue una vita che non ha deciso lui...piccino!!KISS e grazie ;-)
LILIAN MALFOY:Beccato!
Hai perfettamente ragione! Nick vuole salvare la vita a Sam...forse
neanche lui sa quello che vuole...;-)...comunque sono contenta ti
piaccia! KISS 8-)
ANNINA94:Eccoti
il nuovo capitolo! Mi disp per l'attesa ma avevo parecchio da fare! In
effetti che fosse al telefono rimane un mistero...visto che ce ne sono
già pochi!!XD KISSONI :-)
*NICK POV*
Era buio.
La notte mi avvolgeva nella sua oscurità e mi sentivo bene, perchè sapevo che quello era il mio elemento.
Mi bloccai.
Avevo sentito dei passi.
Contrassi le labbra e chiusi le palpebre.
Sapevo chi era e non importava
che mi girassi per confermarlo, lo conoscevo abbastanza bene da sapere
addirittura quello che li passava per la testa.
"Ciao Nicholas"
"Ciao Joseph" mi girai con le mani sui fianchi e la mente altrove, persa in ricordi vecchi e innocenti.
"Vedo che non sei cambiato per
niente" la voce di Joe mi colpì come una stilettata e
guardandolo nei suoi occhi color nocciola capii che mi era mancato
più di quanto volessi ammettere a me stesso.
"Tu invece si" lo sapevo e lo
avevo sempre saputo che un giorno sarebbe cambiato, sarebbe riuscito
lì dove io avevo fallito.
"Te lo avevo promesso che se fossi mai tornato non sarei più stato lo stesso"
"Già e hai mantenuto la
parola" lo fissai mentre sentivo che eravamo divisi da qualcosa di
incolmabile " perchè sei tornato?"
I suoi occhi si fecwero improvvisamente seri e decisi.
"Perchè se sono cambiato io, puoi riuscirci anche tu!"
"E chi ti ha detto che io voglia
cambiare?" le mie parole suonavano fredde e taglienti ed era quello il
mio scopo: dovevo allontanarlo da me, ero riuscito a rovinare la mia
esistenza, ma adesso non potevo trascinare con me anche lui, lui che
era riuscito a farcela.
"Nick non mentire a te stesso e nemmeno a me, sappiamo entrambi che hai sempre voluto cambiare, sei tu a decidere il tuo futuro"
Io mi sentii montare dentro la rabbia.
"Io?! Cosa ho mai deciso io della mia vita?"
"C'è sempre un inizio"
"Sta zitto Joe! Tu non puoi
capire" mi voltai pronto ad andarmene, ma lui mi afferrò un
braccio "Dimmentica tutto Nicholas e riparti da zero!"
"Dimenticare?...come potrei
dimenticare quello che faccio me che ho sempre fatto, è l'unica
cosa che so fare e che farò"
Joe si incupì e la sua presa si fece forte sul mio braccio.
"No, queste sono le parole di
tuo padre, non tue! Tu sei diverso da lui...tu, tu sei buono. Tu non
sei questo" con un occhio mi squadrò da il mio sguardo cupo ai
miei vestiti neri, scuri ma sapevo che in realtà stava guardando
oltre, guardava dentro di me.
Sentii il corpo tremarer e la verità salirmi alle labbra.
"N-non posso" nella mia voce c'era una richiesta di aiuto che avrei voluto nascondere a tutti i costi.
"Si invece, se non ce la fai da solo, permettimi di aiutarti" il suo sguardo era accorato.
Io mi sentii le viscere ribaltarsi e lo stomaco stringersi in una morsa.
"Io sono questo. Io sono un assassino e non cambierò mai"
Il mio tono era duro e rassegnato.
Con uno scatto scappai dalla sua
stretta e mi inccamminai nel buio della notte mentre sentivo qualcosa
dentro di me che si era incrinato e che lottava per uscire allo
scoperto.
Da lontano la voce di Joe mi arrivò chiara e dannatamente veritiera
"Cambierai o forse stai già cambiando...qualcuno ti sta facendo cambiare"
CASA DI SAM
Mi lavai i denti con forza, poi aprii la cannella dell'acqua e ci infilai sotto la testa...letteralmente.
Amavo l'acqua, soprattutto quando avevo qualche brutto pensiero da lavar via...e io ne avevo molti di brutti pensieri!
Solo pensare a quello che era successo nel pomeriggio.
Se aggiungevo il fatto che erano
ormai le undici e mia madre non era ancora tornata, la cosa mi metteva
molto a disagio e di cose a cui pensare ne avevo fin troppe.
Presi l'asciugameno azzurro e mi asciugai la faccia.
Lo rimisi a posto accanto al termosifone.
Sentii scricchiolare.
Alzai l'asciugamano.
C'era un bigliettino lì sotto.
So tutto di te, qualcosa che perfino te non sai. Non avere paura, mi conosci...abbiamo già parlato prima...
O mamma!!
Accartocciai il bigliettino e lo buttai nella tazza del water...
Mi bloccai mentre mi guardavo in
torno furtiva. Controllai che le finestre fossero chiuse, poi con un
vago senzo di inquietudine mi precipitai in camera e mi infilai sotto
le coperte con la speranza di riuscire a dimenticare anche quel piccolo
dettaglio di quella schifosa giornata.
Chiusi gli occhi con forza per non cercare di pensare a quei due nomi che mi rimbomabavano in testa.
I nomi degli unici che avrebbero potuto scrivermi quel biglietto...
*MEZZANOTTE*
Sentii la porta di casa aprirsi, cigolando.
Sospirai, possibile che mia madre fosse uscita di nuovo?
Era la seconda volta che sentivo
riaprire la porta, mia madre era tornata circa mezz'ora fa e se ne era
andata immediatamente a dormire.
Eppure se fosse uscita di nuovo me lo avrebbe detto...eppure...e se non fosse stata LEI???
Il cuore mi balzò in gola.
Con uno scatto sentii la porta richiudersi leviemente...troppo silenziosamente, come se non volesse farsi sentire...
Tesi gli orecchi e per la tensione mi accorsi di stringere forte le coperte profumate di mela del mio letto.
Alla mia destra la luce della luna
entrava soffusa in camera mia, mentre sentivo lo scricchiolio
impercettibile delle scale provocato da passi lenti e ritmici.
Spalancai gli occhi e rimasi immobile, cercando di seguire i rumori.
Ultimo scalino, destra, passarono davanti ai bagni, poi davanti a camera di mia mamma...o no...
...si avvicinavano...
Il mio respiro si bloccò.
Sentii il cuore battermi all'impazzata e il fiato farmisi corto...inesistente...
La maniglia di camera mia scattò.
Qualcuno entrò.
Con uno cigolio la porta si richiuse.
Per quanto rimanessi immobile ed in ascolto non sentivo niente...oltre il battito frenetico e ossessivo del mio cuore...
Chiusi gli occhi.
Forse mi stavo immaginando tutto.
Mi girai con uno scatto rannicchiandomi su me stessa.
Una ciocca di capelli mi scivolò sul volto.
Tirai cautamente la mano fuori da sotto le coperte per risistemarmi.
Una mano mi sfiorò il volto portandomi il ciuffo dietro l'orecchio.
...
"AHHH!!!"
...
Un urlo mi uscii di gola mentre io incapace di ragionare non avevo il coraggio di guardare.
Sentii uno spostamento d'aria e vidi un ombra sparire nell'oscurità della stanza.
"Tesoro tutto bene??"
Mia madre si era fiondata in camera mia appena mi aveva sentito gridare.
Osservai la sua faccia preoccupata e i capelli arruffati.
"N-no mamma, va tutto bene...era solo un brutto sogno"
Lei mi osservò troppo stanca per insistere.
Annuì e con passo lento se ne tornò a dormire.
Io tesi nuovamente l'orecchio, ma continuava a regnare il silenzio.
Mi passai una mano sul viso
sentendolo imperlato di sudore e sentii di aver bisogno di bere, per
cercare di riprendermi dallo spavento.
Scesi in cucina con passo silenzioso per non svegliare la mia esausta mamma.
Svoltai a sinistra, presi la
bottiglia dell'acqua da dentro il frigo mentre rabbrividivo
poichè come maglietta del piagiama indossavo solo una
magliattina senza maniche.
Chiusi l'anta del frigo facendo cessare la folata di freddo.
Mi bloccai.
Un bigliettino era attaccato sul frigo e la luce della luna lo illuminava permettendomi di leggerlo.
Girati
Mi girai.
"Ti sono mancato?"
Il cuore mi saltò in gola, la vista mi si offuscò e in un attimo iniziai a correre freneticamente.
Con un balzo salii tutti i gradini.
Entrai in camera, chiusi la porta a chiave e mi infilai nel letto.
Tesi gli orecchi.
Ma chi diavolo era e cosa voleva da me??
Sentii un rumore.
Scivolai giù dal letto e tremante arrivai fino alla porta.
"Meno male è chiusa...mi sembrava di aver sentito qualcosa..."
"Infatti"
ODDIO
Feci un salto all'indietro trovandomi nella striscia di luce illuminata dalla luna.
"C-cosa?? Tu eri quello giù...e ora sei su..c-come hai fatto ad arrivare così veloce?!"
Il fatto era che quando uno corre si sente, ma io non avevo sentito neanche un minimo rumore!!
"Corro veloce"
Lo sentii ridacchiare e in un attimo lo riconobbi...
"Che diavolo vuoi?! E c-cosa stai facendo in camera mia?"
"Non hai bisogno di saperlo"
Come?? E' forse pazzo, questa è camera mia e non ha il diritto di venire qui.
Abbassai il capo squadrando il mio pigiama grigio...
"Ti prego, vattene!"
Lo vidi avvicianrsi e la luce inondò anche il suo corpo lasciandogli la faccia in penombra.
Si morse il labbro.
"Mi spiace ma non posso"
Mi allontanai di un altro passo e con la mano cercai l'interruttore della luce sul muro.
"Perchè non si accende??"
"Diciamo che ho fatto qualcosa"
...basta! Davero oggi non ne potevo più!
"Che cosa vuoi?"
Rise.
Alzò il capo e i suoi occhi penetrarono nei miei.
"Te"
Feci un altro passo all'indietro.
"S-smettila...v-vattene"
Ma non avevo il coraggio di dire nient'altro.
Non riuscivo a staccare gli occhi da lui.
Da quello sguardo incantatore, dal
suo mento affusolato, dai musoli del petto messi in risalto dalla sua
maglia strette...dal suo corpo che si stava sedendo sul mio letto...
Non sarei riuscita a resistere un minuto di più.
Con uno scatto arrivai alla porta e girai.
"Ma perchè non si apre!"
Rise lievemente.
"Stai sprecando il tuo tempo"
Mi girai ad osservare il suo profilo illuminato dai raggi della luna.
"Che cosa hai fatto alla porta?"
Inclinò il capo alzando un labbro in un sorriso sghembo.
"Perchè fai così tante domande?"
"Dimmelo, subito!"
"E' bloccata, tu l'hai chiusa a chiave prima e io non l'ho riaperta...Quindi sei bloccata dentro"
"Anche tu sei bloccato"
Sorrise scuotendo il capo.
"Credi che io sia così stupido? Credi che io mi sia lasciato chiudere a chiave in una stanza?"
"Ma..." non capivo..lui ERA chiuso a chiave in una stanza!
"Non hai un po di buon senso?"
Chinai il capo, quella storia sarebbe finita e avrei usato una stupida scusa.
"Vattene e basta, domani ho il compito di matematica e ho bisogno di dormire"
Rise.
"Da quando ti importa dei compiti in classe?"
Sorrise facendo qualche passo verso di me.
Mi sentii...scioccata...
"Come fai a sapere che non mi è mai importato nulla dei compiti di scuola?"
Il suo sguardo ammiccò e io ne rimasi nuovamente intrappolata...
"Come ti ho detto prima so molte cose di te"
"Sai anche perchè mi sono trasferita?"
Paura, tremai, il mio segreto.
Si morse il labbro.
"No, ma lo scoprirò in un modo o nell'altro"
Feci un respiro di sollievo.
"Adesso vattene o chiamo la polizia!"
"Come fai a pensare che io sia così stupido?"
Non mi credeva.
Bene, glielo avrei mostrato.
Afferrai il telefono che avevo sul comodino.
Digitai il numero e me lo portai all'orecchio.
...
"Che cosa è successo al telefono?!"
"Ho fatto qualcosa"
Non ne potevo più di questo stupido gioco.
Mi avviai verso il letto e mi ci infilai.
"Ok, sai una cosa, se vuoi
uccidermi, fallo, questo stupido gioco sta iniziando a scocciarmi..."
in effetti la parola più giusta sarebbe stata a inquietarmi
perchè tu sei qui, in camera mia, mi metti paura, ma non solo
paura, anche altro...ed è la cosa più sbagliata che io
abbia mai provato!
Rise.
Io chiusi gli occhi e mi sistemai.
"Buonanotte Sam"sussurrò dolcemente.
Lo sentii alzarsi.
Senti la serratura scattare.
Mi voltai a cercarlo, ma lui era sparito...di nuovo...
E così, cullata da tutte le domande e dal suo sguardo mi addormentai.
Un altro pezzo di legno si staccò dal muro e cadde a terra sollevando un altra zaffata di caldo.
Lontano, vicino all'altra porta vidi qualcuno.
Mi sentii battere forte il cuore.
"Nick, che stai facendo qui?"
"Sono venuto a salvarti"
Tossii, il fumo mi inondava i polmoni e le lacrime mi offuscavano la vista.
"Da cosa?"
Non capivo. In torno a me sembrava che stesse bruciando tutto.
"L'edificio sta per crollare e se non ci sbrighiamo moriremo entrambi"
Il suo sguardo era sicuro.
Mi avvicinai a lui e le sue braccia protettive mi avvolsero.
I suoi occhi non mi lasciavano libera dal suo sguardo preoccupato
."Perchè mi stai salvando?"
Il suo volto era a un centimetro dal mio.
"Perchè non voglio perdere la persona che amo"
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Kiss & Note ***
LOVE
ADA12:devo confessarti
che ci vorrà un po perchè si capisca meglio la storia di
Nick ma per ora ti ringrazio tanto!KISS :-)
BEAUTIFUL992:grazie mille! Sono
felicisiima che ad altre persone inizi a piacere la mia ff, è
veramente fantastico!Grazie mille!!;-)
CHIBI AKI:Mia grandissima amica
devo darti la notizia che non ho msn, ma solo fb, cmq io ci sto,
dividiamoci Nick e Jacob una settimana per uno!!!Sei una grande e mi
diverto un sacco a leggere le tue recensioni e mi piacerebbe conoscerti
meglio!scusa per la piccola risposta ma è mezzanotte, muoio di
sonno ed è già tanto se sono riuscita a
postare!...aspetto curiosissimissima il tuo parere su questo
cap!KISSONI :-D
RYNE91:Eilà!Eccomi!Grazie
davvero infinite per i complimenti...non so se me li merito...:-P Nick
comunque è un vero mistero!! KISS alla prossima!:-)
MAGGIE__LULLABY:Ciao!!Lo so la
storia è davvero incasinata e Nick ha una double-face!!Che
ganzo!Spero che ti piaccia anche questo cap e grazie per la
recensione!KISS
NES95:Eh, cara curiosa mi sa che
tocca aspettare anocra un po per scoprire tutte le verità
nascoste ma spero che continuerai a seguirmi!Grazie mille e
salutoni!!KISS:-)
STELLALILLY:Davvero credo anch'io
che la diverità stia tutta in questo tipo di ff!!E' strana e
originale e spero che ti piaccia per questo!Un KISS e buona lettura!;-)
LILIAN MALFOY:Ciau!!Davvero Nick
è una specie di agente segreto...se così si può
definire...comunque grazie mille per i complimenti e le tue teorie su
Nick!!E' già, la geometria da letteralmente alla testa!!KISS XD
BACKYVALE:Onoratissima di
ricevere una recensione così!Grazie mille per i complimenti e
per la storia!Anche a me piace moltissimo...cosa strana visto che le
cose che di solito scrivo io non mi piacciono mai!!Comunque anch'io
vorrei essere Sam e ti confesso che le sue caratteristiche sono
praticamente le mie...a fine pratico per descrivere meglio questo
personaggio!KISS:-)
Alzai la testa, esausta.
Il mio riflesso si rispecchiava stanco e bisognoso di sonno nello specchio del bagno.
Avevo due occhiaie da fare invidia ad un vampiro!
Mi lavai il viso, ma il risultato non era quello sperato.
Pace.
Mi vestii di corsa mentre sentivo il freddo pungermi la pelle.
Optai per maglietta blu, jeans neri e sopra una felpa leggera con il cappuccio grigia.
Afferrai lo zaino in camera e scesi di fretta le scale.
In cucina non c'era nessuno.
La sera prima mia madre aveva lavorato molto e adesso era ancora nel mondo dei sogni.
Non importava, avrei fatto due passi.
Chiusi la porta di casa mentre
sentivo il vento freddo farmi rabbrividire e dimenticare per un momento
la preoccuoazione e la stanchezza.
Già, la notte non ero riuscita a dormire.
Ma ogni pochino mi svegliavo
agitata dopo aver fatto un incubo e se poi ci aggiungevo quel sogno con
la casa che bruciava, Nick e quello che mi aveva detto...
Una notte da dimenticare!
Come iniziai a camminare mi sentii a dosso una sensazione strana, di inquietaudine, come se qualcuno mi stesse osservando.
Le prime volte feci finta di
nulla, poi quando arrivai all'angolo, mi bloccai e con uno scatto mi
voltai, ma niente, la strada grigia e deserta era qualcosa a cui ancora
non mi ero abituata, rispetto a dove abitavo prima, e mi convinsi che
fosse solo il disagio di quel silenzio.
Così mi fermai e afferrai il mio I-pod dalla tasca dello zaino e mi bloccai.
C'era un bigliettino...un altro.
Chiusi gli occhi e decisi di non
leggerlo, sapevo cosa c'era scritto e di certo non mi avrebbe aiutata a
stare più tranquilla, così lo accartocciai con foga e lo
lanciai tra i cespugli lì vicino.
Infilai le cuffia nere negli orecchi e sulle note di "Bad Boy" affrettai il passo per arrivare a scuola.
Arrivai a scuola frastornata e appoggiai lo zaino a terra mentre mi siedevo sulla panchina dove mi ritovavo con Alice e Emily.
Feci per tirare fuori i libri della prima lezione per ripassare, Matematica, che trovai un altro bigliettino attaccato.
Mi morsi un labbro e saltai quando il tocco vivace ed energico di Emily mi fece perdere l'equilibrio.
"Hey!" la salutai dopo essere tornata con i piedi per terra.
"Ciao!" mi risalutò.
Capelli raccolti, jeans chiari e giubbetto grigio.
Lei mi squadrò mentre arrivava Alice.
"Ciao! Come va? Ti sei riposata poi ieri?"
Io feci una faccia un po perplessa scuotendo il capo in segno di no.
"Perchè?"
"Bhe, diciamo che avrei voluto, ma Nick si è intrufolato in casa mia"
Le vidi bloccarsi entrambe e sgranare gli occhi.
In poche parole le raccontai della sua "visita" pomeridiana e di quella notturna.
Loro rimasero piuttosto perplesse per qualche minuto e poi vidi Emily irrigidirsi in maniera strana.
Poi dopo aver finito mi misi a ispezionare l'aria distratta di Emily.
Alice mi risvegliò
"Cos'hai in mano?"
Io l'aprii.
Mi ero diomenticata di aver ancora il bigliettino stretto nel pugno.
"Niente, è...solo..."
Ma Alice me lo prese di mano.
"Ehm...è una di quelle note che vi ho detto che trovo, tipo quella di ieri sera e stamani..."
Dopo che ebbero letto alzarono la testa guardandomi preoccupate.
"E chi credi che sia?"
Io scossi il capo ma Emily mi prevenne.
"E' sicuramente Nick, ti sta dando il tormento"
Io scossi il capo anche se dovevo ammettere che la risposta della mia amica era la più logica.
"Io non credo sia lui..." ma non
sapevo spiegargli perchè e così lasciai cadere il
discorso mentre le mie amiche continuavano a ragionare e notai li
sguardi accorati e in un certo senso sospettosi della mia amica dai
ricci biondi e gli occhi castani.
Emily aveva qualcosa che non andava.
Ma una voce acida e stridula ci bloccò.
"Allora, com'è andata? Hai preso la foto che ti avevamo detto?"
Ci girammo trovandoci davanti
alle facce perfette e super truccate delle due sorelle più
popolari (e rompiscatole) della scuola.
"Ciao Destinee, Paris" le apostrofò Emily che si trovava in classe con loro.
Paris ricambiò una sguardo di sfida e io parlai cercando di bloccare quella silenziosa battaglia di sguardi omicidi.
" Si, ce l'ho" mi frugai in tasca della felpa e afferrai il cellullare.
Andai nella cartella immagini e aprii la foto.
Girai il mio nokia nero e gliela mostrai.
Le vidi aggottare le sopracciglia e lanciarsi uno sguardo di intesa.
"Non va bene"
"Cosa?!?" escalmammo in coro io
e le mie due amiche, cos'è? Era una presa di giro? Sapevamo noi
tutto quello che mi era constato per prenderla, poco mancava che mi
facessi ammazzare! E loro mi liquidavano così!
"Bhe, vedi, questa foto è solo della sua faccia, mentre noi volevamo una foto della sua casa"
poi Paris si passò con
malignità una mano tra i capelli "potresti anche avergli fatto
una foto da molto vicino, come facciamo a sapere che non sia stato
così"
"Ma io non l'ho fatta, io ero davvero a casa sua!"
La mia protesta non venne neanche presa in considerazione.
"Perchè è solo della sua faccia?" chiese con un sorrisino malizioso Destinee
"Perchè mi stava per uccidere e mi teneva un coltello premuto addosso"
Ridacchiarono sarcasticamente.
"Oh, ma davvero!"
Detto questo si presero a
braccetto e mi resero il telefono mentre sentivo la rabbia montare e
farmi salire il sangue al cervello.
"Prendi un'altra foto e che sia buona questa volta"
Loro si girarono pronte ad andarsene.
"E di cosa??" chiesi scettica e irritata più che mai.
Destinee ammiccò con lo sguardo alla sorella e le sussurrò all'orecchio.
Paris sorrise soddisfatta mettendosi le mani sui fianchi.
"Devi prendere una foto del suo
seminterrato"...ehm...dalla loro espressione potevo aspettarmi di
tutto, ma non questo, insomma...cosa c'era di così divertente in
un seminterrato?!
"Ok" dissi ancora prima che qualcuno potesse ribattere.
"Ti diamo tre settimane" poi si portò una mano al petto teatralmente " perchè noi siamo buone sai!"
"E dopo che io l'avrò fatto..."
"...noi non diremo a nessuno il motivo per il quale ti sei trasferita"
Le due alzarono la mano e intrecciarono le dita.
"Promesso!"
Io rimasi in silenzio mentre
cercavo di trattenere la rabbia guardando le loro schiene che sparivano
tra la folla degli altri ragazzi.
Io mi morsi il labbro e mi girai verso le mie amiche sbattendo con furia i piedi per terra.
"Io quelle proprio non le reggo!!"
Chiusi gli occhi e con un gesto di stizza cercai di far scemare la mia rabbia.
Appena ci riuscii, riaprii gli occhi e guardai le mie amiche.
Mi bloccai.
Emily aveva la bocca aperta e mi guardava scettica.
Alice aveva gli occhi sgranati e mi guardava come se fossi stata un alieno...c'era qualcosa che non andava?
"Che c'è?"
"C-che c'è?Che c'è!! Ma ti rendi conto di cosa le hai detto?!"
Io scossi la testa non capendo mentre guardavo Emily.
"Tu andrai nel seminterrato di Nicholas Jonas!"
"Si...e allora?"
Alice sbuffò e con una mano toccò la mia spalla e mi spiegò.
"Sai Sam, si dice che Nick
uccida le persone nel suo seminterrato e che prima le torturi" poi si
avvicinò a me con uno sguardo misto tra il comprensivo e
l'arrabbiato "quindi la prossima volta perchè non chiedi a noi,
visto che sei nuova di qui e queste storie non le puoi sapere, evita
almeno di fare tutto per i cavoli tua!"
Io inclinai la testa.
"E voi credete davvero che lui uccida persone nel suo seminterrato??"
Il mio tono era scettico e Emily, che finora era rimasta zitta si fece avanti.
"Sai, ti ricordo che anche
l'ultima volta che hai detto una cosa simile è risultato che
invece queste storie erano esattamente vere"
Riflettei.
O mamma! Avevano perfettamente ragione!
"I-io..."
Alice mi si fece vicina e mi avvolse le spalle con un braccio.
"Non ti preoccupare, hai tre settimane, e noi ti staremo vicine"
Emily annuì convinta e poi scattò in avanti.
"Ora glielo faccio vedere io a
quelle due" alzò un pugno in alto in segno di sfida "abbiamo
ginnastica, la partita di pallavolo e loro sono nella squdra opposta
alla mia...state sicure che quelle le disintegro!!"
I suoi occhi erano accesi di una
furia incontrollabile e il suo fisico snello e atletico sembrava pronto
a ciò che stava per fare.
Alzò il pugno verso l'alto e con una decisione fuori dal normale si diresse verso la sua classe.
La campanella suonò e salutai Alice velocemente.
"Buon compito!"
Detto questo mi lasciò al
mio fantomatico e odioso compito di matematica, della quale, tra
l'altro, non ci capivo assolutamente niente.
Guardavo il foglio e la penna e poi la professoressa che scriveva tranquillamente sul registro.
Ma l'illuminazione matematice non esisteva??
Per me quella roba era peggio dell'arabo...
mentre pensavo a un modo per ricevere l'illuminazione, la porta si aprii e il cuore mi balzò in petto.
Nick era appogiato all'entrata e guardava la professoressa con occhi vitrei.
"Signor Jonas, le sembra questa l'ora di arrivare?"
Nick non mosse un muscolo.
"Mi dispiace" poi voltò la testa nella mia direzione e mi fece un mezzo sorriso, ammiccante "avevo cose da fare"
Vidi alcune teste voltarsi nella mia direzione e squadrarmi ancor più scettiche del solito.
Io mi sentii bruciare in viso e immaginai le mie guance tinte di un rosso tendente al porpora.
Cercai di abbassarmi il ciuffo e sommergermi nella cascata di capelli castani che mi trovavo.
"Bhe, Nick, dopo scuola rimani per un'ora di punizione"
"Professoressa, mi dispice e che oggi avrei..." si bloccò e un lampo li illuminò lo sguardo "certo, va bene"
Lui annuì deciso e convinto dal suo cambiamento improvviso.
"E adesso a fare il compito"
Nick schizzò al posto e
con gesti precisi iniziò a completare le equazioni e
disequazioni che io reputavo qualcosa simile all'alfabeto
cirillico...incapibile!!
Per una mezzora non feci caso a lui, poi sentii una voce melifflua e saudente sussurrarmi all'orecchio.
"Com'è andata ieri sera?"
Io rimasi in silenzio decisa a ignorarlo.
Lui si avvicinò ancora di
più e visto che eravamo il banco più lontano e nascosto
dalla cattedra la professoressa neanche lo poteva vedere e dirgli
qualcosa.
Accidenti!
Ad un certo punto il suo sorriso si perse tra i miei capelli e lo sentii darmi un bacio sulla testa.
Io mi sentii invadere da un
calore che non avevo mai provato e sentii lo stomaco stringersi in una
morsa, allo stesso tempo mi vennero i brividi lungo la schiena.
Ma lui aveva la faccia ancora immersa tra le mie ciocche castane e ebbi l'impressione che mi stesse annusando.
A quel punto mi allontanai stizzita e gli sussurrai sottovoce.
"Ma che diavolo fai!Non puoi baciarmi i capelli!"
"Perchè?"
"Perchè...perchè no!"
Ma lui riavvicinò il suo volto ai miei capelli.
"Lasciami in pace!"
"Non posso"
"E allora smettila di fare quello che chiamano stalking!"
"Io non ti sto perseguitando"
"E invece si, che cosa vuoi da me?!"
Lui in uno scatto si staccò da me e alzò la mano.
"C'è qualche problema signor Jonas?" chiese la professoressa con aria impassibile.
"Si, Sam sta copiando dal mio compito"
Io rimasi a bocca aperta e lo sentii ridacchiare sotto i baffi.
"E' vero signorina Knight?"
"No" risposi decisa.
"E allora perchè mi stavi parlando?" mi chiese con il fare più innocente che avessi mai visto.
"E' vero? Gli stavi parlando?"
"Si, ma non stavo..."la professoressa mi interruppe
"Signorina Knight, sai che
è proibito parlare durante il compito in classe. Mi dispiace ma
anche te hai un'ora di punizione dopo le lezioni"
Io sgranai gli occhi mentre vedevo la professoressa che mi guardava con aria dispiaciuta.
Io mi curvai di nuovo sul compito e Nick ridacchiò mentre faceva lo stesso.
"Sembra che entrambi abbiamo un'ora di punizione dopo scuola"
Io evitai di ribattere.
Il pranzo lo passai silenziosa mentre accanto a me Alice discuteva preoccupata con Emily.
"Guarda che sarà a casa perchè gli sarà suonata tardi la sveglia, conoscendo Joseph!"
Emily non fece neanche caso a ciò che l'amica le aveva detto e continuò imperterrita sui suoi rompi-capi.
"E se sta male? E se ha la
febbre?...E se invece avesse preso l'influenza? Oppure ha litigato con
Nick? Oppure se ne andato di nuovo?...me lo direbbe se decidesse di
partire un'altra volta, giusto??"
Alice le mise una mano sulla spalla.
"Certo! E adesso tranquillizati e mangia!"
"Certo che vuoi davvero bene a questo Joe"
Emily chinò il capo sorridendo dolcemente.
"Lo conosco da quando siamo
bambini e sono davvero affezionato a lui e da quando è tornata
sento che ho bisogno di lui e non voglio che sparisca di nuovo come ha
già fatto"
L'Emily energica e vivace che
nascondeva i suoi sentimenti si era trasformata per un momento in una
dolce e preoccupata ragazza in pensiero per quello che lei reputava un
semplice amico.
Alice mi sorrise facendo spallucce.
Emily annuì e rivolse verso di me l'attenzione come per distrarsi.
"Io, stamani ho fatto una
partita fantastica e quelle due odiose sorelle se la ricorderanno per
un bel po! Una sconfitta che brucia!" e alzò la testa in segno
di vittoria, io ridacchiai e la calma e pacifica Alice scosse la testa
in segno di diniego
"A te invece com'è andata il compito di mate?"
"Una tragedia, dire che ho
capito almeno l'intestazione dell'esercizio è un eufemismo...mi
sembravano cose venute dall'altro mondo!"
"Bhe ma tanto la professoressa
lo sa che sei arrivata da poco e questi compiti non li conterà
molto, ti darà il tempo per rimetterti in pari!"
"Si, lo so, anche se ad
ammetterlo, avevo già studiato queste cose e non le capisco
ugualmente!...a differenza del mio compagno di punizione di oggi
pomeriggio"
"Hai beccato la punizione?E con chi?"
"Con Mr. Nicholas Jonas!"
"...ti mancava solo questo..."
Emily scosse la testa.
"E' inutile dirti di stare attenta vero?"
"Si, ormai sto attenta da sola, dopo tutto quello che mi sta combinando"
La scuola passò con
troppa velocità e la campanella della fine delle lezioni fu per
tutti una liberazione immensa, ma non per me, a me toccava ancora
un'altra lunga ora di punizione.
Mi sedetti preoccupata mentre vedevo lo sguardo pietrificato di Nick mentre si sedeva accanto a me.
Con tutta la classe vuota doveva starmi proprio così vicino.
Schizzai in piedi afferrando il mio zaino azzurro e mi sedetti in un altro banco.
Non feci in tempo a sistemarmi che sobbalzai trovandomi Nick seduto accanto.
Il suo sguardo era rivolto alla porta, da dove entrò la professoressa.
"Ciao ragazzi, oggi siete solo voi due, quindi ho deciso di accorciare la punizione, solo venti minuti"
Io esultai in silenzio.
I venti minuti successivi li
passai a scarabocchiare e fare i compiti per il giorno dopo, proprio
perchè non avevo altro da fare.
*20 minuti dopo*
"Ragazzi potete andare, per oggi abbiamo finito" la professoressa si alzò e uscì di classe, esausta.
Io ricomposi i miei fogli sparsi e ne feci una pila, controllai l'ora sul cellulare.
Neanche il tempo di prendere le mie cose che Nick era già sparito.
Strano.
Infilai tutto in cartelle e l'afferrai.
Un altro bigliettino mi sorprese.
Aciidenti non ora!
Presa alla sprovvista lo lessi.
Ricordati che non sei da sola.
Lo accartocciai e lo buttai nel cestino.
Uscii dalla classe con un sospiro di sollievo.
Molte luci dei corrdoi erano spente e il rimbombo dei miei passi nel silenzio mi ghiacciava il sangue nelle vene.
Non ero mai stata da sola in una scuola e la cosa non era certo simpatica.
Con una mano afferrai la maniglia della porta di ingresso e aprii...
...o almeno questo era ciò che sarebbe dovuto succedere ma la porta era chiusa a chiave.
Accidenti!
Svoltai a destra e andando a zonzo tra i ricordi cercando di individuare la portineria.
Ma come arrivai il sorriso speranzoso che mi si era dipinto sul volto scomparve.
"Ehi c'è nessuno?!" feci un altro giro circospetta.
"Mi sente nessuno?"
Un silenzio glaciale e pesante fu l'unica risposta che ricevetti.
Improvvisamente la lampada a
neon sopra la mia testa inizio a scricchiolare, poi si spense, ma non
fu l'unica, le luci lì intorno iniziarono a spengersi e
accendersi.
La cosa era strana e i brividi prevalsero sulla mia testa mettendomi addoso paura.
Tremai.
La luce si riaccese.
"Si, ti sento"
Io sospirai tranquilizzata cercando di placare il batticuore, mi voltai cercando di capire da dove provenisse la voce.
Ma non vidi nessuno.
Poi la voce risuonò
nuovamente rimbombando indefinitamente per l'edificio vuoto e facendomi
capire che la paura per quel giorno non era ancora finita...
"Ma ricordati che non sei da sola"...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Perchè?... ***
jonas
NES95:Don't
worry per la recensione mini,!!Mi fa piacere che ti continui a piacere
E SPERO CHE AL PROX AVRAI PIù TEMPO!KISS:-)
CHIBI
AKI: credo che non mi stancherò mai di ringraziarti!!Davvero
ache io voglio Nick a casa (nick mib!!XD) comunque se fantastichi
così tanto sulla mia fanfic (cosa wow per me) quando mi trovi su
facebook puoi darmi qualche idea se ti va perchè vorrei sapere
tutte le tue idee...ci conto!!;-) baci grandi!!
DANGER_DREAMER_93:Grande!!Grazie
tantissimo! Sai pernso che anche a me piaccia un sacco questo Nick in
versione tenebrosa/misteriosa e sono contenta che tu abbia deciso di
recensire perchè mi diverto tantissimo a rispondervi!! Sai spero
di trovarti anche al prossimo e...la tua recensione ti è venuta
perfetta...(bel nickname!) KISS;-)
BEAUTIFUL992:grande
viva Nick!! Sono contenta che voi accettiate questo nuovo Nick e anzi a
quanto pare vi piace parecchio... inoltre vedrai cercherò ti
continuare a postare regolarmente per tute voi che mi sostenete!!KISS :D
ABIGAILW13:Grazxie
infinite per i complimenti e wow è un bellissimo nome
abigail...non conosco nessuno con questo nome( ma adesso si grazie a
te...:-) comunque non sembri una gran tipa dal modo di scrivere, anzi
mi sembri simpatica e davvero grazie tantissimo per i
complimenti!!...ciao abigail (che nome carino...ma di dove è!!)
KISS :-)
LILIAN
MALFOY: Ciao! Mi fa piacere che ti incuriosisca sempre di
più...è questo lo scopo e per scoprire su Nick direi che
ci siamo molto vicino...anzi...comunque aspetta e vedrai chi è
questo nuovo tizio!!(PS:le tue ff sono AMAZING ma purtoppo non ho avuto
il tempo di recensire...spero tanto di poterci riuscire!!) KISS
MAGGIE__LULLABY:Assolutamente
no che non mi stanco di sentirmlo dire..anzi...è troppo
fogante!! (ahahXD) comunque non ti preoccupare anche una recensione
veloce-veloce mi fa molto piacere e spero di riuscire a postare il prox
capitolo il prima possibile!!
Ciao
a tutti e ringrazio immensamente tutti quelli che recensiscono leggono
e solamente si interessano!!! Vorrei scusarmi per il ritardo e vi
informo che forse è l'ultimo che posto prima di Natale
(finalmente!!...w nataleXD) e vi faccio un enorme ringraziamento e come
regalino (si fa per dire!) in fondo troverete link delle immagini di
momenti o personaggi della storia!!...spero non vi arrabbiate, ma ho
dovuto associare attori ecc...quindi spero che siate contenti della
scelta!!!BACIONI SIETE I MEGLIO con enormi saluti vostra sclerotica
Silvi...;-)
DEDICATO A TUTTI VOI CHE MI SEGUITE
Mi
girai un'altra volta intorno mentre il cuore iniziava ad aumentare i
battiti.
In
un attimo la luce si spense completamente.
Il
buio mi avvolse.
Un
buio fitto e pesto, un buio che a quell'ora non ci sarebbe dovuto
essere e nonostante non fossero neanche le quattro, non riuscivo
neanche a vedere a un palmo dal naso.
La
paura mi iniziava a giocare brutti scherzi: mi girai di scatto perchè
mi sembrava di aver sentito dei rumori, ma non c'era nessuno...niente
e nessuno...
Con
un'enorme sforzo chiusi gli occhi e cercai di ricordarmi dove fosse
l'uscita di emergenza in quella enorme e per me piuttosto sconosciuta
scuola.
La
palestra.
Lì
doveva per forza esserci un'altra uscita.
Feci
un passo verso destra pronta a liberarmi da quella situazione.
Una
mano mi sfiorò il fianco.
"Ahhhh!!"
Qualcuno
rise.
Una
risata bassa, profonda, divertita...
Saltai
barcollando e iniziai a camminare all'indietro.
Il
cuore mi batteva troppo forte e ogni scricchiolio sembrava enorme e
minaccioso.
Mi
toccai sconcertata lì, dove poco prima qualcuno mi aveva sfiorato.
No,
avevo sbagliato, non ero sola.
Aprii
gli occhi, a tentoni cercai il muro dove aggrapparmi e rimasi in
assoluto silenzio per cecare di cogliere ogni piccolo rumore.
Sentivo
i muscoli tesi, i sensi in allerta...
"D-dove
sei?!" la mia voce rimbombò per l'edificio che sarebbe dovuto
essere deserto.
"Sono
proprio qui accanto a te"
Sobbalzai.
Mi
girai leggermente.
Per
quanto cercassi di individuare qualcuno, era tutto troppo buio, ma
sapevo che era lì.
"C-che
cosa vuoi?!" cercai di essere padrona del mio corpo ma la paura
mi faceva tremare.
"Io
voglio te" lo sentii dire in un sussurro.
Ansimai,
ancora più impaurita mentre sentivo lo stomaco stringersi in una
stretta di panico.
Quella
voce.
Era
bassa, profonda, minacciosa e ritmica.
Ma
tutto rimbombava e non capii chi potesse essere, inoltre la mia mente
in quel momento non era capace di intendere e di volere, figuriamoci
ragionare...
"Lasciami
in pace...e v-vattene!" esclamai decisa.
"Non
me ne andrò, non finchè tu non sarai mia"
Mi
morsi il labbro mentre il mio corpo continuava a tremare atterrito e
la bocca mi si seccava.
"Non
sarò mai tua!"
"Oh
si, in un modo o nell'altro lo sarai"
Adesso
la gola mi si era completamente seccata.
Qualcuno
mi baciò la mano.
"Ahhh!"
Lo
spavento mi fece sobbalzare e mi allontanai ancora, mentre
disorientata barcollavo.
Mi
strinsi la mano al petto e con orrore la strofinai forte contro la
maglia.
Dovevo
andarmene da quel posto.
"Non
scappare, non ti permetterò di andartene via così"
Un
ringhio silenzioso e minaccioso era nascosto sotto le parole dello
sconosciuto.
No,
io me ne sarei andata!
Feci
un respiro profondo trovando un minimo e piccolissimo residuo di
forza di volontà.
Mi
voltai nella direzione dove ci sarebbe dovuto essere il corridoio
principale e iniziai a correre.
I
miei passi iniziarono a ripetersi inesorabilemente per tutto il
perimentro della scuola, non riuscivo a sentire altro suono, tutto si
confondeva, non riuscivo a sentire se c'era qualcuno che mi seguiva,
se qualcuno mi stava alle calcagna, il cuore batteva così forte che
ebbi paura di poterlo sentire rieccheggiare in mezzo al rumore dei
miei passi.
Sbattevo
gli occhi disorientata perchè per quanto non volessi ammettere, la
verità era che mi ero persa e non potevo farci niente.
Le
gambe correvano da sole ed era già un miracolo che non avessi già
sbattutto contro qualcosa.
"Ahi!!"
Con
un colpo che mi mozzò il fiato sbattei contro qualcosa di duro.
Ruzzolai
all'indietro sbattendo con forza contro il pavimento freddo e ruvido
del corridoio.
Mi
rialzai incerta non facendo caso al dolore pulsante che mi avvolgeva
il gomito.
"Che
diavolo ci fai ancora qui?!"
"Nick?!"
Un
urlo mi ghiacciò il sangue nelle vene
"SAM!!!"
Sgranai
gli occhi e Nick mi tappò la bocca, mi afferrò per la vita e mi
trascinò contro un muro.
Ci
appiattimo per nasconderci.
In
quel momento potei sentire in lontananza i passi frenetici di colui
che mi stava cercando senza pace.
"Che
cosa fai ancora qui dentro?Dovresti essere a casa"
Nick
abbassò la mano che teneva premuta contro la mia bocca.
"Qualcuno
ha chiuso tutte le uscite e mi ha bloccata qui"
"Chi?"
"I-io...non
lo so"
Sentivo
la paura scuotermi in fremiti confusi e terrorizzati...perchè
succedeva a me?
Sentii
gli occhi misteriosi di Nicholas fissarmi con forza.
"Andiamocene
di qui!"
No,
io non mi sarei mossa, lui poteva essere ovunque, mi stava
aspettando, poteva essere lì dietro l'angolo e non volevo rischiare
di ritrovarmici di nuovo insieme.
"Ma
lui potrebbe essere ovunque"
"Non
ti preoccupare, non ti farà del male"
"Ma..."
"Fidati
di me"
Io
mi bloccai mentre sentivo le sue mani appoggiate lievemente sulla mia
schina, come se mi tenesse per paura che dalla paura cadessi a terra
da un momento all'altro.
Mi
morsi il labbro e presi un respiro profondo.
Annui.
Istintivamente
afferrai il suo braccio per sentirmi più sicura.
Sarei
davvero riuscita a uscire dalla scuola.
Si,
sentivo che in fondo potevo fidarmi, lo avevo sempre saputo.
Qualcosa
dentro di me si mosse nell'attimo in cui il Jonas mi strinse la mano.
Iniziammo
a correre, io seguivo lui, mentre mi tirava dietro di se.
Chiunque
mi aveva bloccata dentro la scuola adesso sembrava scomparso.
Si
sentivano solo i rumori prodotti dalle nostre scarpe durante la
corsa.
Un
lampo di luce ci passò davanti agli occhi.
Nick
mi tirò a se.
"Vieni,
questa finestra è aperta"
Alzai
la testa e allungai una mano arrivando a malapena al bordo del muro
su cui si trovava la nostra via di fuga.
Le
braccia forti di Nick mi strinsero per la vita e con una forza che
non mi sarei mai aspettata, mi spinsero verso l'alto.
Ancora
poco.
Mi
appoggiai con il gomito sul muro e feci forza.
Con
una mano aprii completamente la finestra respirando l'aria fresca
dell'aperto.
Per
un attimo mi sentii rigenerare da quel senso di libertà e mi spinsi
oltre così da lasciare spazio anche a Nicholas per salire.
Mi
girai aspettando.
Ma
lui era rimasto fermo, immobile.
"Adesso
vattene a casa"
"E...e
tu??"
"Non
preoccuparti, e adesso corri, vattene!"
Con
questo mi spinse leggermente e poi, finalmente, mi ritrovai
all'aperto.
*intanto...*
Emily
era seduta sulla panchina all'uscita della scuola.
La
testa appoggiata alla spalla di Joe.
Lei
si crogiolava vicino al calore del ragazzo che tanto aveva voluto
riavere accanto a se e lui non riusciva a smettere di guardarla: la
sua pelle liscia e color crema, la fronte larga, gli occhi vispi e
siceri, i capelli biondi morbidi che emanavano un delizioso profumo
di cocco.
Le
era mancata, più di ogni altra cosa e ci aveva messo un po a
capirlo.
Parlavano
poco, ridevano, si confessavano e anche solo lo stare vicini li
rendeva felici, ora che entrambi avevano capito il bene che si
volevano.
"Emi,
mi spieghi perchè vuoi stare qui fuori a congelarti invece di andare
a casa tua?"
Emily
inclinò la testa osservando Joseph nei suoi occhi color nocciola.
"Non
ho voglia di starmene a casa con la voce strillante di mia sorella
che mi rompe le scatole!"
"Ma
se tua sorella è un tesoro!!"
Emily
si tirò su di scatto e assunse un'aria minacciosa mentre si
accigliava
"Prova
un'altra volta a dire un'anormalità del genere e vedi cosa ti
combino!!"
Joe
sogghignò mentre faceva la faccia furba.
"Tua
sorella è un vero tesoro!!"
Emily
con uno slanciato piombò su di lui, iniziando a massacrarlo di
solletico, sapendo bene che quello era un suo grande punto debole.
"O-ok...smettila...r-ritiro
tutto quello che ho detto...Ahah...ma s-smettila!!"
La
ragazza si fermò mettendosi di nuovo a sedere al lato del ragazzo
con un'aria fintamente superiore e sdegnosa "pappamolla"
"Non
è vero!" protestò lui.
"E
invece si, ti fai sconfiggere da un semplice solletico, per di puù
fatto da una ragazza"
"...già,
ma da una ragazza davvero carina" si spalancò in un sorriso a
50 denti.
"Stai
cercando di farti perdonare?!"
"...perchè,
funziona??" lui inizio anche a sbattere le ciglia e a fare
labbrino...sembrava sul serio un cane bastonato...
"...Uff...Jonas!...Non
puoi sempre averla vinta in questa maniera!"
Lei
incrociò le braccia al petto mentre Joe gli sorrideva osservandola
talmente intensamente che lei si sentì un po imbarazzata.
"P-perchè
continui a guardarmi così?"
"Perchè
mi sto chiedendo come possa una ragazza così bella e dolce stare qui
a parlare con un cretino come me"
"...in
effetti me lo chiedevo anch'io..."poi partì a ridere e si fermò
però bloccata dallo sguardo serio di lui
"Va
bene, sono seria, ma sai benissimo di non essere un cretino e
comunque sto bene con te...e lo sai!Magari sono io a chiederti come
mai sei così interessato a me, una sportiva-atletica fino alla morte
che non si mette neanche un filo di trucco"
A
Emily era sempre sembrata netta la differenza con tutte le altre
ragazze, truccate, perfette, con manicure e capelli ogni giorno più
splendenti, in fondo aveva anche provato a vestirsi con una
mini-gonna e una camicietta ma quando Joe aveva scoperto il motivo
per il quale l'aveva fatto, l'aveva tanto brontolata, che lei aveva
capito che l'importante era essere se stessi.
Non
importarsene di cosa dicono gli altri.
Joe
la distrasse dai suoi pensieri passandole un braccio in torno alle
spalle e avvicinandola a se.
La
strinse e le baciò lievemente i capelli.
Emily
si sentì il cuore battere forte e lo stomaco che per la felicità
faceva capriole.
Dopo
qualche minuto che per entrambi sembrò eterno, si staccarono e Joe
chiese.
"Ma
le tue amiche dove sono?"
"Alice
è al centro commerciale con la madre perchè vuole rifarle la camera
e Sam è a scuola per la punizione"
"Poverina,
non la invidio, già odio la scuola, se poi dovessi anche rimanerci
dopo l'orario delle lezioni, figurati!"
"Solo
perchè te sei allergico alla scuola!!Comunque non penso che sia la
cosa che in questo momento preoccupi di più Sam..."
Joe
inclinò il capo sospettoso.
"Cosa
vuoi dire?"
"Sam
ha la punizione con Nick, è stato lui a fargliela dare"
Joe
scattò in piedi e Emily ne rimase sorpresa
"C'è
qualche problema?"
"Certo
che c'è qualche problema!! Sam da quando è entrata in casa di Nick
se l'è messo contro quando lui si mette in testa qualcosa, va fino
in fondo..." i loro sguardi si incrociarono ed Emily ebbe paura
per la sua amica
"Emily,
Nick è pericoloso, lui non è cambiato come me! Lui è ancora un
killer professionista!!Lui..."
"Un
killer professionista?!?...non mi avevi detto che lui era una specie
di spia che lavorava per i pezzi grossi??"
Joe
si morse il labbro, si era promesso di non parlare mai più con lei
di queste cosa...ma la situazione stava peggiorando...
"Più
o meno, lui esegue gli incarichi che le persone gli chiedono, a lui
viene commissionata la missione e lui la svolge nei limiti che gli
vengono imposti...ma non è questo il punto, lui è capace di cose
che neanche immagini, è spietato, è stato addestrato come una
macchina perfetta, lui...lui è sempre stato più pericoloso di me e
dè capitato che ha dovuto svolgere lavori personali e non lascierà
stare Sam solo perchè è una ragazza ed è giovane..."
Con
uno scatto si immobilizzò smettendo di gesticolare.
Il
suo sguardo si fece duro, i muscoli si contrassero.
"Emily,
Sam è in pericolo!"
*
POV SAM *
Sentivo
le gambe molli e il vento mi sferzava il viso.
Continuaai
a correre mentre pensavo alla strada che dovevo prendere per tornare
a casa.
Dovevo
passare dalla rotonda e poi svoltare alla sinistra fino a che non
arrivavo alla stazione, poi allo starbucks svoltavo a destra e
prendevo la prima a sinistra...
Le
informazioni si confandevano nella mente e intanto con la forza di
volontà rimasta cercavo di trattenere le forti emozioni che sapevo
mi sarebbe crollate a dosso tutte all'improvviso...
Sentivo
gli occhi umidi e la paura mi aveva svuotata.
Con
una mano mi pulii gli occhi e, con lo zaino che tenevo stretto
convulsamente con una mano, guardai davanti a me.
Accanto
alla panchina prima dell'entrata della scuola due ragazzi parlavano.
Sbattei
le palpebre e riconobbi Emily, nello stesso istante li vidi girarsi e
guardarmi con sguardi impauriti e agitati.
Appena
mi riconobbero però cambiarono, diventando confusi e preoccupati.
Io
feci qualche altro passo verso di loro e Emily si lanciò contro di
me e un secondo dopo mi ritrovai stretta tra le sue braccia.
"Sam,
m-ma che succede?!" Si staccò e mi osservò con occhi vitrei
"Sei
pallida, che è successo?E' stato Nick??"
Un
secondo dopo Joe l'affiancò afferrandomi per un braccio poichè
continuavo a traballare come inebetita.
"N-no...no
Nick...è stato"
Mi
bloccai e presi un bel respiro.
"Ero
nella scuola e le porte erano bloccate, qualcuno mi aveva chiusa
dentro e ha spento la luce, poi ...poi era lì...e voleva me...i-io
non so chi fosse"
Mi
accorsi che tremavo e Emily e Joe decisero di portarmi a casa di lei.
Io
inerme mi feci condurre in una casa lì vicino: calda, ospitale e che
odorava di bucato.
Per
il tempo dopo, mi ritrovai a parlare con un Emily preoccupata per me
e irritata dalle domande impertinenti della sua piccola sorella e da
un Joe taciturno e con un velo di rabbia nella voce.
Rimasi
con loro tutto il pomeriggio, poi tornai a casa sentendomi,
finalmente, un po più tranquilla.
*A
CASA JONAS*
La
porta di casa sbattè rumorosamente.
Un
Nick tetro e spaesato buttò lo zaino e la giacca sul divano.
Si
incamminò in cucina dove il suo bravo fratello aveva messo tutto in
ordine, anche tutti i miliardi di fogli e piante di abitazioni su cui
Nick aveva studiato la notte.
Odiava
tutto quell'ordine.
Kevin
non era a casa così si diresse verso il frigo, lì dove sapeva
sarebbe dovuto esserci qualche foglietto lasciato per lui.
Ciao!Torno
domani verso sera, sono andato nella città qui vicino, Brighton, per
parlare con un professore esperto in medicina delle ossa. Studia,
mangia e trovi tutti i fogli, che avevi lasciato sul tavolo stanotte,
in camera tua. KEVIN
Il
Jonas lo staccò con foga e lo lanciò con precisione nel secchio del
sudicio.
Afferrò
vicino al lavabo una bottiglia e ne bevve un gran sorso.
Bene,
almeno non si sarebbe dovuto sorbire il sermone di suo fratello per
l'importanza della scuola.
Inoltre
era turbato e almeno così non avrebbe dovuto reggere gli aguardi
allarmati e di compassione di Kevin.
Si
passò una mano sul viso e poi tra i suoi capelli ricci.
Era
bagnato.
Tutto
il pomeriggio da quando era uscito da scuola era piovuto e lui aveva
vagato, senza meta, fino a sentire la pelle fondersi con i propri
vestiti.
Si
cambiò velocemente la maglia.
Si
appoggiò ansante al muro mentre qualcosa dentro di lui gli faceva
male, come se il petto fosse stretto in una morsa che gli mozziava il
fiato...una sensazione che non aveva mai provato.
Si
sentiva preoccupato, ma non per se stesso...
Si
continuava a chiedere come mai avesse fatto ciò che aveva fatto a
scuola.
L'aveva
salvata.
Si
morse i labbro e tirò un pugno contro il muro della cucina.
Che
diavolo gli stava succedendo?!
Alzò
la testa e la scosse.
No,
doveva smettere di pensarci.
Aprii
la porta dello scantinato e, dopo aver sceso le scale, entrò nella
porta alla sinistra, quella della palestra: aveva bisogno di
sfogarsi, di non pensare, di fondersi con lo sforzo, il sudore e la
fatica.
Entrò
e toccò il muro per cercare l'interruttore, ma la luce era già
accesa...
No...
"Davvero
un bel repertorio di attrezzi"
Taylor
si abbassò e agilmente si alzò dal lettino per sollevare i pesi.
Era
senza maglia, l'afferrò in un angolo e se la mise.
"Cosa
ci fai in casa mia Black?"
Taylor
si toccò i capelli e avanzò verso il Jonas.
Nick
lo guardò nei suoi occhi scuri mentre si rendeva conto di ssere
esattamente alto qaunto lui.
"Lo
sai benissimo Nick"
"No
che non lo so"
Taylor
ridacchio.
"Non
voglio giocare Jonas, ricordatelo"
"Io
non stò giocando"
"Allora
spiegami cosa significa ciò che hai fatto prima"
Nick
contrasse i muscoli e la sua faccia si fece immobile, di pietra.
I
due si scambiarono un lungo sguardo silenzioso.
La
tensione era tanta, ma nessuno osava fiatare.
"Non
ti conviene metterti contro di me, attieniti al piano e fai il tuo
lavoro" poi alzò il capo "o sarà peggio per te"
Nick
mantenne lo sguardo fermo mentre una vena iniziava a pulsargli alla
tempia.
"Non
ti preoccupare, so quello che faccio"
Taylor
annuì.
"Spero
per te"
Detto
questo uscì di scatto dalla palestra sbattendo la porta.
Nick
continuò a rimanere immobile, svuotato, confuso...non gli era mai
successo...lui che era una macchina...lui che doveva eseguire li
ordini alla perfezione...iniziava a sentire qualcos'altro...iniziava
a pensare con la propria testa...
Ecco a voi LINK:
QUESTA è SAM MENTRE TENTA DI CAPIRE ALGEBRA -
http://www.teenidols4you.com/blink/Actors/selena_gomez/selena_gomez_1222978858.jpg
QUESTA è EMILY NELLA SUA ABITUALE TENUTA SPORTIVA -
http://photos.posh24.com/p/25833/l/emily_osment/hannah_montanastjarnan_emily_osment_surar.jpg
LE ODIOSE PARIS &DESTINEE:
http://media.photobucket.com/image/ashley%20and%20mary-kate%20olsen/planetfunkblog/PlanetFunkBlog2/mary-kate-and-ashley-olsen.jpg
NICK NELLA SUA TENUTA MISTERIOSA (SEMBRA CHE SEGUA QUALCUNO CHE NE
DITE?!) -
http://www.jonas-photos.com/displayimage.php?album=865&pos=28
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Pigiama Party ***
jonas
ECCO A VOI UN NUOVO CAPITOLO E ANCHE SE IN RITARDO...BUON NATALE!!!
GRAZIE MILLE A I 15 CHE HANNO LA MIA STORIA TRA I PREFERITI E 6 TRA LE SEGUITE!!!
SIETE FANTASTICI TUTTI!ANCHE QUELLI CHE SOLO LEGGONO!! kiss :-)
VOGIO TROVARE L'ATTRICE GIUSTA PER ALICE, SE AVETE QUALCHE IDEA DITEMELO NELLE RECENSIONI!!grazie
CHIBI
AKI:Ciao!!Sai che anche a me hanno regalato il calendario di Taylor del
2010 (io sbav...) comunque ritornando alla storia, Nick è stato
crescuito così da suo padre ed è stato così per
dire il "prescelto" e sarà difficile cambiare...inoltre davvero
fortunata Emily!!:-D...quale sarebbe il traguardo a cui alludevi?? (sai
sono un'impicciona!XD) comunque Taylor va capito...è uno che ha
sempre avuto tutto e questa ragazza è una cosa che gli è
stata preclusa, quindi deve essere sua a tutti i costi...già,
confermo, ragionamento contorno di un ragazzo...!!KISS
BEAUTIFUL992:Grazie!!Mi
fa piacere ti piacciano le foto e il capitolo!! Stai a vedere che
comunque i guai non sono finiti e mi disp di avervi fatto a spettare
fin dopo natale :-( (spero comunque che abbiate passato buone
feste!)...detto tra noi anch'io amo Nick con questo carattere!!KISS
MAGGIE__LULLABY:Grazie
per i comlimenti e gli auguri!!Comunque davvero Joe come mai non ti
fidi di tuo fratello??...comunque Nick sta scoprendo questo lato buono
che non sapeva di possedere...KISS e grazie ancora
NES95:Eccoci!!Allora
che ne dici di questo nuovo capitolo?!?(io curiosissima di sapere che
ne pensi) comunque mi disp se Selena non ce la vedi molto bene, ma mi
serviva qualcuno che assomigliasse a chi ho bisogno (insomma: capelli
scuri mossi, occhi quasi neri...oddio...sembra la mia descrizione...XD)
comunque non vedo l'ora di sapere che ne pensi!!KISS
STELLALILLY:Wow!!Sono
contentissima per il super-entusiasmo che hai per questa ff!!!Insoma mi
disp di averti fatto aspettare così tanto, ma spero che questo
schifoso capitolo ti piaccia...prometto che il prossimo sarà
migliore!!Grazie ancora :-)
RYRY:Grazie!Mi
fa piacere che ti piaccia questo nuovo Nick...anche a me piace
tanto!!Comunque anche a me non piacciono i thriller o roba simile...ma
chissà perchè mi è venuto fuori così,
insomma, affascina anche a me!!KISS;-)
KIKINOVACAINE:Ciao!
Grazie di avermi fatto notare il problema...immagino che sarà
stato un po imbarazzante!! (ops...sorry^_^) comunque spero di trovare
al prossimo capitolo una tua recensione più lunga e sapere che
ne pensi di questa storia!!KISS
Arrivai a scuola
senza accorgermene da quanto ero sovrappensiero.
Un'altra mattina.
Un'altra giornata.
Altri pensieri che
mi ronzavano insistentemente in testa.
Per fortuna era
sabato e domani me ne sarei potuta stare a casa a riposare.
Durante il tragitto
verso scuola mi ero sentita nuovamente osservata, ma nonostante
avessi continuato a cercare chi potesse essere colui che mi spiava,
non riuscii a trovarlo.
Possibile fosse solo una mia
impressione?
Arrivai alla
panchina che ormai era diventata il nostro ritrovo e vidi Emily
abbracciata a Joe; io sorrisi nel vederli e rallentai il passo pronta
a dileguarmi per lasciarli un po di intimità.
Joseph si chinò e
le diede un bacio sulla fronte e in quel momento mi vide.
Si allontanò dalla
mia amica bionda e puntò il suo sguardo penetrante su di me.
Mi sentii a disagio
mentre osservavo invece la mia amica che mi sorrideva.
"Ehi! Ciao!
Come va?"
"Tutto bene"
sorrisi cercando di convincerla del fatto che stessi davvero
bene...enorme bugia...
"Hai avuti
visite stanotte?" mi chiese il moro sospettoso, il suo sguardo
non mi lasciava libera un secondo e vidi Emily che gli appoggiava una
mano sulla spalla, sembrava quasi che volesse tranquilizzarlo...
"No..."
Joe continuò a
osservarmi non convinto delle mie parole...cos'è aveva paura che
Nick mi facesse qualcosa? sapeva forse qualcosa che io non sapevo??
In quel momento
arrivò anche Alice e il telefono di Joe iniziò a squillare
frenetico.
Lui lo afferrò
dalla tasca dei suoi pantaloni a sigaretta e dopo aver letto il nome
del mittente sul display del cellulare, si irrigidì e, dopo aver
dato un'occhiata a Emily, si allontanò per rispondere.
"Ciao!"
Alice ci salutò e venne da me sorridendo.
Sapevo che sapeva
tutto ciò che era successo il giorno prima...Emily glielo aveva
sicuramente detto, inoltre a quanto pareva il mio aspetto non era dei
migliori visto che tutti continuavano a chiedermi se stavo bene.
Le lezioni
iniziarono troppo presto e fummo separate per tre noiosissime ore.
RICREAZIONE
Uscii di classe e
andai alla caffetteria, dovevo assolutamente prendere qualcosa da
bere perchè mi girava la testa e la mia compagna di banco (che si
era seduta accanto a me prendendo il posto a Nick, che io tra l'altro
non ero riuscita neanche a ringraziare per il giorno prima) mi aveva
imposto di mangiare qualcosa o sennò mi avrebbe mandata in
infermeria.
Presi una
cioccolata calda e andai a sedermi al tavolo mentre aspettavo le mie
amiche.
Mi sentii
nuovamente osservata e mi guardai intorno allarmata, ma con tutti i
ragazzi che c'erano non riuscii a capire se ci fosse davvero qualcuno
che mi osservava.
Stupide sensazioni!
"Ehi Sam"
Io sobbalzai
facendo quasi cadere il bicchiere di cioccolata calda.
"Che vuoi
Taylor?"
Lui sorrise
ammicando e si sedette accanto a me, io mi allontanai irritata mentre
lo fulminavo con lo sguardo.
Mi sentivo sempre
maledettamente inquieta quando mi trovavo vicino a lui e i miei
muscoli si contrassero.
"Ma perchè ti
allontani?" chiese mentre io mi alzavo e lui mi seguiva.
Proprio il tavolo
al muro dovevo prendere?! Accidenti!
Mi trovai con le
spalle al muro e incrociai le braccia mentre lui mi si avvicinava
bloccandomi, poi come un fulmine, sentii nuovamente quella sensazione
penetrante e seppi che non era Taylor colui che mi stava fissando o
spiando...
"Vattene via
Black"
La mia voce era
incrinata e il fiato mi si mozzava...ma perchè diavolo non mi
lasciva un po in pace?
Lui si sporse verso
di me e inclinò il capo pronto a baciarmi.
Si avvicinò, i
nostri visi quasi si sfioravano.
Con uno scatto di
lucidità mi abbassai e lui mi passò sopra andando a sbattere contro
il muro.
Io scossi la testa
scocciata e andai incontro alle mie amiche che mi guardavano
stranite.
"Ma che
stavate facendo??"
Alice curiosa ma
anche leggermente sorpresa mi osservava con i suoi occhi color verde
smeraldo.
"Niente, è
venuto prima e non mi voleva lasciare in pace"
"Sembrava
quasi che ti volesse baciare" disse pensierosa Emily...
"E' quello che
stava tentando di fare"
Il discorso cadde
lì sotto gli aguardi scettici e confusi delle mie amiche.
Dopo aver detto
questo ci avviamo a sedere.
Chiaccheravamo
della lezione quando una voce ormai a noi conosciuta ci distolse dai
nostri discorsi.
"Ragazze,
stasera siette tutte invitate al nostro" Destinee scambiò
un'occhiata a Paris "pigiama party!!"
Molte ragazze lì
vicine esultarono, altre sbuffarono seccate mentre noi tre ci
scambiavamo sguardo divertiti.
"Avete
intenzione di andarci?" chiese Emily mentre dava un morso al suo
biscotto al cioccolato.
Naturalmente era
una domanda di cui sapeva già la risposta.
"Certo che
no!!" esclamammo io e Alice e iniziammo a ridere.
Destinee
soddisfatta continuò imperterrita a parlare.
"Inoltre
faremo dei giochi in cui i vincitori riceveranno TV al plasma a
schermo piatto!"
Molti ragazzi nella
stanza si lanciarono sguardi stupiti e così feci io con le mie
amiche.
"E' uguale,
tanto non ci vado lo stesso alla festa delle sorelle Monroe"
disse Alice e io
annuii ma poi ci girammo verso Emily, la quale, aveva gli occhi
spalancati e non sembrava condividere la nostra stessa opinione.
"...ehm...ragazze...siete
sicure che non ci andiamo, insomma potremmo farci un salto..."
"Emily!"
la apostrofò l'altra mia amica.
"Ma, il fatto
è che tra un po c'è natale e in stanza mia e di mia sorella si è
rotta la televisione e i miei genitori non me la vogliono ricomprare
perchè dicono che ce lo dobbiamo guadagnare con i nostri soldi..."
poi scosse scocciata la testa "ma in questo modo risolverei
tutto...."
I suoi occhi
azzurri incontrarono i nostri e si fecero supplicanti.
"Vi prego,
anche a me non piace l'idea di andare da quelle due, ma ne ho davvero
bisogno...o mia sorella continuerà a farmi rimettere e posto la
nostra camera per il resto della vita visto che l'ho rotta io la
TV!!"
Io ed Alice
scotemmo la testa, rassegnate.
In quel momento
suonò la campanella e tornammo tutte in classe.
LABORATORIO
SCIENZE
Mi sedetti in
trance mentre pensavo al lavoro in cui avremmo dovuto analizzare le
pietre e i sali minerali.
"Ehi!"
Io saltai mentre
Taylor si sedeva noncurante accanto a me...di nuovo...
Io spostai la
sedia, odiavo ammetterlo ma in fondo mi faceva paura il fatto che non
mi lasciava in pace, insomma per quanto ne sapevo poteva essere stato
lui a chiudermi nella scuola il giorno prima.
Rabbrividii mentre
tentavo di pensare ad altro.
"Allora, che
mi racconti?"
Si sporse verso di
me e si passò la mano tra i capelli neri fissandomi con i suoi occhi
profondi come pozzi.
Io tentai di
allontanarmi ma in quel momento una voce si bloccò.
"E' il mio
posto quello, Taylor"
Nick si piazzò di
fronte al mio indesiderato compagno di banco, in attesta che
quest'ultimo si alzasse.
"Oh, certo..."
Non potei vedere lo
scambio di sguardi che si scambiarono, ma fui più che sicura che
sotto quell'occhiataccia ci fossero tanti sottintesi...
Strano che Nick
fosse venuto a rivendicare il posto adesso e non stamani quando
gliel'aveva preso la mia amica con i capelli rossi...di certo in quel
momento ero grata a Nicholas...
Ma nonostante si
fosse seduto accanto a me continuava ad evitare il mio sguardo e non
si girò verso di me neanche una volta, diversamente da me che
speravo fortemente di parlargli.
Ne avevo bisogno.
DURANTE LA
LEZIONE
Con mano attenta
alzai la pietra che il professore (calvo e con un la erre moscia tra
l'altro) mi aveva dato da analizzare.
Uffa, cosa ci sarà
mai stato di così interessante in un semplice sasso?!
"Come mai ti
allontani da me Sam"...mi chiese una voce suadente alle mie
spalle.
"Puoi
smetterla ed andartene Taylor!"la mia voce era un sussurrò
irritato.
Il suo
comportamento inziava a scocciarmi...decismante...
"Ce l'hai con
me tesoro mio?"
Io spalancai la
bocca e posai la penna che tenevo in mano per girarmi verso il
Black...ma come osava!
"Io non sono
il tuo tesoro, capito!"
"Nervosa?"
"Vattene e
basta!"
Mi girai stizzita e
ripresi il mio lavoro.
Due mani mi si
posarono sui fianchi e sentii il corpo di Taylor avvicinarsi al
mio...troppo vicino... tentai di girarmi ma le sue mani si strinsero
di più intorno alla mia vita.
Le sue labbra mi
sfiorarono l'orecchio.
"Lasciati un
po andare"
Io mi sentii
terribilmente in trappola e proprio in quel momento mi accorsi che la
porta dell'aula si era riaperta...Nick apparve accanto a me in un
attimo...
"Ho bisogno
dei tuoi appunti Sam"
Io gli fui
mentalmente grata mentre Taylor mi lasciava libera e se ne tornava a
posto.
Lui prese i fogli
che li porgevo e si sedette non rivolgendomi più la parola.
Strano davvero...
A CASA KNIGHT
Corsi in camera e afferrai la borsa che avevo preparato.
Avevo preso tutto il necessario per andare a dormire dalle sorelle
Monroe.
"Sbrigati Sam che facciamo tardi!"
Scesi di corse le scale rivestite di moquette di casa mia e in un
attimo mi trovai davanti alla porta di casa, dove le mie due amiche
mi aspettavano.
"Ci sentiamo domani mattina e tieni il cellulare acceso!"
mi raccomandò mia madre.
Io annui andandole in contro e abbracciandola stretta, sentii il suo
profumo di cocco invadermi e una leggerezza che non provavo da tanto
mi avvolse.
"Grazie" sussurai a mia madre che mi rispose sorridendo
gentilmente.
"Arrivederci signora Knight!" detto questo io e le mie
amiche uscimmo di casa.
Emily e Alice erano rimaste a mangiare da me e adesso eravamo pronte
a sostenere un'intera nottata con le due rompiscatole sorelle
Monroe...!
"Tu e tua madre sembrate andare d'accordo adesso"
Io annui pensierosa.
"Già, ieri sera dopo che Emily e sua madre mi hanno
riaccompagnata a casa, mia madre si è accorta che c'era qualcosa che
non andava, così ci siamo messe a parlare...come facevamo ai vecchi
tempi, mentre bevevamo una tazza di the. E' stato piacevole e mi ha
fatto bene, naturalmente non sa di Nick ne di Taylor ma intanto
abbiamo ricominciato a parlare il che non è poco"
Così mentre la madre di Emily ci accompagnava alla enorme, sontuosa
e immensa villa Monroe noi continuammo a parlare di genitori e di
quanto,a volte, erano davvero insopportabili.
01:30
Il tempo passava molto più in fretta di quanto avessimo mai potuto
immaginare io e le mie amiche.
Fino ad adesso Paris e Destinee avevano parlato e spettegolato fino
alla nausea con tutte le altre (circa 20) ragazze che partecipavano
al loro pigiama-party.
Emily cominciava a spazientirsi.
"...sono già le una e ancora non c'è traccia dei televisori e
schermo piatto..." sussurrò la mia amica bionda che indossava
un paio di pantaloni da ginnastica larghi e una felpa bianca.
"Smettila di ripeterlo!Vedrai che ora arrivano..."la
rassicurò la buona e saggia Alice che, infatti, non aveva torto.
"Adesso giochiamo a obbigo o verità!" esclamò Paris
mentre saltellava in piedi come una cavalletta.
Emily sbuffò sonoramente e Alice alzò gli occhi al cielo scocciata.
"E coloro che faranno obbligo, se eseguiranno alla perfezione
quello che devono fare...avranno in regalo una bella tv"
concluse Destinee.
Emily si illuminò e si sistemò meglio a sedere sui cuscini che
erano stati disposti per tutta la grande stanza, la quale, a quanto
pare, era stata allestita apposta per l'occasione.
Il primo turno toccò ad una ragazza con i capelli corti biondi:
scelse obbligo: dovette fare il giro della casa due volte di
seguito...il che fu lungo, molto lungo e la seconda volta dovemmo
addirittura andarla a cercare visto che non tornava più...infatti si
era persa.
Tornata la ragazza ci risistemammo tutte in cerchio e Paris prese la
bottiglia verde che sceglieva le vittime e la fece girare....Sam!
Emily si girò verso il punto indicato dalla bottiglia sorridendo a
me.
Toccava a me.
Io guardando la faccia di Emily desiderosa di una TV e ricordandomi
che se avessi scelto verità, le Monroe, avrebbero potutto obbligarmi
a dire la verità sul perchè mi ero trasferita in questa città,
scelsi obbligo.
"Obbigo eh?..."mi fece eco Paris mentre si avvicinava alla
sorella e con un altro codazzo di ragazze decideva cosa farmi fare.
In fine le due sorelle si diedero un ultimo sguardo di assenso, poi
si girarono verso di me mentre le altre ragazze tornavano a posto in
fretta.
Paris alzò il capo e mi guardò fissa mentre si aggiustava il
colletto della camicia.
"Devi andare al Butcher Hotel, in fondo alla via e comprare una
merendina dal distributore automatico e poi portarcela qui, a noi."
Io annui non capendo come mai mi avessero fatto un obbligo così
semplice visto che gli stavo antipatica.
La risposta non tardò ad arrivare.
Le mie amiche erano rimaste silenziose e pensierose e Pris spiegò
compiaciuta...
"Nessuno e più entrato nell'Hotel da anni, è abbandonato"
Io contrassi le labbra.
Emily mi appoggiò una mano sulla spalla.
Osservai l'espressione compiaciuta che si era dipinta sul volto delle
due sorelle e capii che non potevo ritirarmi o avrebbero svelato il
mio segreto a tutti...
"Va bene"
Alice sussultò e si fece avanti "Però andiamo anche noi, ok?"
disse indicando se e Alice.
Destinee inclinò il capo da un lato e Paris si fece avanti.
"Ok, ma comunque sia se farete l'obbigo giusto vincerete una
sola TV, non tre...chairo?"
"Certo" risposi già in piedi.
Stranamente avevo ancora i Jeans a dosso e una maglietta a maniche
corte sopra, così afferrai la felpa blu che mi ero portata dientro e
accompagnate da tutte le altre ragazzae presenti al pigiama-party, ci
avviammo alla porta.
Come scendemmo in strada ci resimo conto del freddo che faceva e del
silenzio sinistro che avvolegeva l'intera strada.
"Auguri" disse Paris con la sua vocina acuta mentre
sghignazzava.
Io guardai le mie amiche e insieme ci avviammo verso destra, lì dove
la luce si faceva più fioca, dove un cigolio strano faceva capire
che lì, in fondo, si trovava un edificio vecchio, in rovina.
Alzai la testa verso l'alto e intravidi un'insegna piena di polvere
con su scritto Butcher Hotel.
"Dov'è l'entrata?" chiesi decisa a fare in fretta
"Là" Alice alzò una mano e indicò alla nostra sinistra.
Con circospezione entrammo attraverso la porta a vetri che faceva
d'ingresso all'albergo.
DENTRO
"E' buio...e c'è odore di muffa" disse Emily che osservava
in torno per cercare l'interruttore della luce, in fondo anche se
l'Hotel era stato abbandonato, il pannello di controllo doveva
esserci per forza.
Alice, che aveva una paura matta del buio, si era aggrappata stretta
al braccio della bionda e non la lasciava un attimo.
Io, intanto, tastavo le pareti e cercavo di non pensare al fatto di
trovarmi di notte, al buio, in uno stupido e vecchio albergo in
rovina...non era molto rassicurante come situazione...
"Trovato niente?" chiesi
"No, solo mobili impolverati"
Io annuii e con passi traballanti avanzai verso la luce che la luna
proiettava all'interno della stanza.
I vetri impolverati facevano entrare la luce soffusa e biancastra.
Mi mise un senso di inquietudine...tutto si vedeva buio o
offuscato...un luccichio attirò la mia attenzione...
Cosa poteva essere?
Feci un passo in avanti avvicinandomi ad un vecchio specchio
attaccato alla parete che rifletteva i raggi della luna, ma non era
quello ciò che mi aveva attirato di più, al lato, sul bordo,
qualcosa di liquido e rosso
gocciolava lentamente...
"Sangue..." sussltai mentre mi ritraevo in dietro avvolta
da uno strano presentimento.
"C'è qualcosa che non va?" mi chiese Emily cercando nel
buio di venirmi in contro.
"No...penso...pensavo di aver visto qualcosa..." possibile
ci fosse del sangue in un albergo abbandonato da anni?!...per giunta
sangue fresco...
Feci un passo in dietro avvicinandomi ancora di più alle mie due
amiche.
"Trovato l'interruttore!" esclamò Alice che dalla paura
stava il più zitta possibile.
Con un clic la luce si accese lentamente, portando allo scoperto
l'interno dell'albergo.
Il dentro sembrava intatto e come congelato.
Tutto l'arredamento era ricoperto da uno strato pesante di polvere.
Alice e Emily mi si avvicinarono mentre osservavo le loro facce tese.
Immobili, mentre ci osservavamo, sentimmo un rumore di passi...
Mi contrassi...trattenni il respiro...
"Avete sentito?"
Restammo in silenzio qualche altro secondo mentre il cuore batteva
all'impazzata, poi Emily, la più decisa, parlò
"Deve essere un gatto"
Così Alice mi guardò mentre teneva gli occhi spalancati e impauriti
"Non è che potremmo uscire di qui...quest'Hotel mi sta
iniziando a fare paura"
Io annui accorgendomi che avevo i muscoli contratti e il fiato corto.
"Si, muoviamoci a trovare il distributore, così ce ne andiamo"
Io mi girai in torno ma Emily fu più svelta di me.
"E' qui!"
Io e Alice la raggiungemmo poi presi una moneta che mi ero portata
dietro e la infilai nella fessura.
"Non entra"
"Fammi provare a me" Emily mi prese la moneta e provò lei,
ma il risultato non cambiò.
"Hai ragione, non entra, forse è guasta"
"C'è un'altro distributore?"
"Non lo so" mi rispose Alice scuotendo la testa.
Non ebbi il tempo di stare a pensare...
LA LUCE SI
SPEGNE
"Ehi!Ma che succede?!" esclamò Emily mentre ci
avvicinavamo.
"Non so, forse un corto circuito..."
Sentii la mano di Alice toccarmi.
"Alice, lo so che hai paura, ma smettila di toccarmi"
"Io non ti stò toccando"
...
Mi paralizzai.
Spalancia gli occhii.
Trattenni il respiro.
"C-come?!"...la voce della mia amica proveniva dalla mia
sinistra e cioè dalla parte opposta di dove qualcuno mi aveva appena
toccata...
Mi si mozzò il respiro.
Feci un salto indietro facendomi stretta alle mie amiche.
...no...non poteva essere...
Poi di nuovo.
"Ahhhh!!"
Le mie amiche sobbalzarono.
"Sam che succede?!"
"Qualcuno mi ha toccato e..." mi accorsi che qualcosa di
appiccoso e vischioso mi scendeva lungo il braccio...
"Perchè ho del sangue sul braccio??"
LA LUCE SI
ACCENDE
"Ahhh!"
Mi voltai e afferrai il braccio di Alice mentre il sangue caldo
continuava a colarmi giù dal braccio.
Vidi gli sguardi terrorizzati delle mie amiche e mi girai osservando
anch'io il punto che entrambe stavano fissando.
...il muro...
non abbiate
paura...perchè tanto non siete da sole
"O mio Oddio..."
Emily si voltò verso di me e mi guardò il braccio.
"N-non mi dire che è scritto con...il sangue..."
Io osservai le lettere scarlatte che colavano lentamente giù al
muro.
Un paura sconosciuta mi afferrò le viscere.
Il luogo in torno a me si fece sinistro e sconosciuto.
Rimasi immobile mentre sentivo il cuore aumentare i battiti e il
silenzio farsi gravido.
Avevo paura...avevamo paura...
LA LUCE SI
SPEGNE
Alice urlò terrorizzata e si aggrappò stretta al braccio di Emily.
Alice sentì l'aria sparirle dai polmoni e una forza oscura
impossessarsi del buio intorno a lei e aumentare il terrore.
La paura dell'ignoto...
La paura di sapere che qualcuno era lì con te e che ti sta
aspettando...
La paura di sapere che purtroppo non eri sola...
La paura di sapere che questo non era niente in confronto a quello
che stava per accadere...
Emily si voltò...capì...gli occhi le si allargarono di paura...
...sussurrò con un velo di panico nella voce...
"Dov'è Sam?..."
...un grido avvolse la consapevolezza delle due amiche...
SE VOLETE UN'ANTICIPAZIONE SUL PROSSIMO CAPITOLO...:
http://www.flickr.com/photos/whole2seconds/4134147771/sizes/o/
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Hurry up and Save me... ***
jonas
ANNINA94:Oh
mamma!! Mi hai fatto una recensione chilometrica...hihi!!XD no apparte
gli scherzi, mi dispiace averti fatto passare delle notti
insonne...:-(...cmq ora provo a rispondere a tutte le tue domande ma ti
avverto che sarò un po enigmatica, ma sennò finisco per
svelarti tutto e dov'è la suspance??....-Un gioro in cui vedremo
la ribaltà di Nick ci sarà (povero e caro Taylor
:-P)...-Sam non è malata, è il suo passato che non la fa
stare in pace...-In realtà il nome Monroe non l'ho preso da
Sonny tra le stelle, ma pensandoci non è male come idea...-Nick
non vuole cambiare perchè non lo crede possibile (il nostro
Nicholas sembra di vedute piuttosto limitate!) voglio Nick a casa!!ahah
XDgrazie infinite e un bacio grande!!ps: hai fb?? Se si cm ti chiami
che ti aggiungo? KISS
RYRY:Non
leggere mai più i capitoli di mattina o prima o poi ti
avrò sulla coscienza!XD comunque Taylor è un fico
assurdo...anche se fa la figura del ragazzo
misterioso-merda-ho-tutto-e-sono-insensibile-e-ricco...guarda un po che
succede qui!KISS e grazie
BEAUTIFUL:
Io sono in tempo per gli auguri della befana!!grazie per i complimenti
e mi dispiace per averti fatto aspettare così tanto!KISS E GRAZIE
LARA94:Grazie
per i complimenti e mi fa piacere che anche a te piaccia la mia storia!
Comunque sono perfettamente d'accordo con te su Taylor, Nick e
Selena...(a dire il vero la stimo tantissimo!!!) comunque vediamo che
ne pensi di questo capitolo e visto che ti piacciono le scelte per i
personaggi, non è che ti viene in mente quacuno che può
fare Alice??Sono alla disperata ricerca!!KISS
ADA12:grazie
infinite per i complimenti e per la storia che a quanto pare ti piace
un sacco!!...già...chi si crede di essere Taylor?? Vedi in
questo capitolo!!KISS
STELLALILLY:Mi
dispiace tantissimo aver aggiornato così tardi...please
sorry!!!Spero però che l'attesa venga ricompensata con la
lunghezza del capitolo...e spero anche che ti piaccia!KISS
LEA194:Continua
ad arrivare gente nuova e quindi benvenuta! Mi fa piacere che ti
piaccia e forse attira proprio perchè è diversa...grazie
mille KISS
LILIAN
MALFOY:non uccidermi please...so che sono in ritardo ma non è
colpa mia!! Comunque tmi aspetto una tua recensione anche in questo
perchè mi fa piacerissimo leggerle!!KISS
NES95:oh
mamma!!Non dirmi che ti ho scioccata...giuro non volevo e ehm...se
nello scorso capitolo sei rimasta o___0...forse è il caso che tu
ti prenda una bombola dell'ossigeno qui...ahah spero di no anche
perchè forse non è così terrificante...fammi
sapere! KISS
MAGGIE
LULLABY:Non ci posso credere, ascoltavi Incredible...io AMO
letteralmente quella canzone!!grandissima!!Bhe comunque anch'io ho
postato in ritardo e mi aspetto una tua recensione quando torni!KISS
ciao!
Scusatemi tantissimo per il ritardo, ma avevo problemi con la pennina
di internet!:-(... comunque, in compenso, questo capitolo è decisamente LUNGO
e mi scuso subito, inoltre ditemi se vi sembra troppo noioso o
pauroso...che dite, devo cambiare il rating?? ...XD spero che vi piaccia
(anche la grafica di sfondo!!) un bacio a tutti voi fantastici e buona
lettura!
Era buio.
Sentivo il freddo del pavimento avvolgermi e l'odore penetrante e
metallico del sangue invadermi.
Sbattei gli occhi un paio di volte.
Che era successo? Dove mi trovavo? Che stava succedendo?
Mi resi conto di essere distesa a pancia all'insù sul ruvido
pavimento.
Forse mi trovavo ancora nell'albergo...
In un flash improvviso la mia memoria riacquistò consapevolezza:
ricordai la scommessa, l'Hotel Butcher, la scritta sul muro e infine
quel dolore secco alla nuca e l'urlo che era scaturito dalla mia
bocca prima che tutto si facesse buio e inconsistente.
Mi tastai la testa, lì dove ricordavo di essere stata colpita e con
un gemito mi resi conto del rigonfiamento che vi si trovava.
Un bel bozzolo.
Mi tirai sù a sedere mentre sentivo i muscoli sciogliersi da uno
strano irrigidimento forse dovuto alla paura.
Cercai di mettere a fuoco i contorni della stanza e di ciò che mi
poteva circondare.
Neanche una finestra.
L'oscurità era assoluta.
Poi sentii un urlo, qualcuno gridava, chiamava...mi chiamava!
Qualcuno stava urlando il mio nome.
Mi tirai in fretta in piedi mentre riconoscevo la voce impaurita di
Alice.
"Ragazze...Alice son-..."
Ma un rumore furtivo dietro di me mi fece sobbalzare.
Una luce bianca, opaco si accese e mi sentii accecare.
Portai un braccio davanti agli occhi e lentamente tentai di metter a
fuoco.
La lampadina era appesa al soffitto e la stanza sembrava stranamente
scarna e spoglia di qualsiasi particolare arredamento.
Per quello che la luce artificiale mi permetteva di vedere, mi
accorsi che c'era un tavolino sporco e vecchio, al centro.
Il resto era nascosto nell'ombrà più assoluta.
Io gonfiai i polmoni pronta a chiamare le mie migliori amiche ma una
voce bassa e sinuosa mi fece bloccare sul posto.
"Perchè vuoi chiamare le tue amiche?...se ti senti sola, non ti
preoccupare" poi con passi lenti un corpo alto e muscoloso si
mostrò alla luce, rendendosi visibile "...adesso ci sono io qui
con te"
Tremai incapace di muovermi.
Riconoscevo quel corpo, quella camminata sicura...poi anche il volto
si mostrò e io lì nella penombra mi sentii invadere da una paura
terrificante e agghiacciante.
Un risolino sommesso proruppe dalle labbra carnose e sensuali del
ragazzo.
"Ti prometto che non ti lascerò mai più sola" il suo tono
era minaccioso e i suoi occhi serpeggiarono verso di me bloccandosi
nei miei provocando un tremito lungo la schiena.
"...Taylor..."
Lui sorrise e si passò la lingua sulle labbra mentre mi squadrava
ogni centimetro del corpo, del mio corpo dannatamente paralizzato.
"Oh Sam...mio dolce e indifeso tesoro..."
Si bloccò sorridendo alla mia reazione.
"Adesso non osi più ribattere vero?...Cos'è, ti metto paura?"
Io sentii il cuore aumentare i battiti in maniera inumana e il corpo
iniziare a sudare freddo.
Il sangue mi si era congelato nelle vene e i miei occhi erano rimasti
pietrificati.
La volontà sparita, inghiottita negli occhi scuri e malvagi di
Taylor Black.
"Perchè non parli?...Davvero ti metto così paura?...eppure
oggi non mi sei sembrata così terrorizzata da me...no? Dolce e
indifesa Sam, dov'è finita tutta la tua impertinenza?..."
Non riuscivo a muovere un muscolo...non riuscivo a parlare, a
rispondere, quasi non riuscivo ad accorgermi di respirare...
Il cervello sembrava annebbiato eppure capivo perfettamente, adesso
lo sapevo, ne ero certa.
Non avevo più dubbi.
Colui che mi perseguitava, colui che ni aveva rinchiuso nella suola
era Taylor.
Feci un respiro profondo e tentai di tornare padrona nel mio corpo
sapendo esattamente che forse da lì a poco sarei dovuta essere
presente a me stessa o la faccenda si arebbe messa male...
Jeans scuri stretti, camicia nera con maniche arrotolate fino ai
gomiti e sorriso soddisfatto, gioioso, carico di vendetta.
Non era lo sguardo che avevo visto a Nick.
Era uno sguardo felice, dannatamente compiaciuto del sapere di
incutere terrore, inebriato del controllo totale che aveva sulla
situazione.
Lo sguardo da predatore che si cingeva ad agire...
Con due passi svelti mi si avvicinò che quasi non me ne accorsi.
Alzò una mano portandola all'altezza del mio volto.
Avvicinò il palmo pronto ad accarezzarmi, ma io inorridita e
terrorizzata saltai all'indietro.
Il cuore mi finì in gola e i muscoli si contrassero.
Gli occhi fissi su Taylor, il fiato corto, camminavo alla ceca,
all'indietro pur di non staccargli gli occhi di dosso.
Ero impaurita, contrita in una morsa di panico che mi spingeva a
cercare una via di uscita.
Lui sembrò divertito e si mordicchiò il labbro.
Avanzò verso di me, lentamente, quasi sapesse che tanto non gli
sarei sfuggita.
Il suo sguardo non mi mollava un attimo.
"Che fai Sam, vuoi scappare?"
Io respirai e chiusi gli occhi tentando di ritrovare l'uso della
parola.
"Che diavolo vuoi da me Balck?"
"Oh no, mio dolce tesoro, non ti rivolgere così al tuo povero
Taylor, lui ti sta solo chiedendo di essere ragionavole, vuole solo
uscire con te..."
Il suo sorriso beffardo mi mandò fuori di testa e una rabbia fievole
mi scaturì dandomi una leggera scossa di volontà.
"Taylor non uscirò mai con te! Tu sei solo viziato, insolente e
arrogante!"
La sua camminata si fermò, i suoi muscoli si bloccarono, i pugni si
strinsero, le labbra si contrassero.
Il suo sguardo si fece scuro.
"Samantha Vivian Knight non è questo quello che mi
aspettavo..." la sua voce era diventata pacata e quasi rauca.
Sentirmi chiamare con il mio nome intero mi diede un moto di stizza e
inquietudine.
Il suo tono mi paralizzò...
"Sapevo che eri una testarda, ma pensavo avessi capito. Pensavo
che ti fossi impaurita abbastanza"
Non so dove ma trovai il coraggio per parlare.
"Solo perchè sei sempre stato abituato ad avere tutto,
questo non vuol dire che qualsiasi cosa può essere tua"
Mi bloccai nell'esatto momento in cui una vena cominciò a pulsargli
ferocemente alla tempia.
"Invece ti sbagli: tutto quelo che voglio può essere
mio...TUTTO!"
Nei suoi occhi vidi un lampo di rabbia cieca che mi fece capire di
aver toccato un tasto dolente.
Eco cos'era.
Uno stupido e ricco ragazzino arrogante a cui non era mai stato
privato niente ed io ero la cosa proibita.
L'unica cosa proibita che non poteva avere.
In un attimo la sua furia esplose avvicinandosi a me velocemente, io
pur di scappargli mi girai, pronta a correre se fosse stato
necessario.
Ma il terrore e il panico che mi avevano attanagliato lo stomaco mi
fecero inciampare e cadere a terra con un rumore sordo.
Il braccio dolorante, feci appena in tempo a girarmi prima di
incontrare gli occhi folgoranti di Taylor prima che mi piombasse a
dosso premendo il mio corpo sul freddo e ruvido pavimento.
I suoi muscoli mi schiacciavano a terra mentre con una presa stretta
mi teneva le braccia alzate sopra la testa.
I miei occhi si velarono di paura nello stesso istante in cui sulle
sue labbra spuntava un sorriso eccitato.
Tentai di scalciare, ma il suo corpo mi bloccava a terra.
Sentivo il suo fiato caldo sfiorarmi la gola e il gelo della paura
attanagliarmi le viscere.
La mente affollata di pensieri incoerenti.
Con la mano libera afferrò, da dietro la schiena, il manico di un
pugnale dalla lama lunga e pulita che rifletteva i raggi artificiali
della luce bianca.
Il suo viso si avvicinò al mio.
Il mio battito del cuore si confuse con le sue parole sussurrate
all'orecchio.
"...tutto quello che voglio può essere mio..."
La sua risata rimbombò proprio sotto il mio mento poi mentre io
tentavo di divincolarmi e urlare le sue labbra mi sfioravano il collo
facendomi avvampare dal terrore.
La gola secca, il respiro corto, gli occhi offuscati, il corpo
inerme.
Una voce in lontananza mi portò alla realtà.
"Sam!!!"
Le urla delle mie amiche distolsero Taylor dal suo intento.
Digrignò i denti e respirò rassegnato.
Con un salto tornò in piedi ma prima che potessi sfuggire mi afferrò
il braccio con le sue mani fredde e la lama affilata del pugnale si
incise sul mio avambraccio.
Un mugolio strozzato mi uscii dalla gola.
La paura si mescolò al dolore e all'odore metallico del sangue.
"Non scappare, non ti conviene" poi si svvicinò e baciarmi
malamente il collo " torno subito, sarà meglio che tu rimanga
qui"
Poi mi spinse a terra mentre con un balzo spariva nell'oscurità
della stanza dell'albergo.
Io ansimai, vidi tutto appannarsi e il terrore farmi trabballare nel
tentativo disperato di alzarmi in piedi.
Il soffitto e il pavimento si mescolarono e la luce bianca della
lampadian offuscò i miei pensieri.
Mi sentii cadere in avanti ma non caddi a terra.
Mi sentii afferrare da delle braccia calde, morbide e robuste.
Una voce imprecò sottovoce.
"Dannazione!"
Con un tuffo al cuore tentai di riprendermi, cercai di mettere a
fuoco la sagoma che mi teneva stretta tra le braccia ma i miei occhi
sembravano velati di lacrime.
Poi tutto si fece nero.
XXXXXXXX
Sbattei gli occhi.
Osservai il cielo plumbeo illuminato dai raggi della luna piena.
L'aria era pregna dell'odore pungente del sangue.
Con uno pressione mi sentii stringere l'avambraccio.
"Ahiii" mugulai osservando alla mia destra.
Una sagoma scura teneva stretta tra le sue mani una benda che mi
fasciava lì dove poco prima ero stata ferita.
Mi tirai sù in ginocchio mentre la figura nell'ombra mi aiutava a
tornare con i piedi per terra.
"G-grazie" mormorai toccandomi la fasciatura.
Poi tentai di osservarlo ma il buio era troppo e l'oscurità fitta.
Eravamo addosssati a un vecchio muro, probabilmente il retro
dell'albergo.
La paura sembrava svanita e il ricordo di Taylor mi premeva
assordante.
"Chi sei?"
Il ragazzo non mi rispose all'inizio, poi, sussurrando, parlò
lentamente con una mano sulla bocca...sembrava volesse camuffare la
propria voce.
"Non importa chi sono. Ora stai bene"
Un urlo ci pietrificò entrambi.
"SAM!!!"
Il mio sguardo si allarmò e il ragazzo sembrò accorgersene.
"Non ti preoccupare, non ti troverà, ora ce ne andiamo di qui"
Mi afferrò la mano e in un istante una strana familiarità mi fece
vacillare.
Mi trascinò fino ad un angolo poi ci bloccammo.
"Aspetta! Le mie amiche Alice e Emily! Saranno in pericolo!"
"No, sono al sicuro, ora ti porto da loro" mi disse con la
voce pacata, bassa e come cambiata, sembrava che avesse una mano
davanti alla bocca forse per non farsi riconoscere...eppure a me non
sembrava di conoscerlo...
Mi strinse più forte la mano e mi trascinò ancora poi mi sentii
tirare, mi girai e mi accorsi che la maglia che si era impigliata in
un cespiglio.
Con uno strappo la maglia si lacerò lasciando nuda la pancia al
freddo della notte.
"Cacchio!"
Sentii il ragazzo staccarsi da me e con movimenti precisi togliersi
la felpa.
"Metti questa, con questo freddo rischi di congelarti"
Io rimasi incerta per un istante e il ragazzo mi infilò senza troppi
complimenti la testa nella felpa.
Io mi scossi e infilai le braccia.
Mi arrivava quasi ai ginocchi e un odore penetrante di muschio mi
invase.
Io inspirai tranquillizzata da quell'odore che sapeva tanto di
familiare.
"G-grazie Ragazzo Misterioso"
Lui sorrise, forse per il mio appellativo e sentii di dover molto a
quell'Uomo Misterioso che mi aveva salvata.
Lui mi afferrò le spalle e sussurrò camuffando la sua voce.
"Le tue amiche sono qui voltato l'angolo. Adesso va da loro e
correte a casa. Subito"
Il suo tono tranquillò mi faceva sentire protetta.
"Non ti preoccupare, ci penso io a Taylor"
Detto questo mi spinse in avanti non dandomi la possibilità neanche
di ringraziarlo poichè appena mi voltai a cercare le sue maniere
confortanti, lui era sparito.
"Emily!Alice!"
"SAM!ma che diavolo è successo, sei sparita e ti abbiamo
sentita urlare...eravamo preoccupatissime..."
Io le strinsi forte a me.
"Mi aveva preso, è stato orrendo, avevo una paura, poi se ne
andato e qualcuno mi ha salvata!"
"Chi? Chi ti ha salvata e chi ti aveva preso??"
"Taylor, c'è lui dietro a tutto questo! E il Ragazzo Misterioso
mi ha salvata"
"Chi?" mi chiese Emily osservandomi con uno sguardo
preoccupato.
"Non so chi fosse"
"Ed è lui che ti ha dato la felpa?" mi chiese Alice.
Io annui poi le strattonai notando il terrore e la paura che si erano
dipinti sui loro volti.
"Presto, dobbiamo tornare alla villa prima che Taylor ci trovi!"
"Ma non possiamo, dobbiamo prendere i dolcetti per Paris e
Destinee"
"E dove li troviamo alle due di notte?!"
Dentro l'Hotel non saremmo tornate ma non potevamo permetterci di
tornare al pigiama party a mani vuote.
"Da questa parte!"
Si illuminò Alice mentre strattonava me e Emily verso un'insegna non
molto lontana.
Io aggrottai la fronte pensierosa.
Non mi sembrava di aver visto un negozio aperto prima...
Ma tenni i miei dubbi per me perchè la paura che Taylor ci trovasse
era tanta, così entrammo e il tintinnio della porta d'ingresso ci
accolse.
Alice afferrò M&M'S, twix, kinder bueno e altre caramelle.
"Qualcuno è affamata?"
L'apostrofò Emily ridacchiando sommessamente.
"Bhe il panico mi fa venire fame" la magra Alice sorrise e
noi ridacchiamo contente di quel insolito momento che stava
alleggerendo la tensione.
Emily si voltò dirigendosi verso l'unica cassa del piccolo bar.
Si affacciò a vedere se qualcuno fosse dietro il bancone, ma non
c'era anima viva.
"Ehi! C'è nessuno??"
La sua voce rimbombò, poi si girò verso di noi alzando le spalle.
"Possibile che non ci sia nessuno?"
"Forse sono in pausa"
"Alle due di notte?" chiesi titubante.
"Il bar è aperto ma non c'è nessuno" osservò Emily
pensierosa.
Il telefono della cassa iniziò a squillare.
Insistentemente.
"Ehi! C'è nessuno che risponde?" chiese Alice tentando
nuovamente di capire dove fosse il proprietario.
Il telefono continuò a squillare.
Ma nessuno arrivò.
Emily si sporse verso il telefono poi si voltò verso di noi tenendo
un cavo in mano.
Era pallida.
"Come fa a suonare il telefono se...s-se è staccato dai fili?"
Io mi bloccai.
Alice spalancò gli occhi.
Emily si avvicinò a noi tremante.
Non poteva essere...
"Che facciamo?...rispondiamo?" Alice sussurrò debolemnte
anche se tutte e tre sapevamo che non era una cosa giusta e
ragionevole rispondere ad un telefono fisso senza fili che squillava
ugualmente in un bar aperto alle due di notte senza nessuno dentro.
Emily stizzita e forse per nascondere la paura si fece avanti.
"Rispondo io, tanto che vuoi che sia"
Afferrò la cornetta e se la poggiò all'orecchio.
"Pronto?"
Una risata profonda accolse Emily.
Lei tremò e io e Alice ci facemmo vicine.
"Ciao Emily"
La nostra amica sbiancò.
"C-chi sei?...e c-come sai il mio nome?"
"Io so molte cose" rispose la voce sinuosa e gracchiante
all'orecchio della mia amica.
"C-che succede Emily?" chiese timorasa Alice.
Emily osservò le amiche intimorita e con un movimento veloce attivò
l'autoparlante.
"Ciao Alice, Sam. Come state?"
La voce profonda e ironica colpì le tre ragazze che già provate
dagli eventi della sera si agitarono.
Emily intanto, dopo aver posato la cornetta, si diresse verso la
porta in punta di piedi e la tirò.
Ma l'usciò non si aprì.
Eravamo chiuse dentro.
"Lasciaci uscire!" sbottai.
"Oh, mi dispiace ma non posso"
"Questo è un gioco stupido! Lasciaci andare!"
* LA LUCE INIZIA A LAMPEGGIARE *
"Stavamo per pagare per i dolci..." sussurrò Alice in
nostra difesa.
La voce ridacchiò.
"Ma a me non interessano i dolci"
"E allora cosa ti interessa?"
"..."
Emily alzò un pugno furiosa. "Diccelo dannazione!!"
"Io voglio Sam"
"Ma non puoi avere Sam! neanche sappiamo chi sei!"Emily non
aveva capito...ma io si...
"Finchè non mi darete Sam rimarrete bloccate qui"
Riagganciò.
Noi ci guardammo scosse e con i cuori che battevano all'impazzata.
"Mi dispiace...è colpa mia..."
Ero terrorizzata dall'idea di trovarmi in pericolo e dispiaciuta per
il fatto che non ero l'unica finita in questa storia.
Con me c'erano le mie amiche che non c'entravano niente in tutto
questo.
"Non ti preoccupare, non è colpa tua, cerchiamo di trovare un
modo per uscircene di qui"
Emily calcolava attentamente le possibilità.
"Qualcuno ha il cellulare?"
Io infilai velocemente una mano in tasca dei pantaloni e mi accorsi
che in effetti ce lo avevo.
"Io!"
Lo tirai fuori e tentai di chiamare il 911.
Niente...
"Non c'è linea, non mi fa chiamare..."
"Non è possibile!" sbottò Emily afferrandomi il cellulare
di mano.
Ma anche a lei non andò diversamente.
Alice si illuminò.
"Chiama un numero a caso nelle vicinanze"
Emily clicco un tasto che non sapevo esistesse per trovare il
cellulare più vicino a noi.
Lei si girò verso di me eccitata.
"Sta squillando!"
Mi passò il telefono e io lo avvicinai all'orecchio.
Uno squillo.
Due squilli.
Cacchio, cacchio...dai...
"Pronto?" rispose una voce calma e profonda.
"Aiuto! Aiutami per favore!!"
"Umm...chi sei?"
"Mi chiamo Sam e sono rimasta chiusa dentro un bar accanto
all'Hotel Butcher con le mie amiche"
La voce mi fremeva e la persona dall'altra parte se ne accorse.
"Tranquilla, dove avete detto che siete?"
Io ansimai cercando di calmarmi.
"Siamo chiuse dentro un negozietto di alimentari, un bar accanto
all'Hotel Butcher, quello in rovina"
"State tutte bene?"
"Si...ma qualcuno ci ha chiuse dentro e non ci vuole far uscire"
"Ok, sto arrivando...ma perchè non avete chiamato la polizia?"
"Ci abbiamo provato ma il mio telefono non mi lascia
chiamare..."
"Sto arrivando" prima che la nostra unica speranza
riagganciasse, sentii un rumore mettalico come di lama e poi più
niente.
Mi girai verso le mie amiche che avevano la speranza dipinta sulla
faccia.
"Allora?"
"Era un ragazzo o un uomo e sta arrivando"
Loro fecero un sospiro di sollievo.
Emily afferrò il braccio mio e di Alice e si mise a saltellare.
"Per fortuna!...si, si! Ora usciremo di qui!"
"Non gioirei troppo fossi in te"
Noi ci bloccammo congelate dalla voce che aveva parlato, era la
stessa del telefono.
"Una volta che siete chiuse dentro, rimarrete chiuse finchè non
vi libererò"
La voce proveniva dall'oscurità oltre il bancone.
Alice mi afferrò un braccio impaurita.
"No, sta per arrivare e noi saremo libere" disse Emily
coraggiosa e speranzosa.
"Nessuno sta arrivando."
Una risata.
Un passo.
E qualcuno venne fuori dal buio
"TAYLOR!!"
Le mie amiche erano rimaste senza fiato, io avevo sentito il cuore
perdere un colpo, il fiato farmisi corto e le gambe tremare...
"Te l'avevo detto che non dovevi fuggire dall'Hotel"
Si avvicinò ancora di più a noi mentre le mie amiche tremavano
vedendo per la prima volta il vero taylor.
Dietro di noi la porta scattò mentre le mani di Taylor mi
accarezzavano i capelli mentre io tremavo angosciata.
Le mie amiche erano paralizzate.
Un rumore di passi.
Emily si voltò.
Una mano uscii dall'oscurità che si era creata nel negozio dopo che
alcune lampadine si erano spente.
Black finì all'indietro fece un mugolio strozzato poi con un tonfo
cadde a terra.
Io rimasi immobile poi una voce risvegliò me e le mie amiche.
"Scappate!!"
Io e le mie amiche ci guardammo a torno spaventate...chi altro c'era
lì??
"Chi sei?"
"Sono il tuo Ragazzo Misterioso e adesso andate via!!"
Io sorrisi sorpresa, ricordandomi il modo protettivo in cui mi aveva
salvata.
"Grazie! ti vorrei ringraziare ma non ti vedo"
Una mano uscì dal buio e mi sfiorò la guancia.
Io rimasi inebriata dal calore che la sua pelle mi trasmetteva.
Afferrai la sua mano e la strinsi.
E il senso di familiarità tornò improvviso.
"Vorrei poterti vedere"
"Mi vedrai, ma adesso andate via, è pericoloso!"
La sua mano si ritrasse nel buio poi tornò e con un pennarello mi
scrissse il suo numero di telefono sulla mano. Io sorrisi.
Presi il pennarello e scrissi il mio sul suo braccio.
La luce era quasi andata via del tutto e anche se lui si trovava
accanto a me, non riuscivo a vederlo, però potevo sentirlo.
Si piegò su di me e sentii le sue labbra che mi sfioravano i
capelli.
Mi dette un bacio e mi sussurrò.
"Ci rivedremo, te lo prometto, ma adesso scappate"
Alice corse alla porta e trovò che era sbloccata.
Emily mi tirò per un braccio e improvvisamente il vento freddo della
notte mi sferzò sul viso.
Di corsa io e le mie amiche ritornammo alla villa.
"C'avete messo tanto!"
Noi annuimmo porgendo a Paris i dolci.
Non le raccontammo nulla e così furono contente e Emily conquistò
la sua tv, poi stanche e provate ci addormenatmmo vicine mentre
inspiravo l'odore di muschio della felpa del mio Ragazzo Misterioso.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Domande...e dubbi. ***
jonas
BEAUTIFUL992: Grazie sono contenta che ti piaccia...anch'io vorrei un Ragazzo Misterioso...;-)
NES95:Ehilà! Ciao,
comunque grazie per i tuoi complimenti e la grafica l'ho messa
cambiando le impostazioni dello sfondo...molto facile! KISS e spero di
trovarti presto su FB!:-)
CHIBI AKI: Carissima! Ultimamente
mi stò divertendo con la grafica...;-) ..comunque mi dispiace ma
non posso dirti niente sul Ragazzo Misterioso...ti toccherà
aspettare (uff...mi sento così in colpa...) comunque Black
è solo uno che ha sempre avuto tutto e Sam (secondo lui) non
farà eccezzione...per lui è diventata una sfida
personale! KISS e grazie per i complimenti e dimmi se questo capitolo
è troppo lungo...ho paura di annoiarvi...
PUFFETTOSAA:ciao! Le nuove
lettrici (soprarttutto quelle che leggono ma non recensiscono) sono
sempre le benvenuta e spero che mi lascerai un commentino anche in
questa. Grazie per i complimenti! KISS :D
LILIAN MALFOY:Grazie per
complimenti e mi dispiace per farti aspettare...ma per ora il Ragazzo
Misterioso rimarra ancora nel mistero...KISS E mi
disp(g.i.u.r.o....non voglio fare troppo la misteriosa...però mi
tocca!)
MAGGIE LULLABY:Cacchio! Anch'io
adoro questa grafica...fa molto horror, comunque grazie per i
complimenti e hai problemi di cuore??...mi disp e sono sicurissima
(anzi te lo posso confermare) che le tre amiche se la stavano facendo
sotto dalla paura! XD ...porca ciambella??ahah è troppo forte,
se non c'è il copyright potrei anche riutilizzarla!!KISS
ADA12:Cacchio! Non posso
rispopndere alle tue domande (quella su Taylor posso dirti che diciamo
che è un po tutto quello che hai elencato!) mentre sul Ragazzo
Misterioso ci tocca aspettare!...KISS e grazie
RYRY: Anchio amo letteralmente
Taylor Lautner, ma ci stava perfetto in questa parte...anche se ti
confesso che credo che sia bravissimo! Grazie per i complimenti e spero
tu riesca a dormire...non ti voglio avere sulla coscienza!!KISS
SARETTAJB.Ciao! E benvenuta!
Eh-eh, chissà cosa sta combinando Nick?! comunque grazie e spero
ti rivederti in questo noioso capitolo! KISS :-)
STELLALILLY:Mi sento
ripetitiva oggi e in colpa...però giuro che non posso fare
anticipazioni su chi è il Ragazzo Misterioso...please non
bastonarmi! Xd...comunque grazie e KISS:-)
LARA94:grazie per i consigli su
Alice,ma poi l'altro giorno stavo facendo zapping sulla televisione e
ho trovato l'attrice giusta! Vai a vedere in fondo al capitolo
perchè c'è il link e dimmi che ne pensi...grazie! KISS
ANNINA94:Wow è strano
che tu ti sia messa a ragionare sulla mia storia, ma ne sono più
che lusingata!!Comunque giuro che sarà un bel capitolo quando
arriveremo alla resa dei conti!!KISS
RAGAZZE DOVETE SCUSARMI PERCHè QUESTO CAPITOLO è ESAGERATAMENTE
LUNGO...VI PREGO DI SCUSARMI...DITEMI SE è IL CASO CHE LI FACCIA PIù
CORTI...GRAZIE!!
La mattina era passata veloce.
Io e le mie amiche avevamo chiamato a casa dicendo che saremmo state fuori il giorno.
Era mezzogiorno quando lasciammo la villa Monroe e la madre di Emily
venne a prendergli la tv e ci portò ad un McDonald lì
vicino.
Mangiammo e cercammo di ragionare su ciò che era successo la
sera prima, era Taylor, era sempre stato lui e dovevamo assolutamente
trovare una soluzione.
Il cellulare mi vibrò.
Lo afferrai dalla tasca dei pantaloni chiari e lessi il messaggio.
Il tuo Ragazzo Misterioso è sano e salvo...te come va?
Sorrisi, era lui, mi sentii arrossire mentre gli rispondevo felice come una pasqua.
Io sono a mangiare al McDonald :-) sono contenta che tu stia bene.
...:-) lo so che sei al McDonald e in compagnia delle tue amiche.
Io aggrottai la fronte.
Come lo sai?
Ti vedo...:-)
Io mi guardai in torno frenetica mentre le mie due amiche mangiavano tranquille.
Non riesco a vederti :-( non vedo nessuno che sta usando il telefono.
Non essere triste...sono più vicino di quanto credi.
Quando potrò vederti?
Quando vuoi...ci possiamo trovare domani alla fine delle lezioni nella biblioteca della scuola...
...mi farebbe piacere :-)
Mi mordicchiai un labbro colma di gratitudine per il mio Ragazzo Misterioso e felice, stranamente felice...
Alice diede una gomitata ad Emily a iniziarono a ridacchiare mentre mi osservano.
"Con chi messaggi?"
"Con il mio Ragazzo Misterioso..." mi sentii avvampare nel preciso istante che lo dissi.
Alice si aprì in un sorriso a 32 denti e iniziò a fissarmi gongolante.
"Che vi state dicendo?"
"Che ci incontriamo domani usciti da scuola" io mi arrotolai un capello
in torno al dito mentre Alice beveva la sua bibita sempre più
incuriosita.
"Quindi viene alla nostra scuola?"
Io feci spallucce, non lo sapevo...
Vieni alla mia scuola?
Si...
E ci siamo mai incontrati?
Si e più di una volta.:-)
Io alzai il capo pensierosa, possibile non l'avessi riconosciuto?...
Comunque grazie per ieri...davvero, senza di te non so cosa sarebbe potuto succedere.
Sono contento di averti salvata Sam...:D
...:D
Allora a domani! E miraccomando, sta attenta! il tuo Ragazzo Misterioso :-)
Sorrisi mentre notavo Alice che si sporgeva per leggere sul display del mio cellulare.
"Hey!" brontolai io mentre le altre due ridacchiavano.
"E' solo che siamo troppo curiose e poi avevi un'aria così...tra le nuvole!"
Io inclinai il capo imbronciata.
Loro risero, poi insieme finimmo e uscimmo.
Emily afferrò di fretta il cellulare che le vibrava nella tasca dei suoi pantaloni marroni scuri.
Mentre rispondeva si voltò verso di noi, poi si
mordicchiò il labbro e infine riattaccò facendo un
sorriso dolce.
"Mi spiace ragazze, ma Joe ha bisogno di vedermi...mi sembrava piuttosto agitato..."
Alice le posò una mano sulla spalla.
"Non ti preoccupare, va da lui! Noi faremo un giro e poi facci sapere com'è andata"
Io le feci l'occhiolino e la strinsi forte prima di salutarla.
"A domani ragazze!"
Detto questo si avviò a passi svelti alla fermata dell'autobus nel centro della piazza.
XXXXXXXXX
EMILY POV
Stavo per prendere l'autobus quando un'auto grigia con un finestrino abbassato, mi si avvicinò.
"Ehi! Monta"
Io agitata mi misi a sedere sul sedile anteriore osservando Joe che guidava mentre stringeva con forza il volante.
Attesi che dicesse qualcosa per farmi sparire l'ansia che poco prima mi aveva provocato la sua telefonata.
"Non dovevi aspettarmi a casa?...e poi mi vuoi spiegare che cosa succede?"
Il suo volto rimase di pietra mentre osservava imperterrito la strada davanti a se.
Neanche ci fosse così tanto traffico, anzi, eravamo dietro un autobus che se la stava prendendo con tutta calma.
A quel punto mi girai verso di lui incrociando le braccia.
"Mi vuoi spiegare!"
Lui fece un grande respiro allentando la presa sul volante.
Poi con una lentezza che mi mandò letteralmente di fuori, si girò a guardarmi.
I suoi occhi color nocciola erano velati da una paura sconosciuta e profonda.
"Non ce la facevo ad aspettare che tu arrivassi fino a casa"
Io rimasi in silenzio voltandomi a guardare la strada mentre tenevo stretta la catenina che avevo al collo.
Vedere il mio Joseph in quella maniera mi faceva paura e l'unica cosa
che mi dava speranza di non preoccuparmi troppo era il ciondolo che lui
stesso mi aveva regalato due anni prima, il giorno prima di partire.
Joe sembrava indeciso e io attesi che trovasse le parole giuste per spiegarmi.
"Ho ricevuto una telefonata l'altro giorno e uno di "quelli" amici di mio padre mi ha detto che la nostra famiglia era nei guai"
Io mi sentii stringere lo stomaco quando nominò quelli amici...sapevo benissimo a chi si riferiva, agli amici di suo padre, i killer, gli assassini, le spie, tutti loro...
"E?"
Lui mi guardò fugacemente prima di riportare la sua attenzione sulla strada.
"Metti caso di trovarti in una brutta situazione" la sua voce si
incrinò leggermente "di sapere che un tuo caro amico si è
messo nei guai...in dei guai seri, e che si è fatto nemico una
delle più ricche e importanti famiglie...inoltre non ha nessuno
che può aiutarlo, compreso te visto che hai promesso che non
avresti più avuto a che fare con gente così...che cosa
faresti?"
Io fissai Joe.
Sconcertata.
"Ma di che diamine stai parlando Joseph??"
Non ci capivo nulla e vidi le sue sopracciglia contrarsi.
"Voglio dire fino a che punto ti spingeresti per salvare un amico?"
La sua voce era un sussurro, quasi avesse paura di dire quelle poche parole.
Io capii che c'era qualcosa sotto.
"Per i miei migliori amici farei di tutto, credo che potrei farmi un
oceano a nuoto per Alice e così per te o per mia sorella, anche
per le persone care, quelle che conosco da una vita e anche per quelle
che conosco da poco come Sam..."
Lui contrasse le mascelle e io mi bloccai.
"Joe qual'è il problema?"
Lui si ostinava a non rispondere quando notai che eravamo giunti
davanti a casa mia, nella strada principale della nostra città,
lì dove c'erano un sacco di negozi e la gente chiaccherava
allegra.
"Joe chi è in pericolo?Che sta succedendo?"
Lui si sganciò la cintura e sprofondò leggermente nel
seggiolino dell'auto mentre le mie paure crescevano a dismisura.
"Diamine Joseph Adam Jonas dimmi che diavolo sta succedendo!!"
Lui con uno scatto si voltò, mi sfiorò le spalle e rimase a fissarmi mentre i nostri sguardi si intrecciavano.
"Nick è nei guai...lui...lui non lo sa, ma gli è stato
commissionato un lavoro, qualcosa di semplice e che..." ansimò
mentre si passava una mano sulla faccia.
Io gli appoggiai una mano sulla guancia costringendolo a guardarmi.
I suoi occhi erano velati di preoccupazione e i suoi lineamenti tirati.
"Il mandante di questa missione è una persona potente.
Più potente di quanto Nicholas avesse mai potuto immaginare. Ma,
non so per quale motivo, c'è il sospetto che non stia facendo
bene la sua missione, sembra quasi che ostacoli ciò che deve
fare e a loro non sta bene"
"Loro chi?"
"Coloro che gli hanno affidato la missione e Nick non lo sa, non sa del casino in cui si è cacciato...merda!!"
Sbattè un pugno sullo schienale e chiuse gli occhi.
"Non sarà niente di così pericoloso e poi se l'è
sempre cavata, mi hai detto che è bravo, davvero troppo..."
"Si, è vero ma questa volta non so che fare, non capisco
perchè sospettino che non voglia eseguire la
miassione...Diavolo! Si è incastrato in qualcosa di..."
"Joe, ragiona: lui è bravo, è grande e maturo abbastanza e poi quanto potente sarà questa famiglia..."
Joseph portò la sua attenzione su di me congelandomi all'istante.
Scosse la testa allontanandosi leggermente dal mio volto.
"Tu non puoi capire...ho scoperto che loro hanno contatti in diverse
città, perfino in tutta Europa!! E' pazzesco! non so neanche
come abbiano fatto: hanno collaboratori, soci, contatti ovunque...e io
non so che fare, non so come posso aiutarlo"
"Avvertilo!!"
"Ma non risolverebbe niente, anzi, mi metterei anch'io contro di loro e non so che cosa potremmo inventarci...io..."
Lui chinò il capo e sentii una stretta allo stomaco.
Mi lanciai in avanti e lo strinsi forti.
Lo sentivo quasi tremare sotto il mio abbraccio.
Strinsi più forte mentre il suo viso si nascondeva tra i miei capelli biondi.
Ricambiò l'abbraccio accarezzandomi il capo.
Il mio respiro si mescolò al suo mentre mi baciava sulla fronte dolcemente.
Poi dopo un tempo che mi parve infinito si staccò con un bacio veloce e mi sentii lo stomaco sotto sopra.
"Vedrai che riuscirai a farcela, riuscirete a farcela!"
Sorrisi radiosa cercando di contagiarlo.
"Grazie, non so cosa farei senza di te...ma prima di tutto devo scoprire che missione è stata affidata a Nick"
Si avvicinò a me e mi appoggiò una mano sulla schiena attirandomi verso di se.
Le nostre labbra si incontrarono e il suo calore mi invase facendomi sentire leggera e protetta.
Sorrisi.
Poi entrambi scendemmo dall'auto mentre ci avviavamo a casa mia.
"Comunque come è andato poi il pigiama-party?" cercò di cambiare discorso per alleggerire la situazione.
"Oh...ehm...il televisore l'ho vinto ma ci è costato una serata
con le Monroe, poi una visita allo spettrale Hotel Butcher, dove Sam
è stata rapita da Taylor e infine siamo rimaste bloccate alle
due di notte in un bar in cui Black ci aveva intrappolate...."
dissi tutto con molta leggerezza poi poggiai una mano sulla porta di
legno che introduceva al salotto di casa mia e cercai con lo sguardo
Joseph.
Mi voltai trovandolo pietrifacato a guardarmi.
Aveva gli occhi sgranati e la bocca aperta con la mascella di sotto penzoloni.
Per un secondo pensai che sembrava un cartone, poi corsi da lui a prenderlo sottobraccio mentre continuava a balbettare.
"Ma che cavolo?! Potevi avvertirmi, insomma, potevo darti una mano e
poi...vai te a sapere cosa ti sarebbe potuto succedere e poi che cavolo
c'entra Taylor?!? E perchè aveva rapito Sam?!?"
Lui continuava a sparare domande a raffica, così lo zittii con un bacio profondo che ebbe l'effetto sperato.
Mi staccai da lui soddisfatta.
"Adesso fai silenzio che se proprio vuoi ti racconto come è
andata basta che non inizi a fare domande peggio di mia madre!"
"Però se mi zittisci in questa maniera continuerei volentieri..."
Rise furbo mentre io mi mettevo le mani sui fianchi, seriamente.
Con passo traballante entrammo in casa, dove ci accolse la mia
frenetica madre che stirava e la mia piccola e casinista sorella
più piccola che guardava i cartoni.
Filammo in camera dove chiusi la porta a chiave e mentre bevevamo un the caldo gli raccontai tutto.
SAM POV
Con Alice facemmo un giro veloce in centro, dove la domenica i negozi
pullulavano di gente, femiglie e bambini; le vie sembravano animate e
la nostra voglia di fare due chiacchere e divertirsi poteva essere
completamente appagata.
Poi verso le 8 tornammo a casa dove mia madre aveva cucinato una cena con i fiocchi.
I genitori di Alice erano stati fuori tutto il giorno ad una festa di
beneficenza e mia madre gli aveva convinti a lasciarci Alice anche a
cena, così passammo una serata tranquilla mentre scherzavamo.
Mia madre rimise apposto i piatti mentre noi due le davamo una mano a
sparecchiare, poi dopo aver riaccompagnato Alice a casa, mia madre mi
chiese come era andata la giornata.
"Bene!Sono stata davvero bene con Alice!"
"Già, sembra una brava ragazza"
"Lo è! E' molto brava a scuola, i suoi genitori sono persone
piuttosto tranquille e lei sa disegnare bene e suona il piano da sei
anni, mi ha promesso che un giorno mi farà sentire come suona!"
"Sembra che andiate d'accordo, anche con l'altra tua nuova amica molto chiaccherona"
Io risi ricordandomi il fiume di parole che Emily non riusciva mai a cessare.
Arrivata a casa mangiai i biscotti con il latte con mia madre.
Sallii in camera e lessi l'sms che mi era arrivato: Notte Sam e sogni d'oro...:-) poi con il pensiero grato al mio Ragazzo Misterioso mi addormetai, finalmente più rilassata.
XXXXXXXX
Ero appoggiata al muro.
Le braccia dietro la schiena e gli occhi socchiusi quando un uragano mi travolse.
"Ehi!Buongiorno!"
Io caddi quasi a terra, fortunatamente Emily mi afferrò prontamente rimettendomi con i piedi per terra.
"Mamma mia!Ma non riesci a essere più tranquilla di prima mattina!"
Alice mi guardò scuotendo la testa.
"Sei tu Sam che dovresti essere più attiva!Sembri uno zombie!"
Detto questo mi fece il verso mentre cadevo tutta scomposta.
Emily l'afferrò per un braccio ridacchiando.
"Ma finiscila!"
Le due si presero a braccetto.
Poi mentre chiaccheravamo per dirigerci verso le nostre classi, una
mano afferrò la mia amica bionda e l'attirò a se premendo
le sue labbra contro le proprie.
Alice si illuminò afferrando il mio braccio e sorridendomi divertita.
Emily a quel punto avvolse le braccia al collo di Joe e lo portò ancora di più verso di se.
I due fecero aderire i loro corpi mentre si perdevano in un bacio che
sembrava averli completamente portati fuori dalla realtà e dal
tempo.
Non considerando che si trovavano in un corridoio super affollato di un liceo super frequentato.
Io e Alice continuavamo a ridacchiare sommessamente.
Ad un certo punto Emily spalancò gli occhi e sembrò tornare alla realtà.
Con uno scatto si separò da Joseph arrossendo vistosamente mentre si ricomponeva guardando i ragazzi attorno a se.
Imbarazzata si avvicinò a noi mentre Joe le stringeva i fianchi
con un braccio mentre sul suo viso un sorriso furbo gli illuminava gli
occhi.
"Cosa avete da ridere!"
Ci rimbeccò Emily che era diventata rossa quanto la felpa con il
cappuccio che indossava quel giorno, io e Alice alzammo il capo serie,
poi senza riuscire a trattenerci ripartimmo a ridere senza più
ritegno, la pancia mi doleva e sentivo gli occhi umidi.
Emily si stava seriamente arrabbiando e la campanella salvò me e la mia amica dall'ira funesta della biondina.
Scappai in classe.
La professoressa di italiano era già a sedere quando entrai e
con uno scatto mi misi a sedere, dove trovai un bigliettino attaccato
alla sedia.
(Divertita l'altra sera?) in un istante un brivido mi percorse la schiena ghiacciandomi.
Alzai gli occhi a cercare quelli neri e profondi di Taylor che proprio
in quel momento mi fissavano maliziosi e seri più che mai.
Con un balzo mi girai a sedere osservando Nick che proprio in quel momento si stava sedendo accanto a me.
Io gli scambiai un occhiata veloce e lui ricanbiò sorridendomi...aspetta...SORRIDENDOMI??
A quel punto fissai la professoressa distraendomi da tutto ciò che mi circondava.
Ne avevo abbastanza delle stranezze.
XXXXXXXXXXXXXX
La sala da pranzo sembrava quasi più affollata del solito e i
ragazzi parlavano a gran voce da ogni tavolino, solo lontano
nell'angolo della finestra che dava sul giardino, un diciassettenne
riccio dall'aria enigmatica se ne stava in disparte senza che nessuno
osasse avvicinarsi.
Aveva le cuffie dell'i-pod infilate nell'orecchie e mangiucchiava una mela.
Verso l'altro angolo della sala tre ragazze ridacchiavano concitate.
Quella con i capelli biondi si osservava in torno in attesa del suo
ragazzo, quella castana dagli occhi azzurri mangiava svogliatamente uno
jogurt e quella con i capelli lunghi e scuri e con gli occhi neri,
sembrava persa nei suoi pensieri.
[...]
Il cellullare vibrò appena e con mano svelta lo tirai fuori di tasca.
Com'è andata la mattinata?
Noiosa...te invece eri in classe?
Si...e posso confermare che la professoressa di Italiano è davvero logorroica...:-P
Già!XD...ma quindi io ti conosco?...
Si...
E stamani eri seduto in fondo alla classe vicino al mio banco?
Si...molto più vicino di quanto tu possa immaginare...:-)
...ma perchè non mi dici chi sei?
Non è questo il momento giusto. ;-)
Però scoprirò chi sei prima o poi? :-)
...si...prima o poi :-)...per ora ci possiamo vedere alla fine delle lezioni, in Biblioteca.
Io per un attimo pensai alla biblioteca molto poco fornita della scuola e stranamente mi ricordai anche dove fosse.
Si! Non vedo l'ora! :-D
Alice mi dette una gomitata e io stralunata la osservai.
La sua faccia era a un centimetro dalla mia, più curiosa che mai.
"Che c'è??"
Lei si dette un'occhiata con Emily, seduta davanti a noi.
"Messaggi ancora con il tuo Ragazzo Misterioso??"
Io mi sentii arrossire e chinai leggermente il capo facendomi scivolare i capelli castani sulle spalle.
"Si..."
"E che dice?"
"Ci incontriamo dopo la scuola in biblioteca"
Alice si illuminò.
"Questo vuol dire che lo vedrai e scoprirai chi è??"
Adesso anche Emily sembrava curiosa e si era sporta in avanti, verso di noi.
"Non credo che mi permetterà di vederlo in faccia"
"E perchè?"
"Dice che non è questo il momento giusto"
Emily alzò un sopracciglio mordicchiando un biscotto alla ciocolata.
"Spiegami, tu oggi incontrerai un ragazzo che a quanto pare conosci, ma
non sai chi sia e inoltre lo incontrerai senza...vederlo...non ti
sembra una cosa un po' impossibile e strana?!"
Io mi mordicchiai il labbro...certo che mi sembrava strana! Ma che ci
dovevo fare se tutte le cose strane capitavano sempre a me?!
"Non so che dirti..."
"Bhe perchè non proviamo a indovinare chi è"
Io e Emily osservammo curiose Alice che si era piegata su un lato e stava rovistando nella sua cartella.
Trionfante tirò fuori un foglio spiegazzato e Emily le porse prontamente un lapis mezzo mordicchiato.
Alice fece una smorfia osservando la matita e l'amica fece una
scrollata di spalle, così si girò verso di me pronta.
"Allora Samantha Knight, vuole dirci ciò che sappiamo del Soggetto Misterioso?"
Io e Emily scoppiammo a ridere mentre lei con l'aria da avvocato, non faceva una piega.
"Si certo, signorina Emily Bains"
Lei fece una smorfia.
"Ragazze, guardate che non sto scherzando!"
Noi a quel punto ci bloccammo e io assentii.
"Allora: viene in classe mia e quindi ha circa diciassette anni, stamani mattina era seduto vicino"
Alice iniziò a scrivere tutti i nomi dei ragazzi della mia classe.
Emily iniziò a farli degli appunti e lentamente scancellammo un sacco di nomi.
Davide
Taylor
Alex
Nick
Lessi i nomi rimasti mentre cercavo di capire su quali criteri avessero
lasciato solo quattro dei nove ragazzi che c'erano in classe mia.
Emily si affrettò a spiegare.
"Da come ci hai detto stamani quelli a sedere più vicini a te
erano sei e quindi gli altri quattro li avevamo già eliminati;
poi Maichol è troppo basso e Giovanni la sera del pigiama party
era a casa malato, quindi non può essere stato lui a salvarti.
Questa ci porta a lasciare questi quattro..." Emily osservò il
foglio e con un gesto veloce cancellò un altro nome "...Taylor
di certo non lo è! Ecco, quindi siamo a tre"
"Chi sono Davide e Alex?"
"Davide è quello là in fondo" disse Emily indicando un
biondino che si trovava a parlare con una delle amiche delle Monroe.
"...ehm...devo dire che non mi piace un granchè"
Io confermai annuendo e poi indicai un altro ragazzo moro a sedere vicino a noi che beveva mentre parlava con un suo amico.
"Lui è Alex e non mi sembra che mi abbia mai rivolto la parola..."
"Potrebbe essere lui!"
Alice valutò l'affermazione di Emily e anche lei annuì vigorosamente.
"Nick potremmo anche cancellarlo"
Emily afferrò la matita e fece un frego.
"Perchè?" la mia domanda sembrava delle più naturali, eppure entrambe le mie amiche mi fulminarono all'istante.
"E' pericoloso Sam! non contando il fatto che ha tentato di ucciderti non molto tempo fa!"
Io annui, non del tutto convinta.
Mi voltai e osservai lo sguardo perso del riccio nell'angolo della mensa.
Era solo.
Tutti gli stavano alla larga e una stretta al cuore mi fece avere quasi
pena della sua sicurezza e della sua aura di mistero che si portava in
torno.
Sospirai.
La campanella suonò e con quel pensiero che ancora mi ronzava in
testa tornai in classe dove mi aspettavano solo altre due ore prima di
poter rivedere il mio Ragazzo Misterioso.
In fondo quando la campanella della fine delle lezioni suonò
nuovamente, quasi non mi ero accorta che erano passate un paio d'ore.
Titubante uscii di classe dopo aver messo tutte le mie penne e i miei quaderni nella cartella ed essermela buttata sulle spalle.
Mi sistemai con una mano il golf grigio con il cappuccio che mi ero
messa quel giorno e i jeans vecchi che sembravano avere una vita, poi
mi sistemai la molletta che mi teneva di lato il ciuffo e osservai
casualmente le tiger nere che avevo indossato quel giorno.
Sospirai e con passo deciso mi avviai verso la biblioteca, nell'ala est della scuola, dopo i bagni.
Sentivo i muscoli tesi, palpitanti e il cuore che mi bateva leggermente più veloce nel petto.
Mi sentivo emozionata e non vedevo l'ora di rivederlo, anche solo per
sentirlo vicino, era strano, ma quei pochi minuti che ero stata in sua
presenza, mi ero sentita protetta e avevo provato una sensazione
piacevole allo stomaco.
Guardai le pareti del corridoio deserto e poi con passo titubante entrai nella sala.
Mi avviai al centro, dove si trovava un grande banco dove i ragazzi potevano sedersi per studiare.
Quel giorno, la biblioteca sembrava deserta e il silenzio ronzava ritmico.
Possibile non ci fosse neache la segretaria che di solito aveva il compito di sorvegliare la biblioteca?
Tranquillamente mi avviai verso il termosifone, alla sinistra della
sala, lì dove osservai i miei compagni uscire concitati dalla
scuola mentre si tiravano gli spintoni e si sparpagliavano per l'ampio
piazzale.
Vidi Alice e Emily che abbracciava Joe, entrambi erano vicino alla
panchina (il nostro ritrovo) e chiaccheravano guardandosi in torno.
Io osservai l'intera stanza, ma sembrava non ci fosse nessuno.
La finestra sul lato opposto della parete era aperta e visto che faceva piuttosto freddo decisi di andare a chiuderla.
Non feci nenche in tempo a fare un passo che con uno stonfo si chiuse da sola.
Sgranai gli occhi.
Nessuno l'aveva toccata, eppure si era chiusa...
Sentii un altro rumore sordo e correndo verso il punto in cui l'avevo sentito mi accorsi che anche la porta si era chiusa...
Mi girai in torno mentre sentivo la mente ragionare e i muscoli tendersi.
I pensieri si intrecciavano e una domanda mi uscii spontanea...sono tutte coincidenze?
Corsi verso la porta e afferrai la maniglia...bloccata!...
Corsi verso le finestre per uscire, tanto erano al pian terreno e con un salto sarei potuta essere all'aria aperta.
...chiusa...
Corsi verso l'altra finestra mentre sentivo il cuore palpitare.
...chiusa...
Ero chiusa dentro.
Sobbalzai dopo aver sentito un rumore sordo e mi diressi verso ciò che sembrava essere caduto.
Per terra vicino al termosifone c'era un libro, mi piegai e lo afferrai.
I misteri dell'ombra...Non ne avevo mai sentito parlare, vidi che la
copertina era piuttosto lacera e da un lato spuntava fuori
qualcosa...come un segnalibro, lo afferrai e aprii la pagina.
"Ahh!"
Saltai all'indietro mollando per terra il libro, aperto sulla pagina macchiata di sangue.
Sentii la testa girarmi e il cuore aumentare i battiti, un ronzio mi
invadeva le orecchie e sentivo una stretta di panico allo stomaco.
No...basta, ero stufa di quei giochini!
Afferrai il telefono e con movimenti precisi inviai un messaggio.
Dove sei??:-O...
Mi rigirai il cellulare tra le mani mentre sentivo l'angoscia aumentare
e continuavo a girarmi frenetica in torno, nella paura che non fossi
sola.
Guardai la porta nella speranza che arrivasse qualcuno.
Un sussurro.Era stato un momento ma avevo sentito qualcosa.
Mi avvicinai alla porta, ero sicura che provenisse da là...le
gambe mi tremavano e giunta davanti alla porta di legno, ne osservai i
lineamenti senza riuscire a trovarci nulla di insolito.
Il telefono mi vibrò in mano facendomi sobbalzare.
Sto arrivando...perchè? Che succede??...
Le porte e le finestre sono bloccate e non riesco a uscire...come l'altra sera...
Strinsi il telefono al petto e cercai di respirare regolarmente chiudendo gli occhi.
Quando gli riapri rimasi immobile...il bordo della porta era segnato da una colata fresca di sangue...
N-no...non di nuovo...
Sentii qualcuno battere insistentemente alla porta e mi feci indietro,
alcune voci concitate si stavano agitando, le gambe mi tremavano e feci
qualche altro passo in dietro...poi sentii una botta e la serratura
girò.
Tre persone si catapultarono dentro.
"Sam!!"
Alice corse verso di me e mi strinse forte, Emily mi mise una mano sulla fronte osservandomi preoccupata.
"Tutto bene?"
Io le guardai troppo confusa e ancora impaurita per rispondere.
"C-come sapevate che..." troncai la frase ma tanto loro avevano capito
ugualmente. Joe si fece avanti prendendomi il polso e contandomi i
battiti mentre mi spiegava.
"Alice voleva venire a spiare il tuo incontro e quindi Emily ha tentato
di fermarla, quando però siamo arrivati qui, era tutto chiuso e
sembrava che non ci fosse nessuno dentro, così ci siamo
impauriti e abbiamo forzato la serratura."
"G-grazie" mormorai sottovoce.
Joe mi lasciò il polso con aria clinica e si rivolse a Emily.
"Sta bene, è solo frastornata, ma statele vicine, dalla faccia pallida che ha posso scommettere che rischia di svenire"
Io sentii appunto l'aria sparirmi dai polmoni e le gambe farmisi molli.
Alice mi afferrò una spalla ma continuavo a scivolare,
così Joe mi passò un braccio in torno alla vita e
sorreggendomi mi accompagnò fuori.
Alice si allontanò con Emily mentre chiamavano mia madre che era rimasta a casa.
Cacchio avevo insistito perchè non volevo che si preoccupasse
per nulla, ma loro avevano insistito, così tra poco sarebbe
venuta lei a prendermi...
Misi piede fuori dalla scuola mentre il ragazzo di Emily ancora mi sorreggeva e mi accompagnò verso la panchina.
In torno a noi non c'era segno di altri ragazzi, o di colui che mi
avesse potuta rinchiuder,i nella biblioteca, perchè lo sapevo,
non era stata una coincidenza...Joe mi stava aiutando a sedermi quando
entrambi ci bloccammo.
Guardammo verso l'angolo della scuola, lì dove all'interno si trovava l'ala est...
Rimasi immobile e per un momento mi sentii sovrastare da tanti sentimenti diversi.
Nicholas si voltò a
guardarmi e in un attimo vidi la sua espressione
cambiare...aumentò il passo e in un secondo sparì...
Joe mi fece sedere poi con lo sguardo assorto e le pupille dilatate mi guardò e entrambi capimmo di aver visto la stessa cosa.
Lui chinò il capo.
"Credi che sia stato qualcuno a chiudermi lì?" domanda ovvia, ma non volevo arrivare direttamente al punto.
"Si, la porta e le finestre della biblioteca non si possono chiudere da sole...credo di saper chi può essere stato..."
"Anch'io credo di saperlo..." con uno sguardo fugace i suoi occhi color
nocciola mi osservarono, ma non capì se intendeva lo stesso che
intendevo io.
Chi poteva essere stato?
Fino a due minuti prima avrei risposto Taylor...eppure Nick aveva
appena distrutto la mia ipotesi, mettendosi lui stesso nella lista dei colpevoli...
Ecco per voi alcuni link per vedere i personaggi a cui mi sono ispirata:
http://www.flickr.com/photos/excuse_me_sir_ninjaz/4040825127/ ECCO QUI UNA FOTO DI NICK IN VERSIONE...INQUIETANTE!...
http://celebriscoop.com/wp-content/uploads/2008/12/jennifer-aniston-turns-40.jpg ECCO LA MAMMA DI SAM...!
http://www.freewebs.com/our-twilight/alexis_bledel.jpg QUESTA è LA NOSTRA BUONA ALICE
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Cena col killer. ***
jonas
CIAO A
TUTTI!...E UN PUNTO FORSE UN PO NOIOSO DELLA STORIA QUESTO...BHE SPERO
CHE QUESTO VI PIACCIA LO STESSO ^_^...INOLTRE VOGLIO CHIEDERVI
QUAL'è IL COLORE CHE PREFERIRESTE COME SFONDO DEL PROX
CAPITOLO??...KISS E GODETEVI QUESTO CAPITOLO DEDICATO A TUTTI VOI CHE
LEGGETE, COMMENTATE, AGGIUNGETE TRA I PREFERITE E LE SEGUITE!...SIETE
FANTASTICI!...
PEGGIUZZ.Ciao! Benvenuta!...;-) mi fa piacere che ti piaccia e per il Ragazzo Misterioso staremo a vedere! KISS
LARA94:Mi
fa piacere che ti piaccia l'attrice che ho scelto...e per il Ragazzo
Misterioso ti anticipo che bisognerà aspettare un po per
scoprire chi è! KISS :-)
RYRY:Bhe
sai che il motivo per cui lei si è trasferita rimane avvolto nel
mistero per ora...ma ti do un indizio: in questo capitolo si fa
riferimento ad una persona che non è mai stata nominata ed
è proprio lei la causa...dimmi se ti viene qualche idea!!KISS ;-)
MAGGIE__LULLABY:Già
vedremo cosa pensa Sam e se è giusto...chi lo sa...intanto visto
che ti piace Nick leggi un po questo capitolo! KISS :-D
ADA12:Mi
fa piacere che ti piaccia e penso anch'io che i personaggi che ho
costruito siano davvero complessi...forse troppo XD...grazie dei
complimenti KISS :-)
BEAUTIFUL992:Mi
fa piacere che ti piacciano i capitoli lunghi...perchè mi sa che
per un po li troverai così...XD...comunque spero che ti piaccia
anche questo!!KISS :-)
LILIAN
MALFOY:sembri piuttosto convinta che sia stato Nick a salvare
Sam...magari hai ragione...comunque hai letto qualcuno da mare??( MI FA
DAVVERO PIACERE)...povera a me...diciamo che è stato lo sclero
di un momento scritto con il sostegno di CILIEGINA156 (derivato da un
sogno...XD) però non penso che lo continuerò...forse se
trovo qualcuno con cui collaborare, ma per ora mi concentro su Deathly
Love...KISS :-)
NES95:Carissima!Allora
come ti va? Sai che ne dici se ci regaliamo un protettore segreto per
uno??XD...comunque mi fanno piacere le tue recensioni e spero che anche
questo capitolo ti piaccia...bhe se ci becchiamo su FB fammi sapere che
ne pensi!...però non esagerare con i complimenti o finisce che
di vento bordeaux XD KISS
SARETTAJB:Ma
come sei catastrofica!! Se poi ti succede davvero qualcosa finisce che
ti avrò sulla coscenza...;-P...comunque penso che sarai contenta
visto che anche questo capitolo è parecchio lungo...basta che
non mi fai troppi complimenti o diventerò rossa come un
pomodoro...siete davvero troppo buoni e soprattutto pazzi per
appassionarvi così tanto a questa stravagante storia...;-) KISS
ANNINA94:Cacchio!
E' così intrigante la mia storia?...comunque mi fa piacere che
ti piaccia così tanto...e hai un buon intuito...;-)...inoltre
sarai contentissima contando la lunghezza di questo capitolo!! Spero di
non snervarti troppo non rivelando un granchè! ti sembrano
adatti gli attori che ho usato per tutti i personaggi?? Grazie! :-) KISS
Era
stato Nick?
Insomma,
era davvero possibile che fosse stato lui, colui che mi stava
praticamente perseguitando?
Era
stato Taylor a farmi tutti quegli ascherzi...e su questo ne ero
sicura...ma forse, a pensarci bene, non sarebbe mai riuscito a fare
tutto da solo: quando ero rimasta chiusa nell'Hotel qualcuno aveva
mandato via la luce, scritto con il sangue sul muro e versatone un po
allo specchio e quando ero rimasta chiusa a scuola qualcuno aveva
chiuso la porta d'ingresso e tutte le finestre e inoltre aveva fatto
saltare la corrente...
No,
non poteva essere stata una sola persona, doveva esserci stato
qualcuno che aiutava Taylor...
...NICK?
In
effetti avrebbe spiegato molte cose, compresi i loro sguardi ambigui,
pieni di sottintesi.
Eppure
c'era sempre qualcosa che non tornava...
Se
era stato Taylor a rinchiudermi nella scuola, allora perchè Nick mi
eveva aiutata a scappare?
A
che gioco stavano giocando??
Taylor,
ormai l'avevo capito, guidava tutto ma...Nick?
Che
diavolo faceva davvero Nick? E che diamine c'entrava in tutto questo?
Non
lo sapevo...ma ero sicura che prima o poi l'avrei scoperto...
Dovevo
però ammettere che comunque nonostante Nick mi fosse entrato in casa
per ben due volte e aveva quasi tentato di uccidermi, ultimamente mi
lasciava in pace...anzi mi evitava!...
Ne
ero contenta perchè all'inizio era l'unica cosa che desideravo, mi
aveva spaventata, ma adesso?... ero in un certo senso incuriosita da
lui e il fatto che non mi parlasse mi faceva sentire un dolore allo
stomaco...
L'unica
consolazione in tutta questa assurda situazione era il mio Ragazzo
Misterioso.
Su
di lui potevo sempre contare e quando mi aveva salvato e mi era stato
vicino, mi ero sentita bene, protetta ed era stata una sensazione che
non aveva mai provato prima.
E
anche solo il fatto di sapere che quando mi arrivava un messaggio era
stato lui, mi riempiva di gioia e di una felicità strana...
...avevo
bisogno di lui...
Chiusi
gli occhi interrompendo il filo dei miei pensieri, già la testa mi
doleva terribilemente, se poi continuavo così sarebbe stato ancora
peggio.
Mi
passai di nuovo la mano sulla fronte, mentre mi raddrizzavo a sedere.
Ero
distesa sul divano marrone del salotto di casa mia e mia madre aveva
insistito sul fatto che sarei dovuta rimanere sdraiata per un po, ma
io non ero mai stata molto incline ad ascoltare le sue
raccomandazioni da mamma-barra-infermiera-appresiva...così misi i
piedi scalzi sul parquet e facendo il più piano possibile mi diressi
verso le scale.
Uno
scricchiolio mi tradì.
"Sam?"
"Si,
mamma, sto bene, me ne vado un po in camera"
Lei
arrivò da me mentre teneva in mano una tazza blu fumante, che
sprigionava un odore di mirtillo.
"Prendi
questa"
Me
la porse e io fui costretta a prenderla.
"Cos'è?"
"Tisana
ai frutti di bosco, aiuta a rillassarsi"
Io
le sorrisi, cosa avrei fatto senza di lei che aveva sempre un
pensiero dolce per me?
"Grazie
Mà!"
Mi
avvicinai a lei e l'abbracciai stretta mentre i suoi capelli biondi
mi solleticavano il viso.
Poi
con il suo sguardo clinico mi osservò mentre me ne andavo in camera.
Appoggiai
la tazza sulla scrivania e accessi la luce color sole che usavo
solitamente per leggere o studiare...cosa che facevo il minimo
indispensabile...
Afferrai
da sopra il letto una coperta di pile color lilla e me la buttai
sulle spalle, mentre, dopo aver acceso il computer, facevo diffondere
nell'aria una delle mie canzoni preferite, che aveva sempre avutò la
capacità di tranquillizzarmi: My Immortal degli Evanescence.
In
quel momento mi venne in mente il cellulare e il Ragazzo Misterioso e
del fatto che non si fosse fatto vedere dopo scuola in biblioteca.
Frugai
nella tasca dei Jeans e vidi che il display era illuminato
dall'avviso di due messaggi e una chiamata persa.
Era
tutto del Ragazzo Misterioso:
Sam
ma dove sei? Stai bene?
Sam
sei a casa? Va tutto bene??
Mi
ero completamente dimenticata di rispondergli e mi affrettai subito a
farlo.
E'
tutto ok e sono a casa con mia madre...
Aspettai
qualche secondo mentre frugavo tra le cartelle di muscia sul
computer.
Il
vibrare del cellulare arrivò più velocemente di quanto mi
aspettassi.
Ma
stai bene? Che cosa è successo prima?...quando sono arrivato non ti
ho vista e mi sono spaventato...
Sorrisi
leggermente al pensiero che fosse stato in ansia per me.
Ero
rimasta chiusa dentro, ma per fortuna le mie amiche mi hanno trovata
e poi hanno chiamato mia madre per riaccompagnarmi a casa...:-)
Tua
madre non è a lavoro?
No,
finalmente ha un po di riposo!;-)
Mi
fa piacere...così non starai più a casa da sola...
Io
mi grattai pensierosa il mento...e chi glielo aveva detto a lui?
Come
fai a saperlo?
...ti
conosco più di quanto tu immagini:-D
Io
pensai che era una frase che in fondo, detta da uno sconosciuto,
avrebbe potuto inquietarmi, eppure aveva solo l'effetto di
rassicurami detta da lui.
Che
fai adesso?
Messaggio
con te :-)...e te?
Mi
sorprese il fatto che fosse così vago, sembrava quasi che non
volesse parlare di se...
Bevo
la tisana e ascolto un po di musica :)
...sembra
rilassante! Che ascolti?
Io
alzai gli occhi sulla canzone che avevo appena scelto mentre
sorseggiavo dalla tazza.
Hurry
up and Save me di Tiffany Giardina...piuttosto sconosciuta come
canzone...l'ho trovata a giro su internet ;-D
"...My
window's opened up , tonight I'm going down, will you be there are
you waiting, will you be there will you save me..."
Allora
la conosci?:-)
Si...e,
Sam, anch'io sarò sempre qui per salvarti...
...^_^
Mi
sentii arrossire violentemente e il batticuore aumentò.
Era
bella la sensazione di sicurezza che mi faceva provare.
Sorrisi.
Grazie
mio Ragazzo Misterioso...
:-)...andrai
al ballo della scuola?
Io
ci pensai un'attimo su...detestavo i balli, soprattutto perchè non
mi ero mai divertita, ma sapevo che quello che si sarebbe svolto a
fine Marzo, sarebbe stato in maschera...il che poteva essere
divertente...
In
realtà pensavo di non andarci...
Non
ti piacciono i balli?
No...
:-)...nemmeno
a me...ma saranno tutti travestiti in maschera, forse sarà forte...
Io
sorrisi.
Si...forse
sarà divertente...:-)
...e
se te lo chiedessi io, verresti con me?
Io
mi mordicchiai il labbro mentre sentivo le farfalle nello stomaco.
Credo
proprio di si :D
...allora
ci toccherà travestirci anche a noi:-)
"Sam
scendi, ho bisogno di un favore!"
La
voce di mia madre rieccheggiò dal piano di sotto.
"Arrivo!"
Scusa,
ma adesso devo andare, mia mamma ha bisogno di me. :-)
Scesi le scale rapidamente mentre
ancora mi rimbombava in testa la canzone di prima...mi sentivo
felice...
Mi fermai in salotto, dove appeso al
muro c'era un piccolo specchio tondo bordato di legno.
Casualmente vidi il mio riflesso.
Avevo il viso pallido, quasi slavato,
in effetti non avevo una bella cera e inoltre le occhiaie creavano
aloni scuri in torno ai miei occhi scuri quasi neri, accentuandone
ancora di più la profondità.
Una cosa insolita stonava in
quell'immagine.
Un sorriso ebete mi illuminava il
volto.
Mi scostai mentre scuotevo la testa
stranita.
Mia madre era in cucina e si stava
arrabbattando con delle pentole nel forno.
Aveva una strano grembiule giallognolo
annodato in vita e i suoi bei capelli erano raccolti in una coda
alta.
"Avevo pensato di fare le
lasagne..."
Fece un sorriso incoraggiante.
"Si!"
Saltai eccitata mentre ricordavo che
prima, nella nostra vecchia casa, la metteva di buon umore cucinarle
e lo faceva sempre quando papà tornava dai suoi lughi viaggi di
lavoro...
...i suoi lunghi finti viaggi di
lavoro...
Io le sorrisi sapendo che quel gesto
significava tanto per entrambe.
La vidi grattarsi il mento.
"Già...solo che mi manca il
formaggio, non è che te la senti, se stai bene, di andare a
prenderlo al market all'angolo?"
"Certo!"
Corsi in salotto dove avevo lasciato la
scarpe.
Me le infilai mentre ricordavo
mentalmente la mappa della città che mi ero studiata i primi giorni.
"Mamma io vado, vuoi qualche tipo
in particolare?"
"No, scegli te"
Afferrai la giacca nera con il
cappuccio, appoggiata sulla poltrona, e le chiavi di casa.
Uscii e il cellulare in tasca mi vibrò.
Che
ti ha detto tua mamma?
Devo
andare a prendere il formaggio al super-market all'angolo, perchè
stasera mangiamo lasagne! :-D
Buono!
...ma fai attenzione...
Certo!
Infilai
il cellulare in tasca mentre notavo la luce soffusa che illuminava i
palazzi di periferia.
Era
il tramonto.
Per
fortuna il negozio dove dovevo andare io non era lontano, anzi, era
alla fine della strada semi-deserta.
Così
anche come all'interno del supermarcato.
Vivevamo
in periferia adesso, e la scarsità di persone non mi sorprendeva.
Presi
un cestino rosso alla destra dell'entrata e tentai di capire quali
tra quelle file di scaffali potesse essere quella che serviva a me.
Non
ne avevo la minima idea.
Mi
diressi nel primo davanti a me.
Inizia
a cercare ma tutto quello che vedevo era: cereali biachi, cereali
all'orzo, fette biscottate, biscotti al cioccolato, biscotti al
burro...
"Ohh"
Ero
andata a sbattere contro qualcuno.
Feci
un passo indietro maledicendo la mia sbadataggine.
"Scusa...Nick?"
"E'
tutto ok"
Io
rimasi per un attimo immobile mentre le uniche parole che riuscii a
dire furono.
"Che
ci fai qui?"
Ma
che domanda idiota...ma brava Sam, adesso dimmi, che diavolo ci verrà
mai a fare una persona ad un supermercato??
Mi
sentii lievemente arrossire mentre lui non mi staccava gli occhi di
dosso.
Camicia
color bottiglia che spuntava da sotto la giacca nera, jeans neri e
uno sguardo che sembrava volesse guardarmi dentro.
"Sono
venuto a prendere un po di formaggio, te invece?"
Io
cercai di far combaciare l'immagine di Nick l'assassino con quella di
Nick un ragazzo normale che va a fare la spesa...non mi riuscii...
"Ho
bisogno di un po di groviera, ma non riesco a trovarlo..."
Le
sue labbra si incrinarono mentre una risatina gli usciva dalla bocca.
"Che
c'è di così divertente??"
Mi
misi le mani sui fianchi.
"Questa
è la sezione dei cereali e delle merendine, i formaggi sono di là"
Mi
girai verso la fine della fila, in fondo, dove Nicholas stava
indicando.
Arrossii.
"Grazie...ci
vediamo a scuola Nick"
"Di
niente, ci vediamo a scuola Sam"
Rimasi
qualche secondo imbambolata a sentire come suonava bene il mio nome
pronunciato da lui...
Poi
mi riscossi...ma che diavolo stavo combinando??...
Scossi
la testa e mentre tenevo stretto il cestino, mi avviai dove mi aveva
indicato.
"Formaggi...Formaggi...ecco!"
Appoggiai
il cestino a terra e allungai una mano verso una busta trasparente di
groviera.
Buono
il groviera...
Nello
stesso istante che afferrai la busta, un'altra mano si posò sulla
mia, afferrando insieme il formaggio.
Il
freddo che la pelle dello sconosciuto mi trasmise mi fece venire i
brividi lungo la schiena.
Guardai
alla mia sinistra mentre osservando inquietata la figura che mi stava
accanto.
Un
cappotto nero, lungo fino a terra, in testa, un cappello che gli
copriva quasi interamente il volto.
Labbra
socchiuse.
Mi
sentii il cuore battere nel petto...non mi piaceva affatto...
Osservai
meglio.
Non
aveva in mano mangiare o cestini...deglutii...
Spalancai
gli occhi e i muscoli mi si tesero quasi a farmi male.
In
mano teneva un pugnale fine e appuntito.
Lo
alzò lentamente mentre sentivo il cuore balzarmi nel petto e il
respiro farsi irregolare.
Mi
si era seccata la gola e le gambe non mi rispondevano più.
Vidi
un luccichio e la lama alzarsi...
...qualcuno
si frappose fra me e il resto, buttando a terra la figura nera.
Come
se qualcuno avesse rotto l'incantsimo, le gambe mi tremarono e una
mano pronta mi afferrò prima che scivolassi a terra.
Alzai
gli occhi impaurita mentre guardavo con la coda dell'occhio la figura
nera.
"Nick,
ma che di-"
"Vattene
Sam!"
Mi
spinse dietro di se e lo vidi portare una mano sotto la giacca, l'uomo
intanto si stava rialzando con un ghigno.
"Vattene
a casa!"
Nick
mi spinse più indietro con una mano, protegendomi con il suo corpo.
"Ora!!"
Io
vidi l'uomo in piedi e mollai tutto presa dalla paura.
Mi
girai e inizia a correre con il fiato corto mentre tentavo di trovare
l'uscita, non ebbi il coraggio di voltarmi in dietro.
La
paura mi stringeva in una morsa lo stomaco.
Sentivo
la fronte madida di sudore e finalmente fui allo scoperto.
Corsi
senza pensare, senza preoccuparmi dell'uomo, senza rendermi conto
della paura che mi aveva avvolto, senza pensare a ciò che poteva
succedere in quell'esatto momento a Nick e senza domandarmi chi fosse
quella persone...
Volevo
solo mettere più strada possibile tra me e lui.
Con
una mano tremante afferrai le chiavi in tasca e aprii la porta di
casa.
La
richiusi quasi senza accorgermene.
Il
silenzio era duro, il respiro affannato e non solo per la corsa.
Mi
portai le mani alla fronte mentre scivolavo lentamente contro la
porta.
Ma
che diavolo era successo??
Mi
accovacciai per terra mentre mi pulivo la fronte con il dorso della
giacca.
...
"Samantha
tutto bene??"
Alzai
il capo spaventato.
"Mamma
mi hai fatto paura..."
"Accidenti,
sembra tu abbia appena visto un fantasma, eppure non mi sembra di
essere così spaventosa"
Lei
mi porse una mano e io la afferrai tentando di sorridere per levarmi
di dosso l'inquietudine.
"Driiin"
Il
campanello suonò facendomi saltare dallo spavento, mia madre mi
squadrò preoccupata.
Io
sorrisi e con la paura negli occhi socchiusi la porta...sperando che
non fosse l'uomo di prima...
"Nick?"
Feci
un enorme sospiro appoggiandomi allo stipite della porta mentre lui
mi si avvicinava.
"Tutto
bene?"
Io
annuii.
"Tesoro
chi è?"
Mia
madre si affacciò alle mia spalle.
"Salve"
"Ciao"
Mia
madre mi dette una leggera gomitata.
"Chi
è questo bel ragazzo Sam?"
"E'
un mio compagno, Nick"
Lei
mi lanciò uno sguardo che lasciava davvero a desiderare...accidenti,
ma le mamme non potevano ogni tanto farsi li affari loro??
"Sono
venuto a portarti il formaggio, lo avevi dimenticato al
supermercato"
Io
guardai la busta che mi stava porgendo.
"Già!
Grazie, ma non l'ho pagato io, l'hai pagato tu quindi è tuo, non
posso accettare..."
Lui
scosse la testa facendo ondeggiare i suoi riccioli scuri.
"Non
fa niente, è per te"
"Grazie
davvero, ma..."
Il
suo sorriso rassicurante stonava molto con l'immagine che si era
fatto creare dalle storie di horrore che gli erano state costruite in
torno...non contando il fatto che secondo i miei calcoli era lui
colui che lavorava con Taylor...
Mia
madre si intromise.
"Già,
non possiamo accettare..." poi mi fece l'occhiolino "almeno
che tu non venga a mangiare da noi, così lo potrai assaggiare anche
tu"
Io
sgranai gli occhi.
Ma
che diavolo era saltato in mente a mia madre??
Certo,
invitiamo a cena il collega del ragazzo che mi sta perseguitando,
certo, perchè non fare una bella cena con il proprio killer??
Tentai
di ribattere, ma mia madre mi battè con una mano sulla schiena per
farmi zittire.
"Ci
farebbe molto piacere se tu rimanessi a cena. Gli amici di Sam sono
sempre i benvenuti!"
Certo,
peccato che lui non era esattamente quello che si potrebbe definire
mio amico... anche se dovevo ammettere che poco prima mi aveva
salvata...
Rimasi
zitta guardando negli occhi profondi e enigmatici di Nicholas.
"Grazie,
rimango volentieri"
Mia
madre saltellò come una bambina a cui avevano appena regalato un
lecca-lecca e poi scappò in cucina.
Io
mi feci da parte per farlo entrare.
Mi
sfilai la giacca che ancora non mi ero levata mentre lui faceva lo
stesso con la sua.
Rimasi
un attimo incantata a vedere il suo corpo perfetto messo in risalto
dalla camicia leggermente attillata.
"Allora,
tutto ok?"
"C-certo"
Scossi
la testa imbarazzata.
"Ma
chi era l'uomo di prima?"
"Non
lo so, tu sei riuscita a vederlo in faccia?"
Ripensai
a ciò che era appena accaduto.
"No,
aveva il volto coperto..."
Lui
si avvicinò a me sfiorandomi la guancia con la sua mano.
Mi
alzò il volto verso il suo.
"Hai
una brutta cera, sei sicura di stare bene?"
Io
mi allontanai spaventata dal nostro contatto.
"C-certo,
sto benissimo"
Lui
si guardò in torno.
"Che
ti va di fare?"
"Conosci
il parco, qui dietro la fontana?"
"No..."
"Se
ti va possiamo andarci a fare un giro"
"Ok"
Corsi
in cucina.
"Mamma
noi andiamo a fare un giro ai giardini"
"Ok!
Ma siete di ritorno prima di un'ora, Nick ti piacciono le lasagne?"
"Si
signora Knight"
Lei
sorrise e sparì nuovamente tra i meandri della cucina, noi ci
rimettemmo le giacche e uscimmo.
Rimanemmo
in silenzio.
Un
silenzio non carico di imbarazzo, solo strano.
Io
camminavo accanto a lui e non riuscivo a smettere di guardarlo.
Ci
fermammo in un piccolo giardino circondato da alberi non molto
alti,ma fitti.
Alla
destra c'era un'altalena recentementa restaurata, paragonandola al
resto, alla sinistra c'era uno scivolo con qualche altro aggeggio con
cui i bambini si divertono alla follia.
Ridacchiai
pensando alla mia infanzia.
Felice
e spensierata, eppure quando guardai lo scivolo alto, grigio...mi
sentii un groppo in gola e andai a sedermi sull'altalena.
Sentivo
i passi miei e di Nick tra la polvere e la terra.
"Vuoi
una spinta?" mi sussurrò all'orecchio.
Io
annui.
Lui
dolcemente mi fece ondeggiare avanti e indietro.
Possibile
che il Nick che tutti conoscevano fosse in realtà un'altra solo un
illusione??
Continuammo
così per qualche altro minuto mentre ci scambiammo qualche
chiacchiera riguardo ai parchi giochi.
"Anche
lo scivolo non è male"
"In
realtà non sono mai stata su uno scivolo..."
Nick
si bloccò.
"Come
sarebbe a dire che non sei mai andata su uno scivolo?"
Io
mi sentii dannatamente imbarazzata.
"Ehm...quando
ero piccina caddi da uno alto e poi non ci sono mai più montata per
la paura..."
"Ma
è solo uno scivolo"
"Lo
so"
Lui
fermò l'altalena e si piazzò davanti a me allungandomi una mano.
"Andiamo"
"Dove?"
Lui
sorrise.
"Sullo
scivolo"
Io
mi sentii tremare leggermente al ricordo di quell'affare.
"Ci
sarò io con te"
Alzai
il capo a quelle parole, guardando Nick sorridere incoraggiante e
rassicurante, in un attimo le mie paure si affievolirono e così
afferrai la sua mano.
Salimmo
le scale, prima io e poi lui subito dietro.
Arrivati
in cima mi misi a sedere lentamente mentre mi tenevo stretto il
bordo.
Sentii
il corpo di Nick aderire al mio e le sue mani scivolare sui miei
bracci...una piacevole sensazione allo stomaco mi fece sorridere
mentre un brivido mi passava lungo la schiena.
Mi
prese le mani e me le strinse.
"Pronta?"
"...credo..."
Lui
ridacchiò e mi strinse la vita nel momento in cui ci dettimo la
spinta per scendere.
Chiusi
gli occhi e strinsi forte le sue mani.
Quando
arrivammo a terra, saltai in piedi.
"Allora,
è stato bello?"
"...bello?...E'
stato GRANDIOSO!"
Corsi
sullo scivolo e lo ridiscesi nuovamente.
Nick
affondò le mani in tasca e ridacchiò, io rimasi incantata a fissare
il suo sorriso e il suo sguardo così enigmatico e così dolce allo
stesso tempo.
...ma chi era davvero Nick e perchè aveva questo effetto su di me?...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Lampi nella notte... ***
jonas
LARA94:Già, mi sono accorta che l'ultima parte è davvero dolcissima, guarda in questo capitolo! ;-) KISS
ADA12:Davvero
una volta ti ha aiutato un ragazzo a scendere dallo scivolo?...che
carino! Insomma è molto dolce come scena ;-)...spero che anche
questo capitolo ti piaccia e per vedere se le tue ipotesi sono vere ti
tocca aspettare ancora un pò...KISS
RYRY:Diciamo
che sei piuttosto perspicace, ma per vedere se è vero quello che
hai ipotizzato sul padre di Sam ti tocca aspettare ancora un
pò...KISS ;-)
NES95:Già,
penso anch'io che fino a qui il romanticisno è davvero
mancato...ma credo che non tarderai a vederne altro! come va?? KISS :-D
LILIAN
MALFOY:Corta?? E la chiami una recensione corta?!...sai che a me piace
sempre le vostre recensioni e vi ringrazio tantissimo per
lasciarle...già, sono cattiva, ci sono un sacco di dubbi nella
storia e non riuscite a capirci nulla...ti prometto che prima o poi ti
sarà chiaro tutto! KISS :-)
MAGGIA__LULLABY:guarda
un pò di che colore è lo sfondo!!...devo dire che forse
è troppo acceso come blu, ma sennò non si leggeva
bene!...sai che anche io adoro il blu!!:-D comunque grazie mille per i
complimenti e peso anche io che Sam dovrebbe scappare, magari andare a
stare nel deserto, per vedere se a meno lì riesce a scappare ai
pericoli! ;-)...KISS
PEGGIUZZ:Ciao!
Già Sam farebbe meglio a rinchiudersi in una capsula e volare
nello spazio per non incontrare nessun pericolo...ma sennò non
esisterebbe nessuna storia...e se questo ti sembra pericoloso, aspetta
e spera (e prege soprattutto!) per la nostra povera Sam...:-) KISS
STELLALILLY:Davvero,
scusa, prometto che prima o poi scoprirete tutto! Grazie per i
complimenti...così arrossisco ^_^ KISS
ANNINA94:Già,
fondiamo un club e mandiamo una lettera a Sam dicendole di barricarsi
in casa XD...a parte gli scherzi, che carino Nick, sono d'accordissimo!
E grazie infinite con i complimenti, ma non esagerare, che sennò
mi imbarazzo...KISS :-)
SARETTAJB:Perdonami
infinitamente per il ritardo...perdonata?? *faccia da cucciolo
bastonato* ^_^ spero che ti piaccia il capitolo per farmi perdonare del
ritardo! KISS (e grazie per i complimenti) :-)
SCUASATEMI TUTTE PER IL RITARDO E BUONA LETTURA!! ^_^...Silvy
"Grazie
per la cena signora Knight"
"Di
niente Nick, gli amici di Sam sono sempre i benvenuti!"
Lei
sorrise.
Poi
lo sguardo del riccio si posò su di me, facendosi enigmatico.
"Ci
vediamo a scuola Sam"
Io
sorrisi di rimando mentre guardavo la sua figura mescolarsi tra le
tenebre della sera.
Chiusi
la porta e pensai a quanto la cena fosse stata inaspettatamente
piacevole e soprattutto non-pericolosa...
Nick
l'assassino?...Nick il bravo ragazzo?...Nick il complice di
Taylor?...Nick il ragazzo dolce che ti aiuta a scendere dallo
scivolo?...
Tutte
queste domanda mi ronzavano in testa e decisi che per quella sera era
meglio finirla lì e andare a letto.
Mi
voltai trovandomi gli occhi vispi di mia madre puntanti su di me, i
labbri curvati maliziosamente e le mani sui fianchi.
"Che
c'è?" chiesi non capendo.
Lei
arricciò le labbra.
"Ti
piace Nick?"
...
"Cosa???"
"Bhe
guarda che me ne sono accorta del modo in cui lo guardi..."
"Mamma
io non lo guardo in nessun modo"
Ma
lei non ne fu affatto convinta.
"Sei
sicura che non ti piaccia Nick?"
"E'
solo carino, tutto qui"
Chissà
perchè ma mentre lo dissi mi sentii avvampare e mia madre non si
fece scappare questo particolare.
"Mh-mhm"
Mi
fece l'occhiolino mentre io irrimediabilmente scuotevo la testa.
Come
poteva piacermi il mio presunto e ipotetico killer??...
Le
diedi un bacio sulla guancia e la buonanotte, poi senza troppi rigiri
filai in camera dove mi accorsi del cellulare appoggiato su letto e
afferrandolo notai che mi era arrivato un messaggio.
Ciao!
Come è andata la commissione per tua mamma?
Io
mi battei una mano sulla fronte...accidenti mi ero dimenticata di
rispondergli!
Ciao,
scusami tantissimo! Mi sono dimenticata di riscriverti, ma il fatto è
che è venuto un mio amico e siamo usciti e non avevo il cellulare
dietro...SORRY :-)
Non
ti preoccupare! Ti sei divertita con il tuo amico?
Si...:-D
Sono andata sullo scivlo al parco e non ci ero mai andata prima, mi
sono divertita tantissimo!
Mi
fa piacere! Ti andrebbe di ritornarci una volta?
Certo!:-)...te
che hai fatto?
Niente,
ho visto un po di TV...niente di che...:-)
Possibile
che quel ragazzo non facesse niente di interessante o che non me lo
volesse dire?
Bhe
hai qualche idea per come ti vestirai al ballo?
Aggrottai
le sopracciglia provando a pensare...ricordavo di aver visto un
negozio con vestiti di carnevale ad un centro commerciale lì
vicino...
Ancora
non ho idee...te invece?
Pensavo
di vestirmi da giocatore di calcio o baseball...;-)
Forte!
Io andrò a cercare il vestito, forse domani...ora scusami, ma forse
è meglio se vado un po a letto perchè sono stanca! Buona Notte!:-)
Buona
Notte Sam e sogni d'oro...:-)
Così
con le dolci parole del Mio Ragazzo Misterioso mi addormentai.
Quando
aprri gli occhi fui sicura che quello sarebbe stato un altro giorno e
che niente sarebbe potuto andare storto, già il fatto che fuori
rispeldesse un bagliore di sole, il fatto che avevo dormito benissimo
e che non avevo fatto nessuna fatica a ad alzarmi (cosa alquanto
insolita) mi convinse che niente sarebbe potuto andare storto...ma mi
sbagliavo...
Mi
ero infilata un maglia celeste e un golf nero, un paio di jeans a
sigaretta e data una sistemata ai capelli.
Infilai
la roba nello zaino e andai verso il comodino, lì dove avevo
lasciato il telefono in carica la sera prima.
Quando
lo staccai dal caricatore mi accorsi che avevo quattro chiamate
perse...
Il
mittente era Sconosciuto e sotto era riportato il numero...
Mi
bastò un secondo e riconobbi quelle cifre, ricnobbi il numero di
cellulare nonostante lo avessi anche cancellato.
Sentii
una stretta al petto e la testa girarmi.
Chiusi
gli occhi mentre sentivo parole e immagini rimbombarmi nella testa.
Il
passato sembrò tornare a galla tutto insieme, infrangendo le
barriere della mente dove l'avevo richiuso.
Vacillai
e mi appoggiai il muro mentre sentivo una rabbia cieca salirmi in
gola e gli occhi farmisi appannati.
"Lasciami
in pace!"
Urlai
contro lo schermo del telefono e lo nascosi in tasca.
Sentii
la voce di mia madre chiamarmi dal piano di sotto, così cercando di
cancellare ogni emozione dal mio viso csesi in cucina, lì dove un
buon profumina vagava per l'aria.
"Buongiorno
tesoro!"
Mi
venne in contro e mi dette un bacio sulla fronte.
Poi
si fece in dietro per tornare al tavolo, ma si bloccò.
"Tutto
bene?"
Io
strinsi i pugni e serrai le labbra.
No,
lei non doveva saperlo, era meglio che non la caricassi di un altro
stupido problema...del nostro passato...
Ma
sentii le lacrime salirmi agli occhi prepotentemente, proprio mentre
il suo sguardo si faceva meno preoccupato...
Una
morsa mi stringeva lo stomaco e le immagini dei miei amici, la mia
vecchia casa, la nostra vecchia città...tutto tornò talemtne vivido
che non riuscii a trattenermi.
Mi
amadre mi corse in contro.
"Tesoro
che succede?"
La
sua voce era agitata e così le porsi il telefono.
La
vidi diventare pallida, poi una grinta che a me ancora mancava, le si
dipinse sul volto, allargandosi in un sorriso.
Mi
strinse tra le sue braccia, accarezzandomi la testa con le sue mani
delicate.
"Non
ti proccupare Sam, non ci pensare, passeremo anche questa"
Io
sentii un groppo in gola e riuscii a malapena a scacciare le lacrime.
"Lo
so che ce la faremo, è solo...c-che è dura..."
"E'
per questo che hai anche cancellato il suo numero?"
Io
annui con la testa poggiata sotto il suo mento.
Lei
mi diede un bacio sui capelli e poi si staccò da me prendendomi il
viso tra le mani.
"Non
ci pensare! Riusciremo ad andare avanti, il passato è il passato e
non potrà mai influire sul futuro e per ora stiamo bene: abbiamo una
bella casa, in una città ospitale e ci stiamo ambientando bene, a
lavoro, a scuola, io con i miei colleghi, tu con le tue amiche e con
il tuo ragazzo..."
"Hai
ragione mamma...COSA???"
Mi
staccai dal suo braccio allargando gli occhi mentre lei mi guardava
innocentemente.
"Cosa
hai datto??"
Io
mi misi le mani sui fianchi mentre lei sorrideva.
"Nick,
il tuo ragazzo"
Io
mi sentii assolutamente presa alla sprovvista...ma che immaginazione
che aveva mia mamma!
"Nick
NON è il mio ragazzo!"
Lei
rise ammiccando con lo sguardo.
"...non
ancora"
Io
mi sentii avvampare dall'imbarazzo e dall'assurdità delle sue
parole...ci mancava mia mamma!
"Quando
fai così sembri quasi una delle mie amiche"
"Bhe,
sono ancora una bambina dentro"
Fece
gli occhioni e sorrise raggiante.
Io
scoppiai a ridere vedendo quella scena esilarante.
Lei
mi osservò, sembrava rincuorata.
"Questa
è la mia Sam"
Di
sottecchi notai che il suo sguardo si era fatto dolce e accorato nei
miei confronti.
"Adesso
sbrigati a fare colazione o farai tardi"
Io
mi trascinai in cucina dove afferrai una tazza e ci versai un po di
latte freddo e iniziai a mangiucchiare qualche biscotto.
Avevo
la mente piena di pensieri e mi accorsi che il mio umore cambiava
molto rapidamente negli ultimi tempi...sembravo lunatica.
Scossi
la testa e il cellulare mi vibrò.
Buongiorno!
Come va stamani?
...abbastanza
bene...
Mi
accorsi che la bugia era palese e lo sconforto si impossessò
nuovamente di me.
...Cos'è
successo?
Niente...non
è successo niente...
Sam,
sai che puoi sempre contare su di me! :-)
Grazie!:-)
ma non ho voglia di parlarne, è solo che non ho voglia di andare a
scuola, non ti preoccupare!
Detto
questo mi avviai verso la porta, pronta per andare a scuola.
"Mà
devo per forza andare a scuola?"
Lei
mi raggiunse nell'ingresso nel momento esatto in cui si stava legando
i capelli.
"Mi
dispiace tesoro, ma stare a casa peggiorerà solo le cose, fidati"
Mi
sorrise e mentre teneva stretto tra i denti un foglietto, alzò la
manica della giacca per guardare l'orologio.
"Se
vuoi ti accompagno io a scuola"
Annui,
d'altronde forse aveva ragione lei, stare a casa avrebbe solo
contribuito ad aumentare il mio malditesta.
Uscimmo
di casa ed entrai in macchina mentre buttavo la cartella nel sedile
posteriore.
La
macchina partì e appoggiai la testa al finetrino...improvvisamente
anche un ricordo mi saltò in mente...stessa macchina, stesso vetro
freddo e così, senza che me ne rendessi conto, i pensieri avevano
risvegliato un ricordo che si trasformò in un flashback...
Mi
tremavano le mani, giravo la testa confusa osservando mia madre che
si sedeva sul sedile del guidatore, accanto al mio...
"Mamma...dove
stiamo andando?"
"Lontano
da qui..."
Un
leggero tremito nella voce, lo sguardo fisso sulla strada e il
respiro debole.
Io
mi girai improvvisamente stralunata, sentivo la tensione e la paura.
"M-ma
le mie cose..."
Lei
non mi fece finir di parlare.
"Sono
tutte dietro"
Io
mi misi a sedere rivolta verso il bagagliaio.
Scatoloni
su scatoloni erano ammucchiati sul retro della macchina.
Spalancai
gli occhi mentre un'agitazione profonda mi attanagliava le viscere.
"Mamma
ma che sta succedendo...d-dove andiamo...e c-che è successo??"
Lei
mi afferrò un braccio e i suoi occhi azzurri, cerchiati da profonde
occhiaie, mi osservarono bloccandomi sul posto.
Paura...tristezza...debolezza...delusione...
Una
lacrima le scivolo lateralmente andandole a marcare la guancia.
"Ti
spiegherò tutto dopo..."
Con
questo mise in moto l'auto e con i pensieri confusi, la sensazione
che qualcosa era successo, qualcosa di grave, qualcosa che mi stava
portando lontano da casa, lontano dalla mia vita, lontano da tutto e
da tutti...
Mi
girai verso il finestrino e vidi la mia casa in mattoni rossi...la
luce soffusa del tardo pomeriggio che la illuminava e poi tutto
scomparve...
Mi
portai una mano alla tempia mentre il flashback terminava,
riportandomi alla realtà.
Mi
accorsi che eravamo arrivati a scuola e che una lacrima mi era scesa
silenziosa lungo la guancia.
Con
i capelli arruffati mi asciugai velocemente e mi dipionsi in viso un
sorriso falso che avrebbe potuto tranquillizare mia madre.
"Siamo
arrivati"
Io
mi voltai verso di lei e in uno slanciò le diedi un bacio sulla
guancia.
Lei
sorrise mentre afferravo la cartella e scendevo ritrovandomi al
freddo di quella giornata di inverno.
"Se
hai bisogno di qualcosa o ti senti male fammi uno squillo e io
arrivo"
"Grazie"
La
salutai con la mano e per qualche istante rimasi immobile a fissare
il profilo indistinto dell'auto.
Mi
trascinai dentro scuola e mi diressi verso la classe quando qualcuno
si scontrò contro di me facendomi perdere l'equilibrio.
Avevo
la testa tra le nuvole e questo comportò che caddi a terra con un
tonfo.
Imbarazzata,
cercando di evitare gli aguardi scettici degli altri ragazzi, mi
ricomposi afferrando lo zaino.
Mi
resi stranamente conto che la tesca esterna era aperta.
Presi
la cerniera pronta a chiuderla, quando notai che devo vi si trovava
un pezzo di formaggio.
Sbarrai
gli occhi e lo tirai fuori.
Mentre
il cuore mi batteva all'imopazzata mi guardai in torno, ma nessuno
dei ragazzi mi prestava attenzione e tra di loro non distinsi l'uomo
del giorno precedente...un biglietto era attaccato al bordo...
Hai
dimenticato questo ieri al supermarket...
Il
sangue mi si gelò nelle vene e mi sentii sopraffatta da tutto ciò
che mi stava succedendo, non sopportavo più quella situazione,
quegli stupidi giochini.
"Lasciami-in-pace!"
Con
rabbia infilai il formaggio dentro lo zaino e mi incamminai a passo
deciso verso l'aula.
"Ehi-ehi!
Ma che succede? Che c'è da essere così arrabbiata di prima
mattina?"
Mi
voltai riconoscendo la voce suillante di Alice.
Lei
mi si avvicinò posandomi una mano sulla spalla.
"Tutto
bene?"
Per
quanto mi sforzassi di non farle capire i miei veri sentimenti, lei
lo capì ugualmente.
"Cos'è
successo?"
La
sua voce si fece preoccupata e tentai immediatamente di
tranquillizzarmi.
"Niente,
è solo...s-sai il mio passato..."
"Il
motivo per cui ti sei trasferita qui?"
Lei
aveva colto nel segno e io annuii debolmente.
"Sai
una cosa: qualsiasi cosa sia successa devi comunque guardare avanti e
pensare al futuro che è lì ad attenderti per farti diemnticare le
cose brutte"
Poi
prima di rialzare il capo mi sentii stringere in un braccio che non
mi sarei aspettato.
Mi
strinse forte.
"Non
ti preoccupare, noi siamo qui per te e il passato non riuscirà a
portarti via da qui"
Mi
sentii le lacrime salire agli occhi alle parole di Emily che aveva
visto l'intera scena e si era aggregata al nostro abbraccio.
"Grazie
ragazze"
Loro
sorrisero.
"Senti,ma
ho visto che prima tenevi in mano un formaggio...che ci fai con un
formaggioa scuola?"
Alice
fece la faccia confusa.
Così
le raccontai tutto quello che era successo: dall'uomo del supermarket
a la cena con Nick.
"Allora
direi che siamo molto fortunate a rivederti ancora sana...e salva!"
"Che
intendi?" le chiesi non capendo.
"Bhe
non è da tutti cenare con un killer e rimanere vivi"
Io
scossi la testa.
"Lui
non è cattivo..."
"Ma
è un killer!"
Stranamente
trovai che ciò mi sembrava la cosa più stupida da dire eppure, tra
lo sconcerto delle mie amiche lo dissi...
"Credo
che lo sia...ma non è pericoloso come sembra."
Loro
mi fissarono a bocca aperta.
"Sam,
per caso hai bisogno di una rinfrescata di memoria o ti basta
ricordare la foto..."
Lei
mi afferrò il telefono che tenevo in tasca e un attimo dopo mi
mostrò il volto di Nick nell'oscurità...la foto che avevo fatto a
casa sua...
"Già!
Devo ancora prendere la foto del seminterrato!"
Alice
si irrigidì.
"Fossi
in te aspetterei...le Monroe ultimamente sembrano molto presa da
altro (riferendosi a Taylor e il codazzo di ragazzi che ultimamente
le stava appiccicato) quindi forse per il momento se lo
dimenticheranno...quindi lascia perdere per ora..."
Notai
che nel suo tono c'era una sfumatura di sollievo.
Detto
questo filai in classe mentre la professoressa di letteratura
preannunciava l'inizio di un'altra noiosissima lezione sullo "Stil
novo".
Ovunque
guardassi mi sembrava di notare la tristezza e il vuoto.
L'aula
sembrava più grigia del solito e fuori dalla finestra gli alberi
spogli mi intristivano ancora di più.
Accanto
a me Nick mi tirò una gomitata e mi passò un bigliettino.
Che
succede?
Niente...
La
tua faccia non dice niente...
Mi
sforzai di sorridere ma proprio non mi riusciva così Nick si chinò
a scrivere au altro foglietto.
Cos'è
successo?
...niente...è
solo il mio passato che non vuole lasciarmi stare...
Che
vuoi dire?
E'
il motivo per cui mi sono trasferita qui...
Lui
scosse la testa e mi fissò con i suoi occhi color caffè facendomi
perdere nei miei pensieri.
Quando
avrai intenzione di dirmi qual'è il motivo per cui ti sei
trasferita?
...e
chi ha mai detto che te lo avrei mai rivelato?
Nick
mi diede una gomitata mentre scuoteva la testa verso di me.
Io
mi girai cercando di seguire la lezione.
"Comunque
sia, sappi che ho intenzione di scoprirlo"
Il
sussurro che mi rieccheggiò nell'orecchio mi fece rabbrividire e
sorridere allo stesso tempo per la testardaggine del mio compagno di
banco.
In
quel momento notai che Taylor era assente e tirai un sospiro di
sollievo...per oggi sarei potuta stare tranquilla...
*CASA
DI SAM*
La
mattinata era passata lenta e devastantemente noiosa.
Ora
ero in salotto e avevo appena finito di cenare, mia madre leggeva un
libro nella poltrona accanto a me e io facevo zapping tra i canali
della televisione.
Il
cellulare mi vibrò, lo estrassi dalla tasca.
Rimasi
immobile, sconcertata, piena di rabbia e tristezza e sentii le
lacrime salirmi agli occhi mentre lo stomaco mi si stringeva in una
morsa.
Mi
stava chiamando di nuovo...
Gli
riattaccai in faccia e con la testa che mi doleva salutai mia madre e
corsi in camera.
Mi
feci una doccia veloce e poi, più rilassata, decisi di infilarmi a
letto , stretta nella tuta blu e bianca che mi faceva da pigiama.
Mi
distesi e mi rintanai sotto il piumino.
Stavo
lentamente scivolando nel sonno, quando un lampo illuminò la camera
a giorno e il tuono fece tremare la casa, mi accorsi solo allora che
stava piovendo e che avevo dimenticato le persiane aperte.
Rabbrividendo
per il freddo, uscii da sotto le lenzuola e mi diressi accanto alla
scrivania a chiudere le persiane.
Mentre
mi avvicinavo, un altro lampo illuminò a giorno la stanza e un'ombra
scura venne riflessa sul pavimento.
Con
il cuore che batteva a mille e gli orecchi che mi fischiavano per la
paura corsi alla finestra e notai una figura che stava correndo nel
giardino.
Mi
venne un tuffo al cuore.
Giubbotto
nero, cappello calato sul volto e in mano teneva una borsa nera
mentre nell'altra mano stringeva un coltello la cui lama si increspo
al riverbero con la luce della luna.
Era
l'uomo del supermarket.
Sentii
i muscoli irrigidirsi...
In
quello stesso istante l'uomo si fermò e si voltò...
...un
altro lampo illuminò tutto e vidi distintamente lo scintillio dei
suoi occhi che mi osservavano dal basso...
Un
groppo alla gola mi fece ansimare e presa dalla paura corsi a letto e
mi avvolsi stretta nelle coperte.
Tesi
le orecchie nel tentativo di cogliere ogni piccolo rumore, pronta a
scappare o a correre da mia madre se ce ne fosse stato bisogno.
Era
lo stesso uomo del supermercato, ne ero più che sicura: ricordato il
modo in cui era vestito e cosa ancora più importante ricordavo
esattamente la sensazione di disagio e pericolo che mi aveva fatto
provare.
Che
cosa potevo fare?
Perchè
l'uomo mi stava cercando?
E
chi era in realtà?
Strinsi
forte gli occhi.
I
tuoni continuavano incessantemente a scuotere la tranquillità della
casa e non riuscivo a prendere sonno.
L'emozione
e l'inquietudine erano troppo.
Voltando
la testa mi resi conto che non aveva chiuso le persiane e che forse
se l'avessi fatto, forse sarei riuscita a prendere sonno finalmente.
Mi
alzai e corsi alla finestra, l'aprii e sotto lo scrosciare dell'acqua
afferrai le persiane e le tirai verso l'interno per chiuderle.
Quando...
...
...una
mano mi afferrò.
Mi
sbilanciai in avanti, stavo per cadere.
Prontamente
mi buttai all'indietro riusciendo a liberarmi dalla presa e cadendo
per terra sul pavimento.
Sentii
il cuore battere a mille e mentre sentivo tutto il corpo scosso da
fremiti vici una mano aggrapparsi al bordo della finestra...che avevo
lasciata aperta.
Corsi
senza neanche pensarci e la chiusi mentre l'uomo si issava su a
fatica per entrare.
Sentii
un mugolio di dolore e mentre un altro lampo si abbatteva illuminando
tutto di bianco lui sparì...
Io
ansimai, scivolai a sedere per terra, accanto al comodino mentre mi
sentivo scossa da brividi incontrollati.
Tentai
di respirare tranquillamente e afferrai il telefono.
Mi
bastava sapere che era sveglio e parlare con lui...era l'unica cosa
che avrebbe potuto tranquillizarmi.
Sei
sveglio??...
Si.
Perchè? Tutto ok?
No,
è solo che quando parlo con te mi sento più tranquilla...:-)
In
effetti finalmente mi resi conto che l'affanno se ne era andato e il
tremito incontrollato dei miei muscoli era terminato.
Scivolai
tra le lenzuola.
Ricordatelo...io
sono sempre qui per te :-)
Grazie...è
solo che con quello che succede ultimamente, Taylor, la nuova città,
il mio passato e quello che è appena successo...
Che
è successo?
Lo
stesso uomo del supermercato, quello che mi perseguita, era nel mio
giardino e si è arrampicato fino alla mia finestra...ma per fortuna
ora se ne è andato...
Te
come ti senti?
...meglio...è
solo che sono terrorizzata e non so davvero più cosa fare...
Mi
dispiace, c'è un modo per cui ti possa dare una mano?
...sentirti
vicino mi fa stare bene e più tramquillo, mi basta questo...:-)
Se
vuoi vengo lì :-)
...davvero?
:-)
Spengi
la luce che arrivo...;-)
Io
allungai una mano verso la lampada blu appoggiata sul comodino e
spensi la luce.
Mi
rintanai per bene sotto le coperte mentre i miei sensi si facevano
tesi, ancora all'erta...
Dopo
pochi minuti sentii un fruscio verso la parte opposta della stanza,
vicino alla porta che era rimasta socchiusa.
"Sei
tu?"
Un
altro frucio e la voce rispose alla mia destra, non molto distante da
me e come al solito era bassa e quasi roca...camuffando la sua vera
voce.
"Si,
sono io...tranquilla"
Sentii
il letto scricchiolare sotto il peso di un altro corpo.
Mi
spostai più a sinistra.
"Come
va?"
"Meglio"
Senti
la sua mano accarezzarmi i capelli e nello stesso istante mi sentii
venire le vertigine mentre una strana sensazione mi faceva sorridere.
"Grazie
per essere venuto"
Lui
rise lievemente mentre si sistemeva sdraiato al mio fianco.
Sentii
il calore del suo corpo avvolgermi e mi rannicchiai più vicina
mentre una sensazione di tranquillità e tenerezza mi nasceva dentro.
Lui
mi passò una mano sulla fronte, forse per controllare se stavo bene
e con mio enorme imbarazzo, si accorse che mi ero raggomitolata
stretta a lui, così mi alzò la testa e mi ci posò sotto il suo
braccio, così che mi avvolse le spalle.
Io
arrossi e allo stesso tempo sentii il suo alito caldo molto vicino al
mio volto.
"Adesso
cerca di dormire...e non preoccuparti, ci sono io qui con te"
Io
sorrisi.
"Grazie"
Così,
cullata dal dolce abbraccio del mio Ragazzo Misterioso, riuscii
finalmente ad addormentarmi.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Una rosa per sorridere ***
JONAS
LARA94:Ciao! Mi
fa piacere che ti piaccia come descrivo ciò che prova Sam, cerco
di immedesimarmi e poi vedo quello che viene fuori! ;.) KISS e grazie
PEGGIUZZ:Ciao! Già, che carini! Mi fa piacere che ti piaccia, perchè piace anche a me! KISS
RYRY:Anch'io
voglio un ragazzo misterioso...ma sai forse è
vicino...c'è sempre la speranza! :-D, comunque lasciando perdere
i miei pensieri, mi spiace ma ti tocca aspettare un po per scoprire il
segreto di Sam...però ci siamo quasi lo prometto! KISS
ADA12:Per
quanto mi sento in colpa per lasciarvi on tutti questi dubbi, ancora
non si svela nulla, anzi prima ci saranno un altro po di avvenimenti!
Però spero che intanto, nell'aspettare, la storia non ti annoi
ma ti piaccia! KISS
NES95.Ciao!
Non hai idea di quanto sia impegnata ultimamente ed è un
miracolo se riesco a postare a distanza di una settimana...comuque
visto che a te un po ti conosco ho bisogno di un parere sincero: pensi
che in questi punti la storia sia troppo lenta??Bhe, a confessarti,
dopo questo capitolo, di noiosi ce ne dovrebbe essere solo uno...poi le
cose inizieranno a correre e concludersi, però ho bisogno di un
tuo parere grazie e KISS :-)
MAGGIE__LULLABY:Ciao!
Blu?? Ma che nome è??...insomma...è...FANTASTICO!!
comuque anch'io sto adorando la parola i-n-q-u-i-e-t-a-n-t-e...il
colore di questo capitolo non mi piace molto...come il capitolo in se,
però spero ugualmente che mi recensirai! KISS
LILIAN
MALFOY:Non uccidermi, ma per ora i misteri non verranno svelati...anzi
questo capitolo fino alle ultime 10 righe è un po noioso...ma ti
prometto che presto saprai la verità!...grazie mille per i
complimenti! :-) KISS
ANNINA94:Davvero!...senza
Nick e il Ragazzo Misterioso Sam sarebbe già crepata da un
pezzo! Altro che in antartide, quella figliola dovrebbe andare nello
spazio per non beccare pericoli! Però mi fa piacere che la scena
finale sia risultata così dolce...era il mio scopo! ;.) grazie e
KISS
SARETTAJB:Mentre
rispondo alla tua recensione ti prego anche di evitare di
strangolarmi...per il ritardo, ma è un periodo pieno di impegni
ed è davvero dura postare regolarmente...inoltre ti prometto che
il prossimo capitolo sarà con molta suspance...inoltre per farmi
perdonare ti darò un'anteprima...il capitolo sarà a
sfondo rosso!...questo capitolo è piuttosto noioso, ma spero che
la fine ti piaccia! KISS :-)
Ragazze
perdonatemi per il ritardo, ma è un momento super
impegnato...inoltre vi avviso subito che questo capitolo fino alle
ultime 10 righe sarà un po noioso...secondo me...comuqneu spero
lo stesso che mi recensiate perchè mi fa piacere tantissimo!!KISS
PER FARMI PERDONARE HO UN REGALINO PER VOI, QUI TROVERETE NICK IL VERSIONE KILLER...PIù O MENO...:
http://www.flickr.com/photos/excuse_me_sir_ninjaz/4040825127/
Aprii
un occhio al suono metallico della sveglia.
Ero
ancora per metà nel mondo dei sogni, così mentre cercavo di
scendere dal letto, ruzzolai per terra, impigliandomi nel piumino.
"Accidenti!"
Borbottai
e poi con un clic seccò spensi l'orologio.
Mi
voltai vero il letto, e lì, alla spalliera, trovai attaccato un
bigliettino.
Spero
che tu ti senta meglio e...quando dormi sei ancora più bella...:-)
by tuo Mistery Man
Arrossi
violentemente mentre mi ricordavo ciò che era successo la sera
prima.
Gli
ero davvero grata e gli volevo bene...davvero!
Con
questi pensieri che mi ronzavano in testa mi lavai e vestii: optai
per una maglia grigia, golf blu e jeans scuri.
Per
colazione mangiai un po di cereali e biscotti, poi prima di uscire,
mia madre mi bloccò.
"Ehi,
tutto bene Sam?"
Io
le diedi un bacio sulla guancia.
"Si,
va tutto bene"
Sorrisi
mentre lei mi accarezzava la testa.
Poi
sul suo volto apparve un sorriso a 32 denti.
"Sai,
oggi è il mio giorno di riposo, il che vuol dire che starò a casa
tutto il tempo e, pensavo, che saremmo potute andare a fare un po di
compere...se ti va..."
"Shopping?!"
"Si..."
Io
mi illuminai in un sorriso mentre notavo i suoi sforzi per contenere
la gioia, ma sembrava quasi più felice di me; stava cercando di
passare più tempo insieme e di questo gliene ero più che grata,
senza di lei vicino in questo momento, non so cosa avrei potuto fare.
"Ci
andiamo dopo scuola?"
Lei
annuì.
"Si,
ti vengo a prendere io con la macchina alle tre e mezzo!"
Lei
mi stampò un bacio sulla fronte e poi uscii di casa infilandomi le
cuffie nelle orecchie.
Scelsi
CRUSH di David Archuleta, il che mi fece presupporre che mi sentivo
di ottimo umore quella mattina.
Di
solito quella canzone non l'ascoltavo perchè mi sapeva di troppo
smelenso, eppure mentre l'ascoltavo, un sorriso ebete mi si dipinse
su volto.
Pensai
a mia madre.
Era
sempre stata una donna esuberante e sicua di se: era dinamica e
forte.
Nel
tempo aveva cercato di passare sempre più tempo con me, non so,
forse credeva che mi sentissi sola, e, in effeti, forse prima lo ero.
Avevo
due migliori amici: Mike ed Erica.
Loro
stavano sempre insieme e io con loro, purtroppo nel tempo non avevo
fatto amicizia con tanti altri ragazzi e mi ero ritrovata ad avere
solo loro.
Osservai
il cellulare e ricordai quello che avevo detto loro quando me ne ero
andata: nessuna spiegazione, nessun nuovo indirizzo di casa...mi si
era strinto il cuore, eppure era la cosa giusta, soprattutto per la
loro sicurezza.
Adesso
chissà dove erano, chissà cosa facevano...
A
volte pensavo che il modo in cui avevo troncato di netto la mia vita
era stato troppo brusco e soprattutto sbagliato.
Scossi
la testa.
Non
erano pensieri che mi avrebbero risollevato il morale.
Mi
tolsi le cuffie e in quell'istante una sensazione penetrante mi colpì
in pieno.
Mi
bloccai sul marciapiede, mentre osservavo la via quasi-deserta che
stavo percorrendo.
Niente
di strano, niente di insolito...
Continuai
a guradai freneticamente in torno: avevo sentito come se qualcuno mi
stesse spiando...oddio! Mi passai una mano tra i capelli mentre
pensavo che forse stavo diventando paranoica...
Si,
devo essere paranoica!
Così
prosegui a camminare verso scuola, ma con il passare del tempo,
quella sensazione non diminuì; neanche quando prima di svoltare
l'angolo entrai dentro la pasticceria di fronte al supermercato.
Ne
approfittai per comprare una pasta alla frutta, che mangiai subito.
Non
era la prima volta che mi fermavo in quella pasticceria e doveva dire
che ne valeva davvero la pena, insomma non riuscivo più a smettere
di andarci, sembrava quasi fosse diventato un vizio.
Sorrisi
e dopo aver attraversato la strada svoltai l'angolo e prosegui fino a
che non mi trovai in un piazale in cui sorgeva la mia scuola.
Stringendomi
più stretta nel cappotto nero, decisi che era meglio filare subito
dentro, invece di aspettarle fuori alla panchina...avrei rischiato il
congelamento.
Passai
per i corridoi gremiti di ragazzi di ogni età e genere e con non
poche difficoltà entrai nella mia classe.
Notai
che mancava ancora 10 minuti prima che la campanella suonasse e
quando mi andai a sedere al banco rimasi di sasso.
Fissavo
incredula lì, al mio posto, lì dove il giorno studiavo e ci
appoggiavo i libri, e rimanevo sbalordita fissando la rosa rossa che
vi ci era appoggiata sopra.
Ero
immobile, gli occhi grandi e la faccia illuminata da un sorriso.
Sentii
un calore invadermi, mentre i miei compagni di classe mi fissavano
curiosi, nello stesso istante sulla soglia della porta dell'aula le
mie amiche si affacciarono.
"Sam?!"
Emily
e Alice si avvicinarono a me più sorridenti che mai.
Alice
fece gli occhi dolci.
"Non
mi dire che è stato il tuo Ragazzo Misterioso..."
Emily
le tirò una gomitata facendola zittire.
"I-io,
veramente non lo so..."
Alice,
che non stava più ferma dalla gioia si mise a saltellare.
"Ma
che carino! Il tuo Ragazzo Misterioso ti ha portato una
rosa...ohoh!!"
Io
diventai scarlatta e Emily afferrò l'amica per le spalle cercando di
farla smettere di saltare.
"Non
so se è stato davvero lui..."
"Ma
certo che lo è!Chi altro sennò?"
Io
mi sedetti imbarazzata mentre non riuscivo a staccare gli occhi dal
colore rosso vivo dei petali della rosa.
"Chiunque
sia, mi sa che gli piaci davvero tanto!"
Alice
annuiva sognante, possibile che fosse più contenta di me??
"Perchè
non glielo chiedi?"
Io
annuii distrattamente con l'odore penetrante del fiore che ancora mi
intontiva i sensi.
Era
davvero bellissima.
Ciao!
Come stai? Grazie per ieri sera...e, per caso, sai niente della rosa
sul mio banco? ^_^
Cercavo
di nascodermi dagli sguardi curiosi e pettegoli dei miei compagni
quando il cellulare vibrò e Alice mi si fece vicina.
Buongiorno!E
spero che ti piaccia...:-)
"E'
stato lui! E'stato lui!!"
Alice
riprese a saltare e Emily, con un'azione di forza la fece sedere su
una sedia libera.
Io
mi sentivo la testa girare e sorridevo...
Grazie...è
davvero bellissima!
Mi
fa piacere che ti piaccia:-) Ora è meglio che tu stia attenta alla
lezione, e, ricorda io sono sempre qui per te! ;.)
Io
misi via il cellulare mentre l'aula iniziava a farsi sempre più
gremita di ragazzi e gli sguardi che mi venivano lanciati aumentavano
in continuazione.
"Perchè
mi fissano?"
Emily
fece un gesto evasivo con la mano.
"Non
fare caso a loro, qui la gente non sa tenersi la bocca chiusa neanche
se se la cucisse!"
Sembrava
molto in contraddizione con i suoi concittadini, ma questo non
impedii ugualmente a me di arrossire a vista d'occhio.
La
campanella suonò e ognuno rientrò nella propria classe, comprese le
mie amiche.
La
lezione sulla rivoluzione indutriale fu più noiosa del solito e io
rimasi con la testa fra le nuvole ancora per un pò..anzi...per tutta
la giornata fino a qaundo il mio compagno di banco, Nick, non mi
dette una gomitata e indicò i nostri compagni che se ne stavano
andando, era finita la scuola.
Io
mi affrettai ad alzarmi e senza troppi preamboli schizzai fuori
dall'edificio.
"Ehi
Mrs. Sorriso! Che fai ora?"
Io
mi girai verso Emily che mi stava trattenendo per un braccio.
"Ehi
Ragazze!..mia madre mi viene a prendere e andiamo a fare un pò di
shopping!"
Alice,
mentre si sistemeva la sciarpa verde intorno al collo, si fece
vicina.
"Sembra
che andiate d'accordo!"
"Già..."
In
quel momento un clacson mi fece trasalire e notai una macchina
bianca, con la vernice che avrebbe avuto bisongo di qualche ritocco,
che stazionava dall'altra parte della strada in attesa.
"Ciao!A
domani!"
"A
domani Sam!"
Saltai
in mezzo alla strada e corsi dall'altra parte precipitandomi in
macchina.
"Ciao
tesoro!"
Salutai
mia madre e notai che si era slegata i lunghi capelli dorati.
"Com'è
andata a scuola?"
Per
tutta risposta afferrai la cartella e ne tirai fuori l'involucro di
carte con cui avevo avvolto il regalo.
Con
delicatezza lo aprii, mostrando il fiore che ancora risplendeva di
una bellezza particolare.
"Wow!
E questa da dove viene fuori?"
"L'ho
trovata sul banco stamani...me l'ha regalata..."
Io
arrossi e mia madre curiosa, si voltò verso di me avvicinando il suo
volto al mio.
"Chi
te l'ha regalata??"
Io
mi attorccigliavo le mani imbarazzata...
"Il
mio Ragazzo Misterioso..."
"Il
tuo Ragazzo Misterioso?"
Io
scappai dal suo sguardo esageratamente curioso e tentai di non
arrossire più del dovuto.
"Non
so come si chiami, ma mi è stato vicino tante volte e gli voglio
bene"
"Ma
come fai a conoscerlo senza sapere come si chiama?"
"Bhe
se fosse quello il punto...in realtà non l'ho neanche mai visto in
faccia..."
Lei
scosse la testa mentre aggrottava le sopracciglia.
"Come
si fa a conoscere una persona senza averla mai vista in faccia??"
La
sua aria crucciata mi fece quasi venire da ridere.
"Il
fatto è che l'ho sempre visto di notte, o quando era buio...è lui
che non si vuole far vedere..."
"Strano,
però mi fa piacere che ti piaccia, sembri...contenta!"
Io
annui mordicchiandomi il labbro.
"Lo
sono infatti!"
Lei
sospirò pazientemente ridacchiando.
"E
allora partiamo!"
Accese
la radio e spostò la leva del cambio.
Mentre
passavamo per starde e semafori, finimmo per arrivare al centro
commerciale, che quasi non me ne accorsi, la musica era a tutto
volume e il cielo si era schiarito, rivelando un cielo bianco
plumbeo.
Scesi
dall'auto notando che il posto in cui ci trovavamo sembrava piuttosto
recente.
Entrammo
dentro e iniziammo a fare un giro dei negozi, tra l'aria xcontenta e
spensierata della gente, il calore dei negozi di mangiare.
Entrammo
in un negozio di abiti eleganti in cui mia madre si comprò un taier
grigio perla che io stessa le avevo consigliato; poi andammo da Zara,
in cui comprai un golf marroncino e un paio di jeans grigi di cui
andavo letteralmente matta.
Mia
madre mi comprò un paio di ballerine color panna e insieme
continuammo quel pazzo pomeriggio di spese.
Alle
sette avevamop praticamente saccheggiato quasi oni negozio, e, sedute
su una panchina, mangiavamo la schiacciata.
"Adesso
arriva la sorpresa!"
Io
mi voltai a osservare mia madre.
"Che
sorpresa?"
"Tu
chiudi gli occhi e vedrai."
io
obbedii rassegnata mentre distinguevo un rumore di sacchetti
aperti...mia madre aveva comprato qualcosa di cui non mi ero accorta
e probabilmente voleva regalarmelo.
"Posso
aprirli??"
Lei
ansimò un attimo, poi sentii un sacchettino cadermi sui palmi delle
mani e la sua voce carica di aspettative che mi rispondeva.
"Adesso!"
Come
aprii gli occhi, fissai un pacchettino piccolo, non più grande di
una mano, che tenevo tra i palmi.
Era
una bustina anonima, senza nessun simbolo particolare.
Ci
infilai le dita dentro e afferrai una scatolina quandrata di pelle
blu.
"Oddio!"
Mi
ritrovai a stringere incredula una di quelle scatoline che puoi
vedere nei film sul momento più bello, quando l'uomo si inginocchia
e chiede alla propria ragaqzza di sposarlo.
"Mamma...che
cos'è??"
Lei
sorrise mettendosi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
"E'
un piccolo pensierino che volevo regalarti, quando l'ho visto ho
pensato a te..."
Io
tremante con due dita sollevai il coperchio, scorgendo una piccola
collanina d'argento.
La
sollevai.
Era una mezza luna unita ad un mezzo sole e al centro si trovava una pietruzza blu che
risplendeva affascinandomi.
"Ma
è bellissima!!"
Saltai
in piedi e mi buttai addosso a mia madre, stringendola forte.
"Mamma
è davvero fantastica! Grazie!!"
"Di
nulla tesoro!"
Dopo
poco mi staccai e con il sorriso a 32 denti mia madre mi agganciò il
suo regalo al collo.
"Ecco
fatto"
Io
mi voltai e sorrisi felice a mia madre.
In
quel momento il cellulare mi vibrò e mia madre si alzò in piedi
chiedendomi di aspettarla mentre filava in bagno.
Io
mi sedetti afferrando il telefono.
Come
va? Che fai di bello?
Sono
al centro commerciale con mia madre e mi sto divertendo
tantissimo!...te che fai? :-)
Niente
di che, sono appena rientrato in casa ed ero curioso di sapere cosa
stavi combinando...:-D
Mi
madre riapparve in lontananza e io mi affrettai a rispondere.
Mia
mamma sta tornando, ora vado, ma ci sentiamo stasera! :-)
Proprio
dietro le falcate sicure di mia madre, notai una figura, una delle
tante, vestita di nero...il cuore accellerò i battiti e per un
istante fui sicura di aver visto l'uomo della notte prima, lo stesso
del supermercato... era una sensazione fortissima e lo stomaco mi si
attorcigliò...
...poi
come era apparitò, sparì, senza lasciare traccia...
"Pronta
per tornare a casa?"
"Si"
mi alzai in piedi e afferrai le tre buste cariche di roba.
Filammo
in macchina e chiaccherando allegramente arrivammo fino a casa dove
cucinammo insieme la pizza e la mangiammo sul divano mentre vedevamo
le puntate di Una Mamma per Amica.
Infine,
felice, me ne andai a letto, dopo aver ricevuto il messaggio della
Buona Notte del mio Ragazzo Misterioso.
"Sam...ma
mi ascolti??"
La
testa scivoòo dalla mano su cui era appoggiata e quasi non caddi
dalla sedia su cui ero seduta.
"Che?"
Alice
roteò gli occhi guardandomi severamente.
"Capisco
che sei presa dal tuo R.M., ma potresti almeno ascoltarmi quando ti
parlo..."
Io
mi sistemai a sedere osservando le sue sopracciglia corrucciate.
"Scusa...aspetta,
chi è R.M.??"
Emily
mi lanciò uno sguardo scoraggiato scuotendo la testa mentre Alice
sorrideva raggiante.
"Ma
è ovvio, è il tuo Ragazzo Misterioso!"
Io
evitai di rispondere e più esasperata che mai scossi la testa.
"Allora
come vi vestirete al ballo mascherato?" chiese Emily cercando di
spostare l'attenzione su qualcos'altro.
"Io
ho trovato un vestito da principessa della notte e mi piace
tantissimo, è tutto blu e azzurro e ho comprato una maschera dorata
che ci sta benissimo!" esclamò Alice e Emily si girò le mani
nervosamente.
"A
me Joe ha regalato...i-il vestito di Giulietta, dell'ottocento...sai,
lui si è fissato con questa storia di Romeo & Giulietta e non la
finisce più..." lei arrossì vistosamente e mi resi conto che
era una cosa rarissima vederla reagire così e per questo Alice mi
tirò una gomitata sospirando entusiasta.
"Ma
che carini che sarete!...Joe è davvero dolce da quando sta con te,
si comporta bene con tutti, ed è diventato anche molto più
socievole!"
"Già..."
mormorava mentre sembrava sciogliersi sulla sedia, sembrava quasi che
volesse scomparire, non era certo una reazione dalla
sicurissima-super-decisa Emily!...ma l'amore fa davvero miracoli...
"Tu
Sam?"
"Veramente
non ho ancora trovato niente..."
"Ma
come, non avevi detto che andavi a fare compere con tua madre?"
"Si,
però mi sono completamente scordata del vestito"
Io
alzai le spalle.
"Non
ti preoccupare, che ne dite di andare a fare un giro oggi al centro
commerciale per trovarlo?"
"Io
ci stò" esclamò Alice dando un morso alla mela che teneva in
mano.
"Ok,
grazie"
E
così all'uscita di scuola, dopo aver avvertito mia madre, andammo al
centro commericale accompagnate dalla madre di Alice: una persona
distinta e molto sorridente, ecco a chi assomigliava Alice.
I
negozi erano più vuoti del giorno prima e quando entrammo ebbi la
fortissima sensazione di essere seguita, come se quancuno mi spiasse,
ma come al solito non mi accorsi di nessuno di sospetto, forse stavo
davvero diventando paranoica, eppure quella sensazione ultimamente mi
assaliva spesso...troppo spesso.
"Ehi
Sam, lì è dove ho preso il mio vestito, possiamo cercare lì" disse
Alice indicandomi un negozio dalla scritta color caramello con tutti
i festoni, in vetrina erano appese maschere e addomi di canevale di
ogni tipo.
"Ok"
Alice
mi afferrò il braccio e mentre sul suo volto compariva un sorriso ci
incamminammo dentro.
"E
di questo che ne dici?"
Emily
scosse la testa per l'ennesima volta, anche il vestito da fata era
stato bocciato.
Alice
si catapultò dentro il camerino tenendo in mano altri due vestiti.
"Allora,
fammi vedere..." disse tutta affaccendata mentre mi faceva
voltare di schiena per vedere il vestito come mi calzava.
"Mmmm..."
Poi
prese uno dei vestiti che aveva appoggiato sulla poltrona e me lo
mostrò.
"Questo?"
Io
storsi la bocca mentre osservavo il luccichio delle pailette che si
trovavano sulla coda della sirena.
"Ma
scherzi, vero?"
Lei
mi guardò con aria colpevole.
"Già,
non è molto adatto..."
Lo
posò e prese l'altro mentre Emily sorrideva e Alice annuiva
soddisfatta.
"Questo?"
Verde
a pieghe irregolari, arrivava all'incirca sopra al ginocchio, in vita
era stretto e poi andava leggermente a gonfiarsi, era simpatico.
Poi
me lo passò insieme a una passata verde e delle ali.
"E
queste?" dissi ammiccando alle ali.
"Bhe,
a trilli non possono mancare le sue ali"
Io
scotei la testa ridacchiando.
Mi
infilai nel camerino e lo indossai, mi stava stranamente bene, era
carino e niente di troppo appariscente, il che era un bene, poi mi
misi la passata e con risultati disastrosi mi attaccai le ali...
"Che
carina!!"
Io
arrossi mentre anche Emily annuiva.
"Ti
sta bene"
Io
mi mordicchiai il labbro voltandomi per guardare la mia immagine
nello specchio.
"Mi
piace!"
E
così anche il vestito era fatto.
Mi
costò non poco, contando che avevo comprato anche le scarpe, le ali
e la passata abbinate, ma per fortuna mia madre aveva deciso di
finanziarmi.
Uscimmo
dal negozio e decidemmo di fare un altro giro fino a quando
l'orologio non segnò le sei e mezzo, a quel punto uscimmo e andammo
a mangiare al Mc. Donald lì di fronte mentre il tramonto indugiava
ad andarsene.
"No,
te lo giuro!" ridacchio Alice.
"Non
ci credo! E possibile che io non me ne fossi accorta?"
"Te
lo giuro, parola di scout!"
Io
aggrottai le sopracciglia.
"Perchè,
sei mai stata uno scout?"
Lei
alzò le spalle noncurante.
"No!"
rispose al suo posto Emily, allora Alice piegò la testa pensierosa.
"Però
una volta sono uscita con uno scout..."
"Bhe,
ma questo non conta!"
Scoppiarono
a ridere e io afferrai il telefono che vibrava.
Il
cuore mi fece un tuffo e fui sicura di arrossire.
"Ciao"
"Ciao
Sam, come va?"
Io
mi mordicchiai il labbro ascoltando come suonava bene il mio nome
detto da lui, il mio Ragazzo Misterioso...
"Bene,
te invece che fai?"
"Sto...facendo
i compiti, te invece?"
"Sono
al Mc.Donald con le mie amiche, Alice e Emily, e siamo appena state a
comprare il vestito per il ballo..."
"Com'è?"
chiese con un tono curioso.
"E'...carino,
ma non voglio dirti cos'è, è una sorpresa..." sussurrai mentre
mi rigiravo una ciocca di capelli in torno all'indice della mano
destra.
Vidi
le mie amiche farmi i versi, così mi alzai e mi diressi verso la
macchinetta dei gelati, per avere un po di privacy.
"Non
vedo l'ora di venire al ballo, così scoprirò chi sei"
"Ti
prometto che te lo dirò chi sono, prima o poi mi vedrai..."
Aprii
la bocca per dire qualcosa, ma mi bloccai...
...voltai
la testa...
...il
cuore aumentò i battiti e i miei muscoli si irrigidirono...
Lui
era lì.
Giacca
nera, cappello nero, volto inespressivo, aria inconfondibile.
Il
tempo sembrò bloccarsi mentre le altre persone continuavano a
parlare nel ristorante, le mie amiche al tavolo alle mie spalle
continuavano a ridacchiare...
Poi
qualcosa che usciva dalla sua manica luccicò...
Sobbalzai,
trattenni il respiro e un tremito ghiacciato mi scivolò lungo la
schiena.
Nella
mano sinistra teneva una borsa, nella destra un pugnale...
Poi
come se il tempo tornasse a scorrere a velocità normale, incontrai
lo sguardo di Alice e Emily spalancò gli occhi guardando alla mia
destra.
Con
uno scatto corsi al tavolo e afferrai il braccio di Emily.
"Dobbiamo
andarcene, ora!!"
Urlai
mentre sentivo la gola dolermi.
Non
ebbi il tempo di guardarmi in torno, non mi importanva vedere la
reazione della gente, bastaca uscire di lì, correre lontano da lui.
Le
mie amiche mi seguivano spaventate ansimando.
"Sam!!"
Io
vidi lo sguardo preoccupato di Alice.
"Sam
ma che sta succedendo?!?" una voce mi urlò nell'orecchio.
Mi
ero dimenticata di essere al telefono.
"E'
lui, l'uomo del supermercato, quello che mi sta perseguitando, è qui,
aveva un pugnale in mano e una borsa...è vestito tutto di nero..."
Continuavo
a correre ansimando.
"Sam
non muoverti, ne sei sicura??"
"Assolutamente!
E-è qui..."
"Non
ti muovere, arrivo! Ti prego non muoverti da lì!!" il tremito
nella sua voce mi fece sentire che temeva per me e questo non mi
tranquillizzò affatto.
Ci
bloccammo nel mezzo della piazza, deserta.
"Chiamo
mia mamma"
Alice
tirò fuori il cellulare e digitò il numero della madre che ci
avrebbe riportate a casa, ma non sarebbe stata abbastanza svelta.
Ansimavo
e continuavo a guardarmi in torno.
Non
se ne era andato, lo sentivo...
"Sam
calmati!"
Emily
mi mise una mano sulla spalla e in quel momento mi resi conto che
stavo tremando, lei aveva il viso pallido e gli occhi spalancati,
Alice aveva la paura dipinta sul volto...
"Magari
è andato via...e-e comunque sia, mia mamma sta arrivando..."
Alice annuì cercando di non balbettare dallo spavento.
Ma
in quel momento un rumore alle mie spalle mi fece sobbalzare.
Mi
voltai.
Là,
dall'altra parte della strada, sul buio che stava avvolgendo il
parcheggio del centro commerciale, c'era lui...
Alice
afferrò il mio braccio con un mugolio.
Lo
vidi dirigersi verso di noi, verso di me, il coltello stretto in mano
e un sorriso inquietante dipinto sul volto.
Guardandomi
in torno iniziai a correre ma capii che non potevamo farcela, non
tutte e tre e non avrei permesso che altri ci pagassero per colpa
mia, non le mie amiche, non coloro che mi avevano accolta e
aiutata...
"Andate
di là! Correte!!" Le spinsi via con la mano.
"Ma
che fai?!" Emily mi afferrò un braccio.
"Il
Ragazzo Misterioso sta arrivando, nascondetevi nel parcheggio e aspettatelo, io
intanto lo distraggo..."
"E'
pericoloso!"
Mi
sbraitò in faccia non mollando la presa.
"Ma
dobbiamo prendere tempo! Dobbiamo solo prendere tempo per
distrarlo!!"
Con
questo con uno strattone mi liberai dalla sua stretta.
"Nascondetevi
e non preoccupatevi, tra poco tornerò qui, dopo averlo seminato!"
Iniziai
a correre verso l'ingresso del centro ommerciale, le gambe mi
tremavano, la vista mi si appannava e il fiato usciva irregolare.
Con
la coda dell'occhio notai le mie amiche che più scosse che mai
che correvano nella direzione opposta.
Per
un momento credetti che tutto si sarebbe risolto bene, che
l'assassino se ne fosse andato, che fosse stato solo un'allucinazione
e che la macchina della madre di Alice sarebbe arrivata in tempo...ma
come entrai nel centro commerciale e notai che era quasi deserto,
capii che il mio piano non sarebbe durato a lungo...non correvo così
veloce e non c'erano persone a sufficenza con cui mescolarmi e
cercare di confondermi...
Il
cuore mi battè forte nel petto e la paura mi fece tremare.
Mi
fermai e mentre pensavo al mio Ragazzo Misterioso e alla speranza che
sarebbe arrivato in tempo, sentii una risatina, mi voltai e mentre
qualcosa sbatteva contro la mia testa e una mano mi tappava la
bocca...tutto divenne nero...
...tutto
si appannò e scomparve...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Nel buio... ***
jonas
NES95:Già, al ballo ne succederanno delle belle ma devo ammettere che anche in questo ne succedono parecchie...KISS
RYRY:mi
disp ma in questo capitolo troverai solo un po di paura e parecchia
inquietudine...il killer ci va giù pesantuccio...spero che non
ti faccia paura. ;-) KISS
CRUELLA
DE VIL:C iao carissima! Mi fa piacere che ti piaccia, però in
questo capitolo la paura si fa sentire, fammi sapere che ne pensi e
domanda: secondo te chi è il killer??KISS
PEGGIUZZ:Già
dovremmo regalare a Sam un bello scudo antisfiga, facciamo una
colletta??...comunque eccoti il continuo dal chap...e spero che ti
piaccia! KISS
LILIAN
MALFOY:Hai reso l'idea alla grande, ma anche a te coglio fare una
domanda: leggi questo capitolo e dimmi : secondo te chi è il
killer?? PS: facciamo una colletta per regalare a Sam un bello scudo
antisfiga?? KISS
ANNINA94:Secondo
te chi è il killer in nero?? sto facendo questa domanda a tutti
e voglio vedere che mi risp, bhe certo che dopo aver letto questo chap
forse lo vorrai strozzare...kiss
SARATTEJB:lo
so che sono stata crudele a far finire il capitolo così ma cerca
di perdonarmi...please...anche se dopo aver letto questo capitolo forse
mi odierai ancora di più...KISS e chi pensi sia il killer in
nero?? :-)
BENYY:grazie
mille per i complimenti e sono lietissima che tu recensisca, spero che
ti piaccia la suspance perchè questo capitolo credo che ne abbia
un po e spero che tu continuerai a recensirmi! KISS
ADA12:Già,
ci sono troppi misteri, ma in questo chap si spera solo che Sam
sopravviva...oddio spero di non averlo fatto troppo brutto o
pauroso...il killer lo vorrei strozzare KISS
Mi
dispiace per il ritardo ma se vado di fretta(ecco perchè ho
risp. poco alle vostre recensioni...SORRY ^_^) il capitolo mi viene
pieno
di errori e ho bisogno di un po di tempo per correggerlo, inoltre vi
ringrazio e mi sono accorta che i primi capitoli grammaticalmente fanno
pena quindi mi metterò a ripostarli per correggerli...finalmente
abbiAmo un capitolo sfondo nero e scritta BIANCA/ROSSA (bianca è la versione del ragazzo misterioso mentre rosso è Sam)...devo confessarvi che mentre lo scrivevo ero da sola a casa e...insomma...un po di fifa mi è venuta...KISS
Correvo,
la macchina sembrava sfrecciare tra le strade semideserte della città
con una facilità impressionante, ma non me ne importava, dovevo solo
arrivare in tempo, dovevo solo riuscire a salvarla prima che fosse
troppo tardi.
Con
uno sguardo veloce notai di essere arrivato al parcheggio del centro
commerciale, mi sporsi per osservare il cielo, nuvoloso ed era quasi
buio ormai...potevo uscire senza problemi, non mi avrebbero visto.
Scesi
con un salto e mi buttai le chiavi in tasca.
Mi
fermai.
Le
sue amiche dovevano essere lì nascoste da qualche parte, mi voltai
dopo aver sentito un rumore metallico e le trovai nascoste dietro una
macchina nera metallizzata.
Mi
avviciani senza farmi sentire per cercare di non spaventarle, ma
comunque dovevo sbrigarmi...
"Emily,
Alice, sono io...il Ragazzo Misterioso...state bene?"
Sentii
un balzo e le due si strinsero tra di loro mentre uscivano per
venirmi in contro.
"S-si
stiamo bene, ma Sam è scappata, non so...ha iniziato a correre ed è
entrata nel centro commerciale...aveva detto che era solo per
distrarlo, ma...m-ma non è ancora tornata..." sentii un
singhiozzo uscirle strozzato dalla gola e Emily prese la testa di
Alice e se la strinse forte al petto per tranquillizzarla.
"Non
vi preoccupate, la riporterò da voi, ora però dovete nascondervi
per bene e non fare neanche un rumore, avete capito?"
Loro
annuirono lievemente, paralizzate dalla loro paura e quella per la
loro amica.
Prima
di andarmene mi voltai un'ultima volta.
"Chiamate
qualcuno che vi venga a prendere, poi ci penserò io a Sam..."
"No,
noi senza Sam non ci muoviamo di qui"
Mi
portai una mano alla fronte digrignando i denti...
"Allora
Emily perchè non chiami il tuo ragazzo e gli dici di venire, in modo
che almeno lui vi possa tenere d'occhio e aspettare con voi"
"Ok..."
e tirò fuori il cellulare.
Così
con un balzo mi allontanai e iniziai a correre mentre sentivo i
muscoli irrigidirsi e una stretta allo stomaco farmi sperare che non
fosse troppo tardi.
Il
vento smise di sfrecciarmi sulla faccia e mi ritrovai all'interno del
centro commerciale....
...maledizione!...
Avevo
sperato che ci fossero tante persone, così magari Sam si sarebbe potuta
nascondere...ma le pochissime persone che si trovavano lì si stavano
dirigendo a passi svelti verso le uscite.
Una
voce metallica gracchiò nell'autoparlante.
"Si
avverte la gentile clientela che il centro commerciale chiuderà tra
una decina di minuti, Grazie"
Merda!
Strinsi
i pugni e mi morsi un labbro...
Iniziai
a correre verso i bagni, avrei inziato a cercare da lì, se il killer
l'aveva presa avrebbe aspettato che il negozio si fosse chiuso e poi
avrebbe iniziato...
Un
brivido mi percorse la schiena e iniziai a cercare.
...NELLO
STESSO MOMENTO...
Un
dolore lancinante mi colpì la fronte facendomi tremare dal dolore e
farmi venire le lacrime agli occhi...ma che diavolo era successo?
Un
sapore metallico mi fece venire la nausea e da distesa come ero mi
tirai sù a sedere e sputai per terra cercando di liberarmi da quell' odore
nauseabondo.
Mentre
aprivo gli occhi la consapevolezza di ciò che era successo prima mi
investì come un uragano...il McDonald...l'uomo...la corsa...il
ragazzo Misterioso...le mie amiche e poi la botta e tutto nero...
Mi
guardai in torno, ma l'unica cosa che vedevo ero il buio, nero...solo
in fondo, dalla parte opposta una luce fioca si intravedeva, forse
era l'uscita, appoggiai il braccio a terra per cercare di mettermi in
piedi ma una voce mi immobilizzò.
"Finalmente
ti sei svegliata" era bassa, sinuosa e lievemente divertita.
Quella
voce non mi era nuova...eppure non riuscivo a ricordare dove l'avessi
sentita.
Ma
anche se non ero da sola, il mio intento era lo stesso: sarei
scappata da lì.
Sentii
un brivido percorrermi la schiena e con uno scatto mi alzai da terra
e iniziai a correre verso la via d'uscita...
...si...forse
potevo farcela, non tutto era perduto...
Una
mano mi afferrò il polso e con una forza disumana iniziò a tirarmi
verso di se mentre io invano provavo a liberarmi dalla presa, ma
sembrava non avere intenzione di mollarmi.
Il
cuore iniziò ad aumentare i battiti e la gola a seccarmisi.
Imperterrita
continuavo a scivolare verso colui che mi teneva in trappola...
"Perchè
continui a scappare?...non ce n'è motivo..."
Il
suo alito caldo mi inondò il volto e lì dove venne a contatto con
la mia pelle io rabbrividii.
Un
risolino soffuso mi fece diventare le gambe molli e impallidire.
"C-chi
sei e c-che cosa vuoi da me?" la mia voce era scossa da continui
tremiti.
Lui
mi si fece ancora più vicino annusandomi il collo poi spostò le sue
labbra vicino all'orecchio facendomi chiudere gli occhi e tendermisi
i muscoli.
"Possibile
che tu me lo continui a chiedere, sai benissimo che cosa voglio da
te" le sue labbra calde mi mordicchiarono l'orecchio e io presa
dal panico gli detti una ginocchiata nello stomaco liberandomi dalla
sua stretta, ma caddi all'indietro.
Ogni
muscolo del mio corpo era contratto e io ansimavo per la paura e
sentivo ancora il suo alito caldo ovunque...tentai di rimettermi in
piedi ma vedevo tutto nero, avevo paura, mi pulsava insistentemente la
testa e il grigno del killer era vicinissimo a me...
"Ora
iniziamo a divertirci..."
La
sua voce mi arrivò eccitata e non arrabbiata...
...lui
si stava divertendo...
Questo
mi fece andare nel panico e cercare con maggior vigore di uscire di
lì.
Una
voce metallica mi interruppe, proveniva da lontano e sembava ovattata
ma distinguevo chiaramente le sue parole.
"Ricordo
alla gentile clientela che il centro commerciale chiuderà tra una
decina di minuti, Grazie"
Io
capii...
Se
ero ancora nel centro commerciale se avessi gridato, qualcuno mi avrebbe
sicuramente sentito, così presi un profondo respiro, gonfiai i
polmoni e spalancai la bocca.
"AHAHAHAHAHAH!!!!"
Mi
bloccai.
Era
la sua voce, ne ero più che sicuro.
Mi
guardai intorno ossevando il vuoto del negozio e notando che non
c'era quasi nessuno, le luci si abbassarono.
"Accidenti!"
Dovevo
fare in fretta.
Feci
qualche altro passo e entrai nel bagno delle donne, aprii le porte
una ad una, ma erano vuote, come una furia uscii e entrai in quello
dei maschi, ma anche lì lo scenario era lo stesso.
Mi
portai le mani tra i capelli.
Dove diavolo l'aveva portata?!
Alla
fine del corridoio dei bagni notai un piccolo oggetto nero per terra,
lo afferrai.
Grigio
e nero, piccolo e con una S attaccata sul di dietro.
Era
il cellulare di Sam...sentii un groppo in gola e un altro urlo mi
rapì dai miei pensieri, veniva da non molto lonatno...
Iniziai
a correre.
Aprii
la porta dello sgabuzzino e poi entrai in un'altra stanza.
Trattenni
il respiro ma quando entrai era tutto vuoto.
Non
c'era neanche l'ombra di una persona, ma
mentre pensavo ciò, un odore pungenete e metallico mi colpì in
pieno...
...sangue...
Digrignai
i denti mentre una ruga di preoccupazioni mi solcava la fronte...non
ci voleva molto a capire che di certo non era sangue del killer...
Mi
chinai e vidi delle macchie scure allargarsi sul pavimento, se quello
era ciò che Sam aveva perso, a giudicare dal colore, il taglio
doveva essere piuttosto profondo...
Mi
morsi un labbro e mi alzai in piedi, dovevo trovarla!
Stavo
per uscire dalla porta opposta quando una figura in un angolo attirò
la mia attenzione: era una borsa, nera, un borsone tipo quelli da calcio.
Mi
chinai e lentamente aprii la cerniera.
Estrassi
dei fogli con delle scritte sopra, non sembravano importanti e li
stavo quasi per riporre nel borsone quando la mia attenzione venne
catturata dall'immagine di Sam...
Li
avvicinai alla mia faccia e mi sentii congelare il sangue nelle vene.
La
foto di Sam, presa sicuramente di nascosto, era seguita da altre,
mentre faceva azioni quotidiane come mangiare, camminare, lavarsi i
denti...
Rabbrividii
e pensai alle parole che Sam mi aveva detto prima al telefono: quella
borsa doveva essere dell'assasino.
Continuai
a leggere e trovai informazioni su di lei e su tutto quello che
faceva, sulla sua vecchia residenza, su sua madre, sulle sue amiche e
più andavo avanti, più mi rendevo conto che la cosa era più seria
del previsto.
Riposi
tutto dentro e frugai ancora aprendo le altre tasche.
Il
respiro mi si mozzò quando tirai fuori un coltellino, un pugnale
con la
lama corta, uno con la lama lunga, una corda, delle boccete vuote e
altre piene di cui non seppi identificare il contenuto ma sicuramente
erano veleni e altri impiastri simili, poi con mio grande disappunto
afferrai una pistola calibro diciotto con la fodera e le munizioni di
ricambio...
...ma
non era finita...
...l'ultima
cosa che tirai fuorii fu una mannaia lunga due mani e dall'impugnatura
larga...
A
quel punto mi venne il capogiro, le lacrime mi salirono
prepotentemente agli occhi...perchè??...perchè proprio a
lei??
Con
un moto di stizza mi alzai in piedi e con una mano mi asciugai gli
occhi e una vena iniziò a pulsarmi prepotentemente alla tempia.
Se
lui voleva giocare pesante allora lo avrei accontentato.
Una
furia cieca si impadronì del mio istinto e tutto quello che avrei
voluto vedere era Sam libera e senza neanche un graffio o il killer
l'avrebbe pagata cara...
...così
inziai a correre...
Ero
riuscita a scappare dalla prima stanza, mi ero rintanata in uno
sgabuzzino, ma lui mi aveva scoperta nuovamente...
...avevo
corso...avevo ansimato...
...mi
ero tastata la fronte sporcandomi le mani di sangue, ero impallidita
e quasi svenuta, ma dovevo tenere duro.
Le
parole che il killer aveva pronunciato dopo che l'autoparlante aveva
parlato mi rimbombavano con insinstenza in testa facendomi
attorcigliare lo stomaco e tremare il corpo.
Dieci
minuti e potremmo iniziare a divertirci...
Strinsi
forte gli occhi e purtroppo per la distrazione misi un piede male
ruzzolando in avanti.
"Ahi!!"
Mi
tappai la bocca sparando che non mi avesse sentito, mi girai a pancia
all'insù e mi toccai la fronte che mi pulzava dolorante facendomi
venire le lacrime agli occhi.
Il
buio era ancora assoluto e avevo perso la cognizione dello spazio...
Non
aveva la minima idea di dove mi trovavo, sapevo solo che il pavimento
sotto di me era ruvido e freddo e in lontananza intravedevo la luce
della luna che filtrava attravarso una finestra posizionata troppo in
alto.
Mi
morsi il labbro e feci per tirarmi su quando due labbra brucianti e
ossessive mi baciarono il collo...
Il
respiro mi si mozzò in gola e tentai di scacciare le labbra,
allontanarle da me, mandarle via, ma sembravano appiccicate.
Il
suo corpo si piegò e si accasciò sul mio, bloccandomi al suolo.
Le
sue braccia bloccarono le mie con foga e le sue labbra iniziarono a premere
sempre più forte.
Sentivo
una paura trepidante farmi salire le lacrime agli occhi mentre lui
ansimava ossessivo contro la mia pelle, facendomi male.
"L-lasciami!!!"
Riuscii
a tirargli una gomitata al mento e con un grugnito di dolore si scostò dal mio
collo mentre sentivo il sangue pulsare con insistenza.
Il
mio fiato era corto, avevo gli occhi appannati, i muscoli tesi, le
mani tremanti e lo stomaco aggrovigliato...
...non
voleva solo uccidermi, no...come aveva detto lui...voleva
divertirsi...
La
consapevolezza di questo fatto mi colpì in pieno facendomi indietreggiare e tremare,
i pensieri sparirono e la paura regnò sovrana.
Feci
qualche passo all'indietro, ma mi accorsi che la sua mano stringeva
forte sul mio polso impedendomi di andarmene.
Ansimai
di nuovo...
"Perchè?...ti
prego lasciami stare..." le lacrime salirono prepotenti mentre
lui continuava ad avanzare e io continuavo ad indietreggiare.
"Sai Sam,
hai reso tutto troppo facile, insomma, hai messo in salvo le tue
amiche e poi hai iniziato a scappare nel centro commerciale, troppo
prevedibile..."
La
sua voce si avvicinava e io continuavo ad indietreggiare non
riuscendo a spiccicare parola.
"In
fondo, appena si mettono in pericolo i tuoi amici, smetti di pensare
razionalemnte e diventi una preda troppo facile da
catturare..."con un moto di stizza scosse la testa "ma
grazie a questo ho capito che la chiave per arrivare a te, sono i
tuoi amici"
Ridacchiò.
"Non
ti azzardare a toccarli..."
La
voce mi tremava ma una vena mi pulsava insistentemente alla tempia e
sapevo che se solo si fosse azzardato ad avvicinarsi a loro gliela
avrei fatta pagare...ma aveva ragione...pur di salvare loro, avevo
messo in pericolo me stessa...
...stupida!...
Lui
rise sommessamente.
"Si,
continua a fare l'eroina, ma sappi che forse se tu non l'avessi fatto
saresti ancora libera e " si passò la lingua sulle labbra
"saresti ancora sana e salva"
Stavo
per ribattere ma con un tremito mi accorsi di essere arrivata con le
spalle al muro.
Mi
guardai attorno ma le mani del killer scivolarono sulle mie spalle
bloccandomi contro la parete fredda...
...ero
in trappola...
Mi
girai appena in tempo per vedere un luccichiò illuminarli gli occhi
poi avvicinandosi al mio volto sussurrò.
"...fine
dell'attesa, adesso iniziano i giochi..."
Poi
le sue labbra si avventarono contro le mie mozzandomi il fiato e
facendomi salire le lacrime agli occhi mentre sapevo che i negozi
erano chiusi...le mie amiche erano al sicuro...tutti stavano bene...
...speravo
solo che facesse in fretta così tutto sarebbe potuto finire...
Avevo
guardato quasi dovunque, i negozi ormai erano chiusi, mancavano al
massimo cinque minuti e di Sam ancora nessuna traccia...
No!No!!
Un
rumore mi fece trasalire, mi girai, veniva da dietro un'uscita di
emergenza.
Corsi
il più velocemente possibile...
Appogiai
la mano sulla maniglia e con forza aprii.
La
luce filtrò attraverso l'oscurità illuminando l'interno.
Con
forza gli tirai un ceffone facendolo indietreggiare e barcollare, in
quel momento una luce filtrò nella stanza facendomi bruciare gli
occhi.
Era
una figura scura e in controluce non riuscii a distinguere chi fosse.
Lui
entrò nella stanza e mi corse in contro poi le sue mani scivolarono
sul mio viso e mi strinse forte a se....Ragazzo Misterioso...
"Sei
tu?"
Lui
ansimò.
"Per
fortuna sei viva..."
Mi
diede un bacio in fronte accorgendosi del taglio da cui sgorgava il
sangue e un grugnito arrabbiato gli sgorgò dalle labbra.
Un
rumore alle sue spalle mi fece trasalire, il killer era ancor lì, il
Ragazzo Misterioso si voltò proteggendomi dietro la sua schiena, poi
diede una paio di botte e il killer cadde nuovamente all'indietro, ma
anche lui gemette dolorante.
"Stai
bene?"
Lui
parlò senza voltarsi.
"Adesso
devi andartene Sam..."
"Non
ti lascio qui da solo!"
"Sam,
io me la so cavare...tu vai, ci sono le tue amiche fuori che ti
aspettano..."
Ma
io continuavo a rimanere ferma mentre inspiravo il suo odore di
muschio e non volevo separarmi da lui, lui si morse il labbro.
"Ti
prego Sam, vattene! Alice e Emily ti apettano fuori, corri con loro a
casa e ti prometto che poi verrò da te...non mi succederà nulla..."
"Lo
prometti?"
Lui
si voltò un secondo baciadomi la guancia.
"Lo
prometto! Ma adesso corri!"
Lui
mi spinse con un braccio mentre si voltava pronto ad affrontare il
killer.
"Te
ne pentirai Sam!!Non mi scapperai così facilmente!!"
A
quelle parole iniziai a correre presa dalla paura mentre a malincuore
lasciavo il mio Ragazzo Misterioso a vedersela con lui.
Chiusi
gli occhi carichi di lacrime e tentai di trovare l'uscita nella
semi-oscurità del negozio, sperando che non fosse chiuso.
I
muscoli mi dolevano e la testa pulsava talmente forte che aveva paura
mi potesse esplodere...all'improvviso notai la porta di ingresso e
con tutta la forza che mi rimaneva continuai a correre uscendo così
all'aria aperta e barcollare alla ricerca delle mie amiche.
Vidi
tutto appannarsi e stavo quasi per cadere in avanti quando due bracci
mi afferrarono.
"SAM!!!"
Alice mi strinse così forte da mozzarmi il fiato, Emily la staccò
guardandomi con gli occhi lucidi.
"Per
fortuna stai bene!"
"S-si,
ma lui è ancora..." non riuscii a finire la frase per le scosse
che mi facevano tremare da capo a piedi.
"Ci
penseremo dopo, adesso dobbiamo portarla lontano da qui" disse
una voce che identificai come quella di Joe, il ragazzo di Emily.
Qualcuno
mi sollevò da terra e mi fece sedere sul sedile posteriore di
un'auto, Emily mi sostenne la testa e poi l'auto partì mentre
lentamente mettevo tutto a fuoco.
Arrivammo
a casa più velocemente di quanto avessi mai immaginato, le mie
amcihe mi aiutarono ad entrare in casa portando anche dei sacchetti,
poi vedendo che mia madre non c'era decisero di rimanere lì con me e
fu allora che Joe notò il taglio alla fronte.
"Ma
che ti è successo?!"
Io
ero sdraiata sul divano e sentii lo scalpiccio di Alice e di Emily
che si avvicinavano a me.
"Perchè
Joe? Che cosa ha?"
Joe
appoggiò la sua mano fredda sulla mia fronte e mi spostò i capelli
castani lateralmente mentre una fitta mi faceva tremare.
"Oddio!!"
le mie amiche trasalirono e Emily corse in cucina, la sentii
armeggiare con gli sportelli e poco dopo mi venne messo il
disinfettante sul taglio.
"AH!!"
"Calmati
Sam, è solo disinfettante" Alice mi passò una mano sulla
spalla mettendosi a sedere accanto a me.
Emily
si inginocchiò vicino al divano mentre Joe armeggiava cercando di
pulire la ferita.
"Ma
cosa ti è successo dopo che sei entrata dentro il centro
commerciale?"
Io
sentii i ricordi affiorare alla mia memoria e un conato di vomito mi
colse, ma riuscii a trattenermi e inziai con molta lentezza a
raccontare molto approssimativamente quello che mi era successo, tra
una pausa e l'altra mentre tremavo e la testa mi pulsava, vennero a
conoscenza di ciò che mi era successo.
"Non
mi immagino cosa sarebbe potuto succedere se il Ragazzo Misterioso
fosse arrivato dopo..." Emily tirò una gomitata all'amica
facendola zittire, ma non importava, sapevo benissimo quello che
avevo rischiato.
"Spero
che ce l'abbia fatta" disse Emily riferendosi al Ragazzo
Misterioso, anch'io lo speravo, ma sapevo che non sarebbe mai
riuscito a sconfiggerlo del tutto...
"Il killer cii
riproverà...non si arrenderà così facilmetne..."
Alice
trasalì alle mie parole e Joe mi osservò con uno sguardo
enigmatico.
"Ma
adesso che lo sappiamo non ti lasceremo che ti si possa avvicinare
così tanto...il punto è che sembra, così..." Joe si intromise
"...ossessionato da te"
Lo
sapevo e la prova ne era lì dove mi aveva baciato con una foga che
mi aveva impaurito più di tutto il resto.
Tirai
su una mano, lentamente, andandomi a sfiorare il collo.
"Che
cos'hai lì?" io tentai di nascondere il livido violaceo con la maglia, ma Emily
mi scostò la mano e scoprì la parte del racconto che le avevo
nascosto...
Lo
avevo nascosto a tutti.
"Ti
ha fatto un....succhiotto?" le mie amiche si guardarono agitate e impaurite.
Io
impallidii all'istante mentre capii che finalmente avevano intuito che
la faccenda era più grave del previsto.
Joe
finì di medicarmi e mi mise una piccola benda da tenere per la
notte, le mie amiche mi accompagnarono in camera e dopo essersi
assicurate che mia madre fosse tornata le raccontarono che ero
inciampata sbattendo la testa e adesso stavo dormendo così se ne
andarono a casa dopo le varie chiamate dei genitori e finalmente
riuscii ad addormentarmi in un sonno privo di sogni, o forse questo
era quello che speravo visto che la realtà di quel giorno era già
stata abbastanza inquietante.
Mentre
stavo per abbandonarmi nel mondo dei sogni la finestra scattò e una
figura entrò in camera, tentai di mettermi a sedere di scatto, ma la
testa mi pulsò e una braccio mi afferrò prontamente.
"Non
ti preoccupare, sono io"
Io
sorrisi al mio Ragazzo Misterioso mentre mi aiutava a distendermi a
letto e poggiava sul comodino il mio cellulare.
Poi
mentre mi teneva stretta tra le sue braccia e mi sussurrava che non
dovevo preoccuparmi perchè tutto si sarebbe risolto, mi addormentai
con la testa appoggiata contro il suo petto.
DOMANDE.
1) Pensate che debba cambiare il rating della storia??
2)Credete che il killer sia un maniaco?
3) Devo farlo meno pauroso?
PS: QUI POTETE TROVARE NICK IN VERSIONE KILLER...SPERO CHE QUALCUNO MI DICA CHE NE PENSA...
http://www.flickr.com/photos/excuse_me_sir_ninjaz/4040825127/
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Riposo forzato. ***
jonas
PEGGIUZZ:Ciao! D'accordissimo
con te sul fatto che Nick in versione di killer sia piuttosto
inquietante...grazie, mi fa piacere che ti piaccia e scusa per il
ritardo! KISS
ANNINA94:Scusa per il ritardo
con cui ti rispondo, ma l'altra storia purtroppo non riesco più
a criverla...perdita di ispirazione! Mi dispiace, ma forse un giorno o
se trovo qualcuno disposto a continuarla con me...per ora no, mi disp!
comunque grazi mille per i complimenti e sono d'accordo con te nel voler
relegare il killer a vita in un ospedale...ma senza di lui non ci
sarebbe storia! non ho msn...già, ma lasciamo perdere, comunque
puoi trovarmi su FB, tu ce l'hai?? il mio nome è silvia monti!
spero di sentirti presto!KISS
STELLALILLY:Ciao! Mi fa piacere
che tu recensisca e anche se non l'hai fatto prima, mi fa davvero
piacere e spero che non ti stia deludendo! KISS
MISSINBLACK:Ciao! (carino il
tuo nick name!!) grazie per i complimenti e mi fa davvero piacere che
ti piaccia e aspettiamo per vedere se i tuoi sospetti sul ragazzo
misterioso sono giusti o no...KISS
BENNYY:Ciao! Mi fa piacere che
ti iaccia così tanto e sono onorata della tua mega-recensione
(giuro che l'ho riletta non so quante volte!) comunque sono felicissima
che ti abbia preso così tanto la storia, spero che questo
capitolo, anche se noioso, non ti deluda! KISSONI
ADA12:Ciao! Scuasa per tutti i
dubbi che vi metto, ma giuro che se fossi al tuo posto avrei già
ucciso la scrittice (ma ti prego non uccidermi!!") comunque mi fa
piacere che ti appassioni e spero che questo capitolo non ti annoi! KISS
CRUELLADEVIL:Wow! Anche io
spesso mi sono immaginata Nick Jonas in versione Bad Boy...insomma come
si può dire di no??...grazie per i complimenti e mi fa piacere
che la storia ti piaccia! KISS
NES95:Cara! come va? mi disp per
l'immenso ritardo ma è colpa del computer, comunque per il resto
per il ballo ti informa che ti tocca aspettare un po...giiuro che
quando arriverà il momento te lo faccio sapere! KISS
MAGGIE__LULLABY:Ciao! Lo so,
prima di scoprire chi è il Mistery Man ci vuole un po...ma
prometto che tenterò di accorciare i tempi...lo giuro!! Grazie
per i complimenti, sono onorata e mi fa davvero piacere che tu trovi la
mia scrittura in un qualche modo...decente! KISS
SARETTAJB:Ciao!...io un
MITO??? MA stai scherzando??...non esageriamo che sennò divento
rossa...comunque grazie infinite per i coplimenti e per risponderti,
purtroppo non ho msn...già, discorso da lasciar perdere,
comunque puoi trovermi su FB, mi chiamo Silvia Monti...spero di
riuscire a parlarti! Grazie mille per le tue recensioni, sono davvero
fantastiche!!KISS
Mi scuso immensamente per il
ritardo ma avevo il computer fuori uso...^_^'.. e mi scuso anche per la
brevità delle risoste alle vostre recensioni, ma vado davvero di
frettissima!!comunque vi informo che domenica parto per la Germania per
due settimane e non potrò postare per un po'...quindi per farmi
perdonare il prossimo capitolo lo anticiperò, postandolo
venerdì o sabato!! Intanto mi scuso ancora e spero di non
annoiarvi!
KISS Silvy
La
testa mi faceva male, mi stiracchiai il corpo intirizzito e
lentamente mi misi a sedere sul letto.
Afferrai
il cellulare, dove sopra vi era attaccato un post-it giallo.
Riposa
bene dolce Sam ^_^ il tuo Ragazzo Misterioso
Io
sorrisi e staccai il fogliettino riponendolo sotto il cuscino.
Distrattamente
guardai il display del cellulare e vidi l'ora...
"Le
10 e mezzo???"
Come
un fulmine uscii dalla stanza e iniziai a scendere le scale, troppo
di corsa perchè la testa iniziò a pulsarmi lì dove avevo la
ferita.
"Accidenti!"
borbottai, poi arrivai in cucina dove mia madre beveva
tranquillamente una tazza di caffè.
"Mamma
ma perchè non mi hai svegliato?!La scuola è iniziata già da un
pezzo!!"
Lei
alzò la testa, sorridente.
"Non
mi sembrava il caso che tu andassi a scuola oggi, con quel taglio
alla fronte è meglio se ti riposi un po..."
poi
si alzò e mi si avvicinò circospetta.
"Come
ti senti?"
"Abbastanza
bene, mi fa un po male, ma credo sia normale..."
Lei
mi cinse le spalle con le sue mani.
"Già,
Emily ed Alice mi hanno raccontato...solo te puoi inciampare
all'uscita del McDonald e andare a sbattere contro lo spigolo del
muro!"
Io
mi sforzai di sorridere...ma che bella scusa che si erano inventate
le mie amiche!
"Comunque
sia, quel ragazzo, l'amico di Emily, ti ha fatto una buona
medicazione, ma ho chiamato un medico dell'ospedale dove lavoro e ti
verrà a fare una visita in mattinata"
Io
annui distrattamente mentre i fatti del giorno precedente mi
offuscavano la memoria.
"Tutto
bene tesoro?" la sua voce era accorata e odiavo quando la gente
mi guardava così...
"Si,
va tutto bene..."
"Senti,
perchè non vai un po a riposarti a letto che io ti porto una tazza
di thè?"
"Ok"
Così
con le sembianze di uno zombie tornai al piano di sopra e mi fermai
in bagno a vedermi come ero ridotta...perchè in realtà anncora non
avevo avuto modo di vedermi il taglio.
Con
passi incerti mi portai davanti allo specchio e alzai gli occhi sul
mio volto riflesso.
"Però..."
Apparte
il volto pallido e le occhiaie violacee che si allargavano sotto i
miei occhi, avevo una piccola benda sulla parte destra della fronte,
nell'angolo, lì dove normalmente avevo i capelli a coprirmi.
Così
mi tirai in avanti il ciuffo e tentai di nascondere tutto lì
sotto...perfetto!
Ero
davvero pallida quella mattina e il mio aspetto non era dei migliori,
ma la cosa che attirava maggiormente l'attenzione era quella macchia
violacea all'altezza del collo...
Ripensai
a ciò che mi era successo e venni percorsa dai brividi...
Scossi
la testa e andai in camera dove mi misi un paio di jeans vecchi, una
maglia a maniche lunghe e una sciarpa...bhe di certo prima o poi mia
mamma mi avrebbe chiesto come mai, ma per ora poteva andare bene,
chissà se le mie amiche le avevano inventato una scusa anche su di
quello, naturalmente sembrava un semplice livido...
Così
afferrai un libro "Maya Fox: la predestinata", l'i-pod e mi
infilai sotto le coperte.
"Si,
è un taglio profondo, ma non grave, a giudicare da come è messo
sembra che abbia perso molto sangue, ma è stato medicato bene e per
questo io ti darei solo un antibiotico da prendere cinque giorni"
Il dottore si alzò rimettendo le cose a posto nella valigia e mia
madre si fece avanti.
"Non
ci sono pericoli di un trauma cranico?"
"No...ho
controllato e per ora non c'è niente che non va, oggi stai ferma a
casa e sarebbe meglio anche domani, mai poi puoi tornare a scuola"
Mi
sorrise e io ricambiai di malavoglia mentre guardavo l'orologio, le
quattro e mezzo, era da più di mezz'ora che era lì.
Il
campanello di casa suonò e mia madre e il dottore scesero le scale.
Sentii
delle voci concitate provenire da sotto, poi Alice entrò di corsa in
camera mia, mentre reggeva un cestino.
"Ehi!
Come va?"
Io
sorrisi felice di vederla.
"Abbastanza
bene!"
Si
sedette sul bordo del mio letto e io mi tirai su incrociando le
gambe.
"Che
mi racconti?"
Così
iniziammo a chiaccherare e a mangiare le paste che aveva comprato al
fornaio all'angolo e che tenva nel cestino.
"Ma
dai, è buonissima questa al...limone!"
Lei
rideva e il campanello suonò di nuovo, sentimmo delle voci e Alice
si affacciò a vedere chi era.
"Emily!Joe!"
Entrarono
in camera ed entrambi mi salutarono, Emily con la sua solita aria
sbarazzina e Joe con i suoi soliti sguardi sorridenti ma enigmatici.
Appena
anche loro si sistemarono a sedere, il campanello suonò di nuovo...
Possibile
che oggi venissero tutti da me??...non ero certo abituata a tutte
quelle attenzioni...
Quando
alzai la testa notai stupefatta che Nick stava entrando in camera
mia...
Giacca
marrone, jeans scuri e sguardo sorridente.
Con
la coda dell'occhio notai Emily irrigidirsi e Alice agitarsi
preoccupatamente, mentre Joe rimaneva stupefatto e poi guardando Nick
che si avvicinava al mio letto e mi salutava con un bacio sulla
guancia, un sorriso speranzoso si allargò sul volto del ragazzo di
Emily...
...sorriso
speranzoso??
Io
sentii le labbra calde di Nick che mi sfioravano la pelle e mi sentii
lievemente arrossire.
Poi
si alzò e mi poggiò sul comodino dei fogli.
"Sono
i compiti che hanno dato oggi a scuola" la sua voce era bassa ma
nel silenzio ghiacciato che si era creato nella camera, si sentiva
perfettamente.
"Come
stai?"
"Abbastanza
bene...grazie"
Emily
lanciò uno sguardo a Joe e lei si avvicinò a me con Alice,
riprendendo a parlare, mentre Joe si ritirava più lontano per
parlare a Nick.
"Insomma
il dottore non ha detto niente di preoccupante?" chiese Emily
preoccupata.
"No,
devo solo stare a riposo oggi e domani e prendere l'antibiotico per
cinque giorni, ma la ferita è stata medicata bene, quindi non ci
sono pericoli..." poi mi voltai verso Joe che stava vicino
all'amico e gli sorrisi "...e grazie Joe"
Lui
sorrise di rimando mentre Emily sembrava particolarmente fiera del
suo Joseph.
Che
carini!
Poi
Alice si voltò a osservarmi.
"Sei
un po pallida, ma per il resto mi sembri apposto, ma il dottore ha
visto anche..." lei inclinò la testa indecisa indicandosi il
collo.
Io
mi irrigidii mentre la mia amica mi si faceva vicino cercando di
vedere oltre la sciarpa.
"Oh..."
Mormorai
mentre iniziavo a srotolarmela dal collo.
Nick
aveva fatto un passo in avanti portando la sua attenzione su di me.
Io
finii di levarmela e l'appoggiai sul letto mentre Alice aggrottava le
sopracciglia e Emily lo osservava preoccupata.
"Non
sembra che ti si sia riassorbito un granchè...."
Nick
fece un altro passo in avanti mentre i suoi occhi riamnevano fissi su
di me.
Alice
si intromise.
"...ci
credo, è un socchiotto, mica sparisce in un giorno"
Nicholas
si bloccò sul posto, strinse forte i pugni e la sua espressione si
fece dura, furiosa...
il
suo sguardo di fuoco era rapito dalla mia macchia scura sul collo e
una vena iniziò a pulsargli alla tempia.
Joe
notò la reazione dell'amico e si fece avanti mentre gli metteva una
mano sulla spalla.
Alice
e Emily erano intente a parlare tra di loro e non si accorsero della
sua reazione strana, ma non era finita...
Il
Jonas si scostò dall'amico mentre sembrava che una rabbia cieca gli
montasse dentro rendendo il suo volto scuro ed illeggibile.
Joe
guardò curioso lui, poi me, il mio collo e infine di nuovo Nick...
La
sua faccia iniziò a tramutarsi da curiosa a stupefatta...infine
sbalordita e arrabbiata...sembrava avesse capito qualcosa.
I
loro sguardi si incrociarono.
"Emily
io devo andare, Kevin mi aspetta a casa..."
I
due si salutarono frettolosamente, poi fece un cenno a me e uscendo
dalla porta afferrò per un braccio Nick e insieme se ne andarono.
...che
cosa era successo esattamente?...
...perchè
avevano reagito così??...
Queste
domande mi vorticarono in testa per tutta la sera e anche il giorno
dopo quando le mie amiche tornarono a farmi visita, ma Nick e Joe
no...non tornarono...
Ero
sul divano con mia madre e avevamo appena finito di mangiare, lei
leggeva una rivista e io facevo zapping tra i canali cercando
qualcosa di decente, quando il telefono di casa squillò.
Mia
madre si alzò e la sentii chiedere
"Pronto?"
Dopo
qualche secondo di silenzio.
"Posso
chiedere chi sta parlando?"
"Ok"
Poi
coprì la crnetta con una mano.
"Sam
è per te!"
Io
mi alzai scocciata e afferrai il telefono dirigendomi in cucina a
prendere un bicchiere d'acqua.
Appoggiai
la cornetta all'orecchio.
"Pronto?"
"Ciao"
Mi
bloccai, le gambe mi si irrigidirono...non poteva essere...
"Allora
mi hai riconosciuto " fece una pausa ridendo sommessamente...era
lui, non avevo dubbi, era l'uomo del centro commerciale
"So
anche dove vivi, visto?"
La
mia voce tremava e mi ero appoggiata al muro.
"Come
fai ad avere il mio numero di casa??"
"Io
so molte cose su di te, non immagini neanche quante"
La
sua risata mi fece venire la pelle d'oca...non potevo stare
tranquilla neanche a casa.
"Smettila
e lasciami in pace! Perchè continui a perseguitarmi??Che diavolo
vuoi da me?!?"
Lo
sentii sospirare.
"Te
lo già detto...dal giorno che ti ho incontrata io ti voglio"
La
cornetta quasi mi scivolò di mano, mi appoggiai al muro dove mi
portai una mano al collo e il ricordo di ciò che mi aveva fatto mi
fece chiudere gli occhi e ansimare.
"T-ti
prego...smettila..."
"Mi
dispiace, ma non posso...tu sarai mia"
Poi
la linea cadde...
"Pronto?...pronto??"
Corsi
in camera e mi infilai sotto le coperte mentre accendevo la luce e
fissavo pensierosa il cellulare.
Avevo
bisogno di sentire la sua voce, così mi sarei calmata.
Posso
chiamarti?...
Che
succede, stai bene?
Io
inizialmente pensai di dirgli una bugia, ma era il mio Ragazzo
Misterioso e non potevomentirgli.
...mi
ha chiamato a casa...
...chi?
L'uomo
del centro commerciale, il killer in nero...ho paura...:-(
Non
ti preoccupare, non devi avere paura di lui perchè ci sarò sempre
io a proteggerti...comunque chiamami se questo ti fa sentire meglio.
:-]
Io
digitai velocemente il numero e poi aspettai trepidante che
rispondesse.
"Ciao
Sam"
Per
un attimo mi bloccai...sembrava quasi...
"Aspetta...sembri..."
"Chi?"
Scossi
la testa.
"Nessuno,
lascia perdere..."
"Come
stai?"
"...meglio"
"Ora
non posso, ma se ti fa stare meglio dopo passo da te"
"Grazie..."
"Sei
sicura che fosse lui?"
"Si..."
Lo
sentii preoccuparsi.
"E
che ti ha detto?"
"Ha
detto che sa dove abito e tante altre cose su di me...ha detto anche
che prima o poi sarò sua...ho paura, non voglio vederlo di
nuovo..io..."
Il
suo tono si irrigidii, forse anche lui stava pensando a quello che mi
aveva fatto...
Sembrò
però che il suo tono si fosse addolcito.
"Non
ti preoccupare, sai che puoi contare su di me"
"Già...grazie
per tutto...non so cosa sarebbe potuto succedere se l'altro giorno
non fossi arrivato in tempo..."
"Non
ci pensare perchè ci sarò sempre e non gli premetterò più di
avvicinarsi così tanto a te"
La
sua voce sembrava rabbiosa.
"Non
ti preoccupare, sto bene"
"Certo...a
parte il taglio...e, il resto..."
Io
rimasi un attimo in ascolto della sua voce che riusciva sempre a
tranquillizzarmi.
"Buona
Notte Sam e dormi bene"
"Grazie...buona
notte"
"E
dormi tranquilla che ci sarò io a vegliare su di te..."
Io
mi sentii arrossire e chiusi la chiamata infilandomi nelle coperte
cercando di immaginarmi ilsuo aspetto e ringraziandolo mentalmente
per tutto quello che faceva per me.
XXXXXXXX
Stiracchai
le braccia spegnendo la sveglia.
Finalmente
oggi sarei tornata a scuola...finalmente?!...no, ma il fatto era che
mi stavo stufando di rimanere sempre a letto senza fare niente e dopo
quello che era successo la sera prima, preferivo di gran lunga stare
con le mie amiche.
Infilai
un pai di jeans, stivali bassi neri e una felpa grigia, poi mi
avvolsi la sciarpa intorno al collo e fui prnota.
Mi
madre insistette nel volermi portare lei a scuola.
"Sarai
a casa oggi?"
Lei
scosse il capo.
"No, purtroppo ho già chiedsto di rimanere a
casa due giorni per starti vicina e adesso mi tocca recuperare il
lavoro che ho perso"
Io
annui mentre aprivo lo sportello e il freddo invernale mi investiva.
"A
stasera"
"Ciao
tesoro"
Sorrise
e con la macchina se ne tornò via.
Io
feci qualche passo malfermo tornando a respirare l'aria aperta e
freddissima.
Rabbrividii
leggermente e mi strinsi di più nel giubbotto nero, poi camminai
fino alla panchina dove mi misi a sedere ad aspettare le mie amiche.
Appoggiai
la cartella e mi piegai in avanti a raccattare l'i-pod che mi era
caduto di tasca, in quell'istante la sciarpa si srotolò,ma non avevo
nessuno in torno e quindi non me ne preoccupai.
Lentamente
mi tirai su e incrociai le braccia, quando mi accorsi di qualcuno che
si trovava alle mie spalle, non feci in tempo a girarmi che una mano
fredda mi sfiorò la pelle, il collo e mi sistemò la sciarpa mentre
le sue labbra bollenti mi sfioravano l'orecchio sussurrando.
"Attenta
che così ti si vede"
La
voce di Taylor era sinuosa e mi fece venire i brividi.
Feci
un salto spostandomi da lui.
"Vattene
via Taylor!"
Lui
sorrise sfiorandomi la guancia con un dito e notai che all'anulare
della mano portava un pissolo anello d'argento con tanti piccoli
rubini rossi...un anello piuttosto particolare e strano se si
aggiunge che lo portava un diciassettenne.
Io
lo allontanai.
Lui
sorrise ammicante con il suo sguardo color onice fisso su di me e il
suo sorriso bianco pieno di sottintesi.
Afferrai
lo zaino e corsi in contro alle mie amiche che vedevo in lontananza.
La
lezioni di matematica mi stava letteralmente concigliando il sonno e
facevo fatica a tenere gli occhi aperti e Nick accanto a me sembrava
rigido e fissava il suo sguardo in un punto davanti a se.
"Vi
ricordo inoltre che domani abbiamo il compito e che mi aspetto dei
buoni risultati"
La
campanella suonò e io mi stiracchiai e quando alzai lo sguardo mi
trovai la professoressa che mi fissava e così mi alzai.
"Signorina
Knight non so dove lei era arrivata nella vecchia scuola, ma in
questa classe siamo piuttosto avanti con il programma e quindi le
consiglierei di studiare per bene, non contando che negli ultimi due
giorni non c'è stata, non credo sia pronta per il compito...le
suggerisco di studiare con qualcuno della classe...per esempio il
signor Alex"
Io
annuii ma Nick si alzò e si fece vicino a e.
"Professoressa
posso aiutarla io"
Lei
sembrò scrutare il ragazzo poi sembrò annuire.
"Si,
perchè no, hai la media alta quanto quella di Alex, spero che le
possa essere utile Sam"
Io
annui distrattamente mentre lei se ne andava.
"Allora
eravate così in dietro nella tua vecchia scuola?"
"Veramente
non me lo ricordo...di matematica non ho mai capito niente..."
Lui
scosse la testa ridacchiando.
"Perfetto
mi sa che ci tocca partire dall'inizio...vengo a casa tua?"
Io
annui non del tutto convinta, dopo la reazione che aveva avuto due
giorni prima alla vista del livido sul mio collo, mi sembrava
cambiato.
"Ok"
"Allora
vengo, diciamo verso le quattro?"
"Ok"
Lui
sorrise guardandomi fisso e io mi sentii a disagio, così afferrai le
mie cose e mi diressi verso l'uscita dove trovai le mie amiche.
"Allora
come va?"
"Tutto
ok, domani mi aspetta un compito di matematica di cui non so
assolutamente niente!"
Alice
ridacchiò.
"La
vostra classe è molto avanti rispetto a noi, comunque dovresti
chiedere a qualche compagno di darti una mano"
Io
annui sarcasticamente.
"Non
ti preoccupare, per questo ci ha già pensato la professoressa, Nick
viene a casa mia oggi e facciamo un ripasso completo"
Alice
si bloccò.
"Sam,
te l'ho già detto, devi stare attenta a lui, è pericoloso e
insomma..."
Emily
rimase zitta e fissarmi.
"Non
ti preoccupare, starò attenta..."
Così
continuammo a camminare verso casa.
...nello
stesso momento nel corridoio della scuola con Taylor...
Taylor
lo afferrò per un braccio e si addossarono al muro mentre gli altri
ragazzi continuavano a passare ridacchiando.
"Allora?"
"Si,
tutto come previsto"
Una
vena inziò a pulsargli alla tempia mentre non riusciva a guardare
Black in faccia.
Taylor
se ne accorse e lo osservò.
"C'è
qualcosa che non va?"
"...no...che
devo fare?"
Taylor
si passò la lingua sulle labbra sorridendo.
"Continua...spaventala,
ma ricordati che si deve fidare di te, voglio che tutto sia pronto
per il ballo"
L'altro
fece un passo in dietro, non convinto mentre chiudeva gli occhi.
"...mi
sembra che sia già abbastanza spaventata per quello che è
successo...potremmo anche smettere..."
Black
allargò gli occhi mentre un sorriso complice e furbo gli nasceva sul
volto abbronzato.
"Ti
stai rifiutando di eseguire la tua missione? Mi sembrava di averne
già parlato..."
L'altro
alzò gli occhi fissandoli in quelli del ricco diciassettenne.
"Si,
ne abbiamo già parlato..."
"Bene"
disse compiaciuto afferrando lo zaino e buttandoselo sulla schiena.
L'altro
si girò incamminandosi verso l'uscita.
Aveva
appena messo un piede fuori quando la voce di Taylor lo bloccò.
"Ah...Jonas...vedi
di non sbagliare questa volta o mi toccherà intervenire di nuovo"
DOMANDE:
1)Che ne pensate delle reazione di Nick davanti al livido di Sam???
2) Come mai nick si è proposto di aiutare Sam e cosa succederà nel pomeriggio?
3) Cosa vuol dire il discorso tra Taylor e il jonas in fondo, all'uscita della scuola??
RAGAZZE
RICORDATE CHE LE VOSTRE RECENSIONI SONO LA MIA ISPIRAZIONE E VI
RINGRAZIO IMMENSAMENTE PER SEGUIRMI COSTANTEMENTE, SIETE LE MEGLIO!!kiss
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Una nuova certezza ***
JONAS
ANNINA94:Bhe,
in effetti hai una bella teoria e su qualcosa ci puoi aver azzeccato,
ma su altre no...anche se come idea non è male...^_^...comunque
grazie per aver risposto alle domande e mi disp che tu non abbia fb,
poi sarò curiosissima di sapere la tua teoria sul passato di
Sam...leggendo questo capitolo..anche se naturalmente la rivelazione
ancora non c'è...però ci siamo vicini! KISS
MAGGIE__LULLABY:
Personalità multipla??...in effetti non avevo mai considerato
l'opportunità che Nick avesse una personalità
multipla...ma comunque la fantasia non ti manca!! Comunque sia come
preciso di seguito, il Jonas che parlava con Taylor è proprio
Nick, Joe sta cercando di impedire che Nick esegua la missione e Kevin
(per quanto appaia poco nella storia...già, lo so e mi dispiace
un sacco...:-( Grazie mille per le tue teorie e volgio quale saranno le
risposte alle domande di questo capitolo...hihi KISS
ADA12:Wow!
Ho trovato un'altra fan di Maya Fox! (detto tra noi, secondo te Nick
è un po misterioso tipo Trent, no??) comunque quante volte hai
modificato la recensione? Bhe, comunque sia le tue supposizioni non
sono male e non vedo l'ora di vedee le risposte alle nuove
domande...KISS
PEGGIUZZ:bhe,
detto tra noi il ragazzo misterioso non ha visto il livido
perchè era buio e comunque sia mi fanno piacere le tue
supposizioni, diciamo che in questo capitolo non ti svelerò
ciò che vuoi...ma qualcosina si potrebbe iniziare a capire sul
passato di Sam! ^_^ KISS
MISSINBLACK:Mi
dispiace confessartelo, ma il bacio ancora non c'è...ma ci
sarà...^_^ (accidenti parlo troppo!!) comunque il jonas che
parlava con Taylor era Nick e non il povero Joe che non s'immischia
più in queste faccende! Comunque sia non vedo l'ora di sapere
che ne pensi di questo capitolo!! KISS
STELLALILLY:Sul
serio? Insomma se non ci capisci niente non credo di essere così
brava...anche se in effetti i misteri a questo punto sono un po
troppi...^_^...bhe qui si potrebbe intuire qualcosa sul segreto di
Sam...che ne pensi di questo capitolo? KISS
SARETTAJB:Bhe
sul fatto che joe sia buono concordo con te, infatti lui non c'entra
niente, era Nick che parlava con taylor... ed è Taylor che sta
creando questa grande confusione. Per ora in questo capitolo (forse
meno teso e più rilassato degli altri) si intuisce qualcosa...te
che ne pensi? KISS
BENNYY:Ciao
straconfusa...mi dispiace torturarvi con tutti questi misteri, ma
è la storia che me lo impone (oddio, detto così sembra
che la storia comandi su di me...^_^) forse qui si può
molto lontanamente intuire qualcosa, ma almeno questo è un
capitolo tranquillo e meno teso in cui vedremo la relazione
Nick/Sam...tu che ne pensi? Sono curiosissima di vedere come
risponderai alle domande alla fine del capitolo...grazie ancora per i
complimenti!!KISS
Salve
a tutti! Ed eccomi qui in partenza! Premetto che questo capitolo non
è questa bellezza e che ho fatto di meglio, ma potrete forse
intuire il passato di Sam...naturalmente non è questo il momento
della "rivelazione" ma ci va molto vicino...inoltre se avessi avuto
più tempo credo che avrei riscritto la parte finale che non mi
piace molto, ma così è andata!!
CHIARIMENTO:
KEVIN E JOE SONO CAMBIATI E QUINDI L'UNICO AD AVERE ATTIVITà
LOSCHE E' NICK...QUINDI IL JONAS CHE STAVA PARLANDO CON TAYLOR E'
LUI...Joe ha intuito quello che sta succedendo ma non può fare
nulla contro Taylor.
Come entrai in casa, un odore delicato
di muffin mi avvolse.
Chiusi gli occhi e inspirai
profondamente mentre appoggiavo lo zaino accanto al divano.
"Mamma?"
Sentii un rumore di uno sportello che
si chiudeva, poi una cascata di capelli chiari spuntò dalla cucina.
"Bentornata!"
Io le diedi un bacio sulla guancia
mentre mi levavo la giacca.
"Hai fatto i muffin??"
"Si"
Io corsi in cucina afferrandone uno,
poi mi ricordai che in teoria lei in quel momento non sarebbe dovuta
essere a casa.
"...ma non dovevi essere a
lavoro?"
Io mi appoggiai al tavolo mentre lei
dava uno sguardo fugace all'orologio che teneva al polso.
"Già, avevo la pausa di un'ora e
sono tornata a casa a fare un po di muffin, però ora mi tocca
tornare e non so, forse tornerò stanotte tardi...com'è andata
oggi?"
"Tutto bene..."
"Hai da studiare per domani o ti
vedi con le tue amiche?"
Io inclinai il capo.
"Veramente devo studiare perchè
ho un compito in classe...e mi viene a dare una mano Nick"
Io mi morsi in labbro mentre notai il
suo sorrisetto sospettoso che le si allargava sul volto.
"Mamma non ti preoccupare, non mi
piace..."
Mi rigirai il muffin tra le mani mentre
cercavo di interpretare la sua rezione.
"Oh!Certo che non ti piace..."
Io sospirai, meno male, finalmente
l'aveva capito.
"...tu ne sei innamorata"
Allargai gli occhi e mi andò di
traverso un pezzo di squisito muffin alla cioccolata.
"Ma che cosa dici?!?"
"Bhe a te lui piace, ne sono
sicura, l'ho notato dal modo in cui lo guardavi..."
Io scotei la testa, mia madre era
davvero una persona troppo fantasiosa.
"Si, si, certo...come no..."
Lei afferrò un dolce e lo avvolse in
un panno.
"Bhe ora devo andare, ma poi
voglio sapere com'è andata"
Io rassegnata annuii e lei mi diede un
bacio sulla fronte.
Osservai la sua macchina lasciare il
parcheggio davanti a casa e in quell'istante notai la figura di
Nicholas che camminava in fondo alla via.
Presi lo zaino e lo portai in salotto,
tirando fuori i libri di matematica, poi dopo aver sentito il
campanello suonare, andai alla porta e l'aprii.
Per un momento rimasi impalata ad
osservarlo mentre sorrideva : lì, fuori dalla mia porta.
I capelli ricci tutti scompigliati, i
jeans stretti e la maglia aderente grigia che spuntava da sotto la
giacca nera di pelle.
Il sorriso lieve, leggermente accennato
sul volto.
"Allora?" chiese lui mentre i
miei occhi non riuscivano a staccarsi dal suo volto.
"...oh...ehm, vieni, entra"
così mi girai per farlo passare mentre inevitabilmente arrossivo.
Nascosi il viso facendomi scivolare il
ciuffo castano sul viso.
"Ehm...vado a prendere i muffin in
cucina, tu accomodati pure...." dissi neanche voltandomi per
impedire che vedesse le mie guance paonazze.
Così corsi in cucina e mi appoggiai al
muro...respira, inspira...ma perchè ero arrossita?
Feci un respiro profondo, poi afferrai
il vassoio con i muffin e mi diressi in salotto, dove li appoggiai
sul basso tavolino in legno davanti al divano.
Mi girai.
Ma lui dov'era?
Mi voltai osservando in torno a me, ma
lui non era lì, poi con qualche passo incerto andai nel corridoio
che portava dall'ingresso alla cucina.
Mah...sembrava scomparso...
Mi girai all'indietro sentendo un
rumore...
Andai a sbattere contro qualcosa di
duro e barcollai all'indietro prima che qualcuno mi afferrasse il
braccio, sostenendomi.
"Tutto bene?"
Sbattei gli occhi cercando di capire
contro cosa ero andata a sbattere....contro Nick.
"Bhe...non ti trovavo, così sono
venuta a cercarti..." mi bloccai quando mi accorsi che il suo
braccio era avvolto intorno alla mia schiena e che il suo volto era a
un soffio dal mio.
"Comunque tu hai davvero poco
senso dell'equilibrio" poi mentre i suoi occhi color nocciola
sembravano non voler abbandonare i miei, mi aiutò a rialzarmi.
Appena toccai terra mi passai una mano
tra i capelli cercando di ricompormi, poi mi diressi in salotto.
"Ok, qui ci sono dei muffin se ti
vanno"
Lui si sedette sul divano, poi afferrò
quello con le gocce di marmellata e ne diede un morso.
"Buono"
Io annuii mentre sistemavo i libri sul
tavolino.
"Li ha fatti mia madre"
"E' davvero brava" diede un
altro morso mentre io prendevo il diario guardando cosa avevo da
ripassare per il compito.
"Da dove partiamo?" chiese
lui, scivolando di sotto dal divano e appoggiando i gomiti sul
tavolo, accanto a me.
"...mhm...nel compito ci sono le
disequazioni di primo grado, le equazioni fratte e non, di secondo
grado e i sistemi..."
"E cos'è che ti riesce peggio?"
Io mi morsi il labbro passando un dito
sul bordo del diario.
"Veramente...direi...le equazioni,
i sitemi e...le disequazioni..."
Lui rise.
"Cioè tutto?"
Io mi voltai a guardarlo alzando le
spalle.
"...più o meno..."
Lui sospirò poi mi prese il libro di
mano.
"Va bene, allora iniziamo dalle
equazioni di primo grado"
Così il tempo iniziò a passare,
l'imbarazzo iniziale sparì, le mie domande e incertezze sulla
matematica erano più che evidenti e lui con tutta pazienza mi
spiegava ogni singolo dettaglio e scoprii così che era molto più
bravo di quello che credevo.
Strano...non l'avrei mai detto che
potesse essere bravo a scuola, eppure da quando ero la sua vicina di
banco non mi era parso che seguisse le lezioni, anzi, sembrava
totalmente assente con la testa durante le ore di scuola!
Le lancette dell'orologio giravano
veloci e le mie lacune sulla matematica svanivano lentamente.
Ma più io iniziavo a capire e
rilassarmi della presenza di Nick, più lui ridacchiava e mi faceva
domande non inerenti alla scuola, portandomi a parlare di tutt'altro.
"E quindi hai finito per
rovesciarti l'esperimento a dosso?"
Io alzai gli occhi al cielo con il
gomito appoggiato al tavolo e la testa sorretta dalla mia mano,
rivolta verso Nicholas.
"Già...e la professoressa aveva
appena detto di fare attenzione che se riuscivamo a farla bene, era
molto corrosiva..."
Lui ridacchiò appoggiato con la
schiena al divano e il volto nella mia direzione.
"...ed era corrosiva la vostra?"
Io mi passai i capelli dietro
l'orecchio.
"Per fortuna no, avevamo sbagliato
la dose degli ingredienti e quindi non mi è successo nulla, però è
stato un vero disastro, era tutto appiccicoso"
Lui sorrise ancora sporgendosi in
avanti mentre continuava a guardarmi.
"Quindi non è che ora sei
disattenta, insomma, sei sempre stata un impiastro..."
Io incrociai le braccia fintamente
arrabbiata.
"Cos'è Jonas, stai cercando di
fare il simpatico?"
Lui si avvicinò con il volto serio.
"Perchè, mi sta riuscendo?"
Io ridacchiai e lo allontanai da me con
una mano mentre sentivamo l'orologio di cucina rintoccare, scandendo
le otto.
"Però, si è fatto tardi, è da
quattro ore che stiamo studiando!"
Lui annuì.
"Già, sei davvero una schiappa a
matematica"
"Smettila Jonas che sennò ti
chiudo al ghiaccio fuori di casa!"
Lui tirò su le mani in segno di
arresa.
"Va bene, però dovremmo fare una
pausa..."
"...ma se non abbiamo fatto altro
che parlare fin'ora!"
"Bhe, però prima abbiamo
ripassato tutto per il compito, no?"
Io annui.
"Che ne dici di ordinare una
pizza?" propose mentre io sorridevo...amavo la pizza!
"Certo!...ma non ho idea di dove
si potrebbero prendere"
Lui tirò fuori il cellulare.
"Ci penso io"
Poi si alzò avvicinandosi alla
finestra.
Dopo qualche minuto si voltò verso di
me scostando il cellulare dall'orecchio.
"Che pizza vuoi?"
Io ci pensai un momento.
"Con il prosciutto crudo"
Lui mi dette un'occhiataccia divertito
poi continuò a chiaccherare.
"...si una con il prosciutto crudo
e una con l'ananas...si...e l'indirizzo è via White Garden numero
15
...ok...va bene, grazie"
Riagganciò e si voltò verso di me,
tornando a sedere alla mia sinistra.
"Arriveranno tra circa un quarto
d'ora"
Io chiusi il libro mettendoci una
matita in mezzo per non perdere il segno.
"Ma tua mamma dov'è?"
"A lavorare. E' stata con me
questi due giorni e quindi ha dovuto recuparare il tempo perso e
rimarrà anche per il turno di notte, però non so a che ore tornerà"
Lui incrociò le gambe appoggiandosi al
divano.
"Ma non ti scoccia il fatto che
spesso sia fuori e ti lasci a casa da sola?"
Io inclinai il capo, certo che mi
pesava!
"Si, però non posso farci niente,
quando è a casa stò con lei cercando di sfruttare il tempo che
passiamo insieme"
Lui annui in silenzio perso in pensieri
a me sconosciuti.
Poco dopo Nick andò alla porta e prese
le pizze pagando lui, nonostante io avessi nsistinto nel voler pagare
anche la mia parte.
Io andai in cucina a prendere una
bottiglia di coca-cola e due bicchieri.
XXXXXX
"Ma hai già quasi finito la tua
pizza!"
Lui ridacchiò.
"Bhe, non sono lento come te"
"Ma finiscila!"
Lo spintonai leggermente mentre lui
afferrò un mio pezzo di pizza.
"Ehi è mia!"
Io tentai di riprendergliela, ma finii
solo per fare cadere il prosciutto e spargermi il pomodoro sulla
faccia.
Lui iniziò a ridacchiare sommessamente
mentre io tentavo di pulirmi la faccia con un fazzolettino.
Credetti di aver pulito tutto, ma lui
continuava a guardarmi e a ridacchiare.
"Cos'hai da ridere?"
Lui tentò di tornare serio
mordicchiandosi il labbro, poi prese il suo pezzo di scottex e si
mise in ginocchio avvicinandomisi.
Si chinò su di me, che stavo a sedere
e con una mano mi afferrò il mento, mentre con l'altra mi puliva tra
la bocca e la guancia, delicatamente.
La sua pelle a contatto con la mia mi
fece vibrare e una stretta allo stomaco mi immobilizzò, ma non era
una stretta di paura perchè lui era un killer ed era con me da solo
in casa mia, bensì era una stretta dolce e piacevole, come se avessi
le farfalle nello stomaco.
I suoi occhi concentrati mi incantarono
e io rimasi a fissare il color caffè che gli illuminava e che gli
faceva sembrare scuri e misteriosi, ma in quel momento erano
illuminati da una sfumatura di dolcezza che non avevo mai notato.
Rimasi immobile fino a quando lui non
si staccò e mi lasciò andare il volto, tornando a sedersi al suo
posto.
"Adesso va meglio"
Io annui lievemente passandomi una mano
imbarazzata tra i capelli.
"Grazie..." sussurrai.
"Figurati"
Presi un altro pezzo di pizza e lo
addentai cercando di rompere il silenzio, lui fece lo stesso con la
fetta che mi aveva fregato.
"Bhe, spiegami una cosa, ma non
hai mai studiato matematica?"
Io ingoiai il boccone prima di
rispondere.
"Diciamo che non ci ho mai capito niente e quindi
ho deciso di studiare sempre meno"
Lui continuò a mangiare, poi io mi
raddrizzai osservandolo.
"Spiegami perchè ti sei offerto
per darmi una mano, insomma, non credo che sia stata una cosa
divertente fare il tutor..."
"Bhe, sei la mia compagna di banco
e mi sembrava in mio dovere" poi lui ridacchiò e io feci lo
stesso.
"Va bene, e la vera ragione?"
Lui bevve un sorso dal bicchiere poi mi
osservò per un lungo istante.
"Stare con te è più facile che
con tutti gli altri...mi sento a mio agio e sento che mi guardi come
se fossi uno normale. Di solito tutti mi guardano come se avessero
paura di me e mi evitano per colpa di quello che si dice su di
me...insomma, è da tanto che non mi sentivo così...normale."
Io rimasi un momento incantata a
guardare la sua testa che si chinava in avanti.
Non avrei mai creduto che mi dicesse
una cosa del genere, lo capivo, e mi dispiaceva per lui.
A volte la gente ha degli atteggiamenti
sbagliati che finiscono per ferirti senza che tu te ne renda conto e
la sua improvvisa schiettezza era stata imprevista e mi aveva
lasciata leggermente intontita.
Vederlo in quel momento così fragile e
in un certo senso senza maschera mi fece venir voglia di
abbracciarlo.
Gli strinsi la mano e lui alzò il capo
guardandomi negli occhi.
Poi dopo qualche secondo mi mordicchiai
il labbro.
"...v-vado a prendere una
bottiglia d'acqua che quella della coca-cola è finita..."
Mi alzai e afferrai la bibita vuota e
camminai fino alla cucina.
Aprii il frigo e presi quell'altra
tornando in dietro.
L'appoggiai sul tavolino, ma lui non
era più a sedere, era in piedi vicino alla finestra a guardare
qualcosa sopra la mensola.
Io mi avvicinai alle sue spalle mentre
lui ridacchiava.
"Da piccola avevi un cesto di
capelli..." continuò a ridacchiare mentre io facevo segno di no
con la testa.
Poi si voltò verso di me con aria
circospetta.
"Perchè ci sono solo foto tue e
di tua mamma?...tuo padre non c'è mai..."
Il ricordo del suo volto mi colpì come
una furia e rippe quell'istante di serenità che avevamo creato.
"...lui..."
Arretrai e sentii tutti i ricordi
tornarmi alla mente, confusi, veloci, potenti.
No...non ce la fecevo, non ora...mi
tornò in mente la partenza, il mio cellulare e le sue chiamate
continue...il dolore e la promessa che avevo fatto a me stessa.
Il pianto di mia madre in piena notte,
soffocato, per cercare di non svegliarmi, le sue occhiate piene di
incoraggiamento.
"Sam?" vedevo lo sguardo di
Nick farsi serio e allarmato mentre i pensieri si impadronivano di
me, senza controllo...Quando mi aveva detto la verità, quando mia
aveva stretto tra le sue braccia, quando mi ero promessa che non
avrei pianto, che sarei andata avanti senza pensarci.
Avevo spalancato gli occhi, poi chiusi
stretti, avevo impedito alle lacrime di uscire, avevo sorriso a mia
madre, l'avevo aiutata, sostenuta, mentre continuavo a tenermi dentro
la verità, il peso di ciò che era successo e il mio silenzio.
"Sam, stai bene?" la voce di
Nick seriamente preoccupata...
"...si...io..."
Non l'avevo mai detto a nessuno e non
ce la facevo più.
Chiusi gli occhi mentre la mente mi si
offuscava di tanti pensieri, ricordi...il volto di mio padre.
L'ultima volta che l'avevo visto: non
negava, stava zitto e teneva lo sguardo basso.
Quello che aveva fatto a mia madre,
tutte le bugie che aveva detto...su tutto...su i suoi viaggi...sul
suo lavoro...
Barcollai all'indietro mentre sentivo
un dolore lancinante al petto e portavo una mano a stringermi la
maglia...cercai di aggrapparmi al divano, tentai di respirare
regolarmente, ma sentivo un groppo in gola e tremavo, sentii il volto
caldo e le gambe molli mentre le orecchie mi fischiavano.
Il peso era diventato troppo
insopportabile, non ce la facevo.
Aprii gli occhi ma vidi tutto appannato
e capii che le lacrime, quelle che tanto avevo represso, stavano per
sovrastarmi.
"Scusa...i-io..."
Mi voltai velocemente iniziai a correre
verso il bagno.
Volevo scappare dalla vista di Nick, ma
lui mi afferrò il braccio.
Mi fece voltare e cercò il mio
sguardo, ma io non volevo che mi vedesse così.
"Sam?...ma che succede?"
La sua presa si fece più forte
tentando di avvicinarmi a se, ma io non volevo.
"...niente, ti prego, vattene..."
Con uno strattone mi strinse tra le sue
braccia mentre tentava di dirmi qualcosa per farmi calmare, ma no, io
non volevo...misi le mani contro il suo petto e tentai di
allontanarlo,poi iniziai a tiragli i pugni per mandarlo via, mentre
lacrime calde iniziavano a rigarmi il viso...
In quel momento capii che il ricordo mi
aveva sovrastato e tra singhiozzi strozzati cedetti, facendomi
finalmente avvolgere dalle braccia rassicuranti di Nicholas.
Io tremavo, le lacrime mi rigavano il
volto e i singhiozzi mi facevano sobbalzare.
Lui mi strinse sempre di più, appoggiò
una mano sulla mia testa e iniziò ad accarezzarmi mentre mi
sussurrava all'orecchio parole per farmi tranquillizzarmi, mi diceva
che andava tutto bene, che tutto era passato.
Scivolammo a terra, accanto el divano e
lui si appoggiò con la schiena al divano mentre io mi stringevo al
suo petto e tentavo con tutta me stessa di fermare quel fiume di
ricordi che mi stava invadendo, facendomi dire frasi spezzate.
"Lui...è tutta colpa sua..."
un sighiozzo mi fece interruppere e un groppo in gola mi faceva
tremare.
"Mia mamma piangeva...l'ho
sentita...di notte...lei non voleva che io sentissi..."
"Stai tranquilla, passerà
tutto"tentò lui.
"No, lui non sa dove
siamo...lui...l-lui ci ha mentito...quello che faceva..."
Nick mi strinse ancora di più a se
mentre sentivo le sue mani calde scivolarmi sul volto per mandare via
le lacrime.
"Ma...è-è...è stato lui...lui
le ha uccise, era il suo lavoro...ha tradito mamma con tutte loro...e
poi..."
No, non ce la facevo ad andare avanti.
"Non ti preoccupare, non devi
dirmelo per forza, lascia perdere, ora stai bene, state bene e non
devi più pensare a lui. A scoltami Sam...hai capito?"
Io annui lentamente mentre tiravo su
con il naso e le ultime lacrime mi scendevano silenziose fino al
mento.
Nick mi appoggiò il pollice sulla
guancia e strinse la mia testa contro il suo petto mentre continuavo
a dire frasi senza senso, a singhiozzare e a stringere la sua maglia.
La sua voce si intrufolò nelle mie
parole, nei miei pensieri e asciugò le mie lacrime.
Sentii un tepore caldo avvolgermi e mi
accorsi che mi aveva avvolta con una coperta, la sua voce mi
sussurava all'orecchio e non mi lasciava un attimo sola.
Fino a quando sentii la testa pesante e
i pensieri appannarsi, scomparendo e lentamente sprofondai in un
dolce e buio sonno.
Le accarezzai un'altra volta i capelli
e le spostai un ciuffo dalla fronte, liberandole gli occhi chiusi e
il volto rosso.
La sua testa era appoggiata al mio
petto e da poco aveva smesso di farfugliare frasi sconnesse.
Qualcosa mi scuoteva dentro e un dolore
non per me, ma per lei, mi dava un senso di freddo e me la faceva
stringere.
La osservai mentre con la bocca
semi-aperta dormiva appoggiata a me.
Il volto era ancora rigato da lacrime
di sofferenza che mi avevano scosso.
Adesso era lì, indifesa, fragile,
sola...sarebbe stato il momento giusto...perfetto...
Con una mano scivolai sotto la mia
maglia sentendo la lama fredda nascosta nella taschina interna.
L'afferrai.
Iniziai a estrarla quando lei si mosse
appena e pronunciò una parola nel sonno.
"...grazie..."
Lieve, sussurrata, solo una parola, ma
mi aveva immobilizzato.
Guardai i suoi lineamenti fini, le
guance piene e il mento appuntito, le accarezzai la schiena e le
strinsi la mano chiusa sulla mia maglia.
Aveva bisogno di me.
Non potevo...non ce la facevo...
Qualcosa dentro di me si stava
ribellando, sentivo una stretta piacevole che mi faceva provare una
tenerezza infinita.
Sentivo il suo minuto corpo sppoggiato
al mio e vedevo come era fragile, piccola, la sua allegria innocente
mi aveva stregato, e avevo scoperto che dietro la sua facciata c'era
ben altro.
La sofferenza che l'aveva colta poco
prima mi aveva spaventato, avevo sentito un bisogno disperato di
proteggerla di riuscire a starle vicino, di mandarle via i ricordi
che la stavano assalendo.
Più guardavo il suo volto finalmente
asciutto e il suo corpo inerme e non scosso da continui singhiozzi e
più provavo un sentimento di disagio, avrei voluto strarle vicino
per salvarla, per proteggerla, per impedire che qualsiasi altra cosa
brutta le potesse succedere.
Volevo proteggerla dai suoi ricordi e
dal padre stesso, dal male che il padre le aveva fatto e che la
tormentava.
Allentai la presa sulla lama e la
lasciai ricadere all'interno della taschina.
Non avevo capito quale era il tormento
del padre e ciò che lui gli aveva fatto veramente, ma non me l'ero
sentita di chiederglielo, non dopo lo sfogo che aveva avuto...
Le sfiorai la guancia con il palmo
della mano e le strinsi la coperta ancora di più in torno.
Poi le passai una mano sotto le
ginocchia e con un'altra le strinsi le spalle e alzandomi mi strinsi
il suo corpo al petto.
Andai alle scale e le salii fino ad
arrivare davanti a camera sua.
Inginocchiandomi l'appoggiai sul
piumino e poi le risitemai sopra la coperta scostandogli i capelli
dal volto.
Scesi mettendo a posto i cartoni delle
pizze e la bottiglia, poi presi i libri e li rimisi nella cartella
azzurra e salii nuovamente le scale appoggiandole lo zaino ai piedi
del letto, poi con una stretta allo stomaco nel vedere il suo fragile
corpo, mi chinai e la baciai sulla fronte.
Poi dopo aver sentito la madre
rientrare dal lavoro, mi alzai dal letto su cui mi ero disteso
accanto a lei per starle vicino e afferrai la giacca.
Mi voltai un'ultima volta a guardarle
il volto fnalmente disteso e sanza lacrime e mi avvicinai al letto.
Le rimboccai le coperte.
Rimasi immobile un altro minuto a
guardarla, poi mi diressi verso la finestra.
No, non avrebbe più sofferto.
Non potevo continuare.
Per la prima volta capii che ciò che
facevo era sbagliato e che il motivo per cui dovevo smettere, il
motivo per non essere più un assassino era proprio davanti a me.
Mi girai e saltai nella notte fredda
guardando la luna, una nuova e rassicurante luna mentre una nuova
certezza nasceva dentro di me...
DOMANDE
1) che ne pensate di questi nuovi momenti insieme in cui Nick finalmente non ha più l'aria da killer famelico??
2) Avete forse capito o intuito o potete azzardare un'ipotesi su quale è il passato di Sam e il suo segreto?
3) Qual'è il capitolo e il momento che preferite dall'inizio della storia??
PS:
SE AVETE DUE MINUTI POTETE PASSARE DA QUESTO LINK...è IL MIO
PRIMO VIDEO POSTATO SU YOUTUBE DOVE C'è NICK E ANCHE SELENA...MI
DISPIACE PER COLORO A CUI NON PIACE, MA MI PIACEREBBE SE VOI LO
GUARDASTE, MI FAREBBE UN ENORME PIACERE!
http://www.youtube.com/watch?v=idJUWM6kJZ8
...GRAZIE INFINITE!!
VI RINGRAZIO TANTISSIMISSIMO...ALLA PROSSIMA TRA 2 SETTIMANE...^_^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Il segreto del padre... ***
JONAS
Ragazze!!!Sono
tornata!!!Vi chiedo scusa per il mio mega e non giustificato ritardo
con cui posto, ma dopo essere tornata dalla Germania (approposito
fantastica gita) sono stata riempita di compiti, interrogazioni, poi
sono stata male, poi mio babbo mi aveva fatto ripartire il computer
perchè in tilt e infine mi si era cancellato il programma per
postare...un incubo! Ma vi comunico che ho scritto già 15 pagine
e le metto tutte insieme in questo capitolo e troverete qualche dubbio
svelato...come il passato di Sam!!! ^_^ ho paura di sapere che ne
pensate, magari non vi piace...spero non vi abbia annoiate troppo!!
domande in fondo...KISS :-D
MILEYXXX:Ciao!
Bhe grazie per aver recensito...mi fa davvero molto piacere!!Sono
contenta che ti piaccia e però come hai detto te per capirci
qualcosa ci vorrà davvero un po di tempo...forse non così
tanto però, siamo quasi alla fine!! KISS
MARY__TIGRO:Grazie
per aver guardato il mio video!! Giuro, ne sono felicissima e non ti
preoccupare per non aver recensito per un po, guarda io con che ritardo
posto...grazie mille!!KISS
MOONLIGHT___xX:Grazie
per aver guardato il video e recensito...grazie un sacco!! Spero che tu
continui a leggere e recensire, mi fa davvero piacere!KISS :-)
KATIYA:Che
veneranda età hai? Se posso chiedere, è che sono solo
curiosa, però ti ringrazio davvero un sacco del fatto che ti
piaccia la storia, insomma ne sono felicissima!!E sono contenta del
fatto che la mia storia sia per te quasi come un "eccezione"...grazie
mille! KISS :-)
MAGGIE__LULLABY:Anche
tu hai guardato il video? Non ci posso credere, è semplicemente
fantastico e ne sono...wow, amo fare i video e quello credo che non mi
sia venuto così male!...Grazie tanto e ti aspetto al prossimo
capitolo! kiss ;-)
STELLALILLY:Unica?...giurami
che non lo dici solo per farmi piacere...insomma grazie, non so davvero
che dirti. Come ho detto l'ispirazione e la storia base derivano tutti
da altri video in inglese messi a serie su youtube, ma il trascriverli
e modificarli è stato una faticaccia e sapere che piacciono...da
davvero soddisfazione!! GRAZIE kiss :-)
BENNYY:Salve
mia straconfusa!!Perdonami tantissimo per il ritardo...please non
uccidermi...^_^ Però in compenso in questo enorme capitolo
(già perchè su word mi venivano 15 pagine...o.O!)
scoprirai il passato di Sam!!!Oddio l'ho detto e ho paura delle vostre
rezazioni...fammi sapere please che sono in super ansia...!!KISS :-)
ADA12:Ciao!!Gurda
un po che capitolino dopo la mia lunga assenza...ecco un po di dubbi in
più svelati! Decisamente un poco meno confusa ora? Spero che tu
mi dirai che ne pensi perchè ho davvero paura di ciò che
penserete voi...KISS :-)
Chiusi l'armadietto con un tonfo e
continuai ad ascoltare Alice che parlava senza sosta.
Dopo che le avevo detto che era andato
tutto bene la sera prima con Nick, lei aveva iniziato a parlare sui
suoi strani rigiri su chi davvero fosse Nick.
Io non l'ascoltavo...
Pensavo.
La sera prima mi ero ritrovata nel mio
letto non sapendo come, senza contare che mi ricordavo benissimo di
aver avuto un momento di crisi mentre ero con Nick e, non ne ero
sicura, ma mi ricordavo di avergli raccontato qualcosa su mio padre.
Per la prima volta sentivo la mia
solita stretta allo stomaco allentarsi e mi chiesi se fosse davvero
quella la soluzione dei miei problemi e se il solo modo per allentare
il fardello che mi pesava tanto non fosse raccontarlo a qualcuno.
Mia madre mi aveva chiesto di non dirlo
a nessuno, perchè secondo lei non ero pronta, ma forse così stavo
solo facendo peggio.
"Ma mi ascolti??"
Io sobbalzai nel trovarmi la faccia
torva di Alice che mi guardava fissa.
"Scusa...ero sovrappensiero..."
tentai di scusarmi sospirando.
"Me ne ero accorta, comunque è
suonata la campanella, ci vediamo dopo!"
"A dopo!"
Così rimasi un attimo imbambolata a
seguire la linea bianca del suo giubbotto che si mescolava tra le
sagome degli altri ragazzi, poi mi voltai e entrai in classe
trovandomi di fronte al subbuglio generale della classe...
...compito!
Mi sistemai a sedere e tirai fuori il
foglio a protocollo mentre ripassavo mentalmente tutte le formule che
aveva studiato il giorno precedente.
La professoressa entrò e con un saltò
Nick si sedette al mio fianco.
"Ciao..." sussurrai, ma lui
non mi rispose, sembrava distratto da altri pensieri, così io mi
voltai e osservai il volto paffuto della professoressa che si
avvicinava per darci i fogli.
Dopo aver fatto il giro della classe
tornò alla cattedra e con un sorriso compiaciuto ci guardò tutti.
"Potete iniziare. Buon compito!"
A quel punto sentii una voce
sussurrarmi all'orecchio.
"Auguri per il compito"
Voltandomi mi trovai ad un soffio dal
volto di Nick e di ricambio feci segno di si con la testa.
"Auguri anche a te"
Sentii le parole di incoraggiamento di
Nick durante tutta la durata del compito: equazioni, disequazioni e
le sue parole che mi facevano concentrare e fare tutti gli esercizi
prima del suono della campanella.
Pensavo al fatto che era il primo
compito di matematica che avessi mai finito in vita mia.
Sorrisi.
Sentivo che era andato bene.
Ginger, la mia compagna di classe si
avvicinò a me mentre ero nel corridoio e mi fermò.
"Com'è andato il compito?"
"Non male, a te?"
"Me la sono cavata...forse però
devo prendere anch'io lezioni dal Jonas..." io mi bloccai
squadrando i suoi occhi azzurri che sembravano ammiccarmi per qualche
ragione di cui non sapevo assolutamente niente.
Che cosa voleva dire con quella frase?
Ma il suo sguardo non mi mollava un
istante.
"Che c'è?"
Lei si torse le mani imbarazzata, la
conoscevo, era una ragazza timida e sorridente con tutti ed era
difficile trovarla a spettegolare di affari degli altri, eppure in
quel momento sembrava che si stesse facendo i miei di affari.
"Niente, è che...ieri Maria ti
aveva sentito parlare con la professoressa a proposito di alcune
ripetizioni e ha detto che Nick si è offerto di venire a darti una
mano...insomma, è vero?"
Io feci un passo in dietro mentre
capivo che ogni cosa che riguardasse il Jonas era sempre al centro
dei pettegolezzi, soprattutto se questo comprendeva anche l'ultima
arrivata...chissà come avrebbero reagito se avessero saputo tutto
ciò che mi era successo con Nicholas.
"Si, è venuto a darmi una mano ed
è stato molto gentile" risposi con una punta di acidità
alzando un sopracciglio. Volevo proteggere Nick da tutte quelle voci
che giravano sul suo conto senza che lui ne sapesse nulla.
"Ok, sai, insomma quello che si
dice di lui, qui..."
"Si lo so, ma è andato tutto
bene"
Con questo le voltai la schiena e me ne
andai.
Sentivo il suo sguardo sulla mia
schiena e sapevo che le avevo risposto male e mi dispiaceva, ma non
mi piaceva il modo in cui parlavano di lui.
"Sam!"
Mi voltai trovandomi davanti ad Alice.
"Che succede?...hai una faccia..."
Io mi passai velocemente una mano tra i
capelli sorridendo forzatamente.
"Niente"
"Bhe, Joe non c'è oggi ed Emily è
fuori a chiamarlo con il cellulare...mi sembra un po troppo
preoccupata, non so se è successo qualcosa..." la sua fronte
era solcata da una ruga che mi faceva capire che anche lei ne era
preoccupata.
"Vedrai che non sarà nulla. Poi
hai trovato la maschera per il vestito?"
Lei si illuminò.
"Si! E pensare che il ballo è
sabato, tra due giorni!!"
Io sorrisi.
Anche io ne ero emozionata perchè
finalmente avrei scoperto chi fosse davvero il mio Ragazzo
Misterioso, me lo sentivo.
"A quanto vedo non sono l'unica ad
aspettare quel giorno eh..." lei rise mentre mi passava un
braccio sulle spalle.
Io feci segno di no con la testa.
"che ne dici domani sera di fare
un pigiama party da me, prima del grande evento di sabato?"
Lei sorrise scuotendo la testa
elettrizzata.
"Assolutamente si, sentiamo Emily
e poi ci organizziamo!"
Così iniziammo ad architettare tutto,
dall'orario a cosa avremmo fatto.
Emily ne era entusiasta quanto noi,
senza contare che quel giorno sarei stata da sola perchè mia madre
sarebbe stata a lavorare fino a sabato a pranzo e quello era un modo
per non stare da sola.
Feci la strada di ritorno con entrambe
le mie amiche e ci fermammo anche dal pasticcere a prendere un pasta
per uno: una bomba calorica che ci tirava ancora più su di umore.
Pensare che con loro riuscivo a ridere
così semplicemente era una delle cose più belle.
I momenti passati con loro mi facevano
dimenticare tutti i miei infiniti pensieri e di questo gliene ero
davvero grata!
"Va bene! A domani!" le
salutai entrando in casa dove avevo deciso di mettere un po a posto e
poi di farmi un bel bagno caldo, infine avrei finito di aprire anche
gli ultimi scatoloni che avevo nascosto sotto il letto per la
pigrizia di scartare e poi, finalmente, sarei andata un po a letto.
Andai in cucina e mi presi un bicchiere
con il latte e un vassoio di biscotti alla marmellata di albicocche,
poi salii i gradini delle scale cercando di non rovesciare
nulla...per fortuna arrivai in camera sana e salva senza aver
rovesciato nulla e mi sedetti sul tappeto.
Accessi un po di musica dal computer,
una canzone carina che si chiamava Gypsy e che mi aveva consigliato
Alice, era di Shakira ed era bellina.
Alzai il volume e chiusi gli occhi due
minuti muovendomi a ritmo di musica, poi sorrisi e mi andai a sedere
per terra, presi un biscotto in bocca e da sotto il letto tirai fuori
uno scatolone.
Vi soffiai sopra e una nuvola di
polvere mi fece tossire facendomi andare di traverso il biscotto,
così bevvi un sorso di latte.
Lessi cosa c'era scritto su un
foglietto attaccato con lo scoch: Foto, Album e Oggetti Sam.
Diedi uno strattone e aprii il cartone
infilandoci dentro una mano.
Era un poster dove sopra ci erano
attaccate le foto mie dell'asilo, delle elementari, delle medie.
Rimasi un momento imbambolata a
fissarle, poi scoppiai a ridere ricordandomi di quei tempi.
In una immagine facevo la linguaccia ai
miei due migliori amici mentre loro ricambiavano.
"Ahah!!" mi piegai in due
dalle risate e decisi di prendere qualcos'altro da quello scatolone
che sembrava racchiudere gran parte dei miei ricordi.
"Ma dai!.." stropicciai la
copertina blu che mi ricordavo essere la mia preferita quando avevo
all'incirca tre anni.
Sorrisi mentre mi ricordavo tutte le
innumerevoli foto in cui non mi volevo staccare da lei neanche per
farmi fotografare.
Infilai la mano ancora più dentro e
trovai un cd con scritto Sam da piccola! T i voglio bene Vivi!
"Nonna..."
sospirai serena mentre ricordavo i lineamenti meditteranei e la
parlata schietta e gioviale di mia nonna, solo lei mi chiamava con il
mio secondo nome: Vivi.
Le volevo un bene!
La mamma l'aveva
chiamata la settimana prima e quando me l'aveva passata al telefono,
l'avevo sentita scoppiare di felicità.
Quell'estate
saremmo andate da lei in Italia e la cosa mi faceva davvero piacere,
poi il mare e il caldo mi erano sempre piaciuti!
Sorrisi e infilai
nuovamente la mano dentro lo scatolone.
Andai avanti così
per un'altra oretta mentre tiravo fuori oggetti, foto, diari,
portachiavi, cd, lettere e ricordidi un tempo che mi pareva risalire
a secoli prima, eppure ne ero contenta e mi sentivo tranquilla.
Poi ripiegai i due
scatoloni vuoti e presi il terzo mentre un'altra canzone rimbombava
nella camera e l'aria spensierata che si era creata mi invadeva.
La canzone che
risuonava era più triste e quasi nostalgica con una punta di
amarezza e stavo quasi per cambiarla quando mi accorsi di iò che si
trovava all'interno del terzo scatolone...
"Papà..."
Una stretta allo
stomaco mi immobilizzò.
Era una foto di
quando avevo circa sette anni, eravamo in un giardono e c'erano tutti
e due i miei genitori che mi stringevano forte e sorridenti mi davano
i baci ognuno su una guancia.
Vidi il volto di
mia madre sereno e riposato, i suoi lineamenti più giovani ancora
spensierati e lo sguardo pieno d'amore che lanciava a mio padre mi
fece sentire gli occhi umidi.
Erano i tempi in
cui ancora si parlavano, i tempi in cui tutto sembrava velato di una
quiete e irreale dolcezza e spensieratezza, i tempi in cui mia madre
non sapeva ancora niente della verità su mio padre.
Sentii il telefono
vibrarmi nella tasca della felpa.
Lo tirai fuori
passandomi velocemente una mano sugli occhi per mandare via le
lacrime furtive che ne stavano uscendo.
"Pronto?"
"Sam...sono
Nick..." poi si bloccò mentre io tiravo su con il naso "Tutto
bene?"
Io annuii cercando
di sorridere.
"Si,
si...tutto bene...che volevi?"
"Quando sono
venuto da te a studiare mi sono preso per sbaglio il tuo libro di
matematica, se scendi te lo rendo..."
"Come?"
Non capivo...in che
senso se scendo?
"Sei in camera
tua ora, no?"
"Si..."
come diavolo faceva a saperlo??
"Bhe tu scendi
di sotto...ti aspetto!"
Io più stranita
che mai mi alzai in piedi e mentre mi passavo la manica della felpa
sul volto, tentavo di togliermi di dosso il senso di nostalgia e
amarezza che mi aveva procurato la foto di mio padre.
La guardai
un'ultima volta e poi la misi in tasca.
Mi diressi alle
scale e iniziai a scendere.
Nick ritornava di
nuovo con tutti i suoi misteri...cosa voleva dire con scendi di
sotto?
Forse era fuori
davanti alla porta di casa e stava aspettando con il mio libro, si...
E ripensando a
Nicholas mi veniva in mente ciò che mi aveva detto Ginger...il fatto
che ogni persona lo evitasse era inquietante, ma lo era ancora di più
il fatto che i pettegolezzi non lo abbandonavano mai.
Ne avevo sentite
tante su di lui è vero, però non era possibile che qualsiasi cosa
lui facesse le persone non lo lasciassero in pace...
Bhe, siamo
adolescenti e questo ci porta e ci porterà a spettegolare sempre e
comunque degli altri, eppure il modo con cui lo facevano con il Jonas
mi faceva sentire...arrabbiata...
Ero nel corridoio
davanti all'entrata e sorrisi, pronta ad andare all porta e a
trovarmelo lì con il suo sorrisino misterioso, l'aria pericolosa e i
modi gentili...
Stavo per mettere
quasi la mano sulla maniglia quando sentii un rumore povenire dalla
cucina.
Mi bloccai.
Trattenni il
respiro e rimasi ferma ad osservare la luce giallognola che
illuminava il corridoio.
Lentamente feci per
voltarmi, ma una mano si premette sulla mia bocca e tentai di dire
qualcosa, presa dal panico, ma la presa sulle mie labbra si faceva
sempre più forte e una voce all'orecchio mi fece rabbrividire.
"Sono io..."
Nick??
E allora chi c'era
in cucina?
Mi voltai mentre
lui mollava la presa e mi trovai ad un soffio dal suo volto tirato e
concentrato.
Portò un dito
davanti alla bocca per farmi silenzio di stare zitta, poi con un
braccio mi spinse dietro di lui e si incamminò verso la cucina.
Io, presa dalla
paura, mentre sentivo il cuore battere a mille mi aggrappai alla sua
maglia e mi tenni dietro di lui.
Poco prima di
entrare in cucina sentimmo il rumore dello scattare della serratura
della finestra e subito dopo, entrando, scoprimmo che chiunque fosse
stato a intrufolarsi...se ne era andato.
Il Jonas corse alla
finestra e si sporse fuori a guardare, poi con mani esperte richiuse
la finestra.
Io mi guardai
intorno cercando di vedere se per caso avesse rubato qualcosa o se ci
fosse qualcosa di strano, ma sembrava di no...
"Chi era?"
Nick si voltò a
quella domanda e mi fissò con il suo sguardo penetrante.
"Non lo
so...ma magari è quello che ti dava noia al supermercato quando
comprasti il fomaggio..." Io rimasi un momento a pensarci mentre
Nicholas continuò a spiegarmi "Ricordi, ci pensai io mentre tu
te ne andasti"
Io mi voltai con un
moto di stizza.
"Certo che me
ne ricordo..." bhe come avrei potuto dimenticare visto che era
sempre la stessa persona che mi perseguitava..."ma tu che ci fai
qui?"
Nick mi si avvicinò
mostrandomi il libro che teneva in mano, io lo afferrai.
"E come hai
fatto ad entrare in casa?"
Lui sorrise
malizioso mordicchiandosi il labbro...oddio! Mi sentii lo stomaco
sotto sopra mentre si avvicinava a me e mi sfiorava la guancia con il
dorso della mano.
"Ricordi, non
è la prima volta..."
Io mi sentii
raggelare dalle sue parole e non riuscii a staccarmi dai suoi occhi
scuri come pozzi.
"C-certo che
ricordo..."
Con uno scatto mi
allontanai da lui e presi una tazza e dell'acqua poi gli chiesi.
"Vuoi una
tazza di thè?"
"Si..."
poi gli morirono le parole in bocca e non capii come mai, così mi
voltai e lo trovai al tavolo immobile a fissare qualcosa.
Mi avvicinai
trovando una sciarpa nera con un bigliettino attaccato.
"E' tua
questa?"
Sentii un groppo
alla gola.
"No..."
Il volto serio del
Jonas si spostò su di me poi di nuovo sulla sciarpa poi l'afferro e
staccò il bigliettino per leggerlo.
Si irrigidì e vidi
una vena alla tempia pulsargli minacciosamente mentre la sua mano si
chiudeva a pugno.
"Fammi
vedere..."
Gli abbassai il
braccio potendo così leggere anch'io ciò che c'era scritto.
Magari
ti può essere utile per nascondere il mio ultimo ricordino...tanto
per il prossimo non so se ne avrai più bisogno...ti sto'
aspettando...
Sentii il sangue
gelarmi nelle vene e barcollai all'indietro mentre il pensiero mi si
offuscava e il ricordo del succhiotto e del bacio dell'uomo vestito
di nero mi facevano sentire senza forte, impaurita e mi facevano
tremare...
Stavo quasi per
perdere l'equilibrio, ma il braccio forte del Jonas mi afferrò al
volo e mi aiutò a rimanere salda sulle mie gambe.
"Tutto bene?"
Io mi levai le mani
che mi ero stretta intorno alla testa e sussurrai.
"Si..."
Alzai il capo
vedendo che lui con la mano accartocciava il bigliettino del killer e
con rabbia lo riponeva sul tavolo.
Poi si chinò in
avanti e prese la foto...la foto che mi era caduta di tasca...
Sentii una stretta
al petto e di scattò il volto affusolato del Jonas si spostò su di
me.
"E' lui tuo
padre?"
Io annui mentre
sentivo le lacrime salirmi con forza agli occhi.
Lui mi toccò la
guancia e in quel preciso istante sentii le farfalle nello stomaco e
rimasi incantata a guardare il suo volto...non riuscivo a staccargli
gli occhi di dosso, sentivo il mio respiro mozzarsi e il volto
infuocarsi sotto il suo tocco gentile...
Ma che stava
succedendo?...
Sentivo un
attrazione per Nick che non mi sarei mai aspettata, e allo stesso
tempo sentivo il dolore per il mio passato sulla punta della
lingua...volevo...dirgli tutto...
Ma perchè?
Sentii la testa
girarmi e il Jonas si mise a sedere su una sedia lì vicino
sorreggendomi con un braccio attorno alla vita.
Mi guardava come si
guarda una persona che ha appena dato di stomaco o che è appena
svenuta...e di certo questo non mi aiutava!
"Sam..."
Io lo guardai
nuovamente nei suoi occhi e notavo che il suo sguardo misterioso e
che metteva paura a tutti i ragazzi, stava lentamente sparendo.
Stava lasciando
spazio a quello preoccupato e semplice del Nick che ero riuscita
veramente a conoscere...
Teneva ancora
stretta in mano la foto, così la presi e mentre la fissavo una
lacrima scese lungo la guancia.
Non ero riuscita a
trattenerla.
"Sam...va
tutto bene?..."
"No..."
Avevo il capo chino
e la mente sgombra mentre Nick continuava a sostenermi con un
braccio.
"Qual'è il
problema?...cos'è successo con tuo padre?"
Un'altra lacrima
trovò via libera e mi rigò il volto, ma arrivata al mento venne
fermata dal dito del Jonas, che l'asciugò.
"Sam puoi
fidarti di me...non fa bene tenersi tutto dentro..."
Sentii una stretta
allo stomaco e appoggiai la foto sul tavolo.
"Lo so..."
Lui mi strinse la
mano libera e attraendomi a se mi spinse a sedere sulle sue
ginocchia.
Alzai il capo.
Così mentre ero in
collo a Nick, capii che era il momento di togliermi di quel peso, era
il momento di rivelare la verità a qualcuno.
"Ti ascolto"
Le sue labbra si
stesero e mi fece cenno con il capo di parlare mentre i suoi occhi mi
incoraggiavano a dire la verità.
Feci un respiro
profondo e abbasai lo sguardo sulla foto.
"Mio padre ha
40 anni, si chiama Robert e in questo momento non ha la minima idea
di dove siamo io e mia madre, perchè siamo scappate..."
Feci una pausa.
"Perchè?"
"Perchè
abbiamo sempre vissuto insieme credendo di sapere tutto di lui,
credendo di sapere dove andava tutte le innumerevoli volte che
partiva per i suoi viaggi di lavoro."
Mi fermai un
momento a trovare le parole.
"Mio padre
lavora in banca, o almeno questo è quello che ci ha sempre detto...è
la sua copertura"
Nick mi mise una
mano sulla gamba e continuò a guardarmi aspettando che riuscissi ad
andare avanti.
Io mi sentivo la
gola infuocata e la testa pulsante.
"E' successo
tutto 3 mesi fa. E' arrivata a casa nostra una donna dicendo che
'avrebbe fatta pagare a mio padre. Diceva cose che sembravano sensa
senso, diceva che la CIA lo avrebbe trovato prima o poi e
gliel'avrebbe fatta pagare per tutto il dolore che aveva causato a
lei e a tutte quelle altre donne..."
Feci un respiro
ricordandomi il volto della donna.
"A quel punto,
mia madre ormai non capiva più niente e la donna ci raccontò tutto.
Ci rivelò che mio
padre faceva parte di un organizzazione segreta chiamata Black
Moon , questa organizzazione era un po come la CIA e l'MI6, un
organizzazione segreta...ma rispetto a loro che combattono per la
nazione, Black Moon è un'associazione che si occupa di
precedere i piani dell'FBI, di qualsiasi altro gruppo di Agenti
Segreti e poi di distruggerli...si dice che gli uomini che ne fanno
parte siano come delle macchine, delle bestie. Uccidono, agiscono
come dei robot, non hanno sentimenti..."
Mi fermai un
momento ricordandomi il volto di mio padre...
"Mio padre ne
faceva parte, il suo campo di specializzazione era con
le...d-donne..."
Ebbi un tremito e
sentii la rabbia farmi venire un groppo alla gola.
"Lui le usava,
scopriva da loro le informazioni che avevano sulle missioni e
poi...le uccideva...aquistava la loro fiducia e poi le uccideva. Mio
padre era un assassino"
Aprii le mani
mentre una lacrima mi scivolava lenta, mentre la paura sembrava
avvolgermi.
"Con le stesse
mani che mi accarezzava, con le stesse mani che usava per farmi le
carezza, per dirmi che mi voleva bene, lui uccideva, toglieva la vita
alle persone..."
Un singhiozzo mi
scosse ancora di più mentre il volto di Nick sembrava di pietra,
immobile.
Il profilo pallido
e affusolato era fisso a guardarmi e il suo corpo era immobile e
teso.
Un'altro tremito mi
fece scivolare altre lacrime, bagnandomi il volto.
"La donna che
venne da noi aveva perso sua sorella, uccisa da mio padre...ma non
solo...Papà aveva fatto finta di essere innamorato di quella donna,
ci era andato a letto e adesso lei aspettava un figlio da lui...il
mio fratellastro, un bambino..."
Mi venne un groppo
in gola e gli occhi ormai appannati lasciarono scivolare le ultime
lacrime mentre le immagini di ciò che era successo mi dilaniavano
dentro.
"Lui li ha
uccisi: h-ha ucciso la madre e-e il bambino...q-quella donna e-era
inn..innocente, non doveva morire, m-ma lui non voleva complicazioni
e gli ha sterminati entrambi..."
A quel punto
l'immagine di mio padre si confuse, lo vidi mentre uccideva la donna,
il bambino, le decine di altre persone che avevano perso la vita a
causa sua...
"...era
s-solo...un bambino..."
Il mio corpo era
scosso da fremiti, le mani erano calde, la gola bloccata da un groppo
e le orecchie mi fischiavano.
Nick sembrava una
statua, immobile, fermo.
Poi alzai il capo e
i miei occhi incontrarono i suoi.
Non riuscivo più a
trattenermi e scoppiai a piangere per la paura, l'ansia, lo schifo,
il ribrezzo, il terrore...
Lui mi tirò a se e
mi fece appoggiare sul suo petto mentre continuavo a piangere.
Lui mi prese la
testa e iniziò ad accarezzarmela.
"Non ti
preoccupare, lui non vi troverà più...sei al sicuro..."
Con forza mi
aggrappai alla sua maglietta sfogando tutto quello che tenevo dentro
da troppo tempo ormai.
Tentai di
allontanarmi da Nick.
"Scusa...ti
sto bagnando..."
Lui invece mi
strinse ancora di più a se.
"Non ti
preoccupare...sfogati..."
Mi passò una mano
sulla guancia e continuò a sussurrarmi parole di conforto.
Così, io, stretta
tra le sue braccia, trovai il modo di affrontare mio padre, il suo
ricordo e le orribili immagini di lui che mi erano venute alla
mente...e poi le immagini di un neonato, solo, indifeso e continuai a
piangere senza ritegno.
Continuai a
singhiozzare fino a quando esaurii le lacrime, la testa mi pulsava
dal dolore e la maglia di Nick era diventata fradicia.
Il Jonas mi aiutò
ad andare sul divano e preparò la tisana calda.
Ne diede un po a me
e a lui e rimase con me tutta la sera.
Tentò di farmi
sentire meglio, di tirarmi su e soprattutto di sorridere...non posso
dire che ci riuscii, ma quando ero vicina a lui mi sentivo...al
sicuro...e gliene ero grata, oltre ogni cosa...
Mi sentivo
imbambolata e completamente assente.
Stavamo uscendo da
scuola ed ero con le mie amiche, pronta ad andare a casa per iniziare
il Pigiama Party.
Sentivo un vuoto
dentro e una sensazione strana che mi invadeva.
Sorrisi...la sera
prima sembrava ancora incombere sul mio inquieto stato emotivo,
eppure riuscivo a sorridere con una naturalezza che non mi sarei mai
aspettata.
Avevo parlato con
il Ragazzo Misterioso ed ero stata al telefono con lui per un sacco
di tempo mentre cercava di convincermi di addormentarmi, perchè
avevo paura e non riuscivo a togliermela di dosso, purtroppo non ero
riuscita a rivelargli anche a lui il mio segreto, perchè già il
pomeriggio era stato troppo per me e le emozioni ancora mi facevano
sentire un groppo alla gola.
Lui alla fine era
riuscito a calmarmi ed era stato molto tranquillizante, nonostante
non sapesse cosa era successo e il perchè del mio essere così
agitata.
Poi pensai al
Jonas...lo avevo visto durante le lezioni e quando mi aveva notato,
aveva semplicemente sorriso...
Lui.
Un sorriso sincero
e senza sottintesi o occhiate strane, un sorriso spontaneo e sincero
che ti saresti aspettata da una migliore amica, da un genitore, da
qualsiasi persone tranne lui...tranne Nicholas Jonas.
Mi ero aspettata di
trovare sgomento, paura, ribrezzo o addirittura compassione nel suo
sguardo...invece niente.
Sorrisi nuovamente.
Inoltre anche il
solo vederlo, ultimamente, mi mandava in allegria, mi faceva
sorridere e poi sentivo una sensazione strana, sembrava quasi che
avessi le farfalle inpancia e poi finivo sempre per arrossire in
maniera vistosissima...cosa normale per me, ma ultimamente era troppo
esagerato.
La verità era che
quando mi trovavo con lui stavo bene, ero spensierata e felice,
nonostante la paura che mi faceva i primi giorni, adesso sentivo solo
questo strana attrazione.
Il suo sorriso, i
suoi cappelli ricci, lo sguardo misterioso mi piacevano così tanto
che....ASPETTA...come, mi piacevano così tanto???
Oddio...sono
impazzita, non mi può piacere...quel...insomma Nick!
...eppure...
Accidenti a me, è
pericoloso...o forse no?
Ultimamente non lo
sembrava più, invece era...assolutamente carino, dolce, o forse era
molto più semplicemente...diverso.
E mi piaceva per
questo...
Piaceva?...in
effetti...credo di doverlo ammettere; potrò continuare a mentire e a
dire di no, ma credo che in fondo so benissimo che mi piace come non
mi è mai piaciuto nessuno.
"Sam?...ma che
ti prende oggi?"
Mi voltai tornando
bruscamente alla realtà e fissando gli occhi azzurri di Alice e lo
sguardo interrogativo di Emily.
Scossi la testa
mettendomi le mani nelle tasche del giubbotto grigio.
Poi chinai il capo
e fissai le tiger nere e rosa che indossavo quel giorno.
"Vallo a
raccontare a qualche d'un altro!...che ti succede?"
Emily insistette
incrociando le mani e venendomi più vicino.
Attraversammo la
strada e Emily mi prese a braccietto, insistendo a voler avere una
risposta.
"Allora?"
anche Alice sembrava intenzionata a non lasciarmi in pace.
Io per tutta
risposa alzai le spalle e continuai a guardare davanti.
Ok, allora vuol
dire che indovineremo noi...c'entra per caso il Jonas?"
Io scossi la testa,
negando mentre Alice si voltava curiosa a guardare l'amica bionda.
"Perchè
secondo te c'entra lui?"
"Bhe...hai
fatto caso oggi mentre eravamo alla mnsa a lui?"
Alice fece segno di
no e Emily sospirò mentre si affrettava a spiegare.
" Mentre era
seduto al suo solito tavolo, non faceva altro che fissare Sam...in
effetti non gli staccava gli occhi di dosso. Era strano"
Si fermò e mi
lanciò uno sguardo di sottecchi mentre pensavo chissà cosa.
"Sembrava
calamitato da lei, anche a ricreazione e quando tornavamo in classe,
era sempre dietro a Sam, la osservava...sembrava quasi la sua ombra"
"Non è che
c'è l'ha dinuovo con te? mi sembrava che avesse smesso di darti
noia, ti ha anche aiutato a matematica"
"Infatti"
borbottai io che non mi ero accorta assolutamente di
nulla...possibile??
"...no...non
l'ha guardava con fare cattivo, sembrava interessato a lei, quasi,
non so come spiegarlo. Sembrava la volesse tenere d'occhio,
sorvegliare..."
Io alzai un
sopracciglio stranita guardando Emily che ricambiò il mio sguardo
stranita.
"Vabbè...ha
che ore torna tua mamma?"
"Alle nove,
domani mattina, quindi abbiamo tutat la serata per noi!"
Sentii il telefono in tasca vibrare e prendendolo notai che mi era arrivato un messaggio.
CIAO!Come stai? T utto bene? :-)
Sorrisi ricordandomi
del mio Ragazzo Misterioso e che fore ultimamente lo avevo un po troppo
trascurato...in fondo gli volevo davvero bene...
Tutto
bene...anche se potrebbe andare meglio, comunque sto andando a casa con
le mie amiche a fare un Pigiama Party...:) te che fai, come va?
Io tutto ok. Pigiama Party?...sembra divertente :-)
Si, lo è! Grazie per starmi vicino...spero di ruìiuscire a vederti presto, ora che il ballo è vicino!! :D
Già...è domani! Ti voglio bene Sam e anch'io non vedo l'ora di farti vedere chi sono...ti voglio bene!
...anche io ti voglio bene! :-)
Alice mi si avvicinò sbirciando il telefono.
Sorrise.
"Sembra che qualcuno si sia presa una bella cotta per il misterioso salvatore..."
Io arrossi e in tutta risposta feci finta di niente mentre anche Emily sorrideva.
Arrivate a casa mia
scegliemmo un film da vedere la sera: le possibilità erano romantico
tipo Titanic, musical tipo Mamma Mia, oppure un
horror...opzione che mi sarei seriamente risparmiata.
Ma purtroppo la
maggioranza vince e loro avevano voglia di un po di sana paura...coem
se non ne avessimo abbastanza.
Così lo scelsimo.
Ordinammo la pizza
e alle 7 8 salimmo in camera a giocare a obbligo o verità....lo
so, assolutamente banale e superato, ma ci tenevano...
Mi sedetti sul
letto, Emily si appollaiò sulla sedia morbida blu e Alice si sedette
a gambe incrociate vicino a me.
"Chi inizia?"
chiesi mentre mi legavo i capelli in una coda un po torta, poi mi
annoiai e ne feci una crocchia sfatta.
Emily si sistemò a
sedere finendo di mangiucchiare il suo pezzo di pizza.
"Iniziamo da
te...obbligo o verità?" sorrise maligna...ridacchiai, da lei me
lo sarei dovuta aspettare.
"Verità..."
mi stavo mangiucchiando la pizza e non avevo voglia di alzarmi,
correre o anche solo fare una figuraccia.
"Va bene"
Alice staccò un pezzo di pizza e si avvicinò ad Emily per decidere.
Emily si illuminò
e mi guardò.
"C'è qualcuno
che ti piace?"
Mi strozzai con un
boccone di pizza e iniziai a tossire, poi dopo essermi ripresa, alzai
il volto imbarazzatissimo...
La risposta c'era e
non volevo ammetterlo neanche a me stessa...
"Oddio!!Quello
è un si!"
Alice saltò giù
dal letto e mi venne davanti con una faccia a 32 denti e
un'espressione raggiante e curiosissima, ma anche Emily si avvicinò
e mi fece l'occhiolino.
Io che sicuramente
ero arrossita come non mai mi alzai di fretta.
"Ho lasciato
giù il telefono, devo andarlo a prendere se poi..."
Emily e Alice mi
afferrarono per un braccio qualcuno e mi rispinsero a sedere con un
tonfo.
"Ora tu ci
racconti..." Alice spalancò gli occhi "Spara!"
"Ehm...io...non
c'è nessuno che mi piaccia..." mi mordicchiai il labbro e
sorrisi timidamente cercando di convincerle...ma non ci riuscii un
granchè perchè Alice scoppiò a ridere.
"Si! Proprio
una brava attrice...adesso dicci chi è!"
Mi trovavo alle
strette, le mie amiche una davanti e una alla mia destra e i loro
sguardi che non mi mollavano un attimo.
"Io...credo..."
abbassai la voce a farla diventare un sussurro"...Nick..."
Emily si strozzo
con il biscotto e Alice rimase imbambolata con un'espressione a pesce
palla...
Aspettai un
secondo, il tempo che si riprendessero...
"Cosa???"
Alice si svegliò e
balzò in avanti.
"Ma ti rendi
conto che ha cercato di ucciderti!...è un assassino!...è
PERICOLOSO!"
Io tentai di
ribattere ma Emily mi fermò.
"Com'è
possibile Sam? Ti ricordi quello che ti ha fatto a casa sua e quello
che hai rischiato lei primi volte che lo vedevi...insomma...stai
scherzando??"
"Veramente
no...e comunque ora non si comporta più così, è diverso...non è
cattivo..."
scosse la testa.
"...non
capisco come sia possibile...insomma che cosa ti piace di lui?"
Io alzai gli occhi
e pensai al suo volto, alle sue parole, i suoi gesti e la sua premura
che nessuno sembrava conoscere...cosa mi piaceva di lui?
"Il suo
sorriso, i suoi occhi misteriosi e profondi, i suoi modi gentili e
premurosi, il modo in cui parla e ammicca con lo sguardo, la
sicurezza che mi fa sentire quando mi trovo vicino a lui...e la
sensazione strana che mi fa provare quando anche solo penso a lui..."
Improvvisamente mi
accorsi che tutto questo l'avevo detto ad alta voce e abbassai il
volto sgranando gli occhi e arrossendo.
Alice e Emily si
guardarono per un momento con un'aria strana...sorridendo.
"Sembra che
qualcuno abbia preso una bella cotta...!" Io arrossii ancora di
più e abbassai il volto grattandomi la guancia calda.
Emily sorrideva
completamente persa.
"In fondo, chi
siamo noi per decidere se a lei Nick può piacere o no?...però
vedendola sono contenta per lei perchè vederla così felice e
bellissimo..." sorrise a Alice che dovette a malavoglia
accettare il fatto.
"Stai solo
attenta però..." Alice sorrise "...accidenti sei
completamente cotta!"
Emily ridacchiò
tenendosi una mano sulla pancia mentre incrociava le gambe.
"Cotta?...lei
è persa, è completamente innamorata!"
Io annui...poi mi
resi conto di quello che mi aveva detto.
"Cosa?!?!"
"Si...sei
innamorata persa di lui!"
Io spalancai gli
occhi.
"Ma certo che
no!...Io non sono minimamente innamorata di lui!"
Alice diede una
gomitata a Emily.
"Ma come
no?!Ammettilo!!"
"Io non sono
innamorata di lui!"
"Di chi è che
non saresti innamorata?"
...
Alice urlò e
divenne bianca dallo spavento Emily sputò l'acqua che stava bevendo.
Oddio.
Avevo il cuore che
batteva velocissimo e le mie amiche non erano da meno.
Mi morsi il labbro,
poi mi voltai a guardare l'entrata della camera dove Nick stava in
piedi, appoggiato al muro, le braccia incrociate e il sorriso
ammiccante.
Le mie amiche si
voltarono a guardarmi e sbiancarono.
Alice saltò in
piedi , guardandolo.
"Mi spieghi
che diavolo ti era saltato in mente!"
Emily si aggrappò
al braccio dell'amica e anche lei si tirò su.
"Già, cosa ci
fai tu qui?"
Lui si stacco dal
muro e venne in avanti, tirando fuori una quaderno che gli avevo
prestato per gli appunti.
"Avevo da
renerle questo..." disse squadrando le mie due amiche che
ammutolirono cercando di scusarsi, insomma, lui per loro era sempre
Nick Jonas, quello inquietante...
"Si...già...certo..."
fu quello che borbottò Alice, poi si allargò in uno strano sorriso
tirando fuori il telefono.
"Oh, ma è
tardi, mi sono dimenticata che mia mamma mi aveva chiesto di
chiamarla..."
Alice iniziò a
correre al piano di sotto e Emily si affrettò ad aggiungere.
"Già...e io
vado con lei perchè non si ricorda il munero di sua mamma"
Emily si girò,
dopo essere stata interpellata e facendo un'occhiataccia a Alice,
annui afferrando l'amica per un braccio e correndo di sotto mentre i
loro pigiami Bianco e Verde svolazzavano.
"Allora..."
continuò Nick "...di chi è che non saresti innamorata?"
Io arrossii e mi
alzai in piedi osservando come ero vestita.
Pantaloni larghi di
felpa grigi, canottiera blu e felpa leggera nera...insomma non ero
certo nelle migliri condizioni.
Gli presi il
quaderno di mano e mi vltai andando a riporlo sulla scrivania, quando
mi voltai me lo trovai ad un centimetro e mi sentii i brividi lungo
la schiena.
"Non hai
risposto alla mia domanda"
"Perchè non
ce alcuna risposta..." con uno scatto gli passai di lato andando
al centro della stanza, davanti al letto e incrociando le braccia al
petto.
Lui rise lievemente
e girandosi mi si avvicinò nuovamente.
"Viene alla
nostra scuola?"
"Forse..."
Lui sogghignava,
sembrava divertirsi e io intanto arrossivo in maniera incontrollata,
cercando di evitare il suo sguardo.
"Lo prendo
come un si...ma questo non mi aiuta a scoprire chi non
ami...chi è?Di me ti puoi fidare..."
Io rimasi zitta a
contorcermi le mani mentre mi mordicchiavo il labbro nervosa e
tentavo di respirare con calma.
"Lo so..."
poi tentai di cambiare discorso"ma come sei entrato in casa?"
Lui rise e mosse la
mano in un gesto evasivo.
"La porta"
"Hai forzato
di nuovo la serratura??"
Lui mi guardò con
fare penetrante e sorrise.
"Si...ma
dovresti smettere di sorprenderti ormai"
Io annui...in
effetti...
"Inoltre tua
madre tornarà domattina quindi ho anche il tempo di sistemarla"
Io mi bloccai
alzando il capo di scatto e bloccandolo con il mio sguardo.
"Come fai a
saperlo..."
Io pensai a mia
madra e lui che la spiava...in fondo non sarebbe stato così assurdo.
"Sto
diventando monotono a ripetertelo, ma so molto su di te, E adesso
perchè non rispondi: di chi è che non sei innamorata?"
Si era avvicinato
ancora di più a me e io avevo fatto un altro passo all'indietro, ma
avevo capito che il suo sguardo era serio e tranquillo...non se ne
sarebbe andato finchè non avesse saputo la mia
risposta...accidenti!Ma proprio in quel momento doveva arrivare?
Lo
vidi un attimo alzare il capo mentre pensava, poi riabbasso gli occhi
su di me con un moto di rabbia e con uno sguardo maledettamente
serio.
"E' Taylor?"
sembrava quasi ringhiasse il suo nome.
Io saltai subito
sulla difensiva.
"No!
Preferirei saltare da un aereo senza paracaduta piuttosto che farmi
piacere Taylor!"
La mai risposta lo
dovette divertire parecchio perchè sembrò rilassarsi e sorridere
maggiormente.
Poi lo vidi
guardarmi di sottecchi e guardarmi in un modo strano mentre affondava
le mani nelle tasche dei Jeans scuri e stretti che indossava.
"Sono io?"
Mi sentii
immediatamente arrossire, il sangue affluii così velocemente che
potei sentire il calore invadermi con una vampata.
Lui se ne accorse e
sembrò lievemente sorpreso e compiaciuto, ma io ribattei.
"No...io..."
Lui si mordicchiò
il labbro inferiore guardandomi fissò.
"Mmmm...vedo
che ti imbarazzo"
"No..."
feci un gesto evasivo tentando di avere una postura più comoda per
fargli vedere che non era vero.
Lui allora alzò un
sopraccigliò e sembrò sfidarmi.
Fece un passo in
avanti e io uno indietro...un altro in avanti e io mi bloccai contro
il muro.
Avevo la schiena
contro il muro e il suo volto così vicino che mi mozzò il fiato,
potevo sentire il calore del suo alito toccarmi con delicatezza la
fronte e i suoi occhi si fissarono nei miei.
Rimasimo così per
un istante: tanto vicini da poter sentire l'odore dell'altro, da
poter notare anche il respiro irregolare dell'altro.
Lui sembrò non
voler staccare gli occhi da ogni centimetro del mio volto, nello
stesso momento sentivo i muscoli del suo corpo tesi contro il mio.
"Quindi questo
non ti infastidisce?"
Le sue labbra si
mossero sinuose facendone uscire un sussurro.
Io sentivo lo
stomaco sottosopra e il cuore che mi batteva all'impazzata.
"No...non
proprio..."lasciai cadere il discorso e sentii la sua mano
scivolarmi sul braccio e i brividi mi percorsero la spina dorsale.
Vidi la porta alla
mia sinistra, così scivolai con uno scatto da Nick e andai alla
porta, mi voltai e lo fissai ancora per un istante.
"E' meglio che
vada a vedere dove sono le mie amiche...sai...ci si vede!" Lo
salutai con un gesto alquanto stupido e imbarazzato della mano e poi
scappai di sotto.
Mentre tentavo di
far riprendere il mio cuore a battere regolarmente, lo sentii ridere
lievemente.
Appena le mie
amiche mi videro arriavre in salotto, si alzarono dal divano e mi
vennero incontro.
"Allora, che è
successo?"
Emily sembrava
curiosissima e si sfregava le mani e aveva gli occhi sgranati.
"Ehm,
niente...se n'è andato..."
Scivolai via dalle
attenzioni di Emily e mi fiondai sul divano, dove le mie amiche
avevamo portato pop-corn, patatine e schifezze varie.
"Pronte?"
chiesi loro, che non tentando più di chiedermi di Nick, annuirono e
presero tutto il necessario per il film e mi seguirono in camera dove
ci sdraiammo per terra con delle coperte e i cuscini e iniziammo a
mangiare tutto quello che ci capitava a tiro.
Io afferrai il
telecomando e premetti play...mentre facevo finta di essere pronta a
subirmi un intero film dell'orrore. L'incubo di Elm Street...
MEZZANOTTE...DURANTE
IL FILM
Afferrai la busta
di pop-corn che Emily teneva stretta in mano e iniziai a mangiare
istericamente mentre avevo i muscoli tesi e gli occhi fissi sullo
schermo.
Con un tonfo sentii
la porta di sotto sbattere.
Stacccai gli occhi
dallo schermo e mi guardai intorno, sembrava che le mie amiche non si
fossero accorte di niente...
"Avete
sentito?"
Alice alla mia
destra mi guardò non capendo, mentre Emily, intenta a guardare il
film non si voltò neanche riapondendomi.
"Sentito
cosa?"
"Sembrava che
la porta di sotto avesse sbattuto..."
"Sarà stato
nel film Sam, non era niente..."tagliò corto Emily.
Così ricominciai a
guardare stringendo il cuscino con le mani.
Un rumore di un
piatto che si rompeva ci fece voltare tutte e tre.
"Ok...questo
era per forza qualcosa..."
Alice fece gli
occhi larghi e Emily si immobilizzò tentando di sentire se dal piano
di sotto veniva qualche altro rumore, ma il silenzio era tornato a
regnare.
Afferrai il
telecomando e premetti pausa mentre sentivo il profumo di ciliegia di
Emily che mi invadeva, mano a mano che mi si avvicinava preoccupata.
"C'è qualcuno
giù..."
Alice mi si
aggrappò al braccio guardandomi con gli occhi azzurri spauriti.
"Che
facciamo?"
"Chiamamo
qualcuno per aiuto"
Alice si alzò in
piedi e infilò la mano nella tasca della felpa bianca...ma non trovò
nulla e il volto le si tirò in un espressione consapevole.
"Il mio
telefono è giù con il tuo Emily...ti ricordai, quando siamo andate
a chiamare mia mamma..."
Si fecero un
sorriso tirato e guardarono me, io pensai velocemente.
"Io mio è
nella cartella..." poi tentai di ricordare dove fosse e lo
sconforto mi prese "...che è giù in salotto"
Entrambe stettimo
un attimo in silenzio cercado di trovare una soluzione.
"Hai un
telefono fisso su? O una porta sul retro?...non so..."
Io feci segno di no
con la testa e Emily alzò il volto decisa.
"Dobbiamo
scendere a prendere uno dei telefoni"
"Dove lo avete
lasciato il vostro?" chiesi.
"Sono...sul
tavolino tra la televisione e il divano, in salotto"
Io annuii convinta.
Fecimo un passo
verso le scale quando la luce si spense improvvisamente e rimanemmo
al buio...
...tutto buio...
Sentii Alice
tremare e Emily sobbalzare di paura.
Io sentii un groppo
alla gola e un tremito lungo le gambe.
"Vado io..."
Emily si avvicinò
nell'oscurità tentando di capire dove fossi.
"No! E' troppo
pericoloso!Sappiamo benissimo che se per caso è l'uomo vestito di
nero, vuole te...non possiamo lasciarti andare"
Io scossi la testa
mentre un coraggio che non credevo di avere mi faceva voler andar giù
per proteggerle da quello che le sarebbe potuto succedere se fosse
stato davvero l'uomo vestito di nero...colui che mi perseguitava...mi
sentii le gambe tremare.
"Non c'è luce
e non sapete come arrivare dove avete messo il cellulare, senza
andare a sbattere o inciampare, inoltre se lui cerca me, non metterò
certo voi in pericoli."
"Ma Sam!"
"Niente
ma...non voglia che vi succeda qualcosa per colpa mia...voi siete le
mie migliori amiche..."
Dissi tutto di
impeto, era vero e nonostante tutto, non gliel'avevo mai detto,
perchè non c'era mai stata occasione, ma adesso capivo di volergli
bene e di doverle ringraziare per tutto quello che avevano fatto per
me e del fatto che se io avevo qualche problema, loro per me c'erano
sempre.
Sorrisi.
Era la cosa giusta.
Sentii la mano
delicata di Alice afferrarmi il braccio e stringermi forte a se, poi
anche Emily mi strinse forte e così, tutte e tre strette in un
abbraccio, ci dettimo forza.
"Anche noi ti
vogliamo bene Sam, ma per favore, stai attenta e se c'è qualcosa che
non va, facci un urlo e noi arriviamo...d'accordo?"
"Si"
Così scivolai via
dal loro abbraccio e con passo sicuro, ma impaurito, usciii di camera
e iniziai a scendere le scale.
Era tutto buio e
l'aria odorava di bagnato.
Con una mano mi
aggrappai al corrimano delle scale e iniziai a scendere con passo
lento, tentando di non fare nenahce il minimo rumore. Avevo le
orecchie tese a captare ogni suono che ci fosse.
L'uomo in nero
poteva essere ovunque...
Arrivai in fondo
alle scale e feci qualche passo, poi mi appoggiai al muro, tesi le
orecchie.
Un fruscio non
molto lontano mi fece sobbalzare, di fretta corsi a sinistra,
entrando in cucina dove sapevo esserci un atorcia nel cassetto sotto
il forno.
Lo aprii e
l'afferrai, poi tirandomi su, l'accesi.
Illuminai la
cucina, il buio si andava dissolvendo e trovavo tutto a posto senza
niente di sbagliato, poi illuminai il pavimento e vidi i pezzi
bianche di un piatto rotto, lo riconobbi, era quello che avevo
usatoprima con le mie amiche e che avevo appoggiato sul tavolo,
qualcuno poteva averlo urtato e fatto cadere.
Sentii le gambe
tremarmi...c'era qualcuno in casa mia e poteva essere ovunque.
Il panico iniziava
a farmi davvero scoppiare di paura, così decisi di andare in salotto
a prendere il telefono, prima lo avrei preso e prima sarei potuta
correre in camera con le mie amiche.
Mi guardai in tonro
e chiusi la lampada, se lui era ancora lì, così mi avrebbe trovata
subito.
Feci un respiro
profondo tentando di prendere il controllo dei miei muscoli tesissimo
e della gola che si era fatta secca...
Sempre con la mano
rasente al muro, scivolai fuori dalla cucina e entrai in salotto dove
la finestra mandava pochissimi bagliori di luce all'interno della
stanza.
Mi avvicinai al
divano e lo aggirai, poi arrivai al tavolino e urtai qualcosa con la
mano: il cellulare di Emily.
Lo presi e non
vedendo nulla lo accesi, così che uuna luce mi inondò il volto e
pregai con tutta me stessa che lui non mi vedesse.
Andai nella rubrica
e premetti un numero a casa...avevo sentito un rumore non molto
lontano da me...
Mi portai il
telefono all'orecchio e appena qualcuno rispose non perdetti tempo.
"Sono Sam,
sono al numero 15 di via White Garden...qualcuno è entrato in casa
mia, sono da sola con le mie amcihe e non sappiamo che..."
"Ahhh!!"
Un dolore acuto
alla spalle mi fece mozzare il fiato, le gambe mi cedettero e il
telefono mi scivolò di mano, ma non cadde a terra...qualcuno lo
aveva preso.
Mi aggrappai al
divano e portai una mano alla spalla sinistra, dove qualcosa di
bagnato mi scivolava...era sangue.
Presi la torcia e
l'accesi davanti a me...
...era lui!
L'uomo vestito di
nero si parò con una mano davanti al volto, lo sentii digrignare i
denti e allo stesso tempo il respiro mi si fece grosso e la paura di
quello che mi aveva fatto l'ultima volta mi raggelò il sangue.
Non persi tempo.
Lì detti una
spinta mentre era distratto, poi tentando con uno scatto di
rimettermi in piedi, corsi verso le scale e le salii du a due
spalancai la porta di camera mia e mi ci fiondai dentro, poi la
richiusi a chiave e mi ci lasciai scivolare a terra.
"Sam!!"
Emily e Alice mi si
avvicinarono impaurite, inginocchiandosi accanto a me.
"Che succede?
Stai bene?C'è qualcuno?..."
"Si...è
lui..."
Alice mi toccò la
mano.
"Ma stai bene,
vero? Ti abbiamo sentito urlare"
Io mi portai una
mano alla spalla mentre mi mordevo il labbro dal dolore.
"Mi ha fatto
un taglio alla spalla..."
Alice trattenne il
respiro.
"Questo vuol
dire che ha un coltello..."
Tutte e tre ci
bloccammo nello stesso istante mentre sentivamo dei rumori di passi
per le scale.
"Sam...che
facciamo adesso? Hai presoil telefono?"
Io trattenni il
respiro mentre tutte e due speravano che io avessi una via di
salvezza per quella situazione.
"No...me l'ha
preso lui..."
Emily sbattè una
mano per terra mentre Alice mi toccò la spalla preoccupata e io feci
un gemito di dolore, ma il rumoe di passi si avvicinava e la paura
cresceva velocemente.
"Nasconsiamoci!"
Saltai in piedi controllando che la serratura fosse chiusa chiave e
poi indicai il letto mentre avevo un groppo in gola e le gembe mi
tremavano.
"Sotto il
letto!"
Alice si catapultò
sotto e Emily a fatica alla sua destra, mentre io mi sistemavo alla
sinistra, sapevamo bene tutte e tre che ne la serratura chiusa, ne il
buio ne il nasconderci sotto il letto, lo avrebbero fermato...
...se lui mi
voleva, mi avrebbe presa a tutti i costi e in questo momento non
potevo pensare al mio Mistery Man che era ignaro di tutto ne a mia
madre che era a lavoro ne a un miracolo...
La verità mi
offuscava la vista e battere il cuore all'impazzata, mentre nelle
orecchie mi rimbombavano i passi dell'uomo per le scale, si
avvicinavano...sempre di più.
Senti Alice gemere
e tapparsi la bocca con una mano.
Emily strinse gli
occhi e con un braccio si aggrappò a noi.
Io mi morsi il
labbro e trattenni il respiro.
Era davanti alla
porta, tentò di girare la maniglia, ma si accorse che era bloccata e
dette un pugno contro il legno della porta facendoci saltare dallo
spavento.
La porta si aprì...aveva rotta la serratura.
Più il tempo
passava più sentivamo i muscoli irrigidirsi e il panico aumentare...
Emily mi guardò
mentre uno strano silenzio era sceso sulla stanza e fuori dalla
porta, forse c'era ancora possibilità.
Con un tonfo la
porta si spalancò e uno scapone nero entrò nella mia visuale,
nonostante fosse notte e la luce non ci fosse, la finestra in camera
mia permetteva alla luce della luna di entrare, illuminando così una
parete della camera.
Si fermò, in
piedi, vestito di nero e intravidi qualcosa luccicare nella sua mano
sinistra...aveva un coltello.
A quel pensiero mi
portai una mano alla spalla, dove mi aveva ferito e sentii un dolore
lancinante percorrermi la schiena e intanto il respiro accellerava e
i muscoli mi si tendevano, la gola mi si era seccata e fissavo i
piedi dell'uomo avanzare per la stanza.
Un passo, il mio
cuore accellerava, un altro passo, i muscoli mi si tendevano, un
passo ancora,
il sangue caldo che
usciva dalla spalla mi bagnava la mano...qualcuno mi toccò la
mano...
Feci gli occhi
grandi e mi voltai.
Qualcuno mi tappò
la bocca.
Il sangue mi si era
ghiacciato e avevo smesso di respirare per qualche secondo.
Non riuscivo a
vedere chi era che si era appoggiato completamente a me con il corpo
e mentre con una mano mi tappava la bocca, con l'altra mi teneva premuto
sulla spalla sanguinante.
"Sono io..."
Mi bloccai un
attimo ad ascoltare quella voce sussurrata all'orecchio.
"...Nick"
DOMANDE:
1)CHE NE PENSATE DI CIò CHE FACEVA IL PADRE DI SAM??
2) COSA NE PENSATE ADESSO, DOPO GLI ULTIMI SVOLGIMENTI, DI NICK?
3) CHI CREDETE CHE SIA L'UOMO IN NERO??
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** Rabbia...Amore...qualcosa sta cambiando... ***
jonas 2
Sono
tornata!!! Scusatemi immensamente ma questa scuola mi uccide
ultimamente, poi mi mettono in punizione, poi c'è il pagellino,
poi ho da studiare la parte di teatro, poi cerco di
uscire...insomma...HELP!! COMUNQUE ragazzi....siamo quasi agli
sgoccioli...oddio il prossimo capitolo sarà...il ballo...BACIONI
A TUTTI E GRAZIE INFINITE PER IL VOSTRO SUPPORTO!!!kiss :-D
DANGER__DREAMER__93:Ciao!
Grazie per i complimenti...insomma poi è colpa vostra se non
faccio altro che arrossire!! GRAZIE mille!! Sono più che felice
che ti piaccia...scusami per il ritardo! KISS =)
ANNINA94:Ahah!
Non ti preoccupare, la recensione l'ho letta comunuqe e ti ringrazio
immensamente...in effetti è piuttosto compliecata come
storia...ma...qui si scopre chi è l'uomo in nero...ODDIO! non
dovevo dirli...KISS :-)
DARKSWAN:Ciao!
Come mai hai cambiato nome?? (comunque a me questo piace parecchio!!)
comunque in effetti si inizia a scoprire sempre qualcosa in
più...anche in questo!!KISSONI :-)
MOONLIGHT__XX:Ciao!!
Garzie per la recensione e spero immensamente che anche questo ti
piaccia! Siete fantastiche! Grazie! KISS :-)
STELLALILLY:Grazie!!
Io continuo a ripeterlo ma qui nessuno mi da ascolto...siete troppo
buone a fare tutti questi complimenti! Giuro! Comunque mi fa
piacerissimissimo che ti piaccia e scusami per il ritardo...KISS ;-)
NES95:
Eh cara Nes! Che mi racconti??...hai visto che finalmente Sam l'ha
capito che Nick non gli è poi così tanto
indifferente...:-) comunque non preoccuparti per il
bacio...arrivarà! KISSONI :-)
FABIOLITA:Wow!!
Sono contenta che ci siano sempre nuove persone che leggono e sono
sempre più grata di tutto gli immensi compimenti che fate!
Giuro, è troppo!! comunque mi piace la tua fantasia...magari
qualche idea di quelle che mi hai involontariamente suggerito le
userò...chissà!Ma per ora manca poco alla fine e non
posso complicare le cose ulteriormente o voi che mi seguite mi
ammazzate!!KISS :-)
MISSINBLACK:ciao!
In effetti ci sono tante opzione per chi possa essere l'uomo in
nero...ma, se ti dicessi che lo scoprirai più presto di quanto
tu possa immaginare?? Grazie per la recensione! KISS :-)
KATIYA:ciao!
Grazie per la recensione e sono felicissima che tu ti sia decisa a
scrivermi una recensione (me contenta ^_^) comunque l'uomo in nero si
scoprirà presto chi è...davvero presto...KISS ;-)
MARY__TIGRO:Che grande recensione!!Concisa! Chiara! E diretta!...sono d'accordo con te comunque! KISS :-)
SARETTAJB:Mhmmmm...hai
perfettamente ragione: ho trascurato il povero Joe...e anche il povero
Kevin!! Poracci! Comunuqe mi spiace ma mi ero concentrata parecchio su
altri punti della storia...bhe ma per tua contentezza qui
ritornano...purtroppo non così tanto come vorrei, ma la storia
deve andare avanti perchè siamo agli sgoccioli!! KISS :D
WOLFGIRL92:Forte
il tuo Nickname...comunque grazie per i complimenti e bhe, in
effetti,sono d'accordo con te!Anch'io amo Nick in versione
killer...vedi un po che cosa si scoprirai in questo capitolo e poi vedi
un po se ci avevi azzeccato con l'uomo misterioso!! KISS ;-)
_LITTLEJONAS_:Felice
che nuove persone si aggiungeno a leggere la mia storiella! Sono
contentissima! Grazie per i complimenti! Insomma anche a me piace Nick
così...;-) grazie e alla prossima!Kiss :D
MAGGIE__LULLABY!...O.o...cioè
io ti sitmo letteralmente! La tua fantasia mi piace un sacco!! Giuro!
Senti che bel rigiro ti eri inventata su chi fosse l'uomo in nero!
Purtroppo di devo dire di no...ma...sai non per dirti niente ma questa
storia è agli sgoccioli e forse (e ribadisco FORSE!!!) un sequel
non lo toglie nessuno...ma non dirlo a nessuno perchè ci sta che
non lo faccia, comunuqe saresti disposta a darmi una mano con tutti
questi intrighi!! Sono assolutamente ispirata dalla tua immaginazione!
Please! KISS ^_^
ADA12:non
disperare sul bacio...ci sarà...^_^ comunque non posso rivelarti
niente, ma grazie per i complimenti e scusami infinitamente per aver
postato così in ritardo!!KISS :-)
BENNYY:Eccoti
un po di confusione sciolta...capirai un po in più in questo
capitolo! Però voglio assolutamente sapere che ne pensi
perchè sono letteralmente terrorizzata dalla reazione che
potrete avere!! Spero di trovare presto una tua risposta!1KISS -)
Sentii il cuore
bloccarsi per un momento e mi afferrai stretta a Nick mentre lui mi
passava un braccio in torno alle spalle e ricambiava la mia stretta.
Il calore del suo
corpo e la sua stretta forte non mi alleviarono però la paura, mi
sentivo ancora i muscoli rigidi e la gola secca.
Alice mi mise una
mano sulla spalla e Nick si fece leggermente avanti per far vedere
alla mia amica del suo arrivo.
Le mie amiche
rimasero per un momento sorprese, poi un rumore ci distrasse
nuovamente e i nostri occhi tornarono a scrutare nell'oscurità dove
l'uomo stava camminando con passo felpato.
Si studiava in
torno, poi si bloccò, intento ad ascoltare ogni piccolo rumore per
vedere di trovarci, in quel momento le mie amiche smisero di
respirare, io mi aggrappai stretta a Nick e chinai la testa contro il
suo petto, mentre le sue braccia si avvolgevano di più in torno a me
facendomi mozzare il respiro.
Con gli occhi
serrati e i muscoli tesi, nel silenzio più assoluto della casa,
sapevo che ciò che divideva noi dall'uomo nero era non più che un
semplice letto...anche il più piccolo rumore poteva tradirci.
Avevo paura che il
battere ritmico e agitato del mio cuore, potesse giungere fino alle
sue orecchie e farci scoprire.
Il silenzio era
diventato eterno e il sangue alla mia spalla sembrava essersi
fermato.
Sentii il respiro
caldo di Nick inondarmi la fronte e un suo impercettibile movimento
con il corpo mi fece portare l'attenzione su di lui.
Il killer si era
intanto avvicinato e vedevo lo sguardo torvo del Jonas puntato
nell'oscurità.
L'uomo si
avvicinava verso il letto, lì dove eravamo nascoste e iniziai a
respirare velocemente, affannata e con l'ansia che mi stringeva lo
stomaco in una morsa.
Nick mi baciò la
fronte con le sue labbra morbide, poi si avvicinò al mio orecchio e
sussurrò.
"Tu e le tue
amiche state qui...io mi occupo di lui"
Sentii una stretta
all stomaco all'idea di Nick in pericolo.
"No...non
puoi, lui sta cercando me...vado io"
Lui mi tappò la
bocca con la mano e continuò a sussurrarmi lentamente.
"No Sam...tu
rimani qui"
Detto questo mi
sfiorò la guancia con la mano, poi lo vidi scivolare all'indietro,
fuori dal letto.
Una lacrima mi salì
agli occhi e l'ansia mi fece respirare affannatamente.
Alice alla mia
destra vidi ciò che stava facendo il Jonas e mi venne vicina,
abbracciandomi.
Poi, ci sporsimo in
avanti per vedere l'uomo in nero che si era fermato, immobile, come
se avesse sentito qualcosa.
Io trattenni il
respiro.
Nick sembrava
sparito, risucchiato dal buio compatto dalla stanza.
"Dove
sei?...so che sei qui, non puoi sfuggirmi..."
Le parole dell'uomo
mi fecero venire i brividi lungo la schiena e la presa della mia
amica si fece più forte.
La parete a
sinistra era illuminata dalla luna.
Il killer si
bloccò, una mano alzata.
Fece una smorfia e
si girò.
Il Jonas sbucò
fuori dal nulla, saltò addosso all'uomo nero e lo spinse contro il
muro.
Io e le mie amiche
sobbalzammo mentre una smorfia di dolore faceva ringhiare l'uomo in
nero, che con le spalle al muro era bloccato da Nick che gli stava
davanti.
L'uomo sorrise e
alzò la mano che reggeva un coltello, Nick la bloccò, ma l'uomo non
perse tempo e con uno sgambetto lo fece scivolare a terra.
Il tonfo del corpo
di Nick che sbatteva contro il pavimento mi fece chiudere gli occhi
forte e strinsi il braccio di Emily.
Il killer si chinò
sul Jonas pronto a colpirlo, ma lui scartò di lato e con un salto si
rimise in piedi.
Afferrò il
giubbotto dell'uomo in nero e lo spinse dall'altra parte della
stanza, dove la luce della luna gli illuminò i pantaloni.
Il killer si fece
in avanti, ma Nick fu più svelto e lo afferrò per una mano
spingendolo contro il muro.
Il killer grignò e
prendendo il braccio di Nick glielo girò dietro la schiena
facendogli fare un gemito di dolore, poi lo girò a lo immobilizzò
portandoglielo dietro schiena.
Prese un respiro e
lo scaraventò a terra.
Mi coprii la testa
per non vedere la scena e il corpo di Nick scaraventato sul
pavimento.
Un tonfo scosse le
mie amiche che si strinsero forti a me.
Nick ansimò con
gli occhi chiusi e il volto alla luce della luna, mentre il killer lo
teneva bloccato a terra con un piede premuto sulla schiena.
Feci una smorfia di
dolore e contrassi i muscoli mentre un dolore sordo mi faceva salire
le lacrime agli occhi e non riuscivo più a sostenere di vedere Nick
in quello stato.
Aveva il volto
contratto e il petto che si alzava e abbassava disperatamente alla
ricerca di ossigeno.
Con uno scatto il
killer lo voltò, portandolo a pancia all'insù, potendo così vedere
il suo volto.
"Jonas!"
Nick tentò di
aprire gli occhi ma non riuscì a distinguere la figura in nero che
ancora aveva metà del busta nascosto dell'ombra della stanza.
Ma quando sentì il
suo nome si immobilizzò.
Quell'uomo lo
conosceva...sapeva chi era...
Il killer si
irrigidì e con un urlo di rabbia lo alzò di peso sbattendolo contro
il muro.
La parete tremò e
l'urlo arrabbiato del killer mi fece tremare il sangue nelle vene.
Nick chiuse forte
gli occhi.
Prese un respiro
profondo.
Io vidi il volto
sofferente e il killer che lo premeva contro il muro.
No.
Non potevo
permetterglielo...
Non potevo
permettere che lui ci rimettesse per colpa mia...
Non Nick...
Con uno scatto
uscii da sotto il letto.
Nell'istante in cui
l'uomo in nero si girò io corsi verso di lui, non sapendo davvero
quello che stavo facendo.
Volevo solo salvare
Nicholas.
Mi aggrappai al
cappotto nero e lo tirai con forza facendolo allontanare da Nick, ma
allo stesso tempo facendolo cadere all'indietro, addosso a me.
Così persi
l'equilibrio e non sapendo quello che stava succedendo mi sentii le
gambe tremare e l'adrenalina a mille.
Sbattei con forza
contro il pavimento e mugolai di dolore quando la spalla ferita si
scontrò contro il duro e freddo pavimento della mia camera.
Un mugolio
dolorante e allo stesso tempo divertito mi arrivò da dietro la
schiena e mi resi conto che qualcuno era caduto con me e mi premeva
contro il pavimento.
Tentai di muovermi,
ma sentii l'urlo di Nick rompere il silenzio.
"Non
azzardarti a toccarla! Lasciala stare!!"
Nell'istante in cui
lo disse, l'uomo rise e con uno strattone che mi fece grugnire di
dolore, mi alzò in piedi di peso e con un braccio mi tenne salda la
vita, mentre con l'altra mi teneva la testa all'indietro...non capivo
che stava facendo.
Il Jonas che era
corso subito in avanti si bloccò alla vista mia e dell'uomo nero.
Una vena gli pulsò
insistentemente alla tempia, era ancora sotto i raggi della luna e la
sua espressione si era fatta tesa e seria...
"Adesso non
fai più il gradasso Jonas, eh?"
La voce dell'uomo
mi fece venire i brividi lungo la schiena.
Il suo fiato caldo
mi colpiva dietro l'orecchio, vicino all'incavo del collo e il suo
corpo stretto contro il mio mi faceva venire un groppo alla gola
mentre le gambe tremavano con forza al ricordo di ciò che era
successo l'ultima volta.
Nick immobile,
pallido il suo sguardo torvo fisso su di me, o meglio sul mio collo,
o più precisamente sulla lama scintillante che mi sfiorava
minacciosamente il collo...
Sentii il respiro
mozzarmisi e la paura stringermi i muscoli in una morsa.
L'uomo mi strinse
più forte il bacino tenendomi ancora più stretta contro il suo
corpo e una sensazione spiacevole che avevo già provato mi avvolse
le viscere.
C'era qualcosa di
dannatamente familiare in quello che l'uomo nero stava facendo.
Rabbrividii mentre
l'uomo mi strascinava lentamente in avanti verso Nick.
Lui fermo,
immobile, sembrava paralizzato e non sapeva cosa fare, lo vedevo nei
suoi occhi...
Più l'uomo mi
avvicinava a Nick, più lui si mordeva il labbro non sapendo che
fare.
Era immobile per la
paura che anche per un gesto sbagliato io avrei pagato caro.
Chiusi gli occhi
mentre l'uomo avvicinava le labbra all'orecchio e me lo mordicchiava.
Nick immobile
spalancò gli occhi.
L'uomo rise
lievemente facendomi rabbrivdire la pelle.
Nick chiuse gli
occhi.
L'uomo mi baciò il
collo poi con uno schiocco staccò le labbra dalla mia pelle e
susurrò.
"Stesso posto
dell'altra volta...che dici?"
Sentii il fiato
mozzarmisi all'idea del succhiotto...Poi riappoggiò le labbra al mio
collo e la paura che mi faceva ansimare mi fece salire le lacrime
agli occhi mentre i brividi non mi abbandonavano.
Con un tremito
smorzato mormorai.
"Perchè?
Perchè mi fai questo?"
Vedevo lo sguardo
di Nick maledettamente afflitto e ebbi l'impressione di sentire il
mugolio spaventato di Alice sotto il letto.
Lui si allontanò
per un attimo dal mio collo e con la voce seria mi rispose.
"Dal giorno
che ti ho incontrata, io ti voglio"
Nick si incupì
mentre una vena gli pulsava alla tempia, minacciosamente.
L'uomo vedendo la
sua rezione mi portò ancora più vicina a lui, ridacchiando.
Con il palmo della
mano mi sfiorò la guancia.
Sentii qualcosa di
duro e metallico scivolare sulla pelle e quando lui staccò la mano
vidi un anello argentato con dei rubini rossi risplendere quando la
sua mano passò sotto i raggi della luna...
Per un momento
rimasi senza fiato.
Fissai l'anell che
portava al dito.
"TAYLOR!!!"
Tutto sembrò
fermarsi per un attimo.
Le mie amiche le
sentii sobbalzare.
Nick aveva lo
sguardo perso nel vuoto, paralizzato.
L'uomo al mio
orecchio ridacchiò.
"Esatto"
Per un istante la
mia mente vagò veloce tra tutti i ricordi, le scene passate, la
scuola, il McDonald, l'albergo in rovina, il supermercato, il centro
commerciale...e improvvisamente mi sembrò tutto chiaro...
...dannatamente
chiaro...
Era stato lui.
Sempre.
Nick strinse con
forza i pugni.
Le sopracciglia si
incurvarono minacciose.
La sua espressione
si fece torva.
I muscoli si
tesero.
"Black..."
Il ringhio che gli
venne fuori dalla gola mi fece rabbrividire.
"Prova solo a
dire un'altra parola e vedrai..." ribattè Taylor.
Con queste parole
con uno scatto mi sbattè contro il muro, con un braccio mi bloccò e
con l'altro premette minacciosamente il coltello contro il mio collo.
La spalla mi
dolette e feci una smorfia di dolore.
Poi vidi una scarpa
colpire con forza la testa di Taylor.
Lui cadde
all'indietro e Nick non perse tempo e lo andò ad afferrare,
colpendolo nello stomaco.
Ma il Black con uno
scatto si allontanò improvvisamente da lui, corse verso la finestra
e l'aprì e prima che Nick riuscisse a fermarlo si lanciò di sotto.
Io corsi a vedere
dalla finestra.
Ma lui stava già
correndo per il giardino, mescolandosi con il buio della notte.
Feci un sospiro
subito prima di venire travolta da un corpo magrolino che mi si
lanciò letteralmente addosso..
"SAM!!"
Alice mi travolse
facendomi cadere sul letto.
Io tentai di
rialzarmi, ma anche Emily mi abbracciò stretta e sentii tutta la
loro paura per me soffocarmi.
"G-grazie
ragazze...anche io vi voglio bene...ma adesso b-basta..."
Loro mi lasciarono
e Alice si asciugò in fretta gli occhi.
"Meno male che
Emily aveva la scarpa a portata di mano!"
Io sorrisi grata e
lei ricambiò con uno sguardo di sollievo.
Alice continuò a
guardarmi.
"Meno male che
stai bene...avevo tanta paura...quando poi hai detto il nome di
Taylor..."
Emily si fece
avanti.
"...come hai
fatto a riconoscerlo?"
Io mi ricordai la
prima volta che lo avevo visto sorridere mentre avevo notato l'anello
che portava al dito.
"L'ho
riconosciuto dall'anello d'argento con i rubini rossi. Quando l'ho
visto alla mano dell'uomo, mi sono ricordata che era uguale a quello
di Taylor e poi...adesso torna tutto..."
Lasciai la frase a
metà e le mie amiche mi guardarono preoccupate e rammaricate mentre
Alice rabbrividiva solo al ricordo di tutto quello che lui aveva
fatto.
"Era davvero
lui..." sentenziò con un brivido nella voce.
Poi guardai
dall'altra parte della stanza, dove Nick in piedi alla luce della
luna mi guardava, enigmatico e immobile.
"Nick...grazie"
Le mie amiche si
sedettero sul letto e presero i sacchi a pelo, mentre io andai verso
il Jonas che continuava a guardarmi mentre i raggi di luce lo
inondavano e gli facevano risaltare il profilo sottile del mento.
"Stai bene?"
Io annuii e gli
sorrisi nuovamente mentre il suo sguardo si spostava da me a fuori
dalla finestra.
"Se n'è
andato per ora"
Io annui
nuovamente, poi guardando la sua aria enigmatica, il suo profilo
asciutto e sentendomi una morza allo stomaco, mi lanciai in avanti e
lo abbracciai stretto mentre sentivo il suo calore avvolgermi.
"Sam..."
Mormorò per un
istante, poi anche lui ricambiò il mio abbraccio e mi strinse forte.
In quell'istante
sentii la paura e l'ansia scivolare lentamente via e il desiderio di
rimanere per sempre abbracciata a lui.
Ma poi mi sfiorò
la spalla e gemetti di dolore.
Il Jonas allora si
staccò dall'abbraccio e corrugò la fronte mentre osservava il
taglio dietro la mia spalla.
"Te l'ha fatto
lui?"
Io annui
imbarazzata e paralizzata dall'immagine di Taylor che si sovrapponeva a quella del killer in nero.
Mi voltai verso di
lui e lo vidi uscire dalla mia camera e dirigersi verso il bagno.
Io lo seguii
stranita mentre cercavo di capire quello che stava facendo.
Le mie amiche mi
guardarono incuriosite.
Nick tornò poco
dopo con un batuffolo di cotone, il disinfettate una fascia bianca e
un pezzo di nastro...e io continuai a chiedermi come facesse a sapere
dove si trovavano quegli oggetti in casa mia...
"Ci metterò
solo un attimo"
Mi fece voltare e
mi sfiorò la pelle mentre con moviementi delicati mi puliva la
ferita e la disifettava, infine la bendò e poi si voltò a
guardarmi.
"Non è molto
profonda"
Guardai Alice che
sorrideva sognante guardando me e Nick e improvvisamente arrossii
mentre sentivo la stretta di panico allentarsi e un senso di pace e
salvezza invadermi.
"Grazie."
Emily si alzò dal
letto e chiese.
"Sono le due
passate, che ne dite di andare a letto, domani poi penseremo al letto
e alle ultime cose per il ballo"
In quel momento il
pensiero del Ragazzo Misterioso mi fece sentire in colpa.
"Ok..."
rispose Alice afferrando il suo sacco a pelo e distendendolo per
terra.
Mentre guardavo
Nick, pensavo al Ragazzo Misterioso e capivo che sia lui che Nick non
mi erano indifferenti.
Sarei andata al
ballo con il Ragazzo Misterioso, ma avrei voluto andarci anche con
Nicholas,...sarei voluta andarci con entrambi.
Perchè la verità
era che mi piaceva Nick, ma anche il Ragazzo Misterioso e non potevo
dimenticare le innumerevoli volte che mi aveva salvata e che mi era
rimasto vicino.
Nick mi guardò di
nuovo, poi si voltò e si diresse alla porta della camera.
Io mi bloccai
mentre sentivo il disagio avvolgermi...non volevo che se ne andasse.
Avevo paura di restare da sola.
Avevo paura ora che sapevo la verità, oa che capivo fino a che punto Taylor si sarebbe spinto pur di avermi.
Avevo paura di perdere Nicholas.
"Nick?"
Lui si voltò a
guardarmi.
"Puoi rimanere
con noi stanotte?..."
Vidi Alice
sorridere e scambiarsi uno sguardo con Emily che sorrise a sua volta.
"Certo"
rispose lui sorridendo leggermente e venendomi vicino.
Alice e Emily
sorridendo si infilarono nei loro sacchi a pelo e ci dettero la
buonanotte.
"A domattina!"
Io le risposi e poi
mi distesi nel mio letto con le coperte blu.
Nick, con i Jeans
chiari e la camicia girgia, si levò la giacca e l'appoggiò in fondo
al letto, poi mi si avvicinò a io mi spostai sul lato destro per
fargli spazio.
Lui mi fissò per
un istante, poi scivolò sotto la coperta girandosi su un fianco per
guardarmi in faccia.
Io mi sentii
arrossire e chinai il capo.
"Non ti
preoccupare...starò qui tutta la notte"
"...grazie"
Mi sistemai con la
testa vicina al suo petto e lui si fece avanti avvolgendomi con un
braccio e baciandomi la fronte.
Sentii il suo odore
fresco e penetrante invadermi e sorrisi inevitabilmente mentre mi
facevo più vicino a lui e lo sentivo respirare leggermente tra i
miei capelli.
Così cullata dal
suo braccio e accoccolata contro il suo petto, mi addormentai...
Nell'ombra della
stanza, con la luce della luna che gli sfiorava delicatamente il
profilo, rimase sveglio, a guardarla.
Coccolato dal lento
e ritmico movimento del petto di Sam che si abbassava e alzava e
sfiorava il suo corpo.
Il calore che lei
gli trasmetteva lo faceva sentire bene.
I suoi occhi
spalancati, a vegliare su ogni suo movimento e su ogni suono che
avesse stonato nel perfetto silenzio della notte.
Nick sorrise mentre
sentiva il respirare tranquillo delle altre ragazze che dormivano per
terra, al lato del letto.
Il tempo passò con
una velocità inaspettata e i suoi pensieri volarono lontani, come
non facevano da tanto...liberi da tutto e da tutti.
Con un dito sfiorò
la pelle pallida e liscia di Sam, poi si avvicinò e le baciò i
capelli, annusandole per l'ultima volta il dolce e inebriante profumo
di pesca che tanto lo rapiva.
Si lasciò
scivolare lentamente fuori dal letto mentre sentiva i primi raggi di
luce entrare dalle finestre e il risveglio lento e festivo del
sabato.
Sorrise mentre son
una mano spostava con gentilezza il bracio della ragazza e lol
riappoggiava sulle coperte.
All'ultimo sentì
Sam mormorare qualcosa nel sonno e la sua mano si legò
inconsciamento a quella di Nick, tantò che si svegliò lentamente.
Aprì gli occhi con
lentezza, mentre le braccia del sogno si allentavano su di lei e la
riportavano alla realtà.
"N-nick...?"
Il ragazzo si chinò
su di lei e le si fece vicinissimo, accarezzandole il volto con una
mano.
"Si, Sam, sono
io. E' mattina e adesso sei al sicuro." con uno sguardo veloce
cercò di dedurre la coscienza del risveglio di Sam e capì che
ancora si trovava in uno stato di dormiveglia.
"Ci vediamo
Sam"
Si chinò e per
l'ultima volta le dette un bacio sui capelli, poi si allontanò
afferrando la giacca di pelle e poi aprendo la finestra si dileguò
nell'aria mattutina.
Le strade
sembravano deserte e i raggi del sole gli sfioravano intimedite le
spalle.
Sarebbe stata una
giornata con il sole, stranamente...
Guardò in alto,
verso il cielo azzurro mattutino, quasi del tutto sgombro di nubi e
sorrise.
Con i pensieri
ancora che gli ronzavano in testa, a passo svelto, arrivò davanti al
cancello di casa, ma si bloccò.
La sua pelle sfiorò
il metallo nero, ma invece che aprire la maniglia, si voltò in
dietro e tornò sui suoi passi, arrivando fino al parco con lo
scivolo.
Quello su cui era
salito con Sam tempo prima.
Sorrise.
Cosa nuova e
piuttosto insolita per lui...
Si sedette
sull'altalena e lasciò che i suoi pensieri vagassero liberi ancora
per un po', prima di dover tornare alla fredda e allarmante realtà
che in quel momento lo circondava...
Quando Nick tornò
finalmente a casa erano le tre di pomeriggio e la giornata si era
rivelata delle migliori.
Prima di mettere
piede in casa tornò bruscamente alla realtà e si fece sparire tutti
quei pensieri dalla testa e sul volto tornò il suo solito sguardo
profondo ed enigmatico.
Fece un respiro.
L'odore di
disinfettante e muschio che faceva parte della sua vita lo
investirono all'improvviso, appena aprì la porta.
Entro con sicurezza
e lanciò le chiavi sul tavolo di legno alla destra dove poi appoggiò
anche la giacca.
Sentendo delle voci
si voltò, sorpreso, ma pronto ad ogni evenienza.
Kevin era in piedi,
accanto al divano, con le braccia strette intorno al petto e lo
sguardo indeciso.
Joe, in tuta, era
seduto sulla poltrona e con una mano teneva alzata una gruccia con
appeso un vestito dell'800 con tanto di merletti e rifiniture.
Nick rimase
immobile a fissare la scena, fino a quando li sguardi degli altri due
ragazzi non si spostarono su di lui.
Nicholas alzò un
sopracciglio e Kevin in fretta gli venne in contro.
"Bentonrato!E'
da ieri che sei sparito..." lo sguardo del Jonas maggiore rimase
per un attimo torvo, in attesa di spiegazioni, poi sembrò
sciogliersi e lasciare posto ad una tranquillità...sembrava che
Kevin non avesse voglia di litigare con il fratello appena rientrato.
"Comunque, hai
fame?"
Nick scosse la
testa in segno di diniego.
"Che succede
qui?..." Nick spostò lo sguardo sull'amico d'infanzia ricciolo
che riacambiò il suo sguardo, sorridendo.
"Prova
vestito..." fece un verso strano indicando ciò che teneva in
mano "...mi vesto da Romeo. Sai stasera c'è la festa in
maschera a scuola e avevo bisogno di qualche consiglio, comunque, che
ne pensi?"
Nicholas si sentì
a disagio, non era certo un campo in cui sapesse dare dei consigli,
per di più con Joe i rapporti erano ancora molto tesi e pieni di
incomprensione...
...ma
quell'improvvisa leggerezza e tranquillità nello stare insieme, gli
era mancata, tanto, e non se la sentiva di distruggere quel momento
tanto fraterno.
"Sembra bello
come vestito...farai coppia con Giulietta?"
Joe arrosì
lievemente e scosse la testa per portarsi in dietro il ciuffo, poi
posò il vestito e con fare spensierato si avvicinò all'amico.
"Si...ci vado
con Emily...lo sai anche te che questo non è mai stato un genere di
cose a cui mi piace andare. Preferirei fare un giro all'antartide,
invece che andare alla festa, però..."
Ci fu un momento di
pausa in cui Nick capì benissimo ciò che l'amico stava cercando di
dirgli.
"Emily...lei
mi piace davvero e, non sono più lo stesso, mi ha convinto lei ad
andarci, dice che un po' di vita sociale mi farebbe bene..."
Poi un sorriso
furbo e scaltro gli si dipinse sul volto, sogghignò...
"Alla
condizione che sciegliessi io il vestito da mettere!"
Kevin gli andò
vicino e scosse la testa non curante.
"Povera Emily,
chissà quanto ti ha odiata per questo!"
Nick rimase
impassibile e Joe si mise una mano sul fianco e alzò l'altra in
cielo con le dita incrociate.
"Ma una
promessa è una promessa...e purtroppo per lei non è mai bene fare
una promessa con il sottoscritto!"
Kevin, a quel
punto, guardò Nick e fece il verso al ricciolo, scatenando la sua
collera.
Finì che Joseph si
lanciò a dosso a Kevin, travolgendolo letteralmente.
Quest'ultimo cadde
sul divano, colto alla sprovvista dalla sarcastica ira dell'amico.
Nick non potè fare
altro che ridere...erano le persone che gli avevano sempre voluto
bene, e, per quanto lo negasse a se stesso, anche lui gliene voleva
tanto.
Andò vicino ai due
e afferrò Joe per un braccio tentando di staccarlo dal povero Kevin
che agonizzante dalle risate, stava tentando invano di respirare.
"Piantala
Joe!"
Joseph fieramente
si voltò e con una mano si sistemò i capelli...suo vizio fin da
quando era bambino.
Nick scosse la
testa facendo lo sdegnato, ma era anche divertito.
"Cos'è, mi
devo preoccupare Nick??"
Chiese Joe
spalancando gli occhi e catturando l'attenzione del Joans
maggiore...che stava tentando di rimettersi in piedi.
"Perchè?"
chiese sorpreso il diretto interessato...
"Sai...due
sorrisi in meno di un minuto!Una catastrofe!"
Nicholas scosse la
testa sorridendo nuovamente.
"...è già, è
proprio un sorriso...i miracoli ancora accadono!"
Convenne Kevin.
Nick scosse la
testa e Kevin diede un'occhiata a Joe, entrambi erano sospresi dal
suo strano entusiasmo...
A quel punto Joe
aggieggiando con i merletti del vestito osservò l'amico.
"Non è che
per caso vieni anche te al ballo stasera?"
Nick si immobilizzò
e guardò torvo l'amico, tanto che lui alzò le mano in segno di
difesa.
"...come non
detto! So che non sono cose da te, però, visto che eri in vena di
miracoli...non si sa mai!"
Nick scherzosamente
lo fulminò con lo sguardo e poi gli dette una pacca sulla spalla.
Poi si avvicinò al
fratello che stava in disparte, pensieroso.
"...non è che
anche tu vai al ballo stasera?"
Kevin alzò le
spalle con noncuranza.
"...in effetti
ci avevo fatto un pensierino, sai con il praticantato all'università
di medicina e gli studi e i viaggi...è da tanto che non ho un
momento di pace solo per me, quindi, pensavo che avrei potuto fare un
salto..."
Joe sorrise andando
a passargli un mano sulle spalle, trionfante.
"Allora sono
proprio curioso di vedere cosa ti metterai!"
Kevin sorrise
compiaciuto.
"Tu non te ne
preoccupare, però, poi farò anche un salto da te e la tua
Giulietta"
Joe non si
scompose.
"Certo! Ti
aspetteremo!"
Kevin sembrò
sorpreso dal fatto che Joseph non si fosse ribellato all'idea di
averlo tra i piedi...Emily lo stava davvero cambiando! E gliene era
davvero grato!
Nick si fece
sprofondare le mani nelle tasche dei Jeans, poi facendo un cenno con
la mano selutò gli altri due e salì al piano di sopra con il
pnsiero fissò alla serata che sarebbe arrivata...
...mentre degli
sguardi speranzosi e curiosi lo serguivano andarsene inconsciamente.
Kevin sorrise.
Joe guardò l'amico
e a sua volta un sorriso speranzoso gli si allargò sul volto
pallido.
Nick intanto più saliva più sentiva un groppo in gola...una stretta allo stomaco...
...Sam...
...la rabbia montò lenta sempre di più...
...più pensava e più la vena alla tempia pulsava minacciosa...
...strinse i pugni...
...l'immagnine di un volto si formò nei suoi pensieri...
...lui che toccava Sam...
...lui che la spaventava...
...lui che la baciava...
...lui che l'aveva ferita...
...lui...
...l'avrebbe pagata...
...lui...
...Taylor...
DOMANDE:
1) Il killer...Taylor...che ne pensate? Ve lo aspettavate?
2) Joe e Emily, l'amore fa miracoli, li vedete bene insieme?
3) ...la
rabbia di Nick che ha scoperto che è stato Taylor ha
perseguitare Sam, pensate che se ne syia buono in disparte non dicendo
nulla al Black??
|
Ritorna all'indice
Capitolo 20 *** Il Ballo... ***
JONAS 3
Era
così brutto l'ultimo capitolo...insomma sapevo di non aver fatto
questo bel lavoro ma immagino che probabilmente non siete d'accordo dal
fatto che sia Taylor l'uomo in nero...:-(...spero solo che in questo
misero capitolo riceva più recensioni...il capitolo è
piccolo, ma chiamandosi il BALLO, ha un po di importanza...spero tanto
che vi piaccia!!
grazie sempre a tutti!! KISS :-)
ADA12:Giò Joe ed Emily sono davvero carini!!...spero che questo chap ti piaccia! KISSONI :-)
DARKSWAN:I
tuoi dubbi avranno una risposta presto...però per ora non posso
dirti molto, solo che Nick sapeva ciò che Taylor voleva
fare, ma non aveva la minima idea che fosse lui L'uomo nero!! KISS e
fammi sapere che ne pensi di questo chap! KISS :-)
MAGGIE__LULLABY:Wow
grazie per l'entusiasmo!! Comunuqe sono contenta che tu abbia detto di
si, ma ribadisco che per ora è tutta una cosa astratta e ancora
ho da finire questa serie...siamo quasi agli sgoccioli e sono
curiosissima di sapere che ne pensi!!!Spero ti piaccia ^_^ KISS :-D
WOLFGIRL92:grazie
per i complimenti! Comunuqe avvertirò il detective conan che ha
un rivale... ahah (bhe forse anche io potevo evitarmi questo
commentino, però mi ha fatto ridere l'idea del detective conan!)
comunque sono d'accordo, l'amore oltre a far danni fa anche
miracoli! KISS e non vedo l'ora di sapere che ne pensi di questo
capitolo!! KISS ;-)
BENNYY:Davvero
non te l'aspettavi che fosse Taylor l'uomo in nero?? Comunuqe il padre
di SAM non si vedrà più in questa serie...almeno in
questa no...ma chissà...^_^ grazie per i complimenti e KISS :-p
_LITTLEJONAS_:Vedi
un po se secondo te questo capitolo è all'altezza delle tue
aspettative...spero tanto di si perchè quello prima a quant pare
a fatto una strage...insomma credo che la gente ci sia rimasta male sul
fatto che fosse Taylor...:-( comunque sono curiosa di sapere che ne
pensi di questo! KISS :-)
Presi un respiro profondo.
Con difficoltà, tirai su la cerniera
sulla schiena e mi lisciai le punte verdi del vestito.
Afferrai la passata verde in tinta e me
la sistemai, un capello scivolò fuori e con stizza lo rimisi a
posto.
Afferrai le ballerine e le misi, poi
con un respiro profondo mi voltai, pronta a guardarmi allo specchio.
Rimasi immobile, a fissare la mia
immagine riflessa e per la prima volta vedi qualcosa di diverso,
vedevo una persona diversa, una persona nuova.
Forse ero cambiata da quando ero
arrivata, con tutto quello che avevo passato ero diventata più
coraggiosa, ero più consapevole di me ed ero riuscita ad affrontare
il peso che mi portavo dentro.
Mi ero aperta e avevo trovato le
migliori amiche del mondo.
Tutto quello che era successo mi aveva
fatto capire che bisognava sempre sperare in qualcosa di migliore,
anche se a volte sembra che non possa esistere qualcosa di meglio.
Mi sistemai i capelli lunghi e ondulati
e passai un po' di matita nera, lungo il contorno degli occhi, un
filo di lucidalabbra e in fine l'ombretto che Alice mi aveva regalato
prima di andarsene.
Mi mordicchiai il labbro.
Quanto avrei voluto che loro fossero lì
con me in quel momento.
Ero nervosa e agitata...stavo per
incontrare il mio Ragazzo Misterioso e scoprire chi era davvero.
Poi mi bloccai a pensai alla domanda
che Emily mi aveva fatto prima di andarsene:
"E Nick?"...
"Nick cosa?" le avevo
chiesto con aria spaesata.
"A te piace Nick, giusto?"
Avevo annuito, assorta nei miei
pensieri.
"Credo proprio di si, ma non so
se anche a lui io piaccio, è stato gentile e mi fido di lui, ma...
non so davvero che fare perchè in un certo senso mi piacciono
entrambi...sia lui che il Ragazzo Misterioso e prima di scegliere
voglio solo vedere ciò che succede"
Egoista!
Ecco cosa ero...
O uno o l'altro,
come direbbe Alice non si può stare con il piede in due scarpe,
eppure non mi sentivo pronta, ancora non avevo davvero capito ciò
che mi legava sentimentalmente a entrambi.
Mi guardai ancora
allo specchio mentre mi spruzzavo il mio profumo preferito al collo:
pesca.
Un aroma dolce e
fresco di cui non mi sarei mai stancata, era il profuma che mia nonna
mi regalava per tutti i miei compleanni e in un certo senso era anche
il mio porta fortuna.
Alzai la testa e
notai il volto di mia madre alle mie spalle.
Sorrideva con un
luccichio emozionato negli occhi.
Alzò le mani e mi
avvolse con le sue braccia mentre mi sistemava una maschera sul
volto.
"E' un ballo
mascherato o sbaglio?"
Io annuii, mi ero
completamente dimenticata di comprarmi la maschera, se non ci fosse
stata lei.
"Grazie mamma"
Lei mi voltò e mi
guardò emozionata mentre arrossivo.
"Sei davvero
bellissima stasera."
Sentii una stretta
allo stomaco e mi sentii grata del suo appoggio.
Chinai la testa.
"Ti voglio
bene"
In quell'istante,
il campanello di casa suonò e sentii il cuore finirmi in gola.
Le gambe in un
istante mi si fecero molli e una stretta allo stomaco mi fece capire
che era arrivato il momento di andare.
"Andrà tutto
bene tesoro, vedrai che passerai una splendida sarata!"
Mi sorrise
teneramente, poi si risvegliò
"Dai Sam, ti
sta aspettando" poi mi diede un bacio sulla guancia con fare
tenero e stringendomi il volto tra le mani mi accompagnò giù.
"Divertiti"
Io mi infilai il
giubbotto nero e aprii la porta.
"Certo e
grazie Mamma"
Lei sorrise e mi
strinse per l'ultima volta, poi mi lasciò uscire dalla porta
guardandomi allontanarmi verso la macchina nera parcheggiata davanti
a casa.
La portiera del
guidatore si aprì a mentre il cuore batteva all'impazzata fissai la
tuta da baseball a righe blu e bianche che scendeva dall'auto.
Aveva il fisico
slanciato e la tuta gli metteva in risalto i muscoli delle gambe.
Aveva i pantaloni
lunghi, le scarpe nere e sopra la camicia in tinta, aveva un
giubbotto nero di pelle...mi era familiare in effetti.
Con trepidante
attesa alzai lo sguardo sul suo volto e lo trovai nascosto sotto un
maschera grande, larga, esageratamente grande che, purtroppo, gli
copriva tutto il volto.
Vedevo solo i
capelli neri.
Lo vidi sorridere e
notai le sue labbra fini e rosse che mi incantarono per un momento.
Con gesti svelti si
parò davanti a me e allungò un braccio in avanti, piegato.
"Sei
bellissima Sam"
Io arrossi
inevitabilmente mentre sentivo il suo sguardo su di me e il mio non
riusciva a staccarsi da lui.
Non riuscivo a
smettere di guardarlo, lo vedevo alla luce, lo vedevo come se fosse
la prima volta, il suo corpo mi faceva venire brividi lungo la
schiena e sorrisi emozionata.
"Permetti?"
Chiese con voce
sicura ma bassa.
Mi accorsi che non
aveva però smesso di camuffare la sua voce, ancora non mi avrebbe
svelato chi era, ma la sera era lunga e prima o poi il momento
sarebbe arrivato...ne ero certa.
Afferrai il braccio
che mi porgeva e lo presi a braccetto, mentre mi accompagnava alla
macchina e mi apriva la portiera.
Mi fece sedere e
poi mi porse un fermaglio e forma di rosa, una bellissima rosa blu.
Si piegò in avanti
e sorridendo me la mise nei capelli, poi si soffermò un momento a
sussurrarmi all'orecchio.
"Questo è per
te, Sam"
Mi passò una mano
velocemente sui capelli e poi chiuse la portiera mentre sentivo il
cuore battere e l'emozione farmi sorridere inevitabilmente mentre
sentivo un calore piacevole invadermi.
Mi voltai verso il
finestrino e mentre mi toccavo il fermaglio, fissai mia madre che mi
salutava con fare incerto sull'uscio della porta.
Io contraccambiai,
poi al rumore della portiera che si richiudeva, mi voltai a fissare
il mio Ragazzo Misterioso pensando a quanto mi sentivo bene con lui
vicino.
Arrivammo alla
festa troppo velocemente, avevo avuto il tempo solo di fargli qualche
domanda a cui lui aveva prontamente sviato l'argomento, ma una cosa
era riuscita a capirla: c'era più di una possibilità che quella
sera riuscissi davvero a scoprire chi era.
Quando arrivammo
davanti alla scuola rimasi estasiata di vedere come era cambiata.
Naturalmente ero
rimasta un pomeriggio lì per fare i festoni, ma non avrei mai
pensato che l'effetto finale sarebbe stato quello.
Era davvero
bellissima, colorata e decorata in ogni minimo dettaglio.
Luci e festoni
erano appesi all'entrata come dentro la hall.
Come uscii all'aria
aperta il freddo della notte mi fece rabbrividire e prontamente il
Ragazzo Misterioso arrivò al mio fianco.
"Hai freddo?"
Io scossi la testa
imbarazzata.
"No, sto bene,
grazie..."
Mi bloccai un
momento mentre mi voltavo a guardarlo, indecisa, lui se ne accorse e
a sua volta si mise ad osservarmi.
"Che succede?"
Io alzai le spalle
aggrappandomi al suo braccio con aria spensierata.
"Bhe mi
chiedevo solo come avrei dovuto chiamarti visto che Ragazzo
Misterioso mi sembra poco pratico"
Lui sorrise
malizioso, poi si voltò a guardarmi e notai sotto la luce del
lampione i suoi occhi scuri che luccicavano.
"Se questo è
un modo per scoprire il mio vero nome, sappi che non ci casco"
poi si avvicinò a me e sussurrò "te l'ho promesso, scoprirai
presto chi sono"
Io mi morsi il
labbro inferiore, emozionata e mi strinsi più forte a lui, pronta a
varcare la soglia della scuola e a tuffarmi nell'insieme di luci,
colori e musica che quella sera mi avrebbero accompagnato.
Mi sentivo in
imbarazzo e scrutai tutte le persone che mi circondavano.
Entrammo nella
palestra e la folla accrebbe numerosa, concentrandosi soprattutto nel
centro della pista, dove i ragazzi si divertivano maggiormente.
Ci avvicinammo al
tavolo delle bibite e lui si bloccò avvicinando il suo volto al mio.
"C'è qualcuno
che ti sta cercando" indicò dietro di se e io notai Alice che
faceva un segno a Emily che si stava in quel momento allontanando da
Joe.
"Ti lascio un
po di tempo nelle loro mani, ma tra dieci minuti sarai di nuovo tutta
per me"
Sorrise malizioso e
io arrossi sorridendo.
"A dopo
allora"
Lo fissai con lo
sguardo voltarsi e mescolarsi tra la massa colorata degli altri
ragazzi.
Rimasi immobile a
fissarlo, incantata, fino a quando un braccio mi avvolse la vita.
"Sam ma stai
benissimo con questo vestito!"
Io sorrisi
separandomi dall'abbraccio affettuoso della mia amica per guardare
meglio come era vestita..
Aveva un vestito
blu con la gonna lunga e a balze che le ricardeva sul corpo magro con
una semplicità ed eleganza magica, il corpetto stretto e luccicante
le metteva in risalto la vita fine e lo scollo le lasciava in vista
la pelle chiara.
I capelli erano
raccolti in una crocchia alta e la maschera azzurra sul volto le
risaltava ancora di più il colore vivace e blu degli occhi.
Sembrava
perfettamente a suo sgio in quel vestito e al ballo.
"Tu sei
fantastica, vestita così tra breve avrai un codazzo di ragazzi a
fare la fila per ballare con te"
Lei scosse la testa
divertita.
"In effetti,
qualcuno già c'è"
Con la testa indicò
alla sua destra un ragazzo alto, biondo con la pelle abbronzata e
l'aria timida e fiera allo stesso tempo che la stava fissando.
Io ammiccai alla
mia amica che in un attimo divenne rossa in volto.
"E' carino,
no?"
Io annui.
Poi lei mi fece un
segno alle mie spalle e voltandomi vidi Emily arrivare verso di noi
con il volto chino e l'aria impacciata.
Io rimasi
sbalordita a fissarla: il vestito era in perfetto stile 800 e le
ricadeva adosso perfettamente facendole esaltare le forme e
rendendola carina e, diversamente dal solito, risaltando la sua
femminilità.
I capelli erano
sciolti a boccoli sulle spalle e indossava una piccola maschera color
avorio che si intonava al vestito rosso e giallo che indossava.
"Emily
è...fantastico"
Le dissi tentando
di attirare la sua attenzione, infatti sembrava che stesse fissando
esclusivamente il pavimento.
Alzò il capo e mi
fulminò con lo sguardo.
"Questo coso
è tutto pieno di merletti e gale...e balze...è straziante e poi
sembro un pesce fuor d'acqua!"
Alice alzò le
spalle.
"In effetti
assomigli molto ad un pesce fuor d'acqua..."
Emily si voltò a
fulminarla e lei l'abbracciò alzando gli occhi al cielo.
"Accidenti
Emily, stavo solo scherzando, rilassati! Sei assolutamente
bellissima!E' solo che non sei abituata a vestirti in questo modo, ma
sei perfetta"
Emily si
tranquillizzò e poi si staccò dall'abbraccio dell'amica, proprio
mentre si voltava e mi guardava con aria curiosa.
"Il tuo
Ragazzo Misterioso in vece sta proprio bene!"
Io arrossi
imbarazzata.
"In effetti
non è niente male..." annuì Alice con fare di chi la sa lunga.
"Quando si
leverà la maschera finalmente capirai chi è...e fidati credo che
succederà entro stasera, quando siete arrivati eravate davvero
carini. Signora Trilli e Signor Giocatore di Baseball..."
disse lei in
maniera pomposa cercando di stuzziacarmi.
Io feci finta di
non ascoltarla, poi Emily si intromise.
"Vedrai che lo
scopriarai presto, eppure ha qualcosa di familiare...comunque a
porposito di accompagnatori, dov'è finito il mio?"
In quell'istante
due braccia rivestite di una camicia bianca e con il merletto, le
avvolsero i fianchi e la strinsero a se.
"Stavi forse
cercando me mia Giulietta?"
Le diede un bacio
dolce sulla guancia e sorrise raggiante in tutta la sua bellezza
dentro il vestito dell'800.
Joseph era
assolutamente a suo agio e sembrava saltato fuori direttamente dall
commedia di ROMEO E GIULIETTA.
"Se sei tu il
Romeo che stavo aspettando allora sarà meglio che mi metta alla
ricerca di un altro... "
Rispose Emily in
maniera provocatoria cercando di scappare dall'abbraccio di Joe.
A quel punto io e
Emily ci scambiammo uno sguardo divertito e li interrompemmo.
"Allora mi
sembra che qui è meglio che noi ce ne andiamo"
Sorridemmo e li
salutammo mentre Alice mi stringeva il braccio, poi si bloccò.
"Ehi...eccolo
lì il mio bel biondino, ci vediamo dopo Sam, fammi gli auguri!"
Io le sorrisi
incoraggiante fissando il biondo che la stava aspettando.
"Non ne hai
bisogno, stai benissimo!"
Così anche lei si
mescolò tra gli altri ragazzi e io rimasi immobile a fissarmi
intorno fino a quando qualcuno non mi strinse la mano nella sua.
"Eccoti"
Io sorrisi fissando
la maschera bianca del mio Ragazzo Misterioso in versione Giocatore
di Baseball.
"Sana e salva
dopo la controllata protettiva delle tue amiche?"
Io alzai gli occhi
al cielo.
"Si alla fine
mi hanno lasciato andare..."
Ridacchiai mentre
lui faceva lo stesso, poi si voltò e con una mano indicò la pista
da ballo.
"Ti va di
ballare?"
In quell'istante la
muscia cambiò e le note di un lento si sparsero per sala facendo
cambiare ad ogni coppia il proprio ritmo e facendole aggrapparsi
l'uno a l'altra.
Io arrossi e mi
fissai le ballerine.
"Non so se è
una buona idea..."
Lui con un braccio
mi avvicinò a se e fece scivolare la sua mano dietro la mia schiena
per avvolgermi, io intanto mi sentivo traballante, instabile.
Cavoli...io ero una
frana in quel genere di cose...
"Non sono
brava a ballare..."
Lui mi fissò in
cerca di una spiegazione.
"Per niente
brava" ribattei più che convinta.
Ma lui non
demordeva e la sua stretta si strinse di più in torno a me facendomi
sentire un calore piacevole.
"Allora lascia
che ti dia una mano"
Io mi sentivo
impacciata e indecisa.
Avvolsi le mie
braccia intorno al suo collo, mentre con indecisione guardavo gli
altri in torno a me per cercare di trovare spunto da loro e non fare
la figura dell'imbranata.
Lui richiamò la
mia attenzione sussurrando vicino al mio volto.
"Non ti
preoccupare degli altri"
I miei occhi si
impigliarono nei suoi e respirai a fondo mentre la sicurezza che mi
infondeva la sua presenza, mi tranquillizzava.
"Lascia solo
che la musica ti guidi"
Io chiusi gli occhi
e mi appoggiai con il corpo a lui cercando di entrare in contatto con
la musica e andare con lui a ritmo.
I miei muscoli da
tesi che erano si rilassarono, il mio respiro si fece più regolare e
un sorriso lievemente accennato mi spuntò sul viso.
L'imbarazzo
iniziale sembrò lasciare piano piano posto a la fantastica
sensazione di essere abbracciata a lui.
"Si così.."
Sussurrò lui
all'altezza della mia fronte mentre il suo fiato si scontrava con la
mia pelle e mi faceva venire i brividi.
La musica dolce
nell'aria giudava i miei passi e lentamente mi lasciai andare a
appoggiai la mia testa contro il suo petto sentendone il battito.
Rimasi immobile
avvolta da quel senso di pace che mi trasmetteva quel momento così
perfetto e le sue braccia dietro la mia schiena mi fecero sentire
protetta e al sicuro.
Lui appoggiò il
volto in mezzo ai miei capelli e mi diede un bacio tenero, poi mentre
la canzone terminava facendo svanire quel senso di quiete, lui si
avvicinò al mio orecchio.
"Che ne dici
di fare un giro?"
Io annui e insieme
lasciammo la pista da ballo, scivolando tra le persone e arrivando
alla porta di servizio, che, aperta dava sulla notte fresca e magica
che quella sera era illuminata da una magnifica luna piena.
La sua mano scivolò
nella mia e le nostre dita si intrecciarono.
"Te l'avevo
detto che sarebbe andato tutto bene"
disse riferendosi
al ballo e, in effetti, dovevo ammettere che aveva avuto ragione.
"Raccontami
qualcosa di te" chiese con tono invitante, ma io ribattei.
"Raccontami te
qualcosa, visto che sembra che tu sappia tutto di me" lui
sorrise divertito e inclinò la testa, annuendo.
"Giusto,
allora...Odio i balli e di solito non ci vado, non è una cosa che mi
piace fare, non è il mio genere di cose..."
"Allora perchè
a questo sei venuto?"
Lui sorrise
voltandosi a fissarmi.
"Perchè
potevo venirci con te"
Mi passò una mano
sul volto e mi risistemò il ciuffo ribelle mentre sentivo le
farfalle nello stomaco.
Vedevo i suoi occhi
luccicare sotto la luce bianca e pallida della luna e cercavo di
immaginare quali sarebbero potuti essere i suoi lineamenti sotto la
maschera.
La curiosità era
tanta.
Lui si appoggiò al
muro illuminato dai raggi della luna e i nostri sguardi si persero ad
osservare il paesaggio quieto e ovattato del giardino.
"E' una serata
fantastica"
Sorrisi e a quelle
parole mi avvicinai di più a lui.
" Si lo è..."
dissi io non smettendo di fissare il cielo stellato.
"Sai Sam, sto
bene con te"
Io mi voltai
lentamente a guardarlo.
"Anche io sto
bene quando sei con me...mi sento...al sicuro"
Lui sorrise non
staccando gli occhi dal mio volto, mi fissò e si sollevò
leggermente la maschera.
Io scivolai in
avanti, poggiando le mani sul suo volto e scostando le sue per
sollevargli la maschera.
I nostri sguardi si
intrecciarono e le nostre mani si strinsero.
Io mi avvicinai
ancora di più a lui mentre sentivo il cuore battere e le gambe
tremarmi.
Lui mi appoggiò
l'altra mano dietro la schiena e mi avvicinicò con delicatezza a se.
Io lasciai che mi
attraesse verso di lui.
I nostri respiri si
sfiorarono e le nostre labbra si schiusero mentre sentivo il cuore
balzarmi nel petto.
Poteva quasi
sentire il respiro del ragazzo mescolarsi con il mio...
...quando...
"Che diavolo
stai combinando?!?"
Sobbalzai e con uno
scatto ci allontanammo.
Il Ragazzo
Misterioso si voltò facendosi riscivolare la maschera a posto.
"Scuami?"
il suo tono era neutro e calmo, ma quando vide il volto di Taylor
avvicinarsi la sua mano si separò dalla mia e si strinse in un
pugno.
Vidi lo sguardo di
Taylor accendersi di ira e provai per un istanteuna irrazionale
paura.
"Lei è la mia
ragazza!" disse a denti stretti, facendo montare la rabbia al
mio Ragazzo Misterioso.
Vedevo lo sguardo
torvo e scuro di Taylor avanzare inesorabilmente e con rapidità
verso di noi e la mia rabbia ribolliva silenziosa.
"Io non sono
la tua ragazza Taylor, lasciami in pace!"
Il suo sguardo
furente si puntò su di me e uno schiaffo mi colpì in pieno volto
facendomi digrignare i denti dal dolore.
"Tu stanne
fuori" sussurrò a denti stretti spingendomi lontana da
entrambi.
Vidi il Ragazzo
Misterioso fremere di collera.
"Non
azzardarti più a toccarla!!!"
Fece un passo in
avanti guardando minacciosamente il Black mentre la mia guancia
bruciava furente e sentivo i muscoli tendersi.
"Altrimenti?"
Chiese Taylor con
un tono di voce a scherno che, capii, fu la scintilla che fece
scoppiare tutto.
"Altrimenti te
la vedrai con me"
Il Ragazzo
Misterioso scattò in avanti e con una spinta fece arretrare Black
Ma lui non si fece
prendere alla sprovvista e prontamente si riavvicinò e con
altrettanta forza lo spinse in dietro facendolo scivolare a terra.
Black con un salto
si portò sopra di lui e con una mano lo afferrò per la maglia.
Ma l'altro fu più
svelto e con uno scatto scappò dalla sua presa e con uno sgambetto
ribaltò la situazione facendolo atterrare con uno stonfo contro
l'asfalto ruvido.
Il Black mugulò
dolorante e si toccò il graffio alla tempia fatto dal mio Ragazzo.
Io sentivo le
orecchie fischiarmi e i brividi lungo i bracci.
"Smettetela!!
Smettetela!"
Tentai di farmi
avanti per dividerli ma entrambi erano infuriati e non smettevano di
mettersi le mani addosso.
Vedevo la scena di
entrambi che si prendevano a botte come se fosse un incubo, sentivo
gli stonfi rimbombarmi nelle orecchie e la paura paralizzarmi.
Black era comunque
più alto e più muscoloso del mio accompagnatore e questo non lo
aiutava.
Il Ragazzo
Misterioso era in svantaggio.
Ad un certo punto
Black lo afferrò per la vita e lo sbatacchiò contro il muro
facendolo grugnire dal dolore, gli occhi del ragazzo misterioso si
chiusero e io sentii un dolore allo stomaco farmi reagire senza
pensare.
Corsi in avanti
impaurita da quella scena.
Mi avventai contro
i due e mi infilai con forza nel mezzo respingendoli.
"Smettetela!!State
combattendo come foste degli idioti!!"
Con uno sforzo
esagerato riuscii ad allontanare Taylor, ma quando il suo sguardo
scuro e furente si spostò su di me, sentii il sangue gelarmisi nelle
vene.
"Tu stanne
fuori ti ho detto."
La sua mano si alzò
pronta contro di me, ma il Ragazzo Misterioso si lanciò contro di
lui sbattendolo a terra e finendogli addosso.
"Non
avvicinarti a lei!" ringhio minacciosamente fissandolo negli
occhi.
Con un salto
afferrai il Ragazzo Misterioso e lo tirai in dietro, allontanandolo
dall'altro.
Non potevo
sopportare che per colpa mia gli succedesse qualcosa, volevo solo che
tutto quello finisse.
Sentivo i muscoli
tremare e per un attimo credetti che Taylor sarebbe rimasto steso a
terra, senza rialzarsi...
Ma dopo che ci
voltammo pronti ad andarcene, lui si rialzò e voltandosi verso il
mio Ragazzo. urlò
"Se io non
posso averla, allora nessun'altro potrà!"
Il suo sguardo
gelido si concentrò su di noi e prima che me ne accorgessi, il corpo
del Rgazzo Misterioso mi era saltato davanti, per proteggermi, potevo
vedere i suoi muscoli tesi e sentire il suo fiato grosso.
Taylor fece un
passo in avanti, poi un sorriso minaccioso si aprì sul suo volto
mentre la sua mano tirava fuori da sotto la giacca...una pistola...
Il mio respiro si
bloccò.
Le gambe si
immobilizzarono.
I muscoli si tesero
in una morsa e fui certa di essere stata trascinata in un incubo.
Il tempo sembrò
bloccarsi e la luce pallida della luna illuminò quella scena assurda
e paurosa che si stava andando delineando.
Taylor alzò e
abbassò il petto con fatica mentre l'arma si alzava, puntata contro
il Ragazzo Misterioso.
Lui rimase immobile
davanti a me, rigido, freddo, lo sguardo torvo e illuminato da una
punta di paura.
Vedevo tutto
dannatamente chiaro, sentivo i rumori della festa attutiti, come se
fossimo fuori dal mondo, come se quello che stava succedendo non
fosse vero.
Il silenzio
glaciale della notte sembrare la cosa più minacciosa che avessi mai
sentito.
...sembrava un
incubo...
Sentivo la paura
farmi tremare e il petto abbassarsi e alzarsi in preda al panico.
"Fermati!!"
Le mie parole
sembrarono non scalfire neanche la concentrazione in cui Taylor era
entrato: il suo volto era statuario e la sua espressione seria,
maledettamente seria...
Il ragazzo
misterioso era immobile...
...io ansimavo...
...Taylor premette
il grilletto...
"NOOO!!!!"
Con voce strozzata
saltai in avanti...
...verso il volto
del Black...
...verso il suo
sguardo carico di vendetta...
...verso i suoi
occhi pieni di rancore...
...verso la sua
pistola...
...verso la
pallottola che sfrecciava contro il mio Ragazzo Misterioso...
Uno sparo.
Un tonfo.
Un urlo.
Un dolore
lancinante.
Uno scalpiccio.
Il duro pavimento.
Altri urli.
Ho la vista appannata.
Al fianco un dolore lancinante.
Il fiato
mozzato.
Qualcosa scivola
lungo la gamba.
Due braccia mi afferrano con forza la schiena.
Due occhi castani
entrano nella mia visuale...
...poi...
...finalmente...
...il buio mi
avvolse.
...niente domande...voglio solo sapere che ne pensate...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 21 *** Kiss in the dark... ***
jonas 3
Salve
a tutti!! Sto cercando di postare il prima possibile, nonostante la
scuola, lo studio, gli amici e l'impegni...spero tanto che mi
perdionate per il ritardo!! Una cosa: siamo quasi agli sgoccioli della
storia (ops...l'ho rivelato...) comunque avrei da chiedere un favore a
tutte voi: non è che qualcuno a un account su flickr o su
twitter?? Perchè ho un'immagine inerente alla storia che
potrebbe essere l'immagine di Deathly Love, ma purtroppo non
riesco a metterla su facebook e non ho altri account....grazie mille e
grazie mille per seguirmi!! KISS vostra Silvy...^_^
TIZZY95:Grazie
mille per i complimenti!!! Mi fa piacere che ti piaccia e che tu mi
segua, spero che anche questo capitolo ti piaccia! :-)
_LITTLEJONAS_:WOW!pensi
davvero che abbia dato il meglio di me??grazie!!comunque sono felice
che ti piaccia e però questo capitolo doveva essere un po
più tranquillo...anche se il finale non è tanto
rilassante...:-) grazie ancora KISS
ROSEGARDEN:Grazie!!Sono
sempre contenta che arrivino nuove lettrici!! Grazie per i complimenti
e sono contenta che ti piaccia il capitolo! :-) KISS
DANGER_DREAMER_93:Grazie!!!...però
ti prego non mi uccidere per il ritardo, è che sono piena di
cose da fare!! ^_^ comunque fammi sapere che ne pensi di questo
capitolo anche se non è veloce come l'altro...aveva bisogno di
un momento di pausa...ti piaceva il quasi bacio??allora leggi
qui...grazie per i complimenti!:-) KISS
STELLALILLY:Non
ti preoccupare se non puoi recensire, ma quando puoi a me fa
piacerissimo!! Sono contenta che ti sia piaciuto e mi dispiace di
avervi fatto aspettare tanto per questo altro capitolo...ma ero piena
di cose da fare!! Mi fa piacere che ti piaccia! :-) KISS
WOLFGIRL92:Porca
bislacca????E questa?...ahah mi piace un sacco!comunque sono
contentissima che ti piaccia e sono perfettamente d'accordo con
te...Taylor deve imparare a farsi gli affari suoi!!!Mi dispiace con il
ritardo con cui posto, ma non ho avuto molto tempo e grazie infinite
per i complimenti!1sono davvero contentissima!!^_^ KISS
SARETTAJB:Grazie!1 Mi fa piacere che ti piaccia! KISS :-)
MARY91G:Grazie per i complimenti e mi fa piacere che sia coinvolgente!! ;-)
LOVATOJONASSISTER:Oddio!!!Mi
hai fatto venire un infarto solo a leggere la recensione piena di
oooooo!!comunque mi fa piacere che ti piaccia, ne sono davvero felice e
mi disp per il ritardo con cui posto, però ho avuto parecchio da
fare! spero che questo ti piaccia!!KISS :-D
MAGGIE__LULLABY:Oddio,
ma io mi sento in colpa!!Mi hai fatto una recensione in cui mi sono
presa paura da sola per tutte quelle faccine!! mi disp per il ritardo
con cui posto il capitolo, ma avevo davvero da fare! Dimmi che ne pensi
di questo, anche se non succede tantissimo a parte....eheh lo devi
scoprire!! Non anticipo niente...;-) KISS
BENNYY:Non
mi uccidere per il ritardo!!chiedo perdono ^_^'...ahah comunque
spero che ti piaccia il proseguimento anche se in ritardo...grazie per
i complimenti e mi fa piacere avere lettrici accanite
così...hihi! grazie tantissimo!!KISS :-D
Sentii un
improvviso dolore al fianco e strinsi forte gli occhi dal dolore, mi
sentii la testa scoppiare e pulsare...la memoria appannata, come
quando ti svegli dopo un lungo sonno.
Un odore pungente
di disinfettante mi penetrò le narici e mi fece storcere la bocca.
A quel punto
schiusi lentamente gli occhi e tentai di mettere a fuoco in torno a
me.
Toccai il materasso
morbido di camera mia e riconobbi le tende delle finestre e la
libreria e la scrivania tipici della mia camera, ma ancora non
ricordavo come mai mi trovavo lì.
La luce della
camera era lievemente accesa e inizialmente mi sentii gli occhi
bruciare, poi, notai che qualcuno era seduto alla destra del
letto...un volto che non avevo mai visto, eppure mi sebrava
familiare, troppo familiare...
I riccioli nero si
girarono e trovai due occhi verdi che mi fissavano sorpresi e
accorati.
"Ti sei
svegliata finalmente"
Io contrassi le
sopracciglia, non capendo.
Appoggiai un gomito
sul materasso e feci forza per alzarmi, ma un dolore acuto al fianco
mi mozzò il fiato e il ragazzo davanti a me si sporse velocemente e
mi aiutò a riscivolare sotto le coperte.
"E' meglio se
per un po non ti muovi, hai bisogno di riposo"
La sua voce era
tranquilla e pacifica, una nota tanto bassa che mi faceva voglia di
tornare a dormire.
Lo fissai un altro
istante mentre il suo profilo mi risultava sempre più familiare.
"Ma tu chi
sei?"
La mia voce uscì
come un sussurro e ogni parola mi fece venire una piccola fitta al
fianco.
Lui sorrise, poi si
girò e si mise a ripiegare un pezzo di stoffa bagnato.
"Sono Kevin
Jonas, studio medicina e sono stato io a curarti la ferita..."
In un lampo capii
come mai mi sembrava tanto familiare.
"Jonas?"
Lui allargò gli
occhi capendo che non era il primo Jonas che conoscevo.
"Tu conosci
mio fratello, Nick...andate nella stessa scuola e, da quello che mi
ha detto Joe, avete la stessa età, però non so se lo conosci di
persona e solo di..." lo vidi morderdi un labbro mentre cercava
la parola adatta "...o se lo conosci solo di fama..."
Lui chinò il capo.
Io mi soffermai a
pensare su ciò che aveva detto e capii che sapeva esattamente quale
era la reputazione del fratello.
"No, lo
conosco di persona, è mio compagno di classe e mi ha anche dato una
mano qualche volta..."
Lui si illuminò
mentre mi fissava, sembrava che una luce speranzosa gli si fosse
accesa negli occhi.
"Ti ha
aiutato?"
Io mi sentii a
disagio e tentai di rispondere, ma una fitta più forte al fianco mi
fece piegare dal dolore.
"Oh, già,
devo cambiarti la medicazione."
Io rimasi immobile
a pensare, lui intanto aggeggiava tra le bende e il disinfettante,
poi notò la mia espressione e si affrettò a farmi ricordare.
"Ti dice
niente il ballo in maschera a scuola?"
Io sentii i ricordi
colpirmi con tanta violenza da rimanere imbambolata.
Il ballo, il
ragazzo misterioso...Taylor, la pistola, lo sparo...
Ora
ricordavo...fino ad un certo punto.
"Si, ricordo,
ma poi, che altro è successo, come ho fatto ad arrivare qui?"
Dissi indicando la
mia stanza e lui tagliò con le forbici la benda e poi mi rispose.
"Eravamo
all'interno della scuola, poi abbiamo sentito uno sparo e abbiamo
sentito delle voci fuori che urlavano e siamo usciti tutti e ti ho
visto distesa a terra mentre c'era un ragazzo...Black, mi
sembra...che stava facendo a botte con un altro e poi è arrivata
subito la polizia e lo hanno portato via" fece una pausa mentre
prendeva una bottiglietta di disinfettante
"ci siamo resi
conto che eri ferita e io, Joe e due tue amiche ti abbiamo portato a
casa. Sembrava non fosse successo niente di che, credevamo che fossi
solo svenuta, ma poi mi sono accorto della ferita e ho tentato di
rimediare."
Rimasi a pensare
mentre lui mi faceva girare di lato, mi alzava la maglietta e poi
iniziava lentamente e con cautela a levare la benda che mi avvolgeva
i fianchi.
"Cioè, tu mi
hai curato tutto da solo in camera mia?"
Non capivo...di
solito non si andava all'ospedale per queste cose?
Lui ridacchio
lievemente.
"Studio
medicina ormai da molti hanni e più volte ho fatto
praticantoto...inoltre posso dire di avere una certa esperienza con
ferite del genere"
Sorrise guardandomi
di sbienco come se quello che volesse dire fosse sottinteso tra le
righe...eppure mi sfuggiva il senso.
"Quindi tu
conosci Joe?"
Lui annuì mentre
con un pzzo di benda tra i denti si affrettava a fasciarmi.
Mi passò il cotone
disinfettato sulla finestra e mi morsi il labbro per tentare di non
di re nulla dal dolore, poi con gentilezza, si levò la benda di
bocca e mi rifasciò la ferita.
"Si, lo
conosco praticamente da quando è nato, per me è come un fratello"
Lui soorrise con
tanta naturalezza da farmi sentire sorprendentemente a mio agio anche
se lui in realtà non lo conoscevo.
"Grazie Kevin"
"Figurati, mi
fa piacere aver dato una mano, comunque forse è meglio che io vada a
dire agli altri che stai bene e che è tutto a posto, sono tutti giù
ad aspettare"
Io tentai di
guardare fuori dalla finestra, ma le tende erano tirate.
"...ma che ore
sono?"
Lui alzò la
camicia e guardando il polso rispose.
"Sono circa le
due di notte, dalle undici che sei svenuta, sono venuti giù e ti
stanno aspettando"
Io tentai di
alzarmi traballante.
"Posso andarli
a salutare?"
Lui con passi
svelti mi fu accanto e mi afferrò per le spalle.
"E' meglio che
ti riposi e che non ti alzi per un po, la ferita si deve ancora
rimarginare, comunque gli dirrò di venire su"
Arrivò alla porta
e dopo essersi fermato a guardarmi, sorrise.
Spense la luce,
lasciando così solo la tenue luce che la mia lampada sul comodino
infondeva nella camera.
"Tu resta qui"
Io annuii e
ubbidiente mi rinfilai sotto le calde e rassicuranti coperte blu.
Come la porta si
chiuse notai che una figura si mosse esattamente accanto all'uscio,
sembrava un ombra.
"Chi sei?"
Sentii subito i
battiti accellerare...no, basta per stasera ne avevo avute
abbastanza.
"Sono il tuo
Ragazzo Misterioso"
Io tirai un sospiro
di sollievo.
"Ciao..."
lui passò rasente
al mio letto e si fece illuminare dai raggi opachi della mia lampada
e notai che sul volto aveva ancora la maschera e che era ancora
vestito come al ballo.
"Come ti
senti?"
"Bene"
Lui si sedette sul
bordo del letto e mi prese la mano.
Io strinsi la sua
calda e sentii il suo calore infondersi nel mio corpo.
"Da quanto eri
lì nell'ombra?"
Lui chinò il capo
fissandomi la mano.
"Da quando ti
hanno portata in camera."
"E nessuno si
è accorto di te?"
Lui sorrise
tristemente.
"Sono bravo a
nascondermi"
Poi mi passò una
mano sulla guancia e i suoi occhi mi fissarono il volto.
"hai la mano
congelata e la fronte calda, non sembra tu stia bene...Sam...non
avresti dovuto farlo"
Io l'osservai
mentre continuava ad accarezzarmi il capo.
"Fare cosa?"
"Fare l'eroina
e lanciarti davanti a me per proteggermi dallo sparo"
"...e cosa
avrei dovuto fare, lasciarti lì a prendere una pallottola per me??"
Chiesi leggermente
su di giri, stava dicendo che era giusto che quella pallottola
l'avesse presa lui?? Ma che discorsi faceva??
Era colpa mia se
Taylor se l'era presa con lui!...
"Sarei
riuscito ad evitarla e a salvare te, così invece guarda che hai
combinato"
Indicò me distesa
sul letto e la sua faccia accorata mi fece sentire dispiaciuta.
"Non volevo
che ti facesse del male"
Lui si chinò verso
di me mentre il suo volto veniva scosso da tremiti contradditori.
"Neanche io
volevo che tu ti facessi male e invece per salvarmi adesso sei
distesa in questo letto...Sam mi hai fatto prendere paura, ho creduto
di averti perso..."
Il suo sguardo
oltre la maschera si fece basso e si avvicinò ancora di più a me.
"...sono stato
malissimo per questo, tu...tu sei la migliore cosa che mi sia mai
successa..."
Io arrossii
emozionata mentre ascoltavo quelle dolci e fantastiche parole che mi
sussurrava, sembrava che fosse tutto un sogno, lui stava dicendo
delle cose bellissime e io mi sentii assolutamente presa da lui.
"Dove eravamo
rimasti?..." chiese lui.
Io poggiai il
gomito al materasso e con forza mi misi a sedere con la schiena
appoggiata alla spalliera del letto.
Lui mi si fece
vicino mentre mi passava un braccio intorno alle spalle.
Io mi aggrappai a
lui e sfiorai la sua soffice maglia da baseball e i suoi bracci
muscolosi.
"Ti voglio
bene Ragazzo Misterioso"
Lui mi si fece
ancora più vicino.
"Ti voglio
bene anche io mia eroina Sam"
Le sue mani
scivolarono al mento, ai bordi della maschera e lentamente iniziò a
tirarla su.
Io sentii il cuore
aumentare i battiti.
L'emozione mi
bloccò i muscoli e sentii il pulsare ritmico del sangue.
Mi aggrappai più
forte ai suoi fianchi.
Il dito scivolò
sotto la maschera e iniziò a sollevarsa, facendola scorrere in su.
"Aspetta..."
Lo bloccai e gli
toccai il mento mentre allontanavo le sue mani e con le mie alzavo la
maschera.
Lui si fece più
avanti e mi circondò con le sue braccia.
Io con le mani che
mi tremavano dall'emozione sollevai la maschera sopra la sua bocca e
vidi le sue labbra rosse e sottili tirarsi in un sorriso.
Io rimasi incanata
per un attimo a fissarle e mi fece più vicino a lui mentre le mie
mani scivolavano dietro il suo collo.
Sentivo come se il
tempo si fosse immobilizzato.
I muscoli mi
fremevano.
La bocca mi si era
fatta asciutta.
Il respiro lento.
Le sue braccia mi
avvolgevano sempre di più.
Riuscivo a sentire
il suo respiro caldo sfiorarmi la pelle.
Mi bloccai mentre
lo fissavo negli occhi ancora celati sotto la maschera...
...poi lui si fece
avanti...
...e le nostre
labbra si toccarono, sfiorarono, delicatamente.
Sentii le sue
labbra stendersi contro le mie e sorridere, io feci lo stesso...
...poi approfondì
il bacio mentre sentivo le sue labbra premersi contro le mie.
Sentii come se
avessi mille farfalle nello stomaco.
L'odore di fresco e
di muschio mi invase completamente.
E rimasi incantata
mentre sentivo le sue braccia sfiorarmi le spalle.
Il suo odore
ovunque...la dolcezza delle sue labbra...la gentilezza con cui mi
toccava...l'emozione che mi vibrava nei muscoli...
Rimasi immobile,
con gli occhi chiusi mentre assaporavo quel bacio dolce...
...atteso...
...incerto...
...nuovo...
...delicato...
...tremante...
...caldo...
...soffice...
...tenero...
...desiderato...
Qualcuno bussò
alla porta.
L'iimobilità di
quel momento così unico si interruppe.
Il tempo sembrò
piombare nella stanza indesiderato.
Il Ragazzo
Misterioso si staccò all'improvviso.
Io lo guardai
immobile, imbambolata.
Lui mi si avvicinò
e mi diede un piccolo bacio dulla fronte.
"Tornerò dopo
mia piccola eroina"
Sorrise e con le
sue labbra calde mi sfiorò per l'ultima volta le labbra, poi se ne
andò scompaendo oltre le tende della finestra, mescolandosi con la
notte.
Io ero rimasta
incantata, paralizzata.
Sentivo il cuore
scoppiarmi di qualcosa di nuovo, energia nuova, felicità, gioia,
incredulità...
La porta si
spalancò e vidi mia madre entrare con sguardo ansioso.
"Sam!!"
Si lanciò contro
il letto e mi strinse a se mentre la sua indole da infermiera la
portava a toccarmi la fronte, sentirmi il polso e a toccarmi con
delicatezza.
"Come ti senti
tesoro?"
Io la fissai.
Aveva i lineamenti
del volto tirati, preoccupati, i capelli arruffato e il sorriso
spalancato sul volto.
"Meglio"
"Meno male"
Mi diede un bacio
sulla guancia e poi si allontanò mentre il suo sguardo materno
continuava ad analizzare la mia espressione, i miei gesti, per vedere
se c'era qualcosa che non andava.
Sospirai e sorrisi
per tranquillizarla, ma proprio in quel momento vidi due figure
lanciarmisi di peso addosso e scivolai nel letto mentre mugolavo per
il dolore.
"Ohiiiii"
Un braccio mi si
avvolse intorno alle spalle a al collo e sentii l'aria mancarmi.
"Alice così
soffocco..."
Emily si staccò e
afferrò l'amica per le spalle allontanandola da me.
Alice aveva il
volto rosso, gli occhi gonfi e l'espressione impaurita.
"Sam stai
bene!I-io...è stato bruttissimo...eri distesa a terra...e-e tutti
urlavano..."
Emily strinse
l'amica tentando di tranquillizzarla, ma io mi sporsi in avanti
comossa e dispiaciuta per il brutto momento che le avevo fatto
passare e la sstrinsi forte a me.
"Alice sto
bene"
Emily mi guardò
con occhi accorati e poi mi sorrise debolmente.
"Stai davveo
bene?"
"Assolutamente
si...mi sento meglio"
Le due si sedettero
ai piedi del letto e vidi spuntare alla sinistra di mia madre anche
Joe e Kevin.
"Ma voi come
mai siete qui? Non dovreste essere a casa?"
Emily si voltò e
sorrise a mia madre.
"Eravamo
agitate e preoccupate, così quando siamo arrivate tua madre ha
chiamato le nostre e gli ha raccontato ciò che è successo e così
ci hanno permesso di rimanere qui per sasera, a patto che appena tu
ti fossi svegliata, le avremmo avvertite."
Io vidi mia madre
sorridere e stringersi le braccia intonro al petto.
"Hai delle
amiche fantastiche Sam"
Io annui.
"Lo so..."
poi le fissai "...grazie"
Emily sorrise, ma
Alice emotiva come era fece gli occhi lucidi e mi strinse forte
un'altra volta.
"Bhe io vado a
casa, sono stanco e per ora sei in buone mani, comunque passerò
domani mattina a vedere come stai e a cambiarti la medicazione, se ti
senti male, avvertimi"
Salutò mia madre
con un sorriso e a me mi diede un sorriso incoraggiante, poi si
rivolse agli altri.
"Forse è
meglio che vada anch'io con lui"
disse Joe che fino
a quel momento era stato silenzioso in disparte, fasciato nel suo
vestito da Romeo.
"Grazie"
dissi sorridendo e così anche lui se ne andò.
Mia madre,
finalmente tranquilla, scese in cucina a fare una camomilla per tutte
e quattro, poi, finalmente tranquillizzata, se ne andò a letto,
invitandoci a fare lo stesso.
Dal suo sguardo
vidi che a lei avrebbe fatto piacere rimanere lì con me, le mie
amiche a sentire i particolari della festa, ma il suo istinto materno
la obbligava ad andarsene a letto e a lasciare a noi un po ti
privacy.
Io ero sempre
distesa nel letto mentre bevevo la tazza di camomilla, Emily si era
distesa sul divanetto in fondo al mio letto e Alice si era distesa
per terra con delle coperte che mia madre le aveva dato.
"Che
serata..." borbottò Emily mentre uno strano silenzio regnava
nella camera mentre tutte noi riflettevamo, stanche.
"Sono
stanchissima e ancora penso a quello che è successo..."
Io annui
distrattamente mentre le fissavo dentro i miei pigiami, quelli che le
avevo prestato per dormire.
"Apparte
l'incidente, com'è andata il resto della serata?" chiesi
volendo sapere come era andata a loro.
"Bene...molto
meglio di quello che immaginavo..." esclamò Emily
sorprendendoci.
Io e Alice ci
voltammo di scatto a guardarla.
"Prego?Ho
sentito bene? La mia amica anti-balli è venuta ad un ballo e si è
anche parecchio divertita...e lo ha ammesso??"
chiese Alice con
gli occhi spalancati e fissi sull'amica bionda che facendo finta di
niente si era girata dall'altra parta e guardava un punto sul muro.
"Bhe...si...ci
sta, insomma cosa c'è di male?"
"Niente...anzi.
Ci fa piacere..:" disse Alice alzando le mani come per
difendersi.
Così ci facemmo
raccontare da Emily come aveva passato la serata, poi Alice e infine
io così con le nostre chiacchere cercammo di rendere l'aria di
quella sera migliore rispetto a quella che purtroppo si era creata...
Ormai erano passati cinque giorni dalla
sera del ballo.
La ferita si era quasi del tutto
rimarginata, anzi anche il dottore aveva detto che la guarigione era
stata più veloce del previsto.
Già, mia madre aveva chiesto a uno dei
dottori che lavoravano all'ospedale lì da lei di venirmi a visitare
perchè non si fidava appieno del giovane Kevin Jonas, come lo aveva
chiamato lei.
Invece a quanto pare era uno dei
praticanti più esperti della zona poichè il dottore aveva detto che
la ferita si stava rimarginando così bene solo perchè era stata
curata bene subito.
Kevin era tornato il giorno prima, era
rimasto a parlare con noi tutto il pomeriggio, aveva parlato molto
anche con mia madre e aveva raccontato come era iniziata la sua
passione per la medicina.
Era una persona premurosa e gentile, e
anche molto chiaccherona.
Le mie amiche venivano tutti i giorni a
trovarmi e mi tiravano su, mi raccontavano che cosa avevano fatto a
scuola e spesso mi portavano anche i compiti, che prendevano dalla
mia amica di classe Ginger e a volte anche da Nicholas.
La prima volta che mi avevano detto che
era stato Nick a dargli i compiti, Alice era rimasta piuttosto
scettica, Emily invece si sta abituando , in un certo senso, a Nick.
Il mio Ragazzo Misterioso si faceva
sentire tutti i giorni, anche più di una volta, spessp mi chiamava e
qualche volta mi veniva a trovare la sera, quando ero a letto e
quando la paura mi saliva.
...già...la paura...quello che poi si
traformava in incubi in cui Taylor era libero, spietato e rapito
dalla vendetta.
Era in quei momenti che mi svegliavo
nel mezzo della note, con la fronte madida di sudore, i muscoli tesi,
le coperte avvolticciolate e il respiro affannato.
Respiravo lentamente cercando di
tranquillizzarmi e tornare alla realtà per dimenticare Taylor...
In quei momenti la mano fredda del
Ragazzo Misterioso mi si poggiavo sulla guancia, mi accarezzava e mi
sussurrava parole per tranquillizzarmi e dirmi che non era successo
niente.
Ma la paura era sempre lì, pronta a
prendermi quando rimanevo da solo, quando il Ragazzo Misterioso se ne
andava, quando pensavo a Nick...
...Nick e il Ragazzo Misterioso...
Sorrisi.
Ma non era questo il momento di
pensarci.
Adesso era il momento di tornare a
scuola.
"Come ti senti?"
"Bene" dissi guardando Kevin
che finiva di disinfettare la ferita.
Poi si alzò e dopo aver messo una
piccola fascia a coprirla, si alzò e mi diede una mano a rialzarmi.
"Sempre che sia tutto a posto,
naturalmente devi stare attenta e non sbatterci o a non fare
ginnastica, ma per il resto è a posto"
Sorrisi, sarei potuta uscire di casa e
ricominciare ad uscire e per quella mattina, anche ad andare a
scuola.
"Va bene, vado a vestirmi"
dissi con un cenno della mano a mia madre.
"Sei sicura di voler tornare, puoi
stare a casa altri giorni per sicurezza, se non ti senti bene"
Io mi girai.
Guardai i capelli a posto, la posa
sicura, la tazza di caffè che teneva in mano e l'espressione
accorata con cui mi fissava.
"Mamma sto benissimo, sono solo
stanca di stare chiusa qui in casa"
Lei mi fissò con i suoi occhi sinceri
e preoccupati e alla fine annui, contro voglia.
Salì in camera e mi spogliai di
fretta.
Scelsi una maglia azzurra con una
scritta nera, un golf grigio con scollo a v e un paio di jeans a
sigaretta non aderenti.
Afferrai la giacca che era appoggiata
sulla sedia e facendo un respiro profondo scesi giù dalle scale,
dove mia mamma mi aspetta con la mia cartella in mano.
Uscimmo tutti e tre di casa e salutammo
riconoscenti Kevin che si era alzato presto di mattina a posta per
venire a visitarmi.
"Mi fa piacere che tu torni a
scuola...Nick sarà felice di rivederti"
Io rimasi immobile a guardare il volto
felice di Kevin e a chiedermi se non ci fosse qualcosa che mi fosse
sfuggito.
Io annui e lo stesso fece mia madre che
abbracciò il ragazzo e lo ringraziò nuovamente prima di entrare in
macchina e partire.
Agganciai la cintura.
"Ancora non hai scoperto chi è il
tuo Ragazzo Misterioso?"
Io mi voltai sopresa dalla domanda di
mia madre...
Per un attimo rimasi a disagio a
fissarla , poi vedendo il suo sorriso tentai di rispondere.
"Ancora no...ma spero presto"
Lei sorrise incoraggiante e mi
accompagnò fino a scuola mentre chiaccherava di quanto Kevin fosse
gentile e di come le mie amiche erano simpatiche...io sospirai
leggermente annoiata dalla parlantina di mia madre, poi arrivata la
salutai e scesi subito.
Come misi piede fuori mi ritrovai a
camminare tra la folla di ragazzi in cui mi piace nascondermi e
mescolarmi, ma a quanto pare la cosa oggi era più difficile del
solito...
Me ne accorsi quando una ragazza si
girò a fissarmi e subito si voltò a sussurrare qualcosa
nell'orecchio dell'amica e poi entrambe si girarono a scuadrarmi da
capo a piedi.
Io mi sentii subito in imbarazzo e
chinai il capo e mi allontanai da loro con passo svelto, ma a quanto
pare ciò che era successo al ballo non era una cosa segreta e quelle
ragazze non furono le uniche a reagire a quel modo alla mia vista.
Mi sentivo stranamente al centro
dell'attenzione e questo mi mandava in agitazione e soprattutto mi
innervosiva, così decisi di entrare subito dentro la scuola, senza
aspettare le mie amiche, che tanto avrei visto a ricreazione.
Con la testa china e le guance rosse
raggiunsi la mia classe dove entrai trafelata non guardando in faccia
nessuno.
Posai la cartella con un tonfo e poi
alzai la testa per guardarmi in torno.
Ginger mi sorrise contenta e fece
qualche passo in avanti per venirmi a salutare, ma proprio in quel
momento con la coda dell'occhio notai qualcuno alla mia sinistra e
non feci nenahce in tempo a girarmi che sentii qualcuno lanciarsi
contro di me e stringermi forte in un abbraccio dolce e premuroso.
Dopo qualche secondo in cui arrossi
vistosamente sentii una stretta allo stomaco farmi venire i brividi
lungo la schiena mentre mi rendevo conto di chi fosse.
Le sue mani mi accarezzavano la schiena
e il suo corpo era stretto contro il mio.
Poi si separò da me con la stessa
velocità con cui mi aveva stretta in quell'abbraccio e alzò il capo
su di me.
"Sam"
Io lo guardai negli occhi scuri ed
enigmatici.
"Nick" rimanemmo qualche
secondo a fissarci, poi notando il momento di silenzio imbarazzante
che si era creato, mi passai una mano tra i capelli e lo ringrazia.
"Grazie per avermi mandato i
compiti mentre ero a casa"
"Non c'è problema"
A quel punto Ginger mi raggiunse e mi
venne ad abbracciare, così vidi Nick sorridere, perso a guardarmi e
lentamente si rimise a sedere al suo posto, pronto per la lezione di
storia.
Al suono della campanella i ragazzi si
alzarono in piedi, entusiasti di poter finalmente uscire dall'aula e
smettere di ascoltare le noiose parole dei professori.
Ma anche il professore di alzò di
fretta e uscì.
Paris e Destinee si scambiarono uno
sguardo fugace, si alzarono come gli altri ragazzi, ma a differenza
degli altri rimasero ferme, in piedi, dentro la classe.
I pochi secondi la classe si era
svuotata.
Tutti se ne erano andati...tutti tranne
uno...
Paris sollevò lo sguardo e fece un
cenno alla sorella.
Si fecero vicine e mentre i loro
sguardi si facevano seri, si avvicinarono all'ultimo rimasto in
classe.
L'unico che era rimasto a sedere.
L'unico che sembrava non accorgersi che
la classe era vuota.
Le sorelle Monroe si fermarono davanti
al suo banco, serie.
Nick alzò lo sguardo e le fissò per
un attimo con sguardo enigmatico, cercò di ignorarle, ma loro non se
ne andavano.
"Si?" chiese lui poco
interessato mentre rimetteva a posto i quaderni sul banco.
"Non hai ancora concluso il tuo
lavoro." sussurrò Destinee con le braccia strette al petto.
Nick si bloccò, aggrottò la fronte e
si girò leggermente a guardarle con aria interrogativa.
"Di che state parlando?"
Nessuna delle due si mosse.
"Credevi che Taylor avesse tenuto
per se il segreto di ciò che stava facendo?"
Nick si immobilizzò, di spalle,
impercettibilmente si voltò mentre gli tornava alla mente l'immagine
delle Monroe che parlavano alla mensa al tavolo con Black....era
possibile che loro sapessero?
Dopo qualche secondo Paris fece un
passo in avanti costringendo Nicholas a voltarsi e a guardarla.
"Lui aveva previsto che ci
sarebbero potuti essere dei problemi, per questo non ha fatto tutto
da solo, per questo ha fatto affidamento su altri se lui non se ne
fosse più potuto occupare loro avrebbero concluso per lui. Per
questo ha lasciato a noi il compito di far si che tu concludessi la
tua missione"
Nicholas era fermo, con la testa alta.
Paris gli si fece vicino, troppo vicino
e lo guardò fisso.
"Black non rimarra tanto a lungo
bloccato per colpa dei poliziotti...un mese massimo in rifomatorio e
poi sarà di nuovo fuori"
Paris alzò un dito sfiorando il volto
di Nick.
"Le sue indicazioni sono state
chiare: tu porterai a termine il tuo lavoro"
Il Jonas fece finta di non sentire e si
tirò indietro e fece per voltarsi , ma Destinee lo bloccò per un
braccio.
"E a voi cosa importa?"
Le due si sorrisero velocemente.
"Perchè credi che abbiamo messo i
bastoni tra le ruote a Sam?..."
Nicholas si irrigidì
all'impovviso...sembrava che avesse capito qualcosa.
Destinee sembrò capirlo e lo fisso,
nuovamente.
"Taylor vuole che tu porti a
termine la tua missione...il prima possibile"
Nick ebbe un moto di rabbia, ma sembrò
riuscire a trattenerlo...scosse la testa.
"No"
Le sorelle sembrarono inizialmente
sorprese dalla sua risposta, ma poco dopo ritonarono serie
incrociando le braccia al petto.
"Jonas, tu hai un patto con
Taylor...tu lo farai"
Paris si fece avanti con gli occhi
stretti e Nick le lanciò uno sguardo di sfida.
"Non lo farò..."
Destinee ammiccò per un attimo con lo
sguardo.
"Non ti conviene Jonas. Fallo e
basta"
"Altrimenti?" chiese Nick con
i nervi a fior di pelle e i pugni stretti, nessuno poteva obbligarlo
a fare qualcosa.
"Altrimenti dovremmo
chiamare...loro..."
Nick si bloccò.
Spalancò gli occhi, serrò lamascella
e contrasse i muscoli impercettibilmente.
"Non osereste..." sussurrò
tra i denti.
Le due sorrisero...l'avevano preso nel
punto giusto, bingo!
"Vuoi metterci alla prova?"
Rimasero immobili, a fissarsi, a capire
se stavano mentendo.
"Non ti conviene metterti contro
di noi...e soprattutto di loro..."
Sorrise lievemente.
"...e questo mi sembra tu lo
sappia anche troppo bene, vero Nicholas?..."
Il Jonas rimase fermo, immobile.
Non protestò.
Non rispose.
Non disse nulla quando le sorelle
sorrisero, soddisfatte.
Ne quando gli si avvicinarono.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto.
La mente altrove.
Le sorelle se ne andarono, non dopo
avergli detto un'ultima cosa.
L'ultima cosa che Nick avrebbe voluto
sentire.
"Fallo, oggi...la costringeremo
noi a venire da te: momento perfetto, luogo perfetto, scusa
perfetta... ricordati che le sue ore sono contate che tu lo voglia o
no e...Nick, ricordati che i sentimenti e il lavororo non vanno mai
d'accordo insieme"
Così se ne andarono.
Così lo lasciarono da solo.
Così, immobile, seppe che non aveva
più scelta...
...le mani strette a pugno...
...gli occhi spalancati...
...i muscoli tesi...
...il volto tirato...
...sopracciglie aggrottate...
...dall'angolo dell'occhio una lacrima
scappò dal suo autocontrollo e scivolò...
...inesorabilmente...
...così...
...come unico indelebile segno della
sua rabbia...
...la lacrima scese...
...imperterrita...
...una lacrima di frustazione...
...una lacrima di paura...
...una lacrima di
semplice e impossibile amore...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 22 *** Una trappola d'amore... ***
jonas
Scusate
a tutti per il ritardo...ma siamo quasi alla fine e questo capitolo, a
essere sincera, non mi piace per nulla...non sono riuscita a esprimere
quello che volevo...un bacio a voi tutti e grazie per seguirmi!! :-D
FOLFGIRL:Wow...sono
sempre felice del tuo entusiasmo per la mia storia!!Mi diverto un sacco
a leggere le tue recensioni, comunque per un sequel...si vedrà,
per ora mi dispiace, ma ti lascio la parte un po triste (e scritta male
secondo me!) kiss e grazie infinite :-)
MAGGIE_LULLABY:Non
piangere!!Mi dispiace, non volevo fosse così triste e non avrei
mai pensato che ti potessi emozionare così tanto...sorry! ^_^
cmq vedrai che saranno felici di nuovo...per questo capitolo (che
è scritto davvero da cani) purtroppo non ci sarà tanta
gioia...mi disp!! ps:scusa senti ma te sei amica di nes95, giusto?
perchè ti ho su fb, giusto? dimmi che non ho tirato uno
sfondone! kiss e grazie :-)
NES95:GRAZIE!sono sempre felice che tu mi segua e magari sentiamoci ogni tanto su fb! grazie per seguirmi! :-)
DANGER_DREAMER_93:CIAO!!
grazie, la tua recensione mi è piaciuta un sacco, sei
fantastica, davvero!! Il fatto che ti prenda così tanto la mia
storia mi elettrizza un monte!! senti magari se mi dici come ti chiami
ti cerco su fb!mi farebbe davvero piacere conoscerti, cmq non temere
tra poco capirai tutto!! mi dicp per come questo capitolo è
scritto (davvero male!!) cmq voglio sapere che ne pensi! baci :-D
BENNYY:Grazie
per seguire la storia, ma mi dispiace se ti perdi un po, giuro che tra
poco capirete tutto, tutto!! diciamo che secondo me è uno dei
momenti più tristi questo capitolo, ma spero ugualmente che ti
piaccia! kiss :-)
_LITTLJONAS_:SCUSAMI
immensamente per il ritardo!! cmq anche a me ha fatto davvero effetto
far piangere Nick, giuro! spero che questo ti piaccia anche se è
scritto male! kiss :-)
SHE
IS MARY:GRAZIE mi fa felicissima sapere che ti piace!! giuro, spero tu
continui a seguirmi e voglio sapere che ne pensi di questo triste
capitolo!! grazie infinite! :-)
Sfrecciai
nel corridoio veloce.
Ero
stanca delle occhiate che mi lanciavano i ragazzi, tutti continuavano
a fissarmi e stavo iniziando seriamente ad diare i loro sguardi
carichi di curiosità e pettegolezzi.
Arrivata
alla sala caffetteria della scuola mi guardai in torno, individuando
subito il tavolo dove sedevano le me amiche, così, con rapidità, le
raggiunsi e mi sedetti con loro tentando di voltare la schiena al
chiacchericcio generale dei ragazzi.
"Sam!"
Alice
mi fece un sorriso a trentadue denti e mi si fece vicino, mentre
Emily corrucciava la fronte in direzione di alcune persone alle sue
spalle.
"Che
succede?" chiesi osservando la sua postura irrequieta.
Lei
abbassò la voce e socchiuse gli occhi, irritata.
"Non
sopporto questa scuola piena di...pettegolezzi...la gente qui non
riesce a farsi gli affari suoi!"
Io
annui, più che d'accordo.
Proprio
in quel momento una ragazza vicino al nostro tavolo rise
sommessamente e mi bloccai ad osservarla, la sua amica le tirò un
colpetto alla spalla e la redarguì.
"Guarda
che non c'è nulla da ridere! Finire in riformatorio non deve essere
una pacchia..."
Io
corrugai la fronte non capendo di chi stessero parlando, così Alice,
che aveva seguito ciò che le due ragazze si erano dette, si fece più
vicina a me ed Emily e abbassò la voce.
"Si
dice che Black sia stato mandato in riformatorio"
Io
inclinai la testa...
"Sul
serio??"
Emily
sgranò gli occhi e mi fissò leggermente stizzita.
"Sam,
sparare ad una ragazza al ballo della scuola, non è esattamente un
gesto da nulla, sai!"
"Lo
so, ma credevo che non gli avrebbero fatto niente..."
Emily
appoggiò il gomito sul tavolo e alzò gli occhni alcielo,
pensierosa.
"In
effetti, è strano che ci siano andati giù così pesanti...insomma,
i Black sono pur sempre i Black e la loro famiglia non è certo cosa
da poco, però mi pare strano che lascino loro figlio in riformatorio
così..."
Alice
guardò l'amica e la interruppe.
"Ma
non dimenticare quello che hanno fatto con Thomas...quando è stato
il momento, anche lui lo hanno punito pesantemente..."
A qul
punto io mi bloccai e entrai nel mezzo del discorso, confusa.
"Chi
è Thomas?"
"E'
il fratello maggiore di Taylor, piuttosto agitato come ragazzo,
quando era qui a scuola le voci su di lui erano ordine del giorno, ma
da quando due anni fa lo beccarono ubriaco al volante, dopo aver
fatto un incidente, con un suo amico pieno di droga che stava per
collassare, scomparve..."
"Come
scomparve?"
Chiesi
cercando di immaginare ciò che sarebbe potuto succedere.
"Si,
i signori Black pagarono la cauzione e con le loro conoscenze gli
fecero annullare l'udienza al tribunale, poi si dice che lo abbiano
mandato dai nonni in Canda, altri invece dicono che è entrato a
lavorare nella società del padre e che adesso sia a giro per la
Cina..."
"E
qual'è la verità?"
Emily
alzò le spalle nel dubbio.
"Non si sa e forse, se Thomas
Black, non si fa vivo, non si saprà mai..."
"...inquietante"
borbottò
Alice al ricordo di ciò che era successo, poi mi venne un dubbio.
"Che
genere di lavoro fa il padre?"
Alice
ed Emily si lanciarono uno sguardo e poi mi fissarono, indecise.
"Diciamo
che il padre ha una società mondiale di negozi e ingrossi di
tecnologia avanzata"
"Cioè?"
"In
poche parole hanno qualsiasi genere di arma o aggeggio elettronico di
qualsiasi tipo che puoi trovare in tutto il mondo...ma questa è la
loro copertura, tutti sanno che in realtà i Black hanno contatti con
la CIA, FBI, e che molto spesso avvengono omicidi che sembrano
risalire a loro..."
Io
spalancai gli occhi.
"Stai
scherzando? "
"No,
ma questo è quello che si dice, poi ciò che davvero fanno non si sa
con certezza, il fatto è che sicuramente è qualcosa di losco e poco
raccomandabile, nessuno si mette contro i Black, perfino i Jonas si
dice che siano sotto il loro controllo..."
Io
chinai il capo assolutamente confusa...che diamine c'entravano i
Jonas con i Black??
Ma non feci in tempo a rispondere che una voce
acuta e trillante entrò nel mio campo uditivo facendomi aggrottare
le sopracciglia....
"Knight"
Io mi
voltai mentre trattenevo il respiro tentando di rimanere calma.
"Monroe,
siamo passate a chiamarci per cognome?"
Chiesi
sarcastica sorridendo falsamente osservando il volto tirato, super
perfetto di Destinee.
Sua
sorella fece un passo in avanti mandandosi all'indietro i capelli
biondi con un gesto altezzoso.
"Fai
poco la spiritosa Sam"
Io
continuai a sorridere ingenuamente, attenta, qualsiasi cosa volessero
da me, sicuramente non era qualcosa di buono.
"Che
c'è?" chiesi spazientita dai loro sguardi penetranti.
"Credevi
di fare la furba eh?"
Io
aggronttai la fronte fissando con la coda dell'occhio le mie amiche
che come me non capivano di cose le sorelle stessero parlando.
"Di
che stai parlando Destinee?"
Lei
sorrise e muovendo il capo leggermente alzò la mano stretta in torno
al telefono per farmelo vedere..
"Ti
dice niente questa?"
Io mi
feci in avanti e fissai la foto del volto di Nick che avevo fatto
quando le due sorelle, tempo prima, mi avevano constretto a fargli
visita di nascosto, prima che lo conoscessi, prima che diventasse mio
amico...
"Si...e
allora?"
"E
allora, il patto prevedeva che tu facessi un'altra cosa per noi,
oppure avremmo rivelato il tuo segreto a tutta la scuola"
Io in
un attimo mi ricordai il patto...la foto...dovevo prendere una foto
del seminterrato...lì dove si diceva che commettesse i suoi
omicidi...io scossi il capo, tranquilla.
"Ricordo,
quindi?"
Paris
si fece avanti, afferrando il telefono della sorella e richiudendolo
con un gesto svelto e preciso, poi si avvicinò minacciosamente e mi
fissò negli occhi.
"Quindi
è il momento che tu rispetti il tuo patto...se non vuoi che tutti
sappiano il tuo segreto, come se ultimamente parlassero poco di
te..." io mi sentii a disagio e incrociai le braccia al petto.
"Oggi!
domani vogliamo la foto, niente scuse, tu fai quella foto oggi e il
tuo segreto non verrà rivelato a nessuno...ci siamo capiti?"
Io con
tranquillità e sfacciataggine la fissai negli occhi marroni e
sorrisi.
"Si,
allora a domani"
Le due
rimasero un attimo stranite a guardarmi, poi mi fissarono per
un'ultima volta.
"Ricorda:
se domani non abbiamo la foto, preparati a dire addio al tuo
segreto."
Io
digrignai i denti cercando di restare calma, poi mi morsi il labbro
odiandole con tutta me stessa.
Dopo
che se ne andarono, io e le mie amiche ci voltammo a tornammo a
sederci tranquillamente al tavolo, rimanemmo qualche istante in
silenzio, poi Alice si intromise.
"Tu
sei proprio sicura di quello che stai facendo?"
Io mi
voltai di scatto a fissare i suoi occhi azzurri, preoccupati,
riflessi nei miei.
"Che
vuoi dire?"
"Bhe,
so che Nick e tuo amico, ma devi pur sempre prendere una foto del suo
seminterrato, chi ti dice che lui non commetta davvero degli omicidi
lì?"
Io
spalancai gli occhi e scossi la testa vigorosamente.
"Alice
ma anche tu hai conosciuto Nick e , nonostante sia strano e a volte
inquietante, è una bravo ragazzo e mi ha salvato più di una volta,
gli spiegherò la situazione e gli chiederò se posso fare una foto
per le due sorelle al suo seminterrato, così poi mi possono lasciare
in pace"
Emily
rimase zitta a fissare me e Alice, non esprimendosi ma lasciando che
fosse Alice a ribattere.
"Sam,
lo so che è tuo amico ma è pur sempre Nicholas Jonas e se
fosse vero? Se fosse sul serio un assassino? Se non volesse portarti
a farti vedere il seminterrato perchè magari è vero?...Insomma non
lo cocnosci così bene..."
Io la
bloccai con uno sgaurdo fulminante.
"Alice,
io mi fido di lui..."
Con
questo la mia amica chiuse la bocca tenendo il suo dissenso per se e
lasciando continuare la ricrezione come se tutto fosse normale.
Come
entrai in classe vidi Nick a sedere, serio, troppo serio.
Aveva
il capo chino, le braccia inerti sul tavolo e quando mi sedetti non
si voltò nenahce a guardarmi.
Non
mosse un muscole e rimase così per tutta la lezione.
Lo
continuavo a guardare, capivo che c'era qualcosa che non andava,
sembrava fosse apatico, sembrava quasi morto, il volto scuro era
chinato, ma potevo vedere i suoi occhi fissi nel buio.
Rimasi
tre lunghr ore a guardarlo.
Che
cosa gli era preso?
Quando
quasi alla fine della terza ora notai che aveva ancora i muscoli
tesi, lo sguardo chino e le braccia immobili, mi preoccupai,
seriamente.
Stavo
quasi per chiedergli che diavolo gli era successo, ma la campanella
suonò e sapevo che era il momento di parlare con lui e chiedergli
della foto.
Mi
voltai a raccogliere lo zaino e come mi voltai per parlargli, lui era
sparito...
Dopo
tre ore immobile, senza parlare, senza alzare la testa...in un
secondo se ne era andato...
Le mie
amiche mi raggiunsero all'uscita di scuola, serie.
Sapevo
cioè che volevano dirmi i loro sguardi, ma tentavo di non
ascoltarmi.
Prudenza...sembrava
ciò che entrambe mi stavano tentando i dire.
Facemmo
la strada verso casa in silenzio...uno strano silenzio che non
riuscivo a sopportare, così tentai di romperlo.
"Vi
chiamo appena ho finito, così state tranquille...ok?"
Emily
mi guardò di sbieco senza dire nulla e Alice invece puntò i suoi
occhi azzurri su di me.
"C'è
tua mamma a casa stasera?"
Io
annui.
"Bhe
allora possiamo venire a mangiare da te?"
Io
annui, capendo che quello era un modo per fare sentire entrambe più
sicure.
"Certo,
vi aspetto alle sette e mzzo"
Sorrisi
cercando di tranquillizzarle.
Eravamo
arrivate e io aprii la porta di casa mia, mi voltai e salutai Alice
con un bacio sulla guancia, poi Emily si fece avanti e mi strinse in
un'insolito abbraccio.
"Promettimi
solo che starai attenta...anche se molto probabilmente non succederà
niente, ok?"
Io
annui, rincuorata di sentirla parlare, visto che a pranzo e per la
strada non aveva spiccicato parola.
Mi
fermai sull'uscio di casa e le fissai andare via per la strada
silenziosa e verde di White Garden.
Mi
fermai altri secondi a guardare le loro figure che sparivano in
lontananza, poi mi voltai e chiusi la porta di casa con uno stonfo.
Infilai
in cucina, dove trovai un biglietto sul tavolo, vicino ad un piatto
in cui c'erano due muffin alla cioccolata.
Ne
presi uno e con l'altra mano afferrai il foglio e lessi Sono
tornata a lavoro e nel pomeriggio non ci sono, tonro stasera verso
cena...baci Mamma
Io
sorrisi distrattamente e mentre davo un'altro morso al muffin, alzai
gli occhi sull'orologio appeso al muro sopra i fornelli.
Le
16.00.
Pensai
a come Nick era corso via alla fine delle lezioni e non capii come
mai...sembrava quasi che cercasse di evitarmi...
Sbuffai
sonoramente e mi andai a sedere sul divano in salotto, poi afferrai
il celllare in tasca e cercai il nome di Nick nella rubrica.
Pensai
un attimo a ciò che gli avrei detto...ciao sono Sam, le Monroe mi
hanno fatto un ricatto e visto che loro credono che tu sia un
assassino, devo venire a casa tua e fare una foto al
seminterrato...posso??
No,
non era esattamente ciò che gli avrei detto, però il concetto era
questo...oddio avrei dovuto trovare un modo migliore di
chiederglielo!
Così,
agitata premetti il tasto della chaimata e appoggiai il telefono
all'orecchio mentre con l'altra mano mi arriciavo un capello intorno
al dito...nervosamente.
Rimasi
in ascolto mentre mi preparavo a chiedergli il favore...ma l'unica
cosa che rispose fù la segreteria telefonica.
Riattaccai
e fissai la televisione spenta per qualche secondo, poi riafferrai il
cellullare e rifeci il numero sperando che rispondesse...
Ma
niente.
Aveva
il telefono staccato...accidenti!
E
adesso?
Mi
alzai e mentre pensavo andai in cucina e presi l'altro muffin...cosa
potevo fare?
Le
sorelle Monroe voolevano la foto per il giorno dopo...e io dovevo
farla assolutamente!
Mi
passai le mani tra i capelli castani e rimasi così per qualche
istante.
Non
c'erano altre soluzioni.
Afferrai
in un lampo le chiavi di casa e infilai il cellulare in tasca dei
jeans, misi una mano sulla fasciatura e notai che non mi faceva male,
così afferrai il giubbotto e in un lampo uscii di casa.
Appena
uscita osservai la strada e cercai di ricordarmi dove dovevo andare.
A
destra.
Arrivai
all'incrocio e svoltai a destra, proseguii così fino a che alla
traversa tentai di ricapitolare dove si trovasse la sua casa.
Per le
strade poche persone giravano e un gruppo di ragazzi era alla
gelateria...di Aprile!
Scossi
la testa e girai a sinistra trovandomi davanti ai giardini, gli
attraversai e dopo non molto riconobbi casa Jonas...
Ero
arrivata.
Con
passi lenti ma sicuri arrivai al cancello di casa, quello che
introduceva nel giardino circostante e rimasi immobile a ricordare la
prima volta che ero andata lì...era il momento da cui era cominciato
tutto...
Presi
un respiro profondo e andai alla destra del cancello per suonare il
campanello...ma mi resi conto che non avevano campanello...
Per un
attimo roteai gli occhi, poi spinsi il cancello, che si aprii
stranamente ed entrai guardandomi in torno.
Pensai
a Nick e a suo fratello Kevin, almeno uno dei due doveva esserci a
casa!
Arrivata
al portone di casa e bussai, mi feci indietro, attendendo che
qualcuno venisse ad aprire alla porta...
Non
venne nessuno.
Provai
nuovamente e con più vigore da farmi male alle nocche, ma nessuno
aprì la porta.
Scossi
la testa e pensai velocemente.
Cha
altre possibilità avevo?
La
foto dovevo prenderla, per forza...
Così
mi venne un'idea e girai in torno alla casa fino a quando non trovai
una finestra leggermente socchiuse, con attenzione tirai verso l'alto
e riuscii ad aprirla.
Ce
l'avevo fatta nonostante sentissi una voce dentro di me che mi
continuava a ripetere che quello che stavo facendo era assolutametne
sbagliato...
Con un
tonfo scivolai dentro e mi guardai in torno...non poteva essere.
Ero
nel salotto, proprio lì dove ero entrata la prima volta, un brivido
mi scese lungo la schiena e tentai di convincermi che fosse solo una
coincidenza.
...ma
dentro di me quella voce mi rispose che le coincedenze non
esistevano.
Io
ripetevo a me stessa che ero amica di Nick e che lo avevo conosciuto,
lui sapeva il mio segreto, mi aveva salvata e io mi fidavo di lui.
Feci
qualche passo nel salotto stranamente in ordine e arrivai nel
corridoio chiedendomi dove fosse il seminterrato.
Sicuramente
al piano terra.
Percorsi
tutto il corridoio arrivando in cucina, dove una bottiglia vuota era
abbandonata sul tavolo, poi con cautela girai verso il salotto e lì
vidi una porta.
Velocemente
ci arrivai e la aprii.
Era
tutto buio così tastai il muro alla destra e trovai un interruttore,
con un clic la luce si accese lentamente, lampeggiando.
Guardai
scendendo gli scalini la stanza in cui mi trovavo e vidi degli
attrezzi da palestra sul fondo, mentre alla destra c'erano un
tavolino di legno con dei coltelli sopra.
Trattenni
il respiro mentre con le gambe che mi tremavano, raggiunsi il tavolo
e osservai le lame taglienti, i pugnali, la corda, gli stracci
abbandonati lì sopra.
Poi il
mio sguardo cadde su una macchia scura sul tavolo e osservandola bene
capii cos'era, capii anche cos'era l'odore metallico che mi aveva
presa alla gola quando avevo aperto la porta del
seminterrato...sangue...
Alzai
gli occhi e mi accorsi che avevo il respiro affannato.
Chiusi
gli occhi e presi il cellulare con mano tremante, prima avrei fatto
la foto, prima me ne sarei andata via.
Nick
era mio amico, Nick era buono, Nick non era cattivo...eppure quello
che vedevo mi ribadiva il contrario...
Respirai
profondamente e scattai la foto che riprendeva l'intero seminterrato.
Era
fatta!
Velocemente
e nervosamente mi girai pronta ad andarmene, ma inciampai in uno
strumento da palestra e ruzzolai i avanti sbattendo con la spalla per
terra.
"Ahii..."
borbottai tentando di rialzarmi dolorante.
L'attrezzo
si era praticamente ribaltato causando un rumore fortizzimo che mi
aveva fatto sobbalzare.
E'
vero che nella casa non c'era nessuno (in teoria) ma era sempre
meglio stare attenti e fare poca confusione perchè se mi avessero
trovato avrei dovuto spiegare e non ne avevo affatto voglia.
Mi
trascinai lentamente per un pezzo sul pavimento, poi quasi alla porta
mi voltai un'ultima volta a guardare la stanza...in fondo era davvero
inquietante.
Mi
voltai di scatto e andai a sbattere contro qualcosa.
"Ohi..."
Con
attenzione mi tastai la testa, poi alzai il capo per vedere contro
cosa ero andata a sbattere.
"Nick..."
Rimasi
immobile, inginocchiata, gli occhi verso l'alto e il mio sguardo
perso a fissarlo.
Non
l'avevo sentito arrivare.
"Nick,
bhe io..."
Mi
alzai lentamente e tirai fuori il cellulare pronta a raccontargli la
verità sul ricatto delle Monroe, quando fissai il suo sguardo...
...c'era
qualcosa che non andava...
"Nick?"
Aveva
i muscoli tesi, lo vedevo.
Era in
piedi, i bracci abbandonati ai lati del corpo.
Le
sopracciglia incurvate e lo sguardo fisso su di me...e fu in quel
momento che capii che c'era qualcosa che non andava...
I suoi
occhi mi fissavano e sembravano talmente profondi che non guardassero
me...ma come se guardassero dentro di me...trapassasserro tutti i
momenti che io e lui avevamo passato insieme e gli cancellavano...
Il suo
sguardo era carico di una tagliente e fredda decisione...
I suoi
occhi erano scuri e lontani da me.
Quando
lo guardai, mi sembrò di essere tornata al primo giorno...quello in
cui lui era un assassino, quello in cui aveva tentato di uccidermi...
...ma
questo non poteva succedere di nuovo...
Lui
era mio amico, mi aveva aiutata, mi aveva salvata da Taylor, mi aveva
sostenuta e io mi ero fidata di lui, raccontandogli il mio segreto...
...io
gli volevo bene...
...io...io
mi ero innamorata di lui...
Il mio
sguardo era perso nei suoi occhi e tentavo di ritrovare quel Nick che
mi conosceva e che mi aveva aiutata...
"Nick
che succede?..."
Le mie
parole erano uscite fuori con un sussurro.
Mi
alzai in piedi e mi avvicinai con passi traballanti.
Il suo
sguardo scuro era fisso su di me e sembrava impassibile.
Sentii
le gambe tremarmi e un brutto presentimento accanirsi su di me.
"Nicholas
c'è qualcosa che non va?"
Alzai
un braccio tremante e gli appoggiai una mano sul petto per cercare di
stargli più vicino.
"Nick
non volevo entrare di nascosto, te lo giuro: ho provato a chiamarti,
ho bussato alla porta di casa ma..."
Lui
fece un passo indietro e puntò i suoi occhi su di me, facendomi
ammutolire...spaventata.
I suoi
occhi erano neri come pozzi.
"Nick..."
Feci
un passo indietro e lui allo stesso tempo ne fece uno in avanti.
Più
lui veniva in avanti, più io avanzavo all'indietro, impaurita.
Che
gli stava succedendo?
Dove
era il Jonas che avevo conosciuto e di cui mi ero fidata?...
Sentii
un groppo in gola e le gambe tremarmi.
"Nick
io..."
Lui
continuava ad avanzare in contro a me e io con un sussulto mi resi
conto di essere con le spalle al muro.
Il
fiato mi si fece grosso e guardandomi alle spalle capii di essere in
trappola.
Ansimante
mi voltai a fissare il suo volto vicinissimo a me.
Ero
paralizzata...dal suo sguardo...
Quello
sguardo che non mi lasciava libera neanche un secondo.
Aprii
la bocca pronta a ribattere, a dire qualsiasi cosa pur di farlo
smettere di spaventarmi in quel modo, ma la sua mano mi tappo la
bocca.
"Direi
che ci siamo già passati..."
La sua
voce roca e bassa mi fece venire i brividi lungo la schiena e
continuavo a fissarlo in cerca del mio Nick, quello che conoscevo e
amavo.
In un
istante mi sembrò di vivere un flashback...mi sembrò di essere
tornata al primo giorno di scuola.
"...è
il momento che questa storia finisca"
Il suo
volto serio mi fissò.
Poi,
con uno scatto, si voltò e afferrò qualcosa dal tavolo dietro di
se, quando si voltò vidi un la lama di un coltello luccicare nella
sua mano.
Scossi
la testa incapace di reagire...
...no,
non lo stava facendo davvero!
Il
cuore iniziò a battere forte e le gambe molli, i muscoli tesi e la
testa che iniziava a girarmi.
La sua
mano dalla mia bocca scese lentamente lungo il volto, poi lungo il
collo, lungo il mio braccio facendomi rabbrividire, poi arrivò sulla
mia pancia...
...con
un colpo secco strappò la maglia lasciandomi scoperta la fasciatura:
lì dove Taylor mi aveva ferita.
"Nick..."
Le
parole vibravano lente, paralizzate, terrorizzate.
La
lama del coltello si appoggiò contro la mia pelle e il freddo del
metallo mi fece rabbrividire facendomi ansimare dalla paura.
Cercai
il suo sguardo.
"Nick
ti prego...."
Lui
guardava in basso, verso il mio stomaco e iniziò a passare la lama
sul mio stomaco, sfiorando la pelle...
Trattenevo
il respiro incapace di guardare, incapace di fare qualsiasi cosa
mentre sentivo la lama sfiorarmi la pelle, ma non ferirmi.
Una
morsa di panico mi strinse le viscere e ancora uno volta il mio
pensiero andò a Nick, al ragazzo che avevo conosciuto e che mi aveva
protetta...
...non
poteva essere scomparso...
"Nick
perchè mi fai questo?...che cosa ti ho fatto?"
Il
panico mi fece tremare e Nicholas staccò la lama, allontanandola dal
mio corpo.
Il suo
volto di alzò con lentezza su di me e io esausta e impaurita,
scivolai contro il muro, lentamente verso terra...
"Dov'è
il Nick che conosco?...perchè mi stai facendo
questo...perchè??...Rispondi!"
"Perchè
mi piace uccidere...è quello che ho sempre fatto"
Io
rimasi immobile e in un lampo capii...tutto.
Lui
non era altro che un killer, un assassino esperto che faceva
innamorare le sue prede, le attirava nelle sue trappole e poi le
finiva a suo modo.
Io non
ero stata nulla per lui...non ero stata altro che un'altra vittima
una stupida e illusa vittima che si era prestata al suo gioco.
Avevo
creduto che lui fosse diverso, che fosse cambiato, che tutto quello
che mi aveva detto su di se fosse vero, che il proteggermi, il
salvarmi e il fidarmi di lui, fossero solo elementi che io avevo
fatto di mia spontanea volontà...e invece facevano tutti parte del
suo piano...il suo astuto e perfetto piano.
Chissà
quante altre ragazze aveva attirato così nella sua trappola, quante
altre povere e innocenti ragazze si erano fatte ammaliare da lui e
per questo avevano rischiato la vita.
Chi
ero io per lui?...
Un
gioco, un'altra ragione di divertimento...
Quando
disse quelle parole, capii tutto...tutto mi parve malledettamente
chiaro, così chiaro che io ero stata una stupida a non accorgermene.
Tutto
era tornato come al primo giorno, quando l'avevo visto...quel giorno
in cui aveva tentato di uccidermi, quel giorno in cui nei suoi occhi
non esisteva altro che una rigorosa e ossessiva voglia di
uccidere...il Jonas che mi aveva aiutata, che aveva sceso lo scivolo
con me, che mi aveva consolato dal dolore di mio padre era
sparito...dissolto sotto un muro di menzogne e bugie da lui create.
Vedevo
tutto appannato e non facevo altro che pensare al suo volto, al suo
sguardo...al mio Nicholas!
Quel
Nicholas che mi aveva attirata nella sua trappola...
Lo
guardai, capendo chi era veramente e domandandomi perchè fin
dall'inizio avesse giocato con me in quel modo
"Perchè
mi fai questo? Io non ti ho fatto nulla!"
Lui si
chinò, sovrastandomi.
"Invece
si"
Le sue
parole erano taglienti, fredde e la distanza che ci divideva sembrava
incolmabile.
Io
scossi la testa.
"Cosa?
Che cosa ti ho fatto?"
Lui
continuò a fissarmi con il coltello stretto in mano.
Vedevo
l'indicisione dipinta sul suo volto.
"Dimmelo!!"
Il suo
voltò si avvicinò a me, impassibile, eppure velato da un misto di
emozioni che sembrava combatterlo internamente.
Il mio
cuore aumentò i battiti e chiusi gli occhi incapace di stare a
vedere che cosa sarebbe successo.
Le sue
labbra mi sfiorarono la guancia, poi scivolarono fino all'orecchio.
"Mi
hai fatto innamorare di te"
Rimasi
un momento immobile, paralizzata dalle sue parole...
...poi
tornai alla realtà e capii che il suo piano stava continuando
intrappolandomi con i suoi modi gentili.
"Non
inventarti stupide scuse!"
I suoi
occhi si bloccarono nei miei e mi si fece più vicino, appoggiò la
mano sulla mia guancia e mi accarezzò lentamente ma non potevo
credergli, non ora...non ora che aveva provato a uccidermi di
nuovo...
La su
pelle mi trasmetteva un calore piacevole, pungente...un calore che mi
sapeva di tradimento.
"Sam..."
Lo
interruppi con gli occhi spalancati e un gran dolore nel petto che mi
mozzava il respiro.
"No,
Nick, non voglio più sentire le tue patetiche scuse!"
"Sam
ma io.."
"Smettila,
finisci questo stupido gioco..."
I suoi
occhi forti si bloccarono nei miei, pietrificati, indecisi,
supplicanti.
Un
bacio mi bloccò, mi fece tacere.
Le sue
labbra calde si erano premute contro le mie, con forza, con desiderio
e io ero rimasta incapace di parlare, di reagire...
Sentivo
il corpo vibrare alla dolcezza di quel bacio...
Mi
staccai con forza.
Gli
occhi spalancati...
Una
ferita profonda nel petto.
"Che...perchè
l'hai fatto?"
Lui si
inginocchiò accanto a me e mi venne vicino mollando il coltello per
terra.
"Non
posso più farlo...perchè io ti amo Sam"
Il mio
cuore perse un colpo e sentii le lacrime salirmi agli occhi con forza
mentre la sua mano mi accarezzava lentamente.
Mi
feci indietro impaurita, sconvolta, agitata, sopraffatta da tutte
quelle emozioni che mi stavano circondando.
Avevo
una voragine nello stomaco, una voragine che stava inghiottendo tutti
quei momenti belli passati con lui e mi faceva credere finalmente
alla realtà delle cose e lui non mi aiutava...
Scossi
la testa...esausta...
Chiusi
gli occhi che mi si erano appannati, velati di lacrime.
Chinai
il capo e tentai di mettermi in piedi, traballante, mentre il cuore
batteva nel petto e le gambe mi tremavano.
"Sam
che hai?"
Mi
venne accanto e mi sorresse con una mano.
Io mi
allontanai inorridita da tutto quello che stava succedendo...da come
tutto sembrava vero, eppure sapevo che era solo una trappola...
Mi
appoggiò una mano sulla fronte e i suoi occhi fissarono i miei.
Mi
sentivo tradita.
"Ti
prego lasciami stare..."
Lui mi
osservò, poi i suoi occhi si addolcirono e si velarono di tristezza.
"Hai
paura di me e questo mi fa stare male...è come se la tua paura mi
uccidesse"
Lo
guardai, non negando, perchè era vero....avevo paura di lui, di
quello che aveva fatto, ma soprattutto avevo paura perchè era colpa
sua se in questo momento sentivo il mio stomaco stretto in una morsa
di dolore...
Avevo
paura di lui, avevo paura del modo in cui mi aveva ingannata...tratta
in inganno, usata...
...e
avevo paura che continuasse a tradirmi in quel momento e che
continuasse a farmi stare male.
"...v-voglio
andarmene, non voglio più stare a sentire...tu...sono sempre stata
solo un gioco per te quindi finiscila qui, smettila! Non mi dire che
mi ami perchè so che non è vero!"
Lui
rimase spiazzato e si avvicinò mentre io indietreggiavo verso la
porta.
I suoi
occhi si spalancarono, doloranti, desiderosi, supplicanti.
"E
invece io ti amo Sam...ogni volta che ti vedo sento di voler
cambiare, di non voler essere più lo stesso...voglio essere una
persona migliore. Sam io sento che vorrei starti sempre vicino, non
voglio che tu soffra e mi uccide dentro sapere che tu stai male a
causa mia"
Vedevo
il suo dolore intristirgli il volto, ma ero stufa di tutto questo e
una lacrima mi scivolò lenta al bordo del viso.
...e
nei suoi occhi vedevo il dolore che la mia paura gli creava e questo
mi faceva stare ancora peggio.
Sentivo
come se tutto il mio corpo fosse punsecchiato da una lama tagliente.
Non
riuscivo a controllarmi, a sopportare il dolore della verità.
"Smettila..."
Sussurrai,
incapace di ribattere...incapace di guardarlo in faccia...incapace di
credere che tutto quello che avesse detto fosse vero...
Chiusi
gli occhi, respirai profondamente e mentre ricordavo il suo volto, il
suo sguardo assassino fisso su di me, quello sguardo impassibile che
era pronto ad uccidermi...iniziai a correre...
...corsi
più che potevo...
...corsi
oltre il corridoio...
...corsi
fuori dalla finestra...
...corsi
oltre il giardino...
...corsi
oltre il cancello, oltre la strada...
...oltre
il parco in cui i nostri ricordi sembrarono colpirmi con tanta
violenza da mozzarmi il fiato...
...corsi
mentre sentivo il volto inumidirsi...
...corsi
mentre pensavo a tutte le sue bugie...
...corsi
mentre pernsavo al killer che mi aveva attratto nella sua
trappola...
...corsi
mentre pensavo ai suoi occhi spietati puntati su di me...
...corsi
mentre pensavo a quel ragazzo che avevo creduto di amare...
http://www.facebook.com/editnote.php?draft¬e_id=123489627682645&id=101063183275463#!/pages/_DangerInLove_/116485908383852?ref=sgm
questa è la mia pagina di fb, vi prego passateci se potete e se volete chiedermi qualsiasi cosa kiss :-)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 23 *** ...lui era l'altro... ***
jonas 6
Giuro che è avvenuto tutto senza che me lo aspettassi...
Questo
doveva essere l'ultimo capitolo, purtroppo però dopo aver
scritto tutto mi sono resa conto che venivano in totale 19 pagine in
carattere 12....una roba lunghissima e ho dovuto dividerlo a
metà....purtoppo così si è perso l'andamento e in
questo modo il capitolo si interrompe in un modo che non volevo, ma non
potevo fare altrimenti.
Ora
smetto è vi do il benvenuto a uno dei capitoli più tristi
(ero tristissimissima quando l'ho scritto...:-() comunque bando alle
ciance e buona lettura...spero nei vostri numerosi commenti!!
By °Silvi°
MAGGIE_LULLABY:
Ciao!! Quando tua mamma ti fa tornare su fb passa da me che magari mi
farebbe piacere conoscerti!...comunque spero tantissimo che ti piaccia
questo capitolo percè ho paura di quello che penserete...ho
paura che non vi piaccia...fammi sapere! Grazie ancora! :-)
SILVIKING:Ciao!!Sono
sempre contenta delle nuove lettrici! E sempre sorpresa dal fatto che
possa piacere la mia storia...comunque l'iniziò assomiglia molto
a twilight...infatti ho intenzione di cambiarlo, comunque grazie di
seguirmi e spero che questo capitolo non ti
deluderà...perchè verrà scoperto qualcosa! :-D
DEBBY95:Wow...non
credo di meritarmi tutti questi complimenti...e meno di tutti il fatto
di essere un genio...(mi sento più un bradipo...hihi) comunque
sono felicissima che anche coloro che non hanno mai recensito ma mi
hanno sempre seguito, prendavano l'iniziativa! grazie infinite per i
complimenti...sono arrossita...:-P
LOVATOJONASSISTER:Wow!
Ciao continuo a stupirmi del vostro essere così presi da questa
storia, ma ne sono felicissima!! Spero che ti piaccia anche
questo...fammi sapere che ne pensi!!:-)
ROSEGARDEN:Grazie,
mi fa piacere che ti piaccia e sono contenta che tu la segua e non ti
preoccupare se non sei riuscita a commentare, so che mi seguite e ve ne
sono grata, comunque devo dirti che il tuo nickname mi ricorda la
canzone di Nick Rosegarden (che tra l'altro adoro!) ...so che non
c'entrava nulla ma volevo dirtelo, grazie ancora per seguirmi! :-)
_LITTLEJONAS_:Ti
sei...commossa?? Sul serio?! Ne sono più che onorata, lo giuro
è assolutamente fantastico, insomma...grazie! E' fantastico che
vi piaccia e che siate così ansiose di leggere il continuo, ma
ti devo annunciare che questo capitolo per gran parte è
triste...mi disp in anticipo...spero che tu mi faccia sapere che ne
pensi! =)
SAMCRUSH:grazie!rimango
sempre più stupita dai vostri complimenti e dal vostro essere
così attaccati alla storia...e mi fa piacere! Sono davvero
contenta e ti ringrazio, mi spiace per il ritardo ma spero di non
avervelo fatto aspettare troppo...però devo farti una domanda:
come mai ti chiami SamCrush...la curiosità viene dal fatto che
c'è Sam nel nickname (come la protagonista) :-)
DANGER_DREAMER_93:Già
anche solo sapere che qualcuno ha letto quello che scrivi e che gli
è piaciuto è qualcosa che ti da un'amozione
fantastica...inspiegabile. Anche io amo scrivere e sapere di essere
arrivata a suscitare l'interesse di qualcuno è uno dei piaceri
che la scrittura offre...comunque come dico sempre "Non abbattiamoci e
andiamo avanti!!" quindi se a volte qualche capitolo sembra non
riuscire come si vuole basta andare avanti, poi si riuscirà a
sistemarlo...comunque grazie del sostegno e dell'interesse sulla
storia...guarda che succede in questo capitolo!!...voglio assolutamente
un tuo commento, devo sapere che ne pensi!! :-D
ADA12:Già...alcune
volte l'amore che sembra più semplice si tramuta in qualcosa di
estremamente complicato...ahah che vena poetica e melodrammattica!!
Comunque, a parte gli scherzi, grazie per seguire la storia e spero che
questo capitolo soddisfi la curiosità...;-)
SHE
IS MARI: GRAZIE infinite per i complimenti... non sono abituata a tutti
questi complimenti, eppure da quando scrivo la storia per colpa vostra
arrossisco spesso...comunque grazie, sono felicissimissima del vostro
interesse per la storia e spero che non rimarrai delusa da questo ( che
a mio parere è scritto male...) però lascerò a te
giudicare...grazie ancora :-)
BENNYY:Il
fatto che siate così prese dalla mia storia è qualcosa di
cui vi sono immensamente grata e mi fa un sacco piacere quando mi dite
che aspettate il mio capitolo e che non vedete l'ora di leggere il
proseguimento...spero solo di non deludervi...comunque in questo
momento se tu fossi nella mia testa non credo tu capiresti
molto...ahah...la mia testolina è molto confusa, ma spero di
essere riuscita a rendere un buon capitolo! Fammi sapere che ne pensi
appena lo leggi!! grazie ^_^
Testa
alta, sguardo fisso...gli occhi fissi fuori dalla finestra a fissare
il buio della notte.
Le mie
amiche se ne erano appena andate...
Avevo
parlato poco, non ero riuscita esattamente a spiegargli cosa era
successo...ma non importava.
Tutto
sembrava strano, vuoto...senza senso...
Sentivo
dentro di me un buco, come un vuoto che risucchiava tutte le mie
emozioni...
Guardai
l'orologio e fissai la lancette che con pacata velocità facevano il
loro corso.
I
pensieri vorticavano in testa in confusione eppure rimanevo ferma,
senza capirli, senza tentare di capirci qualcosa.
Sapevo
solo una cosa....
...che
Nick era un assassino ed io ero caduta nella sua trappola...
Nicholas
era un killer e amava uccidere.
Un
brivido mi percorse la schiena e l'immagine di mio padre mi apparve
davanti agli occhi...
Vidi
nuovamente il suo volto, la sua faccia sorridente, e la mia che
ingenuamente risorrideva a sua volta...
...Nick
e mio padre in fondo non erano stati tanto diversi...
Entrambi
erano assassini...
...entrambi
avevano avuto la mia fiducia...
...entrambi
mi avevano spezzato il cuore...
Sentii
un dolore acuto all'altezza del petto e portai le gambe sotto il
mento e rimasi così, rannicchiata a soffrire, mentre piccole e calde
lacrime mi rigavano il volto.
Tutto
si era infranto come una bella illusione, come era stato quando avevo
scoperto la verità su mio padre....ma faceva più male sapere che
per la seconda volta ero stata una stupida...
Quando
mi ero trasferita nella nuova città mi ero promessa che sarei stata
più attenta, che non avrei rivelato il mio segreto a nessuno, che
avrei preservato il mio cuore da altri dolori...
Ma
mentre sentivo il fiato mozzarmisi, capivo che era stato tutto
inutile, che c'ero cascata nuovamente, volontariamente e
coscientemente...
Ricordavo
ancora lo sguardo inquietante del Jonas il primo giorno che lo avevo
visto nella scuola, la mia attrazione per lui e allo stesso tempo
l'inquietudine che suscitava in me.
Poi
ricordavo quando mi dava noia durante le lezioni, quando mi baciava i
capelli, quando mi aveva fatto prendere la punizione con lui....
...poi
ancora quando aveva iniziato a intrufolarsi in casa mia...
...quando
mi aveva salvata nella scuola...
...quando
mi aveva salvata dall'uomo nero al supermercato...
...quando
mi aveva stretto i fianchi e mi aveva aiutata a scendere giù dallo
scivolo...
...fino
a quando non mi aveva tenuta stretta tra le sue braccia mentre gli
raccontavo il segreto su mio padre...
...
Tutto
sembrava lontano, distante...come una favola...
Mi ero
innamorata di lui e questo non potevo negarlo, non più, nemmeno a me
stessa.
Un'altra
lacrima scese con impaziente velocità e la figura di mio padre che
mi accarezzava la guancia, si sovrappose a quella di Nick che mi
sfiorava la mano...
Quella
stessa mano che aveva tolto delle vite, aveva spezzato un'esistenza
come niente fosse.
Quella
mano che era uguale a quella di mio padre...falsa, bugiarda....
Chinai
il capo, sopraffatta dalle emozioni e iniziai a singhiozzare senza
ritegno mentre sentivo una voragine nel petto che si allargava sempre
di più, facendomi mozzare il respiro...
I
raggi della mattina mi colpirono con tanta forza che gli occhi mi si
appannarono.
Osservai
la mia stanza in cerca di qualcosa di diverso, qualcosa che mi
confermasse che quello che era successo era stato solo un incubo, un
brutto incubo e che nella realtà non sarebbe mai più successo.
Guardai
la maglietta inerme al fondo del letto...quella maglietta che era
stata strappata il giorno prima dal pugnale di Nick, quella maglietta
che era la prova lampante del fatto che tutto era successo.
Sentii
un dolore al petto e mi bloccai a sedere sul letto...respirai per
qualche secondo, poi mi alzai e mi resi conto di essere ancora
vestita dalla sera prima.
Mossi
qualche passo e scesi rassegnata in cucina, dove mia madre mi accolse
con un sorriso e la colazione pronta.
Io la
guardai, non capendo perchè sorrideva, non capendo cosa mai ci fosse
da essere felici.
Chinai
il capo e mangiai una mela, poi senza dire una parola mi alzai e
andai in bagno a sciacquarmi la faccia notando le mie occhiaie
violacee che mi contornavano gli occhi scuri e spenti...
Mi
lavai e mi misi una felpa trovata appoggiata sulla sedia non vedendo
neanche di che colore fosse.
Non me
ne importava.
Non
pettinai i capelli, non mi guardai allo specchio, non osservai il
modo strano con cui mi ero vestita, non mi truccai...
Scesi
in cucina e diedi un bacio sulla guancia di mia madre, senza
chiederle se sarebbe tornata a casa nel pomeriggio, senza chiederle
niente, uscii di casa dopo aver afferrato le chiavi.
Sapevo
che lei avrebbe potuto portarmi a scuola, sapevo che le avrebbe fatto
piacere, ma io non volevo, non volevo che nessuno mi stesse vicino,
volevo stare da sola, volevo non dover incontrare gli occhi troppo
curiosi delle persone, ne sorridere per forza....
Arrivai
a scuola senza accorgermene.
Andai
in classe e lasciai cadere lo zaino accanto al banco, poi mi sedetti
e poggiai la testa sul banco, chiusi gli occhi e aspettai che il
professore entrasse in classe.
Non
ricordavo che materia avevo, non ricordavo se avevo i libri delle
lezioni, ne se avevo fatto i compiti.
Il
freddo della superfici del banco era un sollievo inaspettato e rimasi
così, immobile.
Sentivo
le voci ovattate dei miei compagni giungermi distanti, finte, come
provenissero da qualche altra parte, poi una si fece largo nella mia
barriera emotiva e si fece sentire più forte...
"Sam..."
rimasi immobile, ferma.
"Sam
stai bene?"
Feci
finta di nulla, ignorai la voce del mio vicino di banco, ignorai il
fatto che mi aveva appoggiato una mano sulla spalla e ignorai la
dolcezza e la colpevolezza nel suo tono di voce.
Non
mossi un muscolo.
"Buongiorno
ragazzi"
Io
alzai il capo vedendo il professore di Inglese entrare in classe e
con estrema lentezza mi sistemai a sedere e con la mente persa mi
misi a fissare la lavagna...
Sentivo
lo sguardo penetrante, preoccupato del mio vicino che mi fissava, ma
feci finta di nulla.
...se
avessi fatto finta che non esisteva, forse il dolore dentro il mio
petto sarebbe diminuito e un giorno scomparso...
Lui
non esisteva.
La sua
voce non era vera.
Lui
non mi aveva mai fatto del male.
Io non
mi ero mai innamorata di lui.
Per
tutta la lezione rimasi immobile, ferma, a fissare qualcosa sulla
lavagna.
"Sam
ti prego ascoltami! Scusami, io non volevo, ti prego almeno
guardami!"
Nick
continuava a starmi vicino e chiedermi di guardarlo, ma io volevo
solo che mi lsciasse in pace perchè ogni parola che mi diceva,
allargava il dolore al petto.
Quando
la campanella suonò mi alzai con lentezza e uscii dall'aula
facendomi guidare dalla folla dei ragazzi che andavano verso la
mensa.
Il
cellulare in tasca vibrò e io meccanicamente lo afferrai, poi quando
notai che era arrivato un altro messaggio dal mio Ragazzo Misterioso,
lo lasciai scivolare nuovamente in tasca.
Non
avevo voglia di parlare con nessuno anche se non ero arrabbiata con
lui, volevo solo far finta di essere invisibile e di non venire
notata dalle persone, in modo che così potessero lasciarmi in pace.
Arrivai
al tavolo delle mie amiche e mi sedetti senza salutarle, non volevo
stare lì con loro, non mentre i loro sguardi compassionevoli mi
osservavano, ma sapevo che se fossi andata da un'altra parte mi
avrebbero chiesto spiegazioni, fatto domande, tormentata.
Presi
la bottiglia d'acqua che mi ero portata da casa e bevvi.
Sapevo
che le mie amiche mi fissavano, sapevo che volevano delle spiegazioni
e sapevo che non gliene avrei date.
Alice
sorrise"Come è andata la mattina?"
Io
alzai il capo e staccai la bocca dal bordo della bottiglia qual tanto
che bastava per rispondere.
"Normale"
Poi
presi una mela e inizia a mangiarla.
Emily
teneva il capo chino e Alice spostò la sua attenzione su di lei
inziando a parlare di cose futili, che non mi interessavano, così
fissai fuori, il cielo grigio di Maggio e vagai con lo sguardo fino a
quando non notai le sorelle Monroe che mi venivano in contro con aria
soddisfatta.
"Knight,
stiamo aspettando la foto"
Io le
guardai e tirai fuori dalla tasca il cellulare.
Le mie
amiche si guardarono allarmate, non gli avevo detto della foto, non
gli avevo detto che ero riuscita a prenderla, forse loro credevano
che non l'avessi presa e probabilmente credevano che era per questo
che ero diventata così silenziosa, ma non era quello il motivo.
Lentamente
andai nella cartella immagini e senza guardare aprii l'ultima foto
scattata e voltai il telefono prima che quell'immagine potesse
comparirmi davanti agli occhi e cancellare la mia barriera
anti-emozioni che stavo tentando di crearmi.
Vidi
le due sorelle avvicinarsi e allo stesso tempo anche le mie amiche
avanzarono in avanti incuriosite, potevo sentire i loro respiri
aumentare velocità.
Destinee
alzò un sopracciglio e Paris sorrise soddisfatta.
"Perfetto,
sembra che il tuo segreto rimarrà al sicuro per adesso"
Io
annui senza guardarle e notai il loro sguardo su di me, incredule.
C'era
qualcosa che non andava perchè mi guardavano come se ci fosse
qualcosa di strano in me, come se fossi un fantascma.
Come
se solo il fatto che fossi viva fosse uno sgomento per loro...sul
loro volto si intravedeva la sorpresa di avermi di nuovo
incontrata...
...come
se io in questo momento dovessi essere morta...
Senza
dire altro le due sorelle se ne andarono guardandomi ancora.
Vedevo
che nei loro occhi c'era lo sgomento e la sorpresa...
Era
successo qualcosa che non si aspettavano.
Quando
la campanella suonò tornai in classe salutando le mie amiche con un
più che sufficiente ciao.
Le
lezioni si sugguerirono con velocità mentre io contnuavo a guardare
fuori dalla finestra, disinteressata.
Vedevo
il mio compagno di banco scuotere la testa, tentare di attirare la
mia attenzione, mandarmi biglietti, chiamarmi, sussurrare.
Ma io
non mi voltavo, non lo guardavo, lo lasciavo fare.
Quando
la campanella suonò, mi sembrò passato un solo istante dalla
ricreazione e mi alzai meccanicamente uscendo.
Emily
e Alice erano alla panchina nel piazzale ad aspettarmi, io feci un
segno del capo e ci incamminammo mentre loro cercavano di non fare
finta a me e tentavano di reprimere la curiosità per cui mi
avrebbero riempito di domande.
"Sam!"
Io mi
fermai, ma non mi voltai, sapevo di chi era quella voce e per me,
quella voce non esisteva.
"Sam
ti prego, devo parlarti!"
Alice
si voltò e la sentii andare incontro a lui.
"Senti,
lasciala in pace per adesso, non ti vuole parlare, per favore Nick"
Lui
rimase in silenzio e la mia amica tornò al mio fianco e mi prese a
braccetto e continuammo a camminare menre sentivo lo sguardo
supplicante del mio compagno di banco che mi seguiva, rassegnato.
Io
portai le mie amiche a casa mia, non perchè mi andasse di stare con
qualcuno, ma perchè avevano insistinto perchè non volevano
lasciarmi sola e che tanto non c'erano probemi perchè non avevano
compiti da fare.
"Vi
faccioun tè"
Loro
si sedettero sul divano e guardarono distrattametne fuori dalle
finestra dove il freddo sembrava non volere lasciar spazio alla
primavera.
"Grazie"
Io me
ne andai riuscendo a trovare un momento di pace e tranquillità da
sola.
Presi
le tazze, misi lo zucchero, feci bollire l'acqua sui fornelli neri
della cucina di cui mia madre era tanto orgogliosa e attesi.
Aspettai
tranquillamente, passivamente...
Quando
l'acqua bollì, afferrai le presine e versai l'acqua nelle tazze in
cui avevo messo il filtro per il tè.
Portai
le tazze di là con un vassoio su cui posai anche biscotti di diversi
tipi.
Sedute
tutte sul divano mangiammo e bevemmo, chiaccherando...o almeno, loro
chiaccheravano.
Poi si
diedero uno sguardo e posarono le tazze sul vassoio osservandomi
mentre rimanevo rannicchiata sul divano con le gambe incorciate.
"Sam
non sappiamo quello che è successo, ma se vuoi parlarne, noi siamo
qui"
Alice
sorrise incoraggiante e Emily aprì le braccia.
"Sai
che puoi sempre contare su di noi"
Io
continuai a bere dalla tazza.
"Si,
lo so, grazie"
Alice
chinò il capo...si aspettava una risposta o almeno una
spiegazione...
Emily
guardò l'orologio.
"Sono
già le sette, io devo andare a casa perchè è il turno mio e di mia
sorella per fare la cena, comunque ci vediamo domani a scuola!"
Io
annui e le diedi un bacio sulla guancia.
"Vado
anche io Sam, ma se domani non abbiamo compiti venaimo di nuovo da
te, va bene?"
Io le
osservai con sguardo assente sapendo che se anche le avessi detto di
no, loro sarebbero venute ugualmente.
Annui
distrattamente mentre se ne andavano.
Accesi
la televisone e rimasi sul divano, rannicchiata, tentando di
distrarmi con i programmi, ma sapevo che sarebbe stato tutto inutile.
Mia
madre rientrò poco dopo e venne in salotto dove trovò le tazze mie
e delle mie amiche e così capì con non ero stata da sola, a quanto
pare sembrò rinucuorata da questo.
Le
prese lei e le rigovernò non facendomi domande, perchè aveva capito
che c'era qualcosa che non andava e conoscendomi, sapeva che non le
avrei risposto fino a quando non me la sarei sentita.
Ma
quella volta non era un fatto di sentirsela o no...non volevo
spiegare, perchè sennò le emozioni mi avrebbero avvolta,
sopraffatto, invasa...invece io volevo solo dimenticare, fare finta
che tutto quello che era avvenuto il giorno prima in realtà non
fosse mai successo...
...che
lui fosse solo un mio compagno di banco...
...che
lui non fosse un killer...
...che
non mi fossi innamorata di lui...
Guardai
il telegiornale per un altra mezz'ora fino a quando il cellulare non
squillò e dovetti spostare la mia attenzione sul vibrare ritmico del
telefono sul tavolino con la scritta Nick...
Mia
madre arrivò e mi osservò.
"Non
vuoi rispondere?"
Io
contiuai a fissare il display, assente.
"No..."
Ma
dopo che smise di squillare, ricominciò...insistentemente.
Sentivo
una stretta allo stomaco e il mio corpo tremare mentre i miei muscoli
rimanevano tesi, tirati.
Con
uno scatto mi alzai e afferrai il cellulare spegnendolo con forza
mentre mi accorgevo che era arrivato un altro messaggio dal mio
Ragazzo Misterioso.
"Mamma
io mi sento stanca, me ne vado a letto"
Lei si
affacciò dalla cucina bloccandomi sulle scale.
"Ma
sono appena le otto"
"Si
ma sono stanca..."
"Va
bene tesoro, buonanotte"
Io
annui facendomi dare un bacio sulla fronte, poi mi voltai e andai in
camera mettendomi una tuta per dormire, poi mi infilai nel letto e in
quel momento, mentre guardavo fuori dalla finestra, mentre osservavo
la luce della luna entrare nella stanza, mentre mi ritrovavo da sola
con i miei sentimenti, lasciai che le lacrime scendessero copiose dai
miei occhi.
Lasciai
che il mio corpo tremasse e che il dolore al petto aumentasse, che il
cuscino si bagnasse, che la rabbia e la tristezza si prendessero cura
di me facendomi passare una notte insonne.
Quello
era l'unico momento in cui potevo essere vulnerabile.
...
I
giorni passarono, le mattine si susseguirono e le ore di scuola si
successero con una quotidianeità passiva quasi anormale...
...lasciavo
che tutto mi scivolasse addosso, non sfiorandomi neanche...
Sembrava
tutto uguale.
I
discorsi delle mie amiche, le nuvole grigie che non smettevano di
coprire il sole, la pioggia che scendeva dal cielo insistentemente.
Niente
sembrava più riuscire a spezzare quella realtà atona e ovattata che
ero riuscita a costruire.
Lui
era stato assente per tre giorni...e questo mi aveva aiutata ancora
di più.
C'era
stato il week-end di mezzo ed ero rimasta in casa, con mia madre, con
le sue tacite rassicuarzioni e il tè caldo che sembrava l'unico modo
per alleviare il mio dolore allo stomaco.
Era
martedì.
Eravamo
appena entrate in casa mia e come ormai da una settimana, le mie
amiche non mi lsciavano da sola...
...mai...
Ma io
avevo quasi smesso di parlare anche con loro.
Riuscivo
a sopportare la loro solita presenza, senza che mi chiedessero nulla.
Era
diventato normale e mi ero abituata.
Feci
il tè alla menta e ci sedemmo sul divano.
Accendemmo
la tv e iniziarono a commentare i programmi mentre io, con la testa
bassa osservavo l'interno della tazza, come se ci fosse qualcosa di
importante che mi era sfuggito.
"ADESSO
BASTA!!"
Sobbalzai
impaurita mentre la mia realtà ovattata si incrinava.
Emily
era balzata in piedi con il volto rosso e le mani strette a pugno.
"Emily..."
Tentò
di richiamarla Alice, ma la bionda non si addolcì ne si mosse, anzì
aggrottò il volto e alzò gli occhi furenti su di me.
"Come
puoi continuare così!?!"
Io la
guardai, immobile, non capendo.
"Sam
ti rendi conto che non parli più nemmeno con noi!!"
Io
poggiai la tazza e la fissai, sapendolo benissimo.
"Reagisci
maledizione!!Si può sapere cosa ti è successo?!"
Io
chinai il capo mentre Alice mi si avvicinava prendendomi la mano.
"Sam
siamo preoccupate, da quando sei andata a casa Jonas non sei più la
stessa...dicci qual'è il problema, che ti ha fatto Nick??"
Quando
sentii il suo nome, il dolore al petto pulsò...
"Non
dirlo..." sussurrai lievemente con una mano stretta al petto.
"Cosa?"
chiese preoccupata Alice avvicinandosi e cercando il mio sguardo.
"...il
suo nome"
Alice
sembrò preoccupata e colta in contropiede.
"Sam
come possiamo aiutarti se non ci dici quello che è successo?"
"Io
non voglio aiuto"
Emily
fece un passò in avanti guardandomi con gli occhi furenti.
"Sam
ma ti senti?!...sembri uno zombie...stai degenerando!"
Io
chiusi gli occhi mentre il dolore al petto aumentava.
I miei
muscoli si tesero.
"E'
un killer..."
Le mie
amiche rimasero immobili, capendo che stavo cercando di parlare, di
rivelargli tutto.
...non
volevo, ma dovevo, così mi avrebbero lasciata in pace...
Sospirai
chiudendo gli occhi con forza mentre mi rannicchiavo cercando di non
sentire il dolore sordo che mi stava invadendo silenziosamente.
"E'
tutto vero. E' sempre stato un killer e a lui piace uccidere, me lo
ha detto..."
Respirai
mentre le immagini di quel giorno mi balenavano davanti agli occhi
facendomi tremare.
"...ha
tentato di uccidermi" sentii le mie amiche sobbalzare,
inaspettatamente.
"Ma
io...i-io...io mi ero innamorata di lui! Credevo che lui fosse
diverso, mi ero fidata, gli ho rivelato il mio segreto, mi sono
aperta, gli ho voluto bene senza rendermene conto e lui..."
Pensai
a quello che avevo capito e alla rivelazione improvvisa.
"...lui
lo faceva solo per attirarmi nella sua trappola. E' sempre stato
questo il suo scopo...io non sono stata altro che una
vittima...un'altra stupida vittima caduta nelle sue grinfie
ingenuamente!"
Sentivo
il dolore aumentare senza che ci potessi fare niente.
Gli
occhi si erano appannati e tutta la mia insicurezza ormai era uscita
allo scoperto e tremavo, singhiozzavo, rabbrividivo mentre un dolore
insistente mi faceva fischiare le orecchie.
Chinai
il capo mi strinsi le braccia al petto.
"...mi
ha tradita come ha fatto mio padre..."
A quel
punto Alice che era rimasta immobile, tremante, con la bocca
spalancata, nonostante non sapesse il mio segreto, si lanciò contro
di me e mi strinse tra le sue braccia trasmettendomi tutto il suo
dispiacere e le scuse, la forza di cui avevo bisogno.
"Io
lo amavo..."
Alice
mi strinse ancora più forte.
"Non
ci pensare..."mi sussurrò.
Ma
venne interrotta da Emily che la allontanò da me e mi si parò
davanti facendomi alzare il viso per guardarmi in faccia.
"Come
puoi non capire!! Come puoi non vedere che anche lui ti ama, che lui
è cambiato per te!"
Io
sospirai.
"Sta
solo fingendo..."
Uno
schiaffo mi fece spalancare gli occhi.
Forte...
...reale...
...doloroso...
Rimasi
immobile, finalmente consapevole di essere tornata alla realtà.
"Ma
non capisci che non stava fingendo, non capisci che con te è sempre
stato sincero! Non vedi come ti guarda, come il suo sguardo è
colpevole! Come è diventato pallido!...come ti fissa lacerato dal
dolore quando non te ne accorgi..."
Io la
fissai mentre il suo volto si addolciva leggermente e mi accarezzava
la guancia, lì dove mi aveva tirato lo schiaffo.
"...non
mangia più da quando non gli vuoi parlare..." disse Emily a
bassa voce
"Addirittura
le persone a scuola se ne sono accorte, non è più lo stesso, soffre
mentre ti guarda, mentre vede che lo ignori!"
Alice
mi si avvicinò.
"E'
vero Sam..."
Ma
Emily non aveva finito.
"Kevin
è preoccupato, molto e non capisce cosa stia succedendo a suo
fratello e anche Joe è distrutto da questo...e poi
guardati...guardati Sam!!"
Io
alzai il capo vedendo il mio abbigliamento svogliato, ma sapevo che
non si riferiva solo a quello, sapevo che parlava del modo in cui
stavo vivendo, un modo passivo....
"Ti
sei lasciata andare Sam!! Dov'è la ragazza che conosciamo! Dov'è
quella ragazza che ha tenuto testa a Taylor, che sorrideva per
incoraggiare gli altri, che ci è stata sempre vicino anche quando
nessun altro ci sarebbe riuscito. Dov'è quella ragazza che ogni
volta che si trova in una situazione disperata sorridere per
rassicurare gli altri?"
Io mi
alzai.
Colpita.
Capendo
che avevo fatto soffrire loro...avevo fatto soffrire me stessa e
tutte le altre persone che mi stavano in torno...
Scossi
la testa.
Il
cellulare sul tavolino squillò facendoci tremare tutte per la
sorpresa.
Era il
ragazzo Misterioso che ormai per la millesima volta stava cercando di
parlarmi.
"Perchè
continui a ignorarlo? anche lui sarà preoccupato, come tutti noi"
Emily
si addolcì e mi venne vicino appoggiandomi una mano sulla spalla, ma
io mi ritrassi, facendo un passo in dietro mentre le lacrime mi
appannavano la vista e capivo di aver sbagliato.
Avevo
sbagliato, ma era dura ammetterlo...soprattutto davanti a loro...
"Voglio
stare da sola..."
"Sam..."
Alice mi venne vicina, ma io arrettrai mentre una lacrima mi rigava
il volto.
"...voglio
stare da sola..."
"Sam"
la voce accorata di Alice mi fece arrabbiare e un'altra lacrima scese
rigandomi il volto mentre le mie braccia cadevano inermi di lato al
corpo e tremavo mentre le emozioni mi sopraffacevano.
"Lasciatemi
in pace!"
"Ma
Sam..."
Emily
afferrò l'amica per un braccio e la trattenne.
Le
fece segno di no con la testa.
"Ha
capito...adesso deve solo stare un po' da sola..."
Ma io
non sopportavo più le loro parole tranquille, rassicuaranti così
senza pensare corsi...
Corsi
più che potevo uscendo di casa.
Sbattei
la porta con violenza.
Il
vento e il freddo mi colpirono con violenza e mi accorsi ancora di
stringere in mano il telefono.
Camminai
assente mentre mi dirigevo verso i giardini.
Il
dolore era troppo forte da sopportare, le gambe tremavano, il fiato
mi si mozzava ad ogni passo e ricordo, il petto si alzava e
abbassava, le lacrime scendevano e i singhiozzi mi scuotevano da capo
a piedi.
No...non
era vero...volevo che tutto finisse...tutto il dolore...avevo bisogno
di pace, di tranquillità...volevo tornare nel vuoto nel nulla...
Mi
appoggiai al muro mentre mi veniva in mente l'unica persona di cui
avevo bisogno in quel momento.
Con le
mani tremanti alzai il capo verso il cielo grigio e una goccia mi
finì nell'occhio e mi accorsi in quel momento che stava iniziando a
piovere.
Tirai
su con il naso.
Mi
voltai a guardara la strada grigia deserta, senza persone, vuota...
Afferrai
il cellulare e digitai un numero che sapevo a memoria.
"Sam!!"
La
voce preoccupata del mio Ragazzo Misterioso mi fece sentire in colpa,
era colpa mia se era così agitato.
"Scusa
se non ti ho risposto..."
La mia
voce tremava ed era interrotta da singhiozzi...e a lui non passò
inosservato...
"Che
è successo?..."
"N-niente,
sto bene..."
Ma lui
non mi credette.
"Dove
sei?"
Io
rimasi in silenzio sentendomi egoista perchè avevo bisogno della sua
presenza, della sua tranquillità anche se non me lo sarei
meritata...
"Dimmi
dove sei Sam"
La sua
voce era calma e dolce, così io respirai profondamente.
"...ai
giardini..."
"Sto
arrivando"
Riattaccò.
Io
guardai i giochi davanti a me e rimasi intontita.
Ero
solo una stupida egoista.
Lui
aveva provato a chiamarmi tutta la settimana, si era preoccupato per
me, era stato agitato e io me ne ero completamente fregata.
Mentre
adesso che ero io ad aver bisogno di lui lo chiamavo e gli dicevo
senza troppe scuse di venire...mi sentivo un'egocentrica,
insensibile.
Camminai
lentamente mentre la pioggia mi attaccava i vestiti al corpo e mi
trapassava il tessuto bagnandomi la pelle.
Sentivo
il freddo scorrermi nelle vene.
Vedevo
tutto sfocato.
Le
vene mi pulsavano, la testa mi doleva, le gambe mi tremavano, il
fiato corto... respiravo a fatica e le lacrime scendevano
inesorabilmente contro il mio volere.
In
quel momento l'unica cosa di cui avevo bisogno era della presenza
rassicurante e protettiva del mio Ragazzo Misterioso...lui era
l'unico che era riuscito a tranquillizarmi quando nessun'altro ci era
riuscito, era l'unico che mi era sempre stato vicino prendendosi cura
di me e io mi ero allontanata da lui per una settimana, non dandogli
mie notizie...
Mi
sentivo in colpa.
Il
freddo di quella giornata mi era entrato nelle vene e i brividi
scendevano lungo la schiena insieme alle gocce di pioggia che
cadevano dal cielo.
Speravo
che quelle goccce mi potessero lavare, mandare via tutte le paure, le
insicurezze, la rabbia, i dubbi e la fiducia negli altri.
Volevo
partire da capo, lasciarmi tutto alle spalle.
Osservai
lo scivolo argentato che mi fece venire un'altra stretta allo
stomaco, poi mi voltai a fissare l'altalena che immobile si
bagnava...poi vidi una casetta, quella in cui da bambino ti vai a
rifugiare e dove fai finta di creare la base dei pirati.
Camminai
traballante mentre gli occhi continuavano ad appannarsi e chinando il
capo entrai dentro la casetta che stranamente era asciutta.
Osservai
il legno vecchio, il pavimento sporco e capii che quello era il posto
dove poter aspettare e far uscire tutta la mia vulnerabilità.
Appoggiai
la schiena contro la parete di legno, tirai le gambe verso il petto e
mi rannicchiai su me stessa tenendomi stretta e nascondendo al mondo
le lacrime calde che mi rigavano il volto.
Il mal
di testa era forte e mi faceva pulsare le tempie insistentemente, i
muscoli sembravano a pezzi, stremati, la gola secca, arida, mi
bruciava.
Il
dolore al petto e allo stomaco era talmente forte da sembrare che la
ferita fatta dallo sparo di Taylor si fosse riaperta.
Sentivo
talmente tanto dolore che il respiro mi usciva corto e irregolare.
Strinsi
più forte e rimasi immobile, aspettando, sperando che tutto
finisse...
La
pioggia batteva ritmicamente sul tetto di legno e i miei capelli
umidi si erano appiccicati al volto.
Sentii
un rumore e alzai il capo.
Scrutai
intorno ai giardini.
Ero
sicura che ci fosse qualcuno, lo sentivo.
Poi,
con un tuffo al cuore, lo vidi.
Un'ombra
scura, indistinta tra la pioggia, camminava lentamente, si appoggiò
ad un albero e sorrise.
Spalancai
gli occhi e sentii un istinto irrepremibile di stringerlo a me.
Sussultai...
...mi
alzai di scatto...
...inziai
a camminare...
...sempre
più veloce...
...bagnandomi...
...tremando...
...poi
iniziai a correre...
...inciampando
nelle pozze...
...lui
era lì...
...per
me...
Più
mi avvicinavo all'albero, più l'ombra mi faceva distinguere il suo
profilo e lo riconobbi, era vestito nello stesso modo in cui era
vestito al ballo: tuta da calcio, maschera grande a coprirgli
interamente il volto.
Lo
vidi.
Sorrisi.
Mi
lanciai contro di lui lo strinsi più forte che potevo, appoggiai la
testa con forza contro il suo petto e sentii il suo calore invadermi.
Le sue
braccia mi avvolsero facendomi sentire protetta, tranquilla, al
sicuro, da tutto, da tutti, dal male che il mondo poteva provocare,
dalle emozioni che potevano ferire più degli atti stessi.
Il suo
corpo caldo e asciutto si premette contro il mio e sentii una pace
inattesa avvolgermi.
Mi
sentii in colpa.
Alzai
il capo.
"Scusami...non
volevo sparire così...n-non volevo farti preoccupare, mi
dispiace..."
Lui
rimase in silenzio e con una mano mi accarezzò i capelli bagnati e
appoggiò il suo mento sul mio capo.
"Non
ti devi scusare Sam, io sarò sempre quì per te"
La sua
voce era come al solito bassa, sussurata, camuffata.
Mi
sentii un egoista, appena mi disse quelle parole capii che lo avevo
ferito, lo capii dal suo tono di voce, dall'incrinazione nella sua
voce.
L'ombra
dell'albero ci copriva in parte dalla pioggia.
Il suo
corpo era un'ancora di salvezza, era come se da lui scaturisse la
forza necessaria per affrontare tutto ciò che mi circondava.
"Mi
sei mancato..."
Dissi
con il volto contro il suo petto mentre le sue mani scivolavano sulla
mia schiena come per riscladarmi.
"...anche
tu..."
Disse
lui con la voce incrinata, sembrava distrutto, provato,
dispiaciuto...
Era
forse per colpa mia?
Lui mi
sfiorò la guancia bagnata con la mano e tentò di asciugarmi , poi
con un dito alzò il mio mento e il suo volto si avvicinò al mio e i
nostri occhi si incontrarono.
"Non
c'è bisogno di piangere" sussurrò mentre vedevo i suoi occhi
scuri velati da un senso di colpevolezza di cui non riuscivo a capire
il senso.
Mi
accorsi che involontariamente alcune lacrime erano scappate dal mio
auto controllo ed erano scivolate lungo il volto.
"E'
solo che non ce la faccio...è tutto così duro...i-io non voglio.
Vorrei che il tempo si fermasse e che le emozioni non esistessero
più"
Lui mi
sfiorò i capelli mentre mi continuava ad avvolgere con le sue
braccia.
"Le
emozioni sono una delle cose più belle che noi uomini possiamo
provare"
Io
scossi il capo rifugiandomi nella sua aura pacifica e tranquilla.
"Io
non voglio provare emozioni, voglio smettere di soffrire...voglio
smettere di fidarmi delle persone..."
Lui
con uno scatto si allontanò con la testa china e si avvicinò al
tronco dell'albero.
Io
rimasi immobile, non capendo quale fosse il problema.
"Sono
uno stupido"
Sussurrò
portandosi una mano al volto e incurvandosi leggermente.
La sua
voce si stava via via schiarendo, stava levando il camuffamento...
"Non
sei uno stupido..." dissi io andandogli vicino e appoggiandoli
una mano sulla spalla.
Lui
afferrò la mia mano e intrecciò le sue dita con quelle della mia
mano.
Io
sorrisi involontariamente sentendomi leggermente più tranquilla.
Il
dolore che avevo provato e che ancora mi attanagliava era tutto lì,
però il Ragazzo Misterioso aveva qualcosa che non andava e mi
sentivo in dovere di aiutarlo, vederlo così combattuto mi faceva
stare male.
Appoggiai
una mano sul suo petto.
"Qual'è
il problema?"
Lui
alzò il capo all'improvviso facendo incontrare i suoi occhi scuri e
indecifrabili con i miei.
Sentii
un tuffo al cuore e una sensazione strana mi fece rimanere immobile a
fissarlo, intrappolata dal suo sguardo...così familiare.
Lui si
staccò da me e si spostò verso la fine dell'ombra dell'albero,
andando alla luce, sotto la pioggia, la mia mano si slegò dalla sua
e io rimasi immobile ad osservarlo.
Lui
sospirò e mi fece segno di venire avanti, così io lo seguii...
I
nostri corpi erano di nuovo vicinissimi, sotto l'acqua.
Mi
passò una mano sulla guancia e sorrise, poi portò le mani
all'altezza del suo mento e afferrò la maschera...
Il
cuore mi saltò in gola.
Una
stretta allo stomaco mi immobilizzò.
Il
fiato mi si bloccò in gola.
Lui mi
guardò, sapendo che avevo capito.
...stavo
per scoprire chi era davvero...
Vedevo
tutti i momenti che avevamo passato insieme come fossero appena
successi.
Sentivo
il battere ritmico del cuore nel petto e i muscoli che si erano tesi
per l'emozione.
Poi lo
guardai, pensai a quando mi aveva salvata, tutte le volte che mi era
stato vicino solo perchè io ne avevo bisogno...pensai a quando mi
era stato accanto tutta la notte per farmi addormentare.
...pensai
a tutte le parole che mi aveva sussurrato per tranquillizarmi, tutti
gli attimi che avevamo condiviso insieme, tutti quei momenti di cui
gli ero grata e di cui glielo sarei stata per sempre...
Lui
era stato la mia ancora di salvezza in mezzo a tutto quello che era
successo.
Lui
era stato ciò che mi dava forza per andare avanti...
...la
maschera si stava sollevando, lentamente, mentre il mio cuore
continuava a battere sempre più forte...
La
maschera si alzò dal mento, superò le labbra e io lo guardai, lo
fissai.
Con
uno scatto cancellai la distanza che ci divideva e feci premere le
mie labbra contro le sue...
...avevo
bisogno di fargli sapere che qualunque cosa fosse successa io gli
sarei sempre stata grata di quello che aveva fatto per me...chiunque
lui fosse io gli sarei sempre stata grata e non mi importava chi
fosse veramente perchè non poteva ccambiare tutto quello che aveva
fatto per me.
Lui
rimase srpreso, poi stese le labbra e approfondì il bacio mentre i
nostri corpi si avvicinavano.
Poi ci
separammo e lui sorrise lievemente, divertito.
"Non
mi importa di sapere chi sei veramente perchè tutto quello che hai
fatto per me non cambierà mai..."
Lui mi
premette un dito sulle labbra.
"E'
giusto che tu sappia"
Poi
allontanò la sua mano dalla mia bocca e mi sorrise nuovamente
accarezzandomi la guancia.
Sentivo
che dalla sua voce stava scomparendo quel tono di camuffamento...
...il
mio cuore batteva sempre più forte e le gambe mi tremavano...
Io
alzai la mano e l'appoggiai sulla sua e insieme alzammo la
maschera...
...di
scatto...
...velocemente...
...insieme...
....con
sicurezza...
...con
decisione...
...mentre
sapevamo che comunque sarebbe andata nulla sarebbe cambiato tra di
noi...
Io non
riuscì a trattenermi e chiusi gli occhi...avevo paura...
Lui mi
prese il mento e premette le sue labbra contro le mie mentre il suo
sapore dolce mi invadeva e sentivo la tensione sciogliersi...
...ricambiai...
Feci
passare le mie braccia attorno al suo collo e la mia mano gli toccò
i capelli morbidi mentre lui mi tirava verso di se, spingendomi tra
le sue braccia.
La
maschera era caduta a terra.
La
pioggia ci bagnava.
La sua
vera identità era lì, svelata, in attesa che io la vedessi.
Per la
prima volta avevo paura di scoprire chi era davvero.
Lui
allontanò le sue labbra dalle mie e appoggiò la sua fronte contro
la mia.
Io
avevo ancora gli occhi chiusi...ma il suo bacio mi aveva fatto
provare una sensazione strana...
...avevo
sentito un profumo di muschio, pulito, fresco...
Il suo
inconfondibile odore che non riuscivo a dimenticare...
"Scusami
Sam..."
Spalancai
gli occhi.
Mi
allontanai con un salto da lui.
Lo
fissai.
I
muscoli erano tesi.
Il
cuore si era fermato nel petto.
Il
dolore allo stomaco pulsò, vivissimo.
Il fiato era sparito e la bocca mi si era fatta secca dallo stupore...
Una goccia di pioggia scivolò lenta fino al mio mento.
"...Nick..."
Il suo
volto pallido...
...i
suoi occhi scuri...
...i
capelli ricci...
...le
labbra morbide...
...il
Ragazzo Misterioso era Nick...
...Nick
era il Ragazzo Misterioso...
...lui
era l'altro...
...e
l'altro era lui...
...il mio killer e il mio salvatore erano la stessa persona...
...le
due persone che credevo di amare erano in realtà una sola...
|
Ritorna all'indice
Capitolo 24 *** ...deathly love... ***
eree
WOLFGIRL92: Sono assolutamente contenta che ti piaccia!...il fatto che
finisca mi intristisce anche a me...ma non vedo l'ora di sapere che ne
pensi...grazie mille per il tuo supporto...:-D
MAGGIE__LULLABY:Kevin come Ragazzo Misterioso??...in effetti, a essere
sincera, non ci avevo mai pensato...è, come dire, strano...ma
ganzo! comunque non ti preoccupare per il finale (devo ammettere che ho
avuto paura quando ho letto che venivi a cercarmi con una mazza da
baseball...:-P ahah) cmounque leggi qui e dimmi che ne pensi, insomma
ve l'ho fatto attendere un bel pò questo ultimo capitolo, ma
ancora adesso non sono sicura di averlo reso così come lo
volevo...spero bene e rimango fiduciosa del fatto che ti piaccia!!!:-)
VIKYJOBROS:Grazie! Sono contenta che nonostante sia la fine, continuano ad arrivare nuove lettrici, grazie ancora! :-)
DANGER_DREAMER_93:Certo!!Sarei contentissima di leggere una tua ff!! E
poi appena finisce Deathly Love vedremo che fare...comunque visto che
ti sei offerta credo proprio che approfitterrò e ti
chiederò qualche consiglio!! Fantastico, ma come fai a rimanere
così presa dalla mia storia...sono super felicissima e le tue
recensioni mi rimpiono sempre di felicità!!Spero immensamente
che ti piaccia la fine e poi...vedremo! grazie per tutto il sostegno
che mi hai dato! :-D
TIZZY95:Davvero ti sei emozionata al dolore di Sam...mi spiace, ma in un certo senso mi fa piacere...grazie ancora! :-)
SAMCRUSH:Grazie!...be ci avevi davvero azzeccato...era proprio Nick!!
Sono contenta che ti sia piaciuto e spero che anche l'ultimo ti
piaccia...per quanto riguarda il finale...vedi un po se ti
piace...spero immensamente di si!!grazie ancora! :-) ps:mi piace il tuo
nickname!!
BLUES SISTER:Grazie, sono contenta che ti piaccia la mia storia e sono
contenta che arrivino sempre nuove lettrici, spero che il finale ti
piaccia! :-)
SHE IS MARI:Già, era davvero tiste...spero che questo ti piaccia
altrettanto e poi fammi sapere che pensi del finale...:-)
_LITTLEJONAS_:Davvero hai pianto??mi spiace...oddio davvero ti piace
così tanto??comunque sia mi scuso per il ritardo con cui posto,
ma spero che comunque ti piaccia e spero che continui a emozionarti! Le
tue recensioni mi piacciono, grazie infinite per i complimenti! :-)
LOVATOJONASSISTER:Ci avevi azzeccato, era proprio Nick!! Sono contenta
che tu sia contenta del fatto che sia Nick il Ragazzo Misterioso...ma
che discorso ingarbugliato!! comunque sia è fantastico il fatto
che ti piaccia e spero immensamente che anche la fine non ti
deluda...grazie! ;-)
ROSEGARDEN:Per un sequel...si vedrà...ahah non voglio fare la
misteriosa ma una risposta ti arriverà presto e grazie per
seguirmi!! :-D
BENNYY:Già, il fatto che la persona a cui piaci tenta anche di
ucciderti non è normale...e non so come potrei reagire ad un
fatto del genere, sicuramente rimarrei così o.O...comunque sono
contenta che ti piaccia e che tu mi sostenga, inoltre adesso si
è risolto il problema di chi era innamorata Sam visto che il
Ragazzo Misterioso e Nick sono la stessa persona...ahah fantastico
tutte le domande che mi fai sulla storia, vedrai che troverai una
risposta a tutte! grazie ancora!! :-D
SILVIKING:Bhe ci avevi davvero azzeccato sul fatto del Ragzzo
Misterioso e non eri l'unica...a quanto pare comunque vi è
piaciuto che fosse lui...spero che anche la fine piaccia!! Per quanto
riguarda un ipotetico seguito...scoprirai presto...;-) grazie! :-D
DEREKKINA2:Sei nuova?? Comunque sono felice che ti piaccia e spero che
la tua curiosità venga ripagata bene con questo capitolo!! :-)
"Scusami
Sam..."
Spalancai
gli occhi.
Mi
allontanai con un salto da lui.
Lo
fissai.
I
muscoli erano tesi.
Il
cuore si era fermato nel petto.
Il
dolore al petto tornò pulsante, vivissimo...
"Nick..."
Il suo
volto pallido...
...i
suoi occhi scuri...
...i
capelli ricci...
...le
labbra morbide...
...il
Ragazzo Misterioso era Nick...
...Nick
era il Ragazzo Misterioso...
...lui
era l'altro...
...e
l'altro era lui...
...le
due persone che credevo di amare erano in realtà una sola...
Erano
sempe stati la stessa persona e io avevo creduto di amarli entrambi,
ma questo voleva dire che io avevo sempre amato solo una
persona...sempre la stessa...
In
tutti quei momenti era sempre stato lui...
Io
amavo lui e il Ragazzo Misterioso.
Lui
era venuto al ballo con me...lui mi era sempre stato vicino...mi
aveva sempre protetta senza che io lo sapessi...
Era
sempre stato lui e io non me ne ero accorta.
Il
dolore che avevo provato, la paura...Nick.
Come
poteva essere?
Come
aveva potuto tentare di uccidermi se diceva di amarmi?
Come
poteva essere lui la stessa persona che mi aveva salvata e aiutata?
Come
può una persona che ti ha detto di amarti, poter tentare di
ucciderti...come poteva essere vero?
Sentivo
un nodo alla gola.
Lo
sbigottimento mi aveva fatto spalancare gli occhi.
Ogni
fibra del mio corpo sembrava tesa, tirata.
Non
poteva essere vero...
La sua
figura si stagliava tra la pioggia e tutto sembrò apparirmi chiaro
per la prima volta.
Gli
zigomi alti incorniciavano il suo volto e capii tutta la familiarità
che il Ragazzo Misterioso mi trasmetteva...
Feci
un passo indietro...No...non poteva essere...
"Nick?"
Lui
alzò il capo e afferrò la mia mano, con il capo chino, il volto
ombroso, lo sguardo scuro.
Io
ebbi l'impulso di allontanarmi, scappare via, correre via da quel
misto di paura e amore che non sapevo decifrare.
"Perdonami
se ti ho fatto soffrire. Non volevo....ma è il mio lavoro e se non
l'avessi fatto Taylor lo avrebbe fatto da solo e non riuscivo a
sopportare l'idea di Black che ti stesse vicino, che ti facesse del
male...che arrivasse a usarti e men che meno a ucciderti!"
Il suo
volto si alzò e mi fissò negli occhi.
"Conti
troppo per me e non posso sopportare l'idea che ti succeda qualcosa"
Io mi
sentii colpita dalle sue parole, la loro sincerità era qualcosa di
così semplice e puro e quello che diceva era così dolce che non
poteva essere una bugia.
Eppure
non capivo...come era possibile?
Perchè
aveva tentato di uccidermi se mi voleva bene?
"P...perchè?"
Lui mi
fissò non capendo.
"Perchè
hai tentato di uccidermi se in realtà mi hai sempre protetta?"
Avevo
paura, tutti i miei punti fermi erano scomparsi e non sapevo più a
cosa credere.
"Te
l'ho detto Sam, è il mio lavoro, se non l'avessi fatto Taylor si
sarebbe occupato personalmente e sarebbe stato peggio per te...ma io
ti voglio bene Sam, credimi"
Io
feci un passo all'indietro, impaurita, sconcertata, infreddolita,
confusa.
"Come
puoi dirmi tutto questo?"
Una
lacrima salì con forza nell'angolo dell'occhio.
"Come
puoi dire che mi vuoi bene se hai tentato di uccidermi una settimana
fa?..."
Ero
confusa, tremante...
"Dovevo,
ma sentivo il cuore rompersi in mille pezzetti, ho tentato, ma non
potevo, ti ho vista tremante, impaurita e ho capito che stavo
sbagliando Sam...non era questo che volevo, e non ho mai voluto farti
del male. Mi sono sentito un mostro l'altra settimana e il fatto che
tu avessi paura di me mi ha sconvolto, mi ha fatto soffrire non sai
quanto..."
Prese
un rspiro e mi si avvicinò nuovamente mentre dai capelli ricci
candevano piccole gocce di pioggia.
"...è
per questo che ho creato il Ragazzo Misterioso: se non ti potevo
proteggere da Taylor perchè ero Nick Jonas, allora ti avrei protetta
da lui in un altro modo."
Lo
guardai, osservai la sua espressione seria, il volto aggrottato in
un'espressione di dispiacere.
"Tutto
quello che ti ho detto Sam è vero. Odio me stesso per averti fatta
soffrire in questo modo, sono uno stupido...essere il Ragzzo
Misterioso era l'unico modo per salvarti e proteggerti. Io non voglio
essere un mostro ai tuoi occhi, vorrei che tu mi perdonassi per
quello che ho fatto...per tutte le cose che ti hanno fatto soffrire,
perchè senza di te non ce la farei."
Poi
chinò il capo, poi i suoi occhi si velarono di tristeza e
rassegnazione e lasciò cadere i suoi bracci ai lati del corpo,
inerme.
"Però
se davvero ti amo capisco che è meglio lasciarti andare...perchè io
sono questo, un'assassino, e non voglio farti soffrire di nuovo"
Così
si volto e iniziò a camminare tra la pioggia, lontano da me, mentre
sentivo il cuore battere nel petto e la tristezza impossessarsi di
me.
I suoi
passi risuonarono ritmicamente, come fossero l'unico rumore insieme
alla pioggia.
Avevo
sofferto abbastanza ed era vero quello che aveva detto: lui era
questo e no poteva facri niente, avrei potuto di nuovo rischiare di
essere ferita.
Fissavo
il suo corpo, le sue spelle, la sua sagoma stagliarsi contro il
giardino e sapevo che era meglio così.
Entrambi
lo sapevamo.
Sapevamo
che sarebbe stato meno indolore stare lontano.
Sapevamo
che stare lontani era la cosa più intelligente che potessimo fare...
...la
più giusta...la più sensata...
Epure...eppure
un dolore sordo si fece largo nel petto e il fiato mi si mozzò...
...eppure
il dolore e la tristezza si stavano impossessando di me...
...eppure
io lo amavo e non sopportavo l'idea che si allontanasse da me...
"Nick!"
Corsi
tra le pozze, in mezzo ai giardini, sotto la pioggia, desideroso di
colmare la distanza, di fargli sapere che non potevo stare senza di
lui.
Lui
non ebbe il tempo di girarsi che le mie braccia si avvolsero intorno
al suo corpo, intorno alla sua schiena.
Lo
strinsi forte mentre la mia testa era appogiata contro la sua camicia
bagnata e sentivo che nonostante fosse la cosa sbagliata era quello
che volevo.
Sentivo
la pace impossessarsi di me e al gioia invadermi.
Era la
scelta sbagliata, ma quella che desideravo.
"Non
posso lasciarti andare via così. Lo so che è sbagliato, lo so che
dovrei lasciarti scomparire dalla mia vita e non dovrei volere la tua
vicinanaza, ma io tengo troppo a te e sono un'agoista, e...io..."
Sentivo
il mio corpo fremere, le labbra seccarsi, i capelli appicicarsi al
volto, il suo corpo immobile e il mio cuore scoppiare di verità.
"...io
ti amo Nick e non voglio che tu te ne vada, io voglio stare con te!"
Lui si
voltò di scatto e prese il mio corpo e lo strinse tra le sue
braccia.
Il suo
fiato caldo mi riscaldò e l'odore fresco del Ragazzo Misterioso mi
invase.
"Sam
tu sei l'unica persona che mi ha fatto cambiare, da quando ti conosco
io voglio essere una persona diversa...una persona
migliore...perchè..."
I suoi
occhi color nocciola e siceri, di una sincerità che non mi sarei mai
aspettata, si spostarono su di me e con l'altra mano libera mi
accarezzò il volto e asciugò la lacrima che solitaria scendeva
lungo la mia guancia.
"...perchè
io ti amo Sam"
Le
nostre labbra si scontrarono, si legarono, rimasero così per un
tempo che mi parse infinito...
...perchè
avevo capito...
...perchè
finalmente sapevo che non mi importava tutto quello che aveva
fatto...
...perchè
avevo capito che non ero solo un'altra vittima...
...perchè
sapevo che quello che diceva veniva dal suo cuore...
...perchè
sapevo che mi amava...
...perchè
sapevo che lo amavo...
Quando
ci separammo le mie labbra si tesero, sorrisi, risi.
Lui mi
guardò e sorrise.
"Mi
perdoni?"
Io
abbassai il capo e mi morsi il labbro.
"Certo...però
promettimi solo una cosa..."
Lui mi
passò un braccio intorno alla vita e mi fissò sorridendo sotto la
pioggia che scendeva incessantemente dal cielo grigio.
"Qualsiasi
cosa"
Io
sorrisi mordicchiandomi il labbro e sentendo il calore del suo corpo
invadermi come se fosse l'unica cosa che mi importasse in quel
momento.
"Promettimi
che non proverai mai più ad uccidermi"
La mia
voce tremava e lui avvicinò il suo volto al mio dandomi un lieve
bacio sulla guancia bagnata con dolcezza.
"Come
potrei mai uccidere l'unica persona che amo?"
Io
sentii il cuore saltarmi nel petto a quelle parole e lui mi avvicinò
le sue labbra al mio orecchio.
"Si,
io ti amo Samantha Vivian Knight"
Io
sorrisi e spostai il capo imbarazzata mentre il suo sguardo non mi
lasciava libera, così appoggiai la mia testa sul suo petto
ascoltando il suo ritmico respiro.
"Anch'io
ti amo Nicholas Jonas"
Così
sotto l'acqua, bagnati, felici, intrecciati l'uno all'altra,
iniziammo a ridere senza senso perchè sapevamo che ci volevamo bene,
perchè finalmente tutto si era risolto.
"Adesso
è meglio che ti riporto a casa o rischi di prenderti un malanno"
Disse
premuroso mentre mi accarezzava i capelli e io osservai i nostri
corpi bagnati, fradici.
Lui mi
prese per un braccio e non so come mi fece salire sulla sua schiena.
Io mi
aggrappai stretta.
Lui
sorrise mentre poggiavo la testa sulla sua schiena e avvolgevo le mie
mani intorno al suo collo.
In
quel momento capii che l'unica cosa che avevo sempre voluto era
quella: stare con lui, in pace, in tranquillità, non pensando ad altro.
"Peso
troppo?"
Chiesi
arrossendo e osservando il suo volto che si mise a ridere.
"Pesi
come un elefante!"
Io
alzai la testa di scatto.
"Ehi!"
Lui
sorrise e iniziò a camminare ridendo, allegramente, come non lo
vedevo da tanto, come in realtà non lo avevo mai visto.
"Scherzo...sei
più leggera di una piuma Sam"
Io
ridacchiai riappoggiando la testa sulla sua schiena.
"Da
dove salta fuori questa vena comica, eh Jonas??"
Lui
sorrise camminando sempre più veloce.
"Ci
sono molti lati di me che non conosci Knight, purtoppo tu hai visto
solo quello peggiore"
Girò
la testa e ammiccò con lo sguardo.
Io
ricambiai e lo strinsi forte a me.
"Vorrà
dire che dovrò scoprire tutti gli altri"
"Certo,
abbiamo tutto il tempo che vuoi, però...spiegami una cosa"
Io
rimasi ferma.
"Cosa?"
"Perchè
sei venuta a casa mia di nascosto e hai fatto una foto al
seminterrato?"
"Bhe,
le sorelle Monroe mi hanno minacciato che avrei dovuto prendere uan
foo del tuo seminterrato (perchè si dice che lì esegui i tuoi
omicidi) e se non l'avessi fatto, loro avrebbero rivelato il motivo
per cui mi ero trasferita a tutta la scuola."
Lui
ebbe un moto di rabbia e ringhiò sottovoce.
"Odio
quelle due...aspetta"
Io
alzai il capo notando che si era bloccato.
Girò
a sinistra e andò dalla parte opposta di dove si trovava casa mia,
cioè verso casa sua.
"Dove
stai andando?"
Lui
sorrise con un luccichio strano negli occhi.
"A
casa mia...ho un piano per fargliela pagare alle Monroe"
Io
rimasi in silenzio a pensare a cosa avremmo potuto inventare per
fargliela pagare a quelle due.
Era
sera e con Nick avevamo pianificato lo scherzo da fare alle Monroe, è
vero che non è giusto prendersela con le persone, anche se se lo
meritano...ma loro avevano fatto anche troppo e mi avevano incasinato
la vita da quando ero arrivata nella scuola e qualcosa si meritavano
per forza.
Premetti
il campanello di casa perchè mi ero dimenticata di prendere le
chiavi, così dopo pochi secondi la porta si aprì e mia madre mi
guardò sorridente.
"Sono
contenta che tu sorrida di nuovo"
Disse
accorgendosi immedaitamente del mio buon umore.
Così
mentre la porta rimaneva aperta, feci un passo dentro e osservai mia
madre mentre mi guardava ciò che indossavo.
"Bhe...ehm...mi
ero bagnata e ho avuto bisogno di un cambio..."
Dissi
arrossendo mentre osservavo i pantaloni larghi, la camicia bianca e
il giubbotto nero che mi erano stati prestato da Nick e Kevin, già,
quando ci aveva visto arrivare insieme a casa era praticamente
scoppiat di gioia e aveva insistito perchè mi cambiassi, poi mi
aveva anche controllato la ferita e dato una mano a trovare i vestiti
giusti.
Io
tirai su con le spalle guardando mia madre di sottecchi.
"Possiamo
aggiungere un altro posto a tavola?"
Lei si
bloccò a osservarmi con i suoi occhi vispi.
"Bhe
sono le otto e non ho più tempo per fare altro da mangiare, ma se
questa persona si accontenta di quello che c'è...certo che può
venire"
Io
feci un cenno alle mie spalle, mentre con voce tiubante fui costretta
a dire quello che mi era stato detto...insomma io non volevo fare
queste cose teatrali, ma Nick ci teneva e quindi...
"Mamma
ti presento il mio Ragazzo Misterioso cioè..."
Osservai
il suo volto assolutamente divertito metnre aspettava con ansia che
le rivelassi la notizia
"...Nick"
Arrossì
fino alla punta dei capelli mentre mia madre sorrideva complice e
porgeva la mano a Nick che era magicamente apparso sulla porta alla
mia sinistra.
"Piacere
signora Knight"
"Piacere
mio Ragazzo Misterioso...cioè, volevo dire, Nick"
Io
rimasi un attimo stralunata nel vedere mia madre che tentava di fare
la divertente, ma Nick ne sembrò entusiasta e così mi diede un
bacio veloce sulla guancia e entrò passando la prima serata con mia
madre...prima serata in veste ufficiale di mio ragazzo....ecco perchè
mi aveva costretto a fare questa scena.
La
serata passò talmente bene che quando fu il momento di andare a
letto ne rimasi delusa, ma Nick mi venne vicino e dopo aver salutato
mia madre e averle fatto i complimenti per come cucinava, mi
accompagnò a letto e mentre er nel mio letto con addosso i suoi
vestiti si sedette al bordo e mi mise una mano sulla fronte.
"Come
mai vai a letto vestita così?"
"Perchè
in questo modo mi sembrerà di averti vicino, visto che rimarrò ricoperta
dal tuo odore dormendo con i tuoi vestiti..."
Lui
ridacchiò e mi diede un bacio veloce sulla fronte.
"Buonanotte
Sam, a domani mattina"
"Buonanotte
Nick"
E se
ne andò lasciandomi tra le braccia serene del sonno.
Mi
alzai talmente riposata che mi pareva di aver dormito per una
settimana intera, a malincuore mi dovetti cambiare e levare i vestiti
di Nick.
Presi
un paio di jeans neri, una maglietta grigia con uno smile giallo e
afferrai il giubbotto di Nick per mettermelo sopra.
Come
scesi in cucina notai mia madre che mi squadrava...forse aveva notato
il mio entusiasmo, così evitò di farmi domande e mi porse una tazza
di latte con dei biscotti.
Io li
divorai velocemente e mentre mi facevo una coda alta lei mi fissò.
"Vuoi
un passaggio a scuola?"
Proprio
in quel momento un clacson suonò fuori dalla porta di casa e io
sorrisi.
"Vedo
che hai già un passaggio"
Ridacchiò
mia madre allegra e io afferrai un biscotto con i denti, poi di fretta
afferrai lo zaino, le chiavi e il cellulare e scappai fuori di casa
metnre mia madre mi fissava.
Appena
uscii mi sccorsi del cielo azzurro senza nuvole e sorrisi raggiante,
sembrava che il tempo rispecchiasse il mio umore.
Poi
abbassai gli occhi su la casa che di trovava di fronte alla mia, da
cui una vecchina si era affacciata e guardava in modo scocciato la
macchina nera che si trovava davanti a casa mia.
Io
sorrisi, divertita dallo sguardo accusatorio della vecchietta e andai
verso lo sportello aperto dell'auto.
Come
entrai notai una busta sul sedile e mentre la afferravo un bacio mi
colse alla sprovvista.
"Siamo
in vena di romanticismo Jonas?"
Ridacchiai
fissando il mio Nick che spingeva il piede sull'accelleratore facendo
finta di non guardarmi.
"Ho
tanto romanticismo da mostrarti mia distratta Sam"
Io lo
fulminai con lo sguardo e notai che sul cruscotto davanti al mio
seggiolino c'era una rosa rossa con un qualcosa di argentato avvolto
intorno al gambo.
Ne
rimasi incantata...era davvero bellissima...
La
afferrai estasiata mentre il cuore mi batteva forte.
"Ti
piace?"
Chiese
con un tono divertito nella voce.
Io
balbettai un secondo mentre ammiravo i petali vellutati e la bellezza
che scaturiva dal fiore.
"E'
davvero fantastica, grazie"
Lui
sorrise fissando la strada, senza girarsi a guardarmi.
Un
luccichio divertito gli illuminava il volto e rimasi incantata a
fissare la bellezza perfetta della sua faccia e mi accorsi che
raramente lo aveva visto sorridere...e dovevo ammettere che era
davvero bello vederlo così felice.
Eravamo
già arrivati a scuola e io mi ero fermata ad osservare la catenina
che era legata attorno al gambo.
"Cos'è?"
chiesi curiosa tentando di slegarla...senza nessun risultato.
"E'
per te...Kevin me l'ha data dicendo che gliel'aveva regalata nostra
madre"
Io la
fissai, incredula che fosse per me.
Lui mi
prese la rosa e la slegò, poi mi fece girare e con delicatezza me la
legò intorno al collo.
Era
piccola, fine, non vistosa e quando scesi dalla macchina notai il
pendaglio attaccato all'estremità e lo guardai incuriosita.
"E'
una rosa blu: il simbolo dell'eterno, della purezza e della rarità.
La rosa blu è una delle cose più rare al mondo, come l'amore:
qualcosa di unico e puro. Al centro, nel petalo, nell'atto di scivolare c'è
una goccia di sangue, una goccia che indica la morte,
l'eternità oltre la morte."
Io
sorrisi estasiata mentre osservavo ogni più piccolo dettaglio di
quel dono tanto meraviglioso.
"Quindi
io sarei una cosa rara che scivola verso la morte..."
Tentai di
fare una traduzione approssimativa, ma il risultato era piuttosto
improbabile, infatti lui rise divertito, poi si voltò e mi passò
una mano sulla guancia.
"No,
tu sei una cosa bella e pura più della morte: questo è il
simbolo
dell'amore più forte della morte, io ti amo più della
morte, oltre la morte. Il mio è un amore mortale, ma non nel
senso che muore, ma nel senso che va oltre la morte...un'amore oltre la morte...Deathly Love..."
Sorrisi
e mi alzai in punta di piedi per dargli un bacio a stampo.
Lui si
staccò frettoloso e si guardò di lato mentre due ragazze ci
guardavano con orrore e scappavano via confabulando.
Guardammo
avanti.
La
scuola era gremita di gente.
Il
cielo azzurro, il vento fresco della primavera, le chiacchere dei
ragazzi ci avvolgevano.
"Pronta?"
Io
annuii.
Poi mi
bloccai mentre vedevo da destra Emily che si teneva per mano con Joe
e dall'altra parte Alice la teneva a braccetto.
Vidi i
loro volti preoccupati, le loro facce pacate.
"Un
attimo solo"
Sussurrai
a Nick, poi lui mi mise una mano dietro la schiena e mi spinse in
avanti, capendo ciò che volevo fare.
Io mi
incamminai, poi quando le mie amiche alzarono il volto su di me
iniziai a correre e mi lanciai tra le braccia di Alice.
Lei
sorrise mentre i suoi occhi azzurri color del cielo sprizzavano gioia
e felicità.
"Sam
stai bene?"
Io mi
allontanai accarezzandole i capelli castani e liscissimi.
"Sto
benissimo"
Ci
guardammo per un istante e notai il suo sguardo rincuorato.
Aveva
capito che mi dispiaceva per il giorno prima e mi aveva tacitamente
scusata.
Poi mi
voltai verso Emily che era rimasta immobile a lato di Joe.
La
fissai, chinai il capo.
"Scusami,
avevi ragione tu, non era da me quello che stavo facendo e ti
ringrazio per avermelo fatto notare"
Lei
improvvisamente scoppiò in un sorriso a trentadue denti e mi
abbracciò stretta.
"Scusami
tu, non sarei dovuta essere così brusca"
Io
sorrisi rincuorata.
Alice
si lanciò su di me e tutte e tre insieme ci strinsimo forte in un
abbraccio che sembrò durare un'eternità.
"Vi
voglio bene"
Erano
le mie amiche, le mie migliori amiche e senza di loro non so cosa
avrei potuto fare.
"Tu
non ti unisci all'abbraccio di gruppo Joel?"
Chiese
con voce divertita Nick alle mie spalle.
Io e
le mie amiche ci separammomentre sentivamo la voce roca e profonda di Joseph che tentava di fare il serio.
"Lascio
queste cose sdolcinate alle ragazze"
Poi si
fece avanti e passò un braccio attorno alle spalle di Emily
sorridendo.
"Piuttosto
mi sarei aspettato che anche tu ti fossi unito al loro abbraccio di
gruppo, visto tutti i miracoli che succedono ultimamente...insomma,
stai sorridendo di nuovo"
Io
ridacchiai e mi voltai mentre il sole mi andava negli occhi e fissai
Nicholas che alzava le spalle con aria noncurante e mi veniva vicino.
Mi
prese la mano davanto agli sguardi di tutti.
"Devo
dirvi una cosa sul Ragazzo Misterioso, ho scoperto chi è..."
Dissi
fissando Emily ed Alice di sottecchi, poi mi accorsi che si
lanciarono un'occhiata complice, come se sapessero già tutto.
Così
mi bloccai e corrucciai la fronte.
"...in
realtà sappiamo già chi è"
Io le
fissai sorpresa.
"Come
sarebbe a dire?"
Emily
alzò le spalle in difesa e indicò Joseph alla sua sinistra.
"Ce
lo ha rivelato lui..."
Nick
mi strise di più la mano e fece un passo in avanti squadrando
l'amico.
"Aspetta...tu
sapevi che ero io??"
Joe alzò le spalle colpevole stringendo di più Emily e sorridendo.
"Diciamo
che Kevin mi disse che la sera del ballo sembravi sparito e che tra
l'altro era sparita anche la sua tuta da calcio di quando andava al
liceo...ho fatto due più due..."
Io lo
fissai stralunata e lui scosse la testa divertito.
Joe mi venne vicino e mi diede un abbraccio veloce.
"Sono
contento che tu lo abbia aiutato Sam"
Io
annui sorridendo e poi fissai Nick e sorridemmo complici.
"Noi
abbiamo da farla pagare alle Monroe"
"Questa
non me la perdo!" esclamò Alice ridendo divertita e battendo le
mani eccitata.
"Be
Alice potresti farmi un favore?"
"Certo,
spara!"
"Avremmo
bisogno di un secchio, quello che c'è nello stanzino del bidello e
che lo riempiate di acqua..."
Lei
sorrise complice e di fretta, tirando per un braccio Emily e Joe,
corse nella scuola.
Così
ci girammo e ci incamminammo verso la scuola.
Noi
camminammo mano per mano tra la folla di ragazzi che ci guardavano
incuriositi e sbalorditi, ma a noi non importava e mentre guardavo il
suo sguardo capivo che non mi importava nente di quello che le
persone avrebbero detto di me o di noi.
Io
tirai Nick per una mano, così ci dirigemmo nell'angolo della mensa
in cui sapevamo che le Monroe sedevano al mattina prima delle lezioni.
Loro due erano circondate dal solito gruppeto che non le lasciava nenache un attimo.
Quando
le vedemmo ci scambiammo uno sguardo serio.
"Guarda
chi c'è..."
Ammiccò Paris voltandosi a guardarci.
"Cosa
ti porta qui Jonas, ah, tanto perchè tu lo sapessi stavamo per dire a
Black della tua missione fallita"
Lui
non mosse un muscole e rimase rigido alla mia sinistra.
Io
afferraì la busta che Nick aveva preso dalla macchina e la aprii,
poi la porsi alle Monroe.
"Sapete
una cosa: non mi importa di quello che dite su di me o su Nick, e non
mi importa neanche se dite all'intera scuola il mio segreto, in fondo
non mi importa quello che può dire la gente"
Loro
mi guardarono ferme cercando di capire quale fosse il punto in cui
stavo andando a parare.
Loro
abbassarono gli occchi sulla busta che le avevo dato e la aprirono,
presero la foto e la alzarono per vederla meglio.
Intanto
sentivo le risatine curiose delle mie amiche e di Joe alle mie
spalle.
Mi
voltai e vidi Alice che mi fece un cenno di compiuta missione con il
pollice, io sorrisi, osservando ils ecchio pieno d'acqua che avevano
appoggiato esattamente dietro me e Nick.
"Cosa
significa questo?!"
Chiese
Destinee acida con una mano sul fianco e lo sguardo alto.
"Significa
che se proprio vuoi una foto del seminterrato di Nick, perchè non la
chiedi a lui invece di importunare le altre persone con stupidi
ricatti"
Intanto
dietro di me sentivo i passi concitati dei ragazzi che si stavano
ragruppando nella mensa per vedere cosa stava succedendo.
Le
sorelle si scambiarono uno sguardo infuocato, prese alla sprovvista
dall'affluensa di ragazzi che arrivava ad assistere alla scena.
"Quindi
è per questo che ci avete dato una foto di voi due nel
seminterrato?"
"Si,
perchè vogliamo favi capire che siete solo delle ragazzine troppo
viziate e che dovreste imparare a farvi un po' di affarini vostri"
Dissi
sicura di me mentre Nick mi stringeva più forte la mano.
Dopo
aver detto quella frase sentii il gruppo di ragazzi che si era
radunato in mensa scoppiare a ridere e indicare le due sorelle,
mentre le amiche delle due sorelle si mettevano una mano sulla bocca,
scandalizzate...nessun aveva mai osata di cose del genere alle due sorelle.
"Come
osi dire queste cose Knight??"
Esclamò Paris furente facendo un passo minaccioso verso di me, ma Nicholas
fece un passo in avanti e le si parò davanti, frapponendosi fra me e lei.
"Quello
che ha detto Sam è quello che tutti i ragazzi qui pensano forse è
arrivato il momento che lo ascoltiate, no?"
Lei si
giro in torno ad osservare quella cerchia di ragazzi che si era
creata intorno a noi e capì che quello che avevamo detto non era
altro che la pura verità.
"E,
inoltre, Monroe, io non lavoro per voi, ne lavoro per Black quindi
lasciatemi in pace e vedete di girare largo da Sam, i miei amici o
chiunque io conosca perchè sennò ve la farò pagare"
Il
tono minaccioso del Jonas fece ricordare ai ragazzi che infondo lui
era pur sempre il ragazzo più temuto della scuola, ma con lo
sconcerto delle Monroe, i ragazzi iniziarono ad applaudirlo e a
incoraggiarlo per ciò che aveva detto.
"Pronta
Sam?"
Io lo
guardai di sottecchi ammiccando divertita.
"Quando
vuoi" sussurrai.
In uno
scatto ci voltammo all'unisono e afferrammo il secchio, poi con uno
scatto di muscoli, lo alzammo e lo lanciammo in direzione delle Monroe.
Il
getto di acqua le colpì in pieno bagnandole da capo a piedi.
La
reazione dei ragazzi fu immediata e le risate scaturirono.
I loro
occhi spalancati fissavano loro stesse, bagnate, fradicie, sotto gli
occhi di tutti, con gli sguardi della gran parte dei ragazzi della
scuola puntati addosso, umiliate da due ragazzi, nessuno aveva mai osata.
Arrossirono
fino alla punta dei capelli e Destnee iniziò a toccarsi i vestiti
bagnati, nel panico con un'espressione scandalizzata sul volto.
Io
afferrai il mio telefono e feci loro una foto ricordo.
"Così
anche io avrò un vostro ricordino"
Loro
spalancarono la bocca esterefatte e le loro amiche le si fecero
intorno aiutandole ad alzarsi.
"Oddio...guarda
che cosa hai combinato!!!"
Paris scattò in avanti per colpirmi, ma scivolò sulla pozza d'acqua e con
un tonfo riscivolò a terra, facendo una figura assai penosa.
Le
risate generali l'accompagnarono nuovamente, così entrambe si
alzarono e corsero via, seguite dalle loro amiche, furenti di rabbia e frustazione e imbarazzata come non lo erano mai state.
Io ero
piegata in due dal ridere e tenevo una mano sullo stomaco, che dal
gran ridere mi doleva tantissimo.
"Ahahahah"
Nicholas
con una mano mi arresse e mi aiutò ad alzarmi.
"E'
stata una delle cose più sfoganti che abbia mai fatto"
Dissi
tra un conato di risa e l'altro.
Alice
appoggiò una mano sulla mia spalla e fissandola in volto vidi che
aveva quasi le lacrime negli occhi.
"Questo
se lo meritavano proprio!"
"Puoi
dirlo forte!"
Esclamai
tentando di riprendere fiato nei polmoni.
Io e
Emily ci battemmo il cinque, finalmente eravamo riuscte a fargliela
pagare a quelle ragazzine che ci avevano creato tutti questi
problemi!
Joe passò un braccio attorno alle spalle di Emily, Alice al centro
corrise osservandoli, poi voltò il capo alla sua sinistra e Nick mi
afferrò la mano trascinandomi vicino a lei.
Così,
tutti e cinque, con le nostre risate, la nostra gioia e la nostra
voglia di passare un periodo tranquillo e felice tutti insieme
sorridemmo: sorridemmo a tutti, a quelli che ci guardavano di sottecchi
sorpresi, a quelli che spettegolavano alle nostre spalle, a quelli
che ci sorridevano e si complimentavano con noi per aver dato una
lezione alle Monroe...senza pensieri, dalla prima volta che ci eravamo
incontrati, guardammo davanti a noi, ai momenti che ci aspettavamo e
dandoci forza l'un l'altro sapevamo che avremmo affrontato tutti
insieme...
...uniti...
Nicholas
si voltò a fissarmi e si chinò su di me baciandomi sulle labbra
dolcemente.
Si,
ora ne ero sicura...
...insieme...
...qualunque
cosa sarebbe successa...
Tutti
vedevano la nostra felicità.
Tutti
capivano che per noi era iniziato un nuovo periodo di spensieratezza
e gioia.
Tutti
lo capivano...anche un'ombra che all'angolo dell'entrata della scuola
ci fissava, ci osservava.
Si
tirò il cappuccio nero sulla testa, sorrise e mentre appoggiava il
cellulare all'orecchio sussurrò una sola, unica parola ..."Trovata"...
The End
E' finito...davvero...
Voglio
ringraziare ogni lettore che ha seguito la mia storia, ogni persona che
ha aggiunto questa ff tra le seguite o tra le preferite, o tra quelle
da ricordare e chi ha recensito...siete fantastici ed è anche
grazie a voi che sono riuscita a portare a termine questa storia!
GRAZIE INFINITE!!!
E' dipeso tutto da voi...e lo dipenderà ancora...
...RULLO DI TAMBURI...
Potrebbe
esserci un seguito, un sequel, ma non è certo, è solo
un'ipotesi a cui potrei, forse, al termine dell'estate lavorare.
Ho
molte idee, ma tanta indecisione, quindi visto che so che siete tanti a
seguirmi, dipenderà tutto dalle vostre recensioni: se
arriveranno a più di 25, allora lo farò...
Vi chiedo questo perchè nulla è certo e voglio il vostro appoggio!!
SIETE STATI I MIGLIORI E VI DEVO UN ENORME GRAZIE...!!!!
VI VOGLIO BENE!!!!!!!!!!!!!!!!!! :-D
"...questo è il simbolo
dell'amore più forte della morte, io ti amo più della morte, oltre la
morte. Il mio è un amore mortale, ma non nel senso che muore, ma nel
senso che va oltre la morte...un'amore oltre la morte...Deathly Love..."
vostra °Silvi°
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=423321
|