Till the end

di InstantDayDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come nelle favole ***
Capitolo 2: *** Christmas Lights ***
Capitolo 3: *** We'll be free together ***
Capitolo 4: *** Without you ***



Capitolo 1
*** Come nelle favole ***


Ecco la mia seconda fanfic...nuovamente dedicata a Fred Weasley!
Stavolta vedremo Fred innamorato di un personaggio frutto della mia fantasia( Jenny Silente, di cui Albus Silente è il prozio).
Questa fanfic è composta da 5 capitoli, uno per ogni libro a partire dal terzo, quinid vi avverto già da adesso che nell'ultimo ci saranno spoiler del settimo libro.
Detto questo buona lettura^^ Spero vi piaccia!


Il freddo vento di febbraio soffiava impietoso, costringendo quasi ad urlare quattro ragazzi che stavano cercando di parlare mentre si recavano alla serra numero tre per fare Erbologia.
-Tanto vale ammetterlo a questo punto Jenny!- esclamò Harry guardando l’amica dritto negli occhi -Ammettere cosa? Non è vero punto e basta!- risposte lei, il tono di voce abbastanza alterato.
-Dai, Jen…giuro che non glielo dico se è vero! Anche se è mio fratello!- insistette Ron, che in risposta ricevette solo uno sguardo furioso da Jenny.
-Ve lo dico per l’ultima volta: il fatto che abbia passato la notte a parlare con Fred non sta a significare che a me piace, chiaro?- il tono della voce e lo sguardo con cui aveva accompagnato quelle parole erano così carichi di rabbia che nessuno dei due osò riprendere il discorso. Gli occhi di Jenny trovarono quelli di Hermione e si scambiarono un’occhiata carica di comprensione.
In realtà a lei piaceva Fred Weasley, ma non poteva dirlo ai suoi due migliori amici per ottimi motivi: il primo era che Ron sarebbe sicuramente corso a dire tutto a Fred, il secondo era che Fred aveva lasciato Angelina Johnson solo da pochi mesi e lei ci sarebbe rimasta troppo male se eventualmente fosse nato qualcosa tra lui e Jenny.
I quattro entrarono nella serra, dove la professoressa Sprite stava disponendo alcune piante dall’aria decisamente poco amichevole.
-Non dovremo mica occuparci di quelle, vero?- chiese Ron disgustato, guardando i suoi amici. Forse il tono di voce era un po’ troppo alto perché la professoressa lo sentì e gli rispose: -Sì Weasley, cosa pensavi di studiare al terzo anno? Ancora i Cespugli Farfallini?-
Con le orecchie visibilmente rosse Ron abbassò lo sguardo, bofonchiando qualche parola in segno di scusa. Jenny sorrise al pensiero di ciò che avrebbe detto Fred se l’avesse visto e, sempre sorridendo si avvicinò ad uno dei vasi e cominciò a lavorare ad una pianta.
***

Quella sera, dopo un allenamento di Quidditch piuttosto faticoso, in vista della partita di quel sabato, Fred e George Weasley e il loro migliore amico, Lee Jordan, si buttarono sui rispettivi letti esausti.
-Siete messi bene ragazzi, davvero- disse Lee in tono incoraggiante
. -Speriamo….non possiamo proprio permetterci di perdere- rispose George con una smorfia.
-State attenti comunque…sembra che i Serpeverde siano più che decisi a maledire chiunque della squadra di Grifondoro! E scommetto che voi battitori sarete i primi ad essere presi di mira-
-Perché?- chiesero Fred e George all’unisono. Lee sospirò e rispose col tono di una persona che spiega ad un bambino una cosa ovvia:
-Perché non avete riserve-
-C’è Jenny!- esclamò Fred, contrariato. Già Jenny. Pensava un po’ troppo a lei ultimamente, ma non poteva farne a meno. Nonostante l’avesse vista crescere non poteva negare che era diventata davvero una bella ragazza, non sembrava nemmeno avere tredici anni, ne dimostrava minimo un paio in più. Fred chiuse gli occhi e il volto di Jenny spuntò nella sua mente. Sorrise debolmente alla vista di quei tratti perfetti e delicati, di quegli occhi grigi circondati da morbidi capelli di un caldo color mogano. Aprì gli occhi di scatto e si mise a sedere. George e Lee erano immersi in quella che sembrava una conversazione sul modo migliore per fare fuori Montague.<7br> -Ragazzi devo dirvi una cosa-disse all’improvviso, interrompendo i due.
-Hai un’idea migliore che rinchiuderlo con otto diversi incantesimi nel bagno di Mirtilla Malcontenta?- gli chiese George
-No…non riguarda Montague…è che…beh credo di essermi innamorato- nemmeno un filo d’imbarazzo era presente nella sua voce, tipico dei gemelli Weasley.
-Oh! Finalmente ti rimetterai con Angelina! Stava davvero cominciando ad essere troppo lagnosa da quando l’hai lasciata!- esclamò George dandogli una pacca sulla spalla.
-Non mi riferivo ad Angelina! Parlavo di Jenny-
George e Lee lo fissarono per un attimo, poi scoppiarono a ridere.
-Non puoi essere serio!- esclamò Lee tra le risate
-Perché?- chiese Fred, punto sul vivo.
-Beh fratello, perché tutti hanno una cotta per Jenny, tutti! O meglio, tutti ci starebbero alla grande con lei, ma questo non vuol dire che siamo tutti innamorati!-
-Non capite…beh cosa mi potevo aspettare da voi?- borbottò Fred, che stava cominciando ad arrabbiarsi. George smise di ridere all’istante.
-Non dirmi che non ti capisco Fred…se ne sei davvero innamorato fattela passare: lei sta con Oliver!- esclamò, guardando il gemello dritto negli occhi.
-Cosa?-
-Non lo sapevi? Andiamo è così ovvio. Sono sempre appiccicati!-
Fred scosse piano la testa, no che non lo sapeva! Anzi, dopo la nottata precedente era praticamente sicuro che con Jenny fosse fatta.
-Pazienza!- esclamò con un’alzatina di spalle –troverò qualcun’altra- e, facendo finta di nulla, ritornò a parlare di Montague con gli altri due.
***

-Bravissima! Sei stata veramente bravissima!- esclamò Oliver abbracciando Jenny. Jenny rise e ricambiò l’abbraccio. Era stato fantastico giocare per Grifondoro in quella partita così importante per la coppa.
-Grazie Oliver! Anche tu sei stato fantastico! Peccato per George che si è lussato la spalla…- Oliver la abbracciò ancora più forte. Il clima di allegria generale della Sala Comune faceva passare quegli abbracci molto inosservati visto che tutta la squadra non faceva altro che abbracciarsi e baciarsi sulle guance.
-Posso chiederti perché non sei ad esultare con Fred?- chiese Oliver a Jenny dopo che si erano seduti su una poltrona, lei in braccio a lui. Jenny non rispose ma indicò vagamente col capo Fred e Angelina che scherzavano. L’espressione di Angelina era radiosa. Oliver sospirò e le scompigliò vivacemente i capelli.
-Andiamo piccola, Angelina deve rassegnarsi oramai: la sua storia con Fred per lui è un capitolo chiuso. Tu invece sei quello che lui vorrebbe iniziare a giudicare da come mi ha fulminato con lo sguardo…-
-Smettila di darmi false speranze, Baston- rispose Jenny facendogli una linguaccia, ben sapendo quanto si arrabbiava l’amico ad essere chiamato per cognome da lei.
-Fa pure come ti pare, Silente- ribattè lui afferrando una manciata di Api Frizzale (che Fred e George erano precedentemente andati a prendere a Mielandia) ed offrendole a Jenny.
I Grifondorono continuarono a festeggiare fin quando la McGrannitt, nella sua migliore tenuta da notte, non venne ad intimargli di smettere immediatamente. Borbottando si diressero tutti verso i propri dormitori.
-Hey Jen, mi dai una mano a mettere a posto?- le chiese Fred bloccandola per un braccio.
-Perché proprio io?- borbottò lei, sperando di essere riuscita a fare un tono annoiato abbastanza convincente.
-Perché sei l’unica rimasta…hai vinto una nottata di pulizie con il tuo amico Fred, non sei contenta?-
Jenny si guardò intorno e si trovò costretta ad ammettere che c’era solo lei. Pura coincidenza? Oppure Fred l’aveva fatto apposta? Qualunque delle due opzioni fosse quella giusta lei non chiedeva di meglio che passare un po’ di tempo con Fred. Ben presto la Sala Comune fu in condizioni peggiori di come non era stata lasciata da miriadi di studenti di Grifondoro.
-Sicura di non avere sangue Weasley nelle vene? Stregare quei Rospi alla Menta in modo che mi inseguissero è stata un’idea degna di me e di George!- esclamò Fred togliendosi un rospo alla menta da un orecchio, mentre Jenny si buttava su un divano esausta.
-Sicurissima…oh Merlino! Sono veramente esausta!- rispose lei buttando il capo all’indietro e chiudendo gli occhi.
-Vedi cosa succede a fare gli scherzi alla gente? Che si fa più confusione di prima!- disse Fred buttandosi accanto a lei sul divano. Il battito cardiaco di Jenny aumentò in maniera paurosa.
-Ma se hai cominciato tu!- protestò lei, anche se sorrideva divertita.
-Già ma ora qui c’è un disastro…sembra che ci sia passato un tornado! Domani la McGrannitt ci lincia-
Jenny sorrise ed estrasse la bacchetta dalla tasca della divisa.
-Ora ti insegno un trucco…Gratta e netta!-
Tutto si mise a posto da solo e la Sala Comune tornò a splendere come se un centinaio di elfi domestici l’avessero pulita a fondo.
-Questo incantesimo è meraviglioso! Perché non l’hai usato prima?-
-Avevo voglia di stare un po’ con te…- Jenny guardò Fred dritto negli occhi, cercando di dissimulare l’imbarazzo per quello che aveva appena detto.
-Allora possiamo continuare il discorso dell’altra sera…ci stai?-
Jenny annuì. Fred la vedeva solo come un’amica e,anche da quel punto di vista, non erano molto in confidenza, quindi rispondere solo e soltanto la verità alle sue domande non era un problema.
-Vediamo…sei fidanzata con Oliver?- le chiese a bruciapelo. Lei lo guardò sgranando gli occhi.
-Stai scherzando vero? Oliver Baston, grifondoro, settimo anno…non parli di lui vero?- Fred annuì.
-Fred! Ma come ti viene in mente! Per me è un fratello!-
Fred alzò le spalle e in modo evasivo disse:-Boh…voci di corridoio…avanti e il tuo turno!-
Jenny pensò per un attimo quindi gli chiese:-Dopo la storia con Angelina…ti interessa qualcun’altra ad Hogwarts?-
-Sì…direi di sì…e a te? Se non stai con Oliver chi è che ti fa battere il cuore?-
Adesso il battito cardiaco di Jenny era decisamente a livelli preoccupanti. Cosa doveva rispondergli? Ripensò agli innumerevoli segni di incoraggiamento che, secondo Oliver, Fred le aveva mandato, fece un bel respiro e disse:- Un certo Fred Weasley…per caso lo conosci?-
-Seriamente Jen!-
-Mai stata più seria-
Fred la guardò per un lunghissimo attimo in cui metabolizzò il significato delle parole che le aveva detto. Jenny, notando il suo silenzio, decise di continuare il gioco facendo finta di nulla.
-E tu, si può sapere chi ha preso il posto di Angelina?-
Fred fece il caratteristico sorrisetto furbo, segno distintivo dei gemelli Weasley e disse:-Una certa Jenny Silente…per caso la conosci?-
Fu il turno di Jenny di metabolizzare le parole del ragazzo.
-Mi stai prendendo in giro?- gli chiese, guardandolo incredula.
-Assolutamente no- e per la prima volta vide Fred Weasley completamente serio. Jenny cominciò a ridere e Fred la seguì. Risero come dei pazzi fino ad avere le lacrime agli occhi poi, sempre tra le risate, Fred si avvicinò a Jenny, prese il suo volto tra le mani e la baciò.
-Da stasera sei ufficialmente una Weasley, sempre che ti vada, ovviamente- le sussurrò Fred, separando le loro labbra per un attimo, ma restando comunque estremamente vicini. Jenny lo ribaciò, anche più intensamente di prima, quindi gli chiese:
-Secondo te?-

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Capitolo 2
*** Christmas Lights ***


Il natale si avvicinava anche quell’anno: la Sala Grande era sempre decorata con dodici splendidi alberi, ma stavolta le decorazioni superavano di gran lunga quelle degli altri anni. Per impressionare gli studenti di Durmstrang e Beauxbaton gli insegnanti di Hogwarts si erano impegnati per renderla un vero e proprio paradiso di ghiacci. Tuttavia l’eccitazione che si avvertiva ad ogni passo nei corridoi aveva ben poco a che fare con le nuove decorazioni: quell’anno ci sarebbe stato il Ballo del Ceppo. Le ragazze ridevano con le compagne fantasticando su chi avrebbero voluto avere come cavaliere, mentre i ragazzi si guardavano intorno sperando di beccare la ragazza che avrebbero voluto invitare da sola. Questo era il comportamento di tutti, fatta eccezione di quattro. Harry, Ron, Hermione e Jenny erano seduti nella Sala Comune deserta, tutti e quattro con un’espressione abbastanza truce in volto.
-Andiamo non possono essere finite tutte! Ce ne deve essere rimasta qualcuna disponibile!- si lamentò Ron ad alta voce.
-Non so…-borbottò Harry, che stava ancora pensando alla terribile figura fatta con Cho Chang.
-Se volete vengo io con uno di voi…-si offrì Jenny, il tono decisamente acido.
-Ma tu non vai con Fred?- le chiese Hermione laconica, alzando lo sguardo dal libro di Aritmanzia che stava leggendo. Jenny sbuffò e fece una risatina isterica.
-No, non credo. Non me l’ha chiesto-
-Perfetto! Allora puoi venire con me!- esclamò Ron. Hermione gli lanciò un’occhiata che voleva dire. “Sei completamente privo di tatto”. Jenny scrollò piano le spalle.
-Scusa Ron, ma non credo che ci andrò al Ballo…-
-Perché no?- chiese una voce proveniente dal buco del ritratto. I quattro si girarono e videro i gemelli Weasley entrare, seguiti dal loro migliore amico, Lee Jordan. Era stato Fred a parlare. -Perché non ho voglia di andarci- gli rispose Jenny scoccandogli un’occhiataccia. Gli altri presenti nella stanza, lanciandosi occhiatine allusive, se ne andarono nel dormitorio di quelli del quarto anno, borbottando scuse che né Fred né Jenny sentirono.
-Cos’è questa storia che non vieni al ballo?- chiese Fred guardando Jenny sospettoso.
-Non si può più nemmeno fare quello che si vuole adesso?- rispose lei fulminandolo con lo sguardo.
-Mi lasci da solo la sera di Natale? Con chi trasformerò il vino elfico di Piton in sangue? Con chi farò scivolare Malfoy sul ghiaccio mentre balla con la Parkinson? Con chi appiccherò fuoco al vestito di Ron mentre passa accanto a Fleur Delacour?-
-Con George?- suggerì acidamente Jenny. Probabilmente al ballo avrebbero fatto tutte queste cose, ma lei sperava di non essere per Fred solo qualcuno con cui fare gli scherzi.
-Sì effettivamente potrebbe andare bene anche lui per queste cose…ma chi stringerò a me durante un lento strappalacrime? Con chi passeggerò nel giardino pieno di fate? Chi bacerò davanti al suo zio preside, mettendo entrambi in un profondo imbarazzo?-
-Mi stai invitando al ballo?- gli chiese Jenny in tono sospettoso, anche se la sua espressione si era addolcita.
-Perché c’era bisogno che te lo chiedessi?-
Jenny scrollò le spalle leggermente imbarazzata. –Beh…magari volevi invitare qualcun’altra- borbottò senza guardarlo. Fred sorrise e, avvicinandosi a Jenny, l’abbracciò stretta.
-Effettivamente stavo pensando d’invitare Mrs Purr- le sussurrò all’orecchio. Fu il turno di Jenny di ridere e strinse Fred ancora più forte. Il ragazzo avvicinò il volto di Jenny al suo e la baciò dolcemente.
-Scema, lo sai che non potrei volere nessun’altra se non te- le disse piano, sedendosi e facendo accomodare sulle sue gambe. Jenny fece una strana smorfia.
-Mi fa sempre uno strano effetto sentirti pronunciare frasi dolci- gli disse facendogli una linguaccia.
-Si devo ammettere che mi faccio paura da solo a sentirmi pronunciare certe cose. Però non ti posso dire tutti ridendo e scherzando, no?- rispose Fred avvicinandosi a baciarla nuovamente.
***
Il pomeriggio prima del ballo il dormitorio femminile del quarto anno di Grifondoro era completamente sottosopra. Lavanda Brown non faceva altro che lamentarsi del fatto che il vestito le cadeva male dietro, Calì Patil sceglieva quali braccialetti abbinare col vestito, Hermione si stava lisciando i capelli e Jenny fissava due boccette di smalto, indecisa su quale adoperare.
-Hermione, tu con chi ci vai al ballo?- chiese Calì alla riccia, esaminando l’effetto che facevano un bracciale rosa e uno dorato assieme.
-Oh…con un ragazzo…-rispose l’altra evasivamente –tu vai con Harry, vero?- si affrettò ad aggiungere, per allontanare l’attenzione da lei. Calì annuì.
-Tu vai con Fred, vero Jenny?- le chiese Lavanda. Jenny distolse l’attenzione dalla boccetta di smalto argentato e guardò la compagna.
-Sì, con chi altri dovrei andare?-
-Oh era per sapere se stavate ancora insieme…oramai è un’eternità!-
Jenny annuì prima di rispondere:- Sì, dieci mesi tra due giorni-
Lavanda e Calì fecero un risolino divertito.
-Allora dai…dicci com’è!- esclamò Lavanda tutta eccitata.
-Com’è cosa?- le chiese Jenny confusa.
-Il primo “Ti amo”!-esclamò quella tutta eccitata.
Il volto di Jenny divenne in rapida successione rosso, poi bianco, quindi di nuovo rosso.
-Oh…ecco beh…-balbettò imbarazzata-noi…beh non ce lo siamo ancora detti…-
Le espressioni di Calì e Lavanda erano un incrocio bizzarro tra divertito e stupito.
-Il fatto è che è impegnativo dire ti amo a qualcuno, no? Credo che Fred temesse di spaventarmi dicendomelo…- si giustificò. Le altre due continuarono a guardarla come se fosse uno strano animale in uno zoo.
-Jenny mi tiri su la lampo del vestito?- chiese Hermione a voce alta, riportando l’attenzione sul ballo imminente. Lavanda e Calì si affrettarono a ritornare ai preparativi e Jenny guardò Hermione con profonda gratitudine.
***
-George rilassati!- esclamò Fred, spazientito dal fratello che non faceva altro che girare in tondo davanti a lui.
-Sono in ritardo! Di venti minuti!- rispose malamente quello, andandosi tuttavia a sedere accanto al gemello.
-Sono donne- osservò Fred con un’alzata di spalle: in dieci mesi con Jenny aveva imparato che la puntualità e il sesso femminile non vanno d’accordo. Un piccolo col pettino di tosse gli fece alzare gli occhi speranzoso, altri cinque minuti su quel divano e si sarebbe addormentato. Davanti a lui c’era Katie, con uno splendido vestito verde bottiglia. George si alzò in piedi ed offrì a Katie il braccio.
-Beh…buona fortuna- augurò al fratello prima di uscire. Fred scosse la testa sconsolato: di Jenny ancora non c’era traccia. Finalmente l’inconfondibile chiacchiericcio di Jenny ed Hermione seguì il suono di una porta che si chiudeva e le due ragazze apparvero nella Sala Comune.
-Era or…-fece per dire Fred, ma restò senza parole alla vista di entrambe.
-Chi siete e cosa ne avete fatto della mia ragazza e della sua amica?- chiese alle due guardandole con occhi sgranati. Risero entrambe.
-Oh Fred, quante storie…ho solo lisciato i capelli. Beh ora devo andare Vi…beh il mio cavaliere mi aspetta!- esclamò Hermione arrossendo lievemente, prima di uscire dal buco del ritratto.
-Beh, che c’è? Non ti piaccio?- chiese Jenny a Fred, che continuava a fissarla con un’espressione decisamente strana sul volto. Fred rimirò ancora una volta Jenny: indossava un abito lungo, blu notte, tempestato da minuscole stelle argentate che, essendo senza spalline, le lasciava le spalle completamente scoperte. I capelli erano raccolti in uno chignon dal quale alcune ciocche erano state fatte deliberatamente uscire, creando un effetto elegante ma sbarazzino allo stesso tempo. Non era mai stata così bella.
-Forse avrei dovuto invitare davvero Mrs Purr- fu l’unica cosa che riuscì a dire.
-Perché?-
-Perché farò una pessima figura, non sono degno di starti accanto stasera…-
-Fred ci dai un taglio?- disse Jenny divertita
-Ti avevo promesso che sarei stato romantico, no?-
-Questo non è romantico, è patetico. Non capisco perché vuoi fare lo sdolcinato a tutti i costi, non puoi essere Fred Weasley e basta?- e, detto questo, prese Fred sottobraccio e si avviò all’uscita della Sala Comune. Mentre camminavano per i corridoi, affollati di coppiette dirette al ballo, Fred sorrideva pensando a quanto era fortunato a stare con Jenny. Secondo Lee le ragazze vanno messe sul piedistallo, trattate in maniera dolce, premurosa, insomma tutte cose che lui non sarebbe mai stato capace di fare. Invece Jenny non era così: lei voleva che lui fosse buffo, divertente, che la facesse ridere prima di tutto, che le lanciasse sfrecciatine, che fosse ironico, cinico, in poche parole che fosse Fred Weasley. Ecco il motivo per cui con Angelina era finita: lui non era il tipo da smancerie in pubblico, mentre lei voleva far vedere a tutta Hogwarts che stavano insieme, lui non era il tipo da ricoprirla di frasi romantiche tutto il giorno, mentre lei avrebbe voluto quello…
-Fred?Sei perso nel magico mondo di Fred, di nuovo?- la voce di Jenny lo riportò con i piedi per terra.
-Scusa Jen…è che stavo pensando a una cosa…-
-Cosa?- chiese lei spazientita –nel caso non te ne fossi accorto è già la seconda volta in dieci minuti!-
-Beh probabilmente il fatto che sono accanto alla ragazza più meravigliosa di tutta la scuola influisce!-
-Non pensare di salvarti così, sai?- ribattè lei lanciandogli un’occhiataccia. Fred sorrise e poggiò appena le labbra sulle sue.
-E nemmeno così- continuò lei, anche se il tono era un po’ meno duro. Fred la strinse forte a sé e la baciò intensamente. Le mani di Jenny accarezzavano piano il volto di Fred, gli solleticavano la nuca, s’intrecciavano tra i suoi capelli; quelle di Fred erano scese poco più giù della vita e avevano deciso che quella era la loro posizione ideale.
-Così mi sono salvato?- le chiese divertito separandosi un attimo da lei.
-Mmmm…forse, ma solo se mi dici a cosa stavi pensando!- rispose lei sorridendo furbescamente.
-Vediamo, pensavo che sei bellissima e che ti amo!-
-Che hai detto scusa?- gli chiese Jenny con un filo di voce
-Che ti amo-ripetè Fred dolcemente, strofinando il naso con quello della ragazza.
-Sai ho sempre trovato piuttosto triste rispondere anch’io al primo “ti amo”…quindi penso che aspetterò che si crei l’occasione per potertelo dire cogliendoti di sorpresa anch’io!-
Fred sospirò e scosse la testa divertito. La baciò in fronte e poi disse:
-Avrei dovuto sospettarlo che sperare che tu mi rispondessi “Anch’io” era utopistico, giusto?- Jenny annuì sorridendo divertita. Fred intrecciò le sue dita con quelle della ragazza ed entrarono in Sala Grande. Si voltò a guardare Jenny e sorrise, era unica, sì unica, non c’erano altre parole.
La Sala Grande era irriconoscibile: i tavoli delle case e quello degli insegnanti erano spariti per lasciare al loro posto dei tavolini più piccoli e rotondi dove potevano sedersi piccoli gruppi di persone. Al centro della Sala c’erano tutte le coppie che ballavano, tra le quali Harry e Calì e…
-Hermione sta ballando con Viktor Krum?- chiese Fred sgranando gli occhi
-Sì, cos’è quell’espressione stupita?- rispose Jenny guardandolo torva per un secondo.
-Niente è che lui è…Viktor Krum!-
-E lei è Hermione Granger…ora che ne dici di distogliere lo sguardo e di andare a ballare?-
Fred prese Jenny per mano e la portò tra le coppie volteggianti, dove incominciò a ballare stringendola a sé. Era inutile cercare di far capire il suo punto di vista a Jenny, o Ron l’avrebbe squartato pezzo per pezzo, poco ma sicuro. Cerco con lo sguardo il fratello che, al bordo della pista, guardava con aria torva Krum ed Hermione. Lui al posto di Ron avrebbe fatto un bell’incantesimo congelante agli stivali di Krum in modo da farlo scivolare e, magari, coinvolgere anche Hermione nella caduta, così che il rivale si sarebbe messo completamente in ridicolo.
-Fred sei proprio sicuro di voler fare altri due passi in quella direzione?- gli chiese Jenny con aria allarmata.
-Sì, perché?- Non vedeva che ci fosse di strano, una direzione valeva l’altra. La risposta non tardò a farsi attendere.
-Jenny! Ti stai divertendo?- quella voce calma e pacata, profonda e rassicurante…Fred non ebbe difficoltà a riconoscerla: era quella del preside di Hogwarts.
-Posso risponderti a fine serata, quando avrò ballato per più di cinque minuti?- dice Jenny ridendo e allontanandosi molto rapidamente da Fred.
-Certo che puoi. Ho notato che sei con il signor Weasley! Credevo venissi con Harry-
-Harry e il mio migliore amico!- esclamò Jenny scandalizzata. Suo zio le lanciò una delle sue solite occhiate penetranti.
-Che c’è?- chiese lei, spazientita da quell’occhiata. Fred, per quanto lo riguardava, voleva solo sprofondare o almeno Materializzarsi nell’angolo più buio del castello.
-Non c’è nulla che devi dirmi Jenny?- le parole di Silente furono accompagnate da un’altra delle sue occhiate.
-No zio, nulla. Sono al ballo con Fred perché è il mio ragazzo e perché lo amo. Tutto qui-
Fred dimentico per un attimo di essere di fronte al preside di Hogwarts, soprattutto perché Jenny gli aveva sorriso in maniera così dolce da rendergli difficile il concentrarsi.
-Tu…cosa?- chiese stupito
-Ti amo- rispose Jenny sorridendo e fissandolo negli occhi, mentre Silente si allontanò verso la McGrannitt ma non senza prima fare un sorriso divertito alla coppietta. Fred sfiorò le labbra di Jenny con un bacio.
-Non sperare che ti risponda “Anch’io”, ora tocca a me trovare un modo ancora più strano per dirti ti amo!- le sussurrò quindi all’orecchio, ridacchiando, mentre la stringeva a sé e la trascinava nuovamente a ballare tra la gente.

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Capitolo 3
*** We'll be free together ***


We’ll be free together

Era la fine di un’altra giornata, l’ennesima in cui Jenny era tornata tardi dopo una lunga punizione con la Umbridge. La mano sanguinava ancora copiosamente mentre entrò nel dormitorio di Grifondoro; quasi tutti dormivano oramai già da parecchio, conseguentemente la Sala Comune era vuota, eccetto per uno studente seduto su di una poltrona accanto al fuoco. Jenny lo riconobbe subito ed un debole sorriso le attraversò il volto per un attimo
-Stavo per venire a controllare che non ti avesse rapito- disse Fred sorridendo, vedendo la ragazza che entrava. Jenny non rispose subito ma buttò la borsa con i libri su una sedia a caso e si buttò letteralmente tra le braccia di Fred.
-Non dovresti aspettarmi sveglio tutte le notti, lo sai. Finirai per essere distrutto anche tu.- mormorò poggiando il capo sul suo petto. Fred non rispose ma le prese la mano, guardando contrariato il sangue che usciva ancora dai tagli.
-Ti ucciderà se continua così….- mormorò scuotendo il capo –ma io ho la soluzione!- esclamò tanto improvvisamente che Jenny, seduta sulle sue gambe, sussultò. Sul volto di Fred c’era quella gioia e quell’entusiasmo che lei aveva ormai imparato ad associare ad una delle solite imprese da gemelli Weasley. Tuttavia la bottiglietta che Fred aveva appena tirato fuori dalla tasca sembrava innocua. Jenny la prese e ne lesse l’etichetta, quindi alzo gli occhi su Fred, visibilmente preoccupata.
-Fred…dove hai preso l’essenza di dittamo?- chiese, lanciandogli una di quelle occhiata penetranti che erano indubbiamente un’eredità dello zio. Fred le accarezzò i capelli, gesto che normalmente la faceva sospettare che ciò che stava per seguire non fosse nulla di buono: era lo stesso che faceva ogni volta che doveva dirle che era in punizione.
-L’ho rubato a Madama Chips, dove sennò?- Rispose lui con semplicità, senza sembrare troppo toccato dall’occhiata che gli aveva rivolto la ragazza, oramai ci si era abituato.
-Fred!- sbottò Jenny con aria scandalizzata –Tu non puoi metterti a rubare, non puoi! Se lo scopre la Umbridge non voglio sapere cosa potrebbe farti e tu devi stare attento…non puoi farti espellere all’ultimo anno!- Fred posò una mano sulla spalla di Jenny, tirandola nuovamente verso di sé.
-Lo so, Jen, lo so- le sussurrò in risposta dandole un bacio in testa –Ma oggi era per una buona causa, volevo trovare un modo rapido per alleviarti il dolore stanotte.- Jenny lo guardò interrogativa, non capiva cosa avessero di speciale proprio quella notte rispetto alle altre tre precedenti in cui aveva avuto una punizione con la Umbridge.
-Cosa mi sono persa? Tu e George avete trovato la formula giusta per colorare i puffksein ed impedirgli di crescere?- chiese, associando l’evento da festeggiare con qualche nuovo successo nel campo dei Tiri Vispi Weasley. Fred scosse il capo.
-Guarda che ore sono….-le suggerì, mentre versava alcune gocce di essenza di dittamo sulla mano ferita della ragazza, che prese a fumare e a cicatrizzarsi all’istante. Jenny guardò il suo orologio da polso, che in realtà un tempo era appartenuto a sua madre: segnava mezzanotte.
-Mezzanotte...e allora?- domandò, non riuscendo evidentemente ancora a cogliere cosa volesse farle capire il ragazzo, che adesso la osservava scuotendo il capo divertito.
-Se è mezzanotte vuol dire che è già domani, quindi è il 27 quindi…- adesso Jenny si battè la fronte con una mano, con l’aria di chi ha finalmente capito qualcosa.
-Quindi sono due anni che stiamo assieme!- completò la frase per il ragazzo, guardandolo sorridendo: chissà cosa aveva architettato.
-Allora signorina Silente, è pronta a seguirmi?- le domando con un fare pomposo che non gli si addiceva affatto e che fece ridere Jenny.
-Ma certo che lo sono!- esclamò tra le risate, mentre Fred la rendeva invisibile con un incantesimo di disillusionamento e faceva lo stesso con sé. Si alzò, quindi, prendendo Jenny in braccio e si avviò verso il buco del ritratto. Jenny avrebbe voluto chiedergli cosa avesse in mente ma allo stesso tempo era terrorizzata che qualcuno potesse scoprirli, quindi decise di stare zitta ed attendere la fine del viaggio, sperando che arrivasse presto. Quando passarono davanti alla strega orba per un attimo temette che Fred volesse portarla a Hogsmeade, fortunatamente neppure lui era così temerario da portarla fuori dal castello adesso che Voldemort era di nuovo a piede libero e, soprattutto, che il ministero si rifiutava di combatterlo. Continuarono ad avanzare per un po’, finchè non si trovarono al settimo piano, di fronte ad un arazzo che lei conosceva anche troppo bene.
-Fred...stiamo andando nella stanza delle necessità?- chiese guardando il ragazzo perplessa, dimentica per un attimo del fatto che lui non poteva vederla. Fred non rispose ma si limitò ad entrare in quella porta che era appena apparsa sul muro. La stanza aveva adesso assunto le sembianza della camera dei gemelli alla Tana. Jenny si guardò attorno ancora più perplessa mentre Fred la fece scendere delicatamente dalle sue braccia e tolse l’incantesimo in modo che fossero tutti e due visibili nuovamente.
-Ti ricordi quando mi hai detto che avresti dato qualunque cosa per essere con me in camera mia alla tana piuttosto che a Grimmauld Place?- le chiese abbracciandola dolcemente da dietro. Jenny annuì, cercando di capire dove volesse arrivare con scarsi risultati.
-Non so tra quanto tempo potremo stare di nuovo lì insieme, mai probabilmente se le cose vanno come devono andare e volevo dartene un’ultima possibilità.- Spiegò lui calmo, mentre le labbra scivolavano lentamente sul collo di Jenny dandole piccoli baci.
-Sono sicura che l’appartamento a Diagon Alley sarà bellissimo lo stesso…- rispose lei girandosi, par andare a baciare delicatamente Fred sulle labbra.
-Grazie Fred, è un pensiero carinissimo- gli sussurrò quindi sorridendo all’orecchio. Fred la strinze a sé per un po’, quindi la prese per mano portandola sul suo letto.
-Peccato che a Diagon Alley…ci sarà camera nostra- le disse sorridendo, mentre lei lo guardava spalancando gli occhi.
-Mia e tua?- chiese Jenny stupita, mentre un sorriso andava pian piano allargandosi sul suo volto. Fred annuì, andando a baciarla nuovamente. Era così semplice tra loro due, tutto perfetto, come in una fiaba. Erano le due metà della mela che si erano finalmente trovate.
-Andremo via prima della fine della scuola, lo sai Jen- le disse piano lui, scostandole una ciocca di capelli castani dal volto. Jenny annuì, ma gli occhi le si riempirono di lacrime: Hogwarts senza Fred per lei era impensabile, non sapeva come avrebbe fatto senza di lui. Lentamente una lacrima le scesa sulla guancia. Fred sorrise e, avvicinando una mano al volto di lei, gliela tolse.
-Non fare così- le sussurrò, avvicinandoglisi –Non cambierà nulla, ti aspetterò a King’s Cross e passerai l’estate con me a Diagon Alley, il primo di settembre ti accompagnerò a prendere l’Espresso e verrò ad Hogsmeade ogni volta che ci sarete voi, proprio come avevamo stabilito.-
Le disse rassicurante, ma lei scosse il capo, con fare deciso.
-Passeremo meno tempo insieme quest’anno e non voglio, non voglio che tu vada via da qui, figuriamoci se voglio che lasci tutto prima- protestò, ma Fred la strinse a sé, accarezzandole piano la schiena.
-Non pensare al tempo che non trascorreremo insieme, pensa che ora siamo qui, io e te, e che abbiamo tutto il tempo che vuoi davanti…insieme- le bisbigliò all’orecchio. Jenny alzò il capo dal petto di lui e gli sorrise, andando poi a cercare le sue labbra. Fred socchiuse gli occhi, andando a baciarla a sua volta, schiudendo le labbra. Strinse più forte Jenny a sé, mentre si perdeva nei ricordi di quei due anni passati insieme, quei meravigliosi due anni che erano trascorsi in un soffio. Era veramente magico come, quando stringeva a sé quella ragazza, la vita diventava semplice. Si sdraiò lentamente sul letto, portando Jenny su di sé, separando momentaneamente le labbra dalle sue. -Saremo liberi insieme, te lo prometto- le sussurrò ad un orecchio. Jenny sorrise e lo strinse ancora di più a sé.
-Saremo liberi insieme- ripetè in un sussurro, come se si stesse gustando le parole appena dette dal ragazzo. Si avvicinò nuovamente a Fred, baciandolo ancora, mentre lui si muoveva lentamente, in modo da trovarsi steso sopra di lei. Jenny lo osservò per un attimo, contemplò il suo volto perfetto incorniciato dai capelli rossi, adesso piuttosto scompigliati, i suoi occhi di un marrone così profondo da farla tremare che la fissavano, le sue labbra incurvate in un sorriso solo per lei. Sorrise a sua volta, percorrendo lentamente i lineamenti del viso di Fred con le mani, come se volesse imprimerseli nella memoria. Il ragazzo rise, senza un motivo preciso, fin quando le dita di Jenny non gli sfiorarono le labbra. Allora si riavvicinò a lei e fece lo stesso, solo che percorse i lineamenti del suo volto con piccoli baci, finchè non giunse nuovamente alle labbra. Ben presto le preoccupazioni divennero superflue e con loro anche i vestiti, che finirono a terra: in quella stanza c’erano solo loro due, insieme, liberi.
***

La mattina dopo si svegliarono con calma, la sveglia che c’era sul comodino, come quella in casa dei gemelli, non funzionava. Fred non voleva svegliare Jenny, quindi si limitò a solleticarle la schiena,sorridente. Non riusciva a credere a quello che era successo la notte prima, gli sembrava di essere in un sogno meraviglioso, da cui non voleva svegliarsi. Sorrise, pensando a sé stesso, Fred Weasley, probabilmente la peggiore disgrazia di Hogwarts assieme a suo fratello, che si sentiva così per una ragazza. Corresse subito quel pensiero: si sentiva così per la sua ragazza, quella con cui aveva condiviso due anni della sua vita e che non aveva nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire, non adesso e difficilmente gli veniva in mente un momento in cui avrebbe potuto farlo. Senza accorgersene, aveva smesso di solleticargli la schiena.
-Mhmm riprendi, era rilassante- borbottò Jenny, che doveva essersi svegliata da qualche minuto. Fred sorrise e le si avvicinò per baciarle una spalla. Jenny si girò verso di lui, radiosa, e Fred la strinse a sé in un abbraccio.
-Pentita?- le sussurrò in un orecchio. Jenny scoppiò a ridere.
-Il tuo senso dell’humor va peggiorando Fred Weasley- rispose, divertita.
-Lo prendo per un no- osservò lui, ridendo a sua volta, andando a sfiorare le sue labbra con un bacio.
Gli ci vollero un altro paio d’ore prima che uno dei due trovasse il coraggio di alzarsi e porre fine a tutto quello, almeno altrettanto tempo passò, prima che fossero completamente vestiti, tra uno scherzo e l’altro, tra le carezze e i baci, e pronti per uscire da lì. Camminarono per il corridoio del terzo piano, ridendo ogni volta che i loro sguardi si incrociavano. A giudicare dal via vai degli studenti che si affollavano in direzione della Sala Grande dovevano aver saltato tutte le lezioni della mattina, ma non gli importava affatto. Non notarono nemmeno un gruppo di Serpeverde che gli passarono accanto, lanciandogli qualche frecciatina acida, come al loro solito. Sembrava andare tutto benissimo, anzi, andava tutto benissimo, finchè non incrociarono la McGrannitt nei corridoi.
-Weasley! Silente! Nel mio ufficio, subito! La Umbridge vi cerca da tutta la mattina…-
Jenny e Fred la seguirono senza fiatare, notando con piacere che più che arrabbiata sembrava preoccupata. Se avessero incontrato la Umbridge quel giorno, probabilmente, l’avrebbero davvero trasfigurata in un rospo col tutù, come aveva proposto Fred, ma così si sarebbero guadagnati un’espulsione con i fiocchi e nessuno dei due voleva che questo accadesse. Fortunatamente per i corridoi non la incontrarono e fu con un sospiro di sollievo che entrarono nell’ufficio della direttrice della loro casa.
-Si può sapere dove siete stati? Mi sono inventata che eravate in infermeria…ma a breve passerà anche lì!- esclamò la professoressa McGrannitt, torcendosi le mani.
-Nella stanza delle necessità…vede, Jenny stava male dopo la punizione della professoressa Umbridge ma non voleva andare in infermeria per paura che la Umbridge la scoprisse…- improvvisò Fred e Jenny si affrettò ad annuire.
-Silente! Per l’amor del cielo, sarebbe stato meglio…io avrei potuto fare qualcosa in quel caso ma adesso…sbrigatevi! Vi accompagnerò da Madama Chips e, se siete fortunati, prima che quella donna ci scopra, sarete in un letto con un po’ di pozione febbricitante!- esclamò la professoressa, esasperata. Jenny e Fred si scambiarono un sorriso: non c’era niente di meglio che vedere i professori allearsi con loro per combattere la Umbridge. Con aria circospetta la McGrannit li condusse fuori dal suo ufficio e, attraverso molti corridoi, per la maggior parte sconosciuti, almeno a Jenny, dato che Fred poteva quasi vantarsi di conoscere il castello come le sue tasche, li condusse all’ingresso dell’infermeria.
-Avanti, entrate!- esclamò Madama Chips, facendoli correre dentro ed afferrando Jenny per un braccio.
-Prima tu- dichiarò. Chiudendole le tende attorno e dandole una camicia da notte bianca. La ragazza se la infilò il più velocemente possibile, andando poi a sistemarsi sotto le coperte. Madama Chips, nel frattempo, le aveva dato un bicchierino di una pozione violetta, che buttò giù tutto d’un sorso e in breve la fece sentire accaldata e sonnolenta. Soddisfatta del risultato, Madama Chips aprì le tende, pronta ad afferrare Fred sta volta, ma la McGrannitt si precipitò verso di lei, sibilando:
-Poppy! Sta arrivando!-
Fred afferrò al volo una sedia e si sedette accanto al letto di Jenny, prendendole una mano. Qualche secondo dopo udirono l’inconfondibile ticchettio delle scarpe della Umbridge avvicinarsi. Fred guardò Jenny, che stava fingendo di essere mezza addormentata, con ottimi risultati, e tirò un sospiro di sollievo.
-Proprio come ti avevo detto Dolores…sono qui!- disse la McGrannitt, in tono leggermente irritato.
-Oh lo vedo Minerva! Ma il signor Weasley mi sembra in ottima forma…cosa ci fa qui?- domandò la Umbridge, con la sua odiosa vocetta da bambina.
-Visto che la signorina Silente aveva le febbre così alta che delirava stanotte, continuando a chiedere di lui, gli ho dato il permesso di restare- sbottò secca la McGrannitt
-Ma lei non aveva nessuna autorità di farlo, minerva, mi spiace, ma temo che il signor Weasley sia in punizione. Alle otto nel mio ufficio, se non le spiace- e dicendo questo sorrise a Fred, con quel suo orribile e falso sorriso, che stonava tanto su quel volto da rospo, quindi girò i tacchi ed uscì dall’infermeria.
-Scusa, è colpa mia…-gli sussurrò Jenny.
-Shhh, ne è valsa la pena..e ricorda, liberi insieme- rispose Fred, chinandosi su di lei per darle un altro bacio.


Ebbene sì! Dopo due anni ho deciso di riprendere in mano questa fic e di portarla a termine! Sono affezionata a questi pg in fondo <3
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)

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Capitolo 4
*** Without you ***


Without you

Jenny era accovacciata sotto un grande faggio, nel parco di Hogwarts, lo sguardo perso sul lago innanzi a sé, dove il sole dipingeva ombre scintillanti lambendone la superficie. La tomba in marmo bianco, apparsa solo pochi minuti prima, era alle sue spalle, e la ragazza faceva di tutto per non guardarla, mentre calde lacrime continuavano a rigarle le guance. Suo zio non avrebbe voluto vederla così, ma lui se ne era andato, non le avrebbe mai più detto che un sorriso vale più di mille lacrime e che per una mente ben organizzata la morte non è altro che una nuova avventura; lui se n’era andato e l’aveva lasciata sola, completamente sola, ad affrontare il suo destino senza nessuno su cui poter contare in ogni situazione. Un rumore accanto a lei la fece voltare: Harry. Il ragazzo le fece un sorriso triste che Jenny cercò di ricambiare, con scarsi risultati. Adesso capiva come doveva sentirsi Harry da troppo tempo, solo, completamente solo, e in quel momento sentì un forte moto d’affetto verso l’amico.
-Voglio aiutarti nella missione che ti ha lasciato Harry- disse all’improvviso, cacciando via le lacrime.
-No Jen, non metterei nessuno di voi in un tale pericolo- rispose lui, mentre stringeva convulsamente il falso medaglione.
-Credi che ti lasceremmo solo? E poi io non ho più niente da perdere…ho solo voi, proprio come te- osservò la ragazza, non senza una punta di orgoglio.
-Hai Fred-
-Tu hai Ginny-
-L’ho lasciata-
Jenny osservò Harry sgranando gli occhi, tutto quello non aveva un senso. Ginny era l’ossessione di Harry, come amava definirla lei, era l’unico motivo che lo teneva con i piedi per terra, che lo faceva sentire un ragazzo normale, era la ragione per cui il futuro non gli sembrava così terribile, come poteva averla lasciata?
-Che cosa?- domandò, sorpresa.
-L’ho lasciata- ripetè Harry , le labbra che fecero una strana smorfia
-Questo l’ho capito…ma…perché?-
-Perché per lei sarebbe stato troppo pericoloso, se si fosse venuto a sapere quanto era legata a me sarebbe stata la prima dell’elenco delle vittime di Volemort…-
Jenny annuì e sospirò. Lei era stata egoista, avrebbe dovuto pensarci da sola a fare lo stesso, a lasciare Fred. Gli occhi le si riempirono di lacrime un’ennesima volta al solo pensiero, ma lei aveva imparato a scegliere tra ciò che era facile e ciò che era giusto, come le aveva insegnato Harry, come le aveva insegnato lo zio.
-Sono irremovibile- disse ad un tratto, alzandosi. –Vado da Fred, sistemo una certa questione e verrò con te: da solo non puoi farcela e sconfiggere Voldemort è molto più importante di tutto il resto. Avremo tutto il tempo del mondo, dopo…-
Harry sorrise amareggiato e la osservò allontanarsi verso il gruppo di sedie dove erano seduti i Weasley, non avrebbe mai voluto costringere nessuno a fare tutto quello, ma Jenny aveva ragione, non poteva farcela da solo.

***


Jenny guardò Fred negli occhi cercando di decifrare la sua espressione. Era difficile capire cosa stesse provando in quel momento, dato che i suoi occhi scuri sembravano proiettare tutte le emozioni di questo mondo. Probabilmente era deluso, anche se sembrava più arrabbiato, magari frustrato dalla cosa, però nei lineamenti del volto aveva preso posto l’incredulità. Jenny aveva deciso di comunicargli la notizia ed andarsene, ma adesso che lui le era così vicino tutti i suoi buoni propositi erano crollati. Lo guardò ancora, cercando di imprimersi nella mente ogni tratto del suo volto, ben sapendo che non l’avrebbe più rivisto tanto presto, con il cuore che sembrava fermarsi al solo pensiero di andare avanti senza lui al suo fianco. Anche Fred la stava guardando, gli occhi che vagavano sul suo volto, sul suo corpo, uno sguardo così penetrante che Jenny si sentì arrossire, nonostante di solito fosse lei la specialista in quelle occhiate che sembravano poterti guardare dentro. Senza accorgersene emise un piccolo singhiozzo e solo in quel momento si rese conto che stava piangendo. Non poteva piangere, non poteva essere così debole o Fred non l’avrebbe mai lasciata andare, ed era fondamentale che Fred la lasciasse andare, altrimenti non sarebbe mai stato al sicuro con quello che si apprestava a fare.
-Mi stai lasciando?- le domandò alla fine, parlando per la prima volta.
-Sì- rispose lei, con la voce tremante. Perché non le riusciva a controllarsi? Doveva mantenere la calma!
-E ti spiacerebbe ripetermi il motivo?- chiese ancora Fred, con del sarcasmo nemmeno tanto nascosto.
-Perché partirò con Harry, sarà una missione importante e pericolosa ed è probabile che ci ritroveremo Voldemort stesso ad inseguirci e chi più ci è vicino più sarà in pericolo- spiegò un’altra volta, in tono piatto, usando le stesse identiche parole che aveva pronunciato prima.
-E non ti è mai passato per la testa che sapevo che questo sarebbe successo prima o poi e non me ne è mai importato niente?- continuò lui, sempre con quel suo sarcasmo pesante, che non l’aveva mai fatta sentire peggio.
-A me importa. Importa che tu sia salvo…dopo ci sarà tutto il tempo del mondo, adesso ho promesso di aiutare Harry e non metterò in pericolo te per questo! Certo…ci vorrà del tempo e se tu troverai un’altra, se vorrai andare avanti, saprò farmene una ragione…-
Fred sbuffò, interrompendola, mentre una risata, del tutto priva di divertimento, gli spuntava a fior di labbra. Un suono orribile, così diverso dalla risata di Fred, che era adorabile nel suo essere incontrollata, divertita, che avrebbe messo di buon umore anche Mirtilla Malcontenta probabilmente. Jenny singhiozzò ancora, nonostante stesse cercando di impedirselo.
-Tu…qualche mese fa hai accettato di sposarmi e ora mi parli di farmi una vita con un’altra?- il tono di Fred si faceva sempre più incredulo.
Jenny abbassò lo sguardo, incapace di sostenere il suo ancora a lungo, mentre i singhiozzi la scuotevano e le lacrime, rigandole il viso, andavano a bagnare la terra, come tristi gocce di rugiada. Aveva sperato fino all’ultimo ch lui non le riportasse alla mente tutto quello, ma sapeva che era impossibile. Quando le aveva chiesto di sposarlo, però, credeva che lo zio sarebbe rimasto vivo ancora a lungo, che non sarebbe stato tutto così pericoloso come era adesso, anche peggio dell’ultima volta che Voldemort aveva preso il potere. Aveva deciso da tempo di aiutare Harry, ma credeva che con loro ci sarebbe stato lo zio. Alzò lo sguardo verso il faggio dove si trovava Harry e notò che lo avevano raggiunto Ron ed Hermione. Loro l’avrebbero aiutata a non pensarci, ne era sicura, e il costante mettere a rischio la propria vita sarebbe stata una preoccupazione sufficiente per mettere a tacere il dolore che le esplodeva nel petto in quel momento. Alzò gli occhi ed incrociò quelli di Fred, mentre la mente si perdeva in un ricordo, che sembrava essere lontano anni luce.

Jenny stava scendendo le scale con Ginny, la mattina di Natale, con espressione vagamente imbronciata. Ginny le aveva rivolto un sorriso incoraggiante e lei aveva cercato di ricambiarlo. Sapeva che era incredibilmente infantile prendersela perché nella sua pila di regali mancava quello di Fred, ma non poteva farne a meno. Quando era ad Hogwarts le mandava almeno un regalo a settimana, era vero, e questo doveva essere sufficiente a non farle esigere niente per Natale, ma non riusciva a convincersene. Non voleva un regalo costoso per il gusto di averne avuto uno, le andava bene anche una cosa minuscola, purchè fosse qualcosa da tenere sempre con lei, che le ricordasse Fred, fosse stato anche un angolo di pergamena con scribacchiati sopra i loro due nomi. Sul pianerottolo delle scale incrociarono Harry e Ron.
-Auguri ragazze! O h e grazie per il regalo Jenny, favoloso!- esclamò Ron, a cui aveva regalato dei guanti da portiere, firmati Cannoni di Chudley.
-Figurati…e grazie anche a voi- rispose lei, con un mezzo sorriso. Ron non aveva mancato di riempirla di Rospi alla Menta anche quell’anno, che erano i suoi dolci preferiti, come ben sapeva, e Harry le aveva preso un libro enorme contenente tutta la storia degli Appleby Arrow, la sua squadra di Quidditch del cuore.
-Oh…figurati…geniale il Pianificatore di Schemi per Quidditch…- balbetto Harry, che era stato piuttosto intento a fissare Ginny, che quella mattina era molto più carina del solito, ammesso che fosse possibile. Jenny se ne accorse e ridacchiò, Harry la fulminò con lo sguardo mentre, fortunatamente, nessuno dei due Weasley pareva essersi accorto della cosa.
-Perché ridevi?- le domandò Ron.
-Che bel ciondolo! Regalo di Fred?- domandò Harry a voce alta, prima che lei potesse anche solo pensare di rispondere, attirando l’attenzione di Ron sul ciondolo che aveva al collo: una sagoma di una fatina in cristallo, che emanava riflessi arcobaleno quando un raggio di luce la colpiva. Jenny non rispose, tornando leggermente imbronciata, e si limitò a scendere le scale in silenzio. Avvertì Ginny strofinarle una spalla in maniera affettuosa, mentre Harry chiedeva a mezza voce a Ron cosa avesse chiesto di male. Jenny sospirò. Quel regalo le era piaciuto molto in effetti, peccato che fosse opera di George e non di Fred. Scosse la testa, imponendosi di smettere di essere così infantile, altrimenti non sarebbe riuscita a godersi quei pochi giorni che aveva a disposizione con Fred. Entrò in cucina fissando ancora il pavimento, e mugunando un “Auguri a tutti” appena udibile. Non si preoccupò nemmeno di accertarsi chi ci fosse, certa che al massimo sarebbe mancato qualche membro della famiglia Weasley, o magari Fleur, che stava cominciando a diventare insopportabile, persino più dell’estate.
-Finalmente! Credevamo che foste morti nel letto, sapete?- disse allegramente una voce ben conosciuta, che fece alzare a Jenny la testa in modo talmente rapido che si fece male al collo.
-Zio!- esclamò, trovandosi faccia a faccia col preside di Hogwarts, in una splendida veste viola scuro, dalle rifiniture argentate –che ci fai tu qui?- concluse, correndo tra le sue braccia, nell’ennesimo gesto infantile della giornata. Era contenta che lo zio fosse lì, e socchiuse gli occhi mentre lui ricambiava l’abbraccio, stringendola a sé per un po’. Era un bene che lui fosse lì vicino a lei, perché avrebbe saputo rimetterle a posto la giornata, anche senza che lei gli dicesse quale era il problema.
-Credo che qualcuno debba dirti qualcosa…- osservò suo zio. Jenny, si allontanò da lui quel tanto che bastava ad osservarlo negli occhi blu, dietro agli occhiali a mezzaluna, solo per ricevere una delle solite occhiate penetranti di Albus Silente.
Qualcuno alle sue spalle dette un colpo di tosse, facendola girare. Era Fred, chi sennò? Lo guardò inarcando un sopracciglio, incrociò il suo sguardo e il calore che riusciva a dargli la sua presenza la fece sorridere.
-Buon Natale Fred-disse, lasciando per un attimo lo zio, andando a sfiorare la guancia del rosso con le sue labbra.
-Buon Natale- rispose lui in un sussurrò, stringendola a sé per un attimo. Jenny avvertì il suo petto vibrare per una risata silenziosa, una situazione a cui non si può essere del tutto estranei se si sta con Fred Weasley, ma stavolta non riusciva a capire cosa ci fosse da ridere.
-Credo tu voglia il tuo regalo…-disse Fred, guardandola negli occhi.
-Il mio regalo?- domandò lei, che ancora non aveva capito dove volesse andare a parare.
-Sì è Natale, la gente si fa i regali…lo sai vero?- rispose lui, osservandola con un sogghigno.
Jenny era troppo abituata all’ironia dei gemelli Weasley per prendersela e, inoltre, quello era uno dei tanti motivi per cui lo amava.
Annuì, rendendosi conto che George, suo zio, i signori Weasley e persino Bill stavano sorridendo. Incrociò lo sguardo con Harry, Ron ed Hermione, che, se non altro, sembravano spiazzati quanto lei. Riportò lo sguardo verso Fred ed ebbe un sussulto: davanti a lei reggeva una scatolina quadrata, di un violento color magenta, su cui spiccava la “W” simbolo dei Tiri Vispi Weasley. Titubante la prese dalle mani di Fred: era piuttosto certa che il nuovo scherzo che stavano brevettando avesse la confezione verde acido, ma con quei due non si poteva mai sapere. Aprì il coperchio della scatola e, in men che non si dica, si ritrovò avvolta da bolle di sapone che le vorticavano attorno e da una nebbia azzurrina che sembrava brillare, abbastanza fitta da non farle vedere ad un palmo dal naso.
-Te l’avevo detto che era troppo forte!- sentì George, che stava ridendo
-No, è perfetto…vedi che sta cominciando a diradarsi?- disse Fred, compiaciuto.
L’avrebbe ucciso, poco ma sicuro. Anche se, effettivamente, la nebbia stava andando via non riusciva ancora a capire cosa ci fosse di divertente in tutto quello e, perché, avessero bisogno di uno squadrone di Weasley, più suo zio, per farle da cavia. Se solo avesse potuto fare magie…avrebbe volentieri riempito quei due di pustole!
-Moooolto simpatico Fred, davv…- Silenzio. Lo sguardo di Jenny si perse all’interno della scatola magenta, all’interno della quale ne era spuntata un’altra più piccola, di velluto nero, dove era poggiato un cerchio di brillantini, solo dei brillantini, senza montatura alcuna. Un anello.
-Jen?- la chiamò Fred, avvicinando la mano al suo mento per alzarle il volto. Non si era resa conto di quanto tempo aveva passato a guardare la scatola e il suo contenuto. Guardò Fred per un attimo, prima di riportare lo sguardo sull’anello, ma questo non c’era più. Lo sapeva che doveva essere stata un’allucinazione, in fondo un anello poteva significare solo una cosa, e non vedeva come questo poteva essere possibile, visto che lei aveva solo sedici anni e Fred appena un paio in più. Poi, improvvisamente, l’anello riapparve, tra le mani di Fred.
-Jenny, vuoi…-lo sentì cominciare a dire.
-Fred! Ricordati a patto di cosa abbiamo acconsentito!- lo interruppe la signora Weasley.
Jenny era consapevole di averla guardata in modo seccato, ma non le sembrava la situazione in cui una qualunque persona si sarebbe dovuta intromettere.
-Si, si, allora…sono consapevole che sei ancora minorenne, fino al primo agosto, e stai andando ancora ad Hogwarts, ma, non appena questi due piccoli problemi del tutto trascurabili si saranno risolti…mi vuoi sposare?- Fred stava sorridendo, come non le aveva mai sorriso, e lei rideva, perché tutto questo era proprio da Fred Weasley. Annuì tra le risate.
-Scusami Jen, credo di non aver afferrato- osservò lui, ridacchiando.
-Certo che voglio sposarti! Quando sarò maggiorenne e avrò finito Hogwarts…- si affrettò ad aggiungere intercettando lo sguardo della signora Weasley.
-E avrai un lavoro!- aggiunse lei, guardandoli severamente, anche se stava sorridendo.
Fred richiamò la sua attenzione con un colpo di tosse, mettendole l’anello all’anulare sinistro. Jenny lo osservò per un attimo, quindi si avvicinò a lui, sfiorandogli le labbra con un bacio, il massimo che potevano permettersi davanti a tutta quella platea, consapevole che dopo avrebbero festeggiato in privato.
-Dunque- la voce dello zio la fece sussultare: si era quasi dimenticata della sua presenza lì.
-Anche io ho qualcosa per voi- osservò, sorridendogli.
Jenny intercettò lo sguardo di Fred, interrogativo quasi quanto il suo, prima di voltarsi nuovamente sulla figura del preside, che, adesso, stringeva in mano due ciondoli, due piccole sfere di cristallo, che sembravano contenere luce. Ne porse una alla nipote ed una a Fred. Loro le presero guardandole affascinati, ma senza capire cosa fosse. La luce all’interno delle sfere era nebulosa e scintillante, vorticava inarrestabile e mandava i riflessi dell’arcobaleno. Il cristallo che la conteneva era tiepido, non troppo, un calore piacevolissimo al contatto con le mani, dava serenità.
-Che cos’è?- chiese Jenny.
-È la vita- rispose semplicemente Silente.
-La vita?- Lo zio e le spiegazioni chiare non erano mai andate d’accordo, questo era evidente.
-Proprio così, la vita. Se la tua sfera dovesse diventare scura allora saprai che il Signor Weasley- e nel dire questo indicò Fred, dato che di Weasley nella sala ce n’erano fin troppi –ahimè non è più tra noi e lo stesso vale per lui. Ho pensato che potesse esservi utile, adesso che siete lontani-
-E lo è! Grazie zio!- sorrise, mentre la metteva al collo, lasciandola poi scivolare all’interno delle vesti, direttamente sul cuore.


Jenny riemerse dal ricordo, fissando nuovamente lo sguardo su Fred. Solo adesso notò che i suoi occhi erano pieni di lacrime che si sforzava di trattenere e si morse il labbro, maledicendosi. Come poteva far piangere Fred Weasley? Meglio così, che morto per me. Una vocina nella sua testa stava cercando di convincerla che era davvero meglio così. Abbassò lo sguardo sull’anello, al suo anulare sinistro. I piccoli diamanti brillavano ancora di più del giorno in cui glielo aveva dato, merito del sole che splendeva in cielo. Lo fissò un’ultima volta, prima di sfilarselo.
-Credo che questo dovresti tenerlo tu- disse, molto lentamente, porgendogli l’anello, guardando in un punto non ben definito tra la sua spalla e l’albero dietro di lui, per non dover fissare né Fred, né l’anello, simbolo di una promessa che stava infrangendo.
Fred prese l’anello e lo osservò per qualche minuto, in silenzio.
-È davvero la fine, allora- osservò quindi, con una voce che non sembrava nemmeno lontanamente la sua.
Jenny annuì.
-Prenditi cura di te Fred- gli disse con tono supplichevole.
-L’ho sempre fatto- rispose lui, amaro. Jenny si sforzò di sorridere e si girò, per raggiungere gli altri. Camminava piano, per cercare di sentire se Fred si muoveva o meno, quandò avvertì il rumore dei suoi passi cominciò a camminare più veloce, quindi, improvvisamente si fermò.
-Fred!- esclamò, quasi urlando, voltandosi verso di lui. Anche lui aveva smesso di camminare e si era girato a guardarla con una scintilla di speranza nello sguardo.
Jenny corse verso di lui, gettandogli le mani al collo, sotto i vestiti, cercando qualcosa che non riusciva a trovare. Fred la guardò smarrito, non capendo le sue intenzioni. Finalmente le mani della ragazza si serrarono attorno ad un sottile cordoncino nero e tirarono fuori il ciondolo che gli aveva lasciato suo zio. Trovava quasi strano che l’incantesimo durasse anche ora che lui non c’era più. Prese le mani di Fred e le strinse attorno al cristallo tiepido.
-La mia vita, è nelle tue mani- gli sussurrò, la voce rotta dall’ennesimo attacco di pianto. Poggiò le labbra sulle sue mani per un istante, quindi corse via, verso il faggio, senza girarsi più a guardarlo, nemmeno una volta.


Ebbene sì, un poco alla volta sta per finire anche la storia di Jenny e Fred...prometto che ce la farò a completarla, tra un'esame e l'atro =)
Un grazie per le vostre recensioni, mi danno la voglia di continuare a scriverla =)

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