Second Chance

di thefung
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** New Beginning ***
Capitolo 3: *** What I've Done ***
Capitolo 4: *** Victoria ***
Capitolo 5: *** Need ***
Capitolo 6: *** Apologize ***
Capitolo 7: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


Occheeeeei...

Be', che dire? Nuova Ficciiii! Stavolta ispirata dalla lettura de "La Breve Seconda Vita di Bree Tanner", un libro meraviglioso per quanto breve e che mi ha davvero lasciato senza parole. Ma...se la storia fosse andata diversamente??

Se Jane avesse lasciato in vita Bree, visto quello che adesso i Cullen sapevano sul conto dei Volturi (una vera e propria polizia corrotta), cosa sarebbe successo? Quale sarebbe stata adesso la vita di Bree...Cullen?

E se anche Diego fosse ancora vivo??? Se fosse riuscito a scappare in punto di morte dalla furia di Rylei, improvvisamente invaso da una piccola traccia dell'umanità abbandonata? E anche Fred...adesso vagasse prudente per il mondo?

E Aro...come reagirà alla notizia che il Clan dei Cullen è riuscito ancora una volta a farla franca con un membro in più? Dite che la cosa non farà altro che dargli un motivo in più per sterminarli una volta saputo della presenza di Renesmee?

Spero davvero che vi piaccia anche se, devo avvertirvi, dalla prefazione non se capisce 'na mazza!!! XD

Vabbò, fatemi sapere che ne pensateeee!

Un bacioneee

ele

Pяєfαzισиє

 

“Bree…”, sussurrò Diego, dietro di me cercando di portarmi via con sé.

“Bree…”, mi richiamò Fred dalla parte opposta tirandomi leggermente il braccio destro.

Adesso avevo tutto.

Bellezza, immortalità, velocità, forza…ero una vampira.

Una vampira che aveva riscoperto la vita e l’umanità perduta il giorno della trasformazione, una vampira a cui era stata data una seconda possibilità e che…aveva tutto.

E allora perché mi sentivo improvvisamente così…braccata dalla mia stessa opera di riconciliazione dopo il grandissimo casino fatto da Rylei???

“Bree, io ti amo…”, mi sussurrò all’orecchio Diego.

Mi voltai a guardarlo.

Era bello come un tempo, come quando l’avevo conosciuto, nelle condizioni pietose in cui ci trovavamo.

Non era cambiato niente fra di noi, ma allo stesso tempo era cambiato tutto.

Non era più una lotta alla sopravvivenza, no, adesso era una lotta per la civilizzazione, perché sapevo che se questo non fosse successo i cappucci scuri ce l’avrebbero fatta pagare cara. Molto cara.

 

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Capitolo 2
*** New Beginning ***


E che palle!!! Direte voi. Ha appena aggiunto una storia e già inizia a rompere!
Ebbene sì, cari miei, non riuscirete a liberarvi di me tanto facilmente! XD
Spero davvero che questo primo capitolo vi piaccia e che sia anche solo un millesimo degno della meraviglia scritta dalla Zia Steph!
Grazie a tutti della pazienza e del grandissimo coraggio che avete oh voi poveri stranieri nell'imbattervi in questa disgrazia di fan fiction! XD
Un bacioneee e vi prego RECENSITEEE
Ele

Sє¢σи∂ Cнαи¢є 

Capitolo 1: New Beginning
So I'm alone again
Trying to find a ticket to the next train - to the next train
I'm on my own again

 
 
“Occupatene tu, Felix”, disse Jane assonnata, accennando a me. “Voglio andare a casa.”
“Non guardare”, sussurrò il rosso che leggeva nel pensiero.
Chiusi gli occhi.
Eccola, la mia fine.
O meglio, la mia seconda fine. Il termine di una seconda vita breve, intensa e…dolorosa, soprattutto dolorosa.
Diego…era morto. Era stato ucciso da quello schifoso bugiardo di Rylei.
Fred invece stava tentando di farsi una vita, cosa estremamente difficile vista la nostra natura. Ma glielo auguravo volentieri. Il suo dono gli avrebbe permesso di nascondersi e forse di essere felice, in qualche modo.
L’ultima cosa a cui pensai fu il viso di Diego. Volevo fosse lui il mio ultimo pensiero.
Sentivo che la morte si avvicinava, implacabile.
Fa’ che faccia in fretta ,speravo a denti stretti.
Un fremito improvviso mi convinse ad aprire gli occhi di colpo.
“Aspettate!”, urlò quello che leggeva nel pensiero facendosi avanti.
“Edward”, lo richiamò l’umana allungando il braccio verso di lui, come sperasse di riportarlo indietro.
Potevo sentire di nuovo il suo profumo…così maledettamente invitante.
“Non potremmo…darle una seconda possibilità?”, chiesi in un sussurro rivolgendosi a Jane.
“Edward…davvero, non potremmo mai macchiare in questo modo così…squallido la nostra reputazione. Dobbiamo attenerci alla legge”, rispose con finto tono amichevole e severo allo stesso tempo.
“Ma quali leggi!”, sbottò improvvisamente Edward facendosi ancora più vicino ignorando completamente gli avvertimenti dei suoi familiari.
“Lo sappiamo benissimo entrambi che per voi non ci sono mai state vere e proprie regole. O vogliamo per caso tirare in ballo la faccenda di Victoria – nel pronunciare questo nome la sua espressione divenne schifata – o dei cinque giorni che avete concesso a lei e al suo amico per farci fuori? Eh?”
Era proprio incazzato. Mi piaceva parecchio come tipo, dovevo ammetterlo.
Oltre per il fatto che aveva ammazzato Rylei, altro punto a suo favore.
Adesso anche Carlisle si stava avvicinando al figlio, ormai a due centimetri dalla faccia sarcastica di Jane. Gli posò una mano sulla spalla, tentando di farlo tornare indietro.
“Attento a quel che dici, figliolo.”, sussurrò, ma prima che potesse terminare la frase Jane alzò una mano per interromperlo.
“Ripensandoci…”, sussurrò come se niente fosse, “potremmo anche riprendere in questione il fatto che a questa – e puntò per l’ennesima volta i suoi occhi assassini su di me – possa essere data un’opportunità…”
E certo, aveva bisogno del ricatto! Non gliene sarebbe fregato niente di me se non fosse che qualcosa avrebbe potuto compromettere la sua reputazione di ‘polizia dei vampiri’.
“Alquanto giusto, mia cara Jane. Ma…credo che dovremmo chiedere a lei cosa pensa a riguardo”, sussurrò Carlisle, amichevole come al solito, puntando l’attenzione su di me.
“Bree, pensi di riuscire a civilizzarti e resistere agli impulsi più letali della tua, della nostra natura? Pensi di poter resistere al sangue umano e di poter condurre una vera vita?”, chiese Carlisle guardandomi intensamente.
No. Non ce la potevo fare.
Se solo pensavo a quanto potesse essere bello affondare i denti in un collo caldo, morbido umano ed attendere impaziente lo scorrere di quel nettare rosso così dolce…no, non ce la potevo fare.
Ma se questo sarebbe servito per sopravvivere…
“So che ce la puoi fare. Fallo per Diego…”, mormorò Edward rivolto a me.
Diego?
Come faceva lui…?
“Cosa sai di D-Diego?”, chiesi balbettando.
 Lui mi sorrise teneramente.
“È ancora vivo”, sussurrò.
“Co-cosa? C-come fai a saperlo?”, chiesi scioccata alzandomi in piedi dalla pietra su cui mi ero letteralmente buttata.
In tutta risposta, Jasper, rimasto sempre abbastanza vicino per tenermi d’occhio, ringhiò attento.
“L’ho letto nella mente di Rylei. È riuscito a scappare, in punto di morte. Rylei non ce la faceva ad uccidere ‘un amico’ ”.
Non riuscivo a crederci.
Diego…Diego era vivo!!!!
La felicità mi colse davvero impreparata, così sicura di morire com’ero.
E…e se mi stesse mentendo?
Guardai in direzione di Edward, ma lui scuoteva la testa apertamente, mentre tutti guardavano la nostra conversazione silenziosa muti.
“No, non ti sto mentendo.”
Allora…allora forse avrei potuto tentare.
Avrei potuto provare a ritrovare quell’umanità repressa da poco più di tre mesi, dalla mia rinascita. Avrei potuto imparare a resistere al richiamo del sangue umano, a qualsiasi impulso distruttivo…sarei nata per la terza volta consecutiva.
Ma quella che mi si proponeva, era una seconda possibilità?
“Sì, Bree. È questa, la tua seconda possibilità. Sfruttala al meglio”
Edward aveva davvero un carisma irresistibile.
In un attimo mi sentii desiderosa di imparare…di sfruttare questa nuova vita che mi era stata offerta e ritrovare Diego, Fred…vivere con loro.
“Perciò ti senti pronta ad affrontare questo cambiamento e vivere rispettando le nostre regole?”, chiese una seconda volta Carlisle.
“Sì. Voglio imparare da voi.”, risposi sicura.
Adesso che ci pensavo l’odore dell’umana non era più così forte come prima, non era più così insopportabile, non era più così dolce…meglio non concentrar mici troppo. Va bene che mi ero promessa cambiamenti, ma avevo pur sempre dei punti deboli.
A questo punto gli altri mantelli scuri si rivolsero a Jane, per la prima volta.
“La lasciamo andare allora, sorella? Non sarebbe meglio chiedere ad Aro?”, chiese quello bassino con i capelli scuri.
“No, non c’è bisogno di disturbarlo a questo punto. Il nostro dovere è compiuto, se così si può dire…possiamo ritornare a Volterra.”, esclamò solenne.
“E vedete di rispettare le leggi, da ora in poi. La prossima volta non faremo strappi alle regole, ricordate.”, concluse socchiudendo gli occhi con un’aria vagamente minacciosa.
“Certamente, Jane…vedete di porgere ad Aro i nostri più sinceri saluti”, rispose Carlisle.
“Ma certo, Carlisle. Devo dire che Aro aveva ragione…riguardo alla tua descrizione”, sorrise falsamente la ‘ragazzina’.
Sicuramente era un sorriso falso, il suo. Prima aveva desiderato con tutta sé stessa che i Cullen venissero annientati, come poteva adesso essere felice di lasciarli qui sereni e soprattutto vivi?
“Grazie. A presto!”
“Sicuramente…se non farete i bravi…”, ghignò quello grosso come un armadio a tre ante. Dovevo ammettere che un po’, con quel suo vocione e la corporatura immensa, mi faceva paura.
Il più grosso dei Cullen – che come ‘stazza’ era assolutamente degno dell’armadio – rise in risposta ed esclamò allegro: “Sicuro!”
“Ok…se adesso avete finito i vostri giochetti, andremmo, vero Felix?”, domandò Jane fulminando l’armadio, Felix, a quanto avevo capito.
Jane però non aspettò una risposta, si voltò con il suo cappuccio nero svolazzante e si diresse a grandi passi verso la parte più scura della foresta dove presto scomparve insieme ai suoi seguaci.
Non appena se ne furono andati, Edward si voltò verso la ragazza umana e in meno di un nano secondo la raggiunse abbracciandola stretta a sé.
Chissà, forse aveva avuto timore di perderla.
“Bree”, mi chiamò Carlisle avvicinandosi.
Io scesi completamente dalla roccia, guardando Jasper negli occhi per fargli capire le mie intenzioni.
Mi avvicinai a loro completamente, attentissima a non guardare l’umana, ancora abbracciata al rosso, e a non respirare.
“Grazie, grazie davvero di cuore.”, sussurrai con la voce carica di emozione.
Insomma, mi avevano appena salvata da morte certa offrendomi una nuova vita, una seconda occasione!
Mi girai completamente verso Edward – e quindi l’umana, per mia sfortuna – e sussurrai un ‘grazie’ più completo, più intenso.
Perché era stato soprattutto per merito di Edward che mi trovavo ancora lì…viva.
Lui si sciolse piano dal groviglio delle braccia dell’umana, ma la tenne ancora stretta a sé e mi sorrise.
“Be’, per amore un qualche strappo alla regola bisogna pur farlo.”, rispose lui, rivolgendosi più alla ragazza che a me, sorridendole dolcemente. In una maniera che mi ricordava tanto Diego, per chissà quale motivo.
“Non ti preoccupare, Bree. Avrai presto occasione di rincontrarlo, come Fred, d’altronde. La tua seconda vita è appena cominciata.”
Waiting in line for a new
New beginning
 
Spero vi sia piaciuto!!! Fatemi sapereeeee!!
Bacini, morsetti e kissoni vampirosi
ele *,..,*

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Capitolo 3
*** What I've Done ***


Buonissimo pomeriggioooo! 
Come state ragazze??? Spero benissimo!
Ecco a voi un nuovo capitolo della mia nuova ficci, perversa come al solito!!! XD
Bree adesso comincerà a vivere con i Cullen, ma capisce man mano che qualcosa non quadra...per chi volesse saperlo il capitolo è qui!!!!!! ^_^
Mi raccomando fatemi sapere che ne pensateeeee!!!! Un bacione
 

Sє¢σи∂ Cнαи¢є

Capitolo 2: What I’ve Done
 
 
 
I'll face myself
To cross out what I’ve become
Erase myself
And let go of what I’ve done
 
L’ampia stanza in cui mi trovavo era illuminata dalla luce rossa e intensa del tramonto.
Non pensavo che anche in una cittadina buia e nuvolosa come Forks ci potesse essere un tramonto così.
La luce si rifletteva sulla mia pelle con uno scintillio dello stesso colore, abbagliandomi. Sembravano rubini incastonati sulla mia pelle, qualcosa di indescrivibile.
Sorrisi al pensiero della prima volta in cui avevo scoperto l’effetto della luce solare su noi vampiri.
In quel momento, se non ci fosse stato Diego non l’avrei mai scoperto.
Come sempre la presenza di Diego nella mia vita era fondamentale. Mi aveva aiutata a capire che tutto quello che Rylei continuava a dirci non era altro che delle stupide bugie per tenerci a bada e che in realtà lui e la sua compare stavano tramando molto altro. Mi aveva permesso di scappare, senza farmi correre alcun rischio ed andando lui stesso a parlare con Rylei, rischiando di essere quasi ucciso. Mi aveva fatto scoprire l’amore anche in un modo in un cui il mistero, la paura, la menzogna dominavano indomabili, dove non c’era traccia di affetto o dolcezza, dove la violenza, il desiderio di sangue erano davvero implacabili.
Adesso la mia espressione si era fatta mesta, nel constatare che non era più con me…ma presto lo sarebbe stato, ne ero sicura. Edward me l’aveva promesso.
Al pensiero di Edward sorrisi di nuovo. E mi venne in mente una domanda che da tanto tempo mi attanagliava.
Mi girai verso il grande letto al centro della camera su cui Esme, la donna più dolce che avessi mai conosciuto in vita mia, stava sistemando delle lenzuola.
Sapevo benissimo che noi non dormivamo, ma mi avevano detto che il letto era un semplice arredo scenico, tanto per non destare sospetti sugli umani.
“Esme…”, sussurrai prendendo tra le mani un lembo di coperta per aiutarla. Una delle poche cose che stranamente mi ricordavo era come si preparasse un letto.
“Dimmi, cara”, sorrise amorevole.
“Mi chiedevo da parecchio tempo…come faccia Edward a stare con Bella in questo modo…come faccia ad essersi innamorato di lei.”, dissi con gli occhi bassi. Non volevo essere indiscreta, ma le domande mi attanagliavano dal primo momento in cui li avevo visti abbracciarsi.
Esme prima di rispondere rise divertita.
“Be’, questo dovresti chiederlo a loro, più che a me. Ma il motivo è assolutamente lo stesso per cui io e Carlisle ci amiamo, per cui Emmett e Rosalie stanno insieme e Alice e Jasper finalmente, dopo una vita molto dolorosa hanno trovato finalmente la propria anima gemella l’uno nell’altra. Edward ha sofferto molto, prima di trovare Bella. Era sempre triste, se ne stava sempre per i fatti suoi…io e Carlisle stavamo molto male nel vederlo così depresso, senza mai trovare un modo per risollevarsi. Ma finalmente, arrivati qui a Forks ha trovato Bella. All’inizio era come se la odiasse perché il suo sangue ha un effetto molto intenso su di lui…molto più di qualsiasi altro essere umano. Ma dopo un po’, abituandosi è riuscito a placare la sua sete e a guardare più a fondo, fino a scoprire che era lei la sua essenza, la scintilla che aveva sempre aspettato e sperato di incontrare. E così, si sono innamorati, come qualsiasi altra coppia, con la sola differenza che lei è umana, lui no. E per amore riesce a far dominare la ragione sull’istinto e quindi non ucciderla anche se la natura gli dice continuamente di farlo.”
Cavolo, che situazione.
E io che mi sentivo un’eroina a rimanere nella stessa stanza per almeno cinque minuti in presenza di Bella…chissà Edward come doveva star male! Se Bella fosse stata una vampira la situazione non si sarebbe mai presentata e sarebbe stato facile per tutti.
Ma allora perché non l’avevano ancora trasformata?
“Esme…ma perché allora è ancora umana?”, chiesi perplessa.
Lei sospirò, come aspettandosi questa domanda da parte mia.
Ormai avevamo finito di rifare per bene il letto, perciò si lasciò cadere su di esso seduta, come presa da un’improvvisa stanchezza.
“Eh, già…se solo Edward si decidesse a trasformarla…ma lui non vuole, non vuole condannarla ad un’esistenza come la nostra, ad una vita fatta di rinunce e buio. Ma non si rende nemmeno conto che Bella non vivrebbe così…lei sarebbe sempre a contatto con noi, con la nostra umanità, avrebbe Edward e proverebbe di nuovo l’amore, il sentimento umano più bello che si possa provare – sorrise, nominandolo – e tutto andrebbe per il meglio. Anche Bella non vede l’ora di diventare come lui, non sopporta tutti i sacrifici che debba fare per lei.”
“Ma mi avete detto che si sposeranno a breve”, dissi.
“Sì, esattamente. E dopo la luna di miele Edward finalmente la trasformerà. È la condizione che le ha imposto.”
“Con ‘luna di miele’ intendi che…lo faranno? Con lei umana?”
Esme ridacchiò divertita e io non ne capii il motivo. Non mi sembrava una situazione da prendere così alla leggera.
“Vedo che l’argomento ti interessa, mia cara.”, constatò imbarazzandomi.
“Ma non ti preoccupare per loro. Edward e Bella sanno ciò che fanno, sono sicura che non succederà niente.”, sorrise, fiduciosa.
“Lo spero per loro…”, borbottai ancora un po’ imbarazzata da ciò che Esme mi aveva detto prima.
“Se la caveranno, ne sono certa. Ma adesso, cara, dimmi di te. Che vuoi fare?”, chiese sollevandomi il volto con un dito come solo una mamma sa fare.
“Non saprei…”, dissi indecisa.
Ero entrata a far parte della famiglia Cullen da pochi giorni e non volevo essere d’impiccio per nessuno. Soprattutto sentivo che Jasper non mi sopportava e non era per niente felice di questa decisione, anzi, non faceva altro che prendersela con Edward dato che, se non ci fosse stato lui, io sarei diventata semplice cenere fumante.
“Dai, vieni. Sono più che sicura che Alice sarà felice di passare un po’ di tempo con te!”, esclamò allegra, ma potevo intravedere una traccia di incertezza sul suo volto.
Scendemmo le scale piano, a passo umano. Dicevano che dovevo abituarmi a camminare così e perciò era meglio farlo sempre e ovunque. Non ci vedevo moltissimo senso, ma se lo dicevano loro…
“Alice”, chiamò Esme come se la ragazza si trovasse a due metri da lei, ma sicuramente la sentiva.
“Dimmi, Esme!”, esclamò lei con la sua voce scampanellante dalla cucina.
“Volevo chiederti se potevi passare un po’ di tempo con Bree! D’altronde è arrivata da poco e non si è ancora ambientata abbastanza! L’abbiamo portata a caccia tre volte, ma adesso avrebbe bisogno di dedicarsi a qualcosa di più…umano!”
Si udì uno sbuffo, poi Alice rispose.
“Ma mamma, sto scegliendo i fiori per il matrimonio di Bella!”, esclamò come fosse una bimba piccola, appena richiamata dalla madre per aiutare in casa la famiglia mentre stava giocando.
Bella, Bella e sempre Bella!
“Bene! Allora ti potrà aiutare Bree! Ha i sensi più sviluppati dei tuoi e sono sicura che in due farete un ottimo lavoro!”, propose Esme entusiasta.
Alice però non sembrava ancora convinta.
“Ma mamma…”, cominciò.
“Niente ma!”, la interruppe Esme. “Forza Bree, vai da Alice in cucina, farete un ottimo lavoro di sicuro!”, disse spingendomi dolcemente.
“O-ok…”, sussurrai io.
Per qualche motivo non mi sentivo ancora completamente pronta per far parte della famiglia Cullen.
Appena varcai la soglia della cucina mi trovai davanti Alice, appollaiata su una sedia a gambe incrociate, concentratissima su un catalogo di matrimoni posto sul tavolo.
“Ciao”, disse un po’ impacciata.
“Ciao”, ricambiai il saluto allo stesso modo.
Mi sedetti su una delle sedie libere, di fronte a lei.
Alice però non mi badò tanto, chinò nuovamente la testa sulla rivista sfogliando attentamente le pagine.
Decisi di farmi notare un pochino perciò, dopo essermi schiarita un po’ la gola chiesi in un sussurro: “Allora, che stai guardando?”
Sollevò di scatto la testa immergendo i suoi profondi occhi dorati nei miei, ormai tendenti un po’ più all’arancione acceso che al rosso.
Come avrei voluto che i miei occhi fossero come i suoi…
“Hai dei bellissimi occhi”, mi uscì fuori dalle labbra senza che potessi impedirmelo.
Lei sembrò dapprima sorpresa dal mio complimento, infatti strabuzzò per un secondo gli occhi, poi mi sorrise dolce.
“Grazie. Anche i tuoi sono molto belli e sono sicura che lo diventeranno ancora di più una volta chiari”, disse sincera.
Sorrisi in risposta e mi avvicinai un po’ a lei, anche se ancora titubante.
“Sto scegliendo i fiori per il matrimonio di Bella e Edward.”, disse allegra.
“Ma…non dovrebbe occuparsene la sposa?”, chiesi perplessa.
“Tecnicamente sì, ma visto che la sposa non se ne interessa affatto me ne occupo io che, modestamente, me ne intendo molto di più con i miei anni di esperienza!”, ridacchiò soddisfatta.
La guardai attentamente dalla stessa ai piedi.
In effetti era vestita benissimo, con vestiti su misura per il suo esile corpo, tutti “sbrilluccicanti” e appariscenti.
Sicuramente erano di qualche famoso stilista proveniente da chissà dove.
Tutto quello sfarzo mi fece venire in mente la mia vita da umana, una vita assolutamente schifosa, nella quale non potei permettermi nemmeno un panino o un briciolo di affetto da parte di qualcuno.
La mia espressione si fece afflitta, come ogni altra volta in cui ricordavo la mia vita passata. Non ne rimpiangevo nulla fortunatamente.
“Cosa c’è?”, chiese Alice notando il cambiamento di espressione avvicinandosi e posando una mano sulla mia guancia.
Nonostante anche lei fosse bassa di statura io mi sentivo sempre più piccola.
“Tutto questo…tutte queste cose umane mi ricordano la mia vita passata…”, dissi semplicemente con lo sguardo basso.
Lei sembrò sorpresa.
Si scostò un attimo da me per guardarmi più da vicino e disse: “Oh, mi dispiace. Non volevo portarti alla mente ricordi spiacevoli.”
“Nono, scusami tu. Non è niente…semplicemente la mia vita umana non è stata molto felice. Non la rimpiango per niente. Ero in punto di morte…”, sussurrai con occhi vacui, persi nei ricordi delle strade buie e deserte dove cercavo un riparo.
“Ti va di raccontarmi?”, chiese Alice.
“O-ok… vivevo a Seattle con mio padre e mia madre. Un giorno lei, però, quando ero molto piccola se ne andò, probabilmente perché trattata male da lui. Poi, non avendo altri con cui sfogarsi, cominciò a picchiare anche me, perciò scappai di casa come mia madre. Da quel giorno vissi nella povertà più assoluta…ho fatto letteralmente la fame, unica cosa su cui mio padre abbia mai avuto ragione – risi senza essere divertita – ma poco prima di compiere sedici anni ho incontrato Rylei. Non avevo mai visto nessuno di così bello…è stato molto gentile con me, tanto che ero convinta che avesse un ‘prezzo’ e sarei anche stata disposta a darglielo. Lui però poi mi ha dato tutt’altro che gentilezza, trasformandomi. E…be’ in cosa consiste la trasformazione lo sai, perciò non c’è bisogno che te la racconti”, conclusi il mio breve racconto.
“Mi dispiace tanto, Bree. Non avevo idea che avessi una storia come questa.”
Le sorrisi, non era mica colpa sua.
“Toc- toc”, sussurrò una voce alla porta.
Mi voltai di scatto.
Edward era appoggiato allo stipite della porta con espressione di relax, il braccio piegato dietro la testa e un bel sorrisetto sul volto.
Molto probabilmente non aveva sentito la nostra recente conversazione.
“Ehilà, Alice, Bree.”, esclamò facendo un cenno ad entrambe.
Alice si alzò andando a cingere con le braccia la vita del fratello.
“Come mai così allegro?”, chiese sul suo petto.
Quell’abbraccio era davvero dolce e fraterno, si vedeva quanto bene si volevano.
“Be’, mancano sempre meno giorni al matrimonio e Bella è…felice”, disse con espressione entusiasta. Gli occhi gli brillavano.
Quando si distolse dai suoi pensieri si avvicinò al tavolo dove sedevo, sempre con la sorella abbracciata al suo corpo di pietra.
“E tu, Bree, come stai?”, chiese gentile.
“Benissimo. La sete per adesso non si fa sentire”, risposi, certa che stesse intendendo questo.
Lui rise scuotendo la testa.
“No, non intendevo questo. Come ti stai trovando…con la famiglia? Com’è essere una Cullen?”, chiese allegro.
“Oh. Sono stata tutto il giorno con Esme e solo poco fa sono venuta qui con Alice.”, dissi.
Edward rimase alquanto sorpreso dalla mia risposta.
Si staccò immediatamente da Alice e la guardò con un’aria decisamente incavolata.
“Alice. Cos’è questa storia?”, chiese socchiudendo gli occhi.
Lei roteò gli occhi al cielo.
“Be’…oggi Rosalie ed Emmett si sono concessi una giornatina per loro visti gli eventi recenti che non gli hanno permesso di stare insieme il tempo necessario…Jazz lo sai, Carlisle un’urgenza all’ospedale…”
“E tu?”, chiese ormai spazientito Edward.
“Io…io…stavo scegliendo i fiori per il matrimonio! Lo sai quanto Bella sia incapace di fare tutto da sola e...”, disse Alice cercando di accampare una scusa.
Ma non ce n’era bisogno. Avevo già capito benissimo da sola che purtroppo non ero la benvenuta in questa famiglia.
Per chissà quale motivo quattro membri su sette ce l’avevano con me perciò mi chiedevo: ‘Perché cavolo avevano deciso di non lasciarmi morire? Perché mi avevano tenuta con loro?’
“Alice” la richiamò freddo Edward, probabilmente leggendo i suoi pensieri.
“Edward, io…”, sussurrò di nuovo la vampira.
“No, Edward, lei non c’entra. Sta facendo tutto il possibile per il vostro matrimonio…non dovresti prendertela con lei.”, dissi cercando di difenderla.
Edward mi sorrise per un attimo, poi rispose: “Bree, il mio matrimonio con Bella è la cosa più importante della mia vita ormai, oltre a Bella stessa, ma riguarda noi. Ed io sono felicissimo che Alice voglia aiutarci con i preparativi, ma adesso sei arrivata in famiglia anche tu, Bree, ed è necessario dedicarsi anche a te. Bella non vede l’ora di fare la tua conoscenza, perciò, appena ti sentirai pronta, potrete conoscervi.”
Bella, Bella e sempre Bella.
Perché questa umana doveva avere la precedenza su tutto e su tutti??
Cos’aveva di così particolare?
“Forse è proprio questa la sua particolarità: non avere nulla di speciale.”, disse Edward freddo, rispondendo alla mia domanda mentale.
“Scusa, Edward.”, sussurrai dispiaciuta.
“Ma mi sembra davvero che in questa casa non ci sia posto per me. Lo so di essere d’impiccio, ma non capisco sul serio cos’abbia fatto…perché quasi tutti ce l’abbiate con me!”, esclamai alzandomi dalla sedia.
Per una volta stavo esprimendo quello che provavo, era già un passo avanti.
Una voce arrivò dal balconcino su cui si affacciava la cucina. La voce di Jasper.
“Forse perché sei stata creata da Victoria…non te lo sei mai chiesta? Non ti sei mai domandata perché ce l’avessimo tanto con lei e fosse arrivata al punto di sterminarci con un esercito di neonati?”, chiese freddo e sadico, spietato.
“Jazz”, lo rimproverò Alice raggiungendolo.
“Sì, me lo sono chiesta tante volte. E Edward lo sa. Solo non volevo impicciarmi troppo dei fatti vostri, per questo non ho aperto bocca. Io non sapevo nemmeno come si chiamasse prima che me lo diceste voi. La conoscevamo semplicemente con il nome ‘lei’.”, spiegai.
Jasper allora alzò la testa guardando il fratello.
“Questa storia riguarda molto più te che noi, Edward. Credo sia giusto che gliela racconti tu.”, disse serio.
“Hai ragione, Jazz. Avrei dovuto pensarci prima. – si interruppe un attimo per riprendere fiato, nonostante non ne avesse affatto bisogno – Bene, Bree. Conosci tu un certo segugio di nome James?”
 
For what I’ve done
I start again
And whatever pain may come
Today this ends
I’m forgiving what I’ve done!!!
 
Finito un altro capitolo! Che giuoia! ^^
Come spero avrete notato ogni capitolo s’intitola come una canzone (nello scorso New Beginning) le cui parti del ritornello sono state messe dalle mie manine sante all’inizio e alla fine del capitolo! ^^
Questo s’intitolava What I’ve Done, come la canzone dei Linkin Park dell’album Minutes To Midnight. Eeeeeeeehm…da brava fan(issimissimissimaaa!) dei Linkin Park non posso fare a meno di scrivere certi dettagli fondamentali! XD
E adesso non ci resta che aspettare un nuovo lampo di ispirassssssssssione grazie al quale io possa scrivere! XD
Please, recensiteeeeeeeeeeeee
grazie a tutti!!!!!
Ele
 
RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
 
Samirina: Ciaooooo! Mi fa tantissimo piacere che la mia ficci ti piaccia!!!! =D
Grazie tantissimo per i complimenti, anche se davvero non me li merito! Mica sono la Zia Steph io!!!!
Grazie ancora di tutto! Spero che il capitolo ti sia piaciuto e che continuerai ancora a seguire questa storia!!!!
Un bacione, ele <3
 
RedTwiSasa: La mia stellinaaaaaaaa!!!
Ciaoooo Amoreeee!!!
Grazie moltissimo x la recensionee!!!! ^^ (sarebbe la faccetta viola che ti fa tanto paura..XD)
Spero che questo capitolo ti piaccia! Un bacione, ti voglio bene
ele
 
Scaxa_Swan: Ciaoooo! Anche io una volta letto il libro speravo tanto che Bree sopravvivesse e allora mi sono detta: Ma perchè non fare una ficci in cui rimanga viva???
Ed eccomi qua! XD ovviamente il risultato non sarà quello della Zia Steph, ma…pace amen! ^^
Sono felicissima che ti piaccia e spero che questo capitolo non ti abbia deluso! Un bacione, ele *,..,*

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Capitolo 4
*** Victoria ***


Buonaaaa seeeeera!!! Eccomi di nuovo qui per un altro aggiornamento!!!
Grazie infinite a tutte le 6 martiri che hanno recensitoooo!!! Per molti 6 possono essere pochissime persone, ma x me è già tanto e ne vado felicissimaaa!!!!! Grazieeeeeeeeee *___* (Me gongolante di soddisfazione!!! Continuate così e mi troverete annegata dalla bava XD)
Grazie tantissimo anche a tutti quelli che seguono, preferiscono e quelli che ricordanooooo!!!! Vi amooooooooo!!!
Vi lascio al capitoloooooooooooo
Un bacioneee!
 
 

Sє¢σи∂ Cнαи¢є

Capitolo 3: Victoria

 
 
“James?”, chiesi in un sussurro.
“Sì, James.”, ripeté lentamente Edward, come se parlasse con una ritardata.
Mi concentrai meglio e provai a ricordare se tra i neonati ci fosse qualcuno che si chiamasse James. Poi però un’altra domanda, più importante, si fece strada nella mia mente.
“Scusa…ma cos’è un segugio?”, chiesi.
Mi sentivo tremendamente ignorante.
Edward sorrise al mio pensiero, poi cominciò a parlare.
“Sai, molti vampiri hanno capacità straordinarie. Come me, che riesco a leggere nel pensiero, Alice, che riesce a prevedere il futuro, Jazz, che riesce a manipolare le emozioni, o anche il tuo amico, Fred, capace di nascondersi da tutto e da tutti. Esistono tantissimi della nostra specie con doti speciali…come quella dei segugi. Ogni essere vivente, vampiro, umano o licantropo, ha una scia, un odore particolare che lo distingue da qualsiasi altro. Noi vampiri riusciamo a percepire queste scie che ci portano verso una preda o un determinato luogo che stiamo cercando solo grazie all’olfatto. I segugi hanno questo nome proprio perché hanno la capacità di seguire le scie molto più facilmente e dettagliatamente. Con poca concentrazione e tempo riescono a percepire dove si trovi una determinata persona. Di questo era capace James.”, di nuovo sputò questo nome, quasi fosse un insulto.
“Che cosa ha fatto di male James?”, chiesi con un sussurro.
“A parte essere nato? Be’, tante cose. Ma adesso non ti racconterò tutta la sua storia, solo la parte più importante. Lui e Victoria erano compagni, stavano insieme da molto, molto tempo. Erano affezionatissimi l’uno all’altra e si amavano. Quasi quanto me e Bella – sorrise non appena disse ciò – e un giorno al loro clan si unì un altro vampiro di origini francesi chiamato Laurent. Insieme formavano un clan molto forte, non avevano mai fallito in nessuna delle loro imprese. Un giorno però passarono nei paraggi di casa nostra, qui a Forks. Noi stavamo giocando a baseball in un campo non molto lontano da qui approfittando di un temporale. Con noi c’era anche Bella. Stavamo insieme da un giorno soltanto…ritorniamo alla storia. I nomadi – James, Victoria e Laurent – stavano per andarsene da Forks, ma quando ci sentirono giocare si avvicinarono pericolosamente e non potemmo fare nulla per riportare Bella al sicuro. Erano rozzi, con abitudini a dir poco diverse dalle nostre, ma educati. Si presentarono come se fosse Laurent il capo del clan e ci chiesero di giocare. Nessun problema finché un colpo di vento fece capire a James che c’era un umana con noi con un profumo oltretutto davvero delizioso. Io difesi immediatamente Bella, ma James non appena l’aveva percepito aveva progettato una caccia, il suo gioco preferito. Io, Bella, Alice e Emmett partimmo, dovevamo portarla lontano da Forks, ma qui c’era suo padre, esposto in modo spaventoso. Riuscimmo perciò ad organizzare un piano: Bella andò da suo padre, finse di litigare con lui e disse che sarebbe ritornata da sua madre a Phoenix, dalla quale viveva prima di trasferirsi qui.
James assistette a questa recita e non capì che Phoenix era davvero il posto dove volevamo portare Bella. Ci dividemmo: Bella andò con Alice e Jasper; io, Carlisle e Emmett inseguivamo James e Rosalie ed Esme controllarono il padre di Bella e Victoria qui a Forks.”
E Laurent? Chiesi mentalmente.
Edward sorrise in risposta, vedendo che stavo attenta.
“Laurent rinunciò a scontrarsi contro di noi. Aveva troppa paura.”
“Tutto stava andando secondo i piani. Solo dopo un giorno circa James riuscì a capire che Bella era davvero andata a Phoenix come aveva detto a suo padre. Perciò telefonò a Bella e, servendosi di un suo vecchio filmato che aveva registrato con la madre, le fece credere di averla rapita e fece sì che ‘scappasse’ da Alice e Jasper e andasse nella sua vecchia scuola di ballo, luogo in cui la stava aspettando. Allora capì che era tutto un trucco e che sua madre era al sicuro in Florida. A quel punto, grazie alle visioni di Alice, riuscimmo ad arrivare in tempo e io salvai Bella prima che la uccidesse. Dopo poco però ci accorgemmo che era stata morsa e stava per diventare come noi…e be’ io riuscii a succhiarle il sangue e a farla rimanere umana. – l’ultima parte la disse frettolosamente, come se non si volesse affatto soffermare – James intanto era stato smembrato da me e i miei fratelli e poi bruciato. Da quel momento Victoria non ha più avuto pace, ha sofferto molto, glielo concedo, e aveva deciso di vendicarsi in un modo equo: compagna per compagno. Voleva uccidere Bella per far provare a me lo stesso dolore che lei provò alla morte di James. A lei interessava solo Bella…non noi altri membri della famiglia. Non vi siete mai chiesti come mai la missione consistesse solo nell’uccidere Bella?”, chiese infine Edward.
“Sì…Rylei ci aveva raccontato una storia su di voi, ovviamente inventata, nella quale voi eravate i padroni della città, i padroni di tutto il sangue presente. Poi però ve n’eravate andati e una volta arrivati noi neonati volevate tornare per rivendicare ciò che era vostro. Peccato che appunto bisognasse semplicemente uccidere l’umana che portavate con voi…”, dissi pensierosa.
“Riprendiamo il racconto, allora. A settembre io lasciai Bella, per paura di mettere in pericolo la sua anima con la mia presenza – ancora un tono sommesso e frettoloso – perciò Laurent ne approfittò per tornare e ‘avvertire’ Bella di cosa stava progettando Victoria per lei. Se non fosse stato per l’intervento dei licantropi a quest’ora sarebbe morta. Laurent però prima era rimasto amico di Victoria e le aveva svelato i nostri segreti facendo in modo che potesse organizzare questo esercito di neonati servendosi delle informazioni ricavate. Ma per fortuna le cose non sono andate come lei e la sua ‘marionetta’ speravano.”, concluse soddisfatto.
“Rylei e Victoria a quanto pare non avevano proprio un piano perfetto allora…”, s’intromise Jasper con aria strafottente.
“Oh, l’avrebbero avuto sicuramente se i Volturi non fossero arrivati e non avessero dato loro solo cinque giorni di tempo…”, sussurrai io lasciando il discorso sul vago. Quel Jasper non mi stava proprio simpaticissimo – e mi pareva che il sentimento fosse pienamente ricambiato – e non avevo affatto voglia di dargliela vinta.
“I Volturi sapevano tutto?”, chiese Alice arrabbiatissima e shockata scendendo in fretta dal tavolo della cucina sul quale prima era seduta a gambe incrociate.
“Sì. Io e…Diego li abbiamo sentiti parlare con Victoria e Rylei…hanno concesso loro cinque giorni per portare a termine la missione visto che stavamo creando fin troppi casini a Seattle…anche loro però non erano per niente dispiaciuti del fatto che volessero farvi a pezzi.”, risposi io seria, guardando Alice negli occhi. Possibile che Edward non le avesse detto niente? Né a lei, né al resto della famiglia?
“L’avrei fatto, Bree…solo dovevamo aspettare un po’ di tempo. Ma a quanto pare mi hai anticipato…”, mi rispose Edward in un sussurro.
“Tu sapevi tutto? Hai idea che possano venire qui con un qualsiasi pretesto e ammazzarci tutti?!?! Bella è ancora umana…non vorrei che questo causasse problemi.”, Alice era piuttosto furibonda, dal poco tempo in cui l’avevo conosciuta non l’avevo mai vista così.
Edward parve parecchio scocciato dall’accusa della sorella e le rispose per le rime.
“Alice…io ve lo avrei detto presto. E poi se anche tramassero qualcosa tu riusciresti a vederlo in anticipo e potremmo organizzarci!”
Improvvisamente mi resi conto che stavo mettendo zizzania tra i membri della mia nuova famiglia, li stavo facendo litigare solo perché non ero stata capace di resistere ad una provocazione…io e la mia stupidissima natura di neonata!
Nessuno mi voleva in questa famiglia, era chiaro…ma a questo punto, perché mi avevano trasformata? Mi mancava tanto Diego…lui sì che riusciva a capirmi…o anche Fred. Certamente non parlavamo molto, ma il modo in cui comunicavamo era comunque intenso…
Loro non mi accettavano, punto. Non accettavano il fatto che potessi commettere degli errori e che il veleno di quella Victoria scorresse nelle mie vene!
“No, Bree, non pensare questo…”, non gli lasciai tempo di finire.
Con un scatto repentino schizzai via dalla finestra e mi misi a correre a perdifiato. Vedevo gli alberi, l’erba, qualsiasi cosa passarmi a contatto. Vedevo tutto come se ci stessi andando a sbattere contro, ma in un nano secondo riuscivo a schivare tutto.
Percepivo una presenza dietro di me ma lottai intensamente per evitare di voltarmi e ringhiargli contro.
Dovevo resistere. Dovevo dimostrare loro che nonostante fossi una neonata potevo essere forte.
Dopo un po’ però sentii la presenza fermarsi e parlare ad alta voce con qualcuno.
“Non farà nulla di male. Tornerà da noi. State tranquilli, ragazzi. Ha solo bisogno di un po’ di spazio.”
Era la voce di Edward.
Grazie, pensai intensamente sperando che riuscisse a percepirlo.
Continuai a correre beandomi del vento fresco che mi arrivava in piena faccia, frustandomi, svegliandomi e facendomi godere appieno delle mie capacità.
Adesso sì che, da sola, nel pieno della mia forza, riuscivo a sentirmi degna di questo mondo.
Piano piano rallentai fino ad arrivare a camminare con un’andatura umana.
Gironzolavo tra gli alberi della foresta tranquilla, finalmente.
Improvvisamente però i miei sensi sviluppati mi avvertirono della presenza di qualcun altro. Qualcuno di umano.
Trattenni il respiro con un’agitazione pazzesca in corpo.
Non volevo fare del male a qualcun altro…sarebbe stata anche una prova di debolezza che non volevo affatto dimostrare.
Mi guardai cauta intorno.
Avanzai ancora di pochi passi, nascondendomi dietro un grande albero.
Era vicino.
Lentamente, socchiudendo gli occhi per il timore, mi sporsi dal mio nascondiglio e vidi seduta su un tronco d’albero per terra la ragazza che mi stava creando così tanti problemi e che ne aveva già causati chissà quanti a quelli della mia specie.
“Che ci fai tu qui, Bella?”
 
 Lo so, lo so lascio sempre tutto sul più bello...XD
Fa parte della mia natura!!!
Che ce farà Bella lì????? ...Booooooooh!!! XD
Recensiteeeeeeeeeeeeee!!!!
Morsetti!!! *,..,*
Ele
 
RISPOSTE ALLE RECENSIONI:
 
Annabella95: Tesorooooooooooooo!!! Guarda che la Zia Steph si offende se legge una cosa del genere!!! Io paragonabile a lei???? Ma stai scherzando???? XD Grazie comunque x tutti i magnifici complimenti (che non meritoooo!) che mi hai fatto!!! Sono felicissima che questa ficci ti piaccia...anche perché come al solito sto tentando di fare del mio meglio (anche se i risultati proprio questo non dimostrano...XD) e Bree è diventata da subito uno dei miei personaggi preferiti in assoluto!!! ^^ Ti voglio bene!!!!!!!!!!!!!! Un bacione enorme
Ele
 
Piccola Steph: Giooooia della mia vita! Tu devi sentirti al tuo posto nel mondo, come cavolo te lo devo dire???? E se anche non senti di esserlo lo sarai sempre per me, in un posto ben preciso nel mio cuore! Grazie infinite x i complimenti e tutto...anche io voglio vedere i BFF di nuovo insieme! XD
Un bacione!! Ti voglio bene!
  
Samirina: Carissima!!! (Posso chiamarti così, vero?? Mi viene naturale visto quanti complimenti mi stai facendo sin dal primo capitolo! XD) Sono felicissima che la storia ti piaccia!!!!!! Hai ragione, i Cullen sono davvero diffidenti nei confronti di Bree...ma solo perché in lei scorre ancora il veleno di Victoria perciò non si sentono sicuri! Edward però nasconde qualcosa...eheheh e non sarò certo io a svelarlo adesso! XD
Aggiornerò il più presto possibile! Caldo permettendo...>.<
Grazie ancora di tuttooo! Spero che questo cappy ti sia piaciuto! ^^ Baciiii
 
Scaxa_Swan: Ciaoooo! Mi fa piacere che ti piaccia!!! I Cullen sì per ora sono antipatici con Bree...ma vedrai che pian piano si scioglieranno! Soprattutto grazie a Bella...adesso mi tappo sta boccaccia se no finisce che vi scrivo tutta la storia in queste risposte alle recensioni! XD Ancora grazieeeee! Bacioo
 
RedTwiSasa: Stellinaaaaaaaaa! Non smetterò mai di ripeterti che ti amoooo! XD Grazie x i complimenti e tutto il resto! Sei una delle persone che manda avanti sta baracca della mia storia, devi andarne fiera! XD
Guarda se vedo qualcun altro che mi dice che i Cullen sono antipatici li uccido così non ci sono più problemi x nessuno! XD Poorelliiiii! Daaai lasciamoli in vita che poi di cose ne faranno...eccomeee! Grazie alla nostra Bellina...^^
Recensisci, eh!!! XD Un bacioneeeeee
Ti voglio bene, patata! XD
 
NessieGiulia: Ciaoooooooooo!!! Eh già! Bella, Bella e sempre Bella??? Oh, ma che c'ha sta umana con l'equilibrio della mia bisnonna 98ettenne??? Mica l'ho capita io questa!!!! XD No dai, vedrai che pian piano le cose cambieranno...e ci saranno colpi di scena come questo qua alla fine del capitolo...che ci farà Bella nella foresta??? Sta a te e a questi altri martiri lettori scoprirlo! ^^
Continua a seguirmi!!!!
Un bacioneee
Ele
 


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Capitolo 5
*** Need ***


Buooooooona sera!!!!!!!!!!!!
Scusate il ritardo, ma ci sonooooooo!!! *Yeeeeeeeeeeeee* XD
Vado un pochettino di fretta, scusate, ma domani aggiungo le risposte alle recensioni dello scorso capitolo!!!!
Lo so, sono imperdonabile ma davvero adesso non riesco!!!!
La canzone di oggi è "Need" di Hana Pestle...una canzone assolutamente splendida che invito tutti ad ascoltare!!!!
Vi lascio al capitoloooo!!!
Un bacione,
ele

Sє¢σи∂ Cнαи¢є

Capitolo 4: Need

 

My hand searches for your hand
in a dark room...

“Che ci fai tu qui, Bella?”
“ODDIO!!!”, strillò lei immediatamente saltando in aria e cadendo per terra a gambe spalancate.
La scena aveva un che di davvero divertente a guardarla dalla mia prospettiva.
Poi i suoi occhi color cioccolato s’immersero nei miei come già avevano fatto un’altra volta, la prima volta che avevo visto lei e i Cullen.
Adesso che non respiravo era molto più facile, ma la mia memoria di vampira mi permetteva di ricordare perfettamente il suo profumo così dolce, soave, fruttato…i miei occhi si accesero di una scintilla di fame e desiderio nonostante fossi andata a caccia con Esme proprio quella mattina all’alba.
Anche Bella si accorse dell’ondata di bramosia nel mio sguardo e si tirò impercettibilmente indietro. Sembrava come assorta a studiarmi…
“Ciao, Bree”, sussurrò con voce flebile.
“Ciao, Bella”, risposi io con tono neutro cercando di non dar voce ai miei pensieri e mantenendomi ad una debita distanza facendo dei piccoli passi laterali. Una specie di danza girando in tondo.
“Come mai qui nel mezzo della foresta? Tutta sola…con i pericoli che incombono attorno a te…”, sussurrai.
Non era nelle mie intenzioni spaventarla fino a questo punto…ma il mio istinto rendeva la cosa naturale, ovvia, scontata.
Lei sussultò ancora terrorizzata dalle mie parole.
“Io…stavo leggendo un libro. Mi piace stare nel bosco…seguendo il sentiero si arriva a casa mia, non mi sono allontanata tanto. Vengo qui abitualmente.”
Sinceramente non me l’aspettavo.
“E Edward lo sa?”, chiesi fissandola intensamente perplessa. Dubitavo che un ragazzo come Edward, tantomeno vampiro, la lasciasse lì a girovagare per il bosco da sola, così ingenua e fragile. Sapeva meglio di me quali pericoli correva…non solo tra quelli della sua specie, ma soprattutto tra quelli della mia.
Sussultò nuovamente, abbassando gli occhi.
Avevo ragione. Edward non ne sapeva niente…e avevo visto quanto fosse protettivo nei suoi confronti.
“No, eh? Me lo immaginavo. D’altronde Edward mi sembra molto protettivo nei tuoi confronti, forse fin troppo.”, un’immagine però proruppe nella mia mente.
Io e Diego…il nostro ultimo bacio…come avrei voluto che i posti si invertissero e che ci trovassimo noi due ad amarci teneramente piuttosto che Edward e Bella.
“Sei fortunata, sai?”, le sussurrai dolcemente.
Mi stupii del cambiamento di umore che avevo appena avuto da qualche minuto prima, seppur non radicale. Era proprio vero che la trasformazione aveva degli effetti a dir poco particolari su di noi. Essere lunatici era uno di quelli e…a dire il vero anche uno dei meno pericolosi.
Bella mi guardò perplessa.
Nonostante fosse chiaramente spaventata non era mai corsa via, non aveva urlato…quella ragazza era piena di sorprese. Forse Edward e la sua famiglia non avevano tutti i torti ad essersi sorpresi vedendo le reazioni particolari di questa ragazza umana. Non era come tutti gli altri. Nonostante ne stesse causando di problemi…anche a me.
Per essere sicuri che lei fosse al sicuro non avevano fiducia in me…forse non era così tanto assurdo come pareva ai miei occhi, ma Bella avrebbe potuto rivelare tutto a qualche suo amichetto umano e costringerli a trasferirsi di nuovo.
“Cosa intendi?”, mormorò.
“Edward è così protettivo con te…ti vuole tantissimo bene e non sai cosa darei perché anche io possa essere con Diego, qui, a comportami come fate voi due”, le sussurrai guardando gli alberi in alto a noi. Quella conversazione mi stava facendo tornare alla mente momenti intensi della mia vita. Della mia seconda breve vita. Perché quella che stavo vivendo era come una terza vita. Eterna.
“Chi è Diego?”, chiese Bella incuriosita.
Il suo odore mi colpì forte per l’ennesima volta. Sarei mai riuscita a sopportarlo?
Sospirai, come per alleviarlo, poi ridacchiai e la fissai negli occhi. “Be’…Diego è l’amore della mia vita. È il mio Sole, la mia Acqua, la mia Aria…nonostante non abbia più bisogno di respirare – feci una breve pausa durante la quale ridemmo entrambe – … è come il tuo Edward. Ma è lontano…non so nemmeno precisamente. In questo momento potrebbe essere in Asia o in Africa per quanto ne so…potrebbe star combattendo in questo momento, potrebbe star cacciando o pensando a me…e tutto per colpa di Rylei o meglio, di Victoria.”, conclusi amara.
“Che cosa gli hanno fatto?”
Eccola, la domanda che mi aspettavo.
“Ti racconterò la storia. Ma poi tu mi dovrai fare un favore. Promesso?”, chiesi con occhi dolci. Per quanto riuscisse ad essere dolce un rosso incandescente come quello dei miei occhi, logico.
“Promesso”, disse sicura avvicinandosi. Credo che ormai avesse imparato trattare con i vampiri. Risi mentalmente a quel pensiero.
“Ok. Come tu sai Victoria voleva formare un esercito di vampiri neonati per sterminare la famiglia Cullen…ma la sua presenza doveva sempre rimanere nascosta perciò diede il compito a Rylei di esercitarci, mantenerci in forze per la battaglia. I primi neonati creati da Rylei furono due: Raul e Diego, i migliori. Raul però in realtà aveva una testa bacata ma…sai com’è, giusto la voglia di vantarsi perché ‘aveva più esperienza’. Sì, certo. S’è vista l’esperienza! Adesso è ridotto a un mucchio di cenere!”, esclamai. Ero felicissima che Raul finalmente fosse scomparso dalla faccia della terra, non avevo mai sopportato lui e i suoi amichetti.
Bella rise della mia breve sceneggiata.
Un po’ in imbarazzo per aver esternato in questo modo i miei pensieri, ripresi.
“Ecco...perciò fummo creati dopo un po’ tutti noi, 27 vampiri, folli e assatanati. Rylei ci aveva mentito riguardo alla faccenda del sole, che sicuramente tu saprai, perciò di giorno ci barricavamo in casa per paura di morire, e la notte invece dovevamo dividerci per andare a caccia. Un giorno io capitai insieme a Diego. Lui era così intelligente rispetto a quegli altri cretini con cui dovevo avere a che fare ogni giorno…ci trovammo subito bene e cominciammo a parlare.”, sorrisi. “E’ stato molto strano parlare finalmente con qualcuno…in casa era meglio tacere sempre e comunque, se non si voleva fare una brutta fine. Quella notte però rimanemmo troppo tempo fuori, senza accorgersi di che ora si era fatta e quando arrivammo alla casa gli altri se n’erano andati. Dovemmo perciò trovare riparo in una grotta lì vicino e fu proprio lì che scoprimmo la verità sulla luce solare. Nel frattempo parlavamo di Rylei…della stramba situazione in cui ci trovavamo e in effetti esternando i nostri sospetti riuscimmo a capire che qualcosa non quadrava. Una volta trovato il nuovo accampamento tenemmo più sott’occhio Rylei e quella notte, quando uscì per andare a trovare la creatrice, lo seguimmo. E lo trovammo ad amoreggiare con lei…a parlare…finché non arrivarono i cappucci scuri, i Volturi e dovettero quindi promettere loro di fare presto con la loro battaglia. Io e Diego ci salutammo in quel frangente. Lui voleva a tutti i costi parlare con Rylei e fargli sapere solo della faccenda della luce solare…e io non riuscii a dire o fare nulla per farlo desistere. Una volta lasciato lì non lo vidi più e alla fine, pensai che fosse davvero morto. Il resto della storia lo sai, ma Diego è ancora qui nel mondo, da qualche parte, vivo…se prima avevo finalmente trovato una persona con cui trascorrere la mia vita, una persona che placasse le mie sofferenze adesso non sono più così sicura che la ritroverò. Di questo passo non avrò mai un mio posto nel mondo…”, risi anche se non ero affatto divertita.
Avevo confidato tutto questo a Bella…per un semplice scopo.
Far sì che lei si fidasse di me.
“Co-come puoi dire una cosa del genere, Bree?”, chiese lei avvicinandosi e mordicchiandosi il labbro inferiore.
“Bree, tu adesso fai parte della famiglia Cullen. Sei una Cullen adesso!”, esclamò convinta e sorridente, cercando di trasmettere questa serenità anche a me.
“Sì, certo, una Cullen. I tuoi adorati vampirucci non mi vogliono con loro. Il veleno di Victoria scorre ancora nel mio corpo! Il suo spirito vendicativo, secondo loro, verrà espresso e soddisfatto con me! Pensano che io sia Victoria e che di me non ci si possa fidare…non si fidano di me, infatti…”, dissi io, pienamente convinta.
“Bree…tu non sei Victoria, non l’hai nemmeno mai vista…come possono loro pensare delle cose del genere? No, Bree, sono sicura che ti sbagli, loro…”, non la lasciai finire.
“Loro, sì, proprio loro non mi vogliono! Pensano che tu sia in pericolo in mia presenza, e non perché io sia una neonata, ma perché pensano io sia la reincarnazione di quella…ma io nemmeno la conosco! Ho solo sentito una volta la sua voce e credimi, non ho nulla contro la tua storia con Edward. Per me potete fare quel che volete…”, il mio tono diveniva sempre più basso.
Mi sentivo sola, sola nel mondo a lottare contro qualcosa di forse più grande di me…qualcosa che tutti vedevano in me e che invece non c’era.
“Bree…questo forse loro ancora non lo sanno…o magari sono ancora un po’ insicuri, ma non ti sbatterebbero mai la porta in faccia. Non avrebbero convinto i Volturi a lasciarti in vita, altrimenti.”, disse sorridente.
“Forse. Ma le cose non cambiano.”
Doveva essere lei a dirmi quello che volevo sentire. Non potevo certo obbligarla ad andare dai Cullen, aprire tutta sorridente la porta di casa ed esclamare: ‘Ehi, gente, Bree è innocente, non prendetevela con lei! Non mi farà mai del male, tranquilli!’
“Io mi fido di te, Bree. Io…penso che tu avresti approfittato del fatto che io sono qui, sola ed indifesa se davvero non ti importasse di civilizzarti e sforzarti a resistere.”
“È una continua ricerca, Bella. Come tu vivi per Edward io adesso devo e voglio cercare Diego. Per questo mi sforzo di fare tutto questo…è lui che mi sprona. Non sono più capace di sognare, è vero, ma a volte ci si riesce ad occhi aperti, ed è questo il mio sogno: il mio incontro con Diego. Devi capirmi…anche tu, da quanto mi hanno raccontato, fai tutto per amore di Edward”, dissi cercando davvero nel profondo di farle capire.
“Sì, Bree. Ho dovuto affrontare il dolore, la sconfitta la morte nel suo, vostro, mondo. Eppure…il mio amore per lui mi ha sempre indotto ad andare avanti ed affrontare questo mondo sovrannaturale che mi sta avvolgendo, sempre di più, e del quale finalmente tra poco entrerò a far parte. Ti capisco, Bree…e come ti ho detto, mi fido di te. Andiamo da Edward…devono capire che non sei una minaccia. Guardati, hai solo 15 anni…”, sorrise tenera. Nonostante fosse una fragile umana con quelle parole mi sembrava tanto una sorella maggiore, se non direttamente una mamma.
“Grazie, Bella, grazie. Farò tutto quello che vuoi…ma ti prego, aiutami ad avere la loro fiducia.”

...I can't find you
help me
are you looking for me

Non so se riuscirò ad aggiornare prima della mia partenza, il 2...spero davvero di sì, ma non voglio illudervi!!!!!!!!
Vi ricordo comunque che io non ci sarò dal 2 al 29 agosto x meritate vacanzuole...mica posso lavorare sempre, eh!!! XD
Domani metto le risposte alle recensioni!!!!!!!!!!!!
Un bacione enorme a tutte e un grazie di cuoreeeeeeeee!!
In particolare vorrei dire grazie a Samirina per i suoi splendidi commenti che mi lascia già dal prologo!!!! Grazie mille, tesoro!!!! Mi fai gongolare ogni volta che li leggo! XD
Al prossimo capitoloooooooo!!!
ele

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Capitolo 6
*** Apologize ***


Ehilààà!
Me spunta da un angolino con tanto di camicia di forza e scudo per parare anche i colpi più violenti.
Abbiate pietààààà!!!
Vi prego, vi prego non ho fatto nulla di male!
Sese, certo...non si è fatta vedere per un mese!!!!!!
Vocina del cavolo, sitoooo! >.<
Ok, ragazze...adesso sono di nuovo qui con un nuovo aggiornamento...spero mi perdonerete e leggerete ancora! Un bacioneeee
grazieee
ele
 

Sє¢σи∂ Cнαи¢є

Capitolo 4: Apologize

 

 

 Seduta sul divano nero di casa Cullen, aspettavo con le mani in mano che tutti quanti uscissero dalla stanza in cui si erano radunati e si decidessero a dirmi qualcosa.
Essendo una vampira, avrei dovuto rimanere immobile e ferma senza problemi, anzi l'avrei dovuto trovare naturale. Invece no, in quel momento mi torturavo le mani e desideravo poter correre all'aria aperta, tanto ero nervosa.
Quante cose erano successe in quel giorno...ma adesso Bella era lì, con la sua neo-famiglia e stava cercando di convincerli a fidarsi di me...strano per un essere umano.
Eppure anche io avevo creduto fermamente che Bella non fosse nulla di speciale, anzi, fosse una semplice umana con il potere di soggiogare fin troppi vampiri con il suo bel visino e la sua apparenza docile e tranquilla.
Mi ero dovuta ricredere. La ragazza non aveva niente di speciale, ma allo stesso tempo lo era. Era capace di ascoltare, comprendere gli altri, non avere paura, fidarsi...l'avrei vista bene come vampira ed ero felice che presto lo sarebbe diventata.
Una volta che fummo arrivate, non salutò nemmeno, chiese di poter parlare con tutta la famiglia in privato, e così venne fatto. Si erano barricati tutti e otto in una stanza lontano da dove mi trovavo io, per non lasciarmi sentire nulla.
Mi fidavo di Bella, adesso, e speravo che potesse far comprendere a quei cocciuti che io di Victoria non avessi proprio nulla! Se non lo schifoso veleno...e per potermi sentire parte della loro famiglia avrebbero dovuto aiutarmi, accettarmi con tutti i difetti che ammettevo di avere, nonostante la perfezione esteriore.
Improvvisamente sentii dei passi, chiari e forti sulle scale. Finalmente avevano finito la loro riunione!
La prima a scendere, nonostate fosse la più lenta, fu Bella, con un sorriso smagliante sul volto roseo e giovane, seguita a ruota da Carlisle, Edward e tutti gli altri.
Carlisle fu il primo a parlare. "Bree...ti prego di scusarci se ti siamo sembrati fin troppo sospettosi...o inospitali. Ma noi siamo la tua nuova famiglia, se lo vorrai, e puoi confidarti con noi...grazie a quello che Bella ci ha detto, abbiamo avuto la conferma che non hai lo spirito crudele di Victoria perciò...ancora scusa, da parte di tutti noi", detto questo si avvicinò per abbracciarmi.
Inizialmente venni colta di sopresa da quel gesto e rimasi immobile, poi risposi abbracciai anche io quell'uomo che doveva essere per me come un padre.
Quando sciolse la stretta, mi guardò con quegli occhi caldi, dorati che presto avrei avuto anche io...sentivo che mi avrebbero alleggerito, mi avrebbero fatto sentire davvero parte della famiglia.
Edward si avvicinò. "Scusa, Bree, io forse sarei dovuto essere il primo a fidarmi...perché posso leggerti nel pensiero e ho sempre saputo che non hai mai voluto farci del male, sei diversa da Victoria...come io sono diverso da Carlisle, o Jasper è diverso da Maria, la vampira sadica che l'ha creato.", mormorò con voce suadente e piena di rimpianto allo stesso tempo.
Immaginavo che si sentisse in colpa, e forse non aveva tutti i torti.
Alice fu la terza a scusarsi...sempre che il suo salto a mo' di orsetto marsupiano si potesse definire tale.
"Scusa, scusa, Bree...io l'avevo detto a questi testoni che non sarebbe stato giusto trattarti così, ma loro hanno detto che non erano sicuri...mi dispiace di averti ferito!", la sua voce somigliava a quella di un cucciolo desideroso di sentirsi rincuorato e lei era così piccola...nonostante la neonata - in tutti i sensi - fossi io.
"Non ti preoccupare, Alice...mi fa solamente piacere che adesso mi vogliate bene", le sorrisi, quando sciolse la presa stritolatrice sul mio corpo che infondo non era nemmeno così slanciato rispetto al suo.
"Ma noi ti abbiamo sempre voluto bene, Bree, altimenti non ti avremmo mai salvato dai Volturi!", esclamò petulante, prima di lasciare il posto a Rosalie, Emmett e Esme.
Quest'ultima fu la prima ad abbracciarmi calorosa. "Anch'io avrei dovuto essere dura nei tuoi confronti, ma proprio non ci sono mai riuscita", mi confidò facendo ridere tutti quanti, me compresa. Esme era così buona, dolce...impossibile che potesse essere fredda con qualcuno!
"Ehi, lasciatemi salutare la mia nuova sorellina!", esclamò Emmett ridendo e facendosi largo verso di me. Non gli fu affatto difficile dato che aveva la corporatura di un gigante.
Mi abbracciò anche lui calorosamente. Sinceramente non avevo mai provato fastidio nei suoi confronti anche perché non si era mai comportato male con me.
"Mmm, Alice, io fossi in te adesso sarei felicissima, hai trovato qualcuno della tua stazza!", disse ridacchiando.
"Ehi!!!!", lo richiamò lei indispettita avvicinandosi con aria minacciosa.
Io invece, dal canto mio, mi limitai a dargli un bello scappellotto sulla spalla. Sapevo benissimo che lui era il più forte, ma io ero ancora una neonata di soli quattro mesi, perciò avrei dovuto fargli almeno un minimo di male.
"Ahi!!! La sorellina gioca duro, eh?", sghignazzò facendomi l'occhiolino.
Solo quando Rosalie esclamò con espressione a metà tra lo sconvolto e il divertito: "Emm!!!", capii che intendeva ben altre cose...lui e i suoi doppi sensi.
Rose alzò gli occhi al cielo, poi si avvicinò a me e con un colpetto affettuoso alla schiena disse: "Benvenuta in famiglia", be', detto da lei era davvero una gran cosa.
Mi sentivo davvero insignificante in confronto a lei, così bella, sinuosa, alta, sensuale...io ero solo una ragazzina - anche se vampira - e non avrei mai potuto diventare come lei. Be', a dire il vero non sarebbe successo nemmeno se avessi avuto anche lontanamente la possibilità.
Mancavano solo le scuse di Jasper...lui però non sembrava affatto intenzionato a dirmi alcunché. Continuava a starsene lì appoggiato alla parete opposta a me con espressione neutra, come se non gliene fregasse proprio nulla.
Era strano. Proprio non capivo perché ce l'avesse tanto con me...sin dal primo momento poi!
Carlisle si accorse del mio sguardo su di lui, mentre gli altri continuavano a parlare. Andò verso di lui, sospingendolo a venire da me, ma lui a sorpresa alzò la testa, lo guardò per una frazione di secondo e poi se ne andò via, camminando a passo lento, umano, dalla porta, come se niente fosse, tanto per fare una passeggiatina.
"Jazz!", esclamò Alice interrompendo il vivace chiacchiericcio familiare.
A quel punto intervenne Edward: "Lasciamolo stare...prima o poi capirà anche lui."
Abbassai la testa. Possibile che la mia presenza dovesse creare sempre casini?
"Non ti preoccupare, Bree, Jasper è un po' lunatico", ridacchiò Alice, sollevandomi il viso con un dito.
La guardai: era così piccola, fragile, vivace...eppure Jaspe era il suo compagno. Che cosa ci trovasse in lui proprio non lo sapevo, e sinceramente non m'interessava.
Avevo altro nella testa, giò da troppo, troppo tempo.
"Carlisle, Esme...tutti quanti. Vi ringrazio molto per quello che state facendo per me, vi ringrazio per avermi fatto entrare a far parte della famiglia, ma...ho bisogno di ritrovare Diego. Devo trovare Diego."

Uh..che finale avvincente...XD
Jazz, ma che cavolicchi ti prende????
Mi dispiace, ma secondo me è proprio la sindrome premestruale..XD
Vabbe' adesso la pianto di sparar cavolate...Sapete di chi è il merito della mia allegria sfrenata???? Ma della _Mela_!!!! GRAZIE PATATA...
P.S. NON BADATE AL SUO NOME...IN REALTà è UNA PATATA XD
Un bacione enorme!!
alla prossimaaaa!
Ele

RISPOSTA ALLE RECENSIONI:

Scaxa_Swan: Ehiiiiiiiiiii!!! Ciaooo carissimaaa!!! Grazieee, sei troppo buona!!! Spero che il cappy ti sia piaciuto anche stavolta! Kiss

Samirina: Luce dei miei occhi...posso chiarmarti così, vero? Ormai mi fai talmente felice con i tuoi commenti che quando li leggo non riesco a far altro che piangere come un coccodrillo. Ah, i miei canali lacrimali otturati! XD
Grazie davvero dei complimenti, sono felicissima che il capitolo scorso ti sia piaciuto così tanto...io ho sempre visto così Bella, sempre desiderosa di aiutare gli altri...non a caso se si comporta 'male' con qualcuno si sente subito in colpa. =)
Spero che anche questo ti sia piaciuto, un bacioneeee
ele

Piccola Steph: Zucchinaaaaaaaaaa!!!
Eh, sì Bree è molto romantique in questo cappy..e in quanto a Jake se Bree lo uccidesse...mmm...l'idea stuzzica anche meeee! XD
ti voglio beneeeeeee
un bacione, Patty (ehehe XD)



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Capitolo 7
*** Avviso ***


Ehi, ciao a tutti...scusatemi, ma questo è un avviso...
Ok, vado subito al dunque: come sapete, questa fanfiction è nata subito dopo aver letto la Seconda Breve Vita di Bree Tanner. Ho immediatamente deciso di mettere per iscritto ciò che avevo pensato, ma...credo di aver fatto tutto troppo in fretta, senza stare a riflettere bene su che cosa stessi per fare.
Ebbene, adesso non so se continuare, non so se prendermi questa responsabilità nonostante impegni vari, scuola e altre fanfiction che forse avrebbero anche la precedenza. Inoltre dovrei rileggere il libro, ma non credo di aver molto tempo a disposizione...
Non so nemmeno se l'ispirazione arriverà, perché ho un'idea per il prossimo capitolo (sempre se ci sarà), ma...i successivi? Trovare prima Diego, poi Fred, poi decidere chi scegliere, i Volturi...non so se sono all'altezza del compito, e mi dispiace moltissimo di aver tirato avanti fino a qui, forse illudendovi troppo.
Prometto comunque di pensarci veramente e di fare il possibile per la storia. Non voglio lasciarla continuare a qualcun altro perché se mai ci fosse una persona che potrebbe, quella sarebbe Stephenie Meyer. E' anche questo uno dei motivi per cui ci sto pensando bene...infatti lei, nonostante tutto, ha dovuto attenersi alla storia della saga di Twilight facendo morire Bree. Il mio desiderio e quello di molti altri è stato quello di far vivere Bree, di darle un'altra possibilità. Mi sembra però che questa storia non mi appartenga...non so se sono solo io che ho una testa talmente bacata da farmi tutti questi problemi, fatto sta che è così.
Mi dispiace moltissimo, grazie comunque a tutti quanti! Grazie del conforto, del sostegno, dei consigli...Grazie.
Non ancora tutto è perduto, magari sarà solo una pausa momentanea...lo spero anche io.
A presto, vi voglio bene
vostra Ele

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