~ Cinque.
La prima
cosa che
vidi,quando mi svegliai,fu il soffitto bianco che mi sovrastava.
Ero sdraiato sul divanetto
di pelle del mio camerino;la testa poggiata sui cuscini e forse un
bernoccolo
sulla nuca.
«
Come ti senti? »
Girai
leggermente la
testa,per vedere che Robert era seduto su una sedia accanto a me.
«
Un po’ intontito,ma
bene…Cosa è successo? »
« Sei svenuto durante le
riprese »
« Rachel sta bene?! »
Chiesi
urgentemente.
«
Si,lei sta bene »
Tornai
a guardare il
soffitto.
Chiusi gli occhi.
Cosa mi aveva portato a
svenire? Un calo di pressione probabilmente…
Avvampai.
No,era
stato quel residuo di
ricordo a farmi andare giù come un cretino.
Perché mai poi? Non c’era
niente di così illecito in quelle immagini!
Mi
ri-voltai a guardarlo.
Teneva i gomiti poggiati
sulle ginocchia e le mani intrecciate a sorreggere il mento.
Sembrava seriamente
preoccupato.
Sentii imminente il bisogno
di consolarlo.
«
Non preoccuparti,sto bene!
»
Rise.
In un modo
meraviglioso.
«
Non sono preoccupato! E’
solo che ho rischiato di restare senza “Watson”…Hai idea di quanto ci
voglia a
trovare un nuovo collega? »
« Stronzo! »
Era
il solito Robert.
Quello dalla battuta sempre
pronta.
Quello che non si lascia
abbattere da niente.
Quello che avevo aspettato
sulla porta l’altra sera – si,quello lo ricordavo.
Continuò
a ridere e a
prendermi in giro.
Tutto era normale.
Come se niente fosse
successo. Ma cosa era successo?
Me
ne sarei pentito. Ma
dovevo sapere.
«
Robert? »
Mi
guardò negli occhi. Sulle
labbra un sorriso sghembo.
Mi morsi l’interno delle
guance.
«
Cosa è successo ieri
notte? »
Le
sue labbra si
contrassero,fino a diventare qualcosa di molto simile a una smorfia.
Rimase in
silenzio,contemplandomi.
Distolsi lo sguardo. Avevo
fatto una stronzata!
Non potevo starmene zitto?!
«
Non credo di dover essere
io a dirtelo »
Tornai
a guardarlo.
Interrogativo.
«
Dovresti provare a
ricordare »
« E’ quello che sto cercando
di fare »
« Bene. Impegnati »
Aveva
il tono più duro che
gli avessi mai sentito usare.
Si alzò. Mi venne il panico.
«
Dove vai? »
Chiesi
tirandomi su di scatto,rischiano
di ripiombare lungo sul divano se non mi avesse tenuto per un braccio.
Il suo volto era vicino. Troppo vicino.
«
Forse è il caso che tu
stia qui buono per un po’. Io vado a parlare con gli altri »
Mollò
la presa su di
me,lasciando una strana sensazione di vuoto.
Si allontanò dal
divano,camminando fino alla porta. Si voltò.
«
Rimettiti presto,mi
raccomando »
Ed
uscì.
Sprofondai
nei cuscini.
Strinsi gli occhi e mi
massaggiai le tempie.
Dovevo ricordare a tutti i
costi. Con che faccia,sennò,sarei tornato da Robert per dirgli che ero
ancora
nel vuoto assoluto?
Non riuscivo a pensare.
L’unica cosa che mi veniva facile da fare era ridere.
Robert era seduto accanto a me sul letto e mi
guardava rassegnato,con un dolce mezzo sorriso sul volto.
Estremamente adorabile.
Lo guardavo tra una risata e l’altra e nella mia
mente si accalcavano frasi e parole poco caste ed etero.
«
Rooooob? »
« Si,Jude? »
« Sono contento di averti conosciuto »
« Anch’io lo sono »
« Naaaaa io di più. Sai…ti dirò una cosa…ma tu non
dirlo a nessuno… »
« Ti ascolto »
« Tu mi piaci,Rob »
L’avevo
detto.
Quelle tre paroline,che mi distruggevano l’anima da
sobrio,erano scivolate fuori con una facilità allarmante. E non mi
dispiaceva
affatto.
«
Come scusa?! »
« Tu. Mi. Piaci. »
Marcai
ogni sillaba,per fargli capire che non stavo
scherzando.
Rimase in silenzio per un attimo.
«
Anche tu mi piaci… »
Smisi
improvvisamente di ridere.
Una gioia assurda mi pervase in ogni centimetro.
Cercai di alzarmi sui gomiti con difficoltà,finché non
ci riuscii.
Le labbra mi si distesero da sole in un enorme
sorriso.
Volevo sentirglielo dire all’infinito.
«
Dillo di nuovo »
Mi
sorrise a sua volta,avvicinandosi di più a me. Era
dannatamente bello.
«
Mi. Piaci. »
« Dillo ancora. Ancora. Ancora... »
« Mi piaci. Mi piaci. Mi piaci… »
Era
sempre più vicino.
Potevo avvertire il suo respiro su di me.
«
…Mi piaci Jude… »
Un
attimo e la sua bocca era sulla mia.
La sua lingua esplorava il mio palato,mentre potevo
sentire distintamente il gusto della nicotina misto a quello della
birra.
Le braccia mi cedettero.
Robert si sdraiò su di me,non perdendo il contato
delle nostre labbra.
Gli passai una mano tra i capelli già
spettinati,mentre con l’altra mi aggrappavo con forza alla sua maglia.
Il bisogno d’ aria si fece urgente,costringendoci a
staccarci.
I respiri erano affannosi.
Le bocche bevevano aria ed imploravano altri baci.
Si tirò su leggermente,premendo sulle braccia.
Inchiodò gli occhi nei miei,in silenzio.
Inclinò la testa su un lato e si lasciò ricadere sul
materasso accanto a me.
Mi voltai verso di lui. Rimasto orfano di quel
piacere.
Gli occhi erano coperti da un braccio.
Rimase in quella posizione per un po’.
Poi si andò a sistemare sui cuscini.
Tese una mano verso di me.
«
Vieni qui,Judesie »
Gattonai
goffamente verso di lui,fino ad arrivare
all’altezza del suo petto. Sentivo di non riuscire a spostarmi oltre.
Poggiai la testa su di lui,lo sguardo al soffitto.
Robert mi passò un braccio attorno alle spalle.
«
Credo che ci siamo strapazzati abbastanza per oggi…
»
Non
capii bene cosa disse. L’alcol mi spinse
completamente fra le braccia di Morfeo,e l’ultima cosa che mi rimase
impressa
fu il profumo che aveva Rob.
Un profumo buonissimo.
Spalancai gli
occhi,totalmente accaldato.
Gli avevo detto che mi
piaceva.
Gli avevo detto che mi
piaceva e c’eravamo pure baciati!
Era ovvio che ce l’avesse
con me.
Me la sarei presa anch’io se
lui se ne fosse scordato. Ma lui non l’aveva fatto.
E tra l’altro aveva
fottutamente ragione:
Lui
regge l’alcol,io no.
Mi
alzai il più lentamente
possibile.
Dopo aver accertato che il
pavimento era stabile,uscii dal camerino.
Incrociai tecnici che mi
chiesero come stavo,ma non mi soffermai troppo con loro.
Cercai Holmes con lo
sguardo,senza successo. Dove diavolo si era andato a cacciare?
«
Stava cercando me,Watson? »
Trasalii.
Era li,alle mie
spalle,palesemente divertito.
Alzai gli occhi al cielo.
«
Da cosa deriva questa
deduzione? »
« Dal fatto che ha scrutato
ogni angolo di questo studio senza trovare chi stava cercando. Ogni
angolo
tranne dietro di lei »
Sicuri
che non fosse
l’incarnazione di Sherlock Holmes?
«
Allora dottore:ha scoperto
ciò che la tormentava? »
Arrossii
leggermente.
«
Si »
« E quindi cosa ha da dire? »
Mi
avvicinai
impercettibilmente a lui. Malizioso.
«
Dillo ancora »
Sussurrai.
Lui sorrise,per poi mordersi
il labbro inferiore.
«
Se stasera torni da sobrio
magari posso portarti ad implorare qualcos’altro »
Arrossii
violentemente.
Lui rise di gusto.
«
Jude! Se stai bene
continuiamo a girare! »
Gridò
Guy da qualche parte
dello studio.
Mi voltai.
«
Si,arriviamo! »
Tornai
a guardarlo.
«
E’ una promessa? »
Lo
spiazzai. Lasciandolo
senza parole,per la prima volta da quando lo conosco.
Mi diressi verso Rachel,che
ci stava aspettando,senza riuscire a trattenermi dal ridere.
Questa serata con lui non me la sarei
scordata per nulla al mondo…
End (?)
So a cosa state pensando.
Ma questa fanfiction era nata per essere di quattro/cinque capitoli,ed
al quinto sono arrivata ù__u.
Sono felice che sia piaciuta!
Ringrazio
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