efp2
Sono
contenta che il primo capitolo vi
sia piaciuto, è una storia che avevo in mente e che
immaginavo da un po’ ma che
ho deciso di mettere per iscritto solo ora con l’arrivo
dell’estate, in modo da
prestarle più attenzione.
Lo so che è difficile immaginarsi un Ian così
stronzo però è necessario ai fini
della trama, comunque tranquillizzatevi non sarà sempre
stronzo.
Per quanto riguarda i personaggi vi posso dire che niente è
ciò che sembra,
però non vi posso anticipare niente.
“Ti
odio ma ti amo” è solo un titolo
provvisorio, per ciò chiedo a voi lettori di proporre
qualche titolo
successivamente sceglierò quello che si avvicina di
più alla trama che ho in
mente.
Ora
passiamo alla recensioni:
nana_86
Sono
contenta che ti piaccia la storia, spero che continuerai a seguirmi, lo
so che
non sembra così bastardo solo che secondo me facendolo
comportare un po’ da
stronzo sembra ancora più hot……un bacio
_Miss_
Sono
contenta che la storia ti incuriosisce e comunque hai ragione Chiara ha
grinta
da vendere e lo mostrerà sempre, guai a chi le mette i piedi
in testa VIP o no
che sia….un bacio
vero15star
Grazie
vero15star sono sempre contenta di ricevere critiche che
mi aiutino a migliorare, anche perché se scrivo in modo
decente lo devo alle
urla che la mia prof mi lanciava dopo che correggeva i miei
temi…continua a
fare critiche negative o positive che siano.
Capitolo
2: Apologize
POV
IAN
Da
quanto una ragazza non mi parlava in quel modo?! Semplice
da quando ho girato il primo film, anzi no da quando ho fatto la prima
foto da
modello. È
andata via immediatamente, probabilmente nella sua stanza,
pensai. Non facevo altro che pensare ai tre punti che aveva esposto
chiaramente
quando avevo ribattuto, era stata chiara e coincisa mostrando una
grinta ed un
cipiglio invidiabile.
Solo
dopo una decina di minuti feci caso agli sguardi
accusatori dei mie “colleghi/amici”, non sopportavo
essere guardato con quello
sguardo di rimprovero, non li reggevo più ormai
perciò sbottai –Cosa avete da
guardare in quel modo?-
Paul
mi diede una pacca sulla spalla che mi sbilanciò,
mentre Nina e Sara faceva segno di no con il capo.
-Secondo
me ti sei comportato davvero male- disse Nina
sorseggiando la sua acqua tonica dalla cannuccia, aveva uno sguardo
così carico
di rimprovero che sembrava mia madre quando mi sgridava.
-Senti
li conosci anche tu i fan, urlano, ti saltano addosso
e alcuni ti pedinano sono come le formiche- dissi risentito. Sentii
Paul fare
una risata un po’ camuffata perciò mi voltai verso
di lui e dissi –Cosa c’è da
ridere tanto?- lui mi poggiò una mano sulla spalla e mi
rispose –Ti sembra che
Chiara abbia fatto una di queste cose?! A me no, anzi è
disponibile e simpatica
per quanto ho avuto modo di conoscerla, per la prima volta mi sono
sentito
trattare come una persona normale da una fan.- Aveva
ragione, alla fine aveva sempre ragione lui,
nonostante fosse più giovane, aveva più sale in
zucca lui di quanto ne avessi
io.
-Bè
cosa dovrei fare neanche mi è simpatica?- chiesi
ordinando una birra fredda.
-Come
prima cosa dovresti scusarti e poi non deve esserti
per forza simpatica, ma ciò non vuol dire che la devi
trattare in quel modo.-
disse Paul
-Va
bene domani mattina mi scuserò- dissi prendendo la
bottiglia e sorseggiandone un po’.
-Domani
mattina è troppo tardi, avete il servizio
fotografico e l’intervista- disse Nina.
Me
ne ero quasi dimenticato, Ellen ce lo aveva detto sul
set, intervista con Vanity Fair e servizio fotografico
perciò saremmo stati
impegnati sin dalle prime luci con i collaboratori grafici ecc ecc. -Ok,
ma come faccio a scusarmi non so neanche qual è la sua
camera- dissi poggiando la birra sul bancone, -La camera è la 3993, me lo ha detto prima perciò
ora vai e scusati- disse Nina
prendendosi la mia birra facendomi segno di andare.
Mi
conveniva muovermi altrimenti Nina avrebbe avuto il
coraggio di accompagnarmi tirandomi per le orecchie perciò
dissi –Ok vado
subito, ma mi scuserò e basta- precisai. -Nessuno
ti ha chiesto di fare di più- disse Paul.
-Bene
ci vediamo domani, notte ragazzi- bacia Nina e Sara
sulla guancia strinsi la mano a Paul e andai verso
l’ascensore. Chiamai
l’ascensore e vi entrai, bene cosa potevo dire a
quella ragazza?! Non ne avevo la minima idea, nessuno mi aveva mai
parlato
così, nonostante avesse risposto alle mie offese lo aveva
fatto senza
offendermi minimamente. Mentre
mi rispondeva aveva una luce negli occhi che
risplendeva, mentre pensavo queste cose sentii i brividi lungo la
schiena.
Mi
diedi una sberla in testa “Smettila
di fare il cretino e pensa piuttosto a cosa dire”
pensai,
le porte si aprirono segno che ero arrivato al 33° piano. Uscii
dall’ascensore guardai ogni numero sulla porta, tanto
per prendere un po’ di tempo, 3988, 3989, 3990, 3991, 3992 e
infine eccola qui
3993. Cammino
avanti e indietro davanti alla porta cercando le
parole giuste per scusarmi senza diventare nuovamente offensivo.
Così
decisi di improvvisare altrimenti sarei sembrato finto,
alzai il pugno e bussai alla porta, sentii dei passi e una voce al di
là della
porta dire –Arrivo-, qualche secondo e la porta si
aprì, lei era lì davanti a
me che mi guardava nel suo pigiama rosa.
POV
CHIARA
Quella
era l’ultima persona che pensai di trovarmi davanti
alla porta, la persona che poco prima non aveva fatto altro che
offendermi.
-Cosa
vuoi?- chiesi con voce scocciata, -se sei qui per
offendermi ancora fai in fretta perché vorrei riposare-.
-Non
sono qui per offenderti- disse con un sguardo da
cucciolo abbandonato che avrebbe fatto sciogliere chiunque, scrollai la
testa
cacciando via quel pensiero e chiesi con più calma
–Allora perché sei qui?-,
puntò il suo sguardo nei miei occhi e mi disse
–Per scusarmi, non dovevo
trattarti in quel modo sono stato scortese e maleducato.- Un
attimo?!? Cosa aveva appena detto?! Che si scusava?!, mi
veniva da ridere ma ti trattenni non sarebbe stato carino ridergli in
faccia.
-Va
bene accetto le tue scuse- dissi accondiscendente, lui
continuò a guardarmi come se si aspettasse qualcosa, -Cosa
stai aspettando?!-
chiesi, non sopportando quel silenzio. -Che
ti scusi anche tu- disse con una naturalezza che mi
fece ridere davvero –Tu ti aspetti che io mi scusi?! Ma sei
fuori di zucca?!-
chiesi allo “zuccone”.
-Certo
che devi scusarti per le cose che mi hai detto, visto
che anche io mi sono scusato.- rispose, neanche lui sembrava convinto
di quello
che aveva appena detto.
-Io
non mi scuserò per aver detto quello che penso, e
finché
non cambierò idea non mi scuserò, se mi darai
prove che ciò che ho detto è
sbagliato mi scuserò altrimenti no- dissi tranquillamente.
-Va
bene, ma stai certa che cambierai idea su di me- disse
convinto.
-Certo,
certo buonanotte- dissi chiudendogli la porta in
faccia tornando poi in camera.
Forse
ero stata un po’ brusca, ma d’altronde anche se si
era
scusato non lo avevo ancora perdonato, perché la cosa che
più odio è dare un
giudizio senza conoscere una persona. Mi
misi a letto e guardai l’ora, erano le 22.30 forse non
era il caso di chiamare la mia famiglia data la differenza di fuso,
staranno
già dormendo anzi sicuramente visto che in Italia sono le
4.30 del mattino.
Andai
sotto le coperte e mi presi qualche minuto per pensare
alla fortuna che avevo avuto, ho vinto un viaggio spesato con soggiorno
in un
Hotel a 5 stelle, servizi fotografici e tappeti rossi cosa potrei
volere di più
dalla vita?! Un ragazzo?! No l’ultima esperienza mi
è servita da lezione e per
un po’ starò lontana dalle storie
d’amore.
Mentre
sono sotto le coperte mi sento sola, una stanza così
grande per una persona sola perciò per sentirmi meno sola
accendo la tv e abbasso
il volume, almeno mi sembrerà di avere compagnia.
Ore
6.30
Sento
una suoneria, ma non è il mio cellulare perché
non è
la mia musichetta, sembrerebbe un telefono fisso. Apro
a fatica gli occhi cercando il telefono con lo sguardo,
eccolo lì sul comodino, mi allungo a fatica e prendo la
cornetta avvicinandola
all’orecchio.
-Pronto?-
dico con voce ancora impastata dal sonno -Chiara
fatti trovare pronta tra 5 minuti, in camera tua
arriverà Tanya ti truccherà e vestirà,
so che ti avevo detto per le 9.00, ma il
servizio è stato anticipato- e riattaccò.
Dalla
voce avevo capito che Ellen, solo lei era in grado di
parlare così velocemente, perciò scesi dal letto
e mi buttai velocemente sotto
la doccia portando con me lo spazzolino per lavarmi i denti. Feci
la doccia in tempo record 2 minuti, solitamente
impiegavo un quarto d’ora per fare la doccia, uscita dal box
doccia misi un
completo intimo color carne mentre sopra una semplice vestaglia, tanto
mi sarei
dovuta cambiare a minuti. Mi
siedo sul grande divano aspettando Tanya quando
finalmente sento bussare alla porta,mi alzo e vado ad aprire.
Mi
trovo davanti una ragazza giovane che ha più o meno la
mia età bionda con gli occhi azzurri, porta dei pantaloncini
corti beje, mentre
la maglietta e le scarpe sono di un rosa delicato, sembra davvero una
barbie.
-Ciao
io sono Tanya e mi occuperò di te, in modo da farti
risultare favolosa nel servizio fotografico- disse sorridendomi.
-Ciao
io sono Chiara- dissi facendomi da parte per farla
entrare, entrò immediatamente trascinando una valigetta
mentre dietro di lei i
camerieri dell’hotel spingevano dentro la stanza uno stand
pieno di abiti di
ogni colore.
-Chiara
vieni abbiamo poco tempo, praticamente di devo
preparare in 1 ora- disse Tanya mentre apriva la valigetta.
La
valigetta sembrava un negozio di cosmetici e non solo, ombretti,
smalti e rossetti di ogni tipo, ogni ragazza avrebbe voluto una
valigetta
uguale a quella. Ascoltando
l’ammonimento di Tanya mi sedetti sulla sedia che
aveva posizionato davanti allo specchio.
-Bene
hai una bella pelle quindi non mi sembra il caso di
coprirla eccessivamente, anche perché sei una semplice
ragazza che ha vinto il
concorso, perciò poco trucco.-
Prese
dalla valigetta del mascara ed un lucidalabbra color
pesca –Questi possono bastare devi apparire come la ragazza
acqua e sapone, ora
guarda in alto.- feci come mi aveva detto e guardai in alto mentre mi
stendeva
il mascara sulle ciglia facendole sembrare più lunghe e
delineate. Poi
passò lentamente il lucidalabbra sulle mie labbra alle
quali donò una nuova lucentezza al colore di pesca.
-Bene
ora passiamo ai capelli, siccome dobbiamo stare sul
naturale e sul delicato pensavo a sciolti capelli lisci- disse
prendendo un
mollettone, fissando così parte dei miei capelli mentre con
la piastra iniziava
a renderli lisci come la seta.
Adoravo
andare dal parrucchiere perché mi rilassava, mi
donava un senso di tranquillità enorme, Tanya ci sapeva
davvero fare in venti
minuti aveva reso i miei capelli lisci come la seta non mi sembrava
vero
solitamente io per renderli lisci ci mettevo 1 ora senza
però raggiungere
simili risultati.
-Ora
passiamo ai vestiti pensavo qualcosa di delicato,
inizia provando questo semplice vestito bianco.- disse porgendomi un
abito
bianco di tulle.
Fu
facile da indossare anche perché non aveva ne cerniere ne
bottoni, dopo averlo sistemato Tanya mi guardò con occhio
critico e disse –Sembra
una vestaglia, prova questo- disse porgendomene uno color prugna che
però era
molto simile a quello bianco. Feci
altri due cambi d’abito per trovare quello perfetto, mi
stava d’incanto era color pesca e sotto il seno aveva una
semplice fascia nera a
pois bianchi.
-Questo
è l’abito perfetto, ora metti queste scarpe
è l’unico
paio che si intona a quel vestito- disse porgendomi un paio di scarpe
in raso
color pesca, subito dopo mi mise al polso un bracciale color pesca
mentre all’anulare
destro mi mise una serie di anelli incastrati tra di loro.
-Ora
ci manca una collana- disse facendosi pensierosa poi
frugò un attimo nella sua borsa e tirò fuori una
catenella con un ciondolo a
forma di cuore.
-Non
ho collane che si intonino al vestito però ti presto
questa è mia perciò alla fine del servizio la
rivoglio- disse Tanya sorridendo –Ora
fatti dare un’ultima occhiata.- disse.
Mi
misi in piedi dritta e feci un giro completo su me stessa
e quando tornai a guardarla in faccia disse –Stai benissimo,
farai un figurone
al servizio, ora andiamo o Ellen mi licenzia.-
Tanya
disse ai camerieri di sistemare le cose che sarebbe
venuta a prenderle dopo, dopodiché mi accompagnò
sul set dove si sarebbe tenuto
il servizio fotografico. Mentre
eravamo in ascensore mi disse -Bene ti do qualche
dritta su come posare, non devi strafare, non
devi sorridere come una pazza, un semplice timido
sorriso va bene devi cercare di essere naturale, giocare con
l’obbiettivo della
macchina fotografica, lavorerai con Ian quindi penso che ti
aiuterà, cercherà
di metterti a tuo agio però tu devi essere assolutamente
naturale ok?-
Feci
cenno di sì con il capo anche perché ero
così nervosa
che non riuscivo a spiccicare parola, al din dell’ascensore
il mio cuore iniziò
a battere velocemente perché non sapevo come comportarmi in
una situazione del
genere.
-Per
di qua il servizio fotografico è in giardino- disse
Tanya facendomi strada, davanti all’uscita che dava sul
giardino c’era Ellen
che parlava al telefono con qualcuno, ma appena mi vide
riattaccò.
-Eccoti
Chiara stai benissimo, Tanya ottimo lavoro come
sempre, ora vieni con me che ti dico due parole, con la giornalista
risposte brevi
e decise, non esitare altrimenti cercherà di buttarti
giù tutto chiaro?- disse
Ellen.
-Limpido-
risposi, stavo per raggiungere qual cos altro, ma
fui interrotta dall’arrivo di Ian, portava dei pantaloni
neri, una camicia blu
con i primi tre bottoni slacciati, così come i bottoni sulle
maniche e sopra la
camicia portava un gilet nero slacciato.
-Eccomi
Ellen scusa ma non trovavo la camicia che volevo-
disse poi vide Tanya e sorrise –Ciao Tanya come stai?
È un sacco che non ci
vediamo- disse abbracciandola per salutarla.
La
ragazza rispose all’abbraccio e disse –Sono molto
impegnata però ora ci potremmo vedere più spesso,
sono la stylist personale di
Chiara per ogni evento o servizio fotografico-.
-Ciao
Chiara, stai davvero bene- mi disse Ian con un sorriso
sbilenco, che cominciavo ad odiare –grazie- risposi con
sufficienza visto che
non vedevo l’ora di iniziare e perciò di finire.
-IAAANNN-
esclamò una voce acuta e petulante, mi voltai
verso quella voce e vidi venir verso di noi un’altissima
bionda, sorriso a 32
denti e gambe chilometriche.
Era
la fotografa e la giornalista, quando ci raggiunse
abbracciò Ian eccessivamente a giudicare
dall’espressione di lui –Come stai
tesoro?- chiese prendendolo a braccetto –Bene e tu Jennifer?-
rispose lui
cortesemente –Meravigliosamente siamo pronti
dov’è la vincitrice? Ho sentito
che è italiana- disse guardandosi attorno Ian si
voltò e disse –Jennifer ti presento
Chiara, Chiara Jennifer.-
Mi
guardò da capo a piedi e disse –Forse dovremmo
usare Photoshop
per renderla carina sulle foto disse ridendo mentre a quelle parole
avrei solo
voluto prenderla a calci ma mi limitai a portare le braccia dietro le
schiena e
a sfoggiare un sorriso finto quanto il suo naso.
-Bene
tutti sul set, iniziamo- disse Ellen mettendo una mano
sulla mia schiena e una su quella di Ian, spingendoci sotto una grande
quercia.
Mi
appoggiai semplicemente all’albero senza curarmi di Ian,
Jennifer fece un paio di scatti e disse –Mortisia sorridi un
po’, il sorriso
non posso mettertelo con Photoshop- disse acida.
Mi
staccai dall’albero pronta a togliermi una scarpa e a
tirargliela dietro, quando Ian mi prese per un braccio e disse
–Non pensare
alla macchina fotografica gioca con me diverti- disse iniziando a
pungolarmi
con un dito sul fianco, dopo mi fece un pizzicotto e si nascose dietro
l’albero,
così cercai di sbirciare da un lato mentre lui
uscì dall’altro facendomi
spaventare.
Passammo
tutto il servizio fotografico a farci scherzetti e
a ridere, dopotutto era divertente mi stavo divertendo. Mi
mostrò un lato diverso di sé, aveva capito che se
quella
bionda rifatta mi avesse provocata ancora l’avrei molto
probabilmente picchiata,
gli fui molto grata per ciò che fece Tanya aveva ragione mi
aveva messo a mio
agio, ma non mi ero ancora ricreduta su di lui quello che aveva fatto
era
troppo poco.
-Bravi
ragazzi basta così- disse Ellen sorridente, ciò
voleva dire che era soddisfatta del servizio, il gesto che me lo
confermò fu l’ok
che Tanya mi fece da dietro le spalle di Ellen che mi
tranquillizzò.
-Ora
sedetevi sotto il gazebo così farete l’intervista
con
Jennifer, dopodiché Ian tu devi correre sul set ti cambierai
poi là, mentre tu
Chiara ti puoi cambiare e poi verrai con me sul set.- disse Ellen.
Insieme
ad Ian mi incamminai verso il gazebo che era poco
più in là –Grazie per prima- gli dissi
sinceramente.
-Figurati
Jennifer sa essere snervante comunque non
preoccuparti quando parlava ti Photoshop ti prendeva in giro, in
realtà ti
offendeva ma solo perché sei più carina di lei-
disse senza pensare. Quando
disse che ero carina arrossii involontariamente,
anche perché nessuno me lo aveva mai detto così
apertamente. Mi
sedetti sul dondolo e così fece pure lui, dopo poco ci
raggiunse Ellen con Jennifer che aveva in mano un registratore vocale.
-Bene
possiamo iniziare- disse Ellen sedendosi su una sedia
come Jennifer.
-Iniziamo
con te Chiara, cosa hai pensato quando hai vinto
il concorso?- chiese annoiata, mi sforzai di sorridere e dissi
–Che ci fosse
stato uno sbaglio e che forse qualcuno mi aveva fatto uno scherzo-
Spostò
gli occhi su Ian e sorridendo sguaiatamente gli
chiese –La prima volta che hai incontrato Chiara cosa hai
pensato?- Ian
mi guardò sorridendo e disse –In realtà
quando l’ho
incontrata non sapevo ancora che fosse la vincitrice del concorso,
perciò
pensai che fosse una di quelle fan pazze che riescono ad intrufolarsi
sul set-
sorrisi quando disse quelle cose, era proprio vero si era fatto una
cattiva
opinione su di me senza pensare a quando mi aveva urlato addosso.
Dopo
le prime due domande Jennifer ne fece alcune molto
banali e semplici che non mi misero per niente in difficoltà. Ora
doveva fare l’ultima domanda, cosa di cui fui molto
contenta visto che non ne potevo più di lei e del suo naso e
sorriso finti.
-Chiara
come ti senti ad essere una nullità in mezzo a delle
celebrità? Non ti troveresti meglio a casa tua?- disse
sorridendo malignamente,
tanto da sembrare una piccola zanzara fastidiosa.
Presi
un bel respiro e mi ricordai mentalmente di non
offenderla di essere superiore –Sinceramente mi sento davvero
bene non ho
addosso pressioni di nessun genere, sono circondata da persone che si
stanno
dimostrando gentili e cordiali a differenza di certe.- dissi facendo
intendere
che mi riferissi a lei.
Rimase
sconcertata, forse si aspettava che avrei perso la
calma e l’avrei picchiata o insultata?! Tra parentesi cosa
che volevo fare, mi
dispiace brutta befana con il naso rifatto ma ti devi rassegnare.
Ellen
mi sorrise e disse –Bene Ian corri alla macchina tu
Chiara vai a cambiarti ti aspetto in macchina fra un quarto
d’ora.-
Ci
alzammo dal dondolo, salutammo Ellen e ce ne andammo
ognuno nella sua direzione, ma prima di separarci Ian disse
–Ottima risposta mi
sono quasi commosso- e mi salutò dicendomi che ci saremmo
visti sul set. Presi
l’ascensore e andai in camera il più velocemente
possibile, una volta in camera mi spogliai di tutto gioielli, abiti e
li posai
vicino alle cose di Tanya.
Presi
un paio di Jeans scuri, una maglia bianca con
disegnato una ballerine, un copri spalle senza maniche nero e mi misi
le mie
amate converse.
Mi
diedi uno sguardo allo specchio ed ero ancora
perfettamente in ordine perciò presi il mio cellulare e lo
misi dentro la
borsa, presi gli occhiali li misi e li alzai, dopo aver controllato di
aver
preso tutto uscì dalla camera e presi l’ascensore
per scendere, quando le porte
dell’ascensore si aprirono non riuscì a credere ai
miei occhi davanti a me c’era….
Abbigliamento
Chiara servizio
Ellen
Ian servizio
Tanya
Jennifer
Chiara prova abiti
Chiara
Grazie
a
tutti
coloro
che
hanno
letto
il
primo
capitolo
|