Volevo dirti che ti amo

di Serenity Moon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mostro ***
Capitolo 2: *** Ricordi ***
Capitolo 3: *** Rose e marmo ***
Capitolo 4: *** Un pezzo di pietra ***
Capitolo 5: *** Un'attesa speranza ***
Capitolo 6: *** Un'offerta d'aiuto ***
Capitolo 7: *** La lettera ***
Capitolo 8: *** Per noi. Per sempre. ***
Capitolo 9: *** Bugie e verità ***
Capitolo 10: *** La scelta ***
Capitolo 11: *** La resa ***
Capitolo 12: *** La vera realtà ***



Capitolo 1
*** Mostro ***


 

 

 

 

Volevo dirti che ti amo

 

 

 

 

Mostro

 

Sono passati due mesi. Troppo pochi secondo qualcuno. Troppi e basta secondo me. Due mesi di angoscia e tormenti. Due mesi di incubi. Due mesi di urla che squarciano le notti e di bagni di sudore anche se il gelo intirizzisce il mondo. Due mesi di sensi di colpa.

Due mesi senza di lei. Senza la mia fragolina che solo col suo dolcissimo profumo mi faceva star bene.

Lei non c'è più. Ed è tutta colpa mia.

E' morta per colpa mia. Non posso fare a meno di ripetermelo.

Mi sento come il vecchio marinaio di una ballata inglese condannato a raccontare in eterno la sua storia come punizione per il male che aveva fatto. Ma non lo posso paragonare a me. Lui aveva ucciso un uccello, io la donna che amo.

Sì, perché anche se lei non c'è più, io la amo ancora e non riuscirò mai ad andare avanti. Non riuscirò mai a dimenticare, a far finta che lei non sia esistita, che per me non abbia avuto alcun valore, che io mi sono distrutto con le mie stesse mani.

L'avevo coinvolta io in tutto quello, in quel maledetto progetto che aveva mietuto vittime ancora prima di iniziare: papà, mamma, il piccolo Daisuke, la mia infanzia e adesso anche lei.

La mia ultima ragione di vita.

Ma lei non c'è più ed io invece sono qui, al posto suo, torturato dai sensi di colpa per aver distrutto un'altra famiglia che di male non aveva fatto nulla, anzi, aveva messo al mondo la più bella, la più dolce, la più magnifica delle creature.

E io gliel'ho portata via.

Sono un mostro.

 

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Capitolo 2
*** Ricordi ***


Siccome sono buona e so di non poter aggiornare spesso pubblico anche il secondo e il terzo capitolo sperando che vi piacciano e assicurandovi il seguito il più presto possibile(quando papà mi farà collegare di nuovo=|). So che non è la solita cosa e Ryan è totalmente diverso...sinceramente non so neanche perché l'ho scritta ma a me piace molto...a voi il giudizio più importante!

Un bacio a tutti, particolarmente grande alla mitica piccola Clow. Gioia ti adoro!

A presto...la vostra Valitta♥

 

Volevo dirti che ti amo

 

 

 

 

Ricordi

 

  • Ryan?-

La sua voce mi aveva sorpreso. Non mi aspettavo di sentirla e proprio per questo mi aveva riempito il cuore più del solito.

Era leggermente diversa dalle altre volte però, un misto di ansia e sollievo allo stesso tempo, attraversati da una sottile linea di rassegnazione, quasi sapesse cosa stava per succedere.

  • Strawberry, che ci fai qui? Le altre...-

  • Sì lo so, mi stanno aspettando. Ma dovevo dirti una cosa prima di andare-.

  • Me la dirai dopo. Abbiamo tutto il tempo del mondo per parlare dopo-. Lo dissi ma in cuor mio non ci credevo più di tanto. Qualcosa mi pungolava il cuore. Una sensazione strana e tremenda che mi faceva paura. Un terribile presentimento.

  • No, devo adesso- mi aveva risposto come se avesse capito quello che provavo e condividesse i miei stessi timori.

  • Cosa c'è Strawberry?- le avevo chiesto con una dolcezza che di solito non mi distingueva, ma con Strawberry nulla era mai come mi aspettavo.

Lei aveva abbassato gli occhi che come al solito le si erano già riempiti di lacrime, ma subito aveva rialzato il capo come presa da un nuovo coraggio che non aveva mai avuto e che ero sicuro le era costato tanto trovare.

Un sorriso timido le comparve sulle labbra e io mi sentii bene per un istante.

  • Ti prego solo di non ridere, fammi finire e dopo potrai fare quello che vuoi.

    Vedi, avevo pensato di usare qualche frase ad effetto, magari qualcosa di già fatto che lasciasse il segno, ma ho lasciato perdere. Non è questo ciò che voglio. Ryan, io volevo solo, beh, sì, io...io...io volevo dirti che ti amo.

    Ok, adesso puoi ridere e prendermi in giro. Sei autorizzato- aveva concluso con le lacrime che le bagnavano le guance arrossate per l'imbarazzo. Rideva per ammortizzare la vergogna. Rideva e piangeva la mia Strawberry ed io me ne stavo lì impalato a guardarla ridere e piangere mentre l'ultimo neurone sano rimastomi nel cervello mi urlava di reagire a quella rivelazione.

  • Beh, io te l'ho detto, almeno non avrò rimpianti- aveva sussurrato avviandosi verso la porta.

  • Strawberry, aspetta!-. Lei si era fermata ma era rimasta di spalle, non voleva che la vedessi soffrire. Lei si era messa in gioco, aveva sfidato il suo orgoglio e la sua indole ribelle per confessarmi il suo amore ed io, idiota che non ero altro, la stavo lasciando andare dopo che avevo desiderato quel momento da secoli.

Mi ero avvicinato e le avevo cinto le spalle, ubriacandomi del profumo dei suoi capelli scarlatti e le avevo risposto in un soffio:

  • Ti amo anch'io-.

Lei si era irrigidita e voltatasi mi aveva guardato incredula come se davvero la stessi prendendo in giro, ma l'espressione nei miei occhi l'aveva fatta ricredere all'istante. Non stavo fingendo. L'amavo davvero, come lei amava me. Lei che apparentemente aveva scelto lui, lei che mi guardava storto quando ci facevamo i dispetti, lei che mi faceva la linguaccia e poi mi dedicava il sorriso più bello del mondo. Lei che mi dava una carezza e mi faceva pensare alla mia mamma, portata via troppo presto dalla crudeltà del mondo. Lei che ora mi abbracciava e mi riempiva il petto di lacrime inzuppandomi la maglietta. Lei che non voleva andarsene ma che doveva perché io l'avevo costretta a quella missione, a quella vita che non era la sua. Lei, la mia Strawberry, il mio amore.

Controvoglia aveva sciolto il nostro abbraccio, riportandomi alla realtà.

  • Devo andare- aveva sussurrato. - Resta qui, al sicuro e non fare sciocchezze. Io torno presto-.

  • Ok-.

  • Me lo prometti, Ryan? Giurami che non farai nulla di avventato. Sarò più serena sapendoti al sicuro e andrà tutto per il meglio- mi aveva sorriso.

  • Te lo giuro, piccola mia-.

Mi aveva sfiorato le labbra per quello che era stato un millesimo di secondo ed era corsa via, senza voltarsi, per non farmi vedere che aveva iniziato di nuovo a piangere, per non farmi capire che anche lei ci credeva poco che ci sarebbe stato un dopo.

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Capitolo 3
*** Rose e marmo ***


 

Volevo dirti che ti amo

 

 

 

Lei se n'è andata fra le sue braccia ma chiamava me. Cercava me prima di morire e il suo ultimo pensiero sono stato io. Io che in qualche modo l'avevo uccisa e che l'amavo così tanto.

 

 

Rose e marmo

 

 

Sono davanti alla sua tomba.

Ci vengo ogni giorno. All'alba. Quando non c'è nessuno.

E' l'unico momento che ho per stare da solo con lei.

Durante il resto della giornata è assediata. Gente di tutte le età la va a trovare con fiori e macchine fotografiche per avere un ricordo della bella eroina che è morta per salvare il pianeta. Che schifo! Non li sopporto.

Loro non c'erano, non hanno visto o fatto niente per lei, per aiutala, per salvarla. Lei ha dato la sua vita per persone che a malapena le dedicano una preghiera e la vanno a trovare solo per scattare qualche foto da mostrare agli amici. E l'ho cacciata io in questa situazione. E' inutile. Non posso cercare altri colpevoli. L'unico resto sempre e solo io.

Poggio una sottile rosa bianca sulla stele di marmo nero con inciso il suo nome. Lo faccio ogni mattina. Una rosa fresca ogni giorno.

Non so qual'era il suo fiore preferito e non lo saprò mai, non ho avuto il tempo di chiederglielo ma lei per me era una rosa. Così fine e delicata, pronta a perdere i petali al minimo soffio di vento ma allo stesso tempo forte e determinata, incapace di arrendersi e cattiva a volte. Sì, un po' lo eri, amore mio, anche se non lo facevi apposta e so che neanche te ne rendevi conto, ma mi hai fatto male spesso con le tue adorabili spine.

E poi eri pura, come il bianco di questa rosa che ti porto ogni mattina, all'alba, quando non c'è nessuno e io posso stare da solo con te. Eri candida, semplice, genuina. Bella come una farfalla, un uccellino che ogni giorno mi allietava con il suo allegro cinguettare. Tu volavi e spargevi amore e serenità dovunque. Bastava un tuo sorriso per far splendere il sole. Sì, tu eri il mio sole e adesso è comparsa una lastra di marmo, è bastata questa per distruggere tutto e far piombare la mia vita in un perenne inverno.

A volte mi chiedo cosa sarebbe successo se non mi avessi detto che mi amavi. Forse mi sarei rassegnato e sarei andato avanti, un po' zoppo, magari, ma avrei continuato il mio cammino. Forse non ci sarei io qui ogni mattina a portarti la rosa, ma il tuo bel Mark, il ragazzo perfetto che se tu avessi amato al posto mio non avrebbe permesso che tu morissi. No, lui non l'avrebbe fatto. Io sì.

Perché hai scelto me, Strawberry?

Avrei preferito mille e mille volte vederti abbracciare e baciare lui. Sarei venuto al vostro matrimonio, vi avrei anche fatto da testimone e perché no sarei stato il padrino di tuo figlio, di vostro figlio che avrei odiato ma allo stesso tempo amato con tutto me stesso come se fosse stato mio. Avrei preferito vederti con lui, ti avrei anche aiutata a svestirti per fare l'amore con lui. Tutto pur di averti ancora viva. Tutto.

E invece non ci sei più e l'unico colpevole resto sempre e solo io.

 

 

 

♥        ♥        ♥

 

 

 

Mi sono rintanato in un bar, alle dieci del mattino, a bere. Forse qualcosa di forte, forse solo un caffé, non lo so ancora. Non so più nulla.

Questa bettola non ha niente a che vedere con il nostro locale. Qui c'è buio. La polvere ricopre le bottiglie sugli scaffali e la puzza dei bagni impregna anche i muri. Una televisione minuscola trasmette una partita di football americano. Ah, l'America, casa mia. Per un attimo penso di potermene tornare lì, come ha fatto Kyle, raggiungerlo e porre fine a questa mia sofferenza. Ma poi scuoto la testa e dimentico tutto. Non potrei mai. Se me ne andassi chi le farebbe compagnia? Chi le racconterebbe quello che succede in questo mondo che esiste solo grazie a lei? Chi le porterebbe la rosa bianca e pulirebbe il suo marmo con le lacrime? Chi?

Una cameriera si avvicina. Mi guarda perplessa e poi con aria da gatta morta mi chiede se desidero qualcosa.

  • Un caffé- rispondo. Che idiota! A me il caffé neppure piace!

Si allontana sculettando e da dietro il bancone mi lancia uno sguardo molto eloquente. E' una bella ragazza, senza dubbio. Capelli neri, labbra carnose e occhi scuri pesantemente truccati. Si muove con malizia. Ogni suo gesto ne è pieno, dal porgermi la tazza al versarmi il caffé.

  • Mi chiamo Paula- si presenta-

  • Ryan Shirogane- le rispondo senza sapere perché.

  • Bel nome. Beh Shirogane, se ti va possiamo sentirci e vederci qualche volta- mi fa l'occhiolino.

  • Ho la ragazza- le rispondo ma sembra non sortire alcun effetto su di lei. Anzi per tutta risposta controbbatte.

  • Io non la vedo-.

- Io sì- ribatto sgarbatamente. Mi alzo, tiro fuori una banconota anche troppo grossa per un misero caffé annacquato e la lancio sul tavolo sudicio andandomene con le mani infilate nelle tasche e un'immensa voglia di spaccare il mondo in mille minuscoli pezzi.

 

La vostra Valitta♥

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Capitolo 4
*** Un pezzo di pietra ***


 

 

Volevo dirti che ti amo

 

 

 

Un pezzo di pietra

 

Ieri ha chiamato Kyle.

Mi ha chiesto come stavo e come andavano le cose qui.

  • Bene- ho risposto tralasciando la prima domanda. Io sto in tutte le maniere fuorché bene.

    Mi manca Strawberry.

Abbiamo parlato per un po', poi ha dovuto attaccare. Le intercontinentali costano e col suo lavoro di archeologo non può permettersi di stare ore al telefono con me. Mi ha raccontato che gli scavi procedono bene e che continuando così potrà permettersi una vacanza prima della fine dell'anno.

  • Sarebbe bello poter festeggiare di nuovo tutti insieme, vero?-

Ho farfugliato un sì di risposta mentre si formava il solito groppo alla gola. Non saremmo stati tutti, non più. Lei non sarebbe stata con noi. Il suo posto sarebbe per sempre rimasto vuoto.

 

 

♥ ♥ ♥

 

 

Ero al cimitero ed ho incontrato i suoi genitori. Volevo scappare e nascondermi ma non ho potuto, mi avevano già visto.

Avevano in mano un enorme mazzo di margherite e garofani di tutti i colori che hanno sistemato in un vaso di rame piantato sul terreno.

Sono rimasti un po' a contemplare la foto della loro bambina che io, in un atto di puro egoismo, avevo contribuito a portar loro via.

La signora Momomiya è cambiata tantissimo. Sembra invecchiata. Dimostra più dei suoi veri anni che prima invece nascondeva perfettamente sotto un'aria infantile e un grembiulone a fiori.

Jintaro sembra sempre lo stesso, almeno all'esterno, ma sento che anche lui è logorato da potenti fiamme che la notte non lo lasciano dormire e gli disegnano quelle terribili occhiaie.

Rimaniamo tutti e tre lì, imbambolati a fissare un pezzo di pietra che ci allontana da quello che più amiamo e che crudelmente ci hanno tolto.

Mi hanno invitato a casa loro per una tazza di té. La scusa era che non mi vedevano da tanto e a loro faceva piacere parlare con me. Mi hanno chiesto un po' di tutto senza mai arrivare al sodo della discussione. Sono venuto così a sapere che Mark si è trasferito a Londra, in Inghilterra, per studiare e che si sta facendo un'altra vita e che forse anche loro presto dovranno cambiare città. Il fatto che loro figlia era stata una Mew Mew gli aveva dato parecchie grane. Erano perseguitati dai giornalisti e riconosciuti dovunque. Un vero incubo! Ma non avevano ancora trovato il coraggio di lasciare questa città un po' per lo stesso mio motivo. Non volevano lasciarla sola.

Finito il té sono tornato a casa sperando ancora una volta di non svegliarmi più.

 

 

 

Non ce la facevo più, dovevo aggiornare per forza!

Sono contenta di comunicarvi che la fanfiction è quasi completa sulla mia agenda e quindi manca solo il tempo di batterla al pc e poi sarà pronta per i vostri commenti.

Ringrazio le ragazze che hanno recensito, la mia adoratissima Clow, Ichi_chan e Ladykyra e quanti hanno aggiunto la mia fanfiction fra le seguite. Grazie mille di cuore.

Se avete qualcosa da dire, critiche, consigli (anche minacce) accetto di tutto, non preoccupatevi e recensite!

Un bacio a tutti...la vostra Valitta♥ 

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Capitolo 5
*** Un'attesa speranza ***


 

Volevo dirti che ti amo

 

 


Ho avuto un'idea geniale!
Finalmente risolverò tutti i miei problemi.


Un'attesa speranza


Mi c'è voluto un po' di coraggio ma ce l'ho fatta. Ho preso un appuntamento e sono andato da uno psicologo.
Quando gli ho raccontato tutta la storia è rimasto impassibile, quasi fosse nulla di importante e già sentito.
Ha scritto qualcosa su un quadernetto sul quale era stampato il mio nome a grossi caratteri neri e poi ha iniziato a guardarmi.
Mi fissava esattamente come faccio io col tetto della mia camera quando la notte non riesco a prendere sonno a causa degli incubi. Per un attimo ho creduto fosse davvero interessato a me e alla mia storia, dopo però mi sono ricordato della bella sommetta che avrei dovuto lasciare alla sua segretaria che ci aspettava nell'atrio, impaziente di fare gli straordinari.
Mi ha consigliato di scrivere quello che provo, quello che sento e che vorrei.
A questo punto ho riso.
Lui mi ha guardato di traverso.
Quello che vorrei? Che compito facile-. Mi basterebbe riempire le pagine di una sola parola. Un verbo. Tre sillabe. Sei lettere. Morire.
Staremo a vedere- mi ha risposto. - Se l'espediente del diario con Lei non funziona, signor Shirogane, passeremo a metodi più duri-.
Alle sue orecchie sembrava una minaccia. Per le mie era solo un'attesa speranza.

 

Ho riempito quel quadernetto, che lo psicologo mi costringe a chiamare diario, di una tale quantità di sciocchezze che se esistesse un premio per il miglior racconta balle sarei di sicuro io il vincitore. Dovrei fare il giornalista, sono bravo ad inventare... Per il diario, perché no? Potrei anche pubblicarlo un giorno. Non si sa mai, qualcuno potrebbe trovarlo divertente.
In un certo senso mi piace prendermi gioco del mio medico, dell'unica persona che si sta impegnando, anche se con motivazioni tutt'altro che nobili, per aiutarmi a guarire.
E' esilarante e soprattutto mi impedisce di pensare a lei.
Tra poco più di un mese sarà Natale e io non potrò abbracciarla, non potrò rubarle un bacio sotto il vischio che Kyle semina dovunque.
Il bar sarà chiuso.
Mina non prenderà il suo tè come al solito. Lory non romperà piatti e tazzine. Paddy non si metterà a fare l'equilibrista su palloni enormi sputando fuoco.
Pam non sospirerà più sapendoci innamorati e troppo impauriti dalla possibile reazione dell'altro per dichiararci.
Mi manca tutto questo.
E mi manca la mia piccolina, la mia fragolina, la mia micetta. Quella che con tanto di raffreddore e febbre è venuta a lavare i pavimenti del locale, quella con cui ho passato una magnifica giornata al mare tra spruzzi e giochi, quella che fasciata da uno stupendo vestito color lampone, ballava stretta fra le mie braccia, col viso rosso per l'imbarazzo che io ho fatto finta di non vedere.
Mi manchi Strawberry.
Mi mancano i momenti che abbiamo passato insieme e quelli che ancora dovevamo passare.
Mi addormento con le lacrime agli occhi.
E' strano. Da quando lei non c'è più piango per ogni cosa. Prima non lo facevo, anzi era talmente insolito per me che quasi avevo dimenticato come si facesse.
Quanto mi hai cambiato, Strawberry!
Mi addormento e ci sei tu nei miei sogni sempre bella e sorridente. Corri e salti piena di vita. Mi chiami, mi prendi per mano e il mondo splende.
La scena è sempre la stessa: siamo al caffè e la tua è la frase più bella che mai le mie orecchie abbiano ascoltato.
Volevo dirti che ti amo, Ryan-.
Poi tu te ne vai e le nuvole coprono il sole. Inizia a piovere. Lampi e tuoni squarciano il cielo e ci sei tu, lì per terra, fredda, inerme, immobile e io ti chiamo e tu non rispondi, io urlo il tuo nome ancora più forte, di più, di più, ma tu non reagisci. Un altro urlo. Stavolta è vero. Quasi tremano anche le pareti. Mi sveglio. Sono sudato ed ho il respiro corto. Mi sento male e più che mai la vorrei al mio fianco.
“ Vieni da me Strawberry. Ho bisogno di te”.
Piango.

 

Prendo un angolino solo per ringraziare chi mi segue e si è affezionato alla mia fiction! Grazie! Non potete capire quanto sia contenta, è una sensazione fantastica entrare nella mia pagina e vedere che i lettori crescono ogni giorno di più così come chi recensisce.

Vorrei ringraziare in modo particolare:

Clow: Tesoro mio...non immagini quanto sia felice di sentirmi adulare così da te! Sai quanto ti adoro e ti adorerò sempre anche se mi stai facendo penare con la tua fiction...Non ne posso più di aspettare ti prego aggiorna!!! In ogni caso tranquilla:D ho in serbo una bella sorpresina che sono sicura piacerà a te e alle altre. A presto piccola!

Ladykira22: Mi fa molto piacere trovare i tuoi commenti ad ogni capitolo ormai grazie mille:D e tranquilla la tua curiosità sarà presto soddisfatta! Al prossimo aggiornamento!

Pfepfer: Dire che mi sento onorata equivale a fare di un grattacielo un ago! Quando ho letto il tuo commento per poco non ho urlato! Sono una delle tue più grandi fan. Adoro il tuo stile, il tuo senso dell'umorismo(anche se a volte è molto sottile) e le reazioni e gli atteggiamenti dei tuoi personaggi. Davvero...è fantastico! Grazie quindi di aver commentato e di esserti anche tu incuriosita...spero di non deluderti:D

Ichi_chan: Grazie grazie grazie!!!! Sei semplicemente adorabile! I tuoi complimenti mi lusingano commento dopo commento... Ma comunque ne approfitto per adularti della tua Let's stay here e per ricordarti che aspetto trepidante la fine...Sono curiosa anche io sai? In ogni caso a presto!

Ringrazio ancora chi ha messo la storia fra le seguite, chi fra le preferite e chi anche si è soffermato solamente a leggerla, sperando che vi sia piaciuta. Come al solito vi invito a recensire. Per qualunque cosa sono qui.

Vi aspetto al prossimo capitolo che arriverà sicuramente prima del 19/03.

Grazie ancora a tutti:vi adoro!

La vostra Valitta♥

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Capitolo 6
*** Un'offerta d'aiuto ***


 

Volevo dirti che ti amo

 

 

Un'offerta d'aiuto

 

 

E' quasi una settimana che non riesco a dormire. Gli incubi mi tormentano, lei mi tormenta. E' dentro di me e piano piano mi sta uccidendo, io mi sto facendo uccidere.

Il dottore sta per perdere la pazienza con me.

Ieri mi ha detto: - Non ho mai avuto un paziente con così poca voglia di guarire-.

Sono scoppiato a ridere.

Chi ha voglia di guarire? Di sicuro non io. Non ho mai avuto questa intenzione.

Ha scosso la testa come sua abitudine e si è avvicinato ad un armadietto. Ne ha uscito un flaconcino arancione. Pillole. Antidepressivi. Finalmente!

 

Questo pomeriggio ho deciso di fare una passeggiata. Non l'avessi mai fatto!

Ho incontrato Sakura Momomiya. Era stracolma di sacchetti e mi sono offerto di aiutarla. Lei mi ha invitato ad entrare in casa e ha preparato il tè. Ho accettato solo per poter passare un po' di tempo nel luogo dove la mia piccolina era cresciuta, dove potevo respirare qualche stilla del suo profumo che giorno dopo giorno se ne sta andando senza che io possa farci nulla.

  • Ryan- la signora ha attirato la mia attenzione.

  • Mi dica-.

  • Forse non dovrei parlarne, soprattutto con te, ma so che oltre mio marito, tu sei l'unico che può capirmi-. Sono rimasto di stucco.

  • Io so tutto- ha continuato. - Strawberry mi raccontava ogni cosa e anche se tu non mi dici nulla riesco a leggere a chiare lettere che anche per te è così. Ci tenevi tanto a lei, vero Ryan?-

Ho degutito a fatica. Sì che ci tenevo, più della mia stessa vita.

  • La amavo e la amo tuttora- ho confessato con lo sguardo basso-.

  • Fa' male non averla in casa. Aprire la porta e sentire solo silenzio invece del suo fracasso mentre scendeva le scale. La sua stanza è sempre in ordine...- le si è rotta la voce e non è più stata capace di continuare. Lacrime calde le hanno inondato gli occhi bagnandole le guance. L'ho guardata sconvolto.

Era lei. Identica. La mia Strawberry. Gli stessi occhi, gli stessi capelli, gli stessi gesti. Era lei.

Sakura ha subito preso un fazzoletto e giratasi verso il lavello si è asciugata il viso.

  • Scusami- ha singhiozzato.

  • Non, non si scusi. Ha ragione io la posso capire-.

Non sono riuscito a dire altro.

 

Quando suo marito è tornato lei si era già ripresa. Come se non fosse succeso nulla. Spiattellava prima in cucina poi in sala da pranzo come una furia col solo intento di non fermarsi.

Fermarsi era da pazzi. Voleva dire avere il tempo per pensare. L'unica cosa che nessuno di noi voleva fare.

Poco dopo sono andato via.

Sakura però mi ha fermato sulla soglia della porta. Nelle mani stringeva una busta bianca sulla quale intravedevo il mio nome.

  • L'ho trovata qualche tempo fa in un suo cassetto- mi ha detto porgendomela. - Credo sia giusto che l'abbia tu. Non so cosa c'è scritto ma se dopo averla letta avessi bisogno di parlarne noi siamo qui-.

Si è stretta a suo marito che ci aveva raggiunti.

  • Lei ti voleva molto bene- ha detto lui sorprendendomi. - Starti accanto è il minimo che possiamo fare-.

Mi sorpresero.

Lui era quello che per impedire che sua figlia uscisse con Mark, il ragazzo perfetto che tutti i padri avrebbero voluto accanto alla propria creatura, lo aveva addirittura sfidato a judo. E ora a me, che gliel'avevo portata via, a me offriva conforto e comprensione?

Avrebbero dovuto odiarmi per quello che avevo fatto e invece mi stavano offrendo il loro aiuto...

Ho sussurrato un grazie e dopo aver salutato mi sono allontanato nella notte.

Si era fatto tardi. Il sole era già tramontato e per strada non c'era nessuno. Solo io, il buio e il freddo del mio cuore che batteva sotto quegli strati di carta che avevo nascosto tra il giubotto e la maglietta. Volevo leggere quella lettera subito ma aspettavo di tornare a casa, chiudermi nella mia stanza e tirare le tende. Avevo bisogno di tranquillità e pace assolute. Stavo per trascorrere un momento con lei dopo tanto. E questa volta era lei che mi parlava, che finalmente rispondeva alle mie suppliche. Stavo per averla un secondo con me. Soli noi due.

 

 

Chiedo perdono a quanti aspettavano il seguito prima del 19. Scusatemi ma la partenza mi ha tenuta occupata più del previsto. Ma eccomi qua, come promesso ad aggiornare. La ff è quasi completa manca solo la fine che ragazzi, è proprio dura! Spero vivamente di non deludervi!

Altra comunicazione...tanto per confermare la mia fama di sbadata(sì lo sono:P) avevo dimenticato di inserire un piccolo brano, che non ha nulla di importante ma a me piace molto. Ho aggiornato il cap Rose e marmo, aggiungendo il pezzo mancante...se volete leggerlo a me può solo far piacere.

Passiamo ai ringraziamenti. Come sempre

alla mia adoratissima Clow: Tesorina grazie per non farmi mai mancare il tuo appoggio. Sei essenziale per questa ff! Se non fosse per te non esisterebbe! Ti adoro!

Pfepfer: Io... Io non so che dire...Mi lusinghi troppo!! E cmq tranquilla ho in serbo una bella sorpresina...ma non parlare troppo o mi smonti i piani:) ihih a parte gli scherzi sono felice di averti fatto entrare nella love mode e spero che ci rimarrai ancora molto. Un bacione enorme! Grazie!!!

Ringrazio ancora tutti quelli che hanno inserito la ff nelle seguite e nelle preferite, è un onore!

Grazie quindi a Delilah, dubhe93, ichi_chan, ladykira22, Pfepfer e Sophisticity e a tutti coloro che hanno recensito rendendo me felice e la storia ancora più bella!.

Danke, Danke, Danke schoen!!

A presto con il seguito un bacio...la Vostra Valitta♥

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Capitolo 7
*** La lettera ***


Volevo dirti che ti amo

 

 

 

La lettera

 

Sono seduto sul letto, le gambe incrociate. Davanti a me c'è un rettangolo di carta, bianco, immacolato, se non fosse per le quattro lettere stampate al centro con una penna nera.

 

Ryan

 

Non ricordavo che la sua scrittura fosse così bella. Un intreccio di linee ora più marcate ora più sottili e un ghirigoro come coda della y. Aveva tutto bello la mia Strawberry, anche la calligrafia.

Con un sospiro mi sono deciso ad aprirla.

Non appena ho staccato la carta un refolo del suo profumo mi ha inondato l'anima. Profumo di fragola. Dolce, zuccherina, solo per me.

Ho uscito il foglio accuratamente piegato in tre e l'ho aperto. Un altro sospiro ed ho iniziato a leggere lentamente, per far durare quell'attimo un po' di più. Il cuore batteva forte.

 

Era il testo di una canzone. Una dolce melodia che conoscevo bene. L'aveva suonata Mary per noi, alla festa che avevo organizzato in onore delle Mew mew, in un tempo che adesso sembrava lontano secoli. Ho stretto i denti e mi sono fatto coraggio. Adesso iniziava a parlare lei.

 

Le riconosci, Ryan?

Sono le parole della canzone che abbiamo ballato insieme la sera della tua festa. Mary l'ha suonata per noi ed io mi sono persa nella sua dolcissima melodia. Non l'ho mai dimenticata, come d'altronde non ho mai dimenticato quello che tu hai fatto per me.

Niente è passato inosservato. Ogni tuo minimo gesto o sguardo ed ogni volta mi chiedevo chissà se...

Ma immediatamente cambiavo idea. Non poteva essere ciò che pensavo, anche se in fondo ci speravo.

Beh, sì, mi sono illusa un po' ma sognare è bello e ogni tanto concedevi ad un mio sogno di diventare realtà, anche solo per un piccolissimo istante.

Ricordo la prima volta che ci siamo visti e il tuo mezzo insulto che mi perseguiterà per tutta la vita.

« Accipicchia, sei più pesante di quanto pensassi!» Oh, avrei voluto prenderti a calci. In quel momento come in molti altri. Non ti ho mai alzato un dito però, che strano.

Mi hai cambiata tanto!

Mi hai fatta crescere e maturare. Mi hai fatta diventare più responsabile e attenta alle piccole cose che mi circondano. Adesso mi chiedo più spesso perché. Perché tanto male in questo mondo che tu vuoi salvare? Perché nessuno si fida di nessuno? E cosa più importante. Perché l'unica cosa che riesco a leggere nei tuoi occhi è tristezza?

Non voglio che tu sia triste Ryan, per nessun motivo al mondo. Ti giuro, darei la mia vita pur di vederti per un gionro sereno e felice. Non sopporto di immaginarti chiuso nella tua camera con lo sguardo perso nel vuoto a pensare chissà cosa. Non ce la faccio a vedere i tuoi begli occhi azzurri stringersi per la preoccupazione di qualcosa che io non conosco e che tu devi affrontare e sconfiggere da solo. E' più forte di me. Eppure basterebbe una carezza... Una sola, piccola e per certi versi insignificante carezza. E quante volte avrei voluto dartela, starti vicino e sorreggerti quando non ce la facevi più. Ma una cosa mi ha sempre bloccata. E se tu mi avessi chiesto il perchè? Cosa ti avrei risposto allora io? Forse nulla. O forse avrei dimostrato che sono davvero cambiata, avrei preso a due mani quel coraggio che non ho mai avuto e ti avrei detto la verità. Ti avrei detto che ti amo e non voglio vederti soffrire, che voglio guarire il tuo cuore ferito e straziato dal male del mondo con una carezza, un abbraccio, un bacio.

Avrei dovuto farlo. Ho avuto tante di quelle occasioni che ho sprecato e non so se ne avrò ancora un giorno, in quel futuro che stiamo cercando di proteggere insieme,

Intantno l'ho scritto qui e chi lo sa, un giorno potrei davvero trovare la forza di consegnarti questa stupida ed insensata lettera. Ci proverò e poi vedrà il destino e deciderai tu se il tuo cuore di ghiaccio è pronto per me, per essere finalmente curato.

Aspetterò in silenzio, in un piccolo angolino buio, nascosta al resto del mondo, ma ci sarò.

Aspetterò tutto il tempo che sarà necessario.

So farlo. E ti giuro che non ti abbandonerò mai.

Ricorda: Io ci sarò.

Ti amo Ryan la tua

                                                                                                                    Strawberry

 

 

Nessun commento, solo un grande senso di vuoto che mi attanaglia il cuore, sì il mio cuore di ghiaccio rubato da una piccola fragolina.

Poi ce l'hai fatta, piccola mia, hai trovato il coraggio di parlarmi.

Ora tocca a me trovarlo. So cosa mi aspetta ed affronterò tutto serenamente con il sorriso che tanto desideravi e due dolci parole stampate sul cuore.

Ti amo.

 

Sì sono in ritardo lo so. Farvi aspettare un mese non è stato molto carino, ma molte cose mi hanno tenuta lontana dal mio caro pc e finalmente oggi ho un po' di tempo. Sono felice di comunicarvi che la ff è conclusa. In 12 capitoli ho racchiuso la storia di questi due sfortunati amanti e poco a poco vi renderò partecipi di questo loro inusuale idillio. Spero continuiate a seguirmi fino alla fine, a recensire sia nel bene che nel male per farmi sapere cosa ne pensate.

Passiamo ai ringraziamenti...

Il primo capitolo Assenza è arrivato alle 300 visualizzazioni ed è un onore immenso per me. Grazie.

Ichi- chan: Sono contenta di averti tenuto compagnia, almeno ogni tanto faccio qualcosa di utile:D. Grazie per i complimenti e per esserti affezionata a questo mio lavoretto. Spero ti piaccia fino alla fine. Grazie anche per aver aggiornato Let's stay here, è meravigliosa. Ho dimenticato di dirti la metà delle cose nella recensione ma sta' sicura che è magnifica. Al prossimo capitolo. Baci!

Clow4093: Ma che vuol dire come faccio a sopportarti?!?!?! Tu sei la mia stellina adorabile e poi con ogni nuovo capitolo ti fai sempre perdonare l'attesa. Sei mitica Clow! Chissà davvero se ti farò piangere... Io ce l'ho messa tutta! ( Per essere il più romantica possibile non per farti piangere:P). Ma ancora il bello deve venire! Ti aspetto ai prossimi capitoli. Ti adoro :D

Tantissimi grazie ancora a chi ha inserito la storia fra le preferite e le seguite, a chi l'ha anche solo letta o sbirciata. Mi fate sempre contenta quando vedo aumentare i numeretti a lato dei titoli:D Vi aspetto al prossimo aggiornamento. Un bacio a tutti.

La Vostra Valitta♥

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Capitolo 8
*** Per noi. Per sempre. ***


  Volevo dirti che ti amo

 

 

 

 

Per noi. Per sempre.

 

 

Sto piano piano impazzendo.

Da quando ho letto quella lettera la vedo dappertutto. Non mi lascia un attimo. E' la cosa più bella del mondo.

Sto ore intere a contemplarla, mi perdo nei suoi occhi, nelle sue dolci carezze.

Ma è triste e non capisco perché. Non voglio che sia triste.

E' sempre preoccupata e in ansia. Non la vedo sorridere e mi si spezza il cuore. Ma è bella. Di una bellezza sconvolgente. Più di quanto sia mai stata o io mi ricordi. Sento il suo profumo, dolce, buono. Dio quanto mi è mancato!

E la sua voce quando canta è qualcosa che non so spiegare. Non esistono parole per chiarire ciò che sento quando lei è con me e anche solo mi sfiora la guancia in una carezza che vorrei non finisse mai.

E' come perdersi nell'infinito. Chiudere gli occhi e saltare da un burrone con l'aria che ti sferza il viso e ti accompagna nella caduta.

E' volare, liberi da catene e costrizioni varie, niente paracadute, solo la forza di gravità che attira giù verso il baratro del dolore umano. Il fresco tra i capelli, gli occhi chiusi e la serenità totale.

Il nulla.

La felicità.

Chissà per quanto ancora durerà.

Ho paura al pensiero che potrebbe finire da un momento all'altro. Non voglio. Non voglio.

Voglio solo rimanere con lei per sempre. Per questo devo attenermi al mio piano, per passare la mia eternità con lei.

Il dottore non ne sa niente. Io credo proprio sia grazie a lui se mi ritrovo in questo stato. Sono quelle benedette pillole che mi regalano questi momenti di assoluta beatitudine. So che è un'illusione, un miraggio, ma preferisco di gran lunga questo alla solitudine e alla disperazione senza di lei.

Lei non è qui davvero ma è come se lo fosse. Mi parla, mi tocca, mi fa capire che c'è e che forse non proprio tutto è finito. Ma io non posso toccarla. Non posso dirle quanto desidero essere con lei per davvero. E' come se fossimo in un museo e io posso vederla e relazionarmi con lei solo da dietro un vetro. E' crudele. Terribilmente crudele. Ma durerà ancora per poco. Romperò presto quel vetro...

Ecco. Il solito scossone. E' lei.

Ogni volta che penso al “dopo” lei interviene e mi da un colpo. E' così che esprime il suo dissenso per quello che ho in mente. Ma non mi fermerà. No, amore mio, non lo farai. Ormai è tardi, ho già deciso. E poi sei stata tu ad ispirarmi. Dobbiamo tutti prendere coraggio nella nostra vita prima o poi e io lo sto facendo.

Per me, per te.

Per noi. Per sempre.

 

Bene ragazzuole, Valitta è tornata con un capitolo moooolto riflessivo. Povero Ryan...mi sento crudele a volte. Ma tranquille vi basterà solo aspettare un altro po'.

Passiamo ai ringraziamenti...

I numeretti crescono sempre così come la larghezza del mio sorriso...ogni volta che entro nel mio account sembro lo Stregatto di Alice:D ed è tutto grazie a voi. Danke, danke, danke!!!!

In ordine di recensione:

Lucia Lair: Che bello! Una nuova commentatrice!!! Benvenuta! Sì sono d'accordo con te...anche secondo me quello psicologo è un incompetente e l'ho creato io così ahahah...povero Ryan! Posso solo anticiparti che la tristezza andrà aumentando di capitolo in capitolo ma ne vale la pena...Spero continui a seguirmi. Un bacio.

Clow4093: Ce l'ho fatta!!! Ti giuro ho penato...come minimo ne avrò scritte 10 di queste lettere ma sono contenta che ti sia piaciuta...grazie dolcissimo tesorino mio sei fantastica e sarà un onore essere perseguitata da te!!!Ti adorooooooo!

Ichi_chan: Ciao magnifica Ichi! Sono contenta di risentirti e anche di più di sapere che ti è piaciuta quest'altra mia fatica letteraria. Aspetto con ansia i tuoi aggiornamenti piuttosto. Non farmi aspettare tanto. Baciiii

Come avrete ben capito la vostra Valitta stasera è esaltata... Non chiedetemi perchè però, non saprei rispondere... Comunque la cosa più importante è che ho bisogno del vostro aiuto per la tesina degli esami di maturità che riguarda proprio il mondo della fan fiction. E' una cosa semplicissima. Rispondete a questa domanda: Perché scrivete fan fiction? Aspetto vostre notizie, mi raccomando.

Grazie di tutto e al prossimo aggiornamento

La vostra... Valitta♥

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Capitolo 9
*** Bugie e verità ***


 

A Ichi-chan.

Buon compleanno

 

Volevo dirti che ti amo

 

 

 

Ha telefonato nuovamente Kyle. Mi ha detto che riuscirà a tornare per le festività di fine anno, che ha già contattato tutte e quindi ci aspetta una magnifica festa. Ho trattenuto a stento una risata sarcastica e gli ho chiesto maggiori dettagli.

      -   Torno la sera del venti- mi ha detto. - Ci vediamo direttamente al locale.

      - Ok! Fa' buon viaggio, a presto-. Ho riattaccato e mi sono appoggiato con la schiena al muro. Non sapevo se ridere o piangere. Di una sola cosa ero certo: adesso avevo una data.

 

 

Bugie e Verità

 

Sono passate tre settimane nelle quali la pesantezza della routine mi ha oppresso il cuore.

Qualche giorno fa non sapevo proprio cosa fare e allora mi sono messo a frugare tra le cose dello sgabuzzino. Sono saltate fuori tante di quelle cianfrusaglie che potrei aprirci un mercatino. Molte erano di Kyle. Tazze rotte, quaderni e libri di poesie. C'era anche qualcosa di mio: il collare di Daisuke, un diploma tutto stropicciato e poi fogli di carta. Un'infinità di fogli di carta pieni di numeri, formule e appunti vari. Perché li avevo conservati?

Nel tirarli fuori ho mosso qualcosa e ho sentito un leggero scampanellio provenire dalla scatola. Ho estratto un piccolo nastrino rosso con una campanella che ad ogni mio movimento emetteva un suono argenteo e allegro.

La collana di Strawberry.

Mi ero dimenticato di averla io. Lei neanche lo sapeva. In un certo senso gliel'avevo rubata, ma che dico, era stata lei a lasciarla al locale e a non averla mai reclamata.

 

♥      ♥      ♥

 

  • Oggi non apriamo, anzi restiamo chiusi fino a nuovo ordine-.

Avevo deciso di far riposare le ragazze in vista della battaglia finale. Avevano bisogno di rilassare la mente e qualche giorno di vacanza era senza dubbio l'ideale anche se un po' ne ero pentito. Non avrei potuto passare il mio tempo insieme a lei.

Io e Kyle spiegammo bene la situazione a tutte. L'aria nel sotterraneo era carica di tensione e ansia. Strawberry era triste.

  • Mi dispiace- dissi alle ragazze e lei mi guardò. - Non vi chiederemmo di affrontare una simile prova se io e Kyle avessimo i vostri poteri-. Silenzio.

Poi le altre iniziarono a ridere e scherzare per sdrammatizzare e andarono via. Lei invece rimase.

  • Ryan?-

  • Sì? Ti serve qualcosa Strawberry?-

  • Non devi sentirti in colpa e neanche scusarti. Tutte noi ti dobbiamo molto e il mondo stesso ti è debitore. Hai fatto tutto quello che potevi ma adesso è arrivato il nostro turno e per quello che mi riguarda farò tutto il possibile. Niente sensi di colpa, intesi?

  • Hai ragione- ho ammesso. Un timido sorriso si è aperto sul suo splendido viso rincuorandomi ma è sparito quasi subito per lasciar posto all'espressione triste e assente di poco prima.

  • Strawberry- la fermai- è successo qualcosa?-

  • No, Ryan, va tutto bene. Sono solo stanca-. Bugia. La conoscevo bene ormai, sapevo quando mentiva. Aveva qualche problema, lo si vedeva da lontano e il fatto di non poterla aiutare mi uccideva. Se solo avessi saputo. Se solo mi avessi detto la verità e mi avessi permesso di venire in tuo soccorso.

    Ma nulla. Hai girato i tacchi e te ne sei andata a goderti la vacanza.

Le altre si erano fermate a parlare dei loro progetti e non mi avevano visto andare in cucina dove silenziosamente mi ero rintanato. Strawberry era seduta scompostamente ad un tavolo con lo sguardo perso nel vuoto.

  • Strawberry! Non sei contenta di questa pausa? Adesso per qualche giorno non arriverai in ritardo- l'aveva stuzzicata Mina senza ricevere risposta se non un semplice – Hai ragione- sussurrato con garbo.

  • Che farai?-

  • Ma che domande Lory! Trascorrerà tutto il tempo con il suo Mark, vero Strawberry? Si era intromessa Paddy.

  • Veramente no. Non credo proprio-.

  • E perché? Non dirci che lui deve studiare e non può stare con te-.

  • No, non è questo-.

  • E allora cos'è?-

Istintivamente mi ero avvicinato allo stipite per sentire meglio senza però farmi vedere. Aveva problemi con Mark, ecco perché era triste.

  • Veramente noi ci siamo lasciati-.

  • Cooooosaaaa?!- le ragazze avevano sbalancato gli occhi incredule e io stesso dovetti tapparmi la bocca con una mano per non unirmi a quel grido. Cosa voleva dire che si erano lasciati? Come, quando, perché?

Come se mi avesse sentito aveva continuato il suo discorso.

  • La situazione si fa' sempre più difficile e io non posso sopportare di vederlo soffrire per causa mia. Gli ho già rovinato la vita abbastanza. E' diventato il Cavaliere Blu per proteggermi, è sempre in pericolo e non mi piace-.

  • Non lo proteggerai così-.

Lei aveva scosso le spalle e distolto lo sguardo.

Lo aveva lasciato solo per proteggerlo, perché lo amava e non voleva che gli succedesse qualcosa. E io che per un attimo avevo sperato... che idiota!

Le altre poco dopo se ne erano andate lasciandola sola. Io ero rimasto un po' a contemplarla da lontano senza che lei se ne accorgesse. Qualcosa mi diceva che non era tutta la verità. Volevo chiedere ma lei non mi avrebbe detto niente, esattamente come prima nel seminterrato. La vidi scostarsi i capelli e desiderai poterlo fare io. Volevo andare da lei e accarezzarle il viso, abbracciarla per farle capire che non era sola, che io non l'avrei mai abbandonata. Volevo darle tutta la mia attenzione, confessarle che l'amavo più di ogni altra cosa al mondo, poggiare le mie labbra sulle sue e diventare dolcemente un tutt'uno. Volevo tante cose ma non avevo potuto far nulla. Mi sono limitato a guardare e a sperare che lei potesse tornare ad essere felice.

Lei si era alzata di scatto, aveva preso lo zaino e se n'era andata. Solo dopo mi ero accorto di quella piccola sfera dorata che aveva lasciato sul tavolo. La collana di Mark. Ci teneva troppo a quell'oggetto, allora perchè abbandonarlo lì? Perché rinunciarci se ancora lo amava e aveva deciso di lasciarlo solo per proteggerlo? Perchè tutte quelle bugie?

Non avevo capito e non potevo farlo.

Poi lei mi ha confessato la verità, la più bella che ci potesse essere per me.

 

 

Scusate ma non ho resistito più, dovevo aggiornare per forza! Questa volta sarò breve giuro. Volevo solo ringraziare tutti voi per l'affetto con cui mi seguite siete magnifici! Un abbraccio a lucia lair che mi ha recensita e un miliardo di auguri in ritardo a Ichi- chan per il suo diciottesimo compleanno. Ti dedico questo capitolo come regalo. Spero ti piaccia. E grazie per la risposta al mio "sondaggio" che rinnovo. Rispondete, è facile: Perché scrivete fan fiction? Mi serve per gli esami di maturità per chi non lo sapesse:D Grazie ancora a tutti al prossimo aggiornamento!

La vostra... Valitta♥

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Capitolo 10
*** La scelta ***


 

Volevo dirti che ti amo

 

 

 

 

La scelta

 

 

Il 20 si fa sempre più vicino e io sembro un bambino a cui la mamma ha dato il permesso di andare una volta a settimana al negozio di dolciumi e di comprare tutto ciò che vuole. Sono euforico. Manca poco.

E' da un po' che non esco. Devo sistemare il locale perché sia tutto perfetto per la festa di Natale. Sarà il mio regalo per tutti. Li farò contenti così almeno visto che il regalo che sto preparando per me non piacerà per niente.

Ormai è tutto pronto. Io sono pronto. Nessuno sa cosa abbia in mente, solo lei ne è a conoscenza e avrei di gran lunga preferito che non fosse così. Numero uno perché così mi ha rovinato la sorpresa e due perché passa le sue giornate a cercare di convincermi a desistere. Fa di tutto per farmi cambiare idea, ma non ci riuscirà, gliel'ho già detto centinaia di volte ma lei continua.

Dio, lo so che è solo un'allucinazione, ma è così forte...

La avverto davvero. Sento il suo respiro, il suo calore e distinguo chiaramente le sue dita intrecciate alle mie o la sento passarmi le mani fra i capelli e baciarmi teneramente sulla fronte. Non mi è stata mai così vicina.

Il suo profumo mi inebria la mente e mi fa desiderare che il 20 arrivi il più presto possibile. A volte ho l'impressione di non riuscire a resistere così tanto. Mi sento debole e fiacco, vorrei solo farla finita il prima possibile. Ma non posso, devo resistere. E' colpa delle pillole. Sto provando a non assuefarmi, ma è difficile.

Devo farcela, devo farcela. Sto delirando. Sembro tanto uno di quegli ubriaconi a cui mio padre faceva l'elemosina quando ero piccolo. Lui sì che era un uomo. Forte, determinato e orgoglioso di quello che aveva creato contro tutto e tutti. Se sapesse che suo figlio, il grande Ryan Shirogane, si è ridotto a dipendere dagli antidepressivi...Oh papà, mi dispiace tanto.

Mi dispiace di non essere quello che tu volevi, di non aver saputo affrontare la vita nel modo migliore, di non aver combattuto fino alla fine ma di essermi arreso alla minima difficoltà. Ma io non ce la faccio papà, senza di lei io non ce la faccio. Era tutto per me, così come lo era la mamma per te. Tu però sei stato fortunato. Almeno voi siete morti insieme, tu non hai dovuto sopportare di passare il tuo tempo senza di lei, logorandoti per i sensi di colpa perché sei stato tu la causa della sua morte, no. Voi eravate insieme in quel momento e lo sarete per sempre. Vi invidio per questo.

Io non ho potuto stringerla, non ho potuto donarle l'ultima goccia del mio respiro, non ho potuto fare niente per salvarla, solo mantenere quella stupida promessa che le avevo fatto per farla felice. Se solo...

Ma non si può vivere di se e io ho deciso. Non è la via più giusta e nessuno ne andrebbe orgoglioso ma è la mia scelta e sarà così.

 

Salve a tutti. Sono consapevole che questi capitoli sono un po' noiosi in quanto molto basati sulla riflessione di quella povera vittima di Ryan Shirogane. Mi sento anche in colpa a volte di farlo soffrire così...Quanto sono cattiva!In ogni caso il prossimo sarà un po' più movimentato anche perché è il capitolo finale. Spero continuiate a seguirmi cercherò di aggiornare il prima possibile. Un bacione alla mia carissima ichi_chan e a tutti quelli che hanno letto, commentato a bassa voce o anche detto che schifo di storia. Ribadisco il sondaggio per la mia tesina: Perché scrivete o anche leggete fan fiction? Ho fatto anche interessare la mia prof ahahah. A presto, al prossimo aggiornamento!

La vostra...Valitta♥

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Capitolo 11
*** La resa ***


  Volevo dirti che ti amo

 

 

 

 

La resa

 

Lui è lì e ricorda

sente la sua assenza,

sveglio da più di un'ora

ripensa a lei ancora

che l'abbracciava forte

durante quella notte di neve e di luce

Il linguaggio della resa, Tony Maiello

 

C'è silenzio al locale. Un silenzio opprimente ma solenne fatto di luce e di un bianco candido. Mi guardo bene intorno. Voglio fissare tutto per bene nella mia memoria. I momenti passati qui dentro sono stati i più belli della mia vita e in tutti c'era lei. La festa, le battaglie, gli abbracci, i baci rubati, le bugie, le lacrime, le arrabbiature e le riappacificazioni. Quante esperienze in poco più di un anno. Quanta vita.

Ma tutto è finito come finisce tutto. E' il ciclo delle cose. Si nasce, si cresce e si muore. Qualcuno vive meglio degli altri, lascia il segno, esattamente come ha fatto lei. Altri si limitano a fare i parassiti e a vivere di ricordi, come me.

Ma sono arrivato al traguardo.

E' il 20.

Mi pare strano che l'ultima decisione che devo prendere sia scegliere il più forte fra gin e rum. Alla fine opto per un bel whisky invecchiato. Faccio le cose per bene.

Kyle arriverà fra poche ore.

Guardo fuori dalla finestra della mia stanza. I fiocchi di neve cadono leggeri ricoprendo tutto. Non lasciano spazio all'erba che inesorabilmente appassisce per mancanza d'aria. Niente può vincerla e io non ho più nè la possibilità nè la voglia di combattere.

E' pomeriggio inoltrato. Nonostante stia nevicando fuori c'è il sole che tinge tutto di rosa. Che strano. Ma è proprio un bell'addio. Grazie.

Passeggio nervosamente per il corridoio calcolando bene i tempi. Ancora mezz'ora e poi sarà tutto finito. Scendo di sotto. Ho deciso di lasciare un bigliettino a Kyle, mi sembra il minimo. Cerco carta e penna e butto giù due parole. Una semplice spiegazione, un augurio e un saluto.

Perdonami Kyle ma ho deciso di passare questo Natale e tutti quelli che verranno con lei. Stammi bene e grazie di tutto. Addio.

Non gli basteranno ne sono sicuro ma non posso andare oltre.

Torno di sopra. La bottiglia di whisky è poggiata sulla scrivania vicino ad un bicchiere di vetro. Lo riempio e lo mando giù tutto d'un fiato. Un tempo mi avrebbe bruciato la gola. Adesso il suo sapore mi è troppo familiare per farmi male. Sul comodino c'è il flacone arancione delle pillole. Ne ingoio quattro e giù con un altro bicchiere di whisky. Un respiro. Altre pillole e altro whisky. Inizia a girarmi la testa e mi sento più annebbiato del solito ma stavolta invece di preoccuparmi sorrido, come un ebete, felice di sapere cosa significa quell'intontimento. Mi sdraio e continuo a mandare giù pillole di diverso tipo e whisky. Tanto whisky.

Quando ho finito la bottiglia rimane solo l'ultima pillola. La prendo a secco, ormai non fa differenza.

Appoggio la testa sul cuscino e chiudo gli occhi. Fra le mani ho quel tenero campanellino che continua a trillare incurante di quello che sta accadendo. Lo stringo forte. E' il mio ultimo legame con lei. Quando sarà tutto finito lo scuoterò per bene e lei lo sentirà dovunque sia. Allora verrà da me e finalmente potremo riabbracciarci. Questa sarà la nostra notte del Tanabata.

Ho la mente offuscata, se apro gli occhi non vedo nulla. E' come se tutto fosse avvolto dalla nebbia. Uno squillo. Sembra provenire da lontano, da un'altra dimensione, ma so che è solo il telefono della camera di Kyle.

Chissà dove è arrivato? A quest'ora dovrebbe già essere sceso dall'aereo. Starà aspettando chiunque è andato a prenderlo per portarlo qui. Sarei dovuto andarci io. Bell'amico. Non solo non lo vado a prendere ma per giunta mi faccio trovare...

Ah!

Una fitta al petto. Questa non me l'aspettavo. Mi ha fatto male. Devo stare tranquillo e non agitarmi. Un respiro profondo e mi rilasso di nuovo. Sento un leggero formicolio partire dalla punta dei piedi e piano piano risalire fino alle gambe e al bacino. Poco a poco si diffonde anche alle mani, alle braccia e al busto. Finalmente ci siamo. E' arrivato.

Sento una porta sbattere di sotto e dei passi veloci salire le scale ma non ci bado. Un'ultima fitta.

L'ultimo respiro.

Arrivo amore mio”.

Un urlo.

Un trillo sommesso.

 

 

 

 

C'è ancora silenzio ma non è più opprimente. E' liberatorio. Esiste solo il bianco qui dove sono adesso, il bianco e il profumo delle fragole, delle mie adorate fragole.

Qualcuno mi prende la mano e la stringe regalandomi una sensazione straordinaria di calore.

Alzo lo sguardo con timore. Ho paura di non riuscire a vederla, di non essere capace di distinguere i contorni di quella magnifica figura che è davanti a me. Quando incontro i suoi occhi però sono strabiliato. Sono color cioccolato, dolci, teneri, felici, pieni di sollievo. L'ansia e la tristezza che ricordavo sono sparite. Hanno lasciato il posto al sorriso più bello dell'universo. Non riesco a parlare, non sono padrone di me stesso, del mio corpo o di quello che ne rimane.

La vedo piangere. Due perle sgorgano dai suoi occhi e si infrangono sulle dolci onde delle sue labbra che si aprono e ne esce un sussurro:

- Ti stavo aspettando-.

 

Ok mie carissime lettrici a quanto pare siamo arrivati alla fine eppure...ta dan! Sorpresa! Questo non è l'ultimo capitolo, ne manca ancora uno. Il più importante.

Non posso anticiparvi nulla però, perché davvero ho superato me stessa e la mia fervida e perversa immaginazione non fa altro che ridacchiare dietro le mie spalle urlando "Alla faccia tua!"

Spero intanto che questo capitolo vi piaccia. Ho provato a dare del mio meglio ma non so se ci sono riuscita. Sicuramente è un po' più movimentato dei precedenti che non hanno riscosso molto successo a mio gran malincuore. Sinceramente non so se essere più preoccupata del fatto che non ci sono più state recensioni o che queste si siano fermate e 17...boh! Pazienza! In ogni caso ringrazio il gruppo delle fedelissime che mi segue con affetto e fa crescere i numeretti dei capitoli. Vi lascio con la promessa di aggiornare tra 10 giorni. Giusto per festeggiare l'inizio della maturità... Grazie al solito a chi ha letto. E' un onore! A presto dunque...

La Vostra...Valitta♥

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Capitolo 12
*** La vera realtà ***


  

Alla mia piccola, cara,

adorata, tenerissima,

meravigliosa, fantasmagorica

Clow.

Con tutto il bene che ti voglio!

 

Volevo dirti che ti amo

 

 

 

Dovunque andrai                                                                                                                                                                                                           Wherever you go,

Qualunque cosa farai                                                                                                                                                                                                          whatever you do

Ioi sarò qui ad aspettarti                                                                                                                                                                            I will be right here waiting for you.

                                                                                                                                                                  Right here waiting, Richard Marx

 

 

 

La vera realtà

 

 

 

I muri dell'ospedale erano di un bianco candido ma allo stesso tempo quanto di meno accogliente potesse esistere al mondo.

Mark non si capacitava di quello che stava facendo. Se qualcuno gli avesse detto che un giorno avrebbe fatto una cosa del genere come minimo gli sarebbe scoppiato maleducatamente a ridere in faccia e invece adesso si ritrovava a percorrere il corridoio in direzione della sua stanza.

Lei non c'era. Che strano. Era sicuro di trovarla al suo capezzale.

Il biondino invece se ne stava sdraiato su quel letto tutto solo con l'espressione più indifferente che conoscesse stampata sul volto. Ma dopotutto lui era sempre stato così. Duro dentro e fuori come un pezzo di marmo.

   -    Non capisco proprio come tu mi abbia potuto soffiare la ragazze, Shirogane. Non sai neanche cosa voglia dire amare davvero una persona. Guarda come ti sei ridotto. Due mesi che state insieme e due mesi che quella poverina fa la spola fra casa e ospedale. Le hai rovinato la vita. Ecco cosa le hai fatto. Non ha più lacrime, non sorride più, è deperita e tutto per colpa tua. Sei un verme-.

Adesso si sentiva un po' meglio. Aveva bisogno di quel piccolo sfogo e anche se lui non lo sentiva era sempre meglio di niente. Una piccola rivincita insieme a quella che si stava prendendo negli ultimi mesi.

Strawberry lo aveva lasciato per il suo acerrimo nemico ma non erano mai potuti stare realmente insieme. Il destino non aveva voluto.

Avrebbe voluto ridere.

Per un attimo osservò l'immagine che il sottile specchio attaccato al muro gli rifletteva. Da quando era diventato così cinico e cattivo? Non doveva stupirsi se lei gli aveva chiesto di starle il più lontano possibile.

La porta si aprì ed entrò una bellissima ragazza dai capelli rossi. Le occhiaie erano nascoste da un leggero velo di trucco che le ravvivava il viso spento per la stanchezza.

  • Mark, che ci fai qui?- chiese sorpresa di trovare il suo ex ragazzo in quella stanza. Era davvero l'ultima persona che si aspettava di vedere lì dentro.

  • Quando sono entrato e non ti ho vista, per un attimo ho sperato che ti fossi stancata e che finalmente lo avessi lasciato- rispose lui senza badare alla vera domanda.

  • Ti sei sbagliato. Non lo lascerò mai. Aspetterò anche tutta l'eternità perché si svegli. Ho imparato ad essere paziente-.

  • Spesso mi chiedo se avessi mai fatto una cosa del genere per me-.

Strawberry rimase in silenzio.

  • Come pensavo- continuò Mark.

Non si guardavano. Entrambi tenevano gli occhi fissi su Ryan che respirava solo grazie all'aiuto delle macchine.

  • Strawberry, potrebbe non risvegliarsi mai-.

  • Non mi importa. Rimarrò qui per tutto il tempo che sarà necessario. E quando si sveglierà, se succederà, mi troverà qui a tenergli la mano. Lui sa che ci sono. Mi sente, lo so. Non lo abbandonerò-.

  • Perché?!- Un mezzo urlo isterico uscì dalle labbra di Mark. Non capiva. Cosa la spingeva a comportarsi in quella maniera? Quella non era la Strawberry che conosceva. Che fine aveva fatto la ragazza che aveva amato?

  • Perché lo amo. Ha sacrificato la sua vita per salvarmi, rotto l'unica promessa che mi aveva fatto per venire in mio soccorso. Lui non mi ha mai lasciata sola. C'è sempre stato, per un abbraccio o anche solo una parola. Lui c'era. Mi ha sempre amata e a modo suo lo ha dimostrato ma io ero così accecata che non ho mai capito, non ho mai voluto capire. Vedi Mark, prima di combattere gli avevo chiesto di giurarmi che sarebbe rimasto al sicuro. Lui ha promesso ma non ha resistito. Quando l'ho visto in quella fortezza mi si è gelato il sangue nelle vene. Sapevo che uno di noi due non sarebbe uscito vivo da lì e ho fatto di tutto perché quella potessi essere io ma non ci sono riuscita. Ancora una volta mi ha dimostrato quanto ci tiene a me e lo amo ancora di più per questo. Non ti so spiegare. Quello che ci lega è qualcosa che va oltre il reale, oltre l'umano-.

  • Dovevo andare in coma anche io per farmi amare da te, Strawberry?- le chiese sadico. Non aveva ancora capito. -Ero venuto qui a supplicarti di tornare da me- continuò, - di lasciare lui e essere di nuovo quella bella coppia che eravamo. Mi manchi- le disse cercando di prenderle la mano che però lei scostò subito in un chiaro segno che quello del moro era un desiderio irrealizzabile.

  • Io amo Ryan- disse sciogliendo l'ultima speranza del ragazzo che si arrese definitivamente.

  • Ho capito. Non vi disturberò più Strawberry. Ti chiedo solo una cosa. Puoi lasciarmi un attimo solo con lui? Vorrei parlargli visto che sostieni che ci sente-.

Strawberry si mostrò abbastanza titubante a quella richiesta. Non voleva lasciare Ryan neanche per un secondo ma si costrinse ad accettare. Sarebbe rimasta dietro la porta, pronta a rientrare

  • Ok- rispose- sono qui dietro- e si avviò.

Mark rimase di nuovo solo con la persona che più odiava al mondo adesso più di prima. Lo guardò con disprezzo. Avrebbe voluto essere al suo posto in quel momento, non solo per stare con Strawberry ma anche per lasciarsi scorrere addosso tutti gli avvenimenti degli ultimi tempi senza farsi del male. Rimanere così inerme ed indifferente al resto del mondo. Sì, avrebbe pagato per poterlo fare.

  • Hai vinto tu- gli disse. - Di nuovo. Riesci a battermi anche steso in coma su un letto d'ospedale. Ma come fai, Ryan, come? Le ho provate tutte e ne sono sempre uscito sconfitto. Basta. Mi arrendo. Getto le armi e sparisco dalla vostra vita. Trattala bene. Amala perché lei lo fa con tutto il suo cuore. Non ferirla, non ti azzardare nemmeno o se sopravvivi giuro che ti ammazzo io e... rendila felice, se lo merita. Io non ci sono riuscito. Ma lascio il gioco e lascio lei nelle tue mani. Ma tu fa' una cosa. Una soltanto. Svegliati!-

Gli sembrò di avvertire un singulto ma non vi badò pensando fosse solo la sua immaginazione. L'ultima occhiata e poi girò i tacchi e se ne andò riservando un sommesso ciao a Strawberry.

Lei rientrò subito e raggiunse Ryan al suo capezzale.

Qualcosa nel suo volto era cambiato. Una smorfia di dolore gli era comparsa sul viso e questo spaventò moltissimo la ragazza.

  • Ryan! Ryan, che ti prende? Cos'hai?- Iniziò ad urlare disperata ma niente.

    Suonò il campanello delle emergenze e un gruppo di infermieri entrò subito nella stanza sbattendo la porta. La allontanarono a forza dal letto impedendole di guardarlo mentre il suo corpo veniva tormentato da forti convulsioni. Le lacrime iniziarono a scorrere a fiotti. Strawberry cadde in ginocchio sul pavimento urlando e piangendo perché non capiva cosa stava succedendo. Perché quella crisi? Cosa gli aveva detto Mark? Possibile che le sue parole lo avessero turbato tanto?

    - Ryan- singhiozzava in preda alla disperazione e nessuno le dava ascolto. Sola, seduta sul pavimento freddo dell'ospedale tremava di paura pensando che stavolta era davvero arrivata la fine.

Dopo quella che le era sembrata un'eternità finalmente medici ed infermieri se ne andarono lasciandola libera di tornare da lui. La smorfia di dolore era scomparsa rimpiazzata da un'espressione beata e serena, così come i fili dell'intubatura.

Un orrido sospetto si fece strada nella sua testa confusa e per niente lucida. Appoggiò l'orecchio al petto di lui e poté tirare un sospiro di sollievo. Il suo cuore batteva forte e ritmicamente. Lacrime, questa volta di sollievo le bagnarono il volto e per un po' rimase in quella posizione ad ascoltare il suono del cuore che amava tanto.

D'un tratto sentì qualcosa toccarle i capelli. Delle dita attente e titubanti muoversi tra le ciocche rosse.

Alzò lo sguardo e si ritrovò a specchiarsi in due spaesate iridi azzurro cielo che appena la videro si illuminarono come due fari di un sentimento profondo.

  • Strawberry- mormorò Ryan con la voce rauca per il lungo silenzio.

  • Ryan, ti stavo aspettando- gli rispose lei e gli buttò le braccia al collo iniziando a piangere per la felicità di poterlo finalmente riavere con sé.

  • Cosa...?- tentò di chiedere lui.

  • E' tutto finito adesso. Ti sei svegliato e sei tornato da me. E' tutto finito e va tutto bene- disse lei in preda all'emozione.

  • Ma tu eri...- gli venne difficile pronunciare quella parola. Solo il pensiero lo faceva star male ma lo fece- morta- completò.

  • No, amore mio. E' stato solo un brutto sogno. Io sono qui, viva e vegeta e lo sei anche tu. Questa è la vera realtà. Ed è la più bella che ci possa essere- concluse poggiando le labbra su quelle di lui in un bacio fatto di amore, di promesse e presagio di un'eternità che non li avrebbe separati mai più.

     

Come promesso, nel mio pomeriggio prima degli esami(ihih)finalmente giunge la fine, per davvero stavolta. Beh, che dire...spero di essermi fatta perdonare da tutte quelle che hanno anche pensato per un secondo di volermi uccidere vista l'immensa sofferenza che ho fatto patire a quella povera vittima di Ryan Shirogane. Ma non è tutto merito mio questo pentimento, ci colpa la carissima Clow che mi ha supplicata di avere l'happy ending e siccome sotto sotto io sono buona( anche troppo a volte) ho deciso di accontentare quella fetta morbidosa di torta al cioccolato dotata di parola con questo capitolo. Chi vuole crogiolarsi nel dolore per la fine del biondino più bello del mondo può benissimo farlo, ma, beh..., il vero finale è questo. Il lieto fine dopotutto piace anche a me...

Ma non lasciamoci andare ai sentimentalismi...

Volevo dirti che ti amo vi lascia nelle mani di un'altra fan fiction che presto verrà a tenervi compagnia(almeno spero). Non vi accenno niente tranne il titolo che sarà Full moon at 2 o'clock, che dite, ispira? Lo scopriremo presto.

Passiamo ai ringraziamenti...

Ichi_chan: come sempre la tua recensione non è mancata e questo mi fa davvero troppo contenta. Il capitolo più bello dici? Non saprei giudicare li adoro tutti come dei piccoli figlioletti. Ho 12 bambini che bello!!! Scherzi a parte è uno dei miei preferiti...effettivamente ho dato il meglio di me e giuro che il whisky l'ho lasciato tutto a Ryan. Spero che questo ti sia piaciuto tanto anche. Un bacio a presto!

Clow4093: Amorina miaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! Visto dopotutto il tuo happy ending l'hai avuto. Non è quello che ti aspettavi ma spero ti abbia fatto contenta lo stesso. Immagino la faccia di tutte quelle che leggeranno. Spunterà a tutti la gocciolina sulla testa come nei cartoons e mi manderanno imprecazioni in tutte le lingue conosciute o meno ma che importa!!! Conta che tu sia stata contenta. Ti ringrazio di tutto sopratutto perché senza di te Volevo dirti che ti amo non avrebbe mai visto la luce. Questa storia sotto sotto è anche tua. Io ci ho messo il cuore e l'impegno ma la vita... beh, quella l'ha presa da te! Ti aspetto presto. Un bacione immenso, ti voglio bene!

Un grazie enorme anche a:Delilah_, girldreamer, Layla94, dubhe93, fra007, ladykira22, lucia lair, Pfepfer, prettyvitto e Sophisticity, che hanno inserito la storia rispettivamente nelle preferite, ricordate e seguite. A chi ha letto e recensito in passato, a chi ha sbirciato e anche a chi ha desiderato che questa lagna finisse presto. Grazie a tutti!

Allora concludiamo, ci sentiamo presto con una nuova Fan fiction!

Un bacio dalla vostra... Valitta♥

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