Just Like a Deja-vu.

di Lady Furianera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I - Muffins: she thinks ***
Capitolo 2: *** II - Beer: he sees ***



Capitolo 1
*** I - Muffins: she thinks ***


 

Just Like a Deja-vu.

Stringe la tracolla della borsa con la destra. La sinistra è tra i capelli dal colore stinto, segno che dovrà prendere un appuntamento per rifare il colore dalla parrucchiera. E' nervosa quando si accorge di questo particolare: troppe cose da fare. Si morde le labbra. Ha le Converse di due colori diversi - era in ritardo, questa mattina. Battono il ritmo di una canzone sentita alla radio, in auto. ...I don't care what they say, I'm in love with you. They try to pull me away but they don't know the truth... keep, keep bleeding love... Le è entrata nella testa - nonostante lei odi il pop - segno che i discografici sono riusciti ancora una volta nel loro lavoro. E' in quella posizione da venti minuti circa; ha mosso solo qualche passo per avanzare nella fila. Santo cielo, voleva solo prendersi un paio di libri! Chiedeva tanto a quella diavolo di bibliotecaria? Guarda l'orologio in alto, per una cosa tipo la tredicesima volta. Le tre e mezza. Le Converse non si muovono più con il tempo. Le mani ricadono silenziose accanto ai fianchi. Le labbra vorrebbero gridare per il dolore. Ora basta. Aspetta il momento esatto e scatta avanti. Le proteste degli onesti cittadini - una volta davanti a lei - non la sfiorano. Le sente lontane. Non gliene importa nulla.

"Mi dica, signorina. Cosa posso fare per lei? " Alleluia! "Cerco l'Interpretazione dei Sogni di Freud e La Veglia di Finnegan di Joyce. "Dovremmo averli da qualche parte.. intanto, mi lasci il suo nome e il numero di matricola, grazie. " Poi? Un caffè? "Ehm,sì... andrei di fretta... " Silenzio teatrale, forse per non sembrare scortese. Occhiate dense di sottintesi. La donna va alla ricerca dei due libri. Il cellulare vibra nei vecchi jeans Levi's della ragazza. Quando cazzo ho deciso di mettere Radio Gaga come suoneria?! Risponde.

"Sakura, sto per riempirti di insulti. " Ecco, di nuovo. "Lo so Ino, lo so. Sono ancora in Facoltà, sto finendo ora le ultime cose... " La interrompe. "Solo questo: non azzardarti ad incazzarti se non trovi più muffins al cioccolato. " Tu, tu, tu.  "Certo, Ino... " Lo sussurra. Mia madre lo diceva sempre che non sono in grado di interagire con le persone. Riabbandona il telefono nelle tasche dei pantaloni. Ecco i suoi libri. Li prende, memorizza la data di consegna e scappa via. Rischia di inciampare due o tre volte prima di scorgere il parco. Si sente subito meglio vedendo l'insegna in alto. Solo a pronunciarne il nome, sente il sapore di caffè. La campanella sulla porta l'accoglie. Le da il benvenuto tutti i giorni. E tutti i giorni entra ad occhi chiusi. Le piace sentire il suono delle parole e dei cucchiaini. Quando c'è Ino li tiene chiusi un po' più a lungo. Sa quanto faccia paura, se incazzata. Ma non è stata lei a scegliere di essere uno dei principali motivi delle sue incazzature. Okay... al tre la guardo e sorrido. Uno, due, tre. Orrore. L'ultimo muffin al cioccolato la osserva con passione. La sta pregando, scongiurando di prenderlo. Sta per essere rapito da qualcuno. Non pensa nemmeno. Corre alla vetrina. Lo sguardo fisso su quel fottutissimo muffin. E poi qualcosa simile ad un tonfo, nelle orecchie di lei. Non si accorge nemmeno di essere a terra. Perchè quei due occhi azzurri li vede. Perfettamente.

"Scusami, io non... ti sei fatta male? " E' preoccupato. Ma lei non è fatta di pastafrolla. Quei cookies appena sfornati, invece... Ehm... "No, no... grazie." Le porge la mano. Lei la prende. Continua a pensare ai suoi occhi bellissimi. E al profumo di cacao amaro. Li ha già visti? Forse. "Devo farmi perdonare... ti va il mio muffin?" Questo è un colpo basso. Molto basso. "No, non fa nulla. Davvero. " Sembra più una minaccia, da come glielo offre. "E io insisto. " Accenna un sorriso. "Va bene. Ricordami che te ne devo uno, allora. " Ride. "Nemmeno per sogno. " E se ne va. La campanella suona ancora. Un arrivederci. Il cellulare insinua le note della suoneria nei suoi pensieri. Ino, legge sullo schermo. Oh! Cerca il suo tavolo con lo sguardo. Si avvicina. L'amica sorride maliziosa. "Non credo che il tuo iPhone sia molto contento di stare così vicino a quel muffin. " Guarda. "Ops... - il marchio Apple è tutto sporco - cazzo. " E adesso come lo pulisco? "Già, è quello che ho pensato anche io, poco fa. Chi era?"  "Non ne ho idea."  "Sakura!"  "Davvero, non lo so!" Sta ancora pulendo. "Pensare che era proprio un bel ragaz... " Sgrana gli occhi. "Ino!" Questa ride. "Scusa. - ride ancora - Allora, raccontami. Cos'hai combinato in queste due settimane senza di me? Mi sei mancata moltissimo, sai? E anche Hokkaido." Beve un sorso del suo cappuccino. "Certo. Chi non preferirebbe il freddo infernale del nord ad una villa con piscina a Tokyo?" Sguardo sarcastico e altre risate leggere. Una serata come tante, la loro. Anche se quei due occhi azzurri compaiono nella mente di Sakura ad ogni morso di quel muffin ottenuto per caso o per destino. Probabilmente sarà stata solo una coincidenza. Tutta la nostra vita è una coincidenza, ma – per darle importanza – le diamo il nome di destino. Nessuno sa cosa il destino abbia in serbo per noi. L'unica cosa che Sakura è certa di sapere è che, quegli occhi, sono parte di lei e lo saranno per sempre.

NdA: per prima cosa, un grazie immenso a chiunque abbia solo aperto questa storia e si sia avventurato a leggerla. Sono Lady - sono nuova di questo fandom - e non so nemmeno come abbia potuto partorire un'idea simile. Be' se ci saranno richieste per una continuazione, andrò avanti. Non mi aspetto nulla, questo è certo. In ogni caso non seguirò uno schema. La trama si capirà, ma saranno ricordi confusi di una storia d'amore. Alcuni dal punto di vista di lei, altre dal punto di vista di lui. Lunghi oppure non più di cento parole. Be'... grazie comunque a tutti!

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Capitolo 2
*** II - Beer: he sees ***


 

Just Like a Deja-vu.

Il primo pensiero di Naruto appena sbarcato era Ahio, il mio povero fondoschiena. L'idiozia di simile idea può essere data da più fattori, ma i più probabili sono due: l'idiozia del soggetto stesso oppure il non essere abituato a viaggi piuttosto lunghi su un aereo. Tuttavia immaginiamo che, i presenti alla festa di questa sera, stiano prendendo in considerazione la prima ipotesi: Naruto fissa qualcosa con gli occhi sgranati e la bocca semiaperta a formare una o appena accennata. La bottiglia di Heineken nella sua mano destra rischia di cadere quando una voce alle sue spalle gli ricorda su quale pianeta si trova.

“Si può sapere cosa stai fissando con quell'aria da cretino?” Sì, ecco... la gentilezza non dev'essere proprio il suo forte. “Cazzo... ma l'hai vista?” D'accordo, nemmeno Naruto è un campione per finezza. Beve un sorso di birra dalla bottiglia – fortuitamente ancora intera – mentre il suo interlocutore continua la discussione. “Ma di chi diavolo parli? E piantala di bere, che reggi l'alcool come una dodicenne. E qua dentro – indica il pavimento con il dito, come per rimarcare il concetto – di casini, non ne voglio.” Una smorfia ridimensiona le labbra del bel ragazzo e da esse la risposta nasce con tono lamentoso. “Quindi il locale è tuo? E, tanto per la cronaca, sono perfettamente sobrio.” Un altro sorso. Ghigno superbo dell'altro. “Elementare Watson: credevi che fossi dietro al bancone perchè non ho niente da fare come te? Ma non mi hai ancora detto a cosa ti riferivi, prima.” Già. Perchè gli occhi di Naruto sono ancora fissi dove solo lui sa. Ed è incredulo: come fa a non vederla? E'... bellissima.

Sì, Naruto sta guardando quella ragazza laggiù. E' un po' nascosta, ma la si può vedere mentre si scatena sulla pista, accerchiata da qualche ragazzo sconosciuto che ci prova spudoratamente. E per Naruto, hanno tutte le ragioni. Ma lei balla da sola. E' inavvicinabile nella sua piccola campana di vetro e Naruto la guarda mentre si scatena sulla pista. Non si perde nessuno dei riflessi delle luci sulla sua pelle. Ogni mossa è casuale ma perfetta. Lei è perfetta. I suoi capelli danzano con il corpo; gli occhi chiusi non si rivelano ai corteggiatori intorno a lei. Ogni sua parte sembra gridare chiaramente libertà e Naruto … ne è estasiato. Forse troppo.

“D'accordo: sono più di venti minuti che sei in quella posizione, beota. Cosa diavolo stai guardando?!” Finalmente Naruto si volta. “Ehi, vecchio! Io un nome ce l'ho ed è Naruto Uzumaki. E se proprio vuoi sapere cos'ho visto, bè... lustrati gli occhi.” Alza la bottiglia, ormai vuota, per indicare un punto imprecisato in cui l'uomo accanto a Naruto non vede che adolescenti scalmanati e neanche troppo sobri. “Te l'ho detto, se non reggi l'alcool... “ Ma viene interrotto bruscamente. Perchè, in effetti, lì non c'è proprio nulla da vedere. “Ti giuro che c'era! Era... era la ragazza più bella che abbia mai visto! Dovevi vedere come ballava e poi... “ Sguardo scettico. “Sì, sì va bene. Ti credo, basta che la smetti di sbraitare: ti avranno sentito in tutta l'isola.” Ma Naruto non l'ascolta più; è troppo deluso. Così un broncio da bambino gli riga il viso e la biascicata richiesta “vecchio, dammene un'altra” mentre con la mano spinge l'Heineken finita verso l'altro, saranno per lui l'ultimo atto di una triste serata in solitudine. Forse. “Primo: mi chiamo Jiraya. Secondo: paga almeno la prima. E, terzo: guarda di là... ” E indicando con lo straccio che ha in mano, lascia la frase teatralmente in sospeso. E Naruto si gira. E Naruto li vede. Vede due smeraldi mostrare quanto siano belli al mondo, senza però incontrare gli occhi carichi di aspettativa di lui. E quando lei è uscita, lui sorride. Si passa una mano tra i capelli biondi. Prende la sua birra, scuotendo leggermente la testa. Gli viene da ridere, anche se il locale è ormai vuoto e Jiraya sta riponendo l'ultimo bicchiere pulito al suo posto. Gli viene da ridere. Perchè quella me la ricorderò tutta la vita.

NdA: d'accordo, non avrei scomesso nulla su questa storia. Eppure l'inizio ha convinto. Grazie mille per i vostri commenti positivi!

ryanforever: la storia d'amore è finita. Però, il primo capitolo può essere interpretato sia come prologo che come epilogo.

Vaius: come avrai notato in questo capitolo, Naruto è un drogato di birra! XDD Volevo che entrambi avessero qualcosa in più, un particolare da ricordare per sempre. E per quanto riguarda il titolo, quello di Sakura sarà rosa come i suoi capelli e per i capitoli dal punto di vista di Naruto, l'azzurro sarà il colore dei suoi occhi.

simonachan90: ecco a te il secondo capitolo! Spero vivamente che continuerà a piacerti questa storia e che la seguirai con piacere.

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