Long-lasting x Throwaway

di Nyappy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Live x Bar + DJs ***
Capitolo 2: *** Interview + Pill x Alcohol ***
Capitolo 3: *** Irritation x Surprise + Opportunity ***
Capitolo 4: *** Bored x Inspired + Angry ***
Capitolo 5: *** Posing x Working + Drinking ***
Capitolo 6: *** Friend (+ Meeting) x Ignored ***
Capitolo 7: *** Departure + Cold x Hot ***
Capitolo 8: *** Song + Fear x Confession ***
Capitolo 9: *** Protecting x Talking + Escaping ***
Capitolo 10: *** Red x Blonde + Love ***



Capitolo 1
*** Live x Bar + DJs ***


My world, with you! To be, only with you!
Un ragazzo biondo dai capelli lunghi e una pettinatura stravagante si contorceva sul palco, inondato da luci colorate.
Il pubblico, quasi interamente femminile, applaudiva e cantava in un'inglese approssimativo la canzone che da settimane era al primo posto della
chart Oricon.
-Grazie a tutte! Siete fantastiche!!-, gridò al microfono prima di essere inondato da applausi che coprivano il resto dello strumentale.

Il biondo si era finalmente seduto nella sua stanza d'hotel: era stremato. Concerto, autografi, cena di beneficenza...
-Tobi, mi ucciderai uno di questi giorni. Posso dormire solo cinque ore!-, si lamentò ad alta voce poggiando i piedi sul tavolino di vetro vicino alla poltrona.
Tobi, il suo manager, tornò dalla camera con una bottiglia di vodka in mano e due bicchieri.
-Propongo di festeggiare, è stato un autentico successo. Non hai idea di quante nuove fan hai guadagnato, Deidara...-, iniziò a congratularsi estatico.
-Si, si, immagino, me l'hai ripetuto non so quante volte. Vodka?! Che devo fare domani?-, chiese Deidara massaggiandosi gli occhi.
-Un paio di interviste, un servizio fotografico e un'apparizione in radio.-, rispose pronto Tobi.
-Ah, giornatina leggera quindi...-

Mi troverai, il giorno accanto a te, la notte sopra te...
Il Papillon era un piano-bar molto conosciuto, nel centro di Tokyo. Suonare lì era una grandissima opportunità per tutti quegli artisti minori
che volevano acquisire un po' di fama presso il grande pubblico.
Un giovane uomo dai capelli rossi aveva appena terminato di cantare, e si congedò con un'inchino, ricevendo moltissimi applausi.
Erano mesi che suonava lì, ed era riuscito finalmente a fare un po' di pubblicità al suo ultimo album, il quinto.
-Sei stato grande, Sasori!-,  il gestore del bar, un tipo strano di nome Zetsu, si complimentò con lui. Ci teneva sempre, dato che l'aveva visto crescere
artisticamente da cantante di cover ad originali assolutamente stupende.
-Grazie-, Sasori lo ringraziò con un sorriso modesto prima di congedarsi e tornare a casa.

Il treno che usava per tornare a casa era davvero troppo veloce, lo faceva sentire sempre un po' male.
Si sdraiò sul letto e controllò l'agendina: aveva un'intervista radiofonica ed un altro concerto al Papillon.
Puntò la sveglia per le sette, diede una carezza ad una strana bambola appoggiata sopra il comodino e spense la luce.

Sakura Radio! 150.5, sempre con te!
-Come non possono venire?!-, un ragazzo dai capelli rossi e il viso pieno di piercings era furioso.
-Pein, calmati...-, una ragazza dai capelli blu ed il trucco pesante lo trattenne per un braccio, impedendogli di lanciare il cellulare contro la segretaria.
-Doppia intervista, così?! Solo perchè quei quattro stronzi hanno deciso di farsi un giretto a puttane ed alcol?! Konan, è assurdo! Nessun preavviso!-
Konan sospirò e congedò la segretaria con un cenno ed un sorriso di scuse.
-Innanzitutto, dobbiamo rimpiazzare i Blood Void con qualcuno entro un quarto d'ora, per l'intervista butto giù qualcosa che va bene sempre...-
-Ti adoro quando fai così!-, sospirò Pein alzandosi dalla sedia e uscendo dalla sala. -Vado a chiedere se possono anticipare quel cantante R&B, Sasori...-
Konan iniziò a buttare giù l'intervista, ringraziando che il nuovo singolo dei Blood Void durasse sette minuti.

-Buon pomeriggio a tutti! Io sono Pein...-, erano le quattro del pomeriggio.
-E io Konan!-, un giorno qualunque di febbraio.
-E siamo pronti per iniziare la trasmissione più trasgressiva di Sakura Radio!- esclamarono insieme.
Iniziò un motivetto accattivante, che intonava "Akatsuki, Akatsuki".
Ma quel giorno sarebbe stato speciale per diverse persone.
-Purtroppo i Blood Void non possono partecipare al nostro programma, rassicuriamo comunque i fan, non è successo loro niente!-
-Ma come promesso, è venuto a farci visita la nuova stella del pop, Deidara!-
-E con lui, in un'esclusiva doppia intervista, uno straordinario artista che, nonostante sia poco conosciuto, sta pian piano conquistando il cuore di Tokyo!
Sasori!-
Si prevedevano scintille...

Ciao a tutti! :D
Mi butto in una fiction musicale su Naruto... non è la mia prima, ma prometto che in questa ci metterò molto più impegno!  Inoltre, è la mia prima shonen-ai.
Diciamo che non sono una grande fan del genere, ma Sasori e Deidara li vedo troppo bene insieme :)
Ricapitoliamo: Deidara è un giovane cantante pop. In questa fic, penso che la sua voce sia quella di Sou dei Lolita23q :) Tobi è il suo manager. Sasori è un cantante R&B ancora
poco famoso, ma attivo da molto tempo. Ce lo vedo troppo con la voce di "NICO Touches the Wall", e mentre scrivevo il suo pezzo stavo ascoltando Aurora [Prelude]
di NICO e quindi... a pennello xD Zetsu è il gestore del Papillon. Il nome Papillon l'ho preso dal singolo omonimo dei DecoLa hopping, band oshare che adoro <3
Pein e Konan sono due DJ, e i Blood Void... uh uh, chissà che saranno xD e la Oricon chart è il maggior indice di popolarità e vendita di musica in Giappone :)
Uhm, auguratemi buona fortuna xD Spero vi piaccia!
Ringrazio già chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite o seguite, oppure leggerà e basta! :) Conto di terminarla entro la fine di giugno, anche se gli sviluppi...
sono un'incognita anche per me! xD
Nyappy

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Capitolo 2
*** Interview + Pill x Alcohol ***


Abbiamo i nostri ospiti, il nostri straordinari ascoltatori, la migliore musica... iniziamo!
Nella sala di registrazione, seduti attorno ad un tavolo rotondo c'erano quattro persone.
Due erano Pein e Konan, conduttori e DJ del programma Akatsuki, gli altri due erano due cantanti.
Questi due si squadrarono per un momento, prima di concentrarsi sulle domande.
L'abbigliamento vistoso, il trucco aggressivo, i capelli lunghi e quei tratti androgini... Deidara sembrava proprio un cantante Visual.
"Bambino in cerca di soldi facili... questo non sa nemmeno cos'è la vera musica!", commentò il rosso tra se, rivolgendo al collega un sorriso affettato.
La pettinatura semplice, i vestiti comuni e le occhiaie da lavoro... Sasori era il perfetto esempio di piccolo musicista di nicchia.
"Fallito, scommetto che deve fare due lavori per permettersi le corde della chitarrina!", ghignò il biondo fissando intensamente Sasori.

-Allora, iniziamo con una domanda che è un classico... cos'è per voi la musica? Deidara?-, chiese Konan rivolgendosi al biondo.
-Direi che per me la musica, l'essenza del mondo, è qualcosa di effimero, che dura un istante. Adoro quando le fan mi dicono di riuscire a sentire
tutta la vita e l'energia che metto nelle mie canzoni. Se dovessi usare un solo termine userei... esplosione.-, terminò con aria arrogante.
-Davvero molto interessante, esplosione... e tu, Sasori?-, Pein si rivolse al rosso che stava lanciando una strana occhiata a Deidara.
-Ho sempre amato la musica, fin da bambino, ma mi sono dedicato quasi completamente ad essa solo terminata l'università. Secondo me la musica è
un motore eterno, che ha sempre mosso e sempre muoverà l'uomo, qualcosa che lo sprona e che gli fa assaporare emozioni intense da secoli e millenni.-,
terminò con tono pacato.
-Davvero due concezioni diverse...-, notò Konan colpita.
-Ovviamente una sola può essere corretta, la mia.-, sentenziò Deidara sdegnato.
-Ma per piacere! Tra due anni nessuno si ricorderà più di te!-, sbottò Sasori irritato.
-Oh, qualcuno si ricorda di te? Finita l'università e non hai nemmeno uno straccio di fan? Cosa...-
I microfoni degli ospiti vennero disattivati, mentre i due proseguivano il loro litigio.
Konan annunciò rapida un sondaggio e lanciò la canzone "Un Fiume di Te" di Sasori.
-Ragazzi, vi eravate accordati?-, chiese Pein ai due, che lo ignorarono bellamente.
-Se non capisci nulla di musica, non è colpa mia! Tra due mesi il tuo album non lo vorrà neppure la tua groupie più accanita!-
-Tu, piuttosto! Sei solo invidioso della mia celebrità vero? Tanto lavoro per nulla, tanto vale che ti dedichi ad altro!-
-Beh, per lo meno, gli ascolti sono schizzati alle stelle.-, commentò Konan alzandosi dalla sedia per prendersi un caffè.

E ti cercherò, tra i volti uguali della folla che resiste, e ti amerò, semplicemente come sei...
Dopo quel folle litigio con quella star da strapazzo, Sasori era anche dovuto andare al lavoro.
Le luci al neon del supermercato gli facevano aumentare sempre più il mal di testa, e doveva anche andare al Papillon...
-Sono 40.000 yen, grazie.-, ormai il suo lavoro era meccanico.
Certo che , quel tizio strampalato, tutti quei soldi in vodka...

Poco prima di salire sul palco, prese una pastiglia miracolosa che gli aveva dato Zetsu.
-E' un antidolorifico pazzesco, te l'assicuro io!-, gli aveva garantito, mostrandogli delle bende che gli avvolgevano un avambraccio.
Era da anni che si stava facendo quel tatuaggio yakuza, così strano perchè tutto su una parte del corpo... di solito era solo su schiena e spalle.
Un giorno di quelli avrebbe chiesto.
Al sua ingresso nel salone principale, uno scroscio rispettoso di applausi lo accolse.
-Grazie a tutti! Oggi vorrei iniziare con una delle mie prime canzoni, la Marcia del'Eden...-
Si prospettava una lunga, lunga serata.

-Ah ah ah ah!-, dal ciglio della strada una figura accucciata iniziò a ridere in modo isterico.
Ecco perchè odiava Kabukicho. Non solo era pieno di yakuza e mafiosi russi, c'erano anche i bordelli d'alta classe e i loro clienti ubriachi di fuori.
Accelerò il passo, guardando dritto. La stazione non era poi così lontana...
-Ehi tu, Sacoso! Esplosione! Ih ih ih!-.
Oddio.
Era quello schizzato.
Cosa ci faceva a Kabukicho all'una e mezza del mattino senza nessuno?
Si avvicinò cauto. -Vuoi farti stuprare da qualche mafioso con tendenze?-, chiese serio.
Deidara puzzava di vodka in una maniera assurda.
-Non sono da solo, ih ih, c'è il mio manager... eccolo lì!-, indicò un'insegna luminosa.
-Chiamo la...-, cazzo.
Aveva il cellulare scarico.
-Non è che per caso hai un cellulare?-, chiese al biondo.
-I cellulari sono da antichi, ih ih! Io ho l'ultimo modello di... di... schermo grande, con i giochini ed i miei live... o no? Si... uh uh...-.
Sasori, a volte, odiava avere una coscenza. Era scomoda, e faceva fare cose scomode.
Tirò su Deidara per le spalle.
-Stanotte tu rischi di rimanerci secco. Altre due ore seduto per terra a febbraio e non hai più i cosiddetti, parola mia.-
-E dove mi stai portando?-, chiese il biondo con voce sonnolenta.
-A casa mia, dove vuoi che ti porti?-, fu la semplice risposta.

Let me hide with you, baby! Feeling itchy, baby! I'm your fire, hide and seek, feel my juice, baby!
Deidara non si ricordava molto della notte che aveva passato. Era andato con Tobi in un locale d'alta classe, poi si erano scolati un po' di vodka, Tobi era
sparito... ed ora si trovava in un letto. Di solo una piazza.
Si stiracchiò e si sedette. Quel letto era piccolo e scomodo, ed aveva ancora i vestiti dalla mattina precedente... non era proprio uno spettacolo.
-Ma questa stanza è un buco!-, commentò indispettito.
Doveva essere uno di quei motel a basso prezzo dove Tobi lo sbatteva quando esageravano.
Sbirciò dalla porta della camera e s'intrufolò in cucina.
-Oggi che giorno è, sabato?-, si chiese aprendo il frigo.
-Bene, oggi non ho niente!-, esclamò allegro tirando fuori dei cartoni di birra.

Quando si sbronzò per bene, iniziò a chiedersi dove fosse finito Tobi.
-Idiota, di solito stiamo sempre in camera assieme...-
Tornò alla camera da letto: si ricordava di aver visto un'altra porta chiusa.
-Un bagno, perfetto!-
Il bagno era stretto e lungo, ed aveva addirittura una vasca.
-Che lusso...-, iniziò ad eliminare i suoi bisogni fisiologici quando diede un'occhiata alla vasca.
Era stato buttato dentro un accappatoio, ed un  paio di asciugamani arrotolati a mò di lenzuola e cuscino.
Sasori dormiva disteso, coperto da un paio di asciugamani piccoli.
-Uh uh uh, ma guarda chi abbiamo qui...-
A Deidara balenò in mente un'idea. Era strana, era probabilmente ributtante... era adrenalinica.
-Dai, fammi stare bene...-
Si tirò su i boxer ed entrò nella vasca, mettendosi a cavalcioni su Sasori.
Così messo sembrava docile ed indifeso... il biondo puntò al collo, ed iniziò a leccarne la morbida pelle, piano, piano...
quando arrivò alla mascella iniziò a succhiare, più forte, più forte...
-AH!-, Sasori si svegliò di soprassalto con uno scatto in avanti.
-WAAAAARGH!-, aveva sbattuto violentemente la testa contro il rubinetto sporgente della vasca, e si teneva la fronte dolorante con entrambe le mani.
Deidara ritenne opportuno uscire dal bagno e tornare a letto.
S'infilò sotto le coperte e si mise a ridacchiare tra se.
Quando i lamenti dal bagno cessarono, diede un'occhiata alla porta, leccandosi le labbra.
L'aveva fatto divertire più che a sufficienza.

Uh uh, capitolo decisamente più lungo! Come mi è venuta l'idea? Immaginate, immaginate. Lo deve immaginare anche il livido violaceo che ho in fronte, dannazione...
però non avevo nessun figo pseudo-vampiro, solo un sms rompipalle :/
Ne approfitto per alzare il rating ad arancione <3 a rosso non arriverà, comunque. Ho una decenza (ed una certa vergogna xD)
BTW, grazie per le recensioni! :D
-Lotti:  grazie :) hai visto? Un giorno, più o meno (no è mezzanotte adesso, due xD) baci!
-Teme x Dobe: wow, grazie! Spero continui a piacerti :D baci!
Mmm... che ne dite di questo capitolo?
Ringrazio chi recensirà, aggiungerà a preferite/seguite o leggerà e basta! Grazie! :)

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Capitolo 3
*** Irritation x Surprise + Opportunity ***


Se non riesci a combattere, resisti io ti aiuterò, se non riesci a vincere, consolati, io ci sarò.
La prima cosa che aveva fatto Sasori dopo aver messo la fronte sotto acqua corrente gelida per minuti era stata sbattere fuori Deidara dal suo appartamento.
-Fuori di qui, checca, mi hai quasi forato il cervello!-, sibilò spingendo il biondo fuori dalla camera.
Questo, vedendo l'enorme livido violaceo che Sasori aveva in fronte -ed un altro segno scuro piuttosto discreto sul collo- si mise a ridere. Non se n'era neppure accorto...
-Sei... ancora ubriaco?-, gli chiese il rosso spalancando gli occhi, che scivolarono dal viso di Deidara al letto sfatto alle bottiglie di Asahi per terra.
Fece un respiro profondo.
 -Quelle birre. Mi dovevano durare. Ancora settimane. Tu. Non hai idea. Di quanto. Costino.-
-Hai così bisogno di birra, ih ih?-, gli chiese Deidara dirigendosi verso la porta d'entrata.
-E'  il principio. Tu. Fuori. ORA.-, e senza tanti complimenti chiuse la porta dell'appartamento a chiave.
Stupido ragazzino. Non aveva idea di cosa volesse dire fare due lavori sottopagati solo per essere economicamente indipendente, usare quasi tutti i soldi
per l'affitto di tre stanze piccole in un palazzo vecchio e scrostato, avere un diploma della Todai assolutamente inutile, cercare di affermarsi da anni...
E che ne poteva sapere quello? Bastava farsi crescere i capelli, vendersi, ed eccola lì, la giovane star usa e getta, ora idolatrata dalle groupie minorenni,
tra un paio di mesi assolutamente nessuno.
L'unica nota positiva di quella giornata iniziata in modo più che pessimo era l'assoluta libertà. Per sua fortuna, era riuscito a far coincidere i giorni liberi del supermercato
e del bar, adesso poteva rilassarsi un po'. Accese un piccolo televisore che teneva sull'armadio.
-TG, documentario... CHECCA... oh, finalmente!-, lo zapping lo portò ad un anime interessante.
Terminato il programma, saltò giù dal letto e ripose il televisore al suo posto. Doveva dare una sistemata alla camera, decisamente...

Il suo pranzo consisteva in due ramen istantanei, gusto funghi e pollo.
Terminato di mangiare, decise di continuare a scrivere quella canzone che da giorni lo faceva dannare.
Tirò fuori da sotto il letto la valigetta con testi e partiture, la custodia della chitarra, e con la mano sinistra afferrò con delicatezza la bambolina sopra il comodino.
Diede una controllata agli accordi della chitarra e la poggiò sulla sedia accanto alla sua.
Il testo... era il testo che non riusciva a soddisfarlo. Prese tra le mani la bambolina e si mise ad accarezzarle la testolina.
Con un sospiro, voltò il foglio.
Non andava decisamente bene.

I know you love me, so tell me! I know you hide, you hide it, but I... I know it, so tell me!
Ok, la situazione non andava decisamente bene.
Era allegro... no forse un po' di più. Sbronzo poteva descrivere meglio la sua situazione.
Era solo. Beh, meglio solo che con quel cretino che prima lo faceva andare a casa sua e poi lo sbatteva in mezzo alla strada.
E non sapeva dove fosse. Questo era un po' grave...
Tirò fuori il cellulare dai pantaloni di pelle.
-Uuhps!-, li aveva lasciati aperti...
Cercò sulla rubrica Tobi e lo chiamò. Stupidi schermi touch, erano troppo sensibili...
-Pronto? Siiiiiii, sono io! Chi vuoi che sia? Beh, ecco, in qualche modo. ...non ne ho idea. E' un quartiere povero. No, no... oh, si, c'è un cartello.
Esatto! Beh, scusa, io sono di Kanazawa, eh... ok, ti aspetto.-
Per le strade giravano solo anziani, le auto erano imbottigliate nel traffico... nessuno lo riconosceva!
"Beh, è decisamente una vergogna. Però mi devo lavare e cambiare, forse è meglio..."

Tobi ci aveva messo solo dieci minuti. Il problema era stato uscire dal traffico e parcheggiare.
Uscì dalla macchina correndo.
-Stai bene? Tutto ok? Eh?-, chiese preoccupato.
-Tutto ok, calmati.-, gli sorrise Deidara con un'espressione vagamente ebete.
-Dove sei stato stanotte? Eh? E sei già sbronzo di nuovo? Eh?-, Tobi gli passò un braccio sulle spalle per sorreggerlo.
-Guarda che va tutto bene. Quel Sasocoso della radio mi ha trovato a... dov'era... Kabukicho, e mi ha portato a casa sua.-,  Tobi strinse con forza la spalla dell'amico.
-A casa sua?-
-Beh, si. Che sfigato, gli ho anche finito la birra!-
Deidara iniziò a ridacchiare, e non vide che le nocche di Tobi si erano fatte bianche.
-Comunque, puoi mollarmi, ce la faccio a camminare.-
-Scordatelo.-, fu la secca risposta.
-Ehi, che hai?-, gli chiese il biondo sorpreso dai modi non-da-Tobi.
-Nulla, nulla. Mi sono svegliato male, ah ah!-, rispose questo, tornando al suo allegro sorriso.

Con un giorno di ritardo, ma più caldi che mai, ecco a voi i BLOOD VOID!
I Blood Void erano quella band metal che il giorno precedente, venerdì, dovevano essere ospiti del programma.
Hidan era andato in un bordello a festeggiare il suo Dio, Kisame si era sbronzato per dimenticare chissà cosa, Kakuzu ne aveva approfittato per farsi una bella
litigata con il loro manager sugli incassi del loro ultimo live e Itachi, l'unico rimasto, non era celebre per la sua loquacità.
Risualtato? Intervista annullata ed ospiti rimpiazzati.
-Ora siamo qui ragazzi, pronti a rompere il culo a tutti! Yeeah!-, Hidan ricevette subito un pugno da Kakuzu.
-Idiota, niente roba forte o ci censurano e ci sbattono fuori!-, gli bisbigiò concitato.
-Scusa, scusa...-
-Direi che siamo tutti incredibilmente ansiosi di sentire il vostro ultimo singolo!-, esclamò Konan lanciando un'occhiataccia alla voce dei Blood Void.
-Your shitty bleeding rose, esatto! Versione senza censure, solo per noi di Akatsuki!-, annunciò Pein.
-Scusate...-, intervenne Itachi, il chitarrista, -ieri mi è capitato di sentire la trasmissione. C'era un certo Sasori, che faceva R&B... aveva delle belle idee.
Non è che potreste far sentire una sua canzone?-
Gli altri membri del gruppo lo guardavano con occhi sbarrati, ed anche i DJ, che lo conoscevano per fama.
-Itachi, questo è il discorso più lungo che tu abbia mai fatto in tutti gli anni che ci conosciamo! Ca... Cavolo si, lo voglio sentire anch'io!-, esclamò Hidan.
-Se Itachi ne è rimasto colpito, dev'essere davvero bravo... mi associo!-, tuonò con il suo vocione Kisame, il bassista.
Kakuzu scrollò le spalle. Non era il top fare pubblicità agli altri, ma se riuscivano a ricavare un po' di spunti per avvicinare nuovi fan...
-Oh, direi che non ci sono problemi!-, intervenne Konan dopo aver ricevuto l'OK dalla sala regia.
-Itachi, hai in mente un brano particolare?-, chiese Pein al ragazzo seduto di fronte a lui.
-Direi... che Ologramma di Noi può andar bene.-, rispose questo, calmo.

-Ragazzi, in due giorni la popolarità di quel Sasori è salita da così a così!-, il direttore della Sakura Radio aveva tenuto un breve colloquio con
Pein e Konan sulla trasmissione Akatsuki, la più seguita.
-Gli facciamo fare altre apparizioni?-, gli chiese Pein, rivolgendosi però a Konan.
-Sarebbero azzeccate. Inoltre, la Sakura radio avrebbe la possibilità di lanciare una nuova stella, un'esclusiva non da poco...-, gli rispose Konan valutando la situazione.
-Giusto, approposito di stelle. Organizzate anche qualcosa con quel Deidara. Il suo manager ci paga un mucchio di soldi per tenere costante il suo successo.-
-Un'altra doppia intervista?-
-E perchè no?-, rispose sorridendo il direttore.

Uh uh uh, anche questo capitolo è lungo :) lieve, lievissimo accenno di TobiDei...
Mi diverto un sacco a scriverla :D soprattutto i titoli dei capitoli, i "titoletti" delle parti, o i  nomi delle canzoni. Your shitty bleeding rose... se ci pensate bene, è una cosa volgarissima.
Ologramma di Noi mi è venuto in mente ascoltando la versione live di Hologram di NICO Touches the Walls :) nel primo capitolo ho scritto che la sua voce, nella mia testa,
è quella di Sasori :) ascoltatela, è bellissima... NICO <3 *waaargh! xD*
Ed ora, recensioni time! :D
-Lotti: wow, grazie! xD Ho più o meno lo stesso tuo concetto di "teneroso"... ah ah! xD approposito del feeling, nel prossimo capitolo metterò proprio qualcosa che indica che
il biondo ha già inconsciamente preso una sbandata... spero non sia una cavolata, dato che è qualcosa che provo ed ho provato personalmente... xD questo è uno spoiler/non-spoiler,
che cattiva che sono. beh, spero che continui a piacerti! :D baci!
-Sarhita: grazie mille! :D spero che ti continui a piacere, ne sarei davvero felice :) baci!
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite/seguite o leggerà e basta... grazie a tutti! :)
Nyappy

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Capitolo 4
*** Bored x Inspired + Angry ***


Am I drivin' you crazy? My pheromones do, and you... good job, baby, very well, baby, keep it up, baby...
-Tooobii, quand'è il mio prossimo concerto?-, Deidara stava seduto scomposto sulla poltrona più grande dell'appartamento gigantesco che era stato costretto a prendere
in affitto. Tokyo era ormai il centro del suo successo, non poteva permettersi di fare avanti ed indietro da Kanazawa con il treno, e non era così ricco da potersi permettere
un elicottero, anche se gli sarebbe piaciuto.
-Tra due giorni all'Hibiya!-, gli rispose questo dal bagno.
-Uff, che palle...-, avrebbe voluto tanto uscire, ma Tokyo per lui rimaneva un mistero, e Tobi si rifiutava di portarlo fuori per chissà quale motivo.
Era davvero noioso stare lì a non fare nulla. Alla TV non davano nulla d'interessante, non aveva voglia di cantare, se avesse ripassato la coreografia ancora una volta si
sarebbe sparato... rimaneva la radio, in effetti.
La accese e, quasi per riflesso condizionato, cercò la stazione della Sakura Radio, 150.5.
Stavano trasmettendo una bella canzone in giapponese puro, senza i ritornelli in inglese che venivano tanto usati.
Il cantante aveva una bella voce pulita e melodiosa, senza accento e senza quel che di costruito che avevano tanti cantanti giovani.
E anche il testo era profondo, parlava di abbandono, solitudine...
-Peccato sia troppo lenta.-, affermò Deidara rivolgendosi più a se stesso che alla radio.
Era lenta ma bella, non come le sue canzoni pompate, veloci e schizzate.
-Voglio proprio sentire di chi è...-
-Vi abbiamo trasmesso Luci dell'Aurora di Sasori, bellissima canzone di un artista che si sta facendo strada grazie alla Sakura Radio! Noi siamo sempre qui a Konoha Morning
Special, e l'argomento di discussione di oggi sarà...-, Deidara cambiò stazione, infastidito.
Quel rosso gli rompeva le palle anche quando era a casa, da solo!
Diede un'occhiata all'ampia vetrata che dava sul parco di Shinjuku, e non potè fare a meno di pensare al buco in cui viveva Sasori.
E come obbedendo a qualche voce pervertita, si mise a ripensare anche a quel che gli aveva fatto nella vasca.
Doveva essere ubriaco forte. Quante birre aveva bevuto?
Però aveva un collo sexy, anche se era un uomo. Morbido, ma...
Doveva decisamente trovarsi qualcosa da fare, se era così disperato da mettersi a fare quei pensieri.
-Nooooooia! Tobi! Organizzami qualcosa per questo pomeriggio! Odio stare qua a marcire!-, urlò all'amico ancora in bagno.

Verso mezzogiorno, arrivò la telefonata che Tobi aspettava da giorni.
-Certo... beh, sarebbe grandioso... uno special? Ah, ma c'è anche... vabbeh, si si, assicurato... perfetto, ci saremo!-, rimise la cornetta al suo posto con un sorriso soddisfatto.
-Deidara, preparati! Tra un'oretta siamo ad Harajuku in radio! Vestiti bene, che ci sono i fotografi fuori!-
La sede della Sakura Radio era per l'appunto ad Harajuku... un'altra apparizione? L'importante è che si trattasse di uscire.
-Ahn si, Deidara... hai mai sentito parlare del manga Nozomu no Kagami?-, gli chiese Tobi facendo capolino dalla sala.
-Ti sembro un ragazzino che legge ancora i manga, io?-, chiese questo inarcando un sopracciglio.
-No, è che lo stanno trasponendo in anime e... servono opening ed ending. Pensavano di farti la proposta ufficiale in radio.-, spiegò Tobi.
-Perfetto, così becco un po' di fan tra ragazzini ed otaku... hai già in mente una canzone?-
-Tra quelle in cantiere, direi Avalanche Dance, è nel tuo stile ed è pronta da giorni...-
-Perfetto... possiamo partire.-

Sei sicura? Se te ne vai, ti aspetterò, attendendo fino alle luci dell'aurora, e se non ci sarai, fino alle luci del crepuscolo, per sempre, te...
Non riusciva proprio a concentrarsi, quella canzone non riusciva ad uscirgli.
L'idea c'era, la melodia era perfetta, mancavano solo le parole, che non riuscivano ad incastrarsi bene tra loro.
La bambolina giaceva sul tavolino vicino ad un paio di fogli accartocciati e mucchietti di gomma da cancellare.
Terribile.
Decise di accendere la radio, tanto per traovare delle altre parole chiave su cui sviluppare quel dannatissimo testo.
Girò un po' di stazioni finchè non capitò sulla Sakura Radio.
Stavano dando una canzone tipicamente da idol, con bassi marcati, ritmo sostenuto e testo banale.
Le parole erano tutte in inglese, ma il cantante se la cavava bene con la pronuncia, sembrava quasi madrelingua...
E poi aveva una bella voce, particolare. Sasori riconosceva la volgarità implicita del ritornello, eppure quella voce la faceva sembrare una cosa da poco.
-Gran bella voce, davvero... chi sei?-, si chiese disegnando una figurina umana cul foglio, che vestì come la bamblina sul tavolo.
-In diretta per voi, Konoha Morning Special! Avete sentito l'ultimo estratto dall'album Supernatural Feeling di Deidara, Little Flower and Little Thorn!-
Sasori abbassò il volume della radio. Era decisamente una canzone adatta a quello schizzato, non c'era dubbio.
Ma la sua voce era davero bella. Lo immaginò contorcersi su un palco pieno di luci e fumo, cantando quella canzone esagerata... decisamente da lui.
Decisamente...
Cavolo, aveva appena ricevuto l'ispirazione.
Si mise a canticchiare la melodia della sua canzone, cercando parole che affluivano a lui come un fiume.
Terribilmente si...

A mezzogiorno, la nuova canzone era pronta. Un lavoro decisamente diverso da tutti gli altri, quasi uno strappo alla regola, eppure era soddisfattissimo.
-Manca solo il titolo...-, diede un'ultima occhiata al testo, ed individuò una frase centrale.
Suonava davvero bene... la trascrisse in grande in cima al foglio.
-Drriiiiin!-,  venne interrotto da una chiamata. Alzò la cornetta, domandandosi chi poteva chiamarlo di domenica. Forse il capo del bar?
-Pronto, Akasuna Sasori. Oh! Certo, certo... fino alle quattro, vero? Si, dopo lavoro... Eh? Dice sul serio? Certo che lo conosco! Ho giusto appena
finito una nuova canzone... certo! Ci sarò!-, terminò la chiamata con un bel sorriso.
Non gli sembrava vero, un'offerta del genere a lui... ma doveva sbrigarsi, se voleva prendere il treno in tempo!

In esclusiva, solo per Sakura Radio, Sasori e Deidara, di nuovo, come ospiti speciali di Akatsuki!
I due ospiti speciali non faceva altro che lanciarsi occhiate torve, chiedendosi perchè non li avessero avvisati della presenza del rispettivo "nemico".
Nemico era una parola grossa, eppure in quel momento descriveva bene il rapporto dei due.
Prima di iniziare la trasmissione, Deidara aveva consegnato ai produttori dell'anime il compact disc con la sua canzone Avalanche Dance, Sasori si era presentato
in anticipo per registrarla direttamente nella sala di registrazione che la sua piccola label gli aveva prenotato sotto i piani dedicati alla Sakura Radio.
Per sua fortuna la musica in se era già completa di basso, batteria e piano.
-Allora, abbiamo un'incredibile notizia per tutti fan di Nozomu no Kagami! Come ben sapranno tutti gli appassionati, presto verrà lanciato come anime sul canale
Yamato...-, iniziò Pein con tono accattivante.
-Proprio così!-, proseguì Konan,-e ha ovviamente bisogno di una sigla di apertura e chiusura! Noi di Akatsuki, in esclusiva per Sakura Radio, abbiamo queste sigle!-
-Avete capito bene, sono le ultimisse canzoni di Deidara e Sasori, che la casa produttrice ha accettato in scatola chiusa! Vogliamo partire dall'opening? Deidara?-
-Si... innanzitutto per me è un grandissimo onore lavorare per Nozomu no Kagami... Avalanche Dance è una canzone piena d'energia che ho scritto pensando alle
straorinarie battaglie tra Kamijo e Hakufumi, penso che questa canzone esprima tutta la loro dinamicità e azione!-, lesse Deidara con tono naturale e sentimento.
Terminato di parlare, accartocciò il bigliettino che gli aveva scritto Tobi e fissò sorridendo Sasori, che gli rivolgeva un'occhiata di puro disprezzo.
-Direi di sentirla subito! Per voi, Deidara, Avalanche Dance!-
Partì la canzone, velocissima.
Nonostante il ritmo folle, la voce di Deidara rimaneva accattivante e naturale.
"Chissà perchpè una bella voce come quella deve appartenere ad uno stronzo montato...", pensò quasi a malincuore Sasori.
-Bellissima! Esprime davvero tutto Nozomu no Kagami!-, si complimentò sincero Pein.
-Direi di passare all'ending... Sasori?-, chiese interessata Konan.
-La melodia di questa canzone era pronta da tempo, mentre ho ultimato il testo giusto poco fa. E' un lavoro diverso dai miei soliti, quasi un'esperimento...
il titolo è Don't touch my heart, e l'ho creato pensando allo splendido rapporto che lega Harumo a Kamijo. Soprattutto nella saga di Kisuke, quando rivelano l'uno
all'altra i propri sentimenti nel giardino di Toofumi.-, Sasori parlava con tranquillità, da appassionato.
Grazie ad un amico al bar, che gli aveva prestato tutti i Jump sul quale era pubblicato il manga, conosceva tutta la storia dal primo numero.
-Hai ragione, sono davvero teneri... sentiamola subito!-, propose Pein.
La voce di Sasori si fondeva perfettamente con la chitarra, il suo inglese era semplice e la pronuncia corretta, da bravo studente della Todai.
La melodia era in qualche modo struggente, enfatizzata dal piano...
-Stupenda!-, fu il primo commento di Konan.
-Com'è che si chiama, pezzo da museo?-, ghignò il biondo.
-Don't touch my heart, checca.-, rispose Sasori gelido.
-E da quando ti sei dato ai titoli in inglese?-
"Da quando conosco te."
Non era altro che un brutto ragazzino viziato che voleva attaccar briga, solo quello.
Era anche lo stupido ragazzino viziato che l'aveva ispirato.
-Era una prova.-
-Ah ah, se vuoi fare una prova da' un po' di vita a quei mortori!-
L'avevano certamente pagato per rompergli, allo scorso litigio gli ascolti erano schizzati alle stelle, probabilmente volevano ripetere il successo.
-Te lo dico forte e chiaro. Tra un paio di mesi tu non verrai più minimamente preso in considerazione da nessuno. I tuoi fan scemeranno pian piano. La
label ti chiederà meno canzoni. I concerti inizieranno ad essere più radi, e sempre più vuoti, niente più voli gratis e tournee, sparirai, come sono spariti
centinaia di idol negli anni come te.-, Sasori scandiva bene le parole, con finta calma.
Deidara lo fissava con gli occhi ridotti a fessure.
-E te allora? Stai assaporando la popolarità per la prima volta, vero? Sei solo invidioso! Io ho fan, io sono famoso, io faccio musica migliore! Ecco cos'è!
Tu sei un nessuno che sta emergendo, tra una settimana tornerai nessuno!-, Deidara alzò la voce, arrabbiato.
-Tornerò un nessuno, mi va benissimo. Non ho bisogno di vendermi come te.-

-Si saranno accorti che gli abbiamo staccato i microfoni da minuti?-, chiese Pein a Konan davanti alla macchinetta del caffè, ringraziando ancora una volta i BLOOD
VOID con le loro canzoni da dieci minuti.
-Spero di no. Se penso che domani dobbiamo fare una riunione con il direttore e il biondo nel locale dove suona il rosso, muoio.-, si lamentò Konan.
-E' per Okinawa?-
Konan annuì.
Le sembrava un po' crudele continuare a far incontrare quei due solo per aumentare la poplarità della radio, ma gli ordini del direttore erano pur sempre ordini...

Eccoci qui al -wow- 4° capitolo! :D la cosa buffa? Il sesto è già praticamente scritto, è il quinto che mi farà penare... allora, con calma :) l'Hibiya che ha citato Tobi è l'Hibiya Yagai
Daiongakudou è una sala all'aperto per concerti molto famosa di Tokyo, dove hanno suonato gli LM.C e NICO <3 Nozomu no Kagami vuol dire lo Specchio dei Desideri. Nome inventato, così come quello dei personaggi, mi suonavano bene xD e Don't touch my heart... a livello subliminale, Sasori è mezzo andato. Ah ah XD Pooooi... Konoha volevo infilarlo
da qualche parte :) e mi sono concessa l'attimo perverso con il titoletto dedicato a Deidara. Molto, molto volgare. xD
Recensioni time! :D
-Sarhita: grazie! :D Ho messo OOC apposta, cerco sempre di rispettare le loro personalità, ma dato che siamo in un contesto assolutamente diverso, molto si perde... spero ti continui a
piacere! baci! :)
-Lotti: grazie! :D uh uh, si, Dei sceglierà Sasori per forza... Tobi mi serve da capro espiatorio *poveraccio* xD spero che anche questo capitolo ti piaccia, ho cercato di
approfondirlo molto per allungarlo un po'... baci! :D
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite/seguite o leggerà e basta! E se notate orrori di battitura... sono le undici e mezza xD Perdonatemi!
Nyappy

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Capitolo 5
*** Posing x Working + Drinking ***


Such a journey, such a nuisance! Am I so magnetic, or have you really fallen for me? Com'on, it's only me...
Il risveglio del lunedì di Deidara non era mai uno spettacolo, ma quel lunedì il biondo lo aveva reso meno problematico, dato che aveva deciso di
bere in allegria a letto, in pigiama e con i capelli sciolti, per evitare i vari problemi che lo affliggevano settimanalmente -e con puntualità- il lunedì.
Si era portato in camera anche Tobi -relegato su una sedia vicino al comodino-, che dormiva sulla moquette della camera, mentre lui si sentiva -relativamente-
fresco e riposato. Si alzò solo con un leggero mal di testa e andò in bagno a controllarsi.
L'espressione assonnata era 100% sua, niente mascara colato o matita a strisce. Anche i capelli erano normali, senza il solito codino dolorante da lunedì.
Aveva un buon motivo per trattarsi così bene- verso mezzogiorno avrebbe avuto un servizio fotografico, in piscina, a febbraio.
-Tobi, stai scherzando, VERO?!-, era furioso. Febbraio, febbraio! Nevicava ancora in giro, e lui doveva andarsene in giro con gli slippini a fare foto.
-Era prenotato da mesi, serve per aprile...-, aveva cercato di giustificarsi Tobi.
-Aprile è tra DUE mesi, e la piscina è affrontabile... ma febbraio? All'aperto?-, avrebbe protestato fino a farlo annullare.
O sarebbe andato in giro con l'accappatoio e le pantofole, molto stile Taka Kato in quel film di cui non si ricordava mai il nome.
-Il fatto è che... è un servizio... particolare.-
Tobi gli piaceva sempre meno. Che razza di manager poteva organizzare un tale suicidio... per giunta particolare?
-Spiegati!-, gli aveva ordinato dal bagno.
-C'è una parte in piscina. Un'altra in una Mini. ...con la birra. Ad Harajuku? Tra le... fan?-, Tobi si era fatto sempre più incerto, vedendo che Deidara usciva piano dal bagno.
Se fosse stato appena più basso avrebbe schivato il phon.

La parte in piscina era stata uno scherzo, rapida e relativamente indolore.
Un paio di scatti vicino la piscina, appoggiato alla palma -chi cavolo piantava palme a Tokyo, chi...-, altri sullo sdraio.
A quanto pareva, lo straordinario photo-shooting era stato ampiamente pubblicizzato. Quando dalla piscina di Minato arrivò ad Harajuku, la Mini con piscina annessa
-di nuovo, chi diavolo ideava Mini piene di birra...- era già stata presa all'assalto dalle fan.
-Cioè, le avete raccattate dalla strada senza nemmeno fare un concorso o cosa? Ma Tobi, sei scemo?-, Deidara non aveva fatto altro che lamentarsi.
-Guarda che nemmeno a me va a genio come idea, ma è tutta pubblicità...-
Il biondo si tolse l'accappatoio a malincuore, aprì la portiera e... si preparò al bagno di folla. E birra. Ma soprattutto folla.
Tobi rischiuse piano la portiera, lasciando cadere la mano sull'accappatoio che scivolava giù dal sedile.
Non gli piaceva decisamente come idea...

Correva nel prato, cercando una felicità non sua, scappava dal passato, rimpiangendo le ombre che la trattenevano, così sospesa...
Il lunedì non era mai una giornata leggera, per Sasori.
Il turno al bar iniziava prima, alle sette e mezza, fino alle sue consuete undici e mezza. E poi il supermercato, dalle quattro alle nove. La sua fortuna era che bar e
supermercato si trovassero tutte ad Harajuku, mezz'ora di treno dal suo quartiere. Altra nota positiva era che non doveva andare al Papillon. Due ore di treno in una
giornata sarebbero state troppe, il lunedì.
Nonostante fossero le dieci e mezza, il locale era deserto. La terribile insegna rosa "Da Chiyotan" era spenta, e anche fuori ai tavolini non c'era nessuno, che strano...
Di solito era abbastanza frequentato da universitari e quelle ragazze decora che popolavano il quartiere.
Non che questo fosse un male, almeno poteva riposarsi un po'. Vicino alla cassa giaceva l'ultima copia di Jump che gli aveva lasciato il suo amico.
Sulla copertina troneggiava la faccia di Kamijo e dei baloon colorati che annunciavano la trasposizione in anime di Nozomu no Kagami. Probabilmente sul
prossimo numero avrebbero pubblicato anche il suo nome...
Il giorno prima, per tornare a casa, lo avevano fermato un paio di ragazze chiedendogli una foto, ed addirittura un ragazzo!
Peccato che dovesse comunque lavorare per potersi mantenere.
Avrebbe volentieri continuato tranquillamente  apensare, quando fuori sentì un vociare pazzesco.
Uscì un po' preoccupato per vedere cosa stesse succedendo e...
nella piazza girava una Mini terribilemte lunga, con quella che sembrava... una piscina?!
Tutte le ragazze che di solito stavano sedute al bar rincorrevano l'auto, urlando. La cosa più assurda era che una persona stava in piedi nella piscina, riempita con
un liquido giallo schiumoso.
E quella persona era mezzanuda.
E quella persona aveva lunghi capelli biondi con un codino.
E quella persona si stava girando.
Sasori si rifugiò di corsa nel bar.
Non c'erano limiti alla follia... e all'illegalità di quell'essere.
A febbraio, in mutande, dentro una Mini?
Si mise a ridacchiare. In effetti la situazione era più che comica... ridicola!
E poi, cos'era la roba dentro la piscina, pipì? Si mise a ridere davvero.

Dopo mezz'ora, ancora nessuna ombra delle clienti solite. Il vocio fuori era cessato da un po', e Sasori ogni tanto si metteva ancora a sogghignare.
Si mise a sfogliare il Jump, senza davvero concentrarsi sui fumetti.
E poi sentì una bella voce parlare tra se. E si stava avvicinando.
Sasori l'avrebbe riconosciuta tra... beh, un bel po' di voci. Si tuffò sotto il bancone, facendo sporgere solo una mano.
Con l'altra afferrò uno straccio e finse di pulire. ...a ben pensarci, pulire cosa? Bah, non si sarebbe certo messo a guardare...
-Ehi, tu! Posso usare il bagno?-, si, si era sporto a guardare.
-Mm mm!-, tono incolore, assolutamente incolore...
-...non sei mica Sasori, tu?-
Colpito e affondato.
Alzò con fatica la testa, esibendo un sorriso affettato, la sua specialità.
Il suo sguardo scese dai capelli zuppi di Deidara al costumino nero e l'accappatoio bianco che il biondo teneva in mano.
Era fradicio.
Gli veniva tanta voglia di ridere -specialmente pensando al colore del liquido nella piscina, ma non ci riusciva.
Essenzialmente, non voleva chiudere gli occhi.
Era davvero strano, ma quel bel visino lo incantava, in un certo modo.
I capelli si erano appiccicati in modo scomposto alla fronte e al collo gocciolanti, e quegli occhi azzurri -azzurri?- che lo fissavano, quel naso diritto e le labbra rosee...
-Che hai da guardare?-, l'espressione strafottente ruppe la magia del momento -magia a senso unico.
-Ti sei fatto la doccia nelle fogne?-, chiese Sasori sempre sorridendo.
-E' birra.-, rispose questo stringendo le labbra.
-Il bagno è di là, comunque.-, il rosso gli indicò la porta a destra del bancone.
Deidara marciò fino alla porta, entrò e la sbattè.
Era biondo, con gli occhi azzurri... doveva essere di certo un'incrocio, si.
Ma poi... si stava rincitrullendo? Fare apprezzamenti ad un tale stronzo... esatto, stronzo! Maschio!
Deidara uscì dal bagno con l'accappatoio addosso, e Sasori lo ringraziò mentalmente per questo.
-Mi dai un'Asahi?-, gli chiese appoggiandosi al bancone.
-Ma come, non ne hai abbastanza di... birra?-, la pausa era voluta, ovviamente.
Sasori stappò la bottiglia e la mise su un vassoio vicino ad un calice con dei tovagliolini.
-Servizio completo, eh? Com'è che lavori qui? Con la divisa, poi!-, Deidara ignorò il bicchiere e bevve direttamente dalla bottiglia.
-Pagano bene, è un bel posto, la divisa è d'obbligo.-, dicendo questo diede una sistemata al gilet grigio e alla cravatta nera.
Deidara controllò il listino con i prezzi -non si fidava? Che pezzo di...- e vuotò sul vassoio delle monete che aveva estratto da una tasca interna dell'accappatoio.
-Bene, arrivederci.-, Sasori si sporse per prendere i soldi e li mise nella cassa, emettendo lo scontrino.
-Ecco qui, prendilo. Non voglio problemi con la Finanza.-, e lo cacciò in mano al biondo.
Aveva una voglia matta di stuzzicarlo un po'.
Questo mise lo scontrino nella tasca dell'accappatoio e arricciò le labbra.
-Che profumo usi?-, gli chiese voltandosi.
Sasori lo guardò stupito.
-Profumo? Io non uso profumo, costano troppo...-
Fu il turno di Deidara a stupirsi.
-Non è dopobarba,e nemmeno shampoo, dai, cos'è?-
-Cosa vuoi che sia? Non è nulla! Non metto nulla di profumato...-, Sasori stava iniziando a preoccuparsi. Il biondo non c'era con la testa, decisamente...
Deidara mise un pugno sul fianco, torvo.
Si alzò in punta di piedi e afferrò la cravatta di Sasori, annusandogli il collo.
-Si che è profumo!-
-CHE CAZZO FAI?!-, Sasori lo scostò sistemandosi la cravatta.
-Che barba che sei, verificavo sul campo. Beh, ci vediamo in giro, camerierino...-, Deidara si voltò salutandolo con la mano.
Il rosso continuava a sistemarsi la cravatta e il colletto della camicia. Come si permetteva di andare ad annusare la gente così, quel pazzo?
Era stranamente scombussolato.
"Malato... idiota... rincitrullito...", dentro la sua testa stava dando sfogo a tutta la sua conoscenza di insulti -ancora leggeri, era un bravo ragazzo lui.
Un bravo ragazzo che voleva stuzzicare un po' un'altro ragazzo e poi finiva per autoconvincersi così? Non la dava a bere nemmeno a se stesso...

Cosa? La riunione è annullata? E i soldi per Okinawa? Ok, ok, allora non c'è problema...
Il problema c'era eccome.
Quella sera si sarebbe dovuta tenere una riunione tra la Sakura Radio, il capo di un'associazione di beneficienza per il disastro di Okinawa e le due stelle della
radio, Deidara e, sorpresa delle sorprese, Sasori.
Peccato che il tizio di Okinawa fosse rimasto bloccato a causa della neve  a Kobe.
E il direttore li avesse appena informati.
Pein e Konan erano già al Papillon, seduti al tavolo, con un drink in mano, l'uno di fronte all'altra.
-Siamo soli.-, quella di Konan non era una domanda.
-Aah, che scatole... prendo un'altra piña colada...-
-Due...-

Capitolo incredibilmente aggiornato prima del solito! Wow! xD allora... per il servizio in piscina mi sono basata su un ricordo molto remoto di... Doremì xD mi ricordo che
Lullaby faceva un servizio in costume al freddo perchè la rivista lo voleva mesi prima... ecco xD Taka kato è il più grande pornoattore giapponese, chiamato, ehm...
Dita d'Oro. No comment. La Mini con la piscina l'ho vista in un vecchio giornale di auto modificate, anni fa. Mi è rimasta in mente, era blu e aveva una tizia in bikini dorato e
tacchi a spillo che ci faceva il bagno. Nella birra, si. Chiyotan equivale a Chiyochan, secondo me suona meglio, ecco :) il fatto del profumo... è personale.
Cioè, il tizio che mi piace profuma, fortissimo, lascia quasi una scia. Sembro quasi un cane, e il bello è che lo sento solo io!! Chimica dei feromoni, la natura mi dice
tu. lui. riproduzione. qui. ora. xD c'era anche su un programma su Discovery... fattostà che è inquietante (°_°) Ok, basta parlare dei fatti miei. Pein e Konan... solo una scena.
Mi servivano per correggere il capitolo scorso, dove ho scritto che lunedì si sraebbe tenuta la riunione. Poi ho messo insieme tutte quelle cose ed è venuto fuori questo capitolo.
Ah ah xD recensioni, ora! :D
- Sarhita: ciao, grazie mille! :) no, l'ending non esiste, ahimè. Dato che -come al solito- stavo ascoltando NICO Touches the Walls, dovrebbe essere un po' come una loro canzone.
Kakera -Subete no Omoitachi- è quella che stavo sentendo mentre scrivevo :) baci!
- Lotti: grazie! :D in questo capitolo si danno una svegliata tutti e due xD nel prossimo ci saranno più BLOOD VOID, loggiuro! :D baci!
Ringrazio chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite/seguite o leggerà e basta, grazie!
Nyappy

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Capitolo 6
*** Friend (+ Meeting) x Ignored ***


E quella stella, sospirava, persa nel suo blu... e quella notte, la chiamava, per brillare un po' di più, come te!
La settimana di Sasori era stata piuttosto tranquilla, in effetti. Supermercato, bar, Papillon, pulizie di casa, quei dannati treni... almeno, fino a venerdì.
La mattina era andato a lavorare al bar, come al solito, ed era stato accolto con molta più foga del solito da Kankuro, il ragazzo che lavorava con lui.
-Guarda un po'!-, gli mostrò l'ultima copia di Jump.
-C'è un intero articolo su Nozomu no Kagami,  ti citano pure e c'è anche una foto!-
-Oddio, è a colori...-, Sasori si mise a leggere l'articolo, che conteneva anche il suo commento alla Sakura Radio... la sua label gli aveva proprio fatto un piacere.
Citavano anche Deidara, i BLOOD VOID e la Filarmonica di Tokyo per il resto delle canzoni.
Sasori lesse velocemente il pezzo sul biondo, indugiando a malincuore sulla foto. Che razza di posa era quella?!
Sdraiato, con i capelli sciolti e gli occhi socchiusi... era un cantante, non un'attrice porno. Ops...
Poi passò al trafiletto sulla band metal, che curava gli strumentali aggressivi dei combattimenti e le canzoni di sottofondo.
"Chissà quale di loro è Itachi...", si era ricordato che al chitarrista erano piaciute le sue canzoni, ed era davvero un'onore per lui essere preso in considerazione da
artisti tanto famosi.
-Posso tenerlo?-, chiese a Kankuro.
-...è nuovo, e lo devo ancora finire. Tra mezz'oretta è tuo, ok?-, gli rispose questo, sistemandosi il cappello con le orecchie. Un otaku con i controfiocchi...
-Ehi, qua dice che tutti i collaboratori si riuniranno per il lancio del primo episodio giovedì prossimo... nella Conference Tower del Big Sight?!-
Sasori annuì. -Se vuoi ho i biglietti.-
Gli avevano comunicato dell'evento giusto il giorno prima, quando era andato a parlare con la label circa la copertina del singolo.
Aveva deciso per qualcosa di semplice: metà del suo viso costituiva la parte sinistra della cover, mentre il resto era decorato con fiori di ciliegio stilizzati, sempre
più radi.
-Gratis, vero?-, Kankuro gli fece un sorriso accattivante.
-Ti devo non so quanti Jump, quindi si, gratis.-
-Yuuuuhuuu!-

Quel giorno, Sasori ci mise un po' di più a tornare a casa.
Alcune ragazze gli avevano chiesto delle foto, altre un'autografo... aveva pure perso il solito treno.
Quell'aumento di popolarità così improvviso non gli dispiaceva affatto, eppure lo metteva a disagio. Era strano, essere trattato in modo così confidenziale da tutti
quei nuovi fan giovani che probabilmente apprezzavano solo l'eccezione di tutta la sua produzione.
In un certo senso, umiliante.
Sul treno si mise a leggiucchiare il Jump che gli aveva lasciato Kankuro. Di solito li lasciava in negozio, ma quello era un numero particolare...
Quando arrivò all'inserto speciale a colori, si mise a rileggere gli articoletti.
Quello di Deidara, in particolare, lo colpiva.
Lui c'era, l'aveva visto leggere quel bigliettino.
Era davvero terribilmente finta, come persona. Un venduto. Un... prostituto della musica. No, stava esagerando.
Ci metteva del suo nelle canzoni. Era incredibile come il pronome "io" regnasse sovrano, seguito dall'aggettivo "mio". Davvero egoista.
Eppure, quando lunedì gli aveva parlato, non gli era parso così terribile. Probabilmente era mezzo stordito dal freddo, ma si era comportato in modo civile.
A parte le impronte che aveva lasciato e che dopo Sasori era stato costretto a pulire.
Magari tutta la sua aggressività era costruita, così come il suo aspetto. I capelli curati, il trucco waterproof, quegli occhi particolari...
Sembrava un po' una bambola. Una bambola dalla parlata sul medio-volgare e gli abiti di lattex... faceva quasi ridere come paragone.
E per tutto il tragitto non fece altro che fissare la foto conturbante del biondo e riflettere.

♫  Is that shitty? Fuck yeah! Does that bleed? Fuck yeah! Screaming baby, obscene rose... are you ready? Fuck yeah!
Giovedì era il primo giorno di marzo, e a Odaiba, nella baia di Tokyo, la folla era in fermento. La conferenza sarebbe iniziata tra meno di un'ora...
Sasori si era concesso il lusso del taxi, pagato dalla casa produttrice dell'anime, ed era arrivato addirittura in anticipo.
Si era sistemato nella saletta privata direttamente collegata al palco, ed aveva iniziato a sfogliare una rivista per colletti bianchi.
Dopo una decina di minuti sentì del rumore fuori dalla saletta, delle voci che si stavano urlando qualcosa...
-E' così fatto che non vede neanche che deve spingere, quell'idiota!-, la porta si aprì ed entrò un giovane uomo dai capelli bianchi che rideva, grattandosi una spalla.
Lo seguirono un'altro ragazzo con una lunga coda nera e due che sembravano più anziani, uno con capelli blu e dei segni sulle guance, l'altro dal volto quasi completamente
coperto da fasce.
-Buongiorno!-, li salutò Sasori curioso. Per essere delle star acclamate anche in Occidente, quei quattro sembravano tipi molto alla mano.
-Oh, tu devi essere Sasori, vero?-, il ragazzo dai capelli bianchi si avvicinò, ma invece di un'inchino o una stretta di mano gli diede delle pacche cameratesche sul braccio.
-Io sono Hidan, il vocalist. Conosci i BLOOD VOID, vero? Quello è Itachi, suona la chitarra-, indicò il ragazzo con la coda, -E poi lui è il bassista, Kisame-, toccò a
capelli-blu, -e il più vecchio, Kakuzu.-. Quest'ultimo lo guardò storto. -Suono la batteria.-, precisò.
I quattro si accomodarono sui divanetti vicino al tavolino, senza tante cerimonie.
-Ah, Itachi... volevo ringraziarti per sabato, in radio...-, Sasori lo guardò riconoscente.
-Di nulla, mi piacciono le tue canzoni.-, fu la semplice risposta di questo.
-Oh, giusto, giusto. Diciamo che ci siamo interessati a te, ecco.-, Hidan iniziò a parlare.
-Sai, dato che di solito i testi li scriviamo insieme, ci mettiamo sempre un po' di tutti noi.-, continuò Kisame.
-Però ultimamente stiamo esaurendo le idee.-, fu il turno di Itachi.
Erano affiatatissimi, riuscivano a continuare le frasi degli altri...
-E abbiamo visto che sei bravo a scrivere. Quindi pensavamo...-, questo era Kakuzu.
-Di fare una sorta di collaborazione. Noi suoniamo, tu scrivi e canti con Hidan.-, spiegò Kisame.
-Se non ti va lo capiamo, fai roba diversa dalla nostra.-, lo rassicurò Hidan.
-Però sarebbe un bell'esperimento, così ti facciamo conoscere ad un po' di gente.-, proseguì Itachi.
-E poi, ci diamo una regolata. Roba un po' più tranquilla, ma sempre da noi. Le ballate rock vanno forte ultimamente.-, Kakuzu era andato dritto al punto.
Ballate... gli davano grande libertà.
-E' interessante, come cosa.-, Sasori accettò la proposta con un sorriso.
-Davvero? Vaaiii!-, Hidan gli diede un'altro pugno cameratesco sulla spalla.
-Avevamo già in mente qualcosa, ovviamente però ci servi tu... tira fuori il cellulare, ti do la mia mail via infrarossi.-
Dopo lo scambio di mail, si misero ad approfondire l'argomento "ballata", iniziando una discussione appassionata, in cui Sasori riceveva spesso altri pugni di rispetto.
"Tra un po' mi frantuma la spalla, diavolo..."
Erano tipi strani, ma era incredibilmente facile parlarci, lo facevano sentire a suo agio.

Tobi mollò Deidara dentro alla Conference Tower, scappando per una riunione.
Il biondo entrò dal retro del palazzo, inveendo contro i pantaloni strettissimi e la giacca che si era messo, pensando di essere accolto dai flash.
Stupido Tobi, gli diceva le cose sempre all'ultimo minuto. Seguì i cartelli per arrivare alla sala conferenze, ed entrò nella fatidica saletta d'attesa.
Attorno al tavolino di vetro, zeppo di riviste, stavano seduti Sasori più dei tizi dall'aspetto grezzissimo.
Il rosso stava in mezzo, e stava parlando fitto con uno dai capelli bianchi.
Oh, loro dovevano essere i Blood qualcosa... quelli che facevano casino e urlavano. Bel che.
Era entrato silenziosamente, per non disturbare possibili persone importanti... ma lì dentro c'erano soltanto un pezzo da museo e quattro contadini.
E lo stavano ignorando bellamente. Tutto ma non questo.
Mise la mano nella tracolla per trovare il cellulare, e pigiò il pulsante della chiamata simulata.
Dopo  una manciata di secondi partì a volume altissimo una sua canzone.
I ragazzi trasalirono e si voltarono di scatto.
-Oh, scusate, è il mio...-, Deidara sorrise serafico e aprì il cellulare, iniziando a parlare a voce piuttosto alta, da solo.
Sasori lo salutò con un cenno, che il biondo ignorò infastidito, continuando a parlare.
A chiamata conclusa, notò con fastidio che la conversazione era ripresa, i tizi non si erano presentati, e non lo riconoscevano.
Si avvicinò al tavolo marciando, pescò una rivista a caso dal generoso mucchio e si sedette su una poltroncina vicina, accavallando le gambe.
Si pentì quasi subito di quel gesto. Stupidi pantaloni stretti di stupida pelle.
Vedeva le stelle, letteralmente.
Impettito, seppellì il viso nella rivista aperta. Era superiore al dolore, oh si, non era niente, di sicuro erano invidiosi, certamente...
Nascosto dal giornale, non si accorgeva delle occhiate fugaci che Sasori gli lanciava.
Aveva delle belle gambe lunghe e sottili, fasciate da pantaloni di pelle lucida che sembravano quasi quei leggins nero liquido che piacevano tanto alle idols.
"E' un'uomo, porca miseria!", si sgridò mentalmente.

Well, it's me, it's my flavour it's my taste, it's my body, it's that I rock... shake me baby!
La conferenza fu piuttosto intensa. Vennero presentate gran parte delle canzoni con voce, e venne proiettato in diretta dal canale Yamato il primo episodio di
Nozomu no Kagami. Seguì una breve intervista ai produttori e al mangaka, e poi la Filarmonica di Tokyo deliziò il pubblico con l'esecuzione del tema principale
del videogioco basato sul manga.
-Ma è una boiata incredibile!-, bisbigliò Deidara a Sasori, sedutogli vicino.
Sasori lo guardò torvo. -Dal quinto episodio in poi ci sono tutti i personaggi, l'inizio è l'inizio! E poi Fato della notte è un bellissimo strumentale.-
-Tzk.-, Deidara tornò alla posizione rilassata di prima, e mise le scarpe sopra la manopola della gamba della sedia di Sasori, che lo ignorò.
Essere ignorato anche da lui... no.
Terminata la conferenza, prima che gli applausi fossero finiti, il biondo tirò un calcio alla sedia, stizzito.
-Che fai?-, Sasori si voltò a guardarlo.
Deidara non rispose, fu il primo ad alzarsi e sparire nella saletta.

-Una tounèe? Stiamo scherzando?-, Deidara non poteva credere che avessero messo in piedi il progetto di una tournèe in sette tappe di una sola settimana in meno di
mezz'ora. Era follia!
-Abbiamo avuto gli indici d'ascolto più alti di quasi cinque anni, va tutto a nostro vantaggio... e ovviamente al vostro. Durante la conferenza ci siamo messi in contatto con
i vostri manager e le vostre agenzie, per loro è ok, ma dipende tutto da voi.-, spiegò il direttore della produzione.
"Non è che abbia molta scelta, Tobi ha detto di si, l'agenzia ha detto di si, lo devo fare..." -Accetto.-, affermò Deidara scettico.
Kakuzu era al telefono, e fece un cenno affermativo ad Hidan, che confermò la presenza dei BLOOD VOID.
-Ehm... a me andrebbe anche bene, Il problema è che lavoro tutta la settimana, e non posso mollare tutto, mi licenziano...-, Sasori era mortificato.
Il direttore lo squadrò un attimo. -Mi dai il numero dei tuoi datori di lavoro?-
In nemmeno cinque minuti, Sasori si ritrovò con una settimana di ferie retribuite e nessun rischio di licenziamento.
-Partiamo lunedì, vi daremo tutti i dettagli domani e sabato.-, il direttore si congedò con un breve inchino ed uscì dalla saletta.
-Non pensavo che l'industria dell'animazione viaggiasse così velocemente.-, notò stupito Sasori.
-Dato che è in crisi, è molto suscettibile, e i fondi dello stato vengono sfruttati subito. Mi interessa l'economia.-, spiegò Kakuzu.
In giro inizava già a spargersi la voce del concerto dei BLOOD VOID, di Sasori e di Deidara.

La parte più divertente di questa fanfiction è senza dubbio la documentazione xD tutti i quartieri, le citazioni, la durata del treno... adoro andare a caccia di
queste notizie, davvero xD allora, iniziamo :D come barista due rossi erano un po' troppo, quindi Kankuro e non Gaara ( un po' mi dispiace). Il titoletto del capitolo centrale
è un pezzo immaginario della canzone Your shitty bleeding Rose dei BLOOD VOID. Me la immagino vagamente come il pezzo screamato di Vinushka dei Dir en grey,
o il growl di Marmalade Chainsaw (sempre Dir en grey) :) la mail via infrarossi... i cellulari jappi vanno con le mail, e per scambiarsele, quando entrambi i cellulari sono vicini,
usano gli infrarossi. Grazie, manga <3 Uhm, e poi... Deidara disprezza i BLOOD VOID perchè essenzialmente segue la legge "chi ama la musica commerciale/FA musica commerciale
non gradisce roba metal/rock potente" e via di seguito. Scusate, ma non me la immagino Lady GaGa che growla sul palco con un paio di capelloni cazzuti a suonare xD LOL
la planimetria della Conference Tower è puramente immaginaria, basata sull'International Conference Hotel a 5 stelle vicino casa. Su internet non l'ho trovata xD
Le cose tra Sasori e Deidara si muovono, decisamente. Ne approfitto per cambiare il tag della storia da Shomnen-Ai a Yaoi. Non arriverò fino in fondo allo yaoi (vergogna e decenza xD),
ma ci andrò vicina. Diciamo che rimane da rating arancione anche nella mia testa. Ah ah xD
Per il misterioso meeting su Okinawa, ho deciso di spostare quella parte illuminata da nuove idee. Probabilmente aggiungerò un po' di capitoli, ci terrei proprio ad inserire una parte su cui
 mi sono documentata tantissimo in anticipo... bene, e dopo questo lunghissimo capitolo con un commento lunghissimo, spazio alla risposta delle recensioni :D
- Sarhita: ah ah, grazie mille! :D sisi, ti giuro, la tizia me la ricordo perfettamente. Una un po' malata, eh, però essendo una rivista per uomini (auto modificate) forse non c'è da stupirsi
più di tanto xD grazie ancora, baci! :D
- Lotti: grazie! :D in questo capitolo c'è tanto Hidan, tanto Kakuzu... un po' meno gli altri, ma si riscatteranno xD spero continuino a piacerti, baci! :)
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite o seguite o leggerà e basta! Grazie!
Nyappy

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Capitolo 7
*** Departure + Cold x Hot ***


Grazie Kanazawa! Kaaaaaaaansai!
La penultima tappa della tournèe era per l'appunto Kanazawa, e Deidara era stato l'ultimo a salire sul palco e a cantare la sua canzone esagerata.
Aveva ringraziato il pubblico della città natale nel dialetto del Kansai, che usava veramente di rado.
Sasori era rimasto per tutta l'esibizione del biondo nella sala registrazione, piena di schermi da cui si poteva vedere il palco da quasi ogni angolazione possibile.
Compresi angoli imbarazzanti, ma si era sforzato di non concentrarsi sugli schermi-tabù...
Deidara indossava dei pantaloncini di pelle aderenti e degli stivali al ginocchio, e le calze a rete -oddio, ma era davvero un uomo?- avevano... le giarrettiere?
Sapeva come valorizzarsi, aveva ammesso Sasori.
Certo che, quell'aspetto da... attrice porno stonava davvero con il duro dialetto del Kansai.
Raggiunse i camerini, si cambiò velocemente e raggiunse gli altri fuori nel parcheggio, chiuso al pubblico.
-Che due palle, non possiamo nemmeno andare in giro!-, si lamentò Hidan.
Avevano passato una settimana intera a viaggiare la notte, dormire, passare fuori la mattina e pomeriggio e rientrare per il concerto verso le sette.
-Che orario assurdo!-, aveva esclamato Deidara scettico.
-Se ci pensi, no. La maggior parte del pubblico è costituita da studenti delle superiori che la mattina devono andare a scuola, ho visto qualcuno anche più piccolo.-,
aveva replicato Sasori.
Il biondo, per tutta risposta, si mise a scimmiottarlo, torvo.
-Scusa sai se uso la testa!-
Idiota, idiota, idiota.

Il gran finale si sarebbe svolto a Sapporo, nell'Hokkaido, patria del mangaka, e così i sei avevano dovuto prendere l'aereo subito dopo gli incontri per gli
autografi.
Era un aereo di linea, stretto ma molto confortevole, e vicino a Deidara si era seduto... Sasori.
-Non vai con i tuoi grezzoni a sparlare?-, lo apostrofò il biondo girandosi verso il finestrino, a braccia e gambe incrociate.
-Innanzitutto, non sono grezzi. Poi, non sparliamo, discutiamo. Inoltre, non so se hai notato, non ci sono posti liberi.-, si difese Sasori.
In realtà ce n'erano di posti liberi, in fondo, ma... chi aveva voglia di allontanarsi dalle uscite di emergenza? Gli aerei non lo esaltavano, decisamente.
-Logica stringente, davvero.-, commentò Deidara piatto.
Cos'era tutta questa polemica, e soprattutto, questo comportamento decisamente non da lui?
-Senti... tu mi dai tanto del vecchio. Quanti anni hai?-, gli chiese Sasori.
-Quest'anno ne faccio venti.-, rispose.
-Abbiamo solo cinque anni di differenza, non sono poi tanto vecchio.-, notò Sasori con soddisfazione.
-Maddai? Non dirmi che te la sei presa...-, adesso Deidara sorrideva.
In effetti, se l'era presa un po'. Vecchio a nemmeno trent'anni...
-Ehilà Sasori, a Kisa è venuta in mente una splendida idea, che ne dici di venire da noi, così ne discutiamo? Quello se non te lo dice adesso se ne dimentica, gli ho
sempre detto che a farsi non si guadagna nulla...-, era arrivato Hidan con la sua celebre manata distruggi-spalla.
-Arrivo.-, Sasori si alzò dal sedile e fissò un attimo Deidara, che nel frattempo si era girato. Lo salutò con la mano e andò a sedersi con i quattro grezzoni sparloni.
"Idiota, idiota, idota!", a Deidara era bastato vedere come Hidan se lo teneva stretto per irritarsi.
Aveva intercettato con un'occhiata fugace il saluto di Sasori, ma aveva davvero le palle troppo girate per rispondere al saluto.

Le tue mani sulle mie, così dolci e morbide, il suo sguardo che mi cerca e poi... tu, le tue labbra sulle mie.
Arrivati in hotel, si accorsero con orrore che c'era stato un piccolo inghippo tecnico. Per l'esattezza, le camere non erano state prenotate, e rimanevano... solo doppie.
I BLOOD VOID si sistemarono in due camere vicine, Kisame e Itachi in una, Hidan e Kakuzu nell'altra. Lo staff si organizzò e in dieci minuti furono smistati in camere
esclusivamente femminili e altre maschili.
E poi, rimanevano Sasori e Deidara.
-Io voglio la suite! La suite! Non una doppia schifosa!-, appena entrato, Deidara tirò un calcio al letto.
Con un sospiro, Sasori posò le valige a terra e accese la luce.
E si accorse con orrore di una cosa.
Il letto...
era uno...
non due...
era un...
matrimoniale?!
Lo fissò stoico, sentendo già qualcosa dentro di lui farsi pesante.
Deidara si era rifugiato in bagno, per sciogliersi i capelli -il codino era molto stiloso e molto doloroso-. Dato che non si fidava delle spazzole dell'hotel -non era una suite,
potevano avere i pidocchi- aprì la porta del bagno e si ritrovò Sasori davanti, completamente immobile, a fissare il letto con sguardo vacuo.
Lo sguardo scivolò in basso, sul...
-MATRIMONIALE?!-
Sembrava un urlo di guerra.
-Sssht! Svegli tutti!-, lo ammonì Sasori senza tanta convinzione.
Deidara esplorò la stanza con lo sguardo. Nessuna poltrona, nessun divano, solo dei comodini sfigati, un armadio e un tavolino con sopra la TV.
Sasori entrò in bagno. Niente vasca.
-Io non dormo per terra.-, precisò categorico.
-E' marzo, fuori c'è la neve, nemmeno io dormo per terra.-, ribattè Deidara agguerrito.
-Morra cinese!-, propose Sasori.
-Ma anche no!-
-E allora che vuoi fare?-
La risposta di Deidara arrivò un po' in ritardo, dubbiosa.
-...dormiamo insieme?-
-Non farla sembrare una tua richiesta!-, strepitò Sasori perdendo lo stoicismo di prima.
Alla fine, avevano lanciato una monetina.
Sasori aveva occupato il letto, benedicendo l'hotel... da quanti anni dormiva in un letto piccolo di una sola piazza? Quello gli sembrava addirittura troppo grande...
E i quattro cuscini? Quattro! Era un paradiso, autentico.
Entrò dolcemente nel dormiveglia, e ancor più dolcemente, si addormentò.

Venne svegliato da strani suoni che provenivano dalla finestra. Controllò l'ora dall'orologio sul comodino: erano appena le tre. Cosa...?
I rumori continuavano, e Sasori si mise all'erta. Accese di scatto una delle abat-jour sul comodino, che diffuse una luce dorata e soffusa, che però gli ferì gli occhi.
Si alzò e vide che... Deidara si era appoggiato al termosifone, nel tentativo si scaldarsi. Non aveva voluto nemmeno una delle coperte del letto, aveva trascinato un tappeto
per  non congelarsi il fondoschiena e si era vestito con un paio di maglie leggere, gli unici capi che costituivano il suo guardaroba molto fashion e assolutamente poco pratico.
-Idiota...-, Sasori appoggiò una mano sul termo metallico.
-Mioddio! E' congelato!-, sibilò.
Gli sembrava di aver già vissuto quella scena.
Con un sospiro, tornò al letto e abbassò le coperte.
Poi prese il biondo in braccio -era davvero leggero!- e lo fece stendere al suo posto, dove le lenzuola erano calde. Lo coprì  e s'infilò dall'altra parte, a distanza di sicurezza.
Odiava avere una coscienza.
Deidara si rigirò. Beh, almeno aveva smesso di battere i denti. Quel testone... era davvero orgoglioso. Non aveva voluto nemmeno uno dei tanti cuscini di Sasori, che il
rosso gli aveva offerto volontariamente.
Stava quasi per addormentarsi, quando Deidara si rigirò di nuovo e gli tirò una manata sullo stomaco.
-Ma che...?-
Non riusciva a stare fermo nemmeno mentre dormiva? Per proteggere anche altre cose, Sasori si girò di pancia.
La mano di Deidara rimaneva sulla sua schiena, appoggiata di dorso.
E al rosso tornarono in mente le angolature che non doveva vedere del palco, la danza sfrenata di quello lì vicino...
"Pensa a qualcos'altro, scemo. Da quando sei così pervertito?", ordinò a se stesso, tirandosi una manata sul viso.
Pensa ad altro... facile a dirsi...

Wake me up with a gentle kiss on my hungry, bold lips, I promise you, kisses, you'll have so many!
-Mmmmgh-, Deidara si svegliò piano, inarcando la schiena. Il suo petto premeva contro qualcosa di caldo, e si sentiva avvolto, davvero una bella sensazione.
Sbadigliò, ancora assonnato, rifiutandosi si aprire gli occhi. Ora era il suo naso a premere contro qualcosa di caldo, caldo e profumato.
Diavolo se era un buon profumo... non si ricordava di un risveglio così dai tempi delle superiori.
Uscì lentamente da quello stato di dolce torpore, e decise di aprire gli occhi.
Un collo.
Li richiuse. OK, riproviamo...
Un collo, un mento che poggiava sulla sua testa e un braccio fasciato di nero che gli passava sul bacino, terminando sulla sua schiena.
Sbattè gli occhi e alzò la testa.
Sasori addormentato che lo avvolgeva in un abbraccio, il suo pigiama nero e quel profumo che gli prendeva la testa.
-Oh.-
C'era decisamente qualcosa di strano. Avrebbe dovuto provare disgusto. Avrebbe dovuto urlare. Avrebbe dovuto tiragli un pugno e dargli del pervertito.
Ma non lo stava facendo. Avrebbe dovuto scostarsi, e invece si avvicinò. Sarebbe dovuto scendere da quel letto, e invece riprese la posizione di prima,
intrappolato tra le braccia di Sasori. Avrebbe dovuto svegliarlo, e invece si beò della sua espressione pacifica, tornando ad appoggiargli il viso sul collo, a sentire
il suo profumo.
E voleva rimanere sveglio per assaporarsi quel momento, anche se era qualcosa di assolutamente anormale.

Quando Sasori si svegliò, iniziò con uno sbadiglio.
Deidara con molta delicatezza si scostò dal suo corpo e tornò alla sua parte di letto, ormai fredda.
-Buon... aaaaaahhhh... giorno.-, lo salutò il rosso assonnato, stropicciandosi gli occhi.
Deidara lo osservò meglio. I capelli scomposti gli coprivano quasi gli occhi, cerchiati da occhiaie leggere. Il naso era dritto e proporzionato, le labbra sottili e...
...sexy? Una qualsiasi delle sue fan gli sarebbe saltata addosso all'istante. La mano che scostava i capelli dalla fronte e gli occhi socchiusi...
Sasori si mise seduto.
-Dormito bene?-, gli chiese girandosi verso la porta del bagno.
La sua voce era imbarazzata?
-Benissimo.-, rispose Deidara con soddisfazione.
E poi, notò quel segno sul collo... era passata più di una settimana e non gli era ancora passato? Non gli sembrava di aver esagerato...
Era davvero carino, cavolo. Anche se era un'uomo. Forse perchè era un uomo.
-In bagno ci vado prima io.-, Sasori fece per alzarsi quando sentì delle labbra davvero morbide posarsi leggere sulla guancia.
Si girò lentamente per vedere il viso di Deidara allontanarsi, sorridendo.
-Ah. Um. Ok. Io vado.-, si rifugiò in bagno, imbarazzato.
Il rossore leggero sulle sue guance non era scappato a Deidara, che si mise a ridacchiare.
Il grande Sasori che vacillava?

Ok x°D questo capitolo contiene una storia vera. Quando siamo andati in gita, ai ragazzi è toccata una doppia in tre. Uno è rimasto sul divano a battere i denti (era maggio),
gli altri due nel matrimoniale. Quello sul divano si è svegliato alle 5 per il fredddo e ha visto 'sti qua abbracciati. Ha fatto una foto e poi li ha svegliati. Si è conclusa in una rissa,
prima tra i due tenerosi, che si sono coalizzati per pestare il terzo. Poveraccio x°°D comunque, è stato uno spasso da vedere, dato che hanno svegliato tutti e le prof erano nell'altro
piano x°D Allora, Deidara geloso e... decisa scossa tra i due. Wowow x°D
Posto questo capitolo prima del solito perchè devo andare via. Ieri non ho aggiornato per lo stesso motivo :) recensioni time :)
-Sarhita: e qua, più che altro, cede Deidara x°D povero cuoricino di Sasori, è troppo buono. Ma ci metterò una scena dove Sasori si riscatta un po', come seme x°D Hidan secsi
e stuprabile... Kishi ci deve fare un poster di quelli fighi (ù_u) Ah ah xD grazie mille ancora, e baci!
Ringrazio in anticipo chi recensirà, metterà la storia tra le preferite o seguite o leggerà e basta! Grazie mille!
Nyappy

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Capitolo 8
*** Song + Fear x Confession ***


A casa sua alle quattro? Si, si, lo so l'indirizzo, semmai ti mando una mail... perfetto, ci vediamo lì, ciao!
L'ultima tappa della tournèe era proprio Tokyo, ed era stato un concerto in grande stile, tenutosi addirittura al Budokan.
Dopo quell'esperienza intensa, Sasori aveva deciso di concentrarsi sulla ballata con i BLOOD VOID.
Aveva già buttato giù un paio di idee, ma il testo andava aggiustato, e così i cinque organizzarono un incontro a casa di Kakuzu: a quanto pare era davvero grande,
la sala prove era professionale, e poi... lui non poteva certo portarsi in giro la sua preziosa batteria!
-Pensa, si rifiuta di prendersene su una di scorta, sarà un testone!-, Hidan era seduto scompostamente come al suo solito.
La casa di Kakuzu era davvero grande, ed era anche molto curata.
-Mi rifiuto di sprecare i miei soldi per una batteria da quattro soldi, ne ho una a regola d'arte e tengo solo quella!-, protestò Kakuzu entrando nel salotto con un vassoio in mano.
Lo poggiò sul tavolino attorno al quale erano seduti Sasori e gli altri membri del gruppo, che subito si servirono.
-Sai Sasori, cosa stavo pensando? Invece di una ballata, potremmo fare un intero album!-, Hidan era davvero entusiasta di quella collaborazione.
-Ci avevo pensato anch'io. Ho davvero molte idee, tutte concatenate... potremmo farci sopra una storia.-
-Grande! Ci buttiamo dentro qualche pezzo nostro, ballate, qualcosa di goth...-, anche Kisame era lanciatissimo.
-E poi facciamo un gran casino. Meglio organizzarci.-, Itachi invece si limitava all'essenziale, come sempre.
In un paio di pomeriggi stesero il progetto dell'album e scrissero le canzoni. Molte erano strumentalmente già a posto, e quindi fu un lavoro relativamente facile.
-Qua avremmo bisogno di un piano, per rendere l'atmosfera... e violini.-, la prima traccia, un breve strumentale di un minuto e mezzo, era quella che li faceva penare di più.
-Io non conosco violinisti. Ragazzi?-, chiese Hidan già sicuro della risposta negativa.
-Ci servirebbe un'orchestra di supporto.-, suggerì Kisame.
-Trascinati tu un'orchestra dietro, vedi come sono schizzinosi. Non ti ricordi la Filarmonica?-, Kakuzu alludeva al loro incontro con la Filarmonica di Tokyo della settimana prima,
in occasione della conferenza.
-Io posso suonare il piano.-, esordì Itachi.
Subito tre paia di occhi spalancati lo fissarono, increduli.
-Ho preso lezioni di pianoforte per anni, me la cavo.-, spiegò piatto.
Gli altri non approfondirono l'argomento, sapevano quanto il chitarrista fosse suscettibile riguardo alla sua famiglia e alla sua infanzia.
-Non è che tu sai suonare il violino?-, Hidan si girò verso Sasori, speranzoso.
-Non ne ho mai preso in mano uno. Ma forse riesco a procurarvi un violino solista che suona a volte nel locale in cui suono anch'io. Non prometto nulla.-, a dire la verità, Sasori
non si ricordava nemmeno come si chiamasse la ragazza, ne' le aveva mai parlato. Comunque, avrebbe cercato di convincerla.
-Allora direi: lasciamo da parte questo fottuto strumentale e mettiamoci a provare, ok?-, Hidan si era già alzato, gasato.
-Yeee!-, presto gli altri lo seguirono giù nella sala prove.
Sasori aveva già avuto modo di ascoltare Hidan cantare. Aveva una voce profonda, eppure nervosa e scattante, ideale per i brani violenti dei BLOOD VOID.
Avevano già fatto un paio di prove, soprattutto per le canzoni a due. Quelle melodie lente e tranquille e la batteria quasi dolce trasformavano la voce di Hidan, rendendola
pacata e in qualche modo malinconica.
Per esaltare questa differenza Sasori aveva scritto testi con nette divisioni di parti, e solo i ritornelli insieme.
-Con quale iniziamo?-, chiese il rosso agli altri, sistemando i fogli con le parti già divise.
-Inizieremo dall'inizio, no?-, Kisame partì con l'assolo di basso della seconda traccia.

-L'irezuna di quel tizio inquieta, dico sul serio!-, Kisame continuava a fissare Zetsu, il proprietario del Papillon.
Avevano già inciso l'album giorni prima, ed erano lì per suonare tutti i brani dal vivo per la prima volta. L'idea era stata di Sasori e di Sakura, la violinista, che si era occupata anche di
pubblicizzare l'evento.
-Scherzi? E' fottutamente bello! Sai che figo farselo su tutta la faccia?-, a Hidan invece il tatuaggio piaceva un sacco.
-Ragazzi!-, Sasori piombò nel salottino dietro al palco, nel quale si erano già radunati i BLOOD VOID.
-Haruno ha fatto le cose in grande, vengono anche quelli di Akatsuki per uno special live!-, sembrava... preoccupato?
-Intendi l'uomo-piercing e la gnocca dai capelli blu?-, Hidan iniziò a sistemarsi meglio il ciuffo, sorridendo.
-Perchè la chiami per cognome?-, chiese Kisame riferendosi a Sakura.
-Beh, le ho parlato due volte, non sono così in confidenza...-
-Bah. Zuccherinoooooo, vieni qui....!-
-Hidan, lo zuccherino è sul palco che ci sta già annunciando. Dove sono Itachi e Kakuzu?-, Sasori si guardò intorno.
-...sono qui.-, Itachi gli arrivò alle spalle, facendolo trasalire.
-Ci sono anch'io. Sbrighiamoci.-, anche Kakuzu apparve, rimboccandosi le maniche.
Finalmente i loro sforzi sarebbero valsi a qualcosa.

In the sky would I fly, should you cry? Follow me, I'm meant to be your super-hero-wannabe!!
Deidara aveva sentito per caso la pubblicità del super-concerto BLOOD VOID feat. Sasori alla Sakura Radio, accesa nell'ennesimo momento di noia estrema.
Aveva lasciato un biglietto a Tobi vicino al telefono, si era vestito il più normalmente possibile, aveva lasciato i capelli sciolti, si era messo dei grandi occhiali da sole
scurissimi -anche se erano le sette di sera- ed era uscito, prendendo un taxi.
Il locale dove suonavano, il Papillon, era già pieno, ma era riuscito a farsi strada a gomitate e si era seduto con delle tipe trasandatissime in uno dei tavolini più in fondo.
Continuava a ripetersi che lo faceva per noia, solo per noia. In realtà, voleva proprio vederli. Anzi no, vederlo, al singolare. Ogni volta che sentiva il suo nome alla radio
gli tornava in mente quell'abbraccio caldo e profumato, i capelli scomposti e... si sentiva davvero scombussolato.
Era un uomo... e stava iniziando a dubitare di se stesso, anche se era troppo orgoglioso per ammetterlo.
Mentre Deidara era immerso nei suoi pensieri, le luci si spensero e i sei -sei? Non dovevano essere cinque?- iniziarono a suonare.
Il primo brano era uno strumentale tranquillo, troppo tranquillo... un mortorio. I BLOOD VOID non erano un gruppo metal?
Si sporse per vedere meglio il palco. Una tizia dai capelli rosa stava suonando il violino, codino era al piano, la mummia alla batteria. Erano colpiti da un fascio di luce, e non
riusciva a vedere gli altri.
Il violino sfumò lentamente, e tutto il palco venne illuminato da soffuse luci blu. Iniziò un assolo di basso, e Deidara si sporse ancora di più.
Capelli rosa era in piedi vicino a Sasori... gli stava quasi in braccio! E lui non sembrava tanto infastidito, anzi! Ma quella tizia era pure brutta, aveva i capelli corti e...
Sasori iniziò a cantare. Era una canzone d'amore? Si. E con quella voce che infondeva calma, ripeteva "ti amo, ti amo".
Era un fottuto bastardo, ecco cos'era. Deidara chiuse gli occhi, concentrandosi solo sulla voce.
La tizia non era poi tanto vicina. E poi Sasori era girato dall'altra parte. Si, forse era tutta scena e basta...

Finito il concerto, che non era poi stato tanto male, Deidara si fiondò al banco del bar. Era sicuro che Sasori e i grezzoni si sarebbero bevuti qualcosa lì, aveva sentito parlare Sasori
della specialità del Papillon, un drink dal nome cretino che i quattro dovevano assolutamente assaggiare.
Dopo un paio di birre grandi -ma quanto ci mettevano ad uscire?- finalmente li intravide. Si sistemò gli occhiali da sole, concentrandosi sul bicchiere.
-Deidara? Sei venuto anche tu?-
Cazz...
-Oh, non pensavo che mi avresti mai riconosciuto!-, il biondo sorrise affabile a Sasori, mandandolo mentalmente a quel paese.
Voleva starsene in pace a sentire i loro discorsi, ora che l'avevano scoperto...
-Posso sedermi qui?-, Sakura si era avvicinata ai due, seguita dal resto della compagnia.
-Certo!-, rispose Sasori cortese.
A quanto pare, era una sua fan.
Deidara s'irritò davvero quando lei stessa lo ammise, chiese l'autografo a Sasori, continuava a ringraziarlo, era emozionata... che insetto petulante.
Tirò fuori il telefono dalla borsa e chiamò Tobi.
-Pronto? Si sono io. No, nessun problema... nooooo, assolutamente...-, iniziò a parlare  a voce alta.
Odiava essere ignorato.
Continuò la chiamata parlando di cose cretine -e alzando sempre più il volume della voce- finchè la ragazza non se ne andò, ringraziandoli ancora.
-Barista, dammi un'altra Asahi.-, ordinò seccamente al ragazzo al bancone.
Rimaneva un posto libero tra i grezzoni e il rosso... posto che venne subito occupato da quello alto con i capelli bianchi.
-Ehi, Saso! Com'è che si chiama quel drink che ci hai detto?-, chiese Hidan a Sasori, già un po' sbronzo.
-L'Angelo Dorato... è una bomba, davvero.-
-Ehi, barista! Un giro di Angeli Dorati!-
Quel drink doveva essere una bomba davvero. Dopo mezz'ora i BLOOD VOID uscirono dal locale, Kisame aiutato da Itachi, Hidan portato in spalle da un Kakuzu
più irritato che mai.
...e Sasori?
-Sai tornare a casa, vero?-, gli chiese Deidara, rimasto lì fino all'ultimo.
-Eh? Casa?-, il rosso non sembrava molto in sè.
-Tu... sei davvero molto fortunato. Per caso mi ricordo il tuo indirizzo. Ti poto a casa io, o... cos'è che mi avevi detto? Ahn si... rischi che un mafioso con tendenze ti stupri!-
Anche Deidara sapeva avere una coscienza, di quando in quando.
Pagò da bere, uscirono per prendere il taxi  -doveva sembrare proprio ridicolo- e si fece a piedi le scale del palazzo in cui abitava Sasori portando il rosso in spalle, maledicendolo
a gran voce.
Raggiunto il settimo piano, si appoggiò alla porta, stremato.
-Questo... è solo perchè... ti devo... un favore...-, puntualizzò ansimando.
Ficcò una mano nella tasca posteriore destra di Sasori, cercando le chiavi.
Indugiò un po' più del necessario -giusto un pochettino-, poi aprì la porta e trascinò il rosso fino al letto, dove lo gettò di peso.
-Cretino! Se di solito bevi solo birra non puoi farti ubriacare da uno che si beve chissà cosa!-, lo sgridò indispettito.
Sasori era rimasto zitto dal bar fino a casa, tenendo gli occhi aperti a stento.
Sdraiato sul letto, fissava Deidara in modo strano, senza dire una parola.
Il biondo rimaneva in piedi vicino al comodino, borbottando parole di rimprovero, finchè non si sentì tirare e finì sul letto vicino a Sasori.

E' inutile che scappi, bella bambolina, è inutile che gridi, la notte ti è vicina, non piangere, piccolina, il lupo non cederà... finchè soddisfatto non sarà.
Sasori si alzò a fatica, canticchiando. Teneva stretto il polso di Deidara, e si mise a cavalcioni, sorridendo in modo strano.
-Che stai facendo?-, a Deidara questo non piaceva per niente.
Il rosso gli sorrise, raggiante, e continuò a canticchiare, avvicinando la testa a quella del biondo.
Vicino, sempre più vicino... Deidara girò la testa di lato, cercando di divincolarsi. La presa di Sasori sembrava d'acciaio, era...
Il rosso gli schioccò un bacio sullo zigomo, mettendosi a sussurrare la canzoncina vicino all'orecchio di Deidara.
Quelle parole...
Iniziava davvero a spaventarsi. Sentiva accelerare il battito cardiaco, cercava di liberarsi dalla presa ma non ci riusciva.
-Il lupo non cederà...-, Sasori iniziò a ridacchiare, riempiendo di baci il collo di Deidara. Quando fu soddisfatto, ridacchiò ancora.
Deidara aveva gli occhi sbarrati. Era inerme. Era spaventato. Quello... quello non era...
Sasori gli sorrise ancora, e con la lingua iniziò a tracciare il profilo delle labbra dal biondo, piano, piano... poggiò con forza le labbra sulle sue.
Il biondo era paralizzato. Non pensava che Sasori potesse fargli così paura. Aveva gli occhi nocciola vacui, e gli stingeva i polsi tanto da fargli male. Male...
Le labbra di Deidara erano sigillate, notò Sasori con disappunto. Sempre sorridendo, si mise a morderle, piano. Deidara non cercava più di resistere, così mollò la presa e si
mise piano a scendere con una mano, dal collo, al petto, poi giù, indugiando sull'ombelico...
L'altra mano si era infilata tra i lunghi capelli della nuca, e poi giù, sulla schiena...
Anche quello era un abbraccio. Completamente diverso dall'abbraccio di una settimana prima. Questo era spaventoso. Questo faceva male.
Sasori riprese a canticchiare con voce roca la canzoncina, mentre dal collo scendeva in giù.
Deidara sentiva il suo respiro caldo, eppure era immobile, come un fantoccio. Gli faceva male, tanto male, all'altezza del cuore.
Perchè proprio lì? Non riusciva a muoversi. Il cuore gli batteva così veloce, stava per esplodere. Non riusciva più a respirare.
E il sorriso di Sasori sembrava quasi crudele.
Sentiva le sue labbra cercarlo, quasi soffocarlo.
-Basta.-, mormorò con voce rotta.
Sasori sollevò la testa di scatto per guardarlo.
Deidara aveva le guance rigate di lacrime.
-Scusa.-, Sasori scivolò vicino a lui, sdraiandosi.
-Scusa, scusa, scusa, scusa...-, ripeteva come un mantra, mentre lo abbracciava.
-Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa...-, ma le lacrime non si fermavano.
-Scusa, scusa, scusa, scusa...-

La mattina seguente, Sasori si svegliò insolitamente tardi, per essere un sabato.
Deidara dormiva appoggiato sul suo petto, avvolto dalle braccia del rosso. Prima che potesse formulare un qualsivoglia pensiero, una dolorosa fitta attraversò la testa
di Sasori. Ricordò tutto quello che aveva fatto la sera precedente, le guance rigate di lacrime di Deidara, le sue scuse...
Se quel mal di testa era la sua punizione, era fin troppo leggera per meritare quel nome.
Si sentiva un mostro. Si morse un labbro con forza, ripensando a... a quelli che non erano baci, a quello che non era un abbraccio, a quello che aveva fatto piangere
la persona che ora stringeva.
-Cazzo.-, era vero, era tutto vero. Cosa poteva fare? Che razza di rimedio poteva esserci per riparare l'immensa stronzata che aveva fatto? Come aveva potuto?
-Mmmgh...-, anche Deidara si svegliò, lentamente. Quello... quello era un abbraccio che ricordava. Era caldo e profumato, eppure c'era qualcosa di strano.
-Scusa.-, Sasori sciolse le braccia, sedendosi sul letto assurdamente piccolo.
Ecco cosa c'era di strano.
-...perchè?-, chiese Deidara guardandolo intensamente.
-Non lo so il perchè.-, rispose Sasori chinando il capo.
-L'hai... meditato. Per tutta la serata. Sei stato zitto a pensare.-, era un'accusa?
-Lo so.-, ammise Sasori. -Lo so. Scusa.-, ripetè.
-Lo sai il perchè.-
-Volevo verificare.-, Sasori ricordava anche tutta la ponderazione poco lucida che aveva fatto sul taxi. Ricordava tutto, e gli faceva male.
-...-, anche Deidara si sedette sul letto, silenzioso.
-Volevo... verificare una cosa.-
-E...?-, le domande erano pesanti, l'aria che Sasori respirava era pesante.
-E ho concluso che è un si.-
-Si cosa?-, Deidara non mollava.
-Probabilmente non mi vorrai più vedere e mi sfuggirai come la peste.-
-Dimmelo.-, insistè Deidara.
-Anzi, mi chiedo perchè non te ne sia già andato via, sono un essere schifoso...-
-Dimmelo.-, suonava quasi come un ordine.
-Sei libero di non crederci.-, Sasori continuava a temporeggiare, sperando che Deidara scappasse via da quella camera dal letto assurdamente piccolo.
-Dimmelo!-, sibilò il biondo sbattendo Sasori sul cuscino.
-Tu. Mi piaci.-, i lunghi capelli biondi gli solleticavano il viso, facendogli il solletico.
-Ci voleva tanto?-, chiese Deidara inclinando il capo.
-Si. Ora scappa via di qui.-, lo pregò Sasori.
-Perchè dovrei?-, Deidara aveva un sorrisetto di trionfo sul viso.
-Ti ho fatto piangere. Ti ho fatto delle cose orribili.-
-Non hai nemmeno tentato di togliermi i vestiti. Li hai appena scostati.-, il sorriso di Deidara era ancora più grande.
-Ti ho fatto piangere!-, esclamò Sasori sdegnato.
-Avevo bevuto anch'io.-
-Sei illogico.-, soffiò Sasori, cercando di mettersi a sedere.
-Vaffanculo.-, Deidara gli mise una mano sulla spalla e gli diede un bacio veloce sulle labbra, che si sfiorarono appena.
Sasori sorrise. -Vacci tu-

Coff coff... perchè c'è Sakura? Volevo mettrela per ingelosire Deidara, e basta xD E poi, mi sta simpatica anche se ammazza Sasoruccio x°D un irezuna è un tatuaggio yakuza.
E' fitto come un vestito e di solito ha anche la foggia di un vestito... Zetsu ce l'ha tutto su un lato. Di solito gli yakuza lo tengono coperto, dato che vengono riconosciuti subito.
Lo sapevate che se si hanno troppi tatuaggi, bisogna andare in piscina o alle terme con la camicia per coprirli? (°_°) vabbeh xD è un punto importante, comunque.
Kufufufu... *non rivela nulla* il fatto che Sakura stia quasi in braccio a Sasori... esagerazione di Deidara. Ah, la gelosia....
In questo capitolo, Sasori si riscatta finalmente come seme. Più o meno. Volevo metterla una bella scena da stare col fiato sospeso. E' imbarazzante da scrivere e commentare, ecco.
xD la canzoncina-titoletto è inquietante. In parte è presa da un'esperienza diretta, ovvero una festa. Il tipo aveva bevuto troppo, anche la tipa, ma l'abbiamo fermato in tempo.
Lei era troppo ubriaca per ricordare, lui ricordava tutto e ci ha tormentato per settimane, preso dai sensi di colpa. Alla fine si sono messi insieme. Wow xD
Ecco perchè mi piacciono i bei finali. Coooooomunque, mancano ancora due capitoli, dato che sono fissata con il numero dieci. solo otto capitoli... mi inquietano, seriamente.
Già nove mi stanno sulle balle, due sono accettabili al limite, ma otto.... brrrr!
Passiamo alle recensioni, vah! xD
-Sarhita: grazie mille! :) beh, qua fanno qualcosa, o meglio, è Sasori a fare tutto. La scena dei teneroni abbracciati è stata bella da vedere, quella che ha ispirato questo capitolo un po'
meno... ah ah xD spero che il capitolo ti sia piaciuto! Baci! :)
-Teme x Dobe:  grazie mille per le recensioni :D spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto... di solito mi faccio i filmini in testa e poi li descrivo, quindi spero di aver reso bene
la scena :D baci! :)
-Lotti:  grazie mille! xD anche Deidy ha una coscienza (part-time però x°D) e una gelosia scalpitante... che sfoga con il povero Tobi xD Riscatterò anche lui (forse) baci! :D
Ringrazio in aticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite/seguite o leggerà e basta! Grazie! :D
Nyappy

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Capitolo 9
*** Protecting x Talking + Escaping ***


I will protect you, I will forget you, little disaster, with your smile you destroy my being...
Deidara stava sorseggiando un drink, seduto ad un tavolino del Papillon. Sasori continuava a suonare lì, dato che era stato in quel piano-bar che aveva iniziato
la sua carriera nel mondo della musica, e Deidara aveva deciso di andare a vederlo, per una seratina diversa dal solito.
Il rosso salì sul palco, accolto da un moderato e rispettoso scroscio di applausi... a Deidara ricordavano vagamente il sorriso affettato che Sasori amava sfoggiare.
I pensieri, accompagnati dalla calda voce che aveva iniziato a cantare, tornarono alla mattina prima, quando... beh... si erano dichiarati.
Ciò lo faceva sentire... strano. Strano in modo positivo.
Sapeva che l'omosessualità era una cosa piuttosto comune nel mondo dello spettacolo, tuttavia... avevano preferito non affrontare il discorso "relazione pubblica
o no". E poi, non erano nemmeno andati fino in fondo. Già...
Sasori era seduto su uno sgabello e mentre cantava faceva dei leggeri gesti con le mani, per enfatizzare alcune parole, mentre il suo viso era illuminato da soffuse
luci rosse.
Deidara avrebbe volentieri preso a calci il pianista che stava seduto vicino a Sasori e lo avrebbe rimpiazzato con qualche bravo batterista e un paio di tastiere, per
vivacizzare quel mortorio.
-Ed ora una canzone speciale un po' diversa dal solito che ho scritto giusto ieri.-
Entrarono un batterista ed un'altra chitarra, ed iniziò un pezzo più veloce, una canzone d'amore rock.
Quando ti penso, e ti guardo, benedico questo cielo blu, come i tuoi occhi, piccolo angelo mio...
Era romantica in un modo assurdo, almeno però era un po' più movimentata. Deidara incrociò gli occhi di Sasori, che gli sorrise.
Era dedicata a lui. Piccolo angelo mio... suo malgrado, il biondo arrossì. Piccolo angelo mio...
L'avrebbe soffocato di baci, si promise, rispondendo al sorriso.

Sasori terminò di suonare verso mezzanotte e lo raggiunse al tavolino.
-Piaciuto?-, gli chiese rubandogli il drink e bevendone un sorso.
-Non sei al mio livello, ma direi che è stato passabile...-, Deidara voleva provocarlo un po'.
-Immagino, immagino.-, fu la tranquilla risposta.
Rimasero per un po' in silenzio, fino a che Sasori non si alzò per andare al bancone a parlare con Zetsu di alcune modifiche al programma delle serate.
Deidara lo seguì: era stufo di starsene lì seduto.
Certo che quel tipo era davvero inquietante... e poi, che razza di persona perbene si faceva arrivare l'irezuna sulla faccia?
-Non c'è problema, davvero. Anche per il prossimo mese, basta una telefonata un paio di giorni prima e sistemo tutto.-
Eppure sembrava gentile... offrì loro anche da bere. Rimasero lì a chiaccherare del più e del meno -e lui a rompersi- finchè non sentirono la porta sbattere.
Sasori si girò per vedere chi fosse entrato così violentemente... e sbarrò gli occhi.
Deidara si voltò solo quando sentì delle grida dietro. Chi diavolo...?
Erano degli uomini ben vestiti, sembravano dei colletti bianchi... peccato per le pistole che stingevano in mano.
-Cazzo.-, Zetsu si nascose dietro il bancone, iniziando a trafficare sotto.
Sasori si guardò rapidamente intorno, ma l'uscita più vicina era al lato opposto della stanza, e quella che accedeva al palco era proprio vicino al gruppo.
Gli yakuza erano palesemente ubriachi, ed uno portava anche appresso una wakizashi.
Il resto dei clienti era immobile e li guardava con circospezione. La donna che avevano importunato si era unita al gruppo, rimboccandosi le maniche e rivelando
un'irezuna.
-Eeehi, voi due! Sapete per caso dov'è finito il kashira dei Kusa?-, quello vestito meglio si avvicinò a Sasori e Deidara, con la pistola abbassata.
Ora erano decisamente nei casini.
Deidara non rispose, irrigidendosi. Erano davvero nei casini...
Sasori cercò di prendere tempo:-Mi sembra che sia andato sul retro, a prendere del sakè.-, soffiò nervoso.
-Davvero? Non ti dispiace se controlliamo, vero?-, l'uomo fece un sorriso bieco, e con un cenno ordinò ad uno dei suoi sottoposti di andare a controllare.
-Clan di Oto...-, Zetsu apparve da sotto il bancone, vicino all'uscita.
-Kashira Orochimaru... ci rivedremo all'inferno!-, tirò fuori una pistola, iniziando a sparare.
-Cazzo!-, Sasori apprezzava il fatto che si fosse spostato per non colpirli, un po' meno la sparatoria che aveva iniziato.
Si gettò su Deidara e i due finirono a terra, dove non rischiavano di essere colpiti da proiettili vaganti.
-Devi suonare dagli yakuza tu, cazzo?-, gli gridò Deidara tremando.
Sasori non rispondeva, tenendolo giù.
I clienti più vicini all'uscita erano scappati, gli sventurati che come loro si trovavano vicino al bancone si erano messi sotto i tavoli, gridando.
-Ma...-, Deidara si sentiva il braccio bagnato. Scostò Sasori, che si ostinava a tenerlo giù, per controllare cosa fosse e...
Sangue.
Dalla spalla di Sasori.
Sangue.

♪ E allora chiamerò il tuo nome, ti abbraccerò stringendo forte questo corpo che adoro...
Sasori si risvegliò con la spalla destra e il braccio dolorante.
-Aah!-, si lamentò aprendo gli occhi. Era sdraiato su un ampio letto bianco con la testiera inclinata. Si controllò il braccio, al quale era attaccata una flebo.
-Cretino!-, ricevette un pugno sulla spalla buona, e sollevò lo sguardo per incontrare quello di un Deidara inferocito.
-Lo sapevo che quello non era un tipo apposto! Potevi rimanerci secco! Cretino! Suona dagli yakuza, che poi ti danno anche una bella ricompensa! Idiota!-, gli
gridò contro sedendosi vicino al letto.
-Che ore sono?-, chiese guardandosi intorno.
Era certamente in ospedale, in una stanza singola piuttosto spaziosa. I suoi vestiti erano appoggiati su una sedia vicino alla finestra, e sul tavolo vicino al letto c'erano
dei mazzi di fiori dai colori sgargianti.
-Le nove, hai dormito troppo poco.-, Deidara si era calmato e si era appoggiato con i gomiti al letto, tenendosi la testa.
-E... cos'è successo di preciso ieri sera?-, Sasori non si ricordava molto.
La sparatoria, un dolore intenso, delle grida... e poi il suo risveglio.
-Alcuni yakuza del clan di Oto sono venuti a rompere le palle dal tuo Zetsu, che è un boss importante. Erano ubriachi, lui è rimasto illeso e ne ha ammazzati metà.-,
spiegò il biondo .
-E gli altri?-
-Quando la polizia li ha trovati, avevano già fatto seppuku. Imbecilli. La cosa più importante è: come ti senti?-, Deidara marcò con forza l'ultima domanda.
-Mi fa male la spalla, anche il braccio, non mi sento la mano... ma dovrebbero essere i residui dell'anestesia. E te?-, tornò ad appoggiarsi al cuscino.
-Sono rimasto sveglio tutta la notte a preoccuparmi per te, idiota. Mi hai fatto morire di spavento.-, sibilò secco.
-Hai badato a me come un'adorabile infermierina... te l'ho già detto che...-, Sasori sorrise.
-Si, me l'hai già detto.-, lo interruppe Deidara, appoggiando la testa sul letto.
Non aveva davvero chiuso occhio. Avrebbe tanto voluto -per dimostrare chissà cos a quell'idiota- ma poi ripensava al fatto che... Sasori si era buttato per proteggerlo.
Poteva restarci secco. Lo avrebbe protetto con la sua vita e... lui non avrebbe fatto lo stesso.
Si era tormentato tutta la notte, continuando ad accarezzare i capelli di Sasori, per fargli sentire che c'era.
-Quand'è che mi dimettono?-, chiese Sasori appoggiando la sua mano su quella del biondo.
-Tra due giorni... ma devi stare immobile per almeno un mese, e poi hai fisioterapia per due.-, bofonchiò Deidara.
Sasori rimase in silenzio, mentre accarezzava la mano di Deidara.
Era così carino mentre dormiva e teneva quella linguaccia al suo posto...

Erano già passati due giorni, e Sasori aveva fatto diversi controlli. Si trovava bene in ospedale, il letto era grande, il cibo c'era, niente treno...
-Che palle. Con quella spalla lì non puoi davvero muoverti.-, Deidara continuava ad esprimere il suo disappunto con una frequenza eccessiva.
-Si, non mi posso muovere.-, ripetè Sasori alzando gli occhi al cielo.
-Quindi non possiamo nemmeno fare i buoni scopamici...-
-Che intendi dire?!-, il rosso si girò di scatto a guardarlo.
-Oh, andiamo. Ho i miei bisogni, tu i tuoi. Io non resisto all'infinito.-
-Che razza di discorso è questo?-, Sasori era sconcertato.
-Ti voglio.-, replicò Deidara con un sorriso malizioso.
-Sei solo un bambino viziato.-, rispose Sasori imbarazzato. Doveva fare proprio quel sorriso?
-Ora...-, continuò Deidara.
-Ti rendi conto che i tuoi ormoni ti stanno prendendo il cervello? Sono solo degli stupidi ammassi di elementi chimici.-
-Sarà, ma come ti ho detto, non resisto all'infinito. Ho bisogno di scopare.-
Sasori lo guardò scandalizzato. Cos'era tutto quell'eccesso di volgarità?
-Io non scopo.-, ribattè irritato.
Fu il turno di Deidara a scandalizzarsi.
-Fammi finire. Io faccio l'amore.-
-In cosa è diverso?-, chiese Deidara con una smorfia.
-Tu scopi per soddisfare l'istinto, io faccio l'amore perchè amo una persona, voglio vedere le facce carine che fa e voglio che sia una cosa speciale. Si scopa nei bordelli.-
-Se passa un'infermiera ci denuncia.-, sorrise Deidara.
Di nuovo quel sorriso malizioso... ecco, era la prima delle facce carine che Sasori voleva rivedere.
-Capito?-, Sasori tornò sul discorso.
-Capito.-, si alzò e chiuse la porta a chiave. -Comunque, ho anche altri modi per soddisfare i miei istinti...-, lo scimmiottò sorridendo.
Sasori scoprì di adorare Deidara quando prendeva l'iniziativa.

Oh! Apro subitoo! Un attimo!
Tobi era a dir poco preoccupato. Aveva letto sul giornale della sparatoria nel locale in cui Deidara aveva passato la sera, lui non era tornato in suite... ed aveva il cellulare scarico.
Aveva chiamato tutti gli ospedali di Tokyo prima di trovare quello in cui, nella massima riservatezza, era ricoverato Sasori, e grazie alle infermiere era riuscito a farsi dare
il numero della stanza in cui si era accampato il biondo.
Se l'era trovato davanti con il respiro affannoso e i capelli scarmigliati... non ci voleva un genio per capire cosa stesse succedendo.
-Come va.-, non era una domanda. Il tono era duro, e Tobi stringeva i pugni, le nocche bianche.
-Bene. Scusa se non mi sono fatto sentire ma... il cellulare era scarico e... dove vai?-, Deidara uscì dalla camera, rincorrendo Tobi che si era voltato per andarsene.
-Torno all'appartamento. L'ho lasciato aperto. Torna quando vuoi.-, accelerò il passo.
Deidara gli gridò un OK, beccandosi un'occhiataccia da un'infermiera tettona, e tornò nella camera di Sasori.
-Chi era?-, gli chiese questo.
-Ah, il mio manager. Nulla d'importante...-
Tobi non era importante. Sasori era importante.

Quel pomeriggio la stanza di Sasori venne invasa da moltissime persone.
Per primo Zetsu, che con la sua stazza e l'irezuna in mostra aveva intimorito tutte le infermiere, che gli avevano concesso una visita fuori orario.
Si era scusato immensamente, gli aveva portato un mazzo di fiori e addirittura gli aveva offerto la protezione del clan Kusa -che Sasori aveva rifiutato categoricamente-.
Poi i BLOOD VOID erano passati per una visita, l'avevano intrattenuto un po' chiaccherando e lo avevano informato del successo dell'album insieme.
Era toccato poi al turno dei giornalisti, compresa Konan, inviata straordinaria per Akatsuki.
...potevano mancare i fan, o meglio, le fan?
A Deidara queste ultime erano piaciute particolarmente meno. Tutti quei gridolini, le foto...
Per il ritorno a casa, accompagnò Sasori in taxi fino a casa, aiutandolo a sdraiarsi sul letto e sistemare vestiti e cose varie.
Prima di uscire si accucciò vicino al letto, avvicinando il suo viso a quello del rosso.
-E ricordati che sei mio.-, soffiò sorridendo.
Sasori gli mise una mano dietro la testa e lo baciò.
-Tu sei mio.-
-Fanculo.-
-Non ti preoccupare, ci andremo insieme...-

Eccola, la parte su cui mi sono mega-documentata: yakuza! No, in realtà volevo mettere una scena in ospedale, perchè sono sadica xD kashira vuol dire capo, boss. Kusa è
"erba", perchè Zetsu viene dal Villaggio dell' Erba :) Kabukicho è il quartiere con la più alta concentrazione mafiosa: gli yakuza fanno da padroni, ed è pieno di russi e cinesi.
Qua gli yakuza sono ubriachi (uso troppo l'alcol, e dire che sono astemia... xD), e per le loro modalità d'azione mi sono basata su Black Lagoon, la saga Fujiyama Gangsta
Paradise. Oto è "suono", ovvero gli yakuza rompipalle vengono dal Villaggio del Suono. Orochimaru è il kashira, ovviamente.
Il seppuku è come l'harakira, solo che è la versione formale da samurai. La linguaccia di Deidara xD volevo metterla assoluamente. Scusatemi xD.
Il discorso sull'amore... è il tipico discorso che m'immagino tra loro due. Sasori aspetta, si gode ogni istante, Deidara vuole tutto, subito, lui vuole l'esplosione.
Doppio senso volgare, scusatemi xD povero Tobi. Mi dispiace per lui, poveretto. *è lei che lo fa stare male* lo scambio di battute è preludio del prossimo capitolo, quello finale.
Oddio (>_<)
-Teme x Dobe: wow, grazie :D qua... più che azione, è importante il discorso che si fanno. Nel prossimo torna l'azione XD baci!
-Lotti: grazie! Spero che anche questo ti sia piaciuto :) baci!
-Sarhita: grazie :D qua ho proprio ripreso l'angelo... anche se sono in una frase xD vabbeh xD baci!
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite/seguite o leggerà e basta! Grazie! :)
Nyappy

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Capitolo 10
*** Red x Blonde + Love ***


Torna a trovarmi nel nostro giardino segreto, segui il profumo dei fiori e ricorda il sentiero, io sarò lì, ad aspettarti, per sempre.
La spalla di Sasori guariva più in fretta di quanto avevano pronosticato i medici, e dopo appena venti giorni iniziò la fisioterapia.
Sasori era contento di tornare finalmente al lavoro come barista invece che come mascotte acchiappa-clienti.
-Vorrei cuccare io come te!-, gli aveva confessato Kankuro preparando due coppe gelato per delle clienti che non facevano altro che guardare
Sasori e sbattere le ciglia.
-Te le cedo volentieri.-, gli aveva sorriso questo.
Non gli era mai importato particolarmente delle giovani fan che flirtavano nel bar, ed ora gli importava meno che mai.
Deidara era tutto quello che poteva desiderare -e l'aveva-, anche se il biondo era viziato, inaffidabile e aveva un carattere tremendamente lunatico.
Forse per quello...
Sentì vibrare il cellulare in tasca, lo aprì e rispose con un cordiale: -Pronto?-
-Sasori! Indovina! Non ci arriverai mai! Ho cambiato label! Sono con una major ora! 100% libertà!-, sentì una voce agitata urlargli nell'orecchio.
-Se non mi lasci nemmeno un secondo per pensare, come faccio ad indovinare?-, chiese sorridendo.
-Ma sentilo! Beh, adesso vedo in ritiro artistico! Ci vediamo domani per quel progetto che dicevi!-, click!
Deidara era davvero incredibile al telefono. Doveva avere un problema nel regolare il volume della voce -o un problema di esibizionismo, dipendeva dai
punti di vista...

-Della musica mi occupo io, tu fai il testo.-, Deidara era categorico.
Sasori sospirò. Il grande progetto che li doveva coinvolgere entrambi era una bella canzone assieme. Il problema non era tanto la canzone, bensì quell'assieme.
Musicalmente erano agli opposti.
-Falla lenta.-, lo pregò alzando gli occhi al cielo.
-Oh, non ti preoccupare, avevo in mente qualcosa di ballabile.-, spiegò Deidara tranquillo.
-Tipo lap-dance?-
-Ti piacerebbe, eh? No, qualcosa tipo liscio. Ovviamente a modo mio.-
Giusto. A quanto aveva capito Sasori, la politica di Deidara era diventata "svecchiamo i generi sottovalutati".
-Hai carta bianca, ma deve avere la mia approvazione, ok?-, Sasori si alzò dal tavolino del bar in cui si erano incontrati.
Doveva prendere il treno per tornare a Shinjuku, al supermercato... e la stazione era abbastanza lontana.
-Te ne vai e non mi dai nemmeno un bacio?-, gli bisbigliò Deidara irritato.
-Non... qui.-, Sasori si guardò rapidamente intorno.
Barista nel retro, ed erano gli unici clienti... via libera.
Si chinò rapido per sfiorare appena le labbra di Deidara con le proprie e poi uscì dal locale, camminando velocemente verso la stazione.

Put your hands so, put your hand so, d'ya already feel it? Put your waist so, put your waist so, d'ya already feel it?
-Wow, mi piace.-, Sasori si complimentò con Deidara per lo strumentale.
-Beh, mi sono impegnato. E mi hanno aiutato un po' quelli della label, sai com'è...-, il biondo tirò fuori il disco dal lettore, riponendolo nella custodia e porgendolo a Sasori.
-Tira fuori un bel testo e non una lagna.-
Si stavano impegnando, Sasori e Deidara. Volevano che quella fosse la loro canzone. Una canzone speciale solo per loro due, che lo sarebbe diventata forse anche per altri...
Perchè affidarsi ad altri quando potevano unire le loro voci per creare qualcosa di unico, di speciale, di loro?
-Parlerà d'amore, ti avverto.-, gli sorrise Sasori.
Da quando si conoscevano, non facevano altro che sorridere. Si sorridevano tra un bacio e l'altro, dopo un battibecco, si sorridevano semplicemente così.
Perchè erano felici insieme, con i loro difetti e contraddizioni.

Una settimana dopo, iniziarono le prove.
Per due giorni s'incontrarono solo loro, per sistemare i toni della voce e perchè Deidara imparasse il testo, poi iniziarono quelle con il resto dei musicisti.
-Sei sicuro che la vuoi fare live?-, Deidara non era molto contento di farla ascoltare in giro prima della pubblicazione del singolo.
-Si, mi hanno chiamato quelli di Akatsuki, hanno detto che la raccolta fondi per Okinawa con un gruppo di... Kobe, se non mi sbaglio, non era andata bene, e ci hanno chiesto...-
-Beneficienza?!-, lo interruppe Deidara abbacchiato.
-Così ti riscatti un po'. Vai ad arricchire gli hostess club di Kabukicho, adesso fai del bene per Okinawa.-, rispose Sasori inarcando un sopracciglio.
-Mi rovini tutto...-
Il concerto si sarebbe tenuto la sera al Budokan, come debutto major di Deidara, e lui aveva ottenuto il premesso da Sasori di occuparsi della coreografia e delle luci.
-Ma tu sai ballarlo, il liscio?-, gli chiese Sasori sistemando vari fogli con le partiture.
-Ci provo!-, rispose questo con un colpo d'anca.
-Se passi alla lap-dance non è che mi dispiace...-, era una battuta.
-Ma quella non la faccio sul palco, è solo per te!-, questa poteva non essere una battuta.

Il mio amore per te è un segreto, tienilo stretto e al caldo, nutrilo con il tuo cuore, e quando sarà pronto, liberalo e fallo brillare.
Le canzoni d'amore a due voci potevano essere di diverso tipo. Potevano essere tra due amanti, potevano rappresentare un gruppo, potevano far si che due persone si
rivolgessero ad un terzo.
Sasori aveva valutato attentamente tutte le possibilità, optando per un testo molto personale che poteva essere interpretato in molti modi.
-Sei terribile.-, era stato il commento di Deidara.
-Non ti piace?-, aveva chiesto Sasori con una punta di delusione.
Riassumeva tutta la loro storia. L'incontro-scontro. Il conoscersi meglio. La convivenza forzata. La dichiarazione. I battibecchi. I sorrisi. i baci. Tutto.
-E' bellissimo.-, era stata la risposta.
Erano pronti per salire sul palco, pronti per dichiarare il loro amore pubblicamente, per scoprirsi, per far avverare la magia della loro canzone.

-Sasori, la sai una cosa?-, Deidara era sdraiato sul letto, abbracciato al rosso.
-Cosa?-, chiese questo stringendolo più forte.
-Ti amo.-, soffiò Deidara piano.
-Non aspettavo che questo. Ti amo anch'io.-, fu la risposta di Sasori.
-Ma io di più!-

E' un capitolo strano, questo :) innanzitutto, mi scuso per il ritardo di un giorno, ma mi avevano requisito il PC xD poi... è decisamente corto. Sono tornata decisamente
sul tema della musica, facendo cantare loro una canzone. Dato che sono due cantanti, mi è sembrata la cosa più ovvia :) trovate un link direttamente nel testo: è [magnet]
cantata da clear e Dasoku. E' una tipica canzone che può essere interpretata, secondo me. Ne so qualcosa, dato che scrivo canzoni d'amore a due voci per la mia band xD
Anche nei tempi della creazione, sono rimasta fedele alla mia esperienza: quattro pomeriggi (in totale sei ore, più o meno) e la canzone era pronta :)
nel finale non cè la scena porca che m'aspettavo anch'io, ma poi ho pensato: è amore. E dato che non conosco ancora l'amore, non posso certo descrivere una scena d'amore.
Si nota che concordo con Sasori, nee? xD um... e poi è un capitolo descrittivo, più del solito. E mette la parola fine alla mia prima shonen-ai quasi yaoi ma pur sempre prima.
Quindi, um... vorrei davvero sapere cosa ne pensate in generale, dico sul serio :D
-Sarhita: grazie mille! :D spero che anche questo strano capitolo ti piaccia :) e sono contenta che mi abbia seguita per tutta questa storia. baci! :D
-Teme x Dobe: grazie :D dimmi che ne pensi di questo capitolo, anche se è strano xD ti ringrazio anche per aver seguito tutta la storia, baci!
-Lotti: grazie mille :D mmm... vivace come? Questo in confronto è un mortorio, zero azione xD e ho cercato di mettere degli elementi divertenti. Ah ah xD
grazie per aver seguito tutta la storia, baci! :)
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite o leggerà e basta :) Grazie a tutti!
Nyappy [che commossa, ti saluta, lettore]

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