Heaven Virus di Psyker_ (/viewuser.php?uid=89048)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I file di Madison Haker ***
Capitolo 2: *** Sulle tracce del laboratorio ***
Capitolo 3: *** Esplosione nella nave ***
Capitolo 4: *** La fuga di Madison ***
Capitolo 5: *** Via dalla nave ***
Capitolo 6: *** Un accordo ***
Capitolo 7: *** Il progetto H.V. ***
Capitolo 8: *** Esperimento X04GT attivato! ***
Capitolo 9: *** Alleanza vincente ***
Capitolo 10: *** Infiltrazione ***
Capitolo 11: *** Il test di iniziazione ***
Capitolo 12: *** Progetto fallimentare ***
Capitolo 1 *** I file di Madison Haker ***
asd1
“Quello che devi fare è semplicemente infiltrarti nella villa
e raggiungere il terzo piano. Qui troverai un terminale e con il dischetto che
ti ha dato Gift dovresti riuscire a copiare i file di una certa Madison Haker.
Entrerai con i suoi dati”.
Un uomo vestito di tutto punto, con una lunga tuta nera che
gli copriva volto, spalle e gambe cercava riparo dietro una piccola statua
subito fuori la struttura in cui doveva infiltrarsi e avvicinandosi un dito
all’orecchio, coperto da un passamontagna, rispose agli ordini ricevuti:
“Madison Haker?, ti sembro una Madison Haker?”
“Ti prego Daniel non mandare tutto a puttane come
nell’operazione ‘oceano aperto’, se non terminiamo con successo almeno questa
missione il capo si incazzerà”
“E io avrei mandato a puttane l’operazione ‘oceano aperto’?
chi diamine è stato a ritardare il rientro dopo le esplosioni?, avevo
posizionato i C4 come meglio non si poteva ed hai anche il coraggio di dire che
se abbiamo fallito è colpa mia?”
“Ok dai, non badiamo al passato e concentriamoci adesso.
Ricordati di non fare casino a meno che non sia strettamente necessario e
sottolineo STRETTAMENTE”.
“Vai tranquillo, seguirò il piano come d’accordo”.
“Ricorda, sei Kyle Might, un noto imprenditore che si
interessa all’arte, allo sport e a tutto quello che ti viene in mente. Cerca di
essere rapido e di passare inosservato”.
“Ricevuto Rod, passo in azione… mammina è sulla culla”.
Il tizio in incognito si sfilò la tuta di dosso rivelando un
costosissimo smoking contanto di papillon rosso. Si mosse celere fra le guardie
e senza dare troppo nell’occhio entrò nella villa dal retro. Erano presenti
tantissime persone di ceto medio-alto e alto e con gente del genere risultava
piuttosto facile cominciare un discorso senza farsi sospettare di essere una
spia del governo. Kyle raggiunse senza problemi le scale e circospetto si
accertò di non essere osservato. Si mosse quindi lungo il muro e guardando al
di là dell’angolo intravide due guardie munite di AK47 e due Tokarev TT30. Il
loro passo era lento, banale, quasi meccanico. Kyle studiò per qualche minuto
il percorso da loro coperto e calcolando con il suo orologio circa un minuto di
tempo, dopo il quale le guardie sarebbero state di spalle, corse immediatamente
nella stanza perpendicolare alle scale. Tutto filava liscio finchè giunto alla
stanza del computer non si rese conto che la porta era chiusa.
“Come pensavo.., Rod mi senti?”
“Forte e chiaro, com’è la situazione?”
“Sono davanti la camera del computer ma è chiusa. Sembra una
serratura molto grossa…”
“Capisco… devono essere le nuove serrature in dotazione Russa.
Istallano nei loro sistemi di protezione delle chiusure ermetiche sbloccabili
esclusivamente tramite il terminale centrale. In quella serratura dovresti far
entrare una chiave a infrarossi che permetterà l’accesso al personale
autorizzato, ovviamente tutto questo dopo l’apertura tramite computer”.
“Ma se ho ben capito il computer è dentro… come diavolo faccio
a sbloccare le porte dall’esterno?... oh c’è qualcuno!”
Una guardia sentì qualcuno farfugliare dietro alcuni grossi
vasi ma senza neppure il tempo di emettere un gemito, fu catturato alle spalle
da Kyle che dopo averlo sgambettato e quindi avergli fatto perdere l’equilibrio
lo braccò alla gola con le sue braccia allenate:
“Io potevo non ucciderti quest’oggi, ma vista la tua
asfissiante voglia di incontrare qualcuno nell’aldilà non posso che
accontentarti!”.
Il collo della guardia si spezzò ma senza fare il ben che
minimo rumore, il suo corpo fu spostato fin dietro delle grosse colonne.
“Stai qui per un po…, non dovrebbero scoprirti prima che io
abbia compiuto la missione. Rod, ho una chiave ad infrarossi, mi serve solo il
terminale centrale”.
“Vediamo un po’…, ho scaricato la pianta interna della villa e
secondo il mio modesto parere potresti trovare qualcosa di utile proprio nel
piano in cui sei adesso a sinistra degli ascensori. Fai attenzione perché è una
zona molto larga e potresti essere notato”.
“Beh ma io sono Kyle Might, come posso passare inosservato?”
“Forza, non abbiamo tempo da perdere”.
L’infiltrato raggiunse velocemente la stanza citata dall’amico
all’auricolare e scivolando alle spalle delle tre guardie presenti riuscì a
portarsi davanti la porta interessata:
“La toppa è stavolta normale, mi servirà qualche minuto per
forzarla”
“Kyle fai attenzione, se ti dovessero scoprire adesso avresti
qualcosa come 20 secondi prima di essere completamente circondato”
“Tappati la bocca Rod, mi fai perdere la concentrazione”
Due minuti passarono lentamente ma Kyle era riuscito ad aprire
la porta che l’avrebbe portato nella camera del terminale. L’uomo avanzò e
finalmente vide il computer acceso chiave di tutte le chiusure ermetiche della
villa.
“Molto bene, come pensavo è protetto da password, ora che
diavolo faccio?, dammi la frequenza di Gift”
“E’ occupato al momento, basto e avanzo io. Vai nella fonte
della pagina e ricopia così per come lo troverai il codice che sta per
apparirti sul GPS. Dopo averlo fatto scrivi ‘T.o12-(120)’ e quindi nel nome
utente ‘Madison Haker’. Da quel momento avrai esattamente 120 secondi per
manomettere le chiusure, copiare i dati dall’altro terminale e scappare da
quella villa. Allo scadere dei due minuti il computer si bloccherà e l’allarme
sarà attivato. Conto su di te Kyle!”
“Tutto chiaro, ci rivediamo alla fine di questa faccenda”.
Tutti i passaggi furono effettuati con successo. In circa 30 secondi le porte
interessate furono finalmente aperte.
L’uomo si mosse velocemente e mettendo fuori gioco un’altra guardia che gli si
parò improvvisamente davanti raggiunse il computer interessato.
“Anche questo è protetto…”
“Stesso procedimento, svelto svelto!”
“La calma è la virtù dei forti!”
Il computer fu hackerato e la cartella personale di Madison
Haker era finalmente visibile.
“Ci sono, l’ho davanti”
“Molto bene, adesso copia quei file nel CD e porta fuori dalla
villa quel tuo culo pesante!”
La cartella conteneva circa 233mb di file e per la copiatura
completa ci sarebbero voluti circa 3 minuti. Intanto l’infiltrato si guardò
intorno:
“Mmmh…, la finestra è stata raggiunta da alcuni rampicanti,
potrei sfruttare quelli per scendere. La pessima cura ed il terribile gusto
nell’addobbare questo posto si sta rivelando la mia unica via salvezza. Due
minuti scaduti!”
“Kyle volatilizzati da li!”
“Non se prima non finisce la scrittura dei dati!”
“Ma sei impazzito?? Fuori di li!!”
L’infiltrato chiuse con la poltrona la porta da cui era venuto
e con una gomitata mandò in frantumi la vetrata alle spalle del terminale
centrale. Alcune guardie spararono alla porta per poi buttarla completamente
giù con una granata a frammentazione. Quattro soldati armati fino ai denti
puntarono i loro fucili in direzione di Kyle che con una granata stordente
prese del tempo preziosissimo. In seguito caricò la sua Colt semiautomatica e
sparando quattro precisi colpi atterrò tutti i nemici presenti.
La scrittura dei dati fu finalmente completa e dopo aver preso il suo CD lasciò
un carico di C4 nella stanza. Successivamente saltò fuori dalla finestra
sfruttando i rampicanti e alle sue spalle un esplosione distrusse completamente
il computer e quello che rimaneva delle guardie.
“Qui Kyle, ho il CD. Ti aspetto sulla corsia 4 fra tipo…
subito!!”
Alle spalle del fuggitivo alcuni soldati partirono
all’inseguimento ma il primo non sembrava esattamente l’ultimo arrivato: piazzò
due mine che coperte dal buio della notte passarono completamente inosservate.
Queste esplosero uccidendo 2 delle 6 guardie visibili. L’uomo saltò poi dall’albero
in cui si era nascosto e puntando la pistola sparò 3 pallottole che andarono a
colpire un barile di benzina vicino la villa che esplodendo travolse le
rimanenti seccature.
“Fiuù…, e ora via!”
La spia percorse qualche Kilometro in direzione Sud finchè un
furgone non arrivò facendolo accomodare:
“Hai il CD?”
“Ma per chi mi hai preso? Ovvio!. Ora però torniamo che sto
morendo di fame”.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Sulle tracce del laboratorio ***
asd1
Una giovane donna dai corti capelli rosso fuoco preparava la
sua roba nel cofano di un auto. I suoi lineamenti la descrivevano come una
splendida ragazza sulla trentina e la corporatura affermata e ben bilanciata
lasciavano intuire la sua ottima condizione fisica. In seguito giunse nel
garage un alto uomo dai capelli neri che rivolgendosi alla ragazza la invitò ad
avvicinarsi un attimo.
“Serah prima di partire credo che dovresti dare un’occhiata a
questo. E’ la pallottola che riposava graziosamente nella tua spalla”.
“Ah mi chiedevo quando l’avreste esaminata. Che cosa sei riuscito a scoprire?”
“E’ il proiettile di una rivoltella calibro 22. Ti è andata bene!”
“L’avrei potuto intuire anch’io maledizione.. fabbricazione? Armerie che la
vendono?”
“Nulla di tutto ciò ancora.. preferivo cominciare a lavorarci dopo la tua
partenza. Come sai.. quando mi sei intorno non riesco a concentrarmi”.
“Non mi sembra il momento Niel, comunque sia ok: io sono pronta a partire e
come vuole il grande capo vedrò di scoprire qualcosa in più sui progetti di
questa Madison Haker. Se mi andrà bene
al mio ritorno avrai il tuo campione, a presto”
Serah Bailey partì lasciandosi alle spalle il collega ed il
garage.
“Un laboratorio sottomarino a Manhattan.. sembra davvero qualcosa
di gigantesco tutta questa storia. E pensare che inizialmente pensavo fosse
un’altra fantasia del capo. I fascicoli che ho recuperato parlano però chiaro e
decodificando quei codici Niel ha ricavato delle coordinate. Astuta, molto
astuta questa Madison ma non troppo per noi”.
Qualche ora dopo, Serah raggiunse la destinazione segnata nel
suo GPS e seguendo le coordinate appuntatele dal collega giunse, con al collo
una lunga borsa, fin davanti una baia completamente deserta. La donna si
nascose dietro alcuni scogli e attendendo qui il calar del sole sperava in un
po’ di fortuna.
“Il messaggio in codice diceva alle 21:30.. bene attenderò
qui”.
Così dicendo caricò la sua beretta e appoggiatasi allo scoglio
rimanendo circospetta scrutava ogni cosa potesse sembrarle sospetta.
“Sono a diversi metri dalla strada e la spiaggia è
impraticabile. Anche il mare è molto sporco e non credo ci siano possibilità
che dei civili intralcino la missione. Tutto va per il meglio ma mancano ancora
gli interessati..”
Alle 21:36 circa alcuni uomini stavano percorrendo il ripido
sentiero che portava a quello spicchio di spiaggia e Serah aguzzò lo sguardo ed
aprì bene le orecchie:
“Allora, dove sarebbe questo maledetto ‘grande laboratorio’?”
“Sta zitto, stanno arrivando”
In quel momento un motoscafo fece salire i due uomini e a
tutta velocità si allontanò verso l’orizzonte. Serah sussultò e capendo di
essere sul punto di perdere le tracce di quelli che potevano essere gli uomini
che stava aspettando tirò fuori dalla borsa che aveva con sé un fucile ed un
lungo mirino. Con una maestria impressionante li assemblò in pochi secondi e
mirando al motoscafo già molto lontano pregò per un colpo preciso e diretto.
“Avanti bello, vai a casa eh?”
Il colpo partì ed il proiettile si andò a conficcare
silenziosamente sul bordo dello scafo. Era una micro-trasmittente che le
avrebbe permesso di seguire lo spostamento del veicolo marino dal suo GPS.
“Continua verso Nord-Est. Sarà meglio darsi una mossa!”
Serah risalì il sentiero e percorsa qualche decina di metri
raggiunse nuovamente la sua auto. Diede un’ultima occhiata al GPS e partì a
tutto gas verso il porto per noleggiare un motoscafo. Giunta, pagò
immediatamente la barca e partì velocemente verso il luogo indicato dalla sua
trasmittente. Qualche minuto dopo fu visibile in lontananza una nave di modeste
dimensioni e lo scafo dei due uomini seguiti.
“Saranno saliti in quella nave.., ok è il momento di entrare
realmente in azione: da adesso andrò a nuoto e con il rampino salirò dal loro
scafo alla nave. Forza!”
La giovane donna prese dalla sua borsa una High Standard
calibro .22 ed un lungo silenziatore sistemandoli in seguito dentro la sua
giacca. Successivamente la lanciò in mare in modo che affondasse e non
lasciasse alcun tipo di traccia. Si tuffò poi verso il motoscafo dei due uomini
e nuotando velocemente lo raggiunse in poco tempo. Salita agilmente a bordo
ispezionò il luogo ma come era facile supporre non vi era niente di
particolarmente utile. A questo punto non rimaneva che intrufolarsi nella nave,
sparò il rampino sulle grate del ponte e con l’agilità di un felino raggiunse
la poppa.
“Secondo le informazioni che ho recuperato durante la mia
ultima missione, il laboratorio di Madison Haker dovrebbe trovarsi sul fondo
dell’oceano di Manhattan.., questa nave potrebbe nasconderne l’entrata!”
Serah avanzò cauta e rimanendo nascosta all’ombra di alcuni
barili presenti nel ponte stava per raggiungere una porta che l’avrebbe
condotta all’interno della nave.
“Niente sorveglianza.., il che mi lascia perplessa. Forse sono
impegnati in qualche sorta di meeting o magari quei due sono direttamente
andati al laboratorio. Così non lo troverò mai, devo ispezionare le cabine”.
La donna strisciava lungo i muri ed evitando di incrociare il
personale in giro per la nave arrivò ad un lungo corridoio.
“Ecco alcune cabine. La nave è abbastanza piccola quindi non
avrò problemi ad esaminare tutte le stanze”.
Con l’uso di un grimaldello, Serah controllò la maggior parte
delle camere ma i risultati furono piuttosto scarsi, finchè al piano più basso
una porta senza serratura non suscitò i sospetti dell’infiltrata.
“E’ chiusa elettronicamente ed è sorvegliata da ben due
telecamere.., questa stanza nasconde senza dubbio qualcosa di interessante”.
Immediatamente dopo però le telecamere furono disattivate ed
un proiettile colpì di striscio il braccio destro di Serah. La ragazza non
perse neppure per un attimo la lucidità e rotolando all’indietro sistemò il
silenziatore alla sua pistola.
“Oh maledizione, non posso essere stata scoperta. Ho evitato
le telecamere, non c’erano civili e sono riuscita ad aggirare tutti gli addetti
ai lavori senza problemi. Chi diavolo è??”
Dall’altra parte del corridoio un uomo armato con una Colt
semiautomatica aveva appena tolto l’anello di sicurezza ad una granata
stordente.
“Rod abbiamo un terzo. Tra poco non nuocerà più!”
“Aspetta Kyle!!”
La granata esplose silenziosamente rilasciando nell’isolato
corridoio una luce devastante!.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Esplosione nella nave ***
asd1
Kyle e Serah si trovavano nello stesso posto, divisi solo da
un lungo corridoio. L’uomo lanciò la sua granata ma la giovane donna,
riconoscendo immediatamente quel tipo di esplosivo, si coprì occhi e orecchie
attutendo di molto l’effetto della luce devastante.
“Rod, il problema persiste. Non fa parte del personale della
nave. Devo eliminarla ad ogni costo”.
“Non fare cazzate!! Se quella donna è un’infiltrata come te saprà senza dubbio
come difendersi”.
“Non parlare di continuo, sta zitto e ascolta!”
Kyle balzò fuori dal nascondiglio e sparando due colpi nel
punto in cui doveva trovarsi l’avversaria sperava di colpirla alle gambe.
Serah era però balzata fin dentro un condotto di areazione e lasciando una mina
al suo posto ignorò l’ospite indesiderato.
“Non ho tempo per questi giochetti. Ho notato che il condotto
continua verso Ovest quindi suppongo sia possibile trovare un’entrata
secondaria..”
L’altro infiltrato avanzò cauto ma quando capì di essere stato
sopraffatto se la prese con se stesso:
“Una mina! E crede di cavarsela con una mina!. Sarà anche quel
tipo di mina che prende il colore della superficie in cui la si aziona ma non
sono certo così idiota da cascare in un trucco da pivellini!”
“Kyle non vorrei interrompere il tuo esame di coscienza ma ti ricordo che ha la
priorità la missione principale. Se ne avrai la possibilità allora eliminerai
il testimone”
“Certo certo, ora per favore mandami i codici che sono già stufo di questa
storia”.
Una serie di lettere e numeri alla rinfusa cominciò a scorrere
nel GPS di Kyle e la spia li inserì in un piccolo computer che aveva con sé.
Dopo di ciò la porta si aprì e lentamente entrò circospetto. Sembrava la sala
motori della nave. Erano presenti ingranaggi e roba simile ma la zona era
completamente deserta.
“Allora, dove si troverebbe questo grande laboratorio?”
“Non vorrei dirtelo.., ma è come se.. tu ci sia già!”
In quel momento due uomini che stavano lavorando a dei
computer nella stanza adiacente udirono dei suoni provenire dalla sala motori e
presi i loro lunghi manganelli si diressero verso il luogo interessato. Kyle li
vide arrivare e senza perdere un istante prese la sua arma dalla fondina e
sparò due colpi ai nemici: uno andò ad infilarsi nella testa di una guardia, il
secondo perforò un occhio dell’altra. Il sangue imbrattò il suolo ma non vi era
certo il tempo di nascondere le prove degli omicidi. I corpi vennero però messi
all’interno di due armadietti molto grandi.
“Rod, c’è un computer, potrebbe aiutarmi a raggiungere il vero
laboratorio?”
“E’ possibile, recupera le pagine su cui stavano lavorando quei due e dimmi che
cosa c’è scritto”
“Vediamo un po’.. è un annuncio da parte di Simon Glun che informa tutti i
passeggeri della nave che l’accesso alla suite
centrale avverrà non più alle 00:00 come previsto ma alle 22:00. Rod è
lampante. Parlano del laboratorio”
“Se è così siamo in ritardo, sono già le 22:30..”
“Maledizione!!, fottuto laboratorio”
“Calmati, forse non è ancora finita. Nei file che mi hai portato due giorni fa
c’era esplicitamente espresso che dalla sala motori sarebbe partito il progetto
H.V. Madison doveva per forza intendere questa sala macchine”
A quella frase seguirono due secondi di silenzio in quanto un
evento alquanto particolare sconvolse l’animo freddo di Kyle:
“Ma che caz… Rod non avrei mai pensato di dirti.. che le due
guardie che ho appena ucciso sono uscite dagli armadietti!”
“Cosa?? Che cosa vuol dire?”
“Quello che ho detto. Quegli armadietti sono aperti e dentro non c’è più
nessuno!!”
Il viscido rumore di un serpente strisciante verso la sua
preda risuonò nella stanza e l’uomo fece qualche passo indietro attonito.
“Che diavolo è stato?”
“Kyle ho un brutto presentimento, guardati intorno maledizione!”
Una creatura sconvolgente con degli arti lunghi ed affilati
puntò il proprio dito, molto più simile ad una mannaia, in direzione
dell’intruso che senza parole impugnò la sua pistola.
“Se ti dico cosa ho davanti probabilmente non mi crederai
mai..”
Il mostro balzò verso la sua nuova preda che con un grande
movimento riuscì a portarsi di lato schivando l’attacco. Un colpo fu sparato e
andò a colpire la testa della creatura che stranamente non sembrava aver
accusato l’offensiva.
“E’ un mostro!!, è questo che Madison ha in mente?”
“Potrebbe essere la soluzione ai nostri problemi! Portami un pezzo di
quell’affare!”
“Certo, che ci vuole! Un pezzo!”
Il mostro si diresse ancora verso Kyle che stavolta fu colpito
al braccio destro. Il taglio sembrava abbastanza profondo e sanguinava
copiosamente.
“Diamine!”
In seguito un’altra di quelle creature fece la sua comparsa e
con agilità si posizionò alle spalle dell’intruso. Quest’ultimo pensò ad una
strategia efficace che fosse veloce e precisa e guardandosi intorno gli venne
un idea: Prese tre cariche di C4 che teneva addosso e posizionatele per terra
prese tra le mani il detonatore. Dopo di che lanciò ancora una volta la granata
stordente che esplodendo atterrò momentaniamente i due mostri. Kyle si diresse
quindi verso l’entrata della sala macchine e risalendo la scala della nave
sembrava dirigersi nuovamente al corridoio delle cabine.
“Ci vediamo all’inferno!!”
Un’esplosione devastante fece tremare la nave che per poco non
finì capovolta sull’oceano.
“Kyle, cosa diavolo!!??”
L’uomo si diresse verso il punto dell’esplosione che cominciò
ad allagarsi. Attraverso l’acqua era però visibile un grande varco sottomarino.
“Credo di aver trovato l’entrata al laboratorio, si trovava
all’altezza della sala macchine ma evidentemente si doveva far qualcosa per
raggiungerla. Intravedo una gigantesca porta di ferro, come entro?”
“… sei tu quello delle idee geniali no??. Accidenti avrai fatto scattare
l’allarme di tutto il laboratorio..”
“Scusami se non volevo diventare cibo per esseri mutanti!”
In quell’istante però la porta sul fondale sembrò aprirsi ed
un ponte collegò la nave al laboratorio sottomarino.
“La porta è aperta!. Ed è apparso un ponte con una sorta di
cabina..”
“Usano sicuramente quella per spostarsi, ma chi l’ha aperta?”
“Vorrei non saperlo..”
“Che vuol dire?”
“Quella donna, sta entrando nella cabina del ponte!”
Serah si accorse dell’uomo ma senza farci troppo caso entrò
nella cabina. Qui premette un bottone rosso che fece ritirare il ponte.
“Alla fine vinco sempre io chiunque tu sia!”
Kyle era senza parole:
“Rod quando il ponte
arriverà alla porta, questa si richiuderà nuovamente!”
“Bene, immergiti e sfida il risucchio della nave che sta affondando!”
“Maledizione!”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** La fuga di Madison ***
asd
Serah era riuscita ad entrare nel laboratorio ma l’esplosione
causata dall’altro infiltrato aveva fatto scattare tutti gli allarmi. La donna
si mosse velocemente per raggiungere alcuni scatoli presenti nella stanza, poi
caricata la sua arma si guardò intorno:
“Sembra una specie di porto sottomarino. Tutti questi grossi
container conterranno senza dubbio provviste e materiale vario per i lavori qui
dentro. Si tengono ben in contatto con la superficie a quanto pare..”
L’infiltrata avanzò cauta quando improvvisamente sentì alcuni
passi avvicinarsi verso di lei. Tre guardie armate con un AK47 ispezionarono la
cabina che aveva condotto Serah dentro il rifugio e non trovando niente
cominciarono a sospettare:
“Che diavolo sarà successo?”
“Forse sarà esplosa qualche bombola nella nave. Comunque qui non sembra esserci
nessuno..”
La ragazza scrutò le guardie da dietro il container e pensò ad
un modo per aggirarle. Si alzò quindi in piedi e si avvicinò al container di
fianco preparandosi con la sua High Standard silenziata. In seguito sbucò dal
nascondiglio e sparò cinque volte ai nemici presenti. 2 di loro subirono in
pieno i proiettili e caddero per terra senza vita, il terzo riuscì invece a
salvarsi facendosi da scudo con il suo stesso fucile.
La guardia ringraziò il cielo per essere ancora in vita e
tolta la sicura ad una beretta aspettò l’offensiva dell’avversaria. Questa
allora prese dalla tasca un caricatore scarico della sua pistola e lo lanciò al
di là del container. La sentinella si distrasse un attimo e Serah lo sorprese
con un poderoso calcio girato che lo scaraventò al suolo. Quindi lo immobilizzò
e dopo avergli rotto un braccio cominciò a fargli alcuni domande:
“Che cosa sai di Madison Haker?, cos’è il progetto H.V.?”
“Io.. non so niente!”
“Forse non sono stata chiara!”
La donna strette la presa e la guardia cedette in un grido di
disperazione:
“BASTA!!! Giuro.. sono solo una guardia, non so niente!!”
“La vedi questa?? Se non ti decidi ad aprire la bocca solo per dire cose
sensate allora il tuo cervello farà da decorazione a questo schifosissimo
luogo”
“F..ferma, non sparare… Madison è il capo dell’intera operazione.. una
scienziata totalmente andata che lavora al progetto H.V.”
“Parlami del progetto H.V.”
“So solo che è un Virus a cui sta lavorando da anni ormai.. Per molto tempo non
è mai riuscita ad ottenere risultati soddisfacenti ma negli ultimi mesi
qualcosa è sembrata cambiare.. Non è più la stessa. E’ come impazzita!”
“Impazzita?, e lei dove si trova?”
“Non lo so adesso lasciami andare!!”
Di tutta risposta, Serah premette il grilletto ed uccise
l’uomo tenuto in trappola.
“Niente di nuovo, devo esplorare questo posto..”
La donna avanzò, il luogo era caratterizzato da diversi
corridoio e numerose stanze blindate che a causa dell’allarme non ancora cessato
erano tutte sbarrate.
“Potrebbero arrivare altre guardie..”
Nel frattempo Kyle cercava un modo per entrare nel laboratorio
sottomarino e seguendo i consigli di Rod era arrivato ad uno scompartimento
della nave con un grande ascensore:
“E questo?”
“Potrebbe portarti al laboratorio. Guarda il pannello”
“Ho bisogno di un codice di attivazione, c’è un tastierino numerico ed un
display”
“Ok aspetta 5 minuti. Gift sta provando a creare un virus di attivazione. Se
non è un sistema di protezione troppo complesso forse potremo riuscire a
forzarlo”
“Non mi piacciono i forse, digli di muoversi perché questo maledetto braccio
continua a sanguinare ed ho bisogno di medicarlo più accuratamente. Comunque
sia la nave sembra resistere per il momento ma non le do più di due ore prima
che raggiunga il fondo dell’oceano. Siate svelti”
I minuti passarono intensamente ed il virus era finalmente
pronto. Il file era stato mandato al GPS di Kyle che con un cavo aveva
trasferito al piccolo sistema dell’ascensore. La piattaforma si illuminò ed il
montacarichi arrivò fino al piano richiesto:
“Non ci credo ha funzionato!. Rod mi sa che ci siamo, è
presente un solo piano”
“Ottimo, ora svelto e abbandona quella nave!”
In poco tempo l’ascensore portò l’infiltrato all’interno del
grande rifugio.
“Ci sono, dovrei trovarmi all’interno del laboratorio
sottomarino”
“Perfetto!, adesso trova un computer e collegami al sistema. Gift dovrebbe
riuscire a ricavarne una piantina digitale dell’interno”
“Ricevuto”
Kyle proseguì velocemente e si accorse che l’allarme non era
ancora cessato. Nonostante ciò si mosse in direzione di una grande porta con su
scritto ‘Armeria’.
“E’ chiusa per l’allarme evidentemente. Mi potrebbe tornare
utile fare una visita qui dentro”
“Se prima non mi connetto al sistema del laboratorio non posso fare molto da
qui”
“Capisco, ok ti tengo informato”
L’uomo continuò a proseguire fra i varchi aperti finchè non
vide due guardie parlare fra di loro molto animatamente:
“Dobbiamo fermarla!! Hanno detto che ha steso tre dei nostri uomini.
Aumenta il livello di allarme e fai diffondere il gas”
“Ricevuto!”
“Rod hai sentito? Vogliono diffondere il gas per i corridoi
del rifugio. Mossa astuta ma adesso so cosa fare!”
“Che intenzioni hai?”
Una delle due sentinelle si diresse verso un altoparlante
sulla parete per chiedere la diffusione del gas, l’altra si diresse verso una
porta chiusa aspettando qualcosa.
“Qui guardia n°7 ho ordini precisi: aumentare il livello di
allarme e diffondere il gas!”
“Intesi, avete 2 minuti per sgomberare il campo!”
Alcune porte di aprirono per permettere a tutto il personale
di rifugiarsi in qualche zona al sicuro dal gas. Kyle notò che una delle porte
presenti in quel grande corridoio a incrocio non si aprì.
“Rod, credo di aver trovato la sala computer da cui viene
controllato il sistema del rifugio. E’ una porta super blindata”
“Si è aperta?”
“No..”
“E allora che intenzioni hai?”
“Sentirai un bel botto!”
“No cazzo fermati!”
L’uomo entrò nell’armeria adesso aperta e dopo aver preso due
mitragliette silenziate e abbastanza munizioni cominciò a montare qualcosa di
grosso.
“Che cosa vuoi fare Kyle??”
“Un bel BOOM!!”
L’infiltrato prese 5 cariche di C4 e montò un lanciarazzi RPG.
In seguito sistemò gli esplosivi davanti la porta super blindata, si allontanò
abbastanza, e puntò il bazooka in direzione della porta.
“Se non si apre così, non so davvero cos’altro provare!”
Il missile partì e l’esplosione fu devastante: Kyle fu spinto
all’interno della gigantesca sala dell’armeria mentre il corridoio fu
totalmente distrutto. La porta che dava sulla sala computer era abbattuta e due
uomini all’interno finirono carbonizzati.
“Wow!, spero di non aver disintegrato tutti i computer!”
“Tu sei pazzo!! Ma ti rendi conto che adesso tutti verranno a cercarti??”
“Sta zitto Rod, ti ho collegato al sistema, svelto a darmi la piantina
dell’interno. Hei qui c’è anche un monitor delle telecamere.. “
In una di queste vi era il laboratorio centrale, sede dei
lavori di Madison Haker!
“Rod!, ho trovato la stanza in cui lavorano Madison e gli altri.
Vedo solo due uomini ma a giudicare dagli strumenti che stanno usando credo si
tratti proprio di quello che ci interessa”
“Non c’è Madison?”
“No non vedo donne”
“Ok ancora un attimo e saprò dirti dov’è”
“Forza.. forza..”
“Ecco fatto! All…ss….”
Il contatto radio fu bruscamente interrotto da qualcosa, Kyle
non riuscì più a connettersi alla frequenza di Rod.
“Hei!! Rod!! Oh diavolo!. Non mi resta che fare a modo mio..”
Dal computer, Kyle eseguì il codice di autodistruzione facendo
in modo che fosse annunciato in tutto il rifugio. Impostò il timer a 30 minuti.
Dopo di che fece fuoriuscire il gas in diverse zone della nave lasciando invece
pulite quelle più a Est.
“Se io non posso arrivare da voi.. voi arriverete da me!”
Nel laboratorio centrale Madison sentì l’annuncio dagli
altoparlanti ed in preda ad una risata inquietante si diresse verso alcune
fiale prendendone due. Ne prese poi il liquido all’interno di una mediante una
siringa e si iniettò quella strana sostanza grigiastra. Il suo viso divenne
terribilmente pallido e le unghia sembrarono allungarsi.
“Keren!! KEREN!!! FUORI DI QUI!!!”
Uno degli scienziati presenti portò Madison fuori dal
laboratorio mentre i rimanenti si diressero tutti verso una scala che portava
ai piani superiori.
I fuggitivi indossarono le maschere anti-gas e inserito un
codice in un pannello alla parete aprirono un passaggio segreto. Prima che
potessero entrare però Kyle li raggiunse e puntò loro la sua pistola:
“Fermi o dovrò fermarvi io.. PER SEMPRE!!”
Keren arrestò la sua corsa e in un attimo prese una pistola
dalla tasca del suo camice e sparò all’infiltrato. Quest’ultimo cadde
all’indietro ferito.
Madison nel frattempo parlò:
“Era questione.. di tempo.. adesso.. vivrà ancora.. e vivrà
sulle vostre morti. SIETE MORTI VIVENTI!!! HAHAHAHAHAHA”
I due scienziati si inoltrarono nel buio passaggio segreto ed
il rifugio sottomarino stava per esplodere. Kyle non riusciva a muoversi e Rod
non rispondeva. Sembrava la fine. Improvvisamente però la mano di una ragazza
fece alzare il dolorante agente federale e facendolo sorreggere lo condusse con
lei verso il ponte con cui era venuta.
“Forza ce la fai? questo dovrebbe funzionare ancora e se la
nave non è già affondata forse abbiamo una possibilità!”
“Perché… perché mi aiuti?...”
“Prima usciamo di qui, le domande a dopo!”
La donna digitò qualcosa nel pannello del ponte che
azionandosi aprì la cabina che li avrebbe coperti dall’acqua esterna. Il grande
cancello si aprì ed anche se danneggiato dall’esplosione dell’RPG funzionava
ancora.
Nel momento in cui scesero dalla cabina e rimisero piede nella
nave, un boato alle loro spalle confermò la distruzione del rifugio.
“Per un pelo.., comunque non siamo ancora al sicuro. La nave
affonderà. Abbiamo circa mezzora per uscire di qui!”
“Fottiti ragazzina, non collaborerò con te..”
“Zitto e cammina, mi servi vivo fino a che non usciremo di qui!”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Via dalla nave ***
asd
I due infiltrati cercarono di raggiungere la prua della nave
dato che la poppa era già quasi completamente affondata. Kyle premeva dolorante
sulla ferita per fermare l’emorragia ma non avrebbe resistito ancora per molto.
L’uomo osservò la donna che lo stava aiutando. Non l’aveva mai vista e non
aveva la ben che minima idea di chi potesse essere:
“Per chi.. per chi lavori eh?”
“Le domande rimandiamole a quando saremo su una scialuppa verso Manhattan.
Adesso risparmia il fiato per camminare”
I due salirono una rampa di scale raggiungendo l’altezza del
ponte ma due guardie gli sbarrarono la strada:
“Voi due!! Fermi dove siete! John avverti Carlos.. fai in modo
che blocchi tutte le uscite secondarie. Quanto a voi credo che Madison sarà
fiera di sapere che ho catturato i responsabili di tutto questo casino”
Serah diede un’occhiata all’altro infiltrato e quasi
contemporaneamente puntarono e spararono con le loro rispettive armi. Le due
sentinelle finirono per terra senza vita.
“Non te la cavi male nonostante la ferita..”
“Sta zitta e muoviamo il culo fuori da questa nave. Sai, non mi va di diventare
cibo per pesci”
Continuarono ad avanzare finchè la ragazza non fermò il
‘compagno’:
“Aspetta, li ci solo 4 guardie che stanno slegando una
scialuppa. Se le mettiamo fuori gioco forse potremmo usare quella”
“Affrontarle direttamente sarebbe un suicidio. Non sono nelle condizioni per
uno scontro a fuoco e quei fucili che imbracciano sarebbero capaci di
spappolare il tuo carino faccino al suolo. Dividiamoci, io provo a creare un
diversivo, tu mettile fuori gioco”
“Sei sicuro di farcela?”
“Ho fatto saltare in aria da solo l’intero laboratorio di Madison, credi che
non sia capace di distrarre 4 idioti?”
“Ok ok.., ma se entro mezzora non succede nulla io vado da sola”
“Fai pure, fatti fottere da quelle pseudo-guardie”
“Oh figurati, so badare a me stessa. Ora muoviamoci!”
Kyle uscì sul ponte senza farsi vedere ed entrò in una piccola
cabina con su impressa una croce rossa. Accostatosi al muro provò quindi a
ricontattare Rod. Dopo un paio di tentativi ecco finalmente il segnale
ripristinato:
“Rod? Ehi mi senti?”
“Forte e chiaro!, ma cos’hai combinato? Il segnale è saltato completamente”
“Bah, l’avrò scombussolato con quella combinazione C4-RPG. Comunque sia avevo
in pugno Madison ma è riuscita a fuggire attraverso qualche passaggio
segreto..”
“Eh?? Cosa?? Come hai fatto a fartela sfuggire?”
“Il suo lecchino mi ha lasciato un bel ricordino sulla spalla che continua a
sanguinare. Il proiettile è ancora dentro e fa fottutamente male!”
“Oh mio Dio! Ma ora dove sei?”
“Hai presente quella ragazza che ho incontrato sul corridoio della nave? Beh mi
ha aiutato a fuggire. Non sarei uscito dal rifugio senza di lei. Sai.. ho
combinato un bel casino li dentro. Ora sono nel ponte della nave dentro una
piccola cabina di pronto soccorso. Ho medicato come ho potuto la ferita ma per
evitare l’infezione posso fare poco”
“Capisco Kyle.., devi cercare di andartene di li. Mi farò trovare alla riva con
un gruppo specializzato e ti estrarremo quel proiettile. Resisti amico”
“La cosa bella è che la nave sta affondando e siamo quasi in verticale”
“Dannazione Kyle muovi il culo!”
“Ricevuto, Mi troverete in dolce compagnia. Prendete quella ragazza una volta a
riva e fate in modo che parli. A tra poco Rod!”
Kyle prese un estintore da una parete e dopo averlo lanciato
verso le guardie prese la sua pistola e con un preciso colpo gli sparò prima
che toccasse terra. L’effetto consentì a Serah, appostata poco più indietro, di
prendere la fidata High Standard e sparare esattamente tanti colpi quante erano
le teste delle sentinelle che ordinatamente finirono tutte in mare.
Kyle osservò la scena e non poté far altro che esprimere la sua meraviglia per
la precisione della ragazza:
“Wow.., ma si può sapere chi sei?”
“Serah, e tu?”
“… mi chiamo Kyle Might”
I due fuggiaschi si allontanarono dalla nave con una piccola
scialuppa e Kyle non nascose il viso amareggiato per l’evidente buco
nell’acqua.
Serah lo guardò intensamente finchè non gli rivolse la parola:
“Per chi lavori?”
“Tsk.., e tu?”
La donna prese la sua pistola e la puntò contro Kyle:
“Forse non ti è chiara la domanda.., per chi lavori ho
detto??”
“Ehi ehi.. calma. Non ti scaldare. Sono.., anzi ero.. un addetto della nave. Mi
occupo di pulizia generale”
“Ti piacciono le pallottole vero? Se così non fosse non proveresti a fare il
furbo con me..”
“… Molto astuta davvero. Beh perché dovrei parlare a te?”
“Forse perché ho una pistola puntata sulla tua faccia??”
“Rilassati!, stavo indagando su Madison Haker, proprio come te!”
“Che cosa hai scoperto a riguardo?”
“Nulla e stavolta puoi anche spararmi se non mi credi perché è la verità.. So
solo che sta lavorando al famigerato “Progetto H.V.” ma non chiedermi cos’è,
non lo so”
“Capisco.., beh adesso devo proprio ucciderti mi sa!
Nel frattempo Rod aveva sentito tutto e aveva fatto appostare
un cecchino sulla riva.
“Kyle abbassati, è sotto tiro!”
L’uomo sorrise ma non fece una piega alle provocazioni della
ragazza:
“Ora Rod!”
Kyle si abbassò di colpo ed un proiettile frantumò l’High
Standard di Serah. La ragazza intuì la situazione e senza pensarci un attimo si
tuffò in mare. Cercò di rimanere sott’acqua per evitare di rimanere illuminata
dalla luce della luna.
“Accidenti.. è troppo buio.. Rod! dovevate ferirla!!, poteva
essere utile interrogarla”
“Accontentati di essere vivo una volta tanto!”
Circa una settimana dopo Kyle si svegliò nella sua stanza ancora un po’ dolorante: il
proiettile era stato estratto subito dopo l'incidente ed era stato immediatamente portato alla
scientifica. Il suo appartamento era in California e come era possibile dedurre
dal disordine non era né sposato né fidanzato. Viveva per il suo lavoro e se
prima non avessero preso una volta per tutte questa Madison Haker non avrebbe
avuto pace. Il campanello della porta suonò ed il giovane padrone di casa andò
ad aprire:
“Rod, sei in anticipo. Sono ancora in mutande”
Rod era un uomo sulla quarantina con gli occhiali ed un’aria
da intellettuale. Dopo essersi accomodato posò il suo portatile sulla scrivania
di Kyle:
“Molto bene. Non abbiamo
praticamente raccolto nulla la settimana scorsa ma quella ragazza è qualcosa da cui partire.
L’hai vista bene, la sapresti riconoscere?”
“Non mi scorderei per nulla al mondo quello sguardo di ghiaccio”
“Ottimo, la rintracceremo. Vediamo di scoprire qualcosa su di lei. Se anche lei
indagava su Madison potrebbe aver scoperto qualcosa in più di noi!”
“Molto bene, sono già pronto..”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Un accordo ***
asd
La luna era coperta da cupe nubi e neanche la luna riusciva ad
illuminare quella tetra notte silenziosa. Kyle era in macchina con Rod e
insieme discutevano della loro prossima missione:
“Ascoltami bene Kyle. Chiunque sia questa ragazza è ormai
assodato che faccia parte di un qualche gruppo federale come noi. Indagava su
Madison e gli unici a sapere dei piani di questa scienziata siamo noi agenti
segreti del SAG e quindi l’FBI. La questione è stata completamente tenuta
all’oscuro all’infuori di quest’ultime. Come faceva quindi a sapere che in quel
luogo lavorava Madison Haker?”
“Mi sembra abbastanza chiaro. Ma allora.. che lavori per la CIA?”
“No non credo. Beh non rimane che una cosa da fare. Entra in quella casa e
cerca qualcosa su di lei. Nel caso le cose si dovessero mettere male scappa e
fai in modo che non ti riconosca”
“Certamente. Prova auricolare: mi senti?”
“Ti sento ti sento.. diamoci da fare forza”
Kyle scese dall’auto e si diresse verso quella che doveva
essere l’abitazione di Serah Bailey. L’uomo arrivò fin davanti la porta per poi
usare un grimaldello.
“Ok Rod ci sono. Ho sbloccato la serratura”
“Fai attenzione..”
L’uomo avanzò cauto e raggiungendo il soggiorno si accostò al
muro per caricare la sua pistola. Poi si guardò un po’ intorno ma non sembrava
esserci nulla di irregolare.
“Kyle, cerca nelle stanze. Dovrebbe esserci una camera in cui
porta avanti il suo lavoro. Non credo si sia disfatta di tutto il materiale su
Madison”
“E perché no? Magari lavora direttamente alla base della sua associazione”
“Non è possibile, sarebbe troppo dispendioso in termini di tempo e per come si
sono susseguite le cose è un’idea da scartare a priori. Continua a cercare”
Dopo qualche minuto, l’infiltrato entrò in una stanza che
aveva tutta l’aria di essere uno studio. Carte sparse sulla scrivania, un
computer ancora acceso ed una lampadina ancora calda che lasciava presagire che
la donna non era andata a dormire da molto.
“Questo mi lascia perplesso. Che sia ancora sveglia?”
“Non pensarci, leggi quelle carte e vedi se trovi qualcosa su Madison”
“No non credo centrino. Mi metto al computer”
Nel terminale fu caricata l’ultima pagina aperta che mostrò
alcuni appunti scritti da Serah stessa:
“Ascolti qui: il progetto H.V. sembra essere molto più
pericoloso del previsto. Sembra riuscire a ricreare le cellule morte in un
organismo riportandolo di conseguenza in vita. Tutto questo mi lascia
perplessa. Forse è addirittura arrivata a scoprire qualcos’altro.. Beh quelle
creature le ho viste con i miei occhi ed erano senza dubbio conseguenze di quel
Virus. Ho studiato le formule che ho rubato dal laboratorio, ho provato a
ricreare una simulazione ma è una cosa assolutamente inumana. Vi sono elementi
che non ho mai visto e se quello che abbiamo scoperto è vero allora non è l’unica
verità. Il progetto H.V. non ha soltanto la possibilità di riportare in vita un
organismo morto ma anche di mutare quello vivo. Questo è tutto quello che sono
riuscita a scoprire. Madison è scappata ed il “terzo uomo” mi ha teso una
trappola. Sono riuscita a fuggire senza danneggiare le prove raccolte
nonostante si fossero bagnate, ma per quanto fatto non sembrano essermi state
di aiuto nonostante tutto. Avvisa Heal che domani lo raggiungo per mostrargli
il foglio con le formule. Sono sicura che ne capirà quanto me ma tenterò il
tutto e per tutto”
“Sensazionale!, l’H.V. è quindi una sorta di Virus, proprio
come pensavo.. appena arriveranno i risultati della sostanza ritrovata nella
ferita sul tuo braccio forse riusciremo a capirci di più”
“Sai, inizialmente non ci ho fatto molto caso ma se quelle creature mi hanno
infettato?”
“Non hai mostrato mutazioni o malori particolari quindi tranquillo, forse il
contagio avviene in maniera diversa”
“Bene e adesso?”
“Non abbiamo scoperto nulla di realmente concreto, tutto ciò ci sarà più chiaro
dopo i risultati degli esami. L’unica cosa che potrebbe risultare utile sarebbe
trovare quel foglio con la formula riprodotta da Serah..”
“Già ma qui non.. Ehi ho sentito un rumore!”
Tre colpi di pistola entrarono nella stanza sfiorando di pochi
centimetri Kyle.
“Oh merda!”
“Fuori forza!”
L’infiltrato si nascose dietro la porta aspettando l’arrivo
della ragazza che con grande sorpresa non arrivò. Giunse invece una granata
fumogena che investì immediatamente la stanza.
“Molto furba!”
L’uomo uscì dalla stanza balzandone in un’altra e dopo aver
bloccato la porta con una sedia, ruppe il vetro della finestra con il calcio
della pistola e balzò di sotto.
“Sono fuori, non credo mi seguirà ma meglio allontanarsi al
più presto”
“Ti aspetto fra due isolati”
“No cazzo! È dietro di me!!”
Una scarica di pallottole tagliò il vento ma alcuni alberi
fecero miracolosamente da scudo all’uomo.
“Merda.., e adesso?”
“Difenditi!”
Da lontano la voce femminile della donna si distinse nella
notte:
“Ne ho abbastanza di te! Adesso finirò quello che ho lasciato
incompiuto della scialuppa”
“Scordatelo!!”
Kyle prese dalla sua giacca un granata a frammentazione e
prima di levare l’anello si rivolse ancora alla sua nemica:
“Non vorrei farti saltare in aria, arrenditi e dimmi per chi
lavori”
“Fai saltare in aria questo!!”
Un’altra scarica di proiettili investì il tronco dietro cui
era nascosto Kyle riducendolo ad un cumulo di legno.
“Che tipa..”
La sicura fu tolta alla granata e l’esplosivo fu lanciato in
direzione di Serah che con un balzo di gettò dietro alcuni arbusti.
L’esplosione fu notevole ma la donna se la cavò con qualche graffio.
“Che diavolo ci facevi in casa mia eh? Volevi rubare il lavoro
di altri?”
“Quello che hai l’hai preso grazie a me, sono stato io a fare sgomberare il
laboratorio con quell’annuncio di autodistruzione!”
“Certo e mentre tu eri impegnato a farti fregare da una scienziata pazza e dal
suo lecca piedi io mi sono data da fare al laboratorio. Mi dici o no per chi
lavori e che cosa vuoi?”
“E tu?”
Kyle balzò di lato dal suo nascondiglio e sparò tra i
cespugli, senza successo.
“Eppure sei anche carina, è un vero peccato che ormai devo
ucciderti!”
“Questo lo trovi anche carino??”
La donna sbucò alle spalle di Kyle e con un calcio girato lo scaraventò
al suolo. In seguito prese la sua pistola, gli tolse il caricatore e la gettò
lontano:
“Sei patetico..”
L’uomo si alzò celere e con un pugno provò a colpire
l’avversaria. Questa parò subito l’attacco con il gomito sinistro, in seguito
colpì con la mano destra lo stomaco nemico e concluse con una ginocchiata sul
mento. Kyle finì nuovamente per terra:
“Ma che diavolo.., e questo..cos’era?”
“Semplice difesa!”
Con un altro calcio lo atterrò stavolta del tutto.
“Questo invece 4 anni di karate!”
Serah impugnò la sua arma e avvicinandosi a Kyle stava per
premere il grilletto. Il ragazzo provò a dire qualcosa ma era chiaramente alle
strette:
“A-aspetta.. forse
potremmo collaborare e cercare insieme Madison.. infondo è ormai chiaro..
cerchiamo entrambi quella pazza ma è riuscita a fuggire senza lasciare traccia.
Forse unendo le forze potremmo combinare qualcosa..”
“Io lavorare con un idiota che si fa mettere al tappeto con qualche calcio? Non
ci penso proprio!”
“Ascolta Serah.. non mi interessa sapere per chi lavori e non voglio neppure se
fai davvero parte della polizia federale. Io riferirò a te e tu riferirai a
me..”
“Non ho bisogno del tuo aiuto, ora muori!”
“Ferma! Ho letto il tuo computer. Sei in alto mare e non sai dove trovare
Madison. Io invece posso assicurarti che fra qualche giorno saprò qualcosa di
incredibile su quel Virus”
“Chi mi assicura che tu stia dicendo la verità?”
“Sei brava no? Se è una menzogna potrai uccidermi”
Serah sembrò pensarci qualche istante mentre Rod ascoltava
tutto interdetto.
“Uno scambio di informazioni rimanendo nell’anonimato.., ci
guadagneremo entrambi..”
“Accetto.. ma ad una condizione. Deciderò io il luogo di incontro, non ti dirò
nulla su di me e tu non mi dirai nulla su di te. Il nostro rapporto si limiterà
allo scambio di informazioni ed una volta arrivati a Madison non saremo più
nulla. Se ne avrò la possibilità ti ucciderò. Accetti?”
“Ho alternativa?”
“No, adesso alzati e sparisci”
Serah strappò un foglio di carta da un blocco-note che teneva
nella giacca e ci scrisse qualcosa:
“Collegati su questa frequenza, è protetta. Dì al tuo amico
che se aprirà bocca, non so come e quando.. gliela farò pagare!”
Con queste parole si allontanò verso casa sua lasciando Kyle
per terra e senza parole:
“Che razza.. di donna!!”
“Ti sei messo nei casini Kyle..”
“Non avevo scelta e comunque potrebbe esserci davvero utile. Non diciamo nulla
al capo di lei ed anche se rischiamo davvero grosso questa volta mi sa che è la
volta buona che arriviamo a Madison”
“Anf.. ok va bene.. Sapeva anche di me nel collegamento radio! Che donna..”
“Forza, muoviamoci adesso”
“Ok vengo a prenderti!”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Il progetto H.V. ***
asd
Rod leggeva un foglio che gli aveva appena consegnato un suo
collega e immediatamente informò Kyle che i risultati degli esami erano
finalmente arrivati:
“Le tue cellule hanno effettivamente riscontrato un contatto
con il Virus..”
“Mi stai dicendo che sono infetto??”
“Beh teoricamente si, però quello che ho scoperto va oltre questo”
“E allora cosa hai scoperto? Forza parla”
“Nella tua ferita vi erano residui del sangue delle creature e ovviamente li ho
subito fatti esaminare. Ho scoperto che effettivamente quelle guardie che ti
hanno aggredito, quei mostri, erano morti”
“Beh e allora?”
“Tu mi hai detto che Serah ha scritto sul suo terminale che il Virus potrebbe
causare mutamenti fisici anche agli organismi vivi ma questa teoria non poteva
essere dimostrata, almeno non secondo la tua esperienza sulla nave. Ora,
ponendo caso che anche lei abbia affrontato creature solo dopo averle uccise,
non è strano che affermi che il progetto H.V. colpisce anche i vivi?”
“Dove vuoi arrivare?”
“Semplicemente è una cosa da scartare per un motivo: sei stato contagiato in
modo evidente ma il tuo organismo è ancora tale e quale”
“Stai dicendo che quando morirò.. io diventerò uno di quei cosi??”
“E’ una possibilità da considerare.. ma tornando al caso Serah: perché
affermare deduzioni tanto insensate su un messaggio da inviare a qualcuno della
sua associazione?”
“Accidenti.., che sia stata tutta una montatura per depistarci??”
“Kyle ho paura che Serah sapesse che quella notte, o comunque durante qualcuno
di quei giorni, ti saresti intrufolato nel suo appartamento. Ha creato le false
informazioni e ti ha teso una trappola”
“Ma a che scopo??”
“Hai detto che ti ha steso, hai perso sangue..”
Quelle parole furono seguite da un sussulto di entrambi, Rod
balzò in piedi sconvolto:
“Cazzo, che abbia fatto tutto ciò per prendere un campione del
tuo dna? Avrà visto la tua ferita al braccio e forse ha supposto che tu fossi
contagiato”.
“E allora perché accettare l’accordo quando poi aveva già preso tutto ciò di
cui aveva bisogno?”
“Sarà una trappola Kyle, ne sono più che sicuro..
Ah e non è tutto. Ascolta cosa sono riuscito a scoprire: il progetto H.V.
consiste in uno speciale Virus parassita che si impossessa delle cellule morte
dell’organismo e ricreando degli organuli simili ai Mitocondri ridona energia
alle stesse. Le cellule quindi, essendo mantenute in vita dal parassita,
perdono istantaneamente la linfa vitale recuperata se il Virus dovesse finire
sottomesso dal sistema immunitario.
Per questo il processo di resurrezione non è ancora stato ultimato. Come
abbiamo visto gli agenti che hai ucciso sono si resuscitati, ma senza né il
loro aspetto originale né la ragione. Il progetto H.V. è ancora imperfetto, una
volta iniettai nell’organismo morto i parassiti questi vengono immediatamente
distrutti dagli anticorpi che però non riescono ad espellere il virus morto e
le cellule infettate che conseguono quindi al risultato intermedio”.
“E perché avviene una mutazione fisica?”
“Quella è una conseguenza dei Mitocondri ricreati dal Virus che tramite il
rilascio delle dannosissime molecole di scarto della Fosforilazione Ossidativa
intacca anche il DNA. Ne consegue quindi quella mutazione”.
“Uhm.. parlare anche per me, comune mortale, no?”
“Uffa Kyle, i Mitocondri hanno la funzione di donare energia alla cellula e ciò
avviene tramite la Fosforilazione Ossidativa. Questo processo scarta avvolte
delle molecole nocive chiamate ROS che normalmente vengono neutralizzate dai
globuli bianchi. Nei mitocondri che crea il Virus però questo processo penetra
nelle difese immunitarie e intacca tutte le cellule del corpo”.
“Molto interessante.., a che scopo tutto questo?”
“Beh riportare in vita i morti è un sogno comune direi.., forse le conseguenze
negative sono semplicemente delle imperfezioni che in teoria non dovrebbero
verificarsi a progetto concluso. Questo ci fa supporre che il progetto H.V. non
è ancora finito”
“Beh.. immagino che scoprire tutto questo grazie ad una mia ferita non significhi
nulla di buono per me..”
“Kyle, dalle analisi risulti infetto a tutti gli effetti.. ma non presenti
mutazioni, non hai avuto alcun malore e ciò non fa altro che sottolineare la
mia ipotesi su Serah: ci ha incastrato e adesso che probabilmente potrà
analizzare il tuo sangue siamo nella merda”
“.. diventerò come quei cosi quando morirò?”
“Beh è possibile ma il fatto è che non morirai prima di aver catturato Madison
e di aver recuperato il vaccino, perché dovrà pur esserci!”
“Parole sante amico mio, qual è la prossima mossa?”
“Non possiamo far altro che affidarci a Serah”
“Devo dirle tutto ciò?”
“Beh mi sa di si, alla fine queste scoperte non ci portano da nessuna parte,
non sarei mai capace di risalire alla formula del Virus da questi dati.. Non possiamo
far altro che sperare in sue buone notizie”
“Ottimo, potrei contattarla adesso”
“Ok.. fai attenzione quella donna non mi piace..”
Kyle si sintonizzò sulla frequenza donatagli dalla donna
tramite la sua radio:
“Ehi, Serah mi senti?, qui Kyle..”
“Forte e chiaro. Aspettavo tue notizie in effetti.. ci vediamo domani a mezzanotte nella fabbrica di Midel Yard. Ho importanti notizie, spero che tu
possa dire lo stesso”
“Effettivamente anch’io ho qualcosa di interessante. A domani allora..”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Esperimento X04GT attivato! ***
asd
Kyle andò nel luogo dell’appuntamento e pazientemente aspettò
l’arrivo di Serah. La donna giunse qualche minuto dopo e assicuratasi che il
compagno fosse venuto da solo si mostrò ai suoi occhi. Lentamente avanzò verso
di lui fino a portarsi a qualche metro di distanza. A tal punto prese dalla sua
giacca un foglio di carta che gli lanciò velocemente:
“Ecco quello che ho scoperto, spero che riusciremo a scoprire
qualcosa di realmente interessante stavolta”
“E’ un indirizzo..”
“Li dovrebbe trovarsi Madison Haker, questa pazza ha più potere del presidente
degli Stati Uniti”
“Che cosa vuoi dire?”
“Avrai letto nel mio computer che durante la spedizione al laboratorio di
Madison sono riuscita a recuperare un frammento della formula del progetto H.V.
Un mio amico ha esaminato con attenzione quel foglio ed è riuscito a creare
qualcosa che sono sicura sia molto più vicino al Virus creato dalla scienziata
di quanto non pensassimo. La cosa veramente strana è che il giorno dopo questo
mio amico è sparito ed il Virus creato con lui..”
“E’ stato rapito dagli uomini di Madison?”
“E’ quello che ho pensato immediatamente e ho ricevuto conferma quando il mio
amico è riuscito a contattarmi da qualche parte nel nuovo laboratorio di
Madison. Non sapeva dove fosse perché era stato condotto li bendato ma non mi
ci è voluto molto a risalire al terminale che aveva usato decodificando l’ip
protetto. Ho fatto un paio di telefonate e adesso ho quell’indirizzo, qualcosa
di piuttosto interessante”
“Notevole Serah, continui a sorprendermi ogni volta che ti incontro. Adesso
passiamo alle informazioni che ho invece raccolto io: il Virus creato da
Madison è imperfetto. Ho studiato la sua struttura sfruttando la ferita
infertami da quelle creature e sono arrivato alla conclusione che il progetto
H.V. consiste in un parassita che si impossessa delle cellule morte e tramite
la fusione tra queste e il Virus vi è un processo che crea degli organuli
simili a dei Mitocondri che donando una forte dose di energia rianima le
cellule morte. Il Virus è però ancora molto debole e viene facilmente battuto
dal sistema immunitario.. da ciò posso dedurre il perché abbiano rapito il tuo
compagno: se è riuscito a ricreare qualcosa di simile al Virus di Madison con
solo una parte della formula è senza dubbio una mente essenziale per il
completamento del progetto. Quello che mi chiedo è come abbia fatto Madison a
scoprire del tuo amico.. Inoltre, perché hai recitato quella stupida messa in
scena qualche giorno fa? Sapevi che sarei arrivato ed è ormai lampante che il
tuo unico obbiettivo era impossessarti di un frammento del mio DNA per studiare
gli ospiti del Virus”
La donna sorrise per poi rivolgersi nuovamente al suo
interlocutore:
“Notevole davvero Kyle, le tue supposizioni sono tutte esatte.
Ho accettato l’accordo perché ero tanto curiosa di sapere se saresti riuscito a
scoprire tutte queste informazioni prima di me e comunque avrei voluto
confrontare i miei risultati. Poi la mia
scelta si è invece rivelata essenziale perché il mio amico è stato rapito ed io
non avrei mai avuto i risultati degli esami. Per questo tutto quello che mi hai
detto mi è del completamente nuovo e devo dire che questa alleanza si sta
rivelando più fruttuosa del previsto..”
“Beh adesso che intenzioni hai? Andare subito a controllare l’indirizzo?”
“Esatto, non c’è un minuto da perdere. Ho già preparato la mia auto, si va con
quella”
“Bene..”
Il tragitto durò circa 1 ora, l’indirizzo corrispondeva ad
un’abitazione piuttosto piccola a Sud di Los Angeles. Kyle osservava la casa
con attenzione provando già dall’esterno a trovare un’apertura che li avrebbe
fatti intrufolare:
“E’ davvero strana questa Madison.., è rimasta in America
nonostante sappia che qualcuno è sulle sue tracce”
“Già, o forse è semplicemente astuta.. più sta vicina ai suoi nemici e più ha
la possibilità di tenerli d’occhio”
“Armi?”
“Non hai niente con te?”
“La mia Cold”
“Fattela bastare, ho intenzione di chiudere questa storia prima dell’alba”
I due ragazzi scesero dall’auto che parcheggiarono qualche
metro prima della casa. Avanzarono circospetti e lentamente si diressero presso
l’entrata principale.
“Serah che vuoi fare? passiamo dalla finestra o dal retro..”
“Sta zitto”
La donna forzò velocemente la serratura della porta e con
passo felpato entrò in casa seguita da Kyle:
“Non sento niente, Madison deve per forza lavorare qui.. forse
è una qualche zona segreta della casa”
“Beh non penso che lavori con delle sostante dalla pericolosità mondiale in
soggiorno.. e poi sa di essere ricercata e a quanto ho potuto constatare è piuttosto
prudente!”
Nel frattempo, da qualche parte in quell’abitazione, uno
scienziato stava lavorando ad un computer, sembrava intento ad esaminare
qualcosa all’interno di una capsula piena d’acqua. In seguito entrò nella
stanza Madison Haker che col suo solito andare zoppicante si avvicinò al
compagno:
“EhehEH… alloRA… come PRoceDE?”
“Sono arrivati qui, vuole che inizi?”
“AssoLutaMente si.. SaRAnno FieRi di EssEre i PRiMi a TEStare l’EvoLuZione
DelLa SciEnza..”
“Come vuole Madison, esperimento 1: X04GT attivato!”
“UccidiLi, VogLio veDere il loRo saNgue SchIZZare SuL mUro!”
In una stanza completamente buia una capsula alta almeno 2
metri cominciò a muoversi. Dopo qualche secondo si aprì e la grossa mano di una
qualche creatura ne uscì velocemente:
“AAAAAHHHHH!!!!!!!!”
Kyle e Serah invece investigarono l’abitazione senza nessun
successo. Neppure con l’aiuto informatico di Rod riuscirono a ricreare una
mappa virtuale del posto. Sembrava una prigione invalicabile e i due agenti
stavano per tornare alle loro rispettive basi con un ennesimo buco nell’acqua.
“Maledizione!! Avevi detto che qui avremmo trovato Madison!”
“Adesso è colpa mia? Il terminale usato era qui, ne sono più che sicura..
saranno scappati!”
La lite fu poi interrotta da una scossa che fece tremare la
casa, Kyle prese immediatamente la sua pistola mentre Serah si mise al riparo:
“E adesso?”
“Non è un terremoto..”
Il muro del soggiorno fu disintegrato da qualcosa, una
creatura alta almeno 2 metri con dei tentacoli che gli uscivano dalle braccia
si mostrò davanti lo sguardo attonito dei due infiltrati. Serah fu colei che
parlò per prima:
“Oh merda.. e.. questo cosa diavolo è?”
“Mio Dio..”
“AAAAAHHHH!!!”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Alleanza vincente ***
asd
Il mostro urlò rumorosamente e con un movimento distrusse una
colonna della casa. Alcune macerie caddero sulle teste dei due infiltrati che
riuscirono ad evitare con un celere balzo laterale. Kyle prese la sua pistola e
la puntò contro la creatura:
“Serah, non so perché ma non credo bastino queste pallottole
per abbattere quel colosso”
“Non pensare spara!”
La donna cercò di saltare fuori dalla finestra ma un tentacolo
del mostro la colpì violentemente facendola scaraventare al muro. Il ragazzo
cominciò invece a sparare ma il mostro non fece una piega.
“Ci avrei giurato, e adesso?”
Serah si rialzò dolorante e con una capriola schivò il pugno
devastante del nemico. Quindi riprese l’equilibrio e colpendolo con un calcio
girato lo spinse contro il tavolo.
“Forza usciamo di qui”
“Aspetta e Madison?”
“Cosa diavolo vorresti fare con una cosa del genere?”
La creatura si riprese velocemente e puntando il palmo della
mano contro i due avversari lasciò partire un tentacolo rossastro che perforò
il muro alle spalle di Kyle.
“Oh merda!”
L’uomo sparò altri due colpi al ginocchio del mostro riuscendo
a farlo cadere. Poi prese un coltello dalla cucina e cercò di decapitarlo.
Questo bloccò però l’offensiva e prendendo per il collo l’agente stava per
colpirlo con forza al volto. Serah agì velocemente ed estratto un piccolo
coltello che custodiva nella calza lo lanciò con forza nell’occhio della
creatura che subendo il colpo indietreggiò fino a cadere giù dalla finestra.
“Grazie..”
“Muoviti, fuori di qui!!”
I due uscirono velocemente dall’abitazione dirigendosi verso
l’auto della donna. Il mostro fece fuoriuscire però nuovamente quel tentacolo
dal palmo della sua mano che trafisse la macchina. Il serbatoio fu danneggiato
e l’auto capovolta, in pochi secondi sarebbe esplosa. Kyle ruppe il vetro ed
uscì velocemente e lo stesso fece Serah. Intanto il mostro si fiondò verso il
ragazzo e stringendo un tentacolo intorno al suo collo lo alzò da terra.
“Serah!! Via da qui scappa!!”
La donna ebbe un attimo di esitazione ma ripreso il controllo
di se stessa impugnò la sua pistola e sparò un preciso colpo al tentacolo della
creatura. Kyle cadde al suolo e velocemente si allontanò.
“Kyle la zona è completamente isolata, non preoccuparti di
fare troppo rumore con le armi, abbattiamo quel coso con qualunque cosa ci
capiti a tiro!!”
Il ragazzo si guardò intorno e gli venne un idea:
“Rod mi senti?, la stazione di rifornimento a che distanza si
trova?”
“Forte e chiaro amico. Non molto lontano: circa 2 miglia ad Ovest”
Kyle fece cenno alla compagna di seguirlo e dopo aver sparato
l’intero caricatore al mostro cominciò a correre a tutta velocità verso Ovest.
“Serah, devi sapere che io ho un debole per gli esplosivi e mi
sa che l’unico modo per abbattere quella cosa è usarne qualcuno di molto potente”
“Che intenzioni hai?”
“Fare esplodere una stazione di rifornimento con lui all’interno!”
“Tu sei pazzo!!... ma mi piace!”
Il mostro rincorreva i due fuggiaschi che nonostante le ferite
rimanevano più veloci. Serah fu però agguantata da uno di quei tentacoli
finendo in balia del mostro:
“Kyle non fermarti, lo reggo io!!”
La donna tagliò il filo con un altro coltello che conservava
stavolta nella giacca. In seguito balzò in piedi e con una serie di calci
stordì non poco l’avversario. Questo la colpì però con un pugno devastante che
la scaraventò al suolo. Serah perse sangue dalla bocca ma non demorse:
“Avanti fottutissimo fenomeno da baraccone..”
Con una veloce combinazione riuscì a colpire il ginocchio del
mostro con un calcio da terra per poi spezzarglielo con le cosce. Per finire
puntò la sua arma dal basso verso l’alto e sparando gli fracassò la mandibola.
La creatura finì per terra senza reagire ma quando la donna stava per
allontanarsi verso il compagno un’ulteriore mutazione nemica la fece bloccare:
“Kyle!! Abbiamo un problema!!”
Il mostro si rialzò e questa volta sembrava superare i 3
metri. I tentacoli erano finiti per terra e dalle sue dita lunghe e resistenti
spuntarono affilatissimi artigli. La creatura assalì Serah che con maestria
riuscì a difendersi al meglio. In seguito cominciò a correre a tutta velocità
verso la stazione di rifornimento senza voltarsi mentre Kyle stava sistemando
qualcosa presso le pompe di benzina.
“Qualunque cosa hai intenzione di fare, falla alla svelta!!”
L’uomo sorrise quasi divertito da tutta quella situazione, in
seguito levò l’anello ad una granata presa dalla sua giacca:
“Serah per di qua!!”
Un esplosione investì il mostro che incredibilmente riuscì
comunque a rimanere in piedi. Serah capitombolò su Kyle e dopo avergli dato un
calcio per allontanarlo gli chiese spiegazioni:
“Perché diavolo mi hai strappato la maglietta??”
“Copriti, ADESSO!!!”
Un’esplosione devastante, molto più grande di quella
precedente, distrusse l’intera stazione di rifornimento con nelle vicinanze il
mostro. Un fuoco indomabile circondò l’area mentre i due infiltrati finirono
sbalzati a diversi metri di distanza a causa dell’onda d’urto.
“Fiuù.. quasi non ci credo!”
“Non so cosa tu abbia combinato.. ma credo abbia funzionato..”
“Quel mostro era cieco, quando sparavo volgeva la testa sempre verso di me, non
prima. Attaccava sfruttando i rumori ma maggiormente gli odori”
“Gli odori? E come fai a dirlo?”
“Ho visto la tua impresa nel rompergli una gamba, è vero ti ha colpita ma è
stato praticamente inerme durante tutta la combinazioni di colpi. Per quanto
veloce potesse essere non credo sarebbe stato lo stesso se..”
“Se?”
“Non avesse sentito il forte odore della benzina vicino la stazione. Da quel
punto in poi è divenuto molto più vulnerabile. Allora non ho fatto altro che
distrarlo con una granata per guadagnare il tempo di scappare e tirare nelle
fiamme la tua maglietta sporca di sangue. Un odore molto forse per lui che
mischiato a quello della benzina lo ha fatto terribilmente confondere. Così ha
perso le nostre tracce e si è diretto dove volevo io. La stazione è esplosa
grazie alla mia preziosissima carica di C4, l’unica che mi era rimasta”
“… Notevole davvero!”
“E’ stato uno scherzetto, piuttosto.. siamo di nuovo a mani vuote!”
“Eh eh.. questo lo pensi tu”
“Che cosa vuoi dire?”
“Quando gli ho fatto saltare mezza testa ho notato qualcosa luccicare cadere
per terra. Era una trasmittente”
“Cosa?? E dov’è??”
“Eccola qui, questa ci porterà dritti dritti da Madison Haker..”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Infiltrazione ***
asd
Kyle e Serah si diressero nell’abitazione del primo per
esaminare con attenzione la trasmittente trovata. Sembrava contenere un cip
molto potente capace di captare segnali anche a diverse miglia di distanza. Il
che non poteva voler dire nulla di buono, Madison poteva essere in quella casa
come effettivamente anche in un’altra parte dell’America. La donna lavorava al
computer cercando di studiare i componenti dell’oggetto mentre Kyle riceveva
istruzioni da Rod via auricolare.
“Allora, trovato niente?”
“Salvo una gigantesca maglietta nulla di buono, non hai niente di più piccolo?”
“Vivo da solo mi dispiace”
“Non solo mi strappi una delle mie magliette preferite ma poi non rimedi
nemmeno!, che razza di uomo sei?”
“Un uomo che vuole tanto mettere le mani su quella puttana, quindi al lavoro
forza”
Qualche minuto dopo ecco Serah balzare di gioia:
“Ehi guarda qui, sono riuscita a risalire alla fonte del
segnale..”
“Notevole davvero, non pensavo fossi un Hacker..”
“Beh diciamo che nel mio lavoro saper fare più cose possibili è questione di
vita o di morte”
“Già.. il tuo lavoro..”
“Comunque ecco.., il segnale veniva da quest’isola a qualche miglio dalla costa
di Manhattan. Sai qual è la cosa strana?, quel luogo non risulta in nessuna
delle cartine mondiali..”
“Ci siamo Serah, deve essere il covo degli esperimenti di Madison, anche se non
dovessimo trovarla so per certo che tutti i campioni del Virus si trovano in
quell’isola”
Kyle prese da un cassetto una Colt semiautomatica e dopo
averla ricaricata era pronto a scendere nuovamente in campo. Serah frenò però
gli entusiasmi:
“Ehi frena, sono stanca e ho bisogno di dormire, rimandiamo a
domani, mi farò viva io”
“Non pensavo ti stancassi anche tu, sei umana dopotutto!”
“Non togliermi il buon umore Kyle, a domani”
La donna si diresse verso la porta d’uscita ma Kyle l’afferrò
per un braccio:
“Aspetta..”
L’uomo le si avvicinò guardandola negli occhi. Serah non
proferì parola, cosa piuttosto rara mentre il padrone di casa le sussurrò
qualcosa all’orecchio:
“Ti sta troppo grande questa maglietta..”
“Kyle.. devo.. andare..”
Il ragazzo afferrò con forza la giovane donna e poggiandola su un
tavolo del soggiorno cominciò a sfilarle via la maglietta. Quest'ultima fece lo stesso e baciandolo intensamente al collo e all'orecchio cominciò a rendersi conto di stare completamente perdendo la ragione in quel tumulto di sentimenti. Kyle l'afferrò quindi ai fianchi e guardandola in quegli occhi glaciali cominciò a spingere verso il tavolo senza attendere consenso mentre Serah gli strinse i capelli ormai completamente sovrastata da quel piacere carnale: in quegli istanti non vi era più Madison, l'H Virus o l'intera missione, ma solo una voglia di continuare quel passionale gesto.
La notte passò veloce e quando Kyle si risvegliò non trovò al
suo fianco la giovane donna che come probabilmente si aspettava aveva già lasciato la casa
alle prime luci dell’alba. L’uomo sorrise pensando a cosa diavolo fosse
successo la scorsa notte. Un attimo di passione, di sensazioni e di desideri
tra due nemici-amici accomunati da un'unica grande missione, l’unica che in
quel momento aveva realmente importanza e che avrebbe messo in secondo piano
tutto ciò che non ne avesse attinenza.
“Ma che mi prende..? Devo muovermi..”
La donna aveva lasciato un biglietto che diceva che alle 18:00
del giorno dopo si sarebbero dovuti incontrare al porto più a Sud di Manhattan.
Diceva che avrebbe preparato il tutto.
“Che donna maledizione.., finirò per perdere la testa”
Il giorno dopo Kyle si fece trovare in perfetto orario nel
luogo richiesto e circospetto attese notizie dalla compagna. Il porto era quasi
deserto, era presente una sola nave ed era anche piuttosto piccola.
“Che voglia raggiungere l’isola con quella..?”
Rod mise in allerta l’amico:
“Kyle fai attenzione.. non mi piace quella donna. Ricordi cosa
ti ha detto? Una volta trovata Madison avrebbe provato ad ucciderti..”
“Tranquillo amico, so badare a me stesso”
In quell’istante ecco un bisbiglio giungere fino all’orecchio
di Kyle:
“Ehi!, qui!”
Era Serah che attirata l’attenzione del compagno provò a
spiegargli velocemente il piano:
“Apri bene le orecchie, questa nave trasporta un carico che
deve arrivare a Port Morris. L’equipaggio è molto ridotto e non vi sono
civili..”
“Vuoi dirottarlo vero?”
“Esatto, il percorso è quello che si avvicina di più all’isola e vista la
sorveglianza non dovremmo avere problemi..”
“Beh, non ci sono molte alternative..”
“No non ce ne sono, forza!”
I due si intrufolarono senza troppi problemi usando un rampino
che attaccarono alla poppa. La zona era quasi deserta e non vi sarebbe stato un
eventuale pericolo di essere avvistati. Avanzando lentamente raggiunsero il
ponte per poi entrare nella porta che dava sulle scale. Il loro obbiettivo era
raggiungere la cabina del timone per costringere il capitano a cambiare rotta.
Kyle si tenne in contatto con Rod che velocemente ricercò sul suo computer la
struttura della nave su cui erano saliti i due infiltrati e ricreata una
piantina digitale la inviò al GPS del collega.
“Di qua, carica la pistola”
“Per cose come queste le mie uniche armi sono i miei calci”
“Ok forza, è dietro questa porta..”
Kyle fece irruzione mentre Serah scaraventò al muro con un
potente calcio il povero capitano della nave. Poi estrasse la sua arma e la
puntò con forza alla tempia del malcapitato:
“Dove va di bello questo gioiello?”
“C-cosa volete da me?? Trasporto solamente merci di media qualità.. non è
niente di estremamente ricco maledizione. Vi prego non uccidetemi!”
La donna colpì nuovamente il capitano con il calcio della
pistola, poi lo prese per il collo e lo sbatté alla parete:
“Vogliamo solo una cosa, devi spostare il culo di questa nave
seguendo le coordinate che ti forniremo, chiaro? Se ci farai arrivare dove
vogliamo potrai tornare dalla tua famiglia con tutte le dita e senza buchi sul
corpo”
“Ok ok calmatevi.., dove sono queste coordinate?”
Kyle mostrò il GPS al capitano che sembrò sorpreso:
“Come volete ma non puntatemi addosso quell’arma per favore..”
Qualche minuto dopo, l’uomo esaminò le coordinate con un
qualche strumento di sua competenza e con grande stupore realizzò che il punto
indicato dalle stesse non era altro che uno squarcio di oceano lontano
abbastanza da una qualsiasi terra ferma:
“A cosa vi serve andare in mezzo al nulla?”
Serah perse la pazienza e colpì ancora il capitano facendolo
sanguinare.
“Dì un’altra parola e giuro che ti buco la fronte”
L’uomo provò a suonare l’allarme attraverso il pulsante
situato sotto una scrivania della cabina ma stranamente non venne attivata. Rod
aveva disattivato tutti i sistemi di sicurezza della nave. Non avrebbero avuto
interferenze di alcun tipo fino alla fine del viaggio.
Giunti a non molta distanza dal punto indicato dalle
coordinate, fino all’orizzonte non era presente altro che nebbia.
“Ora capisco come fa a passare inosservata..”
I due infiltrati sedarono il capitano in modo che non potesse
chiamare aiuto almeno per le prossimo 6 ore e velocemente scesero una
scialuppa.
“Guarda Serah, intravedo qualcosa, deve essere l’isola”
“Sarà molto sorvegliata, mi gioco tutto che questo è il centro di ricerca che
ha ospitato la maggior parte degli sviluppi del progetto H.V.”
“Rod mi senti? Hai le coordinate, cosa mi dici del luogo?”
L’amico all’auricolare cercò abilmente nel suo PC riuscendo ad
isolare il perimetro in cui doveva trovarsi l’isola:
“Bene Kyle, guarda a Sud-Est.. Continuate verso quella
direzione ma attenzione, anch’io sono d’accordo con Serah, pullulerà di guardie”
“Ottimo amico, tienimi informato se scopri qualcos’altro”
Gli infiltrati avanzarono un’altra ventina di metri per poi
abbandonare la scialuppa e continuare a nuoto. Dopo qualche minuto quell’ombra
distinta tra la nebbia cominciò a prendere forma:
“Il porto.., come facciamo ad entrare?”
“Ma sei venuto qui impreparato? Era ovvio che saremmo attraccati in un porto. Beh
da qui distinguo tre guardie. Direi di metterle fuori gioco e correre verso l’uscita
del porto”
“E in che modo? Non ho un fucile di precisione silenziato”
A quelle parole Serah sorrise prendendo dalla fondina
attaccata alla sua gamba un sacco impermeabile da cui uscì una pistola munita
di mirino che puntò verso una delle guardie.
“Canna in acciaio, leva della sicura rinforzata, grilletto regolabile,
caricatore da 8 colpi e mirino telescopico avanzato per le missioni di
infiltrazione. Ti presento la mia Desert Eagle personale che ci aiuterà in una
situazione come questa”
“Ma che diav.. Come hai avuto un’arma del genere?”
“Sta a guardare”
Tre precisi colpi vennero esplosi dalla grande pistola che con
grande sorpresa rimase però piuttosto silenziosa. Kyle sgranò gli occhi:
“Ma come è possibile?, la Desert Eagle usa munizione calibro
44 o 45.. come l’hai silenziata una cosa del genere?”
“Usa pallottole modificate, non sono letali ma quei tre rimarranno a nanna per
un bel po’. Questo rende l’arma anche molto più stabile in quanto il rinculo si
annulla e il suono dell’esplosione si riduce almeno del 60% per la modesta
forza delle pallottole”
“Incredibile..”
I due avanzarono e riuscirono finalmente ad uscire dal mare.
Kyle si levò quindi la giacca appesantita dall’acqua mentre Serah rimase allerta
osservando l’entrata di una grossa struttura:
“Deve essere il laboratorio ma è molto sorvegliato, ehi
aspetta.. una guardia sta entrando. Oh diamine, c’è la scansione delle impronte
digitali!”
“Non importa, taglieremo la mano ad uno di quei due. Sono arrivato fino a qui e
non intendo fermarmi..”
Kyle caricò la sua Colt semi-automatica e si preparò ad agire.
Serah lo fermò:
“Aspetta, aggiriamoli. Dobbiamo rimanere nell’ombra, nessuno
deve vederci, non fare azioni avventate Kyle”
“Come vuoi ma sbrighiamoci, comincio ad averne abbastanza di tutta questa
storia..”
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Il test di iniziazione ***
asd2
I due infiltrati studiarono la situazione, Serah osservò la scena
tramite il mirino della sua Desert Eagle modificata mentre Kyle si mosse
velocemente in direzione della porta blindata senza farsi vedere. I due si
tennero in contatto tramite radio su una frequenza privata e divisi cercarono
di avvicinarsi il più possibile all’entrata.
“Qui Kyle, dalla mia postazione posso benissimo vedere due
sentinelle armate con delle M4 ed una beretta riposta sulla fondina legata alla
gamba destra. Potremmo metterle fuorigioco e usare la loro mano per passare il
codice di sicurezza”
“E’ troppo rischioso, vedo delle telecamere che sorvegliano la porta”
“Ok, contatto Rod. Dovrebbe riuscire a trovarmi un luogo di rifornimento da cui
le guardie prendono munizioni e cibo”
“Ok, io provo ad aggirarli, passo e chiudo”
Kyle si sintonizzò sulla frequenza di Rod e lo informò della
presenza di telecamere sorveglianti la porta:
“Tranquillo Kyle, ho già trovato un piccolo casolare in cui
tengono diversi fucili e proiettili. E’ chiuso ma non dovresti avere problemi a
forzarlo”
“Stai parlando con un professionista”
“Eh eh.. ottimo, dirigiti a Est e dovresti scorgere il rifugio”
“Si eccolo, lo vedo in lontananza, mi dirigo immediatamente li”
Nel frattempo Serah aveva messo fuorigioco una guarda e
furtiva si portò dietro un camion di trasporti. Col mirino della sua arma
teneva sotto tiro le due sentinelle alla porta.
“Non posso fare molto se prima Kyle non mette fuori uso quelle
telecamere di sorveglianza..”
L’uomo giunse al casolare e stordendo una guardia forzò senza
problemi la porta. All’interno vi erano diverse M4, pistole di serie e
munizioni da 9mm. Ciò che gli interessavano erano però le granate e dopo aver
setacciato ogni angolo del rifugio ne trovò alcune dentro una cassa.
“Le ho trovate Rod”
“Ottimo, ora cerca quella con l’etichetta ‘Chaff’”
“Chaff? Quelle granata che eludono i sistema radar e gli apparecchi
elettronici?”
“Esattamente, un interferenza creerà un disturbo al sistema elettronico e le
telecamere andranno in tilt. Il che farà ovviamente insospettire le guardie
quindi dovrete essere veloci e precisi”
“Ottimo Rod, sempre il migliore!”
Kyle ne prese due e velocemente si diresse nuovamente verso la
porta blindata. Quindi contattò nuovamente la compagna:
“Ho delle granate Chaff”
“Come le hai avute?”
“Segreti del mestiere, sei pronta?”
“Sono nata pronta!”
Una piccola esplosione mandò in tilt tutti i sistemi
elettronici e Serah prese velocemente la mira.
“In testa!!”
Le due guardie furono colpite in pieno e caddero al suolo
svenute. I due infiltrati usarono la
mano di una per il lettore di impronte digitali e la luce rossa del sistema di
controllo divenne gialla. La porta sembrava però ancora sigillata.
“Merda! Un codice supplementare”
“Che vuoi dire?”
Sul display di fianco alla porta comparvero delle lettere: “NJEYGO
AMUWT”
Kyle sembrò preoccupato:
“E’ senza dubbio un codice criptato di sicurezza. Maledizione
tra poco avremo tutti addosso!”
“Non riesci a tradurlo??”
“Non è il mio campo, mando le lettere a Rod. Intanto nasconditi Serah!”
“Non concluderemo niente scappando, coprimi le spalle, li rallenterò io”
“Aspetta!!”
Serah si diresse verso il camion dove poco prima si era nascosta
e dopo aver rotto il finestrino vi entrò all’interno. Usando i fili di accensione
riuscì a metterlo in modo e con velocità si diresse verso un gruppo di 5
guardie che correndo si stava dirigendo verso la porta blindata. La donna aprì
la portiera e saltò giù prima di scontrarsi con i nemici, poi puntò la sua arma
verso il veicolo e con due precisi colpi ne andò a danneggiare direttamente il
serbatoio. L’esplosione fu devastante.
“Kyle allora?”
Il ragazzo aspettava notizie dall’amico che però sembrava
essere più in difficoltà di quanto ci si poteva aspettare:
“E’ un codice particolare.., ho avuto a che fare con messaggi
del genere in passato
ma tutti quelli che ho risolto seguivano un sistema differente da questo:
bisognava contare tutte le lettere, dopo di che per ogni lettera che componeva
il messaggio bastava spostare di tanti posti quante erano le lettere della
frase, quelle dell’alfabeto, o in avanti o all’indietro. In entrambi i casi
però questa volta non riesco a risolverlo..”
“Forza Rod.., Serah ha combinato un bel casino!”
Passò qualche istante ed uno spiraglio di luce fece sperare l’amico
alla radio:
“Ho avuto un lampo amico, forse ci sono..”
“Forza forza!!”
“Hea..”
“… non c’è più tempo!”
“Heaven..”
Intanto Serah raggiunse il compagno, alle sue spalle stavano
per arrivare altre guardie.
“Heaven Virus!! Il codice è Heaven Virus!!”
Kyle inserì senza pensarci la frase detta dall’amico ed un
rumore metallico sembrò sbloccare l’enorme porta.
“Ma si diamine!, come hai fatto amico?”
“Era simile, diavolo dovevo arrivarci prima! Seguiva la stessa procedura ma
invece di contare le lettere della frase dovevo contare le lettere delle
singole parole e decifrare con quelle. Poi dovevo diminuire di un numero gli
spostamenti dell’alfabeto per ogni lettera che facevo. Insomma era facile!”
“Non ho capito niente ma sei sempre il numero uno. Forza adesso Serah!”
I due si insediarono nella grande base sperimentale di Madison
Haker e velocemente avanzarono per nascondersi dalle guardie alle loro spalle.
“Ormai ci siamo, Madison è qui senza dubbio, tutti i suoi
studi e la sua utopia perversa di creare quel fottuto Virus. E’ tutto qui
dentro”
“Già.. come facciamo a trovarla?”
“Setacceremo ogni angolo!”
Tre guardie fecero il loro ingresso per essere freddate dalla
precisione di Kyle immediatamente dopo.
“Ora possiamo proseguire..”
I due controllarono alcune delle stanze della base ma non
trovarono altro che letti e alcune sostanze chimiche.
“Serah guarda li, c’è qualcuno..”
Il ragazzo fece irruzione nel laboratorio e afferrò il medico
con forza.
“Dimmi dove posso trovare Madison Haker e forse potrei
decidere di risparmiarti un buco in testa”
“Chi diavolo siete? Lasciatemi!”
“Forse non mi sono spiegato!”
Kyle lo colpì con un pugno rompendogli il naso. Serah udì però
qualcosa provenire dal corridoio fuori dalla stanza:
“Farell, è pronto il test di iniziazione.. eh!? E voi chi
siete??”
La donna sgambettò lo scienziato per poi puntargli la pistola
addosso.
“Che cos’è questo test? Dov’è Madison?”
“Eh eh eh.. il capo aveva detto che sareste arrivati fino a qui.. e vi manda a
dire che è molto contenta..”
“Che diavolo dici??”
Il medico prese qualcosa dalla tasca e prima che i due
infiltrati potessero fermarlo, premette un pulsante che attivò l’allarme rosso.
“Maledizione! Un deja-vu..”
“Kyle muoviamoci, bloccheranno tutte le porte come nel laboratorio sotto la
nave”
I due lasciarono al loro destino gli scienziati feriti e
continuarono a percorrere il lungo corridoio.
“Guarda in quel vetro!, non posso crederci.. è lei maledizione,
è lei!!”
Madison ed il fidato Keren erano all’interno di una stanza
chiusa ermeticamente intenti ad ultimare i preparativi per il ‘Test di
iniziazione’.
La scienziata si accorse dei visitatori ma si perse in una frenetica risata.
Poi fece cenno alla sua equipe di cominciare l’operazione.
Kyle perse le staffe:
“Se la ride maledizione!! Cosa diavolo sta facendo li dentro??”
“Calmati Kyle..”
“No! Le sono troppo vicino per lasciarla fare, Rod se facessi esplodere un’altra
granata chaff potrei sbloccare le porte chiuse ermeticamente?”
“Mmh.. molto difficile, e quel vetro è senza dubbio antiproiettile”
Serah guardò in alto e le venne un idea:
“Kyle, troverò il modo!”
“Aspetta che vuoi fare??”
La donna si allontanò salendo alcune scale ed entrando poi un’altra
sala da laboratorio, Kyle tornò invece alla stanza poco prima visitata dove i
due scienziati cercavano ancora di riprendersi dai colpi subiti.
“Rod qui c’è un sacco di roba, non potrei creare un esplosivo
tale da distruggere quel vetro?”
“E’ una follia ma effettivamente non c’è molta alternativa. Dimmi esattamente
cosa vedi e segui le mie istruzioni”
“Ricevuto!”
Serah e Kyle presero nuovamente strade differenti che
avrebbero portato allo stesso scopo, Madison aveva quasi terminato però il
progetto H.V.
Il tempo stringeva, le speranze cessavano, l’allarme suonava. Nessuno era
disposto a mollare e ognuno avrebbe continuato ad inseguire il proprio
obbiettivo.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Progetto fallimentare ***
asdd
Ed eccoci
finalmente al capitolo finale di questa avventura! Buona lettura =)
Kyle lesse ad alta voce tutte le sostanze presenti nel
laboratorio. Il suo compito sarebbe stato quello di miscelare alcuni elementi
per ricreare un forte esplosivo per penetrare nella camera blindata di Madison.
“Idrazina, PETN, Cesio, Acido solforico..”
“Ottimo, prendi la boccetta con l’Idrazina e versane due dita su un contenitore
vuoto. Cerca adesso il Nitrato di Ammonio, deve esserci assolutamente”
“Ok aspetta, qui non c’è maledizione..”
Kyle esaminò con cura tutte boccette finché finalmente non
scorse quello che gli serviva.
“L’ho trovato, ora che devo fare?”
“Versane poche gocce sul contenitore con l’Idrazina e aspetta che faccia
reazione”
“Fatto, sta cambiando colore..”
“Molto bene, crea 3 o 4 di quelle miscele e aumenta di poco la dose”
Passò qualche minuto e le 4 miscele erano pronte all’uso.
“Molto bene Kyle, adesso tutto quello che devi fare e
posizionare i contenitori davanti il vetro del laboratorio di Madison,
allontanarti abbastanza e sparare. L’esplosione farà un bel po’ di casino ma ti
permetterà di entrare”
“Ricevuto, questa volta non riuscirà a fuggire..”
L’uomo si diresse a tutta velocità fin davanti il vetro
notando Keren intento a digitare una serie di numeri su una capsula chiusa
messa in verticale. Madison non era visibile.
Le miscele esplosive furono posizionate e Kyle si allontanò puntando la sua
pistola:
“Ehi!! Andate all’inferno!”
Il colpo partì e l’esplosione fu davvero devastante. Il vetro,
insieme al muro, andò completamente in frantumi e molti dei terminali della
stanza andarono distrutti. Madison raggiunse il suo compagno spaventata
dall’esplosione e Kyle aveva finalmente l’occasione di porre fine a questa
missione.
“Non provate a fare mezzo millimetro di passo o vi faccio
saltare il cervello.. cosa diavolo volevate fare con questo progetto eh!?”
Madison scoppiò nella sua ormai celebre risata isterica e
quando si ricompose rispose in qualche modo alla domanda del nemico:
“Tu.. NoN CapiSCi… Il MoNdo avRa’ la possiBILItà di CrEScere senZA più moRTE..”
“E’ una follia!!, ho visto con i miei occhi quelle creature assetate di sangue,
è così che intendi abolire la morte??”
A quelle provocazioni risposa stavolta Keren:
“Quello era il vecchio progetto.., l’imperfetto e sbagliato
Heaven Virus. Ma adesso che il test di iniziazione ha rilevato uno sviluppo del
Virus ed un approccio assolutamente positivo con le cellule morte
dell’organismo, riusciremo a riportare in vita un corpo morto senza
conseguenze. Col tempo aboliremo anche la vecchiaia.. per un mondo di sola
perfezione!!”
“Voi siete dei pazzi!! Quel Virus porterà alla rovina. Non esiste cura contro
la morte, finché c’è la vita, la morte non potrà che continuare il suo ciclo
senza arrestarsi”
“Se non puoi capire, allora forse ti piacerebbe assistere in prima persona
all’effetto del Virus completo..”
Madison sorrise ancora:
“HO VIsTo nEL LaboRatorio delLA NaVE.. SEI INfeTTo.. creDEVi
di esseRE paSSAto inoSSErvato.. con ME!?”
“… non vivrete abbastanza per vedermi mutare in quello schifo”
“Non capisci.. vi teniamo d’occhio fin da quando siete entrati nella nave.
Anche l’esperimento X04GT serviva da test. Non avete fatto altro che
sottolineare i suoi difetti per aiutarci a completare il progetto. Poi
notevolmente, e devo dire che mi avete sorpreso, siete giunti fin qui.. e
allora vedrete la nostra gloria!”
“SIETE SOLO DEI PAZZI!!!”
Kyle sparò e Keren incassò in pieno il colpo cadendo
all’indietro. Madison era senza parole.
“Eh eh.. uccidendomi non farai altro che aiutare il progetto..
e comunque.. non usciresti vivo da qui per andarlo a raccontare..”
“Scordi che siamo in due.. “
“Hahaha!! Quella donna è già stata presa dai miei uomini, sei rimasto… solo!!”
“Muori bastardo!!”
Altri tre colpi vennero sparati e Keren cedette al suolo senza
vita. Madison estrasse invece una piccola pistola dal suo camice e sparò
davanti a sé colpendo il nemico alla gamba. Poi si dileguò dalla stanza
prendendo un campione dell’Heaven Virus.
“No…cazzo no!!! Ferma brutta puttana!!!”
Kyle sparò disperatamente ma non riuscì a colpire
l’avversaria. In seguito cercò di seguirla nonostante le ferite ma zoppicando
non sarebbe arrivato lontano.
“E’ finita.., scapperà ancora..”
In quell’istante però dagli altoparlanti del grande
laboratorio una voce annunciò che il sistema di autodistruzione del rifugio era
stato attivato. Mezzora alla detonazione.
“Ma cosa diavolo!??”
Madison era intanto arrivata all’interno di una camera
criogenica e inserito un codice in una capsula riuscì ad aprirla. All’interno
vi era il corpo di un ragazzo..
Intanto Serah raggiunse la scienziata pazza e puntandogli contro la pistola le
ordinò di alzare le mani.
“Hahahaha!!! hahahaHAHA!!!! È FIniTA!!! GuarDA.. GuaRda Come i
MIeI StuDI SI SoNO RiveLATi vinCENTI!!!!”
Madison iniettò il Virus al ragazzo sotto gli occhi attoniti
di Serah.
“Merda..”
Dopo qualche istante il corpo del ragazzo cominciò a muoversi
e con forza distrusse la capsula dentro cui era tenuto.
“FigLio mIO… VaI.. VendiCAtI!!”
L’uomo sembrò però non capire le parole della madre e
cominciando a mutare anch’egli fece tremare l’intero laboratorio.
“NoN… non è POssIbiLE!!”
“Quello che non è possibile è alterare il processo naturale degli eventi!”
La creature divenne enorme, oltre i 3 metri di altezza, e con
un artiglio lungo ed affilato infilzò Madison mortalmente. Dopo di che la
lanciò al muro uccidendola definitivamente. Serah sorrise nonostante la
situazione alquanto avversa:
“Stupida Madison.. uccisa da colui che ha permesso l’inizio
del tuo stesso sogno.. hai avuto ciò che meritavi”
Intanto il mostro provò a colpire la donna ma un esplosione lo
fece accasciare momentaneamente al suolo. Era Kyle che anche se dolorante era
riuscito a raggiungere la compagna.
“Che mi sono perso?”
“Tranquillo, non ancora l’atto finale!!”
La ragazza fece cadere dagli scaffali e dai tavoli tutte le
sostanze chimiche presenti.
“Lo faremo saltare in aria”
“Serah, hai sentito anche tu l’avviso di autodistruzione??”
“L’ho azionato io, non devono rimanere tracce di questo Virus”
“Ma sei matta??”
Intanto il mostro si riprese e colpì in modo micidiale Kyle
che venne sbattuto al muro.
“Kyle!! Dobbiamo condurlo nel laboratorio al piano di sotto.
Li è pieno di sostante esplosive”
“.. Facile a dirsi!!”
I due si allontanarono con qualche difficoltà dirigendosi giù
e il mostro li inseguì velocemente. Con una sorta di filo catturò Serah ma la
donna con grande maestria riuscì a liberarsi con un coltello.
“Forza non fermarti!!”
La camera era stata raggiunta ed il mostro osservava le sue
prede.
“Idee?”
“Mmh.. qualcosa per attirarlo..”
“Velocemente però..”
“Ok!”
Kyle prese nuovamente Idrazina e Nitrato di Ammonio e li
miscelò in un contenitore.
“Tienilo impegnato!”
Serah si diresse verso il mostro sparandogli, i colpi
sembravano rimbalzare.
“Merda!”
In seguito usò il muro come leva per saltare in alto
all’altezza della testa della creatura per poi colpirla con un calcio
devastante. Il mostro accusò il colpo ma ripresosi immediatamente ferì
violentemente l’avversaria che venne sbattuta contro il vetro. Intanto Kyle
aveva finito il composto e lanciandolo contro la creatura sparò un preciso colpo
sperando di colpirlo al volo. L’impatto fra il proiettile e il contenitore ci
fu e l’esplosione danneggiò non poco l’avversario che si accasciò nuovamente al
suolo.
“Serah stai bene?”
“Sono stata meglio.., ma ora forza concludiamo il lavoro!!”
La donna sparò su tutti i contenitori presenti per poi
togliere l’anello ad una granata che teneva con sé.
“Ehi ma che diavolo fai!?”
“Via!!”
I due infiltrati salirono al piano di sopra e sotto di loro un
esplosione incredibile fece tremare l’isola.
Serah respirò profondamente, era finita. Kyle invece sorrise e
prese dalla giacca un campione di Heaven Virus.
“Non ce ne andremo proprio a mani vuote..”
“Mi dispiace Kyle, dammelo!”
La donna puntò la sua pistola contro il compagno.
“Che diavolo fai?”
“Te l’ho sempre detto.., alla fine ti avrei ucciso”
“Non puoi farlo.. non dopo quello che è successo..”
“Non c’è stato niente, dammelo!!”
L’uomo non ebbe scelta e costretto lanciò il campione alla
donna.
“Adesso voltati senza fare scherzi”
“Non fare niente di cui potresti pentirti Serah..”
“Tranquillo, non avere pena per me!”
Kyle fu colpito con il calcio della pistola e cadde per terra
semi incosciente. La donna si diresse velocemente verso l’esterno del
laboratorio dove l’attendeva un elicottero.
“In perfetto orario..”
Il velivolo si alzò alto nel cielo mentre Serah osservava
soddisfatta ciò che era rimasto sotto di lei.
“Se davvero sei colui che hai dimostrato di essere, forse ci
incontreremo ancora. In circostanze diverse forse poteva davvero nascere
qualcosa ma siamo nemici e niente potrà cambiare questo dato di fatto. Missione
compiuta”
Nel frattempo il conto alla rovescia dell’autodistruzione
continuava a scorrere, mancavano poco meno di 5 minuti all’esplosione
dell’isola. Kyle riprese conoscenza e barcollando si guardò intorno:
“Maledetta puttana!!”
“Kyle sei vivo!? Cominciavo a preoccuparmi seriamente, il contatto era saltato”
“Rod, Serah mi ha fottuto. Ha preso un campione ed è scappata. Adesso fra 5
minuti o sono lontano da qui o posso dirti addio”
“Tranquillo amico sto arrivando con un elicottero. L’ultima cosa che ho sentito
era l’annuncio di autodistruzione e mi sono quindi permesso di venirti a
prendere”
“Grande amico! Tempo stimato?”
“Sono sopra l’isola, ti conviene sbrigarti!”
L’uomo zoppicava verso l’uscita, era dolorante per il
proiettile nella gamba ma non poteva certo fermarsi a lamentarsi. Qualcosa di
terribile arrestò però la sua avanzata.
“Cosa diavolo..?”
Il laboratorio tremò e dalle macerie venne su una creatura
mostruosa alta almeno 4 metri. Aveva 4 braccia e tantissime liane traversate da
un liquido giallognolo che copiosamente colava al suolo. Ma la cosa che
sconvolse Kyle fu che il mostro proferì parola:
“TTTUUUUUuuuuu!!!!! MORIraI!!!!!!”
“Madison?, mio Dio che orrore.. così anche tu non hai saputo resistere alla
tentazione di divenire ‘immortale’ eh eh.. ma come vedi il tuo progetto è stato
fallimentare!!”
“AAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!”
Kyle corse verso l’uscita, un bagliore premetteva la libertà.
Il suono delle eliche di un elicottero attirarono la sua attenzione. Era Rod
che fatta cadere una scala incitò l’amico a salire.
“Forza Kyle!! Non posso scendere più di così!”
“Ci sono, ora via di qui!!”
Il mostro uscì dal laboratorio e puntò all’elicottero.
“Cosa cazzo è quello??”
“Una storia lunga amico, via via!!”
Madison provò a colpire il velivolo che però riuscì ad
allontanarsi in tempo. La scienziata pazza artefice di tutto quel caos sarebbe
morta insieme alla sua creazione. Un esplosione devastante disintegrò l’isola e
tutto il progetto H.V. ma Serah aveva un campione ed era ancora viva.
Epilogo
2 mesi dopo Kyle era impegnato a colpire un sacco da box nel
suo appartamento finché non fu interrotto da una strana telefonata.
“Si? Chi parla?”
“Non attacca solo gli organismi morti. Madison sbagliava in questo. Secondo i
suoi calcoli e secondo gli esperimenti, il parassita si univa alle cellule
morte ma non è solo così. 6 mesi e anche gli infetti vivi finiranno in balia
dell’H Virus”
“Cosa!? Chi sei? Serah sei tu??”
“Era ad un passo dal resuscitare i morti e adesso sono a conoscenza della parte
mancante. Proverai sulla tua pelle il potere del progetto N.H.V.”
“Chi sei maledizione??”
“Una tua conoscenza Kyle, o forse dovrei dire.. Daniel?”
Ed eccoci
arrivati alla fine di questa storia. Ebbene non posso garantirvi che non ci
sarà un seguito XD. Ricordatevi, Kyle è infetto e Serah ha rubato un campione..
le vicende sono appena cominciate!
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=510742
|