Heaven Virus

di Psyker_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I file di Madison Haker ***
Capitolo 2: *** Sulle tracce del laboratorio ***
Capitolo 3: *** Esplosione nella nave ***
Capitolo 4: *** La fuga di Madison ***
Capitolo 5: *** Via dalla nave ***
Capitolo 6: *** Un accordo ***
Capitolo 7: *** Il progetto H.V. ***
Capitolo 8: *** Esperimento X04GT attivato! ***
Capitolo 9: *** Alleanza vincente ***
Capitolo 10: *** Infiltrazione ***
Capitolo 11: *** Il test di iniziazione ***
Capitolo 12: *** Progetto fallimentare ***



Capitolo 1
*** I file di Madison Haker ***


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“Quello che devi fare è semplicemente infiltrarti nella villa e raggiungere il terzo piano. Qui troverai un terminale e con il dischetto che ti ha dato Gift dovresti riuscire a copiare i file di una certa Madison Haker. Entrerai con i suoi dati”.

Un uomo vestito di tutto punto, con una lunga tuta nera che gli copriva volto, spalle e gambe cercava riparo dietro una piccola statua subito fuori la struttura in cui doveva infiltrarsi e avvicinandosi un dito all’orecchio, coperto da un passamontagna, rispose agli ordini ricevuti:

“Madison Haker?, ti sembro una Madison Haker?”

“Ti prego Daniel non mandare tutto a puttane come nell’operazione ‘oceano aperto’, se non terminiamo con successo almeno questa missione il capo si incazzerà”

“E io avrei mandato a puttane l’operazione ‘oceano aperto’? chi diamine è stato a ritardare il rientro dopo le esplosioni?, avevo posizionato i C4 come meglio non si poteva ed hai anche il coraggio di dire che se abbiamo fallito è colpa mia?”

“Ok dai, non badiamo al passato e concentriamoci adesso. Ricordati di non fare casino a meno che non sia strettamente necessario e sottolineo STRETTAMENTE”.

“Vai tranquillo, seguirò il piano come d’accordo”.

“Ricorda, sei Kyle Might, un noto imprenditore che si interessa all’arte, allo sport e a tutto quello che ti viene in mente. Cerca di essere rapido e di passare inosservato”.

“Ricevuto Rod, passo in azione… mammina è sulla culla”.

Il tizio in incognito si sfilò la tuta di dosso rivelando un costosissimo smoking contanto di papillon rosso. Si mosse celere fra le guardie e senza dare troppo nell’occhio entrò nella villa dal retro. Erano presenti tantissime persone di ceto medio-alto e alto e con gente del genere risultava piuttosto facile cominciare un discorso senza farsi sospettare di essere una spia del governo. Kyle raggiunse senza problemi le scale e circospetto si accertò di non essere osservato. Si mosse quindi lungo il muro e guardando al di là dell’angolo intravide due guardie munite di AK47 e due Tokarev TT30. Il loro passo era lento, banale, quasi meccanico. Kyle studiò per qualche minuto il percorso da loro coperto e calcolando con il suo orologio circa un minuto di tempo, dopo il quale le guardie sarebbero state di spalle, corse immediatamente nella stanza perpendicolare alle scale. Tutto filava liscio finchè giunto alla stanza del computer non si rese conto che la porta era chiusa.

“Come pensavo.., Rod mi senti?”

“Forte e chiaro, com’è la situazione?”

“Sono davanti la camera del computer ma è chiusa. Sembra una serratura molto grossa…”

“Capisco… devono essere le nuove serrature in dotazione Russa. Istallano nei loro sistemi di protezione delle chiusure ermetiche sbloccabili esclusivamente tramite il terminale centrale. In quella serratura dovresti far entrare una chiave a infrarossi che permetterà l’accesso al personale autorizzato, ovviamente tutto questo dopo l’apertura tramite computer”.

“Ma se ho ben capito il computer è dentro… come diavolo faccio a sbloccare le porte dall’esterno?... oh c’è qualcuno!”

Una guardia sentì qualcuno farfugliare dietro alcuni grossi vasi ma senza neppure il tempo di emettere un gemito, fu catturato alle spalle da Kyle che dopo averlo sgambettato e quindi avergli fatto perdere l’equilibrio lo braccò alla gola con le sue braccia allenate:

“Io potevo non ucciderti quest’oggi, ma vista la tua asfissiante voglia di incontrare qualcuno nell’aldilà non posso che accontentarti!”.

Il collo della guardia si spezzò ma senza fare il ben che minimo rumore, il suo corpo fu spostato fin dietro delle grosse colonne.

“Stai qui per un po…, non dovrebbero scoprirti prima che io abbia compiuto la missione. Rod, ho una chiave ad infrarossi, mi serve solo il terminale centrale”.

“Vediamo un po’…, ho scaricato la pianta interna della villa e secondo il mio modesto parere potresti trovare qualcosa di utile proprio nel piano in cui sei adesso a sinistra degli ascensori. Fai attenzione perché è una zona molto larga e potresti essere notato”.

“Beh ma io sono Kyle Might, come posso passare inosservato?”

“Forza, non abbiamo tempo da perdere”.

L’infiltrato raggiunse velocemente la stanza citata dall’amico all’auricolare e scivolando alle spalle delle tre guardie presenti riuscì a portarsi davanti la porta interessata:

“La toppa è stavolta normale, mi servirà qualche minuto per forzarla”

“Kyle fai attenzione, se ti dovessero scoprire adesso avresti qualcosa come 20 secondi prima di essere completamente circondato”

“Tappati la bocca Rod, mi fai perdere la concentrazione”

Due minuti passarono lentamente ma Kyle era riuscito ad aprire la porta che l’avrebbe portato nella camera del terminale. L’uomo avanzò e finalmente vide il computer acceso chiave di tutte le chiusure ermetiche della villa.

“Molto bene, come pensavo è protetto da password, ora che diavolo faccio?, dammi la frequenza di Gift”

“E’ occupato al momento, basto e avanzo io. Vai nella fonte della pagina e ricopia così per come lo troverai il codice che sta per apparirti sul GPS. Dopo averlo fatto scrivi ‘T.o12-(120)’ e quindi nel nome utente ‘Madison Haker’. Da quel momento avrai esattamente 120 secondi per manomettere le chiusure, copiare i dati dall’altro terminale e scappare da quella villa. Allo scadere dei due minuti il computer si bloccherà e l’allarme sarà attivato. Conto su di te Kyle!”

“Tutto chiaro, ci rivediamo alla fine di questa faccenda”.

Tutti i passaggi furono effettuati con successo. In circa 30 secondi le porte interessate furono finalmente aperte.
L’uomo si mosse velocemente e mettendo fuori gioco un’altra guardia che gli si parò improvvisamente davanti raggiunse il computer interessato.

“Anche questo è protetto…”

“Stesso procedimento, svelto svelto!”

“La calma è la virtù dei forti!”

Il computer fu hackerato e la cartella personale di Madison Haker era finalmente visibile.

“Ci sono, l’ho davanti”

“Molto bene, adesso copia quei file nel CD e porta fuori dalla villa quel tuo culo pesante!”

La cartella conteneva circa 233mb di file e per la copiatura completa ci sarebbero voluti circa 3 minuti. Intanto l’infiltrato si guardò intorno:

“Mmmh…, la finestra è stata raggiunta da alcuni rampicanti, potrei sfruttare quelli per scendere. La pessima cura ed il terribile gusto nell’addobbare questo posto si sta rivelando la mia unica via salvezza. Due minuti scaduti!”

“Kyle volatilizzati da li!”

“Non se prima non finisce la scrittura dei dati!”

“Ma sei impazzito?? Fuori di li!!”

L’infiltrato chiuse con la poltrona la porta da cui era venuto e con una gomitata mandò in frantumi la vetrata alle spalle del terminale centrale. Alcune guardie spararono alla porta per poi buttarla completamente giù con una granata a frammentazione. Quattro soldati armati fino ai denti puntarono i loro fucili in direzione di Kyle che con una granata stordente prese del tempo preziosissimo. In seguito caricò la sua Colt semiautomatica e sparando quattro precisi colpi atterrò tutti i nemici presenti.
La scrittura dei dati fu finalmente completa e dopo aver preso il suo CD lasciò un carico di C4 nella stanza. Successivamente saltò fuori dalla finestra sfruttando i rampicanti e alle sue spalle un esplosione distrusse completamente il computer e quello che rimaneva delle guardie.

“Qui Kyle, ho il CD. Ti aspetto sulla corsia 4 fra tipo… subito!!”

Alle spalle del fuggitivo alcuni soldati partirono all’inseguimento ma il primo non sembrava esattamente l’ultimo arrivato: piazzò due mine che coperte dal buio della notte passarono completamente inosservate. Queste esplosero uccidendo 2 delle 6 guardie visibili. L’uomo saltò poi dall’albero in cui si era nascosto e puntando la pistola sparò 3 pallottole che andarono a colpire un barile di benzina vicino la villa che esplodendo travolse le rimanenti seccature.

“Fiuù…, e ora via!”

La spia percorse qualche Kilometro in direzione Sud finchè un furgone non arrivò facendolo accomodare:

“Hai il CD?”

“Ma per chi mi hai preso? Ovvio!. Ora però torniamo che sto morendo di fame”.

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Capitolo 2
*** Sulle tracce del laboratorio ***


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Una giovane donna dai corti capelli rosso fuoco preparava la sua roba nel cofano di un auto. I suoi lineamenti la descrivevano come una splendida ragazza sulla trentina e la corporatura affermata e ben bilanciata lasciavano intuire la sua ottima condizione fisica. In seguito giunse nel garage un alto uomo dai capelli neri che rivolgendosi alla ragazza la invitò ad avvicinarsi un attimo.

“Serah prima di partire credo che dovresti dare un’occhiata a questo. E’ la pallottola che riposava graziosamente nella tua spalla”.
“Ah mi chiedevo quando l’avreste esaminata. Che cosa sei riuscito a scoprire?”
“E’ il proiettile di una rivoltella calibro 22. Ti è andata bene!”
“L’avrei potuto intuire anch’io maledizione.. fabbricazione? Armerie che la vendono?”
“Nulla di tutto ciò ancora.. preferivo cominciare a lavorarci dopo la tua partenza. Come sai.. quando mi sei intorno non riesco a concentrarmi”.
“Non mi sembra il momento Niel, comunque sia ok: io sono pronta a partire e come vuole il grande capo vedrò di scoprire qualcosa in più sui progetti di questa Madison Haker.  Se mi andrà bene al mio ritorno avrai il tuo campione, a presto”

Serah Bailey partì lasciandosi alle spalle il collega ed il garage.

“Un laboratorio sottomarino a Manhattan.. sembra davvero qualcosa di gigantesco tutta questa storia. E pensare che inizialmente pensavo fosse un’altra fantasia del capo. I fascicoli che ho recuperato parlano però chiaro e decodificando quei codici Niel ha ricavato delle coordinate. Astuta, molto astuta questa Madison ma non troppo per noi”.

Qualche ora dopo, Serah raggiunse la destinazione segnata nel suo GPS e seguendo le coordinate appuntatele dal collega giunse, con al collo una lunga borsa, fin davanti una baia completamente deserta. La donna si nascose dietro alcuni scogli e attendendo qui il calar del sole sperava in un po’ di fortuna.

“Il messaggio in codice diceva alle 21:30.. bene attenderò qui”.

Così dicendo caricò la sua beretta e appoggiatasi allo scoglio rimanendo circospetta scrutava ogni cosa potesse sembrarle sospetta.

“Sono a diversi metri dalla strada e la spiaggia è impraticabile. Anche il mare è molto sporco e non credo ci siano possibilità che dei civili intralcino la missione. Tutto va per il meglio ma mancano ancora gli interessati..”

Alle 21:36 circa alcuni uomini stavano percorrendo il ripido sentiero che portava a quello spicchio di spiaggia e Serah aguzzò lo sguardo ed aprì bene le orecchie:

“Allora, dove sarebbe questo maledetto ‘grande laboratorio’?”
“Sta zitto, stanno arrivando”

In quel momento un motoscafo fece salire i due uomini e a tutta velocità si allontanò verso l’orizzonte. Serah sussultò e capendo di essere sul punto di perdere le tracce di quelli che potevano essere gli uomini che stava aspettando tirò fuori dalla borsa che aveva con sé un fucile ed un lungo mirino. Con una maestria impressionante li assemblò in pochi secondi e mirando al motoscafo già molto lontano pregò per un colpo preciso e diretto.

“Avanti bello, vai a casa eh?”

Il colpo partì ed il proiettile si andò a conficcare silenziosamente sul bordo dello scafo. Era una micro-trasmittente che le avrebbe permesso di seguire lo spostamento del veicolo marino dal suo GPS.

“Continua verso Nord-Est. Sarà meglio darsi una mossa!”

Serah risalì il sentiero e percorsa qualche decina di metri raggiunse nuovamente la sua auto. Diede un’ultima occhiata al GPS e partì a tutto gas verso il porto per noleggiare un motoscafo. Giunta, pagò immediatamente la barca e partì velocemente verso il luogo indicato dalla sua trasmittente. Qualche minuto dopo fu visibile in lontananza una nave di modeste dimensioni e lo scafo dei due uomini seguiti.

“Saranno saliti in quella nave.., ok è il momento di entrare realmente in azione: da adesso andrò a nuoto e con il rampino salirò dal loro scafo alla nave. Forza!”

La giovane donna prese dalla sua borsa una High Standard calibro .22 ed un lungo silenziatore sistemandoli in seguito dentro la sua giacca. Successivamente la lanciò in mare in modo che affondasse e non lasciasse alcun tipo di traccia. Si tuffò poi verso il motoscafo dei due uomini e nuotando velocemente lo raggiunse in poco tempo. Salita agilmente a bordo ispezionò il luogo ma come era facile supporre non vi era niente di particolarmente utile. A questo punto non rimaneva che intrufolarsi nella nave, sparò il rampino sulle grate del ponte e con l’agilità di un felino raggiunse la poppa.

“Secondo le informazioni che ho recuperato durante la mia ultima missione, il laboratorio di Madison Haker dovrebbe trovarsi sul fondo dell’oceano di Manhattan.., questa nave potrebbe nasconderne l’entrata!”

Serah avanzò cauta e rimanendo nascosta all’ombra di alcuni barili presenti nel ponte stava per raggiungere una porta che l’avrebbe condotta all’interno della nave.

“Niente sorveglianza.., il che mi lascia perplessa. Forse sono impegnati in qualche sorta di meeting o magari quei due sono direttamente andati al laboratorio. Così non lo troverò mai, devo ispezionare le cabine”.

La donna strisciava lungo i muri ed evitando di incrociare il personale in giro per la nave arrivò ad un lungo corridoio.

“Ecco alcune cabine. La nave è abbastanza piccola quindi non avrò problemi ad esaminare tutte le stanze”.

Con l’uso di un grimaldello, Serah controllò la maggior parte delle camere ma i risultati furono piuttosto scarsi, finchè al piano più basso una porta senza serratura non suscitò i sospetti dell’infiltrata.

“E’ chiusa elettronicamente ed è sorvegliata da ben due telecamere.., questa stanza nasconde senza dubbio qualcosa di interessante”.

Immediatamente dopo però le telecamere furono disattivate ed un proiettile colpì di striscio il braccio destro di Serah. La ragazza non perse neppure per un attimo la lucidità e rotolando all’indietro sistemò il silenziatore alla sua pistola.

“Oh maledizione, non posso essere stata scoperta. Ho evitato le telecamere, non c’erano civili e sono riuscita ad aggirare tutti gli addetti ai lavori senza problemi. Chi diavolo è??”

 

Dall’altra parte del corridoio un uomo armato con una Colt semiautomatica aveva appena tolto l’anello di sicurezza ad una granata stordente.

“Rod abbiamo un terzo. Tra poco non nuocerà più!”

“Aspetta Kyle!!”

La granata esplose silenziosamente rilasciando nell’isolato corridoio una luce devastante!.

 

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Capitolo 3
*** Esplosione nella nave ***


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Kyle e Serah si trovavano nello stesso posto, divisi solo da un lungo corridoio. L’uomo lanciò la sua granata ma la giovane donna, riconoscendo immediatamente quel tipo di esplosivo, si coprì occhi e orecchie attutendo di molto l’effetto della luce devastante.

“Rod, il problema persiste. Non fa parte del personale della nave. Devo eliminarla ad ogni costo”.
“Non fare cazzate!! Se quella donna è un’infiltrata come te saprà senza dubbio come difendersi”.
“Non parlare di continuo, sta zitto e ascolta!”

Kyle balzò fuori dal nascondiglio e sparando due colpi nel punto in cui doveva trovarsi l’avversaria sperava di colpirla alle gambe.
Serah era però balzata fin dentro un condotto di areazione e lasciando una mina al suo posto ignorò l’ospite indesiderato.

“Non ho tempo per questi giochetti. Ho notato che il condotto continua verso Ovest quindi suppongo sia possibile trovare un’entrata secondaria..”

L’altro infiltrato avanzò cauto ma quando capì di essere stato sopraffatto se la prese con se stesso:

“Una mina! E crede di cavarsela con una mina!. Sarà anche quel tipo di mina che prende il colore della superficie in cui la si aziona ma non sono certo così idiota da cascare in un trucco da pivellini!”
“Kyle non vorrei interrompere il tuo esame di coscienza ma ti ricordo che ha la priorità la missione principale. Se ne avrai la possibilità allora eliminerai il testimone”
“Certo certo, ora per favore mandami i codici che sono già stufo di questa storia”.

Una serie di lettere e numeri alla rinfusa cominciò a scorrere nel GPS di Kyle e la spia li inserì in un piccolo computer che aveva con sé. Dopo di ciò la porta si aprì e lentamente entrò circospetto. Sembrava la sala motori della nave. Erano presenti ingranaggi e roba simile ma la zona era completamente deserta.

“Allora, dove si troverebbe questo grande laboratorio?”
“Non vorrei dirtelo.., ma è come se.. tu ci sia già!”

In quel momento due uomini che stavano lavorando a dei computer nella stanza adiacente udirono dei suoni provenire dalla sala motori e presi i loro lunghi manganelli si diressero verso il luogo interessato. Kyle li vide arrivare e senza perdere un istante prese la sua arma dalla fondina e sparò due colpi ai nemici: uno andò ad infilarsi nella testa di una guardia, il secondo perforò un occhio dell’altra. Il sangue imbrattò il suolo ma non vi era certo il tempo di nascondere le prove degli omicidi. I corpi vennero però messi all’interno di due armadietti molto grandi.

“Rod, c’è un computer, potrebbe aiutarmi a raggiungere il vero laboratorio?”
“E’ possibile, recupera le pagine su cui stavano lavorando quei due e dimmi che cosa c’è scritto”
“Vediamo un po’.. è un annuncio da parte di Simon Glun che informa tutti i passeggeri della nave che l’accesso alla suite  centrale avverrà non più alle 00:00 come previsto ma alle 22:00. Rod è lampante. Parlano del laboratorio”
“Se è così siamo in ritardo, sono già le 22:30..”
“Maledizione!!, fottuto laboratorio”
“Calmati, forse non è ancora finita. Nei file che mi hai portato due giorni fa c’era esplicitamente espresso che dalla sala motori sarebbe partito il progetto H.V. Madison doveva per forza intendere questa sala macchine”

A quella frase seguirono due secondi di silenzio in quanto un evento alquanto particolare sconvolse l’animo freddo di Kyle:

“Ma che caz… Rod non avrei mai pensato di dirti.. che le due guardie che ho appena ucciso sono uscite dagli armadietti!”
“Cosa?? Che cosa vuol dire?”
“Quello che ho detto. Quegli armadietti sono aperti e dentro non c’è più nessuno!!”

Il viscido rumore di un serpente strisciante verso la sua preda risuonò nella stanza e l’uomo fece qualche passo indietro attonito.

“Che diavolo è stato?”
“Kyle ho un brutto presentimento, guardati intorno maledizione!”

Una creatura sconvolgente con degli arti lunghi ed affilati puntò il proprio dito, molto più simile ad una mannaia, in direzione dell’intruso che senza parole impugnò la sua pistola.

“Se ti dico cosa ho davanti probabilmente non mi crederai mai..”

Il mostro balzò verso la sua nuova preda che con un grande movimento riuscì a portarsi di lato schivando l’attacco. Un colpo fu sparato e andò a colpire la testa della creatura che stranamente non sembrava aver accusato l’offensiva.

“E’ un mostro!!, è questo che Madison ha in mente?”
“Potrebbe essere la soluzione ai nostri problemi! Portami un pezzo di quell’affare!”
“Certo, che ci vuole! Un pezzo!”

Il mostro si diresse ancora verso Kyle che stavolta fu colpito al braccio destro. Il taglio sembrava abbastanza profondo e sanguinava copiosamente.

“Diamine!”

In seguito un’altra di quelle creature fece la sua comparsa e con agilità si posizionò alle spalle dell’intruso. Quest’ultimo pensò ad una strategia efficace che fosse veloce e precisa e guardandosi intorno gli venne un idea: Prese tre cariche di C4 che teneva addosso e posizionatele per terra prese tra le mani il detonatore. Dopo di che lanciò ancora una volta la granata stordente che esplodendo atterrò momentaniamente i due mostri. Kyle si diresse quindi verso l’entrata della sala macchine e risalendo la scala della nave sembrava dirigersi nuovamente al corridoio delle cabine.

“Ci vediamo all’inferno!!”

Un’esplosione devastante fece tremare la nave che per poco non finì capovolta sull’oceano.

“Kyle, cosa diavolo!!??”

L’uomo si diresse verso il punto dell’esplosione che cominciò ad allagarsi. Attraverso l’acqua era però visibile un grande varco sottomarino.

“Credo di aver trovato l’entrata al laboratorio, si trovava all’altezza della sala macchine ma evidentemente si doveva far qualcosa per raggiungerla. Intravedo una gigantesca porta di ferro, come entro?”
“… sei tu quello delle idee geniali no??. Accidenti avrai fatto scattare l’allarme di tutto il laboratorio..”
“Scusami se non volevo diventare cibo per esseri mutanti!”

In quell’istante però la porta sul fondale sembrò aprirsi ed un ponte collegò la nave al laboratorio sottomarino.

“La porta è aperta!. Ed è apparso un ponte con una sorta di cabina..”
“Usano sicuramente quella per spostarsi, ma chi l’ha aperta?”
“Vorrei non saperlo..”
“Che vuol dire?”
“Quella donna, sta entrando nella cabina del ponte!”

Serah si accorse dell’uomo ma senza farci troppo caso entrò nella cabina. Qui premette un bottone rosso che fece ritirare il ponte.

“Alla fine vinco sempre io chiunque tu sia!”

 

Kyle era senza parole:

“Rod quando il ponte arriverà alla porta, questa si richiuderà nuovamente!”
“Bene, immergiti e sfida il risucchio della nave che sta affondando!”
“Maledizione!”

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Capitolo 4
*** La fuga di Madison ***


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Serah era riuscita ad entrare nel laboratorio ma l’esplosione causata dall’altro infiltrato aveva fatto scattare tutti gli allarmi. La donna si mosse velocemente per raggiungere alcuni scatoli presenti nella stanza, poi caricata la sua arma si guardò intorno:

“Sembra una specie di porto sottomarino. Tutti questi grossi container conterranno senza dubbio provviste e materiale vario per i lavori qui dentro. Si tengono ben in contatto con la superficie a quanto pare..”

L’infiltrata avanzò cauta quando improvvisamente sentì alcuni passi avvicinarsi verso di lei. Tre guardie armate con un AK47 ispezionarono la cabina che aveva condotto Serah dentro il rifugio e non trovando niente cominciarono a sospettare:

“Che diavolo sarà successo?”
“Forse sarà esplosa qualche bombola nella nave. Comunque qui non sembra esserci nessuno..”

La ragazza scrutò le guardie da dietro il container e pensò ad un modo per aggirarle. Si alzò quindi in piedi e si avvicinò al container di fianco preparandosi con la sua High Standard silenziata. In seguito sbucò dal nascondiglio e sparò cinque volte ai nemici presenti. 2 di loro subirono in pieno i proiettili e caddero per terra senza vita, il terzo riuscì invece a salvarsi facendosi da scudo con il suo stesso fucile.

La guardia ringraziò il cielo per essere ancora in vita e tolta la sicura ad una beretta aspettò l’offensiva dell’avversaria. Questa allora prese dalla tasca un caricatore scarico della sua pistola e lo lanciò al di là del container. La sentinella si distrasse un attimo e Serah lo sorprese con un poderoso calcio girato che lo scaraventò al suolo. Quindi lo immobilizzò e dopo avergli rotto un braccio cominciò a fargli alcuni domande:

“Che cosa sai di Madison Haker?, cos’è il progetto H.V.?”
“Io.. non so niente!”
“Forse non sono stata chiara!”

La donna strette la presa e la guardia cedette in un grido di disperazione:

“BASTA!!! Giuro.. sono solo una guardia, non so niente!!”
“La vedi questa?? Se non ti decidi ad aprire la bocca solo per dire cose sensate allora il tuo cervello farà da decorazione a questo schifosissimo luogo”
“F..ferma, non sparare… Madison è il capo dell’intera operazione.. una scienziata totalmente andata che lavora al progetto H.V.”
“Parlami del progetto H.V.”
“So solo che è un Virus a cui sta lavorando da anni ormai.. Per molto tempo non è mai riuscita ad ottenere risultati soddisfacenti ma negli ultimi mesi qualcosa è sembrata cambiare.. Non è più la stessa. E’ come impazzita!”
“Impazzita?, e lei dove si trova?”
“Non lo so adesso lasciami andare!!”

Di tutta risposta, Serah premette il grilletto ed uccise l’uomo tenuto in trappola.

“Niente di nuovo, devo esplorare questo posto..”

La donna avanzò, il luogo era caratterizzato da diversi corridoio e numerose stanze blindate che a causa dell’allarme non ancora cessato erano tutte sbarrate.

“Potrebbero arrivare altre guardie..”

 

Nel frattempo Kyle cercava un modo per entrare nel laboratorio sottomarino e seguendo i consigli di Rod era arrivato ad uno scompartimento della nave con un grande ascensore:

“E questo?”
“Potrebbe portarti al laboratorio. Guarda il pannello”
“Ho bisogno di un codice di attivazione, c’è un tastierino numerico ed un display”
“Ok aspetta 5 minuti. Gift sta provando a creare un virus di attivazione. Se non è un sistema di protezione troppo complesso forse potremo riuscire a forzarlo”
“Non mi piacciono i forse, digli di muoversi perché questo maledetto braccio continua a sanguinare ed ho bisogno di medicarlo più accuratamente. Comunque sia la nave sembra resistere per il momento ma non le do più di due ore prima che raggiunga il fondo dell’oceano. Siate svelti”

I minuti passarono intensamente ed il virus era finalmente pronto. Il file era stato mandato al GPS di Kyle che con un cavo aveva trasferito al piccolo sistema dell’ascensore. La piattaforma si illuminò ed il montacarichi arrivò fino al piano richiesto:

“Non ci credo ha funzionato!. Rod mi sa che ci siamo, è presente un solo piano”
“Ottimo, ora svelto e abbandona quella nave!”

In poco tempo l’ascensore portò l’infiltrato all’interno del grande rifugio.

“Ci sono, dovrei trovarmi all’interno del laboratorio sottomarino”
“Perfetto!, adesso trova un computer e collegami al sistema. Gift dovrebbe riuscire a ricavarne una piantina digitale dell’interno”
“Ricevuto”

Kyle proseguì velocemente e si accorse che l’allarme non era ancora cessato. Nonostante ciò si mosse in direzione di una grande porta con su scritto ‘Armeria’.

“E’ chiusa per l’allarme evidentemente. Mi potrebbe tornare utile fare una visita qui dentro”
“Se prima non mi connetto al sistema del laboratorio non posso fare molto da qui”

“Capisco, ok ti tengo informato”

L’uomo continuò a proseguire fra i varchi aperti finchè non vide due guardie parlare fra di loro molto animatamente:

“Dobbiamo fermarla!! Hanno detto che ha steso tre dei nostri uomini. Aumenta il livello di allarme e fai diffondere il gas”
“Ricevuto!”

“Rod hai sentito? Vogliono diffondere il gas per i corridoi del rifugio. Mossa astuta ma adesso so cosa fare!”
“Che intenzioni hai?”

Una delle due sentinelle si diresse verso un altoparlante sulla parete per chiedere la diffusione del gas, l’altra si diresse verso una porta chiusa aspettando qualcosa.

“Qui guardia n°7 ho ordini precisi: aumentare il livello di allarme e diffondere il gas!”
“Intesi, avete 2 minuti per sgomberare il campo!”

Alcune porte di aprirono per permettere a tutto il personale di rifugiarsi in qualche zona al sicuro dal gas. Kyle notò che una delle porte presenti in quel grande corridoio a incrocio non si aprì.

“Rod, credo di aver trovato la sala computer da cui viene controllato il sistema del rifugio. E’ una porta super blindata”
“Si è aperta?”
“No..”
“E allora che intenzioni hai?”
“Sentirai un bel botto!”
“No cazzo fermati!”

L’uomo entrò nell’armeria adesso aperta e dopo aver preso due mitragliette silenziate e abbastanza munizioni cominciò a montare qualcosa di grosso.

“Che cosa vuoi fare Kyle??”
“Un bel BOOM!!”

L’infiltrato prese 5 cariche di C4 e montò un lanciarazzi RPG. In seguito sistemò gli esplosivi davanti la porta super blindata, si allontanò abbastanza, e puntò il bazooka in direzione della porta.

“Se non si apre così, non so davvero cos’altro provare!”

Il missile partì e l’esplosione fu devastante: Kyle fu spinto all’interno della gigantesca sala dell’armeria mentre il corridoio fu totalmente distrutto. La porta che dava sulla sala computer era abbattuta e due uomini all’interno finirono carbonizzati.

“Wow!, spero di non aver disintegrato tutti i computer!”
“Tu sei pazzo!! Ma ti rendi conto che adesso tutti verranno a cercarti??”
“Sta zitto Rod, ti ho collegato al sistema, svelto a darmi la piantina dell’interno. Hei qui c’è anche un monitor delle telecamere.. “

In una di queste vi era il laboratorio centrale, sede dei lavori di Madison Haker!

“Rod!, ho trovato la stanza in cui lavorano Madison e gli altri. Vedo solo due uomini ma a giudicare dagli strumenti che stanno usando credo si tratti proprio di quello che ci interessa”
“Non c’è Madison?”
“No non vedo donne”
“Ok ancora un attimo e saprò dirti dov’è”
“Forza.. forza..”
“Ecco fatto! All…ss….”

Il contatto radio fu bruscamente interrotto da qualcosa, Kyle non riuscì più a connettersi alla frequenza di Rod.

“Hei!! Rod!! Oh diavolo!. Non mi resta che fare a modo mio..”

Dal computer, Kyle eseguì il codice di autodistruzione facendo in modo che fosse annunciato in tutto il rifugio. Impostò il timer a 30 minuti. Dopo di che fece fuoriuscire il gas in diverse zone della nave lasciando invece pulite quelle più a Est.

“Se io non posso arrivare da voi.. voi arriverete da me!”

Nel laboratorio centrale Madison sentì l’annuncio dagli altoparlanti ed in preda ad una risata inquietante si diresse verso alcune fiale prendendone due. Ne prese poi il liquido all’interno di una mediante una siringa e si iniettò quella strana sostanza grigiastra. Il suo viso divenne terribilmente pallido e le unghia sembrarono allungarsi.

“Keren!! KEREN!!! FUORI DI QUI!!!”

Uno degli scienziati presenti portò Madison fuori dal laboratorio mentre i rimanenti si diressero tutti verso una scala che portava ai piani superiori.

I fuggitivi indossarono le maschere anti-gas e inserito un codice in un pannello alla parete aprirono un passaggio segreto. Prima che potessero entrare però Kyle li raggiunse e puntò loro la sua pistola:

“Fermi o dovrò fermarvi io.. PER SEMPRE!!”

Keren arrestò la sua corsa e in un attimo prese una pistola dalla tasca del suo camice e sparò all’infiltrato. Quest’ultimo cadde all’indietro ferito.
Madison nel frattempo parlò:

“Era questione.. di tempo.. adesso.. vivrà ancora.. e vivrà sulle vostre morti. SIETE MORTI VIVENTI!!! HAHAHAHAHAHA”

I due scienziati si inoltrarono nel buio passaggio segreto ed il rifugio sottomarino stava per esplodere. Kyle non riusciva a muoversi e Rod non rispondeva. Sembrava la fine. Improvvisamente però la mano di una ragazza fece alzare il dolorante agente federale e facendolo sorreggere lo condusse con lei verso il ponte con cui era venuta.

“Forza ce la fai? questo dovrebbe funzionare ancora e se la nave non è già affondata forse abbiamo una possibilità!”
“Perché… perché mi aiuti?...”
“Prima usciamo di qui, le domande a dopo!”

La donna digitò qualcosa nel pannello del ponte che azionandosi aprì la cabina che li avrebbe coperti dall’acqua esterna. Il grande cancello si aprì ed anche se danneggiato dall’esplosione dell’RPG funzionava ancora.

Nel momento in cui scesero dalla cabina e rimisero piede nella nave, un boato alle loro spalle confermò la distruzione del rifugio.

“Per un pelo.., comunque non siamo ancora al sicuro. La nave affonderà. Abbiamo circa mezzora per uscire di qui!”
“Fottiti ragazzina, non collaborerò con te..”
“Zitto e cammina, mi servi vivo fino a che non usciremo di qui!” 

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Capitolo 5
*** Via dalla nave ***


asd

I due infiltrati cercarono di raggiungere la prua della nave dato che la poppa era già quasi completamente affondata. Kyle premeva dolorante sulla ferita per fermare l’emorragia ma non avrebbe resistito ancora per molto. L’uomo osservò la donna che lo stava aiutando. Non l’aveva mai vista e non aveva la ben che minima idea di chi potesse essere:

“Per chi.. per chi lavori eh?”
“Le domande rimandiamole a quando saremo su una scialuppa verso Manhattan. Adesso risparmia il fiato per camminare”

I due salirono una rampa di scale raggiungendo l’altezza del ponte ma due guardie gli sbarrarono la strada:

“Voi due!! Fermi dove siete! John avverti Carlos.. fai in modo che blocchi tutte le uscite secondarie. Quanto a voi credo che Madison sarà fiera di sapere che ho catturato i responsabili di tutto questo casino”

Serah diede un’occhiata all’altro infiltrato e quasi contemporaneamente puntarono e spararono con le loro rispettive armi. Le due sentinelle finirono per terra senza vita.

“Non te la cavi male nonostante la ferita..”
“Sta zitta e muoviamo il culo fuori da questa nave. Sai, non mi va di diventare cibo per pesci”

Continuarono ad avanzare finchè la ragazza non fermò il ‘compagno’:

“Aspetta, li ci solo 4 guardie che stanno slegando una scialuppa. Se le mettiamo fuori gioco forse potremmo usare quella”
“Affrontarle direttamente sarebbe un suicidio. Non sono nelle condizioni per uno scontro a fuoco e quei fucili che imbracciano sarebbero capaci di spappolare il tuo carino faccino al suolo. Dividiamoci, io provo a creare un diversivo, tu mettile fuori gioco”
“Sei sicuro di farcela?”
“Ho fatto saltare in aria da solo l’intero laboratorio di Madison, credi che non sia capace di distrarre 4 idioti?”
“Ok ok.., ma se entro mezzora non succede nulla io vado da sola”
“Fai pure, fatti fottere da quelle pseudo-guardie”
“Oh figurati, so badare a me stessa. Ora muoviamoci!”

Kyle uscì sul ponte senza farsi vedere ed entrò in una piccola cabina con su impressa una croce rossa. Accostatosi al muro provò quindi a ricontattare Rod. Dopo un paio di tentativi ecco finalmente il segnale ripristinato:

“Rod? Ehi mi senti?”
“Forte e chiaro!, ma cos’hai combinato? Il segnale è saltato completamente”
“Bah, l’avrò scombussolato con quella combinazione C4-RPG. Comunque sia avevo in pugno Madison ma è riuscita a fuggire attraverso qualche passaggio segreto..”
“Eh?? Cosa?? Come hai fatto a fartela sfuggire?”
“Il suo lecchino mi ha lasciato un bel ricordino sulla spalla che continua a sanguinare. Il proiettile è ancora dentro e fa fottutamente male!”
“Oh mio Dio! Ma ora dove sei?”
“Hai presente quella ragazza che ho incontrato sul corridoio della nave? Beh mi ha aiutato a fuggire. Non sarei uscito dal rifugio senza di lei. Sai.. ho combinato un bel casino li dentro. Ora sono nel ponte della nave dentro una piccola cabina di pronto soccorso. Ho medicato come ho potuto la ferita ma per evitare l’infezione posso fare poco”
“Capisco Kyle.., devi cercare di andartene di li. Mi farò trovare alla riva con un gruppo specializzato e ti estrarremo quel proiettile. Resisti amico”
“La cosa bella è che la nave sta affondando e siamo quasi in verticale”
“Dannazione Kyle muovi il culo!”
“Ricevuto, Mi troverete in dolce compagnia. Prendete quella ragazza una volta a riva e fate in modo che parli. A tra poco Rod!”

Kyle prese un estintore da una parete e dopo averlo lanciato verso le guardie prese la sua pistola e con un preciso colpo gli sparò prima che toccasse terra. L’effetto consentì a Serah, appostata poco più indietro, di prendere la fidata High Standard e sparare esattamente tanti colpi quante erano le teste delle sentinelle che ordinatamente finirono tutte in mare.
Kyle osservò la scena e non poté far altro che esprimere la sua meraviglia per la precisione della ragazza:
“Wow.., ma si può sapere chi sei?”
“Serah, e tu?”
“… mi chiamo Kyle Might”

I due fuggiaschi si allontanarono dalla nave con una piccola scialuppa e Kyle non nascose il viso amareggiato per l’evidente buco nell’acqua.
Serah lo guardò intensamente finchè non gli rivolse la parola:

“Per chi lavori?”
“Tsk.., e tu?”

La donna prese la sua pistola e la puntò contro Kyle:

“Forse non ti è chiara la domanda.., per chi lavori ho detto??”
“Ehi ehi.. calma. Non ti scaldare. Sono.., anzi ero.. un addetto della nave. Mi occupo di pulizia generale”
“Ti piacciono le pallottole vero? Se così non fosse non proveresti a fare il furbo con me..”
“… Molto astuta davvero. Beh perché dovrei parlare a te?”
“Forse perché ho una pistola puntata sulla tua faccia??”
“Rilassati!, stavo indagando su Madison Haker, proprio come te!”
“Che cosa hai scoperto a riguardo?”
“Nulla e stavolta puoi anche spararmi se non mi credi perché è la verità.. So solo che sta lavorando al famigerato “Progetto H.V.” ma non chiedermi cos’è, non lo so”
“Capisco.., beh adesso devo proprio ucciderti mi sa!

Nel frattempo Rod aveva sentito tutto e aveva fatto appostare un cecchino sulla riva.

“Kyle abbassati, è sotto tiro!”

L’uomo sorrise ma non fece una piega alle provocazioni della ragazza:

“Ora Rod!”

Kyle si abbassò di colpo ed un proiettile frantumò l’High Standard di Serah. La ragazza intuì la situazione e senza pensarci un attimo si tuffò in mare. Cercò di rimanere sott’acqua per evitare di rimanere illuminata dalla luce della luna.

“Accidenti.. è troppo buio.. Rod! dovevate ferirla!!, poteva essere utile interrogarla”
“Accontentati di essere vivo una volta tanto!”

 

Circa una settimana dopo Kyle si svegliò nella sua stanza ancora un po’ dolorante: il proiettile era stato estratto subito dopo l'incidente ed era stato immediatamente portato alla scientifica. Il suo appartamento era in California e come era possibile dedurre dal disordine non era né sposato né fidanzato. Viveva per il suo lavoro e se prima non avessero preso una volta per tutte questa Madison Haker non avrebbe avuto pace. Il campanello della porta suonò ed il giovane padrone di casa andò ad aprire:

“Rod, sei in anticipo. Sono ancora in mutande”

Rod era un uomo sulla quarantina con gli occhiali ed un’aria da intellettuale. Dopo essersi accomodato posò il suo portatile sulla scrivania di Kyle:

“Molto bene. Non abbiamo praticamente raccolto nulla la settimana scorsa ma quella ragazza è qualcosa da cui partire. L’hai vista bene, la sapresti riconoscere?”
“Non mi scorderei per nulla al mondo quello sguardo di ghiaccio”
“Ottimo, la rintracceremo. Vediamo di scoprire qualcosa su di lei. Se anche lei indagava su Madison potrebbe aver scoperto qualcosa in più di noi!”
“Molto bene, sono già pronto..”

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Capitolo 6
*** Un accordo ***


asd

La luna era coperta da cupe nubi e neanche la luna riusciva ad illuminare quella tetra notte silenziosa. Kyle era in macchina con Rod e insieme discutevano della loro prossima missione:

“Ascoltami bene Kyle. Chiunque sia questa ragazza è ormai assodato che faccia parte di un qualche gruppo federale come noi. Indagava su Madison e gli unici a sapere dei piani di questa scienziata siamo noi agenti segreti del SAG e quindi l’FBI. La questione è stata completamente tenuta all’oscuro all’infuori di quest’ultime. Come faceva quindi a sapere che in quel luogo lavorava Madison Haker?”
“Mi sembra abbastanza chiaro. Ma allora.. che lavori per la CIA?”
“No non credo. Beh non rimane che una cosa da fare. Entra in quella casa e cerca qualcosa su di lei. Nel caso le cose si dovessero mettere male scappa e fai in modo che non ti riconosca”
“Certamente. Prova auricolare: mi senti?”
“Ti sento ti sento.. diamoci da fare forza”

Kyle scese dall’auto e si diresse verso quella che doveva essere l’abitazione di Serah Bailey. L’uomo arrivò fin davanti la porta per poi usare un grimaldello.

“Ok Rod ci sono. Ho sbloccato la serratura”
“Fai attenzione..”

L’uomo avanzò cauto e raggiungendo il soggiorno si accostò al muro per caricare la sua pistola. Poi si guardò un po’ intorno ma non sembrava esserci nulla di irregolare.

“Kyle, cerca nelle stanze. Dovrebbe esserci una camera in cui porta avanti il suo lavoro. Non credo si sia disfatta di tutto il materiale su Madison”
“E perché no? Magari lavora direttamente alla base della sua associazione”
“Non è possibile, sarebbe troppo dispendioso in termini di tempo e per come si sono susseguite le cose è un’idea da scartare a priori. Continua a cercare”

Dopo qualche minuto, l’infiltrato entrò in una stanza che aveva tutta l’aria di essere uno studio. Carte sparse sulla scrivania, un computer ancora acceso ed una lampadina ancora calda che lasciava presagire che la donna non era andata a dormire da molto.

“Questo mi lascia perplesso. Che sia ancora sveglia?”
“Non pensarci, leggi quelle carte e vedi se trovi qualcosa su Madison”
“No non credo centrino. Mi metto al computer”

Nel terminale fu caricata l’ultima pagina aperta che mostrò alcuni appunti scritti da Serah stessa:

“Ascolti qui: il progetto H.V. sembra essere molto più pericoloso del previsto. Sembra riuscire a ricreare le cellule morte in un organismo riportandolo di conseguenza in vita. Tutto questo mi lascia perplessa. Forse è addirittura arrivata a scoprire qualcos’altro.. Beh quelle creature le ho viste con i miei occhi ed erano senza dubbio conseguenze di quel Virus. Ho studiato le formule che ho rubato dal laboratorio, ho provato a ricreare una simulazione ma è una cosa assolutamente inumana. Vi sono elementi che non ho mai visto e se quello che abbiamo scoperto è vero allora non è l’unica verità. Il progetto H.V. non ha soltanto la possibilità di riportare in vita un organismo morto ma anche di mutare quello vivo. Questo è tutto quello che sono riuscita a scoprire. Madison è scappata ed il “terzo uomo” mi ha teso una trappola. Sono riuscita a fuggire senza danneggiare le prove raccolte nonostante si fossero bagnate, ma per quanto fatto non sembrano essermi state di aiuto nonostante tutto. Avvisa Heal che domani lo raggiungo per mostrargli il foglio con le formule. Sono sicura che ne capirà quanto me ma tenterò il tutto e per tutto”

“Sensazionale!, l’H.V. è quindi una sorta di Virus, proprio come pensavo.. appena arriveranno i risultati della sostanza ritrovata nella ferita sul tuo braccio forse riusciremo a capirci di più”
“Sai, inizialmente non ci ho fatto molto caso ma se quelle creature mi hanno infettato?”
“Non hai mostrato mutazioni o malori particolari quindi tranquillo, forse il contagio avviene in maniera diversa”
“Bene e adesso?”
“Non abbiamo scoperto nulla di realmente concreto, tutto ciò ci sarà più chiaro dopo i risultati degli esami. L’unica cosa che potrebbe risultare utile sarebbe trovare quel foglio con la formula riprodotta da Serah..”
“Già ma qui non.. Ehi ho sentito un rumore!”

Tre colpi di pistola entrarono nella stanza sfiorando di pochi centimetri Kyle.

“Oh merda!”
“Fuori forza!”

L’infiltrato si nascose dietro la porta aspettando l’arrivo della ragazza che con grande sorpresa non arrivò. Giunse invece una granata fumogena che investì immediatamente la stanza.

“Molto furba!”

L’uomo uscì dalla stanza balzandone in un’altra e dopo aver bloccato la porta con una sedia, ruppe il vetro della finestra con il calcio della pistola e balzò di sotto.

“Sono fuori, non credo mi seguirà ma meglio allontanarsi al più presto”
“Ti aspetto fra due isolati”
“No cazzo! È dietro di me!!”

Una scarica di pallottole tagliò il vento ma alcuni alberi fecero miracolosamente da scudo all’uomo.

“Merda.., e adesso?”
“Difenditi!”

Da lontano la voce femminile della donna si distinse nella notte:

“Ne ho abbastanza di te! Adesso finirò quello che ho lasciato incompiuto della scialuppa”
“Scordatelo!!”

Kyle prese dalla sua giacca un granata a frammentazione e prima di levare l’anello si rivolse ancora alla sua nemica:

“Non vorrei farti saltare in aria, arrenditi e dimmi per chi lavori”
“Fai saltare in aria questo!!”

Un’altra scarica di proiettili investì il tronco dietro cui era nascosto Kyle riducendolo ad un cumulo di legno.

“Che tipa..”

La sicura fu tolta alla granata e l’esplosivo fu lanciato in direzione di Serah che con un balzo di gettò dietro alcuni arbusti. L’esplosione fu notevole ma la donna se la cavò con qualche graffio.

“Che diavolo ci facevi in casa mia eh? Volevi rubare il lavoro di altri?”
“Quello che hai l’hai preso grazie a me, sono stato io a fare sgomberare il laboratorio con quell’annuncio di autodistruzione!”
“Certo e mentre tu eri impegnato a farti fregare da una scienziata pazza e dal suo lecca piedi io mi sono data da fare al laboratorio. Mi dici o no per chi lavori e che cosa vuoi?”
“E tu?”

Kyle balzò di lato dal suo nascondiglio e sparò tra i cespugli, senza successo.

“Eppure sei anche carina, è un vero peccato che ormai devo ucciderti!”
“Questo lo trovi anche carino??”

La donna sbucò alle spalle di Kyle e con un calcio girato lo scaraventò al suolo. In seguito prese la sua pistola, gli tolse il caricatore e la gettò lontano:

“Sei patetico..”

L’uomo si alzò celere e con un pugno provò a colpire l’avversaria. Questa parò subito l’attacco con il gomito sinistro, in seguito colpì con la mano destra lo stomaco nemico e concluse con una ginocchiata sul mento. Kyle finì nuovamente per terra:

“Ma che diavolo.., e questo..cos’era?”
“Semplice difesa!”

Con un altro calcio lo atterrò stavolta del tutto.

“Questo invece 4 anni di karate!”

Serah impugnò la sua arma e avvicinandosi a Kyle stava per premere il grilletto. Il ragazzo provò a dire qualcosa ma era chiaramente alle strette:

“A-aspetta..  forse potremmo collaborare e cercare insieme Madison.. infondo è ormai chiaro.. cerchiamo entrambi quella pazza ma è riuscita a fuggire senza lasciare traccia. Forse unendo le forze potremmo combinare qualcosa..”
“Io lavorare con un idiota che si fa mettere al tappeto con qualche calcio? Non ci penso proprio!”
“Ascolta Serah.. non mi interessa sapere per chi lavori e non voglio neppure se fai davvero parte della polizia federale. Io riferirò a te e tu riferirai a me..”
“Non ho bisogno del tuo aiuto, ora muori!”
“Ferma! Ho letto il tuo computer. Sei in alto mare e non sai dove trovare Madison. Io invece posso assicurarti che fra qualche giorno saprò qualcosa di incredibile su quel Virus”
“Chi mi assicura che tu stia dicendo la verità?”
“Sei brava no? Se è una menzogna potrai uccidermi”

Serah sembrò pensarci qualche istante mentre Rod ascoltava tutto interdetto.

“Uno scambio di informazioni rimanendo nell’anonimato.., ci guadagneremo entrambi..”
“Accetto.. ma ad una condizione. Deciderò io il luogo di incontro, non ti dirò nulla su di me e tu non mi dirai nulla su di te. Il nostro rapporto si limiterà allo scambio di informazioni ed una volta arrivati a Madison non saremo più nulla. Se ne avrò la possibilità ti ucciderò. Accetti?”
“Ho alternativa?”
“No, adesso alzati e sparisci”

Serah strappò un foglio di carta da un blocco-note che teneva nella giacca e ci scrisse qualcosa:

“Collegati su questa frequenza, è protetta. Dì al tuo amico che se aprirà bocca, non so come e quando.. gliela farò pagare!”

Con queste parole si allontanò verso casa sua lasciando Kyle per terra e senza parole:

“Che razza.. di donna!!”
“Ti sei messo nei casini Kyle..”
“Non avevo scelta e comunque potrebbe esserci davvero utile. Non diciamo nulla al capo di lei ed anche se rischiamo davvero grosso questa volta mi sa che è la volta buona che arriviamo a Madison”
“Anf.. ok va bene.. Sapeva anche di me nel collegamento radio! Che donna..”
“Forza, muoviamoci adesso”
“Ok vengo a prenderti!”

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Capitolo 7
*** Il progetto H.V. ***


asd

Rod leggeva un foglio che gli aveva appena consegnato un suo collega e immediatamente informò Kyle che i risultati degli esami erano finalmente arrivati:

“Le tue cellule hanno effettivamente riscontrato un contatto con il Virus..”
“Mi stai dicendo che sono infetto??”
“Beh teoricamente si, però quello che ho scoperto va oltre questo”
“E allora cosa hai scoperto? Forza parla”
“Nella tua ferita vi erano residui del sangue delle creature e ovviamente li ho subito fatti esaminare. Ho scoperto che effettivamente quelle guardie che ti hanno aggredito, quei mostri, erano morti”
“Beh e allora?”
“Tu mi hai detto che Serah ha scritto sul suo terminale che il Virus potrebbe causare mutamenti fisici anche agli organismi vivi ma questa teoria non poteva essere dimostrata, almeno non secondo la tua esperienza sulla nave. Ora, ponendo caso che anche lei abbia affrontato creature solo dopo averle uccise, non è strano che affermi che il progetto H.V. colpisce anche i vivi?”
“Dove vuoi arrivare?”
“Semplicemente è una cosa da scartare per un motivo: sei stato contagiato in modo evidente ma il tuo organismo è ancora tale e quale”
“Stai dicendo che quando morirò.. io diventerò uno di quei cosi??”
“E’ una possibilità da considerare.. ma tornando al caso Serah: perché affermare deduzioni tanto insensate su un messaggio da inviare a qualcuno della sua associazione?”
“Accidenti.., che sia stata tutta una montatura per depistarci??”
“Kyle ho paura che Serah sapesse che quella notte, o comunque durante qualcuno di quei giorni, ti saresti intrufolato nel suo appartamento. Ha creato le false informazioni e ti ha teso una trappola”
“Ma a che scopo??”
“Hai detto che ti ha steso, hai perso sangue..”

Quelle parole furono seguite da un sussulto di entrambi, Rod balzò in piedi sconvolto:

“Cazzo, che abbia fatto tutto ciò per prendere un campione del tuo dna? Avrà visto la tua ferita al braccio e forse ha supposto che tu fossi contagiato”.
“E allora perché accettare l’accordo quando poi aveva già preso tutto ciò di cui aveva bisogno?”
“Sarà una trappola Kyle, ne sono più che sicuro..
Ah e non è tutto. Ascolta cosa sono riuscito a scoprire: il progetto H.V. consiste in uno speciale Virus parassita che si impossessa delle cellule morte dell’organismo e ricreando degli organuli simili ai Mitocondri ridona energia alle stesse. Le cellule quindi, essendo mantenute in vita dal parassita, perdono istantaneamente la linfa vitale recuperata se il Virus dovesse finire sottomesso dal sistema immunitario.
Per questo il processo di resurrezione non è ancora stato ultimato. Come abbiamo visto gli agenti che hai ucciso sono si resuscitati, ma senza né il loro aspetto originale né la ragione. Il progetto H.V. è ancora imperfetto, una volta iniettai nell’organismo morto i parassiti questi vengono immediatamente distrutti dagli anticorpi che però non riescono ad espellere il virus morto e le cellule infettate che conseguono quindi al risultato intermedio”.
“E perché avviene una mutazione fisica?”
“Quella è una conseguenza dei Mitocondri ricreati dal Virus che tramite il rilascio delle dannosissime molecole di scarto della Fosforilazione Ossidativa intacca anche il DNA. Ne consegue quindi quella mutazione”.
“Uhm.. parlare anche per me, comune mortale, no?”
“Uffa Kyle, i Mitocondri hanno la funzione di donare energia alla cellula e ciò avviene tramite la Fosforilazione Ossidativa. Questo processo scarta avvolte delle molecole nocive chiamate ROS che normalmente vengono neutralizzate dai globuli bianchi. Nei mitocondri che crea il Virus però questo processo penetra nelle difese immunitarie e intacca tutte le cellule del corpo”.
“Molto interessante.., a che scopo tutto questo?”
“Beh riportare in vita i morti è un sogno comune direi.., forse le conseguenze negative sono semplicemente delle imperfezioni che in teoria non dovrebbero verificarsi a progetto concluso. Questo ci fa supporre che il progetto H.V. non è ancora finito”
“Beh.. immagino che scoprire tutto questo grazie ad una mia ferita non significhi nulla di buono per me..”
“Kyle, dalle analisi risulti infetto a tutti gli effetti.. ma non presenti mutazioni, non hai avuto alcun malore e ciò non fa altro che sottolineare la mia ipotesi su Serah: ci ha incastrato e adesso che probabilmente potrà analizzare il tuo sangue siamo nella merda”
“.. diventerò come quei cosi quando morirò?”
“Beh è possibile ma il fatto è che non morirai prima di aver catturato Madison e di aver recuperato il vaccino, perché dovrà pur esserci!”
“Parole sante amico mio, qual è la prossima mossa?”
“Non possiamo far altro che affidarci a Serah”
“Devo dirle tutto ciò?”
“Beh mi sa di si, alla fine queste scoperte non ci portano da nessuna parte, non sarei mai capace di risalire alla formula del Virus da questi dati.. Non possiamo far altro che sperare in sue buone notizie”
“Ottimo, potrei contattarla adesso”
“Ok.. fai attenzione quella donna non mi piace..”

Kyle si sintonizzò sulla frequenza donatagli dalla donna tramite la sua radio:

“Ehi, Serah mi senti?, qui Kyle..”
“Forte e chiaro. Aspettavo tue notizie in effetti.. ci vediamo domani a mezzanotte nella fabbrica di Midel Yard. Ho importanti notizie, spero che tu possa dire lo stesso”
“Effettivamente anch’io ho qualcosa di interessante. A domani allora..”

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Capitolo 8
*** Esperimento X04GT attivato! ***


asd

Kyle andò nel luogo dell’appuntamento e pazientemente aspettò l’arrivo di Serah. La donna giunse qualche minuto dopo e assicuratasi che il compagno fosse venuto da solo si mostrò ai suoi occhi. Lentamente avanzò verso di lui fino a portarsi a qualche metro di distanza. A tal punto prese dalla sua giacca un foglio di carta che gli lanciò velocemente:

“Ecco quello che ho scoperto, spero che riusciremo a scoprire qualcosa di realmente interessante stavolta”
“E’ un indirizzo..”
“Li dovrebbe trovarsi Madison Haker, questa pazza ha più potere del presidente degli Stati Uniti”
“Che cosa vuoi dire?”
“Avrai letto nel mio computer che durante la spedizione al laboratorio di Madison sono riuscita a recuperare un frammento della formula del progetto H.V. Un mio amico ha esaminato con attenzione quel foglio ed è riuscito a creare qualcosa che sono sicura sia molto più vicino al Virus creato dalla scienziata di quanto non pensassimo. La cosa veramente strana è che il giorno dopo questo mio amico è sparito ed il Virus creato con lui..”
“E’ stato rapito dagli uomini di Madison?”
“E’ quello che ho pensato immediatamente e ho ricevuto conferma quando il mio amico è riuscito a contattarmi da qualche parte nel nuovo laboratorio di Madison. Non sapeva dove fosse perché era stato condotto li bendato ma non mi ci è voluto molto a risalire al terminale che aveva usato decodificando l’ip protetto. Ho fatto un paio di telefonate e adesso ho quell’indirizzo, qualcosa di piuttosto interessante”
“Notevole Serah, continui a sorprendermi ogni volta che ti incontro. Adesso passiamo alle informazioni che ho invece raccolto io: il Virus creato da Madison è imperfetto. Ho studiato la sua struttura sfruttando la ferita infertami da quelle creature e sono arrivato alla conclusione che il progetto H.V. consiste in un parassita che si impossessa delle cellule morte e tramite la fusione tra queste e il Virus vi è un processo che crea degli organuli simili a dei Mitocondri che donando una forte dose di energia rianima le cellule morte. Il Virus è però ancora molto debole e viene facilmente battuto dal sistema immunitario.. da ciò posso dedurre il perché abbiano rapito il tuo compagno: se è riuscito a ricreare qualcosa di simile al Virus di Madison con solo una parte della formula è senza dubbio una mente essenziale per il completamento del progetto. Quello che mi chiedo è come abbia fatto Madison a scoprire del tuo amico.. Inoltre, perché hai recitato quella stupida messa in scena qualche giorno fa? Sapevi che sarei arrivato ed è ormai lampante che il tuo unico obbiettivo era impossessarti di un frammento del mio DNA per studiare gli ospiti del Virus”

La donna sorrise per poi rivolgersi nuovamente al suo interlocutore:

“Notevole davvero Kyle, le tue supposizioni sono tutte esatte. Ho accettato l’accordo perché ero tanto curiosa di sapere se saresti riuscito a scoprire tutte queste informazioni prima di me e comunque avrei voluto confrontare i miei risultati. Poi la  mia scelta si è invece rivelata essenziale perché il mio amico è stato rapito ed io non avrei mai avuto i risultati degli esami. Per questo tutto quello che mi hai detto mi è del completamente nuovo e devo dire che questa alleanza si sta rivelando più fruttuosa del previsto..”
“Beh adesso che intenzioni hai? Andare subito a controllare l’indirizzo?”
“Esatto, non c’è un minuto da perdere. Ho già preparato la mia auto, si va con quella”
“Bene..”

Il tragitto durò circa 1 ora, l’indirizzo corrispondeva ad un’abitazione piuttosto piccola a Sud di Los Angeles. Kyle osservava la casa con attenzione provando già dall’esterno a trovare un’apertura che li avrebbe fatti intrufolare:

“E’ davvero strana questa Madison.., è rimasta in America nonostante sappia che qualcuno è sulle sue tracce”
“Già, o forse è semplicemente astuta.. più sta vicina ai suoi nemici e più ha la possibilità di tenerli d’occhio”
“Armi?”
“Non hai niente con te?”
“La mia Cold”
“Fattela bastare, ho intenzione di chiudere questa storia prima dell’alba”

I due ragazzi scesero dall’auto che parcheggiarono qualche metro prima della casa. Avanzarono circospetti e lentamente si diressero presso l’entrata principale.

“Serah che vuoi fare? passiamo dalla finestra o dal retro..”
“Sta zitto”

La donna forzò velocemente la serratura della porta e con passo felpato entrò in casa seguita da Kyle:

“Non sento niente, Madison deve per forza lavorare qui.. forse è una qualche zona segreta della casa”
“Beh non penso che lavori con delle sostante dalla pericolosità mondiale in soggiorno.. e poi sa di essere ricercata e a quanto ho potuto constatare è piuttosto prudente!”

 

Nel frattempo, da qualche parte in quell’abitazione, uno scienziato stava lavorando ad un computer, sembrava intento ad esaminare qualcosa all’interno di una capsula piena d’acqua. In seguito entrò nella stanza Madison Haker che col suo solito andare zoppicante si avvicinò al compagno:

“EhehEH… alloRA… come PRoceDE?”
“Sono arrivati qui, vuole che inizi?”
“AssoLutaMente si.. SaRAnno FieRi di EssEre i PRiMi a TEStare l’EvoLuZione DelLa SciEnza..”
“Come vuole Madison, esperimento 1: X04GT attivato!”
“UccidiLi, VogLio veDere il loRo saNgue SchIZZare SuL mUro!”

In una stanza completamente buia una capsula alta almeno 2 metri cominciò a muoversi. Dopo qualche secondo si aprì e la grossa mano di una qualche creatura ne uscì velocemente:

“AAAAAHHHHH!!!!!!!!”

 

Kyle e Serah invece investigarono l’abitazione senza nessun successo. Neppure con l’aiuto informatico di Rod riuscirono a ricreare una mappa virtuale del posto. Sembrava una prigione invalicabile e i due agenti stavano per tornare alle loro rispettive basi con un ennesimo buco nell’acqua.

“Maledizione!! Avevi detto che qui avremmo trovato Madison!”
“Adesso è colpa mia? Il terminale usato era qui, ne sono più che sicura.. saranno scappati!”

La lite fu poi interrotta da una scossa che fece tremare la casa, Kyle prese immediatamente la sua pistola mentre Serah si mise al riparo:

“E adesso?”
“Non è un terremoto..”

Il muro del soggiorno fu disintegrato da qualcosa, una creatura alta almeno 2 metri con dei tentacoli che gli uscivano dalle braccia si mostrò davanti lo sguardo attonito dei due infiltrati. Serah fu colei che parlò per prima:

“Oh merda.. e.. questo cosa diavolo è?”
“Mio Dio..”

“AAAAAHHHH!!!”   

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Capitolo 9
*** Alleanza vincente ***


asd

Il mostro urlò rumorosamente e con un movimento distrusse una colonna della casa. Alcune macerie caddero sulle teste dei due infiltrati che riuscirono ad evitare con un celere balzo laterale. Kyle prese la sua pistola e la puntò contro la creatura:

“Serah, non so perché ma non credo bastino queste pallottole per abbattere quel colosso”
“Non pensare spara!”

La donna cercò di saltare fuori dalla finestra ma un tentacolo del mostro la colpì violentemente facendola scaraventare al muro. Il ragazzo cominciò invece a sparare ma il mostro non fece una piega.

“Ci avrei giurato, e adesso?”

Serah si rialzò dolorante e con una capriola schivò il pugno devastante del nemico. Quindi riprese l’equilibrio e colpendolo con un calcio girato lo spinse contro il tavolo.

“Forza usciamo di qui”
“Aspetta e Madison?”
“Cosa diavolo vorresti fare con una cosa del genere?”

La creatura si riprese velocemente e puntando il palmo della mano contro i due avversari lasciò partire un tentacolo rossastro che perforò il muro alle spalle di Kyle.

“Oh merda!”

L’uomo sparò altri due colpi al ginocchio del mostro riuscendo a farlo cadere. Poi prese un coltello dalla cucina e cercò di decapitarlo. Questo bloccò però l’offensiva e prendendo per il collo l’agente stava per colpirlo con forza al volto. Serah agì velocemente ed estratto un piccolo coltello che custodiva nella calza lo lanciò con forza nell’occhio della creatura che subendo il colpo indietreggiò fino a cadere giù dalla finestra.

“Grazie..”
“Muoviti, fuori di qui!!”

I due uscirono velocemente dall’abitazione dirigendosi verso l’auto della donna. Il mostro fece fuoriuscire però nuovamente quel tentacolo dal palmo della sua mano che trafisse la macchina. Il serbatoio fu danneggiato e l’auto capovolta, in pochi secondi sarebbe esplosa. Kyle ruppe il vetro ed uscì velocemente e lo stesso fece Serah. Intanto il mostro si fiondò verso il ragazzo e stringendo un tentacolo intorno al suo collo lo alzò da terra.

“Serah!! Via da qui scappa!!”

La donna ebbe un attimo di esitazione ma ripreso il controllo di se stessa impugnò la sua pistola e sparò un preciso colpo al tentacolo della creatura. Kyle cadde al suolo e velocemente si allontanò.

“Kyle la zona è completamente isolata, non preoccuparti di fare troppo rumore con le armi, abbattiamo quel coso con qualunque cosa ci capiti a tiro!!”

Il ragazzo si guardò intorno e gli venne un idea:

“Rod mi senti?, la stazione di rifornimento a che distanza si trova?”
“Forte e chiaro amico. Non molto lontano: circa 2 miglia ad Ovest”

Kyle fece cenno alla compagna di seguirlo e dopo aver sparato l’intero caricatore al mostro cominciò a correre a tutta velocità verso Ovest.

“Serah, devi sapere che io ho un debole per gli esplosivi e mi sa che l’unico modo per abbattere quella cosa è usarne qualcuno di molto potente”
“Che intenzioni hai?”
“Fare esplodere una stazione di rifornimento con lui all’interno!”
“Tu sei pazzo!!... ma mi piace!”

Il mostro rincorreva i due fuggiaschi che nonostante le ferite rimanevano più veloci. Serah fu però agguantata da uno di quei tentacoli finendo in balia del mostro:

“Kyle non fermarti, lo reggo io!!”

La donna tagliò il filo con un altro coltello che conservava stavolta nella giacca. In seguito balzò in piedi e con una serie di calci stordì non poco l’avversario. Questo la colpì però con un pugno devastante che la scaraventò al suolo. Serah perse sangue dalla bocca ma non demorse:

“Avanti fottutissimo fenomeno da baraccone..”

Con una veloce combinazione riuscì a colpire il ginocchio del mostro con un calcio da terra per poi spezzarglielo con le cosce. Per finire puntò la sua arma dal basso verso l’alto e sparando gli fracassò la mandibola. La creatura finì per terra senza reagire ma quando la donna stava per allontanarsi verso il compagno un’ulteriore mutazione nemica la fece bloccare:

“Kyle!! Abbiamo un problema!!”

Il mostro si rialzò e questa volta sembrava superare i 3 metri. I tentacoli erano finiti per terra e dalle sue dita lunghe e resistenti spuntarono affilatissimi artigli. La creatura assalì Serah che con maestria riuscì a difendersi al meglio. In seguito cominciò a correre a tutta velocità verso la stazione di rifornimento senza voltarsi mentre Kyle stava sistemando qualcosa presso le pompe di benzina.

“Qualunque cosa hai intenzione di fare, falla alla svelta!!”

L’uomo sorrise quasi divertito da tutta quella situazione, in seguito levò l’anello ad una granata presa dalla sua giacca:

“Serah per di qua!!”

Un esplosione investì il mostro che incredibilmente riuscì comunque a rimanere in piedi. Serah capitombolò su Kyle e dopo avergli dato un calcio per allontanarlo gli chiese spiegazioni:

“Perché diavolo mi hai strappato la maglietta??”
“Copriti, ADESSO!!!”

Un’esplosione devastante, molto più grande di quella precedente, distrusse l’intera stazione di rifornimento con nelle vicinanze il mostro. Un fuoco indomabile circondò l’area mentre i due infiltrati finirono sbalzati a diversi metri di distanza a causa dell’onda d’urto.

“Fiuù.. quasi non ci credo!”
“Non so cosa tu abbia combinato.. ma credo abbia funzionato..”
“Quel mostro era cieco, quando sparavo volgeva la testa sempre verso di me, non prima. Attaccava sfruttando i rumori ma maggiormente gli odori”
“Gli odori? E come fai a dirlo?”
“Ho visto la tua impresa nel rompergli una gamba, è vero ti ha colpita ma è stato praticamente inerme durante tutta la combinazioni di colpi. Per quanto veloce potesse essere non credo sarebbe stato lo stesso se..”
“Se?”
“Non avesse sentito il forte odore della benzina vicino la stazione. Da quel punto in poi è divenuto molto più vulnerabile. Allora non ho fatto altro che distrarlo con una granata per guadagnare il tempo di scappare e tirare nelle fiamme la tua maglietta sporca di sangue. Un odore molto forse per lui che mischiato a quello della benzina lo ha fatto terribilmente confondere. Così ha perso le nostre tracce e si è diretto dove volevo io. La stazione è esplosa grazie alla mia preziosissima carica di C4, l’unica che mi era rimasta”
“… Notevole davvero!”
“E’ stato uno scherzetto, piuttosto.. siamo di nuovo a mani vuote!”
“Eh eh.. questo lo pensi tu”
“Che cosa vuoi dire?”
“Quando gli ho fatto saltare mezza testa ho notato qualcosa luccicare cadere per terra. Era una trasmittente”
“Cosa?? E dov’è??”
“Eccola qui, questa ci porterà dritti dritti da Madison Haker..”

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Capitolo 10
*** Infiltrazione ***


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Kyle e Serah si diressero nell’abitazione del primo per esaminare con attenzione la trasmittente trovata. Sembrava contenere un cip molto potente capace di captare segnali anche a diverse miglia di distanza. Il che non poteva voler dire nulla di buono, Madison poteva essere in quella casa come effettivamente anche in un’altra parte dell’America. La donna lavorava al computer cercando di studiare i componenti dell’oggetto mentre Kyle riceveva istruzioni da Rod via auricolare.

“Allora, trovato niente?”
“Salvo una gigantesca maglietta nulla di buono, non hai niente di più piccolo?”
“Vivo da solo mi dispiace”
“Non solo mi strappi una delle mie magliette preferite ma poi non rimedi nemmeno!, che razza di uomo sei?”
“Un uomo che vuole tanto mettere le mani su quella puttana, quindi al lavoro forza”

Qualche minuto dopo ecco Serah balzare di gioia:

“Ehi guarda qui, sono riuscita a risalire alla fonte del segnale..”
“Notevole davvero, non pensavo fossi un Hacker..”
“Beh diciamo che nel mio lavoro saper fare più cose possibili è questione di vita o di morte”
“Già.. il tuo lavoro..”
“Comunque ecco.., il segnale veniva da quest’isola a qualche miglio dalla costa di Manhattan. Sai qual è la cosa strana?, quel luogo non risulta in nessuna delle cartine mondiali..”
“Ci siamo Serah, deve essere il covo degli esperimenti di Madison, anche se non dovessimo trovarla so per certo che tutti i campioni del Virus si trovano in quell’isola”

Kyle prese da un cassetto una Colt semiautomatica e dopo averla ricaricata era pronto a scendere nuovamente in campo. Serah frenò però gli entusiasmi:

“Ehi frena, sono stanca e ho bisogno di dormire, rimandiamo a domani, mi farò viva io”
“Non pensavo ti stancassi anche tu, sei umana dopotutto!”
“Non togliermi il buon umore Kyle, a domani”

La donna si diresse verso la porta d’uscita ma Kyle l’afferrò per un braccio:

“Aspetta..”

L’uomo le si avvicinò guardandola negli occhi. Serah non proferì parola, cosa piuttosto rara mentre il padrone di casa le sussurrò qualcosa all’orecchio:

“Ti sta troppo grande questa maglietta..”
“Kyle.. devo.. andare..”

Il ragazzo afferrò con forza la giovane donna e poggiandola su un tavolo del soggiorno cominciò a sfilarle via la maglietta. Quest'ultima fece lo stesso e baciandolo intensamente al collo e all'orecchio cominciò a rendersi conto di stare completamente perdendo la ragione in quel tumulto di sentimenti. Kyle l'afferrò quindi ai fianchi e guardandola in quegli occhi glaciali cominciò a spingere verso il tavolo senza attendere consenso mentre Serah gli strinse i capelli ormai completamente sovrastata da quel piacere carnale: in quegli istanti non vi era più Madison, l'H Virus o l'intera missione, ma solo una voglia di continuare quel passionale gesto.

La notte passò veloce e quando Kyle si risvegliò non trovò al suo fianco la giovane donna che come probabilmente si aspettava aveva già lasciato la casa alle prime luci dell’alba. L’uomo sorrise pensando a cosa diavolo fosse successo la scorsa notte. Un attimo di passione, di sensazioni e di desideri tra due nemici-amici accomunati da un'unica grande missione, l’unica che in quel momento aveva realmente importanza e che avrebbe messo in secondo piano tutto ciò che non ne avesse attinenza.

“Ma che mi prende..? Devo muovermi..”

La donna aveva lasciato un biglietto che diceva che alle 18:00 del giorno dopo si sarebbero dovuti incontrare al porto più a Sud di Manhattan. Diceva che avrebbe preparato il tutto.

“Che donna maledizione.., finirò per perdere la testa”

 

Il giorno dopo Kyle si fece trovare in perfetto orario nel luogo richiesto e circospetto attese notizie dalla compagna. Il porto era quasi deserto, era presente una sola nave ed era anche piuttosto piccola.

“Che voglia raggiungere l’isola con quella..?”

Rod mise in allerta l’amico:

“Kyle fai attenzione.. non mi piace quella donna. Ricordi cosa ti ha detto? Una volta trovata Madison avrebbe provato ad ucciderti..”
“Tranquillo amico, so badare a me stesso”

In quell’istante ecco un bisbiglio giungere fino all’orecchio di Kyle:

“Ehi!, qui!”

Era Serah che attirata l’attenzione del compagno provò a spiegargli velocemente il piano:

“Apri bene le orecchie, questa nave trasporta un carico che deve arrivare a Port Morris. L’equipaggio è molto ridotto e non vi sono civili..”
“Vuoi dirottarlo vero?”
“Esatto, il percorso è quello che si avvicina di più all’isola e vista la sorveglianza non dovremmo avere problemi..”
“Beh, non ci sono molte alternative..”
“No non ce ne sono, forza!”

I due si intrufolarono senza troppi problemi usando un rampino che attaccarono alla poppa. La zona era quasi deserta e non vi sarebbe stato un eventuale pericolo di essere avvistati. Avanzando lentamente raggiunsero il ponte per poi entrare nella porta che dava sulle scale. Il loro obbiettivo era raggiungere la cabina del timone per costringere il capitano a cambiare rotta. Kyle si tenne in contatto con Rod che velocemente ricercò sul suo computer la struttura della nave su cui erano saliti i due infiltrati e ricreata una piantina digitale la inviò al GPS del collega.

“Di qua, carica la pistola”
“Per cose come queste le mie uniche armi sono i miei calci”
“Ok forza, è dietro questa porta..”

Kyle fece irruzione mentre Serah scaraventò al muro con un potente calcio il povero capitano della nave. Poi estrasse la sua arma e la puntò con forza alla tempia del malcapitato:

“Dove va di bello questo gioiello?”
“C-cosa volete da me?? Trasporto solamente merci di media qualità.. non è niente di estremamente ricco maledizione. Vi prego non uccidetemi!”

La donna colpì nuovamente il capitano con il calcio della pistola, poi lo prese per il collo e lo sbatté alla parete:

“Vogliamo solo una cosa, devi spostare il culo di questa nave seguendo le coordinate che ti forniremo, chiaro? Se ci farai arrivare dove vogliamo potrai tornare dalla tua famiglia con tutte le dita e senza buchi sul corpo”
“Ok ok calmatevi.., dove sono queste coordinate?”

Kyle mostrò il GPS al capitano che sembrò sorpreso:

“Come volete ma non puntatemi addosso quell’arma per favore..”

Qualche minuto dopo, l’uomo esaminò le coordinate con un qualche strumento di sua competenza e con grande stupore realizzò che il punto indicato dalle stesse non era altro che uno squarcio di oceano lontano abbastanza da una qualsiasi terra ferma:

“A cosa vi serve andare in mezzo al nulla?”

Serah perse la pazienza e colpì ancora il capitano facendolo sanguinare.

“Dì un’altra parola e giuro che ti buco la fronte”

L’uomo provò a suonare l’allarme attraverso il pulsante situato sotto una scrivania della cabina ma stranamente non venne attivata. Rod aveva disattivato tutti i sistemi di sicurezza della nave. Non avrebbero avuto interferenze di alcun tipo fino alla fine del viaggio.

Giunti a non molta distanza dal punto indicato dalle coordinate, fino all’orizzonte non era presente altro che nebbia.

“Ora capisco come fa a passare inosservata..”

I due infiltrati sedarono il capitano in modo che non potesse chiamare aiuto almeno per le prossimo 6 ore e velocemente scesero una scialuppa.

“Guarda Serah, intravedo qualcosa, deve essere l’isola”
“Sarà molto sorvegliata, mi gioco tutto che questo è il centro di ricerca che ha ospitato la maggior parte degli sviluppi del progetto H.V.”
“Rod mi senti? Hai le coordinate, cosa mi dici del luogo?”

L’amico all’auricolare cercò abilmente nel suo PC riuscendo ad isolare il perimetro in cui doveva trovarsi l’isola:

“Bene Kyle, guarda a Sud-Est.. Continuate verso quella direzione ma attenzione, anch’io sono d’accordo con Serah, pullulerà di guardie”
“Ottimo amico, tienimi informato se scopri qualcos’altro”

Gli infiltrati avanzarono un’altra ventina di metri per poi abbandonare la scialuppa e continuare a nuoto. Dopo qualche minuto quell’ombra distinta tra la nebbia cominciò a prendere forma:

“Il porto.., come facciamo ad entrare?”
“Ma sei venuto qui impreparato? Era ovvio che saremmo attraccati in un porto. Beh da qui distinguo tre guardie. Direi di metterle fuori gioco e correre verso l’uscita del porto”
“E in che modo? Non ho un fucile di precisione silenziato”

A quelle parole Serah sorrise prendendo dalla fondina attaccata alla sua gamba un sacco impermeabile da cui uscì una pistola munita di mirino che puntò verso una delle guardie.

“Canna in acciaio, leva della sicura rinforzata, grilletto regolabile, caricatore da 8 colpi e mirino telescopico avanzato per le missioni di infiltrazione. Ti presento la mia Desert Eagle personale che ci aiuterà in una situazione come questa”
“Ma che diav.. Come hai avuto un’arma del genere?”
“Sta a guardare”

Tre precisi colpi vennero esplosi dalla grande pistola che con grande sorpresa rimase però piuttosto silenziosa. Kyle sgranò gli occhi:

“Ma come è possibile?, la Desert Eagle usa munizione calibro 44 o 45.. come l’hai silenziata una cosa del genere?”
“Usa pallottole modificate, non sono letali ma quei tre rimarranno a nanna per un bel po’. Questo rende l’arma anche molto più stabile in quanto il rinculo si annulla e il suono dell’esplosione si riduce almeno del 60% per la modesta forza delle pallottole”
“Incredibile..”

I due avanzarono e riuscirono finalmente ad uscire dal mare. Kyle si levò quindi la giacca appesantita dall’acqua mentre Serah rimase allerta osservando l’entrata di una grossa struttura:

“Deve essere il laboratorio ma è molto sorvegliato, ehi aspetta.. una guardia sta entrando. Oh diamine, c’è la scansione delle impronte digitali!”
“Non importa, taglieremo la mano ad uno di quei due. Sono arrivato fino a qui e non intendo fermarmi..”

Kyle caricò la sua Colt semi-automatica e si preparò ad agire. Serah lo fermò:

“Aspetta, aggiriamoli. Dobbiamo rimanere nell’ombra, nessuno deve vederci, non fare azioni avventate Kyle”
“Come vuoi ma sbrighiamoci, comincio ad averne abbastanza di tutta questa storia..”

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Capitolo 11
*** Il test di iniziazione ***


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I due infiltrati studiarono la situazione, Serah osservò la scena tramite il mirino della sua Desert Eagle modificata mentre Kyle si mosse velocemente in direzione della porta blindata senza farsi vedere. I due si tennero in contatto tramite radio su una frequenza privata e divisi cercarono di avvicinarsi il più possibile all’entrata.

“Qui Kyle, dalla mia postazione posso benissimo vedere due sentinelle armate con delle M4 ed una beretta riposta sulla fondina legata alla gamba destra. Potremmo metterle fuorigioco e usare la loro mano per passare il codice di sicurezza”
“E’ troppo rischioso, vedo delle telecamere che sorvegliano la porta”
“Ok, contatto Rod. Dovrebbe riuscire a trovarmi un luogo di rifornimento da cui le guardie prendono munizioni e cibo”
“Ok, io provo ad aggirarli, passo e chiudo”

Kyle si sintonizzò sulla frequenza di Rod e lo informò della presenza di telecamere sorveglianti la porta:

“Tranquillo Kyle, ho già trovato un piccolo casolare in cui tengono diversi fucili e proiettili. E’ chiuso ma non dovresti avere problemi a forzarlo”
“Stai parlando con un professionista”
“Eh eh.. ottimo, dirigiti a Est e dovresti scorgere il rifugio”
“Si eccolo, lo vedo in lontananza, mi dirigo immediatamente li”

Nel frattempo Serah aveva messo fuorigioco una guarda e furtiva si portò dietro un camion di trasporti. Col mirino della sua arma teneva sotto tiro le due sentinelle alla porta.

“Non posso fare molto se prima Kyle non mette fuori uso quelle telecamere di sorveglianza..”

L’uomo giunse al casolare e stordendo una guardia forzò senza problemi la porta. All’interno vi erano diverse M4, pistole di serie e munizioni da 9mm. Ciò che gli interessavano erano però le granate e dopo aver setacciato ogni angolo del rifugio ne trovò alcune dentro una cassa.

“Le ho trovate Rod”
“Ottimo, ora cerca quella con l’etichetta ‘Chaff’”
“Chaff? Quelle granata che eludono i sistema radar e gli apparecchi elettronici?”
“Esattamente, un interferenza creerà un disturbo al sistema elettronico e le telecamere andranno in tilt. Il che farà ovviamente insospettire le guardie quindi dovrete essere veloci e precisi”
“Ottimo Rod, sempre il migliore!”

Kyle ne prese due e velocemente si diresse nuovamente verso la porta blindata. Quindi contattò nuovamente la compagna:

“Ho delle granate Chaff”
“Come le hai avute?”
“Segreti del mestiere, sei pronta?”
“Sono nata pronta!”

Una piccola esplosione mandò in tilt tutti i sistemi elettronici e Serah prese velocemente la mira.

“In testa!!”

Le due guardie furono colpite in pieno e caddero al suolo svenute. I due infiltrati  usarono la mano di una per il lettore di impronte digitali e la luce rossa del sistema di controllo divenne gialla. La porta sembrava però ancora sigillata.

“Merda! Un codice supplementare”
“Che vuoi dire?”

Sul display di fianco alla porta comparvero delle lettere: “NJEYGO AMUWT”

Kyle sembrò preoccupato:

“E’ senza dubbio un codice criptato di sicurezza. Maledizione tra poco avremo tutti addosso!”
“Non riesci a tradurlo??”
“Non è il mio campo, mando le lettere a Rod. Intanto nasconditi Serah!”
“Non concluderemo niente scappando, coprimi le spalle, li rallenterò io”
“Aspetta!!”

Serah si diresse verso il camion dove poco prima si era nascosta e dopo aver rotto il finestrino vi entrò all’interno. Usando i fili di accensione riuscì a metterlo in modo e con velocità si diresse verso un gruppo di 5 guardie che correndo si stava dirigendo verso la porta blindata. La donna aprì la portiera e saltò giù prima di scontrarsi con i nemici, poi puntò la sua arma verso il veicolo e con due precisi colpi ne andò a danneggiare direttamente il serbatoio. L’esplosione fu devastante.

“Kyle allora?”

Il ragazzo aspettava notizie dall’amico che però sembrava essere più in difficoltà di quanto ci si poteva aspettare:

“E’ un codice particolare.., ho avuto a che fare con messaggi del genere in passato
ma tutti quelli che ho risolto seguivano un sistema differente da questo: bisognava contare tutte le lettere, dopo di che per ogni lettera che componeva il messaggio bastava spostare di tanti posti quante erano le lettere della frase, quelle dell’alfabeto, o in avanti o all’indietro. In entrambi i casi però questa volta non riesco a risolverlo..”
“Forza Rod.., Serah ha combinato un bel casino!”

Passò qualche istante ed uno spiraglio di luce fece sperare l’amico alla radio:

“Ho avuto un lampo amico, forse ci sono..”
“Forza forza!!”
“Hea..”
“… non c’è più tempo!”
“Heaven..”

Intanto Serah raggiunse il compagno, alle sue spalle stavano per arrivare altre guardie.

“Heaven Virus!! Il codice è Heaven Virus!!”

Kyle inserì senza pensarci la frase detta dall’amico ed un rumore metallico sembrò sbloccare l’enorme porta.

“Ma si diamine!, come hai fatto amico?”
“Era simile, diavolo dovevo arrivarci prima! Seguiva la stessa procedura ma invece di contare le lettere della frase dovevo contare le lettere delle singole parole e decifrare con quelle. Poi dovevo diminuire di un numero gli spostamenti dell’alfabeto per ogni lettera che facevo. Insomma era facile!”
“Non ho capito niente ma sei sempre il numero uno. Forza adesso Serah!”

I due si insediarono nella grande base sperimentale di Madison Haker e velocemente avanzarono per nascondersi dalle guardie alle loro spalle.

“Ormai ci siamo, Madison è qui senza dubbio, tutti i suoi studi e la sua utopia perversa di creare quel fottuto Virus. E’ tutto qui dentro”
“Già.. come facciamo a trovarla?”
“Setacceremo ogni angolo!”

Tre guardie fecero il loro ingresso per essere freddate dalla precisione di Kyle immediatamente dopo.

“Ora possiamo proseguire..”

I due controllarono alcune delle stanze della base ma non trovarono altro che letti e alcune sostanze chimiche.

“Serah guarda li, c’è qualcuno..”

Il ragazzo fece irruzione nel laboratorio e afferrò il medico con forza.

“Dimmi dove posso trovare Madison Haker e forse potrei decidere di risparmiarti un buco in testa”
“Chi diavolo siete? Lasciatemi!”
“Forse non mi sono spiegato!”

Kyle lo colpì con un pugno rompendogli il naso. Serah udì però qualcosa provenire dal corridoio fuori dalla stanza:

“Farell, è pronto il test di iniziazione.. eh!? E voi chi siete??”

La donna sgambettò lo scienziato per poi puntargli la pistola addosso.

“Che cos’è questo test? Dov’è Madison?”
“Eh eh eh.. il capo aveva detto che sareste arrivati fino a qui.. e vi manda a dire che è molto contenta..”
“Che diavolo dici??”

Il medico prese qualcosa dalla tasca e prima che i due infiltrati potessero fermarlo, premette un pulsante che attivò l’allarme rosso.

“Maledizione! Un deja-vu..”
“Kyle muoviamoci, bloccheranno tutte le porte come nel laboratorio sotto la nave”

I due lasciarono al loro destino gli scienziati feriti e continuarono a percorrere il lungo corridoio.

“Guarda in quel vetro!, non posso crederci.. è lei maledizione, è lei!!”

Madison ed il fidato Keren erano all’interno di una stanza chiusa ermeticamente intenti ad ultimare i preparativi per il ‘Test di iniziazione’.
La scienziata si accorse dei visitatori ma si perse in una frenetica risata. Poi fece cenno alla sua equipe di cominciare l’operazione.

Kyle perse le staffe:

“Se la ride maledizione!! Cosa diavolo sta facendo li dentro??”
“Calmati Kyle..”
“No! Le sono troppo vicino per lasciarla fare, Rod se facessi esplodere un’altra granata chaff potrei sbloccare le porte chiuse ermeticamente?”
“Mmh.. molto difficile, e quel vetro è senza dubbio antiproiettile”

Serah guardò in alto e le venne un idea:

“Kyle, troverò il modo!”
“Aspetta che vuoi fare??”

La donna si allontanò salendo alcune scale ed entrando poi un’altra sala da laboratorio, Kyle tornò invece alla stanza poco prima visitata dove i due scienziati cercavano ancora di riprendersi dai colpi subiti.

“Rod qui c’è un sacco di roba, non potrei creare un esplosivo tale da distruggere quel vetro?”
“E’ una follia ma effettivamente non c’è molta alternativa. Dimmi esattamente cosa vedi e segui le mie istruzioni”
“Ricevuto!”

Serah e Kyle presero nuovamente strade differenti che avrebbero portato allo stesso scopo, Madison aveva quasi terminato però il progetto H.V.
Il tempo stringeva, le speranze cessavano, l’allarme suonava. Nessuno era disposto a mollare e ognuno avrebbe continuato ad inseguire il proprio obbiettivo.

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Capitolo 12
*** Progetto fallimentare ***


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Ed eccoci finalmente al capitolo finale di questa avventura! Buona lettura =)

 

Kyle lesse ad alta voce tutte le sostanze presenti nel laboratorio. Il suo compito sarebbe stato quello di miscelare alcuni elementi per ricreare un forte esplosivo per penetrare nella camera blindata di Madison.

“Idrazina, PETN, Cesio, Acido solforico..”
“Ottimo, prendi la boccetta con l’Idrazina e versane due dita su un contenitore vuoto. Cerca adesso il Nitrato di Ammonio, deve esserci assolutamente”
“Ok aspetta, qui non c’è maledizione..”

Kyle esaminò con cura tutte boccette finché finalmente non scorse quello che gli serviva.

“L’ho trovato, ora che devo fare?”
“Versane poche gocce sul contenitore con l’Idrazina e aspetta che faccia reazione”
“Fatto, sta cambiando colore..”
“Molto bene, crea 3 o 4 di quelle miscele e aumenta di poco la dose”

Passò qualche minuto e le 4 miscele erano pronte all’uso.

“Molto bene Kyle, adesso tutto quello che devi fare e posizionare i contenitori davanti il vetro del laboratorio di Madison, allontanarti abbastanza e sparare. L’esplosione farà un bel po’ di casino ma ti permetterà di entrare”
“Ricevuto, questa volta non riuscirà a fuggire..”

L’uomo si diresse a tutta velocità fin davanti il vetro notando Keren intento a digitare una serie di numeri su una capsula chiusa messa in verticale. Madison non era visibile.
Le miscele esplosive furono posizionate e Kyle si allontanò puntando la sua pistola:

“Ehi!! Andate all’inferno!”

Il colpo partì e l’esplosione fu davvero devastante. Il vetro, insieme al muro, andò completamente in frantumi e molti dei terminali della stanza andarono distrutti. Madison raggiunse il suo compagno spaventata dall’esplosione e Kyle aveva finalmente l’occasione di porre fine a questa missione.

“Non provate a fare mezzo millimetro di passo o vi faccio saltare il cervello.. cosa diavolo volevate fare con questo progetto eh!?”

Madison scoppiò nella sua ormai celebre risata isterica e quando si ricompose rispose in qualche modo alla domanda del nemico:

“Tu.. NoN CapiSCi… Il MoNdo avRa’ la possiBILItà  di CrEScere senZA più moRTE..”
“E’ una follia!!, ho visto con i miei occhi quelle creature assetate di sangue, è così che intendi abolire la morte??”

A quelle provocazioni risposa stavolta Keren:

“Quello era il vecchio progetto.., l’imperfetto e sbagliato Heaven Virus. Ma adesso che il test di iniziazione ha rilevato uno sviluppo del Virus ed un approccio assolutamente positivo con le cellule morte dell’organismo, riusciremo a riportare in vita un corpo morto senza conseguenze. Col tempo aboliremo anche la vecchiaia.. per un mondo di sola perfezione!!”
“Voi siete dei pazzi!! Quel Virus porterà alla rovina. Non esiste cura contro la morte, finché c’è la vita, la morte non potrà che continuare il suo ciclo senza arrestarsi”
“Se non puoi capire, allora forse ti piacerebbe assistere in prima persona all’effetto del Virus completo..”

Madison sorrise ancora:

“HO VIsTo nEL LaboRatorio delLA NaVE.. SEI INfeTTo.. creDEVi di esseRE paSSAto inoSSErvato.. con ME!?”
“… non vivrete abbastanza per vedermi mutare in quello schifo”
“Non capisci.. vi teniamo d’occhio fin da quando siete entrati nella nave. Anche l’esperimento X04GT serviva da test. Non avete fatto altro che sottolineare i suoi difetti per aiutarci a completare il progetto. Poi notevolmente, e devo dire che mi avete sorpreso, siete giunti fin qui.. e allora vedrete la nostra gloria!”
“SIETE SOLO DEI PAZZI!!!”

Kyle sparò e Keren incassò in pieno il colpo cadendo all’indietro. Madison era senza parole.

“Eh eh.. uccidendomi non farai altro che aiutare il progetto.. e comunque.. non usciresti vivo da qui per andarlo a raccontare..”
“Scordi che siamo in due.. “
“Hahaha!! Quella donna è già stata presa dai miei uomini, sei rimasto… solo!!”
“Muori bastardo!!”

Altri tre colpi vennero sparati e Keren cedette al suolo senza vita. Madison estrasse invece una piccola pistola dal suo camice e sparò davanti a sé colpendo il nemico alla gamba. Poi si dileguò dalla stanza prendendo un campione dell’Heaven Virus.

“No…cazzo no!!! Ferma brutta puttana!!!”

Kyle sparò disperatamente ma non riuscì a colpire l’avversaria. In seguito cercò di seguirla nonostante le ferite ma zoppicando non sarebbe arrivato lontano.

“E’ finita.., scapperà ancora..”

In quell’istante però dagli altoparlanti del grande laboratorio una voce annunciò che il sistema di autodistruzione del rifugio era stato attivato. Mezzora alla detonazione.

“Ma cosa diavolo!??”

Madison era intanto arrivata all’interno di una camera criogenica e inserito un codice in una capsula riuscì ad aprirla. All’interno vi era il corpo di un ragazzo..
Intanto Serah raggiunse la scienziata pazza e puntandogli contro la pistola le ordinò di alzare le mani.

“Hahahaha!!! hahahaHAHA!!!! È FIniTA!!! GuarDA.. GuaRda Come i MIeI StuDI SI SoNO RiveLATi vinCENTI!!!!”

Madison iniettò il Virus al ragazzo sotto gli occhi attoniti di Serah.

“Merda..”

Dopo qualche istante il corpo del ragazzo cominciò a muoversi e con forza distrusse la capsula dentro cui era tenuto.

“FigLio mIO… VaI.. VendiCAtI!!”

L’uomo sembrò però non capire le parole della madre e cominciando a mutare anch’egli fece tremare l’intero laboratorio.

“NoN… non è POssIbiLE!!”
“Quello che non è possibile è alterare il processo naturale degli eventi!”

La creature divenne enorme, oltre i 3 metri di altezza, e con un artiglio lungo ed affilato infilzò Madison mortalmente. Dopo di che la lanciò al muro uccidendola definitivamente. Serah sorrise nonostante la situazione alquanto avversa:

“Stupida Madison.. uccisa da colui che ha permesso l’inizio del tuo stesso sogno.. hai avuto ciò che meritavi”

Intanto il mostro provò a colpire la donna ma un esplosione lo fece accasciare momentaneamente al suolo. Era Kyle che anche se dolorante era riuscito a raggiungere la compagna.

“Che mi sono perso?”
“Tranquillo, non ancora l’atto finale!!”

La ragazza fece cadere dagli scaffali e dai tavoli tutte le sostanze chimiche presenti.

“Lo faremo saltare in aria”
“Serah, hai sentito anche tu l’avviso di autodistruzione??”
“L’ho azionato io, non devono rimanere tracce di questo Virus”
“Ma sei matta??”

Intanto il mostro si riprese e colpì in modo micidiale Kyle che venne sbattuto al muro.

“Kyle!! Dobbiamo condurlo nel laboratorio al piano di sotto. Li è pieno di sostante esplosive”
“.. Facile a dirsi!!”

I due si allontanarono con qualche difficoltà dirigendosi giù e il mostro li inseguì velocemente. Con una sorta di filo catturò Serah ma la donna con grande maestria riuscì a liberarsi con un coltello.

“Forza non fermarti!!”

La camera era stata raggiunta ed il mostro osservava le sue prede.

“Idee?”
“Mmh.. qualcosa per attirarlo..”
“Velocemente però..”
“Ok!”

Kyle prese nuovamente Idrazina e Nitrato di Ammonio e li miscelò in un contenitore.

“Tienilo impegnato!”

Serah si diresse verso il mostro sparandogli, i colpi sembravano rimbalzare.

“Merda!”

In seguito usò il muro come leva per saltare in alto all’altezza della testa della creatura per poi colpirla con un calcio devastante. Il mostro accusò il colpo ma ripresosi immediatamente ferì violentemente l’avversaria che venne sbattuta contro il vetro. Intanto Kyle aveva finito il composto e lanciandolo contro la creatura sparò un preciso colpo sperando di colpirlo al volo. L’impatto fra il proiettile e il contenitore ci fu e l’esplosione danneggiò non poco l’avversario che si accasciò nuovamente al suolo.

“Serah stai bene?”
“Sono stata meglio.., ma ora forza concludiamo il lavoro!!”

La donna sparò su tutti i contenitori presenti per poi togliere l’anello ad una granata che teneva con sé.

“Ehi ma che diavolo fai!?”
“Via!!”

I due infiltrati salirono al piano di sopra e sotto di loro un esplosione incredibile fece tremare l’isola.

Serah respirò profondamente, era finita. Kyle invece sorrise e prese dalla giacca un campione di Heaven Virus.

“Non ce ne andremo proprio a mani vuote..”
“Mi dispiace Kyle, dammelo!”

La donna puntò la sua pistola contro il compagno.

“Che diavolo fai?”
“Te l’ho sempre detto.., alla fine ti avrei ucciso”
“Non puoi farlo.. non dopo quello che è successo..”
“Non c’è stato niente, dammelo!!”

L’uomo non ebbe scelta e costretto lanciò il campione alla donna.

“Adesso voltati senza fare scherzi”
“Non fare niente di cui potresti pentirti Serah..”
“Tranquillo, non avere pena per me!”

Kyle fu colpito con il calcio della pistola e cadde per terra semi incosciente. La donna si diresse velocemente verso l’esterno del laboratorio dove l’attendeva un elicottero.

“In perfetto orario..”

Il velivolo si alzò alto nel cielo mentre Serah osservava soddisfatta ciò che era rimasto sotto di lei.

“Se davvero sei colui che hai dimostrato di essere, forse ci incontreremo ancora. In circostanze diverse forse poteva davvero nascere qualcosa ma siamo nemici e niente potrà cambiare questo dato di fatto. Missione compiuta”

 

Nel frattempo il conto alla rovescia dell’autodistruzione continuava a scorrere, mancavano poco meno di 5 minuti all’esplosione dell’isola. Kyle riprese conoscenza e barcollando si guardò intorno:

“Maledetta puttana!!”
“Kyle sei vivo!? Cominciavo a preoccuparmi seriamente, il contatto era saltato”
“Rod, Serah mi ha fottuto. Ha preso un campione ed è scappata. Adesso fra 5 minuti o sono lontano da qui o posso dirti addio”
“Tranquillo amico sto arrivando con un elicottero. L’ultima cosa che ho sentito era l’annuncio di autodistruzione e mi sono quindi permesso di venirti a prendere”
“Grande amico! Tempo stimato?”
“Sono sopra l’isola, ti conviene sbrigarti!”

L’uomo zoppicava verso l’uscita, era dolorante per il proiettile nella gamba ma non poteva certo fermarsi a lamentarsi. Qualcosa di terribile arrestò però la sua avanzata.

“Cosa diavolo..?”

Il laboratorio tremò e dalle macerie venne su una creatura mostruosa alta almeno 4 metri. Aveva 4 braccia e tantissime liane traversate da un liquido giallognolo che copiosamente colava al suolo. Ma la cosa che sconvolse Kyle fu che il mostro proferì parola:

“TTTUUUUUuuuuu!!!!! MORIraI!!!!!!”
“Madison?, mio Dio che orrore.. così anche tu non hai saputo resistere alla tentazione di divenire ‘immortale’ eh eh.. ma come vedi il tuo progetto è stato fallimentare!!”
“AAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!”

Kyle corse verso l’uscita, un bagliore premetteva la libertà. Il suono delle eliche di un elicottero attirarono la sua attenzione. Era Rod che fatta cadere una scala incitò l’amico a salire.

“Forza Kyle!! Non posso scendere più di così!”
“Ci sono, ora via di qui!!”

Il mostro uscì dal laboratorio e puntò all’elicottero.

“Cosa cazzo è quello??”
“Una storia lunga amico, via via!!”

Madison provò a colpire il velivolo che però riuscì ad allontanarsi in tempo. La scienziata pazza artefice di tutto quel caos sarebbe morta insieme alla sua creazione. Un esplosione devastante disintegrò l’isola e tutto il progetto H.V. ma Serah aveva un campione ed era ancora viva.

Epilogo

2 mesi dopo Kyle era impegnato a colpire un sacco da box nel suo appartamento finché non fu interrotto da una strana telefonata.

“Si? Chi parla?”
“Non attacca solo gli organismi morti. Madison sbagliava in questo. Secondo i suoi calcoli e secondo gli esperimenti, il parassita si univa alle cellule morte ma non è solo così. 6 mesi e anche gli infetti vivi finiranno in balia dell’H Virus”
“Cosa!? Chi sei? Serah sei tu??”
“Era ad un passo dal resuscitare i morti e adesso sono a conoscenza della parte mancante. Proverai sulla tua pelle il potere del progetto N.H.V.”
“Chi sei maledizione??”
“Una tua conoscenza Kyle, o forse dovrei dire.. Daniel?”

 

Ed eccoci arrivati alla fine di questa storia. Ebbene non posso garantirvi che non ci sarà un seguito XD. Ricordatevi, Kyle è infetto e Serah ha rubato un campione.. le vicende sono appena cominciate!

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