obblighi e rifiuti

di La Kurapikina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** imprevisto ***
Capitolo 2: *** il rapimento di Hunit ***
Capitolo 3: *** partenza... ***
Capitolo 4: *** attacco ***
Capitolo 5: *** scoperta ***
Capitolo 6: *** discussione ***
Capitolo 7: *** attacato, difeso, mano ***
Capitolo 8: *** finale ***



Capitolo 1
*** imprevisto ***


" Merlino! Idiota! " sbraitò il principe dalla sala del trono.
" E lascialo andare Artù! E' solo un servo! " disse esasperato Uther. Ma Artù non poteva lasciarlo andare, non sapendo cosa voleva fare: Merlino sarebbe tornato ad Eldor, per sempre. Quella mattina Merlino era entrato nella sala del trono dove re Uther e suo figlio stavano discutendo su che guardia fosse meglio affidare a Lady Morgana per andare a visitare la tomba di suo padre. Il ragazzo era entrato di slancio ed aveva esclamato: " Artù! Torno a Eldor e non tornerò più a Camelot. "
Il biondo principe era rimasto stupefatto da quella notizia ed aveva chiesto: " Potrei sapere il motivo di questa scelta di grazia? "
" Non vi interessa, vi ho avvisato per darvi il tempo di cercare un altro valletto sire. Parto domattina. " e così dicendo il ragazzo era uscito dalla sala.
Ora Artù si ritrovava a rincorrere il suo servo nella città bassa, dove Merlino si era nascosto non appena si era accorto che il principe lo aveva seguito, pensando a cosa avesse fatto per far arrabbiare il ragazzo. I popolani ridacchiavano alla scena che si presentava loro: il principe, erede al trono di Camelot, stava inseguendo un semplice servo, che lo costringeva a saltare le bancarelle del mercato.
" Artù! " il ragazzo si voltò e vide la sua sorellastra con la sua serva vicino alle stalle. Cosa voleva ora quel demonio di Morgana!? Il ragazzo decise di ignorarla, ma ormai Merlino era sparito, quindi si diresse deluso verso le due donne.
" Brava! Me lo ai fatto perdere! " disse poi, rivolto alla Lady.
" Ma cosa è successo? " chiese Gwen rivolta al principe. Artù raccontò alle due ragazze gli strani avvenimenti di quella mattina e Morgana sorrise divertita andando contro ogni logica del principe.
" E' sicuramente colpa tua... gli avrai fatto qualcosa di male... " disse poi la ragazza, godendosi l' espressione indignata che avrebbe esibito il suo fratellastro. Questa espressione, invece, non arrivò, sostituita da una triste e delusa.
" E' quello che pensavo anch'io, ma proprio non riesco a capire cosa gli ho fatto... pensavo che voi avreste avuto delle idee... " mormorò il principe gurdando speranzoso le due donne. Queste però, nonostante riflettessero concentratissime, non riuscivano a trovare una soluzione, fino a quando Gwen esclamò: " Magari è costretto ad andarsene ci avete pensato? "

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Capitolo 2
*** il rapimento di Hunit ***


Forse Gwen aveva ragione, forse Merlino era davvero costretto ad andarsene, ma perchè non dirgli niente? Insomma, lui era il principe maledizione!
Artù era tormentato da questi pensieri mentre si dirigeva a passo di carica verso gli alloggi di Gaius, dove sperava avrebbe trovato Merlino. Aveva lasciato Morgana e Gwen alle stalle, assicurando loro che avrebbe trovato Merlino e gli avrebbe parlato per sapere la verità, o lo avrebbe picchiato, ma quello era solo un pensiero. Quando arrivò agli appartamenti del vecchio medico fece per entrare, ma la voce di Merlino lo bloccò: il ragazzo aveva la voce tremante, probabilmente scossa dal pianto.
Il principe si avvicinò alla porta e sentì il suo servo dire: " Non posso dirlo ad Artù, lui non capirebbe! "
" Ma perchè dici così! Tu e lui siete amici ormai! Artù ti aiuterebbe! " rispose la voce di Gaius.
" E se poi non capirebbe! Non posso rischiare! " la voce di Merlino si spense in un singhiozzo.
" Ragazzo mio... " disse Gaius preoccupato.
A questo punto Artù non riuscì più a trattenersi e aprì di scatto la porta: Merlino era seduto sul letto di Gaius, con la testa fra le mani.
Il medico guardò il principe, poi con un cenno del capo uscì dalla stanza.
Il biondo si inginocchiò davanti al suo servo e gli mise le mani sulle spalle, poi mormorò: "  Merlino... cosa succede? "
Il ragazzo alzò la testa e fissò i suoi occhi blu in quelli azzurri del principe. Artù provò una gran tristezza per quel ragazzo tanto fragile e desiderò poterlo proteggere.
" Andatevene per favore... voglio restare solo. " mormorò Merlino mentre le lacrime rigavano le sue guance pallide. Artù si alzò, era andato li per scoprire la verità, ma non poteva vedere Merlino in quello stato e non sapendo come aiutarlo uscì dalla sala.
Rimasto solo il moro prese un biglietto dalla scrivania a fianco al letto e lo rilesse: " Ho rapito tua madre; se la vuoi rivedere viva vattene da Camelot e torna ad Eldor entro tre giorni, non portare nessuno e non deve saperlo nessuno della famiglia reale, hai capito bene Merlino? "
Il ragazzo strinse nel pugno il biglietto  e affondò il viso nel cuscino: aveva potuto mostrare quel biglietto a Gaius, ma non ad Artù perchè era un reale e tenere all' oscuro il principe di una simile cosa lo faceva stare ancora peggio.   

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Capitolo 3
*** partenza... ***


Premessa: ringrazio tutti quelli che seguono questa fic, ma soprattutto ringrazio Chiby Rie_ chan, che lascia sempre un commentino!
 
 
 
Erano passati due giorni da quando Artù era andato da Merlino, e per quei due giorni il valletto era stato più distratto del solito e il principe alla fine lo aveva assolto dai suoi incarichi.
Non lo aveva fatto per cattiveria, ma solo perchè voleva evitare che Uther condannasse Merlino alla gogna a vita. Il ragazzo lo aveva salutato con un inchino e uscì dalla stanza del reale somaro, prendendo però male la porta e schiantandocisi contro.
La mattina seguente, Artù, dopo i consueti allenamenti con i cavalieri, si diresse verso le sue stanza, ma nel tragitto incontro Gwen e Morgana.
La lady gli si avvicinò e chiese: " Allora, hai scoperto cosa succede a Merlino? "
" No " rispose il principe appoggiandosi al muro " sono andato da lui, ma poi non sono riuscito a farmi dire niente... " Artù preferì non dire alle due donne che Merlino piangeva per non intaccare l'orgoglio del proprio valletto... o quel poco che ne rimaneva dopo le continue figuracce di Merlino.
" Chissà cosa gli succede... questa mattina l'ho incontrato e mi è sembrato molto scosso e triste... non si è nemmeno accorto di me! " si intromise Gwen, sospirando al fianco della sua signora.
" Anch'io l'ho incrociato e gli ho detto che se c' era qualche problema doveva fare di tutto per risolverlo! " Morgana dimostrava una grande decisione, tipica di lei.
" Lui cosa ti ha risposto? " chiese Artù, mentre un inspiegabile brutto presentimento lo pervadeva.
" Mi ha ringraziato e poi è corso via. Ora però noi dobbiamo andare, abbiamo da fare molte cose... io devo andare a fare un corso di cucito e Gwen ha delle spese da fare in paese. " così dicendo le due ragazze si incamminarono nei lunghi corridoi del castello.
Artù andò nelle sue stanze, si cambiò d' abito e decise di andare a parlare ancora con Merlino.
Più si avvicinava alle stanze del servitore, più il brutto presentimento che poco prima lo aveva pervaso si faceva sempre più intenso e logorante.
Quando arrivò agli alloggi del vecchio medico, il principe bussò, ma quando non ottenne risposta entrò comunque.
La prima cosa che lo colpì fu lo strano ordine in cui si trovava la stanza, poi si spaventò: non c'era niente, niente di Merlino in quella sala.
Si diresse preoccupato verso il tavolo, dove vi trovò un bliglietto.
Doveva essere stato scritto in fretta, Artù lo deduceva dalle molte sbavature dell' inchiostro, e diceva: " Sono partito per non rischiare che qualcuno faccia del male a mia madre. Prometto che tornerò, Gaius.                              Merlino. "
Accanto a questo ve ne era un altro, stropicciato, che diceva: " Ho rapito tua madre; se la vuoi rivedere viva vattene da Camelot e torna ad Eldor entro tre giorni, non portare nessuno e non lo deve sapere nessuno della famiglia reale, hai capito Merlino? ".Il principe corse fuori dalla stanza con ancora in mano i messaggi, maledicendo mentalmente Morgana per aver inconsapevolmente convinto Merlino a partire senza nemmeno avvisarlo.

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Capitolo 4
*** attacco ***


Premessa: ringrazio tutti quelli che seguono questa fic, ma ricordo a chi si limita a criticare che non sempre è facile scrivere a dodici anni.
 
 
 
 
Merlino era partito. Non era più con lui.
Artù riusciva a pensare solo a questo mentre attraversava a gran velocità il corridoio e varcava come una furia la porta della sala del trono.
Vi trovò suo padre, Gaius, Morgana e molti cavalieri con alcuni popolani, impegnati in una accesa discussione.
" Ahh.... sei arrivato finalmente! " esclamò  Uther quando vide il figlio.
" Arrivato? Per far cosa? " chiese il principe sbigottito: non pensava che Uther avrebbe preparato una tale riunione solo per Merlino.
" Ma come? Non hai sentito le campane dell'allarme? " Chiese Morgana osservando accigliata il fratellestro.
" Allarme? E' suonato l' allarme? Cosa è successso? " chiese Artù, che effettivamente non aveva capito più niente da quando aveva letto il messaggio di Merlino.
" Il popolo di Eldor ha circondato Camelot; ci stanno attaccando, sire. " spiegò un cavaliere.
Artù capiva sempre meno: Eldor?
Perchè mai il paese di Merlino li stava attaccando? Espose il suo dubbio sotto forma di domanda: " Perchè? "
" Non ne abbiamo idea. Chiama il tuo servo, quello è il suo paese no? " disse il re.
" Il MIO servo ha un nome: si chiama Merlino! E comunque... beh... lui non c'è più. " rispose Artù studiandosi le unghie.
" E dov'è andato? " chiese Gaius preoccupato: non aveva ancora visto il biglietto.
Il principe porse al vecchio medico il messaggio di Merlino, che lo lesse spaventato, poi si sedette sbiancando.
" Dov'è andato? " chiese Morgana, ma Artù non rispose.
" Dov'è andato!? " sbraitò Uther sospettoso.
" E' tornato al suo paese. " sussurò il principe, già preoccupato per la reazione de re.
 
 
 
 
 
Nel frattempo Merlino era uscito da Camelot  dopo aver lasciato il messaggio per Gaius, e si era diretto correndo verso il bosco al confine della città.
Era preoccupato per Artù: sperava che il principe non si mettesse nei guai in sua assenza, ma non ne era per niente sicuro.
Quando però era arrivato al margine della foresta aveva sentito le campane dell'allarme e si era subito nascosto dietro un albero non appena aveva sentito qualcuno avvicinarsi.
Dal suo nascondiglio vide un intero esercito accerchiare la città e rimase paralizzato quando vide che l' esercito portava il simbolo del suo paese, ma lì non riconosceva nessuno di sua conoscienza.
Eppure Eldor non era un grande paese e lui conosceva tutti...
Qualcosa non andava e lui aveva un bruttissimo presentimento: se qualcuno lo voleva lontano da Camelot c'erano solo due motivi: volevano colpire Artù ed erano stregoni.
Ma perchè rapire sua madre e soprattutto perchè presentarsi ad assediare Camelot con il simbolo di Eldor?
 
 
 
Mi spiace per lovely girl, la cigina di Chiby_ Rie chan, ma un capitolo più lungo di così proprio non riesco a fare. Sorry!!!!!!
 

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Capitolo 5
*** scoperta ***


Artù era nei guai, Merlino era nei guai... tutto normale. Quando il principe aveva detto che Merlino era tornato al suo paese Uther aveva subito fatto teorie degne di una mente malata come la sua: aveva accusato Merlino di complicità nell' attacco di Eldor, dicendo che il ragazzo era una spia che riferiva informazioni riguardo a Camelot e che il suo scopo era quello di portare il proprio paese al potere, ma Artù non ci credeva.  Troppe cose non tornavano: il biglietto di minacce per prima cosa, e poi, Eldor era piccolo paese di contadini, non c'erano soldati lì! Gwen e Morgana erano daccordo con lui, quindi i tre ragazzi si allearono alle spalle del re. Ora ( la riunione con Uther era finita ) i tre erano nelle stanze di Artù, riflettendo sul da farsi.

" Dobbiamo assolutamente ritrovare Merlino! Lui saprà spiegarci! " esclamò Artù agitato.

" Artù rifletti! Chiunque voglia attaccare Camelot ha voluto prima di tutto allontanare Merlino da noi! E poi se veramente sua madre è in pericolo lui DEVE tornare a Eldor! " lo contraddisse Morgana lisciandosi i capelli neri.

" No, non devo " rispose una voce fin troppo conosciuta.

******************************************

Quando Merlino aveva visto tutti quelli uomini che avanzavano verso Camelot con le bandiere di Eldor aveva deciso di tornare indietro e chiedere aiuto al principe: Gaius aveva ragione, Artù lo avrebbe aiutato. Aveva trovato il principe nelle sue stanze in compagnia di Morgana e Gwen, aveva scalato un albero, con un piccolo aiuto della magia per non ammazzarsi, e si era affacciato alla finestra del principe dove aveva ascoltato la discossione dei tre amici.

Appena Artù lo vide corse verso di lui, lo prese per le braccia e lo aiutò a entrare dalla finestra.

" Come hai fatto ad arrivare fin quassù senza ammazarti!? " gli chiese il principe, come se quella fosse la sua preoccupazione più grande.

" Con un piccolo aiuto...  quel popolo non è Eldor, sono degli stregoni per questo mi hanno allontanato da te! " esclamò Merlino dimenticandosi dell'etichetta e dando del tu al principe.

" Cosa significa? " chiese il biondo ansioso.

Merlino guardò Gwen e Morgana, loro già conoscevano il suo segreto, poi si fece coraggio e disse: " Artù io sono un mago. "

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Capitolo 6
*** discussione ***


Questo capitolo sarà la discussione che hanno Merlino e Artù riguardo alla magia di Merlino. Sperò vi piaccia!
 
 
" Artù, io sono un mago. "
Dopo queste parole Gwen e Morgana erano letteremente scappate dalle stanze del principe per non assistere alla sua sfuriata, così Merlino e Artù si erano ritrovati soli.
" E quando pensavi di dirmelo, di grazia? " l' espressione di Artù era decisamente sconvolta e... delusa.
" Io... non potevo... cioè, voi siete il figlio del re! " protestò Merlino.
Artù lo fissò intensamente e rispose aspro: " Pensi che io sia come mio padre!? "
" Non ho mai detto una cosa simile! " si difese Merlino, mentre Artù si avvicinava maggiormente a lui, mettendolo spalle al muro.
"  Però lo hai pensato! " ribattè il principe ereditario, soffiando come fosse un gatto.
" Non è vero! Ho solo avuto paura di dirvelo per non crearvi un problema! Insomma, vostro padre... " tentò il mago, ma fu interrotto da Artù, che lo schiacciò del tutto contro il muro: " Allora non ti fidi di me! "
" Se voi mi fareste finire almeno una frase io... "
" Tu cosa, Merlino? " il principe si allontanò bruscamente dal proprio servo e si sedette sul letto.
" Vedete, lo avete fatto ancora! " Merlino si avvicinò cautamente al ragazzo.
" Cosa, Merlino!? Cosa!? " Artù si rialzò e afferrò il mago per le spalle.
" Mi interrompete! " rispose deciso l'altro con il suo solito tono di sfida.
" Bene! Allora parla! " urlò il principe senza mollare la presa sul servo.
" Io non vi ho mai detto della mia magia perchè volevo aspettare il momento giusto! " spiegò Merlino fissando Artù, che rispose: " E questo secondo te era il momento giusto?! "
" No, ma sono stato costretto visto che là fuori c'è un esercito di maghi! E per giunta sanno del mio potere se hanno cercato di allontanarmi da voi! "
Merlino fù nuovamente interrotto, ma questa volta dalla campana che suonava l'allarme.
Subito Artù uscì dalle proprie stanze e vide Gwen e Morgana che gli correvano incontrano.
Il principe si voltò verso Merlino e disse: " Tu resta quì! "
" Perchè dovrei? " protestò il mago.
" Perchè mio padre ti crede coinvolto in questo attacco e se ti vede ti farà uccidere... e non senza motivo direi, visto che a Camelot c'è la pena di morte per chiunque pratichi la magia... " Artù ghignò divertito dall' espressione terrorizata del mago, poi gli si avvicinò e gli prese una mano.
" Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me. " sussurò poi il principe.
" Grazie. " sussurrò di rimando Merlino stringendo la mano di Artù, poi aggiunse: " Vengo con voi, non mi farò vedere! "
" Come vuoi. " concesse il principe, poi i due iniziarono a correre verso la sala delle riunioni insieme alla pupilla del re e alla sua serva.  

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Capitolo 7
*** attacato, difeso, mano ***


Erano arrivati alla sala delle riunioni dopo una corsa fra il popolo rifugiato nel castello.
Merlino si era calato il cappuccio sul viso per non farsi riconoscere dalle guardie e sarebbe persino entrato nella sala se Artù non lo avesse fermato.
" Fermo, che fai!? " aveva infatti esclamato il principe afferrando Merlino per un braccio.
" Entro, no? " rispose convinto il mago.
Artù lo guardò come se avesse di fronte un pazzo, poi disse sconvolto: " Sei forse usito di senno? Se mio padre ti vede ti farà ammazzare! Resta qui e non ti muovere! "
L' erede al trono entrò nella sala delle riunioni e lasciò Merlino fuori dalla porta, o almeno così pensava: il mago invece era riuscito a infilarsi nella stanza senza farsi vedere da nessuno e si era nascosto nell' ombra.
Appena il re si alzò tutti fecero silenzio, poi Uther disse: " Eldor ci sta attaccando, ma noi abbiamo un esercito forte e li batteremo facilmente! " poi si rivolse ad Artù: " Il tuo servo? "
" Non lo si trova, ma sono sicuro che lui non centra niente. " rispose il principe fissando il padre.
" Ti fidi troppo di quel ragazzo, tutti vogliono il potere e per lui l'unico modo per raggiungerlo era conquistarci. Ha tramato alle nostre spalle per tutto il tempo. " rispose seccato il re, credendo così di aver archiviato l' argomento.
" Ti sbagli! " ribattè invece Artù " Lui non è cattivo! E poi non sappiamo nemmeno se quello che ci sta attacando sia veramente Eldor! "
Merlino arrossì nel suo angolo buio: Artù lo stava difendendo! Il principe lo stava difendendo!
Ma non ci fu modo di fare altro perchè un soldato irruppe nella sala esclamando: " Sono entrati nella città altà! "
Subito l' intero esercito, guidato dal principe uscì dalla sala, mentre le donne rimasero all' interno e chiusero a chiave le porte; Gwen e Morgana si avvicinarono ad Uther e rimasero a guardarlo cercando di capire cosa pensasse.
Mentre usciva, Artù fu affiancato da un ragazzo che poteva benissimo essere un soldato, ma appena il principe lo vide sussurò: " Merlino! Cosa stai facendo? Tu non sai combattere! "
" Sono maghi Artù! E tu non puoi affrontare i maghi, ma io si! " borbottò di rimando il servo.
" Chi ti ha dato il permesso di prenderti tutta questa confidenza! " scherzò Artù dando una leggera gomitata a Merlino, poi gli prese una mano nella sua e la sentì liscia e piccola, come quella di un fanciullo.
Ora però, non c' era tempo di distrarsi: la guerra era vicina, fin troppo vicina.

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Capitolo 8
*** finale ***


Questo capitolo segnerà la fine della mia prima fic! Spero vi sia piaciuta.
 
 
L'intero esercito era arrivato nella città alta e la guerra aveva avuto inizio: molti cavalieri cadevano a terra morti o feriti, ma non c'era tempo di spostare i cadeveri.
Artù incitava i propri uomini, mentre contemporaneamente cercava di tenere dietro di se Merlino, proteggendolo con il proprio corpo.
Però l'esercito che si spacciava per Eldor era nettamente in vantaggio, gli stregoni erano molto potenti.
Fu proprio questo a spingere Merlino a separarsi dal principe e a correrre fra morti e feriti cercando il capo stregone.
Non ci mise molto a trovarlo, perchè appena lo vide lo riconobbe Mayoe.
Tempo fa Mayoe aveva cercato di uccidere Artù per poi prendere il suo posto e diventare principe ereditario, poi da li alla casuale morte di Uther non sarebbe passato molto, Merlino ne era sicuro.
Era stato proprio lui a fermrlo,per questo questa volta Mayoe aveva tentato di allontaralo da Camelot prima di ritentare il suo piano.
Il mago fece per avvicinarsi all'uomo, ma qualcuno lo afferrò per un braccio, costringendolo a fermarsi.
Appena si voltò Merlino vide che quel qualcuno era niente meno che Artù, che disse: " Cosa credi di fare?! Ti farai uccidere cretino! "
" Io sono l'unico che può fermarlo! " Esclamò il servo cercando di liberarsi dalla presa del principe.
" Forse ne sconfiggeresti uno, ma tutti gli altri? " ribatte deciso l'erede al trono.
" Tutti questi soldati sono creati da Mayoe! Se sconfiggo loro tutti spariranno! " Merlino scappò da Artù e si lanciò contro lo stregone.
L'attacco fu così improvviso che Mayoe non potè fare niente per difendersi, ma l'incantesimo che Merlino usò era talmente potente che il ragazzo svennè.
L'ultima cosa che vide fu i soldati della falsa Eldor sparivano uno a uno, poi buoi.
 
*************************************
 
Merlino si svegliò nelle stanze del principe e cercò di mettersi a sedere, ma una mano lo costrinse a rimanere sdraito.
" Devi riposare. " disse la voce di Gaius.
Al fianco del letto c'erano Artù, Gwen e Morgana, che lo guardavano preoccupati.
" Dopo che sei svenuto ti ho portato qui prima che mio padre di vedesse, poi gli ho spiegato che tu eri innocente. Mi ha creduto, ma per un po' ti terrà sotto controllo, quindi vedi di non farà scemenze. " disse il principe, poi lanciò un occhiata agli altri e tutti uscirono, senza prima non aver raccomandato a Merlino di riguardarsi.
Quando furono soli, Artù disse: " Mi hai fatto preoccupare tanto. "
" Non dovevi, io so quel che faccio, o almeno credo. " entrambi risero: Merlino che sapeva quello che faceva? Quello si che sarebbe stato un gran bel incantesimo!
Il principe prese la mano del servo e Merlino la strinse.
Artù si chinò sul compagno e gli posò un delicato bacio sulle labbra carnose.
" Devo andare da mio padre. " sussurò poi, prima di uscire: non c'era nulla da spiegare: Merlino già aveva intuito tutto e non poteva che esserne felice.
 
 
 
 
Spero mi perdonerete per la banalità della scena della della lotta.
Ho riletto la mia ficcy e mi chiedo come abbiate fatto a leggere tale scempio! Spero non vi arrabbierete e prometto di migliorare! Un commentino è sempre gradito anche se immaggino saranno solo critiche; il finale è semplicemente patetico, ma non sono riuscita a fare di meglio.

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