King For A Day

di Bl4d3
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova notte ***
Capitolo 2: *** Proprietà Privata ***
Capitolo 3: *** Black & White ***
Capitolo 4: *** Redemption ***



Capitolo 1
*** Una nuova notte ***


...King for a day...



Il sole stava tramontando in quel di New York e la città assume quel colore arancione chiaro. La Grande Mela appare in tutto il suo splendore con le sue mani d'acciaio che si alzano verso il cielo attorniate da quest'aura arancione che sembra proteggerla. Gli uffici editoriali ormai stavano per chiudere la prima pagina e per l'ennesima volta Peter Parker si ritrova senza una foto degna per finire sul paginone d'apertura del Daily Bugle. Peter incassa il colpo e se ne va a testa china rimpiangendo il suo “vecchio” superiore J.J. Jameson, la redazione sembrava vuota senza le sue urla e senza la puzza del suo sigaro da quattro soldi. Le foto dello scandalo sullo sfruttamento di un centinaio di cinesi in uno scantinato della Oscorp non aveva fruttato quanto il nostro giovane sperava, pensava che il DB fosse un giornale libero ma ha scoperto che non è così, la corruzione politica arriva pure nelle testate giornalistiche ed è ancora più forte se quella testata è molto letta proprio il giornale di Dexter Bennet. In qualsiasi altro giornale freelance quella foto gli sarebbe valsa come minimo qualche centinaio di dollari, ma purtroppo gli è capitata nel momento giusto, visto che tra un po' deve pagare l'affitto al suo coinquilino, ma ovviamente nel posto sbagliato. La sera per Peter non arriva mai molto volentieri, visto che a casa non c'è nemmeno Mary Jane ad aspettarla con la sua bambina, è rimasto solo, Harry è morto e la zia abita a kilometri di distanza. La cena non lo aiuta di certo a tirarsi su il morale, non prende una paga da settimane e con i soldi che gli rimangono deve tirare avanti fino a quando non porterà una foto dell'arrampicamuri in redazione, anche se verrà svalutata. Insomma il kebab non va mai bene per chiudere in bellezza una giornata. Vin Gonzales, poliziotto e coinquilino di Peter, stava uscendo ora di casa per andare a fare il turno di notte quando per le strade incontrò il suo compagno di stanza.


>> Hey Parker, com'è andata oggi?<< Disse Vin, vedendo che Peter era scuro in volto.

>> Gettarsi in una vasca di piranha sarebbe stato più allegro << Disse Peter accennando un sorriso.

>> Vedo che è cambiato il cane al comando ma il morso è stretto uguale<< Disse Vin salutando Peter con una pacca sulla spalla >> Ti ho lasciato un pezzo di torta in frigo, oggi mio nipote fa 3 anni. << Disse Vin scendendo le scale di fretta visto che era in ritardo.

>>Come se riuscissi a mangiare qualcosa, ho la bocca dello stomaco più stretta di un culo di gallina<< Disse Peter, giocando con la panna della torta >> Ma si va, giusto due morsi << Ovviamente non ne rimase nemmeno una briciola.


C'era un unica cosa che in quella giornata gli aveva dato una soddisfazione, il suo cuscino. Così morbido e comodo da fargli perdere la concezione del tempo e il filo logico delle cose. La luce naturale abbandonò completamente la Grande Mela, che non accennava ad addormentarsi. Di notte tutto riprende vita, tranne ovviamente quelli che si sono spaccati la schiena in fabbrica. Gli occhi di Peter si aprirono lentamente e controvoglia, mettendo piano piano a fuoco le cifre a led della sua radiosveglia.


>> Mapporc! Sono già le 11 che ci faccio ancora a casa! << Peter si avvicinò al suo armadio e tra l'abito elegante e una giacca invernale vide il suo vestito preferito. >> Ma è possibile che devo quasi sempre aspettare che cali la notte per farmi un giretto con te!? <<


Quando Peter indossa il costume da Spider-Man perde ogni preoccupazione e il tempo scorre come un treno. Solo la finestra lo separa dal suo parco giochi preferito, ma con un solo gesto e New York e li pronta a essere esplorata dai piani alti, privilegio che di questi tempi hanno in pochi. Nei ritagli di tempo il nostro piccolo topo di laboratorio ha trovato una formula in grado di aumentare la resistenza delle sue ragnatele che ora possono tenere sospeso per aria anche un tir per circa un'ora, poi finita quell'ora scappate da sotto perché prendersi un veicolo di quelle dimensioni sulla testa non è mai troppo salutare. Quella era una notte fin troppo tranquilla, a quanto pare la malavita della Grande Mela era troppo impegnata a dormire per riversarsi nelle strade, ma c'era ancora qualche classico borseggiatore della domenica che si divertiva a scippare le coppiette che passeggiavano per le strade, insomma ordinaria amministrazione per l'amichevole arrampicamuri di quartiere.


>> Ma porc! Quando mi serve uno di quei pazzoidi criminali da pestare, non ci sono manco a pagarli a peso d'oro << Pensò Peter >> Eddai su, mi accontento anche di una brutta copia del Goblin, e quelli si che erano scarsi << Sotto la maschera si materializzò un sorrisetto, ripensando a quante copie sono uscite nel tempo della sua nemesi per eccellezza: il Green Goblin.


>> Beh, sono stanco e non ho voglia di prendere aria, dato che mi sono dimenticato la maglia della salute a casa << Dicendo ciò, Peter decise di tornare a casa quando, da uno dei palazzi nelle vicinanze, si avvertì il rumore di uno scoppio.


>> Ma che *****! << Senza pensarci su Peter si diresse sul luogo dell'incidente e ai suoi occhi apparve uno scenario che non vedeva da molto tempo. L'ingresso del palazzo era totalmente sventrato, le fiamme stavano corrodendo tutto ciò che c'era all'interno del locale e in lontananza si sentivano le sirene dei pompieri. Purtroppo quella sera ci sono state vittime, tutti ragazzi che stavano passeggiando. Ma il nostro amichevole ragno di quartiere non si era accorto di un piccolo particolare, dal luogo dell'esplosione si allontanavano due scie parallele che si perdevano all'orizzonte, probabilmente la scia di un aliante bimotore. Quella sera una nuova minaccia era apparsa sulla Grande Mela, una minaccia che ha spento le vite di una decina di ragazzi, che ha spento la vita di un ragazzo che stava camminando su quel marciapiede con il suo iPod nelle orecchie, e la canzone in riproduzione era del suo gruppo preferito: i Green Day...


...My daddy threw me in therapy, he thinks I'm not a real man, who put the drag in the drag queen, don't knock it until you tried it...


King for a Day – Green Day

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Capitolo 2
*** Proprietà Privata ***


Un nuovo giorno era giunto, le prime luci dell'alba illuminavano il volto nero cenere dei pompieri che avevano finito da poco di mettere in sicurezza il palazzo sventrato dall'esplosione. Di li a poco il proprietario dell'ufficio distrutto sarebbe arrivato, ma non era un proprietario qualunque, si tratta di Norman Osborn, ex pluriomicida di cui si credeva che fosse morto, ma erano voci infondate, se la passa molto meglio del nostro Peter.

Norman arrivò nel suo ufficio, ex Oscorp, verso le 9 del mattino trovandosi di fronte qualche pezzo bruciato, che si presume fosse o una libreria o una scrivania.

>> Ma che c$%&o è successo qua? << Disse Normie guardando dentro l'ufficio dallo squarcio che dava sulla strada.

Rimase, incredulo, a fissare la scena per qualche minuto e senza pensarci un secondo di più chiamò il suo tirapiedi preferito dei Thunderbolts, il gruppo di ex criminali che aveva eccellentemente servito la madrepatria durante l'invasione aliena degli Skruul, ovviamente si tratta di Venom, un simbionte alieno con una sfrenata passione per la carne umana.

>> Porta subito il tuo culo nel mio ufficio, entro 5 minuti devi essere qui o giuro che ti faccio ingoiare gli occhi! << Disse Norman con un tono di voce piuttosto incazzato.

Venom arrivò in tempo all'appuntamento con il suo capo, ma non riuscì a trattenersi e scoppio in una grassa risata.

>> Shashashashasha chi può essere quell'idiota che può solo penssssare di fare uno ssssscherzo proprio a te? << Venom riuscì a malapena a finire la frase prima di continuare a ridere per la scena che aveva davanti agli occhi.

Difatti la scena era piuttosto comica, uno era riuscito a entrare, in modo molto plateale, e a distruggere il mondo di uno psicopatico che fino a qualche anno prima girava su un aliante e elargiva zuccherini esplosivi a forma di zucca a chiunque incrociasse per strada, ancora meglio se era l'uomo ragno. I due si fecero strada nelle macerie dell'ufficio ma Norman notò subito qualcosa che nessun altro poteva notare.

>> Come c$%&o hanno fatto a trovare il mio nascondiglio? << Norman prese la prima cosa che gli capitò a tiro e la frantumò sul muro, non che sia stato poi così difficile, era totalmente carbonizzata.

I due entrarono immediatamente nel nascondiglio di Normie, o del Green Goblin (dipende come volete chiamarlo), e Venom vide per la prima volta tutta l'attrezzatura del dopo-lavoro del suo capo, alianti a motore, guanti che scaricano raffiche ad alta tensione, sacchi pieni di bombe zucca, e qualsiasi altro gadget da combattimento del goblin più famoso degli ultimi vent'anni.

>> Molto bene, non solo mi ha distrutto l'ufficio e ha trovato il nascondiglio, si è anche servito come se fosse in un supermarket di oggetti da scienziato pazzo. A rapporto mancano un aliante, una cinquantina di bombe zucca e ben tre fiale con il siero del goblin. MALEDIZIONE! << Norman non l'aveva presa benissimo.

Norman era furente, era da anni che non era in quelle condizioni. Della roba preziosa, non per il suo valore monetario visto che comunque è uno degli uomini più ricchi e potenti di tutta New York, gli era stata sottratta da uno dei suoi covi, e nelle mani sbagliate quegli oggetti potevano portare alla nascita di un altro psicopatico omicida che avrebbe infastidito i sonni degli abitanti della grande mela.

>> Ehi segugio, non ti ho chiamato per sbavare sui miei giocattoli personali, ma per sfruttare quelle narici portentose che ti ritrovi. Metti in moto il tuo aspiratore portatile e trovami una scia che mi conduca da quel pezzo di m&%$a! << Questi furono gli ordini di un Norman incazzato come poche volte nella sua vita.

>> Lo faccio sssolo ssssse mi prometti che la paga sssssarà un blocco di cinque tagliagole fressschi frssschi della nossstra amata prigione. Adoro la carne dei condannati a morte, ha quella sstagionatura da cella buia e umida che gli da un gusssto particolare. << Replicò Venom assicurando una lauta cena post lavoro.

Quel lavoro non era qualcosa di troppo difficile per il simbionte alieno, e ovviamente Normie accettò così aiutava le amministrazioni pubbliche a liberare qualche posticino nelle carceri di massima sicurezza. Cinque minuti, il tempo servito a MacGargan, colui che ospita il simbionte nero nel suo corpo, a trovare una traccia del ladro che si era intrufolato la notte scorsa.

>> Normie caro devo dire che quessssto lavoro mi sssta mettendo più fame del previsssto, ho trovato la traccia che mi avevi chiessto e guarda un po', ha il tuo stesso odore, ma la direzione è ancora piuttosto chiara. Ho sssempre ssssognato di assssaggiare la tua carne, dev'essssere molto succulenta visssto la quantità di sssangue con cui ti ssei macchiato le mani. << Questo fu il respondo della “perizia” di Venom, il quale stava cominciando a leccarsi le labbra eccitato dall'idea di acciuffare il ladro.

Ovviamente non aveva idea che la caccia grossa sarebbe spettata al capo, quindi per le sue mandibole non c'era lavoro. Norman si fece dare la direzione verso cui si era diretto il colpevole e congedò il suo sottoposto con un pezzo di carta da consegnare al direttore del carcere di Manhattan:

Egregio Direttore,

con il comunicato seguente le comunico che i cinque peggior criminali che in questo momento sono gentilmente ospitati nel suo carcere, giovedì prossimo dovranno essere portati in una sala e legati ciascuno ad una sedia. Di tali personaggi se ne prenderà cura un mio collaboratore, si chiama MacGargan. Per la fattura della pulizia straordinaria del locale, perchè ce ne sarà sicuramente bisogno, mi invii la fattura a cui aggiungerò 500.000$ per il disturbo.

Con l'occasione le porgo i più distinti saluti.

FIRMA

Norman Osborn”

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Capitolo 3
*** Black & White ***


L'edizione pomeridiana del Daily Bugle aveva in prima pagina la notizia dello scoppio della palazzina, dando la colpa ad una fuga di gas, insomma un normale incidente, e mentre che i cittadini continuavano a vivere nell'ignoranza di tutto ciò che accadeva nella folta ragnatela della malavita newyorkese Norman stava mettendo in moto le sue pedine: i Thunderbolts. Tutto il perimetro della villa in cui abita il presunto ladro venne isolato, niente e nessuno poteva più mettere piede nelle vicinanze di quella villa.

Notte Prima, sul tetto del palazzo di fronte

Peter stava seguendo tutto l'accaduto dal palazzo di fronte e quando ha visto quella “cosa” uscire dalla voragine sul fianco del palazzo, istintivamente gli lanciò una sua ragnospia, un piccolo rilevatore di posizione che interagiva con il suo fenomenale senso di ragno, che si agganciò all'aliante guidato dell'assassino di quella quindicina di ragazzi senza colpa, anzi forse una colpa ce l'avevano: quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. La nottata di Peter o per meglio dire dell'uomo ragno era passata senza troppi patemi d'animo, ha sventato i soliti furtarelli e gli scippi alle coppie che passeggiavano per le strade, e con ben quattro ore di sonno si recò a lavoro con una grande voglia di prendere il premio per l'impiegato del mese. Stranamente quella mattina Peter arrivò in ufficio mezz'ora prima, difatti due sue colleghe come lo videro gridarono al miracolo.

>> Hey tigre che ci fai qua a quest'ora? << Disse Janet

>>Ciao tesoro, sono venuto a respirare il più possibile l'aria dell'ufficio nella giornata del mio premio Pulitzer per aver fotografato quel pazzo che ha distrutto mezzo palazzo e ucciso quindici persone. << Disse Peter tutto orgoglioso di se.

Ma quando aveva finito di parlare si era già girato e non aveva visto le sue colleghe se se la ridevano sotto i baffi, sicuramente qualcosa stava per girare le spalle al nostro fotografo di fiducia.

>> Salve Dex, pronto a vedere un tuo fotografo prendere il Pulitzer in diretta mondiale? << Disse Peter sbattendo sulla scrivania del direttore un paio di foto che raffiguravano un tizio vestito di rosso che “surfava” su un aliante.

>> Ahahahahahahaha, Peter povero pivello.......se fossi arrivato mezz'ora fa ti saresti imbattuto nel mio aggancio della polizia che mi portava i fotogrammi di una telecamera HD che stava giusto di fronte al palazzo, e come ha percepito qualcosa di strano la guardia del palazzo l'ha indirizzata sul punto esatto della voragine e dopo uno zoom da fenomeno è riuscito a prendere direttamente il volto, se così lo possiamo chiamare, di quella cosa. Se sei debole di stomaco non guardarla << Disse Bennet che aveva appena risparmiato circa 500$.

Il fotogramma era piuttosto nitido perché ormai le telecamere di sicurezza sono dotate di un sensore che come diventa buio, passano alla modalità: visore notturno. Quella cosa raffigurata su quel foglio di carta non poteva essere umana. I suoi occhi erano grandi e luminosi ma diciamo che erano il dettaglio meno appariscente del viso, visto che la fronte è quella che attira più l'attenzione, due mezze corna spuntano poco prima dell'attaccatura di una folta chioma dai colori chiari, insomma quella cosa che ieri ha ucciso quindici persone è un mostro, non che Peter non ne abbia mai visti però ad un certo punto della propria vita si vorrebbe dire basta a certe cose.

>> Maledizione sembra un goblin ma è ancora più brutto e credo ancora più puzzolente e c'è da dire che Normie non profumava di acqua di rose. << Penso Peter.

Dopo essere stato deriso nuovamente dal suo capo, Peter tornò a casa e non aspettò la sera prima di vestire il suo costumino preferito, non quello da Village People ma quello da Uomo Ragno. Era circa mezzogiorno quando si buttò per le strade di New York ciondolandosi sulle sue ragnatele, ma dopo che aveva imboccato la strada che gli segnalava il suo ricevitore di segnale delle ragnospie, si una specie di navigatore satellitare, improvvisamente i suoi lancia-ragnatele si incepparono e il suo “senso di ragno” cominciò a pizzicare, fortuna vuole che in quel momento si trovava vicino a un tetto basso e riuscì a caderci in piedi senza farsi troppo male. Ancora stordito da quello che gli era capitato, Peter si tolse la maschera per riprendere fiato e proprio in quel momento vide una massa grossa e bianca che si contorceva tra i palazzi della grande mela.

>> Ma porc! Mi è sembrato di vedere la versione passata in candeggina di Venom. << Pete si sdraiò a terra per riprendersi dalla doppia botta, i suoi poteri in tilt e la visione di un maiale bianco che scorazza per i cieli.

Ora lasciamo un po' Peter da parte e concentriamoci sul White Venom, che poco fa ha dato qualche problemino all'Uomo Ragno. Quello che oggi noi conosciamo come il Venom Bianco in realtà è stato il primo vero portatore del simbionte alieno, Eddie Brook, che grazie ai poteri di Mr. Negativo è guarito dal cancro che il simbionte gli aveva lasciato dopo che si era spostato nel corpo del suo nuovo portatore, Mac Gargan. Grazie al potere di guarigione di Mr. Negativo, Eddie era riuscito a ricrearsi una nuova vita ma dopo essere rientrato in contatto con il simbionte, per qualche strano motivo, delle cellule aliene sono state richiamate dal vecchio portatore e grazie al fatto che il corpo di Eddie è stato purificato, lo stesso simbionte ha subito una radicale trasformazione, la pelle protettiva che si crea attorno al corpo di colui che ospita le cellule aliene, è diventata bianca. Ora il Venom originale ha un nuovo problema da fronteggiare, la sua nemesi per eccellenza, il White Venom.

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Capitolo 4
*** Redemption ***


Eddie sorvolò il palazzo in cui Peter era caduto e dopo senza guardarlo gli disse:

>> Scusa ragnetto ma ora ho da fare, il tuo ragno-cancro è meno importante di quello di qualcuno che conosco io, quel “paziente” ha la precedenza! << Disse il White-Venom prima di riprendere la strada.

Peter ancora intontio dalla botta non rispose ma si distese completamente sul tetto, scoraggiato, visto che nemmeno il nuovo Venom gli dava importanza.

>> Grazie New York, mi fai sentire sempre a mio agio! << Disse Peter con lo sguardo fisso al cielo.

    Qualche ora prima al monte dei Thunderbolts

Normie ha radunato tutta la squadra dei Thunderbolts, per chi non lo sapesse è un gruppo di criminali che stanno espiando le proprie pene sotto il comando dei Iron Patriot, ebbene si dopo l'invasione skrull gli americani sono del tutto rimbecilliti e hanno messo al potere un assassino pluriomicida come Norman Osborn.

>> Ragazzi vi ho preparato una cartella top-secret, vi do 10 minuti per leggerla, memorizzarla e mangiarla, tranquilli è aromatizzata al cioccolato. Tra 10 minuti e 30 secondi vi voglio qua! << Disse Norman

Penance, Moonstone, Song Bird, l'Uomo Radioattivo, Spadaccino, Bullseye e Venom si diressero nell'altra stanza e cominciarono a leggere quelle poche pagine del rapporto stilato dal capo, probabilmente doveva essere una relazione su dove abita chi gli ha rubato uno dei tanti costumi da goblin. Il silenzio nella stanza durò solo qualche minuto perché poi Bullseye scoppiò a ridere.

>> Ahahahahahahahahahahah, fai tanto il gradasso ma pure una donna riesce a rubarti i tuoi trucchi da sotto il naso, pivello. Ahahahahahahahahahahah. << Disse Bullseye

La situazione divenne comica in pochissimo tempo, quasi tutti si misero a ridere, tutti tranne Moonstone che da capo-gruppo cercava di mantenere un minimo di contegno anche se sotto sotto se la stava ghignando più di tutti. Passarono i 10 minuti e tutti e sette tornarono nell'ufficio del loro capo.

>> Ok, spero che abbiate distrutto le vostre copie. << Disse Norman

>> Burp! Il capo ha detto la verità, sapevano di cioccolato! << Rispose Venom, leccandosi le labbra

A quel punto Norman prese parola.

>> Attento Venom, c'era anche un po' di lassativo in quei fogli. Ma tornando seri, ieri ho seguito le tracce di calore rilasciate dal mio aliante, e caso strano sono finite nella casa di uno dei due candidati a sindaco di New York, William Hollister. << Osborn prese in mano la sua penna e la spezzò usando solo 3 dita. >> Ora, credo che io non vi debba insegnare niente del vostro mestiere, forse solo a non farvi prendere visto che vi ho tirato fuori dalla cella con la scusa di farvi reintegrare nella società con un lavoro socialmente utile, l'unica cosa che vi dico è di spaccare il culo a chiunque mi abbia rubato i miei aggeggi, che sia il futuro sindaco o che sia stato un mocciosetto di 10 anni! Non ammetto errori! Ora portate i vostri culi fuori da questo rifugio e guadagnatevi il vostro stipendio! << Norman piano piano cominciava a innervosirsi, fino a quando con un pugno incrinò il vetro in diamante della sua scrivania.

I TB arrivarono sul luogo in cui abita il ladro grazie all'elivelivolo che Normie ha “rubato” allo SHIELD. L'intero quartiere venne diviso in settori, ciascuno dei quali venne assegnato a un componente della squadra dei Thunderbolts, il settore più a nord venne assegnato al nero simbionte alieno, Venom.

Il White-Venom stava per arrivare, era a qualche kilometro di distanza dal suo nemico naturale, e se ve lo chiedete, Eddie è riuscito a trovare MacGargan perché il suo potere è “nato” da un pezzo del Venom nero. La distanza che li separa continua a diminuire fino a quando il bianco fionda addosso al nero che era impegnato a fare tutt'altro, guardare una ragazza che stava passeggiando su di un marciapiede poco distante da li, sembrava piuttosto appetitosa. MacGargan si ritrovò ad assaggiare il terriccio di un vaso ma ci volle poco a capire cosa gli era successo, difatti di li a poco in quel settore sarebbe scoppiato il finimondo.

>> Hey capo qui sono cazzi! MacGargan ha un problema, grosso, cattivo, muscoloso e probabilmente anche puzzolente, è arrivato Eddie. << Fece rapporto a Norman.

Dopo qualche istante ricevette le nuove direttive, irrompere in casa visto che ormai visto che ormai si sarà già accorta della loro presenza per il rumore creato da due maiali di grosse dimensioni che se le danno di santa ragione. Con un gesto Moonstone diede l'ordine agli altri cinque componenti dei TB di entrare in casa, ma proprio in quell'istante qualcosa scappò in piedi su un aliante.

>> Ma porca puttana! Capo è appena scappato dalla casa e non siamo nelle condizioni di inseguirla, visto che l'unico che può stargli dietro è impegnato a scazzottarsi con il suo gemello in candeggina! << Disse Moonstone

>> Gyahahahahahaha! Non ti preoccupare, l'avevo previsto. Torna pure a casa bellezza, chiudi la porta con due mandate che le strade stanotte non saranno sicure! Gyahahahahahahaha << Rispose Norman

Normie aveva dismesso i panni di stratega e aveva vestito quelli della sua folle doppia personalità: il green goblin.

    Tornando ai Venom

Lo scontro proseguiva senza che nessuno dei due prendesse una posizione di predominio, visto che comunque hanno gli stessi poteri.

>> MacGargan non ti preoccupare dopo oggi potrai vivere tranquillamente, non avrai più il tumore nero che ti accompagnerà, lasciami fare vedrai che non sentirai niente.<< Disse Eddie

>> Vedo che quel trattamento di Mr. Lee ti ha dato al cervello. Credi che io sssssia un idiota! Non lasssscerò mai il mio caro ssssimbionte, ormai è una parte di me, mi diverto cossssì tanto con lui, mi da parecchie soddissssfazioni. Non te la lassscerò mai vinta! << Rispose MacGargan

Il numero dei pugni che arrivarono sul muso ormai non si contavano più, fossero stati dei semplici umani a questo punto erano a terra che rantolavano dal dolore con qualche osso rotto. MacGargan venne distratto da un aliante che gli passò sopra la testa e Eddie approfittò di questa distrazione per conficcare nel petto del suo nemico quattro spuntoni.

>> Te l'ho detto, non ci voleva molto, ora lasciati andare e accetta questo dono che ti faccio. Tra qualche secondo sarai libero da quel liquame nero che ti ricopre e puoi stare tranquillo, non tornerà mai più. << Eddie era finalmente riuscito a curare il nuovo portatore del simbionte alieno.

MacGargan crollò a terra sulle ginocchia, piano piano il simbionte scomparve dal corpo dell'ex polizziotto, partendo dal viso, fino a lasciare alla luce del sole tutto il corpo ignudo del suo portatore, era finalmente guarito.

>> Bene. Il primo cancro è stato estirpato da questa città, ora mi posso concentrare su tutti gli altri bisognosi d'aiuto. << Dicendo ciò Eddie spiccò un balzo e scomparve all'orizzonte.


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