Kommen Sie zur Hőlle di Nyappy (/viewuser.php?uid=56176)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Begegnung [Incontro] ***
Capitolo 2: *** Mission [Missione] ***
Capitolo 3: *** Schlange [Serpente] ***
Capitolo 4: *** Täuschung [Illusione] ***
Capitolo 5: *** Kampf [Battaglia] ***
Capitolo 6: *** Pfand [Pegno] ***
Capitolo 7: *** Entdeckung [Scoperta] ***
Capitolo 8: *** Einigung [Unione] ***
Capitolo 9: *** Tod [Morte] ***
Capitolo 10: *** Hőlle [Inferno] + Omake ***
Capitolo 1 *** Begegnung [Incontro] ***
Kommen
Sie zur Hőlle [Arrivi all'Inferno]
Begegnung [Incontro]
Il kunai nella sua mano era stretto saldamente, con troppa forza.
Doveva solo graffiare il suo coprifronte, solo quello.
Solo
così sarebbe diventato un membro vero e proprio dell'Akatsuki,
quell'organizzazione che aveva osato interrompere la sua contemplazione
artistica.
Deidara avrebbe volentieri continuato ad attaccare i
paesi vicino ad Iwa, la paga era buona, e poi faceva quello che gli
piaceva di più al mondo: arte.
Arte pura, quell'esplosione d'infinito ed effimero splendore, così
rarefatta...
Ma aveva perso contro quell'Uchiha abile nelle illusioni, ed ora era lì
nel covo, davanti al capo.
Il capo... era strano. I suoi occhi particolari ricordavano quelli
dell'Uchiha, ed il viso era martoriato dai piercings.
Poco pratici in battaglia, e così pacchiani... molto meglio la sua
super-flat!
Ma
ci stava mettendo troppo, davvero. Che ci voleva? Era già un ninja
disertore da tempo. Doveva solo rendere definitiva la sua situazione.
Con un colpo secco sfregiò il coprifronte, quelle rocce che tanto aveva
amato ed odiato, che lo avevano amato ed odiato...
-Ora sei uno di noi.-
Il capo doveva amare l'ovvietà. Certo che era uno di loro! Aveva perso!
Pian piano gli altri uscirono da quella grotta umida, adornata da una
gigantesca statua, piuttosto grottesca a dire il vero.
Prima
uscirono l'Uchiha e quello che si era presentato come Kisame Hoshigaki
della Nebbia, poi Zetsu, che se ne era rimasto in disparte per tutto il
tempo,
scomparve inghiottito dalla terra. Li seguirono Hidan e la sua
linguaccia volgare insieme a Kakuzu, tipo davvero misterioso.
Gli ultimi ad uscire furono il capo e la donna che stava sempre al suo
fianco, Konan.
Deidara gettò un'occhiata al suo compagno, un essere davvero ripugnante.
Basso ed accucciato, sembrava una tartaruga. Con quei codini ed il
bavaglio poi! Aveva decisamente un aspetto orribile.
-Sono
Akasuna no Sasori. Dato che d'ora in poi sarai il mio compagno, sappi
due cose. Uno, non fare domande. Due, non infastidirmi.-
Che
strana voce... non sembrava adatta a quell'essere sgraziato. E poi,
come faceva a non fare domande se dell'organizzazione sapeva poco o
niente?
-Come vuoi tu.-, acconsentì Deidara.
Era stanco per il viaggio, erano stati due giorni intensi, e finivano
così, con un essere ripugnante che gli dava ordini.
-Usciamo di qui?-, chiese voltandosi verso l'apertura della caverna.
Sasori lo superò, e così fu costretto ad accelerare il passo.
Era stanco,
Sasori non lo capiva?
-Um... dove ci fermiamo per la notte?-, pioveva, e il cielo era
squarciato da fulmini.
-La città più vicina è lontana una cinquantina di kilometri.-, Sasori
era impassibile, e proseguiva velocemente.
Deidara lo maledisse mentalmente.
Era dannatamente stanco, diamine!
-Guidami.-, tirò fuori dalla tasca un po' di argilla e si mise a
modellarla piano.
Ne uscì fuori un volatile dalla foggia strana, il becco gonfio e le ali
quadrate.
-Ammira!
Questa è arte!-, mostrò il suo piccolo capolavoro al compagno, che per
tutta risposta tirò fuori la coda dal mantello e scacciò la mano di
Deidara con un colpo secco.
-Tzk,
si vede che non ne capisci nulla...-, era davvero stanco, troppo stanco
per litigare o impegnarsi seriamente in una conversazione normale.
-Accelera.-, Sasori era sempre impassibile, dannato!
Con un piccolo pop!
la piccola scultura del volatile divenne grande abbastanza per superare
in altezza Deidara di cinquanta centimetri buoni.
Lui vi montò sopra, appoggiandosi mollemente, e questo si mise a
sbattere le ali altrettanto pigramente, rimanendo in aria.
-Ora accelera tu.-, era davvero stanco, ma un ghigno poteva
concederselo...
La
prima cosa che fece Deidara una volta giunto nella camera dell'albergo
fu lanciarsi sul futon. Una bella dormita era quello che ci voleva.
Fece appena in tempo a chiedere a Sasori perchè non si sdraiasse...
quando cadde in un sonno profondo e senza sogni.
Strano, di solito ne faceva così tanti, colorati e fantasiosi...
Un raggio di sole che sbucava dalla porta scorrevole aperta lo svegliò
piacevolmente.
Com'era bella la primavera che si avvicinava all'estate, lo ispirava
tantissimo...
Con uno sbadigliò di alzò di scatto, e sentì subito un trambusto alle
sue spalle. Ah, era Sasori.
-La colazione è sul tavolino vicino al giardino.-, disse piatto
indicando con la coda la porta scorrevole aperta.
-Um. Tu non mangi?-, gli chiese gettandosi sul riso e sul kusaya.
Sasori non rispose.
Quando Deidara finì anche il polpo in salamoia, si guardò un attimo.
I
suoi vestiti non erano certo il top, sporchi di argilla e graffiati dai
rami. Aveva di sicuro i capelli scarmigliati, e per quanto sexy
potessero essere,
dovevano assomigliare al nido di un uccello.
-Vado alle terme. Tu non vieni?-, di nuovo, Sasori non rispose.
Con una scrollata di spalle Deidara prese uno degli asciugamani posati
sui tatami e uscì dalla stanza per chiedere informazioni.
Non c'era nulla di meglio di una vasca termale e tanto tempo a propria
disposizione per ordinare i pensieri.
In quei pochi, stressanti giorni erano successe così tante cose!
Vasca termale, colazione appena fatta... ci sarebbe stato un altro
pisolino.
Peccato che lui odiasse i momenti cos' statici.
Mise i palmi delle mani a pel d'acqua, e lasciò che le lingue che
spuntavano giocherellassero un po'.
Le amava ed odiava, un po' come amava ed odiava il suo paese.
Grazie
a loro poteva fare la sua arte, l'unica cosa che lo soddisfasse...
grazie a loro, era impossibile mostrare la sua arte agli altri.
Scappavano, impauriti. Mostro, lo chiamavano.
Prese a sguazzare nell'acqua calda, per scacciare quei pensieri.
Non c'è nulla di più brutto per un artista che l'autocommiserazione.
Uscì non appena si stufò di starsene lì in ammollo.
L'onsen
era deserta a quell'ora, e così furtivamente risalì il bordo della
vasca e si mise l'asciugamano abbandonato vicino ad fusto
particolarmente rigoglioso di bambù.
Rietrò nella sua stanza silenzioso e non incontrò nessuno.
Aprì di scatto la porta scorrevole quando... si ritrovò davanti agli
occhi uno spettacolo a dir poco sconcertante.
Sasori giaceva abbandonato in un angolo, e un ragazzo dai capelli rossi
gli controllava la testa, ruotandola.
Impassibile.
-Oh. Bentornato.-, la sua aria arrogante era mitigata dalla sua cura
nell'esaminare la testa di Sasori.
-E tu chi sei?-, Deidara era entrato cautamente nella stanza,
mantenendosi a distanza.
Era ancora mezzo intontito dall'acqua calda e i suoi fumi, doveva stare
all'erta...
-Sasori.-, fu la semplice risposta.
-... e quello allora cos'è?-, Deidara indicava con il dito il "vecchio"
Sasori.
-Hiruko, una delle mie migliori creazioni.-, la voce del rosso e quella
che aveva sentito il giorno prima erano le stesse, ma...
-E tu sei rimasto dentro lì per tre giorni? Perchè?-, Deidara si
sentiva terribilmente tonto.
-Io sto sempre dentro Hiruko. Ha preso troppa pioggia, temevo che gli
si fossero rovinate alcune trappole.-
Deidara
si permise di osservare meglio il suo vero compagno. Aveva un colorito
certo più umano di Hiruko, capelli rossi arruffati e...
-Cos'hai attorno al collo?-, Deidara si era dimenticato completamente
delle richieste del giorno prima.
Sasori fece uno strano sorriso, e poi si tolse il mantello
dell'Akatsuki che indossava.
-Ma che cazz...-
Tutte le sue articolazioni erano evidenziate da segni scuri, scuri come
gli occhi nocciola, inespressivi.
La cosa più inquietante era lo stomaco, dal quale fuoriusciva... un
intestino?
No, la cosa ancora più inquietante era la scatola che aveva sul lato
sinistro del petto.
Il kanji di scorpione? Ah, Sasori!
-Tu
sei... um. Una marionetta.-, una marionetta umana. Ne aveva sentito
parlare, ad Iwa, ma non pensava che esistessero veramente.
-Una marionetta, si. Immortale ed eterna, questa è la mia arte.-, fu la
calma replica.
-Arte quella?-, Deidara si chinò per frugare tra il mucchio di vestiti
che aveva lasciato vicino al futon.
-Questa è arte!-, mostrò trionfante una piccola scultura, una sorta di
volatile dalla forma stravagante.
-Arte
è eternità. Ad Iwa hai detto... esplosione, sublimazione della mia
arte. Tu non potrai mai essere arte, morirai con quel nome.
Io,
eterno, immutabile e perfetto, ti resisterò, dimostrerò con la mia
esistenza cos'è la vera arte.-, era un discorso appassionato
pronunciato con
voce monocorde, ed irritò molto Deidara.
-Sai una cosa? Mi piace il tuo modo di pensare, anche se sei totalmente
fuori strada.-
-Sai una cosa? Ti sta cadendo l'asciugamano.-, Sasori si voltò
dall'altra parte per riprendere ad esaminare Hiruko.
-Grazie, danna!-, Deidara si sistemò l'asciugamano, andando alla
ricerca di qualche vestito pulito nel fondo del suo zaino.
...danna?
Sera
a tutti! :D mi rilancio nel mondo di Naruto con la mia
seconda fiction
SasoDei :) l'idea per questa è venuta un po' per caso, un po' per
disperazione xD
Iniziamo con i dettagli tecnici: saranno 5 capitoli
in tutto, e riassumeranno la vita di Deidara per fasi importanti.
Questo mio lavoro riprende vagamente Euphoria, una fiction
su
Bellatrix Lestrange che avevo scritto mesi fa nel fandom di HP :) come
potete leggere negli avvertimenti... ho messo OOC, perchè tento sempre
di rimanere IC, ma so
di fallire. L'avvertimento c'è xD poooooi... è
yaoi (ohyeah), anche se a questa parte verrà dedicato un solo capitolo.
C'è l'azione di Naruto e l'introspezione di una
focalizzazione zero,
più o meno :) il titolo, Kommen Sie zur Hőlle, è tedesco, e vuol dire:
Venga all'Inferno. Studio tedesco da 6 stupidi anni, non so perchè mi
sono
messa in mente di usarlo proprio ora x°D Begegnung vuol dire
incontro :) molto più serioso del risultato x°D passiamo alla fiction:
amo documentarmi, e per tutti i passi
del testo che rimandano alla
cultura giapponese mi sono informata. La colazione giapponese è salata,
costituita da riso, polpi, verdure in salamoia o sottaceto, e kusaya,
ovvero
pesce essiccato. Per l'hotel vecchio stile con onsen, mi sono
basata sul libro "Le Cronache di Ootori", gran bel libro scritto da
un'americana mezza otaku che si è documentata
mille volte meglio di me xD Ohi ohi, i commenti tra un po' superano la
storia x°D
Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate!
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle seguite
o ricordate o leggerà e basta! Grazie! :)
Nyappy
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Capitolo 2 *** Mission [Missione] ***
Kommen Sie zur Hőlle [Giunga
all'Inferno]
Mission [Missione]
Deidara si fissò critico allo specchio.
I capelli sciolti gli uscivano scomposti dalla cappa nera a nuvole
rosse dell'organizzazione.
Lo smalto scuro gli donava in modo incredibile... facendolo sentire un
po' a disagio.
Con un sospiro rimirò l'anello con il kanji di "azzurro" che si era
infilato sull'indice destro.
Non andava decisamente bene! Sembrava ridicolo conciato così!
-Ti vuoi sbrigare?-, Sasori, o meglio, Hiruko, si sporse dal corridoio.
-Si, si...-, Deidara si lanciò un'altra occhiata severa.
Lui
era un artista! La sua arte era principalmente visiva, l'immagine era
il suo punto forte... e in quel momento, il riflesso dello specchio non
gli piaceva per niente.
Raccolse distrattamente l'elastico caduto per terra e gli venne un'idea.
Quando uscì, si trovò l'espressione impassibile di Hiruko ad un palmo
di naso.
-Hai
dimenticato il cappello.-, la coda della marionetta lo posò con
delicatezza sul codino sulla sua testa, prima di voltarsi e avviarsi
verso
l'uscita.
Deidara se lo schiacciò sul capo, raggiungendo il compagno.
-Ehi, danna, aspettami. Um... dov'è che stiamo andando?-
Sasori gli indicò con la coda di Hiruko un punto a nordest.
-Molto chiaro.-, commentò sarcastico Deidara.
-Il capo ci ha affidato una missione di livello B per testare un po' le
tue abilità.-
Deidara attese in silenzio ulteriori dettagli, che non arrivarono prima
di una sua irritata richiesta.
-Dobbiamo uccidere un ricercato del villaggio della Luna.-, fu la
criptica risposta.
Sasori
aumentò la velocità di Hiruko e così Deidara, scocciato, attivò
un'altra piccola scultura di volatile per mantenere il passo del
compagno.
-Che tipo di ricercato?-
La coda di Hiruko fremette.
-Ti ho già detto, niente domande e niente fastidi. O ti ammazzo.-
Deidara si sdraiò in modo scomposto sull'uccello, scimmiottandolo
silenziosamente.
"O ti ammazzo... come se mi lasciassi ammazzare da uno così!"
-E ora dove vai?-
Deidara era balzato giù dalla sua scultura, che si era miniaturizzata
ed era rientrata nella piega della cappa.
-Bagno.-, si girò verso un cespuglio alto e promettente.
Sasori rallentò appena.
-Ehi, aspettami! Che diamine!-, gli urlò Deidara indispettito.
Solo perchè era una marionetta e non aveva certe necessità si
permetteva di trattarlo da essere di serie B, che assurdità!
Lo raggiunse una manciata di minuti dopo, sempre appollaiato su quel
volatile d'argilla.
-Potevi aspettarmi.-, ripetè Deidara.
Sasori sbuffò appena.
Quello era il secondo viaggio di Deidara con il suo compagno. Il danna
era terribilmente silenzioso e noioso.
Se
questo poteva andare bene quando lui era stanco e mezzo morto di
sonno... ora che era pieno di energie, era insopportabile e basta.
Tirò fuori un po' di argilla e si mise a modellarla. Um, basta uccelli.
Magari una figura antropomorfa...
Dopo tre giorni di cammino, Deidara non era più così pieno di energie.
I
ritmi di Sasori erano massacranti: si fermava per lasciarlo dormire
solo per un paio d'ore la notte, e sopportava a malapena le pause per
il bagno e i pasti.
Deidara iniziava quasi a capire perchè il tizio che aveva sostituito se
n'era andato...
-Siamo
arrivati.-, Sasori si fermò su un promontorio vicino, dal quale si
poteva osservare un complesso di grotte scavate nella montagna.
-E' qui che sta il nukenin della Luna? Che schifo di posto è?-
-Gli tenderemo un'imboscata al suo ritorno. Secondo le informazioni del
capo, dovrebbe arrivare domani verso mezzogiorno.-
-E tu... mi hai fatto correre così... per avere un giorno di anticipo?!-
-Riposati.-, fu la secca risposta.
Sasori era davvero intrattabile!
Ma aveva tutta l'intenzione di accogliere il suo suggerimento e
riposarsi.
Primo, gli occorreva un bagno. I suoi vestiti erano ancora una volta
osceni, era sudato e pieno di polvere.
Individuò un torrente che scorreva lì vicino e che avevano superato
prima, e vi si gettò dentro a capofitto.
-WAAAARGH! E' gelata!-, gridò emergendo con la testa.
I
vestiti zuppi lo facevano sentire davvero pesante, e se ne liberò
presto, poi sciolse i capelli e lanciò con precisione l'elastico sopra
gli abiti stesi a riva.
Si sentiva pieno d'energia, pronto per far fuori qualche nukenin a caso.
Ma
l'acqua era davvero gelata... iniziò a battere presto i denti, e così
uscì e si sedette su una roccia vicina, per asciugarsi al sole.
Sasori sbucò fuori dai cespugli dietro di lui.
-Danna! Devi sentire l'acqua!-, esclamò Deidara con entusiasmo.
-Sei nudo.-, precisò questo atono.
-Oh, giusto. Beh, tanto i vestiti si sono già asciugati...-, si rivestì
velocemente.
-Cos'era quella cosa sul petto?-, chiese Sasori fissando il torrente.
Deidara sorrise compiaciuto.
-Quella è... um. L'arte finale! Suprema! Esplosione pura!-, il biondo
gesticolava con passione.
Sasori si soffermò un momento sulle lingue che gli spuntavano sulle
mani, prima di sbuffare e ritornare da Hiruko.
Deidara lo raggiunse, mostrandogli la sua ultima creazione: una bambola
alata dalla forma strana, di cui era molto orgoglioso.
Sasori si appoggiò ad Hiruko, inarcando un sopracciglio.
-E' amorfa quella scultura.-, fu il suo commento.
-E' amorfo Hiruko!-, fu la pronta replica di Deidara.
Passarono il resto della serata a battibeccare sull'arte, e
Deidara continuò fino all'ultimo a bofonchiare contro Sasori.
Il nukenin era un tipo anonimo sulla trentina, con capelli a spazzola
color topo e vestiti sciatti da rinnegato.
-Livello B? Sicuro che non sia una di quelle da genin appena
diplomati?-, chiese Deidara scettico, nascosto con il compagno.
-Livello B.-, confermò Sasori.
-Posso pensarci io?-
-Ci devi pensare tu.-
Giusto, era una prova per testare le sue abilità... come se dovessero
essere messe in dubbio!
Deidara
prese un po' di argilla e si mise a masticarla con le mani. Aveva
elaborato un piano molto semplice: attaccare a sorpresa dall'alto e far
fuori il tizio con una
bella esplosione.
-Attivati!-, la scultura longilinea ingrandì e spiegò le ali, maestosa.
Deidara ci salì sopra, e iniziò a salire nel cielo.
C'era molto vento e le nuvole si muovevano veloci... perfetto, poteva
sfruttare le loro ombre per non essere visto.
Intanto modellò dei ragni e delle scolopendre in miniatura, pronte per
essere lanciate.
Quando raggiunse una buona altezza concentrò un po' di chakra negli
occhi e nelle braccia.
Doveva essere preciso al massimo.
Lanciò con rapidità due ragni, che atterrarono pochi metri davanti al
ninja, impegnato a grattarsi la schiena.
...era davvero un ricercato di livello B?
Senza
distrarsi, fece cadere con attenzione la scolopendra dietro di lui. Gli
aveva fatto delle zampe allungate apposta perchè si potesse molleggiare
e attutisse il rumore.
-Danna, guarda con attenzione...-, sorrise, estatico.
-Perchè l'arte è... esplosione!-, attivò l'insetto dietro al nukenin,
che fece appena in tempo a girarsi.
Venne sbalzato via di pochi metri, giusto sopra...
-Attivatevi!-
Sopra i ragni, che esplosero in grande stile.
Mantenendosi a distanza, Deidara aspettò che il fumo si dissipasse.
-E' morto immolandosi per l'arte!-, scese di quota per ammirare lo
spettacolo.
Al nukenin erano partiti il braccio destro e un piede, e il sangue
imbrattava le rocce lì vicine.
Impugnando un kunai, scese con un balzo dalla scultura di argilla, e si
avvicinò cautamente al ninja agonizzante.
Ok, non era morto, gli mancava solo poco...
Deidara gli recise la carotide con attenzione, senza sporcarsi i
vestiti.
Ora era morto!
-Dannaaa! Fatto! Che ne dici?-, si avvicinò a Sasori con passo
baldanzoso.
-Torna là a prendere il cadavere. Dobbiamo portarlo a quelli della Luna
per la taglia.-
Giusto...
Ciao! :) eccoci al
secondo capitolo, Mission! Dato che è tedesco, va pronunciato
"missioon", con l'accento sulla o :D
allora... prima missione di Deidy con l'Akatsuki. Ho infilato
la
parte dei "bisogni fisici" apposta, perchè Sasori non ne ha bisogno e
ciò snerva Deidy x°D cattiva che sono. E poi, perchè volevo sbavare un
po' mentre la scrivevo.
Ho scelto come committente dell'assassinio
il villaggio della Luna perchè... non fa un tubo (°u°) la parte del
combattimento -o meglio, assalto su un unico fronte- è descritta bene?
E'
la prima scena di azione pura/combattimento che scrivo, ho cercato di
rimanere sulle descrizioni di azioni in frasi abbastanza contenute, per
evidenziare la velocità dell'attacco.
E' FAIL, vero? x°D Mmm... mi piacerebbe tanto sapere che ne pensate :D
-Sarhita:
grazie :D colgo l'occasione per ringraziarti anche della recensione
all'ultimo capitolo di LxT :) SasoSaso e DeiDei diventeranno una
coppia, sisi (*ç*) in cinque capitoli,
ma farò del mio meglio per rimanere IC e tutto :) spero che anche
questo ti sia piaciuto, baci!
-Vaius:
ciao, e grazie! :D spero che questo capitolo ti sia piaciuto, e grazie
pr i complimenti :D baci!
-Lotti:
ciao, e grazie mille per i complimenti! :D ringrazio anche te per il
commento all'ultimo capitolo di LxT :) per mantenerli IC ho un trucco:
me li immagino nel manga, disegnati da
Kishi e con i baloon x°D baci! :D
-alala:
grazie! :D ah ah, qua Sasori se lo becca nudo e di spalle, ma sai
com'è... lo sguardo perv lo maturerà x°D spero anche questo capitolo ti
piaccia! baci!
Ringrazio
in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle
ricordate/seguite/preferite/da recensire/spero che non aggiungano
un'altra categoria xD o chi leggerà e basta :)
Nyappy
|
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Capitolo 3 *** Schlange [Serpente] ***
Kommen Sie zur Hőlle [Giunga
all'Inferno]
Schlange [Serpente]
Deidara non era sicuro di aver ben capito la missione dell'Akatsuki.
Volevano governare il mondo e, ok, e avevano bisogno di soldi.
Quindi missioni e missioni e ancora missioni per conto di altri paesi
piccoli.
Di
solito si trattava di uccidere ricercati, infiltrarsi nelle basi
nemiche per raccogliere preziose informazioni -che avrebbero portato
alla morte di molte persone-,
o addirittura ripulire un'intera
carcere, dato che nessuno si voleva accollare la responsabilità
pubblica di una tale carneficina.
...ma il capo Pein non aveva parlato di un dominio del mondo per avere
finalmente pace?
-Mi
sa che con tutti i casini che combiniamo la pace ce la scordiamo...-,
si erano fermati in un piccolo albergo nel Villaggio del Suono, dopo
aver svolto alcune missioni per
conto dei paesi vicini.
Sasori uscì silenziosamente da Hiruko.
Erano
ormai un paio di settimane che erano diventati compagni, e Sasori si
era rassegnato: non avrebbe mai più avuto momenti di tranquillità, con
Deidara vicino.
-Danna, io vado all'onsen. Vieni anche tu?-, ormai
quella era una domanda che il ninja biondo poneva per rispetto più che
reale aspettativa.
Sasori era di legno e aveva un buco allo stomaco da cui fuoriusciva
l'intestino... non sarebbe mai venuto all'onsen.
-...aspettami là.-, rispose a bassa voce.
Deidara rientrò con la testa nella stanza. -Finalmente vieni anche
tu!-, gli sorrise.
Sasori si fermò un attimo a riflettere. Non poteva certo andarci così...
Evocò
il suo rotolo dei burattini più recenti. Aveva costruito un modello
basato su una spia un po' ribelle che aveva raddrizzato a modo suo.
La
struttura corporea era simile alla sua attuale, ma quel burattino non
aveva caratteristiche particolari, come rotoli sulla schiena o fessure
di trappole, dato che non aveva ancora
trovato un po' di tempo da dedicargli...
-E' perfetto.-
Erano cinque minuti che Deidara aspettava nella vasca termale, e stava
iniziando a pensare che il danna non sarebbe venuto.
I
vapori caldi rendevano quel posto davvero suggestivo -si sarebbe messo
volentieri a fare una delle sue sculture, era ispiratissimo.
Peccato solo che la sua argilla, con tutti quei vapori, sarebbe
diventata molliccia e assolutamente inadatta...
Si
mise a seguire il perimetro della vasca, dato che il fumo impediva di
vederla per intero. Però, il villaggio era piccolo ma l'onsen niente
male...
Quando tornò vicino all'entrata si accorse di aver perso
l'asciugamano che gli copriva i fianchi. Dannati omaggi degli hotel,
sempre troppo piccoli!
Ripercorse carponi tutto il bordo della
vasca, ringraziando Jashin -il dio di cui gli continuava a parlare
Hidan- che non ci fosse nessuno.
-Trovato!-, era adagiato sul fondo dell'onsen, e Deidara lo afferrò e
se lo legò stretto.
-Stupidi, stupidi asciugamani dell'hotel...-, tornò al suo posto vicino
all'entrata e alle scalette, prima di...
-Ahi!-, aveva sbattuto il naso contro qualcosa di duro.
-Danna?-, aveva sbattuto il naso contro la spalla di Sasori.
-Devi sempre lamentarti di qualcosa, tu.-, lo apostrofò questo.
-Pensavo non saresti più venuto!-
-E' anni che non vado alle terme.-, rispose questo piatto.
Deidara si sedette vicino a lui.
Sembrava annoiato.
Certo, con un corpo di legno non poteva sentire il calore dell'acqua e
i suoi vapori, il bello dell'onsen...
-Ti piace l'onsen, danna?-, gli chiese distrattamente.
-Ha una bella atmosfera.-, ammise questo.
Deidara si mise a giocherellare con l'acqua. Le terme erano divertenti,
se si chiacchierava e si stava in compagnia, ma Sasori era tutto meno
che loquace e di compagnia.
Il biondo iniziò ad annoiarsi, così si alzò per tornare in camera.
-Deidara...-
Sasori era rimasto seduto, e anche in mezzo a tutto quel fumo, Deidara
riusciva a scorgere il suo strano sguardo.
Sembrava... sorpresa?
-Dimmi.-
-Nulla.-, rispose questo tornando atono.
Sasori era un cultore della bellezza. Arte non è forse bellezza? Erano
decenni che cercava il corpo perfetto. Non era mai stato
particolarmente attratto dai corpi femminili,
certo sinuosi ma inadatti alla corsa o ai combattimenti. E poi, provava
un certo disagio a trasferirsi nelle sue marionette femminili. Erano
scomode.
Gli sembrava strano essere stato folgorato all'improvviso dal corpo di
Deidara. L'aveva già visto... beh, nudo. Seduto e di schiena, forse per
quello?
Attraverso il fumo aveva intravisto la pelle candida e la muscolatura
appena accennata, quello strano disegno sul petto che ne enfatizzava il
pallore, le spalle...
Aveva chiamato Deidara "uno che muore facilmente". Se fosse davvero
morto... Sasori avrebbe saputo cosa fare del suo cadavere.
Giravano per il Villaggio del Suono da un po'. Deidara aveva bisogno di
alcuni kunai nuovi, dato che aveva la pessima abitudine
di farli esplodere, e a Sasori non andava
l'idea che quello girasse da solo, con il carattere che si trovava, per
il villaggio del caro,
vecchio
Orochimaru.
Le sue spie gli avevano confermato che questo si era stabilito del
villaggio e l'aveva reso una sua base, iniziando a raccogliere
sottoposti.
Stava cercando di emulare l'Akatsuki? Meglio stare attenti.
Finiti gli acquisti, uscirono dal villaggio. Non avevano missioni
assegnate, potevano tornare alla loro base.
-Con calma però! Ho bisogno di dormire, io! E di mangiare!-, gli
ricordò Deidara.
Era a un giorno di cammino serrato, due al passo rilassato che stava
implorando Deidara.
-Come se camminassi o ti stancassi, vero?-, la cosa di Hiruko indicò
l'ennesima scultura su cui era seduto Deidara.
-Spossatezza spirituale, mi privi del tutto dell'ispirazione.-, lo
rimbeccò il biondo.
-Zitto!-, ordinò Sasori.
Aveva sentito dei rumori sopra di loro. Ninja, di certo.
-E' vero!-, Deidara non aveva afferrato il significato implicito
"perchè ci sono dei ninja sopra di noi".
Sasori avrebbe volentieri fatto a fettine Deidara.
-Oh, guarda un po' chi abbiamo qui...-, una voce melliflua echeggiò tra
gli alberi, e due figure scure scesero di scatto dagli alberi che
sovrastavano Sasori e Deidara,
atterrando un paio di metri davanti a loro.
-Orochimaru. Kabuto.-, Sasori sembrava impassibile.
-Sasori. E il tuo nuovo compagno. Vedo che Pein si è dato subito da
fare per rimpiazzarmi.-, una delle due figure si scostò dal volto il
cappuccio scuro, rivelando un viso dalla
pelle vagamente grigiastra e due crudeli occhi gialli di serpente. Così
era lui Orochimaru, il vecchio compagno del danna...
Sasori non rispose, ma Deidara intravide chiaramente la coda di Hiruko
uscire dalla cappa e stare pronta a colpire.
-Sembra uno che muore subito.-, ora Orochimaru stava fissando lui.
-Vuoi verificare?-, Deidara ghignò.
Primo, quel tipo non gli piaceva. Secondo, il capo dava loro solo
missioni di livello B, erano trooooppo facili.
-Deidara, piantala.-, lo richiamò Sasori.
Il ninja biondo scese dal volatile d'argilla con uno scatto, fissando
circospetto Orochimaru e il suo compagno in disparte.
-Spiacente, siamo di fretta. Sarà per un altra volta.-, il ninja del
Suono di congedò con un sorrisetto compiaciuto e raggiunse con un balzo
gli alti rami di un albero, seguito
dal suo compagno.
-Che pezzo di stronzo!-, esclamò Deidara con una smorfia. -Quello lo
ammazzo, lo ammazzo! Oh, muore subito!-, lo scimmiottò irritato.
-Quello ammazza te.-, fu l'asciutto commento di Sasori, che riprese il
cammino.
-Danna, secondo me è diventato così perchè non lo facevi dormire!-,
Deidara era tornato sulla sua scultura, sdraiato scomposto come al
solito.
E Sasori, dall'interno di Hiruko, non riuscì a trattenere un sorriso.
Ciao! :D allora...
Schlange, ovvero serpente. Orochimaru fa una comparsata per spiegare
l'odio che ha Deidy per lui. Um, non penso di averlo gestito bene. Mi è
sempre stato antipatico
xD per la scena della vasca... Sasori non lo vede ancora in modo
romantico. Mmm, in effetti, vuole solo il suo corpo. Da morto. Alè! x°D
nel prossimo capitolo faccio muovere un po'
le cose in quel senso. Ma sarò sadica, molto sadica con il povero
Deidy. Uh uh xD
Sasori si fa il bagno con un corpo normale (sfruttando l'abilità di
muovere la scatoletta con il cuore e mantenere le sue fattezze) e non
con budella di fuori e... le onsen, per i jappi, sono
il "tempio della chiacchierata". Ovvio che SasoSaso non è proprio il
top in questo xD
Come sempre, vi chiedo pareri :) i personaggi erano IC? Era credibile
la cosa?
-Vaius:
grazie mille :D qui ce n'è un'altra, di battute xD e si, Sasori me lo
immagino un po' fiscale come Kakuzu. Gli strumenti per fare i burattini
devono costare un botto xD baci!
-Sarhita:
grazie! :D la fava di legno x°D anche qui, Sasori gode di un bello
spettacolo. Peccato che non lo può ancora godere. Ahi ahi, ci pensiamo
noi, eh? xD baci!
-Lotti:
ciao! Deidara sempre nudo... perversione mia? Voglia di beccarmi un bel
biondo nudo? Voglia di immaginarlo? Le possibilità sono infinite *ç*
baci!
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia ad una delle
mille categorie che ci sono (xD) o leggerà e basta! Grazie! :D
Nyappy
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Capitolo 4 *** Täuschung [Illusione] ***
Kommen
Sie zur Hőlle [Giunga all'Inferno]
Täuschung
[Illusione]
Il
covo di Sasori era sorprendentemente confortevole. Deidara si aspettava
una grotta buia e stretta stipata di marionette, ed invece era un
complesso di stanze scavate nella
roccia, spaziose e a misura
d'uomo. Dato che ci vivevano i sottoposti del danna, doveva immaginarsi
che non fosse un buco, dopotutto...
-C'è una stanza anche per me?-, finalmente un letto vero!!
-Seconda
porta a sinistra-, fu l'asciutta risposta. La coda di Hiruko indicava
un corridoio alla destra di Deidara, che il ninja imboccò quasi
correndo.
Aprì la porta di scatto, per trovarsi in una stanza
spaziosa con una grande finestra. Il letto di legno era addossato ad
una parete vicino ad un armadio ed una scrivania.
Diverse mensole riempivano le pareti, spruzzate con un po' di polvere.
Doveva essere una stanza speciale...
-Ehi! Grazie danna!-, gli urlò sporgendo la testa dal corridoio.
Mensole! Finalmente poteva dedicarsi appieno alla sua arte e rendere la
sua stanza un museo, il cuore pulsante della sua arte!
Svuotò subito il suo sacchetto di argilla sulla scrivania, entusiasta.
Deidara venne svegliato da qualcuno che bussava alla porta.
-Chi è?-, bofonchiò stirando le braccia.
-Maestro Deidara, stiamo mangiando.-, era uno degli uomini del danna.
Giusto, loro mangiavano!
-Aspettami, non so come arrivarci...-, perdersi e finire nel magazzino
degli organi di Sasori non rientrava nei suoi piani.
La
colazione era semplice ed essenziale -riso, un barattolo di piccoli
polipi in salamoia, frattaglie in una busta. Si vedeva che erano tutti
uomini...
-Um. Qual è la città più vicina?-, chiese Deidara a bocca piena. Il
cibo era finito, e anche la sua argilla.
-Se
va a nordest in venti minuti circa arriva in un piccolo paesino, che
funge da snodo commerciale. Lì si trova di tutto.-, era fantastico
tutto il rispetto che gli mostravano.
Quel paese era davvero
piccolo. Il nucleo centrale era costituito da una grande piazza piena
di bancarelle, e delle viuzze che la circondavano. Le case erano poche,
i mercanti
molti. Si vedeva che era un posto in cui la legalità non faceva da
padrona.
Per
prima cosa Deidara andò in cerca di argilla di buona qualità. la trovò
con un po' di difficoltà, ma alla fine riuscì a farsi fare anche un
buon prezzo -merito della cappa dell'
Akatsuki che indossava?
Decise
di prendere un po' di cibo decente: uno scatolone di cibi pronti, vari
e abbastanza costosi. Dopotutto, i sottoposti di Sasori gli stavano
simpatici. Lo chiamavano maestro!
Nessuno più anziano di lui gli aveva mai mostrato rispetto. Due
scatoloni...
Si
era seduto su una panchina appena fuori dalla piazza principale per
mangiare qualcosa. Gli scatoloni si trovavano in robusti sacchi che il
biondo teneva sempre sott'occhio
-dove i mercanti abbondavano, c'erano più ladri che persone
perbene.
-Oh, guarda un po'! Ehi Deidara, che ci fai qui?-, Deidara sussultò.
Quel vocione apparteneva a... Kisame?
Il
nukenin della nebbia si stava avvicinando con un sorriso cameratesco,
seguito a breve distanza da Itachi, che nascondeva il volto con il
sugegasa dell'Akatsuki.
-Um. Ciao Kisame. Sto facendo un po' di
spese, sai com'è... il danna non mangia mai, mi fa morire di fame, e
anche i suoi uomini sono all'affamo. E voi?-, Kisame era
simpatico. Ci si poteva parlare facilmente, a differenza dell'Uchiha...
-Siamo
di passaggio, dovevamo far fuori un mercante un po' impiccione.-, il
suo sorriso allegro era reso spaventoso dai denti aguzzi.
-Kisame, andiamo.-, Itachi li superò ignorando Deidara.
Kisame lo salutò, dicendogli qualcosa riguardo a Kakuzu e Hidan in zona
e poi seguì Itachi.
Deidara
odiava essere ignorato. E quello lì l'aveva appena fatto. Non lo aveva
nemmeno degnato di uno sguardo, e ciò lo faceva andare in bestia.
Solo
perchè non era bravo con le illusioni si permetteva di trattarlo da
essere inferiore? Lui era un artista! Le illusioni erano inutili, a lui
importava solo l'attimo,
quell'incredibile attimo dove il tempo
sembrava fermarsi, raccogliersi prima di esplodere... quello!
Quello non poteva ignorare!
Si alzò di scatto, tirando fuori dalla
confezione un po' di argilla fresca e impastandola con le mani. Ci fece
fluire del chakra e la modellò come un volatile lungo e sinuoso,
dalla grande bocca.
Appena fuori dal paesino, fece ingrandire la scultura e mise tutte le
spese nella bocca, montandoci sopra.
-Danna!-, Deidara irruppe nella stanza di Sasori urlando.
-Cosa. Vuoi.-, la voce del danna era sepolcrale. Ok, si era incazzato.
-Um. Mi chiedevo se potessi aiutarmi.-, Deidara cercò di dare alla voce
un tono amichevole ed accattivante.
Sasori tornò ad occuparsi di una marionetta attaccata al
soffitto, incidendone con una lama strana il polpaccio.
-Sai,
per le illusioni.-, Deidara non era più tanto convinto. -Ad Iwa c'era
un solo clan che possedeva quelle tecniche ed, um, l'ho fatto fuori.-
E si sentiva tanto, tanto stupido.
-Non
sai le arti illusorie?-, sembrava aver attirato l'attenzione di Sasori,
che continuava a tracciare strani ghirigori sulla rotula del burattino.
-Um. Le basi non le ho seguite molto bene. E ad Iwa insegnavano solo
quelle.-, si sentiva tanto, tanto cretino.
-E a cosa ti servirebbero le arti illusorie?-, Sasori aveva cambiato
lama, ed osservava con attenzione la mano del burattino.
-A
sconfiggere Itachi Uchiha! Ma lo hai visto? Quegli occhi... non lo
sopporto!-, Deidara aveva capito che con il danna bisognava andare
dritti al sodo.
-Capisco. Deidara, dietro di te.-, il ninja si voltò di scatto, per
trovarsi davanti Sasori.
-Ma
cosa...?-, il Sasori che aveva davanti si stava lentamente muovendo
verso di lui. Gli mostrò il palmo di una mano, da cui fuoriuscì una
lama.
-Danna!-, una lama che si conficcò nel suo torace.
-Ehi,
non fa male!-, Deidara abbassò la testa per osservare meglio la lama.
Era entrata per metà nel suo corpo, eppure non sentiva alcun male.
-Non hai davvero
nemmeno le basi.-, il Sasori davanti a lui e la lama sparirono.
-Era un'illusione?-, ecco perchè non faceva male...
-No,
guarda, erano i residui della cena di due giorni fa.-, Deidara a volte
era proprio tonto, lo faceva irritare in una maniera...
-Um. hai visto? Allora, mi aiuti?-
-Non credo di avere molte scelte.-, fu la risposta.
In
quell'ultimo periodo le missioni scarseggiavano, e quelle di livello D
e C Sasori le faceva sbrigare ai suoi sottoposti, che si potevano
tenere parte del guadagno.
Così, avevano un mucchio di tempo per esercitarsi.
Deidara
ci teneva molto a sconfiggere Itachi, e apprese le basi in men che non
si dica. Ma Itachi usava delle illusioni di livello avanzato, dovevano
aumentare l'intensità
dell'allenamento.
-Ehi danna, ma si consuma un sacco di chakra!-, la cosa che sapeva fare
meglio Deidara? Lamentarsi.
-Perchè
non sai come dosarlo, tendi sempre a strafare. Concentralo in un unico
punto del corpo e fai partire il jutsu da lì.-, gli suggerì Sasori.
-Avevo in mente l'occhio sinistro!-
-Teoricamente non dovresti urlarlo al mondo intero.-, Sasori sembrava
leggermente demoralizzato.
Più
i giorni passavano più il livello delle illusioni aumentava. A volte
erano più strati di jutsu sovrapposti, altre volte illusioni speciali
che paralizzavano o lo facevano addormentare.
Pian piano Deidara
stava perfezionando la tecnica. Concentrare tutto il chakra in un solo
punto e far partire il jutsu che scioglieva l'illusione era decisamente
meno stancante che
rilasciare chakra con tutto il corpo.
I ritmi di Sasori erano massacranti come al solito, ma almeno i
progressi si notavano velocemente.
Sasori
era pronto per sottoporlo all'illusione più avanzata che conosceva. Era
una delle torture che usavano quelli della Sabbia per mettere sotto
pressione i prigionieri.
Era sempre stimolante vedere all'opera quel jutsu...
Deidara
si aspettava una nuova illusione. Erano di nuovo serpenti? O
forse
una sua copia che imitava tutti i suoi movimenti? Non lo sapeva, doveva
aspettarsi di tutto...
Guardingo, continuava a guardarsi attorno. Il
danna era sempre lì, immobile. la stanza sempre quella. Nulla di
strano... ma aveva imparato a dubitare delle sensazioni più
immediate. Concentrò un po' di chakra e notò subito diversi strati di
jutsu.
Si mise a scioglierli con facilità. Ma come, erano quasi alla fine e
Sasori tornava a quel livello?
E poi, mentre tentava di sciogliere l'ultimo livello dell'illusione, si
sentì stirare.
Era una sensazione strana, era come se qualcuno lo stesse sbatacchiando
di qua e di là, eppure non si muoveva.
Cercò di concentrarsi e unì le mani, ma...
Quelle
non erano le sue mani. Erano piccole e paffute, e non c'erano le sue
bocche. Si girò di scatto. Anche i capelli erano più corti, gli
arrivavano alle spalle.
Era, era tornato bambino! Che razza di
illusione era? Stava quasi per mettersi a ridere, quando sentì delle
forti braccia che lo afferravano.
-Vieni qua piccolino...-
Quella voce...
-Vedrai, non ti farà male...-, e quell'altra...
Venne bloccato su un tavolo. I suoi occhi erano colpiti da una luce
fortissima, e non riusciva a muoversi.
-WAAAARGH!-, sentì un dolore lancinante alle mani. Le sue mani...
-Passami l'ago...-, quelle voci le conosceva.
Quel tavolo, il suo corpo lo conosceva già.
-Non ha perso tanto sangue, è il dolore.-
-Che strano, sembra ancora cosciente...-
Sapeva già cosa sarebbe successo.
Aveva già vissuto quella scena.
Gli
occhi socchiusi erano ancora abbagliati da quella forte luce. Era tutto
confuso. Era tutto così reale. Era esattamente come quindici anni prima.
Un
dolore ancora più forte gli percorse il petto. Sembrava che gli
stessero estraendo le viscere, ma non urlò. Emise un breve rantolo
prima
di svenire.
Era tutto così reale...
Riprese subito coscienza.
Gli faceva male il petto, gli facevano male le mani... era seduto
all'ombra di un albero, nella sua città.
Anche quest'immagine gli era familiare. Adesso sarebbero venuti i suoi
compagni di accademia...
-Wah!-, un sasso lo colpì forte alla testa.
-Oh, guardate! C'è Deidara il mostro! Bleeeeah!-, quel vociare acuto...
-E' vero che hai venduto l'anima al gigante della montagna?-, quelle
prese in giro...
-Allora ti ha mangiato il cuore! Come un demone!-, conosceva tutto
troppo bene.
Ed
ora, dov'era? Non riusciva a vedere nulla tra il fumo scuro. Era un
dojo? Si, sembrava un dojo... si sentiva più alto, i capelli
bruciacchiati gli coprivano già
l'occhio sinistro, e i suoi vestiti erano pieni di cenere.
Aveva già vissuto anche quello.
-Attivatevi.-, bisbigliò come un automa. La violenza delle esplosioni
che aveva innescato quasi lo face schiantare al suolo.
Sasori osservava tutto questo da spettatore, osservando questi brevi
flash.
Ora Deidara si trovava seduto ad un tavolo vicino ad una donna,
dimostrava una cinquantina d'anni. Lei gli fece vedere il palmo della
mano, uguale a quelli
del biondo.
Un altro flash: gli stava mostrando un libro d'arte, pieno di immagini
pop e colmo di biografie.
Ed ora? Deidara era nascosto dietro un aporta aperta. La donna stava
litigando con un uomo dalla voce stridula.
Sasori vide un giovane Deidara spingere la porta per osservare la
scena, finchè la testa della donna non gli rotolò ai piedi.
Ritenne di aver visto abbastanza. Deidara non era riuscito a sciogliere
l'illusione e stava lì passivo a subire tutti i suoi ricordi, era
meglio interrompere il jutsu prima di farlo
impazzire.
Tornarono nella stanza scura dove si allenavano.
Deidara era conciato proprio male: era madido di sudore, gli occhi
erano vitrei e la bocca spalancata in un silenzioso urlo. Ansimava, ed
era crollato in ginocchio.
Sasori aspettava che si rialzasse in piedi, ma realizzò presto che
aveva esagerato un pochino.
Si avvicinò cautamente al compagno, che nel frattempo aveva iniziato a
stringersi freneticamente il petto.
-Ho esagerato.-, commentò Sasori preoccupandosi un po'. Deidara
sembrava fuori di se, aveva bisogno di calmarsi.
Sasori si voltò per andare a chiamare uno dei suoi uomini, Hasune
conosceva bene le arti mediche, avrebbe saputo cosa fare.
Era quasi arrivato alla porta quando sentì un rumore strano provenire
dal ninja biondo. Sembrava una specie di grugnito...
Si girò per verificare. Deidara aveva smesso di stringersi, e sembrava
dolorante. All'altezza del petto la canotta che indossava era bagnata,
e Sasori poteva vedere come
si fosse appiccicata alla grande bocca supplementare sul cuore.
-Decisamente
esagerato.-
Deidara venne svegliato da un discreto dolore al petto ed una voce
profonda che si lamentava.
-Ma guarda che roba...-, era Kakuzu.
-Aah!-
-E non ti muovere.-, gli ordinò brusco. -Ecco, ora puoi alzarti.-
Deidara si mise a sedere sul letto. Si trovava nella sua camera, e
l'alta figura di Kakuzu lo sovrastava.
-Che mi hai fatto?-, gli chiese toccandosi con circospezione.
-Ho sistemato quella bocca che avevi lì. Ora non dovrebbe più darti
fastidio.-, in effetti sembrava cucita da spesse fibre nere che
tiravano un po'.
-Um. Grazie.-
-Prego. Certo che, mi trattate tutti da medico, dovrei iniziare a farmi
pagare. VERO HIDAN?-, aggiunse urlando.
-VAFFANCULO!-, la voce di Hidan echeggiò nei corridoi. Deidara era
sicuro che non avesse sentito altro che l'ultima domanda.
Kakuzu uscì dalla sua stanza borbottando.
-Danna, che è successo?-, Deidara aveva appena intravisto Sasori, che
osservava con una smorfia le sculture sulle mensole.
-Ho usato un'illusione piuttosto avanzata e sei crollato. Kakuzu e
Hidan sono arrivati ieri sera.-
-Perfetto.-, Deidara si alzò dal letto con un balzo. -Adesso
riprendiamo, vero danna?-
-Come vuoi.-, l'energia del biondo quasi
gli strappò un sorriso.
Ciao :D allora...
Sasori ha dei sottoposti, quindi come Orochimaru deve avere una base,
no? Il
sugegasa è il cappello a cono di paglia tipico dei contadini asiatici
:) quello dell'Akatsuki ricorda proprio uno di questi, con addobbi da
fricchettone tipici di Kishi <3 *addobbi che amaH* volevo
metterci un capitolo dove si allenavano insieme e Sasori mostrava
tutto il suo lato sadico (*ç*) la parte finale con il jutsu di tortura
è un po' contorto. Diciamo che mi sono basata sulla frase che Deidy
dice a Naruto quando si fa rincorrere, nel tankobon 39.
Sembra quasi che gli dia del mostro perchè lo comprende. Quindi ho
vagamente recuperato l'infanzia di Gaara: lo rapiscono e gli fanno
un'operazione per mettergli quelle bocche extra.
Gli altri bambini gli danno del mostro, fa fuori un po' di gente,
incontra una donna che gli vuole bene e la ammazzano davanti ai suoi
occhi... poi collassa e la bocca sul petto sclera.
Kakuzu lo ricucisce (beato lui *ç*) e ciò spiega anche le fibre nere
che Deidy strappa durante il combattimento con Sasuchecca. Sto cercando
di far incastrare tra loro la maggior
parte degli elementi :) la battuta finale di Sasori e il suo quasi
sorriso... me lo immagino terribilmente sadico, Sasori. Un po' perchè
con le marionette toglie organi e roba varia,
un po' perchè mi ricorda Okita Sogo di Gintama, il re dei sadici xD
-Sarhita:
grazie (*-*) ho anch'io l'impressione che Deidy lo sottovalutino tutti,
sarà per il suo aspetto bamboleggiante xD spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto, baci!
-alala:
grazie
mille! :D sai, sono tornata a controllare. "Incontro" è anche das
Treffen, ma quando è un incontro per la prima volta è Bebegnung :) un
po' come kennen, conoscere, e
kennen lernen, fare la conoscenza per la prima volta xD Ah, 'sti
tedeschi! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, baci! :D
-Vaius:
grazie :D
brr, davvero inquietanti quei due! Sanno quello che fanno e sanno come
ottenere ciò che vogliono... Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Baci! :D
-Lotti:
grazie! :D e l'IC, qui? Non sono molto convinta in questo capitolo :/
spero che ti sia piaciuto anche questo! Deidy non compare nudo, ma
bello bagnato. Di saliva.
In quanto perversione è anche peggio x° baci!
Ringrazio chi recensirà, aggiungerà la storia alle varie categorie
disponibili o leggerà e basta! Grazie! :D
Nyappy
|
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Capitolo 5 *** Kampf [Battaglia] ***
Kommen Sie zur Hőlle [Giunga
all'Inferno]
Kampf [Battaglia]
Era da una vita che il capo non dava loro missioni, e Deidara iniziava
ad annoiarsi.
La
vita nel covo di Sasori era discretamente attiva, e stava istruendo i
sottoposti del danna sulla vera arte, ma non combatteva veramente da
giorni.
Tra l'altro, gli era capitato per caso di entrare nel magazzino dei
burattini ancora da finire. Il danna era inquietante!
Lo conosceva da appena due settimane, e la cosa più strana era che lo
doveva ancora vedere all'azione.
Era indubbiamente forte -o non sarebbe stato il suo compagno, ovvio-,
ma a Deidara piaceva sapere quanto.
Sai
che risate se alla fine era più debole di lui! I ritmi sarebbero stati
più umani, si sarebbero divertiti di più, e magari Deidara riusciva a
convertirlo alla vera arte!
Aveva deciso: sarebbe stato Sasori ad
occuparsi del prossimo ricercato da far fuori. Voleva davvero vedere
come avrebbe fatto a manovrare il goffo Hiruko...
L'occasione
ideale si presentò un paio di giorni dopo: Sasori entrò nella sua
camera, dicendogli che il capo aveva dato loro una missione di livello
S, dato che Hidan e
Kakuzu erano già impegnati.
-Finisco e
arrivo.-, borbottò Deidara scrutando critico la sua ultima scultura.
Era perfetta come tutte le sue opere, ma gli mancava qualcosa...
-Sbrigati, sai che non amo aspettare.-, Sasori lanciò un'occhiata di
disprezzo alla scrivania e si voltò.
Deidara
venne folgorato dall'ispirazione. Fece un paio di modifiche a quella
scultura e la mise nella tasca appesa alla cintura, insieme ad una
generosa quantità di argilla
e un paio delle sue opere più piccole.
-Dannaaaa, dove sei?-, uscì dalla sua stanza di corsa, infilandosi la
cappa dell'Akatsuki.
-Io
non ho capito perchè le missioni di livello S le devono sempre fare
Hidan o Kisame, sono le più divertenti!-, sbuffò Deidara.
-Perchè sei ancora nuovo.-, rispose Sasori. -E comunque, quella che
stai per fare è una
missione di livello S.-
-Cosa vuol dire che sono nuovo? Guarda che sono forte!-, Deidara alzò
il mento in segno di sfida.
Sasori non rispose.
-Allora fammi vedere come combatti tu!-, riprese Deidara.
Allora era questo il suo obbiettivo? Vederlo combattere?
-Come vuoi.-, fu l'asciutta risposta.
Quello che dovevano far fuori era un nukenin della Nebbia, lo stesso
villaggio di Kisame.
-Quindi
è blu anche lui e porta una spada?-, Deidara era sempre rimasto nelle
vicinanze di Iwa e conosceva solo per nome gli altri Paesi.
-Aspetta di vederlo.-
Ci
misero un po' per trovarlo: si era rifugiato su un complesso di piccole
isole, e la fitta nebbia riduceva di molto lo visibilità.
Sasori
sembrava riluttante ad entrare in acqua con Hiruko. Il tratto che
separava la terraferma dall'arcipelago non era particolarmente
profondo, era solo
lungo.
-Ehi, danna! Non vuoi bagnarti?-,
Deidara aveva uno strano sorrisetto compiaciuto, quello che amava
sfoderare nei momenti di autocelebrazione.
Sasori non rispose, uscendo da Hiruko.
-Guarda
che se vuoi ti do un passaggio io!-, Deidara indicò il volatile
d'argilla simile ad un albatro che rimaneva mollemente a mezz'aria su
cui era seduto.
-Quella cosa rischia di sciogliersi da un momento
all'altro.-, soffiò Sasori estraendo dal mantello un rotolo e
richiamando Hiruko.
-Impossibile! Ha il doppio del chakra solito. Waterproof!-, Deidara
sembrava molto orgoglioso.
Sasori
salì sul grande albatro dietro a Deidara. Nonostante il doppio del
chakra, l'argilla più superficiale aveva una consistenza molliccia che
ricordava vagamente
la pelle dei manju, tuttavia il nukenin della Sabbia preferì non
commentare.
Il tratto di mare fino all'isola più grande fu rapido e tranquillo, e
superò tutte le aspettative di Sasori.
Scesero
vicino ad un gruppo di palme e si misero a perlustrare l'isola. Deidara
avrebbe potuto facilmente individuare il ricercato dall'alto, ma c'era
così tanta nebbia...
-Non si vede un cazzo!-, si lamentò Deidara.
-Zitto!-, gli ordinò il rosso.
Dovevano
scovarlo, non avvertire tutto l'arcipelago della loro presenza e farlo
fuggire via. Era un ninja della Nebbia, di sicuro conosceva alla
perfezione quelle isole
e i loro nascondigli.
Il capo aveva detto loro che il rifugio del nukenin si trovava là, ed
era la base di tutti i suoi affari.
Decisero
di separarsi per cercare meglio: Sasori si sarebbe occupato dell'isola
più grande, Deidara di quei piccoli isolotti spruzzati attorno
all'isola centrale.
Perchè quel tizio non poteva uscire direttamente? Bah..
All'ennesimo isolotto sentì un'esplosione in lontananza.
-Ti ho trovato!-, salì sull'albatro e si diresse a tutta velocità verso
la fonte del rumore.
Aveva
sparso un po' di mine esplosive nei punti salienti delle isole, e per
assicurarsi di rintracciarle anche con tutta quella nebbia le aveva
ricoperte con altre piccole sculture
scoppiettanti.
Atterrò con
un balzo e si preparò ad attaccare, quando si accorse che... non era il
nukenin della Nebbia ad essere incappato nella sua mina.
-Danna?-, chiese incerto.
-Deidara, sei un'idiota.-, Sasori sbucò dalle palme, molto, molto
irritato.
Esaminò con rammarico il burattino esploso.
-Ma come, non sei morto?-, tuonò un vocione dietro di loro.
Era altamente improbabile che fosse un civile, o un povero pescatore
disperso.
-E' il nukenin-, bisbigliò Sasori.
-Um.
Allora fai tu?-, finalmente aveva l'occasione di vederlo in azione.
Deidara spiccò un balzo e si accucciò dietro le palme da cui era
sbucato Sasori.
-Immagino che non dissolverai il jutsu della nebbia, vero?-, il rosso
reclinò la testa di lato.
-Certo che no, piccoletto. Tu ci morirai in questa nebbia!-, sbucò
fuori un omone gigantesco, simile per stazza a Kisame.
Brandiva due shuriken enormi e aveva una piccola katana alla cintura.
Ma non aveva la pelle blu...
Si
lanciò subito verso Sasori incrociando davanti a lui i due shuriken. Il
rosso lo schivò all'ultimo girando su se stesso e alzando il braccio.
Quando riuscì a toccargli quasi la schiena dalla mano sbucarono diversi
aghi intrisi di uno strano liquido.
Il
nukenin si girò di scatto, falciando l'aria davanti a se con lo
shuriken. Sembrava che gli aghi non fossero riusciti ad arrivare alla
pelle.
Sasori si allontanò con uno scatto e si portò a distanza.
Estrasse dalla cappa dell'organizzazione un rotolo, con cui evocò
velocemente un'alta marionetta senza volto.
Deidara non riuscì a vedere bene tutto, c'era davvero tanta nebbia...
Il nukenin lanciò uno shuriken gigante verso Sasori, che lo parò
prontamente con la marionetta evocata.
-Due
contro uno, eh... bene!-, gridò l'uomo lanciandosi verso la marionetta,
che si piegò dolcemente in basso e afferrò l'avversario con due braccia
supplementari
nascoste dai vestiti.
-Tu non mi servi.-, disse Sasori calmo, mentre i suoi indici si
allontanavano dolcemente.
-Wa- Waaaaah!-
La nebbia si dissolse quasi subito, e Deidara potè osservare da lontano
la marionetta che strappava l'uomo a metà.
Raggiunse Sasori con un balzo.
-Danna!-, esclamò un po' risentito.
Sasori
era forte. Più forte di lui... forse. Doveva ammetterlo. Aveva lacerato
il corpo robusto di quell'uomo con la marionetta come fosse carta...
Addio al suo proposito di rendere più rilassati i ritmi.
Doveva diventare forte anche lui, abbastanza forte da sconfiggerlo. Era
sicuro che il danna non avesse dato il massimo...
-Come si chiamava quella marionetta?-, chiese accigliato Deidara al
ritorno verso la terraferma.
-Non tutte hanno un nome. Faceva parte della serie C.-, rispose Sasori
seduto dietro di lui.
C, eh? Doveva darsi da fare ed inventare una nuova tecnica abbastanza
potente da avere un nome. Un paio di idee le aveva già.
-C1 potrebbe andare bene.-, mormorò tra se.
-Cosa?-, chiese Sasori sporgendosi un po' verso di lui.
Ciao!
:D allora... um, questo è un capitolo un po' di stallo. Diciamo che
volevo infilare una scena di combattimento un po' figa che motivasse
l'"Azione" nei tag della storia ù_u
Deidara, secondo Kishi, ha 20
quando appare nel manga e muore *povero ;_;* quindi Sasori potrebbe
averlo preso a 18 anni. Immagino che la defezione di Orochimaru sia
avvenuta
dopo l'attacco alla Foglia, operazione orchestrata da Sasori. A 18 anni
sempre a Iwa e vicinanze ritengo che Deidy sia ancora un po'naif. Sasori
invece è un trentenne figo
con esperienza e tutto <3 la roba delle tecniche e della serie C
era solo per motivare un po' C1, C2 e varie. Tobi le conosce bene e le
spiega nel combattimento contro Sasuke,
quindi Deidy le ha messe a punto prima... per le mine nel terreno, mi
sono basata sul fatto che anche se ama improvvisare, prepara sempre un
minimo prima. Però ci è finito
dentro Sasori. LOL per la personalità del nukenin della Nebbia, mi sono
basata un po' su Kisame, mantenendolo sul vago. I manju sono panini
ripieni, e la loro superifice è gommosa, tipo :) Lo scorso capitolo è
stato recensito benissimo (;_;) mi commuovo, davvero (çVç) spero che
anche questo sia all'altezza, anche se fa da "cuscinetto". Anche il
prossimo lo
sarà, per permettermi di arrivare al salto temporale e mantenere i 10
capitoli come da stesura :D
-Sarhita:
grazie mille! :D sono felicissima che ti piaccia! Um, spero che Kishi
riprendi il passato degli Akatsuki, magari alla fine di Naruto o nei
suoi Character Book, sarebbe
davvero figo :) baci!
-Vaius:
grazie mille :) spero che anche questo capitolo ti piaccia! Baci :D
-Lotti:
grazie mille, spero ti piaccia anche questo! <3 Hidan
mi piace infilarlo di tanto in tanto, che non fa mai male *ç*
baci!
-sweetcurry10:
grazie mille, sono contenta che ti piacciano! Dimmi che ne
pensi anche di questo capitolo! baci! :D
- kikkettaok:
grazie mille :D sisi, penso di aggiornare ogni due giorni, e metterci
un po' più di sadismo verso Deidy xD baci!
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia a
seguite/preferite/ecc. o leggerà e basta! Grazie! :D
Nyappy
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Capitolo 6 *** Pfand [Pegno] ***
Kommen Sie zur Hőlle [Giunga
all'Inferno]
Pfand [Pegno]
Nonostante fossero mesi che Deidara era in coppia con Sasori, non
riusciva ancora bene a capirlo.
Soprattutto
quando si chiudeva in Hiruko e non gli parlava per giorni, o si
rinchiudeva nel suo laboratorio a riparare marionette.
In quel caso, sapeva che non sarebbe uscito tanto presto, e che il capo
aveva dato loro un po' di pausa...
Era un po' frustrante. Vedeva spesso Kakuzu e Hidan, che... ok, non
parlavano, urlavano, ma almeno erano affiatati.
O
Itachi e Kisame, il capo e la sua donna... era da un po' che
addirittura Zetsu aveva un compagno, un cretino con una maschera
arancione.
E in quei momenti quando il danna spariva, lui vagava per
il covo -stando sempre attento ad evitare la zona del magazzino degli
organi- cercando l'ispirazione.
Tendeva a rinnovare spesso le
sculture che metteva in mostra nella sua camera, era soffocante come
dopo un po' si riempissero di polvere.
Decise di uscire a farsi un giro per svagarsi un po'. Lasciò la cappa
dell'Akatsuki nella sua camera e uscì vestito leggero.
Quella era la seconda primavera che viveva come membro
dell'organizzazione. Sembrava meno tempo!
Camminò pigramente fino a raggiungere il paesino di mercanti vicino al
covo del danna.
Le bancarelle colorate erano adornate da carpe di carta, e vedeva
girare molti più bambini.
Si
avvicinò al banco di un mercante che conosceva bene e aspettò con un
po' d'impazienza che la famiglia davanti a lui s'accordasse per il
prezzo di un bambolotto.
Da quand'è che il vecchio Gin'maro vendeva anche giocattoli?
-Ehi.-, lo salutò questo riponendo i suoi ryo nel sacchetto alla
cintola.
-Sai per caso, um, che giorno eh?-, gli chiese Deidara dando una rapida
occhiata alle bancarelle.
-Il
quattro maggio! E questa Settimana Dorata è più fruttuosa delle altre!
Chi l'avrebbe mai detto che variare un po' merce mi avrebbe fatto
guadagnare il doppio?-
Gin'maro era molto simile a Kakuzu quando si trattava di soldi e affari.
-Grazie.-, Deidara si allontanò con un sorriso. Il giorno dopo sarebbe
stato il suo compleanno!
Diciannove
splendidi anni di pura arte. Tra un paio d'anni la Festa dei Bambini si
sarebbe trasformata nella celebrazione del più grande artista del
mondo...
Tornò al covo fluttuando su un dragone d'argilla, mentre elaborava il
design di un pesce vagamente simile alle carpe.
Toc toc!
-Sveglia Deidara, il capo ci ha dato una nuova missione.-, era la voce
di Sasori che lo chiamava dal corridoio.
-Cioè?-, bofonchiò il biondo stirandosi nel letto.
-Ci ha assegnato una missione di livello S, ci penserai tu.-, rispose
il danna entrando.
Deidara
era ancora sdraiato sul letto, scompostamente come al solito. Era stata
una notte particolarmente calda, e così le coperte erano ammassate ai
piedi del letto, la maglietta
con loro. Si stiracchiò scostandosi i capelli scarmigliati dal viso.
-Buon compleanno a me.-, sbadigliò alzandosi.
-...sbrigati.-, disse Sasori lentamente voltandosi e uscendo.
Deidara fece una smorfia in direzione della porta. Un "buon compleanno"
di circostanza ci stava, e invece no, nulla.
Il
nukenin biondo si trovava fuori dal covo da quasi dieci minuti, e,
incredibile, stava aspettando il danna! Di solito era il contrario...
Sasori apparve fuori da Hiruko camminando con calma.
-Danna! Oggi sei tu ad essere in ritardo!-, esclamò serafico Deidara.
-Scendi da lì.-, chiese impassibile.
Deidara obbedì sorpreso. Era in ritardo e gli chiedeva di scendere?
Sasori si avvicinò e lentamente gli scostò il ciuffo di capelli biondi
che coprivano il viso di Deidara.
-Danna?-, chiese questo confuso.
Sasori lo ignorò e gli fissò uno strano congegno al coprifronte,
tenendogli sempre i capelli scostati dal viso.
-Eh, um, che sarebbe?-, chiese Deidara toccando quello che sembrava
l'obbiettivo delle macchine fotografiche.
Il comportamento del danna era decisamente strano...
Gli prese l'indice sinistro e gli fece premere un pulsante sulla parete
laterale dello strano oggetto.
-Vedi?
Serve per ingrandire la visuale dell'occhio. Puoi premerlo fino a tre
volte, dopo torna all'ingrandimento normale.-, lasciò che i capelli lo
nascondessero.
-Wow, che figo! E dove l'hai preso?-, Deidara si era messo ad usarlo,
entusiasta.
-L'ho fatto io.-, rispose questo.
Aveva
già pensato al progetto da tempo, era per una marionetta dotata di arco
che doveva essere precisa al massimo anche da grandi distanze.
Il
prototipo era pronto da un po', bastava solo migliorarlo e curare
l'esterno, che doveva adattarsi all'occhio di Deidara e possibilmente
non essere visibile.
-Grazie danna!-, si avvicinò a Sasori per ringraziarlo, ma questo aveva
già evocato Hiruko e stava entrando.
Sorrideva
impercettibilmente mentre sollevava la cappa di Hiruko, e non si era
accorto che Deidara aveva lasciato l'obbiettivo attivo.
"Mi fa il regalo ma non
mi dice buon compleanno. Ah, danna!", anche Deidara era
risalito sul dragone d'argilla, rispondendo al sorriso di Sasori con un
grande sorriso.
-Allora, chi è che dobbiamo far fuori questa volta?-, chiese Deidara
gioviale sistemandosi meglio sul dragone.
-Una kunoichi della Sabbia un po' riottosa. Ci penserai tu.-, rispose
Sasori.
-Oh, allora torniamo a casa tua?-
-No. Ho detto che è della Sabbia, ma si nasconde nelle foreste del
paese dell'Erba.-
-Um. Quelle non sono foreste fittissime piene di animali pericolosi?-,
chiese Deidara con una smorfia.
-Infatti. Entrarci senza conoscerle sarebbe una follia. Perlustrarle
dall'alto invece...-
Deidara si pregustò un combattimento con i fiocchi.
-Ah ah ah! Non penserai di fregarmi così!-, Deidara lanciò un insetto
d'argilla nella nube tossica che lo stava raggiungendo.
-Attivati!-, gridò. Il fumo viola del veleno di dissolse con
l'esplosione.
Aveva circoscritto la zona con alcuni ragni esplosivi, e stava
lanciandone alcuni anche all'interno dell'area.
Peccato
per le piante velenose che, se colpite, liberavano una nuvola di spore
velenose. La cosa positiva era che il loro colore violaceo le rendeva
identificabili,
la cosa negativa che stava esaurendo argilla, dato che era la terza
pianta che colpiva accidentalmente.
Era odioso ammetterlo, ma doveva migliorare la mira...
Continuò a perlustrare la zona con il massimo dell'ingrandimento quando
notò un'ombra fuoriposto.
Scese cautamente, sfruttando l'ombra di una grande nuvola per non farsi
notare.
Era l'ombra di una figura appoggiata ad un grosso tronco, le gambe
distese e le mani impegnate a creare qualche strano jutsu.
Fece cadere leggero un piccolo ragno sui rami, e lo fece scendere pian
piano.
La nuvola si stava spostando, doveva fare in fretta... ancora poco...
L'ombra sparì di scatto.
Cazzo, ci aveva messo troppo.
Valutò per un istante la situazione: aveva piazzato molte mine, poteva
cavarsela anche così.
-Attivatevi!-,
fece esplodere i due ragni più vicini all'albero. Si alzò uno storno di
uccelli dagli alberi vicini, mentre lui scendeva in picchiata.
Scorse diverse ombra muoversi. Grandioso! Doveva sprecare tutte le sue
bombe per delle copie di una Moltiplicazione del Corpo.
Irritato, aspettò un po' prima di far esplodere un altro paio di mine.
Rimanevano sempre due ombre, che si muovevano in direzione opposta. Di
nuovo, aspettò che fossero abbastanza vicine ai ragni...
-Attivatevi!-, lo esaltava quel nascondino.
Sentì un grido smorzato provenire da destra.
-Danna! Guardami!-, gridò, estraendo una bambola d'argilla dalla tasca
alla cintura.
-E' il mio C3! Ammira la sua potenza distruttiva!-, la fece cadere e si
allontanò velocemente, prima di farla ingrandire.
-Super-flat allo stato puro! Danna, guarda!-, salì di quota ancora un
po'.
-Perchè l'arte...-, congiunse le mani.
-...è ESPLOSIONE!-
Nonostante si fosse allontanato ancora di più, la potenza
dell'esplosione lo fece quasi cadere dal dragone.
Aspettò
che il fumo si disperdesse e scese in picchiata. La sua bambola aveva
lasciato un bel cratere, qua e là rimanevano dei resti bruciacchiati di
piante.
-Eccoti!-, Deidara raggiunse i resti carbonizzati della
kunoichi. Menomale che al momento dell'esplosione si era trovata con il
viso a terra, o sarebbe stata irriconoscibile,
e addio
ricompensa... Kakuzu poi chi lo sentiva? Non che adesso fosse messa
tanto bene. Il coprifronte almeno era rimasto intatto.
Sasori lo raggiunse poco dopo.
-Sei il solito, hai distrutto mezza foresta.-, lo rimproverò.
-Beh, ma hai visto? Arte!-,
esclamò Deidara enfatizzando l'ultima parola.
-Era lontana dalla bomba vera e propria.-, notò il danna, voltandosi
per ammirare il cratere provocato dall'esplosione.
Deidara
era migliorato tantissimo da quando era entrato nell'organizzazione. Il
merito di quel successo era anche del suo dono, non sarebbe riuscito a
rintracciare la kunoichi nel fitto della foresta senza quel congegno,
ma...
-Il nome della bambola era C3?-, chiese distrattamente mentre Deidara
caricava il corpo della donna delle fauci del dragone.
-Si!-, rispose questo raggiante.
Il viaggio verso la Sabbia era abbastanza lungo, e Deidara aveva
consumato abbastanza chakra per considerarsi stanco.
-Grazie grazie grazie!-, si erano fermati in un albergo abbastanza
costoso per la strada.
Diciamo che Sasori un po' glielo doveva, dato che l'aveva fatto
combattere da solo.
Dato che era l'ultimo giorno della Settimana d'Oro, l'albergo era pieno
e rimaneva solo una camera singola.
-Non c'è problema. Io non dormo.-, a volte era quasi una fortuna essere
una marionetta.
Sasori era uscito da Hiruko e stava seduto al tavolino della stanza,
senza fare davvero nulla.
Era già notte inoltrata, e un piccolo spicchio di luna brillava nel
cielo stellato.
Aveva deciso di tenere aperte le porte scorrevoli che davano al
giardino, per ammirare un po' il paesaggio.
Quella notte, quella luna, quelle stelle... sembravano immortali, fatte
per durare per sempre.
Era una situazione così piacevole, portava un po' di pace a quel cuore,
unica parte umana del suo essere.
-Vaffanculo Hidan.-, bofonchiò Deidara rigirandosi nel futon.
E quel cretino non poteva fare altro che distruggere l'atmosfera con la
sua tipica delicatezza.
E poi... Hidan?
-Porco Jashin!-, si rigirò di nuovo.
Sasori lo guardò torvo prima di alzarsi e avvicinarsi piano.
La luna era coperta da una nuvola solitaria, e per un momento Sasori
non riuscì più a vedere nulla.
Quando
lo spicchio di luna tornò a brillare, illuminò prepotente il viso di
Deidara, prima di tornare soffusa a schiarire quella notte.
I suoi lineamenti erano così dolci, e i suoi capelli sembravano
argentati, come quelli della principessa Kaguya.
-No!-, si rigirò un'altra volta, dandogli le spalle.
Senza quasi accorgersene, Sasori si era messo in ginocchio vicino al
compagno.
Da quand'è che Deidara era diventato così loquace pure di notte?
Sollevò una mano e, per la seconda volta quel giorno, gli scostò i
capelli dal viso e li portò dietro l'orecchia.
Ricordò l'immagine di quegli stessi capelli spettinati che scendevano a
coprire il collo candido di Deidara, quella mattina.
Si toccò il collo, indugiando sul segno scuro alla base. Se si
concentrava molto, poteva
sentire...
Alzò una mano davanti a se. Era bianca, illuminata dalla luna come i
capelli di Deidara... sembrava quasi umana.
Con un grugnito Deidara si rigirò di nuovo. Doveva proprio patire il
caldo...
Avvicinò la propria mano a quella che giaceva sul futon vicino al suo
ginocchio.
Concentrò un po' di chakra, giusto un poco.
Era morbida. Bianca e morbida, dalla forma affusolata. Le mani
dell'artista...
La girò per osservare meglio le dita.
La bocca sul palmo si era aperta in un sorriso giocoso e la lingua era
uscita per solleticargli la mano.
Con un sospiro si alzò e torno al tavolino.
La
principessa Kaguya era tornata alla Luna, e l'Imperatore non aveva
voluto bere l'elisir dell'immortalità, non volendo vivere per sempre
senza lei.
Cosa sarebbe successo se l'avesse bevuto?
Ciao! :D parto
innanzitutto dallo stacco temporale: 1 anno, yeah yeah :) Poi, Deidara
compie gli anni il 5 maggio, la Festa dei Bambini in Giappone e
l'ultimo giorno della
Settimana Dorata, in cui sono concentrate molte festività e si fa
vacanza. Il dispositivo d'ingrandimento che ha Deidara ho sempre
pensato che non fosse farina del suo
sacco, mi da l'aria di essere impedito con quelle cose lì (dato che tra
l'altro è anche semplice da usare). Ci stava troppo lo zampino di
Sasori. Teneroso! :3
E poi, gli fa vedere il C3, giusto per rispettare il tag "Azione" della
storia x° la foresta dell'erba me l'immagino tipo mix foresta
pluviale-foresta della selezione dei chunin.
Dato che il C3 distrugge un villaggio, ho fatto salvare la faccia (solo
quella) alla kunoichi senza nome, perchè almeno la riconoscessero.
Poi... l'ultimo pezzo è dovuto al fatto che mi sono letta le scan di
Sakurahime Kaden (in Italiano mi sa che è La Spada Incantata di
Sakura), un manga di Arina Tanemura.
Bello, ve lo consiglio. Comunque, la principessa Kaguya era stata
mandata dal Regno della Luna alla terra, e si diceva avesse i capelli
argentati. Deidy la notte,
illuminato dalla luna... ci sta, secondo me. La faccio corta: deve
tornare alla Luna, ma l'Imperatore era innamorato di lei e va sul monte
Fuji a bruciare una lettera dove la
prega di tornare. Lei gli aveva lasciato un elisir di lunga vita, ma
l'imperatore non voleva vivere per sempre senza di lei, e così non lo
beve.
Sasori ha già, nella sua mente, bevuto l'elisir dell'immortalità: è una
marionetta, può cambiare corpo di legno quando gli va.
Deidara è ancora 100% carne, quindi se ne andrà, e rappresenta Kaguya.
Io mi chiedo: perchè devo andare a complicarmi la vita? Boh, era troppo
bella come immagine. Leggetevi la leggenda originale, la trovate sotto
il nome di
"La leggenda del tagliatore di bambù", è belliFFima (;_;) tra l'altro
mi sa che l'hanno ripresa in un film di Naruto... e anche nel
personaggio di Kimimaro :) infine, le mani
affusolate, dette dell'artista o del pianista, sono quelle secondo me
più adatte a Deidara (anche se Kishi le disegna tutte uguali) :)
-Sarhita:
ciao, e grazie <3 il Deidara Gaiden... magari! E anche un bel
Hidan Gaiden, che Hidan sta bene ovunque lo metti. Coff coff. Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto!
baci! :D
-Vaius:
grazie mille :) nel prossimo ci sarà un bel combattimento con
sorpresona finale. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto,
baci! :D
-Lotti:
grazie mille :) questo l'ho reso meno statico di quanto programmato, e
ho cercato di farlo anche un po' più lunghetto, spero ti piaccia! Baci!
:D
Ringrazio chi recensirà, aggiungerà la storia a preferite/seguite o
leggerà e basta! Grazie :D
Nyappy
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Capitolo 7 *** Entdeckung [Scoperta] ***
Kommen Sie zur Hőlle [Giunga
all'Inferno]
Entdeckung [Scoperta]
Era
da un po' di tempo che quando Deidara si svegliava, disturbato dal
caldo opprimente dell'estate o dai raggi del sole che gli colpivano la
faccia,
trovava il danna inginocchiato vicino a lui. Le prime volte
aveva preso un colpo, ma era rimasto immobile, e aveva visto Sasori
alzarsi e uscire dalla stanza.
La sua presenza era discreta e... un po' imbarazzante.
Quella mattina venne svegliato da qualcosa di freddo che gli toccava la
mano, che poggiava aperta vicino al suo viso.
I capelli gli erano ricaduti sugli occhi, e li aprì appena, certo di
non essere visto.
Sasori
era chinato su di lui, e gli toccava con garbo le dita, mantenendosi a
distanza dalla lingua che era spuntata dalla bocca sul palmo di Deidara
e che si
agitava giocosa.
Aveva un'espressione strana, malinconica, e sembrava confrontare le sue
mani con quelle del biondo.
Che strano, sapeva che il danna si metteva lì, ma non che si mettesse
pure a... toccarlo.
Con
la mano libera Deidara si stropicciò gli occhi, e nascosto dai lunghi
capelli vide Sasori che si alzava e si metteva in piedi vicino alla
porta.
-Buongiorno.-, lo salutò. Um, non si era accorto che era sveglio già da
un po'.
-'giorno. Che facciamo oggi?-, chiese Deidara alzandosi e facendo finta
di nulla.
-Abbiamo da riportare un ricercato al Villaggio delle Stelle, vivo.-,
rispose Sasori uscendo dalla stanza.
Deidara si sentiva un po' a disagio. Un po' molto a disagio.
Voleva chiedergli cosa ci facesse ogni mattina seduto davanti a lui, ma
temeva...
Già, cosa temeva? Perfetto, era anche confuso, oltre che imbarazzato.
-Danna!-, Deidara correva a perdifiato per la radura erbosa, cercando
il compagno che era rimasto nascosto tra le rocce.
Si sentì sollevare dal colletto: era la coda di Hiruko che l'aveva
bloccato, e che gentilmente lo ripose a terra.
-Mi hai quasi strozzato!-, gridò Deidara ansimando.
-Che succede?-, tagliò corto Sasori.
-Non è livello A! E' una fottutissima missione S! E ho finito
l'argilla!-, protestò Deidara un filino isterico.
-Ma come, non ne avevi portata più del solito?-
-L'hai
detto tu, no? Non bisogna ucciderlo! Devo lanciare gli esplosivi a
distanza per non farlo fuori ma è veloce, li schiva tutti!-
-E poi, più del solito per una missione A!-, precisò con una smorfia
irritata.
La coda di Hiruko serpeggiò fulminea e protesse Deidara da un minuscolo
ago che proveniva dall'alta erba vicino ai due.
-E quindi adesso sei totalmente indifeso.-, Sasori uscì piano da Hiruko.
-Ho ancora i kunai! E non è che sono a corto di chakra...-, cercò di
protestare Deidara.
-Vai
dentro Hiruko. Ci penso io. Pivello.-, lo fece entrare a malincuore
dentro la marionetta, e ne evocò un'altra, piccola e coperta solo da un
paio di pantaloni chiari.
Lo spazio dentro Hiruko era poco per Deidara, che riusciva a malapena a
respirare e non riusciva a vedere l'esterno.
Si
mise a maledire quelli del Villaggio delle Stelle, la poca argilla che
gli rimaneva, quello stupido ricercato che si muoveva troppo
velocemente...
Sasori intanto si era spostato nell'erba alta, tenendo vicino la
marionetta bassa che gli arrivava alle spalle.
Deviò con una mano altri aghi e si spostò verso destra.
Missione
di livello S o no, si chiese come Deidara avesse potuto farsi battere
da un ninja tanto patetico. Il veleno sugli aghi era un semplice
paralizzante locale, uno di quelli
che i ninja medico imparavano a curare per primi. La loro forma poi era
abbastanza grezza, sembravano fatti a mano.
Distese
un braccio davanti a sè, con studiata calma, e dalla mano partirono
delle generose fiamme che investirono con violenza l'erba.
Con la coda dell'occhio vide una figura scura muoversi dietro di lui.
La marionetta che aveva evocato si lanciò all'inseguimento dell'ombra,
procedendo a zigzag.
Sasori passò con calma davanti ad Hiruko e con un balzo arrivò fino al
gruppo di rocce in cui si era nascosto prima.
Il
ninja delle Stelle giaceva immobile appoggiato ad un masso, con un
piccolo ago infilato nel collo. La marionetta se lo caricò sulle esili
spalle e seguì Sasori.
Dall'interno di Hiruko Deidara si era lanciato in diversi improperi
contro il compagno che lo lasciava lì a marcire.
Il rosso sospirò, attaccò un filo di chakra alla schiena di Hiruko e
attivò il meccanismo per aprirlo.
Deidara era raggomitolato nella marionetta cava, madido di sudore e con
i capelli appiccicati alla faccia, e la prima cosa che fece fu tirare
una boccata d'aria fresca.
-Si muore lì dentro!-, puntualizzò sistemandosi il ciuffo.
-Era un ricercato di livello B.-, Sasori indicò con un cenno del capo
il ninja svenuto sulle spalle della sua marionetta.
Deidara strinse gli occhi, scendendo con un balzo da Hiruko. Era di
livello S, altro che... e aveva finito l'argilla, quindi doveva
arrivare minimo fino al Paese delle Stelle
a piedi.
-Andiamo.-, ordinò sbrigativo Sasori.
Odiava ammetterlo, eppure era così. Il danna era più forte, dannazione.
Era tornato senza nemmeno un graffio, e ci aveva messo anche poco.
Lui invece aveva speso quasi mezz'ora a combattere senza concludere
nulla. Ed era finito rinchiuso dentro Hiruko perchè era totalmente
inerme.
Era una giornata da dimenticare quella, altro che.
Deidara si rigirò nel futon della camera. Erano arrivati al Paese delle
Stelle da poche ore, quando la luna piena brillava già nel cielo.
Giusto il tempo di
riscuotere la taglia e via, nell'albergo più vicino.
Sasori era seduto al tavolino, e ogni tanto si sentiva qualche
scricchiolio. Probabilmente stava riparando qualcosa....
Il caldo era davvero opprimente, e stava facendo impazzire Deidara,
mentre Sasori era impassibile come al solito.
Il danna... era più forte di lui. Non solo nel combattere. Non sentiva
il dolore, non aveva bisogno di riposare, non pativa il caldo...
dopotutto, era una marionetta.
Si mise supino, con le braccia aperte. Che caldo...
Entrò nel dolce torpore del dormiveglia e socchiuse piano gli occhi.
Caldo...
E come ogni mattina, sentì delle dita fredde toccargli la mano. Ma era
ancora notte, no?
Quelle stesse dita fredde gli sistemarono i capelli sul volto e
scivolarono sulla guancia, piano, con il garbo che avevano ad ogni
risveglio.
E Deidara ripensò a quella mattina, e tutte le mattine prima. Lo
riassalirono quella confusione e quell'imbarazzo che aveva scacciato
durante il giorno.
Cosa doveva fare? Rimanere lì immobile a fingere di dormire? Non ci
sarebbe cascato. Il suo cuore aveva iniziato a battere velocemente.
L'avrebbe sentito di certo.
Che fare?
Farfugliò qualcosa d'insensato, girandosi di scatto e intrappolando la
mano di Sasori tra il cuscino e il suo viso.
...non era questo il piano.
-Devi sempre rovinare tutto, tu?-, sentì appena il sussurro lontano del
danna, che non mosse la mano.
Quella mattina, Deidara si svegliò con dei segni rossi sulla guancia,
come se avesse dormito tutto il tempo sulla mano di Sasori. Cosa che
aveva fatto.
Questo, appena il biondo aveva iniziato a stropicciarsi gli occhi,
l'aveva dolcemente ritratta ed era uscito dalla stanza.
Non sapeva esattamente perchè poi si fosse scostato la cappa
dell'Akatsuki e avesse poggiato la mano calda contro la scatoletta che
conteneva il suo cuore.
Era l'unica parte di lui che poteva essere considerata umana, in quel
corpo artificiale.
Era l'unica parte che poteva sentire naturalmente il calore di quella
mano.
Ok, in questo
capitolo mi sa che ho esagerato con l'OOC. Soprattutto Deidy, mi sa.
Uccidetemi con la verità, perchè qua non so davvero come giudicarlo :/
Um, giusto: avvisi! :D Primo, ho modificato il tag della storia da Yaoi
a Shonen-ai. Perchè questo declassamento? Beh, ho deciso di restare
fedele al massimo
con il manga. Quindi, prima cosa: dubito che Sasori alle sue marionette
mantenga il trallallà (ù//ù) di legno, è scomodo per correre. E poi,
anche se amo le SasoDei
all'infinito, dubito che un Deidara IC si faccia *coffcoff* da pezzi di
legno. Ok, è amore e tutto. Ma è umano anche lui, poveraccio. In quasi
tutte le fanart e dojinshi che ho,
Sasori è umano * e che umano...* um. Spero non l'abbiate a male, semmai
ci organizziamo per alcune date e mi metto nella pubblica piazza in
modo che mi possiate fucilare, ok? XD
Per un totale di 10 capitoli già definiti, lo spazio dedicato allo
shonen-ai è poco. Diciamo che le storie PWP *porn without plot o plot?
What Plot?* alla Pink Sniper non mi esaltano tanto. Comunque, i
prossimi capitoli
saranno dedicati più ai sentimenti che all'azione :)
-Vaius:
grazie :) nello scorso esagerato, in questo impreparato (rima! xD)
diciamo che Deidy non me lo immagino a mezze misure :) i capitoli sono
10 in tutto. All'inizio
avevo detto 5, ma poi li ho passati a 10, sempre per la storia del non
voler scadere nel PWP :) spero che anche questo ti piaccia, baci! :D
-Sarhita:
grazie mille :) qui si avvicinano ancora di più, tenerosi loro! Spero
ti sia piaciuto! baci :D
-Lotti:
grazie! :D Hidan centra sempre (*,..,*) o meglio, lo faccio centrare
io. Chissà che sogno era quello di Deidy... uh uh xD Spero che anche
questo capitolo ti piaccia, baci! :D
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia a
seguite/preferite, leggerà e basta e mi risparmierà dalla fucilazione
*faccia tenerosa :3 *
Nyappy
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Capitolo 8 *** Einigung [Unione] ***
Kommen Sie zur Hőlle [Giunga all'Inferno] Einigung [Unione]
-Vai a farti fottere!- -Hidan, taci o ti ammazzo!- -Ah! Come se potessi riuscirci!- Il capo aveva avuto una grande idea nell'ordinare loro di radunarsi per una riunione. Sasori e Deidara erano in uno dei rifugi dell'Akatsuki, quello vicino al covo di Sasori. E dato che in zona giravano anche Kakuzu e Hidan, li avevano raggiunti lì dopo poco. -Zitti entrambi.-, l'ologramma del capo fremette mentre i due si rimettevano al loro posto guardandosi in cagnesco. Deidara poteva chiaramente sentire la risata soffocata di Kisame, mentre Itachi, Zetsu e Konan stavano immobili e seri. -Il nostro compito è individuare le forze portanti e catturarle. Ad ognuno di voi è stato affidato un territorio. La comunicazione con i dettagli vi arriverà a coppie.-, il capo era molto conciso, come al solito. -Le nove forze portanti di cui discutevamo la volta scorsa?-, chiese Kisame. -Esatto.-, rispose il capo. -La riunione è terminata.- Le loro riunioni serano sempre brevi. Deidara non era stato molto attento quando parlavano di cercoteri e forze portanti, contava sull'attenzione di Sasori, e adesso si trovava un po' confuso. -Danna...- Venne interrotto dalle grida di Hidan e Kakuzu che avevano ripreso ad insultarsi, e che stavano uscendo dalla caverna. -Dimmi.-, disse questo quando le grida in lontananza diventarono fiochi echi. -Um, nulla.-, Deidara non era sicuro di rimanere in vita dopo una domanda tanto idiota sui cercoteri. -Di cosa discutevano?-, chiese Sasori all'improvviso. -Non ho capito bene. La donna del capo, credo. Hidan sosteneva fosse un angelo di Jashin e Kakuzu voleva insultarlo un po'.-chissà perchè quella domanda... -Gli angeli non esistono.-, affermò sicuro Sasori. Deidara frugò nella borsa appesa alla sua cintura e tirò fuori una piccola scultura antropomorfa alata. -Certo. Eccolo qui.-, la mostrò al danna, che sbuffò. -Il tuo angelo, così bello per te, porterà morte e distruzione. In questo mondo non esistono gli angeli. Siamo tutti demoni, e ci nutriamo della sofferenza.- -Danna, me lo sono sempre chiesto. Perchè hai deciso di diventare una marionetta?- Deidara lo sapeva il perchè. Immortalità, arte... i concetti che Sasori amava tanto erano facilmente applicabili alla sua trasformazione, che rimaneva inconcepibile per Deidara. Come si poteva rinunciare ai sensi, al piacere, al dolore? -Per diventare un'opera vivente. L'eternità del corpo e della mente, quella che tanti cercano e che io ho raggiunto.-, rispose. -Ma danna... quello non è il tuo corpo.- Deidara aveva già visto come Sasori poteva cambiare marionetta ospite. Il suo corpo originale chissà dov'era finito... -Abbiamo un ricercato da trovare.-
-Aah, cazzo che male!-, Deidara continuava a lamentarsi. Era riuscito a far fuori il ricercato con incredibile rapidità, peccato che nel tornare da Sasori fosse incappato in una bella trappola, rudimentale eppure efficace: aveva tirato un filo trascinando il prigioniero -che aveva avuto la splendida idea di nascondersi in un bel bosco fitto- che aveva attivato una fionda con kunai avvelenati. Aveva usato il corpo morto del ricercato come scudo, peccato che all'ultimo momento il braccio del ricercato fosse scivolato in basso e uno dei kunai si fosse infilato nella spalla del nukenin di Iwa. Era riuscito ad arrancare fino al compagno, prima di svenire in preda ai deliri. Ora si trovava nella sua camera nel covo di Sasori, che aveva prima riscosso la taglia e solo poi l'aveva messo a letto, dandogli un antidoto che avrebbe rimosso tutto il veleno. -Il kunai ti è entrato a fondo nella spalla, ne hai troppo che si è mischiato con il sangue in circolo.-, ribattè Sasori mentre riponeva la boccetta con l'antidoto nella tasca. -Brucia da morire! Dentro le vene! Cazzo!-, replicò Deidara furente. -Ti sta ripulendo.-, Sasori sembrava irritato. -Usa questo come veleno per il tuo prossimo pupazzo!- Sasori si alzò ed uscì dalla stanza, lasciando Deidara lì solo. Credeva che lui non provasse dolore? Anche se quello del corpo non era altro che un ricordo, il dolore interiore era il suo tormento. Era diventato quello che era per sfuggire al dolore, sfuggire al decadimento del corpo, sfuggire alla morte. E non aveva fatto altro che aumentare la sua sofferenza! Che essere meschino che era!
Era da un po' che non sentiva più gli strepiti isterici del compagno. L'antidoto doveva avergli donato, dopo minuti di terribile dolore, un bel sonno ristoratore. Sasori uscì dalla sua stanza e percorse il corridoio che lo separava dalla porta di Deidara. La aprì lentamente, per ritrovarsi davanti la stessa stanza di prima, ma con un Deidara placidamente addormentato. E Sasori non riusciva a capire il perchè fosse tanto attratto da quel ragazzo sdraiato scompostamente su quel letto. All'inizio era un semplice confronto. Quelle mani affusolate e morbide, quei capelli lucenti e quegli occhi color cielo. Li confrontava con le sue mani artificiali, i capelli artificiali, gli occhi artificiali. E poi aveva scoperto che aveva bisogno, delle mani di Deidara, dei capelli di Deidara, degli occhi di Deidara, della pelle di Deidara. Anche se lo faceva dannare. Il suo era un bisogno disperato, qualcosa che sapeva non poter essere soddisfatto. Perchè lui era artificiale. Toccava quelle mani solo tramite le sue, finte, e ricorreva ad un artificio per sentirne la morbidezza. Vedeva quei capelli, quegli occhi, quella pelle, quel viso, tutto tramite i suoi occhi finti. Buffo come lui che aveva raggiunto l'immortalità del corpo nell'inconscio ora la rigettasse. Buffo come il suo cuore, unica parte autentica di lui, richiedesse prepotente del calore. Aprì la cappa dell'organizzazione e mise a nudo il petto ligneo. Si accarezzò lentamente il cuore, e sentì freddo, solo freddo. Quella piccola parte di lui venne scossa da un brivido. E allora prese delicatamente la mano di Deidara, per non svegliarlo, e posò le sue belle dita sul cuore. Sentì un altro brivido, totalmente diverso dal precedete. Era caldo, era confortevole, lo riportò con prepotenza alla sua infanzia. Ma in confronto a quel momento, la sua infanzia non era altro che un ammasso di vuoti ricordi. Quello era il presente, ed era infinitamente meglio. -Grazie...-, sussurrò piano. Gli bastava questo, solo questo. -Danna, tu mi ami?- Gli occhi di Deidara erano ancora chiusi, la mano era ancora stretta da quella di Sasori, e la sua voce ferma. Non stava più dormendo da un pezzo. -Non dire idiozie.-, rispose Sasori immobile. Doveva sempre rovinare tutto. -Allora perchè ogni volta che dormo stai vicino a me?- Il tono di Deidara sembrava quasi trionfante. -Deidara, tu mi ami?- -Tu non dire idiozie.-, fu la risposta. Si fissavano negli occhi, immobili, in silenzio. Quello di Sasori non era semplice amore. Era disperazione, ricerca, contraddizione, bisogno. E anche quello di Deidara non era semplice amore. Era disperazione, ricerca, contraddizione, bisogno. -Tu lo sai che non sono umano.-, Sasori interruppe quel silenzio. -E io sono un mostro, o come amavano chiamarmi, un demone.-, ribattè Deidara. -Proprio una bella accoppiata.- Ciao :D allora: l’HTML di questo documento è casinosa perché ne ho scritto metà sul PC di casa con NVU e metà con Word in negozio (._.) Einigung, ovvero unione. Ho tralasciato l’unione carnale *coffcoff* che come ho già scritto mi sembrava improbabile, per concentrarmi sull’unione delle anime. Ho usato molto le frasi a specchio per rendere questo concetto. Ho usato la parola “amore” perché in Naruto stesso viene usata diverse volte :) lo so, alla fine ci stava un bacio. Ma sinceramente –a parte essere immensamente sadica- dopo tutto l’OOC del discorso di Sasori, non me la sentivo di infierire ancora. Semmai lo metterò nel prossimo capitolo -che si preannuncia già molto allegro… Tod: morte- :) -Vaius: grazie mille :) qui hanno più che capito, anche se ovviamente si sono “dichiarati” a modo loro. Spero che ti piaccia anche qusto! Baci :D -Sarhita: ciao, grazie :) qui Sasori che rinnega un po’ la sua arte, anche se a livello di pensiero, è molto OOC. Ma si sa, l’amore gioca brutti scherzi. Soprattutto se è tra due pazzi xD Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, baci! :D -Lotti: grazie mille :D qua l’OOC regna. Purtroppo. Se solo Kishi avesse infilato una scena in più con loro due… spro che ti sia piaciuto anche questo capitolo, baci! :D Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia alle preferite/seguite o leggerà e basta! Grazie! Nyappy |
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Capitolo 9 *** Tod [Morte] ***
Kommen Sie zur Hőlle [Giunga
all'Inferno]
Tod [Morte]
Alla fine, Deidara era riuscito a catturare vivo il Kazekage.
Questo era tenuto stretto dalla coda del volatile d'argilla su cui
stava seduto Deidara.
Durante lo scontro il ragazzino gli aveva strappato un braccio, e
Sasori, l'unico che potesse eventualmente dargli qualcosa -come un
palliativo, o un
coagulante, qualsiasi cosa- era rimasto indietro a giocare con un altro
marionettista della Sabbia.
Per fortuna che odiava far aspettare le persone...
-Ce ne hai messo di tempo!-, Deidara sentì la presenza del danna dietro
le spalle.
Sasori non rispose, lanciandogli una piccola fialetta con un liquido
arancione.
-E' un palliativo mischiato ad un energizzante, hai perso molto
sangue.-, spiegò in risposta allo sguardo curioso del biondo.
-Grazie danna!-, questo lo buttò giù d'un fiato, sentendosi subito
meglio.
-Per il tuo braccio, posso pensarci io.-
Continuavano ad avanzare verso il rifugio dell'organizzazione,
mantenendo un buon passo.
Finalmente l'Akatsuki iniziava a muoversi in grande stile.
Quello che si erano detti il giorno prima rimaneva tacitamente
sottointeso.
Era così, non poteva cambiare, e non poteva limitarsi a quel giorno, ma
nessuno di loro sentiva il bisogno di riprendere il discorso.
Il Sigillo dei Nove Draghi con cui avevano risucchiato l'Ichibi dal
corpo del Kazekage era durato tre giorni, e Deidara era esausto.
Come se non bastasse, stavano arrivando quei rompipalle della Foglia.
Deidara prese il corpo ancora caldo del ragazzo -che assomigliava
vagamente a Sasori, chissà perchè- e lo trascinò vicino al danna.
Si sedette sopra quel macabro cuscino, appoggiando la testa sulle mani.
-Danna, quand'hai detto che dovrebbero arrivare?-, forse sarebbe
riuscito a farsi un pisolino.
-Un paio d'ore.-, rispose questo.
-Ok...-, Deidara socchiuse gli occhi e si sistemò meglio sul cadavere.
Dopo un paio di minuti, Sasori uscì da Hiruko, avvicinandosi al biondo.
Era tutto inutile. Sembrava un magnete, non un burattino. Era
calamitato da lui in modo quasi malsano.
Deidara si spostò di scatto sul cadavere del kazekage, lasciandogli un
po' di posto per sedersi.
-Come se ne avessi bisogno...-, sbuffò Sasori, sedendosi ugualmente.
Non si erano mai messi così al pari, non si erano mai seduti assieme,
vicini.
-Danna... perchè ti avvicini sempre quando dormo?-, chiese Deidara
girandosi per guardarlo negli occhi.
Un po' lo infastidiva, tutto questo. Cosa c'era di meglio di parlare, fare... quella
contemplazione notturna lo inquietava.
-Deidara, io sono immortale, e non smetterò mai di esistere. A
differenza di te.-, spiegò Sasori.
-Ah! Credi che possa morire da un momento all'altro?-, Deidara strinse
gli occhi, offeso.
-Hai l'aria di uno che muore facilmente. Sai quanti ne ho uccisi nel
sonno?-
Quindi aveva paura che si soffocasse mentre dormiva? Non era certo così
stupido...
Rimasero seduti in silenzio per un po'. Deidara si era messo a pensare
con lucidità al danna.
Il danna che lo aveva accettato, che gli parlava, che lo conosceva, che
lo aveva ispirato, a cui doveva la vita.
Si guardò le mani, assorto nei suoi pensieri. Quelle mani che gli
avevano valso l'appellativo di demone, di senza cuore... e che Sasori
accettava senza problemi.
Sasori. Sasori. Sasori.
Se era quello che era, lo doveva anche a lui. Soprattutto a lui. E
anche se questo lo infastidiva non poco, sembrava scaldarlo.
-Danna...-, gli venne un improvvisa voglia di toccare quella pelle
fredda e troppo perfetta per essere vera.
Avvicinò con cautela il dorso delle dita alle guancie del danna, fredde
e dure.
-Non senti nulla?-
-Nulla.-, confermò atono Sasori.
Con una smorfia, Deidara prese sempre cautamente il viso del danna tra
le mani.
-Nemmeno ora?-
Sasori, in tutta risposta, gli prese delicatamente il polso e spostò
una mano sul suo cuore caldo.
-Ora si.-
Deidara era l'unico a sentire qualcosa quando lo toccava? Le guancie
lignee del danna non potevano arrossire, il suo respiro non poteva
accelerare all'improvviso,
le mani non potevano tremargli.
Sentì il bisogno di stringerlo, così forte da fargli male, anche se il
suo corpo non poteva provare dolore, e avvolse le braccia attorno al
collo di Sasori.
I loro due cuori battevano vicini, a ritmi diversi, che lentamente si
adattarono perfettamente.
-Sembra quasi un cuore unico.-, notò piano Sasori. Le sue braccia erano
ancora appoggiate sulle ginocchia, mentre il suo viso era seppellito
dei capelli di Deidara.
Toccò a Deidara non rispondere.
Lentamente Sasori sollevò le braccia e le avvolse pian piano attorno
alla schiena del biondo.
Sasori era rientrato dentro Hiruko e Deidara si era sistemato meglio
sul corpo morto del kazekage.
Quelli della Foglia ci avevano messo un bel po' ad arrivare, e a
quest'ora si stavano divertendo con l'entrata.
I due rimanevano in silenzio, aspettando che i ninja fuori entrassero
nella caverna.
Andava tutto bene. Era tutto perfetto.
Perfetto un cazzo, gli era partito anche l'altro braccio! E ora si
ritrovava da solo, completamente indifeso e soprattutto in una zona che
non conosceva bene.
Per fortuna la medicina che gli aveva dato il danna aveva ancora
effetto su di lui. Maledetto Kakashi della Foglia... un altro che
possedeva quegli occhi,
gli occhi che lo facevano imbestialire di più.
Prima di tornare alla caverna da Sasori, decise che era meglio
recuperare il braccio che gli aveva strappato Kakashi.
Chissà, magari Hidan e Kakuzu erano in zona, così poteva farselo
riattaccare... ed era certo che a quello spappolato dal kazekage ci
avrebbe pensato il danna.
Ammise a malincuore di dover dipendere un po' troppo dagli altri.
Dopo una mezz'oretta di cammino raggiunse la radura dove aveva sfidato
la forza portante del kyubi e il suo maestro.
Si aspettava di trovarla libera, e invece sentiva due voci che
discutevano. Si nascose trai cespugli e si avvicinò cauto.
Ah, erano Zetsu e quel pagliaccio con la maschera arancione. Che teneva
in mano il suo braccio.
Aveva bisogno di raggiungere il danna al più presto...
Ok, questo è stato
un capitolo molto sofferto. Fare come nell'altro lavoro/biografia,
riprendere pari pari il manga e aggiungere pensieri? Ho optato per un
qualcosa di diverso.
Ho sottinteso tutte le parti del manga, mostrando quello che fanno
durante l'arrivo (la venuta, LOL x°D ) di Naruto & co. E'
venuto fuori qualcosa si strano. E corto. E OOC.
Ovviamente i due si aspettano di rivedersi, quindi non ci sono grandi
addii. Insomma, il preludio della tragedia del prossimo
capitolo, Hőlle [Inferno].
E' già in parte scritto, ma è davvero breve, dato che non tocca la
morte di Deidara, ma solo la sua condizione con Tobi. Per stemperare un
po' tutto 'sto
patos ho deciso di infilarci anche un omake post-commento. Anteprima: è
demenziale al massimo x°D
Qui Deidara è OOC in una maniera pazzesca. Insomma, lui è passionale,
ha un corpo che può sentire le cose
(e a 19 anni, ormoni che girano)... tutte scuse, è OOC e
basta.
-Lotti:
grazie :D Sasori è come Superman, gli manca solo la tutina attillata e
il necessario per riempirla xD ahaha XD Spero che anche questo capitolo
ti sia piaciuto, baci! :D
-Sarhita:
grazie mille :) il brutto di Kishimoto secondo me è che ha
liquidato il fanservice tutto nella parte di Haku e Zabuza. O almeno,
un tipo di fanservice, dato che le
kunoichi nude alle terme le infila ancora un paio di volte xD spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto! baci :D
-Vaius:
grazie mille :) qua ho cercato d'infilare un po' di romanticismo. OOC
saltami addosso e fammi tua xD um, spero ti sia piaciuto anche questo
strano capitolo. baci! :D
-deidara_love_artist:
grazie mille! :) sisi, non ti preoccupare :) Deidara nudo... è un'idea
per l'omake demenziale. Lo voglio un piccolo Deidy slinguazzoso xD
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Baci! :)
Ringrazio in anticipo chi recensirà, aggiungerà la storia nelle varie
categorie o leggerà e basta :) un ultimo capitolo ed è finita... mi
piacerebbe sapere le opinioni di tutti voi! :D
Nyappy
|
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Capitolo 10 *** Hőlle [Inferno] + Omake ***
Kommen Sie zur Hőlle [Giunga
all'Inferno]
Hőlle [Inferno]
Si sentiva un cretino. Stava avanzando tra gli arbusti con il suo
braccio sottobraccio,
totalmente indifeso.
Ma chi la voleva una scorta come Zetsu e quel Tobi?
Li
aveva lasciati indietro a perlustrare meglio la zona, mentre lui doveva
tornare al rifugio dell'Akatsuki, sperando ci fossero Hidan e Kakuzu.
Decise di fare una breve deviazione per andare a vedere cosa stesse
combinando il danna. Perchè non gli stava venendo incontro?
Con un po' di difficoltà raggiunse lo specchio d'acqua che proteggeva
la caverna. Dannazione, era davvero stanco...
E il danna si era dato da fare, aveva mezzo distrutto quella grotta.
Superò con un balzo le rocce che circondavano l'entrata e rimase per un
attimo abbagliato da un raggio di sole.
Strizzò per un paio di volte gli occhi, per mettere a fuoco la scena.
No. Non era possibile.
No.
Strinse forte i denti, deglutendo un paio di volte.
No.
Si
avvicinò piano a quello spettacolo. La caverna era piena di marionette
distrutte. Una con le fattezze di Sasori era bloccata alla parete da un
sigillo, ma gli mancava
il cuore.
...era arrivato al punto da usare se stesso?
Raggiunse
lentamente il centro della caverna. Sasori stava accasciato a terra,
tra due marionette che avevano una vaga somiglianza con lui.
E dalla schiena gli spuntavano due lame insanguinate.
L'unico sangue che possedeva Sasori era quello del cuore.
Gli avevano trafitto il cuore.
Si
rifiutava di comprenderlo. Iniziò a sorridere, poi a ridere, sempre più
fragorosamente. Non era morto, era a terra solo per fargli uno scherzo.
Si accucciò a terra, stando attento a non far cadere il braccio.
-Danna, alzati.-, lo chiamò.
No.
Il danna non poteva morire. L'aveva detto lui stesso. Era immortale,
proprio come la sua arte. Non
poteva morire. Eppure non gli rispondeva.
Eppure
era a terra, con il cuore trafitto da due lame, quel cuore che poco
prima si era appoggiato a quello ancora pulsante di Deidara.
Si.
Realizzò quella verità che cercava di negare. Sasori era morto, il suo danna era morto.
Era morto senza dargli un addio, era morto minacciandolo scherzosamente
con la coda di Hiruko, era morto... sembrava per caso.
Era Deidara quello dalla morte facile, no? Era lui che doveva morire.
Sasori era più forte di lui.
-Hey danna... mi sa che ho vinto io.-
Perchè si faceva del male così? Aveva vinto. L'arte era esplosione, e
non eternità.
Mai come in quel momento, desiderò aver perso e sbagliato.
Le pareti di quella grotta sembravano risucchiarlo, l'aria era pesante,
e il suo cuore sembrava trascinarlo giù.
Giù, sempre più giù, in una silenziosa disperazione.
E giù non c'è il Paradiso.
Uscì da quella caverna senza guardarsi indietro. Sarebbe di sicuro
rimasto lì.
Cos'è che gli aveva detto il danna?
A
questo mondo non esistevano angeli, solo demoni. Un angelo si sarebbe
fermato da Sasori, sarebbe rimasto con lui, forse avrebbe pianto.
Ma lui era un demone come gli altri. Non si voltò, proseguì per il covo
con il passo arrancante di un uomo stanco e distrutto.
Arrivò
al covo il giorno dopo, accompagnato da Zetsu e Tobi. Kakuzu gli aveva
sistemato le braccia brontolando come al suo solito, e il capo gli aveva
comunicato
che Tobi sarebbe stato il suo nuovo compagno. Non gli importava più di
tanto, e si limitò a scrollare le spalle, tornando nella sua camera.
-Senpai! Seeeenpai!-, Tobi lo raggiunse poco dopo, aprendo la porta di
scatto.
-Che vuoi?-, chiese Deidara con gli occhi torvi. Quell'idiota aveva la
straordinaria capacità di irritarlo oltre misura.
-Tobi è così felice di essere il compagno del senpai! Tobi è un bravo
ragazzo...-
Ma Deidara non lo ascoltava già più. Il suo sguardo era scivolato dalla
maschera arancione alla mano che fermava la porta.
E su quella mano faceva bella mostra di se un anello
dell'organizzazione, un anello che Deidara conosceva bene.
L'anello di Sasori.
L'anello con il kanji di sfera, di un rosso scarlatto.
L'anello luccicante che sembrava mormorargli un invito.
"Deidara. Vieni
all'Inferno con me..."
Ciao
a tutti. E così, questo è l'ultimo capitolo. Ma sapete che sono
commossa? (;_;) è corto, lo so. E' stato doloroso scriverlo, in un
certo senso. Perchè sono sadica
con i personaggi, ma anche
masochista con me stessa, ecco (ç_ç) e l'ultima frase riprende anche il
titolo tedesco di questa storia: Giunga all'Inferno. O arrivi
all'Inferno.
O venga all'Inferno. Il senso è quello x° ho usato la
forma di cortesia con il Sie per un semplice fattore estetico. Komm
zur Hőlle mi sembrava troppo informale, con quell'
imperativo
alla 2° singolare. Allora, devo ringraziare un po' di gente.
Innanzitutto, quelle splendide persone che hanno recensito <3
quelle
che hanno aggiunto la storia alle
preferite, ricordate o seguite. E anche chi ha letto. Vi amo,
sappiatelo (ç_ç)
Ahn,
si, Deidara ride perchè non accetta la verità. Si solito succede anche
quando ci facciamo male. Al cervello arriva l'impulso "succede
qualcosa" e ci fa ridere, poi arriva
l'informazione
"dolore" e il riso si trasforma in pianto. Ma Dei è forte (;_;) è per
questo che quando soffre va in berserk e non piange.
-Vaius:
grazie mille :) ti ho aggiunto xD Deidy in effetti l'ho sempre visto un
po' male. Poi, perdere le braccia così, poveraccio... spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto :D
ti ringrazio per aver sempre seguito questa storia, baci! :D
-Sarhita:
grazie! Si, lossò, l'avrei voluta continuare pure io, però mi sembrava
troppo esagerato. Ho cercato di puntare al massimo a realismo e fedeltà
al manga (dove possibile)
Deidy la prende male, anche se me lo
immagino abbastanza contenuto, nel dolore. L'esaltazione teatrale ce
l'ha solo quando vince, non quando gli fanno il qulo xD
Grazie per aver seguito questa storia, spero ti sia piaciuta! baci! :D
Ringrazio
chi recensirà o aggiungerà la storia alle preferite/ricordate. Mi
farebbe davvero piacere sapere che ne pensate di tutta questa storia
(çuç)
Per non lasciarvi un capitolo così smilzo, ho infilato un
omake alla fine. Attenzione, è altamente demenziale. E stupido. E
potrebbe
influenzarvi con la sua cretinaggine xD
Nyappy
Kommen
Sie zum Kabarett
Missing Scenes? Oh my Gawd!
Il biondo gli prese il viso tra le mani. -Deidara... mi stai facendo
due succhiotti.-
---
Deidara
gli prese il viso tra le mani, fissando intensamente quei due freddi
occhi nocciola. -Danna... c'è un tarlo che ti esce da un'orbita.-
---
Deidara
si lanciò un'altra occhiata severa. Raccolse distrattamente l'elastico
caduto per terra e gli venne un'idea. Quando uscì, si trovò
l'espressione impassibile di Hiruko ad un palmo
di
naso. -Deidara... perchè sei conciato come Gemmadelsud?-
---
-Dannaaa! Fatto! Che ne dici?-, si avvicinò a Sasori con passo
baldanzoso. -Torna là a prendere il cadavere. Dovrai pure cenare in un
modo o nell'altro...-
---
Un
dolore ancora più forte gli percorse il petto. Sembrava che gli
stessero estraendo le viscere, ma non urlò. Emise un breve rantolo
guardandosi il torace.
-Cazzo, avevo detto Sneijder!-, crollò sul tavolo con la sua nuova
maglia della Spagna tatuata sulla carne viva.
---
-Quindi
è blu anche lui e porta una spada?-, Deidara era sempre rimasto nelle
vicinanze di Iwa e conosceva solo per nome gli altri Paesi. -Si, ed è
nemico di Gargamella.-
---
-Vedi?
Serve per ingrandire la visuale dell'occhio. Puoi premerlo fino a tre
volte, dopo passa alla modalità senza-vestiti.-
---
Il rosso sospirò, attaccò un filo di chakra alla schiena di Hiruko e
attivò il meccanismo per aprirlo. -Si muore lì dentro!-, puntualizzò
Deidara sistemandosi il ciuffo.
-Mi si è rotta l'aria condizionata.-, rispose afflitto Sasori.
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Ok, dopo questo vado a seppellirmi. Un grazie ancora a tutti! :D
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