Around the world ... with you?

di Pulce_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** una proposta inusuale ***
Capitolo 2: *** Tu sei pazzo! ***
Capitolo 3: *** Incidenti di percorso... ***
Capitolo 4: *** Gioco di Seduzione ***



Capitolo 1
*** una proposta inusuale ***


<Che cosa stupida l’amore.
È stupida è basta.
Che senso ha amare? L’amore rappresenta per lo più sentimenti positivi, felici, spensierati. Ma non è sempre così. Amare non vuol dire anche soffrire? Sì. Tantissimo. Fa soffrire molto e in vari modi, uno più doloroso dell’altro. Ma d’altronde questo è risaputo. Tutti sanno che fa male –molto male- amare una persona e non essere corrisposti.
Ma fa male anche amare troppo, perché prima o poi bisogna separarsi –problemi, lavoro, oppure la mortegiusto per essere ottimisti- e lì nulla può guarirti. La soluzione? La stessa della droga, dell’alcol o del fumo: non iniziare. Perché se non lo provi non ti illudi, non soffri. Semplicemente continui a vivere, senza doverti disintossicare dopo. Ecco la soluzione che ho trovato io: concentrarsi su altro, studiare, lavorare, fare tutto il possibile per non pensarci. Si sentirà comunque la mancanza di qualcosa, ma almeno non bisogna soffrire dopo, mi sembra uno scambio alla pari no?

“il capo ti vuole in ufficio”

Elisa, la mia assistente, si presenta davanti a me con una decina di fascicoli, un caffè bollente in una mano e il programma della giornata piena di impegni nell’altra, troncando i miei malati ragionamenti sul nascere.

“quando?”

Chiesi, esaminando svogliatamente  il contenuto dei mucchi di fogli posti sulla scrivania.

“dieci minuti fa.”

Con un agile movimento mi alzo dalla sedia girevole e le lancio un occhiataccia, mentre lei si stringe le spalle e continua a bere il suo caffè ustionante.

“oddio e chi lo sente quello?”

Borbotto, mentre esco dal mio ufficio come un missile, dribblando cinque colleghi indaffarati e infilandomi nell’ascensore, strapieno ovviamente.
Schiacciata in un angolo da un uomo sui trent’anni che guarda agitato l’orologio mentre lancia occhiate preoccupate in giro, mi ritrovo spalmata sul torace di un uomo non conosciuto –sarà nuovo, poveretto - che al contatto con i nostri corpi piega le labbra carnose in un ghigno di scherno e mi guarda, puntando i suoi occhi scuri nei miei, mentre rimaniamo schiacciati l’uno contro l’altro dalla massa di gente irrequieta. Sento la salivazione fermarsi e il battito cardiaco aumentare, ritrovandomi a boccheggiare in cerca di una scusa plausibile e che mi salvi la faccia. Il suo profumo mi investe in pieno da questa posizione, è buono. Sa di dopobarba, di tabacco e di zenzero.  Quasi come il suo…

“Dling!”

Quando finalmente il mio cervello sembrava riconnettersi e provare  a formulare una scusa accettabile, una folla impazzita ci rispedisce fuori dall’ascensore,  al quinto piano.  Nessuno dei due riesce a scansare la folla di gente, ritrovandoci entrambi catapultati in un corridoio, appena di fianco all’ascensore, ancora attaccati l’uno all’altro.
Distolgo leggermente lo sguardo dall’uomo ancora davanti a me per fissare l’orologio dietro di lui e impallidire.
Merda.
è tardissimo.
Le mani ancora appoggiate sul petto dell’uomo si aprono, spingendolo leggermente indietro, per poi voltarmi e camminare nel corridoio pieno, con ancora il profumo fresco del ventenne che mi rintrona la testa.
Sotto di me il legno pregiato scricchiola leggermente, forse per via dell’umidità,  facendomi di riflesso aumentare l’andatura della corsa. Finalmente col fiatone arrivo davanti alla porta che annuncia l’ingresso nella stanza del dirigente. Sull’legno vi sono incise a caratteri eleganti due parole: Alexander Daimont.  Mi ricompongo velocemente, per poi prendere un grosso respiro e spingere la superficie bianca davanti a me, ritrovandomi in un’ampia stanza totalmente bianca. Davanti a me c’è una scrivania in legno, con sopra numerosi fogli, tutti ordinati –molto probabilmente dalla segretaria-, mentre sulle pareti spiccano vari volti di uomini importanti, che hanno preceduto l’attuale presidente del giornale. I volti corrucciati e severi mi fissano quasi ossessivamente, o forse è solo una mia immaginazione, troppo stress. Una figura si intravede da dietro la sedia girevole rivolta verso la grande finestra posta dietro alla scrivania, che illumina da sola l’intera stanza. Con un sinistro “sgheck” le sedia si gira, roteando su se stessa e scoprendo l’uomo che prima era abilmente nascosto dalla mia visuale.

“ehilà, come va  Ali?”

Chiese scherzosamente, balzando giù dalla sedia e accogliendomi con uno dei suoi soliti abbracci stritolatori. Eh sì, vi immaginavate un capo tremendo e onnipotente, uno di quelli che ti mette in soggezione anche con una sola occhiata, uno di quelli super diabolici come pochi vero? bè, in realtà è così. Questo non è il mio capo, bensì suo figlio: Edward.

“che diamine ci fai tu qui!?”

Chiedo, sgranando gli occhi per la sorpresa mentre chiudo la bocca per non ingoiare qualche mosca di passaggio.

“ma come? Non lo sai? Il mio papino adorato è via per un po’, mi ha affidato il comando della baracca”

Esclama, felice come pochi, insomma lui crede che lavorare qui sia divertente, bè, mi pare abbastanza ovvio se fai il ruolo del capo.  È sempre così allegro che solo a vederlo scappa un sorriso, anche involontariamente. Certo, fino a poco tempo fa lo consideravo spocchioso e  arrogante, ma la mia opinione è cambiata da quando, bè, da quando l’ho conosciuto meglio. Scrutandomi con gli occhi azzurri –eh sì, parecchie ragazze gli sbavano dietro- mi mette quasi in soggezione, quasi, perché lo conosco troppo bene, e ormai so tutti i suoi trucchetti.

“e si può sapere io che cosa c’entro?”

Gli chiedo, indicandomi con una mano. Non mi piace affatto la strana luce compiaciuta che gli brilla negli occhi, di solito per me quella lucina porta solo un’ondata di guai. E il ghigno sadico che ha assunto, non appena gli ho posto la mia domanda, non mi rassicura affatto, anzi!

“ho una proposta, che ne dici di girare il mondo?”

Butta lì così, come se stesse facendo una domanda semplicissima, quasi come se mi stesse chiedendo “hai una biro?” il problema è che non si tratta di una biro, ma bensì di me. E sono sempre io che dovrei fare il giro del mondo, non la biro.
A pensarci bene deve avere bevuto, e anche tanto.
“EDWARD PHILIPH DAIMONT COS’E’ CHE DOVREI FARE IO?!”
Strillo, con la bocca aperta e gli occhi fuori dalle orbite. Questo è pazzo! O vuole farmi venire un infarto –e allora ci sta quasi riuscendo- oppure si è strafatto e molto anche. La mia faccia peraltro deve essere molto divertente perché dalla sua reazione sembrerebbe una situazione esilarante. Sembrerebbe perché l’unica situazione a cui sto pensando è quella della sua morte.

“calma Al, è una semplice proposta, siediti che ti spiego”

Continua imperterrito, con tono professionale mentre si sistema i capelli biondo cenere che ribelli gli finiscono sulla fronte, coprendogli gli occhi.

“allora, mi è venuta un idea praticamente fantastica! –e non fare quella faccia- il punto è questo:
sul nostro giornale ho deciso di fare una nuova rubrica, col permesso di mio padre ovviamente, indovina di cosa si tratta? È una rubrica sui posti esotici, le località per eccellenza, il posto in cui uno vorrebbe andare in vacanza insomma, vari articoli con tanto di foto, interviste, guide e una testimonianza.”

“testimonianza?”

Chiedo, senza capire molto di quello che sta dicendo, a volte le sue idee sono così assurde quanto irrealizzabili.

“massì, due reporter che viaggiano da città a città, raccontando le loro impressioni sui posti e perché no anche con dei commenti personali. Questi due reporter faranno un giro del mondo, in dieci, -non ho ancora deciso tutto- mesi, viaggiando di stato in stato. Così anche ai lettori sembrerà di stare lì con voi.”

Mi è decisamente sfuggito qualche cosa, che cosa centra quel voi?

“ma non dire sciocchezze, ci sono documentari, ricerche, internet!”

Cerco in tutti i modi di dissuaderlo dalla folle idea malsana che gli ha infestato il cervello, come delle piante rampicanti.

“appunto, questo sarà più personale, più intrigante, più figo!”

Ribatte lui, passeggiando in cerchio per la stanza gesticolando con le mani. Niente, quando gli vengono così le cazzate non c’è nulla che si possa fare per dissuaderlo, ma perché a me? Cosa ho fatto per meritarmi questo?

“andiamo, tantissime persone vorrebbero stare al tuo posto, lo stipendio ti arriverà lo stesso e nel mentre ti fai anche una bella vacanza, che ne dici? Non ti sembra una idea geniale?”

E allora mandaci loro! Mi verrebbe da gridargli contro di quanto stupida può essere la sua idea, oltre che folle, lo sa benissimo che io ho paura di volare! Ovviamente non mi ascolterebbe nemmeno mezzo secondo, tanto è preso dai suoi viaggi mentali. Ma una cosa proprio non torna, quel voi era plurale e chissà perché la cosa non mi piace affatto…

“io e …? ”

Chiedo con un po’ di timore, mentre il suo viso si illumina e la porta dietro di me si apre lentamente, emettendo il lugubre “sgheck” di poco prima, e chissà perché mi ritrovo a sbiancare, non appena mi giunge alle narici lo stesso profumo di poco prima, non è possibile, non può essere vero …

“Alice, ti presento Daniele”



♥SPAZIO AUTRICE♥
Vi ringrazio molto delle recensioni, non pensavo potesse piacere una storia che mi è venuta in mente così per caso, mentre mi rilassavo XD premessa: io una settimana (la scorsa per l’appunto) ci sono stata davvero a Berlino e avrei pensato di mettere le foto che ho scattato come spunto per questa storia, in modo da ambientarvi davvero. Aspettatevi tutte le stranezze possibili da prossimo capitolo, gelosia, seduzione, stress e tanto tanto odio, ma sarà davvero odio? Riguardo gli aggiornamenti farò quello che posso, ora vado in vacanza, senza pc, credo scriverò a mano il capitolo e poi lo ricopierò una volta a casa ma comunque non posterò nulla durante le vacanze, mi dispiace davvero. In più a fine mese andrò in Grecia, con un nuovo viaggio pronto per questi due ♥
E ora risposte alle recensioni!
♥ {demetra85; Accidenti, come hai fatto? Dio, sono davvero così prevedibile? XD comunque, sì, questo è il filo principale della trama ma non mancheranno sicuramente imprevisti e ostacoli che bloccheranno questi due, portando come sempre a tante, tante lacrime. Povera la nostra Alice, sarà un anno davvero duro ;D grazie per i complimenti e per l’aggiornamento, bè, eccolo qui!
 ♥{DELILAHmakeawish; grazie mille anche a te per i complimenti, davvero, mi rendi molto felice anche per il semplice fatto che commenti, se poi le tue sono parole meravigliose mi sciolgo XD i capitoli in genere sono molto corti lo so, ma è quello che posso fare in vacanza, lontano dal pc. Vedrai che nel prossimo e succederanno di tutti i colori, non smettere di seguirmi<3
♥ { laelefante; urca, altri complimenti** sappiate che a me fa molto piacere sentire i vostri pareri sulla mia storia, mi incoraggia a scrivere diciamo XD. Dunque, la scena in ascensore? Immancabile! A me capita quasi sempre di essere pressata contro altra gente o.o”
Come ho scritto nel capitolo lei reagisce così perché è una donna molto responsabile, su cui tutti fanno affidamento e che si fa in quattro per la sua famiglia che non ha una situazione molto stabile, sarà spiegato meglio nei capitoli a venire. Un bacione e grazie.
 
Ringrazio inoltre le 96 persone che fino ad ora hanno letto la storia, anche non commentando mi hanno fatto un enorme piacere ma vorrei in ogni caso sapere il vostro parere, si accettano critiche e suggerimenti, anche per le future scene hot ;D buhhaha sì, ce ne saranno parecchie +.+
Ringrazio inoltre le due fantastiche persone che l’hanno messa tra le preferite {kiki__87, laelefante} e le otto persone che l’hanno inserita tra le seguite { DELILAHmakeawish, demetra85,  laelefante, prettyvitto, priscy, rossy87, VaMpIrA89, Veronica91}
Non ho altro da dire se non invitarvi a recensire e augurarvi buone vacanze, un bacio a tutti  ♥

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Capitolo 2
*** Tu sei pazzo! ***


Non poteva essere. Avevo sempre sostenuto che il destino non esistesse, o meglio, che noi stessi siamo il nostro destino, le scelte non le fa il caso, sei tu che contribuisci a tessere la tua vita. Quello che ottieni non è per semplice concessione di una grazia divina, te lo guadagni. Eppure in quel preciso istante avevo la netta sensazione che tutto fosse già stato accuratamente programmato, no, non da qualche dio superiore ma bensì dal diavolo che ora se la rideva sotto i baffi, facendo passare lo sguardo tra me e Daniele: Edward.
Al diavolo lui e tutti gli altri, non sapeva che avevo una famiglia? Un gatto? Degli amici? Altri lavori? Eccome se lo sapeva, era al corrente di quanto mi facessi a pezzi per pagare l’affitto mio e di mia madre, sapeva benissimo che ero contemporaneamente impiegata qui, cameriera, barista, postina, commessa, e tutto bastava a malapena per mantenere mia madre, le mie tre sorelle e me. Cazzo. E ora me ne dovrei partire in capo al mondo lasciando tutti soli? Vaffanculo. Non è che non voglio, e che non posso cazzo!

“no.”

E se c’è qualcosa che mi viene bene è proprio essere ostinata, tiè!

“allora Daniele, la partenza è domani a quest’ora, l’agenzia ha già prenotato il biglietto aereo per…”

Dio! Quando fa così è proprio odioso, mi ha sentito benissimo il cretino e mi ha benissimo ignorato. Che stronzo.

“non hai proprio capito un emerito cazzo io non posso venire!”

Esclamo, guardandolo in cagnesco mentre la rabbia aumenta vertiginosamente, mica parlo dei miei problemi familiari davanti un perfetto sconosciuto e poi lui, Edward, è al corrente di tutto, TUTTO cazzo!

“Dani potresti aspettare fuori gentilmente?”

Dani? E da quando si chiamano gli impiegati per nome? Lo fa solo con me, ma questo tizio –che probabilmente ha raccattato per strada- non è affatto un suo fidato amico! Mai sentito o vagamente accennato, niente di niente! Almeno ha avuto la decenza di mandarlo fuori!

“ascolta Ali…”

“no cazzo! Ascolta tu! Io DEVO lavorare, devo mandare avanti la famiglia, non posso fare questa cazzo di impresa, e poi dove? Quando?! No, non è proprio fattibile mi spiace e poi con chi? Con un tizio che non ho nemmen…”

La mia sfuriata fu bloccata da un rapido movimento di Edward che superata la scrivania con un balzo si para davanti a me, facendo segno di sedermi sulla poltrona rossa poco distante mentre lui si siede sulla scrivania come un ragazzino sui banchi di scuola.

“ascolta, hai idea di quanti soldi ti ricaverebbe questo incarico? Così non sarai più obbligata a spaccarti la schiena inutilmente, lo sai che io ti”

Oh no, l’ha fatto di nuovo! Gli ho ripetuto non so quante volte che non voglio il suo aiuto, né i suoi soldi, sono capacissima di cavarmela da sola, come ho sempre fatto.

“io…”

Tento di ribattere inutilmente, perché Ed scivola già da dove era seduto fino a pochi secondi fa e si para davanti a me, zittendomi con un dito sulle labbra, mentre gli occhi penetranti color zaffiro mi perforano, impedendo ogni tentativo di protesta.

“ascolta, è già programmato tutto, una settimana a Berlino in un hotel, fate il giro della città, i monumenti e gli edifici più importanti, poi tornate a casa e vi riposate un po’, non è una cosa consecutiva non ti preoccupare e ad ogni viaggio avrei il compenso che meriti, e poi tu Daniele lo conosci molto bene. ”

Mi spiega calmo e pacato, con il suo solito tono di voce rassicura torio e fermo, non incute terrore, ma non ammette repliche. Un attimo, frena frena frena, lo conosco? In effetti non l’ho visto molto bene, solo di sfuggita quando ci siamo scontrati ma non l’ho osservato molto attentamente una volta entrato, mi sembrava un normale ragazzo, bello come un dio ma abbastanza normale.

“sai qual è il suo cognome? ”

Aggrotto la fronte contrariata, è per caso sotto uso di droghe?

“non me ne fotte un emerito cazzo del suo cognom…”

“Costa.”

Oh.
Oh.
Costa.
Quel Costa?
Daniele?
LUI?

“no.”

Mi rifiuto di pensarci. Mi rifiuto di formulare anche solo una parola. Non può essere lui. Ed Edward non può essere così stronzo, così bastardo, così idiota, così schifoso, lurido, disgustoso, ripugnante, malato di mente, subdolo e …

“no?”

La sua faccia ora sarebbe davvero da prendere a schiaffi, da gonfiare di botte fino allo sfinimento. Perché lo sa, maledizione, lui lo sa!

“mi rifiuto categoricamente di fare un viaggio col mio ex …” … che mi ha tradito

Non nego che sia il sogno erotico di ogni essere femminile presente sulla terra e oltre ma io lo odio fino allo stremo, lo detesto con tutta me stessa. In più c’è Lore, il mio fidanzato. Lui si che è un fidanzato, non mi tradirebbe mai, in nessun caso, no, assolutamente no. E dire che pensavo la stessa cosa di Daniele alle superiori. Ma Lore è diverso, è più dolce, gentile, simpatico, romantico. Nulla in confronto a quel porco. E nel mentre lo stesso porco entra in scena, chiedendo se avevamo deciso qualche cosa. Lui potrà benissimo essersi scordato di tutto, ma io non dimentico di certo, il mio cuore non dimentica.
Guardandolo bene però ammetto che aveva qualche cosa di familiare, i tratti del viso e l’odore irresistibile che lo caratterizza. E poi gli occhi … dio, come ho fatto a scordare gli occhi per cui sono capitolata anni fa? lo stesso colore travolgente, lo stesso sguardo profondo, che ti scava dentro l’anima. In altre parti invece è cambiato totalmente, come nei capelli, ora più lunghi, e come il fisico, che non posso intravedere molto da questa posizione così lontana da lui e dall’ostacolo che rappresentano i suoi vestiti.
Non posso ricascarci un’altra volta, l’ho già passato il periodo di dolore atroce passato a piangere e non voglio riprovarlo. Ma voglio vendetta. Ah, se la voglio, e lui la pagherà per tutto quello che ha avuto il coraggio di farmi, da ora in poi è guerra aperta.

“accetto”

E sotto gli sguardi dei due mi volto e esco dalla porta cercando di sembrare quanto meno dignitosa di fronte a lui, mentre invece il dolore sta bussando alla porta del mio cuore, facendo andare a galla sentimenti abilmente camuffati e sigillati in un cassetto anni fa. so che mi farò male, so che LUI mi farà male, ma per quanto malsano e autolesionistico fosse volevo vendetta, oppure semplicemente un masochistico bisogno di lui.

 

♥SPAZIO AUTRICE♥

Vi ringrazio molto delle recensioni, non pensavo potesse piacere una storia che mi è venuta in mente così per caso, mentre mi rilassavo XD premessa: io una settimana (la scorsa per l’appunto) ci sono stata davvero a Berlino e avrei pensato di mettere le foto che ho scattato come spunto per questa storia, in modo da ambientarvi davvero. Aspettatevi tutte le stranezze possibili da prossimo capitolo, gelosia, seduzione, stress e tanto tanto odio, ma sarà davvero odio? Riguardo gli aggiornamenti farò quello che posso, ora vado in vacanza, senza pc, credo scriverò a mano il capitolo e poi lo ricopierò una volta a casa ma comunque non posterò nulla durante le vacanze, mi dispiace davvero. In più a fine mese andrò in Grecia, con un nuovo viaggio pronto per questi due♥
E ora risposte alle recensioni!
♥{demetra85; Accidenti, come hai fatto? Dio, sono davvero così prevedibile? XD comunque, sì, questo è il filo principale della trama ma non mancheranno sicuramente imprevisti e ostacoli che bloccheranno questi due, portando come sempre a tante, tante lacrime. Povera la nostra Alice, sarà un anno davvero duro ;D grazie per i complimenti e per l’aggiornamento, bè, eccolo qui!
♥{DELILAHmakeawish; grazie mille anche a te per i complimenti, davvero, mi rendi molto felice anche per il semplice fatto che commenti, se poi le tue sono parole meravigliose mi sciolgo XD i capitoli in genere sono molto corti lo so, ma è quello che posso fare in vacanza, lontano dal pc. Vedrai che nel prossimo e succederanno di tutti i colori, non smettere di seguirmi<3
♥{ laelefante; urca, altri complimenti** sappiate che a me fa molto piacere sentire i vostri pareri sulla mia storia, mi incoraggia a scrivere diciamo XD. Dunque, la scena in ascensore? Immancabile! A me capita quasi sempre di essere pressata contro altra gente o.o”
Come ho scritto nel capitolo lei reagisce così perché è una donna molto responsabile, su cui tutti fanno affidamento e che si fa in quattro per la sua famiglia che non ha una situazione molto stabile, sarà spiegato meglio nei capitoli a venire. Un bacione e grazie.
Ringrazio inoltre le 96 persone che fino ad ora hanno letto la storia, anche non commentando mi hanno fatto un enorme piacere ma vorrei in ogni caso sapere il vostro parere, si accettano critiche e suggerimenti, anche per le future scene hot ;D buhhaha sì, ce ne saranno parecchie +.+
Ringrazio inoltre le due fantastiche persone che l’hanno messa tra le preferite {kiki__87, laelefante } e le otto persone che l’hanno inserita tra le seguite { DELILAHmakeawish, demetra85, laelefante, prettyvitto, priscy, rossy87, VaMpIrA89, Veronica91}
Non ho altro da dire se non invitarvi a recensire e augurarvi buone vacanze, un bacio a tutti ♥
 

 

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Capitolo 3
*** Incidenti di percorso... ***


Mi svegliai di soprassalto e completamente grondante di sudore: l'ennesimo sogno di cui il protagonista -oltre a me stessa- era ovviamente Daniele. Manco a farlo apposta! Era da quattro mesi che non facevo più sogni del genere ed era da nove mesi che non incontrava più Daniele. Più precisamente dal quattordici febbraio quando Edward mi aveva detto di aver visto Daniele e Agnese in un bar. Solo pensando a quell'episodio mi viene da vomitare. Ricordavo benissimo ogni singolo istante quasi le parole di Ed, e la conferma di Agnese. Ma non ero pronta per ricordare di nuovo quegli istanti. Improvvisamente una lacrima ribelle sfuggì al controllo imposto dal mio cervello, solcando le guance stranamente umide ed accaldate.
Buffo, pensavo di aver esaurito tutte le lacrime a disposizione. Mi fermai un attimo a pensare: quella mattina stessa avrei dovuto essere all'aeroporto con lui.
Ritenevo ora più che mai Edward un vero idiota, aveva farfugliato qualcosa di strano al telefono, blaterava che si doveva far perdonare qualcosa, ma che cosa? Purtroppo non potevo tirarmi indietro, ora che ero in ballo dovevo ballare.
lanciai un occhiata veloce alla sveglia: erano le tre e dieci di mattina e io doveva essere all'aeroporto alle quattro. Avevo tempo per una doccia rigenerante, la colazione l'avrei fatta una volta là.
Il fatto è che sto morendo di sonno, ore e ore passate a rigirarsi nel letto non mi avevano certamente aiutato. Con estrema fatica riuscì ad alzarmi dal letto e mi diresse barcollante verso la doccia. Liberatami dei pochi vestiti mi infilai dentro il getto d'acqua gelata rabbrividendo all'istante: le goccioline d’acqua trapassano la pelle e risvegliano ogni singola cellula del corpo ancora mezzo addormentato, eliminando dalla mente anche il pensiero del sogno appena vissuto. presi un asciugamano abbastanza lungo da permettermi di coprirsi ma abbastanza corto da far venire la pelle d'oca.
 Riesaminai per l'ennesima volta il contenuto della borsa –si, sono una maniaca dell’ordine, problemi?-e gettai un occhiata alla valigia posta sul pavimento che nascondeva il suo piano di vendetta sepolto sotto vestiti di ogni genere. Ora era arrivato il momento della MIA soddisfazione personale, ovviamente non ideata da me -ci mancherebbe altro-.
In realtà non avevo un'idea precisa di che cosa  fosse il fantomatico "piano" inventato da Cecilia qualche settimana fa. E io, che era l'attrice principale, non ho ancora letto il copione di quella che probabilmente è una astuta commedia girata da Cecilia e lei decisamente non mancava d'inventiva.
 Centocinquantotto centimetri di potere altamente distruttivo: una bomba atomica vivente insomma. Cecilia era una rossa. E naturalmente da buona rossa aveva sul viso una spruzzata di lentiggini che le davano un aria più sbarazzina. Una cascata di bellissimi riccioli rossicci le arrivava sino alle spalle. I due piccoli occhietti verdi e le sottili sopracciglia le incorniciavano i tratti delicati del viso, donandole un aspetto fragile e indifeso, in più era sempre stata di corporatura abbastanza minuta a dirla tutta assomigliava molto ad uno scoiattolino agile e scattante.
 Nonostante questo però mangiava come un esercito: invitarla a cena equivaleva ad un salasso economico. Ebbene sì, lo ammetto: avevo sempre provato abbastanza -diciamo pure parecchia- invidia per il suo fisico magro e snello, ma aveva un carattere così dolce e affabile che era impossibile odiarla. Staccai il cellulare dalla ricarica e indossai i vestiti già pronti sulla sedia dopo essermi asciugata i capelli. Alle quattro meno dieci si presentò in aeroporto cercando con lo sguardo Cecilia. Ed eccola lì , qualche metro più in là, che si sbracciava mentre le veniva incontro, stritolandola poi con tutta la forza che aveva. E da lì partirono dieci minuti buoni di saluti e raccomandazioni, abbracci infiniti e lacrime a tutt'andare. Alla fine però si dovettero separare, con la promessa che appena arrivata avrei dovuto avvertirla. Poi notai un altra figura nascosta in penombra con una piccola valigia.
Indossava una camicia bianca un po' stropicciata e dei jeans strappati, nella mano destra teneva una lattina di birra e il suo sguardo era fisso su di me, talmente evidente che pareva trafiggermi. Dovevo ammettere  che era se possibile addirittura più bello di come si ricordava. I capelli arruffati gli ricadevano sulla fronte e la barba era appena accennata, segno che probabilmente se l'era rasata da poco. Si avvicinò con passo lento e sicuro, come un cacciatore che si avvicina alla sua preda, finché non fu così vicino che i due corpi quasi si sfiorarono. Da quella distanza potevo ispirare a pieni polmoni la fragranza che Daniele emanava, assaporandola e riempiendomene i polmoni. Ero rimasta immobile, incapace di reagire, come incatenata sul posto dal suo sguardo enigmatico. Si diressero in silenzio al check-in, ognuno con i propri pensieri. Dopo aver imbarcato i bagagli ed essere passati per il controllo si fermarono al bar per fare colazione.

"cosa posso portarvi?"
 
domandò un gentile cameriere, appuntando tutto su un taccuino e accogliendoli con un grande sorriso.
"per me un caffè senza zucchero e tu A' che prendi?"

Gli occhi dei due erano puntati su di me e mi schiarì la gola più volte senza riuscire spiaccicare parola. Mi ero accorta che quel buffo nomignolo con cui mi chiamava sempre mi mancava moltissimo.
 Alla fine optai per un cappuccino e una brioche al cioccolato. Ad un certo punto Daniele mise da parte il caffè e tirò fuori una cartina di Berlino assieme ad una guida turistica della città.

"allora, questo è il programma che mi ha rifilato Edward, dormiremo in questo albergo e il primo giorno visiteremo vari monumenti, come questo e..."

Non seguì tutto il discorso, mi persi piuttosto ad osservare i movimenti sensuali che compivano le labbra di Daniele e a guardare il suo sguardo concentrato sulla piantina, mentre indicava dei punti precedentemente segnati a matita. Con un ultima esclamazione lui mi risvegliò dalle serie di film mentali che mi stavo facendo

"tutto chiaro?"

"certo!"

Affermai con una certa foga , anche se non avevo capito praticamente nulla:
 ricordavo a malapena il nome dell'albergo dove dovevamo dormire.
Il prossimo passo era l’imbarco, che ci costrinse ad una lunga attesa durante la quale finsi di essere presa dal mio telefono, anche se passavo la maggior parte del tempo a fissare di sottecchi Daniele. Dal canto suo lui faceva un po’ lo stesso, solamente che al posto del telefono aveva un giornale. Ovviamente quando gli i nostri occhi si incrociavano,  entrambi distoglievamo lo occhi subito, fingendoci incredibilmente attratti da qualcos’altro. Era assurdo. Non sopportavo di essere così… così… così Alice! Solitamente ero molto più calcolatrice, fredda e razionale. Avevo già programmato tutto nei minimi dettagli e non c’era nulla che non andasse, il piano era semplice: fare quel cavolo di servizio, intascare i soldi e filarsela a casa. Tutto era calcolato alla perfezione. Ma non avevo calcolato Daniele. Era sempre stato così, lui era l’unico elemento che non quadrava, perennemente fuori posto. Lui, che puntualmente la sconvolgeva, rovinandole tutti i piani.
 
.
“DRIIIN!!”

Il cellulare stavolta squillò sul serio, facendo prendere un colpo ad Alice, che se ne stava a fissare lo schermo con sguardo vacuo.

“un nuovo messaggio.”

Sapeva benissimo di chi si trattava. Edward.

“vi siete già sbranati? Spero di no, altrimenti chi me lo scrive l’articolo? Faccio affidamento su di te ali ;D rompigli la faccia da parte mia.”

Era scientificamente provato che nessun essere umano poteva arrabbiarsi con lui per più di cinque minuti. Ovviamente questo valeva solo per il genere femminile. Ma non era lui il pensiero principale che occupava la mente di Alice. Il ragazzo su cui si stava cercando di concentrare era senz’altro l’attuale fidanzato. Che ora non c’era. Uffa. Con Lore in giro poteva permettersi di non pensare troppo a Daniele, o almeno poteva far finta  che la sua presenza non la toccasse.
 Il fatto è che Daniele era un pensiero fisso da sempre, che le perforava l’anima continuamente, bussando al cuore con in mano un mazzo di fiori e nell’altra un paio di globuli rossi. Ma stavolta non sarebbe capitolata per così poco.

<> 
Merda.

♥SPAZIO AUTRICE♥

Alour, primo scusate per il supermegaextra ritardo ma appena sono tornata a casa mi sono subito messa a scrivere ;D purtroppo su che questo capitolo fa un po’ pena ma abbiate pazienza, sono ancora tutta scombussolata e vi prometto che il prossimo sarà un po’ più decente, tra l’altro l’ho già iniziato Jin più ringrazio infinitamente tutti voi che avete letto la storia e che l’avete messa tra le seguite/preferite e un bacio grandissimo a chi l’ha recensita, grazie di cuore davvero. Devo dire che mi era venuta voglia di cancellare tutto il capitolo e riscriverlo da capo perché non mi convinceva ma non volevo farvi aspettare ulteriormente percui eccolo qui! Spero vi piaccia
E ora risposte alle recensioni!
♥ {_Claire_ ; già anche io mi sono divertita a immaginare Edward, mi ispirava davvero molto ;)
Ruolo importante? Ci puoi scommettere
Ecco il seguito spero ti sia piaciuto, un bacio ;D
 ♥{kachan; ammazza, povero Daniele, giù dall’aereo? Eh ma vedrai che si riscatterà e poi si tratta di un terribile sbaglio quello che li ha fatti lasciare, non tutto è come sembra insomma. Ma ho già detto troppo XD
♥ {DELILAHmakeawish; sono tutti dei porchi carissima XD sto scherzando, dagli il tempo di farsi conoscere un po’ meglio ;D
Già, Alice è molto determinata ma quando lo vede va inevitabilmente in tilt Jcomunque ha molto carattere e grinta, è determinata come hai giustamente detto tu
♥ {Laelefante; eh certo che c’è intimità, forse un po’ troppa ;) vedrai… vedrai…
Eh, tutto (o quasi ) sarà svelato nel prossimo capitolo, attraverso un pensiero del diretto interessato.
E grazie grazie grazie. Un bacione mi fanno sempre molto piacere i vostri commenti ;D
 
Ringrazio inoltre le 179 (168 Per il secondo cap.) persone che fino ad ora hanno letto la storia, anche non commentando mi hanno fatto un enorme piacere ma vorrei in ogni caso sapere il vostro parere, si accettano critiche e suggerimenti, anche per le future scene hot ;D buhhaha sì, ce ne saranno parecchie +.+
Ringrazio inoltre le tre fantastiche persone che l’hanno messa tra le preferite {DELILAHmakeawish, laelefantee Sophia_cii } e le quattordici (!) persone che l’hanno inserita tra le seguite { Apitardi, DELILAHmakeawish, demetra85, Francydenise, ka chan,  laelefante, momi87, pinuccia2605, rodney, Sophia_cii, prettyvitto, priscy, rossy87, VaMpIrA89, Veronica91, _Claire_} e grazie anche a Neremir che l’ha messa tra le ricordate ;)
 ps: ditemi se ho scordato qualcuno ;)
in più un piccolo spoitler del capitolo in costruzione ;D
“ma qui c’è un letto solo!” obbiettò Alice, storcendo il naso e interrompendo lo scambio di frecciatine con Daniele.
“perspicace la ragazza” “non faro lo stupido e dimmi subito dove hanno nascosto l’altro letto!” protestò, puntando un dito sul petto di Daniele.
“si dia il caso che il tirchio ha preso una singola e nelle singole come ben sai c’è solo un letto”

Preparatevi a battutine, un po’ di birra e un bacio molto HOT ;D
alla prossima, un bacio a tutti  ♥

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Capitolo 4
*** Gioco di Seduzione ***


Gioco di Seduzione ~
Facciamo un gioco, ti va? Tu sei comodamente seduta su una sedia, al bar oppure in discoteca, al parco, dal parrucchiere o in qualunque altro luogo. Mettiamo che sei una donna e davanti a te ci sono due uomini, belli entrambi che sembrano interessati a te. Uno è il tuo opposto e il suo nome è Tommaso, l’altro invece -Salvatore- è molto simile a te caratterialmente parlando, avete gli stessi gusti, sogni, interessi, opinioni, ecc… Tu chi sceglieresti? Statisticamente parlando, la maggioranza di donne italiane preferisce Salvatore, ma c’è sempre qualcuno che non rientra nella media. Alice è sicuramente una di quelle poche persone. Il suo Tommaso infatti è Daniele. Lo stesso Daniele a cui ora sta lanciando di tutto, dai cuscini del letto agli asciugamani riposti in bagno. Quando stavano insieme le liti di questo genere erano piuttosto frequenti. “scambio di opinioni” così lo aveva allegramente soprannominato Edward, guadagnandosi un occhiataccia da parte dei due diretti interessati. Ma Alice e Daniele facevano subito pace, rotolandosi nelle lenzuola e chiedendosi scusa, a volte poi non si ricordavano nemmeno l’originale motivo della litigata, altre volte invece lo facevano semplicemente perché era divertente, come un gioco, una provocazione continua. Poi quel gioco si era interrotto come per magia; ma un sottile filo che li teneva legati c’era sempre, ed era proprio quel legame che faceva scoccare la scintilla tra di loro ogni volta che si vedevano, infiammando i corpi e azzerando le menti. Ed ora che si erano ritrovati lo sguardo complice, il gioco di seduzione, le numerose frecciatine, ricominciavano. E lui, mentre rispondeva a tono e con il solito ghigno strafottente stampato in faccia, stava pensando a ben altro. Stava pensando che lui le avrebbe tappato la bocca in ben altro modo. L’avrebbe presa lì, su quel letto d’albergo, strappandole letteralmente di dosso tutti i vestiti. Era un bisogno fisico, ma dettato dal cuore, per tutto quel tempo aveva creduto, sperato, di dimenticarla, altre donne, altri locali, altri posti. Ma ora che l’aveva rivista…BAM! Il suo stupido cuore, che pensava morto da tempo, aveva riiniziato a battere, più veloce di prima, come un fottutissimo treno. E questo solo incontrandola. Non sapeva nemmeno come era successo ma lei, da un momento all’altro, era scomparsa dala sua vita, senza dare spiegazioni, rispondendo piccata ed enigmatica. Ma lui non aveva fatto un cazzo! Non aveva sgarrato una sola volta da quando si erano messi insieme, nemmeno una piccola, microscopica scappatella, niente di niente, cazzo! E intendeva chiarire, perchèperchè al solo pensiero che quel surrogato di topo che lei chiamava Edward le avesse detto una balla così grande da convincerla a diventare single gli veniva una voglia riempirlo di pugni che una volta finito nemmeno sua madre l’avrebbe riconosciuto. Era mezzanotte e i due, dopo una giornata trascorsa a fare un giro per la caotica Berlino erano euforici. Complice la birra che avevano bevuto un po’ prima . e volete sapere chi era il più ubriaco? Alice.
“ma qui c’è un letto solo!” obbiettò Alice, storcendo il naso e interrompendo lo scambio di frecciatine con Daniele.
“perspicace la ragazza” “non faro lo stupido e dimmi subito dove hanno nascosto l’altro letto!” protestò, puntando un dito sul petto di Daniele.
 “si dia il caso che il tirchio ha preso una singola e nelle singole come ben sai c’è solo un letto” disse lui, come se fosse stata la cosa più logica del mondo e, a pensarci bene, in effetti lo era.
Alice collegò immediatamente stanza singola = letto unico = dormire insieme. E probabilmente lui aveva fatto lo stesso collegamento a giudicare dal sorrisetto che era apparso sulle sue labbra. Ma Alice sapeva che il suo autocontrollo e quello di Daniele non avrebbero retto così tanto. Poi dovette ricordare a se stessa di essere incazzata nera con lui e di avere un fidanzato che l’aspettava a casa. Purtroppo aveva leggermente esagerato con la birra, ma questa era tutta colpa dei tedeschi! Insomma, l’acqua costava due euro mentre la birra molto di meno, era stata costretta a prendere la birra per risparmiare!
Mentre formulava questi pensieri perse l’equilibrio e si sbilanciò all’indietro, finendo sul comodo letto dietro di loro. Nella caduta si era aggrappata alla cravatta allentata di Daniele, così si trovarono stesi sul letto, lui sopra e lei sotto. Si guardavano con occhi sbarrati, lo sguardo che si specchiava negli occhi dell’altro. Al solo contatto –il primo, dopo mesi di lontananza- Alice si sentì bruciare, ardere dentro. il corpo di Daniele la sovrastava e lei poteva benissimo sentire il fiato di lui sopra il proprio viso, la corta barba che le solleticava la pelle e il suo sguardo liquido che rimirava lei, Alice. e questo l fece sentire la donna più bella del mondo. Daniele intanto stava impazzendo dal desiderio, non si aspettava una mossa del genere ed era del tutto impreparato perché quel corpo caldo sotto il suo lo stava mandava al manicomio. deglutì una, due, tre volte in cerca di qualcosa da dire, ma non spiaccicò parola. Lo destabilizzava troppo il seno di Alice premuto contro il suo torace che gli mandava in pappa il cervello.
“Daniele.”
Disse lei, cercando come lui qualcosa, qualsiasi cosa da dire, ma non trovava le parole, forse perché non ce n’era bisogno. Ma quel nome –il suo nome- detto dalle labbra un po’ screpolate di lei fu la cosa più bella che lui avesse mai sentito. Era qualcosa di incredibilmente fantastico e fu anche la goccia che fece traboccare il vaso, o in questo caso Daniele. In un istante le labbra dei due si unirono in un bacio dolce, che lasciò il posto ad un altro bacio, più passionale, più intenso, più vorace, un bacio che diceva molte cose. E subito le braccia di Alice scattarono sul volto di Daniele, affondando le dita tra i suoi capelli corvini, scompigliandoli. I fianchi premuti contro gli altri, le gambe allacciate e i petti che si alzavano e si abbassavano velocemente, in totale sincronia, come in una danza. Le lingue guizzavano, rincorrendosi e poi tanti altri piccoli baci e leggeri morsi, incontrollabili. Non doveva ansimare, ne gemere. no, non doveva assolutamente gemere. ma ora che i baci di Daniele proseguivano per la mascella e scendevano sul collo causandole mille brividi lungo il corpo trattenere i gemiti era impossibile. Uno sfuggì al suo controllo, scivolando sulle labbra mentre una parte di pelle si stava arrossando, sotto le succhiate e le leccate continue. appena partì la stramaledetta –pensiero di entrambi nd me XD-  suoneria del suo cellulare, Alice sgranò gli occhi e si divincolò dalla presa di Daniele, acchiappò il telefono e si chiuse in bagno sotto lo sguardo esterefatto di lui.quando si guardò allo specchio quasi prese un colpo. I capelli erano tutti scompigliati e le cadevano disordinatamente sulla fronte, le guancie erano rosse come anche le labbra gonfie. E c’è credo! Il cuore pompava sangue all’impazzata, come dopo aver corso per un ora intera. Per non parlare della respirazione decisamente troppo accelerata.
“pronto?”
 “segreteria telefonica: il numero 357***** ha chiamato alle ore…”
“ma vaffanculo!”
 

SPAZIO AUTRICE

Non ve l’aspettavate eh? Ebbene sì, la vostra Elena si è data da fare ;) ecco un altro capitolo fresco fresco! Spero che questo sia un po’ più bello del precedente XD comunque voglio ringraziare le due fantastiche persone che hanno recensito e tutte le altre che l’anno letta!
Davvero grazie di cuore!
Ps: se volete nelle recensioni vorrei sentire il vostro parere, quale uomo avreste scelto? Tommaso o Salvatore? E perché? Si lo so, sono una rompiballe XD
E ora risposte alle recensioni!
 {_Claire_ ; lo so, era più che altro un capitolo di passaggio, che introduceva comunque il viaggio e Cecilia, l’amica pazza di Alice XD
“Il ragazzo però mi fa una gran pena, non so come mai, ma mi sembra che sotto quella corazza da "duro" ci sia un uomo più fragile del previsto...”
Già, più avanti poi spiegherò meglio un po’ tutto, insomma ora siamo ancora agli “inizi” poi mano a mano che la storia si evolve ci sarà spazio anche per le spiegazioni ;D
PS: dio, mi esprimo da schifo XD
Per il fatto della persona purtroppo lo so, ma non è che me ne dimentico, lo faccio apposta XD ok, ora mi crederai una cretina patentata, aspetta che ti spiego:
in alcuni romanzi si passa dalla terza alla prima persona per dare voce ai pensieri dei personaggi, non vorrei dire una cazzata sia chiaro eh, se mi confondo hai tutto il dovere di prendermi a legnate ._.
  {DELILAHmakeawish; ma ti ringrazio tantissimissimo, guarda che poi  tutti questi complimenti mi danno alla testa XD
Eh guarda, la testa di Cecilia è già complicata da capire anche per me, ti dico solo che il suo pensiero fisso per Alice è sempre questo: “stupralo stupralo! Su forza ma si può sapere che cavolo stai aspettando?! Ah, ce l’avessi io un ragazzo così!”
Eh sì, Edward è in assoluto un geniaccio, ma ha fatto anche una grande cazzata, aspetta e vedrai XD
Allora, ti ho delusa col nuovo cap? spero proprio di no
Dimmi che te ne pare *-*
 
Ringrazio inoltre le 237 (207 Per il secondo cap. e 61 per il terzo) persone che fino ad ora hanno letto la storia, anche non commentando mi hanno fatto un enorme piacere ma vorrei in ogni caso sapere il vostro parere, si accettano critiche e suggerimenti, anche per le future scene hot ;D buhhaha sì, ce ne saranno parecchie +.+
 
Ringrazio inoltre le cinque fantastiche persone che l’hanno messa tra le preferite {DELILAHmakeawish, laelefante, Feli96, oo00carlie00ooe Sophia_cii } e le quattordici (!) persone che l’hanno inserita tra le seguite {apitardi, DELILAHmakeawish, demetra85, francydenis, ka chan, kitty0890, laelefante, momi87, piaciuque, pimkigirl, pinuccia2605, rodney, rossy87  Sophia_cii,  Ylenia_, __Claire__, VaMpIrA89, Veronica91} e grazie anche a Neremirche l’ha messa tra le ricordate ;)
 ps: ditemi se ho scordato qualcuno ;)
 
lo spoitler del capitolo purtroppo non c’è perché devo ancora iniziare a scriverlo e non so quando lo finirò. Quando sarà pronto lo spoitler lo troverete nel mio blog, dove metterò le notizie sugli aggiornamenti di questa ma anche delle altre storie
ecco il link: http://elelamitica.blogspot.com/

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