Ci ritroveremo.

di Midao
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


-Capitolo 1-


A Giorgia e Davide senza un motivo preciso,

ma infondo oggi è il loro compleanno.


“Sana, vorrei presentarti il mio ragazzo: Akito Hayama.

Akito, lei è Sana Kurata”

Sana era arrivata fin lì con uno dei suoi più gradi sorrisi sul volto, felice di conoscere il ragazzo della sua nuova amica, ma appena aveva incrociato i suoi occhi dorati, ed appena aveva udito quel nome, la felicità sul suo viso era sparita in pochi secondi.

Lo conosceva, diamine se lo conosceva già; quello era il non più bambino che lei aveva conosciuto in sesta elementare, e che impediva a tutta la classe di riuscire ad tenere una lezione in modo tranquillo e pacifico. Lo ricordava con una banda di seguaci che lo seguivano ovunque e non facevano altro che ubbidire a tutti i suoi ordini, mentre lui si presentava in classe con delle pistole giocattolo piene di vernice, e poi rimaneva fermo ed in silenzio a guardare le ragazze e l'insegnante che disperatamente cercavano di riportare l'ordine.

Non poteva dimenticare una faccia del genere, no. Aveva odiato quel ragazzo con tutte le sue forze, prima di trasferirsi a Los Angeles e dimenticare quello che era il suo passato, che ora le veniva sbattuto violentemente in faccia.

Davanti ai suoi occhi, ora, si trovava la versione ingrandita di quel bambino con cui lei aveva litigato tante di quelle volte da perdere il conto, e che ora era diventato un ragazzo che sì, non si poteva dire che non fosse bello, con i suoi capelli dorati ed il fisico alto e slanciato, ma aveva uno sguardo che sembrava passarti attraverso senza nemmeno vederti, totalmente privo di emozioni.

Lui fece appena un segno con il capo nella sua direzione, per dimostrare alla ragazza di aver capito, e si girò nuovamente a parlare con quelli che sembravano i suoi amici.

Sana sentì su di sé lo sguardo allarmato di Fuka, e si riscosse il più velocemente possibile dai suoi pensieri, per tornare ad interpretare la parte dell'amica felice e spensierata.

In men che non si dica il sorriso tornò sul suo volto, e lei ringraziò mentalmente il suo lavoro d'attrice che le permetteva di fingere tanto bene.

“E' un piacere conoscerti!”

Il volto di Fuka si rilassò, vedendo l'amica tornare quella di sempre, ma nei suoi occhi c'era ancora un velo di dubbio che la portava a chiedersi il perché di quella strana reazione.

“Akito, oggi volevamo uscire insieme ad Aya e Tsuyoshi, ti unisci a noi?”

La voce di Fuka era speranzosa, ma con una nota di amarezza che sembrava avere ogni volta che parlava con il suo ragazzo. Probabilmente si aspettava un rifiuto da parte sua; infondo non parlava con Tsuyoshi da molto tempo, sebbene lui fosse stato il suo migliore amico, ma ormai le ceneri del loro rapporto sembravano seppellite sotto strati e strati di incomprensioni.

Akito si girò lentamente, osservando prima Fuka e poi portando gli occhi su Sana.

La ricordava eccome, quella ragazzina fastidiosa che l'aveva tormentato per quasi tutta la sesta elementare, e che era costretto a rivedere ogni volta che si trovava davanti ad uno dei suoi cartelloni pubblicitari. Dopotutto lei era Sana Kurata, l'attrice più giovane e brava del nuovo millennio.

Si ricordava che si era trasferita verso la metà dell'anno scolastico, con sua grande gioia, ed aveva smesso finalmente di infastidirlo durante le lezioni, se così potevano chiamarsi.

Continuava a squadrarla, quasi volesse farle una completa radiografia, sotto lo sguardo insistente di Fuka e quello imbarazzato ed innervosito della stessa attrice.

Un sorriso, che somigliava più ad un ghigno, comparve sul suo volto.

“Ok, sarà un piacere”

Rispose senza staccarle gli occhi di dosso, per poi girarsi con nonchalance ed avviarsi verso il retro della scuola, seguito a ruota da quegli scagnozzi che si portava sempre dietro, e sembravano essere la sua stessa ombra.


Una decina di minuti dopo Sana Kurata si trovava seduta nell'ultimo banco della sua fila, quello più vicino alla finestra, con Fuka come vicina di banco che disegnava distrattamente sul suo quaderno di storia, senza ascoltare minimamente l'insegnante che si approcciava ad iniziare un'interessantissima lezione di cui nessuna delle due amiche avrebbe saputo dire nemmeno l'argomento.

Lo sguardo di Sana era perso sulla pagina del libro, del quale non riusciva a comprendere né le informazioni né le singole parole, mentre la sua mente si trovava indietro negli anni, rievocando momenti che lei credeva di aver ormai seppellito in un remoto angolo della sua coscienza.


Una bambina che appariva troppo grande per la sua età correva a perdi fiato verso un punto ben preciso dell'edificio, con il volto contratto in un'espressione mista tra la fatica, la determinazione, e l'odio profondo che nutriva verso un soggetto preciso:

Akito Hayama.


Quello stesso giorno la stessa ragazza con i codini si ostinava ad ostacolare lo stesso ragazzo che aveva fatto in modo che una loro compagna di classe venisse infastidita dai suoi “scagnozzi”.

Per la prima volta quella bambina diede uno schiaffo ad un ragazzo:

Akito Hayama.


Una bambina saltellava per le vie della città, dopo aver appena salutato un importantissimo informatore, e con un sorriso felice e malefico al tempo stesso si arrivava verso la sua casa, architettando la vendetta perfetta contro:

Akito Hayama.


In casa Kurata regnava il caos, mentre la piccola Sana rovistava tra tutte quelle cianfrusaglie che la madre si ostinava a comprare e conservare dentro una stanza, alla ricerca di qualcosa di ben preciso per sfidare una persona altrettanto precisa:

Akito Hayama.


La stessa ragazzina che prima si era dimostrata tanto sicura di se, ora urlava dalla paura dopo aver saltato dalla palestra della sua scuola con un perfetto e divertente kit di bungee jumping, sconfitta nella sfida proposta ad:

Akito Hayama.


La piccola Sana che aveva annunciato il suo trasferimento al resto della classe, dove in ogni momento regnava il più completo caos, sotto la supervisione del demonio di turno: Akito Hayama.

I volti delle sue compagne sfigurati dalla tristezza di perdere l'unica persona che sembrava tener testa a quel bambino terribile, che teneva in pugno anche gli stessi professori.

Il dispiacere di Sana nel non poter aiutare più le sue compagne, e la felicità dall'altra parte di liberarsi finalmente di quell'Akito che era diventato la sua disgrazia ed il suo pensiero fisso giorno dopo giorno.

Aveva annunciato la sua partenza con tranquillità, aveva trattenuto le lacrime mostrandosi forte come sempre aveva fatto, ed era scoppiata a piangere solamente dopo essere uscita dalla classe, lanciando uno sguardo d'odio a colui che non sarebbe mai riuscita a dimenticare:

Akito Hayama.


Sana sospirò, portando il suo sguardo verso il cielo grigio di quel giorno, che non le permetteva di scorgere il sole come avrebbe sperato.

Non avrebbe mai pensato di incontrare di nuovo quel ragazzo, che non era un ragazzo qualsiasi, ma era addirittura il ragazzo della sua più fidata compagna di classe: Fuka Matsui.

Fin dal primo giorno di scuola loro si erano subito trovate in armonia, e Fuka era una delle poche ragazze che in lei non vedeva solo Sana Kurata l'attrice, ma Sana Kurata la ragazza semplice e sorridente, sempre pronta a fare nuove amicizie e ad aiutare gli altri.

Nella stessa classe, insieme alle due, era presenta anche un altro vecchio amico d'infanzia: Tsuyoshi Sasaki. A quanto pare era diventato il migliore amico di Fuka, sebbene Sana lo ricordasse come il migliore amico di quel demonio che era Akito. Sembra che il tempo non avesse mutato il suo carattere, se possibile lo aveva peggiorato, ed ora Hayama era conosciuto in tutto l'istituto come un demonio, sicuramente di bell'aspetto, che faceva risse ogni giorno ed al quale le ragazze non sapevano resistere. Infatti, nemmeno Fuka era riuscita a sottrarsi al suo fascino, ed in breve si erano fidanzati, anche se ad occhi esterni non sembravano affatto una coppia.

Fuka era felice di questo, a lei bastava sapere che poteva tenergli la mano ogni tanto e scambiare con lui qualche bacio in modo poco casto, perché lo amava e non avrebbe rinunciato a questi piccoli piaceri. Sana, dal canto suo, non riusciva a capire come quella ragazza dal carattere così forte potesse amare un tipo come Akito, e si era ripromessa mentalmente che prima o poi sarebbe riuscita a scoprire cosa ci trovava in lui.

Dopo Tsuyoshi avevano ritrovato anche Aya Sugita, che Sana scoprì si trovava nella stessa classe di Akito, ed una volta erano anche stati fidanzati. Infondo, quel ragazzo era stato fidanzato un po' con tutte, sebbene Fuka fosse quella con cui stesse da più tempo.

Dal ricordo che Sana aveva della non più piccola Aya, era una ragazza dolce e premurosa, sempre pronta ad aiutare gli altri mettendoli anche davanti ai suoi stessi bisogni, ma comunque sapeva come farsi rispettare e non si lasciava intimorire.

Nessuno dei tre aveva mai detto a Fuka che in passato erano stati compagni delle elementari, e quello sembrava un dettagli più che trascurabile. Infondo, Sana non avrebbe voluto rievocare il passato, ma si era ritrovava nella stessa scuola di quei ragazzi che appartenevano alla sua vecchia vita a Tokyo, prima che la madre decidesse di trasferire tutta la famiglia a Los Angeles.

Avevano deciso che quel pomeriggio sarebbero usciti tutti insieme, e Fuka aveva anche avuto la brillante idea di invitare il suo amatissimo Akito, che Sana già non sopportava, per i ricordi che aveva di lui dalle elementari.

Però, alla fine era il suo ragazzo e lei aveva tutto il diritto di...

-Signorina Kurata, alla lavagna per favore, ci faccia uno schema della...-

...invitarlo ad uscire insieme a loro. Infondo le aveva detto che non accettava quasi mai, e il fatto che quella volta sarebbe uscito le faceva piacere, quindi lei avrebbe dovuto imparare a...

- Sana Kurata! -

Si riscosse improvvisamente dai suoi pensieri, nelle risa generali della classe, e nello sguardo divertito e preoccupato al tempo stesso della sua amica Fuka.

“Ehm..sì?”

Il professore zittì velocemente i compagni che si girarono nuovamente verso la lavagna con un sorriso ancora divertito sul volto.

“Non creda che essendo famosa riceverà qui un trattamento di favore, signorina Kurata. E visto che quello che dico sembra non scalfirla minimamente, immagino sarà ben felice di fare per domani un riassunto da pagina 37 a 52, e non accetto obiezioni.”

Sana sbuffò sonoramente, mormorando delle scuse molto poco convincenti.

“Tranquilla, oggi vengo da te prima di uscire e ti aiuto con i riassunti”

Sorrise riconoscente a Fuka prima di sentire il suono della campanella dell'ultima ora che la liberava finalmente da quell'agonia, che era iniziata da poco più di una settimana.


******


ANGOLO AUTRICE:

E' una Roundrobin, ma possiamo aggiungere capitoli solo io ed Ellena.

Questa è una nuova fic che sto scrivendo a quattro mani. Il primo capitolo è stato scritto appunto da me, mentre il prossimo sarà scritto da:Ellena

Spero vivamente che questo primo capitolo vi piacerà, e sarei felice se lasciaste una recensione. Vi dico una cosa: siate brutali x) Devo migliorare davvero tantissimo, e le recensioni negative, ovviamente se fatte bene, mi aiutano davvero molto.

Non ho davvero nulla di intelligente da scrivere, quindi mi fermo qui prima di riempire questo spazio di cavolate.

Al terzo capitolo!


Midao :3

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


-Capitolo |||-

 

A Sveè, che condivide la mia passione

per quel fantastico telefilm che è Skins, e che

diventerà presto alcolista e “sessomane” <3

 

 

Al termine delle lezioni, Fuka e Sana si erano accordate per dividersi i compiti di quest'ultima, in modo da facilitarle il lavoro. La ragazza aveva ringraziato in ogni modo possibile ed immaginabile l'amica, prima di dirigersi verso l'auto del suo agente, che la stava aspettando pazientemente davanti all'entrata, osservando tutti i volti dei giovani che gli sfrecciavano velocemente davanti per dirigersi a casa.

-Ciao Rei, scusa il ritardo, stavo parlando con Fuka. Per oggi non abbiamo nulla in programma vero? Non puoi capire chi ho incontrato! Fuka voleva presentarmi il suo fidanzato, e questi non era niente di meno che...-

La giovane Sana continuò il suo vivace racconto per tutta la durata del viaggio, iniziando ad elencare tutte le più sgradevoli vicende che le erano tornate alla memoria, unite alle voci che giravano per i corridoi riguardanti il ragazzo della sua compagna di classe.

Si chiese che cosa potesse trovarci una ragazza così bella ed intelligente in uno come Akito, ma si disse che ancora non lo aveva conosciuto di persona, almeno questa sua versione “cresciuta”, e poteva sempre sorprenderla.

Appena arrivata a casa aveva mangiato in fretta e furia il pasto preparato dalla madre, che si chiedeva da dove venisse tutto l'appetito della figlia, e andava dicendo che era l'amore, a farle venire tutta quella fame. Sana l'aveva liquidata dicendole che quello lo aveva trovato solo nei film, e si era poi chiusa in camera, cercando di concentrarsi il più possibile sui compiti che le erano stati assegnati a causa della sua totale mancanza di attenzione.

Dopo poche righe del riassunto, già la testa aveva preso a girarle e, tentando si sfruttare la scusa il più possibile, si era sdraiata sul letto entrando in uno stato di semi-coscienza, fino a quando non aveva sentito il cellulare vibrarle nelle tasche.

Si era improvvisamente riscossa, riprendendo coscienza di chi era e dove si trovava, poi aveva lentamente sfilato il telefono dalla tasca per leggere il messaggio che le era arrivato.

 

Se non avrai finito la tua parte di riassunto per quando sarò arrivata, ti potrai scordare che in futuro ti aiuti con i compiti.

Fuka

 

Sana si era alzata improvvisamente, guardando con apprensione la sveglia. Fortunatamente, era passata solo mezz'ora da quando si era distesa. Ringraziò mentalmente Fuka, che sembrava conoscerla già così bene nonostante il tempo passato insieme fosse relativamente poco.

Tra una pagina e l'altra, qualche distrazione, sbadiglio e giramento di testa, la giovane attrice era riuscita a terminare il proprio lavoro dieci minuti prima dell'arrivo della sua amica.

In quel lasso di tempo avrebbe dovuto scegliere i vestiti da mettere, sistemare il trucco ed i capelli, e per una abituata a vivere nel mondo dello spettacolo, la velocità in certe cose era un requisito indispensabile. Eppure, quel giorno rimase più tempo del previsto davanti all'armadio, con lo sguardo perso tra le file dei suoi vestiti, indecisa su cosa mettere. Pensò che sarebbe stato decisamente comodo se avesse avuto qualcuno che ogni giorno le presentava i vestiti da indossare, almeno non si sarebbe mai mostrato il problema della scelta.

Lanciò uno sguardo alla sveglia sul comodino e, accortasi che erano passati già cinque minuti, optò per un abbinamento semplice e sobrio, adatto ai colori della primavera che stava arrivando.

Quando Fuka bussò alla porta, lei era appena riuscita a mettere un filo di trucco sul suo volto, che non ne necessitava affatto molto, e con una manciata di mollette tra le labbra, era scesa dalle scale mentre tentava di infilarsi le scarpe ed allacciarle.

Aperta la porta, Fuka si ritrovò davanti una Sana saltellante nel tentativo di far entrare la scarpa, con i capelli arruffati ed una espressione concentrata nel riuscire nel suo intento.

L'amica non poté fare a meno di ridere davanti ad una scena del genere, per poi trascinarla nuovamente al piano di sopra ed aiutarla a finire di prepararsi.

Dieci minuti dopo, erano entrambe fuori dalla porta di casa, dirette verso il luogo dell'incontro.

Alla fine, Sana aveva optato per indossare un paio di ballerine, molto più semplici da indossare rispetto ad i suoi stivaletti. Aveva inoltre una maglietta bianca su cui erano disegnati due occhi grandi, enormi. Tutti quelli che l'avevano vista l'avevano trovata inquietante, ma a Sana piaceva in modo smisurato, ed i colori degli occhi si abbinavano perfettamente a quelli del giacchetto. Infine, la gonna nera concludeva il quadretto alla perfezione.

Era soddisfatta del suo operato, e con passo saltellante si avviava, al fianco di un'amica ormai rassegnata, verso la gelateria dove si sarebbero dovuto incontrare con gli altri.

 

-Sana-chan! Finalmente siete arrivate!- La voce di Tsuyoshi giunse chiara alle loro orecchie, e Sana gli corse subito incontro, sventolando una mano in segno di saluto, con un sorriso radioso sul volto.

Al fianco del loro amico c'era Aya, che le salutava con altrettanta gioia.

-Su ragazzi, abbiamo ritardato solo di un quarto d'ora, sapete che per me è un record-

Sana ripensava ai giorni delle elementari, quando mai una volta era arrivata con meno di mezz'ora di ritardo da uno qualsiasi dei suoi amici.

Fuka si guardava intorno preoccupata, alla ricerca del suo ragazzo, e si rilassò subito quando lo vide arrivare per la strada, con un passo lento, tranquillo, le cuffie nelle orecchie.

I loro amici sembravano stupiti che Akito avesse realmente accettato di uscire con loro, ma presero la cosa di buon grado, pensando che magari quel giorno avrebbe deciso di comportarsi bene.

-Ciao-

Salutò con voce assente, e Fuka gli si avvicinò per posargli un tenero bacio a fior di labbra.

Sana rimase stupita di quanto il suo sguardo fosse adorante. La sua amica era davvero ossessionata da quel ragazzo, lo venerava, quasi come una divinità. Per lei era tutto, ogni suo piccolo gesto riusciva a renderla immensamente felice o triste, a seconda delle circostanze.

Si chiese se lui era in grado di darle le attenzioni che meritava, se sapeva accarezzarla e baciarla con dolcezza, se per lui non era solamente un giocattolo di piacere, se era in grado di amare.

Sospirò, ma poi decise di non pensarci ulteriormente e propose a tutti di entrare in gelateria, dato che stava morendo di fame.

Si sederono tutti e cinque ad un tavolino, ordinando i rispettivi gelati.

Tsuyoshi prese un gelato limone e amarena, Aya fragola, limone e menta, Fuka caramello e cioccolato, Sana doppio cioccolato e vaniglia, Akito vaniglia e doppio cioccolato bianco.

Per gran parte del tempo in cui mangiarono il gelato, Akito restò in silenzio. Di tanto in tanto lanciava un'occhiata a Sana, e quando questa se ne accorgeva i loro sguardi si incontravano, fino a quando uno dei due non decidesse di cedere.

Tsuyoshi dimostrava un'evidente attrazione per la giovane attrice, ma tutti a parte lei se ne sarebbero accorti. La prima fu sicuramente Aya, alla quale la cosa sembrava dare un leggero fastidio, che però riusciva bene a mascherare. Fuka osservava tutti, cogliendo ogni loro dettaglio, ogni sfumatura della loro espressione: le piaceva cercare di leggere le persone, ed era anche molto brava. L'unico a darle problemi era ovviamente Akito: impenetrabile. Non sapeva definire come fosse il suo sguardo, sempre vacuo, raramente acceso da un barlume di interesse che subito si spegneva, sempre la stessa espressione, non lasciava trapelare nessuna emozione se non apatia.

Quando lui volgeva lo sguardo nella sua direzione, un moto di gioia attraversava gli occhi della ragazza, e in ogni modo lei cercava di trovare nei suoi occhi almeno un riflesso dell'amore che riceveva. Akito era perfettamente consapevole dell'effetto che aveva su di lei.

Inizialmente, la cosa lo divertiva, ma con il tempo ci si era abituato, ed evitava di giocare troppo con i suoi sentimenti. Non lo avrebbe mai ammesso, ma Fuka era il suo unico punto fermo, e probabilmente l'unica persona di cui poteva realmente fidarsi, che sarebbe sempre stata lì per lui. Non aveva intenzione di perderla, ma non rinunciava comunque a divertirsi con altre ragazze alle sue spalle. Per lui, però, erano tutte prive di significato. Sapeva bene, tra l'altro, che bastava un suo piccolo gesto per fare in modo che Fuka lo perdonasse, che passasse sopra tutto.

-Ragazzi, che ne dite se paghiamo ed andiamo a fare due passi?-

La proposta di Aya fu accolta con gioia, e tutti si alzarono per dirigersi verso la cassa.

Sarebbe stato troppo facile, se per Sana quel pomeriggio non fosse accaduto nulla, ma ovviamente la ragazza distratta e sbadata aveva lasciato il portafogli a casa. Con una faccia da funerale annunciò la notizia agli amici, che si scusarono, soprattutto Tsu, di non poterglielo pagare, poiché avevano tutti i soldi contati.

-Pago io-

La voce di Akito giunse come una benedizione per lei, e senza pensarci due volte abbracciò gioiosa il ragazzo, che restò immobili tra le sue braccia.

Sana si staccò leggermente imbarazzata, nascondendo la cosa dietro un grande sorriso, e ringraziando ancora una volta il suo salvatore.

-Per così poco, che esagerazione-

Fuka lo guardò di sottecchi, con un nodo alla gola. Avrebbe potuto giurare di aver visto qualcosa di strano brillare negli occhi del ragazzo, quando Sana gli aveva buttato le braccia al collo.

Decise di ignorare la cosa, poteva essersi sbagliata, un'impressione, un gioco di luci, non c'era da preoccuparsi. Akito non mostrava mai vero interesse verso una ragazza, infondo.

Con un sospiro uscì dalla gelateria, dove gli altri la stavano aspettando.

 

******

 

Scusate se ci ho messo tanto tempo per scrivere un capitolo tanto brutto, ma ultimamente l'ispirazione è davvero sparita, e quando devo autocostringermi a scrivere (se non è Ellena a farlo xD) mi escono fuori schifezze di tale portata. Poi, io mi becco sempre i capitoli in cui non succede nulla, e lei sempre quelli con un po' d'azione, peccato xD

Spero che apprezzerete un minimo, anche se non accade nulla di particolare, ma dovrete aspettare il prossimo capitolo...eheh.

Inoltre sono anche partita (di nuovo) in questo periodo, quindi di tempo ne ho avuto veramente poco, ma infondo è il bello dell'estate!
Mi raccomando, recensite (xP), il vostro parere per me è molto importante, davvero (:

Per qualsiasi domanda non esitate a chiedere, sarò (saremo) ben liete di rispondere.

Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate, e vi ricordo che potete farvi avanti anche voi a commentare! xP

Ora rispondo alle recensioni del primo capitolo (come aveva spiegato Ellena in quello precedente)


spidi988: XD Sono più che felice che ti piaccia, che gioia! ** Spero apprezzerai anche questo capitolo!(:

daygum: grazie mille per la recensione, spero apprezzerai il seguito!(:

ryanforever: in effetti, il fatto che Fuka fosse distratta è stato un mio "errore". Cioè, non mi ero affatto ricordata del suo ruolo di "brava studentessa", ma infondo frequentare troppo Akito potrebbe averle causato gravi danni mentali xD Spero apprezzerai anche questo capitolo, sebbene non succeda nulla di particolare.

AiofJane: sono felice che ti abbia incuriosito, alla prossima!

 

Midao :3

 

 



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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


-Capitolo 5-
 

Quella notte, per Sana Kurata non fu affatto facile riuscire ad addormentarsi.

Mi disturba tutto quanto! E anche tu! Non ostacolarmi mai più!”

Per ben due volte nella sua vita si era ritrovata davanti un Akito Hayama furioso che le gridava queste parole, com'era possibile che riuscisse a ricordarlo ancora così chiaramente? Perché ogni ricordo legato a quel dannato ragazzo le era rimasto così impresso nella memoria?
Rivolta con la sguardo al soffitto le tornavano alla mente le immagini di quella giornata dove lei, silenziosa come non lo era mai stata, aveva promesso a se stessa che avrebbe scoperto cosa rendeva così quel ragazzo fin dai tempi delle elementari.
Si era comportata come se nulla fosse, aveva sgridato Fuka, dicendole che doveva badare a quel suo ragazzo così irrequieto e fastidioso, poi aveva cercato di convincere se stessa e gli altri che in realtà di lui non le importava assolutamente nulla -Faccia quello che voglia- aveva detto -basta che non mi dia più fastidio!-
La sveglia indicava la mezzanotte, e Sana sbuffò sonoramente al pensiero che quella mattina avrebbe dovuto svegliarsi molto presto per raggiungere lo studio televisivo, dove avrebbe girato un nuovo cortometraggio.
Si girò ancora una volta nel letto, prima di cadere addormentata.

Quel lunedì mattina, Rei dovette urlare più del solito per fare in modo che Sana scendesse dal suo letto; sarebbe stato disposto -sebbene lei lo metta in dubbio- a tirarle un secchio pieno d'acqua in faccia, se fosse stato necessario.
-Dai Rei, solo cinque minuti, giuro che poi mi alzo!-
-Sana, per favore, è il primo giorno di riprese, non possiamo fare tardi!
-Come sei melodrammatico, l'incontro è alle otto!-
-Infatti sono le sette e e mezza!-
-Cosa?! Ma Rei, avresti dovuto svegliarmi prima, faremo tar...!-
Dopo essersi vestita il più velocemente possibile era corsa in macchina addentando una merendina e mandandola giù velocemente con il suo cappuccino.
-E' il primo giorno di riprese, non possiamo arrivare in ritardo!-
-Questo mi sembra di averlo già sentito...-
Con grande sorpresa del manager, riuscirono a arrivare con soli dieci minuti di ritardo. Fortunatamente per Rei, che già si stava scusando in tutti i modi possibili, il regista era un uomo giovane e abbastanza comprensivo, sebbene avesse fatto capire che non avrebbe gradito che la cosa si fosse ripetuta nuovamente, con un sorriso degno di una star di Hollywood.
-Allora signorina Kurata, ti hanno già spiegato di cosa parlerà lo sceneggiato?- il regista le aveva consegnato il copione mentre truccatrice e parrucchiera si mettevano all'opera.
-Certo- l'attrice sfoderò uno dei suoi sorrisi migliori, mentre ringraziava mentalmente Rei di averglielo spiegato durante il tragitto -Yukina è una ragazza al suo primo anno di scuola superiore, una giovane teppista a capo di una delle bande più temute di Tokyo. Verrà riportata sulla buona strada da Josh, studente americano in scambio culturale con la sua scuola-
-Benissimo, fra poco incontrerai il tuo co-protagonista- detto questo se ne andò, chiudendosi silenziosamente la porta alle spalle.

Quando fu pronta, Sana fu accompagnata sul set, dove l'attendeva Naozumi Kamura nella parte di Josh. Sebbene il ragazzo fosse giapponese, aveva i tratti molto occidentali, e dei capelli neri che gli incorniciavano gli splendidi occhi azzurri. Quegli stessi occhi si posarono su Sana, che stava entrando nella parte di Yukina.
Dovendo interpretare una teppista, le era stata messa una parrucca biondo platino, dalla frangetta e le punte fucsia; la divisa scolastica che indossava era personalizzata da bracciali, borchie, stivali ed una giacca di una taglia più grande con lo stemma della sua banda, nella quale nascondeva sempre un coltello. Il trucco nero che le incorniciava gli occhi, poi, la rendeva la una visione incantevole agli occhi di un Naozumi che no, non avrebbe avuto problemi ad interpretare l'innamorato Josh.

-Ragazzi, siete stati fenomenali, fantastiche riprese. Ora vi aspetta una piccola intervista e dopo potrete andare a casa, ci vediamo domani.- Con queste parole il regista lasciò la sala, mentre Rei si congratulava felice con Sana per l'ottimo lavoro svolto.
-Sei stata magnifica nella parte della teppista, non ho mai visto nulla di più bello e realistico- l'uomo quasi si commosse pronunciando queste parole.
La verità era che Sana non aveva affatto avuto difficoltà nell'interpretare una perennemente furiosa Yukina semplicemente perché le bastava pensare ad Akito per fare in modo che le salisse improvvisamente la rabbia, e per tutto il tempo delle riprese non aveva quasi fatto altro che pensare a come avrebbe potuto scoprire cosa attanagliava quel ragazzo che, lei ne era sicura, era diventato così per un motivo ben preciso.
Purtroppo, quando la giovane attrice si metteva un'idea in testa, questa diventava la sua maggiore priorità.
-Signorina Kurata, vorrei complimentarti con lei, non ho mai visto un'attrice recitare tanto bene, è bravissima- Kamura le si era avvicinato con un incantevole sorriso sul volto, e la ragazza era leggermente arrossita nel sentirsi dare del lei, e aveva ricambiato a sua volta il complimento, in quanto non poteva negare che anche lui avesse lavorato nel migliore dei modi.
-Ci vediamo domani pomeriggio sul set, allora.-
-A domani, è stato un vero piacere conoscerti.-

La mattina dopo Sana si svegliò nel pieno delle sue forze, quel giorno a scuola l'aspettava un compito di inglese e lei non si sarebbe mai data per vinta prima di arrivare davanti al cancello della scuola, dove iniziò una terribile lamentela che la povera Fuka era costretta a subirsi.
-Fuka, Fuka, come faccio, non so nulla, non ho avuto il tempo di studiare, ieri c'erano le riprese, e l'intervista e...-
-Sana, sai di questo compito già da una settimana, avresti dovuto prepararti!-
-Ma io sono una donna impegnata, dovrebbe saperlo la professoressa! Dai, ti prego, aiutami in qualche modo, ti pr...Tsuyoshi!- improvvisamente aveva alzato gli occhi e si era ritrovata davanti il ragazzo che le mostrava un grande sorriso.
-Oh Tsuyoshi, devo assolutamente parlarti!-
-Sana, dobbiamo entrare, abbiamo il compito in prima ora e devi ripassare!- Fuka tentava, forse inutilmente, di smuovere l'amica e di portarla all'interno della classe.
-Ma io devo parlare con lui, è una cosa importante, mi do per malata, ti prego...- Sana si era disperatamente aggrappata alla maglietta del povero Tsuyoshi, trovatosi improvvisamente coinvolto nel battibecco delle due amiche senza assolutamente voce in capitolo.
A quel punto Fuka era riuscita a trascinare via una Sana totalmente disperata, che davanti alla porta della classe si era ripresa senza un motivo logico ed aveva affrontato il compito con tutto l'ottimismo possibile. Purtroppo, però, questo non bastava ad arrivare alla sufficienza, dalla quale infatti rimase alquanto lontana.

Durante la ricreazione, magicamente ripresa dal trauma del compito, aveva lasciato che Fuka andasse alla ricerca di quello che lei chiamava ragazzo.
Intanto Sana aveva invece trascinato Tsuyoshi con sé per sottoporlo ad un interrogatorio.
-Tsu carissimo! Tu eri il migliore amico di Hayama, vero?-
-Beh, sì...più o meno- il ragazzo non aveva idea di cosa aspettarsi da quell'attrice dal carattere tanto bizzarro.
-E lui ti diceva sempre tutto, quando eravate piccoli, no?-
- Non...non è mai stato un tipo molto loquace, in realtà. Ma perché, cosa vorresti sapere?-
A quel punto la nostra formidabile attrice si era avvicinata ancora di più alla vittima di turno, sfoderando uno sguardo da cucciolo abbandonato misto a un certo fascino.
-Sai, mi chiedevo se sapessi...- le sue doti recitative le tornavano utili giorno dopo giorno -mi stavo preoccupando per lui e, non so, mi domandavo se tu sapessi qualcosa di più sulla sua vita...-
Davanti allo splendido volto di Sana, Tsuyoshi non avrebbe mai potuto mentire, e diventando completamente rosso aveva balbettato qualcosa come risposta.
-No-non so molto di lui, in realtà ecco...ha una sorella, lei non vive più qui...il padre è sempre f-fuori per lavoro lui...vive solo...-
-La madre?-
-E' m-morta per partorirlo-
Sana si era improvvisamente bloccata davanti a questa rivelazione, che non si sarebbe mai aspettata, e già la sua mente viaggiava verso altri orizzonti, immaginando un Akito piccolo e solo vivere con il rimorso di aver fatto morire la madre.
-Ma lui non mi ha mai detto queste cose io...ho incontrato il padre e lui beh...mi ha chiesto cosa sapessi dirgli di suo figlio, non si sentono mai...-
-Oh Tsuyoshi grazie mille, mi sei stato di enorme aiuto!-
E mentre Sana abbracciava il ragazzo per ringraziarlo, lo sguardo di Aya dalla finestra si riempiva di una gelosia che non riusciva a spiegare.

Chiusa nella sua stanza, dopo aver più o meno finito i suoi compiti, Sana si era dedicata all'arduo compito di comprendere la mente di quel ragazzo che ormai la perseguitava fin da quando era piccola.
Non capiva perché le stesse tanto a cuore, perché pensasse così spesso a lui e volesse trovare il modo per farlo tornare a sorridere, ma quando Sana Kurata si mette in testa qualcosa, si può star certi che tenterà in ogni modo di raggiungere i suoi obiettivi.
Quel ragazzo così strafottente ed antipatico era già diventato un costante disturbo per lei, sebbene lo avesse rincontrato da così poco, e per la sua amica Fuka, che sicuramente meritava qualcuno che fosse molto più in grado di prendersi cura di lei.
Sdraiata sul suo letto, lo immaginava come un povero bambino traumatizzato dalla sua infanzia difficile, come spesso aveva visto all'interno di diversi film, e non si allontanava nemmeno molto dalla realtà.

Il giorno dopo, a scuola, Sana cercò di osservare più attentamente il povero ed ignaro Akito, tenendosi sempre pronta ad intervenire se lui avesse tentato in qualsiasi modo di rendere a qualcun altro la vita impossibile.
Avrebbero forse potuto denunciarla per stalking, vista l'aria sospetta con la quale si aggirava per i corridoi della scuola guardandosi intorno circospetta, e come si affacciasse rapida ad ogni finestra per poi ritornare a camminare con finta nonchalance.
Le sue amiche la guardavano allibite e poi sconsolate; in poco tempo si erano abituate alle sue numerose stranezze, e avevano quasi rinunciato nel tentare di capirla.
Quindi, con decisamente poca discrezione, la ragazza continuava il suo pedinamento, non sapendo nemmeno perché lo stesse facendo.
Diceva di voler scoprire qualcosa e analizzare i suoi comportamenti, nemmeno avesse studiato psicologia, ma si sentiva molto ferrata sull'argomento solo perché aveva letto alcune informazioni sparse su internet, la metà delle quali nemmeno lontanamente corrispondeva a verità.
-Allora Sana, secondo te che cosa può significare il fatto che abbia preso una bevanda gassata invece che della semplice acqua? Secondo me, può indicare uno spirito che sarebbe pronto a esplodere in qualsiasi mom...L'abbiamo perso! Dov'è finito? E' sparito dalla nostra visuale, dobbiamo subito intercettarlo e...-
-Mi stai forse seguendo?- con passo felpato Akito si era avvicinato alle sue spalle, e la guardava dall'alto in basso con un ghigno divertito ed una lattina in mano.
Spiazzata, la povera Sana cercava le parole da dire per smentire l'affermazione del ragazzo, ma era molto più facile quando le battute erano scritte su un copione, e non dovevi far altro che impararle a memoria.
-Seguirti? Perché mai dovrei fare una cosa del genere? Il sole vederti mi da la nausea.- si era velocemente ripresa dallo choc, ed era pronta ad interpretare la sua parte.
-Davvero? Non mi era sembrato, visto che è tutto il giorno che mi sento il tuo sguardo addosso-
Non tanto le parole che disse, quanto l'aria maliziosa e strafottente con cui lo fece, accesero ancora più vivo il fastidio di Sana nei suoi confronti.
-Sai, infondo non mi dispiace così tanto il fatto che tu mi guardi così, i tuoi occhi sono vagamente eccitanti...-
La mano di Akito si era posata dietro la sua schiena, e scendeva ad accarezzarla formando piccoli cerchi con il dito e avvicinando sempre di più i loro corpi. Aveva notato la pelle d'oca che si era formata sulle braccia della ragazza, e le sue labbra semichiuse che sembravano solo aspettare un bacio.
Si avvicinò con una lentezza esasperante, continuando a massaggiarle la schiena, fino a quando i loro nasi non si toccarono, e Sana, lentamente, chiuse gli occhi, mentre sul volto di Akito si dipingeva un divertito sorriso di vittoria.
Purtroppo un sonoro schiaffo sulla guancia lo costrinse ad allontanarsi, e poté vedere davanti al lui il volto di una Sana tremendamente arrabbiata.
-Questa volta non la passerai liscia.- il suo parlare in modo pacato rendeva la situazione ancora più inquietante -Sei il ragazzo di Fuka, non puoi fargli questo. Non ti accorgi di quanto lei sia innamorata di te, vero?-
A quel punto si avvicinò lentamente, con quella sua camminata dolce e sinuosa, finché non si trovò a meno di un passo da lui.
-Mi fai schifo.- e con una velocità che non si sarebbe mai aspettato, Sana prese la sua lattina e gliela rovesciò in testa, mentre lui, ancora allibito, rimaneva immobile tentando di capire cosa fosse successo.

 

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Sì, ci ho messo quasi due mesi ad aggiornare e dovrei essere uccisa per questo, anche perché sebbene sia passato tutto questo tempo mi sono comunque dovuta costringere a scrivere ed è venuta fuori una mezza schifezza. Il problema è che l'ispirazione era proprio sparita, niente da mesi, ma adesso sembra essere un minimo tornata, quindi spero di fare un po' meglio dal prossimo capitolo. 
Per le recensioni, adesso che c'è la possibilità di rispondere subito sarà fatto da questo capitolo, almeno sarà più facile ringraziarvi.
Spero proprio che continuerete a seguire la storia anche se ci ho messo una vita ad aggiornare.

Midao.

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