Il giocattolaio pose il peluche Artù tra alcune bambole di pezza, nel terzo scaffale a destra dall’entrata.
Il peluche era piuttosto vecchio, ma in ottime condizioni.
- ahahah ciao come ti chiami? Io sono Ginevra ma puoi chiamarmi Gwen! -
- ahahah e io sono Morgana, dicci chi sei bel principe! -
Gli chiesero le bambole al suo fianco ridacchiando divertite, ma lui non apprezzava le loro attenzioni.
Ben altra voce avrebbe voluto sentire, ma ormai erano passati così tanti anni, come poteva ancora sperare di rivederlo?
Il suo dolce Merlino….
Si fece sera e il proprietario del negozio abbassò le serrande e se ne andò.
La luce dei lampioni entrava fioca attraverso le vetrine del negozio, ma sufficiente per poter vedere.
Fu allora che Artù lo sentì.
Il dolce suono di un carillon, il SUO carillon!
Scese svelto dallo scaffale e corse nella direzione di quella melodia che a lungo aveva desiderato poter sentire.
Girò un angolo, ma quello che vide lo fece bloccare sul posto.
Un grosso pagliaccio dal corpo di porcellana teneva stretto tra le sue grinfie il suo adorato Merlino, tirando più volte il filo che si riavvolgeva nel carillon, il piccolo maghetto cercava di liberarsi, ma come ogni notte accadeva ormai da molti anni, dovette arrendersi sotto la forza del pagliaccio Aredian!
- lascialo stare maledetto… -
Urlò Artù lanciandosi contro il pagliaccio, la spada di plastica tra le mani di stoffa, lo colpì al viso e quello perse la presa su Merlino, che ancora non riusciva a credere ai suoi occhi.
Artù!
Il suo amato Artù era li con lui, era venuto a salvarlo finalmente.
- Artù sei qui! -
- si Merlino e non ti lascerò mai più! -
I due innamorati si abbracciarono felici, dimentichi del pagliaccio che approfittando della loro distrazione li attaccò alle spalle scaraventando Artù contro il muro.
Merlino cercò di corrergli in contro, ma Aredian lo prese per un braccino e lo trascinò via nel retro del negozio.
- lasciami lasciami…-
Gridava divincolandosi dalla ferrea stretta.
- mai, adesso sei mio e il tuo caro principe non riuscirà a salvarti ahahha -
- tu credi? -
- cosa?… -
Artù colpì Aredian con la sua spada, più volte, finche riuscì a portarlo sotto uno scaffale..
- ORA! -
Urlò, e dallo scaffale le bambole fecero cadere una grande scatola in legno che finì sul pagliaccio schiacciandolo.
Merlino si avvicinò ad Artù che gli strinse la manina, e se ne andarono dal retro del negozio insieme alle due bambole che ridacchiavano orgogliose di aver aiutato i due innamorati.
Il mattino dopo il giocattolaio li trovò nello scaffale, le manine di stoffa intrecciate e i sorrisi felici sui loro volti.