Te Amo?

di M_Lucry_J
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


TE AMO EFP CONTINUA

Te Amo?

Primo capitolo




Il cielo era blu.

Un telo di velluto dal colore scuro si espandeva ad una altezza indefinita ed attorno vi erano incastrati numerosi diamanti che prendevano il nome di stelle.
Era tutto così meraviglioso e lontano; talmente irresistibile e impossibile che in qualche ora spariva e mutava.
Diventava chiaro con una stella gigantesca,calda e gialla.
Era tutto così strano.
Ma,oramai, era divenuto così abituale che poca gente notava ancora.
Spesso,però, non capivo come ciò fosse possibile.. Infatti distinguevo sempre la differenza tra questi due mondi: terra e cielo, brutto e bello.
Allungai il braccio cercando di arrivare lassù,di raggiungere anche solo un'attimo quell empireo ma la distanza era ancora notevole.
-Come posso raggiungerti,mondo migliore?-pensai speranzosa.
Silenzio, ovvero solo il fresco venticello di quella sera sembrava rispondermi.
-Morte.- assimilai tale parola come risposta esatta per la mia stupida domanda.
Ritrassi il braccio.

"Ho freddo, Serena." disse a voce talmente bassa.
"Vieni qui" e la abbracciai con lo stesso braccio.
-Meglio vivere.- pensai ancora.
La coccolai tenendola vicino al mio petto come se fosse una creatura molto più piccola da proteggere, mentre invece avevamo la medesima età, se non oltre Denise era più grande di me di 6 giorni.
Ho 18 anni compiuti qualche lontano mese fa e il mio nome significa limpida,felice.
I miei genitori avrebbero potuto scegliere un nome differente, dato, che, non si affianca per nulla al mio stile di vita e alla mia personalità, purtroppo.
Avrei tanto voluto essere,appunto, spenzierata e magari anche felice.
Le volte che avevo vissuto realmente questo vocabolo erano poche e contabili sulle dita di una mano.
La felicità è istantanea e maleducata.
Dato che viene raramente e quando vuol scappare via, non si degna neache di un banale saluto.
Sospirai.
"Perchè siamo venute qui?" chiese ingenuamente,quando invece era a conoscenza della risposta.
"Per rivivere un pò i vecchi ricordi,per rivivere quel giorno..."dissi con aria malinconica.
"11 aprile 2010" disse quasi sussurando.
"Avevamo, 14 anni?" continuò.
Annuì semplicemente.
Eravamo lì,a Roma, in un giorno scelto a caso dal calendario; l'importante era esserci senza nemmeno qualche motivo valido.
-Volevo,instintivamente,ritornarci-
E quando la mia mentalità desiderava queste stupide gite, senza troppe esitazioni, cercavo di accontentarmi; portandomi, però, la mia "amica" se così la posso definire.
Il suo viso bianco perla,colorato così per via dell'enorme luna che vi era quella sera, si girò cercando il mio sguardo.
"Ti Amo" disse sorridendo.
Il mio cuore fece un salto mortale,mancando di un battito.
Si avvicinò ancor di più e in qualche secondo le sue labbra fuorono sulle mie,fresche e femminili.
L'amore è strano.
Il suo piercing alla lingua rotolava dentro al mio palato e in poco tempo mi affrettai a collaborare anche io.
Le strinsi i capelli e la feci catapultare su di me,sul quel prato ancora umido e freddo.
La amavo,avevo capito che l'amore non conosce nè genere nè numero.
Sesso,età, ma in fin dei conti cosa importa?
La strinsi ancora di più a me e misi le mie mani sotto la sua maglia, la accarezzai andando dall'alto verso il basso.
Questo era follia.
Eravamo sole, se non fosse per quel pubblico di stelle che guardava da lassù,e di qualche autoveicolo che passava di tanto in tanto.
Essere vicino a lei,stare con lei, baciare ed abbracciare lei mi faceva sentire in pace col mondo... Stavo bene ma non,come dire,felice.
"Ti Amo troppo Serena, perchè prima non me ne sono resa conto?" ripetè.
-Perchè era assurdo-pensai.
"Non saprei Denny. Dopotutto non eravamo innamorate di qualcun'altro,non pensavo che il nostro rapporto fosse definito Amore." dichiarai.
"Ah si certo quegli stronzi!" scattò in piedi liberandosi dalla mia presa.
"C'è ma chi cazzo se le sente più quelle canzoni di merda! Ma mo dove sono,per la cronaca a fare un'altro cd del cavolo?" urlò.
Mi alzai e tentai di calmarla, sapevo che tutto ciò che aveva detto non lo pensava affatto.
Sblolliva così la sua rabbia di non poterli avere, mai.
Infatti bastava una carezza che subito scoppiò a  piangere, versando quelle lacrime amare sulla mia t-shirt.
"Basta Denny, tu non li odi! Tu li ami ma non lo vuoi ammettere!" le feci capire.
"No,no,no! Devono sparire dalla mia vita! Non vedi che io non vivo, se ci sono loro... E poi io amo te, Sery"
Uno schiaffo.
Non so perchè lo feci, seppi solo di doverlo fare; stava dicendo una marea di cazzate.
I Tokio Hotel erano ancora nel suo cuore e il fatto che lei li odiasse era patetico; era un odio colmo di amore

Sono le due facce della stessa medaglia:
L'amore e l'odio sono lo stesso sentimento, solo che uno manifesta sensazioni positive e l'altro negative.
Infatti hanno un unico solo opposto: l'indifferenza.

In un niente si accasciò a terra e prese a piangere emettendo forti singhiozzi.
"M-mi Ma-a-ncano-o!" disse prendendo grandi respiri.
"Scusa...Ma le volte in cui dici queste cose,devo pur fare qualcosa."
"Se li odiavi realmente, tu non saresti venuta qui,non avresti sorriso appena hai visto quel maledetto palaLottomatica,non trovi?" continuai.
"Stronza, hai sempre ragione...Ma io ti amo lo stesso." confessò.
"Vabbene,vabbene...Ora dormi perfavore." le ordinai.
Le goccie che aveva versato pian piano si asciugurano al freddo di quel vento e le sue palpebre divennero delle fessure per poi chiudersi completamente.
La guardai nuovamente: era stupenda.
Quel ciuffo le copriva tutta la fronte e scendeva leggero sull'occhio sinistro un pò stanco per il pianto.
Dormiva,senza pensieri,almeno per quella notte.


[...]


"Corri, Denny, datti una mossa!"
le incitai.
"Non voglio entrare,cazzo!" disse piangendo.
-Quella ragazza non fa altro che piangere!" pensai furiosa.
Mi girai e le presi il lati del viso costringendola a guardami negli occhi.
"Non ha voluto seguire il concerto,ma ora... Ho questi maledetti pass,perfavore, vedili e basta." la implorai.
"No!" urlò.
"Diamine, qualche anno fa saresti corsa e avresti spalancato quella cazzo di porta!" le urlai lasciando la presa.
Pianse,ancora.
La sbattei contro il muro e la baciai con foga, lei mi prese per la nuca e mi attirò ancor di più a se.
La stavo baciando,ancora.
Non capivo perchè avevo questi stupidi istinti con lei, ma sopratutto non riuscivo a darmi una risposta,dato che, lo facevo ripetutamente,
Perlo più, Denny, collaborava.
In tal modo non sarei più riuscita ad uscirmene, ma cosa diavolo di sentimento è ,questo?
Mi staccai e le sorrisi.
Lei fece altrettanto e mi strappò dalle mani quei pass,finalmente.
"Entriamo, Sery."disse con calma, asciungandosi le lacrime.
Rimasi sbalordita, mi sembrava di assistere ad un'altra versione di Denise.
Sicuramente, però, era quella che preferivo di gran lunga.
Avanzammo per quel lungo corridoio fin quando, non vidi la cartellina con scritto a lettere cubitali: Tokio Hotel.
Fitta allo stomaco.
Tirai un lungo respiro e abbassai la maniglia con tutta la forza che ebbi.
-Era il mio momento e quello di Denise, avevo voglia,avevo sete di loro... Adesso o mai più.-



Note dell'autrice:

Sono tornata con un'altra delle mie fan fiction: dopo ...Make Up... ; A,B,C, ...Bill (Entrambe In Corso) ho deciso di postare anche questa storiella che è venuta fuori da varie
ispirazioni...
Il titolo di questa FF è dato dalla recente canzone: Te Amo di Rihanna.
Ascoltandola, subito mi è piaciuta e andando a leggere la traduzione del testo (il rapporto di due lesbiche) è venuta fuori la lampadina.
Inoltre,ringrazio la mia amica Irene che mi ha permesso di realizzare questo scritto...Lei sa perchè ;-)
Ma porgo saluti e ringraziamenti anche alla mia collega Francy (deeper_and_deeper).
Un saluto e gradirei un vostro commento positivo o negativo che sia ^^










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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


TE AMO EFP CONTINUA

Te Amo?

Secondo capitolo



Ringrazio:

Star_In The Night14 : Ahahah certo carissima, sempre all'opera! xD Certo come ho rivelato la lampida mi è sorta quando ho sentito la song di Rihanna. Sono entusiasta di ciò, meglio fare cose alternative ^^ Grazie mille e baci! Alla prossima <3

Deeper_and_Deeper : Collega, infatti come avrei fatto senza di lei? Grazie mille... Certo come no! xD




Avviso
: I dialoghi in lingua tedesca sono stati tradotti da un sito esterno di cui non assicuro la traduzione corretta. Pertanto mi scuso.
Le parentesi quadre indicano l'ipotetica traduzione. Grazie per l'attenzione.


Avanzammo per quel lungo corridoio fin quando, non vidi la cartellina con scritto a lettere cubitali: Tokio Hotel.
Fitta allo stomaco.
Tirai un lungo respiro e abbassai la maniglia con tutta la forza che ebbi.
-Era il mio momento e quello di Denise, avevo voglia,avevo sete di loro... Adesso o mai più.-
 
Luce, era talmente forte da accecare, tanta da dar fastidio agli occhi.
Un bagliore che voleva predominare in quella piccola stanza; ma era ancora insufficiente dato,che, i soggetti che avevo di fronte sprigionavano più luce di quanto si potesse immaginare.
La loro aura che si avvertiva ovunque loro fossero nelle vicinanze, ovunque potessero.
Le pareti erano bianche e favorivano quel chiarore purchè si vedesse nelle sue tonalità scintillanti.
Ma non era ciò che m'importava di più.
Era ben altro a distrare la mia vista, era tutto e praticamente niente.
Era tutto per me e quella svampita, niente per il resto.
Avanzai qualche passo, timorosa di spezzare la luce e loro; di far svanire quello che sembrava un perfetto sogno.
Ma guardando a destra notai un quadro di picasso dalle forme complicate e dai colori sgargianti.
Inarcai le sopracciglia: non pensassi, che la mia mente, avesse riprodotto attraverso un sogno anche quei dettagli stravaganti.
Stavolta ero stupida per davvero,  ero meravigliata da me e da quella massa non muscolosa, sopra all'interno del mio capo.
Questo era,nuovamente,follia.
Ma quest'ultima si rivelava piacevole e facile da accettare,forse perchè era fatta dalla stessa consistenza dei miei stupidi sogni.
Quanta pazzia e incoscienza nelle mie parole.
La mano di Denise era stretta e tremolante, essendo più debole a reggere un carico di emozioni del genere,troppo improvvise , non me lo feci ripetere due volte che allentò la presa e cadde.
Era svenuta.
Fu tutto molto lento, sembrava che stessi vivendo una scena a rallentatore, la sua mano che calava verso il basso e il mio sguardo che rimaneva sbalordito e fisso su di lei.
Non feci nulla, non mi apprestai neanche in suo soccorso, rimasi immobile su due piedi.
Mi aspettai che qualcuno nei dintorni la prendesse prima che toccasse il suolo, ma nessuno lo fece.
Rabbia cresceva come un fuoco ardente dentro di me.
Stavo per urlare lanciare una buona manciata di parole poco carine, volevo dir loro che avrebbero fatto meglio a vergognarsi, volevo ma era inutile.
Perchè la persona che meno mi sarei aspettata sulla faccia di questo mondo alternativo,la raccolse come un fiore in mezzo ad un vasto prato verdeggiante.
Era lui, Bill: Bill Kaulitz per la precisione.
Le mie pupille si spalancarono per lo stupore e mi accorsi che un tremolio aveva appena percorso tutta la mia spina dorsale, ma da quello stesso punto subito dopo ebbi una bella spinta,ma di quelle forti.
Avrei potuto sorregerla tranquillamente, la mia muscolatura allenata ce l'avrebb fatta, ma questa volta avrei fatto un eccezzione.
Ero troppo debole mentalmente per mandare un S.O.S al mio cervello per far reggere le mie gambe da quello strattone.
In un attimo caddi anche io,ma inginocchiata con la testa rivolta verso il basso.
Non avevo nemmeno la forza di replicare che mi alzai con le mie forze, ma una mano alquanto grande mi aiutò.
Portai lo sguardo verso l'alto, per scorgere il viso del mio aiutante.
Un tuffo al cuore.
Era l'altro,Tom : Tom Kaulitz.
Di nuovo il mio viso si contorse da "faccia di pesce lesso".
C'era parecchia differenza dalle foto dei poster e dal pc, notai che la macchina fotografica immortalava solo parzialmente la sua bellezza.
Ma mi sembrava già abbastanza.
Inaspettatamente,però, capii che dal vivo era capace di essere ancora più meraviglioso.
Follia, follia, ma stavolta troppa direi.
"Sie ok?" domandò cauto.
-Stai bene- tradussi nella mia mente, per fortuna ancora lucida.
Annuì.
No ero sicura di proferir parola, non volevo scoprire il tono della mia voce in quella circostanza; non avrei osato.
Ma fui costretta a farlo dato che il gemello si rivolse a me, in una domanda che,purtroppo, necessitava di risposta completa.
"Ist dein freud?"chiese. [è la tua amica?]
"Ja..." dissi piatta e insicura-
-Denise era la mia amica, o qualcosa di più?- pensai titubante.
Scossi la testa per scacciare i pensieri e lo osservai.
Portava dei jeans chiari che si sfumavano sul grigio, e una maglia rigorosamente nera addobbata da catene e borchie.
Divino, come sempre del resto.
"Wir tun mitnehmen." continuò.  [La facciamo portare via]
"In der tat, aber entshuldigen."dissi triste. [Infatti, comunque scusate]
"Geschieht" disse una voce alla mie spalle. [Capita]
Era Tom, ed aveva un sorriso gentile e dolce, quasi non mi sembrò che fosse lui. Forse era realmente se stesso, ma il bozzolo che paparazzi e riviste hanno costruito non gli permetteva di smascherarlo.
Che mistero.
Intanto il mio sogno proseguiva e vidi la security che in modo brusco la misero sulla barrella, le andai vicino e mi azzardai a darle un bacio a fior di labbra davanti a tutti presenti.
Quando mi girai vidi le faccie sbogottite dei gemelli e del resto; mi pentii di averlo fatto, per me era naturale, ma per gli altri non ancora.
Assunsi difficilmente un espressione indifferente e innocente, in modo tale da pacare l'aria imbarazzante che si era creata in sala.
Feci per andarmene seguendo Denny, ma la voce di Tom mi distrasse.
"Sie wollen nicht das foto ist?"  [Non desideri la foto che ti spetta?]
Lo guardai dapprima torvo e stupida dalla stessa domanda, ma poi acconsentii e mi sistemai accanto alle braccia dei due pali, nonchè i gemelli Kaulitz.
La sua presa era forte e salda, il suo contatto mi dava i brividi, anche se il mio preferito era pur sempre stato quello alla mia destra: Bill Kaulitz.
Sorrisi,ringraziai e mi scusai nuovamente.
Guardava,osservava, non mi staccava gli occhi quell uomo treccina terribilmente bello.
Feci lo stesso anche io ma una lacrima solcò la guancia, girai immediatamente la testa facendo sventolare a mezz'aria i miei lunghissimi capelli corvini.
Chiusi la porta.



Note dell'autrice:

Mi scuso per il ritardo ma stavolta lo giustifico con la partenza improvvisa in Calabria... Ringrazio tutte, alla prossima ^^
























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