Grazie Ron

di StefyGranger
(/viewuser.php?uid=3733)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dichiarazione sotto fiocchi di neve ***
Capitolo 2: *** Un bacio...innocente..no, please!! ***
Capitolo 3: *** E' iirmediabilmente la fine... ***



Capitolo 1
*** Dichiarazione sotto fiocchi di neve ***


Harry e Ron erano uno di fronte all’altro, in mezzo al corridoio che portava all’aula di Pozioni, e stavano parlando del più e

Harry e Ron erano uno di fronte all’altro, in mezzo al corridoio che portava all’aula di Pozioni, e stavano parlando del più e del meno.

 

Quando, ad un certo punto, si sentì un tonfo.

 

Una porta aprirsi e un scalpiccio di scarpe di cuoio correre verso l’uscita.

 

Per curiosità, Ron si affacciò e la vide.

 

Correva mentre stringeva un enorme libro tra le braccia contro il petto.

 

Era uscita nel parco carezzato dalla neve di quel rigido inverno.

 

La vide accasciarsi vicino la riva del lago mentre la schiena era scossa da singhiozzi.

 

Senza pensarci due volte,  piantò lì Harry e con ancora la borsa sulla spalle si diresse verso l’uscita.

 

Appena venne fuori da quel caldo castello qual’era Hogwarts, sentì il freddo pizzicargli le guance, il naso e le orecchie.

 

Non ci badò e si avvicinò dolcemente all’amica ‘Hermione?’

 

Lei parve non sentire.

 

‘ Hermione?!’ riprovò Ron, sedendole accanto ‘ Cosa è successo?’

 

L’unica cosa che riempiva quella tanto silenziosa atmosfera erano i gemiti e i singhiozzi della ragazza in questione.

 

Ron le alzò dolcemente il mento e la vide come non avrebbe mai voluta vedere.

 

Piangeva.

 

Aveva gli occhi rossi e le guance che andavano a fuoco.

 

M-mi hanno detto..c-che..devo diventare suora…’ sussurrò lei, avvinghiandosi all’amico.

 

Ron la strinse forte a sé mentre aspirava quell’odore inebriante dei suoi capelli.

 

Freschi.

 

Odore di albicocca.

 

Frutto semplice come semplice era anche la sua anima.

 

E sentiamo: perché te l’hanno detto?’ domandò Ron, tenendola abbracciata.

 

‘ Perché loro portano… le camicette sbottonate… e io no..

 

Ron giurò di sentire il calore delle guance della ragazza sulle sue, e sorrise ‘ Hai detto a quelle galline di starsi zitte?

 

‘ No..’

 

‘ Lo dovevi fare, Hermione. Tu sei una ragazza purissima e a me tu piaci così… non come quelle “facili da portare a letto”. ‘

 

Hermione lasciò Ron e lo guardò negli occhi ‘ Ti piaccio così come sono?

 

Ron arrossì e tossicchiò ‘ Beh..…’

 

Hermione sorrise ‘ Davvero?’

 

Con un pollice Ron le asciugò un’altra lacrima che le scendeva prepotente e annuì.

 

‘ Ma ..ti piaccio come migliore amica… o come…sai… ragazza…?’ insistette Hermione, abbassando il volto e cominciando a disegnare sulla neve con l’indice.

 

Ron guardò ciò che stava disegnando.

 

Era una figura indefinita.

 

Come quello che provava in quel momento…

 

Già…

 

Ma che cosa provava, in realtà, per lei?

 

‘ Come ragazza.’ Sussurrò Ron.

 

Hermione smise di disegnare e lo guardò ‘ Anche tu mi piaci come ragazzo, Ron… tantissimo…

 

Ron sorrise e guardò il cielo mentre orecchie e guance prendevano lo stesso colore del fuoco.

 

Tutto quello che riuscì a vedere era però un viso, che lentamente si avvicinava e che chiudeva gli occhi.

 

Ron inghiottì più volte mentre si sentiva delle forte fitte al bacino inferiore e il cuore batteva a mille.

 

Oramai era vicinissima, e lui non potè fare a meno di desiderare quelle labbra.

 

Si inclinò un po’ e le sfiorò.

 

Un bacio castissimo.

 

A stampo.

 

Ma che aveva già fatto disegnare nelle menti qualcosa di magico.

 

Di bello.

 

E di maledettamente puro.

 

‘ Grazie Ron.’ Sussurrò lei, alzandosi e dirigendosi verso l’entrata del castello.

 

E solo quando fu più lontana lui sussurrò ‘ Grazie, amore mio…

 

E’ semplice e forse anche mooolto infantile… ma voglio vedere un po’ come andrà avanti.

 

Beh.. pensavo di continuarla… sempre che voi vogliate….dopotutto scrivere è come un’avventura… se non ti ci avventuri che avventura è? No?

 

Fatemi sapere, ok?

 

Ciao!!

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un bacio...innocente..no, please!! ***


Ron era steso a pancia in su e guardava il soffitto con aria assente, mentre vedeva di nuovo quel viso

Ron era steso a pancia in su e guardava il soffitto con aria assente, mentre vedeva di nuovo quel viso.

 

Quello stesso viso che aveva visto molte volte arrabbiato.

 

Impaziente.

 

Irritabile.

 

Imbronciato.

 

Quel mattino l’aveva visto dolce, quasi desideroso d’amore…

 

E lei l’aveva baciato e gli aveva detto che gli piaceva…

 

‘ Ciao Ron, non sei venuto a cena?’ domandò Harry, entrando nel Dormitorio da solo.

 

Mpf… se sono qui non posso essere lì!’ esclamò irritato il rosso, alzandosi dal letto.

 

‘ Che strano… neanche Hermione è venuta a cena… non è che avete litigato?

 

‘ No.’ troncò lì la discussione Ron, infilandosi le scarpe e entrando in bagno.

 

Harry si sedette alzando le spalle e sfilandosi le scarpe rimase in calzettoni.

 

‘ Ginny l’hai vista?’ domandò Harry ad alta voce, dato che il rumore dell’acqua non riusciva a far sentire nulla.

 

‘ NO!!’ urlò Ron che ora si stava sciacquando il collo e i capelli, facendo sì che l’acqua ghiacciata gli si scivolasse per tutto il corpo completamente scolpito dal duro allenamento di Quidditch.

 

‘ Qualcuno dice…’ cominciò Harry, dopo un po’ che Ron era uscito dal bagno con l’accappatoio bianco che lo copriva fin sotto le ginocchia ‘ ..che tra te e Hermione…ci sia qualcosa…’

 

Ron lo guardò, rosso in faccia ‘N-no…’

 

‘ Sicuro?’

 

‘ Sì.’

 

‘ Le voci pullulano da tutte le parti.. ho sentito anche Malfoy parlare di voi..!’ insistette Harry, infilandosi nel letto.

 

‘ Quello stupido, idiota, fidanzato di un’oca!’ esclamò Ron, infilandosi anche lui nel letto ‘ Ti ripeto che tra me e Hermione c’è solo una forte amicizia.. come tu e lei!’

 

‘ Sì ma io non arrossisco come un pomodoro maturo quando mi abbraccia, eh!’ ridacchiò Harry, sfilandosi gli occhiali e poggiandoli sul comodino.

 

Ron spense la luce, mentre un’altra se ne accendeva, a sole due finestre di distanza.

 

‘ Non so cosa pensare, Gin…’ sospirò Hermione, stendendosi a pancia in su, in diagonale sul letto mettendo intrecciate le mani dietro la nuca.

 

‘ So io cosa dovresti pensare, Hermione.. tu sei innamorata cotta di mio fratello.’ Rise Ginny, mentre piegava la penultima camicetta.

 

Hermione si voltò verso lei ‘ Credi?’

 

Ginny rise di più e le si avvicinò mettendosi vicino a lei ‘ Beh, è inutile dirti che tutti l’hanno capito tranne voi due stessi!’

 

‘ Io.. ho paura che lui pensi..che sia stato una bacio…. Innocente, ecco.’

 

Lei non voleva pensare che il suo amico non avesse capito.

 

Capito che lei l’aveva baciato apposta.

 

Che era corsa nel parco apposta, per vedere la sua reazione…

 

E non era innocente?’ indagò Ginny, guardandola negli occhi insistentemente.

 

E la vide arrossire mentre si accaloravano anche le guance.

 

‘ Credo… di no…’ rispose la bruna, incrociando gli occhi dell’amica.

 

                                                                      /////

 

Rooon!! Come hai fatto a non dirmelo subito??!! Ma è una cosa fantastica, ohh!! Finalmente!!’ Harry stava saltellando qua e là nel Dormitorio brandendo una sciarpa giallo-rossa.

 

‘ Harry... Harry…. Ti prego….shhh!!’ Ron si stava tapando le orecchie arrossendo fino alla punta delle orecchie.

 

Aveva deciso di dirglielo almeno al suo migliore amico.

 

Il pensiero di tenerlo chiuso nel cuore, lo faceva star male.

 

Lo stomaco che ad ogni suo ricordo si chiudeva ballando qua e là come faceva in quel momento Harry non lo sopportava.

 

Quei sudori freddi di quella lunga notte gelida lo avevano fatto stare in sussulto sempre, chiedendosi perché lo avesse fatto.

 

Perché aveva illuso la sua migliore amica, perché?

 

E perché lei lo aveva illuso.

 

Quel bacio gli dava tanto di… Innocente…

 

L’ho fatto piccino picciò perché mi serviva questo mini capitolo per introdurvi alla storia finale che pubblicherò entro stasera.. promesso!!!

 

RINGRAZIAMENTI:

 

LUDOJANE: grazie..eh-eh..

 

PIKKY91: Grazie, davvero ti piacciono le mie Ron/Herm??!! Io penso che siano un po’ infantili..

 

ILE GRINT: eccoti la continuazione e grazie per il complimento!!

 

ROBBY: spero di non deluderti…

 

ALEX53: ok, le leggerò di sicuro, grazie, ciao!! Ti dà fastidio se ti mando un’e-mail?

 

KAMOMILLA: ehi, grazie!!^__^

 

SIJAY: grazie e un bacio anche a te! Ciao!

 

MIKY BLACK: infatti la nostra furbetta non sta piangendo per questo… ^__-

 

HERMIA: lo pensi, vero?.. well… eccoti la continuazione.. forse può migliorare.. ciao e grazie, baciotti!!

 

GRAZIE A TUTTI I LETTORI, CIAO!!!

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** E' iirmediabilmente la fine... ***


Ron e Harry scesero per fare colazione, e con enorme sorpresa di entrambi trovarono Hermione che masticava con aria assente un

Ron e Harry scesero per fare colazione, e con enorme sorpresa di entrambi trovarono Hermione che masticava con aria assente un pezzo di toast.

 

Harry le si sedette di fronte, mentre Ron cercava visibilmente di evitarla.

 

Herm, che hai?’ domandò il moro, guardandola insistentemente.

 

Hermione parve svegliarsi solo in quel momento ‘Che ho?’ si guardò la divisa, in cerca di un’eventuale macchia.. che non trovò.

 

Harry le prese la mano ‘ Ti comporti stranamente…’

 

Ron si irrigidì tutto d’un tratto, vedendo quella scena, e rosso in faccia uscì dalla Sala Grande dirigendosi verso la gufiera.

 

Non gli andava, proprio no!

 

E sembrava anche felice, quello strafottente del suo amico..

 

Amico!!

 

Se quello era il suo amico, allora Silente era sposato con Piton!

 

Tzè!

 

E ora che fa??

 

Non solo è bello, famoso e ricco!

 

No!!! non gli basta!

 

Deve anche provarci con Hermione.

 

La sua Hermione!!

 

Non di Harry.

 

Non di Vicky.

 

Non di Cormac.

 

Sua.

 

Salì pestando pesantemente le scale fino a che arrivò nella vuota e quasi puzzolente gufiera, dove, dolce e tenero, lo aspettava con la zampetta stracolma di lettere.

 

Quando vide Ron, Leo cominciò a volare di qua e di là senza ritegno, facendolo innervosire di più.

 

‘ E stai fermo!!’ urlò Ron, prendendolo tra le mani, quasi per stritolarlo ‘ Maledetto il giorno in cui a Sirius venne in mente di comprarti… ma chi ti voleva??!!’

 

Leo sembrò capire e si fermò… e quasi sembrò infastidito e irritato quando Ron sfilò le lettere dalla sua giovane zampetta.

 

‘ Era meglio Crosta! Era un cretino, era puzzolente e pure brutto, ma almeno si stava zitto e buono! ‘ lo rimproverò, mentre con un colpo di indice aprì la lettera numero 1.

 

Caro il mio Ronny,

ti spetto alle ore 20.00 davanti la stazione di King’s Kross… hai invitato anche Hermione, vero?

 

  Baci, Mamma.

 

La guardò con gli occhi ridotti a fessure e la buttò via.

 

Lettera numero2

 

Ehi ciao Ronnino!!

Dì a Harry che il negozio va benissimo e che stasera, prima di scartare i regali, dobbiamo fargli uno scherzo.. ovviamente sei così stupido che glielo dirai, ma che ci vuoi fare..sei nostro fratello!

p.s Mamma chiede sempre di Hermione, vedi di invitarla, ciao!

 

  Fred & George

 

E anche questa fu lacerata prima con lo sguardo, poi con le mani.

 

Perché lo trattavano così?

 

Ancora da bambino.

 

Ancora da poppante.

 

Ancora da “Ronny”?

 

Aprì la terza e ultima lettera.

 

Ciao Ron,

sono Viktor.

 

Gli venne una fortissima fitta.

 

Potresti dire a Hermione che il suo gufo si è ammalato? Non posso mandarle l’invito in Bulgaria attraverso quello suo, così ho pensato a te: al suo migliore amico, no?

La lettera è allegata.

Grazie ancora.

 

            In fede, Viktor Krum

 

E se pensava a quanto, pochi anni prima, sarebbe saltato dalla gioia vedendo quella firma….

 

Così calcata.

 

Così oscura.

 

Così incredibilmente folta come il suo monosopracciglio.

 

Vide la lettera allegata e provò gelosia.

 

Curiosità.

 

Sì soprattutto curiosità.

 

La lettera era ben chiusa e colorata di un bel colore azzurro scuro.

 

La guardò avanti e indietro.

 

Poi l’aprì.

 

Cara la mia cucciolotta,

 

Aspetta aspettacucciolotta???

 

Il tuo gufo si è ammalato e ho pensato di mandarti la lettera attraverso il rosso. Come sai domani cominciano le vacanze natalizie, e mi chiedevo se tu volessi venire da me, in Bulgaria.

Mia madre, come sai, sarebbe molto felice. Ma soprattutto io. Ti porterei nella mia villa privata e ci divertiremmo un sacco.

Così, se non hai niente da fare, potrei procurarti un biglietto.

Mi fai sapere, ok?

 Ti voglio bene, tuo per sempre Viktor.

 

Lo guardò in cagnesco mentre stringeva le mascelle e le dovette allentare quando una lacrima calda gli scese sulla guancia.

 

L’asciugò velocemente con la manica del maglione.

 

Guardò il maglione, rovinato, consunto.

 

Con la grande “R” al centro.

 

L’aveva fatto sua madre e sembrava così infantile.

 

Se lo tolse e rimase in camicia, buttandolo in un lato.

 

Si guardò e si ritrovò povero.

 

Come poteva piacere a Hermione?

 

Come poteva donarle ville, macchine e baci lussuosi.

 

L’unica cosa che sapeva fare, lui, era saperla fare piangere.

 

Solo quello.

 

Mentre Viktor le regalava chissà quali bellezza ultrasoniche, ville mozzafiato e piscine private.

 

Quando lui, l’unica cosa che poteva permettersi era augurare un buon natale alla sua amica.

 

Amica?

 

O qualcosa di più?

 

Lui proprio non lo sapeva….

 

‘ Ron?’

 

Una voce leggera e fresca risuonò in quella stanza imbottita di fieno.

 

Lui si voltò, e la vide, lì, con la mano ancora sulla maniglia d’ottone della parte.

 

Con lo sguardo disteso in una strana smorfia.

 

‘ Piangi?’ domandò Hermione, mentre gli si avvicinava.

 

Lui negò con la testa, poi le porse la lettera di Viktor e scese in Sala Grande.

 

Hermione lo seguì con lo sguardo, poi si dedicò alla lettera.

 

La lesse tutta d’un fiato e arrossì furiosamente.

 

L’appallottolò e la buttò via, cominciando a rincorrere Ron.

 

‘ Ron!!’ urlò lei, mentre i capelli balzavano sulla schiena, prima a destra poi a sinistra.

 

Mentre la gonna si faceva aderente su quelle gambe così slanciate e coperte da un fitto strato di collant neri.

 

Mentre il medaglione della nonna le rimbalzava sul petto, non molto prosperoso.

 

Bloccò Harry e ansimante gli chiese ‘ Hai visto Ron?’

 

‘ Ha detto che sarebbe andato a prendersi una boccata d’aria…’ rispose lui, alzando le spalle.

 

Hermione annuì, ingoiò alcune volte e cominciò a correre alla volta del parco di Hogwarts.

 

Si ritrovò nel bel mezzo di una bufera di neve e si ritrovò a pensare che Ron, in realtà, non era uscito…

 

E invece si dovette ricredere quando vide una figura seduta inclinata verso destra, con la schiena poggiata verso il duro e gelido tronco dell’albero.

 

Corse verso di lui e gli si inginocchiò di fronte.

 

Era ancora in camicia, con le maniche arrotolate.

 

 E quelle labbra che erano sempre state rosse.

 

Morbide.

 

Calde.

 

Apparvero blu e fredde.

 

Il viso pallido scosse l’anima della bella Hermione che scosse un po’ l’amico, temendo il peggio ‘Ron?’ Ronn???’

 

Lui non rispose.

 

Hermione poggiò l’orecchio sul suo petto.

 

Il cuore batteva ancora, ma molto lentamente.

 

Gli carezzò quella guancia fredda ‘Ron…’

 

Non rispose ancora.

 

Lo avvicinò a sé e se lo strinse forte al seno, come se fosse stato un neonato bisognoso di coccole.

 

Lo dondolò un po’, mentre calde lacrime le scendevano.

 

E voi vi starete chiedendo.. PERCHE’ NON LO PORTA IN INFERMERIA??

 

Le gambe erano bloccate e l’unica cosa che riusciva a fare era ripetere quel nome che tanto sognava.

 

Che tanto amava.

 

Ron.

 

Lo alzò come potè, se lo caricò sulle spalle e lo portò fino all’entrata del castello, chiuso.

 

Chiuso come quel cuore che batteva piano.

 

Quasi assente.

 

Sentì il corpo appesantirsi di più.

 

Lo poggiò a terra e lo guardò, mentre calde lacrime le scendevano veloci e le cadevano sul dolce viso del ragazzo immobile.

 

‘ Ron… perdonami… ma io ti amo…e non ti abbandonerò mai.’ Sussurrò, avvicinandosi all’amico e stendendosi accanto.

 

//

 

Bianco.

 

Solo quel colore lo raggiungeva agli occhi.

 

Un bianco soffice, ovattato che gli carezzava le guance accaldate dalla febbre.

 

Mise un po’ più a fuoco la stanza e si accorse di essere nella camera da letto dei suoi genitori.

 

Si mise la testa sulla fronte.

 

Scottava.

 

Si guardò a sinistra e il suo sguardo scontrò un mobiletto di legno un po’ consunto.

 

Si voltò verso destra e il suo sguardo si posò su una figura il cui petto andava su e giù, su e giù.

 

Era voltata di schiena, e l’unica cosa che potè constatare era che non era sua madre.

 

Poiché quel braccio destro sbucava dalla moltitudine di coperte, così bello, roseo e liscio.

 

Non potè fare a meno di non notare che quella figura aveva dei boccoli ramati.

 

Le si avvicinò, e le poggiò una mano sul braccio.

 

Lei si voltò, sussultando.

 

Era sveglia.

 

Sorrise.

 

Le sue guance erano rosse rosse.

 

Probabilmente anche lei aveva la febbre.

 

Lui ricambiò il sorriso ‘ Sei sveglia, allora.’

 

Lei annuì e mise il braccio destro dentro le coperte.

 

Il sorriso di lei svanì ‘ Sembravi morto.’

 

‘ Ti ho fatto prendere un coccolone, eh?’ rise lui, mentre prendeva il bicchiere d’acqua e lo svuotava in bocca.

 

Lei annuì, poi gli accarezzò la fronte ‘L’importante è che sei vivo.’

 

‘ Hermione… vorrei darti di più… vorrei portarti in un viaggio da sogno… vorrei poterti regalare bracciali, collane..vorrei essere davvero un amico per te…’ disse lui, abbassando il volto.

 

Hermione negò con la testa ‘ Non voglio niente di tutto questo Ron. Certo, vorrei un regalo da te… ma è molto importante…’

 

Ron la guardò perplesso ‘ Riuscirò ad accumulare qualcosa per comprartelo.’

 

Lei sorrise ‘ Mi regali un po’ del tuo amore?’

 

Ron la guardò stralunato. Sorrise mentre si avvicinava.

 

La stese sotto di lui e le sussurrò ‘ Ogni tuo desiderio è un ordine per me.’ Comciniandola a baciare prima sul collo, poi sulle labbra.

 

E il bacio, dapprima tenero e semplice, diventò passionale ma mai violento.

 

Erano tutti e due, vicini e abbracciati, e Ron le carezzava la testa.

 

Mentre Hermione aveva la testa e la mano sinistra sul petto nudo del ragazzo ‘ Grazie Ron…’

 

Beh, che ne dite?

Purtroppo è finita e credo che adesso dovrò proprio dedicarmi a Emily… e alla sorellina che fra poco nascerà… ciao!!

Aspetto vostri commenti!!

 

RINGRAZIAMENTI:

 

 

LILAC:  anche io adoro il mio Ron *__*, grazie per la recensione!

 

KAMOMILLA: lo so!! *__*, grazie ancora!

 

ALEX53: garzie per i complimenti! ^__^ io me lo immagino così Ron, puccioso ma anche insicuro!!

 

GRAZIE ANCORA A TUTTE, BYE!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=52937