Fulmini affilati

di Errors11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sosta a Vallis Media ***
Capitolo 2: *** Profumo di raggi ***
Capitolo 3: *** Pianura di Archylte - Sera ***
Capitolo 4: *** Pianura di Archylte - Notte ***
Capitolo 5: *** Incubo ***
Capitolo 6: *** Le sorgenti ***
Capitolo 7: *** Un luogo riparato ***
Capitolo 8: *** Non svegliarti ancora ***
Capitolo 9: *** Stress ***
Capitolo 10: *** Fiore ***
Capitolo 11: *** Ascolta (Ultimo Capitolo) ***



Capitolo 1
*** Sosta a Vallis Media ***


Hope era seduto a terra, assaporando il gentile calore del fuoco davanti a sé. Era stanco, aveva appena combattuto contro la forza che portava dentro, una forza chiamata Esper.

Snow, accanto a lui, si perdeva a contare le stelle, che assomigliavano sempre più all’anima della sua Serah.

Vanille giocherellava con i fili d’erba, verdi come il ricordo della sua terra, e Sazh, al contrario, era caduto completamente in quel mondo che tutti chiamano “sogni”.

Fang si ostinava a rimanere in piedi. Non sopportava di poter essere guardata dall’alto al basso anche solo per un istante, era la sua natura.

Come lei, Lightning stava in posizione eretta, ma il suo peso era quasi completamente abbandonato ad un’alta roccia a pochi centimetri dal gruppo. A causa della vicinanza al falò acceso da Snow per illuminare l’oscurità della notte, i capelli chiari della ragazza si tingevano delle tonalità del fuoco.

Teneva gli occhi bassi, controllando che il fuoco bruciasse alla giusta velocità la legna che si erano procurati.

La sua mente era completamente invasa da terribili ansie, così tante e così intense da farle mancare il respiro.  Sembrava malinconicamente abbattuta.

 

Nessuno osava interrompere il silenzio che si era mescolato all’aria, come una maledizione. 

 

Sbuffò improvvisamente, e con aria svogliata si mosse per allontanarsi dal gruppo. Dava l’impressione di trascinare a fatica gambe e braccia nello spazio percorso.

La sua immagine sfumò lentamente, uniformandosi al buio.

La ragazza dai capelli scuri non le tolse lo sguardo di dosso nemmeno per una frazione di secondo.

Ogni cosa che faceva,  aveva un colore tutto suo,  e poteva sconvolgerle la mente in maniera impressionante. 

Nessuno mai aveva fatto vacillare così l’animo di Fang, grande lottatrice sia sul campo di battaglia che nella vita.

Non si poteva certo definire come la classica fanciulla spaesata, bisognosa di un cavaliere che la portasse in salvo. Tutto il contrario.

Lightning, che per certi aspetti le somigliava, aveva catturato la sua attenzione sin dall’inizio, e l’aveva totalmente rapita dopo lo schiaffo.

Incredibile a dirsi, ma un gesto di violenza l’aveva

fatta impazzire. Forse perché sapeva che aveva solo la necessità di sfogarsi in qualche modo.  Tuttavia, non servì a far calmare la giovane scontrosa. Addosso a lei c’era troppa tensione.

“Soddisfatta adesso?”

“No”

“Dillo alla mia mascella!”

Fang aveva la tendenza ad ironizzare, e all’occorrenza sapeva usare le parole come rasoi affilati.

Raggiunse la signorina Farron nel suo angolino di solitudine.

 

-Guarda che se ti deprimi lo stigma peggiora!

-Ah, ah. Molto divertente, ma non funziona.

-Sarà, ma piangersi addosso non aiuta per niente, ammettilo. Non l’hai detto anche tu che ce l’avremmo fatta?

- …sì. Ad essere sincera, ho una paura folle. La notte sogno i giorni in cui non avevo preoccupazioni così gravi come ora. E mi sento in pace. Quando mi sveglio, sono di nuovo nell’incubo peggiore di sempre. Solitamente gli incubi scompaiono non appena uno apre gli occhi. Stavolta è il contrario. – mormorò, sedendosi a terra.

-Lightning, non farti abbattere così. Se la volontà ci abbandona…

- …abbiamo automaticamente perso.

-Esattamente. Dammi la mano.

La ragazza dai capelli rosa la fissò stupita, o meglio, era incredula.

Dopo parecchi secondi di silenzio durante il quale le due continuarono a guardarsi finalmente Fang ruppe quell’imbarazzo che si stava creando.

-Allora? Pensi di restare seduta lì ancora per molto? – ridacchiò leggermente, mantenendo sempre di un tono quasi di sfida che, non si sa come, riusciva a dare una spinta di energia al suo interlocutore.

-Io… -     sussurrò l’altra

- Tu non sorridi mai, eh Light? Io non ci credo.

- … -

-Posso permettermi di dire che se te ne privi, la tua bellezza è sprecata?

-Ma cos-- !? … - per un istante, le mancò l’aria.

 

-Mi hai convinta, torniamo indietro.

Afferrò la mano della compagna con fermezza, e con un passo talmente regolare da sembrare scandito da un metronomo, si avviarono verso il piccolo falò.

La mora camminava leggermente più avanti.

Quando aveva la possibilità di precedere l’arrivo degli altri, coglieva al volo l’occasione.

Non lo faceva per egocentrismo:  il suo era solo un innato senso di protezione verso chiunque.

 

-Ehi Fang - azzardò Lightning, poco prima che la guerriera calpestasse il cerchio di luce riflessa prodotto dalle fiamme - …grazie –

- E lo dici con quella faccia da funerale?  Fatti coraggio!

L’altra non aggiunse niente e la sorpassò sbuffando e ringhiando allo stesso tempo.

-Ok ho capito, la smetto. Ma prometti di non mordermi!

 

Errors11

Questa è la mia prima fan fiction a più capitoli, ed è anche la prima cosa shojo-ai che scrivo! Abbiate pietà, ma adoro in modo spropositato il personaggio di Fang in tutti i suoi aspetti, e mi piace immaginarla insieme alla nostra Claire =)

Mi piacerebbe moltissimo sapere cosa ne pensate.

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Capitolo 2
*** Profumo di raggi ***


Verso l’alba, Fang si destò dal sonno.

Saltò in piedi stiracchiandosi e gironzolò un po’ intorno.

Notando una figura immobile in controluce, decise di raggiungerla.

 

-Non hai chiuso occhio, vero? -

 

Lightning si girò di scatto sentendo quella voce che avrebbe riconosciuto fra mille.

 

-No. E di certo non posso mettermi ora a risposare, tra poco partiremo

-Oeeeeerba Yun Fang. Che razza di nome, sembraa quello di un ladro di scarpe firmate. Però non lo cambierei con nessun altro.

- Prego…? -

-Lo so non c’entra nulla, ma avevo voglia di dirlo…Lightning-

-Chiamami Light-

 

Proprio quando la ragazza terminò di scandire l’ultima lettera, i raggi dell’alba filtrarono tra le foglie degli alberi di Gran Pulse, colpendo il visto delle due con indescrivibile innocenza.

-Eccoti. La luce. –

Claire ammirò quel bagliore accendersi e risaltare ancor di più negli occhi di Fang. Splendida.

Respirò a fondo.

 

Il vento muoveva la vegetazione come se volesse vedere il verde danzare con forza.

I rami, spostandosi, lasciarono cadere miliardi di frutti sferici dal timido colore, il cui diametro non avrebbe superato i due millimetri.

La natura le avvolse come un abbraccio e quando una di quelle piccole caramelle urtava il suolo, veniva prodotto un suono simile a quello edlla pioggia.

Già. Una pioggia di crema.

 

 

 

 

-Ora vorrei proprio sapere chi ha messo in testa a noi Cocoon che Gran Pulse sia un inferno. Questa terra ha fascino, in modo inquietante.

 

Il vento cessò improvvisamente e la tempesta di sfere finì.

Davanti a loro, solo il cielo sfumato del mattino.

 

-Vado a svegliare gli altri, si parrrrte – gridò la mora quasi cantando.

Lightning rimase voltata verso la luce fino a quando non fu certa che l’altra non la potesse vedere, quindi sorrise divertita.

Finalmente.

 

Fang le piaceva come persona, ma cercava sempre di non sbilanciarsi per non mostrare eccessiva complicità.

Ogni giorno si affezionava terribilmente a lei, sempre di più.

Era un interesse, però, di natura confusa.

Semplice simpatia?

 

-Ah, Oerba Yun Fang, sei assurda!

 

 

 

Errors11

 

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Capitolo 3
*** Pianura di Archylte - Sera ***


Il primo a rispondere al comando della guerriera di Pulse fu Snow, che mugugnò. Una volta in piedi gridò a pieni polmoni.

-Gli eroi tornano all’attacco, tremate Fal’Cie!

Coloro che non si erano ancora svegliati furono definitivamente disturbati dal giovane platinato.

-Ah, maledetto! – si lamentò Hope.

-Dolce risveglio! – rise Vanille, mentre Fang le metteva a posto i capelli.

-Dovevo proprio capitare in una banda di squilibrati? – pensò Sazh.

 

-Basta. Si parte.

 

Attraversare la pianura di Archylte occupò l’intera giornata del gruppo.

Come al solito, arrivarono a sera stremati : combattere per ore senza sosta, contro i mostri e  soprattutto contro il tempo, era estremamente stancante.

 

Durante le varie battaglie, Lightning e Fang si mostrarono particolarmente attente e premurose in modo reciproco.

Quest’ultima spesso le sorrideva, cercando di darle la carica.

 

-E anche oggi ce l’abbiamo fatta – esclamò sdraiandosi per godere del meritato riposo.

-Davvero…-

- Con ciò, buonanotte a tutti. – concluse Snow.

Sbadigliando e mangiandosi le parole, Hope aggiunse:  

– Io ti seguo. Sto morendo di sonno-

Vanille cessò di saltellare in lungo e in largo e si mise giù a terra per non far rumore.

-A domani!-

Era sempre allegra, anche di fronte alle grandi avversità. Spesso però, poteva passare per ingenua.

 

Lightning si posizionò definitivamente accanto a Fang.

Nessuno desiderò accendere il fuoco.

Gli ultimi raggi di luce sfumarono lentamente, e poco dopo non fu più possibile vedere nulla.

Sette corpi sull’erba, stesi, come morti.

 

Errors11

È una mia impressione o ogni capitolo diventa sempre più corto?

Scherzi a parte, questa eccessiva "cortezza" è voluta, dovevo staccare gli avvenimenti della sera da quelli della notte.

Spero che isolandoli, questi due diversi momenti acquistino un po' più di importanza (come no).

Forse farei meglio a dormire alle due del mattino, invece che mettermi a scrivere!

Mi rifarò con il quarto capitolo, promesso. Anche perchè è già pronto.

 

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Capitolo 4
*** Pianura di Archylte - Notte ***


 

 

 

Qualche ora dopo, dal nulla.

 

 

 

 

 

 

-So che non stai dormendo, Farron.

 

 

 

 

 

 

 

 

-Ed io immaginavo che l’avresti detto.

 

-Perfetto.

 

 

 

 

 

 

 

-Ho visto che mi sorridevi oggi, e abbastanza insistentemente. Hai bisogno di un favore, non è così? Cosa ti aspettavi che facessi? – tagliò secca Claire.

-Ad esempio, mandarmene uno indietro? Forse hai paura che ti cadano i denti?

 

-…

 

-Ti do la mia parola, non cadrà proprio un bel niente .

-Mi sforzerò di farlo adesso, contenta? Senza ragione apparente.

-Guarda, è proprio il momento giusto. Non si vede un accidenti di niente.  Pensi di fregarmi con così poco, eh?

-Allora domani.

- Comunque, non sempre ci vuole un motivo, a volte si fa e basta. Dovresti saperlo.

- Si vedrà – concluse Lightning.

 

Nessuna di loro poteva immaginare, ma il volto della giovane dai capelli chiari avrebbe mutato espressione molto prima dell’arrivo del sole .

 

Dopo minuti di assoluta quiete, Lightning sussurrò :

-Al buio, siamo tutti dello stesso colore. Puoi essere un bambino, un personaggio importante o persino un chocobo, ma dal momento in cui entri nella totale assenza di luce, sei esattamente come chiunque altro.

Un frammento di tenebre, niente di più.

 

Udì il leggero rumore che Fang produsse spostandosi, per avvicinarsi a lei.

Sentì la punta del suo indice sfiorarle il naso e disegnarne il profilo.

 

-Hai ragione. Per quanto riguarda la vista.

 

Claire si voltò dalla parte opposta, emettendo un arido –Hm-.

Fang le fece il verso, ma il suo era scherzoso.

 

-Noi di Gran Pulse non ci limitiamo ad utilizzare la vista come senso principale. Ascoltiamo molto.

All’inizio è strano, ma dopo poco ti accorgi di quanti infiniti tintinnii, fruscii o che altro, possono trovarsi in quello che normalmente definite “brusio”,  oppure nell’apparente silenzio.

 

L’altra si girò nuovamente verso di lei.

 

-Allora insegnami. Insegnami ciò che io, in quanto abitante di Cocoon non sono in grado di fare. Non voglio essere da meno.

-Aaaah, cara mia, mi faccio pagare per certi servizi – proferì con tono malizioso.

 

Lightning, non aspettandosi una risposta del genere, ridacchiò divertita e sconvolta allo stesso tempo. Si poteva benissimo intuire che stesse pensando  “questa è fuori!”.

Poi rispose:

 

-Hai paura che io diventi più forte di te, ammettilo! Però tranquilla, non ho intenzione di fregarti il titolo di regina delle Amazzoni.

-Aiuto, non starai mica facendo una battuta? Questo richiedeva una lunga preparazione! Presto! Dove ho messo la Panacea?

 

Entrambe erano riuscite a dimenticare ogni paura ed ansia, anche se per poco.
Era ciò di cui avevano profondamente bisogno.

 

Una voce limpida e squillante le riportò con i piedi per terra.

 

-Fang!-

 

 

Errors11

 

Eccoci qua. DI NUOVO. xD

La cosa preoccupante è che mentre scrivo mi viene da dire "ma che diamine, perchè Fang non le salta addosso senza tanti giri di parole? PERCHE' !? 

Poi mi rendo conto che sono io l'autrice della storia. I personaggi fanno ciò che dico io.

È grave?

 

Il chap 5 arriverà, spero presto!

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Capitolo 5
*** Incubo ***


 

Quella piccola interruzione era bastata per far crollare quello stato di benessere in frantumi.

 

-Vanille?

-Ho fatto un sogno terribile!

-Scusa se ti abbiamo svegliata – sibilò Lightning facendo finta di preoccuparsi.

-Non siete state voi, davvero, non sentirti in colpa… Faaang?

-Sì?

-gnì…  - squittì.

 

La guerriera si immaginò il visino imbronciato e deluso dell’amica. Come aveva potuto dimenticare ciò che bisognava fare quando Vanille era vittima di un riposo tormentato?

 

-Oh, che sciocca.

 

Così dicendo, allungò la mano verso quella voce sottile per permetterle di capire la sua esatta posizione nello spazio.

Una volta compreso dove si trovasse, la ragazzina la raggiunse gattonando nel buio e le sì adagiò accanto, appallottolandosi come un gatto ed afferrandole una mano.

 

Fang la abbracciò per rassicurarla e giocherellò con i suoi capelli morbidi.

 

-Su, è passato ormai. Pensa ai fiori di Oerba. Tu sei ben più coraggiosa di un incubo, signorina.

-Ma… mi prendevano, mi portavano lontano da te, e ridevano.

-Ah, incoscienti! Sai che succede se qualcuno osa toccarti? Gli toglierò il sonno dal male. O meglio, se si dovesse svegliare potrebbe già considerarsi un miracolato.

-….o-ok…

-Io sono il tuo scudo, non può capitarti niente. Dormi ora, piccola.  Per quanto tu sia forte, il tuo corpo resta delicato ed esile, devi recuperare le energie. Ci sono io.

 

Le accarezzò le spalle e la testa lentamente.

 

Sapeva produrre un effetto calmante sulla giovanissima abitante di Pulse.

Quando le diede l’abituale bacio sulla fronte, Vanille era già nel più verde dei prati a guardare il cielo in groppa ad un chocobo.

A Fang faceva tanta tenerezza proteggerla. Appoggiò la testa vicino a quella della fragile creatura , sistemò le braccia sulle sue e finalmente chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal quel respiro regolare e musicale.

 

Il loro discorso, però, aveva un po’ infastidito Lightning che , inconsciamente, si era spostata di quale centimetro verso di loro, come se ne volesse far parte.

 

Poco prima di addormentarsi, desiderò per una volta di essere al posto della ragazzina, non capendo bene il perché e non facendosi troppe domande a riguardo.

O forse, non accettandolo completamente.

 

Errors11

Ta-dah. Durante le mie prime partite a FFXIII avrei volentieri dato fuoco a Vanille, poi andando avanti con la storia mi ha fatto sempre più tenerezza.

Il prossimo capitolo sarà un po' più lungo.
A dire il vero non so neanche io come andrà a finire questa storia, ne scrivo un po' tutti i giorni e la cosa mi inquieta.

 

Tchao!

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Capitolo 6
*** Le sorgenti ***


Quando spuntò il sole, Vanille aprì gli occhi, riscoprendosi ancora tra le braccia calde di Fang.

Scivolò via a malincuore da quella presa e cominciò a svegliare gli altri.

La prima immagine che tutti ebbero della giornata fu la sua espressione contenta che li accoglieva con un “buongiorno” scintillante.

-Mi piacerebbe che ogni risveglio fosse così - pensò Hope – Lei dona luminosità ad ogni cosa che sfiora.

Dopo aver mangiato qualcosa, la squadra si rimise in viaggio.

Percorsero Mah’habbara in poche ore e a metà pomeriggio avevano ormai passato la sorgenti Sulya.

La mora l’Cie di Pulse cercò di stare vicina alla piccola concittadina il più possibile, dopo gli incubi era particolarmente fragile.

Tuttavia, i suoi occhi cercavano quelli di Lightning.

“Non posso trascurarla, ma Vanille ha bisogno di me in questi momenti”

 

In battaglia, Claire sferrava colpi più micidiali del solito e Fang non riuscì a non farglielo notare.

 

-Ahia, questo se lo ricorderà per un pezzo!

 

Pretendeva la sua attenzione. Sì, ormai era evidente: quella ragazza l’aveva stregata.

Il suo incantesimo era stato involontario e fatale.

Per guadagnarsi i suoi sguardi doveva punzecchiarla.

 

-Beh, te la cavi come Occultista, nonostante le apparenze.

-Nonostante le apparenze!? Lady sarcasmo colpisce ancora?

-E Miss Permalosini ci casca di nuovo!?

-Ma guarda questa! Concentrati e combatti!

 

Ok, magari il “metodo punzecchiamento” andava revisionato.

Durante una pausa tra uno scontro e l’altro, Fang le diede due copetti sulla spalla.

 

-Brava. Li hai fatti neri.

-Grazie, ma per una come me queste cose dovrebbero essere sciocchezze. Qui invece la fatica si sente – replicò il soldato, ma l’altra continuò per i fatti suoi:

-Dicono tanto di noi ragazze, ma alla fine siamo le più toste.

-Può darsi. Spero tu abbia ragione.

 

Una volta giunti alla fine delle sorgenti Sulyya , Vanille prese a saltellare in giro.

-Fang! Te li ricordi questi fiori?

“Ma non sa parlare d’altro?” si domandò Claire Farron

-Oh certo che me li ricordo, crescono ovunque ad Oerba.

 

Lightning si guardò intorno, mentre le due conversavano.

Il luogo era splendido, l’aria fresca e pulita.

Rifletté su quanto accaduto in battaglia, sugli atteggiamenti della compagna.

Ricordava ogni singola movenza, sembrava che attaccasse danzando , come una spirale di fumo che s’innalza sinuosa verso il cielo.

Udì il tono delle ragazze cambiare e, voltandosi dalla loro parte, vide lo stigma della più giovane reagire.

Era immobile davanti a quella scena mentre le altre sfidavano l’Esper.

Quando riuscì a muoversi, quella forza era già stata domata.

 

Chiuse gli occhi per un breve tempo e una volta riaperti si trovò davanti Vanille in lacrime, con la testa appoggiata a Fang che, abbracciandola, sussurrò :

-Continua così e mi farai venire da piangere.

 

Quando la piccola si fu calmata, si decise tutti insieme di fermarsi lì per la notte.

 

Errors11

Mi rendo conto solo ora che per la prima volta ho "descritto la situazione anche dal punto di vista di Light", se così si  può dire.

Comunque, mi sto divertendo sempre di più a scrivere questa fic, spero sia un buon segno...

Ringrazio molto Crim_Noemi01 per le recensioni!

 

Forza e coraggio, la parte interessante comincia ora!

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Capitolo 7
*** Un luogo riparato ***


Si accamparono sotto ad una cavità scavata nella roccia.

La ricerca di un luogo adatto in cui dormire era costato parecchio tempo.

Non doveva essere troppo esposto o evidente, in giro pullulava di mostri più del normale.

Lo spazio era stretto, appena sufficiente per quattro persone.

Loro ci entrarono in sei.

-Effettivamente si sta un po’ strettini – fece notare Sazh.

-Tutto bene, Vanille? – si assicurò Fang.

-Beh, direi proprio di no, ma pazienza.

-Allora prendi il mio posto, io posso dormire anche fuori.

-No! È pericoloso, resta!

-Fidati di me. Così appiccicati, domattina avremo male ovunque e precedere in condizioni del genere sarebbe doppiamente difficile. Snow, ti affido i piccoli. E tu Hope, non approfittarne per toccare il sedere alla mia bambina.

-Cosa!? – replicò lui sconvolto.

-Rimani con me! – ribadì Vanille, ma quella era partita.

 

-Vado anch’io. – aggiunse Claire, poi realizzò cosa aveva appena detto.

Era stato un riflesso incondizionato, quelle parole le erano scappate in automatico.

Quando se ne rese conto, ormai era già all’esterno.

 

-Eeehi! Allora avrò compagnia stanotte!

-Esattamente. Non aveva senso che uscisse solo uno di noi.

- E brava la mia Light. L’aria aperta ci farà bene alla fine,  e se dovesse mai succedere qualcosa, sapremmo come cavarcela, no?

-Sta’ comunque all’erta. Se hai bisogno, avvertimi subito, intesi?

-Agli ordini.

 

Camminarono qualche minuto chiacchierando, mentre cercavano un luogo accettabile per stendersi.

-Guarda, qui dovrebbe essere perlomeno decente – osservò la strana ragazza di Pulse.

-Bene, è più che sufficiente. Ricorda che siamo solo in due, dobbiamo stare vicine.

 

Non aspettava che dicesse altro.

 

Si sdraiarono supine, per non dare le spalle a nessuna direzione.

Davanti a loro, un immenso campo di stelle.

Sembrava di essere sospesi nello spazio, insieme.

 

-Buonanotte Lightning. Cerca di ricaricarti totalmente.

-Grazie, lo stesso vale per te.

 

Fang concluse sfiorandole un braccio:

-Parliamo sempre di notte, ci hai fatto caso? Non è male. A domani.

Così, chiuse gli occhi.

 

Claire prima di fare lo stesso, rifletté su quelle parole.

L’acqua scrosciante delle sorgenti conciliava il sonno.

Un leggero vento rinfrescava l’ambiente e accarezzava la loro pelle, rendendo tutto più gradevole.

 

 “È vero, perché di notte gli altri non esistono”

Pensando a lei, si addormentò serena.

 

Fu un riposo rigenerante ed ininterrotto.

 

Errors11

Nnnnah. Stanotte ho scritto altri due capitoli, e deciso finalmente di dare una svegliatina alle due protaginiste. Ne hanno bisogno, si sono già "lavorate" abbastanza per i miei gusti.

È ora di passare ai fatti, che diamine.

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Capitolo 8
*** Non svegliarti ancora ***


 

Verso mattina, quando il cielo aveva già cambiato un po’ colore, Fang mosse leggermente una gamba.

Sentiva qualcosa di estraneo e pesante premerle all’altezza della clavicola.

Sul momento non ci fece molto caso, non era per nulla fastidioso.

Acquistando coscienza decise di controllare che cosa realmente fosse.

 

Aprì gli occhi e trovò a pochi centimetri del suo visto la testa di Lightning.

Anche il corpo era inclinato verso di lei.

Il suo respiro caldo aveva intervalli regolari, davano una sensazione di calma assoluta.

Persino l’espressione era distesa ed innocente.

 

Era ancora un po’ confusa, ma comprese bene che quello non si trattava certamente di un sogno.

 

“ Lo sai che sei dannatamente bella, razza di scontrosa?

Per favore, non svegliarti ancora. Voglio rimanere così ancora un po’ ”

 

Appoggiò una mano su quella di Claire, facendo attenzione a non disturbarla.

Quest’ultima respirò involontariamente a fondo non appena entrarono in contatto.

Forse era un pura casualità, ma Fang per un attimo ebbe paura che se ne fosse accorta.

Inutile dire che non riuscì più a dormire.

Decise di aspettare che l’altra si muovesse da sola, però capì presto che, se qualcuno non fosse intervenuto, quella avrebbe continuato a sognare ancora per un bel pezzo.

Accarezzandole i capelli, sussurrò:

 

-Ehi pigrona, è già mattina.

 

Quella si destò immediatamente e intuì di essersi abbandonata sulle spalle della compagna, rigirandosi nel sonno.

 

-Accidenti, scusa! – esclamò balzando in piedi ad una velocità record.

Fang si alzò a sua volta e rispose:

 

-Ti sembro profondamente offesa e turbata? Dormivi come un angelo! Mi sento in colpa io ad averti svegliata.

-No, no. Hai fatto solo bene – le fece notare con un tono più pacato e dolce del solito.

-Mentre ti prepari vado a vedere a che punto sono gli altri. Magari ci stanno aspettando.

 

“Te ne vai così, di già? Mi lasci da sola?”

 

Una volta raggiunto il luogo riparato sotto la roccia, la mora trovò tutti come li aveva lasciati la sera precedente.

Solo Hope se era spostato, slittando casualmente verso Vanille.

 

-Ciao fiorellino.

-Fang…

-È ora. Per piacere, sveglia questo branco di orsi dormienti. Io torno fuori. Devo… ehm, ho da fare.

 Poi sparì in un secondo, per correre da Lightning.

 

Errors11

Aaaah, finalmente! Si comincia a ragionare. Vai Fang, vai, altrimenti lo faccio io!

Oggi ho postato due capitoli perchè, effettivamente, se continuassi così questa storia non la finirei MAI.

Ho abbandonato definitivamente l'idea di inserire Vanille come elemento di disturbo, ci mancherebbe solo lei a prolungare le mie sofferenze xD

Non vedo l'ora di inserire il seguito, l'atmosfera sta cambiando!

 

 

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Capitolo 9
*** Stress ***


Ritornando da lei, Fang si stiracchiò soddisfatta.

-Per fortuna non è venuto nessuno a disturbarci stanotte. Dormivi come un sasso ed avresti continuato anche se fosse passata una mandria di Behemot imbufaliti.

-Ero….troppo stanca. Ultimamente penso troppo.

-Sei stressata. Vieni qui, provo a scioglierti un po’ i nervi.

-Grazie, ma non importa.

-Fidati di me per una volta!

-….ok. Non può che farmi bene

-Così si ragiona. Vediamo.

 

Si sedettero a terra e Fang cominciò ad esercitarle una leggera pressione su alcuni punti della schiena.

 

-Qui ti fa male, vero?

-Caspita, sì.

-Ah, gran brutto segno. Gran gran brutto segno.

-COSA?

-Dai, sto scherzando.

-Ce la fai mai a prendere le cose un po’ più seriamente?

-Io le prendo seriamente, ma non tengo il muso come fai tu. Anche quello ti fa crescere l’ansia.

 

Il massaggio proseguì in silenzio, interrotto solo ogni tanto da leggeri lamenti di dolore di Claire.

La guerriera si fermò, mantenendo però il contatto con la ragazza, che esclamò:

-Ah, ci voleva proprio.

-Dove pensi di correre? Non è mica finito,  altrimenti tra 5 minuti saresti di nuovo al punto di partenza.

-Davvero?

-Sssh. Rilassati.

Così dicendo, le appoggiò delicatamente le mani sulle palpebre e avvicinò il proprio petto contro la sua schiena.

Accostò le labbra all’orecchio di Claire.

 

-Respira.

 

I loro battiti accelerarono, il cuore pulsava intensamente. Temerono che l’altra potesse accorgersene in qualche maniera.

 

Fang appoggiò la fronte alla testa della ragazza.

Profumava di primavera, di aria luccicante.

 

La percezione di Lightning fu ovviamente diversa.

 

“Sono tra le braccia della luna piena. Rapiscimi e portami lontano da ciò che comparirà se riaprirò gli occhi.

Perché ho il respiro dimezzato? Perché mi sento soffocare?

Vuoi uccidere la ragione che è in me, è questa la tua missione? ”

 

Abbandonò la testa all’indietro, incontrando la spalla della giovane di Oerba.

Il suo corpo era in balia della volontà di colei che le stava dietro.

 

-Assassina-  mormorò l’angelo rosa.

-Strega-  rispose il falco nero.

 

Due forze in perfetto equilibrio.

In lontananza si sentivano già i rumori degli altri che uscivano dalla cavità nella roccia.

 

Stavano vivendo un’eternità fulminante.

Ad un tratto quello stato di beatitudine era stato messo in pericolo.

 

-Va meglio ora?

-Decisamente.

 

Con movimenti delicati si separarono, a malincuore.

-Credo di aver forato la tua corazza interiore – osservò Fang.

-Accidenti, dovrò farla riparare. Era quasi nuova, voglio i danni!

La mora sorrise raggiante.

-

Non osare. Così è molto meglio.

 

Lightning ricambiò.

 

-Vedi di contagiare tutti velocemente , questa nuova espressione ti dona. Forse funziona anche su Hope.

 

Terminò l’affermazione e corse versoo la restante parte del gruppo.

 

“Com’è possibile?” si domandò Claire, voltandosi verso la parte più scintillante della sorgente.

“Senti anche tu con assoluta certezza quella nuova presenza che avverto io?”

 

Errors11

Era ora! Coraggio Light, siamo tutti con te!

Oggi ho finito la storia, mancano pochi capitoli direi, non ricordo con esattezza quanti. Siamo alla resa dei conti, it's the final countdown!

*parte musica*

 

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Capitolo 10
*** Fiore ***


Fang trovò Snow a braccia conserte davanti all’entrata della microscopica caverna.

-Il piccoletto ha la febbre.

-No!

-Già. Ha insistito perché procedessimo senza di lui, ma gli ho detto che può scordarselo. Inoltre, se lo portassi in braccio per la strada rischierei solo di peggiorare le cose o rallentare la guarigione. Meglio tenerlo a riposo fino a domani.

-Sì, bella scocciatura. Vanille?

-In formissima, è ancora dentro. Dice di volersi prendere cura di lui.

-Brava la mia bambina. Fortunatamente ha una salute di ferro, occhio però perché spesso si stanca. Non caricatela di lavoro.

-Tranquilla, abbiamo previsto tutto. Sazh sta facendo il possibile.

-Molto bene, non ti credevo così sveglio.

Girò i tacchi, lasciandosi alle spalle Snow, in un misto tra la confusione e l’incredulità.

 

Lightning rischiò di collassare quando la vide arrivare di corsa, urlando – Oggi vacanza!-.

 

Si accertò di aver capito bene, dopo qualche istante.

 

-Vacanza?

-Hope sta male e non c’è modo di schiodarlo da lì, non sarebbe prudente. Ergo, giornata libera.

-Ma…non c’è tempo!

-Lo so, ma non possiamo fare altrimenti.

Claire sbuffò, poi cercò di rianimarsi:

-Innervosirsi non serve. Perciò…facciamo un giro qui intorno?

-Volentieri, non resisterei a lungo seduta a far nulla.

 

Si allontanarono, immergendosi nella flora delle sorgenti.

 

-Quelli sono i fiori dell’altra volta? – chiese la signorina Farron.

-Sì, e suppongo che abbiano proprietà stupefacenti, Vanille ne è ossessionata!

-Ma figurati. Sono particolari, su Cocoon non esistono nemmeno.

-Se vai avanti così, finirai per trasferirti qui.

-Beh, l’aria è certamente meno opprimente.

 

Il soldato si chinò per osservare quei petali magnifici.

 

-Senti che profumo! Incredibile!

-Cambia a seconda di chi li annusa, lo sapevi?  È una loro caratteristica, non sto scherzando stavolta.  Assumono l’odore che ricorda un momento speciale della propria vita. Nessuno ha ancora capito come sia possibile.

 

A quella visione, Fang sogghignò.

 

-Che c’è di divertente?

-Aspetta, aspetta!

 

Velocemente raccolse un fiore e glielo infilò tra i capelli.

 

-Ecco. Adesso saresti da incorniciare! Ahah, ti metterò in esposizione: “Quando la violenza incontra la natura”.

-Che stupida – replicò, sorridendo a sua volta.

-Invece quegli alberi sono davvero strani. Pensa, sono gli unici su Pulse ad avere il tronco a chiocciola. Per quanto riguarda le foglie, niente di speciale.

-A chiocciola?

-A spirale, dillo come ti pare. E sai perché mi piacciono?

-Perché ci si può arrampicare più facilmente, razza di scimmia esaltata?

-Esatto. Da piccola lo facevo sempre. C’era un posto non lontano da Oerba in cui cresceva solo questo tipo di pianta.

 

Non perse un attimo e corse a salirci sopra.

 

-Vieni!

-No grazie, ormai sono troppo cresciuta per...

-Che discorsi fai? Per caso c’è mai stato un limite di età? Fregatene! Non siamo più bambine, ma è ancora bello! – urlò porgendole la mano.

Claire l’afferrò, tirandosi su.

 

-Solo tu riesci a farmi fare certe cose, è preoccupante.

 

Dall’alto si poteva vedere l’acqua delle sorgenti scorrere chiara e indisturbata.

 

Poi continuò :

-La prima volta che ti ho visto avrei giurato che prima o poi sarei finita a fare a pugni con te. E invece…

-Sì, anche tu mi piaci.

 

Il respirò di Lightning fu tagliato a mezzo.

 

Fang capì il senso di ciò che le aveva comunicato quando ormai era troppo tardi.

“Cosa sono, impazzita? Questa mi fa a pezzi! Devo dire qualcosa alla svelta”

 

L’altra la batté sul tempo.

-…S-sì… - mormorò con gli occhi sbarrati.

 

Le ho appena detto che mi piace e lei mi risponde  - sì-  ? Sì che? Chi me lo traduce? Forse posso ancora rimediare… Potrei precisare! Qualcosa tipo “sei una bella persona, eccetera” . No, no! Sarebbe come arrampicarsi sugli specchi, se ne accorgerebbe subito. Il danno è fatto. È andata, finiamo come si deve.

 

-…dico davvero! – esclamò dondolando le gambe nervosamente.

 

Sono pure bloccata su un albero, per scappare dovrei scavalcarla.

 

-…e sei anche maledettamente bella! Quindi, se sono senza speranze dimmelo ora, perdonami, e io vedrò di farmene una ragione al più presto, pregando che mi passi.

 

Cosa? Cosa!? Bene, ho perso il controllo delle mie azioni, è ufficiale.

 

Claire non riuscì a proferir parola se non un timido:

-Io…

Rapidamente saltò giù dal tronco sul quale era seduta.

-Ho bisogno di un attimo.

Camminò non curandosi della direzione, fino a sfumare e confondersi tra le piante delle sorgenti.

 

Fang si tirò indietro i capelli, sentendo la testa improvvisamente vuota.

 

-Ok, ora posso fare solo una cosa.

 

Errors11

Speriamo che Lightning non se la prenda!

Credo che andrò a preparare gli striscioni di incoraggiamento per Fang u_u

 

P.S.

Finalmente un capitolo un po' più lungo!

 

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Capitolo 11
*** Ascolta (Ultimo Capitolo) ***


Si precipitò verso il riparo di Hope, non riuscendo a pensare a niente se non a muoversi il più velocemente possibile.

Una volta a destinazione, abbandonò il peso contro la parete di roccia.

 

-Posso rubarti un momento, fiorellino?

 

Le due giovani di Pulse si guardarono nervose.

 

-Ho combinato un casino.

 

La mora raccontò in breve quanto era successo negli ultimi giorni, arrivando alla dichiarazione di pochi minuti prima.

 

-...non ha aggiunto nient’altro?

-Solo che aveva bisogno di un attimo. I dubbi e i rimorsi mi stanno divorando .

-Perché non me ne hai parlato?

-Non lo so Vanille, non lo so. Mi sento un essere ignobile,  mi vergogno da morire.

-Ma non hai fatto nulla di male! Rifletti un attimo: è giusto vergognarsi se si ama qualcuno? Lei ti piace da impazzire, non è così?

 

La guerriera alzò lo sguardo al cielo, azzurro come gli occhi di ghiaccio di cui era persa.

 

-Posso affrontare i nemici senza problemi, ma quando combatto contro me stessa non faccio altro che perdere.

-Forse è il caso di iniziare a vincere.

 

La piccola sorrise e la abbracciò.

 

-Grazie Vanille. Sei sempre un angelo. Sapevo che mi avresti fatto ragionare, scusa se ti ho disturbata.

-Non ringraziare, avevi bisogno di sfogarti. Se ti va, vieni dentro a riposare.

-Non ancora, devo stare un po’ da sola.

 

Fang vagò senza meta per parecchio tempo, poi svegliandosi come da un sogno si accorse che era già notte.

 

“Potrei fare la guardia al rifugio, tanto non corro il rischio di addormentarmi”

 

 

“No, non è il posto giusto”

 

Si diresse con passo deciso verso l’albero a spirale.

Proseguendo, si accorse che Lightning era seduta nel medesimo punto di poche ore prima.

La ragazza rallentò, avvicinandosi cautamente e trattenendo persino il respiro, fermandosi dove non poteva essere vista.

Di colpo sentì risuonare nella mente le sue stesse parole.

 

“Noi di Pulse ascoltiamo molto”

 

Si accorse che il respiro della compagna era irregolare, aveva qualcosa di strano e insolito.

Volle controllare, girando lentamente intorno al tronco senza far rumore.

I raggi lunari rendevano Claire Farron ancora più bella, ma al contempo la tradivano facendo luccicare delle minuscole strisce irregolari sulle sue guance.

Lo sguardo puntato nel buio, era come una statua di marmo, immobile.

Eppure, stava piangendo.

Le lacrime scivolavano dagli occhi in maniera innaturale, come se qualcuno le stesse disegnando sul suo volto impassibile.

 

Per Fang, quella scena fu pari ad una lancia conficcata nell’anima.

 

"È colpa mia. Io le ho fatto questo"

 

L’altra non si accorse di nulla, i pensieri erano così tanti da assordarla.

“Non desideravo che dicesse altro, e poi …? Me ne sono andata. Sono una stupida bambina. Cos’è che mi trattiene? Perché non so reagire?  Io, sempre così spavalda… ora incapace di lottare.”

 

 

 

 

 

-Ehi.

 

 

 

 

 

Si voltò di scatto spaventata.

 

-Non c’è pericolo, sono io.

 

Fang si arrampicò piano facendo attenzione a non cadere, data la scarsa visibilità.

Quindi sussurrò:

 

- Perdonami. Ho detto delle cose inappropriate, sono un’immatura.

 

-Io non ho saputo risponderti in alcun modo.

 

-Vieni, scendiamo.

 

Si sistemarono accanto ad una pietra, sedute di fronte.

 

-Assurdo, erano secoli che non piangevo.

 

Allungò una mano fino alla spalla dell’altra.

-Non ho aggiunto niente perché ero senza forza. Come se qualcuno mi avesse rubato la capacità di parlare.

 

Si sporse in avanti, finendo tra le braccia dell’altra.

 

-Sarebbe più facile se io non ricambiassi affatto quel che provi.

 

Fang aveva ascoltato senza muovere un muscolo ma improvvisamente la allontanò da sé di qualche centimetro, in modo brusco.

Si fissarono.

 

Quando Lightning sentì timidamente scorrere tra i capelli le dita della ragazza, chiuse gli occhi d’istinto e abbassò il capo, triste.

Fang notò quell’espressione sconsolata e le accarezzò il viso, risollevandolo.

 

Le loro labbra si incontrarono delicatamente ma senza esitazione alcuna.

Così naturale da essere inquietante.

Claire avvertì l’amaro sapore del pianto svanire, sostituito da quello della giovane.

 

Inutile provare a contare il numero di baci scambiati quella notte, che passò in una frazione di istante.

 

 

All’alba le loro mani si intrecciavano salde, e non intendevano assolutamente staccarsi.

 


Vanille uscì dal rifugio dopo essersi assicurata che la fronte di Hope non bruciasse più.

Si accorse che la sua amica di sempre non era nei paraggi.

E nemmeno quella scontrosa di Cocoon.

 

Sorrise, sinceramente felice.

 

-Hai visto, non è poi così difficile. Brava Fang, finalmente hai vinto.

 

 

 

My hands
They only agree to hold
Your hands
And they don't wanna be without
Your hands
And they will not let me go
No they will not let me go

 

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

Incredibile, non credevo sarei mai riuscita a terminare questa storia!

Ringraziamenti vari:

 

-A Elkade, per avermi supportato ( e SOPPORTATO) durante quest’impresa

-Ai “luoghi in cui ho scritto” : Parma (giardino umido e afoso), Bologna (la mia stanza) , Rimini (spiaggia ustionante) xD

-A Catullo, per la frase sul numero di baci

-A chiunque abbia letto questa fan fiction

-A Leona Lewis per la splendida canzone “My Hands”

-Alle mie mani (per restare in tema) che non mi hanno mai abbandonato, che hanno scritto tutto quanto in un quaderno e che successivamente l’hanno ricopiato al pc xD

E infine un particolare ringraziamento a Fang e a Lightning <3

 

Adieu, e forza Shojo-ai! xD

 

E...ommioddio! Mi accorgo solo ora che i capitoli sono 11 o_O

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