Di capelli rossi e voulant di tulle

di Kimly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Fleur Delacour entrò nell'enorme edificio di pietra, puntando gli occhi cerulei sulle alte colonne ed i gargoyle minacciosi.
Avanzò con passo sicuro e il rumore delle sue scarpe di vernice, un regalo di sua nonna per il suo compleanno, rimbombava per tutta l'entrata, destando l'attenzione di non pochi curiosi.
Fleur non ci badò, abituata da sempre ad avere gli occhi addosso per la sua bellezza quasi evanescente ed era quasi sicura che quelle persone non appena avessero posato lo sguardo sul suo volto, non avrebbero più avuto da ridire sui suoi tacchi chiassosi.
Arrivò di fronte ad un folletto, cui lanciò un'occhiata a dir poco disgustata, prima di parlare.
-Pardonne-moi, sognor folletto. Je suis Fleur Delacour, la nuova stajista. Dove devo alle?- chiese con il suo solito tono altezzoso, ben attenta a parlare con calma e cercando di limitare il più possibile il suo accento così altolocato.
Il folletto non rispose, ricambiando lo sguardo nauseato, prima di mormorare un "Molto bene" e sparire oltre una porta che la ragazza non aveva neanche notato tanto era piccola.
Sospirò a bassa voce - rumorosamente non sarebbe stato chic - e si voltò verso l'ingresso, giusto il tempo di notare l'avanzare di un ragazzo alquanto strano.
Capelli rossi, una spruzzata di lentiggini sul viso ed un orecchino con una forma che le fece spalancare la bocca per l'orrore.
Ci mise un secondo per inserirlo nella lista delle persone cui non avrebbe mai rivolto la parola.
-Buongiorno.- la salutò calorosamente lo sconosciuto, spezzando e disentagrando in un attimo ciò che Fleur aveva appena pensato.
-Bonjour.- rispose fredda, puntando il naso verso l'altro, chiaro segno del fatto che per lei quella conversazione era già conclusa.
Non appena osò riposare gli occhi su quelli del giovane - occhi verdi con pagliuzze azzurre, elencò a mente - vide che lui continuava a fissarla, con uno strano sorriso sul volto.
-Sonti, conosco quello sguardo.- disse, felice di aver potuto finalmente usare quella parola, imparata la sera prima -Io non sono minimomente interessata. Je suis desolée.-
Il ragazzo alzò un sopracciglio, come se non avesse capito bene il concetto.
Eppure aveva usato le parole in modo corretto, il suo accento era fuoriuscito in una, due parole massimo.
-Qu...?*-
-Scusami, volevo solo passare. Lavoro qui.- la interruppe lui, indicando un qualcosa dietro la ragazza che dopo essersi voltata si portò le mani alla bocca.
Era da ben quindici minuti appoggiata ad un'altra porta, minuscola quasi come la precedente.
Fleur non disse nulla, troppo imbarazzata da tutto quello che era successo. Per la prima volta in vita sua si sentì respinta e se ne vergognò.
Probabilmente quella era punizione per tutti i "no" che aveva pronunciato, a volte gongolando anche nel farlo.
Lo sconosciuto però stranamente non stava né ridendo né gioendo, ma continuava a tenerla d'occhio con aria preoccupata.
-Sono Bill Weasley, madame.- si presentò, provando ad imitare un accento francese - in maniera pessima notò la Delacour - che gli strinse la mano e scandì il suo nome, sforzandosi di dirlo ancora con un minimo di decoro.
-Ah, la nuova stagista! Sarò il tuo supervisore per tutto il tempo che resterai qui. Seguimi pure.- spiegò con praticità Bill, spalancando la porticina e facendole segno di entrare.
Dopo aver capito di aver appena fatto una figuraccia con il suo capo, Fleur cercò di riprendersi dalla batosta, non riuscendo comunque a non fissarlo con occhio scettico.
Lui, capendo il problema, sorrise ed entrò per primo, facendo intendere alla ragazza che era stato utilizzato un incantesimo su quell'entrata.
Fleur non parlò più per paura di sbagliare nuovamente e mentre seguiva Bill oltre la soglia rifletté sul fatto che sarebbe stato meglio pronunciare le sue scuse, piuttosto che sussurrare un "Merci" tirato con le pinze per averle tenuto la porta aperta ed averle teso la mano.

 


Spiegazioni, varie ed eventuali:

*Fleur sta per dire "Qu'est ce?", cioè "Cosa?"
Ebbene sì, una nuova raccolta! Questa volta su "Harry Potter" e soprattutto sulla coppia FleurBill.
Lei la adoro alla follia, soprattutto in questo periodo! Ha un charme unico e trovo che l'attrice sia molto azzeccata^^
Lui è un Weasley e non è Percy, per cui mi piace molto <3
Saranno dieci le shot e ripercorreranno la loro storia, secondo moi ovviamente! xD
Perdonate il mio francese, ma l'ho studiato solo alle medie e contando che il prossimo anno affronterò la maturità sono passati un po' d'annetti xD Quindi se ci sono errori fatemeli sapere^^
Spero vi sia piaciuta, a presto^^
Un bacioooo

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Capitolo 2
*** 2. ***


Weasley.
W-e-a-s-l-e-y.
Fleur rilesse per la quinta volta l'intestazione sulla lettera, guardando con curiosità il timbro di ceralacca sul quale spiccava una decorata "H".
Quella doveva provenire sicuramente da Hogvàrts, ma la questione che fece venire il prurito allo stomaco della ragazza era il fatto che rileggendo quel cognome aveva provato una sensazione familiare.
Weasley. William Arthur Weasley.
Socchiuse gli occhi, provando a scavare nella memoria. Quei capelli rossi, le lentiggini... non era la prima volta che le vedeva.
Riaprì le palpebre, sbuffando debolmente. Fleur dimenticava solo le cose poco importanti ed evidentemente quella lo era.
-Ah, è una lettera per me?- la voce di Bill la fece sussultare più del dovuto, lui fece finta di niente, ma il sorrisino che gli comparve sul volto fece capire alla ragazza che non lo avrebbe dimenticato in futuro.
-Oui.- rispose semplicemente passandogliela.
-E' di Silente.- rifletté il ragazzo fra sé e sé iniziando a leggerla e poi aggiunse -Parla anche di Ron.-
-Vòn?- le uscì dalla bocca, non riuscendo a contenere il suo accento.
-Mio fratello. Dovresti averlo conosciuto al Torneo Tremaghi.- confermò lui, guardandola con uno sguardo che non le piaceva affatto.
E poi Fleur capì.
L'amico di Harry Potter, il ragazzo che aveva salvato la sua sorellina dal Lago Noir, quel Vòn... Ron, si sforzò di impararlo.
Spalancò gli occhi, ricordandosi finalmente dove aveva già visto quegli orecchini zannuti e quei capelli lunghi.
La sua mente riportò alla luce anche il fatto che quella volta li aveva trovati molto affascinonti, ma lei non vi ci badò.
Ora che Bill era il suo supervisore, ora che l'aveva quasi rifiutata, ora che notava che era l'unico uomo del pianeta a non guardarla con occhi da triglia, beh non era poi tutta questa gran cosa.
-Fleur?- ancora una volta la sua voce la fece saltare. Con lui non riusciva proprio a rimanere la dea eterea che tutti idolatravano e questo glielo faceva odiare ancora di più.
-Mi ricordo di Ròn, scertomonte. Devo andore, adesso. Trés impegnata.- e lo abbandonò sul posto, senza neanche salutarlo.
Quel ragazzo aveva una cattiva influence su di lei...


Spiegazioni, varie ed eventuali:
Posto già la seconda, prima di farla marcire nel mio pc ancora un po'.
Allora so che Fleur aveva già notato da tempo Bill, ma ovviamente, essendo in parte Veela ed abituata ad avere tutti i ragazzi del mondo, lei si è dimenticata di averlo osservato con interesse -soprattutto perché lui non ricambiava le attenzioni xD.
Ora, grazie al fatto di aver menzionato Ron, Fleur ha collegato il tutto, ma ha cambiato idea perché è molto orgogliosa e Bill sembra non vederla neanche, o comunque non vederla come una divinità come tutti fin ad allora.
Il prossimo aggiornamento sarà più lento, causa viaggio per Londra *O*
Ringrazio Foolfetta (svelato l'arcano ^___-)  e  xXxLunaticaxXx per averle aggiunte alle preferite.
A presto, un beso^^

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Capitolo 3
*** 3. ***


Fleur guardò per la terza volta la persona di fronte a sé, adirata e scettica allo stesso tempo.
Non riusciva proprio a capire quale fosse il suo problema.
-Allora?- ripeté la bambina annoiata, gonfiando le guance per l'irritazione di dover aspettare.
-Come ti ho sjià detto non puoi entrare sensa la chiave e soprattutto sensa un supervisore. Dovrai aspettare i tuoi genitori e che un folletto si liberi.- insistette la ragazza, cambiando alcune parole ad un discorso espresso ben cinque volte.
La bambina batté un piedino a terra con tanto vigore da far voltare i pochi presenti all'interno dell'edificio, ma la Delacour non si lasciò impressionare facilmente, abituata com'era ai capricci di Gabrielle che erano comunque sempre moderati da maman.
-Io sono McHaughty* Daisy, non sono una Babbana qualunque e pretendo di essere accompagnata alla mia camera blindata. Ho visto un nuovo mantello e non posso non comprarmelo.- disse con un tono di voce alto e sicuro, certamente aveva ricevuto la migliore istruzione, dedusse Fleur, dato che il linguaggio da lei usato superava di gran lunga anche alcuni maghi adulti.
-E poi perché non riesci a pronunciare bene le parole? Se fai fatica a comprendermi, non avrebbero dovuto assumerti.- continuò Daisy, non provando alcun rimorso in ciò che aveva appena espresso.
Fleur aprì la bocca, infuriata come non mai.
Nessuno aveva mai avuto il coraggio di parlarle in quel modo, mai e quella piccola smorfiosa non sarebbe stata la prima.
-Comment osez-vous, gosse?**- iniziò la bionda, notando solo più tardi di star parlando una lingua che la bambina non avrebbe di certo capito, quindi si interruppe, vedendo come però le sue urla avessero destato l'attenzione di non pochi curiosi.
Ma c'erano così tante persone anche prima? Si chiese la ragazza, rossa dalla vergogna e il cuore che le batteva più veloce del normale.
-Fleur, c'è qualche problema?- quella era l'ultima voce che voleva sentire in quel momento.
Bill Weasley avrebbe di sicuro peggiorato la situazione, ma questo non le impedì di riassumere la sua maschera di freddezza ed indicare il piccolo mostro che aveva davanti.
-Questa bambina vuole entrare sensa chiave. Le ho più volte detto che sciò non è possibile, ma non mi vuole ascoltare.- spiegò brevemente lei, notando con la coda dell'occhio la reazione di Daisy.
-Bill!- strillò quella all'improvviso, saltandogli addosso con tanto slancio da farlo arrettrare di alcuni passi.
-Quella non vuole lasciarmi entrare. Le ho detto chi sono, ma niente.- mormorò la piccola con una vocina dolce dolce, che fece irritare ancora di più la Delacour.
-Oh, è colpa mia. Non le ho dato istruzioni ed essendo nuova non lo sapeva.- replicò il ragazzo, accarezzandole la testolina bionda e strizzando l'occhio a Fleur, senza farsi vedere da Daisy.
-Può passare anche sensa chiavi?- domandò stupita lei, convinta che i folletti avrebbero fatto una sommossa.
-Certo che no. Daisy aspetta sempre con me che i suoi arrivino. Tieni, piccolina.- terminò Bill, porgendo alla bimba una Cioccorana che lei gradì molto.
Fleur arrossì, senza rendersene conto, ma vedendolo con una bambina bionda in braccio le vennero in mente degli strani pensieri a cui lei non voleva dar peso.
-Ah, scusa. Ne vuoi una?-
-No, merci.- rispose a denti stretti -Devo tornare al lavoro.-
-Non ti preoccupare, è normale non saperci fare con i bambini. Io devo ringraziare la mia famiglia, sai con sei fratelli...-
-Io ci so fare con gli enfants. Ho una sorellina anch'io. Solo che mi è diffiscile trattare con le persone viziate.- sussurrò appena l'ultima frase, in modo che solo Bill potesse coglierla e tentò di non pensare al fatto che tutti la rimproverassero di essere altrettanto viziata.
-Capisco. Allora, buon lavoro.- la salutò lui, mentre da dietro Daisy le fece una linguaccia che fece montare su tutte le furie Fleur.
Si girò giusto il tempo per vedere che qualcun altro stava aspettando.
-Come posso aiutarla?- domandò, tirando un sorriso che avrebbe fatto sciogliere chiunque.
-Tarma? No, non ho nessuna tarma addosso!- urlò il vecchietto che le stava dinnanzi, squandrandola con degli orrendi occhiali a fondo di bottiglia ed un corno che di certo non gli serviva a un granché.
-Senta posso parlare con William? Lei mi sembra un pochino... tarda, ecco.- tuonò ancora l'uomo, per paura di non essersi fatto sentire.
Fleur non ebbe neanche più la forza di replicare, dicendogli che l'avrebbe subito mandato a chiamare.
E in quel momento si rese conto di essere una delle poche persone ad odiare Bill Waesley e questo la fece imbestialire ancora di più.


Spiegazioni, varie ed eventuali:
* in italiano: Haughty vuol dire "altezzosa"
** in italiano: "Come osate, mocciosa?"
I'm back e cercherò di concludere questa raccolta quanto prima, anche fra contest vari, altre fic da finire e soprattutto compiti da iniziare O_O!
E anche qui Fleur capisce che Bill non è poi così male. E' paziente, educato, genuino, un po' tutto il contrario di lei, insomma xD
La piccola Daisy non vi ricorda qualcuno? Una Fleur in miniatura possiamo dire, per questo la ragazza non la sopporta tanto.
I nostri difetti negli altri diventano insopportabili, no? xD
Bene, la prossima sarà molto divertente, perché vedremo una Fleur gelosa e un Bill mooolto corteggiato xD
Ed ora rispondo alle recensioni:
 Foolfetta: E proprio quello che penso anch'io! Ed è per questo che Fleur lo odia tanto, il fatto di non vederlo cadere ai propri piedi la porta a farsi notare in ogni modo xD
 sissy88: Ho scritto questa raccolta proprio perché non se ne trovavano altre e poi questa coppia mi piace molto^^ E proprio questo l'elemento che attira Fleur a Bill, il fatto che lui sia diverso da tutti gli altri. Spero ti sia piaciuta anche questa^^
xXxLunaticaxXx: ma leggi nel pensiero? xD Perché avevo davvero pensato ad una situazione simile, soprattutto perché per la prima volta dovrà essere Fleur a capire che un ragazzo non si attira soltanto con la bellezza e dovrà cercare di "sconfiggere" tutte le rivali possibili! xD La prossima parlerà proprio di questo, spero seguirai ancora^^ A presto.


Infine ringrazio le 10 persone che l'hanno aggiunta alle seguite e le 2 alle preferite^^
A presto, un beso <3

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Capitolo 4
*** 4. ***


Con la gentilissima vorremmo informalra, informr, inform...


Fleur accartocciò il foglio e lo gettò dietro di sé, andando così a fare compagnia ad un'altra dozzina di essi.
Non riusciva proprio a lavorare in quelle condizioni, aveva bisogno di silenzio e tranquillità e di certo quelle vocine fastidiose erano tutt'altro che rilassanti.
Alzò gli occhi verso la causa della sua così poca concentrazione.
Da quando lavorava alla Gringott, tre mesi o poco più, era stata davvero convinta di essere l'unica strega lì dentro, ma, ahimé, aveva dovuto ricredersi quando il secondo lunedì mattina tre ragazze avevano varcato l'entrata e attraversato la hall quasi come una modella farebbe su una passerella, come era riuscita una volta a vedere in uno strano scatolone babbano.
Fleur aveva capito subito il perché quelle oche si trovassero lì e il motivo non era certo il voler allargare il loro curriculum ed apprendere la lingua inglese, come desiderava lei.
La Delacour aveva imparato a convivere con Bill, si stava quasi abituando alle sue strizzatine d'occhio e quel sorriso che mostrava ogni mattina, ad ogni ora.
Non aveva avuto idea, però, che avrebbe anche dovuto sopportare le sue fan ventiquattr'ore su ventiquattro (il fatto che le ore trascorse lì dentro fossero decisamente di meno non era per Fleur un dettaglio rilevante).
Fleur era un po' gelosa, doveva ammetterlo.
No, non di quell'idiota di Weasley, ma del fatto di non essere più lei al centro dell'attenzione. Era sempre stata lei la stella, quella ammirata.
Bill aveva un certo fascino, era vero, ma non era poi questa gran cosa.
Non poteva competere con quel Davies che l'aveva accompagnata al Ballo del Ceppo o con Viktor Krum, con cui era uscita un paio di volte per poi comprendere che fra loro non avrebbe mai funzionato. Lei odiava il freddo.
Eppure aveva qualcosa che portava tutte le persone, soprattutto le ragazze, a stargli vicino e a volergli bene.
Se ne era accorta anche a Hogvàrts la prima volta che l'aveva visto. Si ricordava di una certa Violèt che aveva sbattuto le ciglia dalla sua ampia tela non appena aveva notato la sua presenza... però Fleur proprio non riusciva a sopportarlo.
Studiò le tre civettuole che parlottavano fra loro e dopo una rapida occhiata capì che nessuna avrebbe avuto la minima possibilità di batterla; non che fosse una sfida, Fleur non voleva avere niente a che fare con Bill. Lo aveva pensato solo per far capire che era comunque la più bella, .
La prima era Kate, una diciannovenne alquanto frivola e per niente charmante.
Era quella che si faceva notare a tutti costi, passando sopra tutti e tutto. Il lato positivo - l'unico, sottolineò bene Fleur - era che si capiva chiaramente quali fossero i suoi obiettivi ed ancora più facilmente la Delacour riusciva a sabotarli.
La seconda, Vera, era una russa tutto pepe che riusciva a fare la cosa giusta al momento giusto, sempre e comunque.
Era molto più difficile cogliere lei impreparata e Fleur avrebbe dovuto fare molto attenzione.
Ed infine c'era Ivy, la ragazza che la bionda temeva meno.
Era un maschiaccio, era ingenua, goffa, forse era interessata a Bill, ma raramente riusciva a mettersi in mostra con le altre due vicino.
-Ragazze, ho bisogno di voi. Vera, aiuta quel folletto a pesare l'oro. Kate, giù occorre una mano con il drago. Ivy, con me.- la voce del suo capo interruppe il flusso dei pensieri di Fleur.
Assottigliò gli occhi non appena notò l'occhiata d'intesa fra i due e il sorrisino che le scappò quando la brunetta ruzzolò davanti a tutti, si trasformò in una smorfia disgustata nel momento in cui Bill si precipitò a soccorrerla, facendo arrossire Ivy come non mai.
Non appena il ragazzo si girò a guardare lei, Fleur voltò la testa di scatto, cercando di fingere di non aver mai staccato il viso dal foglio.
L'agitazione, però, di essere stata scoperta ed il terrore di quello che lui avrebbe potuto pensare fecero scattare la piuma d'oca all'improvviso, graffiandole la mano, con il risultato di imbrattarsi tutta d'inchiostro.
-Merde!- sussurrò Fleur, al diavolo l'essere chic e il voler risultare sempre bella e perfetta.
-Tutto okay?-
La ragazza sbuffò contrita, possibile che Bill Weasley la cogliesse sempre nei momenti peggiori?
-Oui, bien.- rispose quella, cercando un fazzoletto per tamponare la ferita alla mano.
-E' piuttosto grave. Devi disinfettarla, sai, altrimenti...-
-Sto bene, Bill. Lasciomi sola!- tuonò lei, non riuscendo più a trattenersi e mordicchiandosi il labbro per non dare il via libera alle lacrime.
Non sentì più la sua voce, ma non appena vide la sua mano sulla propria, intento ad usare quanti più incantesimi conoscesse per aiutarla, capì che non se ne sarebbe andato.
-Vuoi avere la giornata libera per oggi? Ti coprirei io, non ci sarebbe problema.- disse lui, non guardandola negli occhi e per la prima volta Fleur si sentì di nuovo la dea evanescente di sempre.
-No, sce la faccio. Se almeno le tue spasimonti la smettessero di chiacchierare allegromente, mentre sc'è scerta gente che sta lavorando.- borbottò lei, mentre l'ombra della tristezza era sparita dal suo volto, lasciando spazio alla supponenza.
Bill sorrise, alzando finalmente lo sguardo verso di lei.
-Ah, capisco.- e non continuò più, come se avesse espresso già il concetto.
-Cosa?- chiese lei, tentando di non dare a vedere la sua paura.
-Non ti preoccupare, il loro stage è quasi finito. Vanno via venerdì.- riprese, non dando importanza alla domanda di Fleur.
-E questo perché dovrebbe importarmi?-
-Come vuoi. Aspetta, sei sporca d'inchiostro sul viso.- si stava già avvicinando troppo per gusti della ragazza che prese con velocità - troppa velocità - il fazzoletto dalle sue mani.
-Faccio io. Torna pure da Ivy.- ed il modo in cui sottolineò il nome fece spuntare quel solito sorriso da furbetto che Bill le rivolgeva ogni volta.
-Buon lavoro, Fleur.- la salutò infine, scomparendo dietro ad una porta con quell'odiosa brunetta che lo aveva aspettato fino ad allora.
La Delacour si rimise a scrivere la lettera che doveva essere inviata quella mattina stessa, ma non appena sentì la voce di Vera tintinnare “Bill è davvero niente male” ad una Kate mezza bruciacchiata, tornata dalle segrete, si ritrovò a sperare intensamente che il venerdì arrivasse presto.


Spiegazioni, varie ed eventuali:
Fleur sta iniziando a tirare fuori le unghie, eh? xD
E questo non è ancora niente, perché Ivy sarà presente anche in uno dei capitoli chiave della loro storia e risulterà necessaria per far chiarezza sui sentimenti di Fleur.
Ringrazio ancora tutti coloro che l'hanno aggiunta ai preferiti/seguiti e alle ricordate e chi ha recensito^^
Un bacione a tutti, a presto^^

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Capitolo 5
*** 5. ***


-Potrei parlare con Bill Weasley, per favore?-
Eccone un'altra, pensò Fleur quel piovoso martedì di ottobre.
Non riusciva ancora a capacitarsi del fatto che tutti chiedessero sempre di lui, dopo che erano mesi che lavorava duramente per aver almeno un minimo riconoscimento.
-In questo momento non sc'è. Potrebbe aspettare un attimo da questa parte, s'il vous plaît?-
Fleur capì bene che il tono da lei usato era stato troppo spazientito, ma non se ne curò, non aveva voglia di essere gentile quel giorno.
-E' una questione molto importante. Devo assolutamente parlargli.- continuò la donna di fronte a lei, ma la ragazza aveva già abbassato gli occhi sulla posta da smistare ai vari indirizzi.
-Le ho sjià spiegato che non è qui, madame. Ora mi losci lavorare.- ribatté, stringendo i denti e mostrandole un sorriso tirato.
Possibile che nessuno l'ascoltasse mai?
-Maleducata.- borbottò quella in risposta e Fleur non si trattenne più.
-Maleducata? Moi? Come o... ?-
-Mamma! Che ci fai qui?-
La voce di Bill congelò la Delacour sul posto. Aveva combinato un altro bel guaio.
-Oh, Bill. Eccoti finalmente. Devo parlarti di una cosa importante. E' stato scelto il posto dove farlo, capisci? Stasera vieni alla Tana e saprai tutto. Non potevo aspettare a dirtelo e volevo essere sicura che sarei stata la prima.- la signora aveva pronunciato quel lungo discorso senza mai riprendere fiato, mentre Fleur aveva cercato una scappatoia per il suo comportamento.
-Va bene, però ora rilassati. Siamo tutti preoccupati, ma non è il caso di diventare isterici.- le sorrise comprensivo, mentre la donna si calmava un poco.
Scelto il luogo per che cosa? Pensò la ragazza, incapace di staccare gli occhi da quella scenetta familiare.
Bill, ovviamente, se ne accorse.
-Mamma, questa è Fleur Delacour. Ha partecipato al Torneo Tremaghi l'anno scorso ed è rimasta qui a Londra per imparare l'inglese.- la presentò lui, avvicinando la donna al bancone della giovane.
-Ah. Molto piacere. Molly Weasley.- il tono era gelido e freddo, il minimo dopo il modo in cui l'aveva trattata.
Il ragazzo, però, non riuscì a capire la causa di tanto distacco e diede la colpa allo stress della madre.
-Beh, forse ora è meglio che io vada. Tuo padre sarà in pena dopo avermi visto schizzare nel camino così in fretta, senza dirgli una parola.- la signora Weasley baciò il figlio sulle guance e fece un cenno a Fleur che provò a ricambiare con un sorriso sincero.
Non aveva fatto per nulla una buona impressione.
-Scusala, è un po' agitata. Problemi in famiglia e poi le voci su Tu-sai-chi alimentano ancora di più la sua frustazione.-
La ragazza era impressionata dal fatto che non avesse mai dato la colpa a lei, ma avesse sempre trovato giustificazioni per gli altri.
Non l'aveva mai rimproverata di niente, neanche quando aveva quasi schiantato un folletto dalla rabbia o aveva trattato come una pezza da piedi un importante dirigente.
Bill era stato fin troppo gentile con lei.
-Beh, mi devo rimettere al lavoro. A dopo.- la congedò con un saluto della mano e sparì oltre una porta.
Era davvero arrivato il momento di porgere le sue scuse. Fleur aveva sempre odiato scusarsi, non era abituata a sbagliare ed ammettere di averlo fatto.
Era cambiato tutto, però, non appena aveva varcato l'entrata dell'edificio.
La bella ragazza perfetta e impeccabile aveva lasciato spazio ad una goffa stagista viziata che Fleur non amava per niente.
-Gonci, sostituiscimi un attimo.- e si stupì perfino lei del suo perfetto inglese in quelle semplici parole.
Il folletto la squadrò in malo modo, ma la ragazza aveva già aperto la soglia che il ragazzo poco prima aveva attraversato.
Lo trovò nel suo ufficio, intento a scribacchiare qualcosa e a legarla sulla zampa di una grossa civetta, mentre vicino ad essa un piumino respirava a fatica.
-Quello è Errol, non temere. Il nostro gufo è un tantino vecchio e stordito, quindi rispondo a mio padre con una delle nostre civette.- Bill aveva risposto alla muta domanda della ragazza, che annuì debolmente.
-Hai bisogno di qualcosa?- le chiese dopo aver risposto Errol in una gabbia e aver fatto volare via la civetta.
-Oui, cioè... sì. Devo... è diffiscile per me, Bill, quindi non ridere.- ma il ragazzo non stava affatto ridendo, aveva anzi assunto un'espressione seria.
-Va tutto bene?-
-No. Devo chiederti... devo chiederti scusa. Tua madre oggi mi ha trattata con freddessa, perché io ho fatto altrettanto prima che arrivassi tu. Non avevo idea che fosse... beh, mi dispiace.- abbassò lo sguardo, si vergognava troppo per poterlo guardare negli occhi.
-Capirò se non mi vorrai più qui. Non ho legato con nessuno, sono scontrosa e faccio male il mio lavoro. Se vorrai assumerne un'altra, non me la prenderò.- mentì lei, sapendo bene quanto si sarebbe infuriata.
-Perché mai dovrei licenziarti?- la domanda di Bill era davvero sorpresa. Fu naturale per Fleur, quindi, alzare gli occhi e guardarlo scettica.
Non aveva sentito quello che aveva appena detto?
-Perché... te l'ho sjià spiegato, Bill.-
Lui rise e per un attimo la ragazza si trovò a pensare a quanto bella fosse la sua risata.
-Ti devi solo ambientare, tutto qui. Conosci poco la lingua, è normale che ci sia stato poco tempo per il dialogo ed i folletti non sono grandi ascoltatori. Purtroppo io andrò in Egitto un paio di settimane, se non di più, ed ho bisogno che tu rimanga qui a fare da supervisore.-
-Cosa?- Fleur era scandalizzata. Era partita convinta di doversi cercare un nuovo lavoro ed adesso riceveva addirittura una promozione.
Quel ragazzo la stupiva sempre di più.
-Io non sono brava a fare quello che fai tu. E poi chi dovrei supervisionare se non sc'è nessun altro, eccetto i folletti?-
Il quel momento qualcuno bussò alla porta, rivelando una persona che Fleur conosceva fin troppo bene.
-Ivy?-
-Ivy, ciao! Entra pure.-
La ragazza che fino a pochi mesi fa non avrebbe mosso alcunchè in Fleur si era trasformata in una potenziale rivale.
Gli occhiali erano spariti ed i capelli avevano assunto una sfumatura lucente che la bionda non ricordava di aver mai visto.
-Bill, Fleur. E' bello riveder... Ahia!-
Qualcosa della vecchia Ivy era rimasto, comunque. La sua goffagine non aveva limiti.
-Sono un impiastro, mi dispiace. Fleur, sei sempre più bella.- si complimentò la ragazza, alzandosi e andandole incontro.
-Merci.Devo tornare al lavoro. Fai un buon voyage, Bill. Ivy, appena hai finito, vieni da me.-
Fleur aveva preso in mano la situazione. Avrebbe fatto vedere chi era la vera Delacour, avrebbe tirato fuori le unghie ed avrebbe mostrato a Bill quanto era in gamba.
Due settimane erano sufficienti per migliorare le cose e torturare un po' Ivy le avrebbe di sicuro migliorato l'umore, sì.


Spiegazioni, varie ed eventuali:
Ci avviciniamo sempre di più alla loro unione!
Il viaggio in Egitto è lo stesso viaggio di cui si parla nel quinto libro. Chi ricorda bene la scena, saprà anche che Bill arriverà a Grimmauld Place con Fleur, quindi manca davvero poco. Il luogo è già stato scelto per l'Ordine!
Ed Ivy è tornata, pronta a mettere chiarezza nel cuore di Fleur.
Ringrazio  Lady_Sue1789 per la recensione (Fleur farà di tutto per ottenere ciò che vuole xD)  e tutto coloro che hanno letto o anche aggiunto questa storia tra le preferite/seguite/ricordate.
Grazie mille e a presto <3

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Capitolo 6
*** 6. ***


Era tutto pronto.
Tutto perfetto e preparato secondo le sue indicazioni.
Fleur spuntò con la bacchetta le ultime mansioni, terminate e svolte con successo.
Bill sarebbe tornato proprio quella mattina, fresco fresco dall'Egitto.
Fleur era rimasta sorpresa dopo aver letto il suo gufo informarla del suo imminente rientro.
Proprio qualche giorno prima, infatti, Bill le aveva comunicato che avrebbe dovuto trascorrere ancora qualche settimana lì, incaricandola di sorvegliare e controllare i lavori alla Gringott ancora per un po'.
La ragazza si era data da fare, e parecchio anche.
Aveva assunto un cipiglio deciso e fermo, tanto da riuscire a volte anche ad avere l'attenzione dei folletti.
Ivy era migliorata grazie a lei. Era meno goffa e più veloce negli incarichi. Bill quella volta sarebbe rimasto piacevolmente sorpreso.
-Fleur, un folletto di cui non ricordo più il nome mi ha vietato di entrare con lui nei sotterranei per il quotidiano controllo degli incantesimi di protezione.- sbuffò triste Ivy, spuntandole da dietro.
-Deve essere Gonci, scertamonte. Digli che da solo non riuscirà a fare tutto e che il signor Weasley tornerà fra poco, non sc'è tempo di fare i capricci.- rispose con vigore la Delacour, mentre la ragazza annuiva e spariva dietro una delle numerose porte.
Bien” pensò Fleur, sistemando i fogli che aveva sulla scrivania e uscendo verso l'entrata principale.
Fu la prima a notarlo, come sempre.
Bill salutò cordialmente tutti i folletti che incontrò, prima di arrivare di fronte a lei.
-Fleur, che bello rivederti!-
-Sono contenta che tu... - la ragazza non riuscì a terminare la frase, Bill la stava abbracciando con troppa foga per i suoi gusti, ma questo non le vietò di arrossire come mai era successo in vita sua.
-Ops, scusa. L'Egitto è bellissimo, stupendo, ma mi mancava questo ambiente.- continuò lui, lanciando occhiate tutt'intorno per poter ammirare nuovamente quell'edificio immacolato.
-Capisco.- e tutti i discorsi, le parole ben costruite - ed imparate, anche! - che la ragazza si era preparata per accoglierlo improvvisamente sparirono dalla sua mente, ancora intrappolata in quell'abbraccio.
-Ivy!- e non appena notò che quel saluto caloroso non era stato riservato solo a lei, a Fleur tornarono in mente le parole, sì, ma di certo non erano di benvenuto.
-Bill, finalmente! Ci siamo preparati tanto per il tuo arrivo, Fleur è riuscita a fare molto in pochissimo tempo.-
Bill e Ivy si voltarono verso la bionda che annuì con superiorità.
-Ho solo fatto il mio dovere. Abbiamo esaurito il lavoro più grosso delle prossime settimane, così sarai più lesjiero e potrai riposarti dopo il viaggio.- la Delacour aveva sempre pensato che quel discorso lei lo avrebbe accompagnato con un sorriso dolce e materno, ma il tono che le fuoriuscì aveva tutto un altro sentore.
-Beh, grazie, Fleur.- e Bill, notando l'occhiataccia gelida della bionda, sparì verso il suo ufficio, lasciandola da sola con Ivy che disse.
-Hai aspettato tanto il suo ritorno... Perché l'hai trattato così?-
-L'ho trattato come merita e comunque non ero così ansiosa di vederlo.-
E Fleur sospirò, un po' abbattuta, provando a convincere anche se stessa.
-Per questo hai studiato tanto l'inglese in questi ultimi giorni? Avrai pronunciato sì e no due parole con il tuo accento oggi.- il discorso della ragazza la punse come un'ape fastidiosa.
-Torna al lavoro.- disse dura la bionda, sperando di aver concluso la conversazione.
-No.-
Fleur alzò lo sguardo verso la ragazza, che aveva assunto un'aria minacciosa.
Lei l'aveva creata, lei le aveva fatto tirare fuori il carattere, non avrebbe mai pensato che un giorno se ne sarebbe potuta pentire.
Ivy avanzò e le afferrò un mano.
-Possibile che tu non riesca proprio a capire? Sei innamorata persa di Bill, so che lo sei. Hai sentito la sua mancanza più di tutti noi messi assieme e adesso, per colpa del tuo stupido orgoglio, vuoi continuare così?-
-Io non sono affatto innamorata di Bill.- sbuffò seccata Fleur ed Ivy sbuffò a sua volta.
-Bugiarda. Credevo di aver conosciuto una persona forte, con un carattere deciso e risoluto, ed invece adesso scopro che quella era solo una maschera per coprire la tua vero io: una vigliacca che ha paura di essere respinta.-
La Delacour non era mai stata insultata in quel modo e rispose anche lei con quel tono, pronta più che mai a fare altrettanto.
-Anche a te piasce a quanto sembra. Perché non vai tu a dichiararti, eh?- la voce era stizzita e le mani le tremavano, non sapeva ancora per quanto sarebbe riuscita a contenersi.
-Mi piaceva. Ho cercato di dimenticarlo appena ho capito che non aveva occhi che per te.- ed Ivy non si arrese, provando a farle apprendere ciò che tutti oramai avevano notato.
Fleur la guardò di sbieco, per nulla convinta.
-Non hai vista come ti ha salutata?- chiese la Delacour, non nascondendo un impeto d'ira.
E finalmente Ivy capì ogni cosa e con stupore immenso si coprì la bocca con le mani.
-Sei gelosa di me?- scoppiò a ridere la ragazza, Fleur che la fissava scocciata.
-Sei impazzita? La perfetta Fleur Delacour è gelosa di una come me? Potresti avere qualsiasi mago o essere vivente con una sola strizzatina d'occhio, non te ne rendi conto?-
La biondina non si trattenne più e cercò di contenere il più possibile la sua rabbia.
-Tutti, ma non Bill. Lui sembra trattarmi come qualsiasi ragazza, non mi era mai successo prima.-
-Ed è proprio per questo che ne sei innamorata. Lui è diverso.- Ivy la circondò con un braccio, per quanto fosse un po' più bassa di lei.
-Anche lui prova lo stesso per te, se ne erano accorte anche Kate e Vera. Lo dimostra solo in modo diverso, tutto qui. Ora va' da lui, fai vedere a tutti che non sei una che scappa, ma che affronta ciò che ha davanti.- la brunetta la spinse di fronte alla porta che conduceva all'ufficio di Bill e bussò lei per Fleur.
-Auguri.- le sussurrò, non appena sentì la voce di Bill mormorare un “Avanti!” ben sostenuto.
-Ah, sei tu. Entra pure.- il ragazzo le sorrise affettuoso, facendole segno di accomodarsi di fronte a lui.
Com'era arrivata a quel punto? Non voleva farlo, si vergognava troppo. Non avrebbe potuto dirgli tutto, rivelargli ogni cosa.
Era troppo perfino per lei.
-Stai bene? Sembri più pallida del solito.- si premurò di chiederle, riempendole un bicchiere d'acqua e porgendoglielo.
-Non.- disse semplicemente Fleur, declinando con un gesto della mano.
-Devo parlarti... - soffiò a bassa voce lei, frugando nella mente della parole in lingua inglese, adatte all'occasione.
Quel discorso non se l'era preparato e forse era meglio così.
Tutta colpa di Ivy, si ritrovò a riflettere, mentre Bill attendeva preoccupato.
-Mi... mi... mi sei mancato. Tanto.- bisbigliò, non guardandolo negli occhi e sperando ardentemente che avesse capito. Oltre non sarebbe potuta andare.
-Anche tu. Tanto.- rispose lui e prima che Fleur potesse alzare gli occhi per poterlo guardare si ritrovò le labbra di Bill sulle sue.
Bellissimo. Stupendo. Unico.
Conosceva poche parole in inglese per esprimere ciò che stava provando, mentre nella testa vorticavano decine e decine di vocaboli francesi che facevano proprio al caso suo in quel momento.
Non poteva di certo dire che quello fu il primo bacio che ricevette, ma fu senza dubbio quello più desiderato, quello ottenuto con più fatica e quindi quello più speciale.
Le mani di lei salirono immediatamente ai capelli, mentre quelle di lui scesero sui fianchi e quasi sentì le farfalle allo stomaco battere più rumorosamente le ali quando Bill le sfiorò il collo e poi la guancia.
Con lui era stato tutto diverso fin dall'inizio. Per un attimo lei si era sentita la ragazza impacciata che cerca di arrivare al dio evanescente, quello che una volta era stato il ruolo di Fleur.
Per la prima volta lei non si era sentita una Veela che ottiene tutto ciò che vuole battendo i piedi, ma una normale ragazza innamorata.
E quel ruolo le piaceva molto di più.

 

-Possiamo vedere Bill Weasley?-
Due facce identiche fissarono Ivy con due sorrisoni a trentadue denti.
-Ehm...- la ragazza lanciò uno sguardo alla porta dietro di sé. Fleur era dentro da un bel po' di tempo.
-In questo momento è occupato. Sta... sta dando ripetizioni d'inglese.- le uscì e l'espressione -identica- che comparve sul volto dei due giovani le fece capire che avevano afferrato... e sorrise anche lei.




Spiegazioni, varie ed eventuali:
E finalmente è arrivato il bacio *squillano le trombe e piovono coriandoli*
Partiamo dal fatto che Fleur prima del "Mi sei mancato", sta per dirgli "mi piaci", ma non ci riesce. E' troppo orgogliosa per una dichiarazione così scenica.
L'ultima scena mi è piaciuta particolarmente scriverla perché Fred, George ed Ivy sembrano un'associazione a delinquere insieme xD
Ovviamente la battuta di Ivy è una ripresa di quella di Fred nel quinto libro ^-^
Ora, dalla prossima prenderò spunto dalle scene scritte dalla Rowling, quindi dal 5° fino al 7° libro.
Ringrazio ancora tutti, un bacione grandissimo <3 <3
Ciaooo ^-^

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Capitolo 7
*** 7. ***


La notizia che Bill Weasley e Fleur Delacour avevano iniziato a frequentarsi si diffuse così rapidamente che la ragazza arrivò al punto di pensare che forse non era stata una buona idea avere come confidente un tipetto come Ivy.
-E' una storia talmente romantica che non posso fare a meno di raccontarla a chiunque mi accenni di te e lui.- le confessò una volta lei, malcelando un cipiglio sognato e ammaliato.
Aveva avuto una cattiva influenza su di lei, sicuramente.
-Scerca di controllarti. Vorremmo almeno poter informare noi le nostre familie.- rispose Fleur, cercando di risultare il più possibile arrabbiata, ma riuscendoci appena... l'essere innamorata l'aveva resa più docile e più sorridente, soprattutto con Bill ovviamente.
-E va bene, ma promettimi che mi racconterai come trascorrerai l'estate.-
-Non promotto nulla.- ed Ivy assunse un broncio grazioso che non scalfì affatto la corazzata della Delacour, che era cambiata sì, ma non più di tanto.
Bill uscì dal suo ufficio, in mano un cappotto ed un ombrello, e sorrise non appena vide l'espressione felice della ragazza bionda e quella imbronciata della bruna.
-Dobbiamo andare. E' ora.-
Fleur aveva aspettato quel momento da non sapeva neanche lei quanto: conoscere i genitori della persona che aveva scoperto di amare era una delle sensazione più belle vissute in tutta la sua vita.
-Allons-y.- rispose prontamente lei, mentre il ragazzo l'aiutava ad indossare il suo di cappotto.
-Ivy, ora sei tu la responsabile.- disse Bill, prima di uscire, mano nella mano, in mezzo alla folla di Diagon Alley.

***

-Mi odiano.- sbuffò Fleur, una volta che la serata fu conclusa e lei uscì insieme al ragazzo dalla Tana.
-Non ti odiano. Sono solo tesi per la storia di Tu-sai-chi. Non appena tutto questo sarà finito, impareranno a conoscerti e ti ameranno.- le sorrise incoraggiante lui e Fleur si sciolse subito.
-Oh, Bill. Disci davvero? Io sono sicura che adorerò la tua familia, jià l'adoro.- rispose lei, prendendogli la mano e stringendola forte.
Trascorsero le settimane e i rapporti fra Fleur e la famiglia Weasley divennero via via meno freddi, anche se ogni tanto la ragazza notava le occhiate che la signora Weasley le lanciava o le frecciatine che Ginny le propinava. Era strano, per lei, non rispondere alle provocazioni, ma non voleva litigare con la famiglia di Bill. Ora lui è al primo posto e non avrebbe fatto niente per vederlo triste.
Dopo aver trascorso un'altra sera alla Tana, Bill le strinse la mano prima di Smaterializzarsi di fronte all'appartamento del ragazzo.
Avevano deciso che presto, molto presto, avrebbero comprato una casa tutta per loro.
Appena entrati nella dimora, Bill non poté non notare l'aria triste della ragazza, che ancora pensava alle espressioni della sua famiglia alla felice notizia.
-Fleur, balliamo?- le domandò di getto, senza riuscire a trattenersi.
-Che... ?- sussultò lei, confusa ed imbarazzata allo stesso tempo.
-Davies ha avuto l'onore di accompagnarti al Ballo del Ceppo; non sarà la stessa cosa ovviamente, ma concederesti un ballo anche a me?-
Fleur rise divertita e, un po' più serena, accettò con gioia.
Danzarono per quelle che parvero ore intere, fino a che, stanchi ma felici, si lasciarono cadere sul piccolo divano del salotto.
-Impareranno ad amarti un giorno.- le sussurrò con dolcezza, abbracciandola e facendola sentire come mai si era sentita.
-Fidati di me.-
-J'ai confiance*.-

***

-Bill, cos'è susciesso?- chiese Fleur impaurita, vedendolo entrare in casa tutto trafelato e spaventato.
-Ron e Ginny... ma anche Harry ed Hermione! Sono entrati al Ministero e... e hanno affrontato Tu-Sai-Chi e...-
-E' morto qualcuno?- strillò Fleur, con la pelle d'oca per il terrore di sentire le prossime parole.
-No, per fortuna stanno tutti bene.- disse con fermezza Bill, calmandosi un poco dopo aver compreso le proprie parole.
Fleur si era allontanata dai fornelli per gettarsi fra le sue braccia e tentare di tranquillizzarlo.
-J'ai tant besoin de toi, t'es mon amour à moi
J'ai tant besoin de toi, j'irai partout où tu iras
J'ai tant besoin de toi, t'es mon amour à moi
J'ai tant besoin de toi, je t'en prie ne me quitte pas
**.- cantilenò lentamente Fleur e Bill, seppur non comprendesse una parola, riuscì a capire che lei stava cantando per calmarlo e fargli capire che era lì, vicino a lui, e ci sarebbe sempre stata.
-Grazie.- le mormorò non appena ebbe terminato, baciandola con dolcezza.
-Andiamo a vedere come sta tà familia.- gli rispose lei, prendendolo per mano ed uscendo dall'appartemento.
Era preoccupata anche lei, Bill lo sapeva bene, e la sua teoria fu confermata dal fatto che Fleur, la regina dello chic, dalla fretta, non si era neanche tolta le pantofole.


Spiegazioni, varie ed eventuali:
Questo è un capitolo un po' così. Nel senso che non succedono fatti eclatanti, ma è solo una fase tranquilla prima dello scoppio della guerra.
I prossimi tre capitoli, quelli conclusivi, invece saranno un po' diversi; pieni di tristezza e spiragli di felicità.
Passiamo agli asterischi:
* = "Mi fido" in francese
** = E' una canzone francese, che ho trovato su youtube, cantata da Marc Antoine. La traduzione dovrebbe più o meno essere questa "Ho bisogno di te, tu sei il mio amore per me. Ho bisogno di te, andrò ovunque tu vada. Ho bisogno di te, sei il mio amore per me. Ho bisogno di te, per favore non lasciarmi".

La felice notizia non è ancora il loro matrimonio, ma solo il fatto che stanno insieme. Ho fatto una sorta di scaletta delle fic che devo concludere. Questa dovevo aggiornarla ieri, ma non ce l'ho fatta^^'.
Dalla prossima settimana sarà aggiornata ogni lunedì.
Bon, spero di aver detto tutto.
Grazie a tutti coloro che continuano a seguire questa storia.
Un bacione e a presto.^-^

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