Lovely Birthdays

di Shatzy
(/viewuser.php?uid=8433)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Birthday Girl ***
Capitolo 2: *** Birthday Boy ***



Capitolo 1
*** Birthday Girl ***


Da oggi inizia la Week of Love, ovvero la settimana (in realtà sono 5 giorni) tra il compleanno di Nanao (il 7 luglio) e quello di Shunsui (l'11 luglio), per festeggiare questa coppia così carina. Ci saranno 5 aggiornamenti, più o meno, con i relativi themes (più o meno ^^").






Birthday Girl



Nanao Ise quella mattina si era svegliata con due banali certezze: la prima era di avere un anno di più, invisibile sul suo corpo eterno, mentre la seconda riguardava un certo Taicho di rosa vestito che le avrebbe reso la giornata un inferno. Come ogni anno.
Nell’ultimo secolo non c’erano stati grandi cambiamenti, se non i regali sempre più impensati – e al limite della decenza – di Kyouraku: di solito si ritrovava costretta a festeggiare in un qualche locale sperduto insieme a Matsumoto e alle altre dell’Associazione Donne Shinigami, dopo una giornata di lavoro senza troppe grane. L’unico vero problema, in realtà, era riuscire a far entrare nel suo appartamento tutti quei fiori che Shunsui le regalava regolarmente ad ogni ora della giornata, tra sorrisi compiaciuti, poesie d’amore e proposte di vita insieme. In una parola, il suo compleanno era stressante.
Quasi si stupì, quindi, quando aprì la porta dell’ufficio e lo trovò deserto. Non che si aspettasse di trovare Kyouraku a lavorare a quell’ora del mattino, ma almeno un enorme mazzo di fiori svettante al centro della sua scrivania… beh, quello sì. Mosse qualche passo incerto, controllando gli angoli della stanza, dietro il divano, tra gli scaffali e in mezzo i libri, eppure niente: era tutto pulito e ordinato come lo aveva lasciato la sera prima.
Perciò, nascondendo la leggera delusione – che si fosse dimenticato? – cominciò a controllare i documenti della giornata, tentando di non pensare a niente che non fosse il suo lavoro. L’ordinaria amministrazione dell’Ottava divisione non presentava mai grossi problemi, sembrava che gli shinigami che ne facevano parte alla fine diventassero fin troppo simili al Taicho che li guidava: pigri, allegri e amanti del bere; perciò Nanao tentò di far rientrare le finanze nei limiti, decidendo di dare una bella strigliata ai suoi uomini dopo l’ennesima bevuta di gruppo della sera precedente sul conto della divisione. Chissà se anche Kyouraku aveva partecipato… A giudicare dal numero abnorme di bottiglie di sake comprato probabilmente sì.
Kyouraku… Da quando era solo una bambina le aveva comprato sempre qualcosa, ricordava quei frivoli romanzi d’amore che si era costretta a terminare solo perché erano un suo regalo, e aveva perso il conto dei fermagli per capelli – anche se sapeva che lui preferiva che li lasciasse sciolti. Shunsui sapeva che il suo Luogotenente non amava le sorprese, eppure continuava a nasconderle i regali per farglieli poi trovare all’improvviso, visto che l’intelligenza di Nanao le faceva scoprire subito di cosa si trattasse con una singola occhiata alla carta colorata.
La ragazza quindi aprì velocemente il cassetto della sua scrivania, dopo un’illuminazione, ma non ci trovò altro se non i suoi effetti personali. Nessuna scatola, nessun biglietto, nessun regalo. Se ne era davvero dimenticato…
Eppure non riusciva a credere che il suo amato Taicho potesse farle una cosa del genere… che tutte quelle dichiarazioni d’amore fossero delle prese in giro? Non si aspettava chissà cosa, ma…
Dopo un ultimo sospiro, ritrovò la sua determinazione, e incapace di darsi per vinta decise che il regalo di Shunsui dovesse essere per forza in ufficio. Iniziò dalla libreria, perché il Taicho sapeva che Nanao vi avrebbe sicuramente guardato, e iniziò a sradicare libri, controllandone il contenuto uno alla volta, poggiandoli poi sul pavimento. Passò quindi a cercare dentro ogni cassetto dell’archivio, poi spostò i mobili per verificare se dietro ci fosse qualcosa. Niente. Finì ad aprire i cuscini del divano e a togliere perfino la polvere dal lampadario, ma non uscì alcun pacchetto colorato.
Quando capì che quel compleanno non sarebbe andato come i precedenti, si era ormai fatta sera. Si rialzò dal pavimento, togliendo dal kimono la polvere, e gettò uno sguardo alla stanza. Per poco non le venne un infarto: il disordine regnava sovrano, non c’era un singolo oggetto che fosse al suo posto, era come se fosse passato un tornado – o Kyouraku Taicho.
Con un sospiro, decise che quella non era la giornata adatta per mettersi a sistemare l’ufficio, così decise di lasciare il campo di battaglia intatto e chiudersi la porta alle spalle. Forse faceva ancora in tempo a chiedere a Matsumoto di uscire, lei non avrebbe rifiutato di certo, oppure poteva semplicemente mettersi a leggere un buon libro fino a tardi e nascondere dentro di sé quella strana malinconia.
Se ne era dimenticato.
Arrivata ormai sotto il proprio appartamento, ancora immersa nei suoi pensieri, rifletté sul fatto che forse Shunsui si era stancato di quel gioco, che di donne più accondiscendenti ne avrebbe trovate a palate, che tutti i suoi rifiuti erano stati ingiustificati, e che le sue attenzioni quotidiane le mancavano troppo. Ecco, lo aveva ammesso.
Avrebbe voluto soltanto vederlo, anche per un attimo, prima della mezzanotte.
Fu allora che un petalo rosa scivolò davanti ai suoi occhi, tanto che Nanao si ridestò dai suoi pensieri e si accorse della scia rosata lungo la strada, sempre più intensa più si avvicinava al suo appartamento. Alzò il viso per notarne altri sporadici cadere giù dal tetto, lenti e pigri, e a quel punto la curiosità vinse sulla stanchezza: raggiunse velocemente la sommità dell’edificio e rimase immobile con gli occhi sgranati.
Vide mucchi di petali soffici ai lati del tetto che cadevano giù ad ogni soffio di vento, vide un tappeto morbido su tutta la superficie e al centro vide il suo Taicho, sdraiato sulla schiena e intento ad osservare il cielo. Aveva un rametto verde tra i denti, le gambe incrociate e il cappello a coprirgli almeno la metà del volto, e a Nanao sembrò così… irreale, quasi una divinità a tutti gli effetti, una di quelle impassibili e bellissime che erano disegnate sui libri degli uomini.
Rimase a fissare Shunsui per qualche secondo appena, incapace di distogliere lo sguardo, quando il suo superiore le fece capire di essersi accorto di lei – probabilmente molto tempo prima – alzando la falda del cappello e sorridendole in quel modo caldo e sincero che le scioglieva il cuore ogni volta. Gli si avvicinò, seguendo la muta richiesta del Taicho, sedendosi poi accanto a lui.
“Nanao-chan… hai visto come sono belle le stelle oggi?”
E solo allora la ragazza alzò gli occhi al cielo scuro, perdendosi ad osservare quella miriade di puntini luminosi nella volta stellata: Altair e Vega brillavano intensamente, finalmente vicine, finalmente insieme.
Si sdraiò al suo fianco e continuò ad osservare la via Lattea e quelle due stelle luminose; non era un’appassionata di festività e il Tanabata non faceva eccezione, se ne ricordava solo perché cadeva nello stesso giorno del suo compleanno. Aveva letto in un libro la storia della principessa e del pastore, che si erano amati nonostante le loro differenze, e alla fine aveva chiuso la pagina, alquanto scettica. Che senso aveva amare se poi il risultato era soffrire per la maggior parte del tempo?
“Oggi la divisione è stranamente silenziosa” Nanao decise di rompere il silenzio, per non pensare ad altre cose più sconvenienti.
Shunsui ridacchiò appena. “Dolce Nanao-chan, staranno festeggiando a dovere questa giornata, visto che è così romantica”.
“Romantica?”
Lui la guardò profondamente, prima di prenderle una mano – che la ragazza non ritirò. “Sì. Due amanti a lungo separati che per una sola notte all’anno possono stare insieme. Una notte in cui non è importante nient’altro se non il loro amore. Un’unica notte che sono disposti ad aspettare pur di essere insieme e felici”. 
Nanao non seppe bene cos’era quella strana sensazione che la fece restare senza parole davanti al suo Taicho, sapeva soltanto che non riusciva a smettere di guardare Shunsui da dietro i suoi occhiali. Per una volta, una volta soltanto, avrebbe voluto…
Quando una folata di vento più forte la fece rabbrividire, Shunsui le si avvicinò appena, tentando di schermarla dal freddo senza l’invadenza di toccarla. Nanao però gli passò un braccio intorno alla vita, lasciandosi tacitamente abbracciare. Kyouraku Taicho era uno degli shinigami più forti e robusti del Seireitei, eppure era capace di una tenerezza disarmante nelle sue attenzioni, e di un sorriso così dolce da far innamorare perfino un cuore rigido come quello di Nanao.
E in un momento, tutti i dubbi e le incertezze che aveva avuto nella giornata si dissolsero con la stessa velocità di una stella cadente. Importava davvero che si fosse dimenticato del suo compleanno? Era necessario ricevere qualche stupido regalo? L’unica cosa di cui aveva bisogno, adesso, era soltanto che Shunsui continuasse a tenerla tra le sue braccia, ad accarezzarla piano, a riscaldarla con il suo corpo, in silenzio, mentre sopra di loro altri due amanti potevano finalmente riunirsi.
“Mi dispiace” le disse l’uomo in un sussurro, dopo qualche minuto, quasi leggendole nella mente. “Jyuu-chan ha avuto una ricaduta stanotte e si è svegliato solo un paio di ore fa” spiegò, e sentendola irrigidirsi provvide ad accarezzarle un braccio. “Sta bene ora” la tranquillizzò. “Non dovevo tenerlo sveglio tutta la notte e in giro per il Rukongai solo per un consiglio” ammise, sentitamente colpevole.
La ragazza lo guardò con apprensione, divisa tra la voglia di abbracciarlo stretto per rivedere il suo sorriso e il desiderio di strangolarlo per aver rischiato la salute cagionevole del suo migliore amico solo per uno stupido regalo. Per lei. E si sentì tremendamente stupida.
Shunsui sembrò accorgersi dell’indecisione di Nanao, e per salvarsi dalla situazione – che stava prendendo tutta un’altra piega da quella romantica che aveva previsto – decise di giocare la carta che gli riusciva meglio. Farla esasperare.
“Ah, Nanao-chan, mi dispiace per il tuo regalo di compleanno” cominciò a lamentarsi. “Avevo progettato tutto nei minimi dettagli dall’anno scorso: avevo chiamato il miglior fiorista in circolazione per dei veri petali di ciliegio, non queste banali rose rubate dal giardino di Jyuu-chan, e ho fatto il giro di non so quante librerie per qualche libro raro, ma ho dimenticato di portare con me la lista chilometrica di quelli che già hai – non sono bravo nel ricordare queste cose, lo sai! – e così pensavo a un nuovo  paio di occhiali, ma sarebbe sembrato un incentivo a farti lavorare di più, ed è tutto quello che non voglio, così ho controllato tutti i cataloghi di biancheria intima dei negozi più rispettabili di Karakura per il modello più adatto a te, ma alla fine non sono riuscito a comprarti niente” continuò, con perfetto tono piagnucoloso, stringendola a sé ancora di più.
Nanao si limitò a sorridere contro il suo petto, per una volta dimentica di sgridarlo. “Va bene così…”
Shunsui sorrise. “Però sai, Nanao-chan? Davvero non riesco a capire questa festa!” cominciò. “Come si può amare una persona, vederla da lontano e non poterla toccare? Io piuttosto avrei attraversato la via lattea e sarei scappato con la mia amata, proprio come quando salto oltre la tua scrivania per starti vicino, o come quando ti prendo in braccio contro il tuo volere e ti porto lontano dall’ufficio! E poi queste due stelle che si vedono una volta all’anno magari vogliono un po’ di intimità, invece sono tutti intenti a fissarle… Se io fossi con la mia Nanao-chan invece-”
“Taicho! Va bene così!
Shunsui sorrise ancora, stavolta dal cuore, felice che la ragazza non avesse più altri pensieri per la testa, ma che fosse solo contenta di stare lì, insieme a lui, su quel tetto pieno di petali.
“Buon compleanno, Nanao-chan” le disse, per poi darle un leggero bacio su una guancia. Il suo unico regalo per quell’anno, ma decisamente il più gradito.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Birthday Boy ***


Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari.


Birthday Boy


Nanao era molto paziente.
Lo era sempre stata, era una qualità insita in lei fin da bambina, e nessuno avrebbe mai potuto negare una cosa del genere. Ise Nanao aveva un livello di pazienza secondo soltanto a Unohana Taicho, il che era tutto dire visto che la donna in questione rasentava la santità.
Eppure, spesso si domandava se esistesse una qualche sorta di destino anche tra gli shinigami, un’entità potente e pericolosa superiore al loro campo di azione, o se fosse solo la loro parte umana che usciva fuori nei momenti meno opportuni. Sì, perché su tredici squadre disponibili Nanao era il vice proprio di quella con l’unico capitano – o essere umano probabilmente, o shinigami che fosse – in grado di farle perdere le staffe.
“Kyouraku Taicho, possiamo rientrare adesso?”
Il suddetto uomo se ne stava sdraiato all’ombra di un ciliegio, il cappello abbandonato in un angolo e il suo famoso haori rosa ben steso per terra, aperto in modo che anche il suo dolce Luogotenente potesse sedersi senza sporcarsi con l’erba. “Mh? Ma è ancora giorno, Nanao-chan” si lamentò immediatamente lui. “Perché dovresti restare chiusa in ufficio quando qui fuori il sole è alto e la natura fiorisce? Guarda questi petali… Oh no, aspetta! Non ti piacciono i fiori di ciliegio? Possiamo cambiare albero! O il sole ti sta irritando la pelle?” si allarmò.
Nanao sbuffò, chiuse gli occhi per un secondo e poi lo tranquillizzò. “Niente di tutto questo, Taicho”.
“Allora il ciliegio va bene?”
“Va benissimo”.
“Il sole scotta?”
“Sono all’ombra”.
L’uomo si limitò a farle un sorriso compiaciuto, poi riprese la sua attività, ovvero scribacchiare qualcosa su un foglio. E di certo non era uno dei documenti che lo attendevano in ufficio e che andavano consegnati entro la sera… Non tanto per l’impegno che Shunsui ci stava mettendo nel compilarlo, ma perché Nanao aveva lasciato la pila di fogli – che sicuramente in quel tempo era raddoppiata – intonsa sulla scrivania almeno tre ore prima, quando era stata rapita dal suo Taicho per una gita fuori programma. E con la scusa di ritrovare l’ispirazione per lavorare, l’aveva portata in uno dei suoi innumerevoli posti preferiti per sonnecchiare – o scappare dal lavoro – sotto un bell’albero fiorito, e le aveva chiesto di sedersi accanto a lui mentre cercava di risolvere la questione.
Che questione fosse Nanao avrebbe volentieri evitato di saperlo, ma lui era un uomo fin troppo estroverso per non averglielo ripetuto almeno quindici volte. E qui ritorniamo al punto di prima, ovvero la capacità di Shunsui di farle perdere la pazienza.
“Taicho, non crede che sia ora di tornare al lavoro e non perdere tempo con queste sciocchezze?” osò.
Lui alzò un sopracciglio, e si rimise con più volontà di prima a scrivere.
“Per favore… mi permetta almeno di portare qualche documento qui, così almeno io posso lavorare” provò accomodante.
“Mia laboriosa Nanao-chan, il lavoro lo puoi sempre fare domani, ma il riposo non si può rimandare” rispose sorridendole, veramente convinto del suo pensiero.
Lei sospirò, aggiustandosi gli occhiali sul naso. “Per quanto questo posto sia molto bello…” cominciò.
“Ah! Visto, accondiscendente Nanao-chan? Avevo ragione!”
“Per quanto questo posto sia molto bello” riprese senza scomporsi, seppur con una nota di stizza nella voce, “mi sto annoiando” troncò il discorso. E lei lo sapeva bene che quello era un punto debole del suo Taicho.
Taicho che rimase per l’appunto pietrificato, con la bocca aperta e la penna che gli sfuggì dalle dita. Si guardarono per un minuto buono, lui sconvolto e lei reggendo sicura il suo sguardo da bambino a cui la mamma ha vietato di correre nudo per casa. Poi lui distolse velocemente gli occhi per riportarli sul foglio, raccolse la penna e si rimise a scrivere di buona lena. “Impaziente Nanao-chan, ho quasi finito”.
“Taicho…”
“Cinque minuti!”
“Taicho!” lo riprese con tono più alto del dovuto, segno che la pazienza era ormai esaurita.
“Un minuto!” Insistette lui, e la ragazza non poté fare altro che sbuffare di nuovo e attendere. E allo scoccare dei sessanta secondi – che Nanao aveva contato precisamente nella sua testa, per poi potergli rinfacciare il suo costante ritardo – l’uomo posò la penna per terra e sorrise.
Sorrise in un modo che lei trovò decisamente inquietante, perché lo sapeva che riguardava se stessa e sapeva fino a che livello Shunsui era in grado di arrivare per darle fastidio. Perché ovviamente tutto quello che diceva o faceva non era vero. Almeno quello che riguardava il suo spassionato amore nei suoi confronti.
“Ora possiamo rientrare? Se ha finito con questo… Che c’è?” si ritrovò a chiedere, notando il suo sguardo assorto.
Lui sorrise e non mancò di aprirle i suoi pensieri: “Con questa luce… sei bellissima, Nanao”. La ragazza arrossì vistosamente, incredula, rimanendo senza parole e incapace di pensare a una frase per smorzare la tensione – che forse solo lei sentiva? – o a una scusa per colpirlo con un qualche oggetto a sua disposizione. Tuttavia, non ci riuscì. “Ah, incantevole Nanao-chan, non pensi che io meriti almeno un bacio di ringraziamento?” sbottò, socchiudendo gli occhi e protendendo le labbra verso di lei, che si ritrasse velocemente. “Anche piccolo piccolo, che ne dici, Nanao-chan?” continuò.
E l’inseparabile ventaglio della ragazza non tardò ad arrivare sulla bocca del Taicho, ammonendolo. “Io me ne vado!” esordì lei, rimanendo tuttavia immobile.
“Ahi, crudele Nanao-chan… Non pensavo avessi portato quel coso con te anche oggi!!” piagnucolò lui, ma non demorse e si riprese immediatamente, non perdendo di vista il suo vero obiettivo. Si schiarì la voce e cominciò: “Bene, ora ti leggerò la poesia che ho scritto per te” esordì, mentre i sospiri della ragazza diventavano sempre più esasperati. Shunsui si sdraiò sul fianco sinistro, davanti al suo luogotenente inginocchiato compostamente, prese il foglio di carta nella mano, sistemò il suo cappello in testa e raccolse poi la penna da terra, tanto per darsi un tono. E infine cominciò a declamare, dopo un ultimo colpo di tosse.
“Mia amata Nanao-chan, vorrei specchiarmi nei tuoi occhi intensi e baciare le tue ciglia. E anche baciare le tue labbra” aggiunse, scribacchiando qualcosa sul foglio.
Il sopracciglio della ragazza si arcuò pericolosamente.
“Vorrei accarezzare i tuoi capelli di seta e vederli strisciare sinuosi sulla tua schiena nuda”.
“Taicho…”
“Vorrei accarezzare le tue piccole e morbide…-”
“Taicho!” strillò lei, imbarazzata.
“…Mani” concluse, guardandola con due occhioni ingenui e sinceri che avrebbero ingannato perfino sua madre. “Cosa c’è che non va?” chiese, facendo con nonchalance diversi segni di penna sul foglio, su una singola parola, per poi abbozzarne di corsa una nuova.
“Ah… niente” si scusò lei, facendogli cenno di continuare.
“Infine, Nanao-chan, quando vado a dormire vorrei che tu fossi al mio fianco così da poterti… ehm, vegliare nel tuo sonno senza incubi. Fine. Che te ne pare, Nanao-chan?” chiese allegro, fiero del suo componimento.
La ragazza sospirò lentamente. “Taicho, più che una poesia sembra un porno” commentò sincera.
Kyoraku rimase senza parole, mentre sentiva il suo enorme cuore andare in mille pezzi. Ma non demorse, iniziando a guardarla con occhi da cucciolo abbandonato in cerca di affetto – e da un uomo della sua stazza non faceva un bell’effetto. “Inflessibile Nanao-chan, ma io ho messo tutto il mio amore per te in questa poesia!”
La ragazza sospirò – quante volte lo aveva già fatto in quelle ore? -, lasciando spuntare un piccolo sorriso sulle labbra. In fondo – nemmeno poi tanto in fondo – tutte quelle attenzioni le facevano piacere. “Taicho, oggi è il suo compleanno, non avrebbe dovuto perdere tempo a fare un regalo a me; doveva essere il contrario, casomai” disse, per poi aggiungere, piano: “Grazie”.
L’uomo si sciolse in un sorriso tenero, approfittando del momento per accarezzarle una guancia. “Mia dolce Nanao, il tuo è stato il regalo migliore!” commentò euforico, indicando l’ambiente circostante. “Hai esaudito un mio desiderio: noi due, sotto un albero di ciliegio, mentre scrivo un componimento e lo declamo per te.  Hai idea di quanti decenni sono che sogno questo momento?” dichiarò, e la sua sincera semplicità la colpì in pieno, facendola arrossire. “Sono io che ringrazio te, Nanao-chan. O hai in mente qualche altro regalo per me?” chiese, avvicinandosi senza pudore al viso della ragazza.
Lei non si scompose, passandogli due dita sul mento, per niente infastidita dalla barba ispida contro i polpastrelli. Gli sorrise, fissandolo negli occhi – così tanto seri da quella distanza – e gli sfiorò appena le labbra. “No” disse e si ritrasse velocemente, alzandosi in piedi e cominciando a correre verso l’edificio dell’Ottava Divisione. Perché lo sapeva che quello era l’unico modo per farsi seguire dal suo superiore.
Shunsui rimase con la bocca aperta per quei nanosecondi necessari affinché il suo cervello elaborasse la cosa. Un rifiuto, certo. Non era nemmeno il primo e non sarebbe stato l’ultimo. Eppure quella risata spensierata e cristallina era davvero un bellissimo regalo di compleanno.
Raccolse in fretta il suo cappello e con una mano se lo mise in testa, mentre l’altro braccio raccattava l’haori, sgrullandolo appena, inciampando quasi quando ricordò di recuperare anche la sua poesia d’amore. Quindi saltellò allegro tentando di raggiungere il suo Luogotenente, mentre dalla tasca del kimono scuro scivolava un bigliettino stropicciato.
Il suo lato giocoso aveva preso il sopravvento ancora una volta, e non era riuscito a leggere a Nanao quello che veramente sentiva per lei. In cuor suo, sperava che le cose cambiassero presto.

Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la sera,
son divenuti frutti.











Note: il bellissimo haiku finale ovviamente non è mio, ma di Buson Yosa. Ho pensato ci calzasse perfettamente nella situazione.
E con il compleanno di Shunsui si conclude la Week of Love ^^
Grazie a chi ha apprezzato queste storie, in particolare a Yoko_kun per il commento: stavo aggiornando con il secondo e ultimo capitolo quando me ne sono accorta XD La Week of Love è nata nel fandom inglese, l'ho trovata lì e l'idea mi è piaciuta tantissimo! Erano 5 storie per 5 giorni, in questa mini raccolta ne ho scritte due, poi ne ho pubblicata un'altra con le rimanenti tre (in realtà sono 3 aggiornamenti di una raccolta, non propriamente delle storie XD), quindi non ce ne saranno altre (faccio le cose di corsa e non sono chiara, scusami). Ti ringrazio per aver detto che non ho scritto nulla di sdolcinato nello scorso capitolo, in effetti il pericolo c'era conoscendo Shunsui XD Non so, mi sembra davvero capce di tutto (e io lo adoro *-*). Ma no, loro sono dolci e carini pur non essendo effettivamente una coppia, quindi niente smancerie! E poi Nanao non mi sembra il tipo.
Ti ringrazio tantissimo per il commento, sei stata gentilissima ^^ A presto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=531602