In Your Shadow I Can Shine.

di zora_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mattina di Berlino ***
Capitolo 2: *** L'audizione ***
Capitolo 3: *** Approfondimenti ***
Capitolo 4: *** Il concerto ***
Capitolo 5: *** Points of View- Parte n°1 ***



Capitolo 1
*** La mattina di Berlino ***


 

Ovviamente,non pubblico questa storia scopi di lucro e cose del genere,i Tokio Hotel non mi appartengono eccetera eccetera.
Insomma, in ogni caso spero vi piaccia e che commentiate in tanti,perché a questa storia ci tengo davvero.
Non so cos'altro dirvi...leggete e ditemi!=D
-Sei sicuro che non mi butteranno fuori a calci?-chiese preoccupata la ragazza mentre cercava di tenere a bada i capelli,che il vento continuava a frustrarle in faccia.
Il traffico di Berlino e il freddo umido era come quello delle altre mattine,quando i due gemelli andavano a scuola.Ma oggi in un certo senso era diverso,dopo tante lotte con la madre per riuscire a saltare un giorno di scuola per quello che lei riteneva "una perdita di tempo" i due gemelli erano riusciti a strapparle una mattinata di libertà.
La ragazza era indiscutibilmente bella,ma non faceva nulla per farlo notare.Niente trucco a velare gli splendidi occhi azzurri-grigio, nessun mascara ad allungare le folte ciglia,era del tutto naturale,se non per un sottile strato di burro cacao(ma quello lo metteva solo perchè altrimenti il freddo le avrebbe tagliato le labbra).
La pelle era come quella delle bambole di ceramica con qui aveva tanto giocato da piccola,anche se finivano sempre per cadere e rompersi.
I capelli erano stati spuntati di fresco per quel grande evento.Erano ancora lunghi,leggermente mossi e scuri le sfioravano il viso.
Erano quasi arrivati, e lei tirò fuori la spazzola che aveva intelligentemente portato,conoscendo il vento e la strana antipatia che covava per i suoi capelli,e cominciò a spazzolarseli.
-Certo che sono sicuro-rispose suo fratello,scansando una donna piena di buste della spesa che tentava di rispondere al cellulare.
La mattina a Berlino era sempre cosi,frenetica,piena d'impegni e di cose da sbrigare il più presto possibile.
Anche lui era bellissimo.Aveva anche lui dei grandi occhi chiari,la pelle di porcellana,ma i suoi capelli erano tagliati in corti ciuffi ribelli e biondi.
Ma quello che colpiva di lui era il portamento,sicuro,di chi sa già di aver vinto ancor prima di iniziare la sfida.
Seppur diversi,lei timida e delicata,lui sicuro e socievole,erano le due facce della stessa medaglia.Alina e Sasha,Sasha e Alina.
A dire il vero non erano proprio tedeschi,come giustamente suggerivano i nomi:erano per metà(la metà materna,per precisione)russi.
Sasha virò la sua traiettoria verso un edificio in particolare.Non sembrava diverso dagli altri grattacieli ed uffici:le porte di vetro riflettevano il sole freddo,tre scalini di marmo candido conducevano all'entrata automatica.
Il ragazzo sali i tre scalini e si mise in mezzo alla porta,per far si che restasse aperta.Era di quanto più vicino potesse fare per tenere aperta la porta alla ragazza che lo succedeva,da vero gentiluomo moderno.
Alina gli lanciò un'occhiataccia mentre attraversava a passi rapidi la porta.Sasha si affrettò a seguirla,ridacchiando.Sapeva bene quanto la sorella fosse nervosa.
La fece fermare prendendola per le spalle.Le puntò gli occhi nei suoi e ci fu un intenso scambio di pensieri ed emozioni.
-Ali, non potranno buttarti fuori a calci perchè hai una delle più belle voci che io abbia mai sentito,e in secondo luogo perchè sennò sarei io a prenderli a calci.Ah,e dimenticavo: anche perchè sei bellissima,la più buona,la migliore di tutte le ragazze!-Rise di nuovo vedendo le guance della sorella avvampare.
Fece scendere le mani dalle sue spalle alle sue mani,che a tradire il nervosismo,stavano stropicciando il vestito nuovo.Le strinse per qualche secondo,prima che Alina gli buttasse le braccia al collo.
-Grazie mille,fratellone,non saprei come fare senza di te!-gli confessò ridendo fra le lacrime di tensione.
Lui gliele asciugò e insieme salirono fino all'aula audizioni.
P.s.:Lo so che questo capitolo è un po' corto e tra l'altro,nonostante sia il primo,è solo di transizione.
Se leggerete il prossimo capirete!;D
Confido di trovare tanti commenti...a presto.

Ovviamente,non pubblico questa storia scopi di lucro e cose del genere,i Tokio Hotel non mi appartengono eccetera eccetera.


Insomma, in ogni caso spero vi piaccia e che commentiate in tanti,perché a questa storia ci tengo davvero.
Non so cos'altro dirvi...leggete e ditemi!=D


-Sei sicuro che non mi butteranno fuori a calci?-chiese preoccupata la ragazza mentre cercava di tenere a bada i capelli,che il vento continuava a frustrarle in faccia.
Il traffico di Berlino e il freddo umido era come quello delle altre mattine,quando i due gemelli andavano a scuola.Ma oggi in un certo senso era diverso,dopo tante lotte con la madre per riuscire a saltare un giorno di scuola per quello che lei riteneva "una perdita di tempo" i due gemelli erano riusciti a strapparle una mattinata di libertà.


La ragazza era indiscutibilmente bella,ma non faceva nulla per farlo notare.Niente trucco a velare gli splendidi occhi azzurri-grigio, nessun mascara ad allungare le folte ciglia,era del tutto naturale,se non per un sottile strato di burro cacao(ma quello lo metteva solo perchè altrimenti il freddo le avrebbe tagliato le labbra).
La pelle era come quella delle bambole di ceramica con qui aveva tanto giocato da piccola,anche se finivano sempre per cadere e rompersi.
I capelli erano stati spuntati di fresco per quel grande evento.Erano ancora lunghi,leggermente mossi e scuri le sfioravano il viso.
Erano quasi arrivati, e lei tirò fuori la spazzola che aveva intelligentemente portato,conoscendo il vento e la strana antipatia che covava per i suoi capelli,e cominciò a spazzolarseli.


-Certo che sono sicuro-rispose suo fratello,scansando una donna piena di buste della spesa che tentava di rispondere al cellulare.


La mattina a Berlino era sempre cosi,frenetica,piena d'impegni e di cose da sbrigare il più presto possibile.


Anche lui era bellissimo.Aveva anche lui dei grandi occhi chiari,la pelle di porcellana,ma i suoi capelli erano tagliati in corti ciuffi ribelli e biondi.
Ma quello che colpiva di lui era il portamento,sicuro,di chi sa già di aver vinto ancor prima di iniziare la sfida.


Seppur diversi,lei timida e delicata,lui sicuro e socievole,erano le due facce della stessa medaglia.Alina e Sasha,Sasha e Alina.
A dire il vero non erano proprio tedeschi,come giustamente suggerivano i nomi:erano per metà(la metà materna,per precisione)russi.


Sasha virò la sua traiettoria verso un edificio in particolare.Non sembrava diverso dagli altri grattacieli ed uffici:le porte di vetro riflettevano il sole freddo,tre scalini di marmo candido conducevano all'entrata automatica.
Il ragazzo sali i tre scalini e si mise in mezzo alla porta,per far si che restasse aperta.Era di quanto più vicino potesse fare per tenere aperta la porta alla ragazza che lo succedeva,da vero gentiluomo moderno.


Alina gli lanciò un'occhiataccia mentre attraversava a passi rapidi la porta.Sasha si affrettò a seguirla,ridacchiando.Sapeva bene quanto la sorella fosse nervosa.
La fece fermare prendendola per le spalle.Le puntò gli occhi nei suoi e ci fu un intenso scambio di pensieri ed emozioni.
-Ali, non potranno buttarti fuori a calci perchè hai una delle più belle voci che io abbia mai sentito,e in secondo luogo perchè sennò sarei io a prenderli a calci.Ah,e dimenticavo: anche perchè sei bellissima,la più buona,la migliore di tutte le ragazze!-Rise di nuovo vedendo le guance della sorella avvampare.


Fece scendere le mani dalle sue spalle alle sue mani,che a tradire il nervosismo,stavano stropicciando il vestito nuovo.Le strinse per qualche secondo,prima che Alina gli buttasse le braccia al collo.
-Grazie mille,fratellone,non saprei come fare senza di te!-gli confessò ridendo fra le lacrime di tensione.
Lui gliele asciugò e insieme salirono fino all'aula audizioni.






P.s.:Lo so che questo capitolo è un po' corto e tra l'altro,nonostante sia il primo,è solo di transizione.
Se leggerete il prossimo capirete!;D
Confido di trovare tanti commenti...a presto.Ovviamente,non pubblico questa storia scopi di lucro e cose del genere,i Tokio Hotel non mi appartengono eccetera eccetera.




Insomma, in ogni caso spero vi piaccia e che commentiate in tanti,perché a questa storia ci tengo davvero.

Non so cos'altro dirvi...leggete e ditemi!=D




 

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Capitolo 2
*** L'audizione ***


 

-Passeki?-chiamò la segretaria.Sasha le sorrise incoraggiante.Alina lo ringraziò con un sorriso speranzoso,anche se le gambe cominciavano a tremarle.La donna la portò in una stanzetta occupata da un sacco di strumenti...e al centro,da un tavolo.Il tavolo era occupato da quattro figuri.
Che le erano tutt'altro che indifferenti.Erano i suoi idoli,i tokio hotel.
Sembravano un po'annoiati,ma forse per educazione alzarono comunque lo sguardo su di lei e la salutarono.
Poi la invitarono a mettere su il suo cd,nello stereo nell'angolo.Lei mise dentro il cd.Parti "innocence"di avril lavigne.Aveva scelto quella canzone perchè aveva delle note alte,ma anche perchè era delicata, esprimeva emozioni vere.Aveva pensato che le assomigliasse.E poi per lei era facile.Non voleva mica complicarsi la vita da sola.
Georg fece stop alla canzone ancora prima che cominciasse.
*Oddio,hanno già scelto che nn vado bene?*
Arrossi di colpo,la ragazza.
-Hey,tranquilla!-la rassicurò il ragazzo.Lei lo guardò interrogativa.
-devi ancora sederti!Accomodati pure su quello sgabello.-e gliene indicò uno,era appena a cinque metri da loro.
Alina ci si sedette rigida.Poi velocemente si rilassò e fece cenno che era pronta.
Georg riprese il telecomando e fece play.Alina intanto pensava.
*sono persone normali,anche loro hanno paura di esibirsi in pubblico...non devi aver paura di loro,sono persone normali..."
Poi smise di pensare e iniziò a cantare.Non alzò lo sguardo fino alla fine della canzone.
Alla fine,li guardò timorosa.Tom era li li per addormentarsi,Gustav e Georg stavano prendendo appunti.Bill no,lui la guardava sorpreso.E sorrideva.
Aveva trovato con chi fare il duetto.
.............
Alina usci con lo sguardo spiritato dalla stanzetta.Sasha le corse incontro non appena la vide.
-cosa ti hanno fatto?giuro che li prendo tutti a calci!adesso vado li e li prendo tutti a botte!ma come si permettono di...-
Poi vide il sorriso che piano piano si faceva strada sulle labbra della ragazza.La guardò e capi.
-Evvai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!e grande la mia Alina!!!!lo dicevo io che ti dovevano prendere!!!Ora vedrai,scalerai le vette del successo!!!-
la ragazza rise divertita-shhhh!Sashy,devi stare zitto!-
-e perchè mai?ormai abbiamo vinto!-
Era cosi,per quanto Alina stentasse a crederci.Aveva vinto,per la prima volta nella sua vita.

                                                                                                                              -L'audizione-

 

-Passeki?-chiamò la segretaria.

Sasha le sorrise incoraggiante.

Alina lo ringraziò con un sorriso speranzoso, anche se le gambe cominciavano a tremarle.

La donna la portò in una stanzetta occupata da un sacco di strumenti...e al centro, da un tavolo.

Il tavolo era occupato da quattro figuri.

Che le erano tutt'altro che indifferenti.

Erano i suoi idoli, i Tokio Hotel.

Sembravano un po'annoiati, ma forse per educazione alzarono comunque lo sguardo su di lei e la salutarono.

Poi la invitarono a mettere su il suo cd, nello stereo nell'angolo.

Lei mise dentro il cd.

Parti "Innocence"di Avril Lavigne.

Aveva scelto quella canzone perchè aveva delle note alte, ma anche perchè era delicata, esprimeva emozioni vere.

Aveva pensato che le somigliasse.

E poi per lei era facile.Non voleva mica complicarsi la vita da sola.

Georg fece stop alla canzone ancora prima che cominciasse.

*Oddio,hanno già scelto che nn vado bene?*

Alina arrossì di colpo.

-Hey,tranquilla!-la rassicurò il ragazzo.

Lei lo guardò interrogativa.

-Devi ancora sederti!Accomodati pure su quello sgabello.-

E gliene indicò uno, era appena a cinque metri da loro.

Alina ci si sedette rigida.

Le era appena comparso un nodo in gola, di quelli che ti vengono prima di una qualsiasi prova.Di quelli seri.

*Vattene!Ti prego,vattene!Devo cantare, ti supplico...*

I ragazzi la guardavano.Stavano aspettando solo lei!

*Cazzo, togliti! Levati! Devo cantare, non l'hai capito?! Ti prego! Stanno aspettando solo me, merda! Oh, senti.Vaffanculo,okay?*

E annuì, con tanto di corde vocali legate, lacrime per la tensione e nervosismo alle stelle.

Georg riprese il telecomando e fece play.

*Sono persone normali, anche loro hanno paura di esibirsi in pubblico...non devi aver paura di loro, sono persone normali..."

Poi smise di pensare e iniziò a cantare.Non alzò lo sguardo fino alla fine della canzone.

Alla fine,li guardò timorosa.

Tom era li li per addormentarsi,Gustav e Georg stavano prendendo appunti.

Bill no,lui la guardava sorpreso.

E sorrideva.

Aveva trovato con chi fare il duetto.
.............

Alina usci con lo sguardo spiritato dalla stanzetta.

Sasha le corse incontro non appena la vide.

-Cosa ti hanno fatto?Giuro che li prendo tutti a calci!Adesso vado li e li prendo tutti a botte!Ma come si permettono di...-

Poi vide il sorriso che piano piano si faceva strada sulle labbra della ragazza.

La guardò e capi.

-Evvai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!E grande la mia Alina!!!!Lo dicevo io che ti dovevano prendere!!!Ora vedrai,scalerai le vette del successo!!!-

La ragazza rise divertita.

-Shhhh!Sashy,devi stare zitto!-

-E perchè mai?Ormai abbiamo vinto!!!-

Era cosi,per quanto Alina stentasse a crederci.

Aveva vinto,per la prima volta nella sua vita.


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Anche questo capitolo è un po' troppo corto per i miei gusti, ma purtroppo sto scoprendo che è piuttosto difficile farne uno lungo e scorrevole...mi dispiace un sacco!

In ogni caso ho già avuto tre recensioni, e vi devo ringraziare un saaacco!!!

Kaggy92_Grazie mille, Sister!Sono felicissima che questo inizio ti piaccia...In ogni caso se questo o uno dei prossimi capitoli ti fa cambiare idea,non esitare a dirmelo!

MCA_ Lo so, lo so!Alla prossima recensione che lascerai (se la lascerai, ovvio) mi dirai che anche questo capitolo è troppo corto!=.= Il punto è che sto scoprendo adesso che i capitoli sembrano mooolto più lunghi sulle bozze di Libero Mail...Se non ti piace (e ti assicuro che non ti piacerà, soprattutto più avanti) dimmelo!XP                                                                     Scherzo!In ogni caso, grazie mille per il commento...;)

hiba_kaulitz_emogirl _ Cavoli! Mi sento onorata! E tra l'altro mi sto un po' montando la testa...mi hai lasciato una recensione fantastica!=D Grazie di averla messa tra le seguite!Grazie mille davvero!


 

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Capitolo 3
*** Approfondimenti ***


                                                                                                   -Approfondimenti- 

 

Le fan l'hanno presa bene.

Grazie a Dio!Non l'ho dato a vedere (almeno spero...), ma era uno dei miei timori.

Pensavo capissero tutto male, invece...beh, ovviamene qualcuna ci sarà stata male per non aver vinto, ma spero non troppo.

Hanno ancora tutte le fans di prima, mi ha detto David.

David... è molto simpatico...ci posta a prendere il gelato tutti insieme, come fosse una maestra dell'asilo -e non si può contestargli nulla,dopotutto,a stare con questi quattro celebrolesi!(: - ma è veramente simpatico.

Fino a che non si entra in sala registrazione.Allora si che diventa una belva.

Se dice che hai sbagliato nota...beh,prima di contraddirlo,ti conviene controllare,contare fino a dieci e ricontrollare.E, alla fine, non contraddirlo.

Anche quelli che fino a una settimana fa erano i miei idoli, persone quasi...che so,ultraterrene!Sono simpaticissimi anche loro.

Tom non è assolutamente come vuole far credere...altro che slip e preservativi in giro per la camera: quando, negli ultimi tre giorni, sono andata a mangiare a casa loro (villa,altrochè...) mi hanno fatto vedere la casa,da bravi padroncini.E Tom ha una mania per l'ordine che farebbe paura anche a mia madre.

Flashback

*Sarò in ritardo?Speriamo di no!Oddio..e se sono in ritardo?Okay,calma.David ha detto che devi socializzare...le persone normali arrivano in ritardo.Ma ho letto che Bill odia le persone ritardatarie!*

La porta si apre e si affaccia un Bill Kaulitz con un "sorriso-modello-circumnavigazione-del-cranio ",completamente struccato,capelli legati in una coda bassa e in tuta da casa.

-Vieni,entra pure!-

-Hem,grazie...-sorpasso la porta della villa praticamente in punta di piedi...e una caviglia cede (cosa le avrò mai fatto?) per l'iper tensione degli ultimi minuti.Così cado sulle ginocchia.

*Complimenti,Alina! Hai appena fatto la figura di merda del secolo davanti...ma sì!Davanti al tuo idolo!*

-Oddio,stai bene?Ti sei fatta male?Lo stupido tappeto che ha comprato Tom, fa cadere chiunque entri in casa, ma lui si ostina a tenerlo!Dice che è il più bel tappeto che abbia mai visto nella sua vita...secondo me gli ha fatto una proposta di fidanzamento!!!-

E si mette a ridere,trascinando dietro anche Alina, che anche se era imbarazzatissima, aveva già iniziato a divertirsi...anche se non voleva ammeterlo.

-Ma cosa vi ha fatto quel povero tappeto?!-interviene Tom,arrivato di soppiatto con uno Swiffer in mano, di quelli per pulire il soffitto dalle ragnatele.

La ragazza si lasciò guidare da Bill fuori dalla traiettoria-tappeto giusto in tempo per schivare un Tom-Kaulitz-incazzato-che-va-a-sistemare-il-tappeto.

Il rastato si lanciò infatti dritto sul suo tappetino preferito e stirò subito l'orecchia che si era formata su uno degli angoli.

Fine Flashback

Bill è un po' più disordinato, ma ci sono cose su cui non transige, e in cui ha le stesse manie del fratello.

Ad esempio, sotto il lavandino del suo bagno ha una cassettiera dedicata completamente ai suoi trucchi.Me li ha esibiti come una valletta che indica allegramente che la cavia non è stata tagliata a metà dal mago.

Flashback

-Attenta,adesso stai per assistere a una delle più meravigliose meraviglie del mondo!-

E la trascinò in quello che doveva essere un bagno,ma che sembrava più che altro una sala terme in miniatura.

-Hem...ma che bel bagno...-commentò Alina,non tuttavia certa che fosse la cosa giusta da dire, visto che la rockstar si era fiondata ad abbracciare...cos'era,il cestino della biancheria sporca? Sotto il lavandino -grande come un piatto doccia,per la cronaca-

-Ma no,sciocca!Il bagno in confronto a questa,sparisce!Se proprio insisti te la faccio vedere,ma devi giurare...sul tuo peluche preferito!Che non toccherai niente!-guardò Alina con fare sospettoso.-Giura,ho detto! Oh, e va bene, mi fido!-lanciò uno sguardo esasperato al soffitto.

La ragazza lo guardava come era solita guardare il professore che farneticava non si sa quali formule durante la lezione di matematica.

Poi Bill tirò fuori quella che si rivelò essere una cassettiera con una grande profondità dei cassetti.

Il ragazzo aprì lentamente il primo cassetto -il movimento era così teatrale che Alina quasi si aspettava partisse un rullo di tamburi da qualche parte-

E quando fu aperto del tutto si tirò in piedi di scatto e indicò con entrambe le braccia il contenuto del cassetto.

-Tatata!-il ragazzo la guardò con grande aspettativa.

Da dove era, la povera ragazza non vedeva chiaramente cosa ci fosse dentro, ma l'idea che si era fatta non la invitava di certo ad avvicinarsi.

-Hem...cosa sono?-riusciva a distinguere delle scatolette di plastica colorate,dall'aria molto costosa.

La rockstar sembrò soffocare con la sua stessa lingua, dall'espressione che le rivolse.

-Stai scherzando?E' la più grande collezione che si conosca dei trucchi della Maybelline New York!-La guardò come a sottolineare l'ovvio.

Davanti alla sua espressione la ragazza provò con scarsi risultati a trattenere le risate.

-Hahaha!!!Scusa...haha!Scusa la mia ignoranza!Ma dovrei proprio farti una foto!Hahaha!Guardati allo specchio!-

Ma lui invece che guardare il suo riflesso sulla superficie di vetro,si lasciò trascinare dalla risata cristallina della ragazza.

Fine Flashback

Georg e Gustav erano molto più simili a come me li ero immaginati.

Grazie al cielo Gustav era quasi normale, a parte quando i gemelli gli facevano perdere le staffe e senza dire una parola si infilava le cuffiette che si portava sempre dietro e sbatteva la posta di casa per andare a correre.

Georg si accontentava di girare su internet, leggere topolini e messaggiare con amici di vecchia data come i ragazzi normali che avevo in classe...solo che se la tirava molto meno.

Le cose andavano magnificamente, per una volta avevo delle persone a cui affezionarmi senza paura di essere ferita o rimanere delusa.

A parte mio fratello, si intende.

 

_________________________________________________________

 

Questo capitolo forse vi sembrerà un po' attorcigliato e con errori di scrittura -ad esempio passo dalla prima alla terza persona- ma alcune regole non mi sono mai piaciute, e quindi mi prendo una specie di vendetta personale su tutti i temi di italiano che mi hanno costretta a rispettarle!In fondo questa storia è solo mia e posso farci quello che mi pare...no?XD

 

Ringraziamenti:

Saltellina 14 _Grazie!Sono felice che piaccia anche a te!=D

Emmeleia _Mi sento onorata!La continuo subito, eccoti servita...non ho idea di cosa voglia dire quell'ideogramma che mi hai scritto alla fine!Me lo spieghi?=D(scusa l'ignoranza...)

MCA _Grazie per l'ultima recensione...in ogni caso sono felice che il poco che hai letto ti sia vagamente piaciuto!

hiba_kaulitz_emogirl _Grazie!In ogni caso!XD Grazie per la comprensione...in ogni caso in questo capitolo ho provato a mettermici,per allungarlo un po'...spero ti piaccia!

 

 


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Capitolo 4
*** Il concerto ***


                                                                                               - Il concerto -

 

Il tempo delle presentazioni è bello che finito,qualcosa mi dice.

Stamattina alle 5.00 una ragazza dalla voce pungente -presentandosi come Marine,della Universal- mi ha chiamata dicendomi di farmi trovare alle 7.00 in punto in atrio per le prove del concerto.

E così ho scoperto che la sera stessa avrei avuto un concerto dal vivo.Così, proprio come li facevano loro...con tanto di mossette in mezzo al palco...che io non mi sentivo affatto in vena di fare.

In ogni caso, proprio quando iniziavo ad abituarmi all'idea di essere quasi amica di quatto super star, ho scoperto che di lì a poco (sempre se non ci fossero stai ostacoli) sarei entrata io stessa a far parte del club "Very Important Person"...il che mi metteva i brividi.

Una volta assimilata l'idea -leggersi "arresa all'idea"- scostai le lenzuola e mi avviai barcollando verso il bagno.E che diamine, erano le cinque di mattina...circa le stesse ore dal momento in cui ero andata a letto! 

Mi accostai allo specchio per vedere di sfuggita la mia immagine stravolta allo specchio -si capisce che non sono un essere mattutino,eh?!-  per poi aprire il rubinetto e lavarmi la faccia con acqua gelida, nella speranza di svegliarmi un po'. Poi cercai l'asciugamano a tentoni e mi tamponai il viso, raccolsi i capelli in una coda disordinata e mi infilai sotto la doccia.

Dopo dieci minuti ero davanti allo specchio tutto appannato, mentre cercavo di asciugarmi il più velocemente possibile.Non avevo assolutamente voglia di arrivare in ritardo al mio nuovo semi-lavoro.

Mamma quando l'aveva saputo si era quasi presa un infarto. Per fortuna non l'avevo dovuta avvertire io, altrimenti non sarei qui per raccontarvelo!

Gliene ha parlato David, e lei si è limitata a un mucchio di domande da interrogatorio e qualche sbraitata su quanto trovasse sbagliata il fatto di far cominciare a lavorare la sua ragazza a 17 anni.

Il mio nuovo manager ha gestito la cosa con tranquillità e sicurezza, segno che probabilmente ha a che fare spesso con madri iperprotettive e paranoiche, magari di qualche adolescente che cerca di sfondare nel mondo della musica.

O forse ci sa semplicemente fare, dopo aver lavorato per quasi una decina d'anni come baby sitter per  i quattro scatenati.

Ora che sono asciutta, rimane soltanto la questione vestiti. Grazie a Dio, non ho mai avuto problemi per questo, le prime cose che mi capitano in mano sono sempre perfette.

Oh, d'accordo...ammetto di non essere così attenta a come mi stanno, prima di uscire di casa, ma a dirla tutta, non me ne potrebbe fregare di meno.

Cazzo, non sono ancora tanto sveglia. Anzi, proprio per niente. 

Avessero avvertito, magari sarei andata a dormire ad un orario decente! Invece mi sono ascoltata tutto il mio i pod per fare esercizio con la voce.

Almeno non dovrò sgolarmi alle prove...cioè, spero.

Jeans...jeans...jeans...

O, grazie al cielo, eccoli qui! E' quasi tardi... 5.35, ci ho messo più tempo del previsto in bagno.

Maglietta...bella...bella...ci sarà sicuramente anche Bill! E tutti gli altri! Ma questo cosa c'entra? Da quando me ne frega di loro come...come...oh, come ragazzi, cazzo! 

Ma a chi voglio darla a bere? Lo so benissimo che mi sono sempre piaciuti, soprattutto... oh, BASTA seghe mentali!

MAGLIETTA! ...oh, comunque... una maglietta carina.

____________________ più tardi______________________

 

- Alina, aspetta un attimo. Ho perso il "la" , Tom! ...Tom, mi serve un LA!!!- Bill sbraitò contro il fratello, che stava parlando con David poco distante dal palco.

Il rasta si girò scocciato verso il fratello, odiava essere interrotto, perché dopo andava sempre a finire che si dimenticava come continuare, perdeva il filo.

- Cosa cazzo vuoi, Bill?! Il "la" te l'ho dato neanche cinque minuti fa!- Gli urlò di rimando.

- Alina ha la voce altissima e mi porta su! Quindi dammi quel benedetto "la" che magari riesco a non cannare quattro note su tre!!!- Gli spiegò (sempre urlando), con tanto di linguaccia.

Il fratello si innervosì ancora di più, visto che ormai l'argomento di discussione con il manager gli era completamente passato di mente, e riaccese il microfono della chitarra elettrica che portava a tracolla per dargli l'accordo tanto desiderato, quasi rompendo le corde dalla forza con cui usava il plettro.

In tutto il palazzetto si sentì un rumore infernale, e i tecnici, anche se abituati ai litigi dei gemelli e della band in generale, ebbero tutti un mezzo infarto, mentre il manager alzava gli occhi al cielo. Alina provò a scusarsi con tutti, a dire che se serviva poteva abbassarsi di quasi un' ottava. 

- No, figurati, la tua voce è perfetta! - Le sorrise Bill mentre alzava il dito medio contro il fratello - Ricominciamo daccapo!- 

_________________________________la sera_________________________________

 

- Hey, Ali! Ci sei? Guarda che un po' di nervosismo è normale! Se vuoi possiamo parlare, così ti distrai e ti tranquillizzi!- Bill le venne incontro saltellando dal corridoio, travolgendo mezzo staff.

Si era rifugiata in sala prove, un camerino minuscolo tutto bianco e pieno delle custodie delle varie chitarre e bassi dei ragazzi. Era accucciata sopra una grande cassa che conteneva i vestiti di scena di Bill, le sottili braccia che stringevano le gambe, per evitare che il tremito che la tormentava fosse troppo evidente.

Secondo quello che diceva Bill, un po' di nervosismo era normale. Il punto era che lei era un po' di più che "un po'" nervosa.

Stava proprio dando di matto. Aveva provato e riprovato l'unica canzone che doveva duettare con Bill, fino allo sfinimento, nel timore di dimenticarsene un pezzo.

Aveva ascoltato 'somewhere only we know' dei Keane (l'unica canzone in grado di farla calmare in ogni situazione) fino a scaricare l'i pod.

Aveva fatto stretching, yoga e gorgheggi, respirato a fondo e quant'altro senza sosta.

Ora aveva esaurito le idee. 

E stava dando fuori di matto, per l'appunto.

Il ragazzo entrò piano nella stanza, richiudendosi la porta alle spalle attento a non fare alcun rumore.

Alina lo guardava come se fosse in catalessi.

- Hey... stai bene?- le chiese, avvicinandosi cautamente. Le sventolò una curatissima mano davanti agli occhi, e lei scosse la testa, svegliandosi dallo stato di trance.

- Allora... come va?- ripeté Bill, più tranquillo, si era davvero preoccupato.

- Mhmh...- Gemette Alina guardandolo persa e preoccupatissima. Non riusciva a parlare, tanto meno con lui.

Il ragazzo riconobbe lo sguardo, sapeva esattamente come ci si sentiva, gli era successo un sacco di volte. Alina doveva soltanto essere terrorizzata dal pubblico, dal dimenticarsi le parole e dal deludere i superiori e i datori di lavoro.

Sapeva anche che, come al momento le pareva un ostacolo insormontabile, durante e dopo il concerto le sarebbe sembrato nulla, o comunque un prezzo valido da pagare per stare così bene dopo.

Quindi sorrise soddisfatto e contento per lei, per quanto avrebbe riso dopo, quanto sarebbe stata felice.

Si ricordava il suo primo 'concerto', lo star search, in cui aveva dovuto affrontare il palco e i riflettori completamente da solo. Tom si era dovuto subire la sua esibizione da in piedi perché era dovuto restare fino all'ultimo in camerino con lui, in modo da evitare che mandasse tutti i loro progetti all'aria, scappando a gambe levate.

Ma poi, quando la canzone era iniziata sul serio, aveva preso completo possesso del palco, si sentiva padrone del mondo, poteva controllare ogni singola anima stesse ascoltando la sua voce.

Si era sentito forte e bello.

Poi, il pubblico aveva iniziato a battere le mani a ritmo, e lì era proprio andato in iperventilazione, il cuore scoppiava dalla felicità mentre dava ancora profondità alle note. Si era sentito importante, apprezzato. Camminava a un palmo da terra, non pensava a nulla che non fosse la musica, il palco e le persone che battevano le mani.

Si sentiva esplodere, e passando lo sguardo sul pubblico -mezzo accecato dai riflettori enormi e dalla luce caldissima, che lo stava facendo sudare- vide i suoi stessi occhi e le sue stesse labbra piegarsi e risplendere in un sorriso orgoglioso.

Quello gli diede la spinta definitiva per finire in bellezza l'esecuzione di 'it's raining man', canzone con cui aveva spaccato i timpani a tutta la famiglia per un'eternità.

Era ancora pieno della luce e della felicità che aveva raccolto sul palco, quando scoprì di non aver vinto.

Era certo di essere arrivato primo, ma a vedere com'erano macchinosi e quanto non si fossero divertiti i suoi avversari, non poteva far altro che essere triste per loro.       Non se l'era assolutamente presa, per quello che lo riguardava aveva già vinto.

Certo, per tutti i suoi successivi concerti aveva dovuto ripetere ogni singola volta tutta la scenetta, anche la prima parte... ma era più facile farlo sapendo cosa si guadagnava in cambio.

Decise che se Alina avesse capito cosa l'aspettava dopo, forse avrebbe faticato meno. La sua parlantina per ci veniva tanto preso in giro magari per una volta sarebbe servita a qualcosa.

- Hey... voglio raccontarti una cosa. So come ti senti, ma fidati se ti dico che è un prezzo valido da pagare per come ti sentirai durante il concerto. Io, tanti anni fa, quand'ero ancora piccolo, stavo per fare un concerto...- la ragazza lo guardava come se fosse la sua ancora di salvezza, i grandi occhi chiari spalancati.

Sì, la parlatina avrebbe funzionato.

________________________________più tardi____________________________

 

I piccoli neon del tipico specchio da back stage mi accecava, mentre cercavo di osservare quella persona che si rifletteva...e che in teoria sarei dovuta essere io.

Ma svegli, Alina Passeki è una banale ragazza con i capelli scuri senza chissà che taglio particolare, senza un filo di trucco e senza chissà quale biancheria intima estetica. Quella che si veste la mattina senza sapere se la maglietta sta bene con i pantaloni, che non ha mai passato la fase dello smalto trasparente e mai toccato la piastra.           Che non ha idea di come usare un mascara senza ficcarselo su per gli occhi.

Non quella specie di pantera con gli occhi quasi bianchi (lenti a contatto colorate...indovinate? Esatto, mai messe neanche quelle!) bistratti da un pesante trucco nero a rombo (http://images.style.it/Storage/Assets/Crops/12161/34/12128/eyeliner-rombo_280x0.jpg) e le labbra voluminose e sensuali.                                                     Con i capelli morbidi e arricciati perfettamente. Inoltre, la bellissima ragazza dentro lo specchio, aveva alcuni ciuffi tra i capelli scurissimi, adornati con delle leggerissime perle d'alluminio. Così, appena voltava minimamente il viso, qualche voluta si metteva a brillare.

Aveva dei capelli scurissimi, la parte anteriore della chioma tirata indietro da un fermaglio invisibile, nascosto in un qualche modo.                                                           Da sotto scendeva una cascata di grandi ricci morbidi, che, grazie ad una buona dose di lacca, saltellavano come molle senza problemi, per poi tornare orinati giù, quasi fino a metà schiena.(http://www.marinafontieventi.com/components/com_ponygallery/img_pictures/originals//abiti_da_sposa6_20080213_1638556036.jpg)

Nathalie aveva sicuramente un motivo per essere la truccatrice ufficiale.

____________________________________durante il concerto__________________________________

 

- Ora voglio cantare con voi fan, una delle mie canzoni preferite. Una fan come voi duetterà con me...ragazze e ragazzi, fate un applauso d'incoraggiamento ad Alina!-

Volevo fare in modo che si sentisse a proprio agio, che trovasse già il pubblico pronto ad accoglierla e ad acclamarla.                                                                             Se lo meritava, quella ragazzina, di far vedere al mondo chi era.

L'addetto alle entrate ed uscite, nascosto dietro le quinte, diede il via a qualcuno di estremamente... luccicante.

Incredibile. Alina, sicuramente passata per le mani di Nath, sembrava una via di mezzo tra una fatina e una pantera.

Brillava di luce propria, la pelle bianca riluceva sotto i riflettori, il seno (giuro che per qualche istante Tom deve aver preso possesso del mio corpo) era messo in risalto dalla scollatura della doppia canotta -sopra bianca e sotto nera-, e le gambe affusolate erano avvolte in jeans scurissimi e stretti, i piedi calzavano delle scarpe col tacco di pelle lucida. I capelli molleggiavano ovunque al minimo spostamento, e qualche treccina era decorata da perline argentate.

E pensare che l'ultima volta che l'avevo vista era piccola e spaurita, con una t shirt bianca e jeans da casa, accucciata e tremolante su uno dei miei bagagli.

Ora sorrideva alle fans e salutava tutta a platea, avvicinandosi al microfono. Una volta raggiunta la sua postazione, si sistemò la canottiera sui fianchi respirando a fondo, poi guardò me. Riprendendomi dai miei pensieri, le sorrisi incoraggiante e annuii in segno di approvazione. Ci girammo entrambi verso Tom e gli diedi il via.

La prima strofa era mia, e cercai di cantarla bene, stando attento alle note e alle mossette che sapevo, facevano impazzire le fan. Mi divertivo un mondo a stare sul palco.

Poi, come per passare la staffetta, a frase finita guardai Alina. Lei mi guardava, quasi aspettando di ricevere il via, ma poi si girò verso il microfono e chiuse gli occhi.

Lo accarezzò piano fra le dita, per poi prenderlo con entrambe le mani, ma lasciandolo appeso. Una cosa che non avrei mai fatto, mi piaceva averlo fra le mani e giocherellarci.

Iniziò a cantare, con una voce delicata e potente al tempo stesso, non esattamente dolce e non esattamente ruvida, ma un insieme di entrambe. Creava una linea di note perfetta. Ero veramente orgoglioso delle note e delle parole che avevo scritto, cantate da una voce degna erano perfette.

Oltre alla sua voce, per i primi secondi, non si sentì nulla. Mi girai sconvolto verso le fan, terrorizzato dal fatto che loro non trovassero la sua voce perfetta come sembrava a me. 

Poi vidi lo sguardo ammirato e luminoso che ognuna di loro le rivolgeva, adorante. Lei non sembrava farci caso, aveva ancora gli occhi chiusi, rapita dalla melodia.

Tutte le mie fan erano rapite dalla mia melodia.

Di colpo, osservando lei e le fans, che sembravano essere diventate un tutt'uno, un fuoco mi si accese al contro del petto.

La canzone era mia, le fan erano mie... lei non c'entrava niente. Mi stava portando via le fan.

Lei iniziò la seconda frase più consapevole. Riconoscevo quello sguardo come avevo riconosciuto quello sperduto che aveva in camerino.

Si sentiva potente. Si sentiva importante, vincente.

Finì la seconda frase e passò alla terza senza rendersene conto, divertendosi sempre più, mentre le mie fans cantavano con lei.

Nessuno mi scattava delle foto o sventolava cartelloni verso di me. Ero stato messo da parte, tradito senza problemi. Senza ripensamenti.

Tutti a guardare la nuova stella.

Bill Kaulitz era stato dimenticato in un batter d'occhio.

Finì la terza frase.

Ora toccava a me. Bene, ora si vedrà di chi sono le fan.

Ricominciai a cantare, più vivo di prima, con il mio orgoglio ferito, cercando di far tornare le fans da me.

Avrei lottato con unghie e denti per riaverle indietro.

________________________________________dopo il concerto____________________________________

 

- Grande, Alina, sei stata magnifica! Anche tu Bill...- mi preparai a ricevere almeno un complimento dal mio manager -...hai visto che brava che è stata?!-

Bene, complimento andato a farsi fottere.

Feci un sorriso costruito.

- Oh, sì... bravissima, davvero molto brava. Quasi come me, complimenti.- La fulminai con lo sguardo, e la vidi raggelare, il sorriso svanito dalle sue labbra.

Girai i tacchi e me ne andai.

Dopo qualche metro sentii la vocina delicata di Alina rivolgersi a mio fratello -Tom... dove ho sbagliato? Non volevo fare niente di...- Ma corsi via prima di sentire il resto e pentirmi di ciò che avevo fatto.

Dovevo riottenere ciò che per colpa sua avevo perso, riflettere sui miei punti deboli e farli diventare armi.

Ce l'avrei fatta, e lei avrebbe pagato per avermi fatto tutto questo.

 

_______________________________________________________________________________________________________________________________

 

Allora...innanzitutto mi scuso per l'imperdonabile ritardo, ma tra concerto (il 26 marzo mi ha veramente scombussolata!) e scuola (gli esami mi scombussolano in modo completamente diverso...), non ho avuto mai tempo. grazie a tutte che recensite, leggete o mi mettete tra i preferiti...<3 Grazie davvero.

 Ringraziamenti: 

xXx__Bill Kaulitz _ Grazie mille! xDD

Freiheit96 _ Vedrai che te la farò piacere, TiKi!

Emmeleia _ Grazie per l'informazione... e che bel nick! Anche questo capitolo è un po' (molto) attorcigliato, ma lo sono anche la mia mente e quella dei ragazzi, quindi mi sa che sarà sempre così!xD scusami!

hiba_kaulitz_emogirl _Grazie mille per tutti i complimenti, davvero!=D 

Kaggy92 _ Amore mio...grazie per i complimenti...come vedi ho postato!xDD

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Capitolo 5
*** Points of View- Parte n°1 ***


 

                                                                                           -Punti di vista-
La gola gli bruciava mortalmente da quando aveva provato le note alte e gli acuti che faceva Alina.
Aveva fatto fuori in tre giorni una confezione di tachipirine e una quantità indefinita di caramelle al miele. Ogni sera Tom era costretto a fargli una tazza di camomilla grande come tutti e due messi insieme.
Ma la cosa che più gli dava fastidio non era il fatto che non aveva visto neanche mezzo risultato, ma di come lei ne ottenesse senza problemi e senza accorgersene.
In più, stava simpatica a tutti, e ogni volta che lui "abbassava la guardia" (ossia smetteva di lanciarle frecciatine e cominciava a scherzare con lei come faceva con tutto il resto del gruppo) lei lo guardava negli occhi piena di tristezza, rimpianto e sembrava pregarlo di perdonarla.
Senza contare che, se non leggeva nel pensiero del ragazzo, non poteva avere idea di cosa gli avesse fatto per offenderlo così.
Lei, per quel che ne sapeva, aveva dato il meglio di sé all'esibizione... E poi Bill se l'era presa. Non era ancora riuscita a capire perché il ragazzo era diventato così freddo con lei, prima del concerto l'aveva aiutata come faceva di solito Sasha.
Lei aveva pensato di ringraziarlo cercando di non rovinargli l'esibizione, ed era stato difficile, quando l'aveva sentito cantare con quella voce calda, mantenere la concentrazione.
Alla fine, gli aveva fatto quello che sperava potesse essere un sorriso luminoso e grato, e aveva trovato un Bill cattivo, offeso e soprattutto determinato. Determinato a fare che? Non aveva capito neanche questo.
Dietro le quinte, sperando disperatamente di essersi sbagliata, provò a rivolgergli un altro sorriso, che però morì subito sotto lo sguardo gelido del ragazzo.
________________________________
-I know you, i walked with you once upon a dream...- Bill era in bagno, con solo un asciugamano sui fianchi (spettacolo che sia i media che le fan avrebbero apprezzato, ne era convinto, ma era altrettanto sicuro che le persone che al momento si trovavano all'interno di casa sua non gli sarebbero svenute davanti, grazie al cielo) che cantava canzoni Disney ad a tutto volume mentre si strecciava i capelli.
-I know you, the gleam in you eyes...- Passò in camera a prendere un paio pulito di calzini, pensando che doveva chiedere all'Hobbit di accendere il riscaldamento del pavimento, ormai erano ad ottobre e lui non sopportava andare in giro con addosso uno stupido paio di stupide ciabatte, ma non poteva neppure camminare scalzo!Aprì l'armadio e scavò nel cestone d'acciaio al suo interno, quello dove teneva tutta la biancheria, alla ricerca disperata di un paio di calzini. Una volta preso atto che di calzini non c'era traccia, fece una specie di agguato al tappeto posizionato davanti alla finestra, come per assicurarsi che avesse tutte le intenzioni di restare fermo dov'era, strinse gli occhi in due fessure e con un balzo (tenendo stretto l'asciugamano, ovviamente) ci saltò sopra. C'era un fottutissimo freddo che non avrebbe certo giovato alle sue corde vocali! 
Contò fino a tre prima di decidersi a ri-affrontare il temuto pavimento e quindi ad andare a chiedere dei calzini al gemello.
Che fortuna avere un fratello gemello, a proposito! Non avrei mai il coraggio di mettere i calzetti Georg!
Sorrise al suo stesso pensiero e arrivò alla camera di Tom. La porta era socchiusa, e poteva scorgere qualcuno muoversi all'interno della stanza. Quel qualcuno chiaramente non era Tom, camminava ancheggiando e con i piedi paralleli, non a paperella. Inoltre indossava delle ballerine con tanto di fiocchetto, indici chiari che la figura doveva essere femminile.
E, per quel che ricordava il cantante, l'unica figura femminile che si trovava in casa sua al momento era compresa tra le persone che meno avrebbe voluto vedere al mondo. Ignorando il freddo pungente e il fatto che i suoi alluci si erano addormentati, cominciò ad osservare con attenzione quello che faceva Alina.
_______________________________
Alina non ne poteva più, di porsi domande su domande, ed era decisa a trovare risposte, una volta tanto.
Il caso dava che il suo più grande interrogativo possedesse un fratello gemello, che forse l'avrebbe potuta aiutare.
Tom l'oracolo! Si, certo...Alina cara, dimmi: preferisci che faccia riaprire il manicomio più vicino ora o fra cinque minuti?
Alina sorrise alla vocina che la prendeva in giro dal suo interno. Certo che però la vocina non aveva tutti i torti, per figurarsi Tom come Grande Saggio ce ne voleva, di fantasia!
Si fermò davanti alla camera del chitarrista e bussò. Attese abbastanza da capire che o non c'era nessuno, oppure quel nessuno era sì dentro la camera, ma con addosso un paio di auricolari e musica rap ad alto volume nelle orecchie, a causa dei quali non la poteva sentire.
Aprì la porta con cautela, e strabuzzò gli occhi, alla vista del disordine completo che regnava lì dentro.
Il disordine non le faceva né caldo né freddo, quando ancora abitava con la sua famiglia.
Però, da quando abitava, causa lavoro, con questi quattro tizi che si facevano chiamare "Tokio Hotel"... Aveva imparato ad associare la parola "disordine" con le parole "Tom-Kaulitz-incazzato". Aggiungendo un po' di esperienza personale (ad esempio, non a tutti capitava di osservare i gemelli sfidarsi come due cavalieri medioevali, in piedi sul divano, utilizzando come spade il mestolo per la zuppa uno, e il frullatore l'altro, a causa di un plettro andato smarrito), aveva imparato anche a temere le reazioni del chitarrista di fronte un granello di polvere di troppo.
Ora, quello che si trovava davanti, purtroppo, non era un granello di polvere. Tutt'altro, sembrava che l'uragano Katrina fosse venuto a far visita.
Tutti i CD erano fuori dalle custodie, sparsi a terra, le magliette sul letto, sotto il letto, sopra e sotto la scrivania, due chitarre accatastate sul pavimento, riviste di auto e moto uscivano dai cassetti del comodino ribaltato... Non riusciva ad immaginare chi volesse irritare tanto il ragazzo.
Armatasi di pazienza, si mise a sistemare la camera.
_________________________________________________________
Camomilla! Che schifo... E tutto questo miele, dove lo mettiamo?! Bleha! Però ne varrà la pena... Alina non fa altro che migliorare e io resto sempre uguale. Io questo posto me lo sono sudato e non può pretendere di arrivare così e che io rinunci senza lottare, che glielo ceda come fosse niente! Però...che strano pensare che sono stato proprio io a sceglierla, dovevo immaginare che mi avrebbe eclissato. Purtroppo per lei, io odio essere eclissato da qualcuno migliore di me. Per riconquistare le mie fans devo assolutamente imbottirmi di questa robaccia. E stare attento a non sudare, a non prendere freddo... Che palle! No, okay, niente lamentele. Ne vale la pena. Ne-vale-la-pena!!! Mamma che schifo questa roba però...
Bill era in cucina, e stava bevendo una tazza gigante di camomilla e miele bollente, una smorfia di disgusto a storgere il bel viso. Eppure non rinunciava e continuava a berla, come faceva da una settimana a quella parte, mattina, pomeriggio e sera... Continuava a bere infusi salutari e pieni di miele, a fare esercizi canori e mangiare caramelle dolci, a fare qualsiasi cosa potesse aiutare le sue corde vocali. Si rendeva conto di non aver ancora visto un risultato nel raggio di anni luce, ma sapeva fin dall'inizio che non sarebbe stato né facile né piacevole migliorare la sua voce, che cominciava a stabilizzarsi. Continuava imperterrito con il suo "brillante" piano, secondo il quale, pian pianino, avrebbe raggiunto e poi superato Alina, e quindi riconquistato tutte le fans che avevano preferito la voce della ragazza alla sua. Sapeva che sarebbe diventato sempre più difficile, ma era convinto ne valesse la pena.
Che schifo! Si è pure raffreddata! Puha... il peggio del peggio. D'altronde, con tutto questo freddo... Sembra di essere in una cella frigorifera! A proposito di freddo, se sta notte non voglio dormire col pigiama bisogna che faccia accendere il riscaldamento da Georg!
Il ragazzo si diresse a passo sicuro in Sala Prove, certo di trovare lì il suo migliore amico, magari a strimpellare qualcosa oppure ad aspettare sul divano un messaggio dalla sua amata.
_________________________________________________________
Alla fine, Alina non aveva risolto niente. Tom doveva essere uscito, perché non era riuscita a trovarlo da nessuna parte.
Dopo aver messo a posto il caos totale che aveva trovato nella sua stanza, per non farlo innervosire appena fosse tornato a casa, era andata in Sala Prove per pensare a qualcosa che non fosse Bill e il suo comportamento strano. Ora era lì che contava le pause per l'entrata della voce in "Eyes On Fire" dei Blue Foundation, respirando profondamente e cercando di concentrarsi con tutta se stessa. Stava per attaccare, quando un fastidioso "bip-bip" La fece sconcentrare di nuovo. Sbuffando, si alzò dal comodo sgabellino e si avvicinò al divano, certa di trovare il cellulare di Georg. Nonostante negasse, tutti sapevano che il ragazzo si era preso una bella cotta e mandava messaggi in continuazione a qualcuno, aspettando con ansia le risposte.
Alina infatti trovò un vecchio Nokia malandato ma ancora funzionante, di quelli "che non ti abbandoneranno mai", completamente scarico, che chiedeva urgentemente di essere collegato ad un caricatore. Si guardò in giro e ne vide uno nella presa vicino alle chitarre di Tom, dove di solito lui collegava quelle elettriche. Prese il cellulare e attraversò la stanza per poi accucciarsi e collegare il cellulare antiquato alla presa di corrente. Si rialzò e si sistemò di nuovo sullo sgabello, mandando daccapo la canzone e riprendendo a contare le battute mancanti all'attacco. Respirò profondamente e cominciò a cantare. Bill continuava a ronzargli in testa... possibile che fosse così importante per lei?!
_________________________________________________________
Bill stava per entrare in Sala prove, quando sentì una canzone estranea suonare dallo stereo. Georg ascoltava solo ed esclusivamente Rock duro, e quello non era il suo stile. Gustav era uscito per comprarsi dei nuovi cerotti per i calli, mentre Tom era uscito con Andreas quella mattina e non era ancora rientrato. Poteva essere una sola persona, la stessa che per esercitarsi non usava mai loro canzoni, ma che ugualmente, alla prima lettura, non sbagliava una virgola.
Il ragazzo aprì leggermente la porta senza fare rumore e la vide sbuffare a alzarsi dal suo sgabello per dirigersi verso il divano. La vide prendere il cellulare di Georg e sorridere distrattamente. Poi la ragazza alzò lo sguardo dal portatile e osservò attentamente tutte le pareti della sala, per poi dirigersi a quella dedicata alle chitarre e piegarsi sulle ginocchia, collegando il cellulare alla presa. Attraversò nuovamente la stanza e, sempre sbuffando, fece tornare all'inizio la canzone che ormai era iniziata da un pezzo. A labbra socchiuse e senza voce contò le battute, e prese un respiro profondo prima di iniziare a cantare. 
La sua voce così ruvida e dolce al tempo stesso riempì la stanza, e a Bill ricordava tanto i pomeriggi d'estate passati sotto gli alberi del parco con Simone e Tom, dopo i pic-nick che erano soliti fare, quando poteva ascoltare il vento soffiare piano tra le foglie e l'erba che si piegava sotto i passi della gente, sembrava incredibilmente fresca e giovane, la voce di quella ragazza.
La sua in confronto faceva schifo. Ne era certo. Com'era certo di odiare quella ragazza sopra ogni limite... Eppure, si rese conto che la ragazza gli stava servendo la vendetta, o almeno il suo inizio, su un piatto d'argento...
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Okay, fino a ieri avevo una sola recensione, oggi ne ho due. Non ha importanza, va bene così... spero che più avanti la storia piaccia più di ora.
Ho avuto gli esami e subito dopo non mi veniva un capitolo decente. Ora, questa è solo la prima parte... spero che vi verrà voglia di commentare, a voi che leggete per la prima volta (incrocia le dita) e a voi che avete già letto ma non avete più commentato.
Questo è quanto, ovviamente accetto anche commenti negativi.
Ringraziamenti:
NikiBeast _ Grazie Amore!!! Sono imperdonabile, quanti mesi Dopo il tuo compleanno ho postato?! T.T
kalendula _ Ari! Ce l'hai fatta!xDD Grazie per i complimenti... ci vediamo alla seconda parte ;)


 

                                                                                           -Points of View-



La gola gli bruciava mortalmente da quando aveva provato le note alte e gli acuti che faceva Alina.

Aveva fatto fuori in tre giorni una confezione di tachipirine e una quantità indefinita di caramelle al miele. Ogni sera Tom era costretto a fargli una tazza di camomilla grande come tutti e due messi insieme.

Ma la cosa che più gli dava fastidio non era il fatto che non aveva visto neanche mezzo risultato, ma di come lei ne ottenesse senza problemi e senza accorgersene.In più, stava simpatica a tutti, e ogni volta che lui "abbassava la guardia" (ossia smetteva di lanciarle frecciatine e cominciava a scherzare con lei come faceva con tutto il resto del gruppo) lei lo guardava negli occhi piena di tristezza, rimpianto e sembrava pregarlo di perdonarla.

Senza contare che, se non leggeva nel pensiero del ragazzo, non poteva avere idea di cosa gli avesse fatto per offenderlo così. Lei, per quel che ne sapeva, aveva dato il meglio di sé all'esibizione... E poi Bill se l'era presa. Non era ancora riuscita a capire perché il ragazzo era diventato così freddo con lei, prima del concerto l'aveva aiutata come faceva di solito Sasha. Lei aveva pensato di ringraziarlo cercando di non rovinargli l'esibizione, ed era stato difficile, quando l'aveva sentito cantare con quella voce calda, mantenere la concentrazione. Alla fine, gli aveva fatto quello che sperava potesse essere un sorriso luminoso e grato, e aveva trovato un Bill cattivo, offeso e soprattutto determinato. Determinato a fare che? Non aveva capito neanche questo.

Dietro le quinte, sperando disperatamente di essersi sbagliata, provò a rivolgergli un altro sorriso, che però morì subito sotto lo sguardo gelido del ragazzo.

 

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-I know you, i walked with you once upon a dream...- Bill era in bagno, con solo un asciugamano sui fianchi (spettacolo che sia i media che le fan avrebbero apprezzato, ne era convinto, ma era altrettanto sicuro che le persone che al momento si trovavano all'interno di casa sua non gli sarebbero svenute davanti, grazie al cielo) che cantava canzoni Disney ad a tutto volume mentre si strecciava i capelli.

-I know you, the gleam in you eyes...- Passò in camera a prendere un paio pulito di calzini, pensando che doveva chiedere all'Hobbit di accendere il riscaldamento del pavimento, ormai erano ad ottobre e lui non sopportava andare in giro con addosso uno stupido paio di stupide ciabatte, ma non poteva neppure camminare scalzo!Aprì l'armadio e scavò nel cestone d'acciaio al suo interno, quello dove teneva tutta la biancheria, alla ricerca disperata di un paio di calzini.

Una volta preso atto che di calzini non c'era traccia, fece una specie di agguato al tappeto posizionato davanti alla finestra, come per assicurarsi che avesse tutte le intenzioni di restare fermo dov'era, strinse gli occhi in due fessure e con un balzo (tenendo stretto l'asciugamano, ovviamente) ci saltò sopra.

C'era un fottutissimo freddo che non avrebbe certo giovato alle sue corde vocali! Contò fino a tre prima di decidersi a ri-affrontare il temuto pavimento e quindi ad andare a chiedere dei calzini al gemello.

Che fortuna avere un fratello gemello, a proposito! Non avrei mai il coraggio di mettere i calzetti Georg!

 Sorrise al suo stesso pensiero e arrivò alla camera di Tom. La porta era socchiusa, e poteva scorgere qualcuno muoversi all'interno della stanza.

Quel qualcuno chiaramente non era Tom, camminava ancheggiando e con i piedi paralleli, non a paperella. Inoltre indossava delle ballerine con tanto di fiocchetto, indici chiari che la figura doveva essere femminile.

E, per quel che ricordava il cantante, l'unica figura femminile che si trovava in casa sua al momento era compresa tra le persone che meno avrebbe voluto vedere al mondo.

Ignorando il freddo pungente e il fatto che i suoi alluci si erano addormentati, cominciò ad osservare con attenzione quello che faceva Alina.

 

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Alina non ne poteva più, di porsi domande su domande, ed era decisa a trovare risposte, una volta tanto.

Il caso dava che il suo più grande interrogativo possedesse un fratello gemello, che forse l'avrebbe potuta aiutare.

Tom l'oracolo! Si, certo...Alina cara, dimmi: preferisci che faccia riaprire il manicomio più vicino ora o fra cinque minuti?

 Alina sorrise alla vocina che la prendeva in giro dal suo interno. Certo che però la vocina non aveva tutti i torti, per figurarsi Tom come Grande Saggio ce ne voleva, di fantasia!

Si fermò davanti alla camera del chitarrista e bussò. Attese abbastanza da capire che o non c'era nessuno, oppure quel nessuno era sì dentro la camera, ma con addosso un paio di auricolari e musica rap ad alto volume nelle orecchie, a causa dei quali non la poteva sentire.

Aprì la porta con cautela, e strabuzzò gli occhi, alla vista del disordine completo che regnava lì dentro.

Il disordine non le faceva né caldo né freddo, quando ancora abitava con la sua famiglia.Però, da quando abitava, causa lavoro, con questi quattro tizi che si facevano chiamare "Tokio Hotel"... Aveva imparato ad associare la parola "disordine" con le parole "Tom-Kaulitz-incazzato".

Aggiungendo un po' di esperienza personale (ad esempio, non a tutti capitava di osservare i gemelli sfidarsi come due cavalieri medioevali, in piedi sul divano, utilizzando come spade il mestolo per la zuppa uno, e il frullatore l'altro, a causa di un plettro andato smarrito), aveva imparato anche a temere le reazioni del chitarrista di fronte un granello di polvere di troppo.

Ora, quello che si trovava davanti, purtroppo, non era un granello di polvere. Tutt'altro, sembrava che l'uragano Katrina fosse venuto a far visita.

Tutti i CD erano fuori dalle custodie, sparsi a terra, le magliette sul letto, sotto il letto, sopra e sotto la scrivania, due chitarre accatastate sul pavimento, riviste di auto e moto uscivano dai cassetti del comodino ribaltato... Non riusciva ad immaginare chi volesse irritare tanto il ragazzo.

Armatasi di pazienza, si mise a sistemare la camera.

 

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Camomilla! Che schifo... E tutto questo miele, dove lo mettiamo?! Bleha! Però ne varrà la pena... Alina non fa altro che migliorare e io resto sempre uguale. Io questo posto me lo sono sudato e non può pretendere di arrivare così e che io rinunci senza lottare, che glielo ceda come fosse niente! Però...che strano pensare che sono stato proprio io a sceglierla, dovevo immaginare che mi avrebbe eclissato. Purtroppo per lei, io odio essere eclissato da qualcuno migliore di me. Per riconquistare le mie fans devo assolutamente imbottirmi di questa robaccia. E stare attento a non sudare, a non prendere freddo... Che palle! No, okay, niente lamentele. Ne vale la pena. Ne-vale-la-pena!!! Mamma che schifo questa roba però...

Bill era in cucina, e stava bevendo una tazza gigante di camomilla e miele bollente, una smorfia di disgusto a storgere il bel viso. Eppure non rinunciava e continuava a berla, come faceva da una settimana a quella parte, mattina, pomeriggio e sera... Continuava a bere infusi salutari e pieni di miele, a fare esercizi canori e mangiare caramelle dolci, a fare qualsiasi cosa potesse aiutare le sue corde vocali. Si rendeva conto di non aver ancora visto un risultato nel raggio di anni luce, ma sapeva fin dall'inizio che non sarebbe stato né facile né piacevole migliorare la sua voce, che cominciava a stabilizzarsi. Continuava imperterrito con il suo "brillante" piano, secondo il quale, pian pianino, avrebbe raggiunto e poi superato Alina, e quindi riconquistato tutte le fans che avevano preferito la voce della ragazza alla sua. Sapeva che sarebbe diventato sempre più difficile, ma era convinto ne valesse la pena.

 

Che schifo! Si è pure raffreddata! Puha... il peggio del peggio. D'altronde, con tutto questo freddo... Sembra di essere in una cella frigorifera! A proposito di freddo, se sta notte non voglio dormire col pigiama bisogna che faccia accendere il riscaldamento da Georg!

Il ragazzo si diresse a passo sicuro in Sala Prove, certo di trovare lì il suo migliore amico, magari a strimpellare qualcosa oppure ad aspettare sul divano un messaggio dalla sua amata.

 

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Alla fine, Alina non aveva risolto niente. Tom doveva essere uscito, perché non era riuscita a trovarlo da nessuna parte.
Dopo aver messo a posto il caos totale che aveva trovato nella sua stanza, per non farlo innervosire appena fosse tornato a casa, era andata in Sala Prove per pensare a qualcosa che non fosse Bill e il suo comportamento strano.

Ora era lì che contava le pause per l'entrata della voce in "Eyes On Fire" dei Blue Foundation, respirando profondamente e cercando di concentrarsi con tutta se stessa. Stava per attaccare, quando un fastidioso "bip-bip" la fece sconcentrare di nuovo. Sbuffando, si alzò dal comodo sgabellino e si avvicinò al divano, certa di trovare il cellulare di Georg. Nonostante negasse, tutti sapevano che il ragazzo si era preso una bella cotta e mandava messaggi in continuazione a qualcuno, aspettando con ansia le risposte.
Alina infatti trovò un vecchio Nokia malandato ma ancora funzionante, di quelli "che non ti abbandoneranno mai", completamente scarico, che chiedeva urgentemente di essere collegato ad un caricatore. Si guardò in giro e ne vide uno nella presa vicino alle chitarre di Tom, dove di solito lui collegava quelle elettriche. Prese il cellulare e attraversò la stanza per poi accucciarsi e collegare il cellulare antiquato alla presa di corrente. Si rialzò e si sistemò di nuovo sullo sgabello, mandando daccapo la canzone e riprendendo a contare le battute mancanti all'attacco. Respirò profondamente e cominciò a cantare.

Bill continuava a ronzargli in testa... possibile che fosse così importante per lei?!

 

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Bill stava per entrare in Sala prove, quando sentì una canzone estranea suonare dallo stereo. Georg ascoltava solo ed esclusivamente Rock duro, e quello non era il suo stile. Gustav era uscito per comprarsi dei nuovi cerotti per i calli, mentre Tom era uscito con Andreas quella mattina e non era ancora rientrato. Poteva essere una sola persona, la stessa che per esercitarsi non usava mai loro canzoni, ma che ugualmente, alla prima lettura, non sbagliava una virgola.
Il ragazzo aprì leggermente la porta senza fare rumore e la vide sbuffare a alzarsi dal suo sgabello per dirigersi verso il divano. La vide prendere il cellulare di Georg e sorridere distrattamente. Poi la ragazza alzò lo sguardo dal telefonino e osservò attentamente tutte le pareti della sala, per poi dirigersi a quella dedicata alle chitarre e piegarsi sulle ginocchia, collegando il cellulare alla presa. Attraversò nuovamente la stanza e, sempre sbuffando, fece tornare all'inizio la canzone che ormai era iniziata da un pezzo. A labbra socchiuse e senza voce contò le battute, e prese un respiro profondo prima di iniziare a cantare. 
La sua voce così ruvida e dolce al tempo stesso riempì la stanza, e a Bill ricordava tanto i pomeriggi d'estate passati sotto gli alberi del parco con Simone e Tom, dopo i pic-nick che erano soliti fare, quando poteva ascoltare il vento soffiare piano tra le foglie e l'erba che si piegava sotto i passi della gente, sembrava incredibilmente fresca e giovane, la voce di quella ragazza.La sua in confronto faceva schifo. Ne era certo. Com'era certo di odiare Alina sopra ogni limite... Eppure, si rese conto che la ragazza gli stava servendo la vendetta, o almeno il suo inizio, su un piatto d'argento... Se seguiva il suo nuovo "piano" che gli era appena venuto in mente, la vita di Alina sarebbe presto diventata impossibile.



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Bill è sempre più cattivo e insopportabile, non è vero? Io sto facendo di tutto per farlo sembrare tale, ma vedrete che come dice lui, ne varrà la pena!;)

Okay, fino a ieri avevo una sola recensione, oggi ne ho due. Non ha importanza, va bene così... spero che più avanti la storia piaccia più di ora.Ho avuto gli esami e subito dopo non mi veniva un capitolo decente. Ora, questa è solo la prima parte... spero che vi verrà voglia di commentare, a voi che leggete per la prima volta (incrocia le dita) e a voi che avete già letto ma non avete più commentato.Questo è quanto, ovviamente accetto anche commenti negativi.
Ringraziamenti:

NikiBeast _ Grazie Amore!!! Sono imperdonabile, quanti mesi dopo il tuo compleanno ho postato?! T.T
kalendula _ Ari! Ce l'hai fatta!xDD Grazie per i complimenti... ci vediamo alla seconda parte ;)


P.s.: Il titolo del capitolo si riferisce alle azioni che Alina ha fatto e farà, per il suo punti di vista saranno positive... e per Bill, beh, vedrete!xDD






 

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