Emily, il cerchio della vita si allarga

di StefyGranger
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un arrivo inaspettato con fine tragico ***
Capitolo 2: *** I pensieri affiorano tra le lacrime ***
Capitolo 3: *** Io senza di te sono nulla... ***
Capitolo 4: *** Jason e Devon ***
Capitolo 5: *** IN CARROZZA! ***



Capitolo 1
*** Un arrivo inaspettato con fine tragico ***


‘PAPA’

‘PAPA’!!! CORRI!!!’

 

Ron era seduto sulla poltrona della sua piccola casetta nel centro di Londra, e quando sentì quella voce scaraventò il giornale di Quidditch e corse al piano di sopra e in particolare nella terza stanza a destra.

 

E la trovò lì, con quella canotta celeste che lasciava un po’ vedere quella pancia piatta e rosea, con quel jeans a vita bassa e i sandali a piedi.

 

Con quei capelli così tanto uguali a quelli della madre ma del suo stesso colore: l’inconfondibile “Rosso Weasley”.

 

Infatti, come esisteva il “rosso Valentino”, esisteva anche quello Weasley! ^__^”

 

Indicava inorridita qualcosa con quell’indice puntanto.

 

‘ Cosa c’è Emily?’ domandò Ron, entrando in camera.

 

‘ C’è un ragno!!!’ urlò lei, stringendosi al papà.

 

C-cosa… cosa?? ‘

 

E adesso come facciamo?! La mamma non c’è!!’ Emily guardò Ron con quegli occhioni azzurri e quel nasino tanto uguale alla mamma.

 

Il viso di Ron era terrorizzato, guardando quel minuscolo ragnetto che si stava arrampicando sulla parete azzurra.

 

Ma, come chiamata per telepatia, si sentì un giro di chiavi e un mormorio.

 

Ron e Emily si guardarono felici ‘ E’ arrivata la mamma!!’

 

Corsero e scesero velocemente le scale, raggiungendo la donna che ora faceva sedere sul seggiolone un bambino molto bello dai capelli bruni e gli occhi celesti di 3 anni, mentre una ragazza di un anno in meno di quello di Emily, Chiara, stava poggiando una busta sul tavolo della cucina.

 

Ron andò a baciare la sua bella, facendo scivolare un po’ maliziosamente la mano.

 

Lei sorrise e fermò quella mano irrequieta sussurrando ‘Ci sono i ragazzi!

 

‘ Mi manchi.’ Rispose Ron, baciandola.

 

‘ Anche tu..

 

‘ Mamma!!’ si spazientirono all’unisono Emily e Chiara che in tutto e per tutto erano molto uguali.

 

‘ Avete ragione. Beh, vado a preparare la cena. Desiderate qualcosa in particolare?’ domandò lei, entrando in cucina.

 

Pitta!!’ esclamò il piccolo Ronny (così l’avevano chiamato in onore del padre) battendo rumorosamente le mani sul seggiolone.

 

Ed ecco il mio campione!’ rise Ron, prendendo in braccio il piccolo e mettendoselo sulle spalle.

 

Quest’ultimo rideva in un modo molto esplicito facendo illuminare l’umore di tutti e facendo illuminare quegli occhi così chiari che lo rendevano un bambolotto.

 

‘ Chiara, mi devi fare un favore,’ cominciò Emily, portando in salone la sorella di poco più piccola, ma venne interrotta dal campanello della porta che suonò.

 

Tutti si guardarono interrogativi e Ronny terminò di ridere e tacque.

 

Il campanello suonò nuovamente.

 

‘ Aspettavamo qualcuno?’ domandò Ron alla moglie, la quale negò fortemente con la testa.

 

Chiara andò ad aprire, lasciando gli altri in cucina.

 

Dovette alzare il bel volto per guardare in faccia quell’uomo così strano… così..boh!

 

‘ Ciao!’ disse lui, sorridendo e mostrando uno splendido sorriso.

 

C-ciao…’ rispose lei, diventando tutta rossa rossa.

 

‘ Tu sei… ehm.. Emily?’ domandò lui.

 

‚ No.’ Negò Chiara, indicandosi ‘ Io sono Chiara. Emily è dentro. La vuoi?’

 

Lui negò ‘Posso entrare? Sono un amico della mamma, sai…’

 

‘ Mhm, mhm, entra pure.’

 

L’uomo entrò e pur essendo luglio, indossava un grande cappotto pesante e nero.

 

Emily sbucò da un angolo e, visto l’uomo, si mise una mano sulla bocca. Scuoteva la testa e sorrideva contenta ‘Non posso crederci!!

 

Corse verso i genitori ridendo ancora quella frase.

 

Arrivata in cucina andò ad abbracciare la mamma ‘ Grazie mamma, grazie!! E’ il regalo per il compleanno più bello della mia vita!!

 

Ma è domani il tuo compleanno, Emily.’ Rispose Hermione, non capendo.

 

‘ Allora il regalo è anticipato!! Oh, non posso ancora crederci!! Il mio giocatore di Quidditch preferito!!’ urlò Emily.

 

E visto che i genitori non capivano, si mise a saltare ‘ Viktor Krum!! E’ arrivato a casa mia Viktor Krum!! Sapete, il giocatore bulgaro che amo alla follia!!’ esclamò lei, mettendosi una mano sul cuore.

 

Hermione e Ron si guardarono spiazzati.

 

Avevano deciso di non dire nulla a Emily, Chiara e, quando sarebbe stato più grande, a Ronny di Viktor Krum, proprio perché volevano cancellarlo anche dalle loro memorie.

 

Causa di troppe liti tra di loro.

 

Ma l’uomo entrò in cucina ‘ Posso?’

 

Tatta!! Tatta!! Vittii!! Klumb!!’ esclamava Ronny, agitando le braccia verso l’uomo che sorrise, vedendo Hermione molto meravigliata.

 

L’andò ad abbracciare stretta stretta ‘ Come stai? Eh, puffetta?’ sussurrò lui.

 

Lei sorrise.

 

Poi incrociò lo sguardo del marito che cercava di tenere fermo Ronny, mentre Emily aveva ancora la mano sul cuore e lo guardava sognante e Chiara sbuffava ogni due secondi.

 

‘ Ti ricordi di Ron, vero?’ domandò lei, indicando il rosso.

 

Viktor gli porse la mano ‘ E come non potrei!’ sorrise.

 

Ron gli strinse la mano sorridendo falsamente.

 

E lei è Emily, poi c’è Chiara e lui è il nostro maschietto: Ronny.’ Presentò lei, sorridendo.

 

‘ Ah! La famosa Emily… la mascotte di Hogwarts, vero?’ domandò Viktor stringendo la mano alla ragazza quattordicenne.

 

‘ Sì sono io, e amo il Quidditch alla follia: come mio padre… solo che – e qui guardò il padre – non mi vuole ancora fare andare su una scopa…

 

Ron si sentì perennemente in colpa, e guardò Hermione inghiottendo.

 

‘ Come? Non ti ha mai fatto salire su una scopa!? Ma è una cosa che devi fare assolutamente! Guarda, domandi mattina possiamo andare al parco qui vicino..’

 

‘ Viktor..’ lo fermò Hermione ‘ non vogliamo sembrare scortesi..ma… che ci fai qui?’

 

Il moro la guardò con un po’ di dispiacere nel volto ‘ Mia moglie…’ cominciò.

 

Hermione si dispiacque e lo fece sedere.

 

‘ Mi ha abbandonato con mio figlio… sapete..ha quindici anni… e lei si è..come dire…rotta del Quidditch. Anche lui è il giocatore migliore della sua età, ma lei non lo vuole più…’ sospirò lui, poggiando i gomiti sul tavolo ‘ Ci siamo sposati molto giovani dato che aspettava Jeff..è stato un incidente, praticamente il padre ci ha costretti.’

 

E mentre Hermione e Emily provavano la stessa sensazione di tristezza e pena per l’uomo, Ron e Chiara invece provavano in un certo modo solo indifferenza.

 

E dov’è adesso Jeff?’ domandò Emily, intristita dalla storia.

 

‘ Fuori, in macchina.’ Rispose Viktor, accettando il bicchiere d’acqua che gli porgeva Hermione.

 

‘ Lo vado a chiamare, allora.’ Rispose la primogenita uscendo di casa e dirigendosi verso quella macchina scura e lucida.

 

Si affacciò e gli mancò un battito nel vederlo così.. addormentato e dannatamente bello.

 

Quei capelli corti bruni che carezzavano quel viso non troppo duro ma stressato e triste.

 

Un po’ musone lo era… ma era soprattutto quello che lo rendeva affascinante.

 

E… la tempesta ormonale! Ogni volta che vedi un ragazzo te ne innamori!’ Chiara l’aveva seguita e ora la leggera brezza tiepida di luglio le scompigliava i capelli a boccoli.

 

‘ Che ne capisci tu che ti sei innamorata del mio migliore amico!’ rispose acida Emily, guardandola.

 

Ma almeno lo conosco da quando avevo 4 anni!’ protestò Chiara mettendosi a fatica una ciocca dietro l’orecchio ‘ Tu lo conosci da almeno un minuto… o di meno!!’ e qui guardò l’orologio.

 

‘ Aiutami. Apri la portiera, io lo prendo, poi la chiudi, ok?’ organizzò Emily, tutto d’un fiato.

 

Chiara mise il broncio ‘ E perché devo aprire io la portiera?’

 

‘ Perché sei più piccola!’ rispose ovvia la sorella.

 

‘ Ho tredici anni, tu ne hai quattordici..per un anno di differenza tu mi vieni a dire che sono più piccola?! No, non ci sto!’

 

E va bene! Lo prendiamo assieme, ok?’

 

Ma lo sai che sei davvero carino, eh? Buburubbu!’ Viktor aveva messo Ronny sul divanetto nel salotto e ora lo stava coccolando sotto gli occhi gelosi del padre, seduto poco lontano.

 

Hermione lo vide e si avvicinò ‘ Ron..che hai?’

‘ Non voglio che ci sconvolga la vita questo qui! Una settimana io non ci resisto col Monosopracciglio… e mio figlio preferirà lui a me.

 

‘ Sai bene che non sarà assolutamente così, Ron. I tuoi figli ti amano molto, come io amo te.’ Rispose lei, dolcemente, carezzandogli i capelli ‘ E poi…grazie a Viktor… potremmo dedicare un po’ di tempo a noi, no?

 

Ron la guardò ‘ Ma se lo sai che ogni volta che lo facciamo, tu rimani incinta!’

 

Hermione scoppiò a ridere, coprendosi con la mano la bocca ‘ Vuol dire che sono molto fertile, no?

 

Ron borbottò qualcosa, alzandosi dalla poltrona e dirigendosi al piano di sopra.

 

Il sorriso di Hermione svanì, facendo posto alla tristezza.

 

//

 

‘ Poggialo lì.. attenta!!’

 

Si sentì un sonoro “Tonf” quando il corpo pesante del ragazzo fu steso sul letto di Emily.

 

Chiara si portò una mano dietro la schiena ‘ E’ supermegapesantissimissimo!

 

‘ Eh, quanto sei esagerata! Piuttosto, dobbiamo invitare qui Ilea. Lei impazzisce per i ragazzi più grandi di lei!’ rise Emily, silenziosamente, per non svegliare il ragazzo.

 

Ma Ilea ha solo 8 anni!!’ si scandalizzò la sorella.

 

Ilea era la figlia di Draco e Ginny. Era nata quasi subito dopo il matrimonio di Ron e Hermione, quando Emily e Chiara avevano 6 e 5 anni.

 

E vi starete chiedendo il perché Ron e Hermione si siano sposati così tardi.

 

Il fatto è molto concreto e sbrigativo: il padre di Hermione non diede immediatamente il consenso del matrimonio. Amava le sue due nipotine, ma non voleva che Hermione passasse tutta la sua vita con il suo ex-migliore amico.

 

Chiara scese di sotto per chiamare al telefono la cuginetta, lasciando Emily con Jeff.

 

La ragazza si sedette vicino il moro e guardandolo sorrise.

 

Il cuore le palpitava forte.

 

Si era innamorata.

 

Gli scostò la ciocca di capelli dagli occhi e sospirò ‘ Come vorrei che ti piacessi..’

 

Si alzò dal letto e si diresse verso la camera dei genitori, dove vi trovò il padre, steso, che guardava il soffitto con le mani intrecciate dietro la nuca ‘Papà?’

 

‘ Ehi, cucciola! Vieni.’

 

Emily si stese vicino al padre e assunse la sua stessa posizione.

 

‘ A che pensi?’ domandò lei.

 

‘ A te… mi ricordo quando nascesti… pensa che in questo momento, quasi quindici anni fa, io e la mamma stavamo guardando il cielo e io le carezzavo la pancia… pensavamo al tuo futuro.’

 

‘ E come lo pensavate?’

 

‘ Così com’è. Saresti andata a Hogwarts, avresti avuto degli ottimi amici come Jason e Devon e saresti stata la più brava del tuo corso.’ Sorrise Ron.

 

Jason e Devon erano i migliori amici di Emily, così come in passato lo erano stati Harry e Ron per Hermione.

 

Solo che Emily non aveva nessuna cotta per nessuno dei due.

 

Erano solo degli amici fantastici con cui condivideva qualunque cosa.

 

Anche la figlia sorrise, poi si rattristò ‘ Io sto pensando al nonno… perché non voleva che tu e la mamma vi sposaste?’

 

‘ Beh… ti avevamo avuto da giovani.. ed era leggermente scombussolato dall’idea di avere una figlia sedicenne già incinta..’

 

Il silenzio divenne pesante, poi Emily cominciò ‘ Vi sono mai stata di peso?

 

Ron la guardò ‘ Come fai a pensare ad una cosa del genere?

 

‘ A volte… lo penso…’ rispose lei, sedendosi.

 

‘ Tua madre poteva abortire, e invece non l’ha fatto e sai perchè?’ domandò lui, sedendosi vicino la figlia e poggiandole una mano sulla spalla.

 

Emily negò con la testa.

 

‘ Perché ti ha amato fin dal primo istante in cui ha capito che tu c’eri. Emily, tu sei una parte di me… anzi.. sei la maggior parte di me… e io sono così fiero di te, e ti amo da impazzire come amo la mamma, Chiara e Ronny… ‘ Ron abbassò il capo e si mise una mano sulla faccia per non vedere che si stava sforzando di non piangere.

 

Emily sorrise e l’abbracciò forte forte ‘ Krum non è neanche un millesimo di te. Tu sei il papà più bello e buono del mondo… e anche io ti amo..

 

Ron contraccambiò l’abbraccio.

 

‘Papà… come ti sembra Jeff?’ domandò lei, ad un certo punto.

 

Entrambi arrossirono, come tanto tempo prima arrossivano Hermione e Ron.

 

B-beh, è troppo grande per te, e tu sei una bambina, ecco.’ Rispose secco Ron, facendo trasparire un po’ di comicità.

 

Emily sorrise e gli stampò un bacio affettuoso sulla guancia, poi si alzò e si diresse verso la sua cameretta.

 

Aprì la porta e le venne un colpo notando il ragazzo alto che guardava divertito le foto attaccate alla parete.

 

Gli si avvicinò ‘ Ciao, ti sei svegliato, finalmente.

 

Jeff la guardò e sorrise ‘ Ciao.’

 

‘ Fra poco credo che la cena sarà pronta. Hai fame?’

 

Lui annuì.

 

‘ Io avefe ucciso ragno lì.’

 

‘ Grazie!... Capisci poco l’inglese, vero?’ domandò lei, facendosi più vicino.

 

Lui arrossì un pochetto, poi annuì ‘ Sei carina, lo sai?

 

Emily arrossì furiosamente e cominciò a balbettare ‘ D-davvero? G-grazie… eh-eh..

 

‘ Tu andafe a Hogwarts come tua mamma?’

 

‘ Sì. Sono una Grifondoro… come mia sorella Chiara.’ Rispose lei, sedendosi sul letto.

 

Chiafa?’

 

‘ Chiara. È mia sorella. È un anno più piccola di me. Ti piacerà, vedrai!’ disse la rossa, prendendo una foto di sua sorella e mostrandogliela.

 

‘ Tu essere più bella, però.’ Disse lui, poggiando accanto la cornice.

 

Emily sorrise ‘Ma siamo uguali!’

 

‘ Tu afere fidanzato?’

 

‘ No… non ancora.’ Rispose lei, avviandosi verso la finestra e aprendola.

 

Faceva incredibilmente caldo.

 

La porta della cameretta si aprì di colpo mostrando una bambina molto carina, dai lunghi capelli biondi e gli occhi celesti.

 

Portava una magliettina sbracciata bianca e un paio di jeans attillati ‘ Ciao ragazzi! Allora è vero quello che mi ha detto Chiara.. c’è un bonazzo in questa stanza!’

 

‘ Ciao Ilea!!’ la salutò Emily, andandole incontro ‘Sei arrivata presto!

 

‘ Rimango per stanotte. Faremo un pigiama party in onore del tuo compleanno!’ informò lei, sorridendo.

 

‘ Ma il mio compleanno è domani, non oggi!

 

‘ Tanto meglio. Piacere, sono Ilea Malfoy, figlia di Draco Malfoy e Ginevra Weasley, cugina di Ronny, Emily e Chiara Weasley, nipote di Hermione Granger e Ronald Weasley, nonché futura Serpeverde.’ Si presentò la bambina, apparendo molto più grande.

 

Piacefe, io sono…’ cercò di presentarsi Jeff quando venne daccapo interrotto da Ilea ‘Lo so chi sei. Tu sei Jefferald Krum, figlio del celebre Viktor Krum e della Veela Julienne Polinson, vero?

 

Lui annuì, sbalordito.

 

Chiara entrò di corsa in camera ‘ Correte, papà si sta sentendo male!’.

 

                                                °^^^^°

 

Il corpo inerte dell’uomo pallido veniva trasportato velocemente sulla barella e dopodiché scomparve dietro porte con la scritta “Vietato Entrare. Sala Operatoria”.

 

Emily era ancora molto scioccata e si stringeva nelle spalle seduta su quegli scomodi sedili della sala d’aspetto.

 

Jeff  le era vicino, aveva un braccio intorno alla sua spalla e a volte le sussurrava di non preoccuparsi, che sarebbe andato tutto a posto.

 

Ma lei non gli credeva.

 

Quella era la fine.

 

Lo sentiva.

 

E mentre calde lacrime le scendevano piano sulle guance, passava con lo sguardo in rassegna tutte le persone che le erano accanto.

 

C’era la mamma che fissava il vuoto mentre piangeva silenziosamente, Ronny che era tra le braccia di Viktor dormiva tranquillamente ancora troppo ingenuo per capire la situazione, poi c’era Chiara abbracciata ad Ilea che piangeva singhiozzando.

 

Da poco era arrivata anche zia Ginny con zio Draco che le teneva la mano cercando di tranquillizzarla.

 

Ma non ci si poteva tranquillizzare.

 

Non si poteva pensare di calmare quell’animo che le scuoteva fortemente la mente.

 

E c’era Harry con Luna, tutti e due troppo scioccati per spiacciar parola.

 

Hermione aveva preferito portarlo in un ospedale babbano.

 

Non perché non si fidasse di quelli magici, ma voleva che tutto andasse per il verso giusto senza la magia.

 

Magari, una volta che fosse arrivato il peggio, lei avrebbe voluto aver preferito la magia.

 

E si sarebbe pentita.

 

E si sarebbe sentita male.

 

Hermione si passò lentamente una mano sul viso, cercando di asciugare quelle lacrime il quale corso si era velocizzato.

 

Non voleva farsi vedere fragile, mentre nella sua mente si rincorrevano ricordi incancellabili…

 

‘ Chi è il padre?’

 

Quella frase risuonò nella stanza come un tuono. Tutti aspettavano una risposta.

Ginny, sentendo l’aria appesantirsi, si alzò ‘ Beh, buonanotte… waa… ho un sonno! A domani!’

 

‘ Tu sai.’ Singhiozzò ancora Janet, mentre si asciugava il viso con un fazzoletto ‘Tu…lo sai.

 

Hermione si sedette. Non si sentiva tanto bene. Harry le si mise accanto mentre le metteva una mano sulla spalla.

 

‘ Voglio sapere… CHI E’ QUESTO MALEDETTO PADRE??’ urlò il signor Granger, rosso dalla furia in faccia, ora teneva i pugni stretti.

 

Hermione era sussultata a quell’urlo, così come anche Fleur che era tra le braccia del suo Bill.

 

Ron alzò molto lentamente il volto… guardò il padre di Hermione ‘ Io.’

 

^^^

 

‘ Ti amo.’

 

Due semplici parole.

 

Due profonde parole.

 

Che colpiscono il cuore come un uragano.

 

Che ti fanno sorridere.

 

Che ti fanno emozionare.

 

Che ti fanno gioire.

 

Hermione lo guardò per un po’, interdetta ‘ Cosa?

 

Ron si inginocchiò e la guardò ‘ Io ti amo. E amo Emily. Voglio amarti per sempre. Voglio che tu sia mia per sempre… e voglio che tu sappia che … sei bellissima…

 

 

Hermione non trattenne più le lacrime, si inginocchiò anche lei e, con Emily, lo abbracciò forte forte.

 

^^

 

E un’altra lacrima le si posò sulla bocca.

 

Salata.

 

Che gridava pietà e aiuto.

 

Che esprimeva paura, panico e amore.

 

Sussultò vedendo un infermiere uscire con la mascherina che copriva quel volto senza nome.

 

E quegli occhi che esprimevano professionalità.

 

Quello stesso uomo, però, non si avvicinò a loro ma ad un’altra famiglia.

 

Disse qualcosa ma lei non riuscì a sentire.

 

Riuscì solo a intuire.

 

E sperò che quelle frasi non le fossero mai state dette.

 

 

Allora, come avevo precedentemente promesso, ho incominciato la fanfiction di Emily.

Sarebbe una fusione tra la fanfiction “Che mondo sarebbe senza di lui” e quella “Amore e non solo, tutto questo a Hogwarts”.

 

Vorrei avere un vostro parere.

 

La continuo, sì o no?

 

Se sì, in pochi giorni avrete il secondo chap, se no la smetterò.

 

Attendo impaziente vostri commenti, ciao!

 

Ps non per questo smetterò di scrivere fanfiction su Ron/Herm a Hogwarts.. eh-eh ^__-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** I pensieri affiorano tra le lacrime ***


‘ E’ la cosa migliore da fare’

‘ E’ la cosa migliore da fare’. Ripeteva ancora Viktor, mentre Hermione con in braccio Ronny, Chiara e Emily sostenuta da Jeff entravano nella macchina.

 

Il chirurgo aveva detto di tornare a casa, poiché l’operazione sarebbe stata molto lunga e difficile, ed era inutile aspettare futili ore in quella sala d’aspetto deprimente.

 

Una attacco di cuore causato a stress.

 

Questo il bollettino medico di Ron.

 

Stress accumulato dal lavoro che faceva di Auror.

 

Stress accumulato dai figli che crescevano.

 

Tutto questo ancora non le sembrava vero.

 

Durante il viaggio, Hermione si addormentò come anche Emily che adesso era beatamente addormentata sulla spalla del bellissimo Jeff.

 

Arrivati a casa, Viktor non volle svegliare la donna e così la prese tra le braccia, mentre Ronny camminava da solo dando la manina alla sorella Chiara, mentre Emily preferì svegliarsi e raggiungere da sola la sua camera.

 

Si buttò sul letto a pancia in giù.

 

Non riusciva ancora a crederci.

 

Era accaduto troppo velocemente.

 

Guardò l’orologio: erano appena le sei del mattino e i timidi raggi solari estivi cercavano di svegliare quella tanto pigra Londra.

 

Ignara di quello che il cuore di una semplicissima adolescente stava patendo.

 

E non era amore.

 

Ma ansia.

 

Preoccupazione.

 

Prese l’album fotografico familiare, cominciò a sfogliarlo.

 

E si fermò subito alla prima foto.

 

Hogwarts come sfondo e in primo piano sua madre, suo padre e lei, con un vestitino rosso arancio e un cappellino di lana con su scritto “I’M A GRIFFYNDOR AND I’M PROUD.” Fatto dai loro amici.

 

Aveva più o meno cinque mesi e avevano fatto quella foto in ricordo della sua prima parola: mamma.

 

Il papà le aveva raccontato come era successo e lo immaginò raccontarglielo ancora una volta…

 

“ Era dicembre e una soffice e fredda neve cadeva su Hogwarts. Io e tua madre stavamo seduti di fronte il caminetto in attesa che le carrozza coi Therstral ci venisse a prendere. Zio Harry ti teneva in braccio mentre zia Ginny ti giocava facendoti ridere forte.

Ad un certo punto cominciasti a scalciare cercando di chiedere da mangiare.

 Zia Ginny si voltò verso la mamma e disse ‘ Mamma, vogliamo dare alla piccina un po’ di pappa?

Appena terminò quella frase tu ridesti esclamando forte forte la parola “Mamma” e da quel giorno qualunque cosa era “mamma”. La scopa, il divano, il libro, la palla: tutto era mamma, per te”

 

Emily tornò alla realtà sorridendo mentre una dolce lacrima le rigava il viso triste e stanco.

 

Viktor stese Hermione, che era addormentata, sul letto matrimoniale.

 

E rimase a guardarla, come incantato.

 

Le carezzò la testa e scese a toccarle le labbra soffici e rosse.

 

E invidiò Ron, per una volta.

 

Emily era andata a chiamare Viktor per la colazione, era sbucata dalla porta della camera da letto e rimase a bocca aperta guardando quella scena.

 

L’uomo si voltò e la vide scuotere incredula la testa, cominciando a scappare.

 

Viktor si alzò immediatamente dal letto e corse verso la ragazza che era uscita all’aria aperta e si era accasciata sotto l’albero da frutto del piccolo giardino di casa.

 

Emily!’ la chiamò lui.

 

Ma la rossa stava piegata su sé stessa mentre piangeva forte e singhiozzava.

 

Con tutto quello che stava accadendo in quel momento, come poteva lui comportarsi così?

 

Viktor le si mise vicino ‘ Emily..’ cercò di metterle una mano sulla spalla ma lei la scansò.

 

Vattene, brutto schifoso!’ urlò lei, guardandolo.

 

Emily, non hai capito nulla…’

 

‘ Sì, invece! Tu vuoi mia madre ma mia madre ama mio padre, non te!

 

Viktor abbassò il volto ‘ Lo so.’ Sussurrò ‘ Sai.. anche io ho fatto parte della vita di tua madre…’

 

Emily non rispose, preferì tirare su col naso.

 

‘ Sì..in un certo senso sono stato la sua prima cotta.’

 

‘ La sua seconda cotta… e forse non era neanche una cotta.’ Lo corresse lei, guardandolo.

 

Viktor inclinò la testa. Non capiva.

‘ Mia madre… mi ha detto che aveva capito che amava mio padre alla fine del suo secondo anno.’ Cominciò a spiegare Emily Tu, in un certo senso li hai spronati a dichiararsi.. e sono stata concepita io la stessa sera in cui si dichiararono.’

 

Viktor sorrise ‘ Sei figlia dell’amore.

 

‘ Tutti siamo figli dell’amore.’ Rispose lei, ovvia.

 

Il moro scosse la testa ‘No… non tutti. Jeff non è figlio dell’amore… e credo che neanche io sono figlio dell’amore. Mio padre, appena nacqui, mi affidò a Durmstrang e poi alla squadra di Quidditch. Io odiavo mio padre. E lo stesso è per Jeff. Io provavo solo attrazione per sua madre, non amore.

 

Emily abbassò il capo un po’ imbarazzata dall’argomento ‘Hai… dato tu il primo bacio di mia madre?

 

Viktor arrossì ‘ … Alla fine del Ballo del Ceppo, lei aveva litigato con Ron ed era scappata per i corridoi e Dio solo sapeva quanto l’amavo e desideravo un suo bacio. Ma lei aveva occhi solo per Ron, lo sapevo già. Mi avvicinai chiedendo cosa fosse successo nel mio orribile inglese e lei scoppiò a piangere sulla mia spalla. La guardai per un po’ e mi chinai su di lei deciso di sfiorare quelle labbra giovani, ma lei mi mise una mano sul petto e mi chiese se potevamo rimanere amici..tutto qui..!’

 

E tu… ci sei rimasto male?’ domandò Emily, strappando un filo d’erba.

 

‘ Molto… ma poi capii che era una bellissima cosa essergli amico.

 

‘ Mia madre…era bella da giovane?’

 

‘ Tua madre è tuttora splendida.’ Rispose lui ‘ Facciamo pace?

 

Emily lo guardò, sorrise debolmente e annuì.

 

Viktor l’abbracciò e la strinse a sé, come per proteggerla da tutto quello che stava accadendo.

 

Poi la lasciò andare deciso ad andare a preparare la colazione.

 

Si alzò e se ne andò.

 

E Emily rimase ancora una volta in balia dei ricordi, fin quando non arrivò Ronny che goffamente camminava.

 

Emily sorrise e allungò le braccia verso il fratello.

 

Arrivò e lo strinse forte a sé ‘ Ciao cuccioletto! Non ti ho affatto calcolato in questi giorni, vero?

 

Ronny la guardò ‘ Dov’è papà?’

 

‘ Papà?’

 

Lui annuì e la guardò dritto negli occhi color cielo, come quelli del padre.

 

Emily non si sentì di rispondere la verità ‘ E’… a lavoro! Ma come! Lo sai che lui va al lavoro, perché me l’hai chiesto?

 

Pecchè la mamma non piange quanto papà è al lavoto..’ risponde lui, ovvio, cominciando a giocare con un boccolo della sorella maggiore.

 

‘ Ma no…

 

 

‘ E allora pecchè la mamma piange?’ domandò Ronny, mettendosi comodo sulle gambe di Emily.

 

‘ Perché….ehm…. Chiara ha fatto la cattiva.’

 

‘ Chiara non fa mai la cattiva… Emily?’

 

‘ Sì?’

 

‘ Perché mi dici le bugie?’

 

‘ Io???’

 

‘ Le bugie fanno le gambine corte… lo dice Jeff.

 

 

Difatti il ragazzo con la maglietta aderente e sbracciata nera, con i jeans e le mani nelle tasche era uscito di casa, con il naso all’aria.

 

Com’era bello.

 

Eppure, lei non doveva pensare quelle cose mentre c’era di peggio a cui pensare… suo padre che lottava con la morte…

 

 

 

Un grazie a tutti quelli che mi hanno recensito e in particolare a:

 

LILAC: davvero? Allora hai un bellissimo nome: è il mio preferito! Per Ron… bisogna leggere per sapere di più… garzie e ciao!

 

MIKY BLACK: Grazie… e lo so..Ron è anche il mio amore… ma il cerchio della vita deve continuare a girare…

 

ROBBY: Eh-eh… progettavo questa ff da tanto tempo e avevo organizzato un po’ di cose.. come la stessa fobia! ^__- grazie e ciao!

 

ANEMONE333: è vero, sono d’accordissimo con te! Lo stanno facendo morire sempre di più… povero il mio amore!! *__*

 

SIJAY: l’ho aggiornata più presto possibile.. ma ho deciso di farvi rimanere in ablia ancora per un po’…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Io senza di te sono nulla... ***


‘ Ehi, ciao

‘ Ehi, ciao!’ la salutò Jeff, sedendole accanto.

 

‘ Chi ti permette di insegnare qualcosa a mio fratello?’ domandò Emily acida, mentre faceva alzare Ronny dalle gambe.

 

‘ Perché stafe facendo la sgarbata con me?’ domandò lui, guardandola imbronciato.

 

‘ Hai detto che le bugie fanno le gambe corte. Mia madre non insegna queste stupidaggini!’ esclamò lei, alzandosi e dirigendosi verso l’entrata di casa con in braccio Ronny.

 

Jeff la seguì con lo sguardo, sospirò, e cominciò a fissare il vuoto.

 

‘ Ehi, Jeff, che ci fai qui da solo? Perché Emily non è con te?’ Chiara era uscita di casa per prendere una boccata d’aria. Si era legata i capelli in una coda alta e si era cambiata ed ora aveva una minigonna jeans e una camicetta non poco larga.

 

Mpf.. mi sa che avviamo litigato.’ Sbuffò lui, stendendosi sull’erba.

 

‘ Avete litigato?! E perché?’

 

‘ Io avefe insegnato Ronny che bugie fanno gambe corte, no? E lei arrabbiata con me!’ esclamò lui.

Chiara sorrise ‘ Perché lei sa che né papà né mamma ci credono.. e mai sia a toccare le loro credenze. Lei ci tiene tantissimo ai genitori… sai, è la primogenita.’

 

‘ Capisco, ma essere troppo! Comunque, almeno tu come te sentire?’ domandò lui.

 

Chiara arrossì un pochino, sorpresa dalla domanda ‘ Beh… per niente bene.. io amo mio padre… come anche Emily… non…riuscirei mai a pensare una vita senza di lui…’ confessò lei, mettendosi il viso tra le mani.

 

Jeff le mise una mano sulla spalla ‘ Tutto andrà per il meglio, Chiara.. lo sento…’

 

Hermione aprì gli occhi…  e sentì un piccolo peso sulla pancia.

Guardò e trovò il suo ultimogenito che dormiva con la testa poggiato sul suo ventre mentre aveva il pollice in bocca.

 

La donna sorrise, e sfilò quel pollice carezzandogli la testa.

 

Ma una fitta le venne allo stomaco che le fece ricordare tutto quello che il sonno gli aveva cancellato.

 

O per lo meno aveva cercato di cancellare.

 

Si ritrovò nuovamente a piangere silenziosamente perché non le sembrava vero.

 

Alcune ore prima c’era… poi…

 

‘ Mamma?’ Emily era entrata nella camera da letto dei genitori e ora guardava la madre.

 

‘ Vieni tesoro.’ Le concesse Hermione.

 

Emily ubbidì e le si stese accanto.

Hermione cominciò a carezzarle i capelli ‘ Come sono delusa di averti ereditato questi capelli cespugliosi!’ rise.

Anche Emily rise, sollevata un pochino ‘ Mi piacciono tanto, invece..’

 

‘ Quando avevo la tua età, dovetti andare cinque volte di seguito in un’ora in biblioteca.’ Disse la donna, continuando a coccolare la figlia.

 

‘ Perché?’

‘ C’era il Ballo del Ceppo, e io volevo fare colpo su tuo padre… ma i miei capelli non volevano stare buoni e lisci… così cercai insistentemente una pozione specifica per lisciarli…  mi divertii un sacco con tua zia Ginny!’

 

Emily sorrise, poi si fece seria ‘ Mamma… come andrà a papà? Io non voglio cominciare Hogwarts senza sapere che lui è salvo.’

 

Anche Hermione si fece seria ‘Tu comincerai Hogwarts. È il tuo quinto anno Emily… e…oh!! Ma… oggi è il tuo compleanno!!’

 

Emily sorrise ‘ Me n’ero dimenticata..’

 

Hermione l’abbracciò forte ‘Oh tesoro… hai quindici anni… hai quindici anni!!’ poi guardò l’orologio ‘ Sono le 9.00… fra due ore quindici anni fa io ebbi le prime contrazioni… eravamo in giardino e…’

 

Hermione cominciò a raccontare quel fatidico giorno, di quando Ron diceva che si erano “spaccate” le acque, di quando la vecchia Ford Anglia si era fermata nel bel mezzo della campagna…

 

Emily aveva sentito per quindici anni di seguito la stessa storia, ma non si sarebbe mai stancata di sentire la madre mentre parlava sorridendo con occhi sognanti.

 

‘ Mamma!!’ urlò Chiara fiondandosi in camera da letto e saltando sul letto facendo svegliare il piccolo Ronny che cominciò a stropicciarsi gli occhi ‘ Sono arrivate le lettere di Hogwarts!’

 

Emily sfilò la sua dalla mano della sorella. La sentì pesante.

L’aprì, cominciò a leggerla e sbiancò.

Scosse un po’ la busta della lettera e uscì quella spilletta.

 

La stessa spilla che ebbero contemporaneamente Ron e Hermione all’inizio del loro quinto anno.

 

La stessa spilla che portava onore alla famiglia Weasley.

 

Hermione rimase a bocca aperta e scioccata.

 

La spilletta brillava sulla mano della quindicenne con una grande P dorata.

 

Uao, torellina, tei diventata plefetto!’ rise Ronny, arrivando a gattoni vicino la sorella.

 

‘ Hermione?’ Viktor era apparso sull’uscio della porta  teneva una cornetta nera in mano ‘ Al telefono. il chirurgo di Ron…’

 

Hermione scese molto velocemente dal letto, prese la cornetta ‘Pronto?... Sì, sono io… a che ora? … A mezzogiorno?...ci sarò.. ah! Mi scusi, dottore, ma… come sta?... cosa vuol dire che non mi può dire niente?? Io sono sua moglie…io sono-‘ Hermione allontanò la cornetta dall’orecchio ‘ Mi ha chiuso in faccia!’

 

I tre figli si guardarono alzando le spalle.

 

Viktor  prese la cornetta e scese in cucina.

 

Di nuovo soli, Chiara cominciò a parlare ‘Il dottore cosa ha detto?’

‘ Che non mi può dire niente… quel bastardo…oops… scusate…’ Hermione si infilò le scarpe, e prese in braccio Ronny ‘Beh, andiamo da papà, che ne dite?’

 

‘Mamma?’

‘ Sì, Chiara?’

‘Ma…papà… ce la farà?’

 

                                                                °^^^^^^^°

 

E si ritrovarono nuovamente lì, seduti, col viso perso in chissà quanti pensieri.

 

Del passato.

 

Del presente.

 

Del futuro.

 

Un minimo colpo di tosse o uno starnuto, o semplicemente un sospiro un po’ più rumoroso, faceva sobbalzare quella famiglia.

 

Così unita.

 

Ma anche così distrutta.

 

Il medico babbano dal camice bianco e gli occhiali leggermente doppi (due fondi di bottiglia) uscì finalmente dallo studio ‘I signori Weasley?’

 

Hermione si alzò e si aggiustò alla meglio la borsa e la camicetta. I figli, Viktor e Jeff la stavano seguendo.

 

Si sedettero nello studio così asettico, bianco e che odorava di quel profumo che solo un ospedale ha.

 

Emily era seduta tra Viktor e Hermione, e fissava il panorama che si celava dietro quella grande finestra che si affacciava su Londra.

 

Da lì poteva vedere distintamente la ex-casa di Zio Harry e zia Ginny, il Paiolo Magico e il giardino “St. Pauls Park” dove, da piccola, andava a giocare con il padre e Chiara.

 

Da piccola le sembrava impossibile che il padre se ne potesse andare.

 

Fuggire.

 

Scappare.

 

Credeva che il padre ci sarebbe sempre stato, finché fosse stata anche lei adulta.

 

E l’avrebbe sposato, gliel’aveva promesso.

 

E ricordava quando il padre scoppiava a ridere, ogni volta che da piccola si contendeva con Chiara il matrimonio con lui.

 

Spesso, Chiara, disegnava ancora su un foglio la madre e il padre da giovani.

 

Quando si innamorarono.

 

E sperava sempre in un dolce bacio suo con Jason.

 

Un bacio che in realtà non sarebbe mai arrivato.

 

‘ Allora,’ l’inizio del discorso del dottore la fece risvegliare ‘ come precedentemente il mio collega vi avrà informato, il signor Ronald Weasley ha avuto..sì… diciamo una specie di infarto. Durato poco ma che gli avrebbe fatto costare la vita.’

 

Silenzio.

 

Solo quello pesava nella stanza.

 

‘ V..vuole dirmi… che è vivo?’ domandò in un fil di voce Hermione stringendo a sé la borsa.

 

Il dottore annuì e tutti si guardarono sorridenti.

 

‘ Ma non tutto è terminato,ancora. Il signor Weasley è incapace di muoversi e respirare da solo. Per ora rimarrà in ospedale.’

 

Hermione prese un fazzoletto, si asciugò quelle lacrime che scendevano piano.

 

Fece un singhiozzo.

 

Si sentiva un groppo grosso in gola.

 

Non riuscì a trattenerlo e scoppiò a piangere, tra le braccia del comprensivo Viktor.

 

‘ Ma.. riuscirà a camminare e respirare, un giorno?’ domandò Chiara, facendosi coraggio.

Signorinella… sono un dottore…non un mago…’

 

                                         °^^^°

 

Il rumore incessante di quella benedetta macchina rimbombava nella sua testa.

 

Così interminatamente.

 

Così intermittente.

 

Così sola.

 

Hermione spostò gli occhi ancora stracolmi di lacrime, dalle mani agli occhi di quell’uomo che le era di fronte.

 

Steso.

 

Fragile.

 

Indifeso.

 

Mise una mano sulla sua e sorrise ‘ Sai, mi batte ancora forte il cuore quando ti guardo. Sono ancora pazzamente innamorata di te.’

 

Sperava che quella frase avesse avuto una soluzione.

 

Che l’avrebbe fatto risvegliare da quel coma profondo e interminabile.

 

‘ Oggi è il compleanno di Emily.’ Rincominciò la donna, mentre stringeva forte al petto la mano di suo marito e calde lacrime le scendevano sul lenzuolo ‘..ti ricordi quando nacque? Dicevi che era il più bel giorno della tua vita… eppure..abbiamo dovuto passare così tante cose… ma ce l’abbiamo fatta perché eravamo assieme… ma io, senza di te.. sono nulla…’

 

Beh…Ron sembra salvo ma è in coma… poverino!!!!   Ç__ç

Riuscirà l’amore di Hermione, Emily, Chiara e Ronny a risvegliarlo da quel sonno così profondo?

 

Aspetto vostri commenti e intanto ringrazio:

 

HERMIA: eh-eh ^^ già credo proprio che la scuola mi faccia questo effetto. Comunque, per sapere come andrà a Ron devi continuare a leggere!! Grazie per i complimenti, ciao e baciotti!!

 

ROBBY: Grazie per i complimenti!! Mi emozionate!! ^__^”

 

ELLY: già..povero il mio Ron… grazie e ciao!

 

SIJAY: è vero, hermione non accetterebbe mai Viktor nel suo letto… anzi, e se lo desidera gliela faccio passare con un pugno..eh-eh scherzo! Ciao!

 

ANEMONE333: Grazie per i complimenti, ciao!

 

LILAC: anche io voglio che il mio amore si salvi..ma per saperlo… sapete che dovete continuare a leggere, no? Ciao!! ^__^

 

NILD3: ho aggiornato abbastanza presto??!! ^__^” spero di sì! Faccio fatica a studiare e scrivere. A volte mi capita di scrivere di notte o a scuola durante l’ora di psicologia.. !! ^__^

 

GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE RECENSISCONO E CHE LEGGONO SOLAMENTE!! CIAOOO!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Jason e Devon ***


Emily aprì la porta della stanza dove si trovava suo padre

Emily aprì la porta della stanza dove si trovava suo padre.

 

Vide la madre parlargli e si avvicinò.

 

L’uomo giovane aveva gli occhi chiusi. Era leggermente pallido e i capelli rossi erano un po’ scompigliati.

 

Accanto a lui c’era una macchina strana che segnava una linea verde che si muoveva creando “v” intermittenti.

 

Hermione notò la sua presenza e sorrise, nonostante le lacrime che le scendevano prepotentemente.

‘ Ciao piccola.’

‘ Mamma..’ Emily si sedette accanto al padre e lo guardò, le scese una lacrima e tirò sul col naso ‘Non voglio che se ne vada papà.’

‘ Nessuno vuole che se ne vada, Emily. E lui non se ne deve andare. Non ci deve abbandonare.’ Sussurrò Hermione.

 

Viktor entrò nella stanza, poggiò una mano sulla spalla di Hermione e le sussurrò qualcosa all’orecchio.

 

Lei si alzò e seguì l’uomo alto, sparendo dietro la porta.

 

Emily ne approfittò per chinarsi sul padre ‘ Papà, io non ti abbandono se tu mi prometti di non abbandonarci..’.

 

Gli diede un dolce bacio sulla guancia, poi si alzò e si diresse verso la sala d’aspetto.

 

Era arrivata anche Ilea che quel giorno aveva una maglietta a maniche corte nera e un paio di jeans con sandali dello stesso colore della maglietta.

 

Le andò incontro e l’abbracciò forte ‘Come ti senti?’

Emily non rispose, la cugina la guardò ‘ Quant’è stupida la domanda che ti ho fatto, vero?’

Lei annuì sorridendo debolmente.

 

Chiara si avvicinò alle due. Aveva un sorriso triste e “tirato con le pinze” ‘ Vi va una passeggiata? Jeff ha detto che ci offre un gelato ’…

 

                                                        °^^^^°

 

‘ Allora, mio padre afere sempre me detto di Hogwarts, ma voi?’ Jeff stava camminando affianco alle tre ragazze che avevano un enorme gelato in mano.

 

Camminavano per Diagon Alley, anche perché le sorelle Weasley avrebbero dovuto comprare i libri per il nuovo anno scolastico.

 

Hermione aveva deciso di mandarle un po’ a passeggio anche per respirare un po’ d’aria buona e “magica”.

 

Avevano bisogno di sentirsi a casa anche tra i maghi.

 

‘ Beh, Hogwarts è una specie… Jason!! Devon!!!’ Emily aveva appena cominciato a parlare, quando intravide i suoi migliori amici.

 

Andò loro incontro e li abbracciò fortemente.

 

Devon si presentava come un ragazzo abbastanza alto, era biondo e aveva gli occhi blu scuro. Non amava molto studiare, ma se Emily lo spronava riusciva, a volte, anche a fargli aprire un libro.

 

Jason, invece, con Emily, era il saggio della compagnia. Amava stare con la Weasley soprattutto in Biblioteca dove leggevano di tutto: dalle prefazioni più futili alle autobiografie di maghi e stregoni.

Era bruno e aveva degli occhi grigi bellissimi.

 

Tutti e due purosangue.

 

‘ Abbiamo saputo di tuo padre, Emily, e ti volevamo dire che se ne hai bisogno ce ne puoi parlare…’ Jason aveva preso la parola, guardando dritto negli occhi la migliore amica.

 

‘ Non preoccupatevi.. io sto..bene… avete fatto già compere?’

 

Devon mostrò delle grande buste con varie marche ‘Sì. Abbiamo pensato anche a te. Abbiamo comprato..mhm..vediamo…. libri…bleah! Quelli mi ha costretto Jason…poi..mhm..vediamo…’

 

Devon!!’ Chiara era andata loro incontro mentre Ilea le era accabto e ridacchiava sonoramente coprendosi la bocca con la mano.

 

‘Ciao Chiara! Anche tu qui?’ osservò Devon andandole vicino e sorridendole.

Inutile dire che Chiara diventò di tutte le sfumature del rosso ‘Ehr… sì…sono..v-venuta ad accompagnare m-mia sorella…’

‘ Hai saputo che quest’anno Silente ha organizzato un ballo?’

‘ Che novità!’ esclamò sbuffando Ilea.

 

Devon e Chiara la guardarono male.

 

Molto male.

 

‘ Lui chi è?’ domandò Jason.

‘ Lui è Heff Krum… il figlio di Viktor Krum. Starà a casa mia per un po’.’ Rispose semplicemente Emily, non notando l’espressione di gelosia del ragazzo.

 

Jeff strinse la mano a Jason ‘ Io spera diventare noi grande amici.’

‘ Già..grandi amici…’ sussurrò malevolo Jason mentre stringeva forte la mano del bulgaro.

 

                                  °^^^°

 

Hermione e Viktor erano tornati a casa.

 

Hermione di malavoglia.

 

In realtà lei voleva rimanere con il suo unico amore, lì, in ospedale.

 

Aspettando un suo risveglio.

 

Un suo sorriso.

 

Un suo bacio…

 

Ma Viktor aveva insistito dicendo che comunque non poteva tralasciare la famiglia e il lavoro.

 

E Hermione dovette ammettere che aveva ragione.

 

Ora Ronny stava dormendo nel suo lettino, in cameretta, mentre i due adulti erano seduti sul divano del salotto.

 

Sorseggiavano del thè freddo ai mirtilli.

 

‘ E’ il gusto preferito di Ron…’ Hermione, per quanto aveva pianto, aveva poca voce.

 

Ma quelle frasi riuscirono a rimbombare nel cuore di entrambi.

 

‘ A volte mi chiedo…’ cominciò Viktor, mettendosi comodo ‘ Tu mi hai mai amato?’

 

Hermione lo guardò per un po’.

 

Sentì rabbia.

 

Odio.

 

Come poteva domandare qualcosa del genere in un momento simile?!

 

‘Perché me lo chiedi?’

‘ Ti guardo innamorata di tuo marito, e non mi sento bene.’ Rispose lui, in tutta sincerità.

‘ Lui è mio marito. Ho deciso di sposarlo perché lo amo.’ Rispose lei secca.

‘ Ma io ti ho…scoperto per prima..’

‘ Io non sono un tesoro da trovare, Viktor. Tu non hai scoperto un bel niente!’

‘ Sì, invece. Fino a che non arrivai io a Hogwarts, tu non ti sentivi nessuno! Ti sentivi solo una secchiona quattordicenne che pensava solo ai libri!’

 

Hermione rimase in silenzio, ma lo guardava dritto negli occhi.

 

‘ Tu stessa me lo avevi detto. Poi ti innamorasti di quel Weasley! E ti dimenticasti di me. Tu in realtà mi avevi usato come ruota di scorta…’ esclamò Viktor.

‘ Non ti ho mai usato come ruota di scorta… ‘ sbuffò Hermione, alzandosi dal divano.

 

Viktor la bloccò per un braccio ‘ E allora dimostramelo.’

‘ Adesso non posso più dimostrartelo, lo sai.’ Rispose Hermione.

Viktor si alzò, le si mise vicino e cominciò a passarle la mano dietro la schiena, dietro la nuca.

 

‘ Che vuoi fare?’ domandò spiazzata Hermione, intimorendosi.

‘ Mamma?’ I due si fermarono e si voltarono di colpo.

 

Ronny era sbucato dall’entrata del salotto, e ancora col pigiamino azzurro e i capelli arruffati dal sonno, si stava stropicciando oziosamente gli occhi.

 

Hermione gli andò incontro e lo prese in braccio e abbracciandolo forte lo portò nella sua camera da letto.

 

‘Che c’è cucciolotto? Non riesci a dormire?’

Il bambino negò con la testa, mettendosi il pollice in bocca.

‘ E cos’è che ti turba?’

Voiio leggere elfi!!’

Hermione scoppiò a ridere, ma in quel mentre di “liberazione” emozionale scoppiò contemporaneamente anche a piangere.

 

FLASHBACK

 

Ron si avvicinò lentamente alla ragazza e la fece spaventare prendendola per i fianchi.

I libri volarono dalle braccia della ragazza del quinto anno di Grifondoro.

‘ Ma dico, sei pazzo?! Come ti è venuto in mente di saltarmi addosso così??’

Il ragazzo arrossì furiosamente mentre si grattava imbarazzato la nuca ‘Non..volevo saltarti addosso..’

‘ Lo sai benissimo che quando leggo non voglio nessuno che mi ronzi attorno!! !! Quante volte te lo devo dire??!’

‘Ma…’ cercò di giustificarti il rosso, riprendendo da terra il libro.

‘ Niente ma!’ Hermione prese velocemente il libro dalle mani del ragazzo  ‘Vattene!’

‘ Sempre agli elfi pensi??! Mai a me, eh?’

‘ E perché dovrei pensare a te??!!’

‘ Perché forse mi piaci??!! E non riesco a dirtelo sinceramente!!!?? Ma sì! Fidanzati con un elfo, và!’

Ron uscì dalla biblioteca e Hermione si accasciò sulla sedia davanti alla finestra.

Aveva davvero pronunciato quelle tanto sospirate parole?

 

 

 

‘ Mamma? Pecchè piangi?’ domandò Ronny, mettendosi tra le braccia della madre.

‘ Mi manca tuo padre, Ronny. E non sai quanto vorrei tornare indietro e gridargli che lo amo, sempre e per sempre… non sai quanto … sono arrabbiata con me stessa. Adesso avrei passato più tempo con lui, e invece l’ho fatto ingelosire inutilmente facendo la preziosa e l’orgogliosa… troppo orgogliosa per capire che lo amavo davvero…’

 

Come vedete è un capitolo molto piccolo, ma per ora è tutto quello che posso fare perché i compiti mi stanno assalendo come uno tzunami!!!

Intanto voglio ringraziare:

 

NILD3: Sì, quella coppia l’ho presa dalla mia ff “Amore e non solo, tutto questo a Hogwarts” e effettivamente Ginny e Draco stanno assieme. Fra poco comincerà la storia di Emily a Hogwarts, per quanto riguarda chi le farà breccia al suo cuore, credo che in questo chap si capisca… ciao!

 

ELLY: ehm… bazooka?? No, please !!^__^”

 

MIKY BLACK: grazie per il complimento!!

 

LILAC: davvero ti è piaciuto? Beh, mi fa piacere!!^__^

 

HERMIONE_91: Ehm..sì..è molto triste… ma fra poco tutto finirà per far posto a Hogwarts!!

 

PIKKY91: grazie, i tuoi complimenti mi fanno sempre molto piacere! Ciao!

 

SiJay: davvero?! Beh, spero di non deluderti mai, ciao!!^__^

 

ROBBY: grazie per il complimento… almeno Ron è vivo, no? speriamo che si riprenda al più presto.

 

HERMIA: già…scuola permettendo!!^__- Grazie Hermia, ciao!

 

MYU!!!: sì..Viktor si sta un po’ troppo intromettendo e se ne sta approfittando e in questo chap si capisce non poco 

 

SPERO DI NON AVERVI DELUSO MA DOVETE CAPIRMI CHE HO MOLTI COMPITI!! ^__^”

 

CIAO!!                                          

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** IN CARROZZA! ***


Il campanello della porta d’ingresso suonò insistentemente, finchè la quindicenne non si decise ad alzarsi dal letto

Il campanello della porta d’ingresso suonò insistentemente, finchè la quindicenne non si decise ad alzarsi dal letto.

 

Il pavimento era ghiacciato in confronto a quelle calde coperte di cotone pesante azzurre.

 

Aprì la porta e davanti a lei trovò sua zia Ginny con Zia Luna.

 

Avevano in mano una grande torta e sorridevano felici.

 

‘Auguri, Emily!’ esclamò Ginny, entrando in casa e posando il pacco sul tavolo della cucina.

 

Emily sorrise legandosi i lunghi capelli boccolosi in una coda alta ‘Ma zia! Era lo scorso mese il mio compleanno!

 

‘Ma per oggi, no? Oggi è il tuo primo giorno di scuola come Prefetto!

 

‘ Dov’è la mamma?’ domandò Luna, sedendosi.

 

Emily si rattristò ‘ E’ in ospedale da papà… il dottore l’ha chiamata urgentemente. Non mi ha voluto dire il perché.’

 

Ginny e Luna si guardarono preoccupate.

 

Tutti stavano ovviamente temendo il peggio.

 

‘Beh, credo che sia meglio che tu ti vada a preparare. Accompagneremo te e Chiara a King’s Cross.

 

Emily annuì e sparì al piano di sopra.

 

‘Mi sembra così…inverosimile, Luna.’ Dichiarò Ginny, preparando la moka del caffè ‘ A tante persone a cui poteva arrivare un colpo al cuore… proprio a mio fratello…

 

‘ La vita non è fatta solo di gioie, lo sai. Tutti soffriamo per un motivo o per un altro.’ Rispose la bionda, mettendo nelle tazze una zolletta di zucchero di canna, il suo preferito.

 

‘Io ad esempio, soffro.’ Continuò infilandosi in bocca una zolletta e cominciandola a sciogliere con la lingua ‘ Soffro perché non posso avere un figlio!

 

Ginny la guardò, pietosa.

 

Era vero.

 

Fu così, dopotutto, che Harry si innamorò veramente di Luna.

 

Grazie ad un incidente.

 

L’uomo dai capelli corvini si stava lentamente avvicinando al demone.

Uscì la bacchetta.

E accadde il peggio.

Voldemort, che tutto si poteva dire tranne che era vivo, era ancora raggomitolato su se stesso, e per un momento Harry aveva creduto che tutto fosse finito.

Ma, effettivamente, non aveva fatto i conti con Nagini.

Un serpente alto più di 10 metri, si ergeva sibilando strane parole.

Non era più ceca, e Harry sapeva che gli sarebbe servito un solo sguardo per rimanerci secco.

Si copriva gli occhi con il braccio destro, mentre con quello sinistro puntava la bacchetta su un punto non esattamente preciso.

Sentì un sibilò molto più forte e si sentì scaraventato contro una parete ghiacciata della grotta.

Poi silenzio, interrotto solo da lievi gemiti.

Decise di alzarsi anche se una forte fitta al fianco lo fece piegare in due, costringendolo a camminare a carponi.

E capì che non era nulla in confronto alla scena orripilante che gli si presentò davanti:

Il corpo completamente immobile della ragazza si trovava sotto la creatura morta.

Perdeva sangue. Molto sangue.

Le si avvicinò e la guardò ‘Luna…’

La ragazza sorrise dolcemente.

I capelli da sempre biondi erano ora incrostati dal sangue che le colava da una tempia.

Il moro notò che si teneva la pancia mentre anche quella perdeva sangue ‘Sei ferita…

Luna posò lo sguardo sulla pancia ‘Potresti togliermi questo peso inutile… sarebbe più facile…

Harry sorrise e l’aiutò scostando con non poca fatica il corpo dell’ultimo Hoxcruses.

Quanto si voltò per vedere se andava meglio, lei aveva gli occhi chiusi mentre un dolce sorriso le si dipingeva su quel viso sofferente e coraggioso.

Gli aveva salvato la vita.

 

Chiara scese a due a due gli scalini mentre i capelli le saltavano sulla schiena ancora bagnati ‘Ciao zie!’ rubò un biscotto e corse nuovamente in camera, evidentemente per vestirsi.

 

‘ Secondo te è saggio mandare le ragazze a Hogwarts?’ domandò Ginny, guardando la caffettiera.

 

‘ Secondo la McGranitt sì…dopotutto… per Voldemort non è un problema. Se ti vuole uccidere lo fa, ovunque tu sia.’ Rispose Luna alzando le spalle.

 

Un brivido percosse la schiena della rossa.

 

Era sempre stata molto coraggiosa.

 

Una vera Grifondoro.

 

Aveva dimostrato il suo coraggio quando dovette dire ai suoi di aspettare una figlio da un Serpeverde.

 

Aveva dimostrato il suo coraggio giallo-rosso quando dovette dare il nominativo del padre di Ilea.

 

E anche quando decise di seguire il marito durante un esecuzione di Mangiamorte, come spie.

 

Tutto le faceva salire adrenalina, ed era davvero contenta quando si accorgeva di quanto Ilea avesse preso dal padre.

 

La stessa sfacciataggine.

 

Lo stesso desiderio di mettersi alla prova.

 

E di non partecipare soltanto. Ma di vincere.

 

Sempre.

 

                                                          °^^^°

 

‘ Le undici meno cinque, ragazze forza!’ esclamò Ginny, imitando esattamente quella stessa scena che ricordava e avrebbe ricordato per sempre di sua madre mentre spronava i figli, Harry e Hermione a sorpassare quella barriera apparentemente rigida. Dura. Fredda.

 

Quando tutto quello che le importava era fare colpo su Harry.

 

O divertirsi con i gemelli a fare scherzi al custode di Hogwarts, Gazza.

 

O sfottere il fratello Ron che non si decideva a dichiararsi a Hermione.

 

Emily guardò per l’ultima volta la stazione babbana.

 

Sospirò.

 

Avrebbe tanto voluto che suo padre fosse lì.

 

Più agitato di quanto fosse lei dalla partenza per Hogwarts.

 

Avrebbe voluto che le stesse accanto incoraggiandola o complimentandosi con lei poiché era stata nominata prefetto.

 

Ma lui non c’era.

 

Sorpassarono assieme la barriera del binario 9 e ¾ senza esitazioni, mentre il lungo fischio del treno e l’odore del fumo di carbone della locomotiva rosso rubino la fece sorridere.

 

Stava per tornare nel suo mondo.

 

Dove non tutto era normale.

 

Dove non si insegnava l’inglese o la fisica, ma incantesimi e pozioni.

 

Dove dietro ogni angolo non sapevi con chi scontrarti: se con un troll o un fantasma.

 

‘ Ohi, sei sveglia??’ domandò Chiara guardandola seriamente mentre salivano sul treno.

 

Emily annuì, quando qualcuno la fermò dal braccio.

 

Si girò e lo vide, lì, sorridente.

 

‘Jeff!’

 

Il ragazzo la tirò a sé abbracciandola stretta ‘Credeva tu che ti avrei lasciata andare senza salutare?’

 

Emily sorrise e lo guardò ‘Mi mancherai..

Anche tu.’ Sospirò il moro, carezzandole la guancia che per l’occasione si era imporporata.

 

‘Mi scriverai?’ domandò ancora la ragazza, guardandolo insistentemente.

Jeff sorrise, mostrando dei denti perfettamente bianchi e regolari ‘Certo.’

‘Promesso?’

Il bulgaro non rispose e preferì piegarsi su di lei e sfiorare con le labbra quelle sue.

 

La guardò  nuovamente ‘ Promesso.’

 

Emily lo guardò rasserenata per poi voltarsi e dirigersi con la sorella verso lo scomparto.

‘ Ah…l’amore… Amore mio baciami, amore!!’ Chiara intanto la sfotteva.

‘ Stai zitta, tu!’ l’ammonì la sorella maggiore, mentre poggiava la valigia e si aggiustava orgogliosa la spilletta con la grande P incisa.

 

Si aggiustò alla meglio la maglietta bianca a maniche lunghe e si diresse verso lo scomparto dei prefetti dove trovò Jason, anche lui diventato prefetto, immerso in una pesante lettura della Gazzetta del Profeta.

 

Aveva già indossato la divisa scolastica e sembrava avere un viso molto corrucciato.

 

Prima che Emily, però, gli si potesse sedere di fronte, qualcosa o meglio, qualcuno, la chiamò per nome.

 

Urlava.

 

Ma non di terrore, di angoscia o paura…no.

 

Di gioia.

 

Si affacciò dallo scomparto e lo vide, lì.

 

Mentre un leggero sorriso sincero gli illuminava il volto, facendolo apparire più bello.

 

Era sulla sedia a rotelle, teneva la mano alla moglie.

 

Sembrava sorridente, ma felice allo stesso tempo.

 

Emily sorrise di rimando, mentre calde lacrime le rigavano il volto.

 

Scese velocemente dal treno, correndo incontro al padre che ora aveva le braccia aperte in segno di accoglienza.

 

E lei si accasciò contro quel petto e quelle braccia rese deboli dall’infarto e lo strinse a sé mentre forti singhiozzi l e predominavano la voce.

 

E si ritrovò abbracciata.

 

Ancora una volta.

Come quando da piccola le si rompeva una bambola.

 

O come quando Chiara le faceva un dispetto.

 

O quando ancora non riusciva a trovare un rimedio a tutto quello che le stava accadendo intorno.

 

‘Papà!!’ pianse lei, mentre cercava di stare più stretta possibile al padre, e il suo odore la invadeva.

L’odore inconfondibile di un padre.

 

Aveva paura di perderlo, per sempre.

 

‘Sono orgogliosa di te, Emily… sei una prefetto..’ sussurrò Ron, guardandola.

 

Teneva il viso della figlia tra le mani, e con i pollici le asciugava le lacrime che prepotentemente le rigavano il volto.

 

‘Non voglio lasciarti, papà. Ora che ci sei, non voglio perderti..’ disse Emily, tra un singhiozzo e l’altro.

 

E tu non mi perderai, Emily, mai. Ma se un giorno questo dovesse succedere, tu lo sai dove mi puoi trovare sempre.’ Rispose l’uomo, affaticandosi per ogni parola che diceva.

 

Emily non capì e aggrottò le sopracciglia.

 

‘ Avanti! Qual è quel posto dove puoi trovarci le persone a te più care. Quel posto che nessuno può sbirciare perché è dentro di te?

 

Emily sorrise, tirò su col naso e abbassò il volto ‘Nel mio cuore’

 

Fa cagare questo chap, eh? Lo so, lo so.

Ma sapete quando viene quel blocco d’autore, no?

Ti arriva ed è difficile uscirne.

In più sto scrivendo anche un’altra fanfiction con una mia amica, e come ho già detto precedentemente, i miei libri mi rimproverano stando lì, sulla scrivania… e così..durante l’ora di Informatica (supplenza, alleluia!) sono riuscita a postarlo..!!

Gradirei un vostro commento… o consiglio che non rifiuto mai.

Anzi!

Grazie ancora a:

 

HERMIA: beh, non lo so neanche io come faccio..^^ ..ma a quanto pare sono un po’ infantile…

 

KARMENSITA: Ciao Carmen, ho letto un po’ di cose su di te… i tuoi personaggi preferiti..quelli odiati… non siamo molto simili, ma non fa niente. Per il fatto di Ron e Hermione…beh, forse non è trasalito il fatto che era uno scherzo, poiché come anche tu stessa hai notato, avrebbero dovuto avere un sacco di Weasleyini, no? Infatti Ron borbotta qualcosa… Krum è venuto da loro perché sua moglie l’ha abbandonato con Jeff. Non ha nessun parente lì in Bulgaria e ha pensato subito a Hermione. Per il fatto di Ilea, invece… beh, è pur sempre una Malfoy… e ai Malfoy piace “farsi notare”. Secondo me Ilea è un personaggio ben riuscito, è una serpeverde non ancora a Hogwarts ma nel suo sangue già scorre la sfacciataggine del padre.   Selenya Solarya… mhm..non l’ho mai sentita nominare… dove mi ha recensito? Non ricordo davvero… e non ho mai sentito parlare di FFFEVER…. Già, sono all’inizio e mi serve un po’ di pratica e non posso dare tutta me stessa anche durante la scuola. La scuola prima di tutto, a mio parere. Poi scrivere e divertirsi, ma la scuola in primo piano. Credo di non essermela presa molto… certo, ci sono rimasta non poco delusa, ma mi fa piacere avere anche commenti con consigli, a mio parere molto utili per maturare. Grazie, ciao.

 

MYU!!: sono contenta che ti piaccia già quella coppia, ma attenzione a non scambiare Devon con Jason! Ciao!! E grazie… mi fa molto piacere avere una tua recensione!! ^__^

 

SIJAY: credo che Ron stia aspettando che le acque si calmino un pochetto. Hermione è molto confusa e i figli stanno soffrendo molto, ma si risveglierà presto… o almeno credo..^__- scherzo!

 

LILAC: no, non sei l’unica… o almeno, io le vedo già queste somiglianze. Alcuni dicono che Devon sia Ron… e Jason Harry… basta che non facciamo confusione!! ^^ ciao!

 

HERMIONE_91: sì, devo ammettere che sei molto brava in inglese ^^, beata te! Viktor in questa ff si sta comportando male… ma io non lo odio, anzi! Non  vedo l’ora di vederlo al cinema! L’attore sembra dolcissimo. Infatti Viktor è dolcissimo… siamo noi che, volendo la coppia Ron/Hermione, odiamo Viktor… come anche Lavanda, no? Ciao e Graziiiissssima!!

 

 

 

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