Alla fine era solo questione di ore...

di NonSense
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Rinchiusi in ospedale? Non è possibile! ***
Capitolo 3: *** Ognuno ha i propri scheletri nell'armadio... ***
Capitolo 4: *** E' tutta colpa tua quello che è successo... ***
Capitolo 5: *** Quando tra i tuoi amici si nasconde l'assassino. ***
Capitolo 6: *** Sei stato tu? ***
Capitolo 7: *** Alla fine era solo questione di ore... avresti dovuto capirlo. ***
Capitolo 8: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Alla fine era solo questione di ore...

Prologo.
Che cosa può spingere una persona ad ucciderne altre?
Incoscienza. Follia. Vendetta. Gelosia. O per il semplice desiderio di uccidere.
Cinque persone; quattro vittime ed un assassino.
Essere costretti a passare due giorni e due notti della propria vita rinchiusi in ospedale con altre quattro persone, soprattutto se queste sono tue amiche, è facile.
Sapere che una di queste è un assassino, e che prima della fine di questi giorni molto probabilmente ucciderà tutti, è difficile.
Accettare la sua identità, è addirittura impossibile.
Ma l'importante non è tanto scoprire la sua identità, quanto il cercare di rimanere vivi fino alla fine di questi giorni.
Allora sì che si è in salvo davvero, altrimenti... beh, non c'è nemmeno bisogno di dirlo.
Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Sakura Haruno, Neji Hyuuga e Kiba Inuzuka siete pronti per vivere un incubo?
Anche se non lo foste, non importa.
Che l'incubo abbia inizio.

La mia fan fiction si è classificata quindicesima al contest Tears: Quando manca l'Happy Ending( no, non è arrivata ultimaXD Giuro U_U).
Ciò nonostante sono comunque contenta del risultato, anche perché c'erano tante autrici davvero brave.
Beh, posso dirvi che ne lascerò in vita solo uno XDD
Quindi, per finire, vi ringrazio per aver letto il prologo e volevo dirvi che non ci sarà un Happy Ending(xd), anche credo che questo fosse chiaro^^.

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Capitolo 2
*** Rinchiusi in ospedale? Non è possibile! ***


Rinchiusi in un ospedale? Non è possibile!

- Dai Naruto, piantala di muoverti! Devo solo metterti un cerotto! -
Seduti sul letto di una delle tante stanze dell'ospedale, Sakura cercava inutilmente di medicarlo.
- Mi fai male! - cominciò a lamentarsi lui, quasi sull'orlo delle lacrime.
Lei lo guardò rassegnata: non è possibile. Solo pochi giorni prima aveva combattuto contro un membro dell'Akatsuki, ferendosi gravemente, e adesso veniva a lamentarsi con lei, per un semplice cerotto?
Roba da pazzi.
- Ho finito. - affermò La ragazza dopo avergli messo il cerotto sul gomito del braccio destro.
- Grazie, Sakura. - disse rilassandosi e tirando un sospiro di sollievo.
- La prossima volta che ti alzi dal letto, fai attenzione a dove metti i piedi, chiaro? - gli ordinò lei.
- Sì. - obbedì quest'ultimo sorridendo, ma anche rosso per l'imbarazzo.
A quest'ora molto probabilmente già tutto il villaggio sapeva del suo piccolo incidente con lo scaffale caduto la notte precedente mentre il biondo dormiva. E quando si era svegliato non si era accorto che invece del pavimento i suoi piedi si erano poggiati su qualcos'altro, lo scaffale per la precisione, e poiché il suo equilibrio non è dei migliori alle sei del mattino, era inciampato.
- Ora puoi anche andartene. E vedi di non farti vedere in ospedale per un bel po'. - gli disse sorridendo.
Sakura cominciò a mettere a posto i medicinali usati per curarlo, mentre Naruto si alzò dal letto con l'intento di dirigersi fuori dalla stanza.
Ad un tratto, però, si fermò e cominciò a guardarla insistentemente.
Solo dopo aver finito di sistemare le medicine, Sakura si accorse che lui la stava osservando.
Il ragazzo sembrava inquieto, spaventato da qualcosa. Ma da che cosa?
- Lo so che molto probabilmente lo sanno già tutti, ma tu non dirai a nessuno che sono inciampato sullo scaffale ed è per questo che mi sono fatto male, vero? - le chiese con occhi imploranti.
Lei fece un sospiro di sollievo. Era preoccupata che gli fosse successo qualcosa di grave, e invece…
- Ma certo che non lo dirò a nessuno, baka! -
- Ah, menomale. Non vorrei che l'immagine del futuro Hokage, quale io sarò, venisse compromessa da questo piccolo incidente di percorso. -
- Non preoccuparti di questo. Ho le labbra sigillate. Cioè, io sì, ma gli altri pazienti non credo proprio. - gli disse con una risata che aveva un che di sadico.
- E' vero! Ci sono anche gli altri! - esclamò sconsolato scuotendo la testa. - Il teme sicuramente non perderà l'occasione di rinfacciarmelo a vita. E Neji, anche se sembra una persona seria, scommetto che sotto sotto è un gran pettegolo e potrebbe andare a spifferarlo ad un sacco di persone. – ci pensò un attimo, per poi decidere che fare - Allora io vado a convincere gli altri a tenere il becco chiuso. -
- Vai, ma vedi di non disturbarli. Altrimenti saprò con chi prendermela. E fai veloce, cinque minuti al massimo e vattene. Ci tengo alla salute dei miei pazienti. - affermò riducendo gli occhi a due piccole fessure.
Un brivido gli percorse la schiena.
- Sì, ho capito. - disse spaventato per poi andarsene.
Erano solo le dieci del mattino, ma lei si sentiva già stravolta.
Con passi veloci entrò nella camera dov'erano ricoverati Neji e Sasuke; prima finiva di controllarli tutti, prima il suo turno finiva.
Era stata davvero sfortunata. Mentre tutti si erano trasferiti nel nuovo ospedale costruito da non molto, lei, visto le gravi condizioni di Kiba, e visto che Kiba era un suo paziente, era stata costretta a rimanere lì. Così non solo si era dovuta occupare di lui, bensì anche di Sasuke e Neji, che si erano rifiutati di cambiare ospedale.
Appena fece il suo ingresso nella stanza, guardò i due ragazzi; Sasuke si stava massaggiando la testa, probabilmente era appena stato reduce da un forte trauma, l'altro invece aveva gli occhi spalancati dalla sorpresa.
Naruto era passato da loro, aveva spiegato loro la situazione, ma poiché aveva la brutta abitudine di parlare alla velocità della luce quando doveva spiegare qualcosa, li aveva lasciati lì interdetti, senza aver fatto capire loro niente.
Era sicuramente questo il motivo per cui loro adesso si trovavano in quelle condizioni. La ragazza alzò gli occhi al cielo osservando con curiosità, come sempre, la loro stanza di un particolare colore bianco.
Mentre le altre erano di un azzurrino pallido, questa sembrava sempre dare un senso di disagio e inquietudine ai pazienti.
Il perché però rimaneva un mistero. Per lei era una stanza come le altre, quindi non riusciva a capire i loro stati d'animi quando domandavano di essere spostati da qualche altra parte.
Ma forse era solo per la leggenda che si raccontava a proposito di quella camera; si diceva che un bambino fosse stato ucciso a sangue freddo da un medico, anni prima, e probabilmente la paura che il gesto potesse essere emulato da qualche altro dottore, li metteva in agitazione.
Neji e Sasuke, al contrario, non avevano mai manifestato di questi problemi.
O perlomeno non avevano lasciato intendere niente a lei.
Anche se aveva notato che i due ragazzi, specialmente Sasuke, evitavano di guardare le pareti bianche. E così concentravano la loro attenzione sull'arredamento della stanza formato da due letti separati da un comodino, piuttosto che sui muri della camera. Lei notò che in tutti quei giorni passati lì, loro non avevano posato niente che fosse un qualcosa di personale sul comodino, come faceva la maggior parte delle altre persone.
Nessuna traccia di fiori o quant'altro, nonostante molte persone fossero venute a far loro visita. C'erano solo i loro coprifronte e alcuni kunai messi in disordine.
- Naruto è passato di qui, vero? - domandò lei, pur sapendo già la risposta a quel quesito.
- Non ho capito niente di quello che ha detto, - cominciò a dire Neji ancora scombussolato per l'accaduto. – blaterava qualcosa a proposito di uno scaffale, ma poi sinceramente mi sono perso. - finì scuotendo la testa.
- Se non altro, dopo che gli abbiamo assicurato che non avremmo detto niente a nessuno, per che cosa poi non ne ho la benché minima idea, se n'è andato via. - affermò Sasuke.
- Fortunatamente. - aggiunse lo Hyuuga, che sembrava cominciare a dare segni di ripresa.
Forse aveva sbagliato a permettere a Naruto di parlare con i suoi pazienti, chissà come se la stava cavando quel poveretto di Kiba.
- Oggi possiamo essere dimessi, vero? - domandò il membro del clan degli Uchiha, impaziente di andarsene da quel posto.
Quelle pareti bianche lo mettevano in agitazione, per non parlare poi dell'odore che provocava in lui una forte nausea. Prima se ne andava da lì, meglio era.
- Sì, oggi potere essere dimessi. – lo rassicurò la ragazza con un sorriso.
- Non ne posso più di questo posto. - disse Neji.
Si erano entrambi gravemente feriti, nell'ultima missione a cui avevano partecipato lei, Naruto, Kiba, Neji e Sasuke. L'esito non era stato proprio dei più disastrosi, perché alla fine erano riusciti a portare a termine la missione e a catturare il nemico, ma c'erano state delle gravi conseguenze.
Tutti loro si erano feriti, chi più chi meno; tutti portavano e avrebbero portato per sempre i segni di quella battaglia, delle cicatrici che non sarebbero mai più andate via e che sarebbero rimaste davanti ai loro occhi per ricordare loro l'errore che avevano commesso.
Erano stati precipitosi, credevano di batterlo senza enormi sforzi e invece...
A quel pensiero Sakura scosse la testa e finalmente tornò a concentrarsi sui due ragazzi.
Posò la cartella clinica dei due Jonin sul comodino e si avvicinò a Neji. Gli alzò lentamente il camice per non fargli male e poi cominciò a togliergli le bende.
Neji era quello che si era ferito di meno. Aveva riportato una profonda ferita sul petto, ma il tutto si era fermato a ciò. Di Sasuke, invece, non si poteva certo dire altrettanto. Oltre ad una cicatrice sul petto e un'altra, meno profonda questa, sulla schiena, aveva rischiato di perdere del tutto la vista.
Fortunatamente poi, le cose erano andate per il meglio.
Dopo aver finito con Neji, fece altrettanto con l'Uchiha.
- Siete pronti per andarvene. Cominciate pure a preparare la vostra roba, ma non sforzatevi troppo, sapete che non siete del tutto guariti, quindi fate con calma. - affermò uscendo dalla loro stanza.
In realtà non erano totalmente guariti, ma Tsunade aveva lasciato loro il permesso di essere dimessi proprio quel giorno, facendosi però promettere che sarebbero tornati in ospedale a farsi controllare ogni giorno. Ora mancava solo Kiba e il suo lavoro poteva davvero definirsi finito.
L'Inuzuka aveva cominciato a dare qualche segno di ripresa proprio quella mattina.
Sapeva che verso le dieci ed un quarto dei ninja sarebbero venuti a prenderlo per trasferirlo nell'altro ospedale e quindi doveva finire di visitarlo in fretta, perché erano già le dieci e dieci.
Quando entrò nella sua camera, il ragazzo stava dormendo, ma questo non avrebbe dovuto stupirla, perché ormai quella era la cosa che faceva più spesso da una settimana.
Nella settimana che aveva seguito la missione, Kiba se non altro era riuscito a parlare e a rimanere sveglio, ma in quella successiva, la situazione era peggiorata. Aveva la flebo attaccata al braccio destro e proprio in quel punto e anche in un altro più in giù, sull'avambraccio, la sua carnagione aveva cominciato ad assumere un intenso colore rosso.
Era ricoperto dalle lenzuola fino all'altezza del petto e la sua fronte era sudata, tanto che i suoi capelli erano bagnati e cadevano appiccicosi sulla fronte.
Forse in un certo senso era quasi una fortuna che egli in quel momento non fosse sveglio.
Da quando era stato ricoverato, il carattere di Kiba aveva preso una brutta piega; era diventato scontroso e irritabile con tutti.
Accusava tutti, persino lei, di volerlo uccidere.
Forse questa era una conseguenza del fatto che si era trovato così vicino alla morte da poterla percepire in qualsiasi frase e in qualsiasi gesto.
La paura che quel momento potesse ripetersi, lo spaventava enormemente.
Lei comunque, continuava a non capirlo, Kiba. Se non si fosse rifiutato di prendere quelle medicine, il ragazzo in questo momento non sarebbe di certo stato sdraiato su quel letto d'ospedale, ma fuori da un bel pezzo.
Certo, queste medicine erano state ricavate da prodotti non particolarmente ortodossi e in più c'era la possibilità che ci fossero degli effetti collaterali, senza contare il fatto che queste erano ancora in fase di sperimentazione.
Alla fine non contano i mezzi, ma il risultato no?
Quei medicinali erano purtroppo anche l'unico modo per curare persone come Neji, Sasuke e Kiba, per i quali le altre medicine non avrebbero avuto alcun effetto.
E qualche effetto collaterale era certamente preferibile alla morte.
Inoltre i pazienti che li avevano provati non avevano avuto alcun problema e quindi non riusciva a capire perché l'Inuzuka continuasse a non volerne sapere.
Lei non poteva di certo somministrarglieli con la forza e quindi gli aveva posato quelle medicine sopra il comodino.
Tutte le volte che entrava nella sua camera, sperava tanto che il ragazzo le avesse prese e si fosse ristabilito, ma tutte le volte rimaneva delusa nel constatare che invece non era così.
Ma quando posò gli occhi sul comodino, con grande sorpresa, si accorse che questa volta ne aveva prese alcune. Eppure c'era qualcosa che non tornava.
Ma cosa?
- Sakura! - esclamò una voce da lontano che lei riconobbe come quella di Naruto.
- Ti avevo detto di andartene! - gli disse lei arrabbiata, uscendo di corsa dalla camera di Kiba.
Quando il biondo si avvicinò si accorse che dietro a lui c'erano anche Sasuke e Neji.
- Siamo rimasti chiusi dentro l'ospedale. - affermò Naruto preoccupato e allarmato.
Gli altri due ragazzi si limitarono solo ad annuire.
Ecco cosa non tornava; Kiba si era alzato ed era per questo che aveva il braccio rosso su due punti diversi.
Perché quando lui si era alzato si era dovuto togliere la flebo e quando era ritornato l'aveva rimessa, ma non nello stesso punto.
Doveva aver fatto qualcosa per cui avrebbe dovuto avere entrambe le mani libere e la flebo doveva essergli decisamente di troppo, per questo se l'era tolta.
No, non poteva essere. . .

Note dell’Autrice
Spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto^ o^! Lo so che magari vi sembra un po’ impossibile, ma si può già capire chi è l’assassino in questo capitolo. Ho seminato davvero tanti indizi in questo, e nei capitoli successivi( bisogna però trovarli XDD), che è impossibile non comprendere chi sia il colpevole XDDDD
VAIUS; Sono contenta di essere riuscita ad incuriosirti ^^. I capitoli in tutto saranno otto, ovviamente sono già stati scritti tutti da un anno XDD, e no, niente Happy EndingXD Spero che il capitolo non ti abbia deluso. Ciao e alla prossima.
Kingredlions; Grazie mille per i complimenti, sono contenta che tu sia interessato alla storia. Come hai appena detto, davvero tutti sarebbero capaci di uccidere. E nel prossimo capitolo spiegherò le loro motivazioni; chi più chi meno, ognuno di loro ha un motivo per uccidere gli altri. Beh, questo è il secondo capitolo e spero non ti abbia deluso. Non mi aspetto che tu mi metta subito tra i preferiti, ovviamente XDD, e forse non lo farai dopo il finale, ma grazie comunque ^-^. Ciao a presto!!

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Capitolo 3
*** Ognuno ha i propri scheletri nell'armadio... ***


Ognuno ha i propri scheletri nell'armadio. . .

Si erano tutti seduti sul letto che si trovava parallelo a quello di Kiba.
- Questa barriera è stata attivata dall'interno. - affermò Neji.
- Che cosa vuoi dire? Che è stato uno di noi? - gli domandò arrabbiato Naruto.
Quando i suoi amici venivano accusati di aver fatto qualcosa di cui poi effettivamente non erano artefici, l'ira prendeva il sopravvento sulla ragione e lui cominciava ad imbestialirsi.
- Fammi il piacere di controllarti. - gli disse freddo Sasuke - Questa è solo una delle tante ipotesi. -
- E quali sarebbero le altre? - domandò Sakura.
- In realtà c'è solo questa e basta. E' evidente che sia stato uno di noi, perché avrebbe dovuto farlo uno dall'esterno? Senza contare il fatto che tutti sono convinti che ci siamo trasferiti nell'altro ospedale, quindi non avrebbe senso. - dichiarò serio Neji.
- Già, a parole sei sempre il migliore, eh Hyuuga? Ma quando si tratta di far quasi morire i propri amici in missione, te la cavi anche meglio, non è così? - domandò una voce ironica mista a disprezzo.
Kiba si era svegliato.
- Kiba, non sforzarti troppo. – gli disse Sakura.
L'Inuzuka, con un'energia che gli altri stentavano a credere che possedesse visto le sue condizioni, si era seduto sul proprio letto.
L'unica ragazza del gruppo a quella vista si allarmò e si precipitò ad andare ad aiutarlo a sdraiarsi.
Lui non aveva l'energia necessaria per compiere tutti quei movimenti e anche un'azione sbagliata gli sarebbe risultata fatale.
Quindi, da qualunque fonte fosse derivata tutta quella forza, era certo che non sarebbe durata a lungo. Dopo avergli rimboccato le coperte come se fosse stato un bambino, la Kunoichi ritornò a sedersi nello stesso posto di prima.
- Sentiamo, - cominciò a chiedere l’Uzumaki - perché mai uno di noi avrebbe dovuto fare una cosa simile? -
- Non lo so. - dichiarò il possessore del Byakugan.
- E come si fa a togliere questa barriera? - domandò nuovamente Naruto, dopo un breve periodo di silenzio.
- Si vede che tu all'accademia non aprivi un libro nemmeno per sbaglio. - disse Sasuke sbuffando - Non la si può togliere. Una barriera è programmata per rimanere attivata fino a quando lo decide chi l'ha attivata. Ma lo si decide all'inizio quanto farla durare e se anche la persona che l'ha attivata volesse toglierla adesso, non potrebbe. Ci rimane solo da sperare che non sia programmata per rimanere attivata per molto tempo, perché io voglio andarmene da questo posto. -
- La verità, - cominciò a dire l'Inuzuka - è che ognuno di voi avrebbe un buon movente per rinchiuderci tutti qui dentro. -
Gli altri si voltarono di scatto a guardarlo sorpresi e arrabbiati.
- Kiba non dire sciocchezze! - esclamò l'Uzumaki.
- Quanto sei ingenuo, Naruto. O forse fai solo finta di esserlo. La verità è che potresti essere stato proprio tu ad attivare la barriera. -
- Ma che cosa dici? -
- Naruto, perché non racconti a tutti della tua grave malattia? Magari capiranno meglio quello che intendo. -
A quelle parole, preso alla sprovvista, il ragazzo dai capelli biondi sgranò gli occhi.
- Naruto non è malato. - intervenne la medic ninja in sua difesa - Sono stata io stessa a curarlo quando è tornato dalla missione e ora lui sta bene. -
- No Sakura, io non sto bene. -
Lei si girò immediatamente verso di lui, fissandolo negli occhi.
- Ma tu mi hai detto che eri guarito... -
Come aveva fatto a non accorgersene che lui non stava bene? - Perdonami. La verità è che io non potrò mai più diventare Hokage. E nemmeno continuare a fare lo Shinobi. Tsunade mi ha spiegato la malattia di cui sono affetto, ma non ci ho capito granché. Le conseguenze che avrà su di me però le ho comprese anche fin troppo bene... - il suo viso venne rigato dalle lacrime e smise di parlare, cominciando a singhiozzare.
Si girò da un'altra parte per non essere visto mentre piangeva, intanto stringeva forte i pugni.
Perché Kiba l'aveva detto?
- E di quali conseguenze si tratta? - domandò Sasuke.
- Perderò totalmente l'utilizzo delle facoltà motorie. - fu debole la sua risposta.
- Quindi l'hai fatto per vendetta. – affermò Kiba - Hai voluto vendicarti di Neji perché è per colpa sua se noi abbiamo sbagliato, - continuò l'Inuzuka in vena di conversazione - e di Sasuke perché invece di rimanere lì ad aiutarci, è scappato. -
- Non sono scappato. - disse a denti stretti l'Uchiha - Ero andato ad affrontare Itachi. Io ho una vendetta ancora da compiere. -
- Già, tu e la tua cazzo di vendetta. Svegliati bell'addormentato, a noi non frega niente della tua vendetta. Ci hai quasi fatti morire, tu e quell'altro bastardo! - gridò rivolgendosi al ragazzo dagli occhi bianchi.
- Kiba, adesso basta per favore. - disse Sakura.
- No, non ho alcuna intenzione di starmene zitto e aspettare che qualcuno di voi mi uccida. -
- Concordo con Kiba. - affermò Sasuke.
- Qua. - affermò Naruto in tono freddo e risoluto, smettendo di piangere - Nessuno ucciderà nessuno. E' chiaro? -
- Come no. Capirai che ho ragione io quando ci sarà la prima vittima. -
- Ragazzi, - intervenne Sakura - io non capisco perché continuiate a dire che ci saranno degli omicidi. Noi siamo amici da tanto tempo e non posso credere che qualcuno di voi abbia dei dubbi su questo e che creda addirittura che qualcuno verrà ucciso. Se siamo chiusi qua dentro c'è una valida spiegazione e la scopriremo quando usciremo, perché usciremo tutti e vivi da questo ospedale. -
- No, non sarà così, Sakura. -
- Ma come fai dirlo, Kiba? -
- Io non mi fido di nessuno di voi e chiunque abbia attivato questa maledetta barriera, aveva uno scopo, no? E quale obiettivo migliore se non quello di uccidere? -
- Sentiamo, - chiese Neji - perché mai dovremmo fare una cosa simile? -
Sembrava che Kiba non vedesse l'ora che gli venisse posta quella domanda.
- Tu, - e qui volse gli occhi verso lo Hyuuga, - sei il primo sospettato, lo sai? Lo sappiamo tutti che ciò che è successo è solo ed esclusivamente colpa tua. La verità è che tu non vuoi che noi al processo diamo tutta la colpa a te. Perché lo sai, ma certo che lo sai, che ti dimetteranno dal tuo incarico di ninja se scoprono quello che è accaduto. Così non solo non sarai mai il capo clan degli Hyuuga, ma varrai anche meno di niente per il villaggio, anzi, sarebbe già tanto se non ti sbatteranno in una cella. Per ciò hai deciso di liberarti di noi, vero? -
Il viso di Neji rimase sempre serio, nonostante le accuse rivoltogli.
Gli altri invece, abbassarono il capo silenziosi; tutti sapevano che quello che aveva detto Kiba era vero.
Dopo un brevissimo periodo di silenzio, il ragazzo riprese il suo discorso a senso unico.
- Potresti essere stata anche tu, Sakura... -
- Io? - domandò la ragazza sorpresa e con lei, anche gli altri.
- Sì, proprio tu. Potresti averlo fatto perché vuoi vendicarti di Neji per la ferita che hai ricevuto sulla schiena. O magari per uccidere me. Lo sai benissimo che una volta uscito da questo ospedale non ci penserò due volte a denunciare i tuoi metodi di guarigione. Sei tu che hai inventato quelle medicine, nonostante tu sappia che ci possono essere degli effetti collaterali. Tsunade non lo sa, vero, che hai fatto di testa sua e che, sebbene lei ti avesse proibito di somministrare quelle medicine, tu l'hai fatto lo stesso? -
No, Tsunade non sapeva assolutamente niente. Aveva fatto tutto da sola.
E chissà a quali conseguenze sarebbe incorsa se si fosse scoperto quello che aveva fatto.
- Di quali medicine stai parlando? - domandò Sasuke.
Lui non ne sapeva niente.
- Di quelle che tutti voi avete assunto senza sapere la loro origine. - spiegò lo Shinobi.
Quando tutti si voltarono verso di lei, la Kunoichi si sentì in dovere di dare una spiegazione.
- Le ho sperimentate io personalmente - cominciò a dire - e come vedete sto benissimo. Anche voi due - e qui si voltò verso Neji e Sasuke, - avevate preso quelle medicine e siete salvi proprio per questo. Altrimenti non ce l'avreste fatta. - finì duramente.
- E quale sarebbe la loro origine? - domandarono i due ragazzi con le abilità innate.
Qui, la ragazza dai capelli rosa esitò un attimo, ma poi rispose con sicurezza.
- Abbiamo fatto degli esperimenti con il DNA di quel membro dell'Akatsuki, Kakuzu. Abbiamo scoperto che egli possiede delle cellule diverse da quelle umane e proprio queste potevano avere degli effetti benefici sulle persone che hanno riportato gravi ferite. -
- Ma tutto questo è disgustoso! - esclamò Naruto scandalizzato, facendo una smorfia.
La ragazza non poté far altro che rimanere in silenzio, se avesse detto qualcos'altro non avrebbe fatto altro che peggiorare la propria situazione.
- E infine ci sei tu, Sasuke - affermò Kiba con un sorrisetto amaro - Quello che si è rifiutato di venire a darci una mano per andare ad inseguire il fratello. Lo sai che la faranno pagare anche a te al processo, vero? Ci avevi impiegato così tanto a dimostrare a tutti che non eri più lo stesso ninja traditore che sei anni prima se n'era andato. Ti è costato molta fatica riguadagnarti la fiducia di tutti gli abitanti del villaggio e tutti i tuoi sforzi sono stati vani poiché hai perso tutto nel momento in cui ci hai voltato le spalle. Ti manderanno via dal villaggio e continuerai ad essere lo stesso stronzo che eri prima, solo che in più sarai anche un ninja traditore. Non credi che sia un peccato che mesi e mesi trascorsi a convincere le persone del tuo cambiamento siano sfumati in tre minuti, perché è quello il tempo che Itachi Uchiha ha impiegato per metterti KO, non è così? -
Il più giovane degli Uchiha non seppe che cosa rispondere; era tutto vero.
Ma sentirselo dire da uno che, durante quella missione aveva usato Naruto come scudo per difendersi dall'attacco di Hidan, lo irritava e non faceva che renderlo nervoso.
Già la situazione non era delle migliori, ora ci si metteva pure quello...
- Kiba, ora stai veramente esagerando. - gli disse Naruto, cercando in qualche modo di essere gentile. - Sasuke ha avuto le sue ragioni per fare delle scelte simili. E mi sembra che anche lui abbia pagato a caro prezzo il suo errore. -
- Sì, ma lui si è ferito per un errore che lui stesso ha commesso. Non è come te che sei inciampato sullo scaffale, non sapendone niente. Sasuke è andato di sua spontanea volontà a cercare Itachi, sapendo benissimo che non sarebbe riuscito a batterlo. Ha solo voluto strafare, come fa di solito... -
- E tu come fai a sapere che Naruto è inciampato sullo scaffale? - gli domandò il ragazzo dai capelli neri, sospettoso.
Forse si era lasciato sfuggire qualcosa in più.
- Ehm... -
- Anche tu hai preso le medicine, vero? - gli domandò Sakura.
- Sì. - rispose, girandosi dalla parte opposta, colto in flagrante.
- Bene, allora non siamo gli unici che nascondono qualcosa. - disse Neji con risentimento nei confronti di Kiba.
- Fossi in te avrei fatto meglio a stare zitto, Kiba. Tu hai usato Naruto come scudo per difendere te stesso. Cosa credi che diranno al processo? - gli domandò Sasuke con un ghigno appena accennato sul viso. - Allora, visto e considerato il tuo ragionamento anche tu ce l'avresti con noi e vorresti ucciderci. -
I minuti dopo quell'affermazione passarono in totale silenzio.
- Andatevene da qui. Tutti. Anche tu Sakura, non ho bisogno delle tue cure. -
I ragazzi uscirono lentamente dalla sua stanza e andarono tutti in stanze diverse; Kiba forse era stato brusco, ma forse aveva ragione.
Verso mezzogiorno, uno dei suoi amici entrò rapidamente nella stanza di Kiba e, notando che stava dormendo, gli staccò la flebo dal braccio, e senza quella flebo lui non aveva alcuna possibilità di rimanere in vita.
Inoltre si sporse verso il letto vicino, prese il cuscino che si trovava lì sopra e cominciò a premerlo sul viso del ragazzo, con l'intento di farlo soffocare.
- Tu parli un po' troppo... - affermò pochi minuti dopo, prima di andarsene e chiudere lentamente la porta dietro di sé.

Note dell’Autrice
Eccomi con un altro capitolo ^-^!! Spero vi sia piaciuto o perlomeno non vi abbia proprio fatto schifoXDD
Vaius; Allora, tu sei fin troppo intelligente per le mie storie XDD Hai indovinato, la prima vittima è proprio Kiba. Posso dirti che si salverà solo il colpevole, che chiaramente non è Kiba, visto che è morto XDD Grazie per i complimenti e in realtà mi fa piacere che ti metta un po’ d0ansia, l’obiettivo sarebbe proprio quello XD Ciao e al prossimo ^-^!
Giash; Ciao e grazie per aver messo la mia fan fiction tra le preferite ^o^! Sono contenta che ti piaccia, per ora XDD No, il complevole non era Kiba, quel poveretto non ce l’avrebbe mai fattaa sopraffare quattro ninja e ad ucciderli XD Ciao e al prossimo e spero che il capitolo non ti abbia deluso ( scusami, ma non ho capito se sei un ragazzo oppure una ragazza ^^”). A presto!
BlAcK_pAnTeR; Ma quale rompere XD? Mi fa piacere che tu legga la mia fan fiction, dico davvero ^-^! Quello che posso dirti è che Kiba ha combinato un pasticcio, ma lo si scoprirà più avanti XD Io brava a creare suspense? * rotola dalle risate, poi va a sbattere contro la sua libreria appuntita e muore* No, non lo sono assolutamente, te lo posso assicurare XD Baci e alla prossima^-^!

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Capitolo 4
*** E' tutta colpa tua quello che è successo... ***


E' tutta colpa tua quello che è successo.

Neji era ritornato nella stessa stanza di prima, mentre Sasuke se n'era andato.
Aveva definitivamente cambiato camera.
Il genio degli Hyuuga si era accorto che l'Uchiha non si sentiva a proprio agio in quel luogo e quindi molto probabilmente aveva colto al volo l'occasione di potersene andare da lì, senza dover nemmeno dare alcuna spiegazione.
Tanto non l'avrebbe mai ammesso che quel posto lo impauriva.
L'ex Mukenin guardava sempre la stanza, infatti, con un certo senso di inquietudine, forse per via della leggenda che si raccontava a proposito della camera.
A lui, invece, quel luogo non faceva alcun effetto; era un posto come gli altri.
E la probabilità che un gesto simile potesse ripetersi, o potesse in qualche modo essere compiuto da qualcun altro, era altamente improbabile.
Egli si era nuovamente sdraiato supino sul suo letto con le gambe accavallate e le braccia dietro la testa, immerso nella contemplazione del soffitto.
Ma il dolore della ferita al petto cominciava a ripresentarsi e per cercare di alleviare la sofferenza si concentrò su qualcos'altro.
Kiba... quel ragazzo parlava davvero troppo.
Lo ammetteva, era tutta colpa sua se Naruto, Sakura, Sasuke, Kiba e lui stesso si erano feriti.
Ma lui aveva pensato soprattutto alla buona riuscita della missione, che doveva avere sempre la priorità su tutto, persino sulla vita degli amici.
Quando avevano trovato Hidan nei pressi del villaggio degli Alberi, quest'ultimo sembrava gravemente ferito.
Appunto, sembrava.
Solo quando avevano cominciato a combattere si erano accorti che il membro dell'Akatsuki, al contrario di quanto si pensava, era in perfetta forma.
Non solo era riuscito a respingere tutti i loro attacchi, bensì era stato anche sul punto di ucciderli tutti.
E un buon ninja sa quando è il momento migliore per darsi alla ritirata. Lui però non l'aveva fatto.
Nonostante le insistenze degli altri membri del gruppo, decisi a non continuare un combattimento in cui avrebbero trovato morte certa, lui aveva ordinato loro di continuare a lottare.
Perché l'aveva fatto? Semplicemente perché non voleva ritornarsene a Konoha come un fallito, non riuscendo a portare a termine la missione.
In più Hidan aveva fatto intendere che Itachi Uchiha si trovava nei dintorni così Sasuke, senza pensarci due volte, li aveva abbandonati lì, per inseguire il fratello.
E da lì in poi le cose erano peggiorate ulteriormente.
Al solo pensiero di ciò che era successo ad ognuno dei membri del gruppo, lo Hyuuga scosse la testa.
Ma almeno erano riusciti a portare a termine la missione.
Era questo l'importante.
- Posso entrare? - domandò qualcuno fuori dalla sua camera, bussando delicatamente.
Era Sakura.
- Sì, entra pure. - le disse lui alzandosi dl letto per mettersi in piedi.
Quando si alzò la ragazza si trovava già all'interno della sua stanza e lo guardava curiosa.
- Qualcosa non va? - domandò lo Shinobi.
- No, - affermò lei con un sorriso - è tutto a posto. Sono venuta a chiamarti per chiederti cosa volevi per pranzo. E' già l'una e alcuni, vedi Sasuke e Naruto, cominciano già a sentire un certo appetito. -
- Per me va bene tutto. - disse lui sbrigativo.
Non gli sembrava il momento adatto per parlare del pranzo.
Soprattutto dopo quello che era successo.
- Naruto e Sasuke sono già in cucina, ma quando siamo venuti a chiamarti prima, tu non c'eri. -
- Ero andato a fare un passeggiata. - si giustificò il ragazzo, anche se riteneva che non ce ne fosse bisogno.
Lui non doveva dare spiegazioni a nessuno per quello che faceva.
- Spero che la passeggiata ti abbia rilassato, da quando siamo chiusi qui dentro nessuno si sente tranquillo. Comunque ora andiamo. - affermò girandosi - Dobbiamo andare anche da Kiba per chiedergli che cosa vuole. - finì mettendosi una mano nella tasca del camice.
Infatti, mentre tutti avevano ripreso ad indossare il proprio abbigliamento, lei continuava a tenersi addosso il suo camice da medico.
- Kiba non vuole niente da mangiare. - affermò lui serio, facendola girare e guardarlo negli occhi.
Gli occhi smeraldi della Kunoichi speravano di leggere qualcosa, una giustificazione per una simile affermazione, in quelli bianchi e freddi del ragazzo, ma non ci riuscirono.
Per lui il detto gli occhi sono lo specchio dell'anima non valeva.
Riusciva sempre a nascondere tutto.
- Come non vuole da mangiare? - domandò lei sorpresa, mettendosi una ciocca ribelle dietro l'orecchio.
Nonostante i suoi capelli fossero stati raccolti dietro la nuca con una pinzetta, ce n'era sempre qualcuno che sfuggiva al suo controllo.
- Certo che vuole da mangiare, ne ha bisogno per riprendersi. -
Lo Hyuuga non discusse ulteriormente e la seguì.
Non sarebbe comunque riuscito a farla desistere dal suo intento.
La stanza di Kiba si trovava a due camere di distanza da quella di Neji, quindi il percorso non durò che pochi secondi.
Quando i due ninja fecero il loro ingresso nella stanza del ragazzo, quest'ultimo era sdraiato e aveva gli occhi chiusi.
Era un po' più pallido di prima e i capelli gli ricadevano nuovamente appiccicosi sulla fronte, anche se non faceva per niente caldo lì dentro.
- Kiba? - lo chiamò l'allieva dell'Hokage.
Si trovava a qualche passo dal letto del ragazzo, aspettando una qualche risposta.
Lui però non rispose.
- Lui è morto, Sakura. - disse serio e freddo lo Shinobi dietro di lei.
- Non dire sciocchezze! - esclamò la Kunoichi con un sorriso.
- Senti Kiba, lo so che sei ancora arrabbiato, - cominciò a dire nuovamente la ragazza, rivolgendosi al ninja sdraiato e avvicinandosi a lui di più - ma non mi sembra il caso di tenere il muso e farci preoccupare in questo modo. Soprattutto in momenti come questi. -
- Perché non risponde? - domandò poi allarmata a Neji.
Il ragazzo era sempre rimasto vicino alla porta, immobile.
Riusciva ad essere un campione di serietà anche nei momenti più difficili.
- Perché è morto, Sakura. - ripeté nuovamente e con il medesimo tono di voce.
La Kunoichi in un primo momento rimase sul posto, stupita, ma successivamente, quando realizzò ciò che Neji le aveva detto, si preoccupò di verificare se fosse effettivamente morto.
Quindi cominciò con il controllare se respirava, ma poiché l'esito fu negativo, provvide a verificare il suo battito cardiaco.
Niente da fare. Era morto.
- Kiba! - gridò Sakura, cominciando a tremare.
Sebbene sembrasse non essersi ancora ripresa dallo shock e continuasse a piangere, cominciò a cercare ciò che gli aveva causato la morte.
- Gli hanno staccato la flebo dal braccio. E senza quella lui non sarebbe riuscito a sopravvivere. E l'hanno pure soffocato. Probabilmente con un cuscino. - dichiarò, continuando a trattenere a stento le lacrime.
E quando si voltò verso il letto che si trovava parallelo a quello di Kiba, constatò che il cuscino effettivamente non si trovava nella medesima posizione in cui l'avevano lasciato uscendo dalla camera.
- Già, lo so. -
Neji continuava a rimanere in silenzio sullo stipite della porta, mentre la ragazza si era posizionata al centro della stanza; in ginocchio e con le lacrime che scorrevano come fiumi in piena.
- Non è guardandolo che lo resusciterai. - le disse lo Hyuuga.
Allora lei si alzò da lì e gli alzò il lenzuolo fino a scoprirlo del tutto, non lasciando intravedere niente.
- Ma tu come facevi a sapere tutte quelle cose? Sei stato tu, vero? - gli domandò lei, sospettosa.
Lo stava guardando fisso negli occhi, cercando di capire qualcosa.
Ma non ci riuscì. Non ci riusciva mai.
- No, non sono stato io. - affermò il genio degli Hyuuga, scuotendo la testa.
- E come faccio a sapere che mi stai dicendo la verità? Che questo non è solo un trucco per uccidere anche me? - gli chiese Sakura seria, con un'aria di sfida.
- Non lo puoi sapere. Devi solo fidarti. -
- Io non mi fido di te. Non mi fido di nessuno. - asserì la ragazza qualche secondo dopo.
- Fa un po' come vuoi. A me non interessa quello che pensi. Io voglio solo uscire da questo maledetto posto. Niente di più. - affermò con la sua solita freddezza.
La Kunoichi non seppe come rispondere perché quello era ciò che volevano tutti.
Tutti meno uno.
- E' meglio se torniamo da Sasuke e Naruto. - disse il ragazzo, cominciando ad incamminarsi.
Per raggiungere quella che doveva essere una mensa, i due ninja dovettero scendere al piano di sotto.
Questa volta però fu lei a seguire lui. E a qualche metro di distanza.
Il tempo impiegato per percorrere il tragitto sembrava scorrere a rallentatore.
La rampa di scale, ad esempio, pareva interminabile.
- Ma a te non dispiace nemmeno un po' che Kiba sia morto? - domandò all'improvviso al genio degli Hyuuga.
- Certo che mi dispiace. - rispose, pur sapendo di non risultare del tutto sincero.
- Kiba aveva ragione. Tra noi c'è un assassino e potrebbe essere chiunque. Anche tu. - continuò lei seria, tenendo la testa bassa.
- O forse tu. O magari Sasuke o Naruto. Potrebbe essere chiunque. Io so solo che non sono stato io ad ucciderlo. - affermò lui, continuando a camminarle davanti e non girandosi mai per guardarla.
- Ammesso che non sia tu l'assassino, ma come fai a stare così tranquillo, sapendo che tra di noi si nasconde un killer? E poi come facevi a sapere tutte quelle cose? -
- Perché, tu che cosa pensi di fare? - le domandò voltandosi a guardarla negli occhi - Anche se sapessi chi è l'assassino, avresti il coraggio di ucciderlo? Alla fine è pur sempre uno dei tuoi amici. E quelle cose le so e basta. -
La Kunoichi rimase in silenzio.
Il resto del viaggio proseguì nel più totale dei silenzi.
- Sakura! Finalmente sei ritornata! - esclamò Naruto, andandole incontro - Si può sapere perché ci hai messo così tanto? Pensavamo vi foste persi. - affermò mettendo le braccia ai fianchi.
Solo quando notò il volto serio dell'amica, capì che non tutto andava bene.
- Qualcosa non va? - le domandò all'improvviso, sciogliendosi dalla posizione precedente.
Si trovavano tutti in un'ampia stanza al cui interno c'era un cucinino in acciaio, un grande tavolo al centro e venti sedie attorno.
Per il resto era tutto spoglio.
Naruto si era fermato a metà tavolo, mentre il membro degli Uchiha si era già messo comodo su una delle sedie. Erano entrambi intenti ad ascoltare una risposta che non sarebbe arrivata da Sakura, bensì dallo Hyuuga.
- Kiba è morto. E' stato ucciso. - dichiarò Neji.
- Stai scherzando, vero? - gli domandò il ragazzo dai capelli biondi.
No, non poteva essere vero. Kiba si era appena ristabilito, com' era possibile che fosse morto proprio ora?
No, non era vero.
Sasuke invece, avendo capito che non si trattava di uno scherzo, perché lui lo sapeva che era morto, si girò a guardare un punto imprecisato della stanza.
- N-no, Naruto. Non è uno scherzo. E' morto per davvero. -
- Molto divertente davvero. Adesso però basta. Non mi sembra il caso di scherzare su queste cose. - Ma si divertivano a fargli degli scherzi del genere?
- Nessuno sta scherzando, dobe! E' morto per davvero! - affermò serio e freddo Sasuke.
Il ragazzo si pietrificò sul posto. Strinse forte i pugni e cominciò a piangere la morte dell'Inuzuka.
Non poteva essere.
- E chi è stato? - domandò ancora sconvolto.
Sakura e Neji nel frattempo si erano seduti, mentre lui era l'unico che continuava a rimanere in piedi.
- Uno di noi. - dichiarò serio lo Hyuuga.
- Gli hanno staccato la flebo. E l'hanno pure soffocato con un cuscino. Deve essere uno di noi per forza, Naruto. - spiegò la ragazza.
Il ragazzo, riacquistando il controllo delle sue facoltà motorie, andò a sedersi.
I quattro ragazzi si guardarono seri. Uno di loro era un assassino e gli altri tre gli innocenti.
Ma chi?
Accusarsi a vicenda non aveva alcun senso. La verità è che tutti loro avevano un buon movente per uccidere Kiba, ma solo uno di loro aveva trovato il coraggio per farlo.
- Io non ho fame. - affermò Sasuke - Me ne torno nella mia stanza. -
Si alzò lentamente dalla sua sedia e se ne andò.
Pochi minuti dopo anche gli altri fecero lo stesso.
Quando Neji entrò nella sua stanza, si sentì in un certo senso sollevato così andò a sdraiarsi e si addormentò. Fu un fastidioso rumore a ridestarlo dai suoi sogni. Aprì gli occhi di scatto, ma prima ancora di riuscire a mettersi quanto meno seduto, si ritrovò un kunai pericolosamente premuto contro la gola.
Un sorrisetto ironico si dipinse sul suo viso. Lo sapeva. Aveva saputo dall'inizio che era tutta opera sua e ora aveva la conferma che le sue deduzioni fossero esatte.
- Lo sapevo che era opera tua! Quando sono andato a vedere se Kiba stava meglio, ho visto anche te nei paraggi. E quando sono entrato nella sua stanza ho visto che era già morto. -
- Davvero? Allora questo è un motivo in più per ucciderti. E' tutta colpa tua quello che è successo in missione. - affermò l'altra persona infuriandosi.
- Mi dispiace. - riuscì solo a dire lo Hyuuga.
E gli dispaiceva davvero.
Il suo kunai venne premuto sempre più forte nella sua gola, fino ad ucciderlo.
- A me no. -

Note dell'Autrice.
Allora, ammetto che fino all’ultimo ho pensato di fare di Neji il colpevole e di conseguenza di salvarlo. Lui è il mio personaggio preferito e davvero avrei preferito salvarlo ( lo so che non si fanno le preferenze XDD)
Comunque vi ho lasciati davvero tanti indizi in questo capitolo ^-^!
Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, messa tra le prefeite e tra le seguite.
Ora passimao ai ringraziamenti.
Kingredlions; Grazie per aver inserito la mia fan fiction tra le preferite. Guarda, per quanto riguarda il fatto che tu mi abbia inserito anche tra gli autori preferiti, mi sento imbarazzata a felice allo stesso tempo. Purtroppo so che tra un po’ ti accorgerai che in realtà non valgo assolutamente nulla come autrice, ma che non sono che una fangirl XDD Allora no, lo scontro era solo contro Hidan. Il sangue di Kakuzu è stato usato da Sakura per le medicine, ma non c’era nello scontro XD. Ebbene sì, Sasuke è scappato contro Itachi, ma c’era da aspettarselo. Per lui la vendetta è tutto. No, come puoi vedere non è stato Neji ad ammazzare Kiba XD Chi lo sa, magari l’ho fatto quello hai detto su Naruto, oppure no XDD Io riesco a creare un’atmosfera di suspense XD? Scherzi vero? Comunque grazie mille ^-^!
Giash; Ciao ^-^! E’ meglio che tu non avessi capito chi fosse il colpevole, ma scommetto che ora l’hai capito XD. Baci ^-^!
Vaius; Allora, per Naruto non posso proprio nulla. E nemmeno per quanto riguarda l’assassino ( forse sono la stessa persona o forse no, non posso dirti nemmeno questo XD) Grazie mille per i complimenti ^-^! Ciao e alla prossima.
BlAcK_PaNtEr; Ma certo che mi fa piacere sentirti ^-^! Eh già, povero Kiba; lui però ha combinato davvero un pasticcio, sappilo XDD. Leggere le mie storie ti fa venire i brividi XD? Scherzi XD? Oddio, grazie mille per tutti i complimenti che non mi merito assolutamente XDD Eccoti il capitolo e spero che non ti abbia deluso. Baci ^-^!

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Capitolo 5
*** Quando tra i tuoi amici si nasconde l'assassino. ***


Quando tra i tuoi migliori amici si nasconde l'assassino.

Verso le sette di sera, Naruto si alzò svogliatamente dal proprio letto per andare a chiamare gli altri. Adesso, in un certo senso, poteva anche affermare di capire la pigrizia di Shikamaru, la sua voglia di non fare niente, il suo sbuffare in continuazione e persino il suo lamentarsi per ogni piccola cosa.
Se solo lui avesse avuto anche un quoziente intellettivo pari a quello di Nara, non avrebbe avuto grandi difficoltà a capire chi aveva ucciso Kiba, ma soprattutto a comprendere chi sarebbe stata la prossima vittima.
Non sapeva perché pensava ce ne sarebbe stata una prossima, ma il suo sesto senso gli diceva che era così, e questo lo spaventava enormemente.
Ma lui non era intelligente quanto Shikamaru, quindi non sarebbe riuscito a capire chi aveva ucciso Kiba e nemmeno chi sarebbe stata la prossima vittima.
Ma ci avrebbe provato.
Era rimasto sconvolto dalla morte dell'amico. Non poteva crederci che lui non ci sarebbe stato mai più.
Gli sarebbe mancato tutto di lui; le sue risate, il suo modo di scherzare sempre con tutti e persino la sua strafottenza.
Ma il problema più grave era che l'artefice della sua morte era uno dei suoi amici, suoi e di Kiba.
Quelli su cui credeva di poter contare nei momenti di bisogni, le persone di cui potersi fidare ciecamente.
Ma lui non riusciva a non continuare a fidarsi di loro.
Erano tutti suoi amici da tantissimo tempo e non voleva proprio capacitarsi del fatto che uno di loro avesse ucciso Kiba.
Aprì lentamente la sua porta, uscì alla svelta e si diresse nella stanza di Neji.
Non potevano continuare ad evitarsi per sempre, dovevano affrontare una volta per tutte il discorso.
Bisognava sapere chi era stato l'assassino di Kiba, il perché l'aveva fatto e tante altre cose.
Lui non aveva la risposta a nessuno di queste domande e molto probabilmente non l'avrebbe nemmeno mai avuta.
Ma c'erano altri quesiti a cui poteva provare a dare una risposta, e questi ultimi erano davvero tanti.
Una volta fuori da questo maledetto ospedale, come avrebbero fatto a giustificare la morte dell'Inuzuka?
Non potevano di certo accusare uno di loro, tanto meno se non riuscivano a individuare chi era il killer.
Ma anche se avessero scoperto la sua identità, avrebbero avuto il coraggio di accusarlo ad un processo?
La risposta non voleva saperla, preferiva rimanere all'oscuro di alcune cose.
Soprattutto se queste cose ruotavano intorno ad assassini amici vivi e amici che molto probabilmente sarebbero morti di lì a poco.
Quando fu vicino alla porta dell'amico bussò, ma poiché non ricevette alcuna risposta, entrò senza il permesso.
Neji era girato dall'altra parte e sembrava dormire.
Quindi lo lasciò fare e se ne andò a chiamare Sasuke e Sakura.
Non trovando nessuno dei due nelle loro rispettive stanze, andò a cercarli nella mensa.
Raggiunse di corsa il luogo dove si trovavano i suoi due migliori amici così da essere da loro il più velocemente possibile. Sakura e Sasuke si erano seduti su due sedie, una di fronte all'altra.
Nessuno dei due parlava, ma si squadravano sperando di capire qualcosa.
- Ragazzi... - li richiamò Naruto, entrando nella mensa.
I due si voltarono di scatto verso di lui.
Non si erano accorti della sua presenza e sentire la sua voce così all'improvviso li aveva presi alla sprovvista.
Naruto con un passo lento si avvicinò al tavolo e prese posto su una delle sedie.
- Forse dovremo parlare di quello che è successo. - affermò l'Uzumaki.
- Di cosa? Del fatto che Kiba sia morto? - domandò Sasuke aspramente.
- Sì, dobbiamo parlare proprio di quello. - dichiarò serio, guardando sia l'ex Mukenin sia la ninja medico negli occhi.
- L'argomento va affrontato, non evitato. -
- Sì, parliamo pure di come l'hanno soffocato con il cuscino. Oppure di quando, senza pensarci due volte, gli hanno staccatola flebo. Ne verrà fuori proprio un bel discorso. - affermò l'Uchiha in tono acido.
- Adesso basta! - esclamò Sakura, alzandosi dalla sedia - Kiba è morto. Morto. Lo capite? Vi sembra il caso di litigare? -
- Hai ragione, Sakura. - dissero all'unisono.
Abbassarono entrambi la testa colpevoli, tuttavia sapevano che quel discorso sarebbe stato ripreso e che avrebbero dovuto discutere seriamente a proposito di ciò che era successo.
- Io voglio solo uscire da questo posto. E scoprire chi ha ucciso Kiba, naturalmente. - dichiarò serio Naruto.
- E che cosa credi di fare una volta scoperta l'identità dell'assassino? - gli domandò la medic ninja.
- Non lo so. Davvero. Non lo so proprio. -
Si mise ad osservare un punto imprecisato della mensa.
Possibile che loro due non riuscissero a capirlo?
- Va bene. Se voi non volete aiutarmi, lo chiederò a Neji. Spero solo che non sia lui l'assassino. -
- Ma se non è lui l'assassino, allora lo è uno di noi. Forse lo sono io. Forse Sakura. O forse tu. Chi lo sa. -
Era vero, se l'assassino non era Neji, allora dovevano esserlo per forza o Sasuke o Sakura.
No, non potevano essere loro. Non dovevano essere loro.
A questo punto preferiva credere che fosse Neji la persona che aveva deciso di improvvisarsi killer da un momento all'altro.
Gli bastava che non fosse uno dei suoi migliori amici, perché se l'assassino si fosse rivelato essere uno do loro, lui cos'avrebbe fatto?
- Me ne vado a dormire. - affermò ad un tratto, alzandosi dalla sedia ed andandosene a grande velocità.
Non voleva stare a sentire i loro discorsi. Aveva deciso; era Neji l'assassino. Era così punto e basta.
Sicuramente lo Hyuuga aveva avuto un motivo abbastanza valido per farlo. Probabilmente aveva dovuto scegliere, per qualche motivo, tra la sua vita e quella di Kiba.
E aveva scelto la sua. Si era trattato di semplice sopravvivenza. Era giusto così.
Entrò velocemente nella sua stanza e una volta sdraiatosi si addormentò, nonostante fossero solo le sette e mezza di sera.
Quando la mattina dopo, verso le dieci, si svegliò, trovò nella sua stanza Sasuke e Sakura che aspettavano solo che lui si alzasse.
- Che c'è? - domandò piuttosto confuso.
- Neji è stato ucciso. - affermò Sasuke serio.
Non poteva essere. Allora l'assassino doveva essere o Sakura o Sasuke.

Note dell'Autrice.
Bene! Ora sapete tutti che il colpevole non è Naruto! Lo so che in molti credevano che fosse lui, ma la verità è che io detesto Naruto e non l’avrei mai salvato U_U XD. Comunque mancano solo altri tre capitoli alla fine ^o^!!
Vaius: No, niente alter ego. Ormai l’assassino o è Sakura o è Sasuke: eccoti le scelte. Comunque si capisce subito chi è dei due. E davvero ovvio XD. No, povero Naruto, lo sospetti solo perché sa poco della situazione XDD? Allora: l’assassino aveva intenzione di ammazzarne solo uno. Qualcosa però è andato storto e Kiba ha combinato un pasticcio che li porterà tutti alla morte. Hai ragione che non bisogna mai separarsi, ma per la felicità dell’autrice che deve gestire la storia ( e naturalmente dell’assassino XDD), quei ragazzi sono delle vittime perfette e fatto tutto il contrario che devono fare XDD. Ciao e al prossimo capitolo ^-^!
Black Panter_94: Sono contenta che non ti abbia deluso. Per scoprire l’identità del’assassino dovrai aspettare almeno fino al prossimo, a meno che tu non abbia già scoperto la sua identità in questo capitolo XD. Cosa molto probabile XD
Kingredlions; Sappi che tu mi metti sempre in difficoltà con le tue deduzioni XDD I tuoi ragionamenti non fanno davvero una piega, complimenti! Per quanto riguarda Neji, io stessa avrei davvero voluto salvarlo, ma ho preferito di no. Neji non sarebbe in grado di fare una cosa simile. Sarà stronzo e tutto quelo che vuoi, ma non uccide a sangue freddo i suoi amici. Quindi dici che è Sasuke perché lui lo sapeva che Kiba era morto XD? Chi lo sa, forse sì o forse no XD Ti sta antipatico T_T?. No, poverino ç_ç. Beh, ora se non altro hai la certezza che non si tratta di Naruto: morirà comunque, visto che non è l’assassino, ma non di malattia XD. Per quanto riguarda Sakura non posso dirti nulla; forse è il colpevole o forse no XD. Davvero t’intriga la mia fan fiction? Oddio, grazie mille XD. Comunque nel prossimo capitolo non avrai più dubbi sull’identità dell’assassino ^-^! Ciao e grazie per la recensione.

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Capitolo 6
*** Sei stato tu? ***


Sei stato tu?

Naruto cercò di soffocare le lacrime. Uno dei suoi migliori amici era morto. Un altro.
Perché l'assassino non ha pensato che fosse sufficiente uccidere solo Kiba?, pensò con rabbia l'Uzumaki.
Si sedette sul letto senza proferir parola e tenne il capo basso. Non voleva guardare negli occhi la persona, chiunque fosse, che si era resa colpevole della morte di Kiba e di Neji.
- Naruto... - cominciò a dire Sasuke, ma venne prontamente interrotto da un gesto della mano del ragazzo dai capelli biondi, che gli faceva segno di tacere.
Possibile che solo lui si sentisse distrutto per la morte degli altri due? E che Sakura e specialmente Sasuke non facessero un piega?
I due ragazzi, dopo alcuni minuti di silenzio, andarono a sedersi sul letto, vicino a Naruto.
- Chi di voi due è stato? - domandò l'Uzumaki ai due, senza però alzare il viso per guardare le loro espressioni.
Tanto sapeva che erano entrambi impassibili e che non avrebbero lasciato trasparire niente di quello che pensavano.
Improvvisamente poi, gli venne un'idea.
Sarebbe riuscito a scoprire l'identità dell'assassino, in un modo o nell'altro, ce l'avrebbe fatta.
Infondo gli indiziati erano solo in due e aveva il cinquanta per cento delle possibilità di azzeccare l'assassino.
Naruto si alzò di scatto dal letto e, osservandoli entrambi, cominciò a parlare.
- Mi serve della carta e tre penne. - dichiarò serio guardando Sakura, perché lei era l'unica che poteva procurargli l'occorrente.
- A che ti servono? - domandò sorpresa la ragazza.
- Questo non puoi saperlo ancora. Ma lo scoprirai tra poco. Tu vai a prendere il necessario, mentre io e Sasuke andiamo in mensa. Tu raggiungici lì. -
Nessuno dei due capiva quale fosse il vero obiettivo dell'amico, ma lo lasciarono fare.
- Allora io vado. - affermò Sakura, alzandosi dal letto e uscendo dalla camera.
Soli nella stanza, Sasuke e Naruto si guardarono intensamente negli occhi.
- Piantala di usare questo tono da capo, Naruto. Tu non ci hai ancora provato la tua innocenza. - e precedendolo per andare in mensa, gli urtò la spalla con la sua, rivolgendo il suo sguardo da un'altra parte.
Durante il tragitto che li portò fino alla cucina, nessuno dei due disse niente.
E non proferirono parola nemmeno quando presero posto su due sedie lontane.
Solo l'arrivo di Sakura catturò la loro attenzione.
- Carta e penne. - disse lei facendo sventolare gli oggetti.
- Bene. - affermò Naruto alzandosi per andare a prendere il necessario per attuare il suo piano - Tu vai pure a sederti Sakura. - le disse gentilmente.
Quando la medic ninja si fu seduta, l'Uzumaki cominciò a distribuire un pezzo di carta e una penna per ciascuno.
- Nel foglio scriveremo se siamo o meno l'assassino. Insomma, questo è modo semplice per accertarsi che si nasconda tra di noi e non sia qualcuno di cui non conosciamo l'esistenza e che si è furtivamente nascosto nell'ospedale con l'obiettivo di ucciderci tutti. - affermò sedendosi sulla propria sedia. - Quando avrete finito leggerò ad alta voce le risposte. -
- E che cosa farai se uno di noi scrive di essere l'assassino? - gli domandò curioso Sasuke, in attesa di una risposta che sapeva non avrebbe ricevuto - E poi diciamocelo chiaramente, è una cazzata quello che stai facendo. Non ha senso. Non funzionerà mai, te lo assicuro io. Devi cercare di capire chi è l'assassino con l'astuzia, devi saper mettere bene a posto i pezzi di un puzzle e non cercare di inventare stupidi giochetti. -
- E se invece nessuno di noi ammette di essere l'assassino? - domandò Sakura.
Certo, la prima gli sarebbe stata più di aiuto, ma lui sperava ancora nella remota possibilità che qualcuno nascosto nell'ospedale avesse commesso gli omicidi al posto di uno dei due dei suoi migliori amici, pur sapendo che invece non era così.
- A quello penseremo dopo. -
Tutti e tre i ragazzi si mise a scribacchiare qualcosa sul loro foglietto e lo posarono al centro del tavolo.
- Posso leggerli? - domandò Naruto.
Una parte di sé, quella che era ancora convinta che tutto fosse un incubo da cui si sarebbe svegliato da un momento all'altro, preferiva che i due ragazzi gli dicessero di non farlo.
Ma sapeva che nessuno dei due l'avrebbe fatto e vedendoli annuire, prese i tre fogli, li mischiò e cominciò a leggere quello che c'era scritto sopra.
- Non sono io l'assassino. - riportava il primo, così come anche il secondo ed il terzo.
- Che facciamo? - domandò Sakura, appoggiando del tutto la schiena sullo schienale della sua sedia.
- Ho un'altra idea. Possiamo... - cominciò a dire, ma venne interrotto dall'Uchiha.
- Perché non la piantiamo con queste cazzate? Io e Sakura sappiamo chi è il colpevole. Tu sei l'unico che non riesce a capirlo. - affermò gelido Sasuke.
- Perché non me lo dite allora? E poi, non avete paura l'uno dell'altra? - domandò confuso e scandalizzato allo stesso tempo per le dichiarazioni ricevute.
Sakura e Sasuke si guardarono e risposero all'unisono a quel quesito.
- No, non abbiamo paura. -
- Quindi io sono l'unico che continua a rimanere all'oscuro di tutto, vero? - domandò arrabbiato Naruto.
- Sì. - affermò Sakura.
- E magari vi siete anche messi d'accordo... -
Tutto ciò lo disgustava. Come potevano fare una cosa simile?
- No, non ci siamo messi d'accordo. Abbiamo semplicemente capito che non sei tu l'artefice degli omicidi. E se non sei tu allora lo è uno di noi due. Poi si va per esclusione; se io so di esserlo allora lei è innocente, ma se io so di non esserlo, allora è lei il colpevole. -
Il ragionamento non faceva una piega e si stupì di non aver pensato anche lui a una cosa così elementare come quella.
- E tu che cosa sei? - domandò a Sasuke.
- Io sono innocente. - rispose il ragazzo dai capelli neri.
- Anche io sono innocente, Naruto. - dichiarò seria la Kunoichi.
Certo! Adesso se ne uscivano entrambi dicendo di essere innocenti, ma uno dei due mentiva spudoratamente.
Doveva solo capire chi dei due non era sincero... eppure non ci riusciva.
Lui voleva solo uscire dall'ospedale. Ma voleva uscirci con Sakura e Sasuke e non da solo.
Perché, nonostante tutto, loro erano e sarebbero rimasti per sempre i suoi migliori amici.
Lui non avrebbe mai voluto che fosse accaduto tutto quello; era rimasto impotente, costretto a subire una serie di sfortunati e terribili eventi. Ma nonostante tutto, alla fine non aveva nemmeno fatto nulla per cercare di impedire che queste atrocità venissero commesse.
Avrebbe dovuto aiutare Neji e Kiba in qualche modo, ma non l'aveva fatto. Per il suo comportamento si meritava di essere considerato al pari della persona che aveva tolto loro la vita.
- Avete intenzione di uccidere qualcun altro? - domandò il ragazzo dai capelli biondi senza cercare di dissimulare la rabbia che sentiva crescere con il trascorrere dei minuti.
Gli altri due non dissero niente.
- Avete detto che non siete complici, quindi c'è anche la possibilità che vi uccidiate a vicenda. - constatò Naruto.
- In effetti questa è una possibilità. - disse Sakura osservando attentamente sia Sasuke che Naruto.
- Perfetto! - esclamò il ninja in tono ironico. - Non solo non so chi è l'assassino, ma devo anche guardare che voi due non vi uccidiate a vicenda. Meglio di così non poteva proprio andarmi. -
Era sicuro, di lì a poco sarebbe impazzito. Ora non solo doveva proteggere sé stesso, ma anche uno di loro due.
Ma non sapeva chi; se invece della vittima avesse portato aiuto al carnefice?
Se lo sarebbe mai perdonato, sempre che fosse riuscito a salvarsi?
Proprio non sapeva che cosa fare.
E in più aveva anche un urgente bisogno di andare ai servizi. Ma non poteva mica portarseli entrambi in bagno con sé, però non poteva nemmeno lasciarli da soli.
- Venite con me. - ordinò loro, alzandosi dalla sedia.
I due ragazzi si alzarono confusi. E ora cos'aveva in mente? Un altro dei suoi stupidi giochetti?
- Ehm, ma si può sapere dove stiamo andando? - domandò Sakura.
Lo sapeva che se avesse rivelato il luogo in cui sarebbero andati molto probabilmente lo avrebbero ucciso entrambi, ma non poteva nemmeno mentire.
Non se la sentiva proprio.
- Andiamo tutti e tre in bagno. - esclamò aspettando come conseguenza della sua affermazione un Chidori oppure un pugno ben assestato da Sakura.
Gli altri, invece, gli rivolsero solo uno sguardo truce.
- Naruto... - cominciò a dire la Kunoichi con una vena pulsante sulla fronte.
- ... vai immediatamente in bagno! Da solo! - gli ordinò l'Uchiha a denti stretti.
- Va bene, vado. -
Prima di varcare la porta però si girò ad osservarli attentamente entrambi, cercando di catturare ogni loro particolare, perché c'era anche la possibilità che quella fosse l'ultima volta che li vedeva entrambi.
- Vi prego, non uccidetevi mentre io non ci sono. - sussurrò piano prima di andarsene.
Ma sapeva che entrambi avevano sentito quella che era una preghiera.
Una volta in corridoio, Naruto si mise a correre il più velocemente possibile in direzione del bagno che si trovava in fondo al piano.
Una volta raggiunto il bagno, spalancò la porta di fretta e si sbrigò a fare i propri bisogni, ma non appena ebbe finito sentì Sakura gridare.
Quindi si affrettò a chiudere la cerniera dei pantaloni e si diresse velocemente in direzione della mensa, sperando di arrivare in tempo.
Ora che aveva sentito Sakura urlare aveva avuto la certezza che fosse Sasuke il colpevole.
Il suo sesto senso gliel'aveva detto dall'inizio che era lui, ma l'Uzumaki aveva soffocato questa parte di sé, con la speranza di scoprire che non fosse lui il killer.
Però non voleva nemmeno che lo fosse Sakura.
Quando entrò nella mensa trovò Sasuke sdraiato per terra e gravemente ferito.
- Ma cos'è successo? - domandò incredulo.
Naruto aveva preso la testa dell'Uchiha tra le proprie braccia, ma il sangue che continuava a scorrere dalla sua bocca, provocato dal kunai che aveva in petto e che l'Uzumaki gli aveva tolto immediatamente, faceva presagire che il ragazzo non ce l'avrebbe fatta.
- Io non capisco. - continuò Naruto piangendo.
- T-tu n- non c-cap-pisci m-mai n-niente. - gli disse l'altro, esalando il suo ultimo respiro.

Note dell'Autrice.
Volevo solo dirvi che mancano solo altri due capitoli alla fine( non so perché qualcuno avesse capito che ne mancasse solo uno XDD) e l'incubo sarà finalmente terminatoXD
Beh, direi che il capitolo si commenta da solo: orribile come al solito, ma ormai voi ci avete fatto l’abitudine, quindi… XD
Questa volta non risponderò ai commenti, perché la cosa sarebbe un po’ complicata, lo farò al prossimo capitolo. Credo… XD

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Capitolo 7
*** Alla fine era solo questione di ore... avresti dovuto capirlo. ***


Alla fine era solo questione di ore... avresti dovuto capirlo.

- Ma che cosa è successo!? - domandò ancora più confuso di prima.
Era convinto che l'assassino fosse Sasuke, ma ora che lo vedeva morto tra le sue braccia non ne era più tanto sicuro.
- Sono stata io, Naruto. Tu ci metti sempre un po' a collegare, vero? - gli domandò Sakura, tenendo premuto sul suo collo un kunai.
- Tu? - domandò sconvolto, facendo per girarsi.
- Non girarti Naruto, altrimenti ti stacco la testa. - gli ordinò la ragazza, premendo sempre di più l'arma sul suo collo fino a fargli uscire un po' di sangue.
- Perché? - le domandò lui - Perché tutte queste atrocità? Che bisogno c'era? -
- Io non volevo. - disse lei.
- Ah certo! Adesso vieni a dirmi che non volevi! Eppure sei riuscita ad uccidere tre persone, molto probabilmente quattro con me! -
- Io volevo solo uccidere Neji. - affermò lei come se fosse stata la cosa più naturale del mondo.
- Perché Neji? Se c'era qualcuno che avrebbe avuto qualche diritto di uccidere Neji per quello che ha fatto, quelli eravamo io, Sasuke e Kiba. Di certo non tu. - le disse a denti stretti.
- Allontanati da Sasuke e siediti. - gli ordinò nuovamente.
Naruto posò delicatamente la testa dell'amico per terra e si sedette e anche Sakura si accomodò sulle ginocchia dietro a lui, sempre con l'arma pericolosamente premuta sul collo.
- Sai Naruto, se tu credi di essere l'unico che non farà più il ninja, ti sbagli di grosso. Nemmeno io potrò continuare a fare la Kunoichi, ho riportato delle ferite gravi in tutto il corpo e andare in missione e combattere contro qualcuno mi risulterebbe fatale. E quindi come vedi siamo in due. E questo solo per colpa di Neji. -
Naruto non capiva. Cioè capiva il perché avesse ucciso Neji, ma non perché avesse eliminato anche gli altri. E poi lui che ruolo aveva in tutta quella storia... ?
- E io? Io, Sasuke e Kiba che cosa c'entriamo nel tuo piano di vendetta? - le domandò con una curiosità mista ad inquietudine.
Era davvero sicuro di voler sapere?
- Tu non c'entravi niente. E io ti avevo pure avvertito... e non dire che non è così. Ti avevo detto di andartene subito dall'ospedale, prima che la mia barriera scattasse, ma tu hai voluto fare di testa tua. Quando ho finito di curarti erano le dieci e io ti avevo ordinato di impiegarci solo cinque minuti per andare a parlare con gli altri, così quando la mia barriera sarebbe scattata verso le dieci e venti, tu saresti dovuto essere sano e salvo da qualche parte. Ma Kiba ha fatto un casino; si è accorto della barriera e ha cercato di annullarla, ed è per questo che si era tolto la flebo, ma invece di togliere la barriera ha ottenuto proprio l'effetto contrario e quindi l'ha attivata prima del previsto. Lui sarebbe dovuto uscire verso le dieci e un quarto e si sarebbe salvato. Dentro l'ospedale ci sarebbe dovuto essere solo Neji, a cui avevo detto di fare i preparativi con calma e in qualche modo sarei riuscita a trattenerlo dentro l'ospedale se avesse deciso di andarsene prima del previsto, ma anche se insieme a lui ci fosse stato Sasuke, avrei comunque trovato un modo per non farlo sospettare della scomparsa dello Hyuuga. E invece... siete rimasti tutti chiusi dentro. - affermò sbuffando.
Le era sfuggito tutto dal controllo.
- Sai che ti dico? Alla fine era solo questione di ore... avresti dovuto capirlo. -
- Ma se era tua intenzione uccidere solo Neji, perché hai eliminato anche Sasuke e Kiba? -
Forse era una domanda elementare, ma lui continuava a non capire. - Kiba ha parlato un po' troppo. - cominciò a dire con il viso contratto dalla rabbia - Quell'ingrato. Voleva denunciare i miei metodi di cura, pur sapendo che se era vivo era solo grazie a quelle medicine. E io cos'avrei potuto fare poi, Naruto? - gli domandò seria.
Non lo sapeva. Che cos'avrebbe potuto fare dopo?
- Se non posso più fare la Kunoichi e nemmeno il medico, non mi rimane niente, capisci? -
Certo che capiva.
- ... -
- Allora l'ho ucciso. - continuò lei - Prima gli ho tolto la flebo e poi l'ho soffocato con il cuscino. Sono stata furba, lo sai? Io ho continuato a tenermi il mio camice da medico e in qualsiasi situazione voi mi aveste trovata, io avrei potuto dire di star solo compiendo il mio dovere. E voi non avreste mai sospettato di me, perché un medico non uccide mai i pazienti. Beh, quasi mai. Poi è toccato a Neji. Sai, lui aveva capito che ero stata io ad uccidere Kiba. Di pomeriggio sono entrata nella sua camera e l'ho sgozzato con un kunai. E sai che cosa mi ha detto alla fine? - domandò a Naruto, mentre lui teneva la testa bassa.
Era allibito, sconcertato, sconvolto. Non sapeva come esprimersi.
- No, non so che cos'ha detto alla fine. - disse solo.
- Mi ha chiesto scusa. Che cosa vuole che me ne faccia io delle sue scuse se è colpa sua se non potrò più essere un ninja? Niente. Niente di niente. -
- E per Sasuke, com'è successo? - si azzardò a chiederle.
Tanto valeva saper tutto alla fine.
- Con lui è stato diverso. Lui aveva capito sin dall'inizio che ero io la colpevole, ma ha sempre taciuto. E quando tu sei andato in bagno, io gli ho offerto di fare un patto con lui. Alla fine l'ho anche aiutato, no? Ci ha guadagnato anche lui nel vedere Kiba e Neji morti; Kiba avrebbe detto al processo che Sasuke era scappato per andare a cercare Itachi e il consiglio un'informazione come questa l'avrebbe presa come un atto di tradimento. E poi è tutta colpa di Neji se si era ferito, se noi tutti ci siamo feriti. -
- E lui non ha accettato il patto? -
- Figurarsi, quello stupido ha detto che non appena saremo usciti da questo ospedale non ci avrebbe pensato due volte ad andare da Tsunade per dirgli quello che avevo fatto. E poi mi ha anche detto che ero pazza. - affermò lei cominciando a ridere - Credo si stesse calando un po' troppo nella parte del Io sono ritornato e sarò per sempre fedele a Konoha. Sta di fatto che questo gli è costato la morte. - constatò la ragazza.
- E così l'hai ucciso... ? - non era tanto una domanda quanto un'affermazione.
- Si, io l'ho colpito e sono scappata urlando, per farti credere che fosse lui l'assassino, ma poi mi sono accorta che era troppo evidente che ero io e così sono ritornata. -
- E a me che succederà? - le domandò Naruto, pur immaginando quello che gli sarebbe toccato.
Almeno questo l'aveva capito.
- Tu... Naruto capisci che io non posso lasciarti in vita. -
- Sì, certo che capisco. E poi la mia vita non ha più senso se non posso fare il ninja e nemmeno l'Hokage. - le disse tra le lacrime.
- Allora non ce l'avrai con me, vero? - gli domandò la Kunoichi.
- No. - fu la sua unica risposta.
- Ah, Naruto... - lo richiamò lei.
- Sì? -
- Non dirò a nessuno che sei inciampato sullo scaffale, te l'avevo promesso. -
- Ah, vero. Grazie. -
- Mi dispiace, ma è arrivata l'ora. - dichiarò lei affondando sempre di più il kunai nella sua carne.
- Ti voglio ben... - riuscì solo a dire per poi cadere sopra il cadavere di Sasuke.
Le dispiaceva davvero averlo ucciso, ma era inevitabile. Non doveva esserci alcun spettatore alla sua carneficina.
Sakura li osservò riversi uno sopra l'altro, pensando al modo migliore per sbarazzarsi del cadavere di Neji e dei loro.
Quello di Kiba non poteva farlo sparire altrimenti si sarebbero tutti insospettiti.
Di Sasuke e Neji avrebbe detto che erano già usciti dall'ospedale quando la barriera è scattata. E per Naruto non ci sarebbero stati problemi, tanto nessuno sapeva che lui era venuto in ospedale.
Era tutto perfetto.
Prese i cadaveri dei ragazzi e li portò nello scantinato, cominciando a farli a pezzi.
Quando sarebbe uscita dall'ospedale questo sarebbe stato demolito e non avrebbero mai trovato i loro resti, ma anche se li avessero trovati non sarebbero mai riusciti a riconoscere in dei piccoli pezzi di carne tre valenti ninja di Konoha.
Kiba invece lo lasciò dov'era. Di lui avrebbe detto che era peggiorato ulteriormente e che infine non ce l'aveva fatta.
A Sakura ormai non rimaneva che aspettare che la sua barriera si disattivasse.

Note dell'autrice.
Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta e volevo dirvi che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, sarà una specie di epilogo.
Spero che siate prontiXDDD
Comunque ve l’avevo detto che era facile capire chi era l’assassino; bastava far combaciare il titolo e il primo capitolo e si capiva tutto XD
Kingredlions; T_T No, povero Sasuke. A me è dispiaciuto molto ucciderlo, così come quasi tutti gli altri personaggi, ma lui non andava bene come assassino perché troppo scontato. Ma come fa a starti antipatico O_O? Io trovo che lui sia il personaggio più puro e innocente dell’intero anime/manga e poi lui è l’unico che si comporta per quello che davvero è: ovvero un bambino. Per quanto riguarda il fatto che lui sia un ninja fortissimo ti do ragione, ma non bisogna sottovalutare la forza fisica di Sakura. Una volta immobilizzata la vittima, non ci vuole nulla per conficcargli un kunai. No, Sasuke non ha tentato di ucciderla, lui non ne sarebbe capace *-*. Credo di aver spiegato tutto in questo capitolo XD Beh, in realtà ci sarà ancora l’epilogo che darà la botta finale XD comunque l’avevo detto che era facile individuare il colpevole, bastava unire il titolo con il primo capitolo e si capiva tutto XD Grazie per le recensioni sempre molto dettagliate, mi fanno davvero piacere ^-^. Al prossimo e ultimo capitolo.
Black Panter_94; No, non ti voglio morta cara ^o^ XD! Ebbene sì, Sasuke è andato al creatore. Povero tesoro, ma ahimè, esigenze da copione, doveva morire anche lui. Beh, le motivazioni le ho spiegate ^-^! Baci e al prossimo capitolo.
Pervinca22; Io con te ci parlo su msn oppure al telefono U_U XD!
Vaius; Sì, si tratta di Sakura. E no, non ho resuscitato nessuno, anche perché Goku mi avrebbe fatto causa credo, se gli avessi rubato le sfere del drago XDD E’ toccato a Naruto, ma non poteva essere altrimenti. Lei non poteva lasciarlo in vita, non dopo tutto quello che è successo. Se ti piace Naruto, il prossimo capitolo sarà anche peggio. Ciao e al prossimo capitolo!

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Capitolo 8
*** Epilogo ***


Epilogo

- Sakura, tu sai che cosa è successo a Sasuke e a Neji? - le domandò Tsunade, guardandola rimanere immobile e seria davanti a sé.
La barriera che Sakura aveva attivato si era disattivata il giorno dopo, verso le otto del mattino.
- No, Tsunade-sama, mi dispiace ma non ne so niente. Li ho solo visti uscire dall'ospedale e poi io e Kiba siamo rimasti chiusi lì dentro. - mentì.
- E tu chi credi abbia attivato la barriera? - le domandò la Godaime, curiosa.
- Se proprio vuole sapere la mia opinione credo che sia stato Kiba. Non riesco ancora a capire come abbia fatto visto le sue gravi condizioni, ma non ci vedo altre opzioni. -
- E perché credi che sia stato lui? - domandò corrugando le sopracciglia e sporgendosi un po' in avanti, in direzione della sua allieva.
- Mi è sembrato più depresso del solito e credo abbia voluto farla finita. -
- Ah. -
L'Hokage temporeggiò un po' prima di riprendere a parlare.
- E' da qualche giorno che non si hanno più notizie di Naruto. -
Sakura si finse sorpresa.
- Naruto? Che cosa può essergli successo!? -
- Non lo so. - sospirò la donna, cambiando posizione sulla sedia, come se fosse nervosa - Non vorrei che facesse qualche sciocchezza. -
- Sciocchezza!? - chiese allarmata Sakura - Perché dice questo? -
- Purtroppo, - ammise con una punta d'imbarazzo Tsunade - quando l'ho visitato dopo la missione ho commesso un errore grossolano. Ho per sbaglio confuso la cartella clinica di Kiba con la sua e ho detto a Naruto che non avrebbe più potuto fare lo Shinobi quando lui invece è sano come un pesce! -
Sakura sorrise appena.
- Sono sicura che Naruto si sia andato a nascondere da qualche parte. Non credo ci sia nulla di cui preoccuparsi. Appena ritorna si potrà chiarire l'equivoco. -
- Ma, sì. Questo è ovvio. -
La donna fece una pausa. Sembrava aver finito di dire tutto quello che doveva dire, quando all'improvviso le soggiunse in mente un'ultima cosa.
- Tra l'altro oggi hanno anche demolito l'ospedale. -
- Perfetto. - affermò la Kunoichi.
- Perché perfetto? -
- Perché mi rievoca dei brutti ricordi. Kiba... -
- Certo, scusa. Ora puoi anche tornare a casa. -

I finali" e vissero per sempre tutti felici e contenti" sono solo per le fiabe.
Ma le fiabe non sono mai vere. La realtà è triste e crudele.
Non c'è spazio per quei personaggi che fanno gli eroi in ogni momento,
per quelli che chiedono scusa per gli errori commessi quando ormai è troppo tardi,
per quelli che si rifiutano audacemente di collaborare con il nemico,
e nemmeno per quelli la cui più grande colpa è quella di dire la verità.
Ci sono buoni e cattivi, ma a vincere sono sempre questi ultimi.



Note dell’autrice.
La storia è definitivamente finita! Spero che vi sia piaciuta e vi ringrazio davvero tanto per averla seguita anche perché io sono molto legata a questa storia.
Volevo dire che, per coloro a cui mancherà questa storia ( Ovvero a nessuno -.- ndTutti), ho intenzione di scrivere un altro giallo, questa volta a quattro mani con Pervinca22, ambientato in un isola. Diciamo che sarà un po’ più difficile scoprire il colpevole, visto che nemmeno questi saprà di esserlo XDDD.
Kingredlions; Per quanto riguarda Sasuke De Gustibus XD Allora ci conto per la prossima storia XD Scherzo, ovviamente. In effetti sì. Forse è stato il capitolo più macabro di tutti e il più macabro che io abbia mai scritto in tutta la mia vita, credo XD Sakura ha dovuto farli a pezzi perché, come hai detto tu, qualcuno come Hinata potrebbe poi scoprire i loro cadaveri. Se invece sono a pezzi è più difficile stabilire che cosa siano. Mi dispiace ma no, Hinata non ha scoperto nulla e Sakura si è salvata. Credo che l’ultimo capitolo ti abbia deluso, ma non sapevo in che modo farlo finire e questa era l’unica idea che mi era venuta in mente. A me Naruto non piace, forse l’ho già ripetuto anche troppe volte XD Lui è eccessivamente buono e stupido. E questo gli è costato la vita. Ritornando a Sasuke: io l’ho inteso in questo modo quando l’ho scritto. A Sasuke di Neji e Kiba non poteva fregare di meno; non è mai stato loro amico e probabilmente non lo sarebbe mai stato. Forse è da insensibili pensarla in questo modo, ma a lui interessava più che altro di se stesso e anche di Naruto, ovviamente, che considera il suo unico amico. Ricordiamoci che Sakura è sempre stata innamorata di lui e Sasuke mai avrebbe creduto che lei sarebbe stata in grado di ammazzarlo, come invece ha fatto. Lei si è dimostrata più spietata e lui ha commesso un errore grossolano a fidarsi così tanto di lei e questo l’ha portato alla morte. Davvero ti dispiace che la storia sia finita? XD Ciao e alla prossima ( chissà quando sarà XD). E grazie mille per le tue recensioni ^-^!
Vaius; In effetti l’avevi capito XD Grazie per i complimenti^^. No, Sakura non è stata scoperta. Forse facendola scoprire avrei reso la storia più drammatica, ma ormai è andata così. Sasuke non cedeva che lei avrebbe trovato il coraggio di ucciderlo e beh, direi che si è proprio sbagliato. Per quanto riguarda Naruto, non credo avrebbe potuto fare granché in quella situazione, soprattutto se si considera che lui credeva di essere malto. Sì, sono stati tutti delle vittime perfette( Bravi bambini ^^ ndNakaba) (-.- ndVittime) XD Poveretti XD Sono contenta di averti incuriosito a spero che questo capitolo non ti abbia deluso tanto. Ciao!
Black Panter94: No, questo non è un capitolo macabro, dai XD Scopritrice di talenti? XD Mi sa che con me hai fallito perché io sono tutt’altro che un talento, purtroppo XD Io unica? *muore alle risate* Figuriamoci, io l’ho già ripetuto parecchie volte che non sono che una fangirl, tutto qui XDD Grazie per le tue recensioni e spero che il capitolo non ti abbia deluso, anche se immagino di sì. Baci^^.

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