Assicurazioni per la vita

di biondich
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


“Buongiorno, Peter!”-disse con un gran sorriso Neal, entrando in ufficio e sedendosi sulla sedia di fronte alla scrivania del collega. Quella giornata era cominciata davvero bene e prometteva terminare ancora meglio. L’affascinante ex-ladro aveva fatto colpo su Mandy, la ragazza della caffetteria sotto casa.

Peter alzò gli occhi dalle pratiche che stava compilando e con uno sguardo molto significativo fece intendere a Neal che la sua giornata non era cominciata altrettanto bene.

“Neal”- disse semplicemente pronunciando il suo nome. Ricominciò a compilare le scartoffie , temporaneamente ignorando il ragazzo di fronte a lui. Qualche attimo dopo, cominciò a innervosirsi; Neal osservava incuriosito i fascicoli posti sulla sua cattedra. Sembrava volesse parlare ma stava lì, semplicemente, ad osservare i suoi documenti. Peter , che quel giorno si era svegliato di pessimo umore, cercò di non farci caso nonostante lo trovasse incredibilmente irritante.

Caffrey cominciò a tamburellare con le dita sul bracciolo della sedia guardandosi intorno come se cercasse qualcosa.

Peter posò la penna sul tavolo con una smorfia di disappunto e guardò Neal “Si?Devi dirmi qualcosa ,Neal?”

“Oh no, no … continua pure, davvero”- rispose il ragazzo con un sorriso sincero.

L’ agente speciale Burke ricominciò a lavorare su quei noiosissimi fascicoli. Quella giornata non prometteva essere delle migliori. Decise di affrettarsi a concludere per poter tornare a casa in tempo per pranzare con El visto che quella mattina non gli era stato ancora sottoposto nessun caso .

“Stavo pensando …”- lo interruppe il ragazzo con un’espressione pensierosa sul viso. Peter fu costretto ad interrompersi nuovamente.

“Cosa, dimmi!”- esclamò appoggiando rumorosamente la penna sul foglio.

Neal lo guardò divertito e, avendo ormai la sua attenzione, continuò. “Stavo pensando, cosa facciamo oggi?”.

Peter lo guardò di sbieco. “Cosa farai tu oggi, non lo so. Io appena avrò finito con questa roba, andrò a gustarmi il magnifico pranzo che El mi preparerà.” – gli rispose. Il pensiero di pranzare con sua moglie lo fece sentire meglio.

“Oh , carino, voi due, da soli a pranzo, davvero romantico!”- commentò il giovane. “Posso venire?”-domando sfoderando un sorriso ancora più splendente di quello di prima.

“Assolutamente no!”- disse Burke fermamente. Ci mancava solo Caffrey a rovinare quella giornata. Neal si corrucciò in un’espressione leggermente offesa.

“Voglio dire, El si è presa un’oretta per stare noi due soltanto e non credo sia il caso e poi tu … insomma, suppongo … ehr , suppongo che tu abbia qualcuno o meglio qualcuna con cui pranzare oggi, no?”- cercò di salvare la situazione.

“Si, si ma certo, mi arrangerò. Salutami El”- disse Neal alzandosi con un sorriso ed uscendo dall’ufficio di Peter.

A Neal piaceva pranzare con i coniugi Burke. Erano simpatici ed El era così gentile con lui, lo trattava come uno di casa. Quel giorno avrebbe pranzato da solo, in un ristorante vicino alla sede dell’edificio della sezione White Collar.

Una volta scelto il posto, non gli rimase che andarci. Ordinò qualcosa di non troppo pesante e cercò di godersi il pranzo anche se si annoiò terribilmente. Improvvisamente squillò il telefono.”Pronto?Oh ciao Peter, come va?Cosa ti ha preparato Elisabeth?”

Peter borbottò qualcosa di incomprensibile al telefono e rispose. “Ho bisogno di te in ufficio subito. Hughes ci vuole vedere immediatamente”.

Quella non era proprio la sua giornata. Non era riuscito nemmeno ad assaggiare la seconda portata del pranzo di sua moglie che subito era stato convocato.

“Bene, sarò lì tra 10 minuti.”- disse Neal. Poi sentì la voce di Peter schiarirsi in maniera minacciosa e si corresse “OK fra 5 minuti”- detto questo pagò il conto ed uscì dal ristorante.

Chissà cosa voleva Hughes, pensò tornando in ufficio. Immaginò il suo capo sfoderare il suo segnale di richiamo: il braccio teso e le due dita che si muovevano in sua direzione mentre il suo sguardo serio non lasciava promettere nulla di buono. Una volta arrivato al suo piano si diresse verso l’ufficio di Hughes. Peter era già lì , seduto di fronte al loro capo. Neal lo raggiunse e attese gli ordini.

“Bene, eccoti Caffrey. Come stavo dicendo a Peter, ho parlato con il dipartimento della sezione di analisi comportamentale dell’FBI oggi. Visto il loro disappunto sulla presenza di un criminale all’interno della White Collar come consulente, mi hanno fatto una proposta.”

“Di cosa si tratta esattamente?”- chiese il ragazzo incuriosito.“Non vorranno certo rimandarmi …” disse preoccupato.

“No, no, aspetta. Il punto è questo: vogliono avere la certezza che tu non sia un pericolo per la nostra organizzazione. Domani mattina arriverà un profiler che per qualche tempo collaborerà con noi e che sarà assegnato alla squadra dell’agente Burke. Una volta finito il tuo profilo, verranno presi provvedimenti . Lo dico per te ragazzo: comportati bene e non creare problemi.”

“Ma certo,Signore, grazie.”- rispose Neal un po’ interdetto. Non se lo aspettava.

“Quanto a te Peter, il profiler verrà affidato alla tua squadra. Sono sicuro che ci sarà utile nelle indagini .”- disse il capo rivolgendosi al poliziotto.

“Certo Hughes, me ne occupo io.”- disse Peter . “Ma bene! Ecco un altro problema che si aggiunge alla lista.” -pensò mentre rispondeva al suo capo.

“Molto bene, andate a casa adesso. Oggi è una giornata fiacca, fortunatamente.”- concluse Hughes congedandoli.

I due colleghi uscirono dall’ufficio in silenzio e presero l’ascensore.

“Sono nei guai, Peter?”- chiese Neal premendo il pulsante che portava al piano terra.

“No, Neal. Comportati al meglio, obbedisci, rispetta le regole e non fare …” cominciò Burke.

“E non fare niente di illegale, lo so. Basterà a convincerli che sono a posto?”-concluse il ragazzo.

“Sono sicuro che basterà.”-rispose Peter cercando di essere il più convincente possibile. In realtà non ne era certo. Temeva che i pregiudizi che la sezione di analisi comportamentale aveva su Neal potessero compromettere il suo profilo.

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Ed eccomi con il secondo capitolo!Ah, povero Neal! Le sorprese non sono ancora finite U_U

Cory90: Grazie mille per la tua recensione!!Sappi che anche io sono una fan di White Collar e poi diciamocelo: Neal è indecentemente bello U_U sia il personaggio sia l'attore intendo!

 Spero che questo capitolo non deluda le tue aspettative ,

Francesca

 

 

Camminarono ancora per un po’ poi, si salutarono e tornarono a casa.

“Bentornato tesoro!Cosa volevano da te?”- chiese Elisabeth , non appena suo marito rientrò a casa.

“Ciao, El. Oggi è davvero una gran brutta giornata. Da domani nella nostra squadra lavorerà un profiler che ha il compito di realizzare un profilo di Neal per valutare se non sia il caso di rimandarlo in prigione.”- disse in tono seccato lui.

“Sei preoccupato , non è vero?”- osservò la moglie .El sapeva che per Peter , Neal era ormai diventato un caro amico.

“Devo ammettere che si, lo sono. Non vorrei che un profilo sbagliato mettesse Neal in una luce più cattiva di quella in cui già si trova.”-rivelò l’uomo.

“Sono sicura che andrà tutto bene, vedrai. Neal se la caverà. In fondo è un gran bravo ragazzo!”- lo tranquillizzò Elisabeth abbracciandolo.

Nell’appartamento di Neal …

“Un profiler hai detto? Oh cavolo, questo si che è un problema!”- constatò Mozzie dopo aver ricevuto da Neal la notizia.

“Esatto. Come me ne tiro fuori? Sono certo che la storia del profilo sia tutta una messa in scena. Quelli hanno già deciso cosa farne di me. È solo un modo per tenere a bada Hughes e Peter.”- disse Neal nervoso.

“Se vuoi posso farmi dire chi sarà il tuo profiler. Una volta scoperto chi è potremmo …”- cominciò ad elaborare Moz.

“No, no assolutamente no. Così rischiamo solo di peggiorare la situazione. Devo trovare una soluzione semplice che non mi faccia rischiare.” - ribattè il ragazzo.

“Il tuo amico poliziotto che ne pensa?”- chiese Mozzie cercando di aiutarlo.

“Peter ha le mani legate. Se mi aiutasse ci potrebbero essere gravi conseguenze anche per lui.”- rispose il giovane.

“Beh, allora non ci resta che aspettare di vedere che tipo sia questo tipo, non sei d’accordo? “- concluse Moz non venendo a capo del problema. “Dormici su. Vedrai che troverai una soluzione.”- lo salutò ed uscì dall’appartamento.

“Bene.”- sbuffò Neal. Passò il resto del pomeriggio a casa. Non rispose nemmeno alla chiamata di Mandy. Non era di buon umore e dopotutto lei non era poi così interessante. Andò a dormire rassegnato sperando in un sogno rivelatore, una visione, un lampo di genio ,insomma, in qualcosa che lo aiutasse a rimanere fuori di prigione.

La mattina seguente si svegliò prima del solito e si preparò ad affrontare la terribile giornata che si prospettava essere quella.

Arrivò in ufficio molto presto e senza sorprendersi più di tanto notò che anche Peter era stato mattiniero.

“Ciao Peter . La sveglia ha suonato prima anche per te, oggi?”- lo salutò cercando di non dare a vedere quanto fosse preoccupato.

“Buongiorno Neal. Si diciamo di si”- rispose l’amico visibilmente teso.

Aspettarono una buona mezzora e l’ufficio cominciò ad affollarsi di impiegati ed agenti. Jones e Cruz arrivarono e si diressero verso i due protagonisti.

“Ehi ragazzi, che sono quelle facce?”- chiese Lauren non rendendosi conto di aver affondato il coltello nella piaga. Vedendo le espressioni sconsolate di Peter e Neal sorrise imbarazzata , li salutò ed andò a sedersi alla sua scrivania.

“Hughes è arrivato?”- chiese l’agente Burke ad una segretaria.

“Si Signore, il capo è arrivato questa mattina molto presto. È nel suo ufficio.”- gli rispose la donna.

“Molte grazie.”- disse lui.

“Evidentemente, anche Hughes deve aver avuto problemi con il sonno stanotte.”- constatò Caffrey.

Entrambi si diressero verso l’ufficio del capo e bussarono.

“Avanti”- li invitò lui.

“Ciao Hughes. A che ora arriva questo tipo?”- chiese Peter.

“Dovrebbe arrivare a momenti. Vi conviene aspettare qui dentro; è questione i minuti ormai.”- rispose il capo.

Neal deglutì. Cominciò a fissare l’ascensore in attesa del suo obiettivo.

Si aprì un paio di volte ma erano dei colleghi. Poco dopo si riaprì: ne uscì una ragazza. Era giovane, alta, fisico da modella. Aveva capelli biondi leggermente mossi portati legati in una coda di cavallo. Bei lineamenti, europei probabilmente. Neal rimase imbambolato a fissarla mentre parlava con un’impiegata. “Niente male”- pensò il ragazzo. Poi si riprese rimproverandosi di essersi distratto. Vide con la coda dell’occhio che l’impiegata aveva indicato l’ufficio di Hughes alla bella ragazza. Probabilmente doveva parlare con Hughes a proposito di un caso. Poco dopo bussò alla porta.

Hughes le aprì e la fece accomodare. Lei gli strinse cordialmente la mano.

Sembrava si conoscessero o comunque che avessero parlato in precedenza.

“Mi permetta di presentarle Peter Burke. È uno dei nostri migliori agenti.”- disse Hughes.

La ragazza sorrise e strinse la mano a Peter. “Salve agente Burke. Il mio nome è Isabella Ferrante. Ho letto i fascicoli dei suoi arresti. Un lavoro davvero eccellente, me lo lasci dire.”

“E questo è il nostro consulente, Neal Caffrey.”- le disse il capo presentandole Neal.

Il ragazzo le fece un gran sorriso ammaliante e le strinse la mano.

“E’ un piacere Signor Caffrey. Sono Isabella Ferrante, agente della sezione di analisi comportamentale dell’FBI.”- si presentò la bionda.

Il sorriso di Neal perse brillantezza ed il ragazzo rimase sorpreso. Poi si ricompose. “Fantastico è fatta. E’ una ragazza ed è anche bellissima. Non ci vorrà molta fatica per far sì che scriva cose positive su di me!” - pensò entusiasta il giovane.

Hughes mostrò ad Isabella la sua scrivania e la fece accomodare poi, mandò Neal a prendere il caffè per tutti e conferì in privato con Peter.

“Sei sicuro che andrà bene? Insomma conosci Neal. Quanti anni avrà quella ragazza, 23?24?- chiese Peter scettico. Casanova-Caffrey avrebbe sicuramente combinato un guaio se avesse flirtato con lei.

“Ne ha 25 per l’esattezza. È molto giovane ,ma è una fuoriclasse . Ha conseguito la laurea due anni prima del previsto visto gli eccellenti punteggi negli esami. È brillante e sono certo che sarà in grado di gestire Caffrey e di resistere al suo fascino.”- rispose Hughes.

“Beh staremo a vedere.”- disse Peter sovrappensiero.

“Già che ci sono; è arrivato questo fascicolo che riguarda un nuovo caso. Direi che è un ottimo modo di vedere come si relazionano quei due. Buon lavoro”- disse Hughes congedando Peter e affidandogli il fascicolo.

“Grazie.”- disse semplicemente l’agente.

 

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